IL MIO
VINO
alla scoperta di grandi vini sconosciuti
SPECIALE INTERWINE CANTON 2013 La rimonta del vino italiano in Cina parte da qui
GOOD ITALIAN WINES IL MIO CASTELLO Spa
canton
Da qui parte la rimonta U
n evento di tre giorni a cavallo tra maggio e giugno ha cambiato l’immagine che gli operatori di settore cinesi hanno del vino italiano e ha gettato le fondamenta per costruire una presenza del nostro vino finalmente all’altezza delle immense potenzialità del mercato cinese. Dal 30 maggio al 1 giugno il mondo del vino cinese si è riunito come ogni anno a Canton per partecipare a INTERWINE, la fiera che nei suoi otto anni di vita si è imposta come l’appuntamento 2 Il Mio Vino
Con la presenza di 103 produttori, il grande padiglione GOOD ITALIAN WINES nella fiera INTERWINE di Canton segna una svolta per il vino italiano in Cina professionale più qualificato per il settore dei vini di importazione. In tutte le città della Cina le fiere del vino non mancano certo. Anzi, negli ultimi tempi stiamo
assistendo a una tumultuosa proliferazione di manifestazioni che si rincorrono e si accavallano l’una con l’altra. Un clima da “febbre dell’oro” che, pur con i suoi inevita-
bili eccessi, è tutto sommato giustificato dalla realtà di un mercato che in una manciata di anni è cresciuto del duemila per cento, scalando a grandi balzi classifiche internazionali di consumo e, soprattutto, importazione sulle quali fino a meno di un decennio fa si sarebbe cercato inutilmente il nome “Cina”. Nonostante il crescente affollamento dell’offerta fieristica, però, INTERWINE è riuscita a mantenere ben salda la sua leadership. Merito soprattutto di una netta focalizzazione sui vini di importazione decisa fin dagli
Capitale di una delle più popolose e dinamiche regioni della Cina, Canton è sede del quartiere fieristico più grande dell'Asia.
esordi e sempre mantenuta senza tentennamenti. In tutte le altre fiere di rilievo che si svolgono in Cina, il vino estero è infatti affiancato dai vini e distillati locali. Settori, soprattutto quello dei superalcolici, molto ricchi e quindi attraenti per gli organizzatori di fiere ma che proprio per la loro forza commerciale finiscono per essere invadenti e creare confusione circa gli interessi
dei visitatori. Che nel caso di INTERWINE sono invece chiarissimi: la fiera è frequentata essenzialmente da operatori professionali alla ricerca di vini esteri. Proprio per questo netto posizionamento, nel 2012 INTERWINE è stata scelta come partner ideale per GOOD ITALIAN WINES, la manifestazione destinata a dare una decisiva scossa alle esportazioni italiane verso la
Cina. Esportazioni che finora non sono riuscite a stare al passo non solo con quelle del leader di mercato, la Francia, ma anche con l’avanzata dei Paesi concorrenti che sono cresciuti più velocemente di noi facendoci perdere una posizione dopo l’altra nella classifica dei Paesi fornitori, fino ad arrivare pericolosamente vicini a scomparire del tutto dalle liste di dettaglio per essere inglobati nella
generica voce “altri”. L’Italia è di gran lunga il primo Paese esportatore di vino al mondo. Il motivo per cui negli ultimi anni non siamo riusciti ad agganciare la straordinaria crescita del mercato cinese è semplice: è completamente mancato l’indispensabile sforzo di comprensione della Cina, con le sue particolarità e specificità culturali, geografiche e di mercato. Per anni si è Il Mio Vino 3
canton perso tempo prezioso alimentando l’illusione che un mercato vasto e complesso come la Cina potesse essere affrontato dall’esterno, cioè da Hong Kong. Cosa che è più o meno l’equivalente di provare a conquistare il mercato europeo da Istanbul. Chi invece ha fatto lo sforzo di andare davvero in Cina lo ha fatto con azioni sporadiche, isolate, come siamo abituati a fare in tutti gli altri mercati. In Cina però non si può contare su quella presenza massiccia della ristorazione italiana che è risultata decisiva per l’affermazione del nostro vino in Paesi come la Germania, l’Inghilterra o gli Stati Uniti. Così le incursioni commerciali di singoli produttori, o anche di consorzi locali, sono irrimediabilmente destinate al fallimento. Anche quando sembrano portare a un immediato successo: tanti sono i produttori italiani che hanno coltivato l’illusione di “essere in Cina” per aver venduto qualche pallet di bottiglie a un compratore occasionale dal quale poi non hanno più avuto notizie né tantomeno ordini. Al contrario la Francia, che nel resto del mondo deve accontentarsi della seconda posizione alle spalle dell’Italia, in Cina ha fatto tutte le cose giuste e ha conquistato una posizione di dominio incontrastato, accaparrandosi oltre il 50 per cento del totale degli ordini. Un successo ottenuto con lungimiranza e, soprattutto, con azioni coordinate per far conoscere ai consumatori e, ancora prima, agli intermediari commerciali, il vino francese nel suo complesso, come sistema integrato capace di soddisfare le esigenze materiali e immateriali delle nuove classi agiate e medie cinesi. Dall’attenta analisi di que4 Il Mio Vino
il brand italia in evidenza Italia dei vini a Guangzhou Gentile Ministro Dott.ssa Emma Bonino, Gentile Direttore Generale Dott Andrea Meloni, Sono uno dei partecipanti Italiani all'Interwine, una fiera del vino, a Canton/Guanzhou (dal 30 maggio al 1 giugno). Vorrei porre alla Vostra attenzione come, per la prima volta da anni, partecipiamo ad una fiera e pubblicizziamo un unico brand "Italia", vediamo la bandiera Italiana nei nostri stand, abbiamo uno stand più grande della Francia e forniamo un'Immagine di Unità Nazionale, di "forza" imprenditoriale e di efficienza!!! Credo questa sia la dimostrazione che, a volte, i piccoli imprenditori riescono meglio dei carrozzoni statali e che, ancora una volta, sono le piccole, piccolissime Aziende che credono nel futuro dello sviluppo della nostra Italia. Non mi aspetto da parte dello Stato azioni come quelle della Francia o della Germania, per non parlare dei paesi Extraeuropei, ma mi auguro almeno di avere nel futuro la componente Statale che "lavora" assieme a noi e non fa solo la mantenuta! AugurandoVi, consapevole delle moltitudini e delle complessità che Vi sono poste quotidianamente, un buon lavoro, colgo l'occasione per porgerVi cordiali saluti Alberto Buratto Amministratore Delegato Baglio di Pianetto srl
sta situazione, unita alla consapevolezza che per il vino italiano è una necessità vitale affermarsi in quello che è destinato a diventare in breve tempo il primo mercato del mondo, è nato il progetto GOOD ITALIAN WINES.
Un progetto complesso, articolato e ambizioso che ha richiesto un lungo lavoro di preparazione e diverse tappe per mettere a punto e rodare i meccanismi, individuando le non indifferenti criticità e trovando di volta in volta le migliori soluzioni.
Conoscere il mercato Mentre la rivista cinese si incaricava di migliorare mese per mese la conoscenza del vino italiano, è emersa con evidenza la necessità di una migliore conoscenza del mercato cinese da parte delle aziende italiane intenzionate a esportare il loro vino. All’inizio di quest’anno abbiamo così messo a disposizione di tutti i produttori la pubblicazione “Come superare la muraglia”, un’agile guida pratica alle esportazioni di vino in Cina che si può scaTM
ricare gratuitamente dal sito www.gooditalianwines.com
COME SUPERARE LA MURAGLIA GOOD ITALIAN WINE S 意大利美酒荟
GUIdA PRATI ALL’ESPORTAzIO CA nE dI vInO In CInA
Prove sul campo
Dopo oltre un anno di intenso lavoro dietro le quinte - che ha compreso fra l’altro l’apertura a Canton di un ufficio di assistenza ai produttori italiani - il 28 maggio 2012 abbiamo affrontato il primo contatto pubblico con i professionisti del vino cinesi. Insieme a una pattuglia di cinque produttori scelti fra i primi e più determinati sostenitori del progetto, abbiamo organizzato una presentazione con degustazione in una prestigiosa location di Canton. Il risultato è stato un successo al di là delle aspettative, con la partecipazione attenta di oltre 70 invitati altamente qualificati, selezionati fra importatori, distributori, autorità locali e stampa. Oltre che per far conoscere il progetto alle autorità e al mondo del vino cinese, l’e-
vento si è rivelato decisivo per identificare con precisione le serie difficoltà che la complessa normativa e la pratica doganale cinesi presentano per chi vuole importare limitate quantità di vino a scopo promozionale. Sulla base di questa preziosa esperienza è stato così possibile identificare un partner qualificato per gestire al meglio le spedizioni. Poco dopo, nel mese di luglio, è stata la volta di una nuova tappa fondamentale, l’uscita del primo numero di prova: dell’edizione cinese della rivista IL MIO VINO. La pubblicazione di una rivista in cinese, interamente dedicata al vino italiano e rivolta agli operatori professionali è stata identificata sin dalle prime battute come uno degli elementi qualificanti dell’intero progetto. Quella di una puntuale, co-
Da un anno la rivista in cinese racconta il vino italiano ai professionisti del settore stante e approfondita informazione sul vino italiano è una delle esigenze maggiormente sentite fra tutti coloro che si occupano del commercio del vino italiano in Cina. Anche questa si è rivelata una sfida importante, la cui realizzazione ha richiesto un grande impegno per risolvere infinite difficoltà a ogni livello. A partire dalla pianificazione dei contenuti per arrivare alla distribuzione, passando per l’impaginazione e la stampa, ogni aspetto della produzione ha richiesto investimenti e una notevole flessibilità per adat-
tarsi a condizioni ambientali e operative completamente diverse da quelle cui siamo abituati. Dopo i test della primaveraestate, il mese di novembre 2012 ha segnato l’ingresso dell’operazione nella fase esecutiva a pieno regime. Proprio nel mese di novembre, GOOD ITALIAN WINES si è presentato per la prima volta nel contesto fieristico di INTERWINE e, in contemporanea, sono cominciate le uscite regolari, a cadenza mensile, della rivista cinese. La partecipazione all’edizione autunnale di INTERWI-
Nelle due aree degustazione del padiglione si sono alternati a ritmo serrato affollati seminari pubblicizzati in tutta la fiera.
NE, con uno stand collettivo di circa 200 metri quadrati nel quale erano raggruppati una ventina di produttori, è stata concepita come anteprima e prova generale per la preparazione della manifestazione di maggio 2013 con il grande padiglione di tremila metri quadrati. Come già in occasione della degustazione della primavera precedente, anche in questa occasione abbiamo registrato un successo al di là delle aspettative. Una ulteriore dimostrazione, se mai ce ne fosse stato bisogno, di quanto il mercato cinese sia pronto ad accogliere positivamente il vino italiano, a patto che l’Italia riesca a presentarsi unita con un proIl Mio Vino 5
canton
un evento riuscito Ce l'abbiamo fatta! Un grazie di cuore a tutti per avere dato vita ad un evento riuscito sotto tutti gli aspetti. Spero che una presenza così massiccia di produttori italiani possa finalmente fare la differenza per i nostri vini nel mercato cinese. A nome delle Cantine Giacomo Montresor, vorrei estendere un ringraziamento a tutti i collaboratori del "Il Mio Vino" presenti a Canton la cui capacità organizzativa e professionalità hanno reso possibile il successo di questa manifestazione Un apprezzamento anche all'efficienza dell'Agenzia di Viaggi Turandot che ci ha seguito passo passo per tutto l'itinerario e la permanenza, un plus fondamentale per i viaggi di gruppo. Condividiamo tutti la speranza che questo sia stato solo il primo step importante di una collaborazione produttiva ed efficace. Cordiali saluti, Elisabetta Fagioli Cantine Giacomo Montresor
Sopra: l'esperto Gianni Legnani presenta i vini del Piemonte. A sinistra: Elisabetta Fagioli spiega i vini del gruppo Montresor.
getto di ampio respiro come GOOD ITALIAN WINES. Anche in questo caso, l’esperienza di immersione nel reale contesto fieristico cinese con un gruppo già piuttosto nutrito di aziende, ci ha permesso di identificare gli snodi critici sui quali lavorare nei mesi successivi per garantire il perfetto funzionamento della ben più complessa manifestazione di maggio. Per completezza di informazione occorre poi sottolineare che, come già per la prima uscita di maggio 2012, anche l’anteprima di INTERWINE è stata in6 Il Mio Vino
teramente a nostro carico. A parte le loro spese di viaggio personali, i produttori partecipanti non hanno dovuto sborsare un euro. Anche questa una ulteriore dimostrazione di quanto la nostra Casa editrice abbia affrontato questo progetto con serietà e determinazione, impegnando risorse ingenti per preparare ogni minimo dettaglio e garantire il successo in un mercato tanto importante quanto complesso come la Cina. Un impegno che ha dato i suoi frutti.
Compattezza mai vista
Dal 30 maggio al 1 giugno, le 103 aziende italiane riunite nel grande padiglione di GOOD ITALIAN WINES
Sopra: il tabellone con l'intenso programma di seminari e degustazioni di vino e specialità gastronomiche nell'area siciliana.
hanno focalizzato l’attenzione dei visitatori sul vino italiano in una misura che non si era mai vista prima. Visitatori qualificati, come sottolinea Gianluca Cittadini che, sotto la bandiera di As.Co. Vi.Lo., guidava la squadra dei produttori lombardi. Il livello professionale dei visitatori è stato sottolineato anche da Alessandro Redaelli de Zinis, titolare dell’azienda Redaelli De Zinis di Calvagese Riviera, nel cuore del Garda Classico, il quale ha voluto mettere l’accento anche sulle diverse provenienze dei visitatori: “In tre giorni di fiera ho avuto – e così anche tutti gli altri produttori italiani – oltre 100 seri contatti con importatori e grossisti cinesi, australiani,
Il successo della fiera è il punto di partenza per nuove attività sempre più mirate neozelandesi e sudafricani, tutti alla ricerca di business”, ci ha scritto in una lettera di plauso che, da sola, basta a ripagare molte delle fatiche sopportate nei mesi di duro lavoro per preparare la fiera. Alberto Buratto, amministratore delegato della siciliana Baglio di Pianetto, ha indirizzato un messaggio ad alti rappresentanti delle istituzioni sottolineando come: “per la prima volta da anni, partecipiamo ad una fiera e pubblicizziamo un uni-
co brand Italia, vediamo la bandiera italiana nei nostri stand, abbiamo una stand più grande della Francia e forniamo un’immagine di unità nazionale, di forza imprenditoriale e di efficienza”. L’importanza della unitarietà dell’azione è sottolineata anche da Baldo Giarraputo, che ha coordinato la nutrita partecipazione siciliana sotto l’egida dell’Istituto Regionale Vini e Oli di Sicilia. Fedele alla doppia missione dell’Istituto, Giarraputo
mette l’accento anche sul grande successo riscosso nel contesto della fiera dall’olio siciliano. “Ho potuto constatare personalmente quanto il nostro olio abbia suscitato l’interesse e l’apprezzamento dei partecipanti agli incontri di degustazione”, ha commentato. Che dal vino l’interesse per l’Italia si estenda anche ai prodotti alimentari tipici è stato testimoniato anche da Claudio Palermo dell’Azienda Agricola Alicos: “Eravamo l’unica azienda a presentare prodotti alimentari e non abbiamo avuto un attimo di riposo per tutta la durata della fiera”, ha spiegato insistendo anche su quanto sia stata opportuna “l’unione delle aziende italiane per mettere in risalto le qualità dei nostri territori”. Aggiungiamo che anche questo è un primato di GOOD ITALIAN WINES: come abbiamo già osservato, in molti mercati esteri l’affermazione Il Mio Vino 7
canton del vino italiano è stata trainata dallo storico successo della nostra cucina. In una situazione unica come quella della Cina, si sta profilando la concreta possibilità che avvenga l’inverso: cioè che sia il vino a fare da apripista per il più ampio settore dell’agroalimentare. In questo va notata la lungimiranza della Sicilia nel voler unire la presentazione di specialità gastronomiche a quella del vino. Esempio che potrebbe essere utilmente seguito anche da altre regioni italiane per una sempre più forte affermazione del “brand Italia” nel più dinamico mercato del mondo. Una affermazione che, come hanno sottolineato senza alcuna eccezione tutti i partecipanti, potrà avvenire solo
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I rappresentanti della Regione Sicilia Baldo Ciarraputo (al centro) e Andrea Terenghi (a sinistra) nell'area degustazioni dedicata ai vini dell'isola.
con un lavoro continuativo. GOOD ITALIAN WINES 2013 è stata un grande successo ma è solo un trampolino di lancio, non certo un punto d’arrivo.
Il lavoro prosegue
Poste le basi con il successo ottenuto fin qui, stiamo già lavorando a tutta velocità per i prossimi sviluppi che consolideranno la posizione di GOOD ITALIAN WINES come punto di riferimento per chiunque voglia affrontare seriamente il mercato cinese. Naturalmente è già programmata la prossima
UN'EMOZIONE STRAORDINARIA Caro Dottor Manti, mi consenta, al rientro della Fiera "INTERWINE" di Canton, di ringraziarLa di vero cuore; ringraziamento che estendo con piacere anche ai Suoi bravissimi e cortesi collaboratori Emanuele Vescovo e Glauco San Giovanni. Lei - e mi creda era tanto tempo che non provavo una simile sensazione - mi ha fatto ritrovare l'orgoglio di essere italiano. Entrare nella vastissima Hall 9.3 è stata un'emozione straordinaria: oltre 100 stand di un bianco sfolgorante, con scritte nere in italiano e cinese "GOOD ITALIAN WINES" ed ovunque il tricolore. Lo spazio francese, a noi vicino, è stato per una volta surclassato! Nell'oceanica platea fieristica una miriade di ragazzi e ragazze cinesi operavano come traduttori e inservienti, indossando una bella maglietta dai toni pesca, con scritte "GOOD ITALIAN WINES" sulla schiena e lo scudetto tricolore sul petto; trasmettevano ai Visitatori una sensazione di grandiosità e di efficienza organizzativa. In tre giorni di Fiera ho avuto - e così anche tutti gli altri Produttori italiani - oltre l00 seri contatti con Importatori e Grossisti cinesi, australiani, neozelandesi e sudafricani, tutti alla ricerca di business! Ci è parso di vivere "momenti di gloria" ormai da tempo scomparsi nella nostra Italietta, sempre più ingobbita, oppressa da tasse e da una burocrazia ogni giorno più debordante, che ha di fatto paralizzato il Paese, togliendoci speranza, voglia di lavorare e progettualità. E come non dire delle bellissime conoscenze fatte anche fra noi Produttori. Si è capito, finalmente, che uscire dalle pro-
Gli oltre 3000 metri quadrati del padiglione italiano hanno catalizzato l'attenzione delle migliaia di professionisti che hanno visitato la fiera.
partecipazione a INTERWINE, ma questo è solo uno degli sviluppi del progetto. In tempi molto brenvi, entro l’estate diventerà operativa una showroom permanente GOOD ITALIAN WINES all’interno della zona franca di Canton. Oltre che come esposizione permanente e punto di assaggio dei vini dei produttori che partecipano al progetto, la showroom diventerà un fondamentale punto di appoggio per eventi promozionali ma anche per
prie Cantine per confrontarsi e competere, non è per nulla tempo perso! Insomma la decisione de "Il Mio Vino" di ampliare ulteriormente il progetto Cina, aprendo, oltre agli Uffici già operativi, anche uno show-room con un'esposizione permanente delle eccellenze agro alimentari italiane (vini, spumanti, distillati, olio, aceti e golosità dolci e salate) mi pare davvero cosa da elogiare e condividere. La nostra Cantina aderisce con entusiasmo sin da ora! Ancora un grazie di vero cuore che formulo - certo di interpretare il pensiero di tutti - anche a nome degli altri Espositori italiani presenti a Canton. Al lavoro dunque per il buon nome che godono all'estero le produzioni enoiche ed alimentari italiane e.... per il nostro futuro! Cordialmente Avvocato Alessandro Redaelli de Zinis
facilitare la logistica e per individuare nuovi canali di vendita. Insieme all’apertura della showroom, e in aggiunta alla rivista cartacea, verrà presentato al mercato un nuovo sito Internet cinese. Non un semplice sito in lingua cinese ma un vero sito cinese, cioè gestito su server nel territorio della Repubblica Popolare. Chiunque sia stato in Cina e abbia provato la lentezza esasperante e le frequenti interruzioni dei collegamenti con siti posti al di fuori dei confini nazionali, sa quanto premurarsi di pubblicare un sito in lingua cinese al
di fuori della Cina sia un esercizio pressoché inutile. Al contrario, le connessioni all’interno della Cina sono di ottima qualità e Internet ha raggiunto una diffusione estremamente capillare a ogni livello. Il consolidamento della presenza continuativa, 365 giorni all’anno, con la showroom di Canton e il sito Internet sono i punti nodali intorno a cui si svilupperà l’azione dei prossimi mesi, con iniziative sempre più mirate e di grande impatto. Insomma, restate con noi: la rimonta del vino italiano in Cina è appena cominciata e niente sarà più come prima. Il Mio Vino 9