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SALVATORE ERRANTE PARRINO
Nel ricordo di ‘Dodo’, l’artista e letterato fuori dagli schemi, autoironico, elegante e sempre garbato.
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l 7 maggio scorso, dopo lunga sofferenza, si è spento Salvatore Errante Parrino, il nostro ‘Dodo’, a quasi due anni dalla scomparsa dell’amico Paolo Maurensig. La triste notizia è ben presto trapelata sui social, nel mondo intellettuale, ma anche tra i paesani di Santa Marizza e quanti l’hanno conosciuto nella quotidianità. Persona di spirito con la quale veniva facile soffermarsi per una battuta, anche sottile, dotato di una straordinaria autoironia che, come scrive Polesini sul Messaggero Veneto, “soltanto le persone colte esibiscono senza prosopopea. (…) C’era una somiglianza che lo rendeva felice: con Michael Caine (…), ovviamente scherzandoci sopra”.
Dalle diverse notizie e recensioni trovate, stralcio alcuni appunti per questa almeno sufficiente sintesi biografica e critica.
Salvatore Errante Parrino, nato a Carbonia il 7 dicembre 1942, ben presto diventerà veneziano d’adozione. Si laurea in letteratura italiana con una tesi sulle canzonette italiane del primo Novecento, e negli anni Sessanta è autore, regista e attore di una serie di spettacoli per il Teatro di Ca’ Foscari (attività recensita allora da Corrado Augias sull’Espresso).
Dodo è un artista e letterato fuori dagli schemi e dai molteplici interessi: proprio in quel periodo stringerà amicizia con l’attore Paolo Poli, che avrà modo di apprezzarne anche le manifeste doti di pittore, scrivendo di lui: “I tuoi quadri mi ispirano la dolce aria assonnata della tua provincia morta e mi ricordano tanto i miei conterranei postmacchiaioli”. Infatti, la sua ricerca pittorica verte sul tema del paesaggio veneziano, veneto e friulano (anche se poche saranno le sue esposizioni).
È stato anche definito “Delicato e colto, come un Morandi”, mentre, a fargli comprendere l’animo del Friuli sarà certamente il nostro com-
Ipianto Franco Marchetta che lo ha considerato “come unico e valido interprete dei colori e delle atmosfere della campagna friulana”. Nei quadri di Dodo, inoltre, si percepisce la conoscenza delle sue tecniche, ed è abbastanza recente la visita di Vittorio Sgarbi, interessato al tratto particolare. Salvatore era innamorato del nostro Friuli e, per strane coincidenze, negli anni Ottanta, assieme alla moglie Federica Ravizza (anch’essa artista di fama), acquista un rustico a Santa Marizza, una casa che gli assomiglia, elegante e discreta, che poi risulterà essere confinante con quella degli scrittori Elio Bartolini e Sergio Maldini, e che diventeranno suoi grandi amici (…mentre, dall’altra risulterà vicino di casa di Ruggero Bosco, l’artista botanico).
Nel romanzo ‘La stazione di Varmo’ Maldini si ispirerà a lui nella finzione narrativa per il personaggio Gregotti, definendolo “sempre gentile, aereo e chimerico”, ma in un’altra citazione anche come “un perenne transfuga di sé stesso, diviso tra la madre adriatica e la solitudine dell’estremo nord-est”. E dopo lunghi periodi di alterni soggiorni tra Venezia e il Friuli, nel 2019 Dodo e Federica (per noi sono: “i Venesians”) porteranno stabilmente la residenza nella frazione varmese, in una sorte di patria adottiva. Un amore per la nostra terra che si evidenzia anche con i suoi scritti sulla pagina culturale del Messaggero Veneto e in occasione di eventi culturali.
Lo scrittore e pittore si ricongiungono: Errante Parrino nel 2011 per Morganti editori pubblica il suo primo romanzo “La traccia dell’acqua”, mentre darà alle stampe per Gaspari Editore: “L’ultima estate” nel 2016 e “Fiamma” nel 2020.
Per me, il suo lavoro più significativo rimane il primo, autobiografico, in cui contestualizza aspetti storici e attuali del nostro territorio, e artistici della chiesetta di Santa Marizza, con la descrizione appassionata e inedita degli affreschi di Gian Paolo Thanner.
ORARI: DA MARTEDÌ A VENERDÌ
9.00/12.30 E 15.30/19.00
SABATO 9.00/12.30
Ora, Dodo trova riposo proprio nel piccolo cimitero che circonda la suggestiva chiesetta dell’Assunta, accanto agli amici vicini di casa che lo hanno preceduto: Sergio Maldini (1923-1998) ed Elio Bartolini (1922-2006). NEGOZIO
Musica
a cura della Scuola di Musica di Codroipo