NO. 0 I'GIORNALINO

Page 1


Lo statuto de “i’ Giornalino” nasce dall’esigenza di mettere in chiaro alcune regole fondamentali da seguire nel nostro lavoro. Il compito principale resta per i redattori e i collaboratori quello di scrivere articoli sempre migliori per cercare di conciliare al meglio estro e stile. Questa è la prima versione dello statuto del giornalino.

Statuto 1. La redazione è l’organo costitutivo del giornalino degli studenti. 2. Tutti gli studenti dell’Istituto possono entrare a far parte della redazione. 2.1 Chi vuole entrare a far parte della redazione è considerato automaticamente membro di tale organo dopo aver partecipato attivamente alle mansioni della stessa (cfr 3) e non appena il numero del giornalino al quale ha lavorato esce. 3. La redazione svolge le seguenti mansioni: 3.1 Raccolta, stesura, trascrizione, impaginazione e pubblicazione del materiale da inserire nel giornalino. 3.2 La redazione entro il primo mese dall’inizio della scuola si riunisce stabilisce a maggioranza la programmazione annuale del lavoro, di cui è coordinatore e responsabile il direttore. 3.3 La redazione è tenuta a riunirsi almeno una volta a settimana previa decisione, a maggioranza, del giorno e dell’orario. 3.4 Ogni redattore è tenuto a contribuire con almeno uno scritto di ogni genere ad ogni numero del giornalino in uscita. 3.5 Il numero massimo della quantità di scritto consegnato da un redattore e pubblicabile su di un singolo numero è di 4 pagine totali, ripartibili in un massimo di 3 articoli. 3.6 La redazione decide, a rotazione, per ogni evento, quale membro dovrà recarsi al tale per scrivere un resoconto e scattare fotografie. 4. Tutti i membri della redazione sono tenuti a rispettare le condizioni sopra indicate, pena l’espulsione. Vi si può comunque rientrare rispettando le condizioni indicate. 4.1 Ogni redattore può fare un massimo di tre assenze in un anno alle riunioni redazionali. 4.2 Qualora questo numero venga superato il redattore viene espulso senza possibilità di rientrare immediatamente ma l’anno successivo. 5. Tutti gli studenti possono collaborare alla pubblicazione del giornalino proponendo il materiale elaborato a un qualunque membro della redazione. 6. Il direttore del giornalino degli studenti è il coordinatore delle attività del giornalino e dei social network dello stesso, il quale fa capo direttamente all’insegnante referente del progetto. 7. Chiunque fra i redattori si può candidare come direttore, purché abbia fatto parte della redazione per almeno un anno intero. 7.1 Nel caso in cui non siano disponibili candidati con questa esperienza è possibile eleggere un direttore che ne sia privo. 8 Il direttore è eletto a maggioranza tra i candidati. 9. Gli elettori del direttore sono i membri della redazione. 10. I candidati non eletti sono nell’ordine stabilito dal numero di voti ottenuti vice direttore. 11 Il direttore svolge le seguenti mansioni: 11.1 Convocazione della redazione (cfr 3.3 3.4). 11.2 Coordinamento delle attività della redazione (cfr 3.1 3.2). 11.3 Potere rappresentativo dell’intera redazione. 12. Il direttore rimane in carica per l’intero anno scolastico 13. Il direttore può essere destituito dal suo incarico previa votazione a maggioranza. 14 Nel caso in cui il capo redattore non porti a termine il suo mandato di un anno, il suo successore sarà eletto a maggioranza secondo gli articoli 7, 8, 9. 14. 1 L’elezione suppletiva del direttore non comporta alcuna elezione suppletiva per la carica di vice capo direttore. 14.2 Nel caso in cui il vice direttore non porti a termine il suo mandato il suo successore sarà eletto a maggioranza tra candidati membri della redazione. 15. Il vice direttore è tenuto a fare le veci del capo redattore (es. convocare e presiedere le riunioni di redazione) nel caso in cui quest’ultimo sia temporaneamente assente. 16. Il vice direttore condivide con il capo redattore incarichi di supervisione e rappresentanza. 17. Eventuali modifiche dello Statuto devono essere approvate a maggioranza in redazione. 18. Le modifiche dello Statuto non sono retroattive. 19. Gli articoli scritti da esterni all’Istituto devono passare al vaglio della redazione che si riserva il diritto di pubblicarli o meno.


LA redazione GIULIA PROVVEDI

BERNADETTE SILVA

Spinta da un’irrefrenabile curiosità sono da sempre appassionata di luoghi, culture, persone. La filosofia che mi anima? Sapere aude!

Sono un’artista che vuole cambiare il mondo con creatività.

ELISA CIABATTI

ALICE ORETI

Regista di elaborati film mentali, convivo con l’ansia, la buona musica, l’arte dell’Ottocento, pagine piene di inchiostro e forse troppi caffè.

Poetessa, scrittrice, cantante, attrice, musicista... fallita. Se esiste un’arte, io l’ ho provata e uccisa. Ma tentar non nuoce!

SOFIA DEL CHERICO

ALESSIA ORETI

Non posso vivere senza libri, dolci, musica e animali. Stramba dalla nascita e fiera di esserlo.

Scrittrice a tempo perso di storie horror che nessuno leggerà mai. Amante della musica che spaventa le madri. Vesto di nero perché snellisce.

DIANA GASTALDI

RAFAEL TUKA

Direttrice

Vicedirettrice

Redattrice

Redattrice

Ciao, sono Diana, ho 15 anni e frequento la II A del classico. Nel mio tempo libero mi diletto a percorrere le strade di campagna in moto e ne approfitto per fare qualche scatto.

Grafico

GIOVANNI BERTONE Grafico

Redattrice

Redattrice

Social Media Manager e Redattore The problem of being faster than light is that you can only live in darkness.

MATILDE MAZZOTTA

MILENA FOCARETO

1,52 cm (e 7, scarsi) di paranoie, sarcasmo, caffeina, miopia e colori troppo vivaci. Portata a procrastinare, per vocazione, e stacanovista… Per disperazione.

Mi piace la musica, disegno tanto e ho interessi che spaziano molto tra loro.

Redattrice

Fotografo


Questi ultimi fungeranno da tramite per comunicarci il numero di richieste; gli stessi saranno incaricati di raccogliere i soldi e consegnarli a noi. Questo è l’unico modo per prenotare le borracce.

di Alice Oreti Forse negli ultimi giorni avrete sentito parlare di Greenschool, o di un fantomatico progetto sulla realizzazione di borracce del nostro istituto. È tutto vero! Ho dunque deciso di intervistare gli ideatori per darvi qualche informazione in più. Ciao, presentatevi in breve! Siamo tre ragazzi di quinta, liceo artistico ad indirizzo multimediale: Naima Camilotto, Alessandro Arese ed Andrei Obinu. In cosa consiste il progetto al quale state lavorando? Il nostro progetto sostanzialmente mira alla riduzione dell’utilizzo, ma soprattutto lo spreco di plastica. All’interno della nostra scuola il maggior consumo di plastica deriva dall’acquisto di bottigliette d’acqua alle macchinette. Quindi come fare per eliminare questo uso ingente di plastica? Sostituire le bottigliette con delle borracce, che abbiamo deciso di progettare e realizzare.

Il vostro contatto per maggiori informazioni? Potete (anzi dovete!) seguirci sul nostro profilo Instagram @greenschoolfirenze e contattarci tranquillamente. Risponderemo a tutti quanti come già stiamo facendo. Sulla pagina arriveranno inoltre tutti quanti gli aggiornamenti anche su come ci organizzeremo per raccogliere i soldi e altre informazioni. Cosa vorreste aggiungere? Contiamo ovviamente su ogni singolo studente per la realizzazione del progetto. Facciamoci sentire anche con le altre scuole, soprattutto perché un’iniziativa come questa può dare un grande spunto pure agli altri istituti. Ricordiamo comunque che questo progetto non nasce per un’esigenza pubblicitaria e per mettere la scuola in buona luce, ma ha come principale scopo la salvaguardia del pianeta e l’ambiente. In conclusione, facciamo un appello a tutti gli studenti del nostro Istituto, invitandovi ad aderire a questa meravigliosa idea di Naima, Alessandro e Andrei, non per noi, ma per il nostro pianeta.

Da chi è partita questa idea? L’idea è partita da Naima, che contattando me (Alessandro, ndr) e Andrei ha deciso di chiederci aiuto per realizzare questo progetto. Ma come saranno queste borracce? Le borracce saranno in alluminio. La bottiglietta è di colore bianco sul corpo della quale, al centro, c’è il logo della nostra scuola con accanto il nome “Liceo Alberti-Dante”. La capienza della borraccia sarà di 750 ml. Entro quanto saranno pronte? Per tutta la durata di ottobre cercheremo di spargere la voce ed informarvi sul progetto, per poi cercare di avere tutte le borracce pronte entro la prima metà di novembre. Come possiamo prenotarle? Abbiamo già iniziato a girare per le classi mettendovi al corrente del progetto, raccogliendo numeri di telefono dei rappresentanti di classe o di referenti.

750 ml

Alluminio

5 euro


ATTUALITÀ

Voto a 16 anni: troppa responsabilità? di Elisa Ciabatti

Tra una popolazione con un’età media di 45 anni e una gioventù sempre più spesso inascoltata, l’Italia propone ai giovani un nuovo modo per farsi sentire: votare. Enrico Letta, ex Presidente del Consiglio, ha da poco rilanciato l’idea dell’ex segretario del Partito Democratico Walter Veltroni, di abbassare l’età del voto da 18 a 16 anni. Pur avendo riscosso il consenso di quasi tutti i partiti e i leader politici, quali ad esempio il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il Ministro degli Esteri Luigi di Maio e il Segretario del PD Nicola Zingaretti, la proposta sta subendo grandi critiche. Gli oppositori più accaniti infatti, appoggiati dalle tesi del grande filosofo greco Platone riportate ne “La Repubblica”, credono che i giovani siano troppo immaturi, impulsivi, disinformati e soprattutto disinteressati alla politica per compiere una scelta così carica di responsabilità. Quindi sostengono che la presenza dei sedicenni nei seggi elettorali crei soltanto un risultato disastroso. C’è da dire inoltre, che tra i primi oppositori paiono esserci i giovani stessi. Infatti, come appare dal risultato di un sondaggio della community di ScuolaZoo, il 75% dei ragazzi non si sente abbastanza consapevole ed informato per fare “la scelta giusta”. I giovani sostengono che, non potendo parlare di attualità, l’istituzione scolastica non li avvicini abbastanza alla politica da renderli capaci di votare consapevolmente. Dall’altra parte, però, i promotori della proposta, portando come esempio Paesi in cui il voto ai sedicenni ha riscosso successo (Austria, Grecia, Malta, Argentina, Brasile, Cuba…), sostengono che l’abbassamento dell’età del voto crei negli adolescenti una sorta di obbligo morale all’informazione. Inoltre la nuova generazione ha già dimostrato di interessarsi al proprio futuro e di impegnarsi per esso; basti solo pensare alle recenti manifestazioni per l’ambiente. Dice Letta in un’intervista a La Repubblica: “E’ un modo per dire a quei giovani che abbiamo fotografato nelle piazze: vi prendiamo sul serio.” Ma indipendentemente da sostenitori, oppositori, partiti politici e non, noi ci sentiamo davvero pronti a prendere, concretamente, in mano il nostro futuro? Quel 4% della popolazione che ha tra i 16 e 18 anni si farà sentire se gli verrà concesso? Ed infine, sono poi così tanti quei 2 anni che ci rendono incapaci a 16 anni di essere adatti al voto come lo sono i diciottenni? ESPERIENZA IN PRIMA PERSONA Bernadette Silva, il grafico del nostro giornalino, ha vissuto in prima persona l’esperienza di votarea 16 anni. La mia votazione risale al 2015, quando ancora non avevo lasciato il mio paese natale, Ipatinga, nell’entroterra brasiliano. In Brasile, infatti i cittadini da sedici anni in poi sono chiamati a votare quando si verificano le elezioni. Mi ricordo che molti sedicenni si presentarono a votare, me compresa, alle urne, questo a denotare un notevole interesse tra giovanissimi sedicenni per la politica. Quanto questo interesse sia ben documentato? Su ciò ho le mie riserve. Personalmente, ho cercato di documentarmi nel migliore dei modi, per adempiere all’obbligo di “buona cittadina”, ma non ritengo che a sedici anni un ragazzo riesca avere una visione sufficientemente completa della situazione politica del paese, è difficile che gli interessi di un sedicenne coincidano con la politica. Bernadette Silva


ESTRATTO di Cassiel

Questo è un estratto da un tema scolastico svolto quasi un anno fa, che ho successivamente riscritto sul mio diario. Accompagnandolo con un disegno realizzato da me in acquerello. Quando scrissi il tema, avevo appena finito di leggere Paradise Lost di John Milton, e avevo in testa una marea di opinioni personali riguardanti i vari pensieri religiosi. Ho quindi finito per volerne mettere su carta qualcuno.

Della discesa nel Caos ricordo ben poco; Un vuoto assoluto, più grande di noi. Aria gelida come mille lame di Diamante e tremendi dolori sui nostri corpi angelici. Atterrammo su una montagna arida, con sole rocce ad accoglierci, era notte, e le stelle brillavano violentemente in cielo sull’altro delle nostre teste, dove un tempo sedevamo noi, anime beate. Non tutti cercavamo vendetta, alcuni, desideravano solo una vita libera dalle restrizioni create del Padre. Altri, forse per paura, volevano risalire al cielo, chiedendo il perdono. E in mezzo a loro, anime perdute, noi rivoluzionari, bramavamo il sangue del loro Dio. Cadendo capii molte cose, la prima: Che nostro padre, dall’alto del suo piedistallo, non aveva mai vissuto fuori dal peccato.


Lucca Comics 2019

di Diana Gastaldi

Fonte: Bed&Breakfast Lucca Fora

Dal 30 ottobre al 3 novembre 2019 dentro il fantasmagorico scenario delle mura di Lucca approdano i migliori editori di fumetti e di gioco da tavolo, i creatori di videogames, le firme cinematografiche e la narrativa di fantasia per presentare a un pubblico di appassionati tutte le novità in uscita nei negozi, in libreria, nel piccolo e grande schermo. L’apprezzatissimo appuntamento di Lucca Comics & Games è ormai giunto alla 53esima edizione e quest’anno il leitmotiv gira intorno al “Becoming Human”, ossia la fantasia, il sogno, l’essere, il restare umani: questo articolato lavoro fantastico rappresenta al meglio l’essere umano, cogliendone tutte le sfaccettature; l’ immensa community di estimatori ha modo di trovarsi e confrontarsi, incontrando gli autori e gli addetti ai lavori, trasformando così la propria passione da virtuale a reale, da momento onirico a realtà. Molto noti sono le parate, i giochi collettivi simultanei dove i personaggi, eroi di fumetti, cartoni animati, graphic novel, prendono vita e animano le strade della città. In questa edizione si punta in alto, la marca automobilistica Ferrari ha infatti deciso di celebrare i suoi 90 anni di scuderia Ferrari in un lussuosissimo padiglione in cui è allestita una esposizione delle Cover Art del Campionato di formula Uno 2019, inoltre si può guidare virtualmente i bolidi del cavallino in un simulatore. Anche la Hasbro non ha badato a spese offrendo al pubblico una piccola anteprima dei nuovi articoli inerenti ai mondi di Star wars e Marvel. Nello stand targato Netflix viene organizzato un padiglione esperienziale dedicato agli amanti della serie tv “La casa di carta”. Infine nell’area dedicata all’azienda di e-commerce Amazon gli spettatori potranno osservare ed interagire con le novità del mondo Amazon. Una parte dello stand sarà dedicato al programma Prime Student, un’offerta riservata agli studenti universitari, che consente di utilizzare Amazon prime a metà prezzo. E poi migliaia le sessioni di gioco in programma. Merchandising a volontà. Partecipa, inoltre per la prima volta il Salone del Libro di Torino. Tra gli ospiti d’onore: Hirohiko Araki, creatore dei personaggi di Jojo; Alex Alice, Le Troisième Testament e Siegfried; Mat Brinkman,scrittore Multiforce e Teratoid Heights; Shuehiro Maro, autore de Il Bruco e molti altri. Quest’anno viene celebrato Paperino con un francobollo commemorativo per i suoi 85 anni e poi moltissime altre celebrità come ad esempio i Peanuts, i Pokemon, Mario & Sonic, CyberPunk 2077, Dungeons & Dragons... Non resta che andarci! Comodo da raggiungere in treno, oppure in autobus, ottima la formula con il biglietto d’ingresso alla kermesse, o anche in macchina, per cui è possibile prenotare in anticipo un posto in uno dei diversi parcheggi disponibili.


OH FOTOGRAFIA, FOTOGRAFIA

Tra digitale e analogica di Mattia De Nardis

L’altro giorno mi sono trovato a provare un banco ottico, uno di quelli che usavano i primi fotografi, che mettevano la testa sotto il tessuto nero e mi sono posto una domanda: La qualità, l’immediatezza del risultato e la facilità d’intervento in post produzione del nuovo mezzo digitale hanno oramai reso superata la vecchia pellicola? La mia risposta è stata ovvia: quando si lavora il workflow digitale è sicuramente più efficace, pratico, ha la migliore qualità e quindi è la soluzione ideale. Ma quando pratichiamo la fotografia per diletto artistico, ci appassiona il processo creativo e siamo artisti visuali: la fotografia analogica permette di esprimere la propria creatività con un processo artigianale, unico ed irripetibile che spesso coinvolge tutti i sensi, in questo caso la fotografia analogica è il prodotto ideale. E per chi non se la può permettere? Parleremo di soluzioni a questo amaro problema in un prossimo articolo...

Lo sapevi che... Il primo ad usare la camera oscura in fotografia fu il francese Niépce.

Il termine “fotografia” deriva dal greco luce (φῶς) e grafia (γραφή)


DIARIO DI SOPRAVVIVENZA PER IL LICEO

Il primo giorno di scuola: cosa non fare. di Alessia Oreti

Sopravvivere al liceo non è un’impresa colossale, sarebbe però il caso cominciare con le giuste accortezze. Suona la sveglia. Panico. Vorrei dormire ancora. Già, come se davvero avessi chiuso occhio stanotte. Sono già le 4:20, mi alzo perché non credo che avrò tempo sufficiente per vestirmi e uscire di casa (normalmente impiego meno di dieci minuti). Le mie occhiaie arrivano letteralmente fin sotto al mento, mi guardo allo specchio e mi chiedo se non sto fissando l’immagine del mio fantasma e se il mio corpo, anche morto, abbia paura di arrivare in ritardo il primo giorno di scuola. In seguito capisco che no, non sono morta, faccio solo schifo come ogni altro giorno della settimana. Mi spalmo venti chili di correttore e fondotinta sui solchi neri che mi trovo intorno agli occhi e prego Dio affinché compia un miracolo e mi lasci assomigliare almeno oggi a Emily Ratajkowski. Non vedendo accadere niente torno in camera e mi provo quattro diverse combinazioni di vestiti accuratamente scelti tre mesi prima e che, probabilmente, coi chili presi ad agosto, non mi entreranno più. Total black, Hippie Style, Tutina Adidas tattica o camicia da boscaiolo del nonno Gino? Opto per un mix dei quattro stili, giusto per far capire alla mia nuova classe che seguo la moda, ma non troppo, che ho uno spirito un po’ oscuro e che ovviamente amo mio nonno e la natura! Sicuramente penseranno questo di me, non certo che abbia fatto a botte con l’armadio e abbia vinto lui. Oh no, sono già le 7:00! Devo uscire di casa anche se entro alle 9:00. Non si sa mai, il treno potrebbe fare ritardo, o il ritardo è solo nella mia testa? Recupero il mio zaino (ovviamente Eastpak, inutile dirlo, perché non sia mai che eviti di omologarmi alla massa) e mando un gemito per il colpo della strega dovuto ai libri. Non sapendo l’orario li ho portati tutti. Sicuramente farò bella figura coi professori! Fuori piove. Non ho l’ombrello. Dannato cambiamento climatico, Greta Thunberg aveva ragione! Mi incammino ugualmente verso la stazione non curandomi del trucco che si scioglie lungo le mie guance. Arrivata in stazione mi dirigo verso il binario del treno e, rapita da quel via vai di persone e ragazzi anche più agitati di me, mi dimentico di fare il biglietto. Mi siedo sul sedile vicino al bagno, unico rimasto libero in tutto il treno: perfetto. Cerco le mie auricolari ma, ancora una volta... panico: non le trovo! Caspita, devono essere rimaste nella tasca dei jeans neri che ho messo in lavatrice. Ok, forse la giornata non è iniziata bene, ma sono positiva e sono sicura che migliorerà. Mentre sono assorta nei miei pensieri un controllore compare al mio fianco e mi chiede il biglietto in modo vagamente spazientito. Mia madre non sarà affatto felice di questi cinquantacinque euro di multa. In treno c’è fresco e il sedile è morbido e comodo, così comodo che due minuti dopo sprofondo in un sonno beato, russando a bocca aperta, con quel delizioso filo di bava che cola dal labbro inferiore. Mi sveglio quaranta minuti dopo scoprendo di aver perso la fermata. Sono le 8:10. Cerco di pensare positivo, posso comunque arrivare a scuola puntuale. Guardo il tabellone dei treni e quello che dovrei prendere ha venti minuti di ritardo. Ore 9:10. Corro su per le scale (quattro rampe!!) cercando la classe, busso e, annaspando, scopro che la lezione è già iniziata. La classe è piena, vedo una ventina di volti nuovi che mi fissano. Mi sono fatta riconoscere, ottimo. È rimasto solo un posto a sedere, in prima fila, davanti alla cattedra. Sorrido e mi siedo. Sarà un bell’anno, ne sono sicura.


L’Angolo del Poeta “La poesia è quando un’emozione ha trovato il suo pensiero e il pensiero ha trovato le parole.”

“Compito di matematica della Prof.ssa Viviani” Spande le carte morbide Sul marmoreo scanno, Venti le pagine, roride D’insufficenza il rosso aspetto Giaccion le verifiche, col tristo Voto rivolto al ciel. Inizia il compianto: unanime S’innalza una preghiera: Calata in su la gelida Penna una man leggera, Sul registro cerulo Stende l’estremo tre.

Robert Lee Frost

“Eterno conflitto” Eterno conflitto Teneri baci o indisponenti parole? E mi intrecci i capelli mentre molesti i miei pensieri. Aspetteremo Aprile e fioriremo insieme, intanto ti offro la mia rosea adolescenza. Prenditene cura, tornerò a prenderla. Hygge

Galerio Massimo Pelagico

Cercasi dialoghi di sguardi, parole più non dissetano. Son gli occhi, i tocchi, baci di persone e non ricordi, di cui L’eco dell’anima domanda Gaia Taddei

“Elogio alla commedia” Oh commedia! Con i tuoi versi, gesti Irrazionali e grotteschi, scenette Improvvisate capovolgi e pesti Allegramente le mie sicurezze. Spensierato il suo sorriso sorvola Gli umani drammi e le loro tragedie. Spensierato il suo sorriso gli immola: Sofferenza non la viola, allegria! La leggerezza guida il suo passo: Scandaglia tutte le nostre emozioni Ma al riso leggero lascia il passo. Ogni tua condanna è ingiusta, commedia! Tu ci rendi vivibile ogni giorno: Saranno i comici a salvare il mondo. F.C.


Giaccio inerte come quando come pioggia fredda mi bucavi la pelle precipitandomi addosso. Come quando Amore, coi suoi mille tormenti, oscurava la mia luna tra le nubi. Ed è passata la notte e le nuvole con lei. Ora il sole mi abbaglia, ma sento il freddo della tua ombra sulla superficie del mio essere. E martelli e rompi e percuoti le mie membra stanche con la tua presenza funesta e flebile. Non ci sei. Non ci sei mentre il giorno incombe su di me e mi spoglia delle mie riflessioni. Non ci sei quando cerco il tuo volto nella sabbia come si cerca qualcosa di ormai perduto per sempre. Non ci sei e forse è questo che mi fa cadere pesante la testa. Semplice, cessi di apparire. E mi strappi la carne di dosso, pezzi di me che vorticano in un turbine eterno. Cesso di esistere, ancora avvolta dalle tue ceneri. Volevamo essere fenici e non lo saremo mai. Alice Oreti

“Strade senza sfondo” Lasciami sul filo di una strada senza sfondo e mentre stai in silenzio, andandotene, urlami le tue paure e ti prometto che le custodirò come ho custodito i miei sentimenti per te. E sarò ciò di cui hai bisogno: amore per le notti sole, sogni per quelle buie e lividi per le avventure. Hygge

“Follia di un girasole” E muori adesso, mio caro girasole, bruciato dal tuo più grande amore Tu che immeritate lodi hai regalato, bramoso dell’impossibile, adesso ti stendi, muto, rinnegando la tua follia. Hygge


RECENSENDO...

In questa rubrica saranno recensiti libri, film, spettacoli teatarli, CD...

TITOLO ORIGINALE: El Juego del Ángel (Il Gioco dell’Angelo) AUTORE: Carlos Ruiz Zafón È uno scrittore spagnolo, nato nel 1964. Ha iniziato la sua carriera nel 1993 pubblicando una serie di libri per ragazzi, “La trilogia della Nebbia”. Nel 2001 pubblica “L’Ombra del Vento”, primo libro della saga del Cimitero dei Libri Dimenticati. Con questa sua pubblicazione Zafón vende 8 milioni di copie e ottiene diversi premi, tra cui il Premio Barry per il migliore romanzo d’esordio. Nel 2008 pubblica “Il Gioco dell’Angelo” che ottiene un successo simile alla precedente pubblicazione. A completare la saga Carlos scrive nel 2011 “Il Prigioniero del Cielo” e nel 2016 “Il Labirinto degli Spiriti”. CASA EDITRICE: Mondadori COLLANA: Oscar Bestsellers ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2008 GENERE: thriller PERSONAGGI PRINCIPALI: David Martin TRAMA:

Rimasto orfano da entrambi i genitori, il giovane David Martin sogna di diventare uno scrittore di successo. La cupa Barcellona degli anni ‘20 non sembra prospettare niente per un ragazzo solo e abbandonato a se stesso, senza una figura che possa reindirizzarlo. Fino a che Pedro Vidal, magnate barcellonese, riesce a trovargli un posto di lavoro in un giornale locale, per il quale inizia a scrivere sotto lo pseudonimo di Ignatius B. Samson. Avviato al mondo della scrittura, si chiude in una tetra dimora nel centro di Barcellona e inizia a scrivere l’opera che finalmente potrà avere il suo vero nome in copertina. Recluso nel suo nascondiglio il ragazzo trascura la sua salute e i suoi rapporti sociali fino ad ammalarsi. Riesce nonostante tutto a pubblicare la sua opera, ma non ottiene i risultati sperati e il suo libro viene bocciato dalla critica. David accetta allora di scrivere un libro per un editore francese, Andreas Corelli, che con la sua identità enigmatica e quasi paranormale lo trascinerà nelle tenebre di una sinistra Barcellona e nella follia più pura. COMMENTO: Facente parte della saga del Cimitero dei Libri Dimenticati, Il Gioco dell’Angelo è un romanzo difficile da classificare. Al suo interno è facile spaziare: cominciando da temi amorosi per finire su scene cupe e vagamente horror. Nonostante la varietà di argomenti trattati al suo interno, il libro, sin dalla prima riga, ha la capacità di ipnotizzare il lettore con le sue descrizioni dettagliate, ma non troppo invasive. Individuiamo due protagonisti essenziali: il nostro scrittore maledetto, David Martin, personaggio che tornerà in seguito nella saga del Cimitero dei Libri Dimenticati, e Barcellona, che assume un ruolo principale, personificato, e pare avere una propria anima e ragione. È un romanzo molto attuale, che avvicina i lettori alla scrittura in generale, parlando dei libri con la stessa passione che un poeta della Lirica Provenzale usa nel parlare della propria amata: “Benvenuta al Cimitero dei Libri dimenticati, Isabella.” […] “Questo posto è un mistero. Un santuario. Ogni libro, ogni volume che vedi, ha un’anima. L’anima di chi l’ha scritto e di quelli che l’hanno letto e vissuto e sognato. Ogni volta che un libro cambia di mano, ogni volta che qualcuno fa scorrere lo sguardo sulle sue pagine, il suo spirito cresce e si rafforza. In questo posto i libri che nessuno più ricorda, i libri che si sono perduti nel tempo, vivono per sempre, in attesa di arrivare tra le mani di un nuovo lettore, di un nuovo spirito...” . Zafón ci invita a non dare mai per scontata l’immortalità di un volume, ci spiega quanto sia importante conservare le memorie degli scrittori e ci parla forse del suo rapporto con la scrittura, o del rapporto generale degli scrittori verso le proprie creazioni, i propri “figli”. “Per tutta la vita avevo sentito che le pagine che lasciavo al mio passaggio erano parte di me.


La gente normale mette al mondo dei figli; noi romanzieri dei libri. Siamo condannati a metterci la vita, anche se quasi mai ce ne sono grati. Siamo condannati a morire nelle loro pagine e a volte perfino a lasciare che siano loro a toglierci la vita.” Individuiamo nel romanzo anche una costante lotta fra contrari: tra bene e male, ragione e sentimento, follia e sanità, che sono la linea guida dell’intero libro. La solitudine e il senso di sconforto sono due ulteriori temi principali del romanzo, che fanno assumere al libro una nota più cupa e dolente. Nel complesso il romanzo di Carlos Ruiz Zafón ha la capacità di trasportare il lettore in un altro universo e ci insegna che “Chiunque aspiri a conservare il senno ha bisogno di un posto nel mondo in cui possa e voglia perdersi. Questo posto, l’ultimo rifugio, è una dependance dell’anima, in cui, quando il mondo naufraga nella sua assurda commedia, ci si può sempre rinchiudere perdendo la chiave.” e Il Gioco dell’Angelo potrebbe essere la dependance dell’anima di qualcuno di noi. VOTO: 5/5 Alessia Oreti

TITOLO ORIGINALE: Get out REGIA: Jordan Peele ANNO: 2017 PAESE: USA ATTORI PRINCIPALI: Daniel Kaluuya, Allison Williams, Bradley Withford, Caleb Landry Jones GENERE: mistero/thriller Chris è un ragazzo di colore da poco fidanzato con Rose, una borghese bianca che vuole presentarlo alla sua famiglia: quello che sembra essere un semplice incontro con i parenti rischia però di nascondere qualcosa di ben peggiore. Ciò che contraddistingue il film sin dai primi dieci minuti è il ritmo assolutamente particolare e scandito della vicenda. L’atmosfera surreale, che viene creata anche grazie a studiati effetti sonori, piano piano si fa sempre più vera, fino a quando non ci accorgiamo che è così. Quello che colpisce di più, però, è la fotografia. All’interno del film sono presenti alcune immagini, alcuni fotogrammi, che si avvicinano non poco ad un’esperienza pittorica: il colore vivo, che sembra essere stato steso da un pennello, l’immobilità del soggetto, completamente disarmante, l’orrore e la paura tangibili. Tutto questo si fonde in una manciata di fotogrammi, che però restano impressi nello spettatore e questo ne viene scosso, disturbato. La trama è avvincente, l’idea che guida tutta la storia è originale e ben pensata, affatto scontata. Gli attori risultano essere all’altezza della situazione, tra tutti spiccano il protagonista Daniel Kaluuya e il talentoso Caleb Landry Jones, il quale, se continuerà ad avere buone prestazioni come questa, potrebbe ottenere ruoli principali, vista la sua abilità e visti anche i titoli dei film ai quali ha preso parte come “Non è un paese per vecchi” e “Tre manifesti a Ebbing, Missouri”, non contando il ruolo degno di nota nella terza stagione de “I segreti di Twin Peaks”. Per essere la sua prima esperienza alla regia, Jordan Peele realizza un lungometraggio discreto: quasi perfetto fino al 90’ minuto, l’ultimo quarto d’ora, infatti, sfocia nel banale. Tirando le somme possiamo dire che il film possa essere promosso con qualche riserva. Maddalena Grillo


GOSSIP STORICO

Quella volta che mi scordai d’esser in guerra di Rafael Tuka

Com’ è possibile scordarsi di essere in guerra? Beh, evidentemente si può, dato che l’Olanda lo è stata per 335 anni contro alcune isole dell’Inghilterra, precisamente le Isole Scilly e gli stessi olandesi non sapevano di esserlo fino al 1986. Ma facciamo 335 passi indietro. Inghilterra, anno 1651. In atto c’è la guerra fra il Parlamento e le forze del Re (spoiler, vince il parlamento). Alcune delle truppe del re, stanziate a Scilly, isolette non da tutti conosciute, della Gran Bretagna, stavano procurando ingenti danni a mercantili olandesi, poiché durante la guerra civile inglese, i Paesi Bassi erano alleati con il Parlamento. Così facendo, l’ufficiale olandese Tromp dichiara guerra alle suddette isole, in una maniera alquanto inusuale, poiché a conclusione della guerra civile, avvenuta letteralmente un mese e mezzo dopo, gli olandesi si scordano di questa “dichiarazione di guerra” e tornano a casa. Solo 335 anni dopo, uno storico di quelle isole, Roy Duncan, si accorgerà che non c’era mai stato un effettivo trattato di pace a far sì che quella fantomatica “guerra” si concludesse. Pertanto manda una lettera all’ambasciata olandese a Londra e convoca l’ambasciatore olandese Rein Huydecoper a firmare un accordo di pace per concludere la guerra in corso. Così, a caso o per dimenticanze, due Nazioni hanno creato senza volerlo la più lunga guerra mai combattuta, senza effettivamente averla combattuta. Ironia della storia? La guerra la dichiara uno con il nome simile a Trump. Morale della storia? Ricordati di dire: “stavo scherzando”, eventualmente subito dopo aver dichiarato guerra a caso a qualcuno.


ANNUNCI CINEFORUM Cos’è? Un momento nel quale lasciarsi andare e farsi trasportare da un buon film verso nuove storie e racconti. Come? Proietteremo e guarderemo dei film e in seguito ci saranno dibattiti legati al punto di vista tecnico, ma anche alle tematiche del film stesso. Dove? Nella sede di via Puccinotti, in teatrino. Quando? Be’... prossimamente, tenete d’occhio il profilo Instagram del giornalino! ;) A breve uscirà il cartellone quadrimestrale con tutti gli eventi organizzati dalla scuola!

EVENTI Tanti sono i modi per acculturarci: andare a scuola, leggere un libro, guardare un documentario e… Andare agli eventi in città! MUSICA 12 novembre: Evgeny Bushkov dirige l’Orchestra della Regione Toscana, al violino Ilya Gringolts. 15 novembre: Il Trittico al Maggio Musicale Fiorentino. 16 novembre: Rigoletto al Maggio Musicale Fiorentino. 24 novembre: The Tallis Scholars - Peters Phillips, direttore al Saloncino del Teatro della Pergola. 29 novembre: Joana Carneiro dirige l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino al Maggio Musicale Fiorentino. ARTE 1-3 novembre: Il figlio del caos, al Teatro della Pergola 3/10/2019 al 19/01/2020: Natalia Goncharova, a Palazzo Strozzi. 22/10/2019 al 22/03/2020: “Enigma Pinocchio”, a Villa Bardini. 01/11/2019 al 01/03/2020: Inside Magritte, Chiesa Santo Stefano al Ponte. 11/11-16/12: Paolo Grassi, al Teatro della Pergola. TEATRO 3 novembre: in sua movenza è fermo, al Teatro della Pergola. 5-10 novembre: Memorie d’Adriano, al Teatro della Pergola. 12-17 novembre: Misantropo, al Teatro della Pergola. 14-16 novembre: I Gialli di Poe, al Teatro della Pergola. 19-24 novembre: Si nova all’imbrunire, al teatro della Pergola. 22-30 novembre: Emily Dickinson, al Teatro della Pergola. 26/11-01/12: Anfitrione, al Teatro della Pergola. 29 novembre: La matematica in cucina, al teatro di Rifredi. CONFERENZE 11 novembre: 1947 - Fondazione del “Piccolo Teatro”, primo teatro stabile in Italia. “A Firenze perché no?”, al Teatro della Pergola. 20 novembre: Presentazione libro Anche a Dispetto di Amleto, al Teatro della Pergola.



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.