SETTEMBRE 2022 numero 238 PRIMO PIANO Alle Barricate agosto 1922 a Palazzo Bossi Bocchi REPORTAGE Il Vittoriale, luogo unico al mondo. Intervista a Giordano Bruno Guerri QUARTIERIFOCUS San Lazzaro, un quartiere dal quale passa la storia O521 IL MAGAZINEMESE MENSILE DI APPROFONDIMENTO, ATTUALITÀ, SALUTE E CULTURA DI PARMA Protagonisti Intervista esclusiva a Davide Battistini Città bimbi Parmakids: Parma4Family e libri con le ruote Focus salute Con Lidap, da oltre 30 anni si vince in gruppo GROUP www.sinapsigroup.com Testata registrata Il mese Parma - gratuito Aut. tribunale di Parma N.16 del 22.4.99 E LA DONNA CREÒ LA MODA...
futuro più sostenibile.Proiettati verso un Le nostre due anime, per progetti unici. mingorisrl.com
LA MODA ALLA MAGNANI ROCCA
Centocinquanta opere in mostra. La moda, attraverso la pubblicità, si fa bisogno collettivo DI STEFANO ROFFI
09CITTÀ
“Alle Barricate, agosto 1922
A Palazzo Bossi Bocchi la mostra della Fondazione Magnani Rocca di Francesca Costi
16 Ripensare la città, partendo dai quartieri
Intervista all’assessore Daria Jacopozzi di Simone Simonazzi
30 Calo III, un giallo parmigiano
La Francia e la nostra città, il ministro borbonico che trasformò Parma di Luigi Alfieri
Il mese Parma n. 237 - gratuito
Aut. tribunale di Parma N.16 del 22.4.99
Editori Edicta p.s.c.r.l. e Sinapsi Group
N° iscrizione al ROC: 9980
Registrazione ISSN: 1592-6230 via Torrente Termina, 3/b PARMA Tel. 0521251848 - Fax 0521907857
Stampato in 7000 copie
Direttore responsabile: Simone Simonazzi - simonazzi@edicta.net
Art director: Pietro Spagnulo
Grafica: Davide Pescini
Redazione: Rosaria Frisina, Ilaria Gandolfi, Daniele Paterlini, Francesca Costi
Hanno collaborato: Luigi Alfieri, Chiara Carolina Conte, Erika Corso, Sofia Dallafiora, Rocco Rovito, Alice Simonazzi, Serena Sasso, Ludovica Sarais, Greta Umanitario
21REPORTAGEVittoriale, luogo unico al mondo
Intervista a Giordano Bruno Guerri di Alice Simonazzi e Simone Simonazzi
IL 32PERSONAGGIO Davide Battistini
Il presidente di Sinapsi Group racconta i suoi progetti per la città di Daniele Paterlini
ITINERARI60
Il Casino dei Boschi di Carrega Luogo incantato immerso nel Parco di Carrega di Serena Sasso
38 Palio di Parma
La città dentro la città: vivere nell’impronta della Parma antica di Greta Umanitario
40 L’ecologia? a Parma
ci pensano i giovani
Art Lab, il laboratorio di studenti che parlano d’ambiente ad altri studenti di Alice Simonazzi
42 Ansia e Panico
Con Lidap da oltre 30 anni si vince in gruppo di Arianna Torelli
46 Arriva vaccinazione Anti-covid
E’ prevista, come richiamo, per tutti i maggiori di 12 anni di Chiara Carolina Conte
52 ParmaKids”
Parma4Family e libri con le ruote di Greta Umanitario
58 Il fattore “B”
La serie cadetta è una delle categorie più difficili. Occorre conoscerla bene per vincere di Mauro Simonazzi
62 Il castello di Compiano
Dove il tempo si è fermato
SOMMARIO O521 IL MAGAZINEMESE Settembre 2022 | 0521Mag | 3 04
Il
La nascita della moda italiana alla MAGNANI ROCCA 4 | 0521Mag | Settembre 2022 O521 IL FinoMAGAZINEMESE all’11 dicembre centocinquanta opere in mostra. La moda, attraverso la pubblicità, si fa sogno collettivo DI STEFANO ROFFI
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Nei saloni contigui a quelli che ospitano permanentemente opere capitali di Tiziano, Dürer, Van Dyck, Goya, Ca nova, Renoir, Monet, Cézan ne, Morandi e molti altri, alla Fonda zione Magnani-Rocca di Mamiano di Traversetolo, dal 10 settembre all’11 dicembre 2022, viene illustrata la na scita della moda italiana, grazie agli strumenti di comunicazione che l’han no supportata, dai manifesti alle rivi ste, ai cataloghi dei grandi magazzini: circa centocinquanta opere in un arco cronologico che inizia nell’Ottocento e prosegue fino a metà Novecento. La moda attraverso la pubblicità si fa sogno collettivo: dalle misteriose dame fin de siècle, la cui sontuosa elegan za riflette le ambizioni di una nuova classe borghese in crescente ascesa, proposte da Aleardo Villa, Leopoldo Metlicovitz, Marcello Dudovich nei manifesti dei grandi magazzini, alle sottili, diafane “donne-crisi” degli anni Venti, che vogliono vedersi finalmen te liberate dalla schiavitù dei corset ti e delle stecche di balena, fino alla sportiva e dinamica donna moderna, quale tratteggiata dallo stesso Dudo vich nelle pubblicità degli anni Trenta per La Rinascente di Milano. Agli inizi del Novecento le lotte femminili per la conquista di maggiore indipendenza incidono sulla lunghezza delle gonne, sul taglio dei capelli, sul linguaggio del corpo, come incideranno le limitazioni dettate dalle sanzioni economiche all’I talia, a seguito della sua politica colo niale, alla fine degli anni Trenta, dando origine a nuovi vincoli di “decoro” e all’uso di materiali autarchici. In questo arco di tempo, la moda, le mode, diven tano, attraverso i manifesti, figurazione immediata di uno status e lo specchio nel quale si riflettono rapidissimi cam biamenti sociali ed economici, umori, tendenze, capricci, sogni.
Tra il XIX e il XX secolo, due fattori concorrono allo sviluppo del mercato
dell’abbigliamento: il farsi avanti, con la seconda rivoluzione industriale, di nuo ve parti sociali che ambiscono a parte cipare e a rimarcare il proprio ruolo sul palcoscenico della società, e la nascita conseguente di una nuova forma di of ferta al consumo, i grandi magazzini, nati in Francia e diffusi in breve tempo in Italia. La competizione tra i grandi magazzini è agguerrita e ogni idea, ogni novità è occasione per catturare e fidelizzare la clientela. Il manifesto, in quanto più grande, più evidente, è lo strumento che dalla fine dell’Ottocento ai primi anni Cinquanta tappezzerà i
Dai manifesti alle riviste, ai cataloghi dei grandi magazzini: circa centocinquanta opere in un arco cronologico che inizia nell’Ottocento e prosegue fino a metà Novecento.
La moda in mostra: dalle misteriose dame fin de siècle, alle sottili, diafane “donne-crisi” degli anni Venti, fino alla sportiva e dinamica donna moderna
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MODA E PUBBLICITÀ IN ITALIA 1850-1950
Fondazione Magnani-Rocca, via Fondazione Magnani-Rocca 4, Mamiano di Traversetolo (Parma).
Dal 10 settembre all’11 dicembre 2022. Orario: dal martedì al venerdì continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17) – sabato, domenica e festivi continuato 10-19 (la biglietteria chiude alle 18). Aperto anche 1° novembre e 8 dicembre. Lunedì chiuso (aperto lunedì 31 ottobre in quanto ponte).
muri delle città costruendo modelli e quindi mondi e modi di partecipazione e rappresentazione. Da Mele a Miccio a Napoli, dall’Unione Cooperativa a La Rinascente a Milano, a Zingone a Roma, ogni magazzino si propone attraverso la pubblicità, così come le aziende di accessori - dai cappelli ai guanti alle calzature. La mostra racconta questo particolare mondo della comunicazione presentando, oltre ad altre opere, circa cento grandi manifesti, la gran parte restaurati per l’occasione e mai esposti al pubblico dal tempo della loro realiz zazione; di grande importanza è il ruolo
Ingresso: € 12 valido anche per le raccolte permanenti e il parco - € 10 per gruppi di almeno quindici persone - € 5 per le scuole. Il biglietto comprende anche la visita libera agli Armadi segreti della Villa.
Informazioni e prenotazioni gruppi: tel. 0521 848327 / 848148 info@magnanirocca.it www. Ilmagnanirocca.itsabatoore16 e la domenica e festivi ore 11.30, 15.30, 16.30, visita alla mostra ‘Moda e Pubblicità’ e agli Armadi segreti della Villa con guida specializzata; è possibile prenotare a segreteria@magnanirocca.it , oppure presentarsi
del cinema nello sviluppo e comunica zione della moda sin dal suo avvento, ricostruito all’interno dell’esposizione e nel catalogo.
Fino agli anni Venti del Novecento la moda femminile era stata fondamental mente francese, mentre l’Inghilterra era il riferimento per quella maschile. Ma questo non significa che non esistesse l’idea e il progetto di creare una moda italiana. Questo filo attraversa le riviste dell’Ottocento in Italia fino a legarsi al patriottismo dopo il periodo dell’unifi cazione nazionale. Infatti all’inizio del Novecento questa traccia acquista una
all’ingresso del museo fino a esaurimento posti; costo € 17 (ingresso e guida).
Consultare il sito www.magnanirocca.it per le modalità di visita in sicurezza.
Mostra e Catalogo (Silvana Editoriale) a cura di Dario Cimorelli, Eugenia Paulicelli, Stefano Roffi.
La mostra è realizzata grazie al contributo di: FONDAZIONE CARIPARMA, CRÉDIT AGRICOLE ITALIA
Media partner: Gazzetta di Parma. Con la collaborazione di: Angeli Cornici, Bstrò, Cavazzoni Associati, Società per la Mobilità e il Trasporto Pubblico.
grande visibilità con il lavoro pionieri stico di Rosa Genoni che dalle pagine di riviste femminili lancia il progetto di una moda nazionale come “pura arte italiana” che, svincolata dalla sudditan za ai francesi, sapesse trarre ispirazione dal mondo classico e dai capolavori del Rinascimento, coniugando artigianato e industria. Successivamente, nel cor so del ventennio fascista, si andrà co struendo un profilo di moda italiana (i Saloni a Torino, l’Ente Nazionale Moda fondato nel 1935, etc.) che fu la base di quel che sarebbe diventata la grande moda italiana a partire dal dopoguerra.
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LALAAGOSTOBARRICATE!ALLE1922:CITTÀ,IPROTAGONISTI,MEMORIA A Palazzo Bossi Bocchi una mostra per celebrare il centenario delle Barricate del 1922, a cura di Margherita Becchetti, William Gambetta e Francesca Magri DI FRANCESCA COSTI Agosto 2022 | 0521
L’occasione è importante. Si tratta del centenario della ricorrenza delle Barricate a Parma, uno degli episo di più intensi e importan ti della storia del Novecento della nostra città ed emotivamente ancora vissuti con passione e orgoglio. Per questo la Fondazione Cariparma, in
collaborazione con il Centro Studi Movimenti, si è impegnata a promuo vere e organizzare una mostra che racocnti e ripercorra quello che suc cesse 1922 in Oltretorrente. L’espo sizione “Alle barricate! Agosto 1922: la città, i protagonisti, la memoria”, a cura di Margherita Becchetti, Wil liam Gambetta e Francesca Magri,
Gli Arditi del Popolo, comandati da Guido Picelli, riuscirono a respingere l’attacco grazie alle puntierettebarricateintuttiidiaccessodeiquartieripopolariLamostraraccontaquestiavvenimentidalpuntodivistastorico,socialeedeiluoghi
che ha il patrocinio del Comune di Parma, sarà aperta dal 24 settembre al 18 dicembre, a Palazzo Bossi Boc chi. Si tratta di un nuovo appunta mento, dopo l’esposizione del 2021 che si è tenuta a Palazzo del Gover natore, per conoscre e vedere altri documenti e opere che raccontano le Barricate a Parma.
Dal 1 al 6 agosto 1922 gli abitanti dell’Ol tretorrente e del rione Naviglio-Saffi si mobilitarono contro le migliaia di fa scisti, comandati da Italo Balbo, arriva ti da tutta Italia. Gli Arditi del Popolo, comandati da Guido Picelli, riuscirono a respingere l’attacco grazie alle barri cate che vennero erette in tutti i punti di accesso dei quartieri popolari. La mostra racconta questi avvenimenti
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Dal 1 al 6 agosto 1922 gli Saffidell’OltretorrenteabitantiedelrioneNaviglio-simobilitaronocontrolemigliaiadifascisti,comandatidaItaloBalbo,perdifenderelelorocase
dal punto di vista storico, sociale e dei luoghi: la Parma di cento anni fa era una città divisa fisicamente dal fiume in due parti: i quartieri signorili di Parma nuo va e i borghi popolari di Parma vecchia. L’allestimento, ricco di immagini d’epo ca e dipinti, sarà arricchito da due abiti realizzati dalle studentesse di 3G dell’I stituto IPSIA Primo Levi corso di Moda. Nella seconda sezione una linea del
tempo delle 6 giornate introduce gli eventi accaduti tra il 31 luglio e il 6 ago sto 1922 attraverso testi, giornali, foto grafie, documenti e testimonianze. La terza sezione dà spazio alla figura del fotografo Armando Amoretti, giovane apprendista dello Studio Vaghi che eb be l’intuizione di andare sul campo a fotografare gli eventi. La quarta sezione della mostra è invece riservata ai prota
gonisti: da una parte Guido Picelli e gli Arditi del Popolo; dall’altra Italo Balbo e le squadre fasciste e in mezzo a loro la gente e le donne dei quartieri popolari e le autorità cittadine. L’ultima parte racconta l’epilogo e la memoria, che di quei fatti si è tramandata nei 100 anni a seguire, tra cui pubblicazioni, mostre, monumenti e i quadri naif di Enrico Fe reoli.
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RASSEGNA èARTE
L’apertura della mostra “Alle barricate! Agosto 1922: la città, i protagonisti, la memoria è abbinata ad un articolato calendario di incontri della rassegna èArte, quattro dei quali sono direttamente collegati ai temi della temporanea in corso. Tutte le attività sono ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti. Per gruppi e per gli appuntamenti del ciclo “A misura di bambino” è obbligatoria la prenotazione all’indirizzo: guide@fondazionecrp.it
martedì 4 ottobre, ore 17 I martedì dell’arte Avanti siam ribelli a cura di Margherita Becchetti Tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, il popolo dei borghi d’Oltretorrente fece spesso parlare di sé per il suo carattere irruento e ribelle. Tanto le rivendicazioni
sindacali quanto quelle politiche spesso si mutavano in tumulti e sommosse, con scontri di piazza e barricate contro le forze dell’ordine. domenica 16 ottobre, ore 16 Mezz’ora d’arte con Enrico Fereoli, il pittore delle Barricate a cura di Isotta Langiu
I fatti leggendari dell’agosto 1922 hanno rivelato in tarda età il talento del pittore di Sala Baganza. Considerato un “pittore primitivo, della domenica, naif, istintivo” seppe raccontare con semplice realismo la storia delle Barricate di Parma, la vera essenza della lotta e gli umori degli abitanti sabatodell’Oltretorrente.22ottobre, ore 16
A misura di bambino Oltretorrente… Controcorrente (dedicato alle famiglie) a cura di Isotta Langiu Cosa sono state le Barricate? I piccoli visitatori rivivranno il passato dell’altra metà della città
La mostra, dal titolo “Alle Agostobarricate!1922:la città, i protagonisti, la memoria”, è curata da WilliamBecchetti,MargheritaGambetta e Francesca Magri
attraverso la figura storica di Guido Picelli e dei partecipanti ai fatti del ‘22 guidati dalle parole di alcuni scrittori parmigiani. Un’occasione per partecipare attivamente alla scoperta dei luoghi storici dell’Oltretorrente con il suo Duomo dei Poveri, i suoi borghi e l’Ospedale Vecchio.
martedì 8 novembre, ore 17 I martedì dell’arte Giorni d’agosto
a cura di William Gambetta Nei primi giorni d’agosto del 1922, arrivarono a Parma migliaia di fascisti, comandati dai più importanti ras della Pianura padana. Obiettivo della spedizione era far piegare la testa ai sovversivi dei borghi dell’Oltretorrente e del Naviglio-Saffi che risposero innalzando barricate e organizzando una tenace resistenza. Furono eventi che segnarono profondamente la storia della città e la riflessione politica del movimento antifascista italiano.
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O521 IL MAGAZINEMESE “PER RIPENSARE LA CITTÀ, RIPARTIAMO DAI QUARTIERI” DI SIMONE SIMONAZZI
Daria Jacopozzi, riparte da dove aveva terminato il proprio lavoro. Dalla scor sa legislatura, quando era consigliera comunale del Pd: impegnata per cinque anni ad ascoltare le richieste delle persone, per tradurle in azioni e proposte, per proporre soluzioni o ideare progetti. E ora si ritrova, ancora più motiva ta, neo assessora, dopo aver voluto l’impegnativa delega alla Partecipa zione, per ricomporre quel dialogo interrotto con le elezioni di giugno scorso. Come dire: stesso “lavoro”, ma dall’altra parte della scrivania. Cosa cambia? Nulla, anzi tutto. Cer to, abituata ad ascoltare i cittadini lo era già da tempo, ma ora dovrà imparare a dare delle risposte. E an che rapide e incisive, perché è questo quello che si aspettano quegli stessi cittadini che erano abituata vederla sui banchi dell’opposizione. Insomma, il suo compito è quello di far dialogare i cittadini con il Palazzo? “Si – sorride Daria Jacopozzi, sedu ta nel suo nuovo ufficio al secondo piano del palazzo comunale in piaz za Garibaldi – un’impresa non facile, vero? Però in questi primi mesi ho la certezza che non sarò sola nello svolgere questo fondamentale inca rico, che non può prescindere da un
CARTA D’IDENTITÀ
Daria Jacopozzi
Competenze: Assessora alla Partecipazione, Associazionismo, Quartieri.
“A Parma non ha votato il 40% degli aventi diritto: eppure abbiamo avuto oltre 750 candidati”
Deleghe: Partecipazione, Associazionismo, Quartiereri, alle Comunità religiose, Toponomastica, Cooperazione internazionale, la pace, i rapporti con il terzo settore, tso Breve biografia: Nata a Parma, ha una laurea in Pedagogia, conseguita all’Università di Parma, e il Magistero in Scienze Religiose all’ISSR di Milano (1990). È docente di Religione Cattolica dal 1983/84. È stata componente attiva nella fondazione e nell’avvio di Kuminda - Associazione Cibo per tutti. Dal 2017 al 2022 è stata consigliera comunale a Parma, eletta nella lista del Partito Democratico.
grande lavoro di squadra: prima di tutto da parte degli amministratori. Perché una volta che abbiamo saputo intercettare le richieste e le esigenze delle persone, occore essere in grado anche di dare le risposte e di farlo rapidamente. Ma fin dall’inizio ho trovato una grande disponibilità, en tusiasmo, voglia di lavorare insieme, fare gruppo. Un aspetto che si era un pò dissolto nella scorsa Giunta”. La partecipazione, partiamo da quel lo che c’è già: i Consigli dei Cittadini Volontari, hanno funzionato?. “ “Importanti, ma migliorabili. Già il prossimo anno intendiamo rivedere il funzionamento dei CCV, dobbiamo portare al loro interno tutte le anime che popolano un quartiere: singoli individui, associazioni, le comuniutà straniere, il mondo della cultura e della scuola, anche i commercianti.
Daria Jacopozzi: “Ho trovato una grande voglia di collaborare prima di tutto da parte degli assessori. Una priorità?
Recuperare i parchi e la partecipazione dei cittadini”
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A Parma esiste il 40% degli aventi diritto al voto che non è andato alle urne, eppure la voglia di fare po litica c’è, ed è tanta, basti pensare che abbiamo avuto 750 candidati alle ultime elezioni amministrative. Un’e normità, ci dobbiamo chiedere come trasformare questa voglia di protago nismo, in capacità di partecipazione. Facendo capire alla gente chel’impe gno civico è un lungo percorso, che richiede impegno e costanza. Per questo dobbiamo valorizzare il terzo settore e in questo sono convinta che i partiti non siano finiti, ma abbiano ancora un ruolo importante” Studiare un nuovo organismo rap presentativo di base per ripensare i quartieri?
“Si dobbiamo partire da qui, rende re vivibili i quartieri, fare in modo che offrano servizi e siano un pri mo e importante presidio che sappia
fornire risposte rapide e immediate, anche per offrire sostegno, superare la solitudine prolungare il periodo in cui una persona è autosufficiente, il quartiere Montanara è un esem pio. Parlo di un lavoro che abbiamo già iniziato a fare con il modello in ambito socio-sanitario, delle Case di comunità. Il mio deve essere un as sessorato presente e che si occupa di chi si prende cura degli altri, deve stare vicino al terzo settore”.
E poi ci sono i grandi temi della cit tà, anche su questi state pensando di introdurre nuovi sistemi di coinvolgi mento attivo della cittadinanza?
“Il sindaco Guerra vorrebbe appli care un protocollo disciplinato da un decreto del Presidente del Con siglio del 10 maggio 2018 chiamato «Commissione nazionale per il dibat tito pubblico», si tratta di creare dei gruppi di lavoro e ascolto, seleziona
Il Tardini.
Un esperimento di partecipazione attiva della cittadinanza sarà sicuramente da applicare al progetto del nuovo stadio, per chiedere ai cittadini come vorranno che diventi
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to e sorteggiati, composti da persone competenti e coordinate da altri indi vidui, che possono anche ricevere un gettone di presenza e che siano inca ricati di fare riunioni, confrontarsi, coinvolgere la gente per acquisire informazioni e dei pareri consultivi. Il nostro obbiettivo sarebbe quello di sperimentare questo metodo già con la stesura del progetto di riqualifica zione dello stadio Tardini”.
Assessora Jacopozzi calandoci più nel quotidiano, quali sono le azioni più urgenti di rigenerazione urbana?
“Uno dei primi temi su cui lavorare è sicuramente la riqualificazione dei parchi cittadini, per i quali è fonda mentale fare un progetto organico, di recupero del verde, che è stato un pò maltrattato negli ultimi anni. Ma anche pensando a come trasfor marli in luoghi più inclusivi e abitati, per tutti. Attrattivi per i bambini, gli
anziani, i ragazzi, le associazionin e anche per chi vuole fare attività motoria”.
Un’altra delega a cui lei tiene molto è quella della cooperazione internazio nale
”Si, ormai stiamo andando verso un mo dello di cooperazione decentrata, cioè un modello di attività governata dagli enti locali. Noi stiamo lavorando in par ticolare su un progetto in Burundi”. Cosa volete fare in Burundi?
”In collaborazione con L’Azienda Stuard, stiamo sviluppando Mai son Parma. ll progetto si inserisce nell’ambito di una lunga attività di collaborazione instaurata tra il terri torio di Parma e Burundi fin dal 2004 in collaborazione con l’Associazione Parmaalimenta. Abbiamo individuato un tipo di pomodoro idoneo ad esse re piantato sul posto, ed ora le prime piantagioni stanno per crescere. Si
tratta di una collaborazione Consor zio del Pomodoro in Burundi come modello di sviluppo sostenibile, che prevede l’utilizzo di nuove tecnologie e macchinari, marketing e commer cializzazione, prevedendo, al termine della formazione, attività di stage in aziende e accompagnamento per l’av vio di micro attività imprenditoriali ”. “Infine un’altra sua delega, che sembra una provocazione, in questo periodo. Cosa può fare un piccolo Comune, per un tema così enorme come la pace?
“Si può sempre fare qualcosa, è dif ficile, ma si può fare. A Parma l’as sessorato alla Pace ha una storia e una grande tradizione, ma la mia opinione è che noi daremo un gran de contributo a diffondere la cultura della pace se sapremo essere i primi a ridurre i conflitti, partendo dal no stro modo di amministrare la città. Io ci credo”.
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IL ALUNICOUNVITTORIALELUOGOMONDO Per disposizione testamentaria al momento della morte di Gabriele D’Annunzio nel 1938 la sua residenza venne chiusa e non è stata più toccata. Intervista esclusiva a Giordano Bruno Guerri DI ALICE SIMONAZZI E SIMONE SIMONAZZI Settembre 2022 | 0521Mag | 21
IlPresidente del Vittoriale Giordano Bruno Guerri ci apre le porte dell’ultima residenza di Gabriele D’an nunzio, meravigliosamen te. Lo fa come se fosse la sua casa, la sua pelle, ed è un ospite sublime. Stile di una vita, mantenuto in tutti i suoi impegni professionali e uma ni, affrontati sempre con sangue e calma, anche quando fece il turista nell’ormai arido mondo del giorna lismo e delle case editrici. Partì da correttore di bozze alla Garzanti e arrivò rapidamente ad essere il di rettore editoriale della Mondadori, impegno nel quale è soggiornato bre vemente, per dedicarsi, giustamente,
alle proprie passioni intellettuali e ai libri, annoiandosi precocemente dei futili successi. E’ per questo che ci accoglie con pazienza e ricono scenza, quando gli chiediamo di par lare del Vittoriale, sul quale lavora incessantemente dal 2008. Perché Giordano Bruno Guerri ha, soprat tutto un’invidiabile grande capacità: di saper sentire se stesso, per questo è voluto tornare da dove aveva ini ziato.” Cosa mi ha sorpreso quando ho iniziato a studiare l’archivio di D’Annunzio? Nulla, io lo conoscevo benissimo ci andai per la prima vol ta per la tesi di laurea da ragazzo”. Touché!, inconvenienti del lavoro di giornalista. Ma entiramo! Il Vittoriale
“D’annunzio era un precursore e inventatocontemporaneo.esserenonmodernizzatore,unhabisognodiattualizzato,èunnostroHailmarketingculturale,ildivismo,haaffermatolalibertàsessualedeiconsumi.”
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si presenta come un complesso di edifici, vie, piazze, un teatro all’a perto, giardini e corsi d’acqua eret to dal 1921, a Gardone Riviera sulle rive del lago di Garda da Gabriele D’Annunzio con l’aiuto dell’architetto Gian Carlo Maroni, a memoria della “vita inimitabile” del poeta-soldato e delle imprese degli italiani durante la Prima Guerra Mondiale. Giordano Bruno Guerri con la sua Presidenza Il Vittoriale degli Italiani, dal 2008 ad oggi, si è trasformato e impreziosito di nuovi allestimenti come il Museo d’Annunzio Segreto e il Museo d’Annun zio Eroe, ma anche di opere donate da privati?
“Il Parco è stato arricchito con mol
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tissime opere di arte contemporanea di artisti come il Cavallo blu di Mim mo Paladino, l’Obelisco di Arnaldo Pomodoro, la scultura STAR di Jac ques Villeglé, gli Angeli di Ugo Ri va, il San Sebastiano dello scultore Ettore Greco e l’installazione di cani di Velasco Vitali”.
D’Annunzio ha creato il Vittoriale a sua immagine. Anche ripensarlo come complesso culturale che sia archivio, museo, parco, sede di incontri e con certi è un po’ ricostruirlo in chiave moderna? In che cosa pensa di aver fatto un lavoro di esegesi e in quali aspetti è stato più innovativo?
“La casa di d’Annunzio è un luogo unico al mondo non solo perché ar redata da un esteta e da un poeta che ha scelto personalmente i pezzi e dove metterli, ma perché per legge, oltre che per disposizione testamen taria al momento della sua morte il Vittoriale venne chiuso e non è stato più toccato, è quindi come fare un viaggio nel tempo al primo marzo
del 1938”.
Giordano Bruno Guerri, quanti visi tatori vengono a vedere Il Vittoriale ogni anno?
“Il Vittoriale era frequentato da 146mila visitatori quando sono arri vato, nel 2019 siamo passati a 279mi la. Dopo il covid, un calo, natural mente, ma quest’anno le previsioni sono tra 250 a 270 mila”.
Perchè si dovrebbe venire a visitare, oggi, la casa di D’Annunzio e come possiamo provare a raccontarla?
“Per prima cosa il parco del Vittoriale è uno dei più belli del mondo, per questo abbiamo vinto nel 2021 il premio parco più bello d’Italia, con continue migliorie e un incessante recupero delle aree verdi”. Dopo decenni di abbandono e impor tanti lavori di restauro sono stati ria perti al pubblico il Laghetto delle Dan ze; i rivi dell’Acqua Pazza e dell’Acqua Savia, l’Arengo e il Canile?
“Si, ci sono infinite attrazioni, l’in crociatore da guerra in collina è una
“La casa di D’Annunzio è un luogo unico al mondo non solo perché arredata da un esteta e da un poeta che ha scelto èmetterli,personalmenteipezziedovemaperchéperlegge,oltrecheperdisposizionetestamentariaaalmomentodellasuamorteilVittorialevennechiusoenonstatopiùtoccato,èquindicomefareunviaggioneltempoalprimomarzodel1938”.
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“Il Vittoriale in questi otto anni ha visto i propri archivi documentinumerosiimportantissimiarricchirsidialcunimanoscrittiedilottidiindediti”
cosa di una suggestione enorme, i due fiumi ai lati della nave. Le attra zioni sono veramente tante”.
“D’annunzio oggi è ancora attuale? Come può essere raccontato ai gio vani? “D’annunzio è stato un perso naggio che è stato a lungo nel do poguerra frainteso e male giudicato, soprattutto per la leggenda diffusa dai fascisti, che lui sia stato un pa dre nobile del fascismo, quando non è assolutamente vero. Il mio lavoro culturale è stato proprio smontare questo pregiudizio e gli effetti si vedono soprattutto nelle visite delle scolaresche”.
“Insomma, chi era d’Annunzio” “D’annunzio era un precursore e un modernizzatore, non ha bisogno di essere attualizzato, è un nostro con temporaneo. Ha inventato il marke ting culturale, ha inventato il divi smo, ha affermato la libertà sessuale dei consumi. E’ che viene giudicato solitamente e pigramente secondo i giudizi dei suoi contemporanei, cioè la borghesia pigra piccina e provin ciale di fine ottocento e inizio nove cento, per cui dava scandalo per i suoi lussi e le sue abitudini. In realtà D’annunzio faceva quello che faccia mo oggi: consumismo spinto, libertà di comportamento e apertura massi ma al mondo. Nel docufilm realizzato per rai3 “Il poeta che volle farsi re” c’è la linea di pensiero che sta pren dendo piede”.
Il Vittoriale inoltre in questi otto anni ha visto i propri archivi arricchirsi di alcuni importantissimi manoscritti e
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di numerosi lotti di documenti indedi ti, diventando sempre più un luogo di studio e di cultura.
“Le vere novità sono due: la digi talizzazione completa dell’archivio privato ora a disposizione di tutti e poi l’acquisizione di migliaia di nuo vi documenti, sia attraverso acquisti diretti, che donazioni. Prima di tutte quella di Martino Zanetti, il proprie tario di caffè Hausbrandt di Trieste che ci regalò 500 lettere di D’annun zio: 250 scritte alla prima fidanzata attorno ai 20 anni, la seconda all’ul tima amante la contessa Scapinelli . Un epistolario che rivela molti aspetti inediti della vita di D’annunzio. Un
altro lavoro molto importante è stato la sistemazione dell’archivio fiuma no. D’annunzio era capo di Stato a Fiume e aveva tutti i documenti del tribunale, della sanità, dei ministeri e li abbiamo riordinati tutti per tute lare e ricostruire l’impresa fiumana. Abbiamo anche restaurato e digita lizzato 8mila fotografie che erano an cora su lastra di vetro e non erano ancora state viste. Ma potrei parlare di ore di documenti acquisiti...”. Che rapporto c’è tra turismo e cul tura, come possono intrecciarsi e arricchirsi a vicenda?
“Non si può pensare che la gente parta da Bologna o Firenze, esclu sivamente per vedere il Vittoriale, sì accade, ma bisogna portare i visita tori sul lago di Garda in modo tale che vedano le tante meraviglie che ci sono e poi magari anche il Vittoriale. quindi la rete Gardamusei nasce con questo intento, ma poi è cresciuta in
“Quest’anno il Premio del Vittoriale ”sarà dato a Mario Botta, si tratta della tredicesima edizione, un grandissimoarchitetto”
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modo esponenziale, perché adesso non ha più confini, abbiamo soci in Toscana e Sicilia e serve a fare scam bio culturale. Una scelta importante è stata quella di valorizzare il territo rio, non solo la bellezza dei paesaggi e della natura della Valle del Garda, ma
anche le piccole realtà e musei locali”. Come è nata l’associazione di Garda Musei?
“Fare rete è necessario per procurare visite. Io ho un concetto molto vasto di cultura. Secondo me Gardaland è un luogo culturale, perché il gioco
è cultura. Gardaland fa 3 milioni di visitatori l’anno e noi abbiamo messo una mostra del Vittoriale e sono mol te le persone che vanno a Gardaland e poi vengono al Vittoriale e vicever sa. E questa è l’idea di gardamusei e di gardaLo, il festival del Garda Lom bardo che abbiamo iniziato quest’an no e che è destinato a crescere”. Infine il Premio del Vittoriale, istituito nel 2011, come è nata l’idea e a chi ver rà assegnato quest’anno?
“C’è sembrato giusto onorare chi ha ben meritato nel campo della cul tura, sempre intendendola in sen so molto vasto, per cui abbiamo premiato, tra gli altri, Paolo Conte, Arbasino, Samantha Cristoforetti, Ermanno olmi, l’importante è che siano personaggi veramente di rilie vo, poi è ovvio che ci sia una moti vazione di marketing, si tratta di un premio che è molto apprezzato, per quello che rappresenta. Quest’anno il premio sarà dato a Mario Botta, si tratta della tredicesima edizione, un grandissimo architetto”.
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CARLO III, UN PARMIGIANOGIALLO Mag | Agosto 2022
Il duchino Ferdinando nacque nel 1823. Ricevette una buona educa zione, che fece di lui un politico istruito e poliglotta. Dopo l’abdi cazione del padre, divenuto Duca di Parma con il nome di Carlo III, non riuscì mai ad accattivarsi la simpatia dei sudditi: i suoi difetti sopravanza vano di troppe lunghezze i pregi. Non gli bastò esordire al governo conce dendo ampia amnistia; l’indole altera e le abitudini dispotiche contribuirono a mantenere sempre bassa la popo larità del sovrano. Era uomo le cui ambizioni risultavano sproporzionate ai mezzi: perseguì per tutta la vita sogni di gloria militare. Per soddisfare il capriccio, teneva in servizio seimila
soldati, gravando le casse dello Stato di spese enormi e, quel che è peggio, Siinutili.occupava personalmente delle uni formi dell’esercito e acquistava armi da tutte le fabbriche d’Europa. Per addestrare le truppe, il Duca fece costruire un inutile fortino tra ponte Dattaro e il campo di Marte. Costrinse gli impiegati e i magistrati a vestire la divisa come i militari.
Nel ’49 soppresse le scuole universi tarie, licenziò molti valenti professori, varò alcuni provvedimenti che ren devano l’istruzione dei poveri assai difficoltosa. Mantenne nel Ducato lo stato d’assedio perpetuo. Assecondando la peggiore tradizione militare, introdusse a Parma la “pena del bastone”, mai prevista per iscrit to, che consisteva nel punire i reati a suon di vergate. In quattro anni, la sanzione fu inflitta a oltre trecento sudditi. Nel 1854, accecato dalla pas sione per le imprese belliche, Carlo III si superò. Varò un prestito forzoso per costringere i Parmigiani a finan ziare la partecipazione delle truppe ducali alla guerra Turco-Russa. Un Sedelirio.lespese per l’esercito erano ec cessive, quelle per la corte toccavano livelli ancor più scandalosi. Dissoluto e vizioso, gran frequentatore di bal lerine, il Duca non seppe neppure circondarsi di persone capaci. Nella sua cerchia, l’uomo più influente era Tommaso Ward, ex fantino elevato al rango di barone. Ward, ministro del la casa reale e di corte, pensava so prattutto a sfruttare le debolezze del sovrano per il tornaconto personale. Gli fu concesso perfino il privilegio di usufruire delle miniere dello Stato
per novantanove anni senza pagare alcuna tassa. In poco tempo si arric chì ai danni delle finanze pubbliche. Carlo III fu sempre isolato. La poli tica dall’indirizzo incerto gli alienò le simpatie dei liberali, dei filo au striaci e dei preti. Solo i contadini, in cui favore approvò svariate misure demagogiche, lo tolleravano. Anche la moglie, Luisa Maria, Duchessa di Berry, prese le distanze: si sforzò a lungo di far conoscere alle corti eu ropee le stravaganze del marito; una sua missiva molto critica alla corte di Vienna fu intercettata dagli agenti del Nonconsorte.fameraviglia che alcuni (non meglio identificati) sudditi abbiano orchestrato un regicidio dai contorni assai sospetti. Il 26 marzo del 1854, il Duca, tornando dalla consueta passeg giata a piedi, fu pugnalato nell’attuale via Cavour. Morì ventiquattro ore dopo. L’attentatore era Antonio Carra, sellaio e tappezziere di trent’anni. L’artigiano fu arrestato, liberato poco dopo e fatto fuggire. Prima in Inghilterra, poi in America. In seguito, – chissà perché? – sul delitto non si fecero mai accurate investigazioni. Anzi, tutti quelli che ci provarono finirono in malo modo. Il 13 giugno 1854, per esempio, alcuni ignoti aggredirono il giudice Gabbi, che voleva fare luce sull’imboscata. Non è da escludere il coinvolgimento, nel truculento episodio, di Luisa Maria o di importanti personaggi della cor te. Antonio Carra, che avrebbe potuto raccontare molte cose, morì a Buenos Aires nel 1895. E così resta aperto un grande giallo parmigiano.
Di Luigi Alfieri
Abolì le introdusseuniversitarie,scuolela“pena del bastone” e si arricchì a spese della collettività
Ferdinando, divenuto Duca con il nome di Carlo III, fu ucciso dal tappeziere Antonio Carranell’attuale via Cavour: un omicidio che nessuno seppe, o volle, mai
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DAVIDE BATTISTINI Intervista a
spiega il significato del suo progetto e di come questo ne faccia un unicum nel nostro territorio.
Battistini, la prima domanda riguar da l’azienda. Cos’è Sinapsi Group?
Sinapsi Group è una fucina di pro getti. L’azienda di consulenza, che ha sede nel quartiere Crocetta, ha sviluppato negli anni una dinamica as solutamente originale, coniugando gli obiettivi di sviluppo economico, propri di ogni esperienza imprenditoriale, con una progettualità indirizzata al mondo
culturale e al mondo sociale che, in ap parenza, non hanno relazione con gli utili di fine anno. In realtà le ricadute in ter mini di contatti, sostenibilità, equilibrio e responsabilità sociale dell’azienda sono altissimi e contribuiscono ad accrescer ne il valore. Davide Battistini, titolare di Sinapsi Group, nell’intervista che segue
“Sinapsi Group è una società di consu lenza, una delle poche esistenti a Parma. È stata fondata nel 2001 e da Parma ha avviato collaborazioni in tutta Italia e an che all’estero, visto che abbiamo seguito progetti in 40 paesi. Aiutiamo le aziende a sviluppare le reti commerciali, in pra tica lavoriamo fianco a fianco con i tito lari d’azienda per ampliare, indirizzare e valorizzare le loro idee imprenditoriali. Siamo organizzati in sette aree di busi ness, contiamo su uno staff di sessanta collaboratori e dipendenti e abbiamo un pacchetto di 1465 clienti, che vanno dal le PMI a grandi gruppi come Davines o Parmalat”.
Dal Pinocchio all’Opera, all’ex Orchestra del Regio. Dall’inclusività nello sport, alle Giochiadi. Sono tanti i progetti lanciati negli anni da Sinapsi Group, società di consulenza, che ora guarda anche all’editoria, insieme ad Edicta, con il progetto 0521
DI DANIELE PATERLINI
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Una delle caratteristiche della proget tualità di Sinapsi Group è quella di spaziare anche in ambiti inconsueti, diversi da quelli strettamente indu striali. Sinapsi infatti è attiva tanto nel sociale, che nel mondo culturale della città. Come ha avuto origine questo percorso?
“Al centro di ogni progetto stanno le persone. E su questo abbiamo una certa competenza, visto che operiamo da an ni nel campo della ricerca personale e siamo un’azienda iscritta all’albo. Siamo specializzati nella formazione e gestia mo contact center. Queste peculiarità ci hanno portato ad interagire e ad oc cuparci della comunicazione aziendale. Unendo le competenze, abbiamo capito che per valorizzare un brand, far crescere un gruppo anche attraverso le relazioni interne, stimolare nei collaboratori e nei
dipendenti un senso di appartenenza che andasse al di là dei meri risultati ope rativi, pur fondamentali, era necessario aprire le porte ad altre esperienze. Sport, arte, cultura, iniziative sociali sono perciò diventate parte integrante della nostra at tività e della proposta ai clienti”. Quali progetti avete realizzato? “Tanti, ormai sono oltre 850. Abbiamo adottato l’ex Orchestra del Teatro Regio, abbiamo contribuito alla produzione di un film sulla mafia, abbiamo rilevato una libreria, aiutato scrittori e pittori nella produzione di opere. Una particolare at tenzione l’abbiamo rivolta al teatro, so stenendo stagioni, ma anche iniziative inconsuete, come l’aver portato il Teatro del Cerchio a Sorbolo e da questa ini ziativa aver ricavato i fondi per i labo ratori teatrali per i ragazzi. ‘Pinoccchio all’Opera’ è uno dei nostri progetti più
noti, mentre con ‘Vivi la scuola a colori’ durante la pandemia abbiamo coinvolto 130 classi e tremila bambini, che hanno potuto testimoniare la propria apparte nenza alla classe con gli autoritratti rea lizzati con i kit che abbiamo fornito loro. Con le ‘Giochiadi’ abbiamo riportato in vita quelli che un tempo erano i giochi della gioventù, mentre con l’Audace stia mo portando avanti un ampio progetto di inclusività nello sport. E questi sono solo alcuni dei progetti che stiamo seguendo in Sinapsi.”
E questo percorso vi ha portato ad incrociare ‘Parma, io ci sto!’ “Confluirvi è stato naturale. ‘Parma, io ci sto!’ raggruppa imprenditori che si metto no in azione per far qualcosa per la città e il territorio e la nostra dinamicità era coerente con lo spirito dell’associazione. Successivamente sono poi entrato nel Consiglio Direttivo e mi occupo di cul tura. Uno degli obiettivi su cui sto lavo rando è quello di mettere in rete i festival Verdi, Paganini e Toscanini, che darebbe maggior visibilità a ciascuno di essi, con ricadute positive sulla già elevata qualità della proposta e sul turismo cittadino”. Il progetto editoriale 0521 come nasce? “Nasce proprio dall’esigenza di comuni care la gran quantità di progetti socio culturali che stiamo sviluppando. Era necessario quindi avere uno strumento, diverso da un house organ, che fosse in grado di raccontare le esperienze più im portanti in un linguaggio semplice, per tutti, ma allo stesso tempo che si pro ponesse in una veste grafica moderna e elegante. Per questo è nato il mensile”.
“Sinapsi è una delle poche società di consulenza di Parma, nata nel 2001. Ma abbiamo seguito progetti in oltre 40 paesi”
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Fu comune autonomo dal 1870 al 1943, quando San Lazzaro definitivamenteterminalasuaesistenzariducendosiaDelegazione
SAN LAZZARO DAL PASSAQUARTIERELASTORIA
PIarlare di San Lazzaro, significa parlare di storia. Il quartiere nasce infatti attorno ad un bre ve tratto di quella grande via di comunicazione che è la via Emilia, che mantiene ancora oggi intatti tutti i suoi simboli: dall’Arco di San Laz zaro all’asilo “Monumento ai caduti in guerra”; dalla Certosa al Lazzaretto. San Lazzaro, un tempo Comune autonomo, è rimasto a lungo ai margini vicini della città, ponendosi come realtà agricola e dedita alla pastorizia. Vasto e frammenta rio il territorio rimarrà sempre legato alla città, e ne diverrà parte integrante, dopo
ripetuti tentativi, nel 1925. Negli anni ’70 San Lazzaro diventa Quartiere e Alberto Grossi sarà il suo primo presidente. A fine decennio, il quartire cresce, con l’annessione al quartiere Lubiana. Molti
sono gli elementi che valorizzano questo territorio, tra gli altri: l’esistenza di due xenodochi per il ricovero dei pellegrini in viaggio; la Certosa, fondata nel 1282 e l’Arco Trionfale, progettato dall’Archi
Il nome del quartiere, una volta Comune, deriva dal Lazzaretto, che esisteva già dal 1169. Ma il suo simbolo resta l’Arco Trionfale
DI GRETA UMANITARIO
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tetto Giambattista Magnani. L’inaugu razione risale al giorno delle nozze fra Odoardo I Farnese (Duca di Parma) e Margherita de’ Medici (figlia dei Gran duca di Toscana Cosimo II De’ Medici), nel 1628. Fu deciso di innalzare degli archi nei principali punti di accesso al la città, per accogliere l’entrata trionfa le della coppia. L’unico arco superstite oggi è proprio questo di San Lazzaro. Altro simbolo del quartiere, è la Certosa di San Girolamo, sede della scuola della Polizia Penitenziaria, è stata per secoli il centro focale della vita dei lavoratori di San Lazzaro, grazie alle numerose atti vità che ha ospitato. Sono tanti, dunque, i motivi di orgoglio di questa zona della città. La sua storia è antica e testimoniata da tante tracce monumentali, umane e sociali. Oggi il quartiere ha qusi 10000 abitanti è piuttosto esteso a nord-est del centro, è delimitato da via Mantova ad ovest, dal Comune di Sorbolo a nord, dal torrente Enza ad est, al confine con la provincia di Reggio nell’Emilia, e dalla via Emilia a sud. Nel tempo è stato se gnato da alcune infrastrutture è infatti attraversato per tutta la lunghezza dalla linea ferroviaria Milano-Bologna e, più
Carta d’identità San Lazzaro
Numero abitanti: 10710 (4748 famiglie)
Età media abitanti: 11,65% (0-14),13.17% (15-29) 50,45% (30-64) 24,72% (over 65)
Livello anzianità: Età media 46,83 anni (tra le più alte)
Famiglie monopersonali: 1.743
Sesso della popolazione: 48,10% maschi e 51,90% femmine
Superficie: 30,37 Kmq
Stranieri: 1509 (14,09%)
Popolazione non attiva: 57,18% (0-14 e over 64)
Densità popolazione per Kmq: 357 abitanti (tra le più basse)
Numero edifici: 2389 (di cui 2289 utilizzati)
Dimensione nuclei familiari: Medio piccoli (2,16 per famiglia)
Frazioni: Beneceto, Casalbaroncolo, Casaltone di Parma, Casello, Il Moro, San Donato, Vicopò
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36 | 0521Mag | Settembre 2022 “Abbiamo inaugurato i Caraibi il 15 maggio del 1983 noi, insieme a mio cugino Alberto e a sua moglie Patrizia, dopo aver fatto esperienza nella storica gelateria Sugar Sugar di via Farini e nella gelateria Igloo di piazzale Pablo. E da allora è stata una bellissima e ininterrotta avventura insieme a voi: vi ringraziamo di cuore!”Marisae Mauro, gelateria Caraibi Via Emilio Lepido, 9/A/B 0521 40 667 43123 Parma
a nord, dall’Autostrada del Sole e dalla linea ferroviaria ad alta velocità. La zona urbana residenziale, densamente popola ta, è a sud, dove si trovano proprio l’anti co Lazzaretto, meglio noto come l’attuale “Rocca di San Lazzaro” e l’Arco di San Lazzaro. Fu comune autonomo dal 1870 al 1943. Nel Dopoguerra il quartiere si ampliò, diventando un importante polo residenziale, commerciale e industriale. Nel 1979 la Delegazione di San Lazzaro è divisa in due circoscrizioni: la ”Lubiana San Lazzaro” e la ”Cittadella”. E infine nel 2002, il San Lazzaro diviene quartiere autonomo, spartendosi la sede di Via Za rotto con il quartiere Lubiana. Sono molti i luoghi, di cui si conserva ancora traccia, che raccontano storie ai passanti che san no ascoltarle: a iniziare dal veccho Ipo dromo, nato nel 1907 attorno all’attuale Parco Martini (ma era grande il quadru plo), utilizzato per le gare ciclistiche e dove corse anche il grande Gilardengo. E poi nel Parco di via S. Bruno il Lavatoio di San Lazzaro, dove le belle lavanderine ogni lunedì ritiravano i panni sporchi, cosegnando quelli puliti. E, ancora, la storia che diventa suggestione se si pensa a Vittorio Bottego, intrepido esploratore e naturalista, che nacque a San Lazzaro
nel 1860 da una famiglia di proprietari terrieri. A San Lazzaro è passata anche la guerra! Ancora oggi è possibile trovare sulle parteti di Casa Zanchi, in via Emilia 54, le tacce delle pallottole sparate da
L’Arco di San Lazzaro, il portòn
Fu eretto nel 1628 sul progetto di Gianbattista Magnani. In origine era ornato in modo trionfale, con stucchi e rilievi. I soggetti raffigurati richiamavano temi di storia romana e medioevale, con valore molto simbolico, con raffigurazioni del console Marco Emilio Lepido che conduce una colonia romana (Parma fu fondata proprio dai Romani nel 183 a.C.); di Parma che invia mille uomini per la difesa personale di Cesare; della sconfitta di Federico II per opera della città. Nel 1714, per celebrare l’unione tra Filippo V di Spagna ed Elisabetta Farnese, furono rimossi gli stucchi precedenti. Quando Napoleone visitò la città, nel giugno 1805, sono state aggiunte decorazioni in stile neoclassico. Un altro restauro risale al 1825 per la visita di Francesco I e
americani e tedeschi il 24 e il 25 aprile. Ma il quartiere non è solo la via Emilia, ha numerose frazioni, tra cui Benece to, Casalbaroncolo, Casaltone di Parma, Casello, Il Moro, San Donato e Vicopò.
Maria Luigia. Nei primi decenni del ‘900 l’arco era piuttosto deteriorato. Dagli abitanti era soprannominato portòn, e sotto di lui passava una strada sterrata. In periodo fascista fu utilizzato per propaganda, e solo da metà degli anni ‘50 sono state ampliate le strade attorno all’arco, deviando il traffico e realizzando un’aiuola per incorniciare il monumento. L’ultimo restauro è terminato nel 2006.
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L’EVENTO
L’antichissimo Palio di Parma, le cui prime tracce risalgono al 1314, anno di fidanzamento tra il signore di Parma Ghiber to da Correggio con Maddale na Rossi, così da sancire la pacificazione fra le fazioni guelfa e ghibellina è anche detta “Corsa dello Scarlatto”, nome de rivato dal drappo di colore rosso che rappresentava il premio dei vincitori, prevedeva, oltre la corsa, giochi a ca vallo da usare con le armi. L’evento era svolto sempre in agosto ma nel 1490 a causa delle guerre con i
PALIO DI PARMA
francesi cessò e fu ripreso solo nel 1798 per volere del Centro Sportivo italiano. Il nuovo Palio, con cadenza annuale nel mese di settembre, è incentrato sulla staffetta tra le cinque squadre che rap presentano le antiche porte cittadine. Una è porta Santa Croce, posta sulla via Emilia a ovest della città e definita la
“porta pellegrina”, perché da li entra vano i pellegrini romei provenienti da tutta Europa. La seconda è porta San Francesco, che sorgeva presumibilmente dove ora si trovano i cancelli di piazzale Barbieri, era l’uscita per i grandi feudi della montagna.
La terza è Porta Nuova, una delle più
antiche, cosi chiamata dopo il suo re stauro, era la porta che si apriva verso le colline, ma soprattutto verso i feudi del reggiano. Era la porta più esposta poiché quella più a sud e per questo fu rafforzata, in seguito, con la costruzione della Cittadella.
Poi porta San Michele, che era il baluar
La città dentro la città: nell’improntavivere di Parma antica
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do posto sulla via Emilia a difesa delle scorrerie del Modenesi che riuscivano a passare gli avamposti sul torrente Enza. Infine porta San Barnaba, è annoverata tra le porte principali che si aprivano nella parte vecchia della città. Prende il nome dall’omonima chiesa ristrutturata nel 1969/70 e ancora oggi individuabi le in via Affò dove sorgeva, oggi non esistono tracce se non un disegno.
DI GRETA UMANITARIO
Le contrade
I Verdi di porta santa croce
L’animale che li distingue è L’Aquila, rappresenta la virtù e l’intelletto, uniti dalla maestosità e dal coraggio; simbolo che ben si addiceva al carattere degli abitanti dei borghi;
I BIANCHI DI PORTA SAN FRANCESCO
L’animale simbolo è il lupo, indica la feroce pericolosità e la mansuetudine fedele verso i meritevoli;
GLI AZZURRI DI PORTA NUOVA
Una delle più antiche. Era la porta più esposta poiché quella più a sud e per questo fu rafforzata, in seguito, con la costruzione della Cittadella
I GIALLI DI PORTA SAN MICHELE
Il simbolo è il dragone alato, che in origine rappresentava il maligno o il male, inteso come peccato, ma anche come sofferenza; col tempo il drago cedette le sue attribuzioni peccaminose per assumere quelle di mitologico guardiano e di protettore del rione.
I ROSSI DI PORTA SAN BARNABA
Gente allegra e facilmente infiammabile riassunta nel colore rosso sul vessillo nel quale campeggiano il sole e il leone, simboli del coraggio.
Il programma
L’apertura della giornata all’insegna della… sarà al villaggio del Palio, con giochi artigianali in legno per i bambini , accampamenti e banchi didattici alla presenza di rievocatori in abiti civili ed armature; campo di tiro per arco storico con prove per il pubblico; animazioni a tema. Si prosegue nel pomeriggio con le esibizioni degli sbandieratori seguiti poi da cantori con antiche melodie, a seguire il corteo ufficiale, che dalla zona di Ponte Verdi percorrerà il viale principale del parco. Nel tardo pomeriggio saranno poi sorteggiati gli atleti per gli abbinamenti con le 5 porte.
Saranno presenti esibizioni di Cantori in contemporanea con Teatranti e giocolieri, spettacoli coreografici, giochi di drappi e tamburi, dimostrazioni di combattimenti con le spade per poi arrivare alla corsa per aggiudicarsi il 36° Palio di Parma: staffetta mista fra giovanissimi atleti (ragazzi 11-15 anni) abbinati alle 5 Porte. Infine l’Eventuale breve corteo della Porta vincitrice.
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“Siamo solo dei ragazzi, le nostre proposte sono imperfette, i nostri pro getti spesso utopistici. Ma secondo noi vale la pena di continuare a lavorarci. Che si ano universitari, maturandi o bambini di asilo, proveremo a chiedere loro di immaginare, disegnare, creare, ideare un futuro migliore. Non perché ci con segnino sul momento una geniale so luzione funzionante, ma perché queste risposte comincino a volerle cercare”. In Borgo Tanzi 26 in mezzo al quartiere Oltretorrente di Parma abbiamo trovato ArtLab, un atelier in un palazzo abban donato occupato durante uno sciopero generale nel 2011, dove oggi hanno sede vari progetti. Uno di questi è ecologia politica, nato da un gruppo di liceali per affrontare il problema ambientale. Li incontriamo davanti al portone e ci
PENSANOAL’ECOLOGIA?PARMACIIGIOVANI
accompagnano nel giardino interno, ci mostrano le stanze, i murales, le cucine, il modo in cui si sono sistemati. Cono scono tutti gli abitanti del borgo, che siano bambini, famiglie o ragazzi, con ognuno scambiano un saluto. Veniamo accolti come se entrassimo in casa loro, e seduti insieme in mezzo al coloratis simo cortile, cominciano a raccontarsi. “Noi possiamo fare un tentativo, ma farsi ascoltare è sempre complicato. Alcuni psicologi parlano addirittura di “eco-ansia” ovvero dell’impressione che la questione ambientale sia qualco
sa di terribilmente più grande di noi, indipendente dalla singola persona ma conseguenza diretta della somma dei comportamenti di un intero pianeta”. Sono un gruppo vario, di studenti tra i 14 e i 19 anni, guardandoli sembrano venire tutti da mondi diversi, e parlan do con loro ci accorgiamo che ne sono ben consapevoli. C’è chi studia in un liceo classico, chi allo scientifico, chi al pedagogico e chi frequenta un istituto agrario o Itis. Anche le loro scelte per il futuro sono ben distribuite: tra facol tà di lettere, architettura, antropologia
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e ovviamente, scienze ambientali. Una delle prime questioni su cui si discu te è appunto quella della scuola, che ha un peso importante sulle idee e sui progetti che nascono tra i ragazzi, tal volta in modo involontario. Uno dei loro propositi per l’anno prossimo è proprio quello di entrare nelle classi “vorremmo iniziare a parlare di attualità, informare le generazioni nuove su tutto quello che accade, sui movimenti politici che esi stono, sui temi dell’ecologia più discussi, consapevolizzare i nostri coetanei non solo sull’esistenza di problematiche che li riguardano, ma soprattutto sul fatto che saranno loro a essere chiamati a ri solverle per cause naturali. Iniziamo da qui, perché ora noi entriamo a scuola, ma ci prepariamo un giorno anche ad uscirne”. Ma come presentare l’ecologia?
Come conciliare un tema così delicato con la scuola, con i programmi ministe riali già fitti? Come essere credibili non solo davanti ai professori e agli adulti, ma soprattutto di fronte ai coetanei? “È importante che gli studenti si sentano partecipi e protagonisti – dicono -, che non vengano lasciati immobili davanti a tabelle e dati insignificanti, ma che si sentano toccati nella loro vita privata. Per questo è necessario focalizzarsi an che su problemi che sentono vicini. A Parma si può discutere della questione dell’aeroporto e del movimento No Car go o della pulizia del nostro torrente”. Quindi partire dalla città? “Bisogna ini ziare da questioni irrilevanti a livello na zionale -proseguono -, ma che risveglino negli abitanti del territorio un interesse e una nuova cura del proprio ambien te. Sappiamo bene che l’Ecologia non è una materia astratta, e non deve esse re presentata come tale nelle scuole”. Insomma non basta un’assemblea, una lezione frontale o una presentazione po werpoint assegnata per casa? “Bisogna avviare progetti più grandi all’interno e all’esterno delle classi. Si deve prendere del tempo, lavorare in gruppo, abituarsi a cercare idee insieme. Si può trovare il coraggio di proporre progetti più grandi,
che ricalchino gli interessi degli studenti delle varie scuole e indirizzi, per capire che l’ecologia si inserisce in ogni campo di studi e ognuno può portare ad essa il suo contributo in diverso modo. Questo la scuola non lo fa, non c’è un’intenzione nel risvegliare e valorizzare le passioni degli studenti”. Come si chiama il vostro gruppo? “Ci chiamiamo “ecologia poli tica” ed è la politica l’unico modo che abbiamo da ragazzi per intervenire sul nostro futuro. Non si parla solo di anda re in Parlamento, o votare alle elezioni. La politica è il quotidiano: incontrarsi, partecipare, discutere, manifestare e in teragire. Nel nostro piccolo cerchiamo di restare in contatto con altri ragazzi di altre città, abbiamo addirittura incontra to comunità e partecipato a numerosi festival, tra cui quello dell’Alta Felicità e il Climate Social Camp vicino a Torino”. E’ fondamentale fare gruppo per com battere certe battaglie? “Siamo coscienti dello scarso potere che ha il singolo in dividuo di fare grandi cambiamenti, ma è quando vediamo decine di migliaia di persone partecipare a questi festival e manifestazioni che capiamo che forse qualcosa si sta davvero muovendo”.
DI ALICE SIMONAZZI
ArtLAb è un laboratorio di studenti dai 14 ai 19 anni: “Vogliamo parlare di ambiente da studenti agli studenti. Si deve partire da argomenti della città che li facciano sentire coinvolti”
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DI ARIANNA TORELLI A Parma la sede diaechedell’associazionenazionaleoffreascoltosostengochisoffrequestidisturbi CON LIDAP DA OLTRE 30 ANNI SI VINCE IN GRUPPO Ansia e panico
Da oltre 30 anni la LIDAP Odv (Lega Italiana contro i Di sturbi d’ansia, d’Agorafobia e da Attacchi di Panico) uti lizza lo strumento del grup po di auto mutuo aiuto per rispondere a vari disagi e ritrovare il benessere. In questo contesto infatti ogni persona riesce a sperimentare il duplice ruo lo di “chi aiuta” e di “chi usufruisce dell’aiuto”, di soggetto attivo e passi vo, di ascoltatore e di ascoltato. Oggi la sede nazionale è a Parma, in via Kennedy 5, dove una porta aperta sul Parco Ducale permette di aiutare ad uscire fuori e donare uno spiraglio di serenità a chi vive l’esperienza deva stante del Dap (Disturbo da Attacchi di Panico).
LA «TuttoSTORIAhainizio – racconta Giuseppe
Costa, presidente LIDAP Odv – il 3 dicembre 1990, quando Valentina Cul trera, una giovane studentessa di 24 anni, partecipa al Maurizio Costan zo Show e racconta i suoi attacchi di panico». Dopodiché la redazione del programma viene letteralmente inva sa da lettere e telefonate di persone che, riconoscendosi nei sintomi, chie dono informazioni e chiarimenti: «Il mito di quella narrazione – prosegue Costa – tramanda che arrivano a quel la redazione circa 15.000 lettere oltre ad innumerevoli telefonate a casa di Valentina. Quando poi, il 3 aprile del 1991, lei stessa registra presso un nota io della Spezia una nuova associazione
che si occupa di attacchi di panico, solo da pochi anni il DSM III ha dato nome all’attacco di panico distinguen dolo dall’ansia generalizzata». Infatti, in quel periodo, la classe medica nella sua generalità ha scarsa conoscenza della tematica, nonostante la diffusio ne del problema sia molto estesa. In questo vero e proprio atto fondati vo sono contenuti dunque il mito e la sostanza della storia della LIDAP Odv ovvero l’assoluto bisogno di socializ zare una condizione vissuta nella più totale incomprensione e solitudine. Da quell’atto costitutivo è iniziato così un percorso che arriva ai giorni nostri. Informazione, condivisione, solidarie tà, gruppi, ricerca e collaborazione col mondo scientifico sono stati, sono e
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saranno sempre la cifra dell’impegno «Èassociativo.unastoria - commenta Alma Chia varini, vicepresidente dell’associazione – che ci ha riempito di nuove difficoltà, vittorie, fiducia, speranza e tanta alle gria per tutti questi anni. Come non ricordare poi le tante collaborazioni a livello nazionale con medici, psichiatri, psicologi e psicoterapeuti che da tem po ci affiancano gratuitamente? Hanno sempre creduto anche loro in questa esperienza che regala nuove possibili tà di vita a tantissime persone!».
L’ATTIVITÁ LIDAP
Il sostegno, a chi soffre di Dap, viene offerto principalmente tramite i grup pi di auto mutuo aiuto (in presenza e online), ma anche attraverso ascol to telefonico gratuito, informazione corretta, incontri rivolti alla popola zione, collaborazioni con enti e centri universitari per stimolare la ricerca e le terapie, oltre a corsi di formazione sull’auto mutuo aiuto rivolti ai facilita tori dei gruppi e ad altre associazioni, enti, operatori del sociale, Università.
gli altri, sperimentano momenti di solidarietà e crescita. La mancanza di giudizio che si respira favorisce sia la libertà di espressione che l’autenticità dell’esperienza. Nei gruppi si impara innanzitutto a fidarsi degli altri e, cosa ancora più importante, di se stessi.
I GRUPPI TERAPEUTICI
L’ASCOLTO
AttualmenteTELEFONICOlepossibilitàdi avere una diagnosi o un sostegno sono fortunata mente numerose: Pronto Soccorso, psi cologi, psichiatri e medici di famiglia sono in grado di dare risposte imme diate all’insorgere delle crisi d’ansia e degli attacchi di panico. In più LIDAP, attraverso l’ascolto telefonico, è in gra do di dare informazioni corrette e con forto immediato alle richieste d’aiuto per uscire dalla tenebra del panico. Qui le info sul servizio: pertanto,chefacilitatore(autodialeterapeuticaformalmentedap,CostituisconoCOSAIlidap.it/ascolto-telefonico/https://www.GRUPPIDIAUTOMUTUOAIUTO:SONO?ilcuoredell’attivitàLiunametodologiadiintervento,riconosciutaconvalenzadall’OrganizzazioneMondellaSanità.IlgruppoA.M.A.mutuoaiuto)ècondottodaunecostituitodapersonecondividonolostessoproblemaeattraversounconfrontocon
Talvolta, e non meno efficaci, posso no essere d’aiuto i gruppi terapeutici dove «anziché il facilitatore – spiega la vicepresidente Chiavarini – è presen te la conduzione di un terapeuta (una bellissima descrizione di questo tipo di terapia nelle dipendenze affettive è illustrata nel volume “La principes sa che aveva fame d’amore” di Maria Chiara Gritti) che lavora con il gruppo avvalendosi anche della risorsa inter pretativa delle parole e comportamenti portati da ognuno: l’esperienza LIDAP ci ha poi portato anche a considerare che la pratica combinata di gruppo A.M.A. e terapia psicologica produce risultati ottimali su entrambe le attività
promossi dall’associazione, accompa gnate dalle riflessioni realizzate da trenta terapeuti e consulenti che, nel corso della sua storia trentennale, han no collaborato a vari livelli con LIDAP. Una raccolta di soluzioni ai problemi di ansia e panico tanto diffusi nella realtà quotidiana di molte persone, so prattutto giovani, ancor più oggi che occorre fronteggiare i disagi emotivi generati dalla pandemia.
ILterapeutiche».LIBRO“OLTRE
LA TRAPPOLA DEL PubblicatoPANICO”
a dicembre 2021, il volume curato da Alma Chiavarini raccoglie trenta storie di persone che hanno in trapreso con successo un percorso di guarigione attraverso i gruppi A.M.A.
La pubblicazione si pregia dell’introdu zione del Prof. Eugenio Borgna, emi nente saggistapsichiatra,eaccademico italiano, che fin dagli anni Sessanta adotta, nei servizi ospedalieri,psichiatrici metodi di cura incentra ti sull’ascolto del paziente anziché su metodi coercitivi, di contenzione e di coercizione come era uso utilizzare, in quel tempo, con la malattia psichia Iltrica.volume è reperibile nelle librerie, sul sito della casa editrice FrancoAngeli e sulle principali piattaforme di vendita Fondazioneonline. Cariparma ha voluto soste nere il progetto con l’acquisto di copie da distribuire ai medici di base della città, in collaborazione con l’AUSL di PerParma.qualunque informazioni: info@lidap.it
Settembre 2022 | 0521Mag | 45
DI CHIARA CAROLINA CONTE
Al via anche a Parma le preno tazioni per il nuovo vaccino bivalente anti-covid: si parte il 13 settembre, dopo la consegna nei giorni scorsi delle prime 34.560 dosi. Si tratta del vaccino Pfizer “Original/Omicron BA.1”, bivalente e adattato anche a copertura della variante Omicron del virus. Que sto vaccino viene dunque riservato esclusivamente per la somministra zione della terza e quarta dose.
A CHI È RIVOLTO
Il Ministero della Salute e la Regio ne Emilia-Romagna lo raccomanda no prioritariamente alle persone di età maggiore o uguale a 12 anni ancora in attesa di ricevere la terza dose (o prima dose di richiamo o “booster”), indipendentemente dal vaccino usato per il ciclo primario. E’ raccomandato anche per le per sone già destinatarie della quarta
Prevenzione
ANTI-COVIDVACCINAZIONI
dose (o seconda dose di richiamo o “second booster”): gli over 60enni, le persone over 12 anni con deter minate gravi condizioni di salute, gli operatori sanitari e delle CRA, gli ospiti delle strutture residenziali per anziani e le donne in gravidan za.
QUANDO E DOVE FARLO
Anche per i richiami con il nuovo vaccino deve essere trascorso un in tervallo minimo di almeno quattro mesi (120 giorni) dal completamen to del ciclo primario o dalla dose boo-ster o dalla data dell’ultima infezione Covid (data del tampone
positivo). La somministra-zione del nuovo vaccino è assicurata priorita riamente dai medici di medicina ge nera-le, i quali nei mesi scorsi hanno aderito massivamente alla campagna vaccinale sia presso i propri studi sia presso il domicilio dell’assistito per i casi comprovati.
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S A L U T E
COME PRENOTARSI
Le persone con 12 anni e oltre che sono ancora in attesa di ricevere la terza dose (o pri-ma dose di richia mo o “booster”) e i maggiori di 60 anni che devono fare la quarta dose (o seconda dose di richiamo o “se cond booster”), oltre che rivolgersi al proprio medico di medicina ge nerale, dal 13 settembre possono anche prenotare la vaccinazione al numero verde 800 60 80 62 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 16), agli sportelli CUP dell’Azienda Usl, su CupWeb se hanno attivato il pro prio Fascicolo sanitario elettronico. Ai medici di medicina generale che operano nelle CRA è demandato il compito di vaccinare gli ospiti della struttura residenziale per anziani.
Inoltre, ai medici di medicina generale è demandato il compito di vaccinare le donne in gravidanza che devono fare la quarta dose (o seconda dose di richiamo o “second booster”). Gli operatori sanitari e qualsiasi altro operatore di struttu ra, oltre che rivolgersi al proprio me dico, dal 13 settembre possono anche prenotare le vaccinazioni al numero verde 800 60 80 62 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 16) e in sede vaccinale provvederanno ad autocer tificare l’appartenenza a una di queste Icategorie.maggiori di 12 anni in condizione di fragilità sanitaria che devono fare la quarta dose (o seconda dose di richia mo o “second booster”) ricevono un messaggio SMS dall’Azienda Usl con le indicazioni per prenotarsi. Oppu re possono presentarsi direttamente, quindi senza appuntamento, nei centri vaccinali dell’Azienda Usl nei giorni e
orari di apertura, disponibili nel sito www.ausl.pr.it. Per le persone fragi li, che accedono direttamente, quindi senza prenotazione, è necessario avere il modulo che attesti la condizione di fragilità (scaricabile dal sito www.ausl. pr.it). Si ricorda che in caso di mino renni, è necessaria la presenza di uno o entrambi i genitori, e il modulo di consenso informato dose booster va firmato da entrambi i genitori.
ANCHE A DOMICILIO
Per chi non è in grado di raggiun gere le sedi vaccinali, in quanto non trasportabile per motivi di salute, la vaccinazione è garantita al domici lio. È il medico di famiglia che cer tifica la condizione di non traspor tabilità. Le vaccinazioni a domicilio sono garantite dai medici di famiglia che hanno rinnovato disponibilità alla collaborazione e dai medici ex USCA (Unità straordinaria di con tinuità assistenziale).
È previsto come richiamo (terza oquarta dose) per tutti i maggiori di12 anni che abbiano completato unciclo primario di vaccinazione: eccole info utili per prenotare
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“GENITORI ASCOLTATE VOSTRI RAGAZZI”
La pandemia è stata spesso paragonata ad uno tsunami, per la sua dramma tica ondata improvvisa che ha spazzato via le basi del nostro vivere: serenità, sicurezza, relazioni. L’attenzione prima ria è stata rivolta alla tutela di anziani e fragili, prime vittime del Covid, ma a subire gli effetti di questa tempesta in termini psicologici sono stati soprat tutto i giovani. “Il disagio e la soffe renza dei bambini e degli adolescenti durante il periodo della pandemia sono stati sottostimati - afferma la dottoressa Micaela Fusi, psicologa e psicoterapeu ta presso il Poliambulatorio Dalla Ro sa Prati Gruppo Garofalo Healthcare -. Occorre ora rimediare, dar voce ai più piccoli e ai ragazzi che hanno sofferto in silenzio e che hanno dovuto fare i conti con un contesto che li ha bloccati e spaventati.”
Su cosa ha inciso la pandemia? “Scuola, sport, amici, sono stati gli am biti che più ne hanno risentito. Le tra sformazioni sociali e le restrizioni con cui i giovani hanno dovuto misurarsi sono del tutto in contrasto con le spinte naturali del ciclo di vita. Il Covid ha amplificato le fatiche e i disagi tipici dell’ età. La socializzazione, lo stare in gruppo, relazionarsi nei processi di ap prendimento, la ricerca di autonomie, di nuove esperienze al di fuori della propria famiglia, sono elementi fonda mentali per la costruzione della propria identità, la crescita e lo sviluppo armo nico di bambini e adolescenti.”
Quali sono i riflessi psicologici?
“Se li si osserva da vicino, se li si ascol ta, appaiono disorientati, stanchi, ar Incertezza,rabbiati. disorientamento, paura, frustrazione, tristezza sono i sentimen ti che attraversano molti ragazzi. Si in un primo momento sembrava che il disagio manifestato non fosse impor tante, con il perdurare dei mesi e delle limitazioni i sintomi di sofferenza e di
INTERVISTA ALLA PSICOLOGA MICAELA FUSI. LASCIARSI ALLE SPALLE LA PANDEMIA NON È SCONTATO , BISOGNA RITROVARE LA SERENITÀ
disagio si sono via via intensificati fino a manifestarsi con crisi di ansia, distur bi del sonno e dell’attenzione, paura a relazionarsi con gli altri, tendenza ad isolarsi, aumento dei disturbi alimen tari e depressivi.”
Cosa possono fare i genitori? “Purtroppo noi adulti alle prese con le nostre fatiche e paure non sempre siamo riusciti a porre la giusta atten
zione. Per questa ragione l’invito è all’ ascolto. Chiediamoci cosa provano, come stanno. Come adulti abbiamo il dovere di sostenerli, di aiutarli a recu perare un nuovo equilibrio favorendo momenti di dialogo per comprendere i loro reali bisogni. E se ci accorgiamo che non stanno bene, sosteniamoli nel chiedere aiuto anche rivolgendosi ad un professionista che possa supportar li ad elaborare la paura ed il disagio legati al periodo che hanno vissuto e stanno vivendo. A volte basta poco per evitare tanta sofferenza, per riatti vare le risorse che sono dentro di loro. Aiutiamoli a recuperare la curiosità, la voglia di relazionarsi in modo sereno con gli altri e di tornare a sentirsi più liberi e leggeri”.
Via Emilia Ovest, 12/A - 43126 Parma Tel. 0521.2981 - Fax. www.poliambulatoriodallarosaprati.itinfo@dallarosaprati.it0521.994204
Settembre 2022 | 0521Mag | 49
I
I n questi giorni il tema della sicci tà è molto ricorrente all’interno dei quotidiani e dei telegiornali e occorre dare tutti insieme un contributo tangi bile per ridurre gli sprechi e utilizzare responsabilmente le risorse idriche. Per questo motivo Gruppo Zatti ha avviato un’importante collaborazione con #WashOut, Start-up specializzata nella cura di veicoli e motocicli attra verso un metodo innovativo, digitale e con un forte impatto verso la so WashOutstenibilità.propone l’innovativo “lavag gio a secco”, un nuovo modo di ap procciare con la pulizia della vettura ottenendo un notevole risparmio di oltre 160 litri d’acqua per ogni veicolo: un quantitativo enorme se moltipli cato per tutti i veicoli coinvolti quo Anchetidianamente!ilprocesso di igienizzazione è sostenibile grazie all’utilizzo di prodotti specifici dedicati sia agli in terni che ad ogni tipo di carrozzeria ed inoltre l’aria dell’abitacolo viene purificata con pulizia e disinfezione dell’impianto di condizionamento tra mite Aerosol. Il futuro parte dal pre sente e ognuno di noi deve con piccoli gesti contribuire al cambiamento: spe riamo che questa scelta anti-spreco possa essere d’ispirazione per tutti in modo da ridurre gli sprechi e salva guardare l’acqua, il bene più prezioso e simbolo della Vita.
Sempre nell’ottica di un futuro soste nibile Gruppo Zatti ha aderito al nuo vo progetto “Transition Farm”, in col
LA SOSTENIBILITÀ AL TRANSITIONWASHOUTCENTRO:E
FARM
processi già in atto.
laborazione con Università di Parma e associazione “Parma io ci sto”, che ha coinvolto 10 giovani neolaureati impegnati nello studio e valutazione dell’impatto ambientale di 10 aziende con l’obiettivo di stilare una relazione finale per proporre dei modelli soste nibili e attuare dei miglioramenti ai
Il progetto si è appena concluso con una valutazione positiva degli asset aziendali, in particolare con un otti mo risultato sull’impatto ambientale di prodotti e servizi e benessere del cliente, ma anche con qualche sugge rimento che accogliamo con entusia smo e metteremo in atto per migliora re ulteriormente la qualità del nostro servizio e la riduzione dell’emissione di CrediamoCO2. che in un modo in rapida e continua evoluzione ognuno deb ba fare il possibile per partecipare attivamente al cambiamento e come azienda Gruppo Zatti ha deciso di es sere dalla parte del pianeta: sempre pronti ad affrontare le sfide del futuro ed essere protagonisti di un nuovo concetto di mobilità sostenibile.
IL GRUPPO ZATTI PROPONE UN NUOVO MODO DI PULIRE LA VETTURA OTTENENDO UN 160RISPARMIONOTEVOLEDIOLTRELITRI D’ACQUA PER OGNI VEICOLO
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PARMA PARMA4FAMILYKIDS: E LIBRI CON LE RUOTE
Il progetto Parma4Family nasce dall’idea di Parma Kids per La boratorio Aperto Parma, un luo go adibito a innovazione, spe rimentazione digitale e cultura dell’eccellenza agroalimentare. Si trat
ta di un calendario di visite guidate e laboratori pensati sia per i piccoli turisti che per i piccoli parmigiani, che hanno desiderio di scoprire Par ma e le sue tradizioni gastronomiche, attraverso visite guidate e laboratori
pensati apposta per loro e gli accom pagnatori adulti.
Il progetto riparte da Settembre per poi proseguire nei mesi di Ottobre e Novembre. Il programma prevede un ciclo di quattro viste guidate per bambini da sei ai dieci anni, ciascuna visita avrà un tema specifico e termi nerà con un laboratorio che si svolge rà negli spazi di Laboratorio Aperto OgniParma.mese ci saranno due laboratori per bambini da cinque a otto anni. Armati di forbici, colori e materiali riciclati, i bambini si divertiranno con attività creative dedicate alle specia lità gastronomiche del nostro terri torio. I laboratori si terranno negli spazi di Laboratorio Aperto Parma, nel bellissimo complesso monumen tale di San Paolo, dando la possibili tà, contemporaneamente ai genitori di godersi due ore libere nel centro
Due iniziative per scoprire i segreti di Parma con i bambini e rivivere la neiviaggiantebibliotecaparchi
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BIMBI
storico della città. Oltre ai laboratori, ogni mese, ci saranno visite guidate in lingua inglese e francese, pensate per famiglie con bambini dai sei a dieci anni. Queste attività sono dedicate ai piccoli che si vogliono allenare con le lingue straniere, piccola madrelingua inglese e francese.
Tra le attività proposte da Parma4Fa mily ci sono anche visite guidate per i futuri genitori e bambini piccoli in fascia o carrozzina. Queste visite sa ranno condotte su percorsi facilmente agibili per le ruote dei passeggini, in più prevedono tempi e distanze adatte alle donne incinte o con il passeg Sempregino.
grazie a Parmakids riparte: Libri con le ruote, la biblioteca viag giante, idea di Andrea Saccon, con la sua corsa nei comuni della provincia! Il programma prevede tre nuove ras segne, con appuntamento nei parchi di Colorno, Salsomaggiore Terme e
Traversetolo. Dall’autunno del 2021 i tre comuni, infatti, sono dotati ciascu no della propria biblioteca viaggiante, realizzata grazie al bando “Leggere crea indipendenza” di Fondazione CariParma e al sostegno economico e progettuale del Comitato territo riale IREN di Parma, le biblioteche viaggianti di Salsomaggiore e Tabiano Terme, Traversetolo e Colorno ripren dono la loro corsa, con tanti nuovi ap puntamenti dedicati ai piccoli lettori di provincia! A ogni appuntamento i bambini potranno leggere, sfogliare e prendere in prestito i libri delle bi blioteche comunali e ascoltare le sto rie lette ad alta voce. Quest’anno, gra zie alla collaborazione del Comitato territoriale Iren di Parma e di Eduiren (settore educational di Gruppo Iren), ogni biblioteca viaggiante sarà forni ta di una dotazione di libri dedicati alla transizione ecologica. Infatti, il progetto Libri con le ruote è, caratte
rizzato, fin dalla sua nascita, da una forte anima green.
Muoversi in bicicletta, vivere e rispet tare i parchi cittadini, divertirsi con attività a impatto ambientale zero, sono i valori su cui si fonda il pro getto. Grazie alla nuova dotazione di volumi, ogni appuntamento sarà un momento di formazione sui temi di transizione ecologica, affrontati in maniera divertente con giocose illu strazioni realizzate ad hoc, e di una “lettura green”, per condurre i picco li nel magico mondo dell’amore per l’ambiente proprio attraverso i libri!
La stagione autunnale di Libri con le ruote terminerà sabato 8 ottobre a Parma. Appuntamento al mattino a Parma Mia per una tappa molto spe ciale, realizzata in collaborazione con il Consorzio Forestale KilometroVer deParma, cui ParmaKids ha aderito a giugno 2022.
Di Greta Umanitario
Settembre 2022 | 0521Mag | 53 www.arpdance.it - arp.dance@libero.it - tel. 349 53 96 879 - PARMA - Via Bobbio 7/b MODERNA CONTEMPORANEA DANZA CLASSICA PROPEDEUTICA PI L A TE S Danza classica: metodo Accademia Vaganova e Teatro Alla Scala a j c u r a B n a e D i d o t o f Arte e corpi in movimento
Flexpoint info@flexpointacadmy.it334.3994468Info:Academy
Ilaboratori d’arte sono uno stru mento privilegiato per educare i bambini alla creatività del pensiero e al gusto del bello: liberi da condizio namenti sociali e culturali possono con naturalezza apprezzare tratti, colori e forme, esprimere sentimenti e passioni che su tela diventano evidenti in tutta la loro forza. I corsi di pittura permet tono di dare voce all’interiorità, sono un antidoto alla dittatura del mondo digitale. Da Eos i bambini dai 5 anni vengono segui ti individualmente e con dotti con passione verso la conoscenza del mondo ar tistico, delle sue forme, dei diversi supporti e materiali utilizzati, le tecniche della
EOS E LA PITTURA
pittura e del colore e tutto ciò che il piccolo pittore desidera esprimere sulla tela. Perché dipingere o disegnare è una vera gioia! Quanti bellissimi quadretti
rallegrano sia le case dei bimbi che le nostre mostre collettive!
I laboratori organizzati da Eos si tengono nella sede in via Gramsci 5, a
Da 12 anni Crescendo con la Musica
Ormai è noto e sostenuto anche dai Pediatri, che la musica stimoli le capacità cognitive del bambino e intensifichi la relazione con i genitori e col prossimo. Fare musica è un’esperienza che sviluppa quasi ogni abilità, non solo i sistemi uditivi e motòri (largo e fino) ma anche l’attenzione, l’interazione multisensoriale, la memoria, l’apprendimento, il linguaggio, la creatività, le emozioni e l’intelligenza sociale. Per questo siamo nati con due rari e preziosi strumenti per FARE musica: il nostro corpo e la nostra voce; mani e piedi per battere il
tempo, corde vocali per emettere suoni. E’ quindi molto importante “non perdere tempo” e iniziare fin dalla nascita (e anche prima…) a sottoporre i nostri bambini ad intense esperienze musicali.
Il metodo Crescendo con la Musica, attivo da più di 12 anni in Parma, è una sintesi delle filosofie di Gordon, Dalcroze, Orff e studi personali: aiuta tutti i genitori che desiderano donare ai propri bimbi la possibilità di crescere in modo musicale. Nelle nostre lezioni si coinvolgono i bambini INSIEME ai propri adulti di riferimento per costruire una comunità musicale e donare un’esperienza indimenticabile. Abbiamo corsi per ogni età, dalla nascita (si, proprio così, da 0 MESI di vita! ) fino a 9 anni, diversificati per età e attività. Siamo a Parma e Fidenza, ogni pomeriggio e al sabato mattina.
Parma. Tutti i giovedì dalle 17.00 alle 19.00 e tutti i sabato dalle 10.00 alle Per12.00.prenotazioni e informazioni: Eugenia Giusti 327 2974239 ed Elena Avanzini 348 eugeniagiusti@interfree.it6963591
Abbiamo anche corsi per future mamme, chitarra, yoga bimbi, yoga genitoribimbi, che potete trovare sul sito www. associazioneculturalediesis.it Scriveteci per sapere le disponibilità! Posti limitati, classi a numero chiuso! Facebook: Crescendo con la musica Parma info@associazioneculturalediesis.itwww.associazioneculturalediesis.itinfo@crescendoconlamusica.itwww.crescendoconlamusica.it
Settembre 2022 | 0521Mag | 55
I materiali nei nostri spazi sono organizzati “a misura di bambino”, si può scegliere in maniera autonoma tra molte attività
ARRIVA, TATA CLIO LAB
Il nido d’infanzia Tata Clio è un servizio che accoglie bambini e bambine dai 9 mesi ai 6 anni, un luogo che si pone come osservatorio privilegiato per lo sviluppo delle loro potenzialità e per la conquista delle loro autonomie, un luogo dove favo rire gli apprendimenti, che abbrac cia una cultura dell’infanzia in cui al bambino vengano riconosciute competenze. L’ambiente bilingue ri sponde all’attuale e impellente biso gno di capire e comunicare in più di una lingua, e abitua i bambini fin da piccoli all’apertura e alla flessibilità mentale, affinché possano divenire felici cittadini delle nuove società.
Le nostre strutture sono composte da due Piccoli Gruppi Educativi e un Servizio Sperimentale 0-6 che accol gono complessivamente 30 bambini. Uno di questi, TATA CLIO LAB al pomeriggio si trasforma in un luogo esperienziale in cui si alternano labo ratori per bambini dai 4 anni: musi ca, teatro, arte, Go-all, aikido, etc…. e dove il fine settimana si possono organizzare feste di compleanno.
Il nostro approccio deriva da diverse teorie pedagogiche….
Abbracciando l’ideale MONTESSO RIANO di indipendenza, i materiali nei nostri spazi sono organizzati “a misura di bambino” in maniera ta le da dare loro la possibilità di sce gliere autonomamente tra una vasta gamma di attività, in base ai propri interessi e propensioni, aiutandoli a “fare da MALAGUZZIsoli”.
introdusse nei servizi educativi per l’infanzia gli ateliers, come luoghi di dialogo fra la ma terialità del “fare”, del “pasticciare” e i processi cognitivi della mente. Specialmente quando ci si rivolge ai piccolissimi, il laboratorio deve comprendere tutte le dimensioni relazionali: affettive, emotive, co gnitive, sensoriali. L’atelier diventa un’occasione di scoperta sensoriale attraverso i materiali, gli oggetti, gli strumenti, le forme, i colori.
L’ARTE, nelle sue forme più varie (ar ti visive, musica, teatro, danza, etc.), coinvolge tutti i sensi del bambino e ne rafforza le competenze cognitive, socio-emozionali e multisensoriali. Crediamo fortemente nella valenza
delle arti, così le proposte creative, musicali, di teatro sono sempre molto frequenti nella nostra proposta peda gogica, chissà che…”la loro bellezza salverà il mondo”.
Con OUTDOOR EDUCATION invece ci riferiamo ad una vasta area di pratiche educative tese a valorizzare l’ambien te esterno come ambiente educativo e luogo privilegiato di formazione ed educazione per grandi e piccoli.
Sede Legale e amministrativa: Stradello Nello Uccelli, 6 43126 Parma (PR)
Sedi operative:
Via Enrico Sartori, 22/1 43126 Parma
Via Enrico Sartori 16 43126 Parma
Telefono: 0521272337
Mail: info@tataclio.it
56 | 0521Mag | Settembre 2022 O521 IL MAGAZINEMESE
A TAVOLA CON I CIBI ANTI-CARIE
Più consapevoli per denti sani e belli
Per salvaguardare il benessere e la bel lezza dei denti è necessario imparare a mangiare bene, evitando i cibi cariogeni e promuovendo l’uso quotidiano di cibi cariostatici ed anticariogeni. Ma…
1) QUALI SONO I CIBI
SonoCARIOGENI?quelliin grado di provocare la carie (pane, merendine, dolciumi vari, bevande gassate, frutta secca condita, miele, ciocco lata, marmellate) ma anche agrumi, interi o Questi,spremuti.pur contenendo vitamina C sono potenzialmente cariogeni per via dell’aci do citrico fortemente abrasivo.
2) QUALI SONO I CIBI
SonoCARIOSTATICI?quelli“neutri” che non hanno cioè alcun effetto sulla carie. Sono compresi in questa categoria lo yogurt, la maggior parte delle verdure (cavolo nero, radicchio rosso, porro), i cibi proteici (carne e pesce), i grassi come formaggi freschi e uova.
giornata,Cariostaticiafinepasto
o come spuntino. Al cuni di questi sono: frutta secca (mandor le, nocciole, noci) frutta fresca non acida (pere e mele anche con buccia) ortaggi ricchi di fibre (sedano, finocchio, pepe roni, rapanelli, carote, verdure a foglia verde, indivia, carciofo, lattuga), formaggi
CariogeniCibi
stagionati, latte e latticini, acqua e bevan de alcaline senza zuccheri.
4) In generale, i cibi cariogeni non andreb bero consumati a fine pasto o come spun tino e dovrebbero invece essere abbinati a cibi anticariogeni che hanno il potere di ridurne gli effetti dannosi. Educhiamo i nostri bambini ad una corretta alimen tazione: come in un gioco impareranno Rivolgetevisorridendo. con fiducia al centro FACE KIDS di Parma per maggiori informazioni.
3) QUALI SONO I
SonoANTICARIOGENI?CIBIcibichesipossono consumare in tutta sicurezza in qualsiasi momento della
Via R. Bormioli 5/A 43122 Parma Tel. 0521 035122 Fax. 0521 www.facekids.itinfo@facekids.it035120
Dr.ssa Maria Letizia Beccuti, Spec. Ortodonzia, Pedodonzia FACEKIDS Parma Cibi Anticariogeni Cibi
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La serie cadetta è una perconoscerladifficili.categoriedellepiùOccorrebene,vincerla
Pronti, via! Anzi, quasi. Mez za falsa partenza del Parma in campionato, nonostante quest’anno, come la scor sa stagione, i pronostici la considerassero tra le squadre più accreditate a lottare per la promo zione. Un campionato in più di espe rienza nella categoria, un maggiore affiatamento tra i giocatori, poteva no sembrare un buon antidoto per evitare i primi tentennamenti della
IL FATTORE “B”
scorsa stagione, che inevitabilmente capitano a tutte le squadre che si tro vano ad affrontare un anno di serie B, da molti ritenuto tra i campionati italiani più difficili, equilibrati ed imprevedibili dall’inizio alla fine. E invece macché, nulla di tutto questo e sembra che si dovrà soffrire sino alla fine per sperare di agguantare un posto utile per la A. Negli ultimi anni la Serie B si è contraddistinta come un campionato vario e sfaccet tato, che ha portato in massima serie allenatori e squadre molto interes
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SPORT
santi. La serie B è insidiosa anche perché è un campionato fisico, ma che richiede una certa esperienza soprattutto nell’organizzazione del gioco. La scelta di Pecchia, l’allena tore che lo scorso anno ha conqui stato una buona promozione in A sul campo con la Cremonese, sem bra sicuramente una garanzia per evitare alcune ingenuità viste l’an no scorso. Un’altra nota positiva è sicuramente il recupero di Inglese, tornato al centro dell’attacco cro ciato e a riprendere confidenza con il gol. Quello che preoccupa o pò è la preoccupante abitudine a “stac care la spina” in alcuni momenti del match, perdere il controllo del gioco e subire la maggiore deter minazione degli avversari, lascian
do a loro il controllo del gioco: sia che siano squadre blasonate, come il Genoa; sia che siano apparen temente più deboli, come il caso della Ternana al Tardini. La Serie B è un campionato molto compli cato, ogni campo o avversario può nascondere grandi insidie. In un contesto del genere, costruire una squadra forte (sulla carta) non è una garanzia sufficiente e l’orga nizzazione del gioco resta un fat tore importante in Serie B. Serie B
vuole dire anche lottare per fare punti e raggiungere la promozione, ma anche per non perdere tifosi, un pubblico cresciuto e abituato ad anni in massima serie e a vedere sfilare i grandi campioni al Tar dini. Anche questo lo sanno bene le squadre “decadute”. Una perma nenza che dura più di due anni in serie B, provoca un vero e proprio terremoto tra abbonati e tifosi.
Di Mauro Simonazzi
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CASINO DEI BOSCHI DI CARREGA
Immerso nel Parco si trova il Casino dei Boschi: un edificio fatto costru ire dalla duchessa Maria Amalia di Borbone tra il 1775 e il 1789. Fu pro gettato dall’architetto francese Petitot su un preesistente chalet di caccia. Nel 1819 fu acquistato da Maria Luisa d’Au stria, Duchessa di Parma, che incaricò l’architetto Nicola Bettoli di farne la sua residenza estiva ristrutturando l’edificio secondo lo stile neoclassico. Aggiunse un lunghissimo colonnato con al centro
Un luogo incantato, immerso nel Parco e progettato da Petitot. Un tempo residenza estiva di Maria Luigia
il Casinetto, un edificio con orologio e torre campanaria, che ospitava il teatrino di corte. La duchessa incaricò il giardi niere Carlo Barvitius, proveniente dalla corte degli Asburgo, di impiantare un
elegante giardino all’inglese. Nel 1870 il Casino dei Boschi e il parco circostan te, che erano di proprietà del demanio nazionale del Regno d’Italia, furono ce duti all’Ing. Grattoni; dopo la sua morte,
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nel 1881, vennero acquistati dagli attuali proprietari, i principi Carrega di Luce dio. Il parco, grazie ad una convenzione coi proprietari, è accessibile al pubblico, mentre l’interno della villa non è visitabi le. Il Casino si trova all’interno del Parco Regionale Naturale Boschi di Carrega, oltre 900 ettari di storico bosco facente parte degli antichi territori delle caccie e delle delizie del Ducato di Parma dal tempo dei Farnese. Purtroppo lo stato attuale è dovuto a due terremoti e la proprietà ha profuso ogni risorsa pos sibile per salvare la Villa ed il suo bo sco monumentale. Si trtata comunque di un luogo affascinante e suggestivo, che sorprende anche nella sua deca denza, lasciando immaginare ed intuire quale spettacolare resideza potesse es sere.Non sorprende che il Casino dei Boschi di Carrega sia stato inserito tra i “I Luoghi del Cuore. Il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare dal FAI”. Una parte del Casinetto è oggi sede amministrativa del parco e ospita oltre agli uffici, una sala mostra e con vegni, una biblioteca e una xiloteca, raccolta di campioni di diverse tipolo gie di legno. Il complesso monumen tale del Casino dei boschi e il giardino ospitano anche manifestazioni ricreati
ve e culturali, quali spettacoli teatrali, concerti e camminate. Il Parco monu mentale prospiciente la Villa, conserva tracce dell’antica impostazione di Parco all’inglese. Disegnato da Barvitius tra il 1821 e il 1830, mantiene una forma geo metrica regolare che si innesta armonio samente nella struttura del bosco. Nel disporre la vegetazione si è tenuto conto del colore che il fogliame assume nelle
Un consiglio per una gita in bicicletta al Casino
Il Casino si raggiunge attraverso un itinerario segnalato all’interno del Parco Naturale Regionale Boschi di Carrega, a Sala Baganza, 15 km. da Parma, un luogo facilmente e piacevolmente raggiungibile in bicicletta dalla città in poco più di 40 minuti, pedalando lungo la greenway delle Tre Residenze Ducali (Colorno-Parma-Sala B.) per argini e golene dei Torrenti Parma e Baganza (sponda sinistra, Strada Farnese e, negli ultimi 2,5 km. sull’argine nuovo di Sala), calcando la Ciclovia n.16 Tirrenica dellla Rete Nazionale Ciclabile
diverse stagioni, della natura dei rami e della luce. Il parco conserva alcuni esemplari monumentali, fra cui un tasso ed una sequoia nei pressi dell’edificio. La visita offre l’opportunità di conosce re la natura e la storia del Parco e di ampliare l’itinerario con un’incursione nel giardino della Villa del Ferlaro, non distante dal Casino dei Boschi.
Di Serena Sasso
BicItalia, detta anche Ti-Bre_dolce (BrenneroTirreno delle biciclette). In alternativa si può raggiungere il Parco in automobile, lasciare il veicolo nei parcheggi e proseguire a piedi per iniziare una suggestiva e piacevole gita. L’accesso principale da via Olma è costituito dal grande viale rettilineo, affiancato da antichi esemplari di cedri dell’Atlante e libocedri, frammisti a cerri, frassini maggiori, ornielli e altri alberi cresciuti spontaneamente; più all’esterno, oltre le praterie, emergono dai boschi altre piante ornamentali secolari, tra cui cipressi, platani e cedri dell’Atlante. In una di queste praterie che costeggiano il viale, sono situate le tombe di alcuni principi Carrega.
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Fortificazione simbolo millenaria a di fesa della Valtaro, posta nel grazioso borgo di Compiano (tra i più belli d’Italia) e facente parte del circuito dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, è la desti nazione turistica ideale per un soggiorno vacanziero o una gita fuori porta, grazie alla sua doppia anima ricettiva e museale. I piani superiori e una delle torri ospi tano un raffinato relais con 13 camere standard, suites, superior e familiari,
CASTELLO DI SIDOVECOMPIANO,ILTEMPOÈFERMATO
oltra a una panoramica piscina situata nel parco, accessibile anche a coloro che non sono ospiti dell’hotel da inizio giugno a inizio settembre, a cui si af fianca il servizio di somministrazione del L’ecletticaRistorante-Panigacceria.casa-museodell’ultima pro prietaria Lina Raimondi Gambarotta, ricca di arredi e opere d’arte, il Museo della Massoneria (unico nel suo genere in Italia) e il Museo Enogastronomico sono le tre collezioni museali aperte
al pubblico con turni di visita ogni ora dalle 10 alle 17 (a Settembre: venerdì, sabato, domenica e lunedì; a Ottobre, Novembre e Dicem bre: sabato, domenica e festivi). Va riegata l’offerta didattica rivolta alle scolaresche, oltre che eventi di vario genere promossi nel corso dell’intero anno. Inoltre, grazie ai suoi spazi indo or e outdoor, il Castello di Compiano è la location ideale per eventi privati di qualsiasi genere: banchetti nuziali, feste di compleanno, congressi, cene di gala e team building aziendali. Aperto tutto l’anno al pubblico, i ser vizi erogati seguono diversi orari a seconda dei mesi, consultabili sul sito ufficiale www.castellodicompiano.it
DOMENICA 30 OTTOBRE 2022, h. 21:00Viaggio-gioco00:00di Halloween tra anime, spiriti e presenze storiche e misteriose Adulti: 20 euro; Bambini e ragazzi fino ai 16 anni: 15 euro
LUNEDÌ 31 OTTOBRE 2022, h. 21:00LaHalloween00:00night:superstizionedelle 17 stanze oscure Evento non adatto ai minori di 16 anni. Adulti: 20 euro Per tutte le attività: prenotazione obbli gatoria e pagamento anticipato: Maggiori +39info@castellodicompiano.it;www.castellodicompiano.it/novitàinfo:0525825541
EVENTI HALLOWEEN 2022
SABATO 29 OTTOBRE 2022, h. 20.30 - 23.00
Il Club degli Alfieri: cena con delitto in maschera di Halloween
Evento non adatto ai minori di 16 anni. Adulti: 60 euro
CONTATTI Castello di Compiano, Via Marco Rossi Sidoli 15, 43053 Compiano Tel.www.castellodicompiano.com;(PR)+390525825541(hotele museo); Tel.info@castellodicompiano.it+390525811100(ristorante); alpani gaccio@castellodicompiano.it
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