Il Corriere della Città - Settembre 2014

Page 1

Corriere C ittà

libertà - informazio il politica - sport - cro Il Corriere della Città www.ilcorrieredellacitta.com

della

Anno 6 Numero 09

SETTEMBRE 2014

libertà informazione politica cronaca cultura sport

L’estate pometina vista dai cittadini

Rimaste purtroppo inascoltate la maggior parte delle proposte dei cittadini Arriva da Pomezia il vaccino contro l’Ebola PAG. 14

Niente fiori per i morti di Ardea

PAG. 19

Ardea, mense scolastiche a rischio PAG. 20



Il Corriere della Città Settembre 2014

EDITORIALE

3

L’estate che avremmo voluto... U

n giornale pieno di immondizia. Purtroppo, ancora una volta, siamo costretti a pubblicare articoli riguardanti rifiuti in strada, nei piazzali, nei parchi, in spiaggia. Rifiuti non raccolti in maniera adeguata, oppure abbandonati da cittadini incivili. Rifiuti che mostrano un territorio più degradato di quanto sia in realtà e sicuramente molto peggiore di quello che vorrebbe la maggior parte dei suoi abitanti. Rifiuti che sembrano moltiplicarsi sempre di più: li ritroviamo nella piazza del mercato a Torvaianica, dove puntualmente viene scaricato abusivamente di tutto, dai materassi ai frigoriferi, li ritroviamo a Marina di Ardea, dove i cittadini inferociti hanno inscenato una protesta rovesciando in strada i cassonetti ricolmi e maleodoranti e bloccando così la circolazione delle auto, li ritroviamo a Colle Romito, dove i residenti temono addirittura un’emergenza igienico-sanitaria. Ma li ritroviamo anche, come al solito, in tanti, troppi punti sia di Pomezia che di Ardea. Possibile che non si riesca ad arginare il fenomeno dell’abbandono selvaggio di tutto ciò che è da buttare? Possibile che il sentimento di disinteresse verso il proprio territorio sia ormai così dilagante da far moltiplicare le discariche abusive nonostante venga fornito, gratis, un servizio di ritiro degli ingombranti? Qual è il peso e la responsabilità delle amministrazioni comunali, in tutto questo? Malfunzionamenti e carenze nel servizio si sommano alla mancanza di un adeguato controllo del territorio, soprattutto nei punti in cui ormai si sa che vengono sistematicamente gettati rifiuti di ogni genere. E, a dare un aspetto ancora peggiore, contribuisce anche una non sufficiente cura dell’ambiente proprio da parte delle amministrazioni: erba alta sui cigli delle strade e nei pochi parchi del territorio, insufficienti cestini dei rifiuti nei marciapiedi. Aggiungiamo anche la totale “indifferenza”, nel senso che non li controlla nessuno, nei confronti dei numerosi venditori abusivi che ogni sera piazzano le loro mercanzie nei marciapiedi di Torvaianica e che hanno preso il posto delle contestate bancarelle, ed il quadro della desolazione è completo. Eppure,

come ci viene ripetuto da decenni, abbiamo tante ricchezze da sfruttare: mare, spiagge ampie, vicinanza con la Capitale, siti archeologici, adesso anche due parchi tematici… e tanta immondizia. Ma come si può pensare ad un rilancio turistico ed economico del territorio in queste condizioni? Non vogliamo parlare male della nostra zona, ma quanto esposto è un dato di fatto che, sommato alla mancanza di servizi e infrastrutture, ci porta alla fine di un’estate quasi fallimentare. Certo, il maltempo ha peggiorato le cose, ma resta il sospetto (solo sospetto?) che, anche con il sole splendente in tutto il periodo estivo, non è che si sarebbe potuto sperare in una stagione esaltante per il nostro litorale. Troppe cose ancora ci differenziano dalle vere località turistiche. Posti dove magari il mare o le spiagge sono peggiori rispetto quello che possiamo trovare qui, ma dove il turista va volentieri perché si diverte ed

ha qualcosa da fare, oltre ad abbronzarsi. Grazie alle associazioni qualcosa è stato fatto, ma l’impegno di poche persone non è sufficiente: serve altro, serve di più. Noi lo scorso marzo abbiamo provato a dare dei suggerimenti attraverso un’inchiesta (L’estate che vorrei) in cui venivano riportate le proposte dei cittadini per avere un’estate finalmente da ricordare in senso positivo. Ma, evidentemente, quell’articolo non è stato letto da nessun amministratore comunale. Oppure nessuna delle proposte lanciate dai lettori, molte delle quali davvero interessanti, economiche e fattibili, è stata reputata degna di essere messa in pratica. E allora lanciamo “l’autunno che vorrei”: una stagione in cui chi ci governa ascolti davvero le necessità ed i bisogni di chi paga le tasse e, al contrario degli incivili di cui si parlava all’inizio, vorrebbe davvero un futuro migliore per la propria città.




6

POLITICA

Il Corriere della Città

Settembre 2014

Un bilancio “positivo” Il sindaco Fabio Fucci commenta sul web l’approvazione del bilancio di previsione per il 2014

Le previsioni di bilancio contenute in questa relazione affermano il principio di economicità e trasparenza già consolidato nel rendiconto 2013, che ha visto ridurre di circa 3 milioni di euro il disavanzo. La riduzione del disavanzo è un importante traguardo che abbiamo potuto raggiungere grazie ad una generalizzata e significativa riduzione delle spese operata anche tramite l'avvio del riassetto delle società partecipate Consorzio per l'Università di Pomezia (oggi in liquidazione) e la Pomezia Servizi Spa”. Così il sindaco di Pomezia Fabio Fucci ha commentato, attraverso uno stato sulla sua bacheca di Facebook, l’approvazione da parte della Giunta, lo scorso 8 agosto, del bilancio di previsione per l’anno 2014. Bilancio che a breve dovrà essere discusso in consiglio comunale. “Il 2014 - ha spiegato Fucci - è il primo anno di completa gestione della nostra Amministrazione insediata a Giugno 2013 e ci consente in questa fase di pianificare, seppur ad esercizio avviato, la gestione delle risorse necessarie all'erogazione dei servizi verso la cittadinanza. L'incertezza legata allo scenario normativo in materia di fiscalità locale e la tardiva comunicazione relativa ai trasferimenti erariali hanno fatto slittare la redazione delle previsioni di bilancio qui descritte. Nonostante le accertate difficoltà economiche del Comune di Pomezia, il 2014 segna un concreto punto di svolta nella gestione, anche finanziaria, dell'Ente, oltre a trovare un ritorno agli investimenti per le opere pubbliche. Il prestito di circa 25 milioni di euro che sarà erogato dalla CC.DD.PP. consentirà all'Ente di saldare i debiti verso fornitori immettendo nell'economia cittadina liquidità e fiducia nei confronti delle istituzioni che potrà rilanciare il lavoro delle piccole e medie imprese che oggi sono in grave sofferenza”. Per il sindaco “Il 2014 per la struttura organizzativa dell'Ente sarà un "anno zero" che darà nuovo slancio al lavoro dell'apparato burocratico con l'ottica di rendere i servizi maggiormente efficienti ed adattabili alle mutevoli condizioni economicosociali della Città”, da ottenere anche alla ridefinizione degli incarichi dirigenziali e con la riorganizzazione degli uffici comunali che si suddivideranno in: controlli interni; trasparenza e anticorruzione; rapporti con l'organismo di valutazione e l'aderenza al piano delle performance; recupero di somme derivanti da sentenze della corte dei conti; promozione turistica del territorio; ascolto, sostegno ed orientamento; viabilità e mobilità alternativa; recupero dei tributi evasi; gestione delle entrate tributarie; controllo insorgenza di abusi edilizi; gestione e reperimento dei fondi comunitari; efficientamento energetico e degli obiettivi contenuti nel cosiddetto "Patto dei sindaci"; rafforzamento del nucleo di vigilanza ambientale”. “La nuova struttura organizzativa consentirà – ha proseguito Fucci - il recupero e la riscossione dei crediti liquidati dalla Corte dei Conti, con

sentenza o ordinanza esecutiva a carico di dipendenti responsabili per danno erariale e nel Settore Avvocatura. Il contrasto dei fenomeni corruttivi sarà operato grazie all'adozione del piano triennale per la prevenzione della corruzione che, tramite la mappatura dei processi, ci consentirà di operare controlli maggiormente serrati nei procedimenti amministrativi maggiormente a rischio. Il rientro delle indennità di posizione dei dirigenti nei limiti del CCNL, unita alla revisione delle spese per il personale, farà si che il tetto di spesa per il personale sia rispettato e si possa procedere a partire dall'anno 2015 a nuove assunzioni di personale, ad iniziare dalle assistenti sociali, che oggi ne vede una sola in organico”. Riguardo alla sicurezza, Fucci ha dichiarato che “il corpo di Polizia Locale potrà beneficiare di almeno 2 veicoli in più e di 2 ciclomotori che integreranno il parco mezzi a disposizione”. I proventi delle multe verranno utilizzati per il potenziamento e manutenzione della segnaletica stradale, la fornitura di automezzi ed attrezzature per il servizio di Polizia Locale, la manutenzione delle strade, la redazione piani particolareggiati del traffico urbano, interventi per la sicurezza stradale a tutela degli utenti deboli (bambini, anziani, disabili, pedoni e ciclisti) e corsi didattici finalizzati all’educazione stradale nelle scuole di ogni ordine e grado. Saranno poi installate, previa modifica della destinazione di residui di mutui precedentemente concessi, alcune telecamere per la videosorveglianza al fine di contrastare atti vandalici e furti in danno dei beni pubblici e saranno potenziati i servizi di controllo della Polizia Locale orientati alla repressione dell'abbandono di rifiuti, della vendita di merce senza i necessari titoli autorizzativi e al superamento dei limiti di velocità, oltre che ad un ampiamento del raggio di controllo delle pattuglie che beneficeranno dell'incremento del parco mezzi a disposizione”. Riguardo al patrimonio comunali, Fucci ha specificato che il Seva dei Pini, vedrà “il trasferimento di molti uffici comunali nell'edificio in passato adibito a struttura ricettiva e permetterà il risparmio delle somme che ad oggi vengono impegnate come affitti per le strutture comunali. Nella stessa struttura, la guardiania di ingresso sarà affidata in como-

dato d'uso gratuito modale al Corpo Forestale dello Stato, che potrà così stabilire nel territorio comunale una sede operativa e contribuire alla sorveglianza ed alla tutela ambientale del Comune di Pomezia; un'importante collaborazione che segna un passo in avanti sotto il profilo della prevenzione e della repressione dei reati contro il patrimonio ambientale. L'appartamento confiscato alla criminalità organizzata sito in Via Cincinnato, nelle disponibilità del patrimonio comunale, sarà utilizzato come "casa delle associazioni" per lo svolgimento di attività sociali”. Riguardo alle tasse, Fucci ha specificato che “Le novità introdotte dal canone patrimoniale non ricognitorio saranno riconsiderate con la previsione di esenzioni e riduzioni che agevoleranno piccoli esercenti che potranno così contare su una minore imposizione che alleggerirà la pressione tributaria nei loro confronti. Gli oneri di costruzione ed urbanizzazione, fondamentale liquidità che garantisce la realizzazione di opere in favore della collettività, saranno adeguati in base ai vigenti indici ISTAT. Le aliquote sono ferme dal 2011 e l'adeguamento consentirà, oltre all'allineamento alle previsioni normative, anche un maggiore gettito. Infine, adotteremo un sistema incentivante per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà per le aree P.E.E.P. già concesse in diritto di superficie tramite l'adeguamento ai valori di mercato e una riduzione fino al 50% per coloro che provvederanno al riscatto ed al relativo pagamento entro la fine del 2014”. Riguardo l’ambiente, per Fucci “Il completamento della procedura di gara per l'affidamento del servizio di nettezza urbana darà il via all'estensione della raccolta differenziata porta a porta in tutto il territorio comunale. Prima dell'affidamento ci sarà in ogni caso un ampliamento del servizio "porta a porta" ai quartieri di Castagnetta, Santa Procula, Cinque Poderi e via Laurentina fino al confine con Ardea. Non mancherà l'impegno della nostra amministrazione per la riduzione dei rifiuti e il conseguente risparmio sui costi di conferimento in discarica. Il servizio di pulizia spiaggia sarà affidato alla conclusione della procedura di gara, attualmente in corso, e potrà integrarsi con il nuovo servizio di nettezza urbana per garantire pulizia e differenziazione dei rifiuti anche sull'arenile”. Sul fronte lavori pubblici il Primo Cittadino afferma che “Il piano triennale delle opere pubbliche contiene interventi che consentiranno l'adeguamento infrastrutturale della città. Vista la difficoltà nel ricevere i finanziamenti regionali per il completamento del teatro comunale, la previsione di alienazione della struttura ad esso adibita ci consentirà di ricevere entrate extra per la realizzazione di importanti opere pubbliche per la città. Per compensare la carenza di un teatro comunale, saranno destinati fondi per la sistemazione dell'area teatro della scuola media Marone”. Matteo Acitelli


www.ilcorrieredellacitta.com

Settembre 2014

POLITICA

7

Le irregolarità, le partecipate ed i servizi ai cittadini L’assessore Avesani su mense e trasporti scolastici, ma anche sul Consorzio Universitario e la Pomezia Servizi

I

l bilancio viene spiegato anche dall’assessore Emanuela Avesani. “Nelle 171 pagine della relazione del MEF sono state evidenziate numerose irregolarità, relativamente agli anni 2006-2012, in materia di gestione del personale: violazioni in materia di contenimento delle spese, gravi anomalie in sede di costituzione del fondo per lo sviluppo delle risorse umane e per la produttività del personale del comparto, illegittima erogazione di compensi per produttività, gravi anomalie nelle procedure di progressione economica orizzontale e verticale, gravi illegittimità nell’erogazione dei compensi a carattere indennitario, illegittimità varie nella liquidazione degli incentivi per la progettazione, illegittima corresponsione di compensi della disciplina dell’onnicomprensività della retribuzione dei dipendenti pubblici, illegittimo incremento del fondo per la dirigenza e della retribuzione di posizione, l’illegittima stabilizzazione del personale precario e l’illegittimo ricorso ad assunzioni di personale a tempo determinato. Diversi sono stati gli interventi volti a ristabilire la correttezza delle indennità di posizione, approvazione del regolamento per la misurazione e valutazione della performance, approvazione del piano triennale per la prevenzione della corruzione, modifica dell’assetto organizzativo delle direzioni di settore, mobilità interna degli uffici, etc. Tali misure, volte alla riduzione e al controllo della spesa, hanno portato ad una diminuzione di oltre 300 mila € i costi legati alla voce di spesa del personale per l’anno 2014, riportando tale valore al di sotto del limite massimo imposto”. La Avesani dettaglia poi il destino delle società partecipate. “Con Delibera di Consiglio n. 46/2013 è stato approvato lo scioglimento anticipato del Consorzio per l’Università. Il consorzio di fatto rappresenta uno dei capitoli più fallimentari della vita cittadina degli ultimi anni. Nato con un progetto ambizioso di integrazione tra università e aziende locali, si è di fatto trasformato in fonte di spesa consistente (che nel 2013 per la sola gestione è stata di 2,3

milioni €) senza fornire di fatto nessun servizio ai cittadini e non garantendo una corretta manutenzione del patrimonio dell’Ente. Grazie al piano concordatario presentato al Tribunale di Velletri, già per l’anno 2014 il costo della sola gestione è sceso a 700 mila €, e con lo spostamento degli uffici comunali nell’edificio centrale porterà di fatto ad un economia di circa 500 mila € nel Bilancio del 2015 dell’ente, per la riduzione dei costi di affitto degli uffici stessi. Più complessa la situazione della Pomezia Servizi. Con Delibera di Consiglio n. 75/2013 si è delineato l’indirizzo per la ristrutturazione dell’azienda e dei servizi svolti: tutti i servizi socio-sanitari saranno riorganizzati e resi maggiormente efficienti con la costituzione dell’azienda socio sanitaria, gli altri servizi strumentali saranno esternalizzati. In sede di approvazione del Bilancio di Previsione 2014 verranno riconosciuti debiti fuori bilancio per la società di alcuni milioni di euro (di cui 1 milione € già nel 2014), su servizi e attività svolte negli anni passati, anche a fronte di contratti in essere. Con questo atto e con la designazione di un nuovo presidente e di un nuovo CDA di fatto è iniziato nell’anno in corso il percorso di risanamento dell’azienda. Un processo lungo e complesso che già nei prossimi mesi sarà delineato, con il fine di tutelare al tempo stesso, l’economicità di gestione, il personale attualmente in carico ed i servizi alla cittadinanza”. Per quanto riguarda i servizi a domanda individuale, la Avesani spiega che “sono stati determinati i nuovi indirizzi per la gara del Trasporto Sco-

lastico, volti ad ottimizzare il servizio stesso. Già nel bilancio 2014 è prevista una riduzione del costo del servizio per il Comune di circa 600 mila €. Per il servizio di Asilo Nido è stato deliberato il nuovo Regolamento Comunale in cui sono state modificate le modalità per la formazione della graduatoria di accesso servizio stesso e, in particolare, è stato garantito il diritto di accesso a quei nuclei familiari in cui entrambi i genitori lavorino. Pertanto, visto la modifica indicata, si presuppone che maggior posti saranno resi disponibili a bambini facenti parte di nuclei familiari con ISEE maggiore rispetto agli anni precedenti e conseguentemente il gettito delle entrate relative al servizio sarà maggiore di quello riscontrato negli anni precedenti, anche se ad oggi non quantificabile. Per il servizio di Ristorazione Scolastica sono stati definiti gli indirizzi per la gara, che prevede di erogare due diverse tipologie di menù; di utilizzare nella gestione del servizio le cucine attrezzate a tale scopo, o presso centri di cottura eventualmente messi a disposizione dal Comune stesso; di avvalersi dell’acqua pubblica nella gestione del servizio; di non utilizzare nella gestione del servizio di stoviglie monouso, bensì di stoviglie lavabili e, quindi, riutilizzabili. Nel momento in cui verrà completata la gara pubblica di aggiudicazione del servizio, visto le modifiche indicate, si presuppone un minor costo di gestione dello stesso in carico al Comune, anche se ad oggi non quantificabile”. L’assessore parla poi della vicenda Pettirosso. “Si è definita un ipotesi di transazione per l’annosa vicenda delle controversie tra il Comune e gli aventi causa degli immobili edificati dalla Pettirosso, circa 84 cause in corso da circa dieci anni. Alla firma della transazione il Comune incasserà come corrispettivo della rinuncia agli atti circa 1,3 milioni di €, e compenserà le spese legali fin qui sostenute”. Alessia Ambra Achille


8

POLITICA

Il Corriere della Città

Settembre 2014

“Resta solo la speranza” Omero Schiumarini “a tutto tondo” sull’amministrazione Fucci, dal bilancio alla riorganizzazione degli uffici

Un anno fa, secondo quanto veniva detto dagli esponenti del Movimento 5 Stelle, Pomezia era un Comune in dissesto. Adesso, invece, no”. Così Omero Schiumarini commenta l’approvazione da parte della Giunta del bilancio di previsione 2014. “I casi sono due: o erano bugiardi prima, o lo sono adesso, perché di certo in un anno non possono essere stati fatti miracoli economici. Io dico che le bugie sono state dette prime ed anche adesso: i grillini sono stati bravissimi a mettere in ordine i conti con delle pseudo entrate che creano l’illusione di un pareggio di bilancio”. A cosa si riferisce? “Ad esempio alle alienazioni, che servono semplicemente per dare una risposta ai numeri che non quadrano”. Perché dice questo? “Perché se si mette in bilancio l’alienazione di un teatro fatiscente per l’importo di 7 milioni di euro mi sembra che si parli di fantascienza e non di realtà. In più, quando invece di andare a recuperare i soldi dove davvero andrebbero recuperati si tenta di vendere una farmacia, un impianto sportivo e le case popolari, abbiamo la prova che davvero questa maggioranza non sa dove andare a parare, non ha assolutamente coscienza di quali siano i bisogni e le realtà di questa città, soprattutto perché non ha nessun tipo di rapporto con il territorio ed i suoi abitanti, a partire dal sindaco, che continua a fare proclami e a parlare di un futuro roseo, ma che di fatto sta semplicemente mortificando questo Comune”. Ma i soldi in bilancio non arrivano solo dalle alienazioni… “No, infatti vorrei mettere in evidenza il canone non ricognitorio: in molti pensano che si tratti di una “tassa sull’ombra” che devono pagare solo i commercianti, ma in realtà la stiamo pagando tutti noi cittadini di Pomezia, visto che questo balzello pesa su tutti i fornitori di servizi come acqua e gas, che si rivalgono sull’utente finale. Forse qualcuno non se ne ancora reso conto, ma sta già pagando questa tassa sulle proprie bollette. È l’ennesima tassazione a contribuenti già tartassati da questa amministrazione: in un anno una famiglia media di 4 persone ha avuto un aumento di circa 1000 euro di tasse comunali. Il conto è presto fatto se si calcolano trasporto e mensa scolastica, la mini IMU e la Tares. La maggioranza si vanta di aver recuperato 3 milioni di euro: io dico che hanno semplicemente “prelevato” questi soldi dalle tasche dei cittadini, ai quali arriveranno, in cambio, molti disservizi”. Perché? “Basta guardare la delibera, firmata negli stessi giorni dell’approvazione del bilancio, con la quale vengono spostati 39 dipendenti comunali da un ufficio dove avevano le apposite competenze ad altri settori di cui ignorano il funzionamento, quindi non tenendo conto delle capacità professionali acquisite, mortificando così quei dipendenti e, soprattutto, impedendo di fatto a quegli uffici di lavorare in maniera efficiente. Credo proprio che ci troveremo di fronte ad un autunno “caldo”, sotto questo aspetto”. Veramente il sin-

daco, attraverso i social network, ha annunciato questi spostamenti come un provvedimento positivo finalizzato all’ottimizzazione ed all’efficientamento degli uffici coinvolti nelle modifiche. Perché pensa che siano invece negativi? “E come? Con queste variazioni, un amministrativo contabile, categoria C, viene destinato all’ispezione dei cassonetti dei rifiuti. In pratica, un ragioniere non fa più un lavoro legato alle sue competenze, ma diventa responsabile della pulizia dei cassonetti, mentre il lavoro di ragioniere, sempre grazie a questi spostamenti, adesso lo fa un geometra che prima era addetto alla rete fognaria. In pratica, è come se si fosse messo un ingegnere a fare lo psicologo e uno psicologo a fare l’ingegnere, con le conseguenze del caso. E me la chiama ottimizzazione? E questa non è neppure la cosa più vergognosa”. Quale sarebbe? “Faccio un excursus: negli anni ’90 c’è stato lo stravolgimento dell’attività politico-amministrativa, con una giusta separazione delle funzioni, che stabilisce che il consiglio comunale o la giunta faccia gli atti di indirizzo di governo, mentre l’atto gestionale è di competenza dei dirigenti. Sono questi che dovrebbero decidere quanto e quale personale utilizzare nei vari settori, non la politica. Grazie alla giunta Fucci abbiamo fatto un salto indietro nel passato di circa 20 anni, in una sorta di dittatura politica e loro, che si nascondono dietro la scusa di non essere dei politici, hanno fatto delle vere e proprie epurazioni. Hanno creato un ufficio, l’ufficio cimitero, dove hanno praticamente spostato tutte le persone che non sono di loro gradimento – e questa è una cosa che non dico io, ma che affermano gli stessi dipendenti – con il risultato per i cittadini che dare la giusta sepoltura ai propri cari diventa difficile, visto che in quell’ufficio sono stati mandati

dipendenti che di quel settore non sanno nulla, anche perché non c’è stata neanche la trasmissione delle consegne tra dipendenti. Per tutti questi motivi i 39 dipendenti coinvolti hanno impugnato la delibera, ed ora vedremo cosa succederà. Questo è l’ennesimo esempio di provvedimento sbagliato da parte di Fucci, che da quando è stato eletto ha dovuto revocare circa la metà degli atti deliberativi da lui fatti in quanto errati o assurdi. Questo perché all’inesperienza si aggiunge l’arroganza e la voglia di prevaricare”. In che senso prevaricare? “Tra la giunta ed il consiglio comunale c’è un “buco”: esiste una sorta di “cerchio magico” nel quale il sindaco, attraverso l’elargizione di stipendi, ha raccolto un gruppo di persone che fanno il bello ed il cattivo tempo, facendo atti amministrativi a danno della collettività”. A cosa si riferisce? “Faccio l’esempio dell’estate pometina. C’è forse bisogno di commentare? Se non fosse stato per l’iniziativa dei privati, sarebbe stato un disastro totale, un inno al degrado non solo sotto il profilo delle manifestazioni, ma anche da quello commerciale. Chiunque abbia passeggiato per le strade di Torvaianica si sarà accorto che quello che veniva offerto era solo una distesa di “vu cumprà” che vendevano le loro mercanzie di dubbia provenienza in tutta tranquillità. E questo sarebbe il rilancio del turismo? Forse il sindaco nemmeno sa cosa sia, il turismo”. Torniamo al bilancio: secondo lei è ben fatto? “Io lascerei giudicare i cittadini: questo bilancio promette interventi ed opere pubbliche subordinate all’acquisizione di finanziamenti. Ma chi assicura che questi vengano approvati? Sono quindi piuttosto aleatorie. Le uniche opere fatte realmente in questo anno riguardano tutte i PLUS, ovvero quelle realizzate con i fondi ottenuti dalla vecchia amministrazione e che stanno fortunatamente cambiando aspetto a Pomezia, oppure grazie al “decreto Renzi” che ha consentito la ristrutturazione della scuola elementare. Questo dimostra che, a 14 mesi dall’elezione, l’amministrazione a 5 stelle è protagonista solo della mortificazione del territorio, non del suo rilancio. L’unica cosa che ha funzionato è stato l’ufficio avvocatura, che ha visto centuplicare il lavoro a causa delle richieste di danni. Si tratta perlopiù di danni richiesti a fronte di mancate risposte, quindi cause che sicuramente andranno a buon fine per chi le ha fatte. Tanto pagano i cittadini di Pomezia”. Ma c’è qualcosa che lei salva, di questa amministrazione? “La speranza di fare un’inversione di tendenza”. Ovvero? “Anche io, da candidato sindaco, avrei voluto un’inversione di tendenza rispetto al passato, ma con la conoscenza e l’esperienza del passato e dialogando con l’opposizione in modo che tutti i cittadini venissero rappresentati. Invece loro si chiudono nelle “segrete stanze” e la freschezza che si vantavano di avere si è trasformata in saccenza e protervia”. Alfredo Corrao



10

POLITICA

Il Corriere della Città

Settembre 2014

Ardea, un Agosto noir tra feste, espo

C

i ritroviamo come di consueto su queste pagine per approfondire i fatti accaduti ad Ardea durante l’ultimo mese. Questa volta però, il sottoscritto intende scrivere un articolo di opinione, poiché di rilevante a livello politico nulla è accaduto. Siamo allo stallo totale, siamo alle solite lunghe trattative che di certo nulla di costruttivo portano alla gente che abita il paese. Dunque mi limiterò a citare quelle cose degne di nota che hanno segnato questo agosto 2014. Innanzi tutto partiamo dalle note positive: gli eventi organizzati dai cittadini e dai commercianti. Tante le iniziative promosse dalle associazioni cittadine, che pur senza appoggio economico da parte del comune (escluse le feste patronali di Ardea e Tor San Lorenzo che invece sono state finanziate grazie ad una mirata delibera di giunta), hanno voluto fortemente creare momenti di aggregazione sul territorio. Si segnala, come ogni anno, Estate Con Noi, giunta alla sua decima edizione condita da numerose difficoltà burocratiche, ma che ha regalato al quartiere Nuova California un grande bagno di folla e l’opportunità di ascoltare musica dal vivo, cabaret, moda sotto le stelle alle centinaia e centinaia di persone che hanno riempito il Largo Delle Marmore. Sulla stessa linea d’onda anche la Sagra Del Castrato, organizzata dall’associazione culturale “Il Mio Canto Libero” e dal Vecchio Ovile. A Lido dei Pini infatti sono riemersi i sapori del passato, le origini dei primi abitanti della zona, che con la transumanza si sono stabiliti in quella che oggi è famosa per essere una località di mare. Circa tremila persone in tre giorni hanno festeggiato e ballato in compagnia. Grande afflusso anche per la serata conclusiva della manifestazione di via Laurentina, vicino la scuola media Virgilio, con il concerto dei Ghost e quello di Barbarossa. Ottimo anche l’esito della festa parrocchiale di Tor San Lorenzo, che come ogni anno si è svolta sul viale principale del paese grazie alla volontà e alla dedizione dei commercianti locali. Qui però un appunto voglio farlo, non solo da giornalista ma anche da cittadino. Il piano della viabilità durante la festa di Tor San Lorenzo sembra essere stato scritto e studiato in maniera alquanto approssimativa, giusto per non utilizzare parole più dure. Ebbene, l’inter-

rogativo è questo: è mai possibile chiudere tutta la via principale dalle 19 fino a notte inoltrata? Lo scorso anno agli automobilisti era concesso utilizzare le strade della Nuova California per “aggirare” la via principale occupata dalle bancarelle, per quindi sbucare su via Campo di Carne e da li proseguire verso Anzio. Quest’anno no. Gli agenti della municipale hanno deviato tutti sulla litoranea, che da Marina di Ardea a Tor San Lorenzo era paralizzata da chilometri e chilometri di coda. Basti pensare che alcune persone, da Ardea, per arrivare a Tor San Lorenzo hanno preferito prendere la Pontina e scendere da Campo di Carne. Per non parlare di visitatori che magari dovevano cenare a casa di qualche amico residente nel paese rutulo. Insomma, bocciata la mente che ha partorito il piano di viabilità, che ha solamente creato un traffico francamente insostenibile ed evitabile. Questo Agosto inoltre è stato anche un mese particolare per i giovani: per la prima volta dopo tanti anni si è dato vita a serate di musica e discoteca, sia in spiaggia che in determinati locali del territorio. Alleluia verrebbe da dire, considerando soprattutto il fatto che spesso i nostri ragazzi per divertirsi si recano a Latina, Nettuno, Anzio, Roma e via dicendo. Un peccato non avere eventi per i giovani in una città che vorrebbe essere “a vocazione turistica”. Vorrebbe, perché è ben lontana dall’assomigliarci. Si, perché il divertimento è anche una questione di mentalità e di cultura. Per quasi ognuno di questi eventi che ho citato nel pezzo che state leggendo, qualche cittadino ha pensato bene di presentare esposti per schiamazzi o chiamare ripetutamente Carabinieri e Polizia. E questo succede per due motivi: il primo, la disinformazione che colpisce cittadini e commercianti in materia di regolamenti comunali. E la colpa è dell’amministrazione che male ha promosso la sua ordinanza dedicata alla possibilità di fare musica durante l’orario serale. Nessuno o pochi sanno che la legge consente ai proprietari di locali o agli organizzatori di serate di intrattenimento la riproduzione di musica nei giorni che vanno da domenica a giovedì fino e non oltre l’una di notte. Discorso diverso invece per il venerdì, sabato e tutti i prefestivi, con l’orario che è fissato alle due di notte. Ora, che senso ha per un cittadino alzare il telefono a

mezzanotte e chiamare le forze dell’ordine? E ancora, che senso ha per le forze dell’ordine recarsi presso questi locali o stabilimenti e non poter far nulla perché la legge in realtà consente lo svolgimento di attività di intrattenimento entro le suddette ore? Ma soprattutto, se si vuole creare movimento, se si vuole incoraggiare un giovane imprenditore ad investire e creare momenti di divertimento dedicati ai ragazzi, che senso ha fare un ordinanza che di Sabato, in piena estate, ti consente di poter fare musica solo fino alle 2? È un paradosso. Chi conosce il mondo delle discoteche, chi frequenta questi ambienti a Roma e dintorni sa bene che servirebbe almeno un’altra ora per poter realizzare una serata nella sua interezza. Eppure gli amministratori locali più volte si sono detti entusiasti di questa voglia di fare; e allora perché non mettere mano al regolamento? Forse perché non c’è più una Giunta capace di intervenire in maniera tempestiva? Può darsi. Forse perché anche i consiglieri conoscono poco queste tematiche? Può darsi. Mi fermo qui con gli interrogativi e mi soffermo su un’altra riflessione; parlavo del fattore culturale che non permette una giusta crescita a livello turistico del territorio. La cosa più sconcertante è che per un paio di ore di sonno perse, spesso i cittadini hanno presentato esposti alle forze dell’ordine anche in occasione di alcune feste tra quelle che ho citato in apertura del pezzo.


www.ilcorrieredellacitta.com

Settembre 2014

POLITICA

11

sti, incendi e una politica paralizzata

Agghiacciante. Soprattutto perché poi quelli che fanno la denuncia per non aver dormito “il giusto” sono gli stessi che ti dicono “in questo territorio non si fa mai niente. È un dormitorio”. Agghiacciante. E allora, se non parte dai cittadini la voglia di vivere il proprio paese, di stare insieme, di darsi una mano ad organizzare serate e divertirsi, Ardea non diverrà mai un polo turistico. Come possiamo pretendere che gli amministratori che compongono i consigli comunali di oggi e di domani possano capire realmente quale sia la strada da seguire per non far scappare i ragazzi dalla loro città di appartenenza? Sul fronte politico come dicevo, nulla da segnalare se non questa continuità formidabile nel non riuscire a trovare un punto d’accordo tra i partiti della maggioranza. Una Giunta ancora non c’è e col bilancio alle porte, con la scadenza fissata per la fine di settembre, esiste il rischio di un commissariamento dell’ente e quindi la fine di questa amministrazione. Tra l’altro, lo scorso 12 agosto si è verificato nei confronti del Sindaco Luca Di Fiori, un ennesimo atto di intimidazione. Dopo il tentato incendio alla sua vettura, accaduto proprio sotto la sua abitazione di famiglia, una carcassa di maialino da latte in putrefazione è stata rinvenuta davanti il cancello di casa dai suoi familiari. Nell’occasione il sindaco affermò di essere “fiducioso nel lavoro delle forze dell'ordine che spero possano essere

sempre più vicine a identificare la mano di queste intimidazioni che non fanno altro che inasprire il clima politico di Ardea. Noi non ci fermiamo: l'amministrazione vuol procedere e di questo ne sono convinto io e ne è convinta tutta la maggioranza”. Probabilmente quindi, si tratta di qualche tentativo di destabilizzare il primo cittadino colpendo anche la sua famiglia, per spingerlo all’esasperazione e alle conseguenti dimissioni. Insomma, non una questione di Mafia, quella con la M maiuscola. Dovrebbero essere episodi di respiro prettamente locale. Impossibile, infine, non spendere due parole su quanto accaduto nella notte tra Domenica 24 e Lunedì 25 agosto. Erano passate da poco le 22:30, stavo guidando verso casa quando ad un certo punto sono stato catapultato sul set del celebre film di Robert Rodrìguez e Fran Miller. Ardea in quel momento sembrava essere diventata Sin City. Fiamme alte avvolgevano una nota attività commerciale di Tor San Lorenzo. Edificio che peraltro è situato proprio accanto ad una pompa di benzina. Edificio peraltro anche abitato. Le fiamme, oltre ad aver praticamente distrutto la parte esterna del locale hanno anche annerito tre piani del palazzo che ospita la pizzeria. Le ragioni di questo episodio criminoso potrebbero essere molteplici, tante quante le voci che circolano in città sui motivi di questo gesto. Non le ripoterò perché non è giornalismo parlare di voci. Lo è parlare di fatti e per quelli attenderemo l’esito delle indagini condotte dalle forze dell’ordine. Tutto qui? Niente affatto. Il mattino seguente scopriamo dell’ennesimo raid vandalico all’interno della scuola Virgilio di via Campo di Carne. Sempre nello scenario western di Tor San Lorenzo. Un disastro. Foto postate da alcuni cittadini ritraggono lo scempio, ennesimo, che è stato immortalato all’interno delle mura del plesso scolastico, che ad oggi risulta essere decisamente il peggiore dell’interno territorio se ragioniamo in termini di sicurezza e perché no, igiene, visto e considerato il persistente problema coi ratti che ha contraddistinto la scorsa stagione scolastica. In occasione di questo ultimo assalto il sindaco ha così parlato: “E' l'ennesimo scempio che viene fatto alla comunità di Ardea. E' scandaloso che ci siano idioti che

non capiscono minimamente che un atto del genere è una pugnalata al cuore oltre che del Comune, anche rivolta a loro stessi”. Luca Di Fiori ha fatto un sopralluogo con il dirigente dell'area tecnica Luca Scarpolini con l'obiettivo di individuare le soluzioni per le operazioni di pulizia, disinfestazione e riverniciatura. E tutto ciò chiaramente costerà soldi al comune rutulo. E allora ci si domanda: con tutti questi episodi, tra furti e atti vandalici, non conviene videosorvegliare la zona? Chissà. E così, il lunedì mi ritrovo a rispondere al telefono o sui social all’appello di diversi cittadini: c’è chi mi ha detto “non ce la facciamo più”, chi invece “facciamo le ronde”, chi era rassegnato, chi impaurito, chi amareggiato, chi vuole “riprendersi il paese”, chi vuole “parlare direttamente col prefetto”. Insomma, tra intimidazioni ai politici, tra scuole deturpate e attività commerciali bruciate la coscienza dei cittadini lentamente si sta risvegliando. La classe politica lo avrà capito? Quanto tempo ancora impiegheranno a compattarsi e a restituire una guida a questo paese? La gente ha bisogno di fatti, di azioni, di vedere migliorata la qualità della vita e di sentirsi sicuri dentro e fuori dalle loro case. Nelle vie del proprio paese, nelle spiagge della propria città. Si, perché Ardea è della gente, solo del popolo e di nessun altro. O almeno così dovrebbe essere. Alessandro Introcaso


12

POLITICA

Il Corriere della Città

Settembre 2014

Ardea, nominati assessori Romolo De Paolis, Maurizio Petricone e Riccardo Iotti Nazareno Sperandio nuovo consigliere comunale grazie alle dimissioni di Iotti

A

rdea come Pomezia, assessori senza deleghe, almeno per i primi giorni. Il sindaco di Ardea Luca Di Fiori ha nominato assessori Romolo De Paolis, Maurizio Petricone e Riccardo Iotti, che ha presentato le sue dimissioni da consigliere comunale lasciando il posto a Nazareno Sperandio, primo dei non eletti nella lista Pdl alle ultime elezioni comunali. I tre nominati, si vanno così ad aggiungere al vicesindaco Maurizio Cremonini. “Auguro alla nuova giunta buon lavoro” spiega Luca Di Fiori . “Abbiamo nominato tre assessori, a giorni completeremo la squadra e le deleghe insieme ai partiti. Stiamo lavorando su più fronti per far quadrare un bilancio che definisco di lacrime e sangue. L’obiettivo è quello di scongiurare il dissesto finanziario, di questo ne parleremo alla città direttamente in consiglio comunale”. E’ quanto dichiara il Sindaco di Ardea. “Maurizio Cremonini è al momento confermato in Giunta” aggiunge il primo cittadino. “ Non c’è nessuna discussione in ballo sul suo conto. Se poi i partiti di maggioranza decideranno diversamente ci mettereno intorno ad un tavolo e valuteremo il tutto come è sempre stato fatto fino ad ora”. “Accetto con grande entusiasmo questa nuova sfida” aggiunge il neo assessore Riccardo Iotti.

“Continuerò a lavorare per la Città che amo con maggior forza e ulteriori stimoli. L'incarico di Governo mi permetterà di operare a stretto contatto con i cittadini e in sinergia con il Consiglio Comunale per rendere l'azione amministrativa ancor più efficiente. Siamo solo in attesa che il Sindaco comunichi ufficialmente le deleghe che di fatto sono state già stabilite. L’auspicio è che questa nuova Giunta possa dare maggiore stabilità all’amministrazione. La stabilità è fondamentale per programmare e raggiungere gli obiettivi di medio e lungo periodo. Ringrazio il Sindaco per l'incarico conferitomi, i rappresentanti locali e nazionali del Nuovo Centrodestra che hanno condiviso questa scelta e tutte le forze politiche di maggioranza. Rivolgo un augurio speciale di buon lavoro a Nazareno Sperandio che subentrerà al mio posto in Consiglio Comunale”. “La mia nomina di assessore è il giusto riconoscimento per il lavoro svolto fino ad ora in giunta” sottolinea l’assessore Romolo De Paolis. “Nella precedente giunta ho lavorato con impegno, trasparenza e serietà nell’interesse del paese e dei cittadini, ora questo mio lavoro mi viene giustamente riconosciuto attraverso questa riconferma. Nel settore edilizio ed urbanistico il lavoro è stato senza dubbio molto positivo basti pensare per esempio al piano par-

ticolareggiato della Banditella o ai 706 ettari di uso civico. Voglio ringraziare il Sindaco che mi ha dato l’opportunità di essere rinominato assessore e tutti i consigliere che hanno creduto in me dandomi fiducia. Sarò l’assessore di tutti ma soprattutto del nuovo gruppo UDA – Unione Democratica Ardeatina. Mi auguro che mi venga data la possibilità di completare il lavoro svolto e non ancora portato a termine nel precedente mandato nel settore urbanistico. Faccio un appello al primo cittadino chiedendo di conferirmi tale delega, non farò altro che impegnarmi come ho sempre fatto a favore della cittadinanza e nel bene dei cittadini”. "Sono soddisfatto per l’assegnazione di questo importante incarico” dichiara Maurizio Petricone. “Felice per il nuovo assetto di Giunta, credo che porterà miglioramenti per il lavoro politico e amministrativo dell’ente. Ringrazio i consiglieri per la fiducia riposta nella mia persona. Un ringraziamento speciale lo merita il Sindaco per la fiducia che ha manifestato nei miei confronti accogliendomi nuovamente nel suo team di lavoro. Mi impegnerò sin d’ora per proseguire nel percorso avviato e portare avanti altri nuovi progetti per la città" . Massimiliano Gobbi


www.ilcorrieredellacitta.com

CRONACA 13 Arriva da Pomezia il primo vaccino contro l’Ebola

Settembre 2014

5 anni di ricerca: realizzato presso l’IRBM, nei prossimi due mesi sono previste 10 mila dosi

C

had3Ebola-Zaire, è questo il nome tecnico del primo vaccino contro l’Ebola. Il farmaco è stato realizzato negli stabilimenti di Okairos/Advent, presso l’IRBM Science Park di Pomezia. Per i prossimi due mesi sono previste oltre 10 mila dosi per la sperimentazione e l’eventuale utilizzo sul campo. La sezione Salute del sito internet dell’agenzia di notizie Adnkronos ha intervistato Riccardo Cortese, ceo Okairos, azienda venduta a GlaxoSmithKline lo scorso anno per 250 milioni di euro: “Siamo gli unici in grado di produrlo. Lo realizzeremo e lo invieremo, via aerea in contenitori refrigerati e controllati, negli Usa e dove sarà necessario. Abbiamo lavorato 5 anni a questo vaccino e quando abbiamo capito che era maturo per poter essere testato sugli animali, ci siamo rivolti all’unico laboratorio al mondo dove è possibile fare esperimenti con il virus Ebola, visto che in Europa non si può fare. Così abbiamo cominciato a collaborare con i National Institutes of Health: inviavamo loro i vaccini prodotti negli stabilimenti di Pomezia e Napoli per la sperimentazione sugli animali. Abbiamo venduto questa tecnologia alla Gsk, che ne ha oggi la proprietà, ma restiamo gli unici a poter produrre questo vaccino. Tutte le dosi, quelle

che saranno sperimentate in Usa e Gb e quelle che, nel caso, andranno in Africa, saremo noi a realizzarle. Abbiamo sede in Svizzera perché quando siamo partiti nel 2007, con molte promesse e ma senza nulla di concreto, gli unici ad investire su di noi, dopo tante porte in faccia in Italia, sono stati gli svizzeri, poi tedeschi e gli americani. Quindi abbiamo costituito la casa madre in Svizzera ma abbiamo mantenuto a

Napoli e Pomezia i laboratori, dove il 90% degli addetti è italiano”. “Il siero Antiebola – ha dichiarato il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti - proviene ed è prodotto dai laboratori della Irbm Science Park di Pomezia. Orgogliosi di questa eccellenza italiana nel Lazio. Orgogliosi di averli sostenuti, grazie ad un finanziamento di Cnr, Istituto Superiore di Sanità e la stessa Irbm, per la ricerca sulle malattie rare. Continueremo così perché crediamo nel Lazio. Questa è l’Italia che ci piace”. Entusiasta anche il vicepresidente della Regione Lazio e assessore alla Ricerca, Massimiliano Smeriglio. “Gli investimenti nella ricerca contribuiscono a raggiungere risultati come quello del siero antiebola, prodotto alla Irbm Science Park di Pomezia. Sapere che anche grazie al sostegno della Regione Lazio si sia arrivati a questo importante risultato è la conferma che stiamo andando nella giusta direzione con investimenti già in essere come il bando 20142015 proprio sulla Ricerca e il protocollo d’intesa firmato lo scorso giugno con il Cnr. Mi unisco, dunque, alle congratulazioni del presidente Zingaretti al team dell’Irbm Science Park di Pomezia”. Matteo Acitelli


14

CRONACA

Il Corriere della Città

Settembre 2014

Storie di ordin Degrado, incuria, atti vandalici, pochi controlli: a Pomezia e Ardea so

S. Palomba, stazione ancora senza bagni

P

endolari ancora senza bagni, alla stazione ferroviaria di S. Palomba, dove da oltre un anno le toilette sono state sigillate da Rete Ferroviaria Italiana a causa degli atti vandalici che ripetutamente le avevano danneggiato e reso impraticabili. Il disagio dei viaggiatori è palpabile, anche perché qualcuno, costretto dalle circostanze e non resistendo, fa i propri bisogni addossato ai muri del sottopasso, oppure proprio davanti alle porte sigillate dei bagni. E, soprattutto d’estate, l’odore non è di certo piacevole. Ma alternative non ce ne sono: l’unico bar della zona è chiuso da tempo, non ci sono altri esercizi pubblici e i pendolari non si fidano ad utilizzare le toilette del treno,

ridotte in stato pietoso. “Quando hanno chiuso i bagni – raccontano alcuni viaggiatori – ci era stato detto che si trattava di un provvedimento provvisorio in attesa della riparazione, che doveva prevedere dei sanitari antivandalo, come già è stato fatto in altre stazioni ferroviarie. Invece qui tutto tace, nonostante i continui solleciti a Rfi da parte dei cittadini e delle amministrazioni comunali. Questa è già una stazione disagiata, lontana dalla città, senza biglietteria, senza un posto dove recarsi per prendere qualcosa da bere o da mangiare, con la strada che pullula di prostitute, ed il parcheggio troppo spesso visitato dai ladri: almeno ci concedessero il diritto di fare pipì”.

Tor San Lorenzo, incendiata pizzeria

T

ornano le fiamme ad Ardea. La notte tra i 24 ed il 25 agosto le fiamme hanno completamente distrutto la grande pergola esterna del ristorante “Carpe Diem”, a Tor San Lorenzo. Sconosciute le cause dell’incendio ma tutto lascia pensare ad un’azione dolosa. Non ci sono stati gravi danni alla parte interna del locale tenuta al riparo dalle saracinesche abbassate, ma tante è stata la paura per gli abitanti della palazzina i cui appartamenti sono stati raggiunti dal nero fumo intenso. L’intervento dei vigili del fuoco ha scongiurato ulteriori danni. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Tor San Lorenzo. Da quanto si è appreso, il titolare del locale solo due giorni prima era rimasto vittima di un’aggressione da parte di alcuni clienti, ma sulla eventuale correlazione dei due episodi non ci sono conferme da parte degli inquirenti.

Cartoline d’estate: benvenuti a Torvaianica Oltre all’albergo diroccato, la piazza centrale di Torvaianica questa estate ha offerto anche lo spettacolo dei senzatetto che, tutti i pomeriggi, occupavano le panchine sotto alla rotonda. La segnalazione arriva da alcuni cittadini. “Niente contro questa povera gente – hanno affermato – ma di certo quello che si vede non è un bel biglietto da visita: tre panchine occupate dai barboni che dormivano, lo scempio dell'albergo… è così che vogliamo attirare i turisti? Abbiamo chiamato gli agenti di polizia locale che erano nei paraggi, ma hanno risposto che non potevano fare nulla. Allora chi deve fare qualcosa?”.


www.ilcorrieredellacitta.com

CRONACA

Settembre 2014

15

ario degrado no numerose le situazioni indecenti che non vorremmo più vedere

Ardea, vandali nelle scuole: colpiti due edifici

D

ei vandali, forse ragazzi, si sono introdotti nel week end tra il 22 ed il 24 agosto nella scuola di Via Tanaro, devastando tutto ciò a cui era possibile arrecare danno. Bombolette di vernice spray sono state utilizzate per riempire le pareti di scritte ingiuriose e perfino bestemmie. Il danno più grave, oltre alla rottura di mobili, è stato provocato vuotando nell’ambiente gli estintori a polvere. Gli ambienti non saranno praticabili fin tanto che non sarà fatta un’accurata bonifica delle polveri e questo potrebbe addirittura comportare il ritardo dell’apertura della scuola per il nuovo anno scolastico. Riguardo l’atto vandalico, non si sa quando questo sia stato effettivamente compiuto: ad accorgersene la mattina del 25 agosto gli assistenti scolastici entrando in servizio. “E’ l’ennesimo scempio che viene fatto alla comunità di Ardea. E’ scandaloso che ci siano idioti che non capiscono minimamente che un atto del genere è una pugnalata al cuore oltre che del Comune, anche rivolta a loro stessi”, ha detto il sindaco di Ardea Luca Di Fiori, che ha poi fatto un sopralluogo con il dirigente dell’area tecnica Luca Scarpolini con l’obiettivo di individuare le soluzioni per le operazioni di pulizia, disinfestazione e riverniciatura. Ma l’episodio non è rimasto isolato: dopo

un paio di giorni è stato messo a soqquadro da parte di vandali un altro edificio scolastico e sempre nella frazione di Tor San Lorenzo. Questa volta è toccato al plesso della scuola media di via Campo di Carne. Scritte sui muri, suppellettili e materiale scolastico sparso per terra.

Sul posto un sopralluogo dei tecnici comunali guidati dal dirigente Luca Scarpolini, che ha organizzato i lavori di ripristino al fine di rendere agibile la scuola per l’apertura del nuovo anno scolastico. Giuseppe Marrone

Torvaianica, piazza del mercato o discarica a cielo aperto?

È

ormai un punto dove gli incivili si ritrovano per buttare di tutto: dai mobili agli elettrodomestici, passando per resti di auto. Largo Kennedy, tra via Zara e viale Italia, è perennemente invasa dai rifiuti, nonostante le numerose segnalazioni alle Istituzioni da parte di solerti cittadini. Più volte è stato chiesto un servizio di telesorveglianza per arginare il fenomeno e punire con multe salate chi conferisce i propri rifiuti nel piazzale, ma nulla è ancora stato fatto. Dopo la polemica scoppiata su face book tra una giornalista locale ed il presidente del consiglio comunale, la piazza è stata perfettamente ripulita, ma – se non si prendono provvedimenti atti a prevenire – è immaginabile che purtroppo la pulizia durerà poco. Nelle foto mostriamo il prima ed il dopo: in una rifiuti di ogni genere ed un uomo che fa i suoi bisogni corporali all’aria, nell’altra il piazzale finalmente sgombero e pulito. Indubbiamente preferiamo la seconda immagine. Peccato che la pulizia sia durata poco più di 24 ore, già il giorno dopo altri incivili (o sono sempre gli stessi?) hanno provveduto a riempire nuovamente il piazzale di rifiuti.




Il Corriere della Città

CRONACA 18 La guerra quotidiana e le insidie di chi si deve spostare sulle nostre strade [2]

Settembre 2014

L

’estate impone spostamenti gravosi per durata, ma anche per la sicurezza. I “protagonisti/vittime” sono le categorie degli automobilisti, dei trasportatori, i pedoni e i ciclisti: tutti in sovraccarico, anche nervoso. C’è poi la categoria di quelli che si fanno male sul serio. Intanto, però, qualcuno sta modificando il codice della strada orientandolo al contrario: “prima” i pedoni, poi i ciclisti, poi gli altri: auto, camion, moto. Fino a poco tempo fa si incontravano per strada greggi, cavalli, asini, mucche, terribili “ape-piaggio”. Facendo modeste considerazioni quantitative ci si rende conto che è un’utopia: oggi il pane non lo porta più Ninetto Davoli “Gigetto” cantando la mattina presto in bicicletta. Le merci si muovono con mezzi pesanti che le smistano a vari livelli, a mezzi sempre più piccoli, chiusi in scatoloni standardizzati ed etichettati elettronicamente. Che poi è quasi tutto il business della residua attività “industriale”, la logistica, di Pomezia. Ma intanto le automobili sono ancora prevalenti, le moto sono ormai residuali e, insieme agli scooter, subiscono e provocano pure gran parte degli incidenti. C’è, poi, un problema culturale bicicletta/pista ciclabile. A Torvajanica l’uso economico di bici vecchie e di dubbia provenienza è piuttosto “disinvolto” (niente luci, spesso contromano), senza considerare le selvagge invasioni, anche invernali, di gruppi di ciclisti amatoriali lunghi anche centinaia di metri sulla litoranea. Tengono la destra, ma sono sempre più larghi di un autotreno. Provate a sorpassare duecento ciclisti in movimento sulla litoranea con il sole basso davanti e con le auto che vengono pure dall’altra parte. Non intendo sconfinare, in attesa di sviluppi legislativi a breve. C’è però, intanto, una fisica che può assimilare il traffico veicolare ad analoghi (“duali”) modelli di idraulica, emodinamica, o elettrotecnica. Che si possa pensare che rigirare la frittata in senso “bike oriented”, in un mondo così organizzato da almeno cent’anni, pare un’utopia, soprattutto qui e oggi. Quindi passo a cose più definite e sensibili, entusiasta per ogni reale passo avanti e in favore della sicurezza di pedoni e ciclisti, che così, come ci preannunciano, non si vedono. Per esempio l’inverosimile mezza pista su Via Arno o quella specie di “approdo astronavi” in Via Polonia: pura, maldestra, inutile demagogia.

Nella zona identificabile con Via Zara e Via San Francisco, con l’inserzione di Via dei Romagnoli (“strada del Delfinario”), su strade che dovrebbero servire a collegare la Città a cavallo del fosso, c’è un solo ponte, quello della Crocetta, sulla Litoranea. Ma poco più a monte (Via Zara, Idrovora, depuratore, torre piezometrica “fungo”, impianti sportivi comunali), qualcuno ha disposto lo sbarco del traffico proveniente da Pomezia e da “Sedici Pini” verso la Litoranea mediante la surreale Via dei Romagnoli, che in teoria dovrebbe unire una strana ”rotatoria” (il benzinaio su Via del Mare),con via Zara. A parte risultano diverse previsioni di PRG, e non risultano altre pianificazioni di dettaglio. Il traffico da Pomezia a Torvajanica, circa il cinquanta per cento, è canalizzato su una strettoia di pochi metri di larghezza (meno di sei) dove per passare occorre fare a pari e dispari in mezzo a due modesti e bassissimi ponticelli che scavalcano il canale e il fosso della Crocetta. Chi è diretto verso il centro deve superarne uno, mentre chi va verso Ostia, Via Casablanca o Via Romania, deve scavalcare il pozzetto dell’idrovora, che costituisce un ulteriore restringimento. Precisiamo che Via Zara era la strada che portava solo all’idrovora e ora è una delle arterie più sollecitate di Torvajanica, verso Pomezia, Ostia, Roma. In mezzo a quei due modesti ponticelli qualcuno ci ha infilato, non si sa con quale prezioso ragionamento, l’immissione del traffico proveniente da Via dei Romagnoli (o viceversa), proprio in un punto dove il traffico è a senso unico alternato, meno di sei metri di larghezza, il tutto fra il fosso della Crocetta, il canale di bonifica (che, guarda caso, lì confluiscono), l’idrovora e il depuratore. È chiaro quel che è successo, ma negli anni né gli uffici tecnici (almeno urbanistica e lavori pubblici), né la polizia locale hanno prodotto una qualche relazione tecnica su una situazione evidentemente insostenibile. Intanto quel traffico precipita su via San Francisco. La Via Laurentum è a senso unico a scendere, vista la mancanza di segnaletica utile a raggiungere il noto parco acquatico. Un po’ di tempo fa nel Villaggio Laurentum si infilavano enormi automezzi che non trovavano il parco e nemmeno riuscivano a uscire. Via San Francisco è la strada che costeggia a destra il Fosso e il Canale di Bonifica. Lì si potrebbero incrociare due autobus turistici. Sarebbero guai: non si passa. Vogliamo immaginare questo scenario in una domenica di inizio stagione? Per di più il ciglio della sede asfaltata

è strapiombante, con rischio di rotture per i cerchi delle auto di chi cerca di favorire il passaggio. Va da sé che la percorribilità da parte dei pedoni è annullata, dall’inizio di via Zara (dal mercato) alla Litoranea: non si può neanche andare a comprare il giornale. Provate poi a farlo con una carrozzina. Su Via Casablanca ci si dovrà tornare, con severità, ma è un altro discorso. Torniamo indietro. La via dei Romagnoli è evidentemente affetta da difficoltà geotecniche, come si vede bene dalla pavimentazione differenziata, ma soprattutto da qualche problema su preesistenti costruzioni. Anche qui si potrebbe dire molto, ma certamente quella strada ha alterato, localmente, il regime delle acque. In questa strada furono predisposte e ci sono due rotatorie che dovrebbero consentire l’accesso a Martin Pescatore: quei due varchi ridurrebbero traffico e percorrenze, nonché il pericolo per l’insensata complanare di Viale Danimarca in entrambe le direzioni. Perché non si aprono quei varchi, dopo che abbiamo demolito il muro di Berlino? E poi arriviamo alla Via del Mare, dal benzinaio e da quello che vende frutta e verdura su quella che vorrebbe essere una rotatoria. Venendo da Pomezia e dovendo andare a Torvajanica, le cose vanno ancora bene; se si deve entrare a Martin Pescatore, occorre la massima attenzione. Se invece ci si deve recare ad Ardea, bisogna girare dopo la rotatoria, sapendo da sé in che punto (visto che non è segnalato) e fare una curva a gomito con macchine che arrivano velocemente da Torvaianica. Ma se da Via dei Romagnoli si tenta di rientrare a destra per Pomezia (è o non è una rotatoria?) si deve dare la precedenza a quello che viene da dietro, che neanche si vede bene. Anche stavolta siamo andati un po’ lunghi, ma c’è una cosa che voglio aggiungere, perché è grave e l’ho già segnalata sui giornali e al Comune, da molti anni. Stavolta con qualche aggiornamento. Non è possibile che il Lungomare delle Sirene, in quello che io chiamo lo “Indy speedway” (Via Brasilia-Via San Paulo, quello dei semafori intelligenti) non sia praticabile ai pedoni. Ci andiamo a mettere le righe blu, ma i marciapiedi per le famiglie e i bambini, in questo splendido luogo di villeggiatura, dove sono? Macchine a destra, macchine a sinistra, pure l’immondizia, e la gente, coi bambini e le nonne in mezzo alla strada, sulle corsie di marcia. Eh, no! Luigi Torreti


www.ilcorrieredellacitta.com

Settembre 2014

CRONACA

19

Niente fiori per i morti di Ardea Mancano le autorizzazioni, ma la colpa non è dei negozianti: chiusi i chioschi a via Strampelli

N

iente fiori per i defunti sepolti nel cimitero di via Nazzareno Strampelli, ad Ardea. O, almeno, niente fiori comprati nei chioschi situati davanti all’entrata del camposanto, fatti chiudere lo scorso 11 agosto per mancanza di autorizzazioni. A notificare l’ordinanza di chiusura amministrativa che vieta la vendita dei fiori la squadra commercio del maggiore De Paolis, coordinata sul posto dal comandante Giuseppe Sciaudone, che hanno malgrado le civile proteste dei proprietari – sotto sequestro i tre chioschi nel piazzale antistante il cimitero. Ironia della sorte, questo luogo che dovrebbe essere di tranquillità eterna, da quando è stato costruito non trova pace. Iniziato con tante polemiche ed inchieste, in una storia di tangenti tutte da provare, per vicende legate al cimitero sono stati rinviati a giudizio diversi politici della passata e presente amministrazione. Si sono poi avute tombe allagate e scandali vari. E ora la chiusura delle rivendite dei fiori. La vicenda ha dell’assurdo. I chioschi, come hanno spiegato con rabbia al comandante Sciaudone i proprietari, sono stati fatti trasferire, attraverso un’ordinanza comunale, dalle vecchie postazioni alle piazzuole co-

struite dal Comune previo pagamento della tassa di occupazione del suolo pubblico, e sono forniti di permesso a costruire. Un trasferimento fatto di fretta, in quanto incombevano le elezioni ed i politici dovevano fare la loro bella figura inaugurando il nuovo piazzale. Purtroppo le procedura amministrativa non è stata mai ultimata, nonostante – come racconta dice una delle proprietarie dei tre chioschi – “durante la campagna elettorale alcuni politici sono venuti insistentemente a metterci fretta affinché ci trasferissimo, per continuare la vendita nelle nuove piazzuole dove ora siamo, da loro costruite. Questa fretta, hanno dichiarato all’epoca i due politici, era giustificata dal fatto che iniziava la campagna elettorale e dovevano fare l’inaugurazione del piazzale, cosa che è stata fatta. E adesso ci fanno chiudere. Io ho cinque figli: cosa porto da mangiare a loro? Proprio oggi ho pagato lo scarico dei fiori con la speranza di lavorare, invece ho solo gettato i soldi per dei fiori che ora, con il sequestro, andranno rovinati. Sono tanti i commercianti aperti che non potrebbero, vu cumprà che vendono, e fruttivendoli che lasciano la merce giorno e notte fuori dal negozio al sole e vento.

Perché non controllano anche loro? Mi sento come se fossi stata violentata una chiusura delle quale porterò i segni, mio figlio di tredici anni alla notizia si è sentito male”. Tanto per completare il quadro, sembra che le piazzole comunali, con tutta probabilità, non avevano ricevuto il nulla osta del Genio Civile e che l’intero cimitero non sia allacciato alla fognatura: quindi i chioschi non potevano allacciarsi, ma avrebbero dovuto realizzare un nuovo (e costoso) allaccio in fogna, anche se il terreno per il quale pagano l’occupazione sia comunale. Il sindaco si è messo al lavoro per trovare una soluzione, ma intanto a mobilitarsi sono stati i cittadini che in quattro giorni hanno raccolto più di mille firme per richiedere la riapertura dei chioschi, protocollando la petizione in Comune. Ma, al momento di andare in stampa, ancora nessun provvedimento è stato preso per consentire la ripresa del lavoro dei fiorai. Alessia Ambra Achille


20

CRONACA

Il Corriere della Città Settembre 2014

Mense scolastiche a rischio Le difficioltà economiche dell’Amministrazione fanno temere la soppressione del servizio

P

iù di 1150 sono le famiglie che attendono con ansia le decisioni della nostra amministrazione sulla questione che riguarda la mensa scolastica. E potrebbero essere assai di più se il costo richiesto non fosse praticamente raddoppiato negli ultimi anni. Di fatto, per queste famiglie, potrebbe delinearsi lo spettro di una tremenda tassa occulta; dopo essere stati pesantemente tartassati da aliquote per IMU e TASI tra le più alte della regione, ed anche la TARI (tassa sui rifiuti urbani), seppur non ancora deliberata, non promette nulla di buono, perché non ci sono stati gli auspicati risparmi nella gestione del servizio, si prospetta oggi l'ipotesi di dover affrontare le pesanti conseguenze dell'abolizione del servizio mensa e forse anche del tempo pieno. Il calendario scolastico inizierà con la terza settimana di settembre, pochi giorni, dunque, ci separano dall'apertura delle scuole. Più di 900 famiglie - quelle che lo scorso anno hanno pagato la tariffa piena non potendo usufruire di nessuno sconto - avevano già messo nei conti della spesa quasi 800 € per pagare la mensa di un anno; per altre 250 famiglie, quelle più bisognose che godevano di tariffe agevolate, la situazione si prospetta ancora più pesante in rapporto alla loro condizione. Il comune di Ardea è in grossa difficoltà economica ed in questi giorni, nonostante taglie e aliquote portate ai massimi, l'amministrazione non è ancora riuscita a far quadrare il bilancio. Anche se c'è da parte del sindaco, e dei “papabili” assessori dei quali si vocifera sia stata concordata la nomina, la ferma volontà di mantenere tutti i servizi a domanda individuale, lo spettro della loro cancellazione ancora rimane. Il bilancio che andrà approvato entro la fine del mese di settembre è quello preventivo del 2014. Dalla riapertura delle scuole il comune dovrebbe coprire parte dei costi per soli 65 giorni che, ipotizzando utenza e tariffe inalterate rispetto a quelle praticate dall'inizio dell'anno, lascerebbe a suo carico solo 88.000 €; nell'ipotesi, però, che tutti paghino il dovuto. Perché è questo il nodo dolente che ha fatto saltare i conti:

l'elevatissimo tasso di evasione e l'assoluta incapacità degli uffici ad incassare il credito. E' stato proprio a causa dell'elevatissimo tasso di evasione che le tariffe per la mensa sono arrivate agli insostenibili livelli che conosciamo – se tutti avessero pagato in passato sarebbero bastati meno di 2 € a pasto per coprire quanto il comune aveva previsto a carico dei cittadini. E oggi, anziché cercare soluzioni a questa scellerata gestione, si vuol tagliare la testa al toro ed abolire del tutto il servizio: niente mensa uguale niente problemi per le casse del tesoriere. Ma questa non è la logica che una politica attenta e diligente può perseguire per i propri cittadini. Due anni di amministrazione Di Fiori sono bastati per distruggere completamente quel poco che restava, e a portare il Comune sull'orlo del dissesto finanziario; un dissesto che stanno cercando di scongiurare in tutti i modi perché in caso contrario la Corte dei Conti sarebbe obbligata ad indagarne le cause e più di qualche testa potrebbe saltare. Gli Amici di Grillo Ardea hanno presentato in comune, una proposta atta a scongiurare l'abolizione del servizio mensa. Sostanzialmente hanno raccomandato soluzioni alla gestione che abbattano drasticamente il tasso di evasione. L'opportunità che si possa mantenere il servizio è in mano ai cittadini che in passato hanno indebitamente evitato di pagare il dovuto; ad oggi il comune ancora vanta nei loro confronti un credito che sarebbe più

che sufficiente a coprire le spese necessarie a concludere l'anno in corso con il servizio mensa regolarmente funzionante. Le premesse, purtroppo, giocano a sfavore dei cittadini perché, forse volutamente, non è stato dato seguito alla pubblica gara che avrebbe assegnato per altri tre anni alla Sodexo la gestione del servizio. Dopo la scadenza del contratto nel 2013, in modo del tutto ingiustificato, il comune ha tardato ad indire la nuova gara e quando con notevole ritardo e ben due proroghe sono arrivate le offerte dei concorrenti, dopo aver escluso per difetto di documentazione una delle partecipanti ed ammesso la sola Sodexo, le offerte economiche sono rimaste ancora sigillate nella cassaforte del dirigente. Il sospetto che l'amministrazione già da oltre un anno si muovesse verso l'abolizione del servizio è dunque legittimo. Nel primo semestre di quest'anno la mensa c'è stata regolarmente e il bilancio che ci si accinge ad approvare dovrà affrontare anche questa anomalia: si dovrà spiegare come si possa interrompere un servizio che è già regolarmente iniziato perché, a differenza dell'anno scolastico che va da settembre a giugno, quello amministrativo va da gennaio a dicembre. Temiamo che sarà un'acrobazia contabile a salvarci anche da questa situazione, a costo dell'ennesima tiratina di orecchie da parte dei revisori dei conti e della Corte; rimbrotti ai quali siamo ormai abituati e che non ci spaventano più. Premesso che sono a rischio i posti di lavoro degli addetti alla mensa e degli autisti degli scuolabus, non riusciamo nemmeno ad immaginare quali conseguenze avrebbe oggi l'abolizione della mensa per i bambini. Consumerebbero i loro pasti portandoseli da casa? Ma i dirigenti scolastici osteggiarono questa soluzione quando i genitori, protestando per il caro mensa, volevano adottarla. La ritennero, giustamente, diseducativa e rischiosa. Immaginiamo quel bambino che porta da casa il panino con la mortadella o la pasta fredda un po' collosa che consuma il proprio pasto accanto al compagno che da casa porta pizza rossa, patatine PAI e ovetto Kinder. Si potrebbe eliminare il tempo pieno ? Con quali difficoltà per il ministero che ormai ha già formato le classi ed il corpo insegnanti, e con quali difficoltà per quei genitori che per motivi di orario di lavoro confidano proprio sul tempio pieno per affidare alla scuola i loro figli ? Anche mantenerlo e portare i bambini a casa per l'ora di pranzo creerebbe enormi difficoltà alle famiglie. L'unica e seria soluzione è quella che si sarebbe dovuta attuare sin dall'inizio: mettere in atto, e far rispettare a tutti, quanto è necessario a gestire i pagamenti degli utenti ed incassarne le quote, ovviamente senza trascurare il recupero di quanto ancora non è stato incassato negli anni passati ed in quello in corso. Mario Savarese


www.ilcorrieredellacitta.com

Settembre 2014

CRONACA

21

Il centro anziani va in scena Riaprirà a settembre il teatro del centro sociale della Nuova Florida

N

ovità in vista al centro anziani della Nuova Florida, dove a breve riprenderà a funzionare il teatro. A parlarne la presidente Rita Serino. “Nei mesi scorsi ci sono stati piccoli e strumentali incidenti di percorso, che però non hanno certo minato la volontà di tutti i componenti del comitato di gestione. Come ho già ribadito in passato, se si vuole far sì che le cose, le idee, le proposte si attuino, occorre rispettare regole e regolamenti, avere rispetto delle persone tutte, belle, brutte, simpatiche e non. Certo ci possono essere discussioni per decidere una cosa, ognuno di noi ha un proprio cervello, un suo vissuto, quindi con una visione più o meno aperta a certe problematiche, ma poi alla fine chi ha più buon senso l’adoperi, anche se non è sempre facile! Purtroppo abbiamo notato che ancora esiste latente quella forma di invidia, risentimento, rancore, non so più quale aggettivo usare per definirlo, che continua a serpeggiare oltre le mura del Centro cercando di minare ancora una volta quanto ancora c’è di buono e pulito qui dentro”. Ci sono state anche diverse occasioni di eventi: quali? “Nel “dopo-elezioni” abbiamo festeggiato sia l’esito delle votazioni che la festa della donna, poi, con la collaborazione dei frequentatori del centro, c’è stata la festa del I° maggio; in seguito ci siamo preparati per l’anniversario del centro a cui hanno partecipato ben 140 persone. Abbiamo quindi sopportato bene il primo impatto! Successivamente abbiamo ospitato la presentazione del libro “La forza degli anni” indetta dalla BCC di Nuova Florida. Tra i vari eventi abbiamo anche preparato una “Serata Romana”, dove sono stati rispettati tutti i dettami della cucina tipica, allietata dai costumi e dalle canzoni della Roma trasteverina. A questa cena erano presenti 86 persone (il numero massimo che la sala interna poteva accogliere) che hanno prenotato e pagato come se fosse una vera cena in una trattoria romana. Le pietanze sono state cucinate dai nostri soci nella parte esterna del centro, con attrezzature portate in prestito dagli stessi. L’ultimo evento è stata una cena fredda con 50 partecipanti e con menù preparato a casa dalle signore del centro.Peccato che le preparazioni per il teatro, con la conseguente riduzione degli spazi per i tavoli, non

ci abbia consentito di accogliere tutti coloro che avrebbero voluto parteciparvi”. Oltre agli eventi il centro organizza corsi di ogni genere. “Si, in questo noi siamo sempre aperti a nuove esperienze, infatti abbiamo ospitato per tutto il mese di luglio in determinati giorni ed orari un corso della Croce Rossa che doveva preparare dei giovani di Ardea, Pomezia e Anzio a diventare volontari dello stesso Ente. Ora abbiamo dovuto fermate tutto sempre a causa dei lavori di ripristino del teatro”. Quando riprenderà l’attività teatrale? “Abbiamo deciso un po’ tardi anche perché purtroppo parecchio materiale del vecchio teatro è stato o gettato o regalato (così ci è stato riferito!), quindi abbiamo deciso di inscenare nuovamente il Rugantino. Anche se già presentato risulta sempre gradito e popolare, e questa volta il regista Sergio Mancini ha inserito alcune scene che l’altra volta non c’erano; inoltre gli scenari sono stati ulteriormente abbelliti, sempre con il lavoro dei soci. Sarà sicuramente un successo! Le rappresentazioni si terranno il 12,13 e 14 settembre alle h.19; sono in corso di stampa le locandine e i blocchetti per l’ingresso – suddivisi per giornate – in cui si chiede un contributo minimo volontario di €.5,00”. Ma non siete stati già aiutati economicamente? “Aiutati?!? Certo che si, da amici, dall’ASS. Andrea Borghesi onlus che ha ottenuto il patrocinio del Comune per la rappresentazione

teatrale e da diversi sponsor che hanno avuto fiducia nei nuovi componenti. Abbiamo chiesto dei prestiti che comunque dovremo restituire. Il Comune da anni– nonostante quanto previsto nel Regolamento dei Centri Anziani - non dà alcun contributo per il funzionamento del Centro. I lavori del palco, delle scenografie, delle attrezzature sceniche sono stati realizzati dai frequentatori del centro, dai vari collaboratori che hanno lavorato giorno dopo giorno, ed anche la sera. Manca ancora una soluzione per l’impianto di condizionamento, perché non possiamo lasciare che la sala diventi un forno d’estate ed una ghiacciaia d’inverno! Ma ci stiamo adoperando anche per questo. Speriamo che il Comune ci venga incontro in qualche modo”. “Ma non potete usufruire dei soldi delle tessere come gli altri centri? “Attenzione, gli altri centri già da tempo usufruiscono di quote di iscrizione, che siano dell’Ancescao o di altra associazione, noi purtroppo per una diversa gestione precedente non abbiamo potuto usufruirne. Ora stiamo solo in attesa di una delibera comunale che modifichi il Regolamento ed inserisca l’uso delle tessere prevedendo una piccola contribuzione annuale da parte degli iscritti (abbiamo trovato le tessere già pronte, stampate durante una gestone commissariale). Questo ci permetterebbe una certa indipendenza economica e libertà di ampliare la nostra programmazione di attività varie. Infatti ad esempio i primi giorni di ottobre inizieranno i corsi di ginnastica, ballo e computer, a cui vorremmo aggiungere anche quello di ikebana, che a molte signore piace e che potrebbe anche essere un incentivo per alcune giovani ragazze. L’unica nota negativa è che non avendo richiesto in tempo nello scorso anno finanziamenti né alla provincia né alla regione, quest’anno i corsi saranno purtroppo a pagamento. Approfitto di questo incontro per invitare tutti a vedere il nostro teatro”. Ricordiamo i contatti del centro: Centro sociale anziani Nuova Florida, Via Reggio Calabria 9 – Ardea, tel. 06/91492154 – 3496724504, Email: anzianinuovaflorida@libero.it Giuseppe Marrone


22

CRONACA

Il Corriere della Città

Settembre 2014

Pisacane-Poma, un quartiere “da ricostruire”

I

l quartiere delle vie Pisacane/Poma, non è propriamente giovane, visto che è stato edificato circa 22 anni fa (è nato prima di S. Palomba), ma nello stato in cui si trova sembrerebbe appena costruito: questa affermazione, purtroppo, non viene fatta in senso positivo, ma negativo, visto che fa riferimento alla mancanza di servizi. I suoi abitanti hanno, a più riprese, interpellato le varie amministrazioni comunali che si sono succedute a Pomezia nel corso di questi anni per chiedere quello che - per logica, se non per legge - avrebbe dovuto essere fatto prima delle costruzioni abitative e cioè la realizzazione dei servizi primari (acqua, fogne, luce, gas). Ad oggi nel quartiere manca ancora l’acqua. “È facile intuire che fino ad oggi la politica pometina ha usato questo stato di necessità per scopi elettorali – si lamentano i cittadini del quartiere - ma adesso speravamo le cose stessero cambiando. Ci siamo illusi, perché il 2 luglio di quest’anno c’è stata una comunicazione del sindaco relativa ad una delibera di giunta, secondo la quale sarebbe stato stanziato 1 milione di euro del bilancio comunale per la realizzazione dei servizi primari nei quartieri ancora sprovvisti, compreso questo”. La comunicazione fatta dal sindaco parlava infatti del completamento delle reti idriche in via Venezuela, via Colombia, via Cile, via Panama, via Argentina, via della Maggiona, via Poma, via

Pisacane e nel quartiere Vicerè, affermando che l’Amministrazione comunale di Pomezia aveva inserito 1 milione di euro nel programma triennale delle opere pubbliche comunali, di cui 500 mila per il 2014 e 500 mila per il 2015, proprio per questo scopo. “Investiamo le poche risorse economiche che l’Ente ha a disposizione – aveva dichiarato in quell’occasione il Sindaco Fabio Fucci – per un servizio essenziale, come quello dell’acqua potabile, che è ancora un miraggio in diversi quartieri del territorio. Si tratta di una delle nostre priorità: acqua potabile e reti fognarie sono gli obiettivi che ci poniamo come fondamentali per la Città, ed è nelle opere necessarie a fornire tali servizi che scegliamo di investire i fondi comunali a disposizione. Con la prossima approvazione del bilancio di previsione, partiranno tutte le procedure amministrative necessarie all’avvio dei lavori”. “Oggi però sul sito del Comune – proseguono gli abitanti delle vie Poma e via Pisacane – si può leggere che, nonostante gli stanziamenti risultino addirittura aumentati a 1,9 milioni di euro, di contro nell’elenco dei lavori da realizzarsi questo quartiere non è più menzionato. Inutile dire che ci domandiamo dove sia l’errore, anzi, gli errori, visto che, calcolatrice alla mano, la somma delle spese per le opere citate fa € 2.420.000 e non 1 milione e 900 mila. Cosa resterà fuori, di questi lavori?”. Il 20 agosto, infatti, il sindaco ha pubblicato questa afferma-

zione sul sito del Comune: "Grazie al lavoro svolto in questo anno dalla mia Amministrazione possiamo affermare che le somme messe a bilancio derivanti dalla riscossione degli oneri di urbanizzazione e costruzione arriveranno realmente nelle casse comunali e verranno utilizzate per finanziare opere fondamentali per la Città. Dal completamento della rete idrica nei quartieri ancora privi di acqua potabile, all'eliminazione delle barriere architettoniche fino alla manutenzione straordinaria degli edifici scolastici e delle strade, avremo a disposizione oltre 1.900.000 euro da investire per il miglioramento della qualità della vita dei nostri concittadini", seguita dall’elenco degli interventi previsti, dove via Poma e via Pisacane non risultano. Ma il problema dell’acqua potabile non è l’unico che affligge questo quartiere. Oltre alla mancanza di una piazzetta o un punto di passeggio o di ritrovo, i residenti lamentano il fatto che ci sono zone nel quartiere in stato di degrado assoluto. “Forse dirlo potrebbe risultare superfluo – proseguono i residenti - ma comunque va segnalato che questo quartiere, vicino fisicamente a Pomezia, ma nei fatti lontano, è ancora una volta dimenticato dall’Amministrazione. Senza voler fare polemiche, lasciamo parlare le immagini”. E le immagini parlano chiaro: cumuli di rifiuti di ogni genere (dai materassi a resti di auto cannibalizzate), erba alta, strade dissestate e senza marciapiedi né illuminazione. Non un quartiere ancora in costruzione, quindi, ma ancora da costruire. Alfredo Corrao


www.ilcorrieredellacitta.com

CRONACA Sostegno per la vita

Settembre 2014

dini di Ardea e Pomezia: insieme possiamo fare tanto. Per quanti volessero entrare in contatto con l'associazione per propri bisogni o donazioni, è possibile recarsi ogni 1° e 3° mercoledì del mese presso la chiesa Cristiana Evangelica di piazzale delle Regioni n. 23 (Colle Fiorito, Pomezia) dalle ore 9.00 alle 11.00. Alessia Ambra Achille

Così dunque, finché ne abbiamo la possibilità, facciamo del bene a tutti”.

Da questo invito dell'apostolo Paolo nella lettera ai Galati prende vita il principio che sta animando volontari di Ardea e Pomezia ad attivarsi affinché possa essere fatto del bene alle famiglie più bisognose del nostro territorio. Arriva così anche a Pomezia ed Ardea il progetto “Sostegno della vita”, associazione ONLUS che si occupa di provvedere, per quanto possibile, il necessario a chi lo richiede. Il “Sostegno della vita” nasce a Roma nel 2006 dal sentimento di alcuni volontari cristiani del quartiere Olgiata che, constatati i forti disagi sociali provocati dalla crisi economica che negli ultimi anni ha colpito il nostro paese, hanno sentito il bisogno di aiutare quelle famiglie che, ormai allo stremo delle forze, non riescono più a sostenere delle condizioni di vita accettabili. I buoni risultati di quest'opera l'hanno portata ad ampliarsi fin nei nostri Comuni. Attraverso collette alimentari di beneficenza, a cui stanno aderendo i maggiori supermercati di Pomezia, vengono raccolti generi di prima necessità quali pasta, latte, scatolame e condimenti, farina, sale, zucchero, biscotti e cibi adatti all'alimentazione dei bambini. L'iniziativa è partita a febbraio di quest'anno, con la prima colletta svoltasi presso il supermercato Elite di Pomezia dove sono stati rac-

23

colti ben 52 pacchi di generi alimentari. Le collette si sono ripetute mensilmente in diversi supermercati e, grazie al buon cuore dei cittadini, hanno riscontrato sempre ottimi risultati. “Oltre al lavoro dei volontari, è stata molto importante la partecipazione dei supermercati Elite, Carrefour e Dem, che hanno aderito all'iniziativa mettendo a nostra disposizione i loro spazi: approfittiamo di questa occasione per ringraziarli”, hanno dichiarato i responsabili dell'associazione. Inoltre, da qualche mese, il Sostegno della vita si sta occupando di provvedere ai richiedenti indumenti, scarpe, giocattoli e materiale scolastico per i bambini. L'opera sta andando avanti per fede, e sta crescendo di mese in mese sotto i nostri occhi, questi sono i primi passi di quella che si spera sia una lunga strada da condividere con i citta-


24

CRONACA

Il Corriere della Città

Settembre 2014

Centrali a Biogas I

l comune di Roma si appresta a rendere disponibile sul mercato dei rifiuti 1.400 tonnellate al giorno di rifiuti organici. Questo è quanto probabilmente avverrà a breve dopo l'adozione della raccolta differenziata iniziata nel 2014. Una vera e propria fonte di ricchezza per le decine di aziende che stanno appositamente nascendo per aggiudicarsi una fetta di quella torta succosa. Il Lazio è tristemente noto per le vicende legate allo smaltimento dei rifiuti; un business riservato a pochi eletti, e talvolta ad un solo eletto, ma con il decreto legislativo 79/99 meglio conosciuto come “decreto Bersani” e l’adozione dei certificati verdi che ne è seguita, produrre energia elettrica da fonti rinnovabili è diventato un vero e proprio affare alla portata di molti. In modo particolare è diventa altamente remunerativa la realizzazione di centrali a biogas con valorizzazione della FORSU. In sostanza si tratta di impianti che suppliscono alla funzione delle attuali discariche accogliendo la FORSU - Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani - che utilizzano come carburante per la produzione di gas metano bruciato in appositi motori che alimentano un generatore di corrente elettrica; questo insieme, denominato cogeneratore è in grado di recuperare anche gran parte del calore sviluppato che viene usualmente riutilizzato dalla centrale stessa. Il residuo che resta dopo la lavorazione e l'estrazione del gas costituisce la base per realizzare compost ossia un prodotto risultante dalla decomposizione di un misto di materie organiche che è utilizzato come fertilizzante in agraria. Queste aziende ricavano profitti da 4 fonti diverse: – dall’incentivo che lo stato riconosce per la produzione di energia elettrica; – dalla vendita alla rete nazionale dell’energia elettrica prodotta; – dalla vendita del servizio di smaltimento della frazione umida pagata dai comuni; – dalla vendita del compost. In alcuni casi può esserci addirittura una quinta fonte di profitto ricavabile dalla vendita del calore prodotto in eccesso che può essere utilizzato per il teleriscaldamento di impianti o abitazioni private. Per la realizzazione di centrali di questo tipo la cui produzione di energia non superi la potenza di 1 MegaWatt, le procedure ed i permessi per la loro realizzazione sono estremamente semplificate. Si ricorre all’Autorizzazione Unica ai sensi dell’art. 208 del D.Lgs.152/06 e degli artt. 15 e 16 della L.R. 27/98, che viene rilasciata dalla Provincia di Roma, mentre l’autorizzazione per la produzione di energia, essendo la stessa inferiore ad 1 MW, deve essere rilasciata dal comune di competenza territoriale ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. n. 387/03. Tipicamente il Comune, ai fini del rilascio dell’autorizzazione unica utilizza lo strumento della Conferenza dei Servizi, per l’ottenimento delle autorizzazioni necessarie e complementari al procedimento unico; parimenti la Provincia di Roma, per la concessione dell’Autorizzazione Unica per la realizzazione di un impianto per

la Valorizzazione della FORSU e produzione di energia elettrica utilizza lo strumento della Conferenza dei Servizi. È di norma lo stesso comune interessato ad utilizzare un’ unica Conferenza dei Servizi, che convoca per il tramite della Provincia di Roma. Sono necessari due anni o poco più quale tempo di ritorno degli investimenti (ROI – Return Of Invesment) dopo di che un'azienda come questa può fruttare al netto delle spese più di qualche milione di Euro l’anno, impiegando un numero limitatissimo di risorse umane. Pomezia ed Ardea in questi giorni sono state interessate dalla richiesta di realizzazione di impianti di questo tipo. La Biovis, ad Ardea, chiede la realizzazione di un impianto di produzione energia elettrica tramite biogas e valorizzazione della FORSU in località Caronti. In soli due mesi dalla sua nascita presenta un progetto per la realizzazione di un impianto in località Cancelliera (Ariccia). Il progetto non viene approvato e la Regione lo rigetta a fine di luglio scorso. Quasi contemporaneamente lo stesso progetto è ripresentato identico, ma questa volta per essere realizzato nel comune di Ardea, più precisamente in quel tratto di terreno compreso tra Laurentina, Via Pontina e Pontina Vecchia fino all’insediamento della Fiamma 2000 con il quale confinerebbe. “Una centrale come questa”, affermano i cittadini preoccupati per il nuovo insediamento, “è inutile per il territorio” “Da un punto di vista occupazionale, ed in rapporto al volume di affari prodotto in termini di fatturato, il personale impiegato è veramente risibile: solo 4 persone potranno trovarvi occupazione. La produzione di rifiuto organico del nostro territorio, ossia dell’intero comune, non arriva a 8.000 tonnellate annue di gran lunga inferiore alle necessità del nuovo impianto che “digerirà” ben 27.000 tonnellate/anno di FORSU. Considerando poi che tale produzione interna potrebbe proficuamente essere utilizzata da un’azienda già operante nel territorio a ridosso della Nuova Florida che ha una capacità produttiva di energia elettrica di poco inferiore a quella proposta dalla Biovis, il nostro comune può considerarsi già saturo” “L'insediamento è dannoso per l’immagine del territorio. Ardea vuole essere un paese dalla spiccata vocazione turistica. Già numerosi problemi ambientali, proprio legati alla raccolta dei rifiuti, deludono queste aspettative e non potrà certo aiutare l’inevitabile impatto “odorigeno”

che si emanerà dall’intero impianto. Per quanto il progetto possa essere ben realizzato e tutte le possibili precauzioni per limitarne gli effetti possano essere adottate, i miasmi da trattamento dei rifiuti saranno avvertibili in una zona assai vasta e niente affatto poco popolata come l’azienda vorrebbe far credere”. “L’impianto stesso dovrebbe sorgere ai margini di un area paesaggisticamente protetta che si trova fisicamente nella parte più bassa del terreno interessato dall’impianto e quindi potenzialmente a rischio di essere raggiunta da sversamenti indesiderati di liquidi dannosi che comprometterebbero flora e fauna di quel territorio”. “Non è stato fatto un piano per il Rischio di Incidente Rilevante. Non possiamo non considerare che l'impianto sorgerebbe a ridosso della Fiamma 2000 che attualmente immagazzina ben 7.000 metri cubi di gas GPL ed è in corso un’opera di ampliamento che porterà a ben 37.000 metri cubi la capacità totale di stoccaggio”. “E c'è poi il rischio ambientale” - continuano i cittadini - “La Biovis nasconde, o ignora, la simultanea presenza a pochi chilometri di distanza, nel territorio di Pomezia, di un impianto simile ad opera di Cogea che richiederebbe quale alimentazione ben 53.000 tonnellate/anno di FORSU. Considerando che l’intera area di approvvigionamento identificata da ditta coincide con quella identificata da Cogea e che, tra tutti i comuni, si arriva a stento ad un totale di 40.000 tonnellate di FORSU, è legittimo domandarsi dove si approvvigioneranno queste aziende per “nutrire” le fameliche fauci dei loro “digestori”. Nella migliore delle ipotesi a giovare degli impianti saranno gli abitanti di Roma che seguendo la logica passata di utilizzare l’hinterland come pattumiera, riverseranno sul nostro comune, su Pomezia e sui Castelli in genere gran parte dei loro rifiuti. Da qui il rischio ambientale perché una FORSU non propriamente di qualità come potrebbe in teoria essere quella prodotta dalla nostra raccolta porta a porta renderebbe assimilabile l’impianto a biogas e quelli venefici ed indesiderabili realizzati a biomassa” “Le emissioni giornaliere in atmosfera di un impianto come quello proposto, equivalgono a circa 35 kg di ossidi di azoto, i principali precursori delle polveri sottili. Questa quantità di emissioni corrisponde ai fumi prodotti da 10.000 automobili che in un giorno percorrono una distanza di 20 km. Molto più di quanto non sia oggi prodotto dal traffico dell'intero territorio”.


www.ilcorrieredellacitta.com

Settembre 2014 “Ardea produce 8.000 tonnellate di FORSU all'anno e questo è il limite massimo che si può accettare per il proprio territorio. Chi inquina paga è un sano principio che deve essere inteso bilateralmente e nessun vantaggio deriverebbe ai nostri cittadini da impianti di trattamento dei rifiuti di Roma e paesi vicini”. La Cogea, per quanto riguarda Pomezia, ha richiesto autorizzazione per la realizzazione di un impianto per il trattamento dei rifiuti organici da raccolta differenziata con produzione di compost di qualità ed energia elettrica da fonti rinnovabili (biogas) in località Torre Maggiore. Contrariamente all'impianto di Ardea questo avrebbe la possibilità di utilizzare non solo FORSU per la produzione del metano ma anche rifiuti potenzialmente molto inquinanti come fanghi da depurazione di ogni genere, ceneri pesanti, scorie e polveri di caldaia, in sostanza ogni rifiuto di origine organica per un complessivo consumo annuo di 60.000 tonnellate. È Giacomo Castro, rappresentante legale dell'associazione Castrum Vetus a farsi promotore e portavoce dei cittadini che nel comune di Pomezia vogliono assolutamente scongiurare l'insediamento. Una memoria presentata in regione pone l'attenzione sul sito prescelto, praticamente confinante con l'area archeologica di Torre Maggiore. Scrive Giacomo Castro. “L’area in esame risulta adiacente e in parte rientrante in un ambito agricolo di pregio che presenta i caratteri fortemente identitari dell’Agro Romano

CRONACA

le cui previsioni di tutela ad opera dello strumento urbanistico del Comune di Pomezia non sono in via di modificazione ma anzi in una recente proposta di variante generale del PRG sono state ribadite con forza”. Massimo Falco presidente dell'associazione “coordinamento no discariche no inceneritori” ha prodotto una relazione tecnica inquietante confutando punto per punto tutto il progetto sia sotto il profilo legislativo sia sotto quello tecnico. Una relazione che mette soprattutto in evidenza i gravi rischi per la salute degli abitanti delle zone limitrofe, per l'inquinamento delle falde acquifere utilizzate nella zona per irrorare i campi agricoli, per il disagio provocato dai pungenti e nauseanti odori inevitabili che esalerebbero dal sito. Immaginate quanto ne potrebbero essere felici i turisti in visita ai siti archeologici e gli stessi abitanti. Il problema dello smaltimento dei rifiuti, in una società che non ha fatto altro che aumentarne ogni anno i volumi prodotti, è oggi un rischio

25

serio e non più trascurabile per il benessere della popolazione tutta. Il legislatore ha pensato che l'incentivazione della produzione di energia da risorse da riciclo fosse in parte una soluzione. Di fatto altro non si è ottenuto che creare enormi opportunità di profitto a poche aziende senza scrupoli che, forti di una legge assai permissiva, e arricchite dagli incentivi statali, altro non stanno facendo che riversare ovunque, polverizzandolo, il problema dello smaltimento. Ciò che prima era concentrato nelle enormi discariche, dove per altro controlli quotidiani e rigorosi possono contenere i fenomeni di inquinamento, ora viene portato ovunque e spesso ad insaputa degli stessi cittadini. C'è un unica e vera soluzione a questo problema che consiste nel limitare la produzione di rifiuti; limitarla fin quasi ad azzerarla è possibile e non è utopia. L'eccellenza di Capannori, primo comune italiano per Rifiuti Zero ne è testimonianza ed esempio da seguire. Mario Savarese


Il Corriere della Città

CRONACA 26 Alla festa patronale di San Lorenzo Martire, i Bagni Stella vincono il premio Castelli di Sabbia 2014

Settembre 2014

Organizzato dal Comitato festeggiamenti di San Lorenzo Martire l’evento ha visto coinvolti i più importanti stabilimenti di Ardea

D

a sempre un'evento atteso da tutti gli abitanti di Tor San Lorenzo la manifestazione si è svolta durante i festeggiamenti di San Lorenzo Martire nei pressi dei più rinomati stabilimenti del litorale.

A vincere quest’anno è stato lo stabilimento balneare Bagni Stella che a conclusione dei festeggiamenti di San Lorenzo, svolti dal 8 al 10 agosto, ha visto assegnarsi il primo premio del concorso Castelli di Sabbia 2014 organizzato dal Comitato festeggiamenti di San Lorenzo. Grande è stato l’interesse per la manifestazione che ha coinvolto i più importanti stabilimenti di zona come il Menè ed il Ciak Mol. Protagonisti della giornata sono stati senza dubbio i bambini che, insieme agli adulti, hanno dato vita ad una giornata meravigliosa, regalando sorrisi, interesse e allegria a tutti i bagnanti giunti sul posto. A ritirare il premio per lo stabilimento Bagni Stella è stato Fabrizio Miola che intervistato ha voluto descrivere alla nostra redazione come è nata l’adesione al concorso: “Il progetto nasce dal comitato festeggiamenti di Tor San Lorenzo Martire, l'idea era quella di poter realizzare dei castelli di sabbia, e noi , insieme a tutti gli altri stabilimenti del litorale abbiamo aderito all’iniziativa. L’obiettivo non era quello di vincere ma di divertirsi. E così è stato. Appena abbiamo dato il nostro consenso a partecipare mi sono adoperato nel trovare adesioni, in poco tempo ho trovato la collaborazione e la disponibilità di molti clienti

dello stabilimento. Un artista di nome Massimo, si è reso così protagonista insieme alla collaborazione di ben 14 persone realizzando una vera è propria opera d’arte sulla spiaggia: Simba il Re Leone di Madagascar. La scultura di sabbia è stata iniziata alle ore 8.30 del mattino ed è terminata alle ore 18.30 della sera. Molti collaboratori non sapevano prendere neanche la paletta di sabbia in mano. Voglio precisare che il materiale utilizzato è stata

semplicemente la sabbia di mare impastata con acqua. Altro elemento indispensabile è stata l’acqua di mare. Naturalmente quando la sabbia si asciuga la struttura perde consistenza ed il castello rapidamente collassa. Per questo motivo è importante bagnare la sabbia periodicamente con l’acqua di mare per pietrificare la sabbia. La creazione di castelli di sabbia è uno dei più classici passatempi da spiaggia che coinvolge bambini di ogni età, molto spesso aiutati da adulti. Non di rado le opere raggiungono un elevato livello tecnico ed artistico. E proprio con questo spirito presso il nostro stabilimento balneare Bagni Stella abbiamo realizzato Simba, la scultura di sabbia vincitrice del premio Castelli di Sabbia 2014” Massimiliano Gobbi


www.ilcorrieredellacitta.com

Settembre 2014

SPORT

27

Calcio locale al via: fischio d'inizio il 7 settembre Tornano in campo Eccellenza e Promozione, ancora un mese di attesa invece per i campionati di categoria. A Tivoli la “Festa dei calendari” che ha riguardato da vicino 4 società del nostro territorio Promozione: derby infuocati nel girone C

Eccellenza girone B: il ritorno del Pomezia Calcio. Ecco tutte le avversarie del team guidato da mister Punzi

CASALOTTI - CEDIAL LIDO DEI PINI CIAMPINO - CORI - DILETTANTI FALASCHE - GARBATELLA - LEPANTO MARINO - MONTESPACCATO - PALOCCO PESCATORI OSTIA - ROCCA PRIORA SERMONETA - TEAM NUOVA FLORIDA TORMARANCIO - TORRENOVA - UNIPOMEZIA VIRTUS 1938 - VIGILI URBANI - VIS VELLETRI

ALBALONGA - ATLETICO BOVILLE ERNICA - AUDACE SAN VITO EMPOLITANA - BORGO PODGORA 1950 CASSINO CALCIO 1924 - CITTA’ DI MINTURNO – MARINA - COLLEFERRO CALCIO – GAETA – LARIANO - MONTE SAN GIOVANNI CAMPANO – MOROLO – NETTUNO - NUOVA ITRI - POMEZIA CALCIO - ROCCASECCA TERRA SAN TOMMASO – SEMPREVISA – SERPENTARA - VIS ARTENA POMEZIA – Ci siamo. Dopo la lunga pausa estiva il calcio locale si appresta a riprendere le ostilità, con i giocatori pronti ad indossare nuovamente gli scarpini per la stagione sportiva 2014-2015. Come anticipato nello scorso numero di questa rubrica (articolo disponibile al link www.ilcorrieredellacitta.com) saranno il Pomezia Calcio (eccellenza), il Lido dei Pini, la Nuova Florida e l'Unipomezia (promozione) ad aprire le danze il 7 settembre per poi lasciare spazio, fra circa un mese, a tutte le altre compagini di prima, seconda e terza categoria; in mezzo, il semaforo verde alle giovanili, in special modo la Juniores Élite, il cui inizio è fissato, salvo cambiamenti dell'ultimo minuto, per il prossimo 21 settembre. In vista di tali appuntamenti, alla fine di agosto, ha avuto luogo la compilazione ufficiale dei vari gironi – per l'occasione la cerimonia si è svolta a Tivoli lo scorso 25 agosto-, con la relativa stesura degli incontri dei campionati di Eccellenza e Promozione. Ecco come è andata. La “festa dei calendari” - La squadra di punta del nostro territorio è stata inserita nel girone B – lo stesso dell'anno scorso – che ha mante-

nuto praticamente la stessa identità (al netto ovviamente delle promozioni e delle retrocessioni): ci saranno dunque, tra le altre, l'Albalonga, il Colleferro, il Borgo Podgora e la Vis Artena, compagini queste giunte davanti all'ormai ex Real Pomezia nella passata stagione. Tre le “novità” principali invece, segnaliamo l'ingresso del Nettuno di mister Catanzani, il quale sarà affiancato dall'Audace Sanvito Empolitana, dal Cassino, dalla Città di Minturno e dalla Nuova Itri. Passando al torneo di Promozione le società di Pomezia ed Ardea sono state inserite tutte nel girone C: nel raggruppamento saranno presenti, tra le altre, la neopromossa Cori, le Falasche, la Pescatori Ostia ed il Palocco. Non sono stati invece ancora presentati i gironi di Prima, Seconda e Terza Categoria, i quali saranno sorteggiati verosimilmente in-

torno alla metà del mese corrente. Gli incontri di settembre: alla prima ostacolo Nettuno per il Pomezia Calcio - Detto della composizione dei vari raggruppamenti vediamo ora cosa la sorte ha riservato alle nostre compagini in termini di calendario. Per il primo appuntamento della stagione il Pomezia Calcio affronterà la neo promossa Nettuno, squadra proveniente dal girone A di Promozione vinto lo scorso anno con ben 10 punti di distacco sulla seconda classificata; nel successivo turno invece, la squadra di mister Punzi sfiderà in trasferta il Semprevisa (14\9), per poi tornare tra le mura amiche contro il Borgo Podgora il 21 settembre. Nell'ultimo weekend del mese infine la compagine pometina se la vedrà fuori casa con il Monte San Giovanni Campano. Capitolo Promozione. Per l'esordio nel torneo Lido dei Pini, Nuova Florida ed Unipomezia affronteranno rispettivamente Rocca Priora, Dil. Falasche e Velletri. Sette giorni più tardi invece occhi puntati sul primo derby stagionale: l'Unipomezia Virtus sfiderà in casa il Cedial Lido dei Pini. Luca Mugnaioli


28

INFORMAZIONE

Il Corriere della Città

Settembre 2014

Sempre a luglio gli occupati (22 milioni 360 mila) diminuiscono dello 0,2% rispetto a giugno (35 mila unità). Cala però il tasso di disoccupazione giovanile a luglio è pari al 42,9%, in calo di 0,8 punti percentuali su base mensile. I disoccupati tra i 15 e i 24 anni sono 705mila. Dati, quelli negativi sulla disoccupazione, che Poletti definisce «coda della lunga crisi»

NUOVO AUMENTO DELLA DISOCCUPAZIONE A LUGLIO, ORA È AL 12,6%: 35MILA OCCUPATI IN MENO Torna a salire il tasso di disoccupazione. A luglio balza al 12,6%, in rialzo di 0,3 punti percentuali su giugno. Lo rileva l'Istat (dati provvisori). Viene così cancellata la flessione del mese precedente. I disoccupati a luglio sono 3,22 milioni, in

aumento del 2,2% rispetto a

giugno (+69 mila). Non solo.

Notizie Tascabili

(ilsole24ore)

di Luca Mugnaioli

“CORRIERE DELLA CITTA', INFORMARE PER INFORMARSI” Vertice Ue, Renzi da Hollande: "Crescita non la chiede solo chi è messo peggio" - Il premier al pre-summit parigino dei socialisti che precede il Consiglio europeo di Bruxelles su nomine e Ucraina. Mogherini verso l'incarico di Alto Rappresentante per la politica estera e primo vicepresidente della Commissione, il capo del governo conferma: "Su di lei consenso unanime del Pse" (repubblica.it) Giustizia, responsabilità civile: stretta sui magistrati. Cambia la prescrizione - Alla fine, e dopo una lunga trattativa con gli alleati del Nuovo centrodestra, il pacchetto giustizia del Guardasigilli Orlando arriva per intero sul tavolo del Consiglio dei ministri. C’è tutto, sia il civile che il penale: un decreto legge per dimezzare l’arretrato di 5 milioni di cause civili e per stabilire come fortemente voluto dal premier Renzi - che dalla prossima estate la sospensione feriale dei tribunali sarà solo di 25 giorni contro gli attuali 45, accompagnato da ben sei disegni di legge. A parte la riforma del Csm, rimandata per ”garbo istituzionale” a quando si insedierà il nuovo consiglio, arriva la nuova responsabilità civile dei magistrati. «Chi sbaglia paga», annuncia Renzi. E immediata è la protesta dell’Anm che vede nell’eliminazione del filtro ai ricorsi «una riforma punitiva»: «si lancia il messaggio che la giustizia funziona male perchè i magistrati fanno errori», dice il segretario del sindacato delle ”toghe” Maurizio Carbone. (ilmessaggero.it) «Metto una taglia da 100mila euro a chi trova i due killer di mio figlio» Parla il padre di Pietro Pace, l'uomo di 40 anni freddato con sei colpi di pistola nella sua auto alla periferia sud-est di Roma - «O uno sgarro perché aveva toccato la donna di un altro o uno scambio di persona, altrimenti non saprei come spiegarmi la fine che hanno fatto fare a mio figlio, trattato peggio di un boss. Offro una taglia di 100mila euro a chi mi sa dare qualche informazione utile a capire cos’è successo, un dettaglio, non voglio il mandante voglio i nomi di chi ha sparato». A parlare è Mario Pace, il papà di Pietro, dipendente dell’Ama di quarant’anni freddato con sei colpi di pistola nella sua auto alla periferia sud-est di Roma. Parla senza staccare gli occhi dalla foto del figlio assieme alla nipotina di otto anni, Arianna, che è appesa all’ingresso di casa in via Spurinna a Cinecittà, dove continuano ad arri-

vare amici e telefonate. (iltempo.it. Leggi l'articolo completo al link:http://tinyurl.com/njwb7fv) Putin: “Soldati di Kiev come nazisti”. E chiede corridoio umanitario per ucraini - Kiev denuncia lo sconfinamento delle truppe russe in territorio ucraino. Il Cremlino respinge le accuse, ma la Nato ha le prove e diffonde foto satellitari. L’est del Paese è ancora tormentato dai combattimenti tra militari dell’esercito regolare di Kiev e i separatisti, che finora ha causato oltre duemila le vittime. Nel quotidiano scambio di accuse tra Ucraina e Russia, Vladimir Putin, in un discorso a un forum giovanile filo Cremlino a Seligher, paragona l’operato dell’esercito ucraino contro le città dei ribelli assediate nell’est a quello delle truppe naziste “che circondavano le nostre città e sparavano direttamente ai loro abitanti”. Il presidente della Federazione russa ha invitato l’Occidente a prendere atto “dell’incapacità di Kiev di stabilire l’ordine in Ucraina” e ha sostenuto che bisogna “costringere le autorità ucraine a iniziare dei negoziati sulla sostanza. Non su questioni tecniche, ma sulla sostanza: quali saranno i diritti della popolazione del Donbass, di Lugansk, del sud-est del Paese”. (ilfattoquotidiano.it)

Altre in breve:

MODA: Alberta Ferretti lancia l’hashtag #albertalovesvenice - Un video per celebrare la 71esima mostra del Cinema di Venezia e un hashtag per seguire le celebrity che indosseranno gli abiti della maison (http://tinyurl.com/k8oq7c9) CINEMA: Senzatetto e tossica, un film salvavita - Al Lido l'ex homeless Arielle in Heaven knows what dei Safdie (http://tinyurl.com/qzvc748)

Curiosità & Life Style

Ritorno a scuola: perché gli adolescenti devono dormire di più? - Per i ragazzi delle medie e delle superiori, la sveglia suona presto. Eppure, se non dormono almeno 8-9 ore per notte possono avere problemi di salute e di rendimento scolastico. Dagli Stati Uniti, la proposta dei pediatri: posticipare l'orario di inizio delle lezioni di almeno 25 minuti. (focus.it) 9.9.2014 Wish we could say more - Apple ha annunciato la data ufficiale del prossimo evento: si terrà al Flint Center di Cupertino, dove Steve Jobs presentò il primo Mac 30 anni fa. E con ogni probabilità sarà la data di presentazione di iPhone 6. Ma non solo: l'invito recita "Ci piacerebbe dire di più", Wish we could say more. Un riferimento al fatto che ci sarà sicuramente qualcosa in più, probabilmente due nuovi smartphone, e chissà forse l'atteso iWatch (o iTime, o iBand, il nome non è ancora noto, così come l'esistenza stessa del dispositivo), primo dispositivo indossabile della Mela. L'ombra della mela nell'invito può richiamare una meridiana, e quindi come in tutti gli inviti Apple, suggerire qualcosa in modo grafico. Certo è che la scelta del Flint come location è evocativa, come se l'azienda volesse indicare un nuovo punto di inizio. E quindi l'ipotesi di un prodotto completamente inedito si rafforza. Assieme a iPhone e iWatch potrebbe esserci anche un nuovo Macbook Air con display Retina da 12 pollici e forse una nuova generazione di iMac con display 4K. (repubblica.it/tecnologia)


www.ilcorrieredellacitta.com

Settembre 2014

ANIMALI

29

Io sto con Daniza L

’orso bruno è stato reintrodotto in Trentino nel 1996 nell’ambito del progetto Life Ursus, promosso dal Parco Naturale Adamello Brenta, la Provincia Autonoma di Trento e l’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica. Il progetto mirava a risollevare le sorti dell’ultima popolazione stanziale rimasta nelle Alpi, rifugiatasi tra le montagne del Parco a seguito dell’eliminazione dei grandi predatori condotta dall’uomo in tutto l’arco alpino. La reintroduzione di questo animale rappresenta un’enorme opportunità per migliorare il rapporto, da sempre conflittuale, tra l’uomo e il suo ambiente “esterno” e contribuire alla convivenza benefica per le popolazioni e l'ecosistema. Eppure, l’uomo continua ad avere una visione del mondo completamente antropocentrica: Negli anni successivi al progetto, la popolazione locale ha mantenuto un rapporto ostile alla presenza di questo meraviglioso animale, lamentando danni alle attività economiche ed un senso di paura generale ed ancestrale. Lo scorso 15 agosto, uno sprovveduto fungaiolo nei pressi di Pinzolo (TN) si è imbattuto in dei cuccioli di orso e si è appostato per osservarli; la madre lo ha avvertito come un pericolo ed ha, a suo modo, fatto capire all’osservatore di non essere gradito, arrecandogli dei graffi e mordendolo a uno scarpone. È un orso, ti avverte dandoti un colpetto e magari un morso, per lui non sono niente, per noi diventano “un’aggressione”. Daniza, l'orsa in questione, fu trasferita nel 2000 dalla Slovenia (dove la popolazione di orsi è ben più numerosa che in Italia) nei boschi del Trentino, durante il suddetto progetto; è una delle orse più vecchie del Trentino, non ha mai attaccato nessuno né arrecato danni ma, in questa occasione, il comportamento imprudente del cercatore di funghi ne ha scatenato una reazione protettiva nei confronti dei suoi cuccioli. Gli etologi hanno stabilito che si è trattato di un comportamento difensivo, non aggressivo o predatorio: L'uomo ha sorpreso l’orsa entrando nello spazio vitale di una madre con dei piccoli, presentandosi come una minaccia, e lei ha reagito spaventandolo. Un’azione dissuasiva più che naturale per qualunque madre, sia essa animale o umana. Se Daniza avesse voluto uccidere non avrebbe avuto problemi, ma assalire e abbattere un intruso che non è una preda non è interesse dell’orsa, sprecherebbe energia per uccidere un animale di cui non saprebbe che farsi. (Fonte: WWF) Alla diffusione della notizia, le amministrazioni locali hanno proposto l'abbattimento dell'animale, scatenando sul web un fiume di proteste, petizioni e manifestazioni in tutta Italia per proteggere Daniza e i suoi cuccioli. Successivamente, la Provincia autonoma di Trento ha emesso un'ordinanza per catturarla e isolarla all'interno di un recinto controllato, lasciando soli i suoi cuccioli; l'abbattimento sarà necessario nel caso in cui la cattura risulti problematica. Le polemiche su questa scelta sono più vive che mai e la questione si è trasformata da puramente naturalistica in politica: Da una parte chi vede l’orso un ostacolo alla presenza dell’uomo

in montagna, dall’altra ambientalisti e animalisti che difendono l’orsa e i cuccioli, simboli della biodiversità e naturalità della regione. Se riflettessimo su quanti orsi introdotti in Trentino hanno finora aggredito seriamente e gratuitamente l’uomo: Ad oggi nessuno; e quante persone in Italia, durante l'ultima stagione venatoria, sono state colpite da fucili da caccia: 105, molti semplici civili del tutto estranei all’hobby di uccidere (Fonte:Associazione Vittime della Caccia) allora, se per un graffio inferto secondo un racconto contraddittorio, Daniza sarà catturata e imprigionata abbandonando i cuccioli all’abbraccio letale dell’inverno, quali contromisure ci suggerisce la pericolosità di 600mila cacciatori che fra qualche settimana ricominceranno a spargere piombo in ogni angolo verde del nostro Paese? Come mai, dopo aver attinto a ingenti finanziamenti comunitari per il progetto Life Ursus (Milioni di euro stanziati anche per risarcire chi subisce danni da parte degli orsi) la stessa Provincia che ritenne il progetto importante per abbellire e richiamare l'attenione sul Parco, ha deciso più volte della vita e della libertà degli orsi? I figli di Jurka, anch'essa prelevata in Slovenia, furono giustiziati nei primi anni del 2000 a causa di mancati accordi con gli Stati confinanti, mentre Jurka che non "temeva a sufficienza l'uomo" tanto da insegnare alla prole ad avvicinarsi ad esso, fu rinchiusa in un recinto, come altri esemplari, lasciando i cuccioli alla loro sorte. Le successive proposte di convivenza con gli orsi sono state, nella Provincia di Trento, di eliminarne un po' con il generoso aiuto dei cacciatori, di imbandire mense con la loro carne, di chiedere alle regioni vicine se vogliano acquisire qualche esemplare. Nessuno ha an-

cora pensato di chiedere a loro, gli orsi, perché avessero preferito estinguersi da un Paese come il nostro, senza manifestare alcun desiderio di rimetterci piede? Qual è il senso di reintrodurre delle specie protette se al primo problema viene discussa la loro presenza? Perché invece non insegnare che la foresta non appartiene solo all’uomo e che, quando siamo noi a spingerci nei pochi fazzoletti di territorio che appartengono a loro, gli animali, dobbiamo entrarvi con prudenza e rispetto? Solo noi abbiamo il diritto di indignarci e impaurirci se valicano i nostri confini? La verità è che la convivenza con gli orsi o altri predatori è possibile, come dimostrano vari esempi nel mondo, senza isterismi e voglia di “giustizia”, senza adottare soluzioni sbrigative o demagogiche, come quella di abbatterli; se le energie impiegate per le campagne contro l’orso venissero invece usate in campagne informative per gli abitanti e gli escursionisti su come comportarsi in caso di un incontro con questi animali, tutto ciò non accadrebbe. E' evidente che dietro la questione vi siano ben altri interessi politici, come ha affermato l'On. Brambilla, altro interesse verso quei territori da ottenere appellandosi ancora una volta al vecchio motivetto -Prima l'uomo e poi gli animali-. Daniza che difende i suoi piccoli e per questo viene condannata, è solo un animale che non fa altro che esprimere le proprie caratteristiche di specie e viene punito dall’uomo. Uomo che, sempre guidato dall'interesse, attribuisce agli animali la responsabilità di scegliere tra bene e male, di violare la pacifica convivenza, se non quando li ritene talmente inferiori da poterli prevaricare. In attesa che l’Homo Sapiens si chiarisca le idee, non si può che stare dalla parte di Daniza che vorremmo maestosa e libera come la sua natura vuole, che difende i suoi piccoli dall’uomo, perché pensa (e come darle torto?) che di lui non sia proprio il caso di fidarsi: E’ l’unica vera eroina di questa estate di pioggia e stelle cadenti invisibili. L’immagine sua sfuggente con i suoi cuccioli attorno, tra i boschi e sulla riva del lago, insieme commuove e spinge al tifo scatenato: Vai, Daniza, corri, corri! Che noi qui restiamo a domandarci in quali mani sono le sorti della biodiversità dei nostri, ormai pochi, ambienti naturali. Alessia Campoli


30

BON-TON

Il Corriere della Città

Settembre 2014

La pazienza ai tempi della fretta

L

’uomo prova da sempre ad afferrare il tempo che passa inesorabilmente fino a tentare di cogliere l’attimo, spesso ci si riesce ma, come si sa, a volte fallisce. Il tempo è come il denaro: ci rende schiavi, prigionieri e non basta mai. Ognuno è spaventato all’idea di non farcela a fare tutto; siamo un po’ confusi dalla velocità di organizzare, decidere, scegliere, gestire. E’ sbagliato dire che il tempo passa, mentre invece siamo noi che passiamo, che ci invecchiamo, che cominciamo a consumarci da quando siamo venuti al mondo. Come il bambino che cresce ha bisogno di tempo e dunque di pazienza anche gli innamorati, per custodire il loro sentimento. Ne ha bisogno l’albero, che aspetta la primavera e l’estate per i fiori e i frutti. Quello che noi possiamo fare è creare un ambiente favorevole a questa crescita paziente, grazie alla cura che poniamo nelle cose in cui siamo impegnati e all’attenzione verso le creature che ci circondano. Non c’è nessun dubbio che la grande angoscia dell’uomo e della donna è proprio questa certezza, che una volta nati un giorno tutto s’inter-

Il Corriere della Città CityWebTv www.ilcorrieredellacitta.com

Numero 09 Anno 6 SETTEMBRE 2014

romperà bruscamente senza sapere quando! Naturalmente fino a 50/60 anni si pensa di essere immortali mentre dopo, invece, il tempo comincia a scorrere velocemente e si assiste impotenti alla metamorfosi del nostro corpo. A cinquant’anni tiriamo i primi bilanci, ce la prendiamo per gli obiettivi che non abbiamo raggiunto e andiamo in crisi. Ci si rende conto di invecchiare, si guarda indietro alla propria esistenza e magari si cerca di cambiare rotta, ma dopo vent’anni non si possono prendere gli stessi obiettivi che avevamo da giovani come fossero una lista della spesa e spuntare quelli che abbiamo raggiunto da quelli ancora da conquistare poiché i valori e le motivazioni dell’individuo evolvono nel corso della vita e di conseguenza i nostri obiettivi si adeguano alle condizioni di vita. A subire questa trasformazione, però, non sono solo i singoli obiettivi, ma anche le nostre motivazioni personali: nella mezza età preferiamo mantenere quello già conquistato, mentre i giovani al contrario, si pongono più spesso obiettivi orientati al profitto e vogliono risultati che diano loro successi immediati. Ciò non dipende soltanto dal fatto che chi ha EDITORE: La Città

via Odessa 41 - 00040 Torvaianica E-MAIL: direttore@ilcorrieredellacitta.it redazione@ilcorrieredellacitta.it redazione@citywebtv.it

raggiunto la mezza età ha già ottenuto qualcosa dalla vita, ma anche dalla percezione del ridursi delle risorse, come il tempo e le energie. Al posto degli anni vissuti dalla nascita cominciamo a contare gli anni che ci restano. Quindi è inutile sperare di fermare o rallentare questo processo, poiché sarebbe contro natura, bensì bisogna convincersi che non si può pensare di avere tempo per tutto e di questo esserne pienamente consapevoli. Si deve capire che non si può vivere pensando di riuscire a raggiungere tutti gli obiettivi che ci proponiamo, anche perché la vita è piena di mete e correre continuamente dietro al tempo sarebbe una gara persa in partenza. Non essere ossessionati da quello che potevamo fare in passato e non siamo riusciti a concludere. Fateci caso che quando siamo felici di un momento che viviamo il tempo scompare improvvisamente, ciò significa che il tempo scompare se rendiamo la nostra vita intensa ed appassionata. Soprattutto in questo periodo estivo dovremmo cercare di vivere queste giornate di vacanza cercando di modificare totalmente gli schemi entro cui viviamo tutto l’anno, ricercando il modo per entrare in un tempo di qualità. Ed invece, molto spesso, desideriamo più tempo per stare senza far niente mentre poi lo riempiamo di cose inutili. Questo perché anche il non fare nulla ce lo imponiamo come sforzo. Malgrado le nostre giornate siano interamente condizionate da orari e scadenze, dovremmo essere capaci comunque di ritagliarci degli spazi vuoti solo per noi, convincerci a non ritenere che il vivere significhi solo produrre. Ogni cosa ha il suo tempo, basta saper aspettare gustandosi quello che si sta vivendo in quel momento senza rincorrere affannosamente quello che dovrà accadere in futuro. Essere saggi ed equilibrati vuol dire proprio riuscire a stare nel tempo presente, che è l’unico tempo che c’è, poiché guardando al passato, il più delle volte, ci porta sofferenza perché, purtroppo, i conti non tornano mai. Antonio GUIDO (dirguido@libero.it) Esperto di Galateo ed Immagine Relazionale CityWebTv: Francesca Poddesu, Mattia Bassi, Giulia Presciutti, Alessandro Introcaso PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: MA&MC CHIUSURA REDAZIONALE: 02/09/2014

DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao IN REDAZIONE: Il Corriere della Città: Alessia Ambra Achille, Luca Mugnaioli, Matteo Acitelli, Alfredo Corrao, Claudia Bartolini, Giuseppe Marrone

STAMPA: Arti Grafiche Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.