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alle Risorgive
Cucina tipica friulana
daria di secondo grado, con un calo di 726mila ragazzi tra i 14 e i 18 anni. Ancora più pesante sarà, tra vent’anni, il bilancio demografico per la fascia d’età compresa tra i 19 e i 24 anni: 760mila persone in meno rispetto ad oggi. “A parità di propensione agli studi universitari si conterebbero 390mila iscritti e 78mila immatricolati in meno rispetto ad oggi” si legge nel rapporto Censis. La demografia non è qualcosa che si può manovrare dall’oggi al domani, introducendo bonus o altri provvedimenti legislativi, oppure lavorando sulle leggi di bilancio. Il punto da cui partire è che la famiglia è un bene comune e va sostenuto in particolare la sua funzione generativa. Uno studio dell’Osservatorio nazionale Acli dei redditi e delle famiglie fa emergere che le famiglie vanno in difficoltà quando nasce un figlio. “In Italia se fai un figlio diventi povero. Se ne fai due è sicuro che diventi povero” sono le parole del Presidente nazionale del Forum delle Associazioni famigliari italiane. Uno dei maggiori problemi è la povertà di tempo: potremmo considerare la settimana lavorativa di quattro giorni, o una giornata a settimana obbligatoria di “smart work” (lavoro a distanza, da casa) se vogliamo contribuire a risolvere il problema della natalità. L’esperienza della pandemia ci ha insegnato che in molti lavori si può fare e che la produttività aumenta.
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Il fallimento della Silicon Valley Bank a inizio marzo ha dato il “La” ad una rapida quanto inaspettata crisi bancaria che si è estesa a livello globale. Nonostante i rapidi interventi delle banche centrali, la crisi di fiducia sul sistema bancario ha portato la settimana successiva al fallimento del Credit Suisse e a voci speculative anche alla tedesca Deutsche Bank.
È difficile fare previsioni a quando questa crisi riuscirà ad essere contenuta senza ulteriori complicazioni.
Anche assumendo che le banche centrali ed i governi dei vari paesi saranno in grado di arrestare il circolo vizioso che si è instaurato, a seguito di questi sviluppi è normale attendersi che le banche commerciali saranno molto più attente alla composizione dei propri attivi (prestiti) e meno propense ad assumere rischi addizionali.
I criteri per l’ottenimento di prestiti da parte di imprese e privati saranno probabilmente inaspriti con conseguenze negative per l’intero sistema economico.
Questi ultimi, intimoriti dagli sviluppi sul settore bancario, potrebbero essere meno invogliati rispettivamente ad investire e a consumare.