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Rosa Prati, il controllo dei nei
Salviamoci la pelle,
controllando i nei!
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UNA VISITA REGOLARE E ACCURATA DAL DERMATOLOGO È INDISPENSABILE PER PREVENIRE. IL MELANOMA, FREQUENTE TUMORE DELLA PELLE, È MENO TEMIBILE SE INDIVIDUATO IN TEMPO CON METODICHE ALL’AVANGUARDIA COME LA MAPPATURA CON VIDEODERMATOSCOPIO
La diagnosi precoce salva la vita. Non ci si stanca di ripeterlo. Il melanoma è un tumore in continuo aumento e colpisce soprattutto i giovani al di sotto dei 44 anni. Il 10% dei casi presenta familiarità ma il controllo di routine è opportuno anche se esistono altri fattori di rischio significativi: dal fototipo alla pigmentazione cutanea, dal numero di nevi a episodi di scottature nell’infanzia. Auto controllo e visite dermatologiche sono importanti, ma le nuove tecnologie aiutano a prevenire in maniera più efficace. Negli ultimi anni la dermoscopia ha affinato le proprie tecniche di riconoscimento dei tumori cutanei, per focalizzare lesioni sospette attraverso metodiche non invasive, semplici ma efficaci. La “mappatura nevi” ad esempio. Consiste nella valutazione delle lesioni pigmentate del paziente, in particolar modo i nevi, ma anche macchie sospette. Si effettua in ambulatorio con un’ispezione
meticolosa della pelle di tutto il corpo: prima si valutano tutte le lesioni pigmentate per avere quello che in linguaggio tecnico si definisce “pattern dermatoscopico globale”, esaminandole una alla vota con un dermatoscopio manuale (mappatura manuale). Quindi, con l’ausilio del videodermatoscopio, si procede alla mappatura digitale delle lesioni più problematiche. L’immagine del neo viene ampliata e finemente “sgrana
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RICORDARE CHE… L’auto-osservazione (autoesame) è essenziale. In molti casi è il paziente stesso o un famigliare a notare un cambiamento morfologico, cromatico o dimensionale in un nevo (avvenuto in tempi rapidi cioè nell’arco di 2-3 mesi). I nevi “più a rischio” di altri sono considerati per: a) localizzazione corporea quelli acrali, cioè alle mani e ai piedi, o in area genitale; b) per morfologia e distribuzione del pigmento irregolari, aumento dimensionale veloce, sia in superficie che in spessore, come un neo piano che nell’arco di pochi mesi diventa palpabile. I soggetti più a rischio: un fototipo chiaro; con storia personale di ustioni solari importanti in infanzia o adolescenza; un soggetto che fa uso di lampade abbronzanti. Più a rischio di altri sono anche i pazienti con storia personale e famigliare positiva per melanoma. È necessario allarmarsi quando un neo cambia nell’arco di pochi mesi la sua morfologia e il suo colore, o quando si individuano più colori all’interno di uno stesso neo (policromia). Da non sottovalutare anche l’aumento dimensionale veloce (nell’arco di 2-3 mesi) e il sanguinamento spontaneo (non ascrivibile ad un evento traumatico) in un neo.
ta” per essere meglio valutata dallo specialista. La mappatura con videodermatoscopio viene considerata esame di secondo livello non invasivo e si esegue solo se lo specialista lo ritiene opportuno per la valutazione di lesioni dubbie o per il follow up di un paziente con storia personale di melanoma.Le lesioni pigmentate dovrebbero essere ispezionate una volta all’anno (in alcuni casi, se il dermatologo ne intravede la necessità, anche a distanza di 6 o 3 mesi), lontano dalle esposizioni solari, quindi su una cute non abbronzata: dopo elioesposizione un nevo risulta fotoattivato e difficilmente riconoscibile. di Veronica Vescovi, dermatologa