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Il fattore “B”

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La serie cadetta è una delle categorie più difficili. Occorre conoscerla bene, per vincerla

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Pronti, via! Anzi, quasi. Mezza falsa partenza del Parma in campionato, nonostante quest’anno, come la scorsa stagione, i pronostici la considerassero tra le squadre più accreditate a lottare per la promozione. Un campionato in più di esperienza nella categoria, un maggiore affiatamento tra i giocatori, potevano sembrare un buon antidoto per evitare i primi tentennamenti della

IL FATTORE “B”

scorsa stagione, che inevitabilmente capitano a tutte le squadre che si trovano ad affrontare un anno di serie B, da molti ritenuto tra i campionati italiani più difficili, equilibrati ed imprevedibili dall’inizio alla fine. E invece macché, nulla di tutto questo e sembra che si dovrà soffrire sino alla fine per sperare di agguantare un posto utile per la A. Negli ultimi anni la Serie B si è contraddistinta come un campionato vario e sfaccettato, che ha portato in massima serie allenatori e squadre molto interes-

santi. La serie B è insidiosa anche perché è un campionato fisico, ma che richiede una certa esperienza soprattutto nell’organizzazione del gioco. La scelta di Pecchia, l’allenatore che lo scorso anno ha conquistato una buona promozione in A sul campo con la Cremonese, sembra sicuramente una garanzia per evitare alcune ingenuità viste l’anno scorso. Un’altra nota positiva è sicuramente il recupero di Inglese, tornato al centro dell’attacco crociato e a riprendere confidenza con il gol. Quello che preoccupa o pò è la preoccupante abitudine a “staccare la spina” in alcuni momenti del match, perdere il controllo del gioco e subire la maggiore determinazione degli avversari, lasciando a loro il controllo del gioco: sia che siano squadre blasonate, come il Genoa; sia che siano apparentemente più deboli, come il caso della Ternana al Tardini. La Serie B è un campionato molto complicato, ogni campo o avversario può nascondere grandi insidie. In un contesto del genere, costruire una squadra forte (sulla carta) non è una garanzia sufficiente e l’organizzazione del gioco resta un fattore importante in Serie B. Serie B vuole dire anche lottare per fare punti e raggiungere la promozione, ma anche per non perdere tifosi, un pubblico cresciuto e abituato ad anni in massima serie e a vedere sfilare i grandi campioni al Tardini. Anche questo lo sanno bene le squadre “decadute”. Una permanenza che dura più di due anni in serie B, provoca un vero e proprio terremoto tra abbonati e tifosi.

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