Il Paese della Sera 11 - 2017

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Mangio (il giusto) e ti salvo il mondo Chef Rubio*

M

ia mamma quando ero piccolo e raramente non avevo voglia di finire il piatto mi diceva sempre: «Finisci e pensa a chi non ha neanche quello». Io le obbedivo annuendo, fingevo di capire, ma dentro di me non riuscivo ad accettare l'idea di un concetto così assurdo. Se mangio tutto, automaticamente un bambino africano mi sorride e mi ringrazia? Ma che magia è mai questa della cucina? Ma provavo, perché non volevo avere occhi lucidi sulla coscienza. Non volevo che a causa del

mio piatto lasciato a metà, dall'altra parte del mondo un bambino affamato avrebbe pianto e sarebbe morto a causa mia. Sono passati molti anni, venti per la precisione, da quel presunto sortilegio; oggi sono un adulto coscienzioso, che pur di non sprecare mangia anche dagli altri piatti quando può. Però ancora non ho ben capito quella dinamica del «se finisco il piatto salvo il mondo» e del «se lascio del cibo qualche bambino muore». Mi suona sempre un po' come la teoria del battito d'ali della farfalla e del terremoto, mi risulta difficile credere che se io mangio una cosa, dall'altra parte del mondo qualche mio pari possa cacciare un ruttino compiaciuto dicendo «Grazie Rubio, ci voleva proprio questo avanzo». Di contro, però, ho capito che il messaggio intrinseco di quella frase che

La cultura dei valori e dell’impegno responsabile www.fondazionebracco.com

mia madre mi ripeteva non era un ordine camuffato da favola, ma un metodo per non sprecare ciò che si aveva e quindi dare il giusto valore anche ad un tozzo di pane. Non serve abbuffarsi, riempire le dispense e cucinare per venti anche quando si è in due. Non siamo più nel secondo dopoguerra dove si viveva con la paura della fame e ogni giorno era una celebrazione. Non ci possiamo permettere più di sprecare, accumulare in avanzo e di mangiare compulsivamente. Lo dobbiamo al nostro fisico, all'ambiente e a tutte le persone che pagano con la vita lo smaltimento del cibo in eccesso, visto che i potenti con questa dinamica si arricchiscono e i deboli muoiono.. * Cuoco non convenzionale


2 / 2017 nel

2050 : la Popolazione mondiale sarà di 10 miliardi. paesi più popolosi: 1° India 2° Cina, 3° Nigeria. l'Italia perderà 4,5 milioni

#editoriale

#INPRIMOPIANO

Sostiene Josè

In Burkina Faso l’Acri con Ong e reti locali per una nuova economia

Luca Mattiucci

S

ostiene Josè che i tempi in cui viviamo siano difficili, ma arrendersi è sbagliato. Che le pensioni d’oro sono un’offesa al lavoro non meno grave delle pensioni troppo povere, perché altro non fanno che aumentare le disuguaglianze. Sostiene Josè poi che i sindacati con il passare degli anni siano diventati brutte copie dei partiti politici dimenticando la dimensione “profetica” di chi è chiamato a difendere i lavoratori. E a chi lo incontra ricorda che la parola “sindacato” viene dal greco syn-dike “giustizia insieme”. Ma dov’è la giustizia se non si è insieme agli esclusi? Sostiene Josè poi che serva del tempo per l’ozio da trascorrere con i figli e la famiglia. Così come sostiene che i bambini, tutti, debbano avere il diritto allo studio perché è il loro buon lavoro. Ne ha per tutti Josè, quando sostiene che i corrotti e i mafiosi devono essere messi al bando. I suoi occhi, minuti e dolci come quelli che solo un anziano misericordioso può possedere, emanano per percettibili secondi una luce quasi rabbiosa.Torna poi a parlare di popoli e sostiene che una visione europeista serve e che l’accoglienza è l’unica via. Sostiene Josè, infine, che serve un patto sociale per il lavoro, che riduca le ore di chi si avvia alla pensione per creare spazi nuovi, perché è miope una società che obbliga intere generazioni ad un limbo dove si è costretti a vivere in un’economia di mercato anzichè in un’economia sociale. Perché è intorno al lavoro che si edifica una società giusta. Dove la competizione tra i lavoratori non trovi più spazio, per cedere il posto ad un’opera comune e condivisa che miri al benessere della collettività. Dove la meritocrazia la smetta di essere snaturata con il solo risultato di usarla come legittimazione etica delle disuguaglianze, dove il povero è colpevole della sua povertà. Cita l’articolo uno della Costituzione italiana e ti sorride benevolo, mentre ti mette sotto gli occhi l’evidenza imbarazzante della sua verità. E tu sei lì e ti chiedi se magari qualcuno c’è pronto a imbastire un programma politico così. Sostiene Pereira che anche in una giornata così afosa tutto si può fare, basta averne la volontà. La stessa con la quale un gesuita di nome Josè sta cambiando la Chiesa. @lucamattiucci

Il miele di Tapoa che restituisce dignità a migliaia di persone Gaia Pascucci

Ogni mattina Maldjoa, 40 anni, apicoltore di lunga tradizione familiare e appassionato ecologista entra nella Mieleria di Diapaga, inaugurata solo pochi mesi fa, e si convince che quei bellissimi barattoli color oro potranno piacere anche nella Capitale. Pougnindsélì, esperta in informatica, gli sorride perché sa che il Miel de la Tapoa è capace di far realizzare i sogni. Sì, perché "una Mieleria dove stoccare, filtrare e vendere il nostro miele" era il sogno oggi realizzato dei 1300 membri dell’Unione di produttori di Miele della Tapoa, in Burkina Faso, grazie a Fondazioni for Africa Burkina Faso insieme all’ong Acra. Negli ultimi tre anni è stata fornita formazione professionale e gestionale, moderni kit apicoli, puntando a migliorare la qualità e la distribuzione di un miele pregiatissimo perchè prodotto in una regione dalla grande varietà floreale – dall’euforbia al karitè, al tamarindo e persino il nucléa che dà un miele rarissimo dall’aroma inconfondibile. Un impegno e un lavoro concreto

che produrrà un giro di affari di 300 mila euro, affrancando dalla povertà migliaia di famiglie di apicoltori. L’iniziativa è una delle tante azioni per il diritto al cibo di 60.000 persone e lo sviluppo rurale che Fondazioni for Africa Burkina Faso porta avanti dal 2014 in sette regioni del Paese africano. Un progetto ambizioso di 28 fondazioni di origine bancaria associate all’Acri in collaborazione con 7 Ong, 25 organizzazioni contadine burkinabè, 27 associazioni di migranti e 4 enti locali italiani. «Fondamentale

– spiega Giuseppe Guzzetti, Presidente di Acri – è la strada che abbiamo scelto per raggiungere il nostro obiettivo: unire le forze con quanti sono già impegnati per la stessa causa, creando reti tra Territori e Persone». Il prossimo passo è la messa in funzione dell’area della Mieleria gestita da 10 donne destinata alla trasformazione del miele in prodotti di bellezza, creme e prodotti alimentari come l’idromele. Per continuare a nutrire i sogni.

@gaia_pascucci

#innovazione

Napoli rinasce con il teatro e apre i suoi luoghi nascosti agli artisti Giulia Polito

Dare vita ad un luogo in cui una comunità diversa, critica e capace di riconoscere la cultura come bene primario, possa prendere forma e contagiare la quotidianità. Un luogo che a Napoli dal 2011 porta il nome di Altofest, progetto indipendente nato e diretto da TeatrInGestAzione, concepito come opera realizzata dagli artisti per gli artisti. E in cui si sviluppa un processo di socialità sperimentale, dove la dimensione intima e quella pubblica si miscelano per favorire la partecipazione corale. Per il suo valore artistico e culturale Altofest è risultato vincitore di un bando di Fondazione CON IL SUD. E non solo. Perché la sua dimensione internazionale ha fatto sì che il sostegno arrivasse anche da numerose ambasciate e istituti di cultura. Ha ottenuto il

riconoscimento EFFE 2017-18 ed è in fase di preparazione per Valletta 2018, occasione in cui i cittadini di Napoli doneranno gli spazi a un gruppo di cittadini maltesi che a loro volta accoglieranno l’anno prossimo. Ma Altofest vive soprattutto del dono dei membri di TeatrInGestAzione e dei cittadini che offrono spazio e

accoglienza. O degli artisti che condividono il tempo e lo spazio della propria opera, dei volontari, degli operatori sociali e culturali locali. L’edizione 2017 si svolgerà dal 5 al 9 luglio e vedrà Il Paese della Sera come media partner. In un programma ricco e variegato saranno accolte tutte le espressioni dell’arte contemporanea dal vivo con cui gli artisti e il pubblico presente avranno modo di interrogarsi sulla necessità di generare nuovi valori e ridisegnare le relazioni con i luoghi. Il corpo e la sua fisiologia, politica e sociale, sarà il filo conduttore di tutte le giornate di Altofest. Corpi nel “Corpo di Napoli” sotto infinite declinazioni.

@GiuliaPolito

GLI ALTRI TI RACCONTANO L’ITALIA COM’è , noi come sarà ilpaesedellasera.it


2017

milioni di abitanti (arrivando a 54 milioni). Il declino demografico in Europa potrà essere frenato solo dall'arrivo di migranti.

#ALTRIMONDI

#HOUSINGSOCIALE

I “Giorni senza frontiere” dell’integrazione

Le Fondazioni fanno scuola in Europa

Massimiliano Signifredi

EMILIANO MOCCIA

Centinaia di giovani provenienti da tutta Italia saranno a Catania dal 9 all’11 agosto per #3GiorniSenzaFrontiere per «lasciare un’impronta di pace in una società che rischia di frammentarsi». Giunta alla quarta edizione, la manifestazione è organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio della Sicilia, in collaborazione con il CONI e il Centro Universitario Sportivo di Catania, per favorire l'integrazione tra italiani e migranti "nuovi europei", a partire dalla memoria di un evento doloroso, che ha profondamente segnato la città siciliana. Era il 10 agosto 2013, quando sulla spiaggia di Catania, affollata di bagnanti, furono rinvenuti i corpi senza vita di sei egiziani. Da allora i giovani siciliani di Sant’Egidio sono impegnati nell'accoglienza ai migranti. Cristiani e musulmani, africani, asiatici ed europei, si sfideranno in squadre rigorosamente miste in giochi sulla spiaggia e in acqua, e daranno vita a una caccia al tesoro tra le vie di Catania. «#3GiorniSenzaFrontiere mostra la

Sperimentare una nuova cultura dell’abitare. Capace di dare risposte all’emergenza abitativa tenendo in piedi percorsi di inclusione, di solidarietà, di partecipazione. Una cultura dell’abitare che mette al centro la persona, con la sua storia, le sue capacità, le sue possibilità. Anche e soprattutto economiche. Perché con oltre 120 milioni di persone in Europa a rischio povertà ed esclusione sociale, di cui circa 18 milioni solo in Italia, il tema dell’emergenza abitativa è quanto mai di stretta e drammatica attualità. Di qui, l’esigenza di individuare strategie di intervento adeguate per soddisfare la crescente domanda di alloggi a prezzi accessibili in un contesto caratterizzato da mercati finanziari incerti, limitato accesso al credito bancario e minore disponibilità di fondi pubblici per le politiche abitative. Per questo, nei giorni scorsi a Bruxelles, il Parlamento Europeo ha dedicato una giornata al sistema di welfare abitativo che Fondazione Cariplo

bellezza del vivere insieme», osserva Emiliano Abramo, responsabile per la Sicilia della Comunità. «Da tutta la penisola arriveranno da noi tanti giovani italiani per incontrare i loro coetanei della sponda sud del Mediterraneo. Le spiagge di Catania si trasformeranno in un grande campo da gioco, per lanciare un forte messaggio di accoglienza, integrazione e solidarietà». Sarà una grande festa nel mezzo dell’estate. Ma ci sarà anche spazio per la memoria: si terrà “Morire di speranza”, la veglia di preghiera in cui vengono ricordati i nomi e le storie dei migranti che hanno perso la vita nei viaggi verso l'Europa. www.santegidio.org

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Fonte: Divisione Popolazione delle Nazioni Unite

sperimenta con successo dal 2000 in Lombardia e che è diventata esperienza di riferimento in materia. Il Progetto Housing Sociale, infatti, è partito nel 1999 inizialmente con progetti pilota, per poi strutturarsi nel 2004 attraverso la costituzione della Fondazione Housing Sociale (FHS) nata per favorire l’accesso delle persone svantaggiate ad un contesto abitativo dignitoso e sostenibile. Ad oggi Fondazione Cariplo ha deliberato oltre 44 milioni di euro a fondo perduto a favore di 233 progetti di housing sociale nei territori di intervento selezionati attraverso bandi e promossi da enti pubblici o del privato sociale. Progetti legati alla metodologia dell’abitare temporaneo che hanno aiutato ragazze madri, anziani, persone con disabilità, disoccupati, studenti e parenti di degenti fuori sede. Inoltre, Fondazione Cariplo ha sostenuto la realizzazione di quasi 800 unità immobiliari e 3 mila posti letto, con migliaia di persone ospitate. @emimoccia

#SCIENZA​

Rivoluzione Imaging, la “visione” del corpo umano che cura Alessandro Barba

Dalla prima definizione dell’atomo di Democrito al futuro dell’imaging che permetterà di vedere e allo stesso tempo di curare le lesioni del corpo umano. Un percorso inedito che grazie al connubio tra arte e scienza illustra le meraviglie di una delle dieci scoperte più importanti nell’intera storia della medicina: la diagnostica per immagini. Un insieme di tecniche che combina

fisica, biologia, chimica, farmacologia e medicina per salvare vite umane. Un impegno scientifico che il Gruppo Bracco ha voluto celebrare nel suo 90° anniversario con “The Beauty of Imaging”, una mostra alla Triennale di Milano, aperta fino al 2 luglio, che ha visto collaborare Marco Balich, lo Studio Giò Forma e Mauro Belloni nel difficile compito di far comprendere a chiunque i meccanismi della disciplina e del corpo umano e l’armonia generale

del suo funzionamento. La ricerca sull’imaging ha accompagnato fin dalle origini le innovazioni del Gruppo: «Ormai una procedura a raggi X su tre nel mondo è fatta con prodotti Bracco: un dato di grande soddisfazione per un’impresa familiare e, credo, per l’intero Paese» ha spiegato la Presidente Diana Bracco. E la volontà di far progredire ancora le scoperte scientifiche ha dato vita a due iniziative rivolte ai giovani medici. “Bracco Fellowships”,

un programma di 90 borse di studio per la formazione di giovani radiologi europei, coordinato dalla Scuola Europea di Radiologia, oltre a tre borse di studio riservate a giovani radiologi italiani dal valore di 75 mila euro, dedicate al tema della salute delle donne.

@ale_barba201


#SCELTIPERVOI EMERGENZAFRICA #nonsenzadite Cortometraggi sul diritto d’asilo Il Consiglio italiano per i rifugiati (Cir) promuove il concorso 'Fammi vedere' per cortometraggi sul diritto d’asilo rivolto a giovani e scuole di cinema. I video (durata massima 120 secondi) vanno inviati entro il 15 ottobre 2017. Per i tre vincitori è previsto un premio di 1.000/500/300 euro. Info su www.cir-onlus.org

Senza cibo. Senza acqua. Senza forza. MA NON SENZA DI TE.

Concorso letterario Under 18 Raccontare l’adolescenza, i problemi e le fragilità ma anche la creatività dell’età. È “Tutta un’altra storia”, contest letterario per ragazzi tra i 14 e 18 anni dell’impresa sociale “Con i bambini” con la community di scrittori 20lines. C’è tempo fino al 30 settembre. Info su www.conibambini.org “Foundation 500” contro gli stereotipi Una lista di imprenditrici di successo in mercati emergenti per sfidare gli stereotipi: la no-profit H&M Foundation e l’Ong Care lanciano 'Foundation 500'. Obiettivo: l’emancipazione delle donne come metodo per interrompere il ciclo di povertà e favorire la crescita. Info su www.foundation500.com Festambiente in Maremma Torna Festambiente (Rispescia, 4 -15 agosto), il festival internazionale di Legambiente dedicato quest’anno all’economia civile. Saranno 12 giorni di musica, cinema, mostre, area espositiva, dibattiti e conferenze, spazi per bambini, ristorazione bio e tradizionale, e lo spazio benessere. Info su www.festambiente.it

@S.Cunningham/Oxfam

Direttore responsabile: Luca Mattiucci - mail@ilpaesedellasera.it - www.ilpaesedellasera.it | Edito da WSC - Via Fiume delle perle, 11 - 00144 Roma - www.whitestonecompany.org | Stampa Arti grafiche Boccia Spa - Via Tiberio Claudio Felice, 7- 84131 Salerno | Testata registrata presso il Tribunale di Roma n° 58 del 5 aprile 2016 Iscrizione ROC n° 26419

anno 2 numero 11|2017 (26 giugno - 10 luglio) Quindicinale in distribuzione gratuita. | Questa pubblicazione non si avvale di contributi statali e favorisce l’inserimento lavorativo di giovani in condizioni di svantaggio economico | L’Editore si dichiara disponibile a regolare eventuali spettanze per quelle immagini di cui non sia stato possibile reperire la fonte |

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#FERMAILCONTAGIO

Tracoma, salvare la vista a milioni di persone in quattro mosse Letizia Topoli

Etiopia, regione di Amhara. Qui 1 bambino su 2 ogni anno rischia di diventare cieco a causa del tracoma, un’infezione degli occhi che si diffonde in condizioni igieniche precarie attraverso il contatto. Così ad Amhara anche i gesti quotidiani più semplici, come un bacio o una carezza, possono portare alla perdita della vista. In Etiopia, su 91 milioni di persone, circa 1 milione

è cieco e 4 sono ipovedenti. Eppure prevenire e curare la malattia è possibile con pochi gesti corretti. Una missione su cui CBM Onlus è impegnata da tempo, grazie anche alla collaborazione con l’OMS. Trattamento chirurgico, antibiotici, l’educazione alla pulizia personale e il miglioramento delle condizioni igienico-ambientali sono i quattro punti su cui è incentrato il lavoro dell’associazione, «l’unica al momento – spiega il direttore

CBM Massimo Maggio – che al momento lavora su tutta la strategia». Con la nuova campagna “Ferma il contagio” appena lanciata l’obiettivo è curare 13.500 persone, distribuire antibiotici ad altre 450 mila a rischio contagio e costruire 150 tra nuovi pozzi e sistemi idrici per favorire l’accesso all’acqua pulita a 90 mila etiopi. Un impegno di lunga durata che

dimostra che salvaguardare la vista delle persone si può, anche là dove la povertà trasforma le malattie più banali in minacce mortali.

@LetiziaTopoli


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