Parma dicembre 2018 / gennaio 2019
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Salute e Benessere Benessere
Testata: il mese Parma n. 213 - GRATUITO
Speciale massaggi. Per rilassarsi e stare meglio
Alimentazione Prodotti di stagione. Lenticchie, perchè fanno bene
Salute L’uso corretto degli antibiotici. Quando servono?
Tempo libero Sciare per tenersi in forma. I benefici su corpo e mente.
SCUSI, DOTTOR GOOGLE...
Sempre più ci si rivolge al web con il rischio di diagnosi fai da te. Come difendersi dalle fake news? F0211218
INFORMASALUTE: Vaccino antinfluenzale, tutto quello che c’è da sapere. Come diventare volontario dei Punti di Comunità
Sommario Parma
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Salute e Benessere
dicembre 2018 / gennaio 2019
Benessere
Testata: il mese Parma n. 213 - GRATUITO
Speciale massaggi. Per rilassarsi e stare meglio
Alimentazione Prodotti di stagione. Lenticchie, perchè fanno bene
Influenza, cosa bisogna sapere sul vaccino
Il potere rigenerativo delle campane tibetane
Vuoi diventare volontario nei punti di comunità?
Proprietà del Bamboo Massage
Trattamento delle vene varicose
Massaggio in gravidanza: quando bisogna farlo?
Quando per prevenire basta un… dito!
Sciare fa bene alla salute
Curare la carie senza raggi X
Salute L’uso corretto degli antibiotici. Quando servono?
Tempo libero Sciare per tenersi in forma. I benefici su corpo e mente.
SCUSI, DOTTOR GOOGLE...
Sempre più ci si rivolge al web con il rischio di diagnosi fai da te. Come difendersi dalle fake news? F0211218
INFORMASALUTE: Vaccino antinfluenzale, tutto quello che c’è da sapere. Come diventare volontario dei Punti di Comunità
SFOGLIABILE ONLINE SU www.parmareport.it/salute
Centro gravidanza SiCura per future mamme Le cause della cellulite Parma Assistenza 91 al servizio della persona Radiologia: il Centro Cardinal Ferrari apre il servizio al pubblico Allodi: soluzioni su misura per gli ipovedenti
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Fake news, occhio al dottor Google Dr. Sequino: educazione alla nutrizione per i ragazzi
Salute
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Antibiotici, è un peccato usarli male
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Testata: il mese Parma n. 213 - gratuito Aut. tribunale di Parma N.16 del 22.4.99 Editore Edicta p.s.c.r.l. via Torrente Termina, 3/b - PARMA N° iscrizione al ROC: 9980 Registrazione ISSN: 1592-6230
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Davide Pescini • pescini@edicta.net
Coordinamento editoriale
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Ufficio commerciale
Alimentazione
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Proprietà nutrizionali delle lenticchie La ricetta degli anolini gluten free
Tempo Libero
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Espressionismo tedesco, al palazzo del Governatore
Salute mentale, un problema che riguarda tutti
A spasso con l’arte, a cura di Stefano Roffi, direttore della Magnani Rocca
Danzaterapia per chi soffre di parkinson
Benessere
Genitori 4.0 si diventa
Mostra sul ’68 allo Csac
Dr. Pescatori: protesi peniena
In Primo Piano
S.o.s. disidratazione viso
Un salto in libreria
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Massaggi benessere: quali sono i più diffusi?
Il mio obiettivo: le fotografie di Roberto Perotti Teatropoli: “Gli attori sensibili di Lenz”
Parma Magazine Salute e Benessere è anche un quotidiano online News, rubriche, approfondimenti e la possibilità di sfogliare l’ultimo numero della rivista in formato elettronico
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Joshua Ercini, Francesca Ferrari, Ilaria Gandolfi, Daniele Paterlini, Arianna Torelli, Giovanna Triolo, Felicia Vinciguerra
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Fake news, occhio al dotto UNA CAMPAGNA CONTRO LE BUFALE DEL WEB. MUZZETTO: “STOP AL FAI DA TE, FIDATEVI SOLO DEL VOSTRO MEDICO”
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ttenti alle bufale sul web. Non fatevi del male da soli! Parlatene sempre col medico” è il monito rivolto ai cittadini che ha riempito gli autobus della città, per combattere le fake news in ambito sanitario. La campagna, volutamente provocatoria, è stata promossa a livello nazionale dalla FNOMCeO (Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri), al fine di sensibilizzare e mettere in guardia dalle bufale che girano sul web, con frasi lapidarie del tipo “Ho curato il cancro con il bicarbonato di sodio”, oppure “Avevo letto che sei uova al giorno facevano dimagrire”, che hanno decisamente catturato l’attenzione dei cittadini. A questo proposito, il Presidente Omceo Parma Pierantonio Muzzetto, componente nazionale del Gruppo di lavoro Fnomceo sugli “Stati Generali della Professione”, spiega la posizione dei medici e le ragioni della campagna. Il claim della campagna lancia un messaggio forte e preciso: restituire al medico l’autorevolezza della diagnosi, che solo lui può fornire in modo corretto. Qual è il pericolo dell’autodiagnosi? «La tendenza a procedere col “fai da te” in medicina è sempre più una costante che coinvolge una larga parte della cittadinanza, perché sul web si crede di trovare tutte le risposte ai propri quesiti e alle proprie ansie, consultando un dottore inanimato e sempre a portata di mano.
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Cosa che provoca, semplicemente, danni». Come incide questa tendenza sul lavoro dei medici? «Spesso molti pazienti dopo aver ascoltato i consigli, si fa per dire, del dottor Google, arrivano dal medico con plichi di carta stampata con le indicazioni trovate. Il vero problema è che le persone sentono sintomi, facendoli propri e fuorviando anche chi invece deve curare».
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Pierantonio Muzzetto Presidente Omceo Parma
Chi si cura tramite la rete? Secondo i dati della ricerca “Censis Assosalute 2017, sono 15 milioni gli italiani che cercano di “curarsi” tramite la rete, digitando su Google patologie e cercando informazioni sul proprio stato di salute. Di questi circa 8,8 milioni, più del 50%, sono vittima di fake news. Il 17% consulta solo siti generici, con il 69% che vorrebbe trovare in rete delle informazioni certificate e ufficiali. I dati rivelano uno scenario che desta preoccupazione e che fa riflettere: se il medico di medicina generale è ancora la fonte nel 53,5% dei casi, il farmacista nel 32,2%, seguono a breve distanza i canali web e i social network con il 28,4%, prima dei media cartacei (3%) e della televisione (4%).
Fortunatamente non induce all’errore il medico esperto ma talvolta complica la diagnosi, costringendo anche a lotte per non prescrivere accertamenti che, letti su internet, sono considerati dal paziente indispensabili anche se inutili o dannosi. Un esempio di convinzioni dannose? La cura di certe malattie con le tisane o del tumore col bicarbonato, oppure l’inutilità di sottoporsi a cure essenziali o efficaci, o non vaccinarsi per paura dell’autismo. Ovvero falsità, bufale o fake news». Esiste una riflessione all’interno dell’Ordine per “educare” i pazienti a non fidarsi di tutto quello che leggono online? «Una riflessione è in corso da tempo su quale mezzo utilizzare sul paziente per indurlo alla ragione, sconsigliandogli di non farsi del male e di affidarsi sempre a chi sia competente in tema di salute. Lo stesso medico che si ammala spesso è talmente coinvolto e poco obiettivo che si lascia condurre per mano nell’iter della sua malattia dal collega che decide per lui. Talvolta anche dimenticandosi delle malattie e della sua esperienza. Così come non sempre il medico coinvolto
per la malattia di un suo familiare è lucido e distaccato per prendere la migliore decisione sulla salute del proprio caro e si affida quindi al collega che lo sostituisce nei passaggi cruciali della diagnosi e terapia». Allora, cosa fare? «Informare non sempre è sufficiente, come non lo è un rapporto di fiducia verso il proprio medico. Occorre usare i mezzi della persuasione attraverso media o sistemi visivi. Un manifesto 6 metri x 3 negli stalli delle città o sugli autobus serve a far pensare. Ma occorre sinergia fra le figure deputate alla salute, laddove certi atteggiamenti siano espressione di una concezione di medicina sociale e pubblica». “Il dottor Google non è iscritto all’Ordine dei Medici”…l’informazione sanitaria sul web però non è tutta negativa, è un canale molto utilizzato ad esempio per le campagne di prevenzione. «Quello che s’intende per dottor Google è il metodo di ricerca continua che non va confuso con l’uso corretto e coerente del web per fini virtuosi, ovvero per informare in modo completo nel campo della prevenzione o nella corretta valutazione di campagne vaccinali, ad esempio. Il dottor Google è il cugino millennial dell’enciclopedia medica, vecchia e costosa Bibbia del non medico per
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in Primo Piano fare quello che a costi ridicoli oggi fa Internet». C’è forse un problema di riconoscimento delle fonti ufficiali da parte di chi cerca informazioni in rete? «Qui si pone il dilemma: tutto ciò che si trova sul web è falsità oppure ci sono anche verità? Come sempre ci
BUFALE e FALSI MITI Sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità www.issalute.it Bufale in tema di sanità. Il problema è balzato anche sotto la lente dell’Istituto Superiore di Sanità, tanto che sul sito www.issalute.it in evidenza in home page campeggia una sezione “Falsi miti” che raccoglie tanti luoghi comuni sui temi di salute, dall’alimentazione ai farmaci, dai vaccini ai luoghi più comuni sulle patologie. La sezione nasce proprio per sfatare le false convinzioni in tema di salute. Ecco dieci bufale segnalate dal sito: 1. Il colesterolo alto dipende dai geni e non dall’alimentazione 2. Poche sigarette al giorno non fanno male alla salute 3. Di morbillo non si muore! 4. Il cancro può essere curato con il bicarbonato di sodio 5. Brividi? Febbre? Mal di gola? Mal d’orecchio? Subito un antibiotico! 6. Mia mamma è morta per un tumore al seno... adesso anch’io dovrò fare la mastectomia preventiva come Angelina Jolie? 7. Allattare fa male alla vista 8. Obesità infantile? Inutile preoccuparsi, passa con lo sviluppo 9. Non dono il sangue perché potrei star male o contrarre una malattia 10. Durante la gravidanza devi mangiare per due!
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vuole equilibrio nel dire come nel fare. Sul web ci sono verità e falsità, come nella democrazia, poste sullo stesso piano. Il vero problema è discernere dove stiano, rispettivamente, le verità e le falsità. È qui la vera campagna da farsi: far prendere coscienza che per poterlo fare occorre essere competenti, ossia in grado di distinguere la parte buona da quella falsa, un po’ come si faceva una volta in campagna, separando il loglio dal grano». È possibile fornire un decalogo per una “sana navigazione”? «Non esiste un vero decalogo per chi si avvicina al web se non rendere efficace il principio che il giudizio su certe cose specifiche vada lasciato a chi sia capace di formularlo. Non far da sé ma essere aiutati a fare. Insomma, avere fiducia in chi ne sa di più ed è competente ponendo fiducia in quanto dice, lasciando perdere qualsiasi interpretazione fantasiosa». Di recente è nato un sito web “Dottore, ma è vero che?” della Federazione nazionale degli ordini dei medici e odontoiatri proprio per immettere online informazioni corrette e creare un sito di riferimento affidabile per chi cerca risposte. «In questa logica la FNOMCeO ha portato avanti una linea d’informazione da mettere a disposizione di chi abbia dubbi, dando le risposte a chi nutra perplessità su quanto legge o ascolta, mettendo a disposizione elementi di giudizio derivanti da pareri medici qualificati. Che è come dire: sul web c’è una guida alla verità». Qual è quindi il vostro lavoro quotidiano per combattere le fake news? «Le falsità in medicina si combattono con la calma della conoscenza e del sapere
competente, con la fiducia riposta dal cittadino chiamato a considerare la salute un bene prezioso e chi lo cura una persona in grado di farlo con serietà e competenza. Nessuna scorciatoia in sentieri sconosciuti della scienza non ufficiale, con oracoli dell’ultima ora. Ma contrapposizione di medici etici, quelli che abbiamo l’onore e l’onere di gestire e che un Ordine professionale deve avere sempre come stella polare». A cura di Rosaria Frisina e Felicia Vinciguerra
“Dottore, ma è vero che...?” Consigli utili per una “sana” navigazione
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i chiama “Dottore, ma è vero che...?” www.dottoremaeveroche.it ed è il portale web creato dai medici d’Italia per smontare le fake news sulla salute. L’iniziativa è promossa dalla Fnomceo, la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, nell’idea che “gli ultimi anni hanno visto una pericolosa, e spesso dolorosa, impennata nella circolazione di notizie in molti casi inesatte, in troppi infondate e in molti altri, deliberatamente e maliziosamente, false, con ricadute a volte drammatiche sulla salute di singoli cittadini o di intere fasce della popolazione”, spiega la Federazione. “Ricorda sempre di consultare il tuo medico curante prima di prendere decisioni basate su informazioni recuperate in rete”, una delle raccomandazioni sulle quali insiste Dottoremaeveroche. Il portale ha anche una sezione per aiutare il cittadino a valutare in modo critico la qualità dell’informazione sanitaria online. Ecco cinque criteri da tenere in considerazione per una navigazione consapevole: AUTOREVOLEZZA DELLA FONTE È importante chiedersi sempre chi fornisce i contenuti recuperati in rete. Un sito web di buona
qualità dovrebbe indicare l’organizzazione che lo gestisce e ne ha la responsabilità, il nome degli autori e il loro profilo professionale. ANALISI DEI CONTENUTI Ricorda che chiunque può pubblicare in Internet notizie senza che queste siano state confermate dalla Medicina. È importante che l’informazione recuperata online risponda alle tue esigenze. Utilizza informazioni scientifiche e non opinioni fornite da persone non qualificate. AGGIORNAMENTO DEI CONTENUTI Le conoscenze in Medicina progrediscono rapidamente. Un sito può contenere informazioni scientificamente valide ma superate da ricerche
più recenti. TRASPARENZA Siti che offrono informazioni di tipo sanitario possono avere finalità commerciali più o meno esplicite. I siti di qualità garantiscono informazioni trasparenti sugli accordi di sponsorizzazione e separano, come ad esempio accade in televisione, lo spazio dedicato alla promozione e pubblicità da quello dedicato all’informazione scientifica. TUTELA DELLA PRIVACY Un sito di buona qualità dichiara le modalità di gestione dei dati personali e di quelli sensibili e il tipo di trattamento a cui sono sottoposti. Tali dati devono essere mantenuti confidenziali e riservati.
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Erboristeria professionale, erbe vere, erboristi veri
L’Orto dei Semplici era, in età medievale, il luogo in cui i monaci nei conventi coltivavano i semplici, ovvero le erbe medicinali, con cui successivamente venivano preparati gli erborati per le varie affezioni.
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B.go del Parmigianino 9/A - Tel/Fax 0521.230108 Strada della Repubblica 73/A - Tel/Fax 0521.236542 www.ortodeisemplici.it
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Apprendere l’arte dell’alimentazione IL DOTTOR GERARDO SEQUINO PARLA DELLE ABITUDINI ALIMENTARI DEI RAGAZZI EMERSE DAL LIBRO “EDUCAZIONE NUTRIZIONALE PER SCUOLE MEDIE E SUPERIORI”
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i chiama NutriMente il progetto focalizzato sull’educazione alimentare nelle scuole, portato avanti da due nutrizionisti, il dott. Gerardo Sequino e la dott.ssa Marianna Bianchi, da cui è nata l’idea di scrivere un libro, “Educazione nutrizionale per scuole medie e superiori”. Due gli istituti coinvolti, l’Istituto G.B. Bodoni e la Scuola secondaria di I° Grado Galaverna, che hanno permesso di approfondire le abitudini alimentari di ragazzi attraverso lezioni frontali, laboratori, test di verifica delle conoscenze. Quali sono le abitudini alimentari dei ragazzi emerse da questo progetto? «Durante il primo incontro con i ragazzi è stato compilato un questionario sulle loro abitudini alimentari e i dati emersi sono abbastanza allarmanti: il 90% dei ragazzi consuma carne e/o derivati più di tre volte a settimana, un dato follemente alto; il 90% dei ragazzi non consuma frutta secca quotidianamente; il 40% non compie attività fisica almeno 3/4 volte a settimana; Il 40% dei ragaz-
zi non fa colazione. Infine, il 30% non consuma né frutta né verdura quotidianamente. Il tutto è aggravato dal fatto che 1 adolescente su 4 frequenta fast-food almeno una volta alla settimana». Le abitudini dei ragazzi sono condizionate da quelle dei loro genitori? «Non direttamente dai genitori, ma dal fatto che i pasti vengano consumati troppo velocemente, a causa della vita frenetica che si conduce». Ci sono differenze tra le fasce d’età che avete seguito? «Sì, i ragazzi di 12/14 anni sono più legati alle abitudini dei genitori; che cercano di educarli ad un’alimentazione parzialmente corretta. I 16/18enni perdono tutte le buone pratiche, probabilmente non consapevoli che i danni che creiamo al nostro organismo in adolescenza, si ripercuotono in età adulta».
E tra maschio e femmina? «Non abbiamo riscontrato rilevanti differenze alimentari tra maschio e femmina. Sicuramente esiste una differenza nella percezione del peso e nel rapporto che si ha con il proprio corpo. Il modello della “donna magra è bella”, imposto dalla società, incide moltissimo sulle ragazze adolescenti, ma sta diventando sempre più comune e pericoloso anche tra i maschi». Qual è il messaggio più importante che emerge dal libro? «È un libro fatto per ragazzi ma anche per i lori genitori, per aumentare la consapevolezza in tutta la famiglia: solo con la conoscenza non cadiamo nelle mode del momento e nei falsi miti. È essenziale che ogni persona apprenda, fin da giovane, “l’arte dell’alimentazione” che la aiuti a garantirsi un percorso di vita soddisfacente dal punto di vista fisico e, conseguentemente, mentale».
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Salute
Antibiotici, è un peccato EFFICACI SE NECESSARI, DANNOSI SE NE ABUSI. SEGUIRE LE INDICAZIONI DEL MEDICO E MAI AVVENTURARSI IN PERICOLOSI FAI DA TE
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ntibiotici. È un peccato usarli male. Efficaci se necessari, dannosi se ne abusi”, questo lo slogan della campagna di comunicazione della Regione Emilia Romagna per l’uso corretto degli antibiotici, rilanciato, anche in occasione della recente Giornata Europea sull’uso degli antibiotici. “Vanno usati bene, secondo le indicazioni date dal medico, senza avventurarsi in pericolosi fai-da-te”, sono le raccomandazioni della campagna di informazione visibile anche sulle pensiline delle fermate dei bus di Parma. Se si usano inutilmente, potrebbero non funzionare più quando se ne avrà davvero bisogno. L’uso eccessivo di antibiotici rende i microbi resistenti e riduce, nel tempo, l’efficacia di questi farmaci. La resistenza dei batteri agli antibiotici è un problema di sanità pubblica, come testimoniano i dati epidemiologici a livello nazionale e internazionale, perché favorisce il diffondersi
Lavarsi le mani riduce le infezioni La prevenzione delle infezioni nei bambini riduce l’uso di antibiotici e le resistenze dei germi. Un’ attenzione particolare della campagna è rivolta a promuovere l’igiene delle mani tra i bambini, con il messaggio “Battimani a chi si lava le mani”. L’invito per tutti i bambini e le bambine è di lavarsi le mani prima di mangiare, dopo essere andati in bagno e ogni volta che sono sporche: “Lavati le mani così ti ammalerai meno e avrai più tempo per giocare!”. Basta prendere alcune semplici abitudini: • bagnati le mani e insaponale • conta fino a 20 mentre strofini le mani risciacquale e asciugale bene. Una buona regola da rispettare e che fa bene anche ai grandi!
VIAGGIO NELLE CASE DELLA SALUTE CASA DELLA SALUTE DI BUSSETO: tra le novità un percorso dedicato a chi sof La Casa della Salute di Busseto, attiva dal 2011, è stata la prima Casa della Salute ad essere aperta in provincia di Parma. L’invecchiamento della popolazione, l’aumento delle malattie croniche e di persone con pluripatologie hanno portato a mettere a punto programmi assistenziali specifici, articolando i servizi ai bisogni sanitari emergenti, spostando il “baricentro delle cure” dall’ospedale al territorio, perché l’Ospedale è per il trattamento della malattia acuta, mentre la Casa della Salute si prende cura della cronicità. Alla Casa della Salute di Busseto sono
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impegnati 6 medici di Medicina Generale e 2 Pediatri di libera scelta, 11 medici specialisti, che periodicamente accedono agli ambulatori della Casa, 5 infermieri, 1 Assistente Sanitaria, 1 Ostetrica, 2 operatori CUP, 2 segretarie. Alla Casa della Salute sono attivi la medicina di gruppo, il servizio infermieristico, il punto prelievi, lo sportello unico-CUP, l’ambulatorio per i disturbi cognitivi, gli ambulatori specialistici di cardiologia, chirurgia generale, ginecologia ed ostetricia, ortopedia, neurologia, fisioterapia e riabilitazione, psichiatria, oculistica, otorinolaringoiatria, dermatologia,
pneumologia, terapia anticoagulante orale. Nella struttura sono assicurate le vaccinazioni per adulti e da gennaio 2019 riapre anche il punto vaccinale per bambini. Alla Casa della Salute è praticata la medicina di iniziativa, con l’obiettivo di assistere al meglio i pazienti con patologie croniche, prevenendo le riacutizzazioni ed evitando quindi possibili ricoveri in ospedale. È di prossima attivazione un percorso dedicato alla gestione di chi soffre di scompenso cardiaco cronico, mentre è già attivo quello per la gestione integrata del diabete e delle sue complicanze.
usarli male I DATI C’è sempre più attenzione, in Emilia-Romagna, verso un uso corretto degli antibiotici, tanto più se i pazienti sono bambini. Lo dicono i dati 2017 su consumi e prescrizioni: la riduzione del ricorso a questi farmaci, efficaci solo se vengono utilizzati correttamente, si registra in tutte le fasce di età, in particolare nell’infanzia, che lo scorso anno ha visto un calo delle prescrizioni del 35% rispetto al 2010. Calo ancora più consistente (- 37%) nei più piccoli, fino ai 6 anni. Complessivamente nel 2017 sono state 16,8 le dosi medie giornaliere di antibiotico ogni 1.000 abitanti: – 5% rispetto al 2016, – 16% se confrontato al 2010. I dati del sistema di sorveglianza regionale hanno rilevato negli ultimi anni una stabilità delle resistenze agli antibiotici e, in alcuni casi, anche una riduzione. Il problema, tuttavia, è ancora presente, soprattutto in ospedale. Ci sono però segnali incoraggianti; ad esempio, per il microrganismo Streptococcus pyogenes, causa della faringo-tonsillite nei bambini, la resistenza all’eritromicina si è ridotta in maniera molto significativa, passando dal 23% nel 2007 al 7% nel 2017
Quando non servono Molto spesso per curare le comuni infezioni delle vie respiratorie (come ad esempio raffreddore, influenza, mal di gola, bronchite acuta) gli antibiotici non sono necessari. Lasciamo che sia il medico a decidere se gli antibiotici servono oppure no. Sarà lui a darti i consigli e la terapia più indicata per stare meglio.
Quando è meglio aspettare 2-3 giorni Quando il medico sospetta che l’antibiotico non serva può suggerire di attendere 2 o 3 giorni perché ritiene che la malattia possa guarire anche senza questi farmaci. Il medico ti dirà come alleviare i sintomi durante questi giorni d’attesa.
Quando servono Il medico prescrive l’antibiotico quando ritiene che sia necessario per guarire. Per non avere ricadute devi seguire alcune regole: • rispetta esattamente le dosi e gli orari che ha indicato il medico • completa tutte le dosi anche se dopo un paio di giorni ti senti meglio • contatta il medico se compaiono effetti indesiderati (diarrea, vomito, reazioni allergiche o altri disturbi di cui non si comprende la ragione) • non utilizzare mai antibiotici senza prima aver consultato il medico
di germi ancora più resistenti e sempre più difficili da contrastare. Per esempio, per alcune infezioni comuni come raffreddore e influenza, gli antibiotici non servono; in questi casi, la soluzione migliore è aspettare che l’infezione faccia il suo decorso naturale, usando solo rimedi per alleviare i sintomi.
L’invito rivolto ai cittadini è di lasciare che sia il medico a decidere se gli antibiotici servono oppure no. Se viene prescritto l’antibiotico, occorre seguire alcune regole: rispettare dosi e orari indicati; completare tutte le dosi anche se dopo un paio di giorni ci si sente meglio; contattare il medico se compaiono effetti indesiderati.
fre di scompenso cardiaco cronico
LA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE Locandine, video, opuscoli, infografiche e gif animate. Diversi gli strumenti messi in campo per sensibilizzare i cittadini a un uso corretto di questi farmaci, disponibili negli ambulatori di medici e pediatri, negli spazi pubblici del Servizio sanitario regionale e nella pagina dedicata sul portale Salute della Regione. Per la prima volta, la campagna entra nelle biblioteche che riceveranno segnalibri e blocchetti per appunti prodotti per l’occasione, da mettere a disposizione degli utenti. La campagna proseguirà anche a gennaio e febbraio 2019, sul web e sulle pensiline delle fermate dei bus di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini.
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Influenza, tutto quello che c’è da sapere sul vaccino L’
influenza non va sottovalutata, è una “grave” malattia che nei paesi industrializzati rappresenta la terza causa di morte per malattie infettive. In particolare per le persone anziane e per quelle con malattie croniche, l’influenza può provocare complicazioni, anche gravi, che richiedono ospedalizzazione, ed in alcuni casi il decesso. La campagna di vaccinazione anti-influenzale, attuata dall’Azienda USL di Parma con la collaborazione dei Medici di medicina generale e dei Pediatri di libera scelta, nasce proprio per informare e sensibilizzare i cittadini sull’importanza della vaccinazione per la salute personale e di comunità. Anche se per tanti la malattia si risolve in pochi giorni, vi sono comunque conseguenze sociali importanti, con
La vaccinazione antipneumococcica Continua, per il secondo anno, l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione antipneumococcica, assicurata dai Medici di famiglia, a favore delle persone di sessantacinque anni, in quanto le malattie gravi invasive da pneumococco sono più frequenti negli ultra 65enni. Quest’anno, quindi, ai nati nel 1953 non ancora vaccinati, il Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’AUSL di Parma ha inviato una lettera di invito a sottoporsi a questa vaccinazione, assicurata dai Medici di famiglia; in tutto, si tratta di oltre 4.600 persone. La vaccinazione antipneumococcica è somministrata in due dosi, con un intervallo di un anno. La somministrazione può avvenire simultaneamente alla vaccinazione antinfluenzale, in sedi separate, sempre nel deltoide (muscolo del braccio). Per la vaccinazione antipneumococcica, i Medici di famiglia sono a disposizione anche delle persone con malattie cardiache e respiratorie di qualsiasi età, sempre in forma gratuita. Nel primo anno di campagna sono state vaccinate 1.030 persone di 65 anni e 1.055 con patologie croniche.
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ALCUNI DATI:
A Parma e provincia, nel corso della campagna 2017-2018 sono state vaccinate 59.755 persone, lo 0,3% in più rispetto alla campagna dell’anno precedente. In particolare, si segnala la buona percentuale di operatori AUSL vaccinati: il 32,8%, dato superiore alla media regionale che si attesta al 29,6%. La stagione epidemica 20172018 è stata di intensità alta, caratterizzata da un avvio anticipato e da un picco massimo registrato nella seconda settimana del 2018. In Emilia-Romagna, si sono ammalate circa 681.000 persone. Si sono registrati 135 casi gravi di cui 15 a Parma e 48 decessi, 2 a Parma. Si tratta nella maggior parte dei casi di persone che non si sono vaccinate contro il virus dell’influenza. Sono numeri molto superiori rispetto all’anno precedente, quando si erano verificati 68 casi gravi e 32 decessi. La maggior parte dei casi gravi è stata registrata negli ultra 65enni e con condizioni a rischio.
rilevanti costi dovuti alla perdita di giorni di lavoro, che, nel caso di servizi pubblici di primario interesse collettivo assumono particolare rilevanza. La vaccinazione è il mezzo più efficace e sicuro per prevenire l’influenza. È un’opportunità per tutelare la propria salute e quella di chi ci sta accanto. Efficace, perché assicura una buona copertura contro il rischio di complicanze da influenza e di ricovero in ospedale e diminuisce la possibilità di contrarre la malattia. Sicuro, perché i rari effetti collaterali sono limitati, per la gran parte, all’arrossamento della zona in cui viene fatta l’iniezione e, in pochissimi casi, ad un senso di malessere generale, con possibile febbricola. Le vaccinazioni sono effettuate gratuitamente: negli ambulatori dei medici di famiglia, alle persone di età pari o superiore ai 65 anni e a tutte le persone a partire dai 14 anni con patologie croniche; nei servizi della Pediatria di Comunità dell’AUSL presenti nei Distretti, ai bambini fino ai 14 anni con patologie croniche; negli ambulatori di Igiene e Sanità Pubblica dell’AUSL presenti nei Distretti, alle persone addette ai servizi essenziali. L’accesso è diretto, sedi e orari dei Servizi sono sul sito www.ausl.pr.i.t. Le perso-
LA VACCINAZIONE È IL MEZZO PIÙ EFFICACE E SICURO PER PREVENIRE L’INFLUENZA: DIMINUISCE LA POSSIBILITÀ DI CONTRARRE LA MALATTIA, ASSICURA UNA BUONA COPERTURA CONTRO IL RISCHIO DI COMPLICANZE E DI RICOVERO IN OSPEDALE Come limitare la diffusione del virus Ognuno di noi inoltre può limitare la diffusione del virus seguendo semplici misure di protezione personale: lavarsi spesso le mani; coprirsi naso e bocca ogni volta che si starnutisce o tossisce e poi lavarsi le mani; utilizzare fazzoletti di carta monouso e gettarli in pattumiere chiuse e poi lavarsi le mani.
ne non appartenenti alle categorie sopraccitate possono comunque vaccinarsi: occorre la prescrizione del medico di famiglia, l’acquisto in farmacia del vaccino e la somministrazione (a pagamento) dal proprio medico o pediatra di fiducia. Per i bambini fino ai 14 anni (fino a 16 per gli assistiti in deroga dal Pediatra di Libera scelta) la vaccinazione può essere eseguita a partire da 6 mesi di vita. È necessaria la richiesta del Pediatra di libera scelta o del Medico di Medicina Generale. Occorre fissare un appuntamento chiamando il numero 0521.1686811 dal lunedì al venerdì dalle 7,30 alle 18 e il sabato dalle 7,30 alle 13,30.
IL VACCINO L’efficacia del vaccino dipende dalla correlazione tra i ceppi in esso contenuti e quelli circolanti: per questo motivo la composizione varia ogni anno. Quest’anno, il vaccino contiene tre ceppi differenti. All’Azienda USL di Parma sono state assegnate 66.000 dosi di vaccino, che potranno essere aumentate con successivi ordini nel corso della campagna vaccinale, in caso di necessità. I vaccini utilizzati per questa stagione sono lo split quadrivalente utilizzato per le persone dai 6 mesi ai 74 anni e il vaccino adiuvato, per le persone dai 75 anni in su e per gli immunodepressi di età compresa tra i 65 e i 74 anni.
A chi è rivolta la VACCINAZIONE GRATUITA 1) persone di età pari o superiore ai 65 anni, con e senza patologie; 2) bambini (da 6 mesi), ragazzi e adulti affetti da specifiche malattie croniche (*); 3) bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di sindrome di Reye in caso di infezione influenzale; 4) donne che durante la stagione epidemica (cioè da novembre a marzo) si trovano nel secondo e terzo trimestre di gravidanza; 5) persone ricoverate in strutture per lungodegenti; 6) personale sanitario e di assistenza; 7) familiari a contatto di soggetti ad alto rischio (cioè di malati cronici); 8) addetti a servizi essenziali (**); 9) personale degli allevamenti, dei macelli, veterinari pubblici e priva-
ti, addetti al trasporti di animali. * sono comprese: a) malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio; b) malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite; c) diabete mellito e altre malattie metaboliche; d) malattie renali con insufficienza renale cronica; e) malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie; f) tumori; g) malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV; h) malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento
intestinale; i) patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici; j) patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari); k) epatopatie croniche. ** sono compresi: a) forze dell’ordine e protezione civile (compresi i Vigili del Fuoco e la Polizia Municipale); b) donatori di sangue; c) personale degli asili nido, delle scuole dell’infanzia e dell’obbligo; d) personale dei trasporti pubblici, delle poste e delle comunicazioni, volontari dei servizi sanitari di emergenza e dipendenti della pubblica amministrazione che svolgono servizi essenziali.
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Diventa volontario nei Punti di Comunità SPAZI APERTI E GRATUITI PER AIUTARE GLI ALTRI. SI TROVANO IN VARI QUARTIERI DI PARMA, A SORBOLO E MEZZANI. IN ARRIVO ANCHE DUE NUOVE SEDI: ALL’OSPEDALE MAGGIORE E IN CITTADELLA
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pazi gratuiti di accoglienza e ascolto, per tutti, presenti in vari quartieri di Parma, a Sorbolo e Mezzani. I Punti di Comunità sono luoghi aperti alla cittadinanza gestiti da volontari che mettono a disposizione il proprio tempo, il proprio entusia-
smo, accogliendo le persone, offrendo informazioni sulle opportunità del territorio, trascorrendo del tempo insieme, organizzando attività da fare insieme (ad esempio per cucire, dipingere o dialogare, sostenere nell’uso del pc..), pianificando azioni solidali (come accompagnare un anziano a una visita, supportare nella redazione di un curriculum vitae, aiutare a compilare un modulo…).
In breve: un modo per contribuire quotidianamente al benessere della comunità. I Punti di Comunità sono un progetto di Comune di Parma, Azienza USL ed Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, Forum Solidarietà, Consorzio Solidarietà Sociale, CISL e UIL, con il contributo di Fondazione Cariparma. L’idea nasce quattro anni fa per dare una risposta concreta a quella ‘fragilità sociale’ non evidente, legata alla
Come ESSERE VOLONTARIO dei Punti di Comunità! Vorresti fare compagnia a una persona sola o accompagnarla ad una visita? Sai cucire, dipingere o organizzare attività? Sai usare il computer o insegnare una lingua? Vuoi dedicare tempo agli altri o mettere a disposizione quello che sai fare? Anche un’ora del tuo tempo può fare la differenza. Basta poco per essere utile agli altri e diventare volontario dei Punti di Comunità! Chiama il numero 0521.228330 di Forum Solidarietà o scrivi all’indirizzo info@parmawelfare.it
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LE SEDI dei Punti di Comunità Attualmente sono otto i Punti di Comunità, sei a Parma, uno a Sorbolo e uno a Mezzani. Sono di prossima apertura i Punti di Comunità Cittadella (in via Bizzozzero 19/A) e Parma.Com (presso l’Ospedale Maggiore). Per avere maggiori informazioni: www.parmawelfare.it IL PUNTO DI COMUNITÀ SAN LEONARDO di via San Leonardo 47 è aperto il sabato dalle 9 alle 12. Organizza laboratori creativi e offre consulenza e accompagnamento per la ricerca attiva del lavoro. IL PUNTO DI COMUNITÀ OLTRETORRENTE di vicolo Grossardi 4/a è aperto il giovedì dalle 10 alle 12. Organizza laboratori creativi per adulti, affianca giovani e adulti iscritti al CPIA nell’apprendimento della lingua italiana.
È stato attivato anche il sito internet
www.parmawelfare.it che racconta i Punti di Comunità in cui ci si può candidare come volontario oltre che chiedere informazioni
solitudine, all’età avanzata, all’assenza di sostegno familiare. Il progetto in questi anni ha continuato ad alimentarsi e rafforzarsi, forte del consenso arrivato dai territori e dai cittadini. Ma il salto è arrivato grazie ad Es.PR.it, un progetto promosso da Fondazione Cariparma, che ha visto riuniti intorno allo stesso tavolo soggetti del Pubblico, Comune, Azienda Usl e Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, e del Terzo settore, come Forum Solidarietà, Consorzio Solidarietà Sociale, CISL e UIL in un processo di progettazione partecipata. Soggetti che hanno saputo integrare competenze e approcci diversi, per un obiettivo comune. È in corso una campagna importante che vede Pubblico e Terzo Settore uniti nell’intento di intercettare il maggior numero possibile di cittadini che abbiano voglia di offrire qualche ora agli altri.
IL PUNTO DI COMUNITÀ PABLO di via Olivieri 2/a è aperto il martedì dalle 10 alle 12, il giovedì su appuntamento. Affianca giovani e adulti nella ricerca di lavoro, si attiva per dare risposta a chi ha bisogno di piccoli aiuti a domicilio. IL PUNTO DI COMUNITÀ MONTANARA di via Carmignani 7 è aperto il martedì dalle 10 alle 12 e il giovedì dalle 16 alle 18. Offre assistenza alla compilazione del curriculum vitae e orientamento nella ricerca del lavoro, organizza laboratori manuali. Di prossima attivazione un corso di supporto alle persone straniere per la compilazione dei quiz per sostenere l’esame della patente. IL PUNTO DI COMUNITÀ MOLINETTO di via Argonne 4 è aperto il mercoledì dalle 16 alle 18. Organizza laboratori manuali e incontri tematici legati al quartiere. Sono attivi un laboratorio compiti per ragazzi dagli 11 ai 14 anni e un servizio di volontariato porta a porta rivolto ad anziani soli. IL PUNTO DI COMUNITÀ LUBIANA-SAN LAZZARO di via Leonardo da Vinci 47 è aperto il martedì dalle 15 alle 17 e il giovedì dalle 9.30 alle 11.30. Organizza corsi di italiano per persone straniere. Insieme al Punto di Comunità Pablo organizza un corso per colf. IL PUNTO DI COMUNITÀ DI SORBOLO di via Gruppini 4 è aperto il mercoledì dalle 9.30 alle 11.30, il venerdì dalle 17.30 alle 19 e il lunedì dalle 16.30 alle 18.30. Organizza attività socializzanti e visite agli anziani nelle case famiglia del territorio. Il venerdì organizza “aperitivo insieme” in collaborazione con il Centro sociale ricreativo autogestito. Il lunedì è attivo “il Nodo”, lo spazio genitori, nonni e bimbi in collaborazione con l’associazione Camminando. IL PUNTO DI COMUNITÀ DI MEZZANI di via Martiri della Libertà 79 è aperto il primo e terzo martedì dal mese dalle 9 alle 11, il secondo e quarto martedì del mese dalle 15 alle 17. Collabora con Caritas per la distribuzione del pacco alimentare, organizza attività socializzanti come la tombola domenicale e animazioni nelle case famiglia del territorio.
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Diagnosi e trattamento delle vene varicose, cosa è cambiato?
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e vene sono sempre state considerate poco importanti “corpo umano”, tanto da essere considerate a torto, solo come impaccio estetico o poco più. Invece rappresentano IL PRINCIPALE sistema di drenaggio delle tossine prodotte dalle cellule di ogni organo ed apparato. Il corretto funzionamento del sistema VENOSO è elemento imprescindibile per una buona salute, tanto quanto ogni altro organo nobile (cervello, cuore, fegato, reni). La diagnostica: un’ attenzione particolare viene riservata alla diagnostica strumentale mediante i più sofisticati apparecchi eco-color doppler con valutazione bidimensionale e tridimensionale del circolo venoso, così da offrire per ogni paziente opportunità di un successivo trattamento personalizzato. Questo ha consentito e ci fa comprendere quotidianamente quanto sia rilevante una diagnostica approfondita e precisa al fine di proporre terapie votate alla salvaguardia del patrimonio venoso, senza distruggerlo; al paziente viene eseguita inoltre l’analisi morfologica della ghiandola tiroide e delle arterie carotidi. Oltre alla anatomia e la funzionalità del sistema venoso, lo studio del paziente flebopatico si avvale altresì della analisi funzionale mediante fotopletismografia (analisi della pompa muscolare e della “tonicità” del sistema venoso, del doppler transcranico e dei test genetici per la trombofilia in casi selezionati.
UN’ATTENZIONE PARTICOLARE VIENE RISERVATA ALLA DIAGNOSTICA STRUMENTALE MEDIANTE I PIÙ SOFISTICATI APPARECCHI ECO-COLOR DOPPLER
RUOLO DELLA CHIRURGIA, COSA È CAMBIATO? Il futuro del trattamento delle “malattie delle vene” è dunque stravolto nei concetti fondamentali, ovvero curare e preservare il circolo venoso e non demolire: agendo come una macchina del tempo, si può così riportare la condizione della propria circolazione venosa come era 10 o 20 anni prima. La nostra casistica di chirurgia flebologica conta ormai più di 10.000 pazienti operati ed oltre 40.000 trattati con metodiche non chirurgiche, e negli ultimi anni abbiamo consolidato una tecnica assolutamente innovativa e conservativa per il sistema venoso: il risparmio safenico. Riusciamo infatti a studiare
Via Emilia Ovest, 12/A - 43126 Parma Tel. 0521.2981 - Fax. 0521.994204 info@dallarosaprati.it www.poliambulatoriodallarosaprati.it
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in modo così approfondito il sistema circolatorio venoso tanto da consentire la salvaguardia degli assi venosi importanti, sebbene non indispensabili, come le vene safene, risparmiandole da un’ inutile ed aggressiva demolizione. Questo comporta una chirurgia molto dolce, in anestesia locale, senza tagli sulla cute e soprattutto a livello ambulatoriale, con una permanenza in struttura per un’ora o due al massimo e ritorno alla normale attività in 24 ore. A prescindere dalla completa gestione ambulatoriale del paziente, ciò che è da sottolineare è che le recidive a distanza rispetto alla chirurgia tradizionale od alle più nuove metodiche endovascolari, sempre demolitive di una struttura venosa nobile, sono crollate a 4 anni dal 70% al 5%. Se parliamo di benessere come “salute”, come ricerca di una condizione della ricerca di un corpo sano e non di benessere solo come ricerca cosmetica, si basa sì sulla corretta alimentazione ed una regolare attività fisica, ma è consolidato e reso possibile pariteticamente, da una circolazione venosa ottimale. di Paolo Casoni
CURIAMO LA DISINFORMAZIONE a cura di Stefano Chiesa
Rilevare la Fibrillazione Atriale UNA MALATTIA CHE VA DIAGNOSTICATA PER TEMPO. ECCO I DISPOSITIVI CHE LA SEGNALANO...
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on questo nuovo appuntamento puntiamo il “dito” sulla possibilità di prevenire importanti complicanze di salute causate da una patologia cardiaca estremamente delicata come è la Fibrillazione Atriale, ma altrettanto risolvibile, in base al grado di severità, quando diagnosticata in via definitiva. Ma cos’è la Fibrillazione Atriale (AF)? È un disturbo cardiaco particolarmente comune: tra l’1 e il 2% della popolazione sotto i 50 anni, cresce con l’età raggiungendo il 5% nella popolazione oltre i 65 anni e più del 10% negli over 85. L’AF non è sempre facilmente rilevabile poiché circa un terzo di chi ne è affetto, risulta asintomatico e anche nei casi con sintomi conclamati, questi possono essere attribuiti ad altre cause. È una anomalia cardiaca che può essere di natura “passeggera” oppure già esordire o divenire cronica causando nel tempo gravi danni agli organi o predisponendo ad eventi purtroppo anche fatali come l’Ictus. Ciò che è più importante: ogni episodio di AF, indipendentemente dall’entità con cui viene percepito, DEVE ESSERE valutato con tempismo da medici specialisti, per arrivare ad una diagnosi certa delle cause e del livello di gravità, così da essere sottoposti alla terapia quanto più idonea e risolutiva. Prevenire oggi è sempre più semplice e rapido grazie a nuove generazioni di dispositivi medici dotati, anche, di sistemi di rilevazione di questa specifica patologia. Cosa sono e come funzionano questi dispositivi? Sono dispositivi certificati e validati come apparecchi per la misurazione della pressione arteriosa, ma dotati di una specifica funzione aggiuntiva in
grado di rilevare la presenza di AF. Ci teniamo a sottolineare il fatto che questi speciali dispositivi (che solitamente sono identificati con la sigla AFIB), non solo devono essere in grado di rilevare la AF quando questa si presenti (indice di SENSIBILITÀ), ma devono anche distinguerla da altre condizioni ed evitare di dare un falso positivo, ovvero segnalare la presenza di AF quando non presente (indice di SPECIFICITÀ). Allo stato attuale, per limiti tecnologici certo ma anche per la complessità della macchina umana, durante le cliniche di validazione non si è ancora ottenuto il 100% dei risultati positivi sia per la SENSIBILITÀ che per LA SPECIFICITÀ, per cui è necessario considerare questa informazione durante l’acquisto dello strumento, ma ancor di più prendendo atto del risultato di una misurazione. Come comportarsi se al termine della misurazione il dispositivo ha rilevato una Fibrillazione Atriale? Per prima cosa, non fatevi prendere da ansia o panico, sedete per una decina di minuti in totale tranquillità e quindi ripetete il test. Se il dispositivo continua a segnalare la presenza di AF, parlatene quanto prima con il vostro medico, così da effettuare le opportune valutazioni ed investigazioni del caso. IMPORTANTE, ricordate sempre che tutti i dispositivi medici devono essere utilizzati come strumenti di controllo e non devono essere assolutamente utilizzati per modificare un trattamento farmacologico in corso o per intraprenderne uno autonomamente, senza aver prima consultato il medico.
Da sapere CA-MI Srl, attenta e sensibile alla ricerca di nuove tecnologie/metodiche a favore della prevenzione, ha recentemente lanciato sul mercato il dispositivo HL858DK, validato clinicamente dalla BIHS (British and Irish Hypertension Society) e dotato dell’innovativa tecnologia PPG (fotopletismografia): tramite un’analisi ottica, rileva e misura i cambiamenti di volume sanguigno dei tessuti, causati dall’impulso di pressione esercitato dal battito cardiaco. L’analisi viene condotta in circa 30 secondi e il risultato visualizzato su uno schermo dedicato. I test clinici hanno evidenziato valori percentuali di Sensibilità e Specificità tra i più elevati: il 96% per il primo e il 99% per il secondo, confermando questo dispositivo come uno dei più affidabili per l’identificazione della FA.
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Carie, diagnosi precoce senza raggi x L’INNOVATIVO SISTEMA DIAGNOCAM CONSENTE DI RILEVARE ANCHE LE TRACCE MINIME IN MODO SICURO E NON INVASIVO
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a carie è una delle malattie più frequenti e quasi tutti ne soffrono nel corso della propria vita. La miglior prevenzione è una regolare profilassi dal dentista ed un’accurata igiene orale a casa. Ma se la carie si è formata, è fondamentale poterla individuare precocemente, così da rimuoverla preservando la parte del dente sano, avendo cioè un approccio mini invasivo. «Nel nostro studio dentistico abbiamo adottato il sistema innovativo Diagnocam, che consente di rilevare la
Vicolo Flavio Gioia, 5 - 43125 Parma Tel. 0521.206786 www.studiodentisticopalmia.it
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presenza di carie in modo sicuro, precoce e non invasivo senza l’uso di raggi X, ma con una semplice telecamera che illumina il dente intercettando precocemente lesioni irreversibili ed anche molto piccole» spiega la dottoressa Federica Palmia. La tecnologia DIFOTI (Digital Imaging Fiber-Optic Trans-Illumination) alla base di Diagnocam, funziona infatti con il principio della transilluminazione e sfrutta la capacità del dente di essere attraversato dalla luce. La videocamera digitale di cui è dotato, cattura l’immagine del dente transilluminato rendendo visibili le zone colpite dalla carie, che appaiono più scure, sullo schermo del computer. «Diagnocam garantisce anche una maggior sicurezza diagnostica riguardo la rilevazione della carie rispetto alla normale radiografia, rilevando la carie in modo indolore e precoce – continua -. È un dato di fatto che le radiografie, oltre ad utilizzare raggi X e quindi ad imporci tempistiche maggiori per poter tenere sotto controllo le carie, non sono così precise nel rilevare una lesione cariosa ai suoi esordi – e conclude -, inoltre, il pericolo derivante dall’uso dei raggi X viene totalmente eliminato, così da poter essere utilizzato su pazienti in particolari condizioni, ad esempio le donne in gravidanza».
Centro Gravidanza SiCura Spallanzani per le future mamme INQUADRAMENTO DEI POSSIBILI RISCHI IN GRAVIDANZA E DEFINIZIONE DI PERCORSI PERSONALIZZATI
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l Centro Medico Spallanzani di Parma ha deciso di ampliare la sua offerta di prestazioni professionali attivando una realtà nuova, dedicata alle future mamme: il Centro Gravidanza SiCura, mirato all’inquadramento e trattamento di quei rischi che, in alcune circostanze, la gravidanza comporta per la madre o il bimbo, ma anche alla definizione di un percorso volto alla
prevenzione delle principali complicazioni ostetriche. Il Centro si pone l’obiettivo di accompagnare le donne durante questo cammino, assicurando un gruppo di professionisti in grado di trovare soluzioni personalizzate e di costruire un rapporto fatto di fiducia e tranquillità: medici specializzati, coordinati dal Prof. Tullio Ghi, professore associato di Ostetricia e Ginecologia
Esami e test per la diagnosi prenatale
presso l’Università di Parma, Responsabile diagnosi prenatale dell’Ospedale di Parma ed esperto in medicina materno-fetale, Responsabile del Centro Gravidanza SiCura. «Al giorno d’oggi – spiega il Prof. Tullio Ghi - è possibile eseguire in gravidanza controlli clinici ed ecografici altamente avanzati e intraprendere un percorso individualizzato per la prevenzione e per la cura di possibili complicazioni ostetriche. È su questo
• Test Combinato (Ecografia + Bitest) • Ecografia Morfologica Precoce con modulo 3D e 4D • Villocentesi • Amniocentesi • Ecografia Morfologica di II Livello con modulo 3D e 4D • Ecografia Specialistica Del III Trimestre con modulo 3D e 4D • Cell Free Fetal Dna (Nipt)
presupposto che nasce l’idea di GRAVIDANZA SICURA, un centro di alta specializzazione per la diagnosi prenatale, dove è possibile trovare le risposte ai dubbi di una coppia».
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Cellulite, cause e rimedi
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os’è la cellulite? Il termine cellulite è nato nel 1920 per definire un aspetto “infiammatorio” cronico della cute. Da allora sono state utilizzate numerose altre nomenclature, tra cui quella più accreditata è la panniculopatia edematofibrosclerotica (PEFS).
Spesso la cellulite viene identificata con adiposità localizzate, ma in realtà le condizioni cliniche sono distinte: non si tratta solo di un accumulo di tessuto adiposo in determinate aree corporee, bensì di alterazioni più ampie di tipo metabolico, istochimico, biochimico ed ultrastrutturale, associabili o meno al quadro di adiposità
circoscritta. Il termine PEFS riassume con precisione le condizioni alla base della “cellulite”: pannicolopatia - sofferenza del tessuto sottocutaneo -, fibro - con aspetti cronici di fibrosi – edemato - con edema e ritenzione idro salina -, sclerotica - dove per sclerosi si intende un processo infiammatorio cronico che evolve verso un progressivo indurimento tessutale -. Quali sono le cause della cellulite? La cellulite colpisce circa l’85% delle donne caucasiche, indipendentemente dal loro peso corporeo e dall’età, anche se tali fattori possono essere aggravanti. Nell’uomo la cellulite è, invece, un fenomeno raro. Il fattore predisponente e scatenante la cellulite è un disequilibrio nei cosiddetti “pilastri del benessere”: circolazione venosa attiva e sana, apparato osteo-articolare efficiente e metabolismo vivace. Se lo squilibrio persiste o peggiora, è facile che la cellulite si consolidi a sua volta. Le cause possono dunque essere riassunte in: 1 Dismetabolismo (diete scorrette a favore dei glucidi); 2 Vita sedentaria con
scarsa o nulla attività fisica; 3 Circolazione venosa e linfatica compromessa e non curata. A queste possono coesistere patologie ormonali, come dismetabolismo tiroideo, surrenalico e del metabolismo glucidico o concause farmacologiche, ad esempio anti ipertensivi, A cura di Paolo Casoni e estrogeni, 17 - beta estraMatilde Casoni Studentessa in diolo ed anti depressivi. Medicina e Chirurgia, La causa principale resta Web & Social consultant presso Centro Ippocrate - Parma tuttavia l’insufficienza venosa del microcirsofferenza tessutale da colo: un rallentamento stasi. Questa si identifica del drenaggio fisiologico macroscopicamente nella determina un accumulo tipica cute a buccia di arandi cataboliti tossici per cia, noduli sottocutanei, il tessuto cellulare sotedema e lipedema e dolore tocutaneo e del derma, alla palpazione delle zone il che porta lentamente coinvolte. ma inesorabilmente alla
Quali consigli diagnostico-terapeutici? Abbiamo a disposizione presso il Centro Ippocrate Vein Clinic le più sofisticate apprecchiature per una corretta diagnosi vascolare ed estetica, unitamente a metodiche di terapia di provata efficacia. La TIF (Terapia iniettiva funzionale) secondo il metodo dell’inventore, il prof. Casoni, si prefigge di ripristinare un drenaggio fisiologico di tutto il microcircolo: favorisce così la scomparsa della ritenzione idrica e delle sue complicanze che potrebbero verificarsi. Nei casi più ostinati si interviene con carbossiterapia (iniezione di C02 direttamente nel derma, per incentivare la lipolisi ed il drenaggio linfatico) e con intralipoterapia, ovvero l’iniezione diretta nel tessuto sottocutaneo di farmaci atti ad attivare una lipolisi chimica efficace. Più aggressivi sono invece la laser-lipolisi e la liposcultura chirurgica, da riservarsi ai casi più severi. Non devono mancare ai consigli dietetici opportuni integratori naturali come l’estratto del gambo di ananas, l’ippocastano e la betulla, sottoforma di integratori da assumersi secondo particolari schemi a cicli periodici.
Autorizz. sanitaria num. 184280 del 22-10-2008 Direzione Sanitaria Dr. Paolo Casoni, Via Po, 134 A - Parma - Tel. 0521.986049 • 348.3831052 www.ippocrateparma.it Vein Clinic - Ippocrate Centro Medico Ippocrate Centro Medico @ippocrateveinclinic
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I nostri servizi • Assistenza Medica • Servizio Alberghiero • Operatori Socio-Sanitari • Assistenza Infermieristica • Servizio di Animazione • Fisioterapia
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arma Assistenza 91 da oltre 25 anni si impegna nell’assistenza alla persona sia a livello ospedaliero e domiciliare sia all’interno delle tre strutture residenziali gestite. I servizi domiciliari comprendono: • Aiuto nell’igiene personale o nella vestizione; • Aiuto nel riordino della casa; • Assistenza al pasto (preparazione e somministrazione); • Assistenza alla mobilitazione: aiuto nell’alzata e rimessa a letto; • Sostituzione e/o integrazione badante; • Servizio di ritiro farmaci o esami; • Prestazioni Infermieristiche; • Prestazioni fisioterapiche e osteopatiche; I servizi residenziali forniti all’interno delle tre strutture Residenza S. Helia, Residenza S. Lucia e Villa Cufra
Parma Assistenza 91 al servizio della persona DA OLTRE 25 ANNI ATTIVA A LIVELLO DOMICILIARE, OSPEDALIERO E RESIDENZIALE comprendono: • ASSISTENZA MEDICA: è garantita dalla presenza del Medico di struttura. • ASSISTENZA INFERMIERISTICA: è garantita dalla presenza di Infermieri iscritti all’albo. • OPERATORI SOCIO-SANITARI a cui è affidata la tutela e la cura dell’ospite garantita in maniera continuativa nell’arco delle 24 ore. • SERVIZIO DI ANIMAZIONE: lo scopo del servizio di animazione è di gestire il tempo libero dell’ospite promuovendo attività orientate all’animazione e socializzazione al fine di prevenire il decadimento psicofisico e incentivare le capacità residue nel rispetto e nella dignità della persona. • SERVIZIO ALBERGHIERO: si compone di una pluralità di attività connesse con l’alimentazione, l’abbigliamento, la pulizia e la funzionalità degli spazi.
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Radiologia, il Centro Cardinal Ferrari apre il servizio al pubblico L’OSPEDALE DI FONTANELLATO SEMPRE PIÙ VICINO AL TERRITORIO. TRA LE PRESTAZIONI IN REGIME AMBULATORIALE, PER GLI UTENTI NON RICOVERATI, ANCHE LA POSSIBILITÀ DI PRENOTARE ECOGRAFIE E RADIOGRAFIE CON REFERTO IMMEDIATO
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on solo un ospedale riabilitativo, operativo e riconosciuto a livello nazionale, il Centro Cardinal Ferrari di Fontanellato (Gruppo Santo Stefano) si apre sempre di più al territorio offrendo anche a persone non ricoverate, adulti e bambini, la possibilità di usufruire di prestazioni specialistiche in regime ambulatoriale. Tra queste, anche la diagnostica per immagini tramite il Servizio di Radiologia collocato al piano rialzato dell’ospedale. «Ci si può rivolgere al Centro Cardinal Ferrari per tutti gli esami radiologici del torace, osteoarticolari e per le ecografie – spiega il dott. Giancarlo
Bertolino, medico responsabile del Servizio di Radiodiagnostica ed Ecografia gestito insieme al radiologo Michele Brancati, referente per l’area ecografica. «Gli esami radiologici sono eseguiti tramite tecnologia telecomandata, che consente di effettuarli sia in posizione supina, che in ortostasi, – continua Bertolino -; l’ecografo è un nuovo modello ed è un’apparecchiatura mobile che consente di essere trasportata al letto dei pazienti che hanno difficoltà motorie – aggiunge –, il referto viene consegnato subito dopo l’esecuzione dell’esame o al massimo, in alcuni casi, dopo due giorni». Le prestazioni di radiodiagnostica richiedibili
al Centro riguardano quindi torace e addome e poi l’apparato osteoarticolare, ovvero: lo studio delle articolazioni (es. ginocchio, spalla, piede), della colonna (es. dorsale, lombosacrale, cervicale), del cranio, dei seni paranasali, dei segmenti ossei (es. bacino, femore, omero). Per quanto riguarda le ecografie, ci si può rivolgere al Centro per esami ecografici dell’addome superiore (incluso fegato e vie biliari, pancreas, milza surreni, retroperitoneo); dell’addome inferiore (incluso: uretrei, vescica e pelvi maschile e femminile); ecografia muscolotendinea; ecografia osteoarticolare; ecocolordoppler vascolare. Il servizio per gli utenti
esterni è attivo il lunedì e giovedì mattina su prenotazione chiamando al numero 0521.820261. Si tratta di prestazioni non convenzionate (a pagamento). Basta fissare l’appuntamento, presentarsi con la richiesta del medico di base o dello specialista, che ha prescritto l’esame.
Giancarlo Bertolino, medico responsabile del Servizio di Radiodiagnostica ed Ecografia
Per informazioni e appuntamenti: Centro Cardinal Ferrari tel. 0521 820261 - via IV novembre 21, Fontanellato (PR) www.centrocardinalferrari.it
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CENTRO TORRI: un polo di servizi p Il centro commerciale che da 30 anni accompagna le evoluzioni della città e delle abitudini di acquisto delle famiglie di Parma, è diventato nel tempo un punto di riferimento nell’area dei servizi rivolti alla salute, al benessere e al relax.
La galleria commerciale ospita infatti ben 8 servizi ad alta professionalità, con un ampio ventaglio di soluzioni wellness&beauty per ogni età e per ogni tipo di esigenza: oltre alla storica Farmacia San Leonardo, infatti, a Centro Torri sono presenti L’Erboristeria
Filo d’Erba e un punto vendita Bottega Verde, il Salone Victoria, nuovo salone di bellezza per trattamenti di benessere uomo e donna, un punto vendita Douglas, il parrucchiere Profili d’Immagine, e tre punti di ottica specializzati: Ottica Centro Tor-
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
er salute e benessere della famiglia ri, Ottica Nau e il corner ottica all’interno di Ipercoop. Sempre all’interno di Ipercoop si trova anche una fornita parafarmacia. Caratterizzandosi sempre più come riferimento in questo tipo di servizi alla persona, Centro Torri
ha rafforzato ulteriormente la sua particolarità di centro commerciale non solo come riferimento per la spesa e gli altri acquisti delle famiglie di Parma, ma anche come realtà vicina ai bisogni dei cittadini, proprio dedicando una attenzione sempre maggiore agli
aspetti della loro salute e del loro benessere. Per maggiori info consultate www.centrotorri.it
Salute
L’occhiale non basta più? Soluzioni su misura per ogni esigenza visiva Quando il semplice occhiale non basta più, può essere sostituito con strumenti ottici realizzati su misura. Essi garantiscono la massima efficienza del residuo visivo dell’occhio migliore o di entrambi, sia per lontano che per vicino. Si applicano su occhiali classici garantendo anche un buon effetto estetico. Vediamoli insieme:
SISTEMI MICROSCOPICI PER VICINO Ipercorrettivo Prismatico
È un occhiale con lenti positive ad alto potere unite a prismi per il supporto della convergenza oculare. Correzione personalizzabile con ingrandimento fino a 2,5x.
Sistema Leddles Prismatico È un occhiale ingrandente con luce integrata per una visione luminosa e stabile. Le lenti ad elevato potere sono realizzabili su misura.
Sistema Aplanatico Monoculare
La particolare combinazione di due lenti aplanatiche, consente di ottenere elevati ingrandimenti fino a 8x senza distorsione dell’immagine. È consigliato per un deficit medio grave.
SISTEMI TELESCOPICI PER LONTANO E VICINO Sistema kepleriano Monoculare
Si possono integrare su una montatura da vista e creare un occhiale telescopico. Normalmente però si tengono in mano e vengono utilizzati per capire il numero dell’autobus o per leggere il nome di una via. L’elevata trasmissione della luce e la brillantezza dell’immagine sono un valido aiuto a chi desidera muoversi in città ed essere indipendente.
Sistema Galileiano
Si applica sull’occhiale per una visione monoculare o binoculare. Il sistema telescopico ingrandisce l’immagine quasi del doppio, permettendo di ridurre la distanza dall’oggetto da visualizzare senza compromettere la visione di insieme. Al sistema è possibile addizionare lenti speciali per la lettura.
Questi sono solo degli esempi per ottimizzare la visione di un ipovedente e di conseguenza migliorargli la qualità della vita. È inutile dire che per chi desidera degli ausili visivi così importanti è prima necessario un esame della vista approfondito per calcolare il residuo visivo ed il corretto ingrandimento.
Per info: Dott.ssa Alice Allodi (Laureata in Ortottica ed Optometria) Riceve su appuntamento presso: Ottica Acustica Allodi
Il nostro centro per la riabilitazione visiva è dotato dei più moderni sistemi ottici ed elettronici per ipovisione.
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La protesi peniena UNA SOLUZIONE ECCELLENTE ANCHE PER I CASI PIÙ AVANZATI DI DEFICIT DI EREZIONE
A cura del Dott. Edoardo Pescatori, Specialista in Urologia - Andrologo, con formazione negli U.S.A. e a Londra, realizzatore del primo Registro Nazionale di Chirurgia Protesica Peniena
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nche i casi più gravi di difficoltà di erezione hanno la possibilità di soluzioni brillanti. Quando pillole e iniezioni non funzionano - ad esempio in uomini operati per tumore prostatico, nel diabete, in casi avanzati di curvatura del pene, in presenza di problemi circolatori la chirurgia con impianto protesico permette di ripristinare la funzione erettile, tornando ad avere, quando lo si desidera, erezioni di ottima rigidità. La protesi peniena consiste in due cilindri che vengono inseriti nei due cilindri naturali del pene: i corpi cavernosi. Le protesi si dividono in due tipi: non idrauliche ed idrauliche; i modelli idraulici a comando riproducono al meglio sia la flaccidità che l’erezione. Nei modelli idraulici i due cilindri sono riempiti di liquido, collegati mediante un sistema a circuito chiuso a una pompa di controllo a livello dello scroto e a un serbatoio. Il tutto è interno all’organismo (dall’esterno non si vede nulla), e spesso anche l’unica incisione fatta per l’inserimento non è poi riconoscibile. La persona con protesi idraulica può ragionevolmente attendersi di ottenere, quando lo desidera, una erezione di ottima qualità per il tempo desiderato. L’erezione così ottenuta non è di fatto distinguibile da un’erezione naturale; il pene ha la stessa
sensibilità e capacità di eiaculazione presenti prima dell’intervento. Che affidabilità ha la protesi peniena nel tempo? Elevata, paragonabile per esempio alle protesi d’anca o di ginocchio: a 15 anni oltre il 70% degli impianti protesici penieni è funzionante. Se poi dovesse subentrare un cattivo funzionamento, la protesi è sostituibile con un nuovo dispositivo. La protesi peniena costituisce il trattamento della difficoltà erettile con il più alto grado di soddisfazione sia per il paziente sia per la partner, rispetto a tutti gli altri trattamenti
esistenti (farmaci orali, iniezioni dirette nel pene, dispositivo di erezione a vuoto), e ciò per molte ragioni: per la qualità dell’erezione ottenuta in termini di rigidità e mantenimento, per la rapidità di ottenimento dell’erezione, per l’affrancamento da dispositivi o farmaci da portare con sé, e per la non necessità di dover pianificare il rapporto. Il Dott. Pescatori visita a Parma (poliambulatorio MORO), Reggio Emilia, Modena, Bologna, Lugo (RA) e Verona. Sito personale: www.andrologiapescatori.it
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Salute mentale, un problema che riguarda tutti LO PSICHIATRA GIOVANNI ROSSI A PARMA FA IL PUNTO SU UN TEMA CHE SPAZIA DAL BENESSERE DELLA PERSONA ALLE MALATTIE PIÙ GRAVI. L’INTERVENTO IN OCCASIONE DEL QUINTO COMPLEANNO DI PROGETTO ITACA PARMA
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inque anni di Progetto Itaca Parma: cinque anni di informazione, prevenzione, supporto e reinserimento per le persone con disturbi della salute mentale e le loro famiglie. Per festeggiare questo importante anniversario l’associazione ha organizzato di recente la conferenza “Salute Mentale oggi: a che punto siamo?” tenuta dal dottor Giovanni Rossi nella Biblioteca del Convento di San Giovanni. Psichiatra, psicoterapeuta e “attivista per la salute mentale”, come lui stesso ama definirsi, Rossi è stato allievo di Franco Basaglia, direttore del Distretto Socio Sanitario di Modena e del Dipartimento di Salute Mentale di Mantova, nonché consulente della
sezione panamericana dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Dottor Rossi... a che punto siamo, dunque? «Un punto abbastanza alto, almeno dal punto di vista delle prospettive e degli orientamenti culturali. Nell’ultimo ventennio un’ampia serie di cambiamenti ha portato l’OMS a definire il tema in termini di global mental health: un problema che riguarda tutti gli uomini – perché è una parte integrante del più ampio concetto di salute – e tutte le culture. Dobbiamo però ricordarci che veniamo dall’abisso». In che senso? «L’annus horribilis può essere considerato il 1938: il presidente della
Un momento della conferenza “Salute Mentale oggi: a che punto siamo?” Da sinistra: Pietro Pellegrini (Direttore del Dipartimento Assistenziale Integrato Salute Mentale Dipendenze Patologiche dell’AUSL di Parma) Beatrice Bergamasco (fondatrice di Progetto Itaca Milano, attualmente membro del suo consiglio direttivo e presidente di Clubhouse Europa) e Giovanni Rossi
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Società di Psichiatria Italiana firma il manifesto della razza, mentre Ugo Cervetti avvia la sperimentazione dell’elettroshock sull’uomo. Con la nascita della nostra Costituzione si fa un enorme passo avanti, ma rimangono grandissime sacche di popolazione per cui la sua applicazione è una chimera: i pazienti dei manicomi! Ecco quindi il movimento antistituzionale. Attenzione, però: se questa panoramica storica si trasforma nella domanda “La situazione di oggi è soddisfacente?”, La mia risposta è “No”». Perché? «Abbiamo fatto passi da gigante nella ricerca, ma non siamo del tutto riusciti a trasferirli nei servizi, la cui capacità di risposta - sia in termini quantitativi che qualitativi - varia moltissimo da zona a zona. Con un’unica costante: sono tutti sotto-finanziati». Ha una ricetta per migliorare le cose? «Non una ricetta, ma alcuni aspetti su cui lavorare: investire in termini di prevenzione della salute mentale nelle generazioni più giovani; abbandonare la logica binaria della diagnosi (malato vs non malato) per ragionare in termini di un continuum che va dal completo benessere alle malattie mentali più gravi; e infine incoraggiare un approccio davvero integrato tra le letture biologiche, psicologiche e sociali della malattia, spesso tra loro ancora troppo distanti». Per informazioni: www.progettoitacaparma.org di Ilaria Gandolfi
“Danzare la vita”, un modo per ritrovarsi A PARMA L’UNIONE PARKINSONIANI PROPONE INCONTRI DI DANZATERAPIA PER CHI SOFFRE DI PARKINSON
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utti possiamo danzare? Anche una persona affetta dal morbo di Parkinson può danzare? Per la Danzaterapia la risposta è sì, tutti possiamo danzare e trovare nuove possibilità partendo dal nostro corpo, da quello che possiamo fare e da come ci sentiamo fisicamente ed emozionalmente. La malattia di Parkinson è un disturbo neurologico progressivo causato dalla distruzione di cellule nervose cerebrali deputate alla produzione di un neurotrasmettitore, la dopamina. La distruzione di queste cellule avviene naturalmente con l’invecchiamento, ma nei malati di Parkinson il processo è molto più veloce. Una persona che ha il parkinson affronta quotidianamente tante difficoltà, ma come dice Michael J. Fox: “Non posso scegliere se avere il Parkinson o meno, ma ci sono un milione di altre scelte che posso fare”. Muoversi al ritmo della musica per scoprire la propria danza insieme ad altre persone è una di quelle scelte possibili. A Parma c’è l’Unione Parkinsoniani che, fra le tante attività offerte agli associati e ai loro famigliari, include la Danzaterapia-Danzacreativa Metodo María Fux. Ogni mercoledì pomeriggio il gruppo di “danzatori” si trova
in sede, e per un’ora viene “guidato” verso l’espressione di emozioni e percezioni mediante la danza, il movimento, la musica, la comunicazione non verbale. Nella Danzaterapia ci si esprime liberamente, lontano da schemi o tecniche, ma rispondendo a un tema proposto, attivando immaginazione e creatività, dando così la possibilità al proprio corpo di ritrovare leggerezza, elasticità, creatività. Ci sono varie ricerche e progetti inerenti la malattia, (Dance for PD, Dance for Health, Dance Well, ecc) che studiano l’impatto che la regolare fruizione della danza può avere sul sistema neurologico e sullo sviluppo della malattia. Negli incontri di “Danzare la vita” non c’è niente di giusto e niente di sbaglia-
to, ognuno danza con il suo corpo e la danza offre nuove possibilità, crea legami sociali e i “danzatori” ritrovano così una sensazione di benessere e, soprattutto, gioia condivisa. di Marilina Díaz, Danzaterapeuta e danzatrice
SEDE DI PARMA: Via Aurelio Saffi, 43 Telefono e fax 0521-231318 info@parkinsonitalia.it www.parkinsonitalia.it aperta il mercoledì dalle 15.30 alle 17.30 il venerdì dalle ore 10.00 alle ore 12.00
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Un massaggio per sentirsi meglio I TRATTAMENTI BENESSERE PIÙ DIFFUSI E RICHIESTI, CHE FANNO BENE AL CORPO E ALLA MENTE
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enessere, letteralmente come “stato felice di salute, di forze fisiche e morali”. Ed è quello che fanno i massaggi, che combinano benefici fisici e mentali, con tecniche e modi d’uso molto particolari e specifici per ogni tipo di problema. Il massaggio ha una storia molto antica, usato per rilassare, alleviare la fatica e il dolore, sin dai tempi anctichi. Restando nel campo del benessere, esistono diverse tipologie di massaggio. Sceglie-
re quello adatto alle proprie esigenze non è così facile, perché spesso si agisce per percorsi mirati, come fa Margherita Ablondi, naturopata del Centro benessere Il giardino dell’anima, che si muove “attraverso una prima consulenza, una chiacchierata conoscitiva dove cerco di indagare sullo stile di vita della persona, sulle emozioni che albergano in lei - dice - e sulle sintomatologie che affiorano”, per avere una visione completa e strutturare il trattamento giusto. «È la Riflessologia Plantare il più richiesto, nel mio caso- continua Margherita- forse perché quello più conosciuto». Per chi non lo sapesse, il piede è lo specchio del corpo e lavorando su alcune zone plantari, si curano altri organi del corpo umano. È una tecnica di origine cinese e permette di conoscere la persona e di trovare soluzioni specifiche per i suoi problemi. Si esegue con l’ausilio dell’olio di mandorle, invece, il trattamento Hot Stone, il massaggio praticato con pietre calde, teso a distendere e rilassare le fasce muscolari attraverso allungamenti, pressioni, scivola-
Il fascino del MASSAGGIO CRANIOSACRALE Questo tipo di trattamento si opera su tutto il corpo con contatti delicati e leggere trazioni, non è una tecnica invasiva né dolorosa, ma un modo differente di ascoltare il corpo. Si dice che le fasce (parte sottostante la cute) abbiano memoria e che nel nostro corpo sia archiviata la nostra esistenza, fondata sulle esperienze vissute finora. Con questo tipo di approccio si consente alla persona di potersi rilassare profondamente e dare atto a se stessa di sciogliere i “nodi” che originano tensioni. Oltre a questo aspetto un po’ magico, il Craniosacrale lavora efficacemente in questi casi specifici: lombalgia, sciatalgia, dolori alla zona sacrale, cervicalgia, stipsi, ansia, emicrania, cefalea, sinusite e bruxismo. Margherita Ablondi, Naturopata
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I benefici dello SHIATSU I benefici psico-fisici più evidenti comprendono: il risveglio delle energie vitali con un incremento della voglia di fare e una maggiore stabilità dell’umore e lucidità mentale, rilassamento dalle rigidità e dalle tensioni muscolari con miglioramento della mobilità articolare e sollievo dai dolori acuti come cervicalgie, lombalgie. Aiuta a sbloccare le difficoltà digestive, ad alleviare il mal di testa, a gestire un ciclo mestruale irregolare e doloroso, supporta la donna in menopausa e induce una migliore qualità del sonno.
menti, impastamenti e dolci contatti. «Le pietre laviche, precedentemente riscaldate, hanno il compito di rilassare la muscolatura- spiega Margherita- attraverso il lento rilascio di calore che apporta immediatamente beneficio, generando una sensazione di benessere globale». È un trattamento indicato in forti periodi di stress, o semplicemente quando si ha voglia di staccare la spina dalla routine quotidiana e dai suoi ritmi accelerati; è consigliato «laddove ci sia una poca presenza fisica, cioè
quando si tende a vivere costantemente nella mente e si considera poco il proprio corpo e ricordo – aggiunge la naturopata- che il massaggio è un ottimo strumento per riportare l’attenzione al corpo e ai suoi bisogni, poco ascoltati perché si è molto più attenti riguardo a ciò che ci racconta la mente». È giapponese di origine e molto famoso: il massaggio Shiatsu, in Italia dalla metà degli anni 70. «È un trattamento caratterizzato da pressioni statiche e perpendicolari, spiega la farmacista Federica Carati, del centro Il giardino dell’anima - portate con i pollici, i palmi delle mani, i gomiti, le nocche e le ginocchia, che vengono eseguite con una tecnica ben codificata lungo la mappa dei meridiani accompagnata dal grado di percezione ed empatia che guida i tempi di contatto». Conserva e migliora la qualità della vita, oltre a favorire il potenziamento delle difese immunitarie con effetti preventivi rispetto ai disturbi ricorrenti. È quindi un ottimo alleato se si vuole semplicemente rinforzare e mantenere la propria energia vitale. Esiste poi una particolare combinazione dei due trattamenti: ecco che nasce lo Shiatsu-Stone, che Margherita e Federica praticano insieme, «un trattamento incredibile - diconoche permette alle pressioni shiatsu di essere accolte pienamente dal corpo del cliente dopo o durante
Può essere eseguito anche su pazienti oncologici per la gestione del dolore cronico, su pazienti geriatrici, ma anche su donne in gravidanza e sui bambini! L’uomo ha una tendenza all’autoguarigione grazie all’energia vitale che deve muoversi, lo shiatsu risveglia questa capacità grazie alle pressioni che inducono uno stimolo sul sistema immunitario, endocrino, nervoso, sul metabolismo cellulare e su tutto il meccanismo di omeostasi. Tutto questo si traduce in un profondo rilassamento e migliorando la percezione del se’ e la relazione con il mondo circostante. Questi benefici sono riscontrabili anche a livello posturale. Federica Carati, Farmacista
il passaggio della pietra lavica calda massaggiante». Il massaggio, combinato in versione speciale, permette di lavorare contemporaneamente sulla persona, iniziando col sciogliere le tensioni muscolari con le pietre calde, per procedere poi con le pressioni mirate per liberare la persona dalle rigidità. Ne nasce un trattamento a quattro mani, «dove - specificano - il risultato è il totale senso di rilassatezza, calma e pace mentale, viso disteso e desiderio di farne velocemente un altro!». (FV)
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Benessere
Il potere rigenerativo delle campane tibetane QUESTO TIPO DI MASSAGGIO COMBINA L’ARMONIA DEL SUONO CON EFFETTI BENEFICI ANTISTRESS
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l suono è un potente strumento di trasformazione per l’essere umano, sia sul piano fisico che mentale, emozionale e spirituale. Nello stato naturale di salute dell’essere umano tutto il corpo vibra in armonia, formando una perfetta sinfonia. Lo stress, i ritmi della vita quotidiana, le tensioni fisiche ed emotive, interferiscono con l’armonia interiore e conducono alla stanchezza, a squilibri fisici, mentali ed emotivi, facendo perdere lo stato di equilibrio. Armonia con il suono delle campane tibetane Le campane tibetane armoniche sono ciotole forgiate, secondo la tradizione orientale, con una lega di sette diversi metalli, connessi ai sette pianeti. Il suono emesso, percuotendo o sfregando il bordo della
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campana con il battacchio in legno, è particolarmente ricco di armoniche udibili, con una sequenza di suoni molto particolare: partendo da un suono più grave (la fondamentale o 1’armonico) tutti gli altri armonici si succedono seguendo una scala basata su specifici intervalli (Proporzione Aurea). Suonando la campana si generano tutti questi suoni contemporaneamente provocando un’immersione sonora rigenerante e guidando la mente verso profondi stati meditativi, dove la sfera cosciente e quella inconscia fluttuano nel suono. Armonizzazione di gruppo o bagno sonoro Nel bagno sonoro le campane tibetane vengono suonate con diversi toni, altezze e intenzioni, in una sequenza disegnata per evidenziare la combinazione dei suoni armo-
Claudia Politi Persson / Ass. Le Monadi Naturopata, Floriterapeuta. Operatore Registrato Suono Armonico info@lemonadi.it www.lemonadi.it
nici e produrre effetti benefici di rilassamento ed equilibrio interiore, facilitando lo sciogliersi di blocchi e tensioni. I suoni armonici così puri e intensi trasportano ogni partecipante verso un’esperienza difficile da spiegare a parole, da vivere con tutto il corpo. Massaggio sonoro con campane tibetane armoniche Il suono armonico e le vibrazioni delle campane appoggiate sul corpo (sempre vestito), armonizzano tutto il nostro essere portando a un nuovo equilibrio. La mente si quieta, il corpo si rilassa e lascia andare le tensioni, aprendosi a uno spazio interiore di profondo ascolto e connessione. Quando permettiamo al suono di fluire in questo modo ci accordiamo all’ordine naturale che ci circonda. Molteplici sono i benefici di queste due pratiche: maggiore apporto di energia e vitalità, sonno più riposante, miglioramento della memoria e della chiarezza mentale, riduzione del dolore, della stanchezza. (CP)
Proprietà del Bamboo Massage UN TRATTAMENTO INNOVATIVO DI ORIGINE ASIATICA MOLTO UTILE PER SCIOGLIERE LE TENSIONI MUSCOLARI
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riginario del Sud-Est Asiatico, in particolare Indocina e Thailandia, il massaggio effettuato con le canne di bambù ha avuto, fin dall’antichità, molti benefici: secondo gli antichi cinesi le canne di bambù erano in grado di assorbire l’energia interna in eccesso e ristabilire l’equilibrio energetico del corpo di un individuo, agendo contro lo stress. Oggi questo tipo di trattamento si è diffuso anche in Occidente, con massaggi particolari che liberano dalle tensioni sia muscolari che mentali. «È un massaggio indicato sia per l’uomo che per la donna,- spiega Andrea Gatti, titolare del centro estetico Sunlight di Collecchio- e si pratica con una tecnica particolare, facendo rotolare sul corpo canne di bambù di diametri diversi in base alla parte trattata, regalando un’immediata sensazione di benessere e rilassamento». È particolarmente indicato dopo l’attività sportiva per sciogliere i muscoli e in particolare per le donne per combattere la cellulite, in quanto stimola il flusso linfatico: la combinazione delle manovre di rotolamento e scivolamento insieme con le proprietà di sostanze
cosmetiche, che si applicano sulla pelle all’inizio della seduta, genera un potere rassodante, donando elasticità e tono alla pelle. È un trattamento non ancora molto diffuso e «nel mio centro lo abbiamo inserito da poco, perché mi incuriosiscono le novità, soprattutto quelle che hanno un’efficacia reale, come nel caso delle canne di bambù - continua Andrea-, che subiscono una lavorazione speciale prima di essere di volta in volta utilizzate nelle sedute; i clienti, soprattutto quelli che abitualmente si sottopongono a massaggi benessere, sono molto soddisfatti».
Le proprietà del BAMBÙ Nella cultura orientale, il bambù rappresenta l’eterna giovinezza, simbolo di salute, fortuna e successo, oltre che essere considerato un antidoto naturale contro lo stress e un elisir di bellezza. La pianta è ricca di silicio organico, sostanza che favorisce la produzione di collagene e rinforza il tessuto profondo della pelle.
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Il massaggio in gravidanza, quando bisogna farlo? TRA I BENEFICI: AIUTA IL BENESSERE PSICO-FISICO GENERALE, MIGLIORA LA QUALITÀ DEL SONNO E LA CAPACITÀ DI RILASSAMENTO
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a gravidanza è un momento cardine nella vita di ogni donna, 40 settimane ricche di novità e cambiamenti fisici ed emotivi che, tuttavia, non si dimostrano sempre piacevoli. Mal di schiena, dolore e affaticamento agli arti inferiori, gonfiore, ansia: questi alcuni fastidi che si possono incontrare durante l’attesa ma che, fortunatamente, possono trarre giovamento dal massaggio in gravidanza. Non è una novità assoluta,
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per alcune culture massaggiare le donne incinta è una prassi millenaria riportata anche in testi antichi; in occidente, invece, è una pratica ancora poco conosciuta e che, talvolta, porta timori e dubbi nonostante articoli scientifici recenti ne confermino la validità e la sicurezza. Alcuni studi hanno dimostrato l’utilità dei massaggi nella riduzione dell’ansia e dello stress: le donne massaggiate regolarmente mostrano livelli più bassi di cortisolo (ormone
dello stress) rispetto alle non massaggiate e riescono ad approcciarsi al travaglio e al parto con meno ansia. I massaggi, soprattutto a partire dal secondo trimestre e se associati a blanda attività motoria, portano benefici anche a livello fisico dimostrandosi estremamente utili nell’alleviare il dolore lombo-sacrale oltre che per ridurre il gonfiore e la sensazione di pesantezza delle gambe; dal massaggio consegue, quindi, un aumento del benessere psico-fisico generale che comporta miglior qualità del sonno e buona capacità di rilassamento, elementi fondamentali per il fisiologico proseguimento della gravidanza. Il massaggio, in particolare quello della schiena e della zona lombare, è poi fortemente consigliato durate il travaglio di parto come metodica non farmacologica utile ad alleviare il dolore, a ridurre le tensioni e favorire il suo progredire in modo fisiologico. Mentre prima si pensava che tale pratica potesse essere pericolosa per la futura mamma, oggi possiamo considerare il massaggio come un valido aiuto a cui ricorrere ma, anche in questo caso, ci sono regole da rispettare: prima di iniziare i massaggi è fondamentale avere il via libera del professionista che ci segue in gravidanza e che potrà indicarci eventuali controindicazioni o limitazioni; affidarsi solo a professionisti formati correttamente per eseguire un massaggio in dolce attesa; segnalare sempre eventuali cambiamenti o fastidi che si presentano durante la manipolazione o nelle ore successive. A cura della dottoressa Arianna Pelosi Ostetrica - www.ostetricarianna.it
Sciare fa bene alla salute NON SOLO PANORAMI MOZZAFIATO E VISTE DA CARTOLINA: LO SCI È UNO SPORT PER TUTTI E I BENEFICI INCIDONO SU CORPO E MENTE
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o sci non è certamente uno degli sport più praticati nella nostra zona, vuoi per la distanza fra Parma e le principali piste, vuoi per i costi di certo non trascurabili. È un’attività estremamente dispendiosa anche a livello di stress fisico e mentale. In Emilia Romagna i pendii più importanti si trovano a Sestola e all’Abetone: ciò significa che, il più delle volte, si è costretti a trasferte molto impegnative sui campi da sci delle Alpi. Come si spiegano allora i fiumi di persone che invadono le stazioni sciistiche per intere settimane? Mi sono posto questa domanda per anni, specialmente quando ero un piccolo bambino alle prese con le gare. Ricordo freddi lancinanti,
trasferte estenuanti e tanti sacrifici solo per andare sulla neve e fare quattro curve. Con il tempo credo di aver trovato la risposta: lo sci è sicuramente uno sport spinoso e faticoso, ma è anche unico. È un’attività meravigliosa, che si svolge all’interno di scenari in continuo mutamento e reca incredibili benefici al fisico e alla mente. Innumerevoli studi scientifici hanno dimostrato gli effetti positivi dello sci, salutare per gli individui di tutte le età, in quanto contribuisce a tenere bassa la colesterolemia, allenta l’ipertensione e, grazie all’elevato consumo calorico, aiuta a perdere il peso in eccesso. Va inoltre sottolineato l’impatto positivo che l’attività fisica ha in alta quota sul sistema circolatorio: le condizioni di ossigenazione alterate contribuiscono infatti all’aumento della produzione di globuli rossi e di emoglobina nel sangue. Anche la tonicità muscolare trae beneficio dalla pratica dello sci, oltretutto un muscolo più voluminoso aiuta a proteggere al meglio le articolazioni. Non bisogna dimenticare che lo sci, specie se praticato ad alto livello, è particolarmente stressante per la schiena e per le
giunture delle ginocchia. Questo per dire che non ci si improvvisa sciatori, ma tutti possono imparare a fare due curve in compagnia. L’Italia è uno dei Paesi con i maestri di sci più qualificati del mondo e, specie per i principianti, è necessario prendere qualche ora di lezione.
È uno sport meraviglioso, mozzafiato e salutare, migliora l’umore e infonde un senso di profonda soddisfazione in chi lo pratica. In tutti i miei anni da sciatore non ho mai visto un bambino che, dopo aver sciato, non abbia sfoggiato un sorriso enorme. di Joshua Ercini, esperto di sci
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S.O.S. disidratazione viso I RITUALI DI BELLEZZA SI AGGIUNGONO ALLA LISTA DEGLI APPUNTAMENTI AI QUALI UNA DONNA NON PUÒ ASSOLUTAMENTE MANCARE
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a cura della propria pelle, in particolare quella del viso, primo biglietto da visita per ogni occasione, non può proprio essere trascurata, specialmente in un mondo ormai, diciamolo, ossessionato dall’estetica. Vasetti incasellati uno dietro l’altro e flaconi schierati in perfetto ordine sugli scaffali dei supermercati o dei grandi magazzini, suonano come un monito per la cura di sè. Ma come si fa a scegliere quelli giusti? Grassa, sensibile, mista, secca, impura o liscia come la seta, ogni tipologia di pelle ha bisogno di attenzioni specifiche e la scelta non sembra affatto facile perché il mercato è cambiato e propone alternative di ogni natura. «Negli ultimi due anni si è registrato un aumento vertiginoso della produzione di creme viso - dice Matteo Russo,
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responsabile di linea, disaggio e packaging per l’industria di cosmetica Cosmoproject-, tanto da costringere marchi di lusso e grande distribuzione, e perfino i discount, a investire molto di più sulla produzione». È proprio durante questo 2018 che la domanda sul mercato si è moltiplicata, spiega Matteo, infatti «in questi ultimi mesi stiamo producendo creme per importanti brand sul mercato del valore di milioni di euro e i nostri clienti aumentano sempre più, pronti a rispondere all’esigenza di donne, ma anche uomini, che sembrano non poter rinunciare a quest’abitudine». Solitamente le grandi aziende offrono occasioni imperdibili e la maggior parte degli acquisti è condizionata proprio dalle sponsorizzazioni anche se, «il costo alto
non sempre è sinonimo di qualità,- aggiunge Matteo - spesso c’è di mezzo l’operazione di marketing, tanto che per alcune aziende è più importante costruire un nome, piuttosto che investire sulla qualità degli articoli». E allora come si fa a riconoscere i prodotti giusti da acquistare? Intanto stare molto attenti alla tracciabilità del prodotto: leggere le etichette non vale solo per gli alimenti! Da non sottovalutare poi la ricerca che una casa produttrice fa prima di realizzare un prodotto: più tempo si investe sulla ricerca, più alta è la qualità e solo in quel caso il rapporto tra costi e risultati è assolutamente valido. È la regola del mondo cosmetico. E forse, sarebbe il caso che diventasse quella di tutti. «E voglio precisare - aggiunge Matteo - che l’eccesso fa sempre male e ci potrebbe essere il rischio di modificare, se non rovinare, il ph della pelle». Il rituale di bellezza si può allora ridurre in pochi passaggi. Il resto è ossessione? A quanto pare, sì. di Felicia Vinciguerra
Genitori 4.0 si diventa DUE PROGETTI DI SOSTEGNO PER MAMME, PAPÀ E FIGLI ADOLESCENTI IN COLLABORAZIONE CON LIDAP ONLUS
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igli che perdono la bussola. Alcuni a causa di cicogne un po’ sperdute; altri per effetto di ansie e paure che li portano ad abbandonare la scuola e a stare lontani da tutti. A loro e ai loro genitori si rivolgono due progetti ideati dai consulenti LIDAP Onlus (Lega Italiana contro i Disturbi d’ansia, d’Agorafobia e da attacchi di Panico) sez. di Parma. QUANDO LA CICOGNA SMARRISCE LA ROTTA L’arrivo del nuovo anno alimenta in molte coppie il desiderio di accogliere finalmente la cicogna, simbolo di fertilità e amore per i figli. Quando infatti un bebè non arriva viene spesso vissuto come un dramma, una sorta di lutto che i partner vivono come proprio e non come della coppia. «Chi inizia la PMA (Procreazione Medicalmente Assistita), – spiega Amalia Prunotto, psicologa e psicoterapeuta – avverte poi un’altalena di emozioni destabilizzanti: l’inadeguatezza, la solitudine o la vergogna nel parlarne. Visite ed esami invasivi prendono così il sopravvento e schiacciano lavoro, amicizie ed intimità». Per dare uno spazio di ascolto in un’ottica di integrazione mente-corpo, è nato il progetto “Quando la cicogna smarrisce la rotta”: «un percorso di sostegno psicologico – prosegue la dott.ssa Prunotto – che propone una serie di incontri che si
tengono negli Studi di varie città italiane, tra cui Parma, Padova, Bologna e Rimini. Una proposta di ampio respiro che si completa con seminari e momenti formativi aperti al pubblico e a tutte quelle figure del mondo medico, legislativo e sociale impegnate sulle tematiche delle nuove genitorialità, tra i quali la psicologa e psicoterapeuta Maria Letizia Rotolo, tra gli autori del libro “Psicosociologia della genitorialità” (Golem Edizioni). Negli ultimi anni hanno infatti visto la luce sempre nuovi interrogativi, contributi e protocolli di pratiche sulle aree del ciclo di vita che arrivano a toccare la sfera della procreazione assistita eterologa e della GPA (Gestazione per altri). Temi poco conosciuti nella loro realtà oggettiva, ma molto dibattuti sui quali ginecologi, psicologi, psicoterapeuti, avvocati e ricercatori puntano a fare chiarezza». ADOLESCENTI 4.0, TRA MITO E REALTÀ Depressione, ansia e attacchi di panico. Sono i sintomi di un disagio psicologico che porta alcuni ragazzi a ritirarsi in casa, rifiutando di recarsi a scuola ed evitando i contesti sociali. Indipendentemente dal rendimento scolastico e dalla situazione economica della famiglia. Il fenomeno nasce in Giappone negli anni ’80 con il nome “Hikikomori” (letteralmente “stare in disparte”) ed è tradotto in Italia con la definizione “eremiti sociali”. «Questi adolescenti, perlopiù di età compresa tra i 13 e i 16 anni che arrivano però fino ai 25 anni – commenta Diana Vannini, psicologa e psicoterapeuta – rimangono in casa, assorbiti dal mondo virtuale dei videogiochi oppure perennemente
connessi ai social network senza però rispondere a messaggi e telefonate di compagni di scuola ed insegnanti». Cosa possono fare i genitori per incoraggiare questi figli in difficoltà? «Il ruolo della famiglia è centrale, spesso perché questi ragazzi non si sentono capiti. Occorre quindi cercare empaticamente di connettersi al loro vissuto emotivo e quotidiano per poterci essere come adulti al loro fianco. Per far fronte a questa problematica sta nascendo a Parma un progetto pilota, pensato per creare un contesto aggregazionale dove possano scambiarsi le loro esperienze». Per aiutare i ragazzi «è stato infatti ideato – aggiunge la dott.ssa Prunotto – il progetto “Adolescenti 4.0, tra mito e realtà” che propone gruppi di parola sul modello dei gruppi di auto-mutuo-aiuto LIDAP, ma pensati appositamente per i giovani, ai quali si affiancano laboratori di arteterapia che prevedono attività creative di disegno, pittura o altre tecniche espressive. Per trovare un’apertura che non sia solo quella logico-razionale della parola ma supportata anche dalle espressioni non verbali». Per altre info: www.amaliaprunotto.com; www.marialetiziarotolo.it; www.dianavannini.it di Arianna Torelli
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Alimentazione
Lenticchie, parliamo della “bistecca dei poveri” NOTE PER IL BASSO COSTO, SONO MOLTO CONSIGLIATE DAI NUTRIZIONISTI PER LE LORO PROPRIETÀ
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efinite “la bistecca dei poveri” grazie al loro basso costo e alla facile reperibilità, le lenticchie contengono il 25% di proteine, 53% di carboidrati, sono povere di grassi vegetali e ricche di fibra. Quest’ultima rende le lenticchie molto importanti e utili per il funzionamento dell’apparato intestinale. Sono molto indicate nella prevenzione dell’arteriosclerosi poiché i pochi grassi in esse contenute sono di tipo insaturo. Attualmente molti nutrizionisti le consigliano, sia perché rappresentano il legume più digeribile, sia per le loro proprietà nutritive: sono infatti ricche di vitamine del gruppo B come la tiamina, utile per migliorare i processi di memorizzazione, mentre il contenuto consistente di vitamina PP rende le lenticchie un potente equilibratore del sistema nervoso, con azione antidepressiva e antipsicotica. Presentano anche minerali come fosforo e ferro, rivelandosi così un alimento utile soprattutto per coloro che hanno problemi di anemia. Sono utili per tenere sotto controllo la glicemia e non contengono glutine, come conferma l’Associazione
A cura di Marianna Bianchi, biologa nutrizionista, cell. 340 7835871
italiana Celiachia. Sono invece controindicate nei soggetti iperuremici, per il loro contenuto di purine. COTTURA E CONSUMO La consumazione delle lenticchie deve avvenire previa cottura, poiché a crudo il prodotto non è digeribile a causa della presenza di fattori antidigestivi che vengono distrutti dal calore. È opportuno scegliere le lenticchie secche, rispetto a quelle in scatola, perché sono più ricche di principi nutritivi e prive di conservanti. Sicuramente quelle in scatola sono più pratiche e più veloci da cucinare, ma è anche importante ricordare che cuocere questo legume è piuttosto facile e poco impegnativo: si consiglia di mettere in ammollo, prima di cucinare, solo le lenticchie a buccia spessa. Spesso il problema riscontrato maggiormente quando si consumano le lenticchie, così come gli altri legumi, è il meteorismo, “l’aria nella pancia” che provoca malessere e un senso di
Eccone alcune VARIETÀ Lens culinaris, chiamata volgarmente lenticchia, è una pianta annuale erbacea, alta da 20 cm a 70 cm, della famiglia della Fabaceae (o Leguminose). In Italia la coltivazione è diffusa soprattutto in altopiani dove le condizioni di clima e di terreno conferiscono un altissimo pregio qualitativo al prodotto, per esempio Castelluccio di Norcia (DOP) e Colfiorito in Umbria o Leonessa nel Lazio, ma ci sono anche quelle del Fucino e quelle di Mormanno, la verde di Altamura e quelle piccole e tenere di Ustica, che crescono sui terreni vulcanici dell’isola e sono molto rare.
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CENNI STORICI Piatto molto antico, le lenticchie rappresentavano l’alimento base per i popoli nomadi fin dal Neolitico. Già la coltivazione stessa assume un significato ben augurale: proveniente dalle terre dell’antico Egitto, diventa subito un alimento nutriente di piccole dimensioni ma di grande spessore nell’arte del cibare. Proprio dall’Egitto pare che già nel 525 a.C. partissero delle navi per rifornire Grecia e Italia. Più avanti, nel Medioevo, non era considerato un piatto da nobili, infatti veniva consumato per la maggior parte nelle mense dei poveri, nei conventi o fra la gente, umile ma dotta, che ha dato poi il giusto valore di piatto povero, nel senso che costava poco, ma nutriente e sano. “Cibo caldo e secco”, era definito così nel Rinascimento, adatto a coloro che vivevano castamente. Era invece il cibo dei cavalli nella Francia di Luigi XIV. Non si può dire che non sia un alimento destinato all’eternità.
distensione addominale. Questo è dato soprattutto dalla cuticola esterna, ricca in fibra, che quindi provoca fermentazione nell’intestino e produzione di gas. Questo problema si può aggirare facilmente in due modi: si possono acquistare le lenticchie già decorticate, oppure, una volta cotte, si utilizza il passaverdure a maglie piccole, in modo da sminuzzare la cuticola e farla così arrivare all’intestino già parzial-
IL FRUTTETO INSOLITO
mente digerita. Portarle in tavola per il Cenone di fine anno, secondo le credenze popolari, assicura un anno ricco di successo e denaro e la tradizione vuole che un cucchiaio di lenticchie venga mangiato prima di brindare e all’ultimo rintocco della mezzanotte, quando sta per scoccare l’anno nuovo. Una credenza che potrebbe derivare dalla loro forma appiattita e tondeggiante, che ricorda le monete.
a cura di Daniele Paterlini
Andare in BRODO DI GIUGGIOLE “Andare in brodo di giuggiole”, un’espressione d’uso comune, che indica soddisfazione. Ma perché? Cos’è il brodo di giuggiole? Intanto cominciamo a parlare delle giuggiole. Sono uno dei tanti esempi di frutti antichi e dimenticati che hanno caratterizzato il passato agrario del nostro paese grazie alla vasta gamma di ambienti e climi che ha permesso nei secoli di naturalizzare e poi sviluppare in modo originale centinaia di varietà botaniche provenienti dal resto del mondo. Anche la nostra giuggiola fa parte di questo fenomeno. È un frutto di forma tonda o allungata, al massimo di 2,5 cm, prodotta in periodo autunnale da una pianta lo Ziziphus Jujuba, appartenente alle Rhamnaceae, originaria della Siria. Sebbene adatta a climi aridi, dalla sua lo Ziziphus ha una dote di adattabilità che gli antichi Romani non si lasciarono sfuggire. E Lo importarono in Italia soprattutto per ornare i templi della dea Pruden-
za, facendolo diventare simbolo del silenzio. Già allora i frutti ammezziti erano apprezzati per la dolcezza e per il gusto, un mix tra quello della mela e quello del dattero. Ma già Erodoto rivelava una sua dote segreta, sottolineando che dalla polpa fermentata si potesse ottenere un liquido molto inebriante. Molti secoli dopo, i Gonzaga, che avevano ville e giardini non distanti dal Garda, dove si coltivavano le giuggiole, amavano intrattenere gli ospiti a fine pasto con un elisir misterioso, ma inebriante e assai apprezzato. La ricetta è rimasta segreta ma l’espressione che l’accompagnava no. E diventò leggenda. Lo Ziziphus si può tranquillamente coltivare in giardino, non ha problemi di terreno, ma va protetto dalle correnti fredde (anche se resiste a -10°) e impiantato in pieno sole. Resiste alle malattie, ma può essere attaccato dalla mosca della frutta. Il comportamento è quasi arbustivo e i rami spinosi, ma il fogliame dal bel colore verde chiaro, che contrasta con il legname scuro appaga comunque la vista. I frutti vanno raccolti quando sono scuri. E il brodo di giuggiole? In Veneto, sui Colli Euganei è sopravvissuta la tradizione e una piccola produzione artigianale. Cercando in rete qualcosa di interessante si può trovare.
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A Natale anolini gluten free PER CHI SOFFRE DI CELIACHIA E NON VUOLE RINUNCIARE AL PIATTO DELLA TRADIZIONE
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li anolini sono il piatto della tradizione parmigiana e per il pranzo di Natale non possono assolutamente
mancare sulle nostre tavole. Esistono diverse varianti della ricetta, per esempio per i vegetariani o vegani: qui vi proponiamo invece la versione gluten free, per chi è intollerante al glutine e non vuole rinunciare alla tradizione e al gusto in un giorno di festa. Come fare? Basta scegliere i prodotti e gli ingredienti giusti e se-
guire questa ricetta per un risultato altrettanto goloso! «Per questo Natale non rinunciate al vostro piatto preferito, e se non riuscite a prepararli, li trovate in negozio da noi su prenotazione!», fanno sapere le titolari del Market Gliadina Free Barbara Battistini e Maria Angela Biasotti.
Ricetta dei cappelletti per 12 persone INGREDIENTI: 500 gr. farina Bi Aglut sacco ricetta classica 6 uova da 60 gr. oppure 500 gr. di farina nutrifree per pasta fresca 7 uova da 60 gr. Ripieno classico: Sugo di stracotto concentrato bollente (una tazza) per chi desidera anche poca carne dello stracotto tritata fine 200 gr pane grattugiato 600 gr parmigiano grattugiato 3/4 uova Noce moscata grattata Ripieno di magro: 300 g di parmigiano grattugiato (possibilmente di tre stagionature diverse) 100 g di pangrattato senza glutine 3/4 mestoli di brodo bollente 2 o 3 uova sale Noce moscata grattata q.b.
PREPARAZIONE: Per prima cosa bisogna preparare la sfoglia amalgamando la farina con le uova e lasciarla riposare in un sacchetto di cellofan per almeno 30 minuti. Nel frattempo fare il ripieno: scottare il pane con il sugo dello stracotto o con il brodo, nella versione di magro, poi quando è freddo aggiungere il parmigiano, la noce moscata grattata e tante uova fino a ottenere un ripieno sodo ma ancora morbido. Formare gli anolini mettendo dei piccoli mucchietti ben distanziati su una sfoglia di pasta tirata abbastanza sottile, coprire con un’altra sfoglia e poi fare uscire tutta l’aria premendo bene, quindi comporre gli anolini con il taglia pasta apposito tondo. Se non si consumano subito, si possono surgelare mettendoli sopra vassoi di carta, prima di riporli nel freezer e una volta induriti vanno divisi in sacchetti di plastica.
Via Adriano Braglia 1/D - Parma (uscita tangenziale sud n. 18 “Strada Budellungo”) Tel. 0521 240554 www.marketgliadinafree.com - Market Gliadina Free orari di apertura: 8.30 - 12.30 / 15.30 - 19.00 Chiuso sabato e martedì pomeriggio (il primo sabato di ogni mese aperto anche il pomeriggio)
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“1968. Un anno” una raccolta dall’archivio dello Csac UN PERCORSO CHE PROPONE UNA RIFLESSIONE SU UN PERIODO DI GRANDE CAMBIAMENTO SOCIALE E ARTISTICO
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n grande racconto che si concentra su un anno chiave della storia del Novecento, quello della mostra “1968. Un anno”, in esposizione allo Csac - Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, fino al 4 agosto 2019. Lo Csac vanta una raccolta di oltre 12 milioni di materiali originali nell’ambito della comunicazione visiva e della ricerca artistica e progettuale italiana a partire dai primi decenni del XX secolo, e questa mostra vuole proprio restituirne il taglio sincronico. Il ’68 è stato un anno molto decisivo in termini di cambiamento, nel sistema della comunicazione, nei mutamenti
socio-antropologici, e anche nella nuova riflessione sul corpo e sull’ambiente, che vennero fuori proprio in quell’anno. L’esposizione vuole proprio mostrare le contaminazioni di quel periodo e la coesistenza di culture diversificate, attraverso idee, utopie, opere, progetti e oggetti correlati al 1968. Il Centro Studi con questa mostra, a cinquant’anni esatti dall’esposizione dedicata a Concetto Pozzati, organizzata dall’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università di Parma, vuole proporre una serie di
contraddizioni, confronti e prospettive, per scatenare una riflessione sul tempo e sulla sincronia che viene fuori da questo grande archivio. La mostra è ospitata dalla suggestiva Chiesa abbaziale di Valserena, costituita da una lunga timeline fatta di oggetti e immagini, a cui sono affiancati gli approfondimenti dedicati alla trasformazione del sistema delle immagini e delle differenti scale del progetto degli spazi e del territorio. Per maggiori informazioni: servizimuseali@csacparma.it
A SPASSO CON L’ARTE… a cura di Stefano Roffi MARILYN e CLEOPATRA Due donne fatali, appartenenti a epoche differenti ma unite da un destino tragico. Non ebbero eguali per fascino e bellezza, amarono uomini potenti e divennero simboli del loro tempo, tanto da essere rese icone immortali attraverso le opere di grandi artisti. Fino al 9 dicembre la Marilyn di Andy Warhol e la Cleopatra di Arnold Böcklin si incontrano alla Fondazione Magnani-Rocca di Traversetolo. La morte di Cleopatra, olio su tela del 1872 del celebre pittore simbolista svizzero, rarissimo da vedere in Italia, giunge alla Fon-
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dazione come “capolavoro ospite” grazie alla collaborazione col Kunstmuseum di Basilea e si confronta con una straordinaria Marilyn Monroe di Andy Warhol. Böcklin sceglie di collocare Cleopatra tra la luce e l’ombra, con una carica drammatica ed emotiva particolarmente accentuata, facendo intendere che il momento dipinto è quello successivo al morso del serpente, quindi quello del trapasso; la seduzione, il potere, la tragedia lasceranno il passo al mito, il ritratto di Böcklin esemplifica questo percorso. Il particolarissimo ritratto di Marilyn, realizzato da Warhol dopo il
suicidio della diva, presenta la sagoma fantasmatica dell’attrice che si staglia contro un fondo buio, uniforme, ed è resa con un verde pressoché fosforescente, quasi un sudario della celebrità; a sottolineare la fine drammatica della vita di Marilyn ma anche a dichiararne l’eternità. I due artisti, Böcklin e Warhol, a distanza di un secolo usano i medesimi strumenti narrativi per descrivere la parabola di distruzione e mitizzazione di donne che tennero in pugno il mondo: le tenebre che paiono risucchiarle ma che non le vincono, il senso di disfacimento incontrastabile della bellezza, l’alone indelebile che
I capolavori dell’Espressionismo tedesco della prima metà del ‘900 IN MOSTRA 40 OPERE. FINO AL 24 FEBBRAIO AL PALAZZO DEL GOVERNATORE
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l palazzo del Governatore di Parma ospita la mostra internazionale Dall’Espressionismo alla Nuova Oggettività. Avanguardie in Germania, a cura di Lorand Hegyi e Gerhard Finckh, fino al 24 febbraio 2019. L’esposizione propone 40 opere dei maggiori rappresentanti della corrente culturale tedesca della prima metà del Novecento, provenienti dal Von der Heydt Museum di Wuppertal (Germania), sull’Espressionismo tedesco e sulle tendenze artistiche del periodo dopo la prima Guerra Mondiale, come la Nuova Oggettività, il Costruttivismo e il Razionalismo. Sono due i percorsi espositivi pensati per le opere: la prima sezione si concentra sull’Espressionismo Tedesco, con le opere
la loro presenza lascia nella storia del mondo e combatte con le tenebre stesse, la morte vinta grazie al potere dell’arte, che assicura
di gruppi di artisti come Kirchner, Heckel, Mueller, Nolde, Kandinskij, Marc, Beckmann, Grossberg; la seconda sezione, invece, propone i
l’eternità alle due donne/dee. di Stefano Roffi, direttore della Fondazione Magnani Rocca
cambiamenti estetici negli anni del dopoguerra con artisti della Nuova Oggettività, quali Hofer, Viegener, Dix, Ernst, Adler, che riflettono una nuova visione e una nuova atmosfera artistica: qui prevale la disillusione di una generazione che ha vissuto la guerra, con la conseguente perdita di vite umane, distruzione di intere città europee, sia durante gli anni della guerra che nei primi anni ’20. Questi artisti subiscono l’influenza del nuovo Razionalismo e Funzionalismo, della “Pittura Metafisica” e del Neo-Classicismo del cosiddetto “Ritorno all’ordine” sviluppate in Italia. L’evento espositivo è organizzato da Solares Fondazione delle Arti, in collaborazione con il Von Der Heydt Museum di Wuppertal, con il contributo del Comune di Parma, col sostegno di Iren e di CePIM – Interporto di Parma. L’esposizione è stata inserita tra gli eventi dell’Anno europeo del patrimonio culturale 2018 coordinato dal Mibac. Per info: www.espressionismoparma.it
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Tempo libero “Un salto in libreria...” a cura di Giovanna Triolo
Tra gli scaffali della libreria Mondadori dell’Eurotorri CONSIGLI DI LETTURA PER ADULTI E BAMBINI INSIEME AI LIBRAI LUCA E SARA
l’autrice insieme ai librai Carlo, Sara, Luca, Irene e Ilaria
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mozioni, colori, intrighi e riflessioni. Cos’è? È il magico mondo dentro cui mi ritrovo varcando la soglia della libreria Mondadori dell’Eurotorri. A catapultarmi in questa realtà sono Luca e Sara, pronti a consigliare ad adulti e bambini i prossimi libri da prendere in mano. Al mondo dei grandi si dedica Luca, che ci dà consigli per tutti i gusti, per ridere, riflettere e anche farsi venire il batticuore tra una pagina e l’altra. Una campanella che risuona nel bel mezzo della notte. Cosa si nasconde nel bosco? La coinvolgente avventura di un pittore che, lasciato dalla moglie, trova riparo in una casa immersa nel nulla, tra antichi e inquietanti dipinti. È “L’assassinio del com-
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mendatore”, di Kiyoshi Mukarami. In un attimo ci spostiamo dal Giappone a Bruxelles, con “La capitale” di Robert Menasse. Il primo romanzo sull’Unione Europea e i meccanismi che la regolano. Una critica sociale alternativa, che prende forma tra il giallo e l’umoristico. Un maiale che gira per le strade della città e la ricerca di chi è sopravvissuto ad Auschwitz. Basta qualche passo tra gli scaffali e arriviamo a Palermo. Pif esordisce nel romanzo e, come suo consueto, ci porta a riflettere attraverso la risata. “...Che Dio perdona a tutti” è la storia di Arturo, che per conquistare una donna si cala nei panni di Gesù durante la Via Crucis. Un vero calvario perché, mentre Lei è molto
IL LIBRAIO SEGNALA Appassionati di fotografia? Fino al 31 dicembre la libreria Mondadori dell’Eurotorri ospiterà la mostra “Il mio Sessantotto”. Un mix di scatti in bianco e nero del parmigiano Fabio Furoncoli, che ritraggono Parma e gli eventi socio-culturali che l’hanno caratterizzata alla fine dei famosi anni Sessanta. Accanto alle immagini della città verranno esposte anche delle fotografie scattate a Londra e Parigi.
cattolica, Lui ignora la religione, sbaglia tutto e sfocia quasi nel blasfemo. Conosciamo veramente la religione a cui diciamo di appartenere? Pif ci invita a riflettere. Ad aiutarmi a trovare i giusti consigli di lettura per i più piccoli, invece, ci pensa Sara. Un miscuglio di emozioni, ognuna abbinata ad un diverso colore…ma ingarbugliate da un cattivo mostro. Riuscirà il nostro bambino a mettere a posto l’allegria, la tristezza, la rabbia e molto altro? “I colori delle emozioni” di Anna Lienas è un testo illustrato che fra immagini e colori catapulta i più piccini nel mondo delle emozioni. (0-8 anni). Per chi non ama mettersi davanti a pagine di sole parole, pensiamo a “Diario di una schiappa”, una saga divertente ed illustrata, che racconta come essere un ragazzo appena arrivato alla scuola media sia un mestiere complicato (7-12 anni). Per i più coraggiosi c’è invece “Cinque storie da leggere a notte fonda”. Una chiara distinzione fra bene e male che prende forma attraverso dei racconti da pelle d’oca (9-15 anni).
“Il mio obiettivo” a cura di Felicia Vinciguerra
Roberto Perotti: “La fotografia mi fa sentire vivo”
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oberto Perotti, fotografo per passione, sa bene come esprimersi nei suoi scatti: il suo bagaglio d’esperienze è un grosso contenitore di fotografie, l’archivio della sua vita. Dentro ci sono storie di vita quotidiana, legate soprattutto a Parma, la sua città, che ama e dalla quale trae molta ispirazione. Le foto raccontano momenti allegri ma anche più dolorosi, come quelle dell’alluvione che ha colpito la città nel 2014, raccolte poi nel fotolibro “FORZA DI VOLONTÀ... RI”, ricordi in bianco e nero che riflettono la forza e il coraggio di chi sa ricominciare; oppure il progetto “IMMAGINA 10 ANNI TUTTI MATTI”, del 2017, catalogo del decennale del Festival, che contiene i momenti speciali, legati alla magia degli spettacoli di circo e allo stupore dei bambini. «Sono fortunato perché non devo recarmi nel posto giusto da fotografare, io ci vivo. Parma mi regala molti spunti e mi permette di improvvisare, mi fido molto del mio istinto. Faccio foto per comunicare qualcosa e non ricerco la perfezione, perché non mi interessa, ma il particolare. La fotografia è un punto di vista, non una macchina fotografica. E per questo non ci si improvvisa fotografi.»
Il nuovo progetto di Roberto Perotti è “LA BiCi di Parma”, Silva Editore, fotolibro in sei capitoli che racconta la vita del centro storico di Parma nella sua quotidianità, attraverso la bicicletta. Il libro è stato realizzato con il contributo di Annalisa Mombelli (curatrice), il fumettista Gianluca Foglia, il giornalista Antonio Mascolo, Pierangela Flisi, Sara Ombrellini e Patrizia Zaccaria. Roberto Perotti fotografia www.robertoperotti.com - 3461871861
Potrait: Ritratti ambientati, modella Lili White
PARMA: Attimi
Immagina 10 anni Tutti Matti: 2017
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Tempo libero “TEATROPOLI, la città del teatro” a cura di Francesca Ferrari
Maria Federica Maestri e Francesco Pititto: “Gli attori sensibili di Lenz. Un esempio” CHI MEGLIO DI “LENZ FONDAZIONE” PUÒ RACCONTARE DELLA RELAZIONE PROFONDA TRA TEATRO, SALUTE E BENESSERE? AFFIDIAMO LA RUBRICA NELL’ULTIMO NUMERO DELL’ANNO ALLE PAROLE DEI DUE DIRETTORI ARTISTICI E ALLA TRENTENNALE ESPERIENZA DI QUESTA IMPORTANTE REALTÀ PARMIGIANA
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econdo noi l’attore sensibile (colui o colei che altrove viene definito disabile) ha, in partenza, un potenziale espressivo esplosivo. Quale altro attore o attrice potrebbe dire lo stesso verso nella medesima intonazione, discrezione, sincerità, invenzione? L’attore sensibile diventa presenza senza tempo, universale, rappresentativa della dimensione teatrale nel senso più puro. Non c’è caricatura, né finzione, c’è solo la Parola nell’unica modalità in cui deve essere detta, parola che si manifesta nella sua più profonda e lancinante verità, e questo provoca grande emozione in chi partecipa, una sorta di catarsi psichica e sentimentale. Icona del nostro teatro è Barbara Voghera, attrice sensibile con sindrome di
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Down, storica interprete delle nostre creazioni da quasi vent’anni. Le nostre vite artistiche si sono incrociate alla fine degli anni Novanta e da allora sono diventate inseparabili, stimolate da un processo creativo in continua evoluzione, arricchito dall’esplorazione “furiosa” delle grandi drammaturgie: Shakespeare, Goethe, Calderón, Manzoni, Ariosto. In particolare “Hamlet Solo”, straordinario monologo interpretato da Barbara, è la summa di questa lunga e profonda esperienza scenica condivisa, una creazione teatrale in cui la monumentalità del capolavoro classico si traspone in una nuova sintesi di potente densità emozionale. Barbara Voghera è protagonista di questo ritratto tragico sull’esistenza umana: non solo un’interprete, ma corpo di dolorosa
poesia e di imperfetta bellezza, capace di incarnare le parole shakespeariane in un’oscillazione esponenziale tra perdita e ritrovamento del senso. La prossima presentazione pubblica di Hamlet Solo sarà giovedì 17 gennaio alle ore 21 al Teatro della Rocca Franco Tagliavini di Novellara, in provincia di Reggio Emilia, nell’ambito del progetto “I Teatri della Salute Mentale”, lungimirante protocollo di intesa sottoscritto dagli Assessorati regionali Cultura, Politiche Giovanili e Politiche per la Legalità e Politiche per la Salute allo scopo di creare un vero e proprio cartellone trasversale che coinvolga le realtà teatrali operanti nei diversi Dipartimenti di Salute Mentale della Regione Emilia-Romagna. Ci piace concludere con le esatte parole che il raffinato critico teatrale Matteo Brighenti ha scritto a proposito di questo spettacolo: «Barbara Voghera insieme a Lenz si è lasciata indietro l’impossibilità ed è andata incontro all’enigma del rappresentare, rappresentandosi in tutta la sua ‘sensibilità’. Scelta e condizione che le hanno permesso di accedere, con una presenza di violenta intensità e grazia scomposta, a una realtà espansa, che si trova oltre ogni cosa da noi conosciuta. Esattamente come Amleto».
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