Corriere Città
libertà - informazio il politica - sport - cro Il Corriere della Città www.ilcorrieredellacitta.com
della
Anno 11 Numero 10
OTTOBRE 2019
NUMERO DA COLLEZIONE
libertà informazione politica cronaca cultura sport
Pag. 10
2009 2019
Sì Vincolo: cittadini e associazioni al Consiglio di Stato
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Demolizione alle Salzare: tutti assolti
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Fondi Regionali per il lungomare di Torvaianica
ARDEA
Scuola: nuove proteste ma il Comune si difende
Assemblea pubblica alle Monachelle per i servizi primari
Editoriale
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ono passati 10 anni dal 1° ottobre 2009, quando, un po’ intimorita ma sicuramente orgogliosa, scrivevo il primo editoriale de Il Corriere della Città. Mai avrei pensato di poter tagliare questo importante traguardo: 10 anni. Un decennio di storia del territorio di Pomezia e Ardea, di cronaca cittadina, di vita vissuta insieme a voi lettori, cercando di accompagnarvi quotidianamente – attraverso la versione online del giornale – e tenendovi informati su tutto quello che accade, cercando di essere imparziale, distaccandomi sempre più dalla politica intesa come partiti o ideologie, ma affrontando i problemi solo e sempre dalla parte dei cittadini. Per celebrare questa occasione così importante anche la nostra copertina ha fatto un salto indietro nel tempo: perché per guardare al futuro non ci si deve mai scordare da dove si è partiti. (continua a pag. 4)
OTTOBRE 2019 NUMERO 10
www.ilcorrieredellacitta.com
Il Cor riere d e lla C it t à ... 10 anni dopo
Pag.4
POLITICA ARDEA-POMEZIA Verde a Pomezia, la situazione....................pp.6-7 Via Monachelle/Bravetti in assemblea......pp. 8-9 Appello per le dune di Ardea...........................p.15 CRONACA Aula eco-sostenibile al Liceo Picasso..................p.17 "Disegnando l'Italia"...........................................p.18 S.Anna, ambulatorio per la cura dell'obesità.....p.20 LE RUBRICHE DEL CORRIERE DA PAG. 28
ARDEA, SCUOLE
Genitori già in protesta
PAG. 14
SPORT
Cristian Oi e Alice Gradini eccellenze del territorio Pag. 37-38
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EDITORIALE
Il Corriere della Città ottobre 2019
Tanti auguri al Corriere della Città ono passati 10 anni dal 1° ottobre 2009, quando, un po’ intimorita ma sicuramente orgogliosa, scrivevo il primo editoriale de Il Corriere della Città. Mai avrei pensato di poter tagliare questo importante traguardo: 10 anni. Un decennio di storia del territorio di Pomezia e Ardea, di cronaca cittadina, di vita vissuta insieme a voi lettori, cercando di accompagnarvi quotidianamente – attraverso la versione online del giornale – e tenendovi informati su tutto quello che accade, cercando di essere imparziale, distaccandomi sempre più dalla politica intesa come partiti o ideologie, ma affrontando i problemi solo e sempre dalla parte dei cittadini. Per celebrare questa occasione così importante anche la nostra copertina, come avete visto, ha fatto un salto indietro nel tempo: perché per guardare al futuro non ci si deve mai scordare da dove si è partiti. In questi 10 anni del resto il giornale ha fatto passi da gigante: si è fatto conoscere e apprezzare anche su Roma e provincia, ha fatto crescere aspiranti giornalisti, li ha fatti diventare dei bravi professionisti. Alcuni sono rimasti, altri hanno scelto altri percorsi, ma con tutti c’è e rimane un rapporto di stima e di collaborazione reciproca. Nel tempo sono cambiate molte cose: abbiamo modificato la grafica, il formato, il numero delle pagine. Abbiamo di volta in volta provato ad “aggiustare il tiro”, cercando di darvi un prodotto sempre migliore, restando sempre un giornale senza alcun tipo di contributo pubblico o di partito, che si sovvenziona solo ed esclusivamente con le pubblicità. Andando a guardare le cifre – e parlo del numero dei lettori e delle visualizzazioni giornaliere, mensili e annuali - i risultati ottenuti in questo decimo anno di attività compensano tutti i sacrifici, i riposi saltati, il sonno mancato, le rinunce fatte fino a questo momento. In un anno solare, dal 24 settembre 2018 al 23 settembre 2019 (dati Google Analytics) abbiamo avuto 12.645.069 utenti (lettori) unici, con ben 38.328.414 visualizzazioni di pagina. Sì, proprio 38 milioni! Un dato impressionante, che ha stupito noi per primi, con una media che supera le 100 mila visualizzazioni al giorno. Anche l’edizione cartacea è molto amata: bastano due o tre giorni al massimo per vederla scomparire da tutti i punti di distribuzione. L’affetto dei lettori è tangibile e lo dimostrano le tantissime segnalazioni che arrivano alla nostra reda-
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In un anno solare, dal 24 settembre 2018 al 23 settembre 2019 (dati Google Analytics) abbiamo avuto 12.645.069 utenti (lettori) unici, con ben 38.328.414 visualizzazioni di pagina
zione. È soprattutto grazie a voi lettori, a quello che ci comunicate, alle vostre critiche costruttive, che stiamo crescendo. E vogliamo continuare Nella foto: a farlo, diventando (sopra) i dati del sito ancora di più il vodel Corriere della stro giornale di riCittà; (sotto) la prima ferimento. Ma copertina del giornale, permettetemi di datata ottobre 2009
ringraziare gli autori di tutto questo, i miei collaboratori più fidati: Luca, Alessia, Arianna, Matteo. E Andrea, Giacomo, Mario, Filippo, Marina, Manuel. Ringrazio gli “specialisti” che curano le rubriche: Antonio, Antonello, Catiuscia, Laura, Monica, Francesca, Maria Grazia e Barbara. Siamo una squadra stupenda. Maria Corrao
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SPECIALE
Il Corriere della Città ottobre 2019
Pomezia, ceck-up sul 'verde' cittadino Intervista con Città Giardino, l'Assessore Mattias e il referente del progetto per E-On Antonio Ciccone n questi giorni di febbrile dibattito intorno all'ambiente affrontiamo, nel nostro piccolo, quanto sta accadendo a Pomezia in merito a due grandi iniziative “green” andate in scena negli ultimi anni. Ci riferiamo in particolare al progetto voluto e realizzato dalla passata giunta 5 stelle sotto la guida Fucci – era fine 2017 – alla recentissima iniziativa realizzata, tra gli altri, dall'azienda E-On che opera nel settore dell'energia; entrambe le operazioni, seppur con qualche differenza, promettono di rendere un po' più verde - e pulita in termini ad esempio di qualità dell'aria - la città con uno sguardo soprattutto al futuro: circa 1.000 gli alberi messi a dimora dall'ex Sindaco, addirittura il triplo quelli piantumati da E-On, AzzeroCo2 e ancora il Comune in sei aree urbane con lo scopo di realizzare una barriera verde che mitighi l’inquinamento acustico ed incrementi la biodiversità urbana. Negli ultimi giorni di settembre l'associazione Città Giardino, gruppo civico che si batte per avere una città più vivibile, ordinata e soprattutto il più possibile verde, ha evidenziato alcune criticità in merito alla situazione delle piante. Abbiamo incontrato il portavoce dell'Associazione Renato Merola. Innanzitutto quando e come nasce Città Giardino? «L'associazione nasce da cinque amici con la passione per l'ambiente nel 2014. Ci siamo accorti che troppo poco a Pomezia era stato fatto fino ad allora per la vivibilità della città e in particolar modo per ciò che riguarda il verde cittadino. Il nostro obiettivo è quello di sensibilizzare cittadini e istituzioni, attraverso iniziative e progetti, sulla cura dell'ambiente che ci circonda, che siano i giardini, la pulizia e il decoro o “l'ordine” in generale. Questo al fine di migliorare l'ambiente della nostra città». Quali sono stati i vostri primi progetti? «Chiedemmo al Comune il ripristino dei lecci in Piazza Indipendenza dato che ne erano rimasti solo due, di cui uno peraltro malato. Grazie ad una raccolta fondi riuscimmo nell'impresa di acquistare e successivamente donare al Comune sei piante in modo da riportare nella Piazza principale il giusto decoro. Un altro progetto riguardò la proposta di realizzare un grande parco tra la Pontina e la scuola media Marone, dove oggi sorgono dei campi sostanzialmente inutilizzati, per creare una barriera verde tra il traf-
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Circa 1.000 gli alberi messi a dimora dall'ex Sindaco, addirittura il triplo quelli piantumati da E-On, AzzeroCo2 e ancora il Comune in sei aree urbane
fico e le abitazioni; purtroppo l'iniziativa, per quanto apprezzata dall'ente stesso, presentava ostacoli di non poco conto, primo fra tutti la proprietà privata di quelle terre. La nostra idea però è ancora lì, un domani chissà...» Anche recentemente siete stati molto attivi... «Sì, lo scorso anno abbiamo realizzato diverse iniziative anche con le scuole del territorio e questo per noi è stato motivo d'orgoglio. Ci sono stati incontri formativi sia negli istituti che sul territorio, sempre sul tema ambientale» Qual è secondo lei lo stato attuale del verde di Pomezia? «La nostra associazione era nata proprio per cercare di sensibilizzare innanzitutto il Comune circa la cura e l'attenzione al verde cittadino. E devo dire che le ultime due amministrazioni si sono rivelate sensibili al tema. Nell'ultimo anno però, con altrettanta onestà, devo dire che qualcosa è cambiato nel senso che abbiamo notato meno attenzione di quanto si era vista negli anni passati». E veniamo al problema che avete sollevato a settembre: le piante della “Giunta Fucci” e quelle del “progetto E-On” secondo voi stanno soffrendo e morendo, è così? «Intanto voglio cogliere questa occasione per precisare una cosa: dal momento della pubblicazione sulla nostra pagina Facebook delle iniziative di irrigazione di queste piante (Città Giardino ha dichiarato di aver innaffiato molti di questi alberi una prima volta ad agosto ed una seconda volta a settembre, ndr) ci sono state troppe polemiche e la nostra operazione è stata assolutamente fraintesa. Il nostro scopo non era quello di attaccare nessuno, né tanto meno di accusare qualcuno addossando colpe e responsabilità; piuttosto volevamo Nelle foto: portare all'attenzione (a lato) lancio del dell'opinione pubblica progetto "Boschi E-On"; non tutte le quello che è, a nostro piante in Via Salvo avviso, un problema. Le piante sono state seD'Acquisto ce guite poco secondo noi l'hanno fatta: verrano sostituite; e per questo sono an(sotto) i volontari date in sofferenza; il di Città Giardino caldo estivo poi ha fatto
il resto seccandone la maggior parte. E' un peccato perché così facendo decade il nobile intento di partenza, ovvero rendere più verde l'ambiente urbano, obiettivo nobilissimo del quale diamo atto agli enti coinvolti. Ci dispiace se le nostre parole siano state fraintese o strumentalizzate». Progetti futuri? «Siamo soddisfatti intanto di una recente iniziativa concretizzatasi nel mese di settembre. Grazie ai nostri volontari siamo riusciti a donare al Comune trenta piante che sono state piantumate tra i giardini Petrucci, in Via Catullo-Via Boezio e nell'area sgambamento cani e in Piazza Giovanni Falcone-Via Copernico. E' stato per noi motivo di grande soddisfazione considerando il successo riscontrato tra i cittadini che in alcuni casi hanno acquistato le piante a proprie spese donanandole alla causa». (continua)
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ottobre 2019 (continua) Parla l'Assessore all'ambiente Giovanni Mattias Sul tema abbiamo interpellato il Comune di Pomezia. Assessore cosa è successo con le piante del progetto E-On? «Il progetto di riforestazione include non soltanto la messa a dimora delle piantine forestali (circa 3.000) ma anche la manutenzione per i primi due anni, che rappresentano la fase più delicata della vita della pianta successivamente alla sua collocazione a terra. La convenzione prevede infatti l’impegno della società a realizzare, a propria cura e spese, l’intervento di forestazione e a garantire la manutenzione del bosco per i primi due anni. All’interno delle attività di manutenzione, rientrano anche le operazioni di irrigazione, effettuate con l’avvio della stagione primaverile/estiva. Trascorsi due anni dalla messa a dimora, solitamente l’impianto è attecchito e le radici delle piante provvedono ormai da sole al fabbisogno di acqua della pianta. Tuttavia, in caso di stagioni particolarmente siccitose, è consigliabile effettuare interventi di irrigazione di soccorso. A questo proposito AzzeroCO2 ha effettuato l’attività di manutenzione come da convenzione. Inoltre a partire dal mese di ottobre provvederà alla sostituzione delle piantine che non sono sopravvissute alla stagione estiva». Anche le piante messe a dimora nel corso
SPECIALE della passata amministrazione (2017), soprattutto quelle in Via Copernico, sono già in sofferenza e molte sono morte. Perché succede questo? «La manutenzione viene effettuata regolarmente su tutte le aree in cui sono state messe a dimora le piante negli ultimi anni. Possono però esserci differenti reazioni anche in base al substrato in cui vengono posizionate le piante. Per esempio, a parità di numero (300) e manutenzione effettuata, gli esemplari di Campo Ascolano hanno risposto decisamente meglio rispetto a quelli di via Copernico, in cui nei terreni purtroppo si trovano spesso rimanenze dei vecchi cantieri limitrofi». Boschi E-on: parla il referente del progetto a Pomezia Antonio Ciccone Può spiegarci in cosa consiste il progetto dei “Boschi E-on”? «Teniamo e tengo molto personalmente a questo progetto partito inizialmente nel nord Italia e poi esteso in tutto il Paese con 83.000 alberi piantumati in 26 boschi in Italia. Essendo di Pomezia ho spinto molto per portarlo in città e sopratutto nelle scuole. Il concetto da spiegare è quello di “riforestazione urbana”: non si realizzano cioè aree come quelle che si possono trovare nei giardini pubblici. No, piuttosto l'obiettivo è quello di creare dei veri e propri boschi con piante autoctone - lecci e quant'altro nel no-
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stro caso - formando nuove zone verdi in ambienti urbani». Ci sono state molte polemiche nel mese di settembre circa lo stato di salute delle piante messe a dimora a marzo. Cosa è successo? E' stata fatta la corretta manutenzione? «Assolutamente sì, purtroppo ho sentito dire un po' di tutto ultimamente, spesso senza molta cognizione di causa. Il progetto è seguito, per ciò che concerne la manutenzione delle piante, da AzzeroCo2, una società creata per volontà di Legambiente: già questo dovrebbe bastare per capire la portata e la serietà del progetto. Ad ogni modo, chi opera nel settore sa benissimo come la messa a dimora di nuove piante incontra inizialmente degli ostacoli fino a quando questi non attecchiscono: c'è da fare i conti con il sub-strato del terreno o con la fisiologica percentuale di piante, sul totale piantumato, che purtroppo non riescono “a prendere”. Inoltre, malgrado la manutenzione, l'estate appena terminata è stata veramente al limite per temperature e siccità. Comunque ad ottobre, non appena il clima fornirà le giuste condizioni attestandosi su soglie autunnali, si procederà a sostituire tutte le piantine che si sono seccate. In conclusione invito chiunque voglia saperne di più sul progetto a passare presso lo sportello E-On di Pomezia e chiedere ulteriori informazioni».
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POLITICA
Il Corriere della Città ottobre 2019
Via Monachelle: nuova assemblea pubblica I residenti chiedono risposte e tornano a far sentire la propria voce. Presente Adriano Zuccalà ornano a far sentire la propria voce gli abitanti dei quartieri Monachelle e Villaggio Bravetti. Sabato 28 settembre, a partire dalle ore 16, si è svolta un'assemblea plenaria per discutere nuovamente di tutte le problematiche rimaste ad oggi ancora irrisolte nell'area malgrado anni di promesse cadute puntualmente nel vuoto. L'invito è stato esteso anche all'amministrazione per capire le intenzioni dell'attuale governo cittadino circa le opere da realizzare nel quartiere: parliamo della fornitura d'acqua potabile, delle strade, del contrasto all'abbandono dei rifiuti e della rete fognaria. Di beni primari insomma, negati però sin qui ai cittadini. All'incontro ha preso parte dunque anche Sindaco di Pomezia il quale, a margine dell'evento, ha dichiarato: «Ho partecipato volentieri all'incontro organizzato dal comitato di quartiere Monachelle\Bravetti. Decenni di mancata programmazione hanno impedito a questa zona di avere, ad oggi, acqua potabile nelle case, fogne, illumina-
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bito nei giorni scorsi alcune modifiche di non poco conto. Ad annunciarle è una delibera di giunta dello scorso 13 settembre mediante la quale si apprende che il Comune ha chiesto alla Cassa Depositi e Prestiti di spostare «un mutuo acceso per i lavori relativi al completamento della rete idrica in zona Monachelle, I stralcio, dell'importo complessivo di € 638.614,00» per destinarlo ai «lavori di rifacimento dei tratti stradali del territorio comunale mediante manutenzione straordi-
Nelle foto: stiti per altro scopo. In linea teorica dunque, (sopra) assemblea pubblica dei nella sostanza, non docittadini di vrebbe cambiare nulla Monachelle e (o quasi) senonché sono in molti a nutrire Villaggio Bravetti; (sotto) striscione dubbi sull'operazione. Dal canto suo il Sin- contro il degrado daco Adriano Zuccalà nel quartiere e la locandina rassicura i cittadini dichiarando che il quar- dell'assise del 28/09
I cittadini tornano a chiedere acqua potabile, strade sistemate, lotta all'abbandono dei rifiuti e l'attivazione della rete fognaria. Il Sindaco: «I servizi primari vanno dati senza sé e senza ma» zione e strade degne di essere chiamate con questo nome. Il confronto è stato sincero e trasparente, e sono stato felice di poter rispondere a tutte le domande poste dai cittadini presenti». Quindi la promessa: «Ho ribadito principalmente un concetto: i servizi primari vanno dati, senza se e senza ma. Le persone oggi hanno bisogno di fatti e non più di parole, per questo il percorso per realizzare tutte le opere lo faremo insieme, passo dopo passo». Rete idrica: soldi spostati per le strade Intanto il progetto d'intervento che dovrebbe portare l'acqua potabile nel quartiere ha su-
naria delle pavimentazioni». E i lavori alle Monachelle? Sempre nel documento si legge che dovrebbero essere «oggetto di investimento da parte di Acea Ato 2 SpA, che a propria cura e spese eseguirà la progettazione e realizzazione dell'intervento in qualità di nuovo gestore del Servizio Idrico Integrato del Comune di Pomezia, come da accordo sottoscritto in data 29/12/2016». Secondo quest'ultimo documento infatti, spiega ancora l'amministrazione, «tutti i lavori relativi alla rete idrica e fognaria del territorio sono passati a carico di Acea», da qui l'idea di usare il mutuo con la Cassa Depositi e Pre-
tiere «vedrà il completamento della rete idrica il cui progetto a carico di Acea è in via di definizione» e che per le strade – dove i tempi saranno invece molto più brevi – bisognerà «attendere la metà d'ottobre». Critico invece il consigliere di minoranza Fabio Fucci: «L'amministrazione ha "scovato" un vecchio mutuo di oltre 600.000 € che serviva a finanziare il primo stralcio per realizzare l'acquedotto su via Monachelle. Badate bene, però. Invece che utilizzarlo per anticipare almeno una parte dei lavori ha deciso di destinare i fondi ad altro...e potete scommetterci che non saranno usati nemmeno per il rifacimento del manto stradale di Via Monachelle. Incapaci di programmare gli interventi di manutenzione delle strade, quelli della giunta di Pomezia tentano la carta della disperazione togliendo risorse ad altri interventi», ha dichiarato l'ex Sindaco pometino. Rete idrica, Zuccalà: «Tutti i lavori relativi alla rete idrica e fognaria del territorio sono passati a carico di Acea», da qui l'idea di usare il mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti per altro scopo. Critico sul tema l'ex Primo Cittadino Fabio Fucci
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POLITICA
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Via Monachelle a puntate: seconda parte Continua il viaggio nel quartiere: stavolta ci occupiamo di un tratto di strada di circa 1km econda puntata del nostro viaggio all'interno del quartiere Monachelle. Una zona di "Serie B" potremmo definirla, dato che, purtroppo, nell'area mancano ancora i beni primari. Stavolta ci occupiamo del tratto di strada di circa 1 km che dal civico 69 arriva all'incirca al civico 45. Scenario desolante Le immagini mettono a nudo l’ammaloramento e lo stato di abbandono in cui versa una strada che per traffico e caratteristica assomiglia a Via Naro e Via Campobello (l’unione cioè di due strade più importanti). Lo sfalcio della vegetazione a ridosso della seda stradale non è prevista. La fermata del bus del servizio pubblico è evidenziata solo con la segnaletica verticale mentre quella orizzontale è inesistente. Stessa cosa per l’attraversamento pedonale: è presente il cartello verticale ma manca la segnaletica orizzontale. Senza contare che quando si incrociano due automezzi l’incolumità, dei pedoni o di coloro che viaggiano su due ruote e si trovano nelle vicinanze, è messa in pericolo. La
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Le domande al Sindaco: chi avrebbe dovuto ripristinare l’asfalto nelle due carreggiate? A quando il rifacimento del manto stradale, il completamento della segnaletica e i marciapiedi? segnaletica dei limiti di velocità a 30 km/h infatti non risolve il problema. Scavi riempiti "alla buona" L’apertura per la posa della fogna, in una carreggiata, è stata riempita con materiali di riporto che, come è logico che sia, con il tempo e il peso del transito, ha subito assestamento creando un avvallamento pericoloso rispetto al piano strada. Stesso discorso per l’altra carreggiata: apertura, posa tubatura metano, riempitura come sopra. Se nelle due carreggiate fosse stato rifatto il manto di asfalto la strada non si sarebbe ridotta nelle condizioni attuali. Le domande all'amministrazione Alla luce di quanto sopra esposto i cittadini, rappresentati dal CdQ, rivolgono al Primo Cittadino le seguenti domande. Chi avrebbe dovuto ripristinare l’asfalto nelle due carreggiate e quindi tutta la seda stradale? A quando il rifacimento del manto stradale e il completamento della segnaletica? E' possibile progettare un intervento circa la realizzazione di marciapiedi o della banchina laterale? Le immagini mettono a nudo l’ammaloramento e lo stato di abbandono in cui versa una strada di snodo cruciale
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POLITICA
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Vincolo MiBac, grande attesa per la sentenza Il Consiglio di Stato si esprimerà entro 60 giorni sul provvedimento posto dal Ministero oro c'erano, come hanno sempre fatto. Cittadini e associazioni – assenti invece i Comuni di Ardea e Pomezia che non si sono costituiti in quest'occasione – hanno assisitito a quello che sarà stato, a posteriori, probabilmente l'ultimo atto della vicenda del vincolo vincolo paesaggistico posto dal Ministero dei beni culturali su 2000 ettari verdi di Campagna Romana tra i Comuni di Pomezia e Ardea. Lo scorso anno era stato il T.A.R. del Lazio a riconoscere la validità di questo provvedimento di tutela ma la sentenza era stata impugnata da diversi ricorrenti facendo approdare la questione sul tavolo del Consiglio di Stato. L'udienza di merito, che ha fatto seguito a quella andata in scena lo scorso febbraio, si è svolta il 26 settembre: l'organo di Giustizia avrà ora 60 giorni per esprimersi. "Maratona forsense" Il dibattimento in aula è stato piuttosto articolato e soprattutto lungo. Gli avvocati delle aziende private hanno riproposto le loro motivazioni avverso il vincolo ministeriale sottolineandone, a loro avviso, tutte le criticità che comporterebbe qualora venisse confermato; dall'altra parte il legale dello Stato e l'avvocato di cittadini e associazioni i quali, ancora una volta, hanno ribadito la grande importanza di questo provvedimento che andrebbe a tutelare il territorio e sopratutto impedirebbe la realizzazione di altre attività impattanti a tutto vantaggio della collettività. Latium Vetus: «Siamo soddisfatti» Poco prima dell'udienza l'associazione Latium Vetus, presieduta da Giacomo Castro in una lettera aveva voluto ringraziare i tanti sostenitori di Pomezia e Ardea della raccolta fondi organizzata proprio per sostenere la difesa del vincolo nelle aule competenti. «Siamo soddisfatti di quanto siamo riusciti a fare – dichiara Castro ai nostri microfoni – si è scritta un'altra bellissima pagina a difesa del nostro territorio. Siamo convinti che le nostre motivazioni siano validissime così come lo erano state al Tar. Adesso aspettiamo fiduciosi il pronunciamento del Consiglio di Stato». All'udienza, oltre a Latium Vetus, era presente il CdQ di Santa Palomba, con il Presidente Paolo Ceccarelli, e quello di Roma 2, con la Presidente Rossella D'Orazio; il vincolo, lo ricordiamo, è stato sostenuto in questi anni anche da altre associazioni quali No Biogas Pomezia, l'associazione Tyrrhenum,
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Il Vincolo vieta il sorgere di nuovi insediamenti edilizi, civili, industriali e, nello specifico, blocca la realizzazione di 9 capannoni e tre fabbriche a 'bio'gas, tra cui Cogea
Monachelle, e altre rappresentanze dei cittadini di Pomezia e Ardea, senza dimenticare le oltre 2.500 firme a sostegno del provvedimento raccolte negli anni scorsi. Il vincolo, lo ricordiamo, è visto come uno stop potente da parte del Nella foto: MiBAC ad attività cittadini e associazioni presenti al Consiglio di speculative impatStato per l'udienza di tanti nell'area; può rappresentare al merito sul Vincolo. contempo una preAssenti i Comuni di ziosa opportunità Ardea e Pomezia
per riqualificare l'area dato che vieta il sorgere di nuovi insediamenti edilizi, civili, industriali e, nello specifico, blocca la realizzazione di 9 capannoni e tre fabbriche a 'bio'gas, tra cui Cogea. Viceversa il vincolo di Tor Maggiore apre la finestra su un nuovo modo di vedere il territorio, ripensandolo in chiave agricola e turistica. Per questo, è facile intendere, è stato osteggiato da più fronti fino ad oggi. Luca Mugnaioli
In un "mondo parallelo" MARINO, “DIVINO VINCOLO”: IL M5S MANTIENE LE PROMESSE - A pochi km da Pomezia e Ardea è andata in scena una vicenda per certi versi molto simile a quella del vincolo MiBac posto sulla campagna romana. La Giunta Comunale di Marino però, a differenza di quella di Pomezia, si è schierata apertamente con un provvedimento analogo. Queste le parole del primo cittadino Carlo Colizza: «Dopo le delibere di Consiglio Comunale e l’allargamento del Parco dell’Appia Antica si aggiunge un ulteriore tassello per assicurare una tutela definitiva a quella parte del nostro territorio finita nel mirino delle bramosie distruttive che abbiamo da sempre combattuto. Un lavoro silenzioso andato in porto grazie ai nostri Parlamentari in particolare Manuel Tuzi, che ha curato i rapporti con la Segreteria del Ministro Boninsoli, con i funzionari Ministeriali e della Sopraintendenza, a cui va il più caloroso ringraziamento. Così, con la firma del neo Ministro Franceschini, Il Vincolo Bondi è cosa concreta. Grazie ai Consiglieri Comunali che, nonostante puntuali messe in mora, hanno alzato la mano. Grazie ai Regionali che si sono spesi per ottenere l’allargamento del Parco, in particolare a Marco Cacciatore protagonista anche da Consigliere comunale delle nostre battaglie. Il Movimento 5 Stelle ad ogni livello ha cooperato per raggiungere un risultato storico, questa comunità di uomini e donne ha fornito l’ennesima dimostrazione della sua enorme forza, fatta di condivisione delle idee ed assunzione di responsabilità personali e politiche. Ogni fenomeno umano si evolve, l’importante è ricordare da dove si viene e che la politica è servizio pubblico. Lo avevamo detto in campagna elettorale, lo abbiamo urlato nelle piazze, abbiamo votato in Consiglio Comunale secondo gli impegni presi ed oggi, con orgoglio, possiamo dire di aver raggiunto l’ennesimo obbiettivo assunto con i cittadini». «Queste sono le parole di Carlo Colizza sindaco di Marino in merito al Vincolo appena approvato ai Castelli romani e che bloccherà ettari di lottizzazioni speculative. Trova le differenze con Adriano Zuccalà, Sindaco di Pomezia», ha commentato la Il Sindaco di Marino (M5S) Carlo Colizza pagina No Biogas Pomezia.
Arriva il rivoluzionario metodo Marco Post® Il primo metodo estetico anti-age completamente naturale: vieni a scoprirlo a Pomezia Marco Post® arriva a Pomezia con il suo primo centro estetico. Si tratta del primo metodo estetico anti-age completamente naturale, senza diete drastiche, senza pasti sostitutivi e senza alcun intervento invasivo. Il 14 ottobre aprirà in Via Cicerone 11 e vi aspetta per farvi conoscere tutti i vantaggi di tecniche uniche nel suo genere. Quali sono gli elementi distintivi del metodo? Il metodo Marco Post utilizza una combinazione unica di tecniche e manualità innovative che agiscono contemporaneamente su tre aspetti fondamentali: i tessuti del corpo, la sua posizione naturale e il metabolismo.In passato – nel mondo dell’estetica – si pensava bastasse lavorare solo sui tessuti del corpo per ottenere dei risultati soddisfacenti. Questo è vero in parte perché lavorare solo su questo aspetto, trascurando la posizione naturale del corpo e il suo metabolismo, porterà il corpo della cliente ad avere dei buoni risultati iniziali che purtroppo non assicurano alcun risultato duraturo.Al contrario, Il metodo Marco Post interviene su tre aspetti determinanti (tessuti, posizione del corpo e metabolismo) che generano un risultato estetico sul corpo duraturo. Va alla radice dell’inestetismo, agendo sulle cause dell’inestetismo e non solo sugli effetti. Inol-
Apertura il 14 OTTOBRE 2019 www.marcopostpomezia.com tre, a differenza dell’approccio tradizionale nel quale spesso si viene sottoposti a sedute di massaggi viso e corpo uguali tra di loro ed eseguiti a tutti i soggetti nello stesso modo, il Metodo Marco Post prevede un’analisi approfondita del cliente, delle sue abitudini estetiche e delle sue particolarità.Le nostre Beauty Specialist studiano in maniera approfondita l’origine degli inestetismi e adeguano trattamenti e cosmetici per dare risultati visibili, in tempi brevi e – soprattutto – duraturi. Qual è lo strumento unico e distintivo del metodo? Dai nostri studi è emerso che un fattore che influisce in modo diretto sul risultato finale di un trattamento anti-age è la posizione e la postura corporea.Tali elementi incidono in
modo molto importante sul sistema linfatico che è il nostro sistema di “drenaggio” e di “pulizia interna”.Le posizioni innaturali del corpo durante il giorno provocate da un lavoro sedentario o scandito da molte ore in piedi, spesso con calzature non proprio comodissime, portano ad una “chiusura” e ad un “blocco” di questo nostro sistema, accentuando inestetismi quali rughe, gonfiore e accumulo di liquidi.Proprio per contrastare e risolvere questo aspetto abbiamo sviluppato una tecnologia innovativa che tratta il problema alla fonte: il sistema Linfodrenabed®. Il Linfodrenabed® è uno speciale lettino estetico dotato di un sistema interno brevettato per ricreare la posizione naturale del corpo, eliminando progressivamente i “vizi” della posizione accumulati nella routine quotidiana.In questo modo le nostre consulenti di bellezza possono lavorare su un corpo pronto ad accogliere i nostri trattamenti e cosmetici per ottenere il massimo dei risultati. Marco post the Italian beauty spa Conta 65 centri aperti in Italia e 20 in apertura.
Dal 14 al 20 ottobre prova il nostro trattamento viso e corpo beauty Reset a 67€ anziché 150€. Info Tel 3343707148 Siamo a Pomezia (RM) in Via Cicerone, 11
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POLITICA
Il Corriere della Città ottobre 2019
Salzare: «Lavori urgenti», tutti assolti La Corte dei Conti ha assolto tutti gli imputati per la demolizione delle palazzine ad Ardea alzare, si chiude il capitolo dinanzi alla Corte dei Conti che ha assolto nel mese di settembre tutti gli imputati nel processo relativo al “Serpentone”. In tutto erano state nove le persone appartenenti al mondo politico di Ardea accusate di aver provocato un danno erariale da oltre 6 milioni di euro per l’abbattimento delle palazzine A, B e C del “Serpentone”. Tutto ciò era avvenuto senza la trascrizione al patrimonio dell’ente del complesso residenziale e senza il conferimento delle indennità di occupazione. Ora però la sentenza, a distanza di cinque anni, ha stabilito che la procedura adottata, malgrado la situazione perdurasse da tempo, era corretta in quanto si presentava effettivamente l'urgenza «in considerazione delle condizioni igienico-sanitarie e della necessità di ripristinare l'ordine pubblico dell'area».
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La sentenza ha stabilito che la procedura adottata, malgrado la situazione perdurasse da tempo, era corretta in quanto si presentava effettivamente l'urgenza di intervenire La sentenza della Corte dei Conti Nel testo firmato dai Giudici è stato infatti stabilito che «le condotte contestate dall’organo requirente, anche alla luce delle argomentazioni difensive, non appaiono inequivocabilmente espressive di colpa grave, la cui accertata sussistenza si pone, invece, come presupposto per affermazione della responsabilità amministrativa». Il Giudice ha pertanto assolto gli ex Sindaci Eufemi Carlo e Di Fiori, i Dirigenti Arch. Luca Scarpolini, Rocca Antonio, Terribili Paolo, Pianese BoNelle foto: (da sx) l'avvocato naventura, i Dirigenti Francesco Falco e dell'Area finanziaria, gli ex Sindaci Carlo Massimo Lulli, Cosimo Eufemi e Luca Di Mazzone, e il responsabile del procedimento Fiori
Mauro Rossi. In precedenza erano stati prosciolti in istruttoria anche i tecnici Luigi Centore, l'Architetto Stefano Silvestroni, l'Ingegnere Carlo Strassil, il tecnico comunale Pietro Tomei nonché il Dirigente all'Urbanistica Cosimo Pica. L'avvocato Francesco Falco: «Riconosciuta la non responsabilità amministrativa» Sul tema abbiamo chiesto il parere del legale Francesco Falco che ha così commentato la decisione della Corte dei Conti. «La sentenza afferma la non responsabilità amministrativa dei convenuti sul fondamentale presupposto della mancanza di colpa grave nel loro operato. Non vi è stato comportamento avventato, negligente, imprudente e di non curanza nel modus operandi dei pubblici ufficiali e dipendenti dell’ente pubblico dato anche l’as-
setto funzionale-organizzativo dell’amministrazione». Falco lancia però al contempo un monito: «Su tale passaggio motivazionale della sentenza accenderei un faro: se l’assetto funzionale organizzativo dell’amministrazione assume a circostanza incidente nell’operato dei dipendenti pubblici, tale assetto non può non trovare cittadinanza nelle politiche organizzative dell’indirizzo politico, contrariamente la negligenza organizzativa diverrebbe fonte di danni erariali e soggettivi». Falco: «La sentenza della Corte dei Conti afferma la non responsabilità amministrativa dei convenuti sul fondamentale presupposto della mancanza di colpa grave nel loro operato.»
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Ardea, rientro a scuola con nuove proteste Dopo pochi giorni dalla prima campanella i genitori hanno già organizzato due iniziative ono già iniziate le polemiche ad Ardea sul fronte scuola. Ad oggi, è passata praticamente soltanto unamanciata di giorni dal rientro tra i banchi di scuola, sono già due le iniziative di protesta organizzate sotto la Rocca. Gli striscioni delle «Mamme guerriere» Il primo atto è andato in scena lo scorso 25 settembre. Un vero e proprio blitz notturno potremmo definirlo, avvenuto alla scuola materna Sant’Antonio sita in Via Laurentina. Sulla recinzione dell’istituto sono apparsi diversi striscioni polemici circa la lentezza dei lavori di messa in sicurezza della scuola. L’edificio, ricorderete, è noto alle cronache cittadine dato che rimase chiuso alcuni giorni nel novembre 2018 per alcune problematiche riscontrate dai Vigili del Fuoco. In particolare, si leggeva nella documentazione ufficiale, in quella circostanza venne riscontrata «la presenza di un avvallamento del solaio – piano di copertura della zona ad uso spazio comune», da qui la necessità di procedere da parte dell’Ente con l’ordinanza di chiusura; la scuola venne poi riaperta ma con l’interdizione di un’ala dell’edificio. In virtù
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nitori si legge che l’iniziativa nasce dal riscontro di «alcuni disservizi nei pressi scolastici rutuli in questo inizio di anno scolastico». La replica del Movimento 5 Stelle Il M5S ha voluto così replicare a quanto accaduto a fine settembre. «Leggiamo sui giornali locali - recita una nota - che in questi
I genitori degli alunni si preparano a scendere in Piazza e chiedono un incontro al Sindaco. La replica: «Fatti lavori nei plessi di Campo di Carne, Via Tanaro, Via Varese e Pian di Frasso. Interventi anche a La Baita dove è stato ripristinato un sottopasso soggetto a continui allagamenti».
Inizio di anno scolastico tra le polemiche ma il Movimento 5 Stelle di Ardea rivendica il lavoro svolto sin qui: «Spesi 100mila euro in interventi di manutenzione» di quanto accaduto, venendo ai fatti recenti, il Comune di Ardea aveva predisposto nuove verifiche nei giorni scorsi ma evidentemente ciò non è bastato a tranquillizzare i genitori degli alunni. Le “mamme guerriere”, come si definiscono le autrici del gesto andato in scena nei giorni scorsi, chiedono pertanto lavori più veloci e di far tornare la materna al «suo splendore». Preoccupazione, ancora, è stata espressa per la presenza di puntelli nell’edificio. Gli striscioni erano stati poi rimossi stamattina poco prima del suono della campanella. Già in Piazza Per martedì 1 ottobre 2019 invece (il giornale sarà già andato in stampa, aggiornamenti sul nostro sito) è stata organizzata una manifestazione di protesta dei genitori degli alunni in piazza. Il punto di ritrovo, a partire dalle ore 8.00, è Piazza del Popolo; da lì i manifestanti raggiungeranno la sede comunale per chiedere un incontro al primo cittadino. In una lettera firmata da una portavoce dei geMamme in protesta alla materna Sant'Antonio: l'edificio era stato chiuso lo scorso anno per problemi ai solai
giorni alcuni genitori dei bambini che frequentano le scuole di Ardea, stanno organizzando una manifestazione contro l'Amministrazione, per lamentarsi del "degrado", secondo il loro punto di vista, degli istituti scolastici di Ardea. Nessun problema. Il Sindaco sarà a disposizione come ha sempre fatto. Ma noi vi vogliamo rispondere con i fatti e non con parole sparse al vento, come fanno alcuni consiglieri di opposizione che ogni inizio anno scolastico sfruttano questo problema per creare ad arte scoop giornalistici e mettere in cattiva luce questa Amministrazione, che con le poche risorse a disposizione come ben sapete, sta cercando di risolvere le numerosissime emergenze che sono state ereditate, tra cui le scuole». Spesi 100mila euro in manutenzioni Il gruppo politico di maggioranza snocciola anche qualche numero: «Sono stati fatti interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria in tutti i plessi per una spesa di circa 100mila euro. In particolare, sono stati portati a termine importanti interventi di impermeabilizzazione dei tetti come nel plesso di via Campo di Carne che ha reso nuovamente
possibile l'utilizzo dell'aula magna, nonché la sistemazione degli impianti elettrici e sanitari. Interventi che hanno interessato anche le scuole di Via Tanaro, Via Varese e di Pian di Frasso. È stato ripristinato il sottoscala della scuola dell'infanzia "la Baita" soggetta a continui allagamenti. Sono state messe in sicurezza, con la saturazione delle buche, le strade che conducono alle scuole. È più lunga e complicata la questione del plesso di S. Antonio, dove sono stati installati dei pannelli fonoassorbenti nella ex mensa, temporaneamente utilizzata in sostituzione delle aule chiuse, in attesa delle verifiche finali effettuate da parte di tecnici, per il ripristino dell'ala non agibile. Nello stesso plesso sono state pulite le grondaie dagli aghi di pino che le ostruivano e asfaltato il piazzale antistante l'ingresso, in precedenza interdetto per disconnessione del piano stradale. Infine è stato effettuato il taglio dell'erba in tutti i plessi. Abbiamo ancora molto da fare, e di questo ne siamo consapevoli, ma "stiamo lavorando per voi" senza sosta».
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Dune di Ardea: «Patrimonio da tutelare» L'avvocato Francesco Falco chiede alla istituzioni tutte maggiori controlli sul litorale rutulo are tutto il possibile per salvaguardare il partrimonio ambientale del litorale di Ardea. E' questo l'appello lanciato dall'avvocato Francesco Falco che si rivolge all'amministrazione comunale (ma non solo) chiedendo maggiori controlli per evitare il perpetrare di abusi o di interventi atti a degradare ulteriormente l'ambiente. Lo spunto per l'iniziativa promossa dal legale è stato il recente intervento della Polizia Locale di Ardea per rimuovere un'opera in corso di realizzazione su un tratto del litorale (protetto) da parte di un privato. Per quest'ultimo, inevitabilmente, è scattata la diffida a ripristinare le opere originarie. Il sopralluogo e la diffida L'operazione, che ha avuto impulso nella mattinata del 18 settembre scorso, ha coinvolto la Polizia Locale di Ardea, guidata dal Comandante Sergio Ierace, e i militari dell’Ufficio Marittimo di Torvaianica. Il sopralluogo delle forze dell'ordine, in un tratto dunale ricompreso tra il Consorzio “Sabbie d'Oro” e lo stabilmento “Calypso”, ha portato alla diffida nei confronti del privato al ripristino dello stato dei luoghi per alcuni lavori in corso a ridosso di un'abitazione privata. A segnalare l'accaduto erano stati alcuni cittadini alcuni giorni prima. Il Sindaco di Ardea, in merito all'intervento, si è detto soddisfatto dell'operazione definendola «un segnale che testimonia l'impegno del Comune nel voler far rispettare la legge e difendere le bellezze naturali del territorio». L'appello di Falco: «Adoperarsi per la salvaguardia dell'ambiente» «L'intervento avvenuto a settembre, nel suo piccolo, può comunque Nelle foto: rappresentare un se(sopra) lavori non gnale ma solo se si darà autorizzati tra le seguito ai controlli sul dune ad Ardea; litorale», sostiene l'Av(sotto) l'avvocato vocato Falco che si è Francesco Falco e espresso nei giorni il Sindaco di Ardea scorsi sul tema. «E' noto Mario Savarese infatti che in alcune
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zone di Ardea, sotto le dune, passino condotte fognarie e sopra alle stesse vi siano state costruite abitazioni. E questo purtroppo accade da almeno 40 anni. Ecco perché chiedo alle autorità competenti di intensificare le verifiche sul litorale per accertare la presenza di eventuali abusi urbanistici che impattano sulle dune». Il legale ricorda poi che tutto
questo è disciplinato da una corposa giurisprudenza in materia: «Cito ad esempio la legge Galasso dell'85 (che introdusse a livello normativo tutta una serie di tutele sui beni paesaggistici e ambientali, ndr) poi ripresa nel Codice dei Beni Culturali e del paesaggio del 2004. Anche la Corte di Giustizia Europea si è espressa sul tema, condannando la Grecia per la mancata conservazione dell'habitat naturale su un'isola. Tutto questa fa giurisprudenza anche sul territorio italiano chiaramente, Ardea compresa; per questo credo sia nell'interesse di tutti adoperarsi affinché si garantisca a 360° la tutela della flora e della fauna selvatica nonché dell'ambiente in generale». Il Sindaco di Ardea, in merito all'intervento, si è detto soddisfatto dell'operazione definendola «un segnale che testimonia l'impegno del Comune nel voler far rispettare la legge e difendere le bellezze naturali del territorio».
Pomezia-Singen, 45 anni dopo ANNIVERSARIO - Saluto istituzionale in aula consiliare e visita al cimitero tedesco per la delegazione di Singen, città tedesca gemellata con Pomezia, in occasione del 45esimo anniversario dell'accordo. Celebrare l'anniversario del gemellaggio significa innovare il "patto di amicizia e collaborazione" fra i due Comuni. “Essere qui oggi significa rinnovare ancora una volta il patto di fratellanza che ci vede gli uni accanto agli altri. Pomezia è felice di accoglierVi e accompagnarVi in questi giorni di visite e incontri istituzionali – ha dichiarato il Primo Cittadino Adriano Zuccalà –. Conoscete già le nostre ricchezze storiche, archeologiche e paesaggistiche come il Museo civico archeologico Lavinium, l’area archeologica dell’antica Lavinium, il nostro mare di Torvaianica. A breve inaugureremo un altro gioiello del territorio, il Museo del Novecento, che racconterà le origini della nostra Città e il suo sviluppo, dal 1937 fino ai primi anni 50. Stiamo lavorando da oltre un anno alla valorizzazione delle nostre ricchezze, coinvolgendo il tessuto economico produttivo della Città, collaborando con commercianti, pescatori, balneari, associazioni per lavorare tutti insieme alla crescita di Pomezia. È un lavoro difficile ma entusiasmante, che sarà interessante condividere con voi”.
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Torvaianica: 711mila euro dalla Regione Fondi per il rifacimento del lungomare sud con "scadenze" precise: 5 mesi per il via ai lavori a Regione Lazio ha stanziato 711 mila euro per il rifacimento del lungomare di Torvaianica, sul lungomare sud. Un’opera di recupero dal degrado e di potenziamento di percorsi accessibili, un vero passo in avanti per una zona della città fino ad oggi oggetto di scarsa attenzione. C’è di più: la Regione ha fissato tempi certi per l’avvio dei lavori, imponendo al Comune un tempo massimo di 5 mesi per l’avvio dei lavori. A darne notizia il consigliere comunale Stefano Mengozzi. Il progetto Nel dettaglio, oggi la direzione regionale per lo Sviluppo economico e le Attività produttive, area “Economia del Mare” ha approvato il finanziamento per l’esecuzione della realizzazione di marciapiedi su lungomare delle Meduse nel tratto compreso tra via Vienna e
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Nelle foto: (a lato) tavola del progetto; (sotto) il Cons. di Pomezia Domani Stefano Mengozzi
L'intervento: marciapiedi tra Via Vienna e Via Atene, parcheggi di scambio, percorso pedonale per i non vedenti, nuovi lampioni a LED e rifacimento segnaletica orizzontale. Il Comune di Pomezia contribuirà con 190mila euro via Atene, oltre che della realizzazione dei parcheggi di scambio con posti dedicati ai disabili, alle donne incinte e alla sosta di mezzi di emergenza. Ci sarà inoltre la realizzazione di un percorso pedonale per non vedenti, l’installazione di nuovi lampioni a led, la rete di raccolta delle acque meteoriche e il rifacimento della segnaletica stradale orizzontale, verticale e integrativa. L’intero progetto ha un costo superiore ai 711 mila euro (900.000 euro, ndr): il contributo previsto da parte della Regione è del 79%, mentre il 21% è a carico del Comune che, come accennato in precedenza, dal momento in cui riceverà il primo acconto avrà 5 mesi di tempo per iniziare i lavori per evitare di perdere il finanziamento. Le tappe burocratiche Adesso il Comune di Pomezia dovrà approvare con proprio provvedimento formale esuccessivamente far sottoscrivere dal Legale Rappresentante dell’Ente e dal R.U.P. (responsabile unico del provvedimento) comunale l'atto per poi trasmetterlo in Regione; dopodiché i soldi verrano stanziati in diverse tranches: il 20 per cento all’atto della determinazione di concessione formale del conIl Comune di Pomezia ,dal momento in cui riceverà il primo acconto, avrà 5 mesi di tempo per iniziare i lavori per evitare di perdere il finanziamento.
tributo a valere sul “Fondo Straordinario”, da utilizzare per le spese di progettazione e di espletamento delle procedure di gara, al ricevimento in Regione di tutta una serie di documenti. Per il 30 per cento (al netto del ribasso d’asta) alla presentazione degli atti di gara d’appalto, del verbale di consegna dei lavori e del contratto d’Appalto dei lavori, debitamente registrato, della dichiarazione del R.U.P. di effettivo inizio dei lavori, dell’atto comunale di approvazione del Q.T.E. postgara e della dichiarazione del Sindaco [...] ; e ancora: per il 30 per cento (al netto del ribasso d’asta) alla presentazione della dichiarazione del R.U.P. e del direttore dei lavori attestante il raggiungimento del cinquanta per cento (50%) dello stato di avanzamento dei lavori, rispetto a quelli previsti nel computo metrico estimativo di progetto “esecutivo”, approvato con Determinazione dirigenziale n. 1092/2019 e della dichiarazione del Sindaco, resa ai sensi dell’Allegato “C” alla D.G.R. n.1894/1998. Per il 20 per cento, o per il minore importo necessario, a seguito della trasmissione alla Regione Lazio dell’atto di definizione ed approvazione della spesa complessiva effettivamente occorsa per la realizzazione dell’opera e della documentazione amministrativa e contabile riferita allo stato finale dei lavori.
Consiglio Comunale BILANCIO E NON SOLO - E' stato convocato per il 30 settembre il Consiglio Comunale a Pomezia. Tra i punti all'ODG l'interrogazione sulla destinazione d'uso degli immobili ex Pettirosso, l'interrogazione sulla situazione del parco di via Farina-via Roma, l'approvazione del regolamento comunale per la disciplina del Servizio Civico e del regolamento comunale codice etico degli amministratori del comune di Pomezia. Quindi si voterà per il (DUP) – periodo 2020/2022 e per il bilancio consolidato dell'esercizio 2018.
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Al Picasso arriva il design eco-sostenibile Inaugurata a Pomezia la prima aula che rispetta l'ambiente grazie all'arredo a "impatto zero" aglio del nastro al Liceo artistico e linguistico Pablo Picasso di Pomezia. E’ stata inaugurata lo scorso 17 settembre la prima aula ricreativa inclusiva interamente realizzata con materiali eco-sostenibili. Un progetto che ha coinvolto i ragazzi del Liceo Picasso di Pomezia e Anzio, il personale docente e alcune aziende del territorio, nello specifico la Pappini Group, la King-Box e la Sekkei Sustainable, Design, nell’ambito dei percorsi di alternanza scuolalavoro. L’aula, dotata di tutti i comfort e concepita seguendo le moderne linee di design, è stata realizzata presso il Polo di Grafica situato in Via Lamarmora. Presente, in rappresentanza dell'amministrazione comunale, la consigliera e vice presidente della commissione Scuola e Sociale, Luisa Navisse. Il progetto L'iniziativa, ribattezzata “Idee di cartone, nuovi materiali per la scuola”, è nata con lo scopo di sensibilizzare gli studenti in merito alle politiche ambientali, del riciclo e della sperimentazione di nuove procedure e materiali. L'obiettivo è stato centrato ed il risultato ottenuto rappresenta il giusto connubio tra estetica, funzionalità e sostenibilità. «Vorrei ringraziare tutte le associazioni, le aziende, i docenti e gli studenti che hanno reso possibile la realizzazione di questa splendida aula che coniuga comfort e linee moderne con l’utilizzo di un materiale sostenibile – ha dichiarato la nuova dirigente scolastica Valentina Paumgardhen– Non solo la scuola, ma anche il mondo della cultura in generale e i media devono porre le basi per costruire un mondo più sostenibile, non in modo emergenziale ma preventivo. Gli studenti sono il futuro e per questo è fondamentale che imparino a pensare e progettare nuove forme di sostenibilità ecologica”. La Preside ha voluto poi sottolineare i meriti del suo predecessore, la Dirigente Scolastica Alessandra Silvestri: «Oggi ammiriamo il prodotto finale di un percorso lungo, di certo non facile, e che oggi ci riempe di orgoglio. Per questo non posso
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Nelle foto: (sotto) taglio del nastro per l'aula dell'inclusione; (nella pagina) elementi d'arredo della stanza L'iniziativa, ribattezzata “Idee di cartone, nuovi materiali per la scuola”, è nata con lo scopo di sensibilizzare gli studenti in merito alle politiche ambientali, del riciclo e della sperimentazione di nuove procedure e materiali che ringraziare la collega che fino a ieri ha ricoperto questo ruolo perché ha creduto sin dall'inizio in questo importantissimo progetto». L'aula: rispetto per l'ambiente e design moderno La classe, un luogo aperto a tutti, docenti e studenti, colpisce subito per l'eleganza dell'arredamento. Avvicinandosi ai vari elementi che la compongono si può toccare con mano la reinterpretazione di un materiale che in pochi, probabilmente, accosterebbero alla realizzazione di mobilio; eppure ecco apparire il cartone in una nuova veste, bello alla vista ma senza rinunciare alla comodità. Sedie, tavoli, libreria, tutto è concepito per non tradire l'estetica e l'uso per i quali vengono concepiti. Pregevole anche l'illuminazione, in particolare una delle lampade presenti nell'aula, senza dubbio tra gli elementi d'arredo di spicco dell'intero locale. «Tutto il materiale usato – precisano gli studenti - anche la vernice e la tempera, è totalmente ecosostenibile. Un aspetto a nostro avviso indispensabile al giorno d’oggi».
Il riciclo che diventa funzionale «In questo progetto la tematica ambientale va oltre il semplice studio di nozioni», sottolinea la professoressa Simonetta Trabocchini che coordina i percorsi di alternanza scuola lavoro. «Il riciclo diventa così pratico, non solo da studiare. I ragazzi si sono messi in gioco, a volte sono stati corretti quando le loro idee andavano un po' troppo verso la stravaganza, e hanno visto realizzare e prendere forma quello che era, in definitiva, solo un pensiero, un'idea. Il risultato finale è davvero apprezzabile: un ambiente unico, accogliente che rispetta l'ambiente».
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Disegnando l'Italia, arriva The "Lone Wolf" Nazario Nesta sta percorrendo a piedi l'intero perimetro dell'Italia e ha fatto tappa a Torvaianica n viaggio dentro sé stesso ma anche per scoprire e valorizzare le bellezze del nostro paese. Nazario Nesta (27 anni), alias "the lone wolf (lupo solitario)" come è stato ribattezzato, sta compiendo il perimetro d’Italia a piedi: sì, avete capito bene. Un cammino lungo le coste, ma anche isole e pendici alpine, per crescere al livello spirituale e capire qualcosa di sé stesso che magari ancora non conosce. Con in più un progetto benefico da realizzare in Moldavia, meta futura del 27enne. Il viaggio Nazario è partito il 19 maggio scorso da San Nicandro Garganico e fino ad oggi ha percorso circa 3400 km attraversando tutto il meridione, Sicilia compresa. Lo attendono
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Nazario Nesta è partito il 19 maggio scorso da San Nicandro Garganico (Puglia) e fino ad oggi ha percorso circa 3.400 km attraversando tutto il meridione, Sicilia compresa. Lo attendono altri 5.000km circa: a settembre è passato ad Ardea e Pomezia ora all’incirca altri 5000 km per completare l’intero contorno dello stivale e conta di farlo entro un anno: in queste ore ha fatto tappa a Torvaianica trovando ospitalità da un residente, Vincenzo Pizzo. Nazario Nesta, e Lone Wolf, si racconta ai nostri microfoni Cosa ti ha spinto ad intraprendere questo viaggio? «Le motivazioni sono tante, è un progetto che ho sempre sognato Nelle foto: di fare e finalmente mi (sopra) a sx si è aperta questa possiVincenzo Pizzo, bilità. Ho sempre amato cittadino di camminare, ammirare Pomezia che ha placido la natura e le ospitato bellezze che mi circonNazario Nesta; dano! Mettendo in di(sotto) foto del sparte ciò che amo sono viaggio
partito per valorizzare e portare alla luce il fascino della nostra penisola. Abbiamo dimenticato non solo l’importanza, ma anche il valore del creato. Credo molto in Dio anche se non appartengo ad alcuna religione, mi baso solo sulla Bibbia. E’ per questo anche un cammino di fede il mio, che mi aiuterà sicuramente a crescere al livello spirituale. Conto di riportare tutto questo in un libro ma comunque vada mi affascina l’idea di poter dire un domani in vecchiaia: “L’ho fatto, ci sono riuscito!”». C’è poi anche uno scopo benefico ulteriore, è corretto? «Sì. La mia prossima meta è la Moldavia ed è lì che voglio realizzare alcuni progetti umanitari finanziandoli con le donazioni che sto raccogliendo con questo viaggio». Come è fatta la tua giornata tipo? «Per ogni tappa percorro in media 40km al giorno. Al momento il viaggio procede bene
al di là di ogni più rosea aspettativa; chiaramente con l’arrivo dell’inverno il cammino rallenterà inevitabilmente». Hai cibo e acqua? Dove dormi? «No, ho con me solo la borraccia d’acqua, per il resto mi arrangio (ride, ndr). Per alloggiare molto spesso sono le persone dei luoghi che visito a contattarmi offrendomi ospitalità, è molto bello questo. Altre volte mi appoggio in qualche B&B o dormo in tenda spesso e volentieri, insomma me la cavo. Ero consapevole delle difficoltà che un viaggio low cost come questo comporta». E documenti tutto via web… «Sì esatto. Ho un canale YouTube, e una pagina Facebook dove documento il mio viaggio con foto e video. Ne uscirà fuori un bellissimo spaccato del nostro paese». Luca Mugnaioli
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S.Anna, apre il reparto di chirurgia bariatrica Pomezia, al Poliambulatorio Sant’Anna apre il reparto per il trattamento dell’Obesità n polo d’eccellenza si preannuncia il nuovo reparto che aprirà al Poliambulatorio Sant’Anna di Pomezia, che dall’autunno 2019 s’interesserà dei casi di obesità. Il problema del peso eccessivo è una condizione che affligge sempre più persone in Italia e nel mondo, spessa dettata da fattori psicologici e anche gravi abitudini alimentari o nello stile di vita che si conduce. Nella giornata dell'11 settembre il Poliambulatorio Sant’Anna ha presentato il programma dell’equipe che s’interesserà al nuovo reparto dedicato alla dietologia, facendo intervenire alla conferenza stampa indetta nella mattinata il Direttore Sanitario dott. Rosario Sciuto, la dott.ssa Emanuela Paone, la dott.ssa Frida Leonetti e il dott. Gianfranco Silecchia. Il centro con un programma ben strutturato
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Il centro con un programma ben strutturato promette di trattare nello specifico il problema dell’obesità nelle persone, guardando il fenomeno clinico in termini di cure mediche, fattori psicologici e l’intervento della chirurgia lì dove si presentano i casi più ostici e complessi promette di trattare nello specifico il problema dell’obesità nelle persone, guardando il fenomeno clinico in termini di cure mediche, fattori psicologici e l’intervento della chirurgia lì dove si presentano i casi più ostici e complessi. Attenzione ai giovani Un occhio di riguardo verrà dato soprattutto ai ragazzi, che spesso finiscono vittime di bullismo o denigrazioni per il loro fisico paffutello. Speso gli adolescenti sono vittime inconsapevoli di una cattiva educazione alimentare da parte delle proprie famiglie e delle scuole che frequentano, sfogando le proprie problematiche da giovani sul mangiare o bevendo bevande gassose e zuccherate. Condizioni che se in un primo momento possono sembrare un metodo per rendere le giornate “meno amare” davanti ai primi problemi di cuore o con lo studio scolastico, nel concreto rovinano tantissimo il fisico di chi li mette in atto abitualmente. Questi sono i risultati di una crescita esponenziale del peso e della massa grassa sul proprio corpo, imbruttendo e rendendo più goffo il fisico del soggetto in questione. Il reUn occhio di riguardo verrà dato soprattutto ai ragazzi, che spesso finiscono vittime di bullismo o denigrazioni per il loro fisico paffutello
parto del Poliambulatorio Sant’Anna il 28 settembre 2019 metterà in piedi un Open Day, dove inviterà la cittadinanza o tutti gli interessati a visionare i propri programmi medici per combattere il sovrappeso e l’obesità. L’apertura dell’attività invece avverrà il giorno 3 ottobre 2019. Andrea Rapisarda
Il problema del peso eccessivo è una condizione che affligge sempre più persone in Italia e nel mondo. Spesso è dettata da fattori psicologici e anche gravi abitudini alimentari o nello stile di vita che si conduce. La prevenzione è dunque fondamentale
Anita Guarino in finale a Castrocaro 2019 CON IL SINDACO - Il Primo Cittadino di Pomezia Adriano Zuccalà ha incontrato la cantante Anita Guarino, finalista dell'edizione 2019 del Festival canoro di Castrocaro. "Siamo orgogliosi di Anita per il significativo traguardo raggiunto – ha dichiarato il Primo Cittadino –. Alla nostra concittadina va tutta la nostra ammirazione e il nostro augurio affinché la sua carriera possa continuare sempre in ascesa". All'incontro era presente anche il vice Sindaco, nonché Assessore alle Attività Produttive, Turismo, Cultura, Simona Morcellini, che ha espresso parole di apprezzamento per la giovane cantante pometina: "Abbiamo avuto modo di conoscere Anita e il suo talento in occasione di alcuni eventi culturali organizzati qui sul territorio. Anita ha passione e grinta da vendere e sono certa che grazie alla sua determinazione saprà farsi valere portando in alto il nome di Pomezia".
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Da Pomezia una rivoluzionaria start-up Lavoro: Adriano Grillo lancia Jobstars.it, una piattaforma per recensire lavoratori e aziende l 22enne pometino Adriano Grillo è il fondatore della piattaforma Jobstars.it, lanciata online nel mese di settembre. Si tratta di un progetto per certi versi innovativo che punta a diventare, nelle intenzioni del fondatore, il «trip advisor» del mondo del lavoro. La start-up punta infatti a creare un luogo di incontro che riunisca all’interno di unico portale lavoratori, imprenditori, liberi professionisti dove pubblicare annunci di ricerca lavoro o viceversa offerte d’impiego: il tutto però rigorosamente recensito dagli utenti. Chi è innanzitutto Adriano Grillo... «Sono uno studente di Comunicazione e sto frequentando a Roma l'ultimo anno. A breve dovrei laurearmi. In questi anni ho girato pa-
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Il progetto punta a diventare, nelle intenzioni del fondatore, il «trip advisor» del mondo del lavoro: consente di esprimere un giudizio da 1a5 su lavoratori, aziende e liberi professionisti, da qui il nome "Jobstars" recchio a causa del lavoro di mio padre che presta servizio come ufficiale dell'aeronautica militare. Lavorativamente parlando non mi piace stare fermo e per questo ho deciso di buttarmi in questa nuova avventura. Sicuramente dalla mia ho l'età...» Jobstars.it è il nome della piattaforma che lei ha ideato: di cosa si tratta? «Innanzitutto nel nome è contenuto il fulcro di questo progetto. “Jobstars” sta per “lavoro” e “stelle” nel senso che tutti gli utenti potranno esprimere un giudizio sia che si tratti di un'azienda che di un lavoratore o un libero professionista. Si potrà esprimere un giudizio da 1 a 5: la piattaforma valuterà gli utenti in base al curriculum ma anche e sopratutto dalle recensioni date dai datori di lavoro o i clienti nel caso degli imprenditori autonomi». Quali sono i vantaggi di un sistema di questo tipo? Da dove è nata l'idea per questa startup? «Perché se oggi possiamo trovare recensioni su tutto non dobbiamo trovarne nel mondo del lavoro? Non sarebbe utile per l’azienda sapere come sono le persone che si vogliono La start-up punta infatti a creare un luogo di incontro che riunisca all’interno di un unico portale lavoratori, imprenditori, liberi professionisti dove pubblicare annunci di ricerca lavoro o viceversa offerte d’impiego: il tutto però rigorosamente recensito dagli utenti
assumere sulla base dei giudizi dei datori di lavoro precedenti? Perché non dare la possibilità al cliente di esprimere un giudizio sulla prestazione effettuata da un libero professionista? Ecco, è da questo, in sintesi, che è nata l’idea di Jobstars.it.» Crede che la sua piattaforma abbia le potenzialità e le caratteristiche per imporsi in questo settore? Di siti per offerte o domande di lavoro ce ne sono tanti... «Questo è vero. Ma molti di questi siti consentono di inserire soltanto semplici annunci di lavoro. La vera innovazione di Jobstars.it su cui si concentra la startup è agevolare il lavoratore a trovare rapidamente lavoro, ma anche aiutare le aziende nel fornire il personale più idoneo, “pescando“ tra i dipendenti più adatti sfruttando i punteggi degli utenti, che è poi la vera caratteristica peculiare del progetto. Non è innovativo questo?». Ha fatto tutto da solo? «Senza esagerare posso dire che l'idea di partenza è stata mia poi chiaramente mi sono avvalso di collaboratori per realizzarla. Poi c'è anche una parte più “poetica” diciamo così: tutto è partito infatti da una notte insonne causata, pensi un po', proprio da un colloquio di lavoro tenutosi qualche ora prima. E' lì che mi sono venute in testa quelle domande accennate prima. Domande a cui ho cercato di dare risposta attraverso la startup» Quali sono le sue aspettative sul progetto? «Spero che Jobstars riesca ad imporsi tra gli
«La vera innovazione di Jobstars.it su cui si concentra la startup è agevolare il lavoratore a trovare rapidamente lavoro, ma anche aiutare le aziende nel fornire il personale più idoneo, “pescando“ tra i dipendenti più adatti sfruttando i punteggi degli utenti» utenti magari attirando nuovi investitori per farlo crescere. Sarebbe una vera rivoluzione a mio avviso. Personalmente, comunque vada, trarrò sicuramente il massimo da questa esperienza. Il mio obbiettivo è quello di aiutare giovani studenti, ragazzi e lavoratori, proprio come me, nel trovare con maggiore facilità il lavoro e il personale idoneo per le aziende ma soprattutto premiare l’operato ben fatto, il ragazzo più Nella foto: preparato, mettendo in Adriano Grillo primo piano la merito(22), studente di crazia». Comunicazione
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Progetto strade per bambini, strade per tutti Giornata formativa promossa dai Comuni di Pomezia, Genzano di Roma e Marino i è svolto presso l'Aula Magna del Complesso Selva dei Pini la prima giornata formativa nell'ambito del progetto ‘Strade per bambini, strade per tutti’ promosso dai Comuni di Pomezia, Genzano di Roma e Marino in risposta al bando “Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile” del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio teso a favorire gli spostamenti casa-scuola e casalavoro con modalità di trasporto sostenibile, in linea con gli obiettivi nazionali e comunitari di riduzione delle emissioni di gas serra. La sicurezza stradale e la mobilità sostenibile sono i temi chiave del percorso formativo rivolto alle diverse figure coinvolte, a vario titolo: dagli Amministratori locali ai dipendenti comunali, dagli agenti di Polizia Locale ai docenti delle scuole secondarie di I grado. Otto le giornate di lezione frontale, al termine delle quali ci sarà una giornata interattiva con gli studenti del territorio in tema di promozione della salute e della mobilità sostenibile a scuola. “Con questo percorso formativo sulla sicurezza stradale e la
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mobilità sostenibile – ha affermato l'Assessore Federica Castagnacci dando il benvenuto ai presenti in sala – vogliamo alimentare un cambiamento culturale e prevenire nella comunità del territorio l'incidentalità stradale, puntando al rispetto di tutti gli utenti della strada e in particolare dei cittadini più piccoli”. Ricordiamo che nell’ambito del progetto ‘Strade per bambini, strade per tutti’ verranno realizzate zone 30 a Torvaianica, lungo via Carlo Alberto Dalla Chiesa, sulla quale incidono due edifici di scuola dell’infanzia e due di scuola primaria; e sulla parallela via Gran Bretagna, dove insiste una scuola secondaria di primo grado.
Petizioni per l'inclusione
TRE PROPOSTE - Nel mese di settembre hanno avuto luogo diversi appuntamenti organizzati da Pomezia Senza Barriere - Ass. Luca Coscioni per raccogliere firme sulla petizione dell'inclusione. «Sono tre proposte, in realtà – fa sapere Pomezia Senza Barriere - che riguardano la realizzazione di una spiaggia attrezzata per le persone con disabilità, la revisione del contributo minimo per l’assistenza domiciliare, il miglioramento del servizio Amico Bus. E non ultimo la redazione del PEBA».
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Pomezia, incontro con il gestore Acea Comitato D'Avino Informa e Lega Consumatori siglano con Acea un accordo tra le parti l 25 settembre 2019 si è svolto un incontro tra la Lega Consumatori Pomezia, anche in rappresentanza del C.d.Q. Le Monacchelle-C.d.Q. Via Naro-Via Monte D’oro, e il Comitato D’Avino Inform@ e la Responsabile dell’Unità Relazioni con gli Stakeholder di Acea, Alberta Riccardi e il Rappresentante dell’Organismo ADR Acea – Associazioni dei consumatori Gianluca Finocchi. L’incontro si è concluso con un accordo tra le parti che rafforza il dialogo tra Acea S.p.A. e le Associazioni dei consumatori. Più specificamente l’incontro ha sancito un impegno maggiore nella collaborazione e nella costruzione di una relazione trasparente tra Acea S.p.A. e Lega Consumatori di Pomezia. A tal proposito e nell’immediatezza si è provveduto con l’inserimento del nominativo del Presidente Dario Ferraro tra quelli abilitati al contatto dei canali dedicati delle Società del Gruppo Acea
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Più specificamente l’incontro ha sancito un impegno maggiore nella collaborazione e nella costruzione di una relazione trasparente tra Acea S.p.A. e Lega Consumatori di Pomezia
per un pronto supporto nella gestione di quanto segnalato dall’Associazione. In quest'ottica Lega Consumatori di Pomezia è a disposizione dei clienti presso la propria sede, con procedure totalmente gratuite, per gestire in tempi rapidi eventuali problematiche che dovessero insorgere con le Società del Gruppo Acea. Quali ad esempio verifiche su addebiti in fattura, richiesta di una procedura di conciliazione, ecc. Il presidente della Lega Consumatori, Dario Ferraro, si dichiara soddisfatto dell’incontro avvenuto ieri che ha av-
vicinato Acea S.p.A. alle esigenze degli utenti di Pomezia. Dario Ferraro, Presidente Lega Consumatori Pomezia In quest'ottica Lega Consumatori di Pomezia è a disposizione dei clienti presso la propria sede, con procedure totalmente gratuite, per gestire in tempi rapidi eventuali problematiche che dovessero insorgere con le Società del Gruppo
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Pomezia, arriva il progetto scuole sicure Siglato accordo con la Prefettura: telecamere, drug test e campagne informative per i ragazzi nstallazione di telecamere di videosorveglianza nei pressi degli istituti superiori, drug test a disposizione della Polizia locale in grado di rilevare l’assunzione di sostanze stupefacenti, ma soprattutto l’avvio di campagne educative e informative all’interno delle scuole sugli effetti delle droghe. È questo l’obiettivo del Protocollo d’intesa che il Prefetto di Roma, Gerarda Maria Pantalone, ed i Sindaci dei Comuni di Pomezia, Fiumicino, Guidonia Montecelio e Tivoli hanno firmato in Prefettura, in concomitanza con l’inizio del nuovo anno scolastico. «La firma del protocollo d’intesa ha un grande valore sociale – ha commentato il Sindaco Adriano Zuccalà –. È nostra intenzione prevenire e contrastare lo spaccio di stupefacenti presso gli istituti scolastici, ma soprattutto mettere in campo
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Il Corriere della Città Numero 10 Anno 11
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un’importante azione di sensibilizzazione sugli effetti delle droghe, per tutelare i ragazzi da questa pericolosa dipendenza. E quale contesto migliore se non la scuola, luogo di formazione e di educazione delle nuove generazioni». Installazione di telecamere di videosorveglianza nei pressi degli istituti superiori e drug test a disposizione della Polizia locale in grado di rilevare l’assunzione di sostanze stupefacenti
Il Sindaco: «È nostra intenzione prevenire e contrastare lo spaccio di stupefacenti ma soprattutto mettere in campo un’importante azione di sensibilizzazione sugli effetti delle droghe»,
Open Day
L'ORO DI ALBERTA E OSPEDALE VETERINARIO POMEZIA - Sabato 12 Ottobre 2019 presso L'oro di Alberta, in Piazza San Benedetto da Norcia 33L a Pomezia, dalle 16.30 sarà presente il direttore Sanitario dell'ospedale Veterinario di Pomezia Francesca Paielli che risponderà a tutte le domande sulla salute degli animali.
E-MAIL: direttore@ilcorrieredellacitta.it redazione@ilcorrieredellacitta.it
PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: MA&MC
DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao
STAMPA: Tipografia Graffietti
TELEFONO: 392.6939763
IN REDAZIONE: Arianna Azzurra Achille, Matteo Acitelli, Mario Di Toro, Alessandra Crinzi, Manuel Ferrara, Luca Mugnaioli, Luigi Torreti, Alessia Achille, Giacomo Andreoli
CHIUSURA REDAZIONALE: 30/09/2019
Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009
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Cenerentole in tacchi a spillo Il tema del mese: quando tua madre sembra tua sorella: due generazioni a confronto/scontro erché non riesco a farmi capire da lei? In fondo ho solo venti anni di più". "Ma perché non riesce a capirmi? Eppure è bravissima ad indossare i miei anfibi.... che ridicola!”. Oggi le nostre cenerentole decidono di scendere dai loro tacchi a spillo, per indossare scarpe diverse, quelle delle loro figlie. Vogliamo prendere in prestito un detto inglese, “in my shoes”, che possiamo tradurre nel nostro “nei miei panni”. Quante volte madri e figlie si scambiano ruoli e vestiti, al punto quasi da sembrare sorelle, amiche o – a volte - quasi nemiche? In questo numero vogliamo parlare del rapporto spesso conflittuale tra giovani mamme e le loro figlie femmine. Ed ora il quesito: è meglio una mamma "attempata", con qualche capello bianco, a cui non importa andare dal parrucchiere, magari con qualche (oppure con parecchi) chiletto di troppo, un guardaroba rétro (ma lei dice vintage), tante, troppe rughe, oppure preferite la mamma per la quale il tempo sembra si sia fermato a trent’anni? La risposta sembrerebbe scontata, meno anni (anche se solo apparenti) di differenza dovrebbero permetterci di instaurare un rapporto di complicità maggiore con le nostre figlie, ma molte delle nostre cenerentole sono pronte a giurare che non è cosi. Spesso infatti, per un’adolescente avere una madre che sembra sua sorella, che si veste come lei, che mette minigonne che neanche lei oserebbe, che si trucca come se dovesse andare in discoteca invece deve semplicemente andare al supermercato, la mette non solo in imbarazzo, ma le fa salire rabbia, vergogna e voglia di vendetta. Dovete sapere che le teenager di oggi mancano, volutamente, di intelligenza emotiva, ovvero la capacità di usare filtri che permettono di addolcire ciò che stanno per dire con estrema cattiveria e senza mezzi termini. Non hanno pietà, mentre voce e sguardo esprimono con assoluta chiarezza dissenso, disgusto e condanna. Tutto di noi le getta in totale imbarazzo, per non parlare della conversazione, a tratti in lunghi sfoghi concitati sotto forma di monologhi, in altri fatta di lunghi silenzi o di monosillabi. Riponiamo la speranza che non ci chiedano mai dei consigli, perché tanto si sa, ogni cosa che consigliamo è a priori sbagliata, e speriamo che non abbiano voglia di dire qual-
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Meno anni (anche se solo apparenti) di differenza dovrebbero permetterci di instaurare un rapporto di complicità maggiore con le nostre figlie, ma molte delle nostre cenerentole sono pronte a giurare che non è cosi
cosa di più del solito "si" o "no", proprio mentre sta per iniziare la nostra serie preferita, o mentre stiamo friggendo le cotolette, o mentre stiamo incollando le ciglia finte. Ma quali sono i meccanismi che si scateno in questo tipo complicatissimo di relazione affettiva? Al contrario di quanto si possa mai immaginare, la figura quasi sempre "patologica" tra le due è quella della madre, si tratta sempre di una donna giovane, ma matura, e che a fatica accetta il passare degli anni, e il passaggio del testimone alla figlia adolescente. Lei sta per perdere quello che la ragazza ha appena cominciato: la giovinezza, la vita che sboccia, i primi flirt, le serate con le amiche. Nei casi in cui la figlia adolescente avverte anche in forma inconscia questo atteggiamento invidioso, cresce in un clima insicuro, dove deve proteggersi dall'unica figura di cui dovrebbe fidarsi ciecamente. Le reazioni sono due, e opposte. La prima: la figlia manifesta e non nasconde scatti di rabbia, sfiducia, insofferenza, verso questa mamma-bambina, che si ridicolizza indossando abiti succinti, molto spesso i suoi, che passa il tempo postando foto sui social che la mettono in imbarazzo, che non accetta di essere l'adulto e non la ragazzina. La seconda: per non perdere, comunque e in ogni caso, un punto di riferimento, seppur effimero, si mortifica, nascondendo la sua femminilità, per proteggerla in qualche modo. Non dimentichiamoci che sono questi rapporti tossici a portare spesso giovani adolescenti a cadere nel baratro dell'anoressia o delle droghe leggere, oppure dell'alcol. Come sempre la cosa fondamentale è che, in questi casi limite, le persone che vivono accanto i
padri/mariti, i familiari, gli amici, si accorgano e intervengano per aiutare, indirizzando verso percorsi di terapia delle relazioni familiari. Infatti, le donne/madri che si comportano in tale modo, spesso a loro volta hanno subìto relazioni non sane, da madri narcisiste e poco equilibrate emotivamente, e ripropongono in un ciclo infinito lo stesso modello affettivo patogeno. Come ogni mese, vi proponiamo di chiederci consigli o darci spunto oppure raccontarci vostre esperienze a redazione@ilcorriere della citta.it Maria Grazia Gentile, Barbara Conte
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Papà custodi di sogni Un mondo misterioso di cui solo recentemente si comincia a parlare un po' di più a sempre per me la cosa più divertente della sala parto sono stati i papà. Al di là della tenerezza che suscita il loro essere emozionati e impacciati nel prendere in braccio il loro bambino per la prima volta, non ha prezzo vedere le loro reazioni durante il travaglio ed il parto. Eh sì! I papà sono un mondo misterioso e sconosciuto di cui si comincia a parlare un po' di più solo recentemente. Non ci credete? Facciamo un piccolo esperimento facile e veloce: chiudete gli occhi e pensate alla nascita di un bambino… fatto? Ecco! Sono sicura che la maggior parte di voi ha visto nella propria testa l’immagine di una mamma con un bimbo in braccio, magari ancora in ospedale, in camicia da notte e con il bimbo avvolto in una copertina, e solo in pochi avranno messo acanto a quella diade un papà fiero ed emozionato che li abbraccia entrambi. Questa è la verità… i papà sono stati a lungo un tantino emarginati ed esclusi dal mondo della maternità. In passato la gravidanza ed il parto erano solo roba da donne e anche l’accudimento di un figlio non era roba da uomini… cambiare un pannolino???? Un uomo???? Scandalo! Oggi le cose sono cambiate e i papà cominciano a reclamare il loro posto, vogliono esserci, vogliono partecipare!! Frequentano i corsi di accompagnamento alla nascita, leggono libri e si iscrivono a gruppi social per soli papà in cui si scambiano esperienze e informazioni… non so cosa darei per infilarmi in uno di quei gruppi e leggere le loro emozioni, paure e soddisfazioni senza doverle intuire dalle espressioni o dai gesti!!!!! Con gli anni e l’esperienza ho capito che i neo papà, ancora adesso, spesso arrivano in sala parto impreparati a quello che li attende, con tanta voglia di rendersi utili magari, ma senza sapere come! Questo è il motivo per cui mi piace averli al corso di accompagnamento alla nascita e mi piace coinvolgerli, sapere cosa pensano, cosa si aspettano, anche perché qualche volta spostare l’attenzione dal pancione e ascoltare il loro pensiero, le loro paure mi aiuta a capire la coppia nel suo insieme e questo crea un legame con mamma e papà su cui poter costruire rispetto e fiducia non solo in sala parto, ma anche dopo. Da sempre sappiamo che uomini e donne hanno un punto di vista diverso… diciamocelo, gli uomini pensano in maniera più semplice e più pratica, quando sono assorti nei loro pensieri più profondi, noi cominciamo a fare congetture su cosa possa passare nella loro testa e invece magari loro stanno semplicemente riflettendo sulla possibile formazione con cui partecipare al fanta calcio
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della prossima domenica. Eppure i papà sono una risorsa importantissima durante il travaglio ed il parto. Sono i custodi e i testimoni dei desideri delle proprie mogli e compagne. Quando conosco una nuova coppia che vuole essere accompagnata da me fino al parto, faccio sempre un sacco di domande, su cosa si aspettano dalla nascita di un figlio, su cosa pensano del parto, dell’allattamento e di qualsiasi altra cosa mi venga in mente, mi faccio molto guidare dal momento, parlo poco e ascolto tanto, questo mi da modo di conoscere chi ho davanti e di costruire con loro un’esperienza il più possibile vicina al loro sentire… sfato qualche mito, correggo qualche convinzione sbagliata e mi arricchisco di nuove emozioni. Coinvolgo i papà dal primo momento! Una donna per istinto sa che durante il travaglio ed il parto dovrà sopportare il dolore, un uomo ne sente parlare, ma non lo materializza fin quando non vede la sua metà soffrire in sala parto e lì spesso scatta il suo profondo e frustrante senso di impotenza… eh si’… il travaglio lo si deve vivere, respirare, sopportare e affrontare, ma mentre una donna si lascia trascinare dalle onde, un uomo deve governare la barca e tenerla a galla. Tra i due lui è quello che riveste il ruolo di grillo parlante. Durante tutta la gravidanza una donna proietta sul proprio marito tutte le aspettative per il travaglio ed il parto, cosa vuole, cosa non vuole, cosa va bene e cosa no, lo costringe quasi quotidianamente a rileggere l’eventuale piano del parto arricchendolo di nuove richieste… ma la realtà è un’altra cosa! Sognare il proprio travaglio e il proprio parto è giusto, sapere quello che si vuole anche, avere le idee chiare è sacrosanto, ma trovarsi a vivere il dolore del
travaglio è un’altra cosa… c’è sempre un momento in cui le mamme sopraffatte dalle ore trascorse in sala parto, dalla stanchezza e dal dolore sembrano pronte a rinnegare tutto, a mangiarlo il piano del parto se bastasse a far finire tutto , a pagare l’ostetrica per fare l’epidurale subito o magari il cesareo subito ed ecco che arrivano gli Uomini!! I papà in sala parto hanno un ruolo fondamentale! Sono lì per sostenere e supportare, per ricordare alle mamme di non tradire sè stesse e i propri sogni. I papà sono mani calde, accoglienti e forti che conoscono il corpo delle compagne come se fosse il proprio, che sanno come dare conforto, come consolare, come sorreggere, come trasmettere sicurezza e come alleviare il dolore. I papà sono respiri che sanno di casa, di conosciuto, di certezza e di stabilità. Sono parole che sanno cosa dire senza parlare, che ricordano i mesi dell’attesa, i sogni, i desideri e nel momento giusto sanno rinnovare la volontà di conquistare un sogno. Io dico sempre che alla fine di un travaglio sono tutti i presenti in sala parto che partoriscono insieme, sembra quasi che tutti trattengano il respiro fino al primo pianto del bambino e che a metà tra emozione e sollievo che tutto sia andato bene, soffino fuori insieme a quell’aria anche tutta l’incertezza e l’attesa di quelle interminabili ore… come poter escludere i papà da tutto questo? Papà custodi di segreti… mani forti e cuori pronti ad innamorarsi una seconda volta! Dott. Ost. Catiuscia De Renzis dovevolalacicogna@libero.it Questa è la verità… i papà sono stati a lungo un tantino emarginati ed esclusi dal mondo della maternità
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L'avvocato risponde na lettrice chiede se in Italia è possibile il trasferimento intrauterino, per l’effettuazione post mortem della procreazione medicalmente assistita, degli embrioni formati anche dai gameti del marito, quando questo era in vita ed aveva autorizzato tale pratica. Inoltre, vuole sapere quale sarebbe lo status del nascituro». Prima dell’entrata in vigore della legge 40/2004 era incerto se fosse lecita la fecondazione artificiale di una donna, dopo la morte del marito, mediante una delle tecniche scientificamente utili a tale scopo. Non solo, nel caso di ammissione di tale pratica, si poneva il problema dello status giuridico assunto dal figlio nato oltre i trecento giorni dalla morte del padre. In particolare, si riteneva non possibile l’applicabilità dell’art. 234, comma 1, c.c., e, quindi, il figlio doveva considerarsi naturale. Veniamo ad analizzare prima il dato normativo. L’art. 5, della Legge 40/2004 prevede che “per accedere alla procreazione medicalmente assistita è necessario che entrambi i componenti della coppia siano maggiorenni, di sesso diverso, coniugati e/o conviventi, in età potenzialmente fer-
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brioni già formati in provetta e crioconservati. Dunque, la legge 40/2004 consente la crioconservazione dei gameti, mentre la vieta per quanto attiene agli embrioni, salva l’ipotesi in cui la crioconservazione stessa non sia necessaria “per grave e documentata causa di forza maggiore relativa allo stato di salute della donna...”. Al contempo la legge vieta il prelievo di materiale genetico da soggetti deceduti. Interviene a questo punto l’interprete a completare il quadro dei presupposti che legittimano il ricorso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita, nel caso in cui il marito venga meno nel corso della procedura. La giurisprudenza, infatti, in più occasioni ha consentito l’impianto degli embrioni, già formati, nell’utero della donna rimasta vedova. Alcuni Giudici ritengono correttamente orientata la interpretazione della norma prevista dall’art. 5, della legge 40/2004, nel senso in cui “il momento nel quale deve realizzarsi il requisito della presenza in vita di entrambi i componenti della coppia, sia quello della fecondazione dell’ovocito e non quello della fecondazione della donna”. Altri hanno ritenuto la validità del contratto anche dopo il decesso del marito dovendo dare espresso rilievo al diritto alla
l’utilizzo di embrioni formati dai gameti dei coniugi/conviventi stessi crioconservati, secondo la disciplina della legge 40/2004. La Corte di Cassazione ha anche affrontato in una recente sentenza del 2019 la questione relativa allo status giuridico del nascituro a seguito del ricorso alle tecniche del procreazione medicalmente assistita, ritenendo che pure alla fattispecie di fecondazione post mortem avvenuta utilizzando il seme del padre deceduto, sempre che in vita lo stesso avesse prestato l’assenso, non successiva-
Attualmente la fecondazione assistita post mortem è vietata quando in violazione dei presupposti indicati nell’art. 5 della legge 40/2004. Ecco tutti i casi specifici tile ed entrambi viventi”. L’interprete conseguentemente si è posto i seguenti dubbi: la legge 40/2004, art. 5, richiamando la circostanza dell’essere in vita dei coniugi, la riferisce solo al momento dell’accesso alla tecnica riproduttiva, oppure ritiene che tale circostanza debba permanere per tutta la durata del procedimento e fino al concepimento. Inoltre, la procreazione post mortem è possibile sia per i gameti, sia per gli em-
vita del nascituro e al diritto della madre alla propria integrità psicofisica. Ancora altri hanno ritenuto che la donna ha sempre il diritto ad ottenere il trasferimento degli embrioni crioconservati. Tutte le sentenze, comunque, poggiano sul presupposto che entrambi i coniugi/conviventi (maggiorenni), in vita, hanno prestato il proprio consenso all’attuazione delle tecniche di procreazione medicalmente assistita, con
mente revocato, all’accesso alle tecniche PMA, ne conseguiva l’assoluta parificazione ai figli legittimi. In conclusione, attualmente, la fecondazione assistita post mortem è vietata quando in violazione dei presupposti indicati nell’art. 5 della legge 40/2004. Tale principio va interpretato alla luce delle sentenze sopra richiamate, in virtù delle quali, nell’ipotesi in cui l’applicazione della tecnica riproduttiva abbia già portato alla formazione di embrioni, il principio fondamentale, per cui la legge è diretta ad assicurare “i diritti di tutti i soggetti coinvolti, compreso il concepito”, sembra esigere una interpretazione dell’art. 5, tale per cui sia consentito l’impianto alla vedova post mortem del marito. In tal caso, si dovrà applicare anche la norma sullo stato giuridico del nascituro, il quale dovrà ritenersi nato nel matrimonio o fuori dal matrimonio a seconda che la coppia era coniugata o meno. Avv. Antonio Aquino Altri hanno ritenuto la validità del contratto anche dopo il decesso del marito dovendo dare espresso rilievo al diritto alla vita del nascituro e al diritto della madre alla propria integrità psicofisica
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Bullismo al femminile, un fenomeno sommerso Se ne parla poco ma è sempre esistito anche se in fomre più "silenziose" di quello tradizionale uando si parla di bullismo si pensa subito ai ragazzi mentre invece esiste anche il bullismo al femminile. Se ne parla poco in quanto è un fenomeno sommerso, sempre esistito sotto forme più silenziose, pettegolezzi, offese, calunnie, rubare il ragazzo, denigrare la “bruttina” attraverso accuse sottili, messaggi anonimi, etc. Il fenomeno è in aumento e sta assumendo caratteristiche sempre più simili al bullismo tra maschi, senza per questo tralasciare le vecchie modalità. Sempre più spesso si verificano violenze anche fisiche, sevizie, specie tra le giovanissime, il numero delle ragazze coinvolte in casi di bullismo è uguale a quello dei coetanei maschi, in particolare se si inserisce anche il cyberbullismo dove le ragazze la fanno da protagoniste. La presenza di un pubblico in rete sempre presente al di là dello schermo, sebbene passivo e virtuale, fa sentire proiettati sul palcoscenico del mondo, ciò rappresenta un incitamento notevole allo svilupparsi della violenza deresponsabilizzata, senza un pubblico non esiste neanche l’attore. Anche negli stadi il pubblico fa la sua parte, ma altra cosa è avere il mondo ad assistere seduto sugli spalti. I testimoni anche se passivi, anche quelli in carne ed ossa, giustificano ogni impresa, i maschi, ad esempio, si divertono molto ad assistere allo spettacolo di donne che lottano tra loro e non intervengono, come se fossero di fronte ad un combattimento tra galli, cani. Al contrario, se a litigare sono uomini spesso intervengono, preferiscono assistere ad un incontro di boxe per divertirsi senza sentire la responsabilità di dover intervenire. Le donne, meno avvezze a questo genere di faccende, pur di essere le prescelte si spingono ben oltre nella lotta, fino a mettere in gioco la dignità. In palio c’è il successo da conquistare, sul palcoscenico reale o virtuale, in una gara senza fine a chi è la più bella, la più brava, tra chi è “in” o “out. E questa competizione riguarda tutti in una società senza castigo, senza senso di colpa e soprattutto senza limiti, dove tutto diventa possibile quando la paura è quella di non essere ammirati, popolari, quando il bisogno di sentirsi riconosciuti dagli altri ( e non per sé stessi, per quello che si è) è vitale. Le vittime prescelte in genere sono le ragazze più timide, introverse, bruttine, facilmente intimoribili ad evitare che raccontino ad altri delle violenze subite, o quelle brave e belle che potrebbero rubare loro la scena. La
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Le donne, meno avvezze a questo genere di faccende, pur di essere le prescelte si spingono ben oltre nella lotta, fino a mettere in gioco la dignità
bulla, individuati i punti deboli, passa all’azione e, contando sull’appoggio del gruppo, costringe la vittima all’isolamento. Sentirsi isolati è uno stato che fa male più di schiaffi e spintoni in quanto il gruppo rappresenta, per l’adolescente, un luogo privilegiato ove trovare conferme della propria identità, autostima, un campo di battaglia dove imparare strategie per affrontare la realtà futura, le ragazze, in particolare, costruiscono la propria autostima anche grazie alla complicità delle amiche, dal quale ricevono conferme e indicazioni per la bellezza fisica.
prontata ad un modo di fare primitivo, in osservanza di una legge di sopravvivenza. In aggiunta, rispetto al passato, bulli e bulle, non hanno alcuna fiducia nella capacità di genitori e di insegnanti di far fronte ai loro problemi, né hanno alcun timore di loro, nascondono un senso di solitudine dietro atti efferati attraverso i quali proiettano sui più deboli il loro disagio. sviluppando una subcultura della violenza, ove ci si fa giustizia da soli. Sono due facce di una stessa medaglia, entrambi avrebbero bisogno di aiuto e di una società meno litigiosa ed indebolita nei suoi valori. Il termine inglese “bullyng” infatti, è utilizzato sia per gli aggressori che per le vittime in una categoria unica. Ansia, insicurezza, senso di inferiorità, sbalzi improvvisi di umore, calo del rendimento scolastico, vita sociale ridotta, il timore di andare a scuola, sono segnali che possono indurre ad aprire un dialogo con la ragazza bullizzata, considerando anche, per non fermarsi in prima battuta, la sua paura di parlare per timore della vendetta della bulla o per la vergogna di apparire debole, sbagliata. Sul banco degli imputati dovrebbero sedere i modelli mediatici che suggeriscono una femminilità che vale solo se possiede qualcosa che la rende popolare, bellezza, magrezza, spietatezza, modelli in cui la bulla, “la fighetta”, è quella giusta e la vittima che si oppone a tutto ciò, è quella sbagliata. E’ questa cultura che bullizza tutte le donne.
Un numero sempre maggiore di giovani, cresciuti all’ombra della rassicurante “rete” domestica, si isolano sempre più dal mondo reale fino a porre in atto gesti estremi, come unica via di fuga. L’adolescenza è una giungla, un’età critica, gli scontri sono sempre esistiti, la differenza col bullismo sta nell’intenzione cosciente di fare del male e di ripeterlo, oltre che nella presenza di una relazione di potere “vittima / carnefice”, im-
Dott.ssa Francesca Tomasino Psicologa-Psicoterapeuta francesca.tomasino@hotmail.it Incontri culturali di psicologia, aperti a tutti senza limiti di età nè titoli di studio ogni mercoledì h.17,00/18,30 c/o Ass.ne Culturale Tyrrhenum, V.F.Turati,12 Pomezia Per inf.e iscr. Cell. 3317996787
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La giusta comunicazione
“Per comunicare meglio con gli altri, devi imparare ad ascoltarti meglio.” ominciamo con il riconoscere che comunichiamo sempre, anche solo con un gesto o un’espressione, quando siamo di fronte agli altri. A seconda della situazione anche noi cambiamo di colpo tono di voce e linguaggio. Al lavoro sarà diverso che con gli amici; con la persona che amiamo usiamo toni ed atteggiamenti più confidenziali, eppure qualcosa rimane uguale in tutte queste situazioni: uno stile, una postura, che è proprio nostra di parlare e comunicare dove esprimiamo sempre qual-
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tive, basate su luoghi comuni, senza saperlo è come se leggessimo un testo scritto da altri. Perché succede tutto ciò? Perché voler nascondere quello che siamo veramente? Può essere paura di manifestare le proprie emozioni e bisogni che abbiamo represso per mille motivi, creandoci la convinzione di essere sbagliati e di avere qualcosa che non va, quasi sentendosi in colpa per non riuscire a migliorarsi. È evidente che questo atteggiamento è sbagliato, dobbiamo vincere questa paura, ma in che modo? Innanzitutto quando comunichiamo dobbiamo sforzarci ad essere naturali, calmi e concentrati. Solo così potremmo essere efficaci, poiché una buona comunicazione non è fatta solo di regole da rispettare: non siamo macchine da
altri. “Non so mai cosa dire, non so tirare fuori ciò che sento…”. Quante volte ci sarà capitato di pensarlo! Non avere la battuta pronta , diventare rossi appena ci si sente addosso gli sguardi altrui e magari quelle risposte arrivano dopo, quando è troppo tardi e il momento è passato. Appare chiara la paura che ci assale, a cui poi fa seguito la rabbia per non essere stati capaci di colmare quel vuoto, ecco appunto, il vuoto che si trasforma in smarrimento, nel non sapere a cosa aggrapparsi. Ecco proprio in questi momenti, di solito, quando stiamo per mollare la presa, quando stiamo per arrenderci, che emerge la soluzione. Quindi paradossalmente essere di fronte al vuoto è un passaggio salutare. Quando siamo soli con qualcuno o con altre
Quando comunichiamo dobbiamo sforzarci ad essere naturali, calmi e concentrati. Solo così potremmo essere efficaci: non siamo macchine da programmare, ma anche di consapevolezza cosa di noi, qualcosa che abbiamo dentro, anche se non ce ne rendiamo conto. Persino nascondendolo, in realtà, lo stiamo comunicando. Perché traspare dai toni, dai gesti, dalle espressioni. Quante volte ci è capitato di sentire: “dico una cosa e tu capisci l’opposto”, o al contrario “capisci quello che vuoi capire”. Questo succede perché comunichiamo male e sono prorio gli errori comunicativi che ci fanno spesso litigare col partner, coi figli, coi genitori. Questo succede perché quando parliamo ci preoccupiamo di cosa pensano e dicono gli altri, dei nostri doveri, dei sensi di colpa, dando ascolto ad una voce che non è la nostra! È la voce di condizionamenti esterni che abbiamo interiorizzato, dalla famiglia, dall’ambiente, dal partner, dal desiderio di somigliare a qualcuno, dalle opinioni degli altri, da ciò che altri considerano giusto o sbagliato. Quando siamo così poco sinceri nel dire cosa pensiamo veramente, anche le cose che diciamo diventano ripeti-
programmare, ma anche di consapevolezza. Cosa vuol dire? Significa acquisire i fatto che ogni volta che sbagliamo a comunicare, in realtà, stiamo esprimendo comunque qualcosa di noi, si tratta solo di imparare a riconoscerlo ed ascoltare prima di tutto cosa si agita dentro. A quali emozioni stiamo dando voce, a chi stiamo davvero rivolgendo le nostre parole, in questo modo potremmo cominciare a superare i blocchi e scoprire che farsi capire non è così difficile. Ci sono blocchi dovuti alla timidezza e paura; la tendenza a ripetere sempre le stesse frasi irritando gli altri; essere aggressivi facendo degenerare qualsiasi rapporto ed infine l’incapacità di parlare se non di se stessi…Ognuno di questi errori nasconde importanti indizi su chi li commette: proviamo a non tormentarci ed a considerare la possibilità di trovare la chiave per comprendere come questa interiorità conflittuale possa emergere in modo meno traumatico, per tornare in armonia con se stessi e con gli
persone, spesso siamo terrorizzati dal nostro silenzio, vorremmo riempirlo ma non sappiamo con che cosa….ma invece di domandarci ossessivamente cosa fare, impariamo anche a pensare: “Non devo dire niente, non sono obbligato a farlo”! E’ l’idea di dover parlare a tutti i costi a farci sentire stupidi per il solo fatto di stare zitti. Accogliamo il silenzio come se fosse anche quello un modo di comunicare. Ciò che è forzato non è mai naturale, le parole sono finte ed gli altri se ne accorgono. Quindi il consiglio è di poter stare anche in silenzio davanti all’interlocutore, mostrando interesse a ciò che dice e se interveniamo facciamolo parlando anche di altre cose, facendo capire che la nostra vita è fatta di tante possibili argomentazioni. Così guadagneremo in ogni direzione: miglioreremo le qualità delle relazioni e risulteremo più interessanti apprendendo cose nuove. Antonio Guido
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Il Corriere della Città ottobre 2019
Il ciclo dell'anima: vivere in pace con sé stessi Penna, inchiostro, la carta. Un'emozione che nemmeno il (comodo) cellulare può toglierci utto quello che accade nella nostra vita e nel nostro corpo inizia da noi e dalla nostra coscienza, quella voce interiore che ci dice cosa pensare, sentire o fare, che ci suggerisce cosa è giusto o cosa è sbagliato, altro non è che la nostra esperienza di essere. Bisognerebbe riuscire a vivere in perfetta armonia con se stessi e con tutto quello che ci circonda. Il passato non può essere cambiato ma di certo possiamo fare qualcosa per avere un futuro che ci possa far stare meglio. Liberare la mente dalla confusione, sciogliere i nodi e seguire i nostri desideri, le tendenze interiori più intime. Il ciclo dell'anima L'ho soprannominato "Il ciclo dell'Anima" quell'itinerario della coscienza e il suo approccio bio-energetico con l'Universo dinamico, dove è racchiusa la sfera dei sentimenti di cui l'uomo è dotato. Lo si può parallelaNelle foto: (dall'alto) lacrime mente paragonare al ciclo dell'acqua, che si come gocce di studia in scienze natupioggia; MAGIC rali, dove l'acqua va SCULPTURE in Garden of Hellgan, dalla terra al cielo, poi al mare, per poi tornare Cornovaglia, alla terra. E così funzioInghilterra
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nano le emozioni umane, si vivono dentro, si esternano sfogandosi e condividendo, per ritornare a noi in forma elaborata. Un vulcano con la rabbia - la pioggia con il pianto le acque di lago con la serenità interiore - l'altezza delle montagne con il grado di autostima - le nuvole con la debolezza o la forza - le radici degli alberi con le incertezze, i dubbi esistenziali - il mare con la profondità d'animo, l'esperienza - l'acqua con la vita che nasce nella placenta della madre. Lavorare sulla creatività di una persona aiuta a far scoprire il proprio io ed il segno o il di-segno rappresenterà l'aspetto emozionale del soggetto che lo produce, formando tassello dopo tassello una mappa del proprio Sé. Le energie bloccate e le tensioni emotive vengono canalizzate e, come un fiume segue il suo corso fino al mare, così l'attività manuale con il suo costruire, mescolare, colorare, toccare, ideare porterà ad uno stato di rilassamento profondo, ad una maggiore autostima ed alla quiete interiore. Laura Piacentini Maestra d'Arte - Arte Terapeuta Il passato non può essere cambiato ma di certo possiamo fare qualcosa per avere un futuro che ci possa far stare meglio
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Alimentazione sana: si parte dalla colazione Non è importante solo quello che mangiamo ma anche quando lo mangiamo: le regole n proverbio recita “colazione da re, pranzo da principe e cena da povero “, si tratta di antica saggezza popolare ma sintetizza, in modo molto semplice, l’essenza di un ramo della Scienza della Alimentazione che oggi chiamiamo “cronobiologia”. In sostanza non è importante solo quello che mangiamo e quanto mangiamo, ma anche quando lo mangiamo. L’organismo infatti ha bisogno di energia e di nutrienti in alcuni momenti precisi e nelle quantità dovute, se non teniamo conto dei nostri ritmi fisiologici e delle attività che effettivamente svolgiamo durante la giornata, rischiamo di fornire energia in eccesso in alcuni momenti (finendo con l’ingrassare) o di trovarci ad affrontare degli “improvvisi vuoti” in altri, magari proprio durante impegni di lavoro o di studio che richiedono il massimo delle nostre prestazioni. Lo stravolgimento delle nostre tradizioni ed i ritmi frenetici che imponiamo alle nostre vite hanno
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mattinata, mentre i ragazzi più grandi e gli adulti soprattutto in tarda mattinata. In questo caso il brusco calo glicemico può portare a perdite di concentrazione nelle attività intellettuali e persino ad incidenti sul lavoro, per chi svolge attività manuali. Esistono numerosi studi che dimostrano che gli studenti che vanno a scuola dopo una buona e salutare colazione hanno un rendimento migliore. Inoltre, chi consuma solo una frugale
merenda (confezionati in modo adeguato e con alimenti sani). Alcuni studi compiuti del nord Italia hanno rivelato che i molti ragazzi che seguono un disordinato regime alimentare, non solo tendono ad essere in sovrappeso o obesi, ma mostrano, indice glicemico, tassi di colesterolo e trigliceridi elevati, pressione sanguigna alterata, ecc.; quindi predisposizione al diabete e ad altre numerose patologie su base alimentare. Ricordiamoci
E’ quindi fondamentale curare con il massimo impegno la prima colazione, ma anche, lo spuntino di metà mattinata e la merenda (confezionati in modo adeguato e con alimenti sani) ridotto la prima colazione, che per i nostri nonni o bisnonni rappresentava uno dei principali pasti della giornata, ad un semplice caffè o ad un cappuccino, con qualche biscotto o un cornetto, da consumare in fretta prima di andare al lavoro o a scuola. Ma perché è così importante la prima colazione? La ragione risiede nei nostri ritmi biologici. Durante il sonno l'organismo brucia l'energia fornita con l'ultimo pasto serale e quando ci si sveglia, dopo il “digiuno notturno” ha bisogno di nuovo di rifornirsi di energia e di principi nutritivi indispensabili. Se questo non avviene, la glicemia, cioè il contento di zucchero nel sangue, si abbassa eccessivamente, provocando, stanchezza, carenza di concentrazione e talvolta persino nausea e inappetenza. La differenza fra piccoli e grandi, consiste nel fatto che mentre nei primi il salto della colazione provoca la rapida discesa della glicemia, per i secondi la glicemia si mantiene pressoché costante ancora per qualche ora. I più piccoli quindi risentono maggiormente degli effetti di una pessima colazione nella prima parte della Esistono numerosi studi che dimostrano che gli studenti che vanno a scuola dopo una buona e salutare colazione hanno un rendimento migliore
prima colazione, spesso abusa di “cibi spazzatura” prelevati dai distributori automatici a metà mattinata, accompagnati magari da succhi di frutta zuccherati o bibite gassate, con il risultato che spesso non si ha più appetito nemmeno a pranzo. Tutto ciò è particolarmente dannoso per la salute dei ragazzi perché il pranzo servito nelle mense scolastiche o preparato in famiglia, è sicuramente più equilibrato e “sano” dal punto di vista nutrizionale, rispetto a quello che possono mangiare a metà mattinata senza alcun tipo di controllo. E’ quindi fondamentale curare con il massimo impegno la prima colazione, ma anche, lo spuntino di metà mattinata e la
che i ragazzi ed i bambini tendono a seguire le abitudini dei genitori, è quindi è opportuno che tutti componenti della famiglia rivedano ove necessario le proprie abitudini alimentari, a partire dalla prima colazione. Ad esempio, può essere utile alzarsi la mattina un quarto d'ora prima del solito, per avere più tempo da dedicare alla preparazione ed al consumo della colazione, apparecchiando la tavola in modo funzionale e creando quelle condizioni (anche estetiche) che trasformano una distratta consuetudine, in un importante momento per la vita familiare. Non tutti naturalmente possono permettersi il “privilegio” di fare la colazione con i propri figli, ma chi ne ha la possibilità dovrebbe farlo. La colazione è un importante momento da condividere con le persone che amiamo, utile non solo dal punto di vista nutrizionale ma anche per capire “come stanno andando le loro cose “, affrontare eventuali problemi e dare o ricevere quel giusto supporto all’inizio della giornata di cui tutti abbiamo bisogno. Monica Grosso - Biologa nutrizionista Se volete contattare l’Autore di questo articolo rivolgetevi al 3208942854 monicagrosso1@tiscali.it
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Dilettanti, i risultati del mese di settembre Unipomezia avvio da "big", vola l'Indomita Pomezia. Alti e bassi per il Team Nuova Florida omezia Calcio Dopo la fantastica vittoria lontano dal Comunale di Pomezia, a Tuttocuoio vinta per 1-2, la società di patron Bizzaglia non è riuscita a trovare più la via del successo. Infatti, sono due le sconfitte consecutive per i pometini: la prima è frutto di un 1-3 casalingo contro il Ponsacco, squadra composta principalmente da under, va a segno per i locali solo Cestrone nella seconda frazione. La terza giornata vede il Pomezia capitolare al Pio XIII di Albano Laziale per mano di una coriacea Albalonga che impone il 2-1, per gli ospiti va a segno per il parziale pareggio Evacuo. I rossoblu rialzano relativamente l’asticella del morale al Comunale di Pomezia contro il Bastia (1-1), una diretta concorrente per la salvezza: la squadra di Bussi va in vantaggio nella prima frazione di gara ma si fa riagguantare nella ripresa. Si rivela negativa anche la trasferta di Monterosi, ai padroni di casa basta un gol nella seconda frazione per fare proprio il match ed infliggere la terza sconfitta in campionato alla squadra di Bizzaglia. T.Nuova Florida Il T. Nuova Florida non si è lasciato di certo scoraggiare dalla sconfitta esterna contro il Racing Aprilia nella prima giornata di campionato. Nella successiva giornata, gli ardeatini sconfiggono in casa per l’A. Ladispoli grazie ad un gol di Ferrara allo scadere della prima frazione di gara. La terza giornata, ha visto la squadra del Presidente Marcucci capitolare in Sardegna per 3-0 contro un cinico Sassari Latte Dolce. Alla sconfitta però, si contrappone subito una vittoria al Mazzucchi di Ardea ai danni del Budoni, Montella ed il solito Ferrara sanciscono la seconda vittoria in campionato per i biancorossi. La quinta giornata risulta deludente per la squadra allenata da Bussone, i sardi del Lanusei battono all’inglese (2-0) gli ospiti. Indomita Pomezia Grande fermento in casa della società del binomio Spina – Padula. I gialloneri risultano praticamente imbattibili dopo questo avvio
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Dopo la fantastica vittoria lontano dal Comunale di Pomezia, a Tuttocuoio vinta per 1-2, la società di patron Bizzaglia non è riuscita a trovare più la via del successo di campionato, su 4 partite disputate si contano ben 3 vittorie ed un pareggio che vale il momentaneo primato in classifica condiviso con Terracina e A. Bainsizza. All’esordio nella nuova stagione, l’Indomita travolge il Pescatori Ostia per 4-2, a segno va Mariani, Angelelli e per due volte il capitano Cristofari. Nella seconda giornata, la squadra allenata da Aiello piega di misura a domicilio il quotato Sabaudia, ci pensa Giacoia al 1’ a regalare la gioia della seconda vittoria consecutiva ai suoi. E’ il Pian Due Torri la terza vittima dell’Indomita, la quale annienta gli ospiti con un netto 3-1, ad andare a segno sono Cristofari (nuovamente per ben due volte) ed il giovane Del Grosso Alessandro. Ad interrompere la striscia di vittorie consecutive è solo il W3 Roma Team alla quarta giornata con un pareggio maturato solo nella ripresa, ci aveva pensato Cristofari con il suo 225° gol in carriera a mandare in vantaggio i suoi, salvo poi essere recuperati a metà ripresa.
Uni Pomezia La società del Presidente Valle ha iniziato il percorso in questa nuova stagione con i fuochi d’artificio, sono infatti 4 le vittorie su 5 partite per i rossoblu. L’esordio in campionato vede i pometini portare a casa il match di misura contro un compatto Sporting Genzano, è Laghigna su rigore a regalare la prima vittoria in campionato ai rossoblu. La giornata successiva decreta la seconda vittoria consecutiva contro il malcapitato Falaschelavinio, infatti i padroni di casa travolgono con un poker gli ospiti grazie ai gol di Busto, Valle,Tounkara ed il solito Laghigna. La terza giornata si rivela disastrosa, con una sconfitta al Vigor Center per mano di un Vigor Perconti che cala addirittura un tris, il secondo gol in campionato di Tounkara non serve a nulla e la gara termina 3-1 per i locali. La squadra di Valle trova immediatamente il riscatto con un risultato tennistico ai danni del Virtus Nettuno Lido, finisce 6-1 al Comunale di Pomezia con le reti di Laghigna, Valle, Ramceski, Busto, Palma e F. Gomez. La società del Presidente Valle ha iniziato il percorso in questa nuova stagione con i fuochi d’artificio: 4 vittorie su 5
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Tutte le classifiche di Calcio e Calcio a 5 aggiornate Serie D Girone G
Prima Categoria Girone G
Serie D Girone E
Seconda Categoria Girone H
Promozione Girone C
Eccellenza Girone A
VENDESI
Calcio a 5 - Serie C1/B
TORVAIANICA NORD - Vendesi attico mq 100 ristrutturato: camera da letto, due camerette, sala, cucina, due bagni. Due terrazzi panoramici (uno vista mare, l’altro vista castelli romani) per un totale di 260 metri quadri. Garage di 22 metri quadri con serranda elettrica. Esposizione su quattro lati. No agenzie. Tel 3283033143
Cristian Oi Calcio a 5 - Serie C2/D
TRA I PROFESSIONISTI - Cristian Oi, figlio del pugile di Pomezia Vittorio, ha coronato il suo sogno approdando al Cosenza Calcio. Dopo la Vigor Perconti per il classe 2002, attaccante eclettico e dalla classe cristallina, arriva così l'occasione per fare il grande salto tra i professionisti. Oi si era messo in mostra in passato anche con la Tor Tre Teste ma decisiva è stata l'ultima stagione disputata ad altissimi livelli. In bocca al lupo allora al giovane atleta per questa nuova avventura!
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Alice Gradini, stella del beach volley La pometina, dopo l'infortunio, è tornata in campo ed ha conquistato la Coppa Italia l Sindaco riceve la campionessa di beach volley Alice Gradini. Questa mattina il Sindaco Adriano Zuccalà ha ricevuto Alice Gradini, vincitrice della Coppa Italia di beach volley. Il Primo Cittadino si è congratulato per i risultati raggiunti e ha espresso l’orgoglio di tutta la comunità pometina: «Pomezia può vantare numerose eccellenze sportive – ha dichiarato –. Siamo felici dei successi conseguiti da Alice, a cui auguriamo un ricco futuro sportivo». Alice Gradini, cresciuta a Pomezia dove ha frequentato fino alle medie e dove ha iniziato i suoi primi passi nella pallavolo. Poi Passata al Casal de Pazzi dove ha vinto il campionato Italiano Under 18 a soli 16 anni. Nel 2017 passa al Beach Volley dove viene chiamata in Nazionale. Nel Luglio 2018 ha un grave infortunio con la rottura dei legamenti della gamba destra. Ma con la forza di volontà dopo 6 mesi è tornata di nuovo in campo e quest’anno è diventata vice campione d’Italia per poi vincere il 1 settembre la coppa Italia!
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Alice Gradini è cresciuta a Pomezia, poi al Casal de Pazzi vince il Campionato Under 18 a soli 16 anni. Dopo un grave infortunio è tornata ad altissimi livelli