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83° anniversario inaugurazione Pomezia

83esimo anniversario di Pomezia

Celebrato l’83esimo anniversario dell’Inaugurazione della Città di Pomezia, avvenuta il 29 ottobre 1939

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I

l Commissario straordinario Giancarlo Dionisi e una rappresentanza della Polizia Locale hanno reso omaggio a fine ottobre al monumento dei Coloni fondatori insieme all’Associazione Coloni Pomezia con la deposizione di una corona di alloro, alla presenza delle autorità militari cittadine. “Rievocare e festeggiare l’Inaugurazione della Città è un’occasione per promuovere il ricordo delle radici storiche e il valore dell’identità civica tra cittadini, realtà associative e istituzioni locali – ha dichiara il Viceprefetto Dionisi - La giovane Pomezia racchiude in sé tanti elementi dell’evoluzione storica della Nazione: l’antichità preromana legata al mito di Enea e alla Città di Lavinium, il Borgo di Pratica e il suo passato medievale, la “Città Nuova” degli anni Trenta del Novecento e, nel secondo dopo-guerra, il luogo eletto dal cosiddetto boom industriale. Un territorio che non ha mai perso la sua impronta di modernità e che dà prova continua di sperimentazione e ingegno. Una vivacità imprenditoriale, culturale e associativa che ho potuto apprezzare, seppur in un brevissimo lasso di tempo, e che con il mio incarico intendo continuare a promuovere con orgoglio”.

La maestra Bruna va in pensione

POMEZIA - La Maestra Bruna va in pensione. Nel giorno del suo compleanno, all’età di sessantasette anni, la Maestra Bruna, insegnante della scuola dell’infanzia del Comune di Pomezia “G.Rodari”, lascia il suo percorso lavorativo iniziato nel 1996 prima come assistente scuolabus, pre e post scuola, poi come supplente ed infine confermata nel 2008 come insegnante di ruolo nel plesso di Via Singen, per poi passare nella neo struttura comunale a Piazza Aldo Moro “G.Rodari” come vice responsabile. Da sempre si è dedicata con entusiasmo nel seguire i suoi alunni durante il loro cammino formativo, una vita nella scuola e per la scuola, un percorso lungo e tenace. LA LETTERA - “Maestra Bruna grazie per il tuo sorriso e la tua pazienza, grazie per i bei momenti vissuti insieme per i tuoi modi pacati e rassicuranti, gentile e instancabile sarai sempre il nostro esempio, congratulazioni per aver raggiunto questa nuova fase della vita possano tutte le tue speranze e i piani diventare presto realtà”, così in una lettera le colleghe del plesso Rodari nell’augurare buona pensione alla maestra Bruna.

Cos’era la Torre del Vajanico, dove si trovava (e

I

l centro abitato di Torvajanica trae il nome dall’omonima Torre del Vajanico. Questa era una vedetta molto antica, ubicata in un’area costiera incontaminata. Per la precisione si trattava di una

torre di forma quadrata (di circa 13 mt per

lato) e misurava oltre 16 m d'altezza. Sull'alta base a scarpa, idonea a resistere alle armi da fuoco, poggiavano due piani e la terrazza superiore coronata da un artistico cornicione con beccatelli. L'ingresso, come al solito in questo tipo di edificio completamente riprogettato nel Cinquecento dopo l’introduzione della polvere da sparo, si trovava al di sopra della scarpa ed era accessibile mediante una duplice rampa di scale unite da un piccolo terrazzino. Una guardiola era posta in un angolo della terrazza. Nel Cinquecento, infatti, tutto il sistema difensivo costiero dello Stato Pontificio era stato riammodernato, e questo comportò nel 1580 la

ricostruzione per intero della nostra torre, al pari di Tor Paterno, ubicata 8 chilometri a Nord, sotto la direzione dell'Architetto Giacomo della Porta, su commissione della famiglia Cesarini, proprietaria dal 1564

della tenuta Campo Selva. La riattivazione della torre, nel XVI secolo, costituiva la naturale risposta al rischio dovuto alla presenza dei pirati saraceni che all’epoca infestavano il Mar Tirreno: proprio in questo torno di costa laziale nella notte tra il 5 e il 6 maggio 1558, il pirata Hassan Agà con sette fuste algerine,

Nelle foto alcune testimonianze della Torre del Vajanico, da cui prende il nome Torvaianica

Nel 1580 ci fu la ricostruzione per intero della torre sotto la direzione dell'Architetto Giacomo della Porta, su commissione della famiglia Cesarini, proprietaria dal 1564 della tenuta Campo Selva

approdava nottetempo e spintosi nell’interno del Borgo di Pratica con 200 pirati, lo saccheggiava catturando 103 persone (39 uomini, 29 donne residenti a Pratica e 35 lavoratori stagionali) dei quali non si seppe più nulla (probabilmente venduti come schiavi nel mercato di Algeri). Nel 1623 la torre era armata con: “... mezzo sagro longo bocche 28, porta di palla lib. 5 in sei, bono et bene a cauallo. Una cucchiara di rame. 2 moschetti boni et bene tenuti..., 2 archibugi a miccio..., 6 palle di ferro..., 2 mortaletti di ferro, 4 libre di polvere et 3 di miccio...”. L'anno seguente Tor Vajanica, al pari delle altre vedette circostanti, fu chiamata ad uno speciale servizio di vigilanza per un pericolo di contagio. Si dovevano prendere tutte le precauzioni necessarie al fine di evitare sbarchi senza adeguati controlli. In realtà Tor Vajanica non assolse a questo compito con la dovuta diligenza. Lo apprendiamo dal rapporto di Bartolomeo Segnere, comandante del Forte di Nettuno, il quale fu incaricato di controllare l'efficienza di questo servizio di vigilanza. L'otto agosto 1624, reduce da un'analoga visita a Torre Badino, il Segnere così scriveva di Tor Vaianica: “... trovai molto peggio quella del Vaianico chè all'andar verso la fiumara ci trouai solo un ragazzo, et al tornare solo un marinaio in suo loco; ci ho messo però un certo Alesandrino, custode passato di detta torre, quale faceva un orto di meloni poco discosto, acciò resti guardata sin tanto che... mi uerrà comandato quello si dovrà fare...”. Nel 1776, su segnalazione di Tor Vaianica, un gruppo di pirati algerini, approdati nottetempo, venne catturato nei pressi dell'odierna tenuta di Camposelva, mentre invece verso la fine del secolo XVIII la guarnigione, al comando di Giovenale Diofebbi, comprendeva sei uomini e l'armamento consisteva allora in «2 cannoni da 7 con 30 palle, 30 casse di mitraglia e 140 di polvere».

(continua)

Il Corriere della Città

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Numero 11 Anno 14 novembre 2022

E-MAIL: direttore@ilcorrieredellacitta.it redazione@ilcorrieredellacitta.it TELEFONO: 392.6939763

DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao IN REDAZIONE: Arianna Azzurra Achille, Luca Mugnaioli, Alessia Achille, Federica Rosato, Claudio Menafra, Concetta Alagna PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: MA&MC CHIUSURA REDAZIONALE: 30/10/2022

STAMPA: Tipografia Graffietti Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009

e soprattutto perché oggi non c’è più). La storia

(segue) Perché oggi non c’è più?

Che fine ha fatto la torre? La storia di questo monumento purtroppo finisce tragicamente.

Tor Vajanico venne, infatti, fatta saltare in aria dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale per non dare riferimenti agli alleati che stavano preparando lo

sbarco (quello che poi sarebbe avvenuto il 23 gennaio 1944 presso Anzio). In realtà, però, una parte del basamento della torre rimase conservata e visibile anche dopo il crollo per molti anni... ma negli anni ‘50, in un’epoca priva ancora del concetto di tutela territoriale e di salvaguardia del patrimonio culturale, venne definitivamente e deliberamente demolita. Nulla rimane purtroppo di essa, è quindi lecito chiedersi dove si trovasse precisamente? Esattamente alle spalle dell’edificio ove è ubicata la banca Unicredit! Vicino ai ruderi, prima della loro definitiva demolizione, venne edificato negli anni Cinquanta in direzione Nord un piccolo villino che è ancora presente. Accanto alla torre, invece, sorgeva un piccolo edificio – anch’esso poi demolito per far spazio ai palazzi - utilizzato come cappella/ripostiglio, e di fronte a questo si trovava una discesa naturale della duna antica che è oggi ricalcata dalla rampa che conduce ai garage dei palazzi vicini.

La sua funzione

Che ci faceva lì la torre? Aveva il compito di

monitorare la costa e il vicino immissario della laguna di Torvajanica, che si trovava dove oggi è il fossato nei pressi di Zooma-

rine. Perché non stava dove oggi è piazza Ungheria a Torvajanica? Perché né la piazza né via Danimarca esistevano prima di ses-

La torre sorgeva esattamente in quella che oggi è la corte retrostante i palazzi della Banca Unicredit e del locale della Dolce Vita a Torvaianica

sant'anni fa. Via Danimarca è stata infatti tracciata quando venne lottizzato il quartiere di Martin Pescatore. In realtà la strada antica che da Borgo Santa Rita portava a torre del Vajanico era l'odierna via Sebastopoli - che arriva sulla litoranea dove è il ristorante Schiano - quindi vicino al sito della torre! Sul lato destro dell'allora sentiero, si trovava la tenuta Campo Selva sull'altro lato invece si trovava il confine dell'altra tenuta, Campo Jemini.

Le tracce della torre oggi

Cosa resta oggi di questo monumento purtroppo non più conservato? Ancora oggi restano alcune attestazioni della torre del Vajanico, in numerose fotografie d’epoca e nei documenti catastali, antichi e moderni. Nella tavola dell'antico Catasto Rustico del 1870, ad esempio, si vede con il numero 12 la torre e con la lettera A la vicina chiesetta/ripostiglio. In questa tavola, con la dicitura "Stradone" non si intende via Danimarca (che all'epoca non esisteva) ma via Sebastopoli che divideva due tenute terriere di Campo Selva e Campo Jemini. In una foto degli anni ‘50 scattata verso la Litoranea (altezza Schiano) si vedono ancora le macerie della torre accanto al villino degli anni ’50 e alla chiesetta ancora conservata. Ma a permettere il definitivo posizionamento è quanto è riportato nell’attuale Catasto, che contiene ancora le antiche particelle catastali della torre e della chiesa, proprio nella corte

retrostante i palazzi della Banca Unicredit

e del locale Dolce Vita. Si tratta della storia di un piccolo gioiello scomparso del nostro territorio una storia antica molto interessante ed importante che, nel bene e nel male, merita di essere conosciuta e ricordata da tutti i suoi abitanti!

Testo a cura di Giacomo Castro, Presidente dell’Ass. Latium Vetus

La torre aveva il compito di monitorare la costa. Venne fatta saltare dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale per togliere punti di riferimento agli alleati che stavano preparando lo sbarco (quello che poi sarebbe avvenuto ad Anzio nel gennaio del 1944)

Valentina Leoni, attrice di Pomezia, debutta

V

alentina Leoni è un'attrice di Pomezia. Dopo aver preso parte a numerose produzioni in teatro ed essersi fatta conoscere sul piccolo schermo con alcuni ruoli in fiction di successo tra Rai è arrivato l'atteso debutto al cinema. Valentina, 27 anni, è stata infatti scelta per il nuovo film di Fulvio Risuleo con Edoardo Pesce “Notte Fantasma”, già presentato alla biennale di Venezia a settembre, che arriverà nelle sale cinematografiche a metà novembre. Il 22 ottobre la pellicola è stata proiettata in anteprima a Roma presso l'Auditorium della Conciliazione mentre il 17 uscirà nelle sale.

L'intervista

Valentina Leoni, artista e attrice di Pomezia, debutta sul grande schermo nel nuovo film con Edoardo Pesce. Come ti senti? “Comparire sul grande schermo per la prima volta è un'emozione indescrivibile. Quando

insegui per tanto tempo un sogno e poi que-

sto inizia a realizzarsi è qualcosa di unico. Al tempo stesso lavorare al fianco di grandi professionisti e partecipare alle riprese mi ha

fatto capire che la strada che ho intrapreso è quella giusta, che mi trovo nel posto 'giusto'”. Come sono state le riprese? “Devo dire che la Produzione mi ha fatto sentire a casa, sono andata sul set anche in giorni in cui non ero convocata e Fulvio, il regista, ha accolto con piacere la mia curiosità di assistere ad altre scene senza problemi. Lavo-

rare con Edoardo poi è stato fantastico, lui

è simpaticissimo. Ogni giorno di riprese cercavo di rubare 'il mestiere con gli occhi' il più possibile come si usa dire in questi casi ed essendo un attore molto istintivo mi ha permesso di considerare l’improvvisazione sotto altri punti di vista”. Che ruolo avrai nel film? Puoi darci qualche piccola anticipazione? “C'è una scena, una clip-promo del film, in cui si vede Edoardo, che interpreta un poliziotto, con il ragazzo che ha deciso di prendere sotto custodia dopo averlo pizzicato in un parco a comprare del fumo, quasi come fosse un 'ostaggio'. Ebbene, in questa sequenza il giovane viene costretto a provarci con me che in quel momento ballo ubriaca nel locale dopo essere stata ad una festa con un'amica. Pur-

troppo non posso aggiungere altro per non “spoilerare” troppo ma posso comunque

dire che non mancherà l'adrenalina, tanto che per la prima volta mi sono dovuta affidare a un esperto di combattimento scenico. Ci saranno momenti di tensione e il tutto sfocerà anche in una rissa. Il film, nel suo insieme, è una sorta di “road movie” che ruota attorno alle vicissitudini di questi due personaggi in giro per Roma in un'unica notte. Come per l'osteria ci saranno altri luoghi-chiave ognuno dei quali rappresenterà un episodio a sé stante ma che convergeranno tutti in un finale inaspettato”. Facciamo un passo indietro. Puoi raccontarci la tua infanzia e come sei arrivata alla passione per il mondo dello spettacolo? “C'è un ricordo in particolare di quando ero bambina che mi ha raccontato mia mamma. Avevo circa 4 anni e guardando la televisione le dicevo: 'mamma io voglio entrare dentro la scatola e parlare con queste persone'. Praticamente avevo questo sogno sin da quando ero piccolissima! Ad ogni modo sono nata a Roma, ho vissuto 4 anni in Provincia di Cagliari (città Natale di mia mamma, ebbene sì sono per metà sarda), poi ci siamo trasferiti a Pomezia per motivi di lavoro del mio papà. Ho frequentato il Liceo Pascal prima di laurearmi all'Università La Sapienza a Roma in “Arti e scienze dello spettacolo”. Prima però mi sono avvicinata al mondo dello spettacolo attraverso la passione per il canto; poi a 19 anni, grazie al teatro, ho scoperto la recitazione, e ho capito che le due cose – che insieme creano il mondo del musical – potevano essere unite. Infine, da qualche anno, mi sono interessata al cinema. Ho fatto i primi provini e adesso ho questo emozionante debutto sul grande schermo che speriamo sia solo l'inizio”. Prima del cinema c'è stata però anche la Tv dato che hai preso parte a diverse fiction Rai di successo e molto amate dal pubblico: puoi parlarcene? “Sì sono state esperienze molto formative e che mi hanno permesso di crescere molto dal punto di vista professionale ognuna sotto aspetti diversi.

“Esordire al cinema è un’emozione indescrivibile. Lavorare con Edoardo Pesce? E’ stato bello, lui poi è simpaticissimo. Tutta la produzione è stata una seconda famiglia, mi sono sentita a casa”

Edoardo Pesce insieme a Valentina Leoni alla “prima” di Roma

Chi è Valentina Leoni

LA BIOGRAFIA - Nata a Roma si è trasferita da bambina a Pomezia. Ha recitato a teatro, in alcune serie tv prima del debutto al cinema con il film “Notte Fantasma”. Dopo il diploma al Liceo Classico Pascal è arrivata la laurea all'Università La Sapienza di Roma in “Arti e scienze dello spettacolo”; diversi i corsi/workshop tra danza, recitazione e canto così come le scuole professionali frequentate (come la Scuola di recitazione Officina delle arti Pier Paolo Pasolini, o quella presso lo spazio diamante finanziato dal teatro Brancaccio e dalla Sala Umberto). A teatro la troviamo in alcune commedie come “Il Vantone” di Pasolini, “I monologhi della vagina”, “Moby Dick. Me stesso cerco”, “Tu chiamami se vuoi”, “Le belle notti”. Sul piccolo schermo il debutto arriva nel 2015 anche se come controfigura, prima dei ruoli in “Che Dio ci aiuti” (stagione 4 e 5) e in “E' arrivata la felicità 2”. A novembre 2022 l'esordio al cinema.

(continua)

al cinema nel nuovo film con Edoardo Pesce

(segue)

“Per esempio in “Non dirlo al mio capo”, dove facevo la controfigura di Vanessa Incontrada, oltre che lavorare a contatto con attori italiani affermati come Lino Guanciale e ovviamente la stessa Incontrada, ho fatto quella che potremmo definire un'utilissima gavetta. Ho appreso tante dinamiche, mentre Vanessa girava altre scene io di spalle davo le battute del suo personaggio ad altri attori, ed è stato il modo in cui ho mantenuto un allenamento recitativo. Insomma, tanti retroscena di cui ho fatto tesoro. In quello stesso periodo ho interpretato un'infermiera in “Che Dio ci aiuti 4” e poi, anche se in misura minore, nella stagione successiva. In mezzo l'esperienza, anche qui importantissima, in “E' arrivata la felicità 2”, dove ho impersonato una maestra d'asilo”. Qual è il ricordo a cui sei legata di più? “Come detto sono state tutte esperienze importanti sotto vari aspetti. Se devo scegliere un ricordo in particolare dico il ruolo dell'infermiera in “Che Dio ci aiuti” e questo perché per la prima volta in video è comparsa la mia voce associata al mio volto. E' stata un po' la conferma che pian piano il mio sogno stava prendendo forma” E per il teatro? “Anche in questo caso scelgo un momentochiave che ha segnato un momento di svolta nel mio percorso lavorativo e di crescita professionale. Ne “Il Vantone” di Pasolini interpretavo una prostituta, un ruolo che comunque ti espone e ti mette in difficoltà tanto più che devi catapultarti in un mondo che non ti appartiene, che è distante da te. Ma al tempo stesso ti “obbliga” a non poterti mostrare debole, di certo certo non ti permette di provare imbarazzo. Ringrazio per questo Massimo Venturiello, il regista, che mi ha aiutato a capire che sul palco non c'era Valentina, ma un ruolo, una maschera. E questo è per certi versi liberatorio perché a quel punto dietro quella maschera puoi divertirti come una matta. Quel ruolo mi ha permesso di superare ansie e paure. Ho capito che, recitando, potevo essere “un'altra cosa”. E non è stato facile considerando che tra il pubblico c'erano i miei genitori e i miei nonni! Dopodiché voglio citare anche “Le belle notti”: oltre che per la parte in sé anche per l'esperienza dello spettacolo corale e dalla necessità di andare in scena ad ogni replica sempre mantenendo lo stesso livello di performance per non tradire le aspettative del pubblico. E' stato molto bello”. Un'attrice o un attore italiano con il/la quale vorresti lavorare? “Sicuramente Paola Cortellesi. E' un'attrice poliedrica, capace di interpretare davvero qualsiasi ruolo, sa fare tutto praticamente”. Un nome internazionale invece? “Beh, pensando in grande, ma in grande, in grande, in grande, dico Meryl Streep. Credo sia un mito, un'icona a 360°, la mia tesi all'Università è stata su di lei”. Guardando al futuro qual è il traguardo che vorresti raggiungere? “La gratificazione più grande sarebbe quella di essere identificata come “Nina (questo il nome d’arte che mi piacerebbe avere) Leoni l'attrice”. Chiaramente è un processo ancora molto lungo ma sicuramente è questa la strada che voglio continuare a percorrere. In futuro mi prefiggo l'obiettivo di ampliare i miei orizzonti, proseguire gli studi e concentrarmi sulla lingua inglese. E perché no guardare a qualche produzione all'estero. Un passo alla volta però”. Il cinema, ma anche il teatro, esce da un periodo complicatissimo a causa della pandemia. Cosa pensi in proposito? “E' stato un periodo buio, è stato toccato il fondo. Dal punto di vista personale è stata una situazione che ho sperimentato direttamente con mano considerando che prima dello scoppio della pandemia avevo fatto un solo provino per il cinema e poi è arrivato il lockdown con tutte le conseguenze che ben conosciamo. E' stato brutto lavorativamente parlando perché chi come me voleva farsi conoscere si è trovato a confrontarsi con ostacoli enormi dovuti all'impossibilità dei contatti in presenza”. E adesso? “La situazione sta tornando alla normalità. Quello che mi sento di dire è che il cinema e il teatro hanno un fascino unico nemmeno lontanamente paragonabile ai servizi in streaming che pure sono senza dubbio maggiormente alla portata e pratici. Ma le emozioni che suscitano sono completamente diverse, non c'è partita” Hai mai pensato di mollare tutto e dedicarti ad altro? “Sono sincera, no, non l'ho mai fatto, nemmeno nei periodi più difficili della pandemia. In attesa della mia occasione ho fatto altri lavori - anche perché dovevo mantenermi - ma tenendo sempre bene in mente l'obiettivo da raggiungere. Pian piano sto iniziando a raccogliere quanto seminato” Altre passioni oltre alla recitazione e allo spettacolo? “Il canto e il disegno”. Abbiamo spazio per qualche ringraziamento... “Allora chiaramente il primo pensiero va alla mia famiglia che ha scelto di supportarmi nonostante la scelta di un mestiere così difficile. Poi ai miei amici che hanno sempre creduto in me e continuano a farlo. Una menzione speciale la dedico inoltre alla scuola “Primestudio” e al mio coach Stefano Zanchetti: è il mio mentore artistico che mi ha permesso di ritrovare la mia voce dopo anni in cui avevo abbandonato il canto; il miglioramento nella recitazione è stato una conseguenza, così come la vincita del provino, perchè Stefano mi ha insegnato che è tutto collegato. Devo molto a lui. Voglio citare infine anche Giulia Fusaroli a questo proposito, ovvero la casting director che ha mi ha proposta per prendere parte al film “Notte Fantasma”: l'avevo già conosciuta per il provino per un'altra serie tv e quando le hanno chiesto un profilo per questa produzione mi ha contattata. Il mio debutto sul grande schermo è anche merito suo. Chiaramente un sentito grazie va anche a Fulvio Risueo per avermi scelta, ho imparato tanto da lui sul set e dal bellissimo rapporto creativo e di amicizia che aveva con Edoardo, nonché dalla visione delle sue creazioni precedenti tra cui “Guarda in alto” e “Varicella” che lo rendono un promessa del cinema italiano”.

Luca Mugnaioli

La 27enne di Pomezia arriva sul grande schermo per la prima volta nel film “Notte fantasma” dopo aver lavorato in diverse fiction Rai di successo

La trama di “Notte fantasma”

IL FILM - La pellicola, presentata in anteprima anche alla Biennale di Venezia a settembre 2022, è diretta dal 30enne romano Fulvio Risuleo. Due i protagonisti principali: un poliziotto, interpretato da Edoardo Pesce (David di Donatello nel 2019, volto di Romanzo Criminale e tantissimi altri film), e un ragazzo, Tarek (Yothin Clavenzani). Le vicende partono dal loro incontro quando quest'ultimo viene pizzicato in un parco pubblico ad acquistare della droga; ma anziché portarlo in Commissariato l'agente, personaggio ambiguo, a tratti minaccioso, a tratti gentile e perfino complice, decide di trascinarselo dietro per tutta la notte fino all'alba. Teatro delle riprese Roma: i due vivranno vicissitudini diverse tra adrenalina, azione, inseguimenti, risse sparse qua e là in diversi luoghi chiave della Capitale, come un'osteria (dove recita Valentina Leoni) o un cimitero. Poi, alle prime luci del mattino, il colpo di scena che potrebbe stravolgere i ruoli tra i due. La pellicola, per Vision Distribution, uscirà il 17 novembre.

Virtus Ardea, partenza sprint e primo posto

Il punto sui campionati, dalla Serie D alle Categorie: ecco come stanno andando le squadre del territorio

P

artiamo dalla Serie D. Il Pomezia Calcio, dopo il passaggio a vuoto nella prima domenica di ottobre (k.o interno con il Monterotondo 1-2), ha trovato il pronto riscatto nel turno successivo vincendo 2-1 contro l'Arzachena. Il successo però non è servito a far ritrovare continuità agli uomini guidati da coach Venturi che cadono a Sorrento con un secco 3-0. Il 23 ottobre Pomezia Casertana si è conclusa con un netto 1-3 per gli ospiti, mentre nell'ultimo weekend del mese, il 30 ottobre, i pometini hanno avuto un ulteriore passaggio a vuoto nel match contro la Vis Artena. Classifica del girone G aggiornata dopo la nona giornata: Pomezia dodicesima con 11 punti, vetta della classifica esattamente al doppio dei punti, e pometini nel gruppone basso del raggruppamento. Ultima la città di Aprilia con 5 lunghezze. Passiamo alla Nuova Florida. Nel precedente numero di questa rivista c'eravamo lasciati con il successo di misura (1-0) in casa dei bianco rossi contro la Sambenedettese. Nel turno successivo per la squadra di Mister Del Grosso è arrivato un 2-2 contro il Montegiorgio, seguito dal successo (2-1) contro il Cynthalbalonga. Il 23 ottobre la squadra ardeatina è stata impegnata nel match in trasferta contro il Chieti, terminato in pareggio (1-1), prima del confronto interno vinto 3-0 contro il S. Nicolò Notaresco. Questa la classifica aggiornata dopo la nona giornata del girone F: settimo posto per il Nuova Florida con 15 punti, Trastevere in testa con 19.

Eccellenza

Capitolo eccellenza. L'Indomita Pomezia di mister Aiello in questa stagione non ha ancora trovato il passo giusto. Al rientro dalla sosta lo scorso 9 ottobre i pometini hanno ceduto il passo, rimontati, per 2-1 nella trasferta contro l'Astrea (reti di Castro e Mollo per i padroni di casa, Medei per gli ospiti). Nel turno successivo è arrivato invece un pareggio a reti bianche nel turno casalingo di metà mese contro l'Academy Ladispoli. Il 23 ottobre è stata la volta del confronto contro il Nettuno fuori casa, terminato 1-1, prima del match contro il Falasche Lavinio (sconfitta 0-1) che ha chiuso il mese di ottobre. Classifica aggiornata del girone A di eccellenza dopo otto turni: terzultimo posto per l'Indomita Pomezia con appena 6 punti davanti solo a Cerveteri e Fiano Romano. Nello stesso girone, lo ricordiamo, è presente anche un'altra squadra pometina, l'Unipomezia del patron Valle. Il 9 ottobre è arrivato il successo netto per 3-0 contro il Cerveteri grazie alle reti di Danieli, Rossi e Valle. A metà mese passaggio a vuoto invece contro l'Anzio (01) prima del sonoro 5-1 nel turno del 23 ottobre rifilato in casa al Centro Sportivo Primavera (tripletta di Danieli e reti di Rossi e Ippoliti). Ottobre si è quindi chiuso per l'Unipomezia con 2-3 contro il Civitavecchia lontani dalle mura amiche. Squadra al momento all'ottavo posto con 123 punti a -6 dalla vetta.

Promozione

Con il mese di ottobre ha preso il via anche il campionato di Promozione che nel girone C vede impegnata la Virtus Ardea. All'esordio i rutuli si sono imposti per 3-1 contro il Tirreno Sansa, facendo il “bis” sette giorni più tardi (2-3) fuori casa contro il Latina Borghi Riuniti. Il 23 ottobre Virtus Ardea-Zena è terminata 4-2, mentre nell'ultimo turno del mese la trasferta contro la Pescatori Ostia è finita in parità. Questa dunque la classifica aggiornata del girone C di Promozione dopo 4 partite: Virtus Ardea in testa a pari merito proprio con la Pescatori Ostia con 10 punti.

Categorie

In prima e seconda categoria campionati al via il 23 ottobre. Nel girone E di prima categoria c'è la Città di Pomezia attesa all'esordio dal match contro l'Atletico Acilia. L'incontro è finito con un roboante 8-1. Sette giorni più tardi altri 3 punti nella trasferta contro il Nettuno (vinta 0-2). Nel girone H di seconda categoria troviamo invece il Real Torvaianica che all'esordio ha affrontato la città di Maenza: all'esordio i pometini hanno ceduto il passo di misura 0-1. A fine mese invece la squadra ha affrontato e superato (0-1) la Virtus Campo di Carne in trasferta.

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FORTITUDO FUTSAL, OTTIMO PARI CONTRO IL PESARO A FINE MESE -

Dopo la trasferta amara a Pistoia (sconfitta per 3-0) i pometini hanno affrontato in casa nel terzo turno di campionato il Meta. Anche qui però è arrivato un k.o.: 3-4, con reti, per i padroni di casa, di Campoy, Alexandre Menino Divanei e Reinaldi Caetano Matteus, superate però dal poker ospite firmato, Nelson Dylan Lutin, Alonso e Pulvirenti. Il 22 ottobre i pometini hanno affrontatoin trasferta invece il Came Dosson, con l'incontro terminato 5-4, prima di chiudere il mese di ottobre tra le mura amiche contro il Pesaro, sfida terminata 33. Questa la classifica di serie A (girone unico) aggiornata dopo 5 giornate: Fortitudo Pomezia a 4 punti, Olimpus Roma in vetta con 12. Chiudono il raggruppamento Pistoia, Padova e Città di Melilli (le prime due a 4 punti, l'ultima ancora a 0).

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