4 minute read
Via Verde Costa dei Trabocchi
Da Ortona a Vasto, passando per San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Torino di Sangro e Casalbordino, si snoda la Via Verde Costa dei Trabocchi, il percorso ciclopedonale di 42 chilometri che vi permetterà di vivere al meglio il fascino della Costa dei Trabocchi. Questo percorso, volto a valorizzare l’antica ferrovia abbandonata attraverso la riconversione della linea dismessa della stessa, e realizzata a pochi metri dal mare ed immersa nella natura, è dedicata alla mobilità sostenibile e offre testimonianze storiche e riserve naturali. Percorrerla sarà un”viaggio” bellissimo che vi regalerà grandi emozioni e fermarsi lungo il suo percorso vi permetterà non solo di godere delle bontà dei tanti ristorantini a ridosso della pista o sugli stessi trabocchi, ma anche di fare un bagno in una delle spiagge confinanti. Il progetto è stato avviato nel 2006 e della vecchia struttura sono rimasti in piedi solo i ponti, le gallerie e le opere di contenimento idrogeologico a protezione delle scarpate e dei vari torrenti.
È un luogo magico e suggestivo per gli amanti
Advertisement
della natura, del mare e della buona cucina con spiagge di sabbia finissima, calette rocciose, borghi graziosi, abbazie medievali, passeggiate all’ombra di leccete centenarie, pinete marittime e il buon cibo. È questo uno dei tratti di costa più famosi d’Italia caratterizzata per la presenza dei Trabocchi descritti da Gabriele D’Annunzio nel “Trionfo della Morte” come “macchine che parevano vivere di vita propria”. Ma conosciamo meglio le città che, oltre a Vasto e a Casalbordino incontrerete percorrendo i 42 chilometri della Via Verde Costa dei Trabocchi. San Vito Chietino, definito da Gabriele D’Annunzio “il paese delle ginestre”, si trova su uno sperone roccioso che raggiunge i 122 metri sul livello del mare e dal cui colle si può ammirare da un lato la costa adriatica fino al Gargano con le Isole Tremiti all’orizzonte, e dall’altro la Majella. Dal cosiddetto “Promontorio dannunziano”, dove si trova l’eremo frequentato da D’Annunzio (oggi abitazione privata), è possibile scorgere un ampio tratto di costa e alcuni trabocchi. Il borgo medievale conserva in sé molte tracce del suo passato con resti della cinta muraria. In località Murata Bassa vi sono dei resti archeologici risalenti al I/VI secolo. Infine sulla costa di San Vito Chietino si trova il trabocco più antico fra quelli ancora esistenti, quello di Punta Turchino. A seguire verso nord c’è Rocca San Giovanni, un borgo medievale che fa parte dei “Borghi più belli d’Italia” ed è situato su uno sperone roccioso tra la foce del fiume Sangro e quella del torrente Feltrino. Le sue origini risalgono circa all’anno 1000 per volontà di Oderisio II, l’abate dell’Abbazia di San Giovanni in Venere che fece costruire il castello, la cinta muraria e tre torri per difendere i monaci e gli abitanti delle zone da eventuali attacchi. Proseguendo c’è poi Fossacesia apprezzata località balneare le cui spiagge sono costituite per la maggior parte da ciottoli bianchi. Bello ed interessante da visitare è il suo borgo. Rinomata e conosciuta è l’Abbazia di San Giovanni in Venere, “una delle più importanti e grandiose abbazie d’Abruzzo” che con la sua pianta basilicale a tre navate e il monastero con chiostro centrale oltre ad una ampia area circostante ed il belvedere, dimostra in tutti i suoi aspetti i vari segni dello scorrere di epoche differenti che l’hanno resa quella che è attualmente: uno dei beni culturali maggiormente significativi e rappresentativi dell’Abruzzo. A seguire c’è Torino di Sangro la cui posizione è arretrata rispetto alla linea di costa. Le origini
del suo nome sono ancora incerte, ma secondo la leggenda più conosciuta, gli abitanti di “Civita di Sangro”, dopo essere stati assaliti dai Saraceni, fuggirono preceduti da un toro che si fermò sotto l’antica Torre dove si rifugiarono, dando così vita ad un nuovo paese che prese il nome di Torino. In ultimo ma non per importanza, c’è Ortona, le cui origini sono antichissime ed il suo tesoro artistico sarebbe stato immenso se non fosse stato distrutto con i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Ortona fu infatti teatro di una dura battaglia tra tedeschi ed alleati che portò a bombardamenti ininterrotti per sei mesi e che coinvolse il centro della città che nel corso degli anno ha subito diverse operazioni di restauro e recupero Bello è il castello aragonese divenuto nel tempo uno delle principali attrazioni del turismo storico-artistico. Ortona inoltre, oltre a disporre del maggiore porto regionale per bacino, dimensione e movimento, è anche la città del vino, ma è rinomata anche per il turismo balneare e per le spiagge di Punta Ferruccio e Ripari di Giobbe.
TRABOCCHI. Caratteristica della Costa dei Trabocchi è la presenza dei Trabocchi, le antiche macchine da pesca costruiti su palafi tte. Hanno un’architettura leggera quasi aerea ma solida e in grado di sopportare il peso della robusta rete da pesca e le sollecitazioni delle tempeste marine. I primi trabocchi furono costruiti attorno al VIII secolo d.C. quando le popolazioni locali che vivevano di agricoltura e pastorizia, intuirono che potevano sfruttare anche le preziose risorse offerte dal mare per il loro sostentamento. La struttura è realizzata in legno e materiali di recupero e le piattaforme principali sono collegate tra loro e alla terraferma da esili passerelle e sostenute da pali confi ccati tra gli scogli e sul fondo del mare. Un luogo suggestivo e romantico dove trascorrere una piacevole serata o un amabile pranzo.
Anche questa estate tavoli all’aperto in Piazza L.V. Pudente
Enoteca Wine Bar Vendita al dettaglio di vini, alcolici, prodotti tipici e mescita
Sideway Enoteca Via Padova, 8 - Vasto
www.sidewaysenoteca.com info@sidewaysenoteca.com