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Nuovo capo sede dei Vigili del Fuoco a Pomezia

Esperienza e competenza al servizio del territorio: in

C

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onosciamo Gabriele De Luca, il nuovo capo reparto e Capo Sede del Distaccamento a Pomezia della caserma dei Vigili del Fuoco. Arrivato nel maggio scorso e subentrato a Francesco Milone (che è andato in pensione, ndr) De Luca vanta un curriculum d'eccezione avendo ricoperto nella sua lunga carriera (dal 1991) tantissimi ruoli e incarichi diversi. Adesso avrà il compito di gestire la sede operativa sul territorio. Gabriele De Luca, nuovo capo sede della Caserma dei Vigili del Fuoco di Pomezia. Può parlarci del suo percorso prima di arrivare in città? “Sono entrato nel corpo dei Vigili del Fuoco nel 1991. Mio nonno era un Vigile del Fuoco e per me è stata una sorta di vocazione. Ad ogni modo sono nato a Roma ma la mia prima destinazione è stata la Valle D'Aosta, a Courmayeur. Poi ho girato diverse parti d'Italia prestando servizio in vari comparti dei Vigili del Fuoco: a Prato, quindi a Roma, sempre come operatore, quindi sul litorale romano, ad Anzio per la precisione, nelle officine come motorista meccanico. Dopodiché sono tornato “sul campo” nel distaccamento sulla Tuscolana prima di specializzarmi nel nucleo sommozzatori e in particolare nel ruolo di guida sommozzatore, praticamente la figura che coordina questo tipo di interventi. Nel 2008 sono stato nominato come responsabile del “magazzino caricamenti” gestendo tutte le attrezzature particolari e speciali del Corpo, quelle

Gabriele De Luca ha ricoperto molteplici mansioni in questi anni: operatore sul campo, motorista meccanico, guida sommozzatore, responsabile magazzino caricamenti, unità cinofile

che vengono usate, per intenderci, in operazioni delicate come ad esempio i dispositivi salva vita o gli strumenti impiegati in determinati soccorsi a persona (divaricatori, cesoie per le lamiere nel caso di incidenti auto, ecc.). Negli anni successivi mi sono specializzato e sono entrato a far parte con la mia Kyra nelle unità cinofile prima di passare al settore amministrativo. Un aspetto che mi

contraddistingue è proprio questo: cercare di specializzarmi in settori sempre nuovi e cercare nuove opportunità per svolgere al

meglio il mio lavoro. A maggio scorso, infine, mi è stata fatta la proposta di assumere il ruolo di capo sede qui a Pomezia: ho accettato con grande piacere questa nuova sfida e spero di poter ripagare la fiducia che mi è stata data. Ci tengo per questo a ringraziare il Comandante del Comando Provinciale di Roma, l'Ing. Paola, per la possibilità che mi ha dato. Ne approfitto per ringraziare anche tutto il personale operativo della caserma di Pomezia nonché i funzionari per l'accoglienza che mi è stata mostrata. Sono stati davvero gentili e disponibili”. Lei ha svolto tantissimi incarichi diversi come ci ha raccontato: qual è, a suo avviso, la tipologia di soccorso/operazione sul campo più difficile tra quelle che i Vigili del Fuoco si ritrovano ad affrontare? “In senso generale il rischio maggiore che

può incontrare un operatore è quello di farsi sopraffare dai sentimenti a discapito

della lucidità. Ci sono alcune situazioni in cui è necessario mostrare un'estrema freddezza per non compromettere la riuscita dell'intervento. Entrando nello specifico invece, in base alla mia esperienza, posso dire che le fughe di gas, soprattutto nei luoghi chiusi, sono tra gli scenari operativi più complessi

Gabriele De Luca con il suo cane Kyra nelle unità cinofile dei Vigili del Fuoco

Nelle foto: “Un aspetto che mi contraddistingue è

il nuovo capo proprio questo: cercare di specializzarmi reparto e capo in settori sempre nuovi e cercare nuove sede della opportunità per svolgere al meglio il mio caserma dei lavoro di Vigile del Fuoco” Vigili del Fuoco di Pomezia da gestire. Sono situazioni imprevedibili che Gabriele possono degenerare da un momento all'alDe Luca tro”. C'è un intervento, o più di uno, che le è rimasto impresso? “Me ne vengono in mente due. Il primo fu un incidente stradale in Valle d'Aosta: un mezzo pesante perse il carico e schiacciò, uccidendola, un'intera famiglia. Il secondo è un soccorso ad un bimbo che era rimasto incastrato con la mano in un frullatore. Sono solo alcuni esempi che però rendono bene l'idea di cosa deve affrontare un Vigile del Fuoco durante il suo lavoro. E' un po' come andare in guerra tutti i giorni”.

(continua) “Interventi che mi sono rimasti impressi? Ricordo un gravissimo incidente stradale in cui perse la vita un’intera famiglia e un soccorso ad un bimbo con una mano incastrata in un frullatore. Sono solo due esempi ma rendono le idee su cosa significhi fare il nostro mestiere”

“L’intervento più difficile per un Vigile del Fuoco? A mio avviso le fughe di gas, sono tra gli scenari più imprevedibili specie se al chiuso. La situazione può degenerare da un momento all’altro”

ntervista con il nuovo capo sede dei Vigili del Fuoco

(segue)

Veniamo a Pomezia. Il territorio di Vs competenza è molto vasto e comprende aree profondamente diverse tra loro: si va dalla zona costiera, all’area industriale, passando per le zone altamente urbanizzate fino alla campagna. Quali sono i rischi o comunque le criticità maggiori per il territorio? “Ha detto bene. Pomezia ha un territorio molto variegato. Sicuramente ci sono tante fabbriche e industrie, alcune che operano con prodotti chimici, ma paradossalmente sono

le zone di campagna quelle potenzialmente

più rischiose. Perché se per le aziende i rischi, che comunque ci sono, in merito a incidenti e incendi sono limitati dalla formazione che viene fatta ai dipendenti, nelle zone rurali, specie d'estate, si concentrano i maggiori pericoli. Ci sono infatti numerosi terreni incolti o abbandonati dislocati in più punti anche a cavallo con il Comune di Ardea i quali sono delle vere e proprie “minacce” per la popolazione; è spesso da lì infatti che si sviluppano e poi si propagano gli incendi che arrivano poi a lambire case e abitazioni. Ecco su questo fronte bisognerebbe fare più prevenzione”. Alla luce di questo quali sono gli interventi a livello locale più frequenti che vi ritrovate ad effettuare? “Difficile stilare una sorta di classifica. C'è un po' di tutto, si va dai soccorsi a persona, agli incendi, all'apertura di porte bloccate fino ad arrivare a quelli collegati a determinati periodi dell'anno come i roghi di sterpaglie o gli allagamenti. Dal punto di

vista numerico parliamo di circa 1.500 in-

terventi l'anno che rientrano negli oltre 50mila realizzati nel territorio di competenza del Comando Provinciale di Roma” Recentemente si è svolto un incontro con le scuole cittadine, un appuntamento ormai fisso degli ultimi anni. Perché è importante organizzare questo tipo di iniziative? “I ragazzi e ancor più i bambini sono molto ricettivi nell'apprendere nozioni in materia di sicurezza. E' come se fossero dei PC appena comprati nei quali inserire dei “file” che restano poi immagazzinati. In questo modo, in futuro, avranno la possibilità di attingervi se ce ne sarà bisogno. Quando organizziamo questi incontri il nostro scopo è infatti quello di sensibilizzare gli studenti, spesso molto giovani, e fornirgli strumenti utili sul come

Uno degli incontri con le scuole di Pomezia nella caserma di Via Cincinnato “Interventi più frequenti a Pomezia? Non comportarsi in caso di pericolo, dalle azioni c’è una classifica anche se ce ne sono apparentemente più semplici, come chiamare alcuni che ricorrono più frequentemente” l'1-1-2, o ai comportamenti da tenere in caso di incendio in casa, sia in ottica preventiva (come il non inserire troppe spine nelle multiprese o posizionare gli alberi di Natale lontano da tende e materiali infiammabili) che di successivo intervento. Ad esempio capiscono cosa fare se divampano le fiamme I NUMERI 1.500 è il numero di interventi effettuati in media ogni anno dai Vigili del Fuoco sul territorio di Pomezia. Oltre 50.000 invece quelli eseguiti sulle zone di competenza del Comando Provinciale di Roma mentre si sta friggendo e così via. Poi chiaramente c'è anche l'aspetto ludico con le dimostrazioni dei Vigili del Fuoco o la visita al parco mezzi che non mancano mai. Ma l'intento primario è quello di formare le giovani generazioni e renderli cittadini più consapevoli facendo prevenzione. Anche perché poi quello che imparano lo riportano in famiglia e questo contribuisce a ridurre il numero di incidenti”. In città si è insediato il Commissario Prefettizio: volete mandargli un messaggio? “L'ho conosciuto velocemente durante l'inaugurazione del cantiere a Torvaianica per la demolizione dell'ex Hotel Biagio. Gli auguro un buon lavoro per i mesi che resterà in città”.

Luca Mugnaioli

“Paradossalmente le zone più pericolose sul territorio sono quelle di campagna: ci sono tanti campi incolti e abbandonati, ed è da lì che si propagano gli incendi più insidiosi. Serve maggior prevenzione ”

Servizi primari in Via Campo Selva, nuovo appello

Il messaggio al Commissario Prefettizio: “Urgente portare acqua e rete fognaria nella zona”

U

n nuovo appello per realizzare i servizi primari, in particolare per l'acqua pubblica, in Via di Campo Selva, strada al confine tra i Comuni di Ardea e Pomezia. Dopo il nostro articolo pubblicato nei mesi scorsi (a luglio su questa rivista e ad agosto online) torniamo a parlare del tema della mancanza di servizi in alcune zone di Pomezia, tra cui quella di Via Campo Selva per l'appunto, i cui abitanti sperano che prima o poi vengano estesi anche a loro acqua potabile e rete fognaria.

Il caso

In particolare il problema in questo quadrante (che non è l'unico lo ricordiamo sul territorio) riguarderebbe un centinaio di famiglie sparse qua e là nell'arco del km e 700 metri che dal confine di Ardea arriva fino al bivio con Torvaianica Alta. Una sorta di limbo in cui lo sviluppo non è ancora arrivato. A parlare con noi, allora, era stato il signor Vincenzo che vive in zona: è lui che si era fatto carico, scrivendo anche in prima persona all'ormai ex Sindaco Zuccalà, di segnalare questo annoso problema: «Verificata la situazione presso gli uffici comunali, si è potuto appurare che le reti idrica e fognaria arrivano a circa 300 metri da Via Campo Selva, in particolare in corrispondenza dell’incrocio tra Via Campo Selva e Torvaianica Alta», spiegava il lettore. Ma tutte le segnalazioni avanzate al Comune avevano avuto come unico risultato quello di “un impegno a sollecitare Acea circa la programmazione degli interventi necessari”. L'ormai ex Sindaco Zuccalà, la cui Amministrazione è stata sfiduciata qualche settimana fa, aveva provato ad andare oltre: “Ci siamo immediatamente attivati nei confronti di Acea per far partire lo studio finalizzato all’estensione dei servizi primari. Di questo abbiamo informato i cittadini che ci hanno contattato, i tempi non saranno sicuramente brevi, ma siamo fiduciosi che non ci vorranno 30 anni come negli altri quartieri». Ad oggi, chiaramente, non è possibile sapere se qualcosa si sia mosso nel frattempo e se il lavoro dell'ex maggioranza abbia sortito qualche effetto; in ogni caso però il nostro lettore ha deciso, in attesa di novità, di rivolgersi direttamente al Commissario Prefettizio Giancarlo Dionisi per un nuovo appello.

L'acqua non è sicura?

Per farlo il signor Vincenzo ci trasmette anche un documento riguardante le analisi effettuate in un pozzo privato di una casa nella zona. Sì perché tra i problemi che maggiormente preoccupano i cittadini c'è soprattutto quello dell'acqua. In assenza della condotta idrica infatti le abitazioni vengono servite dalla cosiddetta “acqua di pozzo” che però, da quanto evidenziato dal documento, oltre a non essere potabile presenta dei valori che superano i parametri di legge. I dati risalgono al 2020 e anche se non possiamo sapere se la situazione sia o meno cambiata in questi due anni comunque ci forniscono una fotografia della situazione. Leggendo i risultati delle analisi infatti spiccano alcuni valori non a norma (cloruri, ferro, coliformi a 37°, conteggio colonie a 22°, conteggio colonie a 37°) che potrebbero indicare la presenza anche di microrganismi patogeni. I timori non vengono nascosti: “Così come viene fuori dalla falda l'acqua non solo non è potabile, ma risultando anche la presenza di coliformi è da ritenersi non idonea anche al lavaggio personale, di stoviglie e di biancheria”, ci scrive Vincenzo. “Oltre a questo l'acqua è ricca (si fa per dire) di cloruri e ferro ed il suo utilizzo risulterebbe estremamente dannoso per elettrodomestici, rubinetteria, impianti idraulici in genere. Temo inoltre che non sia neanche del tutto idonea alla irrigazione. Qualcuno dei vicini ha provato a far installare un impianto di potabilizzazione che non solo non ha risolto del tutto i problemi relativi all'utilizzo dell'acqua, ma è risultato anche molto costoso (gli impianti vanno dai 3 mila ai 10 mila euro)”. Quindi una proposta e l'appello al Commissario: “Con queste cifre potremmo dare un contributo ad ACEA per realizzare la condotta idrica, se questo è il problema. Il mio e l'appello di chi vive nella zona è anche per il Commissario Prefettizio: c'è bisogno che il Comune, nella sua persona in questo momento, si interessi di questa problematica a dir poco surreale considerando che ormai siamo ad un passo da 2023”.

L’acqua oltre a non essere potabile è anche pericolosa per altri utilizzi?

Luca Mugnaioli

I timori: “Così come viene fuori dalla falda l'acqua non solo non è potabile, ma risultando anche la presenza di coliformi è da ritenersi non idonea anche al lavaggio personale, di stoviglie e di biancheria”

Sistemato il montascale alla scuola Virgilio

Gabriel potrà così accedere senza difficoltà ai laboratori situati ai piani superiori dell'Istituto

tornato in funzione il montascale della scuola media Virgilio ad Ardea. Una buona notizia per gli alunni con disabilità come Gabriel che potranno così accedere facilmente anche ai locali superiori dell'Istituto dove sono situati alcuni laboratori. Da quanto si apprende l'apparecchiatura, negli anni scorsi, non funzionava ma è stata sistemata per l'anno scolastico da poco iniziato.

La storia di Gabriel

Gabriel, ricorderete, è il bambino di Ardea che dopo appena 10 giorni di vita ha avuto un arresto respiratorio e una tetraparesi distonico ipertonica. Oggi purtroppo è costretto a spostarsi in sieda a rotelle, non parla e non cammina. Inoltre deve essere alimentato con la nutrizione enterale (un sondino nello stomaco, ndr). Nei mesi scorsi a beneficio della mamma, Silvia, è stata organizzata ad Ardea una partita di calcio benefica presso lo stadio Mazzucchi e lanciata una raccolta fondi per permetterle di acquistare un'auto omologata in grado di rispondere alle esigenze del figlio.

Parla la mamma

Per tale motivo, considerando le enormi difficoltà affrontate quotidianamente, notizie come quella che arriva dalla Virgilio contribuiscono sicuramente a migliore la vita, in questo caso scolastico, di Gabriel. “Mio figlio è stato accolto sin da subito nell'IC Ardea 1 con grande entusiasmo e partecipazione sia da parte degli insegnanti che dai compagni”, ci racconta la mamma. “Innanzitutto devo dire che non avevamo mai iniziato l'anno scolastico nei tempi giusti come tutti gli altri bambini avendo da subito a disposizione le figure di riferimento come l'Aec e l'insegnante di sostegno! Per questo voglio fare un ringraziamento speciale al Dirigente Carlo Eufemi e alla funzione strumentale Maria Rosaria Morrone, e ovviamente a tutti coloro che hanno lavorato per permettere quello che in realtà dovrebbe essere la normalità ma che per noi è una cosa eccezionale visti i trascorsi. Purtroppo infatti, nonostante alcune cose siano considerate dei “diritti” spesso occorre lottare e non poco per ottenerle”. Sulla sistemazione del montascale Silvia invece commenta: “Gabriel frequenta la prima media della scuola secondaria Virgilio. E' una gioia per lui e per me vedere che è possibile usufruire finalmente il montascale dato che purtroppo è stato fuori uso per i due anni

E’ precedenti al suo ingresso in questa scuola. Oggi però, grazie all'intervento tempestivo

LA STORIA DI GABRIEL

Gabriel è il bambino di Ardea che ad appena 10 giorni di vita ha avuto un arresto respiratorio e una tetraparesi distonico ipertonica. Oggi purtroppo è costretto a spostarsi in sedia a rotelle, non parla e non cammina. della nuova Amministrazione, abbiamo po-

Inoltre deve essere alimentato con la tuto collaudarlo personalmente in modo da nutrizione enterale (un sondino permette a Gabriel di frequentare le attività nello stomaco, ndr) di laboratori come musica e informatica nelle aule dedicate ai piani superiori. Per questo ringrazio Antonella Cofano, Consigliere Comunale, l'Assessore ai servizi sociali Simone Centore nonché Alessandro Quartuccio, Assessore ai lavori pubblici e ovviamente anche il Sindaco per la loro immediata disponibilità mostrata”.

Dopo due anni il montascale alla Scuola Via Virgilio è tornato in funzione

“Grazie all'intervento tempestivo della nuova Amministrazione, abbiamo potuto collaudarlo personalmente in modo da permette a Gabriel di frequentare le attività di laboratori come musica e informatica nelle aule dedicate ai piani superiori”

Il centro diurno nel bene confiscato alla mafia

ARDEA - Nella giornata di lunedì 24 ottobre 2022, la Giunta Comunale di Ardea, all’unanimità dei presenti, ha deliberato l’assegnazione, a titolo gratuito, al “Consorzio per la gestione degli interventi e dei Servizi Sociali del Distretto Socio-sanitario Rm 6.4 Pomezia - Ardea” l’immobile confiscato alla criminalità organizzata sito in via Terni. All’interno di questo stabile sarà realizzato il Centro Diurno per persone diversamente abili. L’assegnazione è stata effettuata ai sensi dello Statuto del Consorzio stesso e in ottemperanza al Piano di Zona 2021/2023; inoltre, i lavori di sistemazione della struttura sono stati ultimati, come risulta dal certificato trasmesso dall’Ufficio Tecnico nelle scorse settimane. «Finalmente sul territorio di Ardea sarà istituito un luogo idoneo ad accogliere le persone diversamente abili, così come previsto dal Piano di Zona - commenta l’Assessore ai Servizi alla Persona, Simone Centore - Insieme al Sindaco e ai colleghi Assessori abbiamo approvato all’unanimità questa delibera che ha dato il via alle procedure che presto permetteranno alle famiglie della zona di non dover più allontanarsi dal territorio per usufruire di un prezioso servizio come questo». Stando a quanto deliberato, ora spetterà al Consorzio provvedere al rilascio dell’autorizzazione all’apertura e al funzionamento del Centro Diurno.

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