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Palio di Parma
MAGAZINE L’EVENTO
La città dentro la città: vivere nell’impronta di Parma antica
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L’antichissimo Palio di Parma, le cui prime tracce risalgono al 1314, anno di fidanzamento tra il signore di Parma Ghiberto da Correggio con Maddalena Rossi, così da sancire la pacificazione fra le fazioni guelfa e ghibellina è anche detta “Corsa dello Scarlatto”, nome derivato dal drappo di colore rosso che rappresentava il premio dei vincitori, prevedeva, oltre la corsa, giochi a cavallo da usare con le armi. L’evento era svolto sempre in agosto ma nel 1490 a causa delle guerre con i
PALIO DI PARMA
francesi cessò e fu ripreso solo nel 1798 per volere del Centro Sportivo italiano. Il nuovo Palio, con cadenza annuale nel mese di settembre, è incentrato sulla staffetta tra le cinque squadre che rappresentano le antiche porte cittadine. Una è porta Santa Croce, posta sulla via Emilia a ovest della città e definita la “porta pellegrina”, perché da li entravano i pellegrini romei provenienti da tutta Europa. La seconda è porta San Francesco, che sorgeva presumibilmente dove ora si trovano i cancelli di piazzale Barbieri, era l’uscita per i grandi feudi della montagna. La terza è Porta Nuova, una delle più antiche, cosi chiamata dopo il suo restauro, era la porta che si apriva verso le colline, ma soprattutto verso i feudi del reggiano. Era la porta più esposta poiché quella più a sud e per questo fu rafforzata, in seguito, con la costruzione della Cittadella. Poi porta San Michele, che era il baluar-
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do posto sulla via Emilia a difesa delle scorrerie del Modenesi che riuscivano a passare gli avamposti sul torrente Enza. Infine porta San Barnaba, è annoverata tra le porte principali che si aprivano nella parte vecchia della città. Prende il nome dall’omonima chiesa ristrutturata nel 1969/70 e ancora oggi individuabile in via Affò dove sorgeva, oggi non esistono tracce se non un disegno.
Le contrade
I Verdi di porta santa croce L’animale che li distingue è L’Aquila, rappresenta la virtù e l’intelletto, uniti dalla maestosità e dal coraggio; simbolo che ben si addiceva al carattere degli abitanti dei borghi;
I BIANCHI DI PORTA SAN FRANCESCO
L’animale simbolo è il lupo, indica la feroce pericolosità e la mansuetudine fedele verso i meritevoli;
GLI AZZURRI DI PORTA NUOVA
Una delle più antiche. Era la porta più esposta poiché quella più a sud e per questo fu rafforzata, in seguito, con la costruzione della Cittadella
I GIALLI DI PORTA SAN MICHELE
Il simbolo è il dragone alato, che in origine rappresentava il maligno o il male, inteso come peccato, ma anche come sofferenza; col tempo il drago cedette le sue attribuzioni peccaminose per assumere quelle di mitologico guardiano e di protettore del rione.
I ROSSI DI PORTA SAN BARNABA
Gente allegra e facilmente infiammabile riassunta nel colore rosso sul vessillo nel quale campeggiano il sole e il leone, simboli del coraggio.
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Il programma
L’apertura della giornata all’insegna della… sarà al villaggio del Palio, con giochi artigianali in legno per i bambini , accampamenti e banchi didattici alla presenza di rievocatori in abiti civili ed armature; campo di tiro per arco storico con prove per il pubblico; animazioni a tema. Si prosegue nel pomeriggio con le esibizioni degli sbandieratori seguiti poi da cantori con antiche melodie, a seguire il corteo ufficiale, che dalla zona di Ponte Verdi percorrerà il viale principale del parco. Nel tardo pomeriggio saranno poi sorteggiati gli atleti per gli abbinamenti con le 5 porte. Saranno presenti esibizioni di Cantori in contemporanea con Teatranti e giocolieri, spettacoli coreografici, giochi di drappi e tamburi, dimostrazioni di combattimenti con le spade per poi arrivare alla corsa per aggiudicarsi il 36° Palio di Parma: staffetta mista fra giovanissimi atleti (ragazzi 11-15 anni) abbinati alle 5 Porte. Infine l’Eventuale breve corteo della Porta vincitrice.
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