Il Corriere della Città - Settembre 2020

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Anno 12 Numero 9

SETTEMBRE 2020

libertà informazione politica cronaca cultura sport

B A S TA !

CIRCONDATI! Tre Comuni nella morsa dei roghi tossici (da pag. 6)

RACCOLTA UMIDO

Costi alle stelle a Pomezia

L'ex del M5S:

«La soluzione c'è»

BORGO DI PRATICA

Dopo la beffa il Comune ci riprova col cancello

Speciale QUATTRO ANNI DI INCENDI (E) SOSPETTI

E

MENSA SCOLASTICA Polemiche a Pomezia per le nuove modalità

4 ANNI DA AMATRICE 12 le vittime a Pomezia, il dolore che non svanisce

co-X, con le sue 8,413 tonnellate di rifiuti d'ogni sorta, Loas e recentemente l'area industriale di Via Valle Caia. Purtroppo però in questi ultimi quattro anni non sono stati gli unici incendi a verificarsi sul territorio. Si parte l’11 febbraio 2016: nel corso della notte un violentissimo incendio devasta Pratiko, il grande magazzino di materiale per il fai da te, utensileria, vernici e oggetti per la casa. Il 1 giugno 2016 vanno a fuoco, nella notte, due camper e un’auto in via Tito Speri. L’11 giugno 2016 va a fuoco una catasta di materiale poggiata su un muro di un’azienda Biologica, in via Tito Speri. Solo il rapido intervento dei vigili del fuoco impedisce alle fiamme di fare danni all’interno della struttura. Il 21 luglio 2016 un grosso incendio interessa S. Palomba, arrivando addirittura a bloccare la circolazione ferroviaria. (Servizio a partire da pag. 4)

Il rogo alla Loas di Aprilia (9 agosto)



SETTEMBRE 2020 NUMERO 9

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D a p a g .4 ESTATE COI RIFIUTI AD ARDEA

Speciale Q ua t tro a n n i d i in c en d i (e ) s os pe t ti POLITICA

Tre Comuni nella morsa dei roghi tossici...........pp. 8-9

"Basta roghi", giovani in Piazza.......................p.10 Raccolta umido a Pomezia: c'è la soluzione?...p.12 Slitta lo sgombero del campo rom............pp.16-17 Borgo di Pratica, il Comune ci riprova.............p.18 Mensa scolastica, polemiche a Pomezia..pp.22-23 CRONACA Quattro anni da Amatrice................................p.28 "Ugo Pari 30", si chiude il Festival..................p.30 LE RUBRICHE DEL CORRIERE DA PAG. 33

I N C I V I L I S C AT E N AT I ( D A PA G . 2 6 )

P@STA

CORONAVIRUS

(P.38)

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Le vostre segnalazioni a: redazione@ilcorrieredellacitta.it

La situazione a Pomezia e Ardea (p.29)


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EDITORIALE

Il Corriere della Città settembre 2020

Quattro anni di incendi (e) sospetti Dal 2016 tantissimi incendi avvolti nel mistero. Senza dimenticarci del campo rom e del "Serpentone" (segue dalla copertina) Il 2 ottobre 2016 va a fuoco uno scatolone posto (da chi? Cosa c’era dentro?) in un corridoio della clinica S. Anna. Paura tra i pazienti e i visitatori, ma il prontissimo intervento dei vigili del fuoco scongiura danni e ripercussioni. Il 4 novembre 2016, alle 2:30 di notte, scoppia un violento incendio in piazzale delle Regioni, nella zona di Colle Fiorito a Pomezia. Le fiamme divampano sotto i portici di uno degli edifici di proprietà dell’Ater, rendendo inagibile un appartamento del primo piano e sfiorando le tubature del gas: se fossero arrivate fin lì, probabilmente avremmo dovuto parlare di ben altro. 2017: il disastro Eco-X Il 5 maggio 2017 è una data che i pometini non dimenticheranno tanto facilmente: nella notte va a fuoco la EcoX, impianto di trattamento rifiuti (che poi si scopriranno essere di vario tipo). Un disastro senza precedenti, con focolai continui per circa un mese. La nube nera del primo incendio viene vista da Roma a Latina, dal mare ai Castelli. Ad oggi resta ancora il nodo della bonifica anche se quanto meno le opere di messa in sicurezza sono state completate. Anche sul fronte della Giustizia qualcosa si è mosso: in attesa che vengano rese note le motiviazioni, Antonio Buongiovanni e le società Eco X S.r.l ed Eco X Servizi per l’ambiente S.r.l. sono stati ritenuti responsabili del disastro ambientale causato dal devastante rogo nel deposito del sito di Via Pontina Vecchia. I reati contestati sono stato quelli di incendio colposo e di inquinamento ambientale per un totale di 3 anni di reclusione, più tutte le ammende pecuniarie. (continua)

Il devastante incendio alla Eco-X nel maggio del 2017

In questi anni il quadrante a sud di Roma ha dovuto fare i conti con tantissimi incendi, alcuni dei quali avvenuti in circostanze mai chiarite. Ad agosto gli ultimi due grossi roghi tossici: alla Loas di Aprilia (rifiuti) e al deposito di gomme ad Ardea


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Il Corriere della Città

SPECIALE

(segue) 2018: l'archivio di Pomezia e l'IRPP Il 2 febbraio 2018, alle 21, va a fuoco una cartiera in via Pontina Vecchia, a pochi metri dalla EcoX. Anche qui fiamme altissime, colonne di fumo, tantissimi danni (all’interno erano stipate centinaia di balle di carta) e vigili del fuoco impegnati per diverse ore. Il proprietario, sentito due giorni dopo il disastro, dichiara di essere sicuro dell’origine dolosa dell’incendio. La notte tra il 3 e il 4 marzo 2018 va a fuoco la IRPP, capannone che ospita la vendita e lo stoccaggio di migliaia di pneumatici. Si tratta di un incendio di proporzioni spaventose, che illumina a giorno la zona e riempie Pomezia di una coltre nera di fumo tossico. La notte del 25 Aprile 2018 le fiamme si levano da via dei Castelli Romani. Ad andare a fuoco un capannone che ospita l’archivio cartaceo della società Moving Network, su via dei Castelli Romani. Completamente distrutti dalle fiamme 3 scuolabus e fortemente danneggiati altri 3 della società Troiani, che parcheggiava da qualche settimana i pulmini adibiti al trasporto dei bambini nelle scuole del Comune di Pomezia. 25 agosto 2018 - Ancora un incendio a Pomezia. E ancora in un’azienda che tratta rifiuti. Stavolta ad essere

settembre 2020

Il serpentone

1 colpita la Services Lazio di Via Messico n°9. Dall’area si leva una densa colonna di fumo presumibilmente tossico, visto che ad andare a fuoco sono stati materiali plastici. Non ci sono persone intossicate e non si conoscono le cause dell’incendio. (continua)

Sindaci dal Prefetto

4 ANNI DI INCENDI

L'INCONTRO - Il 2 settembre il sindaco di Ardea Mario Savarese e il sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà sono stati ascoltati in audizione dal prefetto di Roma, il dott. Matteo Pientedosi, in merito all'incendio di via di valle caia (agg. sul nostro sito). In merito agli incendi divampati nelle ultime settimane prima allo stabilimento Loas di Aprilia e poi al deposito di pneumatici ad Ardea, Zuccalà ha dichiarato: «Siamo in contatto costante con gli enti preposti per avere un quadro sempre aggiornato di quanto accaduto. Abbiamo prontamente condiviso sul nostro sito le indicazioni della ASL per la popolazione e stiamo pubblicando le analisi dei campionamenti dell’Arpa Lazio sulla qualità dell’aria. Abbiamo chiesto udienza al nuovo Prefetto proprio per fare il punto sugli ultimi accadimenti: la tutela della salute pubblica è per noi una priorità. Oggi non potrò essere

presente alla manifestazione indetta in piazza Indipendenza, ma moralmente sono lì con i tanti ragazzi che stanno manifestando per il bene del nostro ambiente. Un futuro migliore per la nostra terra può partire solo da una nuova generazione attiva e consapevole».

LE SALZARE - E' ribattezzata stata come la “Castel Romano”, un'area dove da anni regna incontrastata l'illegalità e recentemente interessata da un'importante operazione coordinata dalla Polizia Locale rutula. Anche qui si è perso il conto dei tantissimi, praticamente incalcolabili, roghi tossici che hanno avvolto la zona mandando in fumo ogni tipo di rifiuto. Inutile a dirsi anche la storia del “Serpentone” è legata a doppio filo con la malavita, considerando che non si esclude un collegamento al traffico illecito di rifiuti. Due la aziende di raccolta di rifiuti nel mirino della Locale che ipotizza l’illecito smaltimento eseguito da queste proprio sull’area sequestrata.

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Incendio a Pratiko

Sventato incendio in un'azienda biologica

Grosso incendio a S. Palomba, bloccati i treni

Fiamme nelle case Ater a Colle Fiorito, sfiorati i tubi del gas

Disastro Eco-X

11/02/2016

11/06/2016

21/07/2016

04/11/2016

05/05/2017

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SPECIALE

settembre 2020

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Castel Romano

3 babilmente disturbati dal sopraggiungere di (segue) alcune persone i colpevoli si sono dati alla 2019: brucia il deposito Humana Il 10 gennaio 2019 si verifica un vasto incen- fuga. Due inneschi sono stati rinvenuti all’indio nella notte a Pomezia all’interno di un ca- terno dei furgoni non incendiati, a riprova pannone industriale situato in Via della matrice dolosa dell’accaduto. Tagli saVaccareccia, zona Monte d’Oro. A bruciare rebbero stati trovati nella recinzione del desono stati prevalentemente ricambi d’auto. Il posito in Via Pontina Vecchia. Il 18 luglio 2019 si verifica un grosso incendio in un 17 dello stesso mese a Pomezia un cacapannone di via Vebaschi nel quarmion della ditta Redbox Srl, che si Alcuni degli occupa di confezionamenti e imtiere Santa Palomba, a Pomezia. incendi di questi ulballaggi, viene interessato da un Le fiamme, divampate all’intimi anni: terno della grande struttura rogo scoppiato per cause ancora in fase d’accertamento. Il 1 - Fiamme alla Intercarta adibita aa autofficina, hanno 2 - Il disastro Eco-X ridotto in cenere circa 12 veimezzo pesante, che si trovava 3 Rogo a Santa Palomba coli tra macchine e furgoni. Il nel piazzale dell’azienda, tra24 luglio 2019 un grosso incensportava cartone. Il 22 gennaio dio scoppia intorno alle ore 1:30 a 2020 scoppia un incendio al depoPomezia, in via di Valle Caia. A prensito Humana a Pomezia. L’obiettivo dei criminali era la flotta di veicoli che l’organiz- dere fuoco è un gommista con annesso dezazione umanitaria utilizza per lo svolgi- posito di pneumatici. 15 agosto 2019: è un mento del servizio di raccolta e trasporto giorno impegnativo a Tor San Lorenzo per i degli abiti usati nella città di Roma. Tre au- vigili del fuoco e protezione civile a causa di tomezzi sono stati completamente distrutti, diversi incendi scoppiati su via dei Colli Maaltri due hanno subito danneggiamenti e i ri- rini. Ad andare a fuoco rifiuti di ogni genere manenti tre sono rimasti intatti poiché pro- e sterpaglia, con focolai su 4 fronti di circa 5.000 metri quadri ognuno. A fuoco anche alcune baracche e container, tra cui uno contenente ricambi di elettrodomestici e solventi. 2020: Intercarta, Loas, Via Valle Caia E veniamo ai giorni nostri. Il 15 febbraio scorso a Pomezia esplosione e fiamme interessano via Naro 16, sede della Intercarta Spa, un’azienda che si occupa di imballaggio carta e di gestione di rifiuti cartacei. Dopo il lockdown, nel mese di agosto, due altri grandi incendi sconvolgono il territorio, quello allo stabilimento di Aprilia e l'ultimo ad Ardea. Ma sono solo alcuni dei numerosi incendi avvenuti negli ultimi due anni a Pomezia. Abbiamo tralasciato quelli più piccoli e tutti quelli, anche molto grossi, che hanno coinvolto sterpaglie, terreni e campi incolti. Quelli su cui ci siamo concentrati hanno dei

CAMPO ROM - Gli incendi al “Villaggio della solidarietà” alle porte di Pomezia non hanno trovato spazio nella nostra linea temporale che vedete in queste pagine. Impossibile infatti inserirli tutti considerando che fino a pochi giorni fa ne scoppiava uno al giorno. Nella vallata dietro al campo ci sono ancora decine e decine di auto, nonostante le varie – e costosissime – bonifiche effettuate nel tempo. Tutto intorno al perimetro del villaggio, così come all’interno in una sorta di linea divisoria, un muro di confine tra etnie diverse, tonnellate di rifiuti formano montagne e cascate. C’è di tutto, dagli elettrodomestici ai materassi, dalle automobili ai tetti di eternit, passando da centinaia di pneumatici e mobili vecchi. E di questi, negli anni, tantissimi sono stati dati alle fiamme. fattori in comune: divampano di notte, hanno grosse proporzioni, causano danni ingenti. Come “optional” rendono l’aria irrespirabile, inquinando l’intera zona. Nessuno di questi incendi ha chiare e indiscutibili origini accidentali. Il dubbio che siano dolosi è molto alto. Quindi ci si chiede: chi e cosa c’è dietro tutti questi episodi che vedono il fuoco protagonista? Un’unica mano o diverse? Quanto possono stare sicuri imprenditori, commercianti, cittadini di Pomezia? Esiste oltre alle singole inchieste che vedono gli inquirenti impegnati a scoprire cause ed eventuali moventi ed esecutori, nel caso di dolo – un’indagine a tutto campo che vada a collocare tutti questi incendi in un disegno più ampio, cercandone quindi gli eventuali ideatori? A farsi queste domande non siamo solo noi giornalisti, ma anche i cittadini. Avremo mai le risposte?

Cartiera in fiamme a due passi da Eco-X

Brucia la IRPP, azienda che stocca gomme

Bruciano un archivio, alcuni scuolabus e tre autobus

Incendio alla Service Lazio

02/02/2018

04/03/2018

25/04/2018

25/08/2018

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SPECIALE

Il Corriere della Città settembre 2020

Tre Comuni nella morsa dei roghi tossici Pomezia, Ardea e Aprilia vessati dagli incendi di rifiuti e non solo. Ma non si fa nulla per fermarli la mattina del 20 agosto quando Pomezia e Ardea si risvegliano con una fortissima puzza di plastica bruciata. Nella notte un deposito di pneumatici situato in Via di Valle Caia, al confine tra i due Comuni, viene divorato dalle fiamme: un'alta nube si alza in cielo, il rogo interessa un’area industriale su cui insistono 8 capannoni, 6 dei quali usati come depositi di pneumatici per auto e mezzi industriali. Il giorno dopo l'aria è irrespirabile e il Sindaco di Pomezia invita tutti a chiudere le finestre per limitare il contatto con le sostanze dannose, diossina in prevalenza. Fa lo stesso poi Mario Savarese, primo cittadino di Ardea. Ma questo è soltanto l'ultimo di una lunga serie di incendi che negli ultimi anni hanno interessato questo quadrante a sud di Roma. L'incendio alla Loas di Aprilia: «Valori più alti di Eco X e TMB Salario» Fiamme ad Ardea: a fuoco area industriale in Via di Valle Caia Mentre scriviamo la città di Aprilia, e con I primi rilievi dell'Arpa alla Loas di rivolta anche i fossi presenti nelle vicinanze essi tutti i Comuni limitrofi, sono ancora alle Aprilia mostravano valori del PCB e al suolo per verificare l’eventuale ricaduta prese con la gestione di ciò che rimane dello impressionati: sei volte superiori a quelli di inquinanti nella parte superficiale del terstabilimento della Loas andato a fuoco lo reno con campioni presi nelle vicinanze e a registrati subito dopo l’incendio alla ECO scorso 9 agosto il cui spegnimento ha riX di Pomezia e di più del doppio dei distanze variabili. chiesto ben 7 giorni di lavoro da valori registrati dopo l’incendio del TMB Nube tossica su Ardea e Pomezia parte dei Vigili del Fuoco. I primi I PCB sono di Ama di via Salaria E veniamo alla stretta attualità, sostanze chimiche rilievi dell'Arpa, effettuati a riovvero al tremendo indosso del rogo, mostravano va- prodotte tramite processi cendio avvenuto nella lori del PCB impressionati: industriali. A causa della loro notte tra il 19 e il 20 risultavano essere pari a 2.361 tossicità e della loro tendenza agosto al confine tra a bioaccumularsi sono (pg/m3), quindi sei volte supeArdea e Pomezia dove è riori a quelli registrati subito attualmente in buona andato a fuoco il depoparte banditi dopo l’incendio alla ECO X di Posito di gomme di Via di mezia (quella volta il valore era stato di Valle Caia. Il rogo è scoppiato 394 pg/m3 nei giorni del 5 e 6 maggio 2017) poco dopo la mezzanotte. I Vigili del e di più del doppio dei valori registrati dopo Fuoco hanno dovuto faticare non l’incendio del TMB di Ama di via Salaria poco per domare le fiamme. Sin dalle (ecco i valori nei giorni 11/13 dicembre 2018: prime luci del mattino sono state tan1019, 250, 524, 434, 562). Al 18 agosto i vatissime le segnalazioni dei residenti lori si erano ridimensionati nettamente: il di Ardea e Pomezia per la presenza di Benzo(a)pirene era sotto limite di riferiun fortissimo odore acre nell’aria, la mento, mentre le diossine erano ancora lieclassica “puzza” di bruciato. La covemente sopra. L'attenzione dell'Arpa è stata lonna di fumo levatasi in cielo è rimasta visibile a chilometri di distanza Tra il 19 e il 20 agosto brucia un deposito – perfino da Roma – per molte ore. di pneumatici situato in Via di Valle Caia,

E'

4 ANNI DI INCENDI

al confine tra i Comuni di Ardea e Pomezia: l'indomani l'area è irrespirabile

(continua)

Come Eco-X: a fuoco lo stabilimento Loas

A fuoco capannone industriale di ricambi d'auto

Brucia Camion della Redbox nel piazzale aziendale

Incendio al deposito Humana

Distrutta un'officina a Santa Palomba

Incendio in un deposito di gomme in Via Valle Caia

Bruciano rifiuti di ogni genere a Tor San Lorenzo

10/01/2019

17/01/2019

22/01/2019

18/07/2019

24/07/2019

15/08/2019

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SPECIALE

settembre 2020 (segue) Incendio doloso La Polizia Locale di Ardea è intervenuta per sorvegliare l’area interessata dall’incendio e il 20 agosto quest'ultima è stata sottoposta a sequestro. Il rogo, per quanto accertato, sembrerebbe essere di natura dolosa: questo a causa delle diNelle foto: zone interessate tutte diverse i dati ARPA stanti tra loro, fatto questo che in sugli escluderebbe la natura acciincendi di dentale dell’incendio in queArdea e stione poiché appare Aprilia

INCENDIO ARDEA

INCENDIO APRILIA

ipoteticamente difficile immaginare che cause accidentali si siano innescate contemporaneamente in punti diversi e distanti tra loro. Le attività di ricognizione eseguite sul posto hanno dato inoltre la possibilità agli agenti intervenuti di verificare l’esistenza nel sito di un impianto di video sorveglianza in uso ad alcune attività commerciali ivi presenti, le cui registrazioni sono state immediatamente acquisite dalla Locale di Ardea e dalle quali si spera di ricavarne elementi utili. La medesima area era stata in passato già oggetto di sequestro da parte dei CC, nonché oggetto di altre indagini, all’epoca comunicate alla Procura della Repubblica di Velletri, dalle quali emergevano la presenza sul posto di diverse attività di apparente stoccaggio di rifiuti e/o materiali a questi assimilabili.

9 Le indagini

COSA C'E' DIETRO - Presunti legami con il rogo dello scorso anno. E’ in questo senso che stanno andando le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Anzio, guidati dal Capitano Giulio Pisani, per scoprire cosa ci sia dietro lo spaventoso incendio a Valle Caia. I militari, appurata la matrice dolosa dell’incendio, devono fare chiarezza sulle motivazioni e sull’eventuale legame con il rogo scoppiato la notte del 25 luglio del 2019 sempre a Valle Caia in un altro deposito di gomme e una falegnameria. Allora si parlò di una presunta lite all’origine dell’incendio avvenuta poche ore prima, ma la cosa non fu mai dimostrata. Ma questi non sono gli unici roghi avvenuti in depositi di pneumatici nella zona: negli ultimi anni tra Pomezia (zona via via Naro – via Pontina) e Ardea.

I rischi per la salute L'ESPERTO - «Quando si verificano incendi in impianti che trattano rifiuti o in strutture industriali il primo passo è capire cosa abbia effettivamente bruciato per capire il tipo di inquinamento che potrebbe manifestarsi. Gli effetti sulla salute dipendono, in linea generale, da due aspetti: la concentrazione dell'elemento inquinante e il tempo di esposizione. Concentrazioni elevate di sostanze dannose ma con tempi di esposizione relativamente bassi potrebbero non creare danni specifici; viceversa concentrazioni minori ma per tempi prolungati potrebbero causare conseguenze importanti. Nel caso dell'ultimo incendio avvenuto nello stabilimento industriale in Via di Valle Caia dovremmo avere Nella foto: avuto a che fare essenzialmente con Luca diossine, ossia sostanze cancerogene, Andreassi, che possono provocare specie nei Prof. Universisoggetti più fragili (anziani e bamtario esperto bini su tutti) banalmente, bruciore di formazione agli occhi, irritazioni fino ad infiame dispersione mazioni polmonari. La preoccupamateriali inzione maggiore, oltre che per l'aria e per quinanti l'inquinamento atmosferico, è anche e sopratutto nell’atmosfera per le ricadute sul suolo e sulle falde acquifere di

questi inquinanti; in tal senso occorrerebbe monitorare le coltivazioni di verdura a foglia larga, spinaci, insalata, ecc. piuttosto che quelle delle olive - che sono molto porose – per rilevarne la presenza. Per ciò che riguarda la falda acquifera il problema è ancora più rilevante benché se ne parli poco: pensiamo a quanto accaduto con Eco-X, con il lavaggio di quei materiali e con la fuoriuscita dei percolati che potrebbero aver raggiunto la falda acquifera. Questo è il vero danno ambientale. MANCANZA DI CONTROLLI - «Nel 2017 Eco-X, oggi la Loas, eppure non si fa niente per prevenire queste situazioni. Non si capisce perché gli Enti preposti, Regione in testa, non abbiano ancora stabilito un Osservatorio permanente sulla sicurezza degli impianti, con controlli costanti e con censimenti puntuali di tipologia e quantità di materiali (o rifiuti) stoccati/trattati. Agire quando ormai il danno è fatto serve a nulla o quasi. Chiudo con un ultimo aspetto. Credo sia importante rivedere anche il sistema di monitoraggio della qualità dell'aria e il posizionamento delle centraline: avere una mappa degli impianti di stoccaggio consentirebbe infatti, per esempio ad Arpa, di individuare delle zone per un monitoraggio continuo della qualità dell'aria».

Esplosione alla Intercarta di Via Naro a Pomezia

Disastro Loas

Incendio deposito gomme di Via Valle Caia

15/02/2020

09/08/2020

20/08/2020

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SPECIALE

Il Corriere della Città settembre 2020

Pomezia scende in Piazza: «Basta roghi» La protesta parte dai giovani di "Ossigeno - per Pomezia": il 27 sit-in in Piazza Indipendenza on vogliamo vivere nella terra dei fuochi”. E' partita dai giovani di "Ossigeno – Per Pomezia" la protesta per dire basta ai roghi che stanno letteralmente avvelenando il territorio: l’ultimo a fine agosto, con le fiamme che hanno distrutto un sito industriale nel vicino comune di Ardea. «Basta roghi» «Ora basta! È arrivato il momento di aprire gli occhi e di urlare a gran voce il nostro rifiuto agli incendi che si susseguono sul nostro territorio», hanno dichiarato i portavoce del gruppo all'indomani dell'ennesimo rogo scoppiato sul territorio. «Noi di Ossigeno vogliamo lanciare un appello: è in gioco la nostra salute, quella dei nostri genitori e dei I manifestatnti hanno chiesto la bonifica nostri figli. Per il bene di tutti noi, vogliamo immediata della Eco-X, sicurezza e lanciare una mobilitazione e un appello ai controllo sugli impianti del territorio, cittadini di Pomezia, Ardea e Aprilia, ai comonitoraggio costante della qualità delmitati e a tutte le istituzioni, comunali e rel'aria, analisi sui terreni e aggiornare gli gionali: scendiamo in piazza, a Pomezia, per studi sull'incidenza tumorale a Pomezia rivendicare il diritto alla salute e la salvaguardia ambientale. La nostra salute è nelle mani tossici. La manifestazione di pericolosi siti industriali che bru«Esistono delle leggi e le Istituzioni ciano ormai periodicamente, dei hanno il dovere di farle rispetsignori dei rifiuti, e siamo stufi!». IL GRUPPO Manifestazione a Pomezia il Ossigeno – Per Pomezia tare», hanno esordito i giovani 27 agosto 2020 Ossigeno è un’associazione di “Ossigeno – Per Pomezia”. Detto, fatto. Giovedì 27 agosto, di promozione sociale che «Vogliamo respirare», è stato il ore 18.00, in Piazza Indipen- opera prevalentemente nel motto della manifestazione, ricomune di Pomezia badito anche nei tanti striscioni denza e nel rispetto della norportati in Piazza Indipendenza, mativa anti Covid-19 si è tenuta proprio sotto il Municipio. «Non una manifestazione per dire no “alla esiste un “Pianeta B”: dobbiamo pren(nuova) terra dei fuochi” e no “ai roghi

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derci cura di quello che abbiamo». “Vogliamo rispettato il diritto alla salute”, è stato ribadito nel corso della protesta che ha poi affrontato tematiche importanti come quelle delle eco-mafie: «L'incidenza delle malattie per chi vive accanto alle discariche parlano chiaro e il Lazio non fa eccezione. Pensiamo ad esempio alla provincia di Latina: le prime cause di morte tumorale sono legate ai tumori al polmone e al colon, per le donne è molto diffuso il tumore alla mammella. Noi vogliamo vivere in un posto sano! E' per questo che chiediamo la bonifica immediata della Eco-X, sicurezza e controllo sugli impianti del territorio, monitoraggio costante della qualità dell'aria, analisi sui terreni e aggiornare gli studi sull'incidenza tumorale a Pomezia. Noi come Ossigeno – concludono gli studenti – ci impegneremo a tenere alta l'attenzione sulle Eco Mafie e lo faremo coinvolgendo associazioni e cittadini del territorio. Non staremo a guardare: continueremo a parlarne e a chiedere a Regione e comune il diritto a respirare». Assenti le Istituzioni Alla manifestazione nessuno dei tre Sindaci invitati, Pomezia, Ardea e Aprilia, nessuno è intervenuto. Presente invece il Consigliere Comunale di minoranza di centrosinistra Stefano Mengozzi e Giovanni Ruo ex Consigliere del Movimento 5 Stelle.



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POLITICA

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Raccolta organico a Pomezia, costi alle stelle Dopo tre gare deserte si continua a procedere “d'urgenza”. Ma per l'ex M5S Ruo la soluzione c'è on si sblocca la situazione a triennale nel 2016 al costo di circa 100 euro Pomezia per il servizio a tonnellata – per cercare di prorogare ultedella raccolta della frazione riormente il servizio per 60 giorni alle conumida dei rifiuti. A fine dizioni pattuite in precedenza, ma Acea ha mese l'Ente ha comunicato declinato la proposta nello scorso mese di l'esito nuovamente infrut- giugno offrendo solo la possibilità di confetuoso della procedura di gara che riguarda il rire 90 tonnellate di organico per il periodo servizio di conferimento e trattamento della 05/13 giugno 2020 presso l’impianto U.L. 7 “frazione organica umida proveniente da di Aprilia ed al costo di Euro 150,00 iva raccolta differenziata ed identificata con il esclusa (ovvero i 13.500 euro di cui sopra). C.E.R. 20.01.08” per il quale il Comune aveva Costi spropositati fissato inizialmente un importo a base di gara Insomma soltanto in due mesi (giugno-lupari a Euro 150,00 a tonnellata. Tre le gare glio) il Comune di Pomezia ha speso quasi andate deserte negli ultimi mesi, così come 200 mila euro pur di scongiurare il blocco non ha ha dato ancora gli esiti sperati il ten- della raccolta e gettare la città piena di vacantativo di giungere a dama attraverso la proIl paradosso: perché una delle (poche) cedura negoziata. In assenza di alternative aziende del settore dovrebbe presentare dunque l'Ente è costretto a procedere con soun'offerta al Comune ad un determinato luzioni temporanee “d'urgenza” per scongiuprezzo (più basso si capisce) se poi, in rare il pericolo, concreto, del blocco del assenza di alternative, comunque gli Enti servizio di raccolta dell'umido con tutte le locali sono “costretti” a rivolgersi a loro conseguenze che è possibile immaginare spe'bussando' alla porta “in via d'urgenza” e cie in estate. a condizioni economiche Le soluzioni “tampone” del tutto differenti? Come riportatovi nello scorso numero il Comune di Pomezia, in attesa di soluzioni definitive, ha quindi conferito il proprio rifiuto zieri nel caos. A fine luglio, ad ogni modo, organico dividendolo tra la Eco Consul di sempre l'Azienda Refecta di Cisterna di LaAncarano (addirittura in Abruzzo) e tina ha presentato agli Uffici un'offerta miun’azienda di Cisterna (la Refecta srl, ndr). gliorativa facendo scendere il costo a 170,00 Questa la sintesi economica contenuta nella euro a tonnellata spingendo così il Comune Determina 967 dello scorso 4 agosto: ha proseguire il servizio di conferi“alla Eco Consul è andato, per il mento ma stavolta impegnando conferimento del rifiuto C.E.R. una somma più elevata, 150mila I COSTI 20.01.08, nel periodo euro, somma che dovrebbe baTra giugno e luglio un 12/06/2020 – 10/07/2020, un totale (parziale) ha portato stare a coprire l'intero periodo quantitativo di 648,12 tonnel- la spesa per il conferimento estivo considerando il fabbisodell'umido quasi a late ed al costo di Euro 150,00 gno settimanale dell'Ente (sti200.000 euro a tonnellata al netto dei costi di mato da Piazza Indipendenza trasporto da parte dell’appaltanon più in 170 t/settimana ma in tore del servizio di igiene urbana; 180, ndr). Per completezza d'inforall'Impianto Refecta Srl, sempre per l'affimazione citiamo che era emersa un'ultedamento per il conferimento del rifiuto riore possibilità di conferimento quale C.E.R. 20.01.08 nel periodo 13/07/2020 – alternativa mediante un impianto nell'area di 28/07/2020, è andato un quantitativo di 450 Frosinone ma i costi aggiuntivi di trasporto tonnellate circa al costo di Euro 195,00 a ton- hanno reso comunque più conveniente connellata” (quindi di gran lunga superiore ri- ferire presso l'impianto di Cisterna. spetto a quanto messo in conto dal Comune Perché si spende così tanto con la procedura di gara). Totale parziale: La situazione, come si capirà, è molto com97.218 euro più altri 87,750. A tali somme plessa e le responsabilità non sono certo da vanno aggiunti ulteriori 13.500 versati ad imputare al Comune, anzi. Dal 2015 ad oggi Acea per il periodo dal 5 al 13 giugno (sem- ci sono state numerose criticità legate al conpre iva esclusa): Pomezia ha infatti fatto un ferimento dei rifiuti biodegradabili di cucine tentativo anche con l'azienda – che ha incor- e mense, ossia il codice “CER 20.01.08” di cui porato la Kyklos Srl di Aprilia con la quale il abbiamo parlato finora. Si parte dal provveComune aveva stipulato l'ultimo contratto dimento emesso dall’Autorità giudiziaria nei

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confronti della Kyklos/ACEA Ambiente nel dicembre del 2017, che portò alla conseguente sospensione dei conferimenti, alla ricerca con scarsi esiti di altre soluzioni di conferimento e a costi sempre più elevati. Per non parlare degli oneri aggiuntivi per i conferimenti fuori Regione, come è avvenuto per Pomezia con l'impianto di Ancarano in Abruzzo. Pochi impianti disponibili A pesare enormemente è senza dubbio la carenza di impianti nella Regione Lazio che sembrerebbe portare ad un paradosso: perché una delle (poche) aziende del settore dovrebbe infatti presentare un'offerta al Comune ad un determinato prezzo (più basso si capisce) se poi, in assenza di alternative, comunque gli Enti locali sono “costretti” a rivolgersi a loro 'bussando' alla porta “in via d'urgenza” e a condizioni economiche del tutto differenti? A Pomezia è successo proprio questo: le gare continuano ad andare deserte (siamo a tre) e per non interrompere la raccolta il Comune è costretto ad “accettare” gioco-forza le condizioni degli impianti – pochi - disponibili sul territorio o a rivolgersi perfino a strutture ubicate a centinaia di chilometri di distanza con ricadute inevitabili per le tasche dei cittadini; questo perché, malgrado il Sindaco di Pomezia abbia scongiurato imminenti aumenti della Tari, bollando peraltro tali voci come “terrorismo mediatico” per via della temporaneità della situazione, comunque questi costi maggiori, seppur in minima percentuale (per ora) ricadranno sui cittadini. E su questo non si scappa. I rischi per il futuro L'aumento così sproporzionato dei costi inoltre, a tutto vantaggio dei gestori degli impianti, rischia di vanificare gli sforzi fatti negli ultimi anni dai Comuni virtuosi tra cui anche Pomezia: il rischio, davvero forte, è infatti che di questo passo raccogliere una tonnellata di umido dalla raccolta differenziata costerà più che smaltire lo stesso quantitativo con il vecchio metodo del cassonetto indifferenziato. Una follia insomma. Ma possibile che non si riesca ad uscire da questo circolo vizioso? Giovanni Ruo, Consigliere dimissionario del Movimento 5 Stelle al Comune di Pomezia ed ex Presidente della Commissione Ambiente è convinto che si possa fare. Anzi: secondo Ruo Pomezia avrebbe la soluzione a portata di mano. (continua)

Pochi impianti dove conferire che "decidono" il mercato. E il Comune, per scongiurare il blocco del servizio di raccolta, è costretto ad accettare condizioni economiche svantaggiose


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settembre 2020 (continua) L'ex M5S Ruo: «La soluzione c'è ma serve coraggio» Pomezia sta spendendo migliaia di euro per gestire “in via di urgenza” la raccolta della frazione organica: c'è chi sostiene che un'alternativa risolutiva sia investire sul compostaggio di comunità ma il Sindaco Zuccalà non è dello stesso parere. Che ne pensa? «Solo una premessa per evitare polemiche e strumentalizzazioni. Penso che l'attuale Amministrazione sia quanto di meglio al momento Pomezia possa esprimere. Ciò non toglie che ci siano comunque margini di miglioramento. Veniamo alla risorsa organico, molto meglio definirla risorsa piuttosto che rifiuto. Quando il Sindaco afferma che il compostaggio di comunità non è la soluzione per la gestione dell'umido di una città come Pomezia, potrebbe anche avere ragione. Ma bisognerebbe prima analizzare i risultati di un progetto pilota e il progetto del Querceto proprio a questo serviva; ad onor del vero per Pomezia potremmo pensare maggiormente al compostaggio locale piuttosto che a quello di comunità...». Qual è la differenza? «Il compostaggio di comunità è un compostaggio effettuato collettivamente da più utenze domestiche e non domestiche, della frazione organica dei rifiuti urbani prodotti dalle medesime, al fine dell'utilizzo del compost prodotto da parte delle utenze conferenti; quello locale riguarda un'attività di compostaggio destinata esclusivamente al riciclaggio dei rifiuti organici prodotti nel comune ove l’attività è condotta e nei comuni confinanti, con capacità di trattamento non eccedente le 250 tonnellate annue». Tornando al progetto pilota... «Il progetto pilota del quartiere “Il Querceto” aveva un'importanza grandissima e strategica per capire come affrontare in ottica futura la gestione dell'organico sull'intero territorio comunale: propendere per 100 compostiere elettromeccaniche da 80 tonnellate/anno? 32 da 250 tonNella foto: nellate/anno o 8 da 1.000 l'ex consigliere tonnellate/anno? Tante piced ex esponente cole compostiere di comudel M5S nità affidate ai cittadini, o Giovanni Ruo. associazioni (di cui come E' stato da indicazioni del Presidente della M.A.T.T.M. anche il coCommissione mune può far parte Ambiente

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Il compostaggio di comunità o locale può essere la soluzione al problema? «Il progetto pilota del quartiere “Il Querceto” aveva un'importanza grandissima e strategica per capire come affrontare in ottica futura la gestione dell'organico sull'intero territorio comunale. Purtroppo per qualche disattenzione di troppo non è ancora partito» vedi nota_7mar2019_MATTM_Regione_Lo mbardia) oppure pochi grandi impianti gestiti all'interno delle isole ecologiche o in altri siti comunali? Insomma, era il punto di partenza per far capire al Comune quale strada intraprendere. Purtroppo mi spiace ravvisare di come il progetto non sia ancora partito (vedi DetDir-1282-201909-23 - bando compostiere e DetDir-198-2020-02-13 - querceto gara deserta) forse a causa di qualche disattenzione di troppo». E veniamo alla domanda principale: il compostaggio, che sia di comunità o “locale”, potrebbe risolvere i problemi di Pomezia? «Il compostaggio di comunità o il compostaggio locale possono essere la soluzione per la gestione dell’organico di Pomezia, ne sono

assolutamente convinto. Servono però convinzione e determinazione. Ricordo quando si facevano discorsi analoghi in fase di introduzione del “porta a porta”: sembra una vita fa eppure appena dieci anni fa l'Amministrazione dell'epoca (De Fusco, ndr) sposava l'idea della raccolta multimateriale stradale definendo il porta a porta, nonostante qualche esperimento di “prova”, impossibile da realizzare per Pomezia e soprattutto più costoso. Poi sappiamo tutti come è andata a finire...Non dico che sia facile, ma bisogna credere in quella che potrebbe essere una nuova rivoluzione nella gestione dei rifiuti di Pomezia. Tanti sono gli aspetti di cui tenere conto: ovviamente è necessaria una attenta lettura del territorio; è necessario che il conduttore delle compostiere (comune o associazione o cittadini) sia motivato; è necessario che le utenze siano motivate; è necessario che la progettazione sia quanto più possibile partecipata. Ma, ancor prima, è la politica a dover essere motivata». (continua)

Parla l'ex Consigliere del M5S Giovanni Ruo: «Sul compostaggio di comunità o locale serve avere coraggio come ci fu per passare al 'porta a porta'. C'è chi diceva che sarebbe stato impossibile per Pomezia e invece...»


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(segue) Come si tradurrebbe in termini economici il vantaggio per le casse pubbliche? «I vantaggi economici, derivanti dai minori costi di trasporto e di conferimento, sarebbero notevoli e a questi si unirebbero i vantaggi di disporre del compost sul territorio con ulteriore risparmio e garanzia di qualità del prodotto. Fornisco qualche numero: una ricerca dell'ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, ndr) ha calcolato che una compostiera elettromeccanica ha un costo stimato di: 743euro per numero Ton./anno + altri €21.088. Qualche esempio: 60 Ton./anno 743x60 + 21088 = € 65.668; 80 Ton./anno 743x80 + 21088 = € 80.528; 130 Ton./anno 743x130 + 21088 = €117.678 e così via. Analizzando i costi relativi ad una singola compostiera da 80 tonnellate/anno sempre ENEA prevede un costo totale decennale di acquisto e gestione di €121.270 e quindi un ammortamento decennale pari a € 12.127 per anno. Ipotizzando di acquisire 100 compostiere da 80 tonnellate/anno, il Umido quanto ci costi: ecco quanto spende in un anno il Comune di Pomezia Comune spenderebbe annualmente €1.212.000 che è poco meno di quanto ne scarsità (è difficile per vari motivi – la cosid- tante le cose che si possono ancora fare per spenderebbe conferendo 8.000 tonnellate di detta sindrome N.I.M.B.Y. per esempio - che l'ambiente di Pomezia. In commissione ambiente giacciono da mesi, già pronti ed in atorganico a €155/tonnellata ma sappiamo che «Pomezia, se investisse sul compostaggio tesa del via libera da parte dell'assessorato il prezzo di mercato attuale del conferimento di comunità o locale, diventerebbe all'ambiente, il nuovo Regolamento tutela del è notevolmente più alto come dimostra autonoma nella gestione e nel verde, il nuovo Regolamento di tutela degli quanto sta succedendo a Pomezia in questi trattamento dell'organico prodotto dai animali, il regolamento di tutela delle mesi. Il punto di pareggio si ha quando il suoi cittadini ed enormi sarebbero anche i dune...ma di questo parleremo in una proscosto per tonnellata dell'organico è intorno a benefici ambientali» sima intervista». € 12.127 euro/(80 ton) ovvero € 152 /ton. Luca Mugnaioli Chiaramente salendo con il tonnellaggio delle apparecchiature i costi di gestione sa- nuovi impianti vengano autorizzati mentre rebbero inferiori ma aumenterebbero però le cresce sempre più, grazie alla raccolta differenziata, la quantità di organico sotincombenze burocratiche necessarie COMPOSTIERE AL QUERCETO - Il tratto alle discariche e che IL DATO all'avvio. A tal proposito è bene progetto risale alla Giunta Fucci. Pomezia necessita di essere conferito e €121.270 - E' il costo però ricordare che il Ministero aveva ricevuto il finanziamento regionale gestito). Pomezia sarebbe così totale decennale di dell'Ambiente sta lavorando ad per le compostiere di comunità da realizuna revisione del decreto 29 acquisto e gestione per una autonoma nella gestione e nel zare al "Querceto" dal valore di 236mila compostiera da 80t/a con un trattamento dell'organico prodicembre 2016, n. 266 finalizeuro finanziato per il 60% dalla Regione zata a rendere possibile la par- ammortamento decennale dotto dai suoi cittadini. Lazio e per il 40% da fondi comunali: prepari a € 12.127 per anno Enormi anche i benefici amtecipazione diretta del comune (Fonte: ENEA) vede l’installazione nel quartiere di 2 combientali, oltre alla produzione di nonché a migliorare l’operatività postiere di comunità a servizio dei compost di qualità pensiamo anche del decreto stesso». residenti. A febbraio però il bando relativo alla riduzione degli inutili "viaggi dell'acLei sostiene quindi che Pomezia, in pratica, (denominato "Lavori di realizzazioen aree potrebbe “staccarsi” dalle logiche attuali e qua" per trasportare l'organico - composto coperte a servizio delle compostiere di coprincipalmente di acqua ai centri di confedivenire indipendente per ciò che riguarda munita' in localita' Querceto") è andato derimento. Inoltre, è ormai chiaro che la gela gestione della frazione umida? serto. Ad oggi dunque non è possibile stione locale dei rifiuti sarà sempre più un «Sì, esatto. L'Ente eviterebbe di incorrere avere certezza sui tempi di realizzazione nelle "classiche" criticità estive dovute alla obbligo per tutte le amministrazioni comudel progetto. chiusura dei siti di conferimento, e alla loro nali. Pomezia può arrivarci fin da ora. Sono

Bando deserto

«Acquistando 100 compostiere da 80 tonnellate/anno il Comune spenderebbe annualmente €1.212.000 che è poco meno di quanto ne spenderebbe conferendo 8.000 tonnellate di organico a €155/tonnellata ma sappiamo che il prezzo di mercato attuale del conferimento è notevolmente più alto»


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Manzù, “blindata” la salma: resta al Museo Il Sindaco Savarese ha respinto le richieste degli eredi, l'artista continuerà a riposare ad Ardea l Sindaco di Ardea Mario Savarese ha respinto le richieste degli eredi di Giacomo Manzù negando il consenso alla cremazione delle spoglie dell'artista e alla traslazione delle ceneri nel Comune di Aprilia. A richiedere il parere dell'Amministrazione Comunale era stato il Tribunale Amministrativo del Lazio, al quale gli eredi si erano rivolti, in un recente pronunciamento: la salma dell'amato dell'artista, da sempre legato al territorio di Ardea, resterà così, salvo nuovi colpi di scena, al Museo dove giace dal lontano 1992. Il documento Nella missiva a firma del Sindaco, rivolta a Giulia e Mileto Manzoni, figli di Manzù, leggiamo: «Il maestro Giacomo Manzoni (detto Manzù) è notoriamente un illustre personaggio storicamente legato al territorio di Ardea. In queste terre approdò nel lontano 1964 e tanto se ne innamorò che qui decise sarebbero state conservate in sepoltura le sue spoglie, accanto alle sue stesse opere che nel 1969 volle raccogliere in un museo che poi donò, nel 1981, allo stato italiano», scrive il primo cittadino. «Fu proprio per onorare la sua volontà e dare lustro alla sua memoria che nel 1992, il presidente della Repubblica Italiana, con apposito decreto, dispose la sepoltura del maestro nel sepolcro a lui dedicato ubicato nel giardino del museo. Ogni anno i cittadini di Ardea, e, fintanto che è stata in vita la moglie Inge Schabel, si sono recati su quella tomba per rendere omaggio a quelle illustri spoglie nelle occasioni di ricorrenza della scomparsa e nel ricordo della sua nascita. Giacomo Manzù, alla stregua di tanti altri illustri personaggi, artisti e non, di cui Nelle foto: l’Italia intera si fregia, rap(in alto e a dx) presenta per Ardea un simGiacomo bolo importante della sua Manzù e stessa storia che iniziò prol'amata moglie prio negli stessi anni in cui Inge Schabel; il maestro decise, di tra(sopra) il scorre qui il resto della sua Sindaco di esistenza». «Ardea e GiaArdea Mario como Manzù sono legati Savarese

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«Non si tocca» «Quest’amministrazione ritiene di non dover concedere alcun consenso all’estumulazione della salma del maestro, anche perché finalizzata, come gli stessi eredi dichiarano, alla sua cremazione» oltre misura», afferma ancora Savarese che poi precisa: «Quest’amministrazione ritiene di non dover concedere alcun consenso all’estumulazione della salma del maestro, anche perché finalizzata, come gli stessi eredi dichiarano, alla sua cremazione. Quella tomba, che continueremo a onorare, rappresenta il ricordo di un affetto che i cittadini di Ardea non vogliono e non vorranno dimenticare. Concludendo, le richiesta avanzate dalle SSLL vanno pertanto rigettate per le motivazioni di opportunità che sono state sopra esplicitate». Caso chiuso dunque, almeno per ora.

IL SIT-IN - Tre giorni prima che il Sindaco firmasse la lettera col diniego alle richieste degli eredi i cittadini di Ardea, ma anche di Aprilia, di Pomezia e di Albano si sono incontrati sabato 22 agosto davanti al museo manzù per continuare la mobilitazione civica “manzù non si tocca” con il fine di far rispettare la volontà di giacomo manzù di essere sepolto ad ardea nel luogo dove scelse di riposare per sempre in pace circa trenta anni fa. «I cittadini della comunità di Ardea, un anno fa, avevano scoperto, denunciato ed impedito il tentativo, che si stava facendo in silenzio e di nascosto, di sradicare Manzù da Ardea con la rimozione e la cremazione della salma dell’artista», dichiara il portavoce del Comitato Popolare ‘Pace per Manzù’ Ecomuseo Lazio Virgiliano. « Si trattava di un piano illegale, immorale ed incivile che si stava realizzando con la complicità, a livello locale e statale, di coloro che avrebbero dovuto rispettare la legge e tutto quello che Giacomo manzù ha significato e significa per il nostro territorio. Vogliamo verità e giustizia nel rispetto della legge e ci opporremo in ogni modo, con le nostre ragioni pacifiche e non violente (come avrebbe fatto Giacomo Manzù) alla logica della forza fondata sul denaro ed il potere. Vogliamo il rispetto della volontà di Giacomo Manzù insieme alla valorizzazione ed alla cura del suo museo, con oltre 400 opere d’arte che l’artista donò generosamente allo stato, come un patrimonio culturale di tutti gli italiani», conclude.


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Campo rom, lo sgombero slitta ancora Impossibile rispettare la scadenza del 10 settembre 2020, servirà almeno un altro mese ampo nomadi di Castel Romano, si dovrà attendere ancora. Lo sgombero, previsto “entro e non oltre il 10 settembre” come da comunicazione nei mesi scorsi da parte della Asl, subirà uno slittamento quantomeno fino alla fine del mese. «Per motivi igienico sanitari e quindi a tutela della salute del suo nucleo e della collettività circostante anche in considerazione dei recenti incendi che hanno colpito l’area» -scriveva l'Azienda Sanitaria appena due mesi fa alle famiglie interessate dal provvedimento di sgombero - «l’amministrazione non potrà ulteriormente permettere la sosta in quell’area che per motivi di sicurezza dovrà essere liberata da cose e persone. La S.V. dovrà lasciare il modulo abitativo che attualmente occupa libero da cose e persone entro e non oltre il 10 settembre 2020». Ora invece lo stop: tante le difficoltà che si stanno riscontrando che potrebbero portare ad un allungamento dei tempi. La decisione Le lettere con la comunicazione di lasciare gli alloggi sono state comunque fatte pervenire ai diretti interessati. Ma a fine agosto, nel corso della Commissione Politiche Sociali del Comune di Roma, è stata Valeria Franca Neri, rappresentante dell'Ufficio Rom, Sinti e camminanti del Campidoglio, a gettare acqua sul fuoco. La Neri ha fatto sapere infatti che i tempi “non saranno completamente rispettati”. «Le operazioni di accoglienza sono ancora in corso», ha detto la rappresentante, «nell'area ci sono 26 nuclei

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Difficoltà a trovare una sistemazione e resistenze: così i tempi si allungheranno e "servirà almeno un altro mese" secondo Valeria Franca Neri, rappresentante dell'Ufficio Rom, Sinti e camminanti del Campidoglio

L'area è stata sequestrata ed è tutt'ora presidiata h24

familiari, ma l'incendio verificatosi nel giugno scorso ha provocato la fuoriuscita di alcune persone che hanno fatto perdere le proprie tracce». Sette di queste 26 famiglie, da quanto si apprende, avrebbero trovato sistemazione altrove; dei 19 rimasti, quattro nuclei familiari avrebbero situazioni di fragilità dal punto di vista sanitario, e in tutto sedici avrebbero già sottoscritto il patto per

l'inclusione con Roma Capitale. «I percorsi di accoglienza – prosegue la portavoce dell'Ufficio – stanno comunque andando avanti e i colloqui tra le associazioni e gli abitanti del campo sono in corso dal 20 febbraio scorso e causa Covid, hanno avuto qualche battuta d'arresto». (continua) . Dopo l'incendio del giugno scorso molti abitanti del campo sono fuggiti facendo perdere le proprie tracce. Dei nuclei rimasti (19)sedici avrebbero già sottoscritto il patto per l'inclusione con Roma Capitale ma questo di per sé non è garanzia di "successo", anzi


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settembre 2020 (segue) La “legge del clan” Ma l'adesione al piano d'inclusione (che peraltro ha dato sin qui esiti a dir poco fallimentari negli altri campi della Capitale) non è di per sé garanzia di successo, anzi. Dalla Commissione è emerso che in realtà “molti sono i casi in cui alcuni soggetti, dopo aver firmato la loro adesione al piano, tornano sui propri passi, dopo essere stati minacciati dai capi famiglia, e chiedono la revoca della firma”. Della legge del clan (o del campo fate voi) abbiamo parlato lo scorso mese nel corso della nostra inchiesta: Buzo, il portavoce del “Villaggio della Solidarietà”, è stato chiaro: «Senza una sistemazione alternativa da qui non se ne andrà nessuno». Le difficoltà, che sono poi le stesse emerse in questi ultimi anni, sono sempre legate al ricollocamento delle famiglie: nessuno gli vuole affittare casa (scarsi risultati anche dal cd. “Buono casa”) e chi se ne è andato in passato – dal 2017 al 2019 la popolazione si è dimezzata - è perché o ha trovato un alloggio popolare (ma anche qui le difficoltà non sono mancate, si vedano le tensioni scoppiate a Casal Bruciato e a Torre Maura tra i residenti) oppure si è “arrangiato” altrove in soluzioni. Insomma, la questione campo rom a Castel Romano sembra tutt'altro che risolta. Ma l'adesione al piano d'inclusione

POLITICA (che peraltro ha dato sin qui esiti a dir poco fallimentari negli altri campi della Capitale) non è di per sé garanzia di successo, anzi. Dalla Commissione è emerso che in realtà “molti sono i casi in cui alcuni soggetti, dopo aver firmato la loro adesione al piano, tornano sui propri passi, dopo essere stati minacciati dai capi famiglia, e chiedono la revoca della firma”. Della legge del clan (o del campo fate voi) abbiamo parlato lo scorso mese nel corso della nostra inchiesta: Buzo, il portavoce del “Villaggio della Solidarietà”, è stato chiaro: «Senza una sistemazione alternativa da qui non se ne andrà nessuno». Le

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difficoltà, che sono poi le stesse emerse in questi ultimi anni, sono sempre legate al ricollocamento delle famiglie: nessuno gli vuole affittare casa (scarsi risultati anche dal cd. “Buono casa”) e chi se ne è andato in passato – dal 2017 al 2019 la popolazione si è dimezzata - è perché o ha trovato un alloggio popolare (ma anche qui le difficoltà non sono mancate, si vedano le tensioni scoppiate a Casal Bruciato e a Torre Maura tra i residenti) oppure si è “arrangiato” altrove in soluzioni. Insomma, la questione campo rom a Castel Romano - che resta presidiato h24 sembra tutt'altro che risolta.

Campi rom nella Capitale: numeri e il fallimento della scolarizzazione


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Borgo di Pratica di Mare, c'è la nuova ordinanza Dopo la beffa del 6 agosto il Comune ci riprova col cancello: la Proprietà chiede incontro col Sindaco ra il 6 agosto scorso quando i mezzi della ditta incaricata dal Comune di Pomezia si presentarono davanti all’ingresso del Borgo di Pratica di Mare per abbattere il cancello che, dal 2016, ostruisce l’ingresso all’area. Un provvedimento in “danno” maturato a seguito dell'inottemperanza della Proprietà all'ordinanza del Tar che aveva imposto la rimozione del cancello posto a chiusura del Borgo. Ma, a sorpresa, la proprietà nel frattempo aveva installato nella notte, appena qualche metro dietro, un altro sbarramento: tolto il cancello principale allora si sono scoperte le carte e i cittadini, ancora una volta, sono rimasti fuori dal Borgo, beffati. Questo ulteriore impedimento non era infatti ricompreso nell'ordinanza, quindi l’Ente si è trovato nella condizione di poter rimuovere un solo ostacolo. Forse, col senno di poi, qualcosa in più si sarebbe potuto fare giocando col “burocratese” degli atti amministrativi ma tant’è. Ad ogni modo, a fine agosto, il Dirigente è tornato alla carica: con un nuovo atto si intima nuovamente alla Nova Lavinium di rimuovere anche il nuovo cancello che impedisce l'entrata nel Borgo. Sarà la volta buona o la Proprietà metterà in altro qualche altro escamotage per impedire il libero accesso? Un Borgo da sempre aperto ai cittadini L’atto a firma del Dirigente Rosario Robusto ribadisce le motivazioni che hanno spinto il Comune di Pomezia, che negli ultimi mesi ha assunto una posizione diametralmente opposta rispetto a quattro anni fa (in mezzo il passaggio di Governo da Fucci a Zuccalà e anche l’avvicendamento Dirigenziale Robusto-Curci all’Urbanistica), a procedere in tal senso: si menziona nuovamente ad esempio la delibera del '51 con la quale venne approvato "il nuovo elenco di Vie e Piazze, nella quale risultano presenti le denominazioni attuali delle sedi stradali interne al borgo”. Il Dirigente ricorda inoltre che “si deve ragionevolmente prendere atto di ciò che storicamente si è fatto come uso delle vie del Borgo di Pratica di Mare quale patrimonio dell’Ente, tant’è che ciò che si rileva non è la proprietà che sarà oggetto di giudicato ma l’uso pubblico, suffragato nel tempo anche dalla presenza all’interno del Borgo di esercizi commerciali autorizzati dal Comune e da altre attività di servizio pubblico riguardanti manutenzioni stradali e di reti primarie, nonché la raccolta di rifiuti e la pulizia stradale di servizi eseguiti a carico dell’amministrazione comunale”. «La Nova Lavinium non ha dimostrato la titolarità giuridica delle strade» Il 6 agosto, persone non meglio identificate presenti all’interno del Borgo e resesi responsabili di un comportamento inqualificabile

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La beffa del cancello dietro...al cancello: adesso il Comune ha emesso una nuova ordinanza definendo “feccia” gli abitanti di Pomezia (il che meriterebbe tutta una discussione a parte, per non parlare di quanto accaduto con l'aggressione ad un cittadino da parte del "guardiano"), avrebbero affermato che il Comune dovrebbe mostrare di avere “i titoli su quelle aree”. Una posizione ribadita in una recente intervista anche da Maria Grazia Borghese: «L'intera Proprietà è della famiglia, comprese le corti interne, quindi anche le strade. Non esiste nessun atto pubblico di trasferimento che ne affermi il contrario». In realtà è vero l'esatto contrario: è la Nova Lavinium, almeno sin qui, a non aver dimostrato che quelle aree gli appartengono, con l'ulteriore problema, a nostro avviso, di giustificare un Borgo “storicamente aperto da sempre”. Del resto nell’ultima ordinanza comunale leggiamo infatti: “La soc. Nova Lavinium srl non ha attualmente dimostrato la titolarità giuridica delle aree censite al catasto come enti urbani, [...], per l’occupazione delle sedi stradali tramite l’apposizione del secondo cancello anche se di natura precaria”. Nulla di diverso in realtà da quanto già sostenuto dal Catasto che aveva provveduto a ripristinare “la situazione pregressa ai Tipi di frazionamento e Mappale (avvenuti in circostanze ancora non chiarite con atti datati 2017, come per il caso del Cimitero) avendone constatato la sottoscrizione in assenza di titolo legale di Proprietà”. “Tali sedi stradali risultano invece già ricomprese nelle Mappe del Vecchio Catasto e del Nuovo Catasto Terreni come strade pubbliche”, aggiungeva il Catasto sottolineando di come, inoltre, delle strade non si parli mai negli atti della Nova Lavinium nemmeno quando vengono menzionati “specifici elenchi di proprietà immobiliari”. L’attesa: cosa accadrà adesso? Intanto la Proprietà sembra aver ammorbidito le proprie posizioni. Si è passati dalla dichiarazione di voler ricorrere alla forza pubblica in caso di ingressi non autorizzati nel Borgo qualora venisse riaperto, a una richiesta di incontro con il Sindaco per trovare un accordo. Poi l'annuncio: «Consentiremo l'accesso pedonale al Borgo ai visitatori disciplinandolo in compatibilità con la futura destinazione ar-

tigianale, commerciale, residenziale e ricettiva del luogo condivisa con il Ministero dei Beni Culturali. L'obiettivo è arrivarci in tempi ragionevoli. I lavori non sono finiti al di là di quello che sostiene il Comune ma dovrebbero comunque avvenire in tempi utili». Per il resto, ed è lecito aspettarsi qualsiasi colpo di scena visti i precedenti, bisognerà aspettare giocoforza la nuova scadenza del 31 agosto con il Comune che non dovrebbe concedere altro “credito” in termini temporali alla Nova Lavinium; a quel punto, come avvenuto per le precedenti ordinanze, qualora la Proprietà non ottemperi a quanto richiesto l’Ente dovrebbe agire di nuovo in danno procedendo alla rimozione del cancello. Il terzo scenario è quello che Comune e Proprietà giungano ad un accordo: ma sarebbe possibile? E a quali condizioni? Staremo a vedere. Luca Mugnaioli

In Tribunale Come è noto sono in corso due controversie legali sulla questione del Borgo di Pratica di Mare. Sulla questione delle proprietà delle sedi viarie del Borgo di Pratica di Mare è pendente infatti un giudizio al Tar con la Nova Lavinium che chiede l’annullamento “del frazionamento catastale e conseguente ordine sospensione lavori e dell’ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi emanata dal Comune di Pomezia nonché dell’ordinanza del Comune di Pomezia [...] di sospensione lavori per le opere di risanamento conservativofunzionali all'accessibilità della chiesa di San Pietro Apostolo con rimodellazione della scala e pavimentazione area esterna”. L’udienza al Tar è stata fissata al 23 marzo 2021. Oltre a questo contenzioso vi è la causa civile al Tribunale Civile di Velletri, tesa ad “accertare e dichiarare la titolarità giuridica delle strade, delle vie e delle piazze interne al Borgo di Pratica di Mare per riconsegnare dette strade al libero godimento della cittadinanza”: udienza il 3 novembre.


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POLITICA

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Ardea, ecco l'elimina code per l'Anagrafe Il sistema "tuPassi" consentirà ai cittadini anche di prenotare da casa il proprio appuntamento rriva all'Anagrafe di Ardea un nuovo sistema che permetterò di gestire in modo sicuramente più organizzato l'afflusso dei cittadini. I tecnici stanno infatti installando e programmando il totem che permetterà di attivare il sistema elimina-code TuPassi, con cui i cittadini potranno sia prenotare da casa un appuntamento allo sportello, ma anche prendere un appuntamento sfruttando il totem stesso posizionato nell’ufficio comunale, se non si ha la possibilità di utilizzare un computer da casa. Soddisfatto l'Assessore Possidoni «Sono sicuro che questo sistema migliorerà la gestione della fila, anche Nella foto: se non sarà in miglioraL'Ass. al mento immediato visto che personale, Stato tutte le novità necessitano Civile, di qualche tempo prima di Anagrafe, essere recepite ed accolte emergenza dalla popolazione. Covid-19 E’ un momento in cui tutti Alessandro stiamo imparando, e con Possidoni

A

l’impegno di ogni cittadino e dipendente arriveremo ad avere degli uffici che risponderanno sempre meglio alle necessità dell’utente», ha dichiarato l'Assessore al Personale Alessandro Possidoni. «Questa è la direzione che stiamo seguendo - prosegue Non appena il totem ed sistema informatico saranno pronti, nei primi giorni di Settembre, vi daremo tutte le informazioni necessarie per poter prenotare il vostro appuntamento». Ulteriori novità a settembre Infine alcune anticipazioni: a Settembre ci saranno delle modifiche negli orari di alcuni Uffici con un ampliamento dell’orario. «Sto cercando di trovare una soluzione al problema che, a causa dell’emergenza COVID, molti appuntamenti per il rilascio della nuova carta di identità erano stati rinviati a data da destinarsi: voglio rassicurarvi che ho presente il problema e a breve vi spiegherò come procederemo», aggiunge ancora Possidoni. «Ci saranno importanti e positive novità anche nella modalità di rilascio dei certificati anagrafici, che diventeranno anche- telematici. Devo solo chiarire alcuni

dettagli, ma penso che i cittadini apprezzeranno il risultato. Nella lista delle “cose da fare” ho inserito anche il miglioramento della procedura per i cambi di residenza che vorrei cercare di digitalizzare in modo da ridurre i tempi di elaborazione dell’operatore e ridurre la probabilità di errore nella compilazione da parte del cittadino. Queste sono alcune delle novità che vedrete già da Settembre», conclude.




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CRONACA

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Mensa da pagare in anticipo, è polemica Refezione scolastica: da quest'anno a Pomezia si pagherà entro il 10 del mese. Genitori in protesta è preoccupazione tra i genitori di Pomezia circa le nuove modalità tariffarie riguardanti il servizio di refezione scolastica nel Comune. Tra i punti più controversi vi è senza dubbio quello legato all’introduzione della rata fissa ma soprattutto del pagamento anticipato da corrispondere entro il 10 di ogni mese. Questo, in un periodo di grande incertezza per la scuola a causa della pandemia da Coronavirus, ha fatto scattare immediatamente il tam tam sui social e nelle chat whatsapp dei genitori: mamme e papà temono infatti di perdere parte dei propri soldi anche qualora il servizio non venisse utilizzato. Ma andiamo con ordine. Mensa scolastica, le novità Da quest’anno cambierà la modalità tariffaria del servizio mensa scolastica: gli utenti dovranno effettuare "il pagamento mensile anticipato, di una rata fissa, entro il giorno 10 di ciascun mese. L’utente può anche scegliere "il pagamento trimestrale o annuale anticipato e in tal caso, per i soli residenti, si applichera’ un ulteriore agevolazione". Deadline al 30 settembre Non solo. I genitori hanno tempo fino al 30 settembre per scegliere la nuova modalità di pagamento che poi resterà invariata per tutto l’anno scolastico. Esclusivamente per il mese di settembre, “attesa l’incertezza circa la data di avvio del servizio mensa - precisa l’Ente il pagamento dovrà essere effettuato entro il mese di ottobre e la rata sarà proporzionata in base alla data di effettivo avvio del servizio. La rata in misura proporzionale si applica anche al mese di giugno”. Tariffe e agevolazioni per il secondo figlio Il costo parte da un minimo di 6 euro/mese per la fasce di reddito più basse, fino ad un massimo di 60 euro (con ISEE superiore a 15mila euro); le riduzioni per il secondo figlio, con il medesimo meccanismo, passano da un importo ridotto del 50% fino a scendere al 20% in meno (dal terzo figlio in poi non si paga la quota). L’esenzione totale è prevista per gli alunni con disabilità grave. E’

C'

prevista anche una tariffa ridotta: per poter usufruire dello sconto è necessario tuttavia che almeno uno dei due genitori sia residente nel Comune di Pomezia, essere in regola con i pagamenti degli anni precedenti e avere un ISEE non superiore ai 15.000 euro. Caso politico? Sul fronte scuola, specie sulla gestione della ripartenza delle lezioni con il protocollo anti Covid-19 sul territorio, la Lega - con l’ex Sindaco Fucci in testa - sta dando battaglia all’Amministrazione. Per quanto riguarda la mensa scolastica il partito di Salvini, con i consiglieri Fucci, Pagliuso, Abbondanza e Pecchia, chiede “il ripristino delle modalità di pagamento "a consumo" della mensa scolastica” (presentata in tal senso anche una mozione in Consiglio, ndr) definendo “grave l’atteggiamento della maggioranza”, che si dimostra così “lontana dalle esigenze delle famiglie. La replica Sul caso in questione abbiamo chiesto chiarimenti al Comune di Pomezia. Molti genitori sono preoccupati dalla ‘novità’ della rata fissa che dovrà essere versata in anticipo: perché l'Amministrazione ha preso questa decisione? E' previsto in tal senso una sorta di rimborso per i giorni non usufruiti oppure no? «Il passaggio alla tariffa in unica soluzione comporterà un risparmio certo ed una maggiore comodità di pagamento», dichiara Adriano Zuccalà. «Abbiamo analizzato il ca-

lendario del prossimo anno scolastico e abbiamo messo a punto una tariffa che tenga conto del numero effettivo di giorni di lezione al netto di festività, ponti, vacanze e di un numero ipotetico di giorni di assenza. Nella tariffa, dunque, sono stati già decurtati – sul totale dei giorni fruibili – vacanze di Natale, Carnevale, Pasqua, eventuali ponti a partire dalle festività nazionali e un tot. di giorni di assenza calcolato sulle assenze medie degli utenti, tenuto conto del numero massimo di giorni complessivi ammissibili per legge». (continua)

Caso politico: i consiglieri Fucci, Pagliuso, Abbondanza e Pecchia (nelle foto qui sopra), della Lega chiedono “il ripristino delle modalità di pagamento "a consumo" della mensa scolastica” e definiscono “grave l’atteggiamento della maggioranza”, che si dimostra così “lontana dalle esigenze delle famiglie”

Tariffe mensa a Pomezia per l'anno scolastico che sta per iniziare


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settembre 2020 (segue) Bonus per le piccole assenze e lotta all’evasione Prosegue il Sindaco: «Abbiamo già inserito nella tariffa mensile una sorta di “bonus” conteggiando le piccole assenze mensili di quattro/cinque giorni». Ma il motivo principale che ha spinto l’Ente a cambiare le carte in tavola è il contrasto all’evasione: «Abbiamo optato per la modalità di pagamento anticipato in modo da poter contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale nel settore della refezione scolastica», conferma infatti il primo cittadino ai nostri microfoni. «Un atteggiamento irresponsabile che ogni anno rischia di penalizzare le tante famiglie che invece versano la quota dovuta. Viceversa, la nuova modalità permette di premiare proprio tutte quelle persone che pagano regolarmente e che potranno così ottenere un ulteriore risparmio fino al 5%; in poche parole, fermo restando che la mensa si paga

CRONACA sempre in base all'ISEE, le famiglie potranno risparmiare quasi 80€ in un anno». Emrgenza Covid-19 Una delle domande più ricorrenti raccolte dalla nostra redazione riguarda l’incertezza della gestione di eventuali nuovi casi di Covid. Sia nel caso che si tratti di un alunno direttamente coinvolto - e che quindi dovrà stare a casa senza poter usufruire del tempo pieno - oppure per via indiretta, con classi o perfino scuole chiuse. Il Comune sembra però aver pensato anche a questo: «Ci teniamo a rassicurare le famiglie che in caso di isolamento domiciliare del bambino, quarantena dell’intera classe o di lockdown, si procederà al rimborso della rata pagata in base alla modalità di pagamento effettuata: tramite conguaglio in caso di pagamenti trimestrali o annuali, decurtazione sulla mensilità successiva o rimborso dell’intera cifra. Comprendiamo - conclude Zuccalà - le preoccupazioni delle famiglie a causa della pandemia

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sanitaria ancora in corso e stiamo lavorando per ridurre al minimo ogni possibile disagio. Nei prossimi giorni sul sito istituzionale verrà creata una sezione ad hoc dove sarà spiegato nel dettaglio il meccanismo di rimborso in caso di assenza causa Covid». Sulle polemiche politiche Zuccalà ha infine risposto anche agli attacchi mossi dalla Lega: «La Lega di Pomezia attacca l’Amministrazione comunale per il solo gusto di farlo e senza un senso logico (come di consueto). Chiede di continuare a pagare di più, solo per il gusto di andare contro l'Amministrazione. Siamo sempre pronti al confronto e lavoriamo con impegno e dedizione affinché nessuno resti indietro, ma non possiamo dire lo stesso di coloro che fingono di non vedere la bontà dei nostri provvedimenti per mera e sterile polemica politica». Luca Mugnaioli

Il Sindaco: «Nella nuova tariffa è già previsto "bonus assenze" e possibilità di risparmiare fino al 5%. Covid-19: Rimborsi in caso di isolamento domiciliare del bambino, quarantena dell’intera classe o lockdown»


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CRONACA

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Scuole, interventi coi fondi del Miur Riapertura in sicurezza col protocollo anti Covid-19: ecco i lavori negli Istituti di Pomezia anca davvero poco alla riapertura delle scuole dopo il lungo stop imposto dall'emergenza Coronavirus. Il 14 di settembre, salvo clamorose novità e con ancora diversi nodi da sciogliere, gli alunni italiani torneranno a sedersi sui banchi – riusciranno ad arrivare in tempo quelli “monoposto”, tra tradizionali e innovativi? - facendo ripartire le lezioni in presenza. Per tutta l'estate i vari Comuni hanno intanto sfruttato le risorse straordinarie messe a disposizione dal Ministero per adeguare spazi interni ed esterni al fine di rispettare il distanziamento interpersonale tra gli studenti. Qui Pomezia: arrivati 520mila euro Il Sindaco e la Giunta hanno deliberato gli interventi di adeguamento e adattamento degli spazi e delle aule didattiche all’interno delle strutture scolastiche di Pomezia, in vista delrientro a scuola il 14 settembre prossimo. 520mila euro destinati al Comune di Pomezia dal Miur interventi di adeguamento strutturale degli spazi interni e esterni delle scuole, messa in sicurezza e abbattimento delle barriere architettoniche pertutti gli accessi disponibili e dei relativi percorsi, sistemazione di aree esterne recuperabili per consentirne l’uso per attività didattiche che si possono svolgere all’aria aperta, nonché il recupero di aule e palestre per garantire le misure di sicurezza dovute all’emergenza Coronavirus. Gli interventi I lavori sono andati avanti per tutto il mese di agosto e si concluderanno entro l’avvio dell’anno scolastico e interessano diversi plessi del territorio. Nove le classi che dovranno invece trasferirsi: tre della scuola primaria Don Bosco che si sposteranno presso la scuola Marone; quattro dell’Istituto De Andrè (tre del plesso di Santa Procula e una di Santa Palomba) che si sposteranno a via Fiorucci; due della scuola media Enea che si sposteranno nei plessi limitrofi. Inoltre l’Amministrazione comunale ha messo a disposizione della Città Metropolitana di Roma Capitale spazi comunali che dovessero eventualmente servire per dislocare gli studenti delle scuole superiori, la cui competenza non è dell’ente comunale. Scuola "C.A. Dalla Chiesa" All'IC Pestalozzi gli interventi hanno riguardato l'adeguamento degli spazi esterni della scuola dell’Infanzia di Via Carlo Alberto dalla Chiesa. Il dettaglio: messa in sicurezza e abbattimento delle barriere architettoniche per tutti gli accessi all’istituto scolastico disponibili e dei relativi percorsi, anche di quelli fino ad oggi non utilizzati dagli stu-

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denti mediante il rifacimento dei marciapiedi, viali esterni nonché il ripristino dei cancelli ove necessario; sistemazione di aree esterne recuperabili, presenti all’interno del perimetro dell’adiacente scuola elementare “Don Milani”, per consentirne l’uso per attività didattiche che si possono svolgere all’aria aperta e dei relativi percorsi di accesso. Scuola “Marone” L'adeguamento degli spazi della scuola secondaria di primo grado “Marone” – Istituto Comprensivo via della Tecnica ha invece riguardato: messa in sicurezza e abbattimento delle barriere architettoniche per tutti gli accessi all’istituto scolastico disponibili e dei relativi percorsi, anche di quelli fino ad oggi non utilizzati dagli studenti mediante il rifacimento dei marciapiedi e viali esterni, il ripristino dei cancelli, porte vetrate e impianti citofonici ove necessario; sistemazione di aree esterne recuperabili per consentirne l’uso per attività didattiche che si possono svolgere all’aria aperta; realizzazione di due aule al piano terra suddividendo l’esistente locale biblioteca di circa 40 mq; realizzazione di uno spazio filtro tra l’ambiente del teatrino e il resto degli ambienti dedicati alle attività scolastiche mediate l’installazione di porte tagliafuoco tra i l’ambiente teatro e la palestra in modo da rendere i due ambienti fruibili in

contemporanea. Scuola di primo grado “via Gran Bretagna” L'intervento di adeguamento degli spazi della scuola secondaria di primo grado di via Gran Bretagna e l'adeguamento delle vie di esodo e recupero spazi didattici interni dell’IC Pestalozzi ha comportato una serie di interventi tra cui il rifacimento dei cancelli di ingresso alla struttura scolastica, la sistemazione e messa in sicurezza del muro di recinzione, la realizzazione di una rampa in luogo della scala per l’accesso diretto da via C. A. Dalla Chiesa nonché la sistemazione delle superfici intonacate ammalorate e ritinteggiatura totale della palestra e degli annessi spogliatoi compresa la sostituzione delle porte interne. Per l'intervento di adeguamento degli spazi della scuola secondaria di primo grado di via Gran Bretagna e il recupero alla didattica palestra IC Pestalozzi è stato messo a punto il ripristino della copertura della palestra attualmente inagibile a causa delle copiose infiltrazioni di acqua dal tetto. L’intervento si realizzerà mediante l’installazione di una contro copertura del lastrico solare, il rifacimento dell’impermeabilizzazione dei locali spogliatoio ed il ripristino dei copriferri delle strutture. (continua)

Il commento PARLA ZUCCALA' - «Un risultato eccezionale – ha commentato il Sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà – che ci riempie di fiducia peril nuovo anno scolastico: vogliamo sia un nuovo inizio per i bambini e iragazzi che a marzo scorso non hanno solo lasciato i banchi di scuola, ma unacomunità e una quotidianità di fondamentale importanza per il loro sviluppoformativo e personale. Ringrazio tutti i dirigenti scolastici e gli ufficicomunali che hanno lavorato

sodo per raggiungere questo obiettivo; ringrazio inoltre tutte le persone che lavoreranno ad agosto e settembre per consentire astudenti, docenti e personale scolastico di rientrare a scuola il 14 settembrein piena sicurezza, e un ringraziamento speciale alle Assessore Castagnacci e Delvecchio per aver affrontato questa situazione emergenziale con grandecapacità e in tempi rapidissimi».


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settembre 2020 (segue) Scuola dell’infanzia “Via Dante Alighieri” Per gli interventi di adeguamento degli spazi della scuola dell’infanzia “Via Dante Alighieri” - IC via della Tecnica l'Ente ha disposto il porzionamento dell’atrio di ingresso con pareti in cartongesso ricavando un’aula di circa 31 mq. Le opere previste comprendono: realizzazione di un aula con tramezzi in cartongesso e porta a due ante e luce minima di 120 cm; adeguamento dell’impianto elettrico; adeguamento dell’impianto di riscaldamento. Scuola primaria “Margherita Hack” Alla “Margherita Hack” di Via Pietro Nenni (IC Orazio) gli interventi di manutenzione straordinaria, riguardanti l'adeguamento degli spazi esterni ed interni della scuola primaria, hanno riguardato la messa in sicurezza e abbattimento delle barriere architettoniche per rendere utilizzabile la seconda uscita presente al piano terra dell’Istituto mediante l’eliminazione delle sconnessioni della pavimentazione e la realizzazione di un viale pavimentato per raggiungere via Pietro Nenni e il recupero, per utilizzo ad aule, di n. 2 locali deposito presenti al primo piano dell’edificio. Scuola primaria “Santa Procula” Alla scuola primaria “Santa Procula” - IC De Andrè l'Amministrazione ha deciso di optare per la demolizione di due tramezzi interni in modo da accorpare 4 aule formandone 2 di superficie maggiore da adibire alla didattica normale o alternativa aumentando il distanziamento sociale e senza creare assembramenti; spostare un vano porta esistente e adeguare l’impianto elettrico alla nuova configurazione. Scuola primaria “Trilussa” Per la scuola primaria “Trilussa”, e per recuperare spazi didattici per la scuola materna di via Turati – Circolo didattico “Trilussa” Via Matteotti la Giunta di Pomezia ha varato i seguenti interventi: messa in sicurezza e abbattimento delle barriere architettoniche per tutti gli accessi all’Istituto scolastico disponibili e dei relativi percorsi (2 accessi di via Matteotti e 1 accesso su via Turati); posa in opera di pensiline sui percorsi di accesso all’edificio scolastico, utili a consentire l’accoglienza individuale degli studenti all’interno

CRONACA del cortile di pertinenza dell’Istituto, mantenendo il distanziamento sociale; sistemazione di due aule, attualmente utilizzate a laboratori, dove saranno allocate sezioni in esubero della vicina scuola materna di via Turati; sistemazione di aree esterne recuperabili per consentirne l’uso per attività didattiche che si possono svolgere all’aria aperta, in particolare per quanto riguarda gli alunni della scuola materna. Lavori al CPIA L'Amministrazione ha previsto interventi di adeguamento anche degli spazi del Centro Provinciale di Istruzione per gli Adulti (CPIA) di via Singen con conseguente recupero di aule didattiche presso la sede della scuola secondaria di primo grado “Marone” di via della Tecnica. Questi gli interventi di manutenzione straordinaria: tramezzatura come da planimetria di progetto dell’aula “ex mensa” del Plesso di via Singen. In questo modo verranno realizzati: o un ufficio con sportello esterno che sarà utilizzato dal collaboratore scolastico per fornire informazioni agli utenti senza che questi accedano all’interno dell’edificio e per procedere alla Triage dei frequentatori dei corsi prima che questi accedano all’edificio; oppure un'area da adibirsi a segreteria didattica; o, ancora, un ufficio di Presidenza. “Il CPIA si occupa della formazione degli adulti – rileva l’Assessore Federica Castagnacci – ed è dislocato in due sedi: presso la scuola Marone a via della Tecnica e presso via Singen. Gli interventi, in corso di ultimazione, consentono con la trasformazione in segreteria di un’aula nel plesso di via Singen, il recupero di n. 3 aule presso la sede di via della Tecnica senza esecuzione di opere edili. Recuperiamo in questo modo aule che saranno utilizzate dalla media Marone rendendo la struttura adeguata alle nuove normative”. “Collefiorito” e “Castagnetta” Per la scuola dell’infanzia “Collefiorito” (CD Matteotti) si è intervenuti con il rifacimento dell’impermeabilizzazione con nuovi discendenti e griglie di raccolta delle acque piovane; per la scuola dell’infanzia e scuola primaria “Castagnetta” (IC De Andrè) l'Ente ha predisposto il rifacimento della copertura all’area esterna.

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Nei container?

LEGA ALL'ATTACCO - «Manca poco alla riapertura delle scuole e a Pomezia la situazione è ancora in alto mare. Siamo seriamente preoccupati che il 14 settembre i nostri studenti vivano ancora disagi, oltre a quelli causati dalla chiusura forzata dei mesi scorsi. Tra lavori che vanno a rilento e la mancanza di informazioni per le famiglie ora è spuntata la notizia che alcuni studenti delle scuole di Torvaianica sarebbero ricollocati in alcuni container. Tutto ciò è inaccettabile ed è per questo motivo che il 24 luglio scorso abbiamo presentato una mozione da discutere in consiglio comunale con cui chiediamo all’amministrazione di Pomezia di fare presto e fornire soluzioni adeguate per la ripresa della didattica. Il Comune è in grave ritardo nel reperire gli spazi che mancano e non può trattare gli studenti di Torvaianica come studenti di serie B. Finora la maggioranza M5S si è rifiutata di convocare un consiglio comunale per parlarne e non vorremmo che, come spesso accade, la discussione delle nostre proposte avvenga a scuole iniziate. Sarebbe una grande presa in giro nei confronti dei cittadini». Così in una nota i consiglieri comunali della Lega Salvini Premier di Pomezia, Fabio Fucci, Saverio Pagliuso, Massimo Abbondanza, Emanuela Pecchia. I GENITORI - Preoccupati, mamme e papà hanno chiesto di poter usare la palestra quale alternativa ma il Sindaco ha dichiarato "non percorribile tale soluzione".


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Ardea, 'zozzoni' scatenati: l'estate è coi rifiuti Cumuli di spazzatura perfino davanti a “Castrum Inui” (poi dati alle fiamme). Rabbia del Sindaco rosegue inesorabile ad Ardea il fenomeno dell’abbandono scriteriato dei rifiuti che nemmeno d’estate ha conosciuto pause di sorta. Tor San Lorenzo, Marina di Ardea, Lido delle Salzare, Nuova California, e ora perfino davanti all’ingresso del sito archeologico “Castrum Inui”, solo per fare qualche esempio. Ogni tanto ci sono le bonifiche straordinarie del Comune – come avvenuto alle Salzare o sul lungomare – ma sembra davvero una lotta impari. E se i cittadini sono esasperati non lo è da meno il Sindaco Mario Savarese che a fine mese ha deciso di sfogarsi sui social. Il Sindaco di Ardea: «Non ci fermerete» Mario Savarese non le manda a dire. Per lui la comparsa dei cumuli di spazzatura ad esempio davanti al sito archeologico è tutt’altro che casuale. «Proprio mentre annunciamo una campagna estiva di visite guidate per far conoscere ai turisti e ai nostri stessi cittadini le bellezze e la grande storia di questo nostro territorio, dal nulla, improvvisamente, cumuli di spazzatura sommergono l’ingresso del “Castrum Inui”, scrive Savarese sul proprio profilo Facebook a fine agosto. «Il mio è un j’accuse. Nei confronti di quei “quasi ignoti” personaggi di questo paese che tafazzianamente sono disposti a ridurlo a uno schifo, nella estrema, disperata speranza, di nuocere a quest’amministrazione. Né il fuoco, né la spazzatura, ci farà desistere: fatevene una ragione». Botta e risposta col Sindaco Ma le responsabilità non sono soltanto degli incivili. I cittadini lamentano infatti l’assenza di una vera isola ecologica - nei piani dell’Amministrazione attuale ce ne sono ben due - e le difficoltà di mettersi in contatto per il servizio di ritiro a domicilio. “Non risponde mai nessuno”, è il commento più ricorrente. Il Sindaco allora si difende e si prende la briga di rispondere a tanti cittadini: «Il nu-

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Rifiuti incendiati davanti a "Castrum Inui" ad Ardea lo scorso 24 agosto mero verde funziona ma c'è solo una persona in ufficio che si occupa di tutto. Spesso squilla libero ma in realtà la linea è occupata su altra conversazione. Comunque, certo, è un servizio che deve essere assolutamente migliorato. Stimo lavorando al progetto dell'isola ecologica e questa storia finalmente si dovrebbe risolvere. Il progetto della nuova isola ecologica è pronto. I soldi ci sono. Espletate alcune pratiche burocratiche per la regolarizzazione della proprietà contesa del terreno si parte. Avremo la nostra prima isola ecologica e un'altra la metterà a disposizione l'azienda che curerà il nuovo appalto. Le cose dovrebbero sensibilmente migliorare». (continua)

Nuovo appalto CI SIAMO - Dopo anni di attesa sembra fatta ad Ardea per la sottoscrizione del nuovo contratto di igiene urbana con la nuova ditta che si occuperà dei rifiuti (ma anche della manutenzione del verde delle aree archeologiche, ndr) per i prossimi anni. L'azienda realizzerà anche un'isola ecologica. L'appalto ha un valore di 33 milioni di euro.

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Scoperto traffico di rifiuti dati alle fiamme ARDEA - Cumuli di rifiuti a fuoco ad Ardea, all’ingresso del Castrum Inui. Divorata dalle fiamme anche un’auto, che inizialmente si pensava essere stata abbandonata e risultata poi essere stata rubata. E’ successo nella mattinata di lunedì 24 agosto, intorno alle 10. BECCATI - I responsabili del gettito dei rifiuti incendiati sono stati rintracciati dagli agenti della Polizia Locale. L’indagine – partita immediatamente dopo l’incendio del 24 agosto – ha fatto scoprire alla Polizia Locale che l’auto

era stata rubata e non abbandonata. Sul veicolo si stanno eseguendo ulteriori riscontri così da risalire alla reale motivazione della sua distruzione. Non solo. I cumuli di rifiuti erano stati lasciati lì da due nuclei familiari non residenti ad Ardea. I Caschi Bianchi Rutuli diretti dal dr. Sergio Ierace (nella foto) hanno trovato elementi inequivocabili sulla diretta responsabilità dell’illecito gettito dei rifiuti da parte di un nucleo familiare di origini straniere ed uno di origine italiana. Tutti cittadini non resi-

denti ad Ardea che sono verosimilmente nel territorio per il periodo di riposo festivo. Saranno comminati verbali in ottemperanza all’ordinanza emessa dal Sindaco Savarese, oltre a verifiche sulle eventuali imposte Tari evase dai soggetti, che sono stati tutti identificati.


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settembre 2020 (segue) Evasori, telecamere, svuota cantine Poi c’è il capitolo degli evasori tirato in ballo sempre dall'attuale primo cittadino. Secondo il Sindaco infatti molti incivili, non essendo in regola con la Tari, scelgono di buttare tutto per strada per il timore dei controlli. «Dal lunedì al sabato, tutte le settimane, sul piazzale presso il “lido le Salzare”, nel nostro comune si raccoglie il verde e i rifiuti ingombranti; su appuntamento, anche i RAE (elettrodomestici e apparecchiature elettriche e elettroniche). RAE e ingombranti sono ritirati gratuitamente presso il domicilio per appuntamento (ma abbiamo visto che non è facile mettersi in contatto con l'Ufficio, ndr). Tutto il resto, ogni giorno è raccolto come rifiuto differenziato davanti all'uscio di casa. Mi domando allora: perché tutto questo? Perché portare i rifiuti presso il punto di raccolta e non farseli ritirare a casa propria? Ma, soprattutto, perché arrivare al “Lido le Salzare” e abbandonarli in strada a pochi metri dal luogo preposto? Peggio ancora, perché non accontentarsi di lasciarli in strada anziché posizionarli in cumuli proprio davanti all'ingresso del sito archeologico più importante di Ardea?». Altro capitolo: gli svuota cantine. Savarese promette controlli severi: «Abbiamo già sequestrato due furgoni e appena con le nuove assunzioni avremo altro personale di PPLL inizieranno i controlli a tappeto, sia per i conferimenti errati, che per gli svuotacan-

CRONACA tine». Sul fronte telecamere il Sindaco sostiene invece che gli occhi elettronici possono essere sì la soluzione, “ne stanno arrivando altre”, dichiara, ma che comunque poi bisogna fare i conti con il ridotto personale di cui soffre l’ente, che impedirebbe poi un controllo costante dei monitor.

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Il Sindaco: «Perché tutto questo? Perché portare i rifiuti presso il punto di raccolta e non farseli ritirare a casa propria? Ma, soprattutto, perché arrivare al “Lido le Salzare” e abbandonarli in strada a pochi metri dal luogo preposto?»

Interventi (parziali) in Viale Forlì MARINA DI ARDEA - Il 22 agosto alcuni operatori dell'Igiene Urbana hanno completato i lavori di pulizia dei cigli stradali di Viale Forlì raccogliendo a mano tanta sporcizia tipo plastica e rifiuti vari abbandonati da tempo dai soliti zozzoni. «Speriamo che presto ritirino anche i tanti rifiuti ingombranti tipo frigoriferi, lavatrici e materassi lasciati anch'essi dai soliti zozzoni incuranti del già tanto avanzato degrado che persiste ormai da anni in una località che dovrebbe essere il fiore all'occhiello per il turismo

che sarebbe l'unica ricchezza di questo paese», scrive Michel Di Stefano Presidente dell'Associazione RivaluTiamo Marina di Ardea. «Questi lavori si intendono straordinari percui incidono sulla tassa TARI che già paghiamo profumatamente. Ma a detta del Comune molti non pagano e i cittadini onesti devono sob-

barcarsi anche per coloro che la tassa non l'hanno mai pagata. L'Associazione chiede al Comune di fare controlli più accurati per scoprire i tanti furbetti morosi, ricordando che adesso i mezzi ci sono e basterebbe applicarli. Non è giusto che i cittadini onesti debbano pagare anche per i furbetti che non hanno mai pagato», conclude Di Stefano.


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Amatrice, 4 anni dopo: quel dolore indelebile Nel terribile sisma del 24 agosto 2016 morirono dodici persone di Pomezia. 292 le vittime totali uasi 300 morti e una ferita profonda che fatica a rimarginarsi. Quattro anni dopo il terribile terremoto che sconvolse il centro Italia tutto (o quasi) è rimasto inalterato, dal dolore per le persone decedute alle macerie, con una ricostruzione rimasta ad oggi incompiuta. E proprio sotto quelle macerie, tra i corpi ritrovati, molti abitavano lungo il litorale romano. Per non dimenticare Erano ad esempio di Nettuno Ezio Tulli, 42 anni, agente della polizia stradale in servizio ad Aprilia, e i suoi figlioletti di 12 e 7 anni; della famiglia si è salvata soltanto la moglie. Un’altra coppia, Fabio Graziani e sua moglie Aurelia Daogaru, anch’essi di Nettuno, non ci sono più: lasciarono il figlio di 9 anni miracolosamente scampato alla morte. Anche Anzio non è stata risparmiata dal sisma: tra le macerie se ne andò Alba Pazienti in Tontini. Di Ostia invece la coppia formata da Paola Rascelli, 43 anni segretaria di direzione, e il marito Fabrizio Trabalza, webmaster dell’associazione Acti-Roma, di 45 anni. Pomezia, una delle città più colpite Ma tra le città più colpite del litorale romano ci fu sicuramente Pomezia. Ben 12 furono i morti ritrovati tra le macerie. La quattordicenne Elisa Cafini, il cuginetto Gabriele Pratesi e le nonne Irma Rendina e Rita Colaceci. Poi Andrea Cossu e Arianna Masciarelli, i coniugi Valentini e Wilma Piciacchia, e Paolo dell’Otto. Erano di Torvaianica anche Federico Ascani, 60 anni, e sua moglie Giuliana Cellini di 64 e Pasqua Gianni. Il 26 agosto 2016 un'intera città – venne proclamato anche il lutto cittadino – si ritrovò in Piazza Indipendenza per dare l'ultimo saluto a sei di loro.

12 VITTIME A POMEZIA Elisa Cafini (14), Gabriele Pratesi (9), Irma Rendina (80) Rita Colaceci (69), Arianna Masciarelli (15), Andrea Cossu (47), Wilma Piciacchia (49), Paolo Dell’Otto (50) Egidio Valentini (86), Pasqua Gianni (83), Federico Ascani (60), Giuliana Cellini (64)

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Funerali in Piazza Indipendenza: quel giorno venne proclamato il lutto cittadino

Alcune delle vittime che persero la vita nel sisma di Amatrice

Il terremoto LA TRAGEDIA - Gli eventi sismici del Centro Italia del 2016 e 2017, definiti dall'INGV sequenza sismica Amatrice-Norcia-Visso, hanno avuto inizio ad agosto 2016 con epicentri situati tra l'alta valle del Tronto, i Monti Sibillini, i Monti della Laga e i Monti dell'Alto Aterno. La prima forte scossa avvenne il 24 agosto 2016, alle ore 3:36 con una magnitudo di 6.0 e epicentro situato lungo la Valle del Tronto, tra i comuni di Accumoli (RI) e Arquata del Tronto (AP). Due potenti repliche si verificarono il 26 ottobre 2016 con epicentri al confine umbro-marchigiano, tra i comuni della provincia di Macerata di Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera (la prima scossa alle 19:11 con magnitudo 5.4 e la seconda alle 21:18 con magnitudo 5.9). Il 30 ottobre 2016 venne registrata la scossa più forte, di magnitudo momento 6.5 con epicentro tra i comuni di Norcia e Preci, in provincia di Perugia. Il 18 gennaio 2017 avvenne una nuova sequenza di quattro forti scosse di magnitudo superiore a 5, con massima pari a 5.5 ed epicentri localizzati tra i comuni aquilani di Montereale, Capitignano e Cagnano Amiterno. Questo insieme di eventi provocò in tutto circa 41.000 sfollati, 388 feriti e 303 morti, dei quali 3 morirono per via indiretta (causa infarto per lo spavento).


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Torna il Coronavirus a Pomezia e Ardea Nuovi casi sul territorio, ad incidere sono i rientri da viaggi e vacanze: Pomezia sfiora i 30 positivi ono al momento 43 i pazienti attualmente positivi al Covid-19 tra Pomezia (28) e Ardea (15). Una situazione condizionata inevitabilmente dai cluster legati alle vacanze, con persone di rietnro rimaste contagiate altrove. Pomezia, l'allarme: «Livelli di aprile» Sono 28 i cittadini positivi al Covid-19 (agg. 28/08), di cui 26 in isolamento domiciliare e 2 ricoverati presso struttura ospedaliera. I nuovi casi registrati sono di rientro da un viaggio o fanno parte della rete di contatti delle persone già positive. In tre giorni ben 13 i nuovi positivi registrati. 71 le persone guarite nel nostro Comune. 32 i cittadini posti in isolamento domiciliare preventivo. Il Sindaco di Pomezia ha lanciato l'allarme: «Siamo ai livelli di aprile, l'emergenza non è finita. La Regione attivi a Pomezia una postazione drive-in per fare i tamponi». Ardea: 15 gli attualmente positivi Alla luce degli aggiornamenti pubblicati nel registro SERESMI, alla data del 28 Agosto 2020, i dati di infezione COVID-19 nella Asl Roma 6 hanno registrato una crescita generale. Dall’inizio dell’epidemia ad oggi, ad

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Ardea si sono registrati 56 casi totali così distribuiti: 37 pazienti guariti, 15 pazienti attualmente positivi (ricoverati o in isolamento domiciliare), 4 pazienti deceduti. «Osservando l’andamento epidemiologico dell’intera Asl Roma 6 si nota un incremento generalizzato: questo, probabilmente, è associato al fenomeno dei cosiddetti “casi da rientro”, in cui la positività al Covid-19 viene riscontrata in persone che tornano a casa dopo le vacanze», ha dichiarato l'Assessore Alessandro Possidoni preposto all'emergenza

da Covid-19. «Ricordo che i cittadini che rientrano da Grecia, Croazia, Spagna e Malta devono darne comunicazione al numero verde 800 118800 o attraverso la app ‘Lazio Doctor Covid’ e recarsi al drive-in. In attesa dell’esito degli esami è necessario rimanere in isolamento domiciliare preventivo. Non rendiamo vani gli sforzi che tutti noi abbiamo fatto durante il periodo del lockdown. Continuiamo a seguire le regole di prevenzione anti-COVID», conclude l'Assessore.


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"Ugo Pari 30", si pensa già al 2021 e al 2022 Tre serate per ricordare Ugo Tognazzi, concluso il Festival. In cantiere le prossime edizioni i è concluso a Torvaianica “Ugo Pari 30”, il festival che ha ricordato il grande Ugo Tognazzi a 30 anni dalla sua morte. L’appuntamento, che si è tenuto dal 21 al 23 agosto presso piazza Ungheria, in collaborazione con il Comune di Pomezia, ha avuto la direzione artistica a cura dei quattro figli di Ugo: Gianmarco, Ricky, Maria Sole e omas Robsahm. I premi Tra i momenti più applauditi del festival, l’assegnazione del Premio Tognazzi alla carriera a Michele Placido, in apertura della prima serata, che con lui aveva lavorato in Romanzo popolare. Sabato, invece, è stata consegnata un’edizione speciale dello Scolapasta d’Oro ad Alessandro Haber, che aveva partecipato (e vinto) ai tornei di tennis organizzati dello stesso Ugo, con lui sul set di Amici miei, atto II. Domenica, infine, è stata premiata come migliore attrice di commedia Lucia Mascino. Gli altri ospiti Sul palco hanno raccontato il loro rapporto con il padre anche Ricky, Gianmarco e Maria Sole, svelandone curiosi e toccanti aneddoti,

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Sì alla seconda edizione, prevista per l’estate 2021, in vista di un appuntamento ancora più grande, magari anche di natura sportiva, per il 2022, in occasione dei 100 anni dalla nascita dell’attore

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EDITORE: La Città

via Odessa 41 - 00040 Torvaianica

intervistati dalla giornalista e scrittrice Laura Delli Colli e dalla regista Simona Izzo. A salire sul palco anche tanti altri nomi del cinema e della televisione: il conduttore Beppe Convertini, gli attori Filippo Timi ed Emanuele Salce, il regista e sceneggiatore Ivan Cotroneo. I film Durante le serate, al termine dei talk e della consegna dei premi, sono stati proiettati anche alcuni film che esaltano i due grandi interessi di Ugo Tognazzi: il cinema e il cibo. Ad aprire la rassegna è stato il documentario “Ritratto di mio padre” di Maria Sole Tognazzi. Durante le altre serate, invece, sono

stati proiettati i film “Amici miei” e, per il gran finale, “Anatra all’arancia”. Le mostre fotografiche Focus anche sull’arte, con una duplice mostra fotografica “diffusa”, con totem sparsi per le vie della Città a documentare la sua attività sui set, con gli scatti di alcuni grandi fotografi di scena. Nella mostra sarà ricordata anche l’altra grande passione di Ugo Tognazzi: lo sport, con le foto relative allo storico torneo di tennis che per oltre 25 anni ha visto Torvaianica protagonista dello Scolapasta d’oro. "L'abbuffone" Nel cartellone anche una interessante proposta culinaria che ha coinvolto alcuni ristoranti del territorio che hanno riproposto le ricette ideate da Ugo, dal risotto al melone allo stinco di santo, tratte dai volumi “La mia cucina” e “L’abbuffone”. Il prossimo appuntamento Il Sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà e il Vice Sindaco Simona Morcellini, ma anche i figli dello stesso Ugo, hanno confermato dal palco l’interesse per lo svolgimento di una seconda edizione, prevista per l’estate 2021, in vista di un appuntamento ancora più grande, magari anche di natura sportiva, per il 2022, in occasione dei 100 anni dalla nascita dell’attore.

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PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: MA&MC

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STAMPA: Tipografia Graffietti

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IN REDAZIONE: Arianna Azzurra Achille, Matteo Acitelli, Mario Di Toro, Alessandra Crinzi, Manuel Ferrara, Luca Mugnaioli, Luigi Torreti, Alessia Achille, Giacomo Andreoli, Federica Rosato

CHIUSURA REDAZIONALE: 30/08/2020

Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009


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Una scuola di Cinema a Torvaianica Sognando Tognazzi: l'idea lanciata da MIchele Placido trova tutti d'accordo, parte il progetto na scuola di cinema a Torvaianica, nel posto che il grande attore Ugo Tognazzi amava al punto di farne non solo il suo rifugio, ma un ritrovo per gli amici. Il resto è storia: la nascita del Torneo Tognazzi – con le sue 26 edizioni – i grandi nomi attirati nel villaggio che ora porta il suo nome, con star che preferivano venire nel litorale pometino per partecipare alla kermesse sportivo-culinaria invece di recarsi a Venezia per il Festival del Cinema. E le “liti” sul campo: ci si batteva per vincere lo scolapasta d’oro e i premi correlati. I grandi attori italiani sono passati tutti da qui. “Perché non far nascere nuovi grandi attori proprio a Torvaianica?”: è questa la domanda che Michele Placido – altro gigante della cinematografia italiana - ha lanciato sul palco durante la prima delle tre serate della manifestazione “Ugo pari 30”, in cui si è voluto ricordare Tognazzi a 30 anni dalla sua scomparsa. L’invito è stato immediatamente raccolto, con entusiasmo, dai figli di Ugo: Ricky, Gianmarco e Maria Sole. Ricky Tognazzi: «Scuola di cinema a Torvaianica? Sarebbe bellissimo» “La sfida è stata raccolta da tutti quanti noi – ha dichiarato ai nostri microfoni Ricky Tognazzi – e man mano abbiamo coinvolto tutti gli ospiti di queste serate. Abbiamo quindi un ‘gruppo fondante’, con il quale vorremmo portare avanti questa idea che abbiamo sposato con molto entusiasmo. Ovviamente l’entusiasmo non basta: noi ci siamo impegnati pubblicamente, adesso bisogna concretizzare, cercando di capire come poter rendere

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Michele Placido durante il Festival dedicato a Ugo Tognazzi: «Perché non far nascere nuovi grandi attori proprio a Torvaianica?». Figli e Sindaco di Pomezia sposano in pieno l'idea fattibile quella bellissima idea di Michele Placido. Da parte nostra c’è tutta la disponibilità e la volontà affinché si realizzi una scuola di cinema qui a Torvaianica: è un posto alle porte di Roma, location bellissima e per noi Tognazzi dal valore sentimentale inestimabile”. L'entusiasmo dell'Amministrazione L’idea di una scuola di cinema diretta e gestita da personaggi del calibro dei Tognazzi, Placido e altri nomi “pesanti” del panorama cinematografico italiano elettrizza l’amministrazione pometina. Ne parliamo con il sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà. “Abbiamo continuato a parlare di questa cosa anche subito dopo lo spettacolo, a cena, perché ci sembra una grande idea. È chiaramente an-

cora tutto in fase embrionale, ma siamo rimasti d’accordo di vederci nelle prossime settimane per stilare un progetto che ci traghetti alla prossima estate, quando celebreremo ancora Ugo Tognazzi con una manifestazione a Torvaianica in attesa del grande evento che si terrà tra due anni in occasione del centenario della sua nascita. Durante gli incontri che ci saranno parleremo anche di questa scuola, che potrebbe anche essere localizzata all’interno del teatro comunale che stiamo recuperando proprio adesso, che potrebbe essere utilizzata così anche al di fuori degli spettacoli. Chiaramente sul territorio ci sono anche altre realtà, basta pensare alla scuola di Enrico Brignano che già opera a Pomezia, bisogna mettere insieme queste realtà e farle collaborare”. Lei è comunque favorevole a questo nuovo progetto? “Assolutamente sì, darebbe lustro al nostro territorio, che è un nodo strategico rispetto a Roma: avremmo quindi la possibilità di attrarre moltissime persone”. Senza contare che Torvaianica, ma anche Pomezia, spesso vengono scelte come location sia per il cinema che per le serie tv… “Questo avviene non solo per la bellezza e varietà dei luoghi, che offrono sia il paesaggio marino che industriale, oltre alla parte naturalistica, ma anche perché – rispetto ad altre località – da noi c’è indubbiamente una procedura più snella per ottenere autorizzazioni e patrocini, cosa che facilita il lavoro di chi deve girare un film o una serie tv”. La buona volontà da parte di tutti per far nascere questo progetto quindi c’è, ora resta da capire se si riuscirà a trovare il modo per renderlo fattibile e fruibile per i futuri talenti del cinema italiano. Ricky Tognazzi: «Noi ci siamo impegnati pubblicamente, adesso bisogna concretizzare, cercando di capire come poter rendere fattibile quella bellissima idea di Michele Placido»


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Uova di Tartaruga, niente lieto fine Dopo un'attesa durata ben 64 giorni la triste notizia: «Nessuna schiusa, non erano fertili» essun lieto evento a Torvaianica. Nonostante tutte le accortezze, nessuna delle uova deposte dalla tartaruga marina il 22 giugno scorso sulla spiaggia nei pressi dello stabilimento balneare Bora Bora, vedrà nascere un piccolino. Nella notte tra il 25 e il 26 agosto infatti gli esperti di TartaLazio hanno fato l’ispezione del nido per capire come mai le uova non si fossero ancora schiuse. Il nido Ebbene, all'interno sono state trovate solo 15 uova, quasi tutte di dimensioni inferiori a quanto previsto, e nessuna di queste fertili. La schiusa era prevista in una data compresa tra inizialmente tra il 15 e il 19 agosto, poi prorogata fino al 25. Questa notte l’ispezione che ha tolto le speranze di veder nascere le tartarughine. Il commento di Tarta Lazio «Si è conclusa l’avventura che ha coinvolto volontari e cittadini attorno al nido che una tartaruga aveva deposto alla fine dello scorso mese di giugno sulla costa dì Torvaianica. Dopo un’attesa durata 64 giorni e 64 notti, il personale di Tartalazio, la Rete della Regione Lazio che si occupa della tutela delle tartarughe marine e che ha seguito fin dal primissimo momento tutte le operazioni di messa in sicurezza e gestione del nido, ha deciso, sotto il coordinamento dell’Istituto Anton Dohrn di Napoli, di ispezionare la camera di deposizione per valutare il da farsi. E se la nidificazione di una tartaruga marina a Torvaianica era già un evento speciale, del tutto eccezionale ė stato il risultato dell’ispezione. Ma andiamo con ordine. Dal 12 agosto tutto era stato preparato per la tanto attesa schiusa e la corsa dei tartarughini verso il mare. Dalla costruzione di un corridoio di lancio, al posizionamento di una webcam per assistere in streaming all’evento, ai corridoi per il pubblico per rispettare le norme anti Covid. Turni di sorveglianza h24 per garantire la si-

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curezza alla nidiata in ogni momento del giorno e della notte. Addirittura un piano per far spegnere le luci dei condomini retrostanti per evitare che i neonati rimanessero disorientati e sbagliassero strada. Passato ferragosto l’attesa entrava nella fase saliente e centinaia di persone si affacciavano al gazebo dei volontari a chiedere ansiosamente notizie sulla vita delle tartarughe e sui presunti tempi della schiusa. Il nido aveva caratteristiche apparentemente perfette: lontana dal mare ed al riparo dalle mareggiate, in lieve pendenza su una duna e quindi facilmente drenabile dalle acque piovane, temperatura della sabbia fresca ma comunque buona. Dunque le premesse per un successo c’erano tutte. Eppure nonostante fosse passata una settimana dalla data prevista per la schiusa, nessun segno annunciava l’uscita dei neonati. A quel punto era necessario intervenire per vedere se le uova avessero qualche problema o se fosse opportuno continuare nell’attesa. In piena notte, per evitare il caldo che avrebbe potuto danneggiare le uova o i piccoli, ed utilizzando solo luci rosse, che i rettili non percepiscono, si è così avviata l’ispezione. E qui purtroppo è arrivata la sorpresa che nessuno si aspettava. La camera di deposizione era di dimensioni inferiori alla norma e che conteneva non più di una quindicina di uova (di solito sono tra 80 e 100), molte delle quali piccolissime e tutte inesorabilmente vuote. La cosa è assolutamente sorprendente ed è giustificabile solo con l’infertilità delle

uova deposte da mamma tartaruga, un evento rarissimo e del tutto imprevedibile, tanto che anche dall’Anton Dohrn hanno manifestato la propria sorpresa per il fenomeno, più unico che raro. Le uova sono state raccolte e trasportate all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e Toscana per le indagini del caso. Il risultato, che ha provocato un ovvio dispiacere tra tutti quelli che speravano nell’uscita dei tartarughini, è dunque imputabile esclusivamente alle condizioni della madre e non a situazioni locali. Sarà molto interessante cercare di capire quali problematiche hanno impedito alle uova di essere fecondate. Rimane la meravigliosa avventura di una tartaruga che, in questa estate di distanziamento sociale, è riuscita ad aggregare oltre 60 volontari che hanno vegliato giorno e notte ed ad affascinare centinaia e centinaia di cittadini, grandi e soprattutto piccoli, sul tema della difesa del mare e dei suoi abitanti. Ci pare necessario ringraziare tutti coloro i quali hanno reso possibile lo svolgimento di questa storia, dal Comune di Pomezia alla Capitaneria di Porto, dai volontari di Sea Shepherd a quelli della Lega Navale, dallo Stabilimento Bora Bora a tutti i cittadini che hanno dato una mano, anche solo di incoraggiamento a tutti quelli che hanno lavorato attivamente attorno al nido per oltre due mesi. Speriamo che mamma tartaruga torni presto a nidificare con maggior fortuna sulle spiagge di questa parte del Lazio».

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Il primo sguardo, il primo odore l rooming in si configura come la possibilità offerta alla mamma di avere il suo bimbo accanto al letto dal momento del parto fino al momento della dimissione. In alcuni punti nascita questa pratica è rispettata come protocollo standardizzato, in altri è possibile avere il bimbo di giorno e di lasciarlo nel nido di notte, in altri ancora la scelta è a discrezione della mamma. In alcuni ospedali davvero all’avanguardia addirittura è permessa anche la presenza del papà durante i primissimi giorni. Purtroppo questa cosa non è possibile attualmente a causa dell’emergenza covid che addirittura, in alcuni contesti, relega il papà al di fuori anche della sala travaglio e parto.Come tutte le “innovazioni” anche l’introduzione del rooming in non è stata una pratica senza critiche. Qualcuno addirittura ha considerato la cosa come una mancanza di tatto nei confronti della mamma che ha appena partorito e che quindi sarebbe troppo provata per affrontare le difficoltà di accudire un fagottino urlante …. ammesso che sia così… e quando si partoriva a casa? Possibile che la natura tanto perfetta qui abbia sbagliato qualcosa? Ne parleremo più avanti, intanto però diciamo che il rooming in è raccomandato da UNICEF ed OMS, quindi alla fine non può essere una pratica tanto sconsiderata… al contrario queste Organizzazioni sostengono che favorisca la creazione di un legame forte tra madre e bambino e che faciliti l’inizio dell’allattamento. Ogni bimbo subito dopo la nascita vive un periodo di qualche ora di massima ricettività. E’ sveglio, ha gli occhi aperti, guarda il viso della sua mamma e sperimenta il primo tentativo di ciucciare al seno… questo è il momento fondamentale per quello che chiamiamo “imprinting”, diciamo che in qualche modo fissa nella sua mente le prime informazioni importanti : viso di mamma, amore, calore, sicurezza, ambiente accogliente addosso il seno di mamma, odore del suo corpo, odore del latte, seno, riflesso della suzione e anche voce di mamma e papà e tutto ciò che in quel momento gli serve per superare lo shock del parto e per assicurarsi la sopravvivenza. A questo periodo così reattivo segue invece un periodo molto più tranquillo, quasi 24h di ninne capaci di permettergli di riprendersi dalla fatica e dallo stress del parto. Solo dopo questo recupero ci svelano il loro carattere e vi garantisco che lo sanno fare benissimo! Negli ultimi anni si è riscontrata una rinnovata attenzione per il parto spontaneo e per l’allattamento al seno, diciamo per un ritorno ad una maggiore fisiologia e naturalità a discapito dell’eccessivo tentativo di controllo e

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di medicalizzazione. Ne è derivato un nuovo impulso per la ricerca e nuovi studi hanno portato a nuove linee guida che ovviamente, in quanto “innovazioni”, hanno incontrato qualche difficoltà legata alla necessità di cambiare il modo di pensare di operatori e di utenti e anche di riadattare strutturalmente gli spazi e i ruoli. Sono nate nuove figure professionali e ne sono scomparse altre come per esempio le puericultrici, fino ad oggi dedicate a gestire il nido. In particolare l’inizio dell’allattamento è sempre stato uno dei momenti più difficili e delicati per una mamma, è necessario rispettare i ritmi di sonno e veglia del bambino, di permettergli di stare al seno quanto vuole e quando vuole, di non lasciare che interferenze in qualche modo lo confondano, ad esempio il ciuccio può indurlo ad uno scorretto attacco al seno, cosi come il biberon potrebbe indurlo a non ciucciare abbastanza dalla mamma per stimolare la produzione del latte, tutte cose che potrebbero verificarsi nei contesti in cui i bambini restano “soli” per molte ore al nido o in cui l’allattamento è relegato ad orari precisi. Questo spiega come mai il rooming in è inserito nel protocollo OMS dei 10 passi d’oro per un efficace allattamento al seno. Questi 10 passi dovrebbero essere adottati da tutti i punti nascita del mondo e tra le altre cose prevedono appunto l’inizio precoce dell’allattamento, il contatto pelle a pelle tra mamma e bambino e appunto il rooming in, condizione indispensabile perchè i due punti precedenti siano possibili. Molta attenzione viene anche posta sulla necessità di creare un protocollo a favore dell’allattamento per ogni struttura ospedaliera che deve essere conosciuto e condiviso da tutti gli operatori della struttura stessa

al fine di comprendere le vere motivazioni alle spalle di determinate scelte e di operare in sinergia senza confondere le mamme con informazioni contrastanti, ma al contrario rafforzando l’intento. Ciò implica la necessità di formare gli operatori, ma anche le future mamme già durante i corsi di accompagnamento al parto e alla nascita, perchè sì, è vero che durante la gravidanza le donne sono molto più concentrate sul travaglio e sul parto, ma è pur vero che il bello viene dopo la nascita e che l’allattamento richiede molto impegno e dedizione e che ovviamente chi ben comincia è a metà dell’opera. L’allattamento dovrebbe iniziare già dopo mezz’ora dal parto e se ciò non fosse possibile per un qualunque motivo l’ostetrica dovrebbe provvedere a insegnare alla mamma come mantenere la secrezione lattea in attesa del ricongiungimento con il neonato. Il neonato non dovrebbe assumere altro che non fosse colostro o latte materno, niente acqua, tisane o latte artificiale se non diversamente prescritto. Quindi il rooming in non è una scelta sconsiderata per ridurre il personale assunto chiudendo i nidi, come ho sentito dire qualche volta, né tanto meno una scelta indelicata nei confronti delle mamme provate dalla fatica del parto, le mamme non sono abbandonate, possono contare in ogni momento sul sostegno e la professionalità del personale di reparto, ostetriche per prime. Il rooming in è un’occasione, l’occasione di conoscersi e riconoscersi con il proprio bambino, di rafforzare e consolidare un legame ancestrale fatto di sangue, odore, istinto e latte… è il primo passo per costruire un nuovo equilibrio, una nuova realtà, una nuova avventura con una nuova famiglia. Dott. Ost. Catiiuscia De Renzis dovevolalacicogna@libero.it


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Se questa è una scuola ra mascherine, distanziamenti, DAD (didattica a distanza) chi è coinvolto, a vario titolo e livello, è preso da una montagna di interrogativi. La lezione on-line sostituisce a pieno quella in aula? Il rapporto educativo insegnante-allievo si esaurisce tutto nella trasmissione di conoscenze per via remota? Come hanno vissuto i bambini l’isolamento forzato, la perdita dei punti di riferimento, gli schermi che non schermano più (questo anche per tutti quelli che si illudevano di gestire vita ed emozioni, in una deriva un po’ onnipotente, protetti da uno schermo)? Come vivranno i bambini i banchi distanziati, gli insegnanti mascherati, le classi di isolamento nelle quali finiranno se ritemuti sospetti? Ai genitori basterà misurare la febbre a colazione ai loro figli, tra un biscottino e l’altro, per stare tranquilli? E’ questo il destino dell’istruzione? Giunti alle soglie dell’apertura delle scuole non c’è più tempo per permettersi il lusso del dibattito, questo virus (un nemico invisibile e perciò perturbante, oltre che minaccioso) fa sentire tutti improvvisamente fragili e precari, vulnerabili. Ma ciò sarebbe la sua prima vittoria. Primo Levi potrebbe essere il nostro Virgilio, la ragione che soccorre chi si sente smarrito in una selva oscura, non perché le nostre case, scuole, abbiano qualcosa a che vedere con le baracche senza affetti e senza cibo della realtà concentrazionaria, ma perché tutti abbiamo bisogno di una guida nei momenti difficili, e il viaggio di istruzione, che è pur sempre un viaggio della vita, ora lo è. In una bella pagina di “Se questo è un uomo” Primo Levi racconta cosa facevano le persone accanto a lui nel treno che li portava ad Auschwitz, chi beveva, chi pregava, chi si disperava, le madri no. “Nel campo di Fossoli, la sera del 20 febbraio 1944, alla vigilia della partenza verso una destinazione di cui tutti i prigionieri ebrei sospettavano la triste natura, le madri prepararono con cura il cibo per il viaggio, lavarono i bambini, all’alba stesero la biancheria infantile ad asciugare al vento sui fili spinati, raccolsero le cento piccole cose che esse ben sanno i bambini hanno sempre bisogno e partirono. Chi non farebbe altrettanto, quale madre non darebbe da mangiare oggi al suo bambino sapendo che domani non sopravviveranno”. Diceva Winnicott, un pediatra psicoanalista britannico al quale si devono molte conoscenze sullo sviluppo di bambini e adolescenti e sul rapporto speciale madre-figli, bisogna ammalarsi per allevare un neonato (una malattia fisiologica per la quale aveva coniato il termine preoccupazione materna primaria), e al contempo avere salute, energia, speranze

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e una strabica potenza immaginativa unita ad una straordinaria capacità di resistenza, resilienza, concentrazione sul presente, ad ogni cambio, ogni poppata, ogni giorno, come per chiudere il bambino in una fortezza inviolabile, senza mai una vacanza, una crisi di nervi. Nel famoso film “Kapò” alcuni deportati ripetevano banali gesti quotidiani come lavare il viso, pettinarsi, radersi, per sentirsi vivi, ciò li rafforzava, sosteneva la speranza atrofizzando i sensi e la coscienza. Anche nel racconto autobiografico “Il sergente nella neve” , scritto nel lager ove fu rinchiuso dopo il rifiuto di aderire alla Repubblica di Salò, il sergente maggiore Mario Rigoni Steiner, scegliendo il passo lento e cadenzato della montagna, l’unico che consente di arrivare in cima, nella ritirata dalla disastrosa campagna di Russia, portò la 55° compagnia, plotone mitraglieri, del battaglione Vestone, 6° reggimento Alpini, in patria tra il dicembre del ’42 e il febbraio del ’43. Una domanda contiene tutto il senso del racconto “Sergentmagiù, ghe rivarem a baita?”, la speranza di tornare a casa (“a baita”), la dimensione umana, era l’unica e necessaria condizione di possibilità, altre dinamiche geopolitiche non trovano alcuno spazio nel racconto. Dobbiamo essere tutti quelle madri, quei soldati, e andare avanti passo dopo passo, avendo anche la fortuna, di stare in case e scuole calde e confortevoli, osserv a n d o rigorosamente le regole, studiando, studiando molto,

perché questo impegno fa sentire, pagina dopo pagina, più forti, anziché in balia degli eventi. Lo studio si fa per se stessi, per l’amore e il rispetto che si deve a se stessi, la vulnerabilità non è un cascame ma una promessa, senza non c’è crescita e la paura è del tutto normale alla vigilia di un viaggio, di un esame, sempre che non sia sproporzionata (a volte per traumi aggiuntivi alla ordinaria frustrazione che sempre accompagna la crescita e la vita, oggettivi o soggettivi, un soggetto meno forte vive come un trauma quello che altri sopporterebbero meglio). La gente è sopravvissuta in tempi di guerra, persecuzioni, carestie, epidemie, calamità, non tanto per la volontà di vivere o per rassegnazione o inseguendo degli ideali, ma perchè protetta dalle stesse cose che la rendevano vulnerabile, l’ignoranza del futuro che lascia spazio alla speranza, la sicurezza della morte che pone un limite alle sofferenze, le cure materiali che tengono occupati distogliendo la coscienza da quello che accade. “Ogni cosa che natura forgiò partorì entro se stessa il proprio dolore, inutile cercare rovina all’esterno quando i nemici sono così vicini” (anonimo). Primo Levi scrive che sono stati i disagi, le percosse, il freddo e la sete a tenerli in vita, come quando ci si schiaffeggia per non addormentarsi alla guida. Bisogna compiere il compito impossibile, fra i rischi il maggiore è il collasso del genitore, delle madri, del materno richiesto in chiunque abbia delle responsabilità, insegnanti, sergenti, guide, le professioni impossibili senza procedere pazientemente un passo dopo l’altro.

Francesca Tomasino Psicologa-Psicoterapeuta francesca.tomasino@hotmail.it Cell.3271363539 Seminari di psicologia per adulti Ass/ne Amici di Singen, Via Cincinnato,4


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Il peso della responsabilità erché tante persone sentono il bisogno di attribuire, ad ogni costo, a qualcuno la colpa di una disgrazia? La risposta più semplice è che riconoscere la propria responsabilità e' virtu' di pochi, mentre è più semplice scaricare le colpe su qualcun'altro. Spesso si sente dire: "ma che ho fatto di male per meritarmi questa disgrazia?" quasi ci fosse un nesso causale tra un presunto atteggiamento e la malattia. Ed ancora è capitato di sentir dire: "perché tra tanti amici, parenti e conoscenti proprio a me è capitata questa malattia nonostante le mie precauzioni? Queste domande testimoniano quanto sia difficile rassegnarsi alla fatalità, al caso; poiché se c'è un male deve esserci un colpevole che vuole che quella disgrazia si verifichi. Per taluni, questo stesso ragionamento di attribuzione della disgrazia al volere di qualcuno, è rintracciabile pure nella teoria religiosa in cui si ritiene Dio, o un Dio, responsabile delle sciagure come punizione per i peccati o come modo di mettere alla prova la fede in lui. Non tutti i credenti però la pensano così, come attestano le omelie di Papa Francesco che mai ha attribuito la responsabilità di questa pandemia quale punizione divina. Ma noi sentiamo incessante dentro di noi questo desiderio di trovare il nesso tra le disgrazie e del suo verificarsi. Come dire che c'è un forte bisogno psicologico di dare senso agli eventi avversi. È difficile vivere senza attribuire qualche senso alla negatività della vita: l'assenza di ogni senso porta alla depressione e addirittura il - non senso- alla disperazione. Da questo punto di vista anche la sciagura della pandemia una questione di senso la propone, ovvero la sciagura, specie quando ne va della salute, della vita e del benessere materiale, mette in discussione tante certezze oramai acquisite, portandoci a riflettere sulle cose essenziali della vita. Ecco il punto: da una tragedia come questa pandemia ne scaturisce un senso che favorisce la nostra

nulla, talvolta anche solo per essere riusciti a fare qualcosa che ad altri non è stato possibile fare. La conseguenza di questo atteggiamento arriva al punto quasi di non rallegrarsi più dei propri successi, quindi quasi colpevolizzarsi per gli insuccessi degli altri. Alcune persone addirittura si lasciano manipolare, facendosi incolpare dell'infelicità altrui e questo trasferisce la responsabilità di una condizione di malessere da una persona all'altra, facendogli credere di essere la causa del problema. Mentre invece ognuno deve rispondere delle proprie scelte ! Impariamo a lasciarsi andare, ossia accettare di vivere in un mondo in cui non possiamo controllare ogni cosa, un mondo in cui la nostra influenza e' senza dubbio reale, ma limitata. Ecco qual è il vero prezzo da pagare per non sentirsi più in colpa, poiché ciò che turba gli uomini non sono le cose, ma le opinioni su di esse. Antonio Guido

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adeguata reazione ad essa, la nostra resilienza, appunto! Usare i dispositivi a protezione, proteggersi con il distanziamento ecc...sono il senso del nostro attaccamento alla vita nostra ed a quella degli altri. Ciascuno può attribuire un proprio senso ai sacrifici che la pandemia ha imposto, ma unito a quello degli altri diventa una comune lotta contro il male che porta in una identificazione con il prossimo sofferente e, ditemi voi, quale miglior senso ci si poteva aspettare? Ben diverso è il senso di colpa, ovvero quella sensazione per cui ci piace pensare che il risultato di un evento dipenda da noi, sentendoci onnipotenti di fronte ogni accadimento. Se cominciassimo già a rinunciare a questa fantasia, probabilmente riusciremmo a stare un pochino meglio. Il senso di colpa è un sentimento che avvelena l'esistenza di chi lo prova e solo mettendosi al posto degli altri si può immaginare la sofferenza che ad essi provoca. Ci sono persone che si sentono spesso in colpa, pur senza aver commesso


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Il Corriere della Città

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settembre 2020

Tutto passa per il nostro corpo utte le esperienze sensoriali passano prima per il corpo. Ed è proprio mentre guardiamo qualcosa che in noi nasce l’emozione: un movimento istintivo e inconscio, centro di energia della psiche che stimola la coscienza e va ad attivare il pensiero che appunto animato da un'emozione ci trasmette l'energia vitale. L’osservatore è definito "osservante" proprio perché rivolge lo sguardo verso qualcosa che esamina con attenzione coinvolto dal fattore interno propriocettivo e da quello esterno percettivo. Con la sua azione si attiva il processo di consapevolezza e l'uomo declina 5 verbi: guardare, considerare, stimare, ritenere e giudicare Ecco che interviene il punto di vista percettivo e la prospettiva che sono dati dalla somma delle singole attivazioni sensoriali e da quel qualcosa che ci permette di comprendere la forma nella sua interezza e totalità. Le percezioni sono il prodotto che deriva dai sensi e viene organizzato dagli schemi mentali dell'uomo, influenzate dalle esperienze del passato. La nostra vita si basa sull’attività sensoriale e percettiva dove l'attenzione e la percezione sono i processi cognitivi che fanno da perno tra ambiente ed individuo. Famose in questo ambito sono le cosi dette figure aperte che variano a seconda di come si percepisce la figura. La percezione avviene in due fai: analisi della forma ed elaborazione cognitiva. Riusciamo a vedere solo ciò che elaboriamo dopo averlo percepito e dotato di significato. Cosa si vede? Due labbra che si avvicinano o la don-

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L'uomo si vede di profilo, o la metà del suo viso frontale?

Due labbra che si avvicinano o la donnina bianca?

nina bianca? L'uomo si vede di profilo, o la metà del suo viso frontale? Una tipo di psicologia che studia i processi mentali con cui vengono elaborate e memorizzate le informazioni visive è la psicologia della Gestalt che significa proprio "posizionato davanti

agli occhi" . Viene infatti esaminata e studiata ogni tipo di forma visiva e di come l'oggetto viene visto e percepito soggettivamente. Laura Piacentini

Santa Palomba, i ladri non vanno in ferie dere al mercato nero. Passa il tempo però e di soluzioni neanche l'ombra. «Torni dalle ferie questa settimana e si ricomincia con le angosce», è l'eloquente post di una pendolare che si sfoga in uno dei gruppi social della stazione di Pomezia. Qualcuno commenta provando a lanciare una nuova raccolta firme. Intanto però i ladri continuano ad agire indisturbati sfruttando l'assenza delle Istituzioni.

ANCORA FURTI - I ladri non vanno in vacanza nemmeno nel mese di agosto. Il parcheggio della stazione di Santa Palomba, come ormai denunciamo da anni, è diventato terra di nessuno e i criminali agiscono indisturbati prendendo d'assalto le auto parcheggiate. nell'ultimo nostro sopralluogo nella zona, poco prima del lockdown, avevamo documentato i numerosi furti avvenuti nel corso dei mesi: finestrini rotti, ruote asportate fino a vere e proprie "cannibalizzazioni" delle vetture, smontate dei pezzi di ricambi da ven-

Il Corriere della Città - Marzo 2020


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settembre 2020

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Rientro a scuola, ecco la giusta l'alimentazione na alimentazione adeguata è indispensabile per crescere in modo sano e per ottenere un buon rendimento scolastico. Cibo è mente sono strettamente correlati, quello che mangiamo, quanto ne mangiamo e come lo mangiamo influenza, tra le varie cose, una serie di ormoni e di neurotrasmettitori, alcuni fondamentali nella regolazione dell’umore, dello stato emotivo e dei processi di apprendimento. Inoltre, con l’emergenza COVID19 che non accenna a finire, mangiare bene ci aiuta anche a rinforzare il nostro sistema immunitario. Sostanze come le vitamine, infatti, sono fondamentali per tenere attive le difese dell’organismo nei confronti di malattie come raffreddore ed influenze, ma possono risultare utili anche per il temutissimo COVID. Non dimentichiamo che per una serie di motivi, ancora in fase di studio, questo virus è del tutto asintomatico per molte persone che presentano un buon stato di salute generale, soprattutto se giovani. Quindi a maggior ragione quando i nostri figli torneranno a scuola sarà importante proteggere sia loro che tutti i nostri familiari, curare una sana alimentazione per tutta la famiglia può darci qualche possibilità in più. I nostri ragazzi quest’anno saranno sicuramente più stressati al rientro nelle loro aule tra: distanziamento, mascherine, orari forse più lunghi, perdita di socialità, ecc. Organizziamoci quindi per aiutarli come possiamo, ovvero preparando una bella prima colazione, una gustosa merenda, un ottimo pranzo (se i ragazzi tornano a casa) e una cena leggera. Nel periodo dell’età scolare, bambini e ragazzi sono in fase di accrescimento, quindi non basta mangiare quello che capita, ma occorre nutrirli in modo equilibrato. Sono di fondamentale importanza non solo le calorie, ma soprattutto i nutrienti, sostanze che sono presenti negli alimenti in quantità molto diverse e che quindi debbono essere assunte scegliendo con cura i nostri cibi. Una sana crescita, un buon rendimento scolastico ed un armonioso sviluppo muscolare, sono il risultato di numerosi fattori ed in particolare: alimen-

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tazione, organizzazione e stile di vita, attività sportive, ed un adeguato numero di ore di sonno. Per quanto riguarda l’alimentazione, come ricordo spesso nei miei articoli su questa rubrica, la nostra straordinaria dieta mediterranea con la sua varietà di alimenti è particolarmente adatta per qualsiasi età. In età scolare in particolare occorre fornire al nostro cervello nutrienti ed energia. Alla base della alimentazione mediterranea troviamo le vitamine ed i fitonutrienti contenuti nella frutta e nella verdura (alcuni anche con ottime proprietà antiossidanti), i sali minerali (calcio, ferro, fosforo, zinco ecc.), le fibre, contenute nei cerali integrali (pane e pasta), nella frutta, nella verdura ed in molti altri alimenti, le proteine nei legumi (fagioli piselli ceci lenticchie fave, ecc.), antiossidanti come il licopene contenuto nel pomodoro, polifenoli e flavonoidi contenuti in molti vegetali, i grassi insaturi contenuti nell'olio di oliva, ma anche le cipolle dalle numerosissime proprietà nutrizionali. Salendo nella cosiddetta “piramide alimentare mediterranea” troviamo le proteine nobili contenute in uova, latte, formaggi carne e pesce. Quest’ultimo contiene anche alcuni grassi essenziali. Se l’alimentazione è sana ed equilibrata non servono integratori ma in ogni caso fatevi sempre consigliare dal vostro medico o dal pediatra. Non serve innovare, ma rispettare le nostre tradizioni alimentari (quelle dei nostri nonni e dei nostri bisnonni), abituando

i nostri figli a mangiare un po’ di tutto, ma per i più piccoli seguite sempre anche le indicazioni del pediatra. Leggete bene le etichette, selezionate prodotti di qualità possibilmente biologici o comunque poco elaborati e senza troppi conservanti o coloranti. Evitate alimenti troppo ricchi di grassi saturi, zuccheri, ecc. Meglio preparare in casa la colazioni e le merende, ma evitando alimenti contenenti con un eccesso di zuccheri semplici o di grassi. Attenti anche alle bevande. I succhi di frutta infatti rischiamo di essere troppo pieni di zuccheri e stesso discorso vale per una serie di altre bevande industriali, alcune con un elevatissimo contenuto di caffeina. Meglio mettere in tavola e nello zainetto sempre e solo acqua, utilissima per idratarsi negli ambienti scolastici, a volte troppo caldi, soprattutto se si deve fare uso delle mascherine che tendono ad aumentare la traspirazione. La prima colazione deve essere abbondante ed energetica, dolce o salata non importa l’importante e che sia fatta con alimenti sani e semplici, evitando gli alimenti industriali e limitando i prodotti da forno ricchi in grassi come i cornetti. Per quanto riguarda le merende e gli spuntini, la frutta fresca (ben lavata) può rappresentare un’ottima soluzione, ma scegliete frutta di stagione. I frutti rossi ad esempio come mirtilli, ribes, ciliegie, uva hanno ottime proprietà nutritive. Anche la frutta secca può aiutate, contiene altissimi livelli di acidi grassi essenziali. Se non volete rinunciare a qualche cosa di dolce anche un piccolo pezzo di cioccolato fondente ad alto tenore di cacao può essere un buon alimento. Quindi riassumendo: non esagerare con le calorie, limitare grassi saturi e zuccheri, privilegiare gli alimenti alla base della nostra piramide alimentare mediterranea, leggete le etichette e scegliete con cura il cibo, evitate o limitate gli alimenti industriali ed i “cibi spazzatura”. Monica Grosso - Biologo nutrizionista Se volete contattare l’Autore di questo articolo rivolgetevi al 3208942854 monicagrosso1@tiscali.it

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POSTA

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Erba incolta TORVAIANICA ALTA - I residenti di Via Mar di Tasmam segnalano la presenza di vegetazione incolta che potrbbe essere soggetta a incendi.

settembre 2020

A fuoco INCENDI "ANNUALI" - «Ogni anno puntualmente d'estate si verificano incendi lungo Via Casablanca a Torvaianica: perché il Comune non obbliga i proprietari di questi terreni a tagliare l’erba? Stavolta (era il 23 agosto, ndr) le fiamme per poco non raggiungevano le auto parcheggiate, è una situazione insostenibile».

Da Pomezia al Cosenza

IN BOCCA AL LUPO CRISTIAN - Si è aggregato al ritiro della prima squadra del Co-

Il Corriere della Città

senza Calcio Cristian Oi, di Pomezia, figlio del noto pugile Vittorio. Cristian, appena 18 anni, è un attaccante esterno: conclusa l'esperienza con la Vigor Perconti è arrivata ora la grande occasione per mettersi in mostra e cercare di rimanere in pianta stabile in Serie B. Oi fa parte infatti del gruppo di giovani che coach Occhiuzzi ha voluto con sé per testarli e capire se ci sia qualcuno già pronto per il grande salto. In bocca al lupo allora da pare del Corriere!




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