PICCOLO
il punto, la virgola e anche i due punti.
IL
CREMONA
www.issuu.com/ilpiccolocremona Anno 2 • n. 32 • sabato 1 settembre 2018
Settimanale di informazione • Non riceve alcun finanziamento pubblico
Periodico • € 0,02 copia omaggio
Direttore responsabile: Daniele Tamburini • Società editrice: Kairos adv srl, via Madoglio 11- Bonemerse (CR)• Amministrazione e diffusione: via San Bernardo 37 - Cremona tel. 328 0493888 - fax 0372 597860 • Aut. del Tribunale di Cremona n° 5/2017 del 26/10/2017 Direzione e redazione: via S. Bernardo 37, Cremona - tel. 0372 1982590 • redazioneilpiccolo@gmail.com • Stampa: I.G.E.P. Srl - Industria Grafica Editoriale Pizzorni - Cremona • Pubblicità: Kairos adv srl • 0372 435474 • 335 208695 kairosadvsrl@gmail.com
Responsabile la puntura di zanzara, complice l’alternanza tra piogge e temperature elevate
sale la febbre del nilo casi pure nel cremonese
Galletti alle pagine 4-5
f at e m i cap i r e . . .
economia
a cremona rEdditi bassi ma in crescita Fornasari a pagina 9
nera
arrestati tre egiziani per spaccio Articolo a pagina 3
La guerra delle capesante rende bene l’idea di Europa, spiegando meglio di tante parole quanto ce ne sia bisogno. Nelle acque internazionali della Manica i pescherecci sia inglesi (ormai ex europei) sia francesi possono catturarle, ma una norma europea ne vieta la pesca fino al 1º ottobre per facilitare la riproduzione dei prelibati (e costosi) molluschi. In Inghilterra questa legge non c’è, quindi gli inglesi possono fare incetta di capesante indisturbati fino al 30 settembre, lasciando i gusci ai francesi. In quel mare pescatori inglesi e francesi si sono scontrati duramente. Rievocando i martiri cremonesi di Sclemo (leggi a pagina 7), uno storico ha detto: «Mi sono chiesto se quella carneficina fosse evitabile. La risposta è no: quando si sceglie lo scontro, non c’è nulla di inevitabile». Vanni
diritti tv
pratiche scorrette l’antitrust attacca sky calcio e dazn Raineri a pagina 6
basket
Varesi a pagina 23
Vanoli-Nazionale: Sacchetti ammira le sue due squadre
1 7 0 °
a nn i v e r s a r i o
Raineri a pagina 8
commemorati in trentino i 13 cremonesi martiri di sclemo calcio
Volpi a pagina 25
ciclismo Chiodo a pagina 24
Dopo soli 90 minuti la Cremonese è già in emergenza
Miarim Vece chiude un Europeo su pista da incorniciare pieve s. giacomo
inquadra il QR CODE e leggi su smartphone e tablet la versione digitale e gratuita del giornale
monitorato il sovrappasso ferroviario
Articolo a pagina 10
c u l t u r a
Il ricavato devoluto in beneficenza
Dodici disegni doc bob kennedy per il calendario 50 anni fa... della polizia Poli a pagina 7
Anticolo a pagina 21
l’editoriale
Omnium malorum stultitia est mater di Daniele Tamburini
Parlavo, giorni fa, con un giovane padre, il cui figlio sta per iniziare la scuola media. Commentavamo che sono tappe importanti, sia per i figli che per i genitori, e che ne nascono, comunque, sia soddisfazioni che preoccupazioni. Una di queste, mi dice il giovane, è il bullismo che spesso si manifesta tra ragazzini e ragazzine. Allora ho pensato che, quando andavo a scuola io, ma anche dopo, quando ci sono andati i miei figli, questa preoccupazione non era tra quelle maggiori. E’ chiaro che la percezione, anzi la coscienza della pericolosità di questo fenomeno siano cresciute, in questi anni, e questo è senz’altro positivo. Prima, era quasi “normale” che in un gruppo, in una classe, in una caserma ci fossero alcuni poveretti, i cosiddetti sfigati, che essendo magari remissivi, piccoletti, deboli subivano scherzi pesanti, ma anche vere e proprie violenze, che potevano lasciare segni indelebili su chi le subiva. Forse, di nuovo c’è il bullismo delle ragazze (prima era un fenomeno principalmente maschile) e, soprattutto, quello nei confronti dei docenti. Questo, credo che sia inedito. Si facevano anche noi scherzi ai professori, ma di tutt’altro genere: minacce, percosse erano impensabili. Anche perché i nostri genitori, nel caso, ci avrebbero bastonato. Alcune marachelle erano così sciocche, che sorrido ancora a pensarci. Un professore al liceo, per esempio, aveva la voce tonante ed era grosso, molto: insomma, un simpaticissimo gran ciccione, e indossava quasi sempre un completo scuro. Il divertimento nostro era cospargere di polvere di gesso la sua sedia e poi, quando si alzava, andando alla lavagna e voltandosi per scrivervi sopra, porgendo, quindi, alla nostra vista il gran didietro imbiancato, scompisciarci dal ridere sotto il banco. E quanto ridevamo, quando, con quel gran vocione, iniziava a declamare La Rhetorica di Cicerone in lingua originale. Ci divertivamo con poco. Bei tempi andati? No. Come ho detto, molte violenze esistevano, ma non emergevano. Nel cambio di civiltà che stiamo vivendo, in mezzo a tanti dati negativi, la caduta dell’omertà su certi comportamenti è sicuramente un fatto positivo.