Primo Piano Bimbo
DAD, UNA SFIDA
CHE HA RAFFORZATO LA COLLABORAZIONE CASA-SCUOLA
Punti di forza e di debolezza, si è parlato tanto della nuova e inaspettata modalità didattica. La scuola ha reagito e la risposta c’ è stata, non senza difficoltà. Ne parliamo con il dirigente dell’Istituto Parma Centro Pier Paolo Eramo
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AD, ovvero DIDATTICA A DISTANZA, una modalità di apprendimento nuova e imprevedibile, che è entrata prepotentemente nel quotidiano della vita scolastica, ponendo sfide anche difficili a insegnanti, bambini, ragazzi e famiglie, nuovi protagonisti nel riassetto scolastico. Diversi sono stati gli aspetti organizzativi da valutare e coordinare, prima di proporre e arrivare ad una metodologia di insegnamento vera e propria, che si è rafforzata col tempo. E diverse sono state anche le risposte da parte delle scuole, chi con più mezzi a disposizione, chi meno, che però hanno saputo fronteggiare l’emergenza Coronavirus dal punto di vista della didattica. Per capirne il funzionamento, le problematiche e i punti di forza da cui trarre insegnamento, ne abbiamo parlato con il dirigente Pier Paolo Eramo, dell’Istituto Comprensivo Parma Centro. Partiamo dall’inizio dell’emergenza, come è andata dal punto di vista organizzativo? “Per quanto riguarda le scuole medie è andata abbastanza bene e siamo riusciti a partire subito, già da fine febbraio, con le video-lezioni. Questo è stato possibile grazie ad un sistema telematico, attivo già da tempo per alunni e insegnanti, che permette di condividere materiale didattico, scambiarsi documenti,
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