Il Litorale n. 2 - 15/31 Gennaio 2014

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E’ scontro tra Alessio Chiavetta e Luciano Bruschini sull’X-Ray Beach nella notte del 22 gennaio 1944

70° dello Sbarco di Anzio e Nettuno

Il 22 gennaio 1944 i soldati americani sbarcarono sulle spiagge del Poligono di Nettuno, mentre i soldati inglesi e del Commonwealth toccarono terra ad Anzio. SERVIZI ALL’INTERNO

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“1.600.000 le spese folli di Chiavetta” Il Litorale

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I consiglieri di opposizione hanno aggiunto i 135.000 euro spesi per concerti e spettacoli organizzati nel periodo natalizio

ANNO XIV - N° 2 - 16/31 GENNAIO 2014

A Nettuno, così com’era finito quello vecchio, il nuovo anno politico è nato, ancora una volta, all’insegna delle polemiche. Le festività natalizie non erano neanche terminate che già, le forze di opposizione, hanno levato forte il coro delle proteste sulle continue spese, secondo loro inutili, dell’Amministrazione Chiavetta.

Questa volta, ad essere stati presi di mira, sono stati i fondi stanziati dal Comune proprio per gli spettacoli di piazza messi in campo durante tale periodo. In proposito, i rappresentanti di minoranza hanno fatto sapere che: “Anche queste festività sono state improntate sull’onda delle spese fol-

li dove, a nulla sono valse le critiche e il richiamo per una gestione più parsimoniosa della cosa pubblica. La Giunta Chiavetta, ha deciso infatti di stanziare oltre 135.000 euro per concerti e spettacoli che portano così a ben 1.600.000 euro le uscite per i soli eventi ludici del 2013. L’aumento della Tarsu e dell’Imu, i commercianti sul lastrico, i cantieri fantasma, le opere pubbliche da concludere, sembrano nulla di fronte al “regalo” fatto dall’Amministrazione comunale ai cittadini: quello di eventi e di divertimento gratis. In tal senso, non fa certo meraviglia il pienone delle serate del 31 dicembre e del 1 gennaio

in piazza Cesare Battisti anche se, una cospicua parte di popolazione non ha fruito di questi eventi finanziati con l’aumento delle tasse e quindi con i loro stessi soldi.

Quello che sorprende, almeno coloro che non hanno certo memoria corta ed un minimo di capacità di analisi critica, è la sfrontatezza con la quale si continua a sperperare denaro pubblico gettando fumo negli occhi dei cittadini.

La città che ha brindato al nuovo anno sulle note di Paolo Belli, non è forse la stessa che ha da poco scoperto la reale situazione del cantiere di Piazzale Berlinguer con la mancanza dei pareri neces-

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sari e la possibilità, neanche poi così remota, che tutto rimanga fermo ancora per molto tempo?

Siamo convinti che anche tra i cittadini che hanno partecipato al costosissimo Capodanno nettunese, tanti siano in grado di non farsi comunque abbindolare da una politica che tende a far passare in secondo piano i reali problemi della città. Se solo si pensa alle condizioni delle scuole ed a quella delle strade, per le quali già da tempo è urgente una sistemazione, allora è normale chiedersi quante situazioni sociali si sarebbero potute sostenere e quanto il settore dei servizi avrebbe beneficiato di somme così ingenti desti-

nate invece per feste ed eventi.

Continuiamo a ribadire la grave situazione in cui versa il Comune di Nettuno, la cui unica volontà è quella di fare dei cittadini quel che si vuole cercando di farli contenti con feste e fuochi d’artificio cercando di renderli così ignari di capire ciò che accade veramente sul territorio dove vivono”.

Un ulteriore accusa quindi che tuttavia non può essere del tutto condivisibile in quanto, se almeno ogni tanto, alla città non fossero regalati momenti di svago e di aggregazione, la già presente accidia, finirebbe per farla veramente da padrona.

Tito Peccia

Aumenti Tares “Sono solo dei carbonari”

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Il Litorale

Mingiacchi chiede chiarimenti al dirigente Dell’Accio

Nei giorni scorsi, dopo i pareri espressi dal Sindaco di Anzio Bruschini e dal suo vice sull’aumento della tariffa sull’immondizia (Tares), Andrea Mingiacchi in qualità di presidente della commissione trasparenza del comune di Anzio, ha chiesto al responsabile del servizio Ambiente e Sanità Ing. Dell’Accio di fornirgli una relazione scritta che illustrasse nel dettaglio i motivi di questo eccessivo aumento della tariffa Tares.

Un aumento che sta facendo soffrire gran parte dei cittadini.

Mingiacchi ha anche richiesto il costo dettagliato relativo al porta a porta.

“A risposta avvenuta – dichiara Mingiacchi - valuterò, qualora riscontrassi delle difformità, il caso di convocare la commissione trasparenza. Intanto, partendo dal presupposto che tutto sia tecnicamente agito nella legalità, le responsabilità politiche dell’amministrazione ci sono al di là di ogni risposta e di qualsiasi parere. Non basta dire, dicono gli amministratori che si stanno applicando le linee guida fornite dal governo ed è quella la causa degli aumenti, ma bisogna dire che son già due anni che si è fatta una corsa incredibile a far partire la differenziata sul territorio, per poter prendere 2.000.000 di euro dalla provincia che potevano servire da incentivo per la partenza della differenziata, non valutan-

do per nulla il fatto che questo modello di raccolta (il porta a porta) sia il più costoso ed impegnativo per un cittadino che vive in una città dove in molti non pagano le tasse anche a causa di una crisi epocale, e senza essere altrettanto veloci nell’organizzazione del servizio che ancora non ricopre per intero il territorio. Perché di fatto è questo che accade, siamo tutti obbligati in regime di tariffa, a pagare per chi non ha pagato nel 2005 (crediti non incassati che risalgono all’amministrazione di centro destra del Sindaco Candido De Angelis) e per chi non pagherà quest’anno.

Ma, purtroppo, come cittadini di un paese dove le cose si affrontano da anni in modi poco trasparenti e riflettuti, non abbiamo diritto in regime di tariffa (come previsto per legge) della possibilità di essere incentivati o meno con degli sconti a seconda del nostro buon lavoro di differenziazione, ciò non avviene e non avverrà mai fin quando l’amministrazione non si prenderà la responsabilità di capire bene come andare a recuperare dalle tasche di chi non paga i soldi della tariffa. Al cittadino l’amministrazione del centro destra chiede solo tanto lavoro e danaro in più. La risposta dell’Ing. Dell’Accio la pubblicherò sul mio profilo FaceBook (Andrea Mingiacchi) nei prossimi giorni!”. fm

Fino al prossimo 28 marzo l’Amministrazione Comunale – Comando di Polizia Locale ha modificato la viabilità al centro storico di Anzio con la parziale riapertura al traffico, dal lunedì al venerdì, di Via XX Settembre, di un limitato tratto di Piazza Pia e di parte del Corso del Popolo, con l’immissione dei veicoli sulla Riviera Zanardelli;

tutti i sabato, i festivi ed in caso di manifestazioni al centro storico è previsto, ovviamente, il ripristino “dell’isola pedonale integrale”. L’esperimento della nuova viabilità era stato attuato, su richiesta dei commercianti del centro cittadino, anche lo scorso anno con esiti ritenuti soddisfacenti.

Comune di Anzio

Viabilità Anzio

La replica del consigliere Tontini in merito al comunicato di alcuni ex

ANNO XIV - N° 2 - 16/31 GENNAIO 2014

Egregio Direttore, nonostante la mia prima reazione d’impeto, frutto di esasperazione, rispondo con vero piacere al suo invito a precisare quanto riportato nell’articolo apparso nella scorsa edizione del suo quindicinale. Come immagino lei saprà, come del resto i suoi lettori, lo stesso articolo era apparso pochi giorni prima di Natale sul quotidiano “Latina Oggi” ed anche in quell’occasione, stante l’uguaglianza di contenuti, il gruppo di sedicenti sostenitori del “Movimento 5 Stelle”, che già da tempo aveva preso le distanze dal mio operato, per ragioni che nella mia opinione dipendono da antipatia e manie di protagonismo, aveva approfittato per sferrare un attacco costellato di affermazioni false, come quelle che insinuano l’idea che nulla abbia fatto da quando rappresento le istanze del Movimento nel Consiglio Comunale di Anzio. Utilizzo il termine sedicenti perché un vero sostenitore del Movimento, anche se mi ritenesse indegno di rappresentare i suo ideali, eviterebbe di danneggiarne l’immagine istituzionale dello stesso, già oggetto di costanti tentativi di ridicolizzazione da parte del PD-L, e condurrebbe le proprie battaglie sul campo politico senza ricorrere ad affermazioni che possono considerarsi vere quanto quelle di un oste che parla del vino del concorrente. I suindicati signori continuano a lanciare attacchi alla mia persona e al Movimento che ho l’onere e l’onore di rappresentare, dietro l’anonima etichetta “Gruppo Cittadini a 5 Anzio”.

Non è notizia di oggi, ne di Natale, che alcuni candidati della mia lista, avessero preferito allontanarsi dal M5S, nonostante l’impegno precedentemente assunto in relazione alla mia candidatura.

L’agire di queste persone, sul quale evito di dilungarmi per non cadere negli stessi errori, è stato chiarissimo agli occhi di chi ha avuto modo di vivere in prima persona i fatti: modi che

io e gli altri abbiamo avvertito come carbonari. Questa brutta abitudine non è cambiata e gli amici del gruppo 5 stelle continuano a promuovere un gruppo facebook ed una mailing list, che sono strumenti estranei alla politica del Movimento se non coordinati dalla base dei MeetUp. Non credo si possa rimproverare nessuno se i canali di comunicazione consoni sono, come sembrerebbero, ormai preclusi ai signori del gruppo facebook, delle chat e delle mailing list. Non credo che in una sezione del PD accetterebbero di tesserare soggetti dichiaratamente avversi, avvertiti come espressione di altri partiti… un attimo… va beh, lasciamo stare. Invito dunque i signori, che continuo ad appellare così perché se nell’attaccare il mio non hanno voluto spendere il loro di nome non vedo perché dovrei farlo io, a continuare la loro battaglia politica all’interno dei MeetUp del Lazio e nazionale, evitando di spargere fango, anche se solo in via indiretta, sulla credibilità istituzionale del Movimento. Ciò toglie molto all’ impegno che, con la guida e l’aiuto di chi si è mostrato sempre coerente, io sto mettendo nel nostro lavoro per il bene della città di Anzio. Devo ringraziare tutti quei cittadini che ci supportano riconoscendo i nostri sforzi e dandoci

la forza di andare avanti. Le sinergie create con i portavoce regionali e nazionali hanno fatto si che, pur essendo solo nel consiglio comunale di Anzio, riuscissi a portare avanti tematiche e proposte a livello locale, parlamentare ed europeo. Anche se uno vale uno, chiedendo scusa per la vanità, ma sono umano, invito ad indagare su chi sia stato il primo a presentare un esposto alla commissione europea sul caso Shalabayeva… Mi vien da sorridere quando leggo che la mia attività consiliare non sarebbe stata resa nota alla cittadinanza di Anzio, soprattutto quando da queste stesse colonne ne è stata data notizia più e più volte riportando le mie battaglie contro lo sconsiderato aumento della Tares, l’inefficienza della raccolta differenziata, i disservizi di Acqualatina, la convenzione con il Consorzio di Lavinio e gli sprechi dell’amministrazione comunale. Infine voglio approfittare di questo spazio per ricordare che a breve inizierà una serie di incontri in tutti i quartieri di Anzio, dove andrò personalmente a parlare con i residenti, per riallacciare quel rapporto politica-cittadinanza ormai da tempo trascurato dalle nostre istituzioni, perché il MoVimento 5 Stelle nasce dalla rete ma vive in mezzo alla gente.

Cristoforo Tontini

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Forse illegittime le delibere degli ultimi sei mesi Il Litorale

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Con il Consiglio straordinario del 19 dicembre, che ha deliberato sulla convalida degli eletti, c’è da dirimere questo quesito

ANNO XIV - N° 2 - 16/31 GENNAIO 2014

In riferimento all’ultima seduta del consiglio comunale della città di Nettuno durante la quale, il 19 dicembre, per discutere la questione circa la convalida degli eletti, si era discutibilmente proceduto a porte chiuse e sulla quale, né l’Amministrazione né l’opposizione, avevano dato alcuna comunicazione ufficiale rasentando, perlomeno per quanto riguarda la prima, l’omissione d’atti d’ufficio, ora, una risposta, seppur incompleta, è giunta dalla minoranza e sostanzialmente recita: “La travagliata questione riguardante la convalida degli eletti è stata finalmente oggetto di discussione nell’ultima seduta di consiglio comunale che, dopo aver accertato la candidabilità di tutti gli eletti ha formalmente riconosciuto la validità dello stesso. Un provvedimento essenziale quindi, al quale l’assise non aveva ancora adempiuto malgrado fosse stato erroneamente riportato come tale procedimento fosse stato invece deliberato e votato. Una questione da sempre sollevata dal consigliere Carlo Eufemi ed in seguito da tutta l’opposizione nonostante la maggioranza, sindaco in testa, ne avesse sempre ribadito la validità fino a quando, subito prima dell’approvazione del bilancio 2013, il presidente dell’assemblea Gianluca Franco, ha convocato, con procedura d’urgenza, un consiglio comunale straordinario per la convalida degli eletti. Quello che appare strano è capire come mai, considerata l’essenzialità di un atto che doveva essere assunto sin dal primo consiglio comunale, così come recita il testo unico degli Enti Locali, sia stato discussa improvvisamente con carattere d’urgenza. La questione si è fatta ancora più complicata perché, nella stessa seduta, anziché ritenere inesistente e quindi nullo un atto

che, per ammissione della stessa assemblea, non essendo mai stato votato non poteva neanche essere deliberato, il consiglio abbia deciso di convalidare comunque un qualcosa di mai avvenuto. Con la stessa serietà e rigidità con la quale questa rappresentanza ha portato avanti questa battaglia fin dal suo insediamento, ora chiede: come si fa a convalidare un atto inesistente? Le delibere assunte quindi negli ultimi sei mesi da un consiglio non convalidato sono legittime? Né, così come qualcuno va dicendo, la convalida degli eletti può essere considerato un atto meramente formale, altrimenti perché la maggioranza, in fretta e furia e con procedura d’urgenza, avrebbe deciso di deliberarne la convalida con atto postumo? E quindi, perché nei mesi successivi al primo consiglio non lo ha mai voluto fare? C’era forse qualche incompatibilità da nascondere o da sistemare? Ora la questione è veramente complicata ed il rischio di annullamento degli atti fin qui assunti è certamente possibile e concreto a causa di atteggiamenti che portano ad affrontare con superficialità atti così fondamentali per la vita istituzionale di un Ente anche perché, cosa potrebbe fare a riguardo il Prefetto di Roma nell’apprendere di essere stato indotto dall’Amministrazione Chiavetta, con un documento a firma dell’allora Segretario Generale Allocca, a credere che la votazione fosse regolarmente avvenuta?”.

Una risposta quindi che appare alquanto lacunosa in quanto nulla dice sul perché, tale discussione, alla faccia della trasparenza, sia avvenuta a porte chiuse così come richiesto proprio da uno dei principali rappresentanti di minoranza: l’ex sindaco Vittorio Marzoli.

Tito Peccia

Spese folli

Il M5S chiede i capitolati dei lavori degli ultimi 5 anni

Il 16 dicembre 2013 il consigliere Cristoforo Tontini, del Movimento 5 Stelle, dopo avere personalmente ispezionato il Padiglione Contini dell’ Ospedale Villa Albani di Anzio, dove si stanno eseguendo lavori di manutenzione, ha presentato un esposto ai vigili urbani segnalando la mancanza del cartello di cantiere previsto dal DPR 380/01 art. 27. Il 31 dicembre dopo l’ennesimo sopralluogo, “finalmente” appariva il cartello. A questo punto non ci esprimiamo in commenti ma lasciamo a voi le logiche deduzioni, inoltre chiederemo alle autorità competenti le modalità dell’intervento messo in atto. Inoltre, nella foto, possiamo notare gli importi che ci inducono ad una ulteriore

verifica circa l’ ammontare della spesa di 166.424,44 €, che per la riqualifica di otto colonne ed un paio di travi di collegamento non ci sembra congrua ai normali canoni di ristrutturazione. Infine chiederemo, attraverso i nostri consiglieri regionali, alla ASL RMH il capitolato di appalto dei lavori qui menzionati, quelli di manutenzione degli ultimi 5 anni, compresa l’ ultima ristrutturazione generale della ala Contini. Visto che l’Ospedale di Villa Albani interessa, oltre il Comune di Anzio, tutti i comuni del territorio della ASL RMH metteremo a conoscenza di tali avvenimenti tutti i Sindaci competenti.

Movimento 5 Stelle Anzio – Ufficio Stampa

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L’X-Ray Beach di Nettuno Sbarco di Anzio

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Il Litorale

Gli americani sbarcarono sulla spiaggia nettunese del Poligono

Lunedì 13 gennaio c.a. presso la sala mappe del cimitero monumentale americano di Nettuno, si è tenuta la conferenza stampa per la presentazione del programma della celebrazione del 70° anniversario dello sbarco anglo-americano. Sono intervenuti: la direttrice del cimitero monumentale signora Tina Young, il tenente colonnello US Army Robert P. Ruffolo, il sindaco di Nettuno Alessio Chiavetta. Il punto focale delle manifestazioni per Nettuno sarà l’X RAY Beach, cioè il punto X dello sbarco americano che è collocato nel Poligono militare.

Il sindaco ha manifestato la volontà di far posizionare su quel tratto di spiaggia un monumento a ricordo dell’evento del 22 gennaio 1944.

Il tenente colonnello Ruffolo, laureato in storia e molto documentato sui fatti del 1944, ha chiarito che per i militari tutto l’arco operativo era genericamente chiamato Anzio, comprendendo in esso Nettuno, Aprilia, e perfino Cisterna.

Quest’ultima commemorerà prossimamente uno dei momenti più sanguinosi di quell’evento, lo scontro dei Rangers con le truppe tedesche. L’organizzazione ha previsto un primo sopralluogo sull’ X Ray Beach con la stampa accreditata.

In collegamento telefonico è intervenuto poi il reduce inglese Harry Shindler e proprio dalla voce del 93enne britannico sono state apportate importanti precisazioni storiche rispetto al-

lo Sbarco famoso nel mondo con il nome di Anzio, ma che trova invece nell’X-Ray Beach di Nettuno un luogo che, in buona sostanza, cambia la storia dello Sbarco Alleato: “Ricordo bene quei momenti – spiega Shindler - e credo che nessuno di quelli che presero parte allo sbarco lo dimenticheranno mai. Eravamo tutti molto giovani e nessuno di noi aveva mai fatto una guerra, sono stati cinque mesi indimenticabili, cinque mesi brutti e difficili. È cresciuta questa idea dello sbarco di Anzio – ha continuato il reduce di guerra - ma in verità, cioè che noi soldati chiamavamo Anzio era un’ area che comprendeva invece tutte le altre città: Nettuno, Cisterna, Campoleone e Aprilia. Proprio poco tempo fa rileggevo i giornali italiani di quei tempi, ad esempio il Corriere della Sera del ’44 che titolava parlando dello ‘sbarco nemico a Nettuno sotto il fuoco dell’artiglieria tedesca’ e così tanti altri giornali, anche quelli inglesi, come il Times d’Inghilterra che parlava sempre di Nettuno. V oglio sottolineare un altro fatto storico – ha poi concluso Shindler - quando si parla di Nettuno se ne deve parlare con grande rispetto, perché io ho letto la storia di Nettuno e so che in settembre, prima che arrivassimo noi, ci fu una coraggiosa lotta che i cittadini hanno fatto contro l’occupazione tedesca”. Al termine della conferenza stampa ha preso la parola il

primo cittadino di Nettuno, Alessio Chiavetta, affermando: “Lo sbarco è avvenuto nel Poligono e non è un caso che anche il cimitero americano si trovi a Nettuno. Noi vogliamo riportare i fatti alla verità e aprire un confronto sereno e serio rispetto a quella che è una verità storica.

La nostra volontà è anche quella di valorizzare il territorio in cui viviamo, dando visibilità ai luoghi storici della nostra città.

A tal proposito verrà promosso un ciclo di incontri nelle scuole per dare risalto alla verità storica degli eventi, senza stravolgere il fatto che il porto di Anzio fu strategico per lo sbarco di altri mezzi perché ovviamente aveva una logistica fondamentale per fare attraccare le navi più grandi.

Ma l’X-Ray Beach di Nettuno, come abbiamo appena sentito, è stato il punto dove gli americani sono sbarcati. Tutto questo deve essere ben vivo nella memoria soprattutto delle giovani generazioni”.

Il 22 gennaio 2014 al poligono, nel punto fatidico sarà deposta una corona di fiori in memoria del sacrificio di tanti militari.

Pur essendo un luogo ove giacciono tanti giovani che hanno combattuto per abbattere il giogo tedesco, è un luogo molto bello e poetico.

L’amministrazione comunale ha provveduto a far redigere un programma ricco di eventi culturali e commemorativi.

Gennaro Punzo

ANNO XIV - N° 2 - 16/31 GENNAIO 2014

Fervono i preparativi per le celebrazioni del 22

“Se dare finalmente una dimensione internazionale alle celebrazioni per il 70° Anniversario dello Sbarco di Anzio era il primo obiettivo da raggiungere, già da ora, è possibile affermare che è stato raggiunto. Al nostro Sindaco Bruschini è pervenuta la lettera del Presidente del Repubblica che si complimenta per l’iniziativa sul tema della pace, le Ambasciate degli Stati Uniti e della Gran Bretagna hanno ufficializzato la loro presenza ad Anzio ai massimi livelli, il Presidente del Consiglio Letta ed il Ministro dell’Interno Alfano stanno valutando, compatibilmente con i loro impegni di governo, la loro presenza ad Anzio e sono moltissime le adesioni, che stanno pervenendo anche dall’estero, per la presenza ad Anzio in occasione della cerimonia ufficiale che si terrà il 22 gennaio, alle ore 12.00, in Piazza Garibaldi ed in occasione della rievocazione dello Sbarco degli Alleati che si terrà, sabato 25 e domenica 26 gennaio, presso la spiaggia X-RAY Beach del Tirrena”. Lo ha affermato l’Assessore alla Cultura del Comune di Anzio, Laura Nolfi, che si è recata presso tutti

i plessi scolastici del territorio comunale per sollecitare gli alunni e gli insegnanti a partecipare alle celebrazioni ed al concorso di disegno sul tema “se vuoi la pace prepara la pace”.

Durante la celebrazione del 22 gennaio, al Monumento ai Caduti in Piazza Garibaldi, sarà scoperta la stele di granito con scolpiti i 134 nominativi dei Caduti di Anzio durante lo Sbarco e nelle due Guerre Mondiali che, su precisa indicazione del Sindaco di Anzio, Luciano Bruschini, riporterà la scritta “Anzio in memoria dei suoi Figli Caduti in guerra e di tutti i Dispersi”. Tra i dispersi, in seguito agli aspri combattimenti successivi allo Sbarco di Anzio, anche l’Ufficiale Britannico Eric Fletcher Waters, padre del fondatore dei Pink Floyd, Roger Waters al quale il Sindaco Bruschini ed il Consiglio Comunale martedì 18 febbraio alle ore 11.00, a Villa Sarsina, conferiranno la Cittadinanza Onoraria di Anzio. Per informazioni 70.sbarcodianzio.com, www.comune.aznio.roma.it, facebook.com/sbarcodianzio e youtube/comunedianzio.

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Porta a porta: incontri con le categorie di settore Il Litorale

Il Comune di Nettuno si è incontrato con gli operatori commerciali per affinare il sistema di differenziazione dei rifiuti

ANNO XIV - N° 2 - 16/31 GENNAIO 2014

Giuseppe Combi

Giulio Verdolino

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L’Amministrazione Comunale ha incontrato le categorie di settore per affinare il sistema di differenziazione dei rifiuti insieme agli operatori commerciali in considerazione del prossimo completamento del servizio di raccolta porta a porta su tutto il territorio comunale, compreso anche il centro cittadino. L’Assessore alle Attività Produttive Giulio Verdolino e l’Assessore all’Ambiente Giuseppe Combi hanno ricevuto gli operatori con incontri informa-

tivi ed educativi che sono stati realizzati nell’arco di tre giorni; ogni incontro è stato pensato appositamente per una singola categoria in modo da poter affrontare le specifiche questioni che gli operatori si troveranno ad affrontare nell’azione di differenziazione e smaltimento dei rifiuti.

Questo il calendario degli incontri: Alberghi - Bed Breakfast - Affitta camere 08-gennaio 2014 Ore 15,00; Bar - Ristoranti -

Pizzerie somm. a taglio Ore 16,00; Artigiani - Distributori carburanti Ore 17,30; Alimentari - Panificatori - Supermercati macellerie – Pescherie 09-gennaio 2014 Ore 15,00; Frutterie – Fiorai Ore 17,00; Abbigliamento - Casalinghi – Edicole 10-gennaio 2014 Ore 15,00; Associazioni culturali Ore 16,00; Camping e altre attività commerciali Ore 17,00 “Abbiamo bisogno della collaborazione di tutti gli operatori – dichiara l’assessore Verdolino –

il dialogo che è stato aperto tra l’Amministrazione Comunale e le categorie di settore continua a dare frutti: l’idea di realizzare degli incontri specifici con ciascuna categoria è stata avanzata proprio dagli operatori, ed è stata subito raccolta dall’Amministrazione”.

“La raccolta differenziata non è più una semplice possibilità, ma un obiettivo imposto dalla Comunità Europea – ha aggiunto l’Assessore Combi – la raccolta porta a porta non solo è lo stru-

mento migliore per raggiungere tale traguardo, ma permette un notevole miglioramento dell’aspetto urbano grazie alla rimozione degli antiestetici cassonetti per i rifiuti dalle strade cittadine. Ringrazio tutti i cittadini e gli operatori commerciali di Nettuno per quanto stanno facendo per la buona riuscita della raccolta porta a porta: lo sforzo comune ci permetterà di vivere tutti in un ambiente più sano e più pulito”.

Comune di Nettuno

Il Movimento 5 Stelle collegato al portavoce comunale di Anzio si rinnova, infatti, il 18 ottobre 2013, il “Meetup” di Anzio si veste di nuovo supportando il consigliere Cristoforo Tontini. Il gruppo d’attivisti, che ci mettono la faccia, al momento è composto di: Marco Ottaviani, Fabio Massimo De Angelis, Achille Livio Notamo, Arianna Malafronte, Francesco Canacari, Giuseppe Formicola, Simone Di Fortunato, Tiziana Mancino, Luciano Tomei, Federico Di Stefano, Salvatore Bortone, Giuseppe Martorana, Gabriella Padovan, Anna Fedele, Massimo Lupi e da Maurizio Bartolomei come coordinatore del meetup (organiser), continuerà ad incontrare i cittadini di Anzio, oltre con i classici gazebo informativi nelle varie piazze comunali, anche con delle riunioni pubbliche in tutti i quartieri di

Anzio, a cominciare dallo Zodiaco, nello spiazzo che si trova di fronte al centro anziani di Via del Leone, per raccogliere le segnalazioni e cercare di risolvere i problemi reali dei residenti, portando le richieste nei prossimi consigli comunali. Il gruppo di Anzio collegato al portavoce comunale evidenzia la propria contrarietà al Piano regolatore comunale per fermare l’avanzata della cementificazione a discapito delle aree verdi, vuole mettere un freno alla solita vecchia politica della costruzione del consenso (e di voti) barattando un falso sviluppo, ormai insostenibile e di fatto fallito, in cambio della distruzione del paesaggio. Il gruppo crede invece che si debbano sviluppare le produzioni locali a km0, il turismo di qualità, il risanamento, il recupero e la messa in sicurezza del patrimonio edilizio esisten-

te, la mobilità sostenibile, l’incentivazione della produzione d’energia alternativa, la trasparenza amministrativa ed il contenimento dei costi, riducendo al contempo per quanto possibile la tassazione gravante sugli immobili soprattutto ad uso in-

dustriale ed artigianale e la pressione fiscale locale gravante sui produttori e sulle famiglie. S’invitano, pertanto, tutti i cittadini che amano Anzio e le sue frazioni, a far sentire la propria voce, seguendo il Movimento sulla pagina e sul gruppo

Facebook (Movimento 5 Stelle Anzio), sul meetup ufficiale www.movimento5stelleanzio.tk e sul blog www.bloganzio5stelle.tk. Info e contatti: anzio5stelle@infinito.it - 3333508932 3311717566.

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Maurizio Zammataro il nuovo coordinatore dell’area metropolitana

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Nei giorni scorsi si è svolto il Congresso di Roma e dell’area metropolitana di Sinistra Ecologia e Libertà per l’elezione del nuovo Coordinatore dei componenti dell’assemblea dell’area di Roma e provincia, nonché dei delegati del congresso regionale e nazionale. Venerdi scorso nel corso di una partecipata assemblea provinciale è stato eletto il nuovo coordinatore dell’area metropolitana di Roma di Sinistra Ecologia Libertà, Maurizio Zammataro, che prende il posto di Giancarlo Torricelli alla guida del partito romano. “SEL deve diventare sempre di più il soggetto della trasformazione tanto nelle Istituzioni quanto nel territorio, a Roma, nei Comuni della Provincia, nei Municipi della Capitale.

Noi dobbiamo allo stesso tempo forzare il cambiamento radicale della città, valorizzando l’esperienza di buon governo della Giunta Marino, e rafforzare la nostra internità ai conflitti e ai movimenti che chiedono il cambiamento: diritto alla casa, beni comuni, acqua pubblica. Sono questi i temi su cui SEL sarà decisa e intransigente.”

Queste le parole del nuovo coordinatore. “SEL nell’area metropolitana di Roma è una comunità larga e radicata. Ora dobbiamo dare forza ad una proposta che dia voce e diritti alle parti più deboli delle nostre città e delle nostre periferie, a partire dal dramma del lavoro che non c’è. Dentro la crisi il disagio sociale rischia di diventare il detonatore di avventure populiste. Noi dobbiamo misurarci, invece, con il terreno dell’efficacia della nostra azione. Per ridare fiato e voce alla sinistra

nella nostra città servono risposte nuove a problemi antichi, anche nel tempo dell’austerità che l’Europa e il quadro nazionale vogliono imporre nelle nostre città”. Il congresso ha avuto un esito positivo per la rappresentanza del litorale, infatti, sono entrati a far parte dell’assemblea provinciale di SEL Roma area metropolitana: Roberto Gamba e Simonetta Pagliaricci, del circolo SEL di Anzio e Claudio Pelagallo, già responsabile per la legalità e litorale di SEL Lazio, iscritto al Circolo di Nettuno. Pagliaricci, Pelagallo e Francesca Tammone , risultano come delegati al prossimo congresso regionale del Lazio; ancora, la coordinatrice del circolo di Nettuno, Francesca Tammone assieme a Claudio Pelagallo sarà delegata al

Commemorazioni

ANNO XIV - N° 2 - 16/31 GENNAIO 2014

Numerose iniziative per il settantesimo dello Sbarco

prossimo congresso nazionale di SEL che si svolgerà a Riccione il 24-25 e 26 Gennaio 2014. Nei congressi c’è stata una larga partecipazione di iscritti e simpatizzanti che hanno animato dibattiti nei quali si sono affrontate sia le tematiche più attuali della politica nazionale e provinciali le problematiche più stringenti dei territori . “ I nostri sono territori difficili, dove la malavità organizzata è ormai radicata- ha detto Francesca Tammone nel suo intervento al congresso- ed ha proseguito – è importante che la nostra mission principale, le attività dei circoli siano incentrate all’affermazione della legalità, azioni in cui la politica deve fare la propria parte e non delegare il problema solo alle forze dell’ordine ed alla magistratura”.

AVVISO IMPORTANTE Lo SPI CGIL ROMA SUD POMEZIA CASTELLI, che da sempre tutela pensionate e pensionati attraverso l’impegno verso il Governo per la rivalutazione delle pensioni, verso i Comuni con la contrattazione territoriale e con il sostegno volontario alle strutture di servizio (INCA e CAAF CGIL)

Comprensorio Roma Sud Pomezia Castelli

I TITOLARI DI SOLA PENSIONE DI REVERSIBILITA’ (non da lavoro autonomo, solo da lavoro dipendente) E DELL’INVALIDITA’ CIVILE TOTALE CON ACCOMPAGNO che, in questo momento di crisi, possono avere un piccolo ma importante sostegno economico.

INFORMA

Contattate le LEGHE SPI del territorio per informazioni e per conoscere le sedi più vicine a cui rivolgervi: LEGA FRASCATI-CIAMPINO FRASCATI - Via di Villa Borghese 9 - Tel. 06/9424699 CIAMPINO - Via S .Francesco d’Assisi 119 - Tel. 06/7913391 LEGA PRENESTINA PALESTRINA - Via Don Minzoni 2 - Tel. 06/9535581 LEGA RMH2 ARICCIA - Via A. Chigi 38 - Tel. 06/9330285 LEGA VALLE DEL SACCO COLLEFERRO - Via F. Turati 120 - Tel. 06/97232050 LEGA VELLETRI VELLETRI - Corso Repubblica 12 - Tel. 06/96155340 LEGA LITORANEA ANZIO - Via P. Sportello 3 - Tel. 06/9831098 LEGA VII MUNICIPIO ROMA - Via Tuscolana 695 - Tel. 06/7141240 ROMA - Via Foligno 20 - Tel. 06/7015740

Il settantesimo anniversario dello sbarco Anglo-Americano sulle coste Anziate-Nettunesi presenta un programma ricco di eventi.

Al Forte Sangallo dal 20 al 26 gennaio sarà visitabile la mostra “il prezzo della libertà” corredata da proiezioni, esposizione fotografiche ed allestimento di materiale d’epoca e residui bellici.

Il programma spazia dal 22 al 26 gennaio tra Anzio e Nettuno. Per i filatelici è previsto un annullo speciale preso Villa Adele “70° anniversario dello sbarco di Anzio” emesso dalle Poste Italiane dalle 11 alle 18.30 di mercoledì 22 gennaio.

Sono stati predisposti dai due comuni volantini con i programmi degli eventi culturali e istituzionali nonché le ricostruzioni storiche con sfilate e simulazioni dell’ azione militare. L’anniversario dello sbarco oltre a contenere il riverente omaggio ai tanti soldati che si sono sacrificati, dovrebbe rendere omaggio anche alla popolazione che tanto ha sofferto. Andrebbero ricostruite storie e vicende del periodo, ricordati i tanti che si sono prodigati per aiutare o quanto meno a lenire le sofferenze di propri concittadini, istituire

un libro dei “GIUSTI” di quel periodo, che nel loro piccolo (quale area di appartenenza) hanno onorato il genere umano. Belle, interessanti e forse anche istruttive le manifestazioni di ricostruzione militare di quei giorni.

E’ storia vissuta e tramandarla quale monito e conoscenza alle giovani generazioni è doveroso ed istruttivo. Ma, segnalare, descrivere atti tra cittadini che in quel periodo sono stati vessati e spogliati del loro territorio per permettere il raggiungimento di un fine collettivo, credo sia una operazione doverosa. Plaudo ad Anzio per aver iniziato questa operazione con il dedicare una stele di marmo ai caduti militari e civili nelle due guerre. Sarebbe opportuno comunque Intitolare strade a coloro che si sono prodigati per sostenere, curare, aiutare coloro che erano in difficoltà. Cittadini tra cittadini monito di altruismo, senso civico, laica umanità da ricordare ed onorare. E’ da evidenziare che lo sbarco fu effettuato a Nettunia sull’ampio fronte di quella che oggi potrebbe diventare la splendida città Anzio-Nettuno.

Gennaro Punzo

La Pineta muore e il Comune sta a guardare Il Litorale

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Sergio Franchi ha fatto una ricerca e posto delle domande al Comune di Anzio: quanto rende l’occupazione del suolo pubblico?

ANNO XIV - N° 2 - 16/31 GENNAIO 2014

Gli enti amministrativi pubblici hanno spesso la responsabilità di gestire beni immobili di proprietà della comunità e quindi soggetti ad una stringente legislazione.

Nessun amministratore pubblico ha la facoltà di impiegare beni pubblici in dissenso con la normativa vigente. Nel contesto della mobilitazione generale in atto per salvare la pineta della Gallinara al Lido dei Pini ho deciso di condurre una piccola inchiesta giornalistica per il Litorale per conoscere quanto il Comune di Anzio ricava dall’utilizzo dello spazio demaniale reso disponibile dopo il taglio di circa 60 pini colpiti dalla “malattia” endemica che sta distruggendo la pineta. Si dibatte da tempo su un problema conosciuto da anni e cioè la progressiva morte della pineta della Gallinara al Lido dei Pini. La Pineta muore ed il Comune non attua nessuna cura per combattere la sua malattia ma si limita a tagliare pini ampliando, sempre in modo geometricamente rettangolare, lo spiazzo erboso che viene annualmente concesso a privati per rumorose attività commerciali che rendono soldi al bilancio pubblico comunale ma che danneggiano i cittadini e la pineta.

Se la concessione riguarda un atto pubblico ed è inerente ad un bene pubblico credo che i cittadini abbiano il diritto di conoscerne gli atti decisionali ed i dettagli di gestione. Siccome il problema è conosciuto in tutta la sua gravità da anni, senza che nessun intervento terapeutico sia stato posto in atto da parte dal Comune di Anzio, ritengo interessante conoscere e far conoscere ai cittadini se esistono vantaggi economici generati dall’abbattimento degli alberi. L’in-

tento è di verificare sia il legame fra l’abbattimento degli alberi e tali vantaggi economici e sia la destinazione del danaro che entra nel bilancio comunale. La lotta dei cittadini per salvare la propria pineta potrà comportare un onere economico per cui il danaro generato dall’uso del suo suolo dovrebbe certamente essere destinato al suo risanamento.

Volevamo conoscere l’ammontare di tali introiti e la loro attuale destinazione e per farlo abbiamo fatto una ricerca sul sito comunale, nell’archivio delle deliberazioni di Giunta relative alle autorizzazioni OSAP (Occupazione Spazi ed Aree Pubbliche) rilasciate nel parco pubblico della Gallinara ed i canoni stabiliti per l’anno 2013. Non abbiamo trovato alcuna delibera ma abbiamo trovato solo il relativo documento riferito all’anno 2010 quando cioè l’occupazione da parte degli operatori delle attrazioni cosiddette ludicoturistiche era riferita solamente a cinque utenti e riguardava uno spazio che si può stimare in un quarto di quello che è stato occupato nell’estate 2013. Con un po’ di buona volontà e un buon senso dell’approssimazione abbiamo stimato l’importo che il Comune di Anzio dovrebbe aver incassato, nel 2013, come canoni OSAP. Nel 2010 il totale della superficie concessa ai cinque utenti era di soli 534 mq; per cui si può assumere che quella data in concessione nel 2013 sia di almeno 2000 mq.

Trattandosi di utenze temporanee da parte di “occupazioni realizzate per attività dello spettacolo viaggiante e mestieri girovaghi” la tabella relativa agli oneri di occupazione assegna un canone di 60 cent/mq/giorno per un periodo

di 62 giorni (luglio e agosto). Il conto è presto fatto: l’occupazione del. suolo da parte del luna park, durante la gestione 2013, dovrebbe aver prodotto un introito di circa 74.000 Euro per il bilancio comunale. Abbiamo effettuato un conteggio a spanne che non dovrebbe scostarsi molto dalla realtà ma, come sempre, garantiamo al Comune di Anzio lo spazio sul Litorale per rettificare il nostro calcolo sommario e per fornire ai cittadini, che hanno il diritto di conoscerlo, l’ammontare esatto del danaro generato dall’occupazione della pineta ed entrato nel bilancio pubblico. La domanda semplice che ne deriva è: dove finiscono i soldi prodotti dall’occupazione estiva del parco della Gallinara? Che uso ne fa il Comune di Anzio? Perché tale danaro non viene impiegato per reperire le necessarie capacità scientifiche e per curare una pineta che muore ogni giorno? Perché

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non utilizza le risorse necessarie per intervenire prima che l’intera pineta della Gallinara diventi un immenso e rumoroso parco giochi estivo e la Pineta del Lido dei Pini venga rinominata Pineta del luna park? Ho inoltrato una richiesta formale all’ufficio che si occupa dei tributi da concessioni per occupazione di suolo pubblico al Comune di Anzio, per conoscere sia l’importo dei proventi sia la sua destinazione di bilancio. Ho ricevuto una risposta di posta certificata, mittente signor Marcello Prencipe del Comune di Anzio, che cito alla lettera, “Come uff. tributi COSAP dal 01/07/2013 al 31/08/2013 non è stata rilasciata nessuna concessione COSAP”.

Non è chiaro il significato di tale risposta dalla quale sembrerebbe che il Comune di Anzio abbia permesso l’utilizzo, in via gratuita, di un immobile pubblico che deve essere concesso con oneri e che è stato già concesso in passa-

to in via onerosa. Forse il mittente della risposta ha frainteso una domanda molto semplice. Ho chiesto al Signor Prencipe di verificare se quanto dallo stesso affermato risponda al vero e le ragioni della mancata concessione. A questo punto urge un chiarimento che il Comune di Anzio deve dare ai cittadini: Quanto ha incassato per oneri di concessione di suolo pubblico temporaneo nel 2013 nel parco della Gallinara e quale è la destinazione dei fondi incassati. Se quello che comunica ufficialmente l’ufficio del signor Prencipe è esatto per quale ragione ed in base a quale norma il Comune di Anzio ha dato in concessione spazio pubblico, già concesso in passato in via onerosa, senza esigere il relativo onere di occupazione?

Restiamo in attesa di conoscere come stanno effettivamente le cose per darne conto ai nostri lettori.

Sergio Franchi

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Il nuovo assetto dei tributi nelle casse comunali

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Il Litorale

ANNO XIV - N° 2 - 16/31 GENNAIO 2014

Sotto l’imposta unica comunale (Iuc) confluiscono l’Imu per gli immobili, la Tari per i rifiuti e la Tasi, che andrà a coprire i costi dei servizi indivisibili Arriva la Iuc. La legge n. 147/2013 (“inStabilità 2014”) individua, in primo luogo, la disciplina della nuova imposta unica comunale (Iuc), affidandone l’applicazione ai Comuni tramite regolamento. Due i presupposti del tributo, uno collegato al possesso di immobili, l’altro all’erogazione dei servizi comunali: l’imposta, quindi, include l’Imu (escluse le abitazioni principali), la Tari, cioè la tassa sui rifiuti, a carico dell’utilizzatore, e la Tasi, il tributo sui “servizi indivisibili” (ad esempio, illuminazione, strade, ecc.), dovuta dal possessore e, in parte, dall’utilizzatore dell’immobile.

La dichiarazione relativa alla Iuc deve essere presentata entro il 30 giugno dell’anno successivo alla data di inizio del possesso o della detenzione dei locali. Se intervengono variazioni rilevanti ai fini della determinazione dell’imposta, il termine di presentazione è il 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui si è verificata la variazione. Il modello dichiarativo sarà messo a disposizione dal Comune. Spetta direttamente ai Comuni la determinazione del numero e delle scadenze di pagamento del tributo, con la previsione di almeno due rate semestrali, anche differenziate fra Tari e Tasi.

Il versamento andrà effettuato tramite modello F24.

Da Tares a Tari.

Nuovo marchio per vecchi prodotti. Parliamo del tributo destinato a finanziare i costi di raccolta e smaltimento rifiuti, in sostituzione della Tares. È dovuto da chiunque, a qualsiasi titolo, occupa o conduce locali, indipendentemente dall’uso a cui sono adibiti, mentre è esclusa per le aree scoperte pertinenziali o accessorie non operative (giardini condominiali, cortili, ecc) e le parti comuni dell’edificio non detenute o occupate in via esclusiva (ad esempio, tetti e lastrici solari, scale, aree destinate al parcheggio).

In via provvisoria, la superficie delle unità immobiliari a destinazione ordinaria assoggettabile al tributo è quella calpestabile. Successivamente sarà attivata una procedura ad hoc fra Entrate e Comuni, in base alla quale si potrà determinare l’area che sconta l’imposta, pari all’80% di quella catastale. Per le unità immobiliari diverse da quelle a destinazione ordinaria, la superficie assoggettabile alla Tari rimane quella calpestabile. Specifiche ipotesi di riduzioni tariffarie possono essere adottate dai Comuni (ad esempio, abitazioni con unico occupante, abitazioni tenute a disposizione per uso limitato, fabbricati rurali a uso abitativo). La Tari è dovuta nella misura massima del 20% in caso di mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti o nel caso in cui lo stesso sia gravemente carente, mentre nelle zone in cui non è effettuata la raccolta

è dovuta in misura non superiore al 40%. Infine, dovranno essere previste riduzioni per la raccolta differenziata riferibile alle utenze domestiche. Un regolamento comunale dovrà stabilire le modalità di fissazione delle tariffe, la classificazione delle categorie di attività con omogenea potenzialità di produzione di rifiuti, le eventuali riduzioni ed esenzioni che tengano conto della capacità contributiva (anche con riferimento all’Isee), le categorie di attività produttive di rifiuti speciali alle quali applicare eventuali riduzioni, in caso di difficoltà a individuare le esatte superfici ove si formano tali rifiuti.

Tasi.

Il concepimento della quale è stato travagliatissimo. È stata introdotta per finanziare i servizi comunali rivolti alla generalità dei cittadini, come manutenzione del manto stradale, pubblica illuminazione, ecc.. Soggetto passivo è il possessore o detentore di fabbricati, aree scoperte, aree edificabili. In caso di pluralità di fruitori, essi sono tenuti all’obbligazioni in solido. La base imponibile è quella prevista per l’Imu, cioè il valore catastale dell’immobile. L’aliquota base è pari all’1 per mille, ma il Comune ha il potere di operare riduzioni (fino all’azzeramento) o aumenti, rispettando comunque il vincolo in base al quale la somma delle aliquote di Tasi e Imu non deve superare, per ciascuna tipologia di immobile, l’aliquota massima consentita per l’Imu nel 2013 (nel 2014, comunque, l’aliquota massima della Tasi non può eccedere il 2,5 per mille, forse il 3,5 per mille). Analogamente a quanto previsto per la Tari, anche in riferimento alla Tasi il Comune può stabilire riduzioni ed esenzioni (l’abitazione ha un unico occupante, è ad uso stagionale, è abitata da persone che risiedono per più di sei mesi all’anno all’estero, il fabbricato rurale è a uso abitativo, eccetera). Riguardo alla Tasi, un regolamento comunale deve

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poi stabilire le riduzioni e individuare i servizi indivisibili, con i relativi costi.

Novità Imu. Chiude la serie di modifiche della tassazione immobiliare locale, la disciplina dell’Imu, che fissa il suo presupposto nel possesso di immobili. L’imposta , a partire da quest’anno, non si applicherà all’abitazione principale e alle relative pertinenze, escluse quelle accatastate come A/1, A/8 e A/9, che però fruiranno dell’aliquota ridotta e della detrazione di 200 euro.

Il reddito delle case non locate che scontano l’Imu, ubicate nello stesso comune in cui si trova l’abitazione principale, sarà assoggettato a Irpef nella misura del 50 per cento. Non mancano i casi di esclusione che possono essere disposti dal Comune (come, ad esempio, per i proprietari o gli usufruttuari anziani o disabili che trasferiscono la residenza in istituti di ricovero, per i cittadini ita-

liani non residenti, per la casa concessa in comodato a parenti in linea retta entro il primo grado e da questi utilizzata come abitazione principale) e le esenzioni ex lege (case delle cooperative edilizie assegnate ai soci che le destinano ad abitazione principale, alloggi sociali, casa assegnata al coniuge separato, unico immobile posseduto dal personale delle forze armate o delle forze di polizia, fabbricati rurali a uso strumentale).

Ridotto da 110 a 75 il moltiplicatore per determinare la base Imu dei terreni agricoli e di quelli non coltivati, posseduti e condotti da coltivatori diretti o da imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola. E’ escluso, inoltre, il pagamento di sanzioni e interessi in caso di insufficiente versamento della seconda rata dell’Imu 2013, se la differenza è corrisposta entro il termine della prima rata 2014, cioè entro il 16 giugno prossimo.

Senza fine.

Per il momento la situazione sembra essere quella appena delineata. Ma, purtroppo, il nostro sistema tributario è fondato sul classico principio del “tutto scorre”, in forza del quale è lecito attendersi aggiustamenti, correttivi, collegati, rimaneggiamenti, ridimensionamenti, rifacimenti, ristrutturazioni senza agevolazioni….Tant’è che già sappiamo di che male dovremo perire visto che è stata posticipata al 2015 l’introduzione dell’“imposta municipale secondaria”, prevista dal D.lgs. 23/2011 sul federalismo fiscale municipale.

Il prelievo andrà a sostituire la tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche, il canone di occupazione di spazi e aree pubbliche, l’imposta comunale sulla pubblicità e i diritti sulle pubbliche affissioni, il canone per l’autorizzazione all’installazione dei mezzi pubblicitari. Guai ai redditi!

Franco Ferretti

Il quartiere Europa rinnova il proprio Comitato di Quartiere Il 16 febbraio 2014 elezioni per il prossimo quadriennio L’attivo Comitato del Quartiere Europa, Anzio 2, Garbatella e Pinetella continua il suo efficace impegno nel territorio. A scadenza del suo mandato quinquiennale, ha indetto le nuove elezioni, che dovranno portare la struttura fino al 2017.

Dal manifesto esposto ovunque su bacheche, muri e pali, a cura della Commissione elettorale, si legge che entro il 23 dicembre dovranno essere presentate le candidature presso la sede in Corso Italia 2/A, aperto mercoledì 18 dicembre dalle 10 alle 12 e lunedì 23 dicembre dalle 15 alle 18, mentre negli altri giorni è possibile contattare in merito i numeri telefonici 3880952007, 3356827673, 3487288276. I candidati dovranno possedere i requisiti previsti dallo Statuto: essere maggiorenni e risiedere o operare nel territorio del quartiere.

Le elezioni avranno luogo il 16 febbraio 2014 dalle ore 10:00 alle 18:00. A chiarimento di chi approda per la prima volta alla realtà rappresentativa del Comitato, questo costituisce anzitutto un valido referente dei cittadini nei confronti della Pubblica Amministrazione. A titolo esemplificativo, ecco alcuni dei risultati concreti realizzati grazie all’azione propulsiva del Comitato prece-

dente: Pineta Mazza, passata dallo stato di quasi abbandono a reale parco pubblico, utilizzando fondi regionali; integrazione della pubblica illuminazione (40 nuovi lampioni); rifacimento del piazzale-giardino di viale Europa; rifacimento del manto stradale di viale Antium e Corso Italia; valorizzazione dei locali del 3° lotto del quartiere Europa, attualmente utilizzati dall’Ufficio del lavoro e da altri uffici. Ma soprattutto l’azione del Comitato è rivolta ai giovani e alla futura generazione, senza trascurare le famiglie, i disabili e e gli anziani, costituendo di fatto una scuola permanente di analisi delle risorse e la formulazione di proposte per la crescita sociale e umana dei cittadini. I problemi vengono affrontati, esaminati e per ciascuno si cercano

le soluzioni possibili nel rispetto dei diritti e competenze di chi riveste funzioni pubbliche o private, aprendo di fatto una prospettiva verso un mondo aperto alla crescita reale del complesso della comunità cittadina. Inoltre, il Comitato di Quartiere è di fatto membro del più vasto Comitato per la Partecipazione Diretta e Volontarie dei Cittadini, il cui obiettivo è il collegamento di tutti i Comitati di Quartiere del territorio. Meccanismo che, se ben gestito, consente anche alla pubblica amministrazione il necessario dialogo con tutta la cittadinanza, in un percorso di chiarezza e di miglior sfruttamento delle risorse disponibili. Per la crescita del nostro territorio partecipate...

Gianluca Mazzi Ufficio Principale

Elezioni CdQ Europa

SAI CANTARE? presentati al karaoke-casting!

Antonio Veneziano, Francesca Fiume, Graziana Bellofiore accettarono ma all'ass. cult. "ARAA-Aprilia" non bastano!

Al 388-7563156, 377-4669135 si cercano col karaoke-casting "Muccarràffa sfida tranSanremo 18° edizione" al ristopub "Raggaenigth" in loc. Lido delle Sirene, Anzio (Rm) per il film: "Filippo Locantore takes east-Pomezia"!

Chi sà cantare covers in portoghese, è cercato per il cd filantropo "Too Addis-Abeba" che verrà on-line venduto al www.roccamaenzalib.altervista.org/ACQUISTI dove si prenotano libri, cd, dvd vari. Approfittatene ...

“Anzio rasa al suolo in seguito allo Sbarco” Il Litorale

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Il sindaco Luciano Bruschini replica alle dichiarazioni rilasciate nel corso di una conferenza stampa al Cimitero Americano

ANNO XIV - N° 2 - 16/31 GENNAIO 2014

“Credo che l’Enciclopedia Treccani, nell’appendice pubblicata nel 1948 che riporto integralmente, sia la migliore risposta al Comune confinante e ad un revisionista tenente colonnello statunitense che, dopo le affermazioni sulla testa di ponte di Anzio dei Presidenti Roosevelt e Clinton nel 1994 al cimitero americano, ha deciso di cambiare la storia dell’operazione Shingle e dello Sbarco degli Alleati ad Anzio, avvenuto alle prime ore dell’alba del 22 gennaio 1944”. Lo ha affermato il Sindaco di Anzio, Luciano Bruschini, in riferimento alla conferenza stampa che si è tenuta presso il Cimitero Americano dove, tra l’altro, nessun rappresentante del Comune di Anzio è stato inviato a partecipare su un territorio che dovrebbe essere gestito dall’Ambasciata Americana. “A Roma – prosegue il Sindaco Bruschini - si sono tenute le Olimpiadi del 1960 ed ovviamente ai castelli romani si sono tenute le gare di canottaggio: ma la sede ufficiale delle Olimpiadi è Roma. Il Moro è di Venezia, la Torre pendente è di Pisa, il Colosseo è di Roma, gli Imperatori romani Caligola e Nerone sono di Anzio così come Anzio, purtroppo, è la testa di ponte scelta dagli Alleati per sbarcare e per liberare Roma e l’Italia.

Lo dico senza alcuna polemica verso il Sindaco di Nettuno, conclude il Sindaco di Anzio Bruschini - ma la difesa della verità

oggettiva è un atto doveroso nei confronti della mia Città rasa al suolo con l’operazione Shingle e soprattutto nei confronti dei miei concittadini, Caduti in seguito allo Sbarco, ai quali durante la celebrazione del 22 gennaio dedicheremo la stele di granito che <avvolgerà> l’attuale Monumento ai Caduti”.

Treccani - Enciclopedia Italiana II Appendice (1948) di R. A., Mar. T. ANZIO (III, p. 623). - Anzio, dopo lo sbarco alleato (21 gennaio 1944), ha subito gravissimi e prolungati bombardamenti, che hanno prodotto ingenti danni e l’esodo della popolazione. Ora Anzio va rapidamente risorgendo; la popolazione residente era calcolata, al 31 dicembre 1947, a 8393 ab.

Lo sbarco anglo-americano ad Anzio. - La zona di Anzio fu prescelta dagli Anglo-americani per una operazione di sbarco a tergo delle linee tedesche. Durante la campagna d’Italia (v., in questa App.), occupata Napoli (1° ottobre 1943), gli Alleati (5ª armata) raggiunsero il Garigliano venendo a contatto con i Tedeschi schierati sulla linea “Gustav” saldamente organizzata a difesa. Reiterati attacchi per conseguire la rottura fallirono, e perciò fu deciso per il 20 dicembre, dal gen. D. Eisenhower, uno sbarco ad Anzio tendente all’aggiramento delle posizioni e alla conquista dei Colli Albani.

Falliti però gli attacchi concorren-

ti, diretti a sboccare nella valle del Liri (26 novembre-1° dicembre 1943), lo sbarco fu differito al gennaio 1944 e concordato con l’azione combinata della 5ª armata (direttrice Cassino-Frosinone) per attirare le riserve germaniche e collegarsi con le forze sbarcate.

La zona di Anzio fu prescelta perché facilmente accessibile dal mare e idonea alla costituzione di una testa di sbarco con buone possibilità tattiche anche per le ulteriori operazioni verso nord; essa includeva la fascia costiera compresa fra i fossi Astura e della Moletta, limitata a nord dalle pendici meridionali dei Colli Albani.

Compito affidato alle forze anglosassoni: costituire una solida testa di sbarco (raggio 11 chilometri); proseguire verso i Colli Albani per tagliare le vie Appia e Casilina; minacciare il tergo della linea Gustav. L’operazione, diretta dall’ammiraglio F. Lowry, fu accuratamente predisposta; vi furono destinate forze preventivamente addestrate, agli ordini del maggior generale americano J. P. Lucas (VI corpo americano, truppe miste: 2 divisioni fanteria, 2 gruppi corazzati, 1 reggimento paracadutisti, 1 battaglione rangers, 2 commandos) che si imbarcarono a Napoli alle ore 5 del 21 gennaio 1944. Il convoglio, ripartito su 243 mezzi navali (50.000 uomini, 5000 carri armati e automezzi, col concorso di 651/2 squadroni di aviazione), dopo una diversione

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verso ovest, puntò su Anzio ove giunse alle 24 del 21 senza disturbo. Lo sbarco si effettuò regolarmente e senza bombardamenti preventivi: iniziatosi alle 2 del 22, in circa 3 ore furono a terra le fanterie; fu proseguito nei giorni successivi. Era stato preceduto da attacchi sulle fronti del Garigliano e del Rapido (12, 17, 20 gennaio) e da massicci bombardamenti aerei per impedire lo spostamento di forze tedesche. In effetti, al momento dello sbarco, gli Alleati erano riusciti ad attirare le riserve germaniche in posto, ma non era stato possibile sboccare nella valle del Liri, e perciò nessun concorso diretto poté esser dato dalla 5ª armata. Consolidata la testa di sbarco, il 24 alcune pattuglie si spinsero verso Cisterna e all’altezza della ferrovia RomaFormia, ove avvenne la presa di contatto con i Tedeschi: in tale circostanza, da documenti trovati indosso a prigionieri, gli Alleati appresero che il Comando Supremo germanico aveva ordinato di mantenere ad ogni costo il possesso della linea Gustav. L’operazione sorprese i Tedeschi che svilupparono il 23 e il 24 solo una reazione aerea crescente; quindi, racimolate tutte le riserve disponibili (2 divisioni poi portate a 5) arginarono la testa di sbarco con un fronte difensivo. Tentativi degli Alleati per la conquista di una base per l’attacco ai Colli Albani (30 gennaio-1° febbraio) furono respinti: fu perciò assunto atteggiamento difensivo rinforzando nel contempo il corpo di sbarco che raggiunse la forza di circa 5 divisioni. Attacchi concomitanti svolti il 21 e il 24 gennaio contro la linea Gustav non avevano dato risultati concreti. La reazione tedesca si orientò prima a contenere la testa di sbarco e poi a ributtare in mare le truppe sbarcate: le azioni, condotte con estrema violenza, fallirono (3-20 febbraio); i

Tedeschi vi rinunciarono e gli Alleati si resero conto che lo sbarco sarebbe rimasto fine a sé stesso.

Altri attacchi della 5ª armata per sboccare nella valle del Liri (17 febbraio e 16 marzo) non raggiunsero lo scopo e le operazioni furono sospese; riprese il 12 maggio condussero alla rottura della linea Gustav. Il 23 maggio le forze di Anzio iniziarono le operazioni verso Valmontone e il 25 i loro reparti si incontrarono con le unità della 5ª armata provenienti dal Garigliano. L’operazione costituisce un bell’esempio di azione anfibia di sorpresa e di stretta cooperazione aereo-terrestre-navale; molto accurate la preparazione e la esecuzione. Non conseguì il successo atteso - anche se in seguito contribuì al crollo della difesa a sud di Roma - perché gli Alleati consolidarono la testa di sbarco e non proseguirono subito verso l’interno, cosicché i Tedeschi ebbero il tempo di intervenire per incapsularli. Vi si può rilevare un eccesso di prudenza, ma è da ricordare che gli attacchi concorrenti contro la linea Gustav erano falliti. A loro volta i Tedeschi non contrattaccarono rapidamente, perché lo sbarco li aveva sorpresi, perché il settore era indifeso e specialmente perché erano scarse le loro riserve strategiche.

Da notare, l’ingente contributo dell’aviazione per contenere i contrattacchi, il contegno ammirevole delle truppe sbarcate e gli accorgimenti adottati per assicurare la vita di forze notevoli in una zona ristretta soggetta a incessanti bombardamenti. Bibliografia: G. C. Marshall, Biennal Report of the Chief of Staff of The United States Army. July, 1943 to June 30, 1945, Washington 1946; A. Tarchiani, Il mio diario di Anzio, Milano 1947; F. Tirelli, Lo sbarco ad Anzio (dattiloscritto), Roma 1947.

Comune di Anzio

Acqualatina fa acqua Pena di morte 12

Il Litorale

L’odissea di chi vuole segnalare un guasto e l’inefficenza diventa metodo

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Tutte le compagnie che gestiscono servizi pubblici essenziali interagiscono con l’utenza in modo da poter conoscerne il grado di soddisfazione e le eventuali segnalazioni di inefficienza. Generalmente le società che gestiscono i servizi idrici, elettrici e del gas dispongono di un numero dedicato e gratuito che i clienti possono utilizzare nei casi di guasti o di emergenza che, in molte situazioni, possono anche rivelarsi pericolosi per i cittadini. Anche Acqualatina dispone di un numero che gli utenti possono utilizzare; un numero verde operativo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, presidiato da un solerte operatore che prende nota delle segnalazioni e promette un rapido intervento. Il numero di segnalazione guasti è operante ininterrottamente al solo scopo di raccogliere sempre le segnalazioni e di provvedere con la massima urgenza. Questo concetto è valido per quanto riguarda le compagnie efficienti e pertanto non riguarda certamente Acqualatina. Basta utilizzare il servizio al n 800626083 per rendersi conto di quanto sia stato inutile telefonare. Normalmente una perdita di acqua non mette direttamente a repentaglio la vita delle persone ma certamente provoca disservizio e spesso pericolo ed ogni cittadino, che rileva un’eventualità del genere, dovrebbe chiamare il numero verde e segnalare il guasto anche se non riguarda direttamente la propria abitazione. Basta farlo con Acqualatina per accorgersi di quanto sia stato inutile farlo. Ne ho avuta una personale esperienza quando il giorno 13 dicembre ho segnalato una copiosa perdita di acqua che fuoriusciva da fessure del manto stradale in via dei Gigli a Lavinio. Alla mia segnalazione all’ufficio guasti un operatore prendeva nota delle varie circostanze e prometteva un intervento entro “qualche ora”. Soddisfatto per aver fatta una piccola buona azione socialmente utile ho considerato il guasto come già riparato.

Il giorno successivo, mentre il flusso dell’acqua era notevolmente aumentato, nessun segno di intervento da parte di Acqualatina.

Ulteriore telefonata al servizio guasti ed ulteriore promessa di un rapido intervento del quale non si

è avuto alcun segno nel giorno successivo e nemmeno in quello dopo. Telefonate giornaliere di sollecito non hanno portato a nessuno risultato. Nella telefonata effettuata il 17 dicembre l’operatore mi ha invitato a telefonare ad Acqualatina in quanto il loro servizio si limitava a ricevere delle telefonate e non faceva parte della Società. Ho provveduto a chiamare direttamente Acqualatina ed ho ricevuto l’invito a contattare il servizio guasti. Nel frattempo il guasto ha assunto le caratteristiche della pericolosità. Il flusso a pressione dell’acqua ha continuato ad erodere il sottofondo stradale creando i presupposti per uno smottamento del manto di asfalto ed un intervento di piccola entità era diventato un intervento molto più costoso man mano che il danno diventava più pericoloso. Di pericolo ho parlato alla operatrice del servizio guasti da me contattata il 18 dicembre. La poverina, in modo gentile ed incolpevole, cercava di assecondare il mio risentimento ma non poteva che manifestare la propria incapacità a fare qualcosa di concreto.

Quando si chiama il servizio emergenze di Acqualatina si chiama, dunque, un servizio del tutto incapace di valutare l’entità della richiesta e di dare una risposta operativa: è come chiamare un centralino automatico in cui registrare la propria richiesta di intervento. Praticamente se si segnala una piccola perdita da un tubo oppure lo smottamento di una strada la risposta operativa è la stessa: nessuna.

Dopo 6 giorni di chiamate la gentile interlocutrice telefonica aveva imparato a riconoscere la mia voce ma, di interventi nemmeno a parlarne: ed il flusso di acqua era ulteriormente aumentato come era aumentato il rischio di uno smottamento del manto d’usura stradale. La sera del 21 dicembre il manto stradale ha ceduto creando una piccolo cratere profondo circa 90 cm che, essendo colmo d’acqua, poteva facilmente essere scambiato per una pozzanghera superficiale. Ho chiamato il servizio guasti di Acqualatina, per l’ennesima volta, segnalando lo stato di pericolo per le auto e per le persone ma la risposta è stata “bisogna attendere che il buono

di lavoro venga eseguito”. Ho provveduto a chiamare la Polizia Municipale che ha subito inviato, nonostante una pioggia battente, un pattuglia a transennare la zona. Nasce un senso di frustrazione di fronte ad un così bell’esempio di inefficienza di un servizio che pure è a gestione privata ma, purtroppo, non concorrenziale e che si conferma essere solo un carrozzone lento e costoso. Il 27 dicembre il piccolo cratere ha raggiunto la profondità di m 1,40 e, in considerazione della sua ampiezza, continuava ad impedire l’uso dell’ingresso carrabile alla villetta di fronte e costituiva sempre di più un serio pericolo per il traffico; nonostante il ripetuto intervento della Polizia Locale per consolidare la transenna che veniva continuamente fatta cadere dal vento.

Il giorno 2 gennaio 2014, dopo 21 giorni dalla prima segnalazione dello stato di guasto e di pericolo, una squadra di due operai, muniti di escavatore e di sabbia, interveniva ad eseguire la riparazione: i lavori sono durati circa 4 ore, senza la stesa dell’asfalto prevista in una fase successiva a cura di un’altra ditta. Da un calcolo sommario si può stimare che se la riparazione fosse stata eseguita nel termine di 24 ore dalla segnalazione, avrebbe avuto un costo di circa 750 Euro. Dopo 21 giorni il costo stimato è salito a circa 2500 Euro di cui almeno 1400 relativi all’acqua potabile perduta, considerando una portata media della perdita di 0,60 l/s.

Senza contare i costi relativi agli interventi della Polizia Locale ed al notevole disagio provocato sia al traffico e sia ai proprietari dell’immobile adiacente a cui è stato precluso l’accesso alla loro proprietà per 21 giorni.

Questa non è inefficienza ma assoluta mancanza di coscienza imprenditoriale. E’ una gestione vergognosa di cui il nostro comune dovrebbe liberarsi quanto prima.

Un carrozzone costoso ed inefficiente che è incapace di esigere i propri crediti, che ammontano ad oltre 60 milioni di Euro ed i cui sprechi e le cui carenze vengono fatte pagare dai cittadini per bene: quelli che pagano sempre e puntualmente il conto.

Sergio Franchi

ANNO XIV - N° 2 - 16/31 GENNAIO 2014

Ipotesi di reato ancora non definita formalmente

Si riparla di pena di morte per i nostri due Fucilieri di Marina detenuti dalle autorità indiane con un ipotesi di reato non ancora definita formalmente e, notare, che la definizione di tale ipotesi è fondamentale perché da essa dipende la procedura giudiziale e quindi l’entità eventuale della pena. Se verrà deciso che il reato possa essere quello della pirateria in mare con esito mortale, il codice prevede l’applicabilità della pena di morte. Ma il problema non è questo; il problema è che dopo due anni dall’incidente in cui i due militari italiani, in missione internazionale di difesa di una nave commerciale italiana, avrebbero ucciso due pescatori indiani, siamo ancora alla definizione del tipo di procedura da adottare. La credibilità della nostra politica e delle nostre autorità di governo è nulla e le colpe di alcuni comportamenti vengono a galla. Quando il Ministro degli Esteri Terzi si rifiutò di far ritornare in India i due militari dopo la concessione per un permesso temporaneo da parte delle autorità indiane, i benpensanti insorsero: non possiamo mancare alla parola data; non possiamo passare per i soliti italiani cialtroni. Ed ai due poveri sottufficiali fu ordinato di rientrare tra le grinfie di un sistema giudiziario infarcito di politica e di pregiudizi. Fu promesso che non sarebbe stata mai inflitta la pena di morte ed ora si riparla di pena capitale e poi verrà smentito e poi si riparlerà ancora di questa eventualità in un balletto ricattatorio a cui il nostro governo, fiacco e poco credibile, non sa dare risposte adeguate.

Eppure il Ministro Terzi, che fu costretto a dimettersi per questa ragione, aveva decisa la mossa più logica: non si permette di giudicare dei cittadini italiani ad un paese straniero in cui si applica la pena di morte. Bastava allora che

la nostra Magistratura emettesse un mandato di cattura ed il Governo Italiano avrebbe potuto giustificare il mancato ritorno nel nome dell’indipendenza del sistema giudiziario da quello politico; ma così non fu: il governo non funzionò ed i due Fucilieri di Marina sono ancora nelle mani di un paese antiquato, in balia di diatribe politiche e di revanscismi storici. Ho avuto occasione di collaborare con il Ministro Terzi, quando era assegnato a New York presso la Missione Italiana alle Nazioni Unite, e ne conosco l’intelligenza operativa e la saggezza diplomatica; compresi allora la sua decisione che era anche un atto di orgoglio e di logica internazionale. Ma ci furono i benpensanti, con il Presidente del Consiglio Monti in testa, che vollero restituire i due militari agli indiani. La storia scritta non potrà non sottolineare le responsabilità di questa decisione e di chi la prese.

Ora vengono a galla altre considerazioni che aggiungono fango a quella brutta decisione: “forti poteri economici che intervennero per fare in modo che non venisse turbato il rapporto di affari fra Italia ed India”: i nostri due militari come merce di scambio commerciale. Alla decisione scellerata non ha fatto seguito nessuna azione forte e decisa del nostro Ministero degli Esteri che sembra solo capace di liberare qualche sequestrato, senza comunicare il prezzo del riscatto, oppure di far tornare in Italia una signora il cui marito, più che dissidente, sembra essere un delinquente comune estradato dalla Francia per grossi reati valutari e non solo.

I due cittadini italiani devono essere riconsegnati al loro Paese perché l’India non ha il diritto di giudicarli in quanto il reato loro ascritto è avvenuto in acque internazionali.

Sergio Franchi

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L’incuria del patrimonio residenziale pubblico Il Litorale

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La denuncia dell’UNIAT in merito alle procedure che si stanno attivando per fare l’ennesima sanatoria per la case occupate

ANNO XIV - N° 2 - 16/31 GENNAIO 2014

Al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti Al Sindaco di Roma Capitale Ignazio Marino Al Vicesindaco di Roma Capitale Luigi Nieri All’Assessore Infrastrutture, Politiche abitative, Ambiente Regione Lazio Fabio Refrigeri Ai Capogruppo di Roma Capitale Ai Capogruppo della Regione Lazio La situazione abitativa nel Lazio, in special modo a Roma, è molto complessa e si caratterizza per alcuni aspetti che, in estrema sintesi, possiamo così indicare: la totale incuria nei confronti del patrimonio residenziale pubblico per la quale le sette sanatorie deliberate, all’unanimità, dal consiglio regionale negli ultimi venti anni, ha legalizzato e sdoganato il concetto “mi serve casa e me la prendo” a dispetto di tutte le regole vigenti; le occupazioni sempre più spregiudicate da parte dei movimenti di occupazione (all’interno dei quali si sono consolidati gli estremismi politici, “-action” e “-casa pound”) che, con modalità sempre più aggressive, di fronte all’incredibile inerzia della classe politica, pretendono il completo controllo delle assegnazioni al di fuori di qualsiasi regola e di qualsiasi controllo. Sono questi i principali elementi che, complici le istitu-

zioni, hanno completamente destabilizzato il comparto abitativo del Lazio, gettandolo nella più completa illegalità, senza per altro, riuscire a dare risposte al problema della casa, Anzi la situazione si è andata aggravando e le famiglie che rispettano leggi ed ordinamenti sono state totalmente emarginate ed i tempi per ottenere una casa sono interminabili se non eterni (anni, anni ed anni), nell’assoluta indifferenza delle istituzioni. Tutto ciò in una regione che possiede teoricamente il patrimonio immobiliare più grande d’Italia (circa centomila case), senza riuscire a gestire che qualche briciola, o meglio, senza voler gestire che qualche briciola.

Nel Lazio non si può parlare di emergenza abitativa ma di totale illegalità che ha preso il sopravvento su qualsiasi programmazione. Da pochi mesi la nostra Regione ed il comune di Roma vedono al governo del territorio una nuova maggioranza di centro sinistra, che avremmo sperato modificasse gli antichi atteggiamenti di subordinazione all’illegalità e alla violenza con la volontà di recuperare il controllo del patrimonio abitativo. Questo era stato promesso nella campagna elettorale. Invece è accaduto un fatto inaudito. Circa due mesi fa siamo venuti a conoscenza di una delibera predisposta dall’assessorato regionale alla casa con la quale si prevede che l’assegnazione delle case venga quasi esclusivamente riservata

ai movimenti di occupazione (88% degli appartamenti disponibili). Delibera che alleghiamo. Una delibera inaudita per l’arroganza che esprime nei confronti dei cittadini che da anni aspettano una casa, dopo aver assolto tutte le prescrizioni dettate dalle stesse istituzioni che invece oggi li sbeffeggiano!! Una delibera senza precedenti per il principio di totale illegalità che viene tutelato!! In un incontro, chiesto di urgenza all’Assessore Refrigeri, quest’ultimo ha smentito l’esistenza di questo documento e noi prendiamo atto della sua affermazione. Invece il 4 dicembre 2013, al Comune di Ro-

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ma si è svolto un incontro che ha visto presenti lo stesso Assessore regionale Refrigeri, il Vicesindaco Nieri e i rappresentanti dei movimenti di occupazione per discutere di questa delibera che si è improvvisamente materializzata. Che caso stravagante….. Intanto i nostri iscritti, gli anziani che sono stati sfrattati, o i pensionati che non possono resistere agli aumenti degli affitti, o le donne sole che devono garantire un tetto ai loro figli o i malati senza soluzione abitativa, che tutti, hanno scelto la strada della legalità per ottenere una casa, hanno adempiuto alle prescrizioni delle leggi regionali, hanno risposto ad un

bando, che hanno subito la verifica dei propri requisiti ed hanno ottenuto il punteggio necessario per ottenere una casa, tutti sono presi in giro da anni ed il loro diritto rimane troppo spesso vanificato. Però questi nostri associati non sono facilmente rintracciabili, non si possono organizzare e non compiono continui atti di prevaricazione sino alla violenza e al vandalismo nei confronti della città di Roma, non portano clientele né producono una classe politica.

Quindi non è necessario rispettare né loro né i loro diritti!! Se la delibera in questione venisse approvata, anche attraverso eventuali”mediazioni, certamente ci vedrà lottare in ogni sede per riportare al concetto di legalità chi la dovesse approvare. Al Lazio serve una classe politica autorevole che pretenda il rispetto delle leggi, che rispetti, a sua volta, la correttezza dei cittadini. Attraverso questo grido di dolore, intendiamo sollevare questa situazione alla vostra attenzione, affinché si possa portare avanti uno sforzo notevole ed impegnativo per il rinnovamento delle istituzioni, sforzo che possa costituire un primo passo per l’avvio di percorsi virtuosi di legalità e di efficacia nelle politiche pubbliche al quale, non dubiti, il Sindacato e “specialmente la UIL” sarà pronto a fare la sua parte.

Il Presidente Regionale Uniat Uil Il Segretario Regionale Uil Roma e Lazio Patrizia Behmann Mario Ricci

Casa di Riposo per Anziani LA RESIDENZA La Casa di Riposo Parco degli Ulivi è situata nel Comune di Pomezia, adiacente al Parco Decima Malafede del Comune di Roma.

La struttura si trova in prossimità della Strada Statale 148 Pontina, a 10 minuti dall’Eur, a 10 minuti dal mare, a 20 minuti dall’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino e a 25 minuti dell’aeroporto di Ciampino. L’edificio, una modernissima struttura, è stata costruita secondo le migliori tecniche per il contenimento della spesa energetica e adottato soluzioni tecnologiche che garantiscono un alto livello di comfort ai suoi ospiti. La struttura si affaccia su un’ampia area verde che, opportunamente attrezzata per attività all’aperto, è di pertinenza della Casa di Riposo Parco degli Ulivi. Un servizio privato di navetta, da e per Pomezia e Roma, e il transito di autobus di linea in prossimità della struttura consentono di favorire la continuità dei rapporti sia familiari, sia sociali.

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Inoltre sono a disposizione degli ospiti i seguenti servizi: bar; lavanderia; barbiere, parrucchiere e podologo; ambienti accoglienti per vivere, interagire e ricevere visite; spazi coperti e all’aperto per attività ricreative e culturali.

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Confronto tra gentiluomini sul Consorzio

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Il Litorale

ANNO XIV - N° 2 - 16/31 GENNAIO 2014

La proposta di Ettore Magliocchetti per cercare di fare luce sui diversi aspetti e ruoli del Consorzio di Lavinio

Fa sempre un certo effetto vedere il proprio nome apparire su un giornale; effetto che vira al piacere quando la citazione ha connotati lusinghieri. E’ la sensazione che ho provato io leggendo quanto riportato nelle poche righe che mi sono state dedicate nella pagina del “Comitato Dissenzienti Consorzio di Lavinio”, pubblicato sul n. 1 de “il Litorale” a firma del Presidente, Arch, G. Nicolò. Quanto riportato corrisponde, infatti, al reale avvio di conoscenza, iniziato con scambi di e-mail e proseguito con incontri personali; il tutto all’insegna, in primis, del rispetto reciproco, poi dell’esternazione delle rispettive posizioni su un argomento di stretta e costante attualità come è il Consorzio di Lavinio. Diciamo che ci siamo incontrati quali realmente siamo: due persone, ahimè, non più giovanissime (e nemmeno solo giovani) che volevano capire “il perché” di certe posizioni che non portano vantaggio a nessuno. E’ di tutta evidenza, infatti, che la bagarre che ha caratterizzato non pochi mesi a questa parte non può non aver lasciato acidi strascichi e trasformato un auspicabile confronto tra gentiluomini in uno scontro a muso duro (e pure a botte di “carte bollate”) che, a mio avviso, non solo non ha sortito niente di positivo ma, per di più, ha incancrenito una situazione che avrebbe potuto e dovuto essere gestita in tutt’altra maniera. Che il Consorzio di Lavinio abbia rappresentato da sempre motivo di accese discussioni penso sia fuor di dubbio, così come si conviene ad una entità che è percepita come “ridondante” e che, per di più, chiede anche quattrini; però, da questo, a mettere in piedi una specie di guerra tra guelfi e ghibellini mi sembra decisamente eccessivo. Partendo dall’assioma che la “verità” non solo non è di questo mondo ma che pure qualunque suo succedaneo non appartiene ad uno solo, ritengo sia quanto meno deleterio continuare queste azioni di logoramento che, proprio per questo loro essere, non producono effetti, se non fatui momenti di notorietà cui si contrappongono, però, solchi di incomprensione sempre più ampi.

Non va dimenticato, poi, che l’unica “vittima” di tutto questo è la povera Lavinio (mare) che vede ripercuotere su se stessa i traumi derivati: un po’ come i capponi di Renzo! Né, per piacere, mi si venga a raccontare la favoletta che “quello che fa il Consorzio lo deve fare il Comune”; non me la si racconti, se no mi trasformo io in guelfo (o ghibellino) e comincio a tirare mazzate a destra ed a manca! D’altro canto, lo stesso Arch. Nicolò, in un’altra pagina dello stesso numero, racconta le vicissitudini cui ha dovuto sottostare a causa di “promesse” mancate da parte di un “politico” (sic!). Secondo me, dobbiamo prendere atto che la nostra zona ce la dobbiamo curare da soli, senza stare lì ad aspettare interventi “dall’alto” che non verranno mai, vuoi per disinteresse, vuoi per dimenticanza, vuoi per limitata forza contrattuale da parte di coloro che abbiamo eletto se non proprio per curare tutti i nostri interessi, almeno per far sì che se ne

curi qualcuno. Quale migliore occasione, allora, se non quella di “sfruttare” le potenzialità di ciascun schieramento contrapposto per acquisire una piattaforma di confronto su cui ragionare, cercando di esaminare –con l’obiettività, la serenità e la correttezza che si conviene a dei gentiluomini- tutti gli argomenti oggetto di diatriba. Al fine di “raggiungere accordi soddisfacenti”, come auspica giustamente l’Arch. Nicolò. Fa sempre un certo effetto vedere il proprio nome apparire su un giornale; effetto che vira al piacere quando la citazione ha connotati lusinghieri. E’ la sensazione che ho provato io leggendo quanto riportato nelle poche righe che mi sono state dedicate nella pagina del “Comitato Dissenzienti Consorzio di Lavinio”, pubblicato sul n. 1 de “il Litorale” a firma del Presidente, Arch, G. Nicolò. Quanto riportato corrisponde, infatti, al reale avvio di conoscenza, iniziato con scambi di e-mail e proseguito con incontri personali; il tutto all’insegna, in primis, del rispetto reciproco, poi dell’esternazione delle rispettive posizioni su un argomento di stretta e costante attualità come è il Consorzio di Lavinio.

Diciamo che ci siamo incontrati quali realmente siamo: due persone, ahimè, non più giovanissime (e nemmeno solo giovani) che volevano capire “il perché” di certe posizioni che non portano vantaggio a nessuno. E’ di tutta evidenza, infatti, che la bagarre che ha caratterizzato non pochi mesi a questa parte non può non aver lasciato acidi strascichi e trasformato un auspicabile confronto tra gentiluomini in uno scontro a muso duro (e pure a botte di “carte bollate”) che, a mio avviso, non solo non ha sortito niente di positivo ma, per di più, ha incancrenito una situazione che avrebbe potuto e dovuto essere gestita in tutt’altra maniera. Che il Consorzio di Lavinio abbia rappresentato da sempre motivo di accese discussioni penso sia fuor di dubbio, così come si conviene ad una entità che è percepita come “ridondante” e che, per di più, chiede anche quattrini; però, da questo, a mettere in piedi una specie di guerra tra guelfi e ghibellini mi sembra decisamente eccessivo.

Partendo dall’assioma che la “verità” non solo non è di questo mondo ma che pure qualunque suo succedaneo non appartiene ad uno solo, ritengo sia quanto meno deleterio continuare queste azioni di logoramento che, proprio per questo loro essere, non producono effetti, se non fatui momenti di notorietà cui si contrappongono, però, solchi di incomprensione sempre più ampi.

Non va dimenticato, poi, che l’unica “vittima” di tutto questo è la povera Lavinio (mare) che vede ripercuotere su se stessa i traumi derivati: un po’ come i capponi di Renzo! Né, per piacere, mi si venga a raccontare la favoletta che “quello che fa il Consorzio lo deve fare il Comune”; non me la si racconti, se no mi trasformo io in guelfo (o ghibellino) e comincio a tirare mazzate a destra ed a manca! D’altro canto, lo stesso Arch. Nicolò, in un’altra pagina dello stesso numero, racconta le vicissitudini cui ha dovuto sottostare a causa di “promesse” mancate da parte di un “politico” (sic!). Secondo me,

dobbiamo prendere atto che la nostra zona ce la dobbiamo curare da soli, senza stare lì ad aspettare interventi “dall’alto” che non verranno mai, vuoi per disinteresse, vuoi per dimenticanza, vuoi per limitata forza contrattuale da parte di coloro che abbiamo eletto se non proprio per curare tutti i nostri interessi, almeno per far sì che se ne curi qualcuno.

Quale migliore occasione, allora, se non quella di “sfruttare” le potenzialità di ciascun schieramento contrapposto per acquisire una piattaforma di confronto su cui ragionare, cercando di esaminare –con l’obiettività, la serenità e la correttezza che si conviene a dei gentiluomini- tutti gli argomenti oggetto di diatriba. Al fine di “raggiungere accordi soddisfacenti”, come auspica giustamente l’Arch. Nicolò. Da cittadino interessato, invito a non trasformare una simile azione in una caciara che è propria solo dei cosiddetti “politici” (altro sic!) i cui risultati, ad ogni livello, sono davanti agli occhi di tutti: un de-

serto di aria fritta, di incapacità, di abbandono. Non conosco a fondo l’Arch. Nicolò, considerato il poco tempo che ci siamo dedicati; conosco un po’ meglio il Presidente Antinori e, per questo, ho delle fondate perplessità a convincermi che abbia pronunciato le frasi nichiliste che Gli vengono attribuite, non fosse altro che il primo interessato a che le cose non precipitino è proprio e solo Lui. In conclusione, invito i due “contendenti” ad incontrarsi, sulla base di un’agenda concordata, in modo da iniziare quell’opera di smussamento degli angoli, vero prodromo all’avvio di una discussione aperta e senza pregiudiziali; sono certo che ne deriveranno azioni concrete e positive, a totale vantaggio di tutti i Cittadini di Lavinio. L’alternativa sarebbe continuare questa assurda, fratricida guerra tra poveri, ma si dovrebbe rispondere ad una semplice domanda: cui prodest?

Buon lavoro e….non ci deludete!

Ettore Magliocchetti

Gupta – Ambasciatore della Repubblica Indiana a Roma, con cui chiede di prendere a cuore la vicenda dei due fucilieri italiani in stato di fermo in India, sottolineando la cruciale importanza

che il caso riveste per i rapporti tra i due Paesi. “Illustrissimo Ambasciatore, - scive Verdolino - la città di Nettuno sollecita un Suo intervento per la vicenda dei due Marò italiani, affinchè si faccia luce sui fatti nel più breve tempo possibile.

Chiediamo, in nome della pace per cui il Mahatma Gandi ha dato la Sua vita che i nostri ragazzi possano rientrare in Italia, sottolineando la cruciale importanza che il caso riveste per i rapporti tra Italia e India.

“Il genere umano può liberarsi della violenza soltanto ricorrendo alla non-violenza. L’odio può essere sconfitto soltanto con l’amore. Rispondendo all’odio con l’odio non si fa altro che accrescere la grandezza e la profondità dell’odio stesso.”

“In queste ore drammatiche, gesti simbolici come quello del Comune di Nettuno - rileva Giulio Verdolino - possono sostenere la battaglia di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.”

Per i Marò detenuti in India Anche il Comune di Nettuno sollecita un intervento a favore dei due militari

La vicenda dei militari italiani detenuti in India è la caratteristica vicenda fiabesca nella quale “una serie di sfortunati eventi” finisce col metterti in un vicolo cieco e al tempo stesso con le spalle al muro. Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono intrappolati in una situazione ingarbugliata dal punto di vista politico-diplomatico e giudiziario.

Come una partita a scacchi terribilmente complicata, nella quale troppe mosse sbagliate hanno compromesso il risultato. E alla fine non resta che rivoltare la scacchiera. Allora anche l’Amministrazione Comunale di Nettuno vuole dire la sua al Governo affinché moltiplichi gli sforzi per garantire la restituzione dei due marò allo stato italiano e il loro processo presso la giustizia italiana.

E l’assessore alle AA.PP. e Turismo – dott. Giulio Verdolino – su incarico del Sindaco, ha ufficialmente inviato una missiva di sollecito a Shri Basant Kumar

A cena con lo Chef Matrimonio all’italiana Il Litorale

La manifestazione organizzata dal Rotary si terrà il 5 febbraio

ANNO XIV - N° 2 - 16/31 GENNAIO 2014

Con grande soddisfazione per i risultati precedentemente raggiunti, anche quest’anno, il Rotary Club “Golfo d’Anzio”, in collaborazione con quello di “Roma Sud”, presenta la quinta edizione dell’evento “A cena con lo chef”. La serata, prevista per martedì 5 febbraio all’Hotel Garda, prevede, rispetto agli anni scorsi, una importante quanto significativa novità: quella della presenza dei ristoratori de “Il Centro”, “Il Turcotto” e de “La Nuova Fattoria”, che vanno così ad aggiungersi a quelli da sempre presenti quali “Alceste”, “I Cacciatori”, “Il Grecale”, “Il Veliero” e “Romolo al Porto”.

Per quanto riguarda lo chef stellato che, come sempre, preparerà una sua particolare creazione, il Club ne svelerà l’identità solo la sera della cena. Per ora, si sa soltanto che sia solito affermare che: “La cucina è come una scena di campagna, dove i colori

ed i profumi si dissolvono e si rigenerano con le stagioni”. Se con l’incasso della precedente edizione, il prestigioso Club, oltre a donare arredi e giochi all’UONPI della locale USL, è riuscito ad organizzare una gita per i bambini autistici del territorio e per le loro famiglie allo Zoo Marine e, sempre per gli stessi, a creare un laboratorio di colore che, iniziato lo scorso novembre si protrarrà fino al prossimo mese di aprile, con quella di quest’anno, ha deciso di creare un fondo per realizzare un progetto a favore della Sardegna che, com’è noto, è stata recentemente straziata da una grave quanto devastante alluvione.

La serata, alla cui realizzazione collaboreranno i ragazzi, i docenti e gli assistenti dell’Istituto Alberghiero “Marco Gavio Apicio” di Anzio, avrà un costo di 100,00 Euro a persona.

Tito Peccia

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Tornano in discussione i matrimoni gay

Il dibattito si accende e si spegne ormai da decenni e la discussione è stata sempre alimentata non solo da un sottile ma pesante atteggiamento ideologico da parte delle forze politiche, che si sono alternate al governo del Paese, ma anche da una ritrosia a toccare il sociale che caratterizza la società civile italiana e la nostra storia. Se una soluzione non è stata fornita dalle forze di centro destra, quelle di centro sinistra non sono andate oltre proposte abortite in diatribe interne, sempre viziate dalla necessità di non perdere il consenso cattolico. Il “matrimonio” fra omosessuali è tornato di moda: una recente sentenza della Cassazione ha ribadito che “la coppia omosessuale è titolare del diritto famigliare” come qualsiasi altra coppia coniugata formata da marito e moglie. Inni di vittoria si sono levati da associazioni e da personaggi politici, in chiaro conflitto di interessi, per una decisione che non aggiunge assolutamente niente di nuovo e, certamente, non offre una soluzione soddisfacente a coloro che, pur se nati dello stesso sesso, vorrebbero contrarre “matrimonio” e magari avere dei figli. Proprio come coloro che lo fanno rispettando le naturali prerogative di una coppia composta da un uomo e da una donna. L’Italia è governata da una colazione fra nemici che hanno trovato un’intesa allo scopo di tirar fuori il Paese da una crisi che ha messo in ginocchio il nostro sistema economico. Per facilitare le cose il nuovo segretario del PD ha inteso inserire nel programma di governo anche una proposta di legge che regoli le unioni fra omosessuali.

Penso sia necessario introdurre alcuni concetti che certamente sembrano elementari fino alla banalità. Il Creatore, o chi per lui, ha ritenuto opportuno fare gli esseri umani di sesso diverso al solo scopo di riprodurre la specie e, per facilitare il raggiungimento dello scopo, ha anche reso piacevole l’operazione.

La specie riprodotta necessita dei differenziati apporti delle persone che l’hanno generata per raggiungere, attraverso un delicato processo di identificazione, un giusto equilibrio, tale da renderla parte pienamente integrata della società. Le religioni e gli ordinamenti giuridici hanno solo “formalizzato” questa esigenza naturale canonizzandone comportamenti e regole. Qui la politica non c’entra niente: il matrimonio è la semplice formalizzazione di un’esigenza dettata dalla natura in modo imprescindibile che molte società civili hanno reso regola, allo scopo di dare ordine all’intelaiatura sociale. Che i figli, per crescere in modo equilibrato, abbiamo la necessità dell’apporto differenziato di un padre e di una madre, lo dice la natura e lo conferma la psicologia evolutiva. I tentativi di dimostrare il contrario originano sempre da atteggiamenti ideologizzati; certamente non sono basati su sperimentate realtà scientifiche.

Ma allora quale è il problema? La politica non può legiferare cambiando i termini stessi dell’esistenza e quando lo fa a pagar-

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ne il prezzo sarà la stessa evoluzione sociale. Ma si dice: in Francia, in Inghilterra si può e da noi non si deve perché c’è il Vaticano. C’è sicuramente del vero in questa affermazione ma io sono convinto che la politica non sia autorizzata a decidere che un bambino potrà formarsi e crescere il modo equilibrato con due padri ne, tanto meno, debba legiferare che per concepire un nuovo essere si possa essere dello stesso sesso ma con l’impiego di artificiosi meccanismi biochimici o sotterfugi strumentali come l’affitto di organi di riproduzioni o con l’uso di innaturali accoppiamenti.. Tutto questo, alla fine, sembra solo servire a soddisfare un innaturale egoistico desiderio di procreare. Certo che l’unione fra coppie gay non è sempre finalizzata alla procreazione oppure all’adozione di un figlio; ma molto spesso ne costituisce la fase preliminare. In ogni realtà nazionale in cui i “matrimoni” fra omosessuali sono un fatto ormai acquisito e consolidato il problema successivo diventa la richiesta del diritto all’adozione. Credo che vi sia bisogno di affrontare il problema in modo ragionevole e democraticamente equo. Un uomo ed una donna contraggono matrimonio e, se possono e se vogliono, potranno concorrere a perpetuare questa nostra litigiosa società. Il resto è solo un problema di regolazione dei diritti sociali in un modo che deve sempre più essere basato sul concorso nella formazione degli strumenti economici che sorreggono la società. Se due persone dello stesso sesso intendono “fare famiglia” la politica dovrà dotarle di una legislazione che ne difenda i diritti e ne fissi i doveri, in tutti i modi con parità di obblighi contributivi. Se due persone dello stesso sesso vogliono vivere come una coppia, la politica deve dotarle di tutti i diritti necessari e difenderle da qualsiasi discriminazione, ove il loro comportamento sia moralmente accettabile, come nel caso delle coppie eterosessuali. La Cassazione afferma che “ la coppia omosessuale è titolare del diritto famigliare”; sembra una cosa giusta; la coppia composta da due cittadini delle stesso sesso deve avere il diritto di vivere il rapporto affettivo nell’ambito della regolazione sociale e di un’adeguata legislazione vigente. Ma che c’entra il matrimonio con tutto questo? E solo un problema di semantica? Tutt’altro, è una ragione di etica, di prerogative degli altri ma, soprattutto è la difesa della prole che non può pagare il prezzo di scelte ideologiche contro natura.

Il matrimonio è quello che i Romani chiamavano “mater munus” e cioè “diritto della madre” ed era il legame che rendeva legittimi i figli nati dall’unione fra un uomo ed una donna. Il matrimonio regola i diritti della famiglia come società naturale e, per i credenti, è un atto consacrato e, come tale, insostituibile, non surrogabile e, come di dice oggi, “non negoziabile”; l’unione fra persone dello stesso sesso è una cosa diversa e diversa deve restare.

Sergio Franchi

Difficoltà di apprendimento Gioisco per via Diaz 16

Il Litorale

Si è concluso il corso di formazione organizzato dal CNIS di Anzio

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Il 10 gennaio 2014 presso la Biblioteca Multimediale del Chris Cappel si è tenuto il secondo ed ultimo incontro di formazione organizzato dal CNIS sede locale di Anzio, sui problemi legati alle difficoltà di attenzione a scuola dal titolo ‘Quando educare è più difficile: difficoltà di apprendimento, comportamento e attenzione. Ricerca scientifica e scuola insieme’ tenuto dalla Dott.ssa Sara Ruggeri, psicologa, socia CNIS e AIRIPA. Apprezzatissimo l’intervento dell‘Assessore alle Politiche sociali Roberta Cafà che ha manifestato la forte volontà di essere presente sul territorio, creando una sinergia tra le realtà locali, con lo scopo di sostenere le famiglie condividendone i problemi per creare una società più forte, solidale e responsabile. La dott.ssa competente Sara Ruggeri dopo un veloce excursus

sui contenuti trattati nel precedente incontro, ha introdotto la tematica relativa agli interventi da effettuare in classe, precisando che ogni strategia va personalizzata in base ai profili degli alunni i quali si differenziano sempre, nonostante siano accomunati dal medesimo disturbo di attenzione. Ricordando altresì che secondo le nuove indicazioni ministeriali tali interventi vanno effettuati anche in assenza di una vera e propria diagnosi, la Ruggeri per affrontare i comportamenti problematici degli alunni, ha indicato nell’osservazione, nella prevenzione e nella gestione tre possibili itinerari efficaci soffermandosi ampiamente su ciascuno per delinearne gli elementi pratici in modo da sapere sempre cosa fare in classe per garantire la crescita anche degli alunni più ‘difficili’. Il gruppo di docenti di

prima persona o già sentiti raccontare dai padri e nonni, battaglie, eventi, episodi di quella

Gennaro Punzo risponde a Sergio Franchi

diversi ordini di scuola e tutti molto preparati, si è dimostrato molto soddisfatto, mentre la dott.

Ruggeri e qualche corsista, ha lanciato proposte per prossimi eventi formativi di qualità; perché il nuovo bagaglio di competenze non si disperda, ma entri a far parte della pratica quotidiana, docenti e genitori e quanti ne abbiano la necessità, potranno rivolgersi allo Sportello di Ascolto aperto dal CNIS per consulenze gratuite. Il CNIS si complimenta con la Dott.ssa Ruggeri per l’elevato livello del corso e ringrazia l’Amministrazione Comunale per aver patrocinato l’iniziativa, l’Assessore Roberta Cafà, la Dott.ssa Sabina De Luca e la famiglia Cappelluti per la cortese disponibilità.

Per info cnis.anzio@gmail.com o 3356115838.

Nicoletta Gigli

Libro di Casaldi sullo sbarco

Domenica 19 gennaio, presso il salone dell’Astura Palace Hotel di Nettuno, lo storico e scrittore Silvano Casaldi presenterà, nell’ambito delle manifestazioni per il 70° anniversario dello sbarco di Anzio-Nettuno, la sua terza opera su questo argomento. Dopo le altre due pubblicazioni del 1989 “Quei giorni a Nettuno” (Edizioni Abete, Roma) e del 2006 “Gli uomini dello sbarco” (Edizioni Herald, Roma), quest’ultimo testo intitolato: “22 gennaio 1944- Nettuno nell’inferno dello sbarco” rappresenta una vera novità. Come ci ha riferito l’Autore, si tratta di un libro a fumetti realizzato utilizzando le fotografie sullo storico sbarco nelle due cittadine di Anzio e Nettuno. L’idea è venuta a Casaldi ricordando il famoso giornalista Enzo Biagi che scrisse ‘Storia dell’Italia a fumetti’, pubblicata dal Messaggero anni fa.

Però in ‘Nettuno nell’inferno dello sbarco’, come già scritto, al posto dei disegni vengono utilizzate le fotografie. Per tali motivi, non solo veniamo a conoscere in dettaglio le azioni dei comandanti, ma anche dei singoli soldati con splendide fotografie che ci mostrano le due cittadine martoriate dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Tutto questo, frutto di Silvano Casaldi che coi suoi libri fa conoscere alle nuove generazioni quegli anni così tristi e fa ritornare alla mente a coloro che li hanno vissuti in

ANNO XIV - N° 2 - 16/31 GENNAIO 2014

brutta guerra che non vogliamo più rivivere.

Rita Cerasani

Nulla da eccepire sulla strenua difesa delle proprie idee e dell’impegno profuso nel perseguirle. Ho la sensazione di essere stato il “mostro da sbattere in prima pagina”. Ho gioito si, ma per aver potuto usufruire in pieno di un marciapiede e non per l’abbattimento degli alberi in via Diaz a Nettuno.

Se il sig. Franchi (vedi art. Il Litorale n.22) transita in auto per quella via, io ci transito spesso a piedi. Se si soffermasse sulla situazione iniqua dei “marciapiedi” della città (non l’area litoranea) noterà che la situazione è davvero drammatica. In un articolo di qualche anno fa, pubblicato sul Litorale, avevo già sottolineato il problema. Vorrei poter produrre un picciolo “fotoromanzo” per evidenziare tutte le criticità di chi a piedi, col passeggino, o peggio con una sedia a rotelle, si vede costretto a restare nei limiti del proprio caseggiato o a dover percorrere pezzi di strada frequentati da auto. Non potendolo produrre allego solo alcune foto significative. Già raggiungere via Diaz da via San Giacomo o peggio ancora da via Santa Barbara (vedi foto) non è facile con carrozzino o sedia a rotelle, per un percorso decente bisogna portarsi alla litoranea, raggiungendola assolutamente in auto. Il marciapiede di via Diaz, quello incriminato, dà la possibilità di recarsi al mercato il giovedì, di accedere al supermercato, alla banca etc. con un solo attraversamento, l’altro lato, piuttosto imperfetto, è ricco di attraversamenti e non tutti sono fruibi-

li con strumenti a ruote spinti a mano. E’ vero, che peraltro, non si ha un senso civico che rispetti le aree con l’abbattimento delle barriere architettoniche, né si evita di parcheggiare sul marciapiedi, non si ha l’educazione di riconoscere il diritto al transito pedonale in tutta sicurezza. Per potersi muovere si è spesso costretti a slalom, faticosi superamenti di barriere architettoniche ed il più delle volte a rischiosi attraversamenti o percorsi su strade strette, e alcune con cordoli che rappresentano i marciapiedi e difficilmente percorribili anche in fila indiana. Questo è stato il motivo della gioia per avere un marciapiedi di tutto rispetto e lungamente percorribile. A parte i complimenti per la sagacia e la capacità epistolare di sottolineare con maestria la pochezza mentale di coloro che non sostengono perentoriamente le Franchiane idee, voglio sottolineare che comprendo e plaudo alla sua strenua attività specialmente con l’OIDA. Prego però il sig. Franchi di considerare qualche volta anche le ragioni altrui, pardon le esigenze altrui. Temo che vi siano state progettualità errate, sistemazione di tipologie di alberi non appropriate, cura degli stessi per farli crescere adeguatamente agli spazi assegnati, se questo non è avvenuto vogliamo trovare il modo di permettere ai pedoni ed a coloro che usufruiscono di supporti a ruote di potersi muovere in piena sicurezza e libertà?

Gennaro Punzo

Cambio all’Incontro “Bruschini scomposto e irriguardoso” ANNO XIV - N° 2 - 16/31 GENNAIO 2014

Tullio Ponticorvo ha lasciato alla sua vice Luisa Oliviero

Dopo cinque anni di gestione praticamente ineccepibile, per motivi strettamente familiari, il presidente del Club l’Incontro di Lavinio Tullio Ponticorvo si è visto costretto a lasciare la presidenza dell’associazione. L’annuncio ufficiale è stato dato durante la serata organizzata per festeggiare l’arrivo del nuovo anno durante la quale, Ponticorvo, ha lasciato il timone del Club alla sua vice Luisa Oliviero. La notizia era nell’aria comunque da tempo ed il suo divenire non ha quindi colto alla sprovvista i numerosi associati molti dei quali, tuttavia, proprio nella serata del suo saluto, anziché circondarlo con la loro stima e con il loro affetto hanno preferito passare il Capodanno da un’altra parte venendo meno, tra l’altro, anche a precisi impegni sociali. Ma il presidente uscente, anche se comprensibilmente avvilito, non si è certo perso d’animo ed ai presenti, con la sempre fattiva collaborazione del Ristorante Boccuccia, è riuscito a far passare comunque una piacevole serata così come è sempre riuscito magistralmente a fare durante tutto il periodo alla guida del Club. Ora,

viste le defezioni della notte di San Silvestro, dire cosa ne potrà essere del futuro dell’associazione è cosa difficile da immaginare ed alla nuova presidente non si può che rivolgere quindi i migliori auguri.

Tito Peccia

Di notte, poco prima che iniziasse il 7 gennaio, Pasquale ci ha lasciati. Piazza del Consorzio ora non è più la stessa, Lui ha lasciato un vuoto incolmabile che possiamo solo tentare di alleviare mantenendo vivi gli innumerevoli ricordi ed episodi che ci ha regalato. Il suo non era solo un Bar Edicola ma un vero e proprio punto di riferimento, un luogo di incontro e ritrovo: sono tanti i “ragazzi sui 50 anni” letteralmente cresciuti intorno a quei tavolini, dove in un attimo si spaziava dalle battute sugli ultimi risultati di calcio, la politica e le situazioni intime e personali. Pasquale non è mai stato troppo estroverso o eccessivamente espansivo ma conquistare la sua stima significava ricevere frasi sempre profonde, aforismi nati al momento e dalle situazioni.

E’ stato il fratello maggiore ed il confidente di molti, sempre dis-

creto e sensibile.

La sua meravigliosa famiglia - la moglie Claudia, le figlie Francesca con Massimo e l’amatissimo Valerio, Federica con Francesco hanno ulteriormente dimostrato negli ultimi difficilissimi mesi l’unicità preziosa del loro nucleo familiare e, senza retorica, posso affermare che Pasquale ha affrontato questo lunghissimo e complicato periodo come solo i veri Grandi Uomini sono in grado di fare. Ci mancherai davvero molto Pasquale e speriamo di riuscire a mantenere, attraverso la nostra presenza intorno a quei tavolini, la stessa atmosfera che hai saputo regalarci. Grazie Pasquale! I “tuoi ragazzi”: Massimo con Richard e Jane, Duilio e famiglia, Luigi (Ciccio) con Stefania, Giorgio, Mauro er pompetta, Daniele detto Ciccio, Federica - Pino e tutti i ragazzi di SaCa, Giuliana con Fathi.

Grazie Pasquale

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Il Litorale

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La replica di Chiavetta sulla precisazione di Bruschini che lo sbarco è di Anzio

Il Sindaco Alessio Chiavetta risponde alle ultime dichiarazioni del Sindaco di Anzio Luciano Bruschini riguardo la verità storica dello Sbarco Alleato avvenuto il 22 Gennaio 1944, per il cui 70° Anniversario il Comune di Nettuno ha presentato ieri alla stampa il programma di celebrazioni e manifestazioni.

“Ho letto con non poca sorpresa le parole del Sindaco Bruschini – dichiara il Sindaco Chiavetta – non comprendo una sua reazione così scomposta e irriguardosa di fronte alla semplice dichiarazione della verità storica dei fatti: nella notte del 22 Gennaio 1944 i soldati degli Stati Uniti sbarcarono sulle spiagge di Nettuno, mettendo piede sul famoso X-Ray Beach che abbiamo indicato alla stampa, mentre i soldati inglesi e del Commonwealth toccavano terra ad Anzio. Non abbiamo mai messo in discussione la presenza storica degli inglesi o il coinvolgimento della città di Anzio nei terribili eventi bellici di quel gennaio del 1944 e la dimostrazione della serietà e del nostro stile sta tutto nella campagna di comunicazione che abbiamo utilizzato

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per questo 70° Anniversario dove si riporta chiaramente la dicitura “Lo Sbarco di Anzio e Nettuno e la liberazione di Roma”, proprio a spiegare in unico concetto come

dall’evento bellico delle due cittadine costiere si sia poi sviluppato il percorso che ha portato alla liberazione di Roma. Sono sorpreso anche dall’affermazione che il Comune di Anzio non sia stato invitato alla conferenza stampa dello scorso 13 gennaio a Nettuno: l’Assessore di Anzio e gli organizzatori delle manifestazioni legate alla celebrazione dello Sbarco hanno tenuto un’identica conferenza stampa il 19 dicembre a Villa Sarsina, e si sono ben visti da invitarci o persino informarci della cosa, dopo che per due mesi avevamo avuto diversi contatti tra le amministrazioni per arrivare a un evento unitario e condiviso. Di fronte alla loro scelta di gestire esclusivamente in proprio le manifestazioni all’interno del Comune di Anzio, siamo stati costretti a lavorare sul programma delle celebrazioni di Nettuno rinunciando ad organizzare eventi in comune, cosa che era nelle nostre intenzioni, se non le tradizionali cerimonie istituzionali che si tengono regolarmente presso il monumento ai caduti delle nostre due città”.

Comune di Nettuno

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Crisi di Acqualatina

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Le proposte di pubblicizzazione della gestione acqua

La profonda crisi in cui si dibatte Acqualatina società mista (51% pubblica 49 % privata), ha riacceso il dibattito sulla pubblicizzazione della gestione delle risorse idriche, periodicamente riproposto dai Comitati per l’Acqua Pubblica dopo il referendum del 2011. Il Presidente della Provincia di Latina Armando Cusani come coordinatore della Conferenza dei Sindaci ATO4, ha proposto un’indagine esplorativa per acquisire informazioni in merito alla convenienza di pubblicizzazione della gestione dei servizi idrici.

Questo comporterebbe l’acquisto da parte dei Comuni dell’ATO4 delle quote azionarie dai soci privati di Acqualatina. La proposta apparsa del tutto improvvisata, ha suscitato l’opposizione di undici Sindaci giustamente preoccupati del doversi fare carico di esborsi per l’acquisto del 49% delle azioni private e sopra tutto per la pessima situazione finanziaria in cui, da anni, naviga Acqualatina.

E’apparso anche incomprensibile che la proposta fosse formulata dal Presidente della Provincia Ente destinato scomparire nel 2014.

Ugualmente anomala risultava la proposta sottoposta all’approvazione della Conferenza dei Sindaci, quale Autorità d’Ambito dell’ATO già soppressa dalla legge finanziaria per il 2008 con proroghe annuali successive, in attesa che la Regione decidesse in merito alla nuova Autorità. La proposta non ha avuto seguito poiché il Prefetto di Latina ha sospeso il Presidente della Provincia dalle sue funzioni per 18 mesi, a seguito di due condanne giudiziarie subite dallo stesso. La gravità dei problemi di Acqualatina rimane, anche se l’Amministratore Delegato ha promesso un bilancio in attivo per il 2013 senza spiegare come questo miracolo avverrà.

Una pezza calda solo temporanea, è stata messa per quanto riguarda i 73 esuberi denunciati per il personale, con 28 impiegati in mobilità e 156 sottoposti al contratto di solidarietà, che comporta una riduzione di 25 ore lavorative con compensazione parziale della retribuzione a carico della Regione.

Considerando che le spese per il personale ammontano a 15 milioni euro/anno le misure adottate appaiono inadeguate oltre che temporanee. A questo si devono aggiungere i 65 milioni di euro non riscossi a fronte di fatture regolarmente emesse e in continuo aumento dall’inizio gestione nel 2003, nonostante i tentativi di combattere questo vasto fenomeno di morosità anche ricorrendo a ditte esterne. Nei bilanci annuali

questi crediti possono essere inclusi, in tutto o in parte, come residui attivi tanto per aggiustare il risultato finale. Resta il fatto che per fare fronte alle spese correnti è necessario ricorrere a costosi prestiti bancari. I consumi di acqua sono diminuiti del 13 % dall’inizio della gestione e questo era da attendersi poiché l’aumento del costo dell’acqua stimola una sana riduzione degli sprechi, comportando una conseguente riduzione dei ricavi. Sono ridotte al minimo le possibilità di incrementare i ricavi mediante incrementi annuali delle tariffe che tendevano a fare fronte, almeno parzialmente, ai buchi di bilancio.

Di fatto un provvedimento di legge governativo ha stabilito che in futuro, a partire dal 2012, le tariffe del servizio idrico (fornitura di acqua, servizio di fognatura, servizio di depurazione) saranno determinate secondo metodi predisposti dall’Autorità per Energia Elettrica e il Gas, mentre precedentemente le tariffe stesse erano approvate dalla Conferenza dei Sindaci degli ATO su proposta del gestore, in accordo con i criteri del Metodo Normale Nazionale.

Complessa appare la situazione delle tariffe per gli anni 2012 e 2013 approvate inizialmente dalla Conferenza dei Sindaci. Alla fine del 2012 l’Autorità per l’Energia Elettrica e Gas ha trasmesso agli ATO il Metodo Tariffario Transitorio, con i criteri validi per la determinazione delle nuove tariffe relative al biennio 2012-2013.

Con delibere ATO4 sono state rideterminate le tariffe 2012 e 2013 senza la quota di remunerazione del capitale investito, con un aumento retroattivo del 4,2%sulle tariffe 2012 e del 2,0% su quelle del 2013. Le tariffe approvate in precedenza per il 2012 erano già in aumento del 7,8% e rispetto al 2011, mentre le tariffe per il 2013 registravano già un aumento dell’8,0% rispetto al 2012. Il conguaglio per il 2012 sarà recuperato da Acqualatina nel 2014 mentre il conguaglio per il 2013 è già in corso di recupero, con ricalcolo delle fatture emesse per lo stesso anno. Acqualatina informa che la restituzione della quota tariffaria per il periodo 31 luglio – 31 dicembre 2011 avverrà al più presto, in una data già stabilita a livello nazionale. E’ prevista l’approvazione del Metodo Tariffario Definitivo da parte dell’Autorità Energia Elettrica e Gas con i criteri per la determinazione delle nuove articolazioni tariffarie per il 2014 e anni successivi.

Guglielmo Natalini Consulente Ambientale

Arriva la Befana

Il Litorale

Grande successo per la manifestazione alla Selciatella nei locali dell’AQ

Grande successo per la festa “Arriva la Befana” organizzata nel giorno dell’Epifania da Roberta Cafà presso i locali dell’AQ International a Lavinio, località Sacida.

L’evento, giunto oramai alla sua 8^ edizione, ha visto centinaia di bambini, accompagnati da genitori e nonni, protagonisti di un pomeriggio colmo di allegria e divertimento.

Il via alle ore 14:30 con il tour sul trenino turistico messo a disposizione dalla Gioia Bus srl. I festeggiamenti sono proseguiti all’interno del locale nel quale è stato allestito un ricco rinfresco. A tenere

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banco tra giochi, balli e filastrocche la radiosa e instancabile Roberta Cafà che ha animato personalmente l’evento per tutta la sua durata. Dirompente l’energia dell’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Anzio che è riuscita a coinvolgere e a far divertire tutti i presenti e alla quale va l’onore e il merito di aver concepito un momento di gioia per i più piccini mettendo in campo il cuore di mamma e non la testa del politico.

Tanta l’emozione dei bambini all’arrivo della Befana e dei suoi aiutanti che hanno distribuito la classica calzetta ricca di dolciumi

a tutti i piccini presenti. Tanta l’emozione di noi spettatori nel constatare come il gioco rappresenti quel valore aggiunto volto a favorire l’integrazione e la socializzazione dei bambini e dei ragazzi diversamente abili presenti alla festa. Il falò della Befana accompagnato dai fuochi d’artificio e dagli applausi degli spettatori hanno concluso questo splendido pomeriggio di festa.

L’Assessore Cafà ha tenuto infine a ringraziare personalmente tutti gli sponsor e i volontari grazie ai quali è stata possibile realizzare la manifestazione.

Comune di Anzio

Non ricchissima nè lussuosa come quelle di Piazza Navona o di altri celebrati posti di villeggiatura, ma pur sempre Befana, festa di bambini.

E quest’anno a San Giacomo, popoloso quartiere di Nettuno, è stata celebrata in modo particolarmente gioioso perchè ricorrendo la 18° edizione dei festeggiamenti in suo onore, i bambini erano oltremodo euforici nel festeggiare anche un compleanno così importante. Gli organizzatori si sono impegnati allo spasimo per l’otti-

ma riuscita della manifestazione preparando per i bambini canti e balli guidati dai personaggi dei cartoni animati fra cui quest’anno non potevano mancare PEPPA PIG e SPONGE BOB. Balli e cori di bambini, distribuzione dell’immancabile ed ambita calzetta, distribuzione di una saporitissima bruschetta, ed alla fine, ballo della “Fantasima” che come ogni anno viene bruciata perchè rinasca l’anno successivo più festaiola che mai. Arrivederci allora alla Befana 2015!

La Befana di San Giacomo

PAGINA AUTOGESTITA DAL COMITATO CITTADINI DISSENZIENTI

ANNO XIV - N° 2 - 16/31 GENNAIO 2014

Cittadini dissenzienti devo informarvi che esiste una grandissima confusione tra i delegati, in rappresentanza dei soci consortili ed il presidente Antinori.

Ho avuto modo di dialogare sia con l’ottimo Magliocchetti che con Leoncini, Baldini ed altri delegati che hanno desiderato di non apparire, ai quali ho chiesto: a quanto ammontano i soci consortili? circa 8000 hanno risposto, in realtà Antinori in occasione dell’assemblea del 24giugno 2012, certificata dal notaio sepe, asseriva essere 9000 soci, per quale motivo, soltanto 8000/9000 soci, sul totale di 15.000 abitanti residenti e proprietari di seconda casa sono obbligati a pagare”quote consortili”? quali sono i confini del territorio del consorzio? deve rivolgersi all’amministrazione. per quale motivo non è mai stato pubblicato l’elenco dei soci avente diritto al voto e le relative tabelle millesimali? per privacy forse per privacy nel nuovo statuto del consorzio di lavinio s.olivo e s.anastasio, ma nell’attuale statuto del consorzio l’art 11 prevede che ogni anno: Stante all’attuale statuto, devo-

gno/2013 si nota che sono in totale 71, ma presenti soltanto 43 di cui soltanto fisicamente presenti soltanto 29, meno della metà. Siamo obbligati a pagare ad una DITTATURA Vogliamo conoscere i nomi dei delegati, anche loro sono fantasmi chiusi nella torre euburnea ad elugubrare?

Siamo obbligati da una dittatura, eletta dalla minoranza, a pagare “quote consortili” ad un consorzio illegittimo a cui chiediamo l’atto di costituzione e i confini del territorio. Non solo il Consorzio è ILLEGITTIMO, ma vi spiego che non ESISTE. In data 24/giugno/2012 il Presidente Antinori convoca l’assemblea Per discutere ed approvare il NUOVO STATUTO del “CONSORZIO di LAVINIO S. OLIVO E (“S.ANASTASIO”).

In realtà il Presidente si presenta, certificato dal notaio Sepe, come Presidente del Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Lavinio S.Olivo” con sede in Roma, via S. Nicola da Tolentino. Possibile che Antinori possa dichiarare, in presenza del Notaio Sepe, di essere a capo di un CONSORZIO LAVINIO S. OLivo, mentre la convocazione è stata fatta per il

no essere almeno 50 i delegati ed il 3% in rappresentanza dei soci consortili, come è stabilito nell’ art. 12 dell’attuale Statuto.

Perché non sono stati eletti 240/270 delegati ?Vogliamo anche l’attribuzione dei voti in base all’attuale sviluppo del territorio e non i voti attribuiti agli inizi del “consorzio di lavinio s:olivo verificando il verbale assemblea dei delegati del 30/giu-

Consorzio di Lavinio S.Olivo (“S:Anastasio”). Dichiara cose inesatte oppure sono forse FALSE? Perché il notaio Sepe, certificando senza controllare, le equivoche affermazioni dell’Antinori, che vuole fare intendere l’esistenza del Consorzio di Lavinio S.Olivo che nel tempo è stato modificato in Consorzio di Lavinio S.Olivo e S.Anastasio e pertanto è stata

Il Litorale

necessaria convocare l’assemblea per approvare le modifiche. Ma quali modifiche? Quale notaio ha preparato le modifiche?

PURTROPPO SONO SOLTANTO SUPPOSIZIONI. Non solo, non è stato approvata la modifica dello Statuto in quanto il notaio Sepe rivolgendosi alla minoranza dei delegati presenti all’Assemblea ha dichiarato: Lo statuto non è stato approvato perché ci sono dei falsi, come potete VERIFICARE E controllare che in quella data in quel giorno dal notaio INTERSIMONE venne costituito soltanto il Consorzio di Lavinio S.Olivo.

CONCLUDENDO: IL “CONSORZIO di LAVINIO S. OLIVO E (“S.ANASTASIO”), oltre a non esseere stato modificato, non esiste trascritto e registrato da un pubblico Ufficiale * NON BISOGNA PAGARE. PURTROPPO MOLTI CITTADINI, PER PAURA, SONO STATI INTIMIDITI DA EQUITALIA ED HANNO PAGATO * I DIRIGENTI DEL COMUNE DI ANZIO CHE HANNO SOTTOSCRITTTO LA CONVENZIONE NEL 2009 COMUNE/CONSORZIO FORSE SI RENDONO CONTO CHE HANNO DATO SOLDI AD UN CONSORZIO CHE NON ESISTE, FIDANDOSI DELLA DIRIGENZA DEL CONSORZIO SENZA CHIEDERE L’ATTO COSTITUITO DEL CONSORZIO che ha sottoscritto la CONVENZIONE. RINGARZIO TUTI I CITTADINI CHE HANNO AVUTO IL CORAGGIO DI SEGUIRE LE MIE STRATEGIE. ABBIAMO VINTO, ABBIAMO SCONFITTO EQUITALIA. OGGI SONO IN POSSESSO DI ATTI NOTARILI CHE DIMOSTRANO LE MOTIVAZIONI DELLA RISCOSSIONE DEI CONTRIBUTI, CONSENTITE DALLA LEGGE, AD UN “ENTE RISCOSSORE” CHE E’ DIVERSO DALL’ ”ENTE IMPOSITORE” SONO OLTRE 5 ANNI CHE EQUITALIA NON E’ RIUSCITA A PIGNORARE AUTO, MOTO. PERCHE’? Carissimi cittadini nel numero precedente vi ho dimostrato che EQUITALIA non ha potuto essere COERCITIVA e quindi non potuto fare nulla anche se ha inviato lettere di INTIMAZIONE.

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Se credete opportuno posso darvi altre notizie che dimostrano che il CONSORZIO è un FANTASMA. NON ESISTE ATTO COSTITUTITVO NE’ ESISTONO

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PLANIMETRIE SOTTOSCRITTE E REGISTRATE Comitato Dissenzienti Consorzio PRESIDENTE arch. Giuseppe Nicolo’

Scheletri a Nettuno La pista di atletica abbandonata Pag.

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Il Litorale

Ci sono quattro situazioni bloccate

Senza alcun intento polemico nei confronti della attuale giunta comunale di Nettuno, vorrei ricordare la presenza di alcuni “scheletri” che incombono sulla città di Nettuno, da diversi anni: 1. le costruzioni in cemento armato bloccate e sotto sequestro da anni presso il Porto turistico “Marina di Nettuno” (foto allegata) 2. la struttura in cemento armato presso il Santuario di Santa Maria Goretti e Nostra Signora della Grazie; trattasi di edificio la cui costruzione iniziò a ridosso del Giubileo del 2000, la società è fallita prima del completamento 3. la piscina comunale presso il Parco Palatucci, mai completata, ormai diventata un acquitrino (un

allevamento di rane) Non è uno scheletro, ma il completamento del teatro comunale è fermo e la struttura è stata (è ancora?) utilizzata come dormitorio clandestino.

Il lavori del nuovo parcheggio sotterraneo di Piazzale Berlinguer sono fermi da mesi.

Qui si vorrei contestare all’attuale amministrazione di Nettuno una scelta sbagliata; invece di allontanare le automobili dal centro, come fanno in tutti i paesi civili del mondo, a Nettuno siamo in controtendenza.

Con i migliori auguri per il nuovo anno Marco Mandelli Nettuno

Il 12 dicembre a Latina, presso la Scuola di Formazione regionale in via Epitaffio km 4,200 (vicino Latina Scalo) si è tenuto il Convegno di Formazione su “Nuove dipendenze: strategie di intervento sul Gap (gioco d’azzardo patologico)”.

Il convegno è stato organizzato dal Centro Italiano di solidarietà ‘don Mario Picchi’, dalle Comunità contro le dipendenze ‘Saman’, dalla Asl RmH e dall’Assessorato alle Politiche sociali dell’Amm.ne Provinciale di Latina. Hanno preso la parola il Prof.

Petruccioli con l’intervento: “Dipendenza senza sostanze: le dipendenze affettive”, il Dr. Malferrari sul “Gioco d’azzardo legale moderno”. Poi la dr.sa A. Ciarravino del Ceis, che ha parlato delle risposte ai nuovi bisogni e alle nuove forme di ‘addiction’: la dr.sa E. Pappacena della Comunità Saman che ha parlato delle dipendenze senza sostanza e il Dr. Porcelli che ha riferito in merito alle nuove esperienze territoriali in merito a queste nuove problematiche. Il convegno è stata l’occasione per presentare un nuovo servizio di contrasto al diffondersi del fenomeno finanziato dalla regione Lazio con gli stanziamenti del Fondo per la lotta alla droga.

Servizio che si avvale del coinvolgimento ‘a rete’ di varie strutture, istituzioni e servizi per prevenire, intercettare e accogliere le persone coinvolte in queste forme di dipendenza immateriale, senza sostanza e -relativamente- anche senza un vero e proprio stigma sociale, e comunque definite dall’Organizzazione mondiale della Sanità come vere e proprie malattie. Esperienze esistenziali di tipo patologico e non percepite come

tali da chi le vive in prima persona e anche dalla società in genere (il gioco d’azzardo viene ‘derubricato’ socialmente con l’appellativo bonario e pietoso di ‘vizio’), capaci però di coinvolgere in una spirale di disagio e degrado intere famiglie e intere cerchie di amici e colleghi. Una piaga sociale ‘contagiosa’ che è la manifestazione perversi di intrecci economico finanziari e di lobbies affaristiche nelle quali convergono interessi trasversali di tipo politico, finanziario e della malavita organizzata. Da sottolineare l’enorme mole di dati statistici su un fenomeno che in quest’ultimo ventennio (a partire dai primi ‘gratta e vinci’) è cresciuto a dismisura, vedendo sempre più crescere gli investimenti e i guadagni fiscali da parte del monopolio e dello stato, al quale però sembra che sempre più la questione vada sfuggendo di mano, tant’è che a fronte di un aumento complessivo delle entrate del 70% registrate nel solo 2012, gli incassi erariali siano aumentati solo del 15-16%. Rimane impresso nella memoria il dato relativo ai suicidi di persone dipendenti dal gioco: circa il 25 % del numero totale dei suicidi registrati nel 2012; mentre sembra che per ogni persona ‘gambling’ patologico ci sia -in media- un ‘indotto di prossimità’ (famigliari, parenti e amici) di 11 persone; insomma: chi gioca fa male anche a te: digli di smettere! Altro dato spiacevolemente sorprendente è quello che vede circa il 24% delle separazioni e divorzi registrati siano dovute al fatto che uno dei partner è un giocatore con un più o meno elevato grado di patologicità.

Giuseppe Chitarrini

Nuove dipendenze

Ad Anzio gli impianti per l’atletica leggera non sono ristrutturati

ANNO XIV - N° 2 - 16/31 GENNAIO 2014

Il Comune di Anzio è proprietario di una serie di impianti sportivi.

Le Amministrazioni che si sono succedute hanno dimostrato l’interessamento e l’impegno nella progettazione d’interventi finalizzati non solo alla costruzione ex novo ma anche alla riqualificazione e ristrutturazione dell’impiantistica sportiva esistente sul territorio. Esempi concreti sono la costruzione del Palazzetto dello Sport e la ristrutturazione ripetuta dei campetti in erba sintetica nel Centro Sportivo Comunale “Villa Claudia”, gestiti dalla GSD Falasche, tutto ciò solo con l’ammirevole scopo di favorire la diffusione della pratica sportiva a beneficio della cittadinanza. Visitando il sito del Comune di Anzio per cercare informazioni sull’impiantistica sportiva comunale, mi è capitato di trovare una delibera che mi ha sconcertata. Con la delibera n. 64 del 06/06/2013, l’Amministrazione approva il progetto per la posa in opera di manto erboso sintetico con la prospettiva di partecipare al bando per il suo finanziamento. Quali sono le motivazioni? E’ tutto dichiarato nella delibera stessa “ Tra le diverse esigenze rilevate emerge la necessità d’intervenire per la posa in opera di manto d’erba sintetica presso il centro sportivo di Anzio in Via Nettunense Km 36.500 ed affidata in gestione all’A.S.D. Anziolavinio calcio”. Per aver dedotto ciò i tecnici, o qualche delegato dell’Amministrazione anziate, saranno andati a fare un sopralluogo. Per raggiungere il campo di calcio occorre entrare nello Stadio “Bruschini” varcando il cancello e attraversando la pista d’atletica leggera; un qualunque profano noterebbe già l’enorme differenza esistente tra lo stato di fatto del campo di calcio e lo sta-

to di fatto della pista d’atletica.

Tanto è che la stessa associazione che gestisce la pista d’atletica leggera, l’ASD Atletica Anzio chiede all’Amministrazione la possibilità di ristrutturare la pista attraverso un finanziamento regionale e l’Amministrazione è così solerte che il 18/10/2011 deliberò per il rifacimento della pista, ma la pratica, ahimé, non raggiunge mai gli Uffici della Regione. Le strutture date in concessione all’ASD Atletica Anzio, nel Centro Sportivo Comunale, richiedono di una serie d’interventi migliorativi ed è necessario intervenire per la ricostruzione della pista d’atletica.

Essa, infatti, mostra la non idoneità all’attività sportiva e la pericolosità per l’incolumità degli utilizzatori, ma io voglio vederci chiaro sulla faccenda ed allora cerco informazioni sull’ASD Anziolavinio calcio. Leggendo l’or-

ganigramma e la storia della squadra, tutto reperibile sul web, si trovano nomi che occupano anche un posto nel ruolo d’assessore comunale. Nulla da dire. Non c’è niente di male che un assessore è amante del calcio e poi penso malignamente: “E se nella ristrutturazione della pista d’atletica, dove ad oggi si corre e basta, si aggiungessero tutte quelle attività che oggi non si possono fare come il salto in alto, il salto triplo, il lancio del giavellotto, il lancio del peso o il salto con l’asta, da una parte si regalerebbe la possibilità ai ragazzi di Anzio di poter diventare atleti magari olimpici e dall’altra si costringerebbe a dividere il campo di calcio dell’ASD Anziolavinio rovinandogli il manto erboso e le luci che illuminano il campo in notturna”. Magari qualcuno non vuole proprio questo.

T.M.

Una lunga fila, oltre 150 persone.

La fotografia del consueto pranzo dell’Epifania, organizzato dall’Associazione Santa Maria Goretti presso il Santuario di N.S. delle Grazie per le persone bisognose e sole. Il Natale al tempo della crisi è anche questo, donne e uomini di tutte le età e di tutte le nazionalità in fila per un pasto che riscaldi le loro feste e di una persona con cui condividere i problemi per riscaldare il loro cuore. “Solidarietà verso chi è nel bisogno e valorizzazione del volontariato - dice Roberto Porcari, presidente dell’Associazione Santa Maria Goretti - Oggi più che mai è indispensabile fare squadra per dare un mano a chi vive condizioni di precarietà e per dire al mondo che la nostra terra è buona e bella. La nostra Associazione è in prima linea su questi fronti.

Questo è bel momento di solidarietà, ma che ci deve far riflettere . Deve far riflettere le istituzioni e il governo centrale in un momento in cui il problema della povertà nel nostro Paese ha bisogno di misure strutturali urgenti, non si può far finta di non vedere. Ringrazio tutte le persone e le aziende che hanno contribuito ed in particolare le Cantine Della Millia, la Pizzeria Papa, Delizie del Forno, Panna e Cioccolata e Carla De Franceschi e fam.” Per l’Amministrazione comunale era presente l’Assessore Giulio Verdolino che dopo aver portato i sa-

luti del Sindaco ha dichiarato: “L’associazionismo è la parte più viva e attiva della società. E’ un significativo apporto di risorse umane ed economiche ed una importante forma di democrazia partecipativa. Grazie alle associazioni viene svolta un’azione di promozione e tutela dei diritti, accompagnata da un’offerta di servizi che definiscono una sfera di funzione pubblica non statale, sempre più essenziale per le garanzie sociali. Ringrazio veramente di cuore l’Associazione Santa Maria Goretti per la sua continua azione di sostentamento

dei processi di crescita della società locale.” Il menù è stato preparato da 20 volontari che hanno anche servito ai tavoli. Qualcuno, seduto a tavola, si è commosso “ringrazio questa gente che mi regala qualche ora di serenità”. “La strada ti fa dimenticare il senso della vita - dice Carla che racconta di aver perso il lavoro e la casa 4 anni fa – Sarebbe dura senza l’aiuto di persone come queste”.

Alla fine del pranzo, i volontari, come tradizione, hanno regalato ai bambini una calza di caramelle e dolciumi e a tutti i presenti panettoni, dolci, frutta e pane.

Pranzo dell’Epifania

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Speciale Pro Loco Città di Anzio

“Note.. dell’amore”

Spazio Autogestito. Presidente: Augusto Mammola - Coordinatore del progetto: Tito Peccia Via Mimma Pollastrini, 5 - Tel. 06.98.31.586 - Fax 06.87.46.28.34 - e-mail: info@prolococittadianzio.it

“Il motivo della spettacolo è stato quello dedicato alla musica ed all'amore, ovvero all'incontro, della passione, della gelosia, della follia, del dolore e del piacere, tutte emozioni che appartengono a questo sentimento ed al modo in cui è stato da sempre espresso e modulato attraverso la musica, per configurarsi poi in unico splendido connubio.

La musica quindi, tra spirito e corpo, questa volta, ha chiesto solo di abbandonarsi fra le sue braccia e di sincronizzare le sue note con le pulsazioni del cuore in quanto, l'amore non può dare l'idea della musica, ma la musica può dare l'idea dell'amore”.

Ed è con questa premessa che, la Pro Loco “Città di Anzio”, lunedì 6 gennaio, presso l’Aula Magna dell’Istituto Alberghiero Marco Gavio Apicio, ha organizzato il concerto: “Note.. dell’amore” con il tenore Massimiliano Drapello ed il gruppo dei Mescaleros che, per la gioia dei presenti ha interpretato, tra i tanti, brani quali: That's Amore, Caruso, Roma non fa la stupida stasera, Perdere l'Amore, Rose Rosse, Luna Rossa, Un Amore così Grande, El dia que me quiera, dove, se una vera e propria standing ovation ha salutato l’interpretazione di “O' Sole Mio”, altrettanti applausi a scena aperta sono stati quindi tributati al duetto che Drapello ha intessuto con la giovane Marzia De Lorenzo diplomata in canto al conservatorio di Latina.

Se il gruppo dei Mescaleros, composto da Salvatore Angelelli - batteria (fondatore del gruppo), Lino Sciamanna - chitarra e

voce (altro fondatore del gruppo), Daniele Masin - basso e voce, Pietro Scalici - sassofonista e Tullio D'Arcangelis - tastiere, tromba e voce, è nato negli anni 60 con un repertorio di musica italiana e sonorità latine con i brani di Carlos Santana e si è esibito in molti locali del litorale Laziale espandendo poi la propria attività musicale fino alla partecipazione a grandi show musicali organizzati dalla RAI come “Arrivano i Mostri” e “Anna dai Capelli Rossi” ed ha collaborato con grandi direttori d'orchestra come Renato Serio ed Armando Trovaioli accompagnando in tournee artisti italiani ed internazionali tra i quali Don Backy ed Ella Armstrong, il tenore Massimiliano Drapello, ha cantato nei migliori teatri italiani tra i quali il Carlo Felice di Genova, il Brancaccio di Roma, il Comunale di Noto, il Teatro dell'Opera di Roma ed al Ravenna Festival, dal 2008 è il tenore della compagnia d'operetta dell'Oniro, esibendosi quindi in Olanda, a Boston, Chicago, Philadelphia, Milwaukee, Minneapolis, New York City, a Bourdeaux e Toulouse, nonché a Barcellona ed a Madrid.

Attualmente viene spesso invitato negli Stati Uniti per cantare a Las Vegas e Los Angeles e sta promuovendo il CD “Nanù” scritto, appositamente per lui, dal compositore romano Marco Adami.

Al termine della serata, il presidente Augusto Mammola, dopo aver ringraziato la direzione dell’Istituto e la consigliere comunale Teresa Lo Fazio per la sua presenza, ha invitato sul

palco la preside Antonella Mosca ed il rappresentante al Turismo del Comune di Anzio Gianfranco Tontini dove, se la prima ha manifestato la speranza che iniziative del genere possano avere un proseguio nell’Istituto da lei diretto, il secondo, nell’esprimere il proprio compiacimento per l'evento, si è detto particolarmente rammaricato per la mancanza di un teatro dove poter dare spazio e visibilità ai tanti giovani del territorio che amano il mondo dello spettacolo.

Un grande libro per uno storico anniversario

In occasione del 70° anniversario dello Sbarco di Anzio, anche la Pro Loco “Città di Anzio” ha voluto essere partecipe alle sue celebrazioni sponsorizzando la pubblicazione della riedizione del libro "La Libertà e la Democrazia giunsero dal Mare" dell'associazione "Centro Studi e Ricerche Warriors di Anzio" che afferma: “Siamo arrivati al 70° anniversario dello sbarco di Anzio, ed ogni anno che passa, vengono a mancare un sempre maggiore numero di quei veterani che hanno combattuto la guerra e dei civili che l’hanno subita con quei lutti e quelle privazioni che hanno marcato a fuoco un’intera generazione in un periodo estremamente funesto per il mondo intero. 1939-1945, sei anni di buio completo per l’umanità, di una cruenta lotta senza quartiere, di una guerra mondiale, la seconda, giudicata tuttora come la più terribile con le sue 71.090.060 vittime. Tra queste, quelle civili sono state più del doppio di quelle militari, ed è proprio in questo contesto che lo sbarco di Anzio va ad inserirsi. La nostra città fu investita in pieno dalla furia della guerra, sottoposta a bombardamenti, a distruzioni ed a quattro mesi di sanguinose battaglie fatte per riconquistarne la libertà. A fronte di tutto questo, spronata dall’apprezzamento del pubblico e dall’esaurimento della prima edizione del libro “La libertà e la democrazia giunsero dal mare”, l’associazione “Centro Studi Warriors at Anzio”, in occasione di questo anniversario, ha deciso di farne uscire una

seconda riveduta ed ampliata in cui, più criticamente e dettagliatamente, da parte del coordinatore del Centro Sisto Orlandini, viene analizzata l’operazione dietro le quinte, nella strategia adottata dai generali di entrambi gli schieramenti con la narrazione di fatti poco conosciuti alla maggior parte della gente. La cronologia del periodo che va dal settembre 1943 al giugno 1944, la cronaca esauriente delle azioni belliche e le testimonianze dei soldati e dei civili, sono state invece rivedute ed arricchite con dovizia di ulteriori particolari dal responsabile alle relazioni esterne del Centro Giuseppe Tulli mentre, a completamento dell’opera, 62 foto e 10 tra mappe e disegni sviluppano in maniera efficace l’ultima parte della pubblicazione.

Il “Centro Studi Warriors at Anzio”, dopo essersi impegnato per anni nel reperire, salvandole dall’oblio e dalla distruzione, testimonianze e reperti di ogni genere, nonché nel perorare la creazione di un apposito edificio esclusivamente dedicato allo storico evento ove esporre la vasta raccolta di uniformi, documenti e cimeli del periodo bellico custoditi dal Centro, con questa pubblicazione, intende così continuare sulla strada della divulgazione dei documenti di carattere storico sull’argomento”.

Attualmente, il libro è in vendita presso la libreria Pagina 33 in Via XX Settembre, l’edicola di Via Gramsci e l’edicola Orlandini di Viale Marconi ad Anzio Colonia.

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“Il giornale scolastico è un contributo alla crescita morale e culturale della società” (O.D.G.)

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Il Corriere Direttore editoriale Nicoletta Gigli

di Viale Severiano - XI Edizione

Spazio autogestito dai provetti giornalisti della classe I A Severiano IV Istituto Comprensivo

Indirizzi e-mail: grupposito@gmail.com - cnis.anzio@gmail.com

EDITORIALE

Non proponiamo questa volta un ‘cinepanettone’ ma il racconto spontaneo dei bambini al ritorno dalle vacanze natalizie. La loro simpatica narrazione è piena di stupore per i magici eventi vissuti, per l’arrivo di Babbo Natale e della Befana, attesissimi protagonisti di questo periodo, ma anche per lo spettacolare entusiasmo che accompagna sempre il passaggio dall’anno vecchio a quello nuovo con appassionanti festeggiamenti pieni di luci, di colori e di golose prelibatezze! Riccardo e Alberto raccontano inoltre brevemente la loro passione per le bandiere e per le ruspe. Buona lettura!!

VACANZE DI NATALE Fabio – io durante le vacanze sono andato giù al porto di Nettuno a giocare in sala giochi, tante volte. ho giocato al gioco del basket dove tu metti il gettone e comincia il gioco e tu hai tanti palloni per fare canestro e c’è un canestro che ci sono anche delle catene. Finisce quando una piccola leva fatta quasi a triangolo si solleva e i palloni rimangono incastrati e quando li hai tirati tutti, finisce il gioco. Io ho vinto e c’erano anche dei punti che uscivano fuori , tu dovevi arrivare fino a 50 punti per ricevere il premio, poi c’era anche un gioco dove c’erano delle maniglie e un piccolo coso fatto a cerchio dove c’era disegnato sopra una palla di calcio, lei si muoveva e tu dovevi fare goal contro il suo avversario, c’erano anche dei cosi che segnavano i punti, erano posizionati sui bordi del gioco. Ho fatto un gioco che c’era un martello e per non far prendere ai cani l’osso glielo dovevi suonare in testa il martello. All’epifania ero così eccitato di aprire i regali della befana che mi sono svegliato alle 4 di notte.

Ho fatto svegliare mio padre e mia madre era quasi svenuta, le dicevo ‘mamma mamma devo aprire i regali!’ e lei ‘dai forza, riposiamoci altri minuti!’ era morta

dal sonno! Io mi sono messo a russare con lei! Ho aspettato così tanti minuti che mi stavo annoiando, poi lei ha detto ‘va bene’ e poi ha trovato un sacco di regali che ha avuto così tempo di gonfiare anche i palloncini. Ho trovato pure la calza delle tartarughe ninja, c’era il bussolotto di Donatello, la piccola catana di Leonardo e il superfortunotto … superfortunello che prendi in mano premi un pulsante e le palline fanno dzdzdz… mi è piaciuto di più il capodanno perché ci sono i botti e gli scoppi e noi siamo andati a festeggiare a casa dei nostri amici che a mezzanotte abbiamo fatto volare fuochi d’artificio e poi abbiamo fatto anche esprimere un desiderio con delle cose che tu tieni in mano e volano via.

Non si può dire il desiderio, si è avverato ma a Natale ho trovato tutte cose che avevo scritto sulla letterina tipo come i personaggi il monopoli il gioco dell’oca di Peppa Pig. Christian M. – domani ero stato ad Anzio che era una città grandissima ho dovuto prendere il treno e ‘abus’ … autobus, poi per ritornare a casa alla stazione ‘termica’ ho dovuto prendere il taxi.

C’erano così tante persone che mi sono dovuto stringere. Nel treno eravamo pochi quando siamo an-

dati via, però quando siamo andati lì c’era più tanto. Sono andato a Roma a guardare i posti, ho visto tante città. Mi è piaciuto di più mangiare le castagne. A Natale ho fatto l’albero, Babbo Natale mi ha portato i regali. Ho chiesto il mio tablet con la custodia che tu lo ficchi dentro e lo porti ai posti.

Con quello di papà ci gioco poco perché c’è un gioco bellissimo. A Capodanno non ho fatto niente.

La befana l’ho vista io ad Anzio, però era brutta quindi non ho scattato la foto. Devo dirti una cosa divertente: mia nonna dice che mio nonno beve tanto vino e si può dire ‘sciunga sciunga’!

Maila – a Capodanno stavamo sotto casa mia con Romolo, a mezzanotte in punto mamma ha fatto i bicchieri di vino, invece per i piccoli quelli d’ acqua perché voleva festeggia’ con il vino, poi abbiamo cominciato a fa’ i botti, un botto ci è pure scoppiato per terra. Abbiamo espresso un desiderio con tantissime stelline quelle grandi e quelle piccole, e abbiamo preso i bengala, li ha fatti Romolo si stava per scoppia’ coi bengala. La befana mi ha portato una bambola che sembra vera.

Alberto – io sono andato a tirare le palline di neve a mamma e papà, e loro le tiravano a me ma non mi hanno colpito! Avevo uno scudo! Quando ero in montagna … sono andato in montagna, in cima, nella punta. Poi io vado di lato alla montagna e la neve è più morbida per tirare le palline. Là non c’era il camino, è a casa mia però spento. Dormivo in un albergo bello e mangiavo ai tavoli qua sotto. Giocavo sempre con la neve e mamma mi tirava una palla gigantesca. Ho sciato quando me l’ha detto mamma e ho imparato.

Sofia – alla befana i miei nonni con i miei zii sono venuti a giocare a carte. Io a Capodanno ho fatto i botti non mi sono fatta male!

A Natale siamo andati a cenare da mia nonna, mio nonno mangia tanti dolci e mia nonna dice che non deve più mangiare dolci.

Nonno Amerigo ha detto che sen-

nò si perde i pantaloni se non mangia. Poi io sono andata a pranzo fuori.

Miriana – a Capodanno quando ho sparato i botti mi sono bruciata il dito, poi son tornata in casa a giocare con i miei amichetti. Alla Befana ho detto ‘mamma posso andare pure se la befana è passata?’ so’ andata di là ho visto lo zainetto e il puzzle, il puzzle era di 1000 pezzettini , erano piccolini tutti della Disney, poi c’era lo zainetto dei mini Pony e ho trovato tre Pony e poi c’era anche un regale etto di mia sorella, una

volpetta. Poi Babbo Natale mi ha portato il castello, poi mi ha portato due scatole di Lego e il diario magico. Io sono stata con tutti i miei zii e i nonni. La cosa più bella è stata che Babbo Natale e la Befana hanno portato i regali.

Nicole – io a Capodanno sono andata al Ciclone che è una sala, tipo un ristorante e una sala da ballo. A mezzanotte in punto stava per entrare il 2014 e abbiamo fatto ‘9, 8, 7, 6 , 5, 4, 3, 2, 1!’ e hanno aperto le bottiglie e hanno incominciato a fare il trenino. Io ho ballato i balli di gruppo e anche quelli di coppia con chi capitava!

Io ballo Baila Madrid, Danza gitana, l’americano con il nonno che … alziamo la gamba, il pistolero, poi di coppia la mazurca certe volte la polka il valzer lento.

Quando è arrivato Babbo Natale ero felicissima. Mi sono messa a dormire e la mattina dopo mi sono svegliata e io gli avevo scritto un bigliettino a Babbo Natale ‘Caro Babbo Natale lascia i regali in cucina perché ci sono i gatti, ti voglio bene! Nicole’. Poi la mattina dopo mi sono svegliata sono andata giù, ho visto tantissimi regali e ho visto il biglietto proprio e lui mi ha anche risposto sul biglietto, mi ha scritto ‘dolcissima Nicole ho seguito il tuo consiglio, questi sono i tuoi regali firmato

ANNO XIV - N° 2 - 16/31 GENNAIO 2014 Babbo Natale’, è stato bravo! La notte ho aperto gli occhi un sacco di volte per vedere se c’era la befana, poi però ho pensato ‘visto che è un po’ vecchietta e pure un po’ bruttarella, va beh, mi metto a dormire’ , poi mi sono svegliata ho aperto gli occhi, ho visto il mio pupazzo a elefante e ho detto ‘no, ti prego non mi dire che è arrivata la befana!’ e mi sono messa il lenzuolo sugli occhi! Mi sa che era arrivata, ogni volta che mi giravo o col lenzuolo sugli occhi o con le mani sugli occhi. Poi certe volte aprivo gli occhi così, aprivo mezzo occhio e poi mi so’ alzata, ho aperto gli occhi piano piano e … ‘meno male, non c’è in camera mia!’ poi però avevo fatto il bigliettino per la befana, l’ avevo messo sul mio comodino, poi l’ho visto … ho detto ‘va beh, mo’ è buio e non lo vedo il biglietto’ ma la mattina dopo ho guardato il comodino ‘uh! Oddio non ce sta più il biglietto! Ma come ha fatto a scende’ giù?’ allora la mattina mi so’ svegliata, ho visto il biglietto aperto e m’ha firmato pure la befana! Io le avevo scritto: ‘cara befana lascia le calze in cucina e se vedi due maschi, cioè nonno e zio, non dargli retta, firmato Ni-

cole, ti voglio tanto bene Befana!’ e poi prima mi aveva risposto ‘cara Nicole, sei una bambina dolcissima’ alla fine aveva scritto ‘firmato Befana. ‘ Io appena ho visto ‘sta cosa … ‘Oddio noo! Mi ha risposto pure lei, Com’è possibile che mi rispondano tutti e due … ‘dolcissima … cara’?!?! e poi io avevo anche scritto se nascondeva le calze, allora io sono scesa e ho visto delle calze e allora ho aperto e ho visto tutte queste cose intorno, poi è sceso nonno e ho detto ‘oh, ma qui c’è ‘na cosa, eh!?!?’ mi so’ girata ho visto un pezzettino di calza rosa: ho aperto: la calza di Minnie, dentro al mobile dove ci sono le patatine e le pentole!!

Lorenzo – di carnevale … di Capodanno sono andato a casa di mio cugino e abbiamo fatto i botti. Mio padre e mio zio io e Davide il mio fratellino siamo andati vicino ai botti e dopo mamma mia mi diceva ‘andate su in terrazzo che c’è Davide’ e dopo siamo entrati dentro e poi ci siamo messi a cantare perché io avevo portato il karaoke: io ho cantato una canzone che mio fratello aveva fatto alla recita. Dopo ci siamo addormentati e abbiamo dormito

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sul letto di sua sorella con mio fratello. La sorella di Davide stava a letto di sua madre. Dopo abbiamo fatto colazione. A Natale io stavo in cucina e dopo parlavamo con i miei nonni di Roma, ho sentito Babbo Natale con la campanella che ha detto ‘oh oh oh’ mio padre stava in bagno, stava a fare i suoi bisogni. Dopo un po’ mio padre è uscito dal bagno e con mia nonna sono andati a vedere i regali. Poi nonno Stefania ha fatto così per dire che bello con le mani davanti alla bocca.

Sono andato a aprire i regali e ho visto il telescopio, le cose per fare i dolci, anche il regalo per vedere le colazioni … collezio ... non mi ricordo come si chiamano… le co..stellazioni.

Christian T – a Capodanno dicevano ‘facciamo i fuochi grossi, facciamo i fuochi grossi!’ hanno preso le fontanelle, hanno messo tre fontanelle, hanno acceso tutte e tre, una al centro è spuntata ‘tataaaa’ minuscola, finita, buttate ‘de fori’. Hanno preso la batteria … ‘sbu, sbu, sbu’ … finita! Poi ci hanno dato quelle cosette là quei bastoncini di ferro e poi hanno preso i segnalatori delle barche ‘accendemo ‘ste cose lallalà …’ hanno acceso ‘ste cose, provano a accende’ ‘sti cosi: niente! Abbiamo fatto solo due botti! Erano pochi, solo la batteria e la fontanella! Durante le vacanze di mattina dormivo proprio, vedevo un po’ de tv con papà, da nonna ho giocato a tombola, papà ha vinto un po’ di soldi! Poi a Natale abbiamo fatto la grande cena, abbiamo mangiato tutti insieme: zio Claudio zio Enzo zia Paola zia Cinzia zia Caterina nonna Gabri nonno Sergio mamma e papà e io. È arrivato il momento di scartare i regali: a me hanno regalato il sapone di Spiderman con lo stampo e uno con il disegno poi l’astuccio di Spiderman, una cosa per fa’ le gemme, sono tipo diamanti, poi mi hanno portato Mario tennis e poi un orsetto quello che vendono nei negozi di cioccolata e poi quello degli squali che ha i fossili i denti di squalo e poi altre cose.

Alla befana, abbiamo mangiato io nonna nonno Sergio mamma papà e zia Cinzia abbiamo appeso le calze e siamo messi a letto, la mattina dopo io mi so’ svegliato per primo, non ce la facevo più a dormi’ con papà che ronfava di qua, ci siamo alzati e abbiamo visto le calze tutte con i dolci il carbone che se mangia e poi la befana mi ha portato dei regali: Luigi mansion 2, poi c’era il telescopio per vede’ le stelle, le costellazioni, e poi mi ha portato un giochetto dei Pokemon che ce ne mettevi uno dentro e si apriva, tu mettevi

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un coso dietro e lo apriva. Poi mi aveva portato anche altre cose …

A Natale mi aveva portato il planetario per vedere le stelle.

Giada – quando stavamo a casa a Natale abbiamo invitato degli amici a mangiare con noi, abbiamo mangiato la pizza, abbiamo mangiato insieme. Io Matteo e Giordano perché ho un fratello io che si chiama Giordano siamo andati a giocare i cameretta. Poi abbiamo mangiato la pizza poi iaamoo itornati a mangiare abbiamo mangiato la pizza un’altra volta. Mio padre loro due sono andati fuori a fumare la sigaretta, mio padre e un mio amico. La mamma di Matteo stava a casa con mia mamma a parlare. Alla befana quando praticamente noi stavamo ancora mangiando, siamo andati a letto, abbiamo visto prima un film poi siamo andati a letto, praticamente quando ci siamo svegliati abbiamo visto le calze appese. La mia era delle Barbie, poi zia Giusy e Andrea e zio Lucio ci hanno dato un ‘altra calza: l’abbiamo aperta e abbiamo visto tanti cioccolatini.

Patrizio – a Capodanno c’erano ai miei cugini e a mio fratello gli hanno dato una polvere che se la butti per terra fa ‘BUM’ non con il fuoco, non fa fuoco, perché è mini. Poi abbiamo messo un tubo sull’erba che fa una fontana de fuochi d’artificio e abbiamo portato i miei due cani a casa mia.

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Due sono morti uno no e ne abbiamo comprato uno. Yuri ha 15 anni l’altra ha solo un anno e si chiama Ariel. Ho fatto un disegno delle vacanze in estate. Durante le vacane di Natale ho mangiato della pizza, ho guardato le fontane … A Natale Babbo Natale mi avevano dato solo due oggetti, Furby che è un uccello che danza balla e dobbiamo anche scaricare il gioco sennò non gli possiamo dare da mangiare, se gli diamo da mangiare con un dito si arrabbia!

Davide P – alle vacanze io so’ andato co’ papà in Germania, un bel viaggio. Ho comprato una .. c’erano dei giocattoli in un negozio, tutti molli, gommosi dell’acqua, dei pesci: ho comprato una seppia, un’aragosta e un pesce. Si possono appiccicare al muro. Ho comprato degli angry birds, degli uccelli, poi sono tornato a casa e papà mi aveva fatto quella sorpresa lì, gli uccelli. Racconto degli aerei, sono dei mezzi di trasporto oppure gli aerei da corsa. La ruspa è una cosa che solleva la sabbia i sassi e può fare piantare a terra. Sono ritornato dalla Germania e a casa mia e quando ritorno oggi a casa trovo il libro degli animali. Mi piacciono gli insetti, i ragni. A capodanno ero a casa di mia zia in Germania, ci sono delle lanterne che volano in aria, delle mongolfiere, di notte e io e mio padre ci siamo stati vicino e abbiamo scoppiato i botti, abbiamo

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visto le stelline e le luci rossi che scendevano, erano i bengala e ne è caduto uno vicino, però non erano esplosi, erano esplosi in aria e c’era pure la mongolfiera incastrata in un tetto. Ci sono stato dieci giorni, ci sono stato con l’aereo, non ho avuto paura. Ha delle eliche sulle ali, servono per andare veloci non ha le eliche l’aereo di linea. Poi ha la coda, il motore, poi io so’ volato in un caccia, un aereo di guerra, che andava a trecentomila chilometri all’ora; da grande farò il militare.

Sono partito dopo Natale. Qua a Natale mi sono arrivati tanti regali, abbiamo scartato i regali con mio cugino. Li abbiamo visti sul balcone: mio cugino ne aveva solo tre e io ne avevo nove. Il giorno della befana era qua e la befana ha lasciato tante calze, una anche piena di dolci, una grossa così con tantissimi dolci dentro.

Nicole – vorrei sapere però cosa si fa dentro all’aereo, come funziona … vengono a darti da bere?

Davide P – lo prendi per andare nei paesi lontani, ci sono le scale.

Vengono anche a darti da bere.

Stai seduto sulle sedie e se non ci sono abbastanza sedie, ti reggi con le mani, devi arrivare dieci minuti prima. Non devi avere delle cose pericolose sennò te le prendono. Ci sono le signorine per le ordinazioni e danno tutto quello che vogliono, io la pasta con le vongole.

Ilaria – racconto di Roma, io e la mia famiglia siamo andati a fare un giro a Roma, abbiamo visto la bocca della verità, è una leggenda, chi diceva le bugie mangiava la mano: dovevi mettere la mano dentro alla bocca, è un cerchio su un muro e c’è disegnata una faccia. Infili la mano, io l’ho infilata e non l’ha mangiata, perché non esiste più questa leggenda.

Alessandro – erano gli antichi romani che facevano così.

Christian T – ma le leggende non esistono.

Ilaria – poi sono andata a vedere il Colosseo, tanti anni fa e anche adesso il Colosseo era tipo una tribuna dove gli spettatori guardavano una lotta contro i leoni e i gladiatori. Non lo so chi erano.

Patrizio – i gladiatori sono quelli con la corazza d’oro con un elmo d’oro, con uno scudo sempre d’oro e la spada sempre d’oro che devono lottare contro le tigri. Poi sono andata a vedere la fontana di Trevi, è una fontana che si lanciano le monetine e si esprime il desiderio. Io ho espresso un braccialetto nuovo e il giorno dello scambio dell’ultimo giorno di scuola Sabrina mi ha regalato un

braccialetto.

Christian T – ma non lo deve dire il desiderio!

Ilaria – io non credevo che esisteva questa leggenda! Poi sono andata a vedere piazza Navona, c’era una giostra antica e ho fatto due giretti! Funzionava con l’elettricità. Poi sono andata a vedere San Pietro, è una chiesa, no una casa di Papa Francesco, sono entrata e poi ho visto anche altri Papa che sono morti, sono dentro alla chiesa, poi ho visto pure un Papa ricostruito con la cera, non era finto … non lo so … non parlava.

Miriana – pure io sono andata dove è andata Ilaria, a Piazza Navona e ho visto la befana, sono andata a fare la foto con la befana. Aveva il naso lungo lungo e dei bernoccoli così, era bruttissima e con la mano faceva così, chiamava e io sono andata lì e ho fatto la foto. Ho visto la slitta di Babbo Natale con sopra Babbo Natale con la campanella e vicino c’era la befana.

Elisa – mi ha detto papà che la befana e Babbo si sono fidanzati!

Miriana – poi sono andata al ristorante che mi hanno fatto la carbonara con il peperoncino, poi ho mangiato quella di papà ce n’era poco, la mia era piccantissima. Prima di andare a piazza Navona sono andata all’ufficio di papà, lavora al comune, non so esattamente cosa fa, ci vado qualche volta. Quand’era Natale volevo tanto vedere la befana ma mi sono addormentata e non sono riuscita a vedere la befana, non mi ha portato il carbone, solo giocattoli e nemmeno Babbo Natale mi ha portato il carbone, solo giocattoli. Sono andata alla metro per vedere tanti posti, è un treno che fa viaggi lunghissimi, va a Roma oppure può venire ad Anzio, io ho fatto tanti viaggi con la metro.

C’era una galleria e invece che attraversare la strada siamo tornati dall’altra parte e lì sotto c’era una libreria poi sono risalita.

Nicole – devo dire una cosa a Ilaria: anche se io non ho mai visto Roma, non sono mai andata a Roma ho un album degli amici cucciolotti che c’è una pagina con le statue e c’è anche la bocca della verità.

Davide DP – io sono andato alla casa di Babbo Natale, si trova in un paese molto molto lontano, in Francia e c’era anche la torre di Pisa, ci sono andato anche sopra.

Ho visto anche il treno di Babbo Natale: è fatto con tutto il fumo quando parte e sugli sportelli quando apri, c’è la faccia di Babbo Natale, io non ci sono salito.

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C’erano i cuscini con la testa di Babbo Natale, il letto fatto con le lenzuola, pieno di brillantini e poi ho visto anche la befana, abita con Babbo Natale. poi quando sono andato fuori ho fatto un giro sul cavallo. poi sono andato al laboratorio di Babbo Natale: c’era la ‘plastichina’ che ho da mia nonna, la conosci quella cosa morbida che ci fai le cose? … la plastilina! Io ci ho fatto una casa, un cerchio l’ho ricerchiato e poi ci ho messo i colori, tutto grigio.

Po ho tanti posti da raccontare.

Sara – quando sono andata giù ad Anzio ho visto una befana e mi hanno fatto dire il nome e mi hanno dato pure un regalo, era tutta celeste con un naso così il cappello e tutti i cappelli così. poi ci ha dato una calza con dentro i dolci. A Natale stavamo giocando a tombola non ho sentito bussare alla porta, abbiamo aperto la porta e c’erano i regali, nessuno aveva bussato aveva lasciato solo i regali. A Capodanno abbiamo lanciato le lanterne, a casa mia c’era una mia amichetta, abbiamo preso una lanterna ciascuno. Ho espresso un desiderio ma non si è avverato: volevo la bacchetta magica, ma finta! Io avrei tutte le cose che voglio con la bacchetta, come fare un lavoro: la maestra di danza. Trasformerei poi Gabriele!

Alessandro - io la sera della vigilia che arrivava Babbo Natale sono stato a casa con mio zio nonna nonno un’altra nonna zia mio fratello mamma e papà e mia sorella. Siamo stati tutti a me hanno prestato il costume di Capitan America, è un super eroe che va in giro a salvare la gente che sta in pericolo da teschio rosso, perché è rossa la faccia, è un pericolo perché può ammazzare la gente. Io vorrei salvare per caso Gabriele. A Capodanno ho fatto gli scoppi, mio padre si è bruciato un po’ la mano, però non si è fatto niente è solo che si è fatto male col fuoco perché stava a chiacchiera’ non so se stava con una stellina in mano e dopo si è bruciato e si è messo la crema e abbiamo continuato a fa’ scoppi.

Lui ci voleva fa’ diverti’. Alla befana alle otto mi sono svegliato perché ero tanto emozionato d’andare a aprire le calze, mi hanno portato il pigiama blu coi brillantini e ci sta Braccio di Ferro sopra l’ha portato la befana di mia nonna, tante schifezze, patatine …, poi i dolci li ha portati la befana di mia madre con mio padre. Quella di zia mi ha portato un regalo che volevo da tanto tanto tempo, da quando era uscito il

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film, i Puffi 2. Poi di mattina abbiamo smontato l’albero, però noi non lo abbiamo smontato, abbiamo fatto fare tutto mamma! Tanto lei doveva fare tante cose e noi stavamo a gioca’, ci stavamo a vede’ i Puffi 2, amo aperto i regali; io mi sono mangiato tante schifezze e mamma mi ha detto che mi dovevo fermare e dopo mi sono fermato perché sennò mi mettevo a vomitare e dopo però ho ricominciato!

Riccardo – io ho desiderato un regalo, io ho ‘espresso’ un regalo che c’è il pongo per fare i dolci … finti.

Sabrina – io durante le vacanze

sono andata da mia cugina Alice che ha sette anni e ho anche un cugino che si chiama Lorenzo e ha tre anni. Siamo andate fuori al balcone abbiamo preso le lanterne e le abbiamo lanciate. Ma non eravamo solo noi che lanciavamo le lanterne perché ce n’erano a sinistra e a destra avanti e dietro e poi c’erano scoppi da tute le parti e non ce la facevamo perchè una doveva guardare di qua e una di là, e poi quando dicevamo ‘ho visto uno scoppio, ho visto uno scoppio!’ noi non lo potevamo mai vedere. Poi abbiamo visto i bengala come Davide. Abbiamo visto dei signori che camminava-

AANNO XIV - N° 2 - 16/31 GENNAIO 2014 no sulla strada e andavano a dire ‘Buon Natale’ però da noi non sono venuti perché non potevamo farli entrare, che stavamo festeggiando. Poi in TV allo show di Carlo Conti abbiamo visto Violetta e Lorenzo con noi diceva ‘Violetta, Violetta!’ abbiamo visto tutti gli scoppi tipo le scintille delle principesse quando si trasformano che hanno il vestito bello delle fate, li abbiamo visti grandissiimissimissimi, però non li potevamo vedere perché eravamo troppo lontani. Poi c’era una cosa stranissima, c’era un mistero dei fuochi d’artificio perché non capivamo da dove veniva il rumore dei fuochi, anzi due misteri! Uno è che non riuscivamo proprio a vedere i fuochi che stavano dietro l’albero o forse stavano sotto terra, poi mi sa che l’abbiamo scoperto, e l’altro che sentivamo i botti dei fuochi però non capivamo da dove venivano. Poi c’era un’altra cosa strana, quando mi sono svegliata quattro giorni no cinque giorni dopo, mia zia ha ricevuto due lanterne, una verde e una rossa: visto che io e Alice abbiamo lanciato due rosse che erano di noi due ma Lorenzo l’ha lanciata azzurra, forse era mia o di Alice, l’altra non lo sapevamo.

Perché, o forse zia si era sbagliata o era verde, perché poi c’erano anche altri bambini. Pensa che c’era una cosa che era proprio fortuna fortuna: visto che mio cugino e mia cugina sono fratelli, le lanterne sono andate insieme invece io che non sono sorella di loro due è andata lontano, non con loro o forse li aveva raggiunti.

Gabriele – la cosa più bella è stata quando abbiamo fatto il cenone di Natale! eravamo in Trentino, ci vuole un po’ tanto, noi siamo partiti la sera e siamo arrivati la mattina. C’è la montagna e ho visto un fiumiciattolo. Quando abbiamo fatto il cenone era tutto buio c’erano solo le candele, poi c’erano stati dei regalini sul tavolo perché ce l’aveva scritti a Babbo Natale una signora dell’albergo.

Erano delle piccole palline con dentro la neve. Quando è arrivato il nuovo anno abbiamo sparato i botti, erano tipo delle bombe, c’e-

ra tipo u filo che si sparavano tutte le cose quando lo tiravi.

Chantal – so’ stata da nonna Mara, abbiamo aspettato la befana, l’abbiamo vista, era vera. Aveva la maschera. Ci ha portato i regali.

Patrizio – le vacanze di Natale, quasi il giorno che dovevamo ritornare a scuola eravamo andati a Roma, Roma di Anzio. Ero andato a guardare le fontane, una la più grande di tutte si dovevano butta’ i soldi su quella fontana, per esprimere un desiderio. Io non l’ho espresso perché non avevo neanche un soldo, perché non sapevo come andare in giù: c’è pochissima acqua, dovevo solo dare una moneta, la dovevo buttare dall’alto, però peccato che non ho portato il mio portafogli, infatti non ho monete, ho solo quelle da collezione. Però io ho solo una banconota vera, però non l’ho portata perché non mi era ancora caduto il dente, non ho portato neanche il portafogli. Sono andato a una parte dove ci sono tanti libri e tantissimi giochi. I libri me li ha dati la befana, me ne ha portato uno per salvare gli animali. Ho preso un gioco che mi fa giocare a skylander swap force lo avevo già il gioco ho preso i personaggi uno per mio fratello e uno per me, ho preso Bing Bang.

Davide DM – io non ho fatto le vacanze … sono venuto a prendere il giacchetto. Non mi ricordo niente. Sono venuti i Re Magi, mi hanno portato lo skate. Lorenzo è venuto e abbiamo fatto il pigiama party, è quando due dormono insieme.

Ludovica – io ho visto due lanternine in cielo però non so chi l’ha tirate. Le ho viste di sera. Ho passato le vacanze con i nonni, nonno Duilio, nonna Anna e nonna Lena abbiamo festeggiato con i fuochi d’artificio. Da Sofia non sono andata, c’erano i nonni miei.

Non mi sono divertita a giocare perché non abbiamo proprio giocato, sono andata a fare una passeggiata ad Anzio, non ho incontrato nessuno, c’erano solo dei signori e basta.

Elisa – io durante le vacanze di Natale abbiamo fatto una grande

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cena, visto che io ho una sala hobby ed è un pochino grande ci siamo messi tutti là. Eravamo io, zio, zia nonna nonno, Valerio Alessio Alessandro io e Marco mamma mia e poi c’era papà, la mamma e il papà di Valerio, il papà e la mamma di Alessandra e Alessio, la mamma di Matteo.

C’era per cena, lasagna e pizza lotta all’ultimo pezzo di pizza poi toccava fare altra pizza. E invece Matteo, visto che abbiamo una poltrona che fa i massaggi lui stava là e il papà di Valerio o stava sulla poltrona massaggiante a dormire.

MASCHIO O FEMMINA? Nicole – oggi mia zia si va a fare la morfologica per vedere se il mio cuginetto è maschio o femmina; sta nella pancia.

I compagni di Nicole e i docenti inviano i più cari auguri al bimbo/a in arrivo!

BANDIERE E RUSPE Riccardo – io ho visto la bandiera dell’Italia, era rossa, bianca e verde, quella dell’Europa è una bandiera blu con le stelline che fanno una forma di cerchio. La bandiera della Polonia è bianca e rossa. ‘Bulgheria’ era a strisce come l’Italia verde bianca e rossa.

Mongolia è una bandiera a strisce arancione con una stellina e poi arancione a strisce così. Il Ciad è una bandiera verde con una stellina al centro e rossa. Le bandiere servono per essere un viaggio.

Poi so il Messico è come l’Italia la bandiera e con uno stemma a forma di cerchio. E poi la Danimarca è una croce bianca su una bandiera rossa, la Svizzera è una piccoletta piccoletta croce su una bandiera rossa come la Danimarca. La Romania è davvero lontana è blu bianca e rossa, a strisce.

La Grecia ha tutte case bianche … strisce, e la croce.

Alberto – la ruspa serve per scavare le cose, la terra, i sassi. Io a casa ce l’ho, due ma è un giocatolo. C’è un signore che guida la ruspa, poi lui prende le cose e poi scava. La ruspa serve per fare i lavori. Si può anche entrare nel giardino … forse per aggiustare qualcosa. Scava meglio quella con la pala piccola, aiuta a trovare l’oro. La ruspa sta dentro il garage, a un film.

Elisa – le ruspe si trovano nei magazzini per le ruspe Alberto – la ruspa ha una marmitta dietro quando esce il fumo, poi la ruspa vera ha anche la cabina dove si mette un signore. Poi ha la pala grande, le ruote sono quattro. Ha questi blu i finestrini … gli specchietti per guardare fuori … per guardare dietro. Ha la luce d’emergenza se la ruspa si muove e se ci vai vicino ti taglia.

Poi ha la porta … lo sportello.

Miriana – le ruspe si trovano in un cantiere.

Christian – nel cantiere ci sono dei signori dentro che costruiscono le ruspe e le fanno provare per vedere se funzionano.

Alberto – se vi porto la ruspa qua e gli scavatori veri, ve li faccio vedere, se venite tutti a casa mia, ho le ruspe giocattolo.

Miriana – il cantiere è dove le persone lavorano, per fare dei palazzi e delle case.

Nicole – quando devi costruire delle cose chiami delle ruspe per trasportarle, se devi portare il material, anche i mattoni per fare le case perché i mattoni sono pesanti con le mani non ce la fai, pesano troppo.

Miriana – se non esistesse il cantiere non si costruirebbero case e palazzi.

Christian – se qualcuno prende i mattoni con le mani è più difficile sollevarlo ma con la ruspa è più facile.

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Simposio Il Litorale

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LIBERO INCONTRO ARTISTICO CULTURALE • Via delle Orchidee, 61 - Lido di Cincinnato - Anzio Tel. 06.9863804 • E-mail: ilsimposio@alice.it • Blog: liberoincontro.blogspot.com

Giuliana Bellorini è l’organizzatrice del salotto sede del Simposio

EVVIVA STIAMO PROGRAMMANDO IL 2014 Come tutte le cose che incominciano c'é l'entusiasmo di fare nuovi progetti, e con un anno in più sulla spalle chissà se riusciremo a mantenere i buoni propositi, certamente sì se facciamo le scelte giuste.

Un passo del Vangelo di Matteo (14,3-10) può essere la guida per noi cristiani, ortodossi, mussulmani o semplicemente laici: «Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sia riempito, ogni monte e ogni colle sia abbassato; i passi tortuosi siano diritti; i luoghi impervi spianati. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!» Sì, una guida per tutti perché Dio ognuno lo sente a suo modo in quella chiarezza mentale e luce che tutto illumina quando la mente ragiona. Chi parla è Giovanni Battista: «Una voce che grida nel deserto» che ha aperto il 1° simposio dell'anno con la sua storia raccontata in senso tutto laico attraverso i pochi documenti che ne parlano da Maurizio Stasi.

L'agenda del simposio di gennaio e febbraio e già completata. Anche noi come tutti siamo eccitatissimi di fare grandi cose: come accontentare tutti quelli che vogliono contribuire? Angelo Capriotti, direttore del Litorale ci ha offerto una pagina in più: un grande regalo per dare spazio ai tanti amici generosi che s'impegnano con grande entusiasmo. Grazie a tutti.

Giuliana

YUHANNA BEN ZEKHARYAH ovvero GIOVANNI (il) BATTISTA

GIOVANNI ISTITUISCE IL BATTESIMO PER LA CONVERSIONE in modo diverso dalle abluzioni rituali della tradizione giudaica. Quando Gesù stesso si fa battezzare, egli dice ai suoi seguaci: "Ecco l'agnello di Dio che toglie i peccati del mondo" sottomettendosi "Egli deve crescere e io invece diminuire". Tuttavia pur dichiarando più volte di riconoscere Gesù come il Messia e assistere alla discesa dello Spirito Santo; dopo avere udito la Voce del Padre che parlava di Gesù come dell'eletto, decide di continuare la sua missione spingendosi a condannare il matrimonio tra Erode ed Erodiade, vedova di Filippo e rinunciando a seguire Gesù come suo discepolo.

DISCORDANTI SONO LE VERSIONI SULLA SUA MORTE fornite dai Vangeli e da Flavio Giuseppe. Per i Primi, causa fu la sua predicazione contro Erode, per il secondo, il pericolo che rappresentava il suo carisma, capace di mobilitare larghe masse di popolo, pericolose in caso di opposizione al potere costituito, pericolo suffragato da una sedizione popolare dopo la quale Giovanni sarà imprigionato.

S.Giovanni Battista, Icona russa, Novgdorod, fineXVsec.

Da quanto riportato dai Vangeli e da Flavio Giuseppe, Yuhanna ben Zekharyah fu asceta proveniente da povera famiglia sacerdotale originaria della regione montuosa della Giudea; figlio di Zaccaria e di Elisabetta (cugina di Maria) e quindi cugino di Gesù.

Sulla sua nascita è Luca che racconta: "al tempo di Erode il Grande, Zaccaria ed Elisabetta non avevano figli.

Zaccaria, designato ad offrire l'incenso nel Tempio di Gerusalemme, riceve l’annuncio che Dio gli avrebbe concesso di avere un figlio da Elisabetta, al quale dovrà porre il nome di Giovanni. T erminato il suo turno settimanale, Zaccaria torna a casa e poco dopo Elisabetta rimane incinta ma tiene nascosto il concepimento per cinque mesi. Dio però rivela questa gravidanza alla S.ma Vergine all’atto dell’annunciazione da parte dell’arcangelo Gabriele.

La Vergine si reca a Nazareth da Elisabetta nel quinto mese di gravidanza di lei e vi rimane fino alla nascita del figlio".

Incerta la data precisa perché associando la Natività alla strage degli innocenti avvenuta quando Erode il Grande era ancora in vita dobbiamo rifarci ad un periodo tra il 6 ed il 4 a.C..

Perché Erode fa cercare Giovanni nei giorni della strage, e Zaccaria che non rivelerà il nascondiglio sarà ucciso per ordine suo.

SULL’INFANZIA E LA GIOVENTÙ DEL BATTISTA NON ABBIAMO ALCUNA NOTIZIA. Per alcuni vangeli apocrifi, dopo la morte della madre Giovanni va nel deserto in penitenza e preghiera e fa voto di castità e povertà.

Nei Vangeli, il Battista è definito vox clamantis in deserto e si discute tuttora sui possibili rapporti fra il Battista e la comunità giudaica degli Esseni.

ERODIADE E LA TESTA DI GIOVANNI Difficile stabilire la data degli avvenimenti. Secondo alcune tradizioni religiose Giovanni Battista avrebbe condannato il matrimonio tra Erode ed Erodiade il che ci porterebbe ad una datazione attorno al 35 d.C. in accordo con Flavio Giuseppe che vede la popolazione ebraica credere che la sconfitta dell'esercito di Erode contro Areta come punizione divina per la decapitazione di Giovanni: ma il Battista muore prima di Gesù! E' più credibile la tesi del 29 d.C..

Il 35 d.C. è anche la conversione di Paolo ( 34-36) cioè dieci anni dopo la morte di Cristo. La questione è ancora aperta. Se prendiamo per vera l’asserzione che la conversione di Paolo, dovremmo retrodatare il tutto a prima del 24-26 d.C. in linea, questo, con la tesi che vuole il Nazareno nato prima del 4 a.C. e crocefisso a 33 anni e Salomé dodicenne danzare per Erode; in contrasto con che il battesimo di Cristo avvenuto nel 28-29 d.C. all’età di 30 anni.

Maurizio Stasi

DIVERTIAMOCI CON LA FILOSOFIA

Tra i prossimi Simposi ci saranno alcune chiacchierate sulla filosofia. Cercate di non perderle. Ve le raccomandiamo. Ci sarà modo, se non proprio di istruirvi, almeno di divertirvi. Sì, perché, scandaloso che possa sembrare, si farà della “Filosofia a fumetti”. Avete capito benissimo: chi racconta, lo farà servendosi di una vera e propria serie di vignette, nelle quali sovente bambini impertinenti e studentelli si troveranno a discutere e talvolta a ironizzare su questa straordinaria avventura del genere umano che è stata ed è la Storia del pensiero filosofico.

SOCRATE E I SOFISTI Certo, si comincerà dal passato remoto. In quella Grecia antica che fu la culla di tutte le filosofie. Si andrà per le strade di Atene per veder litigare Socrate e i Sofisti, con tutte le loro stranezze e le loro incredibili intuizioni. Di sicuro ci imbatteremo in Aristofane e nelle sue mordaci commedie, con le quali egli tentò di prendersi gioco di questi “chiacchieroni” senza accorgersi che, in fondo, ne stava celebrando la grandezza e l’immortalità.

SOCRATE

SONO PAZZI QUESTI ROMANI! Viaggeremo nel tempo, per chiederci cosa sia veramente accaduto per molti dei secoli successivi, durante i quali (tra la caduta dell’Impero Romano, le invasioni barbariche e l’egemonia della nascente cultura cristiana) la parola filosofia parve dimenticata e sepolta. Eccezion fatta per alcuni spiriti inquieti come Lucrezio o Plotino che, in qualche modo, prepararono il risveglio del Rinascimento europeo.

VIVA I FUMETTI!

MASSIMO CACCIARI

Naturalmente sarà solo l’inizio. Perché, negli appuntamenti futuri andremo avanti fino a spingerci ai giorni nostri coi Cacciari, i Vattimo e i Severino tanto per restare in casa nostra. Ve l’abbiamo detto: non perdetevi quest’occasione! E sarà tutto raccontato con parole semplici: non ci sarà nulla da capire, ma solo da ascoltare e da godere.

Sergio Bedeschi

IL VERISMO NELLE LETTERATURA E NELLA MUSICA ITALIANA

Possiamo affermare che il Verismo è considerato un movimento letterario sorto in Italia verso il 1870 come diretta derivazione del Naturalismo francese (1850c.) la cui tendenza era quella di rappresentare fedelmente la natura e l'ambiente sociale. Nel campo della narrativa, il Verismo si espresse soprattutto come ricerca di realtà

Simposio

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LIBERO INCONTRO ARTISTICO CULTURALE • Via delle Orchidee, 61 - Lido di Cincinnato - Anzio Tel. 06.9863804 • E-mail: ilsimposio@alice.it • Blog: liberoincontro.blogspot.com fino all'ora scarsamente indagate, come quelle legate all'ambiente sociale meridionale e quello regionale in genere.

L'indagine oggettiva attenta alle nuove realtà sociale ed economica relative al nascere della nuova civiltà industriale ed ai problemi sorti in conseguenza dell'"Unità d'Italia" si espresse in linguaggio semplice, ansioso di concretezza a volte attento a certi spunti dialettali ripensati in termini letterari. Alcuni tra i narratori più legati al verismo, che tuttavia ebbe una brevissima stagione (1890 circa), furono Capuana, Verga, De Roberto, Serao, Fucini, Deledda, e, per qualche aspetto anche D'Annunzio e Fogazzaro.

Il verismo teatrale fu certamente più vivo perché capostipite di forti passioni contadine, di ambientazione prevalentemente meridionale, dove quasi sempre trionfa il delitto d'onore e gli amori e gli odi sono altrettanto violenti.

Relativamente alla musica il verismo abbraccia quell'ampio gruppo di opere nate fra il 1890 e il 1930 circa, i cui autori appartengono alla cosiddetta "Giovane scuola italiana", sono cioè gli eredi, dal punto di vista generazionale di G. Verdi. E' veramente arduo ritrovare un denominatore comuni fra queste opere così diverse.

Possiamo iniziare con Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, derivante forse dalla Carmen di G.Bizet e della Gioconda A.Ponchielli, ma è sostanzialmente un fatto nuovo, genuino, incandescente. Sulla scia del capolavoro mascagnano si staglia un'opera di alta qualità come "Pagliacci"di R.Leoncavallo. Seguono poi Andréa Chenier e Fedore di U.Giordano, Adiena Leucovreur di F.Cilea, Manon Lescaut di G. Puccini.

Questo teatro in musica creò anche un nuovo modo di cantare e di recitare, a forti contrasti, sempre teso ai limiti del "fortissimo" e altalenante fra una vocalità esuberante e la parola gridata.

Accanto a ciò, si affermò l'opera storica o leggendaria e il teatro borghese che propongono una visione estremamente sentimentale del rapporto amoroso in cui la donna è quasi sempre destinata al sacrificio.

Gli ambienti sociale ed economico sono appena sfiorati, ma il sentimento amoroso è intensamente idealizzato pur senza eroismi, ma con generosa appassionata dedizione.

Carlo Liberatori

AGENDA di gennaio 2014 mercoledì 15 VINCENZO SCOZZARELLA Verso L'astrazione da Kandinsky a Mondrian

sabato 18 MARIA VITTORIA CATAPANO e il suo nuovo libro “L'Albero della Vita” con Musica di SERGIO TROJSE alla chitarra lunedì 20 CARLO LIBERATORI spiega Tosca di Giacomoi Puccini 1° atto lunedì 27 CARLO LIBERATORI spiega Tosca di Giacomo Puccini 2° atto

mercoledì 22 SERGIO BEDESCHI La Filosofia a fumetti - 1°incontro

domenica 26 ALFONSO MARINO di MOSTRA zione - Mostra Conversazione mercoledì 29 KAREN - BIRMANIA La sofferenza di un popolo

FELIZ CUMPLEAÑOS DON COLINO!

Mons. Pablo Colino, Prefetto di Musica alla Basilica di S. Pietro in Vaticano e Maestro dei Cori all’Accademia Filarmonica Romana, celebra questo mese il suo ottantesimo compleanno, con un Concerto alla Chiesa di S. Ignazio a Roma, sabato 25 Gennaio 2014, alle ore 20.00, ospite sarà la cara amica il Soprano Montserrat Caballé.

Per Mons. Pablo Colino è ancora lontana la fine della sua carriera, sotto la sua guida vigorosa ed energica è stata recentemente completata la registrazione di un nuovo CD, in collaborazione con la Sony Music (Parigi): Choeurs du Vatican, uscito in Francia poco prima di Natale.

Ma altri progetti sono già in cantiere!

Noi coristi ci divertiamo molto cantando e portando in tutto il mondo le musiche più belle sotto la sua attenta guida.

Ogni giorno impariamo qualcosa sulla storia della musica e sul significato della musica corale, attraverso le composizioni dei più grandi musicisti della storia della musica.

TUTTI GLI AMICI DEL SIMPOSIO SONO INVITATI

Abbiamo incontrato Pablo di recente per porgli alcune domande.

D. Quali sono le qualità che cerchi e sviluppi in un cantore?

R. Che sia appassionato, se non ha questo può combinare pochissimo!

D. Per quanti anni hai diretto cori e qual è il tuo segreto per mantenere un successo a lungo termine?

R. Io ho cominciato a dirigere un coro da quando ero studente in seminario, all’età di 16 anni già dirigevo il coro dei filosofi (studenti in filosofia nel seminario, ndr).

Quindi adesso sono ormai 64 anni di esperienza. Anche per fare questo, la prima cosa che bisogna avere è la passione, e io ho sempre avuto tanta passione per la musica ed in modo particolare per la musica corale.

Il primo coro che ho scritto, la mia prima grafia musicale quando avevo 13 anni, è stato il Coro dei Pellegrini di Wagner, che mi ha colpito molto da cantare in coro.

D. Chi sono le persone che hanno più influito nella tua vita di religioso e musicista?

R. Il mio prima insegnante, Padre Julio Valdes. E per il canto gregoriano, Padre Raffaele Baratta OSB. D. La tua famiglia é musicale?

R. Nella mia famiglia, avevo soprattutto mio padre, che era un musicista della banda musicale della Guardia Civile (Spagnola), cioè i carabinieri spagnoli, a Madrid. Lui suonava diversi strumenti a fiato, naturalmente intonatissimo, e cantava anche.

D. Hai anche un' altra fedele e felice “famiglia” quella del coro, tanti dei tuoi cantori hanno cominciato con te

da bambini nella tua scuola di musica. Qual' è la tua filosofia per far divertire cantando?

R. Si, molti dei miei coristi hanno cominciato come bambini, venivano alla scuola di musica della Filarmonica Romana, che iniziai nel 1960. La mia filosofia è semplice – dico sempre loro: ‘Bambini! Senza la musica non si può vivere!’ Questo è il mio principio.

D. Mentre si avvicina il tuo ottantesimo compleanno, per cosa ti senti di più di ringraziare il Signore per la tua vita?

R. Io sento dentro il mio cuore che tutta la mia vita è stata e deve essere un inno di ringraziamento, tutta la mia vita è un inno di ringraziamento a Dio, non finirò mai di cantare ogni giorno Te Deum laudamus! il simposiasta Chris Ballard con Lucio M. Putti e Valentina Longo

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Il Litorale

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a cura di Monica Di Noto • sito web: www.asiru.org • e-mail: asiru.segreteria@libero.it

Perché: dopo oltre dieci anni di impegno associazionistico sul territorio per costruire e mantenere viva una rete di scambio e confronto tra i sani portatori di interesse è di fatto arrivato il momento di sperimentare nuovi metodi di scelta ed azione partecipata volti all’esercizio civico dei propri diritti collettivi.

Per chi: per tutte le organizzazioni del terzo settore ed i cittadini comuni che vogliono ricevere le informazioni, pensare con la propria testa e fare domande e richieste che abbiano la forza di essere prese in seria considerazione.

Cos’è: Il Gabbiano del Litorale è uno spazio ed un tempo virtuale che vogliamo dedicare ad un esercizio assai poco praticato, la compartecipazione alla gestione della “cosa pubblica” senza finalità di lucro o di ritorno personale.

Come partecipare: Senza dover assumere impegni gravosi ma con estrema serietà ed onestà intellettuale inviando ad esempio segnalazioni, foto articoli, domande e proposte via email al nostro indirizzo asiru.segreteria@libero.it oppure partecipando agli incontri periodici che saranno pubblicizzati in questo spazio.

Ed allora: Costruiamo insieme una realtà più umana e civile perché tutti insieme si può fare di più … senza essere eroi (come diceva una canzone di qualche anno fa).

L’EDITORIALE DI

CARO TERZO SETTORE, BASTA CON L'AUTOREFERENZIALITÀ di Riccardo Bonacina

Caro Terzo settore, che fatica chiamarti con questo nomignolo che non nomina più la realtà e neppure la sua rappresentazione e rappresentanza, credo che nel 2014 eviterò di usarlo ancora. Sono stufo di usare una definizione che non definisce se non per sottrazione (non profit) o per differenziazione (tra Stato e Mercato).

Forse è anche per questo, caro Terzo settore che ti sei ammalato, perdendo voce, spinta, interesse alle cose del mondo.

Già perché le parole sono importanti, Lo urlava Nanni Moretti di Palombella rossa e recentemente lo ha sottolineato Papa Francesco, quando le parole impazziscono trascinano sul fondo quelle “veri-

tà” che vorrebbero nominare e di cui vorrebbero partecipare. È la questione delle «parole staccate dalla pratica», le parole vanno vissute. E quando la vita e l’esperienza vanno da un'altra parte, le parole impazziscono e fanno del male. Eppure, «queste parole sono buone», ha avvertito il Papa, «sono belle parole». Ad esempio, «anche i Comandamenti e le beatitudini» rientrano fra queste «parole buone», così come anche «tante cose che Gesù ha detto.

Noi possiamo ripeterle, ma se non ci portano alla vita non solo non servono, ma fanno male, ci ingannano, ci fanno credere che noi abbiamo una bella casa, ma senza fondamenta», ha detto Francesco in una delle sue brevi prediche mattutine a Santa Marta.

Se è così per il Vangelo, figuriamoci per la parola Terzo settore e le sue parole ormai stanche che sembrano ormai così lontane dalla vita. Sono rimasto molto impressionato poche settimane fa nel vedere un gruppo di amici (veri) presentare un manifesto dal titolo “Fiducia e nuove risorse per la crescita del Terzo settore”.

No, basta per favore. Basta con l’autoreferenzialità. Di risorse e di fiducia è il nostro Paese ad aver bisogno e ciò che chiamiamo Terzo settore dovrebbe essere sulla frontiera del disagio per darle, trasmetterle, senza pre-condizioni. I nostri nonni (magari vostri bisnonni) quando fecero la Resistenza, o quando costruivano una casa o mettevano su un’attività, o criticavano un regime, non erano finanziati, sovvenzionati (quello lo hanno scoperto dopo, magari), ma rischiavano in prima persona per darsi e dare un futuro. Mandela rischiò nell’arrabbiarsi e nel perdonare, senza chiedere permessi. Il Terzo settore, parola cara ai dirigenti più che alle migliaia e migliaia di formiche che fanno e innovano senza chiedere permessi, faccia così. Basta con la difesa, arretrando sempre più, di un settore imponente sui territori, che è nato con la voglia di cambiare il mondo e non per difendere se stesso, ma per cambiare la realtà e le cose, le relazioni tra i viventi. Qui c’è di mezzo il nostro Paese, il popolo a cui apparteniamo, il suo futuro. Qui non è più questione di Terzo settore, non sono in questione le diverse énclave organizzate e, magari qualche residuo appalto, ma sono in questione i nostri figli, la loro educazione, il senso del lavoro e il lavoro che non c’è, i beni pubblici che vorrebbero svendere, la miseria diffusa e che continua a crescere (in 5 anni è raddoppiato il numero di italiani poveri, ha avvertito l’Istat), la concezione stessa dell’intraprendere (un altro anno si è perso per paura di far nascere vere imprese sociali in grado di affrontare il mare del mercato), di come concepiamo e interpretiamo la giustizia nel Paese delle sperequazioni, in questione è la nostra concezione di accoglienza che non può essere quella espressa dalla cooperativa sociale che gestiva il Centro di accoglienza di Lampedusa.

Bene, allora, cara società civile, cittadini attivi in qualsiasi modo organizzati e in forme magari non riconosciute, dirigenti del Terzo settore, qui, ora, dobbiamo giocarci almeno quattro sfide da serie A, quattro sfide per il futuro dell’Italia, senza aspettare la politica dei partiti. Dobbiamo stare davanti ai partiti e non dietro elemosinando qualcosa, davanti e senza voltarci indietro.

La sfida di un nuovo Servizio civile che permetta a tutti i ragazzi italiani di sperimentare la bellezza dell’impegno civico e magari di una professione che concili idealità e reddito.

La sfida di un’Impresa sociale capace di giocare la partita, che alcuni vorrebbero già scritta alla voce “privatizzazioni e svendite”, dei beni comuni, acqua, trasporto locale, fabbriche post-fordiste.

La sfida dell’Accoglienza, della cultura della solidarietà e della responsabilità che deve produrre nuove forme e nuove proposte.

Dall’abitare ai luoghi.

La sfida del Lavoro e dei nuovi lavori non avendo paura né della tradizione né dell’innovazione.

Coraggio, si può fare. In movimento, allora.

Fonte www.vita.it NOTIZIE DALLA

FORUM GREEN ECONOMY Nel 2013, con il progetto dell’Agenda verde, la Regione Lazio ha dato una svolta alle politiche territoriali in direzione della green economy. Con il processo degli Stati generali, la Regione ha inoltre deciso di attivare un processo consultivo collegandolo all’iniziativa nazionale promossa dal Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico.

Il 22 gennaio, presso l’Auditorium Antonianum (Viale Manzoni 1, Roma), verrà presentato il documento contenente le linee di indirizzo strategico. Un’Agenda verde per la Regione Lazio, che fisserà gli assi della politica regionale sulla green economy nei prossimi anni. Nello stesso giorno verrà lanciato un ampio processo di partecipazione, con l’istituzione del Forum della green economy degli enti locali, che porterà nel giugno 2014 a condividere gli impegni contenuti nell’Agenda e a contribuire, a partire dalle potenzialità e dai progetti concreti dei territori, alla programmazione dei finanziamenti, a cominciare dalla programmazione europea 2014-2020.

ARRIVANO I CENTRI DI INFORMAZIONE “EUROPE DIRECT” La Rappresentanza della Commissione europea in Italia organizza per il 15 gennaio a Roma un evento in collaborazione con i Centri d'Informazione Europe Direct Lazio, Roma Formez e Frosinone per informare i cittadini del-

la presenza dell’Europa nel Lazio. Si tratta di un evento che la Commissione europea organizza in diverse Regioni d'Italia per presentare le proprie articolazioni sul territorio. Verranno pertanto coinvolti non solo i Centri d’informazione Europe Direct, ma anche gli altri sportelli tematici non generalisti che dipendono dai Commissari europei responsabili di specifiche politiche dell'Unione (imprese, istruzione, giovani, ricerca ecc.).

In Italia e in particolare nel Lazio, inoltre, la Commissione intende cogliere questa occasione per lanciare sul territorio il dibattito sul futuro della costruzione europea e i temi che verranno affrontati durante la campagna elettorale per le elezioni europee del maggio 2014. Il momento, che in tutte le Regioni si vuole anche mediatico e simbolico, prevede un panel di relatori che comprende la Commissione europea, le Autorità regionali e locali.

L’evento si svolgerà alla presenza di esponenti della società civile, rappresentanti del mondo accademico, cittadini, imprese e stampa.

Interverrà il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti

che hanno fatto propria questa battaglia di civiltà”, afferma Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale della Scuola di Cittadinanzattiva.

“E’ un risultato importante, di cui i cittadini potranno avvalersi già nella prossima dichiarazione dei redditi, ma restano aperte due importanti questioni sulle quali continueremo ad impegnarci: rendere trasparenti i criteri di assegnazione di quanto raccolto per i diversi ambiti (cooperazione internazionale, protezione civile, patrimonio culturale e artistico, edilizia scolastica) e destinando tali fondi su obiettivi di particolare urgenza e gravità; rivedere, per il 2015 tale provvedimento in modo che i cittadini possano specificare chiaramente l’ambito al quale riservare la quota. Questo consentirà di destinare fondi in modo più consapevole all’edilizia scolastica, tema che sta particolarmente a cuore alle famiglie”.

NOTIZIE DA

NOTIZIE DA

L'8 PER MILLE ALL'EDILIZIA SCOLASTICA Il 39% delle scuole italiane ha uno stato di manutenzione inadeguato e ogni anno le famiglie italiane versano circa 390 milioni di euro per “sostenere” la scuola, attraverso i contributi volontari e la donazione di materiali di vario tipo, dalla carta igienica alle matite e pennarelli.

Di fronte ai dati di Cittadinanzattiva, confermati anche dal Rapporto di Legambiente , e a tragedie che continuano a ripetersi, ultima purtroppo quella nel Liceo scientifico De Giorgi di Lecce dove un ragazzo di 17 anni ha perso la vita cadendo in un pozzo luce, chiediamo che si renda concreta l’opportunità per i cittadini di destinare parte dell’8 per mille di competenza statale per interventi di edilizia scolastica, come approvato nell’ultima legge di stabilità. “Sulla tragedia di Lecce chiediamo che si faccia piena luce per capire livelli di responsabilità nell’accaduto. Più in generale chiediamo che da subito si dia consistenza all’importante possibilità per i cittadini di destinare l’otto per mille alla messa in sicurezza delle scuole, un primo significativo traguardo raggiunto grazie all’impegno congiunto di tre associazioni Cittadinanzattiva, Legambiente e Libera che da anni si occupano dell’emergenza dell’edilizia scolastica e dei parlamentari di diverso schieramento

il Presidio di Libera di Aprilia vi invita a partecipare all'iniziativa "Rifiuti e veleni: il silenzio che uccide - il traffico di rifiuti nella Provincia di Latina, il silenzio delle istituzioni e il sacrificio di chi ha denunciato, il parroco di Borgo Montello, Don Cesare Boschin" che si svolgerà ad Aprilia, nela giornata di sabato 18 gennaio a partire dalle ore 17,00 nella Biblioteca comunale - Sala Ragazzi.

Come Presidio, abbiamo ritenuto di fondamentale importanza inaugurare il percorso verso l...a Giornata nazionale della memoria e dell'impegno che quest'anno si svolgerà a Latina il 22 Marzo con un'iniziativa riguardante il traffico di rifiuti, che ha interessato, violentandola, la Provincia di Latina- vedi Borgo Montello-le responsabilità diffuse e collettive e la figura del Parroco Don Cesare Boschin, sacrificatosi per la sua comunità e per un ideale di giustizia. interverranno: Fabrizio Marras (coordinatore dell'associazione Libera per la provincia di Latina); Andrea Palladino (giornalista e documentarista) Caudio Gatto (storico di Don Cesare Boschin) PER PENSARCI ANCORA UN PO’ SU

Non basta guardare, occorre guardare con occhi che vogliono vedere, che credono in quello che vedono.

Galileo Galilei

Invece di maledire il buio è meglio accendere una candela.

Lao Tzu

ANNO XIV - N° 2 - 16/31 GENNAIO 2014

Pag. 29 Il Litorale ASSOCIAZIONE CITTADINI

L AVINIO

SIAMO CITTADINI VOLONTARI CHE HANNO FONDATO DUE ORGANIZZAZIONI REGISTRATE ALL’AGENZIA DELLE ENTRATE. LO SCOPO E’ QUELLO DI DIFENDERE I DIRITTI DEI CITTADINI, SOLLECITARE LE ISTITUZIONI

CI INTERESSIAMO ANCHE DI FARE PROPOSTE PER MIGLIORARE IL TERRITORIO, SICUREZZA E TRANQUILLITA’.

Il 5 GENNAIO, IN OCCASIONE DELLA FESTA E’ STATA MESSA A PUNTO UN’IDEA DELA SIG.ra Eugenia PALAZZETTI, divulgata DA DAVIDE LEGA, rispettivamente Consigliera e Dirigente Comitato e dall’arch. GIUSEPPE NICOLO’ Presidente del Comitato Dissenzienti Consorzio e dell’Associazione Cittadini Lavinio

PAGINA AUTOGESTITA DALL’ASSOCIAZIONE CITTADINI LAVINIO

LO SCOPO E’ STATO QUELLO DI REGALARE AI BAMBINI UNA CALZA DELLA BEFANA. VOGLIAMO STARE VICINO AI BAMBINI. E’ LA LORO FESTA. CI SONO QUELLI FORTUNATI E SFORTUNATI. DARE LORO IL NOSTRO AFFETTO ED IL NOSTRO AMORE CONTRIBUIRE AFFINCHE’ POSSANO TRASCORRERE SERENE GIORNATE. AIUTARLI A VIVERE NELLA SOCIETA’

PREPARARLI PERCHE’ RAPPRESENTANO IL NOSTRO FUTURO. ALCUNI RINGRAZIERANNO, ALTRI TI GUARDERANNO E TI SORRIDERANNO. E’ IL PIU’ BEL RINGRAZIAMENTO CHE I BAMBINI TI POSSANO FARE. Il prof. Mongelli dirigente del’Associazione Cittadini di Lavinio descrive un profilo storico delle festa dell’Epifania La Befana è una figura folkloristica, dispensatrice di doni.-

www.associazionecittadinilavinio.it

La befana è raffigurata come una donna vecchia che vola su di una logora scopa, fa visita ai bambini che durante l’anno si sono comportati “bene” i quali riceveranno dolci, caramelle, frutta secca o di stagione, giocattoli, invece coloro che si sono comportati “male” troveranno le calze piene di carbone.-

nella notte tra il 5 ed il 6 gennaio per riempire le calze lasciate da essi appositamente appese sul camino o vicino ad una finestra.Epifania dal greco significa “Io appaio” invece in latino volgare significa “manifestazione”.-

In epoca egizia ed ellenistica era una festa pagana della luce celebrata il 6 gennaio per il solstizio d’inverno. Nel IV Secolo quando il Natale di Cristo venne spostato al 25 dicembre, l’Epifania divenne la manifestazione di Cristo (la cometa“SALVEZZA” di tutti), con l’adorazione dei Magi. L’apparizione della stella guidò dall’ Oriente a Betlemme i tre Magi fino alla grotta e alla mangiatoia di legno ove Maria aveva posato sulla paglia suo figlio “Gesù”, i quali portarono di doni: * Melchiorre portò l’oro ( simbolo della “Sovranità”); * Gaspare portò l’ incenso (simbolo della “Divinità”); * Baldassarre portò la mirra (simbolo della “Vita Mortale di Gesù”).-

La tradizione popolare ha poi inserito in questa solenne festa una nuova figura che si confonde con una Dea germanica con una demone femminile. Nelle leggende germaniche la graziosa Dea chiamata “FRAU HOLLE” è benefica ed aiuta gli uomini passando fra loro dal 25 dicembre al 6 gennaio.Anticamente la dodicesima notte dopo il solstizio invernale si celebrava la morte e la rinascita della natura, difatti i Romani credevano che in queste 12 notti figure femminili volassero sui campi appena seminati per propiziare i raccolti futuri.Il fantoccio esposto alla notte dell’ Epifania fu usato nel XIV Secolo dopo Cristo.La Chiesa condannò tali credenze, definendole frutto di influenze sataniche.Nel medioevo la Befana, benché benevole fu personificata in

una strega.L’aspetto della Befana vecchia è una raffigurazione dell’anno vecchio concluso.Il senso dei doni assumerebbe un valore propiziatorio per il nuovo anno.

Nell’anno 1928 il regime fascista introdusse la festività della Befana fascista in cui venivano distribuiti regali ai bambini delle classi meno abbienti. Dopo la caduta di Mussolini, la Befana fascista continuò ad essere celebrata nella Repubblica Sociale Italiana.Prof. Nicola Mongelli Oggi è festeggiata in tutta l’Ita-

lia e da gioia ai bambini come pure agli adulti che sono contenti di fare un buon regalo ai loro figli specialmente quando se lo meritano.Anche a Lavinio si festeggia L’Epifania, grazie ad alcune donne che preparano le calze per donarle ai bambini.Infatti Domenica 5 Gennaio, presso il ristorante L’ANGOLETTO , confinante con il BAR Las VEGAS, sono state donate oltre 80 calze in occasione della successiva FESTA dell’EPIFANIA. E’ stata un’iniziativa di “COMITATO DISSENZIENTI CONSORZIO”” e ASSOCIAZIONE CITTADINI LAVINIO”. Simpatizzanti uomini politici come l’Assessore CAFA’, il Consigliere AMABILE ed il Consigliere MARANESI hanno desiderato esprimere il loro plauso.

L’ EPIFANIA RAPPRESENTA LA CONCLUSIONE DELLE FESTIVITÀ NATALIZIE. PER INFORMAZIONI SULLE ATTIVITA’ DEI DUE GRUPPI DI LAVORO www.associazionecittadinilavinio.it mob. 3779810204 www.dissenzienticonsorziolavinio.it mob. 3420741861

Festa del Battesimo Associazione Gita nelle Marche Agorà

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Il Litorale

ANNO XIV - N° 2 - 16/31 GENNAIO 2014

L’UNUCI visita anche Corinaldo

Scuole aperte

Domenica 12 gennaio la chiesa del Sacro Cuore di Anzio ha celebrato la festa del Battesimo del Signore che conclude il periodo natalizio dell’anno liturgico. Don Natale ha ospitato, durante la funzione religiosa, i bambini della parrocchia che sono stati battezzati nel 2013.

Come si sa quello di gennaio per chi ha figli è il mese dedicato al delicato momento delle iscrizioni a scuola che crea spesso ansie e preoccupazioni. Per rassicurare le famiglie e abbattere le incertezze, il IV Istituto Comprensivo di Anzio ha programmato un periodo di accoglienza dedicato ai genitori, al fine di diffondere la propria offerta formativa favorendo la continuità tra i vari ordini di scuola.

Da sabato 18 al 24 gennaio sarà infatti possibile entrare nelle scuole per conoscere il Dirigente Scolastico e i docenti, le strutture, gli spazi e l’organizzazione, assistendo allo svolgimento di interessanti attività didattiche. Il 18 gennaio alle ore 10,00 si apriranno i cancelli della scuola secondaria di primo grado, già nota come

scuola media Falcone di via Ardeatina n 81 per seguire gli avvincenti percorsi ideati da docenti e alunni, mentre nella settimana successiva ci si potrà coinvolgere nel fervore dei plessi dell’Infanzia e della Primaria secondo lo schema che segue: Infanzia Severiano il mercoledì 22 dalle ore 9,30 alle 11,30 e dalle 14,30 alle 15,30 Primaria Severiano giovedì 23 dalle ore 9,30 alle 11,30 e dalle 14,30 alle 15,30.

Infanzia Miglioramento mercoledì 22 dalle ore 10,45 alle 12,00 Primaria di Miglioramento mercoledì 22 dalle ore 9,00 alle 12,30 Villa Claudia Infanzia e Primaria martedì 21 dalle ore 14,30 Per maggiori informazioni www.anzioquarto.gov.it Nicoletta Gigli

L’Istituto Alberghiero di Anzio, in collaborazione con la Fondazione Mondo Digitale, sta avviando un corso di informatica di base nell’ambito del Progetto “Nonni su Internet” www.nonnisuinternet.it ed ha proposto per i Soci ANGET e per quelli di ASSOINFO di Anzio-Nettuno (e anche a chi nonno non è) di frequentarlo riservandoci da 7 a 10 posti.

L’iniziativa è stata salutata con molto favore dal Presidente Frau e dagli altri membri di presidenza, tanto che già 3 di loro si sono segnalati (Vicini, Martucci e Rombi, essendo inoltre quest’ultimo il coordinatore che relazionerà

con la Presidenza Scolastica e con i responsabili della condotta del corso). Il corso avrà inizio a fine gennaio.

Restano liberi da 4 a 7 posti al massimo. Per dare a tutti i Soci la possibilità di decidere si riportano di seguito le informazioni disponibili con preghiera di far conoscere le proprie adesioni in risposta a questa e-mail oppure chiamando il collega Rombi al nr.

3289380672 non oltre il 20 di questo mese, indicando cortesemente: NOME e COGNOME, ETA’, NUMERO DI TELEFONO DI CONTATTO. Gruppo di Coordinamento

Nonni su internet

NETTUNO, 10 GENNAIO 2014.

Si è svolta, nei giorni scorsi, l’inaugurazione dell’Associazione Culturale Agorà di Nettuno (RM), con sede in Via San Giacomo 20.

L’Associazione, nata per offrire ai propri Soci servizi culturali e ricreativi affiancherà, ai già attivi servizi di Ludoteca e Doposcuola, un servizio di Aiuto compiti e varie tipologie di corsi dedicati a bambini e adulti (tra cui musica, disegno e pittura, teatro, lingue straniere, psicomotricità ed altro ancora).

L’obiettivo è, nelle intenzioni delle socie fondatrici dell’Associazione, quello di creare un luogo d’incontro favorevole al confronto ed alla diffusione della cultura attraverso varie forme espressive.

I servizi di Ludoteca e Doposcuola sono attivi dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 19,30 e il sabato mattina dalle 10 alle 13.

Oltre alle tradizionali attività ludico-didattiche, l’Associazione offrirà inoltre laboratori creativi, con finalità educative, basati in alcuni casi sulla valorizzazione di materiali di uso comune, tra cui materiali di riciclo.

Numerose le iniziative in cantiere per l’anno appena iniziato.

Tra i laboratori creativi si segnalano, in particolare, due progetti.

Il primo, destinato ai bambini e denominato “Laboratorio creativo di storie animate”, si terrà ogni sabato dalle ore 10 alle 12.

Si tratta di un piccolo laboratorio teatrale, nel quale, in occasione di ogni incontro verrà presentata una storia, tratta dalla fiaba “Le mille e una notte” (che rappresenterà il filo conduttore degli incontri).

Una volta narrata la storia del giorno, i bambini saranno chiamati ad interpretarla.

Tra gli obiettivi del progetto, trasmettere ai più piccoli le prime nozioni di teatro, stimolando e favorendo lo sviluppo della loro creatività.

Il secondo progetto, “Emozioni in scena”, rivolto a ragazzi ed adulti, è invece un vero e proprio laboratorio teatrale, in cui il mezzo artistico è utilizzato insieme alla psicologia per cogliere, esprimere e gestire le emozioni.

Per entrambi i progetti, l’Associazione si avvale dell’apporto di un’attrice di teatro, mentre per il secondo dei due, è previsto l’intervento di una psicologa.

Per quanto riguarda i corsi, imminente l’attivazione di corsi di musica per ragazzi e adulti, con un laboratorio di educazione musicale per bambini, e corsi di chitarra per ragazzi e adulti distinti in tre livelli: principianti, intermedio ed avanzato.

Prevista a breve l’attivazione di corsi di lingue con percorsi di grammatica e conversazione in Inglese, Arabo e Francese per ragazzi e adulti.

In futuro, l’Associazione Culturale Agorà si propone di attivare ulteriori iniziative, tra cui un servizio di book crossing e l’organizzazione di reading e presentazioni di libri.

Sul sito www.ludotecaagoranettuno.it e sui profili Facebook www.facebook.com/ludototecaagoranettuno.it e Twitter twitter.com/AgoraNettuno è possibile essere sempre aggiornati sulle prossime attività dell’Associazione.

Ufficio Stampa per Agorà Giovanni Salaris

Interessante fine settimana, 7-8 dicembre, di alcuni iscritti all’UNUCI (ufficiali in congedo) di Anzio-Nettuno-Ardea-Pomezia sotto la Presidenza del Tenente Cavalier Ufficiale Giuseppe Laporta per una gita nelle Marche..

Sabato, visita veloce a Pesaro, pranzo artigianale, ottimo, presso la Trattoria “il pergolato” di dalla Maria e poi a Candelara per la visita ai Mercatini di Natale dove alle 18,30 si spengono le luci per rimanere con le candele che ognuno deve tenere. Costo di entrata € 2,50 a persona, eccessivo per pochissime bancarelle.(Nei mercatini del Trentino ed Austriaci l’ingresso è libero). Pensione completa all’Hotel Daino, con specialità locali con un ottimo trattamento. Nella mattinata dell’ 8 visita alla Cittadina di Corinaldo, gemellata con Nettuno e luogo natale di Santa Maria Goretti.

Ci ha accolto ed accompagnato RINALDO, il quale ci ha fatto vedere i luoghi dove la piccola è nata, povera di mezzi umani ma ricca di valori cristiani ( si ricorda qualche scappellotto che la madre della Santa gli dava da piccolo).Ci ha portato nel Santuario ove si può ammirare una bellissima statua lignea, sotto l’altare, con il braccio teso a respingere il seduttore ed accanto al braccio teso vi è “ l’insigne reliquia” l’ulna del braccio destro. Poi, ci siamo soffermati nella casa Natale, ove si possono ammirare il letto, il telaio, una vecchia macchina da cucire Singer ed altre oggetti; oltre che la Cappelletta. Il Rinaldo ci ha vedere le meraviglie del Castello ed in particolare il pozzo della polenta, il cannone di fico e la casa di scuretto( il padre gli mandava i soldi per costruire la

casa e lui li spendeva ed aveva inviato una foto della sola facciata).Si è potuto riscontrare la pulizia del borgo sebbene vi erano molti visitatori. Abbiamo trascorso quelle ore con attenzione per il modo semplice ed esaustivo .Un vero vissuto. Nel pomeriggio visita ai mercatini collocati dentro il Castello di Frontone, con prodotti artigianali, oggettistica, vin brulè ( servito in piedi e con bicchieri di platica). Anche qui sebbene c’era la possibilità si arrivare con il pulman, si è obbligati a prendere la navetta, sempre piene, e pagando altre 2,50 euri a persona). Ogni commento è superfluo.

Eduardo Belcastro

I concerti delle festività natalizie hanno concluso il programma dell’attività del Gruppo corale Città di Nettuno per l’anno 2013.

Gli appuntamenti sono stati molto intensi ed hanno visto la Corale di Nettuno esibirsi in varie località italiane riscuotendo particolari consensi di critica e di pubblico.

Degni di menzione sono state : la Rassegna delle corali Polifoniche di Cortona, il concerto di scambio con “Il Coro” di Monaco di Baviera, il concerto nel Duomo di Arezzo, l’accompagnamento della Santa Messa nella Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma, la Rassegna Nazionale delle Corali Polifoniche per la Festa di Santa Maria Goretti, etc.. Nel mese di dicembre la Corale ha partecipato insieme ad oltre trenta Gruppi Corali provenienti dalle varie parti d’Italia al“Festival dell’Avvento” organizzato dalla Libera Accademia di Roma nell’ambito degli eventi di Roma Capitale. In tale contesto si è svolto il programma di “Canti sotto l’albero” in varie Chiese Romane e nella splendida cornice della Piazza San Lorenzo in Lucina di Roma. Sabato 21 dicembre si è tenuto il tradizionale “Concerto di Natale” nel Santuario di Nostra Signora delle Grazie in collaborazione con l’Istituto di Cultura Italo/Tedesco, sezione di Anzio Nettuno. Il concerto egregiamente presentato dalla Signora Moser e dal Professor Vaggi, rappresentanti dell’Istituto, ha registrato una notevole presenza di pubblico che ha molto gradito l’esecuzione

dei brani, per la maggior parte cantati in lingua tedesca. Il pubblico ha accolto con entusiasmo l’esibizione del Coro giovanile della città di Nettuno che, recentemente costituito, conta su oltre venti ragazzi che hanno cantato brani gospel e di polifonia sacra.

Il programma si è concluso con lo splendido brano “Adeste Fideles” cantato dai due Gruppi corali riuniti. L’attività del coro per le Feste Natalizie ha avuto il suo momento più significativo domenica 22 Dicembre presso la Basilica di San Pietro dove,la Corale, simpaticamente accolta dal Maestro Capone referente della Cappella Vaticana,ha avuto l’onore di accompagnare la Liturgia della Santa Messa celebrata da Sua Eminenza il Cardinale Angelo Comastri. Il Coro,che ha vissuto momenti emozionanti estasiato dalla grandiosità della Basilica,ha eseguito brani di Mozart,De Marzi,Gruber,Perosi,De Liguori ecc..Complimenti sono stati espressi dal M° Capone al Direttore del Coro M° Giovanni Monti ed alla pianista M° Elisabetta Morelli.Al termine della Cerimonia il Cardinale Comastri si è intrattenuto con il Gruppo Corale sottolineando il Suo particolare apprezzamento per l’esibizione e confermando la Sua vicinanza al Santuario di Nettuno considerata la grande devozione verso Santa Maria Goretti.L’eminente porporato ha auspicato, altresì, la presenza del Coro presso la Cattedra di San Pietro in altre importanti occasioni.

Corale Città di Nettuno

Presepio amatoriale I consorzi del litorale

ANNO XIV - N° 2 - 16/31 GENNAIO 2014

La mosta si è tenuta al Santuario di Nettuno

Stanno per richiudere i battenti della 6^ Mostra del Presepio Amatoriale del Circolo Associazione Italiana Amici del Presepio della Sezione di Anzio-Nettuno.

Da sei anni a questa parte, il Santuario di Nettuno e la Città, hanno molti visitatori in più; la mostra, Nativitas, nata con la felice unione con il Santuario, in cui è ospitata, gode ogni anno di maggior fama e sempre più persone si avviano a godere delle bellezze offerte da queste opere d’arte. Ma il fatto stesso che questi lavori vengono realizzati con amore e fantasia, prescindono da qualsiasi classificazione che noi, spettatori, potremmo stilare od attribuire. Ben 82 presepi ci hanno offerto anche per quest’anno, intense emozioni da vedere, da fotografare e da portare in visione agli amici ed ai parenti; tra l’altro, chiunque può chiedere di esporre il proprio manufatto, infatti da come si può evincere dai cartellini, gli espositori non sono tutti del circondario.

Inutile dire che l’affluenza è molto alta: i nostri presepisti stimano il numero delle visite, intorno alle seimila, diluite nelle circa tre settimane di apertura della Mostra dove, effettuando una turnazione, questi autori si mettono a disposizione del pubblico (non pagante; chi vuole può lasciare una offerta libera) per dare spiegazioni, condite con il giusto orgoglio. Infatti, sentire i positivi commenti delle persone che si avviano verso l’uscita, rappresenta indubbiamente quel riconoscimento morale, giusto e meritato dopo un anno di lavoro. Certo, i nostri non si occupano solo dell’allestimento, ma della realizzazione del nuovo o del miglioramento del già esistente; si tratta di continui studi, prove di nuove tecniche. Vorrei solo invitare i lettori ad immedesimarsi in questi artigiani - artisti che, esprimendo in questo modo il loro talento, offrono nello stesso tempo, un omaggio a Qualcuno in

cui credono. Durante l’anno, vengono organizzati dei corsi per presepisti principianti, ma anche quelli di “specializzazione”, diciamo dei corsi avanzati per presepisti già in gamba. Il Circolo Anzio-Nettuno conta circa 30 soci, con richieste di partecipazione ai corsi, di altre 28! Se la cosa vi solleticasse l’istinto artistico, ed abbiate voglia di cimentarvi, è sufficiente, per avere maggiori informazioni, contattare il Sig. Angelo Fracassi al n.3280414236, od il Sig. Luigi De Nicola al 3395722515. Non possiamo dimenticare di menzionare il M° Raffaele Minutolo, decano del gruppo, che con la sua bella età e la sua bravura, rappresenta un punto di forza per tutti. Una curiosità che lo interessa e che sicuramente, molti avranno notato: la presenza tra i presepi, della raffigurazione dell’Ultima Cena. Cosa centra? Nulla; rappresenta un omaggio al Maestro, che a sua volta con semplicità, omaggia l’Istitutore della Eucarestia. Oltre la mostra che abbiamo citata, si sono potuti ammirare altri presepi del Circolo, come nella cripta del Santuario il Presepe Palestinese e poi, nella chiese del Sacro Cuore di Anzio, del Sacro Cuore di Nettuno e, sempre a Nettuno, anche in S.Francesco e S.Pietro Claver.

Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa splendida mostra; io ringrazio gli amici presepisti per la vista che offrono dei loro lavori e perché mi hanno dedicato un gentilissimo pensiero. Quando mi sono recato a Nettuno per riempirmi gli occhi, ho trovato di “turno” durante l’apertura tre amici che ho giustamente immortalati nella foto. Iniziando da sinistra troviamo: Giovanni Cossu, Michele Carpano e Luigi De Nicola.

Arrivederci al prossimo anno che speriamo, sia un buon anno anche per tutti gli artisti.

Aldo Volpini

Il Litorale

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Oltre alle gabelle dello Stato arrivano anche quelle del Consorzio

Negli ultimi tempi, notiamo che su tutto il territorio anziate ed oltre, si stanno verificando delle piccole “rivolte” organizzate da cittadini che non ce la fanno più a sopportare i vari regimi di imposizione di pagamenti; lo Stato vuole soldi, perché … ; la Regione vuole soldi … perché … ; il Comune vuole soldi … perché … ! Abbiamo anche i “consorzi”, a chiedere soldi … perché! Per fornire servizi? Quali?! Il cittadino, come fa a supportare e sopportare tutti questi postulanti, per non avere servizi? Le accise che vengono pagate sui carburanti, sono usate per coperture di spesa assurde; molte tasse, in quanto l’evasione in Italia è altissima e di fatto viene combattuta male, possono essere definite vergognose. Ed i “consorzi”? Sicuramente rappresentano centri di potere; il cittadino che riesce ancora a “campare” è, giustamente, stanco di pagare, pagare, pagare! E le Amministrazioni Comunali, si girano dall’altra parte, in quanto i contribuenti tracciabili sono comunque costretti a versare i tributi imposti.

Prendiamo a caso, Lido dei Pini: si è svolta la votazione per il rinnovo delle cariche del consiglio di amministrazione del consorzio di Lido dei Pini di Anzio, per il biennio 2014/2015. Necessariamente, ci sono delle considerazioni ed anche constatazioni da fare, sia a titolo di domande, che meriterebbero risposte, sia per analizzare l’andazzo del microcosmo, rapportandolo dovutamente al macrocosmo (la piccola realtà come paragone alla grande realtà). Come tutti i copioni che si susseguono invariati nei decenni, andiamo a confermare appunto, questa fenomenologia direi, alquanto avvilente. Premesso che, il Cda in carica ormai da quattro anni più i prossimi due, si loda del fatto che, rispetto ad anteriori gestioni, ha realizzato molto di più e continuamente si autoincensa (con i soldi dei consorziati) in assemblea e fuori, con lodi a tale gestione, come ad esempio da parte di due cromosomi/consorziati, in quanto vengono firmati xy, e continua in modo imperterrito, ad imporre desideri e pensieri di pochi; il perché di questa affermazione, è presto spiegata: già due amministrazioni fa, si chiese di limitare l’uso delle deleghe.

Che vengono sbandierate senza pudore e senza tema di essere contestati. Ma qui si sta trattando non di partiti politici, dove contano le tessere per dimostrare “quanto pesi?”, ma di persone che

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pagano di loro tasca, le scelte – giuste o sbagliate – di altre persone, che vengono forse delegate e la cui opinione è strettamente personale, rappresentano quindi la parte passiva dei proprietari, che vanno a penalizzare il democratico confronto, necessario, dove ognuno ha il diritto e soprattutto il dovere, per il rispetto verso la Comunità, di esprimere la propria opinione senza nascondersi; ognuno ha i propri doveri nei confronti dello “stato” che sia con la “s” maiuscola o minuscola, ora non ci interessa, ed avere degli obblighi forzosi in nome della dea delega in un consorzio, dove il consorziato viene osteggiato anche nella richiesta di controllare gli atti, è opprimente ed avvilente.

I vari cda che si sono susseguiti nei decenni, si sono sempre trincerati dietro il “rispetto dello Statuto”; meraviglia delle meraviglie, che mentre qualcuno cita tale “Statuto”, affermando ad esempio che non sia stabilito un numero preciso di deleghe da rappresentare e l’art. 34 enunci chiaramente che “ Per quanto non previsto dal presente Statuto si fa espresso richiamo alle vigenti disposizioni di Legge”, qualcun altro nello stesso istante (una Signora), depositi nell’urna, centinaia di deleghe; che un cda, ben cosciente che, per cambiare o, migliorare? uno statuto, occorra il 60% degli aventi diritto che, sempre secondo lo stesso Statuto, debbano essere necessariamente proprietari, possa indire un referendum con proposte che vanno a stravolgere quanto registrato, come la partecipazione ad essere eletti nel cda, di persone che non siano proprietari, come figli, nipoti, coniugi dei legittimi proprietari, contravvenendo in modo palese allo Statuto; cambiare l’art. 23, in quanto obsoleto; decidere in pochi, in quanto chi si fa rappresentare, non partecipa alla vita del Quartiere; sì, signori: ho detto Quartiere; chi delega, in quanto fa decidere a pochi per le tasche e la dignità di molti, non può e non deve essere rappresentato in nessun modo; ognuno deve necessariamente essere presente e decidere in prima persona, altrimenti è giusto che perda ogni diritto, in quanto delegando, di fatto già lo abbia perso. Ho sentito dei deleganti, dopo la votazione, lamentarsi! Hanno avuto il coraggio di affermare di non essere in linea con quanto rappresentato dai “loro” delegati! Cari amici, avreste dovuto essere presenti! O forse, è solo l’ipocrisia, che vi spinge a

parlare? E poi, come affermava giustamente Indro Montanelli nelle sue analisi sul “popolo italiano”: “… in Italia, la rivoluzione si deve fare entro le 11,00, in quanto a mezzogiorno si mangia!” Infatti, durante la relazione, di cui tutti ne avevano il possesso, il cda ha propinato la lettura di ben 12 cartelle, creando così il vuoto (era ora di pranzo) come previsto; l’assemblea si è svuotata, come anche ogni tentativo (popolo bove) di confronto democratico. Ad oggi, piovono critiche continue su quel piccolo (?) potere rappresentato dai consorzi anziati ed oltre; mi piacerebbe sapere nella fattispecie, come mai, tutte le “forze” politiche del comune neroniano, si arenino a Lavinio, disinteressandosi del successivo ed ultimamente periferico “Quartiere” di Lido dei Pini; forse perché ci si possono prendere solo pochi voti, considerate le varie parrocchiette?

Conditio sine qua non, e quindi non valga la pena perderci tempo? Il consorzio potrebbe essere utile e necessario per creare una sorta di famiglia, basata sulla condivisione sociale e sul controllo del territorio (senza forzare la mano con dei pessimi attori) ma, all’interno di regole condivise ed aggregative o, rappresentanza attiva a favore dei soci, per reclamare i propri diritti presso gli organi preposti; ma non per creare nuove gabelle ed istigare ulteriori divisioni (divide et impera) da parte di chi, tra l’altro, non ne ha la titolarietà; lo Stato impone le tasse palesemente; in modo sotterraneo lo fa anche la mafia; gli altri non possono. Un avviso ai contribuenti che vogliano vedere chiaro in tante situazioni: quando qualcuno vorrà richiedere degli atti, dovrà rammentarsi di citare la Legge 241/90 ed articolo (la Legge esiste, ma deve essere menzionata, altrimenti si fa finta che non ci sia): entro 30 giorni, dovrà ottenere risposta; dove chi interpellato non risponda, dovrà “rispondere” di omissioni di Atti pubblici. Un plauso va dedicato a chi, in votazione palese, ha avuto paura ad alzare la manina pro o contro; segno indelebile di carattere per chi viene classificato nella categoria di quelli “ che c’hanno le palle” (non si sa di chi).

Grazie a chi chiede voti all’opposizione e vota a favore dei “potenti del momento”. Ad oggi, il verbale firmato, quindi legale, dell’ultima assemblea, non è ancora disponibile! Consorzi o Principati? Questo é il problema …

Aldo Volpini

Sbarco di Nettunia Studio del territorio

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Il Litorale

Si è costituito il Comitato pro 70° anniversario

La Herald Editore, nell’ambito del progetto nazionale “Per non dimenticare”, per la tutela della memoria storica, ha istituito il “Comitato Pro 70° Anniversario dello Sbarco di Nettunia”. L’ente apolitico e apartitico si pone l’obiettivo di realizzare, nel periodo che va da Gennaio a Giugno prossimi, un “percorso della memoria” sul territorio alla riscoperta della storia dello sbarco angloamericano del 22 Gennaio 1944 e della successiva battaglia per Roma attraverso lo studio di episodi poco noti o da sempre nascosti al “grande pubblico”. Presidente onorario è stato designato Umberto Bisaccioni, Paracadutista del Reggimento “Folgore” della Repubblica Sociale, già distintosi nei combattimenti di Castel di Decima e Malpasso contro i Britannici.

Il ricercatore nettunese Pietro Cappellari, già autore del volume Lo sbarco di Nettunia e la battaglia per Roma (Herald Editore, Roma 2010) è stato designato Responsabile culturale del neocostituito Comitato.

«Questo nuovo incarico affidatomi dalla Herald Editore – ha dichiarato Cappellari – mi riempie di orgoglio in quanto mi permette di lavorare per la mia città libero da quei condizionamenti politici che sempre si impongono a chi voglia condividere un progetto con un’Amministrazione comunale. Lo scopo del Comitato è quello di salvaguardare la memoria storica dello “sbarco di Nettunia” (come correttamente si dovrebbe chiamare) senza scadere nello “spettacolo” con un percorso che faccia conoscere ai cittadini di Anzio e Nettuno, ma non solo, cosa veramente accadde in quei giorni. Vogliamo superare anche il consueto atteggiamento di dedicare a questo evento solo pochi “distratti” giorni di impegno. Un territorio come il nostro dovrebbe “vivere” di un evento così importante. Purtroppo, da decenni si assiste solo a delle “sfilate” di politici che con la storia c’entrano davvero poco. Noi sogniamo un progetto che coinvolga intimamente Anzio e Nettuno nella riscoperta delle proprie radici, nell’orgoglio di essere comunità, che possa portarle in ambito internazionale non sporadicamente, ma permanentemente. Per questo vorremmo investire su progetti di turismo internazionale, il cosiddetto “turismo di guerra”, con il recupero di bunker e trincee della Seconda Guerra Mondiale, con una mappatura dei siti di interesse storico, con convenzioni ad hoc con agenzie di viaggio specializzate con cui siamo da tempo in contatto. Basterebbe copiare quello che avviene in Normandia. Qui, invece, tutto è lasciato all’abbandono. Un territorio che ospita ben quattro cimiteri di guerra (il Campo della Memoria, il cimitero militare statunitense di Nettuno, i due britannici di Anzio) non può continuare a negare la propria storia per incompetenza e, soprattutto, per ignoranza. Un’ignoranza che abbiamo cercato di sconfiggere con il nostro lavoro uscito nel 2010: Lo sbarco di Nettunia e la battaglia per Roma, dove per la prima volta è stata scritta una storia dell’operazione anfibia libera da quei condizionamenti politici che sempre l’hanno caratterizzata, riportando alla luce fatti da troppo tempo tenuti nascosti, non ultimo la partecipazione italiana alla difesa di Roma. Il famoso “quarto

attore” (dopo gli Statunitensti, i Britannici e i Germanici) che una certa vulgata aveva cancellato dai libri di storia. Troppo imbarazzante era dire che gli Italiani, in quel 1944, c’erano e difendevano la propria Patria. Proprio per questo, come primo atto del nostro Comitato, il 22 Gennaio ci recheremo a deporre un omaggio floreale al Campo della Memoria e, poi, onoreremo il V.Brig. Giuseppe Pitruzzello, primo caduto della RSI sul fronte di Nettunia; Bramante Pagliaro e Renzo Mastracci, entrambi uccisi dagli Statunitensi quel giorno. Un giorno che non fu certamente di festa, come qualcuno maldestramente tenta di dipingerlo. I bombardamenti terroristici angloamericani sui Colli Albani, con particolare riferimento a quello di Velletri, cancellata dalle cartine geografiche, provocarono centinaia e centinaia di morti innocenti da sempre dimenticati da chi “vuol far festa”. E “festa” sia, allora.

Parleremo dei crimini di guerra dei cosiddetti “liberatori”, dallo stupro della diciassettenne Giulia Tartaglia all’omicidio di Marco Di Nicola. Chi avrà voglia di festeggiare lo farà davanti alla propria coscienza. Il lungo percorso che ci porterà nel Giugno prossimo a presentare la seconda edizione del volume Lo sbarco di Nettunia sarà costituito da una serie di tappe, un “percorso della memoria” che va dal restauro del Cippo di Aldo Bormida a Borgo Carso alla pulizia del Cippo della RSI di Campoverde (Aprilia), da una tavola rotonda con storici di diversa estrazione alla presentazione di volumi innovativi su un fatto storico che ha un’importanza ancora oggi sottovalutata. A tal proposito, è già attiva una Pagina FB (www.facebook.com/comitatosbarconettunia) in cui saranno presentate le nostre iniziative e una mail (heraldcomitati@libero.it) che è a disposizione per chi voglia maggiori notizie».

Claudio Cantelmo

Progetto scuola pluriennale organizzato dal Lions Anzio-Nettuno

ANNO XIV - N° 2 - 16/31 GENNAIO 2014

Si è conclusa nella prima settimana di dicembre una significativa attività di servizio del Lyons Club Anzio – Nettuno (Presidente Professoressa Anna Maria Pagliei) che, nell’ambito di un Progetto Scuola pluriennale, che, gradualmente, interesserà tutte le Scuole, ha organizzato un Corso di Formazione per docenti delle Scuole Elementari delle due città. Quest’anno sono stati interessati gli Istituti Comprensivi ANZIO III (Lavinio) e NETTUNO III (S.Barbara) nel periodo ottobredicembre.

Rivolto a tutti gi insegnanti, sia di ruolo che supplenti annuali, che in gran numero affluiscono dalle regioni vicine e che ben poco conoscono della storia locale, è stato frequentato in orario extrascolastico da 25 docenti ed è stato tenuto dal Professore Giuseppe Laporta, già Dirigente scolastico di varie Scuole Medie di Anzio e di Nettuno, insieme con i collaboratori Belcastro, Calzetta, Bambara, Baldo, Corrado, Pollastrini. Il Corso prevedeva tre fasi: una par-

te teorica in aula con proiezione di filmati, utilizzo di fotografie, mappe e documenti vari per una conoscenza il più ampia possibile del nostro territorio, esaminato nei suoi vari aspetti culturali, storici, geografici, ambientali, archeologici ecc.; una parte didattica con suggerimenti didattici per impostare un piano di lavoro o progetto multisciplinare ,comprendente anche l’uso della lingua inglese; una parte pratica o in itinere con la visione diretta dei luoghi e delle emergenze o cose notevoli di Anzio e Nettuno, utilizzando un pullman.

L’iniziativa ha riscosso un notevole successo, sia perché non è stato richiesto alcun contributo finanziario alle Scuole e ai partecipanti, sia per l’impostazione decisamente didattica ed operativa, offrendo ai docenti quelle indicazioni (ricerche linguistiche, toponomastiche, artistiche ecc,) che potranno utilizzare nelle loro classi o in specifici laboratori. Gli insegnanti hanno apprezzato l’iniziativa, soprattutto, quando hanno

potuto visitare – guidati da Giampiero Pedace e per gentile concessione del Colonnello-Ingrgnere Affrunti, ( Direttore dello Stabilimento Militare UTTAT - l’area del Poligono Militare e Torre Astura ), le Grottacce, la Strada Romana, il Palazzo Doria-Pamphili e gli affreschi di Pier Francesco Mola, il Vallone Volsco,la Fornace Paiella ecc., rinviando a futuri incontri la visione di altri aspetti culturali.

Poiché l’iniziativa sarà ripetuta nel corso dell’anno, s’invitano le Scuole di ogni ordine e grado o singoli e/o gruppi di docenti a farne richiesta, via e-mail a < giuseppelaporta@gmail.com > o via fax al nr. 069846417 o direttamente al nr.mob. 3395857068. Il Lyons Club ringrazia vivamente i docenti partecipanti, le Dirigenti Maria.Teresa D’Orso di ANZIO III e Anna Maria Cervoni di NETTUNO III e le loro referenti d’area Professoressa Marisa Fiore e Insegnante. Catia di Mille per la cortese collaborazione E.B. - Giuseppe Laporta

Nel pomeriggio di domenica 12 gennaio si è chiusa la mostra presepiale ‘Nativitas’ organizzata dall’Associazione Amici del Presepio, sede di Anzio-Nettuno. A tutti i partecipanti il Presidente Angelo Fracassi ha donato, come consuetudine, il video dell’edizione 2013 ed un ricordo in terracotta. Quest’anno le opere esposte sono state ottanta, tutte incentrate sulla nascita di Gesù. Oltre ai presepi sono stati esposti dipinti, mosaici, realizzati sia dai soci dell’Associazione, sia da tante altre persone che condividono la passione per questa forma d’arte tutta

italiana e che risiedono in diverse zone del Lazio, tra cui Roma, Velletri, Valmontone, Artena, Ciampino e Aprilia (in queste ultime due città vi sono le altre sedi dell’Associazione nell’ambito della nostra Diocesi). Spiccano i presepi realizzati dal M° Raffaele Minutolo e soprattutto un diorama che rappresenta l’ultima cena.

Come ci conferma il Presidente, i presepi sono frutto della paziente attività di ricerca dei materiali che si svolge tutto l’anno: gesso, polistirene, pietre, conchiglie, stoffa, sughero, legno, spugna, metalli, cartone ecc. Inoltre, che molte

delle opere sono esposte, dopo aver fatto bella mostra di sé nelle case dei presepisti nell’anno precedente, mentre le altre sono il risultato dei corsi di tecnica presepiale organizzati dall’Associazione.

Infine, vogliamo ricordare che l’artistico presepe in terracotta, realizzato da Angelo Fracassi, messo in palio sul primo numero estratto nella ruota di Roma del 28 dicembre non è stato vinto poiché il biglietto è rimasto invenduto e quindi, probabilmente, sarà sorteggiato il prossimo Natale.

Rita Cerasani

Mostra Nativitas

Addio Enzo Pollastrini I presepi di Villa Claudia Il Litorale

Il ricordo di Enzo (il primo a destra nella foto) da parte dell’UNUCI

ANNO XIV - N° 2 - 16/31 GENNAIO 2014

Il gruppo storico dell’UNUCI (Ufficiali in congedo) di Anzio e Nettuno salutano un componente del Gruppo Storico: ENZO POLLASTRINI, che all’inizio dell’anno ci ha lasciati per salire in Cielo.

Non ci sono parole per descrivere la personalità di Enzo sia nel gruppo Unuci che Lions di Anzio e Nettuno, cui sono stato il padrino. E’ stato in servizio, per diversi anni, presso l’UTTAT di Nettuno e successivamente presso la Colgate Palmolive.

Uomo mite e generoso che difendeva con fermezza i valori indiscutibili di DIO-PATRIAFAMIGLIA. In una gita, al museo dell’Aeronautica, ci siamo fotografati sotto l’aereo cui era

impegnato, come ufficiale mitragliatore, durante l’ultima guerra. Da scultore ricordiamo una importante statua raffigurante Santa Barbara, donata, il 5/12/2005, al Direttore dell’UTTAT di Nettuno, colonnello ingegnere Cuozzo, un’altra sua opera è presso la Sede dell’UNUCI ed nel mese di dicembre u.s. m’informava che in fase di progettazione una mia foto di Arbitro di Calcio e che me la avrebbe consegnata al compimento del mio sessantesimo anno arbitrale. Ha scritto diversi pensieri di fatti guerra , pubblicati e non. Alcuni suoi lavori si trovano anche presso il Museo Archeologico di Anzio e presso il Santuario di Santa Maria Goretti in Nettuno. Anche per con-

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Miniconcorso indetto dal parroco don Carlos

to dei Lions Club di Anzio e Nettuno ha collaborato in diverse iniziative e per diversi anni è stato il Babbo Natale nella festa degli auguri e festa presso il Centro Accoglienza Don Orione di Anzio. A noi amici storici: Giuseppe Laporta, Eduardo Belcastro, Angelo Calzetta, Agostino Capobianco, Antonio Rea, Angelo Caporali , Pietro e Pasquale Patrono, e da poco entrato nel gruppo anche Amedeo Rossi, manca un tassello di storia e di amicizia, che un giorno ci ritroveremo a festeggiare con Sergio Danella ( altro componente che ci ha lasciato due anni orsono e nel contempo non possiamo fare altro che pregare per Lui. Eduardo Belcastro

I Magi del Centro Ecumenico

I Magi (personificati da Saverio De Lorenzo, Carpineti Giuliano e Perica Roberto), dopo una breve sosta alla Chiesa di S.Antonio di Lavinio mare, si sono

fermati al Centro Ecumenico Internazionale per la Riconciliazione di Lavinio, nonché Parrocchia SS. Anna e Gioacchino, portando al Bambinello, posto

nella capanna: Oro, Incenso e Mirra. Sono stati fotografati insieme ai Creatori del Centro: Don Gianni e don Angelo.

Eduardo Belcastro

Abbiamo voluto accompagnare don Carlos, parroco della Chiesa Santa Maria in Cielo della zona di Villa Claudia ad Anzio, per una visita particolare alla casa di parecchi fedeli, qualche giorno prima dell’Epifania. Per il quarto anno consecutivo, infatti, una sorta di miniconcorso avrebbe simbolicamente premiato tre Presepi. Un modo simpatico e diverso per riaccendere la tradizione che onora la Notte Santa del 25 dicembre.

Quello che più ci colpisce é che tutti si sono, è il caso di dirlo, religiosamente, con gioia, preparati a ricevere questa visita che si trasforma, pure nella semplicità delle mura domestiche, in un momento bello e solenne di preghiera comune, che prolunga la memoria del Natale.

I premi sono andati alla famiglia Ariganello, per l’originali-

tà, alla famiglia Pane, per l’innovazione, e alla famiglia Romoli, per la tradizione. E’ il modo, tuttavia, con cui tutti hanno tradotto in parole il loro “fare il Presepe” che lascia il segno.

Dalla dotta spiegazione del perché di tutte le statuine scelte per il Presepe, che ascoltiamo in casa Nocca, al bisogno di ricordare così i momenti felici e i cari defunti di Erminia Maglietta, alla luce che illumina la famiglia, da ventisette anni, in casa Mancini, per citare alcuni dei non premiati. Per tutti, proprio tutti, il momento più atteso era, comunque, quello della preghiera e della benedizione. Ogni famiglia si è sentita speciale e nello stesso tempo parte viva e importante della Chiesa. Obiettivo raggiunto per chi ha indetto questa bella gara!

Pinella Spataro

Gabriella Turnaturi Un anno da dimenticare

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Il Litorale

Vi proponiamo la recensione del libro del 2012

Gabriella Turnaturi “Signori e signore d’Italia. Una storia delle buone maniere”, Feltrinelli, Milano 2012, pp. 293, Euro 17,oo L’autrice: Gabriella Turnaturi, docente di Sociologia presso il dipartimento di Scienze della Comunicazione dell’Univ. di Bologna, ha scelto –con questo testo- di prendere in esame un aspetto della Storia sociale e dei costumi italiani che riguarda i comportamenti relazionali e sociali attraverso un osservatorio particolare ed originale: quello dei Galatei, dei manuali di bon ton e i trattati sulle buone maniere. Tutto materiale editoriale che si è rivelata una fonte ricchissima per interpretare i costumi, le etichette ma anche quelle che erano le caratteristiche dei rapporti interpersonali nelle diverse fasi storiche che l’Italia ha attraversato dall’Unità a oggi tenendo conti di quelli che sono e sono stati i rapporti di classe, di ceto e fra i diversi gruppi sociali che si venivano a determinare all’interno delle stesse classi sociali a seconda dei diversi contesti regionali, di vita quotidiana, dei rapporti famigliari, delle aspettative di ascesi sociale nutrita a livello personale ecc. Questi testi fornivano degli standard, delle ‘etichette’, delle griglie di comportamento pubblico che costituivano delle vere e proprie ‘bussole’ sociali per orientarsi e per valutare il comportamento degli altri, venendo determinando così lo strutturarsi dei rapporti e delle forme sociali: delle vere e proprie ‘cornici’: Frames secondo E. Goffman, all’interno delle quali articolare i codici di ‘riconoscimento’ e dell’azione microsociale. Secondo Norbert Elias il codificarsi delle buone maniere, sarebbe il frutto di una evoluzione, di una emancipazione e di progressiva repressione della istintualità primordiale: un progressivo allontanamento dallo stato di animalità e ferinità. Il testo prende in esame le buone maniere partendo dall’Unità d’Italia, argomentando come quest’ultima sia stata in qualche modo cementata anche dai codici di comportamento pubblico che venivano man mano riconosciuti e adottati con relativa trasversalità nella stratificazione di classe e nelle aree regionali. Fino ai nostri tempi nei quali questi ‘regolamenti’ hanno quasi del tutto perso il loro significato originario essendo, oggi, per lo più adottati a scopi strumentali e contingenti per fare carriera o anche a scopi prevaricatori. E’ finita “l’epoca di un modello, per quanto ideale, valido per tutti…appare invece evidente l’affermarsi di un politeismo dei comportamenti e degli stili di vita”(p.20). Cessa il vigore prescrittivo e subentra invece, in maniera alienante e pervasiva, il repertorio delle modalità di comportamento dettate subdolamente dai mass media: una massificazione e omologazione che sovradetermina il politeismo che dicevamo prima facendo si che, paradossalmente, diversità e distinzione diventino sempre più comportamenti

massificati, falsamente egalitari e illusori. L’autrice è molto severa nel giudicare dal suo punto di vista l’ethos convenzionale del III millennio: il narcisismo diffuso, il glamour e l’apparenza (alle quali deve fare da costante contraltare il pettegolezzo continuo e invadente) come segni di distinzione, la cafonaggine e lo sbrago etico-morale come marketing della propria immagine, della propria identità e della propria persona, la mancanza di sobrietà, la competizione come rapporto interpersonale ecc. Poi le incertezze derivate dall’uso delle nuovissime tecnologie: come proporsi in internet, come presentarsi sui network, quale comportamento pubblico-virtuale adottare nel mondo cybernautico, il rapporto fra l’io vissuto individualmente e quello rappresentato in rete ecc ecc. Ancora le incertezze nell’ambito dei processi di globalizzazione: p.es. come comportarsi con lo Straniero, come vivere la prossimità con l’Altro ecc.; insomma in una società sempre più complessa e differenziata non esistono delle codificazioni per il comportamento da adottare nella vita di tutti i giorni, le pratiche etiche quotidiane e le norme anche minime da riconoscere, condividere e adottare.

In tre delle quattro parti nelle quali è diviso il testo, l’autrice descrive delle figure idealtipiche che hanno caratterizzato, proprio per la loro tipicità, le diverse fasi storico-sociali prese in esame nel libro: la figura della Zitella (da p. 67 a 71), della Maestrina (da p. 65 a 67), l’Impiegato modello (132-135), l’evento del fidanzamento e del matrimonio, la figura del Professionista, quella dell’Amante (da p. 180 a 183) prima assolutamente bandita, considerata a partire dal secondo dopoguerra.

Una storia dell’Italia attraverso i costumi adottato ai livelli più spiccioli, correnti, quotidiani, vista anche come storia di educazione e di autoeducazione che ‘l’incerta’ borghesia italiana è andata facendo su sé stessa per autoleggittimarsi come classe più o meno dirigente, prima che la realtà si frantumasse oggi in dimensioni sempre più elevate di complessità, differenziazione, e anche (soprattutto in questi ultimi tempi) di problematicità.

Giuseppe Chitarrini

Tante sono le vicende negative del 2013, oltre al perdurare della grave crisi economica

E così, anche l’Anno Domini 2013 si avvia a scomparire dai calendari del Mondo.

A dispetto della scaramanzia legata al numero, dire che sia stato un Anno da ricordare, mi sembra quanto meno azzardato, a meno che non si sia degli inguaribili ottimisti o si possieda una dose industriale di masochismo; forse, l’unica cosa di originale che ci ha regalato è “la data perfetta” o “il giorno bizzarro”, quell’11 dicembre (11/12/13) e per averne un’altra si dovranno aspettare almeno 90 anni: il 1° febbraio 2103 (01/02/03)! Già prima di venire al mondo, si sapeva che avrebbe gestito un evento praticamente inimmaginabile: le dimissioni di un Papa! Per fortuna, ne è stato eletto Uno che ha saputo ridare speranza al Mondo ed il sorriso alla Chiesa; a consuntivo, si può dire che tale elezione è stata l’unica cosa positiva, di dodici mesi quanto meno sciagurati. A parte i disastri naturali che ha seminato nel mondo, infatti, per noi poveri Italiani era nato sotto i peggiori auspici: una crisi economica devastante che ci aveva riportato con i piedi per terra dopo le illusioni dei decenni precedenti e che ha creato milioni di disoccupati, resa ancor più pericolosa dalla inveterata insipidezza –per non dire, nullitàdella nostra cosiddetta “classe dirigente”. Una miscela a dir poco esplosiva che avrebbe fatto tremare i polsi a chiunque ma che, da Noi, è stata gestita con le uniche, consuete armi: litigiosità, qualunquismo, friggimento di aria, inefficienza e corruzione. Come se non avessimo fatto già ridere il mondo intero e forse per non perdere questo “primato”, abbiamo mandato in scena, l’incomprensibile (per chi non è italiano) risultato delle elezioni politiche, seguito dalla vergognosa, puerile sceneggiata dell’elezione del Capo dello Stato, seguita dall’inutile perdita di tempo a correre dietro a degli esaltati per formare un Governo, seguita dalla formazione di un Governo tra “opposti” e, per questo, condannato all’immobilismo, seguita dalla patetica farsa della inevitabile cacciata dal Senato di chi non era più degno starci e conclusa con la messa in mora della Consulta sulla legge elettorale. E’ indubbio, che la parte del leone l’hanno fatta le ambasce economiche, per la cui risoluzione si sono esibiti manipoli di “esperti”, ciascuno con la sua ricetta miracolosa; io non ne parlerò perché non ho conoscenze tali che mi possano permettere di fare un ragionamento almeno sensato; so solo che siamo in un periodaccio di vacche estremante magre, dopo che ci eravamo sollazzati con quelle grasse che, però alla luce dei fatti, si sono dimostrate essere solo virtuali. Ora che siamo alla fine di questi dodici mesi, speriamo, irrepetibili, sembra, dico sembra che si stia muovendo qualcosa, anche se, in Italia, basta un sassolino gettato in una palude per millantare i cerchi concentrici che provoca per uno tsunami. Sembra, ripeto sembra

ANNO XIV - N° 2 - 16/31 GENNAIO 2014

che facce nuove si stiano affacciando sulla scena politica: sono giovani rampanti che stanno entrando sì a gamba tesa su gli apparati da mausoleo dei partiti ma che lasciano sperare che qualche crepetta potrebbero pure provocarla. Se questo avviene in una parte politica, dall’altra tutto continua a ruotare attorno ad un “sole”, perpetuando un sistema anchilosato, vecchio, compromesso, dove gli attori sono sempre gli stessi, dove non vi è nemmeno la più lontana possibilità di rinnovamento, dove la demagogia e la ferocia verbale continuano ad essere le armi più utilizzate. Noi, ad Anzio, inoltre, abbiamo avuto le nostre brave elezioni amministrative; non è che poi ci abbiano consegnato una classe politica proprio nuova: sono, per la maggior parte, sempre gli stessi personaggi, di cui si conoscono pregi e difetti ma che hanno l’abilità (bisogna riconoscerlo) di presentarsi sempre come una “novità” e….di raccogliere pure un sacco di preferenze. Passata l’euforia delle promesse elettorali che, in quanto tali, hanno il valore di un cent bucato e la consistenza di una bolla di sapone, il problema consiste in quali e quante di quelle promesse troveranno realizzazione; e solo Dio sa quanto ci sia da fare ad Anzio! Al riguardo, ho letto su queste colonne la dichiarazione del Consigliere Marco Manaresi, neo Capo Gruppo di Forza Italia nel Consiglio comunale di Anzio, di cui riporto lo stralcio che ritengo più significativo: “A fine legislatura consegneremo ai cittadini una città dove saranno centrati tutti gli obiettivi programmatici promessi in campagna elettorale”.

Non ho il piacere di conoscere il Consigliere in questione e se lo incrocio per la strada non Lo riconosco nemmeno; però devo dire che una dichiarazione come questa apre il cuore alle più rosee aspettative, rappresenta il carburante ideale per trasformare la disperazione attuale in un ottimismo quasi giovanile, dai vaghi risvolti goliardici; si potrebbe dire che, finalmente, si passerà dalle chiacchiere ai fatti. Alla mia età, si sa, l’ottimismo ha però bisogno di essere suffragato da dati concreti che lascino pochi margini di manovra all’immaginazione; allora, mi sono andato a prendere l’opuscolo che venne distribuito con dovizia nel periodo elettorale; me lo sono riletto con attenzione e sono addivenuto alla stessa conclusione di sette mesi fa: sono proprio fortunato a vivere in una Città come Anzio!

In quelle pagine, in quelle foto,

in quelle frasi è condensata la quintessenza del “buon governo”, in una prospettiva quasi escatologica di intendere e di vivere la Comunità cittadina; ed ora che un esponente di primo piano della Maggioranza che ci governerà per cinque anni, usando il tempo futuro e non il condizionale, fa un’affermazione così impegnativa, così perentoria, devo dire che mi sento rinfrancato: che si stia per diventare Cittadini di un risorto “Regno di Saturno”?! In questa nostra povera, sgarrupata Italia -che qualcuno di “quelli che contano” ha paragonato a quella post bellica- fa piacere scoprire di avere la fortuna di poter vivere in una comunità gestita da una saggia ed attenta Amministrazione che ha assunto l’imperativo di perseguire ed assicurare a Noi tutti il benessere, il quieto vivere, la certezza del futuro, il progresso. Ci si sente orgogliosi nel sapere di essere amministrati da persone di cotanta levatura; ci si sente orgogliosi nel potersi vantare di vivere in una città in cui nulla è lasciato al caso: dalla valorizzazione archeologica a quella ambientale; dal rilancio turistico al “nuovo” porto; dal cura del sociale a quella scolastica; dalla realizzazione di stabilimenti termali a quella di omonimi parchi newyorchesi:. Si ha difficoltà, quasi, ad immaginare di vivere in una città dove i malati potranno godere di cure immediate ed efficaci; dove gli anziani saranno seguiti e coccolati; dove i bambini potranno scaricare le loro energie in parchi curati e sicuri; dove le strade saranno dei veri “nastri d’asfalto” e non “percorsi di guerra”; dove i turisti potranno bearsi delle ricchezze della Natura e del passato, nonché passeggiare in viali puliti e dover scegliere tra molteplici occasioni di divertimento e di svago; dove….;ci mancano solo il lupo e l’agnello che si abbeverano insieme: altro che “regno di Saturno”! Io però, nel mio piccolo, mi accontenterei che Lavinio fosse tirato fuori dal “dimenticatoio” e che, magari, fosse messo in sicurezza l’incrocio sulla via Ardeatina, mediante l’eliminazione di quell’inutile semaforo, la realizzazione di una rotatoria e di un marciapiede (è uno degli “obiettivi programmatici”); pensi, Consigliere, che risonanza planetaria ne deriverebbe: a metà del secondo decennio del terzo Millennio, Anzio potrebbe vantarsi di far camminare cittadini e turisti su un marciapiede, piuttosto che in mezzo alla strada!!!

Ettore Magliocchetti

Gli eroici nuotatori master neroniani Sport

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4 ori, 10 argenti e 4 bronzi per gli atleti che hanno partecipato ai campionati nazionali invernali UISP del 5 e 6 gennaio a Roma

ANNO XIV - N° 2 - 16/31 GENNAIO 2014

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Weekend ricco di soddisfazioni per il nuoto anziate che con i propri atleti Master conquista vittorie, podi e piazzamenti, ai campionati nazionali invernali master UISP del 5 e 6 gennaio 2014 in quel di Roma.

I nuotatori neroniani nella classifica generale, valevole per la Coppa Italia 2013/2014, stilata in base alle venti migliori performance, si sono classificati al quarto posto su sessanta squadre provenienti da tutta Italia. Oltre a questa ottima prestazione di squadra, vanno ad aggiungersi i molteplici podi ottenuti, dai nostri atleti, per un totale di 18 medaglie, 4 ori, 10 argenti e 4 bronzi.

Si possono fregiare del titolo di campione Italiano di categoria gli atleti: Filosi Antonio M25 nei 200 stile, Verdini Claudia M20 nei 100 dorso, Clavari Raffaello M35 nei 100 farfalla e Bruzzese Gianluca M35 nei 100 stile.

Mentre il titolo di vice campione Italiano, sono andati ai seguenti atleti: Bruzzese Gianluca M35, 200 stile, Carpano Maria M30 nei 100 dorso, Vecchietti Massimiliano, M25 nei 100 dorso e 200 misti, Abate Alexander M40 e Paruccini Antonio M50 nei 100 farfalla, Filosi Antonio M25 100 stile, Montaruli Alessia M40 nei

200 misti, Clavari Raffaello M35 200 misti, il Capitano Marino Giuseppe M40 nei 50 dorso.

Ed infine le medaglie di bronzo sono arrivate dagli atleti: Federici Gabriele M25 nei 50 rana, Verdini Claudia M25 nei 100 stile, Panci

Sara M30 nei 50 stile e Carpano Maria M30 nei 50 dorso.

Ottimi, anche i punti preziosissimi, pervenuti, pur non andando a podio, dagli atleti D’Angelo Mario, D’Angelo Daniele, Casagrande Marco, Romani Alessio, Palma

Vincenzo, Taloni Stefano, Mezzalira Marilena, Iannotta Luigi e Di Fazio Cristian.

“Un ringraziamento particolare va al nostro Coach Roberto Romagnoli, dice il Capitano Giuseppe Marino, per credere e sostenere le

potenzialità di questo gruppo, ma soprattutto un elogio particolare, va rivolto a tutti questi atleti, che hanno contribuito bracciata su bracciata a questo inaspettato quarto posto.

Team Master Anzio

Minimizzare le disabilità, coinvolgere l’individuo in attività sportive, muovendosi e relazionandosi in un contesto che lo sostiene e lo induce a misurare e superare le proprie paure, sarà di aiuto per affrontare non solo le difficoltà motorie, ma anche e soprattutto quelle psicologiche che come sappiamo sono le più difficili. L’attività fisica diventerà così lo strumento attraverso il quale educare all’autonomia e accrescere la propria autostima. Lo sport è un’attività umana che si fonda su valori sociali, educativi e culturali ed è di questi valori che l’associazione Spiragli di Luce si fa da tempo promotrice per dare accesso a tutti nel rispetto delle reciproche aspirazioni e diversità, essendo convinta che le attività fisiche rappresentino per il mondo dei diversamente abili, un mezzo privilegiato di sviluppo individuale e di integrazione sociale. La pallavolo si pone così al centro del progetto, portando con lo svolgimento dei suoi esercizi ripetitivi, molto giovamento alle potenzialità fisiche e motorie di queste persone. Ottimi risultati

sono stati già raggiunti in passato, ma l’obiettivo è di ottenere ogni anno sempre qualcosa di più. Tutto questo solo ed esclusivamente nel nome del rispetto e solidarietà verso chi merita a 360° la nostra attenzione e di cui, se non coinvolti personalmente, troppo facilmente e colpevolmente ci si dimentica. A proposito di solidarietà e rispetto, un esempio vero tangibile nei fatti e non soltanto nelle parole, è quello che ci viene della Fondazione Umberto ed Elisabetta Porfiri di Nettuno alla quale va un ringraziamento particolarmente sentito da parte di Spiragli di Luce e personalmente dalla sua responsabile Elisa Tempestini, per aver dimostrato, facendo dono di un pulmino attrezzato e adibito al trasporto di persone diversamente abili, grande generosità e attenzione per queste tematiche, gesto che renderà meno difficile e serena la vita di molte persone, e questo solo per donare un sorriso in più, anche l’assicurazione Unipol ha dato il suo contributo. L’associazione è attiva dal territorio dal 2006 e riesce a mantenere le sue attività grazie ai sponsor, e al ri-

cavato della Corsa Podistica del “Trofeo città di Nettuno”, già in fase di organizzazione per il prossimo 1 giugno 2014. L’associazione Spiragli di Luce, ha fatto richiesta di una Sede, e per altro spera che quest’anno il sogno si possa realizzare, e grazie anche un contributo Regionale, “Politi-

che Sociali, Autonomia, Sicurezza e Sport” possiamo continuare le attività sportive, rivolti a tutte le persone con disabilità. Ringraziamo il dirigente Scolastico dell’Istituto Emanuela Loi Prof. Vinicio Grimaldi, e la Responsabile del settore disabilità Prof. Daniela Polimeno, il coordinatore della

piscina Comunale asd Anzio nuoto e pallanuoto Prof. Pino Passa, il Presidente Roberto Busiello, Marcello Scataglini, Luigi Castaldi e tutto lo staff, un grazie di cuore a tutte le persone che ci aiutano per continuare questo percorso di solidarietà.

A.P.S. Spiragli di Luce

Aspettando una sede per Spiragli di Luce

Vittoria dell’Anzio Pallavolo Nettuno Baseball

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Sport

ANNO XIV - N° 2 - 16/31 GENNAIO 2014

Chiavetta ha incontrato il presidente Maiozzi

Il Sindaco Alessio Chiavetta ha ricevuto il presidente del Nettuno Baseball Club Antonino Maiozzi per avere delucidazioni riguardo la partecipazione della società sportiva nell’affrontare il prossimo campionato della massima serie: il Sindaco Chiavetta ha ritenuto necessario un incontro con il presidente del Nettuno Baseball Club alla luce delle voci riguardanti le presunte difficoltà attraversate in questo momento dalla società sportiva che ha in concessione l’impianto comunale dello Steno Borghese.“Sono soddisfatto dell’esito dell’incontro, lungo e approfondito, che ho avuto con il presidente e amministratore del Nettuno Baseball Club – commenta il Sindaco Chiavetta – il signor Maiozzi non solo mi ha rassicurato sull’iscrizione e sulla partecipazione della squadra al campionato di massima serie, ma mi ha anche informato che la società sta vagliando alcune sponsorizzazioni di livello per realizzare una stagione importante e competitiva. Come primo cittadino di Nettuno ho ritenuto doveroso informarmi sul reale stato di

salute della società sportiva che porta il nome della nostra città: continuerò a seguire con attenzione lo svolgersi degli eventi nell’interesse di tutti i nettunesi e di tutti gli sportivi che hanno a cuore il futuro del Nettuno Baseball Club”.

Comune di Nettuno

Organizzare gare ciclistiche amatoriali nella Provincia di Roma è sempre un impegno ed una responsabilità in cui vuole serietà ed attenzione, quindi per nessun motivo è permesso di sbagliare.

La città del Tirreno in cui siamo protagonisti da oltre dieci anni, ci permettono di continuare la nostra missione organizzativa anche per l’anno 2014, ed il I Trofeo Città di Ardea sponsorizzato dalla pasticceria Salernitana di Ardea, è un impegno che ci onora di essere i protagonisti. Altra manifestazione importante è il 70° anniversario dello stato di Anzio, deve ricorderemo anche l’ottima Professoressa Ivana Gregoretti. L’Associazione ha il piacere di avere la bellissima collaborazione della Carrozzeria di Maurizio Lo Bello in tutte le gare, così vogliamo dire della NPM di Nettuno dell’amico

Giancarlo Simoni, e di Loreti di Mille Gomme. Il nostro grazie viene indirizzato all’Amministrazione del Comune di Ardea, all’Amministrazione del Comune di Anzio, ed infine all’Amministrazione del Comune di Nettuno, unitamente a tutte le Forze dell’Ordine del Territorio appunto dei Comuni sopra citati. È nostro dovere ringraziare la Testata Giornalistica “de Il Litorale” che generalmente ha riservato molti spazi per propagandare la nostra attività che ripetiamo “non ha forme di lucro”. La nostra Associazione è sempre attenta per l’incolumità dei corridori, e quindi non si accettano manifestazioni che possano nuocere all’attività ciclistica Regionale e Provinciale. Ci vediamo il 23 febbraio ad Ardea, ed il 30 marzo ad Anzio.

Il presidente Carlo Macci

Ciclismo amatoriale Il comunicato dell’associazione D. Modugno

Asd Pall. Cinecittà – Anzio Pallavolo I ragazzi della Serie D Anzio Pallavolo sapevano di incontrare una squadra ben organizzata e attenta su ogni palla.

Emanuele Esposito spiega: “Il riferimento in attacco, Simone Rosati, è stato marcato per tutta la partita, ma la nostra forza è il gruppo e la panchina ha dato un

aiuto prezioso allo svolgimento della gara.

I primi due set sono scivolati via con grande soddisfazione da parte nostra; nel terzo set c’è stato uno stop nonostante l’ottima regia di Carpineti che entra a metà set su Pizzingrilli. Il quarto set non c’è stata storia e la vittoria è arrivata insieme ai tre punti”.

Simone Rosati, primo Mister del-

l’Anzio Pallavolo conferma: “Sono soddisfatto del lavoro fatto dai ragazzi e dalla linea di continuità che ci siamo dati.

Fondamentale questa vittoria che ci porta a +5 dalla seconda in classifica”.

La Gara Termina 1 – 3 [18/25; 16/25; 25/20; 21/25]. Prossima Gara 18/01/2014 ore 20.30 Anzio Pallavolo – Roma 16 Volley

Pol. Comm. Pall. Albano – Onda Volley Chiamate a ribaltare la situazione negativa che aveva chiuso il 2013, le ragazze di Mister Garzi non hanno mancato l’obiettivo.

La Pol. Comm. Pall. Albano si presenta come una squadra di metà classifica ostica e pericolosa e infatti il primo set sfugge di mano alle Ondine a causa dei numerosi errori che l’Albano non perdona; nei successivi tre set la grande vo-

glia di rivalsa e la capacità di tirarsi fuori da momenti bui hanno prevalso e fatto in modo che la gara fosse vinta dalle ragazze bianco blu. Davide Garzi ci conferma: “Sono contento di avere a disposizione delle ragazze che mettono tanta passione e cuore nel lavoro in palestra. Avere giocatrici che hanno voglia di tirar fuori le unghie non è da poco conto e anche in questa Gara questo è ciò che ha fatto la differenza

oltre che le loro capacità tecniche.

Stiamo per riavere la rosa al completo e questo ci da grande fiducia. Abbiamo preso 3 punti fondamentali per risalire in vetta alla Classifica, continuiamo a lavorare in palestra per migliorarci e per affrontare la seconda parte di Campionato da protagonisti”.

La Gara Termina 1 – 3 [25/20; 10/25; 16/25; 19/25]. Prossima Gara 18/01/2014 ore 17 Onda Volley – Obiettivo Volley.

Tre punti fondamentali

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Ventiduesima Corri per la Befana Sport

2176 atleti hanno tagliato il traguardo della classica dell’Epifania. Primo posto appannaggio dell’algerino Filali Tayeb

ANNO XIV - N° 2 - 16/31 GENNAIO 2014

La Befana questa notte ha portato ai podisti romani una splendida giornata di sole e cielo limpido, quanto di meglio possa esserci per correre all’insegna dell’entusiasmo e della sportività.

A questa sorpresa preannunciata dalla previsioni meteo, ma impensabile vista la burrascosa vigilia, si è unita quell’atmosfera di festa e di cordialità tipica del giorno dell’Epifania. Con queste peculiarità è andata quindi in scena, sotto la sapiente regia del Roma Road Runners Club, la ventiduesima edizione di Corri per la Befana. Sono stati ben 2176 gli atleti che hanno tagliato il traguardo di Via Lemonia dopo aver percorso i dieci chilometri che si snodano tra Cinecittà, Capannelle e il Parco degli Acquedotti, a questi vanno aggiunti i 500 runners che hanno corso, o passeggiato, i quattro chilometri della Happy Run, la gara non competitiva abbinata da anni alla corsa agonistica.

“La vigilia della gara è stata molto difficile, il maltempo ci ha creato molti problemi e siamo stati costretti ad annullare diverse attività che avevamo in programma presso il Villaggio della Befana”, ha dichiarato Patrizio Mancini, presidente del Roma Road Runners Club, “ma questa splendida giornata e l’entusiasmo degli amici podisti che abbiamo visto oggi ci ripagano delle pene che abbiamo vissuto in questi ultimi giorni. Siamo molto felici per come si è svolta la gara e di aver invaso il Parco degli Acquedotti con il nostro evento”.

Purtroppo la febbre molto alta ha bloccato Gelindo Bordin, che comunque è stato presente per dare il via alla gara. Vince la gara maschile l’algerino Filali Tayeb (30’30’’) che dopo aver corso in compagnia del marocchino Hatbel Mourad (31’14’’),

tira l’allungo decisivo proprio all’ingresso nel Parco degli Acquedotti; staccati di qualche decina di metri due atleti italiani Berardino Chiarelli (31’20’’) e Luca Parisi (31’24’’). Anche loro hanno corso in coppia fino ai chilometri finali poi Chiarelli, atleta delle Fiamme Azzurre, ha avuto la meglio sull’atleta del Running Club Futura. Al femminile Janat Hanane (33’21’’) controlla la gara fin dai primi chilometri, dietro di lei le due romane Federica Proietti (35’24’’) e Annalisa Gabriele (37’08’’). Alla Mini Happy Run, la gara riservata ai bambini, ha assistito il padre di Stella Manzi, la bambina di 9 anni che è stata investita ed uccisa il giorno di Santo Stefano sulla Nettunense e che risiedeva in zona Capannelle proprio lungo il percorso della gara. A lei è stato anche tributato un minuto di silenzio e un lungo applauso prima del via della manifestazione per ricordare la sua tragica scomparsa e la scelta onorevole della famiglia Manzi di donare gli organi della piccola Stella. L’iniziativa è stata accolta da applausi e condivisione da parte dei tanti genitori e podisti presenti. Ricordo che ho predisposto un sito internet http://runnerlitorale.webnode.it dove è possibile consultare le liste degli atleti che vengono presi in considerazione per stilare le classifiche presenti sul giornale. Nel sito non sono presenti gli atleti dell’Atletica Anzio, della Rehab&Sport Anzio e della Nova Athletica Nettuno per cui eseguo le ricerche a livello di squadra e non nominative.

Anche chi partecipasse a gare fuori regione può inviare una mail a runnerlitorale@yahoo.it per vedere poi pubblicata la propria prestazione.

Maurizio Nocca

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CAMPO JEMINI Vendesi villini bifamiliari in corso di costruzione disposti su 3 livelli, composti da: sala hobby con angolo cottura e bagno completamente fuori terra al p. S.1; sogNUOVO giorno con angolo cottura, bagno, portici e giardino al p. terra; 2 camere, bagno e balcone al p. 1°.

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NUOVA FLORIDA Ultima disponibilità Vendesi appartamento NUOVO in villa con ingresso indipendente, posto al 1°piano e composto da: soggiorno angolo cottura, camera, bagno, balcone e giardino con posto auto interno. NO PROVVIGIONE. CLASSE ENERGETICA "B".

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NUOVA FLORIDA In posizione centrale vendesi appartamento in villa di recente costruzione, composto da: ingresso, 2 camere, bagno e giardino al P.T; sala hobby con cucina a vista, bagno e corte pavimentata al P.S. Info 06/91603505 Rif. NFL01959 € 169.000

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TOR SAN LORENZO CENTRO Appartamento posto al primo piano.

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NUOVA CALIFORNIA Villino di nuova costruzione pronta conNUOVO segna. Soggiorno, angolo cottura, camera, bagno, balconi, mansarda, giardino con ripostiglio. Rifinitissimo.

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POMEZIA CENTRALISSIMO Affittasi appartamento sul corso principale, posto al 1° piano e composto da: soggiorno, cucina, camera matrimoniale, bagno, balcone e posto auto coperto. Completamente arredato. Ristrutturato. A.C.E."G". SOLO REFERENZIATI. Info 06/91603505 Rif. POM01944 € 650,00

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