Il Corriere della Città - NOVEMBRE 2022

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Anno 14 Numero 11

NOVEMBRE 2022

A POMEZIA

Il vincolo ambientale è utile o dannoso per il territorio?

Ecco favorevoli e contrari

LE INTERVISTE (da p. 6)

COMUNALI A POMEZIA

Le nuove proposte politiche in vista delle prossime Amministrative del 2023 (pag. 14)

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libertà informazione politica cronaca cultura sport

Q Q U U A A LLEE FF U U T T U U R R O O P P EE R R T T O O R R V V A A II A A N N II C C A A ??

NUOVO CAPO SEDE

Intervista con Gabriele De Luca, nuovo capo sede e capo reparto dei Vigili del Fuoco di Pomezia

TURISMO & ALBERGHI

Dopo la pandemia, la guerra, ora il caro-bollette: si rischiano nuove chiusure (da pag. 16)

CAMPO JEMINI

Emergenza buche all’ingresso del quartiere. L’appello del CdQ

Editoriale

VALENTINA LEONI

L’attrice di Pomezia debutta al cinema nel nuovo film con Edoardo Pesce. L’intervista

ORIGINI DI TORVAJANICA

Cos’era la Torre del Vajanico, dove si trovava e perché oggi non c’è più (a p. 26)

MOMENTO CRUCIALE PER IL TERRITORIO

na località turistica che, però, rispetto ai competitor vicini come Anzio, Nettuno, Ostia e Fregene oppure più lontani, come Terracina o Capalbio, tanto per fare degli esempi, non offre particolari attrattive. Questa è la Torvaianica attuale, con poche – se non addirittura nulle – prospettive per il futuro. Gli ultimi anni la cittadina è riuscita a sopravvivere grazie al Covid, che ha “costretto” a non allontanarsi e a fare le vacanze a poca distanza dalla Capitale, riversandosi quindi anche a Torvaianica. Ma già la scorsa estate, rispetto al 2020, l’effetto virus era scomparso e, nonostante fosse sopraggiunta la crisi economica dovuta alla guerra, che ha impedito a molti di partire per mete lontane, il pienone si è visto solo con i turisti mordi e fuggi. (continua a pag. 4)

Usura a Pomezia: quelli “del 10% al mese” verso le sentenze. Le storie delle vittime cadute nella rete degli strozzini: “Pagavo 50 euro al giorno che diventavano 100 se saltavo un pagamento. E ho perso anche una villa da 500mila euro” IL SERVIZIO DA PAG.

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IL VINCOLO “EXTRA LARGE” DELLA REGIONE FA DISCUTERE: 800 ETTARI SARANNO ‘CONGELATI’‘VINCOLO’
L’inchiesta
10
QUATTRO MACRO-AREE SARANNO VINCOLATE A PARCO: ESPLODE IL CASO TRA FAVOREVOLI E CONTRARI

CRONACA

Alberghi, rischio chiusure per il caro bollette.........p.16 Nuovo capo sede dei Vigili del Fuoco a Pomezia....p.18 Acqua e fogne, nuovo appello da Via Campo Selva.........p.20 Arte a Pomezia, presentate le opere nelle scuole....p.23 Emergenza buche al ponticello di Campo Jemini...........p.24 83° anniversario inaugurazione Pomezia...............p.25

SPORT

Diana Bacosi sul tetto del mondo............................p.31

LE RUBRICHE DEL CORRIERE DA PAG. 32

www.ilcorrieredellacitta.com S u l w e b T u t t e l e n o t i z i e s u l t e r r i t o r i o l e t r o v i s u w w w i l c o r r i e r e d e l l a c i t t a c o m
POLITICA
Favorevoli e contrari al vincolo.................pp.6-7-8
L’INCHIESTA Quelli “del 10% al mese” verso le sentenze. Le storie delle vittime cadute nella rete degli strozzini (da p. 10) Q Q u u aallee ff u u tt u u rr o o p p eerr T T o o rr vvaaiiaa n n iiccaa?? ((aa p p aa g g .44))
Serie D e Eccellenza, il punto sui campionati (p.30) NOVEMBRE 2022 NUMERO 11
Editoriale USURA A POMEZIA -
SPORT

Quale futuro per Torvaianica?

Questo di certo non ha portato lavoro o ric chezza per il territorio. Ma cosa si può pre tendere, se l’offerta è scarsa? Niente eventi di richiamo, niente attrattive, nessun lun gomare degno di questo nome, visto che il mare neanche si vede se non per un breve tratto nella passeggiata pedonale al centro. Niente servizi efficienti: collegamenti con la Capitale scarsi e mal funzionanti (per ar rivare a Roma centro si impiegano anche due ore), strade spesso senza marciapiedi, niente luoghi di ritrovo per giovani, un’unica vera piazza, quella centrale. È una fotografia forse spietata, ma reale. Che poteva essere ancora buona venti o trenta anni fa, ma non adesso, con offerte turistiche competitive che arri vano da ogni parte e che spingono ad andare verso luoghi diversi. Senza contare che un luogo accogliente, con servizi efficienti, sa rebbe più vivibile in primis dai cittadini re sidenti tutto l’anno. Ma adesso una nuova polemica di abbatte su Torvaianica. Ed è le gata all’iter della Regione, partito qualche settimana fa, di vincolare 800 ettari di ter reno come Monumento Naturale, su richie sta del Comune. Un’area che va da Campo Ascolano a via Zara. Una decisione che con gelerebbe questi terreni, senza più la possibilità non solo di costruirvi sopra palazzi o speculazioni immobiliari – e questa sa rebbe una bella notizia –ma anche di crearvi ser vizi. Ma facciamo un passo indietro e spie ghiamo cosa è successo. La decisione del Consiglio Comunale Nel corso del consiglio co munale del 30 giugno 2021, la maggioranza 5 Stelle, appog giata dal consigliere Stefano Men gozzi del Pd (i 4 presenti del centrodestra in quell’occasione preferirono astenersi, alla

Teoricamente è un’iniziativa bellissima.

Chi non vorrebbe salvaguardare l’ambiente? Ma il perimetro scelto per la tutela è davvero quello corretto per le esigenze della città e dell’ambiente stesso?

‘Ponzio Pilato’), votò per l’istituzione delle due aree protette denominate “Geositi cava Tacconi e laghetti di Pratica di Mare” e “Dune e Bosco del Pigneto e Bacini di Campo Selva” quali Monumenti Naturali a tutela e valorizzazione della biodiversità co stiera e della geodiversità di Pomezia. La de libera venne trasmessa al Presidente della Regione, Zingaretti, affinché venissero adot tati tutti gli atti propedeutici e necessari per l’attuazione. Le zone discusse erano quelle individuate come “Geosito 38”, dove si tro vano le “argille plioceni che nella cava di Pratica di Mare” e il “Geosito 39”, con le “sabbie e ar gille plio pleistoceniche della Cava Tacconi”. Erano poi stati indivi duati due ambienti co stieri, le dune e bosco del Pigneto (Campo Ascolano) e del ‘Tumuleto della Palazzina’, oltre ai Bacini di Campo Selva, una vasta piana retrodunale che nel 1600 ospitava un esteso lago costiero.

Quale futuro per Torvaianica

Scordiamoci dell’utopica metro leggera di cui si parla da decenni, che dovrebbe collegare Ostia al centro di Torvaianica, ma anche di parcheggi o di una nuova scuola a Campo Ascolano, così come di eventuali strutture ri cettive – al momento carenti – che possano accogliere turisti. E scordiamoci pure i turi sti: perché chi potrebbe venire, se non i ro mani “mordi e fuggi”, in un posto che non offre nulla se non il mare a un tiro di schioppo dalla Capitale? Eppure Torvaia nica ha due parchi, Zoomarine e Cinecittà World, uno all’interno del paese, l’altro a pochi chilometri. Ha un sito archeologico (abbandonato). Ha le dune (trascurate e ro vinate). Ha 9 chilometri di spiagge bellissime, anche se non degnamente valorizzate. La Re gione Lazio, il 23 settembre, ha avviato il pro cedimento per l’istituzione del Monumento Naturale “Sistema di aree naturali costituito dalla Cava Tacconi, dai Laghetti di Pratica di Mare e dalle Dune del Pigneto e di Campo di Selva”. Teoricamente un’iniziativa bellis sima. Chi non vorrebbe salvaguardare l’ambiente? Ma il perimetro scelto per la tutela è davvero quello corretto per le esi genze della città e dell’ambiente stesso? Ne abbiamo parlato con tre persone diverse, ascoltando tre diverse posizioni. Sta a voi let tori farvi un’idea di quello che sta accadendo.

novembre 20224 Il Corriere della CittàEDITORIALE
L’ITER BUROCRATICO
documenti
provvedimento
Dopo il passaggio in Consiglio Comunale a settembre la Regione Lazio ha comunicato di aver avviato il percorso per l’istituzione del “Monumento Naturale”; dopodiché c’è stato tempo fino al 22 ottobre per presentare memorie
scritte e/o
in merito al
Le aree del “sistema di aree naturali costituito dalla Cava Tacconi, dai Laghetti di Pratica di Mare e dalle Dune del Pigneto e di Campo di Selva” Il maxi vincolo riguarda 4 macro aree: quella di Pratica di Mare, la zona delle ‘dune’ di Campo Ascolano, e le aree nei pressi dell’ex Tacconi. In tutto si tratta di 800 ettari che verrebbero così ‘congelati’

Il vincolo ‘extra-large’ della Regione fa discutere

In merito al provvedimento avviato dalla Regione Lazio per vincolare quattro ma croaree all’interno del Co mune di Pomezia abbiamo intervistato l’ex Consigliere Raimondo Piselli e Giacomo Castro, Presi dente dell’Associazione Latium Vetus. Piselli: “Hanno ucciso Torvaianica” “Il vincolo riguarda 4 macroaree. La prima è quella di Pratica: giusto tutelare la zona in torno al Castello, così come i boschi. Ma allargarsi ai terreni agricoli sa rebbe da valutare bene se ha dav vero senso. Comunque è sicuramente una cosa buona”. A parlare è l’ex consigliere Raimondo Piselli, contrario alla delibera così come è stata approvata e all’istituzione del Monu mento Naturale in tutta l’area proposta. “Si curamente ottimo il vincolo sulle dune di Campo Ascolano, nessuno può essere con

Assolutamente contrario l’ex Consigliere Comunale Piselli (nella foto): “Gran parte dell’area che vogliono sottoporre a vincolo non ha nemmeno un albero, ci vuole coraggio a definirla parco”

nell’entroterra, dove ci sono soprattutto ter reni e aziende agricole. Questo significa che se un domani si vorranno mettere uno stand, un giardinetto pubblico o una scuola, non si potrà fare. E se gli agricoltori volessero met tere dei capannoni per mettere il fotovol taico, sarebbero comunque bloccati: dovrebbero seguire un iter compli cato in Regione per poterlo instal lare”. “Gran parte dell’area che vogliono sottoporre a vincolo – pro segue Piselli – non ha nemmeno un al bero: ci vuole coraggio a definirla parco. E non ha neanche rilievo archeologico. Mi chiedo come mai non sia stata richiesta la tutela per l’area archeologica di via Siviglia, che versa in stato di completo abbandono,

siano punti in cui, come da piano regola tore, fossero previsti dei servizi per i citta dini, come parcheggi a Campo Ascolano. O che si fosse, più volte, parlato di nuove scuole, visto l’aumento della popolazione. E che dire della possibilità di una perequazione per liberare tratti di lungomare e liberare la vista? È stata proprio la giunta pentastellata a riprendere il discorso lanciato in prece denza da De Fusco: offrire la possibilità di la sciare le abitazioni lato mare in cambio di una cubatura doppia nell’entroterra. Ma dove, se alle spalle delle attuali abitazioni di Torvaianica si mette il vincolo? Di certo nes sun cittadino accetterebbe il cambio doven dosi spostare troppo lontano, per esempio nelle campagne di Pomezia. “Hanno ucciso Torvaianica – rincara Piselli – per tutelare il nulla. Terreni agricoli o abbandonati, dove non ci sono assolutamente piante da preser vare con vincoli. Tant’è che sono furiosi pure gli agricoltori, per come è stato fatto”.

L’affondo dell’ex Consigliere Comunale Raimondo Piselli: “Hanno ucciso Torvaianica per tutelare il nulla. Si sta dicendo no a scuole, servizi, a tutto. Non potrà più esserci alcun tipo di espansione turistico-ricettiva né abitativa. E in questo modo si vanno a colpire anche gli agricoltori”

trario, così come a quello che verrà posto sui laghetti nell’ex cava Tacconi. Su questo siamo tutti d’accordo. Anzi, vanno circondati con un’ampia area verde in modo da proteggerli. Il problema si pone quando viene posto il vincolo su terreni agri coli che non hanno va lore né archeologico né ambientale, culturale o geo logico. Ma da lì si arriva a co prire anche tutta la parte che va da Campo Ascolano al centro di Torvaianica,

PERCHE’ “NO”

Area del vincolo sproporzionata; tutelate zone dove non c’è nulla di rilevante; blocco totale dello sviluppo di Torvaianica; impossibilità futura di creare servizi per il litorale come scuole, giardini, ecc.; blocco di tutte le attività ricettive, abitative e imprenditoriali

mentre invece lo si sia fatto per un tratto che potrebbe essere valo rizzato in modo da far cre scere il territorio e offrire opportunità lavorative per i cittadini. In questo modo, invece, non potrà esserci nessun tipo di espansione turistico-ri cettiva, né di servizi, né abitativa”. A distanza di poco più di un anno, la Regione ha avviato l’iter per l’istituzione per l’istituzione di un monumento naturale in tutta l’area, che – di fatto – non potrà più essere “toccata”. Bellis simo. Peccato che, in quest’area, ci

I favorevoli… contrari

Se a parlare finora è stato un esponente del “no”, adesso ascoltiamo chi invece ha spinto verso la tutela dell’ambiente e, addirittura, è all’origine della delibera che ha portato all’iter regionale, ovvero l’associazione Latium Vetus. Proprio nei giorni scorsi l’associa zione, dopo aver saputo dell’avvio del proce dimento, ha commentato dicendo che quanto fatto non è quello che era stato chie sto.

“Nell’area del perimetro del vincolo ci sono zone in cui, da piano regolatore, erano previsti servizi per i cittadini come ad esempio i parcheggi per Campo Ascolano”

(continua) novembre 20226 Il Corriere della Città
POLITICA

POLITICA

e e accende il dibattito: ecco favorevoli e contrari

(segue)

“Il procedimento ha preso avvio in seguito alla richiesta presentata da Associazione La tium Vetus APS il 10 febbraio 2021 – fanno sapere - ma qualcosa non torna. Infatti, la pe rimetrazione dell'area protetta non è quella proposta dall’associazione, ma è andata a in cludere altre aree, andando invece a escludere proprio quelle aree agricole tuttora inedifi cate attaccate al geosito - ovvero interessate da un notevole grado di valenza ambientale - che per effetto del piano urbanistico appro vato dal Comune saranno trasformate - e quindi mutate (degradate?) dalla colata di ce mento della futura lottizzazione”. Latium Vetus si chiede: “Come è possibile che la Re gione Lazio, facendo seguito alla richiesta di un’associazione, decida di tutelare un'area naturale, vanificando però fin da subito il senso stesso della tutela, ovvero escludendo l'area contermine che sarà tramutata a palazzoni ed edilizia popolare?”.Per spiegare meglio la posizione dell’associazione abbiamo parlato con il suo presidente, Giacomo Ca stro.

circostante”.

PERCHE’ SI’ (MA CON MODIFICHE)

Area del vincolo da rivedere dato che vengono tutelate zone dove non c’è nulla di rilevante mentre quelle da tutelare, come il geosito, non vengono ‘protette appieno’; non impedisce le due lottizzazioni tra cui la ex Tacconi; rischio di bloccare la realizzazione futura dei servizi, anche essenziali

Torvaianica, a seguito della delibera comunale, si ritrova “bloccata” da Campo Ascolano al centro. È quello che volevate? “Assolutamente no. La nostra reazione è infatti stata di pro fonda perplessità. Di certo non era nostra intenzione far vincolare 800 ettari, dove non potranno essere neanche messi servizi come parcheggi, asili, scuole, luoghi di culto o ritrovi per bam bini o anziani. Senza contare che, di contro, l’area che avevamo chiesto di tutelare, un geosito, è l’unica che non è stata tutelata appieno. Intatti il ri schio per quell’area è altissimo, visto che a ridosso dei laghetti si andrà a costruire un quartiere intero in mezzo al nulla, con palaz zoni che ‘romperanno’ l’impatto visivo. E inoltre chi vi andrà ad abitare avrà sicura mente un impatto negativo con l’ambiente

Giacomo Castro: “Tutelare anche terreni secchi e abbandonati da decenni, dove non c’è assolutamente nulla, è assurdo. A mio avviso questo provvedimento è molto rischioso”

Invece a Torvaianica, località di mare e teoricamente a voca zione turistica, non si potrà costruire nulla, né tantomeno – appunto – mettere servizi nelle zone interessate alla salvaguardia. Come potrebbe crescere la cittadina, in questo modo?

dell’amministrazione è l’interesse pubblico. Sarebbe opportuno che questo monumento venga adattato alle reali esigenze di Campo Ascolano e Torvaianica”.

Sono state tutelate anche zone non di pregio? “Sì, mentre si sono ‘salvate’ due lottizzazioni, tra cui proprio la ex Tacconi, ovvero quella

“Vincolo condanna per Torvaianica? Di certo non la si aiuta così. Non si può passare dalla palazzina al monumento naturale dove non si può fare nulla”

“Per quanto attiene Torva ianica e Campo Ascolano, quartiere completamente circon dato da questo provvedimento, ricordo a tutti che i servizi essenziali che non sono ancora presenti nella zona a causa di un vin colo paesaggistico già presente dove vano essere fatte nelle aree limitrofe, circonvicine. Ma se adesso queste aree vengono vincolate dal Monu mento Naturale, i servizi non po tranno essere più fatti e a rimetterci saranno i cittadini. Per tutelare cosa? Va be nissimo tutelare le dune e la macchia medi terranea. Va benissimo tutelare quanto da noi ambientalisti segnalato. Ma tutelare terreni secchi e abbandonati da decenni, dove non c’è assolutamente nulla, è assurdo. A mio avviso questo provvedimento è molto rischioso. Quello che deve guidare le azioni

Nella foto: il Presidente dell’Associazione Latium Vetus Giacomo Castro

accanto ai laghetti da tutelare. Credo quindi sia opportuno capire cosa vada difeso per l’ambiente. Non si deve fare un discorso in distinto e non si possono trascurare i ser vizi per il quartiere, laddove non ci siano effettivamente aree di pregio. La delibera fatta dal consiglio comunale ha stravolto quanto da noi richiesto. Per questo motivo entro il 23 ottobre presenteremo le osserva zioni alla proposta regionale con le quali ci prefiggiamo di correggere l'iniziativa di tutela in modo da salvaguardare davvero - e non a chiacchiere - il territorio di pregio di queste zone. Pur essendo io assolutamente per la tutela, non sono di certo favorevole alla tu tela dell’erba secca. Ci sono persone che da 40 anni aspettano i servizi, anche quelli es senziali”.

Così Giacomo Castro di Latium Vetus, promotrice dell’iniziativa per il vincolo: “Non abbiamo mai chiesto di vincolare 800 ettari ma c’è di più: l’area che invece avevamo chiesto di tutelare, un geosito, è l’unica che non è stata salvaguardata appieno. In pratica si sta vanificando sul nascere il senso stesso della tutela”

(continua) novembre 2022 www.ilcorrieredellacitta.com 7
I laghetti nei pressi dell’ex cava Tacconi a Pomezia

POLITICA

(continua)

Pensa che così si condanni a morte Torvaia nica?

“Di certo non la si aiuta. Per essere valoriz zata ha bisogno di opere e investimenti. Opere pubbliche come parcheggi, parchi con spazi dove fare sport e portare i bambini in tranquillità, scuole e luoghi di aggregazione. Ovviamente lato mare non si possono co struire. A mio avviso serve un’area booster tra l’edificato esistente e la campagna, dove realizzare tutti questi servizi. Se si passa dalla palazzina al monumento naturale, dove non si può più fare nulla, secondo me non è positivo. Si blocca tutto”.

Assolutamente favorevole Favorevole, contrariamente ai pareri espressi dai primi due intervistati, Paolo Fiorentini, presidente del Comitato di Quartiere Campo Ascolano.

“È un provvedimento assolutamente giu sto, perché impedisce di costruire in quello che è rimasto della nostra macchia mediterranea. Lascia co munque degli spazi lungo via Pola, via Casablanca e via Zara per un’eventuale perequazione. Anche dando il doppio della cubatura, si rientre rebbe con gli spazi delle case delle prime file rispetto al mare”. Ma non si potrebbe creare un’area di decan tazione dalle case verso la campagna, magari creando un parco o mettendo dei servizi utili, come parcheggi o scuole, in zone che ne

Fiorentini (CdQ Campo Ascolano): “Impossibilità di mettere pannelli fotovoltaici? Già ora non si posono instal lare per via della base di Pratica di Mare”

sono sprovvisti come il suo quartiere, Campo Ascolano.

“Di sicuro quello non sarebbe un posto ideale per fare le scuole, visto che c’è l’aero porto vicino. Io personal mente non manderei mai mia figlia in una scuola a ridosso di un aeroporto, con il rischio che – per una manovra sbagliata – un aereo le crolli addosso. L’aeroporto sta lì dal 1937. Non è lui che deve spostarsi. Non si doveva costruire. Le scuole, nelle zone dove servono, vanno fatte altrove. Anche perché nella campagna andrebbe portata l’acqua, la corrente, le tubature per le fogne. Invece nel quartiere le opere di urbanizzazione già ci sono. Il Monumento Naturale consente di andarci a correre, a piedi o in bicicletta, non c’è bisogno di fare un parco con gli attrezzi. Io già adesso vado a farci rigeneranti passeggiate in mountain bike”.

Viene contestato anche il fatto che i contadini non potranno mettere i pan nelli fotovoltaici.

“Non possono metterli già adesso, è l’Aero nautica che non glielo permette, perché met tono a rischio il volo degli aerei”. Secondo lei tutta l’area che verrà vincolata è di pregio?

“Sì, quello è tutto agro ro mano. Magari mettendo il vincolo sarà finalmente valorizzato. È una campa gna romana, con le sue ci clicità: ha anche zone

Nella foto: il Presidente del CdQ Campo Asolano Paolo Fiorentini

aride, ma ci sono anche i momenti in cui fio risce. Sono comunque bei posti in cui andare. Andando poi verso Campo Ascolano la vegeta zione cambia, si trovano le dune. C’è il Tumuleto della Palazzina, dove si trova la macchia medi terranea. Non vedo per quale motivo non debba essere vincolato. Anzi: ci sono anche tanti siti ar cheologici non ancora sca vati. A parte Sol Indiges, ci sono due ville che sono state ri coperte in via Rumenia. Tutta quella zona è piena di reperti”.

“Scuole? Non è quello il posto adatto per costruirle. Non manderei mai mio figlio in un posto così a ridosso di un’aeroporto. Inoltre sarebbe complicato predisporre tutte le utenze mentre altrove ci sono già”

Ci sono altri motivi per cui andrebbe tute lata?

“Sì: meno viene impermeabilizzata, meglio è. Da qualche parte l’acqua deve drenare, per rimpinguare le falde acquifere. Se si imper meabilizza costruendo, questo non avviene in maniera corretta”.

“L’area tutelata è tutta agro romano, magari mettendoci il vincolo sarà finalmente valorizzato come merita. E non è sempre spoglia per tutto l’anno”

Paolo Fiorentini, Presidente del Comitato di Quartiere Campo Ascolano: “Vincolo giusto perché impedisce di costruire in ciò che è rimasto della macchia meditteranea. Magari proprio con il vincolo verrà valorizzata”

novembre 20228 Il Corriere della Città
PERCHE’ SI’
Impedisce le costruzioni in ciò che è rimasto della macchia mediterranea; non è quella l’area idonea per realizzare i servizi; possibilità di valorizzare l’agro romano
L’interrogativo: il vincolo aiuterà Torvaianica o ne affosserà per sempre lo sviluppo futuro?

Usura a Pomezia: quelli “del 10% al mese” verso le

n comune avevano due cose: lo stesso tasso d’inte resse applicato alle loro vit time – il 10% mensile, ovvero il 120% annuo - e il presentarsi come persone affidabili. E le due cose, contrastanti tra loro, riuscivano a coesistere grazie al meccanismo di sudditanza, dovuto alla paura e al bisogno, che si instaurava in chi incappava in loro. Sono 4 gli usurai arrestati negli ultimi mesi a Pomezia grazie alle denunce di un im prenditore della zona, Basilio Bucciarelli. Per tutti adesso è arrivato il momento del processo. Tranne che per un imputato, già processato. Si tratta di Sergio Cizmic, arre stato il 27 dicembre 2020. L’uomo è stato con dannato a seguito di rito abbreviato il 22 giugno 2021: il giudice gli ha inflitto 3 anni di reclusione e una multa di 6 mila euro, oltre al risarcimento della parte offesa. Ma ve diamo nel dettaglio cosa succederà nei pros simi giorni. Il 7 dicembre ci sarà il processo con rito abbreviato per il 66enne Pasquale Lombardi, arrestato il 4 gennaio 2022 con ordinanza di custodia caute lare in carcere emessa dal Tribunale ordinario di Roma, Direzione Di strettuale Antimafia, per reati di usura ed estorsione con me todo mafioso. Attual mente Lombardi è detenuto nel carcere di Frosinone, al regime di alta sicurezza. Il 19 di cembre sarà la volta di Raf faele Tranchino. Anche per lui ci sarà, come scelto dall’imputato, il rito abbreviato. Due mesi dopo, il 17 febbraio, sarà invece Francesco Lomasto a doversi pre sentare in tribunale: per lui ci sarà l’udienza finale del processo iniziato a ottobre 2021.

Nonostante l’agguato con sparatoria del 14 giugno 2022 e le minacce subite, Basilio Buc ciarelli ha deciso di costituirsi parte civile nei processi nei confronti degli usurai. Raffaele Tranchino, niente minacce: bastava la nomea Come gli altri, Tranchino era l'amico che ti toglieva dai guai. Quello che, quando banche e istituti di cre dito non davano speranze, apriva il portafogli e magi camente trovava la somma necessaria per risolvere i problemi economici di chiunque. Salvo poi finire nella sua rete. Ma lui, al contrario degli altri strozzini, aveva una pecu liarità: nessuna minaccia esplicita. Per farsi pagare ba stava la sua nomea, oltre al tono della voce e allo sguardo. Adesso Raffaele Tranchino, 72enne di origine napoletana ma trapiantato a Pomezia, dovrà raccontare la sua versione al giudice il 19 dicembre. Dopo essere stato arrestato dai carabinieri di Pome zia, la mattina del 6 luglio, l'uomo – attualmente dete nuto ai domiciliari - ha infatti scelto il rito abbreviato, che gli consentirà un notevole sconto di pena. In questo processo si sono costituiti parte civile la società antiracket Algisa e tutte le parti lese.  Dagli affari della Cosca Di Lauro a Scampia fino al l'usura a Pomezia

Tranchino, legato alla cosca Di Lauro e tra gli indagati della faida di Scampia, dopo aver la sciato Napoli si era trasferito a Pomezia. Qui, tra i vari “affari”, ne aveva intrapreso uno in particolare, quello dei “prestiti a strozzo”. Da anni aveva creato un vero e proprio giro pro ficuo, con diversi clienti che vedevano in lui un benefattore. Non chiedeva garanzie, né firme su documenti. Ma quello che le ignare vittime non riuscivano a comprendere era la reale entità degli interessi praticati dall'uomo. E, soprattutto, ignoravano il fatto che non sarebbero mai uscite dal vortice in cui erano precipitate. Perché quello che stavano pagando erano gli interessi, mentre la quota capitale si erodeva in maniera infinitesimale. Quattro usurai per un imprenditore: tutti denunciati

Tranchino avrebbe potuto tranquillamente continuare la sua "carriera" di usuraio se non avesse fatto un prestito - oltretutto di note vole importanza - a Basilio Bucciarelli, im prenditore pometino nel settore dei mobili e dell'immobiliare. L'imprenditore, a seguito di seri problemi con il fisco, al quale doveva oltre un milione e settecentomila euro, si ri trova con i conti bloccati e con la necessità di

Il nome di Tranchino è collegato alla cosca Di Lauro. A Pomezia il suo nome è spuntato fuori, nell’ambito dell’usura, nella vicenda dell’imprenditore Basilio Bucciarelli, finito anch’egli nella rete degli strozzini

(continua) novembre 202210 Il Corriere della Città
reperire nel più breve tempo possibile questi soldi per saldare i conti.
INCHIESTA
CHI E’ TRANCHINO Raffaele Tranchino ha 66 anni, originario del napoletano ma ormai trapiantato a Pomezia.Tra i vari ‘affari’ si era ‘specializzato’ nei prestiti usurai. Il 6 luglio scorso è stato arrestato dai Carabinieri. A dicembre comparirà dinanzi al Giudice per raccontare la sua versione dei fatti. Tranchino ha scelto il rito abbreviato che gli consentirà un notevole sconto di pena
Le vittime non avevano ben chiaro quanti interessi avrebbero dovuto restituire, né che da quel giro, loro malgrado, non sarebbero mai usciti. Ma a Raffaele Tranchino non servivano le minacce: bastavano il suo ‘nome’ e pochi sguardi per raggelare i suoi debitori
I

sentenze. Le storie delle vittime cadute nella rete

(segue)

Le banche, però, non lo aiutano, nonostante il notevole patrimonio immobiliare a sua di sposizione, proprio a causa dei conti bloccati. Si rivolge quindi ad alcuni "amici". Persone fidate. E, chi più, chi meno, con grosse dispo nibilità economiche. Tra loro figura l'ex pu gile Francesco Lomasto. Anche se ufficialmente vende alimentari in un banco al mercato, in realtà il suo lavoro è un altro. La storia è nota e si conclude con l'arresto, nel maggio del 2020, dell'ex pugile, colto in flagrante mentre si faceva pagare una rata del "prestito" con due orologi di pregio, dal va lore di 33 mila euro. La denuncia parte pro prio da Bucciarelli, che a Lomasto, per un prestito di 250 mila euro, ha già dato 350.000 euro come pagamento degli interessi, più re galie varie. Bucciarelli, per far fronte al de bito con Lomasto, chiede 50 mila euro a Sergio Cizmic, che con la sua vittima vanta amicizie nel campo rom di Castel Romano. Per lui l’arresto scatta a pochi mesi di di stanza da quello di Lomasto. Le due opera zioni, infatti, vanno avanti quasi simultaneamente. Ma i 250 mila euro di Lo masto e i 50 mila di Cizmic, dati sempre al 10% di interesse mensile, non bastavano di certo a coprire il debito con Equitalia. Buc ciarelli, anche perché doveva pagare i due strozzini, si era rivolto a un altro "amico", Pa squale Lombardi. Anche lui conosciuto dalle forze dell'ordine perché coinvolto nell'inchie sta Equilibri, quella che vedeva decapitare il Clan mafioso dei Fragalà e per la quale il Tri bunale di Velletri lo avrebbe poi condannato a 7 e 6 anni di reclusione per estorsione con metodo mafioso. Lombardi presta a Buccia relli 100 mila euro. Anche qui gli interessi sono al tasso del 10% mensile e nel giro di poco tempo l'imprenditore restituisce quasi 200 mila euro, ma per l'usuraio an cora non bastano. Ecco allora che Bucciarelli denuncia pure lui. Che viene arrestato nel mese di gennaio 2022. Non è però finita. Bucciarelli, anche se - si scoprirà - da quando è stato arrestato Lomasto non ha più pagato nessuna rata agli strozzini, impauriti dalla fama che si è fatto di "imprenditore antiu sura", è ancora sotto scacco di un usuraio. Si tratta appunto di Raffaele Tranchino.  25 mila euro al mese di interessi

A partire dal maggio 2018, fino al luglio 2019, suddivise in 5 tranche, Tranchino gli presta in tutto 250 mila euro. Il tasso d'inte resse, neanche a dirlo, è del 10%. In pratica,

Bucciarelli non sa più dove prendere i soldi. Lomasto e Lombardi lo minacciano in maniera pesante. E qualcuno lo picchia. Arrivano pure le minacce ai familiari

Il 66enne presta all’imprenditore Bucciarelli 250mila euro in tutto con un tasso del 10%:

Alla fine altre due persone decidono di raccontare tutto alle forze dell’ordine quando capiscono l’impossibilità di uscire dal laccio dello strozzino

a luglio del 2019 l'imprenditore arriva a pa gare, solo di interessi, 25 mila euro al mese In due anni diventano 400 mila euro. E la quota capitale scende di pochissimo. Oltre a Tranchino, ci sono da pagare anche gli altri strozzini. Bucciarelli non sa più dove prendere i soldi. Lomasto e Lombardi lo minacciano in maniera pesante. E qual cuno lo picchia. Arri vano pure le minacce ai familiari. L'unico che usa parole "gentili" è proprio Tranchino. Lui non sembra avere biso gno delle minacce. Gli basta lo sguardo per incu tere timore. Non ha mai usato i toni degli altri. Eppure mette paura lo stesso, come e più degli altri.

L’ARRESTO DI LOMASTO

Quando Lomasto, l’ex pugile, viene arrestato il 66enne molla un po’ la presa in attesa che si calmino le acque. Poi torna alla carica e cerca di far saldare il conto all’imprenditore pometino. Non sa però che anche lui è stato denunciato

Le intercettazioni: "Ti vengo incontro a te e tu mi vieni incontro a me" Tranchino usa metodi diversi. Quando alla fine Bucciarelli denuncia Lomasto e lo fa ar restare, l’usuraio si spaventa. Sta lontano per un po', non si fa pagare per un anno. Poi torna alla carica quando pensa che le acque si siano calmate. Non sa ancora che sono stati denunciati anche Lombardi e Cizmic. E pure lui. Nel febbraio del 2021 incontra l'impren ditore e chiede il saldo. "I conteggi falli stessi

tu - gli dice - Non ho avuto niente". L'im prenditore, incredulo, ribatte di aver pagato anche 25 mila euro al mese. "Erano quando al principio tu facevi l'operazione che i por tavi i 5mila a settimana", replica l'usuraio, provando a fargli credere che i soldi vanno restituiti a una fantomatica "signora". Poi gli dice che deve restituire ancora 200 mila euro. In pratica quasi tutto il debito. L'imprendi tore contesta e Tranchino gli dice: "Vogliamo fare una cosa? Vogliamo chiudere tutto? Ti vengo incontro a te e tu mi vieni incontro a me. Dammi la mano da uomo, però. Tutto al 50%". Buc ciarelli gli chiede 48 ore di tempo per pensare. Dopo due giorni i due si incontrano di nuovo. Fanno un riepilogo dei pagamenti effettuati, ma per l'imprenditore pagare altri 100 mila euro sembra troppo, dopo aver sborsato già 387 mila euro. Chiede di scendere a 70 mila. "Ma ti sto facendo un regalo" - ri batte Tranchino - Ti sto regalando 150 mila euro!". "Quindi quello che ti ho dato non conta?", chiede Bucciarelli.  E lui: "Tu a me.. se era.. da cristiano e da uomo, dovevi dire: Senti Raffaé, io ti devo sempre dare i soldi". E poi gli dice anche "Io mica voglio niente, mica ho bisogno dei 70 mila euro tuoi!", per poi accordarsi per quella cifra.

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INCHIESTA
(continua)
ogni mese solo per gli interessi la rata schizza a 25mila euro. E in soli due anni l’importo da restituire supera i 400mila euro

Ci sono altre vittime ma poche vogliono denunciare: Tranchino è quasi un eroe nazionale. È quello che li salva quando tutti gli altri voltano le spalle. Per questo non vogliono rivolgersi alle forze dell’ordine. Solo due di loro prendono coraggio e iniziano a raccontare

(segue)

Le altre vittime

I carabinieri mettono sotto osservazione il napoletano e si accorgono che ha altre vit time. Ma sono proprio queste a opporre re sistenza. Tranchino è quasi un eroe nazionale. È quello che li salva quando tutti gli altri voltano le spalle. Per questo non vo gliono denunciare. Solo due di loro pren dono coraggio e iniziano a raccontare. Si tratta di un commerciante nel settore ali mentari e una privata cittadina. Due storie diverse, ma con punti in comune. La diffi coltà economica e l'impossibilità di uscire da una rete in cui si cade quasi senza accorger sene. Il primo chiede un prestito da 100 mila euro. Restituisce una cifra che non riesce neanche a quantificare: enorme, ma non conteggiata esatta mente. Più una villa in Sardegna, dal valore di 500.000 mila euro. La seconda invece ha biso gno di una cifra che po trebbe sembrare irrisoria, rispetto agli altri: appena 5.000 euro. Ma non riesce più a uscirne. La donna cade in un vortice che la fa entrare in uno stato di depressione e prostrazione. Ma ecco le loro storie.

La storia di Roberta

Roberta (nome di fantasia) lavora come di pendente. In famiglia è solo lei a portare lo stipendio a casa, deve mante nere anche suo figlio. In pas sato la donna ha avuto problemi con una finan ziaria: ha saltato alcune rate di un prestito ed è stata segnalata come cattiva pagatrice. Adesso che il figlio è cresciuto e ha bisogno di soldi per varie esigenze, Roberta non sa come fare per ottenere un prestito, che la banca e le finanziarie le negano. È il 2018. Attraverso un'amica fa la cono scenza di un signore di mezz'età, che si offre di aiutarla. L'uomo, che si rivela essere Tran chino, le presta 2.000 euro. Le condizioni per la restituzione sono semplici: 7 rate mensili da 500 euro, per un totale di 3.500 euro. La donna neanche si rende conto che si tratta di un tasso usu raio e accetta. Onora il debito con tanti sacrifici e, qualche tempo dopo, quando si trova nuova mente in diffi coltà economica per il pagamento di bollette di luce e gas, si ricorda di quell'uomo buono che l'ha aiutata la prima volta. Lo contatta e gli chiede un

prestito. Stavolta gli chiede 3.000 euro. Lui glieli presta, ma chiede la restituzione in 7 rate da 750 euro, per un totale di 5.250 euro. Anche stavolta i tassi sono alle stelle. Roberta accetta, non rendendosi conto che la rata è praticamente impossibile da pagare con il suo stipendio da operaia. Trovandosi in diffi coltà, Tranchino va incontro alla donna, di lazionando il pagamento: Roberta deve versare 150 euro a settimana. Ma, una volta che la donna tarda a pagare a causa di un ri tardo dell'accredito dello stipendio, ecco che l'usuraio si presenta sotto la sede del lavoro di Roberta, impaurendola e reclamando il denaro. Non solo: le presenta un altro foglio di rientro, con altri importi maggiorati ri spetto alla dilazione fatta in precedenza. Per paura di essere licenziata, la donna paga, senza osare denunciare quanto le stava suc cedendo. Ma, tra quanto versa all'usuraio e le

“Una delle vittime, a fronte di 100.000 euro che gli sono stati dati, ha restituito una cifra molto maggiore, non ben quantificata, più una villa in Sardegna dal valore di 500 mila euro”

altre spese, lo stipendio non è più sufficiente per vivere. Questo porta Roberta addirittura a pensare a situazioni estreme: la dispera zione ormai la sta distruggendo. L'intervento dei carabinieri, che la convincono a raccon tare tutto e a denunciare, è una liberazione. Tutto ciò che la donna dice viene riscontrato dai militari e ritrovato nei fogli dove Tran chino

(continua) novembre 202212 Il Corriere della CittàINCHIESTA
riportava le cifre ricevute dai suoi clienti. LE STORIE Roberta* dopo un primo prestito con tassi usurai ne chiede un altro dato che né banche, né finanziarie l’aiutano. Ottiene 3.000 euro ma ne dovrà restituire oltre 5.000 in 7 rate. Ma il debito è impossibile da onorare anche perché cresce ad ogni mancato pagamento. E la donna arriva a pensare ad una soluzione estrema per uscire dall’incubo *(nome di fantasia)

INCHIESTA

(segue)

La storia di Paolo

Drammatica anche la storia di Paolo (nome di fantasia), commerciante di Pomezia nel settore alimentare. Anche per lui inizial mente Tranchino è un benefattore, tanto che, pur ammettendo di aver ricevuto dei prestiti, non dichiara di aver pagato gli interessi. Solo in seguito si scopre che, su 100.000 euro che gli sono stati dati, ne ha restituiti una cifra molto maggiore, non ben quantifi cata, più una villa in Sardegna dal valore di 500 mila euro. A causa di problemi con gli affari del negozio, Paolo chiede più volte dei prestiti a Raffaele. E restituisce il denaro pa gando 50 euro al giorno, dal lunedì al ve nerdì, presi direttamente dalla cassa del negozio. Soldi che non vengono tracciati da Claudio, che non si rende così conto di quanto effettivamente restituisce a Tran chino. Ma Paolo ha debiti anche con un'altra persona, che si mette d'accordo direttamente con Tranchino per il saldo. E Tranchino fa tutto un conto, fino a un totale di 100 mila euro. Gli intessi da pagare oscillano dai 4 ai 6 mila euro al mese. Tranchino continua a prendersi i 250 euro a settimana fino al pe riodo della pandemia. Poi gli affari crollano e Paolo non ce la fa a reggere quei ritmi. Raf

faele non si fa scoraggiare dal virus e chiede qualcos'altro: la villa in Sardegna. Fino a quel momento sono stati restituiti almeno 30 mila euro. Tranchino decide di valutare la villa 200.000 mila euro e di rogitare per quella cifra. Viene quindi scalato il debito, oltre ai 60 mila euro rimasti dell'ipoteca sull'immo bile. I 70 mila euro rimasti, però, avrebbero dovuto essere versati - almeno quelli - a Paolo, che doveva dividere i soldi della ven dita della villa con le sue sorelle. E invece, trattandosi di una finta vendita, Tranchino gli dà in mano degli assegni circolari, dicen dogli che, in cambio, voleva indietro i soldi incassati. "E così ho fatto, dando il contante un po' per volta, infatti ho continuato a pa gare ogni giorno 50 euro circa. Se non avessi ottemperato un giorno, il successivo avrei dovuto pagare 100 euro. Voglio preci sare che prima possedevo varie proprietà, adesso vivo con mio figlio e non ho più una mia abitazione", ammette ai carabinieri nella sua testimonianza.

Le altre storie

Le altre storie sono ignote. Le vittime, infatti, non hanno avuto il coraggio, o la voglia, di denunciare. Chi per paura, chi invece perché davvero pensa che si tratti di un benefattore che ha lo ha aiutato nel momento del biso gno. Ma ci sono altre vittime. Non solo di

Se sei vittima di usura esci allo scoperto: non è vero, come dice l'usuraio, che se si de nuncia si finisce male. Si finisce male se non si denuncia. Non se ne esce più. Si rimane stretti in una morsa letale

Tranchino, ma anche di altri usurai, a Pome zia, Torvaianica, Ardea e nei dintorni. Gente che appare "normale" agli occhi di tutti, ami chevole, tranquilla, che tende una mano. Ma che in realtà non perdona. E toglie tutto. De naro, casa, lavoro, dignità. In alcuni casi, estremi, anche la vita, anche se solo metafo ricamente parlando. Ma uscirne si può. Non è vero, come dice l'usuraio, che se si denuncia si finisce male. Si finisce male se non si de nuncia. Non se ne esce più. Si rimane stretti in una morsa letale. Per chi denuncia si attiva una rete di protezione, da parte di associa zioni e da parte delle forze dell'ordine. Senza contare che, se si ha paura, si può anche esporre i fatti senza denunciare direttamente alle forze dell'ordine, ma contattando uno sportello antiusura. La redazione de Il Cor riere della Città è in prima linea nella lotta contro l'usura. Se volete raccontare in forma anonima la vostra storia, contattate la nostra redazione, nella persona del direttore Maria Corrao.

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La storia di Paolo, che ha dato a Tranchino anche una casa in Sardegna da 500mila euro: “Pagavo ogni giorno 50 euro circa. Se non avessi ottemperato un giorno, il successivo avrei dovuto pagare 100 euro”

“Valore Civico”, il nuovo soggetto politico a Pomezia

Presentata ad ottobre la lista civica: “Basta chiacchiere, puntiamo a rilanciare la città”

Prendono il via le attività di 'Valore Civico..per Pome zia', la neocostituita lista ci vica di Pomezia, dopo l’inaugurazione della sede in Piazzale delle Regioni in località Collefiorito e la presentazione uffi ciale alla cittadinanza che si è tenuta a Tor vajanica e a Pomezia, nelle date di sabato 15 e sabato 22 ottobre 2022. Fondatori del nuovo soggetto politico sono un gruppo di cittadini in prima fila da anni nel mondo dell'associa zionismo e dalla società civile pometina, che si propongono di operare con spirito di ser vizio e di porre le proprie competenze nell’in teresse della collettività con il fine di accrescere lo sviluppo economico, sociale e culturale della nostra realtà civica del territo rio di Pomezia. “Non solo una lista civica ma soprattutto un'idea di città.” – dichiara Gia como Castro, coordinatore di Valore Civico e presidente per oltre undici anni di Associa zione Latium Vetus, impegnata da sempre nella tutela e nella valorizzazione del patri monio culturale e ambientale di Pomezia e della Campagna Romana – “Valore Civico,

infatti, opera per dare corso ad una nuova e rinnovata fase politica a Pomezia che si traduca (finalmente!) in un rinnovamento autore vole dell'ente locale capace di tutelare i cittadini e la loro qualità della vita, di coope rare con le associazioni e di coordinarsi con le imprese, per attuare finalmente una vera salvaguardia del terri torio, la riqualificazione dei quartieri in cui viviamo, il potenziamento infrastruttu rale e dei servizi che in mol tissime zone mancano da sempre e mirare cosi ad un pieno sostegno allo sviluppo eco nomico, culturale e sociale di Pomezia. Cosa vogliamo? Basta chiacchiere, puntiamo a Ri lanciare Pomezia senza se e senza ma. La co munità di Pomezia è, infatti, da tanto tempo alla ricerca di vere soluzioni, di una nuova, autorevole e concreta progettualità, che sap pia intercettare davvero quel benessere che per molti decenni ha caratterizzato la nostra

realtà e che noi vogliamo perseguire nuova mente, insieme a tutti i cittadini e alle realtà del nostro territorio sociali e imprenditoriali. Nelle prossime settimane saremo nei mercati della città con i nostri banchetti pronti ad ascoltare i suggerimenti e le indicazioni dei cittadini. Aspettiamo tutti ai banchetti e alle prossime iniziative di Valore Civico!”.

In vista delle prossime elezioni comunali si muove il panorama politico locale: presentato il direttivo locale di “Azione” e ad ottobre il nuovo progetto politico di “Valore Civico”

Il direttivo locale di “Azione” a Pomezia

Il partito di Calenda punta sul territorio a richiamare tutti “i liberali, riformisti e popolari”

Asettembre è stata lanciata sul territorio la proposta di “Pomezia in Azione”, ov vero la trasposizione locale del partito di Calenda. Nello specifico il direttivo locale si è ufficialmente costituito Venerdì 16 settembre, ovvero proprio a ridosso delle ele zioni politiche. “Apre anche nel nostro terri torio un nuovo spazio di aggregazione per tutti i liberali, riformisti e popolari che non si riconoscono nelle proposte populiste del panorama politico sia nazionale che territo riale”, dichiarano dal partito. “Si è infatti riu nito il gruppo di tesserati cittadini di Pomezia, alla presenza del Responsabile

dell’organizzazione Stefano Rocca e del De legato del litorale sud della città metropoli tana di Roma Niko Martinelli, nominando a maggioranza a commissario cittadino di Po mezia in Azione il 48enne Claudio Ubaldini, consulente aziendale con profonda espe rienza nel settore bandi nazionali per le im prese. L’ufficializzazione del gruppo di Azione su Pomezia e l’inizio delle attività del Commissario, supportato dal delegato pro vinciale, sono il primo passo verso il con gresso cittadino ed alla crescita della presenza di Azione nella città di Pomezia”, aggiungono dal direttivo. “Le attività di Po mezia in Azione partiranno proprio con que sto indirizzo: far conoscere ai cittadini i grandi temi nazionali proposti da Azione, ma anche declinarli con progetti specifici per la no stra realtà locale; si avrà una costante e profonda attività di confronto con cittadini e con tutte le realtà territoriali, im prese ed associazioni, che sarà portata avanti con pragmati smo e rigore ma anche con un approccio il più inclusivo pos

sibile. Il tutto per arrivare ai futuri appunta menti con una rete di persone competenti in grado di elaborare una proposta politica con creta e realizzabile sul territorio cittadino”.

Nominato Savastano

“FORZA ITALIA POMEZIA” - Giampiero Savastano nominato Commissario cittadino di Forza Italia nel Comune di Pomezia. Con una lettera il Sen. Claudio Fazzone ha dato incarico a Savastano di rior ganizzate il partito a li vello locale in vista delle prossime amministra tive. “Sono consapevole dell’importante compito che ti sto affidando e sono certo che lo saprai portare avanti al meglio, in virtù delle tue capacità ma soprattutto perché sono convinto che tu sia la persona giusta per rafforzare e far crescere il nostro partito all’insegna della buona politica”, si legge nella lettera di inca rico da parte del senatore Fazzone.

novembre 202214 Il Corriere della Città
POLITICA

Alberghi e turismo, con il caro energia si ris

Incontriamo Antonio Guido, Direttore degli Hotel Enea di Pomezia e di Aprilia, nonché Capo-De legazione di FederalberghiRoma, a cui chiediamo qual è lo scenario attuale per gli alberghi anche in vista delle prossime festività Nata lizie.

Direttore dopo i segnali incoraggianti della scorsa estate, in cui abbiamo assistito ad una ripresa di viaggi e turismo, il nostro Paese si ritrova a vivere una nuova crisi causata dal caro energia e carburanti. Qual è la situa zione nel comparto turistico-alberghiero? “A inizio stagione, con la guerra in atto, era vamo preoccupati per la mancanza del turi smo est-europeo che rappresenta una percentuale considerevole delle nostre pre senze. Negli ultimi mesi invece abbiamo as sistito al ritorno dei mercati Usa, Sud America e Medio Oriente, nonché di quello domestico ed europeo che hanno decisa mente compensato la perdita del turismo russo. Inoltre questo rinato desiderio di viag giare ha fatto riemergere il ritorno alla scelta dell’albergo quale alloggio per le proprie va canze, segnale questo del superato timore di trascorrere molto tempo in un contesto fre quentato da persone che non si conoscono, a vantaggio di una scelta che comporta mag giori servizi e comodità. Ma come diceva un detto: “non c’è pace tra gli ulivi” ovvero dopo la pandemia e la guerra alle nostre porte, ci si è messa pure la crisi energetica. Per ca rità, il problema colpisce tutti famiglie e im prese, ma ancora una volta il nostro settore, quello alberghiero-ristorativo, ne subisce le conseguenze più gravi. Eravamo entusiasti dei numeri in ripresa, più sereni per i dati sulla pandemia e di nuovo siamo ripiombati in quest’altro tunnel del caro energia”. A breve ci saranno le vacanze Natalizie. Quali sono le prospettive per il comparto nella nostra Provincia?

“Sicuramente ci sarà una buona occupazione a cavallo delle festività, ma stiamo parlando di pochi giorni 8/10 a fronte di un periodo di quasi vuoto assoluto che va da metà di cembre fino a fine febbraio. Purtroppo la no stra provincia riflette la disponibilità della Capitale, fino a quando Roma offre alloggio, difficilmente gli ospiti si spostano fino a noi

“Dopo la pandemia e la guerra alle nostre porte, ci si è messa pure la crisi energetica. E il nostro settore ne subisce le conseguenze più gravi”

e se lo fanno devono essere invogliati da ta riffe nettamente più vantaggiose, ma con i rincari delle bollette difficilmente si può competere”.

Confartigianato recentemente ha parlato di circa 10 mila imprese a Roma e nel Lazio a rischio fallimento a causa degli aumenti spropositati delle bollette: per gli alberghi e le strutture ricettive si presenta il medesimo rischio?

“Nel nostro settore sicuramente saranno molte le attività che saranno costrette a que sta alternativa dolorosa con la chiusura della propria attività. Ancora adesso, malgrado questa ventata di ripresa avuta nei recenti mesi, ci sono un 10% di alberghi ancora chiusi e, purtroppo, a causa di questi aumenti se ne aggiungeranno degli altri. Si teme la chiusura anticipata di almeno 250 attività prima che arrivi l’inverno, ovvero prima dell’accensione dei riscaldamenti.Meglio chiudere che continuare e creare indebita mento, soprattutto dopo due anni deva stanti di pandemia”.

Rimanendo sul tema caro energia: che tipi di aumenti nelle forniture avete registrato anche nello specifico nella struttura che lei dirige qui a Pomezia?

“Le rispondo con un esempio emblematico: nel nostro albergo se prima l’incidenza della sola corrente era del 12.38% sul costo della camera ora è diventato del 37,14. Ci si rende conto immediatamente che non può essere accettabile una proporzione del genere e vorrei tentare anche di spiegare perché. Un Albergo, a differenza di molte altre attività, ha un consumo di energia che definiremmo “superfluo” o “collaterale” alla vendita della camera, in quanto ci sono ambienti che de vono essere sempre alimentati e raffreddati o riscaldati, sia che ci siano 100 oppure 10 ospiti, come la Hall, la sala ristorante, i per corsi di emergenza ecc. Ne consegue che es sendo la camera occupata l’unica fonte di fatturato, il totale costo bolletta andrebbe ri partito quindi solamente tra quelle vendute e non quelle disponibili. Considerando quindi che la percentuale media di occupa zione potrebbe essere del 50% viene da sé che il costo per ogni singola camera, per la sola energia elettrica, raddoppia andando oltre il 74% del prezzo di vendita di ogni camera. Non devo aggiungere altro...”

Dal punto di vista della mancanza del perso nale la situazione nel comparto è migliorata rispetto a quale mese fa?

“La situazione è diventata paradossale, non sono più gli alberghi che selezionano il per

sonale, bensì il contrario, ovvero sono loro a scegliere con quale struttura lavorare. Man cano ancora tante figure, soprattutto nel l’ambito della ristorazione e non solo Maitre e Chef, ma anche quella del came riere-commis di sala. Molti professionisti, anche impiegati stabilmente, a seguito del fermo causato dalla pandemia, hanno poi trovato sbocchi in altri settori e non sono più disponibili a ritornare in quanto temono che il nostro settore sia ancora rischioso, non in grado ancora di garantire certezze. E’ vero anche che coloro che percepiscono altri sus sidi vedono il rischio di perdere il beneficio per un impiego magari temporaneo. Bisogna però riconoscere che anche noi operatori del settore dobbiamo fare un mea-culpa nell’aver rappresentato il nostro lavoro fatto, talvolta, di solo privazioni. Sacrificare le festività, turnazioni impossibili, ferie ri mandate a periodi inappetibili. Come può un giovane sentirsi attratto ad intraprendere quest’attività con uno scenario descritto in tal modo? I giovani di oggi sono portatori di nuovi bisogni, diversi da quelli con i quali siamo cresciuti noi. Ad esempio il tempo li

“Personale? Mancano ancora tante figure, soprattutto nell’ambito della ristorazione e non solo Maitre e Chef, ma anche quella del cameriere-commis di sala”

bero e la vita privata per loro hanno un va lore sempre più importante. Non è sempre vero che i ragazzi di oggi siano sfaticati, ma diciamo piuttosto che cercano un posto di lavoro che sia in linea con i loro valori e che dia un senso alla loro vita. Detto ciò mi preme comunque evidenziare un altro aspetto, ovvero l’atteggiamento di alcuni, pochi per fortuna, che approfittano del loro status di disoccupati per proporsi a collabo razioni non “regolari”. Mai accettare simili ri catti, anche se apparentemente più convenienti, in primis perché la legge va ri spettata e poi perché bisogna far compren dere che gli imprenditori cercano persone di sani valori e non approfittatori “seriali”. Ma su quest’argomento ci sarebbe molto da dire...In molti altri paesi il rapporto di lavoro nasce e finisce se ci sono i presupposti neces sari che ambedue i soggetti coinvolti, im prenditore e lavoratore, si ritrovino a condividere un progetto di crescita, dove lo stesso collaboratore deve sentire proprio il “piacere nel dare piacere”.

“A Roma e nel Lazio si rischia la chiusura di almeno 250 strutture ancor prima dell’arrivo dell’inverno: meglio chiudere che continuare a creare indebitamento specie dopo due anni devastanti di pandemia”

16 CRONACA Il Corriere della Città novembre 2022
(continua)

schiano nuove chiusure a Roma e nel Lazio

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“Attraverso un atteggiamento empatico, sin cero, creando quell’atmosfera che fa sentire gli ospiti come se fossero padroni di casa. Se questo non accade , perché mai un impren ditore non ha la libertà di poter effettuare “consensualmente” scelte diverse? Se un la voratore decide di andar via, perché ha tro vato un posto più vantaggioso, sia logisticamente che economicamente, può farlo senza problemi, poco importandosi se crea difficoltà all’azienda che magari avrà pure investito tempo e denaro per qualche anno di formazione sul collaboratore, con la speranza che possa poi ricambiare ciò fide lizzandosi alla propria azienda. Al contrario un datore di lavoro che non ritiene più pro ficuo la prosecuzione del rapporto, ha le mani legate e per riuscirvi deve affrontare strascichi anche legali”.

Cosa chiede il settore turistico alberghiero al nuovo Esecutivo Nazionale?

“Ci auguriamo che il Governo comprenda l’importanza del comparto turistico-alber ghiero capace di generare un prodotto in terno lordo del 13% con grandi opportunità anche per il mercato del lavoro. Detto ciò bi sognerebbe puntare su una strategia a lungo termine che possa portare a ottimiz zare gli investimenti fatti dalle aziende pri vate, che già molto hanno concesso per mantenere in piedi le proprie attività. Ma ci credono ancora e lo Stato deve, a mio mo desto avviso, facilitare chi si fa portatore di idee e progetti, soprattutto ascoltando le as

sociazioni di categoria che ben sanno quali pro blematiche hanno biso gno di priorità rispetto alle altre. In questo Fede ralberghi si è da subito di mostrato un interlocutore indispensabile nel prece dente Governo, a cui va dato atto che ha favore volmente accolto molte delle istanze presen tate dagli albergatori. Sarebbe troppo riduttivo chiedere al nuovo Esecutivo sola mente un intervento immediato per far fronte, come detto, al momento di grave dif ficoltà. Bisogna andare oltre, affrontare seria mente alcuno problemi conclamati come quello delle infrastrutture. In questo manca una strategia nazionale coerente per il turi smo, basti pensare per esempio alla statale Pontina che collega la Capitale al resto della regione, costeggiando luoghi di grande va lenza storico-culturale oltreché di rappresen tare un polo industriale di tutto rispetto. Ebbene molti tour operator escludono queste mete a causa della condizione disastrata in cui versa questa direttrice, ferma a due corsie e priva di quella di emergenza. Queste desti nazioni hanno bisogno di trasporti anche al ternativi come quelli su rotaie... ma noi siamo bravi a complicarci la vita da soli e questi discorsi lasciano il tempo che trovano. Un esempio per tutti, la Giamaica, di soli 3 milioni di abitanti spende più dell’Italia per far arrivare i turisti dall’estero. Lei in passato si è dimostrato in disaccordo con la politica del “bonus una tantum” (e a novembre arriveranno altri 150 euro con il Decreto Aiuti Ter): ribadisce la sua posi zione? Cosa servirebbe in questo momento a suo avviso per limitare il più possibile i danni e superare questa nuova congiuntura economica negativa?

Nella foto: Antonio Guido, Direttore degli Hotel Enea di Pomezia e di Aprilia e Capo Delegazione di Federalberghi Roma

“I bonus hanno un effetto tampone che non può funzionare. Certo si dirà, meglio che niente! E’ come la polvere sotto il tappeto, la si nasconde ma il problema rimane. Tra i provvedimenti prossimi infatti ci saranno questi 150 Euro per il caro bolletta. Ma a chi andranno? Solo ad alcuni, fino ad un li mite di reddito e magari si viene esclusi per chi lo oltrepassa per qualche euro. Quindi gli incapienti non saranno più di un terzo. Biso gnerebbe semplificarlo e renderlo automa tico, scollegandolo dal parametro dell’Isee, che deve essere richiesto dalle famiglie. Pro prio questo messaggio si è rivelato un osta

“Un aiuto concreto sarebbe togliere le tasse sul lavoro rimettendo anche in busta paga ai dipendenti una parte dei 16 miliardi pagati per gli ammortizzatori sociali”.

colo non piccolo all’utilizzo effettivo del l’aiuto. Perché molte famiglie interessate non sono a conoscenza del bonus e quasi la metà delle risorse stanziate non sono state per ora sfruttate. Il bonus, in sostanza, arriverebbe direttamente a chi ne ha diritto anche senza fare richiesta. Invece ci si augurerebbero degli sconti fiscali per l’elettricità e il gas delle imprese confermando i crediti d’imposta già in vigore fino al 30 novembre. Un aiuto con creto sarebbe inoltre togliere le tasse sul la voro rimettendo anche in busta paga ai dipendenti una parte dei 16 miliardi pagati per gli ammortizzatori sociali. Abbassare il costo e mettere più soldi in tasca al dipen dente, non 150 euro che con una bolletta sono già finiti. L’inflazione è arrivata al 10% e di conseguenza il potere di acquisto è au tomaticamente diminuito e dobbiamo an cora chiederci se i bonus sono efficaci? Forse stiamo sottovalutando un fenomeno sociale molto importante, ovvero che si stanno ri proponendo delle enormi diseguaglianze nel nostro paese, con una grande parte della po polazione sempre più in difficoltà. Speriamo di non arrivare al punto in cui, come diceva la volpe del Piccolo Principe, l’essenziale è in visibile agli occhi. Ma la nostra Italia resta la destinazione più bella al mondo oltre che quella con il più spiccato e amato spirito di accoglienza. A noi il compito di renderla sempre più competitiva in modo che chi ha interesse ad investire non trovi ostacoli e lun gaggini burocratici che, molto spesso, sco raggiano dirottando capitali verso mete meno prestigiose ma più attente a diventare attrattori pur non avendone vocazione turi stica. Concludo sognando che arrivi un giorno in cui ci sia la possibilità che ogni ter ritorio possa essere rappresentato per le sue capacità attrattive, attraverso una visione unitaria che metta insieme ricettività e ser vizi turistici con l’unico scopo di raccontare la storia di quel luogo al moderno viaggiatore che è diventato sempre più evoluto e consa pevole. Spero un domani che si possa real mente partire da ciò...

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CRONACA
Caro energia, gli aumenti per l’Hotel Enea di Pomezia: “Se prima l’incidenza della sola corrente era del 12.38% sul costo della camera ora è diventato del 37,14%. E’ una proporzione inaccettabile”
“I bonus una tantum non risolvono i problemi anche perché non spettano a tutti. E’ come nascondere la polvere sotto al tappeto”

Esperienza e competenza al servizio del territorio: in

Conosciamo Gabriele De Luca, il nuovo capo reparto e Capo Sede del Distacca mento a Pomezia della ca serma dei Vigili del Fuoco. Arrivato nel maggio scorso e subentrato a Francesco Milone (che è an dato in pensione, ndr) De Luca vanta un cur riculum d'eccezione avendo ricoperto nella sua lunga carriera (dal 1991) tantissimi ruoli e incarichi diversi. Adesso avrà il compito di gestire la sede operativa sul territorio. Gabriele De Luca, nuovo capo sede della Ca serma dei Vigili del Fuoco di Pomezia. Può parlarci del suo percorso prima di arrivare in città?

“Sono entrato nel corpo dei Vigili del Fuoco nel 1991. Mio nonno era un Vigile del Fuoco e per me è stata una sorta di vocazione. Ad ogni modo sono nato a Roma ma la mia prima destinazione è stata la Valle D'Aosta, a Courmayeur. Poi ho girato diverse parti d'Italia prestando servizio in vari comparti dei Vigili del Fuoco: a Prato, quindi a Roma, sempre come operatore, quindi sul litorale romano, ad Anzio per la precisione, nelle of ficine come motorista meccanico. Dopodi ché sono tornato “sul campo” nel distaccamento sulla Tuscolana prima di spe cializzarmi nel nucleo sommozzatori e in particolare nel ruolo di guida som mozzatore, praticamente la figura che coordina questo tipo di inter venti. Nel 2008 sono stato nominato come responsabile del “magazzino caricamenti” gestendo tutte le attrezza ture particolari e speciali del Corpo, quelle

Gabriele De Luca ha ricoperto molteplici mansioni in questi anni: operatore sul campo, motorista meccanico, guida sommozzatore, responsabile magazzino caricamenti, unità cinofile

che vengono usate, per intenderci, in opera zioni delicate come ad esempio i dispositivi salva vita o gli strumenti impiegati in deter minati soccorsi a persona (divaricatori, ce soie per le lamiere nel caso di incidenti auto, ecc.). Negli anni successivi mi sono specia lizzato e sono entrato a far parte con la mia Kyra nelle unità cinofile prima di passare al settore amministrativo. Un aspetto che mi contraddistingue è proprio questo: cercare di specializzarmi in settori sempre nuovi e cercare nuove opportunità per svolgere al meglio il mio lavoro. A maggio scorso, in

Gabriele De Luca con il suo cane Kyra nelle unità cinofile dei Vigili del Fuoco

Nelle foto: il nuovo capo reparto e capo sede della caserma dei Vigili del Fuoco di Pomezia Gabriele De Luca

fine, mi è stata fatta la pro posta di assumere il ruolo di capo sede qui a Pomezia: ho accettato con grande piacere questa nuova sfida e spero di poter ripagare la fiducia che mi è stata data. Ci tengo per questo a ringraziare il Comandante del Comando Provinciale di Roma, l'Ing. Paola, per la possibilità che mi ha dato. Ne approfitto per ringraziare anche tutto il personale operativo della caserma di Pomezia nonché i funzionari per l'acco glienza che mi è stata mostrata. Sono stati davvero gentili e disponibili”. Lei ha svolto tantissimi incarichi diversi come ci ha raccontato: qual è, a suo avviso, la tipologia di soccorso/operazione sul campo più difficile tra quelle che i Vigili del Fuoco si ritrovano ad affrontare?

“In senso generale il rischio maggiore che può incontrare un operatore è quello di farsi sopraffare dai sentimenti a discapito della lucidità. Ci sono alcune situazioni in cui è necessario mostrare un'estrema fred dezza per non compromettere la riuscita del l'intervento. Entrando nello specifico invece, in base alla mia esperienza, posso dire che le fughe di gas, soprattutto nei luoghi chiusi, sono tra gli scenari operativi più complessi

“Un aspetto che mi contraddistingue è proprio questo: cercare di specializzarmi in settori sempre nuovi e cercare nuove opportunità per svolgere al meglio il mio lavoro di Vigile del Fuoco”

da gestire. Sono situazioni imprevedibili che possono degenerare da un momento all'al tro”.

C'è un intervento, o più di uno, che le è rimasto impresso?

“Me ne vengono in mente due. Il primo fu un incidente stradale in Valle d'Aosta: un mezzo pesante perse il carico e schiacciò, ucciden dola, un'intera famiglia. Il secondo è un soc corso ad un bimbo che era rimasto incastrato con la mano in un frullatore. Sono solo al cuni esempi che però rendono bene l'idea di cosa deve affrontare un Vigile del Fuoco du rante il suo lavoro. E' un po' come andare in guerra tutti i giorni”.

che mi sono rimasti impressi? Ricordo un gravissimo incidente stradale in cui perse la vita un’intera famiglia e un soccorso ad un bimbo con una mano incastrata in un frullatore. Sono solo due esempi ma rendono le idee su cosa significhi fare il nostro mestiere”

(continua) novembre 202218 Il Corriere della CittàCRONACA
“Interventi
“L’intervento più difficile per un Vigile del Fuoco? A mio avviso le fughe di gas, sono tra gli scenari più imprevedibili specie se al chiuso. La situazione può degenerare da un momento all’altro”

(segue)

Veniamo a Pomezia. Il territorio di Vs com petenza è molto vasto e comprende aree pro fondamente diverse tra loro: si va dalla zona costiera, all’area industriale, passando per le zone altamente urbanizzate fino alla campa gna. Quali sono i rischi o comunque le criti cità maggiori per il territorio? “Ha detto bene. Pomezia ha un territorio molto variegato. Sicuramente ci sono tante fabbriche e industrie, alcune che operano con prodotti chimici, ma paradossalmente sono le zone di campagna quelle potenzialmente più rischiose. Perché se per le aziende i ri schi, che comunque ci sono, in merito a in cidenti e incendi sono limitati dalla formazione che viene fatta ai dipendenti, nelle zone rurali, specie d'estate, si concen trano i maggiori pericoli. Ci sono infatti nu merosi terreni incolti o abbandonati dislocati in più punti anche a cavallo con il Comune di Ardea i quali sono delle vere e proprie “minacce” per la popolazione; è spesso da lì in fatti che si sviluppano e poi si propagano gli incendi che arrivano poi a lam bire case e abitazioni.

Ecco su questo fronte bisognerebbe fare più prevenzione”.

Alla luce di questo quali sono gli interventi a livello locale più frequenti che vi ri trovate ad effettuare?

“Difficile stilare una sorta di classi fica. C'è un po' di tutto, si va dai soccorsi a persona, agli incendi, all'apertura di porte bloccate fino ad arrivare a quelli collegati a determinati periodi dell'anno come i roghi di sterpaglie o gli allagamenti. Dal punto di vista numerico parliamo di circa 1.500 in

terventi l'anno che rientrano negli oltre 50mila realizzati nel territorio di competenza del Comando Provinciale di Roma”

Recentemente si è svolto un in contro con le scuole cittadine, un appuntamento ormai fisso degli ultimi anni. Perché è importante or ganizzare questo tipo di iniziative?

“I ragazzi e ancor più i bambini sono molto ri cettivi nell'apprendere nozioni in materia di sicu rezza. E' come se fossero dei PC appena comprati nei quali inserire dei “file” che restano poi immagazzinati. In questo modo, in futuro, avranno la possibilità di attingervi se ce ne sarà bisogno. Quando organizziamo questi incontri il nostro scopo è infatti quello di sensibilizzare gli studenti, spesso molto gio vani, e fornirgli strumenti utili sul come

comportarsi in caso di pericolo, dalle azioni apparentemente più semplici, come chiamare l'1-1-2, o ai comportamenti da tenere in caso di incendio in casa, sia in ottica preventiva (come il non inserire troppe spine nelle mul tiprese o posizionare gli alberi di Natale lon tano da tende e materiali infiammabili) che di successivo intervento. Ad esempio capi scono cosa fare se divampano le fiamme mentre si sta friggendo e così via. Poi chiara mente c'è anche l'aspetto ludico con le dimo strazioni dei Vigili del Fuoco o la visita al parco mezzi che non mancano mai. Ma l'in tento primario è quello di formare le giovani generazioni e renderli cittadini più consape voli facendo prevenzione. Anche perché poi quello che imparano lo riportano in famiglia e questo contribuisce a ridurre il numero di incidenti”.

In città si è insediato il Commissario Prefet tizio: volete mandargli un messaggio?

“L'ho conosciuto velocemente durante l'inau gurazione del cantiere a Torvaianica per la demolizione dell'ex Hotel Biagio. Gli auguro un buon lavoro per i mesi che resterà in città”.

novembre 2022 www.ilcorrieredellacitta.com 19CRONACA
ntervista con il nuovo capo sede dei Vigili del Fuoco
degli incontri con le scuole di Pomezia
di Via Cincinnato “Paradossalmente le zone più pericolose sul territorio sono quelle di campagna: ci sono tanti campi incolti e abbandonati, ed è da lì che si propagano gli incendi più insidiosi. Serve maggior prevenzione ” I NUMERI 1.500 è il numero di interventi effettuati in media ogni anno dai Vigili del Fuoco sul territorio di Pomezia. Oltre 50.000 invece quelli eseguiti sulle zone di competenza del Comando Provinciale di Roma
“Interventi più frequenti a Pomezia? Non c’è una classifica anche se ce ne sono alcuni che ricorrono più frequentemente”
Uno
nella caserma

Servizi primari in Via Campo Selva, nuovo appello

Il messaggio al Commissario Prefettizio: “Urgente portare acqua e rete fognaria nella zona”

Un nuovo appello per realiz zare i servizi primari, in particolare per l'acqua pubblica, in Via di Campo Selva, strada al confine tra i Comuni di Ardea e Po mezia. Dopo il nostro articolo pubblicato nei mesi scorsi (a luglio su questa rivista e ad agosto online) torniamo a parlare del tema della mancanza di servizi in alcune zone di Pomezia, tra cui quella di Via Campo Selva per l'appunto, i cui abitanti sperano che prima o poi vengano estesi anche a loro acqua potabile e rete fognaria. Il caso

In particolare il problema in questo qua drante (che non è l'unico lo ricordiamo sul territorio) riguarderebbe un centinaio di fa miglie sparse qua e là nell'arco del km e 700 metri che dal confine di Ardea arriva fino al bivio con Torvaianica Alta. Una sorta di limbo in cui lo sviluppo non è ancora arri vato. A parlare con noi, allora, era stato il si gnor Vincenzo che vive in zona: è lui che si era fatto carico, scrivendo anche in prima persona all'ormai ex Sindaco Zuccalà, di se gnalare questo annoso problema: «Verificata la situazione presso gli uffici comunali, si è potuto appurare che le reti idrica e fognaria arrivano a circa 300 metri da Via Campo Selva, in particolare in corrispondenza del l’incrocio tra Via Campo Selva e Torvaianica Alta», spiegava il lettore. Ma tutte le segnala zioni avanzate al Comune avevano avuto come unico risultato quello di “un impegno a sollecitare Acea circa la programmazione degli interventi necessari”. L'ormai ex Sin daco Zuccalà, la cui Amministrazione è stata sfiduciata qualche settimana fa, aveva pro vato ad andare oltre: “Ci siamo immediata mente attivati nei confronti di Acea per far partire lo studio finalizzato all’estensione dei servizi primari. Di questo abbiamo infor mato i cittadini che ci hanno contattato, i tempi non saranno sicuramente brevi, ma siamo fiduciosi che non ci vorranno 30 anni come negli altri quartieri». Ad oggi, chiara mente, non è possibile sapere se qualcosa si sia mosso nel frattempo e se il lavoro dell'ex maggioranza abbia sortito qualche effetto; in ogni caso però il nostro lettore ha deciso, in attesa di novità, di rivolgersi direttamente al Commissario Prefettizio Giancarlo Dionisi per un nuovo appello. L'acqua non è sicura?

Per farlo il signor Vincenzo ci trasmette anche un documento riguardante le analisi

L’acqua oltre a non essere potabile è anche pericolosa per altri utilizzi?

effettuate in un pozzo privato di una casa nella zona. Sì perché tra i problemi che mag giormente preoccupano i cittadini c'è soprat tutto quello dell'acqua. In assenza della condotta idrica infatti le abitazioni vengono servite dalla cosiddetta “acqua di pozzo” che però, da quanto evidenziato dal documento, oltre a non essere potabile presenta dei valori che superano i parametri di legge. I dati ri salgono al 2020 e anche se non possiamo sa pere se la situazione sia o meno cambiata in questi due anni comunque ci forniscono una fotografia della situazione. Leggendo i risul tati delle analisi infatti spiccano alcuni valori non a norma (cloruri, ferro, coliformi a 37°, conteggio colonie a 22°, conteggio colonie a 37°) che potrebbero indicare la presenza anche di microrganismi patogeni. I timori non vengono nascosti: “Così come viene fuori dalla falda l'acqua non solo non è po tabile, ma risultando anche la presenza di co liformi è da ritenersi non idonea anche al lavaggio personale, di stoviglie e di bianche

ria”, ci scrive Vincenzo. “Oltre a questo l'ac qua è ricca (si fa per dire) di cloruri e ferro ed il suo utilizzo risulterebbe estremamente dannoso per elettrodomestici, rubinetteria, impianti idraulici in genere. Temo inoltre che non sia neanche del tutto idonea alla irriga zione. Qualcuno dei vicini ha provato a far installare un impianto di potabilizzazione che non solo non ha risolto del tutto i pro blemi relativi all'utilizzo dell'acqua, ma è ri sultato anche molto costoso (gli impianti vanno dai 3 mila ai 10 mila euro)”. Quindi una proposta e l'appello al Commissario: “Con queste cifre potremmo dare un contri buto ad ACEA per realizzare la condotta idrica, se questo è il problema. Il mio e l'ap pello di chi vive nella zona è anche per il Commissario Prefettizio: c'è bisogno che il Comune, nella sua persona in questo mo mento, si interessi di questa problematica a dir poco surreale considerando che ormai siamo ad un passo da 2023”.

novembre 202220 Il Corriere della Città
CRONACA
I timori: “Così come viene fuori dalla falda l'acqua non solo non è potabile, ma risultando anche la presenza di coliformi è da ritenersi non idonea anche al lavaggio personale, di stoviglie e di biancheria”

Sistemato il montascale alla scuola Virgilio

tornato in funzione il mon tascale della scuola media Virgilio ad Ardea. Una buona notizia per gli alunni con disabilità come Gabriel che potranno così accedere facilmente anche ai locali superiori dell'Istituto dove sono situati alcuni labora tori. Da quanto si apprende l'apparecchia tura, negli anni scorsi, non funzionava ma è stata sistemata per l'anno scolastico da poco iniziato.

E’

La storia di Gabriel Gabriel, ricorderete, è il bambino di Ardea che dopo appena 10 giorni di vita ha avuto un arresto respiratorio e una tetraparesi di stonico ipertonica. Oggi purtroppo è co stretto a spostarsi in sieda a rotelle, non parla e non cammina. Inoltre deve essere alimen tato con la nutrizione enterale (un sondino nello stomaco, ndr). Nei mesi scorsi a be neficio della mamma, Silvia, è stata organizzata ad Ardea una partita di calcio benefica presso lo stadio Mazzuc chi e lanciata una rac colta fondi per permetterle di acqui stare un'auto omologata in grado di rispondere alle esigenze del figlio. Parla la mamma Per tale motivo, conside rando le enormi difficoltà af frontate quotidianamente, notizie come quella che arriva dalla Virgilio con tribuiscono sicuramente a migliore la vita, in questo caso scolastico, di Gabriel. “Mio figlio è stato accolto sin da subito nell'IC Ardea 1 con grande entusiasmo e partecipazione sia da parte degli insegnanti che dai compagni”, ci racconta la mamma. “Innanzitutto devo dire che non avevamo mai iniziato l'anno

due anni il montascale alla Scuola Via Virgilio è tornato in funzione

Gabriel è il bambino di Ardea che ad appena 10 giorni di vita ha avuto un arresto respiratorio e una tetraparesi distonico ipertonica. Oggi purtroppo è costretto a spostarsi in sedia a rotelle, non parla e non cammina. Inoltre deve essere alimentato con la nutrizione enterale (un sondino nello stomaco, ndr)

scolastico nei tempi giusti come tutti gli altri bambini avendo da subito a disposizione le figure di riferimento come l'Aec e l'inse gnante di sostegno! Per questo vo glio fare un ringraziamento speciale al Dirigente Carlo Eufemi e alla funzione strumentale Maria Rosa ria Morrone, e ovvia mente a tutti coloro che hanno lavorato per per mettere quello che in re altà dovrebbe essere la normalità ma che per noi è una cosa eccezionale visti i trascorsi. Purtroppo infatti, nonostante alcune cose siano considerate dei “diritti” spesso occorre lottare e non poco per ottenerle”. Sulla siste mazione del montascale Silvia invece com menta: “Gabriel frequenta la prima media della scuola secondaria Virgilio. E' una gioia per lui e per me vedere che è possibile usu fruire finalmente il montascale dato che pur troppo è stato fuori uso per i due anni

precedenti al suo ingresso in questa scuola. Oggi però, grazie all'intervento tempestivo

“Grazie all'intervento tempestivo della nuova Amministrazione, abbiamo potuto collaudarlo personalmente in modo da permette a Gabriel di frequentare le attività di laboratori come musica e informatica nelle aule dedicate ai piani superiori”

della nuova Amministrazione, abbiamo po tuto collaudarlo personalmente in modo da permette a Gabriel di frequentare le attività di laboratori come musica e informatica nelle aule dedicate ai piani superiori. Per questo ringrazio Antonella Cofano, Consigliere Co munale, l'Assessore ai servizi sociali Simone Centore nonché Alessandro Quartuccio, As sessore ai lavori pubblici e ovviamente anche il Sindaco per la loro immediata disponibilità mostrata”.

Il centro diurno nel bene confiscato alla mafia

ARDEA - Nella giornata di lunedì 24 otto bre 2022, la Giunta Comunale di Ardea, all’unanimità dei presenti, ha deliberato l’as segnazione, a titolo gratuito, al “Consorzio per la gestione degli interventi e dei Servizi Sociali del Distretto Socio-sanitario Rm 6.4 Pomezia - Ardea” l’immobile confiscato alla criminalità organizzata sito in via Terni. All’interno di questo stabile sarà realizzato il Centro Diurno per persone diversamente abili. L’assegnazione è stata effettuata ai sensi dello Statuto del Consorzio stesso e in ottemperanza al Piano di Zona 2021/2023; inoltre, i lavori di sistemazione della strut tura sono stati ultimati, come risulta dal certificato trasmesso dall’Ufficio Tecnico

nelle scorse settimane. «Finalmente sul ter ritorio di Ardea sarà istituito un luogo ido neo ad accogliere le persone diversamente abili, così come previsto dal Piano di Zona - commenta l’Assessore ai Servizi alla Per sona, Simone Centore - Insieme al Sindaco e ai colleghi Assessori abbiamo approvato all’unanimità questa delibera che ha dato il via alle procedure che presto permette ranno alle famiglie della zona di non dover più allontanarsi dal territorio per usufruire di un prezioso servizio come questo». Stando a quanto deliberato, ora spetterà al Consorzio provvedere al rilascio dell’auto rizzazione all’apertura e al funzionamento del Centro Diurno.

novembre 202222 Il Corriere della CittàCRONACA
Gabriel potrà così accedere senza difficoltà ai laboratori situati ai piani superiori dell'Istituto LA STORIA DI GABRIEL Dopo

la scuola si fa arte”: completate le opere

Si è concluso ad ottobre il progetto “Pomezia la scuola si fa Arte”, l'inizia tiva promossa dal Comune di Pomezia in collabora zione con le scuole supe riori del territorio e la partecipazione degli street artist professionisti Solo e Diamond. Otto murales hanno trasformato le pareti esterne degli istituti Picasso, Pascal, Via Copernico e Largo Brodolini. A progettare e realizzare le opere grafico-pittoriche sono stati gli studenti delle 4 scuole che hanno la vorato in rete e partecipato a corsi di forma zione dedicati, in collaborazione con Solo e Diamond, scelti dalla direzione artistica del progetto affidata al liceo Picasso. In conti nuità con “Sol Indiges. Arte pubblica a Po mezia tra mito e futuro”, che ha messo al centro il mito della fondazione di Pomezia (Lavinium) attraverso la figura dell'eroe Enea, “Raggi di futuro. A Pomezia la scuola si fa arte” si articola sulle figure dei supereroi, portatori dei valori di devozione, rispetto e senso civico, tipici di chi sceglie di mettersi a

74 gli studenti coinvolti, in collaborazione con Città Metropolitana di Roma Capitale: 70 per la realizzazione dei Murales e 4 per la campagna social

servizio della comunità. Le opere sono state presentate al pubblico nella giornata del 25 ottobre alla presenza dellla subCommissaria Alessandra Pascarella.

Il progetto

Come scritto nel numero precedente di que sta rivista sono stati 74 gli studenti coinvolti, in collaborazione con Città Metropolitana di Roma Capitale: 70 per la realizzazione dei Murales e 4 per la campagna social. I ragazzi hanno lavorato in 4 gruppi, formati da una rappresentanza di studenti provenienti da ogni Istituto. Ogni gruppo ha lavorato in una scuola. L'intento del progetto è stato quello di trasformare l'esperienza artistica proposta in atto formativo per gli studenti delle scuole superiori, attraverso un Percorso per le Com petenze e l'Orientamento in rete che ha mo strato i talenti dei ragazzi, contribuito ad arricchire il loro percorso scolastico e umano, offerto la possibilità di potenziare i rapporti con e tra il Comune e le realtà terri toriali.

Otto murales hanno trasformato le pareti esterne degli Istituti Picasso, Pascal, Via Copernico e Largo Brodolini. Sotto la direzione artistica del Picasso hanno collaborato anche gli artisti Solo e Diamond

Nelle foto: le opere realizzate sul territorio nei 4 Istituti Superiori Pascal, Picasso, Via Copernico e Largo Brodolini. Il progetto si articola sulle figure dei supereroi, portatori dei valori di devozione, rispetto e senso civico, tipici di chi sceglie

novembre 2022 www.ilcorrieredellacitta.com 23
CRONACA
“Pomezia,
Presentati ad ottobre gli 8 murales realizzati da studenti e street artists negli Istituti superiori

CRONACA

Campo Jemini, è emergenza buche al 'ponticello'

La situazione è nuovamente precipitata: cosa accadrà adesso con l'arrivo del freddo e delle piogge?

E’tornata ad essere insosteni bile la situazione sul fronte buche nel quartiere Campo Jemini a ridosso del 'ponti cello' di ingresso al quar tiere. Parliamo di un tratto specifico di Via delle Orchidee che, com'è noto, pur essendo a servizio esclusivo di una zona sotto la competenza della città di Pome zia, per uno strano paradosso burocratico fa parte del comune di Ardea. Ed è proprio in questa porzione di strada, come denunciano da anni i residenti e anche il nostro giornale, che la situazione è tornata ad essere fuori controllo.

Il caso

Stavolta però l'emergenza è scoppiata con largo anticipo rispetto agli anni passati. Soli tamente infatti le voragini e i maxi crateri si riaprivano in concomitanza dell'arrivo di freddo e piogge. Quest'anno però il problema si è già presentato, e questo ormai da tempo: chi vive in zona del resto conosce bene il pro blema considerando che attraversare quelle poche decine di metri con l'auto (o peggio in scooter) è tornato ad essere un vero e proprio incubo. Le foto allegate del resto sono eloquenti. Per questo i cittadini e il Comitato di Quar tiere di Campo Jemini hanno chiesto un incontro urgente al neo Sindaco di Ardea Maurizio Cremonini per cercare di mettere mano alla situazione.

Il CdQ dal Sindaco Cremonini Incontro che c'è stato ad inizio ottobre al quale ha preso parte anche l'Assessore al bi lancio Veronica Felici: ebbene, Alex Gaspari,

Ogni anno il problema si ripresenta puntuale dato che le “toppe” durano sempre meno; stavolta però l’emergenza è scoppiata ancor prima dell’arrivo dell’inverno

Presidente del direttivo dei cittadini, ha fatto presenti gli enormi disagi vissuti dai residenti quotidianamente, disagi già stati segnalati alla nuova Amministrazione attraverso una mail nei giorni antecedenti al confronto. Dal canto suo allora, il Primo Cittadino ha di chiarato “di essere a conoscenza della proble matica” (che del resto riguarda gran parte del territorio di Ardea) e “di essersi attivato in tanto per predisporre un intervento di coper tura delle buche”. Dopodiché ha reso noto

Benvenuti a Campo Jemini: un tratto di

Nella foto: Alex Gaspari, Presidente del Comitato di Quartiere Campo Jemini

che è nei piani della Giunta procedere con un “rifacimento completo del tratto”. Un intervento at teso da anni e che consi derando il numero degli interventi-tampone rea lizzati invano in questi ultimi anni, sa rebbe sicuramente più conveniente anche per le casse comunali; risolvere infatti una volta per tutte il problema (in fondo parliamo di pochi metri di asfalto) anziché trascinarlo all'infinito, permetterebbe un notevole risparmio di soldi pubblici. Ma ci si riuscirà o meno, con l'Amministrazione Savarese l'obiettivo non è stato raggiunto, sarà soltanto il tempo a dir celo.

Parla l'Assessore Alessandro Quartuccio A fine mese, dando seguito all'incontro tra Comune e Comitato di Quartiere e per sa pere se ci fossero novità, ci siamo rivolti al l'Assessore ai lavori pubblici Alessandro Quartuccio che ci ha fatto sapere quanto segue: “A breve, con tempi molto rapidi, met teremo in sicurezza la strada intervenendo sulle buche più pericolose. Per quanto ri guarda invece il rifacimento completo chia ramente i tempi sono un po' più lunghi: ad ogni modo abbiamo richiesto un finanzia mento ad Astral e siamo in attesa del re sponso; se non ci saranno problemi e i fondi verranno concessi cercheremo a quel punto di accelerare il più possibile per far partire i lavori”.

Ad ottobre il Presidente del CdQ Campo Jemini ha incontrato il Sindaco di Ardea: in programma, in tempi brevi, la copertura delle buche. Inoltre è stato richiesto un finanziamento per rifare ‘ex-novo’ il tratto di strada

novembre 202224 Il Corriere della Città
Via delle Orchidee (di Ardea) è un colabrodo

83esimo anniversario di Pomezia

Celebrato l’83esimo anniversario dell’Inaugurazione della Città di Pomezia, avvenuta il 29 ottobre 1939

Il Commissario straordina rio Giancarlo Dionisi e una rappresentanza della Polizia Locale hanno reso omaggio a fine ottobre al monu mento dei Coloni fondatori insieme all’Associazione Coloni Pomezia con la deposizione di una corona di alloro, alla presenza delle autorità militari cittadine. “Rie vocare e festeggiare l’Inaugurazione della Città è un’occasione per promuovere il ricordo delle radici storiche e il valore dell’identità ci vica tra cittadini, realtà associative e istitu zioni locali – ha dichiara il Viceprefetto Dionisi - La giovane Pomezia racchiude in sé tanti elementi dell’evoluzione storica della Na

zione: l’antichità preromana legata al mito di Enea e alla Città di Lavinium, il Borgo di Pra tica e il suo passato medievale, la “Città Nuova” degli anni Trenta del Novecento e, nel secondo dopo-guerra, il luogo eletto dal co siddetto boom industriale. Un territorio che non ha mai perso la sua impronta di moder

nità e che dà prova continua di sperimenta zione e ingegno. Una vivacità imprenditoriale, culturale e associativa che ho potuto apprez zare, seppur in un brevissimo lasso di tempo, e che con il mio incarico intendo continuare a promuovere con orgoglio”.

La maestra Bruna va in pensione

POMEZIA - La Maestra Bruna va in pen sione. Nel giorno del suo compleanno, all’età di sessantasette anni, la Maestra Bruna, in segnante della scuola dell’infanzia del Co mune di Pomezia “G.Rodari”, lascia il suo percorso lavorativo iniziato nel 1996 prima come assistente scuolabus, pre e post scuola, poi come supplente ed infine confermata nel 2008 come in segnante di ruolo nel plesso di Via Singen, per poi passare nella neo struttura comunale a Piazza Aldo Moro “G.Rodari” come vice responsabile. Da sem pre si è dedicata con entusiasmo nel seguire i suoi alunni durante il loro cammino forma tivo, una vita nella scuola e per la scuola, un percorso lungo e tenace.

LA LETTERA - “Maestra Bruna grazie per il tuo sorriso e la tua pazienza, grazie per i bei momenti vissuti insieme per i tuoi modi pacati e rassicuranti, gentile e instancabile sarai sempre il nostro esempio, congratula zioni per aver raggiunto questa nuova fase della vita possano tutte le tue speranze e i piani diventare presto realtà”, così in una lettera le colleghe del plesso Rodari nell’au gurare buona pensione alla maestra Bruna.

novembre 2022 www.ilcorrieredellacitta.com 25
CRONACA

l centro abitato di Torvaja nica trae il nome dall’omo nima Torre del Vajanico. Questa era una vedetta molto antica, ubicata in un’area costiera incontami nata. Per la precisione si trattava di una torre di forma quadrata (di circa 13 mt per lato) e misurava oltre 16 m d'altezza. Sul l'alta base a scarpa, idonea a resistere alle armi da fuoco, poggiavano due piani e la ter razza superiore coronata da un artistico cor nicione con beccatelli. L'ingresso, come al solito in questo tipo di edificio completa mente riprogettato nel Cinquecento dopo l’introduzione della polvere da sparo, si tro vava al di sopra della scarpa ed era accessibile mediante una duplice rampa di scale unite da un piccolo terrazzino. Una guardiola era posta in un angolo della terrazza. Nel Cin quecento, infatti, tutto il sistema difensivo costiero dello Stato Pontificio era stato riam modernato, e questo comportò nel 1580 la ricostruzione per intero della nostra torre, al pari di Tor Paterno, ubicata 8 chilometri a Nord, sotto la direzione dell'Architetto Giacomo della Porta, su commissione della famiglia Cesarini, proprietaria dal 1564 della tenuta Campo Selva. La riattivazione della torre, nel XVI secolo, costituiva la na turale risposta al rischio dovuto alla presenza dei pirati saraceni che all’epoca infestavano il Mar Tirreno: proprio in questo torno di costa laziale nella notte tra il 5 e il 6 maggio 1558, il pirata Hassan Agà con sette fuste algerine,

approdava nottetempo e spintosi nell’interno del Borgo di Pratica con 200 pirati, lo sac cheggiava catturando 103 persone (39 uo mini, 29 donne residenti a Pratica e 35 lavoratori stagionali) dei quali non si seppe più nulla (probabilmente venduti come schiavi nel mercato di Algeri). Nel 1623 la torre era armata con: “... mezzo sagro longo bocche 28, porta di palla lib. 5 in sei, bono et bene a cauallo. Una cucchiara di rame. 2 moschetti boni et bene tenuti..., 2 archibugi a miccio..., 6 palle di ferro..., 2 mortaletti di ferro, 4 libre di polvere et 3 di miccio...”. L'anno seguente Tor Vajanica, al pari delle altre ve dette circostanti, fu chiamata ad uno speciale servizio di vigilanza per un pericolo di contagio. Si dovevano prendere tutte le pre cauzioni necessarie al fine di evi tare sbarchi senza adeguati

controlli. In realtà Tor Vajanica non assolse a questo compito con la dovuta diligenza. Lo apprendiamo dal rapporto di Bartolomeo Se gnere, comandante del Forte di Nettuno, il quale fu incaricato di controllare l'efficienza di questo servizio di vigilanza. L'otto agosto 1624, reduce da un'analoga visita a Torre Ba dino, il Segnere così scriveva di Tor Vaianica: “... trovai molto peggio quella del Vaianico chè all'andar verso la fiumara ci trouai solo un ragazzo, et al tornare solo un marinaio in suo loco; ci ho messo però un certo Alesan drino, custode passato di detta torre, quale faceva un orto di meloni poco discosto, acciò resti guardata sin tanto che... mi uerrà co mandato quello si dovrà fare...”. Nel 1776, su segnalazione di Tor Vaianica, un gruppo di pirati algerini, approdati nottetempo, venne catturato nei pressi dell'odierna tenuta di Camposelva, mentre invece verso la fine del secolo XVIII la guarnigione, al comando di Giovenale Diofebbi, comprendeva sei uo mini e l'armamento consisteva allora in «2 cannoni da 7 con 30 palle, 30 casse di mitra glia e 140 di polvere».

(continua) novembre 202226 Il Corriere della CittàAPPROFONDIMENTO Il Corriere della Città www.ilcorrieredellacitta.com Numero 11 Anno 14 novembre 2022 EDITORE: La Città via Odessa 41 - 00071 Torvaianica (RM) E-MAIL: direttore@ilcorrieredellacitta.it redazione@ilcorrieredellacitta.it TELEFONO: 392.6939763 DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao IN REDAZIONE: Arianna Azzurra Achille, Luca Mugnaioli, Alessia Achille, Federica Rosato, Claudio Menafra, Concetta Alagna PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: MA&MC CHIUSURA REDAZIONALE: 30/10/2022 STAMPA: Tipografia Graffietti Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009 Cos’era la Torre del Vajanico,
(e I Nel 1580 ci fu la ricostruzione per intero
Nelle
alcune testimonianze della Torre del Vajanico, da cui prende il nome Torvaianica
dove si trovava
della torre sotto la direzione dell'Archi tetto Giacomo della Porta, su commis sione della famiglia Cesarini, proprietaria dal 1564 della tenuta Campo Selva
foto

soprattutto perché oggi non c’è più). La storia

(segue)

Perché oggi non c’è più? Che fine ha fatto la torre? La storia di questo monumento purtroppo finisce tragicamente. Tor Vajanico venne, infatti, fatta saltare in aria dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale per non dare riferimenti agli alleati che stavano preparando lo sbarco (quello che poi sarebbe avvenuto il 23 gennaio 1944 presso Anzio). In realtà, però, una parte del basamento della torre rimase conservata e visibile anche dopo il crollo per molti anni... ma negli anni ‘50, in un’epoca priva ancora del concetto di tutela territoriale e di salvaguardia del patrimonio culturale, venne definitivamente e deliberamente de molita. Nulla rimane purtroppo di essa, è quindi lecito chiedersi dove si trovasse pre cisamente? Esattamente alle spalle dell’edifi cio ove è ubicata la banca Unicredit! Vicino ai ruderi, prima della loro definitiva demoli zione, venne edificato negli anni Cinquanta in direzione Nord un piccolo villino che è an cora presente. Accanto alla torre, invece, sor geva un piccolo edificio – anch’esso poi demolito per far spazio ai palazzi - utilizzato come cappella/ripostiglio, e di fronte a que sto si trovava una discesa naturale della duna antica che è oggi ricalcata dalla rampa che conduce ai garage dei palazzi vicini. La sua funzione Che ci faceva lì la torre? Aveva il compito di monitorare la costa e il vicino immissario della laguna di Torvajanica, che si trovava dove oggi è il fossato nei pressi di Zooma rine. Perché non stava dove oggi è piazza Ungheria a Torvajanica? Perché né la piazza né via Danimarca esistevano prima di ses

sant'anni fa. Via Danimarca è stata infatti tracciata quando venne lottizzato il quartiere di Martin Pescatore. In realtà la strada antica che da Borgo Santa Rita portava a torre del Vajanico era l'odierna via Sebastopoli - che arriva sulla litoranea dove è il ristorante Schiano - quindi vicino al sito della torre! Sul lato destro dell'allora sentiero, si trovava la tenuta Campo Selva sull'altro lato invece si trovava il confine dell'altra tenuta, Campo Je mini.

Le tracce della torre oggi Cosa resta oggi di questo monumento pur troppo non più conservato? Ancora oggi re stano alcune attestazioni della torre del Vajanico, in numerose fotografie d’epoca e nei documenti catastali, antichi e moderni. Nella tavola dell'antico Catasto Rustico del 1870, ad esempio, si vede con il numero 12

e

che divideva due tenute terriere di Campo Selva e Campo Jemini. In una foto degli anni ‘50 scattata verso la Litoranea (al tezza Schiano) si vedono ancora le macerie della torre accanto al villino degli anni ’50 e alla chiesetta ancora conservata. Ma a per mettere il definitivo posizionamento è quanto è riportato nell’attuale Catasto, che contiene ancora le antiche particelle catastali della torre e della chiesa, proprio nella corte retrostante i palazzi della Banca Unicredit e del locale Dolce Vita. Si tratta della storia di un piccolo gioiello scomparso del nostro territorio una storia antica molto interessante ed importante che, nel bene e nel male, me rita di essere conosciuta e ricordata da tutti i suoi abitanti!

Testo a cura di Giacomo Castro, Presidente dell’Ass. Latium Vetus

e
novembre 2022 www.ilcorrieredellacitta.com 27APPROFONDIMENTO
la torre con la lettera A la vicina chiesetta/ripostiglio. In questa tavola, con la dicitura "Stradone" non si intende via Dani marca (che all'epoca non esisteva) ma via Se bastopoli
A sinistra: dove si troverebbe oggi la torre del Vajanico; a destra: scatto in cui erano ancora visibili le macerie della costruzione La torre aveva il compito di monitorare la costa. Venne fatta saltare dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale per togliere punti di riferimento agli alleati che stavano preparando lo sbarco (quello che poi sarebbe avvenuto ad Anzio nel gennaio del 1944)
torre sorgeva esattamente in quella che oggi è
corte
i
La
la
retrostante
palazzi della Banca Unicredit e del locale della Dolce Vita a Torvaianica

Valentina Leoni, attrice di Pomezia, debutta

Valentina Leoni è un'attrice di Pomezia. Dopo aver preso parte a numerose produzioni in teatro ed es sersi fatta conoscere sul pic colo schermo con alcuni ruoli in fiction di successo tra Rai è arrivato l'atteso debutto al cinema. Valentina, 27 anni, è stata infatti scelta per il nuovo film di Fulvio Risuleo con Edoardo Pesce “Notte Fantasma”, già presentato alla biennale di Venezia a set tembre, che arriverà nelle sale cinematografi che a metà novembre. Il 22 ottobre la pellicola è stata proiettata in anteprima a Roma presso l'Auditorium della Conciliazione mentre il 17 uscirà nelle sale.

L'intervista

Valentina Leoni, artista e attrice di Pomezia, debutta sul grande schermo nel nuovo film con Edoardo Pesce. Come ti senti? “Comparire sul grande schermo per la prima volta è un'emozione indescrivibile. Quando insegui per tanto tempo un sogno e poi que sto inizia a realizzarsi è qualcosa di unico. Al tempo stesso lavorare al fianco di grandi professionisti e partecipare alle riprese mi ha

“Esordire al cinema è un’emozione indescrivibile. Lavorare con Edoardo Pesce? E’ stato bello, lui poi è simpaticis simo. Tutta la produzione è stata una seconda famiglia, mi sono sentita a casa”

fatto capire che la strada che ho intrapreso è quella giusta, che mi trovo nel posto 'giusto'”. Come sono state le riprese? “Devo dire che la Produzione mi ha fatto sen tire a casa, sono andata sul set anche in giorni in cui non ero convocata e Fulvio, il regista, ha accolto con piacere la mia curiosità di as sistere ad altre scene senza problemi. Lavo rare con Edoardo poi è stato fantastico, lui è simpaticissimo. Ogni giorno di riprese cer cavo di rubare 'il mestiere con gli occhi' il più possibile come si usa dire in questi casi ed es sendo un attore molto istintivo mi ha per

messo di considerare l’improvvisazione sotto altri punti di vista”. Che ruolo avrai nel film? Puoi darci qual che piccola anticipazione?

“C'è una scena, una clip-promo del film, in cui si vede Edoardo, che in terpreta un poliziotto, con il ragazzo che ha deciso di prendere sotto custo dia dopo averlo pizzicato in un parco a comprare del fumo, quasi come fosse un 'ostaggio'. Ebbene, in questa sequenza il gio vane viene costretto a provarci con me che in quel momento ballo ubriaca nel locale dopo essere stata ad una festa con un'amica. Pur troppo non posso aggiungere altro per non “spoilerare” troppo ma posso comunque dire che non mancherà l'adrenalina, tanto che per la prima volta mi sono dovuta affidare a un esperto di combattimento scenico. Ci sa ranno momenti di tensione e il tutto sfocerà anche in una rissa. Il film, nel suo insieme, è una sorta di “road movie” che ruota attorno alle vicissitudini di questi due personaggi in giro per Roma in un'unica notte. Come per l'osteria ci saranno altri luoghi-chiave ognuno dei quali rappresenterà un episodio a sé stante ma che convergeranno tutti in un finale ina spettato”.

Facciamo un passo indietro. Puoi raccontarci la tua infanzia e come sei arrivata alla passione

Chi è Valentina Leoni

LA BIOGRAFIA - Nata a Roma si è trasfe rita da bambina a Pomezia. Ha recitato a teatro, in alcune serie tv prima del de butto al cinema con il film “Notte Fantasma”. Dopo il diploma al Liceo Classico Pascal è arrivata la laurea all'Università La Sapienza di Roma in “Arti e scienze dello spet tacolo”; diversi i corsi/workshop tra danza, recitazione e canto così come le scuole professionali frequentate (come la Scuola di recitazione Officina delle arti Pier Paolo Pasolini, o quella presso lo spazio dia

mante finanziato dal teatro Brancaccio e dalla Sala Umberto). A teatro la troviamo in alcune commedie come “Il Vantone” di Pasolini, “I monologhi della va gina”, “Moby Dick. Me stesso cerco”, “Tu chiamami se vuoi”, “Le belle notti”. Sul piccolo schermo il debutto arriva nel 2015 anche se come controfigura, prima dei ruoli in “Che Dio ci aiuti” (stagione 4 e 5) e in “E' arrivata la felicità 2”. A novembre 2022 l'esordio al cinema.

per il mondo dello spettacolo?

“C'è un ricordo in particolare di quando ero bambina che mi ha raccontato mia mamma. Avevo circa 4 anni e guar dando la televisione le dicevo: 'mamma io voglio entrare dentro la scatola e parlare con queste persone'. Praticamente avevo questo sogno sin da quando ero piccolissima! Ad ogni modo sono nata a Roma, ho vissuto 4 anni in Provincia di Cagliari (città Natale di mia mamma, ebbene sì sono per metà sarda), poi ci siamo trasferiti a Pomezia per motivi di la voro del mio papà. Ho frequentato il Liceo Pa scal prima di laurearmi all'Università La Sapienza a Roma in “Arti e scienze dello spet tacolo”. Prima però mi sono avvicinata al mondo dello spettacolo attraverso la passione per il canto; poi a 19 anni, grazie al teatro, ho scoperto la recitazione, e ho capito che le due cose – che insieme creano il mondo del musi cal – potevano essere unite. Infine, da qualche anno, mi sono interessata al cinema. Ho fatto i primi provini e adesso ho questo emozio nante debutto sul grande schermo che spe riamo sia solo l'inizio”.

Prima del cinema c'è stata però anche la Tv dato che hai preso parte a diverse fiction Rai di successo e molto amate dal pubblico: puoi parlarcene?

“Sì sono state esperienze molto formative e che mi hanno permesso di crescere molto dal punto di vista professionale ognuna sotto aspetti diversi.

(continua) 28 SPETTACOLO Il Corriere della Città novembre 2022
Edoardo Pesce insieme a Valentina Leoni alla “prima” di Roma

al cinema nel nuovo film con Edoardo Pesce

(segue)

“Per esempio in “Non dirlo al mio capo”, dove facevo la controfigura di Vanessa Incontrada, oltre che lavorare a contatto con attori italiani affermati come Lino Guanciale e ovviamente la stessa Incontrada, ho fatto quella che po tremmo definire un'utilissima gavetta. Ho ap preso tante dinamiche, mentre Vanessa girava altre scene io di spalle davo le battute del suo personaggio ad altri attori, ed è stato il modo in cui ho mantenuto un allenamento recita tivo. Insomma, tanti retroscena di cui ho fatto tesoro. In quello stesso periodo ho interpretato un'infermiera in “Che Dio ci aiuti 4” e poi, anche se in misura minore, nella stagione suc cessiva. In mezzo l'esperienza, anche qui im portantissima, in “E' arrivata la felicità 2”, dove ho impersonato una maestra d'asilo”. Qual è il ricordo a cui sei legata di più?

“Come detto sono state tutte esperienze im portanti sotto vari aspetti. Se devo scegliere un ricordo in particolare dico il ruolo dell'infer miera in “Che Dio ci aiuti” e questo perché per la prima volta in video è comparsa la mia voce associata al mio volto. E' stata un po' la conferma che pian piano il mio sogno stava prendendo forma”

E per il teatro?

“Anche in questo caso scelgo un momentochiave che ha segnato un momento di svolta nel mio percorso lavorativo e di crescita pro fessionale. Ne “Il Vantone” di Pasolini inter pretavo una prostituta, un ruolo che comunque ti espone e ti mette in difficoltà tanto più che devi catapultarti in un mondo che non ti appartiene, che è distante da te. Ma al tempo stesso ti “obbliga” a non poterti mo strare debole, di certo certo non ti permette di provare imbarazzo. Ringrazio per questo Mas simo Venturiello, il regista, che mi ha aiutato a capire che sul palco non c'era Valentina, ma un ruolo, una maschera. E questo è per certi versi liberatorio perché a quel punto dietro quella maschera puoi divertirti come una matta. Quel ruolo mi ha permesso di superare ansie e paure. Ho capito che, recitando, potevo essere “un'altra cosa”. E non è stato facile con siderando che tra il pubblico c'erano i miei ge nitori e i miei nonni! Dopodiché voglio citare anche “Le belle notti”: oltre che per la parte in sé anche per l'esperienza dello spettacolo co rale e dalla necessità di andare in scena ad ogni replica sempre mantenendo lo stesso livello di performance per non tradire le aspettative del pubblico. E' stato molto bello”.

Un'attrice o un attore italiano con il/la quale vorresti lavorare?

“Sicuramente Paola Cortellesi. E' un'attrice poliedrica, capace di interpretare davvero qualsiasi ruolo, sa fare tutto praticamente”.

Un nome internazionale invece?

“Beh, pensando in grande, ma in grande, in grande, in grande, dico Meryl Streep. Credo sia un mito, un'icona a 360°, la mia tesi all'Uni

La 27enne di Pomezia arriva sul grande schermo per la prima volta nel film “Notte fantasma” dopo aver lavorato in diverse fiction Rai di successo

versità è stata su di lei”. Guardando al futuro qual è il traguardo che vorresti raggiungere?

“La gratificazione più grande sarebbe quella di essere identificata come “Nina (questo il nome d’arte che mi piacerebbe avere) Leoni l'attrice”.

Chiaramente è un processo ancora molto lungo ma sicuramente è questa la strada che voglio continuare a percorrere. In futuro mi prefiggo l'obiettivo di ampliare i miei orizzonti, proseguire gli studi e concentrarmi sulla lin gua inglese. E perché no guardare a qualche produzione all'estero. Un passo alla volta però”. Il cinema, ma anche il teatro, esce da un pe riodo complicatissimo a causa della pandemia. Cosa pensi in proposito? “E' stato un periodo buio, è stato toccato il fondo. Dal punto di vista personale è stata una situazione che ho sperimentato direttamente con mano considerando che prima dello scop pio della pandemia avevo fatto un solo provino per il cinema e poi è arrivato il lockdown con tutte le conseguenze che ben conosciamo. E' stato brutto lavorativamente parlando perché chi come me voleva farsi conoscere si è trovato a confrontarsi con ostacoli enormi dovuti al l'impossibilità dei contatti in presenza”. E adesso?

“La situazione sta tornando alla normalità. Quello che mi sento di dire è che il cinema e il teatro hanno un fascino unico nemmeno lon tanamente paragonabile ai servizi in streaming che pure sono senza dubbio maggiormente alla portata e pratici. Ma le emozioni che su scitano sono completamente diverse, non c'è partita”

Hai mai pensato di mollare tutto e dedicarti ad altro?

“Sono sincera, no, non l'ho mai fatto, nem

meno nei periodi più difficili della pandemia. In attesa della mia occasione ho fatto altri la vori - anche perché dovevo mantenermi - ma tenendo sempre bene in mente l'obiettivo da raggiungere. Pian piano sto iniziando a racco gliere quanto seminato”

Altre passioni oltre alla recitazione e allo spet tacolo?

“Il canto e il disegno”. Abbiamo spazio per qualche ringraziamento... “Allora chiaramente il primo pensiero va alla mia famiglia che ha scelto di supportarmi no nostante la scelta di un mestiere così difficile. Poi ai miei amici che hanno sempre creduto in me e continuano a farlo. Una menzione spe ciale la dedico inoltre alla scuola “Primestu dio” e al mio coach Stefano Zanchetti: è il mio mentore artistico che mi ha permesso di ritro vare la mia voce dopo anni in cui avevo abban donato il canto; il miglioramento nella recitazione è stato una conseguenza, così come la vincita del provino, perchè Stefano mi ha in segnato che è tutto collegato. Devo molto a lui. Voglio citare infine anche Giulia Fusaroli a questo proposito, ovvero la casting director che ha mi ha proposta per prendere parte al film “Notte Fantasma”: l'avevo già conosciuta per il provino per un'altra serie tv e quando le hanno chiesto un profilo per questa produ zione mi ha contattata. Il mio debutto sul grande schermo è anche merito suo. Chiara mente un sentito grazie va anche a Fulvio Ri sueo per avermi scelta, ho imparato tanto da lui sul set e dal bellissimo rapporto creativo e di amicizia che aveva con Edoardo, nonché dalla visione delle sue creazioni precedenti tra cui “Guarda in alto” e “Varicella” che lo ren dono un promessa del cinema italiano”.

La trama di “Notte fantasma”

IL FILM - La pellicola, presentata in ante prima anche alla Biennale di Venezia a set tembre 2022, è diretta dal 30enne romano Fulvio Risuleo. Due i protagonisti princi pali: un poliziotto, interpretato da Edoardo Pesce (David di Donatello nel 2019, volto di Romanzo Criminale e tantissimi altri film), e un ra gazzo, Tarek (Yothin Cla venzani). Le vicende par tono dal loro

incontro quando quest'ultimo viene pizzi cato in un parco pubblico ad acquistare della droga; ma anziché portarlo in Com missariato l'agente, personaggio ambiguo, a tratti minaccioso, a tratti gentile e perfino complice, decide di trascinarselo dietro per tutta la notte fino all'alba. Teatro delle ri prese Roma: i due vivranno vicissitudini di verse tra adrenalina, azione, inseguimenti, risse sparse qua e là in diversi luoghi chiave della Capitale, come un'osteria (dove recita Valentina Leoni) o un cimitero. Poi, alle prime luci del mattino, il colpo di scena che potrebbe stravolgere i ruoli tra i due. La pellicola, per Vision Distribution, uscirà il 17 novembre.

novembre 2022 www.ilcorrieredellacitta.com 29SPETTACOLO

Virtus Ardea, partenza sprint e primo posto

Il punto sui campionati, dalla Serie D alle Categorie: ecco come stanno andando le squadre del territorio

Partiamo dalla Serie D. Il Pomezia Calcio, dopo il passaggio a vuoto nella prima domenica di ottobre (k.o interno con il Monte rotondo 1-2), ha trovato il pronto riscatto nel turno successivo vin cendo 2-1 contro l'Arzachena. Il successo però non è servito a far ritrovare continuità agli uomini guidati da coach Venturi che ca dono a Sorrento con un secco 3-0. Il 23 otto bre Pomezia Casertana si è conclusa con un netto 1-3 per gli ospiti, mentre nell'ultimo weekend del mese, il 30 ottobre, i pometini hanno avuto un ulteriore passaggio a vuoto nel match contro la Vis Artena. Classifica del girone G aggiornata dopo la nona giornata: Pomezia dodicesima con 11 punti, vetta della classifica esattamente al doppio dei punti, e pometini nel gruppone basso del raggruppa mento. Ultima la città di Aprilia con 5 lun ghezze. Passiamo alla Nuova Florida. Nel precedente numero di questa rivista c'era vamo lasciati con il successo di misura (1-0) in casa dei bianco rossi contro la Sambene dettese. Nel turno successivo per la squadra di Mister Del Grosso è arrivato un 2-2 contro il Montegiorgio, seguito dal successo (2-1) contro il Cynthalbalonga. Il 23 ottobre la squadra ardeatina è stata impegnata nel match in trasferta contro il Chieti, terminato in pareggio (1-1), prima del confronto in terno vinto 3-0 contro il S. Nicolò Notaresco. Questa la classifica aggiornata dopo la nona giornata del girone F: settimo posto per il Nuova Florida con 15 punti, Trastevere in testa con 19.

Eccellenza Capitolo eccellenza. L'Indomita Pomezia di mister Aiello in questa stagione non ha an cora trovato il passo giusto. Al rientro dalla sosta lo scorso 9 ottobre i pometini hanno ceduto il passo, rimontati, per 2-1 nella tra sferta contro l'Astrea (reti di Castro e Mollo per i padroni di casa, Medei per gli ospiti). Nel turno successivo è arrivato invece un pa

reggio a reti bianche nel turno casalingo di metà mese contro l'Academy Ladispoli. Il 23 ottobre è stata la volta del confronto contro il Nettuno fuori casa, terminato 1-1, prima del match contro il Falasche Lavinio (scon fitta 0-1) che ha chiuso il mese di ottobre. Classifica aggiornata del girone A di eccel lenza dopo otto turni: terzultimo posto per l'Indomita Pomezia con appena 6 punti da vanti solo a Cerveteri e Fiano Romano. Nello stesso girone, lo ricordiamo, è presente anche un'altra squadra pometina, l'Unipomezia del patron Valle. Il 9 ottobre è arrivato il successo netto per 3-0 contro il Cerveteri grazie alle reti di Danieli, Rossi e Valle. A metà mese passaggio a vuoto invece contro l'Anzio (01) prima del sonoro 5-1 nel turno del 23 ot tobre rifilato in casa al Centro Sportivo Primavera (tripletta di Danieli e reti di Rossi e Ippoliti). Ottobre si è quindi chiuso per l'Unipomezia con 2-3 contro il Civitavecchia lontani dalle mura amiche. Squadra al mo mento all'ottavo posto con 123 punti a -6 dalla vetta.

Promozione

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Con il mese di ottobre ha preso il via anche il campionato di Promozione che nel girone C vede impegnata la Virtus Ardea. All'esor dio i rutuli si sono im posti per 3-1 contro il Tirreno Sansa, facendo il “bis” sette giorni più tardi (2-3) fuori casa contro il Latina Borghi Riuniti. Il 23 ottobre Virtus Ardea-Zena è terminata 4-2, mentre nell'ultimo turno del mese la trasferta contro la Pescatori Ostia è fi nita in parità. Questa

Categorie

In prima e seconda categoria campionati al via il 23 ottobre. Nel girone E di prima cate goria c'è la Città di Pomezia attesa all'esordio dal match contro l'Atletico Acilia. L'incontro è finito con un roboante 8-1. Sette giorni più tardi altri 3 punti nella trasferta contro il Net tuno (vinta 0-2). Nel girone H di seconda ca tegoria troviamo invece il Real Torvaianica che all'esordio ha affrontato la città di Ma enza: all'esordio i pometini hanno ceduto il passo di misura 0-1. A fine mese invece la squadra ha affrontato e superato (0-1) la Vir tus Campo di Carne in trasferta.

Calcio a 5

FORTITUDO FUTSAL, OTTIMO PARI CONTRO IL PESARO A FINE MESEDopo la trasferta amara a Pistoia (sconfitta per 3-0) i pometini hanno affrontato in casa nel terzo turno di campionato il Meta. Anche qui però è arrivato un k.o.: 3-4, con reti, per i padroni di casa, di Campoy, Ale xandre Menino Divanei e Reinaldi Cae tano Matteus, superate però dal poker ospite firmato, Nelson Dylan Lutin, Alonso e Pulvirenti. Il 22 ottobre i pometini hanno affrontatoin trasferta invece il Came Dos son, con l'incontro terminato 5-4, prima di chiudere il mese di ottobre tra le mura amiche contro il Pesaro, sfida terminata 33. Questa la classifica di serie A (girone unico) aggiornata dopo 5 giornate: Forti tudo Pomezia a 4 punti, Olimpus Roma in vetta con 12. Chiudono il raggruppamento Pistoia, Padova e Città di Melilli (le prime due a 4 punti, l'ultima ancora a 0).

dunque la classifica aggiornata del girone C di Promozione dopo 4 partite: Virtus Ardea in testa a pari merito proprio con la Pescatori Ostia con 10 punti.
30 SPORT Il Corriere della Città novembre 2022

SPORT

Diana Bacosi sul tetto del mondo

L'atleta olimpica di Pomezia trionfa in Croazia e l'Italia stacca il pass per le Olimpiadi di Parigi

Continua il momento d'oro della pluri-campionessa di Pomezia Diana Bacosi. Ad ottobre è arrivata la vittoria nei campionati del mondo che sono valsi, oltre al ti tolo, anche la carta per l'Italia alle prossime Olimpiadi in programma a Parigi nel 2024. L'azzurra ha trionfato nello skeet femminile battendo la favorita della vigilia Amber Hill con una prova a dir poco superlativa. Il campionato del mondo La rassegna del mondo ISFF di tiro a volo 2022 si è tenuta lo scorso 9 ottobre in Croa zia, a Osijek. L'appuntamento, oltre che asse gnare il titolo di campionessa del mondo, era valido come detto anche per le qualificazioni per la rassegna dei cinque cerchi. L'azzurra, nata a Città della Pieve ma ormai da anni re sidente a Pomezia, ha sfoderato una presta zione magistrale: dopo la qualificazione alla semifinale con il punteggio di 121/125, ha ot tenuto l'accesso alla finale con un 28/30. Ma è all'ultimo atto della competizione che la Bacosi si è superata: l'azzurra è vo lata subito in testa e non ha concesso più nulla alle avversarie vincendo infine con il punteggio di 37/38 e arrivando da vanti alla britannica Hill. Terzo posto invece per gli USA con Samantha Simonton. Per Diana Bacosi dunque medaglia d'oro e carta olimpica per Parigi 2024. Il palmares aggiornato La portacolori dell'Esercito Italiano aggiunge

I SUCCESSI

così l'ennesimo successo ad una carriera già piena zeppa di riconoscimenti ad al tissimi livelli. Argento olimpico in carica conquistato a Tokyo e prima ancora oro a Rio nel 2016, con la vittoria in Croazia Diana Bacosi ha ottenuto il secondo titolo iridato dopo quello di Lonato 2019. Ad aprile di quest'anno inoltre, lo ricordiamo, era arrivato un altro oro al Gran Premio FITAV, con le gare che in quel caso si erano svolte a Lonato del Garda, in Provin cia di Brescia in Lombardia, prima della me

L’atleta di Pomezia ha battuto in finale la favorita della vigilia, la britannica Amber Hill con una prestazione superlativa

daglia di bronzo e dell'argento, nel misto in sieme a Tammaro Cassandro, conquistati agli ultimi giochi del mediterraneo.

POMEZIA - E' stato un ottobre davvero positivo per lo sport di Pomezia. Oltre al successo con quistato da Diana Bacosi un altro importante risultato è arri vato grazie al team delle Dia mond Majorettes. Per loro, impegnate nella prestigiosa ker messe europea di scena que st'anno in provincia di Udine, è arrivato un ottimo terzo posto. LA MANIFESTAZIONE

Il Campionato Europeo di Majo rettes si è svolto dal 13 al 16 ot tobre scorso in provincia di Udine. Le regazze di Pomezia hanno conquistato un risultato che senza dubbio ha lasciato il segno, grazie alla grande prepa razione e all’impegno che hanno dimostrato durante la perfor mance e che non ha mancato di lasciare il pubblico presente esterrefatto.

L’ANNIVERSARIO - Il 12 Otto bre di 50 anni fa nasceva l'Atlet ica Pomezia. Mezzo secolo a favore dello sport pometino, a promuovere la cultura sportiva sul territorio e a crescere migli aia di giovani atleti. “Tanti sono i riconoscimenti e i risultati rag giunti in questi anni ma ciò che ci rende ancora più orgogliosi è avere oggi la stima dei nostri as sociati, grandi e piccoli, che ci motivano ogni giorno a fare sempre meglio. Grazie a quanti in questi 50 anni hanno fatto crescere questa splendida realtà, l'Atletica Pomezia siete tutti voi! Approfittiamo per estendere l'in vito a chi volesse festeggiare

questo importante anniversario per il 25 Novembre, presso l'Ho tel Antonella di Pomezia si terrà la premiazione e la cena per i “primi” 50 anni della nostra so cietà”, dichiara la Società in una nota.

novembre 2022 www.ilcorrieredellacitta.com 31
Diana Bacosi campionessa ai mondiali in Croazia (Foto dalla pagina FB ufficiale/FITAV) Diamond Majorettes terze in Europa 50 anni dell’Atletica di Pomezia Diana Bacosi ha conquistato la medaglia d’oro a Rio 2016 mentre a Tokyo è arrivato l’argento. Negli ultimi giochi del mediterraneo ha conquistato due medaglie (bronzo e argento) prima del titolo mondiale arrivato lo scorso 9 ottobre

Q Quando prudono le mani

uante volte ti è successo di avere prurito da qualche parte e magari di non po terti grattare, c'è da andare al manicomio... magari hai le mani occupate nell’impa sto della pizza e la punta del naso reclama le tue attenzioni, oppure sei dal parrucchiere con la tinta in testa e senza pensarci, rispondi allo stimolo del prurito e ti colori le dita, le unghie e tutto il resto... va bene, siamo d’ac cordo .... tutto sommato niente di irrisolvi bile, ma c'è un prurito che invece non è semplicemente fastidioso, un prurito che po trebbe essere il campanello di allarme per qualcosa di più serio soprattutto se siamo in dolce attesa! Può succedere che nel II o III trimestre di gravidanza la futura mamma possa presentare prurito generalizzato, ma che si manifesta con maggior intensità di notte soprattutto al palmo delle mani e alla pianta dei piedi. Questo primo sintomo, a volte trascurato, potrebbe indicare l'inizio di una condizione patologica denominata cole stasi gravidica caratterizzata dell'aumento e dall’accumulo nell'organismo materno di acidi biliari. Il prurito non è il solo sintomo, ma di sicuro è il più importante perché com pare ancora prima che risultino alterati i test ematochimici. A questo si associano spesso escoriazioni e lesioni da grattamento, dolore addominale, anche se non comune, ittero cioè colorazione gialla della cute, della parte bianca dell'occhio e delle mucose (solo nel 10%dei casi), fino ad arrivare ad un'encefa lopatia da insufficienza epatica che però po trebbe avere altre cause e che quindi costituisce un capitolo a parte. La patogenesi della colestasi, cioè la causa che la determina, non è ancora accertata tuttavia ci sono dei fattori di rischio che possono far sospettare la sua insorgenza. Ci sono ad esempio dei fat tori genetici di cui tenere conto come l'appar tenenza a determinati gruppi etnici (Scandinavia, Bolivia, Cile) e la familiarità per questa patologia: una mamma che in una precedente gravidanza ha manifestato una colestasi potrebbe manifestarla anche nelle gravidanze successive. Altri fattori sono or monali: sembra esserci infatti un' affinità tra colestasi e livello di estrogeni che spieghe rebbe perché i sintomi compaiono soprat tutto a termine di gravidanza o perché le gravidanze gemellari siano più colpite delle singole. Anche il progesterone sembra avere un effetto sfavorevole e quindi andrebbe so speso in caso di comparsa dei sintomi di co lestasi. Del resto, uno degli effetti collaterali dell'assunzione di estro-progestinici è pro prio il prurito. Esistono poi fattori ambientali associati per esempio al cambio di stagione. Quindi care mamme, certo, il prurito po

trebbe essere causato da quella nuova crema anti smagliature, anti ciccia, drenante, levi gante e idratante che fa miracoli anche in gravidanza, ma potrebbe anche essere con seguenza di qualcosa di più serio: vale la pena parlarne con il proprio medio e fare delle banali analisi del sangue. Le conse guenze di elevati livelli di acidi biliari nel san gue infatti materno possono avere effetti anche molto gravi sia per mamma che bimbo. In futuro la donna potrebbe svilup pare calcoli biliari o altra patologia epatica e del tratto biliare e un aumentato rischio emorragico nel post partum per effetto della carenza di vitamina K correlata alla colestasi. I rischi per il feto sono legati alla necessità di ricorrere ad un parto prematuro, a volte in fatti espletare il parto è indispensabile per ga rantire il benessere di mamma e bambino anche se non si è giunti ancora a termine di gravidanza, all'emissione di meconio nel li quido amniotico, al distress respiratorio post-natale, fino alla terribile morte endou terina. Quest'ultima fatalità non è ancora chiaramente associata ai meccanismi della colestasi, ma sembra sia determinata dalla comparsa di un'aritmia cardiaca fetale o di un vasospasmo dei vasi placentari per effetto degli elevati livelli di acidi biliari. Il maggior rischio sembra attestarsi intorno alla 38 esima settimana di gestazione per questo motivo giunti a questa epoca gestazione si tende ad indurre il parto fatti salvi i casi in cui i livelli di acidi biliari siano mantenuti al di sotto della soglia critica, attraverso la te rapia orale. Purtroppo, non esiste alcun test che possa monitorare il benessere fetale o predire la morte endouterina in caso di gra vidanza complicata da colestasi. Risulta quindi molto importante avviare la terapia farmacologica con l'associazione di diversi principi attivi e procedere alla sorveglianza ante partum della gravidanza anche se, come

detto, non esiste in questo senso un proto collo specifico, soprattutto nei riguardi del benessere fetale. Utile rimane ripetere perio dicamente gli esami del sangue sia per mo nitorare la funzionalità epatica e i livelli di cidi biliari sia per valutare l'efficacia della te rapia, in quanto i livelli di acidi biliari sono direttamente proporzionali alla gravità del quadro generale. Anche sul timing del parto non ci sono certezze in merito a quale sia il momento migliore per far nascere il bimbo. Per prendere una decisione occorre fare un bilancio tra sintomi della mamma, gravità della colestasi ed effetti conseguenti alla na scita di un bimbo pretermine. Certamente se i sintomi quali prurito o ittero peggiorano, se la mamma ha avuto una precedente storia di morte fetale e se la terapia risulta inefficace, si può decidere di anticipare il parto già a 35 settimane. Negli altri casi si preferisce atten dere. Senza dubbio, quindi, parliamo di un prurito diverso da quello causato dalle zan zare nelle serate a cena sotto le stelle con gli amici, diverso anche da quello che annuncia la comparsa di una poco piacevole smaglia tura... è un prurito che tiene sveglie la notte e che deve suonare come una sirena di al larme per avvisare che qualcosa non va. Il corpo umano è l'invenzione più perfetta e complicata mai creata, può ammalarsi, ma sa anche guarire, sa arrangiarsi e riorganizzarsi, sa resistere a condizioni estreme, ma per ogni cambiamento ci manda segnali ben precisi. Impariamo a ascoltarci... concediamoci del silenzio: in gravidanza ascoltiamo ancora più attentamente.

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32 RUBRICHE Il Corriere della Città novembre 2022

Il Corriere della

Ius corrigendi, tra liceità ed illegittimità

Spesso viene richiesto da ge nitori, educatori ed inse gnanti, quando il mezzo usato per l’educazione deve ritenersi rientrante tra i casi di ius corrigendi e quando, invece, sconfina nell’abuso, ovvero in ipotesi estreme, nel maltrattamento. Ad esempio, la condotta di un insegnante severo ed esigente che sprona i propri alunni, li ammonisce e li critica, perché vuole che il lavoro in aula venga svolto al meglio, ovvero li esclude temporanea mente dalle attività ludiche e/o didattiche. Ebbene educare correggendo è possibile, ma il mezzo usato deve essere lecito e scevro da qualsivoglia elemento aggressivo che possa in qualche modo ledere o turbare il corpo e/o la mente della persona cui l’insegnamento è diretto. In tale ultimo caso, l’uso del mezzo educativo trascenderà in abuso del mezzo stesso e, dunque, in una condotta penal mente rilevante. La norma prevista dall’art. 571 C.P. regolamenta la fattispecie dell’abuso dei mezzi di correzione e ne vieta l’utilizzo, pertanto, dobbiamo esaminarla per poter dare una risposta al quesito che ci siamo posti. Innanzi tutto, l’espressione “mezzi di correzione”, utilizzata dal codice penale, è adeguabile all’evolversi mutevole del contesto sociale e della peculiarità del rapporto che di volta in volta si riscontra (familiare, lavora tivo, scolastico). Può trarsi conferma di quanto appena detto, dall’evolversi delle pro nunce della giurisprudenza di legittimità e di merito che si sono succedute fino ad oggi, basate su conclusioni nettamente difformi da quelle contenute in risalenti decisioni. Si pensi che la percossa veniva pacificamente considerata come lecita estrinsecazione dello ius corrigendi esistente in capo al pater fami glia. Oggi, invece, il sentire legislativo e so ciale si radica su basi opposte, ferme ad eliminare qualsivoglia forma di violenza

nell’impiego del mezzo educativo, nei con fronti del minore, ad esempio, inteso come individuo titolare di precisi diritti e non as soggettabile a correzione, bensì soltanto ad educazione. Senza soffermarci su peculiarità tecniche quale, quella del cd. Reato proprio e di pericolo, volgendo, quindi, immediata mente l’attenzione all’elemento materiale della fattispecie del reato, trattandosi di fi gura che sanziona il disvalore penale del l’abuso dei mezzi diretti all’educazione, alla cura e alla formazione di chi sia legato al l’agente da particolari relazioni (famiglia, scuola, lavoro), si evidenzia, come tale abuso divenga illecito e punibile, per la legge ita liana, se dal fatto deriva un pericolo di una malattia nel corpo e nella mente. Pertanto, per malattia, deve intendersi, non solo il ri schio di conseguenze sulla salute fisica, ma anche quello sulla salute psichica, come ad esempio i cd. Metodi educativi autoritari e costrittivi da ritenersi, non solo pericolosi,

La domanda: quando il mezzo usato per l’educazione deve ritenersi rientrante tra i casi di “ius corrigendi” e quando, invece, sconfina nell’abuso, ovvero in ipotesi estreme, nel maltrattamento?

ma anche dannosi per la salute mentale. In ragione di quanto appena espresso, per aversi una condotta penalmente rilevante, in rela zione al reato di abuso dei mezzi di corre zione e disciplina, lo strumento utilizzato per l’educazione deve ritenersi lecito, seppur abu sato, eccessivo ed arbitrario. A ciò si ag giunga che il soggetto agente deve essere consapevole della propria volontà a realiz zare una condotta di abuso con strumenti le citi, non occorrendo che il soggetto attivo abbia la volontà di perseguire una finalità specifica. Ciò che contraddistingue il reato di abuso dei mezzi di correzione e di disciplina da quello di maltrattamenti, è la circostanza che la vittima sia restata assoggettata a una serie di condotte violente e prevaricatrici il lecite ab origine, quindi contrarie ed incom patibili con l’attività educativa, quali percosse, minacce, ingiurie, atti di scherno o di disprezzo idonee a provocare sofferenza fi sica o morale; il tutto legato dal vincolo del l’abitualità di una condizione vessatoria da parte della vittima. Pertanto, sulla base delle brevi considerazioni svolte, i confini tra una condotta lecita di educazione e correzione ed il reato di abuso dei mezzi di correzione, nonché quello di maltrattamenti in famiglia sono ormai netti. La condotta lecita consiste nell’uso appropriato di metodi e strumenti e, comunque comportamenti correttivi o edu cativi, in via ordinaria, previsti dalla norma tiva di settore, nonché dalla scienza pedagogica, come ad esempio, la condotta di un insegnante severo ed esigente che sprona i propri alunni, li ammonisce e li critica, per ché vuole che il lavoro in aula venga svolto al meglio. La condotta posta in violazione del l’art. 571 c.p., ossia con l’abuso di strumenti di correzione o di disciplina, dovrà ritenersi, invece, quella che, nell’educazione e corre zione, utilizza gli stessi strumenti leciti pre visti dalla normativa di settore, ma abusandone nell’esercizio, tanto da ritenersi non appropriato, come ad esempio l’utilizzo sistematico della esclusione temporanea dalle attività ludiche o didattiche, l’obbligo di con dotte riparatorie, ovvero forme di rimpro vero non riservate. Infine, la figura disciplinata ai sensi dell’art. 572 c.p. (maltrat tamenti) si caratterizza per l’utilizzo di mezzi in sé illeciti oltre che per l’abitualità della condotta criminale.

novembre 202234 RUBRICHE
Città

L’uomo nell’epoca dell’intelligenza artificiale

In Toscana ben 565 anni fa nasceva un genio: artista e scienziato conosciuto in tutto il mondo con il nome di Leonardo Da Vinci me ritevole ed emerito perso naggio della nostra Terra che si è cimentato in vari settori spaziando dall'arte all'anato mia, dalla fisica all'architettura. È stato un uomo del passato che sembrava venisse dal futuro. Più di 500 anni fa pensare che una macchina si potesse muovere da sola rasen tava l'utopia e la fantascienza, così come la potenziale invenzione di un veicolo che po tesse volare o di un uomo che buttandosi dall'alto sarebbe planato usando un telo chiamato paracadute o che sarebbe esistito un robot meccanico tuttofare. Nell'elenco delle sue invenzioni si annovera il carro ar mato, la bicicletta, la calcolatrice, la muta da immersione. Un rilievo di eccellenza va al Professor Giuseppe Maria Prisco ideatore del robot "Da Vinci" con cui sono stati già effettuati circa 15.000 interventi di micro chi rurgia. Si parla di chirurgia robotica dove per operare un paziente si interviene con l'abilità e la cooperazione del chirurgo unita a dei robot che insieme creano il funzionale e for midabile connubio uomo-robot. La robotica computerizzata è diventata quasi parte inte grante del nostro corpo; molti di noi infatti vivono grazie al pacemaker impiantato nel torace umano che monitora e regola il battito cardiaco; a microprocessori che equilibrano le dosi di insulina nei diabetici; agli impianti per la sordità; fino alle protesi funzionali di braccia e di gambe che permettono al pa ziente di tornare a muoversi e camminare.

Si parla di chirurgia robotica dove per operare un paziente si interviene con l'abilità e la cooperazione del chirurgo unita a dei robot che insieme creano il funzionale e formidabile connubio uomo-robot

I primi passi di intelligenza artificiale biologica sono senza dubbio rappresentati dal successo inopinabile di Les Baugh, un uomo di 60 anni che aveva perso ambedue le braccia in un incidente

Per proseguire: retine in silicone, cuori arti ficiali, mani bioniche. Il computer diventa parte integrante del corpo umano. Ed è con la parola "Cyborg" che si parla di organismo cibernetico intendendo l'unione di un corpo umano ad alcuni elementi artificiali, che vengono congiunti col tentativo di superare le limitazioni dell'uomo ed anche per otte nere un livello di vita più soddisfacente a li vello fisico. Ne sono d'esempio la chirurgia plastica di ricostruzione, gli impianti, la fe condazione artificiale. In inglese questo stato è denominato human enhancement ossia potenziamento umano e va a comprendere tutte quelle tecniche che, oltre a salvare la vita di un uomo, ne migliorano la performance e le capacità fisiche, con il pieno recupero della funzione motoria persa. Un vero e proprio balzo in avanti in evoluzione dato da tutte quelle battaglie che hanno permesso la pro

gettazione di nuovi e sofisticati hardware e software, catapultando l'uomo all'epoca della fusione tra la tecnologia e l'intelligenza umana. I primi passi di intelligenza artificiale biologica sono senza dubbio rappresentati dal successo inopinabile di Les Baugh, un uomo di 60 anni che aveva perso ambedue le braccia in un incidente e che ora indossa uno speciale giubbotto con protesi bioniche cor redate di ben 26 articolazioni, che riesce a comandare con il proprio pensiero, tramite impulsi cerebrali inviati dal cervello. Si tratta del primo caso di uomo bionico. Percepire una protesi come propria parte del corpo ha un'importanza incalcolabile e porta il nome di "embodiment" : un successo incredibile, un traguardo impensabile, è l'azione dopo il pensiero.

novembre 2022 www.ilcorrieredellacitta.com 35
Laura
RUBRICHE
L'uomo catapultato nell'epoca dell'intelligenza artificiale: cosa ci attende in futuro?

Il “buon ricevere”

Innanzitutto quando i vostri ospiti citofonano (vale per tutti: citofonate sempre anche se trovate il portone aperto e non presentatevi mai direttamente alla porta), dopo aver indicato il piano, riceveteli sulla porta di casa aperta e mai in pantofole. Passate all’aperitivo, iniziando già dall’arrivo dei primi invitati e offrendolo ai successivi. Sedetevi a tavola non oltre 20 minuti dall’ar rivo dell’ultimo ospite. Cercate di non parlare solo di lavoro dimostrando di avere anche altri interessi. Fate il baciamano alle signore solo se vi sentite abbastanza disinvolti, altri menti date la mano accennando a un impec cabile inchino con la testa. Evitate di raccontare barzellette, a meno che non siate particolarmente ed eccezionalmente spiri tosi, evitando soprattutto quelle volgari, come spesso succede con conseguente imba razzo dei presenti. Non parlate mai di poli tica o di religione perché sono due argomenti che potrebbero portarvi a delle spiacevoli di scussioni. Per quanto concerne la disposi zione a tavola, la padrona di casa siede a capotavola, alla sua destra il signore più im portante o grande per età e alla sinistra il se condo per importanza. Medesima posizione per il padrone di casa all’altro capo della ta vola: alla destra la signora più importante e alla sinistra la seconda per importanza o per età. Alternate, se possibile, un uomo e una donna, i coniugi mai vicini o di fronte. A ta vola è piacevole sedere in 6-8 persone, al massimo 10, per avere un servizio che non necessita di aiuti e godere di una conversa zione che coinvolga tutti i commensali. Per la padrona di casa meglio non insistere nel riempire ripetutamente i piatti dei commen sali e non profondersi in scuse se qualche pietanza non è riuscita esattamente come di siderato. Se volete colorare la vostra tavola con dei fiori disponeteli al centro; devono es sere bassi e inodore per non alterare il pro fumo dei cibi e per non rischiare di infastidire i vostri ospiti. Solo di sera potete mettere anche le candele, che devono essere nuove e accese al momento in cui gli ospiti si accomodano. La fiamma non deve mai es sere all’altezza degli occhi delle persone. Nelle cene formali le candele bianche o color crema sono senz’ombra di dubbio più ele ganti. Se portate dei fiori, non regalate mazzi enormi, in genere non è di buon gusto; è molto più raffinato optare per un piccolo bouquet di fiori preziosi accompagnato da

(…e se siete colti da amnesie momentanee provate con la valida frase che risolve sempre, ovvero: “Un fiore accompagna sempre un momento spe ciale della nostra vita” )

un messaggio personalizzato (…e se siete colti da amnesie momentanee provate con la valida frase che risolve sempre, ovvero: “Un fiore accompagna sempre un mo mento speciale della nostra vita” ) Anche il singolo fiore, se confezionato con cura, può essere gradito e stupire chi lo riceve. Tuttavia, non tutti amano i fiori recisi e, se non cono scete bene il destinatario, scegliete sempre la classica pianta verde. Quando regalate fiori a stelo, è consuetudine che siano in numero di spari. Se siete voi a fare un regalo, ragionate con il vostro gusto cercando di intercettare i desideri del destinatario. Se invece siete voi a riceverlo, apritelo di fronte a chi ha pensato a voi per ringraziarlo immediatamente. Anche se il regalo non incontra perfetta mente il vostro gusto sforzatevi in ogni caso di apprezzarlo; non si tratta di ipocrisia ma fa parte del saper vivere! Se vi regalano un libro è gentile chiedere la dedica con data. Se le persone arrivano con un mazzo di di fiori, metteteli subito in un vaso con l’acqua, posi

zionato in un luogo in cui tutti gli ospiti pos sono ammirarlo. Se qualcuno vi porta dei dolci serviteli a fine pasto, come d’altronde deve essere condiviso il vino di cui vi hanno fatto omaggio. Altra raccomandazione a mio avviso molto utile è quella di non esa gerare con i complimenti sul menu, sulla tavola, sugli addobbi poiché potrebbe es sere intesa, dai padroni di casa, un’ecce zione da rimarcare. Non monopolizzate, durante la conversazione, le attenzioni dei padroni di casa in quanto devono avere tempo e modo da dedicarsi anche agli altri ospiti. Aspettare sempre che la padrona di casa inizi a mangiare, salvo contrordine della stessa. Il padrone di casa dovrà interessarsi dell’acqua e del vino mentre la signora delle pietanze. Non è consentito agli ospiti affac cendarsi nel dare una mano nel servizio o nel ripristino della tavola se non richiesto, ne tantomeno curiosare negli ambienti dove si sta preparando poiché potrebbe creare qual che imbarazzo oltreché perdita di tempo nella preparazione delle vivande. Così come non ci si mette subito a riassettare con gli in vitati ancora a tavola. Non trattenetevi dopo la mezzanotte ma, se la visita si protrae, i pa droni di casa non devono far trapelare segni di insofferenza. Al momento del commiato riconsegnate i soprabiti e accompagnate alla porta, che non deve essere chiusa finchè gli invitati sono entrati in ascensore o sono fuori dal vostro sguardo, se ci sono le scale. Solo da questo momento potete riordinare. Infine il giorno successivo è educato ringraziare sempre dell’invito e delle attenzioni ricevute; potete farlo con una telefonata, con una mail o con sms. E ricordatevi che invitare qual cuno a casa propria vuol dire incaricarsi della felicità di questa persona durante le ore che egli passa sotto il vostro tetto…

E ricordatevi che invitare qualcuno a casa propria vuol dire incaricarsi della felicità di questa persona durante le ore che egli passa sotto il vostro tetto….

36 Il Corriere della CittàRUBRICHE novembre 2022
Antonio Guido Altra raccomandazione a mio avviso molto utile è quella di non esagerare con i complimenti sul menu, sulla tavola, sugli addobbi poiché potrebbe essere intesa, dai padroni di casa, un’eccezione da rimarcare

L’ Prima o poi l’amore arriva

embriologia dello psichi smo somiglia allo sviluppo embriologico del corpo umano, entrambi indiffe renziati all’origine si tra sformano nel corso dello sviluppo sotto l’influenza di organizzatori chimici, per quanto attiene al fisico, e di spe cifiche stimolazioni sensoriali da parte del l’ambiente, per quanto attiene allo psichico. Carenze ormonali o affettive intervenute per l’assenza di adeguate stimolazioni durante le fasi critiche dello sviluppo (infanzia, adole scenza, meno-andropausa, vecchiaia), pos sono indurre gravi ritardi affettivi, intellettuali, fisici. Sono stati riscontrati no tevoli aumenti di casi di agorafobia, isola menti volontari nel post-Covid causati dalla clausura forzata nei lockdown, dalla DAD prolungata (didattica e distanza sono due termini in contraddizione tra loro, un ossimoro) nonché dalle svariate limitazioni alla quotidianità, che sebbene la mente ac cetti, nel profondo rifiuta con forza. Tutto sembrava compromesso, non si poteva uscire, andare al pronto soccorso o in ospe dale per le tante altre malattie generiche che pur richiedevano cure, entrare in banca o alla posta per ritirare la pensione, una patente scaduta, e ” last but not least” non si poteva lavorare. Neanche passeggiare era consentito, girovagare per i supermercati o prendere un caffè al bar, le cosiddette cose inutili che forse contano più di tutto specie se rappresentano le uniche distrazioni di un anziano o di un marito che sceglie di andare a prendere un po’ d’aria invece di picchiare la moglie - sono esplose le violenze domiciliari e le separa zioni coniugali nel periodo in questione-). Non poter agire liberamente ha determinato una conflittualità interiore senza via di uscita, come una carcerazione, un lutto o un pensio namento obbligatorio tipo quello occorso al predecessore di Xi jinping, il vecchio HuJin tao sollevato di peso dal suo posto come un oggetto); ha determinato anche una divari cazione tra la prima risposta fisica spontanea e quella mentale deputata alla relazione con l’ambiente; questo secondo settore, il men tale, posizionatosi in contrasto con la prima risposta, determina un indebolimento del potere di reazione dell’organismo, del sistema immunitario fino a indurre al ritiro da tutto, al suicidio così come è accaduto. La mente per ripristinare l’assonanza cognitiva tra i propri valori e quello che è costretta a fare sceglie volontariamente il comportamento

Sono stati riscontrati notevoli aumenti di casi di agorafobia, isolamenti volontari nel post-Covid causati dalla clausura forzata nei lockdown, dalla DAD prolungata

prima indesiderato, per simulare una libertà, esperimenti condotti su soldati costretti ad uccidere durante la seconda guerra mondiale hanno evidenziato che molti di loro poi si di chiaravano convinti della giustezza delle loro azioni criminose (Teoria della dissonanza co gnitiva-L. Festinger). Il vuoto di insegna mento scolastico, di libertà, di socialità - per i giovani totalmente incomprensibile - ha de terminato una vulnerabilità profonda anche negli insegnanti privati improvvisamente delle basi del loro già difficile lavoro, la vici nanza, lo sguardo, la possibilità di compren dere che deriva solo dall’osservazione del comportamento non verbale. Nei giovani la paura del futuro deriva dalla perdita della fiducia in sé, fiducia di cui sono sentiti im provvisamente privati per chissà quale colpa commessa considerando l’assenza improvvisa degli insegnanti come un’ac cusa nei loro confronti, anche la depressione giovanile ha fatto rilevare un incremento anche in coloro che sono stati maggiormente in grado di adattarsi sia per capacità intellet tive-emotive, personali sia per situazioni am bientali più favorevoli. I sintomi usano comparire anche a distanza nel tempo, sem

mai in occasione di un evento futuro che in sé non sarebbe stato così grave, la psiche non dimentica nulla e non fa sconti. Il corpo di fronte alle aggressioni reagisce con l’at tacco, la fuga o l’immobilità, è la legge della sopravvivenza della specie ma rinascere, tor nare alla vita, essere di nuovo capaci di emo zioni, di amare, di essere attivi, di tendere la mano, non è così semplice (le distanze impo ste hanno fatto gioire solo diffidenti e para noici). La regressione è una tendenza naturale dell’organismo, è il principio di iner zia di Freud, il padre della psicoanalisi, poi definito di costanza, (l’attrazione del divano). Esso rappresenta la tendenza generale del l’organismo all’omeostasi, a ripristinare l’equilibrio precedente, anche in natura è così, prima o poi un bosco si riprende sempre tutto; un manuale psichiatrico (Hinsie e Schatzky) la definisce “l’atto di tornare ad un livello adattivo precedente”, il che non sa rebbe neanche un male se si considera il no stro progresso più un regresso verso le barbarie che altro. Anche l’apprendimento è

Il male vince ma la bellezza resiste per rinascere al momento giusto come l’Araba fenice dalle ceneri, prima o poi l’amore arriva

soggetto a regressione se non si continua ad imparare, ad allenare la memoria, la cultura non è un risultato che si raggiunge una volta per tutte, come le conquiste sociali, civili, personali, che troppo spesso si danno per scontate mentre il loro mantenimento im pone una lotta continua. Il male non muore mai, è visceralmente insito nell’essere umano, come la bontà, due facce della stessa persona, Dr. Jekill e Mr: Hyde, l’uomo non è unico ma duplice, nella sua psiche al bergano due aspetti, un miscuglio di male e bene che integrati forniscono la base del pro gresso civile, l’uno apporta l’energia, la forza, la creatività l’altro la gestisce, come motore e guidatore di un’autovettura. Il male vince ma la bellezza resiste per rinascere al momento giusto come l’Araba fenice dalle ceneri, prima o poi l’amore arriva.

novembre 2022 www.ilcorrieredellacitta.com 37RUBRICHE

Imesi di ottobre e di no vembre sono quelli in cui tradizionalmente avviene la raccolta delle Olive, la vorate in gran parte nei frantoi per ottenere il no stro meraviglioso olio extravergine, un ali mento fondamentale per la dieta mediterranea. Ma occorre fare attenzione alle etichette perché vi sono grandissime diffe renze nutrizionali tra un tipo di olio ed un altro e non basta comprare semplicemente l’olio che ci sembra più conveniente, o che viene presentato nella giusta posizione negli scaffali e con la grafica della confezione più attraente. La qualità di un olio di oliva può dipendere da moltissimi fattori. Se l’olio viene ottenuto solo tramite una spremitura delle olive viene classificato come “olio di oliva vergine”. Ma può avere qualità molto diverse, che vengono valutate attraverso una analisi organolettica (panel test) effettuata secondo norme standardizzate a livello comunitario. L’“olio extra vergine di oliva” è quello con la qualità migliore, deve presentare una acidità libera, espressa in base alla percentuale di acido oleico non superiore allo 0,8%, e alla analisi organolettica deve risultare privo di difetti, con note positive di fruttato. Se l’acidità libera aumenta ed alla analisi organolettica presenta leggeri difetti, viene classificato come “olio vergine di oliva”. Se i difetti aumentano si passa ad un olio classificato come “vergine corrente” ed infine all’ “olio lampante”, che è quello di qualità peg giore. Il suo nome deriva dal fatto che nel passato veniva utilizzato per l’illuminazione e per altri usi di tipo non alimentare. È un olio che per diverse ragioni (clima, patogeni, errori nella filiera produttiva, ecc.) presenta gravi difetti e non è ammesso direttamente al consumo. Tuttavia, esso può essere raffi nato con processi chimici, miscelato e messo in commercio. Quindi attenzione se sulla eti chetta leggete: “composto di olio di oliva raf

finato e olio di oliva vergine” o “miscela di oli di oliva raffinati e oli di oliva vergini, oppure “olio contenente esclusivamente oli prove nienti dal trattamento della sansa di oliva e oli ottenuti direttamente dalle olive”, si tratta di un olio ottenuto miscelando olio estratto anche con processi chimici o raf finato, con olio di oliva ver gine. Quindi, dietro il nome “olio di oliva” si nascon dono tantissimi tipi di olio, tutti diversi tra di loro e questo crea confusione ed equivoci. L’ignaro consuma tore, attirato dal prezzo, spesso scambia “l’olio di oliva”, con “l’olio extravergine di oliva”, che è l’unico che an drebbe consumato, per le sue molteplici pro prietà nutrizionali. Attenzione anche a tutti i prodotti sottolio o che contengono olio, leg gete sempre con l’attenzione l’etichetta perché nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di prodotti realizzati utilizzando “olio di oliva” di qualità molto scarsa, ottenuti da processi di lavorazione, estrazione e raffina zione anche chi mici, che sono largamente utiliz zati dalle industrie alimentari. L’”olio di oliva” di bassa qualità è usato in tantissimi pro dotti, anche in quelli da forno e nelle fritture, come anche in molti dolci, bi scotti, merendine. Solo l’”olio extra vergine di oliva” è adatto per ogni

tipo d’impiego e solo quello andrebbe utiliz zato, soprattutto, a crudo e nelle cotture più delicate. Ma è ottimo anche per le fritture. In fatti, dato il suo grado di resistenza alle alte temperature (punto di fumo), non emette so stanze tossiche e garantisce la nostra salute anche se amiamo i fritti. Infatti, usare olio ex travergine d'oliva al posto di altri tipi di grassi sembra legato a una riduzione del ri schio di molte malattie. Secondo uno studio americano, condotto all’Harvard T.H. Chan School of Public Health, pubblicato sul Jour nal Of The American College of Cardiology, il consumo di più di 7 grammi di olio di oliva, pari a circa 1 o 2 cucchiai da cucina al giorno, porterebbe ad una riduzione del ri schio di malattie cardiovascolari, tumori, malattie neurodegenerative e polmonari. I ri cercatori hanno potuto osservare che coloro che consumavano una più alta quantità di olio di oliva (ed in questo caso non si trattava nemmeno di olio extravergine di oliva), aves sero il 19% in meno di possibilità di morire in seguito a malattie cardiovascolari, il 17% in meno di possibilità di sviluppare malattie oncologiche, il 20% in meno di andare in contro a disturbi neurologici e infine il 18% di rischio in meno di morire a causa di pro blemi respiratori. Lo studio ha inoltre mo strato come la sostituzione di grassi quali margarina, burro, maionese e derivati del latte, con l’olio d’oliva, fosse associata con una riduzione importante (meno 34%) del ri schio di morte. In Italia abbiamo oltre 650 cultivar (varietà agrarie di una specie bota nica) di Olivo, di cui 400 ritenute autoctone. Una ricchezza che non ha eguali in altre na zioni del mondo, confermata e certificata anche dalle 43 Dop nazionali. Nel corso degli ultimi decenni l’olivo è divenuta forse la più importante coltivazione legnosa in Italia. Un bene per la nazione, per la nostra salute e per il nostro paesaggio, minacciato da patologie ed insetti esotici e dall’urbanizzazione indi scriminata e criminale che sottrae, oltre al nostro prezioso terreno agricolo, anche la sa lute alle future generazioni. Difendere la no stra identità nazionale si può fare anche al supermercato, scegliendo prodotti genuini o facendo pressione sui nostri politici perché non sottraggano altro spazio alla agricoltura per costruire centri commerciali dove com prare prodotti alimentari scadenti che arri vano da paesi esteri, olio in testa, dannosi per la nostra salute quanto per la nostra econo mia.

Monica Grosso - Biologo nutrizionista Se volete contattare l’Autore di questo articolo rivolgetevi al 3208942854 monicagrosso1@tiscali.it

novembre 202238 RUBRICHE Il Corriere della Città
Olio di oliva, un alimento straordinario ma attenti alle etichette

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