Il litorale n. 15 - 1/15 Settembre 2014

NETTUNO

Il Litorale

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ANNO XIV - N° 15 - 1/15 SETTEMBRE 2014

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Anzio e Nettuno hanno o stanno per approvare le aliquote con i bilanci preventivi

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Dopo tre ore di acceso dibattito durante le quali, il sindaco Chiavetta, ha comunque potuto esporre le sue argomentazioni in materia di bilancio, in una sala ed un piazzale antistante ancora una volta stracolmi di cittadini, l’intervento del consigliere di minoranza Carlo Eufemi, per il consiglio comunale di giovedì 28 agosto è stato come una doccia gelata: l’assemblea non avrebbe potuto esprimersi in quanto, trattandosi per l’appunto di bilancio, non erano presenti i Revisori dei Conti necessari, per legge, per approvarlo o contestarlo.

Risultato: dopo una breve riunione dei capigruppo, il presidente Franco ha mandato tutti a casa in attesa della nuova assise prevista per venerdì 5 settembre. Tito Peccia

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A Nettuno la maggioranza sotto assedio

ANNO XIV - N° 15 - 1/15 SETTEMBRE 2014

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Dopo alcune ore di tensione l’opposizione ha lasciato l’aula e la maggioranza ha approvato quasi tutti i punti all’ordine del giorno

Dunque, a Nettuno, giovedì 7 agosto, a neanche una settimana di distanza dal consiglio comunale della città di Anzio, la storia, si è ripetuta: minoranza all’attacco, folla inferocita e votazione dei punti all’ordine del giorno mestamente portata avanti dai soli rappresentanti di maggioranza. Se però dei distinguo ci sono stati, e ci sono, almeno in questo caso, sono stati dovuti esclusivamente alla regolarità di svolgimento dell’assise dove, perlomeno a priori, non si sono verificate forme di ostruzionismo, ed alla natura dei punti da trattare che nulla avevano a che fare con questioni di bilancio o nuove tasse da applicare.

Quello che invece ha accomunato i due consigli è come, malgrado ad Anzio vi sia un’Amministrazione di centro destra mentre, a Nettuno, ce ne sia uno di segno diametralmente opposto, l’esasperazione causata dal loro modo di fare si sia manifestata in tanti cittadini di entrambe le città che hanno espresso forte il loro dissenso. Nella città del tridente, tutto è iniziato quando, in una sala consiliare riempita sino all’inverosimile, tanto da costringere diverse persone a rimanere sul piazzale antistante, i consiglieri di minoranza, Eufemi in testa, hanno chiesto di non trattare questioni di interesse di parte ma bensì di parlare dei reali bisogni di tanti cittadini dando loro risposte e non facendo ulteriori inutili promesse.

Purtroppo però, il presidente dell’assemblea Franco, questa richiesta non è riuscito o non ha voluto valutarla nel giusto modo e, anziché creare per tutti una onorevole via d’uscita, si è ostinato nel voler trattare i soli punti all’ordine del

giorno chiedendo a gran voce, malgrado la palpante tensione, l’intervento delle Forze dell’Ordine che, se pur massicciamente presenti, vista la presenza in aula di tante persone soprattutto anziane, molto saggiamente, bene hanno fatto a limitarsi ad una semplice azione di controllo.

Così, mentre la gente, capitanata dall’ormai contestatore per eccellenza Ferdinando Mancini, continuava ad inveire nei confronti dell’Amministrazione e della maggioranza al grido di “buffoni, buffoni”, lo strappo si è definitivamente consumato. Infatti, dopo che minoranza e cittadini, vista disattesa la loro richiesta di chiarimenti hanno abbandonato l’aula assieme all’ormai ex consigliere di maggioranza Flamini dopo che, anche lui, aveva ampiamente manifestato il suo più aperto dissenso per il modo di fare (o forse sarebbe più giusto dire di non fare..) dell’Amministrazione Chiavetta.

La sola maggioranza, anche in questo caso, ha approvato, uno dopo l’altro, tutti i punti riguardanti le variazioni urbanistiche di carattere privato seguiti da quelli inerenti i criteri di costruzione delle case popolari e di un nuovo polo sanitario mentre, quello sulla situazione ospedaliera, è stato rimandato a data da destinarsi. Con la promessa di Eufemi di procedere, in mancanza di confronto, con ulteriori denuncie alla Autorità Giudiziaria, anche questo consiglio si è quindi consumato in uno dei modi peggiori che, vista la protesta, evoca un monito di antica memoria: “Politicante attento che ormai di nuovo forte fischia il vento”.

Tito Peccia

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di Giancarlo Testi

Mentre a livello mondiale infuria quella che Papa Francesco ha chiamato la terza guerra mondiale, con tutti i suoi effetti disastrosi e inammissibili, mentre scoppiano nuove malattie incontrollabili, mentre, anche in quella Europa che aveva avuto il nobel per la pace fratelli si uccidono per ragioni incomprensibili, tutto sotto gli occhi di una comunità disattenta ed assente: anche a livello locale siamo costretti a dover commentare situazioni non piacevoli. Oggi parliamo di Nettuno e di come sia fragile la democrazia nell’epoca di Facebook e dei social network. I fatti.

25 APRILE 2013 L’imprenditore locale Ferdinando Mancini, scaduto l’ultimatum lanciato all’allora candidato a sindaco Carlo Eufemi, per motivi legati alla conformazione delle liste elettorali, alle dieci precise, personalmente alla guida di un furgone attrezzato con degli altoparlanti, al grido di “Cittadini attenti, sono tornati i cannibali” inizia a snocciolare i nomi di tanti candidati delle liste riunite sotto le insegne di Carlo Eufemi. Nomi e cognomi, fatti, personaggi, luoghi che hanno fatto accapponare la pelle a tanti. Il tutto sostenuto, secondo da ciò che affermava il Mancini da prove documentali. Insomma un fulmine a ciel sereno, una bomba. Il furgone fa più volte il giro della città, nonostante il grande schieramento di tutte le forze dell’ordine che si stavano preparando per la manifestazione del 25 aprile.

Scordavo di dire che eravamo alla fine di una campagna elettorale nervosa e, a quanto allora sembrava, incerta. Chiaramente l’atto non rimane senza conseguenze. Subito si fa sentire il candidato a sindaco Carlo Eufemi che in un comunicato denuncia di essere stato soggetto, insieme ad altri candidati e sostenitori, di una campagna di menzogne e diffamazioni diffuse con inusitata violenza verbale e premeditazione e piena di falsità a calunnie infamanti. Insomma il candidato a sindaco del centro destra, comprensibilmente infuriato, parla di una "campagna intimidatoria” contro la sua coalizione, parla di minacce, ritorsioni e vendette e chiede l’intervento del Prefetto.

Un conflitto tutto interno alla coalizione di centro destra (forse) con accuse pesanti (vere o false?) che comunque, probabilmente, contribuì alla vittoria di Alessio Chiavetta si riconfermò nella carica di sindaco. Oggi il Mancini ci dice, in diretta su Youngtv, che la vittoria di Chiavetta fu ottenuta per il suo megafono e per l’aiuto ottenuto da

TERTIUM NON DATUR? Il Litorale

ANNO XIV - N° 15 - 1/15 SETTEMBRE 2014

FATTI & MISFATTI - Siamo sicuri che fra Chiavetta e Mancini non ci sia una terza via

due personaggi di peso nella città del tridente: Gianni Cancelli e Remigio Amati. Nonostante il Pd di Nettuno non abbia mai brillato per unità, ricordate che all’interno qualcuno aveva addirittura intrapreso una crociata per effettuare le primarie e spesso si vociferava di riunioni segrete, avvenuta l’elezione gli unici che avevano iniziato a contestare l’operato del sindaco era l’esigua componente dell’opposizione (esigua perché intanto alcuni avevano fatto il “salto della quaglia” e, nonostante avessero preso i voti da elettori di centro destra, tradivano e si spostavano negli scranni della maggioranza). Nel frattempo una serie di avvenimenti gravi minavano la credibilità del sindaco di Nettuno, e non solo per questioni non di poco conto che sarebbe qui lungo enunciare ma che i cittadini conoscono bene. Insomma le promesse elettorali, le grandi opere hanno subìto un fermo e una gestione incomprensibile e questo crea problemi nel rapporto con i cittadini ma anche con il suo stesso partito. Molte scelte, come quella del “parcheggione” o del teatro o della Tosi, sono ritenute da tanti inique e dannose per la città.

AGOSTO 2014 Sempre il nostro protagonista, quel Mancini Ferdinando che nel frattempo ha investito tanti soldi in una attrezzatura turistica di alto livello (contestato anche in questo progetto) torna prepotentemente protagonista della politica nettunese. Questa volta, oltre al megafono, decide di usare un altro strumento, efficacissimo, il web. Costruisce un profilo facebook e da inizio ad un susseguirsi di messaggi e denunce, non risparmiando nessuno. Attacchi ai consiglieri di maggioranza, ma anche a tanti personaggi che ruotano intorno alla politica. Ma cosa ha nuovamente mosso le ire del Mancini? La situazione in cui versa Nettuno ma essenzialmente la decisione dell’Arpa e del comune di revocargli la possibilità di fare musica e spettacoli (sembra che erano stati superati i decibel previsti). Messaggio dopo messaggio le fila della protesta si ingrossano e l’imprenditore riesce a coagulare i vari motivi di protesta che sfociano nell’ultimo drammatico consiglio comunale, presidiato dalle forze dell’ordine e da vigilanti privati, dove il Mancini, da esperto regista aveva fatto convogliare tantissimi cittadini muniti di cartelloni e tanta rabbia.

La richiesta che espone l’opposizione è quella di discutere dei problemi della città, ma la maggioranza non è disponibile al dialogo, quindi l’opposizione abbandona l’aula e la manifestazione di dissenso continua in piazza. Insomma una situazione inverosimile, che sfiora il reato e dove da una parte si è persa un’occasione per mancanza di coraggio (io non avrei mai lasciato la regia ad altri se fossi stato un personaggio come il mio amico Turano, mi sarei fatto portare via con la forza) e dall’altra, a mio vedere per ar-

roganza, si sono consumate possibili carriere. Quando una maggioranza, non dico sappia governare un paese, ma non riesce nemmeno a controllare un consiglio comunale, c’è qualche problema serio. Intanto Mancini chiede le dimissioni del sindaco ed intima ai consiglieri di maggioranza di non votare il bilancio di previsione promettendo altrimenti lo sputtanamento pubblico delle loro presunte ruberie. Insomma un consiglio comunale dove restano tutti sconfitti, quelli che si sono esposti e quelli che hanno taciuto. Ma sconfitta innanzi tutto è stata la città. Sconfitti sono quei cittadini che le regole le rispettano, sempre, e vorrebbero una città libera e solidale.

28 AGOSTO 2014 Il previsto nuovo consiglio, dove si discuterà di un argomento primario, ovvero del bilancio, si svolgerà fra qualche giorno, rispetto a quanto scrivo e non so cosa succederà, ma certamente si presenta come l’epilogo finale di uno scontro aspro. In questi ultimi giorni sono stati tirati in ballo tanti personaggi: Burrini, Lo Fazio, Eufemi e Flamini che, nonostante le smentite, Mancini dice di aver incontrato al bar Stampeggioni di Anzio per analizzare le iniziative per far cadere Chiavetta; poi tanti consiglieri della maggioranza accusati di far parte di una macchina amministrativa spendacciona con gli amici (e gli amici degli amici) e assai morigerata per i tanti bisogni dei cittadini.

Tanti consiglieri sono stati de-

nunciati alla Guardia di Finanza, altri lo potrebbero essere dopo il 28 se voteranno il bilancio. Situazione delicata tanto è vero che gli avvocati della maggioranza di centro sinistra stanno preparando degli esposti tra cui la violazione dell’articolo 338 del Codice Penale, accusa assai grave. Forse per questo motivo Ferdinando Mancini ha ultimamente abbassato i toni e nel suo profilo dichiara che non sarebbe contrario all’approvazione del bilancio se questo fosse spiegato ai numerosissimi cittadini, previsto per il 28. Invita anche tutti ad abbassare i toni. Mossa tattica o reale intenzione?

Questo lo vedremo solo durante lo svolgimento del consiglio, intanto però il sindaco Chiavetta deve fare anche i conti con i numeri, che probabilmente sa di avere, nonostante il consigliere Ernesto Flamini si sia defilato dalla maggioranza, la Presidente della Commissione bilancio Pamela Polito sia dimissionaria per “notevoli e ormai insanabili divergenze con l’amministrazione” e il circolo liberal chiede di cambiare verso auspicando l’intervento della segreteria provinciale del partito. Chiavetta ed i suoi accoliti (pochi e sempre gli stessi) sembra non aver preoccupazioni. Vedremo cosa succede il 28

COMMENTO FINALE: I latini usavano spesso una espressione che voleva indicare che l’unica soluzione andava scelta fra due elementi contrapposti e che difficilmente ci sono

altre vie, “tertium non datur”, appunto, non esiste una terza via, è esclusa ogni altra possibilità o soluzione. Io invece credo che in questa situazione nettunese una terza via ci potrerebbe essere. Io credo che sia l’amministrazione che Mancini hanno posizioni non condivisibili. Io mi metto dalla parte veramente del popolo, innanzi tutto dei ragazzi che devono costruirsi il futuro.

Il clima che il paese offre loro è importante, da quel clima vengono condizionati e il clima, non solo politico, a Nettuno non è dei migliori. Jovanotti in una canzone dice: “i ragazzi non possono restare a vedere la terra sulla quale nascerà il loro futuro bruciata, ogni loro ideale distrutto. I ragazzi hanno bisogno di risposte, di protezione, di fatti, di giustizia, di rigore morale, di cultura di pace e coraggio di guerra”. Lo so la vita reale non è fatta di versi di canzoni, ma non è forse vero che i ragazzi, il nostro futuro, hanno bisogno di sentirsi partecipi di una comunità unita e solidale.

Purtroppo da diverso tempo in questa città, che fu la perla del Tirreno, si respira odio e rancore, sospetto e voglia di vendetta, dove ognuno cerca di far rispettare i propri diritti, anche quando non ne ha. Allora c’è una soluzione o è vero il detto “tertium non datur”? Secondo me c’è e passa dall’impegno di giovani ed anziani onesti e qualificati che a Nettuno, ma forse non solo, sappiano riportare serenità, unione, fratellanza.

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Ad Anzio la maggioranza fuori tempo massimo

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Il Consiglio comunale neroniano ha approvato il bilancio preventivo e tutte le aliquote delle tasse locali 2014

Ore 10,00 di venerdì 1° agosto, il consiglio comunale della città di Anzio è convocato per deliberare in materia di bilancio e di tariffe da applicare alle nuove tasse sulla proprietà e sui rifiuti. Ore 10,25, il primo ritardato appello, al quale per protesta contro il mancato invio in tempi utili della documentazione non partecipano le forze di minoranza, mette in evidenza la mancanza del numero legale per l’assenza comunque di diversi rappresentanti di maggioranza.

Ore 10,55, al secondo appello, la situazione rimane immutata. Ore 11,00, mentre i rappresentanti di opposizione iniziano a ribadire con forza come, a norma di regolamento, la seduta non sia più valida, il presidente dell’assemblea Sergio Borrelli, è convocato d’urgenza nella stanza del sindaco dove viene evidentemente rassicurato che, l’opera di “sensibilizzazio-

ne e convincimento”, messa in atto da Bruschini nei confronti dei consiglieri disubbidienti, ha dato i suoi frutti. Ore 11,10, tra le proteste anche di buona parte del pubblico, Borrelli, impone ed ottiene quindi da parte del segretario comunale un terzo appello. Risultato: quattordici consiglieri di maggioranza presenti, la seduta è valida. Ore 11,20, si scatena il putiferio: su incitamento del consigliere Andrea Mingiacchi, l’emiciclo viene invaso da un manipolo di cittadini mentre, sempre Borrelli, malgrado la massiccia presenza di Vigili Urbani, chiede l’intervento della Forza Pubblica che, in alcuni rappresentanti della Polizia di Stato, dopo aver identificato gli occupanti ne ottiene anche lo sgombero. Ore 11,55, in una sala consigliare ormai vuota, i rappresentanti di maggioranza, quasi fossero ormai tristi marionette

mosse però dalle abili mani di un temibile burattinaio, uno dopo l’altro, senza battere ciglio, approvano tutti quei punti che, per i cittadini di Anzio, comporteranno esborsi significativi. Questi i particolari: bilancio di previsione 2014 pari a 73.000.000 di Euro e relazione previsionale e programmatica 2014-2016 approvati; Imposta Unica Comunale (IUC), aliquota TASI al 2,5x1.000, piano finanziario RSU 2014 e tariffe TARI 2014 approvati; piano annuale e triennale delle opere pubbliche 2014-2015-2016 approvato. “L’applicazione della TASI, ha detto quindi il vicesindaco nonché assessore al Bilancio Giorgio Zucchini, stante il pressante prelievo da parte dello Stato, è necessario per l’alimentazione del fondo di solidarietà comunale.

Inoltre, la spending review, ha determinato un’ulteriore contrazio-

ne della spesa che comunque potrà essere rivista alla luce delle effettive risorse disponibili nel 2014 ancora incerte a causa del susseguirsi di norme che complicano la corretta gestione finanziaria dell’Ente. Abbiamo fatto tutto quanto era nelle nostre possibilità per mantenere lo stesso livello di servizi malgrado le modeste risorse al momento disponibili causate dei pesanti prelievi dello Stato pari a circa 10.000.000 di Euro e, la TASI, sarà applicata sulla rendita catastale dell’abitazione principale a causa del mancato gettito dell’IMU che, in passato, veniva invece rimborsata”. “Nonostante l’ostruzionismo dell’opposizione che ha abbandonato l’assise e l’occupazione dell’aula che ha ritardato l’inizio dei lavori, rendendo, ha detto quindi il sindaco Luciano Bruschini, tutti i punti previsti all’ordine del giorno sono

comunque stati approvati. Il dato politico di questa giornata ci consente ora di dare seguito ad un’azione amministrativa tesa a dare risposte alla cittadinanza. Nei prossimi mesi, porremo particolare attenzione alla sicurezza, all’edilizia scolastica ed all’avvio dei lavori per la realizzazione del nuovo porto, fondamentale per lo sviluppo economico ed occupazionale del territorio”.

Ma, quella che forse meglio esprime l’amarezza che ha segnato questo consiglio unilaterale, rimane la frase del sanguigno quanto colorito consigliere di minoranza Pino Ranucci che, nell’abbandonare l’aula, si è così espresso: “Sete proprio na’ massa de imbroioni, mo’ votateve sto’ ca*** de bilancio da soli e piatevene tutta la responsabilità. Che ca*** de fine c’amo fatto!”

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Le proteste contro l’arroganza di Borrelli

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Ecco i documenti dei diversi partiti in merito alla validità della seduta del Consiglio Comunale di venerdì 1° agosto

Il segretario del PD di Anzio Gianni De Micheli ribadisce che, l’ultimo consiglio comunale convocato per decidere sulla Tassa sui Rifiuti, sulla TASI e sul bilancio preventivo 2014, si è concluso in una tragica farsa. Infatti, la maggioranza, nell’ora prevista dal regolamento comunale non è riuscita a garantire il numero legale e dove, scaduto tale termine, il presidente Borrelli, dopo un terzo appello, ha imposto illeggittimamente l’avvio dei lavori. Per questo, le opposizioni hanno abbandonato l’aula denunciando al Prefetto il comportamento arrogante ed illegale di questa Giunta di centrodestra capace solo di aumentare le tasse senza offrire servizi. Ricordiamo ai cittadini di Anzio che, la tassa sui rifiuti è passata dai 10.000.000 di € del 2012 ai 17.000.000 di € del 2014 con una città più sporca mentre, la tassa sui servizi indivisibili, è stata varata al 2.5%° senza neanche individuare quali servizi si debbano pagare con questi soldi.

Il PD di Anzio è determinato a battersi per affermare una modalità di Amministrazione della cosa pubblica trasparente ed efficiente che permetta di eliminare sprechi, clientele ed inefficienze che stanno condannando la città ad un continuo degrado a fronte di scandalosi aumenti di tasse.

- La Segreteria Provinciale del PD di Roma nella persona di Rocco Maugliani, visti i gravi fatti connessi alla illegittima convocazione dell’ultimo consiglio comunale di Anzio che hanno portato il PD, con le opposizioni ed alcuni cittadini, ad occupare la sala di tale consiglio per impedire aumenti ingiustificati delle tasse re-

lative alla Tari ed alla Tasi, esprime piena solidarietà e sostegno al circolo di Anzio in tutte le iniziative che verranno assunte a tutti i livelli. Invita pertanto tutti gli iscritti e i simpatizzanti a lottare insieme a tutti i cittadini di Anzio, per affermare i principi di trasparente e corretta amministrazione della cosa pubblica, eliminando gli sprechi, le inefficienze e le clientele che caratterizzano le scelte della Giunta di centrodestra del Comune di Anzio.

- Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, esprime una ferma protesta in merito a quanto accaduto durante l’ultimo consiglio comunale, relativamente alla condotta assunta dalla maggioranza ed in particolare dal presidente Sergio Borrelli e dal Segretario Generale Pompeo Savarino. Nonostante fosse trascorsa ormai un’ora dalla convocazione del consiglio e non fosse stato raggiunto un numero di consiglieri sufficienti a garantire il numero legale, Borrelli, in spregio al regolamento comunale, ha deciso di procedere ad un nuovo appello e di costituire un consiglio comunale irregolare. La condotta assunta dal presidente Borrelli, dalla maggioranza e dal Segretario Generale, tutti complici di questa violazione, è ancora più grave se consideriamo l’importanza di questa seduta in cui si trattava l’approvazione del bilancio comunale. Nonostante l’Amministrazione non abbia avuto i numeri per garantire il numero legale, in un consiglio così illegittimamente costituito, la maggioranza, in violazione ad ogni regola di confronto, ha deciso ugualmente di mettere le mani in tasca ai cittadini facendo approvare il

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Il senatore Bruno Astorre

suo bilancio. Con spirito di condivisione abbiamo sostenuto la contestazione simbolica sollevatasi tra le forze di opposizione, manifestando pacificamente un dissenso alla perdurante arroganza e tracotanza della maggioranza. Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, in considerazione dei fatti accaduti, ha quindi presentato richiesta di audizione al Prefetto.

- Il consigliere del PD Andrea Mingiacchi fa sapere: “L’occupazione della sala consiliare durante l’ultimo consiglio comunale, altro non è stato che l’epilogo per una condotta spudoratamente superficiale ed anacronistica di una Amministrazione che, alla trasparenza, continua a preferire la torbidità della pozzanghera. Nei giorni precedenti tale consiglio, tutte le Commissioni preposte alla discussione di argomenti fondamentali per il bilancio, sono state gestite e condotte in modo superficiale e/o con documenti parziali ed inesatti, non mettendo in condizione l’opposizione di potersi confrontare su dati precisi e reali.

L’ultima di esse poi, in cui doveva essere discusso il bilancio, addirittura non si è tenuta a causa dell’assenza dei rappresentanti di maggioranza. Abbiamo scritto al Prefetto per denunciare questa condotta anti-trasparenza ed antipartecipazione della maggioranza nei confronti dell’opposizione e quindi dei cittadini. In questo consiglio invece, è stato gettato ancora del fango nei confronti della serietà e della legalità in chiaro conflitto con il regolamento dello stesso dove, in assenza del numero legale anche al secondo appello, il presidente Borrelli, di sua iniziativa, ne ha fatto eseguire un terzo ormai fuori dai termini previsti.

A quel punto assieme ad alcuni cittadini ed ai rappresentanti delle altre forze politiche d’opposizione abbiamo deciso di occupare la sala dove, una volta liberata, il sindaco Bruschini & Company si sono approvati tutto da soli e senza confronto. Noi del PD di Anzio, in attesa di essere ricevuti dal Prefetto, al di fuori di un consiglio paludoso, diciamo no ad ogni punto approvato perchè siamo per far diminuire le tasse ed aumentare i servizi”.

- Il 1° agosto, i consiglieri di opposizione, hanno abbandonato il consiglio comunale perché costituito illegittimamente infatti, allo scadere dei tempi previsti dal Regolamento Comunale, in sala, non era presente il numero legale in quanto, quattro consiglieri, erano

Gianni De Micheli

nell’ufficio del sindaco a negoziare non si sa bene cosa e solo successivamente si sono presentati in sala. Il presidente del consiglio comunale, con una arroganza senza pari ed al di fuori di ogni regola democratica e statutaria, ha così legittimato il consiglio nonostante le vibrate proteste delle opposizioni. Il sindaco Bruschini e la sua maggioranza sappiano che si sono assunti una grave responsabilità approvando un bilancio ed i provvedimenti ad esso collegati che non riteniamo validi e che ricorreremo in tutte le sedi opportune per contestare gli atti adottati, sia in merito all’assenza del numero legale, sia al mancato deposito di tutti i documenti previsti dall’art.172 del T.U.E.L. per consentire ai consiglieri di esprimere un voto consapevole.

Quindi, contestiamo i provvedimenti adottati in quanto scaricano sui cittadini aumenti di tasse assolutamente esorbitanti a fronte di servizi pessimi. In particolare sia la TARI (Tassa sui Rifiuti) che la TASI (Tassa sui Servizi Indivisibili) vanno a coprire costi dovuti ad inefficienze, clientele e sprechi che non sono più accettabili. Le opposizioni si batteranno per modificare questo stato di cose e considerano il provvedimento approvato alla chetichella dalla maggioranza di ridurre la tassa sui rifiuti, un provvedimento largamente insufficiente che non affronta le vere problematiche che sono collegate a un modello di Comune efficiente e trasparente che combatta clientele e sprechi.

Le opposizioni si impegnano ad assumere ogni iniziativa atta a ripristinare legalità e trasparenza.

- Bruno Astorre, senatore del Partito Democratico, ha fatto sapere: “Quanto accaduto nel consiglio comunale di Anzio il 1° agosto è stato un atto di arroganza e di noncuranza delle regole. Non solo si è convocato un consiglio sul bilancio senza trasmettere per tempo gli atti ai consiglieri comunali, ma in aula si è proceduto ben oltre il tempo massimo previsto dal regolamento, ovvero un’ora dall’orario di convocazione, per raggiungere il quorum necessario ad aprire la seduta. Una palese violazione delle regole, sulla quale non è possibile tacere. Per questo ho presentato un’interrogazione al Ministro degli Interni, affinché approfondisca quanto accaduto in tale consiglio, mettendo in atto tutte le misure necessarie al ripristino della legalità e della trasparenza”.

- Sinistra Ecologia e Libertà di

Andrea Mingiacchi

Anzio dichiara: “Il desolante teatrino che si sta consumando all’interno della politica di Anzio non ci può lasciare indifferenti. Il consiglio comunale del 1° agosto, è terminato con l’occupazione della sala consigliare da parte dell’opposizione e di alcuni cittadini presenti, a causa dell’ennesima irregolarità e mancanza di rispetto della giunta: il bilancio e gli importanti provvedimenti collegati (che nel merito consistono in un esorbitante aumento delle tasse, come TASI e TARI) sono stati approvati con i voti della sola maggioranza ed allo scadere dei tempi previsti dal Regolamento Comunale. In sala non era presente il numero legale, in quanto quattro consiglieri erano asserragliati nell’ufficio del sindaco a negoziare non si sa bene cosa e solo successivamente si sono presentati.

Questo tuttavia è solo l’ultimo di una serie di episodi di irregolarità compiuti dalla maggioranza. Ad Anzio, è infatti normale amministrazione negare l’accesso agli atti quando richiesto, non fornire la documentazione necessaria ai consiglieri d’opposizione entro tempi ragionevoli, non rispondere alle interrogazioni comunali e non rispettare minimamente i parametri relativi alla trasparenza previsti dalla legge.

La cosa che più ci rammarica è che, oltre i gravi richiami da parte della Corte dei Conti, nessuno ancora interviene: il Prefetto non risponde a ben tre segnalazioni su irregolarità verificatesi in passato fatte dall’opposizione mentre, le Forze dell’Ordine, invece di interrompere l’illegittimo consiglio, hanno preso i nominativi di chi ha occupato pacificamente la sala e li hanno fatti sgomberare. Martedì 5 agosto i consiglieri di opposizione hanno quindi organizzato un “consiglio ombra” nel tentativo di argomentare le loro contrarietà circa questo piano finanziario. Doveroso segnalare l’assenza di Fratelli d’Italia e in particolare del consigliere Candido De Angelis. Noi di Sinistra Ecologia e Libertà, presenti al consiglio ombra, vediamo di buon occhio iniziative come questa, ma continueremo le nostre battaglie principalmente sul territorio, vicino ai cittadini, esasperati da una tassazione insostenibile causata, oltre che dalla scellerata gestione dei fondi comunali da parte delle maggioranze di centro destra che si susseguono da oltre quindici anni, anche dalla politiche di austerity provenienti dal Governo e dall’Europa”.

T. P.

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Approvato anche un nuovo polo sanitario

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Il Litorale

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Gli interventi del sindaco Alessio Chiavetta sulle dimissioni di Pamela Polito e sui punti deliberati in Consiglio Comunale

Il sindaco di Nettuno Alessio Chiavetta, riguardo le dimissioni del consigliere comunale Pamela Polito da presidente della Commissione Bilancio del Comune di Nettuno arrivate subito dopo l’ultimo consiglio comunale, ha detto: “Prendo atto con rammarico della decisione del consigliere Polito, sono sempre stato pronto ed aperto a qualsiasi tipo di confronto, dialogando con tutti i consiglieri di maggioranza riguardo le principali questioni amministrative che mi venivano poste di volta in volta. La città ha bisogno di una spinta comune e collettiva da parte di tutta l’Amministrazione comunale, dal sottoscritto, dai consiglieri e dagli assessori al fine di superare un momento di congiuntura negativa che ha riflessi su tutto il territorio nazionale ivi compresa la città di Nettuno. Ho sempre considerato le opinioni diverse un arricchimento che va espresso tramite il confronto continuo e chiaro tra le diverse componenti. Il percorso che ci sta portando all’approvazione del bilancio, quest’anno, è stato reso particolarmente complesso dalle frequenti riforme nazionali in materia di tributi locali, riforme che hanno scompaginato quello che era un iter ormai consolidato all’interno della macchina amministrativa. Ero consapevole delle difficoltà riscontrate dalla consigliere Polito, tanto che era stato già deciso un momento di dialogo con tutta la maggioranza per chiarire a tutti le modalità e le procedure di un iter che, in questo 2014, è stato caratterizzato da modifiche e tempistiche inusuali.

Tutto questo dovrà condurci verso un rimodellamento della spesa corrente, orientandola verso il sociale, mantenendo, così come abbiamo fatto in questi anni, i livelli essenziali e rafforzandola ulteriormente per rispondere alle criticità che la crisi attuale ci impone, dando così maggior sollievo alle fasce più deboli. Spero che tutto questo percorso possa essere condotto sempre dalla Polito come presidente della Commissione Bilancio”.

Riguardo uno dei punti approvati unilateralmente durante l’ultimo consiglio comunale, sempre il

sindaco Chiavetta, fa sapere: “Durante l’ultimo consiglio comunale, è stato approvato uno dei progetti maggiormente attesi dalla popolazione nettunese. Dal lontano 21 settembre 1980 infatti, a Nettuno, non si nasce più ma, tale condizione, ora potrà cessare grazie al progetto presentato dal professor Marchiafava con la costruzione di un polo sanitario in Via Romana Antica a San Giacomo, che ospiterà, tra l’altro, anche una apposita divisione di ostetricia e ginecologia. Dunque si tornerà a nascere a Nettuno, una delle esigenze più forti ed attese che avverto da parte dei cittadini nettunesi, ha detto il sindaco Alessio Chiavetta, a seguito della quale, sulle carte d’identità, come luogo di nascita, si tornerà a leggere il nome della nostra città. A tutto ciò si aggiunge la riqualificazione di un importante zona urbana della città, la possibilità di nuovi posti di lavoro grazie a un potenziale di impiego che richiederà la presenza di ben cento unità lavorative e la costruzione di dieci alloggi popolari.

Possiamo dire con assoluta certezza che siamo di fronte ad un progetto importantissimo per Nettuno che prevede la riqualificazione di un’area attraverso la realizzazione di una zona a verde pubblico e la costruzione di un complesso residenziale comprensivo di dieci alloggi popolari. Il polo sanitario sarà costituito da numerose divisioni tra cui anche un polo oncologico destinato all’accoglienza ed alla assistenza dei malati terminali. Il polo ospedaliero costituirà quindi un centro in grado di fornire servizi specialistici sempre più richiesti a causa delle carenze che oggigiorno si registrano in un sistema sanitario sempre più bisognoso di strutture integrate qualificate private. Dopo decenni e diverse Amministrazioni che mai avevano nemmeno esaminato tale progetto, ha concluso Chiavetta, si arriva oggi ad un atto dichiarativo di volontà al quale, in parole semplici, approviamo convinti un progetto che riqualifica un area urbana in forte espansione e che permetterà finalmente di poter nascere nuovamente nella nostra cittadina”.

Tito Peccia

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Dialogo aperto con accuse e allusioni

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Duro botta e risposta tra il sindaco Chiavetta ed i consiglieri di opposizione Carlo Eufemi, Rodolfo Turano e Maria Antonietta Caponi

A seguito di quanto accaduto durante l’ultimo consiglio comunale, il sindaco Alessio Chiavetta, al quale ora anche SEL chiede le dimissioni, fa sapere: “Dopo oltre due settimane di insulti e di minacce alle quali sono stato sottoposto da parte di un soggetto, che si professa imprenditore, e di chi lo ha seguito sulla stessa strada infamante e minacciosa, ritengo opportuno chiarire alcuni aspetti che riguardano tale disgustosa vicenda. Il livello di degrado civile che si è raggiunto in questi giorni, in termini di azioni e di linguaggio, lascia senza parole: proprio per questo ho evitato di cedere alle provocazioni di tali soggetti e delle parti politiche che hanno voluto cavalcare tale squallido tentativo di infangare l’Amministrazione comunale nonché di influenzarne e condizionarne le scelte attraverso palesi minacce di ritorsioni.

Il non aver ceduto di fronte a tale atteggiamento non vuol dire certamente che ci sia un’ammissione di colpa né tantomeno un timore reverenziale nei loro confronti, bensì si è ritenuto opportuno, se non dovuto per senso di responsabilità, non rispondere alle provocazioni tutte, se non tramite le denunce già inoltrate alle competenti Autorità, anche nei confronti di coloro i quali pensano di essere diventati i paladini della giustizia e si permettono di farlo attraverso le infamie, le calunnie e le minacce nei confronti degli amministratori della città e di chi opera in collaborazione con l’Amministrazione stessa. Tutte le presunte voci non hanno alcun fondamento se non quello della fantasia perversa di chi le diffonde e le poche presunte prove che si mostrano altro non sono che documenti ufficiali pubblicati sul sito del Comune e reperibili da chiunque senza alcuno sforzo. Il resto delle menzogne hanno come unica prova le chiacchiere, come emerge chiaramente anche dai contenuti della denuncia alla Guardia di Finanza. Attraverso questo clima si cerca di ottenere un risultato deviante da quello che è il concetto di democrazia e si tenta di intimorire incivilmente e illegalmente gli organi eletti affinché non svolgano le proprie funzioni, su tutte quella di approvare le deli-

Carlo Eufemi

bere in consiglio. Abbiamo assistito all’ultimo consiglio comunale in maniera stupita, soprattutto per due aspetti: il primo per i continui e indisturbati schiamazzi, premeditati e dai toni spesso offensivi e minacciosi, finalizzati a disturbare, se non a interrompere, i lavori del consiglio, con scarso rispetto dell’ordine pubblico; il secondo riguarda l’atteggiamento di alcuni membri di opposizione, che populisticamente aizzavano la folla, come a favorire tali atteggiamenti intimidatori, tutto per un po’ di applausi; dimenticando questi, ovviamente, che tali azioni costituiscono un reato specifico previsto dal codice penale e che chi sostiene questi atteggiamenti se ne rende complice. Infine vorrei chiarire il perché di tutto questo: se chi si erge a paladino è il primo a non rispettare le regole non può pretendere che non si prendano provvedimenti, altrimenti chi ha il compito di farlo rischia ogni volta di essere sotto la minaccia di ritorsioni di vario genere, come quelle che stiamo sperimentando in questi giorni. Ciò significa che laddove si superano i limiti della musica più di una volta, con tanto di verbali e pareri dell’ARPA ed anche a fronte di tutte le molteplici segnalazioni pervenute nel tempo dai cittadini, l’istituzione non può non intervenire per ripristinare la legge, quella italiana e non quella che ognuno si fa a casa propria e a suo co-

Rodolfo Turano

modo, anche se ciò genera non una reazione legale (attraverso i ricorsi previsti sempre dalla legge), ma una reazione illegale in tutte le sue modalità e finalità.

Questa non è voglia di fare impresa e turismo, ma solo voglia di fare come si vuole contro tutto e contro tutti. Le istituzioni, tutte, devono difendere lo stato di diritto, ma soprattutto deve difenderlo la stragrande maggioranza dei cittadini che rispetta le regole, e non certo quelli che di fronte a un no motivato reagiscono in maniera scomposta. E’ necessario ricordare che la democrazia, tra i suoi valori, tutela il rispetto per chi rappresenta i cittadini, soprattutto a seguito di elezione a suffragio universale e diretto”.

- I consiglieri Rodolfo Turano, Carlo Eufemi e Maria Antonietta Caponi, respingono fermamente le accuse e le allusioni mosse, nei confronti di non precisati rappresentanti di minoranza, dal sindaco Alessio Chiavetta dopo l’ultimo consiglio comunale fatto oggetto della protesta di un imprenditore locale e di numerosi cittadini. Gli stessi consiglieri, intendono riportare alla memoria del primo cittadino il trattamento analogo che fu riservato al suo avversario politico alla carica di sindaco ed ai candidati che lo sostenevano nell’ultima competizione elettorale.

Atteggiamento di dissenso che fu definito, dallo stesso Chiavetta, “goliardico e divertente” per i cit-

Maria Antonietta Caponi

tadini di Nettuno, dimenticando, in quell’occasione, di assumere una posizione di garante delle regole democratiche e delle istituzioni. I consiglieri Rodolfo Turano, Carlo Eufemi e Maria Antonietta Caponi, rivolgono un appello a tutte le forze politiche affinché s’impegnino a ristabilire le regole della buona politica. Quella politica che deve necessariamente riportare il confronto civile e democratico all’interno delle istituzioni.

- Sempre in merito al tanto contestato consiglio comunale, in una lettera aperta indirizzata al sindaco Chiavetta, il consigliere Carlo Eufemi asserisce: “Riscontro con stupore le reazioni scomposte ed evasive alle forti contestazioni in atto nei confronti della Sua Amministrazione. Lei evita risolutamente di rispondere nel merito delle accuse che le vengono rivolte, limitandosi ad esecrare forme e modalità della protesta. Insomma, guarda il dito che la indica e non la luna. I problemi però restano tutti e sono evidenti ad ogni cittadino. Sono le stesse questioni che tutta l’opposizione ha sollevato da quando si è insediata la Sua Amministrazione e sono gli stessi temi che Le posi nella campagna elettorale che ci ha visti contrapposti. Lei non ha dato risposte allora, ha continuato a non darle e non le da nemmeno adesso. Le ho chiesto più volte un pubblico confronto, me lo ha sempre negato. Può continuare ad ignorare la mia richiesta, sarà difficile però negare all’infinito i chiarimenti e le risposte che i cittadini, sempre più indignati e con sempre maggiore insistenza, Le chiedono. I temi Lei li conosce bene, glieli ricordo: scavo di Piazzale Berlinguer,il più importante danno del secolo. La disastrosa e supercostosa raccolta dei rifiuti.

Il teatro incompiuto e chiuso, costato già oltre 2.000.000 di euro.

La casa di riposo comunale Tosi abbandonata e destinata all’oblio.

Il cimitero civile, lasciato senza rispetto per i defunti. Le spese folli per feste eventi spettacoli. I Suoi rimborsi spese per alberghi ristoranti e viaggi. I bilanci comunali sotto inchiesta della Magistratura penale e contabile. Le assunzioni e consulenze senza selezione pubblica. La società Poseidon che costa quasi 3.000.000 di euro l’anno e che serve soprattutto ad occupare parenti e amici dei politici. Le spese legali appannaggio di uno stesso studio per centinaia di migliaia di euro. Le licenze edilizie e le varianti urbanistiche”ad personam” e senza programmazione. L’aliquota IMU

Alessio Chiavetta

2013, posta sotto inchiesta. Come sa, in assenza di puntuali spiegazioni, questi fatti sono stati tutti da me denunciati a Procura e Corte dei Conti e le indagini relative sono in corso. Attendiamo gli sviluppi. Intanto però resta la questione politica dei temi irrisolti.

Ed a quelli citati aggiungo pure: le scuole in abbandono e a rischio sicurezza. Piazzale Michelangelo, ennesima opera incompiuta. Le rotatorie posticce. L’assenza di soluzioni per la piscina alla Loricina.

Piazzale della Stazione, vergogna cittadina. La sicurezza delle spiagge libere, Suo dovere garantire. Le strade dissestate al centro come in periferia. Il Borgo snaturato, senza vigilanza e sicurezza.

L’invasione di bancarelle e mercatini senza regole ma con evidenti vantaggi per chi li organizza. I parchi ed i giardini abbandonati. I lavori pubblici affidati sempre alle stesse ditte. La macchina amministrativa, spendacciona con gli amici, ma morigerata per i bisogni dei cittadini nel campo sociale, scolastico e nella tutela del territorio. Le tasse alle stelle. Signor Sindaco, questi sono solo una parte dei problemi che attendono risposta. La risposta può non darla a me che gliela chiedo da tempo.

La dia però a quel 38% di cittadini votanti che mi hanno sostenuto ed a nome dei quali la incalzo. La dia magari anche a quel 62% di votanti che l’hanno eletta e che magari oggi sono delusi per le promesse non mantenute. Diamola insieme poi a quel 50% di elettori che non hanno partecipato al voto perché non avevano fiducia in nessuno di noi due e ancora meno della politica in generale.

Per l’occasione La invito per l’ennesima volta ad un confronto con la partecipazione attiva dei cittadini. So già che non me lo concederà. Vorrà dire che mi accontenterò dell’appuntamento in consiglio comunale per la discussione sul bilancio 2014 con il quale potrebbe cominciare a dare risposta a molte delle questioni che Le ho elencato. Dovrebbe però eliminare sprechi e sperperi di denaro pubblico, smantellare clientele, colpire benefici di amici potenti, ridare regole a settori dove, nell’abuso, prosperano i privilegi dei suoi grandi elettori. So che non potrà farlo perché su tale sistema di potere ha costruito il suo consenso e deve onorare molte cambiali politiche a discapito delle esigenze della popolazione. Ma ormai il gioco è scoperto e prima o poi un altro genere di conto inesorabilmente si paga e temo che il suo sarà molto caro..” T.P.

L’imbarbarimento della politica

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L’ex sindaco Vittorio Marzoli prende spunto dalle dimissioni di Pamela Polito per resocontare della crisi del governo Chiavetta 2

Quando la politica, o presunta tale, diviene imbarbarimento dei rapporti, vengono meno valori e rispetto per la Persona. Prendo spunto dalle dimissioni della giovane presidente della commissione bilancio del Comune di Nettuno, Pamela Polito, alla quale, dopo un anno di onesto lavoro per cercare di dare un contributo fattivo, e fare esperienza in un settore così delicato e complicato come la finanza pubblica comunale, NESSUNO ha detto “grazie per il lavoro svolto, per il ruolo interpretato” magari anche solo per la copertura istituzionale a degli atti fondamentali nella vita di un amministrazione, come “previsionale” e “consuntivo”. Sicuramente i toni adoperati nella lettera di dimissioni sono molto forti ed evidenziano uno stato di malessere politico-amministrativo, che, dai banchi dell’opposizione, abbiamo sottolineato già da un anno, ma, un conto è la posizione all’interno di un Consiglio Comunale, (minoranza, maggioranza con distinguo ecc), ed altro è il rispetto per la persona.

Certo, da qualche anno a questa parte la parola rispetto ha perso il valore che aveva, e non solo a livello di paese, ma questa è un’altra storia. Prendo spunto, dicevo, perché l’occasione è ghiotta per iniziare a parlare della crisi che sta vivendo l’amministrazione Chiavetta, che, dopo un anno di fermo totale, si ritrova opere pubbliche incompiute, bilanci all’osso, (nonostante l’aumento dei tributi locali), e cassa “cabriolet” (come si diceva in un tempo non troppo lontano), senza contare l’insoddisfazione di TUTTI i cittadini, compresi quelli che hanno votato una o due volte per “questo anomalo

centrosinistra”. Per importanza, partiamo dalle opere pubbliche:“la buca di Nettuno” del parcheggio di piazza Berlinguer, è arrivata a quasi due anni dalla chiusura “bunker” del perimetro dell’area, e qualcuno deve ancora spiegare il motivo per il quale si è “cantierato” senza convenzione approvata dal Consiglio Comunale; senza progetto definitivo, approvato dopo un anno; senza pareri vari, acquisiti in un anno e diversi mesi; e senza progetto esecutivo necessario per iniziare i “veri lavori”.

Considerando che 200 posti auto al centro della Città, per due anni nel bel mezzo della crisi economica, sarebbero stati ORO. Vogliamo parlare del teatro? Di un progetto revisionato per aumentare la spesa, di un mutuo acceso nel 2004 dall’amministrazione di allora, di un finanziamento regionale andato perso, due volte in perenzione, grazie all’incapacità “sostanziale e non formale” di qualcuno nel gestire la pratica; e, che oggi si tenta di tamponarne l’abbandono e l’insolvenza, attraverso un impegno di inserimento nel “collegato” al bilancio regionale, per avere un po’ di risorse in cassa l’anno prossimo.

E la piscina? Nel 2005 un contenzioso di circa 300.000 Euro con la ditta che stava realizzando i lavori, è stato mal gestito dai commissari, che, con un finanziamento di 500.000 Euro già assegnato dalla Regione Lazio, per ulteriori lavori, hanno perso la possibilità di terminare la struttura; mentre Chiavetta, dopo una deliberazione e diverse dichiarazioni alla vigilia delle elezioni amministrative, dove sottolineava la volontà di risolvere la vicenda, ha abbandonato l’idea, e con essa la struttura, an-

cora lì con topi e lucertole che fanno il bagno nella vasca “esistente”. Per non annoiare i più, cito soltanto altre “incompiute”: il piazzale Scacciapensieri, la sistemazione idrica di via dei Tinozzi, la rotonda di via Scipione Borghese-via La Malfa, la rotonda di via Gramsci-viale Mencacci, e chi più ne conosce più ne metta. Tutti interventi per i quali si stanno chiedendo ulteriori fondi regionali, senza impiegare quelli comunali che invece vengono utilizzati per gli spettacoli al campo sportivo (con incassi all’organizzazione degli eventi), frizzi, lazzi, Horror fest ed altro ancora, senza escludere la famosa Poseidon, dove il

personale ed i servizi che ha in carico costano il 30% in più dell’eventuale personale inquadrato nei ruoli del Comune. Passiamo al bilancio, anzi ai bilanci che sgorgano da quelli 2009/2010 corretti grazie all’intervento della Corte dei Conti, altrimenti sarebbe già stato “DISSESTO”, scorrono su quelli 2011/2012, dove consulenze, spettacoli e rimborsi lievitano arrivando a MILIONI di Euro, ed arrivano prima a quello 2013 approvato alla fine dell’anno con tutti i soldi già spesi senza controllo alcuno, e poi alla proposta di quello 2014 dove invece di diminuire le tasse ed investire in opere pubbliche, (con doppio ri-

sultato, cioè soluzione ai problemi del territorio come quello idrogeologico, dei parcheggi o del nuovo depuratore in supporto a quello ormai al limite della capienza, e rilancio dell’economia cittadina attraverso la concretizzazione immediata, senza richiesta di finanziamento a vari Enti, che allungano i tempi) con le dovute ricedute sul tessuto imprenditoriale locale. Chiudo con quello che oggi è il motivo guida, cioè l’insoddisfazione dei cittadini nei confronti di Chiavetta and friends: Nei periodi di crisi, quando non si riescono a percepire i problemi reali dei cittadini, quando ci si chiude in mondo irreale ed adulatore fatto di “bello, e bravo”, evidentemente mancano l’esperienza e la preparazione di base, a chi sta amministrando, e quando questo si somma alla mancanza di umiltà e dialogo, la miscela diventa esplosiva, difficilmente gestibile e recuperabile, tanto da determinare “crisi di rigetto irrefrenabile”.

Ora, chi legge strumentalmente quantosopra, non provi a dire che chi parla ha la responsabilità di tre anni di commissariamento che hanno distrutto una Città: lo scioglimento del Consiglio Comunale di Nettuno, LO SANNO ANCHE I CANI (non in senso dispregiativo), è stato voluto ed eseguito con un cinico accordo politico trasversale tra sinistra forcaiola (che diversamente non avrebbe MAI e poi MAI vinto le elezioni amministrative a Nettuno) e una destra becera e maneggiona che pur di non avere scoperte alcune “marachelle romane”, ha immolato all’altare del “do ut des” la Città di Nettuno e la sua classe dirigente.

Vittorio Marzoli

Le false promesse di Bruschini Solidarietà alla Polito

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Il Litorale

Acqualatina: a carico dei cittadini 43 milioni di euro di conguagli

Le false promesse di Bruschini colpiscono ancora: questa volta consentendo ad Acqualatina di rimettere a carico dei cittadini circa 43 milioni di euro di conguagli per far quadrare i propri conti, tanto disastrati quanto fuori dalle norme. Non bastava la stangata di tasse inique previste dal bilancio lacunoso di Anzio approvato in condizioni di palese illeggittimità. Ora grazie alla complicità della nostra amministrazione, Acqualatina, attraverso la tariffa, imporrà ai cittadini di Anzio il pagamento di altri milioni di euro dovuti solo alla sua pessima gestione, circa 3,5 sulla base di un primo sommario calcolo.

Anche l’uscita da Acqualatina, nel rispetto del voto referendario dei cittadini in tema di acqua pubblica, è un promessa fatta in campagna elettorale che il sindaco Bruschini non intende affatto rispettare. Accade infatti che in data 07 Agosto 2014 si è tenuta la conferenza dei sindaci per approvare l’ennesimo provvedimento scellerato di Acqualatina. I sindaci presenti reano 23; di questi: 10sindaci del PD e delle liste civiche si sono dichiarati contrari ed hanno dimostrato l’illegittimità dell’atto mentre 11 sindaci di destra (uno in più) hanno dato voto favorevole.

I sindaci di Anzio e Nettuno, come sistematicamente e stranamente avviene, non erano presenti. Se avessero votato in modo coerente con la volontà più volte espressa dai nostri cittadini sarebbe stata bocciata una delibera che consente ad Acqualatina di incassare circa 43 milioni di euro in più non dovuti e di non restituire ai cittadini circa 46 milioni di eu-

ro invece dovuti. In pochi giorni la maggioranza al governo di Anzio ci consegna: - la nuova tassa TASI solo sulle prime case e con l’aliquota massima, - aumenti ormai superiori al 50% della tariffa per la raccolta dei rifiuti, - possibili buchi nel bilancio per decine di milioni di euro di residui attivi di fatto non esigibili, - il quadro finanziario di un comune prossimo al collasso e sotto stretta sorveglianza della Corte dei Conti.

Per completare questo capolavoro l’amministrazione di Anzio ha di-

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sertato la conferenza dei sindaci sostenendo così l’azione di Acqualatina per aggiungere altri 3,5 milioni di euro circa non dovuti alle tasse di famiglie ed imprese che arrancano tra mille difficoltà sempre irrisolte. Inutile illudersi ancora ed attendere gesti di coerenza ed atti di corretta gestione da questo tipo di amministrazioni; l’unica speranza possibile è il rinnovamento integrale della classe politica di Anzio.

Ivano Bernardone Consigliere Comunale PD Anzio

W il Circo

Dopo tanti anni sono tornata al circo, convinta da mio figlio e devo dire che è stata una bella sorpresa scoprire che, anche nelle cittadine, lo spettacolo è assicurato da trapezisti, contorsionisti, giocolieri, domatori di tutto rispetto. A Nettuno, per la gioia di grandi e piccini, dall’8 al 25 agosto ha sostato il circo Merano che ogni sera, (due spettacoli la domenica) ha fatto sognare con le sue luci multicolori, i suoni magici, le performances strabilianti, insomma con tutto quanto il mondo magico annesso e connesso.

Bravi tutti, dalla presentatrice di pista Giuly Giannuzzi all’organizzatore e ed addestratore di cavalli, pony ed animali esotici, tra cui i dromedari Kevin Tucci; dalla contorsionista Wendy Weber alla trapezista e fantasista di hula hoop Tilla Martinez; dal giocoliere e trapezista Daniel Aanitei al più giovane domatore d’Europa Tairo Cairoli. Tra un numero e l’altro si è esibito il clown Kiko Wegliams che ha coinvolto con i suoi giochi il pubblico dei piccoli spettatori.

Durante la pausa fra la prima e seconda parte dello spettacolo si è potuto visitare lo zoo annesso al tendone per osservare da vicino animali rari tra cui un ‘leontigre’ , un grosso ippopotamo, leoni, tigri, cavalli, bisonti, struzzi. La serata è trascorsa velocemente, con gran divertimento. Un’ultima cavalcata su un pony, facendo il giro della pista e poi tutti i bimbi sono tornati a casa per sognare ancora una notte speciale come quella da poco trascorsa.

Rita Cerasani

Il documento dell’associazione Liberal-Pd di Nettuno

ANNO XIV - N° 15 - 1/15 SETTEMBRE 2014

Le vicende di questi giorni nella nostra Nettuno costituiscono forse il termometro più crudo e rappresentativo dello stato di grave crisi che vive la politica quella “alta”, che mira a progettare e realizzare servizi e cose utili per i cittadini.

L’Associazione LIBERAL PD manifesta grande preoccupazione per il clima di sospetto, di intimidazione personale, di degenerazione del libero dibattito politico e del trasparente fluire delle dinamiche istituzionali manifestatosi a Nettuno.. Questa volta la macchina del fango che in altri momenti della complessa e movimentata storia della nostra città si era limitata alle chiacchiere da bar si è esplicitata in tutta la sua pericolosa virulenza al punto che si avverte l’esigenza di una rapida e chiarificatrice azione da parte degli organi di polizia e della magistratura. Qui c’è l’opportunità per il PD di Nettuno di esercitare un ruolo importante e di grande valore simbolico, a difesa delle istituzioni democratiche e come baluardo della “buona” politica” come peraltro più volte da noi sollecitato. Ecco pertanto la pressante richiesta che come Associazione intendiamo avanzare: si convochino immediatamente gli organismi del PD di Nettuno con la partecipazione della Segreteria Provinciale per affrontare la grave situazione venutasi a creare. Una riunione aperta, senza reti né posizioni precostituite nella quale si possano esaminare tutte le questioni poste in ambito locale in maniera franca, senza reticenze, senza alcun vincolo di gruppo e si adottino tutte le iniziative utili a dare autorevolezza e visibilità al PD di Nettuno.

Lo ricordiamo per i più distratti: l’Associazione LIBERAL PD di Nettuno nasce dal desiderio di alcuni militanti del Partito democratico di dare un contributo per continuare a cambiare e migliorare la politica, per tornare ad una politica che si fa per “dare” e non per “avere”. Il radicamento di un partito si misura sulla sua capacità di apparire vicino, di saper riconoscere ed interpretare i sentimenti e le opinioni che si formano fra i cittadini, di essere uno strumento di incontro, di formazione all’impegno civico, di democrazia deliberativa, a disposizione dei militanti, degli iscritti e di tutte le persone interessate, perché si occupa di tutte le persone. Questo, per noi, è il senso di un partito presente. Dobbiamo tornare a rendere la politica la prima tra le attività civili, riportando in primo piano l’utilità dell’impegno pubblico e restituendo dignità alla partecipazione politica e partitica. E a proposito di dignità e di senso di utilità della politica, vogliamo esprimere come Circolo la nostra convinta e partecipe solidarietà alla Consigliere comunale Pamela PO-

LITO che ha rassegnato le proprie dimissioni da Presidente della Commissione Bilancio del Comune di Nettuno per profonde e consistenti divergenze di merito e di metodo nell’ambito della discussione sul Bilancio Preventivo 2014. Proprio l’attività politicoamministrativa, con il continuo emergere di problemi contingenti, rischia di limitare all’immediato, l’attenzione e l’impegno di chi è chiamato a praticarla, impedendo di pensare a una prospettiva più ampia, sia in termini temporali che valoriali. L’attività di amministratore pubblico senza una visione prospettica rischia di immiserirsi nella pratica del “tirare a campare” quotidiano. In questo contesto la discussione sul Bilancio 2014 deve rappresentare un momento di grande partecipazione di tutti i soggetti sociali presenti nell’ambito della nostra città: Istituzioni, Partiti, attività produttive, associazionismo sociale e sindacati. Con l’obiettivo di “cambiare verso” in un progetto di città che per molti aspetti sta mostrando forti elementi di difficoltà e che si sta allontanando dai programmi e dalle proposte che avevano visto riconfermare la maggioranza di centro sinistra alle elezioni di poco più di un anno fa.

In questo senso le aspirazioni ad un deciso cambiamento nell’impostazione del Bilancio preventivo sono state solo parzialmente accolte da alcune deliberazioni di Giunta sul bilancio 2014 non adeguatamente approfondite nei loro aspetti più importanti come, ad esempio, quelli relativi alle imposte comunali (TASI e IMU), all’entità e la qualità delle spese ed a quelli relativi a una decisa finalizzazione degli impegni economici del Comune verso il sociale e lo sviluppo. Per questo, nel considerare di grande significato il segnale lanciato dalla consigliera POLITO, intendiamo ribadire che sul bilancio 2014 devono essere attivati tutti quei percorsi partecipativi e di approfondimento che sono necessari, coinvolgendo innanzi tutto il Partito e il Gruppo Consiliare. Quello che vogliamo fare è rimettere al centro il senso di comunità e di contatto con la cittadinanza che, le vicende di questi giorni sembrano esserne la conferma, il PD sembra aver smarrito. E’ questa la parte buona della politica, quella che deve diventare predominante, annullando quelle degenerazioni che troppo spesso portano l’interesse personale ad anteporsi a quello generale e che possono trasformare un governo democratico in un sistema di affermazione di nuove oligarchie. Questo è il senso della politica e l’ambizione dell’Associazione LIBERAL PD di Nettuno.

Associazione “Liberal Pd” Circolo Di Nettuno

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La mamma degli imbecilli è sempre incinta

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Le riflessioni di Ettore Magliocchetti sulla raccolta differenziata a Lavinio: è necessaria una campagna di sensibilizzazione

Penso che sia oramai acclarato che, a Lavinio, le discussioni (o pseudo tali) sulla raccolta differenziata vadano di pari passo con quelle sul Consorzio, almeno nella parte del paese interessata ad entrambi. Diciamo pure che, da tempo immemore, siamo assordati da continue litanie lamentose, recitate –spesso senza ritegnodalle solite prefiche che, alla continua ricerca di visibilità, non esitano a travestirsi da guru che propinano “soluzioni” e lanciano anatemi. Del Consorzio ne ho parlato abbastanza; ora vorrei addentrarmi sul terreno della raccolta dei rifiuti: un terreno insidioso e maleodorante, non tanto e non solo per la “materia” trattata, quanto per l’acida supponenza con cui taluni di quei guru la raccontano ai lettori. Confesso che il primo impulso è stato quello di sbugiardare, con paritetica acrimonia, questi imbonitori “aglio, olio e peperoncino” (“all’amatriciana” mi sembrerebbe gratificarli troppo); poi, mi sono detto: “perché scendere al loro livello? Non è meglio proporre ai lettori un ragionamento serio ed onesto che non si limiti al solo proporre sempre gli stessi argomenti, sempre le stesse foto, sempre gli stessi sondaggi casarecci, millantati per “vox populi”?” Il problema dell’immondizia in generale e, in particolare, la conseguente raccolta e successivo smaltimento si può ridurre ad una equazione a due incognite: il Comune che deve provvedere ed i Cittadini che devono collaborare. Il primo, nella persona dell’Assessore all’Ambiente, ha l’onere di concepire, organizzare e gestire la raccolta e lo smaltimento attraverso una procedura che sia efficiente ed economicamente sostenibile.

Traslando il concetto nella realtà anziate, bisogna riconoscere che l’Assessore ed i Suoi collaboratori hanno avuto il coraggio di imbarcarsi in un’avventura da far accapponare la pelle ad un coccodrillo, trasformando ciò che poteva sembrare una chimera in una realtà. Mettere in atto, infatti, una “raccolta differenziata” (per di più, “porta a porta” ed ancora più “per di più”, per ogni tipologia di rifiuto), rappresentava un’impresa titanica destinata a stravolgere, a sconvolgere le abitudini, anzi l’habitus mentale di migliaia di famiglie. Premetto che non sono un “tifoso” dell’attuale Assessore alle Politiche ambientali e che non ne voglio fare il panegirico; tuttavia, onestà vuole che bisogna darGli atto che non deve essere stato facile portare avanti un progetto dai contorni sconosciuti, nonostante le critiche e la cieca e pregiudiziale opposizione anche di taluni personaggi della Sua stessa maggioranza: e non è un ossimoro! Il metodo adottato è stato razionale e preciso: scelta di sbarazzarsi di quegli osceni, sgangherati e fetenti cassonetti e delle altrettanto inguardabili campane; affidamento ad una Ditta seria e competente; realizzazione, a Lavinio, di un secondo Centro “Usa e jetta”, dove le persone serie, perbene e di buona volontà possono andare a conferire ogni genere di rifiuto che non sia domestico; capillare ed attenta campagna informativa preventiva. Certamente, l’impegno di spesa iniziale non poteva non essere poderoso, non fosse altro perché, se si vuole passare da una “500” ad una Ferrari, bisognerà pur bene spendere qualcosina! Spese, comunque che, nel medio/lungo periodo, potranno

essere ammortizzate grazie ai vantaggi derivanti dalla “differenziata”, per il gaudio delle casse comunali e delle nostre tasche Tuttavia ed a prescindere dall’entità della spesa, va sottolineato che i risultati, non solo si vedono giorno per giorno, ma hanno arrecato un indubbio vantaggio all’intera cittadinanza; cosa che non si può invece dire per i soldi spesi per realizzare quel faraonico marciapiede a Marechiaro, senza una panchina, senza un albero, con la “vista mare” occlusa da canneti e sterpaglie, con doppia illuminazione e, ciliegina, con due interruzioni in corrispondenza dei due fossi che costringono a scendere dallo stesso e camminare sulla strada: forse il progettista era assente alla lezione in cui si spiegava la realizzazione, se non di un ponticello, almeno di una passerella! Soldi letteralmente gettati al vento e per il solo tornaconto personale del ras politico locale! Diciamo che il problema era stato impostato al meglio; tuttavia, sarebbe da sciocchi negare che non si vedano, qua e là, sacchetti di rifiuti, che qualche ex piazzola degli ex cassonetti sia ancora “ingentilita” da rifiuti di ogni genere (forse, per nostalgica affezione!), che qualche saccone nero delle potature faccia ancora bella mostra di sé, specie in aree particolarmente “appetibili” come a via Verga… ma, di sicuro, di questo non se può far colpa al Comune che, anzi, impiega ulteriori mezzi (i famosi “ragni) per rimuovere il tutto, logicamente con spese aggiuntive. Per non parlare del notevole contributo del Consorzio nella propria area di giurisdizione. Ma, da questo, arrivare a definire Lavinio una “pattumiera” o affermare che le sue strade “non sono state mai così sporche negli ultimi 10 anni”, mi pare eccessivo, nonché ridicolo e distorsivo della realtà; è drasticamente diminuita pure la quantità di elettrodomestici e materassi abbandonati: chissà, forse a causa della contrazione dei consumi?! E qui arriviamo a quello che, secondo me, è il vero nocciolo del problema, la seconda incognita dell’equazione: l’approccio che molti Cittadini hanno avuto nei confronti di questa “innovazione”, il cui unico scopo era ed è quello di trasformare una cittadina, da immondezzaio generalizzato, in luogo ordinato ed amabile. Facciamo un esame della tipologia della “utenza”, i Cittadini cioè: la stragrande maggioranza si è adeguata, ha “studiato” il fascicoletto delle istruzioni e, dopo una prevedibile fase iniziale di smarrimento, procede come un treno; una discreta percentuale non gliene può fregar di meno, non paga la TARI e lascia i sacchetti in giro; un’altra percentuale ritiene che, facendo la “differenziata, si fa un piacere al Comune. A queste categorie “indigene”, bisogna aggiungere quella dei “romani” (volutamente con la minuscola) i quali, a differenza dei loro illustri Avi (con la maiuscola) non esportano “civiltà” ma si comportano come dei barbari sporcaccioni. E’ inutile, oltre che qualunquistico, addossare le colpe al Comune (che indubbiamente ne avrà pure, specie nel non perseguire con tenace ferocia gli zozzoni e gli evasori)) quando il successo di questa “battaglia di civiltà” è, quasi esclusivamente, determinato dalla sensibilità civica di ciascuno di noi. Non a caso ho parlato di “battaglia”, in quanto, per vincerla, l’avere un buon

condottiero è necessario ma non sufficiente se tutti i suoi sottoposti non ne eseguono gli ordini o non fanno fino in fondo il loro dovere. Si chiamino le cose con il loro nome e si abbia l’onestà di riconoscere che l’italiota generico medio appartiene a quella diabolica genia dei “chiagne e fotte”: sempre pronto a lamentarsi ma altrettanto attento a pensare solo al proprio tornaconto, nel totale disprezzo delle regole, anche quando sono migliorative del sistema di vita, suo e della collettività. Dobbiamo avere l’onestà di riconoscere che è stato posto in essere un processo che cambierà radicalmente l’immagine della nostra Città, per lungo, troppo tempo sfregiata dal devastante combinato disposto tra menefreghismo delle “autorità” ed inciviltà degli abitanti. Dobbiamo smetterla di dare credito a persone che si lamentano che i contenitori “vengono maltrattati dagli addetti” o che il “verde” non viene ritirato ogniqualvolta venga richiesto.

Ma lo sanno costoro quanti mezzi ci vorrebbero per dare immediato corso alle centinaia di richieste?

Non farebbero meglio, sempre costoro, a fare come altre centinaia di persone che si caricano il loro bravo saccone nero (o altro rifiuto non domestico) sulla propria macchina, percorrono un paio di chilometri al massimo e giungono al citato “Usa e jettta” dove si liberano di ogni cosa?

Così facendo, potrebbero rendersi disponibili i mezzi per il servizio a domicilio per coloro che sono veramente impossibilitati a fare altrimenti e senza ricorrere alle solite “raccomandazioni”. Per non citare la possibilità di abbinare piccole quantità di “verde” alla raccolta “dell’umido”. Dobbiamo smetterla di avere la presunzione di ritenerci, ciascuno, il “centro dell’universo”, di avere solo diritti, di pretendere che ogni nostra esigenza debba essere soddisfatta con immediatezza; dobbiamo smetterla di sdraiarci sotto l’albero ed aspettare che la mela cada; dobbiamo smetterla di lamentarci

e basta, magari senza tema del ridicolo come per i contenitori “maltrattati”. Dobbiamo, invece, incominciare a “partecipare”, a dare una mano a che iniziative lodevoli come quella in questione procedano spedite verso il migliore dei traguardi. E per fare questo, secondo me, non c’è bisogno proprio di nessuna “riunione” con i Cittadini; sia perché le procedure sono state rese note e chi non le attua lo fa perché non le vuole attuare, sia per evitare che si trasformino in una pedante esposizione di “cahiers de doléances” personali, tanto puerili quanto inutili per il perseguimento dello scopo comune. Certo, tutto è perfettibile ma mi sento di affermare che sono soddisfatto di come stanno procedendo le cose, con ragionevoli speranze che migliorino ulteriormente, grazie anche al personale tutto “dell’Ambiente” di cui ho avuto modo di “verificare” sul campo la professionalità e la disponibilità, a cominciare dagli addetti al citato Centro di raccolta che lavorano con ogni condizione di tempo, riescono a mantenere la calma e l’educazione anche quando si trovano difronte dei presuntuosi imbecilli e…danno pure del “lei”! E se è

vero che si è arrivati ad una percentuale del 70%,, vuol dire che si sta procedendo sulla strada giusta! Contribuiranno al graduale perfezionamento, inoltre, le due “isole ecologiche” (Lavino stazione-Zodiaco e Lido dei Pini) e il tanto sospirato annullamento delle inutili lungaggini burocratiche per essere “registrati” al “Centro”, mediante l’adozione di un sistema informatico dedicato. In definitiva, bisogna “dare a Cesare quel che è di Cesare” e riconoscere che l’Assessore ed i Suoi collaboratori hanno lavorato e stanno lavorando bene, esclusi quelli che non rispondono al telefono e vanificano gli sforzi degli altri; altrettanto non si può dire dei Cittadini. Siccome, però, non può non esserci una “lamentela”, invito l’Assessore a “rendere visibile” quanto posto in essere, mediante una quasi ossessiva azione conoscitivo-propagandistica, imperniata su una capillare informazione personalizzata (volantini nelle buche delle lettere) e puntuale segnaletica stradale, il tutto finalizzato a rendere edotti tutti i Cittadini e, soprattutto, a togliere alibi agli zozzoni. E, si sa: la pubblicità…..!!!

Ettore Magliocchetti

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Sono abusive le ville sulle dune?

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Il Litorale

ANNO XIV - N° 15 - 1/15 SETTEMBRE 2014

Continua la polemica relativa alle case sulla spiaggia di Lido dei Pini. C’è chi è propenso alla demolizione e chi le difende

Si è molto parlato questa estate, ma ciò avviene ormai da anni in modo ricorrente, di quelle che con intento decisamente riduttivo qualcuno chiama le casette sulla duna di Lido dei Pini. Forse sarebbe più appropriato chiamarle ville nella duna in quanto, con gli anni, la barriera creata dalla fila di costruzioni, ha contribuito alla elevazione del livello della duna sabbiosa che oggi le ha quasi sommerse; al punto che le case sono solo parzialmente visibili dalla linea del bagnasciuga. Ne ho scritto anche io in più occasioni sul Litorale ed ho colto lo spunto da un paio, tra le molteplici mail ricevute, per fare delle precisazioni. Se ne è parlato a livello politico locale e, so per certo, se ne parla ancora. Quindi se la politica, che è la linfa vitale della democrazia, discute di un problema socio-ambientale-urbanistico i cittadini dovrebbero gioirne. Ma non è sempre così e meno che mai nel nostro caso. Ho avuto occasione di scambiare delle idee nel merito con alcuni rappresentanti della classe politica locale e l’impressione che ne ho ricevuta è che esistono due partiti abbastanza trasversali: quello che parla di quelle ville come si parla quando non si vuole disturbare il manovratore e quello che ne parla con il piglio distruttivo ed utopistico dell’incapace. Il problema viene liquidato con frasi tipo: “non c’è niente da fare contro personaggi troppo influenti ” oppure “ dobbiamo requisire tutte le case, che ricadono nel comune di Anzio e farne un villaggio turistico gestito dal comune”. Vi sarebbe anche il partitino di quelli che vorrebbero la demolizione completa e la restituzione della spiaggia al suo sviluppo naturale. Ho sollecitato, in più occasioni, per conoscere quale sia la vera posizione della Giunta su questo argomento ma non ho ricevuta una risposta chiara per cui mi riprometto di interpellare direttamente i responsabili per cercare di comprendere quale sia il progetto, se ve ne è uno, dell’amministrazione comunale su di un argomento di non poca consistenza come questo. Il dibattito, di cui si è scritto su vari fogli locali e non, ha visto spesso repliche e precisazioni da parte di un’utenza che ha sempre manifestato moderazione e cautela nel formulare le proprie risposte. Risposte che all’unisono contestano l’affermazione che viene spesso fatta quando si parla delle oltre cento costruzioni che furono edificate nel 1954, sulla bellissima fascia di spiaggia antistante il Lido dei Gigli: le costruzioni sulla duna non sono abusive. La tesi difensiva dei possessori delle ville si basa sul fatto che fu rilasciata un’autorizzazione a mantenere una piccola costruzione dall’autorità marittima attraverso la concessione in uso temporaneo ed oneroso del suolo del Demanio Marittimo, su

cui le unità immobiliari furono realizzate. Nel 1954 Il rilascio della licenza edilizia era disciplinato dalla legislazione del 1942, con la cosiddetta legge urbanistica n. 1150, che contemplava il riferimento ai piani territoriali di coordinamento e l’obbligo da parte dei comuni di uniformare a questi i piani regolatori comunali.

Tale legge riordinò la materia relativa agli strumenti del piano affidandone la principale responsabilità ai comuni. In particolare l’art 31 di tale legge così recitava: “Chiunque intenda eseguire nuove costruzioni edilizie ovvero modificare quelle esistenti o modificare la struttura o l’aspetto nei centri abitati ed ove esista il piano regolatore comunale, anche dentro le zone di espansione di cui al n. 2 dell’art 7, deve chiedere apposita licenza al Podestà del Comune.”. Fu chiesto ed ottenuto dal Sindaco del Comune di Anzio quello che oggi si chiama permesso di costruire e che allora si chiamava licenza edilizia, per tutte le ville realizzate? Sembra proprio di no.

L’articolo 31 come riportato, salvo il fatto che alla parola Sindaco la versione originale riportava il termine Podestà, appare di facile lettura e di facile interpretazione.

Mi è stato fornito, dai concessionari, uno stringato parere espresso nel 2005 sull’argomento dal prof Paolo Stella Richter, Ordinario di diritto urbanistico alla Sapienza, il quale ritiene che la licenza a costruire non fosse al tempo necessaria in quanto le costruzioni “furono eseguite fuori dal centro abitato ed ovviamente anche fuori della zona di espansione, ove il Comune di Anzio avesse già avuto un piano regolatore”. Resta opinabile il fatto che le spiagge possano rientrare nel concetto di zona di espansione, che le stesse siano sempre ubicate nei centri abitati e che il Demanio Marittimo possa essere classificato come zona da destinare in un piano regolatore. Resta una mia opinione che l’art 31 non contemplasse le costruzioni eseguite sul terreno dello Stato ma si riferisse solo alle costruzioni da realizzare su proprietà private quindi soggette a regolamentazione urbanistica. La stessa fonte che mi ha fornito i documenti tiene a rinforzare il concetto col fatto che il Comune di Anzio ha dibattuto questo argomento ed ha ritenuto sempre di rinnovare le concessioni. Francamente darei più peso al parere del Prof. Richter che alla posizione, negli anni, del Comune di Anzio, su questo specifico argomento.

Resto dell’opinione che, a livello legale, quelle case siano “abusive” anche se oggi gli stessi concetti di legalità e di abuso, se di abuso alla fine si tratta, dovrebbero essere considerati non nell’ambito dell’irregolarità urbanistica ma nell’essenza stessa del rapporto fra chi, in quel tempo, doman-

Difendiamo l’operato di Tontini

dava e chi concedeva. Comunque, non ci sarà mai nessun luminare di nessuna università che riuscirà a convincere una persona semplice come il sottoscritto che nel

Egregio Direttore, in riferimento all’articolo apparso sul vostro giornale n. 14 del 1/31 agosto 20t4 riferito o’La Maggioranza salvata da Tontini” a pagina 3, sono a contestare quanto pubblicato poiché è del tutto falso ciò che scrive il vostro giornalista Tito Peccia.

Sono un iscritto al Movimento 5 Stelle ed al Meetup di Anzio da oltre 2 anni, e seguo il lavoro del consigliere Tontini da quando è stato eletto consigliere al comune di Anzio. Il sig. Peccia fa delle affermazioni del tutto gratuite ed inventate di sana pianta, come può affermare che sarà sfiduciato dal suo partito? Affermazione falsa in quanto non esiste nessun partito (inteso come PD o FI o altro), il nostro è un movimento del tutto differente dai partiti che voi appoggiate!

Non c’è e non esiste nessuna sfiducia al sig. Tontini se non da parte di alcuni di Anzio iscritti al M5S nazionale che non accettano, per svariati motivi, la persona di Tontini come consigliere del M5S al comune di Anzio. Come mai si parla solo di Tontini come persona che ha tenuto in piedi la seduta del consiglio comunale, e poi si elencano tutti gli altri dell’opposizione che pure hanno votato a favore del regolamento di igiene e sanità ed altro? Strano

1955, in Italia, fosse una cosa accettabile e quindi normale costruire decine di case sulla spiaggia pubblica. Ma da San Felice Circeo a Roma ce ne sono tante e

certamente molto più invasive delle discrete villette del Lido dei Pini? Si è proprio vero! Ma questa è un’altra storia.

Sergio Franchi

e li propone come suoi!!!!! Strano ma vero che l’opposizione copia da altri le interpellanze e le fa sue! Tutto questo fa capire in quali mani siamo capitati. Noi lavoriamo in pace e tranquillità, mentre gli altri vogliono distruggere quanto si sta producendo sempre e solo a favore della cittadinanza di Anzio. Se esistono persone come il vostro giornalista che racconta ciò che più gli fanno scrivere, allora è il caso di chiedersi ma in che mondo viviamo?

Luciano Tomei

ma vero che si voglia screditare solo una persona che non fa parte della “Politica” anziate, e che inizia a dare fastidio in quanto (nessuno ne parla) le interrogazioni e le mozioni presentate sono un frutto del lavoro dei suoi sostenitori (e non dei suoi denigratori, ma cosa fanno oltre a parlare?) e apprezzate anche dalla maggioranza ed opposizione. Strano ma vero che molte volte la maggioranza copia da altri i regolamenti

Gentile Tomei, pubblichiamo volentieri il suo risentimento su un nostro resoconto fatto da Tito Peccia in merito allo svolgimento del Consiglio Comunale, dove, grazie alla presenza del pentastellato Tontini, nel corso dell’appello iniziale, l’assemblea è stata validata e sono potuti iniziare i lavori del Consiglio.

Non c’è nessuna regola scritta, ma in politica e nello svolgimento dei ruoli di maggioranza e opposizione è buona norma che la maggioranza debba fare il numero legale, se è tale. E’ lecito, e quindi ha fatto bene Tito Peccia, a criticare chi delle volte fa l’opposizione e altre volte fa il numero legale con la maggioranza.

Cordiali saluti.

Angelo Capriotti

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“C’è un attacco nei nostri confronti”

ANNO XIV - N° 15 - 1/15 SETTEMBRE 2014

Il Litorale

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Chiacchierata con Dario Sacconi, presidente della Cooperativa Stella Marina di Lido dei Pini, la maggiore concessionaria sulla duna

“Perché tutti si accaniscono contro di noi?” Questa è una delle prime frasi che ha pronunciato Dario Sacconi, ex comandante dell’Alitalia ed ora presidente della cooperativa che gestisce il gruppo più consistente delle villette sulla duna che tanto interesse stanno attualmente suscitando a livello della stampa e della politica locale.

La Cooperativa Stella Marina è la concessionaria di 63 delle 105 ville e villette che furono costruite negli anni 1955-56 sul litorale del Lido dei Gigli e quella che ha oggi più peso sia per consistenza sia perché dispone di una struttura più organizzata e più efficace.

Stiamo parlando di quel gruppo di costruzioni che furono realizzate lungo la stradina litoranea che porta il nome del fiore dedicato all’uccello del paradiso: la sterlizia. Mi aveva chiesto un incontro attraverso un comune amico di Lido dei Pini e non c’era nessuna ragione per cui avrei dovuto negarglielo, visto che sto da tempo approfondendo la mia conoscenza sulla storia e sulla legalità di quella lunga fila di villette quasi nascoste nella duna fra la spiaggia e la pineta della Gallinara. La chiacchierata di circa due ore è stata molto interessante anche se non ha contribuito ad arricchire di molto il mio grado di conoscenza sull’argomento. L’incontro col Comandante Sacconi, che era accompagnato da un esperto in materia demaniale, l’ing Massimo Petrella, è servito però a mettere in risalto alcuni aspetti “politici”; quelli che generano le motivazioni di cui alla frase “perché tutti ce l’hanno con noi e perché certe cose le fa solo

il Comune di Anzio?”. Da persona priva di qualsiasi peso politico ed avulsa da qualsivoglia conoscenza delle cose che avvengono tra le pieghe della contorta politichetta del comune neroniano, ho cercato di dare una risposta di tipo pratico e molto attualistico: “forse perché voi avete sempre rappresentato un’elite di intoccabili; una specie di casta della duna che, per la prima volta, viene oggi scoperta vulnerabile e quindi questo aspetto potrebbe aver suscitato non solo un sentimento revanscistico ma anche qualche appetito di troppo” Certo che l’eventualità paventata di trasformare il complesso in un villaggio turistico, gestito dal comune, non può essere esente da dubbi e da plausibili sospetti di interessi particolari. Il comprensorio della Cooperativa “Stella Marina” si estende su di un terreno di 40.740 mq di cui, a livello di concessione, 8.500 risultano coperti. I calcoli sono presto fatti: ogni costruzione dispone in media di circa 646 mq di terreno assegnato e, al netto di qualche eventuale piccolo incremento non autorizzato perché non permesso, ogni unità consiste in un’area abitata di circa 135 mq che, se non ne fa una villa faraonica, non costituisce nemmeno la dimensione di una “casetta in muratura ad uso soggiorno, sport e pesca”, come recita lo scopo della concessione rilasciata dalla Capitaneria di Porto di Roma. Il Comandante ha voluto sottolineare un’apparente incongruenza che emerge del mio articolo del numero di agosto “AAA. Villa sulla spiaggia affittasi” in cui viene menzionata una villa di quelle sulla duna che viene con-

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cessa in affitto a 2000 Euro la settimana. Il mio interlocutore ha precisato che il fatto gli appare inverosimile e che comunque la villa non rientra fra quelle della sua cooperativa. Può trarre in inganno il fatto che nell’articolo è raffigurata una casa della cooperativa Stella Marina. Prendo debita nota del fatto che la villa “incriminata” non fa parte della cooperativa presieduta dal Comandante Sacconi, con l’ulteriore precisazione che: la foto è di repertorio e non è quella della villa in affitto a 2000 Euro la settimana (foto che non avrei potuto pubblicare per ragioni di privacy); l’annuncio è reperibile on line ed è quindi reale e, comunque, nessuna delle ville costruite su terreno in concessione può essere alienata, data in affitto o costituire oggetto di speculazione. “Il Comune di Anzio ci attacca mentre nessun altro Comune fa lo stesso in situazioni analoghe o anche peggiori”, Evitando di entrare nel groviglio della normativa che regola (si fa per dire) la materia, appare, comunque, opinabile almeno sul piano dell’opportunità, l’applicazione ed il modo a cui ad essa si è giunti a livello locale, della normativa Bolkestein che, giova ricordare, è relativa alla libera circolazione dei servizi nell’ambito comunitario e che, recepita dall’Italia sotto la spinta del solito procedimento d’infrazione nel 2010, riguarda principalmente le concessioni demaniali marittime relative agli stabilimenti balneari. Quindi opposizione! Opposizione su questo e su tutto da parte dei concessionari, i quali mi è parso di capire, sono attori di un bel numero di azioni legali; forti anche del fatto che nel nostro Paese si è più protetti dai tempi di risoluzione dei processi civili che dalla logica di stare dalla parte della ragione. “Ci attaccano favorendo così gli interessi dei ricchi affaristi della zona e dei loro amici”, Con questo il rifermento è al fatto che nell’ultima gara alcune concessioni sono state perse dai concessionari originali, fra cui anche quella di una signora residente che certamente non naviga nell’oro, ed assegnate ad entità com-

merciali che hanno fatto offerte anche circa 10 volte più alte del canone concessorio del 2013, spiazzando completamente i concessionari originali che, anche se benestanti, non sono in genere dei nababbi. “E poi non è vera l’affermazione che il costo annuale di ogni unità immobiliare è di circa 1300 Euro”, come da me riportato nell’articolo sopra citato. Giova, comunque, ricordare che al Comune di Anzio va solo una parte minima degli oneri di concessione che vengono versati all’amministrazione tributaria. Il Comandante Sacconi mi ha fornito una tabella da cui si evince che ciascun membro versa alla Cooperativa somme annuali che nel 2014 variano fra circa 7000 a circa 10.000 Euro. Ho mostrato al mio interlocutore le copie di due concessioni rilasciate a singoli utenti per l’anno 2014 con la precisazione che sono solo quelle che vengono menzionate nel mio articolo. Ho analizzato successivamente, per quanto possibile, la tabella che mi è stata fornita durante l’incontro, ed ho effettuato il paragone con una situazione che conosco molto bene, quella della mia abitazione che è situata nello stesso comune .

Ne è risultato che io pago, in totale, circa 6000 Euro l’anno e, nel mio caso, non pago nessun onere di concessione demaniale in quanto il terreno è di mia proprietà. Infatti, essendo la concessione di Stella Marina di tipo cumulativo, i vari soci versano la parte, identificata con le quote millesimali, di importi che includono, IMU, TASI, TARI, spese di manutenzione, spese di controllo e sicurezza, spese legali, ecc. Quindi ad oggi l’importo del solo canone concessorio, suddiviso, tra i soci della cooperativa in base all’esito della gara per l’anno in corso, non si discosta poi di molto da quelli da me citati nell’articolo. La chiacchierata ha toccato molti altri argomenti ed ha raggiunto anche alcuni momenti di lieve animosità, naturale fra chi scrive sui giornali e chi, parte in causa, legge gli articoli. Certo che non si può scrivere di tutto. Certo non si è scritto, per esempio, del modo con cui il Co-

mune di Anzio mantiene la strada che al Lido dei Pini porta al mare.

Sembra tanto che l’Assessore ai Lavori Pubblici sia amico di un meccanico che ripara ammortizzatori rotti tanto è piena di buche.

Non si è scritto degli abusi che alcuni denunciano nell’ambito dei campeggi locali e nemmeno nel modo in cui è gestito il campeggio di proprietà comunale. Non si è scritto di quanto si muove intorno agli interessi, più privati che pubblici, suscitati dal futuro delle villette realizzate sulla duna di Lido dei Pini; come non si è scritto della fisionomia di qualche nuovo aggiudicatario. Si è scritto e si continuerà a scrivere, però, delle responsabilità del Comune di Anzio in merito alle sue implicazioni relative a questo problema su cui sembra che la confusione, spontanea o calcolata, regni assoluta e su cui la gente vorrebbe una chiara e competente chiarificazione. Il Comune di Anzio, attraverso la propria Giunta, che ha intrapreso le azioni contestate dagli interessati, ha il dovere di dare conto ai cittadini dei propri intendimenti futuri per quanto riguarda le case costruite sulla duna del Lido dei Pini. Si sente parlare di intenzioni, o sarebbe meglio dire minacce, di requisizione da parte comunale con successiva gestione diretta di un villaggio turistico; si parla di una progressiva alienazione attraverso successive gare, la cui legalità è sempre contestata dagli interessati ed i cui aggiudicatari non appariranno certamente sempre individuabili. Il Comune deve dare risposte chiare, nette e concordate magari come elementi facenti parte di un progetto globale che tenga conto di tutti gli aspetti, non esclusi quelli che riguardano i diritti dei concessionari, ma principalmente di quelli dei cittadini.

Non è trascurabile l’aspetto per cui la duna è proprietà dello Stato e quindi appartiene ai cittadini. Il Comune di Anzio, nuovo paladino della trasparenza, deve far conoscere alla gente quali sono le intenzioni per quanto riguarda il futuro delle villette costruite sulla duna del Lido dei Gigli.

Sergio Franchi

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Due cronache dell’assemblea dei Dissenzienti

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Il Litorale

ANNO XIV - N° 15 - 1/15 SETTEMBRE 2014

Pubblichiamo due punti di vista sull’evento che il 9 agosto ha richiamato tanti proprietari che ricadono nel perimetro del Consorzio

Un caldo pomeriggio di agosto, il giorno 9 alle ore 18,00 presso l’Istituto di San Giuseppe la Lavinio, l’Arch. Nicolò ha convocato un’assemblea generale dei componenti il Comitato dei Dissenzienti per fare una sintesi delle azioni in atto e per programmare i dettagli delle future battaglie. Dal tempo in cui, qualche anno fa, ne scrissi sul Litorale invitando la dirigenza del Consorzio a confrontarsi per evitare un fragoroso e distruttivo dissenso, il movimento anti-consorzio è cresciuto notevolmente dalle decine alle centinaia di aderenti e la sua radicalizzazione sul territorio è ormai una realtà dalla quale non si può più prescindere. Il peso politico del movimento dei cittadini di Lavinio ha ottenuto ripetuti riscontri anche in Consiglio Comunale dove il finanziamento e la stessa sopravvivenza dell’ente Consorzio di Lavinio restano ancora nodi da sciogliere. La nuova legislazione tributaria, con la creazione della TASI (tassa sui servizi indivisibili), ha dato un’altra ragione indiscutibile ai contestatori del Consorzio di Lavinio in quanto la nuova imposta serve a finanziare anche quell’attività residuale con cui l’ente intende continuare a giustificare la propria esistenza. Un’esistenza che la storia, la logica e l’evidenza sembrano rendere ormai del tutto superflua, oltre che ragione di antagonismo fra concittadini. Comprendo coloro che, citando il solito Parcobaleno, ciliegina su una torta che non c’è e su cui ci sarebbe anche altro da dire, e la solita piazza Sant’Anastasio , intendono dare una logica ed una ragione di sopravvivenza al Consorzio di Lavinio, che non ha più ragioni statutarie per esistere, con lo slogan “costa meno di un caffè al giorno”. Ne posso anche condividere la logica bruta ma esiste qualcosa che si chiama legalità, che non ha niente a che vedere col sesso degli angeli, ma è l’elemento regolatore dell’attività sociale e prescinde anche dall’utilità di un parco giochi per bambini o dal basso costo del contributo pagato. Esistono, nel nostro Paese, migliaia di istituzioni simili a quella del Consorzio di Lavinio che continuano a sopravvivere a se stesse in forza di statuti immodificabili e che costano il prezzo di un caffè, ma che pesano tantissimo in termini di illogicità ed illegalità. L’esistenza di questi organismi anacronistici costituisce un fardello che pesa sull’economia del nostro Paese e sul suo sviluppo e, è innegabile, rappresenta spesso ragione di favoritismi e di nepotismo diffusi. Il Comitato dei Dissenzienti ha raccolto ed organizzato il dissenso di tanti cittadini che, spesso per convinzione personale, più che per mero risparmio, si rifiutano di pagare la quota consortile per dare un senso concreto alla loro azione contro l’esistenza del Consorzio.

Conosco affermati professionisti, che aderiscono al gruppo di Nicolò con convinzione e non per il mero modesto risparmio economico. Il movimento ha recentemente strutturato il dissenso con l’aperta e convinta adesione alle sue tesi da parte di importanti rappresentanti della politica locale. All’assemblea del 9 agosto erano presenti anche i Consiglieri Comunali Bernardone , Tontini (quello di 5 Stelle) e l’Assessore Cafà. Per ragioni intervenute all’ultimo momento non ha potuto partecipare il Consigliere Amabi-

le, che aveva anticipato la propria adesione alla manifestazione. Davanti ad una sala stracolma di persone il dibattito è stato acceso e la partecipazione degli intervenuti certamente appassionata. Gli interventi dei politici hanno toccato argomentazioni diversificate con qualche momento di incongruenza, ma il nodo più controverso resta quello relativo alla capacità di Equitalia, a cui il Consorzio affida l’esazione delle quote consortili, di agire in modo coercitivo nei confronti di coloro che attuano lo “sciopero fiscale” rifiutandosi di pagare la rata annuale. Ne ho parlato con alcuni “dissenzienti” e mi hanno confermato che questo argomento è molto importante perché “ esistono molti cittadini che posseggono un immobile nell’ambito consortile che non riconoscono al Consorzio il diritto di esigere del danaro in quanto tale onere non è sancito nel proprio atto di compravendita, ma continuano a pagare per il timore dell’azione coercitiva e sanzionatoria di Equitalia”. L’arch. Nicolò così integra ” Equitalia non è titolare del credito . La cosa importante è che Equitalia non ha mai dichiarato di pagare obbligatoriamente ed ha dimostrato che non è coercitiva perché è solo un ente di riscossione.

L’agenzia infatti, non avendo i poteri delegati dall’Agenzia delle Entrate, che non ha riconosciuto il tributo 0810 ( che è classificato come contributo consortile locale n.d.r.), non può agire in modo coercitivo nei confronti di coloro che non pagano. Lo scopo di non sospendere l’esazione è quello di dimostrare all’ente impositore (il Consorzio di Lavinio) che ha inviato le cartelle di pagamento ai cittadini ed in modo da richiederne il pagamento delle provvigioni pro insoluto. Una cittadina, che ha ricevuto la lettera di Equitalia, ha richiesto di conoscere l’atto di costituzione, lo Statuto ed i confini del Consorzio di Sant’Olivo e Sant’Anastasio.Tali atti formali dovrebbero essere allegati agli accordi sottoscritti. Se non esiste tale documentazione Equitalia sta commettendo un abuso per conto di un Consorzio che non esiste” La materia è complessa e non a tutti comprensibile per cui ho chiesto al Presidente del Comitato se vi siano state azioni coercitive nei confronti delle persone che si rifiutano di finanziare un ente che ritengono abbia esaurito i suoi obiettivi statutari da molti anni.

Ho più volte rivolto questo quesito anche al Consorzio di Lavinio dalle pagine di questo periodico, senza riceverne risposta. Il Presidente Nicolò mi dichiara che “Equitalia non ha mai agito in termini coercitivi nei confronti di coloro che non pagano le quote consortili perché non è abilitata a farlo”. Ho contattato telefonicamente Equitalia-Gerit per sentire la loro opinione e, pur nel riserbo del contatto telefonico, l’impiegato mi ha confermato che “Equitalia è incaricata dell’esercizio di riscossione di tributi, contributi e sanzioni degli enti pubblici (Agenzia delle Entrate, INPS, Comuni ecc) per conto dei quali è abilitata ad esercitare strumenti coercitivi come fermi, ipoteche e pignoramenti”. Tali strumenti non sono applicabili nel caso che l’Agenzia agisca da esattore per entità non pubbliche e sembra inconfutabile che il Consorzio di Lavinio, la cui attività registrata è “lottizzazione di terreni privati

connessa con l’urbanizzazione”, non possa essere equiparato al Comune di Anzio oppure all’INAIL e che i crediti reclamati non siano paragonabili alle contravvenzioni, ai contributi sociali obbligatori oppure a tasse dovute.

Alla luce di queste considerazioni appare chiaro che i cittadini hanno il diritto di non temere i famigerati metodi di Equitalia, che di equo non ha proprio niente. I cittadini devono, quindi, rispondere alle richieste del Consorzio come si risponde ad un interlocutore che ritiene di avere un credito nei loro confronti e che, nel caso se ne confuti la liceità, deve far valere le proprie ragioni davanti ad un giudice. Senza lo spauracchio di Equitalia, proprio come avveniva quando dell’esazione delle quote consortili era incaricata una banca locale. Se le cose stanno così, una possente arma di pressione , quasi di ricatto, viene rimossa dalle mani dell’ente contestato il quale viene anche messo in discussione da alcune forze politiche locali che definiscono non dovuto il contributo di circa 170.000 Euro che il Comune di Anzio eroga annualmente al Consorzio di Lavinio. Una contribuzione che personalmente ritengo sia l’obolo pagato dal Comune di Anzio per liberarsi di proprie responsabilità istituzionali verso il territorio di Lavinio mare.

Sergio Franchi (sergiofranchi@hotmail.com)

Avevo ricevuto un cortese invito personale, così, sabato 9 agosto, mi sono recato all’Assemblea generale indetta dal “Comitato Dissenzienti Consorzio di Lavinio” presso la sala delle Suore Teresiane, Istituto San Giuseppe. A dire il vero, avevo qualche remora, non tanto di recarmi –io, solitario e ahimé inascoltato “difensore” del Consorzio- nella “tana del lupo”, quanto perché la mia pur modesta presenza avrebbe potuto essere fraintesa come una specie di “legittimazione” di un “gruppo” cui, stupidamente, non viene riconosciuta nessuna dignità di esistenza. Ma, ad eccezione del Presidente Nicolò, nessuno mi conosceva, cosa che ha fatto passare nell’indifferenza più totale la mia presenza. L’Assemblea è durata un’oretta circa, trascorsa però in una sala super affollata, dove al calore umano si è sommato quello dei raggi di un sole morente (ma ancora tremendamente caldo) che penetravano dalle finestre spalancate, nel vano tentativo di catturare qualche refolo di brezza marina, anch’essa morente però.

Ha subito preso la parola il Presidente che, con lucido metodo espositivo, in lingua italiana e con l’ausilio di mezzi visivi (slides) ha esposto le sue, ripeto le “sue” ragioni a sostegno della guerra che ha condotto e vuole continuare a condurre contro il Consorzio. Bisogna riconoscere che il Nostro, pur non essendo un

trascinatore, sa “vendere” bene il suo prodotto, catturando l’attenzione (e, talvolta, anche il consenso) in un sapiente slalom tra mezze verità e verità omesse. Peccato che la Sua esposizione sia stata più volte interrotta da incomprensibili grida di alcuni energumeni, per non dire, cafoni. Poi, si sono alternati al microfono i tre “politici” locali invitati –della Maggioranza e dell’Opposizione, per par condicio- che con il loro argomentare (sic!) hanno cercato di dare un senso alla loro presenza.

Dire che hanno confermato tutto quello che di negativo viene addebitato alla loro categoria, sarebbe oltremodo riduttivo. Uno ha “tradotto” in politichese stretto quello che era stato appena detto (in italiano) dal Nicolò, neanche si fosse in un comizio elettorale; un altro ha cercato di esprimere qualche concetto autonomo ma il tentativo è naufragato miseramente, per evidente mancanza di materia prima (il concetto); l’altro ha elencato, urlando, le inadempienze del Consorzio –che ne giustificherebbero la soppressione-, tra le quali ha pensato bene di inserire anche la raccolta dei rifiuti urbani e la scarsa cura dei parchi. Va da sé che, durante questi interventi, la sala si andava progressivamente svuotando per l’insopportabile combinato disposto dell’aumento della temperatura e della pochezza delle argomentazioni in questione. A me –che di natura tendo ad essere un (quasi) moderato- quanto avvenuto ha indotto una serie di considerazioni. La prima concerne la quantità di persone –penso intorno alle 150- che avevano risposto all’invito del Comitato. Una partecipazione indiscutibilmente elevata se rapportata alla presunta, ripeto presunta, entità degli aderenti al Comitato stesso. Secondo me, siffatta partecipazione è la conseguenza (positiva) di una attenta e generalizzata “campagna pubblicitaria” messa in atto, in maniera capillare, dagli “attivisti” in servizio permanente del Comitato. E’ pur vero che una buona percentuale degli intervenuti era costituita da “curiosi” che, pur non condividendo forse idee ed azioni del Comitato, era stata stuzzicata dal volantino trovato nella cassetta della posta. Così, in un caldo crepuscolo di inizio agosto, molti avranno cercato risposte alla domanda “chissà se ci dice cose interessanti?” ed hanno dedicato quell’oretta allo scioglimento del dubbio, anche perché, vista l’età media decisamente elevata dei presenti, non esistevano altre cose più piacevoli da fare.

La conclusione di tutto ciò non può che essere la conferma che “la pubblicità è l’anima de commercio”, a prescindere da quello che si propone in vendita: l’importante è stuzzicare la curiosità!

La seconda considerazione è riferita al ruolo che un “politico” dovrebbe svolgere in una società moderna e, per di più, di ridotte dimensioni come la nostra. A mio avviso, questo ruolo dovrebbe essere incentrato e finalizzato alla

continua ricerca di soluzioni migliorative del sistema di vita dei propri concittadini; che tradotto in termini di vita vissuta, dovrebbe essere la proposta e (se possibile) la realizzazione di quanto di meglio è possibile fare perché TUTTI, ripeto tutti vivano meglio nel territorio. Invece, di un argomento serio che interessa migliaia di Cittadini come l’esistenza o meno del Consorzio, se ne è fatta mercanzia per infimi fini propagandistici, non riuscendo nemmeno ad esprimere un’opinione personale circa le possibili soluzioni.

Niente, assolutamente niente. Solo una pedissequa e pedante elencazione di cose già dette, con l’aggravante che non ci si è fatto scrupolo di offendere, di oltraggiare (salvo uno) la nostra bella Lingua, senza farsi scrupolo di spararle grosse come una casa, come la storia dei rifiuti e dei parchi (chissà se l’inclito “oratore” sa dell’esistenza del “Parcobaleno”?). A meno che non si volesse applicare la massima del “divide et impera” (ammesso che la si conosca) ma la cosa sarebbe ancora più grave. In conclusione, non penso che sia una buona idea invitare costoro a riunioni private, anche se si ha l’ingenuità di pensare che, dalla loro presenza, ne deriverebbe lustro per la riunione stessa. A ben pensarci, infatti, in cosa si risolve la loro partecipazione: arrivano di norma in ritardo; parlano in una lingua strana ed incomprensibile; si avventurano in ragionamenti (sic!) su cose che non conoscono e di cui non gliene può fregar di meno…ed il tutto si risolve in una sterile tiritera di aria fritta (per non dire “frivola”), finalizzata a ricercare, a ritagliarsi un fugace momento di “notorietà”, cavalcando l’onda di un apparente malcontento. Piccoli “ciceruacchi”, alla perenne ricerca di un appiglio cui aggrapparsi per giustificare la propria esistenza: e questo è valido per tutti ma proprio tutti gli appartenenti alla categoria, non solo per i tre intervenuti! La terza (ed ultima) considerazione prende spunto da un (quasi) dogma che dovrebbe essere alla base di qualsiasi rapporto umano -dal più semplice al più complesso- e cioè che la “verità” non è appannaggio di una sola delle parti. Nella fattispecie, il contenzioso Consorzio-Dissenzienti ha assunto toni da “guerra santa”, con talune scivolate d’ala che rasentano il ridicolo. Nessuna delle due parti ha gli strumenti (o la forza) per poter mettere a tacere l’altra; e, cosi, si viaggia su percorsi paralleli, il cui materiale costituente sono l’alterigia e le costose spese legali.

Ma sono percorsi che non adducono a nessuna meta; anzi, incancrenendosi ed incattivendosi, tendono ad assumere la configurazioni di iperboli, sempre più divergenti. A costo di sembrare ripetitivo, continuo sottolineare l’importanza di compiere un “passo indietro” da parte di entrambi i “contendenti”, finalizzato alla ricerca di un civile e documentato scambio di opinioni che favorirebbe la conoscenza reciproca, attraverso un sereno e costruttivo dibattito, scevro il più possibile da pregiudizi e da presunzioni di “superiorità”. Sarebbe una coraggiosa dimostrazione di maturità che porterebbe benefici all’intera comunità…a meno che non si voglia esaltare l’anacoluto manzoniano “Il coraggio chi non ce l’ha non se lo può dare”.

Ettore Magliocchetti

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La rivincita dell’Islam Il Litorale

ANNO XIV - N° 15 - 1/15 SETTEMBRE 2014

Continua il massacro dei cristiani nei paesi islamici. L’analisi di Sergio Franchi che ha vissuto in Iraq sia prima che dopo Saddam Hussein

“Lo stato islamico avanza nel nord del Paese. Distrutte croci e chiese. L’appello del Papa: il mondo fermi questo dramma” è la sintesi dei titoli dei giornali che hanno accompagnato questo caldo agosto del 2014. E’ solo l’ultimo rigurgito di una malattia vissuta da un mondo che ha globalizzato tutto ma non la pietà; un mondo che vive l’egoismo degli equilibri economici e dello sfruttamento commerciale e riesce a digerire con una colpevole indifferenza drammi come quello del massacro dei cristiani da parte dell’Islamismo, nelle sue variegate interpretazioni politico-culturali. Ho vissuto per un periodo della mia vita in Iraq sia prima che dopo la caduta di Saddam Hussein ed ho avuta la possibilità diretta di apprezzare le differenze fra il tempo della dittatura e quello della democrazia made in USA; quella esportata a bordo dei tanks M1 Abrams . Lo stesso tipo di democrazia che gli USA esportano nel mondo, con esiti disastrosi, sin dai tempi del Vietnam e che ha recentemente lasciato nel caos più drammatico la Libia post Gheddafi e l’Egitto dopo Mubarak. Ricordo chiaramente le preoccupazioni delle minoranze cristiane dopo la caduta di Saddam Hussein e la fine della dittatura; ricordo nettamente i volti delle ragazze cristiane che indossavano con orgoglio una croce al collo; ricordo le loro paure ed il rammarico per la fine della dittatura che aveva loro garantito la pace sociale e la libertà religiosa.

Si potrà obiettare che la democrazia è un diritto dei popoli e che i popoli liberi hanno il dovere di aiutare gli altri a conquistarla. Ma allora si deve anche affermare, per evidenza storica e per dovere di cronaca, che la democrazia non può essere esportata; tanto meno nei paesi islamici perché la stessa natura religiosa dell’Islam è in netto contrasto con la democrazia intesa come libero “governo del popolo”. Si può affermare, senza tema di smentita, che non esiste un paese islamico retto da un governo realmente democratico. Il prof Renzo Guolo dell’Università di Padova ne ha approfondito il tema e vi ha scritto un libro “L’Islam è compatibile con la democrazia?”, per arrivare alla conclusione che nei paesi islamici è possibile qualche modesto progresso in termini di diritti politici ma, per quanto riguarda l’accesso ai diritti concessi dalla forma democratica che noi conosciamo, “la questione si presenta assai più problematica: il ruolo della religione come fonte del diritto, la disuguaglianza codificata tra i sessi, la tradizionale gerarchia ordinativa religione-società-stato, la delega piena al potere politico e 1’assenza di controlli, le modalità di risoluzione dei conflitti secondo la logica amico/nemico e il concetto di libertà, sono solo al-

cuni dei nodi da affrontare perché la democrazia liberale possa affermarsi. Da questo punto di vista la strada che il mondo musulmano deve percorrere sembra ancora molto lunga” Personalmente non ritengo che sia questione di strada da percorrere o di tempo da attendere, ma sono invece convinto che è la stessa essenza dell’Islam, anche quello piuttosto moderato, ad essere incompatibile con il concetto di democrazia liberale. I libri di scuola dei bambini musulmani, e non mi riferisco a quelli utilizzati nella madrasa in cui gli studenti si diplomano “custodi e preservatori del Corano”, trattano gli argomenti storici, specialmente quelli riferiti alle Crociate, in termini di odio verso l’infedele cristiano. L’odio verso i cristiani è un elemento preponderante dei testi sacri islamici a prescindere dalle interpretazioni e dalle diversificazioni contrapposte come quelle Sunnita, Sciita o KharigitaIbadita.

I cristiani, che predicano la fratellanza fra tutti gli esseri umani, diventano l’obiettivo dei gruppi organizzati che operano nei paesi islamici spesso con il placet dei governi di quei paesi. Negli ultimi anni l’odio si è trasformato in persecuzione e la persecuzione in di-

struzione e massacri. Una persecuzione che causa decine di migliaia di morti ogni anno; migliaia di nuovi martiri che si immolano nel nome di Cristo, nell’indifferenza quasi totale dei fratelli che, nei paesi occidentali, marciscono nell’apatia di un cristianesimo pigro e rassegnato all’avanzata islamica. Ai pur valorosi guerrieri ottomani si sono oggi sostituiti biechi potentati economici che facilitano una lenta ma inesorabile penetrazione di capitali e facilitano un flusso migratorio che sta letteralmente cambiando il volto della civiltà europea e di quella italiana in particolare. Non ho sentito mai, nelle nostre chiese, attaccare duramente il credo a cui si ispirano coloro che stanno massacrando i nostri fratelli in Cristo. Non si sentono da parte dei musulmani del nostro Paese, che aumentano drammaticamente ogni giorno grazie ad una politica sull’immigrazione scellerata, interventi di netta condanna verso quanto i loro fratelli islamici stanno facendo ai nostri fratelli cristiani. Sarebbe un errore gravissimo pensare che i musulmani che stanno invadendo l’occidente cristiano siano diversi da quelli che predicano la Jihad.

C’è un legame ed un’interazione continui con i paesi di origine al

servizio del disegno globale di rivincita dell’Islam nei confronti di un Cristianesimo in crisi. Centinaia di musulmani inglesi, americani, francesi ed anche italiani continuano ad ingrossare le fila dell’Isis. Si calcolano che sono circa 20.000 i volontari, provenienti dall’occidente, che collaborano come complici del massacro di innocenti cristiani e non. Il 21 agosto l’Europol affermava “In Europa la Jihad gestisce il reclutamento”.

Non sono affatto sorpreso dell’accento cockney usato dal macellaio che ha sgozzato il cronista americano James Foley, colpevole di essere un infedele. Ma, certamente il silenzio più assordante è quello dei rappresentanti della nostra chiesa che hanno imparato il principio cristiano del porgere l’altra guancia ma dimenticano la cacciata dei mercanti dal Tempio che Cristo fece con la frusta. Intanto le notizie dall’Iraq, dall’Afghanistan, dalla Nigeria, dal Sudan, dalla Siria continuano a dar conto di nuove violenze e di nuovi massacri mentre ogni giorno l’invasione di cittadini islamici provenienti dagli stessi paesi continua a riversare in modo praticamente incontrollato migliaia di esasperati nelle nostre città. Questo non è sciovinismo becero ma logica di un equilibrio sociale di

cui i nostri governanti non conoscono l’esistenza e tanto meno prevedono le inesorabili conseguenze. Molti credevano che questi gravi aspetti di approssimazione politica dipendessero dalla goffa incapacità a gestire i problemi della ministra Kienge, invece non è così se il fenomeno si è drammaticamente acuito. In un’intervista concessa al Corriere della Sera il giorno di ferragosto Monsignor Nunzio Galantino, Segretario della Conferenza Episcopale Italiana, ha dichiarato “ C’è un dolore partecipato. E un forte disagio: il disappunto perché la condanna di certe atroci violenze è arrivata tardi, si è fatta attendere. La gente ora si interroga perché di tanto silenzio. Ci sono esortazioni alla preghiera. Ma evidentemente non bastano. Occorre agire concretamente.” Comincino a farlo le migliaia di parroci delle parrocchie italiane che sono i principali interpreti di quel colpevole silenzio. Questo Paese, che custodisce la culla del Cattolicesimo e costituisce l’origine della civiltà occidentale, resta intrappolato in una rete di buonismo ideologico ed è incapace di reagire in modo adeguato e con orgoglio, dandosi delle regole e facendo appello alla propria capacità di attuarle.

Sergio Franchi

Il 5 agosto il Sindaco di Anzio, Luciano Bruschini, ha ricevuto la visita del delegato l’Ambasciatore della Repubblica dell’Uzbekistan in Italia, Ravshanbek Duschanov, interessato ad instaurare un rapporto di collaborazione e di interscambio culturale con la Città di Anzio. All’incontro, che rientra in un ambizioso progetto per l’instaurazione di rapporti internazionali per lo sviluppo economico e turistico della Città di Anzio,

sono intervenuti l’imprenditore, Salvatore Cacciola, il consigliere comunale Gianfranco Tontini. Al termine dell’incontro i rappresentanti dell’Ambasciata dell’Uzbekistan, accompagnati da una collaboratrice del Sindaco Bruschini, hanno visitato Villa Corsini Sarsina, il Porto, il Museo Archeologico, il Museo dello Sbarco di Anzio ed il Parco Archeologico della Villa di Nerone.

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Anzio in Srilanka Denunciato il Comune Incontro propedeutico per un interscambio

Il Litorale

ANNO XIV - N° 15 - 1/15 SETTEMBRE 2014

Il 4 agosto il Sindaco di Anzio, Luciano Bruschini, ha ricevuto la visita del Ministro per il Commercio Estero dello Srilanka, D. W. Jinadasa, interessato ad instaurare un rapporto di interscambio culturale, turistico e commerciale con la Città di Anzio. Nei prossimi mesi alcuni imprenditori anziati

saranno ospitati in Srilanka per lo sviluppo di una rete di rapporti commerciali. All’incontro sono intervenuti l’imprenditore, Salvatore Cacciola, il Consigliere Comunale, Gianfranco Tontini ed il Rappresentante dell’Ambasciatore dello Srilanka in Italia.

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Dopo una lunga e tormentata diatriba fra cittadini ed amministrazione comunale sul futuro della Pineta della Gallinara al Lido dei Pini, era apparso evidente, oltre che scontato, in previsione di interventi fitosanitari per curarne la malattia che l’ha colpita, quanto l’Assessorato all’Ambiente del Comune di Anzio aveva anticipato e cioè la decisione di non permettere l’utilizzo commerciale del parco pubblico. I cittadini, organizzati nel Gruppo Operativo Salviamo la Pineta, ne avevano preso nota come un segno del fatto che finalmente l’amministrazione comunale stava facendo sul serio. Avevano auspicato che ai giostrai, che pure hanno il diritto di lavorare per vivere, fosse offerta una soluzione adeguata e consona alle loro esigenze commerciali. Questo accadeva durante il mese di giugno fino a metà luglio poi, una mattina, i lucchetti di accesso al parco sono stati forzati e grandi camion hanno fatto accesso nello spiazzo verde lasciato libero da circa un centinaio di alberi abbattuti perché malati.

La gente si è chiesto come mai fosse stato concesso ad attrezzature meccaniche ed a mezzi com-

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Dopo l’autorizzazione del Comune ad usare la pineta del Lido dei Pini da parte delle giostre

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merciali l’utilizzo del parco. La gente si è chiesto la ragione per la quale ciò sia stato permesso in un luogo protetto e classificato come luogo da preservare. La gente si è chiesto perché il comune, dopo avere promesso che ciò non sarebbe avvenuto, ha deciso di dare le autorizzazioni ad occupare un suolo che avrebbe dovuto isolare e proteggere anche per curarlo; e ciò su chiara indicazione del Servizio Fitosanitario della Regione Lazio, la raccomandazione di esperti del settore e dopo che il Consiglio Comunale, all’unanimità, si era impegnato ad intervenire in modo definitivo a salvaguardia della Pineta della Gallinara. Quesiti di cui non si conosce la risposta. Appare certo, però, che l’Assessorato all’Ambiente, in modo coerente con le promesse fatte ai cittadini e con le proprie responsabilità istituzionali, ha dato parere contrario ad un’altra violenza verso la pineta motivando accuratamente le ragioni di tale rifiuto. A questo punto gli abitanti della zona hanno il diritto di sapere le ragioni di scelte che penalizzano un proprio bene naturale; perché giova sempre ricordare che un bene naturale è di proprietà dei cittadini e non del sindaco della città. Il sindaco rappresenta i cittadini solo quando è capace di interpretare la loro volontà.

Ne è seguita una piccola rivolta ed un nutrito numero di essi, rappresentanti di associazioni di enti e di gruppi non associati, si è ritrovato, in data 31 luglio, presso la Stazione dei Carabinieri di Lavinio per chiedere, attraverso un esposto presentato nelle mani del Comandante di Stazione, M.llo Giuseppe Luca, se quanto avvenuto rientri nelle prerogative dell’amministrazione o se gli accadimenti individuino qualche ipotesi di reato da perseguire. L’esposto è un documento molto articolato che, oltre a ricostruire le fasi più recenti dei rapporti fra cittadini e

comune, riporta tutti i riferimenti ai regolamenti ed alle leggi che, secondo coloro che lo hanno presentato, costituiscono le norme che sono state ignorate ancora una volta nel concedere l’uso di un bene pubblico che invece doveva essere precluso. In particolare sono stati fatti riferimenti all’art 9 della legge 337/68 per quanto attiene alle aree disponibili ad ospitare attrezzature ludiche; all’art 48 del Regolamento di Igiene e Sanità in quanto l’area non è approvata per ospitare camper e roulotte; all’art 35 del Regolamento Comunale del Verde Pubblico e Privato in quanto vengono concessi permessi di esecuzione di spettacoli pubblici itineranti in luogo non ammesso a tale uso.

Naturalmente vengono citate norme della legislazione sulla sicurezza ed incolumità dei cittadini e quella che definisce la pineta come Sito di Interesse Comunitario (n. IT-6030045), soggetto a protezione ambientale. Non è facilmente definibile se la concessione di permessi nonostante queste norme costituisca un reato e tanto meno se tale reato sia di tipo amministrativo o penale ma una cosa è certa e da essa non si può più derogare nel trattare questi problemi: i cittadini non sono disposti a tollerare amministratori che si comportano contro quelli che la gente ritiene siano un loro diritto inalienabile e cioè la difesa della natura sul proprio territorio.

A prescindere dall’esito della denuncia uno scopo è stato già raggiunto: la gente del Lido dei Pini e gli amici della natura fanno parte di un unico partito ed è meglio che il Comune di Anzio ne prenda nota. L’azione di denuncia era stata preannunciata in via informale ai rappresentanti dell’istituzione locale. L’esposto è stato anche inviato, per debita conoscenza, al comando locale del Corpo della Guardia Forestale.

Sergio Franchi

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Il Litorale

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interno che stimola un processo di autoguarigione e riequilibrio energetico. Perchè un corso professionale di Riflessologia? Perchè l’uomo ha bisogno di ritrovare le radici profonde dell’autoguarigione. Perchè la riflessologia grazie alla sua capacità antalgica, antidolorifica e disintossicante, nonché rilassante e riequilibrante, può essere un ottima pratica complementare alla medicina.

Perchè è una nuova possibilità lavorativa nel campo del benessere.

Recentemente, su iniziativa di Vincenzo Di Ruocco, a Nettuno, è nata l’associazione per i gemellaggi della città. Questa associazione, spiega Di Ruocco che ne è anche il presidente, vuole portare il proprio contributo ai rapporti che Nettuno ha con le città gemellate e con tutte quelle con le quali intrattiene rapporti di fratellanza.

L’associazione, dice il presidente, si prefigge lo scopo di operare per lo sviluppo dei rapporti gemellari tra cittadini per una migliore reciproca conoscenza delle città, dei territori, delle lingue e delle culture attraverso attività formative, turistiche, culturali, sportive e del tempo libero così come quelle delle loro attività economiche,

commerciali e professionali.

Quindi, precisa Di Ruocco, intende collaborare e farsi promotrice per momenti di incontro, organizzando reciproche ospitalità, soggiorni per giovani ed adulti, nonché partecipazione ai momenti importanti quali festività, manifestazioni, cerimonie e ricorrenze per una sempre maggiore e reciproca conoscenza ed una più sentita integrazione europea. Pertanto, conclude il presidente, ci mettiamo a disposizione di quanti, sia privati che associazioni, vogliano stringere rapporti con noi e/o che siano interessati ad un maggiore e migliore sviluppo dei rapporti tra la nostra città e quelle con essa gemellate.

Tito Peccia

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Con la firma della convenzione fra l’Amministrazione del Comune di Anzio ed il Comitato Dopo di Noi, è previsto il trasferimento delle numerose donazioni ricevute da tanti amici benefattori, pari a 55.000,00 euro (grazie a tutti!) in favore del Comune di Anzio, soggetto capofila del progetto di recupero del patrimonio edilizio pubblico locale (Bando Regionale dgr 528/2011) ed ente appaltante della costruzione del I stralcio autonomo funzionale del più ampio complesso destinato ai disabili del territorio.

“Si tratta essenzialmente di un partenariato sociale dove pubblico e privato collaborano insieme per la realizzazione della casa-famiglia per disabili adulti del territorio. Una vera e propria novità sono le parole del Presidente del Comitato Dopo di Noi, Marco Laurini - perchè rappresenta una svolta epocale nei rapporti con l’Ente Pubblico. Il Comune di Anzio a sua volta impegnerà la cifra complessiva di circa 85.000,00 euro, garantendo il raggiungimento dello scopo finale, che - conclude Laurini - fornirà una prima risposta alla necessità di garantire a tanti ragazzi disabili

adulti un futuro sereno e dignitoso quando noi genitori non potremo più accudirli”.

I ringraziamenti da parte del Comitato Dopo di Noi e dalle tante famiglie con figli disabili del territorio di Anzio e Nettuno vanno all’intera Amministrazione Comunale di Anzio che con delibera n. 60 del 23 dicembre 2010 (votata all’unanimità) ha assegnato al Comitato il terreno di 6.000 mq sito in via Oratorio di S.Rita ad Anzio, al Sindaco di Anzio, Luciano Bruschini “che ha sempre creduto nel nostro progetto”, all’Assessore ai Servizi Sociali, Roberta Cafà, alla Dirigente dei Servizi Sociali, dott.ssa Angela Santaniello e alla dott.ssa Elena Ceccarini (Responsabile Unica del Procedimento) per la disponibilità dimostrata nel seguire le procedure burocratiche del DGR 528/2011, allo studio Progetto Domus per aver realizzato gratuitamente il progetto esecutivo della struttura abitativa, all’ex Consigliere, Romeo De Angelis per la spinta propulsiva che ha saputo imprimere al progetto, ma soprattutto ai tanti benefattori che con la loro solidarietà ci hanno invaso di fiducia e di responsabilità: Anto-

nella Laganà e Giuseppe Barone della Regata del Cuore ed.ni 2009 e 2010, la Proloco Città di Anzio del Presidente Augusto Mammola, il Circolo Mare Cretarossa, il Chris Cappell College, Gianni Capobianco, il Memorial Pirozzi, l’Uovo del Cuore, il Festival de l’Unità di Nettuno, Radiosa Sposi, i coniugi Cibati-Paoloni, la Corale di Nettuno, la Compagnia i Teatranti, l’Ass.ne Giorni Migliori, la Confraternita N.S. Signora delle Grazie, l’Ass.ne Auto e Moto d’Epoca Dante, la palestra Body Zone, la scuola di danza “primi passi”, l’ass.ne Children in the Word, Laboratorio Sociale, il Granchio, Gabriele Sepe, l’Ass.ne S.M.Goretti, l’ass.ne N.S. delle Grazie (con la speranza di nn aver dimenticato nessuno) con l’assoluta certezza che ogni singolo euro donato, anche con la sola partecipazione alle manifestazioni officiate o future, riceverà giusta ricompensa nello scrupolo della più attenta destinazione dei fondi raccolti e con la speranza di riuscire tutti insieme a donare una certezza al futuro di tanti ragazzi disabili di Anzio e Nettuno.

Grazie di cuore a tutti.

Comune di Anzio

A Nettuno, continua incessante il fenomeno del mancato recapito della posta che, in particolare durante il mese di agosto, ha rappresentato un vera e propria chimera.

Ora, tale disservizio, sembra essere divenuto ormai un vero e proprio fatto di rilevanza penale alla voce “interruzione di pubblico servizio” e, come tale, da parte degli organi giudiziari, sarebbe arrivato il momento di essere attentamente valutato ed eventualmente perseguito. Non è possibile infatti, non ravvedere questo tipo di reato laddove, un servizio che dovrebbe, a dir poco, anzi pochissimo, avere una cadenza settimanale, lascia invece, per lunghi periodi, migliaia di utenti privi di quelle comunicazioni che spesso riguardano precise scadenze di pagamento che, così facendo, o arrivano quando sono ormai inequivocabilmente scadute o, peggio ancora, non arrivano proprio con tutte le conseguenze del caso che non sono però a carico del centro postale della città ma solo e sempre dei malcapitati destinatari. Del resto, normalmente, fatta

eccezione per gli atti giudiziari che sono sempre spediti per raccomandata, tutto la posta restante, avviene per mezzo della cosiddetta “posta prioritaria” del tutto priva di controllo e che, come tale, finisce nella bolgia infernale dell’arriva quando arriva se arriva.

Tale problema, è tanto ancor più grave in quanto, da anni, non rappresenta più una novità, a dimostrazione dell’evidente menefreghismo che vi ruota attorno e che ne impedisce una sacrosanta soluzione. Quindi, con tutto il dovuto rispetto per i diritti dei lavoratori del settore, esistono però anche

dei precisi doveri dove, se per la loro inosservanza, esistono precise responsabilità personali, queste vanno fermamente condannate tanto in sede civile che penale. Al momento, sulla questione, c’è da segnalare il fermo intervento dell’assessore alle Attività Produttive del Comune della città Giulio Verdolino il quale, avrebbe denunciato la situazione al Prefetto della Capitale ed al Ministero competente che, a sua volta, tramite la sua avvocatura, ne avrebbe dato notizia alla Autorità per la Garanzia delle Comunicazioni.

Franca Moratti

Mancato recapito

Museo multimediale Staffetta Fiamme Gialle Il Litorale

ANNO XIV - N° 15 - 1/15 SETTEMBRE 2014

La proposta del consigliere comunale Andrea Mingiacchi

La proposta di creare un Museo Multimediale all’avanguardia dedicato allo storico sbarco degli alleati, avanzata da Andrea Mingiacchi, Capogruppo del Pd di Anzio, prende lentamente forma.

Il Capogruppo del Pd di Anzio è, infatti, pronto a presentare la proposta del progetto “Shingle Landing” nella prossima commissione cultura. Un progetto in cui Mingiacchi crede molto e pensato per raccontare una parte importante della storia del litorale laziale, unendo simbolicamente le città di Anzio e Nettuno. “Attraverso questo progetto - dichiara Mingiacchi – si potrebbe compiere un primo passo per valorizzare il nostro territorio e renderlo attrattivo. C’è bisogno di vedere il territorio anche come una condivisione di importanti progetti di crescita e sviluppo che permettano di far conoscere le nostre zone, di creare nuove opportunità di lavoro per Anzio e Nettuno, di rendere le due città del litorale una “meta d’attrazione” per 365 giorni l’anno rilanciando così il turismo culturale. La proposta del museo multimediale dedicato allo sbarco degli alleati sarà presentato nella prossima commissione cultura accanto a quello di un teatro tenda”.

La proposta del progetto “Shingle Landing” prevede un polo museale strutturato in undici ambienti diversi, tutti raccordati e collegati da guide, brochure, punti informativi, work-station e cataloghi.

Gli ambienti in questione sono: 1 “Centro informazioni”, dove vengono fornire tutte le informazioni e il materiale necessario per poter fruire il museo nella sua completezza, nonché informazioni e gui-

de turistiche delle città Anzio e Nettuno. Il secondo ambiente “Storia dello sbarco” permette di ripercorrere lo sbarco attraverso gigantografie, mappe, schemi, spiegazioni sintetiche e puntuali, che possono essere approfondite attraverso il sistema QRcode o consultando la work-station.

L’ambiente 3 “Sbarco virtuale” contiene una ricostruzione panoramica aerea della zona costiera dello sbarco.

L’ambiente 4 “I giorni a seguire” è stato pensato per rivivere quanto accaduto nei giorni successivi allo sbarco. Ci sono poi l’ambiente 5 “Archivi e collezioni”, l’ambiente 6 “Ecomuseo” (una finestra sui luoghi dello sbarco, un modo per aprire il museo al territorio che lo circonda) e Proiezioni video dell’epoca. Ambiente 7.

Sbarco tra arte e legenda. Ambiente 8. Biblioteca-mediatecaeditoria. Ambiente 9. Sala esposi-

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tiva. Ambiente 10. Sala congressi.

400 posti. Convegni ed approfondimenti storici sulla guerra e lo sbarco e le guerre nel mondo.

Ambiente 11. Area mezzi da sbarco. In quest’ambiente verranno collocati mezzi utilizzati nel corso dello sbarco, accogliendo mezzi offerti da privati e cercando sinergie con il Museo di Piana delle Orme e con l’Associazione Highway six.

“Credo che “Shingle Landing” – conclude Mingiacchi – possa rappresentare una importante occasione per le città di Anzio e di Nettuno per creare insieme un unico grande progetto. Per questo chiedo ai sindaci di Anzio e Nettuno di farci sognare, le nostre città hanno bisogno di fare un balzo in avanti, di nuove opportunità di lavoro soprattutto per le giovani generazioni”.

L’ufficio stampa Mingiacchi Pd L’addetta stampa LC

Il maggiore Sergio Cerra e il capitano della Finanza Massimiliano Lalli

Dopo due anni al Comando della Compagnia della Guardia di Finanza di Nettuno, il Magg. Sergio Cerra termina il proprio mandato per andare a ricoprire il prestigioso incarico di Comandante del Nucleo di Polizia Tributaria di Ragusa. Al suo posto arriva il Capitano Massimiliano Lalli, il quale proviene dalla Scuola Ispettori e Sovrintendenti della Guardia di Finanza di L’Aquila, dove ha ri-

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coperto l’incarico di Comandante di Compagnia Allievi.

L’Ufficiale, di origini abruzzesi, è laureato in Giurisprudenza ed in Scienze della sicurezza economico-finanziaria, ed in passato ha ricoperto l’incarico di Comandante della Tenenza di Andria, per poi dedicarsi alla formazione dei futuri marescialli del Corpo presso la Scuola di L’Aquila.

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Il capitano Lalli prende il posto del maggiore Cerra Pag.

Lettera per Renzi L’UNUCI saluta il generale Patrono 22

Il Litorale

Denunciato lo stato di degrado del territorio

Al Presidente del Consiglio dei Ministri dott. Matteo Renzi Per estensione di copia - Al Prefetto di Roma dott. Giuseppe Pecoraro Anzio 26 agosto 2014 Egregio Presidente, ci rivolgiamo a Lei, estendendo copia a chi La rappresenta sul piano istituzionale, in quanto riteniamo che quanto andiamo ad esporre sia emblematico e meriti ampia riflessione sulle tanto inflazionate espressioni di “crescita’ e “sviluppo economico”.

Siamo solo uno dei tanti comitati di cittadini indignati, ma riteniamo che il nostro appello vada ascoltato da Chi - con precedenti di lunga militanza da Sindaco in città come Firenze - non può essere insensibile di fronte ad un certo modo di amministrare il nostro patrimonio naturale, artistico,storico e culturale.

Siamo a parlare di Anzio, un tempo splendido gioiello alle porte di Roma, per 500 anni dimora di imperatori e più recentemente di gerarchi fascisti che venivano qui a trascorrere le loro ferie.

Oggi chiunque si può rendere conto di come la città di Nerone sia colpita da un inarrestabile degrado per l’insipienza di chi l’amministra, unitamente all’incivile comportamento di incontrollati cittadini abituati ormai a convivere con il disordine e con la sporcizia. I filmati e le foto che qui alleghiamo unitamente ad un recente comunicato stampa condiviso da altri 3 comitati locali (1500 cittadini) danno solo una parziale indicazione della disastrosa situa-

zione in cui versa il Comune. Il 40% delle villette in zone come Cincinnato sono disabitate.

Turismo in continuo declino in una città che a 2 passi da Roma dovrebbe essere affollata di turisti 12 mesi all’anno.

Potremmo continuare ma concludiamo con il chiederci: ma se crescita e sviluppo non partono proprio da un cambiamento della cultura degli amministratori locali e da forti segnali che lo Stato deve lanciare per incoraggiare iniziative e progetti che vanno nella direzione di un poderoso sviluppo di strutture e servizi mirati ad una dignitosa ed adeguata accoglienza turistica, in cosa dobbiamo sperare?

Per noi crescita, sviluppo, occupazione assumono significato concreto se si assecondano le vocazioni del nostro Paese che non solo e’ un museo a cielo aperto ma è anche ricco di risorse naturali e ambientali inimmaginabili altrove.

Presidente intervenga e faccia intervenire gli organi di governo locale affinché cessi questo scempio qui come in numerosi altri comuni italiani. Il Paese ne sarà a Lei riconoscente in quanto è consapevole che, al di là delle indilazionabili riforme istituzionale ed delle reiterate dichiarazioni di intenti, un concreto nuovo rinascimento italiano non può che partire dal territorio.

Cordiali saluti e buon lavoro a Lei ed al prefetto di Roma cui estendiamo la presente nota.

Il Comitato Dei Cittadini Del Lido Delle Sirene Di Anzio

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ANNO XIV - N° 15 - 1/15 SETTEMBRE 2014

La scomparsa dell’alto ufficiale ha scosso i membri dell’associazione

chiusi il lunedì mattina

Pag.

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L’U.N.U.C.I (Associazione Nazionale UIfficilia in Congedo) di Anzio, Nettuno, Ardea,Pomezia e Velletri ha reso omaggio , nella Cattedrale di Nettuno di Santa maria Goretti, ad uno dei componenti del cosidetto gruppo storico, Gen. Pietro Patrono. Dopo le esequie , recenti, di altri componenti: del Dirigente scolastico Sergio Danella, scultore Enzo Pollastrini, geom. Umberto Marigliani e Burgio Federico Il gruppo è stato sempre vicino al simpaticissimo Pietro, che nelle varie riunioni apriva, il ben noto, quaderno di barzellette ed epiteti straordinari per mantenere vivo il rapporto. Il 12 ottobre 2013 è stato festeggiato per il suo 87° compleanno e con la consegna di una targa ricordo”il tempo passa inesorabile ma gli amici del gruppo storico U.N.U.C.I. restano sempre al tuo fianco”. Nato il 19/02/1926 in provincia di Bari. Dopo il diplo-

ma di liceo classico, ha intrapreso il corso di allievo Ufficiale di Fanteria a Cesano (VT) alla fine degli anni ’40. Successivamente nel 1956, come Ufficiale dell’Esercito ha optato per il passaggio in Polizia presso il reparto Mobile di Peschiera del Garda (VR) con il grado di tenente. Dopo un anno presso il detto reparto, viene trasferito in qualità di vice Comandante del reparto celere a Brescia fino al 1964 e poi trasferito a Roma presso il reparto celere di Castro Pretorio con il grado di Capitano. Dopo alcuni anni è stato chiamato a svolgere un corso universitario di tre anni di merceologia presso la facoltà di Economia e Commercio, dove ha conseguito il titolo di perito merceologo sempre nell’ambito del Ministero dell’Interno. Dopo tale conseguimento è stato inviato a svolgere, come ufficiale di P.S., l’attività di merceologo presso la nuova sede

dei laboratori di merceologia del Ministero degli Interni in via circonvallazione Appia a Roma. Durante tale periodo di servizio consegue dapprima il grado di Maggiore, poi di Tenente Colonnello ed infine quello di Colonnello.

Nel 1984 all’età di 58 anni viene messo a riposo per sopraggiunti motivi di salute con il grado di Generale .La cerimonia è stata officiata da don Walter che, nell’omelia, ha elogiato la figura di Pietro ed Amedeo Rossi ha letto la preghiera del militare. La cattedrale era di gremita di familiari, soci Unuci, l’ANPS (polizia di Stato con il Gen. Canta), molti militari e diversi soci del Lyons Club di Anzio e Nettuno, ove è stato socio per diversi anni. Un ciao don Pedro da tutti quelli che ti hanno conosciuto e che non hanno potuto partecipare all’ultimo saluto.

Eduardo Belcastro

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ANNO XIV - N° 15 - 1/15 SETTEMBRE 2014

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ASSOCIAZIONE CITTADINI Il Litorale

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LAVINIO

CARISSIMI CITTADINI IL 1° AGOSTO IL CONSIGLIO COMUNALE HA DELIBERATO IL PAGAMENTO DELLA TARI E DELLA TASI ED ABBIAMO

IMPARATO, ASCOLTANDO LE REGISTRAZIONI, CHE I CONTRIBUTI AI CONSORZI SONO IDENTIFICATI COME SERVIZI INDIVISIBILI

Per quanto concerne la TARI (riscossione rifiuti solidi e urbani) la spesa determinata dal Comune è pari a 10.000.000€ che verranno coperti per 80% dalla famiglie il 20% dalle aziende.

TASI (servizi indivisibili) Sono esenti coloro che hanno un reddito pari a 8.000€ annuali

Pagando la TASI pari al 2,5 x mille sulla rendita dell’immobile si raggiunge la somma di 5.000.000€ che così verranno suddivisa: * Pubblica Illuminazione 915.000 * Riscaldamento Strutture Comunali 332.000 * Servizi sociali 1.712.000 * Manutenz. Stradale, Verde Pubblico 1.700.000 * Servizi sicurezza * Pulizia locali comunali, spiagge * Anagrafe, Stato Sociale * Stazioni ferroviarie * Sovvenzione consorzi 280.000€

PAGINA AUTOGESTITA DALL’ASSOCIAZIONE CITTADINI LAVINIO

E’ STATO INCREDIBILE CHE IL VICE-SINDACO ED ASSESSORE AL BILANCIO ZUCCHINI ABBIA CONSDERATO I CONSORZI COME SERVIZI INDIVISIBILI, IN REALTA’ HO AVUTO UN COLLOQUIO TELEFONICO CON L’ASSESSORE CHE HA NEGATO LE SOVVENZIONI AI CONSORZI, frutto di un errore a causa del malfunzionamento del sistema informatico SERPICO, PERCHE’ PAGANDO LA TASI NON E’ POSSIBILE MODFICARE I CAPITOLI DI SPESA. Forse poteva cadere nella trappola ingannato dal De Angelis che in occasione del Consiglio Comunale del 20 maggio dichiarò che il Consorzio aveva vinto una causa e quindi il Comune doveva sovvenzionare il Consorzio. Abbiamo dimostrato, invece, pubblicando la sentenza 142/2014, che il De Angelis ha detto cose non vere, interpretando il pensiero del Magistrato che invece ha dichiarato il difetto di giurisdizione del giudice ordinario ed ha invitato a rivolgersi al giudice amministrativo.

COMPITO DELL’ASSOCIAZIONE CITTADINI DI LAVINIO E’ QUELLO DI VERIFICARE LA LEGITTIMITA’ E L’UTILITA’ DEL CONSORZIO, RIVOLGENDOSI ALLA MAGISTRATURA.

IL CONSORZIO DI LAVINIO S. OLIVO E S. ANASTASIO NON ESISTE GIURIDICAMENTE SOLTANTO IL CONSORZIO DI LAVINIO S.OLIVO E’ STATO LEGALMENTE COSTITUITO E REGISTRATO e riconosciuto come volontario dal Comune di Anzio con delibera del 25/luglio/1951

I CITTADINI HANNO CAPITO DI NON PAGARE PIU’ IL PIZZO SE I CONSORZI VERRANO SOVVENZIONATI CI RIBELLEREMO DENUNCIANDO A TUTTI GLI ORGANI COMPETENTI GLI ABUSI CHE POTREBBERO ESSERE COMMESSI DAL COMUNE DI ANZIO, SE DOVESSE TRASFERIRE SOMME DA UN CAPITOLO DI SPESE AD ALTRO NON CONSENTITO DALLA LEGGE.

www.associazionecittadinilavinio.it 3779810204

Associazione Cittadini PRESIDENTE Arch.Giuseppe Nicolo’

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Simposio Il Litorale

ANNO XXIX - N° 15 - 1/15 SETTEMBRE 2014

LIBERO INCONTRO ARTISTICO CULTURALE • Via delle Orchidee, 61 - Lido di Cincinnato - Anzio Tel. 06.9863804 • E-mail: ilsimposio@alice.it • Blog: liberoincontro.blogspot.com

Giuliana Bellorini è l’organizzatrice del salotto sede del Simposio

MEDITAZIONI NEL BOSCO Passo la mia lunga estate, fredda e piovosa in compagnia di un testo di Vito Mancuso: « In principio Passione». Il testo è da leggere molto piano perché ogni periodo richiede una meditata riflessione che solitamente avviene nelle passeggiate nel bosco qui accanto appena smette di piovere. Il dilemma non è nuovo, è quello al quale sembra impossibile dare una risposta. - Come dare senso alle terribilità del mondo quando ad agire sono delle forze sovraumane: uno tsunami che distrugge un’intera popolazione o una malattia letale che colpisce un’innocente - Dice Mancuso: « se il caos fosse la dimensione ultima alla quale consegnare la nostra più preziosa energia, nessuno sentirebbe l’impulso ad arginarlo, a vincerlo, a domarlo mediante il logos. L’azione, cioè la lotta del logos contro il caos, a mio avviso dimostra che il nostro orizzonte finale è il logos, ovvero l’armonia e il bene. Tutta l’impresa umana nella sua più alta significatività è lotta contro il caos[…](p.96). Voglio crederlo anch’io perché come sostiene questo giovane teologo laico sposato con figli, ciò che vanifica la deleteria risultanza di ogni disgrazia è la reazione che nasce dalle persone e la loro spontanea mobilitazione per portare aiuto che decide dell’autenticità del nostro essere umani.

Mi prende il desiderio di condividere queste riflessioni accanto agli amici cari che rivedrò fra poco. Come ogni minuscola consistenza racchiusa in un seme si trasforma in vita e in collaborazione con gli elementi si apre per completarsi, anche noi possiamo diventare qualcosa di definito nelle nostre aspirazioni in accordo con quanto avviene nella natura nonostante tutto.

Giuliana

LA MISSIONE DELLA GIOIA / 2

Nei secoli passati aveva un profondo, sacro, prezioso senso spirituale il fatto che gruppi di uomini quali gli Esseni o i monaci di ogni religione si isolassero in parte dal mondo per coltivare lo spirito, la devozione, l’amore, la pace gioiosa di chi rende grazie al Cielo del dono di vivere: questi spiriti erano ben consapevoli del loro tentativo di divenire contrappeso al male nel mondo; essi costituivano così uno dei baluardi a difesa della vera umanità; erano combattenti dell’anima che davano un valido impulso alla qualità della vita umana. Ma dal mistero del Golgotha in poi l’uomo riceve un decisivo impulso al superamento delle sue paure materialistiche: «Per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete[…]» Vangelo di Matteo 7,3 25. E’ un inno alla gioia che nasce dalla fiducia nella saggezza del mondo. Nella semplice preghiera di Frate Francesco ritroviamo metamorfosato questo gesto propulsivo verso l’alto, questo equilibrio armonico teso a compensare i mali del mondo, questa pace piena di gioia di vivere: «Dove c’è odio io porti l’amore, cove c’è tristezza io porti la gioia […] ».

Dalla rivoluzione industriale in poi, con il progressivo dilagare dell’uso delle macchine, la società occidentale ha accelerato la sua discesa nel materialismo; lo spazio concesso alla spiritualità ad esso connesse, quelle arimaniche, pur preziose, ha però comportato un tempo sempre maggiore da dedicare ad attività che necessitano il permanere in una lucidissima e arida coscienza desta, critica, meccanicistica, che è parassita del nostro buon umore, così importante per mantenere la salute e una buona qualità di vita.

Per risollevarsi dalle sue paure, per riequilibrare la potenza di Arimane, lo spirito della macchina e della paura, non ci si deve affatto gettare in preda a Lucifero, il demone della droga e della fuga dalla realtà: lo spirito della gioia ci può aiutare ad assumere una posizione equilibrata, a cavalcare la potenza della macchina senza però esaltarci in una galoppata suicida e vanitosa.

La gioia è un sentimento che nasce dal cuore, come ci conferma la medicina tradizionale cinese e come ci ricorda la frase latina “sursum corda - in alto i cuori”: la via gioiosa dell’amore del cuore è in grado di condurci in alto senza scordare il basso. Sappiano gli uomini che il loro buonumore aiuterà silenziosamente altri loro simili che nel mondo cercano di reagire all’ansia del tempo e che al contrario le loro paure o tristezze opereranno per rendere più arduo il compito di intonare il proprio beethoveniano “inno alla gioia”.

ARTE E AMORE LE DUE CORRENTI DELLA GIOIA che hanno origine dal medesimo mare: la prima è quella della “perfetta letizia” che nasce dalla facoltà di dare vita, dalla personale capacità creativa, dall’arte in ogni sua espressione; Rudolf Steiner ci dice a questo proposito che nel mondo spirituale la fonte eterna della felicità superiore consiste proprio nella contemplazione delle metamorfosi vitali, delle entità archetipiche, fonti di vita in eterno mutamento, dalle quali traggono poi origine le manifestazioni del mondo fisico-sensibil. L’artista crea dai suoi archetipi e ripercorre nel suo microcosmo la gioia della creazione di opere vitali e della loro contemplazione piena di amore.

L’amore è pure l’origine della seconda corrente di gioia che ora viene incontro da altri uomini ed è la trasformazione del più nobile sentimento di cui siamo capaci. «Se un uomo compie verso gli altri azioni permeate d’amore, quello che è stato emanazione di amore si trasforma in gioia che nella vita seguente muoverà verso di lui. Se una persona vi è cagione di gioia, potrete essere certi che ciò è conseguenza dell’amore che avete esplicata verso di lei in un’altra vita.

Conoscete quel calore interiore che ci viene dalla gioia, conoscete l’importanza della gioia nella vita e specialmente di quella gioia che ci viene incontro da altre persone. Quella gioia riscalda l’esistenza, la sostiene,le conferisce per così dire le ali. Essa è il risultato karmico dell’amore.» (Rudolf Steiner: Considerazioni esoteriche su Nessi Karmici, vol. 1) Patrizia Bertuzzo

C’ERA UNA VOLTA… OVVERO, COME USCIRE DALLA REALTÀ CON CARTA, PELLICOLA E TUBO CATODICO. 3ª parte

LA STORIA INFINITA è una vera e propria fiaba nel senso quasi classico del termine. Gli unici due personaggi ‘reali’ sono il protagonista Bastian e suo padre. Dopo aver perso la mamma, e non riuscire a essere capito da un padre piuttosto freddo e assente, perso nel dolore per la morte della moglie, Bastian si isola in un mondo tutto suo, fatto di libri e sogni. Una notte si addormenta nella biblioteca della scuola, leggendo un libro misterioso rubato ad un antiquario e precipita in un mondo assolutamente fantastico, il Regno di Fantàsia, popolato da bellissime principesse, valorosi cavalieri e animali del tutto irreali. L’Infanta Imperatrice, regina, deve salvare il suo regno dalla minaccia del Grande Nulla e incarica il giovane e nobile Atreiu di scoprire il modo per sconfiggere il nemico.

Ma sarà proprio Bastian, ormai risucchiato dalla trama, ad assicurare al regno e al suo stravagante popolo, pace e prosperità.

E, a proposito di candore infantile, come dimenticare la fiaba che, più di tutte, forse, simboleggia l’infanzia senza limiti di età e, che si è giustamente meritata il suo posto nella storia della narrativa fiabesca e, soprattutto il suo titolo per indicare un complesso umano tanto amato e studiato da psicologi e psicanalisti, che conosciamo con la definizione ‘sindrome di Peter Pan?

PETER PAN, per l’appunto, di J. M. Barrie, la storia del bambino che non voleva crescere, emblema di tutti coloro, chissà perché quasi sempre uomini – che vogliono restare bambini per sempre. A essere sinceri, tutti noi cerchiamo, con tutte le nostre forze, di conservare nel nostro animo un angolino in cui il passare del tempo non intacchi la nostra innocenza e la voglia costante di sognare e giocare con gli altri e con la vita.

Interessante la trasposizione cinematografica di Steven Spielberg che gira la favola illustrandocela dal punto di vista del Capitan Uncino, il quale rapisce i figli del manager Peter Banning (un ottimo Robin Williams) in viaggio a Londra per visitare la nonna Wendy, e li porta all’Isolachenoncè, costringendo l’indaffarato Peter a compiere un viaggio a ritroso nel tempo e nella sua infanzia, scoprendo che Capitan Uncino (Dustin Hoffman, sublime!) è infelice quanto lui, essendo stato sempre ‘obbligato’ a essere cattivo e a diventare subito adulto.

Paola Leoncini

LUOGHI SACRI: IDROSCALO / 2

MOMO invece è una bambina, fuggita da un orfanatrofio, dalla capigliatura foltissima e grandi occhi chiari che possiede un grande dono: sa ascoltare il prossimo. Rifugiatasi fra le rovine di un antico anfiteatro, diventa ben presto la beniamina degli abitanti della zona che si rivolgono a lei per qualsiasi problema. Un giorno la comunità viene invasa dagli ‘Uomini Grigi’ sedicenti agenti di una Cassa di Risparmio del Tempo, in realtà, autentici truffatori ai danni della razza umana. In compagnia del Custode del Tempo, Mastro Hora, e della tartaruga Cassiopea, Momo riuscirà sventare il diabolico intrigo. In queste due fiabe, è evidente che per Ende l’elemento importante è la fantasia, alimentata dalla lettura e dal candore dell’infanzia.

Il 12.04.2014, al Simposio della cara Giuliana che ci offre, nella sua casa, tanti motivi di riflessione e incontro, è stato ospitato, grazie alla mediazione del poeta Jago, Peppe Costa, gran visionario ed editore sulla scena romana è catanese di origini. L’incontro voleva essere un omaggio al poeta Dario Bellezza, all’amico e ai venti personali che accarezzano le rovine fortificate della memoria. Allora in un istante mi si è rinnovato prepotente il ricordo di quelle persone “perdute”, su tutti quelli che sono rimasti con tristezza famosi anche per gli altri, perché, altrimenti, nessuno avrebbe mai parlato dell’Idroscalo, forse neanche io.

ABBIATE PIETÀ PER LA NOSTRA NOSTALGIA. Anche se zio Pierino aveva una baracca lì, ne parlava piano: - vacanze da poveri - diceva in un sussurro di vergogna, in un posto che lui sapeva essere molto povero anche di misericordia. Molti già lo conoscevano, ma la morte violenta di Pier Paolo Pasolini ha aperto un varco alle notizie agghiaccianti di altre morti causate da gelosie, vendette, droga e poi

ANNO XXIX - N° 15 - 1/15 SETTEMBRE 2014

AIDS, inanellate negli anni a seguire come i grani di un doloroso rosario; infinite morti e taciute, innumerevoli tragedie hanno svelato la vergogna dei “perduti” in un luogo inospitale che di giorno vedeva giocare i bambini. Corda, Pallone, Campana, Napoleone, Rubbabbandiera, e Uno, Due, Tre… Stella: tra urla e risa si confondeva, si dissipava e dimenticava, alla luce del giorno, la disperazione delle notti. Ma ecco! Ancora oggi, il destino a ricordarmi quel dramma di bimba di solo nove anni che scopre il dolore nel buio delle notti in cerca di redenzione, di riconoscimento che penetra come un urlo nelle crepe del giorno. Ero già segnata da un destino di consapevolezza a cui non sono riuscita più a sottrarmi e che è avanzato verso di me incedendo lentamente. Certo con compassione per la mia fragilità, eppure così inesorabile e maligno. Mi ha incontrato in più e più occasioni, in tanti volti per non tacermi niente, incastrandomi e spaventandomi ma, se sono qui a raccontare, solo nella misura idonea a non uccidermi. A nove anni, trovai sulla spiaggia dell’Idroscalo la tipica bottiglia di vetro con tappo e foglio all’interno: un messaggio? stupore, eccitazione, i racconti di Verne e Salgari che facevano a pugni dentro di me in gara per svelare il mistero! Ma il foglio protocollo, parlava, eccome, di un naufragio, ma… attraverso parole di morte, droga, disperazione e suicidio. Era scritto con la penna Biro rossa. Io lo vidi, allora, scritto con il sangue. Risuonava prepotentemente in me per una strana proporzione aurea di dolore e finitezza iscritta nell’elica del nostro DNA che ci fa uguali: ora lo so, perché poi ho studiato. E per capire, infatti, avrei avuto bisogno di tempo, tanto e doloroso. Mentre il battito si confondeva con il respiro facendo capriole e cercavo di nascondere il foglio, il mio viso sconcertato e famelico di aiuto attirò, invece che la cuginetta, gli occhi di mio padre. Si fece consegnare il foglio, bastò che ne leggesse le prime righe per farlo sparire, dapprima nella sua grande mano e poi, stropicciato senza riguardi, a forza e velocemente nella tasca dei pantaloni.

Sperava di no… ma io avevo già letto. Era su quella spiaggia di giochi che si frangeva, notte dopo notte insieme alle onde, l’umanità dispersa delle persone. AMEN

Ora che si è riscoperta la laguna, le canne palustri e gli artisti ci fanno pure i monumenti in questo posto, privo di misericordia e compassione tra reti e barche abbandonate.

Ora che le baracche rimaste dall’epopea dell’Idroscalo, “suggestive testimonianze”di immigrazione nazionale sono protette e costano un tesoro. Si compia la vita degli ultimi testimoni e finalmente cali il silenzio di inchiostro. A abbiate pietà per la nostra nostalgia.

R.M.

MARIO DEL MONACO / 2 UNA PERSONA CHE NON DIMENTICHERO’ MAI

Il Litorale

insieme ad un amico – Athos Cesarini, anche lui tenore nei Pagliacci. Poco ricordo di quella mattina perché ero completamente affascinata dalla bellezza di quell’uomo e dalla sua simpatia. So che ci divertì raccontandoci alcuni episodi della sua vita artistica e che poi siamo usciti tutti insieme per fare delle fotografie, progettando di rivederci nel pomeriggio e il giorno dopo… Comunque da quel momento ebbe inizio una lunga ed importante amicizia con un personaggio bello e famoso in tutto il mondo. In seguito ho cantato con lui, e una volta lui ha cantato solo per me! …Ma questa è un’altra storia, e la racconterò la prossima volta!

Gabriella Candiolo

I SIMPOSI DI FILOSOFIA

A ottobre riprenderanno i Simposi di Filosofia a Lavinio.

L’anno scorso di puntate ne abbiamo fatti ben sette, a partire, come è ovvio quando lo si fa da dilettanti tra dilettanti, dai secoli più lontani, proprio quando la Filosofia nasceva.

Una prima puntata tutta dedicata a Socrate, Platone ed Aristotele. Una seconda già entro l’Impero Romano con Seneca e Plotino. Una terza, tutta speciale, rivolta all’incredibile figura di Lucrezio, poeta, scienziato visionario, geniale e ineguagliabile. Poi un paio di puntate dedicate alla diffusione del Cristianesimo nel Mediterraneo con tutte le sue nuove e rivoluzionarie istanze, ma anche con le sue grandi e laceranti contraddizioni. In mezzo, una puntata soltanto per le Eresie e per tutti quegli spiriti liberi che allora come oggi sono una speranza per ogni aspirazione di libertà. Una puntata, in particolare, per ‘Fra Dolcino, col pretesto, da parte del Simposio, di avere tra le sue file una scrittrice (Ornella) che sulla straordinaria figura di quel frate ribelle ha tessuto uno stupendo e suggestivo romanzo, in queste occasioni più volte presentato e ammirato.

LA FORMULA DEL RACCONTO A FUMETTI Come sarà ormai noto a chi legge queste note, la Filosofia del Simposio è stata raccontata “a fumetti” con vignette, grafici e battutine che si spera abbiano reso piacevole l’ascolto e semplice il linguaggio utilizzato. A partire da Ottobre dunque si ripartirà più o meno da dove eravamo rimasti, per immergersi nella grande avventura del ‘500, dove tra Umanesimo e Rinascimento, si preparerà la strada per l’epopea del Razionalismo e, con esso, dell’era Moderna. Ovvio che in tutto questo l’appuntamento con Immanuel Kant si preannuncia fin d’ora il momento centrale di tutta la stagione entrante.

COSA RACCONTEREMO Ve lo dice Sergio Bedeschi (uno dei fautori di questa ambiziosa iniziativa), che con grande entusiasmo ed emozione attende di raccontare e discutere con gli appassionati frequentatori del Simposio le tappe fondamentali del pensiero filosofico. E ci sarà posto per tutti! Dai grandi pensatori dell’Illuminismo ai sognanti idealisti del Romanticismo tedesco, per spingersi poi nel secolo appena trascorso, con tutti i suoi cambiamenti e le sue rivoluzioni. Promettendo fin d’ora che, attraversando l’Esistenzialismo di metà e di fine secolo, non trascureremo neppure di interrogarci sugli ultimi sviluppi della Filosofia.

IL FUTURO DELLA FILOSOFIA Anche perché non va dimenticato che uno degli scopi che il Simposio si prefigge è quello di tentare, volta per volta, una nuova e più aggiornata ri-definizione della Filosofia, fino ad ardire, se mai sarà consentito, a provare a rispondere al grande e inquietante interrogativo circa il fatto che la Filosofia, ormai entrata nell’era della Conoscenza scientifica a largo raggio, possa o meno avere, in futuro, ancora un significato. Vi aspettiamo dunque nei prossimi mesi, e vedrete che, se saprete perdonarci l’arroganza di aver voluto giocare a fare i filosofi, ci divertiremo!

Sergio Bedeschi

Avevo 18 anni e da due studiavo canto con la maestra Agnese Dubbini. La lirica mi aveva appassionato fin da bambina, quando mia madre mi cantava le romanze delle opere, commovendomi con la sua bella voce di mezzosoprano. Quella era stata una serata strepitosa poiché per la prima volta al teatro dell’Opera avevo visto I Pagliacci con Mario Del Monaco. Che voce! E che magnifica interpretazione! Mi ero spellata le mani per applaudire e, uscendo dalla sala con le mie amichette mi precipitai all’ingresso dei camerini sperando di vederlo per chiedergli un autografo. Tutto inutile, perché Mario era già andato via. Così ci incamminammo per via del Viminale, progettando di informarci dove avremmo potuto incontrarlo, quando fummo attratte da un capannello di persone che sostavano davanti all’ingresso di un ristorante. -È lui? Non è lui?- sentii dire, e in un istante compresi, ed ero già in prima fila dietro la porta a vetri, lanciando bacetti verso quel signore sorridente che avevo subito riconosciuto. Lui, vedendoci, ci invitò ad entrare con un gesto della mano. Invademmo il locale ed io, che ero la prima, subito esclamai: - Lei è il più grande tenore del mondo! ...e il più bello! Il sorriso che vidi sul suo volto mi illuminò l’anima. E quasi non udii ciò che mi rispose: - Perché non venite a trovarmi domattina al Grand Hotel, così possiamo stare un po’ insieme e parlare? Uhauh!- urlammo in coro. E l’indomani niente scuola e, tutte carine, con i guantini bianchi d’organza, eccoci tutte e quattro al Grand Hotel, dove Mario ci aspettava nella hall

RISERVA NATURALE TOR CALDARA

La R. N. Regionale Tor Caldara (TC), istituita nel 1988 e come SIC (Sito di Importanza Comunitaria) nel 2005, consiste di una solfatara e di un lembo di foresta costiera (di pianura, cioè “planiziale”); inoltre di macchia mediterranea e di una falesia di interesse geologico. TC è il risultato del vulcanesimo secondario e della vegetazione che costituiva una fascia continua boschiva lungo tutta la costa tirrenica.

Ora sono rimasti pochi lembi di tale fascia, mentre il resto è stato distrutto dalla cementificazione o dagli stabilimenti balneari o altro. La solfatara, sfruttata da tempi antichi per l’estrazione dello zolfo, prevedeva l’uso del fuoco per la purificazione di tale elemento e ciò ha portato fino al XIX secolo al taglio del bosco, che appare disetaneo, con solo alcuni alberi centenari. La battaglia da parte di persone, soprattutto di Nettuno, Anzio e Lavinio, per difendere tale zo-

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na dalla speculazione edilizia è stata dura, ma per fortuna è stata vinta. La Riserva appare come un quadrilatero di c. 44 Ha, quasi tutto boscoso, di 650-700 m di lato, con ingresso al km 34,4 della Via Ardeatina. La solfatara è data dall’emissione di acqua sotterranea (fondamentalmente vapore) con disciolti gas vari tra cui anzitutto CO2 (anidride carbonica) e SO2 (anidride solforosa); a contatto dell’aria si libera zolfo che floccula nell’acqua rendendola bianca e si deposita sui fanghi. Grande cautela va osservata quando l’aria nella Riserva è stagnante: infatti CO2 e H2S (acido solfidrico, responsabile dell’odore di uova marce) sono più pesanti dell’aria ed essendo mortali possono provocare drammatici eventi (spesso a carico di animali come volpi o uccelli al suolo).

Tor Caldara deriva il suo nome da “Torre delle caldane”, costruita da Marcantonio Colonna su ordine papalino come torre di avvistamento contro i pirati saraceni, intorno al 1560, fuori dal bosco, alta sul mare. Edificata con e sopra i resti di una villa romana, aveva 2 piani, ridotti ad 1 a causa di danneggiamenti inglesi nel 1813. Le “caldane” servivano alla purificazione dello zolfo.

ANIMALI Tra gli animali sono stati avvistati o vi nidificano circa 70 specie di uccelli, 15 mammiferi, 9 rettili e 6 anfibi. Belli sono i colorati e garruli Gruccioni, che nidificano nell’arenaria della falesia. Tra i mammiferi si segnala il Tasso, la Volpe, la Donnola, ecc. Non si segnalano vipere dal 1982.

ALBERI-GUIDA

sono il Leccio e la Sughera; presenti anche altre querce come la Farnia ed il Cerro. Tralasciando altre specie, notevoli sono gli ibridi tra il Cerro e la Sughera (Pseudosughera). Abbondante una rara felce, la Felce reale (florida), adattata alle zone umide ed acide. Sono presenti le specie tipiche delle solfatare, ma anche una piccola specie subtropicale (Cyperus polystachios), (vedi foto) trovata in Europa solo qui e ad Ischia.

La macchia mediterranea è costituita dai vegetali tipici come il Corbezzolo, il Mirto, il Lentisco, la Fillirea, ecc. Insomma un luogo ancora ricco di biodiversità, da godere e conservare.

Ugo Laneri

DONO

I S’imperla di sole la pelle in questo giorno di nitido stupore - pensosa ancella che guardi lontano e ti acquatti felina nell’acqua abbagliante in agguato di un sogno di luce azzurra.

E il tuo corpo per sempre si sovrappone a questo istante.

Il tuo corpo per sempre.

II Zampillano i tuoi gesti che ripeti quasi uguali all’infinito.

Quasi nello stesso angolo di cielo.

Quasi sullo stesso scorcio d’orizzonte. e l’immagine sospesa satura di stratificazione a poco a poco svapora.

III E un dono d’acque chiare porgi al mondo con mani offerenti pronunciando assorta parole votive appena percettibili seduta nello specchio profondo di una mitica visione e il mondo assetato berrà.

Maria Paola Cerasani

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CITTADINI dissenzienti consorzio Il Litorale

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LAVINIO

EVVIVA SIAMO TANTI

www.dissenzienticonsorziolavinio.it

GENTILISSIMI CITTADINI DISSENZIENTI INTERVENUTI ALL’ASSEMBLEA DEL 9 AGOSTO, IL DIRETTIVO DEL COMITATO VI RINGRAZIA CON TUTTO IL CUORE PER ESSERE STATI PRESENTI. E’ STATO UN SUCCESSO CON QUASI 500 PERSONE Alcuni Facinorosi Simpatizzanti del Consorzio hanno creduto di Minacciare l’Organizzazione alcuni giorni prima e di Ostacolare nel corso dell’Assemblea Il Normale Procedere dei Lavori previsti dall’ordine del Giorno.

NON CI SONO RIUSCITI PERCHE’ NESSUNO DEI CITTADINI DISSENZIENTI PRESENTI E’ CADUTO NELLA TRAPPOLA. EQUITALIA NON METTE PIU’ PAURA Molti cittadini hanno capito che non sono obbligati al pagamento di “Quote Consortlli” richieste da EQUITALIA Potete osservare la lettera in cui asserisce “DI NON ESSERE TITOLARE DEL CREDITO” Non può essere COERCITIVA, non può obbligare i cittadini al pagamento di “QUOTE CONSORTILI” IL PROSSIMO OTTOBRE VI FACCIAMO CONOSCERE I RISULTATI DI ALCUNE INIZIATIVE: PETIZIONE, RAPPORTI CON EQUITALIA E CAUSE. I politici invitati ed intervenuti: Cristoforo TONTINI, Ivano BERNARDONE e l’Assessore Roberta CAFA’ hanno inteso di fare un atto forte in modo che il Consiglio Comunale sia chiamato a pronunciarsi sulla gestione del Consorzio.

(SCIOGLIMENTO, PRESTO UNA MOZIONE)

IN OCCASIONE DELL’ASSEMBLEA, IL DIRETTIVO HA DIMOSTRATO L’ILLEGITTIMITA’ SIA DEL TERRITORIO CHE DELLA SITUAZIONE GIURIDICA DEL CONSORZIO.

VI FACCIAMO OSSERVARE IL TERRITORIO COSTITUITO

NEL 1958 I DELEGATI DELLA ZONA A MONTE DEL CONSORZIO DI LAVINO S. OLIVO DECISERO DI STACCARSI E DIVIDERSI DALLA “ZONA A MARE

PAGINA AUTOGESTITA DAL COMITATO CITTADINI DISSENZIENTI

Sono passati oltre 50 anni e finalmente la politica s’interessa dell’abuso economico-politico commesso dall’amministrazione comunale nell’aver concesso una sovvenzione nel 2002 ed obbligando, tramite Equitalia, i cittadini di una parte di Lavinio al pagamento di “quote consortili” al Consorzio stradale “Consorzio di Lavinio S. Olivo e S. Anastasio” illegittimo e giuridicamente inesistente perchè mai costituito e registrato.

Per tali asserzioni il presidente NICOLO’ venne denunciato per diffamazione, ma con sentenza 259/2013 venne assolto con rigetto di tutte le accuse.

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VI METTIAMO AL CORRENTE CHE IL SIG. ANTINORI, IN OCCASIONE DELL’ASSEMBLEA DEL 24/GIUGNO/2012, DICHIARAVA DI ESSERE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DEL “CONSORZIO DI LAVINIO S.OLIVO” CON SEDE IN ROMA, VIA S. NICOLA DA TOLENTINO, ALLA PRESENZA DEL NOTAIO SEPE

IN QUELLA VESTE RAPPRESENTAVA INVECE IL “CONSORZIO DI LAVINIO S. OLIVO E S. ANASTASIO” CON SEDE IN LAVINIO C.SO S. FRANCESCO, CHE AVEVA INTENZIONE DI FARNE APPROVARE LO STATUTO, MA NON CI RIUSCI’ PER MANCANZA DEL QUORUM DI MAGGIORANZA. E’ SATO UN ABUSO DI POTERE CHE NON E’ RIUSCITO. ALCUNI DELEGATI HANNO COMPRESO CHE STAVA COMMETTENDO UN FALSO SOTTOSCRIVENDO CHE VENNE COSTITUTO NELLO STESSO GIORNO CON LA STESSA RACCOLTA E LA STESSA DATA DI REGISTRAZIONE DEL “CONSORZIO DI LAVINIO S.OLIVO” E’ UN GRANDISSIMO FALSO COMMESSO ANCHE DAL COMUNE DI ANZIO QUANDO SOTTOSCRISSE LA CONVENZIONE NEL 2002 E RINNOVATA NEL 2009.

CONCLUDENDO: * IL CONSORZIO ATTUALE NON ESISTE, CHIEDEMMO DOCUMENTI AL PRESIDENTE CHE RISPOSE CON LETTERA DI ANDARLI A TROVARE * UN GENTILISSIMA DELEGATA IN CARICA LA SIG.RA PAOLA ZAMPOLLI CHE RINGRAZIAMMO ANTICIPATAMENTE PER LA SUA COLLABORAZIONE, AVEVA PROMESSO DI CHIEDERE AD ANTINORI L’ATTO COSTITUTIVO E LO STATUTO DEL “CONSORZIO DI LAVINIO S. OLIVO E S. ANASTASIO * NON ABBIAMO AVUTO ALCUNA RISPOSTA, FORSE NON ESISTE ALCUN DOCUMENTO

PAGINA AUTOGESTITA DAL COMITATO CITTADINI DISSENZIENTI

CARISSIMI CITTADINI VI RENDETE CONTO CHE STATE PAGANDO CONTRIBUTI CON INTIMAZIONI EQUITALIA AD UN CONSORZIO CHE NON ESISTE GIURIDICAMENTE? EQUITALIA NON HA POTERE COME DESCRITTO NELLA LETTERA SOPRA INDICATA.

Dovete far rispettare i vostri diritti, dovete conoscere in quale territorio consortile vivete (riconosciuto dalle legge costituito e trascritto da un notaio)

DOVETE RICHIEDERE DOCUMENTI AUTENTICI AL CONSORZIO DI LAVINIO S. OLIVO E S. ANASTASIO, CONTROLLATE BENE, SE NON LI MOSTRANO AVETE IL DIRITTO DI NON PAGARE.

MEMBRO DEL DIRETTIVO DAVID LEGA 3420741861

PRESIDENTE GIUSEPPE NICOLO’

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Speciale Pro Loco Città di Anzio

Un agosto a base di buona tavola e splendida musica Spazio Autogestito. Presidente: Augusto Mammola - Coordinatore del progetto: Tito Peccia Via Mimma Pollastrini, 5 - Tel. 06.98.31.586 - Fax 06.87.46.28.34 - e-mail: info@prolococittadianzio.it

Se la caccia al tesoro prevista per il giorno 9, per mancanza di iscrizioni, ha fatto segnare una battuta d’arresto, per la Pro Loco “Città di Anzio”, il mese di agosto, è stato comunque costellato da due importanti successi: il primo riportato con la consueta tre giorni gastronomica de “Il Padellone”, ed il secondo con la serata dedicata alla musica lirica di “Sinfonie d’Opera”.

Con per cornice lo splendido Golfo di Anzio, al Molo Innocenziano, nelle serate del 22, 23 e 24 agosto, anche quest’anno, tantissimi villeggianti, visitatori occasionali e residenti hanno potuto consumare, con tanto di sottofondo musicale offerto dalla band dei Mescaleros, ed enorme soddisfazione dei loro palati, l’ormai famosa frittura di calamari e gamberi che, la squadra messa in campo dalla Pro Loco “Città di Anzio” composta da: Mammola Augusto, Biancone Elso, Maiozzi Aurelio, Del Gatto Aristodemo, Mammola Editta, Montani Anna, Sacco Antonio, Severini Giovanni, Salomoni Franco, Albini Arnaldo, Battiata Marco, Loria

Paolo, Loria Simone, Vaudi Benedetto, La Monaca Marco, Conti Ivan, Merolla Eleonora, Di Marco Gloria, Sciortino Fabio, Sciortino Umberto, Marocchetti Alessia, Marocchetti Anna Rita, Giarruzzo Salvatore, Panzetti Antonella, Belvisi Aldo, Cinque Roberta, Cinque Ginevra, Cinque Otta-

Casa di Riposo per Anziani

POMEZIA - Via Gorizia, 18 - Tel. 06.91802050 info@parcoulivi.net - www.parcoulivi.net

vio e Zamfir Mario, ha sapientemente preparato accompagnandola da gustose patatine fritte e facendola precedere, suddivise nelle tre serate, da dei fusilloni alla crema di scampi, delle casarecce con cozze, pachino e pecorino e della calamarata allo scoglio.

Al teatro all’aperto di Villa

Adele invece, mercoledì 27, tutti gli amanti della lirica sono rimasti più che entusiasti ed incantati dal concerto tenuto dalle soprano Ornella Pratesi, Laura Fuentes e Marzia De Lorenzo assieme al tenore Massimiliano Drapello ed al baritono Andrea Cionci i quali, accompagnati al piano dal

maestro Juhee Lee, hanno dato sfoggio di grande interpretazione delle più celebri arie d’opera e operetta.

A garantire la sicurezza di entrambe due gli eventi, come sempre, hanno pensato invece gli uomini messi gentilmente a disposizione dalla Associazione Nazionale Carabinieri.

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Speciale Pro Loco Città di Anzio Spazio Autogestito. Presidente: Augusto Mammola - Coordinatore del progetto: Tito Peccia Via Mimma Pollastrini, 5 - Tel. 06.98.31.586 - Fax 06.87.46.28.34 - e-mail: info@prolococittadianzio.it

Un'organizzazione Un’occasione perduta da migliorare

In merito agli eventi organizzati a scopo di beneficienza dalla Pro Loco “Città di Anzio” durante lo scorso mese di luglio, il presidente Augusto Mammola fa sapere: “In una lettera aperta pubblicata in un numero di luglio del settimanale “Il Granchio”, un nostro socio, invitava la cittadinanza di Anzio e Nettuno a partecipare, anche con una piccolissima offerta, alla raccolta fondi a favore del Comitato Dopo di Noi per la costruzione della sua casa famiglia per disabili adulti.

La popolazione delle due città che conta circa 120.000 abitanti, con un solo euro a testa, avrebbe almeno potuto permettere la costruzione del padiglione diurno. Invece, è stata un'occasione perduta in quanto, la somma raccolta nei gazebo posti in Piazza Pia, in Piazza Lavinia, presso il Punto Informazione Turistico Pro Loco ed il Santuario di Santa Maria Goretti, è stata di appena mille euro! Pur se profondamente

dispiaciuto, desidero comunque ringraziare tutte quelle persone che hanno lasciato la loro offerta e le Amministrazioni comunali di Anzio e Nettuno, le Pro Loco di Lavinio e di Nettuno, il Sindacato Italiano Balneari ed in particolare l'Associazione Nazionale Bersaglieri di Nettuno per la sua costante presenza e collaborazione.

L'iniziativa a favore del Comitato Dopo di Noi è quindi proseguita martedì 15 luglio con la terza edizione della manifestazione “Sulle Ali della Musica” svoltasi a Villa Adele. L'evento, presentato da Sara Santostasi con la perfetta regia di Mauro Paccariè, ha visto la partecipazione gratuita dell’orchestra dei Mescaleros, della Pontina Guitar diretta da Massimiliano Romano, dei Rock in Two, di Giancarlo Caporilli, Claudio Di Meo e Liliana Moliterno, di Gianni Sensi, Massimiliano Drapello, Cubanitos, Salsa Crew, Eugenio Picchiani

e Gabriele Marconi che hanno tenuto uno spettacolo di tutto rispetto dove, l'euforia dei disabili presenti, è sfociata in un ballo scatenato. Per questo, un sentito ringraziamento va a tutti gli amici del mondo dello spettacolo che già da parecchi anni sono sempre presenti per sostenere questa iniziativa facendo propri i sentimenti di solidarietà. Anche in questo caso, mi sarei aspettato una maggiore partecipazione ma, è evidente che la strada per risvegliare in ciascuno di noi l'amore, la fratellanza e la solidarietà è ancora molto lunga. Far capire che non c'è nulla di più gratificante che tendere la mano verso i deboli, i sofferenti e quelli meno fortunati non è facile in quanto, non tutti, sono pronti a rispondere alle tante richieste d’aiuto. Malgrado ciò, è ferma intenzione delle Pro Loco “Città di Anzio”, Lavinio e Nettuno, proseguire in queste manifestazioni affinchè questa casa famiglia possa divenire realtà”.

Il fiore all'occhiello di ogni località che si rispetti, è normalmente il suo Punto di Informazione Turistica che però, perlomeno ad Anzio, manca ormai da alcuni anni. A questa deficienza, supplisce comunque quotidianamente la Pro Loco “Città di Anzio” anche se, per il secondo anno consecutivo ma solo nel periodo estivo, l'Amministrazione comunale, per iniziativa del suo delegato al Turismo e Spettacolo, la fa affiancare da un apposito Ufficio del Turismo dove viene effettuata la gestione e la vendita dei biglietti degli spettacoli di AnzioEstateBlu. Visti però alcuni disguidi, il presidente della Pro Loco “Città di Anzio” Augusto Mammola, fa sapere: “Quest’anno, l’organizzazione che ha gestito gli eventi di AnzioEstateBlu, ha lasciato molto a desiderare. Sugli opuscoli e sulla cartellonistica che pro-

muovevano infatti i vari spettacoli, come punti di informazione e di riferimento venivano riportati i numeri telefonici di due impiegati comunali (!) mentre, nella sezione “Avviso ai Villeggianti” edita dal quotidiano Il Messaggero, veniva indicato il numero telefonico di questa Pro Loco che, non essendo stata mai informata sulla programmazione, sul costo dei biglietti e sulle variazioni dei rispettivi eventi, alle numerose telefonate ricevute, non essendo stata messa in condizione di dare risposte adeguate, altro non ha potuto fare che scusarsi per errori non suoi.

Questo modo di fare, oltre a creare numerosi problemi all’associazione, non ha certo dato agli utenti una buona impressione della città, cosa che, in futuro, spero non abbia a ripetersi”.

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“Il giornale scolastico è un contributo alla crescita morale e culturale della società” (O.D.G.)

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Il Corriere Direttore editoriale Nicoletta Gigli

di Viale Severiano - XI Edizione

Spazio autogestito dai provetti giornalisti della classe I A Severiano IV Istituto Comprensivo

Indirizzi e-mail: grupposito@gmail.com - cnis.anzio@gmail.com

EDITORIALE

Salviamo le api!!! Vogliamo dedicare questo numero preparato prima del termine dell’anno scolastico, ad un appello in favore delle api. L’occasione ci è stata data dal signor Lo Iacono, noto apicultore di Nettuno, che ha svolto un interessante laboratorio insieme ai bambini di classe I A e V A della scuola Severiano, per accompagnarli alla scoperta del meraviglioso mondo delle api e per avvicinare i bambini all’apicultura. Pur essendo a scuola per i bambini è stato possibile osservare direttamente gli strumenti dell’apicultore, nonché conoscere i preziosi prodotti dei laboriosi e temuti insetti e l’organizzazione della loro vita: grandi sono stati lo stupore e l’ entusiasmo dei bambini amplificati dalla passione e dal fervore che Lo Iacono ha saputo trasmettere con la sua coinvolgente competenza . La vita delle api basata su ferree regole di collaborazione può indurre interessanti riflessioni circa l’impegno personale all’interno del gruppo classe o della famiglia, come anche incoraggiare ad assumere piccoli impegni di responsabilità sociale. La scuola ringrazia calorosamente il sig. Lo Iacono per la sua grande disponibilità nel sensibilizzare i bambini a non temere le api ma a rispettarle, apprezzando e utilizzando i loro prodotti all’insegna di una sana alimentazione, nella consapevolezza della loro importanza per la nostra sopravvivenza: le api infatti sono a rischio di estinzione. Va ricordato che Rachel Carson, biologa e zoologa statunitense e fondatrice del movimento ambientalista, aveva predetto che la scomparsa delle colonie d’api è pericolosa quanto il riscaldamento globale e la distruzione delle foreste. Anche a noi saremo a rischio di estinzione: salvare le api significa salvare il pianeta. Secondo Greenpeace gli scienziati sanno molto bene che le api da miele stanno morendo per via dei pesticidi in agricoltura, della siccità, della distruzione del loro habitat naturale, del riscaldamento. «Le api mellifere, sia selvatiche che domestiche, sono responsabili dell’80% dell’impollinazione del nostro pianeta», spiega Rex Weyler specialista di “Greenpeace”.

«Una sola colonia di api può impollinare 300 milioni di fiori ogni giorno». Un ruolo decisivo: se infatti i cereali sono principalmente impollinati dal vento, i cibi più salutari – frutta, noci e verdura – sono impollinati proprio dalle api, responsabili della sopravvivenza di qualcosa come «settanta delle 100 specie di colture alimentari dell’uomo, che corrispondono al 90% del nutrimento mondiale». Secondo Weyler, le soluzioni a questo drammatico problema che ha investito il nostro pianeta esistono: a salvare le api basterebbe il buonsenso. Lo dicono gli scienziati, l’Europa e la stessa “Greenpeace”, nel rapporto “Bees in Decline”. Primo: proibire i sette pesticidi più pericolosi. Poi proteggere la salute degli impollinatori preservando l’ambiente in cui vivono. E infine ripristinare l’agricoltura biologica, che si sta rivelando la nuova tendenza verso il futuro e si stima che porterà ad una stabilizzazione della produzione di alimenti per l’uomo e alla protezione delle api e del loro habitat.

Le fotografie documentano il significativo evento vissuto dai bambini e nel chiedere a tutti i lettori di non dimenticare il nostro appello, auguriamo a tutti buona lettura ed alle famiglie e ai bambini un buon inizio di anno scolastico!

LE API E L’APICULTORE Lo Iacono - L’apicultore è colui che alleva le api, che garantisce la produzione agricola per voi tutti, perché lavora in collaborazione con questo mondo fantastico delle api. Il miele era diffuso fin dall’antichità, era ritenuto il nettare degli dei, guai se uno qualunque mangiava il miele, era riservato solamente ai faraoni. È un insetto così piccolo ma riesce a produrre tante cose: il miele e ..

Bambini - il nettare!

Lo Iacono - Il nettare è il miele Bambino- Il polline!

Lo Iacono - Bravissimo, poi la

pappa reale e poi anche la propoli. La propoli è un antibiotico naturale, è una resina che le api ricavano dagli alberi addizionata alla cera.

GLI EGIZIANI E LE API Sapete la storia degli egiziani?

Imbalsamavano le mummie con la propoli: usavano questa resina per mummificare i cadaveri, pensate da quante migliaia di anni si conoscono queste sostanze, adesso è tornata all’odierno consumo.

L’ARNIA RAZIONALE Questa è un’arnia attuale razio-

nale: significa che noi apicultori possiamo controllare la vita della famiglia delle api in modo da prevenire le malattie, i parassiti che sono molti e per controllare lo sviluppo della famiglia ai fini nostri, degli apicultori, per andare a produrre del miele. L’arnia è fuori in campagna su dei cavalletti e soggetta alle intemperie: pioggia vento sole … quindi è composta da un coperchio, da un coprifavo. Il favo è la costruzione di cera che le api producono: com’è al naturale?

Ve lo faccio vedere. Ho fatto un intervento nella scuola Sacchi di Nettuno dove c’era uno sciame attaccato a una bouganville : avevano cominciato a costruire il loro nido, la loro famiglia.

Dentro le cellette ci sono le uova che la regina stava deponendo, dopo ve le faccio vedere, questa è una costruzione naturale. Noi non possiamo togliere il miele alle api nella loro costruzione naturale. Prima gli apicultori per prendere il miele erano costretti a uccidere le api. Poi con gli anni abbiamo capito l’importanza delle api e imparato che è fondamentale non ucciderle più, così abbiamo pensato di costruire un’arnia, come vi dicevo, razionale in modo da controllare lo sviluppo della famiglia e produrre il miele senza uccidere le api.

LA STRUTTURA DELL’ARNIA Il coprifavo evita la dispersione del calore, infatti il coperchio è di legno e copre il favo. Gli apicultori con l’arnia razionale, hanno dato alle api il modo di costruire come l’uomo voleva, abbiamo creato dei telaietti di legno; la cera che producono è il loro materiale di costruzione, come il muratore usa il cemento, i blocchetti e la calce, le api costruiscono con la cera che gli consente di fare i favi dove immagazzinano il nettare dove nasceranno le uova, dove mettono il polline che è la loro alimentazione, la loro focaccia. Perché producano di più, gli abbiamo

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dato un foglio di cera, così le api si trovano il telaino con il foglio di cera e risparmiano energie. Questo è un foglio di cera, cominciano ad assottigliarlo e a gonfiarlo per creare il contenitore, perché da qui la regina comincia a deporre le uova. Come fanno a gonfiarlo?

Questo telaino ha delle misure, ha uno spessore, è 2 centimetri e mezzo.

749 ESAGONI PERFETTI La forma esagonale non è a caso, è una forma geometrica che non ha spazi vuoti, occupa tutto lo spazio e ha una massima capacità di contenuto, l’esagono, è una realtà. In un decimetro

quadrato, è un quadrato 10 per 10 centimetri, ci devono essere 749 cellette esagonali e 749 dall’altra. Se fossero di meno, nascerebbero api troppo piccole, se fossero di più aumenterebbe la grandezza della celletta e nascerebbero solo maschi, i fuchi. Il numero non si può modificare, come non si può modificare la distanza tra un telaino e l’altro che è di 8 millimetri, massimo un centimetro, perché dentro l’alveare ci sono le api come due di voi uniti di spalle: le api lavorano contemporaneamente da una parete all’altra del telaino e se noi aumentiamo la distanza tra i due telaini, loro fanno i ponti di cera, uniscono

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mieli. L’importanza delle api è quella di impollinare. Producono il polline, la propoli e il veleno: quello delle api è usato in campo farmaceutico: è stato dimostrato che è utile nella distrofia muscolare, stanno studiando come influisce sulla stimolazione dei nervi.

IL NIDO DEI CALABRONI Vi ho portato un campione: un nido di calabroni, lo guardiamo con calma. È stato tolto da un cassonetto di un appartamento.

I calabroni per costruire il loro nido usano la saliva con il fango la impastano e creano questa struttura. Quei punti bianchi erano le uova dei calabroni che sarebbero dovuti nascere. Ora vi faccio vedere l’arnia con le api e vedrete in diretta la regina!

tutto, perché devono essere sempre in collegamento. Stando vicine una si gira e cammina: proviamo con due di voi messi di spalle, le api lavorano così!

La misura, le distanze, i millimetri devono essere per forza quelli non si possono modificare, è una questione naturale.

I PRODOTTI DELLE API Abbiamo detto che le api producono il miele, chi non lo ha mai mangiato?! Avete visto

quanti colori ci sono di miele?

Dipende da dove vanno a mangiare le api, cambia la consistenza e il colore del miele. Per questo dobbiamo prendere gli alveari con le api, trasportarli con il camion di notte, perché la notte stanno tutte quante dentro, e si portano a destinazione dove ci sono grandi fioriture che possono essere fioriture di arancio di eucalipto di acacia, di tiglio tutte varietà di flora che consentono di produrre varietà di

IL MELARIO Il melario è il magazzino delle api dove le api trasformano in miele il nettare e l’apicultore lo va a prelevare, ed è più piccolo.

Il telaino grande che vedete è quello del nido dove si sviluppa la famiglia delle api. Hanno invaso tutto l’alveare: qui ci sono delle api che devono nascere e dentro ci sono anche delle uova.

L’ape regina è 16 millimetri e l’ape operaia è più grande. Qui ci sono 2 o 3000 api, forse qualcosa di più. C’è anche l’ape spazzina che deve pulire l’alveare.

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Il libro di Eraldo Affinati edito dalla Mondadori

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Eraldo Affinati “Elogio del ripetente”, Mondadori edit., Milano 2013, pp. 127, Euro 10,00 “Auschwitz era la sorella di Hitler…

Carlo Magno è nato in Unione Sovietica… Il Piave varcato da Giulio Cesare… Silvia amica di Beatrice…”(p.

31).

Certo sarebbe facile ed estremamente cinico sganasciarsi rispetto queste frasi che non sono battute o barzellette, ma castronerie reali pronunciate a scuola e in sede di esame; ma la scuola italiana non è solo questo e non può essere liquidata come contenitore e repertorio di facezie in un vorticoso abuso di ignoranza. La realtà –o almeno parte di essa- è questa, ma non deve diventare una giustificazione o una propedeutica al cupio dissolvi: la scuola resta, nonostante tutto, un luogo eletto, dove si realizzano incontri incancellabili per il resto della propria vita proprio perché realizzati nell’ intima quotidianità di un rapporto faccia a faccia(cfr. p. 25).

Siamo d’accordo nel sostenere che la scuola non è più un ascensore sociale, non è più occasione di emancipazione e ascesa, però è pur sempre un elemento di contrasto all’esclusione sociale e conferisce la possibilità di non scivolare ancora più giù soprattutto per quanto riguarda le classi e i gruppi sociali più deboli. Resta il presidio istituzionale di legalità ed esercizio di civiltà in una realtà sociale, legale e culturale devastata e desertificata: “sembra forte Apache, una ridotta emotiva”(p. 59). Su di lei hanno infierito per oltre venti anni tagli indiscriminati, ministri incompetenti, ignoranti e rancorosi, perenne mancanza di manutenzione, incongruenze sociali e burocratiche, massificanti attacchi alla cultura e all’intelligenza…Tanto è che oggi l’Italia è 26° fra i trenta paesi più industrializzati come qualità educativa-formativa delle sue scuole.

Un infraventenne su 5 non ha un diploma superiore neanche triennale, il 19,7% della popolazione scolastica si disperde prima del diploma e del 18° anno di età (percentuale che sale a oltre il 22% fra i maschi). Il 5% degli italiani è analfabeta, il 33% fra gli adulti è un analfabeta ‘funzionale’, nel senso che non sa leggere e dare significato a un testo letto al di fuori di quel poco utile ad un lavoro svolto routinariamente.

Circa il 22% degli infra-diciottenni non lavora né studia; i laureati sono la metà della media OCSE, e, paradossalmente abbiamo una disoccupazione fra i laureati più alta (sempre all’interno dell’OCSE) perché il nostro mercato del

lavoro è troppo fondato sulla incompetenza, sulla raccomandazione e sulla totale mancanza di innovazione (cioè sull’ignoranza - per questo il ‘sistema Italia’ va a picco-) e quindi non è in grado di assorbire personale qualificato.

Cosa è successo? “la quantità ha vinto sulla qualità? La legge del numero e della utilità impera trionfante? la rivoluzione informatica modifica l’apprendimento? I centri commerciali –e la Tv anch’essa commerciale- hanno divorato la nostra materia cerebrale?... Lasciamo che ce lo spieghino gli esperti, noi rimbocchiamoci le maniche e mettiamoci al lavoro. Lo stanno facendo in tanti in questo povero paese malato, e non solo a scuola, anche se non vengono illuminati dalle luci dei riflettori”(P.92), come avviene per i calciatori e i vincitori di X factor.

Il quadro è desolante, uno sconquasso epocale (cfr. p. 46). Il ripetente è figura emblematicamente drammatica; e questo libro ce lo illustra. Siamo lontani dalle latitudini di Gramsci e Don Milani, e anche dalle istanze de-istituzionalizzanti di un I. Illich o di un S. Latouche, eppure mi sento di condividere quanto scritto nella quarta di copertina: questo libro è un po’ il “Lettera a una professoressa” della post modernità e dei nostri anni duemila. Vi si parla di ripetenti, se ne traccia una tipologia, se ne rilevano i tratti comportamentali, se ne racconta con affettuosa ed ironica drammaticità la loro cifra esistenziale.

Il ripetente, il drop-out scolastico è la sintesi degli errori dei suoi genitori e del suo ambiente di vita,la cattiva coscienza di alcuni docenti, “è il nodo venuto al pettine, la molla rotta…una condizione della nostra esistenza…nella sua sconfitta trema la nostra corda. (p. 121). Ci parla dello scontro-incontro quotidiano fra insegnate e ripetente, il loro essere entrambi con le spalle al muro e con nessuna possibilità di svicolare, in un giornaliero stato di scacco.

Giuseppe Chitarrini

Trofeo Boccione

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La decima edizione del trofeo scacchistico in ricordo di Silvio Colantuono

La Pizzeria Boccione, la Pro Loco di Lavinio e l’ASD “Quattro Torri”, in collaborazione con l’Area Giochi e Sport Tradizionali UISP hanno organizzato in piazza sabato 9 agosto a piazza Lavinia la X Edizione del Trofeo Scacchistico “Boccione”, in ricordo di Silvio Colantuono.

Già dalle 15, tantissimi appassionati, esperti, esordienti, bambini e ragazzi hanno affollato festosamente piazza Lavinia, tutti muniti di cappelline e visiere pur di giocare insieme sfidando il sole cocente in onore di Silvio (“Boccione” per gli amici), che preparava per loro scacchi, dame e giochi da tavolo ogni settimana, per tutta l’estate. Silvio Colantuono: una persona che aveva fatto dell’impegno la sua bandiera, sempre dalla parte degli ultimi, dei più deboli; una persona che amava pensare, lo aveva fatto liberamente per tutta la vita e desiderava moltissimo che tutti, piccoli e grandi, potessero farlo almeno in vacanza.

Grazie a lui tutti, a Lavinio, nei giorni più belli e attesi dell’anno, stiamo imparando da allora a “metterci in gioco” in modo stupendo e struggente, quando il sole volge al tramonto e si saluta una giornata di mare. Ciò può avvenire, in modo impensabile e bellissimo, proprio attraverso il gioco. Ecco perché, su richiesta del figlio Nino, proprio davanti alla sua storica “Pizzeria Boccione”, l’ASD “Quattro Torri” dal 13 giugno, tutti i venerdì, ha preparato in piazza Lavinia giochi, tavoli e sedie e fatto giocare centinaia di bambini, ragazzi, mamme, papà, appassionati dal 13 giugno alla fine di agosto. Insieme a Silvio, nei suoi ultimi anni, amavamo vedere finalmente la gente parlare, pensare, ritrovarsi grazie al gioco; Silvio, infatti, desiderava che chi voleva bene a Lavinio e l’aveva scelta per le vacanze, vivendoci con i suoi cari i giorni più belli, potesse farlo in compagnia, socializzando e “mettendo in gioco” la mente, felice di avere un nuovo, bellissimo motivo in più per tornare.

Grazie all’impulso di Silvio Colantuono e delle esperienze di Piazza Lavinia, “Quattro Torri” ha attivato sedi, fondato nuovi Circoli o promosso nuove Associazioni - non solo ad Anzio - a: * POMEZIA (Sede Centrale), il LUNEDI’ (18-20) * ROMA EUR (Istituto “Seraphycum”), il MARTEDI’ (1820); * APRILIA (Ass. “Brancaleone”), il MERCOLEDI’(17.30-19.30; * ANZIO-NETTUNO (Centro Sportivo Comunale), il GIOVEDI’ (17.30-19.30); * ROMA REBIBBIA (Ass. Poetica ”Piero Ciampi”), il VENERDI’ (18-21); * OSTIA (ASD Ostia Scacchi), il SABATO (9-12.30 e16-19); * VELLETRI (DLF), la DOMENICA mattina (10.30-12.30) perché ovunque, come ad Anzio, ci sia ogni giorno una Piazza Lavinia in cui poter giocare liberamente, dai 3 ai 199 anni, come recita un fortunato slogan dell’Associazione.

Splendida riuscita dei tre Tornei Esperti, Esordienti e Juniores.

In palio per gli Esperti, oltre al trofeo “Boccione”, RICCHI PREMI PER TUTTI fra i quali un prosciutto offerto dalla Ditta Capolei aggiudicato al vincitore del Torneo Esperti, il Maestro FIDE romano Aldo ROSSI (laureatosi CAMPIONE ITALIANO UISPSCACCHI 2014 nella Finale all’Hotel “Selene” di Pomezia), che ha onorato il X Trofeo Boccione della sua presenza e ha vinto il torneo in solitudine, precedendo di mezzo punto l’espertissimo Maestro Saverio Alessandro FARINA, di Ostia (anche lui imbattuto) e l’altro romano Francesco Vero, protagonista di un torneo eccezionale; meritati premi di categoria per i portodanzesi Giorgio IACHELLA e Alessandro DELLA BELLA, primi nelle fasce da 1500 a 1699 punti ELO e da 1700 a 1899 punti ELO; una citazione particolare per il festeggiatissimo Fabrizio PETRELLI, primo nella fascia da 100 a 1499 punti ELO, portato letteralmente in trionfo sulla sua carrozzella, impossibilitato da aprile a giocare tornei federali nel nostro territorio per l’atteggiamento tenuto dal Comitato Regionale Lazio della Federazione, poco comprensivo nei confronti dei disabili. Un atteggiamento, questo, duramente stigmatizzato dall’ ASD “Quattro Torri” e denunciato direttamente al Presidente Nazionale F.S.I. Gianpietro Pagnoncelli; una situazione davvero incresciosa, che avrebbe fatto indignare Silvio, così sensibile a queste situazioni. E’ di Guidonia il vincitore del buono da 50 euro di pizza messo in palio per il primo tra gli Esordienti; si chiama Gaetano Caradonna ed è un amabile appassionato a tavolino, ma a casa si trasforma in un forte Maestro di scacchi nel gioco per corrispondenza, che concede circa tre giorni a testa per elaborare una mossa! Ora che per posta arrivano solo multe, citazioni e bollette, si preferisce inviare le mosse via mail ed è possibile usare il computer: una Ferrari del calcolo, la cui “forza bruta” deve però essere guidata dall’uomo, che controlla attentamente le implicazioni strategiche di ogni variante ed indirizza opportunamente le analisi, scegliendo i piani migliori o proponendoli egli stesso alla macchina affinchè sia costretta a prenderli in considerazione, contro la sua “volontà”…

Al secondo posto, a pari punti, il giovane italo-peruviano Carlos Cesar Garcia Saldana, di Anzio, da tre anni è il Capitano della forte squadra “Quattro Torri” AnzioNettuno, che è riuscito addirittura a portare l’anno scorso ad un passo dalla promozione in serie “B”.

Bellissima sorpresa estiva, conquista il podio anche l’altro portodanzese Sandro Fiorenza, affacciatosi alla ribalta per la prima volta nella gara del 5 luglio, svoltasi presso l’oratorio della Chiesa di Anzio 2 in ricordo di Fabio Di Gabriele. Citazione a parte per il giovanissimo Luigi Bellantoni, che si è misurato con entusiasmo e coraggio con tanti adulti sicuramente molto più esperti, conseguendo un lusinghiero 50% dei punti Tanti buoni pizza da 20 euro, sempre offerti dalla Pizzeria “Boccione”, per i mini-vincitori tra gli “under16”, gli “under 14”, gli “under 12”, gli “under 10 e gli “under 8”: i bravissimi Lorenzo Magnanimi (Roma), Mattia Valenza (Anzio), Isabella Renna (Mentana), Emanuele Cerza (Roma). Un grande applauso ai piccoli e bravissimi “under 8” Alessandro Collòca (Roma), Davide Canistrà (di Anzio) ed Enrico Patta (di Anzio), 6 anni compiuti da poco, che è riuscito a giungere addirittura 3° assoluto. Vincitore assoluto dell’affollatissimo Torneo Juniores, unico ad aggiudicarsi tutte le quattro partite giocate è stato l’undicenne romano Gianluca De Simone, alunno della scuola Primaria Buzzati (Finalista Nazionale ai GSS 2014 di Palermo). La premiazione ha visto la presenza di Margherita Colantuono, moglie di Silvio e della famiglia ed è stata presentata dall’attore Michele Gammino, grade amico di Silvio e da sempre villeggiante nella sua amata Lavinio.

Non è finita: i venerdì con Silvio continuano a piazza Lavinia e si seguita a giocare al mare tutti i week-end, il sabato e la domenica, ad Anzio, Nettuno, Lavinio, Lido dei Pini, Tor S. Lorenzo, Ardea, Torvajanica, Ostia, in attesa della riapertura dei 6 Circoli ludici dell’Associazione ”Quattro Torri” che opera ormai da Roma a Latina e dalle sponde del Tirreno, dove è nata, fino ai Castelli Romani.

Informazioni ai numeri 333-8897591 (Nino Colantuono); 338-3682544 (Alessandro Pompa), o via mail a: oiatafullapompa@gmail.com - info@quattrotorri.it (sito web dell’Associazione “Quattro Torri”: www.quattrotorri.it). A LAVINIO, orgogliosi di aver ricordato il nostro caro “Boccione” con una meravigliosa festa di gioco e di sport e con un pensiero ai grandi Mario Albano, Andrea Basta e Gianni Di Spirito (scomparso il 16 maggio), padri spirituali dell’Associazione “Quattro Torri” insieme all’amico indimenticabile Silvio Colantuono “Boccione”.

ASD ”Quattro Torri”

Vacanze estive all’ospedale Verdolino scrive a Lupi

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Il Litorale

Il racconto di Gennaro Punzo sulle peripezie vissute per un ricovero

Prenotato per un soggiorno all’ospedale Anzio Nettuno, il giorno comunicatomi per l’inizio mi sono presentato all’ora prevista con il borsone contenente ricambi e prodotti per l’ igiene personale.

Contattata la persona designata per l’ assegnazione dell’alloggio, sono stato invitato ad attendere per l’attuale mancanza di disponibilità. Alle 13 sono stato avvicinato dall’addetto che con tono affabile mi segnala che quel giorno non si sarebbero creati posti liberi pertanto mi avrebbe programmato un “eventuale” soggiorno tra 7 giorni sperando in una situazione più consona. Non ero in condizioni di attendere pertanto con la massima determinazione e gentilezza le riferii che sarei rimasto fino a sera in modo da poter fruire di eventuali disponibilità si fossero create in quel lasso di tempo. Notata e condivisa la mia volontà e necessità, si impegnò a cercare una soluzione che potesse soddisfarmi. Infatti dopo circa un’ora fui affiancato da un gentile signore che mi aiutò a sbrigare le pratiche amministrative per il soggiorno. Non una stanza singola ma uno dei quattro letti in un camerone. Sistemai le mie cose e mi predisposi al soggiorno. Verso sera decisi di recarmi al bagno per predispormi per la notte. Sulla porta di accesso dell’area destinata ai maschi notai un cartello scritto in modo chiaro e con caratteri ben visibili che indicava il divieto assoluto di fumare. Appena entrato fui investito da un puzzo di fumo. La dimensione del bagno era ridotta ed i finestroni piuttosto incastrati non sembravano aperti, per cui poco scambio d’aria con l’esterno, ma sintomatico il nostro rispetto per il divieto e per gli altri. Una sorta di piccolo corridoio con due vani, uno fornito di doccia, tazza e bidet, l’altro senza doccia. Il corridoio terminava con due lavandini la cui distanza dalla porta di accesso di uno dei vani era inferiore all’ampiezza della porta stessa, per cui chi usciva avrebbe urtato chi era al lavandino. Un residuo di mobiletto con uno specchio sbilenco sovrastava i lavabo ed un torsolo di portalampade pendeva a memoria dell’antica funzione.

La porta del bagno con la doccia mancava di un fermo l’altra ne era provvisto.

Fornito di borsa da cui avevo estratto carta igienica saponi e salviette, mi accorsi di non avere nessun appoggio, rotto il portarotoli il bagno mancava di qualsiasi appiglio, pertanto alternando bidet e bordo della tazza riuscii a superare le carenze. Peccato! Nel rientrare in stanza segnalai la difficoltà ad un infermiere che con molta gentilezza mi fornì uno sgabello che posizionai nel bagno per permettere ad altri di poterne fruire e per la mia volta successiva. Fu gentile e mi segnalò che la situazione era piuttosto carente principalmente per i budget ridotti, carenza di personale manutentivo ed operativo. Per questo motivo gli ospiti erano invitati a portare le medicine delle cure domestiche con loro per poter continuare le posologie. Materiali e strutture carenti ma va riconosciuta la qualità e professionalità sia dei medici che degli infermieri, degne di un’ottima struttura ospedaliera.

Problemi economici e periodo estivo comunque avevano creato una carenza di personale paramedico che nelle ore giornaliere veniva supportata dalla presenza di

giovani in formazione che sempre sorridenti cercavano di ottemperare alle esigenze di tutti. Sono stato soltanto tre giorni ospite della struttura sia per condizione fisica che per esigenza di letti, con l’invito di presentarmi al controllo dopo pochi giorni. Il ritorno ai patri lidi è sempre una piacevole condizione. Periodiche gite sono state necessarie. E’ stata un’opportunità per saggiare la sopportazione delle attese, la tensione del personale pressata da richieste e costretta ad intensa attività. In una delle gite però mi è capitato di dover essere ospitato al pronto soccorso su suggerimento di chi aveva controllato la mia condizione di villeggiante pendolare. Un mondo a parte. Entrato dopo la regolare registrazione, fui posto su barella in una stanza per poi essere smistato nel settore competente. Sembrava essere in un fiume pieno di tronchi che galleggiavano in attesa di riuscire a posizionarsi per seguirà la corrente.

Era il luogo dove venivano rilevati i primi elementi utili a determinare lo stato e concorrere a determinare il quadro clinico. Dopo un certo tempo fui portato in un box alla presenza di un medico e di apparati informatici. Disteso fui appoggiato su un lato della stanza sotto un mastodontico apparato di illuminazione.

Notai su uno dei bracci un piccolo rilievo nero, nel mettere a fuoco l’immagine mi accorsi che si trattava di una mosca, la riconobbi dal movimento di una delle zampette che lisciava. Immobile ed intontita dall’aria condizionata. Ad un certo punto cominciò a risalire lentamente ed io fui distratto dalle attenzioni che mi vennero date dal medico di turno.

Fui informato che necessitavo di una visita cardiologica e che avrei dovuto attendere l’arrivo dello specialista. Fui spostato in un altro box ove erano presenti altri pazienti, uno su barella collegato tramite una serie di fili ad un apparecchio elettronico ed un altro su una sedia a rotelle che stava gustando una flebo. Io fui accostato al muro; non è facile essere distesi su una barella e stare statici e tranquilli. Cercai di distrarmi facendomi attrarre dai tubi del neon, dalla composizione del tetto, dalle tende di plastica che come un sipario aperto contattavano i miei piedi. Fu introdotta un’altra barella trasportata da due infermiere che coprendomi la visuale non mi permisero di vedere il

nuovo venuto ma notai che sembrava in una culla. Dovevano essere quelle barriere che evitano all’ammalato di cadere. Al centro della stanza, una signora bionda, che , forse parente del nuovo arrivato, controllava attenta le operazioni e poi si avviò nel corridoio.

Ad un certo punto sentii strattonare la barella e mi vidi avvicinare al nuovo ospite, lo sentii arrancare e capii che usava il mio supporto per tentare di alzarsi. Il parente dal corridoi cominciò a gesticolare e correre verso di noi gridando “Ferma…..ferma , sta giù” e rivolta verso il corridoio “ si è svegliata e tenta di alzarsi”.

Accorrono infermiere ed un altra signora bruna. Fui staccato dall’abbraccio della nuova venuta e spinto un poco in più verso il sipario. Ci furono una serie di suoni gutturali, e percepii movimenti piuttosto lenti ma decisi alla conquista di una posizione che non fosse l’orizzontale. Qualcuno tradusse “ vuole fare pipì “ “Le diamo una pala?” “Ma no può anche andare nel bagno”. Seguirono circa dieci minuti di andirivieni, ricerca di una sedia a rotelle, l’accordarsi di come muoverla e permetterle di sedersi sulla sedia. La signora bionda incitava la bruna, poi insieme finalmente chiesero l’aiuto di una infermiera per poter permette a quella poveretta di soddisfare i suoi bisogni. in questo tran tran non resistetti alla posizione supina e riuscii a mettermi seduto proprio nel momento in cui l’anziana signora riusciva ad essere posizionata sulla sedia. Fui colpito da un gesto che trovai magnifico, ma sbeffeggiato dalle due assistenti familiari.

La signora nel sedersi aggiustò la gonna per evitare di scoprire le ginocchia. Gesto stupendo, nobile, decoroso, vitale che le beffarde trovarono ridicolo. Finalmente si operò il trasferimento. Fui avvicinato da una giovanissima cardiologa; mi informò della sua decisione del mio stato indicandomi le azioni da intraprendere. Mi informò che mi avrebbe fatto dimettere dopo avermi comunicato gli appuntamenti con i rispettivi analisti. Entrato alle 9 e 15 lasciai l’area alle 17.00. Io avevo avuto modo di seguire le avventure degli ospiti come me, ma mia figlia era rimasta in attesa di potermi trasferire ed era stata in trepida attesa in una saletta assolata e affollata. E così terminò la gita dopo il soggiorno. Viva la libertà.

Gennaro Punzo

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Richiesti interventi strutturali allo scalo ferroviario Pag.

Con una lettera indirizzata al Ministo Maurizio Lupi, alla Direzione Lazio di RFI e all’Assessore Regionale alla Mobilità dott. Michele Civita, l’Assessore al Turismo de Comune di Nettuno – dott. Giulio Verdolino lamenta interventi strutturali allo scalo ferroviario cittadino. “Continuano ad arrivarmi – spiega Verdolino segnalazioni da parte dei cittadini e visitatori, sullo stato di degrado e totale abbandono in cui versa la nostra stazione. Divenuta oramai ricettacolo di senza tetto e meta di vagabondi e vandali. La nostra città, a vocazione turistica, soprattutto pendolare, non può assolutamente permettersi di presentare una stazione ferroviaria in queste condizioni. Anzi, essa è un pessimo biglietto da visita! Mi sembra palese che la manutenzione ordinaria non viene fatta da troppo tempo”. Nel tratto più a sud della stazione, infatti, a ridosso dei binari morti, le erbacce raggiungono i confini con il centro urbano, la sala d’attesa risulta sempre sporca, anche di escrementi, atteso che la toilette è sempre chiusa e fuori servizio. La mancanza di un’adeguata sorveglianza dà la possibilità ad ignoti di imbrattare i muri con scritte ingiuriose rendendo ancora più degradante l’aspetto della stazione e delle vetture. “Personalmente, essendo un pendolare per lavoro,continua l’Assessore - ho potuto constatare lo stato di degrado che è decisamente notevole e tale da costituire anche un fonte di pericolo. Una folta e rigogliosa vegetazione costeggia il tratto ferroviario ricadente sul territorio comunale; le recinzioni sono divelte in diversi punti, la decespugliazione credo che non venga eseguita da anni. La zona è caratterizzata da acquitrini permanenti

che risultano un problema anche dal punto di vista sanitario per la potenziale presenza di parassiti ed insetti. Ritengo che tale situazione possa costituire un notevole, potenziale, pericolo generale oltre che di decoro. Faccio, infine, notare che la tratta ferroviaria in questione costituisce ormai una sorta di ferrovia urbana, utilizzata da studenti e pendolari mentre nel periodo estivo è da anni il mezzo di trasporto di progetti turistici specifici che portano nella nostra città quanti trascorrono il periodo feriale lungo la costa e che vogliono visitare i luoghi di culto legati a Santa Maria Goretti.”

L’amministratore Pidiessino ha fatto formale richiesta per una decorosa sistemazione della stazione e delle aree limitrofe di pertinenza dell’Ente Ferrovie ed una pulizia della linea nella tratta cittadina, al fine di assicurare condizioni di decoro eliminando, al contempo, le potenziali fonti di pericolo.

Da Nannarella a Gabriella Ferri, da Fiorini a Manfredi, da Arbore a Claudio Villa, questo ed altro dagli anni 50 in poi spazia nel repertorio del duo musicale nettunese LUCY E PIRATA che è stato protagonista nelle serate del 13-14 e 31 luglio ed agosto nella piazzetta del mercato di Nettuno, con l’ironia tipica dei personaggi omaggiati e con la improvvisazione che rende questi due artisti....veri! da semplici che sono, che si prendono amabilmente anche in giro tra un vecchio ritornello, uno stornello o una canzone d’amore litigarello, rispolverate, rivisitate e attraverso il quale come in uno specchio, la loro immagine riflette alla perfezione.

Sempre ben accolti con cori ed applausi calorosi! La loro esibi-

zione diventa una serata fra amici allegra e spensierata in compagnia di belle canzoni del passato che con la loro voce fanno ritornare alla memoria e rivivere di vita nuova.

“Con la chitarra, c’è er Pirata e, Lucy la sua amata, ‘ncomincia a fasse na sonata, e, poi via ‘na cantata, tra na battuta e ‘na risata pare da vede ‘na sceneggiata ‘na canzone napoletana e poi va la stornellata e, seppure improvvisata da la gente è bene apprezzata divertiti sò de st’accoppiata che l’allegria con loro è assicurata e, a serata terminata va l’applauso a........ Lucy e Pirata!”

Annalisa Rodo

Lucy e Pirata

Il Silenzio in omaggio ai caduti Italian Horror Fest

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Il Litorale

Le struggenti note de “Il Silenzio” eseguito con maestria dalla Direttrice della Banda Comunale di Nettuno “A. Castellani” Gabriella Graziosi alla tromba insieme a Davide Rizzi, hanno accompagnato l’omaggio floreale che i Cavalieri al merito della Repubblica Italiana hanno tributato ai Caduti durante i loro Raduni Nazionali di Nettuno nel 2013 e di Anzio nel 2014. E quale occasione migliore per ringraziarli pubblicamente se

non l’esibizione della Banda stessa in Piazza del mercato di Nettuno durante una serata - quella del 10 agosto 2014 - che ha visto una folta partecipazione di pubblico e dell’Assessore alla Cultura del Comune di Nettuno Dr.ssa Bocchini e che ha permesso ai vertici della neonata Associazione Nazionale Cavalieri Al Merito Della Repubblica Italiana i ringraziare pubblicamente le due splendide trombe per la loro presenza ai

Raduni omaggiandole con una targa ricordo.

Erano presenti il Presidente Onorario Cav. Antonio Alderisio, il Presidente dell’Associazione Cav. Tommaso Bove ed il Segretario Nazionale Cav. Massimiliano Campagna. E’ stato un dovuto ringraziamento ed un’occasione per far conoscere l’esistenza e gli scopi della neonata Associazione Nazionale.

Gentile Sindaco di Nettuno, gentili Assessori all’Ambiente ed al Turismo, la situazione dei rifiuti gettati per le strade di Nettuno si sta aggravando di giorno in giorno. Vi allego alcune foto scattate nelle scorse settimane (via Priverno angolo via Sermoneta viene spesso ripulita, ma poi si riformano i mucchi di immondizia).

Credo che ciò sia dovuto all’inciviltà dei possessori di seconde case e dei turisti “avventizi”. Noi residenti a Nettuno siamo ormai abituati da diversi mesi alla gestione della raccolta differenziata “porta a porta”, ma la stagione estiva ha fatto affluire nella città migliaia di possessori di seconde

case, affittuari per la sola stagione estiva ed altri turisti”di passaggio”.

Costoro non si sono attrezzati con i contenitori appositi, non si sono interessati della nuova gestione dei rifiuti, i proprietari di case non hanno informato i loro inquilini della nuova modalità di conferimento dei rifiuti.

Risultato?

Migliaia di turisti dal quoziente intellettivo molto basso (assai incivili, non degni di considerarsi “cittadini”), non trovando più i cassonetti stradali, gettano dove capita i sacchetti dei loro rifiuti, sia nelle zone extra-urbane che in piena città: ho visto pochi giorni

fa, in Via Traunreut, zona Cretarossa, di fronte al supermercato, una montagna di sacchetti che faceva veramente impressione.

Ormai la stagione turistica è al suo massimo e si può fare poco.

Per il prossimo anno, oltre a potenziare la vigilanza e la sorveglianza, propongo di fare una massiccia campagna informativa, rivolta soprattutto ai non-residenti, al fine di evitare il ripetersi di una situazione tanto degradante .

Anche i cittadini di Nettuno devono fare la loro parte, collaborando con l’Amministrazione e segnalando gli incivili.

Marco Mandelli, Nettuno

Rifiuti per le strade di Nettuno

La manifestazione si è svolta dal 4 al 9 agosto ANNO XIV - N° 15 - 1/15 SETTEMBRE 2014

La terza edizione dell’Italian Horr Fest “Città di Nettuno” si è aperta con la conferenza stampa svoltasi, all’inizio di agosto, al Borgo di Nettuno. Il sindaco Alessio Chiavetta ha dato il benvenuto ai giornalisti ed agli appassionati arrivati per assistere alla presentazione della kermesse che, anche quest’anno, prevedeva un programma ricco di incontri con ospiti nazionali ed internazionali dove, particolare attenzione, è stata data all’opera libraria: oltre alle tradizionali proiezioni e retrospettive d’autore infatti, la manifestazione ha offerto un momento dedicato esclusivamente alla lettura denominato “Inchiostro Rosso Sangue”, un appuntamento che si è svolto ogni pomeriggio presso il Borgo Medioevale, in cui sono state presentate le ultime novità letterarie editoriali dedicate al genere horror, introdotte da Antonio Tentori, scrittore e sceneggiatore specializzato sul genere, che ha collaborato anche alla sceneggiatura di Dracula 3D di Dario Argento. “Il Festival, ha acquisito sempre più prestigio internazionale, ha dichiarato in seguito il sindaco Chiavetta, visto che ha continuato ad attirare pubblico ed

esperti del settore che hanno deciso di soggiornare a Nettuno per assistere alla manifestazione, così come ha fatto il regista francese Alexander Jousse, che lo scorso anno era tra i protagonisti del Festival. Tanti sono stati anche gli appassionati arrivati da varie regioni italiane per partecipare a questa kermesse dove c’è stato grande entusiasmo ed attenzione anche perché, oltre ad offrire uno spettacolo unico nel suo genere, ha rappresentato effettivamente un volano per il turismo locale.”

“Ritengo sia stato molto importante, oltre che doveroso, aver dedicato una parte di questa manifestazione alla letteratura, ha affermato invece il direttore artistico del Festival Luigi Pastore, proprio perché questo genere è partito dai romanzi gotici dell’800, veri romanzi horror ante litteram, che hanno poi ispirato negli anni tanti film di genere”. Nelle serate svoltesi quindi dal 4 al 9 agosto presso lo stabilimento balneare Pro Loco, da segnalare, sono stati gli interventi dei registi Luigi Cozzi e Dario Argento, la partecipazione del comico Paolo Ruffini e del regista polacco Andrzej Zulawski.

Tito Peccia

SEGNALAZIONE del 06/08/2014 inviatavi via pec il 06/08/14 protocollo.comuneanzio@pec.it Oggetto: Lavinio Stradone Sant’Anastasio angolo viale dei Faggi “TELECAMERE”

carica a cielo aperto dove si continua a scaricare di tutto compreso i “calcinacci”, che vengono sistematicamente vengo rimossi con costi per la nostra comunità . Vi chiediamo se le telecamere funzionano?

E se non funzionano perché non vengono riattivate che porterebbero solo benefici alla comunità visto che sono stati spesi soldi Pubblici?. Vorremmo avere delle risposte scritte da poter comunicare ai cittadini grazie.

AnzioDiva

AnzioDiva

Molti cittadini ci hanno segnalato che vi sono delle telecamere montate nel sito riportato in oggetto che puntano direttamente davanti all’entrata dell’ex parco acquatico “Acqualand” oramai abbandonato da anni e che è diventata una dis-

Sulle ali della musica Anzio sfila ad Albacarnaval Serata benefica a favore del “Comitato dopo di Noi”

ANNO XIV - N° 15 - 1/15 SETTEMBRE 2014

Una notte di mezz’estate, una luna calante, una tiepida stagione di Anzio; note e comicità; forme creative ed estetica; generosità e bellezza; solidarietà e buon cuore.

Martedì 15 luglio presso il teatro di Villa Adele, all’interno del cartellone estivo del Comune di Anzio, s’è conclusa la III edizione dell’evento “Sulle Ali della Musica”, manifestazione benefica offerta in favore del “Comitato Dopo di Noi”, organizzata dall’Associazione “Pro Loco - Città di Anzio” (grazie alla tenacia e all’organizzazione del presidente Augusto Mammola), con la brillante regia di Mauro Paccariè.La manifestazione ha visto la deliziosa partecipazione di tantissimi artisti locali e nazionali, che si sono esibiti gratuitamente nella splendida cornice del giardino anziate, grazie alla complicità della sempre “splendida” presenza di Sara Santostasi (matrina del Comitato e presentatrice) e dei bravissimi Mescaleros sempre presenti quando la solidarietà chiama. Graditissima presenza quella dell’Assessore ai Servizi Sociali di Anzio Roberta Cafà che, se pur impegnatissima nelle sue funzioni, ha voluto essere presente alla manifestazione sottolinenando la vicinanza e l’impegno dell’intera Amministrazione Comnale di Anzio al progetto abitativo per ragazzi disabili adulti di Anzio e Nettuno. Peccato non poter dire la stessa cosa del comune di Nettuno la cui presenza è stata garantita dal presidente della proloco di Nettuno Marcello Armocida. La serata ha terminato la raccolta di fondi che il Comitato ha lanciato per il 12, 13 e 14 luglio con la presenza di banchetti espositivi in p.zza Pia ad Anzio, in P.zza Lavinia a Lavino, P.I.T. in Via lungomare Matteotti (gestiti dalle Pro Loco di Anzio, Lavinio e Nettuno, unite per la raccolta fondi) e presso il chiosco in p.le S. Rocco a Nettuno, concesso in gestione dall’Amministrazione Comunale di Nettuno al Comitato, in collaborazione con l’Associazione S. Maria Goretti). Le risposte sono state positive – ci dicono dal Comitato - soprattutto per quanto riguarda la sensibilizzazione e la conoscenza del “Comitato Dopo di Noi - onlus” e della necessità

reale e concreta di garantire un futuro sereno e dignitoso ai tanti ragazzi disabili del territorio che rimarranno soli, quando le famiglie d’origine, per ragioni anagrafiche, non potranno più occuparsi di loro. Il risultato dal punto di vista economico può ancora una volta dirsi soddisfacente. Da più di 5 anni, grazie alla raccolta fondi, il Comitato è riuscito a raccogliere le risorse necessarie per l’ormai prossima realizzazione del primo stralcio funzionale del più ampio centro diurno e notturno, che vedrà ospitare i tanti ragazzi disabili del territorio, in un ambiente gradevole, aperto all’esterno, fornito di ogni strumento utile a garantire un adeguato sviluppo delle componenti affettive, volitive e conoscitive del giovane o adulto che verrà accolto presso la casa famiglia. Grazie ai proventi derivati dalla vendita dei biglietti (al netto degli oneri SIAE, service, tipografia e pubblicità) il Comitato garantirà l’esatto adempimento di quell’obbligazione morale tessuta con tutti coloro che, anche con un piccolo, ma fondamentale sacrificio, avranno partecipato nella realizzazione di un progetto che avrà il nome di ogni singola persona, quale opera esclusiva e propria di quell’altissimo impegno ideale di ciascuno.

La situazione economica non ci è favorevole - ci dice il tesoriere del Comitato Taurelli Mauro - ma proprio per questo siamo ancor più grati a tutti coloro che hanno voluto donare una speranza a tanti ragazzi disabili adulti di Anzio e Nettuno e che ringraziamo davvero di cuore per la fiducia e la solidarietà dimostrata. Ormai manca un passo” - concludono Laurini Marco e Polverari Paola - Presidente e vice-presidente del Comitato - a breve, confidando nella premura dell’Amministrazione comunale di Anzio, verrà messa a gara la realizzazione della prima opera autonoma, che verrà materialmente costruita grazie all’imprescindibile contributo che tutti noi abbiamo donato per l’edificazione di una struttura, che è innanzitutto umana, prima d’esser centro di accoglienza dei nostri “primi cittadini” della comunità locale. Grazie ancora a tutti!”.

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Il Litorale

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Happy Team pertecipa con il corteo storico di epoca romana

L’8 agosto ad Alba Adriatica, nell’attesissima serata del carnevale Estivo Nazionale, Anzio è protagonista. Happy Team sale sul treno in corsa della notorietà, propone il Primo Corteo Storico del Lazio Neropolis Città di Anzio, e lo fa in abiti sartoriali cinematografici di epoca romana I secolo.

Nerone e il soldato massimo, aprono il corteo, Seneca, Agrippina, Messalina, lo seguono con passo imperiale, seguiti da un’ancella che sorregge il mantello dell’Imperatore, le nobildonne, il senatore ed il soldato a guardia delle retrovie. In un esplosione di allegria e di colori, Neropolis si fa largo tra la folla urlante, mille lampi fotografici lo avvolgono, devono intervenire le forze dell’ordine in più di un’occasione, il corteo è osannato, il pubblico vuole una foto con Anzio, grida i nomi dei figuranti, in inglese, in lingue incomprensibili. Volti di tutte le etnie si schierano ai lati, mentre il corteo viene immortalato senza sosta. E’ un successo stratosferico. Si offre orgoglioso agli scatti, nei quasi tre chilometri di lungomare adriatico, non vi è un solo istante in cui smettano di applaudirlo, di chiamare, Anzio, Anzio, Anzio! I giornali locali avevano evidenziato con cura il nostro arrivo, segno di grande ospitalità da parte degli organizzatori: l’Associazione Albamici, capitanata dall’instancabile Tonino Ferri. Albamici si è presa cura in ogni momento della spedizione, abbinando un referente per ciascun gruppo, che indicasse albergo, ristorante, postazione di mascheramento e assistenza alla sfilata. Anzio è stata gradita ospite, benvoluta e apprezzata, ed ha potuto godere di un soggiorno senza intoppi, perfetto nelle sincronie, nei riferimenti e nelle aspettative, ampiamente superate.

Se ne esce arricchiti, estasiati ed onorati di aver presenziato a un evento straordinario, che fra i tanti, ha avuto due meriti d’eccezione: l’abbattimento delle barriere territoriali, proponendo e gemellando i carnevali del nord con Bologna e Crema, del centro, con Neropolis, e del sud con il carnevale di Misterbianco. E l’abbattimento delle barriere istituzionali, che si sono spese a favore dell’evento, mostrandosi in tutte le fasi dell’evento, nella progettazione, nella realizzazione, durante la sfilata e alla premiazione finale intorno alle 2:00 del mattino nella piazza gremita. Happy Team ringrazia pubblicamente il Sindaco

di Alba adriatica, sig.ra Tonia Piccioni, e il Sindaco di Anzio sig.

Luciano Bruschini, con l’Assessore P.Istruzione e Cultura sig.ra Laura Nolfi, per il loro alto spirito culturale. Ringrazia Tonino Ferri ed Albamici, Re Carnevale di Mi-

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sterbianco (CT), Maskerrando di Bologna, il Carnevale Cremasco, abbiamo condiviso con voi momenti irripetibili, di grande spessore umano e di fratellanza. Viva albacarnaval, viva Neropolis!

Elisabetta Fusi

Professione Balia Nettuno alla regata veneziana 38

I ricordi di Santina Dell’Uovo, classe 1927

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Vive tra noi Santina Dell’Uovo nata ad Alatri il 1927, professione esercitata: Balia. Se si chiede ai giovani in che consiste questo lavoro credo che avrebbero alcune incertezze nel delineare le competenze. La storia di questa donna inizia nel suo paese nativo: “mi sposo nel 1948, tanti figli 7, uno deceduto per meningite fulminante. Mio marito si trasferisce a Nettuno per lavoro, poi dopo qualche tempo anche io con i figli, e costruisce la casa che è questa dove la signora ci sta ospitando. Attraverso una agenzia di Alatri, 1950, trovo lavoro presso una famiglia a Roma. Avevo già un figlio, e mi ricordo che tramite la dipendente dell’agenzia, Cristina, venni in contatto per andare a lavorare. Mio marito in un primo momento non era d’ accordo, anche la mia relativa resistenza venne meno considerando le ottime condizioni di trattamento, e dal fatto che di lavoro per mio marito ce n’era poco.” Lascio il marito e Gildo, il mio primo figlio e parto.

La signora della agenzia Cristina mi accompagnò con la corriera a Roma presso la famiglia. Mi fecero fare tutti gli accertamenti sanitari, per quelli morali fu l’agenzia a garantirli per persona fidata conosciuta nell’ambito del paese.

Dopo una settimana già alloggiavo presso la famiglia che mi aveva richiesto. Il bambino che avrei allattato ancora doveva nascere.

Dopo una settimana nasce Goffredo, figlio di un conte a Via Lovatelli, 24- a piazza Venezia. I primi attimi non si dimenticano mai, ricordo che la mamma era sempre presente nei primissimi giorni.

Mio figlio stava con mia suocera e mio marito, e veniva allattato da un’ altra balia del paese. Ogni tre ore, comunque era tutto relativo all’ età del bambino, io dovevo allattare. La prima era alle sei, l’ultima alle ventidue. Se durante la notte si svegliava ero io a prenderlo. Il bambino era consegnato a me. Mi davano tutto, mi davano da mangiare benissimo, mi pagavano bene, mi facevano il letto!

Avevo un contratto per 8/12 mesi,

ma non avevo nessun permesso.

Tutte le settimane veniva mio marito a trovarmi, ma non potevo avere nessun rapporto intimo come da contratto”.

- Ma era scritto…

“Questo non me lo ricordo. Nella sincerità della signora, per lei un valore, non ha mai trasgredito. Il latte c’era. Venivo trattata bene.

Non gradivano che mangiassi con la servitù. Non potevo aiutare neppure in cucina a pulire qualche verdura. Il mio coinvolgimento emotivo nei confronti dei bambini era di tipo professionale, tante attenzioni e serietà ma i sentimenti erano da una altra parte.

Avevo la divisa da lavoro: il fazzoletto in testa, il grembiule, la gonna lunga, la divisa era così.

Prendevo dalle 25 alle 30.000 lire al mese, un operaio ne prendeva 12.000 al mese, e più di qualche mia collega perché ero educata, e di bella presenza. Posso dire ancora che la “ciociara” era la più quotata in ambito regionale. A Nettuno mi chiamavano la bella.

Ogni tanto mi portavano mio figlio (due volte). Ho fatto il mio lavoro in diverse famiglie agiate, ma dopo i primi tre figli, la casa era ormai ultimata, non sono partita più, anche se ho continuato a fare la balia a Nettuno, i bambini me li portavano a casa. Adesso riflettendo la vedo una cosa male, non mi piaceva lasciare la famiglia, i figli il marito. La fame era tanta, la miseria. Si stava bene, ma si stava male dentro per quello che avevi lasciato, anche se ti sentivi importante. Le signore, non lavoravano, andavano a spasso. Le foto una testimonianza indelebile ci fa capire come la professione di balia era molto riconosciuta e diffusa nell’ambito della società di allora. Anche oltre Oceano, negli Stati Uniti era diffusa questa pratica, e le Balie italiane erano le più ricercate. Le donne già lavoravano fuori di casa in percentuale diversa rispetto all’Italia che si affacciava a nuovi riconoscimenti e diritti di genere”.

Iemma Valerio Massimo

Il Litorale

ANNO XIV - N° 15 - 1/15 SETTEMBRE 2014

La manifstazione si terrà il 7 settembre nella città lagunare

Spett.le Redazione è nostro pregio comunicarvi/re attraverso la vostra redazione giornalistica l’evento Nettuno alla Regata Storica Veneziana il 7 settembre dove la nostra Associazione Voga Veneta Nettuno Anzio sarà protagonista per la rievocazione del ritorno di Caterina Cornaro regina di Cipro del 1489.. a bordo della Bissona Nettuno ironia della sorte omonima della nostra città , questa imbarcazione da parata lunga 12 metri, sul castello di poppa e raffigurata l’effige del dio Nettuno strutturato in legno con il tridente. L’evento partecipativo da noi organizzato è in collaborazione dell’Associazione la “Stella del Mare” che ha messo a disposizione i figuranti in costume degli armigeri e di Marcantonio Colonna (Principe di Nettuno) e Felicetta Orsini anch’essi a bordo della Bissona Nettuno, mentre l’A.S.D canottieri Nettuno si è disposta attraverso sei vogatori: Cesare Mallone, Alberto Lanna Alessandro, Lanna Ivan Sortino Domenico, Errico Gabriele Carloni,..capitanati dal Presidente Nando Taurelli già partecipi con notevole successo alla 40a Vogalonga Veneziana l’8 giugno 2014. L’evento sarà trasmesso in mondovisione per l’occasione sfilera’ un corteo di suntuose e lussuose barche tipiche della laguna veneta, se ne stimano

circa 600, queste saranno condotte a remi da figuranti in abiti del medioevo fra cui il Doge imbarcato sulla balota. L’ufficio regate, turismo, sport e grandi eventi del comune di Venezia ha affidato il comando della “Bissona Nettuno” al Presidente Nando Taurelli dell’ nostra Associazione Voga Veneta Nettuno Anzio, che coadiuvato dallo staff tecnico e associati (Andrea Cafa’, Paolo Pigliucci e Santo pedone) hanno realizzato l’evento a partecipare nella città Veneziana. L’equipaggio a bordo della Bissona vogherà alla veneta in canal grande per 5 km. percorrendo dal bacino San Marco a Santa Lucia, per poi tornare a Ca’ Foscari passando sotto il ponte di Rialto in una cornice piena di colori rappresentata dalla bellezza artistica della citta’ serenissima. A bordo saranno imbarcati in rappresentanza storica della citta di Nettuno grazie alla Associazione stella del mare, che ha fornito gli abiti e i figuranti, Marcantonio colonna ( principe di Nettuno) con la moglie Felicetta Orsini gli armigeni che presero parte il 7 ottobre del 1571 giorno in cui si svolse la battaglia di Lepanto e sul palco delle autorità accompagnato dai figuranti e il nostro interprete Santo Pedone sarà presente in rappresentanza del comune di Nettuno l’Assessore alle attività Produt-

tive e Turismo Dott. Giulio Verdolino. Ripercorrendo la storia, Marcantonio colonna ebbe un legame con l’antica repubblica marinara infatti egli nella battaglia di lepanto, dove si decisero gli equilibri di forza per il controllo del mediterraneo e la difesa dei valori della religione cristiana, era agli ordini dell’ammiraglio veneziano Sebastiano Venier comandante supremo delle forze navali della Santa sede. Per questo motivo la citta’ di Nettuno il giorno 07 settembre 2014 vivra’ una giornata di nobile riconoscimento storico culturale, forse suggellando un gemellaggio con la citta lagunare. Questo percorso è stato costruito con tenacia e pazienza dall’Associazione Voga Veneta di Nettuno Anzio, per portare il miglior prodotto storico e culturale nel mondo, si nel mondo perché’ agli occhi del mondo desideriamo condividere questa straordinaria ed unica partecipazione di un equipaggio Nettunese in una delle più suggestive ed armoniose cerimonie del mare. La regata storica sarà trasmessa dalle reti nazionali. Per ulteriori info visitate i portali web: www.associazionevogaveneta.com e http://www.regatastoricavenezia.it Il Segretario Andrea Cafà Associazione Voga Veneta Nettuno Anzio Andrea Cafà

Il 5 agosto si è tenuta ad Anzio la consueta adunata estiva degli aderenti al Reparto “Pierino Maruffa” di Nettunia.

La manifestazione dell’Associazione Nazionale Arditi d’Italia, guidata dal Comandante Bruno Sacchi, è stata proceduta da un omaggio al Campo della Memoria, il Sacrario dei Caduti della RSI di Nettuno. I convenuti si sono poi recati nella cittadina neroniana dove hanno ascoltato le relazioni sulle attività svolte dall’A.N.A.I. del Comandante Sacchi e del Consigliere Nazionale Leonardo Romano, giunto appositamente da Milano quale delegato del Presidente Nazionale Comandante Pierpaolo Silvestri per sopraintendere all’adunata e stilare apposita relazione di servizio. Presenti, tra gli altri, lo storico locale Prof. Alberto Sulpizi, il ricercatore Dott. Pietro Cappellari, Valerio Borghese (nipote del Comandante della Decima MAS Junio Valerio) e Benito D’Eufemia (fiduciario di Roma per l’Associazione Nazionale Arditi d’Italia).

Tra le prossime manifestazioni del Reparto A.N.A.I. di Nettunia vi saranno l’omaggio dal Deputato repubblicano-fascista Armando Casalini nel Novantennale dell’assassinio per mano comunista

e un’intensa propaganda in ricordo del Centesimo anniversario dell’entrata in guerra dell’Italia, per abbattere la coltre del silenzio pacifista imposta su questo storico evento che fece della nostra Patria una Nazione libera, indipendente e grande; per ricordare quella generazione di eroi formatasi nelle trincee che seppe rinnovare il nostro Paese, porsi come avanguardia del progresso sociale, compiere nell’Unità nazionale il primo passo per la conquista di un compiuto Risorgimento, ove all’Italia fosse riconosciuta una missione da adempiere e un pri-

mato da esercitare nel mondo. Al termine della manifestazione patriottica, sono stati distribuiti, in forma solenne, i riconoscimenti ufficiali che Martina Mussolini, Capo dell’Ordine dell’Aquila Romana, ha voluto motu proprio concedere a tutti gli aderenti al Reparto che si sono distinti nelle iniziative per il 70° Anniversario della Repubblica Sociale Italiana in provincia di Rieti. Il Comandante Sacchi ha, infine, ringraziato i camerati della crew che ha ospitato l’adunata per la collaborazione e la solidarietà espressa.

Claudio Cantelmo

Adunata degli arditi d’Italia

La cultura da Magna Charta Il danno e la beffa

ANNO XIV - N° 15 - 1/15 SETTEMBRE 2014

Il Litorale

Numerosi gli incontri organizzati nel mese di agosto dalla libreria di Lavinio

Molti i curiosi accorsi al revival presentato sabato 16 agosto da Roberto Suriano presso la libreria Magna Charta con una simpaticissima presentazione che ha documentato un anno di amicizia trascorso con i soci dell’Associazione Tablinum in attività culturali e di intrattenimento perlopiù dedicate alla fotografia. Gli appassionati allo strumento fotografico hanno organizzato splendidi viaggi in località italiane particolarmente suggestive dove cimentarsi nel fotografare, facendo bonariamente a gara nella ricerca di spettacolari immagini da ricordare e da mostrare agli amici. Agli intervenuti sono state lasciate le informazioni per associarsi e trovare amici sinceri con cui condividere momenti di svago, di libera espressione, corsi linguistici, musicali, artistici, nonché brevi viaggi e itinerari gastronomici; un modo per rendere la piacevole vita, uscendo dalla solitudine o dalla routine per cimentarsi in qualcosa di nuovo e per confrontarsi serenamente tra amici. La libreria Magna Charta di Stefano Ricci si

conferma come un punto di riferimento per quanti non vogliono annoiarsi, ma dare un sapore alla propria esistenza: solo nel mese di agosto sono stati realizzati ben 11 eventi, tutti molto intriganti e adatti a gusti di ogni genere: per la presentazione di libri ha iniziato Giovanni Ricciardi con “Il dono delle lacrime“, poi Ilaria Beltramme con “Il Papa guerriero” in Piazza Lavinia a cura della Libreria Magna Charta e con il patrocinio della Pro-Loco di Lavinio, Fiore Leveque con ben due libri, Letizia Triches con ‘Il giallo di Pontevecchio’, Fabio Berti con “L’attentato” e Patrizia Palese con il libro ‘Gocce di sangue’.

Inoltre il Dott. Laneri ha proposto ‘Tor Caldara. Aspetti naturalistici, primariamente biologici, della R.N.R. Tor Caldara, AnzioRM’. E ancora una mostra Fotografica Personale di Massimo Margagnoni, mentre il Dott. Simone Borri ha affrontato la tematica “La paura della paura Ansia, attacchi di panico, fobie“. Due videoproiezione per concludere il mese “Chi siamo e come siamo

Le forze democratiche di Anzio e Nettuno ritengono inaccettabile l’atteggiamento di alcuni cittadini, che mercoledì 20 agosto in Piazza Pia hanno tentato di impedire il presidio pacifista indetto dal Comitato donne per la Pace di Anzio e appoggiato da Emergency.

La manifestazione prevedeva anche una raccolta firme simbolica su un appello di Gino Strada per il disarmo di Israele e la cessazione delle ostilità a Gaza, per indurre le istituzioni locali a prendere posizione su un simile tema. I disturbatori, evidentemente di opinione diversa e vicina alle posizioni israeliane, non hanno gradito né l’appello di Strada né l’esposizione presso il presidio di alcuni cartelloni di condanna alle violenze sui palestinesi, giudicati da loro eccessivamente di parte.

Così hanno cercato sia di impedire lo svolgimento della manifestazione con insulti e improperi, che di strappare gli sgraditi cartelloni.

Ai poliziotti che li hanno identificati si sono qualificati come membri di una organizzazione politica, come se questa connotazione desse una coloritura più civile al loro atteggiamento.

Siamo consapevoli della drammaticità dei temi legati alla questione israelo-palestinese e alle tante passioni che suscita, come della

possibilità di condividere o meno un’opinione, ma ciò che non tolleriamo è il tentativo violento e intollerante di chi neanche ammette la possibilità di una opinione diversa dalla sua, e cerca di impedire una civile e libera manifestazione. Coloro che hanno fatto irruzione al presidio per la pace, hanno agito in modo violento, e lo schermirsi dietro una fantomatica organizzazione politica non li scagiona, ma anzi rende ancora più inquietante l’accaduto.

In tutta Italia e in tutto il mondo si moltiplicano le manifestazioni per la pace o di sostegno alla causa palestinese, perfino nello stesso Israele, ma qui ad Anzio qualcuno ha pensato che ciò non potesse essere possibile, come se la democrazia fosse una sua prerogativa esclusiva. Così non è: la libertà di espressione appartiene a tutti soprattutto a chi la pensa in modo diverso dalle opinioni dominanti. Quello che vogliono le Donne per la Pace è un mondo in cui per tutti ci siano dei livelli decenti di dignità, democrazia, benessere e libertà, tanto per i palestinesi, come per gli israeliani.

Obiettivi che l’Onu cerca di promuovere da sempre: come si fa a non condividere tutto ciò?

Rifondazione comunista Anzio e Nettuno, Sel Anzio e Nettuno, Pd Anzio.

Donne per la pace

oggi “a cura dell’Associazione Tablinum e “Le Isole Orcadi” a cura di Maurizio Forni. Chi vuole trovare amici per divertirsi un po’ durante il prossimo inverno può dunque recarsi in libreria, via S. Giuseppe 45 a Lavinio, oppure telefonare al 0698116206 o ancora visitare il sito www.libreriamagnacharta.it. Trovare amici reali non è mai stato così facile!

Nicoletta Gigli

Grazie Assessore

Ho letto con molto interesse l’articolo sull’apertura dell’attività venatoria 2014/2015 a firma dell’Assessore del Comune di Nettuno Dr. Giulio Verdolino. A mia memoria è la prima volta che un Assessore prende un’iniziativa del genere parlando di un argomento notoriamente ostico.

In veste del Presidente della Federcaccia Anzio – Nettuno ringrazio vivamente l’Assessore per la sensibilità dimostrata nei confronti del mondo venatorio. Sono altresì certo che anche le altre Associazioni venatorie presenti sul territorio concordino con me nel rendere merito all’Assessore Giulio Verdolino dell’apertura mostrata nei confronti del mondo venatorio.

Quanto alle raccomandazioni finali di collaborazione con l’amministrazione comunale posso rassicurare l’Assessore dicendogli che “non aspettavamo altro”, noi cacciatori siamo in primo luogo paladini nel rispetto dell’ambiente. Lo abbiamo dimostrato in varie occasioni, vedi su tutte la manifestazione corteo contro l’installazione di pannelli solari nell’ambito della struttura militare UTTAT. Siamo per il rispetto delle regole e per la fruizione razionale del territorio nel rispetto di tutte le esigenze purché ci sia collaborazione e non ostruzionismo strumentale. Ribadisco pertanto il mio personale ringraziamento all’Assessore Giulio Verdolino e chiedo contestualmente di organizzare un incontro a 360° con tutte le Associazioni venatorie presenti sul territorio comunale di Nettuno, compresa l’Università agraria ed una rappresentanza dell’UTTAT per creare un organismo di coordinamento tra Associazioni venatorie e Amministrazione comunale.

Biagio Paolini Presidente Federcaccia

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Continuano i disservizi postali di base a Nettuno Pag.

Dopo l’interminabile catena di lamentele circa la gestione a dir poco “antica” dei servizi postali di base (corrispondenza, consegna di fatture ENEL - Telefoni - Acqua e simili), vorrei segnalare un caso personale che non ha spiegazione.

In attesa di una spedizione dall’estero ed in possesso del suo numero di tracciabilità, controllo sul sito di Posteitaliane e il 24.08.2014 mi viene l’avviso che il plico è “in lavorazione” presso l’Ufficio Postale di Nettuno dal giorno 08.08.2014. Con i dati in mio possesso mi reco all’Ufficio Postale Centrale di Nettuno il 25.08 ed una solerte impiegata trova quanto cercavo ma al momento di consegnarmelo mi chiedeva il saldo per la “giacenza”. Il plico recava una scritta - apocrifa

- che si allega in fotografia. Voglio, perdonare i pochi centesimi spesi per la giacenza. Voglio perdonare anche la lunga attesa ma quello che rende inammissibile il tutto è quella indicazione di “avvisato” mai consegnatomi. Non possono nascondersi dietro la mancata presenza del destinatario perché si tratta dell’attività commerciale di famiglia che è stata chiusa per ferie solo il giorno di Ferragosto! Se non mi presentavo in Ufficio per il ritiro, che fine faceva la spedizione? Chi controlla i postini? Chi è il postino che ha scritto l’avviso sul plico?

Chi è il Dirigente preposto? Dove era? Sarebbe veramente gradita una risposta visto che i nostri soldi servono anche per i loro stipendi!

Lo ha affermato il Presidente della Commissione alla Pubblica Istruzione del Comune di Anzio, Velia Fontana, in riferimento all’intitolazione della Scuola di Via Jenne alla dottoressa Gregoretti che ha ricoperto l’incarico di Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Anzio dalla fine del 1998 al 5 dicembre 2008, giorno del tragico incidente nel quale ha perso la vita. Nel suo impegno amministrativo e professionale i colleghi, ma soprattutto i cittadini, ne hanno sempre apprezzato le doti di riconosciuta umanità, generosità, onestà con un “viscerale” attaccamento alle problematiche del mondo della scuola: “il suo mondo”. Il Dirigente Scolastico dell’I.C. Anzio II, dott.ssa Anna Maria Corso, ha risposto favorevolmente alla richiesta del Sindaco di Anzio, Luciano Bruschini dando, sin da ora, la disponibilità a coinvolgere attivamente i bambini e tutto il personale docente nell’organizzazione della cerimonia del prossimo 5

dicembre, “in ricordo della costante attenzione della cara Ivana al mondo dell’infanzia”. Nei mesi scorsi l’attuale Assessore alla Cultura ed alla Pubblica Istruzione Istruzione, Laura Nolfi, aveva assunto l’impegno del Comune di Anzio ad intitolare il plesso scolastico alla dottoressa Gregoretti: “ “Il plesso di Via Jenne, al quartiere Falasche, – aveva dichiarato l’Assessore Nolfi – era stato ampliato e ristrutturato grazie all’impegno della cara Ivana, impegnata per tutta la sua vita lavorativa nel mondo della scuola, che abbiamo tutti il dovere morale di ricordarla come merita”. Il prossimo 5 dicembre, a sei anni esatti dalla scomparsa, ad Ivana Gregoretti sarà intitolata la scuola di Via Jenne con una toccante cerimonia che coinvolgerà l’intera Città di Anzio, gli alunni, il personale scolastico e tutti gli Amministratori Comunali che hanno avuto la fortuna di conoscerla e di lavorare insieme a Lei. Comune di Anzio

La scuola Gregoretti

Estate nettunese Agosto magico a Villa Claudia 40

Un calendario di buon livello nella cittadina del tridente

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Anche se avvelenati dalle polemiche per la loro spesa, gli spettacoli e le iniziative che hanno contraddistinto l’estate nettunese nelle piazze, il borgo ed il Forte Sangallo sono state tante ed anche di un certo spessore. Ovviamente, le serate che l’hanno fatta da padrone, sono state quelle che si sono tenute allo stadio del baseball dove, si sono rispettivamente alternati Enrico Brignano, Vincenzo Salemme, Alessandra Amoroso e Maurizio Battista. A Nettuno, per la seconda volta consecutiva, il poliedrico Brignano, con il suo spettacolo “Evolushow” non ha tradito certo le attese portando in scena una esilarante rappresentazione dei problemi legati per l’appunto all’evoluzione dove, il one man show, ha trattato temi che riguardano un po’ tutti noi spesso troppo schiavi della tecnologia, con vite vissute al massimo ma solo in fondo poi più per apparire che per essere immortalate magari da foto da inserire in qualche social site. Di contro, Brignano, ha messo anche in luce ciò che più di negativo porta tale tecnologia come l’incapacità di vivere momenti particolari fatti di emozioni da serbare invece nel cuore e nella mente anziché condividerli sui vari Twitter, Facebook o You Tube. Un Brignano quindi che, se pur sempre in maniera esilarante, è riuscito a trasmettere un messaggio di profonda riflessione su quella che è la vita odierna dove, l’attore, durante lo spettacolo, ha spesso interagito con il pubblico del parterre. Altra storia è stata invece quella con il maggior rappresentante della commedia napoletana moderna Vincenzo Salemme che, con la sua commedia di un atto “Sogni e bisogni”, ha leggermente lasciato diversi spettatori piuttosto delusi da una rappresentazione che non è certo stata una delle migliori. Accompagnato sul palco da Nicola Acunzo, Domenico Aria, Andrea Di Maria, Antonio Guerriero ed una mozzafiato Biancamaria Lelli, Salemme, ha portato in scena una piece tutta improntata ad un dialogo con il suo pene che, se pur azzeccata nella sostanza, ha lasciato perplessi per le battute piuttosto deboluccie e quantomai

banali e comunque non certo all’altezza di un attore e regista del suo calibro. Diverso il finale dove, l’attore partenopeo, dopo aver anche lui spesso interagito con il pubblico, ha colto l’occasione per esprimere, in chiave amara, momenti di attenta riflessione sulle sorprese che la vita spesso ci riserva. Altra storia è stato invece il concerto di Alessandra Amoroso che con il suo album “Amore Puro” ha saputo mandare letteralmente in visibilio i tanti spettatori che, per l’occasione, avevano atteso fuori lo stadio già dalle prime ore del pomeriggio. Quindi, a concludere i grandi eventi, ha pensato il pirotecnico Maurizio Battista che, con il suo tipico quanto salace sarcasmo, ha fatto sbellicare dalle risate una platea che, non ha certo avuto nulla da invidiare a quella intervenuta per lo spettacolo di Brignano, segno inequivocabile di quanto, la fama di questo artista, se pur “riduttivamente romano” stia crescendo tra gli amanti del cabaret. Quasi tre ore di spettacolo per lui dove, tra una risata e l’altra, alle volte, è stata veramente un’impresa riprendere fiato e dove, molti spettatori, sono stati direttamente coinvolti nelle sue numerose gag che hanno saputo dare l’idea di una rappresentazione solo apparentemente improvvisata.

Tito Peccia

Lunedì 25 agosto, presso la sala dei sigilli del forte Sangallo il prof. Alberto Sulpizi ha presentato il libro di Mimmo Pugliese: “non sono solo canzonette” nell’ambito della manifestazione photofestival 2014, organizzato da Lisa Bernardini. L’autore conosciutissimo sul territorio ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Napoli: facoltà di Scenografia. Insegnante di Storia dell’arte, disegno, storia del costume e teatro, straordinario pittore con molti riconoscimenti alle spalle, ha ideato due tra le più longeve manifestazioni musicali di rilevanza nazionale: il premio Caruso per la diffusione dell’arte e della musica italiana nel mondo, e Mare Musica, rassegna per giovani talenti, spesso nella splendida sala degli specchi del Paradiso sul mare ad Anzio. Promuove da oltre quaranta anni sul litorale tirrenico arte e musica. Per aver arricchito, grazie alla sua straordinaria “verve” di organizzatore, inventando e partendo spesso dal nulla,

e per aver contribuito, in modo essenziale, alla crescita di Anzio e Nettuno di recente è stato insignito del tridente d’oro alla cultura dall’Accademia Delia. Presente alla manifestazione, il vicesindaco Giuseppe Combi. La serata e’ stata impreziosita dalla presenza dell’artista Flavio Capasso che ha cantato “dicitencello vuje” un brano della musica classica napoletana degli anni trenta ed un brano dello stesso Mimmo Pugliese “duorme” già classificatosi al terzo posto al festival internazionale della canzone napoletana. Dopo un saluto del regista Carlo Cotti ed un suo personale ricordo di Anna Magnani, il prof. Eugenio Bartolini direttore dell’Upter di Roma sedi di Anzio/Nettuno ha mirabilmente chiuso i lavori con alcune riflessioni ed un commento sull’opera che ripercorre trenta anni di attività del prof. Pugliese in oltre 100 pagine, arricchite da 40 foto a colori, con i tantissimi personaggi che hanno calcato i palcoscenici locali.

Non solo canzonette

Il Litorale

ANNO XIV - N° 15 - 1/15 SETTEMBRE 2014

Diversi gli appuntamenti organizzati dalla parrocchia di Santa Maria in Cielo

Le vacanze estive e, in genere, i momenti di sosta nel lavoro possono diventare un modo intelligente di rilassarsi, arricchendo le proprie conoscenze ed entrando in contatto, nello stesso tempo, con la comunità in cui si vive. Questo significa rendere più lievi i problemi che ci assillano e trascorrere delle giornate “diverse”, magari condite da quella fede che talvolta dimentichiamo di spolverare.

E’ un’idea che cercano di portare avanti un po’ tutte le parrocchie che offrono programmi estivi ai propri fedeli. Noi abbiamo avuto modo di curiosare in una di queste, perché è la nostra di appartenenza ma, soprattutto, perché ha saputo organizzare per agosto un programma di tutto rispetto, davvero interessante. Parliamo di Santa Maria in Cielo a Villa Claudia, che, con la ricorrenza dell’Assunta, a metà del mese, è chiamata in causa direttamente.

Proprio da qui cominciamo, da quei momenti intensi di preghiera, che il parroco, don Carlos, riesce, in quest’agosto come sempre, a realizzare con i fedeli che accorrono numerosi. Vanno dall’Adorazione eucaristica, al Rosario meditato, alla Veglia mariana fino al culmine della solenne e commovente Processione del 15

agosto per le vie del quartiere, con la piacevole appendice del Concerto della Banda “A. Panizza” di Frascati, lungamente applaudito. Sono stati davvero divertenti gli spazi dedicati allo svago, con la Caccia al Tesoro, i Giochi senza frontiere e i Cineforum, dove un bellissimo seppure poco noto film, dal titolo “Courageus”, ha spinto a valutare quanto importante possa essere sottoscrivere un decalogo ideale di reciproca cooperazione, che faccia sì che il problema di un singolo diventi d’immediata risoluzione, perché è assunto come problema di tutti. Insieme si diventa una forza che non conosce ostacoli: educativo e bello!

Ecco, ciò che ha reso particolare l’agosto di Santa Maria in Cielo è stato anche il tempo dedicato ai dibattiti e alle conferenze. Nella Chiesa della Donna per eccellenza, la Vergine Maria, non poteva mancare l’esame di un problema di viva attualità come quello della violenza contro le donne, soprattutto pensando come, negli ultimi dieci anni, sono stati registrati circa dieci milioni di abusi, di cui il 90% perpetrati da un compagno di vita. Gli abusi, che abbracciano quattro aspetti fondamentali: violenza fisica, sessuale, psicologica ed economica, sono stati al centro

della conferenza tenuta dallo psicologo dottor Simone Borri. Ha rilevato quello scoraggiante senso d’impotenza che ancora di più deve spingere, a livello mondiale, le donne alla ribellione. Da un dibattito così impegnativo si passa, poi, a quello innescato dalla pura voglia di sapere (ecco l’arricchimento culturale) in due serate, il 21 e 22 agosto, dedicate alle”Meraviglie e curiosità del mondo vegetale”. Magnifiche slides sono state presentate, con dettagliata competenza, dal botanico Ugo Laneri, che ha sapientemente deliziato gli ascoltatori con tanti racconti e immagini. “Lo sapevate che in un ditale di terra possono stare centinaia di piantine completamente sviluppate? Quelle della Wolffia globosa o lenticchia d’acqua!” La parrocchia di Santa Maria in Cielo si è posta anche la sfida di allestire uno spettacolo teatrale in meno di venti giorni, con quattordici attori in scena, riuscendo in questa sorta di piccolo miracolo. Così l’esilarante commedia comica di Maurizio D’Eramo “Hollywood … è tutta n’antra cosa!”, con tante risate e applausi, ha chiuso in bellezza un agosto davvero magico per il quartiere, a dispetto dell’instabilità del tempo.

Pinella Spataro

AmistadeLab

Dal 7 settembre la mostra di Muzzeddu e Gibin

ANNO XIV - N° 15 - 1/15 SETTEMBRE 2014

Il 6 settembre, alle ore 18.00, nella splendida cornice di Villa Sarsina ad Anzio, sarà inaugurata la mostra “Amistade 0” con le opere degli artisti gallaratesi Simona Muzzeddu e Francesco Gibin, entrambi diplomati all’Accademia di Belle Arti di Brera.

La mostra è patrocinata dal Comune di Anzio, dalla Asl Roma H e vede la partecipazione della Dott.a Maria Luisa Agostinelli, Analista Junghiana e autrice di numerosi libri sul tema della malattia mentale, del Dott. Vincenzo Monti, appassionato scrittore della storia dei luoghi e delle tradizioni di Anzio e Nettuno, del Dott. in Filosofia Gino Querini e, infine, dell’Arch. ed esperta di Design Sara De Franceschi. La mostra lancia le premesse per la collaborazione artistica tra la Fotografa e Video Artista Simona Muzzeddu e lo Scultore Francesco Gibin, nel primo laboratorio artistico del Progetto “AmistedeLab”, durante il quale i due artisti realizzeranno assieme una linea di gioielli. Il Progetto Amistadelab, nato dall’incontro dei due artisti con Gino Querini e la sottoscritta, dà il via a una serie di laboratori artistici condivisi, volti alla realizzazione di una o più opera d’arte da parte di artisti, di volta in volta diversi, che accetteranno di collaborare assieme. I laboratori saranno introdotti e seguiti da mostre che permetteranno al visitatore di seguire il percorso artistico degli artisti coinvolti. “Amistade 0” introduce, dunque, le tematiche affini all’opera della Muzzeddu e di Gibin, che hanno lavorato a lungo individualmente sul concetto dell’equilibrio effimero dell’esistenza di individui e di oggetti. Le opere dei due artisti s’incastrano in un percorso concettuale costruito sulla base del dualismo “vuoto - pieno”. In alcune dottrine orientali il Vuoto e il Pieno sono elemen-

ti fondamentali e indivisibili dell’esistenza: il vuoto, infatti, è lo spazio ideale dell’esistenza perché è sempre pronto a ricevere e ad essere riempito e, dunque, implica il costante azzeramento di uno spazio pieno definito dalla forma e dalla materia in continuo mutamento. Nella nostra mostra, il senso di vuoto lasciato dalla serie fotografica e dalla videoinstallazione “Borderline, la linea di confine” e “Borderline, Psychotic Activity” di Simona Muzzeddu, che affrontano gli effetti sulla coscienza umana delle malattie neuropsichiatriche, viene riempito dall’operazione artistica di Francesco Gibin, che compone i volumi e le forme delle sue sculture a partire dagli “oggetti di scarto” e solo apparentemente “fuori uso”. Nell’eterno divenire della forma e della sostanza delle cose, anche i reperti archeologici conservati all’interno della settecentesca Villa Sarsina, oggetto di un lungo periodo di restauro, acquistano un significato simbolico rispetto alla nostra mostra e racchiudono l’idea del dualismo dello spazio dell’esistenza. Difatti, giunte a noi da tempi remoti, le rovine del passato, con lo scorrere del tempo, sono soggette a continui mutamenti di aspetto, significato e interpretazione. Le loro parti mancanti, o lacune, diventano dunque fonte di ricostruzione e di stimolo allo studio e alla conoscenza da parte di storici, archeologi e restauratori di ogni epoca. Riscopriamo, così, anche nei reperti archeologici il fascino dello spazio vuoto come principio inesauribile del creare e dell’agire. La mostra è aperta al pubblico presso Villa Sarsina ad Anzio, dal 4 al 12 settembre 2014. Per info: www.amistadelab.com mail: amistadelab@gmail.com fb: Amistadelab- Pagina Manuela Vela Curatrice della mostra

Aspettando Alba

Il Litorale

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Alla Pineta Mazza un suggestivo spettacolo di rievocazione storica

Il 26 e 27 luglio scorso, la Happy Team, con la manifestazione “Aspettando Alba”, ha portato nell’anfiteatro del Pineta Mazza, un suggestivo spettacolo di rievocazione storica con la formula innovativa del no palco, di una staffetta artistica fra due band ed un messaggio culturale in chiave surrealistica ed attuale sulla storia che si ripete. Nelle due serate, la Happy Team, partendo da una location volutamente circolare che voleva simboleggiare la culla della civiltà, ha portato quindi la rappresentazione di nicchia “Albina e Nerone” di Paolo Fusi dove, gli artisti, non avendo palco, contornati da fiaccole, stati contornati dagli spettatori liberi di

circolare, di soffermarsi e di gustare il tutto da ogni angolazione. Improntato quindi ad una rievocazione storica di età romanica, lo spettacolo, onirico e surreale, ha descritto con sagacia e sarcasmo la condizione economica, la fatica di sbarcare il lunario, lo scandalo, il peccato e l’ingenuità, in un circo di personaggi più o meno reali, che ridendo, combattendo e sgomitando, hanno rappresentato il tutto con momenti di assoluta ilarità che, ha fatto da staffetta al progetto culturale “Neropolis” che, sempre la Happy Team, con gli stessi personaggi sempre mirabilmente vestiti con abiti cinematografici d’epoca, ha portato a sfilare per la prima

volta al carnevale estivo di Alba Adriatica svoltosi l’otto agosto dove, particolarmente apprezzate, le figure di Nerone, Agrippina, Messalina, Seneca ed il loro seguito fatto di nobildonne, ancelle e soldati hanno messo in evidenza la città di Anzio e la sua storia. Al termine dello spettacolo, la Happy Team, ha quindi voluto ringraziare l’Amministrazione Comunale, il sindaco Luciano Bruschini, l’assessore alla Pubblica Istruzione e Cultura Laura Nolfi, il consigliere delegato allo Spettacolo ed il presidente della Pro Loco “Città di Anzio” Augusto Mammola per aver fortemente sostenuto il progetto.

Tito Peccia

Notte magica a Cretarossa Tridenti d’oro alla cultura

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Il Litorale

Evento coinvolgente all’insegna della canzone napoletana

Finalmente possiamo scrivere qualcosa di positivo sul quartiere Cretarossa di Nettuno. Un gruppo di amici, come da otto anni a questa parte, ha organizzato un evento fantastico e coinvolgente, una serata all’insegna della canzone napoletana in Via Aldo Moro. La kermesse, intitolata ‘Reginella’ ha fatto sognare il numeroso pubblico che nella notte magica del 7 agosto scorso ha ascoltato della buona musica partenopea, quella con la M maiuscola, interpretata magistralmente dal gruppo ‘I Cantori Partenopei’.

Il Comitato organizzatore M.E.V.A. (acronimo di Mimmo Pugliese, direttore artistico, Enzo Spirito, Vincenzo Trani, Angelo Savarese). si è dato tanto da fare per regalare al quartiere questo spettacolo, con l’aiuto del Comune di Nettuno e di alcuni sponsor privati. Pugliese, però ha rilevato nel corso della serata che quest’anno le donazioni sono state più esigue ed ha invitato i residenti ad essere più generosi nei prossimi anni. I Cantori Partenopei, sette musicisti bravissimi, non si sono risparmiati, per circa tre ore hanno deliziato gli astanti, coinvolgendoli in ogni loro interpretazione. I brani cantati dai tre vocalist Salvato-

re, Carlo, Tiziana erano tutti famosissimi: ‘Carmè Carmé’ di Totò, ‘O sole mio’, ‘Indifferentemente’, ‘Io te vurria vasà’, ‘Era de maggio’, ‘Na canzuncella doce, doce’ e ‘Guaglione’ di Carosone, ‘Anema e core’, ‘Tu si ‘na cosa grande’ di Modugno, ‘Comme facette mammeta’, ‘Guapparia’, ‘Lazzarella’, ‘Scapricciatiello’, ‘Chella llà’ ‘Tammurriata nera’ ‘Reginella’ ‘Dicitencello vuje’. Nell’intervallo è salito sul palco anche l’Assessore Giulio Verdolino che si è complimentato con i cantori, mentre tra il pubblico abbiamo notato il Presidente del Comitato Cretarossa Levante Vittorio Valiante. Per completare in bellezza la deliziosa serata, terminata in un crescendo di applausi cantando ‘O surdato ‘nnammurato’, sono stati estratti i ricchi premi della riffa, donati dagli sponsor. Con un arrivederci al prossimo anno, sempre più numerosi e lo scoppio dei fuochi d’artificio, si è conclusa questa notte sotto le stelle di agosto. Per tutti gli estimatori della canzone partenopea altro appuntamento il 22 agosto in Piazza Cesare Battisti, sempre a Nettuno, sempre con la direzione artistica di Mimmo Pugliese.

Rita Cerasani

L’Acccademia Delia ha premiato le personalità che si sono contraddistinte ANNO XIV - N° 15 - 1/15 SETTEMBRE 2014

L’Accademia Delia in occasione degli eventi dell’estate nettunese ha voluto premiare quelle personalità che si sono contraddistinte nel litorale di Anzio e Nettuno nelle arti, letteratura, scienza promuovendo il nome delle nostre perle del tirreno oltre il nostro territorio. L’Accademia Delia nasce nel 1608 a Padova su iniziativa di Giovanni de Lazzara. Questi con alcuni altri nobili patavini vuole istituirla per dar vita ad un centro di cultura e di rinnovata cavalleria. Il simbolo araldico dell’Accademia rappresenta il palazzo di Apollo ai piedi del monte Cinto, nell’isola di Delo. II motto e l’arma vogliono significare una vita lunga per l’Accademia ed un connubio tra le belle arti e quelle cavalleresche e militari, raffigurate da Apollo e Diana. Attualmente oltre che in Italia l’attività dell’Accademia è riscontrabile in Germania, Austria, Georgia, Ungheria, Danimarca, Croazia, Belgio, Russia, Polonia, Lituania e Repubblica Ceca. Alla presenza del responsabile territoriale dott.

Pietro Cappellari, coadiuvato dal prof. Alberto Sulpizi e dall’assistente al palco Maria Raffaele i premi per l’ edizione 2014, davanti ad una piazza gremita da migliaia di persone, sono stati assegnati al Prof.

Mimmo Pugliese (Anzio), al regista Carlo Cotti (Nettuno) ed alle sorelle Graziana e Lorenza Petriconi, Tridente d’oro speciale.

Queste le motivazioni che hanno portato ai riconoscimenti: Mimmo Pugliese, frequenta l’Accademia di Belle Arti di Napoli, facoltà di Scenografia, insegnante di Storia dell’arte, disegno, storia del costume e tea-

tro, ha ideato due tra le più longeve manifestazioni musicali di rilevanza nazionale, il premio Caruso per la diffusione dell’arte e della musica italiana nel mondo, e Mare Musica, rassegna per giovani talenti. Carlo Cotti, regista, frequenta la scuola di Strehler al Piccolo di Milano, partecipa al film Rocco e i suoi fratelli, e Risate di Gioia.

Assistente alla regia con Nanni Loy nel film Le quattro giornate di Napoli. Aiuto regista: con Zeffirelli, con John Huston, Alberto Lattuada. Negli anni ottanta lavora in Francia lanciando Kristin Scott Thomas, (Il paziente inglese, Quattro matrimoni e un funerale ) nel film Bille en tête. Docente universitario, ha scelto Nettuno non solo come residenza, ma ne fatto la protagonista del film “Una voce di dentro, la voce del mare”, film su Anna Magnani, ambientato nella nostra città. Lorenza e Graziana Petriconi, hanno lavorato nel mondo dello spettacolo fin da giovanissime in Rai: Piacere Rai 1 e Domenica In, quindi Canale 5, Sotto a Chi Tocca, e TMC … fino alla partecipazione al recente Italia’s got talent. Ma la scelta vincente è quella di dedicarsi anima e corpo all’insegnamento.

Una infinità di premi e riconoscimenti.

Hanno fondato nel 1999 il “Gruppo Folkloristico Città di Nettuno” che rappresenta ovunque la nostra città, ed hanno fatto conoscere il costume e la storia nettunese nel mondo. Appuntamento al 2015 quando per la V° edizione sara’ anche pubblicata una brochure riassuntiva del lavoro finora svolto dall’Accademia sul nostro territorio.

Scomparso l’ultimo italiano della “Adolf Hitler”

Se ne è andato così come aveva vissuto, in silenzio. Una vita particolare quella di Ferdinando Gandini, residente da anni ad Anzio. A guardarlo somigliava a un nonno come tanti, ma la sua vita custodiva un’esperienza straordinaria. Come tutti i nostri nonni aveva combattuto per la grandezza dell’Italia nella Seconda Guerra Mondiale, ma la sua storia aveva qualcosa di diverso da raccontare. Gandini la storia, quella con la “s” maiuscola, l’aveva cominciata a scrivere quando era riuscito ad arruolarsi volontario, a soli sedici anni, nei Battaglioni M della Milizia fascista, i più valorosi reparti delle Regie Forze Armate impegnati nel Secondo conflitto mondiale. Con loro aveva combattuto una guerra senza tregua in Albania, rimanendo anche ferito in combattimento, fino al dramma dell’8 Settembre, il vergognoso tradimento monarchico, la firma della resa senza condizioni e il conseguente passaggio al nemico.

Per un ragazzo come Gandini, educato ai valori del Risorgimento e all’amor di Patria, la scelta era già scritta. Mentre tutti i soldati italiani scappavano, scelse di continuare a combattere e si aggregò al primo reparto tedesco di

passaggio. La sorte volle che si trattasse della Divisione SS Leibstandarte “Adolf Hitler”. Inquadrato in questo reparto d’èlite, tra i migliori dell’Esercito germanico, combatté per la libertà d’Europa contro gli invasori angloamericani in Normandia e, successivamente, contro la barbarie sovietica che si apprestava ad inghiottire nel terrore e nella misera la radiosa Ungheria. Sopravvissuto all’immane conflitto, non rinnegò mai i suoi ideali e, cittadino esemplare, si dedicò alla famiglia e al lavoro. Il 21 di Agosto si è spento serenamente, circondato dall’affetto dei suoi cari e dei suoi camerati. Sulla sua avventurosa vita di combattente europeo Francesco Paolo D’Aura ha anche scritto un libro di successo, Einer von Millionen, edito dalla Mursia. Un libro che ha fatto co-

noscere alle giovani generazioni il valore del combattente italiano, spronandole ad amare la Patria seguendo l’esempio del volontarismo di guerra espresso in tutti i

secoli dagli Italiani. Messaggi di cordoglio sono giunti dall’Associazione Nazionale Arditi d’Italia e dall’Ordine dell’Aquila Romana che presenzieranno con dele-

gazioni ufficiali alle esequie, tributando al combattente Ferdinando Gandini i solenni onori militari.

Primo Arcovazzi

Festival musicale della Toscana Memorial Franciosi

ANNO XIV - N° 15 - 1/15 SETTEMBRE 2014

Il Litorale

Alla sesta edizione ha partecipato anche la Corale Polifonica Città di Anzio

Splendida location e splendida occasione per un interessante incontro con gruppi musicali di ogni parte del mondo per la Corale Polifonica Città di Anzio.

Nell’ambito del 6° Festival Musicale della Toscana, organizzato dall ‘MRF (MusikReisenFaszination), dal 25 al 27 luglio 2014, nella romantica cornice della Sala Regina, delle antiche Terme Tettuccio di Montecatini, la Corale si è confrontata con le più diverse voci e sonorità: dalla Polonia alla Turchia, a Cipro,

alla Spagna, a Panama, alla Bulgaria, alla lontana Cina.

Tutti hanno espresso il meglio della loro tradizione folclorica e strumentale, in un entusiasmante viaggio musicale che ha attraversato ed unito culture ed espressioni artistiche. La Corale anziate era l’unica a rappresentare l’Italia e quando ha intonato alcuni brani del suo migliore repertorio, gli applausi sono arrivati spontanei e copiosi, per il contagioso entusiasmo e l’emozione commossa che la nostra

musica sa suscitare in ogni contesto e che la Corale è riuscita a trasmettere con la sua passione.

La partecipazione al rilevante evento, che segna una tappa importante per la Corale e una occasione per diffondere e promuovere la bella Città di Anzio, è il frutto della sinergia tra l’operatività della Presidente Tina Bellobono e del Direttivo, dell’impegno dei Maestri e dei Coristi ma, soprattutto, dell’amore per la musica, che anima l’intero gruppo!

Con la direzione artistica di Giorgio Magliozzi e Simonetta Bernardi, il 9 agosto, a Nettuno, in Piazza San Giovanni, hanno sfilato 12 modelle reduci da AltaRoma, truccate da Alika e pettinate da Fashionstyle, presentando le collezioni 2015 di stilisti già affermati nel campo della moda ed esordienti. Presentatrice della serata che si è protratta oltre la mezzanotte, la nota conduttrice di tanti programmi tv, Gioia Marzocchi che è riuscita a mettere a proprio agio ogni stilista, anche quelle alle prime armi. Ha iniziato Federico di Fashionstyle con abiti che classificarli originali è riduttivo: erano realizzati con lunghi capelli veri, questo perché, ha iniziato ed è tutt’ora hair-stylist soprattutto di donne famose. A seguire la collezione

autunno-inverno di Sandro Ferrone, azienda nata a Roma nella prima guerra mondiale, ora esportatrice dei propri capi in tutto il mondo. Veramente belli e portabili gli abiti presentati dall’atelier di Antimina Chianese, ispirati ai fiori, abbinati alle creazioni di ‘Petali Piante e Fiori’ riprodotti su tessuti morbidi damascati, in chiffon, seta, pelle, con intarsi in pizzo, argento, oro, lurex ed uno sguardo alla moda orientale da cui la stilista ha preso ispirazione. Ecco quindi i capi delle due amiche dell’Accademia Altieri, Selene Carella e Silvia Pescosolido che hanno dato dimostrazione di come possa essere variamente interpretata la ‘street art’ (fino a 1500 piume per un solo vestito) e della coppia Francesca Fortini e Francesca Gatta

dell’Accademia Koefia (anche loro li hanno ideati e realizzati a mano in più mesi). La sfilata è terminata con gli abiti da cerimonia e da sposa creati da Simonetta Bernardi dell’Atelier ‘Nuptiae di Sposa’, nato a Nettuno nel 1990, testimonial l’attrice di fiction televisive Antonella Salvucci, mentre la potente voce della giovanissima cantante Flaminia Mazzella accompagnava le coreografie della Marwey.

Da ultimo ricordiamo che la sfilata si è svolta nella piazza dove sorge la Collegiata dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista, chiesa che attende di essere restaurata con il contributo di tutti coloro che la amano, vero gioiello all’interno del borgo medievale.

Rita Cerasani

Sfilata fashion

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TENNIS - 50 atleti hanno partecipato al torneo Pag.

Si è da poco concluso il primo torneo open “Memorial Ida Franciosi”, tenutosi presso il Tc La Mimosa. Club Tennis da poco inaugurato situato a Nettuno in via grottaferrata. Torneo patrocinato e autorizzato dalla Federazione Italiana Tennis, con montepremi di € 1000,00 che ha visto la partecipazione di circa 50 atleti con classifiche che partivano dalla quarta categoria fino ad arrivare ad un 2.2 e testa di serie numero uno, stiamo parlando del Colombiano RODRIGUEZ SANCHEZ OSCAR URIEL. Circa 30 i match disputati fino ad arrivare alle semifinali che hanno visto uno contro l’altro nella parte alta del tabellone il già citato Rodriguez che ha battuto l’atleta Romano del Villa Aurelia Passariello Francesco 2.8 che è stato battuto con il punteggio di 6/2-6/2.

La seconda semifinale invece, nella parte bassa del tabellone è stata vinta dall’atleta di casa, Alessandro Faconda 2.7, contro il giocatore Neroniano Caroli Andrea 2.8, dopo un primo set combattuto ed avvincente, che il giocatore Anziate si è giudicato per 7-6, la testa di serie numero tre Alessandro Faconda, è riuscito ad imporsi con un duplice 6-2 portando la partita a casa.

Grande lo spettacolo della la finale che si è disputata alle ore 10:00 del 24/08/2014, numerosi gli spettatori presenti che hanno fatto da cornice alla splendida e

meritata vittoria del Colombiano Rodriguez su Faconda, con il punteggio finale di 6/2-6/4.

Per quanto riguarda il tabellone conclusivo di quarta categoria, la finale è stata vinta dal giocatore sezzese Luca Leggeri 4.2 che gioca per il circolo Junior tennis Tecariba, Leggeri ha battuto il più giovane Nettunese Gaetano Virzo 4.1, che gioca per il tc villa borghese.

Durante la premiazione, intorno a un buffet, il presidente Rubeo Franco e il direttore sportivo Rubeo Bernardino hanno ricordato la scomparsa della signora Franciosi ida moglie di Franco, impegnandosi entrambi affinché il Memorial venga riproposto annualmente al fine di omaggiare e tenere sempre vivo il ricordo di questa magnifica donna, moglie e madre straordinaria, vera appassionata del Tennis.

Il TC la Mimosa nasce dalla volontà di Franco e Berardino Rubeo che hanno voluto creare questa struttura, al fine di poter garantire gratuitamente l’accesso alle persone affette da handicap o malattie genetiche .

Nell’entourage del Tc la mimosa, sono diverse le figure professionali presenti tra cui: personal trainer, educatori posturali, istruttori e maestri federali, fisioterapisti e osteopati.

Per chi fosse interessato ad avere altre informazioni, il tc la mimosa è raggiungibile online sul sito www.tclamimosa.it Ufficio Stampa Tc La Mimosa

Casa di Riposo per Anziani POMEZIA - ROMA

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Estate ricca

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Il resoconto del Team Falconetti

Strepitosa estate all’insegna dei successi ottenuti dal team di kickboxing guidato dal maestro Fabrizio Falconetti. In un’estate ricca di competizioni il team nostrano ha conseguito numerosi e importanti risultati. Fra tutti spicca il giovanissimo Federico Micaloni.

L’atleta di Falconetti combatte quattro incontri importanti. Due nel mese di giugno per la conferma del campionato italiano, e due nel mese di luglio, rispettivamente per una coppa delle regioni e per un sotto clou in un incontro valido per il campionato del mondo.

Nelle due difese Micaloni combatte un ottimo incontro, non trova grandissime difficoltà e si conferma uno dei migliori della sua categoria. Nella coppa delle regioni l’atleta di Falconetti vince e convince contro un ottimo avversario toscano. A fine luglio nell’ottima cornice di un campionato del mondo Micaloni c’entra una vittoria con un bellissimo k.o. tecnico nella seconda ripresa.

L’avversario, buon atleta campano, subisce un forte colpo che gli causa una brutta ferita sul sopracciglio. I ripetuti interventi medici interrompono l’incontro. Sono molto contento per Federico, commenta il suo maestro Fabrizio Falconetti, ha disputato un’ottima annata e risultati si sono visti. Sono certo che nella nuova stagione farà di nuovo la differenza. Per Micaloni in arrivo nuove gare, sarà impegnato a settembre e ottobre in rispettivi campionati che sanciranno le qualificazioni a tornei più importanti. Dopo il campionato italiano arriva la conferma anche di Jessica Sparapano, l’atleta di Falconetti combatte e vince un non semplice incontro e

si conferma anch’essa un atleta di riferimento. Per Sparapano è prevista una gara di Full contact che si terrà a fine ottobre in Romania.

Jessica ha un’ottima occasione, commenta il suo maestro Fabrizio Falconetti, molto probabilmente combatterà con una forte avversaria rumena in un incontro di full Contact previsto sulle tre riprese da tre minuti. Cominceremo ad allenarci appena ci comunicheranno la data definitiva dell’incontro. Al rientro entro ottobre anche gli altri atleti del team Falconetti. Tra cui Freddy Di sano, l’atleta di Falconetti molto probabilmente verrà convocato in una rappresentativa italiana che combatterà contro la fortissima rappresentativa argentina. La manifestazione è prevista nel mese di novembre. Siamo tutti contenti per lui, commenta il suo maestro Fabrizio Falconetti, i buoni risultati dell’anno scorso ci fanno ben sperare. Credo che questa convocazione la meriti. Tutto pronto sembra invece per Mauro Marrone. Il professionista anziate dovrà anche lui entro ottobre salire sul ring per disputare il suo sesto incontro da professionista. Stiamo facendo il possibile per arrivare al titolo italiano entro dicembre, commenta Falconetti, se vinciamo due incontri la federazione non può dirci di no. Marrone ricomincerà gli allenamenti già nel mese di agosto e le sedute di allenamento straordinarie a settembre. Fabrizio Falconetti, il suo staff e tutto il suo team ci tengono a ringraziare gli amici che sempre li sostengono e li seguono in ogni trasferta.

Silvia Palma Falconetti Team Segreteria generale

Il Litorale Sport

ANNO XIV - N° 15 - 1/15 SETTEMBRE 2014

Anche l’Inter Club di Anzio Nettuno ha aderito alla campagna dei nerazzurri

Say No To Discrimination

L’Inter Club Nettuno-Anzio ha accolto l’appello dell’Inter ed ha aderito alla campagna #SayNoToDiscrimination per dire no alla discriminazione. La campagna mediatica è stata inaugurata dai nerazzurri durante la tournée negli Stati Uniti, posando a Washington, dinanzi alla Casa Bianca, dove esattamente 50 anni fa è stata promulgata la Civil Rights Act, la legge che ha dichiarato illegali

le disparità e la segregazione razziale negli USA. Un messaggio chiaro, inequivocabile, che l’Inter vuole diffondere insieme ai sui tifosi. #SayNoToDiscrimination è l’hashtag di questa iniziativa. I tifosi di tutto il mondo potranno scattare un selfie proprio come Capitan Ranocchia, Juan Jesus, Icardi, Vidic e mister Mazzarri.

Insieme nel prendere una posizione per un futuro senza discrimina-

zioni, di alcun tipo. Per questo motivo, domenica mattina, alcuni volenterosi soci del Club hanno puntato la sveglia, sfidato la pioggia e dopo una ricca colazione hanno posato la campagna presso il Borgo Medievale di Nettuno.

Tutte le foto sulla pagina Facebook “Inter Club Nettuno-Anzio” consultabili dal seguente link: http://goo.gl/csDeZF. Inter Club Nettuno-Anzio

L’Inter Club Nettuno-Anzio invita amici, soci e simpatizzanti ad aderire alla campagna sensibilizzazione denominata #SayNoToDiscrimination promossa dall’Inter alla quale hanno già aderito i nostri campioni in questi giorni a Washington che hanno scattato delle foto molto significative davanti alla Casa Bianca. La campagna, partita dagli Stati Uniti, continuerà in Italia e vuole arrivare, anche attraverso il paese dove ha sede il nostro Inter Club, in tutto il mondo; ci piacerebbe pertanto che scattaste una foto, singola o di gruppo, magari nei pressi di un

luogo riconoscibile del nostro territorio, con il cartello INSIEME e, se possibile, con lo striscione del nostro club così da dare anche una maggiore visibilità alla nostra realtà associativa.

Una volta scattata, vi chiediamo di twittare la vostra foto con l’hashtag in oggetto ed F.C. Internazionale ne ritwitterà alcune che andranno a comporre gallerie di immagini e collage su instagram per far diventare la campagna virale almeno come la passione che ci lega ai colori nerazzurri. Vi chiediamo inoltre di scattare un’altra foto, con il fronte della

tessera inter club che trovate in allegato, che utilizzeremo per promuovere la campagna tesseramenti attraverso foto e filmati che presto vedrete realizzati. Vi preghiamo di non fare scatti con la Tessera Inter Club e cartello “Insieme” nella stessa foto in quanto non potrebbero essere riutilizzate.

Per maggiori informazioni sulle iniziative del Club consultare il sito internet www.interclubtriplete.org o seguire la pagina Facebook “Inter Club NettunoAnzio”.

Inter Club Nettuno-Anzio

E’ cominciata ufficialmente l’attività del centro minibasket ed attività motoria San Paolo Apostolo di Tre Cancelli, gli atleti, dalla prima divisione maschile al minibasket, si raduneranno con le loro famiglie sabato 6 dicembre, alle 20.30, al ristorante Capannone di Tre Cancelli per definire ogni dettaglio e presentare le attività previste per la stagione sportiva. I bambini e le bambine dai 5 ai 12 anni possono cimentarsi nella bella avventura, seguiti dalle istruttrici Alessia Marconi e Serena D’Ambrosio. Tre Cancelli sta rispondendo bene all’iniziativa, fortemente voluta dal parroco Padre Ennio Cannas,grande appassionato della palla a spicchi. La società è iscritta all’ente di promozione sportiva Libertas, riconosciuto dal Coni ed alla Fip. Il club, presieduto da Paolo Iannuccelli con vice Roberto Monteriù, descrive e rappresenta,con le pro-

prie iniziative, la volontà di promuovere la pratica sportiva, rendendo espliciti ed attribuendo importanza ai valori educativi del Giocosport, garantendo tale opportunità a tutti i bambini e le bambine dai 5 ai 12 anni, con un approccio graduale ed intelligente all’agonismo ed alla formazione sportiva giovanile. Il Minibasket deve rispondere alle esigenze di formazione e crescita psicologica e fisiologica del bambino, rispettare e promuovere la creatività del bambino ed il suo bisogno di integrazione e socializzazione. Per essere percepito e condiviso il Giocosport necessita di un regolamento che uniformi e codifichi i comportamenti e le azioni dei giocatori e di coloro i quali – a diverso titolo – partecipano alle diverse modalità di applicazione.

Le regole necessarie vengono quindi spontaneamente richieste dal bambino stesso, che lenta-

mente prende coscienza che esse non sono un fatto restrittivo ed autoritario dei “grandi”, per limitare la sua esuberanza e la sua libera creatività, motivata da un significativo riferimento psicologico e pedagogico. La novità è rappresentata dall’iscrizione alla prima divisione maschile Fip, con tutti elementi locali, con l’obiettivo di ben figurare e raggiungere i play off. La stagione, dopo la bellissime e riuscite feste denominate Basket Day, comincerà alla stessa maniera, con una apertura significativa. Procedono bene le settimane di basket e sport allo stabilimento balneare Vittoria di Nettuno con <Era Estiva>, un momento di aggregazione che comprende varie iniziative ludiche, motorie e ricreative nell’ambito della giornata. In aumento i partecipanti rispetto la passata stagione.

Ufficio Stampa

Aderite alla campagna

Minibasket a Tre Cancelli

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