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La vacanza è più bella con gli amici a 4 zampe

VANNI RAINERI

Che l’arrivo dell’estate preoccupi i nostri amici a quattro zampe è comprensibile. Forse già sanno che una percentuale non bassa di loro sarà abbandonata da coloro che ritenevano punti di riferimento, per i quali nutrono un affetto infinito, ma che in tanti casi sono pronti ad abbandonarli in cambio di una maggiore libertà di azione in qualche giorno di vacanza. Le segnalazioni di animali abbandonati in questi giorni si moltiplicano, per un fenomeno che va oltre i peggiori timori. Sono circa 80mila i gatti e 50mila i cani abbandonati ogni anno in Italia secondo la Lav, mentre per Legambiente nel solo 2022 i cani abbandonati al loro destino (che per l’80% dei casi è la morte per incidenti, stenti o maltrattamenti) sarebbero stati 71mila. Il timore è che siano stime addirittura al ribasso. I piccoli amici che tanto ci faceva comodo avere vicini durante la pandemia si rivelano ora un impiccio di cui liberarsi in fretta, ma da vili, cioé facendo finta di non vedere quale sarà il loro destino.

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L’abbandono ovviamente, per chi sopravvive (ricordiamo che gli animali non abituati a procacciarsi il cibo spesso muoiono di fame e sete) alimenta il randagismo, che soprattutto al sud è un fenomeno significativo: a proposito, Assofido-Codacons comunica che sono attivi il numero Whatsapp 06-95550273 e la mail “contatti@assofido.it” per segnalare l’abbandono di animali. E attenzione, non è detto che

Mentre fa discutere il sindaco che vieta di cibare i randagi, ecco i consigli per portare con noi cani e gatti senza farli soffrire le istituzioni siano tutte sensibili sul tema: basti pensare alle polemiche giustamente suscitate dall’ordinanza del sindaco di Castelbuono (Palermo) che vieta di “somministrare alimenti di qualsiasi natura a volatili, cani e gatti randagi”. La Lav ha chiesto l’immediata sospensione del provvedimento (sostenendo che la vera soluzione è la sterilizzazione), ma ciò indica quale sia a volte la risposta delle istituzioni al malcostume. Eppure la società sta rispondendo: si moltiplicano le opportuni - tà per i possessori di animali di trascorrere le vacanze assieme a loro: hotel, ristoranti e anche spiagge li accolgono sempre più spesso. Vediamo qualche suggerimento per chi si accinge a partire coi i suoi piccoli amici. Innanzitutto va distinto il caso dei gatti da quello dei cani. I gatti, specie quelli abituati a vivere in appartamento, soffrono maggiormente lo stress dovuto ai lunghi viaggi per raggiungere le mete delle vacanze, ai cambi repentini di abitudini, luoghi e stili di vita.

L’attenzione verso di loro inizia dalla scelta della meta, che deve essere accessibile e strutturata per loro. Importante anche la presenza di parchi dedicati. Prima della partenza è inoltre consigliabile far visitare il nostro animale dal veterinario di fiducia, verificando anche che abbia fatto le vaccinazioni previste. Se restiamo in Italia, basta portare con noi il libretto sanitario dell’animale, dove figurano anche le vaccinazioni, mentre se andiamo all’estero è consigliabile procurarsi il passaporto rilasciato dai servizi veterinari dell’Asst locale. Ovviamente non dimentichiamo di mettere nel bagaglio tutto l’occorrente, sia funzionale che affettivo. Se si viaggia in auto assicurarsi di possedere un adeguato sistema per bloccare l’animale, e programmare brevi pause per evitare loro la sosta prolungata sotto il sole. Infine, è importante cercare di mantenere la loro routine quotidiana, rispettando ad esempio gli orari delle passeggiate, per ridurre l’inevitabile stress dovuto ai cambiamenti.

E se invece rimangono a casa coi noi, come aiutarli ad affrontare i giorni più caldi? Non compensano con la sudorazione come facciamo noi umani, ma rispondono con la respirazione che richiede però un grosso sforzo del cuore. La situazione è peggiore per i cani, soprattutto quelli dal naso schiacciato: non è raro vederli ansimare. Noi possiamo tenerli in casa nelle ore più calde, fornire loro un angolo in una stanza ventilata o all’ombra, garantire sempre acqua fresca.

La Giornata Mondiale della Gioventù approda a Lisbona. Più di 330mila iscritti a fine luglio, ragazzi da 200 Paesi. Ma in Portogallo gli arrivi sono stati molti, molti di più. Non a caso, le autorità por toghesi hanno messo in conto anche un milione abbondante di persone alla veglia con Papa Francesco oggi, sabato 5, e, soprattutto, alla Messa conclusiva di domani, domenica 6 agosto. Numeri alti anche per quanto riguarda i vescovi (almeno 700 più 20 cardinali) e i volontari: 20 mila. Quella di Lisbona è la 37esima Giornata mondiale della gioventù, la prima dopo la pandemia. Sono 65 mila i ragazzi italiani. Tra loro, anche molti cremonesi (più di 500), che hanno raggiunto Lisbona nella serata di lunedì dopo aver sostato ad Avila. Molti di loro sono ospiti della parrocchia di Igreja de Nossa Senhora dos Navegantes. Altri ragazzi si aggiungeranno in queste ore, per i momenti culminanti della Giornata mondiale della gioventù. Ad accompagnarli, don Stefano Montagna , vicario parrocchiale nell’unità pastorale Sant’Omobono di Cremona.

I primi ragazzi cremonesi sono partiti già il fine settimana scorso fermandosi a Lourdes Salamanca e Avila. Voi?

«Noi siamo partiti col gruppo di città lunedì in aereo, atterrato ad Oporto, poi da lì siamo andati in pullman a Lisbona, anche per vivere lo spirito del pellegrinaggio»

Che e sperienza è?

«È una esperienza bella ed esaltante, soprattutto in certi momenti profonda, e d’altra parte assieme alla festa e all’entusiasmo di tanti momenti assieme si uniscono la fatica e la trepidazione».

Dove siete alloggiati?

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