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della
Anno 5 Numero 11
OTTOBRE 2013
libertà informazione politica cronaca cultura sport
Cara scuola...
Inizio anno scolastico tra le polemiche per gli aumenti delle tariffe mensa Cittadini in rivolta contro le prostitute PAG 16
La storia del territorio raccontata dai cittadini PAG 22
“La Tartaruga”: mamme unite contro le barriere della disabilità PAG 24-25
Il Corriere della Città Ottobre 2013
EDITORIALE
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Per colpa di chi? POMEZIA
Tasse aumentate in nome del risanamento finanziario
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uali sono le differenze tra la vecchia e la nuova Amministrazione, a Pomezia? Fare una domanda del genere potrebbe sembrare folle, ma è proprio sulle differenze che occorre focalizzarsi per tirare fuori il meglio, per avere indicazioni su cosa va bene e cosa invece potrebbe essere corretto. La passata Amministrazione – così come quelle precedenti – era formata da una maggioranza dove esistevano più “anime” che “corpi”: ognuno dei consiglieri non solo ragionava a modo suo, spesso per interesse personale o comunque ristretto al quartiere di appartenenza, ma di sovente cambiava pure opinione a seconda della convenienza del momento. Si avevano quindi opere pubbliche nelle “parrocchie” di questo o quel consigliere o assessore, che così si garantiva il bacino di voti necessario ad essere eletto anche alla tornata successiva, mentre gli altri quartieri – quelli senza “santo protettore” - restavano sempre indietro. Nel corso dei consigli comunali si assisteva a veri e propri spettacoli teatrali, che spaziavano dalla commedia alla tragedia: ognuno pensava ai fatti suoi, c’era addirittura chi giocava o leggeva il giornale. Per procedere con le votazioni occorreva suonare la campanella per richiamare le pecorelle all’ovile. Non andava meglio per i sindaci che hanno preceduto Fucci: quando c’erano, passavano molto del loro tempo a tentare di accontentare questo o quel consigliere, confusi tra troppe promesse che non sempre potevano essere mantenute e che, nei casi di Zappalà e De Fusco, hanno portato alla sfiducia. Per barcamenarsi tra le mille richieste e poter andare avanti, i sindaci hanno sicuramente trascurato gli interessi della città e dei cittadini: sarebbe interessante sapere con certezza se la loro è stata pura ingenuità o se il “divide et impera” fosse una pratica che serviva per mantenersi sempre a galla. Di certo non deve essere stato facile dover star dietro ai capricci ed ai malumori di tutti ed essere costretti a dare contentini per evitare rivolte di massa che avrebbero portato ad elezioni anticipate, come in effetti poi è successo in entrambi i casi. Si trattava di un modo di amministrare che poco aveva a che fare con l’interesse della città, molto legato – al contrario – ai personalismi dei singoli e che ora, fortunatamente, non c’è più. Perché il punto di maggior contrasto tra il vecchio ed il nuovo, a prima vista, è proprio qui: adesso abbiamo una maggioranza che, pur con tanti “corpi”, ragiona in modo compatto ed unitario. I 15 consiglieri del M5s vanno
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Numero 11 Anno 5 OTTOBRE 2013
sempre d’accordo, non cercano di prevalere uno sull’altro, non contrastano mai quanto viene detto da sindaco, assessori o colleghi di lista. Lavorano esclusivamente per l’intera collettività e non per il fatto o l’individuo singolo. Viene però un dubbio: possibile che su qualsiasi argomento tutti la pensino allo stesso modo? Nessuno ha avuto nulla in contrario quando si è deciso per lo scioglimento del Consorzio universitario oppure quando si è deciso di aumentare a quasi 5 euro a pasto la mensa scolastica? Erano davvero tutti convinti dei consistenti aumenti di Tares e trasporti scolastici? Possibile che neanche una persona abbia avuto alcun dubbio sui vari provvedimenti finora presi? Oppure, qualora il dubbio fosse sorto, è stato immediatamente scacciato perché non rientrava nel modo di governare a 5 Stelle? Certo un’intera maggioranza così compatta e fidata i sindaci pre-
cedenti se la sognavano, loro che di compatto non avevano neanche il proprio partito. Eppure una somiglianza con la vecchia amministrazione c’è: anche quella nuova scarica le colpe di quello che accade ora sul passato e su chi ha governato in precedenza. Fucci dà la colpa del disastro economico a De Fusco, il quale la dava a Zappalà, reo di aver speso fior di milioni presi dalle casse comunali per opere costosissime quanto evitabili, come le piazze o la stessa università ora nell’occhio del ciclone. Ma Zappalà imputava le colpe ad Aureli, autore del disastro Aser. E così via. Le responsabilità sono sempre dei politici del passato. Quindi probabilmente il prossimo sindaco potrebbe scaricare le colpe su Fucci. Ma forse il cittadino che ha votato M5s lo ha fatto perché voleva rompere con il passato anche su questo modo di pensare, di attribuire tutte le responsabilità agli altri. Dal di fuori, quindi sicuramente in posizione privilegiata, pensiamo che forse la nuova Amministrazione, per essere amata da tutti i cittadini di Pomezia e non solo dai fedeli al Movimento, dovrebbe aumentare le distanze dai vecchi governi riguardo all’antipoEDITORE: La Città
via Odessa 41 - 00040 Torvaianica E-MAIL: redazione@ilcorrieredellacitta.it redazione@citywebtv.it DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao IN REDAZIONE: Il Corriere della Città: Alessia Ambra Achille, Luca Mugnaioli, Matteo Acitelli, Alfredo Corrao, Claudia Bartolini, Giuseppe Marrone
litica, ovvero dal voler scaricare sugli altri le responsabilità, ma ridurle su quello che riguarda l’unità di pensiero. Avere opinioni diverse, se queste sono libere e sgombere da ogni condizionamento, non è sempre negativo, anzi, stimola il dibattito e porta a soluzioni migliori. Una giusta via di mezzo, nella quale prevalga sempre l’interesse della collettività (ma soprattutto nel caso delle mense non sembra che siano stati tutelati al massimo gli interessi dei cittadini coinvolti…), ma che veda il vero coinvolgimento sia dei consiglieri di maggioranza che di quelli di opposizione, oltre che dei cittadini e delle associazioni, forse sarebbe la strada migliore da percorrere. Una strada che coloro che hanno votato Fucci al ballottaggio sperano venga intrapresa. Perché il voto di rottura con il passato è una speranza che non vuole morire dopo pochi mesi dalle elezioni, ma vuole crescere: ci si aspetta un cambiamento non solo radicale, ma reale e positivo, che non venga messo in dubbio da notizie come quella che vede la nuova Amministrazione ricorrere a costose consulenze esterne per il servizio di avvocatura, sia nel caso del ricorso dei dirigenti contro la delibera del sindaco sul taglio delle indennità, sia per la vicenda del Consorzio universitario. E se poi venisse confermato come Commissario liquidatore del Consorzio quell’avvocato D’Angelo che nella Giunta Zappalà era non solo Assessore, ma pure vicepresidente dello stesso Consorzio… allora qualche dubbio sulla reale portata del vento di novità sovverrebbe. Anche perché lo scegliere professionisti che non sono di Pomezia – come il nuovo segretario generale, l’Amministratore del Consorzio universitario o gli avvocati – ma che vengono da altri Comuni, ricorda molto Zappalà. Possibile che a Pomezia non ci siano professionisti seri ed onesti che possano ricoprire tali ruoli, in modo da far girare l’economia locale invece di quella altrui? Con questo non vogliamo assolutamente rimpiangere l’Amministrazione De Fusco o Zappalà, né tantomeno la Giunta Aureli, di cui tutti conosciamo le cronache giudiziarie. Ma, dopo più di 100 giorni di governo a 5 Stelle, avremmo voluto vedere qualcosa di diverso, come una maggiore incisività sull’evasione fiscale e sugli sprechi, invece che ricorrere sempre alle tasche dei cittadini onesti, che ormai non ce la fanno più a pagare anche al posto di chi non lo ha mai fatto e che, stando così le cose, continuerà a non farlo. Maria Corrao CityWebTv: Francesca Poddesu, Mattia Bassi, Giulia Presciutti, Alessandro Introcaso PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: MA&MC CHIUSURA REDAZIONALE: 01/10/2013 STAMPA: Arti Grafiche Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009
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POLITICA
Il Corriere della Città
Ottobre 2013
“Aumenti e Tagli? Ecco i motivi” L’assessore Emanuela Avesani su Tares, Mensa, trasporti e Università
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ono ormai passati i primi "fatidici" 100 giorni dopo l'elezione del governo a 5 Stelle. Facciamo quindi un primo bilancio di quanto fatto finora con l’assessore Emanuela Avesani, partendo dalle questioni “spinose”, come le numerose critiche ricevute a causa degli aumenti deliberati dalla Giunta in merito a mense e trasporti, oltre all'annunciato aumento della Tares. Proprio non c'era altro modo per tentare di risanare le casse comunali, come ad esempio una dura lotta all'evasione fiscal o il recesso degli affitti - si fa riferimento a tutti gli uffici comunali non di proprietà - previa valutazione degli immobili di proprietà comunale dove poter traferire i servizi? “Occorrerà percorrere ogni strada per un riassetto complessivo della gestione dei servizi e della organizzazione stessa dell'ente. I temi a cui lei si riferisce ed i motivi per cui sono state prese alcune decisioni sono stati già ampiamente illustrate nei comunicati e negli incontri pubblici avuti nei giorni scorsi con i cittadini. Aggiungo solo due note, la prima riguardo la Tares, che è una Legge dello Stato che stabilisce la copertura al 100% del servizio a carico dei cittadini: la scelta fatta è stata quella di incidere il meno possibile sulle famiglie. La seconda sulla mensa: vorrei solo sottolineare che è stata una decisione assolutamente difficile, ma che comunque occorreva correggere alcune distonie. Ad esempio, anche per i cittadini più benestanti il Comune contribuiva al pagamento della mensa per circa il 40% del valore del singolo pasto. Quello che intendo con riassetto complessivo è che qualsiasi tema stiamo affrontando - mensa, canile, trasporto urbano, raccolta dei rifiuti, uffici comunali etc - lo stiamo facendo nell'ottica della riorganizzazione per migliorare il servizio al cittadino e per ridurre i costi. Non c'è una cosa senza l'altra. E lo stiamo facendo confrontandoci e collaborando con i nostri fornitori e con i cittadini. Faccio l'esempio delle transazioni con la Pontina Ambiente e Innova: abbiamo chiuso con un risparmio del 10% sul costo dei servizi svolti negli anni passati (circa 2,5 milioni di Euro) a cui va sommato il completo stralcio degli interessi che gli erano stati riconosciuti dal Tribunale (circa altri 4/5 milioni di Euro). Al momento abbiamo dei ta-
voli di confronto e di dialogo aperti con altri fornitori molto importanti: CNS ambiente, Andreani, Pomezia Servizi, Alba Dog, etc. Riguardo al recupero delle evasioni fiscali, abbiamo già fatto alcuni incontri tecnici con i responsabili del Comune e la società Andreani, con i seguenti fini: chiarire bene il volume dell'evasione riguardo TARSU, ICI, TOSAP, che se confermato è superiore ai 60 milioni di euro; attivare tutte le azioni possibili per accelerare le operazioni di notifica e recupero, per rivedere i contenuti del contratto in essere. Stiamo anche valutando la possibilità di riorganizzare il tema della riscossione delle entrate legate al settore urbanistica, come concessioni e vecchi condoni. In ultimo, per gli uffici comunali il costo dell'affitto è di circa 600mila euro annuo: come già annunciato, abbiamo intenzione di effettuare una riorganizzazione complessiva che però ha bisogno di tempo per essere studiata e analizzata in dettaglio, quello che stiamo vagliando attualmente è la possibilità, attraverso piccoli "spostamenti", di tagliare immediatamente alcuni costi”.
Aumenti: decisioni difficili ma necessarie nell’ottica della riorganizzazione, per migliorare i servizi e ridurre i costi
Università: attraverso il concordato preventivo con continuità aziendale i debiti sarebbero stati pagati al 36%, si sarebbero salvaguardati i posti di lavoro e si sarebbe potuto pensare ad un rilancio serio del Consorzio, utilizzando la struttura anche per altri fini di interesse generale. Sciogliendo il Consorzio chi penserà alla manutenzione e a quali costi? “Anche in questo caso le motivazioni sono state ampiamente chiarite, ma mi permetto di far notate alcune cose non sono corrette: il piano avrebbe previsto per il Comune un esborso talmente oneroso da non essere sostenibile, e che quindi in nessun modo tale piano avrebbe potuto veramente garantire i posti di lavoro. Nel piano erano ben individuate le aree di sviluppo - legate unicamente a servizi di somministrazione di beni e servizi, il dettaglio è anche nella delibera di Consiglio di
Scioglimento - ed una volta accordate dal Tribunale non potevano essere modificate senza richiedere un nuovo intervento del Tribunale stesso. Per quanto riguarda il 36%, tale piano di rientro è completamente basato sul versamento da parte del Comune dei propri debiti nei confronti del Consorzio al 31/12/2012. Questo significa che la continuità o la liquidazione non varia sostanzialmente il piano di rientro dei debiti”. E gli studenti? “Il 30 settembre sono iniziate le lezioni per l'anno accademico 2013/2014 della facoltà di Scienze Infermieristiche: l'accordo con la Sapienza è il costo zero per il Comune ed il riconoscimento da parte dell'Università delle spese legate all'utilizzo della struttura. Stesso tipo di proposta era stata discussa con l'Università Europea, ma la loro scelta è stata quella di proporre agli studenti il trasferimento a Roma mantenendo lo stessa spesa per le iscrizioni. Vorrei ricordare quello che accadeva per tali studenti: negli anni passati il 40% delle rette veniva pagato dagli studenti, ed il 60% dal Consorzio e quindi dal Comune. La scelta di mantenere le lezioni dell'Università la Sapienza fino al 30/06/2014 è proprio quella di cercare di tutelare per quanto possibile i dipendenti, da cui ci aspettiamo grande collaborazione nei prossimi mesi”. Qual è il risparmio reale, visto che comunque il mutuo rimane e che occorrerà affrontare delle spese di guardiania per evitare indesiderate occupazioni? “Eviterei di dare suggerimenti, ma prenda questa nota solo come una battuta. Da una primissima analisi fatta dai tecnici che si stanno occupando di redigere il piano di liquidazione il risparmio per il 2014 è di circa 1 milione di euro, ma come dicevo è una primissima analisi, a mio avviso considerando i requisiti del piano di liquidazione che stiamo definendo, il risparmio potrebbe anche essere maggiore”. Alessia Ambra Achille Foto di Giuseppe Marrone
mense, trasporti, TARES: questi i primi aumenti a Pomezia
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POLITICA
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Amministrazione scolvolgente POMEZIA
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Roberto Mambelli critica l’operato della Giunta Fucci
fatidici “primi cento giorni” della nuova Amministrazione Fucci sono ormai abbondantemente passati. Solitamente questo traguardo porta ad un primo bilancio dell’operato, che – oltre che con un esponente del M5S – facciamo con un consigliere di opposizione, Roberto Mambelli. Tirando le somme su questi primi mesi, abbiamo un bilancio positivo o negativo di maggioranza ed opposizione? “Credo che questi primi 100 giorni, molto importanti in politica perché segnano il percorso futuro di un’Amministrazione, siano stati deludenti”. Perché? “Perché, nonostante l’impegno che sicuramente riconosco esserci da parte loro, non è stato risolto nessun problema, anzi, credo che siano stati creati dei potenziali danni a livello economico e sociale”. A cosa si riferisce esattamente? “Allo sproporzionato aumento delle tariffe della mensa scolastica e dello scuolabus, che si contrappone alla mancata riuscita della diminuzione degli stipendi dei dirigenti. Ma quello che più mi sconvolge è che, nonostante quanto affermato in campagna elettorale, non è ancora stata discussa, in un apposito consiglio comunale, la relazione stilata dagli Ispettori della Ragioneria di Stato: nessuno ha preso in mano quel documento ed ha tirato fuori le questioni aberranti che vi sono trattate, come le assunzioni o i bilanci molto discutibili che hanno permesso spese altrimenti non possibili. La prima cosa che ho fatto dopo l’elezione a consigliere è stata quella di leggere attentamente la relazione e di consultarmi con i dirigenti, per capire punto per punto cosa fosse successo, cosa che non mi risulta la maggioranza non abbia fatto”. Ma anche voi dell’opposizione avreste potuto fare una richiesta di convocazione mettendo come unico punto del giorno la trattazione di questo argomento. Come mai non lo avete fatto? “Ci aspettavamo una mossa da parte della maggioranza ma, vista l’immobilità, mi farò immediatamente promotore di tale istanza. Lo stesso silenzio ha avvolto la questione Andreani: l’Amministrazione non ha fatto nulla per evitare che alla società esterna che già si occupa del recupero dell’evasione fiscale venisse affidato il passaggio da TARSU a Tares con una spesa supplementare per l’Amministrazione e quindi per i cittadini. Sarebbe stato invece il caso, da parte del sindaco Fucci, di tirare fuori la determina firmata dal dirigente Ugoccione a marzo e capire come fare per annullarla. Anche in questo caso non capisco perché non sia stato fatto, visto che Fucci viene da un percorso di opposizione che criticava questo tipo di incarichi”. Lei ha parlato con i dirigenti: cosa è emerso? “Devo dire che quasi tutti sono stati disponibili a fornire spiegazioni e a dare la propria disponibilità, tranne due: uno è il dott. Curci, che ha replicato che per avere risposte si deve passare prima attraverso il sindaco, l’altro è il dott. Maceroni, che non mi ha neanche dato un cenno di riscontro. Per avere il quadro preciso della situazione, ho parlato anche con i responsabili
della Pomezia Servizi e della Edison, ma non ho fatto in tempo ad avere un colloquio con il Consorzio universitario, visto come si è concluso il suo ciclo di vita”. Tornando ai primi cento giorni, per i cittadini sono sicuramente memorabili, visto che hanno portato aumenti di vario tipo, dalla Tares alla mensa scolastica: non sarebbe forse stato meglio andare ad insistere sull’evasione fiscale, invece
di far pagare sempre gli stessi, oppure rivedere i appalti, e ricontrattualizzare tutti gli oneri per risparmiare grosse cifre? “Sicuramente sì. Questo l’ho ribadito più volte nel corso delle commissioni. Ci sono molti appalti già scaduti da tempo, che vanno avanti per proroghe, come il servizio di raccolta nettezza urbana. Non riesco a capire come mai ancora non si sia portato avanti un capitolato d’appalto valido e che consenta un notevole risparmio alle casse comunale. Stessa cosa per mense e trasporti, che trascinano con le proroghe appalti vecchi e costosi per la collettività. Tutti siamo capaci ad aumentare le tasse quando mancano i soldi, mentre molto più difficile, ma sicuramente produttivo, sarebbe stato fare un’analisi sul reale utilizzo di questi servizi. Faccio un esempio: ci sono bambini a cui viene offerto il servizio di Scuolabus pur abitando a pochi metri dalla scuola: non si tratta di uno spreco che ricade sulla collettività? Credo non si possa e non si debba andare avanti solo con gli aumenti, soprattutto in un contesto economico e sociale ormai al collasso. Il Movimento 5 Stelle, che in campagna elettorale criticava tanto il “metodo Monti” tutto tasse e poco altro, adesso si sta comportando alo stesso modo”. Pomezia come Parma, quindi? Queste
sono le stesse critiche mosse qualche tempo fa al sindaco Pizzarotti. “Riguardo le mense sì. E per fortuna che noi non abbiamo in programma un inceneritore!”. Abbiamo però una nuova discarica – Falcognana – che sta aprendo a pochi passi dal nostro confine. Anche lì la questione è stata gestita male, secondo me. Visto che il fronte del no non è riuscito a vincere, se proprio dobbiamo avere una discarica a due passi da casa nostra, facciamo in modo che ci renda qualcosa: il sindaco avrebbe dovuto andare a trattare con chi di dovere, agendo anche sul nuovo capitolato. In cambio del disagio dovuto alla vicinanza con la discarica, si potrebbero ottenere delle agevolazioni che consentirebbero un notevole risparmio sul conferimento dell’indifferenziata ed un conseguente alleggerimento delle imposte per i cittadini. Purtroppo questo non è stato fatto, come non si è mai presa seriamente in mano la questione urbanistica”. Eppure Sindaco e Giunta lavorano tutti i giorni tutto il giorno ai problemi di Pomezia. “Questo lo so anch’io, ma a questo punto mi chiedo a che cosa stiano lavorando, visto che quanto prodotto finora non è certo soddisfacente per i cittadini e la città”. Forse è passato troppo poco tempo. “Certo, dobbiamo dare loro ancora la possibilità di procedere, ma se il buongiorno si vede dal mattino, di certo non saranno bellissime giornate, quelle che ci aspettano. E questo mi dispiace davvero, perché i grillini sono stati votati per voglia di rinnovare, per tagliare fuori certi personaggi e un certo tipo di trasversalismo e di fare politica che a me per primo non piaceva. Ma da questo a dire, come fa adesso il Movimento 5 sulla falsariga di quanto fatto dai politici navigati del passato, che la colpa di tutto è di chi li ha preceduti mi sembra un’inutile antipolitica che non li onora: io, come tutti gli altri cittadini, mi aspetto molto di più da questo governo a 5 Stelle”. Cosa si aspetta che venga fatto nei prossimi 100 giorni? “Innanzi tutto i capitolati d’appalto ancora mancanti, poi dedicarsi all’urbanistica, per evitare una nuova colata di cemento sul nostro territorio. Ci sono piani integrati che gridano vendetta, borgate che attendono risposte, quartieri come la 167 dove vanno rivisti i parametri di riscatto: quando verranno trattati questi importanti argomenti?”. Giuseppe Marrone
M5S peggio del metodo Monti: tante tasse e poche soluzioni reali
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POLITICA 6 Di Fiori revoca la delega a Lionello Attenni, si cerca il successore
Ottobre 2013
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ncora un cambio in giunta per l’amministrazione guidata dal sindaco Luca Di Fiori, che negli ultimi giorni ha revocato la delega all’assessore Lionello Attenni. Il navigato politico, sponsorizzato dall’Udc di Montesi e Policarpo Volante, si occupava dell’area Lavori Pubblici, Manutenzioni, Sicurezza sui luoghi di lavoro, Toponomastica, Segnaletica stradale ed Impianti di Videosorveglianza. La motivazione ufficiale fornita dal primo cittadino è legata alla mancanza di un rapporto fiduciario reciproco che si era instaurato in precedenza. È già la seconda volta che Attenni viene rimosso dalla giunta comunale; in questi mesi di lavoro poco o nulla è stato fatto nel suo settore di competenza, anche per la totale indisponibilità di fondi da spendere sul territorio. Se risulta già di per se difficile riparare le buche che oramai “abitano” sulle strade rutule, diventa difficile immaginare la realizzazione di progetti ambiziosi o di opere pubbliche rilevanti. Non è però solo il guaio economico ad aver frenato il lavoro di Attenni: sembra infatti, come riportato da un consigliere, che spesso per contrasti politici o di idee personali divergenti non si è mai riusciti a mettere in piedi qualcosa di propositivo e concreto. La rimozione dell’incarico dunque vede d’accordo anche l’Udc, insoddisfatta del rapporto instaurato con la maggioranza e intenzionata a non nominare un nuovo assessore interno alla corrente di pensiero del partito centrista. Il sindaco, nonostante questa chiusura, cercherà comunque un dialogo con Policarpo e Montesi, con l’obiettivo di trovare una soluzione soddisfacente per tutti. Nel frattempo però i due consiglieri sembrano orientati verso una votazione “punto per punto” delle delibere presentate dalla maggioranza, valutando ogni provvedimento e decidendo così di volta in volta se appoggiare o meno i colleghi di coalizione. I mal di pancia insomma non sono ancora passati, ma non si dovrebbe arrivare ad un punto di rottura definitivo. Quello che però emerge, ancora una volta, è la forza del gruppo PDL, guidato dal capogruppo Fabrizio Acquarelli, che gode di un potere decisionale di spessore. I malumori dell’Udc da tempo si percepivano anche
in consiglio comunale con gli interventi dei due rappresentanti eletti, sempre più somiglianti alle denunce dell’opposizione . Come fatto dal suo predecessore, anche l’attuale primo cittadino deve fare i conti con i precari equilibri interni alla sua squadra: se questa operazione di recupero dovesse fallire si corre il rischio di non avere i numeri in consiglio comunale con i quali approvare delibere e provvedimenti vitali. Tra poco infatti arriverà in assise il bilancio, che come ogni anno sarà particolarmente arido di contributi economici. Si attendono ancora i fondi del governo per recuperare il gettito IMU rinviato al 2014. Con questa famosa cifra e con il patto di stabilità allentato si cercherà di recuperare fondi atti a rilanciare l’attività di un settore, quello dei lavori pubblici, che in un anno e mezzo risulta essere non pervenuto. Le idee ed i progetti da mettere in campo sono tanti ma senza un gruppo di lavoro organizzato e focalizzato verso un obiettivo comune si rischia di arrivare alla paralisi. Sul fronte cultura invece importanti
passi in avanti soprattutto grazie al progetto Costa dei Miti, che tramite finanziamenti europei ha permesso la realizzazione di due eventi: la Prima Fiera del Libro, dove sono stati esposti i testi di autori locali, e la Fiera Km 0, tre giorni di esposizione di stand enogastronomici con produttori provenienti da Ardea e dintorni. Altri due finanziamenti sono stati consegnati al comune: uno sarà dedicato allo sport, l’altro al rilancio dei siti archeologici. A tal proposito da segnalare la presenza di un gruppo di tour operator che nel weekend a cavallo tra il 28 ed il 29 settembre ha visitato Castrum Inui, l’ipogeo cristiano, l’area di Casarinaccio e altri luoghi con l’obiettivo di valutarli e realizzare un pacchetto turistico capace di consegnare ad Ardea un indotto importante nel settore terziario. Si vuole avviare dunque un meccanismo capace di autofinanziare l’ente di via Garibaldi negli anni, fornendo a chi viene in città delle attrazioni importanti da accompagnare all’immediata vicinanza della Capitale. Le novità più attese dai cittadini però rimangono legate alle risposte in termini di sicurezza: quattro agenti sono stati “consegnati” al comandante della Polizia Municipale Giuseppe Sciaudone, da destinare soprattutto al controllo del territorio. Il sindaco vorrebbe istituire la figura del Vigile di quartiere, che dovrebbe presenziare stabilmente Tor San Lorenzo, il centro storico e altri luoghi importanti del vasto territorio ardeatino. Gli agenti saranno altresì fondamentali per scongiurare il fenomeno dell’abbandono rifiuti in alcuni punti nevralgici del paese. Spesso infatti chi getta spazzatura in quantità considerevoli la passa liscia proprio per la mancanza di personale sul posto del misfatto. Con l’avvio della porta a porta estesa su tutto il territorio e con la riqualificazione dell’isola ecologica di via Pavia non si potrà più commettere alcun errore. Per quanto riguarda gli abbattimenti si attendono finanziamenti per completare l’opera alle Salzare, dove l’allarme ambientale è forte e preoccupante. Per quanto riguarda il complesso Le Torri invece ci sono alcuni intoppi burocratici da superare; grosse novità sono attese per questo finale di 2013. Alessandro Introcaso
Lungomare Ardea, proseguono le demolizioni
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due mesi dall’abbattimento delle palazzine B e C del complesso “Le Salzare”, tornano le ruspe sul Lungomare di Ardea: il 30 settembre, nell’ambito del programma di riqualificazione e riassetto urbanistico voluto dal Sindaco Luca Di Fiori e dall’Amministrazione comunale, si è proceduto alla demolizione di un immobile abusivo di circa 60 mq che si trovava sul Lungomare degli Ardeatini. A seguito dell’ordinanza del Comune di Ardea e delle sentenze del TAR e del Consiglio di Stato favorevoli all’ente, sono stati gli stessi proprietari a procedere all’abbattimento dell’edificio. Sono 182 le unità abitative abusive demolite dal Comune di Ardea in questi anni. Un risultato straordinario da mettere in risalto. “Proseguiamo la nostra opera – ha dichiarato il Sindaco – oltre al “Serpentone”, come da programma, andiamo avanti anche in altre zone, come il Lungomare. Il fatto che i cittadini, come in questo caso, stiano procedendo autonomamente alla demolizione riconsegnando anche l’area all’Ente, è sicuramente un segnale positivo. La spiaggia e il demanio devono rimanere pubblici e accessibili a tutti. Quando la Regione ci concederà ulteriori finanziamenti, più volte richiesti, potremo andare avanti con la nostra opera di liberazione dal cemento del mare e delle aree di pregio”.
POLITICA
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Il Corriere della Città
Ottobre 2013
“Il mio Comune è... differente” ARDEA
Parte la raccolta porta a porta su tutto il territorio
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artirà tra pochi giorni, nell’intero territorio di Ardea, la raccolta differenziata “porta a porta”. La data di inizio è fissata per il 15 ottobre. A spiegare nel dettaglio tutte le novità del servizio è il vice Sindaco ed Assessore all’Ambiente Alessandra Cantore. “L’obiettivo è quello di ottimizzare il servizio ed estendere la raccolta porta a porta ‘spinta’ anche nelle zone escluse in precedenza come, ad esempio, il lungomare, Centro Regina, Colle Romito, Lupetta e le case sparse. Nella prima fase resterà in strada soltanto la campana per la raccolta del vetro, mentre verranno raccolte con il sistema ‘porta a porta’ le altre tipologie di rifiuti. In una seconda fase verranno eliminate anche le campane del vetro”. La campagna di sensibilizzazione è partita il 15 settembre, dando priorità alle zone in cui il “porta a porta” non era mai stato fatto. L’Amministrazione ha già effettuato il primo incontro esplicativo del servizio con uno dei consorzi di Tor San Lorenzo e nei Centri Anziani, ed ora sono in programma altri incontri pubblici nelle scuole, mentre operatrici munite di tesserino di riconoscimento con foto e logo del Comune di Ardea e della ditta l’Igiene Urbana stanno finendo di consegnare il materiale presso le utenze commerciali e le abitazioni: tutte le novità del servizio vengono illustrate chiaramente ai cittadini tramite manifesti e brochure esplicative. “Abbiamo intenzione di spiegare ai cittadini, quartiere per quartiere, l’importanza del corretto conferimento dei rifiuti. Particolare attenzione la stiamo dando ai vari Consorzi, perché ognuno è una realtà a sé stante”. Dopo un mese di informazione e sensibilizzazione, il servizio partirà a contemporaneamente su tutto il territorio. “Inizialmente avevamo pensato di procedere per zone, ma questo avrebbe provocato il rischio che
Porta a porta spinto dal 15 Ottobre e isola ecologica di Via Pavia da fine anno: non ci saranno più scuse per i cittadini indisciplinati
si “migrasse” da un quartiere all’altro per gettare i rifiuti”. Ma sarete pronti per quella data? “La società che gestisce il servizio ha garantito di sì, tant’è che già si sta iniziando a togliere qualche cassonetto dalle strade, quelli aggiuntivi che servivano per coprire le esigenze legate all’aumento estivo della popolazione”. La raccolta “porta a porta” dovrà raggiungere in breve tempo i parametri fissati dalla legge, ovvero il 65%. “L’obiettivo, che credo riusciremo a raggiungere abbastanza facilmente visto come è stato organizzato il servizio, è quello, ma sono convinta che ci saranno zone, come alla Banditella, dove questa percentuale potrà essere facilmente superata. Confido nel fatto che i cittadini rispondano bene, sia perché quando abbiamo sospeso il servizio nelle zone dove era già partito, come alla Nuova Florida, per rimettere i cassonetti, le persone si sono ribellate, sia perché credo che siano pronti ad affrontare un simile cambiamento. Stiamo infatti cercando di far capire a tutti l’importanza del riciclo con la lunga campagna di sensibilizzazione di cui si parlava in precedenza”. Sono comunque molti i cittadini che lamentano lo stato di degrado delle strade cittadine, dove cumuli di rifiuti si trasformano spesso in discariche spontanee a cielo aperto, nonostante la presenza di ben due associazioni di controllo che supportano il lavoro della polizia municipale. “La GNA e gli Angel, insieme ai vigili urbani, fanno un gran lavoro, ma nonostante questo non si riesce ad arginare il fenomeno, perché i cittadini indisciplinati conferiscono la spazzatura in qualunque orario ed in qualsiasi luogo. Abbiamo dato precise indicazioni su tempi e modalità, sanzionando i comportamenti scorretti, ma non è facilissimo tenere l’intero territorio sotto controllo”. Un esempio di rifiuti mal conferiti si ha in via Pavia, nei pressi di quelle che dovrebbe diventare l’isola ecologica… “Il 1° ottobre sono partiti per
l’ennesima volta i lavori di bonifica dell’area e la sistemazione dell’isola ecologica, che sarà terminata entro la fine dell’anno. Per quanto riguarda invece le strade sporche, abbiamo chiesto alla ditta “L’igiene urbana un anticipo del servizio, in modo da avere una calendarizzazione dei vari passaggi, così che i cittadini potranno sapere quando una tale zona verrà spazzata, quando verrà tagliata l’erba e così via”. Ormai l’estate è solo un ricordo, dove però resta la “macchia” della poca pulizia delle spiagge. Come organizzerete questo servizio per il futuro? “Purtroppo per quest’anno la pulizia delle spiagge è stata fatta in subappalto e devo riconoscere che si è trattato di un fallimento: il servizio ha lasciato molto a desiderare, anche se c’è l’attenuante del maltempo che ha impedito una corretta pulizia e filtraggio della sabbia. Per il prossimo anno non ci faremo cogliere impreparati: organizzeremo meglio il servizio, mettendo anche dei cestini sulla spiaggia”. E per quanto riguarda i parchi? “Stiamo lavorando al nuovo regolamento per l’affidamento dei parchi ai privati, per avere la manutenzione degli stessi a costo zero per il Comune. Stessa cosa per rotonde ed aiuole, che vogliamo far sponsorizzare dalle società più grandi che già lavorano per il Comune”. Facciamo un bilancio dei suoi sei mesi da Assessore. “Sicuramente positivo. Io provengo da tutt’altro lavoro, mi sono calata in una realtà che non conoscevo ma che ho imparato a conoscere ed amare. Lavoro bene con colleghi e dipendenti comunali, oltre che con il sindaco, ed ho instaurato un buon rapporto con i cittadini, a cui mi dedico senza riserve: oltre al ricevimento ufficiale, io lascio anche il mio numero telefonico per eventuali urgenze. I cittadini hanno capito che su di me possono contare veramente”. Alessia Ambra Achille
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POLITICA
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“C’é bisogno di cambiare” ARDEA
Giordani accusa l’Amministrazione del degrado della città
“Per la prima volta, in più di 40 anni di autonomia, ad Ardea è stato eletto un sindaco del centro storico. Doveva essere un’occasione unica per la città, invece è stata un’occasione persa”. Così esordisce Mauro Giordani, consigliere comunale d’opposizione eletto nelle file del PD. “Mi dispiace dire questo, Luca Di Fiori è anche un mio coetaneo, anche se in schieramenti diversi abbiamo vissuto gli stessi anni politici, ma come “autista” di questa Amministrazione devo dire che sta guidando la città davvero male. Assistiamo ad un’Amministrazione fallimentare e lui è complice della deriva”. A cosa si riferisce? “A diverse cose, che sono sotto gli occhi di tutti. Partiamo dalle scuole, elemento fondamentale per la crescita di un paese. Di Fiori ha lasciato le scuole nel degrado più totale, soprattutto a Tor San Lorenzo e Nuova Florida”. Degrado perché? “Basta pensare che in alcune strutture non ci sono le porte nei bagni ed i bambini sono costretti a fare i loro bisogni senza un minimo di intimità. A Tor San Lorenzo molti genitori stanno cercando di portare i propri figli a scuola altrove: questo significa che lì si sta proprio male. Credo che occorra far intervenire anche i docenti su questo argomento, per definire un piano d’azione che possa risolvere i piccoli e grandi problemi che affliggono le scuole del territorio. Ho saputo che, nei giorni scorsi, è stata impegnata una cifra cospicua per dei lavori all’ufficio tecnico, che potevano essere risparmiati ed utilizzati, almeno una parte, per la sistemazione delle suole di Tor San Lorenzo”. Lei ha presentato qualche proposta? “Io ho battagliato contro questa Amministrazione nei primi tempi dopo l’elezione. Poi ho deciso di dare fiducia al Sindaco ed alla maggioranza, così come successo anche nel Governo centrale presieduto da Enrico Letta. Mi aspettavo quindi, vista la mia disponibilità a collaborare per il bene del paese, un incontro, convocato dal Primo Cittadino, tra la maggioranza e le forze di opposizione, in modo da poter dare il nostro contributo. Ma, nei tanti mesi intercorsi, non c’è stata nessuna convocazione nei confronti della minoranza per fare il punto della situazione. Eppure noi del centrosinistra abbiamo un rapporto diretto con la Regione Lazio: avremmo potuto sollecitare il Presidente Nicola Zingaretti riguardo ai contributi, soldi che potrebbero essere utilizzati per gli asili. Abbiamo asili che stanno chiudendo e genitori che pagano rette di circa 350 euro al mese, mentre l’Amministrazione resta a guardare”. Però non la si vede mai in consiglio a dire queste cose. “Credo sia inutile tuonare in consiglio comunale: si è sempre fatto e non si sono mai ottenuti risultati. Penso invece sia più utile dialogare in modo da ottenere risultati per i cittadini”. Cittadini attualmente scontenti, che si lamentano dello stato delle cose. “Da politico forse certe cose non le dovrei dire, ma penso che la colpa maggiore dello stato di degrado del territorio sia proprio della maggior parte dei cittadini:
non è necessario essere consiglieri comunali o sindaci per fare del bene alla propria città. Ogni cittadino deve assumersi le proprie responsabilità”. A cosa si riferisce? “Perché in questo Comune sono circa 30 anni che governano sempre gli stessi personaggi? E’ vero che Luca Di Fiori è sindaco da poco più di un anno, ma per i 18 precedenti è stato consigliere comunale, quasi sempre di maggioranza. E gli stessi nomi si trovano nelle varie consiliature. Vorrei far notare ai cittadini che chi amministra una città non è il consigliere d’opposizione, ma la maggioranza: se ci si lamenta tanto, perché sono state votate per l’ennesima volta le stesse persone?”. Cosa non va, secondo lei? “I principi base. Penso che alle elezioni ci si debba presentare con 4 o 5 semplici punti, non di più. Ma che occorra poi impegnarsi affinché vengano portati a compimento. Scuole, sicurezza, sviluppo del litorale, lavoro e campi sportivi: queste le priorità per il nostro territorio”. Riguardo alle scuole, Ardea attende da anni la sua prima scuola superiore. “E’ una vergogna. Qualsiasi Comune sta meglio di Ardea su questo piano. Ci sono paesini di poche migliaia di abitanti che hanno 3 indirizzi superiori, mentre da noi i nostri figli sono costretti a fare i pendolari per potersi diplomare. Questo fa capire che le amministrazioni precedenti, sia di centrodestra che di
centrosinistra, non hanno funzionato. Che le persone che hanno governato in maggioranza non hanno funzionato”. Cosa è stato sbagliato? “Mancano le capacità personali. Io ho fatto il consigliere provinciale: in quegli anni non ho mai visto un amministratore di Ardea venire a chiedere contributi per la propria città, per farla funzionare. Questo significa che non si è capito che fare il consigliere comunale non è solo essere eletti, ma che occorre dedicare parte del proprio tempo al bene comune, andare in giro a bussare alle porte degli Enti superiori, dalla Provincia alla Comunità Europea, per cercare di avere agevolazioni per il proprio territorio. Non si deve, invece, diventare consiglieri per mettere i propri parenti in Giunta. C’è invece chi la pensa così e viene pure premiato dai cittadini. Io personalmente credo che questa sia stata la mia ultima candidatura: non ho più lo stimolo ad andare avanti, visto cosa mi circonda”. Cosa vede, intorno a lei? “Degrado e squallore. Le faccio un esempio: in giro ci sono ancora gli striscioni elettorali di Aurigemma, che qui ha preso – su indicazione di politici locali – parecchi voti. Adesso Aurigemma è stato eletto consigliere comunale. Perché non è stato chiamato da quegli stessi politici che lo hanno sponsorizzato per fare qualcosa per Ardea? Cosa ha fatto questo signore finora per il nostro territorio? E cosa hanno fatto gli altri consiglieri regionali che hanno raccattato i voti ad Ardea? L’errore è stato non portare tutti insieme una candidatura del territorio, che avrebbe di sicuro avuto a cuore il bene della città. E l’errore dei cittadini è quello di continuare a votare sempre gli stessi personaggi”. Ma un po’ di colpa non c’è l’ha anche l’opposizione? Esiste, una vera opposizione? “L’opposizione c’è, è formata da persone perbene che cercano di fare il possibile, ma con questa amministrazione non c’è dialogo: non veniamo proprio presi in considerazione”. Matteo Acitelli
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CRONACA
Il Corriere della Città
Ottobre 2013
Corse... ad ostacoli Meno bus in città: soppresse 8 corse e modificati gli orari del trasporto pubblico
POMEZIA
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trage di linee di trasporto urbano. Nonostante gli inviti ad abbandonare l’auto per la mobilità alternativa, l’Amministrazione comunale pometina di fatto costringe i cittadini che in qualche modo riuscivano a muoversi con i mezzi pubblici a tirare nuovamente fuori le auto dai garage: dal 1° ottobre, infatti, sono diverse le corse urbane soppresse o accorpate, senza contare quelle che, cambiando orario, non vanno più bene per raggiungere scuole o uffici in tempo utile. Queste le modifiche partite, peraltro in relativa sordina, ad inizio mese: 1. corsa della linea 2L delle ore 5,30 posticipata alle ore 7,00; 2. corsa della linea 2 delle ore 6,20 posticipata alle ore 7,40; 3. corsa della linea 261 delle ore 7,45 anticipata alle ore 6,20; 4. corsa della linea 3 delle ore 8,20 posticipata alle ore 8,55 5. corsa della linea 3 delle ore 9,20 posticipata alle ore 10,20; 6. corsa della linea 2 delle ore 11,20 anticipata alle ore 11,10; 7. corsa della linea 261 delle ore 12,10 postici-
pata alle ore 13,50; 8. corsa della linea 2 alle ore 12,20, sostituisce corsa della linea 261 delle 12,10; 9. corsa della linea 2 delle ore 13,20 anticipata alle ore 13,10; 10. corsa della linea 5 delle ore 15,15 posticipata alle ore 15,20 e limitata a Pratica di Mare; 11. corsa della linea 5 delle ore 17,10 anticipata alle ore 17,00 e limitata a Pratica di Mare; 12. corsa della linea 2 delle ore 17,20 anticipata alle ore 16,40; a) corsa della linea 5 delle ore 9.00 soppressa; b) corsa della linea 41dev delle ore 11.05 soppressa; c) corsa della linea 2L delle ore 13.15 soppressa; d) corsa della linea 2 delle ore 14.20 soppressa; e) corsa della linea 42 delle ore 19.20 soppressa; f) corsa della linea 2 delle 15,50 soppressa; g) corsa della linea 42 delle ore 16.15 soppressa; h) corsa della linea 41dev delle ore 11.00 soppressa (esercizio del sabato). Otto corse soppresse, ma soprattutto una distribuzione delle stesse che lascia perplessi, almeno fino a quando non se conosceranno gli effetti reali: guardando le variazioni, si nota che la linea 5 è di-
ventata a mezzo servizio (praticamente inutile), vengono tolte due corse alla linea 42, forse una delle più utilizzate soprattutto dagli studenti, mentre per la linea 3, che porta al cimitero, restano solo due corse, una alle 8.55 e l'altra alle 10,20. Praticamente chi va a trovare i propri defunti con i mezzi pubblici è costretto a rimanerci almeno 1 ora e 25 minuti. Calcolando che solitamente si tratta di persone anziane che si stancano presto non sembra una soluzione ideale. I tagli sono stati fatti dall’Amministrazione per cercare di risparmiare sulle spese: scelta sacrosanta, ma non c’era modo di ragionare meglio sulle tratte? Basta guardare quello che succede all’uscita della scuola con più studenti di Pomezia, il liceo Pascal: tolta la linea 2 delle 14:20, resta solo la linea 52 delle 14:10, insufficiente per poter soddisfare le richieste di tutti gli scolari, che oltretutto rischiano di perdere l’autobus a causa dell’orario troppo a ridosso della campanella d’uscita. Ma come si fa ad abbandonare l’auto se non esiste un servizio di trasporto urbano efficiente, completo e ben organizzato, se non ci sono piste ciclabili idonee, se la metro è un’utopia, se la stazione ferroviaria è distante e scomoda da raggiungere? Invece di potenziare lo sharing sono arrivati i tagli, che costringeranno molti a mettersi al volante, aggiungendo auto in più a quelle già in coda. Di diverso avviso gli amministratori. “Le modifiche effettuate – ha spiegato l’Assessore Veronica Filippone - ottimizzano il servizio, sia in termini economici che di effettivo utilizzo, con un risparmio per il Comune di Pomezia del 30% del costo del servizio. A tal proposito saranno rivisti anche i criteri per il rilascio della Carta Oro che permetterà di ricevere un carnet mensile di 50 ticket al costo di 2,50 € (per il rilascio del primo carnet sarà richiesto un contributo di 5 €, ndr). I cittadini che potranno usufruire di tale agevolazione dovranno avere un’età non inferiore a 65 anni, essere residenti nel Comune di Pomezia e avere un reddito ISEE inferiore a 10.000 euro”. Le vecchie Carte Oro avranno validità fino al 31 ottobre 2013. I cittadini che soddisfano i requisiti richiesti, potranno ritirare la nuova Carta Oro presso gli Uffici Comunali "Mobilità Trasporti" siti in Via Copernico 30 nei giorni di martedì e giovedì dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle 15.30 alle 17.30. Giuseppe Marrone
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L
a scuola è iniziata da meno di un mese, tra polemiche e proteste. Mai come quest’anno i protagonisti sono i genitori: dopo gli aumenti del servizio mensa e scuolabus decisi dal Comune di Pomezia e la mancata ristrutturazione delle aule ad Ardea, abbiamo visto mamme e papà scendere in piazza per farsi ascoltare, oppure armati di pennelli e secchi di vernice per rendere più confortevoli gli ambienti di studio dei loro ragazzi. Abbiamo cercato di cogliere le tante sfaccettature di questo inizio di anno scolastico ascoltando tutti, dai bambini fino agli amministratori, passando dai genitori ai dirigenti scolastici.
INCHIESTA
Il Corriere della Città
Ottobre 2013
Mondo
E’ “guerra del panino” tra genitori, Asl e Amministrazione
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’ guerra aperta tra un nutrito gruppo di genitori e l’amministrazione comunale di Pomezia sulla questione mense. L’aumento da 3 a 4,85 euro per chi supera i 15 mila euro di reddito ISEE e la partecipazione economica anche per chi ha reddito zero ha provocato la dura reazione delle famiglie già provate dalla crisi economica, che – soprattutto nei casi in cui ci sono più bambini che usufruiscono del servizio mensa – proprio non ce la fanno a sopportare l’ennesimo rincaro dei servizi. Il 25 settembre erano almeno 300 i genitori che si sono riuniti al centro anziani di Martin Pescatore, su invito dei rappresentanti d’Istituto dell’Enea (scuole di Martin Pescatore e Torvaianica Alta) per decidere come agire. All’incontro erano presenti rappresentanti di quasi tutti i plessi di Pomezia, ognuno con la propria storia. “Ho tre figli – ha dichiarato una donna – e lavoro tutto il giorno per necessità. Già ho dovuto rinunciare al postscuola a causa del costo troppo alto, adesso mi trovo in condizione di non poter pagare 320 euro al mese di mensa, una cifra assolutamente assurda. Rivendico quindi il diritto di far portare ai bambini il pasto da casa, cosa che è avvenuta anche lo scorso anno, anche se solo per una decina di giorni, su invito dell’Amministrazione comunale, quando ci sono stati problemi con la ditta che gestiva il servizio. Vorrei capire come mai allora era possibile consentire ai bambini far mangiare cibo portato da casa, mentre adesso viene impedito”. Dopo vari tentativi da parte dei genitori di trovare un accordo con l’Amministrazione, si è quindi passati alla protesta, che all’Istituto Comprensivo Enea ha superato il 60% delle famiglie: già lunedì 30 settembre, primo giorno di servizio mensa, panino da casa e scritta sul diario “Io sottoscritto ........genitore dell'alunno ........ Chiedo per la giornata odierna di Non usufruire del servizio mensa (causa protesta contro "caro mensa") e di aver provveduto autonomamente al pranzo di oggi. Mi astengo per il momento dal presentare la domanda di iscrizione al servizio mensa. In fede”. “Ci è stato intimato di non procedere in questo modo – racconta una mamma – ma noi lo faremo lo stesso, visto che è l’unico modo per far capire il gravissimo disagio a cui siamo sottoposti. Noi capiamo che ci sono debiti, ma perché far pagare sempre chi ha
Pomezia: polemiche sugli amumenti del servizio mensa sempre pagato tutto? Possibile che non ci fosse un’alternativa? E, se non c’è, allora diamo almeno la possibilità ai genitori di scegliere: non è accettabile che si sappia dell’aumento quando le classi sono già formate, quindi senza la possibilità di optare per l’orario ridotto, così come non è vietato da nessuna legge portare il pasto da casa. La ASL “sconsiglia” questa pratica, ma non la vieta. Noi genitori non vogliamo il male dei nostri figli, quindi sappiamo cosa poter dare come pasto e cosa no per tutelare l’igiene e la salute pubblica”. “La protesta con il pasto da casa è iniziata per far capire la nostra determinazione – ha spiegato Alessandra Amadio - ci stiamo battendo tutti per svariati motivi, ma quello fondamentale, che univoca la totale maggioranza, sta nel fatto che nessun organo comunale ci ha informati di questo improvviso aumento. Viviamo in democrazia e quindi devo poter scegliere, altrimenti sono semplicemente obbligato. Attenzione: nessuno critica il fatto di pagare un servizio, ci mancherebbe, ma nessuno può impormi di pagare due euro di più senza comunicarmelo. Gli organi esterni, ASL, Comune e via dicendo, non possono il venerdì emanare una circolare molto intimidatoria, che obbliga i bambini a mangiare attraverso il servizio mensa. Noi, con questa protesta siamo pronti a tutto, ovviamente con civiltà. Sappiamo che potremmo causare dei disagi a qualcuno, ma questo è più che normale: quando
chiudono i benzinai o non camminano i mezzi pubblici non arrecano disagi? Lungi da noi la volontà di provocare disagi ai nostri figli, alle maestre e al personale interno, ma se per un po' di giorni ci sarà un pezzetto di pane in più nelle classi è così drastico? “.
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INCHIESTA
Scuola Inchiesta di Maria Corrao e Francesca Poddesu
La risposta dell’Amministrazione
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genitori, dopo la pubblicazione delle tariffe per la mensa scolastica, hanno incontrato gli amministratori comunali. Un faccia a faccia richiesto da alcuni genitori che, in modo pacato ed informale, hanno chiesto chiarimenti sulle nuove fasce reddituali, che hanno di fatto modificato le modalità di contribuzione da parte dell’ente e dei beneficiari del servizio mensa. Fasce che obbligano le famiglie con un ISEE superiore a 15 mila euro a pagare il ticket massimo di 4,85 €, senza sconti per chi ha due o più figli; provvedimento, quest’ultimo, valido anche per chi ha superato i diecimila euro e paga l’80% del totale. “Un indice di 15mila euro lo raggiunge anche una famiglia monoreddito, proprietaria di casa, anche se grazie ad un mutuo”, ha affermato Antonio Cirillo, segretario della Commissione Mensa. Nel corso dell’incontro che si è svolto il 12 settembre sono state presentate alcune proposte: alzare il limite ISEE da 15mila euro a 18mila euro ed inserire il bonus per chi ha più di un figlio per tutti, oppure tornare al vecchio metodo dei cestini, senza oneri per il Comune, visto che le spese per la pulizia e la gestione dei refettori sarebbero solo a carico dei genitori e che “non c’è nessuna legge che lo vieti”, come avevano sottolineato i genitori. “Abbiamo ascoltato con attenzione i suggerimenti dei genitori – ha dichiarato la vice Sindaco Elisabetta Serra – le proposte che ci sono state fatte erano già state vagliate dall’Amministrazione che è ben consapevole del disagio economico che si è venuto a creare per le famiglie. Per quanto riguarda un eventuale cambiamento rispetto ai parametri ISEE, non possiamo intervenire sulla parte economica perché
dietro di essa vi è uno studio relativo alla sostenibilità del servizio da parte dell’Ente. La sospensione temporanea del servizio di refezione scolastica, invece, è una strada che non possiamo percorrere, perché il Comune ha l’obbligo di garantire il tempo pieno per gli studenti e di conseguenza anche il servizio mensa che, se sospeso, non farebbe che spostare interamente il problema sulle spalle degli istituti scolastici. Problema che si ripresenterebbe anche nella terza ipotesi avanzata – rendere facoltativo il pasto alla mensa – a cui si va ad aggiungere il rischio di creare situazioni di discriminazione tra i bambini”. Il dirigente Nino Maceroni, presente all’incontro, ha comunque sottolineato la possibilità, da parte delle famiglie, di prelevare i bambini da scuola (esclusivamente) nell’orario dedicato al pasto. “Ci rendiamo conto che i cambiamenti intervenuti hanno creato preoccupazione all’interno delle famiglie e siamo consapevoli che nessuna spiegazione da parte nostra potrà alleviare tale disagio – ha sottolineato la vice Sindaco – Invito comunque i genitori a considerare che, se come Giunta oggi ci troviamo a sostenere tali cambiamenti, sicuramente impopolari, è perché siamo davvero convinti che possano andare nella direzione di un servizio migliore e più economico per le famiglie. Inoltre, garantiamo controlli e monitoraggio sul servizio, con una presenza costante della Commissione Mensa all’interno delle scuole, ed un’attenta verifica sulle richieste di esenzione, con l’invio dei dati alla Guardia di Finanza per i controlli del caso”.
13 La testimonianza di Claudia “Ho due figli che frequentano la scuola primaria di Santa Procula. Primo giorno di tempo pieno, il piccolo ha “non pranzato” alle 14:30 e il secondo alle 15. Menù: mezza porzione di pasta immangiabile, formaggio quick da 50g. Per contorno un pugnetto di mais per il primo turno, 5 foglioline di insalata - e dico 5 - per il secondo. Li ho presi da scuola NERVOSI e AFFAMATI, e dovendo fare sport alle 16:30, non hanno neanche potuto saziarsi con una ricca merenda. Secondo giorno: stessi orari (mi chiedo… un bimbo che entra a scuola alle 8, può pranzare alle 15?????!!), stesse porzioni ridicole, delle polpette di “pesce” dall’odore vomitevole, e questa volta 5 fagiolini a testa. Risultato? Entrambi con la dissenteria!! Sarà stato il pesce? Mah… sta di fatto che a casa hanno mangiato “pulito”. Dimenticavo: hanno a disposizione una bottiglietta d’acqua da 500 ml ogni 3 bimbi! Non ho parole!! Qualcuno sa se c’è la possibilità di prelevarli a scuola all’ora di pranzo, per farli mangiare a casa, e poi riportarli subito dopo?”
La testimonianza di Barbara “La Asl “non ritiene praticabile ed auspicabile il consumo dei pasti preparati a casa”, ma non vieta assolutamente che questo venga fatto”. Così commenta Barbara Conte, una delle mamme più combattive dell’Istituto Comprensorio Enea, dove la protesta contro il caro mensa ha toccato l’80% degli interessati. “Noi continueremo a mandare i nostri figli a scuola con il pasto preparato a casa, ovviamente rispettando tutte le regole igieniche ed evitando determinati cibi e contenitori. Smetteremo solo quando verrà emanata una legge che ci impedirà di farlo”. Il risvolto, per Barbara Conte, non è solo economico. “Per la prima volta tanti bambini sono tornati a casa sazi e soddisfatti di quello che avevano mangiato, mentre quando erano costretti al cibo della mensa spesso e volentieri uscivano da scuola affamati perché non avevano toccato nulla di quanto era stato loro proposto”. Ma i bimbi con il “cestino” si sono sentiti discriminati rispetto a chi andava in mensa? “Assolutamente no, anzi, per loro è stata una piacevole novità mangiare in classe. Noi abbiamo anche detto di essere disponibili a provvedere alle pulizie. Ma non ci può essere imposto un aumento a treno in corsa e oltretutto per un servizio che non soddisfa né bambini né genitori. Quella del 30 settembre per noi genitori in protesta è stata una vittoria: spero che l’Amministrazione capisca che siamo determinati ad andare fino in fondo”. Le stesse scene si sono ripetute anche alla scuola Trilussa ed in tutti gli altri plessi di Pomezia.
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Scuole Pomezia
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ulle scuole a Pomezia abbiamo intervistato la vicesindaco Elisabetta Serra e l’assessore Veronica Filippone. Ma qual è la situazione attuale? Veronica Filippone: “La situazione è di un territorio in movimento con la costruzione della nuova scuola di Santa Palomba. Per quanto riguarda le nostre competenze, i lavori ordinari e gli aggiornamenti sono stati ultimati entro fine settembre. Per le opere più grandi, vedi la scuola media di Santa Palomba, dovremmo aspettare la fine del 2013. Sono state fatte le prove di carico per il tetto della scuola elementare di Santa Palomba. La San Giovanni Bosco necessita di interventi per un totale di 300 mila euro: stiamo partecipando a un bando regionale per recuperare i fondi e avviare i lavori attesi da anni. La palestra di Piazza Aldo Moro è ritornata accessibile perché sono stati recuperati i bulloni che sorreggono le travi. Sono
E gli asili?
“
Il problema della mensa qui non si avverte tra noi maestre, perché abbiamo iniziato da subito e non ci sono state lamentele con noi da parte dei genitori”: così ha riferito una maestra della scuola dell’infanzia Maria Immacolata di Pomezia. È una situazione piacevolmente singolare, dal momento che il problema del costo della mensa rumoreggia un po’ ovunque davanti ai plessi sin dall’inizio dell’anno scolastico. Nota dolente è però la manutenzione esterna dell’asilo, manutenzione straordinaria che non viene effettuata da molto tempo.
Il Corriere della Città
INCHIESTA
state eseguite le manutenzioni ordinarie a Torvaianica, mentre a Torvaianica Alta è terminato il progetto per l’ala nuova, ma sono state cambiate le norme geosismiche e quindi il progetto finale sarà pronto a fine ottobre. A Martin Pescatore si sta procedendo con le tamponature, ed entro fine anno saranno pronte quattro aule”. Non c’era un modo per evitare di alzare il costo della mensa scolastica? Elisabetta Serra: “Per noi la scelta di aumentare il costo delle mense scolastiche è impopolare e segna sicuramente un insuccesso, ma la situazione è più complicata rispetto a quella che sembra e sfugge a molti che siamo ad un passo dal bilancio preventivo, con l’ipotesi di andare in dissesto, con la conseguenza che tutta la cittadinanza potrebbe pagare l’aumento e non solo riferito alla mansa scolastica. Chiediamo un sacrificio tale per permettere di abbassare le tasse tra un anno”. di un pino, andrebbe tolta una panchina per È ceduta la pavimentazione antitrauma a seguito del taglio garantire l’incolumità dei bambini, mentre il taglio dell’erba e la manutenzione ordinaria è stata già realizzata. La lista d’attesa, fa notare la maestra anche se senza dati alla mano, è lunga: hanno trovato posto i bambini che hanno compiuto tre anni a giugno 2010, mentre sono rimasti fuori gli altri, anche a causa dell’eccessiva richiesta di alunni di quattro anni rimasti fuori l’anno passato. Ma come sono i bambini di oggi secondo un’insegnante che lavora con loro da circa venti anni? “Quello che incide sui nostri bimbi è lo stress familiare - ha commentato la maestra - i ragazzini
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Veronica Filippone: “In precedenza il costo di un pasto era di 5,04 euro, l’utente doveva pagare 3,00 euro, mentre il resto veniva sborsato dall’amministrazione. Oggi invece le famiglie pagano 4,85. Il nostro obiettivo è ridurre le spese per fare cassa e studiare per ottimizzare il servizio. Stiamo anche pensando un modo per ridurre i costi delle autolinee Troiani. Anche qui stiamo facendo una mappatura delle corse e studiando il modo migliore per ottimizzare il servizio cercando di tagliare il meno possibile. Stiamo facendo tutto in questi giorni. Cercheremo l’offerta migliore e agevolazioni”. A che punto è il capitolato? Elisabetta Serra: “Il capitolato partirà prossimamente, ci vorranno circa 7 mesi, non sono tempi nostri, ma regole europee, mentre il servizio attuale di refezione rimarrà per tutto l’anno scolastico. Anche per usufruire delle cucine dobbiamo vedere se scorporare questo punto dal servizio mensa all’interno del capitolato per avere un punteggio più alto”. Verrà accettata la proposta di portare il pranzo da casa? Elisabetta Serra: “Sarebbe come fare autogol, non possiamo tornare a uno stile di vita obsoleto e comunque non rientra nelle nostre competenze decidere di portare il pranzo al sacco, ma è l’ASL che deve valutare con un parere scritto che gli istituti hanno il dovere di rispettare”. Cosa si pensa di fare per abbattere la lista d’attesa? Elisabetta Serra: “All’interno del progetto Plus Regionale sono rientrati un asilo nido e una scuola dell’infanzia nuovi tra via Fratelli Bandiera e via Alcide De Gasperi e Casale Balducci, quasi terminati. Si parla del 2015. Stiamo vedendo di poter usufruire di figure alternative, come il “tagesmutter”. E’ invece ancora da vagliare l’ipotesi dell’utilizzo del Selva Dei Pini”.
sembrano più aperti con gli adulti, ma la vita frenetica alla quale sono sottoposti li rende isolati e c’è un gap tra la scuola e l’ambiente esterno. Non riescono a rispettare le regole, anche se il livello cognitivo è alto occorrerebbe un aiuto da parte di logopedisti e tecnici che dovrebbero essere dentro le scuole in caso di deficit dell’attenzione o del linguaggio”. In sostanza la nostra scuola comunale, molto attenta alle esigenze familiari anche con l’orario, visto che si può stare a scuola fino alle 17,30, è all’altezza della richiesta formativa, ma è ancora carente a livello strutturale: si dovrebbe infatti provvedere a riqualificare molte strutture.
Ardea, Petricca: “I problemi? Solo
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nno scolastico partito tra qualche polemica, ad Ardea. Ma per l’assessore alla scuola Nicola Petricca si è trattato più di strumentalizzazioni che di problemi reali. “E’ vero, abbiamo avuto un giorno di disservizio con l’AEC, l’assistenza scolastica per i bambini disabili, ma il problema – come spiegato più volte anche ai genitori – non era dovuto ad una mancanza dell’Amministrazione, ma nasce dal fatto che la società che aveva in gestione il servizio ha rifiutato di svolgere lo stesso comunicandocelo solo poche ore prima dell’apertura delle scuole, senza lasciar presagire nulla di questa decisione fino al momento della sua comunicazione”. Questo a causa dei mancati pagamenti nei confronti
della ditta? “Riguardo ai pagamenti pregressi, io ho incontrato i responsabili della cooperativa, ai quali – dopo aver parlato con il dirigente ai servizi finanziari – ho proposto un piano di rientro per le somme dovute dal Comune che la ditta sembrava aver accettato. Invece il giorno dopo, venerdì 6 settembre, quindi proprio a ridosso dell’apertura delle scuole, ci è stato comunicato che la cooperativa non avrebbe svolto il servizio, nonostante nulla facesse presagire questa decisione. Organizzare prestazioni di questo genere, così specialistiche, in poco tempo non è stato facile, ma abbiamo fatto di tutto per creare meno disagio possibile, tant’è che la settimana successiva all’inizio delle scuole il servizio è ripartito
regolarmente”. Altre polemiche sono sorte intorno al servizio mensa: il 23 settembre ancora non si sapeva quale sarebbe stata la società che avrebbe fornito i pasti, quando sarebbe iniziato il servizio e a quale costo per gli utenti. In tanti paventavano poi un aumento. “Rispetto alla mensa sono state fatte numerose chiacchiere: si parlava di aumenti quando invece non c’era nessun documento ufficiale, nessuna decisione di Giunta, nessun atto amministrativo che stabilisse un prezzo più alto di quello dell’anno precedente o che il servizio non sarebbe iniziato regolarmente il 1° ottobre”. Riguardo alle mense il rischio aumenti dipende anche dalla forte percentuale di mancati incassi da parte del Comune?
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Scuole Ardea
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umenti, ritardi, nessuna informazione su chi erogherà il servizio. Sulla mensa scolastica nel Comune di Ardea, nei primi giorni di scuola si è detto di tutto ed i genitori, spaventati dallo spettro di un aumento sulla falsariga della vicina Pomezia, hanno dissotterrato l’ascia di guerra e si sono preparati a combattere contro l’Amministrazione. Ma il sindaco Luca Di Fiori, prima ancora che venissero deliberate le nuove tariffe, che vedono una leggera diminuzione rispetto all’anno precedente, è intervenuto per calmare gli animi. “Vorrei partire dall’inizio – ha dichiarato – Sembra che qualcuno, dall’interno degli uffici comunali, in maniera faziosa abbia fatto circolare voci non veritiere su presunti aumenti e ritardi del servizio mensa. Quello che invece è vero è che il Comune ha voluto mantenere il livello del sociale alto, lasciando le fasce di reddito come lo scorso anno”. Il problema mensa esiste, spiega il sindaco, ma non è quello paventato dai genitori. “Abbiamo
l’82% delle famiglie che non ha pagato il servizio in passato. Questo significa che al Comune non sono entrati i soldi necessari per poter saldare la ditta che svolge il servizio, creando un “buco” non indifferente: su più di 1 milione e 600 mila euro di spesa, i cittadini hanno pagato solo 32 mila euro. Non è certo possibile andare avanti così”. Possibile che nessuno se ne sia accorto prima e non abbia trovato il modo di “obbligare” i genitori che usufruivano del servizio per i loro figli a versare quanto dovuto, magari utilizzando i ticket prepagati? “Questa è una domanda che va girata a colui che era delegato a controllare e recuperare questi denari”. Cosa succederà da quest’anno? “Continueremo ad aiutare coloro che non hanno la possibilità economica, come da tabelle ISEE: dai pasti gratis a contributi minimi per chi ha difficoltà. Ma chi supera una certa soglia dovrà pagare ovviamente la tariffe più alta. Non sarà più possibile non pagare per scelta individuale”. Molti non pagavano perché ritenevano troppo alto il costo del singolo pasto. “Adesso lo abbiamo abbassato togliendo quel biologico che era stato chiesto a gran voce ma che incide parecchio sul costo finale”. Il 27 settembre, infatti, la Giunta Municipale ha approvato le nuove tariffe per il servizio di refezione scolastica, prevedendo una riduzione rispetto all’anno precedente. “Si è trattato di un risultato straordinario e in controtendenza con i Comuni limitrofi. Non soltanto non abbiamo aumentato le tariffe dello scorso anno, ma le abbiamo addirittura ridotte, a dimostrazione della volontà dell’Amministrazione comunale di venire, come sempre, incontro alle esigenze dei cittadini e di centellinare le risorse in modo oculato. L’Amministrazione comunale, inol-
tre, avrà un risparmio di circa 450.000 sul prossimo appalto”. Il prospetto delle nuove quote di partecipazione al costo del servizio di refezione scolastica approvato prevede 1 euro la tariffa a carico degli utenti meno abbienti (con ISEE in prima fascia, compreso tra 0 e 3000 euro). “Lo scorso anno – ha spiegato il sindaco il contributo per questa prima fascia era molto più alto: abbiamo fatto di tutto per ridurlo”. E per chi proprio non può pagare? “In quel caso occorre rivolgersi ai servizi sociali del Comune, che prenderanno in carico la situazione. Non lasceremo di certo nessun bambino senza pasto”. Dall’Amministrazione fanno sapere che anche per gli utenti con la fascia di reddito più alta c’è stata una riduzione di circa un 1 euro rispetto allo scorso anno, che passa da 5,60 euro a pasto a 4,60 euro a pasto. Altra precisazione da parte del Primo Cittadino arriva sul servizio di assistenza per i bambini disabili. “La protesta relativa al mancato servizio ai questi bambini meno fortunati c’è stata solo per un giorno, mentre il servizio è stato assente da parte del Comune per quasi una settimana. Anche qui mi chiedo se era possibile risolvere questo problema prima da parte delle scuole, avvisate per tempo dell’impossibilità di gestione del servizio, o se anche questo è stato usato in maniera strumentale per danneggiare l’immagine dell’Amministrazione. Se facciamo un raffronto con gli altri Comuni, dai Castelli alla Capitale, possiamo affermare che ad Ardea l’inizio delle scuole è stato più che tranquillo e non agitato come si vuol far credere”.
Una mamma risponde al Sindaco Antonella Simone (via Facebook): Ma come si fa a dire che l'inizio dell'anno scolastico ad Ardea è stato più che tranquillo??? Il sindaco non ha saputo che il plesso di Campo di Carne delle elementari è stato chiuso per allagamento il secondo giorno di scuola? Che il controsoffitto caduto lo scorso febbraio, sempre a causa di un allagamento, non è stato ancora sistemato? Io tutta questa tranquillità non la vedo e soprattutto non la sento in quanto genitore di un bambino che tutti i giorni entra in una scuola che oltre ad essere è in pessime condizioni igieniche certamente non è sicura!
strumentalizzazioni politiche” “Abbiamo un alto tasso di evasione: molte famiglie in passato non hanno pagato la mensa, contribuendo alle difficoltà economiche dell’Ente per la gestione del servizio. Nonostante questo non abbiamo mai avuto l’intenzione di aumentare la tariffa per le famiglie. Stiamo però lavorando ad una soluzione che possa garantire a noi il rientro degli importi spettanti al Comune per far in modo che tutti paghino, per far pagare tutti di meno”. Con un ritorno al ticket prepagato? “Anche, ma non solo. Chi vorrà usufruire del servizio per i propri figli dovrà dimostrare di essere in regola con i pagamenti pregressi, quindi saldare eventuali debiti”. Altre strategie? “Stiamo cercando di capire come mai a noi un
pasto costa 5,60 euro ed in altri Comuni si hanno costi anche di 4,50 euro. Bisogna premettere che il prezzo si riferisce ad un pasto biologico. Al contrario del vicino Comune di Pomezia, abbiamo mantenuto le gratuità per le fasce più deboli e non abbiamo aumentato i costi ai cittadini: non capisco quindi perché tutte queste critiche ancor prima di vedere i risultati del nostro lavoro”. Riguardo alle strutture scolastiche, quali sono i lavori in corso? “A metà settembre la Giunta ha approvato quattro delibere di richiesta finanziamenti regionali per alcuni interventi di riqualificazione, ristrutturazione, manutenzione straordinaria e messa in sicurezza per un costo totale di circa 529.000 euro. Nel dettaglio,
si prevedono 99.660 euro per la pavimentazione della scuola Virgilio, via Campo di Carne, 139.110 euro per l’esterno della scuola di via Verona, 179.500 euro per la sostituzione serramenti ed il rifacimento dei servizi igienici scuola Manzù di via Lazio e 92.450 euro per l’impermeabilizzazione delle coperture, il ripristino intonaci, pareti e tinteggiature del plesso scolastico di via Tanaro. A questo vanno aggiunte le istanze già presentate nei mesi scorsi per la palestra della scuola di via Campo di Carne (100.000 euro), e la palestra della scuola di via Laurentina (100.000 euro)”.
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li anni del boom economico cambiarono radicalmente i nostri costumi del dopoguerra. Genitori, spesso entrambi lavoratori, hanno dovuto per necessità affidare i loro piccoli cari alle cure di educatori ed assistenti per un lungo periodo della giornata. Inizialmente i pasti erano consumati addirittura sui banchi di scuola ed erano rigorosamente preparati dalle mamme che li riponevano con cura nei cestini che il bambino portava a scuola insieme alla cartella. Presto alcune scuole si dotarono di locali idonei per la consumazione dei pasti. In epoche più recenti il pasto del bambino ha assunto una grande importanza nel processo educativo inoltre sono state le ricerche dell'Istituto Nazionale per la Nutrizione che, lanciando l'allarme indicando tutta una serie di problemi rilevati dalla non corretta alimentazione dei giovani e dei bambini, hanno dato la spinta definitiva ad una scelta ormai obbligata da parte di stato e comuni. Le scuole si sono dotate delle attrezzature necessarie a fornire il servizio ma con grandi differenze tra loro. Molti plessi scolastici non sono dotati di centri di cottura e quindi i pasti sono trasportati con apposite modalità con tutte le difficoltà tecniche che questo servizio comporta. Nutrire in modo corretto un bambino a scuola comporta la fornitura e la consumazione di spuntino mattutino, pranzo e merenda. La materia prima necessaria a questa richiesta ha un costo che si aggira su un valore pari a circa 1/3 del costo totale. Questo costo sale con-
siderevolmente se il comune prevede derrate biologiche, eco-sostenibili e a Km zero. Per i 2/3 il costo del pasto è attribuibile alle attrezzature ed al personale impiegato. Una parte del costo, normalmente totalmente a carico del comune, è attribuibile ai controlli che questi effettuano sulla qualità del servizio, ma anche l'ammortamento delle attrezzature di cucina e la loro corretta manutenzione incide sul totale in maniera significativa. La salubrità dei cibi serviti, sia cotti che crudi, è tema di particolare attenzione. I capitolati tecnici di appalto specificano uno ad uno ogni ingrediente utilizzato nella preparazione dei pasti e le caratteristiche tecniche che devono obbligatoriamente rispettare, nonché gli obblighi per la loro tracciabilità. Una corretta alimentazione si basa fondamentalmente su tre aspetti: l'apporto calorico e la sua distribuzione nella giornata, l'apporto nutrizionale con particolare attenzione ai macroalimenti di cui tipicamente necessitano i bambini e che non sono invece importanti per gli adulti, l'indice di gradimento dei pasti ottenuto da appo-
Al momento in cui andiamo in stampa il comune di Ardea non ha ancora definito il nuovo contratto. Il servizio partirà presumibilmente lunedì 7 Ottobre con un affidamento con procedura di gara semplificata e durerà il tempo necessario a bandire la gara europea – il nuovo servizio dovrebbe iniziare dopo le festività natalizie. L'ammi-
nistrazione sta lavorando per diminuire il costo del pasto a loro carico per tutti i cittadini; un'attenzione particolare sarà data ai redditi più bassi: se i conti che stanno facendo lo permetteranno i redditi sotto i 3000 € ISEE non pagheranno nulla e solo i redditi molto alti pagheranno l'intera quota. Il prezzo che abbiamo indicato è quello di
site analisi statistiche effettuate sugli scarti alimentari e con apposite interviste. Alcuni comuni pongono molta attenzione anche alla cultura nel pasto proponendo giornate dedicate alla cucina etnica e lezioni ai genitori per educarli alla corretta alimentazione da adottare in casa.Intolleranze alimentari e patologie talvolta anche gravi hanno imposto l'adozione di diete speciali e dedicate anche per il singolo bambino. Attenzione è anche posta ai pasti dove si osservano particolari regole alimentari dettate da motivazioni etiche o religiose. Inevitabilmente questo tipo di servizio si ripercuote sui costi che oggi, 2013, in media oscillano tra i 4,50 e i 6 € a pasto. Ai comuni è lasciata integralmente l'autonomia di stabilire le tariffe a carico dei genitori che possono quindi essere comprese tra l'assoluta gratuità fino al massimo del 100% del costo pasto sostenuto. Il comune di Roma detta per le proprie scuole (sia comunali che statali) le regole nutrizionali e per la sicurezza alimentare ma lascia ai plessi scolastici, l'autonomia di gestire in proprio il servizio anche attraverso bandi gestiti in proprio. Sono circa il 40% i plessi di Roma che usufruiscono di questo tipo di autonomia. Le diete, i menù, le ricette, e i controlli alimentari sono invece integralmente gestiti dal comune. La nostra inchiesta vuole mettere a confronto i comuni di Pomezia e di Ardea, così vicini e così dissimili tra loro. Abbiamo posto una serie di identiche domande al sindaci dei comuni che così ci hanno risposto.
base d'asta che l'amministrazione conta di ottenere; purtroppo per ridurre i costi il comune è probabile che dovrà rinunciare alle derrate biologiche e alla bottiglietta di minerale – anche se per quest'ultima si tratta di una conquista. Mario Savarese
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La parola ai bambini Ludovica N. - V elementare Nuova Florida:
Valentina D. - III Media Orazio
La cosa più bella è stato ritrovare tutti gli amici: amo divertirmi con i compagni, ma odio dovermi alzare presto la mattina. Rispetto allo scorso anno stiamo in un’aula più piccola e stiamo stretti: vorrei un’aula più grande, una palestra per fare ginnastica e la mensa un po’ più buona.
Frequento la III media nella Scuola statale Orazio. Mi piace la scuola, perché vedo gli amici tutti i giorni. I professori sono bravi insegnanti, ma vorrei meno compiti e una palestra migliore. La scuola per me è un luogo dove si studia, ma anche dove si incontrano tanti coetanei.
Alessandra D. - II media Virgilio
Francesco M. III elementare Trilussa
Le medie non sono proprio come me le aspettavo: sapevo che sarebbe stata più faticoso, ma non pensavo che si studiasse cosi tanto. La cosa migliore dell’inizio dell’anno scolastico è stato ritrovare i compagni di classe. Nella mia classe vorrei cambiare alcuni professori, mentre per la scuola vorrei che non avesse porte rotte, vetri rotti e muri con le crepe.
Giada V. – II elementare Nuova Florida Sono contenta di stare di nuovo con i miei compagni di classe: con loro posso giocare ed imparare cose nuove. Però odio fare quelle difficili! La scuola mi piace, ma vorrei un’aula più grande e, invece del laboratorio dei ghost, vorrei fare altre attività, come il minivolley ed i musical
Matteo A. - II elementare - Ardea “Quest’anno non mi piace niente della scuola. La trovo peggiore dello scorso anno. Sinceramente odio tutto, anche andarci: cambierei tutto”.
“Mi pace la mia scuola perché sto con gli amichetti e mi diverte studiare. Le maestre sono brave e non cambierei nulla della mia scuola perché è il luogo dove vado per imparare le cose”.
Gabriele P. - II media Scuola statale Marone Quest’anno è meglio di quello precedente: mi piace perché non mancano i professori e abbiamo potuto organizzare gli orari da subito. In più, l’aula quest’anno è migliore e più grande. Cambierei solo la palestra della mia scuola, perché vecchia.
Leonardo L. - II elementare San Giovanni Bosco La scuola mi piace perché c’è la maestra Emilia, è molto brava. Anche se la scuola a volte è difficile perché ci sono tanti compiti, mi diverto con gli amici, tranne uno.
Giampaolo L. - I media Scuola statale Orazio Martina P. III elementare – Nuova Florida Sono stata felice di rivedere i miei amichetti, un po’ meno di ritrovare la mia maestra. La cosa che mi piace di più è la ricreazione e giocare in giardino, però anche imparare tante cose nuove. L’unica cosa che mi dà fastidio è vedere che non tutti i bambini vanno a scuola con la divisa: a me la mamma la fa mettere per forza. Rispetto allo scorso anno la mia classe è stata risistemata dai genitori ed è diventata carinissima. Però ancora non abbiamo la palestra e dovrebbero curare di più i bagni ed i giardini
I professori sono bravi e la struttura dove ho la classe io è nuova. Ho incontrato tanti amici. Sono quindi soddisfatto di come sta andando questo primo anno di scuola media.
Jacopo T. - IV elementare San Giovanni Bosco Non mi piace la mia scuola perché è sporca, ma le maestre sono brave. Spero che qualcuno venga a pulire.
Daniele P. III media Virgilio La terza media non è come me l’aspettavo: secondo me c’è troppo da studiare. La cosa migliore, come al solito, è stato ritrovare gli amici, per il resto non è cambiato nulla. Io invece cambierei tante cose perché la struttura non è delle migliori. Speravo di trovare riparato quello che era rotto già lo scorso anno, invece
Angelo C. - I media SCUOLA STATALE Orazio La cosa che non mi piace assolutamente della mia scuola è l’assenza delle porte ai bagni, ma a scuola si imparano tante cose nuove, quindi sopporto.
nemmeno quello…
...e al Preside
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arlo Eufemi, ex sindaco di Ardea, guida come dirigente i due Istituti comprensivi Ardea 1 e 3, che includono scuole materne, elementari e medie: 56 classi nel 1° e 55 nel III°, per un totale di circa 2900 studenti. Ma come è iniziato l’anno scolastico? “Per quanto riguarda le scuole di mia competenza bene. Già dalla II settimana siamo partiti con l’orario completo e definitivo, cosa che in precedenza avveniva a partire dal 1° ottobre, grazie al fatto che il nostro organico è quasi al completo. Abbiamo avuto una buona risposta da parte dell’ufficio scolastico regionale per gli insegnanti di sostegno. L’unico problema è stato quello dei primissimi giorni con gli assistenti educativi, che abbiamo risolto internamente anche se
aspettavamo quelli del Comune, che sono arrivati la settimana successiva. Siamo ancora in fase di sperimentazione dei vari servizi scolastici, ma ritengo che tutto possa andare per il meglio”. Alla Virgilio di via Laurentina sono in corso dei lavori. “Il Comune ha fatto un’ala in più di scuola materna, ricavata ridimensionando l’alloggio del custode”. Tutto perfetto, allora? “Se nel I° Istituto tutto è filato abbastanza liscio, non posso dire altrettanto del III°, dove fino al 27 settembre ci sono state alcune problematiche legate al servizio mensa. Fino a quella data non si aveva certezza sul servizio e sui costi: si temevano aumenti e ritardi, che per fortuna sono stati scongiurati”. A livello strutturale ci sono problemi? “No, tranne la mancanza della palestra ad Ardea 3. Siamo anche riusciti a mettere a disposizione le aule di informatica in ognuno dei plessi”. Alla scuola media di Tor
San Lorenzo delle 7 classi uscite lo scorso anno, quest’anno ne sono state formate solo 3, con conseguente diminuzione del numero di studenti iscritti. Succede anche qui? “No, da noi sono aumentati: abbiamo 3 classi in più. Anche alla nuova Florida si registra una crescita di 5 classi in due anni”. Parliamo di asilo: ci sono liste di attesa? “Si, alla Nuova Florida si contano circa 90 bambini in lista, in via Laurentina circa 20. Quello che manca è il personale”. Qual è una delle soddisfazioni maggiori? “Oltre a vedere questi bambini diventare grandi in tutti i sensi, sono soddisfatto del rapporto che si è instaurato con molti dei genitori, che mi danno un grande supporto per diverse attività che coinvolgono gli studenti. Sono straordinari, si impegnano e collaborano con il Consiglio d’Istituto per far sì che tutti i progetti possano essere realizzati nel migliore dei modi”.
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CRONACA
Il Corriere della Città
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Cittadini contro prostitute: chi vincerà?
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ittadini sul piede di guerra contro la prostituzione in strada. Tor San Lorenzo come S. Palomba, Ardea come Pratica di Mare, Lido dei Pini come Torvaianica. Ovunque donne ormai praticamente nude mostrando i loro corpi giorno e notte, incuranti dei bambini che passano. E, se nelle strade provinciali abbastanza lontane dai centri abitati il problema di limita ad essere di sicurezza stradale e di decoro, quando le prostitute “lavorano” a ridosso delle abitazioni il fenomeno assume una dimensione più ampia, come quella legata all’igiene. Strade disseminate di preservativi e fazzoletti sporchi, impossibilità, per alcune famiglie con bambini, ad uscire di casa in determinati orari. A segnalare e documentare dettagliatamente il fenomeno su Tor San Lorenzo è Alessandra Urbanaz, che ha filmato quanto accade davanti al cancello della sua casa. Gruppi di giovanissime ragazze che, dopo aver adescato i clienti ed aver consumato un rapporto sessuale praticamente in strada sotto gli occhi dei passanti, gettano “i resti” nei vialetti. “Sono stanca di questo
schifo – ha dichiarato la signora Urbanaz anche attraverso i social network – Ho inviato diverse segnalazioni al sindaco di Ardea Luca Di Fiori, mandando anche un filmato e diverse foto che testimoniano la verità di quanto accade sul lungomare. E’ vero che esiste un’ordinanza antiprostituzione, ma io non vedo mai nessuno che la faccia rispettare. Anzi, sembra che chi compie atti illeciti siamo noi abitanti. Sinceramente vivere qui inizia a farmi schifo”. Alessandra Urbanaz ha cercato di coinvolgere nella sua battaglia anche il Comitato Civico Tor San Lorenzo e l’Associazione Nuova California. “Io non contesto il fenomeno della prostituzione in sé – spiega la donna – perché non è compito mio dare giudizi. Quello che non tollero è che venga praticato ad un metro dalle abitazioni, lasciando “ricordi” dappertutto ed impedendoci anche di camminare: dobbiamo stare attenti a dove mettiamo i piedi per paura di prendere qualche malattia”. Matteo Acitelli
L’ordinanza del sindaco Fabio Fucci
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enomeno prostituzione, torna l’ordinanza che ne tenta il contrasto. Il 27 settembre il Sindaco di Pomezia Fabio Fucci ha infatti firmato l’ordinanza di contrasto alla prostituzione su strada e a tutela della sicurezza urbana. Il provvedimento vieta “a chiunque, in tutto il territorio comunale, di contattare soggetti dediti alla prostituzione ovvero concordare con gli stessi prestazioni sessuali a pagamento, oppure intrattenersi, anche solo per chiedere informazioni, con soggetti che esercitano l’attività di meretricio su strada o che per l’atteggiamento, ovvero per l’abbigliamento o le modalità comportamentali, manifestano comunque l’intenzione di esercitare l’attività consistente in prestazioni sessuali. Se l’interessato è a bordo di un veicolo – si legge nell’ordinanza – la violazione si concretizza anche con la semplice fermata al fine di contattare il soggetto dedito al
meretricio. Consentire la salita sul proprio veicolo di uno o più soggetti come sopra identificati costituisce conferma palese dell’avvenuta violazione alla presente ordinanza. E’ fatto inoltre divieto di assumere atteggiamenti, modalità comportamentali ovvero indossare abbigliamenti che manifestino inequivocabilmente l’intenzione di adescare o esercitare l’attività di meretricio”. “Sono necessari provvedimenti di contrasto alla prostituzione su strada – dichiara il Primo Cittadino – sia per gli effetti devastanti degli episodi criminali legati allo sfruttamento della prostituzione, anche minorile, che si verificano sul territorio comunale; sia per la sicurezza della circolazione stradale e sull’incolumità pubblica, visti i comportamenti imprudenti e imprevedibili di quanti, alla guida dei propri veicoli, sono alla ricerca di prestazioni sessuali a pagamento. Inol-
tre, ci sono zone in cui il fenomeno risulta particolarmente grave, come nella zona di Santa Palomba, frequentata dagli utenti della stazione che non si sentono sicuri nell’utilizzare le aree di parcheggio adiacenti, proprio per la presenza, a tutte le ore del giorno e della notte, di soggetti dediti alla prostituzione. Questo provvedimento è mosso anche dal forte interesse della mia Amministrazione nell’incentivare il trasporto collettivo e rendere accessibile, sicura e di facile utilizzazione tutta l’area della stazione ferroviaria di Santa Palomba e le fermate per l’attesa dei mezzi di trasporto pubblico locale. E’ mio dovere, in quanto Sindaco di Pomezia, tutelare la sicurezza dei cittadini e garantire l’incolumità pubblica. Per questo chiedo anche la presenza e il sostegno delle autorità preposte alla sicurezza del territorio”. Alessia Ambra Achille
Depuratore di Ardea, i Comuni dei Castelli chiedono l’intervento della Regione Lazio
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epuratore ad Ardea, i Comuni dei Castelli Romani si muovono affinché l’opera sia finalmente funzionante. I sindaci dei Comuni di Genzano di Roma, Nemi, Ariccia, Albano e Lanuvio hanno infatti trovato unità sul tema del depuratore intercomunale di Ardea, che sarebbe dovuto entrare in funzione prima entro il mese di luglio 2013, poi entro quello di settembre. Si tratta di un’opera molto importante, a livello sanitario, ambientale e, non ultimo, di sviluppo del territorio e delle attività produttive. Nei Comuni interessati dal depuratore di Ardea è stata infatti disposta la sospensione dei nulla osta per gli allacci in pubblica fognatura, creando importanti criticità che ad oggi continuano a limitare l’azione
amministrativa degli uffici attività produttive e urbanistica. Viste le difficoltà nell’avvio del depuratore, i sindaci Gabbarini, Bertucci, Cianfanelli, Marini e Galieti hanno inviato, lunedì 23 settembre, una nota indirizzata al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, alla Direzione regionale infrastrutture, ambiente e politiche abitative e, per conoscenza, alla Segreteria tecnico operativa dell’autorità Ato2 e al gestore del Servizio idrico integrato Acea Ato2, manifestando collegialmente “l’urgenza di avviare tale impianto di depurazione e di conoscere la data in cui lo stesso verrà definitivamente messo in esercizio”. Non si è fatta attendere una prima risposta della Regione Lazio,
attraverso l'Assessore all'ambiente Fabio Refrigeri. “Fermo restando che il nuovo depuratore di Ardea è sostanzialmente ultimato e entrerà in funzione in brevissimo tempo, ritengo utile sottolineare che la Regione Lazio è impegnata a trovare un accordo tra le diverse parti coinvolte: con il Comune di Ardea che diventerà proprietario dell'infrastruttura, come previsto per legge, costruita sul suo territorio; con il soggetto che dovrà essere il gestore, ovvero Acea, visto che l'impianto è intercomunale; con la società Idrica, con cui Ardea è in gestione salvaguardata per altri due impianti, che di fatto rivendica diritti sulla gestione del nuovo depuratore”, ha dichiarato l'Assessore all'ambiente della Regione Lazio, Fabio Refrigeri.
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17 CRONACA S.Palomba: il “fotoservizio” dei cittadini e l’operazione della Polizia Ottobre 2013
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a situazione non è molto diversa a S. Palomba, dove dagli uffici di una compagnia telefonica si può assistere alle prestazioni delle prostitute di via Ardeatina. Un intero servizio fotografico è stato scattato dalle finestre dell’edificio, che dimostra come non ci sia modo di arginare il fenomeno in questa zona. Il 23 settembre, infatti, la Squadra Mobile della Questura di Roma ha eseguito 9 provvedimenti restrittivi a carico di cittadini stranieri responsabili a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al reclutamento, induzione e sfruttamento della
ARDEA
prostituzione, anche minorile. 3 sono state le ordinanze di custodia cautelare emesse dal GIP di Roma sono state eseguite tra Pomezia e Roma, mentre 6 i provvedimenti di fermo eseguiti nei giorni precedenti nei Comuni di Albano, Ardea e Pomezia. I provvedimenti erano giunti al termine di un’intensa attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile di Roma a partire dal mese di Marzo 2013, sotto la direzione del Sostituto Procuratore d.ssa Claudia Terracina della Procura della Repubblica di Roma, che ha permesso di accertare l’esistenza di un sodalizio criminale, operante da diversi anni e composto da cittadini rumeni gravitanti nel hinterland romano. Le vittime, tutte giovanissime donne rumene, una delle quali minorenne, venivano costrette dai propri connazionali a prostituirsi durante il giorno lungo le strade consolari Ardeatina e Laurentina. Le donne erano sottoposte dai propri sfruttatori, ai quali in alcuni casi erano legate da vincoli affettivi, a continue vessazioni e minacce, come fossero “cose” soggette al diritto di proprietà, ridotte e mantenute in un continuo stato di soggezione. Le indagini hanno preso le mosse da alcune prime timide dichiarazioni rese da una di loro nel corso di un controllo di polizia ed hanno, successivamente, permesso di accertare l’esistenza di un’organizzazione ben strutturata gerarchicamente, evidenziando per ogni associato un ruolo specifico. Al vertice della struttura Croitoru Vasilica, il quale stabiliva le tariffe, concedeva i permessi e assegnava i posti. Questo inoltre si occupava, anche tramite sua moglie, di reclutare le donne in Romania. Mentre i singoli protettori avevano il duplice ruolo di organizzatori del sodalizio criminale e di sfruttatori di ciascuna vittima. Dalle indagini è emerso che una cifra variabile tra le 200 e le 300 euro dovesse essere versata settimanalmente per ogni donna “autorizzata” dall’organizzazione ad esercitare l’attività di meretricio nelle zone di loro competenza. Nel corso dell’indagine sono state
oltre dieci le vittime identificate. Oltre ai soldi, destinati ad assicurarsi il posto di lavoro, le donne dovevano dividere il restante guadagno col proprio diretto protettore che, insieme agli altri malviventi, esercitava per conto dell’organizzazione una stretta vigilanza dei luoghi di lavoro, assicurando il rispetto delle zone e degli orari. Le somme del “canone” imposto venivano poi versate dai protettori al vertice dell’organizzazione, direttamente o facendole recapitare tramite corrieri oppure transazioni bancarie in Romania, dove venivano reinvestite per l’acquisto di immobili. Claudia Bartolini
Refrigeri e Di Fiori a confronto sull’importante opera
“Per avviare il funzionamento dell'impianto – ha aggiunto – giova l'autorizzazione allo scarico, e ciò può avvenire se ci sarà un accordo tra Idrica e Acea. In questo senso, ritengo determinante l'opera di mediazione della Regione Lazio e del Comune di Ardea. Naturalmente, dopo quelli già avvenuti, solleciteremo le parti per un nuovo incontro. È in gioco un servizio essenziale per molte comunità dell'area”. “Nel giugno scorso – ha precisato il sindaco di Ardea Luca Di Fiori – ho convocato una conferenza di servizi alla quale sono state invitate tutte le parti coinvolte, manifestando le criticità esistenti. A fine agosto io e i tecnici comunali abbiamo incontrato l’Acea per manifestare nuovamente la situazione. Da parte del Comune di Ardea non ci sono assolutamente blocchi, ma occorre capire che per completare l’opera e metterla in funzione, la Regione deve mantenere gli impegni economici presi dall’ex Assessore Zaratti proprio per la realizzazione del depuratore. I sin-
daci dei Castelli e la Regione stessa dovrebbero sapere che per poter completare e mettere in funzione un impianto di tale portate servono molti soldi che un’Amministrazione comunale da sola non può permettersi: quello che chiediamo è quindi che vengano onorati gli impegni presi in precedenza. Si tratta di un finanziamento regionale superiore ai 5 milioni di euro, mai arrivati ad
Ardea, frutto di un preciso accordo. Non avere ancora il depuratore in funzione comporta disagi non solo ai Castelli, ma soprattutto ai nostri cittadini, specialmente quelli della zona di Montagnano, che non hanno ancora alcun allaccio al depuratore”. Ma quali sono le tempistiche, adesso? “Tutto questo dovrebbe essere ridiscusso in un incontro tra le parti che avverrà ad inizio ottobre. Ritengo giusto che ad un territorio che si mette a disposizione per un’opera come questa, che ha giustamente i suoi pro e contro, vada riconosciuto un contributo economico, dando così soddisfazione all’Amministrazione ed ai cittadini di Ardea. Per quanto riguarda Acea Ato 2 e la società Idrica, mi risulta abbiano già raggiunto un’intesa. Adesso resta solo da onorare l’accordo economico preso in passato dall’ex sindaco Carlo Eufemi e la vecchia Amministrazione regionale”. Claudia Bartolini
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Il Corriere della Città Ottobre 2013
“STORIA DEL TERRITORIO” RACCONTATA DAI LETTORI
Il parcheggio dei “sorci” Ovvero come si sprecano anche i miracoli
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ominciamo da circa venti anni fa. Dovete fidarvi perché quanto racconto non è completamente documentato (sennò non succedeva di certo con tanta miracolosa rapidità). A quell'epoca, 1993-1994, appena eletto Giancarlo Tassile, riuscii a combinare, per motivi professionali, un incontro tra il sindaco e un esponente della famiglia Marsicola, la quale aveva un notevole contenzioso con il Comune, per risolvere, tra altre cose, vecchi espropri mai definiti. La cosa andò bene per un po', fino a quando i soliti "politici" riuscirono a riposizionarsi con le loro abituali tattiche d’interdizione. Fatti che poi portarono al famoso progetto della “Città del Calcio”, una delle scemenze più grosse e inverosimili di tutti i tempi. Volendo, prima di queste interferenze, promuovere il buon avvio del rapporto, espressi un’audacissima, pensavo quasi disperata, ma poi molto fortunata proposta. Suggerii di dare corso ad alcune iniziative che nel tempo sarebbero state comunque inevitabili, cioè la realizzazione: - del parcheggio dell'ufficio postale in Via Carlo Alberto Dalla Chiesa - di quello sotto al mercato, accessibile da Via Zara (su un terreno allora affittato alla famiglia Valentini, che si ritirò volentieri mantenendo il solo lotto all'angolo con via Odessa, dove adesso ci sono delle villette gialle e dove, prima ancora dei Valentini, c'era il vecchio campo di calcio di Torvajanica), - e quello di Via Olanda, sul retro della tribuna del campo sportivo. Quest'ultimo arrivò un po’ più tardi, perché qualcuno riteneva che il terreno fosse edificabile. Ma nel frattempo saltò fuori il parcheggio “grande” tra Via Zara e Via Olanda, di fronte all’ingresso degli spogliatoi e della piscina comunale. La cosa si svolse davvero con molta fortuna. Quando ancora non c’era la disponibilità del terreno dietro alla tribuna, qualcuno che aveva curato catastalmente la vicenda ricordò che il
commendatore Azelio Marsicola (morto nel 1974), che già aveva ceduto al Comune quattro ettari e mezzo di terreno per realizzare l'attuale centro sportivo di Via Zara, aveva ceduto un altro ettaro in sostituzione di quello che nel frattempo era stato consegnato alla Cassa per il Mezzogiorno per la costruire la torre piezometrica nota come "il fungo". Di quell'ettaro in più si erano dimenticati tutti e tutti ne avevano perse le tracce, salvo i due “anziani” geometri Giuseppe Marcello e Giulio Bassanello e un esperto geometra del Comune, Piero Palazzi, che se n’erano occupati venti anni prima. Confermarono che il Comune aveva già la proprietà di quel terreno, di profondità 50 m, di fronte all'ingresso degli spogliatoi, cioè quello che dovrebbe essere oggi il parcheggio del campo sportivo. Bastò capirlo, spiegarlo bene, fare qualche telefonata, qualche riunione, qualche misura in campo. Incredibile. E con questo si fecero i quattro parcheggi (addirittura uno in più), che servivano davvero, e molto prima di definire la questione degli espropri. Fattosi da sé il miracolo, da allora in poi, come succede spesso qui, abbiamo rovinato tutto e comunque ci si è provato spesso e in tutti i modi. Anni fa (estate 2005) nel parcheggio fatto per il mercato adiacente Via Zara, spesso già occupato da grossi gruppi di nomadi, erano state installate le famose bancarelle estive. La “festa” lì doveva durare almeno due mesi. Durò molto meno, lasciando un disastro igienico e ambientale, perché l'esito economico fu subito catastrofico e ad un certo punto qualcuno dei subconcessionari delle bancarelle cominciò a squagliarsela e pure "l'ente" concessionario capofila dimenticò di pagare i subappalti (mi parlarono dell’elettricista) e poi anche di pulire i luoghi dello sconcio. Ci dovette andare il Comune, ovviamente, ma non tanto presto, e certamente non fu gratis. In quel caso non erano state richieste le necessarie cauzioni o fideiussioni a garanzia per evitare quello che poi puntualmente si è verificato. E l’Ufficio Lavori Pubblici aveva espresso pareri negativi almeno su parte di queste iniziative, con motivazioni tecniche ed amministrative. Nel seguito il parcheggio del mercato è stato concesso ad un'altra società (2007), rendendolo addi-
rittura a pagamento (com’è andata a finire lo sappiamo tutti). Analoghe demenziali iniziative sono state prese sul parcheggio grande del campo sportivo, che per un certo periodo è stato recintato (chissà che fine hanno fatto quei bei grigliati keller?) e pure esso ha avuto vicende simili. Nella primavera del 2012 (ma poi rimasero sulla litoranea e alle giostre) qualcuno provò a spostare le bancarelle proprio nell’area del parcheggio del campo sportivo. Anche qui si era è visto il frequente accampamento d’intere tribù di nomadi con ampia esibizione di panni stesi o anche il puro uso come discarica abusiva di qualsiasi cosa, dai copertoni ai materassi, dalle batterie agli oli esausti, eternit. Quella recinzione aveva un senso, se però fosse servita a rendere utilizzabile e gestibile quell’area. Ma anche qui si produsse, alla fine di un percorso incomprensibile, solo un immondezzaio. Indovinate voi chi poi ha dovuto pulire. Lì dove doveva stare il parcheggio del campo sportivo (che pare esista ancora e ci sono stati spesi dei bei soldi recentemente) oggi il Comune sta’ organizzando il parcheggio, realizzando delle opere per farne il centro di raccolta della ormai fantomatica differenziata (ormai universalmente indifferenziata, come evidente a tutti): il parcheggio diventa un ufficialmente un immondezzaio e presto verranno da tutti gli stadi d’Europa per imparare la lezione e rifarlo di fronte quelli usati dalla serie A. Se volessimo farci, una sera d’estate, un concerto dei Cugini di Campagna, non si può perché lo stadio non è idoneo e la situazione igienica della zona è improponibile per uno spazio pubblico con notevole affluenza e affollamento. Pensate che bel ritorno di immagine, senza contare che dopo il blitz del 23 luglio per “liberare“ il ponte sul fosso della Crocetta, sotto la sede locale del Comune, i cancelli su Via Olanda restano aperti e le facce lì, levati gli stagionali coi gonfiabili, sono ancora le stesse. Ci passo spesso per via di certi sensi unici, e sul lato piscina (diciamo così), vicino a quel poco che resta delle campane verdi, si sono trasferite mandrie intere di ratti grossi come gatti. Forse hanno letto il cartello del cantiere e “stanno a sceje li mejo posti”. Luigi Torreti
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CRONACA 23 Discarica sempre Piste ciclabili a Pomezia: promosse e bocciate più vicina Ottobre 2013
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a protesta contro la discarica a Falcognana prosegue e si va sempre più agguerrita. A partecipare alla protesta anche molti cittadini di Pomezia ed Ardea, riuniti nel Comitato “No Discarica”, che il 30 settembre hanno raggiunto gli abitanti dei quartieri limitrofi al sito dove dovrà sorgere il post Malagrotta, per una particolare “notte bianca” antidiscarica. Quattro cortei sono partiti da diversi punti e si sono diretti verso via Ardeatina per confluire nella piazza antistante la discarica di Falcognana, al km 15,300 di via Ardeatina. L’insolita manifestazione ha visto i partecipanti, tra i quali anche molti bambini, impegnati in cortei, documentari, tornei e concerti. Le forze dell’ordine hanno bloccato il transito su via Ardeatina per diversi chilometri, così come su via di Falcognana, con conseguenti ripercussioni sul traffico. La piazza di fronte ai cancelli della discarica è stata allestita come se una vera e propria festa di quartiere, con panche, tavolini e sedie di plastica, palco con proiettore e grandi casse per la musica, un banchetto che vende magliette e gadget «No Discarica», tende, roulotte, spillatori per la birra e stand gastronomico con tutto l’occorrente per la griglia. “Non siamo dei violenti – hanno precisato i manifestanti – stiamo solo difendendo il nostro diritto alla salute”.
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iste ciclabili a Pomezia, un semaforo verde ed uno rosso. Bene al Parco della Crocetta: lo scorso mese avevamo segnalato le grosse buche e l’erba alta al ciglio della pista; nei giorni scorsi sono iniziati i lavori su richiesta dell’Amministrazione comunale pometina, che aveva inviato una lista con gli interventi da effettuare all’impresa che tre anni fa aveva realizzato la pista ciclabile. Male invece la pista che costeggia l’aeroporto di Pratica di Mare: sembra una jungla, il manto è dissestato e pieno di crepe, rendendo pericoloso il percorso, già di per sé disagiato in quanto senza parcheggi di scambio né all’inizio né alla fine. Ci auguriamo che anche questa volta qualcuno intervenga…
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CRONACA
Il Corriere della Città Ottobre 2013
Le mamme dell’associazione “La Tartaruga” raccontano la disabilità Problemi, difficoltà e paure, ma anche soddisfazioni grazie ad una “rete” di autoaiuto
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bbiamo conosciuto Monica il giorno in cui sono iniziate le scuole, lo stesso giorno in cui tante mamme si sono riunite in protesta perché, a causa della mancata presenza delle assistenti scolastiche AEC, per alcuni bambini, solo per alcuni, non è stato possibile il regolare ingresso a scuola. Dopo averla incontrata, con un sorriso tranquillo e rassicurante la prima cosa che Monica ha detto è stata : “Ci risiamo”, a voler significare che questa problematica non è nuova nel territorio di Ardea e che tante sono le famiglie toccate da questo disagio. Attraverso Monica sono molte altre le mamme che abbiamo conosciuto in questi giorni, tutte con problematiche ed esigenze differenti ma tutte unite da un comune denominatore: la volontà di aprire un finestra su “un mondo diverso”, così vicino ma spesso tanto lontano dalla quotidianità di ognuno di noi. Parliamo di bimbi autistici, con sindrome di down, con disabilità fisiche e psichiche, bimbi i cui genitori si trovano quotidianamente a dover faticare per avere ciò che spetterebbe a tutti di diritto: un percorso scolastico costante con un’adeguata assistenza e magari anche delle strutture in grado di ricevere i loro bambini anche fuori dall’orario scolastico. “In questo paese – ha detto Monica - non c’è la consapevolezza, se addirittura nemmeno la percezione, di quali siano le necessità di un bambino con disabilità. Nell’arco della giornata sono molteplici gli ostacoli da affrontare, partendo dalle cose più semplici, come i parcheggi riservati all’ingresso delle scuole, la complicata situazione di traffico per raggiungerle, per passare poi alla totale assenza di strutture terapeutiche adatte al sostegno che mettano a disposizione personale preparato e qualificato. Durante il percorso scolastico l’importanza di una continuità assistenziale e di sostegno costante è fondamentale per bambini come il suo Fabio, socievole e pieno di vitalità. Una delle caratteristiche di chi, come lui, ha la sindrome di down – ci ha spiegato Monica - è proprio la ricerca di una stabilità e ripetitività usuale dei gesti, dei ritmi e delle abitudini quotidiane, anche nel fare le cose più semplici e banali. Di conseguenza è molto importante che anche le persone che affiancano questi ragazzi, e ancor di più quelli con patologie gravi, non cambino di volta in volta ed instaurino con loro un rapporto di familiarità e confidenza. Il rapporto di fiducia e quotidianità che si crea tra un’insegnate o un’assistente ed un bambino, in casi come questo, diventa presupposto essenziale per un’attività didattica costante e continuativa. Delle difficoltà per lo svolgimento dell’attività didattica ci ha parlato anche la mamma di Cristina e Sergio, entrambi con disabilità psichiatrica. “I miei figli - ha detto Mariolina – vogliono andare a
scuola normalmente, come tutti gli altri, ma purtroppo questo molto spesso non è possibile. Già all’apertura del nuovo anno scolastico, con la mancata designazione delle assistenti AEC da parte del Comune, l’inizio è stato problematico e sconfortante. Delle ore totali di assistenza per i bambini infatti, una metà, solitamente 14 ore, 15 nel caso delle scuole medie, viene coperta dal Comune e l’altra dal provveditorato. Ora, pur essendo state designate, dopo la prima settimana, le assistenti AEC dal Comune, non sono però ancora presenti le insegnanti di sostegno di nomina del provveditorato. L’attività di sostegno – ha poi spiegato con molta preoccupazione e stanchezza Mariolina - è l’unica e indispensabile via per poter consentire un corretto svolgimento del percorso didattico ai miei bambini e a tutti gli altri che presentino disabilità. Lo scorso anno, delle 30 ore totali di sostegno per Cristina, 15 sono state coperte con l’assistenza AEC dal Comune, e delle rimanenti 15 ore, solo per 6 Cristina ha potuto avere un’insegnate di sostegno. Io andavo a riprendere a scuola mia figlia tutti i giorni alle 12.20. Quest’anno la situazione è ancora più critica perché al momento non sono state ancora designate le insegnanti di sostegno neanche per le 6 ore dell’anno scorso”. “Il primo giorno di scuola – ha continuato Mariolina - quando non c’erano neanche le AEC io sono dovuta stare in classe con mia figlia: ho chiesto il permesso al preside e sono entrata a farle da assistente. Non c’era nessuno che potesse farlo in quel momento e mia figlia vuole andare a scuola, quindi io sono stata con lei finché ho potuto e finché il preside non ha trovato una soluzione temporanea fino alla designazione almeno delle assistenti AEC, che comunque coprono solo la metà delle ore totali”.
E’ molto amareggiata Mariolina quando, dopo aver raccontato in parte la sua storia, dice che tutte le mamme che come lei ogni giorno devono affrontare questa continua corsa ad ostacoli si chiedono il perché. Perché la politica continui ad attribuire la causa di questo problema ai tagli economici, tagli che ricadono sui loro bambini che non hanno alcuna responsabilità delle difficoltà del nostro Paese e dei Comuni in cui vivono ma che dovrebbero avere solo riconosciuto il loro diritto alla scuola ed allo studio. L’orario scolastico e l’attività didattica occupano solo la prima parte della giornata, usciti da scuola c’è ancora un intero pomeriggio da affrontare. Normalmente ci sono tante attività pomeridiane per i ragazzi ma per bambini con disabilità il territorio non offre strutture terapeutiche, centri sportivi o ludici preparati ad accoglierli. Inoltre da quest’anno è stato effettuato un ulteriore taglio. Le ore di assistenza domiciliare, fino allo scorso anno nove a settimana, adesso sono state ridotte a quattro. Questo significa meno presenza di specialisti a supporto dei bambini e meno aiuto ai loro genitori che in questi casi non possono assumere delle comuni baby-sitter per supplire all’assistenza domiciliare. Per tutti questi motivi è nata “La Tartaruga”. A spiegarcelo è stata Antonella, giovanissima mamma di tre figli, il più grande dei quali, il vivacissimo Alberto, ha anche lui la sindrome di down. “Siamo tutti genitori di bambini diversamente abili – ci ha spiegato – e per necessità e volontà abbiamo dato vita a questa Onlus, l’Associazione La Tartaruga, con sede alla Nuova Florida. Insieme cerchiamo innanzitutto di portare avanti battaglie per i nostri figli, per far sì che possano avere vita più semplice e una formazione adeguata alle loro esigenze.
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Oltre alle numerose battaglie legali intraprese nel corso del tempo, cerchiamo di organizzare e gestire le attività e i progetti terapeutico-riabilitativi. Ci appoggiamo al momento all’unico centro del territorio ardeatino dove sia possibile usufruire di terapie adeguate. Il centro si trova in via Laurentina ed è gestito dalla dott.ssa Laura Ulisse, terapista della neuro psicomotricità dell’età evolutiva, e dalla dott.ssa Daniela D’Alesio, psicologa e psicoterapeuta. Qui vengono portati avanti diversi progetti terapeutici per diverse problematiche cercando di far intraprendere ai bambini dei percorsi personali. Con l’aiuto di giovani volontari, parallelamente alla terapia riabilitativa, i ragazzi intraprendono anche progetti mirati al raggiungimento di situazioni di autonomia. Contemporaneamente ai canonici programmi assistenziali ed educativi supportati dagli specialisti e dai genitori, con i giovani volontari i bambini affrontano situazioni comuni, come potrebbe essere una spesa al supermercato o una semplice passeggiata, in cui non sono con un adulto o un educatore ma semplicemente con un giovane compagno con il quale
CRONACA instaurare un rapporto di amicizia, ma al contempo portare a termine una valida esperienza formativa. Ad Ardea la Tartaruga, supportata dalle dottoresse Ulisse e D’Alesio, è l’unico centro ad aver intrapreso questo tipo di progetto”. L’associazione, ci hanno spiegato le mamme, è fondamentale per i nostri ragazzi, ma non solo. L’impegno costante di chi partecipa alle attività è rivolto anche al sostegno alla genitorialità e alle famiglie. La onlus assume in questo modo la funzione di rete comune all’interno della quale condividere dubbi e paure, alla quale far riferimento nel momento in cui si viene a conoscenza della disabilità. Tutte le attività dell’associazione di fondano sul principio di base secondo cui la condivisione di una problematica sia il fondamento per aiutare la gestione e il superamento della problematica stessa. A questo proposito Mariolina ci tiene a sottolineare che, pur non trovando risposte terapeutiche attraverso le attività organizzate da “la Tartaruga” data la complessità delle patologie dei suoi bambini, è per lei comunque fondamentale far parte dell’associazione per l’importanza che questo ha per la sfera personale emotiva e per il supporto psicologico suo e della sua famiglia. Monica, parlando anche a nome delle altre mamme, ci fa notare come spesso quando si parla di disabilità si sottolineino, come è giusto che sia, soprattutto gli aspetti negativi e le difficoltà che si presentano. Quello che secondo lei non emerge abbastanza e invece andrebbe mostrato è come questi bambini cambino la vita di chi sta loro vicino. Conoscendoli e passando del tempo con loro ci si può rendere conto della ricchezza interiore che possiedono, dalla quale forse ogni adulto consapevole potrebbe e dovrebbe trarre insegnamento. La loro semplicità, il loro essere così lineari
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in quello che fanno e dicono, il loro stupore nel ricevere una qualsiasi attenzione particolare, anche minima, riportano l’attenzione su quelli che sono i valori essenziali della vita. Questi sono solo alcuni dei pensieri e dei problemi di cui siamo stati messi a conoscenza da queste donne. Donne che sono mamme e lavoratrici, donne che mano a mano nel tempo sono diventate le une supporto per le altre. Perché allora, ci chiediamo noi che le abbiamo conosciute, se loro riescono ad organizzarsi in una rete che le unisce e le aiuta a superare le difficoltà del quotidiano, questo non accade anche a più ampi ed alti livelli, con degli aiuti concreti che arrivino dall’alto, sul piano strutturale, scolastico e socio-asssitenziale? Probabilmente sarà difficile avere una risposta concreta e accettabile a questo interrogativo, la cosa certa però è che qualsiasi bambino ha il diritto di una formazione serena e adeguata che favorisca la sua crescita ed il suo sviluppo, senza che qualcuno per lui debba necessariamente rivendicarlo come fosse una concessione straordinaria. Giulia Presciutti
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RUBRICA
Il Corriere della Città
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Un Anthurium per la vita Sabato 5 e Domenica 6 ottobre l’ A.I.D.O. di Pomezia e Ardea sarà presente nella Piazza Indipendenza di Pomezia per promuovere la cultura della Donazione di Organi a scopo di trapianto terapeutico.
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sapevolezza che può sollevare la famiglia dal prendere una decisione delicata in un momento di forte stress emotivo e di lutto per la perdita di un caro. Nel corso degli anni, il nostro paese ha dimostrato una elevata sensibilità per questo tema: sono aumentate le donazioni e i trapianti e quindi sono state salvate molte vite, è migliorata la qualità, c’è stato un blocco alla emigrazione per i trapianti all’estero. Tutto questo però non basta. Continua ad essere presente una insufficiente disponibilità di organi che incide sui programmi di trapianto nel nostro paese. Mediamente, in un anno i pazienti in lista di attesa per un trapianto sono più di 8.000 e i trapianti effettuati sono poco più di 3.000. Solo una persona su tre di quelle in attesa riuscirà a vincere la sua battaglia per la vita. Per gli altri: o una lista d'attesa che non lascia speranze o sarà la fine. IL GRUPPO INTERCOMUNALE A.I.D.O. DI POMEZIA E ARDEA SARÀ PRESENTE CON UNA PROPRIA POSTAZIONE IN PIAZZA INDIPENDENZA A POMEZIA.
abato 5 e Domenica 6 ottobre si svolgerà la dodicesima giornata nazionale di informazione e autofinanziamento, promossa dall’Associazione Italiana per la Donazione di Organi, tessuti e cellule (A.I.D.O.) con l’adesione del Presidente della Repubblica. I volontari dell’A.I.D.O. saranno presenti in oltre 1.000 piazze per incontrare i cittadini, dare loro informazioni, raccogliere le dichiarazioni di volontà positive alla donazione di organi e tessuti e offrire una piantina di Anthurium andreanum. Le offerte ricevute saranno finalizzate a ulteriori campagne informative e alla ricerca sui trapianti. L’iniziativa rientra nel quadro delle numerose attività informative che l’Associazione porta avanti da 40 anni. Sicuramente la donazione di organi può essere considerata, al pari di altri gesti solidali e gratuiti, un passo importante per rafforzare il valore civile di un popolo e per diffondere il principio di responsabilità sociale. Esprimere il proprio consenso alla donazione in vita rappresenta un atto di con-
A.I.D.O. Pomezia e Ardea I
l Gruppo Intercomunale AIDO di Pomezia e Ardea opera nel territorio dal 1994, conta 577 iscritti e la sua attività non si limita solamente alla raccolta di dichiarazioni favorevoli alla donazione ed alla presenza nelle piazze in occasione delle Giornate Nazionali di informazione su Donazione e Trapianto. In stretta collaborazione con le locali strutture del Servizio Sanitario Nazionale – e in particolare con il Coordinamento Donazione, Prelievo e Trapianto della ASL Roma H – il Gruppo attua nel proprio territorio iniziative che riguardano principalmente interventi di informa-
zione sanitaria e di educazione civica intesi ad accrescere nei cittadini la cultura della donazione e a promuovere lo sviluppo di una coscienza sociale e l’assunzione di responsabilità nei confronti della salute altrui. In particolare, da novembre 2010 a dicembre 2012 gli interventi informativi e di sensibilizzazione sociale, oltre che ad alcuni Reparti dell’Aeroporto di Pratica di Mare e a un Comitato di Quartiere (il “Nuova Lavinium”), sono stati indirizzati prevalentemente alle scuole medie inferiori e superiori coinvolgendo ben quasi 3.500 studenti.
Il Gruppo ottempera a tutte le prescrizioni di legge previste per le Associazioni di Volontariato ed è iscritto al Registro Regionale delle Organizzazioni di Volontariato del Lazio. Gruppo Intercomunale A.I.D.O. di Pomezia e Ardea Per saperne di più, leggi le RISPOSTE ALLE DOMANDE PIÙ FREQUENTI SU DONAZIONE E TRAPIANTO su www.ilcorrieredellacitta.com
Offerte di lavoro nell’ambito della comunicazione
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n un’Italia in cui le previsioni Ocse segnalano per il 2014 un aumento del tasso di disoccupazione pari al 12,6%, non c’è da stupirsi se la sfiducia cresce nei confronti di qualunque ambito lavorativo. Un neodiplomato (e non solo) si ritrova in tal modo spiazzato e spaventato non sapendo realmente come affrontare il calo così brutale della domanda, la crisi così sentita dei servizi e del sistema scolastico, la staticità di una politica inconcludente di cui non può che divenire spettatore passivo e insoddisfatto. Dalla sanità alla ristorazione, professionalizzarsi, investire in qualunque ambiente diviene un terno
al lotto e ci si chiede se la società, come la vediamo oggi, saprà ripagare in termini economici e lavorativi il tempo, il denaro e la fatica spesi nell’apprendimento di una professione. Tanto più questo discorso vale nell’ambito della comunicazione, del giornalismo, dell’editoria, nel quale parametri di selezione non risultano essere solo il titolo di studi conseguito e le competenze professionali acquisite ma anche la curiosità, il continuo aggiornamento e il capitale sociale dell’individuo, che diventano doti indubbiamente concorrenziali. Eppure in cosa consista praticamente la “comunicazione” è ancora da delineare e adesso che a cor-
reggere le bozze ci pensa word, qual è il ruolo di un lavoratore in questo ambito? Braccio destro della comunicazione odierna non può che essere il web. A sua volta braccio destro del web non può che essere la lingua inglese, allorché non prendiamoci in giro e affermiamo schiettamente che senza entrambi questi requisiti la scalata alla conquista del monte della comunicazione risulta molto più impervia. Non a caso frugando in rete profili professionali vengono ricercati soprattutto nelle agenzie di comunicazione web, nelle web agency, nel web marketing. Stiamo assistendo alla fine dell’era della carta stampata e,
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RUBRICA
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GEA: Rubrica di informazione su animali e ambiente
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el lontano 1978, a Parigi, l’Unesco sottoscriveva la Dichiarazione universale dei diritti dell'animale con lo scopo di fornire un codice etico che sancisse i diritti spettanti ad ogni forma di vita. Sono passati trentacinque anni, ma le esigenze che allora spinsero alla sottoscrizione di una Dichiarazione ufficiale restano oggi quanto mai attuali. “Considerato che ogni animale ha dei diritti; considerato che il riconoscimento ed il disprezzo di questi diritti hanno portato e continuano a portare l’uomo a commettere dei crimini contro la natura e contro gli animali; considerato che il riconoscimento da parte della specie umana del diritto all’esistenza delle altre specie animali costituisce il fondamento della coesistenza della specie nel mondo; considerato che genocidi sono perpetrati dall’uomo e altri ancora se ne minacciano; considerato che il rispetto degli animali da parte dell’uomo è legato al rispetto degli uomini tra loro; considerato che l’educazione deve insegnare sin dall’infanzia a osservare, comprendere, rispettare e amare gli animali…” Così recita il preambolo della Dichiarazione, offrendoci molti spunti di riflessione: L’uomo, pur appartenendo al regno animale, ha preteso storicamente di elevarsi a qualcosa di diverso e migliore di esso, sfruttando l’intelletto e la ragione come alibi per piegare il pianeta e le altre forme di vita al suo bisogno. Eppure, sin dall’antichità, i grandi pensatori si sono domandati quanto questa supremazia fosse giustificabile e fondabile su una differenza qualitativa tra la specie umana e quella animale. Il progresso scientifico ha fortunatamente smascherato l’errore che abbiamo perpetrato per secoli, determinando come gli animali non umani, non solo, siano esseri senzienti in grado di provare dolore sia fisico che psicologico, ma anche capaci di empatia e di una complessa vita emozionale. Riconoscere loro dei Diritti pari a quelli per cui l’uomo ha storicamente lottato entro la sua specie, significa riconoscere la loro vita non più in funzione dei nostri bisogni o dei nostri capricci; significa anche tentare di smantellare quella gerarchia cosmica che abbiamo invenvolente o nolente, si deve stare al passo. Articoli di cronaca, musica, attualità, quotidiani, tutto visibile su pc, tablet e I- phone. Nemmeno il Corriere della Città rinuncia al suo Web site! Eppure la rivoluzione del libro non finisce qui: E-book. E’ un libro in formato digitale a cui si può avere accesso tramite computer e dispositivi mobili oppure dispositivi appositamente ideati per la lettura di testi lunghi in digitale, detti eReader. Anche Al Salone del libro di Torino, a Maggio, è stata presentata la conferenza “Manualistica in digitale e digital workshop” dove è stato lanciato il nuovo ebook di Comunicazione Lavoro “ SEO Google, guida al web marketing di Google”. L’ideazione del libro e del corso SEO Google ad esso correlato nasce dai tanti annunci di lavoro che richiedono competenze in ambito SEO e web marketing e dalle stesse aziende che vogliono formare i propri collaboratori per rilanciare il proprio sito in funzione dei motori di ricerca. L’acronimo “SEO” sta per Search Engine
tato sulla base della nostra capacità razionale, senza considerare che anche gli altri animali hanno una loro forma di intelletto a noi incomprensibile, e che ci ha voluti padroni della natura e delle altre vite. Riconoscere il Rispetto verso ogni forma vivente potrebbe aiutare l’uomo a decostruire anche tutte le gerarchie interne alla sua specie che costringono all’emarginazione e alla sofferenza tanta parte dell’umanità. ”Tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita e hanno gli stessi diritti all’esistenza. Ogni animale ha diritto al rispetto. L’uomo, in quanto specie animale, non può attribuirsi il diritto di sterminare gli altri animali o di sfruttarli violando questo diritto. Egli ha il dovere di mettere le sue conoscenze al servizio degli animali. Ogni animale ha diritto alla considerazione, alle cure e alla protezione dell’uomo.” Proseguono così i primi due Articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Animale e, se ancora oggi, nonostante molte leggi abbiano ricalcato tali diritti, continua un enorme dibattito e una interminabile lotta per il rispetto di questi e verso tutte le contraddizioni che permettono ancora l’uso delle loro vite a favore di una falsa scienza, il loro massacro quotidiano nell’industria alimentare e nello sport venatorio, il loro sfruttamento nei circhi e negli zoo, l’abbandono, il maltrattamento gratuito, l’intolleranza e l’irri-
Optimization, che in italiano potrebbe essere tradotto come “ottimizzazione per i motori di ricerca (e per gli utenti che li utilizzano)”. In poche parole “SEO” è l’insieme delle tecniche e strategie che permettono ad un sito web di essere trovato dagli utenti sui motori di ricerca. E’ quindi facile capire l’importanza che può avere l’acquisizione di determinate competenze sul web. Dunque per tutti coloro che cercano occupazione
spetto, dovremmo forse domandarci cosa potrebbe giustificarci se un giorno ci dovessero chiedere cosa abbiano fatto di terribile all’uomo per essere considerati gli ultimi gradini di una piramide che è solo nelle nostre menti. Accarezzate i vostri animali e cercate di capire cosa vi chiedono, invece di strillarli o di abbandonarli, proteggeteli e aiutate quelli in difficoltà, adottate e non comprate, informatevi e fate scelte quotidiane consapevoli di ciò che provocano all’ambiente e agli animali, insegnate ai vostri figli il valore della loro vita. Superiamo l’antichissima paura di riconoscere che … “Anch’io sono l’altro”. Ringraziamo la Redazione per averci concesso questa piccola rubrica mensile, augurandoci di informare e sensibilizzare non solo quanti condividono con noi la lotta per i diritti degli animali, ma anche tutti coloro che non si sono ancora approcciati a questo mondo. Approfittiamo per esortare tutti ad aderire con una firma all’Iniziativa Popolare Europea “Stop Vivisection” ed esprimere il proprio NO alla sperimentazione animale, chiedendo all’Unione Europea un percorso scientificamente avanzato, a tutela degli esseri umani e dei diritti degli animali (www.stopvivisection.eu). Alessia Campoli Foto di Giuseppe Marrone
in questo ambito è consigliabile partire dal Web : il sito “Comunicazione lavoro” è un buon punto di riferimento per i laureati in comunicazione, marketing o giornalismo, in quanto si selezionano e si verificano con scrupolosità l’attendibilità degli annunci di lavoro che fanno riferimento ad aziende ed enti pubblici. Ma non è l’unico sito utile in questo settore. “Tiragraffi” è un magazine online dedicato interamente al mondo della comunicazione e del marketing. Oltre ad articoli, interviste, progetti, vi si possono trovare molte offerte di lavoro: copywriter, addetti alle pubbliche relazioni, designer, web editor ma anche grafici e fotografi, lavoro a tempo determinato e non, contratti a progetto e stage. Ad ospitare domande ed offerte di lavoro sono anche i siti Ferpi (Federazione relazioni pubbliche italiane) e Prima Online. La prima regola è non perdersi d’animo, curiosare per credere! Claudia Bartolini
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Il Corriere della Città
Ottobre 2013
Sport, scuola di vita Il presidente del consorzio Pomezia Sport Mario Massaroni illustra la situazione delle società sportive del territorio
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ieci anni di attività, decine di migliaia di atleti, sportivi e semplici appassionati che hanno frequentato i campi delle società che ne fanno parte. Questo è il Consorzio “Pomezia Sport”, costituito nel novembre 2003, con affiliate quasi tutte le realtà sportive pometine, si è sempre distinto per l’attività e l’efficienza della sua organizzazione. Per l’importante anniversario parla il presidente del Consorzio, Mario Massaroni, da sempre in campo ed in prima linea per la difesa dello sport a Pomezia. “In realtà abbiamo iniziato a lavorare dopo aver vinto un bando europeo nel 2006, grazie al quale abbiamo preso in gestione per nove anni i campi comunali, pagando all’Amministrazione circa 100 mila euro l’anno più IVA in contanti e provvedendo a tutti i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti per un valore di circa 300 mila euro. A questo vanno aggiunte tutte le attività sportive, sia agonistiche che non, fatte gratuitamente nelle scuole”. Massaroni fornisce questi dati per dimostrare che dando in gestione gli impianti sportivi al Consorzio, il Comune di Pomezia non ci ha di certo rimesso, anzi… Ed anche i cittadini semplici spettatori hanno potuto usufruire di vantaggi, visto che nessun ingresso alle manifestazioni sportive, anche quelle di un certo pregio o con squadre provenienti dall’estero, è mai stato messo a pagamento. Ma come si è sostenuto finora il Consorzio? “Grazie agli sponsor privati, oltre alle iscrizioni, che sono comunque a costi molto bassi. Addirittura per le fasce di reddito molto basse – che in questo periodo a Pomezia purtroppo sono cresciute a dismisura – abbiamo messo gli impianti a disposizione gratuitamente, per dare a tutti la possibilità di fare sport, un’attività che, al pari dell’istruzione, è sicuramente primaria e fondamentale per l’essere umano”. 12 mila tesserati attuali, 17 società sportive – solo 3 (due di pallavolo ed una di calcio) non ne fanno parte per scelta personale – che spaziano per tutti gli sport, dal pugilato al calcio, dal tiro con l’arco al basket, dalla pallanuoto al calcio a 5, anche quest’anno il Consorzio organizzerà i giochi sportivi studenteschi, che prenderanno il nome di Pomezia School Sport. “Ci faremo carico di tutta l’organizzazione e delle spese. Quello che chiediamo al Comune di Pomezia è solo un appoggio formale, di immagine”. I campi gestiti dal Consorzio sono qualcosa di più di semplici stadi: sono punti di aggregazione ed associazionismo tra giovani in un territorio che non offre troppi spunti o posti per divertirsi. “In questo momento di ristrettezza economica e mancanza di punti di riferimento soprattutto per i giovani, lo sport rimane l’unico faro che accompagna migliaia di persone, l’unico obiettivo che può aiutare a salvare molti giovani”. Ma qual è la situazione attuale del Consorzio? “Noi abbiamo un contratto in essere fino al 2016. Nel frattempo, chiunque voglia utilizzare le strutture sportive può farlo, mentre noi siamo disponibili a metterci seduti intorno ad un tavolo di concertazione con il Comune per poter esaltare ancora di più l’immagine di Pomezia nel campo dello sport e della cul-
tura, in perfetto allineamento con lo slogan coniato qualche anno fa “Pomezia città dello sport e della Cultura”, quando avevamo una squadra di basket ed una di pallavolo in serie A, una squadra di calcio in serie C ed un’Università che contava circa 1800 iscritti. Adesso che l’Università non c’è più, noi puntiamo alle scuole primarie e secondarie per insegnare ai bambini più piccoli il valore dello sport”. Cosa vorreste fare? “Aprire un dialogo più costruttivo con l’Amministrazione comunale, una sorta di tavolo permanente finalizzato ad una concertazione di intenti. Non chiediamo certo soldi. Quello che vogliamo è ampliare l’offerta sportiva, offrendo lo sport alla scuola gratuitamente la mattina e portare in maniera più ampia lo sport nelle scuole anche nel pomeriggio come attività extrascolastica”. Avete già parlato con l’Amministrazione di questo progetto? “Dovremmo incontrare gli amministratori nei prossimi giorni per illustrare il progetto – che è veramente molto importante – nei dettagli, sperando in una loro collaborazione”. Qual è il punto di forza del Consorzio? “Io mi rifarei alla collettività, in quanto grazie all’esistenza del Consorzio finora il Comune ha risparmiato circa 1 milione e 600 mila euro tra i soldi da noi versati direttamente nelle casse comunali e quelli utilizzati per il rifacimento degli impianti, che erano davvero fatiscenti. Paghiamo noi le utenze e non c’è più bisogno di pagare il personale comunale, con notevole
risparmio per il Comune e, di conseguenza, per tutti i cittadini. Questo per noi è un vanto, soprattutto perché Pomezia la una percentuale di impianti sportivi, rispetto al numero di abitanti, più alta del Lazio. Abbiamo un’attenzione particolare nei confronti delle strutture, cosa che non potrebbe esserci se queste fossero gestite direttamente dall’Amministrazione comunale, che oltretutto ha orari limitati rispetto a quelli che possiamo garantire noi”. Qualcuno vi accusa di voler utilizzare gli impianti in maniera privatistica. “Questo non è assolutamente vero: chiunque può usufruirne, a partire ovviamente dal Comune che vi ha organizzato in passato vari eventi, trovando sempre tutto in ordine e funzionante alla perfezione. Tutte le manifestazioni sportive o di spettacolo organizzate a Pomezia hanno potuto godere delle strutture in gestione al Consorzio”. Qual è il prossimo progetto, oltre a quelli illustrati? “Prima della fine dell’anno organizzeremo un convegno su sport e salute, per dare la possibilità ai cittadini di ascoltare dal vivo sportivi, medici, biologi, manager internazionali e professionisti che daranno indicazioni preziose su quelli che sono i lati positivi dello sport e, allo stesso tempo, per mettere in guardia da tutte quelle pratiche scorrette, compreso l’utilizzo di sostanze artificiali, che danneggiano l’organismo”. Matteo Acitelli
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SPORT
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Calcio locale: al via la stagione 2013-14 un netto cambio di rotta per riuscire a disputare quantomeno un campionato tranquillo. PROSSIMI TURNI: 06/10 Morandi (ultimo)-Lido dei Pini (2°), TNF (12°)-Unipomezia (2°); 13/10 Lido dei Pini (2°)-Comp. Portuale CV (13°), Palocco (11°)TNF (12°), Unipomezia (2°)-Almas Roma (9°)
ECCELLENZA E PROMOZIONE: TUTTO SUI PRIMI TRE TURNI DI CAMPIONATO. TORNANO IN CAMPO ANCHE PRIMA E SECONDA CATEGORIA, IL 29 SETTEMBRE SI E' DISPUTATA LA PRIMA GIORNATA. COPPA ITALIA E COPPA LAZIO: PASSANO TEAM NUOVA FLORIDA E TORVAIANICA, ELIMINATA LA CITTA' DI POMEZIA
CALCIO
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lla fine il momento tanto atteso è arrivato. Le squadre del territorio, dopo la consueta fase di preparazione, sono tornate a fare sul serio affrontando i primi appuntamenti ufficiali della stagione. Ad aprire le danze sono state le compagini impegnate nei tornei di Eccellenza e Promozione, entrambe al via lo scorso 15 Settembre, mentre prima e seconda categoria hanno invece dovuto aspettare l'ultimo weekend del mese per tornare in campo; la terza, come è noto, partirà solo ad Ottobre. Vediamo dunque quanto accaduto in queste prime giornate di campionato. Eccellenza, parte piano il Real – Quattro punti all'attivo, una vittoria, un pari ed una sconfitta. E' questo il primissimo bilancio per la maggior squadra del territorio che per il mo-
mento vale un piazzamento a centro classifica; nonostante il rotondo successo all'esordio contro il Gaeta (14) infatti, la squadra, nei successivi due turni, ha rallentato il passo pareggiando prima in casa contro la Lupa Castelli Romani (1-1) per poi cedere il passo nell'ultimo week-end di Settembre al Monte S. Giovanni Campano (2-1). La classifica comunque è ancora cortissima e la compagine rosso-blu ha tutte le carte in regola, e soprattutto il tempo, per recuperare il terreno perduto. PROSSIMI TURNI (CAMPIONATO): 06/10 Real Pomezia (10°)-Ciampino (11°); 13/10 Albalonga (14°)-Real Pomezia (10°) Promozione, Unipomezia e Lido dei Pini che avvio! Male la Nuova Florida, solo un punto conquistato – L'Unipomezia Virtus 1938, dopo
aver dominato il torneo di prima categoria nella passata stagione, continua a stupire anche in un campionato di caratura superiore, arrivando imbattuta alla quarta giornata e con ben 7 punti messi in cascina; per la squadra di Mister Bussi si tratta di un grande avvio che per il momento vale il secondo posto alle spalle della capolista Tolfa a punteggio pieno. Secondo posto condiviso tuttavia, tra le altre, con un'altra formazione del territorio, il Lido dei Pini; la squadra, scrollatasi di dosso le “fatiche” della passata stagione, ha iniziato il torneo con il piglio giusto e può guardare con ottimismo al prossimo futuro. Chi non sorride è invece la Nuova Florida che paga a caro prezzo lo scotto del salto di categoria: nelle tre giornate disputate, due sconfitte e appena un punto conquistato il bottino ottenuto. Servirà
Calcio di categoria, i risultati del primo turno. Airone ok: 2-1 al Certosa. Cade la Città di Pomezia. In seconda parte bene il Torvaianica, solo un pari per il Tor San Lorenzo. Si ferma l'Indomita – PRIMA CATEGORIA GIR. F: Airone Ardea-Certosa 2-1, Atletico Lariano-Città di Pomezia 3-1. SECONDA CATEGORIA GIR. D: Primavalle-Indomita 31. SECONDA CATEGORIA GIR. I: Torvaianica-Virtus D.A. 1-0, Real Velletri-Tor San Lorenzo 2-2 Coppa Italia: Eccellenza, il Real all'esordio il 2 Ottobre. Promozione, festeggia il Team Nuova Florida. In Coppa Lazio avanti il Torvaianica (sec. Cat.), out la Città di Pomezia (prima cat.) - Mentre il Real attende ancora i box per esordire nella competizione nazionale organizzata per la categoria, il bilancio per le squadre del territorio impegnate in coppa è più che positivo: il Team Nuova Florida, nonostante l'avvio deficitario in campionato, per il momento può consolarsi con il passaggio del turno nella competizione, avendo battuto con un punteggio complessivo di 32 la Romulea (and. TNF- Romulea 1-0; rit. Romulea-TNF 2-2). Bene anche il Torvaianica – parliamo qui di Coppa Lazio – che supera il mini girone da tre squadre arrivando davanti alla Lamaro Cinecittà e alla Scalambra Serrone; non mancano però le note negative: la Città di Pomezia, dopo aver vinto in casa il match d'andata contro la Portuense (1-0), è caduta clamorosamente al ritorno, perdendo la sfida 2-0. Il punteggio complessivo, 2-1, ha condannato i pometini che abbandonano così la competizione. Collegamenti e link utili – Per le cronache di tutte le gare del territorio www.lagazzettapontina.it; per calendario e classifiche www.fiatti.com Luca Mugnaioli @Lu_mugna
32 ROMA: UN'ALTRA AREA PEDONALE IN ARRIVO Piazza di Spagna chiusa al traffico da Natale: stop a taxi, Ncc e bus - Piazza di Spagna pedonalizzata entro Natale. È uno dei punti per i quali stanno lavorando gli uomini del dipartimento Mobilità del Campidoglio. Novità inserite in agenda dall’assessore Guido Improta e destinate a cambiare il
INFORMAZIONE volto della città, almeno dal punto di vista del traffico e della fruibilità. La pedonalizzazione del Tridente, quindi, se l’agenda sarà rispettata, avrà come capofila delle nuove aree destinate ai pedoni, la restituzione ai cittadini di una delle più belle e famose piazze romane. E a Natale chiunque potrà fare shopping senza preoccuparsi di evitare taxi e auto blu. Un progetto che prevede un capitolo di
spesa non troppo elevato, visto che è fattibile praticamente a costo zero. E i lavori di restyling cominciati più di due anni fa, ormai quasi al termine, con la ripavimentazione di molte strade, come via della Borgognona, via della Croce, fino a Piazza del Popolo, ridaranno il tocco finale al nuovo look dell’area davanti a Trinità dei Monti. (Fonte: Messaggero.it)
Notizie Tascabili Il Pdl «Dimissioni di massa dopo il 4 ottobre» Berlusconi: «La sinistra esulta, ma si sbaglia» I parlamentari del Pdl pronti a lasciare: «Stavolta non torniamo indietro». Napolitano si riserva di verificare la situazione - Torna la «linea dura» nel Pdl sulla decadenza di Berlusconi. L'ipotesi portata avanti dai «falchi» del partito è passata. Se il 4 ottobre la Giunta del Senato voterà la decadenza di Berlusconi, i parlamentari del Pdl si dimetteranno in massa. Obiettivo: costringere il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, allo scioglimento delle Camere. Il presidente della Repubblica, secondo quanto si apprende da fonti del Quirinale, si riserva di verificare con maggiore esattezza quali siano state le conclusioni dell'assemblea dei parlamentari del Pdl. (Fonte: Corriere.it)
Iran: ci sia riconosciuto diritto a arricchire uranio. Domani (27 Settembre) l'Iran assumera' il controllo della centrale nucleare civile di Bushehr costruita dai russi nel sud del Paese - TEHERAN L'Occidente riconosca il diritto dell'Iran ad arricchire l'uranio sul suo territorio. ''L'Occidente - ha detto il presidente iraniano Hassan Rohani - deve riconoscere tutti i diritti della nazione iraniana, inclusi quelli al nucleare e all'arricchimento dell'uranio sul suo territorio nel quadro delle regole internazionali''. Il diritto all'arricchimento dell'uranio è un punto fermo della strategia negoziale iraniana: ''In questi negoziati - ha ribadito Rohani come riferisce l'agenzia Fars - tutti i diritti della nazione iraniana, inclusi i diritti nucleari e i diritti all'arricchimento sul territorio dell'Iran, dovrebbero essere accettati nel quadro delle norme e dei regolamenti internazionali''. Nel riferirsi ai colloqui con l'Occidente, parlando ad una parata militare Rohani ha detto che ''siamo pronti a patto che non vi siano precondizioni per i negoziati''.(FONTE: ANSA.IT)
Il Corriere della Città Ottobre 2013
di Luca Mugnaioli
24 ore, e ha dimostrato che un triciclo ci mette meno di un autobus diNew York ad attraversare le vie centrali. (fonte: notizie.delmondo.info)
Boom Instagram, 150 mln di utenti attivi che raccontano il mondo in tempo reale - Il social network fotografico cresce a ritmi vertiginosi: 50 milioni di utenti attivi guadagnati solo negli ultimi sei mesi. Anche sulla scia delle nuove funzioni video e dei grandi eventi planetari, dall'Egitto alla Siria, dalle guerre agli eventi mondani, illustrati in tempo reale dagli scatti degli appassionati. Mentre Twitter è a due passi, entro l'anno arriva la pubblicità. (fonte: repubblica.it/tecnologia)
ALTRE IN BREVE
Telecom, Vegas: “Niente obbligo di Opa” Il presidente della Consob al Senato: «Se si cambiano le regole in corsa si rischia la reputazione del Paese» Verifica sul prezzo delle azioni - “Il Parlamento è sovrano» nel cambiare l’attuale normativa Opa in seguito agli sviluppi della vicenda Telecom ma occorre stare attenti alla tempistica perché se ciò avverrà dopo il passaggio di controllo a Telefonica di Telco questo potrebbe portare «a un rischio reputazionale per il Paese”. È quanto avvisa il presidente Consob, Giuseppe Vegas, che ricorda come appunto fino ad ora “il passaggio di controllo non sia ancora avvenuto” e c’è tempo quindi fino alla fine dell’anno. (Fonte: LaStampa.it) Imu, firmato il decreto per il rimborso ai Comuni. Sbloccati 2,3 miliardi di euro Il ministro Graziano Delrio parla di "una buona giornata" per gli enti locali. Il provvedimento riconosce anche un fondo di solidarietà pari a 6,7 miliardi più 120 milioni per costi aggiuntivi. Fassino: "Aspettiamo il via libera del titolare dell'Economia" (Fonte: ilFattoQuotidiano.it)
(spettacolo) Dario Argento trionfa al Los Angeles 3D A regista anche premio One of the digital stars of Hollywood (ansa) - (medicina) Sla: ecco meccanismi decorso malattia Studio Mario Negri-Università Sheffield pubblicato su Brain (http://www.ansa.it) CURIOSITÀ & LIFE STYLE
Dal numero di Settembre 2013 la rubrica Curiosità&Life style si è arricchita di una nuova sezione: si tratta dello spazio “twitter!twitter!twitter!” dove raccoglieremo i tweet contrassegnati dall'hashtag #NotizieT. pubblicati nel corso del mese. Giacca in pelo d'uomo! - La moda è ricca di capi di abbigliamento insoliti, e in questa categoria rientra indubbiamente la pelliccia in pelo di uomo messa in commercio in Gran Bretagna. Record di un uomo: videochat con persone di ogni paese del mondo - Mark Malkoff, comico americano, si è lanciato nell’impresa di videochiamare via Skype persone in tutti i paesi del mondo. L'uomo non è nuovo a questo tipo d'imprese insolite: tra le altre cose, ha vissuto una settimana dentro ad un negozio IKEA, ha consumato bevande in 171 Starbucks di Manhattan in meno di
TWITTER!TWITTER!TWITTER!
#NotizieT. "@NonLaSai: In media una persona dice circa 4 bugie al giorno, ossia 1460 bugie in un anno" #NotizieT. #Pomezia #Ardea Il drone che potrebbe salvare dall'infarto: il progetto http://larep.it/17I8Msx" #NotizieT. #pomezia "@repubblicait: La casa più cara d'Italia: costa 40 milioni di euro http://larep.it/19L2uXk" #NotizieT. #POMEZIA #ARDEA #NEWS #CURIOSITÀ "@RepubblicaTv: La barca è portatile, pronta all'uso in 1 minuto http://larep.it/13r88YG" LO SAPEVATE CHE...
L'albedo è la frazione di luce riflessa da un oggetto o da una superficie rispetto a quella che vi incide. Questo termine viene spesso utilizzato per indicare la riflettività dei corpi celesti che non brillano di luce propria, come pianeti e satelliti, ma tale accezione viene utilizzata anche in climatologia.(Fonte: focus.it)
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CINEMA 33 Alessandro Gassman: "Il centro della mia inquadratura è mio figlio" Ottobre 2013
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l primo settembre 2013 Vittorio Gassman avrebbe compiuto 91 anni. A ricordarlo è il figlio Alessandro che abbiamo incontrato in occasione della presentazione suo film "Razzabastarda" a L’Isola del Cinema. Razzabastarda, dietro immagini forti e violente, rappresenta una storia d'amore tra padre e figlio, un legame unico che Alessandro racconta con una certa malinconia pensando al suo papà, tornando poi a sorridere parlando del figlio… "Con mio padre ho avuto un rapporto privilegiato, è stato un Maestro di vita. Mi ha insegnato la professione e mi ha regalato la passione per una professione che poi è diventata la mia. Abbiamo lavorato insieme al cinema e in teatro e non posso che considerarmi fortunato" ci spiega con un velo di tristezza negli occhi. Poi prosegue: "Si è risparmiato un bel po' di arrabbiature, il mondo in cui viviamo oggi non gli sarebbe piaciuto. Avrebbe avuto da ridire su quello che si sta producendo anche dal punto di vista culturale”. “La lezione è stata imparata, nel mio piccolo cerco di raccontare le storie a cui tengo particolarmente, come nel caso di Razzabastarda, nel modo più onesto possibile. Lo faccio anche in teatro come regista e attore con grande libertà”. Quanto è importante la libertà per un artista, di poter esprimere le proprie idee, non è così scontato per tutti…? E’ fondamentale. E’ un lusso che cercherò di tenermi stretto, sono molto fortunato. Che rapporto hai con il potere? Non ne faccio un discorso politico ma sociale. Il potere dovrebbe essere un orgoglio. I luoghi del potere dovrebbero essere luoghi in cui si esprime il meglio di noi, come sappiamo questo non av-
viene. Credo che gli italiani siano stati migliori dei nostri governi degli ultimi 20 anni. Mi auguro un cambiamento rapido, ma sta a noi cambiare le cose esprimendo le nostre opinioni. Prossimamente ti vedremo al cinema nel film di Paolo Genovese, Tutta colpa di Freud, quali sono i prossimi impegni?
Domani comincio a girare le riprese con Paolo; a ottobre sarò in Tv con “La grande famiglia 2” e in Teatro, da novembre ad aprile, con una mia rivisitazione del Riccardo III di Shakespeare. Il Riccardo III è un testo molto usato in teatro. Che interpretazione hai dato al tuo Riccardo III? Non potevo cambiare la storia centrale, di un uomo ossessionato dal potere. Però il mio Riccardo è gotico crepuscolare, più adatto ad un pubblico moderno. Invece che piccolo e storto l’ho immaginato un gigante in un mondo di piccole persone dove anche i muri hanno orecchie. Diciamo che ricorda molto i palazzi del potere di oggi. Con il tuo lavoro cerchi di lasciare il tuo contributo per cambiare le cose…cosa ti auguri per tuo figlio? Nel mio piccolo cerco di denunciare quello che non va. Spero di lasciare a mio figlio un Paese migliore, che abbia più attenzione alla cultura, a partire dalla scuola alla sanità che al momento sono in condizioni disastrose. Spero che possa continuare a vivere in un Paese dove ci sia la libertà di esprimersi. Tuo figlio seguirà le tue orme? Ha già mostrato un talento? Mio figlio ha 14 anni. Per ora dice di voler fare il veterinario. E’ molto bravo a suonare la chitarra, è bravo studia e per me è lacosa più importante, poi si vedrà. Sono molto orgoglioso di lui. Il rapporto padre figlio è molto importante per te… Sì, da quando è nato mio figlio le mie priorità sono per lui. Per un attore l’attenzione è su se stessi, per dirla in termini cinematografici, ora il centro dell’inquadratura è su mio figlio.
La rubrica di cinema, cultura e spettacolo di Rossella Smiraglia
Una Piccola Impresa Meriodionale
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n attesa di vederlo al cinema il prossimo 17 ottobre, il film di Rocco Papaleo Una Piccola Impresa Meriodionale ecco una prima clip del film con nuove immagini. Nel cast Riccardo Scamarcio, Barbora Bobulova, Rocco Papaleo, Sarah Felberbaum.
Un ex prete, don Costantino, viene confinato dalla madre, mamma Stella, in un vecchio faro dismesso, lontano da occhi indiscreti, per evitare che in paese sappiano che si è spretato. Mamma Stella, infatti, ha già un altro scandalo da affrontare: sua figlia Rosa Maria ha lasciato il marito, Arturo, ed è scappata con un misterioso amante.
Il vecchio faro in disuso, che appartiene alla famiglia di Costantino e che dovrebbe garantirgli un isolamento, comincia ad attirare personaggi bizzarri, trasformandosi via via in un refugium peccatorum. Dopo l'ex prete arriva una ex prostituta, Magnolia. Poi il cognato cornuto, Arturo. Infine una stravagante ditta di ristrutturazioni chiamata per riparare il tetto del faro. Una commedia di equivoci e colpi di scena che conquisterà gli spettatori dal primo istante. La piccola impresa meridionale è nel miracolo che si compie: la riparazione di un edificio, infatti, può diventare l'inizio di una ricostruzione più profonda.
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BON-TON
Il Corriere della Città
Ottobre 2013
Il valore della lealtà “ Essere onesti è una forma d’intelligenza e di forza e non di debolezza”
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ggi più che mai si avverte la necessità di una rivoluzione culturale che ponga l’onestà come valore centrale. La cronaca quotidiana ci parla sistematicamente di storie di ordinaria disonestà ad ogni livello. Essere onesti è un grande valore che ci aiuta a trovare equilibrio con se stessi; lealtà, rettitudine, sincerità sono qualità umane che contraddistinguono chi vuole comportarsi in modo corretto e trasparente in base a principi morali ritenuti universalmente validi. L’onestà individuale porta inevitabilmente a creare un meccanismo dove chi viene in contatto con noi, spontaneamente sente di porci fiducia, creando i presupposti di intesa reciproca non solo nel lavoro, in famiglia, negli affari, ma anche nel rapporto di coppia. Purtroppo oggi ci troviamo ad assistere a fatti banalmente disonesti o, meglio, gravemente disonesti. Bisogna riconoscere l’importanza che bisogna educarsi ad essere onesti. Questo compito non può essere solo relegato alla scuola o alle istituzioni ma soprattutto alle famiglie, sin da quando si è bambini. Insegnare l’onestà rende più unite le persone, altrimenti ci si sgretola favorendo l’individualismo e l’isolamento. Essere onesti ci fa sentire più forti, ci fa avere più fiducia in noi stessi. Conoscere una persona che cerca di attenersi ai suoi valori, agli ideali della sua vita, dovrebbe essere degna di ammirazione, mentre invece si viene considerati degli ingenui e sprovveduti, quasi inadeguati a vivere in questa società facendoti sentire un perdente. I disonesti si ritengono più bravi solo perché sanno meglio mascherarsi, costruirsi false verità e inventare scuse e giustificazioni per salvare in qualche modo la faccia senza provare minimamente neppure il sentimento della vergogna. Cominciamo col chiederci come mai da un pò di tempo a questa parte è venuta meno l’attitudine ad essere onesti, cortesi, ad applicare le buone ma-
niere. Perché molti pensano di poter gestire i loro comportamenti con gli altri con disonestà? Sarebbe troppo semplice dire che si tratta solo di maleducazione. Invece una spiegazione più profonda potrebbe suggerire un’altra chiave di lettura di quest’atteggiamento, ovvero che l’uomo in quanto individuo non accetta che altri possano, in qualche modo, ostacolare i suoi bisogni e quindi cercano attraverso la forza e la disonestà di prevaricare sugli altri. Quindi per uscire fuori da questo tunnel dobbiamo pensare che la nostra natura è connessa e legata con le altre persone, altrimenti è ovvio che io mi sento in diritto di far prevalere la mia individualità contro gli altri. Alcuni credono che per avere successo nella vita ci si deve mostrare invulnerabili e onnipotenti, essere duri e non provare compassione per nessuno, non fidarsi mai degli altri e contare solo su di sé. Ma così facendo si diventa individualisti ed egoisti e ciò si manifesta con la mancanza di solidarietà verso gli altri. Noi tutti abbiamo bisogno di ritrovarci in un clima di fiducia dove mettersi al servizio degli altri dia
un senso alla nostra vita per sentirsi davvero felici. Infatti, quando siamo felici, ci sentiamo all’improvviso pieni, non ci manca niente, all’improvviso svaniscono tutti i problemi. Non esiste una strada unica che ci porta verso la felicità, ma ognuno deve cercare la propria, abbandonandosi talvolta anche al caso, ricordandoci che ci si deve impegnare per vivere pienamente ogni istante di serenità, perché sebbene la felicità non dipenda esclusivamente da noi, spetta a ognuno scegliere come affrontare le gioie e i dolori che la vita ci riserva. Spesso chi predica la moralità e l’onestà è lui per primo a non praticarla, mentre chi si comporta onestamente non ha bisogno di sbandierarlo a chicchesia, ma applica questa virtù in maniera umile e silenziosa, favorendo la conoscenza di persone altrettanto oneste con cui si prova piacere a frequentarsi poiché coerenti con la nostra natura di persone umili e gentili. Antonio GUIDO Esperto di Galateo ed Immagine Relazionale e-mail:dirguido@libero.it
“ La disperazione più grande che possa impadronirsi di una società è il dubbio che essere onesti sia inutile …..” Roberto SAVIANO