PARMA STADIO

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In bocca al lupo Mac! Un incoraggiamento ad un campione e amico

â‚Ź 4,00

B6480412

All’interno il poster di Antonio Mirante IL PERSONAGGIO

I PROTAGONISTI

AMARCORD

dietro le quinte

Santacroce, la riscossa dopo gli infortuni

Intervista in esclusiva a Jonathan e Gallinetta

Stagione 1994-95: in lotta con la Juventus

Lo staff medico del Parma e delle giovanili


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Editoriale

I

l tempo dei bilanci non è ancora arrivato. Mancano

denti all’italiano eh...) ecco prontamente un sorriso. L’arma

ancora tre gare alla fine della stagione e per tradurre

con cui ti fai valere fuori dal campo. Dentro il rettangolo

in cifre un campionato servono ancora troppi dati. Ne

di gioco invece, sono decisamente altre le qualità con cui

approfitto allora per dedicare questo spazio ad un ringra-

ti fai rispettare. Queste poche righe sono per farti sapere

ziamento che credo accomuni tutti i tifosi del Parma.

che tutti qui a Parma tifiamo per te e che l’affetto che hai

è un pensiero rivolto a MacDonald Mariga. Il nostro gigante

dimostrato per la nostra città e i nostri colori sono assolu-

keniano che ci aveva riaccompagnato in serie A con il suo

tamente ricambiati. In bocca al lupo! La cosa che conta ve-

piglio silente e guerriero, con lo stesso spirito roccioso e il

ramente ora è vederti presto di nuovo in campo, non capire

cuore grande ha contribuito in pochi mesi alla costruzione

quale maglia indosserai. La nostra, è certo, l’hai sempre

della salvezza. Quando il suo ginocchio ha fatto crack,

onorata. Per questo, al di là dei ragionamenti di mercato, ti

anche la gara con il Novara era già in cassaforte, complice

diciamo comunque arrivederci. Quando un amico ti viene a

la sua solidità in mezzo al campo e la sua tenacia su ogni

trovare è sempre una festa.

palla. Grazie Mc, sei stato grande. Non ricordo un giorno in cui tu ti sia presentato a Collecchio senza salutare

Maria Luisa Rancati

cordialmente e… quando le parole non arrivavano (acci-

Responsabile Comunicazione Parma Fc

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Le interviste Santacroce, “Ho combattuto la sfortuna” Il difensore crociato tra orgoglio e progetti futuri

Jonathan, “Parma il mio futuro” Il difensore gialloblu in rampa di lancio

L’importante è farsi trovare pronti Gallinetta, il terzo portiere gialloblu

23

Le partite Udinese - Parma: 3 – 1 Parma - Novara: 2 – 0 Parma - Cagliari: 3 – 0 Palermo - Parma: 1 - 2

38

Amarcord 1994 - 1995 La prima Coppa UEFA Le grandi sfide con i bianconeri

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Dietro le quinte Ballini, il medico di “famiglia” I medici delle giovanili

48

Parma Football School Parma Friendly Cup 2012 Un trionfo di emozioni

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Le giovanili “I miei bravi ragazzi, pronti a crescere” Intervista a Bucchioni, allenatore Giovanissimi Regionali

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Spazio tifosi Myriam Santoro “La mia squadra, la mia città”

Dai club Tra cene e beneficenza

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Sommario 6

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42 Direttore responsabile: Simone Simonazzi - Responsabile editoriale: Maria Luisa Rancati Coordinamento editoriale: Matteo Sartini - Redazione: Daniele Paterlini Hanno collaborato: Carlo Chiesa, Simone Mazzanti, Enrico Pellucco, Mirco Saccuman. Progetto grafico e impaginazione: Davide Pescini - pescini@edicta.net Pubblicità e abbonamenti: 0521 921346/921755 - 0521 251848 Contributi fotografici: Getty Images, Andrea Cantini. Editore: Edicta p.s.c.r.l., via Torrente Termina, 3/b - Parma n. iscrizione al ROC: 9980. Registrazione ISSN: 1592-6230 - Registrazione trib. Parma 13-2010 Redazione: via Torrente Termina 3/b - Parma - Tel. 0521 251848 - Fax 0521 907857 e-mail: parmastadio@edicta.net

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numeri arretrati: versamento di Euro 4,00 sul CC Postale n° 83354316 intestato a Edicta scrl, via Torrente Termina 3/B - 43124 Parma, specificando i numeri della rivista e le quantità oltre all’indirizzo di spedizione. Si consiglia di verificare telefonicamente presso la redazione la disponibilità degli arretrati.

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Santacroce: “Ho combattu la sfortuna” di Matteo Sartini

D

icono che il valore di una persona emerga nelle difficoltà; che i colpi della sfortuna possano forgiare il carattere, e spingere a dare il meglio di sè in un determinato contesto. Può succedere, però, che le vessazioni del destino spingano a mollare, a cedere, a lasciare che la buriana passi lasciando dietro di sè minor danno possibile. D’altronde, era una domanda che già si pose Shakespeare tramite Amleto: “ Essere, o non essere, questo è il dilemma: se sia più nobile nella mente soffrire i colpi di fionda e i dardi dell’oltraggiosa fortuna, o prendere le armi contro un mare di affanni e, contrastandoli, porre loro fine”. Certamente, tra chi ha deciso di “prendere le armi” contro la sfortuna, va annoverato Fabiano Santacroce. Passo indietro, siamo nel 2008: Santacroce ha 22 anni, passa dal Brescia al Napoli ed è una delle grandi promesse del nostro calcio. Per una stagione e mezza è titolare nella squadra

partenopea, ottiene ottime critiche e tanti attestati di stima, anche dagli avversari (ne parleremo durante l’intervista). Arriva però quel maledetto 23 settembre 2009: Inter - Napoli, Santacroce si fa male al menisco esterno del ginocchio destro. Più di 4 mesi di stop, ma il 26 febbraio 2010, ancora in fase di recupero dall’infortunio, subisce una lesione al menisco mediale del ginocchio sinistro. È la sfortuna, che si accanisce. Santacroce, però, è un ragazzo allegro, solare, ottimista di natura. L’infortunio gli fa perdere tempo, forze, posto da titolare, forse qualche certezza: ma non si perde d’animo, si rimette a lavorare, e dopo un altro anno a Napoli decide di ripartire da Parma, dove approda il 1° luglio del 2011 nell’ambi-

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L’ i n t e r v i s t a

to

“Siamo una categoria di privilegiati, lo so: vengo da una famiglia numerosa, e vedo le differenze tra allora e ora. Però, quando ti infortuni, non pensi ai privilegi: abbiamo un lavoro che prevede determinati risultati ogni settimana, e io in quel periodo questi risultati non potevo darli. La cosa destabilizza e passare una anno senza giocare è stato difficile per me” 7


to dell’operazione che porta Dzemaili sotto il Vesuvio. L’allegria di Santacroce è qualcosa di naturale, spontaneo, coinvolgente: per questo l’intervista comincia con alcuni spunti divertenti. Fabiano, durante questa chiacchierata avremo modo e tempo di parlare di calcio, della tua carriera, del tuo rapporto con Parma. Ma vorrei iniziare da quì: è vero che hai fatto la comparsa in un video musicale di Zucchero? “(ride) Si è vero! Ero un ragazzino, e avevo fatto alcune esperienze nel mondo della pubblicità, con video, filmati e roba del genere. Avevo fatto anche un film, ero il personaggio di Jarmal in Luna e l’altra di Nichetti. Per quanto riguarda Zucchero, invece, ero una comparsa nel video della sua canzone Papà perchè. Ho un ottimo ricordo di quell’esperienza, anche perchè a sette/otto anni, come avevo io, perdere qualche giorno di scuola è una festa...”. Ok, possiamo parlare di calcio allora. Ripercorrendo la tua carriera, mi pare che nel tuo caso la sfortuna abbia avuto la sua parte: due infortuni, il secondo mentre recuperavi dal primo, entrambi alle ginocchia... “Si è vero, questa cosa mi ha fatto perdere un sacco di tempo, anche se nessuno può dire cosa sarebbe successo se non fosse accaduto. Tra l’altro, fino a quel giorno non avevo mai avuto infortuni, a parte quelli normali, di gioco, che al massimo ti tengono fuori un paio di settimane. Stare fermo per così tanto tempo è una cosa pesante, che mi ha fatto soffrire davvero molto. Il secondo infortunio è avvenuto subito dopo aver recuperato dal primo. Però basta, adesso penso solo al fatto di essere rientrato, sono felice perchè le mie ginocchia stanno bene, e cerco di dimenticare il tempo perduto”. La gente vede spesso i calciatori come dei ragazzini viziati; ci sono momenti, però, come quello che hai passato tu, in cui avere paura, di perdere il proprio lavoro, di non potere più giocare a calcio, di uscire dal palcoscenico della Serie A, può essere normale. È ciò che hai provato in quel momento? “Guarda, parto dal concetto che noi siamo sicuramente una categoria di privilegiati: vengo da una famiglia numerosa, e vedo le differenze tra allo-

ra e ora, soprattutto per una ragione economica. Però, in quel momento, non pensi ai privilegi: abbiamo un lavoro che prevede determinati risultati ogni settimana, e io in quel periodo questi risultati non potevo darli. La cosa destabilizza, non ero abituato a stare fermo, e passare una anno senza giocare è stato difficile per me, anche se capisco che non può essere considerato terribile per chi ci vede da fuori. Per chi vive di calcio, però, non poter giocare è dura”.

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Il calcio, però, è fatto anche di momenti decisamente più felici e appaganti. Cito una frase di un tuo collega attaccante: “Santacroce è il difensore che mi ha messo più in difficoltà in tutta la mia carriera”. Firmato, Alexandre Pato. “Me lo ricordo, eravamo in un Napoli Milan, prima del mio infortunio, giocai bene. Cosa posso dire? Indubbiamente le sue parole mi hanno fatto estremamente piacere, e auguro a Pato di riprendersi al più presto. Allo stesso tem-


L’ i n t e r v i s t a po, provo rabbia: allora qualcosa in più posso darlo! Spero di potergli rompere le scatole di nuovo, in futuro”. Sei per metà italiano e per metà brasiliano, anche se in Italia sei arrivato da piccolo. Hai ancora qualche legame con il Brasile? “Certo, io mi sento metà e metà, avendo la mamma brasiliana, e da quella parte credo di aver preso l’allegria, anche se magari non a tutti i mister piace (ride). Però amo l’Italia, è il paese in cui vivo fin da piccolo, e poi c’è la pastasciutta che è una cosa incredibile!”. Ma non sei l’unico tra gli allegri dello spogliatoio... “Beh, Valiani e Lucarelli forse mi battono, ma io ci metto del mio. L’importante è ricordare sempre che il calcio è uno sport, e va vissuto con divertimento”. Hai qualche modello a cui ti sei ispirato? “Non qualcuno in particolare, poi se sei in Italia cresci nell’esempio di Maldini, di Baresi, di Nesta, di Cannavaro. Mi piace moltissimo Puyol, uno dei big mondiali”. L’attaccante che più ti ha messo in difficoltà?

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L’ i n t e r v i s t a

“Gli attaccanti sono diversi, e magari ti mettono in difficoltà sotto diversi punti di vista. Però, se devo fare un nome, e l’avevo già detto ai tempi di Napoli, dico Crespo. Mi ricordo un Napoli - Inter di qualche anno fa, era entrato credo negli ultimi venti minuti, e da come si muoveva avevo capito che se gli fosse arrivata la palla mi avrebbe fatto gol sei volte su sette. Poi ci sono i Di Natale, gli Ibrahimovic, che ti fanno dannare; ognuno di loro ha un suo modo di giocare, e ognuno di loro va affrontato in maniera diversa, che sia con l’anticipo, con la testa, o con l’aggressività, che io cerco di usare sempre”. Santacroce fuori dal campo chi è? “Una persona normale, i miei hobby sono quelli di tutti, leggere, ascoltare musica, giocare a carte. Sono diventato un pantofolaio, questo si, e la mia ragazza me lo dice sempre! Mi riposo, anche perchè ho scoperto di avere due ginocchia fragili... (ride)”. Fabiano, ci salviamo? “Aiuto, aspetta che tocco tutto quello che posso toccare... quello è un obiettivo, ma la classifica è un casino! Pensiamo a vincere, poi magari ci troviamo decimi a fine campionato...”

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L’ i n t e r v i s t a

“Parma, il mio futuro” di Simone Mazzanti

“Il passaggio all’Inter non è stato molto fortunato, perché c’era poco spazio per me. Ma ora al Parma mi trovo molto bene, spero fortemente di essere confermato anche l’anno prossimo”

Q

ualità brasiliana per la fascia destra del Parma: arrivato in prestito dall’Inter nella campagna acquisti invernale, ha già segnato il suo primo gol con la maglia crociata nel successo contro il Novara; stiamo parlando di Jonathan Cìcero Moreira, più semplicemente Jonathan. Appena 26 anni ma già una carriera di tutto rispetto in Brasile, prima con la maglia del Cruzeiro e poi con quella gloriosa del Santos. Terzino destro con una spiccata attitudine alla fase offensiva, dotato di ottima tecnica e di potenza atletica: queste le caratteristiche che l’hanno fatto crescere con l’etichetta di “nuovo Maicon”, e l’hanno fatto approdare, l’estate scorsa, proprio alla stessa Inter dove milita il grande campione. Forse oscurato dall’ombra del gigante, Jonathan non ha trovato spazio nella tormentata Inter di Gasperini, ma ha avuto il tempo per esordire in serie A e in Champions League. Per rilanciare una carriera che ha come punti massimi il Premio come miglior terzino destro del campionato brasiliano nel 2009 e la vittoria della Libertadores nel 2011, Jonathan è ora una della frecce nell’arco di Mister Donadoni, in un Parma lanciato verso un gran finale di stagione. Ciao Jonathan, innanzi tutto come va con l’italiano? “Non lo parlo molto bene però lo capisco e sto migliorando molto”. Sei qui in Italia da solo o con la tua famiglia? Come vi trovate a Parma? “Sono arrivato in Italia da solo e poi mi ha raggiunto la mia famiglia. Vivo bene a Parma, è una città bella dove mi trovo benissimo con la mia famiglia. Sono sposato e ho una figlia di 6 anni: andiamo insieme al cinema, giochiamo insieme, o andiamo a prendere un gelato. Quando non sono ad allenarmi o in ritiro sono sempre a casa dalle mie donne, mia moglie e mia figlia”. Che cosa ti ha colpito di più dell’Italia, venendo da un paese così diverso come il Brasile? “Mi piacciono tanto le persone, la vita per le strade è più tranquilla rispetto al Brasile. Poi il clima è molto diverso: l’inverno scorso siamo arrivati a -16 gradi con la neve. A mia figlia è piaciuta molto, non l’aveva mai vista”. Un cosa bella del tuo carattere? “La sincerità, sono una persona molto sincera, forse anche troppo, e dico sempre quello che penso anche se non conviene”.

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L’ i n t e r v i s t a Una cosa che non ti piace di te? “Spesso mi abbatto facilmente, e ho bisogno di qualcuno che mi dia motivazioni sempre. Come nel calcio: ho bisogno di giocare e di avere motivazioni, altrimenti mi demotivo facilmente”. Cosa ami fare oltre al calcio? “Stare in famiglia, mangiare insieme con tutti i parenti, anche se è tanto tempo che non faccio una vacanza in Brasile con la mia famiglia. Mi mancano tanto mamma, papà e mio fratello”. Ti piace cantare e ballare? “Non sono bravo a cantare, invece mi piace molto ballare, la musica brasiliana, come quella di Michel Telò”. La prima cosa che hai comprato quando hai cominciato a guadagnare soldi con il calcio? “Una macchina, in Brasile, e poi quando avevo più soldi ho comprato una casa a mia mamma”. Il sogno più grande da realizzare? “Ho un sogno per la mia famiglia: la salute e la felicità per loro”.

Tre numeri fortunati... “Il numero 2, come la mia maglia al Parma, e poi il 4 e il 7”. Il tuo amico del cuore? “Non ho un amico in particolare più di altri, il classico amico per cui faresti qua-

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lunque cosa. Se devo confidarmi però il più grande amico è mio fratello”. È più piccolo di te? Gioca a calcio anche lui? “Sì è di qualche anno più giovane. Ha giocato a calcio ma non è mai diventato professionista e adesso ha smesso di giocare”. C’è una cosa che ti mette di buon umore e ti fa sorridere? “Sì, quando sto a casa con i miei amici, e magari facciamo una grigliata in compagnia”. Il momento più felice della tua vita? “Nel 2009 quando, giocando nel Cruzeiro, ho vinto il premio come miglior terzino destro del campionato brasiliano. Poi, due anni dopo, approdato al Santos, ho anche vinto la Libertadores, il massimo per un calciatore sudamericano”. Poi come è proseguita la tua carriera? “Poi il passaggio all’Inter non è stato molto fortunato, perché c’era poco spazio per me e ho giocato poche partite. Ma ora al Parma mi trovo molto bene, sono contento e spero fortemente di essere confermato anche l’anno prossimo”. Che giocatore sei Jonathan? Presentati agli amanti del calcio italiano... “In Italia il calcio è molto diverso da quello brasiliano: qua non ci sono molti spazi in campo e quindi il mio gioco è cambiato. Nel Santos giocavo in una difesa a 4 in linea, e spesso mi proponevo in avanti sulla fascia. Mi piace attaccare gli spazi in proiezione offensiva, ma in Brasile difendevo anche bene: qua è più difficile. Adesso al Parma ho giocato qualche partita in una difesa a tre, ma la mia caratteristica è comunque quella di spingermi in avanti”.


L’im

trov

“Mirante? Tecnico e impostato. Pavarini? Tutta testa, mentalità, cattiveria. Io? Forte tra i pali, sono migliorato nelle uscite e nella lettura del gioco, sogno di parare un rigore a Eto’o. E lavoro per arrivare a giocare ai massimi livelli”. 16


L’ i n t e r v i s t a

mportante è farsi vare pronti di Matteo Sartini

“S

ei pronto Jack?” “Io sono nato pronto”. I più attenti di voi avranno colto la citazione cinematografica - era Jack Burton, alias Kurt Russel, in “Grosso guaio a Chinatown”, erano gli anni ‘80, ed eravamo tutti più felici e spensierati -, che si appiccicca benissimo al ruolo del terzo portiere. Si, perchè se sei il terzo, devi nascere pronto: non sai quando verrà il tuo momento, ma quando verrà, non potrai sbagliare. Tutti ricordano come nacque la stella di Gianluigi Buffon, terzo portiere del Parma ‘95-’96: si infortunò Bucci, e Scala preferì mandare in campo quel giovanotto sconosciuto piuttosto che il secondo, Nista. Contro il Milan, in un feroce scontro al vertice disputato al Tardini. Buffon si fece trovare pronto, e la partita finì 0 a 0. Anche Gallinetta è giovane, classe 1992: arrivato in estate dall’Inter, è stato aggregato alla prima squadra, mentre con le sue parate e il suo carisma ha trascinato la formazione Primavera fino alle semifinali del Torneo di Viareggio. Un ra-

gazzo serio, pacato, attento a scegliere le parole giuste nel corso dell’intervista, con calma e freddezza. Se anche tra i pali confermerà queste doti, sentiremo molto parlare di lui. Partiamo dal Torneo di Viareggio, Alberto: è stato un grande percorso per il Parma, e vorrei che mi spiegassi cosa ti è rimasto dentro di quella esperienza. “Per me è stata la terza esperienza al Viareggio: la prima volta lo affrontai con il Sassuolo, l’anno scorso con l’Inter, e vincemmo anche se non giocai, quest’anno è stata una bella vetrina, anche perchè, essendo aggregato alla prima squadra, non avrei avuto tante altre possibilità di mettermi in mostra. Credo di aver mostrato quelle che sono le mie capacità”. Direi di si, anche perchè il Guerin Sportivo ti ha messo nella squadra ideale del Torneo... “Non lo sapevo, è una bella soddisfazione”. Quale è stato il momento più importante? “Indubbiamente la partita con l’Inter: una soddisfazione enorme, contro una compagine fortissima. Dopo il passag-

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L’ i n t e r v i s t a gio del girone, non credo fossimo così convinti di passare il turno con i nerazzurri: mi ero però reso conto, già dal viaggio in pullman, che la concentrazione era quella giusta. Nello spogliatoio, tutti in silenzio, parlava solo il mister: siamo scesi in campo quadrati, grintosi ma sereni, li ho capito che potevamo portarla a casa. E lo abbiamo fatto”. Quali sono le differenze più grandi tra la Primavera e la prima squadra? “Le ho capite due anni fa, quando dalla squadra Allievi dell’inter venni ceduto in prestito al Sassuolo, che mi aggregò alla prima squadra. Intensità, agonismo, un approccio all’allenamento e alle partite completamente diverso e che non concede distrazioni”. Il tuo punto di forza? “Conosco meglio i settori in cui devo migliorare! (ride). Mi sento molto sicuro tra i pali, ma quest’anno credo di essere migliorato tanto sia nelle uscite, palle alte e palle basse, sia nella lettura del gioco, cosa su cui Bucci punta molto”. Proviamo a descrivere i tuoi colleghi del Parma? “Devo stare attento, se poi leggono l’intervista...Sono due portieri differenti: Mirante è un portiere che ho osservato fin dal

ritiro, è tecnico e impostato, mi piace il suo stile. Pavarini invece mi ha aiutato tantissimo a migliorare nella testa, nella mentalità, nella cattiveria, una cosa che sono sicuro mi aiuterà tantissimo nel corso della mia carriera”. Escludiamo i tuoi due compagni: hai qualche modello a cui ispirarti? “Mi piace molto Handanovic al momento, ma se devo scegliere un nome, dico Julio Cesar: non perchè sia un campione universalmente riconosciuto, ma perchè ho avuto la possibilità e la fortuna di allenarmi con lui, e ho imparato tantissimo. Mi ha dato tanti consigli, e il suo esempio in allenamento è stimolante”. Un attaccante a cui vorresti parare un rigore? “(Non esita neanche un attimo). Eto’o. Deriva da una cosa che mi è rimasta molto impressa: lui in allenamento non sbagliava mai un rigore, mai! Da quì il sogno di pararne uno proprio a lui”. Cosa fa Gallinetta fuori dal campo? “Sono un ragazzo tranquillo, introverso, che tiene alla sua privacy e alla sua vita privata. Hobby? Mi piace uscire con gli amici, giocare alla Playstation, niente di particolare”. Cosa sogna un giovane calciatore di vent’anni? “Di arrivare ai massimi livelli. Io lavoro per avere la possibilità di farlo, anche se il fattore fortuna ha la sua importanza. Ma provare non costa nulla”. 19


Calendario Serie A 2011-2012

1a GIORNATA

2 a GIORNATA

3 a GIORNATA

4 a GIORNATA

27, 28 ago. 2011* / 28, 29 gen. 2012

10, 11 set. 2011 / 01 feb. 2012

17, 18 set. 2011 / 04, 05 feb. 2012

21 set. 2011 / 11, 12 feb. 2012

4-1

atalanta

cesena

1-0

0-0

catania

siena

1-0

1-0

atalanta

palermo

1-2

1-2

cesena

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roma

1-1

1-3

cesena

napoli

0-0

0-2

bologna

lecce

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0-2

CAGLIARI

MILAN

0-3

2-2

chievo

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2-1

2-1

cagliari

novara

0-0

3-0 fiorentina

parma

2-2

4-1

inter

lecce

0-1

2-0

fiorentina

bologna

0-2

1-0

catania

cesena

0-0

3-0

genoa

catania

0-4

0-0

lazio

chievo

3-0

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genoa

atalanta

0-1

0-0

inter

roma

0-4

1-1

juventus

bologna

1-1

6-1

NAPOLI

GENOA

2-3

4-1

juventus

parma

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1-2

lazio

genoa

2-3

1-2

lecce

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0-0

2-2

novara

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0-2

0-2

lecce

udinese

1-2

3-1

napoli

milan

0-0

1-1

milan

udinese

2-1

3-3

parma

catania

1-1

2-2

milan

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0-2

2-1

parma

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2-1

3-1

novara

inter

1-0

FIORENTINA

1-2

4-3

palermo

inter

4-4

0-1

siena

juventus

0-0

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palermo

juventus

1-2

1-2

roma

cagliari

2-4

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udinese

fiorentina

2-3

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roma

0-0

SIENA

0-0

udinese

cagliari

1-2

siena

0-1

5a GIORNATA

6 a GIORNATA

7a GIORNATA

8 a GIORNATA

9a GIORNATA

24, 25 set. 2011 / 18, 19 feb. 2012

01, 02 ott. 2011 / 25, 26 feb. 2012

15, 16 ott. 2011 / 03, 04 mar. 2012

22, 23 ott. 2011 / 10, 11 mar. 2012

26 ott. 2011 / 17, 18 mar. 2012

2-1

atalanta

novara

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cesena

1-3

bologna

inter

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1-2

fiorentina

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bologna

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3-1

1-1

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0-3

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cagliari

napoli

3-6

1-1

cesena

cagliari

0-0

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0-0

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0-3

napoli

0-1

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inter

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catania

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1-1

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juventus

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milan

1-1

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0-2

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inter

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2-0

2-1

genoa

roma

2-1

chievo

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1-0

0-2

lecce

cagliari

2-1

0-0

chievo

juventus

1-1

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juventus

genoa

0-0

2-1

juventus

palermo

1-5

cesena

3-1

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novara

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genoa

lecce

2-2

3-4

lecce

milan

0-2

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lazio

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palermo

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parma

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napoli

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siena

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0-2

novara

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udinese

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lazio

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napoli

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parma

0-1

parma

roma

0-1

3-1

roma

3-0

siena

lecce

1-4

2-0

udinese

0-1 fiorentina 5-0 catania 0-1 2-0

10 a GIORNATA

11a GIORNATA

12 a GIORNATA

13 a GIORNATA

14 a GIORNATA

29, 30 ott. 2011 / 24, 25 mar. 2012

05, 06 nov. 2011 / 31, 01 apr. 2012

19, 20 nov. 2011 / 07 apr. 2012

26, 27 nov. 2011 / 11 apr. 2012

03, 04 dic. 2011 / 14, 15 apr. 2012

3-1

bologna

atalanta

0-2

1-0

atalanta

cagliari

0-2

0-1

bologna

cesena

0-0

1-1

atalanta

0-3

cagliari

lazio

0-1

0-1

cesena

lecce

0-0

1-2

catania

chievo

2-3

1-1

cagliari

2-1

catania

napoli

2-2

1-0

chievo

fiorentina

2-1

milan

2-1

2-0

cesena

1-0

fiorentina

genoa

2-2

0-1

genoa

inter

4-5

0-0 fiorentina genoa 1-0

novara

1-1

0-1

1-2

inter

juventus

0-2

1-0

lazio

parma

1-3

2-1

inter

cagliari

2-2

0-1

catania

1-1

3-0

juventus

palermo

2-0

juventus

0-3

0-0

napoli

lazio

1-3

roma

2-5

2-0

parma

udinese

bologna

3-1

2-1

roma

lecce

siena

0-1

2-2

siena

atalanta

2-1

1-1

lecce

novara

0-0

4-0

milan

2-0

parma

cesena

2-2

3-3

napoli

2-3

roma

milan

1-2

0-2

novara

4-1

siena

chievo

1-1

3-1

palermo

1-0

udinese

palermo

1-1

2-1

udinese

napoli

3-1

1-0

bologna

bologna

0-1

0-1

catania chievo

siena

1-1

cagliari

0-3

atalanta

0-1

genoa

1-1

0-0

lazio

juventus

1-3

lecce

catania

2-1

3-0 fiorentina genoa 0-2

4-0

milan

chievo

1-0

0-1

inter

udinese

3-1

2-1

novara

parma

0-2

2-0

juventus

cesena

1-0

1-3

2-0

palermo

fiorentina

0-0

3-0

lazio

novara

1-2

2-4

0-1

siena

inter

1-2

4-2

napoli

lecce

2-0

2-0

udinese

roma

1-3

0-0

parma

palermo

2-1

roma

2-1

milan

0-1

15a GIORNATA

16 a GIORNATA

17a GIORNATA

18 a GIORNATA

19a GIORNATA

10, 11 dic. 2011 / 21, 22 apr. 2012

17, 18 dic. 2011 / 28, 29 apr. 2012

07, 08 gen. 2012 / 02 mag. 2012

14, 15 gen. 2012 / 05, 06 mag. 2012

21, 22 gen. 2012 / 12, 13 mag. 2012

1-1

atalanta

catania

0-2

2-0

catania

palermo

0-2

atalanta

milan

1-1

catania

roma

0-2

atalanta

2-2

bologna

milan

1-1

0-1

cesena

inter

2-0

bologna

catania

3-1

cesena

novara

0-0

bologna

0-0

cagliari

parma

0-3

2-0

chievo

cagliari

3-0

cagliari

genoa

1-0

chievo

palermo

0-0

cagliari

2-0

inter

fiorentina

0-0

2-2

fiorentina

atalanta

5-0

inter

parma

0-1

fiorentina

lecce

2-1

inter

lazio

2-3

lecce

lazio

1-1

2-1

genoa

bologna

0-1

lecce

juventus

3-2

genoa

1-1

novara

napoli

0-2

2-0

juventus

novara

0-3

novara

fiorentina

1-1

juventus

0-1

palermo

cesena

2-2

2-2

lazio

udinese

1-3

palermo

napoli

2-0

lazio

1-1

roma

juventus

0-4

2-0

milan

siena

2-0

roma

chievo

0-1

milan

0-2

siena

genoa

4-1

1-3

napoli

roma

4-0

siena

lazio

1-1

2-1

udinese

chievo

0-0

3-3

parma

lecce

4-1

udinese

cesena

3-1

JUVENTUS MILAN LAZIO NAPOLI INTER UDINESE ROMA CATANIA PARMA SIENA ATALANTA (-6) CHIEVO BOLOGNA FIORENTINA PALERMO CAGLIARI GENOA LECCE NOVARA CESENA

74 71 55 54 52 52 50 46 44 43 43 43 42 41 41 41 36 35 28 22

Totale G. 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34

V. 20 21 16 14 15 14 15 11 11 11 12 11 10 10 11 10 9 8 6 4

N. 14 8 7 12 7 10 5 13 11 10 13 10 12 11 8 11 9 11 10 10

P. GF. GS. 0 58 18 5 64 27 11 50 43 8 60 41 12 50 46 10 45 35 14 53 48 10 44 46 12 46 51 13 42 36 9 38 36 13 30 41 12 35 40 13 34 39 15 47 53 13 36 42 16 44 63 15 38 51 18 29 57 20 21 51

2-2

lecce

chievo

0-3

novara

milan

atalanta

5-3

palermo

genoa

inter

5-1

roma

cesena

napoli

bologna

1-1

siena

napoli

parma

siena

2-1

udinese

V. 12 10 9 8 8 11 10 9 8 8 8 7 6 7 10 7 7 3 4 2

N. 5 5 5 6 4 4 3 5 5 4 6 5 4 5 1 7 6 6 8 7

catania

Classifica marcatori RIGORI

In casa G. 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17

fiorentina

cagliari

PARTITE Punti

parma

udinese

CLASSIFICA SERIE A 2011/2012 (aggiornata al 25 aprile 2012) Squadre

juventus

P. 0 2 3 3 5 2 4 3 4 5 3 5 7 5 6 3 4 8 5 8

Fuori GF. 36 32 24 35 30 29 35 24 30 26 21 15 18 22 33 23 25 21 17 13

GS. 10 10 14 21 24 13 18 12 19 13 13 15 22 20 25 14 23 26 23 20

G. 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17

V. 8 11 7 6 7 3 5 2 3 3 4 4 4 3 1 3 2 5 2 2

20

N. 9 3 2 6 3 6 2 8 6 6 7 5 8 6 7 4 3 5 2 3

P. GF. GS. 0 22 8 3 32 17 8 26 29 5 25 20 7 20 22 8 16 22 10 18 30 7 20 34 8 16 32 8 16 23 6 17 23 8 15 26 5 17 18 8 12 19 9 14 28 10 13 28 12 19 40 7 17 25 13 12 34 12 8 31

24 reti: Ibrahimovic (Milan).

Favore

Contro

T. 3 9 6 8 8 5 3 9 8 8 4 4 3 6 4 6 6 7 4 6

T. 3 1 4 1 10 7 8 5 6 7 7 7 6 6 6 5 9 5 4 10

R. 1 9 6 3 5 4 2 8 7 7 3 2 2 5 4 6 5 6 3 4

R. 1 1 4 1 6 4 7 4 3 6 6 4 6 6 6 5 8 5 2 7

21 reti: Cavani (Napoli). 20 reti: Milito (Inter); Di Natale (Udinese). 16 reti: Palacio (Genoa). 15 reti: Denis (Atalanta). 14 reti: Jovetic (Fiorentina). 13 reti: Klose (Lazio). 12 reti: Miccoli (Palermo); Giovinco (Parma). 11 reti: Di Michele (Lecce); Osvaldo (Roma); Calaiò (Siena). 10 reti: Di Vaio (Bologna); Matri (Juventus); Pinilla (Cagliari); Destro (Siena).


Statistiche e numeri

Giovinco scala le statistiche

P

rosegue il nostro viaggio nei numeri del campionato, e l’attenzione continua a puntare sui giocatori: tiri e contrasti, gol e palle intercettate, schieriamo tutto l’armamentario numerico per capire i segreti e i retroscena del campionato. Non che i numeri, in questo caso, svelino chissà quali segreti: vediamo subito, infatti, come le cifre segnalino un Giovinco in grande spolvero, e confermino tutto il bene che giornali, tv ed esperti dicono di lui. La Formica Atomica, infatti, scala la classifica cannonieri raggiungendo l’ottavo posto con 12 gol, considerando poi che, nella partita con il Cagliari, ha ceduto due calci di rigore a Floccari e Okaka, dimostrando grande spirito di squadra. In testa, staziona sempre Ibrahimovic, con 24 gol, nonostante gli ultimi impegni abbiano visto l’attaccante del Milan un pò appannato, svogliato, in difficoltà. Un Giovinco nelle primissime posizioni anche nell’assistenza ai compagni: ha sfornato 8 assist ai compagni, quarta posizione assoluta dietro all’ormai irraggiungibile Miccoli, che svetta a quota 12. Mentre raggiunge il terzo posto nella casella dei cross, con 234 traversoni, dove domina un altro furetto dalle dimensioni tascabili, Cossu, che arrivato a 293 punta decisamente a quota 300. Se le fortune di Giovinco sono sotto gli occhi di tutti e sono arrivate alla ribalta nazionale, con la prossima convocazione per gli Europei di giugno in Polonia e Ucraina, una lieta novità è rappresentata da Galloppa: il centrocampista gialloblu si è ripreso definitivamente il posto da titolare a centrocampo, affiancando sulla sinistra il nuovo play, Valdes, e sfornando prestazioni sempre più convincenti. Con 1152 passaggi, è il primo crociato in questa speciale graduatoria: Pirlo è irraggiungibile per tutti, a quota 2802, ma Daniele si fa valere, e non si tira certo indietro! Prova ne sia anche la classifica dei contrasti: è 23° come contrasti totali, a quota 90, ma è tredicesimo come contrasti vinti, ben 71, dimostrando una efficacia e una cattiveria davvero lodevoli. Vidal troneggia in entrambe le graduatorie, simbolo di una Juventus tornata al vertice e lanciata verso un più che probabile scudetto.

STATISTICHE

POSIZIONE / GIOCATORE

NUMERI

GOL FATTI

1° IBRAHIMOVIC 8° GIOVINCO

24 12

ASSIST

1° 4°

12 8

PASSAGGI

1° PIRLO 51° GALLOPPA

2802 1152

CROSS

1° 3°

293 234

CONTRASTI

1° VIDAL 23° GALLOPPA

152 90

CONTRASTI VINTI

1° VIDAL 13° GALLOPPA

111 71

FUORIGIOCO

1° 4°

DI NATALE GIOVINCO

83 46

TIRI

1° 2°

DI NATALE GIOVINCO

144 123

TIRI IN PORTA

1° 5°

DI NATALE GIOVINCO

62 42

AMMONIZIONI

1° PEREZ 15° MORRONE

14 8

ESPULSIONI

1° 9°

2 1

MINUTI GIOCATI

1° SORRENTINO 25° GIOVINCO

3060 2738

PALLONI INTERCETTATI

1° LUCIO 12° ZACCARDO

129 89

MICCOLI GIOVINCO

COSSU GIOVINCO

LAURO GIOVINCO

Statistiche aggiornate al 25/04/2012

21



IN SINTESI

Nelle pagine seguenti, la cronaca delle ultime partite disputate dal Parma. 31a GIORNATA - 7 aprile 2012

UDINESE-parma

3-1

32a GIORNATA - 11 aprile 2012

parma-NOVARA

2-0

34a GIORNATA - 21 aprile 2012

PARMA-CAGLIARI

3-0

33a GIORNATA (recupero) - 25 aprile 2012

PALERMO-PARMA

1-2

a cura di Matteo Sartini

LE PARTITE


La squadra Goal

Miglior Giocatore

Assist

Uomo squadra

Mirante

CAMPIONATO SERIE A - 31a GIORNATA 1

7 APRILE 2012

UDINESE-PARMA 46’ Asamoah, 56’ Di Natale, 92’ Asamoah

3-1

84’ Lucarelli

1

CESENA-BOLOGNA

0-0

NOVARA-GENOA

1-1

LECCE-ROMA

4-2

Zaccardo

ATALANTA-SIENA

1-2

CHIEVO-CATANIA

3-2

CAGLIARI-INTER

2-2

MILAN-FIORENTINA

1-2

PALERMO-JUVENTUS

0-2

LAZIO-NAPOLI

3-1

Paletta

Lucarelli

Biabiany

S

i ripete lo scontro Udinese - Parma nel sabato di Pasqua, come la stagione precedente, ma se l’anno scorso finì 2 a 0 per i gialloblu, quest’anno sono i friulani a vincere per 3 a 1. Un risultato deciso perlopiù nei minuti di recupero dei due tempi: è Asamoah a segnare sia al 47’ sia al 92’, nel primo caso abbattendo il morale degli uomini

di Donadoni, nel secondo chiudendo definitivamente i discorsi. Di Natale suggella il tutto con il bel gol del 2 a 0. A nulla vale il gol di Lucarelli, che riesce solo ad accorciare le distanze, riaccendendo le speranze dei crociati a sei nimuti dalla fine dell’incontro. E adesso, la lotta salvezza si fa serrata.

Mariga

Valdes

Galloppa

Gobbi

Giovinco

Floccari

Okaka

Match report

9’ Mariga tira Modesto

Donadoni

Mariga si fa luce al limite dell’area ed impegna Handanovic in una difficile parata sul primo palo.

21’ Barreto ci prova Barreto per poco non devia verso la porta di Mirante.

23’ Ci prova Gobbi Floccari serve Gobbi in area, in posizione decentrata. Il mancino è respinto in corner da Handanovic.

24’ Pinzi, fuori Pazienza al limite, destro, palla di pochissimo fuori.

24

36’ Di Natale di testa Mancata espulsione di Pereyra per fallo da ultimo uomo, il Parma si innervosisce. L’Udinese ci prova, cross dalla destra di Pinzi, Di Natale prova a sorprendere Mirante con un colpo di testa sul primo palo, palla di poco fuori.


Le partite PHOTOGAllery

Handanovic anticipa Gobbi in uscita. Numerosi gli interventi del portiere sloveno per proteggere la porta.

Nella pagina di sinistra Giovinco si batte sul campo bagnato. Qui a fianco, Biabiany parte in dribbling; qui sotto: ancora Biabiany in lotta con Domizzi.

Parma

Udinese

Mirante Zaccardo Paletta Lucarelli (76’ Valiani) Biabiany Mariga Valdes (61’ Okaka) Galloppa Gobbi (67’ Modesto) Giovinco Floccari All. Donadoni

Handanovic Benatia (41’ Coda) Danilo Domizzi Pereyra Pazienza Asamoah Pinzi Armero (83’ Pasquale) Di Natale Barreto (64’ Abdi) All. Guidolin

47’ Asamoah, 1 a 0 Cross di Pinzi da destra, sponda aerea di Di Natale per Asamoah che batte da pochi metri Mirante.

56’ Di Natale, 2 a 0 Armero fugge sulla sinistra e mette al centro, Di Nata-

Lucarelli riprende la ribattuta di Asamoah e insacca il 2 a 1 della speranza gialloblu.

Giovinco si dispera: la sconfitta con l’Udinese non farà dormire sonni tranquilli al Parma.

le al centro ha la freddezza di stoppare la palla e battere di controbalzo col destro, incrociando perfettamente sul secondo palo.

58’ Floccari, alto Giovinco serve un cross a Floccari che colpisce di testa mettendo alto.

60’ Ancora Floccari Colpo di testa di Floccari, parato da Handanovic.

84’ Lucarelli, 1 a 2! Sugli sviluppi di un corner, Lucarelli raccoglie una respinta di Asamoah e col sinistro batte Handanovic.

25

87’ Tiro di Mariga Okaka in area, destro incrociato. Palla fuori.

92’ Asamoah, 3 a 1 Di Natale tira addosso a Mirante, arriva Asamoah sulla ribattuta e mette dentro a porta vuota.


Match report

7’ Giovinco tira Punizione di Giovinco che cerca l’angolino, vola Fontana a parare.

8’ Mariga, fuori Su corner Mariga si trova solo nell’area piccola e colpisce: la palla sfila fuori.

15’ Palo di Zaccardo Galloppa serve Giovinco sulla sinistra, che mette in mezzo dove Zaccardo gira di testa. Palo.

26’ Giovinco! 1 a 0!! Fuga di Giovinco sulla destra, serve Mariga che passa a Jonathan il quale mette in mezzo dove l’attaccante non può sbagliare.

39’ Jonathan! 2 a 0!! Palla di Giovinco per Floccari che mette in mezzo per l’accorrente Jonathan, il quale mette in porta il più facile dei goal. È il 2 a 0.

CAMPIONATO SERIE A - 32a GIORNATA

11 APRILE 2012

PARMA-NOVARA 26’ Giovinco, 39’ Jonathan

2-0

ROMA-udinese

3-1

PALERMO-FIORENTINA

0-0

GENOA-CESENA

1-1

inter-SIENA

2-1

NAPOLI-ATALANTA

1-3

JUVENTUS-LAZIO

2-1

CHIEVO-MILAN

0-1

CATANIA-LECCE

1-2

BOLOGNA-CAGLIARI

1-0

60’ Super Mirante! Rigoni tira un rigore pessimo, centrale, con Mirante che sta fermo fino all’ultimo e devia di piede.

71’ Mirante in 2 tempi Radovanovic tira rasoterra dai trenta metri. Bravo Mirante a recuperare in due tempi.

U

n primo tempo devastante, e il Parma si libera del Novara, condannando, di fatto se non per matematica, i piemontesi alla Serie B. I crociati non lasciano scampo agli avversari, e al 26’ Giovinco può realizzare il vantaggio. Passano 13 minuti e Jonathan,

79’ Mirante devia Il Novara prova disperatamente a riaprire l’incontro: botta dai venticinque metri di Radovanovic, ma Mirante devia in angolo con una certa sicurezza. Il Novara non sfonda.

92’ Lucarelli salva Morimoto tira, respinta di Lucarelli a portiere battuto. Tiro a botta sicura di Morganella, largo.

26

al primo gol in maglia gialloblu, raddoppia. La partita sembra al sicuro, vista anche la differenza tecnica tra i due team, ma nel secondo tempo il Novara sale di tono e si guadagna un rigore: para Mirante. Infortunio per Mariga, che chiude qui il suo campionato. Parma

Novara

Mirante Santacroce (77’ Feltscher) Zaccardo Lucarelli Jonathan (74’ Biabiany) Mariga (88’ Morrone) Valdes Galloppa Modesto Floccari Giovinco All. Donadoni

Fontana Morganella Lisuzzo Rinaudo (46’ Radovanovic) Garcia Gemiti Porcari Pesce (76’ Jeda) Rigoni Morimoto Mascara (54’ Rubino) All. Tesser


Le partite PHOTOGAllery

Giovinco, nel primo tempo, è indemoniato e non lascia scampo al Novara: è l’1 a 0.

Azione corale del Parma, palla a Jonathan che si trova la porta sguarnita: è il 2 a 0.

Nella pagina a fianco, Mariga lotta prima dell’infortunio (in alto) e Jonathan in...rete (in basso).Qui sopra, i crociati esultano; a destra, Floccari in azione..

Secondo tempo, il Novara cresce e conquista un rigore: è Mirante a deviare e a salvare il risultato.

La squadra Goal

Assist

Miglior Giocatore

1

Uomo squadra

Mirante

Zaccardo

Lucarelli

Santacroce

Jonathan

Valdes

Mariga

Galloppa

Modesto

Giovinco

Floccari

Biabiany

Feltscher

Morrone

1 27


La squadra Goal

Miglior Giocatore

Assist

Uomo squadra

CAMPIONATO SERIE A - 34a GIORNATA 1

21 APRILE 2012

PARMA-CAGLIARI

3-0

Mirante

24’ Giovinco, 73’ Floccari (rig.), 90’ Okaka (rig.) LAZIO-LECCE

1-1

NAPOLI-NOVARA

2-0

FIORENTINA-INTER

0-0

Zaccardo

CATANIA-ATALANTA

2-0

GENOA-SIENA

1-4

CESENA-PALERMO

2-2

MILAN-BOLOGNA

1-1

JUVENTUS-ROMA

3-0

CHIEVO-UDINESE

0-0

Paletta

Lucarelli

Jonathan

U

n Parma straripante asfalta il Cagliari in uno scontro diretto senza storia, supera la soglia dei 40 punti e inizia a vedere il sospirato traguardo della salvezza. I sardi sono pericolosi solo all’inizio, poi è una sinfonia gialloblu, che contretizza la netta superiorità sempre su calcio piazzato: apre Giovinco, nel primo tempo, con una pu-

nizione liftata appena deviata dalla barriera, poi nella seconda parte due rigori netti permettono al Parma di arrotondare il punteggio, con Floccari e Okaka che non lasciano scampo ad Agazzi. Commovente il gesto di Okaka, che dopo avere realizzato il proprio penalty, corre in panchina e mostra la maglia numero 15 di Mariga, reduce da un brutto infortunio.

Valiani

Valdes

Galloppa

Gobbi

Giovinco

1 Floccari

Okaka

Match report

6’ Valdes tira Biabiany

Musacci

Valdes calcia da fuori area, ma la sfera finisce di molto alta sopra la traversa, occasione sfumata.

10’ Nainggolan, fuori Nainggolan calcia, palla fuori.

16’ Ci prova Giovinco Astori sbaglia e consegna la sfera a Giovinco, il quale davanti al portiere calcia alto sopra la traversa.

20’ Pinilla al tiro Palla in area per Pinilla che calcia addosso a Mirante.

28

26’ Giovinco! 1 a 0!! Giovinco guadagna una punizione da posizione favorevole. La formica atomica calcia la punizione e insacca alla destra di Agazzi. Determinante però la deviazione di Pisano che spiazza il proprio portiere, 1 a 0 per i crociati.


Le partite PHOTOGAllery

Prima della partita, minuto di silenzio per ricordare Piermario Morosini, scomparso una settimana prima.

Nella pagina di sinistra Giovinco dribbla anche Agazzi, ma calcerà alto. Qui a fianco, Jonathan contro Cossu; qui sotto: Valdes va via in dribbling a Nenè.

Parma

Cagliari

Mirante Zaccardo Paletta Lucarelli Jonathan Valiani (73’ Biabiany) Valdes (93’ Musacci) Galloppa Gobbi Giovinco Floccari (80’ Okaka) All. Donadoni

Agazzi Pisano Canini Astori Agostini (58’ Perico) Ekdal Conti Nainggolan Cossu (80’ Nenè) Pinilla Thiago Ribeiro (56’ Ibarbo) All. Ficcadenti

31’ Pinilla in area Pinilla si libera in area del proprio marcatore e calcia. Paletta devia provvidenzialmente in angolo.

50’ Valiani, respinto Il Parma prova ad accendere la partita con il solito

Floccari su rigore spiazza Agazzi, è il 2 a 0 per il Parma e il settimo gol in campionato per l’attaccante.

Okaka si guadagna il rigore che poi lui stesso trasformerà con un tiro centrale. Infine, l’omaggio a Mariga, infortunato.

Giovinco, che salta tre uomini in area e poi scarica per l’accorrente Valiani. Il tiro è ribattuto dalla difesa del Cagliari.

53’ Parata di Mirante Conclusione di Nainggolan dalla distanza. Mirante blocca senza problemi.

54’ Parma, gol sfiorato Agazzi respinge il tentativo di Floccari.

73’ Floccari! 2 a 0!! Rigore, Floccari va sul dischetto e trasforma spiazzando Agazzi, due a zero per il Parma.

29

82’ Sbaglia Okaka Okaka spreca una palla da sinistra mancando la sfera.

90’ Okaka! 3 a 0!! Nuovo rigore per il Parma! Agazzi stende Okaka, è lo stesso attaccante a realizzare.


Match report

6’ Hernandez, 1 a 0 Donati batte una punizione in area, Hernandez di testa batte Mirante.

13’ Hernandez tira Budan serve Hernandez che prova il tiro ma Mirante blocca il pallone.

29’ Mirante salva Budan si trova a tu per tu con Mirante che rimane in piedi facendo perdere l’attimo giusto al croato.

39’ Tiro di Budan Budan approfitta di un alleggerimento di Paletta e prova subito il tiro. La conclusione viene deviata dall’argentino e finisce fuori a Mirante battuto.

50’ Silvestre, traversa Silvestre salta di testa sull’angolo battuto da Vazquez e colpisce la traversa. Vicino al raddoppio il Palermo, ma il Parma è pronto a reagire.

CAMPIONATO SERIE A - 33a GIORNATA (recupero)

25 APRILE 2012

PALERMO-PARMA 6’ Hernandez

1-2

55’ Okaka, 70’ Biabiany

ROMA-FIORENTINA

1-2

CAGLIARI-CATANIA

3-0

ATALANTA-CHIEVO

1-0

CESENA-JUVENTUS

0-1

LECCE-NAPOLI

0-2

NOVARA-LAZIO

2-1

UDINESE-INTER

1-3

MILAN-GENOA

1-0

SIENA-BOLOGNA

1-1

55’ Okaka! 1 a 1!! Giovinco fa fuori in tunnel Labrin, tira in porta, Viviano respinge ma Okaka di testa mette dentro! 1-1.

70’ Biabiany, 2 a 1!! Giovinco stoppa il pallone e serve dietro Biabiany che di prima mette all’angolo. Grande goal dei gialloblù.

U

n’altra vittoria per il Parma, questa volta in trasferta, sancisce la salvezza per i gialloblu (si aspetta solo il timbro della matematica, ma a 44 punti si può dire davverp che sia fatta), che raggiungono il nono posto e insidiano ora il Catania, solo due punti più su.

84’ Barreto tira Su sbaglio di Paletta, Miccoli si intromette, si defila sulla destra e da lì serve Barreto che prova il tiro di prima intenzione. C’è la forza, non la precisione. Mirante para.

86’ Palo di Miccoli Miccoli fa partire un destro sull’angolo lontano, ma il palo strozza l’urlo in gola all’attaccante salentino.

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E dire che la giornata era iniziata male: dopo soli sei minuti, Hernandez porta in vantaggio il Palermo. Nella ripresa, Giovinco suona la carica e i crociati ribaltano il risultato: prima con un colpo di testa di Okaka, poi con Biabiany su assist della Formica Atomica. Parma

Palermo

Mirante Zaccardo (18’ Lucarelli) Paletta Santacroce Biabiany Morrone Valdes Galloppa Modesto (46’ Jonathan) Okaka (74’ Floccari) Giovinco All. Donadoni

Viviano Labrin Silvestre Mantovani Munoz Della Rocca (37’ Barreto) Donati Aguirregaray (74’ Miccoli) Vasquez Hernandez Budan (65’ Ilicic) All. Mutti


Le partite

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ANTONIO MIRANTE Portiere - nato a Castellamare di Stabia (Na) il 08/07/1983 - altezza: m. 1.93 - peso: Kg. 79


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Le partite PHOTOGAllery

Hernandez di testa supera Mirante e dopo solo 6 minuti porta in vantaggio il Palermo.

Okaka lotta con Labrin per il possesso della palla. L’attaccante è partito nell’undici titolare.

Nella pagina a fianco, il colpo di testa di Okaka per l’1 a 1 (in alto) e Biabiany e Giovinco esultano dopo l’1 a 2 (in basso). Qui sopra, Okaka esulta per il gol; a destra, Biabiany.

Valdes e Lucarelli a tenaglia per fermare Ilicic, subentrato a Budan a metà del secondo tempo

La squadra Goal

Assist

Miglior Giocatore

1

Uomo squadra

Mirante

Zaccardo

Paletta

Santacroce

Biabiany

Morrone

Valdes

Galloppa

Modesto

Giovinco

Okaka

Floccari

Lucarelli

Jonathan

1 35



Il mio Parma

Quella maglia di Asprilla che segnò la mia strada Avrei dovuto capirlo tanti anni fa che Parma sarebbe diventata la mia città adottiva: erano i primi anni Novanta e ricordo ancora con grande emozione il momento in cui mio zio mi regalò la prima maglietta realmente indossata da un calciatore di serie A. Aveva sulla schiena il numero undici, era bianca con i colori del sole e del cielo intarsiati qua e là: “è la casacca di Asprilla”, mi disse con il sorriso sulle labbra. Forse fu per quel motivo che, giocando a calcetto con gli amici, iniziai a festeggiare con una capriola dopo ogni gol. Con il passare del tempo e l’arrugginirsi delle articolazioni, in realtà, tramutai la pittoresca esultanza in un semplice salto con pugno levato al cielo (di “Brolin-iana” memoria, per intenderci). Anche in questo caso, inconsciamente, l’effetto” Parma fu evidente. Conobbi Tino in una serata universitaria, un martedì notte del lontano 1998: lui al bancone del bar, io studente di Lettere “in pausa” tra un esame e l’altro. Un autografo richiesto, poche parole scambiate, un drink gentilmente offerto (forse perchè ero in buona compagnia). Step by step, la passione si trasformò in lavoro: i miei genitori l’avevano intuito ben prima di me. Ho imparato a leggere con la Gazzetta dello sport tra le mani, da bimbo trascorrevo il tempo raccontando con la macchina da scrivere partite di calcio immaginarie. Oggi che sono un giornalista professionista, che collaboro stabilmente con la “Rosa”, guardo con estrema dolcezza a quegli anni, quando è stato gettato il seme di quella che, spero con tutto il cuore, possa diventare una brillante carriera. Ho legato al Parma tante soddisfazioni professionali. Indimenticabile il primo articolo che è stato pubblicato sulla Gazzetta dello Sport (dicembre 2009): un’intervista a capitan Morrone, appena sbarcati a Malta, sede del ritiro invernale della squadra crociata. Quante storie da raccontare in quella settimana di intenso lavoro (sia per noi giornalisti che per la squadra). Quante amicizie nate tra un bagno in piscina, una sauna defaticante e qualche chiacchiera nella hall dell’albergo. Con Alberto Paloschi e Luca Antonelli, per esempio, si è creato un feeling particolare: giovani, frizzanti, con la battuta pronta al momento giusto. Fu grande il rammarico nel momento in cui venni a conoscenza della loro cessione al Genoa. Oggi rivedo la stessa complicità in Sebastian Giovinco e Daniele Galloppa: entrambi abili con i piedi ma non solo. Per diventare campioni ci vuole di più: ci vuole dedizione, professionalità e capacità di risorgere, come la fenice, dai momenti bui della propria carriera. E ancora ricordo i casuali ritrovi con Davide Lanzafame, nel ristorante di Antonella e Vincenzo (Don Alfonso). Raramente si parlava di calcio: almeno a

cena era necessario evadere dalla quotidianità fatta di ripetute, scatti e pallone. La vita di un giornalista è simile a quella di un cantastorie: bisogna sapersi avvicinare alle persone con tatto affinchè riescano ad aprirsi completamente. In alcuni casi si scoprono persone sole, in altri uomini capaci di illuminare chi gli sta intorno, come nel caso di Francesco Parravicini, onesto geometra del centrocampo dotato di una personalità limpida e di un animo generoso. Impossibile sapere che mi riserverà il futuro ma di una cosa sono certo: quel numero undici a tinte gialloblu ha dato il via a una fantastica avventura fatta di salti mortali (leggi difficoltà) e capriole (soddisfazioni professionali). Pietro Razzini gazzetta.it

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di Carlo Chiesa

I

l processo di rinnovamento dell’organico che ha regalato al Parma la serie A e tanti altri trofei impensabili da raggiungere solo pochi anni prima, continua inesorabile. Alla vigilia della stagione 1994/95 lasciano la maglia gialloblù anche Zoratto, Melli, Grun e Ballotta. Dopo Sensini, Crippa e Zola arrivati la stagione precedente, il Parma continua quel cammino a livello di acquisti, che dovrebbe trasformarlo da una bella realtà provinciale in una squadra di vertice, pronta a rendere la vita dura a tutte le squadre più blasonate del calcio italiano. A ciò dovrebbero contribuire, quindi, gli acquisti di Dino Baggio, strappato alla Juventus e protagonista in estate con la Nazionale ai Mondiali americani, di Fernando Couto prelevato dal Porto, oltre

Un Parma rinnovato sorprende in campionato, anche se deve cedere alla Juventus, ma si prende la rivincita in Europa: arriva la prima Coppa UEFA all’esperienza di Giovanni Galli, al ritorno di Mussi, che proprio in gialloblù aveva iniziato la sua brillante carriera, alla tecnica e ai goal di Branca e alle seconde linee Susic, già protagonista dell’ascesa in serie A del Parma 5 anni prima, Castellini e Fiore, il cui contributo risulterà preziosissimo durante l’intera stagione. Nel ritiro di Folgaria, la squadra inizia la preparazione a ranghi ridotti. Sono ben 8 i reduci gialloblù dal Mondiale americano che per le sue temperature elevate e per l’estenuante lunghezza del torneo, soprattutto per l’Italia arrivata fino alla finale, ha messo a dura prova la resistenza dei giocatori. Il Parma, che parte con

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il 25% di probabilità scudetto secondo la Gazzetta dello Sport, alle spalle del solo Milan con il 40%, sembra comunque non risentirne e inizia alla grande con 3 vittorie in stecca contro Cremonese, Padova e Cagliari, ottimizzando al meglio la nuova regola dei 3 punti per vittoria, introdotta proprio da questa stagione. L’imbattibilità e il primo posto, insieme alla Roma, resistono fino alla 6a giornata, quando arriva la prima sconfitta a Marassi contro la Sampdoria. Il Parma, più cinico e maturo rispetto alle precedenti versioni, chiude l’anno solare in testa alla classifica con 31 punti, frutto di 9 vittorie, 4 pareggi e una sola sconfit-


A m a r c o r d Verso il centenario ta, raggiungendo anche i Quarti di Coppa Uefa (eliminati gli olandesi del Vitesse, gli svedesi dell’AIK Solna e gli spagnoli dell’Atletico Bilbao) e la Semifinale di Coppa Italia (estromesse Perugia, Cagliari e Fiorentina). Scala schiera la difesa a 5 con Bucci in porta, Mussi e Di Chiara sulle fasce, Apolloni, Minotti e Couto difensori centrali. A centrocampo il tecnico gialloblù si inventa Brolin davanti alla difesa, a fare ciò che Zoratto aveva fatto per tanti anni all’interno del suo modulo. I risultati sono positivamente sorprendenti, ma proprio mentre lo svedese ha ormai in mano le redini della squadra, a novembre si infortuna gravemente alla caviglia con la sua Nazionale. Stagione finita per lui, con il suo posto in squadra ereditato in maniera egregia da Pin. Dino Baggio e Crippa completano la mediana, mentre in avanti l’insostituibile Zola (19 reti a fine torneo) viene affiancato da un Asprilla poco prolifico (6 reti soltanto), ma con un utilissimo Branca (7 reti in campionato) pronto ad entrare per sopperire alle numerose pause stagionali del colombiano. Determinanti anche Benarrivo e Sensini, capace di ricoprire diversi ruoli con risultati sempre eccellenti. Il 1995 inizia con il big match tra prima e seconda del torneo. Al Tardini si sfidano Parma e Juventus, separate in graduatoria da un punto soltanto, in quello che risulterà essere il duello caratterizzante dell’intera stagione. L’occasione per i gialloblù è quella di

fare il vuoto alle loro spalle. Ma i ragazzi di Scala falliscono clamorosamente l’appuntamento, uscendo sconfitti per 3 a 1, complice una giornata non proprio di grazia di Giovanni Galli che, alla mezz’ora, sostituisce fra i pali l’infortunato Bucci. Da quel momento il Parma diventerà l’eterno secondo, a causa di un distacco dai bianconeri che dalla 25a giornata in avanti oscillerà tra i 7 e gli 11 punti. E sarà proprio il Parma a subire la beffa di regalare la matematica certezza dello scudetto alla Juve a due giornate dal termine, nello scontro diretto perso per 4 a 0 al Delle Alpi. I gialloblù chiudono al secondo posto, raggiunti all’ultima giornata dalla Lazio, e con il crescente rammarico di non aver sfruttato la stagione disgraziata di Milan, Sampdoria, Roma e Inter, e di non aver migliorato un rendimento esterno decisamente deficitario (4 vittorie, 8 pareggi e 5 sconfitte). Per fortuna ci sono le Coppe a gratificare i gialloblù. Complice un cammino favorito da avversari non trascendentali, i gialloblù arrivano sia in finale di Coppa Italia (battuto in semifinale il Foggia allenato dal parmigianissimo Enrico Catuzzi), che all’epilogo della Coppa Uefa, eliminando prima i danesi dell’Odense e poi i tedeschi del Bayer Leverkusen, guidati dall’accoppiata Schuster-Voeller, per anni uomini simbolo della Nazionale tedesca. Il Parma ottiene una doppia vittoria per 2 a 1 in Germania (reti di Baggio e Asprilla dopo

il vantaggio di Paulo Sergio) e per 3 a 0 al Tardini con doppietta di Asprilla e rete di Zola. Le due finali danno al Parma la possibilità di prendersi la rivincita contro la rivale di un’intera stagione. Entrambe le competizioni, infatti, presentano il medesimo ultimo atto, Parma contro Juventus, in una gara che si ripeterà in quell’annata per ben 7 volte (6 gare ufficiali più un’amichevole estiva). Il primo trofeo ad essere assegnato è la Coppa Uefa. Il Parma vince l’andata per 1 a 0 con il goal dell’ex Dino Baggio, autore anche dell’unico goal gialloblù delle sfide di campionato. Il ritorno si gioca a San Siro. La Juventus opta per emigrare dal Delle Alpi, nella speranza di radunare quanti più tifosi possibile da tutta Italia. In effetti lo stadio è per tre quarti bianconero, ma nemmeno il boato assordante al goal di Vialli, che pareggia i conti dopo 33 minuti, spaventa i crociati. Il Parma si fa valere e raggiunge il pareggio al 9° della ripresa, con Dino Baggio (ancora lui) bravo a raccogliere di testa un perfetto cross di Mussi. Il punteggio non cambia e per la prima volta il Parma scrive il suo nome nell’albo d’oro della Coppa Uefa. Per la finale di Coppa Italia le forze gialloblù sono ormai risicate e la Juventus prevale sia al Delle Alpi (1-0 goal di Porrini) che al Tardini(2-0 ancora con Porrini e Ravanelli). Il Parma chiude la stagione con un po’ di amaro in bocca, ma con un bilancio positivo.

In alto da sinistra: Galli, Dino Baggio, Apolloni, Asprilla, Hervatin, Castellini, Bacchini, Minotti, Couto, Branca, Crippa, Fiore, Bucci. In piedi: Lemme, Brolin, Di Chiara, Di Palma (prep. portieri), Scala, Carminati (prep. atletico), Sensini, Susic, Pin. Seduti: Bozzetti (massaggiatore), Franchini, Mussi, Mannari, Caruso, Pedraneschi (presidente), Pastorello (dir. generale), Zola, Benarrivo, Pellegrini, Zanichelli (medico sociale).

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Parma - Juventus Duello infinito

di Carlo Chiesa

B

attaglie intense, ricche di fascino, agonismo e sensazioni forti, spesso con trofei prestigiosi in palio, ma sempre e comunque vissute con la tensione ai massimi livelli. 20 anni di sfide fra Parma e Juventus sono racchiuse in questo cocktail di emozioni, pronto a far esultare e imprecare, arrabbiare e sognare i tifosi crociati,

i quali, ormai orfani del derby con la Reggiana, vedono la Vecchia Signora come l’avversario da battere sempre e in ogni modo, anche per ripicca verso quei parmigiani che non hanno mai smesso di amare il bianconero, nonostante i successi della squadra della loro città. L’antipasto dei succulenti confronti degli anni a venire, fu servito dal destino in quell’ormai lontano 9 settembre 1990, quando tutto ebbe inizio. L’esordio del Parma in serie A vide

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scendere in campo al Tardini proprio la Juventus, del fantastico duo di Italia 90, Baggio-Schillaci. Finì 2 a 1 per i bianconeri, ma quella sconfitta servì a capire che per il piccolo grande Parma di Nevio Scala iniziava a profilarsi qualcosa di più di una semplice apparizione nel calcio che conta. La batosta per 5 a 0 subita nella partita di ritorno, ancora oggi la più pesante sconfitta di sempre subita dal Parma in serie A, non impedì comunque ai gialloblù di raggiungere l’Europa, proprio a scapito dell’allora disastrosa Juventus di Gigi Maifredi, estromessa quell’anno da ogni competizione continentale. Anche la prima grande vittoria del Parma è legata alla Juventus. All’immeritata beffa del Delle Alpi, per mano di un rigore di Roberto Baggio, fece seguito un ritorno trionfale per i gialloblù, con Melli e Osio capaci di ribaltare il risultato e di consegnare nelle mani di Capitan Minotti la Coppa Italia, primo storico trofeo da alzare al cielo e da conservare in una bacheca ben presto riempita. Nel 92/93, la Juve si prese la rivincita eliminando i crociati dalla Coppa Italia, ma fu ancora Osio, con una doppietta al Tardini, a giustiziare i bianconeri in campionato, festeggiando degnamente la prima vittoria in campo europeo, ottenuta proprio quattro giorni prima a Wembley. Di lì a poco gli obiettivi delle due squadre sarebbero diventati i medesimi e l’ormai accesa rivalità conobbe la sua massima espressione nella sfida infinita della stagione 94/95, con successi da una parte e dall’altra. Il Parma si aggiudicò la Coppa Uefa, con Dino Baggio in goal sia all’andata che al ritorno, mentre i bianconeri vinsero scudetto e Coppa Italia. La Juventus trionfò anche nella successiva Supercoppa Italiana, regalata, nella nebbia del delle Alpi, da un Parma in superiorità numerica per 50 minuti (espulsione di Peruzzi) e poi punito dal goal decisivo di Vialli. Tante immagini belle o brutte, ma co-


A m a r c o r d Verso il centenario munque indimenticabili, scorrono costantemente davanti ai nostri occhi, come un film visto migliaia di volte, ma che non ci si stanca mai di rivedere. Dalla delusione per le storiche rimonte juventine al Tardini (dal 2 a 0 per il Parma al 2 a 2 finale nei campionati 97/98 e 2007/08), alla gioia per le due storiche vittorie gialloblù del 98/99, grazie a una rete di Dino Baggio in casa (prima vittoria in campionato del Parma di Malesani) ed all’entusiasmante 4 a 2 notturno del ritorno, con la tripletta di Crespo che costò a Lippi le dimissioni da allenatore bianconero. Dall’incubo Del Piero, con le sue 13 reti realizzate ai gialloblù, alle vittorie di misura sancite da una punizione di Chiesa nel 96/97 (complice un intervento non proprio impeccabile di Peruzzi) e da una prodezza da fuori area di Sabri Lamouchi nel campionato 2001/02. Dall’impotenza del 4 a 0 di Torino che consegnò il matematico scudetto 1994/95 alla Juventus, all’incontenibile delirio del Tardini per il “goal definitivo” letteralmente inventato da Hernan Crespo nella stagione 99/2000, che regalò al 92’ il pareggio ai gialloblù, costretti in 9 contro 11 per gran parte della partita ed ormai certi della sconfitta. Scontri senza esclusione di colpi, come l’inattesa conquista della Coppa Italia 2001/02 da parte del Parma di Carmignani, grazie ad un goal a tempo scaduto di Nakata al Delle Alpi (vittoria dei bianconeri per 2 a 1) e ad una rete lampo di Junior nelll’incontro di ritorno, e la vendetta juventina nella successiva Supercoppa Italiana, disputata nell’insolita cornice libica di una Tripoli ancora totalmente sottomessa al potere di Gheddafi. Dopo il crack della Parmalat, le sfide sono diventate decisamente meno equilibrate, con una Juventus sempre proiettata ai massimi livelli ed un Parma quasi stabilmente relegato a lottare per non retrocedere, ma non per questo incapace di togliersi soddisfazioni memorabili. Come ad esempio la vittoria dei crociati di Colomba nello scorso campionato, grazie a un tiro di Giovinco carico d’effetto, che spezzò la maledizione di sei scontri diretti al Tardini senza i tre punti, e le due vittorie esterne consecutive del Parma di Guidolin (3-2 con doppietta di Lanzafame e goal di Biabiany) e del Parma di Marino (4-1), con Giovinco mattatore, autore di una doppietta.

Non si può parlare di Juventus, senza parlare di arbitri, protagonisti, loro malgrado, di alcune discutibili decisioni passate ormai alla storia, durante queste gare. Un rigore assai dubbio assegnato da Collina alla Juventus (presunto fallo di Cannavaro su Vieri) tolse al Parma ogni speranza di rincorrere il sogno scudetto nel campionato 96/97. Al più famoso fischietto italiano, seguirono poi a ruota i vari De Santis nel 99/2000 (annullamento del goal del pareggio di Cannavaro per “fallo di confusione”, in pieno periodo Calciopoli), Ceccarini e Farina, rei di aver espulso dal terreno del Tardini due uomini per parte il primo (Zidane e Torricelli, Melli e Chiesa) nel 96/97 e due gialloblù il secondo (Torrisi e Dino Baggio, che uscì mimando con le dita il gesto dei soldi), nella storica partita pareggiata da Crespo al 92°. E infine Cassarà che al delle Alpi non vide un fallo di mani di Del Piero al 95°, nell’azione del pareggio della Juventus, sotto di 2 reti fino a poco prima, che mandò su tutte le furie l’allora Direttore Tecnico gialloblù Arrigo Sacchi. Nonostante la forte rivalità, sono numerosi anche gli intrecci di mercato

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fra le due società. Dino Baggio, ad esempio, fu “scippato” dal Parma alla Juventus durante i Mondiali di USA 94. Gli acquisti di Buffon e Thuram, che percorsero la direzione opposta, fruttarono due fuoriclasse alla Juventus e una cifra molto vicina ai 200 miliardi di Lire al Parma. Marco Di Vaio, due giorni dopo aver segnato la rete della bandiera nella Supercoppa Italiana in Libia, vinta dalla Juve per 2 a 1, lasciò il Parma per approdare all’ombra della Mole. E poi ancora Fabio Cannavaro e Pippo Inzaghi che, a distanza di tempo, vestirono entrambe le maglie, Ancelotti e Ranieri che dalla panchina del Parma scivolarono su quella bianconera, fino ad arrivare ai giorni nostri con l’approdo in crociato di alcuni dei giovani più promettenti del vivaio juventino di qualche anno prima, come Mirante, Lanzafame e Giovinco o di ex juventini più o meno illustri come Bojinov, Amoruso, Brighi e Blasi. Tutto questo è Parma-Juventus. Immagini, sentimenti, aneddoti, emozioni, lacrime che si rinnovano di anno in anno, in un duello infinito, dove la vittoria ha da sempre un sapore irresistibile.


Il medico della famiglia... gialloblu! di Simone Mazzanti

Raffaele Ballini è il medico sociale del Parma Calcio: “Il mio compito? Occuparmi della salute dei calciatori a 360°. Se il Parma è una grande famiglia, io sono il medico di quella famiglia...”.

In queste pagine, il medico sociale del Parma Calcio Raffaele Ballini, in posa davanti alla sede di Collecchio e al lavoro con l’ecocardiogramma.

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Dietro le quinte

R

affaele Ballini è una vera e propria enciclopedia medica: l’intervista con lui si dipana in maniera tecnica e scientifica, tra alimentazione, cura dei giocatori, prevenzione anti-doping, analisi del caso Morosini, riflessioni sullo stress psicologico dei calciatori. Ma quando si parla delle emozioni sul campo, la tecnica lascia spazio alla passione e alla gioia per una vittoria, o al dolore per una sconfitta. Raffaele, quando sei entrato a far parte del Parma Calcio? “Dopo la specialità lavoravo in ospedale con il professor Delsignore. Facevamo esami cardiovascolari, elettrocardiogramma da sforzo, ecocardio e altre analisi sui giocatori. Ero appassionato di calcio e quando il dott. Manara, che a quei tempi era responsabile sanitario del Parma, mi ha chiamato per lavorare con la Primavera ho subito accettato. Ho cominciato nel settore giovanile nella stagione 2006/07. Saltuariamente ero chiamato anche per collaborare con la Prima squadra. Il passaggio in prima squadra c’è stato in Serie B con il dott. Montagna. Qui al Parma si lavora a tempo pieno, ma la collaborazione con l’ospedale prosegue sempre. Però la mia professione di internista con indirizzo cardio-vascolare è una cosa che mi piace fare e che continuo a fare”. In che cosa consiste il lavoro di medico sociale in una squadra di Serie A? “Si occupa della salute dei giocatori a 360°: cure, visite, infortuni. Anche dal punto di vista internistico”. è corretto dire che se il Parma è una famiglia, il suo è un ruolo di medico di famiglia? “Sì, in un certo senso il medico sociale è come un medico di

famiglia. La società da sempre prevede che ci sia un medico ad ogni evento, che sia allenamento o partita. Da qualche anno copriamo anche le partite in trasferta, dalla prima squadra ai pulcini. Ma oltre al lavoro per tutelare la salute dei giocatori, il medico sociale deve sbrigare anche tutta la parte burocratica e modulistica. Compilare la cartella clinica ed il diario clinico. A tutto questo si aggiungono le consulenze esterne specialistiche a cui ci appoggiamo di volta in volta in base alle esigenze”. è lei a curare la dieta dei calciatori crociati? “Sì, diete e menù durante i ritiri o prima delle partite” Qual è la dieta perfetta per un atleta? “Si deve sempre cercare di dare le giuste dosi di carboidrati, ben bilanciati con le proteine, e mangiare tanta frutta e verdura. Evitare cibi grassi di difficile digestione, ad esempio è meglio utilizzare pasta integrale o gli spaghetti rispetto ad altri tipi di pasta. Così si facilita l’assimilabilità dei carboidrati, che per gli atleti sono fondamentali. Sono la loro benzina. Così come le proteine sono i mattoncini che vanno nei muscoli. Ma gli aspetti da seguire sono tanti come ad esempio facilitare l’assunzione di antiossidanti. Le noci contengono potassio e antiossidanti… Insomma tre noci al giorno sono consigliate”. Prima di una partita? “Si mangia circa tre ore prima della partita. Se si gioca alle 18 si mangia regolarmente a pranzo e poi si fa un piccolo spuntino tre ore prima dell’incontro. Se si gioca alle 20.45 gli orari non cambiano, solo che la merenda è più sostanziosa. è consigliata la pasta, oppure bresaola con pane o toast integra-

“L’alimentazione? Si mangia tre ore prima della partita, è consigliata la pasta, oppure bresaola con pane o toast integrali, più frutta. Tre noci al giorno sono consigliate, come antiossidanti”.

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l’Emporium del Parma FC L’

Emporium del Parma Calcio, pieno di interessanti gadget e chicche esclusive per i suoi frequentatori, una casa tutta nuova in cui i tifosi crociati potranno trovare tutto ciò che soddisferà la loro voglia di gialloblu. Non si trovernno più soltanto le maglie ufficiali del Parma Calcio e tutta l’attrezzatura e l’abbigliamento della squadra, ma anche numerosi gadget e tutto quello che si può desiderare per rendere sempre più gialloblu tutta la propria casa. Inoltre, da quest’anno, esiste la possibilità di personalizzare la vostra maglia ufficiale del Parma, in tempi brevissimi e a modiche cifre.

ORARI DI APERTURA martedì - sabato 9.30 - 12.30 15.00 - 19.00 domenica Da un’ora prima a un’ora dopo la partira 44


Dietro le quinte li, più frutta”. Per quanto riguarda il doping? La società fa degli auto controlli? “Assolutamente, è una cosa di cui ci occupiamo. C’è una legislazione sull’antidoping completa, con linee guida fornite dalla Lega Calcio, dal CONI e dal WADA (World Anti-Doping Agency). I giocatori non dovrebbero assumere farmaci per conto loro. Quindi per qualunque cosa siamo in contatto con loro ventiquattr’ore su ventiquattro. Tutto è controllato. Poi autonomamente svolgiamo controlli ematici e delle urine in cui possiamo controllare se ci sono sostanze che non vanno bene”. Caso Morosini. Si poteva prevedere o prevenire? O classico episodio imprevedibile? “Tutti gli atleti in Italia, dilettanti o professionisti che siano, devono svolgere una visita per l’idoneità sportiva. Questo è già importante e previene tante situazioni a rischio. Se si riscontrano anomalie si procede con ulteriori accertamenti. Questo di routine. Nel calcio professionistico i controlli sono ancora maggiori. Per legge l’ecocardiogramma si deve fare ogni due anni, ma qui a Parma lo facciamo ogni anno. Sono previsti anche periodici controlli del sangue durante la stagione. Il lavoro di prevenzione primaria, con gli strumenti che abbiamo, permette quindi l’individuazione della maggior parte delle patologie. Però ce ne sono alcune che non danno segno di sé e diventano difficili da individuare. Credo che col tempo ci saranno degli sviluppi strumentali e sarà però sempre più facile individuarli. Ma grande attenzione va anche prestata alla prevenzione secondaria, cioè quella durante la manifestazione sportiva. Nell’impianto ci devono essere gli strumenti adeguati per evitare il peggio. Vale a dire un equipe di rianimazione, con un defibrillatore sul campo. A Parma abbiamo due equipe di rianimatori, una sul campo ed una per il pubblico. Ma questo discorso riguarda più le serie minori rispetto alla Serie A o B”. Dopo la scomparsa di Piermario Morosini si è discusso di ridurre il numero di partite. Questa può essere una soluzione per tutelare maggiormente gli atleti? “Più del numero di partite, sicuramente lo stress psicologico e fisico sono cose che comportano un maggiore rischio di infortuni muscolari e osteoarticolari.

In un giovane atleta, sano, il numero di partite non dovrebbe costituire un fattore di rischio cardiovascolare”. Passiamo a parlare di sport e della sua esperienza al Parma. Qual è il momento più brutto che ha vissuto a livello sportivo da quando è qui? “Il momento più brutto è stato sicuramente la retrocessione in serie B e quella partita tragica con l’Inter, con i tifosi nerazzurri che esultavano per lo scudetto. Mentre noi eravamo tristissimi”. E il più bello?

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“Quando ero in panchina a Cittadella e abbiamo riconquistato la A. Ricordo gli abbracci con tutti e la festa dopo in piazza Garibaldi, che io in parte mi sono perso perché mi sono fermato con Damiano Zenoni all’antidoping”. Un momento di soddisfazione particolare? “Non ci sono episodi particolari. La soddisfazione c’è tutti i giorni quando fai il tuo lavoro, il tuo dovere, e vedi che la tua professionalità è ricambiata con la stima e l’affetto delle persone con cui lavori. è una cosa quotidiana”.


Pogliacomi: “Un organizzazione perfetta per seguire tutto il Settore Giovanile”

F

rancesco Pogliacomi è docente all’Università di Parma e segue in prima persona la duplice convenzione tra Parma calcio, Università e azienda ospedaliera. La sua funzione, all’interno della società crociata, è quella di seguire il Settore Giovanile, in particolare la squadra Primavera: dal campionato al Torneo di Viareggio, la sua presenza a bordocampo è garantita, e garanzia di salute e serenità per i giocatori. Dall’intervista emerge sia l’attenzione e la competenza per la sua materia, sia il naturale legame creatosi con la squadra, che salta fuori quando si parla delle soddisfazioni sportive e del Torneo di Viareggio... Pogliacomi, partiamo dall’inizio: quando è iniziata la Sua collaborazione con il Parma Calcio?

“La collaborazione iniziò ai tempi del dott. Manara, nella stagione 2006/07”. Qual’è la sua specializzazione? “Naturalmente Chirurgia dello sport, un’ambito che mi ha sempre affascinato e che ho avuto modo di approfondire con attenzione proprio grazie alla Convenzione tra Parma calcio, Università e azienda ospedaliera. Da lì ho iniziato il mio percorso all’interno della traumatologia sportiva”. Un ambito indubbiamente interessante: in cosa consiste dunque, scendendo nella pratica, il vostro lavoro al Parma Calcio? “Il nostro lavoro è semplice nella teoria: si tratta di inquadrare gli infortuni, cercare di fare una diagnosi precisa, quindi di trattarli dal punto di vista fisoterapico, che sia qui da noi o in pri-

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ma squadra. Per quanto riguarda invece i traumi, che implicano un intervento chirurgico, ci avvaliamo di due risorse fondamentali: si tratta della clinica dove io lavoro, e di altri reparti specializzati collocati su tutto il nostro territorio. Rimane fermo il fatto che, comunque sia, il punto di riferimento principale rimane sempre la nostra clinica, all’interno del nostro ospedale”. A Collecchio, invece, come siete organizzati? “Per ciò che concerne Collecchio, dobbiamo partire suddividendo i vari settori di cui si compone il settore giovanile, che è un universo piuttosto variegato. A livello di organico, infatti, e di responsabili, siamo in tre ad alternarci durante la settimana, per seguire gli allenamenti: oltre al sottoscritto, ci


Dietro le quinte sono anche i dottori Minella e Dardani. Se parliamo invece delle partite che si giocano nel fine settimana, ci siamo suddivisi le responsabilità, e ognuno di noi segue una squadra in particolare: sia essa la Primavera, gli Allievi Nazionali o gli Allievi Regionali. I Giovanissimi Nazionali sono seguiti dal dottor Gerra, referente per il complesso dello Stuard. In più, siccome il Parma Calcio vuole che sul campo ci sia sempre a disposizione un medico, abbiamo una serie di professionisti che si alternano su tutti i campi”. Ciò presuppone un’organizzazione capillare e scrupolosa... “Infatti è proprio così: per ogni squadra abbiamo un medico che funge da riferimento per qualsiasi esigenza: ad esso sono affiancati altri due collaboratori, che possano coprire, di volta in volta, le varie necessità”. Ha un particolare ricordo professionale, legato alla Sua collaborazione con il Parma Calcio? “Dal punto di vista medico, ricordo sempre volentieri l’intervento chirurgico che abbiamo fatto col dottor Corradi sulla mano di Amauri nella passata stagione. Un intervento perfettamente riuscito”. Abbandoniamo la medicina per avvicinare un pò di più il calcio nella sua essenza: qual’è stata la Sua maggiore soddisfazione sportiva? “Se parliamo di soddisfazioni sportive, ricordo con molto piacere il Torneo di Viareggio di quest’anno, dove abbiamo giocato bene, siamo arrivati in semifinale e abbiamo dimostrato tutto il nostro valore. Questo percorso assume, a mio parere, un valore ancora più grande, se paragonato all’intera stagione: la squadra Primavera, infatti, ha stentato parecchio in campionato, specialmente ad inizio stagione. Il Torneo di Viareggio è stato proprio lo spartiacque di questa annata: dopo quella semifinale, abbiamo inanellato una serie di vittorie che, alla fine, ci ha consegnato una classifica più serena, e decisamente più vicina a quelli che sono i veri valori di questa squadra”. Nella foto a fianco, da sinistra a destra: Giuseppe Comerci, Andrea Zanrè, Francesco Pogliacomi e Enzo Silvestri. Completano lo staff medico a Collecchio Alessandro Zanrè, Simone Pavarani e i medici Alberto Dardani e Salvatore Minnella (di quest’ultimo vedi foto nel box qui a destra.

Minnella: “Sempre disponibili per le esigenze dei ragazzi” Salvatore Minnella è uno dei tre medici di riferimento per il Settore Giovanile del Parma Calcio: con i dottori Pogliacomi e e Dardani forma una squadra affiatata e collaudata, che copre completamente tutte le esigenze del Settore Giovanile. Dottore, anche con lei dobbiamo partire dall’inizio: qual’è la sua specializzazione? “Proprio quest’anno ho conseguito la specialità in fisiatria, qui a Parma”. Mentre, a quando risale la sua collaborazione con il Parma Calcio? “Andiamo un pò più indietro nel tempo, perchè con il Parma ho iniziato a lavorare quattro anni fa, era la stagione 2008/2009, nell’anno in cui abbiamo disputato il campionato di Serie B. Sono arrivato tramite il dottor Manara, che conobbi mentre lavoravo per la federazione medico sportiva, poi quell’anno lui si trasferì al Milan, e così si era liberato un posto al settore giovanile; mi arrivò la proposta e non esitai un secondo, accettai subito. Devo fare una premessa: questa mia assoluta decisione nell’accettare è dovuta anche al fatto che ho sempre giocato a calcio durante la mia vita, e questo si è rivelato per me anche un bel modo per seguire questa mia passione, anche se da un punto di vista differente”. Quanto tempo vi impegna questo lavoro? “Il lavoro è piuttosto pregnante: siamo impegnati due pomeriggi ogni settimana, in più dobbiamo fornire la disponibilità per i weekend. Inoltre, garantiamo sempre la disponibilità per qualsiasi esigenza dovesse venire dai ragazzi Quello del medico è sempre un lavoro a tempo pieno”.

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Può citare un episodio curioso che le è capitato durante il suo lavoro con questi ragazzi? “Certo, si tratta di una partita giocata con la squadra Primavera. Era un incontro molto sentito con il Sassuolo, in panchina c’era Tiziano de Patre. Ricordo che De Patre ebbe modo di discutere con l’allenatore avversario, e l’arbitro aveva deciso di mandarlo negli spogliatoi: così, mi sono ritrovato tutto solo in panchina! A pochi istanti dalla fine abbiamo segnato ed io sono entrato in campo esultando per il gol: una gioia genuina, un’esultanza naturale, solo che avevo valicato i confini della panchina. L’arbitro a quel punto voleva allontanare anche me! Fortunatamente poi è ritornato sui suoi passi: decise di non espellermi, e devo ammettere che, forse, il fatto di essere il medico della squadra mi ha aiutato in questo frangente...”. Simone Mazzanti


Un trionfo di em Parma Friendly Un weekend di calcio e divertimento per più di 450 bambini appartenenti alle società affiliate di Parma Football School

di Mirko Saccuman

è

stata soprattutto una grande festa quella che é andata in scena sabato 21 e domenica 22 aprile agli impianti Stuard di San Pancrazio. Parma Football School, con l’intero team, ha messo in campo tutte le proprie forze per

organizzare l’evento più atteso e prestigioso dedicato a tutte le società dilettantistiche italiane affiliate al progetto giallo-blù. PFS PARMA FRIENDLY CUP è il nome scelto per questo evento, che ha visto coinvolti più di 450 ragazzi di età compresa tra i nove e dodici anni insieme a più di

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400 accompagnatori e familiari al seguito. Ogni società è stata coinvolta e guidata in ogni aspetto organizzativo: dalla sistemazione alberghiera all’interno di strutture della città di Parma in grado di soddisfare tutte le esigenze dei gruppi ospiti, fino all’organizzazione dettagliata di ogni momento dell’attività sportiva e


Parma Football School

mozioni alla Cup 2012 di tempo libero. Il programma della manifestazione ha visto disputarsi ben 138 match no stop: ad aggiudicarsi il primo posto della categoria pulcini è stata la squadra di Parma Football School seguita dalla Sangiorgese. A vincere la categoria esordienti sono stati, invece, i ragazzi della società partenopea Lions Football Cercola, con Parma Football School piazzata al secondo posto. Ma il piazzamento in classifica non rappresenta il successo e la felicità dei partecipanti, tutti gli atleti, infatti, sono stati premiati con una medaglia, una maglietta celebrativa ed un attestato di partecipazione che vedeva inciso il proprio nome e cognome, premi consegnati direttamente dalle mani di Alessandro Lucarelli e Raffaele Palladino, fra lo stupore e l’incredulità di chi, finalmente, aveva l’opportunità di vedere da vicino e stringere la mano a calciatori di serie A, finora visti soltanto attraverso lo

schermo della televisione di casa. Ma questo non è tutto: sabato pomeriggio, in occasione di Parma-Cagliari, tutte le squadre accompagnate dai propri allenatori, hanno sfilato in campo nell’intervallo tra il primo ed il secondo tempo, sventolando centinaia di bandierine crociate e applauditi da tutto il pubblico presente sugli spalti dello Stadio Tardini. I piccoli calciatori sgranano gli occhi di meraviglia, con una mano sventolano all’impazzata la bandierina crociata e con l’altra cercano di salutare i propri genitori che dagli spalti appaiono ancor più emozionati. Anche lo staff di Parma Football School al gran completo, insieme a ragazzi del Master Internazionale in strategie e pianificazione delle organizzazioni, degli eventi e degli impianti sportivi e a 27 giovani dell’Istituto Superiore “Pietro Giordani”, che hanno collaborato per la realizzazione dell’intero evento, mostrano segni di grande emozione sui

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propri volti… emozione che nasce dalla consapevolezza di condividere una grande passione che in questi due giorni ha vinto, anzi trionfato: la passione per lo sport, quello pulito, quello vero, quello che regala un sorriso che rimane dentro ognuno di noi, e non importa se la mia squadra ha vinto o perso… mi importa essere stato il protagonista.


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Intervista a Roberto Bucchioni, allenatore dei Giovanissimi Regionali del Parma: "A 13 anni i ragazzi crescono in maniera costante a livello fisico, caratteriale e tecnico. Mi piace molto accompagnarli in questa crescita con la mia esperienza". di Simone Mazzanti

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bbiamo incontrato Roberto Bucchioni, allenatore dei Giovanissimi Regionali del Parma, subito dopo il recupero di campionato che i gialloblu hanno giocato il 25 aprile con il Piacenza vincendo per 5-1. A lui abbiamo chiesto come si lavora con ragazzi di tredici anni e il mister, alla sua prima stagione nel ducato, ci ha spiegato quanto sia importante questa categoria. Un anno che rappresenta un passaggio cruciale perché: “A questa età i ragazzi crescono in maniera costante a livello fisico, carat-

teriale e tecnico”. Per questo si devono dosare bene rimproveri, fatti “Sempre e solo per il loro bene”, ed incoraggiamenti “Io insisto molto nello stimolarli a dare il massimo. Il calcio è una passione che richiede impegno, così come la scuola. Devono dare tutto, per avere meno rimpianti possibili”. Salve mister, partiamo conoscendola meglio. Qual è stata la sua esperienza nel mondo del calcio prima di arrivare al Parma? “Ho iniziato a giocare seriamente a 14 anni nelle giovanili della Sampdoria, con la quale ho avuto anche la fortuna di far parte della prima squadra ed esordire in

Serie A. Poi purtroppo per una malattia congenita alle vene sono rimasto fuori due anni e ho ripreso giocando in C1 e C2. Come allenatore ho iniziato nel 2007 facendo il vice nei Crociati Noceto in Se-

"I miei bravi ragazzi, pronti a crescere"

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Le giovanili

rie D, dove abbiamo vinto il campionato approdando in C2. Dopo due anni da secondo, sono passato alla Berretti. Ad inizio di questa stagione è poi arrivata la chiamata di Palmieri, con cui ho giocato

La squadra PORTIERI Cerri Marco 22/03/1998 Scavo Francesco 10/03/1998 Spadi Leonardo 02/05/1998 DIFENSORI Adorni Lorenzo 01/12/1998 Boachie Frimpong Kubi 27/08/1998 Ferretti Nicola 01/04/1998 Lambruschi Riccardo 12/03/1998 Mangini Michele 15/01/1998 Osmenaj Gabriel 18/01/1998 Albanese Setti Riccardo 26/10/1998 CENTROCAMPISTI Barbieri Luca 02/09/1998 Bocchi Alessio 22/03/1998 Crescenzi Cristian 11/11/1998 Fanelli Andrea 22/05/1998 Gennari Guido 14/02/1998 Koliatko Yan 03/11/1998 Sarzi-Maddidini Leonardo 21/09/1998 Tinterri Davide 16/01/1998 ATTACCANTI Bruschi Nicolò 12/08/1998 Masetti Andrea 20/03/1998 Musiari Edoardo 19/04/ Tedoldi Filippo 10/03/1998 Touré Moustafà 10/10/1998

insieme ai tempi del Bologna, per collaborare col Settore Giovanile del Parma”. Che cosa le ha chiesto Palmieri nell’assegnarle la guida dei Giovanissimi Regionali? “La società ci dà l'input di pensare solo al bene e alla crescita dei ragazzi. Devono crescere, maturare e migliorare. Poi all'interno di questo discorso c'è tutto un lavoro educativo. Anche quando si fanno dei rimproveri è sempre e solo per il loro bene”. Il suo ruolo quindi è principalmente di educatore? “Il ruolo di educatore è importante, ma questo è l'anno in cui si comincia a trasmettere qualcosa anche a livello tattico. Palmieri ci lascia liberi di insegnare ognuno a suo modo, ma insiste sempre molto sulla priorità dei ragazzi. Tutto deve essere finalizzato al loro bene. Noi dobbiamo metterli nelle condizioni migliori per poter seguire la loro passione”. è la prima volta che lavora con ragazzi così giovani, come sta vivendo questa nuova esperienza? “A tredici anni i ragazzi crescono in maniera costante a livello fisico, caratteriale e tecnico. Mi piace molto accompagnarli in questa crescita ed aiutarli mettendo a loro disposizione la mia esperienza. Questa categoria rappresenta un passaggio importante, un anno di apprendimento per poi poter far bene una volta passati ai Giovanissimi Nazionali, dove gli avversari saranno più

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forti e il gioco si fa sempre più serio”. Quali sono i valori più importanti che vorrebbe trasmettere ai suoi ragazzi? “Io insisto molto nello stimolarli a dare il massimo. Il calcio è una passione che richiede impegno, così come la scuola. Devono dare tutto, per avere meno rimpianti possibili. La loro è una passione, ma piano piano questo sta diventando più di un gioco. Devono metterci l'anima”. E dei suoi ragazzi che ci dice? “Ad esser sincero ho un gruppo di ragazzi educati e volenterosi di imparare. Se a fine anno saranno cresciuti, indipendentemente da quanto, vorrà dire che avremo raggiunto il nostro obiettivo. Per me, ad esempio, è una soddisfazione vedere in campo ciò che si è provato in allenamento nei giorni precedenti. Posso dire d'avere un gruppo di bravi ragazzi”. Dopo un inizio difficile, anche per il cambio delle normative, il Settore Giovanile del Parma sembra essere rinato e tutte le categorie stanno ottenendo buoni risultati… “Il lavoro fatto da Palmieri e dai suoi collaboratori è sotto gli occhi di tutti. Con squadre che si piazzano sempre, se non al primo, al secondo posto dei rispettivi gironi. La Primavera è arrivata in semifinale al Viareggio e alcuni giocatori cominciano ad entrare nelle nazionali giovanili. Bisogna anche considerare che si ha a che fare con delle corazzate come Inter, Juventus, Roma, con bacini d'utenza e disponibilità elevatissime. Credo che Parma possa essere contentissima del lavoro che viene fatto qui”.


I risultati del Settore Giovanile impegnato nei tanti tornei pasquali

Giovanili: i tornei di Pasqua

S

i sono conclusi i tanti tornei pasquali che hanno visto impegnato il Settore Giovanile del Parma FC. Alla vittoria degli Allievi classe ’96 al Torneo “Claudio Sassi”, si aggiungono altri quattro secondi posti e tanti premi individuali per i giovani gialloblù. “Sono molto soddisfatto – spiega il Responsabile del Settore Giovanile Francesco Palmieri – di quanto i nostri ragazzi hanno fatto. In tutti i tornei ci siamo dimostrati all’altezza confrontandoci con tante realtà nazionali ed internazionali. Rimane un po’ d’amaro in bocca per le tante finali sfortunate e perse ai rigori o nei supplementari dopo belle gare, ma diversi ragazzi hanno messo in mostra le loro qualità ed è questo quello che conta”. Andiamo con ordine. Gli Allievi Nazionali ’95 non sono riusciti ad accedere alle semifinali del Memorial “Zini”, uscendo comunque imbattuti nel gironcino con Bologna e Atalanta. Gli Allievi ’96, come si diceva, hanno vinto il Memorial “Claudio Sassi”, superando in finale l’Albinoleffe dopo i calci di rigore. Undici metri che sono invece stati fatali per i Giovanissimi Nazionali, che nella finale del torneo “Città di Casalgrande” si sono dovuti arrendere all’Hellas Verona dopo il 2-2 nei tempi regolamentari. Matteo Tiberini è stato premiato come miglior difensore della competizione. Finale sfortunata anche per i Giovanissimi Regionali ’98 che sono stati sconfitti dall’Atalanta dopo i tempi supplementari e una partita dominata a larghi tratti, in cui le tre traverse colpite lasciano l’amaro in bocca. Prestigioso secondo posto per i Giovanissimi ’99 che nel Torneo Internazionale “Colli di Luni” perdono in finale con la Carrarese ancora per la lotteria dei rigori. Soddisfazione per Antonio Signoriello, capocannoniere del torneo. Infine gli Esordienti 2000, giunti terzi nel Trofeo Caravella. Premiati nell’occasione Tommaso Molinaro (miglior giocatore del torneo) e Andrea Adorante (campocannoniere). I Pulcini 2001 si sono classificati quinti al Torneo Tatain, di cui Matteo Carlucci è stato il miglior realizzatore.

TORNEI PASQUA 2012 ALLIEVI NAZIONALI - 1995 XXVI° Edizione Torneo Memorial “G.Zini”: Organizzazione: US Rubierese - Rubiera (RE) Bologna-Parma 2-2 (2 Ronan) Parma-Atalanta 1-1 (Perna) mancato l’accesso alle semifinali ALLIEVI REGIONALI PROFESSIONISTI - 1996 Memorial “Claudio Sassi”- 2012 Organizzazione: Associazione Memorial Claudio Sassi - Maranello MO Parma-Virtus Castelfranco 3-0 (Martinez Martinez Molinari) Modena-Parma 1-2 (2 Capitani) Parma Lisse 1-1 (Capitani) Semifinale Parma-Victoria Pilzen 3-2 (Capitani, Canino, Capitani) Finale Parma-Albinoleffe 1-1 (Capitani) 5-3 d.c.r. 1^ CLASSIFICATA PARMA FC GIOVANISSIMI NAZIONALI 1997 Torneo Nazionale “Città di Casalgrande” 2012 Organizzazione: AC Casalgrande - Casalgrande (RE) Parma-Cremonese 1-1 (Aracri) Parma-Sassuolo 2-0 (Bekele, Zoppellaro) Carpi-Parma 0-1 (Pollino) Finale H.Verona-Parma 2-2 (Pollino, Aracri) 6-4 d.c.r. 2^ CLASSIFICATA PARMA FC Tiberini Matteo miglior difensore del torneo GIOVANISSIMI REGIONALI PROFESSIONISTI - 1998 Torneo Nazionale “Grande Trofeo Daniele Pecci” Organizzazione: AC Bellaria Igea Marina Bellaria I.M. (RN) Parma-Sud Tirol 2-1 (Sarzi, Tourè) Bellaria-Parma 0-5 (Sarzi, Bruschi, autogol, Sarzi (rig.), Gjuci) Ravenna Parma 0-3 (Gjuci, Bruschi (rig.), Tourè)

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Quarti di finale Parma-Rapp.Rimini 3-0 (Tourè, Bruschi, Bocchi) Semifinale Parma-Siena 3-1 (Tinterri (2), Masetti) Finale Parma-Atalanta 0-1 (d.t.s.) 2^ CLASSIFICATA PARMA FC ESORDIENTI REGIONALI - 1999 XXV Torneo Internazionale di Calcio Giovanile Organizzazione: A.P.D. Colli di Luni - Castelnuovo Magra (SP) Parma-Spezia 1-0 (Libreri) Parma-San Marco Avenza 6-0 (Selloum, Signoriello, Viani, Dodi, Piscicelli, Terranova) Parma-Tau Altopascio 3-0 (Signoriello, Selloum, Casella) Semifinale Parma-Lazio 1-1 (Signoriello) 3-2 d.c.r. Finale Parma-Carrarese 1-1 (Signoriello) 4-5 d.c.r. 2^ CLASSIFICATA PARMA F.C. Capocannoniere Signoriello Antonio ESORDIENTI PROVINCIALI - 2000 Trofeo Caravella 26^ Edizione Organizzazione: S.C. Molassana Boero 1918 Genova (GE) Semifinale Parma-Moltedo 1-1 (Guehi Alex) 6-7 d.c.r. Finale 3^ 4^ posto Parma-Baiardo 4-0 (Guehi Alex; Adorante 3) 3^ CLASSIFICATA PARMA F.C. Miglior Giocatore Molinaro Tommaso Capocannoniere Adorante Andrea PULCINI - 2001 Torneo Nazionale “TATAIN” 2012 Organizzazione: USD Tarros Romito 1922 Sarzana (SP) 5^ CLASSIFICATA PARMA F.C. Capocannoniere Carlucci Matteo


Spazio Tifosi IN BREVE

Ghirardi: Orgogliosi di ospitare la Nazionale Parma 21 aprile 2012 – è raggiante il presidente del Parma Tommaso Ghirardi, dopo l’ufficializzazione dell’arrivo al Tardini il 29 maggio della Nazionale per l’amichevole con il Lussemburgo. “è un grande orgoglio per noi e per tutta la città di Parma poter ospitare l’Italia prima degli Europei. Siamo felici per l’arrivo degli azzurri e del ct Cesare Prandelli, persona che è rimasta nel cuore dei parmigiani per quanto di buono ha fatto alla guida della squadra crociata. Speriamo che questo sia di buon auspicio per l’avventura europea della nostra Nazionale e invito tutti i parmigiani a riempire in quell’occasione tutto il Tardini per far sentire il nostro calore al gruppo azzurro e fare così un bell’in bocca al lupo all’Italia in vista degli Europei”.

Matricole universitarie al Tardini per Parma-Cagliari Nella giornata di mercoledì 25 aprile, una delegazione di Parma Football School composta da circa 200 persone tra genitori e bambini iscritti alla scuola calcio crociata, si è recata in visita a Roma, dove, in piaz-

za San Pietro, ha incontrato sua santità papa Benedetto XVI. Per tutti un’occasione di socializzazione e di crescita didattica importante e stimolante.

Ricordando Piermario Morosini

Parma 21 aprile 2012 – Il Parma si è stretto commosso nel ricordo di Piermario Morosini, presenziando alle esequie dello sfortunato calciatore. L’ad Pietro Leonardi insieme a Roberto Donadoni e Sebastian Giovinco erano a Bergamo per partecipare ai funerali di Piermario. Lo sgomento e la tristezza sono fortissimi. Particolarmente colpito l’ad del Parma Pietro Leonardi: “Lo avevo comprato io dall’Atalanta per portarlo all’Udinese. Era un ragazzo ec-

cezionale che aveva già dimostrato tanta forza e sensibilità per le tante e grandi difficoltà che la vita gli aveva riservato. Sono sconvolto, non meritava una fine cosi tragica e prematura”. Donadoni non conosceva Morosini ma anche lui vuole esprimere il suo cordoglio alla famiglia: “Ogni giorno muoiono tantissime persone, ma quando questo accade a un ragazzo, a un atleta, la tragedia e’ ancora più insopportabile. Oltretutto sapevo da chi lo ha conosciuto delle sue qualità personali, siamo vicini ai suoi famigliari”. La sospensione del campionato? “Credo che in questo momento, se qualcuno critica, non dimostra sensibilità”. Il capitano del Parma Stefano Morrone commenta il triste evento: “Davanti ad una tragedia così grande non si riescono a trovare parole. In questo momento di dolore mi viene in mente solo un pensiero per la famiglia di questo ragazzo che ha perso la vita”. E incredulo e’ il presidente Tommaso Ghirardi: “Stavo proprio guardando le gare di serie B, ho visto questa drammatica vicenda in diretta. Sono davvero sconvolto. Oltretutto tre anni fa Morosini era stato vicino al Parma e per combinazione lo prese proprio Leonardi a Udine. C’e’ tanto sgomento in questo momento. Vogliamo far sentire la nostra vicinanza, la mia, di tutto il club e della squadra e fare le più sentite condoglianze ai famigliari del ragazzo e al Livorno. è veramente un triste giorno”.

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Stanic in visita al Tardini Parma, 17 aprile 2012 – Picevole sorpresa nella sede del Parma FC. In visita al Tardini negli uffici di Viale Partigiani d’Italia l’ex bomber gialloblù Mario Stanic. Per lui un saluto a dirigenti e dipendenti del Parma FC e una capatina all’Emporium, dove il Responsabile delle Relazioni Esterne Mirco Levati gli ha fatto dono di una maglia gialloblù con nome e il suo storico numero 13.


"La mia squadra la mia città" Bella, simpatica, intelligente, tifosa: Myriam Santoro ha 25 anni, sta per conseguire la laurea specialistica in Economia all'Università, e ha una passione sfrenata per i colori gialloblu. Tra tifo, passioni, obiettivi, abbiamo avuto modo di conoscerla meglio. di Enrico Pellucco

S

i chiama Myriam Santoro, ha 25 anni e sta per conseguire la laurea specialistica in Economia all'Università degli Studi di Parma. Fisico da modella e sguardo ammaliante, lavora come ragazza immagine al noto locale Dadaumpa e come standista nelle esposizioni in Fiera. Accanto alle passioni e alle attività di tutte le ragazze della sua età, Myriam è una vera e propria tifosa del Parma FC, e si dice onorata di posare con la maglia della sua squadra del cuore. Sogna un futuro nel settore marketing anche se si trova a suo agio sulle passerelle dei concorsi di bellezza e sotto i flash dei fotografi. Intervistata sugli spalti del Tardini, Myriam racconta a Parma Stadio la sua passione per il Parma, i suoi sogni e la vita quotidiana di una studentessa. Ciao Myriam, tu non sei nata a Parma, ma la senti come la tua città? "Assolutamente sì, anche se sono originaria della Puglia. Ma vivo qui da tanti anni, ero una bambina quando sono venuta a Parma con la mia famiglia e questa città mi è subito entrata nel cuore. Dall'arte allo shopping, dal cibo alla qualità della

vita, non si può non restare affascinati da questa città". Raccontaci della tua passione per il calcio e per la maglia gialloblu... "Ho sempre seguito il calcio fin da piccola: da quando sono arrivata a Parma non ho mai tifato per nessun altra squadra. Per questo oggi per me è davvero un'occasione speciale poter indossare la maglia di questa squadra e fare queste foto vicino ai tanti trofei: mai l'avrei immaginato da bambina di essere qui in mezzo a tutte queste coppe...". Il primo ricordo che ti lega al Parma e a questo Stadio? "Avrò avuto 8 o 9 anni, e ricordo che siamo venuti a vedere una partita qui al Tardini con la scuola. È stato bellissimo,

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Spazio Tifosi un'emozione unica entrare nello stadio: noi bambini tutti insieme a tifare Parma dagli spalti affollatissimi. E poi il campo così vicino che sembrava si potessero toccare i giocatori, un'esperienza che ricorderò sempre". E da allora hai seguito ancora la tua squadra al Tardini? "Sì vengo spesso, soprattutto negli ultimi anni con gli amici. È un ambiente che mi piace molto e amo sostenere il Parma durante le partite. Non vedo l'ora che arrivi la prossima sfida interna contro l'Inter, ci sarò sicuramente per una partita importante e molto sentita". Quali sono i tuoi giocatori preferiti? "Ho sempre apprezzato molto Hernan Crespo, un idolo per questa città: sono stata contenta del suo ritorno a Parma.

Anni fa avevo anche regalato la sua maglia a un mio fidanzato. Adesso ammiro molto Giovinco, il trascinatore di questa squadra nelle ultime stagioni: spero che rimanga anche l'anno prossimo perché il suo contributo è fondamentale". Segui solo il calcio o sei appassionata anche di altri sport? "Adoro la danza latino americana e mi piace molto andare a ballare in compagnia. Ma sono anche una ragazza molto sportiva: vado in palestra e spesso a correre nei parchi della città. Mi rilassa e mi piace fare sport e prendermi cura del mio corpo". Stai studiando per laurearti in economia. Dopo la laurea, che carriera ti piacerebbe intraprendere?

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"Mi mancano cinque esami per conseguire la laurea specialistica, e quando finirò mi piacerebbe proseguire nel settore marketing, dove lavoro già da qualche tempo come ragazza immagine". Quindi non sogni per te un futuro da modella? "Preferirei lavorare per il marketing di qualche grande azienda, piuttosto che fare sfilate o servizi fotografici. Per ora gioco a fare la modella ma per il futuro voglio qualcosa che metta a frutto e valorizzi i miei studi". Come trascorri il tempo libero? "Non ho molto tempo libero tra lo studio e il lavoro, ma appena posso vado in palestra o esco con le amiche per fare shopping, una delle mie grandi passioni".


Toscanini e Salsomaggiore due cene dal colore gialloblu

Mercoledi 4 aprile si è tenuta la ventiduesima cena annuale del Parma Club Toscanini, una delle più "sentite" e attese dell'anno. Giovedi 19 aprile è stata la volta del Parma Club "La Salamandra", di Salsomaggiore, che ha festeggiato con Melli e Bucci presso la Tortafritteria Cavallo. di Matteo Sartini

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i è svolta mercoledi 4 aprile, presso il circolo Culturale Toscanini in via Emilia Ovest, la tradizionale cena del Parma Club Arci Toscanini. Molti tifosi hanno accolto la folta rappresentaza gialloblù formata dall’AD Pietro Leonardi, dal mister Roberto Donadoni e dai suoi collaboratori Luca Gotti, Giovanni Andreini, Mario Bortolazzi. Erano

presenti anche l’attaccante Sergio Floccari e il centrocampista Jaime Valdes, accompagnati dal team Manager Sandro Melli e dal responsabile del Centro Sportivo di Collecchio Danfio Bianchessi. A fare gli onori di casa sono stati il Presidente del Parmaclub Arci Toscanini Renato Ferrari e il Presidente del Centro di Coordinamento Angelo Manfredini. L’arrivo dei giocatori e dei dirigenti della squadra è stato salutato dalla Marcia Trionfale dell’Aida. “Siamo

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arrivati alla ventiduesima edizione della nostra cena annuale, un traguardo significativo e importante”, ha detto il Presidente Ferrari. “Così come è importante avere con noi Donadoni, il suo staff e la società: segno di unione tra squadra e tifosi”. Grande festa anche per il Parma Club "La Salamndra" di Salsomaggiore: giovedi 19 aprile si è tenuta la cena presso la tortafritteria Cavallo, con due vecchie glorie gialloblu ancora impegnate con


Spazio Tifosi il club: il Team Manager Sandro Melli e il preparatore dei portieri Luca Bucci. "La Salamandra" è uno dei club più attivi della provincia, e la dimostrazione è tutta nell’incredibile successo delle manifestazioni organizzate: durante l’estate il Parma passa sempre qualche giorno di ritiro a Salsomaggiore, e il club ne approfitta per premiare i giocatori più rappresentativi o con maggiore prospettiva. Negli anni sono passati nell’albo d’oro di questo premio Giuseppe Rossi, Bojinov, Valiani, Dessena. Presidente è Fabio Grossi, ma il factotum del club è Ampelio Quassi, coordinatore ma, come ama definirsi lui stesso, vero e proprio tuttofare. Una passione nata nel 1993, quando proprio Ampelio è stato promotore e fondatore del club, che oggi può contare su 75 soci.

In queste due pagine, le foto delle due cene dei Parma Club "Toscanini" e "Salamandra". Nella pagina sinistra, il taglio della torta con giocatori e dirigenti schierati presso il Parma Club "Toscanini", mercoledì 4 aprile; qui a lato, il presidente del club, Ferrari. Qui sotto, Melli e Bucci tagliano la torta del club "La Salamandra, con Ampelio Quassi.

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Beneficenza, terminati i lavori in Lunigiana Dopo l'alluvione dello scorso autunno, il Parma FC, con il Centro di Coordinamento Parma Clubs, i Lions Valceno, i Boys e il Circolo Aquila Longhi, si era impegnate per la ricostruzione del campo di Licciana Nardi. Che ora è realtà. di Matteo Sartini

È

stata una giornata all’insegna della solidarietà e dello sport, quella in cui è stato inaugurato il campo “Sergio Bernardi” di Terrarossa, ricostruito dopo la terribile alluvione che il 25 ottobre scorso ha devastato buona parte della Lunigiana. L’obiettivo è stato raggiunto grazie all’impegno del Parma FC, del Centro di Coordinamento Parma Clubs, del circolo Aquila Longhi, del Lions Club Bardi Val Ceno, dei Boys Parma 1977 e al cuore di tutti i parmigiani che hanno risposto con generosità a questa iniziativa solidale. Dopo una prima visita di sopralluogo, effettuata dal presidente del Centro di Coordinamento Angelo Manfredini, accompagnato dal vice Bia e da Corrado Marvasi, la vera e propria inaugurazione del centro si è tenuta domenica primo aprile, con una serie di iniziative seguite con entusiasmo e partecipazione. La giornata è iniziata alle 10,30 quando gli Esordienti del Parma FC, guidati da mister Cornelio Donati, hanno affrontato in una gara amichevole i pari età dell’ASD Terrarossa, vincendo per 9-0. Le due squadre si sono poi ritrovate per il pranzo, a cui hanno preso parte anche un nutrito gruppo di tifosi crociati, accorsi in Lunigiana per

Nelle due pagine, le foto testimoniano del clima di festa e di gioia vissuto durante la giornata di domenica 1° aprile, durante la quale è stato inaugurato il campo "Centro Bernardi" di Terrarossa, in Lunigiana, distrutto dall'alluvione del 25 ottobre scorso, grazie all'impegno del Parma Calcio, del CCPC, dei Boys, dei Lions Valceno, dell'Aquila Longhi.

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Spazio Tifosi

assistere all’inaugurazione ufficiale del campo che si è svolta alle ore 15,00. Dopo il taglio del nastro e la scopertura della targa dedicata ai promotori della raccolta Pro Alluvionati, Enzo Manenti (Consigliere della Provincia di Massa Carrara) e Sabina Pietrini (assessore allo sport del comune di Licciana Nardi) hanno ringraziato la delegazione gialloblù per quanto fatto. Il Presidente della società ASD Terrarossa ha poi consegnato una targa celebrativa, ritirata da Cornelio Donati a nome del Parma FC e dei suoi tifosi. A seguire l’ASD Terrarossa ha giocato la prima partita ufficiale sul proprio campo, che solo fino a qualche mese fa era completamente sommerso dal fango, sfidando il Fosdinovo in una gara valida per il campionato di Seconda Categoria. Un piccolo, ma molto significativo, passo verso un ritorno alla normalità. "Un'iniziativa molto importante, che ha coinvolto diverse realtà del territorio", ha spiegato Angelo Manfredini: "Siamo molto soddisfatti, perchè abbiamo assistito alla rinascita di un centro sportivo e di aggregazione. Abbiamo anche potuto renderci conto della tenacia della gente del luogo, che ha avuto il coraggio di ripartire. Ringrazio di cuore tutti quelli che hanno reso possibile questa impresa, un'impresa che ha coinvolto non solo la parte sportiva, ma tutta quanta la nostra città".

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