PICCOLO
il punto, la virgola e anche i due punti.
IL
CREMONA
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Settimanale di informazione • Non riceve alcun finanziamento pubblico
Anno 2 • n. 16 • sabato 21 aprile 2018
Periodico • € 0,02 copia omaggio
Direttore responsabile: Daniele Tamburini • Società editrice: Kairos adv srl, via Madoglio 11- Bonemerse (CR)• Amministrazione e diffusione: via San Bernardo 37 - Cremona tel. 328 0493888 - fax 0372 597860 • Aut. del Tribunale di Cremona n° 5/2017 del 26/10/2017 Direzione e redazione: via S. Bernardo 37, Cremona - tel. 0372 1982590 • redazioneilpiccolo@gmail.com • Stampa: I.G.E.P. Srl - Industria Grafica Editoriale Pizzorni - Cremona • Pubblicità: Kairos adv srl • 0372 435474 • 335 208695 kairosadvsrl@gmail.com
L’Amministrazione comunale ripristina alcuni veti nello statuto, ma non basta per le opposizioni
il caso fiera in consiglio «alleati ai poteri forti»
Articolo a pagina 3
fatemi capire... L’altro giorno vagavo per il Parmense e, passato mezzogiorno, mi sono messo alla ricerca di una trattoria tipica, lasciandomi ispirare dall’istinto più che da Tripadvisor. Mi ha colpito un’insegna: “Antica osteria”. E’ il mio posto, mi dico. Entro e vedo un uomo al bancone che pulisce bicchieri, ma il piccolo locale sembra proprio un bar, con un solo cliente che mangiava un panino. “Ma fate cucina?”, gli chiedo. E lui: “No, facciamo tavola fredda, un primo e un secondo pronto ogni giorno”. E la chiami “Antica osteria”, brutto truffatore? E sì che mi ero ripromesso di evitare i locali dai nomi come “antica osteria”, le verdure pronte del’“orto delle delizie”, i prodotti da forno dei vari mulini e tutte le torte in cui compare la parola “nonna”. Ah, vi chiederete dove ho mangiato. Ovviamente sono finito in un all you can eat cinese. Vanni calcio
ape
la prepensione non convince gli italiani
Articolo a pagina 4
viabilita’
analisi dei flussi per ridisegnare cremona Articolo a pagina 5
societa’
u n a
uno studio: ragazzi schiavi dei social Articolo a pagina 6
pagina 23
Cremo: la vittoria con l’Ascoli può valere la salvezza
n u o v a
t a r g a
Articolo a pagina 7
la manifestazione del 25 aprile comMemora i martiri di bagnara VOLLEY
pagina 24
La Pomì ammaina un’altra bandiera: Imma Sirressi casalasco
problema fogne un intervento da due milioni
Articolo a pagina 12
cultura
a stagno lombardo fino al 9 maggio
Il fascino del ciclismo e dei suoi campioni in una mostra di quadri Articolo a pagina 21
basket
pagina 25
Vanoli in Puglia per tenere vivo il sogno playoff inquadra il QR CODE e leggi su smartphone e tablet la versione digitale e gratuita del giornale
l’editoriale
La scuola è di chi se la merita di Daniele Tamburini
Ci sono voluti molti secoli di storia per costruire la scuola come la vediamo oggi: grandi edifici, disseminati sul territorio, con folle di studenti che entrano ed escono a orari stabiliti. Nell’antichità, per esempio, si insegnava passeggiando: lo faceva Aristotele. Oppure, chi non è più giovanissimo ricorderà le immagini dei bambini vietnamiti che studiavano nei rifugi sotterranei, per sottrarsi ai bombardamenti. Per giungere alla scuola di oggi, ci sono volute molte riforme (troppe?). Ma una cosa è certa: anche senza banchi, lavagne, penne, libri eccetera, qualunque scuola potrebbe funzionare solo per il fatto di avere buoni insegnanti. Eccoci qua, agli insegnanti. Nel nostro immaginario ci sono i maestri del libro “Cuore”: il maestro Perboni, la maestrina dalla penna rossa. Ci vengono in mente sacerdoti come don Lorenzo Milani, con la sua scuola di Barbiana, e don Primo Mazzolari, molto attento al rapporto con gli insegnanti, per aiutarli a riflettere sul significato del loro lavoro e della loro missione pedagogica. Ci sono gli insegnanti, le professoresse che abbiamo avuto: alcuni che incutevano timore, altri che non hanno lasciato grandi segni, altri che abbiamo letteralmente amato, che ci hanno forgiato, che ci hanno guidato. Una figura, quella dell’insegnante, che deve saper coniugare l’essere colto e istruito alla capacità di comunicare, di entrare in empatia con gli allievi, in una realtà, anche scolastica, sempre più complessa, sempre più articolata, in cui farsi anche attore sociale e interprete del mutamento. Una figura alle prese con criticità vecchie e nuove, compresi i fondi assolutamente insufficienti dedicati alla scuola e all’istruzione, e a un mondo in cui i valori etici sono anch’essi in profonda trasformazione. Criticità tali da giungere al bullismo verso gli insegnanti. Una piaga sociale, quella del bullismo giovanile, che si estrinsecava, fino a poco tempo fa, soprattutto nei confronti dei coetanei, ma che sta colpendo, cosa in altri tempi impensabile, gli stessi docenti. Occorrerebbe una robusta azione di valorizzazione nei confronti di questa categoria professionale, senza la quale non si va da nessuna parte. Occorrerebbe, soprattutto, che le famiglie - le quali, a volte, giustificano quasi le “prodezze” dei figli - si rendessero conto che un mondo di violenti, di incolti e di incapaci sarebbe pericoloso per tutti, anche per i loro figli bulli, poiché c’è sempre qualcuno più violento, più forte, più prevaricatore di te.