Il piccolo 35 22-09-2018

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PICCOLO

il punto, la virgola e anche i due punti.

IL

CREMONA

www.issuu.com/ilpiccolocremona Anno 2 • n. 35 • sabato 22 settembre 2018

Settimanale di informazione • Non riceve alcun finanziamento pubblico

Periodico • € 0,02 copia omaggio

Direttore responsabile: Daniele Tamburini • Società editrice: Kairos adv srl, via Madoglio 11- Bonemerse (CR)• Amministrazione e diffusione: via San Bernardo 37 - Cremona tel. 328 0493888 - fax 0372 597860 • Aut. del Tribunale di Cremona n° 5/2017 del 26/10/2017 Direzione e redazione: via S. Bernardo 37, Cremona - tel. 0372 1982590 • ilpiccolocremona@gmail.com • Stampa: I.G.E.P. Srl - Industria Grafica Editoriale Pizzorni - Cremona • Pubblicità: Kairos adv srl • 0372 435474 • 335 208695 kairosadvsrl@gmail.com

Altri due episodi in settimana in Provincia. I cittadini protestano, ora servono interventi o si rischia la tragedia

il treno passa con le sbarre su la risposta di rfi non convince

Galletti a pagina 3

trasporto

vacilla il mito ryanair: costi e scioperi

Raineri a pagina 9

salute

legionella, mistero risolto. o no? Pani a pagina 7

nuova legge

il boom delle armi sportive Raineri a pagina 6

basket

l’editoriale

fatemi capire... Quella donna stava partorendo. Si sono rotte le acque e così l’ho caricata in auto per portarla all’ospedale di Casalmaggiore. Solo che giunti sul posto, dopo aver schivato le buche sulla tangenziale di Casalbellotto neanche fosse un percorso sterrato di un safari in Kenya, ci hanno avvisati che il punto nascite era stato chiuso. Quindi siamo risaliti in auto e via di corsa verso la vicina Parma. Ma arrivati sul ponte abbiamo trovato chiuso pure quello. Ci sarà un treno rapido, chiedo ad alcuni pendolari che scoppiano a ridere, chissà perché. E allora cambio rotta, verso nord, destinazione Asola. Giunti dopo Voltido l’auto si accinge ad attraversare il passaggio a livello in tutta fretta. Le sbarre sono alzate e allora perché passa il treno? Oddio, il macchinista aziona l’allarme, cerco di inchiodare l’auto prima dello schianto poi... poi mi sono svegliato. Che incubo! Meno male che sono casalasco e che tutto questo non potrà mai capitarmi. Vanni

Varesi a pagina 23

Ricci da applausi nel precampionato della nuova Vanoli

I tanti trionfi dei figli del Po di Fabio Varesi

Giacomo Gentili con la medaglia d’oro insieme ai genitori (foto @ Mimmo Perna)

exploit nel canottaggio

Varesi alle pagine 4-5

Gentili campione del mondo Cremona torna in... voga calcio

Volpi a pagina 25

Ciclismo Chiodo a pagina 26

Nel caos della B la Cremonese prova a non distrarsi

Ganini e Ogliari, due collezionisti di vittorie

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casalmaggiore

festa della zucca tanti eventi sul listone

Articolo a pagina 12

c u l t u r a

In mostra opere di Marigliano

da oggi musicarte protagonista a casa stradivari Anticolo a pagina 21

Il fiume Po, croce e delizia del popolo padano. Sulle sue acque si sono allenate numerose generazioni di canottieri e canoisti, alcuni diventati campioni, altri semplici appassionati, tutti uniti dalla fatica e dalla passione per discipline che regalano grande soddisfazione ma poco denaro. Eppure il serbatoio della nostra provincia continua a sfornare atleti, che nell’era del virtuale, hanno il coraggio di scendere in barca e in canoa nei freddi inverni padani, faticando e soffrendo per il solo spirito decubertiano. Ed è bello che il passaggio di consegne tra capovoga di una barca amatissima dall’Italia, il quattro di coppia, sia avvenuto tra due campioni della stessa terra: dal prulidecorato casalasco Simone Raineri, al giovane talento cremonese Giacomo Gentili. Due esempi da seguire dai giovani che vogliono avvicinarsi allo sport del remo, orgoglio delle nostre canottieri. Ma è un figlio del Po anche Oreste Perri, il primo campione del mondo azzurro della canoa, capace di portare l’Italia ai vertici mondiali delle pagaie, nelle vesti di commissario tecnico. Senza di lui, la nostra Nazionale ha vinto pochissimo e dopo le esperienza di sindaco e di presidente del Coni lombardo, il popolare Oreste è tornato al timone della canoa azzurra. Un ritorno che rappresenta un vanto per la nostra provincia e un impulso per i giovani che vogliono emergere. Le Olimpiadi di Tokyo sono distanti due anni, ma sin da ora possiamo sognare altre grandi imprese, perché chi sputa sangue per una “medaglietta”, merita ogni tanto di essere applaudito e di assurgere agli onori, spodestando il calcio che in questo periodo nel nostro Paese non si sta coprendo di gloria.


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