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CANI SENZA COLLARE
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Il cane è il miglior amico dell’uomo. Talvolta la convivenza con l’animale si fa stretta, assai pericolosa in qualche circostanza, e deve essere regolamentata.
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Paiono essere considerazioni di questo genere ad aver ispirato, il 12 giugno 1851, i deputati comunali posti al vertice dell’amministrazione municipale, Gian Domenico Cossio e Francesco Codolini, nella redazione del seguente
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AVVISO della Deputazione Comunale di Codroipo
Malgrado la convinzione che ognuno deve avere delle terribili conseguenze derivanti dall’idrofobia che particolarmente nella stagione estiva si sviluppa nei cani; vengono non pertanto trascurate le prescrizioni ripetutamente diramate dalla superiorità onde possibilmente prevenire tali sventure.
Ferme pertanto le discipline diramate ultimamente viene inculcata la loro osservanza onde col custodire rigorosamente i propri cani impedire qualunque sventura ed ogni contravvenzione sarà punita a tutto rigor di legge. Intanto si ordina a tutti i Bottegai di commercio e di arti e mestieri a dover da questo momento fino al mese di settembre tener fuori dalle loro botteghe fino a che rimangono aperte un recipiente con acqua dolce pur sempre netto e riempiuto fatta pena della multa di d.ri 30 ai due fiorini la metà della quale sarà pagata a chi denunciasse la contravvenzione.
I proprietari dei cani girovaghi non muniti delle precauzioni stabilite e che affetti d’idrofobia portassero delle sinistre conseguenze saranno puniti a norma del codice delle gravi trasgressioni politiche.
Il presente sarà affisso nei luoghi soliti del comune o letto per tre volte in un giorno festivo dall’altare a merito dei reverendi parroci1.
Evidentemente ci fu un tempo nel quale l’idrofobia colpiva i cani (rabbia canina) in forme pervasive e preoccupanti. La terribile malattia, se contratta per contagio dall’uomo, conduceva alla morte. Da ciò il giustificato allarme per le “terribili o sinistre conseguenze” e per la “sventura” rappresentata dagli animali affetti e girovaghi.
A mali estremi, estremi rimedi. Una ciotola sempre colma d’acqua fuori da ogni bottega, per contrastare il pericolo del contagio rappresentato dai cani; multe e rigori di legge per contrastare le trasgressioni.
Quanto all’efficacia dei provvedimenti, ben oltre la triplice lettura domenicale dell’avviso da parte dei parroci dall’altare, c’è il sospetto che i deputati comunali confidassero piuttosto sull’attrattiva di metà multa riservata ai denuncianti dei trasgressori. Potenza della delazione!