Magazine euro 2024

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14 giugno | 14 luglio Supplemento al n° 23/2024 de “Il Piccolo Cremona” ISSN 2724-4385 Cremona - Via Bernardino Ricca, 7 • Tel. 0372 26227 • panevinobr@sermetra.it www.agenziapanevino.it

L'EDITORIALE

Tre anni sono volati e l’Italia deve mettere in palio il titolo conquistato nel 2021 in Inghilterra, un’impresa difficilmente pronosticabile alla vigilia. Da allora molte cose sono cambiate, in primis il commissario tecnico Roberto Mancini, che dopo la mancata qualificazione ai Mondiali, ha perso entusiasmo e un anno fa ha preferito farsi da parte e ripartire dall’Arabia Saudita, anche perché al suo fianco non aveva più il grande amico Gianluca Vialli, che ci ha lasciato ad inizio 2023. Ora la Nazionale è guidata da Luciano Spalletti, forte dello scudetto conquistato a Napoli, ma costretto a soffrire parecchio per qualificare gli azzurri a Euro 2024. E poi mancano alcuni senatori come Bonucci, Chiellini, Immobile, Spinazzola e Verratti, sostituiti da giocatori che non hanno la medesima personalità. Ancora una volta l’Italia farà leva sul gruppo, ma basterà al cospetto di alcune Nazionali sulla carta più forti?

Fabio Varesi

Supplemento al n° 23 de: edizione del 6 Giugno 2024

Direzione, redazione, prestampa Piazza Fiume,17 - Cremona Tel. 0372 20586

editrice: UP Uggeri Pubblicità Piazza Fiume,17 - Cremona

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Il percorso nelle qualificazioni non è stato brillante Azzurri indecifrabili

Anche nel 2021 era poco considerata e alzò la coppa.

La squadra è solida ma fatica a fare gol

È un’Italia figlia del campionato, quella che proverà a difendere il titolo continentale conquistato nel 2021. Salutati due ministri della difesa (Bonucci e Chiellini), Spalletti ha chiamato l’esordiente Riccardo Calafiori, protagonista di un’ottima stagione con il Bologna di Thiago Motta, che lo ha fatto diventare un ottimo centrale. Praticamente debuttanti sono anche Raoul Bellanova (Torino) e Michael Folorunsho (Verona), anche loro reduci da un ottimo campionato e in grado di garantire freschezza atletica a una Nazionale che non ha i campioni di una volta. Meritata anche la chiamata di Samuele Ricci, anche lui del Torino, tornato in azzurro dopo due anni. Da alcuni anni il tallone d’Achille è l’attaccante centrale, ruolo occupato con alterne fortune da Immobile e Belotti, che sono reduci da stagioni poco brillanti e quindi lasciati a casa.

Al loro posto ci sono il genoano Mateo Retegui e l’atalantino Gianluca Scamacca, in crescita nell’ultimo campionato, ma da verificare in una

grande manifestazione. Spalletti non aveva, però, alternative valide e non resta che sparare in un’esplosione stile Paolo Rossi e Salvatore Schillaci. Tra gli assenti, oltre a Immobile, spiccano i nomi di Spinazzola e Locatelli, il primo penalizzato dagli infortuni e lo juventino da un rendimento in costante calo con la Juventus, che sono stati sostituiti dall’interista Federico Dimarco e dal romanista Lorenzo Pellegrini. In mezzo al campo, ritroviamo i vari Nicolò Barella (Inter), Bryan Cristante (Roma) e Jorginho (Arsenal), mentre la sorpresa è la convocazione dell’ex grigiorosso Nicolò Fagioli (Juventus), fermo da mesi per squalifica e tutto da valutare. Anche nella rassegna continentale in programma in Germania, l’ago della bilancia sarà lo juventino Federico Chiesa, determinante nel successo in terra inglese, ma troppo altalenante nelle ultime tre stagioni sotto la guida di Allegri. Senza l’infortunato Domenico Berardi, è rimasto il solo Chiesa a dover garantire le giocate di classe in attacco, anche perché le alter native Stephan El Shaarawy (Roma), Riccardo Orsolini (Bologna), Giacomo Raspadori (Napoli) e Mattia Zaccagni (Lazio), non sembrano all’altezza del palcoscenico continentale. Poi c’è Gianluigi Donnarumma (Paris Saint Germain), che deve dare quella sicurezza tra i pali, che negli ultimi anni non è mai mancata.

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ITALIA
Gianluigi Donnarumma Federico Chiesa

Sulla carta Francia e Inghilterra sono le più forti Due Nazionali in pole

Il bello dei pronostici è che possono essere tranquillamente smentiti dal campo. Quindi non è affatto detto che ad alzare la coppa sarà una tra Francia e Inghilterra, che sulla carta sembrano le Nazionali più forti. Del resto, stiamo parlando rispettivamente dei secondi nel mondo e in Europa in carica, oltretutto avendo perso la finale solo ai rigori. Partiamo dai transalpini, che hanno tanto talento in attacco da poter schierare due formazioni di alto livello. Su tutto, il fenomeno Kylian Mbappé, voglioso di riscattare l’ennesima delusione patita in Champions con il Paris Saint-Germain, che ha lasciato per approdare al Real Madrid. Inoltre, Mbappé deve cancellare l’errore dal dischetto che tre anni fa ha decretato la clamorosa eliminazione della Francia negli ottavi con la Svizzera a Euro 2020. Il reparto offensivo vanta anche nomi di valore come Antoine Griezmann, Bradley Barcola, Kingsley Coman, Ousmane Dembélé, Olivier Giroud, Randal Kolo Muani, Marcus Thuram, che permettono a Didier Deschamps di schierare un tridente delle meraviglie. Di qualità anche il centrocampo con i vari, Eduardo Camavinga, N’Golo Kanté, Adrien Rabiot, Aurélien Tchouaméni e Warren Zaïre-Emery, ma per arrivare fino

I transalpini hanno giocato un grande Mondiale e gli inglesi vogliono finalmente vincere un trofeo

in fondo servirà una fase difensiva efficace, che non sempre la Francia ha potuto vantare.

Lo stesso discorso vale per l’Inghilterra di Gareth Southgate, che soffre ancora per le delusioni patite negli ultimi Europei casalinghi e nei quarti dei Mondiali in Qatar, dove sono stati eliminati per colpa dell’errore dal di-

schetto di Kane, che solitamente è impeccabile dagli undici metri. Esclusi Rashford e Jordan Henderson, James e Chilwell, la Nazionale dei tre leoni si affiderà al valore del centrocampo, che schiera Trent AlexanderArnold, Conor Gallagher, Declan Rice e soprattutto Jude Bellingham del Real Madrid e a un reparto offensivo formato dai vari Phil Foden, Jack Grealish, Harry Kane e Bukayo Saka. Curiosamente, tra i convocati non vi è alcun giocatore di una squadra italiana, ma visto il valore della Premier League, soli i big Bellingham e Kane giocano all’estero. I tifosi inglesi per l’ennesima volta si domandano: sarà la volta buona? Un ritornello che si ripete da troppo tempo, visto che l’Inghilterra è ancora legata al titolo mondiale vinto nel 1966, del resto unico alloro internazionale dei maestri del calcio, che tre anni fa pensavano davvero di alzare la coppa continentale, ma sono stati beffati ai rigori della sorprendente Italia di Mancini. In ogni caso, la squadra di Southgate sarà un brutto cliente per tutti.

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LE FAVORITE
La Francia L’Inghilterra

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ORARI: FUSORARIO DELL’EUROPA CENTRALE - Central European Time 1 GER V SCO 21:00 2 HUN V SUI 15:00 13 SCO V SUI 21:00 14 GER V HUN 18:00 26 SCO V HUN 21:00 25 SUI V GER 21:00 3 ESP V CRO 18:00 15 CRO V ALB 15:00 28 CRO V ITA 21:00 27 ALB V ESP 21:00 16 ESP V ITA 21:00 4 ITA V ALB 21:00 5 SRB V ENG 21:00 6 SVN V DEN 18:00 17 DEN V ENG 18:00 29 ENG V SVN 21:00 30 DEN V SRB 21:00 18 SVN V SRB 15:00 7 POL V NED 15:00 20 NED V FRA 21:00 19 POL V AUT 18:00 31 NED V AUT 18:00 32 FRA V POL 18:00 8 AUT V FRA 21:00 9 BEL V SVK 18:00 21 SVK V UKR 15:00 22 BEL V ROU 21:00 10 ROU V UKR 15:00 12 POR V CZE 21:00 23 TUR V POR 18:00 11 TUR V GEO 18:00 24 GEO V CZE 15:00 GIRONI PRIMO TURNO VEN 14.06 SAB 15.06 DOM 16.06 LUN 17.06 MAR 18.06 MER 19.06 GIO 20.06 VEN 21.06 SAB 22.06 DOM 23.06 LUN 24.06 MAR 25.06 SECONDO TURNO TERZO TURNO BERLINO Olympiastadion Berlin 71,000 LIPSIA Leipzig Stadium 40,000 AMBURGO Volksparkstadion Hamburg 49,000 DORTMUND BVB Stadion Dortmund 62,000 GELSENKIRCHEN Arena AufSchalke 50,000 DÜSSELDORF Düsseldorf Arena 47,000 COLONIA Cologne Stadium 43,000
Frankfurt Arena 47,000 STOCCARDA Stuttgart Arena 51,000 MONACO Munich Football Arena 66,000
FRANCOFORTE

SCOZIA (SCO)

UNGHERIA (HUN)

SVIZZERA (SUI)

SPAGNA (ESP)

CROAZIA (CRO)

ITALIA (ITA)

ALBANIA (ALB)

SLOVENIA (SVN)

DANIMARCA (DEN)

SERBIA (SRB)

INGHILTERRA (ENG)

POLONIA (POL)

OLANDA (NED)

AUSTRIA (AUT)

FRANCIA (FRA)

BELGIO (BEL)

SLOVACCHIA (SVK)

ROMANIA (ROU)

UCRAINA (UKR)

29 ENG V SVN 21:00 30 DEN V SRB 21:00 31 NED V AUT 18:00 38 2A V 2B 18:00 37 1A V 2C 21:00 40 1C V 3D|E|F 18:00 42 2D V 2E 18:00 39 1B V 3A|D|E|F 21:00 41 1F V 3A|B|C 21:00 44 1D V 2F 21:00 47 W43 V W44 21:00 50 W47 V W48 21:00 51 W49 V W50 21:00 48 W40 V W38 18:00 46 W41 V W42 21:00 45 W39 V W37 18:00 32 FRA V POL 18:00 34 UKR V BEL 18:00 33 SVK V ROU 18:00 36 CZE V TUR 21:00 35 GEO V POR 21:00 MAR 25.06 MER 26.06 27.06 28.06 SAB 29.06 DOM 30.06 LUN 01.07 MAR 02.07 03.07 04.07 VEN 05.07 SAB 06.07 07.07 08.07 MAR 09.07 MER 10.07 11.07 12.07 13.07 DOM 14.07 TURNO SEDICESIMI FINALE SEMIFINALI QUARTI ELIMINAZIONE DIRETTA GRUPPO A GRUPPO B GRUPPO C GRUPPO D GRUPPO E GRUPPO F RIPOSO RIPOSO RIPOSO RIPOSO GERMANIA (GER)
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Germania e Spagna provano a tornare protagoniste La forza del blasone

Tedeschi e iberici sono reduci da alcune delusioni, ma hanno organici in grado di far bene

Sarà difficile per la Germania essere profeta in patria, ma i tifosi tedeschi ci vogliono ugualmente credere. Nei tre precedenti, la Mannschaft ha vinto il titolo iridato nel 1974, con una Nazionale fortissima, ma poi ha incassato due amarezze a Euro 1988 (per mano dell’Olanda) e ai Mondiali 2006 contro l’Italia. La Germania è reduce da due eliminazioni al primo turno ai Mondiali, cosa mai accaduta fino al 2018, a conferma di un periodo di transizione dopo 16 anni ai vertici, culminati con la vittoria iridata nel 2014. Dopo il fallimento in Qatar, complice anche una buona dose di sfortuna, la Federazione ha affidato la Nazionale a Julian Nagelsmann, che negli ultimi mesi sembra essere tornata a livelli accettabili, grazie ai tanti giovani di talento a disposizione del ct. Esclusi a sorpresa Hummels (trascinato dal Borussia Dortmund in Champions) e Goretzka, in calo nel Bayern, le certezze solo il portiere Manuel Neuer, il difensore Nico Schlotterbeck, tra i migliori nel suo ruolo in Champions, i centrocampisti Toni Kroos (che concluderà la sua gloriosa carriera al termine degli Europei) e Jamal Musiala, giovane talento dalla classe cristallina e la punta centrale Niclas Fullkrug, cresciuto in modo esponenziale nell’ultima stagione con il Dortmund. Sulla carta, la rosa non vale quella delle favorite, ma guai a sottovalutare la determinazione dei teutonici, soprattutto quando giocano davanti ai propri tifosi. Discorso simile per la Spagna, reduce da due pessimi Mondiali, anche se la semifinale a Euro 2020 (persa solo ai rigori con l’Italia) e la vittoria nell’ultima

Nations League hanno ridato slancio alla Roja di Luis De La Fuente. Dopo aver salutato Sergio Busquets e Jordi Alba, gli ultimi due reduci del periodo d’oro spagnolo (un Mondiale e due Europei), il ct si affida a un mix di gioventù ed esperienza, con il talento di Rodri e Fabian Ruiz a centrocampo, la stellina Lamine Yamal, Dani Olmo e l’esperto Avaro Morata in attacco a rappresentare il meglio di una rosa, che punta molto anche sul collettivo per fare strada.

Oltre a Germania e Spagna, meritano considerazione anche il Portogallo dell’eterno Cristiano Ronaldo, l’Olanda, il Belgio e la Croazia dei vecchietti terribili. I lusitani, dopo il trionfo a Euro 2016, hanno collezionato delu-

sioni e non basta il successo nella prima edizione della Nations League ad accontentare i tifosi portoghesi. Il ct Roberto Martinez (ex Belgio) dispone comunque di elementi come Leao, Bruno Fernandes, Vitinha, Diogo Jota e naturalmente CR7 per fare almeno bella figura. L’Olanda di Ronald Koeman (libero dell’unica Nazionale orange vincente) non ha convocato a sorpresa il bolognese Joshua Zirkzee e punta soprattutto sul valore del centrocampo, formato da Denzel Dumfries, Teun Koopmeiners, Tijjani Reijnders e in attacco sull’estro di Depay. Belgi e croati, infine, saranno sempre ostici da affrontare, anche se non appaiono più competitivi come nell’ultimo decennio.

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LE OUTSIDER
La Spagna La Germania

La stella che ha lasciato il Psg può fare la differenza Mbappé contro tutti

Inghilterra, Francia, Germania, Portogallo e Spagna favorite, Italia, Belgio e Olanda outsider, le altre seguono a considerevole distanza. Le quote dei bookmakers confermano come questi Europei si presentino all’insegna dell’equilibrio e d’altra parte i campioni più attesi sono ben spalmati nelle varie rose. Vediamo quali sono gli elementi da seguire con maggior interesse.

Nel gruppo A c’è attesa per vedere se Manuel Neuer, dopo aver ritrovato la titolarità nel Bayern, sarà confermato tra i pali per il suo ultimo grande appuntamento. Certamente titolare sarà Toni Kroos, pure lui all’addio dopo il commosso commiato del Bernabeu. Dei neocampioni del Bayer Leverkusen occhi puntati sul possente difensore Jonatan Tah e sulla mezzapunta Florian Wirtz. Attenzione anche al giovane del Bayern, Jamal Musiala in attacco. Un altro Bayer, il regista Grant Xhaka, guiderà la Svizzera dopo la splendida stagione.

Nel gruppo B da valutare nella Spagna la crescita del giovanissimo Lamine Yamal del Barcelona, ma occhio alla Croazia dell’infinito Luka Modric e del giovane Josko Gvardiol del City, probabilmente oggi il più forte difensore europeo. Molto delle sorti dell’Italia dipenderà dalle prestazioni tra i pali di Gigio Donnarumma, premiato miglior portiere del campionato francese.

Nel gruppo C, la favorita Inghilterra in attacco può schierare Harry Kane del Bayern sostenuto da giovani di grande valore come Jude Bellingham del Real Madrid, per molti il più forte calciatore oggi in circolazione, e Phil Foden del City, la cui crescita quest’anno è stata esponenziale. La Serbia si affida ai gol dello juventino Dusan Vlahovic.

Nel gruppo D un’altra squadra molto ambiziosa, la Francia: molto dipenderà dalle prestazioni del suo campione, Kylain Mbappé, recentemente trasferitosi dal Psg al Real Madrid, affiancato dagli esperti Olivier Giroud, che ha appena salutato il Milan e Antoine Griezmann dell’Atletico Madrid. Una delle possibi-

Il francese è tra i più attesi con gli inglesi Kane e Bellingham

li sorprese del torneo potrebbe essere l’olandese Teun Koopmeiners, protagonista della grande stagione dell’Atalanta di Gasperini.

Nel gruppo E occhio al Belgio dove è atteso l’altro talento dell’Atalanta, Charles De Ketelaere; il faro sarà sempre il grande Kevin De Bruyne del City, attratto dalle sirene arabe. Dopo la promozione in A col Parma, Denis Man e Valentin Mihaila cercheranno di far valere la loro velocità nell’attacco della Romania. Attenzione all’Ucraina, che schiera Mykhaylo Mudrik, acquistato dal Chelsea la scorsa estate per 100 milioni, e il sorprendente Artem Dovbyk, capocannoniere del campionato spagnolo con la rivelazione Girona. Nel gruppo F suscita curiosità l’attacco pirotecnico del Portogallo, che assieme a Cristiano Ronaldo può schierare il milanista Rafael Leao, Joao Felix, Diogo Jota, Gonçalo Ramos, Bernardo Silva e Bruno Fernandes. Nella Turchia spiccano due “italiani”: il centrocampista dell’Inter Hakan Calhanoglu, autore di una stagione ad altissimi livelli, e la possibile sorpresa Kenan Yildiz della Juventus. Infine, da valutare la condizione nella Georgia del napoletano Kvicha Kvaratskhelia, nelle mire del Psg, mentre gli occhi dei tifosi grigiorossi saranno puntati sul difensore Luka Lochoshvili.

Vanni Raineri

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Nel ’68 gli azzurri erano tra i favoriti, nel 2021 no

Due vittorie diverse

Gli azzurri hanno avuto un rapporto spesso difficile con gli Europei. Dal 1960 ad oggi sono arrivate alcune eliminazioni cocenti e il palmarès annovera due successi, due secondi (nel 2000 e nel 2012) e un quarto posto, due dei quali davvero dolorosi, visto che nel 1980 in casa la Nazionale di Bearzot era tra le grandi favorite, mentre nel 2000 la squadra guidata da Zoff perse in finale con la Francia al famigerato golden gol, che per fortuna oggi non esiste più. E poi va ricordata la semifinale nell’88 con gli emergenti ragazzi di Vicini. Di seguito raccontiamo i due successi azzurri, arrivati a distanza di 53 anni l’uno dell’altro. 1968 La Nazionale italiana, ricostruitasi dopo il disastro inglese (eliminazione per mano della Corea del Nord), superava il primo turno in scioltezza, batteva la Bulgaria nei quarti con qualche affanno (nella partita di ritorno fece il suo esordio il mitico Dino Zoff) e otteneva l’organizzazione della fase finale della manifestazione (una sorta di final four ante litteram). In semifinale gli azzurri trovarono l’immancabile Unione Sovietica, una delle Nazionali regine d’Europa di quell’epoca. Il match giocato a Napoli fu durissimo, soprattutto dopo che Rivera si fece male e per quasi tutta la gara rimase in campo per onor di firma (all’epoca non erano ancora state introdotte le sostituzioni). Il risultato non si sbloccò neppure ai supplementari e a decidere la contesa fu la monetina (pensate voi...), che premiò gli azzurri.

Il primo successo è arrivato a Roma contro la Jugoslavia e tre anni fa in casa degli inglesi

In finale arrivò anche la Jugoslavia, capace di eliminare l’Inghilterra campione del mondo in carica. Gli slavi giocarono meglio dell’Italia, passarono in vantaggio con Dzajic (già giustiziere degli inglesi) e fallirono più volte il gol del raddoppio. Ma quando tutto sembrava perduto, Domenghini trovò il pareggio con una violenta punizione dal limite dell’area. Non successe più nulla, neppure ai supplementari, quindi si rese necessaria la ripetizione della finale, che venne dominata dagli azzurri, in gol con Riva e Anastasi nel primo tempo, in un Olimpico di Roma in festa e dal colpo d’occhio memorabile, con tante torce accese nelle notte romana. 2021 Dopo l’amarezza per la mancata qualificazione ai Mondiali 2018, la Federazione si è affidata a Roberto Mancini, voglioso di riscattare in azzurro le poche gioie vissute da giocatore in Nazionale. Il cammino nelle qualificazioni è stato trionfale (tutte vittorie con 37 gol segnati e solo 4 subìti), anche se le avversarie non sono state di grande pregio. Ma alla vigilia della rassegna continentale (giocata un anno dopo a causa del Covid), gli azzurri non erano certo nel novero delle favorite. Eppure, la prima fase giocata in Italia è stata confortante, con i netti successi contro Turchia e Svizzera, che hanno cementato il gruppo. Le sfide ad eliminazione

diretta sono, però, iniziata con le difficoltà contro l’Austria e gli azzurri devono ringraziare il Var che ha annullato il gol di Arnautovic per un fuorigioco millimetrico, Poi nei supplementari sono arrivate le reti decisive con Chiesa e Pessina. Molto meglio i quarti, vinti con il favorito Belgio, domano sin dalle prime battute e piegato dalle prodezze di Barella e Insigne. La semifinale era già un ottimo risultato, ma la squadra ha iniziato a pensare in grande, anche se con la Spagna è stata dura. Poi ci ha pensato ancora Chiesa ha sbloccare il risultato, ma il pareggio di Morata ha trascinato la sfida prima ai supplementari e poi ai rigori, che hanno premiato gli azzurri. Persa per strada la Francia (uscita agli ottavi ai rigori con la Svizzera), a Wembley i ragazzi di Mancini hanno trovato la Nazionale di casa, desiderosa di tornare ad alzare una coppa internazionale dopo 55 anni. Le cose sembravano arridere subito agli inglesi, in gol con Show dopo soli due minuti, ma gli azzurri hanno reagito e trovato il pareggio con Bonucci al 67’. Poi non è successo più nulla fino al 120’ e ancora una volta i rigori sono stati decisivi per l’Italia, grazie alle tre parate di Donnarumma. Azzurri finalmente di nuovo sul trono d’Europa, con l’abbraccio tra Mancini e Vialli da tramandare ai posteri.

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