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A PAG

Dai Lettori “Quarantena e Green Pass A casa restateci voi”

Un lettore ci ha scritto la sua esperienza personale riguardo la quarantena Covid, la ricerca di un tampone e l’attesa di un certificato ufficiale per poter rientrare al lavoro: “Sequestrati a casa e bloccati da lavoro da prima di Natale, in attesa del provvedimento di fine isolamento e del nuovo green pass che non arriva. È una vergogna! Come molti sono risultato positivo prima di Natale dopodiché ho fatto tutto quello che era necessario tra tamponi di conferma, telefonate, form, mail, autovalutazioni ecc. Notti insonni per prenotare un tampone sul sistema regionale per poi farsi 80km. Dopo ben 11 giorni dal tampone positivo mi sono sottoposto a quello molecolare di verifica con esito negativo e quindi inviato subito quanto richiesto agli uffici preposti per ricevere la fine isolamento. Da allora il totale silenzio nonostante abbia mandato pure le Pec e ricompilato tutto quanto. Niente certificato di guarigione e niente riattivazione o rigenerazione del green pass. Bloccato ed escluso da tutto per un disservizio. Ora mi trovo in balia di un sistema regionale che è completamente inadatto inefficiente e inadeguato. Inutile che il Presidente Giani ogni giorno ci delizi con uscite e dirette che non risolvono un bel niente. La politica è incapace, assente e inadeguata. A livello nazionale e ancor peggio regionale. Adesso (e come me tanti colleghi e amici) mi trovo senza certificato di fine guarigione e senza green pass per lavorare e svolgere altre attività con il rischio di trovare magari un esaltato che mi sanziona, mi sospende o mi denuncia. Non è giusto. Non siamo noi inadempienti. Se non siete capaci di gestire una semplice procedura digitale come potete pensare di gestire altro? Dopo aver introdotto un lasciapassare verde (che ha discriminato tutti vaccinati e non vaccinati) se non siete capaci di riattivarlo o generarlo stateci voi a casa. Stateci voi a casa senza stipendio e senza lavoro perché siete forse incapaci e inadeguati.

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Lettera firmata

Dai Lettori “Grazie San Piero per averci montato le cassette delle poste all’esterno”

Una nostra lettrice, Sandra G., ha inviato una nota di ringraziamento che pubblichiamo: “Sono una postina che lavora nel Mugello e vi scrivo per ringraziare pubblicamente tutti gli abitanti di San Piero a Sieve. Li voglio ringraziare per avere installato ciascuno la propria cassetta postale all’esterno dell’abitazione; sembra cosa da poco ma facilita enormemente il lavoro di noi portalettere. Grazie a tutte/i, con un abbraccio ed i migliori auguri di un felice anno nuovo!!”.

I bambini si divertono sulla neve che è caduta copiosa sull’Alto Mugello nello scorso fine settimana. E dal ristorante Passo del Giogo ci inviano alcune foto di bambini che si divertono sulla neve. Ringraziamo per averci inviato le testimonianze della gioia dei bambini.

Dai Lettori Al Passo del Giogo, i bambini si divertono sulla neve

Dai Lettori A Luco senza la posta e con le strade bucate

“Al giornale Il Galletto. Sono il solito paesano di Luco e questa volta ho qualcosa da dire sui disservizi che mi sono capitati proprio in questi giorni. Da 50 giorni nella mia cassetta delle lettere non arriva niente; né una bolletta, né un avviso, né una rivista o una reclame o un foglio di qualunque tipo. Meno male che le mie bollette le ho messe tutte in banca, sennò quante more avrei dovuto pagare? Non so di chi è la colpa, ma è una vergogna ritrovarsi in questa situazione. Anche il Comune di Borgo ha le sue colpe perché prima della fine dell’anno (come sempre) doveva mandare la bolletta delle luci del cimitero, ma evidentemente qualcosa non ha funzionato. Allora mia figlia si è recata in comune all’Ufficio tributi giovedì 30 dicembre di pomeriggio per farsi ristampare la bolletta e con questa mia figlia si è recata alle poste di Borgo per pagarla. Sono cose che non dovrebbero succedere. Vorrei parlare anche della strada Luco – Borgo via Corte. Non so se è comunale o provinciale, ma con tutte quelle buche è una vergogna viaggiare in quelle condizioni. Si rovinano le macchine, i motorini e le biciclette e nessuno fa niente anche se è pericoloso. Eppure le tasse le paghiamo come tutti gli altri cittadini. Spero che qualcuno si ravveda e metta mano a questi inconvenienti. Ora vi lascio perché ne ho dette anche troppe. Vostro Enrico Bellini, ex portalettere”.

Dai Lettori Un annuncio insolito. Cerco giovane chi mi aiuti a conoscere internet e telefoni

“Carlo Forasassi”. Il ‘Forca’. Perché viene soprannominato così? “Ancora in tanti me lo domandano: è l’acronimo del mio nome”. Un incontro del tutto casuale, il signor Carlo era venuto in redazione per lasciare un annuncio. Abbiamo dato uno sguardo a quello che voleva pubblicare e..abbiamo chiesto un’intervista. Sì perché il signor Carlo, un uomo adulto e molto conosciuto da queste parti (abita a San Piero, è stato maestro ‘delle elementari’ ed ha ricoperto il ruolo di direttore delle Poste di Borgo San Lorenzo), avrebbe bisogno di un aiuto, ovviamente retribuito: “Cerco un giovane che mi aiuti a conoscere l’uso di internet e del cellulare. Le tecniche informatiche, vorrei leggere su internet e mandare mail in modo indipendente. Non so come si usa internet sul cellulare. Spero che qualcuno mi possa aiutare, oggi sono solo e non ho la fortuna di avere figli o nipoti per casa. WhatsApp? Non so cosa sia. Cosa faccio durante il giorno? Leggo, mi sto appassionando alle letture di Dante. Poi però vado al computer (ha un pc portatile) ma non lo so usare bene. E come me ce ne sono tanti”.

Filippo Ciampolillo

Dai Lettori Un’ex maestra dell’asilo: “Le mie colleghe encomiabili a gestire questa realtà”

“Care colleghe, oramai per me ex. Vi sono vicina e non conosco il vostro volto, non so neppure i vostri nomi. Sono un’amica sconosciuta ma che vi vuole essere accanto, per darvi con queste parole la forza di andare avanti, per combattere in questo momento difficile, in pochi pensano a voi e a quello che fate per i tanti bambini che dovete accudire, far giocare, insegnare l’aspetto umano della scuola. Non dovete lasciarvi andare, dovete lottare, con la vostra forza interiore che vi ha permesso di diventare maestre della scuola d’infanzia, la prima parte formativa di un bambino passa da voi. Vi sono accanto con tutto il mio pensiero e tutto il mio amore verso una professione a cui ho dedicato tempo, forza, passione e sacrificio per oltre 40 anni”. Una signora ci ha inviato una mail in redazione. È un’ex maestra della scuola d’infanzia nel Mugello, è in pensione da qualche anno. Leggendo quanto ci ha inviato, ha la capacità di toccare il cuore e ora che è riempito da un po’ di preoccupazione, si è messa al computer e ha cominciato a scrivere, a noi, e la ringraziamo. I suoi nipotini frequentano un plesso nel nostro territorio, preferisce non farne parola. La signora ha continuato a scrivere, riuscendo a trattare in un modo semplice le emozioni più complesse e a descrivere, senza traccia di odio, il suo pensiero rivolto alle ex colleghe: “L’educazione e l’insegnamento non si fermi. Loro sono encomiabili nel gestire questa situazione, nessuno pensa a loro e ai rischi che corrono: all’asilo non ci sono protezioni e distanziamento, molte famiglie non mandano i figli a scuola perché non sanno come organizzarsi con il ritiro anticipato o se si incappa in una positività. Al posto delle mie ex colleghe non so se ce l’avrei fatta, nonostante i miei anni di insegnamento. La curva epidemiologica è strana, sembra che il picco non si sia ancora raggiunto, il personale scolastico manca perché sono in quarantena o positivi, ma non sarebbe stato più semplice rimanere chiusi fino all’inizio di febbraio? Recuperando queste settimane più in là, ovviamente. Si parla bene quando si dice che la scuola deve rimanere aperta ma qualcuno predisponga il tutto in maniera tale da funzionare. La faccia alla fine ce la mettono loro, le maestre della scuola d’infanzia, che si confrontano con i genitori e più di stare attente come sono state fino ad ora, cosa devono fare? Il loro grado di scuola è preoccupante, speriamo bene per loro. E per i nostri bambini o nipotini. Lettera firmata”.

F. C.

RICORDI

Fratres Firenzuola: “Continueremo l’opera di Ballerini”

Marino Ballerini è stato contemporaneamente Governatore della Fraternita Misericordia di Firenzuola che presidente del Gruppo Fratres. E proprio il Gruppo Fratres di Firenzuola ha inviato un messaggio di ricordo per Ballerini, da poco scomparso, riportando anche un’importante promessa: “Il giorno 6 gennaio 2022 è scomparso Marino Ballerini. Tra le numerose attività meritorie di cui si è occupato nella sua vita, vogliamo ricordare che è stato anche uno dei fondatori del Gruppo Donatori di Sangue Fratres di Firenzuola, che ha guidato dalla sua costituzione nel lontano 1966 fino a pochi anni fa. È stata una guida infaticabile e l’impegno da lui profuso per promuovere la donazione del sangue nel nostro paese, tra l’altro ottenendo ottimi risultati, gli è sempre stato riconosciuto a tutti i livelli dell’associazione Fratres. Ci impegniamo a continuare la sua opera e lo salutiamo con affetto con queste parole: “Non puoi dire di avere vissuto veramente se non hai fatto qualcosa per qualcuno che non potrà mai ripagarti”. Gruppo Fratres Firenzuola”.

Il pensiero di Bene Comune di Firenzuola a Marino Ballerini

Filippo Giordano Allkurti della Lista Civica Bene Comune di Firenzuola ha inviato un messaggio di ricordo: “Il nostro gruppo si stringe introno ai familiari, ai cari, alla Misericordia di Firenzuola, al Gruppo Fratres ed a tutta la cittadinanza per la scomparsa di Marino Ballerini. Ha rappresentato parte della storia della nostra comunità e un vivido esempio di dedizione e servizio alla comunità”.

Per i tuoi auguri o i tuoi ricordi invia testo e foto a galletto@newnet.it

Cara Anna

sei stata per noi una persona importantissima e ti abbiamo voluto bene. La tua scomparsa ci riempie di tristezza ma ti ricorderemo sempre con tanto affetto. Ci uniamo alla tua famiglia in questo momento di dolore.

Famiglia Marzi e lo staff del Monsignor della Casa Country Resort

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