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Politicadella Anno 3 Numero 6
MAGGIO 2011
GRATUITO
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Editoriale
STRESS DA ELEZIONI A POCHE ORE DAL VOTO, I PIÙ STANCHI SONO…
iamo arrivati alla fine. Tra pochissimi giorni si vota e, forse, questa atmosfera da incubo sarà terminata. Non vedremo più famiglie sfasciarsi per un voto – basta dare un’occhiata alle liste per vedere quanti fratelli, cugini, zii, nipoti e parenti vari sono candidati, spesso in coalizioni diametralmente opposte – né sentiremo discorsi lunghissimi per convincerci a dare la nostra preferenza a Tizio piuttosto che a Caio. Non troveremo più la nostra auto con i parabrezza pieni di volantini, né la cassetta della posta colma di “santini”. Finalmente dimagriremo, perché a furia di aperitivi, feste e cene elettorali ci siamo sicuramente ingrassati (ed è forse l’unico modo per farlo, visto che per il resto del tempo dovremo tirare la cinghia). Non ci troveremo più ad ogni angolo di stra-
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da il politico di turno che ci consegna un gadget o dei fogli che puntualmente butteremo appena ci saremo allontanati da lui. Non saremo neanche più costretti a sentirci trattare da vecchi amici da chi per 5 anni non ci ha mai calcolato e nemmeno salutato, ma che adesso sente tanto il bisogno di parlare con noi del nostro futuro (del nostro? O del suo?). Ma, soprattutto, non ascolteremo più tutte le promesse che in questi giorni si sprecano: tanto, appena verranno eletti, molte di quelle promesse saranno dimenticate, mentre chi non avrà avuto la fortuna di raggiungere l’agognata meta la poltrona, di consigliere o di sindaco che sia - potrà sempre rinfacciarci la cosa (facendoci pure sentire in colpa) dicendo “Adesso non posso farci più niente. Se invece mi avessero eletto…”.
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Numero 6 Anno 3 MAGGIO 2011 - Distribuzione gratuita
IN REDAZIONE:
via Odessa 41 - 00040 Torvaianica
EDITORE: La Città DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao
redazione@ilcorrieredellacitta.it direttore@ilcorrieredellacitta.it
Alessia Ambra Achille, Mauro Valentini Luca Mugnaioli, Matteo Acitelli Alfredo Corrao, Pietro Conti, Savino Tommasi Claudia Sperduti, Michele Lotierzo
Ad elezioni finite diminuirà anche il traffico: metà del caos nelle strade lo fanno i carri elettorali giorni (le cosiddette “vele” pubblicitarie), quelli che ci mostrano faccioni e faccette, simboli e slogan. Se a Carnevale ci fossero tanti carri quanti quelli che vediamo in questo periodo, Pomezia e Torvaianica diventerebbero sicuramente più famose di Viareggio. Tra poco terminerà anche lo sport preferito da molti dei candidati, che è quello di gettare fango e veleno sull’avversario: sporcare gli altri è sempre più facile che pulire se stessi. Ma forse ci stiamo sbagliando, perché questo è un vizio che perdura persino al di fuori del periodo elettorale, anche se in questi ultimi giorni c’è stata un’esasperazione di questa brutta usanza. Non rischieremo più di imbatterci nel politico di alto rango, quello che di solito vediamo in televisione, che dal palco parla come se conoscesse Pomezia come le sue tasche, e magari non solo è la prima volta che la vede, ma si è pure perso per arrivarci. Smetteremo di cercare di capire quanta verità e quante bugie ci stanno raccontando, tanto quelle verità e quelle bugie le vivremo sulla nostra pelle. Non assisteremo più a cortei che ci fanno pensare che forse c’è qualcuno famoso, un attore o un cantante, invece si tratta del solito aspirante che si sente già Sindaco ed in quanto tale gira con la “scorta” ed il codazzo di fan. Non saremo più stressati con discussioni in politichese, non vedremo più tanti sorrisi e strette di mano a comando, non avremo più l’imbarazzo della scelta quando dobbiamo uscire, indecisi se andare a vedere il concerto organizzato ad est o il cabaret offerto ad ovest. Potremo anche girarci tutto il territorio, tanto non ci sarà nulla di divertente fino alle prossime elezioni. Ma, appunto, siamo ormai alla fine dei giochi, dobbiamo resistere ancora per poco, anche se difficilmente saremo così fortunati da scendere dalla giostra già il 16 Maggio: è quasi certo - ma in politica non bisogna mai dare nulla per scontato - che si andrà al ballottaggio, quindi tutto questo lo subiremo per altri quindici giorni, magari in forma un po’ ridotta. Chi aspira al posto di consigliere deve giocarsi le sue carte adesso, perché dopo potrà fare ben poco e ci sarà un margine davvero minimo tra lo sconfitto ed il vincitore. Chi invece spera di diventare Primo Cittadino si deve impegnare al massimo adesso e pure dopo, se arriva alla disputa a due. Anzi, dopo ancora di più, perché oltre a convincere “i suoi” dovrà convincere pure “quelli degli altri”, dovrà fare accordi visibili ed invisibili. Un lavoro sicuramente difficile, che prosciugherà tante energie. Speriamo solo che ne lasci qualcuna: quelle necessarie per governare bene Pomezia nei prossimi 5 (o forse meno) anni. Maria Corrao.
CHIUSURA REDAZIONALE: 08/05/2011 STAMPA: Arti Grafiche Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009
PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: Studio Grafico O.K.
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Politica speciale Elezioni 2011 tto candidati per una poltrona: per conoscerli meglio, abbiamo dato loro otto sedie (poltrone non ne avevamo) e, davanti ad un folto pubblico, li abbiamo intervistati. Per rispetto della par condicio le domande sono state le stesse per tutti, quindi è dalle risposte che i cittadini possono capire a chi dare la propria fiducia, calcolando che noi abbiamo chiesto una cosa ed il candidato spesso ne ha capita un’altra. Starà quindi ai lettori comprendere da quello che è stato detto a chi dare la propria fiducia. Una di queste otto persone sarà quella che guiderà Pomezia per i prossimi anni e, nel bene e nel male, influenzerà la nostra vita. Perché le decisioni che prenderà avranno il potere di migliorare o peggiorare le condizioni del territorio e, di conseguenza, del nostro quotidiano, perché siamo noi cittadini che tutti i giorni viviamo i problemi del traffico o della “buca” per strada, della carenza di servizi sociali ed assistenziali, dei secchioni ricolmi di spazzatura o della mancanza di punti di aggregazione. In linea di massima i programmi presentati dagli otto candidati hanno delle basi molto simili, che puntano sulla sicurezza, sul rilancio dell’economia attraverso il turismo, la rivalutazione dei prodotti locali e la riconversione dell’industria in logistica, oltre che sul miglioramento della viabilità puntando su mezzi di trasporto alternativi. Ma guardando attentamente, ed ascoltando sul sito, le risposte date alle nostre domande si notano le differenze sui metodi che si vorrebbero adottare per ottenere i risultati necessari per migliorare il territorio. Ringraziamo tutti coloro che erano presenti all’incontro che si è tenuto il 6 Maggio presso il Campus degli Studi e delle Università di Pomezia e nelle prossime pagine riportiamo quanto emerso dal dibattito. Maria Corrao
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UNA POLTRONA PER OTTO I CANDIDATI SI SONO CONFRONTATI IN UN INTERESSANTE DIBATTITO APERTO ORGANIZZATO DAL CORRIERE DELLA CITTA’
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Politica speciale Elezioni 2011
ENRICO DE FUSCO CANDIDATO PER LA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA RAPPRESENTATA DA PD, RIFONDAZIONE COMUNISTA, ITALIA DEI VALORI, PARTITO SOCIALISTA ITALIANO E FORZA POMEZIA. Illustri il suo slogan ed il suo significato “Lo slogan è “Diamo un senso al nostro futuro e non fermiamo il cambiamento”. Ovvero proseguiamo il lavoro fatto in questi 5 anni, che ha consentito di fornire dei servizi primari tutti i quartieri di Pomezia, con una continuità amministrativa che permetta di portare avanti tutti quei progetti non ancora ultimati. Non fermiamo il cambiamento, perché altrimenti si rischia di tornare al passato, quando si parlava delle opere ma non si realizzavano, perché nel frattempo era cambiata l’amministrazione e le idee o si erano persi i finanziamenti.
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Continuando il discorso iniziato nel 2006 non si rischia di bloccare nuovamente la macchina amministrativa che ha portato ad importanti risultati in questi ultimi anni”. Sta chiedendo la fiducia dei cittadini: guardando indietro a tutto il suo percorso politico e di impegno sociale, onestamente, pensa di essersela meritata? “(Vuoi tu prendere Alba Rosa in moglie?) Sì”. E' soddisfatto al 100% dei candidati presenti nelle sue liste elettorali che l'appoggiano o avrebbe fatto scelte diverse? “E’ molto più facile essere soddisfatti quando si ha una lista civica, dove una persona si sceglie i candidati. Poi si tratta di capire se si fa una battaglia per vincere o tanto per farla: se si presenta una lista ed un programma ai cittadini con la consapevolezza che quel programma non andrà mai avanti perché la lista non ha la forza di governare, si può dire ai cittadini qualsiasi cosa. Per me le cose sono diverse: io sono un uomo di partito, la mia è una coalizione politica fatta da partiti. Ed i partiti hanno ancora un ruolo molto importante, perché i “battitori liberi” non fanno altro che danni,
come è già successo in passato, con la conseguente mancanza di governabilità. La soddisfazione totale nella vita non c’è mai. Ma so che abbiamo una grande coalizione, dotata di quella forza necessaria non solo per vincere, ma anche per continuare governare questa città, per troppo tempo abbandonata”. Perché dovrei votare lei e non uno degli altri 7? “Penso di essere una delle persone più democratiche al mondo. I cittadini dovrebbero votare me perché, mi rivolgo a Fucci, anch’io sono incensurato, nonostante abbia fatto il sindaco per 5 anni. Io girerei quindi la domanda: perché non dovrebbero votarmi? Cosa si è fatto per questa città nel passato? Cosa è stato fatto per Pomezia negli ultimi 30, anzi, 70 anni? Vogliamo fare il punto su come l’abbiamo trovata 5 anni fa e come è ora? Trovo singolare, poi, che a dire che la mia sia stata un’amministrazione fallimentare quelle persone che hanno governato con me per anni: ex assessori che hanno condiviso idee e percorso ora lo rinnegano. Addirittura l’amministrazione viene accusata di fallimento da chi è stato mio delegato fino ad un mese fa. Queste sono le cose strane. Quindi io dico ai cittadini di riflettere su questo. Qualunque sarà il loro giudizio io lo accetterò con estrema serenità”. Si va al ballottaggio: è propenso a nuove e magari inaspettate alleanze pur di vincere? “No, non accetterò nessuna alleanza. Credo che questa legge elettorale andrebbe modificata: l’apparentamento andrebbe definitivamente abolito”. Qualora vincesse le elezioni, sarebbe disposto a rimettere il suo mandato se questo non corrispondesse più al volere dei cittadini? Ovvero: pur di andare avanti cambierebbe la formazione che l'ha eletta oppure sarebbe coerente con la scelta fatta da chi ha votato “quella” coalizione? “Non so quante amministrazioni hanno iniziato con una coalizione ed hanno terminato la legislatura con la stessa formazione. Io ho iniziato con una squadra di centrosinistra, nel tempo la maggioranza si è ridotta da 18 a 14 persone, ma non ho mai accettato ribaltoni, tant’è vero che un anno fa mi sono anche dimesso, e così continuerò a fare”. Etica, onestà e trasparenza nei confronti dei cittadini: cosa significa per lei questo? “Racchiuderei in un’unica frase tutte e tre le parole: rispetto per gli altri. Ed il rispetto per gli altri secondo me è in assoluto la cosa più importante. Ed il rispetto si manifesta nell’ascoltare i problemi, soprattutto delle categorie più deboli. Quando incontro un cittadino ci parlo, ascolto i suoi problemi, perché è giusto che i cittadini possano rapportarsi. E’ chiaro che se siamo qui nessuno di noi è un disonesto. Alla base di questa domanda secondo me ci devono essere quindi, oltre al rispetto, l’educazione nei confronti di tutti. Con rispetto ed educazione avremo di conseguenza etica, trasparenza ed onestà”. Il suo primo atto da Sindaco sarebbe... “Continuare ad impegnarmi nella risoluzione dei problemi di cui mi sono occupato fino ad ora, perché non è vero che stiamo asfaltando le strade solo ora: molti lavori, come la rotonda di Pratica di Mare, sono stati fatti 3 o 4 anni fa, anche se qualcuno li prometteva da 20 o 30 anni. Continuerei quindi a svolgere questo compito dando particolare attenzione ai servizi primari per la città”.
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GIORGIO PUGGIONI CANDIDATO PER LA COALIZIONE DI CENTRODESTRA RAPPRESENTATA DA UNIONE DI CENTRO, ALLEANZA PER L’ITALIA, FUTURO E LIBERTÀ, CRISTIANO RIFOMISTI, PARTITO SOCIALDEMOCRATICO ITALIANO, CRISTIANO RIFORMISTI, “FORZA DEL SUD” E “SPORT E CULTURA”.
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Illustri il suo slogan ed il suo significato. “Lo slogan è “Ritornare a programmare” è non vivere alla giornata così come è accaduto in questi 5 anni appena trascorsi, caratterizzati dalla paralisi totale, che significa povertà, indebolimento della gente, difficoltà per le famiglie. Noi vogliamo programmare l’amministrazione per dare sviluppo. Programmare il lavoro, dando opportunità alle persone serie che vogliono inve-
stire sul nostro territorio. Programmare per rilanciare il turismo, ma anche la cultura e le attività produttive, perché questo territorio ha delle opportunità notevoli. C’è tanta voglia di fare cose nuove, proprio per non rimanere paralizzati come nel passato: abbiamo tutte le energie necessarie per dare una svolta a questa città”. Sta chiedendo la fiducia dei cittadini: guardando indietro a tutto il suo percorso politico e di impegno sociale, onestamente, pensa di essersela meritata? “Saranno i cittadini a giudicare”. E' soddisfatto al 100% dei candidati presenti nelle sue liste elettorali che l'appoggiano o avrebbe fatto scelte diverse? “Sono soddisfatto e contento di avere circa 180 persone che mi sostengono come coalizione. Poi è il cittadino che deve decidere se queste persone sono valide o meno, se da premiare o no. La cosa più bella è dare la possibilità al cittadino di esprimersi. Noi lo abbiamo fatto con questa ampia scelta”. Perché dovrei votare lei e non uno degli altri 7? “Mi sono candidare perché voglio vincere ed incidere per questa città. Voglio eliminare quella povertà che in
questi ultimi anni è cresciuta notevolmente e non solo per la crisi economica internazionale, ma anche per la totale mancanza di iniziative concrete da parte dell’amministrazione comunale. Quello che vogliamo fare è dare sostegno e credibilità alle aziende esistenti, sostenere e rafforzare l’occupazione, dando possibilità a quei privati che vogliono investire, perché è inutile parlare di contributi europei, statali e regionali : ormai l’investimento pubblico non esiste più. Bisogna interagire con i privati, per tentare quel rilancio che questo territorio merita”. Si va al ballottaggio: è propenso a nuove e magari inaspettate alleanze pur di vincere? “Faccio parte del centrodestra, quindi se al ballottaggio andrà un candidato di centrodestra io mi schiererò con lui”. Qualora vincesse le elezioni, sarebbe disposto a rimettere il suo mandato se questo non corrispondesse più al volere dei cittadini? Ovvero: pur di andare avanti cambierebbe la formazione che l'ha eletta oppure sarebbe coerente con la scelta fatta da chi ha votato “quella” coalizione? “Mi rifaccio alla domanda precedente, dove la mia risposta è stata “interpretata” dagli altri candidati come se io avessi detto di voler fare apparentamenti. Non è così: quello che invece deve essere chiaro è che queste elezioni sono una sorta di primarie del centrodestra, dove l’elettore sta scegliendo, tra diversi candidati della stessa area ideologica, chi lo deve rappresentare. Una volta che il cittadino avrà deciso, si potrà riunificare il centrodestra. Quindi, per quanto mi riguarda, se dovesse andare al ballottaggio un candidato di centrodestra avrà tutto il mio appoggio, in quel momento e successivamente”. Etica, onestà e trasparenza nei confronti dei cittadini: cosa significa per lei questo? “Ognuno ha la sua storia, sia personale che come pubblico amministratore. Nel tempo si è visto chi ha amministrato con trasparenza, con onestà e con serietà. Ci possono essere stati degli errori: anch’io posso averli commessi 35 anni fa, anche se credo di no. Ma per questi sbagli che non credo di aver commesso io ho pagato. Inoltre ne rispondo con i cittadini e questo significa avere coraggio di parlare e confrontarsi con loro. La trasparenza è invece voler amministrare con i cittadini, discutendo con loro su quelli che sono i problemi e le soluzioni. Io non ho ombre né scheletri nell’armadio, cosa che molti altri, che magari hanno sentenze di assoluzione o di innocenza, forse hanno perché non sono innocenti moralmente”. Il suo primo atto da Sindaco sarebbe... “Conoscere ed analizzare la reale situazione debitoria del Comune”.
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LUIGI CELORI CANDIDATO PER LA COALIZIONE DI CENTRODESTRA RAPPRESENTATA DAL POPOLO DELLA LIBERTÀ, LA DESTRA, NUOVO PSI E DALLA LISTA “LUIGI CELORI SINDACO”. Illustri il suo slogan ed il suo significato. “Noi non abbiamo utilizzato uno slogan perché sono vuoti e non dicono niente. Abbiamo invece voluto sottolineare le 3 emergenze del territorio: lavoro, sicurezza, pulizia. Questo i cittadini, soprattutto i più giovani, di Pomezia si aspettano. Aspettano un lavoro ed un sindaco che abbia le capacità per far crescere l’economia del territorio. C’è poi bisogno di sicurezza, ed il tema è largamente affrontato nel nostro programma, e di pulizia, intesa come pulizia in consiglio comunale e fuori, nelle strade e nelle piazze”. Sta chiedendo la fiducia dei cittadini: guardando indietro a tutto il suo percorso politico e di impegno sociale, onestamente, pensa di essersela meritata? “Assolutamente si”.
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E' soddisfatto al 100% dei candidati presenti nelle sue liste elettorali che l'appoggiano o avrebbe fatto scelte diverse? “Le persone che compongono le quattro liste che appoggiano la mia candidatura sono tutte meritevoli della mia fiducia ed il mio appoggio. Stanno inoltre facendo un’ottima campagna elettorale”. Perché dovrei votare lei e non uno degli altri 7? “Al di là delle tante belle parole e dell’entusiasmo che possono dare più di 500 candidati consiglieri ed 8 candidati sindaco, dobbiamo ricordare dove siamo: ci troviamo a Pomezia, una città di 62 mila abitanti, il primo polo industriale del Lazio, con una realtà archeologica importante, con un grosso potenziale turistico ed anche agricolo: una situazione così complessa ha bisogno di essere governata dai partiti, di avere rapporti istituzionali seri con gli Enti superiori e di una classe dirigente all’altezza, che sappia cogliere tutte quelle occasioni che si presentano dall’Europa, dal Governo centrale, dalla Regione e dalla Provincia. Solo così possiamo dare una speranza ai nostri giovani. Servono persone capaci, autorevoli, che abbiano esperienza. Le belle parole e l’entusiasmo sono comprensibili e bellissimi, ma non bastano, perché la politica è una cosa seria.
Visitando il CIM (centro igiene mentale, ndr) ho verificato che tra Pomezia ed Ardea ci sono 5800 cartelle cliniche, quindi altrettante famiglie con seri problemi; 830 case popolari e centinaia di situazioni complicate. Questa è la realtà di Pomezia e non possiamo lasciarla in mano a chicchessia”. Si va al ballottaggio: è propenso a nuove e magari inaspettate alleanze pur di vincere? “Sono anch’io per la riunificazione del centrodestra”. Qualora vincesse le elezioni, sarebbe disposto a rimettere il suo mandato se questo non corrispondesse più al volere dei cittadini? Ovvero: pur di andare avanti cambierebbe la formazione che l'ha eletta oppure sarebbe coerente con la scelta fatta da chi ha votato “quella” coalizione? “Credo che si stia chiedendo ai cittadini la fiducia non solo sul nome del sindaco, che comunque deve assolutamente dare garanzie di serietà e di affidabilità, ma su basi ancora più solide. Qui a Pomezia abbiamo visto e continuiamo a vedere cose assurde, tipo ex candidati a sindaco per il centrodestra che adesso si schierano con il centrosinistra, oppure personaggi che fino a qualche giorno fa erano in maggioranza e che adesso si sono schierati in una coalizione opposta. C’è chi lo fa con una motivazione, chi addirittura senza motivazione: ormai siamo abituati a tutto e ci vorrebbe il pallottoliere per contare quanti partiti sono stati cambiati nella sua vita politica da ogni singolo candidato che da 30 anni si ripropone a Pomezia. Ma la fiducia si deve chiedere appunto non sui nomi, ma sulla base di un programma serio e fattibile, che non è solo quello depositato e consegnato al segretario comunale, che non vede nessuno: noi abbiamo scritto il programma in maniera analitica, suddividendolo per tutti gli argomenti che interessano l’intero territorio, e lo abbiamo distribuito ai cittadini. Quindi la condizione essenziale è che il sindaco che viene eletto faccia rispettare totalmente il programma che ha presentato: nel mio caso specifico, il programma che verrà svolto non potrà essere frutto di persone che non fanno parte della mia coalizione. Semmai, potrà essere appoggiato in consiglio comunale da altri consiglieri che si riconosceranno nelle proposte da noi avanzate, non con inciuci, ma nel rispetto dei ruoli, quindi non come è successo in questi anni, con De Fusco che passerà alla storia come il sindaco della seconda convocazione”. Etica, onestà e trasparenza nei confronti dei cittadini: cosa significa per lei questo? “Credo che debba essere una regola di comportamento. I cittadini devono avere tutti gli stessi diritti, sia chi è arrivato nel nostro territorio 50 anni fa che chi vive qui da poco, ma anche chi verrà domani. M a l’etica, l’onesta e la trasparenza non si possono proclamare a voce, devono essere esempi di vita. E’ vero che Pomezia conta 62 mila abitanti, ma è nel contempo relativamente piccola, perché ci si conosce tutti e ogni persona può giudicare ogni singolo candidato per quello che ha fatto. Ci sono falliti che cercano un posto in consiglio comunale per arrivare ad ottenere un lavoro, persone che hanno fatto cose disdicevoli nella vita e che adesso si ripresentano, ma saranno i cittadini a giudicare. Le nostre vite sono trasparenti e gli elettori possono ben vedere cosa fare”. Il suo primo atto da Sindaco sarebbe... “Riorganizzare il servizio di assistenza sociale, perché al momento ci sono pochissime risposte per le fasce più deboli ed un’amministrazione che si rispetti deve iniziare ad occuparsi di bambini, anziani e malati. L’altra cosa è rivedere l’appalto per la raccolta differenziata, che attualmente non funziona. Bisogna rinegoziare un metodo diverso”.
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ALBA ROSA CANDIDATA PER LA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA RAPPRESENTATA DA SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTÀ ED ECOLOGISTI SOCIETÀ CIVILE. Illustri il suo slogan ed il suo significato “Lo slogan è “C’è una Pomezia migliore e noi la faremo vincere”. Questo nasce dalla nostra convinzione che la stragrande maggioranza dei cittadini di Pomezia, quelli che si alzano per andare a lavorare, abbiano bisogno di un riscatto. La politica spesso si dimentica di queste persone, che danno sviluppo e serenità alla città. Noi vogliamo dare loro voce, portando avanti le loro idee e chiudendo la forbice delle diseguaglianze, pensando al mondo del lavoro in un’ottica diversa, dando risalto sia alla parte industriale che a quella turistica del nostro territorio. Vogliamo rivolgerci alla città e dire basta al sopruso, ai trasformismi e soprattutto dicendo basta a quei nomi che sono in alcune liste e che non sono degni
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di esserci, perché hanno già dimostrato di non fare onore a questa amministrazione”. Sta chiedendo la fiducia dei cittadini: guardando indietro a tutto il suo percorso politico e di impegno sociale, onestamente, pensa di essersela meritata? “Con la risposta del Sindaco ho già guadagnato dei punti. Ovviamente sì”. E' soddisfatta al 100% dei candidati presenti nelle sue liste elettorali che l'appoggiano o avrebbe fatto scelte diverse? “Sono soddisfatta, ma soprattutto serena nei loro confronti. E’ stata una composizione lunga e difficile, perché incontrarsi su un progetto non è una cosa semplice. Il nostro programma è stato costruito con tante persone, compresi i candidati: un esercizio lungo ma molto forte. Spero di trasmettere loro questa serenità. Rifarei la stessa strada e la stessa fatica pur di incontrare belle persone come quelle che ho incontrato in questa avventura”. Perché dovrei votare lei e non uno degli altri 7? “E’ chiaro che saranno i cittadini a decidere, guai a noi se così non fosse. E deve essere una decisione libera,
perché sarebbe gravissimo tentare di coartare una scelta. Io ho governato per 3 anni e 2 mesi nel governo uscente; poi, visto che penso che la politica si faccia per i cittadini, quando mi sono accorta di stare in una compagine dove non si ero più adatta a ricoprire il ruolo che mi era stato dato, perché non incidevo sulle cose che non mi piacevano, rischiando di sembrare connivente di una situazione che non appariva come io la vedevo. Visto che il palo non l’ho mai voluto fare mi sono dimessa. Ho preso una posizione politica chiara e gli elettori, con il loro voto, potranno confermare questa scelta o smentirla. Gli elettori devono essere liberi, così non avremo alibi noi e non li avranno i cittadini. Da parte mia credo di aver lavorato bene nel passato e di aver presentato ora un buon programma”. Si va al ballottaggio: è propenso a nuove e magari inaspettate alleanze pur di vincere? “No, non farò accordi con nessuno”. Qualora vincesse le elezioni, sarebbe disposto a rimettere il suo mandato se questo non corrispondesse più al volere dei cittadini? Ovvero: pur di andare avanti cambierebbe la formazione che l'ha eletta oppure sarebbe coerente con la scelta fatta da chi ha votato “quella” coalizione? “Questa domanda è strettamente legata a quella precedente, perché secondo me sarebbe più corretto dire subito ai cittadini se facciamo o faremo degli apparentamenti e non cambiare la composizione della maggioranza durante la legislatura. Chi ha risposto no alle alleanze in caso di ballottaggio vuole dire che è fiero della composizione della sua coalizione e non ha bisogno né voglia di cambiamenti. Ognuno poi dovrà essere coerente con quello che ha detto e, in caso si accorga che non ci sono più i numeri per governare, dovrà prenderne atto e far ritornare i cittadini alle urne”. Etica, onestà e trasparenza nei confronti dei cittadini: cosa significa per lei questo? “Una comunità, per definirsi tale, deve essere messa in condizioni di dialogare, perché prima di decidere bisogna conoscere, quindi l’amministrazione deve porre le basi affinché i cittadini possano capire quello che sta succedendo. Bisogna attuare le riforme di partecipazione che mettano i cittadini in condizione di fare questo. L’etica deve essere il filo conduttore che deve tenere unito il modo di agire degli amministratori pubblici in varie forme, come il rispetto della città che ti hanno affidato, di cui non bisogna consumarne le risorse ma preservarle per le generazioni future”. Il suo primo atto da Sindaco sarebbe... “Capire in quali condizioni economiche si trova il Comune. Affidare interamente agli uffici comunali la gestione di tributi, compreso il pregresso, formando il personale interno. Poi aprire un tavolo permanente di concertazione tra le parti per quanto riguarda il mondo del lavoro, parti sociali e datori di lavoro, ai quali chiediamo di rispondere per poter trovare soluzioni alla crisi”.
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FABIO FUCCI CANDIDATO PER IL MOVIMENTO 5 STELLE. Illustri il suo slogan ed il suo significato “Lo slogan è “Il nostro alleato è il cittadino”. Vuol dire che noi cerchiamo semplicemente le idee dei cittadini, che vogliamo la loro partecipazione alla vita pubblica. Mentre gli altri cercano alleanze con altri partiti per accaparrarsi più voti ed assicurarsi un “posto in paradiso”, noi rifiutiamo questo genere di politica. Quello che vogliamo è la politica semplice, fatta di idee, che si rivolge ai cittadini. Questo significa che quello che ci proponiamo è portare avanti le proposte fatte dalla gente negli ultimi otto mesi su trasporti , viabilità, ambiente, raccolta differenziata, partecipazione attiva alla vita pubblica e tanto altro. Proposte semplici e quindi attuabili”. Sta chiedendo la fiducia dei cittadini: guardando indietro a tutto il suo percorso politico e di impegno sociale, onestamente, pensa di essersela meritata? “Il Movimento 5 Stelle merita la fiducia”.
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E' soddisfatto al 100% dei candidati presenti nelle sue liste elettorali che l'appoggiano o avrebbe fatto scelte diverse? “Non solo sono contento delle persone della mia lista, ma mi alzo in piedi per abbracciali idealmente, perché sono orgoglioso di loro: cittadini comuni, incensurati, non politici di professione, tutti residenti a Pomezia, di cui conoscono pregi e difetti, e che sanno cosa fare per migliorare questa città”. Perché dovrei votare lei e non uno degli altri 7? “Gli elettori dovrebbero scegliere il Movimento 5 Stelle perché abbraccia il principio della partecipazione e rifiuta il meccanismo della delega in bianco. Questo significa che noi siamo disposti a farci giudicare dai cittadini non ogni 5 anni, ma ogni 6 mesi. Noi non bussiamo alle porte per dire “non ti preoccupare, dammi il voto e ci penso io, risolvo tutti i problemi della città”. Qualcun altro, invece, dice addirittura “vi lascio il mio numero di telefono, chiamatemi per qualsiasi cosa”. Ma il Movimento non è così: chi lo sceglie ha voglia di incidere nel governo della città, perché riguarda il futuro di tutti. Tante persone, in questi mesi, hanno sentito la
voglia di darci spunti per costruire il nostro programma, che così è basato sull’esperienza della quotidianità. Vogliamo applicare il modello della rete, attraverso la quale ognuno può trasmettere la propria esperienza e metterla a disposizione di tutti”. Si va al ballottaggio: è propenso a nuove e magari inaspettate alleanze pur di vincere? “No, e non daremo nessuna indicazione di voto”. Qualora vincesse le elezioni, sarebbe disposto a rimettere il suo mandato se questo non corrispondesse più al volere dei cittadini? Ovvero: pur di andare avanti cambierebbe la formazione che l'ha eletta oppure sarebbe coerente con la scelta fatta da chi ha votato “quella” coalizione? “Sul cambio di casacca noi siamo molto chiari, tant’è vero che ogni candidato della nostra lista, qualora venisse eletto, dovrà firmare delle dimissioni in bianco. Ciò significa che ogni sei mesi dovrà essere fatta dalla base una valutazione di come ha lavorato ogni singolo eletto e decidere se rinnovargli la fiducia. Questo è il rinnovamento della politica, dove il cittadino può controllare chi viene eletto. Non esistono deleghe in bianco: noi non abbiamo paura di farci valutare ogni sei mesi dai cittadini”. Etica, onestà e trasparenza nei confronti dei cittadini: cosa significa per lei questo? “Sono termini che abbiamo abbracciato grazie alle nostre regole. Per etica abbiamo inteso candidare solo cittadini incensurati e che non abbiano processi in corso. Sull’onestà abbiamo voluto riconoscere che la politica non è una professione, quindi i nostri rappresentanti potranno svolgere al massimo due mandati. La trasparenza, e questa amministrazione lo sa perché si è trovata a ricevere tante nostre proposte, è per noi fondamentale. Sono anni che chiediamo di trasmettere i consigli comunali on line, di pubblicare le delibere egli atti e di rendere pubbliche le commissioni, perché è proprio nelle commissioni che si fanno i giochi. Vorrei poi aggiungere un altro aggettivo: la coerenza. Questo perché c’è chi va in giro a parlare di pulizia della città e poi la imbratta di manifesti elettorali. Noi parliamo di pulizia della città e siamo coerenti, non sporcando e addirittura andando a pulirla. Che rispetto può avere un amministratore dei suoi cittadini se non è coerente?”. Il suo primo atto da Sindaco sarebbe... “Le priorità ce le hanno indicate i cittadini e parlano di raccolta differenziata porta a porta, di restituire decoro alla città togliendo l’immondizia dalle strade. Poi ci hanno chiesto di valorizzare i parchi pubblici ed i giardini, perché vogliono degli spazi dove passare il tempo libero”.
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FRANCESCO CEFALO CANDIDATO PER “ASSOCIAZIONI 4 RIUNITE”. Illustri il suo slogan ed il suo significato. “Non c’è uno slogan, e già questo è indicativo. Votare Associazioni 4 Riunite significa votare per il cambiamento, per un modo diverso di amministrare Pomezia. Infatti il punto cardine tra quelli programmatici è la trasparenza assoluta sia negli atti amministrativi che in qualsiasi altra azione del Comune. Tutto deve essere visibile ai cittadini, che devono poter avere una partecipazione attiva alla vita amministrativa della città. Non è più possibile avere un Comune blindato: gli uffici devono essere aperti e pronti a risolvere i problemi che vengono esposti dai cittadini. Puntiamo poi sul decoro urbano, che non deve essere uno slogan dell’ultimo mese, ma una costante dell’intera legislatura”. Sta chiedendo la fiducia dei cittadini: guardando indietro a tutto il suo percorso politico e di impegno sociale, onestamente, pensa di essersela meritata? “Assolutamente sì”.
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E' soddisfatto al 100% dei candidati presenti nelle sue liste elettorali che l'appoggiano o avrebbe fatto scelte diverse? “Noi abbiamo la lista più bella di tutti, che comprende Giancarlo Tassile, ricordato come il miglior sindaco di questa città. Ci sono poi imprenditori, professionisti di varie categorie e tutti insieme abbiamo fatto una squadra di alto profilo”. Perché dovrei votare lei e non uno degli altri 7? “La lista Associazioni 4 Riunite è la vera novità di questa tornata elettorale, perché le altre liste già stanno parlando tra loro per eventuali accordi ed apparentamenti, come quello già definito tra Celori e Puggioni, che si alleeranno nel caso uno dei due andasse al ballottaggio, o come Alba Rosa e De Fusco. Noi invece siamo trasparenti: siamo per la più totale chiarezza e non faremo apparentamenti con nessun partito e con nessun politico. Vogliamo portare un profondo cambiamento ed un rinnovamento a Pomezia. L’anno scorso, su quattro Comuni andati al voto, due hanno espresso la preferenza verso liste civiche, introducendo delle grandi novità che hanno avuto il giusto rilievo. Noi
siamo una squadra molto forte, formata da persone in gamba che vogliono portare l’ufficio antisprechi nel nostro Comune, dove gli sprechi sono davvero tanti. Vogliamo improntare una gestione efficiente e trasparente dei tributi e dare a Pomezia un sistema amministrativo valido, che non nasconda le cose”. Si va al ballottaggio: è propenso a nuove e magari inaspettate alleanze pur di vincere? “No, assolutamente”. Qualora vincesse le elezioni, sarebbe disposto a rimettere il suo mandato se questo non corrispondesse più al volere dei cittadini? Ovvero: pur di andare avanti cambierebbe la formazione che l'ha eletta oppure sarebbe coerente con la scelta fatta da chi ha votato “quella” coalizione? “Noi della lista Associazioni 4 Riunite non ci troveremo mai nelle stesse condizioni di chi ha amministrato in questi 5 anni, come il Sindaco De Fusco che adesso chiede il voto ai suoi elettori di centrosinistra presentando delle liste che comprendono persone che prima stavano nel centrodestra, nel partito di Berlusconi. Noi non faremo quindi mescolanze di alcun tipo”. Etica, onestà e trasparenza nei confronti dei cittadini: cosa significa per lei questo? “Sull’etica non ci deve dire niente nessuno, visto che la mia lista è l’unica che ha addirittura fatto un convegno su questo argomento. Credo anzi che sia il nostro cavallo di battaglia. E l’etica è strettamente legata alla trasparenza, che è uno dei nostri punti programmatici. Trasparenza in tutti gli atti amministrativi, nei concorsi, negli appalti, attraverso l’istituzione delle consulte con le associazioni, i comitati di quartiere ed il volontariato, perché è attraverso questo che le idee vengono prese dal basso, vengono riportate le esigenze reali dei cittadini fino al consiglio comunale. E’ questa la partecipazione e la trasparenza che bisogna adottare. Per quanto riguarda l’onestà, tutti coloro che mi hanno conosciuto attraverso l’associazionismo ed il volontariato sanno che nella nostra lista ci sono solo persone oneste e di un certo livello”. Il suo primo atto da Sindaco sarebbe... “Attuare il risanamento delle casse comunali attraverso un ufficio antisprechi ed una task force che possa individuare tutti i modi per reperire ulteriori fondi dagli enti superiori”.
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MARICETTA TIRRITO CANDIDATA PER LE LISTE “CITTÀ NUOVE” E “MARICETTA TIRRITO SINDACO” Illustri il suo slogan ed il suo significato “Il nostro slogan è “C’è stato un tempo, c’è un tempo e ci sarà un tempo: il nostro tempo”. Abbiamo cercato di comprendere quali sono le radici che ci hanno portato a questo tempo, ripercorrendolo. Lo abbiamo vissuto e non ci è piaciuto. Abbiamo quindi costruito un progetto che vuole costruire il nostro tempo: si tratta di un programma che vogliamo condividere con le persone a cui quello che si sta vivendo adesso non piace e lo vogliono cambiare. Abbiamo cercato di dare voce ad idee che possono anche sembrare impopolari, però l’onestà dello spirito e la volontà di raggiungere quello che è il diritto e la dignità di “essere cittadino” vanno oltre quelli che sono i preconcetti che possono stare a destra o a sinistra”. Sta chiedendo la fiducia dei cittadini: guardando indie-
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tro a tutto il suo percorso politico e di impegno sociale, onestamente, pensa di essersela meritata? “Se non lo pensassi non avrei accettato questa candidatura”. E' soddisfatto al 100% dei candidati presenti nelle sue liste elettorali che l'appoggiano o avrebbe fatto scelte diverse? “Devo dire di no, perché Città Nuove voleva la “partita della nazionale”: abbiamo persone che vengono da partiti di destra e di sinistra, ed a tutte abbiamo chiesto di togliere la maglia di appartenenza per indossarne una sola. Ma a volte gli estremismi personali di base fanno si che la fiducia data venga tradita, anche se con uno spirito buono. In tutta franchezza dico che se oggi dovessi rivedere la lista la rifarei un po’ più moderata”. Perché dovrei votare lei e non uno degli altri 7? “Quando ci si assume l’onere di rappresentare le volontà dei cittadini in questa Pomezia, dove le persone sono stanche e vogliono qualcosa di diverso non bastano gli slogan, per quanto belli siano. Ma quando si chiede il voto bisogna dare la garanzia di mantenere l’onestà intellettuale con la quale questo voto si chiede. Noi
abbiamo avuto la forza di accettare questa garanzia molto scomoda per il centrodestra, perché c’è stata la Presidente della Regione Lazio che l’ha voluta fortemente e per quanto ci riguarda la garanzia di mantenere il progetto di Pomezia 2016 è data proprio dalla voglia della Regione Lazio che questo progetto si realizzi”. Si va al ballottaggio: è propenso a nuove e magari inaspettate alleanze pur di vincere? “Lo dirò al ballottaggio”. Qualora vincesse le elezioni, sarebbe disposto a rimettere il suo mandato se questo non corrispondesse più al volere dei cittadini? Ovvero: pur di andare avanti cambierebbe la formazione che l'ha eletta oppure sarebbe coerente con la scelta fatta da chi ha votato “quella” coalizione? “Parto dal presupposto che la mia speranza sia quella che qualunque schieramento guiderà la città possa dare una stabilità nel tempo. Il punto è un altro: rispettare la volontà dei cittadini, a partire da questa competizione ad 8. Noi siamo candidati a sindaco, e non a consigliere comunale. Quindi chi sta semplicemente truffando i cittadini, chiedendo il voto pur sapendo che al massimo potrà diventare consigliere comunale, è scorretto. Io invece dichiaro da subito che, qualora venissi eletta sindaco sarà per me un onore ricoprire questa carica, mentre in caso contrario non accetterò il ruolo da consigliere: l’ho inserito come clausola, perché è giusto nei confronti di chi ha lavorato sin dall’inizio in modo chiaro per ottenere quel posto”. Etica, onestà e trasparenza nei confronti dei cittadini: cosa significa per lei questo? “Credo che l’etica sia una valigia che deve racchiudere tutti i valori necessari ad un cammino così difficile come questo. L’onestà deve essere la persona che porta questa valigia e la trasparenza è il modo in cui questa valigia viene portata”. Il suo primo atto da Sindaco sarebbe... La candidata non ha risposto in quanto ha dovuto lasciare la sala del dibattito prima del tempo.
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MASSIMO CICCOLINI CANDIDATO PER IL MOVIMENTO COMUNALE ITALIANO E “NO AL NUCLEARE”. Illustri il suo slogan ed il suo significato “Il nostro slogan è “No ai partiti, Pomezia torni ai cittadini”. Il Movimento Comunale Italiano è nato a Pomezia circa un anno fa proprio perché noi siamo fermamente convinti che a livello locale, quando si tratta di decidere di rifare una strada o come risolvere i problemi di tutti i giorni, non ha senso essere di destra o di sinistra o dividerci sulle ideologie. Dobbiamo invece ritrovarci e guardarci negli occhi con serietà ed onestà. Nel nostro movimento ci sono persone di destra, di sinistra e di centro, proprio perché a livello regionale o nazionale ognuno esprimerà le proprie preferenze, ma a livello locale siano uniti, tutti animati da una grande passione e da una grande volontà. Sappiamo di essere un” vaso di vetro” in mezzo a “vasi ferro”, ma ci proviamo lo stesso, perché il vetro sa tagliare”.
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Sta chiedendo la fiducia dei cittadini: guardando indietro a tutto il suo percorso politico e di impegno sociale, onestamente, pensa di essersela meritata? “Sì, certamente”. E' soddisfatto al 100% dei candidati presenti nelle sue liste elettorali che l'appoggiano o avrebbe fatto scelte diverse? “Sono soddisfattissimo, perché ho tutti candidati che non avevano mai avuto ruoli o impegni politici. Sono quindi soddisfatto delle mie liste, ma anche del fatto che altre persone stiano altrove e non con me”. Perché dovrei votare lei e non uno degli altri 7? “Votare per noi perché parliamo di cose semplici. Non parliamo di urbanistica: c’è già chi ne parla abbastanza, con paradossi come i costruttori che lamentano la troppa cementificazione. Noi garantiamo che nessuno di noi entrerà in consiglio comunale disoccupato per uscirne costruttore. Garantiamo che i vostri figli, quando faranno un concorso comunale, partiranno dalla stessa linea di tutti gli altri, compresi i parenti o gli amici dei consiglieri comunali. Garantiamo di occuparci della vita di tutti i giorni, partendo appunto dalle cose
semplici e dalle ricchezze del territorio. Parliamo di turismo, perché crediamo che il rilancio economico debba passare dal turismo e quindi da Torvaianica e da Pratica di Mare. Faccio sempre questo esempio: se la tomba di Enea fosse stata scoperta in America, ci avrebbero costruito Hollywood intorno. Noi, invece, non riusciamo nemmeno ad andarci a piedi, perché magari neanche sappiamo dove si trova e perché non c’è la strada per arrivarci. Un altro punto riguarda proprio la struttura che ospita l’università: noi crediamo che qui si potrebbero ospitare gli asili di Pomezia, facendo diventare il Campus un centro di eccellenza nazionale per la scuola materna. Al momento l’asilo migliore si trova in Emilia Romagna: noi vorremmo che fosse qui, perché questa struttura deve essere a disposizione dei cittadini e non di qualche non meglio identificato consigliere comunale o di qualche amica o amico degli amici. Si va al ballottaggio: è propenso a nuove e magari inaspettate alleanze pur di vincere? “No, nessun apparentamento”. Qualora vincesse le elezioni, sarebbe disposto a rimettere il suo mandato se questo non corrispondesse più al volere dei cittadini? Ovvero: pur di andare avanti cambierebbe la formazione che l'ha eletta oppure sarebbe coerente con la scelta fatta da chi ha votato “quella” coalizione? “Anche se una maggioranza può essere integrata o allargata, la garanzia che questo non succeda deve essere data da chi presenta inizialmente quella maggioranza, che deve essere coerente con le scelte iniziali. Per me non ci possono essere maggioranze diverse da quella che è stata eletta”. Etica, onestà e trasparenza nei confronti dei cittadini: cosa significa per lei questo? “Sono tre parole importanti, ma che dovrebbero essere normali nella vita di tutti i giorni, perché dovrebbe essere normale comportarsi con onestà e trasparenza, non avere nulla da nascondere, niente da rimpiangere e, soprattutto, nessun rimorso. Credo quindi che, al di là dell’amministrazione, quello che conta nella scelta di un sindaco e quindi di una guida per una città, sia proprio vedere come le persone si comportano nella vita di tutti i giorni, cosa hanno fatto, cosa hanno costruito. L’etica per un Primo Cittadino dovrebbe essere il carburante che muove tutto, sulla quale si devono basare le idee. La trasparenza è una cosa bella, ma che va integrata e ripresa. Non solo gli atti on line, ma anche i consigli comunali, che dovrebbero essere ripresi e trasmessi per mostrare ai cittadini quello che si fa”. Il suo primo atto da Sindaco sarebbe... “L’obbligo della presentazione della dichiarazione dei redditi degli ultimi 3 anni per chi è stato eletto ed il test antidroga per tutti gli amministratori”.
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Politica
CAMPAGNA AL VELENO ROMANO ERRICO CONTRO LA POLITICA SCORRETTA
omanino Errico, del PDL, può definirsi esperto della politica pometina: non solo perché è stato consigliere sia in maggioranza che all'opposizione, ma soprattutto per quante ne sono successe in questi ultimi 5 anni. Ma qual è il bilancio di quest'ultima esperienza? “Sono stati 5 anni duri, durante i quali per ottenere qualcosa ho dovuto lottare con le unghie e con denti: quello che era un semplice diritto dei cittadini, come far chiudere una buca o illuminare una strada, che riportavo agli organi competenti, diventava un'impresa ardua che solo grazie alla collaborazione dei singoli impiegati o dirigenti – nello specifico del
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dott. Curci, dei Lavori Pubblici – si poteva concludere positivamente. Perché se si aspettava l'intervento della politica...”. Cosa sarebbe successo? “Avrei trovato il solito muro di gomma”. Lei parla di politica al negativo. Effettivamente in questi 5 anni abbiamo visto un'opposizione frastagliata, litigiosa ed inconcludente, che non è mai riuscita ad approfittare delle debolezze dalla maggioranza. “Secondo me per poter lavorare bene non si deve pensare alla politica in modo astratto, perché poi questo atteggiamento si concretizza con il personalismo. Bisogna pensare da cittadini e mirare alle soluzioni pratiche. Per quanto riguarda l'anomalia di questa opposizione, bisogna dire che le numerose spaccature sono partite già al momento del ballottaggio del 2006. Quando il coordinamento provinciale, nella persona di Peppino Proietti, decise senza possibilità di discussione che il capogruppo di AN, a cui appartenevo, sarebbe stato Giorgio Puggioni, ho provato a contestare questa scelta, ma non c'è stato modo di fare nulla. Le decisioni dei “colletti bianchi” si subiscono e basta. E' questo il lato che non condivido nella politica, che secondo me dovrebbe essere soprattutto dialogo. La stessa cosa è successa quando è stato deciso il candidato sindaco per il PDL”. Anche in questa occasione lei era contrario e nessuno
ha ascoltato la sua voce... “Infatti, ho duramente contestato la scelta di Celori ma, restando fedele al partito, alla fine l'ho accettata e la porterò aventi fino all'ultimo, senza tradire, portando a lui ogni voto possibile. Resto però del parere che il metodo impositivo andrebbe modificato”. Come le sembra questa campagna elettorale? “Velenosa e peggiore delle altre: una corsa frenetica all'ultimo voto, con famiglie divise perché al loro interno ci sono più candidati appartenenti a diversi schieramenti. Un gioco fatto ad arte da qualcuno proprio per spaccare i voti e non consentire determinati risultati. C'è poi chi è stato messo in lista solo per riempire dei buchi vuoti e che non prenderà neanche il proprio voto. Senza contare quelli che hanno un atteggiamento praticamente da mafioso...”. Potrà mai cambiare la politica a Pomezia? “Finché si presenteranno e governeranno sempre le stesse persone, no”. Ma se le votano, come si potrebbe evitare che siedano sempre negli scranni comunali? “Non riuscendo a capire la psicologia di alcuni elettori, forse il consiglio sarebbe da dare direttamente ad alcuni candidati: ad una certa età è meglio fare i nonni che restare in politica a fare danni”. Alfredo Corrao
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LA POLITICA DEL CAOS AD UN ANNO DALLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE SI SCALDANO I MOTORI E PARTONO LE OSTILITA’ anca un anno all’appuntamento elettorale per il dopo Eufemi, ma già si scaldano i motori e si affilano le armi degli sfidanti potenziali, presunti, pretestuosi, strumentali e chi più ne ha più ne metta! La partenza delle ostilità partitiche e personali, quindi, comincia con un fortissimo anticipo e appare già profondamente guerreggiata e, soprattutto, in un clima dove regna sovrano un grande caos, particolarmente nella maggioranza del “bulgaro” Carletto. Cosicché la situazione politica non solo è in una fase di stallo (come sempre in un periodo pre-elettorale, sebbene molto lungo) ma presenta aspetti di assoluta originalità e sarebbe da sbellicarsi dal ridere se non avesse pesanti contraccolpi negativi sulla comunità rutula. Dell’opposizione, comunque la si giudichi, sappiamo molto già da tempo: dagli otto consiglierei iniziali siamo passati ben presto a due, forse uno. E sappiamo che fare opposizione da cantori isolati non è cosa facile, anzi probabilmente è impossibile. Ma il bello è che oggi il nostro primo cittadino se la deve sbrigare con ben tre maggioranze. Sì, proprio così: tre maggioranze! Ma non è tutto, solo poco tempo fa ha conosciuto anche un tentativo, andato a vuoto, di un “ribaltone” sempre peculiare, poiché interno. E da quelle ceneri sono nate le tre primizie rutule di cui prima. Un quadro disarmante? Surreale? Il lettore scelga a piacere! Sta di fatto che ormai si fronteggia giornalmente la triarcale maggioranza e di conseguenza quel già poco
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e male che faceva l’amministrazione Eufemi ora è assolutamente ridotto a ben poca cosa, anzi, diciamo pure a nulla. L’estate è alle porte e nessuno si preoccupa minimamente di affrontare i problemi di sempre che il forte afflusso turistico provoca su un tessuto urbano e civile quanto mai sfilacciato. Cosa importa ai vari “consigliori” che da una vita sono dediti alla malasorte di Ardea? Nulla! A costoro interessa soltanto continuare a coltivare un becero clientelismo, al fine di poter continuare a essere eletti e trovarsi presenti al tavolo delle prebende con sempre maggiore appetito e voracità. Cosicché nei due campi del governo e dell’opposizione quali sono gli argomenti importanti dell’ordine del giorno rutulo? Eccoli snocciolati, cominciando dal centrosinistra: 1) stavolta avrà più candidati sindaci?; 2) succederà come l’ultima volta che pezzi importanti votarono sottobanco per la destra facendo perdere Giordani a beneficio di Eufemi?; 3) gli artefici della “vendita” dell’anima politica alla destra in quest’occasione dove andranno?; 4) chi la spunterà, un candidato sindaco del PD o di un altro partito ambizioso ma senza avere pari numeri elettorali? A destra è anche peggio, ugualmente già circolano i nomi, nel mentre i coltelli sono ancora più lunghi e affilati e come anticipato, la guerra per “bande”, non partitiche, ma personalistiche, non esclude colpi bassi di nessun genere. Sconcerta, però, che nessuno, né tra i possibili candidati consiglieri, né tra i papabili candidati sindaci di entrambi gli schieramenti, ci sia taluno che si sogni di porsi una semplice ma premi-
nente domanda: “…ma io cosa sono in grado di fare per questo Comune? Ho sufficiente esperienza, preparazione, capacità di leadership per affrontare una situazione gravosa che richiede interventi radicali e una totale inversione di rotta nella gestione amministrativa se non si vogliono perdere tutti i treni dello sviluppo e dell’ammodernamento del paese?”. Insomma la domanda non se la pone nessuno e la “gatta” da pelare per Ardea è davvero bella grossa e difficile, con esiti veramente imprevedibili. Ad oggi possiamo dire che per il centrosinistra (o quello che ne rimarrà?) tocca principalmente a Sarrecchia sfogliare la margherita della candidatura a sindaco, mentre per il centrodestra non v’è che l’imbarazzo della scelta: andiamo da Massimiliano Giordani a Bardi e a Di Fiori, ma siamo certi che anche altri personaggi come il mitico Cimadon o il presidente “sparviero” Policarpo vorranno certamente dire la loro. E poi abbiamo il versante dei transfughi, alcuni impresentabili se staranno per fortuna a casa, mentre per altri la situazione è molto ingarbugliata: non pare, ad esempio, che a destra abbiano particolare ascolto, ed i vari Magliacca e Petrella, a giudicare dalle dichiarazioni sentite dentro nel centrosinistra e soprattutto nel PD, non dovrebbero trovare asilo partitico. Dunque è pensabile che si acconceranno a mettere in campo una lista civica, oppure rischieranno di rimanere esclusi, trovandosi ora in maniera transeunte nel Fli, un partito del quale non si conosce l’effettiva capacità aggregativa. Il quadro, dunque, è quello di un’assoluta confusione che durerà per alcuni mesi e non avrà certezze se non una: Eufemi non potrà fare più nulla per il paese e forse sarebbe addirittura meglio ipotizzare una gestione commissariale, anche per mantenere il non invidiabile primato che le consiliature ad Ardea non finiscono mai nei tempi regolari. Molto probabilmente anche quel poco possibile di governo per la comunità, un buon commissario di governo potrebbe garantirlo, e poi con l’inizio dell’anno tutti al “pronti via, si vota!”. Insomma: si salvi chi può! I prossimi mesi saranno ricchi di caos e guerre senza quartieri ed esclusioni di colpi. Michele Lotierzo
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E CONSIGLIO NON FU AD ARDEA COME A POMEZIA LA “MODA” DEL MANCATO NUMERO LEGALE rdea come Pomezia: i consiglieri della maggioranza fanno mancare il numero legale e non si votano punti importanti per la città. Il 29 aprile, vista la mancanza del numero legale, il presidente ha rinviato a data da destinarsi il più turbolento dei consigli della seconda era Eufemi. A fare la parte dal leone Petrella e Magliacca, collocati all’opposizione dopo che i rappresenti del PDL, dell’UDC e della lista Eufemi li hanno cacciati dalla maggioranza, togliendo l’assessore di riferimento. I componenti del FLI hanno esordito con delle interrogazioni, prendendo spunto da alcuni articoli apparsi sui giornali on line. Una riguardava la segnalazione pubblicizzata dall’I.D.V. su una presunta difformità alla concessione edilizia rilasciata ad una nota società di costruzione locale, il cui progettista e direttore dei lavori è un consigliere di maggioranza. L’altra la disfunzione nell’ufficio condono per la mancanza di cancelleria segnalata dalla “La Destra”. Prima dello scioglimento della seduta sono stati ritirati due punti dell’OdG: “Approvazione del regolamento del distretto Socio-Sanitario RM/H34 sull’affidamento familiare”, che ha visto contrario alla decisione del ritiro del punto lo stesso Sindaco ed i
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componenti dell’opposizione. Deciso il commento di Eufemi. “Capisco che il punto non è passato in commissione, ma si tratta del bene dei bambini e se siamo tutti d’accordo possiamo votarlo”. Ma la sua voce è rimasta inascoltata… L’altro punto è il “Piano particellare per costruzione condotta acque chiare di via Nuoro”. Un ritiro che ritarderà la realizzazione della condotta che convoglia le acque piovane nel pubblico fosso su Nuoro e via Pompei. Nonostante la tanta sbandierata unità, nei fatti si è dimostrato che non c’è accordo proprio sulle questioni importanti. Il ritiro di punti messi all’Ordine del Giorno a causa del mancato svolgimento delle commissioni consiliari, poi, lascia perplessi, soprattutto dopo aver ascoltato l’intervento del consigliere Luca Di Fiori, il quale ha ricordato che le commissioni consiliari non vengono svolte perché a mancare sono proprio i consiglieri di maggioranza. Di Fiori è entrato nello specifico, dicendo che la commissione urbanistica è andata sistematicamente deserta. Altro affondo lo ha dato al capogruppo del PDL, Massimiliano Giordani, accusandolo di convocare riunioni di maggioranza senza prima aver convocato quella dei consiglieri del PDL. “Qui – ha concluso Di
Fiori – si sta gettando al vento quattro anni di duro lavoro”. Del resto lo stesso sindaco Eufemi aveva fatto capire che il comportamento della sua maggioranza sembrava abbastanza puerile e pretestuoso. Si tratta quindi di un’altra dimostrazione dell’esistenza di una maggioranza spaccata: bastava osservare la presenza tra i banchi dell’opposizione – con un comportamento e con discorsi da consigliere di opposizione – dello stesso Gino Marcoccia, che si è trovato sempre d’accordo con i consiglieri del FLI e del PD. Insomma qualcosa non funziona, se il presidente del consiglio viene costretto a ritirare punti dell’OdG che lui stesso aveva richiesto, facendo così sembrare l’opposizione unita e la maggioranza non solo frastagliata, ma che rischia di apparire agli occhi dei cittadini incapace di presentare come futuro sostituto di Eufemi un consigliere del PDL scelto tra i consiglieri attuali. Forse si sta facendo il gioco dell’ex vicesindaco Renzo Morini, sponsorizzato da Sperandio e dall’assessore Roberto Catozzi, favorendone la volata a candidato prescelto. Un’operazione che porterebbe ad una frammentazione emorragica del PDL simile a quella di Pomezia. E pensare che si dice che l’esperienza insegna…
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TUTTE LE LISTE ED I CANDIDATI ENRICO DE FUSCO
Mirarchi Anna Oleandri Andrea Giugno Antonella Oliva Giovanni Bagatti Monica Gasbarri Oliva Tiberini Marina Giuliani Franco Pozzolini Emanuela Angelone Roberto Librizzi Grazia Notariello Daniele Ranieri Alessandra Vaccargiu Giada Zuccari Raquel Prezioso Carmela Tewfik Naguan Romanati Orestino Impellizzeri Danilo Macellari Angelo
Adduci Stella Antonini Renzo Barone Nicolò Apitnei Maria Diana Bruni Federico Attenni Fabio Conficoni Giordano Barbieri Antonio D’Angelo Laura Battistelli Maurizio De Lorenzi Fabrizio Bello Attilio Delli Colli Marzia Capodimonti Corrado Di Mambro Glauco Castaldo Anna Dimasi Paolo Celani Silvia Faeti Andrea D’Alessandri Fiorenzo Iammarone Cinzia De Dominicis Francesca Kappler Gianclaudio Flore Antonio Lupo Luigi Franceschetti Marcello Marinelli Roberto Gallucci Giovanni Martinengo Gianni Garzoli Stefano Martelli Lucio Martini Fabio Parma Roberta Laura Maria Menegoni Debora Patrissi Donato Mesturini Marco Pucci Michele Mirimich Fabio Ricciardi Sergio Morgante Gloria Santini Muratori Luca Sbaraglia Maruzio Valentino Federico Tripaldella Silvana Vecchio Lorenzo Ventriglia Massimilianoa Zagaria Mariagrazia
Abissi Filippo Antonelli Simone Barabba Lorenzo Carinci Bruno Carosi Daniela Cavasso Giovanni Cimadon Giuseppe Conti Maria Teresa Frassineti Loreto Golemi Stefano Martinelli Daniele Pansè Paolo Puggioni Cristiano Ruffini Paolo Schiumarini Omero Sorrentino Monica Valentini Walter Valle Valter
MARICETTA TIRRITO
Bacchilega Pierfrancesco Bartolini Bianca Bernesco Giorgia Boscherini Armando Bravaccini Rizieri Busti Sergio Campoli Federico D’Agapiti Franco Di Giulio Enio Di Melchiorre Maurizio Filippone Egidio Fioretti Alessandro Morico Noemi Paolini Dario Radice Panaria Emilio Robotti Roberto Spagnoli Luca Tedoldi Simona Toce Pietro Zanni Giuseppe
LUIGI CELORI
Armocida Marcello Di Biase Fausto Altese giuseppe Errico Romano detto Belardi Elvezio Romanino Battaglia salvatore Chisari Antonietta Bellocchi Walter Angellotto Pietro detto Comandante Bello fausto Palazzo Patrizia Buonanno Mario Antonielli Alberta Carluccio roberto Gatti Angelo Donati Claudio Barillà Claudia Catozzi Daniele Fabbrizzi Andrea Cottefoglie Daniela Battaglia Angelo Cava Alberto Franceschetti Maria Bernardi Tarcisio De Baggis Giovanni Parente Lucia Giovancroce Silvana Galasso Gian Franco Di Carlo Alfio Domenico Fedrizzi Rosanna Massari Giorgia Giovannelli Paolo Formichella Diego Molitierno Giuseppe Maura Giovan Battista Libertino Filippo Claudio Lelio Andrea detto Nanni Casarano Aniello Lombardi Romano Mileo Rocco Melilli Franco Mascioli Ivan Giuseppe Bragaglione Floriana Piraino Eduardo Padovan Fabio Militello Franco Raco Giuseppina Scotti Giuseppina Petritoli Giovanni Aurelio Minelli Roberta Re Guglielmo detto Mimmo Dattilo Alessandro Piro Giovanni Monaco Giuseppina Resta Vincenzo Rocchi Roberto Di Martino Giuseppe Pagliuso Saverio Scalia Salvatore Romagnuolo Antonio detto Roma Paris Luciano Adinolfi Erminia Telese Terme Romano Cosimo Piselli Raimondo Colangione Generoso Trusiani Simona Michienzi Rossi Fiorella Poccia Adriana Uzzi Gerardo De Angelis Massimiliano Ruiu Daniele Rinaldi Mario Di Pietro Maria Gabriella Sepe Francesco Morra Gaetano Serafini Rodolfo Santoni Stefano Severi Patrizia Stellacci Graziano Dattilo Salvatore D'Atri Angela Francesca Spano Francesco Vulpiani Corrado Chiari Mario Salustri Valerio Vettraino Roberto Salfi Pietro Colicchia Stefano Molitierno Francesco Zappavigna Guido De luca Marco
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Armenia Claudio Caprasecca Gianluca Carbonara Claudia Cavani Andrea De Marco Francesco Di Fazio Enrico Falvelli Pino Fiorentino Luciano Giuliano Alberto Mario Ischiboni Simone Maino William Manzi Stefano Marcello Gaetano Massaccesi Bruno Neocliti Raffaella Oberlechner Claudio Ribelli Fabrizio Saddemi Carlo Scaglione Alfredo Semorile Marina Turci Ornella Tusa Caterina Tuzzolo Cataldo Visani Enrica
Perfetto Vincenza Barbaresi Luca Caridi Carmela Cortez Dora Gaudino Stefania Giampa Stefano Giangregorio Sergio Giudice Maria Teresa Giugliano Anna Gislao Demis Maddaloni Michele Massaro Giuseppe Moresco Fiammetta Morini Fabio Mura Aldo Peverini Manuela Rovitto Felice Salvioli Silvia
ALBA ROSA
Impiccini Rosanna Martinoli Massimo Anwar Kanwal Alvina Bonessio Ferdinando Castriciano Maria Ceccarini Matteo Ceotto Annarita Chiantera Paolo Di Girolamo Luigi Gabriele Roberto Giovini Alessandro Giusti Antonio Lattanzi Rita Libralato Giorgio Lienhard Susanne K. Nazzaro Daniela Pala Aurelia Rosadoni Dianella
Borgo Caratti Mario Baieri Roberto Bartoletti Ivan Bensi Dario Carradori Adriana Cassano Morena Catalani Antonio Maurizio Ceccarelli Giuseppe Chieppa Tiziana Del Grande Maria Della Volpe Gianluca Di Lisa G. Antonio Felletti Bruna Giacchetti Giancarlo Giacomelli Alessandro Giustiniani Rita Koene Giovanni Manieri Anna Massimi Domenico Oliva Immacolata Riccobono Giovannella Trappolini Stefano Trombettoni Federico Vennettilli Fabio
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speciale Elezioni OLTRE 500 CANDIDATI! MAI COME IN QUESTA TORNATA ELETTORALE COSI’ TANTI ASPIRANTI ALLA CARICA DI CONSIGLIERE COMUNALE GIORGIO PUGGIONI
Caponetti Claudio Barci Giuseppe Blancodini Dario Busti Roberto Cardillo Roberto Civita Francesco D’avino Angelo Fedele Filippo Walter Ferraro Giorgio
Morganti Stanislao detto Stani Giampiero Muzi D’Onofrio Massimo Vittorio Tovalieri Angelini Mario detto Andrea Seri Mariuccio Cristian Pireddu Tomaino Giuseppe Giuseppe Tedesco Bimbi Marcello Maurizio Busti Caporaso Marcello Filippo Fagiolo Cappellano Nunziata Maria Angelo Libello Cherubini Roberto Frisicaro Calogero detto “Rino” Roberto Pucci Introcaso Antonio Di Mauro Pietro Roberta Virzi Mauro Vincenzo Gennaro Di Todaro Armando Moscatiello Marcello Andrea Tavarone Fontana Mariagrazia Mugnaini Gianni Gerbino Antonella Enrico Cimadon Paloni Sandro Iacuitti Stefania Alessio Zara Panaccione Antonio Pisu Mariapia Tiziana Maccarone Pellegrini Chiara Priori Fabiano Pierotti Arnaldo Luca Petteruti Ragni Roberta Ruggiero Domenico Eliseo Frattaroli Saponangelo Alessia Russo Maria Rotonda Francesco Celeste Bosu Salciccia Andrea Sblendorio Anna Rosaria Augusto Segoloni SantoroMatteo Muzi Morena Valmaggi Alessio Lococo Ignazio Antonio Zibellini Gianni
FABIO FUCCI
Mecca Leonardo Ferraro Michelina Bisesti Mauro Dari Alessandra Colia Vittorio Luciani Emanulela Cucchi Silvio Stefanutti Roberto Vece Mario Cocilovo Gianluca Versari Antonio Tassone Andrea Muratori Ivano Martinelli Niko Ruocco Michele Magrin Vincenzo Gentili Mauro Novaldi Manolo Faggiano Enrico Tondi Marco Giannaula Tommaso Gruosso Luciano Picciotto Edoardo Luciani Massimiliano
FRANCESCO CEFALO
Barbieri Claudio Barbieri Francesco Buccini Roberto Cerri Federica D’Alterio Mario Di Nino Stefano Greco Simone Iacobone Cristina Izzo Salvatore Luongo Giuseppe Mercanti Renzo Minicucci Teodorico Monni Francesca Romana Morgantini Patrizia Nisi Anna Maria Paggetti Veronica Panicucci Susanna Petriachi Gianfranco Pozzi Stefano Raspa Giuseppe Ruo Giovanni Sbizzera Lorenzo Signorelli Gennaro Vitiello Dario
Tassile Giancarlo Agostini Davide Amraoui Fatiha Bello Roberto Bruno Rosalba Ceccarini Federica Damato Nadia De lucia Alberto Di Antonio Donatella Di Domenico Achille Ferraro Luca Gaetano Ilaria Goffredo Luca Horne Elaine Marchetti Claudio Mignanelli Rosa Pascucci Ageo Perla Christian Pezzilli Barbara Polidori Gabriele Rofena Laura Santucci Raffaele Tonelli Cinzia Zarbo Salvatore
MASSIMO CICCOLINI
Mambelli Roberto Autiero Pasquale Savastano Giampiero Abblasio luciano detto Palladino Mario Raimondo Speranza Roxi Bar Aluigi Andrea Rosati Lorena Detta Lory Avvisati Giancarlo Maria Bonamore Massimiliano Brannetti Luciana in Nardi Bergamo Andrea Carta Antonio Bucci Roberto Formisano Raffaele Cautero L uisa Buonanno Giulio Piscitelli Francesco Colasanti Luigi Caldara Umberto Coppola Alessandro Cicchinelli Alfredo D’Agnelli Franco Cencini Alessandro Masone Francesco D’amico Caterina Ceraldi Erasmo De Cristofaro Vincenzo Lattaro Loretta Cioccari Carlo De Santis Daniele Tonlorenzi Mario Guzzardi Rosalia Maria De Prosperis Luciano Della Porta Luca detta Letizia Natalucci Massimiliano Iorizzo Franco Degli Uberti Roberta Odino Daniele Macori Veneranda Rosati Americo Malagisi Angelo Pantani Maurizio Morini Massimo Ludovico Piozzi Pizziconi Solange Pieramici Rosanna Mannarino Michele Prato Marco Regalbuto Salvatore Perego Stefania Pasqualina Savioli Vittorio Rielli Alessandro Senzani Silvano Ligi Arduino Stefano Casani Spada Giovanni Morra Pasquale Tassone Francesco Vizir Varvara Cruber Giovanni
Furgani Egidio detto Ettore
Boeri Sergio Di Francesco Marco Foco Stefania Gencarelli Massimiliano Izzo Giuseppe La Trofa Filomena detta Milena
Lastella Angela Leste Paola Norcini Luciana Pallotta Marco Piroddi Valentina Scalzo Adelina detta Lilli Scirocco Sergio Serrao Francesco Solimando Laura Soro Monica Trinchero Andrea Trinchero Mirko Di Iorio Antonio detto Antonello
Aceto Barbara Arcobaleni Davide Barzanti Enzo Campo Mario Campo Serafino Capizzano Enzo Ciccolini Lorenzo Coccia Angela Conte Maria Copcea Costica Decini Patrizia Elia Carmine Esposito Maria Rosaria Fagnocchi Giulio Gessa Marino Giovannelli Michela Giuliani Giorgio Lai Barbara Martucci Giovanni Popa Lorenzo Prota Gianluca Santamaria Emanuelle Sassi Luciano Valloreo Massimiliano
Di francesco Dario Pasqualucci Ottavio Mercuri Mauro Giuseppe Romano Roberto Gentili Attilio Pigianelli Marco Piromalli Giancarlo Ciotti Patrizia Marocchi Gaia Avarelli Noemi di Francesco Laura Fiori Rita Guerra Paola Santoro Valeria Di Carlo Rosanna Menadeo Bassotti Paola Tula Pietrina Carmela Omero Benita Milan Battista Maria Rosaria Carladami Annarita Mauro Chialastri
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speciale Elezioni Politica
COME SI VOTA? ORMAI SIAMO CHIAMATI ALLE URNE PRATICAMENTE OGNI ANNO, MA NON SEMPRE LE PROCEDURE DI VOTO SONO CHIARE PER TUTTI. ECCO QUINDI UN PICCOLO VADEMECUM l 15 ed il 16 Maggio i cittadini sono chiamati per eleggere il nuovo Sindaco di Pomezia ed i 24 consiglieri comunali che amministreranno la città per i prossimi 5 anni. I seggi elettorali saranno aperti domenica 15 Maggio dalle 08:00 alle 22:00 e lunedì 16 Maggio dalle 07:00 alle 15:00. Sulla scheda saranno già riportati i nominativi dei candidati alla carica di Sindaco e, a fianco di ciascuno, il simbolo o i simboli delle liste che lo appoggiano.
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Il cittadino può esprimere il proprio voto in tre modi diversi: 1. tracciando un segno solo sul simbolo di una lista, assegnando in tal modo la propria preferenza alla lista contrassegnata e al candidato Sindaco da quest'ultima appoggiato;
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2. tracciando un segno sul simbolo di una lista, eventualmente indicando anche la preferenza per uno dei candidati alla carica di Consigliere appartenenti alla stessa lista, e tracciando contestualmente un segno sul nome di un candidato Sindaco non collegato alla lista votata: così facendo si ottiene il cosiddetto "voto disgiunto"; 3. tracciando un segno solo sul nome del Sindaco, votando così solo per il candidato Sindaco e non per la lista o le liste a quest'ultimo collegate. Nei Comuni con più di 15.000 ab. è eletto Sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi (almeno il 50% più uno). Qualora nessun candidato raggiunga tale soglia si tornerà a votare la seconda domenica successiva (il 29 Maggio) per scegliere tra i due candidati che al primo turno hanno ottenuto il maggior numero di voti (ballot-
taggio). In caso di parità di voti al primo turno, verrà ammesso al ballottaggio il candidato alla lista più votata (maggiore cifra elettorale) e, in caso di ulteriore parità, verrà ammesso il più anziano di età (gli stessi criteri saranno usati in caso di parità nel ballottaggio). Al secondo turno viene eletto Sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti. Per stabilire la composizione del Consiglio si tiene conto dei risultati elettorali del primo turno e degli eventuali ulteriori collegamenti nel secondo. In pratica, se la lista o l'insieme delle liste collegate al candidato eletto Sindaco nel primo o nel secondo turno non hanno conseguito almeno il 60% dei seggi ma hanno ottenuto nel primo turno almeno il 40% dei voti, otterranno automaticamente il 60% dei seggi. I seggi restanti saranno divisi tra le altre liste proporzionalmente alle preferenze ottenute.
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sanità
PROGETTO ANCHISE SI TENTA DI NUOVO I MEDICI DI POMEZIA PRESENTANO DIFFICOLTÀ E PROPOSTE AI CANDIDATI SINDACO i sono le elezioni, ed i medici di Pomezia cercano di “approfittarne” per rispolverare quanto già proposto - ed approvato – in passato. Con un tempismo assoluto, visti i problemi che ciclicamente si registrano alla Clinica S.Anna, unica struttura sanitaria per circa 110 mila residenti tra Pomezia ed Ardea, i medici generici cercano soluzioni alternative che garantiscano il diritto alla salute ed alle cure per tutti i cittadini. “La medicina generale – ha dichiarato il dott. Piero Eleuteri – è oggi organizzata in modo tale da poter erogare un livello di cure minime, ossia le prestazioni minime che il paziente deve ricevere. Si rende quindi necessario passare ad un’organizzazione che consenta l’erogazione di cure standard, che corrispondono alle prestazioni ottimali per ogni persona”. Già un anno fa il dott. Eleuteri aveva proposto il “Progetto Anchise”, ossia una rete ambulatoriale funzionante 24 ore su 24 per 7 giorni su 7, che avrebbe evitato il ricorso al Pronto Soccorso per tutti i casi classificati come codici bianchi o verdi, alleggerendo il lavoro dei medici della Clinica S.Anna. Il Protocollo d’Intesa firmato tra il Comune di Pomezia e la Cooperativa “Medici del Litorale – Enea Medica” era stato già approvato e finanziato dalla Regione Lazio, ma poi l’iniziativa non è riuscita a decollare. Perché? “Non ne ho idea. Si era ormai arrivati alla fase conclusiva, con l’amministrazione comunale che aveva indetto un bando per trovare una struttura idonea per ospitare l’iniziativa, ma poi si è fermato tutto. Dove, se in Regione o al Comune, non lo so”, ha dichiarato Eleuteri. Del progetto nella sua interezza e delle difficoltà che i medici incontrano ogni giorno a causa dei tagli alla sanità si è parlato il 29 Aprile nel corso di un convegno-tavola rotonda, aperto ai cittadini ed alle Istituzioni organizzato dalla FIMMG Roma, insieme al Comune di Pomezia. “Le proposte della medicina generale – ha proseguito il dott. Eleuteri – sono molte: un esempio innovativo sarebbe l’UCP, delle sedi uniche periferiche e di quartiere. Occorre poi, a fronte della crescita del carico burocratico – certificati di malattia, esenzioni per reddito, fascicolo sanitario elettronico, far crescere l’informatizzazione. E’ infatti diventato essenziale sviluppare una rete di sistemi informativi che colleghi il territorio all’ospedale ed a tutte le altre realtà sanitarie, ma è altrettanto importante chiarire sia le potenzialità ed i limiti dei rispettivi sistemi informatizzati che i ruoli dei vari protagonisti – medico generico, ospedaliero, specialista – al fine di ottimizzarne l’integrazione”. Lo scopo è quello di andare a colmare i deficit sanitari del territorio, crean-
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do una rete alternativa ed integrativa a quella offerta dalla Clinica S. Anna. “Il progetto, così come era stato pensato ed approvato, prevedeva che i medici di base aderenti andassero a coprire la richiesta non solo per tutti quei pazienti da codice bianco o verde - che non si sarebbero così più dovuti recare al pronto soccorso, aumentando contemporaneamente la mole di lavoro della clinica e la spesa sanitaria per la Regione Lazio - ma anche per tutte quelle patologie croniche per le quali il paziente richiede cure ed assistenza continua, dal diabete all’Alzheimer, dando supporto a tutte quelle persone cosiddette fragili offrendo loro anche un servizio assistenziale in collaborazione con i servizi sociali”. Qual è l’importo che era stato finanziato dalla Regione per dar vita al progetto? “600 mila euro per un periodo pilota di otto mesi”. Sono tanti o pochi per quanto avevate in mente? “Sono il minimo indispensabile, e sicuramente molto meno di quanto la Regione avrebbe speso con le normali prestazioni”. Ma adesso che fine hanno fatto quei soldi? Sono ancora a disposizione del progetto o, viste le ristrettezze economiche della Regione Lazio e della Sanità in generale sono magari stati congelati? “Non ne ho la minima idea. Se
li avessimo presi un anno fa erano disponibili, adesso invece non si sa, può anche darsi che non ci verranno più dati, vista la mancata corrispondenza di questo lungo periodo”. Perché organizzare un convegno a ridosso delle elezioni invitando tutti i candidati sindaco? “Abbiamo colto l’attimo per sondare le opinioni di chi ci amministrerà nei prossimi 5 anni, lanciando nuovamente la proposta nell’ottica soprattutto del piano di rientro che la Regione ha approvato e che, di fatto, taglia ancora di più i fondi destinati alla sanità e, di conseguenza, limita molto il nostro lavoro, costringendoci a vere e proprie magie per poter curare i pazienti e non far mancare loro l’assistenza necessaria”. Come pensa sia andata? “Tranne che da qualcuno, sembra che l’importanza della tematica da noi sollevata e le soluzioni proposte sia stata recepita. Noi non abbiamo cercato di fare strumentalizzazione politica, ma informazione su un problema reale che coinvolge tutti i cittadini. Perché, purtroppo, a tutti può capitare di dover essere dei pazienti ed aver bisogno di cure. E dover passare ore ed ore al pronto soccorso perché si è considerati codici bianchi o verdi non è certo piacevole”. Alessia Ambra Achille
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sanità
CLINICA S.ANNA EMERGENZA RISOLTA SCONGIURATO IL RISCHIO CHIUSURA, LA ASL RICONOSCE L’ACCREDITO he si sia trattato di un falso problema o di una vera emergenza forse non lo sapremo mai, come non sapremo mai di chi sono davvero i meriti ed anche le ovvie colpe, ma dalla sera del 4 Maggio i dipendenti della Clinica S. Anna ed i pazienti che quotidianamente affollano l’unico pronto soccorso dell’intero territorio di Pomezia ed Ardea possono tirare un sospiro di sollievo: i pagamenti da parte della Asl arriveranno a breve. A comunicare l’esito positivo della vicenda Luigi Celori. “Si è sboccata la spinosa situazione relativa alla clinica S. Anna di Pomezia. Verranno pagati gli stipendi ai 250 lavoratori che rischiavano di perdere il posto di lavoro. Determinante è stato l’intervento del senatore Gramazio, che aveva assicurato il suo impegno nella soluzione della vicenda. Abbiamo intrapreso insieme tutti i passi necessari per porre fine al tentativo strumentale di alcuni soliti noti che miravano a bloccare l’unico presidio sanitario di Pomezia. Alla fine il risultato è stato raggiunto, i lavoratori possono ora dormire sonni tranquilli”. Il Sindaco di Pomezia è stato informato della felice conclusione nella stessa serata direttamente dal dott. Cipolla, direttore generale della Asl RM 4, che ha chiamato il Primo Cittadino appena ricevuto l’ok da parte della Regione. “Il dott. Guido Magrini, direttore del dipartimento programmazione economica e sociale – ha comunicato Alessandro Cipolla a De Fusco – ha chiarito che, dal momento in cui la Clinica S. Anna non è mai stata chiusa ed i pazienti ricoverati non sono mai stati mandati in altre strutture, l’accreditamento era implicito nell'autorizzazione firmata nel 2009. Adesso la formalizzazione di quanto tutti sapevamo è avvenuta, quindi i pagamenti sono stati sbloccati in maniera definitiva”. “Non importa di chi siano i meriti”, ha dichiarato il Sindaco di Pomezia Enrico De Fusco, che solo il giorno prima si era incontrato nel suo ufficio con il direttore generale della Asl Alessandro Cipolla, il Sindaco di Ardea Carlo Eufemi ed il dott. Balduini, amministratore della struttura, in rappresentanza della clinica Sant’Anna, per un tavolo straordinario organizzato proprio da De Fusco per discutere della vicenda ed al quale a mancare era stata proprio la Regione Lazio, che, come motivazione, aveva addetto quella dell’incompetenza dei ruoli. “Quello che conta è il risultato. Certo, è strano che la Regione non si sia presentata ad un incontro ufficiale che poteva dare risposte immediate e poi il giorno dopo, visto quanto era emerso a Pomezia, appiani definitivamente una questione
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che non sarebbe mai dovuta nemmeno sorgere. Spero che adesso si sia fatta chiarezza e che la Clinica S. Anna non si debba più trovare in condizioni di incertezza che mettono in difficoltà dipendenti ed utenza”. “Apprendo con soddisfazione i positivi sviluppi relativi alla vicenda della clinica Sant’Anna di Pomezia, che arrivano a seguito di una serie di azioni intraprese dagli Enti interessati a salvaguardia, prima di tutto, dei diritti e della salute dei cittadini – ha invece dichiarato il Sindaco di Ardea Carlo Eufemi - Il tavolo tecnico riunitosi nei giorni scorsi ha contribuito ad avviare la vicenda verso una risoluzione definitiva. Mettere in campo tutte le forze per la salvaguardia di una struttura così importante per il nostro territorio è stato un atto di grande responsabilità”. Il 5 maggio il dott. Cipolla ha inviato una lettera al Sub Commissario ad acta Giuseppe Antonino Spata, al Capo Dipartimento Programmazione Economica e Sociale della Regione Lazio dott. Guido Magrini e, per conoscenza, anche ai sindaci di Pomezia ed Ardea, oltre che al rappresentante legale della Clinica S. Anna, attraverso la quale si mette fine ai problemi ed alle polemiche legate all’unica struttura di ricovero e di Pronto Soccorso del territorio. Facendo riferimento alla nota ricevuta sera dalla Regione ed alla “corrispondenza precorsa sull’argomento”, il dott. Cipolla
dà seguito “alla riunione tenutasi il 4 Maggio alle ore 18:30 presso l’ufficio del Sub Commissario”, nel corso della quale si è preso atto che il Dipartimento Programmazione Economica e Sociale dà interpretazione autentica alla delibera del 2008 di revoca dell’autorizzazione all’esercizio, condizionata “alla conclusione delle attività connesse alla ricollocazione dei pazienti”. “Tale condizione – ha scritto il dott. Cipolla – non essendosi mai verificata, rende l’atto non efficace. Conseguentemente l’accreditamento non è mai decaduto”. “Tale interpretazione – ha poi specificato il direttore generale della Asl RM 4 – è già stata inviata al capo dipartimento nella nota del 7 gennaio 2009 e quindi confermata. La conferma dell’interpretazione autentica è nell’inserimento della Clinica S. Anna nel Decreto Commissariale n. 109/2010. L’azienda prende atto della conferma dell’accreditamento provvisorio e pertanto riprende con effetto immediato la validazione degli archivi sospesa il 25 febbraio, procedendo all’accordo sul budget per l’anno 2011”. Leggere questa lettera fa capire quanto semplice sarebbe stata la soluzione già il 26 febbraio, quindi un giorno dopo la sospensione dei pagamenti, evitando così quello che stava diventando un “caso”. Perché tale soluzione non sia stata messa in pratica all’epoca è un mistero tutto italiano. Alessia Ambra Achille
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sociale
E IL FIGLIO A CHI LO DO’? ARRIVANO I CONTRIBUTI REGIONALI, MA TROPPI BIMBI SONO ANCORA SENZA POSTO ei giorni scorsi, grazie ai fondi arrivati dalla Regione Lazio, i Comuni di Pomezia ed Ardea possono finalmente utilizzare le risorse del Fondo per le Politiche relative ai diritti e alle pari opportunità, che consentono di erogarer i contributi alle famiglie che hanno un figlio che frequenta uno degli asili nido privati autorizzati. Per entrambi i Comuni il contributo economico è pari ad un importo mensile di 100 euro e per una cifra massima di mille euro, eventualmente ridotto in relazione alle effettive spese sostenute. Possono presentare domanda per la concessione del contributo le famiglie con un figlio iscritto nell’anno educativo 2010/2011 (periodo settembre 2010-luglio 2011) ad un asilo nido privato autorizzato dal Comune seguendo i criteri indicati per la specifica situazione economica del nucleo familiare (Isee). La notizia, pur nella sua importanza, avrebbe potuto assumere meno rilievo se una lettrice de “Il Corriere della Città” on line non avesse colto l’occasione per girare un domanda all’Assessore alle Politiche sociali Anna Mirarchi, la quale aveva specificato che si trattava di “un intervento necessario poiché tanti sono i genitori che lavorano e sono costretti a fare enormi sacrifici per trovare un posto adeguato alla crescita dei loro bambini in attesa della prossima apertura di nuovi asili nido finanziati con le risorse statali e regionali per la realizzazione dei quali il nostro impegno deve essere una priorità”. "Ma dei 160 bambini residenti a Pomezia che sono rimasti fuori dalle graduatorie per la scuola materna non ne parla nessuno???”, ha chiesto la lettrice, Francesca Monni. “Lavoriamo sia io che mio marito, ho 3 figli, una alle elementari, una all’asilo comunale e l’ultimo da 2 anni frequenta in nido comunale ( pagando una retta in base al reddito). Fino allo scorso anno i criteri di ammissione alla scuola materna prevedevano punteggi maggiori in base alla composizione del nucleo familiare, a fratelli frequentanti la medesima scuola, al fatto che i genitori lavorassero o meno e a segnalazioni dai servizi sociali. Quest’anno, visto che i bimbi sono tanti hanno pensato bene di cambiare il regolamento e stabilire la graduatoria solo in base alla data di nascita. Complimenti per la trasparenza, così facendo si evitano ricorsi e richieste di favori giusto???? Da 2 anni ho stringo i denti per mantenere il posto di lavoro, pagare il mutuo e la retta del nido e le assicuro che se potessi stare a casa a giocare a nonna papera e guardarmi i bimbi sarei più serena. Io e mio marito lavorando contribuiamo al Pil di questa città, tutti i nostri soldi sono spesi qui,
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(anche perché con 3 bambini e un mutuo c’è poco da girare, le assicuro). Ora è bellissimo che tutti si riempiano la bocca con gli asili nido, ma di fatto se dopo il nido il comune non può garantire la scuola materna la giostrina si inceppa. Signora Mirarchi, come assessore alle politiche sociali sicuramente ha avallato il cambio del regolamento, ma semplificare in questo modo le cose in nome della trasparenza ad ogni costo non credo sia il modo più costruttivo di procedere. I posti sono limitati, ma ci sono obbiettivamente famiglie che hanno più bisogno di altre della scuola materna. Purtroppo per chi lavora i figli sono pacchetti postali da piazzare la mattina. Il mio piccolo, che fino a quest’anno ha frequentato con gioia il nido comunale, dall’anno prossimo si sveglierà comunque alle 6:30 e verrà con me a piazzare gli altri 2 pacchetti : la grande alle medie e la piccola alla materna poi o tornerà a casa con me (se ho un turno serale) o sarà piazzato da nonni e parenti compiacenti. L’unica cosa bella per mio figlio di questa storia è che ho smesso di assillarlo per togliergli il pannolino …. “Che fretta c’è? Tanto starai a casa l’anno prossimo”. Questa è una fotografia delle scuole materne comunali, non so com’è andata quest’anno per le statali visto che si poteva presentare una sola domanda. Signora Mirarchi, l’ho spesso visto appoggiare cause giuste a differenza di molti suoi colleghi, la prego di pronunciarsi anche su questa situazione”. Abbiamo ovviamente girato la lettera all’Assessore Mirarchi, che ci ha puntualmente risposto. “Abbiamo costruito delle società dove ognuno deve pensare a sé stesso, dove le parole solidarietà, condivisione, aiuto, sono escluse dalla vita reale, dalla quo-
tidianità delle persone. Spesso chi governa o amministra la cosa pubblica è poco attento o ha un progetto politico che non combacia con i bisogni reali della gente. La città di Pomezia è in continua crescita, garantire i servizi primari è un dovere di ogni amministratore, noi abbiamo lavorato e ci siamo impegnati ma non è ancora sufficiente, capisco e condivido la sua amarezza. L’Assessore alla Pubblica Istruzione Alessio Caporaletti ha segnalato al Sindaco e alla giunta tutta l’insufficienza della rete scolastica: alle Materne Comunali abbiamo abbiamo160 posti disponibili, ci sono state 350 domande, 140 gli esclusi. Quest'anno è stata redatta la graduatoria solo in base alla data di nascita perché si è cercato di valorizzare come unico criterio il diritto all'istruzione dei piccoli, che inizia appunto dalla materna, a prescindere dalle condizioni familiari. La modifica del regolamento per l'accesso alla materna è stato discusso prima all’interno della Commissione del Settore e poi approvato da tutto il Consiglio Comunale. Spero che prestissimo la sua famiglia e tutte le famiglie di Pomezia possano essere sostenute adeguatamente in ogni fase della vita ma purtroppo adesso non è così, la considero una sconfitta politica”. Quindi, al momento non sembra ci possano essere soluzioni. L’augurio è che, con il prossimo anno scolastico, le problematiche evidenziate dalla lettrice possano essere prese in considerazione in modo concreto, ossia cercando di far sì che i nostri figli non debbano più essere considerati un peso, ma una ricchezza. Mauro Valentini
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Bonton
IL RISPETTO “L’EDUCAZIONE CONTRIBUISCE A COSTRUIRE L’IDENTITÀ DELLA PERSONA SIN DA BAMBINI”
gnuno di noi ha un proprio senso del rispetto ma, soprattutto ultimamente, sembra proprio che esiste una necessità perversa di ostentare piccole maleducazioni. Innanzitutto il rispetto stabilisce la capacità di stare al mondo e la giusta distanza fra le persone e quindi struttura già nei bambini quella giusta modalità di interagire con se stessi e con gli altri che permette alla società di sperare che tutti possono avere il loro posto in maniera adeguata, altrimenti l’eccezione diventa la regola. Mi riferisco in particolar modo al fenomeno dei bambini
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che comandano sui genitori e che risultano continuamente in grado di ricattarli. Un fenomeno di grande sofferenza anzitutto per i bambini e che diventa poi un problema per la loro crescita perché in qualche modo si sentono orfani di adulti che dovrebbero esserci, dovrebbero mantenere la giusta distanza e invece si rimpiccioliscono sempre di più fino a diventare loro stessi bambini..Infatti il problema dei bambini nasce proprio dai genitori. Sono i genitori che, talvolta, non sono educati, che spesso in loro presenza si comportano in maniera maleducata; mentre guidano inveiscono animatamente verso altre persone compiendo gestacci accompagnati da espressioni volgari; sono loro che quando un proprio figlio ha un brutto voto a scuola riprendono l’insegnante o addirittura mettono in discussione il metodo della scuola stessa. Invece bisognerebbe saper ricreare quella situazione ideale dove i bambini riconoscono nel ruolo anche l’autorità degli adulti, ma questi, a loro volta devono saper dare grandi esempi altrimenti i figli crescono con la convinzione che aggredire e sopraffare gli altri sia anche normale. Si comincia dalle piccole cose: dire “per favore- prego- grazie”, ascoltare senza interrompere un adulto, educarlo alla pazienza ecc…. Ma bisogna tener presente che tutto ciò è un processo lento di apprendimento che inizia fin dalla tenera età, non è qualcosa di innato, poiché è molto raro trovare
bambini che amano l’obbedienza. Quindi bisognerebbe cercare soprattutto con i genitori di ristabilire il mondo delle regole, sapendole ben distinguere dai comandi. Infatti spesso i bambini imparano solo il comando, mentre invece bisogna far capire che il rispetto delle regole è una procedura per stare insieme agli altri.Così facendo ne consegue spontaneamente un rispetto dei ruoli, che a ben guardare lo si è perso un po’ dappertutto, mentre invece ciò è la base da cui partire, poiché avendo ben chiari ruoli e competenze questo porta sicuramente ad un star bene. Il rispetto e il comportarsi bene con gli altri aiuta a vivere positivamente, poiché si sta meglio ad essere rispettosi, educati e legittimati a pretendere che gli altri lo siano anche con noi. Quindi vivere in questo modo ci fa apparire anche fisicamente in maniera diversa, infatti le persone maleducate hanno anche una brutta faccia poiché hanno l’espressione tipica delle persone che non sorridono.Quindi bisogna credere profondamente che la cultura del rispetto tutela tutte le persone e aiuta a recuperare la gentilezza, le buone maniere, il valore delle differenze d’età poiché il rispetto per la dignità umana è la chiave di volta per una convivenza serena. Antonio GUIDO Esperto di Galateo ed Immagine Relazionale
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sicurezza
PROSTITUZIONE: SETTE ARRESTI I CARABINIERI DI POMEZIA DOPO UNA LUNGA INDAGINE FERMANO UNA BANDA DI “PROTETTORI” RUMENI Prostituzione: è una piaga che ormai nel nostro territorio sta diventando sempre più profonda, contendendosi il primato con lo spaccio delle sostanze stupefacenti. Ma ogni tanto qualche buona notizia arriva. Come il 6 Maggio, quando i Carabinieri di Pomezia hanno inflitto un duro colpo ad una delle più potenti bande di “protettori” con una brillante operazione eseguita tra le province di Roma e Latina ed in Romania. Le indagini, condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Pomezia e coordinate dalla Procura della Repubblica di Latina, hanno portato all’esecuzione di Ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse nei confronti di sei romeni ed un bulgaro, ritenuti responsabili di “Associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione e violenza sessuale”. I sette stranieri facevano arrivare le ragazze, tra cui anche una minorenne, in Italia con la promessa di ottenere un lavoro dignitoso per aiutare economicamente la propria famiglia in Romania. Qui, invece, le giovani venivano costrette a prostituirsi principalmente tra
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Roma, Santa Palomba e Pomezia, soprattutto su via Laurentina. L’indagine era stata avviata ad Ottobre del 2010, quando i Carabinieri della Compagnia di Pomezia, nel corso di servizi investigativi svolti a Santa Palomba, avevano acquisito la denuncia da parte di una giovanissima romena, ancora minorenne (affidata subito dopo ad una struttura di accoglienza), che aveva riferito di essere costretta quotidianamente, dietro minacce, percosse e violenze sessuali,
a prostituirsi ed a consegnare il ricavato ai suoi aguzzini, circa 500 euro al giorno. Questo avveniva anche per altre ragazze, che si trovavano nella stessa condizione. Dopo il racconto della ragazza i militari dell’Arma hanno avviato meticolose indagini per riscontrare quanto denunciato dalla giovane donna, e per circa un mese i Carabinieri al servizio del Maggiore Rodrigo Micucci, grazie a servizi di osservazione, pedinamenti, fotografie ed alcune testimonianze, hanno raccolto gravi indizi ed elementi di prova a sostegno dell’ipotesi investigativa, ossia lo sfruttamento della prostituzione, accertando che il sodalizio aveva la propria base operativa ad Aprilia, dove le donne sfruttate venivano alloggiate in un paio di appartamenti. Due dei sette arrestati sono stati rintracciati dai Carabinieri in Romania, grazie al supporto dell’Unità Nazionale Europol del Ministero dell’Interno, che a sua volta ha attivato la collaborazione della Polizia romena, mentre gli altri cinque uomini sono stati trovati in uno degli appartamenti di Aprilia. Mauro Valentini
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Quartieri
CAMPO JEMINI, A CHE PUNTO SIAMO? A DISTANZA DI TRE MESI, FACCIAMO IL PUNTO DELLA SITUAZIONE SUL QUARTIERE i eravamo lasciati nel mese di Gennaio con una serie di interventi lanciati dall’amministrazione locale riguardanti alcune aree problematiche del territorio aventi, come elemento in comune, la “data di scadenza” fissata per la fine di Marzo. Ma oggi qual è la situazione? Andiamo con ordine. Con grande soddisfazione possiamo dire che sono state completate tutte quelle operazioni necessarie per la riconversione del sistema di raccolta della spazzatura; dopo l’annuncio ufficiale e l’incontro con il gestore del servizio infatti, nel giro di pochi giorni, sono stati rimossi i vecchi “cassonetti” che hanno lasciato il posto alle varie unità di raccolta davanti alle abitazioni. La raccolta differenziata si è così inserita stabilmente fra le prerogative di ogni famiglia, tanto da poter essere già considerata un vanto nei confronti di altri territori. Tagliato questo primo, importantissimo traguardo, passiamo al secondo noto cruciale: i lavori per la risistemazione delle strade. Anche qui, seppur con un po’ di ritardo
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rispetto al programma iniziale, l’obiettivo è stato raggiunto. Proprio in questi giorni si stanno ultimando gli ultimi tratti stradali, dopo aver già completato, dato questo davvero senza precedenti, la zona di Via dei Fiordalisi. Risolte queste due impegnative questioni, gli sforzi del Comitato potranno tornare a concentrar-
si sulla realizzazione del Centro Sportivo e Ricreativo, altra importantissima tappa per il rilancio di questo territorio. Luca Mugnaioli
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NUOVA FLORIDA: LA SICUREZZA STRADALE DOV’E’? QUESTA VOLTA A PARLARE DEL QUARTIERE È DIRETTAMENTE UN CITTADINO a alcuni mesi, quale cittadino con un minimo di senso civico, ho suggerito all’Amministrazione del comune di Ardea alcune migliorie da apportare alla viabilità ordinaria nella zona della Nuova Florida in merito alla sicurezza stradale. Inizialmente mi sono servito del sito istituzionale del Comune, ma oltre a una risposta automatica di reply non ho ricevuto nessuna notizia in merito alla mia segnalazione. Ho poi riproposto il tutto all’ufficio del protocollo indirizzando al Sindaco, all’assessore ai Lavori Pubblici ed al Comando di Polizia Municipale. Non è cambiato nulla, nemmeno una doverosa risposta entro 30 gg e comunque la situazione è rimasta tale. A questo punto appare evidente che l’amministrazione è schiva di attenzioni verso i cittadini che offrono collaborazione, anche per semplici interventi di facile attuazione e soprattutto per segnalazioni che salvaguardano la sicurezza di tutti i cittadini e di contro tutelino le responsabilità dell’Amministrazione stessa. Per entrare nello specifico, ho segnalato che entrando da Via Campo Selva a Largo Udine benché sia presente una disciplina di traffico che impone la rotatoria, moltissimi sistematicamente la ignorano percorrendo contromano la rotatoria stessa. Sarebbe opportuno intervenire in Largo Udine con una segnaletica orizzontale che disciplini e delimiti anche le zone di sosta, che è sempre caotica. Percorrendo poi Via Venezia da largo Udine si incrociano Via Terni, Via Pordenone, Via Lecce e Via Treviso, che lasciano spazio a grossi equivoci sulla circolazione; infatti dette vie non hanno più alcuna segnaletica né verticale né orizzontale e le vetture che percorrono Via Venezia attraversano tali intersezioni con
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presunzione di precedenza. In Via Venezia inoltre, benché su un lato è presente la segnaletica di divieto di sosta, questa avviene regolarmente in modo selvaggio soprattutto nelle ore pomeridiane impedendo di fatto la normale circolazione a doppio senso e creando fastidiosi ingorghi. Una presenza meno sporadica della polizia municipale credo scoraggerebbe di fatto questa consuetudine. Più grave ancora la mancanza in Via Sassari; da Largo Rovigo la disciplina di traffico impone il senso unico, ma arrivati all’intersezione a raso con Via Lecce manca il segnale di pericolo indicante l’inizio del doppio senso di circolazione, molti automobilisti da quella intersezione a raso continuano la marcia presupponendo ancora il senso unico con gravi pericoli per la circolazione. Inoltre in quella intersezione a raso è posta una transenna a cui legato, con un fil di ferro, un segnale di divieto, ma non si comprende l’utilità.
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Forse è utilizzata come dissuasore per gli autoveicoli che provengono in senso opposto ma non è quello certo il modo di farlo poichè tale transenna è rotta, arrugginita, priva di segnalazioni luminose e comunque non a norma, costituisce inoltre un serio pericolo anche per i pedoni. Non parliamo poi del manto stradale, questioni annose e lamentele continue per le innumerevoli buche rimangono vane, sembra davvero che l’Amministrazione ci dia continuamente buca. Vorrei portare a conoscenza che recentemente la Quarta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha stabilito che, in caso di lesioni riportate dai cittadini per incidenti o cadute sulle strade comunali dissestate, rischia una condanna per lesioni colpose, il sindaco (con delega ai lavori pubblici) e il responsabile dell'Ufficio tecnico comunale. Secondo la Corte, in tali casi, la loro responsabilità va ricondotta alla mancata verifica da parte loro circa la manutenzione delle strade. La Corte ha infatti affermato che "la posizione di garanzia che il Sindaco e il responsabile
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dell'Ufficio Tecnico del Comune assumono sulla base di una generale norma di diligenza che impone agli organi della amministrazione comunale, rappresentativi o tecnici che siano, di vigilare nell'ambito delle rispettive competenze per evitare situazioni di pericolo ai cittadini, situazioni di pericolo derivanti dalla non adeguata manutenzione e dal non adeguato controllo dello stato delle strade comunali". "Non è certo richiesto – prosegue la Corte – né al sindaco, né al responsabile dell'Ufficio tecnico di effettuare perlustrazioni o ronde di sorta, ma è sicuramente doveroso il loro attivarsi per avere attraverso le varie articolazioni operative dei competenti uffici, le informazioni necessarie sullo stato delle strade comunali nonché per adottare i provvedimenti organizzativi generali e dispositivi specifici per la eliminazione dei pericolo accertati o comunque segnalati dai cittadini". Spero davvero che per quattro cartelli (i pali ci sono già) e qualche striscia non si debba aspettare anni, e comunque sarebbe opportuno istitui-
re un numero verde o quant’altro per le segnalazioni dei cittadini, o semplicemente leggere le loro comunicazioni sul sito istituzionale. Essere tempestivi si può, basta solo volerlo. G. Pascucci
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DODICIMILA ALLOGGI A MUTUI E AFFITTI AGEVOLATI L’INTESA CON LE ASSOCIAZIONI DI COSTRUTTORI E COOPERATIVE EDILIZIE PREVEDE CHE TUTTI I COMUNI INDICHINO ENTRO SETTEMBRE 2011 LE AREE EDIFICABILI a Regione Lazio sblocca la costruzione di 12 mila nuovi alloggi da vendere a prezzo convenzionato o da destinare all’affitto a canone calmierato: il presidente Renata Polverini ha infatti firmato stamattina, nella sede della Giunta regionale, l’accordo con le associazioni dei costruttori e delle cooperative edilizie di abitazione per l’attuazione dei programmi di edilizia agevolata. Presenti gli assessori regionali al Bilancio e alla Casa, rispettivamente Stefano Cetica e Teodoro Buontempo, oltre ai rappresentanti di Agci, Ance Lazio-Urcel, Confcooperative Federabitazione Lazio, Federlazio, Legacoop, Unci Lazio, Assocoopsicurezza. “Con questo accordo – ha detto Polverini – diamo una risposta concreta al problema dell’emergenza casa nella nostra regione, oltre a dare un nuovo impulso sul piano dell’occupazione e degli investimenti nel settore dell’edilizia, che nel Lazio ha un fatturato di 24 miliardi di euro, pari a circa il 14% del Pil regionale”. L’accordo prevede l’istituzione da parte della Regione Lazio di un nuovo fondo per la copertura della quota interessi dei mutui agevolati concessi alle imprese e alle cooperative costruttrici già aggiudicatarie del bando del 2004, che prevedeva la realizzazione di 12 mila nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica, di cui circa la metà nel Comune di Roma. Grazie all’accordo sottoscritto questa mattina, la Regione Lazio garantirà alle imprese mutui al 2%, facendosi carico, qualora fosse necessario, della differenza fino alla soglia limite del 4,5%. La previsione di spesa annuale è di circa 10 milioni di euro. Altro punto qualificante dell’intesa, l’aver fissato al 30
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settembre 2011 per tutti i Comuni del Lazio (Roma compresa), l’indicazione delle aree edificabili nell’ambito dei Piani di zona, elemento che rappresenterà anche uno dei criteri di “premialità” che la Regione Lazio ha inserito nel Patto regionalizzato 2011. “Se entro quella data alcune aree non fossero assegnate, – ha precisato Polverini – saremo noi a farlo in base all’emergenza abitativa”. “Tutto nasce dal fondo di rotazione della legge regionale del 2002, – ha spiegato Cetica – da cui è scaturito il bando del 2004 per l’accesso ai contributi sui mutui agevolati. Il provvedimento non è però mai par-
tito e questo perché i Comuni non hanno messo a disposizione i loro Piani di zona e di conseguenza Sviluppo Lazio non ha potuto siglare convenzioni con le banche. Nel corso degli anni si sono così accumulati 400 milioni di euro di impegni ipotetici non utilizzati. Questo fa parte di una cultura della gestione del bilancio che questa amministrazione sta bruscamente cambiando”. “Avere milioni fermi e non poter costruire è avvilente – ha aggiunto Buontempo – e soprattutto non rispecchia l’indirizzo di questa amministrazione regionale”.
SICUREZZA: OK IN COMMISSIONE A BANDO DA 500 MILA EURO La Commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale, presieduta da Stefano Galetto, il 3 Maggio ha dato parere favorevole all'unanimità allo schema di delibera di Giunta relativo a un bando di 500 mila euro rivolto ai Comuni laziali e ai Municipi di Roma in tema di sicurezza del territorio. La somma servirà a finanziare progetti di videosorveglianza e ad acquistare dispositivi, quali etilometri e autovelox, per ridurre i rischi di incidenti stradali. La delibera tornerà in Giunta per
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l'approvazione definitiva. Comuni laziali e Municipi della Città di Roma potranno accedere ai finanziamenti presentando due tipologie di progetti: 1) installazione di impianti di videosorveglianza integrabili con le preesistenti e le successive realizzazioni, nonché interconnettibili con le sale operative delle forze dell'ordine; 2) acquisto e installazione di strumenti per la sicurezza stradale (alcoltest, autovelox). Per ciascun progetto, il limite del contributo regionale erogabile è pari al
90% del costo complessivo e non può comunque superare l'importo massimo di 50 mila euro. Per quanto riguarda i criteri di valutazione dei progetti, maggior punteggio sarà dato a quegli Enti che non hanno beneficiato dei contributi negli anni precedenti, a quei progetti che risulteranno più chiari e congrui nell'individuazione degli obiettivi e che prevederanno sistemi di monitoraggio e di verifica dei risultati conseguiti.
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NUOVE OPPORTUNITA’ PER I PIU’ GIOVANI DALLE OFFICINE DELLE ARTI E DEI MESTIERI a Commissione Lavoro, pari opportunità, politiche giovanili e politiche sociali, presieduta da Maurizio Perazzolo (Lista Polverini), ha incontrato il 3 maggio alla Pisana l’assessore regionale all’Istruzione e alle Politiche giovanili, Gabriella Sentinelli, la quale ha illustrato le iniziative varate dalla Giunta per i giovani, delineando nel contempo le linee guida per il futuro. Due le traiettorie prospettate dall’assessore: rendere ai giovani la vita più facile, attraverso la “Carta giovani” – che permette di fruire di tutta una serie di agevolazioni negli ambiti della cultura, del divertimento, della formazione, dello sport e del turismo – , e creando opportunità di apprendimento e lavoro, attraverso le cosiddette officine dell’arte e dei mestieri, veri e propri laboratori dove i giovani possono fare esperienza nelle arti figurative, nella multimedialità e in tutte quelle attività artigianali che stanno scomparendo dal territorio – come quella del riparatore di violini oppure della ricamatrice. L’assessore Sentinelli ha illustrato i due bandi, già pubblicati sul Bollettino ufficiale della Regione Lazio dello scorso marzo, finanziati con alcuni residui di bilancio relativi al periodo 2007-2009. Il primo bando, scaduto, destina 370 mila euro alla realizzazione di tre nuove “officine dell’arte” (Burl del 21/3/2011, parte terza), che andranno ad aggiungersi alle due esistenti di Sora e Priverno, ed è rivolto agli Enti locali. Dovranno essere creati molti di questi spazi dove i giovani, oltre a dedi-
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carsi alle arti, dovrebbero avere la possibilità di imparare anche quei mestieri che, secondo l’assessore Sentinelli, sono una vera e propria arte, come per esempio quella del rilegatore di libri antichi. Il secondo bando, invece, non ancora scaduto (Burl del 28/3/2011, parte terza), è rivolto a organismi privati senza fini di lucro – innanzi tutto associazioni composte da giovani – che sono invitati a presentare proget-
ti che tra l’altro perseguano il potenziamento di varie forme di aggregazione tra giovani, la promozione di attività di legalità diffusa, lo sviluppo di progetti territoriali per l’occupazione giovanile. A questo avviso pubblico dell’iniziativa, denominata “bando delle idee”, la Regione destina 151 mila euro.
LA COMMISSIONE AMBIENTE DA IL VIA ALLA CAMPAGNA CONTRO GLI INCENDI BOSCHIVI Parere favorevole all'unanimità, lo scorso 3 Maggio, da parte della commissione Ambiente del Consiglio regionale del Lazio allo schema di delibera di Giunta sugli incendi boschivi. Confermata la dichiarazione di "area a rischio di incendio boschivo e di interfaccia" per tutto il territorio del Lazio, nel periodo di massimo rischio - con stato di grave pericolosità - individuato dal 15 giugno al 30 settembre. Previsto, inoltre, dallo schema di delibera per la campagna "Antincendio boschivo 2011" che la sala operativa regionale permanente assicuri - in maniera continuativa tutti i giorni, festivi compresi - il coordinamento e lo svolgimento di tutte le attività e di tutti gli inter-
venti sull'intero Lazio. La sala si avvarrà, nel periodo di massimo rischio, di rappresentanti del Corpo forestale dello Stato, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, dei Carabinieri, degli enti locali e del volontariato regionale di protezione civile. La commissione ha proposto il coinvolgimento nella campagna anche dei guardiaparco limitatamente nelle aree di competenza, formulando un'osservazione allo schema di delibera, che torna ora in Giunta per l'approvazione definitiva. Tra le varie misure preventivate dallo schema di delibera: la concessione di contributi per operazioni di pulizia e manutenzione silvicolturale oltre a qualsiasi altra tipologia di intervento strutturale utile per la prevenzio-
ne degli incendi boschivi anche alle comunità montane, agli enti gestori delle aree naturali protette ed alle amministrazioni comunali. Prevista anche una serie di iniziative di informazione, divulgazione e sensibilizzazione.Illustrata nel corso della medesima seduta la proposta di legge regionale n. 194 "Contributi per la sostituzione con impianti fotovoltaici delle coperture degli edifici pubblici e privati contenenti amianto". La commissione ha stabilito, all'unanimità, che si procederà all'esame unificato del testo insieme alla proposta di legge regionale n. 155 "Norme per il risparmio energetico e lo sviluppo dell'impiego di energia da fonti rinnovabili negli edifici pubblici del Lazio".
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IL FUTURO SONO LORO 2 Fedelissimi lettori, sono lieto del clamore (positivo e negativo) riscosso dall’articolo “IL FUTURO SONO LORO”, riguardante il mio personale punto di vista sull’istruzione di oggi nella nostra zona, che spero ricorderete bene. Ritengo importante riprendere e continuare quel discorso trattando l’argomento “giovani” che, sinceramente parlando, è l’argomento che ho più a cuore tra tutte le questioni che la nostra Associazione cerca quotidianamente di affrontare. Oggi, nella nostra società, la vita è ormai basata sul consumismo, sull’indipendenza personale e sulla poca cura nei confronti del prossimo. Le vittime principali di tutto ciò sono i nostri figli, sempre più assorbiti da questa “arma pericolosa” che è internet, il quale, come tutti ben sappiamo, se non usato con moderazione può creare seri problemi ai nostri ragazzi sia dal punto di vista sociale che legale. Inoltre ci troviamo ad affrontare quotidianamente il problema dello spaccio di droghe, all’interno e all’esterno delle scuole, senza avere un efficace riscontro di tutela da parte delle forze dell’ordine. La situazione di oggi è veramente preoccupante: si ritiene spesso fondamentale che bambini di 12 anni abbiano il telefonino e in realtà non ci rendiamo conto che, anche in questo modo, li spingiamo ad essere indipendenti dalla vita familiare sin da giovanissimi. Ci accorgiamo per caso – e dopo troppo tempo - che i nostri figli fanno un uso spesso improprio di community come FACEBOOK e simili, che si rivelano a volte delle vere e proprie bombe ad orologeria. Il bullismo nelle scuole, la violenza espressa da alcuni individui, molte volte giovanissimi, sono il risultato di questa crescita in “solitaria” che affrontano oggi i nostri ragazzi, lasciati sempre più soli a spendere le ore della giornata, senza le importanti attenzioni che dovrebbero ricevere dai propri genitori. Mi sono addirittura giunte voci di una professoressa della scuola Media di Campo di Carne che ha fatto fumare in classe un alunno di soli quattordici anni! Partendo dal presupposto che non siamo sicuri della veridicità della notizia, anche se mi è stata riferita da più di una persona, se questo fatto è avvenuto realmente è da ritenere altamente scandaloso e decisamente poco istruttivo per i ragazzi. Un minorenne non dovrebbe ovviamente fumare e noi adulti (tanto più se insegnanti) dovremmo non solo rimproverarlo, ma anche fargli capire quale sono gli effetti devastanti della sigaretta. Oltre alle sigarette si riscontra poi il problema dell’alcool, che i nostri ragazzi iniziano a conoscere fin da giovane età, in molti casi anche eccessivamente, ignari dei rischi che si corrono abusandone. Qualche giorno fa ho assistito ad una scena che mi ha lasciato a dir poco perplesso: un ragaz-
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zo di quindici anni (che conosco molto bene) era seduto in un noto Bar del nostro quartiere a bere un bottiglia piccola di birra e a fumare sigarette. Fin qui nulla di veramente scandaloso, dal momento che queste scene si vedono ormai quotidianamente. Lo sconcerto è arrivato quando l’ha raggiunto la madre e si è arrabbiata semplicemente perché lui non era a casa a studiare come i suoi compagni ed era invece in giro a non far nulla. Questo mi porta a pensare che il ragazzo, giovanissimo, è abituato a bere e a fumare in casa dinanzi ai suoi genitori, dal momento che la madre non sembrava affatto stupita e non lo ha in alcun modo ripreso per il fatto che stesse bevendo e fumando. A mio avviso questi ragazzi di oggi tendono sempre più a voler fare i “grandi” prima del necessario e noi non ci preoccupiamo nella giusta maniera di spiegar loro quale sono i tempi giusti. Oggi i consultori sono sempre più affollati di ragazzine rimaste incinte in seguito a rapporti occasionali, consumati senza le giuste precauzioni: il sesso è per loro un divertimento che si
inizia a praticare prestissimo, a volte semplicemente per noia e senza alcuna informazione da parte dei genitori, perché in alcune famiglie ancora oggi parlare di sesso è un tabù. Con la nuova inaugurazione del parco di Viale Nuova California/ Via Reno, che avverrà verso la fine di Aprile, la nostra Associazione ha grandi progetti per il futuro e mira a farlo diventare un vero e proprio punto di incontro per “togliere” i ragazzi dalla strada e farli stare assieme in un ambiente all’aria aperta, senza alcun distributore di alcool, droghe e sigarette. Un punto in cui incontrarsi quotidianamente, alla luce del sole, a scambiarsi idee e progetti che ognuno ha per il proprio futuro. Con questo articolo, in rappresentanza della nostra Associazione, spero di aver contribuito in qualche modo a portare ad ognuno di voi un motivo in più per riflettere e reagire a queste situazioni, che stanno raggiungendo ormai livelli decisamente PERICOLOSI! Giorgio Taloni Associazione Nuova California 2004
Le inserzioni che compaiono nelle nostre pagine autogestite rappresentano il nostro piccolo ringraziamento ai negozianti che generosamente ci aiutano a finanziare le varie attività associative annuali. I nostri iscritti, presentando la tessera sociale, possono anche beneficiare di sconti particolari (saldi esclusi).
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Comitato di Quartiere Associazione “Nuova California 2004” o.n.l.u.s.
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Presidente Piero D’Angeli - Tel. 334 64 86 398 Vice Presidente Pier Giovanni Giuliano - Tel. 334 64 86 395 Segretario Generale Marco Pagliacci - Tel. 334 64 86 394 Tesoriere Antonio Cisterna Consiglieri: Aldo Schirripa, Giorgio Taloni. Alberto Trastulli Ufficio ispettivo Carmine Turrini, Sara Cavicchia, Alessandra Rosi
Sede operativa: Tor San Lorenzo Viale Marino 5 - I piano - int. 18 Tel. e Fax 06 91 38 57 10 SIAMO IN SEDE LUNEDI e MERCOLEDI dalle 17.00 alle 18.30
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UN COMPLEANNO DA RICORDARE IL TORVAIANICA RUGBY FESTEGGIA IL SUO QUINDICESIMO COMPLEANNO
l Torvaianica Rugby diventa grande: proprio in questi giorni la squadra compie 15 anni, che vogliamo ripercorrere brevemente con uno dei suoi padri fondatori, Claudio Liberatore, in occasione della festa che si è svolta il 7 Maggio per celebrare l’anniversario. “Nel maggio del 1996 – ricorda Liberatore, che per molti atleti, oltre ad essere un valido allenatore, è un secondo papà - la under 15 del Torvaianica scese in campo e giocò la sua prima partita, a Frascati, beccando un sonoro 136 a 0”. Un inizio non certo brillante, che avrebbe potuto scoraggiare al punto di far rinunciare il progetto di portare questo sport anche a Torvaianica e Pomezia. Ma il Torvaianica Rugby non si arrese alla prima difficoltà. “Pagò il suo dazio, superò la batosta, e da allora di tempo ne è passato e siamo arrivati alle attuali 15 candeline – dichiara Liberatore - Non tante per una associazione sportiva, ma nemmeno poche, visti i tempi che corrono e l’aria che tira. Quel 136 a 0 venne lavato qualche anno dopo, nel
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modo migliore, quando la squadra under 15 neroverde si impose proprio nei confronti del Frascati con il punteggio di 19 a 13. Era la gara di spareggio per l’ammissione all’Elite Nazionale. Frascati fuori, Torvaianica dentro, per il suo primo campionato tra le grandi. Non ci fu miglior vendetta”. Quindici anni di vita: potremmo dire che l’associazione non è ancora maggiorenne. “Diciamo pure che è molto giovane, che deve ancora crescere e farsi le ossa. Ma dopo 15 anni ci siamo ancora e non tutti avrebbero scommesso su questo. Ad alcuni verrebbe da dire, facendo il verso a una canzone di Vasco Rossi: “e già…sono ancora qua”. Ma non sarebbe giusto, non sarebbe rappresentativo degli sforzi che compie ogni giorno questo sodalizio sportivo: esserci e basta non significa niente. Perché se non si mettono dentro dei valori, se non si esprimono le idee, se non ci si impegna a dare un po’del proprio contributo, esserci soltanto non basta”. Cosa intende? “Il discorso è semplice da spiegare: c’è chi il sabato sera esce e va a ballare, e c’è invece chi prima stira le magliette che il giorno dopo indosseranno i ragazzi per scendere in campo, e poi esce per andarsi a divertire. Se non c’è questo valore aggiunto, se non c’è questa disponibilità nei confronti degli altri, è solo tempo perso. Un valore aggiunto che continua da 15 anni. Parlare del Torvaianica Rugby è dunque parlare di gambe, di braccia e di teste di tante persone, non solo di giocatori e di partite. Le partite arrivano solo dopo, quando dietro le retrovie si è mosso tutto un mondo di volontari. Sono queste teste, queste braccia, queste gambe che muovono le squadre, crescono bambini, sfornano torte, tagliano l’erba, scrivono articoli, scattano fotografie, preparano trasferte, cucinano salsicce, e tante altre cose simili. Facciamo un altro esempio: portare avanti un campionato federale non è facile. Ci sono norme e regolamenti da rispettare. C’è da pianificare trasferte, far quadrare i conti, c’è da promuovere il progresso tecnico dei giocatori. Insomma, chi ci conosce lo sa: c’è sempre tanto da fare. Dirigere non è facile: c’è da scegliere ruoli e competenze”. Voi lo avete saputo fare?
“Lo devono dire i risultati ottenuti: sbagliare le scelte potrebbe essere fatale per la vita di una squadra. Perché è tra questi volontari che poi vengono scelti i Dirigenti Accompagnatori. Quelli più seri, quelli più affidabili, quelli più esperti, quelli diventano Dirigenti Accompagnatori. E’ necessario chiarire un punto: non bisogna avere la laurea per essere un buon Dirigente Accompagnatore: bisogna però essere attenti, capire bene i regolamenti federali; bisogna anche essere svegli, per prevenire situazioni che poi si potrebbero complicare. Se uno ha il carattere “fumantino” è meglio lasciar perdere, non potrà mai guidare gli uomini. Ma è una figura fondamentale, la figura centrale di ogni squadra. Chi lo ha fatto lo sa: non è semplice portare avanti un campionato; e se non crei gruppo la squadra non decolla. Nomi quali Vincenzo Mantovano, Giovanni Barbarino, Marco Pitoni, Luigi Sparano, Roberto Catalini, e tantissimi altri, sono entrati nella legenda del rugby locale e sono conosciuti ed amati da centinaia, forse migliaia di ragazzi. Tutta gente che ha saputo interpretare con carisma e personalità questo ruolo e con il tempo sono diventati veri e propri leader”. Quindi il ruolo che la società ha assunto non è solo sportivo… “Per capire meglio cosa è stato e cosa rappresenta oggi questa associazione per la cittadinanza, e sul perché fa tanta presa sui giovani, basta andare su facebook e guardare le centinaia di foto del gruppo, collocate sotto il nome di Pomezia Torvaianica Rugby. Dentro le immagini c’è la storia e la vita di una comunità; ci sono volti di persone che oggi non ricordiamo più, chissà dove sono finiti, che hanno riempito le scuole, passeggiato per le strade e che oggi non sappiamo più che cosa fanno. Quel ragazzino cicciottello, quello che è sparito e che non gioca da anni, scopriamo per caso che oggi fa il pilota di linea: lavora in America; lo ritrovi su facebook, e manda a dire ai compagni “daje regà!! tenete duro, domenica in campo ci sarò anch’io con voi”. In questo caso, in mancanza di meglio, Vasco Rossi ha ragione: “…e già, sono ancora qua.” Ed è bene esserci ancora”. Alfredo Corrao
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150 ANNI DI CALCIO PARTE II: IL PERIODO FASCISTA ED I SUCCESSI AI MONDIALI
ello scorso numero ci eravamo lasciati con la sospensione dei campionati a causa dello scoppio della prima guerra mondiale, con l’ultimo torneo disputato nel 1914. Ricordiamo, per tutti coloro che si fossero persi la prima uscita, che l’articolo completo è consultabile presso il nostro archivio, all’indirizzo web http://issuu.com/ilcorrieredellacitta. Il nostro viaggio riparte dunque dalle difficoltà economiche e sociali del dopoguerra. Il campionato riprese nel 1919 e ad aggiudicarselo fu l’Inter. L’anno seguente fu davvero molto particolare: la base partecipativa fu estesa a ben 66 squadre, suddivise in gironi regionali, e ben 18 di queste provenivano dall’area centrosud. La finale di questo nuovo regolamento prevedeva la sfida fra la vincente del nord e quella del centro sud; nell’occasione si qualificarono alla gara-scudetto il Livorno e l’Inter con la vittoria di quest’ultima. Il nostro viaggio, arrivato al 1921, incontra la prima vera crisi: i problemi c’erano sempre stati e la maggior parte di essi riguardavano la poco efficiente organizzazione dei tornei, a dir poco elefantiaci; senza contare il dibattito sempre più incandescente fra le “potenti” e le cosiddette provinciali. Tuttavia, seguendo il clima politico di quegli anni, anche nel calcio si preferì arrivare allo scontro aperto . Inizialmente ci si affidò a Pozzo, dirigente nel giro della Nazionale Italiana, ma il suo progetto di riforma presentato al Cons. Federale venne clamorosamente respinto. Il disegno prevedeva un torneo di 24 squadre divise in due gironi distinti con una finalissima fra le vincenti; meno costi per un campionato più corto, introiti concentrati in poche ma significative partite, più spettacolo per far crescere il livello del calcio nostrano. Fondamentalmente il progetto era discreto e animato da buone intenzioni ma fu bollato come troppo “elitario”: in effetti il modello proposto non era che una
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“festa per pochi” ovvero per coloro che avevano a disposizione ingenti capitali. Da questa storia dunque uscirono due campionati separati, uno a marchio FIGC, quello legittimo ma privo delle “potenti” vinto poi dalla Novese, ed uno sotto la Conf. Calcistica Italiana, il torneo delle più “ricche” conquistato dalla Pro Vercelli. Fortunatamente, tale sistema durò per una stagione soltanto ed il buon senso ricondusse al dialogo le due fazioni sulla base di un progetto sostenuto da Colombo (Dir. della Gazz. dello Sport). L’anno del ritorno alla normalità, il 1922, vide il trionfo del Genoa. Gli anni seguenti furono caratterizzati da due avvenimenti: l’avvento del fascismo e l’entrata della famiglia Agnelli, con annessa Fiat, nella società Juventina. Gli anni “neri” modificarono profondamente l’Italia, ed il calcio non ne rimase assolutamente escluso; riportiamo ad esempio quello che avvenne nella stagione ‘24-25. Lo spareggio scudetto vide impegnate il Bologna e il Genoa; il regolamento prevedeva la disputa di due partite ma, in quest’occasione, non furono sufficienti poiché entrambe se ne aggiudicarono una a testa. Iniziò così una serie interminabile di spareggi che alla fine portarono alla vittoria i bolognesi ma solo grazie all’intervento da parte dei fascisti. Il picco si ebbe nel terzo incontro quando il Genoa conduceva per 2-1 e il match si avviava alla fine: Muzzioli, attaccante bolognese, scattò in solitaria verso la porta genoana e, una volta giunto a pochi passi dal portiere, lasciò partire un gran tiro deviato con un miracolo in angolo. Sembrerebbe un’azione come tante altre, se non fosse che la curva fascista bolognese scavalcò le recinzioni presentandosi minacciosa intorno all’arbitro sostenendo di aver visto la palla entrare in rete. Messo alle strette il direttore di gara concesse il gol confidando tuttavia al capitano Genoano che comunque, alla fine, la partita sarebbe
andata alla squadra ligure per “evidenti minacce”; purtroppo nel referto di gara scrisse tutt’altro, segno che le minacce avevano fatto centro. Lo scudetto venne cos’ assegnato al Bologna. Prima di proseguire il nostro racconto menzioniamo la fondazione di una delle squadre storiche del nostro campionato, l’ACF Fiorentina, nel 1926; particolarità della squadra il colore viola, scelto per distinguersi poiché, allora come oggi, veniva utilizzato da pochi. Tornando al nostro viaggio il fascismo entrò nella vita quotidiana del calcio senza suscitare troppo clamore; il duce era convinto che lo sport fosse un eccellente mezzo per preparare il nostro paese a future guerre e, nello specifico, il calcio era un efficace mezzo per “difendere il prestigio dell’Italia oltre confine”. Un’altra rivoluzione avvenne nel ’29: l’affermazione del Gir. Unico e la nascita delle serie A e B. Arpinati, vertice della federazione, riuscì nell’impresa di mettere d’accordo Grandi e Piccole tanto che dalla stagione ’29-30 presero il via i due raggruppamenti seperati. Lo scudetto di questo primo anno storico andò all’Ambrosiana-Inter. Gli anni che precedettero la guerra videro invece il dominio di tre grandi club che fino al 1942 si spartirono letteralmente la scena più o meno in egual misura: la Juventus, ancora l’Ambrosiana-Inter ed il sorprendente Bologna. Ma ovviamente per tutti i tifosi italiani quegli anni non possono che significare una cosa sola: i due titoli mondiali (J. Rimet). Il primo arrivò tra le mura amiche nel 1934 (nella foto) a seguito della finale vinta contro la Cecoslovacchia, il secondo quattro anni più tardi in Francia battendo l’Ungheria per 42. Anni davvero ricchi di soddisfazione che contribuirono a rafforzare l’immagine di Mussolini spesso ritratto in veste di tifoso davvero appassionato; comunque, queste stagioni “fasciste”, segnarono profondamente il nostro campionato sia in positivo, con un eccezionale campagna a sostegno del “gioco della palla”, sia in negativo con scandali, corruzione ed episodi di violenza deprecabili. Arriviamo così allo scoppio della seconda guerra mondiale ma, a differenza di quanto successe durante il primo conflitto, i campionati non vennero sospesi fino al 1943 ovvero fino a quando non si dissolse il regime; perché? Ovvio per volontà del Duce. Egli affermò - convinto che la guerra finisse entro un anno - che i calciatori servissero di più sui campi che non al fronte. I tornei riprese comunque nel 1946 con l’inizio del periodo noto come l’epoca del “Grande Torino”. Luca Mugnaioli
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CAMPIONI! I GIOVANISSIMI ’96 DEL REAL POMEZIA CONQUISTANO IL TITOLO E SI PREPARANO AD AFFRONTARE LE PRESTIGIOSE FASI FINALI
e li ricordate questi ragazzi? Li avevamo lasciati circa due mesi fa in piena lotta per il primato, in attesa di verificare se davvero questo 2011 potesse essere l’anno della svolta. Ad oggi non c’è dubbio: assolutamente sì. I ragazzi pometini, guidati dal duo tecnico Gagliardi - Di Venosa, si sono aggiudicati la categoria con 2 giornate d’anticipo, staccando la rivale D.Amore di 6 punti, più che sufficienti, considerati gli scontri diretti; il divario comunque non è ancora definitivo poiché, anche se ininfluenti, restano da giocare altri due incontri. Il match decisivo è stato disputato contro l’Eur Soccer, dove la vittoria con un sonoro 4-1 ha consegnato il titolo nelle mani dei ragazzi del presidente Mancini. In pratica, quello che era stato il monito degli allenatori per questo ed i precedenti incontri, “evitare cali di concentrazione soprattutto contro avversari meno blasonati”, è stato recepito appieno dai giocatori, che hanno potuto così scacciare ogni possibile spettro di rimonta da
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parte delle inseguitrici. Tuttavia, anche se il traguardo principale è stato tagliato, non è ancora tempo di vacanza; la soddisfazione ovviamente resta, ma come nelle categorie superiori, anche qui non c’è tempo, o meglio non ce n’è troppo, per festeggiare. Sì perché la vittoria significa anche “Fasi Finali”. Tutte le vincitrici dei gironi della provincia di Roma infatti, si affronteranno a partire dalla fine di Maggio per contendersi il titolo di vincitore della Provincia; ovviamente, non c’è solo la gloria in palio, ma anche la possibilità, a seconda del piazzamento finale, di essere eventualmente ripescati nella categoria Regionale, categoria che invece spetterà di diritto ai ragazzi del ’97 delle varie società. Per questo motivo, all’inizio del mese di Aprile, si è aperta una nuova fase per questi “campioni in erba” fatta di intense sedute di allenamento, alcune anche sulla spiaggia, e tante, tante amichevoli per rodare la “vettura” in vista del prestigioso torneo. Tre sono state le partite
disputate fino a questo momento da dove sono scaturite altrettante vittorie. Ad aprire le danze, il prestigioso incontro internazionale contro la compagine Giapponese dell’Hiroshima, vinto per 2-1 grazie alle realizzazioni di Molinari e Gagliardi; il match non è stato certo dei più semplici, anche perché la squadra ospite ci teneva e non poco a tenere alto il valore della propria patria, sia considerando la storia passata ma anche la più recente con il devastante Tsunami che ne ha sconvolto le vite. L’incontro comunque è stato regolarissimo, salvo qualche piccolo screzio dovuto alla tensione agonistica; al termine della partita, le squadre si sono scambiate alcuni regali tipici dei due paesi e hanno trascorso del tempo insieme. Sicuramente oltre che ad esser stato un ottimo allenamento, è stato anche un momento di grande sport e solidarietà che di questi tempi non fa mai male. Il 10 Aprile è stata invece la volta del Setteville Caserosse, liquidata dai pometini con un secco 3-0 grazie all’iscrizione a referto del solito Molinari, di Pierini e Scabello. Ultimo incontro, datato 20 Aprile, il derby contro i cugini della Virtus stravinto per 5-0; tripletta di Pierini, gol per Gagliardi e Aliaj, le marcature dell’incontro. La fase di avvicinamento alla manifestazione Finale procederà ora con il recupero delle ultime due giornate di campionato, la prima in trasferta contro il Lido dei Pini, e l’ultima in casa contro il Trigoria, dove si potrà festeggiare in bello stile con il proprio pubblico. Il più è stato fatto, l’obiettivo stagionale centrato ma solo ora viene il bello; appuntamento dunque alla fine di Maggio dove ci aspettano altre giornate dense di emozioni. Luca Mugnaioli
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cinema
FACCIO UN SALTO ALL’HAVANA DELUDE NONOSTANTE BRIGNANO L’ULTIMA COMMEDIA COMICA DELLA STAGIONE
Il cinema italiano si è sempre nutrito dal dopoguerra ad oggi della sana commedia di costume, dove situazioni aderenti alla realtà del momento venivano raccontate con ironia e comicità mostrando spesso (sarebbero centinaia gli esempi) gli “Italiani brava gente” all’estero. E su questo trito cliché che si sviluppa l’ultimo film del giovane Dario Baldi, sconosciuto ai più in quanto autore finora di documentari, che chiama due “star” del momento, come Brignano e Pannofino, reduci entrambi da successi televisivi e teatrali, per raccon-
tare dell’italiano furbo e malandrino, e del suo opposto, tonto e succube della famiglia, che finiranno per volersi bene solo perché scaraventati dalla vita in un luogo esotico. E quindi, ecco l’Avana, tristemente raccontata con lo stereotipo delle agenzie di viaggi, tutta donne e ballo, da depliant, così lontana dalla realtà da risultare quasi offensiva. La storia, se qualcuno non l’avesse capita, è elementare: Il romano e bambacione Vittorio (appunto Enrico Brignano) scopre che il fratello cinico e furbo Vittorio (Francesco Pannofino) che tutti credevano morto in un incidente, è invece vivo e vegeto a Cuba. Parte quindi per redimerlo e riportarlo a casa dalla sua famiglia, rimanendo imbrigliato ed affascinato dai piaceri della vita dell’isola caraibica. Altro non possiamo né vogliamo raccontare, anche perché la sinossi è tutta qui, per poi dipanarsi in situazioni comiche elementari e battute “romane-
sche” che almeno non sfociano in volgarità da cinepanettone, ricordando forse più il Cabaret popolare. Francesco Pannofino ed Enrico Brignano regalano almeno una bella interpretazione tutta fisica ed anche urlata, ed impreziosiscono con la loro contagiosa simpatia una sceneggiatura scritta in tre minuti. Forse andrebbe investita più energia creativa per valorizzare con film di qualità queste due maschere che il Cinema nostrano ha trovato, piuttosto che costringerli agli straordinari, per far ridere (e si ride comunque molto) il pubblico. E poi dobbiamo per forza citare Aurora Cossio, la ragazza Italo-Colombiana che fa da protagonista insieme al duo citato, bella e simpatica, che al suo secondo film dopo la delicata interpretazione in “Il figlio più piccolo” di Pupi Avati, riempie la scena con un sorriso che incanterà gli spettatori. Mauro Valentini
codice di autoregolamentazione L’Associazione Culturale “La Città”, editore della testata “Il Corriere della Città” comunica che nella diffusione dei messaggi politici relativi alle elezioni comunali fissate per maggio 2011 si applicano tutte le disposizioni della Legge n. 28 del 22/2/2000 tariFFE 1/4 pagina colori (piedone) 1/2 pagina colori 1 pagina colori
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giochi
FAST & FURIOUS 5 GAMELOFT PORTA
IL TUNING SU APPLE
Specifiche Tecniche: Disponibile per: iPod, iPhone ed iPad Sviluppatore: Gameloft Publisher: Gameloft Distributore: Apple Prezzo: 3,99 Euro Giocatori: 1-10 Pegi: 7+
corse clandestine tra auto modificate. Nel gioco Gameloft impersoneremo i panni del fuorilegge Brian O’Conner e proprio come nel film saremo alla guida di supercar, impegnati nell’eterna lotta contro l’agente federale Luke Hobbs. Questa lotta tra buoni e cattivi si svolgerà tra le strade di Rio de Janeiro, Repubblica Dominicana e Hong Kong. La modalità carriera prevede diversi tipi di sfide, tra cui quelle classiche dove dovremo tagliare il traguardo per primi. Oltre alla già citata modalità carriera saranno disponibili altre quattro modalità che sono: Frizione(bisognerà cambiare marcia al tempo giusto); A tempo(dovremo arrivare entro il tempo limite); Derapata(bisognerà dimostrare di essere molto abili nell’effettuare le derapate) ed infine Eliminazione (dove dovremo eliminare gli avversari a colpi di sportellate). A livello di gameplay il gioco si presenta in maniera molto semplice, l’unico accorgimento per il giocatore sarà quello di inclinare, sfruttando il sensore di movimento, il dispositivo di gioco nel verso in cui si desidera far girare l’auto ed attivare la nitro quando necessario. Sarà inoltre possibile riavvolgere di qualche secondo il tempo in maniera tale
Cavalcando il grande successo dell’omonimo film nelle sale proprio in questi giorni, esce su Apple Store il tie-in di Fast & Furious 5. Troppo spesso questa tipologia di prodotti viene realizzata per guadagnare beneficiando del successo del film in onda nelle sale. La strategia è semplice: far uscire il gioco in contemporanea con il film e sfruttare il più possibile l’evento mediatico. Gameloft ha quindi ben pensato di riprodurre questa formula anche nello store della mela morsicata, portando ai possessori di iPod, iPhone ed iPad uno delle più note saghe dedicata al mondo delle
da riposizionare l’auto nel migliore dei modi ed evitare quindi sicuri incidenti. Durante le varie competizioni non mancheranno cambiamenti di scenari ed eventuali ostacoli determinati da esplosioni o crolli improvvisi. Altro punto a favore del gioco è sicuramente il parco auto che vanta, tra le altre, auto dal calibro della Comet, Dodge Challenger 2011, Gecko, Jet T7 e molte altre che saranno disponibili solo dopo aver conseguito alcuni obiettivi. Presente infine la modalità multiplayer che consentirà sfide fino a 10 giocatori attraverso la connessione WiFi o via Bluetooth. Al costo di soli 3,99 euro Fast & Furious 5 permette di passare diverse ore in modo spensierato grazie ad un gamplay semplice e funzionale ed una grafica che propone modelli poligonali delle auto convincenti e gli otto tracciati tutti ottimamente caratterizzati.
VOTO: 8 Matteo Acitelli www.cyberludus.com
FORZA MATTEO
MATTEO ACITELLI TORNA SU RAI 2 PER LE SEMIFINALI DI SOCIAL KING! IL GIOVANE POMETINO ALLA CONQUISTA DEL WEB 2.0 Dopo il grande successo ottenuto lo scorso 12 e 13 Marzo 2011 presso gli studi RAI di Torino, Matteo Acitelli, 18enne di Torvaianica tornerà su RAI 2 il prossimo 21 e 22 Maggio alle ore 9.20. Il re dei Social Network pometino, dopo la vittoria conseguita durante le qualificazioni di Marzo, sarà infatti uno dei sei concorrenti della prima delle sei semifinali che si disputeranno sulla seconda rete RAI al fine di selezionare i migliori blogger e talenti del web italiano che si sfideranno poi nella grande finale che verrà disputata Domenica 3 Luglio prossimo. Per la prima volta un’emittente italiana trasmette un programma di questo tipo. Social King prevede infatti il diretto coinvolgi-
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mento del pubblico al gioco, sia in studio che a casa, tramite forme di partecipazione interattiva attraverso i più svariati social network della Rete, da Facebook a Twitter. Cominciate a sintonizzare i vostri televisori, l’appuntamento è su RAI 2, dove Pomezia avrà risonanza sul territorio nazionale grazie al giovanissimo Matteo. Per mandarlo avanti sarà necessario l’aiuto del pubblico: sulla pagina www.facebook.com/SocialKingRAI durante la puntata di Sabato (dalle 9.15 alle 10.00) il pubblico potrà votare i concorrenti nella sezione Note attraverso la formula del Mi Piace tipica di Facebook.