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Giochi e scomesse Agenzia Ippica Slot machine APERTO TUTTI I GIORNI S.Casciano - Via P.zza Matteotti,3 Tel 055 82.94.669 Periodico d’informazione locale. Anno V n.18 del 7 febbraio 2011. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10
PRIMO PIANO
il Bilancio san casciano
FEBBRAIO 2011
C’erano una volta i nonni Andrea Muzzi*
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lotta allaanti-crisi consigli criMinalitÀ In Comune Reati in caloaperto ma “guardia uno sportello alta”: il questore di consulenza Zonno del lavoro dichiaraperguerra aziende, allo spaccio impiegati e famiglie di drogain difficoltà PAGG.10-11 PAG.7
scuola Dopo le lamentele di genitori e insegnanti, prende il via un monitoraggio sulla mensa
Meno bus e pedaggi: i disagi dei pendolari PAGG.2-3
PAG.4
spoRT
si cambia IAutobus, “turisti” della (ancora) salute
la disputa Barberino
didiCafaggi F. Puliti –– L.V. Niccolucci Zarrilli
A M
che ne sarÀ Di gila L’attaccante è rimasto, ma i dubbi sulla sua permanenza sembrano destinati a tornare in estate PAG.36
pallavolo Il sogno dell’Azzurra di San Casciano può diventare realtà: la squadra è in lotta per un posto in A2 PAG.38
bordo illeottocento. dei bus salgono Sono stati altri camtanti, biamenti. persona più Nonpersona bastavano, meno, infatti, i tole scani sforbiciate che lo scorso alle corse anno e aihanno percorsi decidi alcune so di farsi lineeunscattati viaggetto a gennaio all’esteroinnon seguito tanto ai in tagli cercadeldiGoverno. relax o divertimento, Perché ora è tempo quanto diper fasesottoporsi 2 e, se anche a cure questa dentali. non sarà L’obiettivo? sufficiente, Risparmiare 3. Il tuttoqualcosa. nel nome E del quello contenimento del cosiddetto dei“turismo costi. “Cerchedentale” remo è un fenomeno di arrivareinalcrescita, taglio deladdirittura 13% sui costi con undeiritmo bus superiore urbani edalextraurbani”, 10 per censpiega to annuo, l’assessore sostiene Confesercenti, provinciale Stefache no ha anche Giorgetti. apertoMa unocome “sportello si “tradurrà” amico”
tutto d’informazione. questo nella Però realtà c’è un quotidiana? però. PerRivedendo ché molti medici e correggendo mettono ilin percorso guardia: di abbandonare alcune linee: l’eccellenza novità per 23, di casa 31, 32 no-e 33. stra E– sostengono se dunque per – può i trasporti essere un i tempi salto stanno nel buio.cambiando Stesso discorso (mentre per intanto i “bisturii lavori trip”, moda della che Tav sta vanno spopolando avanti), anche a farci dalle farenostre un salto parti.indietro Di cosanel si tratta? tempo Di ci pensa andare Lina all’estero Abate. (e in Assunta questo all’Ataf caso le nel mete(lontano) più gettonate 1981, vanno allora era dall’Africa l’unica donna all’Europa in azienda. dell’Est) “Oggi per c’è sottoporsi molto piùa traffico operazioni - racconta di chirurgia - ma prima plastica bisognalow PAGG.16-17 PAGG.14-15 va cost. avere Ma forza...”. i rischi...
La piazza rimessa a posto dai cittadini PAG.5
Le zone “contese” All’interno l’inserto tra cittadini e turisti dell’amministrazione comunale
PAGG.23-26 PAG.12
olti anziani di tutto il mondo vanno in Irlanda per farsi iniezioni di botulino per cancellare i segni delle rughe. Sembrano dei “tossici”: tutte le settimane si sparano una pera di botulino. Dobbiamo abituarci all’idea che in un futuro prossimo gli anziani esteticamente sembreranno sempre più dei bambini. Ora fuori dalle scuole ci sono i nonni che aspettano i nipoti. Domani vedremo dei bimbi che aspetteranno altri bimbi. La maestra andrà in tilt: non saprà più quali sono gli alunni. “Voi due entrate in classe!”. “Noi siamo i nonni”. “E il bambino dov’è?”. “È quello che ha preso la macchina ed è tornato a casa!”. Ora a riscuotere la pensione alle poste c’è una lunga coda di vecchietti malaticci. Domani a riscuotere la pensione alle poste vedremo una lunga fila di carrozzine: come impiegate ci saranno le baby sitter! Io voglio vivere in un mondo dove il nonno ha i capelli bianchi, quando parla sputa la dentiera e ha problemi alla prostata. Questo è un mondo naturale. Mi fa effetto chiamare “nonno” uno che, se lo vede mio figlio di 6 anni, si rifiuta di giocarci: lui con i bambini troppo piccoli non si diverte! E poi c’è poco da fare: cancellare le rughe non serve a niente, le altre parti del corpo restano decadenti! *Comico
il piano
Sostegni e contributi è l’anno dei giovani PAGG.30-31
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Febbraio 2011
il giornale nel tuo comune
l’inchiesta. Penalizzate soprattutto le città più piccole
Trasporto pubblico, i tagli sono realtà Diventano effettive le diminuzioni delle corse dei bus figlie della “cura dimagrante” decisa dal governo nazionale Gianni Carpini
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agli, tagli e ancora tagli. In momenti di crisi economica, le sforbiciate ai bilanci sono all’ordine del giorno. La dieta dimagrante decisa dal Governo per i conti pubblici italiani non ha risparmiato nessun settore. La scure si è abbattuta sull’istruzione, provocando polemiche e proteste, sulla cultura, con “vittime” illustri, e – dulcis in fundo – sul trasporto pubblico locale, uno dei servizi attorno a cui ruota la vita quotidiana di milioni di persone. Se le grandi città hanno i loro problemi a far quadrare i conti delle municipalizzate del trasporto pubblico, temendo anche contraccolpi occupazionali, le realtà più piccole vivono con allarme questa
situazione. La riduzione delle corse significa necessariamente maggiori disagi per raggiungere il luogo di lavoro o di studio e i servizi, spesso collocati in città e province distanti. E’ il caso dei Comuni del Chianti fiorentino, dove il 2011 è iniziato con una riduzione del servizio. Intanto cresce la mobilitazione degli amministratori locali, che tentano di limitare l’effetto dei tagli. Sul fronte del trasporto privato non va meglio. Si preannunciano brutte notizie, soprattutto per i tre Comuni sull’asse Firenze-Siena (San Casciano, Tavarnelle e Barberino). Perché con l’inizio del 2011 è stato rinnovato l’annuncio che molti automobilisti temevano: l’Autopalio sarà a pedaggio.
gli effetti/1. Il Chianti e il Valdarno perdono oltre 270 viaggi
Gli autobus percorreranno 500mila chilometri in meno
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e risorse per il trasporto pubblico locale non ci sono e i tagli fanno sentire i loro effetti. Soprattutto nel Chianti fiorentino, dove già prima della crisi non era facile spostarsi con i mezzi pubblici. Nonostante i fondi reperiti in extremis dalla Regione Toscana (circa 118 milioni di euro), il servizio di bus e pullman ha subito un forte ridimensionamento. Sono 276 le corse che sono state soppresse nel Chianti e nel Valdarno, il 10% in meno rispetto al 2010 con i conseguenti disagi per gli utenti. Ne ha risentito innanzitutto chi utilizza ogni giorno i mezzi pubblici, come i pendolari, gli studenti e gli anziani. Secondo le stime dei Comuni della zona, i pullman quest’anno percorreranno
La Provincia, i Comuni e la Sita riuniti per cercare di attenuare il più possibile i disagi degli utenti
oltre 500mila chilometri in meno. In alcuni casi ci sono state soppressioni, in altri ridimensionamenti del servizio. Alcune linee frequentate dai pendolari sull’asse tra Firenze, San Casciano, Tavarnelle, Barberino e Poggibonsi sono state penalizzate. Problemi si registrano anche per i collegamenti da e verso l’ospedale di Ponte a
Niccheri. Per limitare gli effetti dei tagli, scattati ufficialmente lo scorso 2 gennaio, gli amministratori locali hanno cercato di correre ai ripari definendo un piano di emergenza. La questione è stata al centro di varie riunioni che si sono svolte tra dicembre e gennaio nella sede della Provincia di Firenze e che hanno coinvolto, tra gli altri, i sindaci e gli assessori dei comuni di San Casciano, Tavarnelle Val di Pesa e Barberino Val d’Elsa, che si sono confrontati con l’assessore provinciale ai trasporti Stefano Giorgetti e i rappresentanti di Sita. Ottimizzare: questa la parola d’ordine al centro dei tavoli tecnici. Studiando i dati forniti dal gestore sulle linee e gli orari più frequentati, i Comuni hanno definito una nuova tabella degli orari, in modo tale da ridurre i disagi. Piano sottoposto poi a Sita e che dovrebbe entrare in vigore già a partire da questo mese di febbraio. Al momento in cui questa edizione de Il Reporter va in stampa, non sono stati ancora definiti i dettagli dei nuovi orari. Una cosa è comunque certa: le risorse economiche continuano a mancare e l’unica soluzione può essere quella di tagliare lì dove ci sono pochi utenti, per continuare a fornire un servizio alla maggioranza. Se nelle ore di punta i disservizi saranno meno percettibili, nelle fasce meno frequentate e nei giorni festivi i disagi si faranno sentire. Intanto Sita ricorda che è possibile chiedere informazioni sugli orari telefonando al numero verde 800.37.37.60, che risponde dal lunedì al venerdì dalle ore 5.30 alle /G.C. 20.30 e il sabato dalle 8 alle 13.
l’opinione Maurizio Semplici, sindaco di Barberino
“Aumenterà il traffico”
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uali saranno i contraccolpi dei tagli al trasporto pubblico locali in Chianti? “Nel Chianti i tagli riguardano tutti nella stessa misura. Barberino, Tavarnelle e San Casciano sono tre Comuni collocati sulla direttrice Firenze-Siena, che risentiranno pesantemente della riduzione del servizio. Sono state mantenute le corse ritenute indispensabili, per i ragazzi che vanno a scuola e nelle ore di punta per i pendolari. I disagi però ci sono e non possono essere sottovalutati”. Questo si inserisce in un contesto già difficile: il Chianti non è servito dalle linee ferroviarie. “Il nostro territorio ha solo il trasporto su gomma. Ridurre anche quest’ultimo rappresenta una penalizzazione ulteriore. Inoltre molti servizi si trovano soltanto a Firenze, penso ad esempio all’ospedale di Ponte a Niccheri. Adesso per raggiungerlo si sarà costretti a prendere la macchina”. Quindi questa situazione comporterà un maggiore uso dei mezzi privati? “Sicuramente. Le carenze sul fronte del trasporto pubblico costringeranno a utilizzare l’auto privata. Inol-
Stampato da Rotopress International, Loreto (AN) Il Reporter del Chianti F.no raggiunge 13.050 famiglie Periodico d’informazione locale nei Comuni di Barberino, Tavarnelle, San Casciano Editore e Concessionaria Pubblicitaria: Copia in abbonamento postale
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il sindaco
Maurizio Semplici
tre c’è l’ipotesi di un’introduzione del pedaggio sull’Autopalio entro il 2011. Oltre a usufruire di meno servizi, i cittadini avranno un altro salasso: spenderanno di più perché dovranno pagare il pedaggio”. Che conseguenze avranno questi tagli sul Chianti? “I tagli avranno riflessi anche sulle attività economiche del territorio, sul turismo e sulla promozione del territorio. Durante la stagione estiva, i turisti che vengono nei nostri campeggi avranno difficoltà a muoversi con i mezzi pubblici. Questo comporterà un ulteriore danno per /G.C. tutto il Chianti”.
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BARBERINO • SAN CASCIANO • TAVARNELLE
GLI EFFETTI/2. Non essendoci una linea ferroviaria di collegamento, i pullman sono l’unica alternativa al mezzo privato
“Adesso alla fermata aspetto un’ora in più” I racconti dei pendolari: “Difficile anche raggiungere la tramvia”. Le frazioni “isolate” dai capoluoghi durante il fine settimana. Va meglio agli studenti, “ma ora gli abbonamenti sono meno convenienti”
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n 2011 partito male, malissimo, per il trasporto pubblico locale. I molti utenti che ne usufruiscono si sono difatti trovati a fare i conti con i tagli del governo. Ed è soprattutto il Chianti la zona più penalizzata di tutta la Provincia di Firenze. Qui è la Sita l’unica alternativa al mezzo privato. Per di più la principale arteria di collegamento alle città di Firenze e Siena, l’Autopalio, si trova
da alcuni mesi, al centro di una querelle, a causa della paventata introduzione del pedaggio. E sono proprio loro, gli utenti, a spiegare quali sono le tangibili conseguenze della mannaia che si è abbattuta sulle corse dei bus. “Con questi tagli – dice Mario, un lavoratore pendolare che si reca ogni mattina a Firenze – piove proprio sul bagnato. Già da prima la situazione non era affatto rosea e spesso avevo chiesto alla Sita
quando sarebbe stato possibile un aumento nella frequenza delle corse. Lascio immaginare qual è stata la mia reazione quando ho appreso che i bus erano addirittura diminuiti. Adesso, soprattutto per il rientro – continua Mario – se per caso devo effettuare degli straordinari, l’attesa della Sita si prolunga di quasi un’ora, perché nella tarda serata non esistono più i bus a orari intermedi”. Addio, sempre secondo i racconti dei pendolari, anche ai cosiddetti “spostamenti strategici” verso la tramvia, definiti “pressoché impossibili nei fine settimana” e “molto difficili anche nei giorni lavorativi”. C’è poi la questione delle frazioni che, soprattutto nei giorni festivi, restano “isolate” dai rispettivi capoluoghi. E a farne le spese è in questo caso la fascia più debole della popolazione, cioè gli anziani. Gli unici soggetti che, almeno per il momento, sembre-
rebbero immuni dalle conseguenze dei tagli, in termini di riduzione dei bus, sono gli studenti. Ma le sgradite sorprese non sono mancate neppure per loro. “Quando ho appreso dai giornali dei tagli al trasporto pubblico – dice Viola, che frequenta la scuola superiore a Colle Val d’Elsa – ero molto preoccupata. Onestamente però, al rientro a scuola, non ho trovato differenze rispetto al 2010”. Un po’ diversamente la pensa la mamma di Viola, che si occupa del pagamento della Sita. “L’abbonamento più conveniente – spiega – è quello trimestrale, che per raggiungere Colle Val d’Elsa costava 108 euro. Bene, ora è sparito. E’ rimasto l’abbonamento settimanale (19 euro), o mensile (44 euro), oppure annuale (380 euro). Quest’ultimo però, coprendo tutti i 12 mesi dell’anno, non è certamente adatto per /I.B. gli studenti”.
autopalio. Intervista al presidente della Provincia Barducci: “Il governo pensi a rimettere a posto la strada”
“Un Siena-Firenze day. Contro il pedaggio” I
n camper da Siena a Firenze per ribadire il secco no al pedaggio sull’Autopalio. A guidarlo, idealmente, i presidenti delle Province di Firenze e Siena Andrea Barducci e Simone Bezzini: partenza da Fontebecci e fermate lungo tutte le uscite del raccordo, con arrivo a Certosa. Perché l’ultimo atto della vicenda, ovvero le proposte fatte dal ministro dei Trasporti Altero Matteoli al presidente della Regione Enrico Rossi, sono poche e non danno alcun tipo di certezza. “Ciò che il Governo offre – spiega il presidente Barducci – è realmente insufficiente. Opinione congiunta delle due Province di Firenze e di Siena è infatti che, prima dell’attivazione di qualsiasi forma di pedaggiamento, siano necessarie opere di messa in sicurezza e riqualificazione. L’idea di ap-
plicare una “gabella” nell’attuale condizione della strada è assolutamente inaccettabile. Oltretutto abbiamo il sospetto che alla fine, introducendo adesso il pedaggio, i lavori si facciano per ‘san mai’”. Quali sono dunque le controproposte delle Province? Intanto, prendendo spunto da ciò che è già avvenuto a Siena – ovvero un finanziamento di 700mila euro destinato alla progettazione e messo a disposizione dalla Provincia grazie all’impegno della Fondazione Monte dei Paschi di Siena – ci aspetteremmo che anche sul versante fiorentino qualche fondazione faccia altrettanto. L’altra richiesta contenuta nella nostra iniziativa, totalmente rivolto al governo, prevede da un lato l’immediato abbandono dell’idea di introdurre un pedaggio,
Tutti in camper da Fontebecci alla Certosa, con fermate a ogni uscita del raccordo, per dire no all’idea di Anas di installare colonnine telematiche per far pagare il transito con qualsiasi modalità esso venga portato avanti, dall’altro l’apertura di un tavolo istituzionale che consenta di dare fisionomia e tempistica agli interventi necessari. Sulla questione del pedaggio sull’Auto-
palio c’è stata una grande contestazione messa in atto a livello istituzionale. Più flebili, nel del coro dei dissensi, le “voci” dei cittadini e delle categorie economiche. In occasione dell’Autopalio Day, abbiamo infatti sollecitato che, lungo le tappe del percorso, ci sia una presenza di cittadini in senso generale, ma soprattutto di rappresentanti di imprese, associazioni di categoria e organizzazioni sindacali. Ci auguriamo che il mondo produttivo decida di appoggiare con forza la nostra protesta e proposta; qualche segnale comincia già ad arrivare sui due versanti fiorentino e senese. Ma il 12 febbraio potrà davvero rappresentare un’occasione unica per “fare audience” e giungere, questo è l’auspicio, alla positiva soluzione della vi/I.B. cenda.
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il giornale nel tuo comune
mensa scolastica. Primo incontro della commissione “mista” che controlla il servizio
“Porzioni piccole e menù strani” Genitori e insegnanti segnalano la scarsità e la “particolarità” dei cibi. I Comuni attivano un monitoraggio sulla refezione Gianni Carpini
Qui il riscaldamento è verde
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opo le segnalazioni di alcuni problemi nella refezione scolastica a Tavarnelle e Barberino, i due Comuni si sono messi all’opera avviando un monitoraggio costante per migliorare la qualità del servizio. E’ la garanzia che arriva dell’assessore alla Pubblica istruzione del Comune di Tavarnelle, Marina Baretta. Durante il primo incontro della commissione mensa, che riunisce rappresentanti dei genitori, degli insegnanti, delle amministrazioni comunali e della ditta appaltatrice del servizio, erano infatti emerse alcune lamentele. Porzioni scarse e menù troppo particolari rispetto a quelli a cui sono abituati normalmente i bambini: sono queste le principali segnalazioni che arrivavano dai genitori. Anche gli insegnanti avevano fatto presente le problematiche legate alla quantità dei cibi serviti, e in proposito le insegnanti della primaria di Tavarnelle avevano inviato una lettera. “In seguito a queste indicazioni – spiega l’assessore Marina Baretta – la ditta Dussmann, con cui abbiamo un rapporto di collaborazione, si è resa subito disponibile. Da parte nostra si è attivato un monitoraggio costante della situazione e abbiamo interpellato la nostra dietista, la quale ha svolto dei sopralluoghi per verificare le grammature delle porzioni e verificare la qualità dei prodotti”. Con questo intervento si è così rimesso mano alla grandezza delle porzioni e anche ad alcuni menù. Il servizio di refezione scolastica è gestito in modo unificato dai due Comuni e riguarda oltre mille bambini a Tavarnelle e Barberino,
ambiente. Due impianti “a materie rinnovabili”
la refezione scolastica al centro dell’attenzione
L’assessore Baretta: “Ora si va verso un miglioramento” tra asili nido, scuole materne, elementari e medie. “Il primo incontro con la commissione mensa – continua Baretta – è sempre un momento di verifica di com’è andata la prima parte dell’anno scolastico. C’è sempre qualcosa da mettere a punto. Auspichiamo che, dopo queste osservazioni, adesso si vada verso un miglioramento”. Intanto proseguono i progetti messi in campo proprio nelle mense scolastiche del
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territorio. “Olio della mia Terra”, ad esempio, ha introdotto sulle tavole dei refettori olio d’oliva toscano, certificato Igp, che garantisce una qualità maggiore nel condimento degli alimenti. Un’iniziativa sperimentale riguarda inoltre il complesso scolastico della Bustecca, dove sono sparite le bottiglie di plastica. Al loro posto sono arrivate brocche di acqua potabilizzata di alta qualità, erogata dai distributori messi a disposizione dalla ditta Dussmann. Infine quest’anno saranno replicate le iniziative per sensibilizzare le famiglie sul tema della celiachia: dopo un primo pranzo “senza glutine”, proposto ai bambini nello scorso dicembre, si stanno mettendo a punto altri progetti.
nche le centrali di riscaldamento possono essere “verdi”. Niente più combustibili provenienti da fonti esauribili, come metano e gpl, bensì impianti alimentati con materie rinnovabili. A Tavarnelle e Barberino esistono due esempi concreti: da quest’anno il complesso scolastico Don Milani è riscaldato tramite un’eco-caldaia, mentre la frazione di Prumiano è servita da un sistema di teleriscaldamento. Entrambi gli impianti, che sono entrati a pieno regime durante questo mese di febbraio, producono calore bruciando un materiale di scarto, il cippato, ossia pezzetti di legno tritati. Questo comporta un risparmio economico, perché il legname ha un costo notevolmente inferiore rispetto ai combustibili fossili e soprattutto non è soggetto alle fluttuazioni di prezzo sui mercati internazionali. A Prumiano, frazione del Comune di Barberino Val d’Elsa, quattordici famiglie e il locale agriturismo non hanno più bisogno di una caldaia privata, ma sono riscaldati grazie a un unico impianto di teleriscaldamento. Un centrale produce acqua calda, che viene poi distribuita alle varie abitazioni tramite delle speciali condutture. Le spese di installazione sono state più alte di una normale rete di metano, in quanto le tubature isolate termicamente sono più costose, ma a questo corrisponde un risparmio sul fronte dei consumi e della manutenzione. Il Comune stima che le famiglie pagheranno in media il 30% in meno per il riscaldamento, con una maggiore efficienza termica. “E’ un buon esempio di indipendenza dagli idrocarburi e dell’utilizzo di energia da fonti rinnovabili – spiega il vicesindaco di Barberino, Mario Becattelli –. Usiamo quella parte di legno che altrimenti rimarrebbe a
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marcire nei boschi o a facilitare gli incendi”. Il costo del progetto è stato di oltre 250mila euro, la metà dei quali proveniente da finanziamenti regionali. Energia verde anche per il complesso scolastico Don Milani a Tavarnelle. Da questo mese sono in funzione le due caldaie alimentate a biomasse, che servono la scuola elementare, la media, la palestra Luigi Biagi e le due altre piccole palestre del complesso. I due impianti producono una potenza complessiva di 700 Kilowatt, grazie al cippato fornito dal Consorzio di Bonifica della Toscana centrale. I lavori erano iniziati
Una eco-caldaia per il complesso scolastico Don Milani nella scorsa primavera, per un costo di 600mila euro, di cui circa la metà sono arrivati dalla Regione. Dopo la messa a punto nel mese di gennaio, con febbraio le due caldaie entrano a /G.C. pieno regime.
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BARBERINO • SAN CASCIANO • TAVARNELLE
partecipazione. Già fissata la prossima opera volontaria di manutenzione: sarà in primavera
I cittadini riverniciano le panchine Un gruppo di abitanti di Marcialla ha deciso di ridare colore alle sedute della piazza. “Si erano sciupate a causa delle intemperie e ci dispiaceva vederle così”. Il sindaco di Barberino: “Un grande esempio di senso civico” Gianni Carpini
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o scorso dicembre, armati di guanti, pennelli e buona volontà, hanno riverniciato le panchine della piazza centrale. La prossima primavera torneranno in azione. Si tratta di un gruppo di cittadini di Marcialla che hanno deciso di prendersi cura degli arredi urbani collocati in piazza Antonio Brandi. Tutto è iniziato per scherzo, durante alcune chiacchiere tra amici al bar. Poi si è passati dalle risate, ai fatti. Una decina di persone si è data appuntamento per dedicarsi alla manutenzione del
patrimonio pubblico. Un’iniziativa che ha unito persone diverse per età e fede politica. Dal pensionato 80enne fino al giovane di 28 anni, tutti si sono dati da fare e, in due giornate, hanno riverniciato le sedute, la panca e le grate in legno per le piante. Gli arredi erano stati posizionati nella piazza quasi due anni fa, a seguito del progetto di riqualificazione deciso dal Comune di Barberino Val d’Elsa. Col passare del tempo e con l’arrivo della cattiva stagione rischiavano però di rovinarsi. “Era un peccato che le panchine e i
vari elementi di arredo urbano si sciupassero a seguito delle intemperie invernali – racconta Giuseppe Leoncini, uno dei cittadini che hanno partecipato all’iniziativa –. I tempi burocratici sono lunghi e così, invece di lamentarci senza far niente, abbiamo deciso di muoverci in prima persona”. Tutti gli arredi sono stati trattati con una speciale vernice a base di cera, che li proteggerà dagli agenti atmosferici. “E’ stato non solo un modo per fare qualcosa per l’intera comunità di Marcialla – continua Leoncini – ma anche per passare del tempo insieme e per divertirci”. Per la prossima primavera è prevista un’altra giornata dedicata alla manutenzione della
piazza: i cittadini torneranno a ridipingere le panchine in vista degli appuntamenti che animeranno la frazione tra maggio e l’estate, dalla corsa ciclistica fino alle feste paesane. L’iniziativa è stata accolta con soddisfazione dal sindaco di Barberino, Maurizio Semplici. “Voglio ringraziare tutte le persone che si sono prodigate in questa attività, sottolineando l’attaccamento al proprio territorio che hanno dimostrato – ha commentato il primo cittadino –. È una bella esperienza di grande senso civico che fa da contraltare a chi tende a considerare il patrimonio di tutti come qualcosa che può essere danneggiato, magari per divertimento”.
ECOARTIGIANATO. Una coppia di Tavarnelle commercializza sul web prodotti in tessuti naturali e fatti a mano
Il cuscino al farro lo trovi su internet. Ed è chiantigiano D
a Tavarnelle al web. A 50 anni, Silvia Bertolucci, lucchese di origine ma chiantigiana di adozione, ha deciso di reinventarsi: produce, rigorosamente a mano, cuscini per il benessere in tessuti naturali e pula di farro biologica, che vende attraverso internet. La sua base operativa è una casa–laboratorio nelle campagne di Tavarnelle, dove realizza una vasta gamma di prodotti: dai cuscini per la cervicale a quelli per lo yoga o per l’allattamento, dai poggiaschiena per passeggino ai pupazzetti scaldasonno destinati ai più piccoli. Una tipologia di oggetti già conosciuta e largamente commercializzata in altri Paesi europei, come la Germania. Un mercato nascente, invece, in Italia. Il segreto sta nel materiale che sostituisce la tradizionale imbottitura dei cuscini: la pula di farro, ossia l’involucro che riveste il chicco del farro, che proviene da coltivazioni biologiche dell’Italia centrale. Questo materiale ha effetti benefici sulla salute. Oltre ad essere anallergico e antiacaro, attenua i dolori reumatici e della cervicale, dà sollievo a seguito di emicrania e contrazioni muscolari, aiuta chi soffre di mal di schiena e disturbi alla colonna vertebrale. Silvia porta avanti questa attività dal 2003, quando vendeva i suoi prodotti in giro per i merca-
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tini. La svolta è arrivata due anni dopo con internet, l’apertura di un negozio online sul celebre sito e-Bay e la creazione di un blog (una sorta di diario sulla rete): www.ecoartigianato.com. “Il valore aggiunto del web? Con minore fatica mi rivolgo a un pubblico più ampio – spiega -. Adesso sono i clienti a venire da me, senza che io debba viaggiare per chilometri”. Mentre lei crea i vari modelli, il marito cura il sito internet e la promozione. “Ci siamo reinventati un’attività – prosegue Silvia – modificando anche il nostro stile di vita, che è migliorato. Prima giravamo molto, adesso abbiamo più tempo libero e stiamo più spesso in casa”. Inizialmente le vendite su internet erano limitate. Oggi rappresentano l’attività principale, con una clientela sparsa in giro per l’Italia, in particolare nel centro-nord. Ai privati si aggiungono alcuni negozi, o centri yoga, che commissionano forniture. In un momento di crisi, questo settore di nicchia tiene. A trainare le vendite è in particolar modo tutto ciò che è legato alla prima infanzia, come cuscini per l’allattamento e i materassi per lettini. Come conferma Silvia: “Nonostante la crisi – dice – l’italiano è sempre più orientato a scegliere prodotti di qualità, /G.C. naturali ed ecosostenibili”.
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il giornale nel tuo comune
societÀ. San Casciano parteciperà a un bando promosso dal ministero per le Pari Opportunità
Un Comune a misura di tutti/e Si chiama “bilancio di genere”: è uno strumento per studiare
Ilaria Biancalani
le differenze tra uomini e donne (e tra fasce d’età), al fine
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ilancio di genere. Cioè uno strumento volto a mettere in luce le differenze tra uomini e donne, in base ai propri ruoli sociali, economici e familiari, per poter effettuare scelte politiche, investimenti, servizi e pianificazioni di interventi sempre più mirati, puntuali e coerenti con le necessità dei cittadini. San Casciano sarà il Comune capofila per la partecipazione ad un bando del ministero per
di mettere a punto politiche, investimenti e servizi sempre più centrati sulle esigenze e i desideri di ogni cittadino
focus Famiglia
Tre “lezioni” per educatori
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lo studio condotto dal
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servirà a centrare meglio le politiche sulle esigenze dei cittadini
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alle mamme “appena nate” ai genitori più maturi per arrivare ai nonni. Tutti legati, nel proprio ruolo di educatore, da un invisibile “Filo Rosso”. Questo è anche il titolo di un programma di attività, dibattiti, approfondimenti promossi dal Comune, sul tema della genitorialità: la prima edizione di un servizio e un progetto, per ciascuna delle tappe fondamentali che caratterizza il ruolo di chi insegna a diventare grandi. Le proposte sono infatti tre, diverse e complementari allo stesso tempo. “Luna nuova”, unica esperienza in Italia, è una serie di otto incontri che si terrà fino a maggio a San Casciano al Centro sociale di Cerbaia e in alcune aree della campagna circostante. Obiettivo: prevenire le classiche depressioni post-partum, orientare e supportare le donne travolte dal vortice della maternità, aiutarle ad affrontare difficoltà, sciogliere dubbi e incertezze legate all’esperienza della gestione del bimbo soprattutto nei primi mesi di vita. Progetto centrale de “Il filo rosso” è “Il ruolo del genitore oggi, capirlo attraverso un film”. Gli appuntamenti, in occasione dei quali si mettono in primo piano i diversi aspetti che connotano la genitorialità, saranno abbinati ad un minicartellone di approfondimenti e proiezioni cinematografiche per analizzare i temi della realtà infantile e delle relazioni costruite dagli adolescenti. Ma nella vita non si finisce mai di educare, oltre che di imparare. Ecco perché anche i nonni hanno uno spazio di rilievo tra le proposte del Comune. “Che bello essere nonni” è un ciclo di incontri che mira ad offrire ai nonni un’occasione per confrontarsi sulle reciproche esperienze, sulle difficoltà di stabilire nuovi equilibri nelle relazioni con i figli e con i nipoti. Tutte le iniziative sono ad ingres/I.B. so libero.
le Pari Opportunità per l’adozione di un bilancio di questo tipo. Parteciperanno anche i Comuni di Barberino, Impruneta e Tavarnelle. E’ un’esperienza del tutto nuova sul territorio toscano, benché sostenuta e auspicata dalla Regione Toscana quale strumento di giustizia sociale, come dimostra la legge 16 del 2009. Grazie al bilancio di genere è infatti possibile rendicontare le azioni e le attività dei Comuni, in favore della trasparenza e della comprensibilità. “Crediamo – dice il primo cittadino di San Casciano, Massimiliano Pescini, facendosi portavoce degli altri sindaci – che avere l’esatta cognizione delle differenze tra uomini e donne possa aiutarci ad amministrare meglio e ottimizzare le risorse, finalizzandole in modo consapevole ai bisogni, alle problematiche, alle potenzialità del nostro territorio” Oltre a mettere in rete le conoscenze dell’area Chianti, il bilancio consentirà di analizzare le azioni del Comune e capirne l’impatto non solo su uomini e donne, ma anche sulle differenti classi di età. “Intendiamo condividere questa azione politica, che si inserisce peraltro in un percorso di collaborazione già intrapreso in altri settori, per individuare, valorizzare, promuovere l’omogeneità e la compattezza del nostro territorio. Il rilievo del progetto difatti assume spessore anche per l’ampia area sulla quale è destinato ad intervenire”, sottolinea Pescini. Il bilancio di genere può offrire un contributo determinante nell’attivazione di progetti, proposte, interventi, volti a migliorare la gestione delle politiche pubbliche e a rendere chiara e ampia la visione complessiva dello sviluppo dell’area chiantigiana. La stesura del bilancio di genere è preceduta da un’accurata analisi del territorio, del contesto e della popolazione, proprio perché l’obbiettivo è elaborare statistiche e dati attenti agli aspetti di genere. Uno studio che i Comuni si augurano di sostenere con i finanziamenti pubblici che potrebbero arrivare dallo Stato, proprio grazie al bando emesso dal Ministero per le Pari Opportunità per la “concessione di contributi ad iniziative finalizzate alla promozione delle politiche a favore delle pari opportunità di genere”. “Un progetto – conclude Pescini – che lancia uno sguardo vigile verso il futuro. Un futuro che, come amministratori, abbiamo la necessità di tutelare e “leggere” in anticipo attraverso l’attenzione e la percezione della realtà che ci circonda”.
Pescini: “Ci aiuterà a ottimizzare le risorse e a governare meglio
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BARBERINO • SAN CASCIANO • TAVARNELLE
servizi. È il terzo “front office” gratuito in città, dopo quelli del notaio e dell’avvocato
Il consigliere delle vittime della crisi uno sportello per dare informazioni su problemi fiscali, cassa integrazione e ammortizzatori sociali. Un consulente del lavoro sarà a disposizione di aziende, lavoratori e famiglie che stanno attraversando questo momento difficile
la crisi economica non ha risparmiato il
Chianti
Ilaria Biancalani
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rosegue a San Casciano la “saga” dei professionisti gratuitamente a disposizione dei cittadini. Dopo il notaio e l’avvocato, il 10 febbraio apre lo sportello del consulente del lavoro, sempre a cura del Comune. Problematiche fiscali, adempimenti in materia di lavoro, informazioni su misure anticrisi, richieste di sussidi, ammortizzatori sociali, cassa integrazione ordinaria e straordinaria, mobilità in deroga: tutti argomenti a cui chiedere lumi al consulente del lavoro, che riceve ogni giovedì dalle 14.30 alle 18.30 in via del Cassero 21 a San Casciano. Nel front office dedicato a lavoratori, imprenditori e famiglie in difficoltà, il consulente svolgerà la propria prestazione in modo da offrire un orientamento sulle recenti misure anticrisi e sulle agevolazioni previste per le imprese. “E’ un servizio di grande utilità pubblica – commenta il sindaco Massimiliano Pescini – che mira a sostenere i lavoratori, i cittadini e le aziende, in un momento in cui l’informazione corretta sulle agevolazioni e le misure anticrisi è quanto mai necessaria”. Lo sportello, che è stato avviato in forma sperimentale, durerà un anno e – ricorda Pescini – “si aggiunge alle altre due funzioni, attivate con successo dall’amministrazione comunale e fruite in maniera sempre più massiccia dalla cittadinanza”. Infatti, dopo l’elevato consenso riscosso dal servizio del notaio, partito nel 2009, il Comune ha deciso di rinnovare la convenzione sottoscritta con il consiglio notarile di Firenze anche per tutto il 2011. Gli utenti potranno così continuare a chiedere informazioni su famiglia, successioni, contratti, mutui bancari, acquisto di abitazioni, società e imprese, imposte, ruolo e funzioni del notaio nelle contrattazioni dei privati e delle imprese. Se poi il chiarimento riguarda una questione legale, sono disponibili quattro tipi di consulenze – diritto civile, penale, amministrativo e del lavoro – espletate da altrettanti professionisti. Per ulteriori informazioni e per prenotare gli appuntamenti è necessario rivolgersi all’Urp: 055.8256224, numero verde 800.771.999, oppure scrivere a info@comune.san-casciano-val-di-pesa.fi.it.
focus Istituito un tavolo di confronto
Una “rete” per la scuola
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n modo nuovo di coinvolgere tutti i cittadini nella vita della scuola. Lo ha pensato e messo a punto il Comune di San Casciano, che ha istituito un tavolo di tutte le scuole del territorio, composto da amministratori comunali, dirigenti scolastici, insegnanti, personale Ata e famiglie. Il compito del nuovo organismo sarà quello di occuparsi in maniera costante delle varie problematiche del mondo della scuola, che saranno discusse insieme e in collaborazione con i primi destinatari dei servizi: i cittadini. Mense, trasporti, sorveglianza ed accoglienza scolastica, interventi sui soggetti disabili, sicurezza degli edifici, andamento dei servizi, iniziative comuni saranno tutte materia di dibattito nel corso degli incontri a cadenza bimestrale. Non si parlerà dunque soltanto dei tagli introdotti dal governo, ma anche e soprattutto del vivere quotidiano della comunità scolastica, cercando di chiarire competenze e ruoli dell’Ente locale e di individuare possibili soluzioni. “Il nostro intento – dice l’assessore alla Pubblica istruzione di San Casicano, Chiara Molducci – è quello di creare una
rete e una sinergia che permetta di affrontare le difficoltà partendo dalla conoscenza reciproca dei problemi che investono sia chi il servizio lo eroga sia chi lo fruisce”. “Non si tratta di un ufficio reclami – tiene a precisare il responsabile dell’ufficio scuola, Claudio Guarducci – ma di un momento finalizzato ad affrontaree le questioni relative alla scuola nell’interesse della comunità”. Ogni incontro si focalizzerà su una specifica questione o criticità. Tema di questo mese saranno le /I.B. iscrizioni.
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L’amministrazione apre
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Barberino permessi funghi, rivolgersi in regione Novità per chi raccoglie funghi. Da quest’anno l’autorizzazione personale o turistica non andrà più richiesta al Comune di Barberino, ma direttamente alla Regione. Per quanto riguarda i residenti, il costo è di 13 euro per sei mesi e 25 euro per un anno, cifra che andrà versata sul conto corrente numero 6750946 intestato alla Regione Toscana, indicando nella causale “raccolta funghi”. Il limite di raccolta giornaliero per persona è di tre chili. Nessuna soglia invece per gli imprenditori agricoli che raccolgono fughi per integrare il proprio reddito nella provincia di residenza. In questo caso è sufficiente compilare una semplice dichiarazione, da inviare anche tramite internet, alla Provincia di Firenze. biblioteca “lA scuola cittÀ pestalozzi” Si arricchisce di un volume introvabile il patrimonio librario della biblioteca comunale di Barberino. Il professore Mario Nebbiai ha donato alla “Casa della Cultura Alda Merini” l’edizione originale del volume “La Scuola Città Pestalozzi” di Ernesto e Anna Maria Codignola. L’autore del libro, Ernesto Codignola, fondò a Firenze, nel 1945 la scuola “Città Pestalozzi” come scuola di differenziazione didattica, poi divenuta scuola sperimentale. “La prima edizione di questo volume è introvabile da oltre mezzo secolo e si tratta di un testo che dovrebbe essere letto da chi si occupa di scuola”, ha spiegato il professore Nebbiai, che ha curato l’istituzione della prima biblioteca a Barberino presso la scuola di Petrognano. cultura lezioni sugli etruschi Sono 3 gli appuntamenti dedicati agli etruschi e ospitati durante questo mese alla Casa della Cultura di Barberino. Esperti, docenti e operatori archeologici tratteranno i vari aspetti di questa antica civiltà. Si parte l’8 febbraio con l’incontro che vedrà protagonista Luigi Donati, docente di etruscologia presso l’Università di Firenze. Il 15 febbraio sarà la volta di Carlotta Cianferoni, soprintendente ai beni archeologici della Toscana, che parlerà della civiltà etrusca in Chianti e nella Val d’Elsa. Conclude il ciclo di incontri David Baroncelli, operatore archeologico, il 22 febbraio con le sue “Note sul popolamento etrusco in Val di Pesa”. Tutti le iniziative si svolgono dalle ore 21.30.
Febbraio 2011
San Casciano
chiusa l’area ex coop di mercatale Per consentire l’installazione del cantiere che porterà alla realizzazione dei minialloggi per
Tavarnelle
servizi libri in prestito a domicilio per i disabili Anziani, disabili, persone con difficoltà motorie, ipovedenti: la biblioteca comunale propone due nuovi servizi per favorire e promuovere la lettura tra alcune delle fasce più deboli della popolazione. Con l’attivazione del progetto “Non rinunciare alla lettura”, il Comune offre ai cittadini che per ragioni certificate non possono recarsi al punto lettura di via Roma l’opportunità di usufruire del servizio prestiti a domicilio. Una volta individuato e comunicato ai bibliotecari il titolo del libro, il lettore potrà ricevere direttamente a casa, attraverso il supporto dei volontari Auser incaricati di effettuare la consegna, il volume prescelto. Stesso servizio è garantito ai cittadini ipovedenti che potranno contare sulla disponibilità di una sezione riservata alle loro specifiche esigenze: il Comune infatti sta provvedendo ad ampliare il proprio patrimonio librario dotandosi di audiolibri e testi corpo sedici (con caratteri di grandi dimensioni) volti a facilitare la lettura. Libri che possono essere presi in prestito anche attraverso il collegamento attivato dalla biblioteca di San Casciano con il catalogo del Centro nazionale del libro parlato. Due nuovi progetti che vanno ad aggiungersi ad un’ampia gamma di attività coordinate dai bibliotecari Cecilia Bordone, Sandra Pini e Marco Rossetti. Sono loro i ‘custodi’ e i punti di riferimento di un patrimonio librario da oltre 30mila volumi che in questi giorni, concluso il 2010, hanno tirato le somme di un anno positivo, caratterizzato da un aumento del numero delle utenze, dei visitatori e dei prestiti.
amministrazione swap, il comune si difenderÀ Il Comune di Tavarnelle si tutelerà nelle sedi opportune, se dovessero emergere elementi concreti a favore dell’ipotesi di reato di truffa aggravata durante l’indagine condotta dalla Guardia di Finanza riguardante i cosiddetti “swap” (un tipo particolare di strumenti di finanza derivata). A finire nel mirino degli inquirenti alcuni istituti di credito. Il Comune di Tavarnelle aveva stipulato un contratto swap nel 2003 con il Monte dei Paschi di Siena, estinguendolo nel 2008 e guadagnando più di 250mila euro.
viabilitÀ gli incidenti non aumentano Il numero degli incidenti stradali è stabile. Il quadro che emerge dai dati contenuti nella relazione di fine anno redatta dal comando della polizia municipale di San Casciano non rileva alcun aumento per gli incidenti stradali, diminuiti gradualmente nel corso degli ultimi cinque anni. Come nel 2009, resta a quota 61 il numero complessivo dei sinistri che si sono verificati nel corso dell’anno appena concluso sulle strade comunali e provinciali di San Casciano. Un dato positivo che conferma il progressivo calo avvenuto dal 2005, anno in cui erano stati rilevati 72 incidenti. In crescita invece è il numero delle infrazioni e delle conseguenti sanzioni: le 10455 multe comminate nel 2010 superano di qualche migliaio quelle registrate nel 2009. Le cause dei sinistri sono da ricondurre al mancato rispetto delle regole della precedenza e dello stop e soprattutto al superamento dei limiti di velocità. Ammontano a 4780 i casi che registrano velocità, pericolosa e non commisurata alla situazione ambientale, contro i 3588 relativi al 2009. Di questi molti sono stati rilevati sulle provinciali Empolese e Certaldese e sulla comunale via Faltignano. Ma se sull’Empolese si può parlare di una lieve diminuzione, legata all’installazione dell’autovelox e alla presenza del rilevatore di velocità, sulle altre due viabilità - dove si registrano alcune delle maggiori criticità sul fronte sicurezza - è stato necessario provvedere, con l’autorizzazione della Prefettura, all’attivazione di due nuove postazioni, collocate negli ultimi mesi del 2010.
solidarietÀ un calendario di successo Successo per il calendario “Incontriamoci sotto rete” realizzato dalle ragazze della squadra di pallavolo di Tavarnelle di serie C e dai bambini del “Gruppo incontriamoci”. Sono circa 700 le copie vendute. L’associazione riunisce piccoli e ragazzi diversamente abili e con difficoltà, con l’intento di promuovere la loro integrazione nella comunità. Il ricavato dell’iniziativa, circa 1700 euro, sarà utilizzato per dotare il centro Giovani Rovai di nuove attrezzature. L’idea del calendario è nata dalle ragazze della pallavolo, che hanno posato insieme ai bambini per gli scatti. Il “Gruppo incontriamoci” svolge regolarmente alcuni incontri presso il centro Rovai: ogni lunedì dalle 17, lo spazio gioco aperto a tutti; il venerdì, gli incontri di clownterapia. Tra i progetti in cantiere quello di costruire un piccolo orto botanico vicino al centro giovani.
sicurezza anziani, un ciclo di incontri contro il rischio truffe Sciogliere dubbi, fornire consigli, infondere sicurezza, garantire vicinanza, mettere in guardia da eventuali malintenzionati. Sono questi gli obiettivi che Comune e Arma dei Carabinieri di San Casciano si pongono nell’affrontare il fenomeno delle truffe ai danni degli anziani. L’occasione, messa in piedi da amministratori comunali e rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri, è un ciclo di incontri aperti alla cittadinanza in diverse aree del territorio comunale, comprese quelle più decentrate. Le prime tre tappe di “Occhio all’imbroglio”, questo il titolo dell’iniziativa, sono previste il 16 febbraio alle ore 17.30 a Cerbaia (Circolo Arci), il 23 febbraio alle 16.30 a Mercatale (Centro Lotti), il 2 marzo alle 17.30 a San Casciano(Circolo Acli). “Per la loro esposizione - dichiara il vicesindaco Luciano Bencini - a truffe e violenze gli anziani hanno un profilo di debolezza sociale sempre più marcato. Il programma si propone di supportare, informare, suggerire al mondo della terza età le modalità migliori per prevenire e contrastare eventuali episodi di truffa, è un’occasione utile e necessaria a sensibilizzare l’intera comunità sul problema dei raggiri e degli imbrogli”. Il calendario degli incontri è uno degli interventi che dà corpo alla campagna di comunicazione sociale organizzata dal Comune e dall’Arma dei Carabinieri di San Casciano allo scopo di consentire agli anziani di condividere i propri dubbi con i Carabinieri. Info: 055 8256235.
cucina corsi vegetariani Corsi di cucina vegetariana, con un fine benefico. Sono quelli organizzati dai circoli Arci “La Rampa” di Tavarnelle e “La Filarmonica G.Verdi” di San Donato in Poggio, in collaborazione con la sezione soci Unicoop di Tavarnelle. Le lezioni sono tenute da Gaia Mezzadri, chef de “La Chiara di Prumiano”. L’iniziativa è partita a fine gennaio, ma ci sono ancora due occasioni per partecipare: il 24 febbraio e il 3 marzo, dalle 20 al circolo di San Donato. Il primo appuntamento sarà dedicato agli sformati e ai soufflé, il secondo alle torte dolci e salate. Al termine delle lezioni sarà possibile degustare le specialità cucinate durante la serata. Parte del ricavato sarà devoluto alla Fondazione “Il cuore si scioglie”. Per informazioni: 0558077240.
anziani, l’area antistante i locali ex Coop di Mercatale (piazza del Popolo), sarà chiusa al transito per un anno. L’intervento richiede anche l’installazione di semafori, sensi unici alternati e alcuni divieti di sosta.
san casciano
il giornale nel tuo comune
i mercati settimanali si spostano I tradizionali mercati settimanali di Mercatale e Cerbaia avranno nuove collocazioni. Quello di Mercatale si sposterà da piazza Tellini, area di sosta molto fruita dalla popolazione, a piazza Vittorio Veneto; quello di Cerbaia da via Bini Smaghi troverà collocazione in piazza del Monumento. La decisione della giunta scaturisce dalla necessità di agevolare il transito delle frazioni e valorizzare la funzione di piazza delle
aree dove da febbraio si svolgeranno i mercati del giovedì. Barberino nuova scuola di bustecca: lavori al via in primavera Sono in via di appalto gli interventi per la realizzazione della nuova scuola elementare in località Bustecca, che si andrà ad affiancare alla scuola materna e all’asilo nido già esistenti. L’inizio dei lavori è previsto per la prossima primavera, mentre la struttura dovrebbe essere conclusa entro il 2013. Gli interventi avranno un costo di 4,8 milioni di euro, spesa finanziata dal Comune di Baberino, da quello di Tavarnelle, dalla Provincia di Firenze e dalla Regione Toscana. Il
piano che riguarda il polo scolastico della Bustecca prevede anche la realizzazione di un impianto sportivo, in fase di progettazione preliminare. tavarnelle parcheggio di via sambuca: affidato l’appalto Si è conclusa la procedura di appalto, per la realizzazione di un nuovo parcheggio in località Sambuca, nei pressi degli impianti sportivi. La nuova area di sosta sorgerà lungo la strada provinciale 49 e comprenderà circa una trentina di posti auto. L’inizio degli interventi, che comporteranno una spesa di 120mila euro, è previsto tra la fine di questo mese e l’inizio di marzo.
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criminalità
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Dossier/1. Il bilancio della polizia: giù le frodi informatiche, più omicidi volontari
Meno scippi, ma nelle case si ruba ancora Da via Zara arrivano i dati sullo scorso anno: l’incidenza dei reati resta sotto il livello di guardia e sono calati i delitti, i furti e le rapine. Molte le sanzioni per ubriachezza e cifre imponenti sul fronte della battaglia alla droga Luca Serranò
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n calo generalizzato di quasi tutti i reati, con un vero e proprio crollo di scippi e frodi informatiche. È quello che emerge dal bilancio annuale della polizia, presentato nelle scorse settimane da tutti i dirigenti di via Zara. Dal raffronto con i dati relativi al 2009 spiccano ad ogni modo due voci in controtendenza: quelle relative ai furti in appartamento (da 1.174 a 1.356) e ai casi di omicidio volontario, passati da cinque a nove. L’incidenza della criminalità sul nostro territorio, al di là di qualche zona d’ombra, per gli addetti ai lavori resta comunque sotto il livello di guardia. In particolare, in città si registra una flessione del numero dei delitti dell’11,83 per cento, mentre nel resto della provincia il dato parla di un calo del 14,83 per cento. In tutto, nel 2010 sono state denunciate dalla polizia 3.895 persone. Mille e quattrocento, invece, gli arrestati. I reati che in riva all’Arno segnano il passo, come detto, sono soprattutto gli scippi e le frodi informatiche, crollati rispettivamente del 37 e 49 per cento. Diminuiscono anche le rapine (-18,84 per cento) e i furti, passati in un
anno da 17.100 a 15.700. Significativi, inoltre, i numeri relativi al contrasto dell’immigrazione clandestina, con 782 cittadini extracomunitari espulsi, 135 dei quali accompagnati ai Cie e 34 alla frontiera. Tra le cifre più imponenti, spiccano i dati sui controlli effettuati dalle volanti in città e in provincia. Solo nel 2010 oltre ottomila interventi, con 4.700 veicoli fermati. In questo senso, grande attenzione è stata rivolta al contrasto all’abuso di alcol, con massicci posti di blocco con l’etilometro nei pressi degli snodi della movida fiorentina. In tutto, l’anno scorso sono scattate 360 denunce per guida in stato di ebbrezza, quasi una al giorno. Trecento le sanzioni per ubriachezza. Accertamenti sono stati fatti anche in molti locali del centro e della periferia,
Tantissimi gli accertamenti nei locali, alcune licenze sospese
per verificare, tra le altre cose, proprio il rispetto dei limiti alla somministrazione di alcolici. Ventitré i provvedimenti di sospensione di licenze (articolo 100 Tulps) ordinati dal questore, sulla base dei controlli della polizia amministrativa. Sul fronte della lotta alla droga, sono stati circa 350 i chili di sostanze stupefacenti sequestrati, tra cui 200 di marijuana, 100 di hashish, 35 di eroina e 14 di cocaina. Da segnalare, in merito, i numerosi colpi messi a segno dagli uomini della squadra mobile di Firenze, diretti da Filippo Ferri e dal vice Alfonso di Martino.Tra i blitz antidroga, da citare la “Operazione Posada”, che ha portato a sgominare una banda di albanesi dedita all’importazione e allo spaccio di marijuana, e la “Operazione Halal”, grazie alla quale sono finiti in manette otto cittadini marocchini facenti parte di un’organizzazione che gestiva parte dello smercio di hashish sul nostro territorio. Il 12 novembre scorso, infine, gli agenti della mobile hanno fatto irruzione in un appartamento in zona Rovezzano, sequestrando oltre 33 chili di eroina purissima e un autentico kit per il taglio e il confezionamento delle dosi.
il Questore di
firenze francesco zonno
il pUnTo Sotto esame le scritte apparse nelle scorse settimane contro il sindaco e non solo
dopo le proteste studentesche rispunta la frangia anarchica è la frangia anarchica del movimento studentesco, secondo gli investigatori, dietro le scritte contro il sindaco Matteo Renzi e l’amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne apparse nelle scorse settimane in via della Colonna, a due passi dal liceo classico Michelangiolo. Le scritte, in rosso e nero, facevano tutte riferimento alla presunta condotta antisindacale dell’azienda torinese, con offese al primo cittadino per il suo presunto appoggio alle scelte industriali del Lingotto. A condire le minacce, una stella a cinque punte. Per gli inquirenti, l’azione sarebbe
stata opera proprio di un gruppo di universitari di ispirazione anarchica, che dagli esordi della protesta anti-Gelmini avrebbe compiuto atti vandalici, a scopo dimostrativo, e partecipato a molte operazioni di disturbo. In particolare, non è escluso che una parte di questi studenti sia stata protagonista degli scontri al polo di Novoli, in occasione dell’arrivo dell’onorevole Santanchè. Dopo la carica della polizia e il lento ritorno alla tranquillità, gli uomini della Digos riuscirono infatti a identificare e denunciare alcuni studenti, immortalati dalle riprese della scientifica. Prov-
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vedimenti sono stati presi anche per gli autori del blocco del traffico ferroviario alla stazione di Rifredi, quando un gruppo di manifestanti improvvisò un corteo proprio a fianco dei binari. Momenti di tensione, infine, si sono vissuti nei giorni successivi al voto di fiducia che ha mantenuto in sella il governo Berlusconi. Il corteo organizzato nelle strade del centro dall’ala irriducibile del movimento fiorentino, però, si è svolto senza scontri. Ad avere la peggio, le vetrine di alcuni negozi, bersaglio di innumerevoli scritte /L.S. disegnate con lo spray.
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criminalità
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Dossier/2. Il questore di Firenze Francesco Zonno commenta il rapporto sul 2010
“noi non abbassiamo la guardia” la lotta a consumo e spaccio di sostanze rimane tra gli obiettivi principali. Ma arrivano rassicurazioni sullo stato delle cose: “Questa città ha un corpo sociale sano, abituato a collaborare” Luca Serranò
“L’
obiettivo è quello di migliorare. Sempre. I dati sono importanti ma non dicono tutto. Mai abbassare la guardia”. Commenta così, Francesco Zonno, questore di Firenze, il bilancio sulle attività di polizia relativo al 2010. “Questa città ha un corpo sociale sano, abituato a collaborare con le forze dell’ordine per un obiettivo comune. C’è un solo modo per mantenere questo rapporto: serietà e trasparenza nel lavoro”. Nello sfogliare dati e cifre sui reati compiuti in riva all’Arno, il numero uno di via Zara si sofferma in particolare sui successi ottenuti sul fronte della lotta allo spaccio e al consumo della droga. “È partendo dal basso che si combattono fenomeni come questo – spiega – un metodo che porta a due risultati: si identifica la persona che fa uso di sostanze e si comincia a risalire la filiera dello smercio”. Via libera, dunque, a controlli con le unità cinofile in piazze, locali e discoteche, e più in generale in quei luoghi d’aggregazione dove siano stati segnalati giri e movimenti sospetti. “La lotta alla droga deve stare al passo coi tempi, non è più come vent’anni fa, quando i tossicodipendenti affollavano strade e marciapiedi. Oggi è diverso – continua - spaccio e consumo seguono altre traiettorie, entrano nelle case e coinvolgono una fascia trasversale di persone, dai colletti bianchi ai
cittadini più insospettabili”. Altro versante su cui Francesco Zonno dichiara di voler concentrare i propri sforzi è il contrasto di quelle nicchie d’illegalità che s’inseriscono sulla scia delle ondate migratorie. “Sul tema va fatta una distinzione, non abbiamo mai agito indiscriminatamente per colpevolizzare i clandestini. Quel che è certo, però, è che la nostra unica guida è la legge, e quella seguiremo”. Il riferimento è alla polemica suscitata dall’introduzione, nell’ordinamento italiano, della direttiva europea sul reato d’immigrazione clandestina. La norma, in vigore dal 24 dicembre 2010, si pone in netto contrasto con la BossiFini, prevedendo la responsabilità penale dei cittadini senza permesso di soggiorno solo come ultima ratio. La stessa procura di Firenze, in una circolare, ha chiarito che disapplicherà la parte della legge italiana che punisce con l’arresto gli irregolari che non abbiano rispettato l’ordine di espulsione. “L’importante - commenta il questore - è garantire ai cittadini regole certe e di puntuale applicazione”. Il numero uno di via Zara, infine, si dice soddisfatto anche dei risultati conseguiti sul fronte dell’ordine pubblico, nella gestione delle manifestazioni studentesche degli ultimi mesi. “Ci sono stati momenti di tensione, è vero, ma la grande professionalità dei nostri funzionari ha sempre permesso il regolare svolgimento dei cortei”.
lA BioGRAfiA Ecco il percorso del successore di Francesco Tagliente
da reggio Calabria alla “mala del brenta”, quarant’anni di indagini
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rancesco Zonno è questore di Firenze dal 26 agosto 2010. Ha preso il posto di Francesco Tagliente, ora al vertice degli uffici di polizia di Roma. Nato il 6 settembre 1948 a Rodi Garganico, in provincia di Foggia, è laureato in Giurisprudenza (presso l’Università di Perugia), avvocato e Commendatore della Repubblica. La sua carriera inizia negli anni Settanta, quando presta servizio, come commissario di polizia, per il Ministero dell’Interno. Negli anni successivi si sposta a Reggio Calabria, dove in poco tempo passa dall’incarico di funzionario dell’ufficio
Qualità e genuinità...
di Foligno. Il suo nome resta comunque legato alla vicenda della “mala del Brenta”, con il doppio arresto del boss Felice Maniero, capo di una delle più controverse e letali organizzazioni criminali del secondo dopoguerra, nonché protagonista di una clamorosa evasione (grazie all’irruzione di un commando) dal carcere di Padova. Proprio sulla vicenda di Maniero è in preparazione, in questi mesi, una mini serie tv dal titolo “Faccia d’Angelo”, soprannome del gangster del Triveneto. A portarlo sullo schermo l’attore /L.S. Elio Germano.
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politico della questura a quello di dirigente delle volanti. Dal 1977 viene trasferito a Treviso. Proprio nel capoluogo veneto, col ruolo di capo della squadra mobile, Francesco Zonno mette a segno numerosi colpi contro la criminalità organizzata e il mondo dell’estremismo di destra e di sinistra. Negli anni Ottanta e Novanta viene chiamato a dirigere alcuni gruppi investigativi creati per indagare su casi di rilievo, come i sequestri di Augusto De Megni e Giuseppe Soffiantini, partecipando anche alle inchieste per il disastro del traghetto Moby Prince e sul cosiddetto mostro
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noi & gli altri
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curiositÀ. Viaggio nei luoghi diventati ormai appannaggio (quasi) esclusivamente dei forestieri
se i turisti si “rubano” la città Dalla zona di Santa Croce a quella di San lorenzo, passando per Santissima
migliore delle prospettive: difatti, in una classifica pubblicata su TripAdvisor (la più grande comunità on line di viaggio), Firenze è stata eletta da venti milioni di utenti come meta turistica e culturale preferita, superiore anche a New York, Roma e persino Parigi. Questo vuol dire che, scongiurando crisi economiche e improvvisi cambi di rotta, per fortuna anche il 2011 si preannuncia come un anno piuttosto “affollato”.
Annunziata e San Marco, gli avamposti degli ospiti di passaggio sono tantissimi. e a sorpresa a essere coinvolto non è più soltanto il centro storico Serena Cafaggi
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hi conosce la canzone “Viaggi e miraggi” di De Gregori lo sa: Firenze è la città dei turisti internazionali. Che sia stata una pura casualità o più probabilmente una questione di rime poco importa. Il sospetto, infatti, si è già insinuato: possibile che il cantautore romano, una volta messo piede nel nostro centro storico, sia rimasto colpito più dal caos e dal vociare che dalle bellezze architettoniche? Possibile. Soprattutto perché si tratta di una sensazione ben nota a molti fiorentini, i quali, ormai da tempo, hanno rinunciato a godere di alcuni dei luoghi più belli della città per evitare di trovarsi a tu per tu con la folla. Le vie storiche sono abolite, soprattutto durante il weekend. Stesso discorso per locali, ristoranti e musei. L’impressione è che in città convivano due anime separate, due mondi che si incrociano ogni giorno quasi per sbaglio: da una parte la realtà quotidiana e pacata dei residenti, dall’altra la Firenze turistica prêt-à-porter, troppo spesso “falsata” per meglio accogliere i visitatori. È così che alcuni luoghi, tutti piuttosto noti, sono finiti con l’essere territorio esclusivo per questi ospiti di passaggio, stranieri e non. Da Santa Croce ai pressi della stazione, fino a piazza dei Ciompi, San Lorenzo, Santissima Annunziata e San Marco, la fetta di città “conquistata” da viaggiatori giovani e meno giovani si dimostra ancora piuttosto consistente, proprio come lo sono le attività economiche che si appoggiano al settore. Si tratta di un universo indipendente e in continuo movimento, fatto di spese e consumi con cifre da capogiro. Lo scorso anno, dopo il rallentamento registrato nel 2009, sono stati calcolati oltre otto milioni di turisti in soli otto mesi. Una crescita imprevista che ha coinvolto non più soltanto il centro storico ma, a sorpresa, anche i territori limitrofi. In particolar modo, nella provincia fiorentina l’aumento dei pernottamenti in agriturismo o appartamento è arrivato intorno al 10 per cento, diversi punti in più rispetto a qualche anno fa. Certamente si tratta di buone notizie per tutti coloro che vedono nel turismo una insostituibile fonte di benessere e guadagno, storce il naso chi invece sperava di strappare alle scolaresche in gita e ai tour internazionali un vecchio angolo di città. Ma pare che una pacifica (e un po’ chiassosa) convivenza sia la
In aumento i pernottamenti in agriturismi e appartamenti
ConTRoCoRRenTe Molte le “zone franche”
Ma i residenti non si arrendono
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turisti in piazza
santa croce
LE SOLUZIONI complementari per combattere le rughe e la cellulite DOVE IL LASER non dà risoluzione definitiva delle rughe del viso, in quanto si tratta di rughe d’espressione cioè tendono a riformarsi ad opera della muscolatura, giunge in aiuto la tossina botulinica. Approvata in Medicina Estetica per le rughe glabellari, rughe verticali del terzo superiore del volto (quelle tra gli occhi e la radice del naso) con poche gocce ben dosate ed infiltrate sottocute con ago indolore, la tossina boltulinica di tipo A (Vistabex, Azzalure) è in grado di indebolire la contrazione muscolare e di impedire il riformarsi di quelle rughe dianzi dette per alcuni mesi A dosi maggiori si può anche bloccare completamente il muscolo (per 4-5 mesi) ma il risultato sarà meno naturale perché toglie espressione al viso. L’utilizzo è da riservarsi per chi proprio quelle rughe non le sopporta. Un ulteriore metodo di correzione delle rughe e dei solchi consiste nell’impianto di acido ialuronico (Filler) che è un prodotto naturale dei fibroblasti umani ed è totalmente riassorbibile. La durata della correzione è di alcuni mesi e dipende da diversi fattori individuali. Le rughe che hanno resistito ai suddetti trattamenti trovano soluzione infiltrando nel derma, con ago indolore, il filler che inoltre è in grado di attenuare visibilmente la profondità delle pieghe naso geniene ed angolo mandibolari. Da un difetto di microcircolazione dovuto a molteplici cause (ormoni, postura, peso, alimentazione, abitudini sedentarie oltre ad una predisposizione individuale) deriva nella donna la cellulite che è una vera e propria patologia (panniculopatia edemato fibrosclerotica) che nei suoi stadi iniziali è reversibile e può con vari metodi non progredire negli stadi peggiori e più evidenti ad occhio. Tra questi metodi la mesoterapia (intradermoterapia), metodo che prevede l’infiltrazione di farmaci iniettabili sottocute che migliorano la circolazione ed impediscono la progressione della malattia ed il formarsi dell’edema. Se non curata la cellulite diventa fibrosa fino alla formazione di micronoduli e noduli (la buccia d’arancia) con sclerosi del tessuto cutaneo profondo e qua è più difficile avere risultati.In questo caso la mesoterapia prevede l’uso di farmaci ad azione fibrinolitica o che agiscano sul metabolismo dei grassi del tessuto adiposo (lipolisi) rendendolo di minor spessore (ma non allarghiamo il discorso a farmaci o a sostanze non approvate per questo uso). Per ridurre lo spessore del grasso (tessuto adiposo) la cavitazione è tecnica efficace. Grazie agli ultrasuoni trasmessi da un manipolo appoggiato sulla pelle con un gel a contatto si producono microbollicine grazie alla presenza di acqua nel tessuto adiposo (si può aumentare infiltrandola). Queste bollicine, scoppiando, fanno uscire dalle cellule adipose il grasso che verrà poi drenato dal circolo linfatico ed eliminato in gran parte con le urine (per questo è importante bere molto) e per il resto secondo il metabolismo. La cavitazione si utilizza anche per ridurre lo spessore di tessuto adiposo sano (adiposità localizzata) su addome e fianchi oltre che su cosce e gambe dove serve. Occorre precisare che le tecniche di infiltrazione descritte in mesoterapia devono essere eseguite da un medico con opportuna esperienza ed in struttura sanitaria adeguata.
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ome in un costante tiro alla fune, da tempo immemore residenti e turisti si contendono il primato sulla città. Primato che si guadagna soprattutto nelle zone “franche”, quelle che ancora vedono le due parti convivere a stretto contatto. Giorno dopo giorno si delineano così nuovi equilibri, sottili linee di confine che separano i luoghi cosiddetti “turistici” dalle aree a esclusiva fiorentina. Ma se negli ultimi anni abbiamo assistito al lento e progressivo avanzare dei visitatori stranieri verso i margini del territorio, ad esempio verso l’Oltrarno o verso piazza Beccaria, ultimamente la situazione è cambiata di nuovo, volgendo questa volta a favore dei “padroni di casa”. Sono sempre più numerosi, infatti, i luoghi a cui si sono riavvicinati i residenti, dopo un periodo di evidente allontanamento. Tra questi c’è la zona di Santo Spirito, in cui appartamenti e ristoranti sono tornati a parlare toscano, Sant’Ambrogio e piazza dei Ciompi, soprattutto nel tardo pomeriggio e la sera, e ancora decine di spazi pubblici, come ad esempio musei, giardini e biblioteche. Ruolo d’eccezione, in tal senso, lo hanno avuto le Oblate che, grazie a una fitta offerta culturale, hanno sancito un effettivo ritorno del fiorentino in zona Duomo. Altrettanto lodevole il tentativo, sempre più marcato, di riportare i residenti nei musei, attraverso una programmazione attenta e vigile sulle tendenze artistiche contemporanee. Dalle esposizioni di Palazzo Vecchio agli appuntamenti annuali della Fortezza, fino alle serate sulla terrazza del museo Bardini, sembra che Firenze non si arrenda a diventare semplice vetrina per i visitatori di tutto il mondo. E chissà se anche nei prossimi mesi, in questo insolito gioco con la fune, i residenti tireranno più forte.
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salute e dintorni
Febbraio 2011
Dossier/1. Sempre più persone scelgono mete lontane in cerca di “ritocchini” a buon prezzo
All’estero a caccia di lifting “low cost” la moda del “bisturi trip” spopola anche dalle nostre parti: tra
Elena Niccolucci
le mete più gettonate europa dell’est, Africa e America. obiettivo il risparmio: i costi si abbattono anche del 70%. Ma i rischi, specie in fase post-operatoria, possono essere dietro l’angolo
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n Italia lo chiamano “bisturi trip”, e indica il fenomeno emergente del turismo estetico. In parole povere si tratta di intraprendere un viaggio, destinazione Europa dell’Est, Africa o America, con l’unico obiettivo di sottoporsi a un’operazione di chirurgia plastica low cost. Neppure si trattasse di fare la spesa al discount:
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le terme? Sì, ma ungheresi
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l paradiso delle terme non è più qui. È altrove, a Est, dove i prezzi si mantengono ancora piuttosto abbordabili. Ungheria e Slovenia sono le mete più ambite e apprezzate, quelle che garantiscono un soggiorno economico ma comprensivo di tanti piccoli lussi che nel nostro Paese non siamo soliti concederci. Questo accade perché, circondati da centri benessere tra i più belli, siamo stati abituati a concepirli come una forma di relax elitaria, riservata solo a pochi. Non è un caso, infatti, se per i matrimoni anche tra i fiorentini sia diventata consuetudine regalare un weekend in spa al posto del solito elettrodomestico della lista di nozze: dato il prezzo, si fa la figura dei generosi. E in effetti, tra massaggi, saune, accappatoi avvolgenti e aperitivi il conto spesso può essere equiparato a quello di un piccolo viaggio. Si spiega allora come in molti preferiscano approfittare dell’occasione per fare realmente una vacanza fuori confine. In Ungheria, ad esempio, si può scegliere tra 1.289 sorgenti termali, 48 diverse qualità di acque minerali e 136 sorgenti di acque curative. I centri sloveni, invece, sono rinomati principalmente per la qualità dei fanghi e vantano di essere tra i più economici d’Europa. Ciò non toglie che le terme toscane restino tra le migliori di cui possiamo disporre, sia in termini di professionalità sia per la non trascurabile vicinanza da casa. Il consiglio può essere dunque quello di approfittare delle tante offerte e dei pacchetti risparmio che, soprattutto nei periodi di bassa stagione, permettono di spendere il giusto, tenendo a bada i sensi di colpa. D’altronde, anche i paradisi acquatici dell’Est presentano un grave inconveniente: fino a primavera, le temperature scendono talmente in basso che neppure le terme più calde riuscirebbero a rendere piacevole /E.N. la permanenza.
la mania del risparmio ha raggiunto il suo apice proprio nella ricerca di interventi a prezzo contenuto, di protesi scontate e chirurghi a buon mercato. Ma le controindicazioni, naturalmente, sono dietro l’angolo. A determinare i costi di un’operazione concorrono fattori che non devono essere sottovalutati: l’insufficienza delle norme igienico sanitarie, della sicurezza nei locali e della qualità dei materiali usati può essere causa di spiacevoli sorprese. E in effetti, pacchetti viaggio “tutto incluso” a poco più di duemila euro possono far nascere qualche sospetto. Ma andiamo per gradi. Le mete più ricercate e cliccate su internet sono la Polonia, la Slovenia, la Tunisia e Malta, e oltreoceano anche l’Argentina. Ma sembra che le nuove realtà emergenti in questo business (che non conosce limiti) siano la Thailandia e il Sud Africa. Calcolatrice alla mano, rispetto all’Italia i costi arrivano a essere dimezzati, o forse qualcosina di più: in linea di massima si parla di 50 o 70 per cento in meno della spesa totale. Se infatti un intervento di mastoplastica additiva nel nostro Paese può costare anche 10mila euro, all’estero è possibile cavarsela con 3mila, stessa proporzione per lifting facciali o correzioni del setto nasale. Secondo Bruno Giacomo Carrari della Sies, Società italiana di medicina e chirurgia estetica, “il problema non risiede nella professionalità dei colleghi all’estero, ma nei controlli che là garantiscono. Si tratta di una vera e propria roulette russa: si può avere fortuna e imbattersi in una equipe medica competente così come si può finire nelle mani di personale non qualificato. E in questi casi capita persino di non riuscire a reperire il medico che ha eseguito l’intervento”. I veri rischi derivano dunque dalla fase post-operatoria, quando i risultati non sono proprio quelli sperati. “Ogni chirurgo, per prudenza, è sempre piuttosto restio a metter mano su un lavoro iniziato da qualcun altro - sottolinea Carrari - anche per questa ragione, in caso di complicazioni, per il paziente diventa complesso gestire la situazione”. Se in Italia è piuttosto semplice informarsi sulle credenziali di un medico o della sua clinica, all’estero invece può essere un’impresa di non poco conto: tra i controlli non verificabili e le normative extraeuropee, l’operazione può trasformarsi in una bizzarra scommessa. Piccole avventure chirurgiche per turisti senza frontiere.
In caso di complicazioni situazioni difficili da gestire
salute e dintorni
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Dossier/2. Lo scorso anno circa 1.800 toscani hanno scelto gli odontoiatri di altri paesi
E c’è chi “migra” per curarsi i denti Serena Cafaggi
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l viaggio è per antonomasia sinonimo di relax. Ma non per tutti, a quanto pare. Complici la crisi economica e un insistente passaparola, si calcola che lo scorso anno circa 1.800 toscani hanno deciso di partire verso l’est Europa per concedersi cure odontoiatriche low cost. Da qualche anno, ormai, si tratta di una vera e propria tendenza, tanto che, su internet, spopolano i siti interamente dedicati a questa insolita “avventura” medica. Ma tra recensioni entusiastiche e allarmi relativi ai rischi in cui si può incappare emerge un quadro a luci e ombre. Se infatti il risparmio su protesi dentarie, terapie o operazioni di implantologia appare notevole (si parla di costi dimezzati rispetto a quelli italiani), persistono invece da più parti dubbi e preoccupazioni sulla qualità dei risultati. In altre parole, oltre alla spesa rischia di ridursi anche la garan-
zia di un lavoro valevole. Questo accade perché, a differenza dei medici nostrani, quelli ungheresi, sloveni o romeni non sono ancora soggetti alle normative europee in materia di sicurezza e igiene. Si spiega allora come una cura a buon mercato possa provocare gravi disagi o persino indurre a nuovi interventi riparativi. Altro fattore da non sottovalutare sono i controlli e i lavori di “manutenzione”, che per ovvie ragioni non possono sempre essere eseguiti all’estero. Operazioni costose ma di semplice routine, che per ironia in Italia sarebbero anche gratuite, se considerate parte del pacchetto chirurgico. A conti fatti, insomma, sommando le trasferte aeree ai possibili inconvenienti post-intervento i costi possono ricominciare a lievitare. Eppure mai come oggi il turismo odontoiatrico continua a reclutare nuovi candidati: il problema di fondo è infatti che, secondo i
Con la crisi succede sempre più spesso che ci si affidi a mani straniere. Anche in questo caso diminuiscono le spese, ma i medici mettono in guardia
l’iniziativa. A cura di Confesercenti
lo sportello che aiuta a scegliere l’obiettivo è quello di fornire un servizio di informazione e sostegno. “È necessario dare risposte chiare”
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i fronte al boom del turismo dentale, che nel nostro territorio cresce con ritmi superiori al 10 per cento annuo, Confesercenti ha aperto uno “sportello amico” per garantire al cittadino un adeguato servizio di informazione e sostegno. Alfredo Paduli del Cio (Collegio italiano odontotecnici) spiega infatti: “Per mettere in guardia i fiorentini dai rischi cui possono incorrere all’estero è necessario offrire delle risposte chiare e trasparenti, permettendo a ogni individuo di comprendere e scegliere la migliore soluzione possibile per la propria salute”. La consulenza fornita è completamente gratuita e si pone l’obiettivo di contrastare due fenomeni concomitanti: da un lato la tendenza ad affidarsi a cure mediche a basso costo, dall’altro la crescente importazione di protesi dentali provenienti da India, Cina ed Est Europa,
prive di ogni certificazione. Un problema da non sottovalutare è infatti relativo ai materiali usati: “Alcune protesi cinesi - ricorda Paduli - hanno presentato tassi di piombo undici volte superiori a quelli consentiti”. Dunque, venendo meno le sicurezze a livello igienico-sanitario e l’assistenza post-operatoria, vengono meno anche le garanzie sufficienti per la buona riuscita dell’intervento di applicazione protesica. Non a caso, in soli cinque anni nella provincia fiorentina sono stati chiusi ben 150 laboratori odontotecnici, e nonostante tutto la situazione continua a peggiorare. Lo sportello amico nasce allora dall’esigenza di tornare in contatto con i cittadini, promuovendo un rapporto basato sulla fiducia e non più sulla diffidenza. Per chiarire qualsiasi altro dubbio, basta prenotare un appuntamento gratuito /S.C. (telefono: 055/27051).
dati pubblicati dall’associazione Altroconsumo, al primo posto delle prestazioni sanitarie più difficili da saldare c’è proprio il dentista. È per tale ragione che in tanti scelgono la strada estera. Ma l’allerta dei medici è rivolta a tutte le soluzioni apparentemente convenienti: già dopo pochi
mesi dalle operazioni si rischia di imbattersi nei primi danni. Abbandonare l’eccellenza fiorentina e italiana - avvertono - può rivelarsi un salto nel buio. Affidabilità e sicurezza rappresentano elementi imprescindibili per ogni genere di intervento sanitario e non esistono compromessi. Ecco
perché, dalle certificazioni relative ai materiali usati sino ai corsi di aggiornamento obbligatori, la professionalità degli odontoiatri e odontotecnici italiani è una garanzia da non sottovalutare. Nella speranza che un giorno non sia più necessario fare le valigie per curarsi un mal di denti.
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mobilità
Febbraio 2011
on the roaD/1. Quando Lina Abate fu assunta all’Ataf, nel 1981, era l’unica donna in azienda
Il giorno che arrivò l’autista in gonnella openinG
Ama moltissimo il suo lavoro (anche
welcome: auto hi-tech e 50 posti di lavoro
non si è mai sentita
G
discriminata dai suoi colleghi maschi e, se potesse, tornerebbe di corsa al volante lina aBate
Ludovica V. Zarrilli esteggia quest’anno, il 19 ottobre, i suoi primi trent’anni da dipendente Ataf, 16 dei quali passati su e giù da un bus. Lina Abate, che ha fatto il suo ingresso trionfale nell’azienda del trasporto pubblico fiorentino nell’ormai lontano 1981, è stata la prima signora a guidare i bolidi che accompagnano i cittadini da una parte all’altra di Firenze. Era da sola contro o con, dipende dai punti di vista, una massa di colleghi maschi. “Mi sono sempre trovata bene con loro - spiega Lina che oggi lavora negli uffici di viale dei Mille - sono convinta che essere trattata in un modo piuttosto che in un altro dipenda molto dal modo in cui ognuno di noi si pone nei confronti di chi ha di fronte. Ho capito anche che se lavoravo bene, senza pretendere nessun trattamentoi diverso ed eccezionale solo per il fatto di essere una donna, loro mi rispettavano come si rispetta ogni altro collega”. Lina ha cominciato per scherzo: era alla ricerca di un lavoro, aveva preso la patente D, “gli amici mi dicevano cosa te ne farai di codesta patente, tanto non ti assumeranno, e invece ho fatto il concorso e mi hanno presa, e ne sono stata ben felice. È un lavoro che ho amato molto, fosse stato per me sarei ancora a bordo di un autobus, peccato che sono stata spostata in uffio a causa di un problema di salute”. Un grande amore per il proprio lavoro e una personalità iperattiva - Lina ha giocato a calcio per anni e ancora oggi fa parte
della federazione che seleziona le giovani leve in gonnella che vogliono cimentarsi nel pallone - ne hanno fatto un’autista coi fiocchi. “Più che in azienda, le discriminazioni si subivano all’esterno - spiega senza mai smettere di sorridere - una volta, erano appena state assunte delle nuove colleghe, mi ricordo che un signore corse dietro al bus per paura di perderlo. Quando vide me al volante sbottò ‘no no, per carità, una donna? Non salgo, aspetto il prossimo’ e io tra me e me pensai: aspetta, aspetta, tanto su quello che viene dopo c’è un’altra donna!”. Un grande senso dell’umorismo e una personalità ben piantata coi piedi per terra, Lina racconta come anche questo mestiere sia cambiato radicalmente nel corso degli ultimi trent’anni. “Certo, oggi c’è molto più traffico di un tempo, ma prima bisognava avere forza per guidare certi mezzi. Alcuni erano a due piani, altri avevano la guida al centro, altri ancora avevano un freno a mano talmente duro che servivano due mani per tirarlo”. E a sentir parlare della nevicata dello scorso 17 dicembre, che ha visto tanti suoi colleghi andare nel panico, dice: “Nell’85 capitò anche a me, ero sul 23 e dovevo arrivare fino a La Fonte, ma il bus non ce la faceva. Feci scendere i passeggeri e li invitati a spingere. Arrivammo fino in cima”. Dulcis in fundo, non poteva mancare un pensierino sulla tramvia: “Se mi piacerebbe guidarla? Che domande, certo che sì”.
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eneral Motors sbarca a Firenze e lo fa in grande stile, aprendo una concessionaria Opel insieme a due imprenditori e offrendo 50 nuovi posti di lavoro. Welcome, così si chiama questo punto vendita studiato su misura del cliente, è frutto della joint venture tra GM Italia, Francesco Maldarizzi e Stefano Foschi (questi ultimi già titolari de La Rotonda Mercedes-Benz), che si sono messi insieme per dare vita a una nuova rete in grado di razionalizzare il sistema di vendite. “Abbiamo scelto Firenze – dice Francesco Maldarizzi, presidente di Welcome – abbiamo colto un’occasione perché niente fosse trascurato. Teniamo vicino il sogno e il bisogno. Garantiamo un’attenzione al cliente da hotel a cinque stelle”. Un know how perfezionato dall’esperienza e una grande attenzione alle esigenze del cliente sono gli ingredienti che hanno dato vita al nuovo concessionario fiorentino, che offre non solo l’intera gamma di automobili, ma soprattutto un’assistenza continua e altamente specializzata che comincia nel momento dell’acquisto, fa da supporto per qualsiasi necessità e accompagna il cliente in tutto il ciclo vitale dell’auto. Oltre a garantire un punto di riferimento per i clienti Opel (sono circa 20mila i veicoli del brand che attualmente circolano in città), Welcome contribuisce allo sviluppo del comparto automobilistico fiorentino, creando 50 nuovi posti di lavoro che, all’interno dell’azienda, vanno a implementare un team sempre più indirizzato verso i servizi alla persona. “È giusto avere qualche preoccupazione per la crisi economica – spiega Stefano Foschi, amministratore delegato di Welcome – ma è altrettanto indispensabile produrre una reazione. Ecco perché, qui a Firenze, due imprenditori - si può dire? - di successo, si uniscono per stringere una joint venture con GM. Possiamo far bene, molto bene, /B.B. insieme”.
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ermessi per poter circolare, con febbraio sono scattate alcune novità. Dal 1° di questo mese, infatti, i disabili che hanno necessità di ottenere permessi per poter circolare hanno a disposizione, oltre alla sede Sas nel cubo del Parterre, anche altri due Punti Sas decentrati (Nord e Sud), aperti anche il sabato e la domenica con orario 8-18,30. Il Punto Sas Nord si trova in viale XI Agosto 7, il Punto Sas Sud in via Emilio Visconti Venosta (controviale del viale Generale Alberto Dalla Chiesa). “È importante che tutti gli utenti abbiano a disposizione il massimo del servizio, ma in primo luogo gli utenti disabili - spiegano da Sas - stiamo facendo da tempo formazione al personale per poter arrivare col tempo a rilasciare tutti i permessi comunali anche nei Punti Sas decentrati, dove attualmente si effettuano i ticket di ingresso dei bus turistici. Questo – continuano dalla società - per cercare di eliminare le code che negli ultimi tempi si sono viste al cubo del Parterre, dopo l’approvazione del piano della sosta. I Punti Sas decentrati hanno la particolarità di essere aperti anche il sabato e la domenica con orario continuato, dando maggiori possibilità a tutti i cittadini e in primo luogo agli invalidi”. In sintesi, da questo mese ai Punti Sas si possono ottenere tutti i permessi invalidi, tutti i permessi per la Zcs, quelli del tipo “Viva la mamma” per le donne con bambini piccoli e i permessi temporanei per la Ztl, oltre ai consueti ticket per i bus turistici. Entro l’estate, inoltre, saranno distribuiti in modo decentrato anche i permessi per i residenti Ztl. Per tutte le informazioni è possibile consultare il portale della società (www.serviziallastrada.it), dove sono reperibili le indicazioni sulle autorizzazioni e sulla modulistica per i contrassegni invalidi. È poi possibile contattare il Contact Center Sas (tel. 055.40401, fax 055.4040221, e-mail scrivi@serviziallastrada.it). Resta comunque invariato il servizio (e l’orario) del Punto Sas Centro (Parterre).
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on the roaD/2. Dopo la prima sforbiciata di gennaio arriva la fase 2 del contenimento dei costi
Tagli e ritagli, i bus cambiano ancora novità in vista per gran parte delle linee. Compreso l’affollato 23, non più costretto a rientrare in centro in direzione Gavinana. Ci penseranno 31, 32 e 33 a “coprirgli le spalle”
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Tav, i lavori intanto vanno avanti
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Francesca Puliti a prima mazzata è arrivata all’inizio dell’anno. Corse meno frequenti per quasi tutte le linee, tratti di percorso scomparsi nel nulla e fermate soppresse. Ma preparatevi, perché stanno per arrivare altre due sforbiciate. “Con la fase numero due (dal 5 febbraio) cercheremo di arrivare al taglio del 13% sui costi dei bus urbani ed extraurbani – spiega l’assessore provinciale ai trasporti Stefano Giorgetti – ovvero il contenimento necessario a fronte delle minori risorse che arrivano dalla Regione”. Se poi non dovesse bastare neanche questo secondo step, si passerà a una terza fase, a partire da marzo, per cercare di limare ancora il servizio. Ma partiamo dall’inizio, dai primi cambiamenti. Con l’anno nuovo alcune linee hanno già riveduto e corretto il percorso: sono 3, 12, 13 e 17. La linea 3 (Cure-Nave a Rovezzano) si è vista prima tagliare via un pezzo di strada (il tratto Rondinella-Novelli) e poi reintegrare un tratto in seguito alle proteste. Per capirsi: venendo da Gavinana il bus non si infilerà più a Coverciano, ma percorrerà via D’Annunzio fino all’incrocio con viale Duse e poi riprenderà la retta via verso lo Stadio. Per quanto riguarda 12 e 13, le due linee sono rimaste orfane dell’anello Fortezza (e hanno lasciato sguarnita la fermata di viale Strozzi, in prossimità delle strisce pedonali): chi dalla Fortezza deve andare verso viale Redi si prepari a fare un bel tratto a piedi o a tornare verso Smn in cerca di un bus. O aspettare i non molto frequenti 29 e 30. Meno traumatico il taglio subito dal 17, che non percorre più viale dell’Aeronautica ma si ferma al piazzale delle Cascine. La prossima tranche di risparmi deriverà da “una completa rimodulazione delle
cantieri. A Campo di Marte e agli ex Macelli
linee urbane”, afferma Giorgetti. Con conseguente “rimodulazione” delle abitudini di chi le utilizza. Tra le altre, cambia il 23, una delle linee più affollate: da San Marco a Gavinana dovrebbe essere cancellato il rientro nel centro storico dal lungarno della Zecca e corso dei Tintori. Il tratto sarà invece coperto da 31 e 32 che, venendo da piazza Beccaria, non svolteranno più a sinistra in direzione via Quintino Sella, ma andranno invece verso la Biblioteca Nazionale e il Ponte alle Grazie. Non solo: per 31 e 32 si torna al passato. Il primo andrà solo a Grassina e il secondo solo all’Antella, dimezzando così i passaggi davanti all’ospedale di Ponte a Niccheri. Novità anche per il 33: il capolinea si sposta da San Marco a via dell’Oriuolo, il che significa che, una volta arrivato alla stazione di Campo di
Si dimezzano i passaggi davanti all’ospedale di Ponte a Niccheri, ma aumentano alle Grazie Marte, il bus tornerà indietro per i viali di circonvallazione fino a piazza Piave, per prendere anch’esso corso dei Tintori. Poi però il 33 svolterà a destra in via de’ Benci, fino a raggiungere via dell’Oriuolo. Al ritorno percorrerà quello che un tempo era il tragitto del 23: sfiorando piazza Duomo, prenderà via del Proconsolo e attraverserà l’Arno al Ponte alle Grazie. Un consiglio per tutti: studiatevi bene il sito internet dell’Ataf prima di uscire di casa.
la Tav? Anche se sulla questione sembra scesa una sorta di silenzio, con la discussione messa da parte per pensare agli impellenti cantieri del tram o ai tagli del Tpl, i lavori dell’Alta velocità vanno comunque avanti a pieno ritmo. Anche più del dovuto, secondo qualcuno. “Nel cantiere di Campo di Marte – dice Tommaso Grassi, consigliere comunale del gruppo Spini per Firenze – il limite delle cinque ore di lavori non viene rispettato”. Tale limite era stato imposto dal Comune alla ditta costruttrice in seguito a ben tre richiami dell’Arpat. Il problema del rumore e della polvere, invece, dovrebbe essere stato risolto grazie a paratie più alte. Ma il condizionale è d’obbligo, perché chi ci vive vicino non la pensa esattamente così. Le ruspe sono in azione anche nella zona degli ex Macelli, in via Circondaria, dove dovrebbe sorgere la tanto contestata Stazione Foster. Proprio quella che il sindaco Renzi avrebbe cancellato volentieri dal progetto, a causa dei costi e dei rischi per la sicurezza idrogeologica. In attesa del (decisivo?) incontro del primo cittadino con il governatore Rossi e l’ad di Ferrovie Mauro Moretti, l’iter burocratico per la realizzazione della stazione è andato avanti. “Do-
lavori in corso agli eX
Macelli
vremmo incontrarci a brevissimo – afferma il presidente della Regione – è questione di settimane”. Nel mentre, però, è arrivato il nullaosta acustico per i cantieri, il 25 gennaio scorso. È prevista a primavera, invece, la partenza della fresa scavatrice per la costruzione del tunnel sotterraneo, che comincerà a interrarsi a Campo di Marte. “Abbiamo fatto richiesta a Rfi per effettuare un altro sopralluogo – continua Grassi – ma ancora non ci è pervenuta nessuna risposta”. Risale a ottobre scorso, infine, la prima visita ai cantieri a opera delle commissioni ambiente e urbanistica del Comune, assieme ai membri dell’Osservatorio ambientale. Ma da allora i lavori sono andati /F.P. molto avanti.
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economia
vaDeMecuM. Ecco i percorsi da seguire per aprire e portare avanti senza errori un’attività
imprenditoria, guida alla sopravvivenza Serena Cafaggi
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mprenditori non si nasce, si diventa. È questo il presupposto che bisogna tenere bene a mente se si desidera aprire una nuova attività. La motivazione e i buoni propositi da soli non bastano, soprattutto quando si è giovani o inesperti in materia di mercato. Tra le noie burocratiche, le autorizzazioni da richiedere, la scelta
lA noViTÀ La Locandina cambia pelle
Trovare casa o lavoro è diventato più facile
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n cerca di una casa, di un’auto o di un lavoro? Ora trovarli è diventato più facile. La Locandina, il bisettimanale free press di annunci economici della Web&Press Edizioni, ha infatti cambiato “pelle”, e da circa un mese esce in una nuova versione. Una versione che, grazie alla suddivisione delle categorie in cinque colori, ha reso la consultazione più veloce e intuitiva, e ancora più facile trovare quello che si stava cercando. Le novità non mancano, a partire da una testata rivista e modernizzata per arrivare a una grafica più moderna, tutta basata su 5 colori che sono diventati i “protagonisti” del giornale: blu, ocra, viola, verde e arancione. Ognuno di questi colori indica una delle categorie in cui il giornale è suddiviso (immobili, lavoro, veicoli, mercato e relazioni), rendendone così più rapida la consultazione. E anche la copertina è ora diversa, riprendendo di volta in volta uno di questi colori. “Nonostante il mondo dei giornali cartacei di annunci economici abbia attraversato momenti difficili – spiega Patrizio Donnini, amministratore unico della Web&Press Edizioni – La Locandina ha retto ed è cresciuta. E ora spazio a queste ulteriori novità”. Il giornale viene distribuito ogni anno in 4 milioni di copie, ha oltre 18 anni di vita alle spalle e, da settembre, è completamente a colori. Finite le novità? Neanche per sogno. Dallo scorso 24 dicembre, infatti, anche il sito internet del giornale, www. lalocandina.it, si è rinnovato, con una veste grafica basata sugli stessi 5 colori che rendono più facile la registrazione, l’inserimento e la consultazione degli annunci. Inoltre, grazie al nuovo sito è possibile creare mini-brochure con i propri annunci preferiti. Guardando ai numeri, il sito de La Locandina raccoglie 25mila annunci in Toscana, conta su 80mila iscritti e vanta oltre un milione di pagine visualizzate ogni mese. Non resta, dunque, che sfogliare il giornale o consultare il sito, per trovare l’oggetto dei propri sogni.
del locale di destinazione d’uso e i dettagli organizzativi di routine, l’iter da seguire rischia di trasformarsi in un fastidioso deterrente. Ma le soluzioni sono a portata di mano. Infatti, per incentivare sul territorio fiorentino l’avvio e lo sviluppo di piccole imprese, artigiane e non, è stata creata una fitta rete di uffici, attività, seminari e corsi di formazione gratuiti che garantiscono risposte adeguate, rapide e trasparenti. Dalla Confederazione nazionale artigianato, Barbara Gaggelli spiega: “Già nel 2004, a causa dell’eccessiva mortalità delle piccole imprese nei primi tre anni di vita, la Cna ha deciso di indagare sul problema, avviando un percorso di tutela e controllo degli aspiranti imprenditori. Il fallimento di un’attività, infatti, non deriva soltanto da aspetti di natura economica, ma anche dall’assenza di una strategia commerciale efficace, dalla scarsità di competenze in materia di cultura manageriale e dall’inadeguatezza tecnologica”. Fattori che, complessivamente, rendono i futuri
la Cna ogni anno organizza corsi e una giornata informativa per chi si vuol tuffare in questo mondo, e altre consulenze (gratis) si possono trovare alla Camera di commercio. in questo modo si evita di affogare nell’oceano di difficoltà e adempimenti burocratici imprenditori incapaci di affrontare il mercato locale con gli strumenti necessari per essere competitivi. Affinché un’impresa funzioni bisogna tenere in considerazione i costi, la tassazione e il loro rapporto con i ricavi, senza trascurare gli adempimenti e gli obblighi di natura burocratica. Una mole di istruzioni che non è facile da gestire. “Ogni anno replichiamo l’iniziativa gratuita ‘Scuola di impresa’ - aggiunge Gaggelli – proprio per fornire tutte quelle informazioni basilari che spesso sono ignorate da chi vuole lanciarsi nel mondo dell’imprenditoria. Ma non è l’unica proposta formativa: abbiamo organizzato anche l’Info Day, per promuovere i bandi, e da qualche tempo stiamo collaborando con la pubblica amministrazione e soprattutto con i quartieri, che certamente sono più vicini alle realtà locali”. Ulteriori consulenze si possono trovare anche alla Camera di commercio. Rosa Crivaro, dell’ufficio nuove imprese e incubazione di impresa, sottolinea come agli utenti “in forma del tutto gratuita spetti un primo orientamento sui passaggi burocratici, oltre che una delucidazione sulle agevolazioni finanziarie”. Così, dai servizi attivati su web, sempre più funzionali e pratici, al personale competente che è in prima linea per offrire un sostegno costante e trasversale, si può contare sul primo, fondamentale aiuto per diventare buoni imprenditori.
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VEICOLI
RELAZIONI
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MERCATO
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LAVORO
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politica
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Palazzo vecchio/1. Bar e ristoranti, cambiano le regole per le strutture esterne
E ora il dehor lo scegliamo noi plastica addio, solo materiali di pregio
fili, altrimenti niente permesso per l’appendice esterna. “Il nostro – dichiara ancora il vicesindaco - è un progetto molto ambizioso, nessuna altra città ha mai preso una iniziativa del genere. Questa operazione è importante non solo per il decoro e per l’immagine della città, ma anche per la sua economia: considerato che un dehor costa di media oltre 30mila euro netti, si metterà in moto un giro d’affari di oltre un milione di euro”. Soldi che però dovranno sborsare proprietari e gestori di locali, bar e ristoranti, a poca distanza da un’analoga rivoluzione delle regole per i dehors a cui si erano già dovuti piegare. Magra consolazione, alla scelta del modello finale potranno partecipare anche esercenti e associazioni di categoria. Non solo: anche i cittadini sono chiamati a esprimere la propria opinione. La consultazione popolare è stata aperta sulla rete civica (www. comune.fi.it), dove sono disponibili tutti e sei i progetti in gara. Ma non c’è molto tempo, perché entro primavera il gruppo tecnico, Sovrintendenza compresa, dovrà stabilire le linee guida, dopodiché ci sarà da approvare il tutto in consiglio comunale. E con la prossima stagione autunno-inverno la rivoluzione dovrà essere completa.
per le nuove “logge”. Arrivano anche wi-fi libero e fasciatoi. il modello vincente sarà scelto anche con una consultazione popolare on line. e dalla Soprintendenza Francesca Puliti
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asciatoi e wi-fi a disposizione gratuita dei clienti, materiali di pregio e plastica addio. Cambiano le regole per i dehors di bar, ristoranti e locali del centro storico. Dal 15 novembre in poi gli oltre 300 operatori dovranno adeguarsi e ristrutturare le proprie “dependance” esterne in modo da rispondere ai nuovi canoni stabiliti da Palazzo Vecchio. Che però non sono ancora stati definiti. O meglio, non del tutto. Sono stati presentati il mese scorso i sei progetti vincitori del concorso di idee lanciato dal Comune per trovare un modello unico da adottare in tutte le strade dell’area Unesco. Cinquantasei i carteggi arrivati sui tavoli comunali, giunti da architetti e designer di tutta Italia, ma anche dall’estero (uno è arrivato perfino da Israele). Tra questi la commissione ad hoc - di cui faceva parte anche il noto architetto statunitense Chris Bangle, responsabile dello stile Bmw - ne ha scelti sei, particolarmente rispondenti “al Florence style”, per dirla con le parole di Bangle. Adesso su questa rosa dovrà mettersi al lavoro un nuovo gruppo di esperti, tra cui quelli della Sovrintendenza dei Beni culturali. “Il modello finale – spiega il vicesindaco Dario Nardella – potrà corrispondere a uno di questi progetti o prendere il meglio da ognuno. Non vogliamo che i dehors fiorentini siano tutti fatti con lo stampino, si tratta di linee guida”. Sui materiali, però, non si discute. Al bando i tendoni di plastica, le nuove regole impongono vetro e legno. Altre condizioni imprescindibili sono i fasciatoi e la connessione internet senza
uno dei progetti vincenti
foCUS Nuova luce in piazza Duomo entro l’estate, recupero di Forte e Fortezza. Novità anche in periferia
Cento luoghi, parte seconda. Progetti al via fino a giugno
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l’anno che verrà. Partiamo dal cuore cittadino, piazza Duomo. La nuova illuminazione arriverà entro l’estate. L’impianto costerà 750mila euro, ma neanche un centesimo ai cittadini. A finanziare l’opera, infatti, sarà la Camera di Commercio. Il 2011 sarà anche l’anno del Palazzo di Giustizia di Novoli: l’apertura è fissata per settembre. Il piano per le opere pubbliche prevede quest’anno una mole di investimenti pari a 148 milioni di euro. All’interno trovano spazio gli interventi di recupero e riqualificazione di Santa Maria Novella, il parco sportivo di San Bartolo a Cintoia con la realizzazione del campo da rugby, la
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ento luoghi, capitolo secondo. Si riparte, progetti alla mano, per ridare vita a tutti i (non) luoghi individuati da sindaco e cittadini lo scorso autunno. “Da qui a giugno – dichiara Matteo Renzi - parteciperò personalmente agli incontri nei 100 luoghi della città che abbiamo ‘scoperto’ il 28 settembre. Presenteremo i progetti definitivi alla luce dei suggerimenti dei cittadini e i tempi di ogni intervento”. Qualcosa, dunque, si è mosso, dopo il centinaio di assemblee contemporanee sparse per la città che mobilitarono 11mila fiorentini. E in effetti alcuni progetti sono già stati messi in cantiere per
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ristrutturazione dell’ex Meyer (con tanto di asilo aziendale) e la completa messa in sicurezza del Forte Belvedere. Stabilito anche il cronoprogramma per il recupero e la valorizzazione della Fortezza da Basso, passata di mano dal Demanio agli Enti locali. In questo caso, però, ci vorrà un po’ più tempo: tre anni per veder (ri)sbocciare il polo fieristico fiorentino. Il piano di recupero del complesso dovrebbe essere pronto a giugno prossimo e adottato dal consiglio comunale a luglio. L’approvazione definitiva, invece, arriverà a dicembre 2011, mentre i /F.P. lavori dovrebbero essere messi a gara a giugno 2012.
politica
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Palazzo vecchio/2. Intesa con il Ministero dei Beni culturali
Palazzo vecchio/3. Malumori in casa Pdl
biglietto unico per i musei. “Il Governo ha mantenuto le promesse. E il sindaco?” E gli incassi restano qui P
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Renzi tornò da Roma con l’accordo in tasca. Non sarà la legge speciale per Firenze (non ancora, almeno), ma l’intesa con il Ministero dei Beni culturali è stata raggiunta. E suona come un tre a zero per Palazzo Vecchio. “Sono grato come città – ha dichiarato a caldo Matteo Renzi - e molto soddisfatto per i provvedimenti. Se questi sono i risultati – ha scherzato il sindaco - chiederò di essere ricevuto una volta al mese ad Arcore”. Via libera, innanzitutto, al biglietto unico per i musei cittadini. La Firenze card (che entrerà in vigore il 14 febbraio) costerà 50 euro e permetterà di passare dal Bardini agli Uffizi e alla Galleria dell’Accademia per 72 ore. Insomma, niente più barriere tra musei civici e statali, che poi sono i principali di Firenze. Gli incassi, poi, rimarranno in città per una somma equivalente al 15-20% del totale: circa 20 milioni di euro lordi per rimpinguare non poco le casse di Palazzo Vecchio. Queste risorse, però, potranno essere impiegate solo nella tutela delle aree prossime ai musei, e i progetti presentati dal Comune dovranno passare al vaglio del Ministero. Nei prossimi tre anni, però, questi stessi fondi saranno dirottati su una delle opere più travagliate e trascinate nel corso degli anni della storia di Firenze: il completamento dei Grandi Uffizi. Se basteranno tre anni e 60 milioni lordi per vedere la fine del tunnel non è dato sapere. Ma una svolta in proposito è giunta proprio dal sindaco, che si è espresso in favore della realiz-
Il Comune riceverà 20 milioni l’anno dagli ingressi agli Uffizi. L’entrata potrebbe rincarare zazione della Loggia di Isozaki, la contestatissima nuova uscita della Galleria. “Isozaki ha vinto un concorso – ha ricordato Renzi – e il problema è che c’è una parte dei funzionari ministeriali che la vuol fare e una parte no. La nostra posizione è, in generale, quella di andare avanti sugli impegni presi”. In ogni caso “questa discussione – ha aggiunto - sarà fatta quando si finiranno i Grandi Uffizi. L’importante è che non sia la preoccupazione di Isozaki a bloccare l’opera”. Un’altra novità, sempre in tema
la galleria degli
uffizi
Uffizi, potrebbe arrivare dal prezzo del biglietto. Nei giorni successivi all’accordo lo stesso sottosegretario alla presidenza del consiglio Paolo Bonaiuti, fiorentino di nascita, si è espresso in favore di un aumento. Che a sua volta potrebbe incrementare la mole dei guadagni di Palazzo Vecchio. “Per entrare nel museo più bello del mondo si pagano 6 euro e mezzo – ha fatto notare Bonaiuti – meno che per andare al cinema”. Di fronte all’ipotesi di un possibile rincaro del ticket la soprintendente per il polo museale fiorentino Cristina Acidini non ha chiuso la porta, lasciando intendere una certa disponibilità. Nel frattempo tirano un sospiro di sollievo anche il Gabinetto Viessieux, il Museo Galileo, l’Accademia della Crusca e la Biblioteca Nazionale, tutti pressoché in rosso: ad essi la convenzione riconosce un ruolo strategico. E dunque, presumibilmente, qualche entrata in più. Ma non è finita qui, perché altri fondi arriveranno anche per il Parco della Musica (il nuovo Auditorium del Maggio che dovrà essere pronto entro l’anno) e per alcuni teatri. L’intesa delinea una nuova vita per la Pergola e il Niccolini, che dovrebbero costituire un nuovo polo teatrale. Altra buona notizia per la fabbrica della cultura fiorentina, da anni assetata di attenzione. E fondi.
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iù offesi o arrabbiati? Come una moglie che si vede messa da parte per l’amante, ai consiglieri del Pdl cittadino forse non è andato del tutto giù quello che poteva sembrare uno scavalcamento del democratico Matteo Renzi nelle preferenze dei propri leader nazionali. Non bastava il pranzo ad Arcore, ci voleva anche la “passerella a Roma”, come l’ha definita il capogruppo in Palazzo Vecchio Giovanni Galli, “accusando” Gianni Letta di aver regalato al primo cittadino un bagno di riflettori e popolarità che non meritava. Già, perché l’accordo sui beni culturali sarebbe merito dei consiglieri azzurri. “Nei mesi scorsi - ricorda Galli - avevamo incontrato a Roma il ministro Bondi e a lui avevamo illustrato le nostre idee e le nostre proposte. Noi vogliamo essere una opposizione utile
D’accordo sulla tassa di scopo, a patto che ci sia un vincolo di spesa alla città e dare il nostro contributo: credo che in parte questo ci sia riuscito. Ci è dispiaciuto però che nessuno si sia ricordato del lavoro che abbiamo fatto”. Insomma, d’accordo nel merito, non tanto nel metodo. Più che dispiaciuti, però, i consiglieri azzurri sembrano sdegnati. “L’arrabbiatura è forte – afferma il coordinatore cittadino Gabriele Toccafondi – e il clima nel gruppo è teso”. Tant’è che il deputato ha chiamato a raccolta anche il coordinatore regionale Massimo Parisi e il vice Riccardo Migliori per fare il punto sulla situazione, e insieme hanno preso l’impegno di promuovere un incontro tra i parlamentari toscani e i tre coordinatori nazionali
L’unica donna che non ti fa aspettare
del partito. “Le istituzioni - replica il sindaco - sono di tutti: quando c’è da fare una polemica con il Pdl si fa, quando c’è da incontrare Berlusconi, Bondi o Letta per chiudere degli accordi istituzionali si fa. Sono stato un mese a raccontarlo al mio partito – continua - ora inizierò a raccontarlo anche ai consiglieri del Pdl”. Ma Galli non si arrende. “Il Governo – ribadisce - ha mantenuto le promesse fatte in campagna elettorale sul nuovo Teatro, sul biglietto unico e anche sul Palagiustizia. Chiediamo al sindaco: il Comune farà lo stesso? Ad oggi, non possiamo che verificare i fatti: il Teatro Comunale non è stato venduto, ed è stato invece acceso un mutuo che ricadrà sulle spalle dei fiorentini”. E se sulla legge speciale per Firenze sembrano essere tutti concordi, sulla tassa di scopo, altra partita aperta a Roma, Galli ci tiene a mettere qualche puntino sulle i. “Renzi ha il nostro pieno appoggio per raggiungere l’obiettivo – conferma l’ex candidato sindaco – ma a una condizione, la stessa che vale per il 20% dei proventi del biglietto unico dei musei: che questi fondi siano utilizzati per progetti specifici per la città di Firenze, e non per ripianare /F.P. il bilancio comunale”.
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tendenze
Febbraio 2011
teMPi MoDerni. Complici le difficoltà economiche, la moda cambia e va incontro al portafoglio
Il baratto piace e l’usato spopola foCUS
Gianni Carpini
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n tempi di crisi gli amanti dello shopping devono fare i conti con il portafoglio vuoto, ma c’è chi si ingegna. Per rinfoltire l’armadio senza sborsare cifre astronomiche, le parole d’ordine sono due: riciclare e barattare. I negozi vintage, dove ciò che è fuori moda torna a essere trendy, negli ultimi tempi hanno assistito a un boom, mentre arrivano a Firenze gli swap party, incentrati sullo scambio di vestiti e accessori. Nate a Manhattan, le “feste del baratto” sono sbarcate prima in Europa, poi a Milano e adesso fanno capolino nella nostra città. Che siano organizzate da negozi, da community web o da gruppi di amiche, le regole sono semplici: prendi alcuni vestiti o accessori che non usi più, organizza una festa e via al baratto. “È un modo di rinnovare il guardaroba in maniera diversa e allo stesso tempo fare dei vestiti un’occasione d’incontro”, racconta Francesca, alias Festina Lente, seguitissima blogger che a novembre, dopo un tam tam su Facebook, ha organizzato uno swap party al Lochness, locale nel centro di Firenze. Trentacinque persone si sono scambiate abiti e accessori, oltre a incoronare la reginetta vintage della serata. Un’idea che ha riscosso un discreto successo, tant’è che la blogger (lafestina. blogspot.com) ha in mente altri appuntamenti, ad esempio in occasione del cambio di stagione primaverile. Ma ci sono anche tanti gruppi di amiche che organizzano swap party privati, mentre esiste una community nazionale (swapclub.
A firenze arrivano gli “swap party”, vere e proprie feste dove si scambiano accessori e abiti, per risparmiare e divertirsi allo stesso tempo. intanto è boom per i negozi vintage: i capi di qualità conquistano sempre più clienti. in tre anni i punti vendita in città sono cresciuti esponenzialmente
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it), che cura eventi in tutta Italia. Intanto i negozi vintage vivono una stagione positiva: in tre anni sono fioriti un po’ ovunque in città. Al momento sono una decina. “Fino a poco tempo fa per gli italiani comprare delle scarpe usate era una bestemmia, adesso il vintage è diventato una moda – spiega Luigi che, insieme alla moglie, gestisce Pitti Vintage, in Borgo Albizi – stiamo conquistando fasce di età più alte, la nostra clientela va dalle 17enni fino alle 60enni”. L’usato di qualità conquista sempre più seguaci: se prima i clienti erano in gran parte stranieri, adesso il 50 per cento è italiano. “La crisi ci ha toccato poco, facciamo riferimento a un mercato di nicchia – racconta Matteo, commesso di Officina Vintage, catena di negozi con tre punti vendita a Firenze - con la crisi la gente ci sta riscoprendo”. Qualcuno addirittura non mette piede in un negozio di abbigliamento convenzionale da tempo: “Io vesto quasi esclusivamente vintage, raramente compro qualcosa di nuovo”, ci confida Debora, titolare di Vado Retrò, in piazzetta Calamandrei. Nei negozi si trova di tutto: dal pezzo unico ai capi firmati (che nuovi costano anche il triplo), fino ad articoli mai usati. I prezzi sono per tutte le tasche: le scarpe vanno da 10 a 200 euro; i maglioni da 10 a 250 euro; gli occhiali da 40 a 900 euro. Infine una proposta singolare: Officina Vintage dà in noleggio i suoi abiti. Lo fa per feste a tema, compagnie teatrali, film. Basta pagare il 30 per cento del prezzo e i vestiti sono tuoi per una settimana.
Un’usanza sempre più in voga
vestiti? Sì, ma di seconda mano
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e il mercato ufficiale dell’abbigliamento è messo a dura prova dalla crisi economica, un altro settore tiene: quello dell’usato. I negozi di seconda mano sono sempre più in voga tra i consumatori, anche quando di mezzo c’è il guardaroba. Accanto ai mobili e ai libri, alcuni mercatini propongono un vasto assortimento di vestiti, scarpe e accessori. Non saranno nuovi di pacca, ma fanno in ogni caso la loro bella figura. L’abbigliamento diventa quindi low cost e riscuote un discreto successo, grazie ai prezzi molto accessibili. Spesso i capi sono in “conto vendita”: la persona interessata porta gli abiti che non usa più, il negoziante seleziona i pezzi migliori che finiscono in bella mostra sugli scaffali. Una volta venduti gli articoli, una percentuale del ricavato - generalmente la metà - andrà a chi ha portato la merce, l’altra parte all’intermediario. “Prima di buttare via i vestiti, adesso le persone tentano di recuperare almeno un po’ di soldi – racconta Nadia, che gestisce un mercatino dell’usato in via dei Vanni – negli ultimi anni è aumentato di circa il 10 per cento il numero di clienti che porta abiti da proporre per il conto vendita”. Sono soprattutto i giovani tra i 18 e i 35 anni, insieme agli stranieri, a rivolgersi ai mercatini di seconda mano. Quali sono i capi che vanno di più? “Anche nell’usato si cerca la griffe. Scarpe, borse, pantaloni: basta che sia merce firmata e si vende bene”, spiega ancora Nadia. Secondo una recente indagine della Camera di commercio di Milano, Firenze è quinta nella classifica delle città italiane più attive nel settore del “second hand”, con quasi 170 imprese presenti sul territorio provinciale. La Toscana è invece la terza regione in Ita/G.C. lia, con oltre 400 società.
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FEBBRAIO 2011 PERIODICO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI BARBERINO VAL D’ELSA A CURA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI BARBERINO VAL D’ELSA - COORDINAMENTO EDITORIALE: UFFICIO STAMPA ASSOCIATO
Editoriale
Bilancio, qualità della vita e investimenti sulla scuola “Opere pubbliche e servizi, senza aumenti né tagli: i cittadini li sosteniamo così”
L’Unione dei Comuni, servizi più efficienti per i cittadini Il Comune è un’“azienda” che lavora per produrre servizi, un’azienda che, pur non dovendo vincere la concorrenza, risente della crisi e, come accade nel privato, trae vantaggio dal fare sistema lavorando insieme ad altri Comuni. Questo in poche parole è ciò che abbiamo fatto. Con l’arrivo del 2011 è nato un nuovo modo di amministrare. Si è costituita l’Unione dei Comuni di Barberino e Tavarnelle, una scelta condivisa, una strategia che punta ad una gestione unitaria del territorio: la nostra risposta ad una politica, quella del governo centrale, che penalizza e fruga nelle tasche dei cittadini a tal punto da chiedere loro di pagarsi i servizi se ne vogliono fruire. Mi sto riferendo ai servizi essenziali per il loro benessere e la loro crescita socio-culturale come scuola, sanità, assistenza sociale, cultura. Una politica che stringe nella morsa i bilanci dei Comuni, impoverendoli con la riduzione delle risorse, la mancanza di autonomia organizzativa ed economica, i limiti illogici del Patto di Stabilità. E mentre questo governo, che da anni parla di federalismo, ma in realtà è uno dei più centralisti che l’Italia abbia mai conosciuto, taglia fondi nei settori cruciali come la scuola, la ricerca, la formazione, i servizi alla persona, la cultura, noi continuiamo ad andare in controtendenza investendo proprio sulla scuola, sulla cultura e soprattutto mantenendo inalterati non solo il livello dei servizi ma anche i tributi e le tariffe. Dunque nessun taglio ai servizi essenziali e nessun aumento di costi. In un momento di difficoltà generalizzata, in cui le famiglie che chiedono aiuto sono sempre più numerose, la qualità della vita delle nostre comunità è una priorità assoluta che possiamo migliorare e preservare grazie all’Unione. Se non avessimo operato questa scelta non avremmo avuto il cospicuo contributo regionale di 460mila euro per il 2010 ed altri 300mila euro previsti per il 2011, e che ci saranno anche negli anni a venire. Ma avremmo dovuto fare i conti con i tagli e le problematiche di bilancio. Avremmo anche noi sforbiciato i capitoli dei servizi essenziali, a danno delle fasce più deboli della popolazione. E, altro aspetto di non scarso rilievo, avremmo avuto minore certezza di poter realizzare gli investimenti che prevede il piano annuale delle opere pubbliche per il 2011. L’Unione è lo strumento attraverso il quale Comuni di dimensioni ridotte, come il nostro, possono ridurre le spese, utilizzare al meglio il personale e le risorse economiche, rendere più efficienti i servizi. E’ la strada giusta – ne siamo certi - e intendiamo percorrerla insieme ai cittadini nell’interesse di tutti. Il sindaco Maurizio Semplici
Progetto della Scuola primaria del Capoluogo
“Se dovessimo tener conto del drastico ridimensionamento dei fondi statali di carattere sociale deciso dalla manovra finanziaria 2011, non potremmo più aprire la porta ai cittadini che proprio in questo settore ci chiedono di attivare servizi personalizzati ed efficienti. Se dovessimo tener conto del fatto che lo Stato quest’anno ha previsto di stanziare fondi pari a zero per la non autosufficienza e i servizi all’infanzia, dovremo considerare le politiche sociali sulla via del declino. Noi che, al contrario, abbiamo a cuore la qualità della vita di tutti, soprattutto dei più deboli, noi che ci muoviamo in controtendenza rispetto ai tagli indiscriminati del governo, non solo garantiremo la qualità dei servizi ma manterremo inalterate tasse e tariffe e realizzeremo importanti investimenti per la comunità”. Sono le parole del sindaco Maurizio Semplici che, a fronte dei numeri che attestano per l’anno in corso la consistente diminuzione di trasferimenti statali negli interventi di assistenza alle persone e alle famiglie, annuncia le novità positive del bilancio comunale. Luci ed effetti positivi che derivano in gran parte dalla nascita dell’Unione dei Comuni fra Barberino e Tavarnelle, con la quale l’amministrazione comunale sarà in grado di produrre servizi mirati ai bisogni del territorio senza dover chiedere ulteriori sforzi ai cittadini. Un elemento essenziale, infatti, di cui si compone il Bilancio di previsione 2011 è il fatto che non è previsto alcun aumento per la tassazione locale. Rimangono invariate le tariffe della mensa e dei trasporti scolastici l’imposta sulla pubblicità, la tariffa del servizio di raccolta della nettezza urbana. Quanto al piano degli investimenti, il pacchetto delle opere pubbliche ammonta ad un importo complessivo di oltre un milione di euro. “Il nostro impegno – prosegue il sindaco - è quello di continuare a tenere alto il livello dei servizi con nuovi importanti interventi di edilizia scolastica, migliorare
la sicurezza delle viabilità e investire sulla qualità dell’ambiente dando spazio all’utilizzo delle energie rinnovabili”. Il 2011 vedrà l’apertura del cantiere della scuola primaria del capoluogo con la quale si completerà l’opera di riqualificazione dell’area scolastica situata in località Bustecca (4,8 milioni di euro, finanziati per oltre l’80 per cento con risorse del Comune o attraverso cessione della vecchia scuola, contributi statali, regionali, compartecipazione del Comune di Tavarnelle e solo per 900mila euro con mutuo). La sistemazione esterna della nuova scuola primaria di Barberino prevede la realizzazione di camminamenti e percorsi pedonali di collegamento, aree di intrattenimento, alberature e nuova illuminazione pubblica (450mila euro). Interventi di manutenzione straordinaria saranno realizzati sia sulle viabilità (50mila euro) sia su alcuni cimiteri del territorio (25mila euro). Di rilievo l’opera di consolidamento e risanamento della Porta fiorentina, interessata ormai da alcuni anni da un processo di lesioni e fessurazioni (80mila euro). Intervento analogo è stato programmato per il muro di via delle Stallacce a Vico d’Elsa, crollato in parte a causa delle abbondanti piogge cadute durante il periodo autunnale (175mila euro). Sul fronte sostenibilità ambientale, alcune delle opere di maggior rilievo sono la sostituzione dei vecchi impianti di illuminazione pubblica con quelli orientati al risparmio energetico (50mila euro) e l’installazione di due fontanelli di acqua di alta qualità nelle frazioni di Vico e Marcialla (25mila euro). Dopo il successo del camminamento Barberino-Tavarnelle, proseguirà nella direzione di ‘accorciare le distanze” il progetto finalizzato alla realizzazione di un percorso pedonale che metterà in collegamento Barberino, San Filippo, San’Appiano e Petrognano-Semifonte (185mila euro).
Se volete, inviate le lettere alla segreteria del sindaco, all’Ufficio Relazioni con il Pubblico oppure le e-mail all’indirizzo di posta elettronica uff.stampabarberinotavarnelle@gmail.com.
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Spunta un fiore (di scuola) in primavera
Si aprirà tra qualche mese il cantiere che porterà al completamento dell’area scolastica del capoluogo Semplice e naturale come a casa, come il luogo nel quale nascerà. Sarà una scuola a misura di bambino dove diventare grandi sarà possibile vivendo in armonia col territorio, in uno spazio dal sapore familiare, sicuro, rispettoso dell’ambiente, dalle caratteristiche polivalenti. La scuola primaria che l’amministrazione comunale ha previsto di realizzare a completamento dell’area scolastica situata in località Bustecca, al posto di quella attuale, prende forma nel progetto elaborato dall’architetto del Comune Alberto Masoni. Una struttura funzionale e all’avanguardia che pensa alla crescita e alle esigenze didattiche dei più piccoli attraverso la realizzazione di un complesso di spazi, interni ed esterni, destinati a migliorare e potenziare gli ambienti attuali. Le aule saranno complessivamente dieci, sei in più rispetto a quelle di cui oggi è composta la scuola primaria di Bustecca. Nel nuovo edificio troveranno collocazione anche una biblioteca, alcuni laboratori, una sala riservata agli insegnanti, un refettorio, un’aula magna e una palestra. Come per l’asilo nido e la scuola per l’infanzia, l’investimento sarà realizzato in forma associata con il Comune di Tavarnelle e andrà a sostituire integralmente la scuola attuale con una spesa complessiva che ammonta a oltre 4milioni di euro. L’amministrazione comunale di Tavarnelle concorre alla realizzazione dell’intervento con un contributo pari a 500mila euro. “Il settore scolastico - rileva il sindaco Maurizio Semplici - è quello che nel quadro degli interventi realizzati e previsti nei prossimi anni ha priorità assoluta; lo dimostra un progetto ambizioso che pensa ai cittadini del futuro e al loro percorso di crescita”. La struttura si sviluppa secondo una
Demo-Urp aperto anche il sabato Cambiato l’orario di apertura al pubblico dell’ufficio che accorpa servizi demografici e ufficio relazioni con il pubblico
Progetto della Scuola primaria del Capoluogo
configurazione a L: corpi a torre, forme cilindriche, lucernari, soppalchi, accessi diretti ai giardini le daranno un aspetto particolarmente mosso e ritmato. Un vero e proprio stimolo alla curiosità di chi quotidianamente ne percorrerà i corridoi, ne saggerà i confort, fruirà dei suoi molteplici servizi, la farà vivere in tutta la sua moderna ‘naturalezza’. Estesa su una superficie complessiva (compresa l’area esterna) di oltre 3000 metri quadri, la scuola si disporrà su due piani sfalsati, entrambi accessibili dall’esterno. Al piano terreno sono previsti gli spazi didattici (aule, laboratori, biblioteca, servizi igienici), mentre quello seminterrato accoglierà i locali di servizio (refettorio, aula magna, spogliatoi e palestra). A questo livello sarà realizzata anche la cucina, in un corpo a sé stante collegato direttamente alla struttura scolastica. Un altro aspetto saliente del progetto è lo
stretto rapporto che lega la scuola all’ambiente e il pieno utilizzo delle energie alternative per il funzionamento sostenibile della struttura. L’orientamento dell’edificio è stato studiato in modo da ottenere il massimo irraggiamento solare soprattutto nel periodo invernale, anche grazie ad un sistema frangisole, ed inibire quello del periodo estivo. Sono previste grandi aperture a vetro e finestre per consentire l’illuminazione degli spazi con luce naturale. Inoltre, nell’ottica del risparmio energetico, la struttura sarà dotata di un impianto di riscaldamento radiante a pavimento alimentato da sonde geotermiche e, sulla copertura, di batterie fotovoltaiche e pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria. Anche il lucernario contribuirà all’obiettivo di ridurre i consumi avvalendosi di celle fotovoltaiche incastonate sul vetro di copertura. L’apertura del cantiere è prevista entro la primavera.
Dallo scorso 31 gennaio è entrato in vigore il nuovo orario dell’ufficio Demo-Urp. Adeguandosi alle modalità di apertura degli altri uffici, il Demo-Urp che, dal mese di settembre accorpa in un unico sportello i servizi anagrafici, stato civile e leva, ufficio Protocollo e Urp, osserva il seguente orario: tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13.30, il martedì anche il pomeriggio dalle 15.30 alle 18, il sabato dalle 9 alle 12.30, il mercoledì rimane chiuso. “Dopo aver monitorato – dichiara il sindaco Maurizio Semplici – il funzionamento dell’ufficio nel corso di un primo periodo in cui si è sperimentata con successo l’attivazione e l’affluenza dell’utenza, abbiamo deciso di rendere migliore e più efficiente il servizio prevedendo da un lato l’apertura del sabato per offrire una maggiore fruibilità dei servizi offerti dal Demo Urp, dall’altro uniformandolo alle modalità di apertura degli altri uffici; il nostro intento è dunque quello di rispondere alle esigenze della comunità attraverso la riorganizzazione di un servizio che ha già iniziato a dare i suoi buoni frutti”.
Da Barberino a Petrognano, passando per San Filippo e Sant’Appiano
Approvato il progetto definitivo per la realizzazione di un nuovo percorso pedonale di collegamento tra il capoluogo e le frazioni Il Castello più vicino ai suoi borghi. In un abbraccio ideale che fa sentire unico e omogeneo il suo territorio, Barberino si ‘allunga’ fino a raggiungere alcune delle risorse storico-artistiche più pregiate del Chianti e della Valdelsa. Lo fa progettando nuovi percorsi e vie di collegamento, nuove opportunità culturali e turistiche, nuove occasioni di conoscere e apprezzare il paesaggio e le località che danno prestigio a questa area, fruibili da tutti: cittadini, turisti e appassionati di vita all’aria aperta. Dal Castello al borgo di San Filippo a Ponzano, alla Pieve di Sant’Appiano, alla Cupola di Semifonte a Petrognano: un viaggio ed un percorso destinato a creare un filo diretto tra Barberino e il suo patrimonio ricco di storia, cultura, arte e paesaggi mozzafiato. Nei contenuti del progetto, firmato dall’ar-
Pieve di Sant’Appiano
chitetto Stefania Marini, approvato dalla giunta nella sua versione definitiva, l’idea di valorizzare il territorio attraverso un percorso pedonale per il collegamento delle architetture minori è la carta su cui l’amministrazione comunale scommette per far compiere a Barberino un significativo salto di qualità nell’attività promozionale e nelle
potenzialità turistiche del territorio. “Per un importo complessivo di 185mila euro – commenta il sindaco Maurizio Semplici – il progetto ipotizza la creazione di una rete di collegamenti utile a migliorare la rete escursionistica toscana, oltre ad offrire ai cittadini la possibilità di fare un viaggio inedito nel loro territorio, a contatto con la natura, a km 0 e ad alto tasso di socializzazione”. Il primo tratto che il Comune mira a realizzare, nel caso in cui dovesse ottenere i finanziamenti richiesti alla Comunità europea, è lungo 1300 metri ed è quello che si snoda parallelamente alla Cassia, dalla periferia sud di Barberino all’ingresso della frazione di San Filippo. Il progetto prevede inoltre la realizzazione di alcune piazzette alberate per la sosta del visitatore: una al punto iniziale del cammi-
namento, una al punto di arrivo, saranno di forma diversa a seconda del contesto in cui andranno ad inserirsi. Ad esempio, a Barberino la piazzetta avrà la forma di una conchiglia, a San Filippo la sua dimensione sarà circolare. “Con questo intervento - aggiunge il primo cittadino che ci auguriamo di poter finanziare con i contributi richiesti - una somma pari a 150mila euro – prosegue la nostra opera di valorizzazione e salvaguardia del territorio tesa a rispettare l’ambiente, a ridurre le distanze tra le diverse località; l’opera si pone in continuità con la realizzazione, avvenuta alcuni anni fa, del percorso di collegamento tra i centri abitati di Barberino e Tavarnelle. E’ proprio il caso di dirlo: cento passi possono farci sentire più vicini”.
3 Giorno della Memoria
Medaglia d’onore a quattordici cittadini di Barberino e Tavarnelle Furono lavoratori coatti, servirono l’economia e la macchina bellica del regime hitleriano in condizioni di vita durissime, vittime di quel processo di disumanizzazione ed emarginazione che il governo nazifascista tradusse in
legge a partire dall’emanazione delle norme razziali nel 1938. Nel novero dei settecentomila italiani, militari e civili, deportati e internati nei lager nazisti, costretti per venti mesi, tra il 1943 e il 1945, a contribuire allo sviluppo dell’economia di guerra, maltrattati, privi di identità, equiparati al ‘valore’ di numeri, figurano anche i nomi di Leonello Becucci, Giuseppe Cavini, Dante Corti, Antonio Forconi, Renato Gianni, Elio Ciulli, Benedetto Boschini, Elio Fontirossi, Dino Bruni, Remo Cini, Renato Naldini, Adelmo Nesi, Corrado Mazzuoli e Franco Mugnaini. Sono i quattordici cittadini di Barberino e Tavarnelle, alcuni dei quali non più in vita, che lo scorso 27 gennaio, in occasione del Giorno della Memoria, la Repubblica Italiana ha celebrato con la concessione (Legge Finanziaria 2007), effettuata attraverso la Prefettura di Firenze nella sede di via Cavour, di un riconoscimento morale: una medaglia d’onore, coniata dalla Zecca
dello Stato, dedicata alle vittime e a tutti coloro che rischiarono la propria vita nell’intento di opporsi al progetto di sterminio. Legata idealmente al Giorno della Memoria, che dal 2000 ricorda l’eccidio e le persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti, la cerimonia ha visto la partecipazione del sindaco di Firenze, Matteo Renzi, e di numerosi rappresentanti dei Comuni toscani. A rendere omaggio al sacrificio dei cittadini di Barberino e Tavarnelle anche i sindaci Maurizio Semplici (Barberino Val d’Elsa) e Sestilio Dirindelli (Tavarnelle Val di Pesa), gli assessori Matteo Ceccatelli (Barberino Val d’Elsa) e Marina Baretta (Tavarnelle Val di Pesa), il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Guttadauro e il consigliere comunale Raffaele Tasso (Tavarnelle Val di Pesa). Il servizio di trasporto dei cittadini nella sede della cerimonia è stato garantito dai volontari Auser e Misericordia.
Eventi
Sulle tracce degli Etruschi: tre ‘luoghi di sosta’ per saperne di più sulle nostre origini Se c’è una passione che, nonostante la distanza temporale, istituisce un filo diretto tra gli Etruschi e i chiantigiani questa è la sapienza artigianale. Curiosità e saperi di una tradizione mai interrotta sono al centro di un ciclo di opportunità culturali promosso dall’Unione comunale del Chianti fiorentino. Chi erano gli etruschi, in quali aree si insediarono, come scandivano le loro giornate e quali erano le attività, le abitudini alimentari, le tradizioni, i giochi, i pas-
satempi, la vita sociale, i costumi. Le origini e gli aspetti peculiari di un’antica civiltà che visse e abitò anche nel territorio compreso tra la Valdelsa e la Valdipesa, affermandosi a partire dal IX-VIII secolo a. C., danno corpo al programma di incontri guidato da esperti, studiosi e operatori del settore rivolti agli appassionati e a tutti coloro che intendono saperne di più sulle proprie origini ed in generale sulle radici storico-culturali di questa area della Toscana. L’iniziativa si inserisce nella cornice del più ampio progetto “Luoghi di sosta” e prende il via martedì 8 febbraio alle ore 21.30. Il primo appuntamento si propone di delineare un profilo generale della civiltà etrusca e sarà condotto da uno dei più illustri esperti a livello nazionale: Luigi Donati, docente di Etruscologia e Archeologia Italica presso l’Università degli Studi di Firenze.
L’incontro successivo, previsto il 15 febbraio alle ore 21,30, mira a focalizzare alcuni aspetti della vita quotidiana del popolo etrusco affrontando temi quali la coltura della vite, la produzione dell’olio e del vino, il ruolo della donna e più in generale il percorso storico che lega le testimonianze al territorio in cui sono state rinvenute. A descrivere “Gli etruschi del Chianti e della Val d’Elsa. Da Castellina in Chianti a San Martino ai Colli” Giuseppina Carlotta Cianferoni, soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana. Il terzo e ultimo incontro, in programma il 22 febbraio, permetterà un approfondimento sulla presenza degli Etruschi specificatamente nei territori di San Casciano e Tavarnelle. Tutti gli incontri sono ad ingresso libero e si terranno presso la Casa della Cultura Alda Merini di Barberino Val d’Elsa (via Mannucci, 11). Info: 055 8050824 – 8052202.
Immigrazione
Nomi e ruoli dei componenti della Giunta
Un incontro per conoscere lo Sportello Migranti Aperto a cittadini italiani e stranieri, lo Sportello Migranti è un progetto della Società della Salute zona fiorentina sud est, at-
tivato a Tavarnelle (presso il Distretto Socio Sanitario “Il Borghetto”) con l’intento di offrire supporto informativo e amministrativo sui temi legati all’immigrazione. Dotato di personale qualificato, l’ufficio eroga assistenza sulle modalità di accesso ai servizi, sulle pratiche relative all’ottenimento dei titoli di soggiorno e gli adempimenti relativi all’assunzione di cittadini stranieri, sui ricongiungimenti familiari, sui documenti necessari al conseguimento della carta di soggiorno. L’importanza dell’ufficio, il suo funzionamento, le modalità di fruizione, i ruoli e alcune nuove competenze che lo sportello acquisirà in vista dell’entrata in vigore dell’Accordo di Integrazione saranno illustrati sabato 26 febbraio alle ore 15 presso la sala consiliare di Tavarnelle Val di Pesa (piazza Matteotti, 4). Vi prenderanno parte Roberto Menichetti, coordinatore degli uffici
immigrati della Provincia di Firenze, Sara Gatteschi, Arci Nuova Associazione, e i componenti della Consulta: Singh Sukhwant (India), Verbytska Mariya (Russia), Balla Abdulla (Albania), Ghaoui Nozha Bent Salah (Tunisia), Cherkaoui Ahmed (Marocco), Hamzoj Astrit (Albania), Rodriguez Gambao Eladio Flavio (Perù), Duka Emiljana (Albania), Kumar Balwinder (India). “Gli stranieri residenti a Tavarnelle - dichiara Roberto Menichetti – costituiscono il 10 per cento circa della popolazione complessiva. Per loro sarà sempre più importante avere una corretta conoscenza della nostra lingua, lo dimostra il test di italiano, che secondo la nuova normativa, sarà necessario superare per ottenere la carta di soggiorno. Lo sportello offre supporto anche su questo fronte”. Info: tel. 055 8050820.
L’Unione ha la sua giunta. La composizione dei membri e le deleghe degli assessori sono state comunicate nel corso della seduta di approvazione del Bilancio dell’Unione comunale del Chianti fiorentino, tenutasi alla fine di gennaio. La giunta è presieduta da Sestilio Dirindelli. Al suo fianco il vicepresidente Maurizio Semplici e gli assessori Giacomo Cencetti e Marina Baretta. Il presidente Dirindelli si occuperà di Servizi sociali e Politiche per la Casa, Affari Generali, Polizia Municipale, Comunicazione, Ufficio stampa e coordinamento URP, Supporto Giuridico, Vincolo Idrogeologico, Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). Le deleghe del vicepresidente Semplici interessano i settori Bilancio, Servizi Tecnici, Personale, Espropri, Catasto delle aree percorse dal Fuoco, Gare d’appalto (Lavori Pubblici). A Giacomo Cencetti vanno invece Cultura e Sport, mentre Marina Baretta si muoverà sul fronte Istruzione, formazione, ricerca e servizi bibliotecari, Politiche giovanili, Pari opportunità.
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I gruppi consiliari
Linari tornerà a vivere
Sarà presentata ad uno dei prossimi consigli comunali una variante che, fra l’altro, risponderà all’esigenza di favorire l’intervento di recupero del borgo di Linari. Su di essa, prima ancora della presentazione, già si addensano le polemiche di Obiettivo Comune, a giudicare da un articolo comparso su Metropoli del 28 gennaio u.s. – articolo che per altro dimostra non solo una rigidezza rovinosa (è proprio il caso di dire così, visto che porterebbe alla definitiva rovina del borgo di Linari) ma anche una superficialità incredibile in persone che dovrebbero conoscere a menadito gli strumenti urbanistici. Si afferma infatti in tale articolo che a Barberino vige la norma che impone come limite minimo per gli appartamenti 65 metri. Ciò è falso. A Barberino vige il limite minimo di 45 metri su tutto il territorio, fatta eccezione per i soli edifici di classe A e B per i quali invece il limite minimo è di 65 metri. I 65 metri sono perciò un’eccezione non una regola generale. Recentemente ci è stata presentata una proposta di recupero del borgo di Linari, nella quale, con analisi dettagliate e approfondite, si dimostra che in alcuni casi limitati, per non andare a stravolgere le strutture interne esistenti, occorrerebbe scendere, anche per edifici di classe B, al di sotto dei 65 metri, che resterebbero comunque il valore medio degli appartamenti costruiti. Occorrerebbe quindi estendere anche a Linari la norma che vige su tutto il restante territorio. L’impresa che avanza la proposta è una delle più rinomate e stimate del Piemonte, famosa oltreché per il recupero di molti borghi, anche per restauri particolarmente delicati (come, ci risulta, quello della Mole Antonelliana). Ora, a questo punto, sorge il dilemma. Una norma concepita per salvaguardare meglio gli edifici di valore, invece di conseguire l’effetto desiderato, sta per produrre proprio l’effetto opposto a quello desiderato, ovvero l’ulteriore rinvio dell’intervento su Linari e forse la definitiva rovina di questo borgo meraviglioso. Ora, messi di fronte a questo dilemma, dovremmo dire: queste sono le regole perfette dei nostri strumenti urbanistici per cui o si rispettano o Linari può anche crollare. Una frase di questo genere purtroppo l’abbiamo sentita già pronunciare
Obiettivo Comune fortemente preoccupato per l’annunciata riduzione della superficie minima degli appartamenti nei piani di recupero
Durante una delle assemblee pubbliche per la presentazione del bilancio 2011 tenutasi la scorsa settimana all’Hotel Semifonte, il Vice-Sindaco Mario Becattelli ha annunciato che l’amministrazione inizierà nelle prossime settimane l’iter per una variante al piano regolatore che consenta di realizzare appartamenti inferiori ai 65 mq nei piani di recupero. Il Vice-Sindaco ha affermato che questa variante avrà validità in tutto il territorio comunale, ma che viene attuata in accoglimento di una precisa richiesta da parte del soggetto privato che ha presentato un piano di recupero per una parte del borgo di Linari. Si tratta di un film già visto: basta che da una pratica edilizia, da richieste di tecnici e soggetti di vario tipo emergano esigenze puntuali che sono in contraddizione con gli strumenti di pianificazione urbanistica e l’amministrazione è pronta a cambiare le regole apportando al piano regolatore le modifiche necessarie per rendere possibili quegli interventi o per sanare situazioni ormai avviate. Tutti concordiamo sul fatto che durante l’applicazione del piano regolatore possano essere necessari piccoli aggiustamenti. Piccoli aggiustamenti però, non stravolgimento dei principi fondamentali della pianificazione! Riducendo il limite minimo di 65 mq per unità immobiliare si consentirà alle imprese di realizzare più appartamenti a parità di volume. Abbiamo stimato che con questa variante l’incremento complessivo di abitanti previsto dal piano regolatore vigente passerà da 800 a 1.100 unità. Questo porterà un aumento del profitto per chi attua l’intervento, una diminuzione della qualità della vita per chi vivrà negli appartamenti, un aumento delle risorse e dei servizi necessari che gli enti locali dovranno provvedere a spese di tutti (acqua, energia, fognature, strade, rifiuti, ecc.) ed il rischio di vedere trasformati in veri e propri “alveari” i molti volumi da recuperare che sono presenti nel nostro territorio e che in molti casi rappresentano dei veri e propri gioielli come è il caso del borgo di Linari. Credete davvero che non sia tecnicamente possibile realizzare a Linari appartamenti di minimo 65 mq? Di sicuro è meno conveniente. Obiettivo Comune esprime tutta la sua preoccupazione per una scelta che riteniamo molto pericolosa per il nostro comune e che mostra ancora una volta la spregiudicatezza di questa amministrazione nella gestione del territorio. Per noi uno sviluppo equilibrato e sostenibile è possibile solo con un’attenta e lungimirante pianificazione che, partendo dalle risorse disponibili, sia in grado di
una volta in Consiglio Comunale dal capogruppo di Obiettivo Comune Michele Bazzani, ma speravamo che si trattasse semplicemente di una sparata infelice, non di un fermo proposito. Non è comunque questo l’atteggiamento del gruppo di maggioranza, a cui non ripugna lasciarsi empiricamente guidare dall’esperienza. Certo, il tutto con occhio ben vigile e con un atteggiamento sperimentale sempre attivo, nel senso che se l’adattamento normativo non produrrà gli effetti desiderati verrà ritirato. A Linari, per le elezioni 2009, il nostro schieramento ottenne un successo senza precedenti. La popolazione fin da allora respinse le politiche velleitarie e la rigidezze rovinose. Ora la popolazione che ci ha affidato, oltre a tutto il resto, anche le sorti di questo borgo può stare tranquilla. Non lasceremo nulla di intentato. Linari tornerà a vivere.
Un nuovo regolamento per i Consigli di Frazione Unanimità fra i gruppi politici
Con l’inizio del nuovo anno avremo un nuovo regolamento dei Consigli di Frazione, i due gruppi consiliari, di maggioranza e di opposizione, hanno scritto insieme le nuove regole per dare un nuovo impulso a questo importante strumento di partecipazione La sperimentazione che è stata positiva in quasi tutti i consigli di frazione, ci ha fatto fare un ulteriore passo avanti dando a quella che era un’associazione di persone con un regolamento misto fra pubblico e privato, una forma più istituzionale con la configurazione di un vero proprio Consiglio di Frazione, con la possibilità, anche per i cittadini dai 16 anni in su, di partecipare. Attraverso questo organismo di partecipazione, l’Amministrazione scommette sulla cittadinanza attiva e sulla buona volontà dei cittadini che abitano nelle frazioni e che talvolta percepiscono una forma di allontanamento dalle problematiche dell’intero territorio che sono discusse nel Consiglio Comunale. Sono state ridefinite le finalità del Consiglio di Frazione che è un organo di partecipazione territoriale per portare l’intera comunità a crescere in maniera armoniosa verso gli obiettivi prefissati in termini urbanistici, sociali e culturali. A nostro avviso questo è il principale interese pubblico che l’amministrazione dovrebbe tutelare perché rappresenta la base indispensabile su cui operare tutte le altre scelte amministrative. Per noi non esistono ragioni per rimettere in discussione i principi fondamentali della pianificazione urbanistica ed invitiamo quindi l’amministrazione a desistere da tale proposito preannunciando che Obiettivo Comune si opporrà duramente in tutte le sedi a questa ennesima svendita del nostro territorio.
Bollette dell’acqua piu’ care Per chi non domicilia il pagamento Un ulteriore esborso che colpisce i cittadini piu’ deboli
Publiacqua ha deciso di aumentare il deposito cauzionale per gli utenti che pagano la fattura con il bollettino postale e non hanno “domiciliato” il pagamento sul conto corrente bancario. In pratica un ulteriore esborso che oscilla fra i 60 e gli 80 Euro ad utenza. A detta di Publiacqua questo serve per creare un fondo con cui coprire le troppe morosità. Premesso che sicuramente una buona parte dei ritardi nei pagamenti è causata dalla grave crisi economica che stiamo attraversando, il rimedio ci sembra peggiore del male: si vanno a scaricare i costi di questa situazione su una singola categoria di utenti che, per le più diverse ragioni, non vogliono o non possono domiciliare il pagamento delle fatture delle utenze. A questa categoria appartengono molte delle fasce più deboli della popolazione come anziani e famiglie con difficoltà di carattere economico e sociale, ovvero proprio i soggetti che di questi tempi dovrebbero essere aiutati. La cosa è resa ancora più grave dal fatto che Publiacqua opera in pratica in regime di monopolio applicando tariffe stabilite dagli ATO che GARANTISCONO una ben precisa percentuale di profitto! E di sicuro dalla tariffa arrivano anche i soldi (crediamo non pochi) che Publiacqua ha speso per la massiccia campagna pubblicitaria nella quale sembrava che l’adeguamento del deposito cauzionale fosse fatto per restituire i soldi agli utenti. Che generosità! E tutto questo nella gestione di un bene primario come l’acqua che, non ci stancheremo mai di ripeterlo, deve essere in mano totalmente pubblica e gestita senza profitto. Obiettivo Comune condanna duramente questo comportamento ed ha presentato un’interrogazione al Sindaco per conoscere cosa ha intenzione di fare per difendere i suoi concittadini più deboli da questo nuovo esborso nella sua doppia veste di membro dell’ATO (nel quale ha diritto di voto) e socio di Publiacqua: ovvero, allo stesso tempo controllato e controllore…
valorizzare le specifiche istanze presenti sul territorio: autonomo e pluralista, opera nel campo della cittadinanza attiva, della socialità, della solidarietà, dei diritti, delle pari opportunità, dell’educazione, della formazione, per la promozione umana e civile. È uno spazio di partecipazione responsabile e attiva dei cittadini, opera per favorire in ogni modo il confronto positivo e costruttivo con l’Amministrazione Comunale, per la salvaguardia, la valorizzazione e il recupero del patrimonio artistico, architettonico, culturale paesaggistico ed ambientale, per il recupero e il riutilizzo degli spazi e dei luoghi di possibile interesse collettivo, per il pieno riconoscimento del diritto dei cittadini ad un’informazione corretta ed efficace, in modo particolare su tutto ciò che riguarda il territorio di competenza. Opera affinché venga esercitato il controllo democratico e la partecipazione dei cittadini alle scelte del governo locale. Molteplici sono le materie sulle quali può o deve esprimere pareri: modifiche del territorio della Frazione e del presente regolamento, piani pluriennali di investimento che riguardano la Frazione, organizzazione dei servizi comunali interessanti la Frazione, piani particolareggiati e attuativi riguardanti la Frazione, varianti al Piano Regolatore Generale che interessano la Frazione. Un’ulteriore novità di questo regolamento è l’istituzione, per concertare le reciproche iniziative, del Comitato di Coordinamento dei Consigli di Frazione, composto dai Presidenti dei Consigli di Frazione e dal Sindaco o suo delegato, che lo presiede. Noi crediamo che essendoci l’impegno di tutte le componenti politiche del Consiglio Comunale, sia possibile esprimere Consigli di Frazione dove confrontarsi su ciò che è necessario fare, senza divisioni su preconcette posizioni ideologiche. Questo è il significato della partecipazione: il confronto ma non lo scontro per il bene pubblico.
Gruppo Consiliare Uniti per Barberino
Problemi di bilancio?
Le bugie, le scuse e i danni finanziari di questa Giunta
Negli ultimi tempi sono sempre più forti le lamentele dei sindaci, alle prese con le difficoltà nel far quadrare i conti dei propri comuni. Tali rimostranze sono in buona parte giustificate e i problemi sono effettivi: d’altronde alla crisi economica in atto che colpisce soprattutto famiglie e imprese non sfugge la pubblica amministrazione, a qualsiasi livello. Pertanto agli amministratori locali è sempre più richiesta una maggiore maturità e competenza nell’affrontare nuove e difficili sfide. Purtroppo spesso i problemi finanziari vengono portati come scusa per il non fare. In uno degli ultimi interventi l’assessore al bilancio Secci evidenziava come nei prossimi anni gli investimenti del comune di Barberino sarebbero stati fortemente ridotti (e di questo ne abbiamo già avuto prova nel piano degli investimenti 2011-13 assolutamente carente): tra le motivazioni addotte c’era anche quella della grossa spesa che l’amministrazione comunale sta affrontando per la realizzazione della scuola elementare, rinviata più volte. Ed è qui che le scuse non reggono più: infatti tale investimento è finanziato in buona parte con risorse proprie e contributi, già accantonati negli anni passati; la differenza, pari a 800.000 euro, è coperta da un mutuo il cui ammortamento è stato - per volontà della Giunta - differito al 2014, guarda caso nell’anno in cui ci sarà il rinnovo del Sindaco. Quindi in questi primi 3 anni non ci saranno oneri, che invece saranno interamente sostenuti dalle amministrazioni successive. Quindi perché dire che non ci saranno soldi a causa di questo mutuo? Perché avanzare sterili scuse? Ma c’è di peggio: questa furbata (peraltro non originale) di rimandare al futuro gli oneri di bilancio, costerà parecchio alle tasche dei cittadini: infatti l’ipotesi adottata dalla giunta (23 anni di ammortamento a partire dal 2014) richiederà un esborso di interessi di 622.000 euro, il 43% in più rispetto all’ipotesi da noi suggerita (20 anni di ammortamento a partire dal 2011) che avrebbe comportato un tasso nettamente più basso di circa 80 centesimi di punto e un pagamento di interessi di 435.000 euro. Purtroppo, è la solita storia delle scuse e delle bugie che alla fine saranno sempre i cittadini a pagare.
Gruppo Consiliare Obiettivo Comune
istruzione
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curiositÀ. Sono diversi i corsi di studi universitari apparentemente bizzarri
Quegli esami dai nomi un po’ così Annalisa Cecionesi
“M
amma, ho preso 28 a raggi cosmici”. E il genitore, pieno d’orgoglio, continuerà a chiedersi che cosa mai stia studiando il figlio, dopo quell’esame dal nome enigmatico. A lasciare “perplessi” non sono soltanto le materie della facoltà di Scienze Fisiche e Astrofisiche, roba da cervelloni per antonomasia. Corsi e insegnamenti universitari (almeno apparentemente) stravaganti li ritroviamo infatti anche nelle facoltà più “insospettabili” dell’ateneo fiorentino. In alcuni casi sono bizzarri agli occhi dei non specialisti, o hanno nomi di difficile comprensione. Molte volte si tratta di attività formative non proprio determinanti per il percorso universitario di uno studente. E poco importa – almeno per il momento – se il ministro Gelmini ha dichiarato guerra ai corsi di laurea ritenuti inutili con l’intento di razionalizzare il sistema universitario. Gli studenti fiorentini hanno a loro disposizione un’ampia gamma di materie “fantasiose”. Ci si può laureare in “Produzioni legnose”, alla facoltà di Agraria. Oppure in “Scienze agrarie tropicali”. Ai non addetti suonerà strana anche la laurea in “Comunicazione strategica”, sotto Scienze Politiche, il cui appellativo evoca una trama di spionaggio più che un corso universitario. A Lettere, si può scegliere il curricula in “Informatica umanistica”, ma ce ne sono anche di più settoriali, come “Studi bilaterali italo-ungheresi”. E non poteva mancare neppure il cibo, nella genuina Toscana. Recentemente, in occasione della Biennale gastronomica fiorentina, è stata lanciata l’idea di fondare una facoltà di Scienze Gastronomiche nella città del giglio. In attesa di sapere se la proposta avrà un seguito, il rischio di
restare a bocca asciutta è comunque scongiurato. Alla facoltà di Agraria ci si può laureare infatti in “Tecnologie alimentari”. Ma non sperate che basti essere una buona forchetta. E le curiosità non riguardano solo corsi di studi e curricula. La riforma del 3+2 ha visto accumularsi, in questi anni, una mole crescente di insegnamenti, molti dei quali corrispondenti a pochi crediti. In sostanza, esami “in miniatura”, alcune volte opzionali, altre obbligatori, che talvolta lasciano perplessi gli stessi studenti, i primi a domandarsi dell’utilità di un insegnamento in relazione al proprio percorso di studi. Le stravaganze spuntano un po’ in tutte le facoltà dell’ateneo. A Scienze Politiche si possono superare gli esami di “Sociologia della vita quotidiana” o “Psicologia del corso di vita”. Nel piano di studi in Scienze dell’educazione sociale c’è l’insegnamento in “Emozioni e qualità della vita”. In altri casi occorre attivare i canali sensoriali: serve naso per superare l’esame in “Chimica degli aromi”, ad Agraria, e orecchio a Lettere, per passare “Etnomusicologia”. Tra le attività formative più divertenti c’è “Metodologie del gioco e dell’animazione”, insegnamento del corso di laurea in Scienze dell’Infanzia. Lo stesso si potrebbe dire di “Comportamento sessuale e riproduttivo”, sotto Biologia del comportamento. Un po’ meno spassosi, stando almeno ai loro appellativi indecifrabili, sembrano essere “Dendrometria”, “Auxologia” ed “Eco fisiologia forestale”. Dizionario in mano anche per “Criogenia” o “Econometria”. E la lista, volendo, sarebbe ancora più lunga.
Tra gli insegnamenti ce ne sono tantissimi quantomeno fantasiosi: si spazia da vere e proprie lauree (come quella in “produzioni legnose”) a semplici prove. Ad esempio “Chimica degli aromi”, “Sociologia della vita quotidiana” o “emozioni e qualità della vita”
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Febbraio 2011
il Punto/1. Il regolamento comunale interviene per frenare la pericolosa moda dell’azzardo
Sale giochi, tante novità Giro di vite sulle aperture Giuditta Boeti
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ideopoker e slot machine, cambia tutto. Il nuovo regolamento comunale, voluto dal vicesindaco Dario Nardella, impone uno stop all’apertura delle sale giochi nel centro storico, senza tuttavia riguardare quelle già esistenti. E il primo blocco potrebbe arrivare per una nuova sala giochi in costruzione in via Pistoiese, la terza in appena 600 metri di strada. “L’obiettivo principale al quale abbiamo lavorato – spiega il vicesindaco – è quello di tutelare le persone più deboli e più esposte agli effetti negativi della frequentazione delle sale giochi, in particolare giovanissimi e anziani, che spesso non hanno strumenti per difendersi dalla proliferazione di pratiche a volte sconfinanti con la patologia”. Dunque, gli apparecchi “da intrattenimento” (dalle slot machine alle videolotterie e ai flip-
per) non potranno essere installati in esercizi che si trovino all’interno di luoghi di cura, scuole di ogni ordine e grado, impianti sportivi e nelle pertinenze di edifici di culto. Ristrettezze anche per la concessione dell’autorizzazione ad aprire nuove sale giochi che non potranno essere collocate entro 500 metri pedonali da scuole, luoghi di culto, ospedali, centri di recupero, case di cura e di riposo, sedi operative di associazioni di volontariato. In più, non potranno essere presenti all’interno di locali sovra e sottostanti le abitazioni. Ma le novità sono più stringenti anche per i gestori: nelle sale giochi e nei locali dove sono allestiti gli apparecchi dovrà essere esposta in luogo visibile la tabella dei giochi proibiti e la tariffa di ciascun gioco presente, mentre all’interno dovrà essere esposto un cartello che indichi il divieto di utilizzo ai minori di 18 anni. I ragazzi al di sotto dei 14 anni potranno entrare soltanto se accompagnati da un genitore. Saranno inoltre i gestori
a dover prevedere una sorveglianza della sala e materiale promozionale per sensibilizzare al gioco responsabile. Infine, aperture, trasferimenti o variazioni nella gestione di sale giochi o nell’installazione degli apparecchi saranno subordinati alla presentazione della Scia (la nuova “Segnalazione certificata di inizio attività”) e tutti gli apparecchi potranno essere installati solo dopo la specifica autorizzazione della Questura. “Non c’è dubbio – aggiunge Nardella – che ogni cittadino deve avere la libertà di utilizzare queste macchine per divertirsi, ma l’amministrazione ha il compito di disciplinare il settore, anche perché cresce la pratica di cercare in questi giochi non svago, ma risposte che non possono arrivare”. Il vicesindaco ha poi ribadito che le norme e i divieti interessano anche le società e gli impianti sportivi, e ha auspicato che anche i circoli privati, sui quali il Comune non può intervenire direttamente, facciano propri gli indirizzi del nuovo regolamento.
obiettivo principale dei provvedimenti, che mirano a regolamentare la diffusione e la localizzazione degli “apparecchi da intrattenimento”, è quello di tutelare le persone più esposte al rischio dipendenza. A partire da giovanissimi e anziani
la
“storica”
sala giochi di via
nazionale
M. GHERaRDini Dipendente punto scommesse
MauRiZio FaluGi Gestore ricevitoria
s. MonTElaTici Barista, 55 anni
“Aumentato il numero di stranieri”
“Giusto eliminare l’illegalità”
“Le slot sono meno gettonate”
“Di lavoro ce n’è, a volte anche troppo. La clientela fissa è rionale, fatta dagli abitanti dei dintorni che amano giocare. Negli ultimi anni poi è aumentato il numero degli stranieri. Molti scommettono e giocano: chi ha la possibilità per farlo fa entrambe le cose e dove girano soldi, chiaramente si gioca”
“Vanno di moda i giochi mordi e fuggi anche se le slot non perdono la loro clientela fissa. Viene gente di tutti i tipi, in maggioranza stranieri e a volte anche gente poco raccomandabile. Che regolamenti, nazionali e comunali, abbiano colpito e fatto calare il gioco è inevitabile, ma sono sempre stato d’accordo, è giusto eliminare l’illegalità”
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“Di slot ne ho una sola e non funziona tanto, o meglio non tanto quanto il ‘gratta e vinci’ e altri giochi più immediati che consentono soprattutto di vincere di più. È questo che la gente cerca in momenti di crisi: le slot attirano solo chi ama veramente il gioco, le vincite sono ridotte, al massimo 100 euro”
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il Punto/2. Il popolo dei giocatori è composto soprattutto da immigrati e non conosce aggregazione
Straniero e “solitario”, è questo l’utente-tipo Sara Camaiora
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l popolo dei giocatori? Strano, fuggitivo e variegato. Nel corso degli anni è riuscito a cambiare età, provenienza e abitudini, costretto da svariate normative a frequentare volta per volta luoghi diversi in cui poter coltivare il proprio passatempo. Sono cambiati anche i giochi, ormai non più per ragazzi devoti solo al digitale, che ormai hanno rimpiazzato le vecchie macchinette. Di sale giochi propriamente dette a Firenze ne sono rimaste poche: si possono contare sulle dita di una mano. Storica la Futuregames di via Nazionale, popolata praticamente nella sua totalità da stranieri, come riferisce un vecchio dipendente, che preferisce non rivelare il suo nome. “Qualche studente si vede la mattina, ma in generale vengono solo immigrati, soprattutto in orario pomeridiano o serale, e usano il biliardo e le slot - spiega - nei primi anni 2000 era sempre pieno di gente, ora l’affluenza è calata, giocano tra loro immigrati della solita provenienza e non c’è alcuna aggregazione”. Il panorama da lui descritto si riscontra chiaramente in un normale sabato pomeriggio, verso le cinque, quando un gruppo di orientali gioca insieme al biliardo mentre altri stranieri, di origine slava, sono alle slot. Ha una clientela fissa da molti anni e non sembra risentire eccessivamente della crisi un’altra sala giochi di vecchia data, quella di piazza San Marco. “Al
90 per cento la gente che viene è sempre la solita”, racconta Lorenzo, un dipendente, mentre un altro, Marco, aggiunge: “Effettivamente un po’ di calo nell’ultimo anno c’è stato, anche se la frequenza è molto variabile, dipende dai periodi dell’anno”. Posti per giocare in città ne sono rimasti comunque molti: un gran numero di bar, circoli, tabaccherie e ricevitorie ha infatti installato almeno un paio di slot. La clientela è in maggioranza straniera in quelli del centro, mentre è composta un po’ dai “soliti noti” del quartiere in quelli delle periferie. Facile che chi scommetta abbia qualche soldo in più per giocare alle slot, anche se in molti sono convinti che anche questo settore abbia avvertito la crisi. “Ci sono praticamente solo immigrati che fanno lavori notturni e passano la loro giornata qui”, spiega Matteo Vacca, dipendente di un punto giochi e scommesse in via Guelfa, che parla inoltre di “un calo evidente negli ultimi 2 o 3 anni”. “Chi spende è straniero, il centro ormai è solo per loro”, commenta Lorenzo Perazzi, titolare di una ricevitoria tabacchi in via dei Servi, dotata di una slot. Sia stranieri che italiani in un punto scommesse in via Campofiore, dove l’età dei clienti “non supera i 50”, secondo il gestore Roberto Torricelli. I giocatori, insomma, di varie età o nazionalità, a modo loro resistono ma evitano di esporsi e parlare di sé. “Sul gioco non c’è crisi, soprattutto se c’è la possibilità di vincere velocemente”, commenta il cliente di un bar con slot in via Gioberti.
FRanco pERTici Tabaccaio, 50 anni
B. MEncaRini insegnante, 26 anni
B. vaTTERoni Studentessa, 23 anni
“Per ora non installo i giochi”
“Adesso la clientela è cambiata”
“Non mi sono mai appassionata”
“Le slot non mi sono mai piaciute né mi interessano. Preferisco il gioco istantaneo e vedo che è quello che funziona, ma le slot sicuramente vanno ancora per la maggiore, nonostante la crisi e i tempi che cambiano. Alla gente piace giocare, è l’unica spiegazione, ma per ora resisto e preferisco non metterle in tabaccheria”
“Ho frequentato una sala giochi quando ero adolescente, ma si trattava di una sala con videogiochi, biliardino, flipper e ping-pong, frequentata solo da altri adolescenti. Adesso con le slot e i video poker è cambiato tutto, anche la clientela delle sale, che spesso non mi sembrano più posti raccomandabili”
“Mi è capitato di andare in sala giochi qualche anno fa ma non mi sono mai appassionata e non so assolutamente chi le possa frequentare negli ultimi anni. Mi piacciono i videogiochi, i classici giochi per il computer o quelli online, invece, soprattutto quando permettono di interagire con altre persone”
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l’inchiesta
Febbraio 2011
Dossier/1. Su 121mila disoccupati, 70mila hanno meno di 30 anni. 20mila fanno un tirocinio
I giovani toscani in rampa di lancio il piano della Regione: gli stagisti avranno diritto a uno stipendio, gli under 34 potranno contare su contributi per l’affitto e credito facilitato. Una ricetta da 300 milioni Francesca Puliti
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amboccioni addio, almeno in Toscana. Gli stagisti avranno uno stipendio, le coppie under 34 consistenti contributi per l’affitto e chi vuole aprire un’attività potrà accedere al credito a condizioni agevolate. No, non si tratta di slogan, né di pure e semplici linee programmatiche, ma di un piano concreto già approvato in giunta regionale. Che diventerà operativo in tutto e per tutto entro giugno 2011. Già, perché l’anno che si è da poco aperto, secondo il governatore Enrico Rossi, sarà l’anno dei giovani, l’anno dell’indipendenza economica e dell’abbandono del tetto materno. A questo scopo, da qui al 2013, la Regione investirà 100 milioni ogni anno, attivando al tempo stesso una sorta di circolo virtuoso tra aziende, enti pubblici, fondazioni e istituti di credito, ognuno chiamato a fare la propria parte. A partire proprio dal capitolo lavoro. Dei 121mila disoccupati toscani, 70mila hanno meno di 30 anni. E degli oltre 20mila giovani che svolgono un periodo di tirocinio e formazione in azienda la stragrande maggior parte non è retribuita. Ma da giugno si cambia. La repubblica degli stagisti avrà una sorta di busta paga: 400 euro al mese, di cui 150 a carico della Regione stessa (finanziati con fondi europei) e 250 a spese dell’azienda (al massimo per 12 mesi). Inoltre il datore di lavoro potrà contare su un incentivo da 6mila euro per assumere il tirocinante. Sempre in tema occupazione, 45 milioni di euro saranno destinati a incrementare il servizio civile, in modo da finanziare 3mila volontari per i prossimi 3 anni. Ad oggi, infatti,
le risorse stanziate bastavano a coprire solo 700 posti a fronte di 2.700 domande presentate nel 2010. Buone nuove anche per chi volesse dare concretezza a una propria idea imprenditoriale: assicurati per il prossimo triennio i sostegni ai giovani professionisti e a chi avvia un’impresa. In più, 30 milioni saranno destinati a incentivare chi si lancia nel settore dell’agricoltura. Incrementati anche i prestiti d’onore per la formazione all’estero: fino a 50mila euro per sostenere le spese di master o simili. Anche se il prestito sarà vincolato al “rientro dei cervelli” in terre toscane. Per uscire di casa, invece, arrivano consistenti contributi
Busta paga da 400 euro per i tirocinanti a partire da giugno. E incentivi a chi poi li assume mensili per il pagamento dell’affitto e per l’acquisto della prima casa. Infine la partita del credito. Da Fidi Toscana, la finanziaria regionale, nascerà una nuova costola, chiamata Fidi Giovani, specializzata nel sostenere prestiti a condizioni agevolate per gli under 34 che abbiano intenzione di avviare un’attività imprenditoriale. Ma stavolta senza vincoli legati al carattere “innovativo” dell’impresa. Perché sarebbe una novità già abbastanza grande riuscire a dare un tetto e un lavoro alle migliaia di ragazzi di casa nostra.
foCUS Un terzo dei trentenni vive con i genitori
Soldi a chi lascia il tetto materno
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l 30% dei toscani tra 30 e 34 anni vive ancora sotto il tetto materno”: parola del presidente della Regione Enrico Rossi. Che ha deciso di spronarli a lasciare la natia dimora attraverso una serie di contributi “appetitosi” per l’affitto e l’acquisto della prima casa. Per i prossimi tre anni i giovani genitori in affitto potranno contare su 200 euro al mese, mentre le coppie senza figli o i single che convivono (studenti e lavoratori fuori sede) ne avranno a disposizione 150. L’erogazione dei contributi partirà a luglio, quando la fase burocratica sarà giunta a compimento, anche se il meccanismo di assegnazione è ancora da stabilire, così come la soglia massima di reddito per accedervi. Ma “sarà piuttosto alto – assicura Rossi – e privilegeremo gli over 30”. Quale che siano i criteri la graduatoria dovrebbe contare decine di migliaia di coppie. Rinnovato il contributo per l’acquisto della prima casa, o meglio per il pagamento del mutuo. A questo capitolo la Regione Toscana destinerà un fondo complessivo di trenta milioni di euro. La novità sta nella possibilità, tuttora
al vaglio degli uffici regionali, di stipulare un accordo con i costruttori edili, in modo che, dopo un periodo di locazione a canoni migliori di quelli di mercato (stabilito in un massimo di quattro anni), il beneficiario possa avere l’opportunità di trasformare l’affitto in acquisto a prezzo agevolato. Da un lato il costruttore che aderisce potrebbe usufruire di un contributo (al massimo trentamila euro in caso di acquisto da parte dell’affittuario), dall’altro i giovani che rientrano nel progetto potrebbero contare su 150/200 euro al mese per i primi quattro /F.P. anni di affitto.
l’inchiesta
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Dossier/2. Le opinioni dei responsabili di cinque istituti di credito, i “salvadanai” del territorio
“Aiutate i ragazzi”. “Siamo pronti” l’appello del governatore enrico Rossi: sulla questione giovanile serve il sostegno di tutta la società. le banche rispondono: faremo la nostra parte. e illustrano le iniziative e i prodotti che hanno già attivato Cr Firenze - Intesa San Paolo
Banca del Chianti e Monteriggioni
Bcc di Pontassieve
Bcc Valdarno - Banca di Cascia
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Mutui per i precari e un aiuto per la casa
impegno di Banca CR Firenze e del gruppo Intesa Sanpaolo in iniziative a favore dei giovani ha radici lontane”, dice Luciano Nebbia, direttore generale di Banca Cr Firenze. “Dal giugno del 2007 il gruppo ha attivato mutui anche per giovani con contratto di lavoro atipico e dall’aprile 2008 abbiamo prestiti per investire nella formazione. Siamo stati i primi – continua Nebbia – a sospendere la rata dei mutui, e nel 2010 il nostro gruppo ha assunto mille giovani a livello nazionale”. Dunque la conclusione non può che essere una: “Concordiamo con il governatore Rossi: è necessario consentire ai giovani di sviluppare le proprie capacità professionali e di guardare con fiducia al domani”. A questo proposito, Nebbia ricorda il progetto Carta “Ila”, avviato con la Provincia di Firenze e dedicato ai giovani che vogliono intraprendere un percorso di auto-imprenditorialità. Tra le proposte della banca ci sono la Carta Superflash, una prepagata che permette di fare operazioni bancarie senza avere un conto corrente; il conto corrente online zero canone e zero spese; il “prestito giovani” (fino a 30 mila euro), rivolto a chi ha tra i 18 e i 35 anni (anche se ha un lavoro atipico), così come il “Mutuo Domus Giovani”, dedicato all’acquisto della prima casa (importo fino a 250 mila /L.B. euro).
la carta a costo zero per gli adolescenti
giovani rappresentano le fondamenta della nostra società”, dice Tiziano Cappellini, responsabile marketing della Banca del Chianti Fiorentino e Monteriggioni. E aggiunge: “Per la nostra banca non si tratta soltanto di parole di circostanza, ma di una convinzione dimostrata dall’impegno e dalle opportunità concretizzate, a più riprese, nel corso del tempo”. “Anche per questo – continua Cappellini - i concetti espressi dal Presidente della Regione, Enrico Rossi, ci trovano in assoluto accordo. I giovani, oggi più che mai, hanno necessità di accompagnare volontà, energie ed entusiasmo con strumenti concreti. Opportunità che consentano ai nostri ragazzi di mettere le ali ai loro progetti”. Le proposte per i clienti più giovani della Banca del Chianti spaziano dai depositi al risparmio per bambini fino a dieci anni alla carta prepagata a costo zero per gli adolescenti, che può essere ricaricata direttamente dai genitori attraverso sms (a cui si affianca anche un ‘social network’ con il quale ascoltare radio, scaricare musica o inviare sms gratuiti). Altre iniziative importanti della Bcc del Chianti sono i finanziamenti per l’acquisto della prima casa o per l’avvio di imprese: l’istituto bancario, per i primi tre anni, si accolla /L.B. parte degli oneri d’interesse.
Aiuti e corsi dall’asilo al dopo università ragazzi sono il futuro, si dice. E invece, dice Francesco Faraoni, direttore generale della Bcc di Pontassieve, “i giovani sono soprattutto il presente e così vanno visti: con le loro esigenze e aspirazioni di oggi”. Per questo la banca di credito cooperativo di Pontassieve vede con molto favore il Piano Giovani della Regione. “Il governatore Rossi chiede una mano? Noi siamo qui, a braccia aperte. Sosteniamo già diverse iniziative di questo tipo, ma possiamo farne anche di più”. La Bcc di Pontassieve ha organizzato corsi come “Imprenditori si diventa”, per i giovani che vogliono avviare un’attività, e “Self marketing” per chi cerca aiuti preziosi in vista dell’ingresso nel mondo del lavoro (da come redigere un curriculum vitae a come affrontare un colloquio). E poi prodotti bancari dedicati alle giovani coppie, come “Bcc Nido”, il finanziamento che ha come obiettivo quello di ridurre di circa il 50% l’onere mensile derivante dalla retta dell’asilo nido, o “Bcc Bebè” che prevede la fornitura gratuita di pannolini per sei mesi. “Siamo l’unica banca in Italia a proporre mini-prestiti a tasso zero per il finanziamento di corsi post-laurea o di esperienze Erasmus”, spiega Faraoni. “Il nostro motto è ‘largo ai giovani’ e non potreb/P.C. be essere altrimenti”.
Prestiti agevolati per i nuovi arredi
on ci tireremo indietro”. Il direttore del Credito cooperativo del Valdarno fiorentino-Banca di Cascia, Paolo Bracaglia, risponde così all’appello del governatore Rossi agli istituti bancari. “È importante – aggiunge - il fatto che la Regione agisca sussidiariamente e chieda la collaborazione, per questo progetto, delle categorie economiche, dei sindacati, delle istituzioni religiose, delle fondazioni e delle banche. Noi siamo ben lieti di fare la nostra parte, tanto più che siamo già su questa strada”. La Bcc del Valdarno fiorentino, infatti, ha già all’attivo diverse iniziative a favore di giovani e giovanissimi: ad esempio gli sconti del 15% sull’acquisto di libri scolastici in librerie convenzionate (Operazione Scuola) e i premi in denaro agli studenti meritevoli del Valdarno Fiorentino (diplomati con 9 e 10 alla medie inferiori), diplomati delle superiori e laureati (Premio Scuolamica). E poi il progetto Giovani, che prevede l’apertura gratuita di un conto corrente per chi ha dai 14 ai 24 anni, finanziamenti a tasso agevolato agli studenti universitari e alle giovani coppie per le spese di arredo della loro abitazione. “Cerchiamo anche – conclude Bracaglia – di dare il massimo supporto in termini di consulenza nella realizzazione di business plan dei giovani aspiranti imprenditori e massima attenzione ai finanziamenti per /P.C. l’imprenditoria giovanile”
Bcc di Impruneta
Sostegno alla “baby-imprenditoria” e premi agli studenti più bravi
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ll’appello della Regione, il presidente della Bcc di Impruneta Cesare Vegni risponde così: “Da oltre un decennio sosteniamo iniziative nel campo della scuola e nel particolare momento di ingresso
nel mondo del lavoro”. Per esempio i buoni per l’acquisto del materiale scolastico, libri compresi, e la manifestazione “Impegno Premiato” per gli studenti che si sono contraddistinti con il massimo dei voti. E
poi il conto corrente Giovani e quello Universitari.”In accordo con i consorzi fidi regionali – dice Vegni – abbiamo riservato sia un ‘Credito all’imprenditoria’ che un finanziamento volto a rateizzare le tasse per
l’iscrizione universitaria. A questi si aggiunge l’adesione all’iniziativa statale ‘Diamogli Credito’ che, per la nostra banca, si compone di un finaziamento /P.C. a tasso 0 per i giovani universitari”.
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tempi moderni
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la MoDa/1. Sono sempre di più i locali dove si può sorseggiare un drink mentre si legge
Quando il caffè si trasforma in salotto Dalle librerie ai caffè letterari: firenze si sta adeguando alle mode d’oltremanica mettendo a disposizione spazi dove sfogliare un libro e chiacchierare Ludovica V. Zarrilli
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ll’estero va di moda già da tempo: prendi il tuo libro (per i più tecnologici, va bene anche il computer), ti infili in un cafè, ordini da bere e rimani lì a leggere in tranquillità, in attesa dell’amico/a con il quale avevi fissato un incontro o aspettando che arrivi l’ora dell’appuntamento di lavoro o della prossima lezione all’università. Non c’è niente di più rilassante di un buon caffè in compagnia di qualcosa da leggere. Anche la bella Florentia sembra aver capito che questa formula funziona, e ha cominciato a mettere a disposizione degli spazi dove il caffè non è più il solito “un sorso e via”, ma un piacere da gustare lentamente. I primi ad aver offerto una soluzione a questa nuova necessità sono i titolari della libreria Edison, sotto i portici di piazza della Repubblica, che ormai da tempo mette a disposizione non solo una delle più fornite vetrine della città, ma anche una caffetteria che funge da perfetto luogo di incontro. Stesso discorso vale per le vicine librerie Melbook e Martelli, a due passi da piazza Duomo. Per trovare un ambiente più intimo basta andare a cercare tra le viuzze che si snodano tra il centro e gli immediati dintorni. Proprio vicino a piazza della Signoria c’è Brac (via dei Vagellai), libreria d’arte contemporanea e cafè letterario, che oltre ad avere un ampio spazio dove leggere e conversare offre un menù a base di piatti vegetariani e vegani di tutto rispetto. Un altro posto dove assaporare il piacere di sfogliare delle pagine con il sottofondo di una musica soffusa é Cuculia (via dei Serragli 1/r e 3/r), dove sempre secondo lo stesso principio si mangia (cucina mediterranea), si beve ma, soprattutto, si legge. Poco lontano c’è anche la frequentatissima Libreria La citè (borgo san Frediano, 20r), dove i libri ci sono e lo spazio pure, però viene sfruttato soprattutto per dibattiti e musica dal vivo. Sempre nella zona dell’Oltrarno, a poche centinaia di metri da porta Romana c’è Mama’s Backery (via della Chiesa 34/r), che ha porta-
to nel centro di Firenze un concept puramente statunitense, abbinando a tazzone di caffè bei piatti in stile Usa (bagels, club sandwich e torte di ogni genere) e lasciando tavolini e poltrone a disposizione di chi ha voglia di studiare o leggere spilluzzicando qualcosa. Dulcis in fundo, per gli amanti dell’arte contemporanea c’è l’Ex3 contemporary art cafè (viale Giannotti 81), che tra una visita a una mostra e l’altra offre ai passanti riviste votate al mondo dell’arte, qualche comodo posto a sedere e ottimi drink, preparati con amore da un team di giovanissimi.
la MoDa/2. Diverse le compagnie che portano i loro spettacoli in ristoranti e non solo
Se il teatro si siede a tavola per cena S
e le persone non vanno a teatro è il teatro ad andare dalle persone. Proprio dove si crede di non poterli scorgere ci sono attori, voci vive, trame semplici che fanno compagnia nei bar e nei ristoranti. “Basta poco - afferma Fabio Baronti, fondatore della Compagnia delle Seggiole, arrivata alla sua 250esima replica dei celebri Radiogialli - bastano dei leggii, dei microfoni, una presa di corrente e il gioco è fatto!”. Un teatro affidato alla parola e una volontà, quella di Baronti, che è evidente sin dal nome della sua Compagnia, che predilige scenografie scarne, affidate per lo più a semplici sedie. Lo spettatore ideale è il commensale dei ristoranti che, munito di carta e penna, si scervella tra una portata e l’altra per comprendere, in base al racconto degli attori, chi è l’assassino. Non solo gialli e non solo intrecci tra le tavole dei ristoranti fiorentini, ma spettacoli d’ogni genere. La compagnia Teatro degli Ignudi, ormai alla 50esima replica di “Cafè Santiago de Cuba”, fa irruzione nei locali
e invade gli spazi da cocktail della “Firenze bene” con storie di vite spezzate e al margine. Dieci attori che si mescolano, senza preavviso, invadendo spazi inusuali e astanti sorpresi. “Il teatro non è un edificio, ma un territorio. Non è un condominio a cui bussare ma è il condominio stesso - racconta l’attore Henry Bartolini - mi dà claustrofobia pensarlo come luogo fisico, portare fuori il teatro, portarlo tra la gente, è il miglior uso possibile”. Si ride, si mangia, ci si lascia accudire in un gioco garbato capace di sedurre anche chi, come Flavia, non è abituata al teatro: “Ero qua solo per una pizza e mi trovo nel bel mezzo di una commedia”. O chi, come Paolo, non se lo può più permettere: “Trovo geniale il fatto di offrire con pochi euro in più sul prezzo del menu un’ora di spettacolo”. Il “teatro a tavola” diventa così una sorpresa che investe gli spettatori, riempie la sala e accorcia immediatamente le distanze in quello che è un unico palcoscenico per pub/G.N. blico e attori.
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Danza in fiera. Dal 24 al 27 torna l’appuntamento con la kermesse dedicata al ballo. In tutte le salse
In punta di piedi fino alla Fortezza l’edizione numero sei della manifestazione che riunisce a firenze il meglio
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tra ballerini, ospiti speciali e vetrine su misura di dancer si preannuncia ancora
Fiabe della buonanotte con tramvia protagonista
più spumeggiante delle precedenti, con tanti personaggi e più spazio per lezioni, stage e audizioni. per dare a tutti l’occasione di salire sul palco Barbara Biondi
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allerini di tutto il mondo unitevi, torna l’appuntamento fiorentino con Danza in Fiera, la più grande kermesse dedicata al mondo della danza e dei ballerini, dal 24 al 27 febbraio alla Fortezza da basso. 65mila metri quadrati distribuiti in 14 padiglioni, 5 palchi e tre piste, dove sbizzarrirsi a ritmo di musica, mettersi alla prova con lezioni studiate ad hoc per ogni tipo di passione danzereccia e incontrare i propri beniamini del cuore. Dopo cinque edizioni sempre più frequentate, l’appuntamento numero sei si preannuncia ancora più scoppiettante, con un calendario che vede fare capolino alcuni dei più interessanti nomi del panorama della danza nazionale e internazionale. Come sempre ci saranno i giovani artisti reduci da Amici, talentuosi ragazzi appena usciti dagli studi del reality targato Mediaset condotto dalla mattatrice Maria De Filippi. I ragazzi sarnno coinvolti ogni giorno in esibizioni, talk show ed incontri, in collaborazione con Blue Production. Sarà anche possibile ammirare i migliori giovani talenti del nostro paese nell’evento On Stage – Concorsi in Scena dove si esibiranno i vincitori dei più importanti concorsi che si svolgono in Italia. E ancora, momenti dedicati al balletto classico e alla danza del ventre, all’hip hop e alla samba: sono tantissimi gli eventi che aspettano il pubblico in questa sesta edizione. Come Expression 2011, il più grande concorso di danza d’Italia o il Made in Cuba Festival, un evento nell’evento, dedicato ai ritmi, alla cultura e alla musica dell’isola caraibica. Gli appassionati di Broadway potranno invece assistere al Musical Day 5, durante il quale si sfideranno le più talentuose scuole italiane, oppure provare in prima persona il workshop di canto e ballo della Scuola Professione Musical di Parma sulle coreografie di Mamma Mia! e La Bella e la Bestia insieme ai protagonisti dello spettacolo. Per chi vuole vivere in prima persona Danzainfiera c’è solo l’imbarazzo della scelta tra le centinaia di
lezioni aperte a tutti di ogni stile e disciplina: dalla rumba al cha cha cha, dalla danza jazz alla salsa, dal country alle danze orientali. Perfino le lezioni di Cheerleading con la Federazione Italiana Cheerleading Acrobatico e Dance! Insomma, davvero tutti potranno trovare il ritmo giusto per divertirsi e stare in forma. Inoltre, in collaborazione con Cruisin, un’intera area di ben 500 metri quadrati sarà quest’anno dedicata al Pilates, con aule
e programmi nuovi e originali come Yoga 2 Dance e tanti altri. Ma non è tutto. Danza in fiera dà spazio anche alla danza sportiva con i Campionati del Mondo, Coppa del Mondo e Campionati Italiani insieme a ANMB, FIDA e IDC e tantissime discipline dal tango, alla salsa, dal mambo alla bachata, fino al liscio e perfino al Rock’n Roll e al Boogie Woogie. Non c’è che l’imbarazzo della scelta. E allora, che inizino le danze!
il locale. Ha aperto da poche settimane il club della musica alternativa
logic: nasce il tempio della cultura street L
ogic Club, così si chiama, ed è la conseguenza logica (manco a dirlo) di un percorso nato più di sette anni fa quando Omar Rashid ha fondato il progetto Gold, network che porta in città un po’ dello stile steet newyorkese. Logic, in via de’ Macci 79r, è il nuovo club delle notti fiorentine, un luogo studiato su misura per rispondere ad un’esigenza precisa, quella di far vivere lo stile, la musica e le atmosfere d’oltreoceano anche nella città del giglio. Sin dagli albori di Gold, nato dopo un’esperienza negli States di Omar, uno dei cavalli di battaglia è sempre stato lo spirito di aggregazione che è passato dal punto vendita di via Verdi, ai locali cittadini fino a spazi adibiti a tutt’altro uso (un esempio su tutti il museo di arte contemporanea EX3 dove vengono organizzate serate “danzanti” a tema); dall’abbigliamento Gold è riuscito a passare, contaminando la città e contaminandosi, ad una dimensione più ampia, che cerca di sviluppare una cultura street a trecentosessanta gradi, che affonda le sue radici su una solida, imperitura base: la musica. Grazie all’incontro con Bar Argentina, realtà innovativa nata nel
2008 dall’unione di Dario Bastianelli con Gianluca Tozzi, e soprattutto grazie allo spirito di Lapo Cupini e Marco Palagi nasce l’idea di creare un vero e proprio spazio da destinare ai vari progetti satellite che da sempre caratterizzano il mondo di Gold. La cura dello spazio Logic viene affidata all’interior designer Davide Gori che riesce a resuscitare un ex locale di culto degli anni 90, il Maramao, e a renderlo nuovamente operativo. “Il Logic sarà finalmente il palcoscenico che è sempre mancato in questi anni e che permetterà a tutti gli ideatori del progetto di sviluppare idee che erano sempre state limitate dall’assenza di uno spazio – spiega Omar Rashid - Ciò non andrà certamente a diminuire la presenza di eventi in città o nei vari luoghi che erano già stati “conquistati”, ma fornirà la possibilità di realizzare tantissime iniziative che fino ad ora venivano “castrate” sul nascere”. Tra le tante ci sarà finalmente lo spazio per corsi, workshop e mostre. Per proposte potete scrivere direttamente a logic@goldworld.it. L’ingresso è riservato ai soci, /L.V.Z. ma è possibile associarsi sul posto oppure on-line.
C
osa succede se tre giornaliste fiorentine diventano mamme e cominciano a raccontare fiabe frutto della loro fantasia ai loro bambini? Succede che nasce “La tramvia che scappo via e altre storie” (Edizioni Accademia dell’iris), una summa dei racconti venuti fuori dalla vena creativa di queste mamme in erba, un po’ contaminate dal loro lavoro di tutti i giorni, quello di croniste. Ecco che allora la protagonista di uno dei racconti non è una banale cappuccetto rosso ma la tanto sospirata tramvia, che si ribella ai suoi binari perché stufa del solito tragitto fino a Scandicci, oppure una bambina che si perde alla stazione di Santa Maria Novella scoprendo un incredibile segreto. E ancora, tra le tante c’è anche un sorprendente dialogo notturno fra la statua di Giovanni dalle Bande Nere e il manichino di un negozio di San Lorenzo e Anna che torna piccola nella sua San Niccolò. Firenze (e non solo) in fiaba, filastrocca e racconto attraverso l’immaginazione di tre giornaliste professioniste fiorentine, amiche e neo mamme, che si cimentano nella scrittura per bambini. Ma anche storie curiose e incredibili che arrivano dal fondo del mare, dai misteri di una pineta, dalla polvere sopra un mobile e dalla pasta di pane. Viaggi della fantasia che Susanna Bonfanti (Canale 10), Chiara Brilli (Controradio) e Lisa Ciardi (La Nazione) narrano ai loro bambini, Alessandro, Emma e Giulio e a tutti quelli che vorranno leggerli, ascoltarli o vederli attraverso le inconfondibili illustrazioni del noto disegnatore e cartoonist Giovanni Beduschi, ispirato dal suo piccolo Riccardo. È nato così, dalla voglia di sfruttare la passione per la scrittura in un ambito diverso da quello lavorativo, piegandola ai gusti dei propri figli, il libro “La tramvia che scappò via e altre storie”. Tre giovani croniste, di età compresa fra i 31 e i 33 anni, abituate a piegare quotidianamente la creatività alle esigenze di tre media diversi (radio, tv e carta stampata), hanno scelto di fare insieme un tuffo nella fantasia. Ne sono nate filastrocche e fiabe che mantengono però sempre qualche legame con la realtà e con la cronaca. Il libro “La tramvia che scappò via e altre storie” raccoglie in tutto otto fiabe, una filastrocca e /B.B. tantissime illustrazioni.
cultura
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glue. Un collettivo di ragazzi fa rinascere uno spazio per spettacoli, musica, arte e famiglie
nuova vita per l’ex teatro del vernacolo Ludovica V. Zarrilli
F
ar rivivere un luogo che era stato completamente (o quasi) dimenticato è una grossa responsabilità, ma armandosi di forza, coraggio e un po’ di buona volontà (che non gusta mai), i ragazzi del collettivo Glue – Alternative concept space Firenze sono riusciti a far rinascere dalla polvere il vecchio teatro dell’Affrico. Tutto nasce da un’esigenza di Simone Giuliani, che nella vita di tutti i giorni fa l’architetto e che si era messo in testa di rispolverare un’idea mai assopita, ovvero quella di creare uno spazio polivalente dove la gente del quartiere (ma non solo) potesse stare insieme, “per non passare le domeniche pomeriggio al centro commerciale o le serate davanti alla tv”. E’ stato così che alla fine dell’estate quello che fino alla fine degli anni Settanta era stato uno dei più frequentati palcoscenici dediti al vernacolo, il Teatro dell’Affrico, sul viale Manfredo Fanti al civico 20, è tornato ad essere uno spazio interattivo, vissuto non solo come teatro ma anche come location per concerti, mostre, cineforum e spettacoli su misura di bambino. “Dopo un periodo di splendore, dagli anni Sessanta fino ai primi anni Ottanta - spiega Simone – il teatro del circolo ricreativo dell’Affrico aveva chiuso i battenti, diventando un magazzino. E’ stato quando ho visto questo posto che mi è tornata alla mente questa vecchia idea e insieme a qualche
amico ho cominciato a spargere la voce per creare un collettivo”. La risposta è stata molto più positiva di quanto i ragazzi si aspettassero ed è stato così che nel giro di qualche mese “abbiamo ripulito, sistemato, comprato arredi, tinteggiato l’ambiente e poi ci siamo divisi i ruoli e abbiamo buttato giù un programma il più variegato possibile. E la risposta fortunatamente c’è stata. Questo vuol dire che non era solo una mia esigenza, ma che eravamo in
Un’alternativa ai centri commerciali e alle serate passate davanti alla tv
molti a volere un posto come questo”. Spettacoli, concerti e eventi in genere sono tutti ad ingresso gratuito, l’unica cosa da pagare è la tessera associativa (che costa 10 euro). “Se il progetto riesce ad andare avanti in questo momento è solo grazie ai volontari”, spiega Simone che racconta come questi quattordici ragazzi, che nella vita fanno tutt’altro, siano riusciti a mettersi insieme per dare vita ad un sogno che non ha niente a che vedere col business e che va avanti solo ed esclusivamen-
l’interno di
glue (foto antonio viscido)
te grazie al tesseramento dei nuovi soci. Ad oggi sono già 1500 le persone che hanno voluto testare l’esperienza Glue e che, a giudicare dai numeri, ci sono anche tornate volentieri. Simone, che è un po’ la mente del gruppo, lo definisce “più che un
teatro un laboratorio, dove si respira una bella aria, dove l’approccio non è così professionale ma un po’ più da salotto, e ci piace per questo, perché qui tra divani e poltroncine ci si sente un po’ come a casa”. Info: www.gluefirenze.com.
la recensione. In libreria il primo lavoro del giornalista Mauro Bonciani
le battaglie che hanno fatto la Toscana M
ontereggi, Montaperti, Campaldino, Altopascio, Anghiari, Gavinana, Scannagalli. Luoghi ameni di una Toscana minore, per molti. Teatri di feroci battaglie, quelle vere, militari, per pochi altri. “Le grandi battaglie toscane” è il primo libro di Mauro Bonciani, giornalista fiorentino, e ci aiuta a ricordare che questa dolce terra, cartolina di colline tra uliveti, vitigni e cipressi, è stata spesso insanguinata da alcuni dei più cruenti eventi bellici della storia italica. Del resto, come scrive Paolo Ermini nella prefazione, “Non sempre essere orgogliosi del passato significa anche conoscerlo”. Bonciani, con il suo debutto storico-letterario, viene in
soccorso delle nostre lacune, perché conoscere quello che di notevole è trascorso serve anche a comprendere il presente, da dove viene, insomma, quello che l’autore definisce il “radicatissimo campanilismo” di questa regione. Il libro di Bonciani, edito da “Le lettere” (pagg. 149, euro 14,90), oltre alla cronaca piacevole (se così si può dire…) delle storie di eserciti e condottieri, nobili e plebe, contiene diverse schede dello storico Ugo Barlozzetti e numerosi illustrazioni, riproduzioni di miniature e dipinti famosi, ma anche foto in bianco e nero dell’ultima guerra mondiale. Il volumetto, infatti, si chiude con la liberazione di Firenze e i combattimenti dei
partigiani a fianco degli Alleati per cacciare i nazisti dalla città. Ma Firenze è protagonista anche di un capitolo centrale, dedicato all’assedio del 1529-30, che si chiuse, stavolta, con la resa della Repubblica e la definitiva affermazione del potere dei Medici. Fuori location, c’è anche la battaglia di Curtatone e Montanara, raccontata dal versante dei volontari toscani. “Storie, non un libro di storia”, tiene a precisare Bonciani. Ed è così, perché in ogni racconto di battaglie c’è sempre un personaggio o una curiosità dimenticata che viene alla ribalta, un fatto che proveremo a rileggere per sfatare luoghi comu/C.B. ni o per riconfermarli.
il caso/1. Sembrava destinato ad andarsene a gennaio, poi la società lo ha dichiarato incedibile. Ma…
Parte, non parte… il tormentone Gilardino il comunicato stampa del club gigliato pareva aver messo la parola fine alla questione, ma le affermazioni dell’attaccante hanno lasciato in molti più di un dubbio. “Qui sto bene, ma il mio futuro non lo decido da solo”
alBerto gilardino
Cristina Guerri
G
ira e rigira, il tormentone è sempre il solito. Gilardino resta? Oppure va via? L’interrogativo legato al futuro dell’attaccante viola non ha dato tregua nel 2010, e si ripete anche in questo inizio 2011. La telenovela era cominciata lo scorso aprile, quando l’ex attaccante del Milan se ne uscì con alcune dichiarazioni abbastanza dubbiose riguardo il famoso “Progetto Viola”. Pensieri che Andrea Della Valle definì “sbagliatissimi” e che raffreddarono il clima tra i due. Ma torniamo al recente passato. E alle continue voci di mercato che volevano già da gennaio Alberto come prossimo centravanti della rivale storica dei viola: la Juventus. Non è infatti bastato il comunicato stampa della società viola (che dichiarava “l’assoluta incedibilità del giocatore ribadendo con forza che il ‘Progetto Viola’ prosegue
con determinazione, con l’obiettivo di crescere ed investire per migliorare l’attuale rosa tecnica”) per mettere la parola fine alla situazione relativa al futuro dell’attaccante. Perché Gilardino ha parlato ancora, creando nuove perplessità sulla sua permanenza nel capoluogo toscano. “La Fiorentina è una società importante - ha detto il bomber - è chiaro che il mio nome sia sempre al centro dell’attenzione. Vorrei dare ancora tanto a questa società e a questa piazza, ma il mio potrebbe essere un problema di stimoli”. E di Progetto, quindi. Quella famosa parola tanto cara alla famiglia Della Valle, ma che in quest’annata “maledetta” sembra aver subito una brusca frenata. Tanto che l’obiettivo stagionale, inizialmente indicato con il raggiungimento di un posto in Europa (il tecnico Mihajlovic, appena insediatosi in riva all’Arno, parlava addirittura di Champions League) potrebbe essere diventato la salvezza. “Comunque, credo ancora nel Progetto. Dobbiamo pensare a una partita alla volta, e raggiungere prima possibile la quota
salvezza. Prima raggiungiamo questo obiettivo e prima potremo pensare ad alzare l’asticella”, ha spiegato ancora l’attaccante. Ma intanto in casa Gilardino (che presto diventerà padre per la seconda volta, dopo la primogenita Ginevra) è vietato guardare al futuro. “A Firenze mi nascerà un’altra figlia, e questo dimostra il fatto che tra me e questa città c’è un rapporto speciale. Sto bene qui, ho un contratto fino al 2013, ma il mio futuro non lo decido da solo. Esiste anche la possibilità che io rimanga a Firenze anche nella prossima stagione. Io come simbolo della Fiorentina in un nuovo ciclo? Vediamo, quando me lo proporranno farò le mie valutazioni. Per ora non so. Non so se questa cosa mi tratterrebbe a Firenze. Si parla sempre di futuro – ha concluso Gilardino - io preferisco pensare al presente e a questa stagione”. Ai posteri, dunque, l’ardua sentenza. Ma anche queste ultime dichiarazioni dell’attaccante viola lasciano presagire una prossima sessione di mercato tutt’altro che tranquilla.
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sport
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arriveDerci Mercato. La sessione invernale si è chiusa con gli acquisti di Neto e Behrami
la stagione in cui arrivarono due portieri Cristina Guerri
C’
era chi l’arrivo di due portieri in una sola stagione non se lo sarebbe mai aspettato in casa viola. Invece così è stato. Vuoi perché l’estate scorsa Artur Boruc
rappresentava un’occasione più che un’esigenza di mercato. Vuoi perché Norberto Murara Neto - l’ultimo portiere arrivato in riva all’Arno direttamente dall’Atletico Paranaense in quest’ultima sessione di mercato serviva, soprattutto a seguito degli infortuni di Seba Frey prima e di Boruc poi. Senza contare qualche prestazio-
il primo viene accostato a Julio Cesar, per il secondo si tratta del ritorno in italia. Corvino: “il nostro progetto va avanti”
ne non troppo convincente della terza scelta di Mihajlovic, Vlada Avramov (vedi partite di Udine e di Parma in Coppa Italia). E il diesse Corvino ha così dovuto spendere circa 6 milioni di euro (3 per Boruc e 3 per il giovane brasiliano, che in patria viene addirittura avvicinato al connazionale Julio Cesar). “Frey e Boruc sono due ottimi portieri – ha detto Neto il giorno della sua presentazione - ma non ho fretta. Ho tutto il tempo per fare la storia in questo club. Mi allenerò sempre con il massimo dell’impegno, cercando di mettere in difficoltà il mister”. Ma Neto non è stato l’unico acquisto della Fiorentina in questo gennaio. A pochi giorni dalla chiusura del mercato ha fatto il suo ritorno in Italia Valon Behrami, arrivato dal West Ham. “Quella inglese è stata un’esperienza che mi ha migliorato dal punto di vista fisico e dell’esperienza internazionale – sono state le prime parole “viola” del centrocampista - ogni weekend ho affrontato grandi squadre, ma quando la lasci l’Italia ti manca. Magari qui ti lamenti, ma il calcio italiano è sempre unico e stimolante”. Così come stimolante è la sua nuova avventura gigliata. “L’organico della Fiorentina è il più forte in cui abbia mai giocato, quindi ho voglia di fare bene, meglio di quanto ho fatto prima in Italia”, ha detto ancora Behrami, che si è mostrato fin da subito molto aggiornato sulla difficile stagione viola: “Vedo i tifosi un po’ giù, ma non è il caso. Penso che questa squadra abbia un valore reale molto importante: ha bisogno di fidu-
cia e positività intorno”. Sono dunque stati il portiere brasiliano e il centrocampista svizzero i rinforzi invernali che Corvino ha messo a disposizione di Mihajlovic. E niente di più, perché, come ha spiegato il ds, “fin dall’inizio della stagione abbiamo deciso di
dare fiducia a questo gruppo: per dire che il ciclo è finito aspetteremo fine stagione. Ma il progetto Fiorentina va avanti e nessuno ha intenzione di arrendersi”. In attesa di giugno, quando il mercato riaprirà i battenti. E con lui voci, tormentoni e speranze.
il CASo/2 Contestati i fratelli Della Valle
E i tifosi alzarono la voce
F
orse, quella andata in scena durante la partita interna col Brescia (era lo scorso 9 gennaio), terminata poi con una vittoria sul filo del rasoio per i viola, è stata la prima, vera contestazione dei tifosi nei riguardi dei fratelli Della Valle, che sono a capo della Fiorentina dall’agosto 2002, quando acquistarono la società dopo il fallimento della gestione Cecchi Gori. Pensieri - quelli provenienti dalla parte non tesserata della Curva Fiesole - tradotti in cori pesanti. Che invitavano la dirigenza ad aprire il portafogli. “Mi sembra - ha commentato l’azionista di maggioranza della società, Andrea Della Valle - che la contestazione sia partita da una minoranza del pubblico. Per lo più da quella parte che ormai contesta ogni domenica. I fischi, comunque, ci stanno. Succede a tutte le squadre”. Più duro il pensiero dell’ad viola Sandro
Mencucci: “Andrea ci sarebbe rimasto male anche se le offese fossero arrivate da una singola persona. Le critiche nei suoi confronti sono ingiuste, perché credo che abbia fatto tanto per questa società. Ci ha messo il cuore, sempre. Ma anche tanti soldi. Basti pensare ai 200 milioni investiti in questi nove anni. È chiaro che qualcosa, in questa annata così difficile e sfortunata, abbiamo sbagliato. Ma adesso dobbiamo pensare a raggiungere il prima possibile i 40 punti, poi lavoreremo per non ripetere gli sbagli del passato. Quest’anno avvertiamo un clima di disaffezione nei confronti della Fiorentina. I dati parlano chiaro – ha concluso - abbiamo perso undicimila spettatori a partita. Vogliamo invece che i tifosi si riavvicinino alla squadra. Come una volta, quando abbiamo superato insieme i momenti più /C.G. difficili”.
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sport nel Chianti
pallavolo. Il giusto mix tra giocatrici d’esperienza e giovani talenti sta dando i suoi frutti
L’Azzurra e quel sogno: la serie A Carlo Marrone
Grazie alla formazione più forte degli ultimi anni e al sostegno del pubblico,
P
la squadra di San Casciano può giocarsi un posto in Paradiso. Gli avversari
rovaci ancora Azzurra. Non è il titolo di un film ma ciò che ha il dovere di fare sul campo una squadra programmata per vincere, convincere e approdare in A2. La lotta a tre per un posto in Paradiso è avvincente, emozionante e imprevedibile. Quello che è certo è che la squadra della stagione 2010/2011 è la più forte degli ultimi anni. Specialmente dopo il rientro della reginetta, Silvia De Fonzo, da anni una delle migliori centrali della B1. Vicino a lei ci sono la ‘sicurezza’ di Annalisa Guerrini, nove anni di serie A. La giocatrice di Certaldo si è calata da subito nella mentalità della B1, già recitata da protagonista come i nove campionati di A. Sempre nel ‘mezzo’ si è messa in luce Lisa Cheli, classe ’93, un muro invalicabile nella prima parte di campionato, e poi non dimentichiamoci che è stata chiamata poche volte in causa Marianna Vujko: anche lei giovanissima, ex Nazionale pre-juniores è un investimento per il futuro. A coprire le ‘spalle’ il libero Rubini, un’autentica sicurezza. Si ha la sensazione che l’emiliana nata nel 1992 abbia comunque scelto la B1 come traghetto per la serie A. Il presidente Elio Sità, il ds Gino Mazzi e lo sponsor ‘principale’ Wanny di Filippo meritano solo applausi. Solo una perplessità: il cambio di allenatore avvenuto dopo poche giornate con le dimissioni di Niccolai. Cambiare sempre in corso puo’ portare a scosse sul campo, ma anche a punti persi per strada. Cali non tanto di gioco, ma assimilazione di schemi difficili da attuare quando si gioca una volta a settimana. Le lunghezze da recuperare sono due con la squadra più in forma del
diretti sono Casette d’Ete e San Mariano. L’importante è crederci, fino in fondo
le ragazze dell’Azzurra in campo
campionato Casette d’Ete (squadra che, dopo aver perso alla prima giornata proprio contro San Casciano, ha fatto vedere il miglior gioco) e con San Mariano, che ha il vantaggio di giocarsi la ‘bella’ in casa. Il regalo di Natale a Filottrano potrebbe essere letale. Sicuramente di questo avviso non sono il capitano Francesca Vannini, regista della squadra, giunta ad una seconda giovinezza pallavolistica, e i martelli Babbi e Zago e Porzio, giocatrice da uno splendido tocco di palla. Senza considerare le pallavoliste che non partono titolari ma che sono di immenso valore. Sicuramente dalla stagione 2005/06, con l’accesso ai playoff, la squadra è uno dei punti di riferimento della pallavolo toscana. La società nacque, infatti, oltre 30 anni fa per iniziativa di un gruppo di appassionati locali. Partecipò con successo alle attività giovanili e di serie fino a conquistare la B2, che già apparì un traguardo di grande prestigio per una piccola realtà territoriale come San Casciano. Dopo alcuni campionati di B2, nella stagione 2001/2002 l’Azzurra conquistò la promozione in serie B1 vincendo largamente il proprio girone. Da allora, molti allenatori accarezzano il sogno chiamato serie A. In questa stagione, finalmente, aiutato anche da un pubblico molto caldo (vedi bella la coreografia contro San Mariano), Masacci puo’ centrare un obiettivo che prima Buoncristiani e poi Fresa hanno solo sfiorato.
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sport nel Chianti
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CALCIO. Intervista a Luigi Guerrera: “Svincolato dopo la serie D, in Chianti sono rinato”
Gigi, un professionista in Eccellenza Lorenzo Mossani
Arrivi a San Donato con una missione importante: agguantare la salvezza il prima possibile dopo un girone d’andata parecchio deludente. “Tra infortuni e sfortuna la squadra non ha girato bene, ma con gli innesti che sono arrivati nel mercato di riparazione faremo di tutto per arrivare al traguardo”. Hai alle spalle una carriera densa di vittorie e soddisfazioni – la promozione con il Gavorrano, l’annata in C2 con il Poggibonsi e le tante partite a San Giovanni Valdarno – nella quale hai giocato con molti giocatori. Tra i compagni di squadra ne vedi qualcuno pronto per fare il salto nei professionisti? “Qualcuno c’è, ma non faccio nomi perché voglio che tutti rimangano con i piedi per terra: soprattutto i giovani. Cambiando squadre e militando tra i professionisti, ho capito che molti giocatori di C sono lì ma potrebbero militare anche in serie minori, mentre alcuni dei miei compagni non sfigurerebbero in campionati più elevati. Non conta solo essere bravi ed io me ne sono accorto sulla mia pelle”.
N
ome: Luigi, ma non chiamatelo così, per tutti lui è Gigi. Cognome: Guerrera. Classe: 1987. Professione: inventore di gioco e mago nel mandare i compagni in rete. Squadra: San Donato. Gigi Guerrera non è il tipico bamboccione di cui tanto si parla sui giornali e in tv. A dieci anni ha lasciato Napoli per seguire il suo sogno: diventare un calciatore professionista, desiderio che in parte è diventato realtà con il passare del tempo. Conosciamo meglio questo ragazzo che ha fatto del Chianti la sua nuova casa. Gigi, sei arrivato al San Donato-Tavarnelle già a campionato iniziato. Com’è stato l’impatto con i tuoi compagni e la società? “Non avrei potuto sperare di meglio, data la situazione nella quale mi ero ritrovato: svincolato dopo aver vinto il campionato di serie D con il Gavorrano. Questa per il mondo del calcio non è una buona annata, ci sono tantissimi giocatori senza squadra. Mi ritengo fortunato a essere stato scelto da Orsi e dal presidente per vestire la maglia del San Donato. Mi considero il primo dei nuovi arrivati, mi sono integrato a meraviglia sia con i veterani che con i giovani. A differenza di altre realtà non c’è nonnismo”. Non deve essere facile passare dalla serie D all’Eccellenza. “Per niente: primo per orgoglio, poi per come si gioca. In Eccellenza non c’è molto gioco e si ricevono tante pedate. Soprattutto i giocatori tecnici come me hanno qualche problema, ma le sfide mi piacciono”.
atletica. Tante attività per la società di Tavarnelle, sorta nel 1979 in un circolo ricreativo
La Rampa, una corsa lunga 30 anni
S
i trova a Tavarnelle e nasce nel 1979, aderendo alla sezione sportiva del circolo ricreativo culturale La Rampa. Negli anni successivi aderisce al grande progetto dell’Unione Polisportiva. L’Atletica La Rampa conserva in tutti questi anni il suo nome originario. La crescita come società sportiva va di pari passo all’insediamento e alla diffusione sul territorio di questo sport, l’atletica, che spinge sempre più persone all’adesione. Diverse le manifestazioni cui l’Atletica la Rampa ha partecipato, sia nazionali sia estere: tra queste vanno ricordate le celebri maratone di Roma, Livorno, Firenze, New York, Parigi e Berlino. Non dimentichiamo le corse domenicali che sono alla base dei principi di
un atleta. Molte le soddisfazioni grazie ai successi riportati dai vari atleti nei campionati regionali e nazionali. Dopo la fusione con la polisportiva, nasce l’idea di un progetto riguardante i corsi di atletica per bambini delle scuole, che riscuote un grande successo. La struttura che ospita gli allenamenti è lo stadio comunale, dove ogni lunedì, mercoledì e venerdì gli atleti si ritrovano. A trent’anni dalla fondazione, l’Atletica la Rampa si fa inoltre attiva organizzatrice della maratonina di Tavarnelle che, in collaborazione con quella della solidarietà riservata ai ragazzi delle scuole, conta un numero di circa 600 atleti partecipanti. Il ricavato? Devoluto /C.M. totalmente in beneficenza.
sport nel Chianti
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pallamano. Bevanati e una passione nata così, quasi per caso
Francesco fa “gol” con le mani Lorenzo Mossani
“P
ensa, qualche volta mi chiedono se la pallamano è quello sport che si gioca in acqua... Ma il migliore di tutti è senza dubbio quello che, tutto felice, diceva di giocarci alle scuole elementari e poi ho capito che intendeva palla avvelenata!”. Francesco Bevanati racconta quest’aneddoto con la voce di chi è abituato alle persone che non conoscono la pallamano. Nato nel 1991, è una delle punte di diamante della squadra di Tavarnelle, tanto che mister Toccafondi lo presenta così: “Ottimo giovane giocatore che sta confermandosi in regia”. Francesco raccontaci un po’ come sei entrato in contatto con questa bella realtà. “Ho indossato per la prima volta la maglia della Pallamano Tavarnelle dodici anni fa. Frequentavo la seconda elementare ed ho abbandonato il calcio per la pallamano”. Strano, solitamente i bambini di quell’età non fanno che prendere a calci il pallone... “Eh sì, ma a differenza di loro non mi piaceva giocare all’aperto e d’inverno odiavo correre con quel freddo. Un giorno mio fratello maggiore tornò a casa e mi chiese se avevo voglia di accompagnarlo a provare quello sport in cui rete si faceva con le mani e non con i piedi. Da allora nessuno dei due ha smesso di giocare a pallamano”. Dopo così tante stagioni trovi an-
Francesco Bevanati
con la maglia del
cora soddisfazioni a entrare nello spogliatoio, cambiarti e scendere in campo? “Sì, riesco ancora a trovarle. Quando succederà il contrario vorrà dire che appenderò le scarpe al chiodo. Quest’anno poi sono cambiate tante cose: la squadra si è ringiovanita e, dopo un 2010 denso di soddisfazioni per le giovanili, anche noi grandicelli vogliano combinare qualcosa di buono in campionato”. Tu hai mai pensato: chi me l’ha fatto fare? “Sono sincero, è capitato. Fino a quando giocavamo in A2, ogni tanto la vo-
ippica. Il centro “Bogani” di Cerbaia val di Pesa
A cavallo, anche per curarsi
S
econdo una delle tante statistiche che riempiono quotidiani e telegiornali in prossimità di fine anno, l’attività sportiva che nel 2010 ha riscontrato l’incremento percentuale più alto è stata l’ippica. Di questo se ne sono accorti anche al “Centro ippico Bogani” di Cerbaia val di Pesa. Entrando nel circolo si capisce da subito che natura e uomo possono ancora andare d’accordo, e gli istruttori federali non avranno problemi a rendere meno oscura,questa nobile disciplina. Ai più piccoli, perché si può salire a cavallo già all’età di quattro anni, è dedicata una vasta area della tenuta e le tre animatrici Pony di primo livello (Alessandra Tripi, Letizia Pagni e Gloria Pucci) non insegneranno ai bambini solo a stare in cavallo, ma anche a prendersi cura dell’animale prima e dopo la cavalcata. Anche per questo il pony club è diventato, poco dopo la sua apertura, uno dei centri raccomandati dalla Fise. L’iscrizione ai corsi è sempre aperta, in qualsiasi momento dell’anno, e la prima lezione di prova è gratuita. Altro settore che distingue il Centro ippico è senza dubbio quello della riabilitazione equestre: consiste in un complesso di tecniche rieducative che mirano
una gara al
“Bogani”
ad ottenere il superamento di un danno sensoriale, motorio, cognitivo e comportamentale, attraverso l’uso del cavallo come strumento terapeutico. La riabilitazione si diversifica in rapporto alle finalità ed agli obiettivi in ippoterapia, equitazione terapeutica equitazione pre-sportiva. Il mezzo terapeutico è il cavallo: non uno strumento meccanico, ma un essere vivente in grado di relazionarsi con il paziente con modalità del tutto particolari. Sul sito del centro (www.toscanaequitazione.it) si possono leggere le storie dei tanti miglioramenti avvenuti con questo tipo di riabili/L. M. tazione.
Tavarnelle
glia di mollare mi veniva: le trasferte erano estenuanti ed eravamo costretti a giocare in trasferta a San Gimignano anche le partite casalinghe, dove solo i genitori venivano ad incoraggiarci.” Parlando delle squadre giovani dalle quali tu provieni, hai già intravisto qualche futuro Francesco Provvedi (giocatore tavarnellino che da quest’anno milita nel Bologna)? “Di giocatori e amici come Francesco ne nascono pochi, ma devo dire che qualcuno dei giovani mi ha impressionato: grande tecnica e forza fisica. Non faccio nomi, non vorrei che qualcuno si montasse la testa”
pillole tavarnelle grande successo per la festa del minibasket Da poco si è svolta al Palazzetto del Bernino una festa di minibasket dedicata alla categoria dei Pulcini. Ne hanno preso parte i centri Minibasket di USE Empoli, Olimpia Legnaia, Firenze 2, Impruneta, Lastra a Signa, Mugello 88, Figline, ABC Castelfiorentino, San Casciano, Juve Pontedera, Polisportiva Tavarnelle e Poggibonsi Basket. Complessivamente i bambini coinvolti sono stati circa 150, accompagnati dai propri genitori e familiari, tanto che il pubblico sugli spalti è quasi arrivato a contare 300 persone. Un vero successo anche per la raccolta benefica di materiale scolastica affiancata alla manifestazione sportiva. La sezione minibasket della polisportiva Tavarnelle fa sapere che chi è interessato alle immagini dell’evento può farne richiesta direttamente a Matteo Trafeli, responsabile del settore giovanile del Poggibonsi Basket. Basta scrivere all’indirizzo mail matteo@uncino.org. greve in chianti tutti i corsi... dell’acqua Grande risultato per i corsi di ginnastica in acqua per gestanti che si sono svolti alle piscine di Greve in Chianti. Tante le future mamme iscritte alle lezioni tenute dall’ostetrica Martina Macinai. “La ginnastica in acqua durante la gravidanza – dice la dottoressa – offre benefici a livello circolatorio. Grazie alla resistenza dell’acqua è possibile avere effetti tonificanti anche con lenti movimenti: aiuta ad alleviare i comuni disturbi della gravidanza come edemi, mal di schiena, senso di pesantezza e, grazie al potere rilassante dell’elemento, offre alla mamma la possibilità di condividere le sensazioni provate dal bambino che ha in grembo”. Alle piscine di Greve sono rimasti attivi anche per il 2011 i classici corsi di acqua baby, nuoto per bambini e adulti, acqua fitness, nuoto libero e quello di ginnastica funzionale in acqua. Questa attività è una vera e propria ginnastica rieducativa che permette di effettuare un lavoro specifico finalizzato al recupero. Da molti medici e fisioterapisti è considerata un validissimo supporto ai normali metodi riabilitativi. L’attività viene svolta su appuntamento in via Montebeni. Ecco una serie di patologie alle quali i professionisti del centro sono specializzati: distorsioni e tendiniti, post-operatorie, post-traumatiche come fratture e rotture, e infine le patologie degenerative.
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“pirati del marciapiede”, ci sono anche le Biciclette In riferimento alla lettera del Prof. Pellizzari su Reporter di gennaio, che lamentava l’inciviltà della recente abitudine di usare il marciapiede come ulteriore corsia, per ora, per mezzi a due ruote, segnalo anche io lo stesso problema nel Viale Don Minzoni presso cui abito. Mentre approvo il tono della succitata lettera, devo dire che mi è sembrato debole e fatalista il tono della risposta. Addirittura il Reporter, parlando con scetticismo della sistemazione di cartelli “per ricordare il divieto di transito ai mezzi a motore sul marciapiede” fa sembrare pacifico che invece le biciclette possano andare anche dove non sia segnata la pista ciclabile, come appunto sta accadendo normalmente, anche quando non c’è ingorgo, nel viale Don Minzoni. Poi verso la fine della risposta rinnova il suo “appello a scooteristi e motociclisti” affinché pensino alla sicurezza dei cittadini, confermando così la presunta innocenza dei ciclisti. Una bicicletta zigzagante in mezzo ai pedoni può essere pericolosa non quanto una moto, ma almeno all’ospedale ti può mandare facilmente! Cordiali saluti Luciana Paterna Gentile signora Luciana, la lettera del professor Pellizzari cui lei si riferisce parlava del (pericoloso) fenomeno del passaggio di moto e scooter dai marciapiedi, e la mia risposta si concentrava perciò su quest’aspetto. Dal momento che lei tira ora in ballo il tema delle biciclette, e dell’usanza di alcuni ciclisti di spostarsi con fin troppa disinvoltura sui marciapiedi, le assicuro che non ritengo assolutamente pacifico che le biciclette possano passare ovunque, anzi, e concordo con lei sul fatto che anche una bicicletta zigzagante possa rappresentare un pericolo per i pedoni. Quindi le assicuro che riteniamo anche questo, come tutti quelli che possono mettere a rischio l’incolumità di coloro che camminano negli spazi loro assegnati, ovvero i marciapiedi, un comportamento da condannare. MF
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Febbraio 2011 via frullani e la puliZia delle strade Buongiorno, sono un residente nel Quartiere 2 e più precisamente in Via Frullani, contrada di Via Rondinella. In questa zona, per quanto riguarda la pulizia notturna, nella quasi totalità delle strade siamo passati da avere una pulizia settimanale a 2 volte al mese ed infine alla tanto decantata tecnica di lavaggio con idropulitrice senza spostamento dei veicoli. Omettendo di parlare dei risultati ottenuti con questo sistema francamente alquanto deludenti sono invece a segnalare che nella mia strada, ma anche in altre adiacenti, da circa 3 mesi non viene più fatto alcunché, pertanto con un residuo di sporcizia inammissibile (per esempio fra le tante troviamo ancora i resti dei petardi dell’ultimo dell’anno, mucchi di volantini pubblicitari che grazie all’ignoranza di tanta gente vengono tolti dalle cassette posta private e gettati in terra anziché negli appositi cassonetti, escrementi di cane non raccolti dai proprietari, etc.). La pulizia viene lasciata solo al buon cuore di un dipendente Quadrifoglio che una mattina ogni tanto si fa carico di una spazzatina tra auto ed auto. Tra le varie conseguenze di questa situazione, e mi sembra una delle più gravi, si è verificata anche la presenza di escrementi di topi sulle macchine parcheggiate e sui davanzali, nonché un paio di topi morti schiacciati; di ciò a suo tempo ho fatto una segnalazione alla Quadrifoglio ma non mi sembra che mi abbiano preso sul serio, dato che mi fu detto che forse gli escrementi non erano di topo bensì di pipistrelli che bombardavano a mo’ di caccia la zona. La motivazione di questo indegno spettacolo sembra che sia, a detta del dipendente Quadrifoglio con il quale ho parlato, che Via Frullani ed altre, non molto larghe e con sosta veicoli a lisca di pesce da entrambi i lati, non consentono un tranquillo passaggio dell’idropulitrice. Allora se questo è vero, perché non torniamo alla vecchia maniera o non cambiamo il sistema di parcheggio cercando di istituire aree di sosta adeguate? Ho segnalato il tutto alla Sede del Quartiere 2, alla segreteria del Sindaco, alla Direzione Ambiente del Comune (gli unici che mi hanno ascoltato), ma per ora non si è fatto vivo nessuno e, più importante, non mi sembra che la situazione sia cambiata. Cordiali saluti. Giuseppe Viberti “la Battaglia dei cinema sopravvissuti”, l’esempio di castello Gent.ma Redazione, sono da sempre un assiduo lettore del “Reporter” e non posso che complimentarmi con voi per gli spaccati di vita che ci sapete raccontare. Con spirito di collaborazione, che spero sia da voi gradito, vorrei arricchire la documentazione relativamente all’articolo “La battaglia dei cinema sopravvissuti” che è stato pubblicato nel numero di dicembre. E in particolar modo vorrei segnalare come la realtà del Cinema di Castello sia molto più variegata di come è stata presentata. Il Cinema di Castello non è solo Cineteca ma è anche una sala d’essai che vede costantemente aumentare le presenze nelle sue giornate di programmazione, che vanno di solito dal giovedì alla domenica sera. E il programma è di tutto rispetto ed apprezzato (Mammuth, Noi credevamo, Social network, tanto per citare alcuni titoli…). E so-
prattutto è apprezzato l’orario serale, inizio dello spettacolo alle ore 21,30, perché è un orario che concilia alla perfezione il dopo cena con un’uscita dalla sala non a notte fonda. Mentre in luglio e agosto il Cinema si trasforma in Arena all’aperto e offre agli spettatori delle bellissime fresche serate… E per finire, senza tralasciare di ricordare le iniziative teatrali che si succedono durante tutto l’anno, sia in inverno che in estate, perché non evidenziare il fatto che, al cinema, è attigua una nuovissima pizzeria che sforna pizze e primi con buone birre in accompagnamento? E che ai soci Arci, il giovedì e il venerdì, viene proposta la formula pizza+birra+cinema a 10 euro? Nell’articolo si lamentava la lacuna di questo giusto connubio, ma bastava guardarsi intorno per accorgersi che l’offerta c’era. Credo che si sia persa un’occasione per presentare ai lettori del Quartiere l’effettiva dimensione del Cinema di Castello, ma sono sicuro che saprete, in un prossimo numero del Reporter, dedicare nuovamente un po’ di spazio a questa bella realtà. Silvano Caneschi via de’ tornaBuoni e le esigenZe dei residenti Spett.le Redazione de Il Reporter, avendo molto apprezzato l’intenzione dell’Amministrazione Comunale di interessarsi, oltre che della sorte di negozianti, “shopping addicted”, turisti, ciclisti (e certo di qualche altra categoria…), persino di quella dei residenti di Via de’ Tornabuoni in vista della sua “modernizzazione”, faccio presente a chi non ci abita e forse non lo sa che già adesso, soprattutto in momenti di particolare affluenza, ma non solamente, bisogna chiedere con umiltà “permesso?!” anche soltanto per entrare o uscire dal proprio portone! Va ancora peggio se si hanno borse della spesa, valigie o altri impedimenti attinenti le quotidiane necessità familiari, per non parlare poi della quasi assoluta impossibilità di trovare un posto auto dove fermarsi appena pochi minuti per poter nel caso scaricare con calma i bagagli o far scendere senza pericolo anziani e/o disabili…Se veramente si vuole, come talvolta viene dichiarato forse in vena di fugaci pentimenti, che “il centro non perda i suoi abitanti” o che “il centro continui a vivere” e così a seguire analogamente citando, propongo intanto di prevedere lungo la strada qualche piazzola di sosta (come si è con notevole lungimiranza fatto per i Vip di Via degli Strozzi), dotata però di “pilomat” temporizzati (su modalità e durata dell’abbassamento se ne potrà discutere: forse tra i residenti possono esserci dei furbi…), il cui telecomando verrà concesso ai soli aventi diritto, comunque sempre soggetti alla ovvia e periodica verifica dei requisiti richiesti. Distinti saluti Lettera firmata la tramvia e le pensiline Scrivo questa lettera in qualità di frequentatore abituale dell’ottimo servizio offerto dalla tramvia (finalmente anche Firenze ha un servizio di trasporto urbano degno delle migliori città europee, speriamo che venga presto incrementato anche sulle altre direttrici forti della città) perché sono stufo di bagnarmi tutte le volte che aspetto il tram alla fermata Leopolda o alle Cascine per la mancata installazione delle pensiline sui marciapiedi! Qual è il mistero? Corre voce che vi sia un parere negativo della
Soprintendenza perché le pensiline non si intonerebbero con l’ambiente circostante. Ma quale ambiente? Quello degli edifici di tardo ottocento/inizio novecento? O quello di quel perfetto monumento all’inutile simil muro di Berlino collocato all’ingresso della antica (quella sì) stazione Leopolda ideato dall’architetta Gae Aulenti? (NB: una torinese, ma non c’era un architetto in Toscana altrettanto - e forse più - bravo?). E alle Cascine? Come dovrebbe essere costruita secondo loro una pensilina per inserirsi nell’ambiente? Forse di rami intrecciati e coperta di frasche e foglie secche come le capanne della giungla? Direbbe quel famoso attore: “Ma mi faccia il piacere...”. E qual è allora il parere della Soprintendenza riguardo a quella enorme costruzione in cemento armato e mattoni rossi appena ultimata al circolo del tennis? Oltretutto, sarà anche soggettivo ma è così, a me le pensiline della tramvia piacciono: sono semplici e lineari, architettonicamente leggere, costruite con materiali esteticamente validi, cromaticamente gradevoli e assolvono egregiamente al loro compito, che non è quello di realizzare un’opera d’arte, ma di riparare i passeggeri dalle intemperie! (Magari aggiungetevi un paio di cestini per i rifiuti a fermata). Vi ringrazio se pubblicherete questa lettera, ma soprattutto se provocherete la risposta del (o dei) responsabili. Cordiali saluti Giovanni Pesci il diBattito sull’aeroporto e i doveri dei cittadini Da molto tempo ormai si parla di aeroporto sì e aeroporto no, piste parallele o trasversali oppure di rifacimenti alla meglio circa la pista già in uso. Io vorrei che si facesse un esame meno ipocrita e riduttivo circa i tempi e le necessità che la nostra società e la nostra città vivono. Tutti amano le comodità e il progresso senza tenere in considerazione che tutto questo comporta dei costi e talvolta dei sacrifici (sacrifici in prime persone e non solo di terzi). Come diceva Oscar Wilde “il dovere è quello che ci si aspetta dagli altri!”. Oramai l’aeroporto è indispensabile ad ogni città moderna e Firenze ha rischiato come capoluogo di Regione e di Provincia di rimanere isolata e fuori da ogni gioco politico, economico ed anche di turismo qualitativo. Qualcuno ama trovare alibi disparati. Passiamo ai fatti: a Firenze nord, Peretola e comuni limitrofi esiste un traffico stradale che non ha eguali e non da adesso! Da alcuni decenni! Per 24 ore! Come mai non ci chiediamo se gli abitanti che sono limitrofi agli scarichi degli autoveicoli e alle polveri inquinanti dei carburanti ai rumori notturni e diurni della via Pratese, Pistoiese, viadotto dell’Indiano, come mai non consideriamo le loro necessità? Credo che ci siano giochi equivochi che si cerca di sfruttare sulla fattibilità di potenziare l’aeroporto. Il progresso o è per tutti o per nessuno! Io abito vicino al viadotto dell’Indiano, prima della sua costruzione si poteva dormire a finestre aperte, la notte! Adesso no! Perché non lo chiudiamo? È impensabile! Quindi operiamo di conseguenza per l’interesse comune e ciascuno dia la sua parte! Ugo Arrighetti via de sanctis/1. “e se la soluZione fosse il parcheggio di piaZZa alBerti?” Ho letto che chi lavora nella zona ha difficoltà a trovare un parcheggio; ma allo
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invia la tua segnalazione alla nostra redazione redazione@ilreporter.it salvaguardia dei negoZi storici, “non scordiamoci delle periferie” In relazione al vostro articolo de “il Reporter” sulla “Battaglia dei negozi storici” e in calce “Le attività di vecchia data che resistono ...” pubblicato nel numero di Gennaio della rivista, ho trovato molto interessante l’iniziativa del Comune di Firenze nel salvaguardare gli esercizi storici. In qualità di figlio di un commerciante orafo nell’area fiorentina, sono fortemente convinto che questi negozi non si possono perdere e perciò ben vengano tutte quelle azioni di aiuto possibili preposte al rilancio delle attività storiche, valore indelebile della realtà fiorentina. Credo però che il raggio d’azione del Comune non debba fermarsi solo nell’ambito del centro storico ma debba includere anche tutte quelle realtà artigianali “storiche” che vivono nei quartieri periferici e che da sempre hanno rappresentato una colonna portante nello sviluppo della città stessa. Forse gli esercenti ubicati nella periferia, oggi sono quelli che ancor più sentono il peso della crisi, perché fuori da ogni percorso turistico. In sostanza credo sia opportuno pensare a un piano strutturale di sgravi da parte del Comune, per tutti i negozi situati nel centro storico e periferico che esistono nel mercato da almeno 50 anni. Sarebbe interessante capire a questo punto quali sono i prossimi passi di questa lodevole iniziativa affinché si concretizzi in un programma solido e concreto e che presto si possono vederne i risultati. Grazie. Varo T.
Gentile lettore, concordo con lei nel ritenere che le attività storiche siano un valore indelebile della realtà fiorentina, una ricchezza per la città e per i suoi abitanti che va ben al di là del solo aspetto commerciale. Ed è evidente che quando parlo di negozi storici intendo tutti i negozi, e non soltanto quelli del centro. Nel cuore di Firenze così come nelle periferie queste attività hanno rappresentato, e continuano a rappresentare, un punto di riferimento, una “colonna portante nello sviluppo della città” come dice lei, ma anche una presenza importante per la vita di tutti i giorni e di tutti i cittadini. Con tutte le differenze che possono esserci tra il centro e le zone più periferiche, ma con la medesima importanza. Un’importanza da difendere, da salvaguardare, e non solo per conservare una parte considerevole della tradizione e della storia di Firenze, ma per mantenere allo stesso tempo tutta una serie di servizi che queste attività garantiscono e che, forse a maggior ragione nelle periferie, sono di grande rilevanza nella vita di quartiere. L’assenza di turisti e di percorsi turistici in quelle parti della città che non sono il centro storico rappresentano senz’altro un’ulteriore difficoltà nel sopravvivere, ed è per questo che giudico positivamente tutte quelle iniziative che possano essere studiate e – soprattutto – messe in opera per salvaguardare i negozi storici di tutta Firenze. Ed anche in questo caso la “periferia” non deve essere dimenticata, anzi. Da parte nostra, e riconoscendo a queste attività tutta l’importanza che meritano, abbiamo spesso e volentieri pubblicato, nelle varie edizioni de Il Reporter, articoli sulle attività storiche, sulle loro difficoltà, sulle loro vicende e sulle loro “ricette” per andare avanti, dando particolare risalto a quei “compleanni” significativi (come ad esempio i 50 anni di vita di questa o quella attività) purtroppo non così facili da festeggiare. E continueremo a farlo con piacere, anche perché questo vorrà dire che altri negozi saranno arrivati a festeggiare importanti anniversari. Questo certo non basta alla sopravvivenza di esercizi e botteghe che devono fare i conti con la crisi economica, i tempi che cambiano e via dicendo, ma (auspicando che chi di dovere intanto trovi soluzioni per tutelarli) vuol quantomeno essere un modo per sottolineare la loro rilevanza – e, ripeto, non solo dal punto di vista commerciale – nella vita della città e dei suoi quartieri. Ed è per questo che saremo felici di ricevere segnalazioni sui “compleanni” dei negozi storici di tutta Firenze. Per poterli festeggiare (anche) sulle nostre pagine. Matteo Francini stesso tempo più volte si è scritto che il nuovo parcheggio di Piazza Alberti è per lo più inutilizzato. Vista questa situazione di scarso utilizzo, non sarebbe possibile concordare una tariffa di sosta all’interno di tale struttura, tariffa in qualche modo “sopportabile” per chi può dimostrare che in questa zona lavora? Auguri e buon lavoro. via de sanctis/2. la pista ciclaBile e la seconda fila Spett. Redazione, sono rimasta colpita dall’articolo pubblicato sul vs giornale del mese di gennaio,
dove si parla del traffico di questa via, dove abito da più di 15 anni. Soprattutto non sono riuscita a capire perché gli intervistati attribuiscano la responsabilità della mancanza di parcheggi alla “nuova” pista ciclabile; sembra che queste persone non abbiano fatto caso alla cattiva abitudine di molte persone che lasciano la macchina in seconda fila e vanno a passeggio per fare shopping. Questo, posso constatarlo direttamente da casa mia, tutte le volte che devo subire le lunghe suonate di clakson di chi parcheggia regolarmente e si trova la macchina bloccata. A mio avviso, prima della pista, uguale a quelle in uso in tutti i paesi d’Europa, la gente amava par-
cheggiare addirittura in terza fila! Non si potrebbe trovare qualche sistema per far capire a queste persone che si può parcheggiare nel “chiocciolone” di Piazza Alberti con una spesa abbastanza limitata se uno ci deve stare “un minutino”! Grazie per l’ospitalità distinti saluti E. Ciardetti sulla numeraZione di via del meZZetta Sulla edizione Q2 attualmente in distribuzione, un articolo su via del Mezzetta ha destato il mio interesse. Prima ancora di verificare la correttezza di quanto riportato e della eventuale burocrazia prodotta dalle istituzioni nel corso del tempo a livello della toponomastica e del catasto, provo a indicare una possibile chiave di lettura della questione. L’area di via del Mezzetta in questione (da via E. Nencioni a via del Gignoro) ha subìto una profonda trasformazione qualche decennio fa: alla fine degli anni ‘70 l’attuale tracciato non esisteva, limitandosi, forse, ad un tratturo poderale. Infatti, provenendo da via A. del Sarto, dopo l’incrocio con via E. Nencioni, via del Mezzetta subiva una “chicane” e proseguiva non sullo stesso asse viario, ma su uno parallelo, più a ridosso di via Rondinella, lasciandosi la colonica (tutt’ora esistente) e la chiesa sulla destra. All’epoca, non esisteva nè la struttura delle Poste, nè il complesso parrocchiale-sportivo, nè, tantomeno, la piccola arteria che oggi arriva direttamente fino alla rotonda. Al posto dell’insediamento Esselunga esisteva lo stabilimento Fila (trasferito a La Rufina), mentre al posto del sottopassaggio ferroviario c’era un tranquillo e sonnolento passaggio a livello. Chissà: magari, nell’istruire le pratiche per le modifiche dell’area, le istituzioni coinvolte e gli abitanti, hanno trascurato qualche particolare! Cordiali saluti, L. Innocenti
domani i Comuni prendessero in mano le redini per creare un Car Pooling migliore, ma per adesso non hanno nessuna intenzione di farlo e questo è quello che abbiamo. C’è da dire, oltretutto, che esiste perché qualcuno ha deciso di perdere tempo e denaro e di donarlo liberamente a tutti gli altri cittadini senza nulla pretendere, così, solo per senso civico. In questo paese chi dona liberamente è sempre stato visto storto perché si pensa che tutto deve avere un prezzo, che nessuno sia mai disposto a dare senza nulla ricevere. Noi non siamo così. Di sicuro l’iniziativa ha evidenti limiti ma noi abbiamo fatto le cose per quelle che sono le nostre possibilità ed i nostri poteri. - L’accesso è riservato a chi ha un computer perché è molto più semplice gestire un flusso di mail che non un numero di telefono, lo si può fare tranquillamente da casa propria alla sera dopo una giornata di lavoro. Non ci sono persone che lucrano dietro all’iniziativa, è tutto volontario ed è evidente che da questo punto di vista l’iniziativa è limitata. E’ vero però che uno dei punti di forza del programma Movimento a 5 Stelle è proprio la battaglia sull’informatizzazione e sull’accesso il più libero possibile a internet ed è anche per questo che da quel tipo di supporto siamo partiti. Non abbiamo le forze per sviluppare, almeno per adesso, un accesso diverso. Però abbiamo deciso di fare una serie di incontri pubblici (il primo si terrà tra più o meno un paio di mesi, sarà nostra cura comunicarlo per tempo) dove spiegheremo l’iniziativa e raccoglieremo tutti i suggerimenti che i cittadini di Reggello e Figline vorranno darci. Cercheremo inoltre di creare un Data Base per aiutare quelle persone che non sanno usare il computer o che non hanno un accesso veloce a internet. Tanto dovevamo, Cordialmente, Reggello a 5 Stelle
car pooling a reggello e figline, due precisaZioni Buongiorno, siamo a scriverVi perché, dopo la pubblicazione da parte Vostra di un articolo riguardante il car pooling fra Reggello e Figline nel numero di Dicembre, abbiamo notato che alcuni lettori Vi hanno scritto asserendo che l’iniziativa aveva, sostanzialmente, due difetti: - Che il car pooling così come l’abbiamo studiato è dato sostanzialmente all’iniziativa privata. - Che l’accesso all’iniziativa è limitato alle persone che sanno usare il computer o che hanno un accesso a internet. Tutto vero, solo un paio di precisazioni: - Abbiamo studiato una iniziativa privata perché non potevamo fare altrimenti, il Movimento a 5 Stelle non governa, purtroppo, né il Comune di Figline né quello di Reggello, ed è normale che là dove lo Stato latita il cittadino è costretto a usare mezzi privati per risolvere un problema che, e in questo chi ha scritto ha ragione, è tutto pubblico. Per questo abbiamo deciso di muoverci e cercato una soluzione e continueremo a cercarne e a proporne anche per gli altri problemi di Reggello e più un generale della vallata. Cercheremo di farlo spendendoci in prima persona perché siamo convinti che la politica debba tornare ad essere un servizio per tutti e non un privilegio per pochi. Certo il nostro è solo un primo passo e saremo felici se
terZa etÀ, i serviZi di villa Bracci Spett. redazione, vorrei far presente con poche righe l’utilità del centro anziani villa Bracci. Il centro sociale di villa Bracci Q2 via di Rovezzano è gestito da volontari che hanno passato gli (anta) alcuni abbondantemente. Vanta di un bellissimo parco con panchine e un grande parcheggio, 270 orti assegnati dal Q2 per gli anziani del quartiere, bar con sala televisione, biblioteca, sala per il gioco delle carte, salone per il ballo domenicale e il giovedì pomeriggio con suonatori, corsi di computer di 1° 2° 3° livello, ginnastica dolce Qi-gong, pass e sportello informatico, corso di burraco, scuola di ballo, gite e pranzi sociali. Tutte occasioni per far sì che le persone della terza età possano passare qualche ora serena e spensierata, a dispetto della malinconia e la solitudine, trovando tra noi molte persone con grande disponibilità di ascoltare e dialogare accettando iniziative e critiche, anzi sicuramente é il nostro obbiettivo trovare le esigenze più piacevoli, cercando di accogliere i vostri pensieri e le vostre idee, per raggiungere gli obbiettivi di spensieratezza, visto i tempi duri di oggigiorno cerchiamo di regalarci un sorriso e un abbraccio con grande amicizia e simpatia. Augurando a tutti un buon anno, vi invitiamo a visitare questo grande centro. Il consiglio direttivo villa Bracci
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Concerti Roberto Cacciapaglia 10 febbraio
Teatro Puccini
Roberto Cacciapaglia torna con un nuovo album di inediti, “Ten directions - Il lancio del pensiero”. Dopo “Quarto tempo” e “Canone degli Spazi”, l’eclettico artista offre al suo pubblico 12 composizioni di intensa carica emotiva dimostrando, ancora una volta, un’infinita capacità di raccontare attraverso la musica, con brani che sono evocativi già nei titoli, come, ad esempio, Wind song, Luminous Night, Waterland e Moscow River. Ed altri ricchi di significato come, ad esempio, la traccia Home composta appositamente ed eseguita dall’artista per la serata-evento del 29 giugno 2009 “Viareggio ricorda Viareggio”, memorial in ricordo delle vittime della tragedia ferroviaria avvenuta nella città toscana prodotto e organizzato dalla Fondazione Gaber. Nell’album del pianista sono quindi raccolte melodie che colpiscono nel profondo l’ascoltatore per poi riaffiorare ricche di sentimenti e immagini sempre diverse. Un intreccio di suoni che accompagna, aiutato dal potere magico della musica, in un viaggio che accarezza l’anima e la trasporta in una dimensione superiore, stimolando le emozioni più intime.
Rio 17 febbraio
Viper Theatre Prosegue il tour dei Rio, che, forti del successo del loro terzo album “Il Sognatore” uscito a luglio per RiservaRossa/ Sony Music, sono pronti a calcare ancora una volta i palchi di tutta Italia per riproporre i loro vecchi e nuovi successi. Il live della band capitanata da Fabio Mora (voce) e Marco Ligabue (chitarre) si preannuncia come un’esplosione di rock ed energia destinata a catturare ogni singolo spettatore. I Rio sono infatti famosi per il loro esprimersi al meglio proprio dal vivo, quando hanno la possibilità di entrare in stretto contatto ed interagire con la loro ben nutrita schiera di fedelissimi fan. I membri del “Mariachi Hotel”, questo il nome del fan club ufficiale, sono attivissimi, aggiornatissimi e sempre pronti a coinvolgere nuovi adepti ad ogni show! Con Fabio “Bronsky” Ferraboschi al basso ed Alberto Paderni alla batteria, i RIO sono pronti a sferrare un nuovo attacco.
quanto mai meticolosamente dal suo autore in ogni singolo passaggio. Giovane, ma talentuoso al punto di aver meritato uno speciale ringraziamento nelle note di copertina da parte dei suoi stessi maestri e produttori Peppe Vessicchio e Claudio Guidetti, Pierdavide è autore di tutte le sue musiche e testi. Sul disco ha suonato le chitarre e si è divertito al basso e col bouzouki, mentre dal vivo sarà accompagnato dalla band con cui ha girato l’Italia la scorsa estate, e cioè Domenico Antonacci alle percussioni, Giuseppe Sblendorio alla chitarra, Cosimo De Bartolomeo alle tastiere, Pietro Notarnicola alla batteria e Vito Astone al basso.
Clubbing Ital Tek 18 febbraio
Ex3 - Centro per l’arte contemporanea
Pierdavide Carone 28 febbraio
Saschall
Pierdavide Carone, l’ironico cantautore multiplatino emerso grazie alla scuola di Amici, e già a buon titolo considerato una delle giovani promesse del panorama musicale italiano, arriva a presentare il suo nuovo disco “Distrattamente”, uscito a novembre. Il suo amore per i paradossi linguistici è presente fin dal titolo dell’album, preso a prestito dal brano che lo apre, che rappresenta un lavoro curato
La guest del mese di febbraio sarà invece Ital Tek, produttore dubstep di Brighton che ha fatto la sua prima apparizione nel 2006 su etichetta Net Lab. La sua prima realise è stata “Terminator 2” EP, cinque tracce con una pesante influenza delle sonorità di Aphex Twin e campioni dal famoso film con Arnold Schwarzenegger. Nel 2007 “ Blood Lines “
l’iniziativa
Carnevale sì, ma solo in stile risorgimentale Q
uale miglior modo di festeggiare il Carnevale di una festa nello spelndido salone del Teatro della Pergola? Dopo il successo del veglione dello scorso anno torna la grande, esclusiva festa di carnevale organizzata dagli Amici della Pergola, la compagine di sostenitori che si occupa di aiutare a promuovere e corroborare le attività e l’immagine del teatro. Il tema quasi obbligato ruota intorno all’Unità d’Italia e ai gloriosi fatti del Risorgimento, che anche alla Pergola ebbe cittadinanza illustre: dalla presenza di Antonio Meucci a quella di Giuseppe Verdi, dal grande spettacolo di beneficenza che si tenne nel fatidico 1848 a favore della Repubblica di Venezia all’addio non troppo dispiaciuto ai Lorena. Il Gran Ballo, che come lo
scorso anno rispetterà i dettami del bal en tête pur non disdegnando quanti volessero mascherarsi per intero, sarà articolato in due parti distinte: una cena-performance nella platea del teatro, eccezionalmente svuotata delle poltrone, che porrà i commensali in mezzo a una piccola storia del Risorgimento atta a creare movimento, oltre che gaiezza, tra una portata e l’altra imbandita da Guido Guidi Ricevimenti; e un dj-set che farà danzare sul palcoscenico del teatro tutti quelli che si saranno rinfrancati con le libagioni e anche coloro che giungeranno dopo la cena, ovvero dalle 23 in avanti (la cena avrà inizio invece alle 20.15). I prezzi: 75 euro per la cena, dopo le 23: 30 euro per gli uomini e 20 per le signore.
12 “ prodotto da Planet Mu, disco dalle sonorità cupe e i suoni atmosferici, caratterizza definitivamente il suo stile. Nello stesso anno appare in molte compilation siglate Planet Mu e fa uscire “ Deep Pools “ per l’etichetta Square. Fatboy slim 20 febbraio
Tenax
Torna al tenax il piccolo deejay seguitissimo da tutti gli amanti del genere che ha iniziato la sua carriera lavorarando come Dj al college a Brighton e poco tempo dopo iniziando a suonare il basso nella band degli Housemartins.
A teatro Un ispettore in casa Birling 15-20 febbraio
trattato sull’imitazione: così come lui imita i cavalieri, io imito i cavalieri della scena”. Con questa premessa Franco Branciaroli, dopo l’originale edizione di Finale di partita in cui il protagonista parlava con la voce dell’ispettore Clouseau, si prepara al testo di Miguel de Cervantes. Branciaroli sarà infatti impegnato nel doppio ruolo di Don Chisciotte e Sancho Pancia, cui darà, imitandole, le voci di Vittorio Gassman e Carmelo Bene. Il vagabondare verbale, divertente e commovente insieme, dei due mattatori ripercorrerà alcune delle scene più celebri del grande romanzo picaresco del Siglo de oro spagnolo. La notte poco prima della foresta 25 e 26 febbraio
Teatro Puccini
Teatro della Pergola Un ispettore in casa Birling, che arriva sul palcoscenico della Pergola grazie alla regia di Giancarlo Sepe, è considerato oramai un classico del teatro inglese, ottenne grandi successi a metà degli anni Quaranta a Londra con un giovanissimo Alec Guinness, per essere poi ripreso a Parigi e a New York. Scritto e rappresentato per la prima volta a Mosca nel 1945, in Italia venne messo in scena nel 1947 da Orazio Costa con Salvo Randone e Camillo Pilotto, e successivamente negli anni Ottanta dalla Compagnia Tieri-Lojodice. Don Chisciotte 22-27 febbraio
Teatro della Pergola “Don Chisciotte è un enorme
Le mostre Dall’icona a Malevich 8 febbraio-30 aprile
Galleria d’arte moderna L’Andito degli Angiolini ospiterà una selezione di 40 dipinti provenienti dal prestigioso Museo Russo, un numero dimensionato agli spazi non vasti ma seducenti di questi ambienti lorenesi, e scelto in modo da offrire un affascinante florilegio del percorso dell’arte russa dall’epoca delle icone fino alle avanguardie del primo Novecento. Dalla collezione di icone, imponente per numero, è stato intenzionalmente selezionato un unico pezzo, il Cristo Pantocrator in trono fra le potenze del XVI secolo, dato che le icone sono forse l’espressione artistica dell’arte russa più nota in Europa, si è inteso dedicare maggior spazio all’arte del XVIII e XX secolo. Vinum nostrum Fino al 30 aprile
Museo degli argenti
Una partitura rigorosa tra la parola metaforica che diventa tangibile e il corpo che non può evitare di esistere in ogni attimo. Senza respiro. Uno straniero che cerca di riconoscersi in un mondo diverso dove emergono il ricordo, la nostalgia, la rabbia, la pioggia come elemento simbolico che ritorna sempre. Claudio Santamaria interpreta sul palcoscenico fiorentino, poetica di Koltès.
Dalla Mesopotamia alla nostra tavola, da rito di comunione a ebbrezza da evitare, da culto da respingere a porta di accesso alla spiritualità, il vino e la vite sono protagonisti della mostra. Reperti originali, sculture, affreschi e mosaici accompagnati da apparati multimediali e video racconteranno la millenaria storia della vite e del vino e la rilevante influenza esercitata sulla cultura degli antichi. Seguendo un andamento cronologico, la mostra illustrerà l’origine della viticoltura nel Vicino Oriente, la sua piena affermazione con relativi significati simbolici, religiosi e culturali nel mondo ellenico, fino alla produzione e diffusione del vino su ampia scala operata dai Romani.
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