IL MIO
VINO
ALLA SCOPERTA DI GRANDI VINI SCONOSCIUTI
SPECIALE TALENTO
IL VINO DEL MESE VIGNA PEDALE 2007 TORREVENTO
IL MIO
VINO
TALENTO ALLA SCOPERTA DELLO CHAMPAGNE* ITALIANO
IL TALENTO DEL MESE TALENTO BRUT VENTUN LUGLIO 2003 BELLENDA
PAG. 4
PAG. 46
A TUTTO PASTO OLTREPO’ PAVESE METODO CLASSICO DOCG PINOT NERO BRUT LA GENISIA 2007 TORREVILLA PAG. 49
ABC DEGUSTAZIONE POMPELMO
LA GRANDE DELUSIONE VENETO IGT PASSITO SCAPÀ 2003 VISCO & FILIPPI
PAG. 54
CONOSCERE IL TALENTO PAG. 57 *Il marchio Champagne è riservato in esclusiva ai vini prodotti in Francia nella zona di denominazione. L’uso del termine in connessione a vini italiani ha il solo scopo di fare riferimento alla qualità straordinaria dello Champagne che può essere solo di produzione francese.
10 PAGINE DEDICATE ALLO “CHAMPAGNE ITALIANO”
PAG. 25
PAG. 45
IL PRODUTTORE CHIARA ZILIANI
GUIDA MERCATO I VINI DA NON PERDERE
PAG. 31 DICEMBRE 2010 - € 4,90
PAG. 103 IL MIO CASTELLO Spa MENSILE - ANNO 9 - NUMERO 12 - DICEMBRE 2010
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dal 1923
CASA ZULIANI DAL 1923 NEL COLLIO FRIULANO. DOVE IL MICROCLIMA E IL SUOLO HANNO ELETTO QUESTE TERRE VOCATE ALLA PRODUZIONE DI VINI DI ELEVATA QUALITÀ, HA SEDE L’AZIENDA AGRICOLA CASA ZULIANI CHE FA NASCERE, ANNO DOPO ANNO, CON DEDIZIONE E MASSIMA CURA, VINI PREGIATI CHE SANNO INCANTARE COL PROFUMO E AL PALATO.
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Il lavoro più bello del mondo Il momento non è facile, questo è sicuro. Ma, proprio per qualunque delle rubriche della nostra rivista. In pratica questo, stiamo imparando ad apprezzare le cose buone il nostro Almanacco, con i suoi vincitori e con tutti i che ci capitano. Io, per esempio, mi rendo conto ogni riconoscimenti che annualmente assegnamo, è il nostro giorno di più che ho la fortuna di fare un lavoro davvero tributo al mondo del vino italiano. bello. Certamente è faticoso e stressante. Di sicuro mi Quest’anno la regione con il maggior numero di vini costringe a girare in lungo e in largo per l’Italia tutte rappresentati è la Toscana. I nostri esperti ne hanno 290. Poi c’è il Veneto, con circa le settimane e spesso è causa di selezionati ben 29 cocenti delusioni. Ma, nonostante nte 2220 etichette rappresentate e il IL MIO 1.500 VINI Piemonte, con 170 vini. tutto, mi piace e ha il merito di P DEGUSTATI Fedeli alla nostra filosofia per avermi fatto conoscere territorii e F IN UN ANNO cui non è necessario spendere persone straordinarie. Produttori ori cu DI LAVORO una for tuna per bere bene, di vino principalmente, come me un abbiamo anche fatto attenzione amanti del proprio lavoro e dei ei ab prezzo dei vini consigliati. propri prodotti. al LA A CANTINA DELL'ANNO Èa abruzzese la Ebbene, poco meno della metà A queste persone io e tutti quelli li Eb dai nostri es Cantina scelta perti pe vini recensiti sull’Almanacco, che lavorano con me in redazionee dei di Cantina de r il titolo ll’Anno (il cui lavoro non è certo meno o 612 etichette per la precisione, costano meno di 10 euro sullo impegnativo del mio e che perr cos scaffale. E non è un caso che il questo non ringrazierò maii sca riconoscimento più importante abbastanza) dedichiamo tutte le rico I VINI DELL' ANNO assegnato dai nostri esperti, ossia il nostre energie. Ognuno facendo asse titolo di Cantina dell’Anno, questa la sua parte. A partire dai tecnici, titol che degustano centinaia di vini volta sia stato vinto da una delle ogni settimana (da gennaio più cconosciute realtà abruzzesi, la cantina Citra. Un colosso capace di a ogg i abbia mo st appato canti produrre oltre 18 milioni di bottiglie 3.986 bottiglie), al fotografo, produ ai redattori e ai grafici che ogni anno, vendute in Italia e in tutti mercati mondiali. Nel rea l i zza no i ser v i z i che i principali prin ogni mese leggete, fino alle corso di questi anni ho personalmente visitato diverse volte lo stabilimento persone che si occupano della visitat Ortona da dove i vini di Citra segreteria e che archiviano le di Or partono alla conquista del mondo. Di bottiglie, verificano i prezzi e risolvono i mille parton sicuro non è una cantina “scenografica” ma ogni volta problemi che si incontrano ogni giorno. Il risultato del nostro lavoro sono i dodici numeri della ho potuto apprezzare la grande professionalità di tutti rivista che avete in mano in questo momento (oltre a sei quelli che vi lavorano e l’impegno speso per produrre numeri della nostra edizione tedesca e undici di quella vini sempre migliori. Secondo noi queste sono cose che meritano di essere premiate, anche a rischio di ricevere realizzata per gli Stati Uniti). Quando arriva questo periodo, poi, è tempo di mettere in critiche dai soliti “esperti” secondo cui un’azienda che cantiere il nostro prodotto più importante. L’Almanacco produce milioni di bottiglie non può fare qualità. Queste 2011 de Il Mio Vino, giunto alla sua settima edizione, è sono semplicemente delle balle! Speriamo che la nostra rivista e, soprattutto il nostro la sintesi del nostro lavoro di un anno. L’impegno richiesto per realizzarlo è inimmaginabile, Almanacco, possano essere piacevoli compagni durante non fosse altro per il fatto che su una singola le feste natalizie. Buone feste a tutti, da parte mia e della pubblicazione vengono raccolti quasi 1.500 vini nostra redazione. (quest’anno sono esattamente 1.482). Sono buona parte Emanuele Vescovo di quelli che abbiamo assaggiato nel corso dell’anno evescovo@ilmiocastello.it e che sono stati recensiti dai nostri esperti in una
V I NAO ALMAN CCO 2011 IL MIO VINO ALMANACC O / PUBBLICAZIO NE ANNUALE - VIA FELTRE , 28/6 - 20132 MILANO - ANNO 2011 - € 6,00
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Treb rebb bian iano o d'Abruzz uzzo o Doc "Quid" 2009
Montepu tep lciano d’Abruzzo Doc Cera Cer suolo "Om "O en" 200 9
ROSSO
BIANCO
SPUMANTE Cortona Doc Gavi Docg “Smeriglio” Trento Doc di Tassarolo 2008 Talento Brut "San Pietro" 200 9 Baracchi “Cuvée 28” Tenuta San Pietr o Rotari
sommario Il mio vino n° 12
in questo numero
Il vino del mese
Il vino del mese: Castel del Monte Doc Rosso Riserva “Vigna Pedale” 2007 di Torrevento 4 Enoteche amiche
Castel del Monte Doc Rosso Riserva “Vigna Pedale” 2007 di Torrevento
Davide e Golia Andiamoci anche noi La magia: Montefalco Rosso
4 Davide e Golia
11
La grande delusione: Veneto Igt Passito “Scapà” 2003 di Visco & Filippi
8 11 17 18
Il carciofino
25 27
Adesso convince: Colli Orientali del Friuli Doc Cialla Schioppettino 2005 di Ronchi di Cialla
29
Montepulciano: il Rosso batte il Vino Nobile
31 Il produttore Chiara Ziliani
18 La magia Montefalco Rosso
Stasera mi bevo
Trentino Doc Gewürztraminer 2009 di Endrizzi
42
dicembre 2010 Il produttore del mese: Chiara Ziliani
31
Vitigno per vitigno: Trebbiano d’Abruzzo
36
Vino ai raggi X: Sicilia Igt Rosso
39
“Maria Costanza” 2004 di Milazzo
Stasera mi bevo: Trentino Doc Gewürztraminer
42
2009 di Endrizzi
Il Talento del mese
Talento Brut Metodo Classico “Ventun Luglio” 2003 di Bellenda
IL MIO
VINO
TALENTO ALLA SCOPERTA DELLO CHAMPAGNE* ITALIANO
IL TALENTO DEL MESE TALENTO BRUT VENTUN LUGLIO 2003 BELLENDA
A TUTTO PASTO OLTREPO’ PAVESE METODO CLASSICO DOCG PINOT NERO BRUT LA GENISIA 2007 TORREVILLA
PAG. 46
PAG. 49
ABC DEGUSTAZIONE POMPELMO PAG. 54
CONOSCERE IL TALENTO PAG. 57 *Il marchio Champagne è riservato in esclusiva ai vini prodotti in Francia nella zona di denominazione. L’uso del termine in connessione a vini italiani ha il solo scopo di fare riferimento alla qualità straordinaria dello Champagne che può essere solo di produzione francese.
Tesori nascosti : Lison Pramaggiore Doc Refosco dal Peduncolo Rosso “Vigna Melonetto” 2007 di Borgo Molino
59
Grappe e distillati: Bonollo
62
Vini da non perdere: Barbera
66
Andar per Cantine
72
Vini da uve locali: Donnachiara
74
I biologici: Gattinara Docg “Vigneto Valferana” 2006 di Bianchi
88
Consigli dell’esperto
91
Libri
93
Il Mio Vino Professional
95 103
Guida Mercato IL MIO
VINO
Il Talento del mese: Talento Brut Metodo Classco “Ventun Luglio” 2003 di Bellenda
A tutto pasto: Oltrepò Pavese Metodo Classico Docg Pinot Nero Brut “La Genisia” 2007 49 di Torrevilla ABC della degustazione: Pompelmo Conoscere il Talento
La magia: Bolgheri
Segreteria Maddalena Baldini mbaldini@ilmiovino.it Nicoletta Pappalettera npappalettera@ilmiocastello.it
Umbria e Abruzzo Franco Mezzenga fmezzenga@ilmiovino.it cell. 339.2203596
Speciali Andare per Cantine Patrizia Albanese palbanese@ilmiovino.it tel. 081.5515416 - cell. 340.8250254
Pubblicità e Agenti di zona Veneto e Friuli Claudio Vazzoler cvazzoler@ilmiovino.it - cell. 338.6006949
Lazio e Campania Gianni Del Peschio gdelpeschio@ilmiovino.it cell. 349.0509186
Editore Il Mio Castello Spa
Veneto e provincia di Brescia Efrem Casonato ecasonato@ilmiovino.it cell. 392.3504297
Centro Sud e Sicilia Giuseppe Leogrande gleogrande@ilmiovino.it cell. 333.3370528
ALLA SCOPERTA DI GRANDI VINI SCONOSCIUTI
Direttore Responsabile Gaetano Manti Editore Delegato Emanuele Vescovo Realizzazione editoriale Trio S.r.l. Hanno collaborato Maddalena Baldini, Franco Faggiani, Flavio Grassi, Marco Mancini, Alessandra Mascoli, Giorgio Rinaldi Resp. squadra degustazione Adriano Battigelli
80
Pazzie che meritano di essere fatte: Toscana 86 Igt Rosso “Tavernaia” 2006 di No,Vo’Lì
Sardegna Davide Struglia dstruglia@ilmiovino.it cell. 347.1850445
Fotografie - Illustrazioni Maurizio Brera, Franco Faggiani
54 57
L’altra Toscana
Toscana Attilio De Amicis adeamicis@ilmiovino.it cell. 338.5480094
Grafica e impaginazione Sarah De Felice, Massimiliano Zilioli
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Sede legale, Direzione, Redazione e Amministrazione via Feltre, 28/6 20132 Milano tel. 02.27086.1 - fax 02.87365819
Pubblicazione mensile registrata presso il Tribunale di Milano N. 643 del 19/11/01 Una copia € 4,90 Non si effettua servizio arretrati Canoni di abbonamento ITALIA annuale 12 numeri € 40 ESTERO (via superficie) annuale 12 numeri € 80,00. Le copie in abbonamento sono consegnate direttamente agli uffici postali decentrati. CCP n. 14780688 intestato “IL MIO VINO” Stampa Mediagraf Spa, Noventa Padovana (Pd)
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il vino del mese
Nasce nelle Murge conquista l’Europa È il Vigna Pedale 2007, un Rosso Riserva fatto con uva nero di Troia dalla Torrevento, azienda che ha ridato valore e dignità a questo vitigno astel del Monte si erge, nella sua geometrica austerità, su un colle a 450 metri nelle Murge occidentali. L’edificio, in pietra chiara e dalla
C
Castel del Monte Doc Rosso Riserva “Vigna Pedale” 2007 Torrevento S.P. 234 km 10,600 Loc. Castel del Monte 70033 Corato (Ba) tel. 080.8980929 fax 080.8980944 www.torrevento.it 12 euro
4 Il mio vino dicembre 2010
forma ottagonale, fu voluto dall’imperatore Federico II nella prima metà del XIII secolo. Oggi, oltre ad essere patrimonio dell’umanità secondo l’autorevole pare-
re dell’Unesco, e anche per questo imperdibile luogo di visita, è pure simbolo della omonima Doc, che si estende nei territori di due province: quella di Barletta-
Al Vigna Pedale viene fatto un affinamento di 8 mesi in acciaio per poi passarne altri 12 in legno.
Andria-Trani, istituita nel 2004, e quella di Bari. Nella giurisdizione di quest’ultima provincia si trova Corato, che è il comune di riferimento di Torrevento, una delle più organizzate e produttive aziende private pugliesi, a due passi proprio dal castello “federiciano”, da cui dista solo una dozzina di minuti d’auto. Anche l’azienda sta in un posto storico, vale a dire in un monastero in pietra realizzato nel Seicento e, nei secoli successivi, adibito a cantina e fattoria. Nel 1948 la struttura e i 57 ettari di vigneti che la circondavano vennero acquistati dai
L’uva nero di Troia è stata portata a nuova vita grazie soprattutto a Torrevento fratelli Francesco e Domenico Liantonio, i quali vi trasferirono la loro attività di produzione e commercio di vino che avevano già ben avviato nel 1920 a Palo di Colle, sempre nelle campagne dell’entroterra barese. Oggi a condurre Torrevento c’è un loro nipote, Francesco Liantoni che nel 1988, finita l’Università, decise insieme al cugino Gianrocco di dare una decisa “ricarica” all’attività vitivinicola, acquistando altri terreni, ristrutturando cantine - lasciando però intatte le caratteristiche architettoniche originali - organizzando l’accoglienza, riparando vigneti e naturalmente migliorando la qualità del vino. Non più prodotti da taglio, com’era stata tradizione fino a qualche anno prima, ma bottiglie che fossero in grado di conquistare La Torrevento sorge poco distante dall’imponente Castello dell’Imperatore Federico II.
ampie fasce di mercato. Nei quali il marchio Torrevento potesse svettare, come il castello dell’Imperatore. Oggi l’azienda, che vanta diverse certificazioni di qualità ambientale, possiede 197 ettari di vigneti, ben distribuiti nelle terre murgesi circostanti, e ne gestisce altri 203 ettari, distribuiti in differenti zone della regione, appartenenti a vari produttori che seguono rigidamente le regole stabilite dall’azienda dei Liantonio. Un gran patrimonio dunque, di cui fanno parte vitigni locali antichissimi e anche uve d’origine straniera che qui hanno trovato ambiente ideale. Del resto difficilmente esistono altre aree in Italia dove si trovano ben combinate tutte quelle caratteristiche climatiche, territoriali e ambientali che giochino così a favore della miglior coltivazione delle uve. Poi sta all’impegno e alla passione delle persone fare il resto.
La grande vigna del nero di Troia Tra gli ettari di proprietà di Torrevento ce ne sono 25 distribuiti in contrada Pedale, a soli 500 metri dalla sede aziendale, interamente dedicati al nero di Troia. Dalla vendemmia del 1993 quest’uva viene vinificata in purezza per farne un vino che si chiama appunto Vigna Pedale. Un vino che dunque rappresenta perfettamente il territorio d’origine e la storia antica dell’uva. La leggenda dice che sia arrivata qui direttamente dalla città di Troia - quella distrutta in Asia Minore dopo un lunghissimo assedio - portata via nave dall’eroe greco Diomede alla fine del suo peregrinare. La sua prima vigna venne pure cintata con le grosse pietre portate dalla città distrutta e usate come ancora durante le soste. Altri, con maggior credito, pensano che l’uva possa aver origine da altre parti, per esempio dalla cittadina pugliese di Troia, nel foggiano (sempre fondata da Diomede), da quella albanese di Kruja o dalla Roja, regione spagnola. Per non contare poi i mille sinonimi locali, da agro ad agro. Insomma, non si sa niente di certo. Certo è solo che di dicembre 2010 Il mio vino
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il vino del mese La leggenda racconta che questo vitigno sia arrivato in Puglia per merito dell’eroe greco Diomede.
quest’uva si hanno le prime tracce ufficiali nel 1854, con descrizioni di un’uva di Troia “di varietà robusta, resistente alla siccità e abbastanza produttiva”. Vigna Pedale rientra nel progetto di Liantonio che vuole, fin dalla prim’ora, dar grande valore ai vitigni locali. Va ricordato che proprio la famiglia Liantonio, con la sua caparbietà e la sua conoscenza, ha dato il maggior contributo nel tenere in vita questo autoctono pugliese. Un progetto dunque lungimirante che, stando a questo vino rosso, non ha mai conosciuto un giorno di flessione.
Anche l’annata 2007 senza sbavature Di recente, circa a metà settembre, è stato fatta, col contributo di una giuria di 13 esperti enogastronomi di altrettanti Paesi, una degustazione “verticale” di 12 annate di Vigna Pedale, dall’annata ’96 alla 2007. Il vino, diventato Riserva con le uve della vendemmia 2001, è sempre stato all’altezza della sua conso-
lidata fama: differenze sì, ovviamente, tra un’annata e l’altra, ma mai una sbavatura. Un bel successo per l’azienda e una bella “promozione” per questa tipica uva pugliese dalle eccellenti caratteristiche - buccia spessa, grado alcolico e acidità naturali - che rendono il vino, oltre che buono, anche duraturo. La bottiglia, fin dall’anno dell’esordio, ha una curiosa etichetta forata da piccole “casette” disposte a piramide. La composizione riprende pari pari una vera “picLe uve di nero di Troia regalano un vino dal colore molto intenso e dai tannini ben strutturati.
cionaia” che si trova proprio sul fronte dell’antica masseria che sta nel mezzo dei vigneti di Contrada Pedale. I nostri esperti non hanno partecipato alla verticale internazionale di metà settembre ma da tempo, dall’uscita della Riserva 2002, seguono le evoluzioni di questo vino. A inizio settembre, dunque con un po’ di anticipo rispetto agli enogastronomi di mezz’Europa, hanno assaggiato, nella sala degustazioni della nostra redazione, il Vigna Pedale Riserva 2007, trovandolo eccellente, come molte delle annate che l’avevano preceduto. Un rosso che, come ha poi confermato an-
L'Azienda Torrevento si trova nella Murgia Nord Occidentale, in un edificio che fu Monastero già nel 1600. L’azienda prende il nome dalla contrada omonima, che si raggiunge con la strada provinciale collegante Corato, il comune di riferimento, a Castel del Monte. Da Corato,
6 Il mio vino dicembre 2010
andando in direzione sudovest, ci sono appena una decina di chilometri. Corato, a sua volta, è facilmente raggiungibile dall’autostrada A14, uscendo al casello di Andria, dove si trovano le indicazioni specifiche. Il telefono del’azienda è 080.8980944, www.torrevento.it
che la giuria internazionale, non ha offerto il minimo appiglio nemmeno alla più piccola perplessità. Ottimo sotto tutti gli aspetti. A partire da quello cromatico, rosso rubino intenso dai luminosi riflessi porpora. Il profumo ricorda ancora bene quello dell’uva spremuta, nonostante siano passati tre anni dalla vendemmia, e anche ciliegie sotto spirito e amarene, con toni speziati e un finale piacevolmente balsamico. Il bocca tannino in evidenza ma senza spigoli, anzi decisamente morbido. Prugna e amarena sono le sensazioni fruttate che il palato meglio avverte. Sul finale piccole spezie, come i chiodi di garofano, con un finale di nuovo fruttato assai gradevole. Corpo ed equilibrio, dunque, per un vino adatto a piatti di carne saporita, sia in umido sia arrosto. Un rosso Riserva che in enoteca costa una dozzina di euro. Un prezzo ottimo. Se lo proponessero a qualche euro di più, per la qualità che offre, non ci sarebbe proprio niente da dire. ❦
enoteche amiche
Il Mio Vino in enoteca In queste pagine l’elenco aggiornato, regione per regione, delle enoteche e dei wine bar dove è possibile trovare e acquistare la nostra rivista e il nuovo Almanacco 2011 l progetto “Enoteche amiche” continua a regalarci grandi soddisfazioni. Protagonista di questa iniziativa è un gruppo di enotecari e di proprietari di wine bar che ha capito che per reggere la concorrenza della grande distribuzione è indispensabile offrire ai clienti qualcosa in più delle semplici bottiglie esposte sugli scaffali. Le “enoteche amiche” sono punti vendita con un’altissima propensione alla qualità, dove si trovano ottimi vini e anche ottimi consigli, dove i clienti possono contare
I
sempre sui suggerimenti del titolare per scegliere una bottiglia da regalare o da presentare a cena senza sfigurare. E dove, ogni mese si può comprare una copia della rivista Il Mio Vino e del nuovo Almanacco 2011. Il gruppo delle “enoteche amiche” cresce di continuo e se la nostra enoteca di fiducia non fa parte di questo gruppo possiamo chiedere al titolare di mettersi in contatto con la redazione, poiché aderire è davvero semplice. Anche per il mese di dicembre pubblichiamo l’elenco aggiornato. ❦
Gli amici dell’enoteca “Il Butto 750 ml” di Siena, a due passi dalla piazza del Campo, offrono agli appassionati clienti consigli preziosi e anche la possibilità di acquistare la nostra rivista.
Le enoteche che vendono “Il Mio Vino” LOMBARDIA Cà di Sass
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ABRUZZO Enoteca Per Bacco Lanciano
Via F.lli Rosselli 115 27058 Voghera (Pv) fax 0383.365542 cell. 338.8722121 info@cadisass.it www.cadisass.it
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via del Verde 19 - 66034 Lanciano (Ch) tel. 0872.40039 - fax 0872.40039 info@perbaccolanciano.it www.perbaccolanciano.it
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Enoteca Al Butto 750 ml
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MOLISE Enoteca B.e.C. via Ventiquattro Maggio 170 86100 Campobasso (CB) tel. 0874.62710
CALABRIA Gastronomia Enoteca Remo Giovanni Via Demetrio Tripepi 23/25 89125 Reggio Calabria (Rc) tel. 0965.27813 - fax 0965.895150 giovanni.remo@alice.it
SICILIA Pellegrino Via del Fante 39 91025 Marsala (Tp)
CAMPANIA La Corte del Gusto Via Roma 155 80038 Pomigliano d’Arco (Na) tel. 081.19554063 lacortedelgusto@hotmail.it
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SARDEGNA Enoteca Il Vigneto via Olbia 40 07029 Tempio Pausania (Ot) tel. 079.631656 - cell. 328.9794180 info@enotecailvigneto.com www.enotecailvigneto.com
Sei il titolare di un’enoteca o di un wine bar? Vuoi vendere anche tu “Il Mio Vino”? Scrivi una mail a enoteche@ilmiocastello.it o chiama i numeri tel. 081.5515416 - cell. 340.8250254 8 Il mio vino novembre 2010
Davide e Golia
Montepulciano: il Rosso batte il Vino Nobile
Abbiamo selezionato quattro Rosso di Montepulciano a meno di 11 euro, capaci di superare un Nobile da 41. In quest’ultima tipologia comunque ne abbiamo individuati due da non perdere l prugnolo gentile dà il vino Nobile. Il primo è il vitigno, un clone di sangiovese che da sempre viene coltivato sui colli intorno a Montepulciano. Il secondo è la sintesi del nome del vino, che per esteso è: Vino Nobile di Montepulciano. Due aggettivi, gentile e nobile, che predispongono volentieri all’assaggio di questo rosso toscano che vanta - pur condividendo la data col vicino Brunello di Montalcino - la prima Docg italiana, conquistata nel 1980.
I
Il prugnolo gentile, inoltre dà vita anche al Rosso di Montepulciano Doc, un vino decisamente giovane, visto che può essere messo in vendita già dopo il primo marzo dell’anno successivo a quello della vendemmia. Nel vino ce n’è in abbondanza, almeno il 70%, chiede il disciplinare di produzione, ma molti produttori ne mettono ben di più. Un Nobile ancora cadetto, potremmo dire, che non ha voglia di invecchiare in cantina. Per conoscere la
Golia 41 EURO Vino Nobile di Montepulciano Docg “Nocio dei Boscarelli” 2003 Boscarelli Via Montenero 28 53045 Montepulciano (Si) tel. 0578.767277 fax 0578.766882 www.poderiboscarelli.com
Nobile di sicuro almeno nella veste, presentando nel bicchiere un colore rosso porpora evidenziato da bei riflessi granata brillanti. Dopo l’ossigenazione al naso arrivano note di frutta rossa molto matura seguite da note speziate non particolarmente fini. Un insieme aromatico non molto elegante. In bocca inizialmente i toni sono morbidi ma poi sono prevaricati da sensazioni speziate un po’ grezze. Evidente e non equilibrato si fa anche il grado alcolico. Il finale è corto, di breve durata, non ci sono note in aggiunta a lasciare un buon ricordo o un gradevole retrogusto. Un vino alcolico, un po’ sgraziato e dalle note gustative e aromatiche brevi e
lievi, non invitanti né al naso né al palato. Non da togliere da tavola, se ve lo portano, ma la sufficienza è stata proprio risicata, quasi al limite. Qualità e prezzo non vanno d’accordo per niente. L’azienda è stata comprata negli anni ’60 da Egidio Corradi, origini liguri. Nel 1967 è stata prodotta la prima annata del Nobile. Oggi a condurre con passione l’azienda collocata a 300 metri sul livello del mare, in località Cervignano, ci sono i nipoti di Egidio, Luca e Nicolò. Nocio, termine usato in etichetta, sta a indicare un grande albero di noci all’interno della proprietà aziendale, in una fetta di vigneto piantata nel 1972.
dicembre 2010 Il mio vino
11
Davide e Golia storia dei vini di Montepulciano bisogna fare molti passi indietro nel tempo. La dicitura Nobile, per esempio, a lui direttamente riferita, si trova già in documenti del 1787. A periodi ancora precedenti, quando si parlava solo di rosso, risalgono altri termini o paragoni che ne sottolineavano il massimo apprezzamento del prodotto locale. “Vino perfectissimo” lo definì nel 1530 Sante Lancerio, sommelier di fiducia del papa Paolo III e, nel 1685, Francese Redi, medico e scrittore illustre, definiva il vino di Montepulciano (da non confondere mai con il Montepulciano, vino e vitigno d’Abruzzo e diffuso anche delle regioni limitrofe) “il re di ogni vino”. Insomma, sempre grandi lodi. Oggi, al di là dei blasoni, delle magie del territorio, delle storie che stanno dietro a ogni etichetta e anche del gran lavoro che ha sempre fatto il Consorzio di tutela, insediato nel cuore della cittadina affacciata sulla val d’Orcia e la val di Chiana, quel che rende Il territorio è ricco di cultura e prodotti enogastronomici, attrattive che rendono unico questo luogo.
12 Il mio vino dicembre 2010
Davide 9 EURO Rosso di Montepulciano Doc 2008 La Casella Via Ciarliana 29 53045 Montepulciano (Si) tel. 0578.715371 - fax 0578.716283 www.cantinalacasella.it Colore rosso violaceo non particolarmente intenso, con bei riflessi brillanti. I profumi sono assai gradevoli, con note molto accattivanti che ricordano i fiori, la ciliegia sotto spirito e piccoli frutti rossi come il lampone. In bocca la sensazione è assai piacevole, fresca, con note fruttate che restano sul palato a lungo anche dopo l’ultimo scorso. Grande equilibrio tra il tannino e la struttura. Un vino, nel complesso, molto accattivante e dotato di un’ottima complessità. La Casella è stata una delle prime aziende di Montepulciano a praticare l’agricoltura biologica nei vigneti. Tutti i vini, e questo Rosso non fa eccezione, si caratterizzano anche per il forte richiamo aromatico dell’uva.
10 EURO Rosso di Montepulciano Doc “Tre Rose” 2009 Tenimenti Angelini - Cantina Tre Rose Via della Stella 3 53045 Montepulciano (Si) tel. 0578.724018 - fax 0578.724103 www.tenimentiangelini.it Colore rosso rubino non molto carico ma di grande luminosità. Il panorama aromatico è ampio e incisivo, con note che ricordano le ciliegie e le susine oltre a raffinate percezioni speziate. In bocca si avverte la sensazione tannica, che non “disturba”, entrare subito in armonia con un gusto fresco. Sul finale gustativo note di amarena che rimangono a lungo sul palato. Nel complesso, persistente, strutturato e molto piacevole. L’azienda ha sede in una villa del 1600, tra vigneti che degradano verso il lago Trasimeno. Fa parte del Gruppo marchigiano Angelini, che ha strutture vitivinicole anche nella zona del Verdicchio, nelle Marche, e in quelle del Chianti Classico e del Brunello di Montalcino.
10 EURO
11 EURO
Rosso di Montepulciano Doc 2008 Salcheto via di Villa Bianca 15 53045 Montepulciano (Si) tel. 0578.799031 - fax 0578.799749 www.salcheto.it
Rosso di Montepulciano Doc “Dogana” 2008 Fattoria di Palazzo Vecchio Via di Terra Rossa 5 53045 Montepulciano (Si) tel. 0578.724170 - fax 0578.724170 www.vinonobile.it
Colore rosso violaceo di buona intensità attraversato da bei riflessi porpora. I profumi sono davvero accattivanti e richiamano principalmente l’amarena, seguita da note speziate tra le quali ben si distingue il pepe nero. In bocca si avvertono subito piacevoli sensazioni fresche accompagnate dal buon gusto dell’amarena. Sul finale una nota piacevole di mandorla fresca, non amara. Semplice ma decisamente piacevole e fresco. L’azienda, che ha sede in un bel casale originario del 1400, prende il nome dal salice – ripiantati nelle aree dove non crescono le vigne - e ha 33 ettari di filari distribuiti in due zone ben distinte. Con l’uva sangiovese produce anche un Chianti Colli Senesi.
Nel bicchiere si presenta alla grande, con un colore articolato, rosso violaceo dai bei riflessi granata. Profumi assai gradevoli di frutta rossa, di spezie e anche di note vegetali fresche. In bocca subito in evidenza l’acidità che rende inevitabilmente il vino molto fresco. Il finale è ricco di piacevoli sensazioni gustative che rimangono a lungo sul palato. Dalla sede della storica azienda, cinque secoli fa di proprietà dell’Ospedale degli Innocenti di Firenze e acquistata nel 1987 da Marco Sbernadori e Alessandra Zorzi, lo sguardo spazia sulla Val di Chiana e si possono vedere, arroccate sui colli fronteggianti, Montepulciano e Cortona. Le vigne della Fattoria coprono 5 ettari.
sempre primo attore questo vino - Nobile o Rosso che sia - è la sua oggettiva qualità, è quel che il vino racconta nel bicchiere. Non c’è stata degustazione, in questi ultimi mesi, che abbia dato risultati così elevati. I nostri esperti hanno assaggiato all’inizio di novembre diverse etichette sia di Nobile sia di Rosso, e tutte, anche quelle che per motivi di spazio non abbiamo potuto inserire in questo articolo, hanno conquistato un buon punteggio complessivo, a sottolineare un gradimento sempre elevato. Vini “perfectissimi”, per riprendere il parere di Sante Lancerio. Dunque niente alti e bassi… o quasi. Infatti solo un Nobile, pur mantenendosi a galla, è stato nettamente distanziato da tutti gli altri, anche dai meno blasonati Rosso. Poi, scoperte le carte (quelle che avvolgevano le bottiglie durante la degustazione per proteggerne l’identità dalle occhiate degli esperti) è saltato fuori che questo Vino Nobile di Montepulciano era anche il più caro in assolu- La caratteristica cittadina di Montepulciano, nei secoli scorsi, era contesa tra senesi e fiorentini.
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Davide e Golia da non perdere 12,50 EURO
16 EURO
Vino Nobile di Montepulciano Docg “Redi” 2007 Vecchia Cantina di Montepulciano Via Provinciale 7 53045 Montepulciano (Si) tel. 0578.716092 - fax 0578.716051 www.vecchiacantina.com
Vino Nobile di Montepulciano Docg 2007 Casale Daviddi Via di Nottola 9 53045 Montepulciano (Si) tel. 0578.738257 - fax0578.738257 www.casaledaviddi.it
Un vino Nobile dal colore rosso porpora intenso con bei riflessi violacei. I profumi sono evidenti, si sentono con decisione note di frutta rossa matura, specie di prugna e amarena. Si avverte anche la sensazione alcolica accompagnata da una sensazione balsamica. Anche in bocca il tono alcolico si fa sentire, rotondo e ben amalgamato col gusto accattivante di frutti di bosco e, nuovamente, di amarene. Il finale è ricco, molto persistente. Un vino di grande struttura e complessità che esce sotto il marchio Redi, nome di una storica cantina – da oltre un ventennio gestito dalla cooperativa vecchia cantina - che ha ancora la sua sede in un palazzo nobiliare di Montepulciano.
Subito un eccellente colore, rosso violaceo intenso con bei riflessi porpora luminosi. Gli aromi salgono al naso con evidente intensità, frutta rossa matura e anche note balsamiche fresche, con un finale che porta in superficie toni speziati accattivanti. In bocca subito sensazioni fresche di ottima complessità, che richiamano prugna e ciliegia sotto spirito. Il finale è piacevolissimo. Un vino complesso di grande equilibrio. Il proprietario dell’azienda Casale è Aldimaro Daviddi, erede di una storica famiglia di vignaioli. Aldimaro, con il supporto della moglie e delle figlie, ha saputo portare la sua azienda agricola, con venti ettari di vigneti, nel ristretto lotto delle grandi firme del Nobile.
medio abbordabile, 12,50 e 16 euro rispettivamente. Nobile giudicati dei veri… pretendenti al trono. Il primo, dell’annata 2007 è prodotto dalla storica Cantina Redi, che ha luoghi di affinamento nei sotterranei del cinquecentesco e rinascimentale Palazzo Ricci, assolutamente da visitare. La Redi, dal 1988 è gestita dalla società cooperativa Vecchia Cantina di Montepulciano. Il suo Nobile assaggiato, acquistabile a 12,50 euro, è stato un campione di struttura. Così come il Nobile di Montepulciano, sempre del 2007, prodotto con le uve dei venti ettari di vigneto dalla famiglia Daviddi. Questo vino si è conquistato meritatamente il punteggio più alto in assoluto, anche se e solo una lunghezza dagli altri, a indicazione, ancora una volta, dell’alta qualità del lotto assaggiato.
Più semplici ma di carattere
to. Nel prezzo è stato lui a distanziare tutti gli altri. Nettamente.
Costoso e squilibrato Inevitabilmente dunque al Nocio dei Boscarelli 2003, questo il nome e l’annata del vino più caro (41 euro in enoteca) e meno appetibile, è spettato il ruolo di Golia in questa “ricca” degustazione. Bel colore nel bicchiere, un promettente avvio morbido ma poi una scivolata brusca verso un gusto complessivamente sgraziato. Peccato. Paola de Ferrari Corradi, insieme ai figli Luca e Nicolò, guida un’azienda che ha sempre
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Il Rosso di Montepulciano è un vino perfetto anche da bere giovane avuto la massima dedizione per il prugnolo gentile e per il vino Nobile,prodotto sempre con molta cura. L’annata 2003, che abbiamo ancora trovato sugli scaffali dell’enoteca, non ha però entusiasmato, anzi. C’è da sperare nelle annate successive di cui ci metteremo subito a caccia. Giù il cappello invece per altri due Nobile, di cui, per questioni
logistiche - lo spazio è quello che è - vi diamo breve segnalazione. Con questi due vini potrete andare però sul sicuro per le vostre cene, i vostri regali enologici, i piccoli sorsi in buona compagnia e senza la fretta di rimettersi in viaggio. Vini che sono stati di maggior gradimento, praticamente senza anche i minimi difettucci, e con un prezzo
I quattro assi che abbiamo messo nel ruolo di Davide sono quattro Rosso di Montepulciano. Piacevoli, gustosi, facili da bere e, in un paio di casi, non certo privi di complessità. Il sangiovese insomma qui ha dato il suo meglio, anche se supportato in minima percentuale da altre uve rosse, canaiolo prima di tutto. Vini dal bel carattere, dalla più facile abbinabilità rispetto ai Nobile e dal prezzo assai contenuto. Costa appena 9 euro, per esempio, il Rosso di Montepulciano de La Casella, annata 2008. Persistente, gradevole e complesso. Appena un euro di più sia il Rosso 2008 di Salcheto sia quello etichettato Tre Rose dei Tenimenti Angelini, annata 2009. Undici euro, ben spendibili, per il Dogana, nome in etichetta del Rosso di Montepulciano prodotto dalla Fattoria di Palazzo Vecchio, i cui poderi, cinque secoli fa, erano abitati dai monaci contadini che sapevano già coltivare le uve. ❦
I PINOT NERO DEL GRUPPO LA-VIS
Ogni etichetta una storia del nostro territorio
D a i v i g n e ti c o l ti va ti a l l e a l ti tu d i n i p i 첫 i m p o r t a n ti d e l Tr e n t i n o, i Pi n o t N e r o d e l G r u p p o L a -V i s . S e l e z i o n i e s c l u s i ve c h e r a c c o n t a n o l'e s s e n z a p i 첫 i n t i m a d i u n Te r r i to r i o.
ESPRESSIONI D'ARTE, CULTURA ED ECONOMIA NEL GRUPPO LA-VIS
G R U P P O L A -V I S - V I A C A R M I N E , 7 - 3 8 015 L AV I S ( T N ) I N F O @ G R U P P O - L A -V I S .C O M - W W W.G R U P P O - L A -V I S .C O M
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Andiamoci anche noi ◆ 10-13 dicembre, Milano
◆ 13 e 14 marzo, Lugano
Non solo panettone Torte, dolci, pasticcini e vini e spumanti con cui accompagnarli. Questo il fulcro di Dolcemilano, l’evento che animerà la zona di via Tortona, a Milano, con una grande mostra mercato dedicata al settore dolciario italiano. Il quartiere, da qualche anno nuova culla delle manifestazioni cittadine, accoglierà dunque tutti i visitatori e gli appassionati di dolci che, per quattro giorni, potranno conoscere e acquistare i dolci delle diverse tradizioni settentrionale e meridionale, nonché i vini che meglio si sposano con torte, pasticcini e altre preparazioni, come non mancheranno tè e caffè da intenditori. Inoltre, la manifestazione pensa anche al servizio: un
settore della mostra mercato sarà infatti dedicato a tutto ciò che rende una tavola bella e invitante, con cristallerie, porcellane, tessuti per tovaglie, argenti, attrezzature e libri dedicati all’arte della pasticceria. Infine, oltre alla mostra mercato vera e propria, i visitatori potranno seguire incontri, seminari, presentazioni e workshop che avranno per tema esclusivamente i dolci con alcune divagazioni sul loro rapporto con la moda, il design, la letteratura, il cinema, la musica, il benessere. Per ulteriori informazioni sull’evento e sugli orari si può consultare il sito www.dolcemilano.it o chiamare gli organizzatori allo 02.36570150.
◆ 11 e 12 dicembre, Prato
Dolci d’alta scuola Due giornate golose nella capitale della tradizione dolciaria toscana. Sabato 11 e domenica 12 dicembre torna infatti Dolcementeprato, la manifestazione dedicata alla pasticceria inaugurata lo scorso anno a Prato e che in questa edizione farà anche scuola. La mattina di sabato 11 dicembre, infatti, i visitatori
potranno sedere su dei banchi un po' speciali con a disposizione un maestro assolutamente straordinario, Paco Torreblanca, il più grande chef patissier spagnolo, che animerà il laboratorio permanente con dimostrazioni, saggi, assaggi e mini lezioni su misura. Insieme a lui anche i grandi maestri pasticceri italiani, tra cui Gino Fabbri, Paolo Sacchetti, Andrea Bianchini, Vittorio Santoro, Luca Mannori e Salvatore De Riso. Per tutta la mattinata si vedranno dunque i maestri all’opera “in aula”, si carpiranno tecniche e segreti, ma soprattutto si valuteranno le leccornie in prima persona con degustazioni guidate e libere. Ma Dolcementeprato è ricca anche di tanti altri eventi, come la temporary patissery allestita all’interno dello spazio multifunzionale Wall Art dove si potrà ammirare, in un grandioso gioco di luci, una carrellata di creazioni di panna, crema, cioccolata, frutta dalle forme artistiche. Una performance che andrà in scena il sabato pomeriggio e la domenica. Sempre al Wall Art si terrà poi la Sweet Hour, un aperitivo in pasticceria proposto dallo chef Paolo Lopriore. Il programma della manifestazione, promossa e organizzata da Confartigianato Imprese Prato in collaborazione con Artex - Centro per l’Artigianato Artistico e Tradizionale della Toscana e Consorzio Pasticceri Pratesi, è ricco e per conoscerlo al meglio si può visitare il sito www.dolcementeprato.it o chiamare lo 0574.5177804.
Gusto in Scena Gusto in Scena diventa europeo. La manifestazione, ideata e curata dal giornalista Marcello Coronini, arriverà al Palazzo dei Congressi di Lugano per presentare un format unico. L’evento, infatti, farà incontrare in un'unica location i tre mondi del vino, della gastronomia e della cucina dei grandi chef. Lugano, ponte ideale tra Italia e Svizzera a soli 50 minuti da Milano, sarà quindi un punto d’incontro che offrirà ai cittadini svizzeri la possibilità di conoscere i grandi cuochi italiani e il meglio dei vini e dei prodotti nostrani, mentre professionisti e appassionati del nostro Paese potranno scoprire le bellezze del vicino Canton Ticino. Lugano, infatti, è a circa 50 minuti da Milano ed è facilmente raggiungibile con ogni mezzo. Domenica 13 e lunedì 14 marzo, dunque, l’appuntamento è con Gusto e più precisamente con le sue tre sezioni: Chef in concerto, evento dedicato agli chef e comunque aperto anche agli appassionati di cucina, I Magnifici Vini, che offrirà un giro dell’Europa nel bicchiere grazie alla selezione di più di cento cantine di tutta Italia, Slovenia e, naturalmente, Svizzera, e infine Seduzioni di Gola, che farà conoscere sapori rari e prodotti gastronomici preziosi, rigorosamente di produzione artigianale, dai formaggi ai salumi fino alle mostarde e marmellate, ma anche pesci rari affumicati, dolci golosità e pregiatissimi tartufi. Per maggiori informazioni si può contattare la segreteria della manifestazione al numero 02.29404086 o visitare il sito www.gustoinscena.it dicembre 2010 Il mio vino
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magia Montefalco Rosso la magia:
ola il osso V R di Montefalco F
orse sa rebbe stato meglio “Un balcone sull’Umbria”, anziché la versione ufficiale di “Ringhiera dell’Umbria”, ma si tratta, in fin dei conti, di sofismi, di quisquiglie. Fatto è che “Il luogo è bello, posto sopra un colle molto vago et di bellissima veduta, raccoglie dilicati frutti
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In cinque comuni in provincia di Perugia è prodotto da secoli questo vino rosso che tiene salda la sua posizione sul mercato. Buono, dal prezzo abbordabile, di facile abbinamento
I vini rossi prodotti a Montefalco un tempo venivano utilizzati come merce di scambio.
et grano et vino da vendere…”. Così Cipriano Piccolpasso, cronista umbro del 1500, descriveva Montefalco, sottolineandone la posizione panoramica e le ricchezze - vino compreso
scelti per voi
- derivanti dalla mirabile campagna intorno. Dai belvedere della cittadina distesa a quasi 500 metri d’altezza e affacciata sulle pianure del fiume Topino, che va a confluire poi nel Tevere, e del fiume Clitumno, dal corso breve ma ispiratore di poemi, si colgono, girando appena lo sguardo,
Perugia e Assisi, Spello e Foligno, Spoleto e Bevagna, solo per citare le cittadine umbre più conosciute. E soprattutto si possono ammirare sequenze infinite di colline ricamate da vigneti e oliveti. Nel 1240 soggiornò qui per pochi giorni l’imperatore-falconiere Federico
Montefalco Doc Rosso 2007 Colleciocco Via Benozzo Gozzoli 06036 Montefalco (Pg) tel. 0742.379859 fax 0742.379859 www.colleciocco.it 9,50 euro
Montefalco Doc Rosso “Noè Briante” 2008 Casale Rialto Via della Vittoria 48 06036 Montefalco (Pg) tel. 0742.379674 fax 0742.379674 www.casalerialto.com 10 euro
Colore rosso rubino scarico con riflessi granata. Al naso salgono profumi di frutta matura, marmellata di ciliegie e cannella. In bocca è morbido e di buona acidità. Lungo e persistente il finale.
Colore rosso granata con sfumanture aranciate. Ossigenandosi si avvertono profumi di frutta matura, pepe e noce moscata. In bocca la lieve astringenza dà buona struttura al vino.
Montefalco Doc Rosso 2007 Cantina Fratelli Pardi Via Giovanni Pascoli 7 06036 Montefalco (Pg) tel. 0742.379023 fax 0742.379023 www.cantinapardi.it 10,20 euro
Montefalco Doc Rosso “Torri del Barattino” 2006 Azienda Agraria Borgese Via Flaminia Maremmana 65 Fraz. Montepennino 06036 Montefalco (Pg) tel. 0742.378998 www.aziendaborgese.com 10,50 euro
Rosso rubino con venature color porpora. Sentori decisi di frutta matura, note di marmellata e tabacco. In bocca la nota alcolica è ben bilanciata dalla struttura complessiva. Finale lungo.
Colore rosso rubino vivace con sfumature porpora. I profumi ricordano la liquirizia, le more e il vegetale fresco. Al palato ha un buon tannino, gradevoli anche le note già percepite all’olfatto.
II di Svevia, e ammirò il cielo punteggiato da falchi in caccia di piccole prede zampettanti per i campi. Tanto bastò a far cambiare il nome del borgo: da Coccorone (troppo difficile per i locali pronunciare i termini originali Cors Coronae) a Montefalco. La viticoltura nelle colline intorno era già
allora pratica antica, se ne parlava dall’epoca romana, come testimoniano certi scritti di Plinio il Vecchio (morto per le esalazioni di quell’eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei), i quali si dilungavano su un vino pregiato prodotto tra i colli dove si trova Montefalco e derivante dall’uva “hir- dicembre 2010 Il mio vino
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la magia scelti per voi Montefalco Doc Rosso 2007 Moretti Omero Frazione san Sabino 19 06030 Giano dell’Umbria (Pg) tel. 0742.90433 fax 0742.90426 www.morettiomero.it 10,90 euro
Montefalco Doc Rosso “Le Mura Saracene” 2006 Goretti Strada del Pino 4 - Loc. Pila 06070 Perugia (Pg) tel. 075.607316 fax 075.6079187 www.vinigoretti.com 10,95 euro
Montefalco Doc Rosso 2007 Casale Triocco Loc. Petrognano 54 06049 Spoleto (Pg) tel. 0743.56224 fax 0743.56065 www.casaletriocco.it 11 euro
Montefalco Doc Rosso 2007 Lungarotti Via Mario Angeloni 16 06089 Torgiano (Pg) tel. 075.988661 fax 075.9886650 www.lungarotti.it 11 euro
Rosso rubino impenetrabile. Avvolgenti profumi di frutti di bosco e cacao salgono dal bicchiere. In bocca è giustamente tannico con una gradevole astringenza. Il finale richiama note di fiori.
Colore rubino intenso con riflessi brillanti. Ottimi sentori di tostatura, frutti di bosco e liquirizia. Questi aromi ritornano anche in bocca assieme a una buona struttura. Finale floreale.
Rosso rubino con riflessi granata. Ottimi profumi di frutta rossa matura, spezie e tabacco. In bocca ha una buona astringenza e un buon ritorno fruttato arricchito da note floreali.
Rosso rubino molto intenso con sfumature brillanti. Sentori di cacao e torrefazione si alternano a sentori fruttati. In bocca ha una buona alcolicità bilanciata dalla nota acida. Persistente.
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Montefalco Doc Rosso “Arquata” 2006 Adanti Via Belvedere, 2 06031 Bevagna (Pg) tel. 0742.360295 fax 0742.361270 www.cantineadanti.com 12 euro
Montefalco Doc Rosso “Vigna Flaminia Maremmana” 2007 Arnaldo Caprai Loc. Torre di Montefalco 06036 Montefalco (Pg) tel. 0742.378802 fax 0742.378422 www.arnaldocaprai.it 14 euro
Montefalco Doc Rosso 2007 Rocca di Fabbri Località Fabbri 06036 Montefalco (Pg) tel.0742.399379 fax 0742.399199 www.roccadifabbri.com 16 euro
Montefalco Doc Rosso 2007 Bocale Via Fratta Alzatura 06036 Montefalco (Pg) tel. 0742.399233 info@bocale.it www.bocale.it 18 euro
Rosso granata con sfumature aranciate. Si sprigionano sentori di tostatura, cacao, spezie e frutti rossi. Buona la nota tannica che provoca una lieve astringenza.
Colore rosso rubino brillante. Profumi decisi di cacao, prugna e amarene sotto spirito. In bocca è corposo e di buon tannino. Il finale è lungo con fragranze speziate.
Rosso rubino intenso con lievi venature granata. All’olfatto ricchi sentori di viola e di frutti di bosco. Al palato ha una buona struttura tannica e un lungo retrogusto di cannella e pepe nero.
Rubino impenetrabile con riflessi porpora accesi. Profumi di amarena si alternano a note vegetali e di spezie. Buona la struttura e il tannino ben bilanciato, gradevole astringenza finale.
La coltivazione dei vigneti era già diffusa dall’epoca degli antichi romani I caratteristici borghi in prossimità di Montefalco sono attorniati dalle colline ricoperte da filari di uve.
tiola”. Un vino che veniva trasportato e commercializzato negli orci che abili artigiani locali producevano con l’argilla facile da trovare nei terreni.
Un millennio di regole severe A Montefalco i primi documenti ufficiali di lavorazioni in campagna risalgono all’anno 1088. Circa tre secoli dopo appaiono i primi manuali locali di viticoltura e, nel tempo, le regole di coltivazione dei filari, dettate dal Comune, si fanno decisamente più severe, così come lo sono le condanne per chi sgarra. Il vino è prezioso oggetto di scambio anche tra le auto-
rità. Meglio polli, piccioni e fiaschi di vino piuttosto che vasi d’argento, scrive lo storico Silvestro Nessi in un suo studio sulla viticoltura a Montefalco. Restiamo ancora indietro di qualche secolo, al 1549, anno in cui per la prima volta si trovano documentazioni, sempre scritte, di un’uva sagrantina, nome derivate probabilmente dal fatto che la coltivazione spettava ai monaci, magari per trarne un vino “sacro”, da messa, o perché ne veniva fuori un vino così corposo da essere destinato solo alle occasioni particolari, ai sacri giorni di festa. Un vitigno dunque dalle caratteristiche intense, nel colore e nel sapore, tanto da essere destinato “alla governa dei vini rossi”, dando loro tinta più scura e un corpo più deciso. Il vino che l’uva sagrantina
era per lo più destinato a migliorare era un rosso di Montefalco, anche lui comunque considerato pregiato, stando almeno ai rendiconti di spese sostenute dal comune di Foligno dal 1541 al 1554, per accogliere al meglio illustri ospiti. L’uva sagrantina si diffuse rapidamente, perché si poteva usare per migliorare altri vini e anche perché, da sola, dava un rosso che era una bomba, impagabile energetico per chi, nei campi o nei boschi, faceva lavori molto faticosi. Cominciò a crescere anche sui pergolati delle case, fece ombra e diede conforto. Nel 1998 alcune piante addossate alle case, dai ceppi grandi come quelli di vecchi olivi, vennero catalogate e studiate a fondo e fatte risalire, in alcuni casi a periodi varianti tra il 1700 e il 1800.
Protagonista è il sangiovese Alle prime descrizioni dell’uva sagrantina si affianca anche quella di un’altra uva a bacca rossa debuttante, almeno nelle cronache vinicole: il sangioveto, dicembre 2010 Il mio vino
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la magia
A partire dal 1400 circa un’ordinanza comunale iniziò a regolare la coltivazione dei vigneti.
poi diventato sangiovese. Anche lui subito messo in campo, meno intenso nel sapore e meno deciso nel colore rispetto al sagrantino (presto si sarebbe infatti chiamato così, al maschile) ma decisamente molto più coltivato. Oggi questo vitigno copre l’11% della superficie vitata nazionale e in Umbria si trova su ogni collina. Assai facile, dunque che il cammino dei due vitigni si incontrasse. E che continui a farlo. Mentre dal sagrantino vinificato in purezza si ottiene il Sagrantino di Montefalco Docg, dall’unione tra il sangiovese e il sagrantino, più qualche altra uva rossa col-
22 Il mio vino dicembre 2010
tivata in Umbria, si ottiene il Montefalco Doc Rosso. In questa combinazione è il sangiovese a predominare nettamente, con un apporto di uve che va dal 60 al 70%. Il sagrantino può contribuire con una percentuale variante dal 10 al 15 %. Il resto va, come detto, ad altre uve rosse presenti da tempo nel territorio. In comune i due vini hanno l’area di produzione: quella del comune di Montefalco, che ci mette pure il nome, e parte dei territori di Bevagna, Giano dell’Umbria, Castel Ritaldi e Gualdo Cattaneo. Dalla piazza centrale di Montefalco, dove c’è un bellissimo Palazzo del Popolo del XII secolo, oggi sede del municipio, questi comuni si raggiungono in mezz’ora d’auto, serpeggiando tra vigne e campi ordinati, con
l’occasione di fermarsi nelle cantine che producono entrambi questi vini. I quali non sono, come è evidente dalle uve che li compongono, uno dipendente dall’altro - cosa che molti superficialmente pensano (il Sagrantino imperatore e il Montefalco Rosso il suo scudiero) - ma due vini ben diversi tra loro. In condivisione hanno terreni, ambiente, clima e strutture, visto che tutti o quasi i produttori che hanno cantine e vigne nei comuni che abbiamo citato fanno entrambi i prodotti. Il secondo, ovvero il Montefalco Doc Rosso è quello che si presta a un maggior consumo per le sue caratteristiche sensoriali decise ma mai esasperate (che a volte certi Sagrantino possono invece presentare), per la sua facilità d’abbi-
namento, per il suo prezzo abbordabile, intorno ai 10 euro, pur se certe etichette arrivano anche a 18. Per continuare con una perifrasi, con un gioco di parole e ruoli, possiamo dire che il Sagrantino è la bandiera, e il Montefalco Rosso è il pennone dell’enologia umbra. Uno indispensabile all’altro nell’affrontare il mercato (anche se ognuno può anche andar per conto suo), entrambi necessari al territorio e ai produttori. I nostri esperti hanno selezionato 12 Montefalco Rosso con i quali vale la pena di approfondire la p er sona le conoscen za , meglio se in compagnia dei piatti di carne più saporiti, alla griglia o alla brace, che in questi mesi non passeranno indenni sulla nostra tavola. ❦
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la grande delusione
Dolce l’intento amaro il risultato Scapà 2003 è un Passito del Veneto Igt prodotto dall’azienda Filippi nell’area del Soave, e, dove sanno fare eccellenti vini. Questo però, privo di equilibrio, non fa parte della categoria na piccola associazione di ristoratori avevano chiesto alcune settimane fa ai nostri esperti di consigliarli sull’inserimento in carta di alcuni vini “dolci”, visto che questi prodotti vivono il loro momento di gloria più consistente durante le feste di fine anno, quando le cene con finale di dolciumi, frutta secca, cioccolata o formaggi pregiati sono più frequenti. Così i “nostri”, che quando c’è da assaggiare vini un po’ particolari son sempre disponibili, si sono messi lì con il dovuto impegno ad affrontare con occhi, naso e palato diversi vini passiti provenienti da varie regioni, rigorosamente “alla cieca”, come sempre, perché poi il giudizio vero lo devono dare i loro sensi e non le loro opinioni su questo o quel produttore. Perchè quando uno compra un vino e lo paga anche tanto, conta realmente solo quel che c’è nella bottiglia,
U
il resto passa in secondo ordine. I vini assaggiati sono stati davvero tanti, e bisogna dire che in generale la qualità non è stata proprio eccelsa. Qualche punta ma poi tanta banalità. Poco o niente con cui leccarsi i baffi. L’idea che ci si è fatta è che spesso il vino dolce altro non è che un completamento di gamma, uno lo fa quasi per chiudere in bellezza il catalogo, ma senza particolare passione e con scarsa applicazione.
Un passito scappato di mano Un vino che ha avvalorato questa idea è stato quello dell’annata 2003 etichettato Scapà, un passito del Veneto Igt prodotto dalla Società agricola Visco & Filippi, di Castelcerino, nell’area del Soave. Dove i vini eccellenti li sanno fare eccome, c’è un rapporto, e soprattutto un risultato, tra campagna-viticoltore-produttore davvero idilliaco.
Lo scontrino Tutti i vini li compriamo presso enoteche di grande fama per essere certi che le bottiglie siano state conservate al meglio. Pubblichiamo lo scontrino fiscale relativo al nostro acquisto sia per confermare che il vino è stato acquistato presso una enoteca nota per la qualità della conservazione, sia per certificare il prezzo pagato, prezzo che è sempre
elemento decisivo perché la delusione sia davvero “grande”. È evidente che l’enoteca presso la quale noi abbiamo acquistato il vino non ha alcuna responsabilità in merito alla qualità del prodotto venduto. Il solo fatto che abbiamo deciso di comprarlo lì è segno che si tratta di una enoteca di grandissima qualità.
Anche Filippi, che ha una azienda-parco o meravigliosa, chee recupera vecchiee vigne ma ne crea anche di nuove, che lavora col biologico, fa altri vini – Soave, Recioto e anche Amarone ne – di ottima fattura. Però questo Passito, che costa 37 euro in enoteca, gli è proprio scappato di mano, Scapà, appunto. Il vino ha subito attratto l’occhio per il suo colore ambrato intenso e brillante, creando ottime aspettative aromatiche. Il naso però è stato rapidamente deluso. Ci si aspettavano aromi di uva sultanina, di zucchero filato, di frutta secca… Invece s’è avvertita una nota dolce di frutta caramellata all’eccesso, quasi smaccata, seguita da aromi che hanno ricordato solventi, l’acetone da smalto. In bocca le cose non sono migliorate, nessuna nota acida ad apportare un po’ di freschezza e questo ha lasciato libero il grado alcolico di farsi sentire con decisione. Sul palato una sensazione contrastante: dolciastro all’inizio e una sensazione fortemente amara subito dopo, sensazione che si è protratta anche nel finale. A conti fatti nessuna gradevolezza distintiva. Un vino disarmonico, che non ha niente
da dire. Un vino messo lì, senza attenzione. Quella che invece serve per fare un vino passito come si deve, anche in una terra dove l’appassimento è una tecni❦ ca antica e praticata. dicembre 2010 Il mio vino
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www.tenutaulisse.it
il più bel fior ne colse Quando la degustazione dei vini produce risultati esilaranti Mio nonno era un cultore di libri e eininuna unaparete paretedella dellasua suabiblioteca biblioteca aveva una collezione di libri tutti splendidamente rilegati in pelle con il titolo: il titolo: “Il“Il più più bel bel fior fior nene colse”. colse”. Era una collana che, a cavallo fra il 1800 e il 1900, proponeva una selezione dei più bei brani di prosa e edidipoesia poesiadella dellaletteratura letteraturamondiale. mondiale. Una specie di Selezione del Reader’s Digest del secolo scorso. Ho ancora con me diversi di questi libri e il nome della collana mi è ritornato alla mente quando, occupandomi molto di vino, mi è capitato di leggere più spesso gli scritti di certi Soloni della degustazione moderna. Io che sono un cultore del linguaggio semplice e alla portata di tutti mi sono spesso trovato a chiedermi cosa può mai passare per la testa di chi dichiara e scrive astrusità senza alcun senso nel tentativo di descrivere i sapori che sente quando assaggia un vino. Dal “retrogusto di foglie di pianta di pomodoro” fino a “si avvertono sapori freschi, di erbaceo e una nota dolce di fruttato e floreale”. Io penso che questo modo di parlare del vino faccia del male a tutti, oltre che a coprire di ridicolo chi lo usa. Allora ho deciso con i responsabili della rivista di prendere in prestito il nome della collana di libri collezionati da mio nonno e di offrire ai lettori questa rubrica, intitolata appunto “Il più bel fior ne colse”. Qui ci scambiamo con voi le espressioni più astruse che troviamo nel leggere la descrizione di un vino. Vi assicuro che ci divertiremo un mondo e faremo insieme una montagna di risate. Scopriremo insieme che certe persone hanno proprio il vizio di prendersi troppo sul serio. Vale quindi la pena che siano sommerse da un mare di risate. Iniziamo noi a proporre una selezione ma invitiamo tutti i lettori a mandarci segnalazioni particolarmente risibili. Le pubblicheremo tutte a patto che rispettino la nostra regola fondamentale di dare sempre nome, cognome e indirizzo di tutto ciò di cui parliamo. Quindi le citazioni dovranno essere sempre accompagnate dal nome dell’autore e dalla pubblicazione sulla quale la frase è stata letta. Buon divertimento Gaetano Manti
Il Carciofino In televisione c’è una trasmissione che da anni consegna il “tapiro d’oro”. Noi ci permettiamo di consegnare simbolicamente “il carciofino”
Senza detonazioni materiche Il primo impatto ci ricorda quasi un Blanc de Blancs di quelli maturi ma affilati, senza derive ossidative: erbe secche, pompelmo, mela verde, ma soprattutto una traccia gessosa e salmastra che innesca una progressione di grande misura ed eleganza, senza detonazioni materiche ma anche senza il minimo cedimento. Gambero Rosso, ottobre 2010, a proposito del Fiano 1996 dell’azienda Vadiaperti
La beva ne esce corroborata Profondamente agrumato, profondamente minerale, profondamente salino, delicatamente floreale. Una fusione aggraziata e un disegno ispirato. E senza urgenza alcuna di dover gridare la sua presenza: voce dell’alcol morigerata e accorta (12,5%), frutto votato all’essenzialità, colore diafano e glaciale. C’è però quella ossatura minerale a far la differenza, e a colmare vuoti solo apparenti. Che poi è anche nervatura, stimolo e innesco per uno sviluppo teso, armonioso e coinvolgente. La beva, vaddassé, se ne esce corroborata, al punto da farsi istintiva, ineludibile. Sugli scaffali d’Italia, a 13 euro o giù di lì, il Gavi conquistatore. www.acquabuona.it a proposito del Gavi Pisé 2008 de La Raia
Serio e sanguigno Compatto, “serio”, ha gusto sanguigno, carnoso, di effetto naturale, di buona articolazione. I Vini d’Italia 2010 a proposito del Circeo Preludio alla Notte 2007 della cantina Sant’Andrea.
Questo mese ha vinto Incremante frenore Questa varietà a questi livelli di nettezza e di simbiosi col rovere non la si era mai sì dolcemente sentita. Lei, la Lacrima, è poderosa, ed entra con un sibilo olfattivo di virulenza aromatico/fruttosa che per penetratività limina coll'acetoso. Qui in questo vino, questa poderosa, e favolosa vibranza trova nella vanigliata dolcezza d'un purissimo rovere ammorbidente, lenente, incremante frenore, convessità balsamica dal morbido e compatto tenore. La nitidezza dell'esecuzione enologica, il turgore, la veemenza: della sua fragranza, il puro clangore. Il frutto di bosco allora qui impera, in una versione suadentemente armoniosa, con la sua cupola di glassa di vaniglia che impedisce ogni acetosa e vibrante perforazione. Un vino di fittezza estrattiva pastosa, di souplesse gusto aromatica di fragoloso splendore. Fra i migliori rossi dell'anno, per fruttosa integrità di profumo probabilmente in assoluto il migliore. Chapeau. www.lucamaroni.it a proposito del Lacrima di Morro d’Alba Luigino 2004 di Luigi Giusti
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adesso convince
Le grazie dello Schioppettino L’annata 2005 dello Schioppettino Ronchi di Cialla è il vino dei desideri: colore perfetto, grandi profumi, gusto armonico. Unico “difetto” oggi: i Rapuzzi ne hanno fatto troppo poco el set t embre del 2005 cominciammo l’articolo sulla “grande delusione” che ebbe come protagonista lo Schioppettino 2001 di Ronchi di Cialla con queste parole: “Ci dispiace sempre molto quando, a fare ingresso in questa pagina, è un vino di piccole aziendefamiglia. Piccole aziende di gente appassionata che si tramanda usanze, attività, progetti, dedicati soprattutto alla valorizzazione dei luoghi e dei vitigni locali. Come è il caso di Ronchi di Cialla, di Paolo e Dina Rapuzzi che, coi figli Ivan e Pierpaolo…”. Nel dicembre del 2010, ovvero adesso, siamo perciò davvero felici di riproporre lo stesso vino della piccola azienda fondata nel 1970 tra i colli orientali del Friuli. Stesso vino, lo Schioppettino, e ovviamente altra annata, la 2005, ottenuto dal vitigno omonimo che proprio gli stessi Rapuzzi hanno contribuito a salvare da una quasi certa estinzione. La “grande delusione” è una rubrica che spesso ci è stata contestata (adesso decisamente meno) da qualche pseudoesperto perché a volte tiriamo in ballo vini di minuscole aziende appartenenti ad appassionati, bravi e soprattutto famosi produttori, e “non dovremmo fare questo”. Contestazione, come detto ormai rara, perché la gente ha capito lo spirito dell’articolo, sulla
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quale potremmo intavolare discussioni. Il punto focale però è che noi siamo anche dalla parte del consumatore, soprattutto di quello che non sa dove si trova Cialla di Prepotto, sempre e solo per fare un esempio (comunque è in provincia di Udine), né quanto siano appassionati, tenaci e bravi i Rapuzzi. Uno compra una bottiglia di vino, magari lo paga anche caro e anche per questo vuole un prodotto fatto bene o comunque senza difetti. Punto. Il resto è accademia. Detto questo, i nostri esperti hanno trovato lo Schioppettino 2005 “stupefacente”. Da farne scorta, anche se in enoteca lo abbiamo pagato 37 euro, sette euro in più dell’annata 2001. Del resto sono passati un po’ di anni e vendemmie e un aumento ci può stare. Non cifra da tutti i giorni comunque, ma se la spendete per l’annata 2005 avrete in cambio un prodotto che la vale. Non stiamo a riportare quanto scrivemmo sulla degustazione del vino nel settembre del 2005, perché quell’annata 2001 non è più in circolazione e perché comunque questo della vendemmia 2005 è proprio un altro vino, inconfrontabile con le edizioni passate ammettendo che si possa confrontare un'annata con un'altra. Ogni vendemmia, infatti, dà risultati diversi, anche dietro la stessa etichetta.
da Il Mio Vino la grand e delusi settembre 2005 one Pagina 37
Uno sgr Schioppaziato ettino
È uno d Rapuzzi ei vini più amat i desider , ma non semp dal produttore ati. Com , re e nel Ro l’amore dà i risil friulano nchi di C ul i di sp iac ialla 200 tati molto qu e se mp re an co do 1 ltiv pagin ing res so in a fare toc azione de
C
i vit a ton qu az ien deè un vino di pic es ta pettin i friulani. Allo igni auo schiopcole amano -fa mi gl ia, dedic poi i Rapuzzi Colli Or ien dis tin gudefinirsi, for co me sione ati con così tan si sono Schiopp tali del Friul fanno amers i da qu ellse per un im, da aver ricevu ta pasi Doc Ronchi ettino 2001 numeri” pia produzio i ch e nale portante premito anche di pe ne . o 29,50 eu Cialla ge nte ap Piccole azien , “i l’e sti r averlo sal regioro va nz de pa to ion di ssi da tramand e. Tu tto on ata lpreme progetti, a usanze, attch e si capaci ssa per sottili qu est a il alla valoridedicati sopratività, produ tà e la dediz neare le to,vino lo abbiamo e dei vit zzazione del tutto resse ttore. Oltre chione del do in una enoteca acquistave le bo luogo dei nostr e l’intedi Milan caso de igni locali. Come ttig i do è il de , nel corso diesperti quan- con cura. Il prelie le tengonoo Ronchi ll’affiatata squad un gu 29 zzo Dina Radi Cialla, di Pa ra di si so stazione di vin a recente po ,50 euro a bo è stato di bei colli puzzi, azienda olo e bottigno trovati davai friulani, an co, ma un alt ttiglia. Non ro da nata all orientali del tra i 2001 lia di Ronchi nti una ch va fatto. Co assaggio po anni ’inizio del 1970Friuli, al 10 , da uve schiopdi Cialla bu e, tuttavia, no ntroprova voro co di impegno in . Do- Colli 0% e parte de pettino ha on esito. Anzi,n ha avuto Oriental fat lla prese commerciale, la coun lai del Fri Doc fetti to che evidenzaltro non ppia uli. della iar andare raggio e decis Alco A partir prima volta. e i dign a, a a vivere in ca e di Ma, l in eccess mo, che e proprio dal (Udine),Ci all a di Pr epmpa- giatorsecondo i nostr o un vago ha lasciato alprofui, in qu i assag tra i b ott o v l n i i
Un’armonia nel bicchiere Il Cialla Schioppettino 2005 ha dato subito bella mostra di sé con un colore rosso rubino dai riflessi granata, un colore su misura per un vino di cinque anni fa. Al naso un campionario di aromi da ricordare a lungo: marmellata di frutti rossi, spezie come cannella, chiodi di garofano e pepe appena sgranato, ciliegie sotto spirito. Poi profumo di erba fresca appena tagliata e ancora fragrante. In bocca fa valere un buon grado alcolico, che sembra superiore ai 13° indicati in etichetta, il quale ben si amalgama a un tannino vellutato. Un rosso strutturato, morbido e persistente. Assomiglia a un taglio bordolese fatto proprio bene. Non sappiamo quanto potrebbe stare in cantina ad affinare. Ma noi vi abbiamo suggerito di farne scorta perché i
Rapuzzi ne fanno poche bottiglie, meno di 6mila, e per berlo in tempi brevi, da soli o con gli amici (occasione per fare un figurone), accompagnato ai piatti saporiti della stagione invernale. Insomma, bevetelo adesso, è nel suo momento di grazia. ❦ dicembre 2010 Il mio vino
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produttore: Chiara Ziliani
a ualità LQ è anche Progetto D
alla cima della collina la Tesa, chiamata così perché un tempo nei suoi “roccoli” si tendevano le reti per catturare gli uccelli, il panorama è mirabile, nonostante sia un po’ ovattato dalla foschia dell’autunno e dai vapori che salgono dalla vicina conca lacustre. Torbiere, dorsali in successione, rocche, borghi, e tutt’intorno a la Tesa, filari ordinati, olivi e file di cipressi. Potremmo essere nel cuore della Toscana da cartolina, se non fosse per il susseguirsi
Una giovane azienda della Franciacorta, condotta da una altrettanto giovane imprenditrice, propone spumanti di gran classe e di gusto sopraffino
dei capannoni industriali che occupano i fondovalle. Invece siamo nella parte più a nord della lombarda Franciacorta, quella delle colline che degradano verso il lago d’Iseo. I capan-
noni crepano sì il paesaggio ma restano importanti anche per la produzione vitivinicola del territorio. Perché sono i proprietari di queste “fabbriche”, ad aver poi investito parte del-
La famiglia Ziliani possiede sulla collina di Provaglio d'Iseo circa 15 ettari di vigneti aziendali.
le loro risorse in aziende vitivinicole che in poche decine d’anni hanno fatto la storia enologica della Franciacorta sull’onda delle capacità e delle intuizioni della storica coppia Ziliani-Berlucchi.
Una passione diventata impresa Non fa eccezione Evangelista Ziliani (solo una omonimia nel cognome), im- dicembre 2010 Il mio vino
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produttore prenditore nel settore dei filati sintetici, che a partire dal 1968 ha iniziato ad assemblare su questa collina di Provaglio d’Iseo fazzoletti di terra appartenenti a una miriade di contadini fino a unire gli attuali quindici ettari che stanno intorno alla cascina e alla cantina. L’interesse iniziale per queste terre è stato puramente naturalistico. “Tutte le cose che fai prima o poi hanno un termine”, dice Evangelista Ziliani, “la natura, le piante in primo luogo, resistono, si rinnovano, si riproducono fiori, muoiono e rinascono sempre. Per le piante e la terra insomma ho una vera passione”. Nella piccola tenuta degradante sui quattro lati della collina infatti ci sono oltre 3mila piante di rose, schiere di cipressi, grosse querce e alberi rari. Poi sono state aggiunte le vigne, che dall’anno 2000 sono state prese in mano da Chiara Ziliani, figlia di Evangelista, architetto passata dal cantiere edilizio a quello agricolo. Dalla progettazione degli edifici alla “costruzione” dei Franciacorta. Le prime bottiglie con le bollicine sono uscite dalla cantina moderna e funzionale nel 2007, risultato della prima vendemmia, quella del 2003. Azienda dunque giovanissima ma ben attrezzata ad affrontare mercati e il confronto.
Determinazione di famiglia Con una media attuale di 200 mila bottiglie annue di Franciacorta Docg suddivise in tre Linee: Ziliani C, Conte di Provaglio, Duca di Iseo. Proposte nella grande ristorazione, in enoteche e wine bar, nei canali della grande distribuzione. Ultimi o quasi nell’ambiente franciacortino, dimensioni al momento ancora ridotte, quindi per poter competere Chiara Ziliani (nome e cognome della proprietaria e anche dell’azinda) ha dovuto puntare subito tutte le
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sue carte sulla qualità. “Ma questo”, precisa la giovane produttrice è una cosa che ha sempre contraddistinto le attività di famiglia: progettazione, determinazione, organizzazione, ma prima ancora credere in quello che si vuole fare. Mio padre ha
iniziato la sua attività costruendo reti da pesca nel bresciano e poi vendendole nei porti del centro sud, con impegno ma anche con successo. Perchè erano prodotti di qualità”. Il fatto di non avere una esperienza alle spalle ha consentito a
Chiara di attingere al meglio tra quello che di più efficace poteva esserci, in fatto di tecniche colturali e di cantina. Sapendo che fare vino richiede un investimento a lungo termine e l’assoluta applicazione fin dal primo giorno. Na-
Da non perdere Franciacorta Docg Brut "Conte di Provaglio" 10 euro
Franciacorta Docg Brut Satèn "Conte di Provaglio" 10 euro
Franciacorta Docg Brut Rosé "Conte di Provaglio" 12 euro
Giallo paglierino intenso con riflessi molto brillanti. Spuma morbida e perlage fine. Al naso si avvertono profumi di agrumi e fiori bianchi. Buona acidità al palato e gradevoli note di crosta di pane. Finale floreale.
Colore giallo paglierino scarico con venature brillanti. Spuma e perlage molto eleganti. Profumi intensi di mango e papaia uniti a note floreali di gelsomino. In bocca è arricchito da una sensazione di agrumi persistente.
Colore buccia di cipolla con sfumature rosa. Perlage delicato e spuma morbida. Ottimi i profumi di piccoli frutti rossi e di rosa canina. In bocca è morbido e di buona sapidità. Molto persistente.
Il grande interesse per la viticultura si lega in maniera stretta a un'innata passione per la natura.
gran vantaggio di questo servizio”, spiega Ziliani “è costituito dal fatto che questo intermediario passa una volta la settimana da tutti i suoi clienti, che possono anche non avere un magazzino, perché lui è in grado di dare loro piccole forniture per volta. “In più”, dice con un sorriso ironico l’imprenditore bresciano, “se qualcuno non paga si ritrova in casa il creditore tutte le settimane”.
L'attenzione ai terreni
turalmente a dar supporto al percorso qualitativo servono anche altre due cose essenziali: le persone giuste e organizzazione impeccabile. L’organigramma della cantina, accanto a chiara Ziliani, “proprietaria operativa” (quell’operativa indica una sua partecipazione assoluta a tutte le attività), vede schierato un terzetto giovane ma d’esperienza: Cesare Bosio, agronomo, Marco Zizioli, enologo di cantina e il francese Nicolas Seconde, enologo delle cuvée, che ha portato anche un po’ “idee champagniste” in qualche fase di assemblaggio delle varie partite di vino per ottenere il prodotto finale. Le vendite sono invece organizzate dalla squadra aziendale di Evangelista Ziliani, che, da pratico imprenditore, affida poi le bottiglie a un intermediario esperto nella distribuzione capillare anche di altri prodotti sia nella ristorazione sia nei bar. “Il
Una squadra competente e affiatata garantisce una qualità elevata dei prodotti
Ziliani fa finta di capire poco di vini e in particolare di quelli con le bolline (“che vuole, sono stato del tutto astemio fin oltre i 30 anni!”) ma in quanto a tecnologie di cantina e anche ad aspetti agricoli la sa davvero lunga. Uno dei suoi hobby, avviato quando decise di metter su vignegiardino, è quello di collezionare terre di vigneti cru di tutto il mondo, che non fanno solo “colore” o materia ma che lui fa analiz-
Chiara Ziliani segue in prima persona tutte le fasi di lavorazione nella sua attrezzata e moderna cantina. dicembre 2010 Il mio vino
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produttore
Nella maggior parte dei vigneti si coltivano vitigni internazionali come chardonnay e pinot nero.
zare scrupolosamente per conoscere ogni microelemento che gli dà valore. La collina morenica la Tesa, per esempio, era originariamente irregolare, poi è stata rimodellata da Ziliani portando e distribuendo nuove terre nelle aree più povere o scoscese, a rischio dissesto. Adesso la collina ha forme morbide e rotonde, con pendenze che permettono all’eccesso di acqua piovana di scorrere via e una pioggia moderata di penetrare nel terreno prevalentemente sabbioso, sempre ricoperto da una strato di erba uniforme, tenuta tagliata come quella del prato intorno casa. "In queste vigne crescono prevalentemente chardonnay, pinot bianco e pinot nero, per dare vita ai Franciacorta Docg di diverse tipologie, dai Satèn, anche millesimati, ai Brut e ai Rosé. Poi ci sono
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Da non perdere
Dove e come
Franciacorta Docg Brut Millesimato "Ziliani C" 2006 19 euro
Franciacorta Docg Brut Satèn Millesimato "Ziliani C" 2005 19,80 euro
Spuma morbida arricchita da un perlage continuo e fine. Colore paglierino con toni brillanti. Profumi di frutta e sentori di nocciola tostata. Piacevole la sensazione al palato data dal buon equilibrio dell'acidità. Finale con note di agrumi.
Colore giallo paglierino con sfumature brillanti. Spuma morbida e perlage molto fine ed elegante. Al naso sentori fruttati e note di crosta di pane. In bocca risulta morbido e di buona effervescenza. Gradevole persistenza di nocciola che rimane a lungo.
anche particelle riservate ai cabernet, al nebbiolo, al merlot e alla barbera, per i Curtefranca Rosso Doc e per qualche esperimento che mia figlia mi lascia
fare, per produrre vini da bere a casa, con gli amici, aggiunge Evangelista. Mentre il padre racconta con entusiasmo, ci mostra le querce e i roseti che ha
Per arrivarci: percorre l’autostrada A4 nel tratto BergamoBrescia e si esce a Rovato, seguendo poi le indicazioni per Iseo. Lungo il percorso, quasi giunti sulle rive del lago omonimo, si trovano le indicazioni per Provaglio. L’Azienda Chiara Ziliani si trova a Provaglio d’Iseo, (Bs) in via Franciacorta 7, tel. 030.981661, www.cantinazilianichiara.it.
piantato, ci fa notare falchi e lepri che scorazzano tra le vigne, Chiara fa. Controlla il computer che tiene d’occhio cosa succede in ogni vasca d’acciaio, sistema le barrique tirandole fuori e respingendole indietro con una mano, su carrelli scorrevoli, sparisce in magazzino a vedere che tutto sia ordinato. Passione ed entusiasmo da vendere, ma anche un lavoro rigorosamente da trincea. ❦
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vitigno per vitigno
Un originale bianco d’Abruzzo La famiglia dei trebbiano raccoglie molte varietà. Quella abruzzese è così tipica da meritare la Doc, ben rappresentata dai vini scelti dai nostri esperti on la parola “trebbiano” si indica non una sola varietà di uva, ma una famiglia di vitigni davvero vasta, forse la più grande e diversificata tra quelle esistenti. Tanto diversificata, si pensi, da comprendere addirittura varietà che tra di loro hanno ben poche affinità, a volte addirittura nessuna. Il perché sotto questo comune nome si raccolgano così tanti vitigni differenti va ricercato nella storia dei “trebbiani”, una storia che affonda in tempi antichissimi, all’epoca in cui l’impero romano ancora non era caduto e Plinio Il Vecchio stava scrivendo la sua Naturalis Historia. Nel suo testo, infatti, l’autore latino parlava già di un “vinum trebulanum” che si produceva dalle parti di Capua, in Campania. Dopo di lui, anche altri studiosi fecero riferimento a uve o vini che portavano lo stesso nome. Nel Cinquecento, per esempio, fu il turno di Andrea Bacci, medico ed enologo, che scriveva di uve “trebulane” coltivate sui pendii dei monti abruzzesi. Anche se, va detto, a cosa facessero riferimento Plinio Il Vecchio e Andrea Bacci con il termine “trebulanum” è ancora oggetto di disputa se si considera, oltretutto, che non esistono riferimenti certi. Per alcuni studiosi, infatti, trebulanum deriverebbe dal
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sostantivo latino “trebula”, che significa casale, fattoria, e di conseguenza il “vinum trebulanum” nient’altro sarebbe che il vino del contadino. Altri esperti, invece, sostengono che derivi sì da Trebula, ma in questo caso si tratta di un toponimo, l’antico nome del comune casertano Treglia. Altri ancora, infine, lo collegano alla piacentina Val Trebbia. Quale che sia l’origine del nome, la conclusione degli ampelografi è che il vitigno trebulanum, un tempo unico e solo, abbia acquisito nomi diversi e, pure, caratteristiche differenti a seconda delle aree e delle località in cui era coltivato. Così, cambiando regione, climi, terreni ed esposizioni, il trebulanum è diventato trebbiano toscano, trebbiano giallo, trebbiano modenese, trebbiano romagnolo, trebbiano spoletino e, soprattutto, trebbiano d’Abruzzo. Quest’ultima variante del vitigno deve la sua aggettivazione al fatto che, in questa regione, ha trovato le condizioni ideali per esprimere le sue qualità nel modo migliore, acquisendo caratteristiche particolari. Tanto che, nel 1972, a quest’uva dagli acini grandi e giallo verdognoli è stata anche r iser vata una Doc. In Abruzzo il trebbiano, coltivato prevalentemente a tendone o a pergola,
cresce vigoroso, con rese molto alte. Insomma, è un vitigno che dà un raccolto assicurato ai produttori. I quali però, spesso, preferiscono abbassare le rese per ettaro, costringendo le viti a concentrare zuccheri e linfa in poca uva per ottenere vini di maggiore personalità ed eleganza, prodotti decisamente accattivanti. Come quelli che qui presentiamo.
Agrumato e fresco Il primo Trebbiano scelto da i nostr i esper ti è un prodotto in purezza dell’azienda Collefrisio. Con sede sulle colline di Frisa, in provincia di Chieti, l’azienda è una realtà piuttosto giovane all’interno della regione, nata nel 2004 con la precisa volontà di fare vini di grande qualità partendo dalla lavorazione in vigna. Così, nelle tre tenute – Valle del Moro, Morrecine e Giuliano Teatino – che ne costituiscono il patrimonio vitato, le uve sono coltivate biologicamente, nell’intento di accompagnare in Trebbiano d’Abruzzo Doc “Zero” 2009 Collefrisio Loc. Piane di Maggio 66030 Frisa (Ch) tel. 085.9039074 www.collefrisio.it 12 euro
Il perché della scelta Questa rubrica è dedicata ai vini prodotti da monovitigno, cioè fatti con una sola tipologia di uva. Dunque prodotti “in purezza”, oppure realizzati con una netta predominanza di una sola uva e perciò capaci di conservare quei caratteri ben definiti dati loro proprio dai grappoli che li hanno creati. Ecco tre vini, tra quelli degustati dai nostri esperti, che rappresentano molto bene il vitigno.
modo delicato e non invasivo la cura dell’integrità dei grappoli. È così che le uve di trebbiano, coltivate nella tenuta Morrecine tra Ortona e Tollo, riescono a dare un vino di caratte-
I grappoli di trebbiano sono grandi e compatti. Il periodo ideale per la vendemmia è verso la fine di settembre.
lato si avvertono piacevoli aromi fruttati di pera e albicocca, con una buona sensazione morbida ben equilibrata dalla spiccata componente acida. Buon finale corposo.
Fruttato da tutto pasto
re come lo “Zero” 2009. Di colore giallo paglierino dai bei riflessi dorati, questo Trebbiano d’Abruzzo Doc regala piacevoli profumi agrumati, accompagnati da gradevoli note di
Arriva da Castilenti, in provincia di Teramo, il secondo Trebbiano che presentia mo. L’a zienda produttrice è San Lorenzo, della famiglia Barbone – Galasso, che su queste colline rigogliose ha casa e bottega fin dal lontano 1890. Oltre un secolo di esperienza, in cui la famiglia ha cercato di migliorarsi costantemente, sia nella lavorazione in vigna, sia in cantina dove sono impiegati i sistemi tecnologicamente più avanzati. Da questi passaggi attenti, l’azienda produce il Trebbiano Doc della selezione “Antàres”, in cui il trebbiano, presente per il 90%, è tagliato da una piccola percentuale di bombino e malvasia. L’annata 2009 che abbia mo deg ust ato ha un bel colore gial-
Nel 1812 il borgomastro di Caldari autorizzava Emanuele Dragani alla vendita dei sui vini nel territorio comunale. Da allora la famiglia Dragani ha sempre continuato con successo l’attività vitivinicola arrivando, nel secondo dopoguerra, a commercializzare i suoi prodotti in tutta Italia, fondando le attuali Cantine Dragani che, attualmente, con 9 milioni di bottiglie prodotte ogni anno, sono il maggiore produttore e imbottigliatore privato della regione. Grande azienda che fa, oltretutto, vini di grande qualità. Ne è un ottimo esempio il Trebbiano d’Abruzzo Doc “Selva de’ Canonici” 2009, prodotto da uve provenienti da uno dei poderi storici della famiglia, ricordato nel nome commerciale. Il vino si presenta di un bel colore paglierino brillante, dai riflessi verdi, e regala al naso profumi piacevoli di frutta bianca, come la pesca, e frutta esotica, come la banana e l’ananas, seguiti da un finale gradevolmente mentolato. In bocca la morbidezza e la piacevole nota agrumata sul finale lo rendono un vino perfetto per accompagnare un intero pasto. ❦
Trebbiano d’Abruzzo Doc “Antàres” 2009 San Lorenzo Vini contrada Plavignano 2 64035 Castilenti (Te) tel. 0861.999325 www.sanlorenzovini.com 5,20 euro
Trebbiano d’Abruzzo Doc “Selva de’Canonici” 2009 Cantine Dragani Via Macinini 15 66026 Ortona (Ch) tel. 085.903331 www.cantinedragani.it 7,50 euro
pesca, cui si aggiungono, ancora, accattivanti sentori erbacei. In bocca è fresco, caratterizzato da una buona base minerale, con un finale persistente e piacevolmente amarognolo.
Naso speziato, palato fruttato
lo paglierino scarico dai riflessi brillanti. Al naso regala profumi gradevoli di spezie, accompagnati da leggere sensazioni vegetali e un accattivante finale balsamico. Al pa-
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Maison de Champagne www.champagne-devilmont.fr | distribuito da Vinicola Serena Via C. Bianchi, 1 Conegliano (TV) | www.vinicolaserena.com
vino ai raggi x
Lungo affinamento rapido consumo Un Nero d’Avola 2004 dell’azienda Milazzo, ottenuto da uve biologiche, mostra le sue doti di gran carattere e armonia accanto ai piatti più saporiti della cucina autunnale i piace incontrare e conoscere le persone che fanno il vino, quando questo è buono. Mi è però mancata ancora l’occasione e il piacere di incrociarmi e far due chiacchiere con Giuseppe Milazzo, produttore siciliano. Ho assaggiato, bevuto, disquisito diverse volte dei suoi vini ma lui in persona non l’ho ancora incontrato. Me lo hanno descritto come un ragazzo ultrasettantenne
M
pimpantissimo, che ha lavorato a lungo nelle acciaierie bresciane prima di andare a occuparsi delle vigne di famiglia a Campobello di Licata. Non gli garba l’aereo ma non fa nessuna fatica a mettersi al voltante della sua rombante auto e andare a presentare i suoi vini a Berlino o a Bruxelles o ovunque sia necessario. Guida per ore e ore, con sua moglie di fianco che ha il compito determinante di tenerlo sveglio. Il lungo soggiorno professionale nel bresciano gli ha fatto apprezzare i Franciacorta e forse è per questo che un po’ di anni fa si è messo in testa di fare spumanti metodo classico nel sud della Sicilia. Vini con le bollicine che sono in grado di confrontarsi con i migliori spumanti nordici. Mi dico- Le uve dell’azienda di Campobello di Licata sono coltivate con le tecniche biologiche da decine d’anni. Sicilia Igt Rosso “Maria Costanza” 2004 Milazzo Strada Statale 123 km 12,700 92023 Campobello di Licata (Ag) tel. 0922.878207 fax 0922.879796 20,40 euro
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vino ai raggi x
Professione Sommelier
Oltre ai vini tradizionali come il Nero d’Avola, dalle cantine di Milazzo escono anche eccellenti spumanti.
no che ne vende un sacco, e più in Francia che in Italia. Ma non è di questi vini brillanti e cremosi che voglio far cenno bensì di un rosso molto intenso derivante dal nero d’Avola, il Maria Costanza del 2004. Un vino dedicato a una gran donna della famiglia che faceva vino e lo vendeva bene già all’inizio del 1900.
Un rosso siciliano che si distingue Di Nero d’Avola ne ho trovati e provati di tutti… i colori. Alcuni che del vino avevano solo il nome in etichetta, altri – anche se molti di meno – che in effetti del vitigno conservavano tutte le caratteristiche. Il Nero d’Avola mi fa spesso l’effetto del Pinot Nero. O è molto buono o non vale una cicca. Il “Maria Costanza” è buonissimo. Vi confesso: per questioni logisticoprofessionali non partecipo a tutte le degustazioni che si fanno in redazione. Poco male, perché dei colleghi mi fido assolutamente, ma anche peccato, perché quando non ci sono, loro si bevono spesso dei vini davvero sfiziosi. Quando ho sfogliato le ultime schede di degustazione e ho visto il punteggio complessivo che avevano dato a quest’annata 2004 del Nero d’Avola di Milazzo, ho fatto un balzetto sulla sedia. Una cifra così alta la prendono di solito non più di una decina di vini in un anno. Un altro balzetto l’ho fatto quando nella cantina della redazione ho scovato ancora due bottiglie di questo vino. Viste e prese, come si dice, il loro lavoro di brave ambasciatrici della cantina Milazzo lo avevano già fatto. Il venerdì successivo le ho stappate per far compagnia a me e a due amici di passaggio, “attirati” nella mia cucina da uno stufato di manzo circondato da una polenta
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Un vino deciso e armonico che ben si abbina a carni e formaggi di gran carattere a grani ruvidi, come solo in certe parti della Valtellina la sanno fare. Vini di questo calibro sono in grado di starsene in cantina senza problemi per una dozzina d’anni, da me non durano una settimana. Il Maria Costanza rosso, così come gli altri vini dell’azienda Milazzo, è stato ottenuto da uve coltivate con le regole del biologico. Un settore, quest’ultimo, che l’imprenditore siciliano pratica da diversi anni, probabilmente è stato un pioniere del biologico in Sicilia. Il colibrì, che è raffigurato sulle sue bottiglie, frulla davvero nelle sue campagne, poste su una specie di altopiano a una ventina di chilometri dal mare, e questo è indice
di buona sanità della terra, dell’aria e delle piante. Una volte spremute le uve del nero d’Avola parte una macerazione-fermentazione di circa una settimana a temperatura ipercontrollata, parte in acciaio e parte in barrique. La strada nei due “contenitori” diversi continua per tutto l’anno, e anche oltre. Dopo l’unione delle due parti e un successivo periodo di ulteriore affinamento, finalmente si imbottiglia, ma il vino resta nel vetro un altro anno a dir poco. Si fanno assaggi periodici per vedere come stanno andando le cose e quando Giuseppe è convinto che il vino abbia tirato fuori tutte le sue caratteristiche migliori, mette in vendita. Non c’è insomma
Il lavoro del sommelier è quello di mettere un vino "ai raggi X", per scoprirne tutti i segreti e le caratteristiche. Ogni mese Giorgio Rinaldi, esperto di tecnica della degustazione, relatore dell'Ais (Associazione Italiana Sommelier) e Master in analisi sensoriale, ci racconta in dettaglio i suoi assaggi, le sue impressioni, i suoi giudizi di esperto.
un calendario rigido. È Maria Costanza a decidere quando è l’ora di debuttare sul mercato. Il vino è eccellente a partire dal primo sguardo, al quale si presenta con un colore rubino intenso attraversato da riflessi violacei che catturano l’occhio. Anche i profumi sono ben decisi a farsi apprezzare, regalando note piacevoli di ciliegie sotto spirito, di frutta rossa matura accompagnate da note tostate e affumicate lievi e piacevoli. In bocca il grado alcolico si fa subito sentire ma non copre il buon gusto rilasciato dalle note di frutta e di quelle tostate che ricordano un po’ le noccioline americane. Un vino di carattere ma al tempo stesso armonico, con toni leggeri di tostatura derivanti da un affinamento ben dosato. Dopo lo stufato invece del dessert ho messo a tavola uno spicchiotto di pecorino romano. Anche lui andato via in compagnia del Maria ❦ Costanza.
stasera mi bevo
Un protagonista in tavola Uve traminer coltivate in Trentino in bella posizione su dossi soleggiati affacciati sull’Adige e capaci di dare un bianco adatto ai piatti “difficili” iletti al vapore di pesce persico proveniente dal lago di Garda preceduto da un piatto di asparagi bianchi coltivati nelle serre scure d’Olanda (scure per evitare il processo naturale di fotosintesi che li renderebbe verdi), accompagnato da due uova all’occhio di bue nelle quali intingere le parti tenere e polpose dell’ortaggio. Un menù primaverile che ci è stato invece messo davanti da amici veneti in una serata di metà autunno, a vendemmia conclusa. Con la carne naturalmente delicata del persico staccato dall’amo da poche ore qualche idea sulla scelta del vino ce l’avevamo. Ma sul resto del menù, asparagi e uova, sicuramente i punti interrogativi hanno sfarfallato nell’aria. A tenerli a bada ha però su-
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Il bicchiere Un Gewürztraminer di ottima freschezza e di grandi doti aromatiche che si possono valorizzare utilizzando un bicchiere dalla pancia ampia e dall’imboccatura più stretta. Così le molte sensazioni floreali e fruttate e anche il lieve sentore speziato riescono a farsi ben “sentire” dal naso. Questo è importante perchè quando si recepiscono nitidamente i buoni profumi l’invito a bere il vino è immediato.
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bito provveduto il padrone di casa, che è vegetariano, coltiva un orto meraviglioso e sceglie il vino mai a casaccio o per sentito dire. Insomma, ci è sembrato doveroso affidarci a lui, anche per vedere a che punto era la sua preparazione in tema di abbinamenti. E bene abbiamo fatto, perché ha tirato fuori dalla cantina un vino giovane ma già di carattere (grazie anche al grado alcolico di 14,5 gradi), profumato e dal gusto pieno. Un bianco che ha avuto anche la non indifferente caratteristica di andare molto bene a nozze con tutto quel che c’era in tavola: Üpesce, ortaggi, uova. Il vino “salito” già fresco dalla cantina ma poi transitato in frigorifero per un paio d’ore (la temperatura si servizio ideale è quella intorno
Le forti escursioni termiche, mitigate dalle brezze che salgono dal Garda, donano aromaticità alle uve.
ai 12/13 gradi) è il GewÜrztraminer 2009 di Endrizzi, produttore trentino che ha cantina e vigne in località Masetto, poco oltre San Michele all’Adige, sulla invisibile linea di confine con l’Alto Adige. Da lì a Termeno (Bz), paese “bolzanino” noto per essere la patria del Traminer, ci sono poco più di 20 chilometri. Il vino viene fatto da appena un paio d’anni, dopo l’entrata in funzione di nuovi impianti, avviati cinque anni fa, di questo vitigno autoctono. "Avevamo già un vigneto da vecchia data" - ricorda Paolo Endrici, la cui famiglia conduce l’azienda Endrizzi dal 1885 - "ma era davvero poca roba. Ora abbiamo le uve di traminer in tre posti diversi, e tutti ben posizionati". Questi posti sono la collina di Pressano, appena sopra Lavis, Masetto, coi filari che arrivano a sfiorare la bella sede aziendale, e Kinderleit, un’area che ha una magnifica esposizione a sud protetto da nord da roccia dolomitica. Il Kinderleit è uno dei vigneti storici della regione, anzi, stando a quanto sosteneva Gino Veronelli, uno dei più antichi d’Italia. In pratica ci si coltiva ininterrottamente la vite da circa mille anni. A “collaudare” lì le vigne furono i monaci agostiniani ancor prima che prendessero possesso degli edifici che sarebbero poi diventati il convento-abbazia di San Michele all’Adige.
Le magie del terreno Le terre vitate della Endrizzi, oggi con l’Adige che scorre fuori dalla porta del grande Maso che è cantina e sede aziendale, si trovano proprio nel punto dove anticamente si incrociavano i ghiacciai che scendevano da due valli diverse, la Val d’Adige e la Val di Non. Ghiacciai che, ritirandosi, hanno lasciato in eredità una gran quantità di rocce formate da minerali diversi, che si sono adagiate, mescolate, in parte frantumate, su un fondo di porfido, quindi di origine vulcanica. Insomma la perfetta miscela per far crescere le viti al meglio. E il traminer di queste aree apprezza molto,
sia dove mette le radici, sia il sole in faccia che si ritrova per molte ore al giorno, sia avere le spalle protette da rocce e boschi che fanno da paravento dalle correnti fredde che scivolano giù dalle vallate alpine più interne. Insomma, in vitigno in casa Endrizzi è messo davvero bene e ripaga cure e attenzione con un vino eccellente. Cure in vigna e attenzione in cantina. Le uve di ognuno dei tre vigneti vengono inizialmente vinificate separatamente e con tre metodi diversi: in iper riduzione, con macerazione a freddo, con macerazione a caldo per due o tre ore, sempre in ambiente inerte, dove l’azoto prende il posto
Trentino Doc Gewürztraminer 2009
Endrizzi località Masetto 2 San Michele all’Adige (Tn) tel. 0461.650129 www.endrizzi.it
PREZZO 13 euro TEMPERATURA DI SERVIZIO 12°C VITIGNI Traminer
TERRITORIO E VIGNA Zone ricche di minerali vulcanici e rocce dolomitiche a Masetto, Maso Kinderleit e Pressano. COM'È IL VINO Paglierino dai bei riflessi dorati. Profumi netti di fiori e frutta, dalla pera alla pesca, con toni esotici e sensazioni speziate. In bocca fresco e morbido, con un finale persistente che ricorda la mandorla. A COSA SI ABBINA Crostacei, pesci di mare e di acqua dolce, foie gras, verdure e ortaggi cotti e conditi, uova, piatti saporiti e speziati.
dell’ossigeno. Nel dicembre/gennaio successivo alla vendemmia, secondo lo stato di macerazione e fermentazione, le varie partite di vino ottenuto vengono riunite in un unico prodotto, nel quale, mantenendo bassa la temperatura, l’originario acido malico non viene trasformato in acido lattico. Il vino, per dirla in gergo, “non fa la malolattica” e così conserva maggiori note di freschezza. Prima dell’imbottigliamento, fase in cui si adotta per la prima volta un tocco assai velato di anidride solforosa, il vino subisce una lieve filtratura, per eliminare quelle particelle chiamate “fecce nobili” rimaste magari in sospensione dopo il primo travaso.
Un campione di abbinamenti Nel bicchiere scorre via con bel colore giallo paglierino di media intensità e con luminosi riflessi dorati. I profumi sono accattivanti, evidenti, e ricordano la frutta gialla come la pesca, poi la pera e infine note floreali, di frutta esotica e di spezie leggere. In bocca alcolicità ma anche molta freschezza. Il tutto si traduce in un gusto allettante, morbido e persistente, con il palato accarezzato da note fruttate fresche seguite da una sensazione fine che ricorda la mandorla. Un vino eccellente, da solo, come aperitivo, però non certo leggerino, in compagnia di piatti crostacei e per il tipo di cucina a cui siamo stati piacevolmente “sottoposti”. A proposito di abbinamenti particolari, ci è arrivata successivamente notizia che questo vino è stato sperimentato - e l’incontro è stato strepitoso - anche con i piatti decisamente saporiti e articolati, sempre a base di verdure, della cucina indiana. Poi dicono che i bianchi trentini sono riservati! ❦ dicembre 2010 Il mio vino
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IL MIO
VINO
TALENTO ALLA SCOPERTA DELLO CHAMPAGNE* ITALIANO
IL TALENTO DEL MESE TALENTO BRUT VENTUN LUGLIO 2003 BELLENDA PAG. 46
A TUTTO PASTO OLTREPO’ PAVESE METODO CLASSICO DOCG PINOT NERO BRUT LA GENISIA 2007 TORREVILLA PAG. 49
ABC DEGUSTAZIONE POMPELMO PAG. 54
CONOSCERE IL TALENTO PAG. 57 *Il marchio Champagne è riservato in esclusiva ai vini prodotti in Francia nella zona di denominazione. L’uso del termine in connessione a vini italiani ha il solo scopo di fare riferimento alla qualità straordinaria dello Champagne che può essere solo di produzione francese.
il Talento del mese
Una data di ottimo augurio Dalle colline Trevigiane di Carpesica, terra nota per i suoi Prosecco, un Talento che si fa ricordare l 21 luglio del 1995 è nato il figlio di Luigi Cosmo, enologo e – insieme ai fratelli Domenico e Umberto – contitolare della cantina Bellenda. In sé la notizia, tanto felice quanto privata, avrebbe ben poco motivo di essere trattata su queste pagine. Se non fosse che la comprensibile contentezza ha dato al novello papà l’idea di celebrare l’evento con un vino particolare, diverso sia dai vini fermi sia dai Prosecco che l’azienda produceva da anni e che riscuotevano un
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Talento Brut Metodo Classico “Ventun Luglio” 2003 Bellenda Via Gaetano Giardino 90 31029 Vittorio Veneto (Tv) tel. 0438.920025 www.bellenda.it 25 euro
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crescente successo in Italia e all’estero. “Io non ne sapevo niente, l’ho scoperto per caso due anni dopo”, ci rivela Umberto Cosmo, che dell’azienda cura la parte commerciale. “Un giorno ho notato queste bottiglie accatastate in ceste in un angolo della cantina e ho chiesto a Luigi cosa fossero. ‘Niente...’, dice lui. E io: ‘Come niente!’ Così me ne sono sboccato una bottiglia e l’ho assaggiato”. Da quell’assaggio è partito un serrato pressing per convincere il fratello enologo
a continuare la produzione. Per il suo creatore, infatti, quel vino non avrebbe dovuto avere un seguito commerciale. Alla fine però i fratelli sono riusciti a convincerlo che era troppo buono per non inserirelo nella gamma dei prodotti dell’azienda. Così è nato il Talento che non poteva che chiamarsi “Ventun Luglio”. Il vino è un blanc de blancs da chardonnay in purezza. Bellenda controlla circa 100 ettari di vigneti, 35 dei quali sono da sempre di proprietà della famiglia.
Le uve provengono dai vigneti di famiglia sulle colline di Carpesica, dove il suolo ha una composizione particolare, con uno strato superficiale ricco di residui rocciosi lasciati dalla morena dell’antico ghiacciaio del Piave. Sotto questo strato superficiale il terreno è un misto di argilla e calcare, ideale per le viti. A questo si aggiunge il clima, caratterizzato da forti escursioni termiche. Qui in inverno fa freddo e in estate le temperature del giorno possono salire parecchio. Senza mai diventare afose però, complici le vicine montagne da cui scendono le brezze che mantengono limpida l’aria e abbassano le temperature durante la notte. Così le uve si mantengono sane e di notte le radici pompano a tutta forza per rimpiazzare l’acqua evaporata di giorno, a tutto vantaggio della concentrazione di sostanze aromatiche negli acini. In cantina, poi, gli aromi dell’uva sono ulteriormente arricchiti con una vinificazione molto accurata. Una parte del mosto è messa a
L'Azienda Umberto Casagrande Cosmo definisce Bellenda un’azienda “relativamente giovane”. Fondata nel 1986, giovane lo è certamente, se la paragoniamo a certe firme secolari della zona. Ma in realtà l’attività della cantina si innesta su una lunga tradizione familiare nella viticoltura. E il successo che hanno ottenuto i suoi vini in Italia
e in molti paesi del mondo la dice lunga sulla qualità dei prodotti. Nonostante che il grosso della produzione sia dedicata ai Prosecco, i fratelli Cosmo credono molto nel metodo classico e in particolare nel progetto Talento, tanto che l’azienda ha recentemente aderito all’Istituto Talento Italiano. Info: www.bellenda.it
Nato come riserva privata, era troppo buono per non continuare la produzione fermentare in barrique. Le quali, a loro volta, sono in parte nuove e in parte già usate. Mescolanza che ha lo scopo di dosare l’intensità degli aromi ceduti dal legno. Completa il procedimento di preparazione del vino base un affinamento di alcuni mesi sulle fecce fini. Dopo l’imbottigliamento e la presa di spuma, l’affinamento sui lieviti ha una durata compresa fra quattro e cinque anni prima di procedere alla sboccatura. Minimo il dosaggio, cioè l’aggiunta finale di sciroppo zuccherino. Il vino presenta infatti un valo-
re di zucchero residuo molto basso, inferiore ai quattro grammi per litro.
Ricchezza aromatica Come d’abitudine, la conoscenza dei dettagli tecnici relativi alla prodizione è venuta dopo che i nostri esperti avevano degustato questo Talento e ce lo avevano segnalato come particolarmente interessante. Versato nel bicchiere sviluppa una spuma non particolarmente abbondante ma fine e cremosa, così come fini sono le bollicine che salgono incolonnate
Luigi Cosmo, l’enologo di famiglia, esamina il deposito di lieviti in una bottiglia in affinamento.
dal fondo del bicchiere per dar vita al perlage. Il colore è un giallo dorato molto brillante e deciso. Così come deciso è il profumo, con un ricco bouquet nel quale si distinguono in primo piano fragranze di pesca e banana, intrecciate a una gradevole vena agrumata di mandarino. Il contributo delle barrique si manifesta con un avvolgente profumo di vaniglia, che rimane però sullo sfondo senza compromettere la freschezza delle note fruttate. In bocca è molto secco e corposo, con un ricco e persistente corredo aromatico che richiama i profumi già sentiti al naso, sia quelli di frutti a polpa gialla sia quelli, qui più marcati, di tostatura, nocciola e vaniglia riferibili ai lieviti e al legno. Insomma, un vino decisamente ricco e soddisfacente. Meno male che la produzione non è rimasta un evento unico. Non è fatto tutti gli anni, le annate in cui le uve non arrivano alla qualità richiesta vengono saltate. Alla 2003 attualmente in commercio seguirà comunque, la prossima primavera, la 2004 che attualmente sta maturando in cantina. Visti i precedenti, le premesse sono più che buone. ❦ dicembre 2010 Il mio vino
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a tutto pasto
ROSSO. DI PASSIONE.
VINITALY MEDAGLIA D’ARGENTO CONCORSO ENOLOGICO INTERNAZIONALE
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è attivo lo shop on-line sul sito www.minini.com
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a tutto pasto
A pranzo in Oltrepò, il Talento è di casa Il matrimonio perfettamente riuscito fra i piatti proposti da un bravo giovane chef e un unico vino dall’antipasto al secondo n una delle sue pagine più famose sull’Italia del vino, Mario Soldati lamentava che, mentre si trovava in Piemonte, in una trattoria gli venisse proposto un Chianti per accompagnare il suo pranzo. La protesta dello scrittore, per la verità più sconsolata che indignata, nasceva dal suo appassionato sostegno di quello
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che nelle attuali teorie degli accordi fra cibi e vini è codificato come abbinamento per tradizione. Si tratta – lo ricordiamo – di un criterio di abbinamento fondato sull’idea che i vini affermati in una determinata zona siano il risultato di una sorta di selezione naturale. E fin qui, siamo nel campo dell’ovvio: è scontato che carat-
teristiche ambientali come la composizione dei suoli, l’altitudine e il clima abbiano concorso a determinare quali siano i vitigni più piantati in una certa area vitivinicola. Però è anche vero che, da soli, clima e suolo non bastano per giustificare le scelte tradizionali. Negli ultimi anni molti produttori hanno dimostrato co-
me in certe regioni alcuni vitigni “stranieri” possano dare risultati addirittura migliori, almeno nella media, rispetto a quelli che si ottengono nelle loro aree d’origine. È il caso, per esempio, di varietà francesi come il carmenère o Il menù: calamari ripieni, tagliolini con zucca e ricci di mare, filetto di tonno in crosta di prezzemolata.
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a tutto pasto il syrah, che dalle nostre parti danno vini di una qualità media almeno pari, quando non addirittura superiore, a quella consentita dal clima assai diverso che trovano nella patria. Così è pacifico che tra i fattori che, di generazione in generazione, hanno concorso alla selezione dei vitigni – e anche degli stili di vinificazione – ci siano anche le infinite variabili introdotte dalla storia e dalla cultura. Tra queste, ha un suo peso anche la cucina tipica del luogo. Il fulcro teorico dell’abbinamento per tradizione è appunto l’ipotesi che tra i molti vitigni e vini climaticamente possibili in una certa regione, si siano affermati di preferenza quelli che meglio si accompagnano con la cucina tipica del luogo. Su queste pagine abbiamo recentemente avuto mo-
Scelto per voi Oltrepò Pavese Metodo Classico Docg Pinot Nero Brut “La Genisia” 2007 Torrevilla Via Emilia 4 27050 Torrazza Coste (Pv) tel. 0383.77003 fax 0383.77592 www.torrevilla.it 14 euro Prodotto interamente con uve pinot nero provenienti dai vigneti aziendali e vinificate in bianco, è un Talento affinato per 24 mesi sui lieviti. Si presenta nel bicchiere con un brillante colore giallo paglierino illuminato da riflessi dorati e percorso da un perlage fine e continuo. Nel profumo intenso si distinguono le tipiche note varietali di piccoli frutti rossi insieme a fragranze di lievito e a una sfumatura di miele. In bocca è fresco e morbido, con un lungo finale di frutti canditi.
L’antipasto I calamaretti ripieni di melanzane e pesce spada su conserva di pomodoro, Damiano Dorati usa melanzane tagliate a cubetti e fritte, insieme a pesce spada, anche questo tagliato a piccoli cubetti e saltato in padella. Una volta farcito, il piccolo calamaro è passato in una panatura di pane grattuggiato e pesto, condito con un filo d’olio extravergine d’oliva e cotto in forno a 200 °C per circa 8 minuti. Nel frattempo, i ciuffi dei calamari tenuti precedentemente da parte vengono
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passati in una panatura di Parmigiano Reggiano e fritti in abbondante olio caldo. Il tocco finale al gusto è dato dalla salsa di pomodoro stesa sul piatto prima di adagiarvi il calamaro con il relativo ciuffo fritto. Lo chef usa quella di pomodori ciliegino prodotta da Pianogrillo, un’azienda agricola biologica siciliana. La freschezza e il tocco di dolcezza che aggiunge completa il sapore del piatto e rende ancora più indovinato l’abbinamento con il Talento.
do di argomentare come sia quanto meno riduttivo attribuire a questo approccio una validità universale. Oggi abbiamo possibilità di scelta, tanto per i vini quanto per i cibi, di un’ampiezza del tutto inimmaginabile appena qualche decennio fa. Quindi sarebbe una costrizione vagamente fanatica sentirci obbligati a bere tè verde o sake quando mangiamo un sushi solo sulla base della considerazione che il vino non appartiene alla tradizione giapponese. Detto questo, però, ci sono casi in cui viene davvero spontaneo orientare le scelte verso vini del territorio. Il vecchio Soldati non aveva certo torto ad aspettarsi di poter bere un Gattinara pranzando proprio nel paese dal quale un vino tanto straordinario prende il nome. E così a noi è sembrato del tutto naturale scegliere vini dell’Oltrepò Pavese per i nostri abbinamenti a tutto pasto quando ci si è presentata l’opportunità di essere ospitati in un ottimo ristorante di Salice Terme.
Dalla nebbia al sole Salice Terme è uno di quegli angoli d’Italia che, se fossero in un altro paese, sarebbero famosissimi e celebrati un giorno sì e l’altro pure. Invece da noi, con l’abbondanza di bellezze naturali, artistiche e storiche che ci ritroviamo, finiscono invece per essere relegati nella vasta e magmatica categoria dei “centri minori”, che magari abbiamo sentito nominare ma non sapremmo dire esattamente né dove sono né cosa li renda particolari. Se non fosse che nei casi come Salice, c’è quel “Terme” nel nome a darci un robusto indizio. Sono proprio le terme a rendere speciale questo piccolo borgo di duemila abitanti scarsi, che non è nemmeno un comune autonomo ma una frazione
Il primo Con il palato ben stuzzicato dai calamari dell’antipasto, passiamo ai tagliolini con crema di zucca e ricci di mare, un primo che propone la continuità del gusto di mare, temperato dalla dolcezza di un ortaggio tipicamente invernale come la zucca, delicatamente cotta a vapore per salvaguardarne la freschezza del gusto e la vivacità del colore. I ricci di mare vengono semplicemente puliti e poi lasciati asciugare posati su un panno di carta da cucina. Quando tutti gli ingredienti sono pronti si cuociono
di Godiasco. Dal sottosuolo di questo angolo di Lombardia al confine con il Piemonte, dove la pianura Padana comincia a incresparsi per diventare Appennino, sgorgano acque ricche di zolfo in varie combinazioni con altri minerali. Così la località si è fatta conoscere nel tempo per gli effetti benefici e curativi di acque e fanghi. E oggi è una tipica cittadina termale, ricca di alberghi di ogni categoria e locali un po’ di ogni genere. Molto frequentata nella stagione estiva dalla prevedibile clientela di età non proprio verdissima, che da un po’ di tempo trova anche ulteriori occasioni di svago sportivo nel vicino campo da golf. Ma anche, meno prevedi-
al dente i tagliolini all’uovo fatti in casa, si scolano e si saltano in padella con un filo di olio extravergine di oliva, preferibilmente siciliano. Nel frattempo, con un normale schiacciapatate da purè si schiaccia la zucca direttamente nel piatto. Su questo letto di zucca si posano i tagliolini, ai quali vengono sovrapposti i ricci di mare. Infine si aggiusta il sale, si condisce con un altro filo di olio e si guarnisce il piatto a piacere, per esempio con fiori di prezzemolo e una spolverata di semi di papavero.
Solo al momento del dessert il Talento cede il passo a un vino diverso bilmente, particolarmente animata nei fine settimana per essere un centro di attrazione dei giovanissimi frequentatori delle numerose discoteche. Con tutto questo, arrivando qui in una mattina d’inverno fredda, con i colori ridotti a sfumature di grigio dalla nebbia e la via principale deserta, l’atmosfera non può che apparire un po’ malinconica. Per fortuna ci hanno pensato il giovanissimo chef
Damiano Dorati e sua moglie Maria Peña Olmeda a tirarci su il morale con i piatti e l’atmosfera del ristorante Ca’ Vegia. La “casa vecchia”, questa la traduzione del nome dialettale, è in realtà un locale nuovissimo. Non perché sia stato aperto da poco: al contrario, ha una lunga tradizione e lo si trova anche sulla guida Michelin, non solo segnalato ma anche premiato con una stella. Damiano e Maria però
lo gestiscono solo da pochi mesi. Con un occhio attento al mantenere la continuità della qualità che i vecchi clienti si aspettano, e magari qualche cosa di più, ma anche a rinnovare le proposte con freschezza e creatività. Attenzione alla continuità che per Damiano non è certo un problema, visto che aveva già lavorato qui fino al 2008 come braccio destro del precedente chef Ivan Musoni. Poi è andato sul lago Maggiore a lavorare con Matteo Vigotti al ristorante Novecento di Meina, altro “stellato”. Esperienza alla quale è seguito un trasferimento a Parigi per lavorare con Edoardo D’Alto da Chez Giorgio, pure lui detentore dell’ambita stella Michelin. Ed è qui che è stato cercato dalla nuova proprietà del Ca’ Vegia che lo ha chiamato, appena ventiseienne, a ricoprire il ruolo di chef. Con lui è tornata al locale dove, lavorando insieme. si erano conosciuti, la sua compagna di vita Maria. Di origine equadoriana, dove si è laureata in gastronomia, con all’attivo un master in cucina italiana e un corso da sommellier, Maria è la responsabile di sala che tutti vorrebbero trovare quando si siedono al tavolo di un ristorante. È un esempio di cortesia spontanea, e già questo non è mica poco. Ma, soprattutto, è una capace di raccontarti per filo e per segno come è fatto ogni piatto del menu, senza l’imbarazzato “vado a chiedere in cucina” che pur troppo, qua ndo chiediamo qualche delucidazione su una portata, capita spesso di sentirsi rispondere anche in ristoranti di alto livello. Insomma: arrivati dentro il ristorante, c’erano tutte le premesse perché della nebbia e del freddo che ci avevano accompagnato lungo la strada non rimanesse nemmeno il ricordo. dicembre 2010 Il mio vino
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a tutto pasto Un accordo tre volte riuscito Il seguito non ha certo tradito le aspettative. Come abbiamo accennato, la località aveva fatto venire spontaneo selezionare un Talento prodotto nell’Oltrepò. Anzi, proprio a pochissimi chilometri da qui. Il nome della cantina Torrevilla deriva infatti dalla fusione fra i nomi dei comuni confinanti di Torrazza Coste e Codevilla. Una fusione che rispecchia quella delle rispettive cooperative locali, riunite in un’unica azienda sin dal 1970. E, in una zona tanto importante per le bollicine italiane come l’Oltrepò Pavese, Codevilla in particolare è un posto che ha un rilievo del tutto speciale. Proprio qui dove era nato, infatti, nel 1870 l’ingegner Domenico Mazza impiantò una delle primissime aziende italiane dedite alla produzione di un ottimo che ai tempi era conosciuto come “champagne nazionale”, come lo chiamavano in quei tempi. Il Talento Oltrepò Pavese Docg Pinot Nero “La Genisia” 2007 di Torrevilla ha mostrato un perfetto accordo con i piatti proposti da Damiano che sono arrivati
Il ristorante Locale di lunga e consolidata notorietà, dall’estate del 2010 il Ca’ Vegia è passato nelle capaci mani di Damiano Dorati e di sua moglie Maria Peña Olmeda. Lui, chef, ha all’attivo un curriculum di tutto rispetto che comprende lunghe esperienze in ristoranti di alto livello Italia, Stati Uniti e Francia. Lei esperta di gastronomia e cucina italiana cura la sala. Oltre al normale servizio a mezzogiorno e il ristorante organizza cicli di interessanti serate con “incontri enogastronomici”. Ristorante Ca’ Vegia viale Divani, 27 Salice Terme Godiasco (Pv) tel. 0383.934088
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Il secondo Per il piatto forte, il nostro chef ci ha proposto un gustoso filetto di tonno in crosta di prezzemolata con caponatina di verdure. Piatto che, nonostante la lunghezza del nome, è contemporaneamente di grande soddisfazione e di realizzazione piuttosto semplice. La prezzemolata altro non è che una panatura preparata tritando prezzemolo, pane in cassetta, pinoli e aglio. Il filetto di tonno viene passato in questo composto e poi scottato in padella con
olio caldo, regolando la per rosolare i due lati lasciando l’interno morbido e rosa. A parte si prepara una caponata di verdure tagliando a dadini peperoni, melanzane, zucchine e cipolla rossa. I dadini devono poi essere saltati brevemente a fuoco vivo, evitando accuratamente di cuocerli troppo per mantenere la croccantezza che fa da contrappunto alla morbidezza del tonno. Infine si adagia il tutto sul piatto, si guarnisce e si completa con aceto balsamico di Modena.
in tavola uno dopo l’altro. Tutti pasti belli da vedere prima che buoni da gustare. A partire dall’antipasto di calamaretti ripieni di melanzane e pesce spada, per proseguire con un primo come i tagliolini con ricci di mare e una crema di zucca che dà al piatto una nota di colore davvero benvenuta. E poi l’elegante e gustoso filetto di tonno in crosta di prezzemolata con caponatina di verdure, piatto sul quale la nostra bottiglia di Talento è felicemente finita. Cosa che ci ha permesso di cedere senza troppi sensi di colpa alle insistenze di Damiano che ha voluto farci assaggiare uno dei suoi dessert. Che, naturalmente, abbiamo accompagnato con un vino dolce. Ma questa è un’altra storia. ❦
L’
Azienda Agricola Fontanavecchia sorge a Torrecuso, nel Sannio, in provincia di
Benevento, in un territorio particolarmente adatto per la coltivazione della vite. Qui i 12 ettari di vigneto godono di un clima favorevole in cui le estati fresche e ventilate si alternano a inverni asciutti. L’ottima esposizione collinare e i terreni fertili si uniscono alla grande passione che Libero Rillo e il padre Orazio, mettono nella conduzione dell’azienda. Dalla loro cantina escono solo prodotti di qualità in cui, i vitigni autoctoni della Campania, come falanghina e aglianico, danno vita a grandi vini capaci di raggiungere le soglie dell’eccellenza, collezionando consensi e successi da parte dei consumatori e sul mercato italiano ed estero. Oggi Fontanavecchia produce circa 150mila bottiglie ogni anno, tutte lavorate nel pieno rispetto delle tradizioni senza tralasciare le moderne dotazioni di cui la cantina si avvale. Un amore che lega da molto tempo la famiglia Rillo ai profumi della terra campana.
via Fontanavecchia - 82030 Torrecuso (Bn) tel. 0824.876275 - fax 0824.876275 info@fontanavecchia.info www.fontanavecchia.info dicembre 2010 Il mio vino
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ABC DELLA DEGUSTAZIONE
Raffinate sfumature di pompelmo Il profumo elegante e complesso del più grosso fra gli agrumi comunemente in commercio caratterizza molti Talento di qualità e qualcuno ci consigliasse un Talento - o un qualsiasi altro tipo di vino, peraltro - dicendoci che nel suo profumo possiamo sentire deliziose note di acqua stagnante, cavolo e aglio, con qualche sfumatura di alitosi, penseremmo che ci sta facendo uno scherzo. O magari che è impazzito. Ben diverso è quando, invece di un simile catalogo di orrori olfattivi, sentiamo parlare di una fragranza -
S
Secondo uno studio l’aroma di pompelmo produce sorprendenti effetti psicologici.
questa sì davvero deliziosa - di pompelmo. Eppure le sostanze responsabili di percezioni che all’apparenza sono così inconciliabilmente diverse sono più o meno le stesse. Si tratta delle molecole che i chimici chiamano mercaptani o tioli. Composti alla cui base c’è lo zolfo e che hanno una eccezionale capacità provocare stimoli potenti nei nostri recettori dell’olfatto. Tanto che è proprio un mercaptano l’additivo di sicurezza che
viene mescolato al gas domestico. Allo stato puro, infatti, il metano che alimenta le nostre caldaie e le nostre cucine è del tutto privo di odore, cosa che lo renderebbe oltremodo pericoloso, dato che non potremmo accorgerci di una perdita se non quando è troppo tardi. La buona quantità La famiglia dei mercaptani comprende un buon numero di molecole con piccole differenze nella loro composizione. Differenze che, naturalmente, influiscono anche sulla diversa qualità delle sensazioni olfattive che ciascuna produce. Nella maggior parte dei casi, però, il fattore più importante, quello che fa davvero la differenza fra una puzza insopportabile e una gradevole fragranza
è la concentrazione, cioè semplicemente la quantità delle molecole di mercaptano che si liberano da un prodotto per raggiungere le nostre narici. Per dire: lo stesso tipo di composto può produrre la fresca sfumatura di peperone verde che caratterizza molti vini rossi da uve cabernet sauvignon oppure l’odore delle patate marce - e chiunque abbia avuto la piccola sventura di sentirlo sa bene di che razza di lezzo disgustoso e penetrante stiamo parlando. Dipende solo dalla quantità: copiosa nei tuberi andati a male, ridottissima in un buon vino. Così come è piccolissima la quantità di mercaptani presente nella polpa e nella scorza del pompelmo e nei vini che ci ricordano il profumo di questo grosso agrume.
Profumo di giovinezza Profumo che, come ha n no re cente mente scoperto i ricercatori dello Smell and Taste I nst it ute di Chicago, ha una caratteristica davvero insolita: rende più g iova n i, a lmeno agli occhi delle persone
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ABC DELLA DEGUSTAZIONE
di sesso opposto. Un beneficio che però, sempre secondo gli scienziati americani, sembra riguardare solo le donne adulte. Le donne di varie età, da adolescenti a signore mature, che hanno partecipato allo studio si sono lasciate spruzzare sulla pelle essenze ricavate da frutta e verduria di varia natura: dalla prevedibile lavanda alla banana senza trascurare la menta e nemmeno qualcosa di poco prevedibile come il cavolfiore. I “giudici” maschi avevano il compito di valutare l’età delle donne dopo essersi avvicinati fino alla distanza in cui si comincia a percepire l’odore dell’altro. O, per dirla in con i termini tecnici, dopo essre entrati nella loro sfera olfattiva. Bene: con gran sorpresa di tutti è successo che, con una impressionante rego-
Spumante Brut Metodo Classico Riserva “Arturo Bersano” 2007 Bersano Piazza Dante 21 14049 Nizza Monferrato (At) tel. 39.0141.720211 fax 0141.701706 www.bersano.it 15,50 euro
Trento Doc Brut Riserva “Altemasi Graal” 2003 Cavit Via del Ponte 31 38123 Trento (Tn) tel. 39.0461.381711 fax 0461.912700 cavit@cavit.it www.cavit.it 36 euro
Dedicato al fondatore dell’azienda, è un Talento che nasce da un classico assemblaggio di vini base da uve chardonnay e pinot nero con un lungo affinamento sui lieviti. si presenta nel bicchiere con un brillante colore giallo paglierino particolarmente carico e illuminato da riflessi dorati. La spuma è abbondante e cremosa e il successivo perlage fitto e composto da bollicine di ottima finezza. Nel profumo intenso e armonico si distingue immediatamente l’elegante fragranza di pompelmo, intrecciata alle caratteristiche note di lievito che ricordano la crosta di pane e a sfumature fruttate di albicocca. In bocca è fresco, con un ricco e persistente finale nel quale torna a farsi sentire l’aroma di pompelmo.
Un Talento di straordinaria qualità che nasce da uve chardonnay per il 70 per cento e pinot nero per il rimanente 30 per cento, tutte provenienti da vigneti trentini. L’affinamento sui lieviti ha una durata minima di 48 mesi. Lunga maturazione che si manifesta nella cremosità della spuma e nella finezza del perlage che attraversa il vino di un brillante colore giallo dorato. Il profumo è intenso e complesso. Come è prevedibile, le avvolgenti note di nocciola e crosta di pane derivanti dall’affinamento sono bene in evidenza. Non tanto, però, da sovrastare il giovanile primo piano fruttato, nel quale emerge chiaramente l’eleganza del pompelmo. Che torna a manifestarsi con grande persistenza anche in bocca, arricchendo il gusto rotondo e fresco del vino.
larità, gli uomini hanno attribuito alle donne profomate di pompelmo una media di sei anni in meno rispetto all’età reale. Cosa che, al di là della loro piacevolezza, nessuna delle altre fragranze è riuscita a fare. Curiosamente, poi, l’effetto è risultato essere a senso unico: quanto l’esperimento è stato ripetuto a parti rovesciate, il pompelmo non ha minimamente influenzato la valutazione dell’età degli uomini-cavia da parte delle donne.
Acini e lieviti In attesa del lancio della prima linea di profumi e cosmetici per signora che sfrutti i risultati di questo studio, torniamo al vino. Vino in cui il “mercaptano della giovinezza” può avere origini diverse. Nei vini fermi è in genere un
profumo primario. Vale a dire che deriva più o meno direttamente dalle sostanze presenti negli acini dell’uva di partenza. Così lo possiamo trovare come caratteristica varietale in molti vini bianchi prodotti con vitigni come il sauvignon blanc o il müller thurgau. Nei vini con le bollicine, la sua origine è più complessa e incerta. Nel senso che può essere portato dalle uve chardonnay, le quali a volte lo manifestano anche nei bianchi fermi. Ma può anche essere uno dei risultati dell’autolisi dei lieviti. Cioè della serie di complesse reazioni chimiche che, nei Talento come negli Champagne, si svolgono all’interno della bottiglia durante i mesi o anni di affinamento in presenza dei lieviti prima della sboccatura. Oppure, come succede spesso, il
profumo di pompelmo che sentiamo nel bicchiere deriva dalla combinazione dei due fattori: comincia con le sostanze presenti nell’uva e poi è rinforzato e reso più avvolgente e armonico dai processi di “autodigestione” dei lieviti. In ogni caso, una sfumatura olfattiva di pompelmo è spesso uno degli indizi che fanno subito pensare a un ottimo Talento che abbia ripostato sui lieviti per un periodo piuttosto lungo. E la sua presenza è tanto più piacevole perché si tratta di un tratto che, una volta apprezzato con il naso, possiamo aspettarci di ritrovare anche in bocca. Realizzando così quella corrispondenza tra gusto e olfatto che è una delle firme dei vini di grande qualità. Come nel caso dei due Talento selezionati dai nostri esperti. ❦ dicembre 2010 Il mio vino
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conoscere il Talento
Che cosa è il Talento Chi può usare il marchio e a quali condizioni esclusa dall’uso della menzione. Sono poi compatibili anche tutte quelle denominazioni che, senza essere riservate agli spumanti, prevedono sia la tipologia sia i vitigni del Talento come, per esempio, la Doc Alto Adige.
L’indicazione Talento è un marchio di proprietà del ministero delle Politiche agricole. Iproduttori italiani possono usarla gratuitamente, senza autorizzazioni preventive. Basta che rispettino le condizioni previste nel decreto ministeriale del 13/5/2010, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24/5 in sostituzione del testo del 2004.
Tipologia Il decreto più recente ha introdotto anche un ulteriore limite di utilizzo dell’indicazione, che ora è riservata aii soli spumanti di tipologia brut, extra brut e nature. cioè quelli delle tipologie più secche, con un residuo zuccherino inferiore a 12 grammi per litro.
Vitigni Sono ammessi solo spumanti da chardonnay, pinot nero e pinot bianco. Ciascuna varietà può essere usata sia da sola sia insieme a una o entrambe le altre, nelle proporzioni decise dal produttore. Vigneti Le uve devono provenire da vigneti iscritti a una Doc. Questo non vuol dire che debba essere a denominazione anche il prodotto finito. La menzione Talento è infatti utilizzabile anche per prodotti che non rientrino in una denominazione di origine. Occorre comunque rispettare tutte le norme del relativo disciplinare.
Spumantizzazione I vini devono essere prodotti con il metodo classico. La seconda fermentazione, o “presa di spuma”, deve cioè avvenire direttamente nella bottiglia finale. Affinamento Il vino deve riposare sui suoi lieviti per almeno 15 mesi prima della sboccatura e tappatura finale.
Denominazioni Il nome Talento può stare in etichetta insieme a un’indicazionie Doc, se le norme del disciplinare non contraddicono quelle previste dal decreto. È il caso di denominazioni riservate ai metodo classico come Trento Doc, Oltrepò Pavese Metodo Classico Docg e Alta Langa Doc. Unica eccezione è la Franciacorta, che ha scelto di essere
Istituto Talento Italiano Allo scopo di promuovere l’uso dell’indicazione, nel 2009 un gruppo di aziende ha costituito l’Istituto Talento Italiano, libera associazione che ha lo scopo di promuovere l’uso del marchio. L’iscrizione non è comunque obbligatoria per poterlo riportare sull’etichetta. Per informa❦ zioni: www.talento.to
Una showroom per scoprire il Talento Ristoratori, enotecari e altri professionisti interessati ad approfondire la conoscenza degli spumanti Talento, compresi naturalmente i produttori, hanno a disposizione un punto di riferimento a Milano, la showroom permanente allestita presso la sala degustazioni nella sede de Il Mio Vino. Gli interessati che visitano la showroom possono degustare le etichette esposte con il supporto dei nostri degustatori. I nostri esperti sono inoltre a disposizione anche per tutti i chiarimenti relativi all’uso della menzione Talento. Il servizio è gratuito sia per le cantine che propongono i loro vini sia per i visitatori professionali. Unica condi-
zione richiesta è prenotare la visita con qualche giorno di anticipo per garantire la presenza degli esperti. Grazie alla collocazione in zona Lambrate, vicino alla metropolitana e alla Tangenziale Est, la showroom è facilmente raggiungibile in automobile e con mezzi pubblici, sia dal centro della città sia dall’aeroporto di Linate e dalla Stazione Centrale.
Dove e come Showroom Talento via Feltre 28/6, Milano MM2, fermata Udine Per informazioni e prenotazioni: Maddalena Baldini mbaldini@ilmiovino.it Tel. 02.27086227
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tesori nascosti
Consorzio di Tutela Vini di Valtellina Via Piazzi, 23 23100 Sondrio tel: 0342.200871 fax: 0342.358706 info@consorziovinivaltellina.com www.consorziovinivaltellina.com
Da secoli la Valtellina è terra di viti e di vino. Una terra amata dai grandi del passato, da Leonardo da Vinci a Carducci, che ne hanno esaltato i suoi vini e il suo irresistibile fascino. Il turista che sceglie questa valle viene avvolto in un’atmosfera di altri tempi, dove è ancora evidente la fatica che l’uomo ha compiuto e deve continuare a compiere per coltivare i terrazzamenti vitati del versante retico. Così come la vigna, impervia offre vini di qualità, così il valligiano, a prima vista duro in superficie, si rivela generoso e ospitale.
il vino
i terrazzamenti
le cantine
Nelle piccole porzioni di terra riportata tra le rocce maturano uve nebbiolo di qualità che danno due Docg: Sforzato di Valtellina e Valtellina Superiore con le sottozone Maroggia, Sassella, Grumello, Inferno e Valgella, la Doc Rosso di Valtellina e l’IGT Terrazze Retiche.
La coltivazione della vite avviene in appezzamenti terrazzati di ridotte dimensioni, sostenuti da muretti a secco che creano uno straordinario effetto paesaggistico. I muri di pietra che delimitano le terrazze sono di un’entità ciclopica, stimabile in oltre 2500 Km di sviluppo lineare.
Le case vinicole, su appuntamento, aprono le loro cantine per accogliere al meglio il visitatore e coccolarlo con il calore dei loro rossi di eccellenza. L’ospitalità dei produttori saprà coinvolgere i turisti in una conoscenza più consapevole dell’intera Denominazione d’Origine Valtellina.
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tesori nascosti
Un vitigno rispettato dal vino Il Refosco dal Peduncolo Rosso "Vigna Melonetto" 2007, prodotto in Veneto da Borgo Molino, rispecchia tutte le caratteristiche naturali dell’uva, coltivata con grande passione ietro e Paolo non sono ancora del tutto attrezzati per i miracoli, per ora, ma per i piccoli tesori sì. I due sono fratelli e di cognome fanno Nardin; il primo è impegnato a vendere i vini e il secondo a farli. La loro azienda, Borgo Molino, ha le spalle quadrate e solide, fondata nel 1922 nel cuore della Marca Trevigiana, là dove le colline d’origine marina di Conegliano e Valdobbiadene cominciano a prendere forma. Motore dell’azienda, collocata appena fuori l’abitato di Roncadelle e a due passi dal Piave, è Sergio Nardin - erede di
P
I vini prodotti con il refosco sono caratterizzati da profumi fruttati e da una buona struttura tannica.
Vittorio, il Fondatore - che ha saputo trasmettere ai due figli passioni e anche conoscenze. I “ragazzi” hanno studiato le rispettive materie di competenza ma hanno anche ampiamente attinto dalle esperienze familiari.
Un rosso da collezione Borgo Molino, tra quelli di proprietà e quelli di altri viticoltori ma gestiti dallo staff di campagna e di cantina dell’azienda trevigiana, ha a disposizione 40 ettari di filari, che danno vini di varie tipologie e gamma. Dai frizzanti agli spumanti compresi i Valdobbiadene Docg, dai bianchi e rossi Doc, comprese alcune Riserve. Dalla cantina escono in tutto circa un milione e 300mila bottiglie, che finiscono in molti mercati e tavole, anche d’oltre confine. In questo quantitativo non certo indifferente i nostri esperti hanno però scovato un vino che è prodotto, quando va bene, in non più di 4000 pezzi. Uno sfizio, o meglio, una tentazione, stando al giudizio finale dopo la degustazione. Protagonista è il Refosco dal Peduncolo Rosso Vigne Melonetto 2007, che si fregia della Doc Lison Pramaggiore. Un vino fresco, gustoso, di buon carattere. L’uva refosco, rintracciabile in Friuli già nel 1700 e chiamata dal peduncolo rosso per via del pedicello che collega gli acini al raspo
capace di colorarsi quando i grappoli sono maturi, viene raccolta nel vigneto Melonetto, che l’azienda ha acquistato nel 1995 a Loncon, borgata dalle parti di Annone Veneto, comune in provincia di Venezia che a sua volta fa parte dell’area Doc di Lison Pramaggiore, che comprende comuni veneziani, trevigiani e della friulana provincia di Pordenone. Il vigneto Melonetto è vasto 7 ettari, ha un fondo di argilla e calcare in cui tre elementi naturali fondamentali per la buona crescita delle piante, cioè l’azoto, il fosforo e il potassio, si mescolano in parti praticamente uguali. Due ettari di questo vigneto sono dedicati al vitigno refosco dal peduncolo rosso. Il quale, prima di dar vita a questo interessante vino apprezzato dai nostri esperti, viene lasciato in pianta dopo la maturazione ottimale per circa una settimana ancora. Questa “surmaturazione” fa in modo che dall’acino evapori un po’ di acqua e rimanga, di conseguenza, una maggiore concentrazione di zuccheri e sostanze aromatiche. Una settimana - con una Lison Pramaggiore Doc Refosco dal Peduncolo Rosso "Vigna Melonetto" 2007 Borgo Molino Via Fontane 3 31024 Ormelle (Tv) tel. 0422.851625 www.borgomolino.it 18 euro dicembre 2010 Il mio vino
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oscillazione di un giorno o due, secondo lo stato effettivo delle uve - è il tempo giusto, dopo il rischio si fa elevato, perché il pedicello rosso in breve tempo tende a seccarsi e il grappolo, che ha acini dalla buccia sottile, finirebbe per sgranarsi e cadere. Dunque ci vuole molta attenzione. La resa dell’uva sta sempre al di sotto degli 80 quintali per ettaro e il vino, una volta separato dalle sue bucce e dai suoi vinaccioli, trascorre circa 18 mesi parte in botte e parte in barrique usate nel turno precedente da un altro vino rosso dell’azienda. Le barrique non devono, insomma, coprire aromi
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Le uve rimangono sulla vite una settimana in più oltre alla maturazione ottimale e sapori fruttati originari dell’uva. Dopo l’assemblaggio delle parti e una sosta in bottiglia di circa 5 mesi, il vino va finalmente alla conquista dei palati fini.
Fresco e intenso Nel bicchiere questo eccellente Refosco si presenta con un colore rubino profondo ben dotato di sfumature porpora. I profumi salgono
al naso in un bel crescendo: prima note erbacee fresche e sentori di pepe nero; a seguire aromi precisi ma delicati di peperone verde e di spezie leggere, dovuti anche ai dosaggi equilibrati dei “legni” nei quali il vino è passato. In bocca spicca una piacevole nota acida che apporta freschezza al vino e avvalora il gusto morbido e al tempo stesso intenso,
Le ricche sostanze che compongono i terreni vitati dell'azienda regalano ai vini una grande personalità.
dal finale che richiama al palato toni vegetali. Una bella collaborazione tra un vitigno coltivato con molta competenza e cantinieri dotati di molto scrupolo. Uno dei nostri esperti a fine degustazione ha portato a casa due bottiglie di questo vino non utilizzate per la degustazione nella sala attrezzata della nostra redazione. Due giorni dopo ci ha mandato un messaggino molto chiaro: “superlativo coi salumi e il baccalà alla vicentina”. Abbiamo preso nota, con un po’ di invidia. ❦
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grappe e distillati: Bonollo
entilezza Ga piccoli orsi S U
no per tutti, tutti per uno. Il nobile motto inventato da Dumas per i suoi moschettieri ben si addice anche al quartetto di battaglieri protagonisti delle distillerie Bonollo: Luigi e Giorgio, cugini, il primo responsabile degli approvvigionamenti e della logistica e il secondo della distilleria, Filippo ed Elvio, fratelli tra loro, il primo responsabile della parte commerciale e il secondo del marketing. Tutti nella squadra della quarta generazione in campo, in un’azienda fondata ufficialmente nel 1908, anno in cui Giuseppe Bonollo iniziò a distillare con alambicchi a vapore considerati subito all’avanguardia, perchè capaci di dare una grappa più “indulgente”, rispetto a quella decisamente rustica di quel tempo. L’idea di far distillati sempre più gentili ma che al tempo stesso
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La linea Of, dell’azienda veneta Bonollo, rappresenta quanto di meglio si può produrre in fatto di distillati. Equilibrio, morbidezza e aromi in evidenza rispetto alle grappe della tradizione
non snaturassero le caratteristiche sostanziali e aromatiche delle diverse tipologie di vinacce fresche utilizzate, è sempre stato un obiettivo dell’azienda padovana. Oggi, sorseggiando per esempio la Grappa Of di Amarone, affinata in barrique un anno per poi passare altri due anni in botti grandi, dai toni lievemente speziati che bene si amalgamano con le caratteristiche aromatiche delle uve, di grande morbidezza ed equilibrio, sembra di essere lontani migliaia di anni luce
da certe grappe “alpine” seppur di marca, che ancora oggi sono in distribuzione. Anche se il suo prezzo non è certo da bancone, la competizione con i migliori cognac francesi o i whisky anglosassoni di lungo invecchiamento è decisamente aperta.
Le vinacce sono un ricco patrimonio Dicevamo dei giovani in campo, quelli che producono e al tempo stesso guardano avanti, varano strategie, ampliano mercati, studiano,
concretizzano idee. Ma non va certo dimenticato il quartetto (anche loro) di Bonollo che li precede: Giuseppe, oggi settantottenne presidente del gruppo, con i fratelli Bruno, Dario e Antonio, anche loro con un ruolo importante in azienda. Perché fare grappa come si deve è un’arte che si tramanda e non si inventa. Perché le tecnologie e i progetti contano ma valgono davvero se a monte ci sono passione, conoscenza ed esperienza. Sintetizza Elvio Bonollo: “L’alambicco più moderno non funziona se accanto non c’è il mastro distillatore”. Conoscere alla perfezione le vinacce ed essere abili artigiani è insomma determinante anche in una azienda come questa che sforna ogni anno 4 milioni e mezzo di bottiglie di distillati. La vinacce, un sottoprodotto della vinificazione, quel
struire un solido formicaio. Ritirano le vinacce in tutto il nord Italia, ma anche in alcune aree del Centro, aggiungendoci anche qualche puntata nel sud, per prendere quelle del Nero d’Avola e del Primitivo, per esempio. Naturalmente non tutte le vinacce fresche possono poi essere distillate immediatamente, contemporaneamente. Essendo materiale “delicato”, per la facile deperibilità, le vinacce una volta arrivate in sede in tempi record vengono inserite in particolari tunnel dall’aspetto tentacolare nei quali vengono riportate a condizioni ambientali simili a quelle in cui si trovavano prima di essere separate dal mosto. Questo succede grazie a un trattamento, studiato con i ricercatori universitari di Padova e Udine, che impediscono lo sviluppo dei batteri, quelli che alterano i caratteri aromatici, e consentono ai lieviti di portare a termine la fermentazione alcolica naturale. Le vinacce, naturalmente, vengono dirottate e distribuite nei tunnel secondo le loro caratteristiche, le uve e le zone di provenienza, in modo Moderne attrezzature e competenze tecniche del personale sono essenziali per prodotti di alta qualità.
che resta dopo aver separato il vino dalle bucce e dai vinaccioli, che però, se provenienti da uve ben trattate in campagna, hanno ancora molte cose da dare quando passano tra gli strumenti di un mastro distillatore. Molti dicono, erroneamente che le vinacce sono scarti. Sbagliano. Se giungono fresche in distilleria racchiudono un mondo di aromi che si può trasformare in una gran grappa. Bonollo usa solo vinacce fresche, praticamente ancora grondanti. Quando è periodo di vendemmia i grandi camion dell’azienda vanno avanti e indietro, a ritirarle nelle aziende vinicole e poi a scaricarle nei magazzini veneti, con il ritmo frenetico di formiche impegnate a co-
da essere poi facilmente individuate e destinate a dare prodotti specifici, come le grappe da singoli vitigni. Nella tempistica relativa alla distillazione viene data la priorità alle grappe che si caratterizzano per un maggior carico aromatico e si prosegue via via con le altre, fino ai blend. In maggio, comunque è tutto finito. Giusto il tempo di fare manutenzione accurata agli impianti. Perchè tre mesi dopo, con le prime vendemmie di fine agosto, si ricomincia. In una distilleria come Bonollo, oltretutto non si pensa solo alla distillazione ma anche al riutilizzo dei prodotti di lavorazione, che sono tanti. I vinaccioli, per esempio sono dati a chi produce olio di vinacciolo, eccellente per condire gli alimenti e dal grande potere antiossidante. Le bucce, esauste dopo la distillazione, vengono fatte seccare, polverizzate e riutilizzate come combustibile per creare il vapore necessario alla distillazione senza impiegare combustibili fossili dall’elevato potenziale inquinante. Le ceneri contenute nei vapori di combustione
vengono trattenute dall’uscita nell’ambiente grazie ad un sofisticato sistema di lavaggio che consente di recuperarle quasi completamente e di poterle rendere disponibili come utile componente nella produzione di fertilizzanti. I residui liquidi della distillazione entrano in “digestori anaerobici” (macchine in cui i batteri lavorano e mangiano in assenza di ossigeno) che consentono di abbattere sino al 99% il carico organico e di ottenere, contemporaneamente, biogas. Quest’ultimo viene trasformato in energia elettrica in quantità sufficiente a coprire più dell’80% del fabbisogno energetico della distilleria. Insomma, non si inquina mai e non si spreca proprio niente.
Anche il mercato è più raffinato Torniamo alle qualità delle grappe, decisamente “pertinenti” ai cambiamenti del mercato e del gusto. “Si beve meno, per via della spesa più contenuta, delle nuove regole del codice della strada e del buonsenso. In compenso si vuol bere meglio”, dice Elvio Bonollo, “pertanto la partita oggi si può giocare solo sul piano qualitativo. La sgnapa del montanaro, quella che dava una sensazione calorica quasi bruciante ed un gran peso sullo stomaco, è roba passata. Così come la grappa morbida o secca, di quelli che si consideravano più evoluti e che erano soliti chiederla al ristoratore per chiudere il pasto e poi mettersi in viaggio. Oggi la grappa va assaggiata in piccoli sorsi, in bicchieri grandi tipo baloon, da soli o in buona compagnia e senza l’assillo del tempo. Da bere dopo cena ma anche lontano dal pasto, come si fa, per esempio, con un gran cognac, consumato in poltrona, con un libro davanti, una musica nell’aria o una buona conversazione in atto. Buttar giù di corsa un grappino e poi via… non è proprio il caso”. A rendere adatta la grappa Bonollo - quella della Linea Of in particolare - per le dicembre 2010 Il mio vino
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grappe e distillati Of Bonollo Bonollo Grappa Of Amarone Barrique Tonalità calda e profumo intenso. Gusto ricco e morbido.
Grappa Amarone Of Bonollo Barrique "Centennial Reserve" Aromi ricchi ed eleganti. Sentori speziati.
Bonollo Brandy Of Stravecchio Barrique Sensazioni fruttate e aromi di vaniglia. Complessità aromatica.
Dove e Come Le Distillerie Bonollo si trovano a Mestrino (Pd), a pochi chilometri dai Colli Euganei, vicino alla Strada Statale 11 che unisce Padova a Vicenza. Per chi proviene dall'Autostrada A4 (Milano-Venezia) bisogna uscire a Grisignano di Zocco, vicino a Vicenza e proseguire in direzione di Padova per circa 6 km. Per avere informazioni: www.bonollo.it Tel. 049.9000023
occasioni che davvero contano o a renderla piacevole pure in una serata da meditazione solitaria, contribuisce anche la confezione, in bottiglie dalle linee piatte e ammorbidite, con le “spalle” ben arrotondate. Eleganza, come si conviene, evidente ma non ostentata. Naturalmente quel che poi conta è il… contenuto, in cui si avvertono tutte le caratteristiche delle uve, specie quelle aromatiche naturali, capaci di caratterizzare il prodotto. Mentre l’armonia, il gusto rotondo, morbido e inteso al tempo stesso sono un po’ prerogativa di molti distillati firmati Bonollo, il complesso aromatico si distingue in base alle vinacce di provenienza. Per fare un esempio, è decisamente ricca di aromi di frutta rossa matura e spezie la grappa di Amarone, è di aromaticità spiccata, ma equilibrata quella di Moscato, e delicatamente aromatica è quella di Prosecco. Tre tonalità di profumi, così come lo è per le uve di origine. Altre doti delle grappe Of sono la pulizia, la finezza, la franchezza. Ottenute grazie a una doppia distillazione, secondo un metodo esclusivo dell’azienda veneta. Nella prima distillazione si separano i componenti contenuti Le vinacce, non appena arrivano in distilleria, vengono messe in tunnel particolari per impedire lo sviluppo di batteri.
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Le Distillerie Bonollo lavorano da anni nel totale rispetto dell'ambiente nella testa e nella coda, le parti poco nobili, e si estrae il cuore del prodotto, ovvero la parte migliore della grappa. Nella seconda distillazione si separano e si eliminano componenti di modesto pregio organolettico per dare ulteriore eleganza al distillato e al tempo stesso per permettere ai composti volatili di maggior pregio organolettico di raggiungere il massimo della loro espressione. Solo così il prodotto può poi sve-
lare al bicchiere e ai nostri sensi tutto il suo carattere e la sua eleganza. Gli alambicchi ben allineati rappresentano le varie tipologie produttive: col metodo discontinuo, continuo o a bagnomaria. Sarà il mastro distillatore a decidere quale usare in base alla sua conoscenza delle vinacce, alla sua esperienza, al prodotto che intende ottenere. A dargli manforte anche sistemi computerizzati che permettono di tener d’oc-
chio facilmente tutte le fasi di lavorazione, dall’analisi delle vinacce prima di entrare nell’alambicco alla chiusura delle bottiglie. Il tutto serve per evitare i difetti e valorizzare i pregi: pregi che poi il consumatore impara subito a individuare e ad apprezzare, “passato l’iniziale momento di autentica sorpresa, se non di perplessità”, aggiunge sorridendo Elvio Bonollo. Poi ci spiega: “parecchia gente è ancora mentalmente legata all’esperienza pesante di certe grappe che derivano da una tradizione d’altri tempi ed in via di lenta estinzione. Quando assaggia le nostre Of rimane inizialmente perplessa, non riesce a catalogare il prodotto secondo gli standard a cui è abituata, dice alla fine: caspita non me l’aspettavo. La cosa curiosa è che questo avviene più al nord che al sud. Ma c’è una logica: al sud non essendoci grande tradizione grappaiola, i consumatori non hanno legami con prodotti d’altri tempi. Quindi sono più aperti e disponibili verso grappe d’autore che abbiano personalità ricche, vivaci, gentili e diverse le une dalle altre. Fare grappe così non è certo facile, è molto più semplice ottenere prodotti neutri, omogenei, con qualche buon aroma iniziale che però è coperto in fretta dal calore alcolico”. L’eleganza dunque può vincere sui muscoli, anche nel bicchiere del dopo cena. Ma ci vuole sempre il “cuore”, anche quello del distillatore. ❦
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Cantine Longobardi - Via Palmentiello, 6 - 80057 Sant’Antonio Abate (NA) Tel. - Fax 081 3906443 - info@cantinelongobardi.com - www.cantinelongobardi.com dicembre 2010 Il mio vino
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vini da non perdere perdere: Barbera
uova ita N V alla Barbera È
forse il caso di fare un po’ d’ordine. Questo, in estrema sintesi, è l’unica vera deduzione a cui si può arrivare dopo aver fatto un giro tra produttori, esperti e appassionati della Barbera. C’è un eccesso di produzione, una omologazione del prodotto, un mercato ancora diffi-
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Il mio vino dicembre 2010
Abbiamo selezionato una dozzina di etichette del vino più popolare del Piemonte. In tempi recenti ha conosciuto momenti incerti, ma ha tutte le qualità per riprendere il ruolo di primo attore
cile a riassorbire il vino, e una confusione di chi lo propone e di chi lo compra e lo beve. C’è n’è a sufficienza per arrendersi definitivamente e la scritta “vendesi” in alcune aziende che producono prevalentemente questo vino sono il chiaro segno che qualcuno lo ha già fatto. Oppure, al
La barbera è uno dei vitigni più diffusi del Piemonte, ricopre buona parte degli ettari dell’intera regione.
contrario, è l’ora giusta per rimboccarsi le maniche, ancora una volta, a ripartire. Sicuramente con una migliore organizzazione di mezzi e di intenti. Del resto i contadini-produttori piemontesi sono ancora gente tosta, un tempo proprio coloro che facevano questo vino rosso erano chiamati
“i domatori della barbera”. Una definizione che di per sé racchiude fatica, rischio ma anche tenacia.
Il parere dell’esperto Sul tema ne discutiamo un po’ con Giuseppe Giordano, attivo presidente dell’associazione Barbera
& Barbere (il vitigno & i tanti vini che ne derivano), che ha sede ad Asti e che da un decennio si occupa attivamente, con una fitta lista di iniziative, di promuovere il vino, le sue tipicità, i territori e soprattutto il bere consapevole. Lo abbiamo contattato perché in materia è tre volte preparato.
Ha grande competenza e passione per questo vino della tradizione piemontese, conosce alla perfezione i diversi territori di competenza della Barbera, svolge una professione che lo tiene perennemente in contatto col settore agricolo. Per di più lo avevamo già avuto come guida durante un nostro “tour barberesco” tra Monferrato, Langhe e Roero nella primavera di cinque anni fa, quando la situazione generale era decisamente più rosea, anzi, quasi esaltante. Perché la Barbera, dopo molti anni di piccolo cabotaggio (anche se c’erano nomi che avevano già saputo affermarsi) saliva finalmente sul podio dei vini piemontesi più apprezzati. E non solo in Italia. “La contadina che divenne nobile”, era il titolo di quel nostro articolo. Vale la pena riprendere anche un pezzetto dell’intervento che fece Giordano: “Abbiamo un potenziale di circa 60 milioni di bottiglie di Barbera. Un quantitativo così elevato rappresenta un’opportunità per questo vino, se i produttori sapranno posizionarlo nelle fasce di mercato giuste, tutte molto interessanti. Di Barbera se ne produce ancora anche sfusa, di buona qualità, per il consumo di tutti i giorni, se ne imbottiglia la gran parte per una fascia media di consumatori piuttosto ampia e a un rapporto qualità-prezzo ottimale. Se ne fa anche nella versione più strutturata e corposa, per quelli che con il vino vogliono confrontarsi ad alto livello. Qui i prezzi salgono, a volte approfittano un po’ troppo del mito che nel frattempo i produttori storici si sono costruiti. Il che può anche andar bene, l’importante è che i produttori non si facciano prendere la mano, vendendo a cifre alte e pensando solo dicembre 2010 Il mio vino
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vini da non perdere a un blasone o a un classifica su una guida, piuttosto che alla effettiva qualità del loro prodotto in rapporto, ovviamente, al prezzo. Insomma di Barbera ce n’è davvero per tutti i gusti, l’importante è che il successo non dia alla testa”. E oggi? Giordano sorride
e sospira. “Indubbiamente, per una articolata serie di motivi, il mercato del vino è cambiato alla velocità di un flash e molti non se ne sono resi conto, o lo hanno fatto troppo tardi, quasi con stupore: ma come è possibile, fino all’altro ieri andavamo così bene! Ora
non possiamo star certo qui a esaminare caso per caso ma in linea generale possiamo dire che l’aver vissuto un periodo aureo, in cui il vino - e vale anche per Barolo, Barbaresco e per altri soggetti importanti del resto d’Italia – sembrava quasi si vendesse da
solo. Guide, riviste, critici, nuovi lidi esotici su cui approdare, turismo locale, iniziative apparentemente brillanti hanno fatto da amplificatore. Si è vissuti La Barbera è un vino di origine contadina che, durante gli anni, ha raccolto molti consensi.
Scelti per voi Barbera d’Alba Doc “Vinum Vita Est” 2009 Terre del Barolo Via Alba Barolo 5 12060 Castiglione Falletto (Cn) tel. 0173.262053 fax 0173.262749 www.terredelbarolo.com 7 euro
Barbera d’Alba Doc 2009 Adriano Marco e Vittorio Frazione san Rocco Seno d’Elvio 13/a 12051 Alba (Cn) tel. 0173.362294 fax 0173.590150 www.adrianovini.it 7,40 euro
Barbera d’Alba Doc 2008 Antica Cascina dei Conti di Roero via Val Rubiagno 2 12040 Vezza d’Alba (Cn) tel. 0173.65459 fax 0173.65459 www.oliveropietro.it 8 euro
Barbera d’Alba Doc Superiore 2007 Veglio via Bertinetti 6 12055 Diano d’Alba (Cn) tel. 0173.231766 fax0173.230970 www.vegliomichelinoefiglio.com 8,10 euro
Colore rosso rubino con riflessi viola. I profumi richiamano le amarene, note floreali e di liquirizia. In bocca è molto fresco, merito dell’acidità. Buona la struttura. Sul finale torna una nota di frutta.
Rosso rubino intenso con riflessi brillanti. Dal bicchiere salgono sentori di prugne, cacao e viole. In bocca ha una buona acidità legata a una piacevole astringenza finale. Un vino persistente e fruttato.
Colore rosso rubino con venature porpora. Sentori decisi di amarene, vegetale fresco e liquirizia. In bocca ha un buon tannino e una discreta acidità. Ottimo il retrogusto finale di frutta rossa matura.
Colore rosso rubino con riflessi viola. Ossigenandosi escono note di liquirizia, amarene e prugne. Lievi note di spezie sul finale. In bocca ha un buon tannino. Ritornano le note di frutta già percepite al naso.
Barbera d’Alba Doc “Sanguigna” 2009 Bersano Piazza Dante 21 14049 Nizza Monferrato (At) tel. 0141.720211 fax 0141.701706 www.bersano.it 10,50 euro
Barbera d’Alba Doc “Tùfo blu” 2007 Col dei Venti Via La Serra 38 14049 Vaglio Serra (At) tel. 0141.793071 fax 0141.793071 ornella.cordara@alice.it 12 euro
Barbera d’Alba Doc “Santo Stefano” 2008 Castello di Neive Via Castelborgo 1 12052 Neive (Cn) tel. 0173.67171 fax0173.677515 www.castellodineive.it 14 euro
Barbera d’Alba Doc “Colbertina” 2007 Tenuta L’Illuminata La Morra Loc. Sant’Anna 30 12064 La Morra (Cn) tel. 030.2279601 www.lilluminata.it 15 euro
Colore rubino intenso con venature viola. Profumi ricchi ricordano le viole, la frutta rossa e le spezie come i chiodi di garofano. In bocca è morbido e di buona acidità. Sul finale ritornano le note floreali.
Rubino molto intenso con riflessi porpora. Profumi avvolgenti di frutti di bosco e fiori si sprigionano dal bicchiere. In bocca ha una buona acidità e un lungo finale.
Rosso rubino intenso con riflessi brillanti. Al naso si sentono profumi di cannella, di viola e di amarene. In bocca ha buona acidità e un buon tannino. Persistente con un finale speziato.
Colore rubino con riflessi granata. Sentori di frutti e di liquirizia uniti a note balsamiche. In bocca l’alcol è ben bilanciato dalla discreta acidità. Ricco il retrogusto di amarena e di more.
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Il mio vino dicembre 2010
Barbera d’Alba Doc “Sovrana” 2008 Batasiolo Fraz. Annunziata 87 12064 La Morra (Cn) tel. 0173.50130 fax0173.509258 www.batasiolo.com 16 euro
Barbera d’Alba Doc “Dina” 2009 Negro Loc. San’Anna 1 12040 Monteu Roero (Cn) tel. 0173.90252 fax0173.90712 www.negroangelo.it 20 euro
Colore rosso violaceo con riflessi porpora. I profumi avvolgenti ricordano il cacao, la frutta rossa matura e il cuoio. In bocca ha un discreto tannino e una buona nota fresca. Lungo il finale.
Rosso rubino molto intenso. Dal bicchiere escono note accattivanti di amarene, more e liquirizia. In bocca ha una intensa acidità e una buona nota tannica. Un vino persistente.
Il mercato della Barbera sta registrando alcuni segnali positivi di ripresa un periodo, seppur breve, di vacche grasse e lì molta gente ha tirato i remi in barca, non si è attrezzata, organizzata, non ha fatto gruppo o non ha reinvestito oculatamente quel che aveva guadagnato. È successo un po’ quel avevo temuto: molti si sono fatti prendere la mano. Il risultato è stato di recente sulle cronache dei giornali: sull’onda dei successi si è prodotto troppo e si è venduto poco. Ci sono state le dovute eccezioni, neanche poche, per fortuna, ma riguardano
produttori che, guarda un po’, nel frattempo avevano studiato i mercati, avevano ristrutturato la rete commerciale, avevano attivato la comunicazione, avevano ridotto ma anche riqualificato la produzione. Insomma, vanno avanti, e anche bene, quelli che non hanno dormito gli allori”. Tesi, questa di Giordano, condivisa da tutti i produttori che abbiamo avuto modo di sentire, gente che nel 2010 ha venduto addirittura più Barbera dell’anno precedente, ma che è sta- dicembre 2010 Il mio vino
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vini da non perdere
L’uva più popolare La barbera è il vitigno più diffuso in Piemonte, e copre circa il 50% dell’intera superficie viticola. È anche un vitigno diffuso in altre regioni tanto che ce ne sono vigneti in un’ottantina di province italiane. Le tipologie più conosciute del vino sono la Barbera d’Asti, ricca di aromi e morbida sul palato, la Barbera d’Alba, considerata di maggiore eleganza e la Barbera del Monferrato, più fresca e di grande bevibilità. Le differenze poi cambiano da “bricco” a “bricco”, da valle a valle, secondo la tipologia di terreno, le altezze e le esposizioni.
Scelti per voi Barbera del Monferrato Superiore Docg “Tenuta Montebello Rocca Grimalda” 2008 Seiterre Via Monte 37 Loc. Salionze 37067 Valeggio sul Mincio (Vr) tel. 045.7945498 www.seiterre.com 12,60 euro
Barbera del Monferrato Doc “Albarola” 2008 Tacchino Luigi Via Martiri della Benedicta 26 15060 Castelletto d’Orba (Al) tel. 0143.830115 fax 0143.830040 www.luigitacchino.it 19 euro
Colore rubino con riflessi porpora vivaci. I profumi ricordano le ciliegie, le viole e piccoli frutti di bosco. Buona la struttura complessiva con un retrogusto speziato.
Rubino molto intenso con sfumature porpora. Ricco il bouquet dei profumi: viole, liquirizia e spezie. In bocca ha una buona acidità e un buon tannino. Finale floreale.
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Il mio vino dicembre 2010
La produzione della Barbera è una delle principali fonti di reddito dell’intero Piemonte.
ta, appunto, con gli occhi spalancati anche di notte sul mercato quando le cose andavano bene. Parlavamo di confusione. Il 45% della produzione piemontese finisce nelle cantine di grandi cooperative, alcune delle quali ritirano il vino a prezzi assolutamente irrisori, per niente soddisfacenti per chi ha venduto, o meglio, per chi è stato costretto a vendere. Vino che poi viene rimmesso sul mercato facendo concorrenza, a volte anche clamorosa, ai produttori privati. Non è affatto difficile trovare in commercio una Barbera Superiore di una cooperativa che costa meno della metà di una Barbera base di un piccolo produttore. Il gioco al ribasso, i balzi avanti e indietro dei prezzi, le offerte speciali, valgono anche per altre tipologie di aziende che si trovano nelle tre aree vocate del Barbera: Asti, Alba e Monferrato. Poi ci sono le sottozone, la Doc Piemonte… ognuna con uno spirito campanilistico che ha valore quando ci sono da fare confronti sul
livello qualitativo ma che non ne ha quando si tratta di fronteggiare un mercato complessivo che viaggia ancora col freno a mano tirato, “anche se”, aggiunge ottimisticamente Giordano “arrivano segnali ottimistici dall’export”. Vero, le esportazioni hanno recuperato un po’ di terreno ma lo hanno occupato solo le aziende che si erano, come detto, ben organizzate. Naturalmente vogliamo essere dalla parte degli ottimisti, lasciamo ai consorzi, che hanno affrontato il problema, e alle diverse associazioni di produttori, trovare le giuste soluzioni che possano aiutare chi è rimasto un po’ al palo. Per dare una mano al buon Barbera, i nostri esperiti hanno selezionato una dozzina di etichette sulle quali andare sul sicuro. Ne abbiamo assaggiate, di buone, molte di più, ma ci sarebbero volute altre dieci pagine per dar soddisfazione a tutte. Abbiamo fatto una scelta tra le Barbera d’Alba e del Monferrato e non tra quelle di Asti solo perché a queste ultime avevamo dedicato uno spazio specifico pochi numeri fa. Sono etichette che racontano come la Barbera sia un grande vino. ❦
Ho scelto il Valdobbiadene Prosecco Superiore 52 Santa Margherita.
Anch’io.
Esploratori del Gusto dicembre 2010 Il mio vino
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ANDARE PER CANTINE
A
ndare per cantine è uno degli aspetti più piacevoli per chi vuole acquistare il buon vino e conoscere questo affascinante mondo dove storie e antiche tradizioni si fondono spesso con nuove tecniche produttive. C’è di più: le cantine si trovano spesso in bei posti di campagna, in piccoli e pittoreschi borghi o in aziende agricole isolate difficili da scovare. Andar per cantine non è, dunque, solo un buon modo per acquistare il vino direttamente dal vignaiolo conoscendo meglio il suo prodotto e risparmiando sulla
spesa; è anche un modo per uscire di casa e andare alla scoperta di luoghi sconosciuti e affascinanti. Nella stessa azienda agricola, spesso, si possono acquistare altri prodotti come grappe, olio, miele, marmellate o altro, si può usufruire dell’ospitalità agrituristica, ci si può far indicare la trattoria della zona dove cibo e vino vanno a braccetto e la cucina locale non mancherà di tirar fuori dalla pentola piatti a dir poco sorprendenti. Per contribuire a farci trascorrere i fine settimana alla scoperta del vino e del territorio, IL MIO VINO propone
affascinanti itinerari che ci portano davanti alla porta delle cantine. Per facilitare la scelta, nella scheda sono si trovano tutte le indicazioni che servono per contattare il produttore e per arrivare da lui, una breve storia sull'azienda e sui dintorni e, soprattutto la presentazione dettagliata dei vini che vale la pena assaggiare e comprare. In fatto di etichette possiamo andare sul sicuro: tutti i vini sono stati assaggiati dai nostri esperti. La nostra rivista parla solo dei posti nei quali vale davvero la pena di andare.
Benincasa via Capro 23 06031 Bevagna (Pg) tel. - fax 0742.361307 info@aziendabenincasa.com www.aziendabenincasa.com Per visitare l’Azienda: Apertura: tutto l'anno, dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 18. Il sabato pomeriggio e la domenica solo su appuntamento. Si accettano le carte di credito.
ABRUZZO
Per arrivarci: Dall'A1, da Nord: uscire a Valdichiana , prendere il raccordo autostradale Bettolle – Perugia, quindi la SS 75 fino all’uscita Foligno Nord. Proseguire per altri 9 km fino alle mura di Bevagna, svoltare a destra e continuare per 1,5 km. Dall'A1, da Sud: uscire a Orte, quindi proseguire per Terni, Spoleto e Foligno Nord.
Palazzo Centofanti via Lentieri 40 66010 Giuliano Teatino (Ch) tel. - fax 0871.710212 info@palazzocentofanti.it www.palazzocentofanti.it
Per visitare l’Azienda: Apertura: tutto l'anno, tutti i giorni, previa prenotazione. Non si accettano le carte di credito. Per arrivarci: Dall'A14 Adriatica: uscire a Pescara Sud-Francavilla al Mare e seguire per Francavilla-Miglianico-TolloGiuliano Teatino.
72 Il mio vino dicembre 2010
a sede storica dell’azienda, fondata nel 1964, si trova in località Capro, nel Comune di Bevagna, dove il fondatore Domenico Benincasa, uno dei pionieri della moderna coltivazione del vitigno sagrantino, iniziò la sua attività nei primi anni Sessanta. Attorno alla cantina si trovano i sei ettari di vigneto per la produzione del Montefalco Rosso Doc e Sagrantino di Montefalco Docg. Dal 2009 fa parte dell’azienda Benincasa anche la Tenuta Vincastro, nel comune di Passignano sul Trasimeno, che si estende per una superficie di 50 ettari lungo le colline che dolcemente degradano dal caratteristico borgo di Castel Rigone verso il lago. Dai 7 ettari vitati della Tenuta Vincastro si ricava l’omonimo vino nelle versioni bianco, rosso e rosato. L’azienda, attualmente gestita dai nipoti del fondatore Marco e Roberto Alimenti, produce attualmente circa 50mila bottiglie l’anno.
L
ntico comune di origine medievale, Giuliano Teatino è uno degli splendidi borghi di collina che contornano la provincia di Chieti, area vinicola d'eccellenza della regione abruzzese. Qui ha sede Palazzo Centofanti, un'azienda agricola con una lunga storia come produttrice di vino. Già dalla seconda metà dell’Ottocento produceva vino per il ristoro e la delizia dei viandanti, che dalla costa adriatica si dirigevano verso l’entroterra abruzzese. Da venticinque anni l’azienda ha iniziato un processo di rinnovamento e sperimentazione in campo al fine di elevare il livello gestionale degli impianti, sia quello qualitativo delle uve prodotte. Con questa filosofia, l'azienda, con il contributo dell’enologo Vittorio Festa, produce oggi i vini tipici della terra d'Abruzzo, quali il Montepulciano e il Pecorino, oltre a un Pinot Grigio in purezza e al Vino Cotto.
A
Vini principali e prezzi Rossi Montefalco Sagrantino Docg 2004 20 Euro Vitigni: sagrantino. Servire a: 18°
Bianchi Umbria Igt Grechetto “Poggio dell'Annunziata” 2010 6,80 Euro Vitigni: grechetto. Servire a: 12/14°
Montefalco Doc Rosso 2007 8,50 Euro Vitigni: sangiovese, merlot, sagrantino. Servire a: 18°
Umbria Igt Bianco “Vincastro” 5 Euro Vitigni: grechetto, trebbiano. Servire a: 10/12°
Umbria Igt Rosso “Vigna La Fornace” 2007 13,80 Euro Vitigni: barbera, merlot, sagrantino. Servire a: 18°
Speciali Umbria Igt Rosato “Vincastro” 5 Euro Vitigni: gamay. Servire a: 10/12°
Umbria Igt Rosso “Vincastro” 2009 5 Euro Vitigni: sangiovese, merlot. Servire a: 16/18°
Umbria Igt Passito “Poggio dell'Annunziata” 29 Euro Vitigni: grechetto. Servire a: 12/14°
Vini principali e prezzi Bianchi Terre di Chieti Igt Pinot Grigio 2009 5,50 Euro Vitigni: pinot grigio 100%. Servire a: 10/12°
Rossi Montepulciano d'Abruzzo Doc 2007 6,50 Euro Vitigni: montepulciano 100%. Servire a: 18/20°
Terre di Chieti Igt Pecorino 2009 5,50 Euro Vitigni: pecorino 100%. Servire a: 10/12°
Speciali Vino Cotto 12 Euro Vitigni: montepulciano 100%. Servire a: 14°
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
UMBRIA
I produttori interessati a pubblicare tutte le informazioni per visitare le loro cantine possono telefonare a Patrizia Albanese tel. 081.5515416 - cell. 340.8250254 - e-mail: palbanese@ilmiovino.it
CASTIGLIONI
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vini da uve locali: locali Donnachiara
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on Campania Felix, Campania felice, nel senso di prosperosa, i Romani si riferivano principalmente all’area intorno Capua, estendendola poi anche oltre, fino ai Campi Flegrei e ad altre località fertili. Una definizione che oggi, stando alle immagini e alle cronache che quotidianamente radiografano la regione del centro sud, di sicuro non è più applicabile. Fortunatamente non tutto il territorio campano è così deturpato, sfruttato, violentato. Anzi. Non ci sono solo piccole oasi ancora tenace-
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Nell’ampia produzione di vino campano Donnachiara, tra le colline di Avellino, si distingue per la sua tradizione, per la sua modernità e la sua determinazione
mente protette dai contadini, ma ampie estensioni dove il caos sembra ancora ai margini. Bisognerebbe andarci per toccare con mano e per spaziare con lo sguardo su sequenze immense di cam-
pi ordinati e colline intatte, ben coltivate, che sfumano negli orizzonti. Specie nelle aree delle province interne, Avellino e Benevento, le più piccole delle cinque in cui è frazionata la regione.
Un territorio, una storia familiare
Proprio in provincia di Avellino, a due passi da Montefalcione, cittadina potente già sotto gli Etruschi e avente una falce (simbolo del lavoro contadino) nello stemma comunale, si trova l’azienda agricola Donnachiara “vocata” - per tradizione, territorio e precisa scelta della famiglia Petitto che ne è proprietaria alla produzione delle tre Docg irpine: Fiano di Avellino, Taurasi e Greco di Tufo, oltre che dei tradizionali Aglianico e Falanghina.
Le uve che arrivano in cantina provengono da un'attenta selezione e da produttori fidati delle campagne circostanti.
Un’azienda che ha visto sorgere la sua moderna cantina nel 2005 ma con vigneti che vantano proprietà antica e conduzione quasi tutta al femminile, fino a quella attuale di Ilaria Petitto, studi notarili messi nel cassetto per dedicarsi allo sviluppo delle uve e dei vini del territorio. Ilaria è supportata da sua madre Chiara, che è nipote di quella Donna Chiara nata nel 1883 alla quale è stata dedicata l’azienda. Un giusto omaggio alla nobildonna che ben oltre un secolo fa aveva saputo condurre con grande capacità
l’attività agricola di famiglia dando particolare sostegno e valore proprio alla viticoltura. In tempi particolarmente difficili, quelli attraversati da due conflitti mondiali e con un marito, Antonio Petitto, impegnato altrove, colonnello medico della Croce Rossa attivo anche nei campi di concentramento di Mauthausen, in Austria. Mario Petitto, figlio della coppia, studiò agronomia e diede ulteriore impulso alla vocazione vitivinicola della tenuta di famiglia, seguito, negli anni, dalla figlia Chiara
che ha aggiunto al settore altri tasselli importanti, anche se impegnata in contemporanea nell’insegnamento, fino al passaggio delle redini, con la costruzione dell’attuale cantina, nelle mani della giovane Ilaria. Una storia sintetizzata non per fare l’elenco del parentado ma per sottolineare quanto tutti gli attori, anche se affermati in altre importanti attività, abbiano tenuto saldo il legame, dandogli anzi rinforzo, con la loro campagna campana. Per mantenere intatto l’ambiente, per utilizzare le risor-
se naturali, tutti i vigneti, divisi in due aree - una intorno alla cantina di Montefalcione e l’altra a Torre le Nocelle, una località poco distante dalla prima – sono “biologici”, o meglio soggetti a “lotta fitopatologia integrata”, come attestato dei cartelli bene in evidenza ai confini della proprietà. Le energie alla cantina sono fornite dal sole, attraverso impianti di pannelli fotovoltaici. L’acqua viene in gran parte riciclata, anche se il territorio abbonda di sorgenti. L’elegante sala degustazione è illuminata da ampi finestroni che danno su vigne e giardini curati con scrupolo estremo, nonostante le difficoltà del terreno. “In molti punti qui abbiamo dovuto portare noi la terra, per ammorbidire certe asperità della collina”, ricorda Ilaria Petitto, “e in un qualche modo abbiamo ridato una fisionomia nuova ma sempre naturale là dove c’erano avvallamenti e terra in parte abbandonata. La località dove ci troviamo si chiama Pietracupa, e questo la dice lunga”. In effetti qui a Montefalcione i 3 ettari di fiano vanno giù ripidi, sembrano quasi voler scappare via, mentre a Torre Le Nocelle, è tutta un’altra cosa, 20 ettari di aglianico in un corpo unico intorno alla vecchia e consolidata casa con la torretta, dalla quale si può vedere in un solo colpo d’occhio tutta la proprietà – distesa su una specie di altopiano prevalentemente pianeggiante, soleggiato – e anche il susseguirsi delle colline punteggiate da antiche borgate. Pare non esista nell’avellinese un vigneto così ampio e al tempo stesso compatto di aglianico. Dunque per fare Fiano, Taurasi e Aglianico si produce in casa, mentre il Greco di Tufo arriva da uve greco di vigneti presi in affitto nei dintorni di Tufo, su terreni decisamente vulcanici. Per la falanghina le uve arrivano da Torrecuso, nel beneventano, una sessan- dicembre 2010 Il mio vino
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vini da uve locali L'amore per il territorio e per la viticultura permette di creare vini di grande personalità nel pieno rispetto della tradizione.
tina di chilometri più a nord. “La lunga e soprattutto apprezzata storia della nostra famiglia nel settore vitivinicolo ci ha permesso di avere sempre rapporti corretti e molto affidabili con molti vignaioli. Le uve che arrivano in cantina sono realmente il meglio della loro produzione”, spiega Ilaria Petitto. La quale, naturalmente, si avvantaggia anche dell’occhio esperto di Angelo Valentino, enologo locale di “chiara fama” e gran conoscitore, oltre che sostenitore, di uve campane. “Un enologo che fa poco marketing e molto vino”, sintetizza la giovane padrona di casa, per dire che Valentino passa il suo tempo più tra filari e botti e non ai convegni.
La capacità di valorizzare Come affronta Ilaria, ferrea formazione notarile, il mondo del vino? “Indubbiamente sto facendo ancora gavetta e so che bisogna lottare per entrare in contatto con le persone giuste, specie in un momento difficile come questo. Fare vino è una faccenda seria anche perché si ha a che fare con la natura, che prende da sola le sue decisioni irre-
versibili. Fortunatamente ho il supporto della famiglia e di uno staff preparato e battagliero. Cerco di dare personalità ai vini, esaltando al massimo le potenzialità delle uve senza snaturarle, punto a legarli all’azienda e al ter-
Da non perdere
76 Il mio vino dicembre 2010
Greco di Tufo Docg 2009 11 euro
Fiano di Avellino Docg 2009 11,70 euro
Paglierino intenso con riflessi verdi. Profumi decisi di agrumi, con toni erbacei freschi e sentori di salvia, menta e, più lievi, di camomilla. In bocca intensa nota minerale e ampia freschezza.
Paglierino di media intensità con riflessi verdognoli. Profumi evidenti di frutta bianca ed esotica, specie di mango. In bocca ottima freschezza dovuta all’acidità e un finale piacevole di note agrumate.
ritorio anche con etichette disegnate da noi. Abbiamo fatto una cantina in cui anche l’accoglienza delle persone - siano clienti, agenti, ristoratori, altri produttori - abbia la sua importanza, mi dedico a studiare e a viaggiare per
Tra gli obiettivi aziendali c'è la valorizzazione dei vini autoctoni
Irpinia Aglianico Doc 2007 12 euro
Taurasi Docg 2006 27 euro
Rubino con riflessi granata. Profumi di viole, more e prugne mature, ma anche di cuoio, liquirizia e pepe. In bocca è fresco, gradevolmente tannico, con un finale gustativo che richiama la frutta matura.
Rubino intenso con leggeri riflessi porpora. Sentori ben amalgamati di frutti di bosco, spezie e toni lievi di tostatura. In bocca il tannino regala un’astringenza equilibrata, che non prevarica il carattere e il buon gusto complessivo.
nuovi mercati. Un importante addetto ai lavori neozelandese mi ha detto tempo fa: il Turasi è il futuro dei vini rossi in Italia, peccato che dovete ancora imparare a promuoverlo bene. È vero, ci sono produttori che fanno passare vini banali per cose speciali. Noi, in Campania, facciamo spesso vini speciali che passano però per cose banali. È qui che bisogna lavorare, non ci mancano certo storia e capacità, siamo in grado di fare vini buonissimi ma sovente strapazzati. Bisogna unire le forze e uscire da quel seminato che è di proprietà di tre o quattro grandi cantine…”. Ilaria perde un po’ l’a-plomb notarile, si infervora, tira fuori la passionalità per le cose di campagna che porta nel
Dove e come L’azienda Donnachiara si trova in via Stazione, a Montefalcione (Avellino), tel. 0825.977135, www.donnachiara.it. Montefalcione, posta su un colle a oltre 500 metri di altezza si raggiunge prendendo l’autostrada Napoli-Canosa, e uscendo da uno dei caselli tra Avellino est e Benevento, trovando poi le indicazioni specifiche per la cittadina.
Dna. Grazie alla sua intraprendenza i vini (100 mila bottiglie all’anno al momento ma una potenzialità tripla) sono prevalentemente venduti oltre confine, ma l’obiettivo è quello di equilibrare la distribuzione, 50 e 50, tra Italia e estero. Politica dei piccoli passi, del vino prodotto a buon prezzo ma mai svenduto e soprattutto della qualità sempre al massimo. “Perché, al di là delle parole, è poi lei la vera ambasciatrice”, dice Ilaria Petitto. ❦ dicembre 2010 Il mio vino
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L’ALTRA TOSCANA
La Toscana è una regione ricca di aziende e di vini buoni, aziende di dimensioni anche minuscole ma condotte da persone appassionate e capaci. Il fatto è che la regione viene prevalentemente chiamata in causa per i “soliti” vini e le “solite” cantine, quelle blasonate, quelle da prima fila nelle guide, quelle sovente molto chiacchierate, a torto ma più spesso a ragione. Le aziende che più attraggono l’interesse del consumatore di tutti i giorni più per il loro
apparire che per il loro essere. Così, per dare spazio e riconoscimento anche agli altri, a coloro che, come abbiamo scritto più volte in passato “nonostante tutto fanno il loro lavoro con onestà e determinazione”, ci siamo messi in caccia con maggiore impegno di vini eccellenti e di produttori che “non scendono a compromessi”. A costoro e ai lettori sempre in cerca di vini qualità a prezzi corretti riserviamo questo spazio del giornale.
magia Bolgheri la magia:
ossi R e chietti S
L’
area di produzione è raccolta in un solo comune, quello di Castagneto Carducci, ma la Doc che la contraddistingue prende il nome da Bolgheri, che di Castagneto è solo piccola frazione. A caratterizzare l’ambiente il viale di “cipressi alti e schietti” di carducciana memoria, che da San Guido, lungo la fascia costiera tirrenica, vanno a Bolgheri “in duplice filar”. Viale che ogni anno è percorso da migliaia di
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Sono la maggior parte dei vini che si producono nella Maremma settentrionale, nella zona resa famosa dal Sassicaia. Ai quali si affiancano eccellenti bianchi come il Vermentino turisti - con macchine dal portabagagli capiente, ma anche in bicicletta e a piedi - che vanno in pellegrinag-
gio tra le vigne. Incredibile davvero il turismo “viticolo”, gente che vuol magari solo vedere dove nasce “il
famoso Sassicaia” che della Bolgheri Doc è l’indiscusso portacolori. Ci hanno raccontato di recente di una solitaria giovane signora giapponese che, seminascosta da un grande zaino, saliva a piedi verso le vigne del marchese Incisa dopo essere scesa dal treno nella ministazione ferroviaria di Bolgheri, due binari e via, ormai quasi sconosciuta anche a locali. L’area di produzione della Bolgheri Doc è costituita
Nell’area del Bolgheri sono prevalentemente coltivati vitigni internazionali di provenienza francese.
da una fascia territoriale parallela alle spiagge della costa della maremma settentrionale, poco a sud di Livorno. Fascia che a est è protetta da una catena collinare compatta, protettrice di filari, olivi e orti dai venti freddi di nord est e trattenitrice delle brezze marine che arrivano dalla direzione opposta. In estate invece si incanalano in questa dorsale le correnti fresche che prendono vita tra le valli del fiume Ce-
cina, a nord, e del torrente Cornia, a sud. Insomma, c’è un mix climatico favorevole alle coltivazioni e non per niente qui l’agricoltura ha sempre avuto ampio sviluppo, dopo le bonifiche di aree paludose.
Un grande inizio Abbiamo fatto cenno al Sassicaia, “inventato” da Mario Incisa della Rocchetta, di famiglia piemontese, studi di agronomia in Toscana e poi sposatosi con
Clarice della Gherardesca, anglo-maremmana e anche lei di nobile famiglia terriera. Col matrimonio è arrivata la Tenuta San Guido (un tempo si chiamava Fattoria delle Capanne) terra ricca di “sassicaie”, di luoghi pietrosi. Qui Mario Incisa, tra pietre tenute insieme da argilla e sabbia, piantò la prima vigna nel 1944, sul colle di Castiglioncello, quasi a 400 metri d’altezza. Facendosi dare dai marchesi Salvia-
ti le marze, ovvero piccoli tralci, di vitigni francesi presi a Bordeaux. Qui tutti, a partire dagli anziani agricoltori, avevano sempre detto che l’uva non sarebbe mai venuta su bene, per via del mare vicino, dell’aria salmastra, del terreno sabbioso e pietroso. Ma Mario Incisa aveva in mente i grandi vini francesi, molti dei quali, vedi quelli della zona di Bordeaux, sono fatti sotto climi marini ben più tosti, vista la vicinanza dei vigneti con l’Oceano. Dal piantare i cabernet all’ottenere la prima annata di Sassicaia passarono diversi anni, durante i quali furono fatti esperimenti, assaggi, aggiustamenti anche in vigna e si utilizzarono strumenti allora del tutto nuovi: le barrique. Sempre, però, tra le poco velate perplessità dei locali. Poi, quando nel 1968 la prima annata del Sassicaia venne messa ufficialmente in commercio fu l’apoteosi, tutti a ricredersi. E a piantar vigne di uve francesi. Tra gli abili vignaioli di allora i Frollani, i Fruselli, poi Chappini, Sgariglia, tutte famiglie di origini ma rch igiane che erano state chiamate dagli Incisa a coltivar le loro terre dopo la riforma fondiaria. Famiglie che avevano portato nella Maremma del nord non solo la loro esperienza e la loro dedizione alla terra ma anche nuove e più funzionali tecniche di coltivazione. Gran brava gente, insomma. Poi sono arrivati i “lombardi”, come Michele Satta, Carlo e Luigi Fabiani, Pier Mario Meletti Cavallari, e altri produttori che negli anni ‘90 formarono un gruppetto piuttosto agguerrito. In quegli anni gli ettari complessivi vitati nel territorio erano comunque pochi, circa 240. Poi sono arrivate altre grandi firme dicembre 2010 Il mio vino
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la magia Scelti per voi Bolgheri Doc Rosso “Greppicante” 2008 Fattoria Viticcio Loc. San Cresci 12/a 50022 Greve in Chianti (Fi) tel. 055.854210 fax 055.8544866 www.fattoriaviticcio.com 11 euro
Bolgheri Doc Rosso “Grale” 2008 Le Grascete Loc. Grascete 264 57022 Castagneto Carducci (Li) tel. 338.5064312 www.legrascete.com 12,60 euro
Bolgheri Doc Rosso 2008 Ferrari Iris e Figli Via Pasubio 87 57023 Cecina (Li) tel. 0586.677543 fax 0586.677543 www.ferrari-iris.it 13 euro
Bolgheri Doc Rosso “Donna Olimpia 1898” 2007 Donna Olimpia 1898 Loc. Migliarini 142 57022 Castagneto Carducci (Li) tel. 02.72094585 www.donnaolimpia1898.it 16 euro
Colore rosso rubino molto intenso. Ricchi profumi di more e mirtilli uniti a note floreali. Il gusto è avvolgente con richiami alle spezie e a note fresche. Finale speziato.
Colore rosso rubino intenso. Profumi decisi molto eleganti che ricordano i frutti rossi e le spezie. In bocca ha un buon equilibrio e un buon gusto morbido. Sul finale lievi note speziate.
Nel bicchiere presenta un bel rosso rubino brillante. Ottimi profumi di ciliegia e di ribes. In bocca si avverte una nota calda ben bilanciata. Il retrogusto è segnato da note speziate.
Colore rosso rubino intenso con riflessi porpora. I profumi sono avvolgenti e ricordano i frutti di bosco e il cacao. Al palato si avverte un tannino morbido e bilanciato. Lungo il finale.
e intorno al 2008, per fare un salto in avanti, gli ettari vitati erano diventati quasi 1150, che è l’attuale superficie. Le vigne per uve che danno vini Bolgheri Doc (perché poi c’è chi fa anche Igt) coprono 996 ettari.
Nuove regole In arrivo La Doc Bolgheri arriva in due puntate, ben distanziate tra loro. Prima, nel 1984, viene riconosciuta per i vini bianchi e per il rosato, quest’ultimo molto apprezzato. Si ricordano ancore le vecchie insegne anni ’70 lungo la statale Aurelia, messe lì a pubblicizzare le cantine che producevano e vendevano questa tipologia, il Rosato di Bolgheri. Poi, dieci anni dopo, nel 1994, è arrivata la denominazione d’origine controllata per il Bolgheri rosso, per disciplinare il Bolgheri Superiore, con almeno 24 mesi di invecchiamento, e per definire il Bolgheri Sassicaia, vino specifico che ottiene Le bellezze del paesaggio e la fama del Sassicaia attirano ogni anno una grande quantità di turisti.
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Bolgheri Doc Rosso Superiore “Sorugo” 2007 Aia Vecchia Via Pertini 57020 la California Bibbona (Li) tel. 0586.677147 aiavecchiabolgheri@virgilio.it 28,80 euro
Bolgheri Doc Rosso Superiore “Impronte” 2007 Meletti Cavallari via del Casone Ugolino12 57022 Castagneto Carducci (Li) tel. 0565.775620 fax 0565.775620 www.vini-meletticavallari.com 30 euro
Bolgheri Doc Rosso Superiore “Vignarè” 2006 Guicciardini Strozzi Loc. Cusona, 5 53037 San Gimignano (Si) tel. 0577.950028 fax 0577.950260 www.guicciardinistrozzi.it 32 euro
Bolgheri Doc Rosso Superiore “Campo Al Fico” 2007 I Luoghi loc. Campo Al Capriolo 201 57022 Castagneto Carducci (Li) tel. 0565.777379 www.iluoghi.it 42 euro
Rosso granata acceso molto intenso. Sentori di pepe nero e noce moscata si uniscono a profumi di frutta rossa. In bocca ha un gusto ricco e ben strutturato. Finale fruttato.
Rosso rubino acceso con riflessi porpora. Profumi balsamici molto avvolgenti uniti a note di amarena. In bocca il tannino è morbido e piacevole con un gradevole aroma di spezie.
Rosso rubino impenetrabile. Al naso si avvertono profumi decisi di frutta rossa matura e di spezie come il pepe nero. In bocca ha un’ottima struttura e un tannino bilanciato. Persistente.
Colore rosso rubino acceso. Dal bicchiere escono profumi di ciliegia e more. Lievi note di tabacco. In bocca ha una struttura ben bilanciata e un gusto di spezie.
Bolgheri, fondato alla fine del 1995 da Nicolò Incisa della Rocchetta - attuale presidente -Michele Satta, Rosa Gasser, Eugenio Campolmi, Ennio Frollani, Federico Pavoletti e
al quale sono associati 36 produttori tra i 52 presenti sul territorio ( i soci però fanno quasi il 90% del vino), ha recentemente fatto proposte di modifica del Disciplinare, al vaglio dei
una sua “privata” sottozona, a riconoscimento probabilmente della sua fama nel frattempo acquisita nel mondo. A proposito di Doc il Consorzio di Tutela dei vini di
tecnici del Ministero delle Politiche Agricole proprio nei giorni in cui stiamo per mandare in stampa questo articolo. Modifiche che dovrebbero portare a un ulteriore incremento
Scelti per voi Bolgheri Doc Vermentino “Le Pinete” 2009 Eucaliptus Via Bolgherese 275/a 37020 Bolgheri (Li) tel. 0565.763511 www.agriturismoeucaliptus.com 9 euro
Bolgheri Doc Bianco “Campo alla Casa” 2009 Enrico Santini loc. Campo Alla Casa 74 57022 Castagneto Carducci (Li) tel.0543.488074 enricosantini@interfree.it 11,50 euro
Bolgheri Doc Vermentino “Paguro” 2009 Agricola Cipriana Podere Campastrello 57022 Castagneto Carducci (Li) tel. 0565.775568 www.lacipriana.it 12 euro
Bolgheri Doc Vermentino “Le Grottine” 2009 Chiappini via bolgherese 57022 Castagneto Carducci (Li) tel. 0565.765201 www.giovannichiappini.it 13 euro
Colore giallo paglierino intenso con riflessi brillanti. I profumi ricordano la mela e la pera e lievi note floreali. In bocca ha buona acidità, è ben strutturato e sapido. Sul finale lievi note di mandorla.
Nel bicchiere presenta un bel giallo paglierino brillante. Avvolgenti sentori di frutta bianca e note di mughetto. Al palato è sapido e di buona mineralità. Finale fruttato molto persistente.
Giallo paglierino con venature brillanti. Il bouquet olfattivo ricorda i fiori bianchi e la frutta. In bocca ha una gradevole percezione di freschezza e un buon ritorno fruttato arricchito da note vegetali.
Colore giallo paglierino con venature brillanti. Profumi di resine e fiori colpiscono gradevolmente l’olfatto. In bocca è fresco e di buona sapidità. Sul finale si trovano gradevoli note di agrumi come il pompelmo.
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la magia qualitativo di tutti i vini a denominazione d’origine del territorio. Sintetizziamo le modifiche richieste: possibilità di avere vini da monovitigno (cabernet sauvignon e franc, merlot) oltre ai classici uvaggi. Per questi si chiede di diminuire la percentuale di sangiovese ammissibile. Maggior focalizzazione sul Vermentino tra i vini bianchi. Affinamento obbligatorio anche per il Bolgheri Rosso (che adesso non ce l’ha). Imbottigliamento obbligatorio nella zona di produzione. Possibilità di usare la menzione “vigna” in etichetta. Possibilità di usare chiuse alternative al sughero per i vini bianchi e rosati.
Scelti per voi Bolgheri Doc Rosato “Pinksy” 2009 Batzella Loc. Badia 227 57022 Castagneto Carducci (Li) fax 0565.775776 www.batzella.com 9 euro
Bolgheri Doc Rosato “Cassiopea” 2009 Poggio al Tesoro Loc. Terontola Alta Via Giare 5 37022 Fumane (Vr) tel. 045.6832011 poggioaltesoro@poggioaltesoro.it 10 euro
Bolgheri Doc Rosato “Arcanto” 2009 Serni Località Le Lame, 237 57022 Castagneto Carducci (Li) tel. 0565.763585 www.sernifulvioluigi.it 10,40 euro
Colore rosa salmone con venature brillanti. Ottimi sentori di fiori come la rosa si uniscono a note floreali. Al palato è fresco e di buona acidità. Ricco in retrogusto con aromi di ciliegia.
Nel bicchiere presenta un bel rosa cipria con sfumature brillanti. Ottimi profumi di lamponi e fragoline di bosco. In bocca ha una gradevole nota fresca e una buona percezione floreale.
Colore rosa buccia di cipolla. Sentori decisi di rosa e lamponi salgono al naso con una breve ossigenazione. In bocca è ben strutturato e fresco. Ottimo il finale persistente di fiori.
Un mercato che tiene bene La necessità di chiudere il vino giovane anche con altri sistemi pratici e non tradizionali è una esigenza che riguarda soprattutto quelle etichette che vanno verso i mercati esteri. In Inghilterra, per esempio, i vini in bottiglie chiuse con il tappo a vite sono specificatamente richiesti, perché più facili da servire e da conservare. “Insomma, bisogna sapersi adeguare al mercato e alle esigenze specifiche dei consumatori” dice Paolo Valdastri, che del Consorzio (www.bolgheridoc.com) è preparatissimo direttore fin dalla prima ora. A lui chiediamo com’è l’andamento proprio del mercato in tempi ancora di magra. “Direi che dalle nostre parti tira aria favorevole. Il 70% dei nostri vini va sostanzialmente all’estero, e arrivano notizie che l’export vinicolo, in senso generale, è in aumento un po’ per tutti. Merito, per quel che ci riguarda, di quattro elementi. Il primo è che i vini di Bolgheri sono sempre stati dedicati a persone che amano i gusti poco spigolosi, i toni armonici, i sapori morbidi e persistenti. Vini dunque rivolti al grande pubblico, facili da bere ma che al
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La vicinanza del mare è uno dei fattori di successo per la produzione di grandi vini tempo stesso sanno essere anche molto longevi. Certo, qualcuno, sull’onda del successo dei Supertuscan, si era fatto prendere un po’ la mano calcando sui prezzi, ma poi ci sono stati i giusti ridimensionamenti. Il secondo motivo è che, capite le potenzialità del territorio, si è cercato di lavorare in vigna e di conseguenza in cantina, sempre meglio. La qualità è diventata una parola d’ordine. Terzo punto: un vendita ancora definibile ‘porta a porta’, come faceva Piermario Meletti Cavallari, fondatore dell’azienda Grattamacco, (oggi presidente delle Strade del Vino del territorio oltre che produttore all’Isola d’Elba), che andava per ristoranti ed enoteche sempre con i suoi vini nella valigetta. Si sta
tornando a questo stile di vendita, che è indubbiamente faticoso ma rende sempre il massimo. Quarto e ultimo punto: la nostra zona, è terra amata dai turisti: gli europei d’estate, americani e giapponesi prevalentemente nei fuoristagione. Insomma c’è sempre gente, anche in arrivo dalle navi crociera che sostano a Livorno, a due passi, e anche dalle località turistiche della regione. Insomma uno straniero, quando viene in Toscana, una scappata nelle terre del Sassicaia la mette sempre in programma. Poi a pranzo e a cena si beve i vini di Bolgheri mentre il Sassicaia lo riserva al brindisi finale”. Dunque un cocktail saporito di ambiente maturale, impegno personale e fama prolungata.
Vitigni franco-toscani L’area di Bolgheri è terra di conquista dei vitigni d’origini francesi. Il toscano sangiovese qui ha scarso seguito, se ne vede poco in vigna, con eccezione di qualche produttore che lo usa, in quantità ridotta, per fare un rosso Igt. Spesso assai buono. Le uve predominanti e ormai ben consolidate sono il cabernet sauvignon, il cabernet franc e il merlot, ai quali si sono aggiunti, dopo anni di sperimentazioni sempre più attente, anche il petit verdot e il syrah. Tutte uve rosse. Tra quelle bianche predomina invece un vitigno italico, il vermentino, che dà un vino in questi ultimi anni incassatore di grandi apprezzamenti, affiancato dal sauvignon blanc e dal viognier. Insomma viticoltura “alla francese” come ci ha detto un viticoltore che, rispondendo a una domanda sul suo metodo di lavoro, ha voluto darsi un tono elegante. Del resto, se tiri una riga dritta verso ovest, Bordeaux è solo un po’ più a nord di Bolgheri. ❦
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Eccellenze di Franciacorta Brut, Satèn, Rosé da vigneti pregiati di un territorio unico. Terrazzati, esposti al sole o racchiusi nei broli, per custodire il calore di ogni raggio. Uve Chardonnay e Pinot Nero, vendemmiate a mano. Una spremitura soffice progressiva. Almeno 25 mesi di affinamento in bottiglia per preservare i profumi più delicati. Cuore, passione ed esperienza Franciacorta. Via Manica - Gussago (BS) - Tel. 030 25 25 267 - www.castellodigussago.it - info@castellodigussago.it dicembre 2010 Il mio vino 85
Pazzie che meritano di essere fatte
Un bordolese di Montepulciano Da uve cabernet sauvignon e merlot un eccellente rosso toscano di cui abbiamo assaggiato la seconda annata di produzione, la 2006. Un campione accanto a carni e formaggi saporiti n tratto di Arno fiorentino un tempo scorreva nelle terre che, a metà del 1500, erano dei del Bene, illustre famiglia toscana. Nei campi affacciati su un’ansa del fiume un giorno s’incontrarono Leonardo da Vinci, in cerca di scorci agresti da cui prendere idee per qualche suo dipinto, e Jacopo del Bene, in giro per le sue Tenute. Jacopo suggerì all’artista di visitare alcuni versanti di colline interessanti da un punto di vista paesaggistico, ma Leonardo, dopo aver scrutato un po’ in giro, indicò un punto, proprio nelle terre dei del Bene, e disse: “no, vo’ lì che gli è più bello”, no, vado lì che è più bello. Le prime tre sintetiche parole della leonardesca risposta, complete di virgola, apostrofo e accento, sono state poi usate da una discendente della famiglia dei del Bene come nome per l’azienda vinicola che si trova a Sant’Albino, una
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La resa delle vigne rimane bassa, attorno ai 50 quintali per ettaro, questo per dare maggior qualità ai grappoli. Toscana Igt Rosso "Tavernaia" 2006 NO,VO’LI’ via di Fontecornino 9 53045 Sant'Albino (Si) tel. 0578.799166 fax 0578.799166 www.no-vo-li.it 55 euro
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frazione della senese Montepulciano, da cui dista meno di 5 chilometri. L’azienda è oggi capitanata da Giuseppe Putzulu, che ne è proprietario insieme ad altri tre soci. Distribuiti intorno ci sono 16 ettari di terreni, ci cui poco più di sette disegnati dai filari. Il resto: seminativi, olivi e bosco. I vigneti, ben contraddistinti, sono tre: la Vigna di Fontecornino, la Vigna del Pino e la Vigna del Pelago, e tutte e tre misurano intorno ai 2 ettari e mezzo. In parti quasi uguali i filari sono divisi tra uve autoctone e internazionali. Infatti tra i vitigni “locali”, il san-
giovese e il foglia tonda, occupano circa 4 ettari della superficie vitata; il resto è stato conquistato dal cabernet sauvignon, dal merlot, dal petit verdot, e in misura microscopica, mezzo ettaro in tutto, dal syrah. A queste uve di proprietà vengono poi “aggiunte” quelle che provengono dalla vigna di un vicino, poco più di due ettari anch’essa, coltivata con sistemi biologici. Anche a NoVo’Lì, un po’ di filari bio ci sono. “Non tutti”, precisa Giuseppe Putzulu con grande correttezza, “perchè ci sono alcune aree difficili, magari un po’ umide, dove se lascia-
mo fare solo alla natura la qualità dell’uva può correre dei rischi. Però cerchiamo di dare meno sostanze possibili, solo se e quando è indispensabile, e teniamo i filari inerbiti…”.
L'azienda comprende circa 16 ettari di terreno dei quali circa la metà dedicati a vigneti e filari.
Un vino da podio L a p r i m a ve nd em m ia dell’azienda è del 2005 con prodotti subito da podio. “Non so il primo anno, ma l’anno dopo il primo gradino lo avrà conquistato di sicuro il Tavernaia”. Così ha commentato uno dei nostri esperti dopo aver assaggiato i vini della seconda annata di produzione. Questo rosso Toscana Igt 2006 è stato trovato, dalla nostra squadra d’assaggio, davvero di qualità eccellente, da consigliare anche se in occasioni speciali (e meno che abbiate un portafoglio dotato di sostanza), perché costa in enoteca 55 euro. Diciamo che Il Tavernaia è una di quelle pazzie che meritano di essere fatte. Il vino può essere definito un taglio bordolese, perché è fatto con percentuali praticamente pari di cabernet sauvignon e di merlot, colti da vitigni dopo una selezione nella selezione. Vuol dire che ogni tralcio
Le uve raccolte e vinificate per il Tavernaia vengono selezionate con attenzione viene visitato molte volte durante l’anno e ogni cosa – gemma, grappolino, foglie, tralcio, grappolo completo – che non va per il verso giusto viene eliminato. Così la resa media delle vigne dell’azienda è sempre al di sotto dei 50 quintali d’uva per ettaro. In una quantità già così bassa alla vendemmia si fa una ulteriore selezione dei grappoli, per fare questo vino solo con una materia prima che meglio non si può, sia dal punto di vista della maturazione sia da quello sanitario. “La vinificazione è fatta con mano leggera” spiega Giuseppe Putzulu, quasi pronto a passare la palla all’enologo Henry Boyer, francese pure lui, come i vitigni e il taglio bordolese. Ma al momento Boyer
è fuori tiro. “Privilegiamo la macerazione dei componenti della buccia in fase prefermentativa”, continua così il padrone di casa, “dopo aver salassato il mosto meno ricco di estratto”. Mini spiegazione: si toglie una parte del liquido in fase iniziale, quando non è ancora ricco di colore e sostanze rilasciate dalle bucce e dai vinaccioli. Così il liquido che rimane avrà alla fine maggior colore e componenti. “Si tiene sotto controllo la temperatura e si utilizzano i lieviti selezionati”, continua il padrone di casa. “La macerazione sulle bucce va avanti per oltre tre settimane. Poi il vino viene messo ad affinare in barrique nuove per circa un anno e mezzo”. Spiegati i passaggi di lavorazione diamo spazio al parere dei nostri esperti che hanno festeggiato il Tavernaia e col Tavernaia, nel senso che se lo sono portati poi anche a casa di uno del gruppo che abita un po’ fuori mano però è ben attrezzato con una sontuosa griglia, all’aperto ma ben protetta dalla pioggia imperversante nella prima decina di novembre. Il vino si è presentato con un colore rosso impenetrabile dai riflessi granata. I profumi hanno ricordato la frutta matura e la confettura di prugna in particolare. In aggiunta note aromatiche di tabacco, di pepe nero e di legno ben tostato. Profumi dunque evoluti dal lungo affinamento in barrique, le quali si sono fatte “sentire” ma senza mai prevaricare gli altri aromi. In bocca una buona nota calda, bilanciata subito dopo da una sensazione di acidità. Ottima la morbidezza complessiva. Un rosso impegnativo, non solo nel prezzo, ma anche per la sua complessità. I nostri esperti però, in un modo o nell’altro, non ne hanno lasciato ❦ traccia. dicembre 2010 Il mio vino
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i biologici: Bianchi
Le doti naturali del nebbiolo L’azienda piemontese Tealdi Bianchi, fa vini biologici da venti anni. Questo Gattinara Docg del 2006 è il degno rappresentante di una tradizione ultracentenaria e di grande passione per la viticoltura l vigneto Valferana è in un’area cru dalle parti di Gattinara, nell’alto vercellese. Dalla parte più alta del vigneto, su una specie di altopiano, arrivano le uve per il Gattinara, il rosso Docg piemontese, anche lui figlio del nebbiolo, che si produce a nord-est della regione. Là dove le risaie finiscono contro le brughiere a loro volta tappeto verde alle Alpi Pennine orientali, quelle dominate dal Monte Rosa, che spesso esce dalle nuvole per fare da maestoso fondale ai vigneti. Dal 1994 la famiglia Tealdi Bianchi fa un Gattinara che si chiama appunto come il luogo di provenienza delle uve. Un rosso di cui i nostri esperti hanno assaggiato l’annata 2006, trovandola superlativa. Un vino che in enoteca costa 22 euro, non da spendere tutti i giorni. Però meritevoli di essere sborsati se si considera che questo prodotto, fatto con nebbiolo coltivato con sistemi biologici da vent’anni tondi, può dare la paga a molti altri ere-
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I sistemi biologici vengono applicati non solo ai vigneti ma a tutti gli ettari di terreno coltivati. Gattinara Docg "Vigneto Valferana" 2006 Bianchi Via Roma 37 28070 Sizzano (No) tel. 0321.810004 www.cantinabianchi.it 22 euro
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di del nebbiolo ben più blasonati e decisamente più cari. L’esperienza “bio” insomma è più che collaudata ma quella nella produzione e vendita del vino lo è ancora di più. La fondazione dell’azienda vinicola Bianchi, infatti, documenti alla mano, risale al 1785, anno in cui Giuseppe Primo Bianchi faceva già vino e lo vendeva bene. La sola coltivazione della vite, invece, va ben più indietro, al 1500, quando dalle parti di Sizzano, proprio dove c’è l’azienda adesso, un Carlo Antonio Bianchi coltivava già uva. Paolo, l’attuale padrone di casa insieme a sua
madre Eva e a sua moglie Micaela, rappresenta l’ottava generazione in campo. Una storia da guinness. L’azienda produce una dozzina di etichette, tra le quali anche uno spumante brut col metodo charmat lungo. Come detto, col sistema biologico e da tempo, anche questo, da record.
Fedeltà al biologico Al posto dei diserbanti chimici si usa sfalciare l’erba tra i filari, gli insetti e parassiti si combattono con le trappole a richiamo sessuale, così si impedisce la ripro-
Vino, cibo e ospitalità
I grappoli vengono selezionati sia durante la vendemmia sia prima di entrare in cantina.
duzione, la lotta alle malattie da microfunghi si fanno con rame e zolfo di diretta estrazione minerale e non di formulazione chimica. Questo dal 1990, quando le coltivazioni biologiche, non solo in Piemonte, erano merce rara. “Trovai un entusiasta sostenitore del biologico nel professor Intindoli, mio insegnante alla Scuola enologica di Alba”, ricorda Paolo, che coltiva i suoi 15 ettari di proprietà e i 6 di altri contadini da cui poi si prende le uve. “Mi convinse che era la strada giusta, la migliore, perché dava ottimi prodotti e al tempo stesso non violentava la campagna, la metteva nella condizione di poter dare il meglio anche l’anno successivo. A casa ne parlai con mio padre e trovai subito… terreno fertile. Anche lui era consapevole che la terra mantenuta sana avrebbe reso meglio. Così quest’anno abbiamo festeggiato i 20 anni di biologico”. Il mercato però non è mai stato facile e solo adesso si può riscuotere fino all’ultima goccia il meritato successo.
Camillo Benso di Cavour, a metà dell'Ottocento, già elogiava i vini dell'azienda “All’inizio per i prodotti biologici c’era diffidenza, vista la novità”, ricorda Paolo. “Poi qualcuno ha fatto pasticci, spacciando per biologici vini che non lo erano, e questo ha danneggiato l’immagine di chi faceva bene e il mercato. Poi siamo stati in
balia della moda del bio, e la sola moda non dà mai stabilità al mercato. Finalmente in questi ultimi anni c’è stata una generale maggior consapevolezza, sia da parte dei produttori sia da quella dei consumatori. Noi comunque abbiamo sempre tenuto duro, per convinzione e perchè nel tempo, grazie anche al nostro agriturismo, ci siamo creati quel che si dice una clientela fedele”. Di clienti fedeli, e non solo quelli che passano da casa, Paolo Bianchi ne ha da tempo, se si considera che, da quando i vini sono biologici, il 50% della produzione viene richiesta dai mercati esteri. “Andavamo un po’ a vendere oltre confine pure prima, qualche volta per motivi curiosi. A metà Ottocento, per esempio, eravamo conosciuti anche in Francia perché avevamo allora uno sponsor d’eccezione, Camillo Benso di Cavour il quale, nonostante si fosse messo a produrre nelle Langhe vini propri, ordinava dai miei avi il vino rosso e se lo portava dietro durante le sue missioni in Francia, presentandolo con enfasi ai suoi ospiti”.
Da Tealdi Bianchi ci dovete per forza andare, ne vale la pena. Per vedere come può funzionare bene una piccola azienda a conduzione familiare dove oltre ai vigneti, si coltivano l’orto e il frutteto, bio anche loro, si allevano animali da cortile con mangimi naturali, si gestisce un agriturismo dove si mangiano, ben presentati nei piatti, tutti i prodotti sani di casa o di piccole cascine e allevamenti dei dintorni. Naturalmente lasciate posto in macchina per una cassetta di Valferana 2006. Il vino è fatto con le uve selezionate una prima volta in vigna, e poi ancora un volta prima di entrare nella cantina. “In modo semplice ma accurato”, dice Paolo, “si rovescia ogni cassetta d’uva su un tavolo e scrutiamo di nuovo ogni grappolo, dedicando a questo vino solo quelli perfettamente integri”. Dopo il lungo periodo di contatto con le bucce per estrarre il meglio delle sostanze, il vino trasforma il suo acido malico nel più morbido acido lattico (fermentazione malolattica si chiama questa fase) in botti da 500 litri, di legno non tostato ma già utilizzato per altri vini. Affina poi per 24 mesi, ai quali aggiunge un altro anno di permanenza in bottiglia. Giunta a tavola, l’annata 2006 del Vigneto Valferana si presenta con un colore rosso rubino scarico di ottima luminosità. I profumi, inizialmente un po’ chiusi per via di quattro anni trascorsi in cantina (è conveniente stappare il vino almeno un’ora prima si servirlo) si aprono dopo pochi minuti e richiamano frutta rossa matura, noce moscata, chiodi di garofano, amarene e viole. Tutte note che poi si ritrovano, intatte, sul palato, non modificate dal tannino perfettamente ammorbidito dal lungo affinamento, ed esaltate dalla struttura armoniosa. Un gran vino, fatto con competenza, molta passione e con il massimo rispetto per ❦ la campagna. dicembre 2010 Il mio vino
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Consigli dell’esperto I nostri esperti hanno prevalentemente il compito di assaggiare i vini di cui ogni mese parliamo su queste pagine. Eppure spesso ricevono anche domande di lettori che vogliono soddisfare curiosità, saperne di più su un argomento, scoprire il significato
di termini e tecniche o avere chiarimenti su piccoli temi agricoli. Queste domande le abbiamo selezionate e conservate e ora, opportunamente sintetizzate per renderle brevi e soprattutto comprensibili a tutti ve le proponiamo con le relative risposte.
Un filone inesauribile di vitigni Ho sentito dire da un sindaco di città, durante un intervento a un convegno sul vino, che l’Italia è una miniera di antichi vitigni e vigneti…
Ho letto di recente sulla vostra rivista dei vari sistemi di appassimento. Mi sono chiesto se c’è differenza qualitativa tra un appassimento di grappoli al naturale, per esempio, stendendo i grappoli al sole, come fanno in certe zone del sud, e un appassimento nei moderni fruttai, i locali dove ci sono ventilatori, umidificatori e altri marchingegni.
Sarà stato un sindaco cittadino ma esperto di agricoltura. Ha ragione, in Italia sono stati recensiti oltre 2000 vitigni autoctoni, alcuni ancora di misteriosa origine e molti ancora in fase di studio prima di venire “approvati” e rimessi regolarmente in produzione. Esiste un Registro Nazionale delle Varietà che elenca i vitigni che si possono impiantare. Questo registro contiene, al momento, meno di 400 tipi di uve. Molti di questi vitigni rari sono stati riscoperti solo in pochi esemplari, spesso mimetizzati tra alte uve somiglianti. Basta fare una passeggiata in autunno in una zona fittamente vitata per rendersi conto, dai colori e dalla forma delle foglie, quanti vitigni diversi possono trovarsi anche in poco spazio.
La neve fa bene al paesaggio e alla vigna In Valle d’Aosta ho già visto vigne coperte dalla prima neve. Ma quattro o cinque mesi di “copertura” non fanno male alla pianta e al terreno? Potremmo filosoficamente risponderle che se le vigne sono in Valle d’Aosta dall’epoca romana, vuol dire che la neve tanto danno non fa. Anzi, non ne fa per niente, se non quando è così abbondante da spaccare i filari. Ma dove nevica molto i viticoltori hanno sostituito i pali con colonne o lastre di pietra.
Proprio in Valle d’Asta e nell’alto Piemonte ci sono molti esempi simili. Le vigne, come gli animali, in inverno vanno i letargo e la neve tiene al riparo i ceppi da gelo, che è creato anche alle correnti fredde oltre che dai gradi che scendono sotto zero. In certe giornate è molto più alta la temperatura sotto la neve che sopra la neve. Oltretutto la neve fa penetrare l’acqua lentamente nel terreno e l’acqua scende bene in profondità. Meglio una abbondante nevicata che un violento acquazzone.
Appassimento al sole o al chiuso?
Decanter in qualche occasione Il decanter è davvero uno strumento utile o serve prevalentemente per creare un ambiente da intenditori? Da un noto produttore di Barolo abbiamo visto sfilze di decanter usati per tenere… rose dal lungo gambo. Il decanter, a suo parere (e noi concordiamo) serve solo per versarci, lentamente, un vino molto invecchiato, uno di quelli che potrebbero avere sul fondo dei sedimenti. Per altri vini, anche da lungo affinamento, basta aprire la bottiglia un paio d’ore prima di versare il vino, per far sparire quell’eventuale odore di chiuso e per fare in modo che l’aria liberi tutti i profumi. Se avete ospiti e comunque usate il decanter, versateci dentro il vino davanti a loro e lasciate sempre la bottiglia a portata di mano. Così vuole il galateo del vino.
Non crediamo ci siano avvertibili differenze una volta che l’uva è stata trasformata in vino. Lo scopo dei due appassimenti, ed entrambi funzionano bene, è quello di far evaporare l’acqua dalla polpa degli acini, lasciando però intatto il corredo di zuccheri. L’appassimento al naturale, come lo chiama lei, è apparentemente più semplice (basta mettere i grappoli al sole sulle stuoie se non addirittura sul cemento del cortile) ma in realtà richiede molta attenzione verso gli improvvisi e sempre più frequenti cambiamenti climatici e all’intensità dei raggi stessi, che non devono bruciare gli acini. Nel moderno fruttaio la situazione “climatica” è facilmente regolabile, secondo le necessità, e non bisogna star sempre lì a girare e rigirare i grappoli.
dicembre 2010 Il mio vino
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Libri di vini
92 Il mio vino dicembre 2010
Libri di vini Piemonte da vedere Adriano Bacchella è un fotografo torinese dal lungo corso (e anche da lungo sorso, visto che è un amante del buon vino) che ha tra i suoi soggetti preferiti, panorami, architetture, luoghi e personaggi della campagna. A loro ha dedicato diversi libri fotografici di gran pregio, l’ultimo dei quali si chiama “Divino Abitare”, aziende, case locande dove è possibile soggiornare a poca distanza dalla cantina e circondati dai vigneti. L’obiettivo, in questo volume di grande formato e dalle immagini “spettacolari” anche quando si tratta di particolari, ha messo a fuoco le terre di Langa, Roero e
Monferrato, tutte in Piemonte, dove ove di gran posti e grandi vini ce ne sono ono in abbondanza, ma è già in cantiere ere un libro analogo che spazia invece ece anche in altre regioni. Per chi ama le atmosfere “enoloogiche” piemontesi e vuole poterle le vivere, questo libro è un gran bel el regalo. È edito da AdArte di Torinoo ma potete chiederlo anche diretttamente a www.adrianobacchella. a. com. I bei testi sono di Mariate-resa Montaruli, la prefazione dell gran maestro Angelo Gaja.
Ricette d'autore Diciamolo subito, una reccensione che potrebbe esssere considerata un po’ di pparte, perché Attilio De A Amicis, nato a Siena e contr tradaiolo della Torre, è un nostro attivo collaboratore no da dalla Toscana, una regione ch che per lui non ha più segreti. Specie in campo enogastro stronomico. Settore in cui De Am Amicis ha cominciato a muover vere i primi passi frequentand tando cucine e diventando lui stes stesso gran cuoco. In soldoni: fa dda mangiare divinamente e a og ogni piatto sa abbinare il vino alla perfezione. Le sue esperienze culinarie le ha messe nero su bianco in un bel libro che si intitola “La cucina del cuore”, edito da Betti di Siena. Lo trovate da Feltrinelli a 25 euro, oppure richiedetelo all’editore (www.betti.it). De Amicis, che per lavoro e per passione ha vantato lunga amicizia con Luigi Veronelli, propone le sue personalissime ricette, dando consigli pratici e alternative e suggerendo quale vino abbinare. Fa anche scrivere preparazioni di piatti da alcuni dei grandi chef italiani, e condivide lo spazio cartaceo con le ricette più particolari di Pellegrino Artusi, il letterato gastronomo romagnolo che nel 1881 pubblicò “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”. Insomma, una mare di ricette da cui prendere spunto e che solo a leggerle fanno venir fame.
Professionisti anche in casa “Tecniche di cucina” edito dalle edizioni Plan di Milano (www.edizioniplan.it). Non deve mancare sullo scaffale di chi ha a che fare, anche per sola passione, con pentole e fornelli. È ricchissimo di immagini esplicative di prodotti e attrezzi. Un libro per ndo conoscere a fondo he alimenti, tecniche ne di prepa razione re (sapete sfilettare un rombo come si deve?), metodi di cottura, funzio-ne degli attrezzi,, terminologie. I l vo lu m o n e , che costa 24,50 euro, è diviso in quattro dettagliati capito-
li: sicurezza alimentare e aspetti nutrizionali, la professione del cuoco, le materie prime, la cottura e la conservazione. Da consultare anche prima di fare la spesa oppure prima di mettersi ai fornelli per il pranzo domenicale.
Bere bene a Roma Se vivete a Roma, o ci andate spesso, anche solo di passaggio, tenete a portata di mano questo interessante e soprattutto utile libro scritto, assai bene, da Slawka Scarso e dal titolo che dice subito di che si tratta: “Il vino a Roma”, edito da Castelvecchi a 14,90 euro. La capitale è ricca di locali dove si può bere e comprare il vino, dalle osterie alle bottiglierie di una volta fino alle enoteche e ai wine bar avveniristici. Slawka, che ha origini polacche, questi locali li ha girati tutti
o quasi, li ha selezionati escludendo quelli condotti da maleducati e superficiali e li ha raccontati uno per uno. Non schede, dunque ma veri piccoli racconti, ricchi di notizie, curiosità, atmosfere. Il libro è in tre parti: la prima, la più corposa, riguarda i luoghi di mescita, dove si può bere, la seconda i posti dove si può comprare, la terza è dedicata a una trentina di aziende laziali che fanno ottimo vino. Una guida perfetta per bere bene a Roma. dicembre 2010 Il mio vino
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Mensile Anno IV Numero 12 dicembre 2010 Registrazione Tribunale di Milano n. 767 del 12/10/2005 Direttore responsabile Gaetano Manti
IL MIO
VINO
PROFESSIONAL
MERCATI TECNICA SCIENZA PERSONE DEL VINO
SPECIALE FOTOVOLTAICO
La “rivoluzione verde” per un’economia solida Nel mondo aumentano in modo straordinario gli investimenti ad alto valore ambientale
A
mbientalisti ed economisti riuniti attorno al capezzale di un malato grave: il nostro pianeta. Forse l’unico aspetto positivo di una situazione oggettivamente critica è l’aver maturato la consapevolezza della necessità di una strategia comune nell’affrontare le problematiche ambientali e quelle economiche. È in atto nel mondo una vera e propria rivoluzione verde che creerà nuove imprese, posti di lavoro e soprattutto economie più affidabili. Diverse aziende incominciano ad applicare il salario verde, cioè una integrazione dello stipendio basata su parametri ambientali (risparmio dei consumi di energia e acqua). Certo, in Italia questo processo è molto più sfumato e spesso contraddittorio, basti pensare che mentre il presidente americano Barak Obama lanciava il chiaro messaggio al proprio Paese di raddoppiare la produzione di energia verde in un triennio, il nostro governo Berlusconi si arrampicava sui vetri per convincere i cittadini italiani dell’importanza del ritorno al nucleare. Comunque sia, dopo aver bruciato immense scorte di petrolio e di carbone, la strada ecologista
Impianto realizzato da: Helios srl, Installatore Autorizzato Enerpoint
Con un impianto di 234 pannelli fotovoltaici, un’azienda vinicola riesce a ridurre sensibilmente, e in modo ecologico, il proprio consumo elettrico.
mondiale è ormai tracciata e obbligata se si vogliono rallentare la devastazione ambientale e gli squilibri climatici. Una realtà questa ben compresa dalla Cina (leader mondiale nella vendita di moduli fotovoltaici), dagli Usa, dalla Corea del Sud e, in Europa, soprattutto dalla Germania (prima nel mondo per la potenza fotovoltaica installata e seconda dopo gli Usa nell’eolico). Tutti Paesi, questi, che hanno aumentato straordinariamente gli investimenti ad alto valore ambientale. La sfida delle nuove energie non può essere giocata solo in campo ecologico, ma deve
passare necessariamente attraverso investimenti e tecnologie per proporsi in modo realmente competitivo. In questo senso il fotovoltaico riveste un grande interesse: è una tecnologia affidabile, la manutenzione è ridotta, la durata si può misurare nell’arco di tre decenni. Il costo è ancora molto alto, ma è già in corso un processo di drastico ridimensionamento tanto da far prevedere nel 2020 oltre il 12% della domanda elettrica in Europa soddisfatta da questa fonte. Proprio il fotovoltaico sta attraversando una fase di radicale cambiamento ed è ancora una volta la Cina a
stravolgere gli equilibri. In soli due anni questo Paese continente è diventato il maggiore produttore mondiale, ma soprattutto oggi vanta prodotti di alta qualità a costi competitivi. L’abbassamento dei costi dei moduli (passati da circa 4 dollari per watt a metà 2008 a 2 dollari per watt a fine 2009) affiancato a forme di incentivo pubblico potranno dare una forte accelerata al fotovoltaico. Non è sorprendente quindi che la potenza fotovoltaica globale a fine 2009 abbia raggiunto i 22,9 Gwp, con una crescita di quasi il 50% rispetto all’anno precedente, e l’Europa, con oltre i due terzi del totale installato, si conferma l’area leader del settore. L’Italia, dopo una partenza al rallentatore, grazie agli incentivi ha avviato dal 2006 un processo di crescita consistente con 1.000 megawat prodotti nel 2010 per un fatturato di oltre 4 miliardi di euro, posizionandosi dopo la Germania che ha raddoppiato la potenza installata in un solo anno. Con il nuovo Conto energia che entrerà in vigore il prossimo gennaio, finalmente si potrà aprire per il nostro Paese un nuovo capitolo all’insegna dello sviluppo. ❦ dicembre 2010 Il mio vino
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Speciale fotovoltaico GENNAIO 2011
Il fotovoltaico riparte dal nuovo Conto energia Contenuta la riduzione degli incentivi che avranno durata 20 anni Aspetti positivi e altri discutibili
A
partire dal prossimo gennaio entrerà in vigore la nuova tariffazione del Conto energia, valido fino al 2013, con una riduzione piuttosto contenuta degli incentivi sui kwh fotovoltaici prodotti. Questa è la buona notizia. Quella meno buona, stando ai commenti di non pochi addetti ai lavori, è che l’industria fotovoltaica in Italia vive nel timore di provvedimenti imprevedibili che possono rimettere in discussione tutto quanto costruito faticosamente negli ultimi anni. I nuovi decreti approvati costituiscono comunque un punto fermo che consentirà di rilanciare il fotovoltaico permettendo così all’Italia, dopo una lunga attesa, di assumere un ruolo guida. Tra gli aspetti positivi del nuovo Conto energia, l’aumento da tre a sei degli scaglioni di potenza per adeguarli al mercato; la definizione di sole due tipologie: impianti realizzati su edifici e altri impianti (inclusi quelli installati su terreni); il riconoscimento di una serie di agevolazioni per gli impianti di potenza inferiore a 3 e 6 kw; tariffe incentivanti per gli impianti a concentrazione; l’aumento del tempo massimo, da 60 a 90 giorni, per richiedere al Gse la concessione della tariffa incentivante dalla data di connessione.
LE TARIFFE DEL NUOVO CONTO ENERGIA PER IL 2011
Intervallo di potenza
Impianti entrati in esercizio tra il 31 dicembre 2010 e il 30 aprile 2011 Impianti realizzati sugli edifici
kW
Impianti realizzati sugli edifici
Impianti entrati in esercizio tra il 31 agosto 2011 e il 31 dicembre 2011
Altri Impianti
Impianti realizzati sugli edifici
Altri Impianti
Euro/kWh
1-3
0,402
0,362
0,391
0,347
0,380
0,333
3 - 20
0,377
0,339
0,360
0,322
0,342
0,304
20 - 200
0,358
0,321
0,341
0,309
0,323
0,285
200 - 1.000
0,355
0,314
0,335
0,303
0,314
0,266
1.000 - 5.000
0,351
0,313
0,327
0,289
0,302
0,264
> 5.000
0,333
0,297
0,311
0,275
0,287
0,251
Nel 2012-2013 le tariffe saranno decurtate del 6% annuo Tabella tratta da FV FotoVoltaici 5 / 2010 - Artenergy Publishing Srl
Non mancano però alcuni aspetti discutibili, ad esempio la decurtazione del 6% l’anno della tariffa incentivante per gli anni 2012 e 2013; il cambiamento delle tariffe incentivanti nel 2011 in tre periodi (vedi tabella); il limite della potenza nominale fv cumulativa degli impianti che possono ottenere la tariffa incentivante di 3000 Mw; il poco comprensibile mantenimento del limite di due anni per il potenziamento di un impianto già realizzato. Ricordiamo che possono accedere all’incentivazione gli impianti di potenza no-
COS’È IL GSE Il Gestore dei servizi energetici (Gse) garantisce agli operatori il sostegno economico che le normative nazionali assicurano per lo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili. In particolare, si occupa del Conto Energia, il meccanismo di incentivazione degli impianti fotovoltaici. Ecco i contatti del call center Gse per il Conto Energia: • Numero verde (da fisso): 800.896979, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18. • Numeri per chiamate da cellulare: 06.80114340 o 06.80114360, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18. • E-mail: chiarimenti.fotovoltaico@gse.it • Fax: 06.80112036 • Posta: Gestore dei Servizi Elettrici - Gse Spa, viale Maresciallo Pilsudski 92, 00197 Roma
96 Il mio vino dicembre 2010
Altri Impianti
Impianti entrati in esercizio tra il 30 aprile 2011 e il 31 agosto 2011
minale non inferiore a 1 kw entrati in esercizio in data successiva al 31 dicembre 2010. Gli impianti devono essere realizzati in conformità alle pertinenti norme tecniche e con componenti di nuova costruzione. Ogni singolo impianto inoltre deve essere caratterizzato da un unico punto di connessione alla rete, non condiviso con altri impianti. Le tariffe al 31/12/2011 sono state ridotte rispetto a quelle del 2010 dal 9,95% al 25,26% per gli impianti su edifici e dal 13,28% al 27,46% per gli altri impianti, terreni inclusi, sulla base della potenza nominale e della tipologia dell’impianto. La durata del sistema di incentivazione è fissata in 20 anni. L’energia elettrica prodotta potrà essere auto consumata o ceduta al gestore della rete locale che riconoscerà un credito calcolato sulla base delle deliberazioni dell’Aeeg: • per impianti di potenza non superiore a 200 kw sarà applicata la disciplina dello scambio sul posto; • per impianti di potenza
LA FORMULA “SCAMBIO SUL POSTO” Lo scambio sul posto è il servizio erogato dal Gse (Gestore dei servizi energetici) che permette di immettere in rete l’elettricità prodotta da un impianto solare e prelevarla per il consumo in un secondo tempo. Il contributo corrisponde alla compensazione economica tra il valore associabile all’energia elettrica prodotta e messa in rete e quello relativo all’energia elettrica prelevata e consumata. Il reale stimolo all’installazione degli impianti è comunque nel Conto energia e non tanto nello scambio sul posto che è una modalità di valorizzazione dell’energia messa in rete.
superiore a 200kw saranno applicate le condizioni fissate dall’Aeeg. Entro 90 giorni dalla data di entrata in servizio dell’impianto, il soggetto responsabile invia al Gse la richiesta di concessione della tariffa incentivante unitamente alla documentazione richiesta. Entro 120 giorni dalla data di ricevimento della richiesta il Gse comunica al soggetto responsabile la tariffa riconosciuta e stipula la relativa convenzione. ❦
Speciale Fotovoltaico LA RICERCA
Ampi margini di miglioramento Nelle cantine italiane si utilizzano 50-55 Kwh per ettolitro di vino prodotto: un consumo superiore alla media europea
U
n osservatorio “laboratorio” certamente strategico quello del Dipartimento di ingegneria agraria dell’Università di Milano, dove lavora il dottor Riccardo Guidetti (ricercatore e docente del corso di Progettazione della cantina), ideale per fare il punto della situazione sulle bioenergie utilizzate in ambito vitivinicolo.
settore è ormai elevato e alcune catene di supermercati del nord Europa cominciano a chiedere prodotti con queste informazioni (energia elettrica consumata per la produzione, quantità di acqua, emissioni di CO2). Il consumatore comincia a chiederle: si tratta di mettere a punto delle metodologie condivise poiché si interagisce con il meccanismo di scelta del consumatore stesso. Ricordo sempre, parlando di queste informazioni, che anche negli anni Settanta fecero le prime comparse le etichette nutrizionali: sembravano informazioni di poco conto, ma direi che oggi, dopo 30 anni, sono in parte motivo di scelta da parte del consumatore.
Qual è il suo pensiero atGuidetti, ricercatore e docente del corso torno alla green economy Riccardo di Progettazione della cantina presso il Dipartimento che sta coinvolgendo, se di ingegneria agraria dell’Università degli Studi di Milano. non sconvolgendo, tutti i mercati mondiali? aziende viticole hanno già ra. I dati che sono emersi La “green economy” rap- ampiamente coniugato le dalle nostre ricerche, che presenta una sfida trasver- proprie produzioni con hanno sempre privilegiato sale per tutti gli ambiti gli aspetti naturalistici e una valutazione di sisteproduttivi. È interessante ambientali. Per questo il ma, ossia la cantina vista constatare che se fino agli settore può esprimere un come un ambito produttianni Novanta la cosiddetta potenziale di sicuro inte- vo comprensiva di tutti gli sostenibilità resse: l’appli- aspetti sia produttivi sia ambientale cazione del di servizio, hanno portato Tra le cantine è fotovoltaico a valori medi pari a circa Quali sono oggi gli stuera motivata solo da forti delle sonde 50-55 kWh/Hlvino prodot- di più importanti che la sempre più diffusa ogeoter connotati di miche to dove ben più del 90% è ricerca porta avanti in risparmio, esl’applicazione del costituiscono impiegato per i processi di questo ambito in grado di senzialmente e m p i refrigerazione. I consumi avere una ricaduta confotovoltaico o delle ds eume pes d a l l’a m b i t o re p i ù idrici sono pari all’incirca creta per gli operatori e energetico, 10 L/Lvino considerando quindi per la nostra ecosonde geotermiche dc ai fnf tuisnie t rdai ai lavaggi oggi grazie a necessari per la nomia? questa nuova nuova costru- gestione dell’intero pro- Come accennavo prima il visione stanno diventando zione. Passi ulteriori pos- cesso. Si tratta di valori vero problema è la metosempre più importanti gli sono essere l’impiego del- che lasciano dologia: esiaspetti etici che spingono le biomasse (ad esempio i spazio a instono normaMediamente, verso una maggiore atten- sarmenti di potature) per terventi di mitive di settore zione a tutte queste tema- alimentare impianti frigo- gliora mento proponper l’intero ciclo che tiche. Si tratta di un vero riferi ad assorbimento co- se comparati gono metodi e proprio nuovo approccio me chiusura per un ciclo con i dati ridi contabilizproduttivo una di tipo culturale. energetico completo. portati a li(LCA cantina consuma zazione L’aspetto economico rimavello europeo. – Life Cycle ne sempre fondamentale, Il vostro dipartimento ha 50-55 kWh/Hlvino Assessment) ma sempre più frequente- fatto degli studi interes- Secondo alma spesso somente si sentono imprendi- santi sul consumo energe- c u n i s t u d i no complessi tori che valutano queste te- tico per la produzione di inglesi il 50% delle emis- e di non facile applicaziomatiche anche con lo spiri- vino. Può darci qualche sioni di gas serra è ricon- ne. La ricerca sta proprio to di arrivare a produzioni elemento concreto? ducibile al food; in questo indagando sistemi semplisostenibili e in equilibrio Da diversi anni il mio Di- senso potrebbe essere ipo- ficati che possano sostenecon l’ambiente. partimento si occupa di tizzabile una etichettatu- re le esigenze del sistema valutazioni energetiche ra dei prodotti legata a produttivo, con l’obiettivo Qual è il potenziale che nell’ambito di tutta l’indu- parametri ambientali? di aiutare il consumatore può esprimere il settore stria alimentare. L’atten- Il mio Dipartimento ha ap- sensibile verso queste tevitivinicolo, date le sue zione al settore enologico pena presentato un proget- matiche a ritrovare le inspecificità, nell’ambito è comunque elevata vista to di ricerca alla Regione formazioni che lo possono delle bioenergie? la tipicità sia regionale sia Lombardia che ha questo portare verso una scelta Indubbiamente parecchie nazionale di questa filie- obiettivo: l’interesse del consapevole. ❦ dicembre 2010 Il mio vino
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Speciale Fotovoltaico IL MERCATO
Esperienze in campo La parola a Reverberi Enetec e Enerpoint Spa, due tra le aziende leader del comparto
«L’
esperienza di Reverberi Enetec in tema di impianti su aziende agricole risale alla metà del 2000», ci spiega l’ing. Massimo Corsi, «quando il Conto energia era denominato “10.000 tetti fotovoltaici”, e prevedeva per l’azienda un contributo in conto capitale e poi la possibilità di scambiare energia alla pari». Già allora le aziende vinicole erano piuttosto sensibili all’argomento, incoraggiate anche dalla propria clientela, soprattutto quella tedesca e austriaca. Forti delle esperienze estremamente positive nei loro Paesi, queste spingevano i fornitori italiani verso l’utilizzo di energie verdi. «In quegli anni», precisa Corsi, «la limitazione a 20kWp di potenza massima installabile dell’impianto rendeva marginale l’incidenza effettiva in termini energetici dell’impianto sul fabbisogno dell’azienda vinicola. Per fare un esempio, in Toscana un impianto di tale potenza produce dai 22.000 ai 26.000kWh/anno, in base alla tipologia di installazione e all’ esposizione, quando per un’azienda vinicola media dotata di cantina climatizzata i consumi
sono almeno il doppio». Con energia pari a 3.000kWh, il il nuovo Conto energia, dove consumo di una famiglia mel’incentivo in conto capitale dia italiana, occorrono circa è stato sostituito da un in- 21mq di moduli fotovoltaici, centivo sull’energia prodotta ovvero circa 7mq per ogni dall’impianto, si possono re- 1.000kWh/anno di energia. alizzare impianti fotovoltaici In genere il nostro lavoro è progettati per coprire l’intera proprio quello di adattare e esigenza di energia elettrica integrare il generatore e l’imdell’azienda con un ritorno pianto con la realtà architeteconomico sull’investimento tonica esistente in modo da stimabile dai 7 ai 12 anni. non contaminare la bellezza Altro aspetto importante è e l’armonia del paesaggio l’integrazione ma al tempo architettonica stesso garantiFino a qualche dell’impia nre la massima to: la maggior efficienza». anno fa la p a r t e d el le Gli impianti potenza massima fotovoltaici in aziende vinicole è situata Italia hanno installabile in zone sottosup er ato le poste a stret100.000 uniera di 20kWp tissimi vincoli tà e di energie paesaggistici, r i n novabi l i come alcune cantine tosca- si parla ormai sempre più ne, interrate sotto le colli- spesso. L’interesse degli imne, aziende i cui uffici sono prenditori vitivinicoli per il vecchi casolari ristrutturati fotovoltaico è crescente, ma o altre realizzate in edifici di questa tecnologia e degli rigorosamente mimetizzati aspetti pratici applicati a quenel paesaggio. «La sfida», ci sto settore si sa ancora poconferma Corsi, «è quella co. «La scelta di installare di inserire e fare lavorare al un impianto fotovoltaico sul meglio l’insieme dei moduli tetto della propria azienda fotovoltaici che compongono comporta certamente un inil generatore, un oggetto di vestimento iniziale di una dimensioni non indifferenti: certa entità», sottolinea l’ing. per avere una produzione di Enzo Pontone di Enerpoint
Spa, «ma grazie agli incentivi messi a disposizione dal Conto energia (validi per 20 anni dal momento in cui entra in funzione l’impianto) può rientrare in tempi accettabili portando contemporaneamente vantaggi duraturi: evitata emissione di CO2, produzione di energia rinnovabile e risparmio sui costi dei consumi elettrici della propria attività». Ma come muoversi in questo settore? «È importantissimo rivolgersi solo ad aziende presenti sul mercato da diversi anni e in grado di fornire solide referenze», mette in guardia Pontone, «Da alcuni anni è infatti facile imbattersi in installatori e aziende improvvisati che che non sono in grado di fornire garanzie solide al cliente. Inoltre, bisogna prestare molta attenzione alla scelta dei materiali: la qualità nel fotovoltaico non è infatti disponibile a costi ridotti e preventivi troppo bassi devono far riflettere l’imprenditore su quanto viene proposto. In questo caso è utile interpellare uno studio tecnico esterno per avere una seconda opinione sulla bontà del preventivo e dei materiali proposti». ❦
VITIVINICOLTURA
La “sostenibilità” come fattore di successo Ciò che ancora manca è però un approccio globale al tema della produzione sostenibile
I
n questi ultimi anni nelle singole aziende molto è stato fatto ma si ha l’impressione che manchi un approccio globale poiché spesso la sostenibilità viene considerata una operazione collaterale e non lo strumento chiave dei processi produttivi, sia pure necessariamente integrata agli aspetti economici. Deve ancora maturare la convinzione che proprio la
98 Il mio vino dicembre 2010
sostenibilità delle imprese possa essere nei prossimi anni un fattore critico di successo di estrema importanza nella competizione globale. In particolar modo per un comparto come quello vitivinicolo italiano obbligato a confrontarsi nel mondo in modo sempre più pressante anche su tematiche etiche. Certamente il fotovoltaico può rappresentare uno degli
strumenti più efficaci alla richiesta culturale ed economica di naturalità nella sua accezione più ampia anche se inevitabilmente si apre un dibattito sulla collocazione dei moduli e il relativo impatto sul territorio. È evidente che eventuali impianti a terra dovrebbero essere installati in zone marginali quindi non in quelle di pregio, per non sottrarre terreno fertile alla
nostra viticoltura. Il vignaiolo deve continuare a curare il proprio vigneto evitando il rischio di trasformarsi in un fabbricante d’energia. Dovrebbero quindi essere gli enti pubblici a definire dove è possibile installare un grande impianto a terra, evitando così il rischio di una diffusione poco razionale e pesantemente impattante sull’ambiente. ❦
I fornitori delle cantine CARLOS SANTOS AMORIM CORK ITALIA CONEGLIANO (TV)
ELDA ALIBERTI SIRIO ALIBERTI CANELLI (AT)
Azienda di riferimento nella produzione di tappi in sughero, Amorim si impegna anche sul tema della sostenibilità
N
el 1991 il gruppo portoghese Amorim, produttore di tappi di sughero, acquisisce una piccola azienda familiare a Conegliano e comincia a svilupparla fino a farla diventare l’azienda leader in Italia nella produzione di tutte le tipologie di tappi. «Il nostro prodotto più pregiato è il sughero naturale Amorim Selezione destinato ai vini più importanti», spiega l’amministratore delegato Carlos Santos. «Tuttavia oggi abbiamo soluzioni per tutte le necessità, dai tappi per
vini a rotazione veloce (12 mesi) a quelli per vini a rotazione media (24-36 mesi) e lunga. I nostri venditori hanno un’importante formazione tecnica che permette loro di consigliare al cliente il prodotto migliore. Oggi stiamo investendo molto sull’eliminazione totale della possibilità di interferenza sensoriale e permeabilità all’ossigeno delle chiusure in sughero, ma ci stiamo anche impegnando sul tema di sostenibilità e riciclo dei tappi usati». www.amorimcorkitalia.com
Da quasi sessant’anni è l’azienda leader, in Piemonte, nella produzione di autoclavi e vinificatori in acciaio
A
zienda familiare, la Sirio Aliberti porta il nome del suo fondatore che la creò nel 1953 iniziando, primo e unico in Piemonte, a produrre autoclavi per la spumantizzazione dei mosti. La sede, del resto, era ideale, nel cuore dell’area spumantistica della regione. «Oggi, a quasi sessant’anni dalla fondazione, siamo ancora gli unici, nella nostra regione, a produrre le autoclavi, ma da allora abbiamo anche allargato il nostro business, affiancando a queste macchine
FABIO MICHIELIN VELO GROUP ALTIVOLE (TV)
FABRIZIO PANZA ROBINO & GALANDRINO CANELLI (AT)
Velo produce attrezzature per l’intero processo enologico, ma la chiave del suo successo sono le macchine di filtraggio
O
ggi Velo Spa è un grande gruppo formato da quattro divisioni, ma negli anni Sessanta, quando Antonio Velo la fondò, si occupava solo di enologia, settore che rimane quello di principale interesse e che ha reso famosa l’azienda a livello mondiale. «Antonio Velo (che costruisce macchine per il processo enologico dal ricevimento delle uve fino allo stoccaggio del vino pre-imbottigliamento, ndr) è diventato famoso per aver reso il vecchio filtro a farina fossi-
le un prodotto più semplice, più efficiente e soprattutto più economico», spiega l’ingegner Fabio Michielin. «Questo ci ha reso uno dei leader per impianti di filtrazione. E sempre in questo ambito stiamo concentrando i nostri sforzi. Tra i nostri nuovi progetti, infatti, c’è quello di aumentare e migliorare la qualità e le prestazioni dei filtri, in particolare quelli a membrana. È anche su queste macchine che si gioca il futuro dell’enologia». www.velo-group.com
anche la produzione di vinificatori e tini in acciaio. In realtà, su stimolo di qualche produttore, già li facevamo, ma è stato a metà degli anni Ottanta, con l’inizio del sodalizio con il gruppo Della Toffola (produttore di filtri e pigiatrici) che siamo partiti alla grande anche con questo prodotto. Che è anche protagonista dei nostri progetti più recenti, visto che stiamo cercando di realizzarne nuove tipologie, migliorando sempre più la qualità». www.sirioaliberti.com
Dalle gabbiettatrici completamente automatiche alle macchine più innovative per incapsulare spumanti e vini fermi
F
ondata nel 1964 a Canelli, cuore della spumantistica piemontese, l’azienda fonda il suo successo sull’invenzione delle gabbiettatrici automatiche. «Prima, le gabbiette venivano messe manualmente e solo la chiusura era automatizzata», spiega Fabrizio Panza. «Poi, i due soci Robino e Galandrino riuscirono a elaborare una macchina con cui automatizzare anche la distribuzione delle gabbiette sulle bottiglie. Da allora la produzione si è allargata anche al-
le macchine automatiche per la distribuzione e chiusura dei capsuloni da spumante, complemento necessario alla gabbiettatrice, e quelle per incapsulare i vini fermi. Questo è il nostro core business che stiamo migliorando con innovazioni tecnologiche. Per esempio, abbiamo ottenuto il riconoscimento del brevetto europeo per il nostro sistema di rullatura pneumatica delle capsule per vini fermi. E tanto altro abbiamo in cantiere». www.robinoegalandrino.it dicembre 2010 Il mio vino
99
Il chi è chi del vino STEFANO MORIS MORISFARMS MASSA MARITTIMA (GR)
RICCARDO MONFARDINO CASA ZULIANI FARRA D’ISONZO (GO)
Nato e cresciuto a San Francisco, per amore, di sua moglie e del vino, si trasferisce in Toscana
«P
er me il mondo del vino è un po’ come il vaso di Pandora, ogni giorno scopro qualcosa di nuovo», racconta sorridendo Stefano Moris. In effetti, sebbene la sua famiglia sia una delle casate storiche del vino toscano, Stefano non è cresciuto in mezzo ai vigneti. «Mia madre è americana e io sono cresciuto negli Stati Uniti, vivevo a San Francisco e per diverso tempo ho lavorato come designer industriale, anche se ogni estate venivo qui in Toscana a passare le vacanze»,
spiega. «Poi, due o tre anni fa, d’estate, ho conosciuto mia moglie, che è di Siena, e così ho deciso di trasferirmi e partecipare a qualcosa di grande, quale è l’attività di famiglia». Ora Stefano, che si considera ancora un principiante in questo settore, si occupa della logistica e dell’amministrazione della tenuta, ed è felicissimo della sua scelta. Anche perché da poco è diventato papà. «Adesso, mi piacerebbe migliorare ulteriormente il mio italiano, è uno dei miei prossimi progetti».
Nato in Sardegna, vissuto a lungo in Svizzera, ora ha scelto di vivere in Friuli e qui produrre grandi vini
O
ggi vive nel Collio, ma i suoi primi passi Riccardo Monfardino li muove in Sardegna, ad Alghero. «La mia regione,però, mi stava un po’ stretta», spiega Riccardo. «Volevo fare esperienza nel mondo commerciale e così mi sono trasferito in Svizzera e per 15 anni ho vissuto e lavorato lì». Intanto, complice anche il suo lavoro, Riccardo si scopre appassionato di vino, comincia a conoscerlo e a collezionarlo, viaggia per visitare le aziende vinicole, fino a prendere una decisio-
MILENA CARPUTO CARPUTO QUARTO (NA)
A soli 28 anni, ha già in mano le redini dell’azienda di famiglia. Un onere che porta avanti con grande passione
H
a tutti i numeri per diventare una grande donna del vino, Milena Carputo. A soli 28 anni, infatti, si trova a dirigere, insieme alla sorella Maria, l’azienda vitivinicola di Quarto fondata 15 anni fa da suo padre e dai suoi zii. «I vigneti, in realtà, li avevamo già prima, ma ne ricavavamo soltanto il vino per il nostro consumo in famiglia», racconta Milena. «Poi, l’incontro tra mio padre e un noto enologo della zona ha fatto fare il passo neces-
100 Il mio vino dicembre 2010
sario ad avviare l’attività». E ora, che il padre si è fatto da parte, Milena e Maria si trovano in mano le redini dell’azienda. «Una bella sfida, perché siamo donne in un mondo ancora molto maschile e molto competitivo, ma la passione ci manda avanti», spiega Milena. «Così non ci pesa essere onnipresenti in azienda e avere poco tempo libero, visto che oltretutto spesso siamo in giro per fiere ed eventi. Qui ci sentiamo davvero a casa».
ne importante: rientrare in Italia e fare il produttore in prima persona. «Così ho abbandonato il lavoro svizzero per trovare un’azienda da acquistare e, dopo aver girato varie regioni, ho trovato quello che cercavo qui, in Friuli. Un’azienda storica di proprietà di una delle famiglie italiane tra le più importanti, ben strutturata e ben avviata. Oggi grazie al rapporto di amicizia che si è creato con la famiglia Zuliani, posso essere soddisfatto di poter realizzare il mio sogno».
DANIELA OLIVERO ANTICA CANTINA DEI CONTI DI ROERO VEZZA D’ALBA (CN)
Da piccola giocava in cantina e aiutava a metter le capsule alle bottiglie. oggi è protagonista dell’azienda di famiglia
«P
raticamente in cantina ci sono nata», racconta Daniela Olivero. «I miei genitori hanno sempre fatto questo lavoro, io ero figlia unica e così da bambina passavo il mio tempo in cantina, ci giocavo, aiutavo a mettere le capsule alle bottiglie, allora lo si faceva a mano», racconta. Poi, diventata adulta e laureatasi in Economia e Commercio, Daniela deve prendere una decisione. «Essendo figlia unica bisognava decidere che fare dell’azienda, così ho coinvolto
mio marito Luigi, che già faceva questo mestiere, e da ormai vent’anni lavoro in pianta stabile nell’azienda di famiglia, occupandomi della parte commerciale, principalmente, ma facendomi coinvolgere da tutto». Così non è che rimanga molto tempo libero a disposizione. «Quello è tempo che bisogna ritagliarsi, e spesso lo dedichiamo ai clienti. Ma non rinunciamo mai, almeno una volta l’anno, a fare immersioni e a girare per cantine ad assaggiare i vini degli altri».
E 2010 D ICE M B R
E’ IN EDICOLA A N N O 21 0 11 - € 4,5 N U M ER O 12
LA RIVISTA PER LA GENTE DI CAVALLI
dicembre 2010 Il mio vino
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LA GUIDA MERCATO
Vini che meritano di essere comprati Questa rubrica ha lo scopo di aiutarci a scegliere e a comprare i migliori vini italiani e presenta soprattutto prodotti di qualità poco conosciuti. Tutti i vini pubblicati in questa sezione e in tutta la rivista sono stati degustati e valutati dalla nostra squadra di esperti. Ogni mese presentiamo vini nuovi anche se a volte i produttori possono essere gli stessi.
Le fasce di prezzo
◆ rossi e bianchi Per facilitare la consultazione della Guida Mercato, i nostri esperti hanno suddiviso i vini non solo per colore ma anche per fascia di prezzo. Nella prima parte troveremo i vini rossi fino a 15 euro, quelli da 15 a 30 euro e quelli oltre i 30. A seguire i bianchi fino a 12 euro e oltre i 12.
◆ speciali Ultimi ma non meno interessanti, i vini "Speciali", che meritano un discorso a parte. In questa sezione, infatti, i nostri esperti hanno messo insieme diverse tipologie. All'interno delle pagine dei vini speciali troveremo quindi gli spumanti e i vini frizzanti, i rosati e i vini dolci.
L’etichetta ◆ nome del vino, denominazione È il “titolo” dell’etichetta: il nome del vino è la prima grande attrazione che la bottiglia ci offre. Per far capire meglio la tipologia del vino riportiamo subito anche la sua denominazione. Questa può essere Doc (Denominazione d’origine controllata), Docg (Denominazione d’origine controllata e garantita), Igt (Indicazione geografica tipica) e Vdt (Vino da tavola). ◆ nome proprio, annata Se è presente, il nome proprio indica come il produttore ha voluto chiamare il
suo vino. Spesso è un nome di fantasia, a volte prende spunto dal vigneto d’origine. L’anno riportato è quello in cui è stata fatta la vendemmia. ◆ votazione Nelle schede degli esperti de Il Mio Vino il 6/10 indica la sufficienza. Nella Guida Mercato sono presenti solo vini che hanno preso almeno 7/10. ◆ prezzo I prezzi sono quelli che abbiamo pagato acquistando il vino. Possono subire variazioni.
Dove comprare i vini
I vini si possono trovare nella grande distribuzione e nelle enoteche. Ci conviene telefonare al produttore per farci indicare il posto più vicino a casa nostra dove vende il proprio vino. Può anche darsi che il produttore stesso possa inviarci il vino direttamente a casa. Cosa opportuna specie quando il vino che vogliamo comprare è prodotto in poche migliaia di bottiglie e non è distribuito in tutt’Italia. Chiediamo dunque sempre: quante bottiglie vengono prodotte, qual è il posto più vicino a casa nostra dove possiamo trovare quel vino, se è possibile acquistarlo direttamente in cantina, se il prezzo comprende l’Iva, qual è il costo aggiuntivo per la spedizione.
Sicilia Igt Merlot 2008 Feudo Arancio
L’azienda ◆ regione e zona di produzione Questa indicazione ci dice in quale regione d’Italia e da quale zona provengono le uve con cui è stato fatto il vino.
◆ produttore Sono indicati numero di telefono, fax ed eventuali indirizzi internet e di posta elettronica del produttore.
voto 8.2/10 - 7,50 € SICILIA
Le caratteristiche
◆ vitigni Il vitigno è la varietà di uva usata per produrre il vino. Se si usa un solo tipo di varietà (per esempio, nebbiolo 100%) si ha la vinificazionne “in purezza”. Un vino può essere fatto anche unendo in proporzione variabile diverse varietà di uva (per esempio, sauvignon e chardonnay). ◆ gradazione alcolica La gradazione è data dall’alcol etilico che è il risultato della trasformazione degli zuccheri causata dai lieviti presenti nell’uva.
Sambuca di Sicilia (Ag) Viene misurato in millilitri, alla temperatura di 20 °C. Per esempio, quando un vino riporta in etichetta 11 gradi significa che contiene l’11% di alcol (cioè 110 millilitri di alcol su un litro), uno di 12 gradi contiene il 12% di alcol e così via. ◆ quando berlo Non tutti i vini possono essere conservati a lungo. La scritta "da bere fino al..." consiglia entro quale anno sarebbe meglio bere quel vino perché non perda le sue caratteristiche fondamentali.
Tel. 0925.579000 posta@feudoarancio.it www.feudoarancio.it vitigni: merlot 100% gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2012 dicembre 2010 Il mio vino 103
ROSSI FINO A 15 EURO Nebbiolo d'Alba Doc 2008 Antica Cascina dei Conti di Roero
Langhe Doc Nebbiolo “Alasia” 2006 Araldica
Barbera d'Asti Doc Superiore “Tana Alta” 2007 La Gibiana
Garda Doc Classico Rosso Superiore “Cru In Valtenesi Appassimento Breve” 2006 Redaelli De Zinis
voto 7.8/10 - 11 €
voto 8.3/10 - 8 €
voto 7.7/10 - 13 €
voto 7/10 - 15 €
PIEMONTE
PIEMONTE
PIEMONTE
LOMBARDIA
Vezza d'Alba (Cn)
Cuneo (Cn)
Costigliole (At)
Calvagese della Riviera (Bs)
Tel. 0173.65459 info@oliveropietro.it www.oliveropietro.it
Tel. 0141.76311 informazioni@araldicavini.com www.araldicavini.com
Tel. 0141.966710 info@lagibiana.it www.lagibiana.it
Tel. 030.601001 info@dezinis.it www.dezinis.it
vitigni: nebbiolo 100%
vitigni: nebbiolo 100%
vitigni: barbera 100%
gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2013
gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2014
gradazione alcolica: 14,5° da bere adesso fino al 2014
vitigni: barbera, groppello di mocasina, marzemino, sangiovese gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2013
Colli Euganei Doc Rosso Riserva “Notte di Galileo” 2006 Colli Euganei
Friuli Grave Doc Cabernet Sauvignon “Terre Magre” 2009 Piera Martellozzo
voto 7.9/10 - 11 €
voto 7.7/10 - 9,25 €
VENETO
FRIULI VEN. GIULIA
VINO TOP Dolcetto di Ovada Doc 2009 Tacchino Luigi Colore rosso violaceo profondo con dei bei riflessi porpora. I profumi che emergono dal bicchiere sono fruttati, con piacevoli note di prugna e di ciliegie mature. Sul finale si percepiscono anche sentori floreali che richiamano le viole di campo. In bocca è un vino fresco e giovane con delle note di fragola e ciliegia che persistono a lungo, il tannino inoltre è morbido per un vino prodotto da uve dolcetto. In sintesi un Rosso semplice e giovane ma di grande piacevolezza con un ottimo equilibrio tra naso e palato che lo rende adatto ad accompagnare diversi piatti a partire dagli antipasti di salumi, a primi come il risotto con i funghi fino ai secondi di carne come il carpaccio e gli arrosti. Da servire alla temperatura di 16/18 gradi.
voto 8.9/10 - 10,70 €
San Quirino (Pn)
Tel. 049.9940011 info@virice.it www.cantinacollieuganei.it
Tel. 0434.963100 welcome@martellozzo.com www.pieramartellozzo.com
vitigni: cabernet, merlot gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2014
vitigni: cabernet sauvignon 100% gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2013
Venezia Giulia Igt Rosso “Purpureo” 2009 Talis Wine
Friuli Grave Doc Rosso “Rubéus” 2008 Castellargo
voto 8.2/10 - 8,50 €
PIEMONTE
voto 7.5/10 - 11 €
Castelletto d`Orba (Al)
FRIULI VEN. GIULIA
FRIULI VEN. GIULIA
Tel. 0143.830115 info@luigitacchino.it www.luigitacchino.it
San Giovanni al Natisone (Ud)
San Martino al Tagliamento (Pn)
Tel. 328.5393920 info@taliswine.it www.taliswine.it
info@castellargo.com www.castellargo.com
vitigni: cabernet franc, cabernet sauvignon, merlot gradazione alcolica: 12,5° da bere adesso fino al 2013
vitigni: cabernet franc, cabernet sauvignon, refosco dal peduncolo rosso gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2013
vitigni: dolcetto 100% gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2013
104 Il mio vino dicembre 2010
Vò Euganeo (Pd)
ROSSI FINO A 15 EURO IL VOTO
Friuli Isonzo Doc Cabernet Franc 2008 Muzic'
Cortona Doc Cabernet Sauvignon 2006 Istituto Tecnico Agrario Statale A. Vegni Capezzane
Chianti Classico Docg “La Vendemmia” 2007 Dievole
voto 8/10 - 12 €
voto 7.7/10 - 10,80 €
voto 8/10 - 14 €
FRIULI VEN. GIULIA
TOSCANA
TOSCANA
Gorizia (Go)
Cortona (Ar)
Chianti Classico (Fi)
Tel. 0481.884201 info@cantinamuzic.it www.cantinamuzic.it
Tel. 0575.613026 vegni@tin.it www.itasvegni.it
Tel. 0577.322613 info@dievole.it www.dievole.it
Perciò un ottimo Lambrusco può anche prendere un voto superiore a un Barolo.
vitigni: cabernet franc 100%
vitigni: cabernet sauvignon 100% gradazione alcolica: 14,5° da bere adesso fino al 2013
vitigni: sangiovese
Montecucco Doc Rosso 2008 Begnardi
Montecarlo Doc Rosso 2009 Tenuta del Buonamico
Il voto è espresso in decimi. Nelle schede di valutazione degli esperti de "Il Mio Vino" il 6/10 indica la sufficienza. In questa Guida Mercato sono presenti solo i vini che hanno preso da 7/10 in su. Il voto tiene conto della qualità e della tipologia alla quale appartiene il vino.
voto 7.5/10 - 8 €
gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2014
voto 7.5/10 - 7 €
TOSCANA
TOSCANA
Monte Antico (Gr)
Montecarlo (Lu)
Tel. 0564.991030 info@begnardi.com www.begnardi.com
Tel. 0583.22038 buonamico@buonamico.com www.buonamico.it
vitigni: cabernet, merlot, sangiovese gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2013
vitigni: cabernet sauvignon, canaiolo, merlot, sangiovese, syrah gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2013
Chianti Docg Riserva “Riserva della Villa” 2007 Tenuta di Sticciano
Toscana Igt Rosso “magari” 2009 Il Boschetto
voto 8.6/10 - 13 €
voto 7.7/10 - 9,50 €
gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2014
VINO TOP Barbera d'Asti Doc Superiore “Cornucopia” 2007 La Gibiana Colore rosso rubino con dei bei riflessi porpora accesi. I profumi sono accattivanti grazie alle note fini di amarena sotto spirito con una lieve sensazione di legno leggermente tostato e una piacevole nota rinfrescante di menta. Sul finale è possibile percepire anche le note speziate di chiodi di garofano. In bocca ha una buona struttura, grazie alla sua discreta nota acida arricchita da un finale morbido. Ottima anche la persistenza che lascia in bocca una piacevole nota amaricante. Un vino gradevole, grazie alla piacevole miscela di profumi dati dall'affinamento con quelli più freschi e fruttati dell'uva barbera. Un vino da abbinare a carni brasate o stufate e da servire alla temperatura di 18 gradi in calici dall'imboccatura di 5 centimetri di diametro.
voto 8.2/10 - 9 € PIEMONTE
TOSCANA
TOSCANA
Costigliole (At)
Fiano (Fi)
Cinigiano (Gr)
Tel. 0571.669191 info@tenutadisticciano.it www.tenutadisticciano.it
Tel. 0564.994625 ilboschetto@web.de www.ilboschetto.de
Tel. 0141.966710 info@lagibiana.it www.lagibiana.it
vitigni: colorino, sangiovese
vitigni: alicante, syrah, teroldego
gradazione alcolica: 14° da bere adesso fino al 2015
gradazione alcolica: 12,5° da bere adesso fino al 2012
vitigni: barbera 100% gradazione alcolica: 14° da bere adesso fino al 2014
dicembre 2010 mio vino
105
ROSSI FINO A 15 EURO Toscana Igt Rosso “Fontecornino” 2007 NO.VO.LI’
Morellino di Scansano Docg “Vignabenefizio” 2009 Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano
Rosso Piceno Doc Superiore “Polittico” 2008 Panichi Filippo
IL VOTO Il voto è espresso in decimi. Nelle schede di valutazione degli esperti de "Il Mio Vino" il 6/10 indica la sufficienza.
voto 8.2/10 - 15 €
voto 8.2/10 - 8 €
TOSCANA
TOSCANA
MARCHE
Montepulciano (Si)
Scansano (Gr)
Castel di Lama (Ap)
Tel. 0578.799166 az.agricola@no-vo-li.it www.no-vo-li.it
Tel. 0564.507288-7979 coopmorel@libero.it www.cantinadelmorellino.it
Tel. 0736.815339 info@filippopanichi.it www.filippopanichi.it
vitigni: merlot, petit verdot, sangiovese gradazione alcolica: 15° da bere adesso fino al 2015
vitigni: sangiovese 100%
vitigni: montepulciano, sangiovese gradazione alcolica: 14° da bere adesso fino al 2014
Perciò un ottimo Lambrusco può anche prendere un voto superiore a un Barolo.
Lacrima di Morro d'Alba Doc “Gaudente” 2009 Moncaro
Colli Altotiberini Doc Rosso Riserva “Tarragoni” 2006 Cantina Donini
voto 8/10 - 10 €
voto 7.6/10 - 12,20 €
gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2014
VINO TOP Colli Euganei Doc Merlot “Archè” 2008 Callegaro Francesca Un vino rosso molto intenso a pertire già dal colore che risulta porpora con dei bei riflessi violacei. I profumi sono molto piacevoli e ricordano le note di frutta rossa fresca con delle sensazioni accattivanti di prugna insieme a delicate note di spezie che richiamano sia il pepe nero sia la noce moscata. In bocca è morbido grazie all'ottimo tannino e con delle note sul finale che sembrano quasi dolci e ricordano l'amarena e la prugna. Un vino molto persistente che lascia a lungo al palato le sue note fruttate e speziate. Per meglio apprezzare questo vino si consiglia di servirlo in bicchieri dal diametro all'imboccatura di 5 centimetri e alla temperatura di 18 gradi per accompagnare spezzatini di carne oppure, per restare nella regione di produzione, con lo stufato o con polenta.
voto 8.8/10 - 8,50 €
Il voto tiene conto della qualità e della tipologia alla quale appartiene il vino.
MARCHE
UMBRIA
Montecarotto (An)
Umbertide (Pg)
Tel. 0731.89245 terrecortesi@moncaro.com www.moncaro.com
Tel. 075.9410330 info@vinidonini.it www.vinidonini.it
vitigni: lacrima 100%
vitigni: cabernet, sangiovese
gradazione alcolica: 12,5° da bere adesso fino al 2012
gradazione alcolica: 14° da bere adesso fino al 2014
Colli Altotiberini Doc Rosso “Nero Fratta” 2007 Cantina Donini
Montepulciano d'Abruzzo Doc “Baldovino” 2008 Tenuta I Fauri
voto 7.8/10 - 6,70 €
VENETO
voto 7.2/10 - 8,10 €
Rovolon (Pd)
UMBRIA
ABRUZZO
Tel. 049.5227084 info@callegarofrancescavini.it www.callegarofrancescavini.it
Umbertide (Pg)
Villamagna (Ch)
Tel. 075.9410330 info@vinidonini.it www.vinidonini.it
Tel. 0871.332627 info@tenutaifauri.it www.tenutaifauri.it
vitigni: sangiovese 100%
vitigni: montepulciano 100%
gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2013
gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2013
vitigni: merlot 100% gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2014
106 Il mio vino dicembre 2010
voto 7.5/10 - 9 €
In questa Guida Mercato sono presenti solo i vini che hanno preso da 7/10 in su.
ROSSI FINO A 15 EURO Montepulciano d'Abruzzo Doc “Duca Thaulero” 2005 Casal Thaulero
Montepulciano d'Abruzzo Doc “Alcàde” 2006 Colle Moro
Molise Doc Cabernet Sauvignon “Clivia” 2007 Società Cooperativa Cantina Sociale San Zenone
Terre degli Osci Igt Aglianico 2006 Borgo di Colloredo
voto 8.6/10 - 13 €
voto 7.8/10 - 8 €
voto 7.6/10 - 6,70 €
voto 7.6/10 - 10,50 €
ABRUZZO
ABRUZZO
MOLISE
MOLISE
Ortona (Ch)
Guastameroli di Frisa (Ch)
Montenero di Bisaccia (Cb)
Campomarino (Cb)
Tel. 085.9032533 info@casalthaulero.it www.casalthaulero.it
Tel. 0872.58128 info@collemoro.it www.collemoro.it
Tel. 0875.96576 cantinasanzenone@virgilio.it
Tel. 0875.57453 info@borgodicolloredo.com www.borgodicolloredo.com
vitigni: montepulciano 100%
vitigni: montepulciano 100%
vitigni: aglianico 100%
gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2015
gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2014
vitigni: cabernet sauvignon 100% gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2013
Lacryma Christi del Vesuvio Doc Rosso “Gelsonero” 2007 Villa Dora
Sannio Doc Aglianico 2008 Wartalia
voto 7.2/10 - 14 €
voto 7.8/10 - 9 €
CAMPANIA
CAMPANIA
Terzigno (Na)
Benevento (Bn)
Tel. 081.5295016 info@cantinevilladora.it www.cantinevilladora.it
Tel. 0824.817839 info@wartalia.com www.wartalia.com
vitigni: aglianico, piedirosso
vitigni: aglianico 100%
gradazione alcolica: 14° da bere adesso fino al 2013
gradazione alcolica: 12,5° da bere adesso fino al 2014
Beneventano Igt Aglianico “Danae” 2009 Wartalia
Salento Igt Negroamaro “Teresa Manara” 2007 Cantele
voto 8/10 - 6 €
voto 8.5/10 - 13 €
gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2012
VINO TOP Chianti Docg Riserva “Monsonaccio” 2007 Varramista Un Chianti riserva dal colore rosso rubino profondo con dei bei riflessi granata. I profumi sono avvolgenti e di buona finezza con note di frutta rossa matura che si trasformano in sensazioni di cuoio e di cioccolato. Piacevoli anche le note che richiamano il tabacco e sentori di torrefazione. Un vino ricco e corposo in bocca grazie alla buona struttura tannica, con note gradevoli di mandorla e di frutti di bosco come la mora e i lamponi. Un vino in grado di accompagnare tutto il pasto a partire dai crostini di fegatino, primi piatti come la pappa al pomodoro, secondi come la tagliata con i funghi e, a fine pasto, perfetto anche per formaggi leggermente piccanti come il pecorino di Pienza di media stagionatura. Da servire alla temperatura di 18 gradi.
voto 8.8/10 - 12,50 € TOSCANA
CAMPANIA
PUGLIA
Montopoli Val d'Arno (Pi)
Benevento (Bn)
Salento (Le)
Tel. 0824.817839 info@wartalia.com www.wartalia.com
Tel. 0832.705010 cantele@cantele.it www.cantele.it
Tel. 0571.44711 info@varramista.it www.varramista.it
vitigni: aglianico 100%
vitigni: negroamaro 100%
gradazione alcolica: 12,5° da bere adesso fino al 2013
gradazione alcolica: 14° da bere adesso fino al 2013
vitigni: merlot, sangiovese, syrah gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2014
dicembre 2010 mio vino
107
ROSSI FINO A 15 EURO Valle d'Itria Igt Rosso “Roccia” 2009 Cantina Locorotondo
Castel del Monte Doc Rosso “Bolonero” 2007 Torrevento
Tarantino Igt Primitivo “Tatu” 2007 Vigne & Vini
Primitivo di Manduria Doc “Casa Vecchia Sorani” 2008 Pirro Varone
voto 7.5/10 - 5 €
voto 8.4/10 - 9 €
voto 7.5/10 - 10 €
voto 8.4/10 - 12 €
PUGLIA
PUGLIA
PUGLIA
PUGLIA
Locorotondo (Ba)
Corato (Ba)
Leporano (Ta)
Manduria (Ta)
Tel. 080.4311644 info@locorotondodoc.com www.locorotondodoc.com
Tel. 080.8980929 info@torrevento.it www.torrevento.it
Tel. 099.5332254 vigneevini@vigneevini.it www.vigneevini.it
Tel. 339.7429098 info@pirrovarone.com www.pirrovarone.com
vitigni: malvasia nera, montepulciano, negroamaro gradazione alcolica: 12° da bere adesso fino al 2012
vitigni: aglianico, nero di troia
vitigni: aglianico, primitivo
vitigni: primitivo 100%
gradazione alcolica: 12,5° da bere adesso fino al 2013
gradazione alcolica: 14° da bere adesso fino al 2014
gradazione alcolica: 14° da bere adesso fino al 2014
Terre dell'Alta Val d'Agri Doc Rosso “Lucanico” 2007 L'Arcera
voto 7.7/10 - 14 € BASILICATA Potenza (Pz)
info@organicwine.it www.organicwine.it vitigni: aglianico, cabernet sauvignon, merlot gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2013
Sicilia Igt Frappato “Fondo Filara” 2009 Nicosia
voto 7.6/10 - 8,40 € SICILIA Vittoria (Rg)
Tel. 095.7806767 info@cantinenicosia.it www.cantinenicosia.it vitigni: frappato 100% gradazione alcolica: 12,5° da bere adesso fino al 2013
108 Il mio vino dicembre 2010
VINO TOP Isola dei Nuraghi Igt Rosso “Nativo” 2008 Murales Colore rosso rubino quasi violaceo con dei bei riflessi granata. I profumi sono vinosi e gradevoli e con delle sensazioni accattivanti e dolci che richiamano la marmellata di frutti di bosco come le more. In bocca è un vino piacevole grazie alla sua buona acidità e la sua notevole struttura tannica per nulla astringente. Avvolgenti le sensazioni di amarena sul finale. Vino piacevole e di buona persistenza con un equilibrio finale molto elegante. Si abbina alla perfezione a piatti di carne rossa alla griglia come le costate di maiale o con dei formaggi di media stagionatura come il pecorino sardo. Va servito in bicchieri abbastanza ampi per ossigenarlo al meglio con un'imboccatura di circa 6 centimetri a una temperatura non superiore ai 18 gradi.
voto 8.6/10 - 11 € SARDEGNA
Calabria Igt Rosso “Don Fabrizio” Termine Grosso
voto 7.5/10 - 11,50 € CALABRIA Crotone (Kr)
info@terminegrosso.com www.terminegrosso.com vitigni: gaglioppo, merlot gradazione alcolica: 14° da bere adesso fino al 2013
Sicilia Igt Nero d'Avola “Morogò” 2008 Puleo
voto 7.8/10 - 11 €
Olbia (Ot)
SICILIA
Tel. 0789.68298 info@vinimurales.it www.vinimurales.it
Sciacca (Ag)
vitigni: cabernet sauvignon, cannonau, syrah gradazione alcolica: 14° da bere adesso fino al 2013
Tel. 0925.1901385 info@aziendapuleo.it www.aziendapuleo.it vitigni: nero d'avola 100% gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2014
ROSSI FINO A 15 EURO
www.mezzacorona.it
L’eleganza dei vini trentini
dicembre 2010 mio vino
109
ROSSI DA 15 A 30 EURO Langhe Doc Rosso “I Cortini” 2008 Castello di Neive
Langhe Doc Rosso 2007 Castello di Neive
Dolcetto di Ovada Doc “Du Riva” 2007 Tacchino Luigi
Barbaresco Docg Riserva “Basarin” 2005 Adriano Marco e Vittorio
voto 7.8/10 - 17,50 €
voto 7.8/10 - 22 €
voto 8/10 - 20,25 €
voto 7.9/10 - 25 €
PIEMONTE
PIEMONTE
PIEMONTE
PIEMONTE
Neive (Cn)
Neive (Cn)
Castelletto d`Orba (Al)
Neive (Cn)
Tel. 0173.67171 info@castellodineive.it www.castellodineive.it
Tel. 0173.67171 info@castellodineive.it www.castellodineive.it
Tel. 0143.830115 info@luigitacchino.it www.luigitacchino.it
Tel. 0173.362294 info@adrianovini.it www.adrianovini.it
vitigni: pinot nero 100%
vitigni: albarossa 100%
vitigni: dolcetto 100%
vitigni: nebbiolo 100%
gradazione alcolica: 14,5° da bere adesso fino al 2014
gradazione alcolica: 15° da bere adesso fino al 2014
gradazione alcolica: 14° da bere adesso fino al 2014
gradazione alcolica: 14° da bere adesso fino al 2016
Barbaresco Docg “Basarin” 2007 Adriano Marco e Vittorio
Veronese Igt Rosso “Cent'Anni” 2006 Sartori
voto 7.9/10 - 19,80 €
voto 8.8/10 - 29 €
VINO TOP Brunello di Montalcino Docg “Tenuta Comunali” 2005 Bartoli Giusti Il colore di questo Brunello di Montalcino è rosso rubino acceso con riflessi granata. I profumi sono davvero molto intensi e aumentano dopo che il vino si è ossigenato bene. Profumi che richiamano le note di ciliegie mature, di tabacco e sentori piacevoli di cuoio. Avvolgenti anche i sentori di tostatura dati dal legno e i sentori di spezie come la noce moscata. In bocca la notevole struttura tannica risulta ben ammorbidita dal legno di affinamento con una buona acidità che apporta freschezza. Un vino molto persistente con finale che richiama i sentori di frutta rossa matura già percepiti al naso. Da aprire almeno un'ora prima di servirlo alla temperatura ideale di 18-20 gradi per accompagnare piatti come le pappardelle al cinghiale oppure la classica bistecca alla fiorentina.
voto 8.7/10 - 18 € TOSCANA
VENETO
Neive (Cn)
Valpolicella (Vr)
Tel. 0173.362294 info@adrianovini.it www.adrianovini.it
Tel. 045.6028011 sartori@sartorinet.com www.sartorinet.com
vitigni: nebbiolo 100%
vitigni: corvina veronese, merlot, rondinella gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2015
gradazione alcolica: 14° da bere adesso fino al 2016
Morellino di Scansano Docg Riserva “Moris” 2007 Morisfarms
Toscana Igt Pinot Nero “Ciriatto” Le Crete
voto 8.5/10 - 18 €
voto 7.9/10 - 17,90 €
Montalcino (Si)
TOSCANA
TOSCANA
Tel. 0577.848129 comunali@bartoligiusti.it www.bartoligiusti.it
Grosseto (Gr)
Trequanda (Si)
Tel. 0566.919135 morisfarms@morisfarms.it www.morisfarms.it
Tel. 0577.661929 info@lecreteaziendagraria.it www.lecreteaziendagraria.it
vitigni: cabernet sauvignon, sangiovese gradazione alcolica: 14° da bere adesso fino al 2014
vitigni: pinot nero 100%
vitigni: sangiovese 100% gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2018
110 Il mio vino dicembre 2010
PIEMONTE
gradazione alcolica: 14,5° da bere adesso fino al 2015
ROSSI DA 15 A 30 EURO IL VOTO
Toscana Igt Cabernet Sauvignon “Graffiacane” 2006 Le Crete
Toscana Igt Rosso “Cantastorie” 2006 Tenuta di Sticciano
Toscana Igt Rosso “Cavernano” 2007 NO,VO.'LI'
voto 8.5/10 - 28,60 €
voto 8/10 - 19 €
voto 7.6/10 - 27 €
TOSCANA
TOSCANA
TOSCANA
Trequanda (Si)
Fiano (Fi)
Montepulciano (Si)
Tel. 0577.661929 info@lecreteaziendagraria.it www.lecreteaziendagraria.it
Tel. 0571.669191 info@tenutadisticciano.it www.tenutadisticciano.it
Tel. 0578.799166 az.agricola@no-vo-li.it www.no-vo-li.it
Perciò un ottimo Lambrusco può anche prendere un voto superiore a un Barolo.
vitigni: cabernet sauvignon 100% gradazione alcolica: 14° da bere adesso fino al 2015
vitigni: cabernet sauvignon, sangiovese gradazione alcolica: 14,5° da bere adesso fino al 2015
vitigni: cabernet, merlot, sangiovese, syrah gradazione alcolica: 15° da bere adesso fino al 2015
Morellino di Scansano Docg “Sicomoro” 2006 Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano
Chianti Classico Docg Riserva 2007 Castello di Gabbiano
Il voto è espresso in decimi. Nelle schede di valutazione degli esperti de "Il Mio Vino" il 6/10 indica la sufficienza. In questa Guida Mercato sono presenti solo i vini che hanno preso da 7/10 in su. Il voto tiene conto della qualità e della tipologia alla quale appartiene il vino.
voto 8/10 - 18 €
voto 8/10 - 19 €
VINO TOP Montepulciano d'Abruzzo Doc 2005 Collefrisio Un vino da uve montepulciano di colore rosso rubino impenetrabile con riflessi porpora quasi granata. I profumi sono molto intensi e richiamano il cacao, la frutta matura, la marmellata di ciliegie, note di caffè e leggeri sentori di tostatura. In bocca i tannini si sentono bene ma risultano molto morbidi e la nota alcolica, piuttosto intensa, viene ben mitigata dall'acidità che apporta una nota fresca sul palato. Un vino persistente che lascia aromi di spezie, come la noce moscata in aggiunta a un gusto ricco di confettura di frutta rossa. Per la sua struttura in bocca si accompagna bene con piatti di selvaggina, di carne rossa alla griglia oppure con formaggi molto stagionati. La temperatura ideale per servire questo vino è di 20 gradi.
TOSCANA
TOSCANA
Scansano (Gr)
Mercatale Val di Pesa (Fi)
Tel. 0564.507288-7979 coopmorel@libero.it www.cantinadelmorellino.it
Tel. 055.821053 www.castellogabbiano.it
vitigni: sangiovese 100%
vitigni: merlot, sangiovese
gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2014
gradazione alcolica: 14° da bere adesso fino al 2015
Marche Igt Rosso “Rubens” 2007 Panichi Filippo
Sagrantino di Montefalco Docg 2007 Raìna
voto 7.8/10 - 18 €
voto 8.3/10 - 18 €
MARCHE
UMBRIA
Giuliano Teatino (Ch)
Tel. 085.9039074 info@collefrisio.it www.collefrisio.it
Castel di Lama (Ap)
Montefalco (Pg)
Tel. 0736.815339 info@filippopanichi.it www.filippopanichi.it
Tel. 0742.621356 INFO@VINI-RAINA.IT WWW.VINI-RAINA.IT
vitigni: montepulciano 100%
vitigni: sagrantino 100%
gradazione alcolica: 14° da bere adesso fino al 2014
gradazione alcolica: 15° da bere adesso fino al 2015
voto 8.9/10 - 24 € ABRUZZO
vitigni: montepulciano 100% gradazione alcolica: 14,5° da bere adesso fino al 2014
dicembre 2010 Il mio vino
111
ROSSI DA 15 A 30 EURO Torgiano Rosso Riserva Docg “Rubesco - Vigna Monticchio” 2005 Lungarotti
Sagrantino di Montefalco Docg 2006 Lungarotti
Montepulciano d'Abruzzo Doc Riserva “Gunè” 2006 Cantine Dragani
Montepulciano d'Abruzzo Doc “Don Bosco” 2004 Bosco
voto 8/10 - 27,50 €
voto 7.7/10 - 22 €
voto 7.7/10 - 20 €
voto 7.9/10 - 18 €
UMBRIA
UMBRIA
ABRUZZO
ABRUZZO
Torgiano (Pg)
Montefalco (Pg)
Chieti (Ch)
Nocciano (Pe)
Tel. 075.988661 lungarotti@lungarotti.it www.lungarotti.it
Tel. 075.988661 lungarotti@lungarotti.it www.lungarotti.it
Tel. 085.903331 info@cantinedragani.it www.cantinedragani.it
Tel. 085.847345 info@nestorebosco.com www.nestorebosco.com
vitigni: canaiolo, sangiovese
vitigni: sagrantino 100%
vitigni: montepulciano 100%
vitigni: montepulciano 100%
gradazione alcolica: 14° da bere adesso fino al 2015
gradazione alcolica: 14,5° da bere adesso fino al 2016
gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2015
gradazione alcolica: 14° da bere adesso fino al 2014
Lacryma Christi del Vesuvio Doc Rosso “DOngeRà” 2009 Carlo Longobardi
Sicilia Igt Nero d'Avola “Sàgana” 2008 Cusumano
voto 8.5/10 - 24 €
voto 7.7/10 - 18 €
VINO TOP Sicilia Igt Nero d'Avola “3 Carati” 2006 Avide Bisogna aprire la bottiglia un poco prima di degustarla per apprezzare al meglio i profumi di questo vino dal colore rosso rubino molto scuro e con leggeri riflessi porpora. Si percepiscono dopo una buona ossigenazione accattivanti note di tostatura e sentori balsamici di eucalipto. Molto piacevoli anche le note di cacao e i sentori più fruttati che richiamano la confettura di prugne. In bocca il vino ha una intensa struttura tannica, che risulta comunque morbida e una ottima persistenza che richiama sul finale le note di tostato e la frutta matura già sentite al naso. Un vino rosso ideale per piatti di carne grigliata per la sua piacevole struttura tannica da servire a 18 gradi in ampi calici dal diametro di 6 centimetri all'imboccatura.
voto 8.2/10 - 18 €
SICILIA
Trecase (Na)
Butera (Cl)
Tel. 348.9224634 calo57@libero.it www.cantinelongobardi.com
Tel. 091.8903456 cusumano@cusumano.it www.cusumano.it
vitigni: aglianico, piedirosso
vitigni: nero d'avola 100%
gradazione alcolica: 12,5° da bere adesso fino al 2013
gradazione alcolica: 14,5° da bere adesso fino al 2014
Sicilia Igt Nero d'Avola 2008 Tenuta Gorghi Tondi
Sicilia Igt Rosso “Impari” 2007 Tenimenti Zabù
voto 7.6/10 - 25,20 €
SICILIA
voto 8.3/10 - 17 €
Acate (Rg)
SICILIA
SICILIA
Tel. 0932.967456 avide@avide.it www.avide.it
Mazara del Vallo (Tp)
Agrigento (Ag)
Tel. 0923.719741 info@gorghitondi.com www.gorghitondi.com
Tel. 085.9067388 sales@zabu.it www.zabu.it
vitigni: nero d'avola 100%
vitigni: merlot, nero d'avola, syrah gradazione alcolica: 14° da bere adesso fino al 2014
vitigni: nero d'avola 100% gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2014
112 Il mio vino dicembre 2010
CAMPANIA
gradazione alcolica: 14° da bere adesso fino al 2013
ROSSI DA 15 A 30 EURO
dicembre 2010 Il mio vino
113
ROSSI OLTRE 30 EURO Barbaresco Docg “Santo Stefano - Albesani” 2007 Castello di Neive
Bolgheri Doc Rosso Superiore “Millepassi” 2007 Donna Olimpia 1898
Cortona Doc Syrah “Cuculaia” 2007 Fabrizio Dionisio
Brunello di Montalcino Docg 2004 Tenute Silvio Nardi
voto 8.3/10 - 33 €
voto 8.8/10 - 40 €
voto 8.2/10 - 32 €
voto 8.5/10 - 34 €
PIEMONTE
TOSCANA
TOSCANA
TOSCANA
Neive (Cn)
Bolgheri (Li)
Cortona (Ar)
Montalcino (Si)
Tel. 0173.67171 info@castellodineive.it www.castellodineive.it
Tel. 02.72094585 info@donnaolimpia1898.it www.donnaolimpia1898.it
Tel. 06.3223541 info@fabriziodionisio.it www.fabriziodionisio.it
Tel. 0577.808269 info@tenutenardi.com www.tenutenardi.com
vitigni: nebbiolo 100%
vitigni: cabernet sauvignon, merlot, petit verdot gradazione alcolica: 14° da bere adesso fino al 2015
vitigni: syrah 100%
vitigni: sangiovese 100%
gradazione alcolica: 14,5° da bere adesso fino al 2015
gradazione alcolica: 14° da bere adesso fino al 2017
Chianti Classico Docg Riserva “Dieulele” 2005 Dievole
Maremma Toscana Igt Rosso “Perenzo” 2008 Fattoria di Magliano
voto 9/10 - 45 €
voto 9/10 - 32 €
gradazione alcolica: 14,5° da bere adesso fino al 2016
VINO TOP Barolo Docg 2003 Poderi Brovida Cordara Rosso granata scarico con riflessi aranciati. Il vino va scaraffato perchè sono presenti parecchi depositi. Profumi molto intensi che richiamano le note di china, la tostatura e soprattutto note di spezie come la noce moscata e la cannella. Piacevoli sentori anche di frutta rossa. In bocca il vino ha una nota tannica ammorbidita però dal legno. Buona la persistenza che lascia in bocca piacevoli sentori di china e spezie. Un vino rosso, barolo, tipico e intenso. Due osservazioni: vino da scaraffare per evitare l'abbondante deposito; un vino che è già molto aperto al naso e morbido in bocca. Si abbina molto bene ai piatti della cucina tipica piermontese come un risotto al tartufo o con la carne cruda. Servire un bicchieri panciuti con un'imboccatura di circa 7 cm a 20 gradi.
voto 9/10 - 41 € PIEMONTE
TOSCANA
Castelnuovo Berardenga (Si)
Magliano di Toscana (Gr)
Tel. 0577.322613 info@dievole.it www.dievole.it
Tel. 0564.593040 info@fattoriadimagliano.it www.fattoriadimagliano.it
vitigni: sangiovese
vitigni: syrah 100%
gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2017
gradazione alcolica: 14,5° da bere adesso fino al 2014
Montepulciano d'Abruzzo Doc “Plateo” 2003 Agriverde
Carignano del Sulcis Doc Superiore “Terre Brune” 2006 Cantina Santadi
voto 7.3/10 - 35 €
voto 9/10 - 40 €
Barolo (Cn)
ABRUZZO
SARDEGNA
Tel. 045.913399 info@vinimontresor.it www.vinimontresor.it
Caldari di Ortona (Ch)
Sulcis Iglesiente (Ci)
Tel. 085.9032101 info@agriverde.it www.agriverde.it
www.cantinadisantadi.it
vitigni: montepulciano 100%
vitigni: bovale sardo, carignano
gradazione alcolica: 14,5° da bere adesso fino al 2012
gradazione alcolica: 14,5° da bere adesso fino al 2016
vitigni: nebbiolo 100% gradazione alcolica: 14° da bere adesso fino al 2018
114 Il mio vino dicembre 2010
TOSCANA
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I VINI DELL'A NNO
ROSSO
BIANC Corton O aD “Smeri oc Gavi D glio” ocg di Tass 2008 arolo "San P Baracch ietro" 2 i 00 Tenuta San Pie 9 tro
SPUMA
NTE
Trento Doc Talento Brut “Cuvée 28” Rotari
IL MIO CASTELLO EDITORE dicembre 2010 Il mio vino
115
BIANCHI FINO A 12 EURO Piemonte Doc Chardonnay 2009 La Fiammenga
Bianco “Verde Luna” 2008 Caminella
Veneto Igt Bianco “Milante” 2008 Fattoria Monte Fasolo
Gambellara Doc Classico 2009 Casa Cecchin
voto 7.5/10 - 9 €
voto 8.2/10 - 10,50 €
voto 7.7/10 - 9 €
voto 7.6/10 - 5,85 €
PIEMONTE
LOMBARDIA
VENETO
VENETO
Penango (At)
Valcalepio (Bg)
Cinto Euganeo (Pd)
Montebello Vicentino (Vi)
Tel. 0141.917975 tenuta.fiammenga@fiammenga.it www.fiammenga.it
Tel. 035.941828 caminella@caminella.it www.caminella.it
Tel. 0429.634030 info@montefasolo.com www.montefasolo.com
Tel. 0444.649610 info@casacecchin.it www.casacecchin.it
vitigni: chardonnay 100%
vitigni: chardonnay 100%
vitigni: garganega 100%
gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2013
gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2013
vitigni: chardonnay, incrocio manzoni, moscato giallo, pinot bianco, sauvignon gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2012
gradazione alcolica: 12,5° da bere adesso fino al 2012
Gambellara Doc Classico “Cà Fischele” 2009 Dal Maso
Lugana Doc “Cento Filari” 2009 Cesari
voto 8.8/10 - 9 €
voto 7.8/10 - 10 €
VINO TOP Veneto Igt Tai 2009 De Stefani Un vino bianco dal colore giallo intenso tendente al dorato con buoni profumi di pasta di mandorle e note più fresche di pesca e sentori di banana. In bocca è piuttosto morbido con una discreta nota calda apportata dall'alcol ma con la giusta acidità che evita l'appiattimento e lo rende molto equilibrato. Buona la sua persistenza con finale che richiama la frutta secca soprattutto la mandorla che rimane davvero a lungo in bocca. Un vino bianco che per il suo ottimo equilibrio al palato si presta bene ad essere abbinato a piatti con uova e verdure cotte, come le frittate agli asparagi oppure per piatti più invernali come il risotto con i funghi. Da servire alla temperatuta di 10 gradi, per esaltare il lato più fresco del vino, fino ai 12 gradi, per evidenziare più la nota morbida.
voto 8.2/10 - 9,75 €
VENETO
Montebello Vicentino (Vi)
Peschiera del Garda (Vr)
Tel. 0444.649104 info@dalmasovini.com www.dalmasovini.com
Tel. 045.6260928 info@cesariverona.it www.cesariverona.it
vitigni: garganega 100%
vitigni: chardonnay, trebbiano di soave gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2013
gradazione alcolica: 12,5° da bere adesso fino al 2012
Alto Adige Doc Müller Thurgau 2009 Kettmeir
Alto Adige Doc Pinot Bianco 2009 Hofkellerei
voto 8.2/10 - 9,80 €
voto 7.8/10 - 9 €
Fossalta di Piave (Ve)
ALTO ADIGE
ALTO ADIGE
Tel. 0421.67502 info@de-stefani.it www.de-stefani.it
Caldaro (Bz)
Termeno (Bz)
Tel. 0471.963135 info@kettmeir.com www.kettmeir.com
Tel. 0471.860215 info@hofkellerei.it www.hofkellerei.it
vitigni: müller thurgau 100%
vitigni: pinot bianco 100%
gradazione alcolica: 12,5° da bere adesso fino al 2012
gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2012
VENETO
vitigni: friulano 100% gradazione alcolica: 14° da bere adesso fino al 2012
116 Il mio vino dicembre 2010
VENETO
BIANCHI FINO A 12 EURO IL VOTO Il voto è espresso in decimi.
Friuli Grave Doc Pinot Grigio “Terre Magre” 2009 Piera Martellozzo
Delle Venezie Igt Pinot Grigio 2009 Castellargo
Friuli Annia Doc Traminer Aromatico “Vigneti Bosco Bando” 2009 Le Favole
voto 8.3/10 - 12 €
voto 8/10 - 8 €
voto 8/10 - 8,20 €
FRIULI VEN. GIULIA
FRIULI VEN. GIULIA
FRIULI VEN. GIULIA
San Quirino (Pn)
San Martino al Tagliamento (Pn)
Sacile (Pn)
Tel. 0434.963100 welcome@martellozzo.com www.pieramartellozzo.com
info@castellargo.com www.castellargo.com
Tel. 0434.735604 info@lefavole.com www.lefavole.com
vitigni: pinot grigio 100%
vitigni: pinot grigio 100%
gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2012
gradazione alcolica: 12° da bere adesso fino al 2012
Nelle schede di valutazione degli esperti de "Il Mio Vino" il 6/10 indica la sufficienza. In questa Guida Mercato sono presenti solo i vini che hanno preso da 7/10 in su. Il voto tiene conto della qualità e della tipologia alla quale appartiene il vino. Perciò un ottimo Lambrusco può anche prendere un voto superiore a un Barolo.
Montecucco Doc Vermentino “Campo del Noce” 2009 Pieve Vecchia
voto 7.7/10 - 9 €
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore “Cuprese” 2009 Colonnara
voto 7.5/10 - 8,50 €
TOSCANA
MARCHE
Campagnatico (Gr)
Cupramontana (An)
Tel. 0564.996452 info@cantinapievevecchia.com www.cantinapievevecchia.com
Tel. 0731.780273 info@colonnara.it www.colonnara.it
vitigni: vermentino 100%
vitigni: verdicchio 100%
gradazione alcolica: 12,5° da bere adesso fino al 2012
gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2013
Umbria Igp Grechetto 2009 Cardeto
Montefalco Doc Bianco “Arquata” 2009 Adanti
voto 8/10 - 6 €
voto 7.9/10 - 8 €
UMBRIA
UMBRIA
Orvieto (Tr)
Bevagna (Pg)
Tel. 0763.341286 info@cardeto.com www.cardeto.com
Tel. 0742.360295 info@cantineadanti.com www.cantineadanti.com
vitigni: grechetto 100%
vitigni: chardonnay, grechetto, malvasia, trebbiano gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2012
gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2011
vitigni: traminer aromatico 100% gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2012
VINO TOP Collio Doc Friulano 2009 Cantina Produttori Cormòns Giallo paglierino intenso e brillante che tende quasi al dorato. I profumi decisi richiamano le note di frutta secca, come le nocciole e le mandorle, sentori erbacei freschi, erba di campo appena tagliata, insieme a piacevoli note floreali di glicine. Non macano in questo vino anche profumi più fruttati di banana. In bocca è morbido, con una decisa acidità che lo mantiene fresco e una buona nota sapida che lascia in bocca una sensazione quasi salata. Il finale, piacevolmente amarognolo, lo rende perfetto da abbinare a fritture di pesce, sushi e piatti a base di vongole e cozze. La temperatura ideale per servire questo vino è di circa 12 gradi, per esaltare al massimo la nota morbida in bocca, in calici di 5 centimetri di diametro in grado di concentrare i profumi al naso.
voto 8.4/10 - 10,50 € FRIULI VEN. GIULIA Cormons (Go)
Tel. 0481.62471 info@cormons.com www.cormons.com vitigni: friulano 100% gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2013
dicembre 2010 Il mio vino
117
BIANCHI FINO A 12 EURO Zagarolo Doc Superiore “Tufaio” 2009 Cantina del Tufaio
Colline Teatine Igt Pecorino “Pecorino dei Fauri” 2009 Tenuta I Fauri
Terre di Chieti Igt Cococciola “Costa del Mulino” 2009 Cantina Frentana
IL VOTO Il voto è espresso in decimi. Nelle schede di valutazione degli esperti de "Il Mio Vino" il 6/10 indica la sufficienza.
voto 8.2/10 - 8,50 €
voto 7.7/10 - 9,90 €
LAZIO
ABRUZZO
ABRUZZO
Zagarolo (Rm)
Villamagna (Ch)
Rocca San Giovanni (Ch)
Tel. 06.9524502 info@cantinadeltufaio.it www.cantinadeltufaio.it
Tel. 0871.332627 info@tenutaifauri.it www.tenutaifauri.it
Tel. 0872.60152 info@cantinafrentana.it www.cantinafrentana.it
vitigni: grechetto, malvasia del lazio, malvasia di candia aromatica, trebbiano giallo
vitigni: pecorino 100%
vitigni: cococciola, pecorino
gradazione alcolica: 12,5° da bere adesso fino al 2012
gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2012
gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2012
VINO TOP Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore “Podium” 2008 Garofoli Giallo intenso con riflessi dorati. I profumi marcati richiamano le note di frutta sia quella a polpa bianca, come la pesca, quella esotica, come la banana e l'ananas, sia quella secca come la mandorla dolce. In bocca è un vino molto minerale, tanto da lasciare una piacevole sensazione quasi salata sul finale. Ottima anche la morbidezza e il finale che richiama, oltre alla nota minerale, le note di frutta secca già percepite all'olfatto. Un vino bianco che accompagna alla perfezione il pesce, in tutte le sue varianti ma, grazie alla sua notevole struttura al palato, si presta bene anche sui secondi a base di carne bianca e su formaggi di breve e media stagionatura. Un vino da bere alla temperatura di 12 gradi circa e da servire in calici di 5 centimetri di diametro all'imboccatura.
voto 8.4/10 - 11 €
Il voto tiene conto della qualità e della tipologia alla quale appartiene il vino. Perciò un ottimo Lambrusco può anche prendere un voto superiore a un Barolo.
Trebbiano d'Abruzzo Doc “Calèa” 2009 Colle Moro
Biferno Doc Bianco “Gironia” 2009 Borgo di Colloredo
voto 8/10 - 5 €
voto 8.2/10 - 9 €
ABRUZZO
MOLISE
Guastameroli di Frisa (Ch)
Campomarino (Cb)
Tel. 0872.58128 info@collemoro.it www.collemoro.it
Tel. 0875.57453 info@borgodicolloredo.com www.borgodicolloredo.com
vitigni: trebbiano d'abruzzo 100% gradazione alcolica: 12,5° da bere adesso fino al 2013
vitigni: bombino bianco, malvasia, trebbiano gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2012
Terre degli Osci Igt Greco 2009 Borgo di Colloredo
Molise Doc Falanghina 2009 Borgo di Colloredo
voto 7.8/10 - 9 €
MARCHE
voto 7.7/10 - 9 €
Montecarotto (An)
MOLISE
MOLISE
Tel. 071.7820162 mail@garofolivini.it www.garofolivini.it
Campomarino (Cb)
Campomarino (Cb)
Tel. 0875.57453 info@borgodicolloredo.com www.borgodicolloredo.com
Tel. 0875.57453 info@borgodicolloredo.com www.borgodicolloredo.com
vitigni: greco 100%
vitigni: falanghina 100%
gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2012
gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2012
vitigni: verdicchio 100% gradazione alcolica: 14° da bere adesso fino al 2013
118 Il mio vino dicembre 2010
voto 7.8/10 - 5,20 €
In questa Guida Mercato sono presenti solo i vini che hanno preso da 7/10 in su.
BIANCHI FINO A 12 EURO Beneventano Igt Falanghina 2009 L'Anfora di Bacco
Lacryma Christi del Vesuvio Doc Bianco “Lacrimabianco” 2009 Cantine Olivella
Guardia Sanframondi Doc Falanghina “Vignasuprema” 2009 Aia dei Colombi
Locorotondo Doc “Talinajo” 2009 Cantina Locorotondo
voto 7.8/10 - 10 €
voto 8/10 - 11,50 €
voto 9.2/10 - 8,50 €
voto 8.2/10 - 8,10 €
CAMPANIA
CAMPANIA
CAMPANIA
PUGLIA
Santo Stefano del Sole (Av)
Sant'Anastasia (Na)
Sanframondi (Bn)
Locorotondo (Ba)
Tel. 0825.673291 anforadibacco@libero.it www.lanforadibacco.com
Tel. 081.5311388 info@cantineolivella.com www.cantineolivella.com
Tel. 0824.817384 info@aiadeicolombi.it www.aiadeicolombi.it
Tel. 080.4311644 info@locorotondodoc.com www.locorotondodoc.com
vitigni: falanghina 100%
vitigni: caprettone, catalanesca
vitigni: falanghina 100%
gradazione alcolica: 12,5° da bere adesso fino al 2011
gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2012
gradazione alcolica: 14° da bere adesso fino al 2014
vitigni: bianco d'alessano, fiano, verdeca gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2012
Salento Igt Verdeca “Moi” 2009 Vigne & Vini
Salento Igt Fiano Minutolo “Le Vigne Rare” 2009 Pirro Varone
voto 7.5/10 - 6,30 €
voto 8.2/10 - 11 €
VINO TOP Lacryma Christi del Vesuvio Doc Bianco 2009 Vigna Pironti Un vino bianco ottenuto da vitigni tipici dell'area vesuviana dal colore giallo intenso che tende al dorato. I profumi che emergono dal bicchiere sono moltepilici e richiamano note di pesca, note di fiori di tiglio e sentori erbacei freschi e balsamici che ricordano l'anice. In bocca la sua caratteristica principale è la buona acidità che richiama il lime, segue una intensa nota minerale con una buona persistenza che lascia sul finale note di ananas. Un vino bianco molto fresco e profumato che può accompagnare sia piatti semplici, come la pizza o i formaggi freschi, sia piatti più elaborati come gli spaghetti al cartoccio con frutti di mare. Da servire alla temperatura di circa 10 gradi in bicchieri dal diametro di 4 centimetri all'imboccatura.
PUGLIA
PUGLIA
Leporano (Ta)
Manduria (Ta)
Tel. 099.5332254 vigneevini@vigneevini.it www.vigneevini.it
Tel. 339.7429098 info@pirrovarone.com www.pirrovarone.com
vitigni: verdeca 100%
vitigni: fiano minutolo 100%
gradazione alcolica: 11,5° da bere adesso fino al 2011
gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2012
Puglia Igt Verdeca “Sud” 2009 Feudi di San Marzano
Monreale Doc Pinot Bianco “Principe di Corleone” 2009 Principe di Corleone Pollara
voto 8.3/10 - 10 €
voto 8/10 - 8,80 €
PUGLIA
SICILIA
Napoli (Na)
San Marzano (Ta)
Monreale (Pa)
Tel. 099.9576100 info@feudisanmarzano.it www.feudisanmarzano.it
Tel. 091.8462922 info@principedicorleone.it www.principedicorleone.it
Tel. 081.8271972 info@vignapironti.it www.vignapironti.it
vitigni: verdeca 100%
vitigni: pinot bianco 100%
gradazione alcolica: 12° da bere adesso fino al 2012
gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2012
voto 8/10 - 9 € CAMPANIA
vitigni: caprettone, coda di volpe, falanghina gradazione alcolica: 12,5° da bere adesso fino al 2012
dicembre 2010 Il mio vino
119
BIANCHI FINO A 12 EURO Sicilia Igt Catarratto “Manna Sicàna” 2009 Nicosia
Sicilia Igt Insolia “Herea” 2009 Avide
Sicilia Igt Catarratto “Terre di Ginestra” 2009 Calatrasi Mediterranean Domains
Sicilia Igt Chardonnay “Morogò” 2009 Puleo
voto 7.5/10 - 6,30 €
voto 7.6/10 - 6,50 €
voto 7.9/10 - 7,80 €
voto 7.5/10 - 9 €
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
Trecastagni (Ct)
Acate (Rg)
San Cipirello (Pa)
Sciacca (Ag)
Tel. 095.7806767 info@cantinenicosia.it www.cantinenicosia.it
Tel. 0932.967456 avide@avide.it www.avide.it
Tel. 091.8576767 info@calatrasi.it www.calatrasi.it
Tel. 0925.1901385 info@aziendapuleo.it www.aziendapuleo.it
vitigni: catarratto 100%
vitigni: inzolia 100%
vitigni: catarratto 100%
vitigni: chardonnay 100%
gradazione alcolica: 12,5° da bere adesso fino al 2012
gradazione alcolica: 12,5° da bere adesso fino al 2012
gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2012
gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2012
Sicilia Igt Grillo “Antiche Vie” 2009 Puleo
Vermentino di Sardegna Doc “Donnikalia” 2009 Ferruccio Deiana
voto 8.1/10 - 7,20 €
voto 8/10 - 8,50 €
VINO TOP Puglia Igp Moscato Bianco “Maccone” 2009 Angiuli Donato Un vino da uve moscato bianco secco dal colore giallo paglierino con dei bei riflessi dorati tenui. I profumi aromatici, tipici per questo vitigno, sono gradevoli con delle note accattivanti e molto marcate di frutta, come l'albicocca e note di frutto della passione, e ottime sensazioni vegetali fresche che richiamano la salvia. Al palato, insieme al gusto secco, si sentono delle note vegetali piacevoli di salvia già percepita al naso, di menta e di agrumi che sul finale diventano molto intensi. Un vino piacevole e accattivante che per la sua grande aromaticità e da consigliare con piatti particolari come il pollo al curry oppure per accompagnare risotti agli asparagi, oltre che antipasti a base di corstacei. Da servire a una temperatura di circa 12 gradi.
voto 8.3/10 - 9 €
SARDEGNA
Sciacca (Ag)
Settimo S. Pietro (Ca)
Tel. 0925.1901385 info@aziendapuleo.it www.aziendapuleo.it
Tel. 070.749117 deiana.ferruccio@tiscali.it www.ferrucciodeiana.it
vitigni: grillo 100%
vitigni: vermentino 100%
gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2012
gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2012
Vermentino di Sardegna Doc “Sardo” 2009 Tenute Soletta
Nuragus di Cagliari Doc “Pedraia” 2009 Cantina Santadi
voto 7.8/10 - 8,50 €
voto 7.5/10 - 7,90 €
Bari (Ba)
SARDEGNA
SARDEGNA
Tel. 080.4597130 angiulivinicola@libero.it
Florinas (Ss)
Cagliari (Ca)
Tel. 079.434055 tenutesoletta@libero.it www.tenutesoletta.it
Tel. 0781.950127 www.cantinadisantadi.it
vitigni: vermentino 100%
vitigni: nuragus 100%
gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2012
gradazione alcolica: 12,5° da bere adesso fino al 2012
PUGLIA
vitigni: moscato bianco 100% gradazione alcolica: 12,5° da bere adesso fino al 2012
120 Il mio vino dicembre 2010
SICILIA
BIANCHI FINO A 12 EURO
dicembre 2010 Il mio vino
121
BIANCHI OLTRE 12 EURO Gavi Docg di Gavi 2009 Tacchino Luigi
Roero Arneis Docg 2009 Batasiolo
Soave Doc Classico “Vicario” 2009 Cantina di Monteforte
Soave Superiore Docg “Monte San Piero” 2008 Sandro De Bruno
voto 7.6/10 - 13,90 €
voto 8.2/10 - 14,40 €
voto 7.8/10 - 15 €
voto 8.3/10 - 14,50 €
PIEMONTE
PIEMONTE
VENETO
VENETO
Gavi (Al)
Roero (Cn)
Monteforte d'Alpone (Vr)
Montecchia di Crosara (Vr)
Tel. 0143.830115 info@luigitacchino.it www.luigitacchino.it
Tel. 0173.50130 info@batasiolo.com www.batasiolo.com
Tel. 045.7610110 info@cantinadimonteforte.it www.cantinadimonteforte.it
Tel. 045.6540465 info@sandrodebruno.it www.sandrodebruno.it
vitigni: cortese 100%
vitigni: arneis 100%
vitigni: garganega 100%
vitigni: garganega 100%
gradazione alcolica: 12° da bere adesso fino al 2012
gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2012
gradazione alcolica: 12,5° da bere adesso fino al 2012
gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2013
Monti Lessini Doc Bianco Superiore “Calvarina” 2007 Sandro De Bruno
Soave Doc Vendemmia Tardiva “I Tarai” 2008 Corte Moschina
voto 8.5/10 - 16,50 €
voto 7.8/10 - 15 €
VENETO
VENETO
VINO TOP Roero Arneis Docg “Terre Sabaude” 2009 Produttori di Govone Giallo paglierino brillante con riflessi verdi luminosi. I profumi sono discreti e richiamano soprattutto le note erbacee fresche e sentori di agrumi leggermente aspri come il pompelmo, non mancano i sentori floreali di glicine. In bocca il vino è molto fresco grazie alla buona acidità seguita da una piacevole nota minerale e soprattutto da un'ottima persistenza con finale piacevolmente amarognolo di pompelmo che rimane a lungo. Un vino bianco fresco in grado di accompagnare un pasto completo a pertire dai primi a base di frutti di mare, insalate di tonno fino a piatti di pollo e tacchino alla griglia. La temperatura ideale per servire questo vino e di circa 10-12 gradi in bicchieri dal diametro di 5 centimetri.
voto 7.8/10 - 12,50 €
Roncà (Vr)
Tel. 045.6540465 info@sandrodebruno.it www.sandrodebruno.it
Tel. 045.7460788 info@cortemoschina.it www.cortemoschina.it
vitigni: chardonnay, pinot grigio
vitigni: garganega 100%
gradazione alcolica: 14,5° da bere adesso fino al 2014
gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2013
Veronese Igt Bianco “Villa Cordevigo” 2007 Vigneti Villabella
Lison Pramaggiore Doc Sauvignon 2009 Borgo Molino
voto 8.2/10 - 18 €
voto 7.5/10 - 12,40 €
Govone (Cn)
VENETO
VENETO
Tel. 0173.58120 govone@produttorigovone.com www.produttorigovone.com
Bardolino (Vr)
Lison (Ve)
Tel. 045.7236448 info@vignetivillabella.com www.vignetivillabella.com
Tel. 0422.851625 info@borgomolino.it www.borgomolino.it
vitigni: garganega, sauvignon
vitigni: sauvignon 100%
gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2014
gradazione alcolica: 12,5° da bere adesso fino al 2014
PIEMONTE
vitigni: arneis 100% gradazione alcolica: 14,5° da bere adesso fino al 2013
122 Il mio vino dicembre 2010
Montecchia di Crosara (Vr)
BIANCHI OLTRE 12 EURO Alto Adige Doc Gewürztraminer 2009 Egger - Ramer
Friuli Grave Doc Bianco “Milo” 2007 Piera Martellozzo
Montecucco Doc Vermentino “Irisse” 2008 Colle Massari
IL VOTO Il voto è espresso in decimi. Nelle schede di valutazione degli esperti de "Il Mio Vino" il 6/10 indica la sufficienza.
voto 8.4/10 - 13 €
voto 7.3/10 - 15,60 €
ALTO ADIGE
FRIULI VEN. GIULIA
TOSCANA
Bolzano (Bz)
San Quirino (Pn)
Cinigiano (Gr)
Tel. 0471.280541 info@egger-ramer.com www.egger-ramer.com
Tel. 0434.963100 welcome@martellozzo.com www.pieramartellozzo.com
Tel. 0564.990496 info@collemassari.it www.collemassari.it
vitigni: gewürztraminer 100%
vitigni: chardonnay, sauvignon
vitigni: grechetto, vermentino
gradazione alcolica: 14° da bere adesso fino al 2014
gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2014
gradazione alcolica: 14,5° da bere adesso fino al 2013
Toscana Igt Trebbiano “Brania del Cancello” 2009 Fattoria Colle Verde
Trebbiano d'Abruzzo Doc “Lavs Vitae” 2005 Citra
voto 8/10 - 16 €
voto 8.1/10 - 20,20 €
TOSCANA
ABRUZZO
Lucarelli (Si)
Ortona (Ch)
Tel. 0383.402310 info@colleverde.it www.colleverdevineyard.com
Tel. 085.9031342 citra@citra.it www.citra.it
vitigni: trebbiano 100%
vitigni: trebbiano 100%
gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2012
gradazione alcolica: 14° da bere adesso fino al 2014
Tullum Doc Passerina 2009 Feudo Antico
Colline Pescaresi Igt Chardonnay “Pan” 2007 Bosco
voto 8.2/10 - 12,15 €
voto 7.2/10 - 14 €
ABRUZZO
ABRUZZO
Tollo (Ch)
Nocciano (Pe)
Tel. 0871.969128 info@feudoantico.it commerciale@feudoantico.it
Tel. 085.847345 info@nestorebosco.com www.nestorebosco.com
vitigni: passerina 100%
vitigni: chardonnay 100%
gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2012
gradazione alcolica: 14° da bere adesso fino al 2014
voto 7.6/10 - 16 €
In questa Guida Mercato sono presenti solo i vini che hanno preso da 7/10 in su. Il voto tiene conto della qualità e della tipologia alla quale appartiene il vino. Perciò un ottimo Lambrusco può anche prendere un voto superiore a un Barolo.
VINO TOP Alto Adige Doc Pinot Grigio “Unterebner” 2009 Cantina Tramin Nel bicchiere si presenta con un bel colore giallo dorato intenso con lievi riflessi ramati. I profumi sono inizialmente un po' chiusi ma il vino ossigenandosi si apre ed emergono delle note molto intense di frutta gialla matura, come la pesca e l'albicocca, note piacevoli che richiamano anche la pera e sentori di frutta secca come la nocciola. In bocca sprigiona un piacevole aroma che ricorda la pera e la pesca oltre a leggere note vegetali che contribuiscono alla freschezza del vino. Un Bianco ricco e di buon equilibrio. Un vino da servire alla temperatura di 12 gradi in calici dall'imboccatura di 5 centimetri per accompagnare risotti alle verdure, pesci come la trota, oppure formaggi come la mozzarella o come l'Asiago fresco.
voto 8.8/10 - 18,70 € ALTO ADIGE Bolzano (Bz)
Tel. 0471.096633 info@cantinatramin.it www.cantinatramin.it vitigni: pinot grigio 100% gradazione alcolica: 14,5° da bere adesso fino al 2014
dicembre 2010 Il mio vino
123
BIANCHI OLTRE 12 EURO Greco di Tufo Docg 2009 Historia Antiqua
Valle d'Itria Igp Fiano Minutolo “Rampone” 2009 I Pastini
Etna Doc Bianco “Fondo Filara” 2009 Nicosia
IL VOTO Il voto è espresso in decimi. Nelle schede di valutazione degli esperti de "Il Mio Vino" il 6/10 indica la sufficienza.
voto 8.3/10 - 15,60 €
voto 8.2/10 - 13 €
voto 7.8/10 - 13 €
CAMPANIA
PUGLIA
SICILIA
Tufo (Av)
Martina Franca (Ta)
Etna ()
Tel. 0825.675179 info@historiaantiqua.it www.historiaantiqua.it
Tel. 080.4313309 i-pastini@libero.it www.ipastini.it
Tel. 095.7806767 info@cantinenicosia.it www.cantinenicosia.it
vitigni: greco di tufo 100%
vitigni: fiano minutolo 100%
vitigni: carricante, catarratto
gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2013
gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2013
gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2012
VINO TOP Fiano di Avellino Docg “Vigna Acquaviva” 2009 Montesole Un vino bianco campano dal colore giallo intenso e brillante tendente al dorato con profumi fruttati ben percepibili di pesca, di pompelmo e di lime, insieme a note più delicate di lavanda e bergamotto. In bocca è caratterizzato da una buona morbidezza sostenuta da una giusta acidità e da una discreta nota sapida. Un vino molto persistente che lascia per lungo tempo note di agrumi al palato. Un Bianco dai profumi intensi e fruttati e dalla buona nota sapida in bocca che si presta bene ad accompagnare le insalate di polipo, primi piatti leggeri, i formaggi freschi come la ricotta oppure la mozzarella di Bufala campana. La temperatura ideale per degustarlo è di circa 10-12 gradi da servire in bicchieri da 5-6 centimetri di diametro.
voto 8.5/10 - 16 €
Il voto tiene conto della qualità e della tipologia alla quale appartiene il vino. Perciò un ottimo Lambrusco può anche prendere un voto superiore a un Barolo.
Vittoria Doc Inzolia “Riflessi di Sole” 2007 Avide
Sicilia Igp Insolia “Cubìa” 2009 Cusumano
voto 8/10 - 15 €
voto 8.2/10 - 12,50 €
SICILIA
SICILIA
Acate (Rg)
Piana degli Albanesi (Pa)
Tel. 0932.967456 avide@avide.it www.avide.it
Tel. 091.8903456 cusumano@cusumano.it www.cusumano.it
vitigni: inzolia 100%
vitigni: inzolia 100%
gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2014
gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2013
Sicilia Igp Chardonnay “Jalé” 2009 Cusumano
Vermentino di Gallura Docg “Lumenera” 2007 Murales
voto 8.2/10 - 15 €
voto 8/10 - 15 €
Montefusco (Av)
SICILIA
SARDEGNA
Tel. 0825.963972 info@colliirpini.com www.montesole.it
Piana degli Albanesi (Pa)
Olbia (Ot)
Tel. 091.8903456 cusumano@cusumano.it www.cusumano.it
Tel. 0789.68298 info@vinimurales.it www.vinimurales.it
vitigni: chardonnay 100%
vitigni: vermentino 100%
gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2013
gradazione alcolica: 14° da bere adesso fino al 2013
CAMPANIA
vitigni: fiano 100% gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2013
124 Il mio vino dicembre 2010
In questa Guida Mercato sono presenti solo i vini che hanno preso da 7/10 in su.
SPECIALI Moscato d'Asti Docg “Bosc Dla Rei” 2009 Batasiolo
Brachetto d'Acqui Docg “Castelgaro” 2009 Bersano
Asti Docg Cinzano
Franciacorta Docg Brut “Storica '61” Guido Berlucchi
voto 8/10 - 11,60 €
voto 7.7/10 - 9 €
voto 8.2/10 - 5 €
voto 8.2/10 - 16 €
PIEMONTE
PIEMONTE
PIEMONTE
LOMBARDIA
Serralunga d'Alba (Cn)
Acqui Terme (Al)
Novi Ligure (Al)
Corte Franca (Bs)
Tel. 0173.50130 info@batasiolo.com www.batasiolo.com
Tel. 0141.720211 wine@bersano.it www.bersano.it
Tel. 02.62251 info@campari.com www.campari.com
Tel. 030.984381 info@berlucchi.it www.berlucchi.it
vitigni: moscato 100%
vitigni: brachetto 100%
vitigni: moscato bianco 100%
vitigni: chardonnay, pinot nero
gradazione alcolica: 5,5° da bere adesso fino al 2012
gradazione alcolica: 6° da bere adesso fino al 2011
gradazione alcolica: 7° da bere adesso fino al 2011
gradazione alcolica: 12° da bere adesso fino al 2013
Franciacorta Docg Brut
Prosecco Doc “Selezione Black & Wine” 2009 Facchin
Lantieri De Paratico
voto 7.8/10 - 17 €
voto 8.2/10 - 7,50 €
VINO TOP Ormeasco di Pornassio Doc Sciac-trà 2009 Fontanacota Un vino ligure che non ha niente in comune con l'omonimo vino bianco passito delle vicine Cinque Terre. Infatti si tratta di un ottimo rosato con dei riflessi quasi aranciati ma brillanti. I profumi sono freschi e floreali con delle piacevoli note accattivanti di frutta rossa come le ciliegie appena mature. Sul finale emergono sentori quasi balsamici che richiamano la resina degli alberi. In bocca la buona sensazione fresca iniziale è seguita da piacevoli note amarognole e con un finale che ricorda le note di amarena e di mandorla dolce. Il finale fruttato è persistente. Un Rosato semplice ma accattivante da servire fresco alla temperatura di circa 10 gradi magari per accompagnare i piatti della tradizione mediterranea come la farinata di ceci o il couscous di pesce.
LOMBARDIA
VENETO
Capriolo (Bs)
Vò Euganeo (Pd)
Tel. 030.736151 info@lantierideparatico.it www.lantierideparatico.it
Tel. 049.9940293 info@aziendafacchin.it www.aziendafacchin.it
vitigni: chardonnay, pinot bianco
vitigni: glera 100%
gradazione alcolica: 12,5° da bere adesso fino al 2014
gradazione alcolica: 11° da bere adesso fino al 2012
Recioto di Gambellara Docg Spumante Dolce “Torre dei Vescovi” Colli Vicentini
Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Brut Millesimato 2009 Borgo Molino
voto 7.7/10 - 18,50 €
voto 8/10 - 13,30 €
VENETO
VENETO
Pornassio (Im)
Tel. 0183.293456 viniberta@tiscali.it www.fontanacota.it
Vicenza (Vi)
Conegliano e Vadobbiatene (Tv)
Tel. 0444.491360 info@cantinacollivicentini.it www.cantinacollivicentini.it
Tel. 0422.851625 info@borgomolino.it www.borgomolino.it
vitigni: garganega 100%
vitigni: glera 100%
gradazione alcolica: 12,5° da bere adesso fino al 2012
gradazione alcolica: 11,5° da bere adesso fino al 2012
voto 8/10 - 9,50 € LIGURIA
vitigni: ormeasco 100% gradazione alcolica: 12,5° da bere adesso fino al 2011
dicembre 2010 Il mio vino
125
SPECIALI Recioto di Soave Docg “Can Signorio” 2007 Sandro De Bruno
Spumante Brut Metodo Classico Millesimato 2005 Zamuner Azienda Agricola
Vigneti delle Dolomiti Igt Pinot Grigio “Casata Monfort Rosé” 2009 Cantine Monfort
Spumante Ribolla Gialla Extra Dry
voto 8.2/10 - 19,50 €
voto 7.8/10 - 24 €
voto 7.6/10 - 9,90 €
voto 8.2/10 - 11 €
VENETO
VENETO
TRENTINO
FRIULI VEN. GIULIA
Montecchia di Crosara (Vr)
Sona (Vr)
Lavis (Tn)
Pocenia (Ud)
Tel. 045.6540465 info@sandrodebruno.it www.sandrodebruno.it
Tel. 045.6081090 info@zamuner.it www.zamuner.it
Tel. 0461.246353 info@cantinemonfort.it www.cantinemonfort.it
Tel. 0432.779157 info@vinianselmi.it www.vinianselmi.it
vitigni: garganega 100%
vitigni: chardonnay, pinot meunier, pinot nero gradazione alcolica: 12° da bere adesso fino al 2013
vitigni: pinot grigio 100%
vitigni: ribolla gialla 100%
gradazione alcolica: 12,5° da bere adesso fino al 2012
gradazione alcolica: 12° da bere adesso fino al 2012
Colli Piacentini Doc Gutturnio Frizzante “Tenuta Ca' del Morino San Lupo” 2009 Mossi
Emilia Igt Fortana Frizzante Dolce “Fortanina” Ariola
voto 7.6/10 - 6,20 €
voto 7.6/10 - 7 €
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2014
VINO TOP Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Brut Millesimato “Prestige” 2009 Follador Spuma di buona finezza con perlage abbastanza intenso. Colore giallo paglierino scarico ma brillante e con sfumature verdi. I profumi sono quelli di frutta secca, come il pistacchio e la nocciola, di erbaceo e note di frutta fesca, come la pera e la mela. In bocca ha un gusto secco, la buona effervescenza insieme all'acidità ne fanno uno spumante elegante, caratterizzato da un'ottima persistenza. Deve essere servito alla temperatura di 10 gradi in bicchieri non troppo ampi, con l'imboccatura di 4 centimetri di diametro, adatti a concentrare i profumi al naso. Uno spumante da abbinare non solo ad aperitivi a base di pesce e crostacei ma anche a piatti più elaborati e sostanziosi come il baccalà alla vicentina o insalate di pollo.
voto 8/10 - 15 € VENETO
Colli Piacentini (Pc)
Langhirano (Pr)
Tel. 0523.860201-845628 mossi@vinimossi.com www.vinimossi.com
Tel. 0521.637678 info@viniariola.it www.viniariola.it
vitigni: barbera, bonarda
vitigni: fortana 100%
gradazione alcolica: 12,5° da bere adesso fino al 2012
gradazione alcolica: 7° da bere adesso fino al 2011
Cortona Doc Vin Santo 2003 Giannoni Fabbri
Toscana Igt Rosato “Gròttolo” 2009 Colle Massari
voto 8.5/10 - 25 €
voto 8/10 - 9,80 €
Col San Martino (Tv)
TOSCANA
TOSCANA
Tel. 0438.898222 info@folladorspumanti.it www.folladorspumanti.it
Cortona (Ar)
Cinigiano (Gr)
Tel. 0575.630502 marco.giannoni@libero.it www.giannonifabbri.it
Tel. 0564.990496 info@collemassari.it www.collemassari.it
vitigni: trebbiano toscano 100%
vitigni: ciliegiolo, montepulciano, sangiovese gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2011
vitigni: glera 100% gradazione alcolica: 11,5° da bere adesso fino al 2012
126 Il mio vino dicembre 2010
Anselmi
gradazione alcolica: 14,5° da bere adesso fino al 2015
SPECIALI IL VOTO
Toscana Igt Rosato 2009 Castello di Gabbiano
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Passito “Brumato” 2005 Garofoli
Montefalco Sagrantino Docg Passito 2004 Moretti Omero
voto 7.5/10 - 7,20 €
voto 7.8/10 - 12,50 €
voto 7.7/10 - 28 €
TOSCANA
MARCHE
UMBRIA
Mercatale Val di Pesa (Fi)
Montecarotto (An)
Giano dell'Umbria (Pg)
Tel. 055.821053 castellogabbiano@castellogabbiano.it www.castellogabbiano.it
Tel. 071.7820162 mail@garofolivini.it www.garofolivini.it
Tel. 0742.90433 info@morettiomero.it www.morettiomero.it
Perciò un ottimo Lambrusco può anche prendere un voto superiore a un Barolo.
vitigni: merlot, sangiovese
vitigni: verdicchio 100%
vitigni: sagrantino 100%
gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2012
gradazione alcolica: 14° da bere adesso fino al 2014
gradazione alcolica: 15° da bere adesso fino al 2015
Montepulciano d'Abruzzo Doc Cerasuolo 2009 Collefrisio
Montepulciano d'Abruzzo Doc Cerasuolo 2009 Strappelli
Il voto è espresso in decimi. Nelle schede di valutazione degli esperti de "Il Mio Vino" il 6/10 indica la sufficienza. In questa Guida Mercato sono presenti solo i vini che hanno preso da 7/10 in su. Il voto tiene conto della qualità e della tipologia alla quale appartiene il vino.
voto 7.6/10 - 8 €
voto 7.8/10 - 9,50 €
ABRUZZO
ABRUZZO
Ortona (Ch)
Torano Nuovo (Te)
Tel. 085.9039074 info@collefrisio.it www.collefrisio.it
Tel. 0861.887402 info@cantinastrappelli.it www.cantinastrappelli.it
vitigni: montepulciano 100%
vitigni: montepulciano 100%
gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2012
gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2012
Montepulciano d'Abruzzo Doc Cerasuolo “Eclipse” 2009 Bosco
Montepulciano d'Abruzzo Doc Cerasuolo “Effe” 2009 Fattoria La Valentina
voto 7.6/10 - 6,50 €
voto 8/10 - 11,50 €
ABRUZZO
ABRUZZO
Nocciano (Pe)
Spoltore (Pe)
Tel. 085.847345 info@nestorebosco.com www.nestorebosco.com
Tel. 085.4478158 lavalentina@fattorialavalentina.it www.fattorialavalentina.it
vitigni: montepulciano 100%
vitigni: montepulciano 100%
gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2012
gradazione alcolica: 14,5° da bere adesso fino al 2012
VINO TOP Spumante Brut Metodo Classico “Riserva Villa La Mattarana” 2004 Zamuner Azienda Agricola Colore giallo paglierino vivace con dei bei riflessi dorati, spuma intensa e un buon perlage fine. I profumi sono piacevoli con delle buone note di crosta di pane, nocciole e di pasticceria oltre a un'avvolgente sensazione agrumata. In bocca risulta particolarmente fresco, grazie alla buona effervescenza e alla piacevole acidità, ha un finale molto persistente che richiama gli agrumi già percepiti all'olfatto. Uno spumante invitante soprattutto al naso, da servire alla temperatura di 8-10 gradi in bicchieri dal diametro di 4 centimetri all'imboccatura per accompagnare un intero pasto, non solo a base di pesce ma con www.zamuner.it antipasti di fegato grasso, primi piatti e secondi a base di pollo, oppure formaggi come il Parmiggiano Reggiano.
voto 8/10 - 30,50 € VENETO Sona (Vr)
Tel. 045.6081090 info@zamuner.it www.zamuner.it vitigni: chardonnay, pinot meunier, pinot nero gradazione alcolica: 12° da bere adesso fino al 2013
dicembre 2010 Il mio vino
127
SPECIALI Puglia Igt Bombino Nero Rosato “Matervitae” 2009 Torrevento
Salento Igt Rosato “Moi” 2009 Vigne & Vini
Salento Igt Negroamaro Rosato “Sud” 2009 Feudi di San Marzano
Isola dei Nuraghi Igt Bianco Dolce “Oirad” 2009 Ferruccio Deiana
voto 7.7/10 - 8 €
voto 7.7/10 - 6,30 €
voto 7.8/10 - 10 €
voto 8.3/10 - 24,70 €
PUGLIA
PUGLIA
PUGLIA
SARDEGNA
Corato (Ba)
Leporano (Ta)
San Marzano (Ta)
Settimo S. Pietro (Ca)
Tel. 080.8980929 info@torrevento.it www.torrevento.it
Tel. 099.5332254 vigneevini@vigneevini.it www.vigneevini.it
Tel. 099.9576100 info@feudisanmarzano.it www.feudisanmarzano.it
Tel. 070.749117 deiana.ferruccio@tiscali.it www.ferrucciodeiana.it
vitigni: bombino nero 100%
vitigni: negroamaro 100%
vitigni: negroamaro 100%
gradazione alcolica: 12° da bere adesso fino al 2012
gradazione alcolica: 12,5° da bere adesso fino al 2012
gradazione alcolica: 12° da bere adesso fino al 2012
vitigni: malvasia di sardegna, moscato, nasco gradazione alcolica: 14° da bere adesso fino al 2013
Sibiola Igt Rosato 2009 Cantine di Dolianova
Barbagia Igt Bianco Dolce “Cantico” 2006 Gostolai
voto 7.8/10 - 5,30 €
voto 8/10 - 13,30 €
SARDEGNA
SARDEGNA
VINO TOP Primitivo di Manduria Doc Dolce Naturale “Chicca” 2006 Vigne & Vini Rosso rubino tanto scuro da essere impenetrabile alla vista e con decisi riflessi granata. I profumi richiamano intensamente le ciliegie sotto spirito, le note di viola e piacevoli sentori di frutta candita. Non mancano le note più speziate e, sul finale, anche leggeri profumi di nocciole tostate. In bocca si percepisce bene, soprattutto sul finale, la nota dolce data dagli zuccheri residui; il vino comunque non risulta piatto per via della sua buona componente acida e della notevole struttura tannica. Da servire alla temperatura di 14 gradi per accompagnare i dolci della tradizione pugliese, come le "carteddate", oppure dolci con il cioccolato o la pasta di mandorle. Ottimo, a 16 gradi, con formaggi altamente stagionati o erborinati.
voto 8/10 - 15 €
Oliena (Nu)
Tel. 070.744101 info@cantinedidolianova.it www.cantinedidolianova.it
Tel. 0784.288417 gostolai.arcadu@tiscali.it www.gostolai.it
vitigni: cannonau, montepulciano, sangiovese gradazione alcolica: 13,5° da bere adesso fino al 2012
vitigni: moscato, vernaccia
Isola dei Nuraghi Igt Bianco Dolce “a medas annos” 2009 Gostolai
Cannonau di Sardegna Doc Rosato “Rosadu” 2009 Gostolai
gradazione alcolica: 14,5° da bere adesso fino al 2013
voto 8/10 - 10 €
voto 7.5/10 - 8,60 €
Leporano (Ta)
SARDEGNA
SARDEGNA
Tel. 099.5332254 vigneevini@vigneevini.it www.vigneevini.it
Oliena (Nu)
Oliena (Nu)
Tel. 0784.288417 gostolai.arcadu@tiscali.it www.gostolai.it
Tel. 0784.288417 gostolai.arcadu@tiscali.it www.gostolai.it
vitigni: moscato 100%
vitigni: cannonau, pascale
gradazione alcolica: 14,5° da bere adesso fino al 2013
gradazione alcolica: 13° da bere adesso fino al 2012
PUGLIA
vitigni: primitivo 100% gradazione alcolica: 15° da bere adesso fino al 2014
128 Il mio vino dicembre 2010
Cagliari (Ca)
SPECIALI
dicembre 2010 Il mio vino
III