Il Giornale del tuo Quartiere
Q5 AFFIDATI A CHI IL TRASLOCO LO FA DA SEMPRE !!!!! - traslochi e spedizioni nazionali ed internazionali - deposito mobili con videosorveglianza TRASLOCHI
SESTINI TRASLOCHI SESTINI TRASLOCHI DAL 1873 1146089
Firenze, Prato e Roma
055 2299858 Periodico d’informazione locale. Anno V n.13 del 7 febbraio 2011. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10
PRIMO PIANO
IL BILANCIO
FEBBRAIO 2011
C’erano una volta i nonni Andrea Muzzi*
M
LOTTA ALLA CRIMINALITÀ Reati in calo ma “guardia alta”: il questore Zonno dichiara guerra allo spaccio di droga PAGG.10-11
“PIOVONO” PROBLEMI Con il brutto tempo spesso Novoli si blocca, a partire dal traffico. Ecco le zone più a rischio PAG.3
SPORT
Cinema e non solo, le richieste del quartiere PAGG.4-5
Autobus, si cambia (ancora)
la disputa
di F. Puliti – L.V. Zarrilli
A
CHE NE SARÀ DI GILA L’attaccante è rimasto, ma i dubbi sulla sua permanenza sembrano destinati a tornare in estate PAG.36
LA STELLA DEL KARATE La giovanissima Sara Ballerini è diventata campionessa italiana. E non intende fermarsi qui PAG.38
bordo dei bus salgono altri cambiamenti. Non bastavano, infatti, le sforbiciate alle corse e ai percorsi di alcune linee scattati a gennaio in seguito ai tagli del Governo. Perché ora è tempo di fase 2 e, se anche questa non sarà sufficiente, 3. Il tutto nel nome del contenimento dei costi. “Cercheremo di arrivare al taglio del 13% sui costi dei bus urbani ed extraurbani”, spiega l’assessore provinciale Stefano Giorgetti. Ma come si “tradurrà”
tutto questo nella realtà quotidiana? Rivedendo e correggendo il percorso di alcune linee: novità per 23, 31, 32 e 33. E se dunque per i trasporti i tempi stanno cambiando (mentre intanto i lavori della Tav vanno avanti), a farci fare un salto indietro nel tempo ci pensa Lina Abate. Assunta all’Ataf nel (lontano) 1981, allora era l’unica donna in azienda. “Oggi c’è molto più traffico - racconta - ma prima bisognaPAGG.16-17 va avere forza...”.
Le zone “contese” tra cittadini e turisti PAG.12
olti anziani di tutto il mondo vanno in Irlanda per farsi iniezioni di botulino per cancellare i segni delle rughe. Sembrano dei “tossici”: tutte le settimane si sparano una pera di botulino. Dobbiamo abituarci all’idea che in un futuro prossimo gli anziani esteticamente sembreranno sempre più dei bambini. Ora fuori dalle scuole ci sono i nonni che aspettano i nipoti. Domani vedremo dei bimbi che aspetteranno altri bimbi. La maestra andrà in tilt: non saprà più quali sono gli alunni. “Voi due entrate in classe!”. “Noi siamo i nonni”. “E il bambino dov’è?”. “È quello che ha preso la macchina ed è tornato a casa!”. Ora a riscuotere la pensione alle poste c’è una lunga coda di vecchietti malaticci. Domani a riscuotere la pensione alle poste vedremo una lunga fila di carrozzine: come impiegate ci saranno le baby sitter! Io voglio vivere in un mondo dove il nonno ha i capelli bianchi, quando parla sputa la dentiera e ha problemi alla prostata. Questo è un mondo naturale. Mi fa effetto chiamare “nonno” uno che, se lo vede mio figlio di 6 anni, si rifiuta di giocarci: lui con i bambini troppo piccoli non si diverte! E poi c’è poco da fare: cancellare le rughe non serve a niente, le altre parti del corpo restano decadenti! *Comico
il piano
Sostegni e contributi è l’anno dei giovani PAGG.30-31
Edizione del Quartiere 5 • 43.480 copie distribuite da
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Febbraio 2011
Rifredi • Novoli • Brozzi
LA CITTÀ CHE CAMBIA. Poco più di un anno fa la demolizione della vecchia scuola
Ex Caterina de’ Medici, il futuro è verde IL CASO/1
Il destino dell’area è quello di ospitare un
Buche, via Zucchi chiede attenzione
giardino. Il presidente Gianassi assicura:
Buche che sembrano crateri tanto sono grandi e sempre più cittadini sul piede di guerra: è questa la situazione in via Aldo Zucchi a Rifredi. “Le buche, già presenti, sono diventate dei veri e propri crateri dopo la nevicata dello scorso dicembre – si lamenta un residente – nei mesi scorsi sono state riasfaltate via Ugo Corsi e Via Ragazzi del ’99. Via Aldo Zucchi è stata dimenticata. Siamo forse una strada di serie B?”. “Prendiamo atto della segnalazione dei residenti – risponde il presidente del Quartiere 5 Federico Gianassi - i nostri uffici provvederanno a verificare lo stato in cui verte via Aldo Zucchi. Inoltre – prosegue – nelle prossime settimane partirà in via sperimentale nel nostro quartiere - per poi estendersi a tutti gli altri - un sistema di monitoraggio del manto stradale e di pronto intervento che ci aiuterà a intervenire in tempi rapidi sulle buche. Sarà – conclude Gianassi - uno strumento efficace che ci permetterà di migliorare la risposta di manutenzione”.
“Il progetto è già stato inserito nel piano triennale degli investimenti” Fannì Beconcini
P
oco più di un anno fa la demolizione, oggi la prospettiva della realizzazione di un’area verde. L’immobile situato in viale Guidoni 46, di proprietà della Provincia e in concessione al Comune di Firenze, meglio conosciuto come ex Caterina de’ Medici, qualche decennio fa ospitava una scuola primaria, negli anni Novanta è divenuto un istituto professionale – da qui il nome – e nel 2004 è stato occupato dal movimento per la casa. Dopo il trasferimento dell’istituto Caterina de’ Medici in altra sede, infatti, le condizioni dell’immobile avevano provocato una situazione di stallo sulla sua destinazione d’uso, e ben presto è divenuta una dimora per senzatetto e irregolari. Le proteste dei residenti e gli esposti presentati da alcuni rappresentanti politici hanno portato all’elaborazione di una soluzione di civile convivenza, tanto che nel 2008 si è paventata l’ipotesi di realizzare un centro per l’accoglienza di rifugiati e titolari di protezione umanitaria. In questo modo si sarebbe garantito un controllo di accessi e presenze, nonché un utilizzo dell’immobile legittimo e giuridicamente corretto. Tuttavia anche questa proposta è rimasta senza effettiva realizzazione, tanto che nel dicembre 2009, dopo anni di polemiche, rivendicazioni e tentati sgomberi, l’immobile è stato demolito. L’obiettivo dichiarato dal sindaco ormai più di un anno fa è quello che confermano oggi il presidente del Quartiere 5 Federico Gianassi e il presidente della Commissione Qualità Urbana del comune Giovanni Fittante: nell’area verrà realizzato un giardino. E l’attenzione sull’area si è recentemente riaccesa quando, dopo la manifestazione Florens 2010, parte del manto erboso che era stato posto attorno al Duomo è stato trasportato e depositato qua. Nei giorni seguenti non c’è stata nessuna dichiarazione ufficiale circa l’uso del tappeto d’erba che, nel frattempo, è divenuto inutilizzabile a causa delle piogge. Dalla Direzione Ambiente del Comune informano che il materiale, viste le cattive condizioni, è stato portato al centro di produzione di compost per un riutilizzo come terriccio di piantumazione. Intanto, dal Quartiere 5 arriva la conferma cir-
il terreno dove sorgeva la struttura
ca l’effettiva trasformazione in un giardino. “Il progetto è già stato inserito nel piano triennale degli investimenti ed è in programma per il 2011 previa approvazione in sede di consiglio di Quartiere e di consiglio comunale”, spiega Gianassi, che aggiunge: “Sono soddisfatto della decisione della realizzazione di un’area verde pubblica, anche a risarcimento della popolazione per i problemi vissuti in quell’area negli ultimi anni. Si tratta di un ulteriore elemento di riqualificazione dell’area di Novoli”. Come
Il Reporter è un periodico di 10 edizioni che mensilmente viene distribuito da in 216.486 copie
zona vivibile e sicura, mi auguro che il giardino venga realizzato presto e bene”, afferma la signora Nora, che vive in via Accademia del Cimento e che negli anni ha visto sotto i suoi occhi il protrarsi di una situazione di degrado. “Spero che la promessa venga mantenuta”, le fa eco il signor Giovanni. Entrambi si mostrano però fiduciosi e soddisfatti della decisione presa circa il futuro di quella che – i cittadini si augurano – presto non sarà più conosciuta come area ex Caterina de’ Medici.
IL CASO/2 Durante la sua chiusura non sono state poche le difficoltà per i negozianti
Via Doni, riaperto il ponte “salva-commercio”
“I
n questa strada, negli ultimi 12 mesi, hanno chiuso sei esercizi che esistevano da molti anni. Forse è un caso, forse avrebbero chiuso comunque, ma fatto sta che è successo proprio mentre il ponte era chiuso”. La strada in questione è via Doni e a parlare è Franco Ghezzi, presidente del centro commerciale naturale. Il 23 dicembre scorso ha riaperto il ponte che fa da collegamento tra i quartieri 5 e 1, dopo oltre un anno nel corso del quale i disagi dei commercianti della zona sono stati non pochi. I lavori da parte di Rfi per la messa in sicurezza del Mugnone, in preparazione al nodo ferroviario dell’Alta Velocità, hanno
Il Reporter di Rifredi, Novoli, Brozzi raggiunge 43480 famiglie nel quartiere 5 di Firenze. Copia in abbonamento postale
spiega il direttore della Direzione Ambiente del Comune Piero Rubellini, “stiamo lavorando a uno studio di fattibilità che ci consenta di ottenere il massimo del risultato in termini di fruibilità del giardino. L’idea è quella di realizzare un’area molto ben attrezzata, destinata soprattutto a un’utenza che utilizza gli spazi verdi non tanto in chiave ambientale ma per far giocare i propri bambini o per rilassarsi su una panchina”. Un giardino semplice ma il più fruibile possibile, dunque. “Occorre rendere questa
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aggravato una situazione economica già duramente provata dalla crisi. “In questi mesi abbiamo avuto grossi problemi, la crisi si fa sempre più sentire e la chiusura del ponte non ci voleva proprio – spiega Ghezzi - mi rendo conto che le infrastrutture sono utili e ringrazio gli amministratori che si sono interessati ai nostri problemi, però noi abbiamo riscontrato cali negli incassi dal 40% al 70%”. “Con la chiusura del ponte la clientela del quartiere si è spostata altrove – aggiunge il presidente del centro commerciale naturale - le nostre sono zone che vivono di passaggio, e l’interruzione o la chiusura di una strada hanno conse-
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guenze pesanti. Prima con la nascita dei centri commerciali, poi con la crisi, questo ulteriore problema non ci voleva. Negli anni la fidelizzazione del cliente è andata scomparendo, la chiusura del ponte ci ha dato il colpo di grazia. I guadagni persi non si recupereranno più: impieghiamo anni per crearci una clientela, ma basta un giorno per perderla”. “I costi fissi sono sempre gli stessi – conclude Ghezzi - e un’idea potrebbe essere quella di alleggerire le tasse per il tempo di durata dei cantieri. Intanto il ponte è stato riaperto e noi siamo fiduciosi... in attesa dei prossimi cantieri, quelli della /F.M. tramvia”.
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il giornale del tuo quartiere
DISAGI. A volte basta (troppo) poco per bloccare la circoscrizione più popolosa di Firenze
Pioggia & co, quando il quartiere va in tilt
l’area verde di via
Don Milani
Le conseguenze maggiori sono per il traffico: arterie già al limite diventano un ingorgo a causa delle precipitazioni. Non mancano problemi nemmeno per caditoie e tombini, e anche i sottopassi sono soggetti ad allagamenti. Ecco le zone più a rischio
È
Smarrito lo “struzzo” Arturo l’amico dei bimbi del Meyer U
Federica Momentè il quartiere più grande, più popoloso e più trafficato di Firenze. E in alcuni giorni basta poco a mandarlo in tilt. “Esaminando le segnalazioni che ci arrivano, il tema più sentito è sicuramente quello del traffico – dice il presidente del Quartiere 5 Federico Gianassi - è innegabile che la nostra sia una zona altamente trafficata, che unisce Firenze ai comuni della Piana, e che arterie che già abitualmente sono al limite in presenza di piogge diventano spesso un ingorgo. Mi riferisco soprattutto alle vie Baracca, di Novoli e Reginaldo Giuliani. Quest’ultima, che collega Sesto Fiorentino alla città, è quella dove ci sono le maggiori difficoltà. Quando si verificò il fortissimo temporale del 17 giugno che ha portato disagi e allagamenti in tante parti di Firenze, in via Baracca l’acqua entrava nei negozi. Quando la pioggia è tanta e i temporali forti, foglie e rami caduti ostruiscono le caditoie e l’acqua non defluisce più nei tombini. E qualcosa di simile avviene anche in via Pistoiese”. I pini marittimi che in alcuni casi hanno contribuito a turbare il sonno dei residenti sono nuovamente balzati agli onori delle cronache poco prima di Natale. “Le potature vengono fatte – continua Gianassi - ma è possibile che questa specie d’albero non sia la più adatta in caso di neve e piogge intense. Un esempio su tutti: nel corso della nevicata del 17 dicembre il 90% degli alberi caduti erano pini marittimi. C’è una cooperativa che, per conto del Comune, monitorizza la situazione degli alberi, ne controlla la salute e decide se abbatterli o potarli. Molto spesso però accade che cadano rami di alberi giudicati sani ed è questo che mi fa supporre che forse il pino marittimo non sia la specie più adatta, anche se indubbiamente presenta i suoi vantaggi, fra gli altri quello di rimanere verde tutto l’anno”. Recentemente una segnalazione è arrivata dai cittadini di Quaracchi, dove “l’area verde di via Don Milani e via Padre Balducci si allaga completamente a causa delle piogge
L’APPELLO. Era il peluche di un clown dell’ospedale
intense: per un mese è stata sommersa da 20 centimetri d’acqua. Ma ancora non è del Comune, lo diventerà tra un anno, attualmente è della ditta costruttrice che sta edificando nella zona”. Altra questione, i sottopassi: in più di un’occasione soggetti ad allagamenti anche se non di grosse entità, come quello di via Lorenzini e quello che unisce via Panciatichi a via Reginaldo Giuliani. Secondo il capogruppo del Popolo delle Libertà in Consiglio di Quartiere, Francesco Leoni, il vero problema di questa parte di Firenze, a prescindere da fenomeni meteorologici importanti, rimane la questione strade. “Il vero problema non è la nevicata eccezionale – dice Leoni - la vera questione per Firenze è l’impianto stradale. In una situazione già difficile, acqua e neve rendono la cosa solo più complicata, ma non sono il problema. Non può essere che nel 2011 l’autostrada del Sole sia ancora usata come tangenziale e, se ci sono
I pini marittimi sono balzati agli onori delle cronache poco prima di Natale ingorghi, il traffico, anche quello dei mezzi pesanti, si riversa in città, passando dal quartiere 5. Nel 1978 si parlava di unire viale 11 Agosto al ponte all’Indiano: beh, lo stiamo ancora aspettando. Altre due arterie importanti che vanno in sofferenza sono via Regginaldo Giuliani e via Pistoiese: quest’ultima è la strada con la mortalità più alta di tutta Firenze, è tanto tempo che si parla di alleggerirla, ma nessuno ha ancora fatto niente. E quando piove molto – conclude - credo che i tombini andrebbero puliti più spesso: foglie, rami e sporcizia in genere li ostruiscono e non permettono il deflusso dell’acqua”.
n volantino affisso come tanti altri e un’offerta di ricompensa scritta a caratteri cubitali che attira l’attenzione dei passanti alla fermata degli autobus in piazza Dalmazia. “Avranno smarrito un gatto”, azzarda una signora, “o un cane”, le fa eco un’altra. In realtà, una volta inforcati gli occhiali e aver visto la fotografia sul manifesto, si comprende che a essersi smarrito è uno struzzo. Ma non un comune struzzo. Si chiama Arturo, è un simpatico animaletto di peluche ed è l’inseparabile amico di Daniele Guaragna, clown dell’associazione Soccorso Clown che, ogni giorno, all’ospedale Meyer, riesce a strappare un sorriso ai bambini malati grazie agli spettacoli che propone in corsia. Ma vediamo come sono andati i fatti. “Lo scorso novembre sono sceso di corsa dal treno per prendere il 14 come ogni giorno per andare al Meyer – racconta Daniele, che vive a San Giovanni Valdarno – ma sono montato sull’autobus sbagliato. Avevano cambiato le fermate in piazza della Stazione e mi sono confuso. Sono quindi sceso di corsa e ho preso il 14 dall’altra parte della strada, poi il 2, ed è stato allora che mi sono accorto di aver perso la mia valigia da clown con dentro Arturo”. Daniele Guaragna è clown al Meyer da due anni e mezzo, e nella sua valigia c’è tutto il suo mondo. Il camice di Soccorso Clown, le sue magie, i trucchi, una chitarrina e, appunto, lo struzzo Arturo, comprato durante un viaggio in
Brasile e con il quale Daniele, fino a prima dello smarrimento, intratteneva i bambini malati. “Il nostro spettacolo lo ricordano ancora i piccoli del Meyer e ne sentono la mancanza. Arturo usciva dalla sua casetta, ballava, faceva vedere il sedere mostrandosi nervoso perché doveva fare l’uovo”. “Ho chiesto aiuto all’ufficio oggetti smarriti dell’Ataf – prosegue Daniele – ma non hanno trovato niente. Ho anche pensato di smettere di fare animazione in un momento di sconforto. Per me Arturo è come una protesi dell’anima e, da quando non c’è più, è come se mancasse un pezzo di me”. Daniele lancia quindi un appello dalle pagine de Il Reporter a chiunque avesse trovato sull’autobus una borsa gri-
Un volantino in piazza Dalmazia per cercare di ritrovarlo gia e nera con all’interno tutti i suoi attrezzi da clown, compreso Arturo. “Magari Arturo è in ostaggio. Qualcuno ci sta giocando. Sono passati tre mesi. Spero che torni, aiutatemi, vi prego!”. Chi avesse trovato lo struzzo Arturo può contattare la nostra redazione (all’indirizzo redazione@ilreporter.it) e fare così felice non solo Daniele, ma anche tutti i /N.C. bambini del Meyer.
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Febbraio 2011
Rifredi • Novoli • Brozzi
IL DIBATTITO. Il futuro del Multiplex è da anni al centro di polemiche. Ora il comitato dice la sua
Cinema, servizi e spazi per i cittadini Tutte le richieste per “Vivere Novoli” Fannì Beconcini
economiche, culturali e sociali che consentirebbero la sostenibilità economica necessaria e impedirebbero il cosiddetto pendolarismo del divertimento che svuota le città”. A quest’idea si contrappone la posizione dell’Agis Toscana e dei gestori delle sale storiche, che si ritengono danneggiati dalla realizzazione del multisala ricordando che il piano di recupero della zona è scaduto a luglio 2008 e che l’autorizzazione cinema-
È
da anni al centro di polemiche il Multiplex, la struttura collocata tra il polo universitario e il parco di San Donato. Il progetto originario prevedeva la costruzione di un centro commerciale e di un cinema multisala, destinazione d’uso che accende il dibattito. Semplificando i termini della questione, attualmente sul Multiplex si contrappongono le ragioni di chi vede nel progetto un’operazione da bloccare e di coloro che vorrebbero riuscire a orientarne gli sviluppi. È questo il caso dei cittadini riuniti nel comitato “Vivere Novoli” che, con una petizione corredata da ben duemila firme raccolte in una sola settimana, hanno chiesto la realizzazione di uno spazio polivalente. “Dal momento che questa struttura esiste occorre orientare immobiliare e pubblica amministrazione verso scelte di qualità per migliorare il progetto esistente - spiega Paolo Caldesi, uno dei fondatori del comitato - la nostra è una battaglia intrapresa per rendere fruibile e vivibile tutta l’area secondo una visione policentrica della città. Novoli oggi è un quartiere dormitorio privo di un’identità territoriale e culturale, ma con tutte le caratteristiche per diventare un nuovo centro urbano, dotato di servizi e infrastrutture. Il cinema ne è una parte fondamentale, in quanto polo attrattivo per attività
Agis Toscana e i gestori delle sale storiche si ritengono danneggiati dalla sua nascita tografica è decaduta nel 2010. “Il motivo per cui i cinema cittadini stanno chiudendo è che sono cambiati i meccanismi e le esigenze di fruizione di chi li frequenta - afferma Tamara Torrini, del comitato Vivere Novoli noi non vogliamo la costruzione di una struttura uguale ai multiplex situati fuori Firenze, vogliamo che Novoli diventi una zona vivibile: adesso è solo un luogo mortifero in cui dalle sette di sera in poi uscire diventa pericoloso”. Queste, in sintesi, le richieste del comitato: sale cinema in numero sufficiente da potersi sostenere senza finanziamenti pubblici, da adibire a teatro e da
PASQUINA FRASCOLLA Barista
CHRISTIAN-TAMARA-TOMMASO Ristoratori
LAURA CAPIRCHIO Studentessa, 23 anni
“Positivo completare la struttura”
“Opportunità per combattere il degrado”
“Stufi di un quartiere che si spegne”
“Credo che completare e mettere in attività l’area del Multiplex sia un fatto positivo: sia per utilizzare una struttura che altrimenti rimarrebbe vuota contribuendo solo al degrado, sia per favorire una maggiore partecipazione e affluenza di persone che frequentano la zona”
“Facciamo parte del comitato e siamo convinti della necessità di un centro multifunzionale in cui sia presente anche il multisala, che non è necessariamente sinonimo di cattiva qualità. Vorremmo che Novoli diventasse il nuovo cuore pulsante del quartiere, vitale e ricco di opportunità socioculturali che combattano degrado e isolamento sociale”
“Il Multiplex dovrà essere un centro di aggregazione culturale, con l’inserimento sia del già previsto cinema che di attività ricreative. Siamo stufi di vedere il nostro quartiere che si spegne dopo la chiusura dell’università, e siamo stufi di vedere sprecata un’importante occasione per rendere a Novoli la vivibilità che merita”
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il giornale del tuo quartiere
Se le divisioni sul destino della struttura non mancano, residenti e negozianti della zona sembrano trovarsi in larga
MARCO FERRUZZA Commesso, 28 anni
NERI LEONCINI Fisioterapista, 27 anni
“Una zona più viva e vivibile”
“C’è bisogno di servizi qualificanti”
parte d’accordo: il sogno è un polo ricreativo, culturale e commerciale dove vedere film, incontrarsi e vivere il quartiere
“Nonostante la discutibile struttura fino ad ora realizzata, sono convinto che occorrano decisioni pubbliche e interventi volti a rendere la zona più viva e vivibile. Cinema o non cinema, bisogna riuscire a realizzare spazi di aggregazione di cui tutti i cittadini possano usufruire all’interno del quartiere”
“L’idea di realizzare un centro polivalente con tanto di cinema, teatro, sale prova, libreria e spazi di aggregazione a mio parere è la strada giusta da percorrere: Novoli ha bisogno di strutture e di servizi che la riqualifichino culturalmente e socialmente”
mettere a disposizione di scuole e università; sale prova e spazi ricreativo-culturali per giovani e meno giovani; sportelli di interfaccia tra amministrazione e cittadini; strutture di servizio come una ludoteca e una libreria. Per adesso il comitato ha ottenuto che, nella finanziaria regionale, non siano state approvate le norme che avrebbero introdotto criteri restrittivi per la concessione di nuove autorizzazioni cinematografiche, e che il Comune si è impegnato a chiedere all’immobiliare circa 1.000 metri quadri da destinare ad attività sociali. Per quanto riguarda la gestione del multisala, poi, dal sito viverenovoli.blogspot.com arriva una proposta: e se la struttura venisse presa in gestione proprio dagli esercenti che stanno vedendo il mercato cinematografico cittadino spegnersi e che sono preoccupati per la qualità dell’offerta culturale? Se sul futuro del multiplex il mondo politico (e non solo) resta diviso, sembra invece trovarsi d’accordo la comunità di chi a Novoli ci vive, studia e lavora, che si mostra in larga parte favorevole alla realizzazione di un polo ricreativo, culturale e commerciale in cui andare al cinema, partecipare a concerti ed eventi, fare acquisti e, soprattutto, incontrarsi e vivere il quartiere.
BOLLETTE. Per informazioni su quando farlo è possibile telefonare agli Urp
Bonus gas, è (quasi) tempo di rinnovo B
onus gas, si avvicina il termine per il rinnovo. I cittadini interessati potranno recarsi agli Urp non appena sarà attivata la procedura di immissione dei dati, che dovrebbe essere pronta per fine febbraio: dato infatti che il programma, rilasciato a livello nazionale dall’Anci, non è ancora disponibile, l’invito per i cittadini è di telefonare agli Urp per informarsi su quando sarà possibile recarsi agli sportelli per presentare la domanda di rinnovo. Ma cosa è il “bonus gas”? Si tratta di una riduzione sulle bollette del gas per le famiglie a basso reddito e numerose, che vale esclusivamente per il gas metano distribuito a rete (e non per il gas in bombola o per il Gpl), per i consumi nell’abitazione di residenza. Hanno di-
ritto al bonus i clienti domestici che utilizzano gas naturale con un contratto di fornitura diretto o con un impianto condominiale, con un indicatore Isee non superiore a 7.500 euro o a 20.000 euro per le famiglie numerose (con più di 3 figli a carico). Da ricordare che le domande presentate tra dicembre 2009 e marzo 2010 avranno come data ultima di rinnovo il 31 marzo 2011. Ecco dove potersi informare: Urp piazza Madonna della Neve 1 (ex complesso delle Murate), tel. 055/2001764 – 055/2001857; Urp piazza della Libertà 12, tel. 055/2625028 – 055/2625027; Urp via Tagliamento 4, tel. 055/2767703 – 055/2767741; Urp via delle Torri 23, tel. 055/2767120; Urp via Carlo Bini 7, tel. 055/431859.
S.P.I. C.G.I.L. - SIndaCato PenSIonatI ItaLIanI LeGa QuartIere 5 FIrenZe
PUNTO DI… SVISTA
POSTE ITALIANE - Ormai sono già trascorsi 10 mesi da quando dal 12 aprile 2010 all’ufficio postale 29 di Via Cesalpino è stato interrotto il servizio per la consegna della corrispondenza e dei pacchi non recapitati in assenza del destinatario. Il servizio è stato spostato in Via Gemignani (zona Novoli) ed è l’unico ufficio presente nel nostro quartiere con un territorio molto vasto e con una popolazione di 107mila abitanti (la terza città della Toscana) di cui 27.000 con più di 65 anni. Questo ha determinato un grandissimo disagio per tutti quei cittadini del nostro quartiere che si sono dovuti recare a ritirare la posta. Basti pensare che per raggiungere Via Gemignani da Rifredi con il mezzo pubblico occorre prendere il 56 che passa ogni 30 minuti, arrivare a destinazione, 2-3 ore di coda e riprendere il 56. In pratica diventa un viaggio soprattutto per le persone più anziane e per i disabili. Mentre dalla zona Romito-Vittoria occorrono quattro autobus, due per andare e due per tornare. Con il mezzo privato le cose non migliorano, infatti la zona già satura di traffico con questa nuova situazione viene aggravata ancora di più aumentando notevolmente anche l’ inquinamento. Non solo, ma oltre al disagio per raggiungere Via Gemignani si somma anche il disagio per la mancanza di accoglienza, infatti non esiste neppure un bagno. Immediatamente sollecitati dalle moltissime proteste, ci siamo subito attivati scrivendo alla dirigenza di Poste: la risposta data parla di una ristrutturazione del servizio, inoltre è ben specificato nella lettera che se i cittadini volessero evitare il disagio di recarsi presso Via Gemignani, è disponibile tra i loro prodotti un servizio a pagamento per il reinoltro della posta. Credo che la risposta parli da sola, ammettono il disagio e per evi-
tarlo occorre pagare un prezzo aggiuntivo per un servizio pubblico. Anche il presidente del Quartiere ha scritto una lettera a Poste ed il consiglio di Quartiere all’unanimità ha approvato una delibera per ripristinare un servizio postale che sia adeguato alla vastità del territorio e alla popolazione residente. Anche in Consiglio Comunale sono state presentate due mozioni su questo argomento. Inoltre siamo stati convocati dalla Commissione Lavoro in Palazzo Vecchio in cui erano presenti anche i dirigenti di Poste. In quella sede a settembre, Poste aveva dimostrato disponibilità a verificare possibili soluzioni di miglioramento del servizio ma a metà gennaio ancora non era arrivata nessuna risposta e soprattutto in questi mesi il disagio è sempre aumentato. Per questo il Presidente del Quartiere ha inviato una lettera a Poste in cui si invitano a partecipare ad un incontro pubblico nel rione di Rifredi insieme ai cittadini. Sarà nostra cura informare i cittadini per comunicare la data ed il luogo dell’assemblea.
APPUNTI DA NON PERDERE
BONUS 2007 - In questi giorni stanno arrivando da parte dell’Agenzia delle Entrate delle lettere con la richiesta di restituzione del Bonus 2007 a chi non ne aveva diritto. Dentro la lettera è inserita la comunicazione di indebito per la somma di 150,00 €, l’applicazione di una sanzione amministrativa di 30,00 €, gli interessi legali, ed il modello F24 per effettuare il pagamento. Dopo l’iniziativa del Consorzio del Caaf, il direttore generale dell’Agenzia delle Entrate ha dato istruzione alle proprie sedi periferiche di accogliere le istanze di autotutela volte ad ottenere l’annullamento della sanzione amministrativa. Di fatto con la presentazione di istanza di autotutela si interrompe il pagamento in attesa di un nuova lettera contenente il nuovo pagamento senza la sanzione amministrativa. Nelle nostre sedi troverai i moduli di istanza e tutte le informazioni necessarie.
Ecco gli interventi previsti questo mese sulle strade del quartiere: VIA FORLANINI Da fine gennaio sono in corso i lavori di asfaltatura di via Forlanini. Gli interventi sono effettuati di notte, dalle 21 alle 6 del mattino, con restringimenti di carreggiata e disassamento della linea di mezzeria da viale Alessandro Guidoni a via Francesco Balducci Pegolotti. I lavori verranno ultimanti il 10 febbraio. VIA DELLE TRE PIETRE Continuano i lavori per la posa di cavi elettrici a servizio dell’ospedale di Careggi. Fino all’11 febbraio è in vigore un restringimento di carreggiata in via delle Tre Pietre ,all’altezza di via Pescetti. VIA DELLE PANCHE Dal 9 al 12 febbraio sono previsti lavori di scavo per la posa di un cavo telefonico in via delle Panche. L’intervento verrà effettuato di notte, dalle 22.30 alle 5.30, e comporterà la chiusura del tratto da via Delle Gore a via Calò. VICOLO DEI BIGOZZI Per lavori di rifacimento della facciata e del manto di copertura di un edificio in vicolo dei Bigozzi, il tratto da via Vittorio Emanuele II a via Giovanni Fabbroni è chiuso al traffico da fine gennaio. Il provvedimento è in vigore fino al 24 marzo.
dIarIo SIndaCaLe INVALIDITA’ CIVILE - Dalla fine di gennaio anche nelle sedi di Via Cesalpino e di Peretola sarà possibile presentare la domanda per richiedere l’invalidità civile, l’aggravamento o portatore di Handicap (Legge 05/02/1992 n°104). Basta presentare il certificato del medico, un documento di identità ed il codice fiscale.
PERCORSI CULTURALI
Sabato 19 febbraio - ore 10.00 - Visita al museo di Doccia Martedì 1 marzo - ore 15.00 - c/o S.M.S. Rifredi - Via V.Emanuele II, 303 Conferenza con proiezioni di immagini sul Risorgimento Martedì 8 marzo - ore 10.00 - Visita alla Galleria di Arte Moderna Per informazioni e prenotazioni, rivolgersi o telefonare presso le nostre sedi
LEGA QUARTIERE 5 - FIRENZE Via Cesalpino, 3/B - 50134 Tel. 055.4220440 - 055.417903 Fax 055.4360151 E-mail : spiq5@firenze.tosc.cgil.it
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Rifredi • Novoli • Brozzi
TRADIZIONI. Quest’anno la festa si fa attendere fino all’8 marzo, ma i preparativi fervono già
Carnevale, l’arte antica del travestimento Silvia Columbano
paio di scarpe da tennis per trasformarvi, ad esempio, in un perfetto Doctor House, magari accompagnato dalla sua amata/odiata Lisa Cuddy (per lei cercate tailleur scuro, parrucca bruna e lenti a contatto verdi). Oppure: un maglione a collo alto, fuseaux neri e chignon e in un attimo sarete la ladra Eva Kant. Sul web, manco a dirlo, troverete tutte le idee che vi servono: tanti spunti per un carnevale ecologico – geniale la trovata di riciclare piatti e bicchieri di plastica (e qualche pezzo di pane) e travestirsi da “tovaglia da pic-nic” – o all’insegna dei cartoni animati, con i tutorial per creare un perfetto abito da Uomo Duff dei Simpson (vi serviranno tuta celeste, slip e cappellino rosso e qualche lattina di birra) o da Bender di Futurama. Ma ecco la seconda regola: occhio agli accessori. Da “svaligiare”, oltre ai supermercati che offrono sempre una vasta gamma di parrucche, maschere e nasi colorati, sono quei negozi di abbigliamento e accessori un po’ kitch nei quali nel resto dell’anno vi rifiutate categoricamente di entrare, e le piccole botteghe di vestiti usati sparse per San Frediano: lì troverete senz’altro il pezzo giusto per completare il vostro travestimento (specie se volete mascherarvi da hippy o da “casalinga disperata” anni ‘40). Una volta risolta la “questione abito” non vi rimane che decidere dove festeggiare. Anche lì non avrete che l’imbarazzo della scelta: restare in città per la nona edizione del Carnevale fiorentino nel mondo oppure guidare alla volta della “Rio de Janeiro” della Toscana, Viareggio, dove dal 20 febbraio i maestri della cartapesta sfileranno con i loro magnifici carri allegorici. Meno fastosi, ma senz’altro divertenti, i festeggiamenti in altre zone della regione, come Pietrasanta, Santa Croce sull’Arno, Vecchiano, San Vincenzo, Follonica e Orbetello.
Per “diventare” qualcun altro basta un po’ di fantasia: dal Doctor House a Eva Kant, ecco tutti i trucchi per trasformarsi risparmiando
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anca ancora un mese al martedì grasso, ma in tutta la Toscana già fervono i preparativi per la festa più pazza dell’anno. Ecco dunque alcuni consigli da tenere a mente se anche voi non volete arrivare impreparati all’8 marzo. Prima regola: date libero sfogo alla fantasia, quindi bando alle etichette, ai ruoli seri (e seriosi) che la vita quotidiana ci impone. Come travestirsi, dunque? L’importante è essere originali. Potete affidarvi a uno dei tanti bravi sarti fiorentini o agli ottimi negozi specializzati in vestiti di Carnevale – e ottenere il massimo del risultato con il minimo sforzo. Se però avete pochi soldi da spendere, ma fantasia da vendere, il consiglio è fare da voi, riciclando e adattando oggetti e pezzi di stoffa che avete in casa (anche gli armadi dei parenti sono una grande risorsa!). Vi basteranno un bastone, una giacca grigia e un
L’INTERVISTA Parla Gabriele Filistrucchi, dall’omonima bottega
“Un momento liberatorio”
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“S
iamo sempre obbligati a recitare una parte. Il costume, il trucco, la maschera rappresentano quella parte non espressa di noi stessi, sono manifestazione dei desideri reclusi nel nostro inconscio.” A parlare è Gabriele Filistrucchi, accanto il figlio Gherardo, pioniere dell’omonima bottega tramandata di padre in figlio dal lontano 1720. Patrimonio universale di Firenze, l’attività si occupa di trucco, parrucche ed effetti speciali per la moda, il teatro, il cinema. Com’è cambiato il Carnevale negli anni? Quali sono le nuove tendenze? Nel Carnevale non c’è mai una linea continua. Fino a pochi anni fa venivano fatte feste private a tema, oggi decadute. Un costume comporta parrucche, scarpe. È un impegno economico. È tornato in voga il “bal en tête”, rievocazione del leggendario ballo che fece furore nella Belle Époque, che non impone l’uso di costumi o accessori. Di fondamentale importanza mascherine chic, acconciature bizzarre e tutto ciò che si può sistemare in testa con l’intento di stupire e di piacere. Io lo consiglio, non obbliga gli ospiti a cercare costumi ridondanti. Di moda è impersonare nuovi personaggi dei film e dei cartoni animati:
l’avatar Na’vid è stata la maschera più quotata per Halloween, festa che ha superato, per la partecipazione di massa, il Carnevale. Ci sono maschere che non tramontano mai? Quelle del ‘700 veneziano, nate per favorire l’anonimato e scavalcare le stratificazioni sociali. Da ricordare la “moretta”, maschera femminile, piccola e di forma ovale, detta anche servetta muta, perché per indossarla si doveva tenere in bocca un bottone. I costumi a cavallo tra Luigi XV e Luigi XVI mettono in rilievo la bellezza femminile. Le maschere tradizionali: il Cyranò, il clown. Sempre presenti /V.G. le maschere horror.
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il giornale del tuo quartiere
Le mille e una notte degli innamorati
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medievale all’Antico Spedale del Bigallo, dove viene allestita una cena-spettacolo alternativa per gli innamorati del XXI secolo, ideata per farli tuffare nell’Amor Cortese del 1300 con tanto di accompagnamento di arpa celtica e gran finale con il bagno profumato d’Oriente realizzato in un tino di legno ornato da teli e da candele (info: www.sanvalentinomedievale.it), oppure la “cena degli innamorati” nella zona delle colline pisane, che prevede corso di cucina per lei (o per lui) mentre l’altra metà della coppia si rilassa al centro termale poco distante. Segue cena romantica a lume di candela con i
piatti preparati dal cuoco di turno (info: www.ariannandfriends.com/ cena-romantica.htm#booking). Per chi ama le Spa, ma preferisce non allontanarsi troppo, Hidron propone una serata che inizia con coinvolgenti massaggi di coppia e prosegue con attività relax in acqua, per concludersi con la cena a lume di candela e musica dal vivo (info: www. hidron.it). Per gli amanti del cibo, infine, la scelta è vastissima: quasi tutti i ristoranti propongono variazioni sul tema di Cupido. Importante prenotare in anticipo, perché i menù con i piatti decorati a forma di cuore sono ambiti.
Alcuni luoghi simbolo della circoscrizione
Giardini, discoteca e... muretto primi batticuore, le prime confessioni d’amore e i primi baci non lontano da casa, per non destare il sospetto dei genitori. All’ombra di lecci, cipressi e pini, distesi sul magnifico prato del giardino all’inglese della Villa Medicea La Petraia a Castello, tante coppie di giovani, nel corso degli anni, hanno detto sì all’amore. Un luogo magico, pieno d’atmosfera, che ha fatto da cornice ai sussulti dell’anima di innumerevoli generazioni. Ne ha un caro ricordo la signora Giovanna, 50 anni: “Villa Petraia domina tutta Firenze, è il luogo romantico per antonomasia, non vi è posto più poetico per una dichiarazione. Il panorama è unico. Mi fidanzai proprio lì con mio marito, stiamo insieme da trent’anni”. Ci sono luoghi simbolo che hanno significato molto per diverse generazioni di giovani. Ne è un esempio il Poggetto che, negli anni ’70, con la sua piscina, i campi da tennis e la discoteca, ha rappresentato il vero fulcro della vita sociale dei ragazzi del quartiere. Giovani che amavano trascorrere le sere d’estate ballando fino alle 20 (questo l’orario di chiusura dei locali, un tempo) con i pantaloni a zampa d’elefante e le camicie strette a fiori. “Non frequentavo il Poggetto, i miei genitori non volevano – sottolinea Rita, 55 anni – la mia famiglia era molto rigida. Conobbi mio marito sul muretto della chiesa di Santo Stefano in Pane, in via delle Panche. Frequentavo la chie-
sa. Il parroco di allora, Don Giuseppe Franci, organizzava molte iniziative per i giovani. Era un modo per conoscere altri coetanei. Oggi – prosegue la signora Rita - mio figlio, con la sua ragazza, frequenta i medesimi luoghi”. Il muretto, e in modo particolare il giardino posto dietro la chiesa di Santo Stefano in Pane, ancora oggi è popolato non solo da famiglie e bambini, ma anche da ragazzi di tutte le età.
Molti posti sono gli stessi da diversi anni a questa parte Le panchine appartate sotto i pini sono il luogo privilegiato dalle coppie in cerca di un po’ di intimità, il posto giusto per sussurrare parole romantiche alla propria amata. Anche l’impegno politico ha rappresentato un valido motivo di scambio culturale e sociale tra i giovani. Negli anni del fermento politico come oggi, il circolo Le Panche di via Caccini e l’Sms di Rifredi, con le loro panchine, tra una pizza e un incontro istituzionale, hanno contribuito ad alimentare quella fiamma di sentimenti presente /N.C. in ogni persona, a tutte le età.
Dr. Bianchini A. Dr. Fiori M. Medici Veterinari Medicina e chirurgia degli animali da compagnia visite su appuntamento V.le Redi, 103 Tel. 055 367907 Via del Romito, 1/c/r Tel. 055 461123
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inciso su una panchina
IL PUNTO NEL QUARTIERE
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Serena Wiedenstritt na serata come tutte le altre o un momento speciale da dividere con l’amato o l’amata? Un’occasione per una cenetta romantica o la scusa per fare una pazzia in due? Su San Valentino, come su tutte le feste comandate, i pareri si dividono. Certo è che le proposte per gli innamorati non mancano, anche se il calendario vuole che quest’anno la serata a due per eccellenza caschi di lunedì. Ma i festeggiamenti romantici fuori porta si possono sempre anticipare. Una soluzione low cost e fai da te è un aperitivo in un angolo romantico della città. Se a Parigi hanno il Pont Des Arts per regalarsi un brindisi e sognare, a Firenze non siamo messi peggio. La scalinata del piazzale Michelangelo è piuttosto ambita, ma ha tanti gradini e regala un panorama straordinario. Basta ricordarsi la bottiglia di spumante e due calici - vanno bene anche i flute di plastica, magari con il gambo color rosso amore - e di riportarsi tutto a casa. Altrimenti, nonostante lo spazio sia più ristretto, si può puntare anche su Ponte Vecchio. In questo caso, però, è necessario ricordarsi che l’amministrazione comunale da anni combatte la tendenza romantica stile Ponte Milvio. Quindi promesse d’amore eterno sì, lucchetti no. Per chi sceglie la variante fuori porta, senza allontanarsi troppo, due proposte da segnalare: il San Valentino
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Rifredi • Novoli • Brozzi
REALTÀ DEL QUARTIERE. A Bricolandia si creano oggetti con tutto ciò che viene buttato via
Gli artigiani “speciali” delle Piagge Ci lavorano dieci persone, tra coloro che attraversano una fase di disagio psicologico o economico e coloro che hanno difficoltà di inserimento sociale. E che qui trovano molto più di un impiego Elena Guidieri
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iciclare materiali di scarto, creare oggetti e soprammobili con tutto ciò che viene buttato via, che sia carta, legno o plastica. È questa l’attività di Bricolandia, il laboratorio artigianale della Comunità delle Piagge nato più
di quindici anni fa con l’arrivo di don Alessandro Santoro, e trasferito nell’attuale sede di via Liguria circa tre anni fa. “Noi ricicliamo materiali di recupero”: è questa la scritta che accoglie i clienti all’entrata del laboratorio. Ma non è il riciclo l’aspetto più interessante di
Bricolandia, bensì la particolarità dei suoi artigiani. Sono dieci in tutto, alcuni di loro per nulla silenziosi, ma tutti entusiasti del lavoro che fanno. Artigiani che non sarebbero probabilmente assunti altrove: qui svolgono un lavoro a gettone con un orario ridotto. C’è chi lo fa temporaneamente e chi in modo permanente. Nel primo caso si tratta di inserimenti propedeutici per il lavoro, e coinvolgono persone che attraversano una fase di disagio momentaneo, psicologico o economico. Nel secondo caso, invece, si tratta di persone con forti difficoltà a livello di inserimento sociale. “Abbiamo diviso queste persone in due gruppi, in modo che ogni giorno non siano più di quattro o cinque, così da poterli seguire con più attenzione”, spiega Sara, una delle responsabili dell’attività. “Grazie al laboratorio, queste persone riacquistano autonomia tramite lavori manuali, semplici, imparano a mantenere pulita la propria area di lavoro e quelle circostanti, e a riordinare tutto a fine giornata”.
C’è chi si specializza in lavori di découpage, chi costruisce maschere di cartapesta ornate e colorate in stile veneziano, chi crea piccoli oggetti con perline colorate. Non solo, Bricolandia è anche una buona alternativa per chi ha bisogno di piccoli lavori di cucito come orli e riparazioni. È la signora Perla che li esegue, la stessa che insegna le regole per diventare un buon artigiano, e che quotidianamente segue il lavoro di Bricolandia. Gli artigiani ricevono un gettone giornaliero dalla Asl o dal Comune, ma con quest’attività trovano molto più di un compenso econo-
mico: l’attività del laboratorio e le persone che ne sono responsabili diventano un punto di riferimento quotidiano per chi ci lavora. E, soprattutto, il laboratorio diventa un sostegno psicologico, tramite cui queste persone possono riacquistare fiducia nelle proprie capacità o semplicemente sentirsi più autonomi. Bricolandia si trova in via Liguria 11, dove dal lunedì al venerdì, dalle 16 alle 19, apre le porte a clienti e curiosi. Un altro modo per conoscere i prodotti e le attività del laboratorio è il mercato che si tiene l’ultimo sabato di ogni mese in via Lombardia.
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criminalità
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DOSSIER/1. Il bilancio della polizia: giù le frodi informatiche, più omicidi volontari
Meno scippi, ma nelle case si ruba ancora Da via Zara arrivano i dati sullo scorso anno: l’incidenza dei reati resta sotto il livello di guardia e sono calati i delitti, i furti e le rapine. Molte le sanzioni per ubriachezza e cifre imponenti sul fronte della battaglia alla droga Luca Serranò
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n calo generalizzato di quasi tutti i reati, con un vero e proprio crollo di scippi e frodi informatiche. È quello che emerge dal bilancio annuale della polizia, presentato nelle scorse settimane da tutti i dirigenti di via Zara. Dal raffronto con i dati relativi al 2009 spiccano ad ogni modo due voci in controtendenza: quelle relative ai furti in appartamento (da 1.174 a 1.356) e ai casi di omicidio volontario, passati da cinque a nove. L’incidenza della criminalità sul nostro territorio, al di là di qualche zona d’ombra, per gli addetti ai lavori resta comunque sotto il livello di guardia. In particolare, in città si registra una flessione del numero dei delitti dell’11,83 per cento, mentre nel resto della provincia il dato parla di un calo del 14,83 per cento. In tutto, nel 2010 sono state denunciate dalla polizia 3.895 persone. Mille e quattrocento, invece, gli arrestati. I reati che in riva all’Arno segnano il passo, come detto, sono soprattutto gli scippi e le frodi informatiche, crollati rispettivamente del 37 e 49 per cento. Diminuiscono anche le rapine (-18,84 per cento) e i furti, passati in un
anno da 17.100 a 15.700. Significativi, inoltre, i numeri relativi al contrasto dell’immigrazione clandestina, con 782 cittadini extracomunitari espulsi, 135 dei quali accompagnati ai Cie e 34 alla frontiera. Tra le cifre più imponenti, spiccano i dati sui controlli effettuati dalle volanti in città e in provincia. Solo nel 2010 oltre ottomila interventi, con 4.700 veicoli fermati. In questo senso, grande attenzione è stata rivolta al contrasto all’abuso di alcol, con massicci posti di blocco con l’etilometro nei pressi degli snodi della movida fiorentina. In tutto, l’anno scorso sono scattate 360 denunce per guida in stato di ebbrezza, quasi una al giorno. Trecento le sanzioni per ubriachezza. Accertamenti sono stati fatti anche in molti locali del centro e della periferia,
Tantissimi gli accertamenti nei locali, alcune licenze sospese
per verificare, tra le altre cose, proprio il rispetto dei limiti alla somministrazione di alcolici. Ventitré i provvedimenti di sospensione di licenze (articolo 100 Tulps) ordinati dal questore, sulla base dei controlli della polizia amministrativa. Sul fronte della lotta alla droga, sono stati circa 350 i chili di sostanze stupefacenti sequestrati, tra cui 200 di marijuana, 100 di hashish, 35 di eroina e 14 di cocaina. Da segnalare, in merito, i numerosi colpi messi a segno dagli uomini della squadra mobile di Firenze, diretti da Filippo Ferri e dal vice Alfonso di Martino.Tra i blitz antidroga, da citare la “Operazione Posada”, che ha portato a sgominare una banda di albanesi dedita all’importazione e allo spaccio di marijuana, e la “Operazione Halal”, grazie alla quale sono finiti in manette otto cittadini marocchini facenti parte di un’organizzazione che gestiva parte dello smercio di hashish sul nostro territorio. Il 12 novembre scorso, infine, gli agenti della mobile hanno fatto irruzione in un appartamento in zona Rovezzano, sequestrando oltre 33 chili di eroina purissima e un autentico kit per il taglio e il confezionamento delle dosi.
il Questore di
Firenze Francesco zonno
IL PUNTO Sotto esame le scritte apparse nelle scorse settimane contro il sindaco e non solo
Dopo le proteste studentesche rispunta la frangia anarchica
C’
è la frangia anarchica del movimento studentesco, secondo gli investigatori, dietro le scritte contro il sindaco Matteo Renzi e l’amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne apparse nelle scorse settimane in via della Colonna, a due passi dal liceo classico Michelangiolo. Le scritte, in rosso e nero, facevano tutte riferimento alla presunta condotta antisindacale dell’azienda torinese, con offese al primo cittadino per il suo presunto appoggio alle scelte industriali del Lingotto. A condire le minacce, una stella a cinque punte. Per gli inquirenti, l’azione sarebbe
stata opera proprio di un gruppo di universitari di ispirazione anarchica, che dagli esordi della protesta anti-Gelmini avrebbe compiuto atti vandalici, a scopo dimostrativo, e partecipato a molte operazioni di disturbo. In particolare, non è escluso che una parte di questi studenti sia stata protagonista degli scontri al polo di Novoli, in occasione dell’arrivo dell’onorevole Santanchè. Dopo la carica della polizia e il lento ritorno alla tranquillità, gli uomini della Digos riuscirono infatti a identificare e denunciare alcuni studenti, immortalati dalle riprese della scientifica. Prov-
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vedimenti sono stati presi anche per gli autori del blocco del traffico ferroviario alla stazione di Rifredi, quando un gruppo di manifestanti improvvisò un corteo proprio a fianco dei binari. Momenti di tensione, infine, si sono vissuti nei giorni successivi al voto di fiducia che ha mantenuto in sella il governo Berlusconi. Il corteo organizzato nelle strade del centro dall’ala irriducibile del movimento fiorentino, però, si è svolto senza scontri. Ad avere la peggio, le vetrine di alcuni negozi, bersaglio di innumerevoli scritte /L.S. disegnate con lo spray.
criminalità
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DOSSIER/2. Il questore di Firenze Francesco Zonno commenta il rapporto sul 2010
“Noi non abbassiamo la guardia” La lotta a consumo e spaccio di sostanze rimane tra gli obiettivi principali. Ma arrivano rassicurazioni sullo stato delle cose: “Questa città ha un corpo sociale sano, abituato a collaborare” Luca Serranò
“L’
obiettivo è quello di migliorare. Sempre. I dati sono importanti ma non dicono tutto. Mai abbassare la guardia”. Commenta così, Francesco Zonno, questore di Firenze, il bilancio sulle attività di polizia relativo al 2010. “Questa città ha un corpo sociale sano, abituato a collaborare con le forze dell’ordine per un obiettivo comune. C’è un solo modo per mantenere questo rapporto: serietà e trasparenza nel lavoro”. Nello sfogliare dati e cifre sui reati compiuti in riva all’Arno, il numero uno di via Zara si sofferma in particolare sui successi ottenuti sul fronte della lotta allo spaccio e al consumo della droga. “È partendo dal basso che si combattono fenomeni come questo – spiega – un metodo che porta a due risultati: si identifica la persona che fa uso di sostanze e si comincia a risalire la filiera dello smercio”. Via libera, dunque, a controlli con le unità cinofile in piazze, locali e discoteche, e più in generale in quei luoghi d’aggregazione dove siano stati segnalati giri e movimenti sospetti. “La lotta alla droga deve stare al passo coi tempi, non è più come vent’anni fa, quando i tossicodipendenti affollavano strade e marciapiedi. Oggi è diverso – continua - spaccio e consumo seguono altre traiettorie, entrano nelle case e coinvolgono una fascia trasversale di persone, dai colletti bianchi ai
cittadini più insospettabili”. Altro versante su cui Francesco Zonno dichiara di voler concentrare i propri sforzi è il contrasto di quelle nicchie d’illegalità che s’inseriscono sulla scia delle ondate migratorie. “Sul tema va fatta una distinzione, non abbiamo mai agito indiscriminatamente per colpevolizzare i clandestini. Quel che è certo, però, è che la nostra unica guida è la legge, e quella seguiremo”. Il riferimento è alla polemica suscitata dall’introduzione, nell’ordinamento italiano, della direttiva europea sul reato d’immigrazione clandestina. La norma, in vigore dal 24 dicembre 2010, si pone in netto contrasto con la BossiFini, prevedendo la responsabilità penale dei cittadini senza permesso di soggiorno solo come ultima ratio. La stessa procura di Firenze, in una circolare, ha chiarito che disapplicherà la parte della legge italiana che punisce con l’arresto gli irregolari che non abbiano rispettato l’ordine di espulsione. “L’importante - commenta il questore - è garantire ai cittadini regole certe e di puntuale applicazione”. Il numero uno di via Zara, infine, si dice soddisfatto anche dei risultati conseguiti sul fronte dell’ordine pubblico, nella gestione delle manifestazioni studentesche degli ultimi mesi. “Ci sono stati momenti di tensione, è vero, ma la grande professionalità dei nostri funzionari ha sempre permesso il regolare svolgimento dei cortei”.
LA BIOGRAFIA Ecco il percorso del successore di Francesco Tagliente
Da Reggio Calabria alla “mala del Brenta”, quarant’anni di indagini
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rancesco Zonno è questore di Firenze dal 26 agosto 2010. Ha preso il posto di Francesco Tagliente, ora al vertice degli uffici di polizia di Roma. Nato il 6 settembre 1948 a Rodi Garganico, in provincia di Foggia, è laureato in Giurisprudenza (presso l’Università di Perugia), avvocato e Commendatore della Repubblica. La sua carriera inizia negli anni Settanta, quando presta servizio, come commissario di polizia, per il Ministero dell’Interno. Negli anni successivi si sposta a Reggio Calabria, dove in poco tempo passa dall’incarico di funzionario dell’ufficio
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politico della questura a quello di dirigente delle volanti. Dal 1977 viene trasferito a Treviso. Proprio nel capoluogo veneto, col ruolo di capo della squadra mobile, Francesco Zonno mette a segno numerosi colpi contro la criminalità organizzata e il mondo dell’estremismo di destra e di sinistra. Negli anni Ottanta e Novanta viene chiamato a dirigere alcuni gruppi investigativi creati per indagare su casi di rilievo, come i sequestri di Augusto De Megni e Giuseppe Soffiantini, partecipando anche alle inchieste per il disastro del traghetto Moby Prince e sul cosiddetto mostro
di Foligno. Il suo nome resta comunque legato alla vicenda della “mala del Brenta”, con il doppio arresto del boss Felice Maniero, capo di una delle più controverse e letali organizzazioni criminali del secondo dopoguerra, nonché protagonista di una clamorosa evasione (grazie all’irruzione di un commando) dal carcere di Padova. Proprio sulla vicenda di Maniero è in preparazione, in questi mesi, una mini serie tv dal titolo “Faccia d’Angelo”, soprannome del gangster del Triveneto. A portarlo sullo schermo l’attore /L.S. Elio Germano.
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noi & gli altri
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CURIOSITÀ. Viaggio nei luoghi diventati ormai appannaggio (quasi) esclusivamente dei forestieri
Se i turisti si “rubano” la città Dalla zona di Santa Croce a quella di San Lorenzo, passando per Santissima Annunziata e San Marco, gli avamposti degli ospiti di passaggio sono tantissimi. E a sorpresa a essere coinvolto non è più soltanto il centro storico Serena Cafaggi
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hi conosce la canzone “Viaggi e miraggi” di De Gregori lo sa: Firenze è la città dei turisti internazionali. Che sia stata una pura casualità o più probabilmente una questione di rime poco importa. Il sospetto, infatti, si è già insinuato: possibile che il cantautore romano, una volta messo piede nel nostro centro storico, sia rimasto colpito più dal caos e dal vociare che dalle bellezze architettoniche? Possibile. Soprattutto perché si tratta di una sensazione ben nota a molti fiorentini, i quali, ormai da tempo, hanno rinunciato a godere di alcuni dei luoghi più belli della città per evitare di trovarsi a tu per tu con la folla. Le vie storiche sono abolite, soprattutto durante il weekend. Stesso discorso per locali, ristoranti e musei. L’impressione è che in città convivano due anime separate, due mondi che si incrociano ogni giorno quasi per sbaglio: da una parte la realtà quotidiana e pacata dei residenti, dall’altra la Firenze turistica prêt-à-porter, troppo spesso “falsata” per meglio accogliere i visitatori. È così che alcuni luoghi, tutti piuttosto noti, sono finiti con l’essere territorio esclusivo per questi ospiti di passaggio, stranieri e non. Da Santa Croce ai pressi della stazione, fino a piazza dei Ciompi, San Lorenzo, Santissima Annunziata e San Marco, la fetta di città “conquistata” da viaggiatori giovani e meno giovani si dimostra ancora piuttosto consistente, proprio come lo sono le attività economiche che si appoggiano al settore. Si tratta di un universo indipendente e in continuo movimento, fatto di spese e consumi con cifre da capogiro. Lo scorso anno, dopo il rallentamento registrato nel 2009, sono stati calcolati oltre otto milioni di turisti in soli otto mesi. Una crescita imprevista che ha coinvolto non più soltanto il centro storico ma, a sorpresa, anche i territori limitrofi. In particolar modo, nella provincia fiorentina l’aumento dei pernottamenti in agriturismo o appartamento è arrivato intorno al 10 per cento, diversi punti in più rispetto a qualche anno fa. Certamente si tratta di buone notizie per tutti coloro che vedono nel turismo una insostituibile fonte di benessere e guadagno, storce il naso chi invece sperava di strappare alle scolaresche in gita e ai tour internazionali un vecchio angolo di città. Ma pare che una pacifica (e un po’ chiassosa) convivenza sia la
In aumento i pernottamenti in agriturismi e appartamenti
migliore delle prospettive: difatti, in una classifica pubblicata su TripAdvisor (la più grande comunità on line di viaggio), Firenze è stata eletta da venti milioni di utenti come meta turistica e culturale preferita, superiore anche a New York, Roma e persino Parigi. Questo vuol dire che, scongiurando crisi economiche e improvvisi cambi di rotta, per fortuna anche il 2011 si preannuncia come un anno piuttosto “affollato”.
CONTROCORRENTE Molte le “zone franche”
Ma i residenti non si arrendono
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turisti in piazza
santa croce
055 200.13.26 Il primo taxi tutto al femminile
L’amica che ti accompagna
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ome in un costante tiro alla fune, da tempo immemore residenti e turisti si contendono il primato sulla città. Primato che si guadagna soprattutto nelle zone “franche”, quelle che ancora vedono le due parti convivere a stretto contatto. Giorno dopo giorno si delineano così nuovi equilibri, sottili linee di confine che separano i luoghi cosiddetti “turistici” dalle aree a esclusiva fiorentina. Ma se negli ultimi anni abbiamo assistito al lento e progressivo avanzare dei visitatori stranieri verso i margini del territorio, ad esempio verso l’Oltrarno o verso piazza Beccaria, ultimamente la situazione è cambiata di nuovo, volgendo questa volta a favore dei “padroni di casa”. Sono sempre più numerosi, infatti, i luoghi a cui si sono riavvicinati i residenti, dopo un periodo di evidente allontanamento. Tra questi c’è la zona di Santo Spirito, in cui appartamenti e ristoranti sono tornati a parlare toscano, Sant’Ambrogio e piazza dei Ciompi, soprattutto nel tardo pomeriggio e la sera, e ancora decine di spazi pubblici, come ad esempio musei, giardini e biblioteche. Ruolo d’eccezione, in tal senso, lo hanno avuto le Oblate che, grazie a una fitta offerta culturale, hanno sancito un effettivo ritorno del fiorentino in zona Duomo. Altrettanto lodevole il tentativo, sempre più marcato, di riportare i residenti nei musei, attraverso una programmazione attenta e vigile sulle tendenze artistiche contemporanee. Dalle esposizioni di Palazzo Vecchio agli appuntamenti annuali della Fortezza, fino alle serate sulla terrazza del museo Bardini, sembra che Firenze non si arrenda a diventare semplice vetrina per i visitatori di tutto il mondo. E chissà se anche nei prossimi mesi, in questo insolito gioco con la fune, i residenti tireranno più forte.
Cultura, arte e grandi eventi FEBBRAIO IN PROVINCIA: TUT TI GLI EVENTI
Fino al 13 Febbraio:
1910 Fuga dalla Capponcina. D’Annunzio fra Firenze e la Francia Il racconto del periodo fiorentino di Gabriele D’Annunzio, con foto, testimonianza e testi d’epoca. Percorso museale di Palazzo Medici Riccardi. Dalle 9 alle 19, dal lunedì alla domenica, chiuso il mercoledì. Biglietto: da 4 a 7€ (comprende la visita alla Cappella di Benozzo Gozzoli e al circuito museale del palazzo) Fino al 18 Febbraio:
Il sigillo di Adriano, di Antonio Lo Pinto
Una scultura per Palazzo Medici Riccardi Sala Sonnino - Dalle 9 alle 19, dal lunedì alla domenica, chiuso il mercoledì ingresso libero Fino al 19 Febbraio:
Gli Einstein a Firenze e dintorni
Una mostra ricostruisce la storia della famiglia Einstein e il drammatica eccidio del Focardo a Rignano sull’Arno. Sale Istituto Storico della Resistenza - Dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19 dal lunedì alla domenica – chiuso il mercoledì ingresso libero
Il 24 Febbraio:
Franz Liszt, l’uomo e la sua musica
Musica e dibattito sul genio musicale. A duecento anni dalla nascita del grande pianista, la Provincia di Firenze organizza una giornata di studio. Sala Luca Giordano Dalle 9.30 alle 18.00 Ingresso libero Fino al 17 Marzo:
Addio, mia bella Addio
Esposizione in occasione del 150esimo anniversario dall’Unità d’Italia Uniformi militari, pezzi d’epoca, stampe, carteggi e giornali originali percorrono l’Unità d’Italia e i fatti che le hanno dato vita. Biblioteca Moreniana e Riccardiana Dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13. Il lunedì e il giovedì anche dalle 15 alle 17 Ingresso libero Dal 22 Febbraio al 10 Aprile:
Annigoni, un’arte per l’uomo
Esposizione speciale per festeggiare il centenario dalla nascita di Pietro Annigoni. , Museo Mediceo e Limonaia. Dalle 9 alle 19, dal lunedì alla domenica, chiuso il mercoledì Biglietto: da 4 a 7€ (comprende la visita alla Cappella di Benozzo Gozzoli e al circuito museale del palazzo)
Palazzo Medici Riccardi - Via Cavour, 3 - Firenze - www.provincia.fi.it
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salute e dintorni
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DOSSIER/1. Sempre più persone scelgono mete lontane in cerca di “ritocchini” a buon prezzo
All’estero a caccia di lifting “low cost” La moda del “bisturi trip” spopola anche dalle nostre parti: tra le mete più gettonate Europa dell’Est, Africa e America. Obiettivo il risparmio: i costi si abbattono anche del 70%. Ma i rischi, specie in fase post-operatoria, possono essere dietro l’angolo
Elena Niccolucci
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n Italia lo chiamano “bisturi trip”, e indica il fenomeno emergente del turismo estetico. In parole povere si tratta di intraprendere un viaggio, destinazione Europa dell’Est, Africa o America, con l’unico obiettivo di sottoporsi a un’operazione di chirurgia plastica low cost. Neppure si trattasse di fare la spesa al discount:
FOCUS Lussi senza frontiere
Le terme? Sì, ma ungheresi
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l paradiso delle terme non è più qui. È altrove, a Est, dove i prezzi si mantengono ancora piuttosto abbordabili. Ungheria e Slovenia sono le mete più ambite e apprezzate, quelle che garantiscono un soggiorno economico ma comprensivo di tanti piccoli lussi che nel nostro Paese non siamo soliti concederci. Questo accade perché, circondati da centri benessere tra i più belli, siamo stati abituati a concepirli come una forma di relax elitaria, riservata solo a pochi. Non è un caso, infatti, se per i matrimoni anche tra i fiorentini sia diventata consuetudine regalare un weekend in spa al posto del solito elettrodomestico della lista di nozze: dato il prezzo, si fa la figura dei generosi. E in effetti, tra massaggi, saune, accappatoi avvolgenti e aperitivi il conto spesso può essere equiparato a quello di un piccolo viaggio. Si spiega allora come in molti preferiscano approfittare dell’occasione per fare realmente una vacanza fuori confine. In Ungheria, ad esempio, si può scegliere tra 1.289 sorgenti termali, 48 diverse qualità di acque minerali e 136 sorgenti di acque curative. I centri sloveni, invece, sono rinomati principalmente per la qualità dei fanghi e vantano di essere tra i più economici d’Europa. Ciò non toglie che le terme toscane restino tra le migliori di cui possiamo disporre, sia in termini di professionalità sia per la non trascurabile vicinanza da casa. Il consiglio può essere dunque quello di approfittare delle tante offerte e dei pacchetti risparmio che, soprattutto nei periodi di bassa stagione, permettono di spendere il giusto, tenendo a bada i sensi di colpa. D’altronde, anche i paradisi acquatici dell’Est presentano un grave inconveniente: fino a primavera, le temperature scendono talmente in basso che neppure le terme più calde riuscirebbero a rendere piacevole /E.N. la permanenza.
la mania del risparmio ha raggiunto il suo apice proprio nella ricerca di interventi a prezzo contenuto, di protesi scontate e chirurghi a buon mercato. Ma le controindicazioni, naturalmente, sono dietro l’angolo. A determinare i costi di un’operazione concorrono fattori che non devono essere sottovalutati: l’insufficienza delle norme igienico sanitarie, della sicurezza nei locali e della qualità dei materiali usati può essere causa di spiacevoli sorprese. E in effetti, pacchetti viaggio “tutto incluso” a poco più di duemila euro possono far nascere qualche sospetto. Ma andiamo per gradi. Le mete più ricercate e cliccate su internet sono la Polonia, la Slovenia, la Tunisia e Malta, e oltreoceano anche l’Argentina. Ma sembra che le nuove realtà emergenti in questo business (che non conosce limiti) siano la Thailandia e il Sud Africa. Calcolatrice alla mano, rispetto all’Italia i costi arrivano a essere dimezzati, o forse qualcosina di più: in linea di massima si parla di 50 o 70 per cento in meno della spesa totale. Se infatti un intervento di mastoplastica additiva nel nostro Paese può costare anche 10mila euro, all’estero è possibile cavarsela con 3mila, stessa proporzione per lifting facciali o correzioni del setto nasale. Secondo Bruno Giacomo Carrari della Sies, Società italiana di medicina e chirurgia estetica, “il problema non risiede nella professionalità dei colleghi all’estero, ma nei controlli che là garantiscono. Si tratta di una vera e propria roulette russa: si può avere fortuna e imbattersi in una equipe medica competente così come si può finire nelle mani di personale non qualificato. E in questi casi capita persino di non riuscire a reperire il medico che ha eseguito l’intervento”. I veri rischi derivano dunque dalla fase post-operatoria, quando i risultati non sono proprio quelli sperati. “Ogni chirurgo, per prudenza, è sempre piuttosto restio a metter mano su un lavoro iniziato da qualcun altro - sottolinea Carrari - anche per questa ragione, in caso di complicazioni, per il paziente diventa complesso gestire la situazione”. Se in Italia è piuttosto semplice informarsi sulle credenziali di un medico o della sua clinica, all’estero invece può essere un’impresa di non poco conto: tra i controlli non verificabili e le normative extraeuropee, l’operazione può trasformarsi in una bizzarra scommessa. Piccole avventure chirurgiche per turisti senza frontiere.
In caso di complicazioni situazioni difficili da gestire
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DOSSIER/2. Lo scorso anno circa 1.800 toscani hanno scelto gli odontoiatri di altri paesi
E c’è chi “migra” per curarsi i denti Serena Cafaggi
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l viaggio è per antonomasia sinonimo di relax. Ma non per tutti, a quanto pare. Complici la crisi economica e un insistente passaparola, si calcola che lo scorso anno circa 1.800 toscani hanno deciso di partire verso l’est Europa per concedersi cure odontoiatriche low cost. Da qualche anno, ormai, si tratta di una vera e propria tendenza, tanto che, su internet, spopolano i siti interamente dedicati a questa insolita “avventura” medica. Ma tra recensioni entusiastiche e allarmi relativi ai rischi in cui si può incappare emerge un quadro a luci e ombre. Se infatti il risparmio su protesi dentarie, terapie o operazioni di implantologia appare notevole (si parla di costi dimezzati rispetto a quelli italiani), persistono invece da più parti dubbi e preoccupazioni sulla qualità dei risultati. In altre parole, oltre alla spesa rischia di ridursi anche la garan-
zia di un lavoro valevole. Questo accade perché, a differenza dei medici nostrani, quelli ungheresi, sloveni o romeni non sono ancora soggetti alle normative europee in materia di sicurezza e igiene. Si spiega allora come una cura a buon mercato possa provocare gravi disagi o persino indurre a nuovi interventi riparativi. Altro fattore da non sottovalutare sono i controlli e i lavori di “manutenzione”, che per ovvie ragioni non possono sempre essere eseguiti all’estero. Operazioni costose ma di semplice routine, che per ironia in Italia sarebbero anche gratuite, se considerate parte del pacchetto chirurgico. A conti fatti, insomma, sommando le trasferte aeree ai possibili inconvenienti post-intervento i costi possono ricominciare a lievitare. Eppure mai come oggi il turismo odontoiatrico continua a reclutare nuovi candidati: il problema di fondo è infatti che, secondo i
Con la crisi succede sempre più spesso che ci si affidi a mani straniere. Anche in questo caso diminuiscono le spese, ma i medici mettono in guardia
L’INIZIATIVA. A cura di Confesercenti
Lo sportello che aiuta a scegliere L’obiettivo è quello di fornire un servizio di informazione e sostegno. “È necessario dare risposte chiare”
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i fronte al boom del turismo dentale, che nel nostro territorio cresce con ritmi superiori al 10 per cento annuo, Confesercenti ha aperto uno “sportello amico” per garantire al cittadino un adeguato servizio di informazione e sostegno. Alfredo Paduli del Cio (Collegio italiano odontotecnici) spiega infatti: “Per mettere in guardia i fiorentini dai rischi cui possono incorrere all’estero è necessario offrire delle risposte chiare e trasparenti, permettendo a ogni individuo di comprendere e scegliere la migliore soluzione possibile per la propria salute”. La consulenza fornita è completamente gratuita e si pone l’obiettivo di contrastare due fenomeni concomitanti: da un lato la tendenza ad affidarsi a cure mediche a basso costo, dall’altro la crescente importazione di protesi dentali provenienti da India, Cina ed Est Europa,
prive di ogni certificazione. Un problema da non sottovalutare è infatti relativo ai materiali usati: “Alcune protesi cinesi - ricorda Paduli - hanno presentato tassi di piombo undici volte superiori a quelli consentiti”. Dunque, venendo meno le sicurezze a livello igienico-sanitario e l’assistenza post-operatoria, vengono meno anche le garanzie sufficienti per la buona riuscita dell’intervento di applicazione protesica. Non a caso, in soli cinque anni nella provincia fiorentina sono stati chiusi ben 150 laboratori odontotecnici, e nonostante tutto la situazione continua a peggiorare. Lo sportello amico nasce allora dall’esigenza di tornare in contatto con i cittadini, promuovendo un rapporto basato sulla fiducia e non più sulla diffidenza. Per chiarire qualsiasi altro dubbio, basta prenotare un appuntamento gratuito /S.C. (telefono: 055/27051).
dati pubblicati dall’associazione Altroconsumo, al primo posto delle prestazioni sanitarie più difficili da saldare c’è proprio il dentista. È per tale ragione che in tanti scelgono la strada estera. Ma l’allerta dei medici è rivolta a tutte le soluzioni apparentemente convenienti: già dopo pochi
mesi dalle operazioni si rischia di imbattersi nei primi danni. Abbandonare l’eccellenza fiorentina e italiana - avvertono - può rivelarsi un salto nel buio. Affidabilità e sicurezza rappresentano elementi imprescindibili per ogni genere di intervento sanitario e non esistono compromessi. Ecco
perché, dalle certificazioni relative ai materiali usati sino ai corsi di aggiornamento obbligatori, la professionalità degli odontoiatri e odontotecnici italiani è una garanzia da non sottovalutare. Nella speranza che un giorno non sia più necessario fare le valigie per curarsi un mal di denti.
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mobilità
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ON THE ROAD/1. Quando Lina Abate fu assunta all’Ataf, nel 1981, era l’unica donna in azienda
Il giorno che arrivò l’autista in gonnella OPENING
Ama moltissimo il suo lavoro (anche
Il nuovo concessionario Opel
Welcome: auto hi-tech e 50 posti di lavoro
se adesso sta in ufficio), non si è mai sentita
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discriminata dai suoi colleghi maschi e, se potesse, tornerebbe di corsa al volante lina abate
Ludovica V. Zarrilli
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esteggia quest’anno, il 19 ottobre, i suoi primi trent’anni da dipendente Ataf, 16 dei quali passati su e giù da un bus. Lina Abate, che ha fatto il suo ingresso trionfale nell’azienda del trasporto pubblico fiorentino nell’ormai lontano 1981, è stata la prima signora a guidare i bolidi che accompagnano i cittadini da una parte all’altra di Firenze. Era da sola contro o con, dipende dai punti di vista, una massa di colleghi maschi. “Mi sono sempre trovata bene con loro - spiega Lina che oggi lavora negli uffici di viale dei Mille - sono convinta che essere trattata in un modo piuttosto che in un altro dipenda molto dal modo in cui ognuno di noi si pone nei confronti di chi ha di fronte. Ho capito anche che se lavoravo bene, senza pretendere nessun trattamentoi diverso ed eccezionale solo per il fatto di essere una donna, loro mi rispettavano come si rispetta ogni altro collega”. Lina ha cominciato per scherzo: era alla ricerca di un lavoro, aveva preso la patente D, “gli amici mi dicevano cosa te ne farai di codesta patente, tanto non ti assumeranno, e invece ho fatto il concorso e mi hanno presa, e ne sono stata ben felice. È un lavoro che ho amato molto, fosse stato per me sarei ancora a bordo di un autobus, peccato che sono stata spostata in uffio a causa di un problema di salute”. Un grande amore per il proprio lavoro e una personalità iperattiva - Lina ha giocato a calcio per anni e ancora oggi fa parte
della federazione che seleziona le giovani leve in gonnella che vogliono cimentarsi nel pallone - ne hanno fatto un’autista coi fiocchi. “Più che in azienda, le discriminazioni si subivano all’esterno - spiega senza mai smettere di sorridere - una volta, erano appena state assunte delle nuove colleghe, mi ricordo che un signore corse dietro al bus per paura di perderlo. Quando vide me al volante sbottò ‘no no, per carità, una donna? Non salgo, aspetto il prossimo’ e io tra me e me pensai: aspetta, aspetta, tanto su quello che viene dopo c’è un’altra donna!”. Un grande senso dell’umorismo e una personalità ben piantata coi piedi per terra, Lina racconta come anche questo mestiere sia cambiato radicalmente nel corso degli ultimi trent’anni. “Certo, oggi c’è molto più traffico di un tempo, ma prima bisognava avere forza per guidare certi mezzi. Alcuni erano a due piani, altri avevano la guida al centro, altri ancora avevano un freno a mano talmente duro che servivano due mani per tirarlo”. E a sentir parlare della nevicata dello scorso 17 dicembre, che ha visto tanti suoi colleghi andare nel panico, dice: “Nell’85 capitò anche a me, ero sul 23 e dovevo arrivare fino a La Fonte, ma il bus non ce la faceva. Feci scendere i passeggeri e li invitati a spingere. Arrivammo fino in cima”. Dulcis in fundo, non poteva mancare un pensierino sulla tramvia: “Se mi piacerebbe guidarla? Che domande, certo che sì”.
eneral Motors sbarca a Firenze e lo fa in grande stile, aprendo una concessionaria Opel insieme a due imprenditori e offrendo 50 nuovi posti di lavoro. Welcome, così si chiama questo punto vendita studiato su misura del cliente, è frutto della joint venture tra GM Italia, Francesco Maldarizzi e Stefano Foschi (questi ultimi già titolari de La Rotonda Mercedes-Benz), che si sono messi insieme per dare vita a una nuova rete in grado di razionalizzare il sistema di vendite. “Abbiamo scelto Firenze – dice Francesco Maldarizzi, presidente di Welcome – abbiamo colto un’occasione perché niente fosse trascurato. Teniamo vicino il sogno e il bisogno. Garantiamo un’attenzione al cliente da hotel a cinque stelle”. Un know how perfezionato dall’esperienza e una grande attenzione alle esigenze del cliente sono gli ingredienti che hanno dato vita al nuovo concessionario fiorentino, che offre non solo l’intera gamma di automobili, ma soprattutto un’assistenza continua e altamente specializzata che comincia nel momento dell’acquisto, fa da supporto per qualsiasi necessità e accompagna il cliente in tutto il ciclo vitale dell’auto. Oltre a garantire un punto di riferimento per i clienti Opel (sono circa 20mila i veicoli del brand che attualmente circolano in città), Welcome contribuisce allo sviluppo del comparto automobilistico fiorentino, creando 50 nuovi posti di lavoro che, all’interno dell’azienda, vanno a implementare un team sempre più indirizzato verso i servizi alla persona. “È giusto avere qualche preoccupazione per la crisi economica – spiega Stefano Foschi, amministratore delegato di Welcome – ma è altrettanto indispensabile produrre una reazione. Ecco perché, qui a Firenze, due imprenditori - si può dire? - di successo, si uniscono per stringere una joint venture con GM. Possiamo far bene, molto bene, /B.B. insieme”.
PERMESSI
Contrassegni invalidi, triplicano i Punti Sas
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ermessi per poter circolare, con febbraio sono scattate alcune novità. Dal 1° di questo mese, infatti, i disabili che hanno necessità di ottenere permessi per poter circolare hanno a disposizione, oltre alla sede Sas nel cubo del Parterre, anche altri due Punti Sas decentrati (Nord e Sud), aperti anche il sabato e la domenica con orario 8-18,30. Il Punto Sas Nord si trova in viale XI Agosto 7, il Punto Sas Sud in via Emilio Visconti Venosta (controviale del viale Generale Alberto Dalla Chiesa). “È importante che tutti gli utenti abbiano a disposizione il massimo del servizio, ma in primo luogo gli utenti disabili - spiegano da Sas - stiamo facendo da tempo formazione al personale per poter arrivare col tempo a rilasciare tutti i permessi comunali anche nei Punti Sas decentrati, dove attualmente si effettuano i ticket di ingresso dei bus turistici. Questo – continuano dalla società - per cercare di eliminare le code che negli ultimi tempi si sono viste al cubo del Parterre, dopo l’approvazione del piano della sosta. I Punti Sas decentrati hanno la particolarità di essere aperti anche il sabato e la domenica con orario continuato, dando maggiori possibilità a tutti i cittadini e in primo luogo agli invalidi”. In sintesi, da questo mese ai Punti Sas si possono ottenere tutti i permessi invalidi, tutti i permessi per la Zcs, quelli del tipo “Viva la mamma” per le donne con bambini piccoli e i permessi temporanei per la Ztl, oltre ai consueti ticket per i bus turistici. Entro l’estate, inoltre, saranno distribuiti in modo decentrato anche i permessi per i residenti Ztl. Per tutte le informazioni è possibile consultare il portale della società (www.serviziallastrada.it), dove sono reperibili le indicazioni sulle autorizzazioni e sulla modulistica per i contrassegni invalidi. È poi possibile contattare il Contact Center Sas (tel. 055.40401, fax 055.4040221, e-mail scrivi@serviziallastrada.it). Resta comunque invariato il servizio (e l’orario) del Punto Sas Centro (Parterre).
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mobilità
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ON THE ROAD/2. Dopo la prima sforbiciata di gennaio arriva la fase 2 del contenimento dei costi
Tagli e ritagli, i bus cambiano ancora Novità in vista per gran parte delle linee. Compreso l’affollato 23, non più costretto a rientrare in centro in direzione Gavinana. Ci penseranno 31, 32 e 33 a “coprirgli le spalle”
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Tav, i lavori intanto vanno avanti
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Francesca Puliti a prima mazzata è arrivata all’inizio dell’anno. Corse meno frequenti per quasi tutte le linee, tratti di percorso scomparsi nel nulla e fermate soppresse. Ma preparatevi, perché stanno per arrivare altre due sforbiciate. “Con la fase numero due (dal 5 febbraio) cercheremo di arrivare al taglio del 13% sui costi dei bus urbani ed extraurbani – spiega l’assessore provinciale ai trasporti Stefano Giorgetti – ovvero il contenimento necessario a fronte delle minori risorse che arrivano dalla Regione”. Se poi non dovesse bastare neanche questo secondo step, si passerà a una terza fase, a partire da marzo, per cercare di limare ancora il servizio. Ma partiamo dall’inizio, dai primi cambiamenti. Con l’anno nuovo alcune linee hanno già riveduto e corretto il percorso: sono 3, 12, 13 e 17. La linea 3 (Cure-Nave a Rovezzano) si è vista prima tagliare via un pezzo di strada (il tratto Rondinella-Novelli) e poi reintegrare un tratto in seguito alle proteste. Per capirsi: venendo da Gavinana il bus non si infilerà più a Coverciano, ma percorrerà via D’Annunzio fino all’incrocio con viale Duse e poi riprenderà la retta via verso lo Stadio. Per quanto riguarda 12 e 13, le due linee sono rimaste orfane dell’anello Fortezza (e hanno lasciato sguarnita la fermata di viale Strozzi, in prossimità delle strisce pedonali): chi dalla Fortezza deve andare verso viale Redi si prepari a fare un bel tratto a piedi o a tornare verso Smn in cerca di un bus. O aspettare i non molto frequenti 29 e 30. Meno traumatico il taglio subito dal 17, che non percorre più viale dell’Aeronautica ma si ferma al piazzale delle Cascine. La prossima tranche di risparmi deriverà da “una completa rimodulazione delle
CANTIERI. A Campo di Marte e agli ex Macelli
linee urbane”, afferma Giorgetti. Con conseguente “rimodulazione” delle abitudini di chi le utilizza. Tra le altre, cambia il 23, una delle linee più affollate: da San Marco a Gavinana dovrebbe essere cancellato il rientro nel centro storico dal lungarno della Zecca e corso dei Tintori. Il tratto sarà invece coperto da 31 e 32 che, venendo da piazza Beccaria, non svolteranno più a sinistra in direzione via Quintino Sella, ma andranno invece verso la Biblioteca Nazionale e il Ponte alle Grazie. Non solo: per 31 e 32 si torna al passato. Il primo andrà solo a Grassina e il secondo solo all’Antella, dimezzando così i passaggi davanti all’ospedale di Ponte a Niccheri. Novità anche per il 33: il capolinea si sposta da San Marco a via dell’Oriuolo, il che significa che, una volta arrivato alla stazione di Campo di
Si dimezzano i passaggi davanti all’ospedale di Ponte a Niccheri, ma aumentano alle Grazie Marte, il bus tornerà indietro per i viali di circonvallazione fino a piazza Piave, per prendere anch’esso corso dei Tintori. Poi però il 33 svolterà a destra in via de’ Benci, fino a raggiungere via dell’Oriuolo. Al ritorno percorrerà quello che un tempo era il tragitto del 23: sfiorando piazza Duomo, prenderà via del Proconsolo e attraverserà l’Arno al Ponte alle Grazie. Un consiglio per tutti: studiatevi bene il sito internet dell’Ataf prima di uscire di casa.
la Tav? Anche se sulla questione sembra scesa una sorta di silenzio, con la discussione messa da parte per pensare agli impellenti cantieri del tram o ai tagli del Tpl, i lavori dell’Alta velocità vanno comunque avanti a pieno ritmo. Anche più del dovuto, secondo qualcuno. “Nel cantiere di Campo di Marte – dice Tommaso Grassi, consigliere comunale del gruppo Spini per Firenze – il limite delle cinque ore di lavori non viene rispettato”. Tale limite era stato imposto dal Comune alla ditta costruttrice in seguito a ben tre richiami dell’Arpat. Il problema del rumore e della polvere, invece, dovrebbe essere stato risolto grazie a paratie più alte. Ma il condizionale è d’obbligo, perché chi ci vive vicino non la pensa esattamente così. Le ruspe sono in azione anche nella zona degli ex Macelli, in via Circondaria, dove dovrebbe sorgere la tanto contestata Stazione Foster. Proprio quella che il sindaco Renzi avrebbe cancellato volentieri dal progetto, a causa dei costi e dei rischi per la sicurezza idrogeologica. In attesa del (decisivo?) incontro del primo cittadino con il governatore Rossi e l’ad di Ferrovie Mauro Moretti, l’iter burocratico per la realizzazione della stazione è andato avanti. “Do-
lavori in corso agli eX
Macelli
vremmo incontrarci a brevissimo – afferma il presidente della Regione – è questione di settimane”. Nel mentre, però, è arrivato il nullaosta acustico per i cantieri, il 25 gennaio scorso. È prevista a primavera, invece, la partenza della fresa scavatrice per la costruzione del tunnel sotterraneo, che comincerà a interrarsi a Campo di Marte. “Abbiamo fatto richiesta a Rfi per effettuare un altro sopralluogo – continua Grassi – ma ancora non ci è pervenuta nessuna risposta”. Risale a ottobre scorso, infine, la prima visita ai cantieri a opera delle commissioni ambiente e urbanistica del Comune, assieme ai membri dell’Osservatorio ambientale. Ma da allora i lavori sono andati /F.P. molto avanti.
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economia
VADEMECUM. Ecco i percorsi da seguire per aprire e portare avanti senza errori un’attività
Imprenditoria, guida alla sopravvivenza Serena Cafaggi
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mprenditori non si nasce, si diventa. È questo il presupposto che bisogna tenere bene a mente se si desidera aprire una nuova attività. La motivazione e i buoni propositi da soli non bastano, soprattutto quando si è giovani o inesperti in materia di mercato. Tra le noie burocratiche, le autorizzazioni da richiedere, la scelta
LA NOVITÀ La Locandina cambia pelle
Trovare casa o lavoro è diventato più facile
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n cerca di una casa, di un’auto o di un lavoro? Ora trovarli è diventato più facile. La Locandina, il bisettimanale free press di annunci economici della Web&Press Edizioni, ha infatti cambiato “pelle”, e da circa un mese esce in una nuova versione. Una versione che, grazie alla suddivisione delle categorie in cinque colori, ha reso la consultazione più veloce e intuitiva, e ancora più facile trovare quello che si stava cercando. Le novità non mancano, a partire da una testata rivista e modernizzata per arrivare a una grafica più moderna, tutta basata su 5 colori che sono diventati i “protagonisti” del giornale: blu, ocra, viola, verde e arancione. Ognuno di questi colori indica una delle categorie in cui il giornale è suddiviso (immobili, lavoro, veicoli, mercato e relazioni), rendendone così più rapida la consultazione. E anche la copertina è ora diversa, riprendendo di volta in volta uno di questi colori. “Nonostante il mondo dei giornali cartacei di annunci economici abbia attraversato momenti difficili – spiega Patrizio Donnini, amministratore unico della Web&Press Edizioni – La Locandina ha retto ed è cresciuta. E ora spazio a queste ulteriori novità”. Il giornale viene distribuito ogni anno in 4 milioni di copie, ha oltre 18 anni di vita alle spalle e, da settembre, è completamente a colori. Finite le novità? Neanche per sogno. Dallo scorso 24 dicembre, infatti, anche il sito internet del giornale, www. lalocandina.it, si è rinnovato, con una veste grafica basata sugli stessi 5 colori che rendono più facile la registrazione, l’inserimento e la consultazione degli annunci. Inoltre, grazie al nuovo sito è possibile creare mini-brochure con i propri annunci preferiti. Guardando ai numeri, il sito de La Locandina raccoglie 25mila annunci in Toscana, conta su 80mila iscritti e vanta oltre un milione di pagine visualizzate ogni mese. Non resta, dunque, che sfogliare il giornale o consultare il sito, per trovare l’oggetto dei propri sogni.
del locale di destinazione d’uso e i dettagli organizzativi di routine, l’iter da seguire rischia di trasformarsi in un fastidioso deterrente. Ma le soluzioni sono a portata di mano. Infatti, per incentivare sul territorio fiorentino l’avvio e lo sviluppo di piccole imprese, artigiane e non, è stata creata una fitta rete di uffici, attività, seminari e corsi di formazione gratuiti che garantiscono risposte adeguate, rapide e trasparenti. Dalla Confederazione nazionale artigianato, Barbara Gaggelli spiega: “Già nel 2004, a causa dell’eccessiva mortalità delle piccole imprese nei primi tre anni di vita, la Cna ha deciso di indagare sul problema, avviando un percorso di tutela e controllo degli aspiranti imprenditori. Il fallimento di un’attività, infatti, non deriva soltanto da aspetti di natura economica, ma anche dall’assenza di una strategia commerciale efficace, dalla scarsità di competenze in materia di cultura manageriale e dall’inadeguatezza tecnologica”. Fattori che, complessivamente, rendono i futuri
La Cna ogni anno organizza corsi e una giornata informativa per chi si vuol tuffare in questo mondo, e altre consulenze (gratis) si possono trovare alla Camera di commercio. In questo modo si evita di affogare nell’oceano di difficoltà e adempimenti burocratici imprenditori incapaci di affrontare il mercato locale con gli strumenti necessari per essere competitivi. Affinché un’impresa funzioni bisogna tenere in considerazione i costi, la tassazione e il loro rapporto con i ricavi, senza trascurare gli adempimenti e gli obblighi di natura burocratica. Una mole di istruzioni che non è facile da gestire. “Ogni anno replichiamo l’iniziativa gratuita ‘Scuola di impresa’ - aggiunge Gaggelli – proprio per fornire tutte quelle informazioni basilari che spesso sono ignorate da chi vuole lanciarsi nel mondo dell’imprenditoria. Ma non è l’unica proposta formativa: abbiamo organizzato anche l’Info Day, per promuovere i bandi, e da qualche tempo stiamo collaborando con la pubblica amministrazione e soprattutto con i quartieri, che certamente sono più vicini alle realtà locali”. Ulteriori consulenze si possono trovare anche alla Camera di commercio. Rosa Crivaro, dell’ufficio nuove imprese e incubazione di impresa, sottolinea come agli utenti “in forma del tutto gratuita spetti un primo orientamento sui passaggi burocratici, oltre che una delucidazione sulle agevolazioni finanziarie”. Così, dai servizi attivati su web, sempre più funzionali e pratici, al personale competente che è in prima linea per offrire un sostegno costante e trasversale, si può contare sul primo, fondamentale aiuto per diventare buoni imprenditori.
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VEICOLI
RELAZIONI
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LAVORO
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politica
Febbraio 2011
PALAZZO VECCHIO/1. Bar e ristoranti, cambiano le regole per le strutture esterne
E ora il dehor lo scegliamo noi Plastica addio, solo materiali di pregio
fili, altrimenti niente permesso per l’appendice esterna. “Il nostro – dichiara ancora il vicesindaco - è un progetto molto ambizioso, nessuna altra città ha mai preso una iniziativa del genere. Questa operazione è importante non solo per il decoro e per l’immagine della città, ma anche per la sua economia: considerato che un dehor costa di media oltre 30mila euro netti, si metterà in moto un giro d’affari di oltre un milione di euro”. Soldi che però dovranno sborsare proprietari e gestori di locali, bar e ristoranti, a poca distanza da un’analoga rivoluzione delle regole per i dehors a cui si erano già dovuti piegare. Magra consolazione, alla scelta del modello finale potranno partecipare anche esercenti e associazioni di categoria. Non solo: anche i cittadini sono chiamati a esprimere la propria opinione. La consultazione popolare è stata aperta sulla rete civica (www. comune.fi.it), dove sono disponibili tutti e sei i progetti in gara. Ma non c’è molto tempo, perché entro primavera il gruppo tecnico, Sovrintendenza compresa, dovrà stabilire le linee guida, dopodiché ci sarà da approvare il tutto in consiglio comunale. E con la prossima stagione autunno-inverno la rivoluzione dovrà essere completa.
per le nuove “logge”. Arrivano anche wi-fi libero e fasciatoi. Il modello vincente sarà scelto anche con una consultazione popolare on line. E dalla Soprintendenza Francesca Puliti
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asciatoi e wi-fi a disposizione gratuita dei clienti, materiali di pregio e plastica addio. Cambiano le regole per i dehors di bar, ristoranti e locali del centro storico. Dal 15 novembre in poi gli oltre 300 operatori dovranno adeguarsi e ristrutturare le proprie “dependance” esterne in modo da rispondere ai nuovi canoni stabiliti da Palazzo Vecchio. Che però non sono ancora stati definiti. O meglio, non del tutto. Sono stati presentati il mese scorso i sei progetti vincitori del concorso di idee lanciato dal Comune per trovare un modello unico da adottare in tutte le strade dell’area Unesco. Cinquantasei i carteggi arrivati sui tavoli comunali, giunti da architetti e designer di tutta Italia, ma anche dall’estero (uno è arrivato perfino da Israele). Tra questi la commissione ad hoc - di cui faceva parte anche il noto architetto statunitense Chris Bangle, responsabile dello stile Bmw - ne ha scelti sei, particolarmente rispondenti “al Florence style”, per dirla con le parole di Bangle. Adesso su questa rosa dovrà mettersi al lavoro un nuovo gruppo di esperti, tra cui quelli della Sovrintendenza dei Beni culturali. “Il modello finale – spiega il vicesindaco Dario Nardella – potrà corrispondere a uno di questi progetti o prendere il meglio da ognuno. Non vogliamo che i dehors fiorentini siano tutti fatti con lo stampino, si tratta di linee guida”. Sui materiali, però, non si discute. Al bando i tendoni di plastica, le nuove regole impongono vetro e legno. Altre condizioni imprescindibili sono i fasciatoi e la connessione internet senza
uno dei progetti vincenti
FOCUS Nuova luce in piazza Duomo entro l’estate, recupero di Forte e Fortezza. Novità anche in periferia
Cento luoghi, parte seconda. Progetti al via fino a giugno
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ento luoghi, capitolo secondo. Si riparte, progetti alla mano, per ridare vita a tutti i (non) luoghi individuati da sindaco e cittadini lo scorso autunno. “Da qui a giugno – dichiara Matteo Renzi - parteciperò personalmente agli incontri nei 100 luoghi della città che abbiamo ‘scoperto’ il 28 settembre. Presenteremo i progetti definitivi alla luce dei suggerimenti dei cittadini e i tempi di ogni intervento”. Qualcosa, dunque, si è mosso, dopo il centinaio di assemblee contemporanee sparse per la città che mobilitarono 11mila fiorentini. E in effetti alcuni progetti sono già stati messi in cantiere per
l’anno che verrà. Partiamo dal cuore cittadino, piazza Duomo. La nuova illuminazione arriverà entro l’estate. L’impianto costerà 750mila euro, ma neanche un centesimo ai cittadini. A finanziare l’opera, infatti, sarà la Camera di Commercio. Il 2011 sarà anche l’anno del Palazzo di Giustizia di Novoli: l’apertura è fissata per settembre. Il piano per le opere pubbliche prevede quest’anno una mole di investimenti pari a 148 milioni di euro. All’interno trovano spazio gli interventi di recupero e riqualificazione di Santa Maria Novella, il parco sportivo di San Bartolo a Cintoia con la realizzazione del campo da rugby, la
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ristrutturazione dell’ex Meyer (con tanto di asilo aziendale) e la completa messa in sicurezza del Forte Belvedere. Stabilito anche il cronoprogramma per il recupero e la valorizzazione della Fortezza da Basso, passata di mano dal Demanio agli Enti locali. In questo caso, però, ci vorrà un po’ più tempo: tre anni per veder (ri)sbocciare il polo fieristico fiorentino. Il piano di recupero del complesso dovrebbe essere pronto a giugno prossimo e adottato dal consiglio comunale a luglio. L’approvazione definitiva, invece, arriverà a dicembre 2011, mentre i /F.P. lavori dovrebbero essere messi a gara a giugno 2012.
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politica
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PALAZZO VECCHIO/2. Intesa con il Ministero dei Beni culturali
PALAZZO VECCHIO/3. Malumori in casa Pdl
Biglietto unico per i musei. “Il Governo ha mantenuto le promesse. E il sindaco?” E gli incassi restano qui P
Paola Ferri
iù offesi o arrabbiati? Come una moglie che si vede messa da parte per l’amante, ai consiglieri del Pdl cittadino forse non è andato del tutto giù quello che poteva sembrare uno scavalcamento del democratico Matteo Renzi nelle preferenze dei propri leader nazionali. Non bastava il pranzo ad Arcore, ci voleva anche la “passerella a Roma”, come l’ha definita il capogruppo in Palazzo Vecchio Giovanni Galli, “accusando” Gianni Letta di aver regalato al primo cittadino un bagno di riflettori e popolarità che non meritava. Già, perché l’accordo sui beni culturali sarebbe merito dei consiglieri azzurri. “Nei mesi scorsi - ricorda Galli - avevamo incontrato a Roma il ministro Bondi e a lui avevamo illustrato le nostre idee e le nostre proposte. Noi vogliamo essere una opposizione utile
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Renzi tornò da Roma con l’accordo in tasca. Non sarà la legge speciale per Firenze (non ancora, almeno), ma l’intesa con il Ministero dei Beni culturali è stata raggiunta. E suona come un tre a zero per Palazzo Vecchio. “Sono grato come città – ha dichiarato a caldo Matteo Renzi - e molto soddisfatto per i provvedimenti. Se questi sono i risultati – ha scherzato il sindaco - chiederò di essere ricevuto una volta al mese ad Arcore”. Via libera, innanzitutto, al biglietto unico per i musei cittadini. La Firenze card (che entrerà in vigore il 14 febbraio) costerà 50 euro e permetterà di passare dal Bardini agli Uffizi e alla Galleria dell’Accademia per 72 ore. Insomma, niente più barriere tra musei civici e statali, che poi sono i principali di Firenze. Gli incassi, poi, rimarranno in città per una somma equivalente al 15-20% del totale: circa 20 milioni di euro lordi per rimpinguare non poco le casse di Palazzo Vecchio. Queste risorse, però, potranno essere impiegate solo nella tutela delle aree prossime ai musei, e i progetti presentati dal Comune dovranno passare al vaglio del Ministero. Nei prossimi tre anni, però, questi stessi fondi saranno dirottati su una delle opere più travagliate e trascinate nel corso degli anni della storia di Firenze: il completamento dei Grandi Uffizi. Se basteranno tre anni e 60 milioni lordi per vedere la fine del tunnel non è dato sapere. Ma una svolta in proposito è giunta proprio dal sindaco, che si è espresso in favore della realiz-
Il Comune riceverà 20 milioni l’anno dagli ingressi agli Uffizi. L’entrata potrebbe rincarare zazione della Loggia di Isozaki, la contestatissima nuova uscita della Galleria. “Isozaki ha vinto un concorso – ha ricordato Renzi – e il problema è che c’è una parte dei funzionari ministeriali che la vuol fare e una parte no. La nostra posizione è, in generale, quella di andare avanti sugli impegni presi”. In ogni caso “questa discussione – ha aggiunto - sarà fatta quando si finiranno i Grandi Uffizi. L’importante è che non sia la preoccupazione di Isozaki a bloccare l’opera”. Un’altra novità, sempre in tema
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la galleria degli
uFFizi
Uffizi, potrebbe arrivare dal prezzo del biglietto. Nei giorni successivi all’accordo lo stesso sottosegretario alla presidenza del consiglio Paolo Bonaiuti, fiorentino di nascita, si è espresso in favore di un aumento. Che a sua volta potrebbe incrementare la mole dei guadagni di Palazzo Vecchio. “Per entrare nel museo più bello del mondo si pagano 6 euro e mezzo – ha fatto notare Bonaiuti – meno che per andare al cinema”. Di fronte all’ipotesi di un possibile rincaro del ticket la soprintendente per il polo museale fiorentino Cristina Acidini non ha chiuso la porta, lasciando intendere una certa disponibilità. Nel frattempo tirano un sospiro di sollievo anche il Gabinetto Viessieux, il Museo Galileo, l’Accademia della Crusca e la Biblioteca Nazionale, tutti pressoché in rosso: ad essi la convenzione riconosce un ruolo strategico. E dunque, presumibilmente, qualche entrata in più. Ma non è finita qui, perché altri fondi arriveranno anche per il Parco della Musica (il nuovo Auditorium del Maggio che dovrà essere pronto entro l’anno) e per alcuni teatri. L’intesa delinea una nuova vita per la Pergola e il Niccolini, che dovrebbero costituire un nuovo polo teatrale. Altra buona notizia per la fabbrica della cultura fiorentina, da anni assetata di attenzione. E fondi.
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D’accordo sulla tassa di scopo, a patto che ci sia un vincolo di spesa alla città e dare il nostro contributo: credo che in parte questo ci sia riuscito. Ci è dispiaciuto però che nessuno si sia ricordato del lavoro che abbiamo fatto”. Insomma, d’accordo nel merito, non tanto nel metodo. Più che dispiaciuti, però, i consiglieri azzurri sembrano sdegnati. “L’arrabbiatura è forte – afferma il coordinatore cittadino Gabriele Toccafondi – e il clima nel gruppo è teso”. Tant’è che il deputato ha chiamato a raccolta anche il coordinatore regionale Massimo Parisi e il vice Riccardo Migliori per fare il punto sulla situazione, e insieme hanno preso l’impegno di promuovere un incontro tra i parlamentari toscani e i tre coordinatori nazionali
giovanni galli
del partito. “Le istituzioni - replica il sindaco - sono di tutti: quando c’è da fare una polemica con il Pdl si fa, quando c’è da incontrare Berlusconi, Bondi o Letta per chiudere degli accordi istituzionali si fa. Sono stato un mese a raccontarlo al mio partito – continua - ora inizierò a raccontarlo anche ai consiglieri del Pdl”. Ma Galli non si arrende. “Il Governo – ribadisce - ha mantenuto le promesse fatte in campagna elettorale sul nuovo Teatro, sul biglietto unico e anche sul Palagiustizia. Chiediamo al sindaco: il Comune farà lo stesso? Ad oggi, non possiamo che verificare i fatti: il Teatro Comunale non è stato venduto, ed è stato invece acceso un mutuo che ricadrà sulle spalle dei fiorentini”. E se sulla legge speciale per Firenze sembrano essere tutti concordi, sulla tassa di scopo, altra partita aperta a Roma, Galli ci tiene a mettere qualche puntino sulle i. “Renzi ha il nostro pieno appoggio per raggiungere l’obiettivo – conferma l’ex candidato sindaco – ma a una condizione, la stessa che vale per il 20% dei proventi del biglietto unico dei musei: che questi fondi siano utilizzati per progetti specifici per la città di Firenze, e non per ripianare /F.P. il bilancio comunale”.
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tendenze
Febbraio 2011
TEMPI MODERNI. Complici le difficoltà economiche, la moda cambia e va incontro al portafoglio
Il baratto piace e l’usato spopola FOCUS
Gianni Carpini
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A Firenze arrivano gli “swap party”, vere e proprie feste dove si scambiano accessori e abiti, per risparmiare e divertirsi allo stesso tempo. Intanto è boom per i negozi vintage: i capi di qualità conquistano sempre più clienti. In tre anni i punti vendita in città sono cresciuti esponenzialmente
Ugo Ercoli Belle Arti Ercoli a Firenze... vuol dire colore! dal 900 ad oggi verso il futuro...
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it), che cura eventi in tutta Italia. Intanto i negozi vintage vivono una stagione positiva: in tre anni sono fioriti un po’ ovunque in città. Al momento sono una decina. “Fino a poco tempo fa per gli italiani comprare delle scarpe usate era una bestemmia, adesso il vintage è diventato una moda – spiega Luigi che, insieme alla moglie, gestisce Pitti Vintage, in Borgo Albizi – stiamo conquistando fasce di età più alte, la nostra clientela va dalle 17enni fino alle 60enni”. L’usato di qualità conquista sempre più seguaci: se prima i clienti erano in gran parte stranieri, adesso il 50 per cento è italiano. “La crisi ci ha toccato poco, facciamo riferimento a un mercato di nicchia – racconta Matteo, commesso di Officina Vintage, catena di negozi con tre punti vendita a Firenze - con la crisi la gente ci sta riscoprendo”. Qualcuno addirittura non mette piede in un negozio di abbigliamento convenzionale da tempo: “Io vesto quasi esclusivamente vintage, raramente compro qualcosa di nuovo”, ci confida Debora, titolare di Vado Retrò, in piazzetta Calamandrei. Nei negozi si trova di tutto: dal pezzo unico ai capi firmati (che nuovi costano anche il triplo), fino ad articoli mai usati. I prezzi sono per tutte le tasche: le scarpe vanno da 10 a 200 euro; i maglioni da 10 a 250 euro; gli occhiali da 40 a 900 euro. Infine una proposta singolare: Officina Vintage dà in noleggio i suoi abiti. Lo fa per feste a tema, compagnie teatrali, film. Basta pagare il 30 per cento del prezzo e i vestiti sono tuoi per una settimana.
Un’usanza sempre più in voga
Vestiti? Sì, ma di seconda mano
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e il mercato ufficiale dell’abbigliamento è messo a dura prova dalla crisi economica, un altro settore tiene: quello dell’usato. I negozi di seconda mano sono sempre più in voga tra i consumatori, anche quando di mezzo c’è il guardaroba. Accanto ai mobili e ai libri, alcuni mercatini propongono un vasto assortimento di vestiti, scarpe e accessori. Non saranno nuovi di pacca, ma fanno in ogni caso la loro bella figura. L’abbigliamento diventa quindi low cost e riscuote un discreto successo, grazie ai prezzi molto accessibili. Spesso i capi sono in “conto vendita”: la persona interessata porta gli abiti che non usa più, il negoziante seleziona i pezzi migliori che finiscono in bella mostra sugli scaffali. Una volta venduti gli articoli, una percentuale del ricavato - generalmente la metà - andrà a chi ha portato la merce, l’altra parte all’intermediario. “Prima di buttare via i vestiti, adesso le persone tentano di recuperare almeno un po’ di soldi – racconta Nadia, che gestisce un mercatino dell’usato in via dei Vanni – negli ultimi anni è aumentato di circa il 10 per cento il numero di clienti che porta abiti da proporre per il conto vendita”. Sono soprattutto i giovani tra i 18 e i 35 anni, insieme agli stranieri, a rivolgersi ai mercatini di seconda mano. Quali sono i capi che vanno di più? “Anche nell’usato si cerca la griffe. Scarpe, borse, pantaloni: basta che sia merce firmata e si vende bene”, spiega ancora Nadia. Secondo una recente indagine della Camera di commercio di Milano, Firenze è quinta nella classifica delle città italiane più attive nel settore del “second hand”, con quasi 170 imprese presenti sul territorio provinciale. La Toscana è invece la terza regione in Ita/G.C. lia, con oltre 400 società.
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n tempi di crisi gli amanti dello shopping devono fare i conti con il portafoglio vuoto, ma c’è chi si ingegna. Per rinfoltire l’armadio senza sborsare cifre astronomiche, le parole d’ordine sono due: riciclare e barattare. I negozi vintage, dove ciò che è fuori moda torna a essere trendy, negli ultimi tempi hanno assistito a un boom, mentre arrivano a Firenze gli swap party, incentrati sullo scambio di vestiti e accessori. Nate a Manhattan, le “feste del baratto” sono sbarcate prima in Europa, poi a Milano e adesso fanno capolino nella nostra città. Che siano organizzate da negozi, da community web o da gruppi di amiche, le regole sono semplici: prendi alcuni vestiti o accessori che non usi più, organizza una festa e via al baratto. “È un modo di rinnovare il guardaroba in maniera diversa e allo stesso tempo fare dei vestiti un’occasione d’incontro”, racconta Francesca, alias Festina Lente, seguitissima blogger che a novembre, dopo un tam tam su Facebook, ha organizzato uno swap party al Lochness, locale nel centro di Firenze. Trentacinque persone si sono scambiate abiti e accessori, oltre a incoronare la reginetta vintage della serata. Un’idea che ha riscosso un discreto successo, tant’è che la blogger (lafestina. blogspot.com) ha in mente altri appuntamenti, ad esempio in occasione del cambio di stagione primaverile. Ma ci sono anche tanti gruppi di amiche che organizzano swap party privati, mentre esiste una community nazionale (swapclub.
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lavori
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QUI STADIO. Prorogata al 30 giugno la “data di scadenza” del cantiere di viale Maratona
Mini-centro viola, l’apertura slitta ancora
ruspe in azione nell’area dove dovrebbe sorgere il centro sportivo viola
La consegna era prevista per fine gennaio, ma ci vorranno altri cinque mesi. Il motivo? Maltempo e nuove modifiche al progetto originario. Che faranno lievitare il conto di circa un milione e 200mila euro. A spese della Fiorentina
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La Galleria Carnielo “torna” a settembre D
Francesca Puliti litta ancora la “data di scadenza” del cantiere di viale Maratona, dove dovrebbe sorgere il minicentro sportivo viola, agognato da squadra e mister (almeno il “vecchio” mister, Cesare Prandelli) da alcuni anni. La consegna, che era fissata per il 25 gennaio, è stata spostata ancora una volta sul calendario. Stavolta si parla di giugno 2011. Le palazzine dei “campini”, dunque, potrebbero essere pronte per la prossima stagione, ma il condizionale è d’obbligo, dopo i numerosi rinvii. Il progetto, infatti, ha una lunga storia alle spalle. Prima respinto dall’amministrazione comunale in quanto troppo pretenzioso (“fuori contesto”, per dirla con le parole dell’allora assessore Eugenio Giani). Una volta approvato il disegno, con le dovute modifiche, si è aperta la partita su chi dovesse allargare i cordoni della borsa per finanziarlo. Match concluso con un 1-0 per Palazzo Vecchio, che ha rimbalzato la palla ai Della Valle. Ma i lavori, cominciati all’inizio dell’anno scorso, non sono mai andati a ritmo troppo veloce, prima stoppati dal ritrovamento di scarti di cantiere dell’epoca della ristrutturazione del Franchi, poi rallentati da maltempo e, probabilmente, qualche screzio in tema Cittadella viola. L’ulteriore rinvio è dovuto ad alcune varianti al progetto iniziale, proposte dalla società gigliata e approvate dall’amministrazione comunale. Oltre alla completa ristrutturazione delle due palazzine esistenti, si parla di chiusura dei due porticati, con la creazione di un’ampia porzione a vetri con visuale sui campi di allenamento. Saranno inoltre sostituiti tutti gli infissi e utilizzati materiali di maggior qualità per pavimenti, rivestimenti e sistemi di illuminazione. Particolare attenzione viene data al risparmio energetico: gli edifici saranno “cappottati” per limitare la dispersione di calore. Il piano riveduto e corretto prevede poi la realizzazione di un tunnel sotterraneo che metta in comunicazione palestra
il restauro. Interventi per 750mila euro
e palazzina e l’adeguamento della piscina, che sarà dotata anche di vasca riabilitativa. Tutto ciò, naturalmente, farà lievitare ulteriormente i costi: 1 milione e 200mila euro in più che portano il conto complessivo a circa 3 milioni e 800mila. Sempre, è bene ribadirlo, a spese della Fiorentina. Una bella cifra, considerando che inizialmente era stato ipotizzato un investimento di circa 2 milioni. “E’ la dimostrazione per cittadini e tifosi di come amministrazione comunale e società non si accontentino del minimo indispensabile – commenta il vicesindaco e assessore allo sport Dario Nardella – ma accettano la sfida per garantire alla squadra le migliori condizioni possibile per svolgere l’attività agonistica”. La spiegazione, però, non ha convinto granché l’opposizione. A partire dall’ex portierone viola Giovanni Galli. “Non ci bastano le parole del vicesindaco Nardella, che parla di un
Il costo complessivo sarà di 3 milioni e 800mila euro, contro i due ipotizzati all’inizio minicentro sportivo ‘ancora più bello e funzionale’ – dichiara il capogruppo Pdl in consiglio comunale - né la motivazione dei ritardi imputata alle pessime condizioni meteo, oltre che alle modifiche apportate”. Vedere per credere, dunque. “Crediamo indispensabile che la commissione sport, nella sua funzione di controllo sull’operato dell’amministrazione, possa verificare con un sopralluogo lo stato dell’arte, e comprendere così appieno i motivi di ritardi e maggiori costi”. Anche se sarà difficile capire attraverso un sopralluogo lo stato dell’arte dei rapporti tra Della Valle e Palazzo Vecchio.
opo 10 anni di totale chiusura al pubblico e circa il doppio di abbandono a tratti, la Galleria Carnielo tornerà ad aprire i battenti a cittadini, appassionati, residenti affezionati e curiosi di tutti i generi e tipi. I lavori di restauro sono stati finalmente messi in agenda dal Comune. Ci vorranno nove mesi e 750mila euro, praticamente un parto, ma a settembre il museo di piazza Savonarola potrà tornare a dirsi tale. Il restauro riguarda essenzialmente le facciate e il tetto della palazzina liberty, che stanno letteralmente cadendo a pezzi. Da mesi, infatti, la galleria è circondata da transenne per il rischio di cornicioni in caduta libera. Di proprietà del Comune di Firenze dalla metà del secolo scorso circa, il museo fu la casa-studio di Rinaldo Carnielo (Biadene, Treviso, 1853 - Firenze 1910) e fu poi donato alla città dal figlio, con la precisa indicazione che l’edificio diventasse luogo di esposizione in memoria del padre e fosse in parte adibito ad atelier per artisti. Disposizione mantenuta negli anni successivi, anche se senza molta convinzione da parte dell’amministrazione comunale, anche a causa della perenne mancanza di fondi da destinare alla cultura. Il piano terra ospita una collezione di oltre 300 sculture dello stesso Carnielo e alcuni dipinti realizzati da pittori a lui contemporanei, come Silvestro Lega, Michele Gordigiani e Arturo Calosci. Riccardo Carnielo si tra-
sferì a Firenze nel 1870 e acquistò la palazzina nel 1885. La facciata, realizzata tra il 1911 e il 1912, è posteriore alla morte dell’artista ma l’ipotesi più credibile è che l’autore del progetto sia stato lo stesso Carnielo o qualcuno che comunque abbia preso spunto dai suoi abbozzi. Al momento i problemi maggiori derivano dalle infiltrazioni di acqua piovana e dallo sfaldamento, con pericolo di caduta, dell’intonaco e di altri dettagli architettonici della facciata. La parte centrale della facciata principale si presenta come quella più degradata, soprattutto per quanto riguarda i davanzali delle finestre e le cornici decorative. Anche gli infissi di portoni e finestre sono in pessime condizioni. I lavo-
Al vaglio l’ipotesi di utilizzare le sale per esposizioni temporanee ri, a cura delle Belle arti di Palazzo Vecchio, consentiranno di mettere in sicurezza l’intero complesso, così da poter iniziare successivamente i lavori di riallestimento delle sale interne e conseguentemente di riaprire la Galleria al pubblico. Gli uffici comunali stanno vagliando anche l’ipotesi di utilizzare le sale come sede per esposizioni tempo/F.P. ranee.
VILLA POZZOLINI. CARA ITALIA: LE GIORNATE DEL NOSTRO RISCATTO A Villa Pozzolini, in occasione dei centocinquanta anni dell’Unità d’Italia, si svolgeranno cinque mesi di incontri dedicati al Risorgimento. Ad organizzarli è il Quartiere 5 su proposta del Comitato Fiorentino per il Risorgimento. Il 14 gennaio si e’ svolta la conferenza di Adalberto Scarlino su Ferdinando Bartolommei, gonfaloniere, primo sindaco nell’Italia unita e nel mese di maggio si organizzeranno interventi dedicati all’ illustrazione e all’ascolto delle musiche (Bellini, Rossini, Verdi) del periodo risorgimentale. Gli incontri si svolgono tutti i venerdi alle 17,30 presso la Sala Archi di Villa Pozzolini, viale Guidoni 189, raggruppati sotto il titolo manzoniano “Cara Italia: le giornate del nostro riscatto”: raccontano il Paese nel periodo del Risorgimento da vari punti di vista. I relatori sono tutti docenti universitari, insegnanti di scuola media superiore, giornalisti, funzionari della Soprintendenza. “Si tratta di un’iniziativa importante -ha spiegato il presidente del Quartiere 5 Federico Gianassiche rientra nelle attività culturali del nostro quartiere. Gli incontri, di alto livello, sono tutti gestiti da professionisti qualificati. É anche un modo per festeggiare il 150° anniversario dell’unità d’Italia ponendo l’attenzione sulle idee e sulle realizzazioni del nostro Risorgimento e su quel periodo di storia nazionale. Per Gloria Innocenti, Presidente della Commissione Cultura del Quartiere 5, “le conferenze di
Villa Pozzolini sono organizzate in maniera tale che ogni venerdì viene preso in considerazione un aspetto dell’argomento “Unità d’Italia”, in quanto si discute di letteratura, musica, storia dell’arte e storia avendo così alla fine una visione completa del periodo, sotto più aspetti. Queste conferenze, non solo danno la possibilità ai cittadini di poter conoscere un periodo della nostra storia, non hanno solo una funzione didattica, ma proprio per l’argomento che affrontano, offrono la possibilità di riflettere su cosa significa Unità d’Italia, sul concetto di Popolo appartenente ad una Nazione, la differenza tra il concetto di cittadino e cittadinanza, sudditi e sudditanza. Dibattito utile a rafforzare il concetto di democrazia necessario ai cittadini che vogliono vivere le Istituzioni in prima persona. Sempre in collaborazione con il Comitato Fiorentino per il Risorgimento, il Quartiere 5 organizza anche visite guidate alla Galleria d’Arte Moderna, alla fondazione Spadolini, al Complesso monumentale delle Porte Sante a San Miniato al Monte. Info al Quartiere 5. Ferdinando Bartolommei, al quale è dedicata la conferenza introduttiva è stato un protagonista della storia dell’ 800: liberale, guida della “Società Nazionale” in diretto rapporto con il Conte di Cavour, ospitò, sovvenzionò e protesse nella sua casa fiorentina esuli e volontari per le guerre dell’Indipendenza, realizzò una collaborazione
tra moderati e democratici che fu decisiva per il successo della civile e non violenta rivoluzione del 27 aprile 1859 a Firenze che portò la Toscana all’unione con il Regno Sabaudo. Febbraio 4 Alessandra Campagnano Il volontariato, dai campi di battaglia all’impegno civile 11 Mirka Sandiford Centocinquanta anni fa, Camillo Benso conte di Cavour , i tre discorsi per Roma capitale 18 Adriana Beverini La contessa di Castiglione 25 Simonetta Michelotti Donne del Risorgimento, un’anima instancabile, Luigia Faucitano Settembrini Marzo 4 Giovanna Lori Una lingua per il Risorgimento, lingua e identità italiana 11 Adalberto Scarlino Rileggiamo Giuseppe Giusti, con illustrazione di poesie scelte 18 Grazia Gobbi Sica – Laura Pasqui Europei a Firenze, il cimitero Agli Allori 25 Roberto Cappato Innografia religiosa ed opera lirica nell’Ottocento Aprile 8 Sergio Casprini Statue risorgimentali a Firenze: relitti del passato o
CORSI LINGUE A VILLA POZZOLINI
CORSI DI GINNASTICA PER ADULTI E ANZIANI
LETTURE DI MUTUO SOCCORSO
Dal 24 gennaio 2011 riaprono le iscrizioni ai corsi di lingue del Quartiere 5 gestiti dall’ Associazione Culturale Arcobaleno. Le iscrizioni ai corsi di inglese, francese, tedesco, spagnolo, arabo, cinese, giapponese, russo si terranno presso il Laboratorio Linguistico di Villa Pozzolini, Viale Guidoni,188 dal lunedi al venerdi dalle ore 17.00 alle ore 20.00, sabato dalle 10.00 alle 13.00. Negli stessi giorni ed orari si potranno ricevere tutte le informazioni necessarie. tel. 055 4223403 corsidilinguaq5@comune.fi.it Per arrivare: bus n. 22
Il Quartiere 5 organizza, nel periodo GennaioMarzo, “Corsi di Ginnastica” bisettimanali per adulti-anziani presso le seguenti palestre: PalestraFILPJ via Magellano (zona Ponte di Mezzo, bus 23) corsi Martedì/Venerdi ore 9-10 e 11; Palestra P. Valenti via T. Alderotti (zona Poggetto, bus 8 e 20) corsi Martedi/Venerdi ore 9,30 e 10,30; Mercoledi/Venerdi corsi 14,45 e 15,45 e Palestra Don Minzoni P.zza C. di V. Veneto (zona Panche bus 2 e 20) corsi Lunedi/Giovedi 16.30/17.30 e 17,30/18.30 e Martedi/Venerdi 17.30-18.30 . Per iscrizioni telefonare alla sede del Quartiere in via Baracca, 150/p : dal Lunedi al Venerdi con orario 9.00- 13.00, il Martedi e Giovedi anche dalle ore 15-17,30 al numero 055/2767005-6.
Attività in rete con Cospe, SMS di Peretola e Nodo a Nord-ovest e Laboratorio Permanente per la Pace LETTURE E INCONTRI PER ADULTI Presentazione autori, esposizione libri, visione film, aperitivo-cena Quando: due volte al mese, prevalentemente il venerdì sera alle ore 21.00 Dove: SMS Peretola, Via Pratese 48 LABORATORIO DI STORIE Per bambini dai 5 agli 11 anni Racconti, giochi e attività creative Quando: tutti mercoledì dal 12 gennaio al 30 marzo 2011, ore 17.00 Dove: SMS Peretola, Via Pratese 48
monumenti attuali? 15 Elena Giannarelli – Lorella Pellis Storie al femminile “scolpite “sui muri di Firenze 22 Laura Lucchesi Un museo per il Risorgimento a Firenze, storia, vicissitudini e proposte 29 Maria Cristina de Montemayor Fogli, gazzette, rassegne, il ruolo della stampa nel processo di unificazione Nazionale Maggio 6 Silvia La Rossa La storia nei dipinti, percorso didattico alla Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti 13 Simonella Condemi Garibaldi e le donne 20 Margherita Ciacci Mazzini e i patrioti italiani in terra britannica 27 Elena Casotto I pittori ebrei italiani ed il Risorgimento Giugno 6 Giacomo Granchi Da Rossini a Verdi, i musicisti italiani e il Risorgimento (esecuzione brani) VISITE GUIDATE alla Galleria d’arte Moderna, alla Fondazione Spadolini - Nuova Antologia, al Complesso monumentale delle Porte Sante a San Miniato al Monte. I relatori sono tutti docenti di scuola media superiore, docenti universitari, giornalisti, dirigenti o esperti della Soprintendenza
“CARNEVALE ALLE SPIAGGE...DEL Q.5” Festeggiamo il Carnevale a teatro!
Sabato 5 Marzo 2011
Ore 16,30 Re Carnevale spettacolo teatrale per bambini con gli allievi del corso Piccoli Attori della Scuola di Teatro l'Imbarco Segue merenda di Carnevale Ore 18,30“Concerto di Carnevale” a cura di Globo Musica con Duo Mini Morelli. Segue aperitivo. Ore 21,00“Good Bye Kareggi” della Compagnia Teatri d'Imbarco Drammaturgia e regia Giovanni Esposito tratto dal libro di Bruno Magrini e Alessandro Bini. oo 1, Sei anni di telefonate al centralino di Careggi. Una :€ so s fonte inesauribile di risate. Un affresco di variopinta e gr In umanità. Per tutta la giornata resteranno aperte le sale prova musicali a disposizione del pubblico TEATRO DELLE SPIAGGE Via del Pesciolino- trav.di Via Pistoiese (parcheggio Conad) Info e prenotazioni:055-310230-3294187925-info@teatridimbarco.it
Come arrivare:Ataf linee 35-56 La Presidente Comm.ne Cultura Gloria Innocenti Grisanti
LABORATORIO PERMANENTE PER LA PACE
Il Presidente del Q.5 Federico Gianassi
LA SCUOLA INTERCULTURALE
Ciclo di 4 incontri sul tema dell’educazione interculturale. Corso rivolto ad insegnanti dell’asilo nido, della scuola dell’infanzia e della scuola primaria Il corso prevede attività interattive e laboratori per confrontarsi sulla possibilità di rendere interculturale la scuola attraverso tanti piccoli gesti e lo sviluppo di uno sguardo attento, capace di lavorare meglio nel contesto multiculturale Fornisce elementi di educazione interculturale: concetti base, materiali, strumenti, esperienze, per lavorare nella scuola con un’ottica interculturale.
Mercoledì 16 Febbraio dalle ore 17.00 alle ore 19.00 Educazione interculturale/educazione multiculturale, in equilibrio tra ciò che ci unisce e ciò che ci differenzia. Mercoledì 23 Febbraio dalle ore 17.00 alle ore 19.00 Comunicare in contesti interculturali: gesti, atteggiamenti e comportamenti che comunicano. La lingua e le lingue: promuovere il plurilinguismo a scuola. Mercoledì 2 Marzo dalle ore 17.00 alle ore 19.00
L’incontro con le famiglie: dall’accoglienza alla partecipazione contribuire alla costruzione di nuova cittadinanza. Mercoledì 9 Marzo dalle ore 17.00 alle ore 19.00 Creare lo spazio per l’ottica interculturale nella normale programmazione Il corso è gratuito Informazioni, comunicazioni e iscrizioni attraverso e-mail: info@laboratoriopermanenteperlapace.it oppure ghigoasmar@iol.it Referente: Barbara Hoffmann
LA SOLIDARIETÀ DEL CENTRO DELL’ETÀ LIBERA
Le donne del Laboratorio le “Mille Idee” del Comitato Anziani di Zona del Quartiere 5 con sede in V.zzo delle Calvane, 13 - Firenze - come nei passati anni hanno organizzato, presso la sede dei Soci Coop del Centro Commerciale Le Piagge, il “Mercatino di Natale 2010”, mettendo in vendita le opere realizzate a mano (tovaglie, asciugamani, biancheria varia ecc.) devolvendo € 2.000,00 di ricavato a favore della Fondazione Ospedale Meyer di Firenze.
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controcorrente
Febbraio 2011
SAN NICCOLÒ. Viaggio in una zona dove gli atelier di pittori, grafici e architetti non mancano
Nel rione dove l’arte sopravvive
il
“Dhai-studio”
di
Carla Bruttini
La crisi ha messo in difficoltà anche questo settore, con esiti talvolta molto differenti. C’è chi ha chiuso, chi ha “approfittato” del momento e chi prova ad andare avanti. In che modo? “C’è bisogno di reinventarsi continuamente”
A
Il mercato resta dov’è E si apre alla piazza M
Gaia Grassi Firenze, rive gauche si “traduce” con San Niccolò. Questa zona infatti è conosciuta anche come “rione degli artisti” per via degli atelier di pittori, grafici e architetti e delle importanti gallerie d’arte di cui è sede. Lo spettro della crisi economica ha certamente messo in difficoltà anche questo fragile settore, portando a esiti talvolta molto differenti. Il Reporter è andato a intervistare gli “addetti ai lavori”, per scoprire quali sono le loro reazioni a questo momento. “Il Bisonte”, storica galleria di arti grafiche di fama internazionale, si è sempre riferita a un pubblico di nicchia. Dal 1982 ha dismesso la stamperia e, accanto alla sala espositiva, ha aperto una scuola in cui si possono apprendere le tecniche di incisione e litografia. Negli ultimi anni i riflettori accesi su questo pittoresco angolo di città hanno portato un numero maggiore di fruitori che, talvolta, si sono scoperti appassionati di queste tecniche di disegno. Paradossalmente, però, è stata proprio la “crisi” a incrementare gli introiti della scuola. Infatti gli studenti delle accademie, temendo questo instabile panorama economico, preferiscono perfezionare le loro abilità tecniche aspettando un periodo più favorevole piuttosto che sottomettersi ai capricci del mercato. Ma, come avverte Simone Guaita, presidente della galleria, “l’equilibrio che stiamo mantenendo grazie alla scuola è certamente precario. L’arte – continua è un lusso, e se l’economia non si sbloccherà presto, non ci saranno più artisti e apprendisti da formare”. Molto diverso è stato il destino della preziosa “Ken’s art gallery”, che ha chiuso con il 2010. Era un luogo tutt’altro che di nicchia, che esponeva solo opere di artisti viventi, e che in trent’anni di attività ha organizzato 400 mostre e ospitato 500 artisti da tutto il mondo. Walter Bellini, proprietario della ex galleria, non abbandona il mestiere, ma solo questo incantevole spazio, amareggiato per le condizioni sfavorevoli
CIOMPI. Si discute sul futuro dell’area
contro cui ha lottato. “Firenze è una piazza troppo difficile per l’arte contemporanea, si guarda e si valorizza solo il passato - dice Walter - come si deduce anche dalla vistosa assenza di un museo d’arte contemporanea in città”. Ma San Niccolò, sulla scia di questo repentino interesse che suscita nei fiorentini per via della vita notturna e del suo fascino tradizionale, può anche diventare una vetrina per artisti emergenti: è il caso di Carla Bruttini, pittrice di talento che, da due anni e mezzo, ha aperto un suo spazio, il “Dhaistudio”, in via San Niccolò 44/r. Questa giovane artista, da poco sulla piazza, non ha ancora elementi per fare un paragone tra il “prima” e il “dopo” crisi, ma senz’altro si dà molto da fare, cercando visibilità anche all’estero. Assieme a lei ha viaggiato verso Dubai un altro giovane pittore, Tommaso Brogini, gestore di un atelier a pochi metri di distanza da quello di Car-
Se l’economia non si sblocca presto, non ci saranno più apprendisti da formare la. La sua opinione mette l’accento sulla necessità di esaltare l’importanza che mantengono l’arte e l’artigianato rispetto alla vita quotidiana del rione e di chi lo abita. Per questo, ogni sabato mattina apre a tutti il suo studio, creando un luogo per inventare un dialogo artistico. Da oltre cinque anni il cuore di San Niccolò ospita anche lo studio di Clet. Artista bretone di grande slancio creativo, sostiene che per superare situazioni instabili come questa “c’è bisogno di reinventarsi continuamente e di viaggiare con le antenne puntate per capire in che direzione va il mondo che cerco di rappresentare”.
utatis mutandis, piazza dei Ciompi continuerà a ospitare il mercato di antiquariato e modernariato che la caratterizza. La precedente amministrazione, consapevole delle esigenze della zona, aveva organizzato un laboratorio di progettazione nel cui ambito i cittadini erano stati chiamati a collaborare per creare uno spazio vivace nel quartiere, e aveva stabilito che i banchi sarebbero stati spostati in largo Annigoni, trasformando così l’area comprendente il giardino del Gratta in un luogo per incontri culturali e per la socializzazione del quartiere. L’amministrazione attuale ha invece “riveduto e corretto” la decisione, sostenendo che la vera necessità dell’area consista in un restyling degli stand e della pavimentazione. Così, i mercanti del luogo si sono dati da fare e hanno ingaggiato diversi architetti con il compito di realizzare alcune bozze dell’area in grado di armonizzarsi con l’ambiente fisico e sociale. Tra i progetti aveva avuto grande considerazione quello che prevedeva la sistemazione dei chioschi su quattro file, disposti a pianta rettangolare, realizzati con ferro, vetro e legno. I residenti sono venuti a conoscenza di questo progetto durante l’incontro delle “100 assemblee per 100 luoghi” e si sono dimostrati piuttosto insoddisfatti. La prima critica è emersa per la scarsa considerazione, a loro dire,
dell’opinione dei cittadini, che già costretti a rinunciare all’idea di fare della piazza una zona d’incontro e un’area verde (esigenza emersa durante gli incontri al laboratorio di progettazione) - vorrebbero avere un ruolo nelle decisioni definitive del disegno. Così, lo scorso gennaio l’amministrazione comunale ha preso atto delle richieste dei cittadini, apportando modifiche sostanziali alla bozza. Scongiurato “l’effetto fortino” che rischiava di fare di questo spazio una zona a sé, il mercato dovrebbe aprirsi alla piazza ed essere dotato di due larghi ingressi, per rendere fruibile l’area anche la sera. Oberdan Armanni, presidente della Commissione urbanistica
L’amministrazione ha preso atto delle richieste dei cittadini del Quartiere 1, spiega: “Siamo soddisfatti dell’attenzione rivolta dall’amministrazione comunale ai cittadini, ma ci sono ancora delle decisioni importanti da prendere”. Tra gli elementi da discutere, di grande importanza è il “fattore perimetro”: a quanto pare, l’ultimo progetto lascerebbe ancora troppo spazio agli stand a fronte dei biso/G.G. gni del rione.
istruzione
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CURIOSITÀ. Sono diversi i corsi di studi universitari apparentemente bizzarri
Quegli esami dai nomi un po’ così Annalisa Cecionesi
“M
amma, ho preso 28 a raggi cosmici”. E il genitore, pieno d’orgoglio, continuerà a chiedersi che cosa mai stia studiando il figlio, dopo quell’esame dal nome enigmatico. A lasciare “perplessi” non sono soltanto le materie della facoltà di Scienze Fisiche e Astrofisiche, roba da cervelloni per antonomasia. Corsi e insegnamenti universitari (almeno apparentemente) stravaganti li ritroviamo infatti anche nelle facoltà più “insospettabili” dell’ateneo fiorentino. In alcuni casi sono bizzarri agli occhi dei non specialisti, o hanno nomi di difficile comprensione. Molte volte si tratta di attività formative non proprio determinanti per il percorso universitario di uno studente. E poco importa – almeno per il momento – se il ministro Gelmini ha dichiarato guerra ai corsi di laurea ritenuti inutili con l’intento di razionalizzare il sistema universitario. Gli studenti fiorentini hanno a loro disposizione un’ampia gamma di materie “fantasiose”. Ci si può laureare in “Produzioni legnose”, alla facoltà di Agraria. Oppure in “Scienze agrarie tropicali”. Ai non addetti suonerà strana anche la laurea in “Comunicazione strategica”, sotto Scienze Politiche, il cui appellativo evoca una trama di spionaggio più che un corso universitario. A Lettere, si può scegliere il curricula in “Informatica umanistica”, ma ce ne sono anche di più settoriali, come “Studi bilaterali italo-ungheresi”. E non poteva mancare neppure il cibo, nella genuina Toscana. Recentemente, in occasione della Biennale gastronomica fiorentina, è stata lanciata l’idea di fondare una facoltà di Scienze Gastronomiche nella città del giglio. In attesa di sapere se la proposta avrà un seguito, il rischio di
restare a bocca asciutta è comunque scongiurato. Alla facoltà di Agraria ci si può laureare infatti in “Tecnologie alimentari”. Ma non sperate che basti essere una buona forchetta. E le curiosità non riguardano solo corsi di studi e curricula. La riforma del 3+2 ha visto accumularsi, in questi anni, una mole crescente di insegnamenti, molti dei quali corrispondenti a pochi crediti. In sostanza, esami “in miniatura”, alcune volte opzionali, altre obbligatori, che talvolta lasciano perplessi gli stessi studenti, i primi a domandarsi dell’utilità di un insegnamento in relazione al proprio percorso di studi. Le stravaganze spuntano un po’ in tutte le facoltà dell’ateneo. A Scienze Politiche si possono superare gli esami di “Sociologia della vita quotidiana” o “Psicologia del corso di vita”. Nel piano di studi in Scienze dell’educazione sociale c’è l’insegnamento in “Emozioni e qualità della vita”. In altri casi occorre attivare i canali sensoriali: serve naso per superare l’esame in “Chimica degli aromi”, ad Agraria, e orecchio a Lettere, per passare “Etnomusicologia”. Tra le attività formative più divertenti c’è “Metodologie del gioco e dell’animazione”, insegnamento del corso di laurea in Scienze dell’Infanzia. Lo stesso si potrebbe dire di “Comportamento sessuale e riproduttivo”, sotto Biologia del comportamento. Un po’ meno spassosi, stando almeno ai loro appellativi indecifrabili, sembrano essere “Dendrometria”, “Auxologia” ed “Eco fisiologia forestale”. Dizionario in mano anche per “Criogenia” o “Econometria”. E la lista, volendo, sarebbe ancora più lunga.
Tra gli insegnamenti ce ne sono tantissimi quantomeno fantasiosi: si spazia da vere e proprie lauree (come quella in “Produzioni legnose”) a semplici prove. Ad esempio “Chimica degli aromi”, “Sociologia della vita quotidiana” o “Emozioni e qualità della vita”
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Febbraio 2011
IL PUNTO/1. Il regolamento comunale interviene per frenare la pericolosa moda dell’azzardo
Sale giochi, tante novità Giro di vite sulle aperture Giuditta Boeti
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ideopoker e slot machine, cambia tutto. Il nuovo regolamento comunale, voluto dal vicesindaco Dario Nardella, impone uno stop all’apertura delle sale giochi nel centro storico, senza tuttavia riguardare quelle già esistenti. E il primo blocco potrebbe arrivare per una nuova sala giochi in costruzione in via Pistoiese, la terza in appena 600 metri di strada. “L’obiettivo principale al quale abbiamo lavorato – spiega il vicesindaco – è quello di tutelare le persone più deboli e più esposte agli effetti negativi della frequentazione delle sale giochi, in particolare giovanissimi e anziani, che spesso non hanno strumenti per difendersi dalla proliferazione di pratiche a volte sconfinanti con la patologia”. Dunque, gli apparecchi “da intrattenimento” (dalle slot machine alle videolotterie e ai flip-
per) non potranno essere installati in esercizi che si trovino all’interno di luoghi di cura, scuole di ogni ordine e grado, impianti sportivi e nelle pertinenze di edifici di culto. Ristrettezze anche per la concessione dell’autorizzazione ad aprire nuove sale giochi che non potranno essere collocate entro 500 metri pedonali da scuole, luoghi di culto, ospedali, centri di recupero, case di cura e di riposo, sedi operative di associazioni di volontariato. In più, non potranno essere presenti all’interno di locali sovra e sottostanti le abitazioni. Ma le novità sono più stringenti anche per i gestori: nelle sale giochi e nei locali dove sono allestiti gli apparecchi dovrà essere esposta in luogo visibile la tabella dei giochi proibiti e la tariffa di ciascun gioco presente, mentre all’interno dovrà essere esposto un cartello che indichi il divieto di utilizzo ai minori di 18 anni. I ragazzi al di sotto dei 14 anni potranno entrare soltanto se accompagnati da un genitore. Saranno inoltre i gestori
a dover prevedere una sorveglianza della sala e materiale promozionale per sensibilizzare al gioco responsabile. Infine, aperture, trasferimenti o variazioni nella gestione di sale giochi o nell’installazione degli apparecchi saranno subordinati alla presentazione della Scia (la nuova “Segnalazione certificata di inizio attività”) e tutti gli apparecchi potranno essere installati solo dopo la specifica autorizzazione della Questura. “Non c’è dubbio – aggiunge Nardella – che ogni cittadino deve avere la libertà di utilizzare queste macchine per divertirsi, ma l’amministrazione ha il compito di disciplinare il settore, anche perché cresce la pratica di cercare in questi giochi non svago, ma risposte che non possono arrivare”. Il vicesindaco ha poi ribadito che le norme e i divieti interessano anche le società e gli impianti sportivi, e ha auspicato che anche i circoli privati, sui quali il Comune non può intervenire direttamente, facciano propri gli indirizzi del nuovo regolamento.
Obiettivo principale dei provvedimenti, che mirano a regolamentare la diffusione e la localizzazione degli “apparecchi da intrattenimento”, è quello di tutelare le persone più esposte al rischio dipendenza. A partire da giovanissimi e anziani
la
“storica”
sala giochi di via
nazionale
M. GHERARDINI Dipendente punto scommesse
MAURIZIO FALUGI Gestore ricevitoria
S. MONTELATICI Barista, 55 anni
“Aumentato il numero di stranieri”
“Giusto eliminare l’illegalità”
“Le slot sono meno gettonate”
“Vanno di moda i giochi mordi e fuggi anche se le slot non perdono la loro clientela fissa. Viene gente di tutti i tipi, in maggioranza stranieri e a volte anche gente poco raccomandabile. Che regolamenti, nazionali e comunali, abbiano colpito e fatto calare il gioco è inevitabile, ma sono sempre stato d’accordo, è giusto eliminare l’illegalità”
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Qualità e genuinità...
“Di slot ne ho una sola e non funziona tanto, o meglio non tanto quanto il ‘gratta e vinci’ e altri giochi più immediati che consentono soprattutto di vincere di più. È questo che la gente cerca in momenti di crisi: le slot attirano solo chi ama veramente il gioco, le vincite sono ridotte, al massimo 100 euro”
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“Di lavoro ce n’è, a volte anche troppo. La clientela fissa è rionale, fatta dagli abitanti dei dintorni che amano giocare. Negli ultimi anni poi è aumentato il numero degli stranieri. Molti scommettono e giocano: chi ha la possibilità per farlo fa entrambe le cose e dove girano soldi, chiaramente si gioca”
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IL PUNTO/2. Il popolo dei giocatori è composto soprattutto da immigrati e non conosce aggregazione
Straniero e “solitario”, è questo l’utente-tipo Sara Camaiora
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l popolo dei giocatori? Strano, fuggitivo e variegato. Nel corso degli anni è riuscito a cambiare età, provenienza e abitudini, costretto da svariate normative a frequentare volta per volta luoghi diversi in cui poter coltivare il proprio passatempo. Sono cambiati anche i giochi, ormai non più per ragazzi devoti solo al digitale, che ormai hanno rimpiazzato le vecchie macchinette. Di sale giochi propriamente dette a Firenze ne sono rimaste poche: si possono contare sulle dita di una mano. Storica la Futuregames di via Nazionale, popolata praticamente nella sua totalità da stranieri, come riferisce un vecchio dipendente, che preferisce non rivelare il suo nome. “Qualche studente si vede la mattina, ma in generale vengono solo immigrati, soprattutto in orario pomeridiano o serale, e usano il biliardo e le slot - spiega - nei primi anni 2000 era sempre pieno di gente, ora l’affluenza è calata, giocano tra loro immigrati della solita provenienza e non c’è alcuna aggregazione”. Il panorama da lui descritto si riscontra chiaramente in un normale sabato pomeriggio, verso le cinque, quando un gruppo di orientali gioca insieme al biliardo mentre altri stranieri, di origine slava, sono alle slot. Ha una clientela fissa da molti anni e non sembra risentire eccessivamente della crisi un’altra sala giochi di vecchia data, quella di piazza San Marco. “Al
90 per cento la gente che viene è sempre la solita”, racconta Lorenzo, un dipendente, mentre un altro, Marco, aggiunge: “Effettivamente un po’ di calo nell’ultimo anno c’è stato, anche se la frequenza è molto variabile, dipende dai periodi dell’anno”. Posti per giocare in città ne sono rimasti comunque molti: un gran numero di bar, circoli, tabaccherie e ricevitorie ha infatti installato almeno un paio di slot. La clientela è in maggioranza straniera in quelli del centro, mentre è composta un po’ dai “soliti noti” del quartiere in quelli delle periferie. Facile che chi scommetta abbia qualche soldo in più per giocare alle slot, anche se in molti sono convinti che anche questo settore abbia avvertito la crisi. “Ci sono praticamente solo immigrati che fanno lavori notturni e passano la loro giornata qui”, spiega Matteo Vacca, dipendente di un punto giochi e scommesse in via Guelfa, che parla inoltre di “un calo evidente negli ultimi 2 o 3 anni”. “Chi spende è straniero, il centro ormai è solo per loro”, commenta Lorenzo Perazzi, titolare di una ricevitoria tabacchi in via dei Servi, dotata di una slot. Sia stranieri che italiani in un punto scommesse in via Campofiore, dove l’età dei clienti “non supera i 50”, secondo il gestore Roberto Torricelli. I giocatori, insomma, di varie età o nazionalità, a modo loro resistono ma evitano di esporsi e parlare di sé. “Sul gioco non c’è crisi, soprattutto se c’è la possibilità di vincere velocemente”, commenta il cliente di un bar con slot in via Gioberti.
FRANCO PERTICI Tabaccaio, 50 anni
B. MENCARINI Insegnante, 26 anni
B. VATTERONI Studentessa, 23 anni
“Per ora non installo i giochi”
“Adesso la clientela è cambiata”
“Non mi sono mai appassionata”
“Le slot non mi sono mai piaciute né mi interessano. Preferisco il gioco istantaneo e vedo che è quello che funziona, ma le slot sicuramente vanno ancora per la maggiore, nonostante la crisi e i tempi che cambiano. Alla gente piace giocare, è l’unica spiegazione, ma per ora resisto e preferisco non metterle in tabaccheria”
“Ho frequentato una sala giochi quando ero adolescente, ma si trattava di una sala con videogiochi, biliardino, flipper e ping-pong, frequentata solo da altri adolescenti. Adesso con le slot e i video poker è cambiato tutto, anche la clientela delle sale, che spesso non mi sembrano più posti raccomandabili”
“Mi è capitato di andare in sala giochi qualche anno fa ma non mi sono mai appassionata e non so assolutamente chi le possa frequentare negli ultimi anni. Mi piacciono i videogiochi, i classici giochi per il computer o quelli online, invece, soprattutto quando permettono di interagire con altre persone”
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l’inchiesta
Febbraio 2011
DOSSIER/1. Su 121mila disoccupati, 70mila hanno meno di 30 anni. 20mila fanno un tirocinio
I giovani toscani in rampa di lancio Il piano della Regione: gli stagisti avranno diritto a uno stipendio, gli under 34 potranno contare su contributi per l’affitto e credito facilitato. Una ricetta da 300 milioni Francesca Puliti
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amboccioni addio, almeno in Toscana. Gli stagisti avranno uno stipendio, le coppie under 34 consistenti contributi per l’affitto e chi vuole aprire un’attività potrà accedere al credito a condizioni agevolate. No, non si tratta di slogan, né di pure e semplici linee programmatiche, ma di un piano concreto già approvato in giunta regionale. Che diventerà operativo in tutto e per tutto entro giugno 2011. Già, perché l’anno che si è da poco aperto, secondo il governatore Enrico Rossi, sarà l’anno dei giovani, l’anno dell’indipendenza economica e dell’abbandono del tetto materno. A questo scopo, da qui al 2013, la Regione investirà 100 milioni ogni anno, attivando al tempo stesso una sorta di circolo virtuoso tra aziende, enti pubblici, fondazioni e istituti di credito, ognuno chiamato a fare la propria parte. A partire proprio dal capitolo lavoro. Dei 121mila disoccupati toscani, 70mila hanno meno di 30 anni. E degli oltre 20mila giovani che svolgono un periodo di tirocinio e formazione in azienda la stragrande maggior parte non è retribuita. Ma da giugno si cambia. La repubblica degli stagisti avrà una sorta di busta paga: 400 euro al mese, di cui 150 a carico della Regione stessa (finanziati con fondi europei) e 250 a spese dell’azienda (al massimo per 12 mesi). Inoltre il datore di lavoro potrà contare su un incentivo da 6mila euro per assumere il tirocinante. Sempre in tema occupazione, 45 milioni di euro saranno destinati a incrementare il servizio civile, in modo da finanziare 3mila volontari per i prossimi 3 anni. Ad oggi, infatti,
le risorse stanziate bastavano a coprire solo 700 posti a fronte di 2.700 domande presentate nel 2010. Buone nuove anche per chi volesse dare concretezza a una propria idea imprenditoriale: assicurati per il prossimo triennio i sostegni ai giovani professionisti e a chi avvia un’impresa. In più, 30 milioni saranno destinati a incentivare chi si lancia nel settore dell’agricoltura. Incrementati anche i prestiti d’onore per la formazione all’estero: fino a 50mila euro per sostenere le spese di master o simili. Anche se il prestito sarà vincolato al “rientro dei cervelli” in terre toscane. Per uscire di casa, invece, arrivano consistenti contributi
Busta paga da 400 euro per i tirocinanti a partire da giugno. E incentivi a chi poi li assume mensili per il pagamento dell’affitto e per l’acquisto della prima casa. Infine la partita del credito. Da Fidi Toscana, la finanziaria regionale, nascerà una nuova costola, chiamata Fidi Giovani, specializzata nel sostenere prestiti a condizioni agevolate per gli under 34 che abbiano intenzione di avviare un’attività imprenditoriale. Ma stavolta senza vincoli legati al carattere “innovativo” dell’impresa. Perché sarebbe una novità già abbastanza grande riuscire a dare un tetto e un lavoro alle migliaia di ragazzi di casa nostra.
FOCUS Un terzo dei trentenni vive con i genitori
Soldi a chi lascia il tetto materno
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l 30% dei toscani tra 30 e 34 anni vive ancora sotto il tetto materno”: parola del presidente della Regione Enrico Rossi. Che ha deciso di spronarli a lasciare la natia dimora attraverso una serie di contributi “appetitosi” per l’affitto e l’acquisto della prima casa. Per i prossimi tre anni i giovani genitori in affitto potranno contare su 200 euro al mese, mentre le coppie senza figli o i single che convivono (studenti e lavoratori fuori sede) ne avranno a disposizione 150. L’erogazione dei contributi partirà a luglio, quando la fase burocratica sarà giunta a compimento, anche se il meccanismo di assegnazione è ancora da stabilire, così come la soglia massima di reddito per accedervi. Ma “sarà piuttosto alto – assicura Rossi – e privilegeremo gli over 30”. Quale che siano i criteri la graduatoria dovrebbe contare decine di migliaia di coppie. Rinnovato il contributo per l’acquisto della prima casa, o meglio per il pagamento del mutuo. A questo capitolo la Regione Toscana destinerà un fondo complessivo di trenta milioni di euro. La novità sta nella possibilità, tuttora
al vaglio degli uffici regionali, di stipulare un accordo con i costruttori edili, in modo che, dopo un periodo di locazione a canoni migliori di quelli di mercato (stabilito in un massimo di quattro anni), il beneficiario possa avere l’opportunità di trasformare l’affitto in acquisto a prezzo agevolato. Da un lato il costruttore che aderisce potrebbe usufruire di un contributo (al massimo trentamila euro in caso di acquisto da parte dell’affittuario), dall’altro i giovani che rientrano nel progetto potrebbero contare su 150/200 euro al mese per i primi quattro /F.P. anni di affitto.
l’inchiesta
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DOSSIER/2. Le opinioni dei responsabili di cinque istituti di credito, i “salvadanai” del territorio
“Aiutate i ragazzi”. “Siamo pronti” L’appello del governatore Enrico Rossi: sulla questione giovanile serve il sostegno di tutta la società. Le banche rispondono: faremo la nostra parte. E illustrano le iniziative e i prodotti che hanno già attivato Cr Firenze - Intesa San Paolo
Banca del Chianti e Monteriggioni
Bcc di Pontassieve
Bcc Valdarno - Banca di Cascia
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Mutui per i precari e un aiuto per la casa
impegno di Banca CR Firenze e del gruppo Intesa Sanpaolo in iniziative a favore dei giovani ha radici lontane”, dice Luciano Nebbia, direttore generale di Banca Cr Firenze. “Dal giugno del 2007 il gruppo ha attivato mutui anche per giovani con contratto di lavoro atipico e dall’aprile 2008 abbiamo prestiti per investire nella formazione. Siamo stati i primi – continua Nebbia – a sospendere la rata dei mutui, e nel 2010 il nostro gruppo ha assunto mille giovani a livello nazionale”. Dunque la conclusione non può che essere una: “Concordiamo con il governatore Rossi: è necessario consentire ai giovani di sviluppare le proprie capacità professionali e di guardare con fiducia al domani”. A questo proposito, Nebbia ricorda il progetto Carta “Ila”, avviato con la Provincia di Firenze e dedicato ai giovani che vogliono intraprendere un percorso di auto-imprenditorialità. Tra le proposte della banca ci sono la Carta Superflash, una prepagata che permette di fare operazioni bancarie senza avere un conto corrente; il conto corrente online zero canone e zero spese; il “prestito giovani” (fino a 30 mila euro), rivolto a chi ha tra i 18 e i 35 anni (anche se ha un lavoro atipico), così come il “Mutuo Domus Giovani”, dedicato all’acquisto della prima casa (importo fino a 250 mila /L.B. euro).
La carta a costo zero per gli adolescenti
giovani rappresentano le fondamenta della nostra società”, dice Tiziano Cappellini, responsabile marketing della Banca del Chianti Fiorentino e Monteriggioni. E aggiunge: “Per la nostra banca non si tratta soltanto di parole di circostanza, ma di una convinzione dimostrata dall’impegno e dalle opportunità concretizzate, a più riprese, nel corso del tempo”. “Anche per questo – continua Cappellini - i concetti espressi dal Presidente della Regione, Enrico Rossi, ci trovano in assoluto accordo. I giovani, oggi più che mai, hanno necessità di accompagnare volontà, energie ed entusiasmo con strumenti concreti. Opportunità che consentano ai nostri ragazzi di mettere le ali ai loro progetti”. Le proposte per i clienti più giovani della Banca del Chianti spaziano dai depositi al risparmio per bambini fino a dieci anni alla carta prepagata a costo zero per gli adolescenti, che può essere ricaricata direttamente dai genitori attraverso sms (a cui si affianca anche un ‘social network’ con il quale ascoltare radio, scaricare musica o inviare sms gratuiti). Altre iniziative importanti della Bcc del Chianti sono i finanziamenti per l’acquisto della prima casa o per l’avvio di imprese: l’istituto bancario, per i primi tre anni, si accolla /L.B. parte degli oneri d’interesse.
Aiuti e corsi dall’asilo al dopo università ragazzi sono il futuro, si dice. E invece, dice Francesco Faraoni, direttore generale della Bcc di Pontassieve, “i giovani sono soprattutto il presente e così vanno visti: con le loro esigenze e aspirazioni di oggi”. Per questo la banca di credito cooperativo di Pontassieve vede con molto favore il Piano Giovani della Regione. “Il governatore Rossi chiede una mano? Noi siamo qui, a braccia aperte. Sosteniamo già diverse iniziative di questo tipo, ma possiamo farne anche di più”. La Bcc di Pontassieve ha organizzato corsi come “Imprenditori si diventa”, per i giovani che vogliono avviare un’attività, e “Self marketing” per chi cerca aiuti preziosi in vista dell’ingresso nel mondo del lavoro (da come redigere un curriculum vitae a come affrontare un colloquio). E poi prodotti bancari dedicati alle giovani coppie, come “Bcc Nido”, il finanziamento che ha come obiettivo quello di ridurre di circa il 50% l’onere mensile derivante dalla retta dell’asilo nido, o “Bcc Bebè” che prevede la fornitura gratuita di pannolini per sei mesi. “Siamo l’unica banca in Italia a proporre mini-prestiti a tasso zero per il finanziamento di corsi post-laurea o di esperienze Erasmus”, spiega Faraoni. “Il nostro motto è ‘largo ai giovani’ e non potreb/P.C. be essere altrimenti”.
Prestiti agevolati per i nuovi arredi
on ci tireremo indietro”. Il direttore del Credito cooperativo del Valdarno fiorentino-Banca di Cascia, Paolo Bracaglia, risponde così all’appello del governatore Rossi agli istituti bancari. “È importante – aggiunge - il fatto che la Regione agisca sussidiariamente e chieda la collaborazione, per questo progetto, delle categorie economiche, dei sindacati, delle istituzioni religiose, delle fondazioni e delle banche. Noi siamo ben lieti di fare la nostra parte, tanto più che siamo già su questa strada”. La Bcc del Valdarno fiorentino, infatti, ha già all’attivo diverse iniziative a favore di giovani e giovanissimi: ad esempio gli sconti del 15% sull’acquisto di libri scolastici in librerie convenzionate (Operazione Scuola) e i premi in denaro agli studenti meritevoli del Valdarno Fiorentino (diplomati con 9 e 10 alla medie inferiori), diplomati delle superiori e laureati (Premio Scuolamica). E poi il progetto Giovani, che prevede l’apertura gratuita di un conto corrente per chi ha dai 14 ai 24 anni, finanziamenti a tasso agevolato agli studenti universitari e alle giovani coppie per le spese di arredo della loro abitazione. “Cerchiamo anche – conclude Bracaglia – di dare il massimo supporto in termini di consulenza nella realizzazione di business plan dei giovani aspiranti imprenditori e massima attenzione ai finanziamenti per /P.C. l’imprenditoria giovanile”
Bcc di Impruneta
Sostegno alla “baby-imprenditoria” e premi agli studenti più bravi
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ll’appello della Regione, il presidente della Bcc di Impruneta Cesare Vegni risponde così: “Da oltre un decennio sosteniamo iniziative nel campo della scuola e nel particolare momento di ingresso
nel mondo del lavoro”. Per esempio i buoni per l’acquisto del materiale scolastico, libri compresi, e la manifestazione “Impegno Premiato” per gli studenti che si sono contraddistinti con il massimo dei voti. E
poi il conto corrente Giovani e quello Universitari.”In accordo con i consorzi fidi regionali – dice Vegni – abbiamo riservato sia un ‘Credito all’imprenditoria’ che un finanziamento volto a rateizzare le tasse per
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l’iscrizione universitaria. A questi si aggiunge l’adesione all’iniziativa statale ‘Diamogli Credito’ che, per la nostra banca, si compone di un finaziamento /P.C. a tasso 0 per i giovani universitari”.
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tempi moderni
Febbraio 2011
LA MODA/1. Sono sempre di più i locali dove si può sorseggiare un drink mentre si legge
Quando il caffè si trasforma in salotto Dalle librerie ai caffè letterari: Firenze si sta adeguando alle mode d’oltremanica mettendo a disposizione spazi dove sfogliare un libro e chiacchierare Ludovica V. Zarrilli to nel centro di Firenze un concept puramente statunitense, abbinando a tazzone di caffè bei piatti in stile Usa (bagels, club sandwich e torte di ogni genere) e lasciando tavolini e poltrone a disposizione di chi ha voglia di studiare o leggere spilluzzicando qualcosa. Dulcis in fundo, per gli amanti dell’arte contemporanea c’è l’Ex3 contemporary art cafè (viale Giannotti 81), che tra una visita a una mostra e l’altra offre ai passanti riviste votate al mondo dell’arte, qualche comodo posto a sedere e ottimi drink, preparati con amore da un team di giovanissimi.
LA MODA/2. Diverse le compagnie che portano i loro spettacoli in ristoranti e non solo
Se il teatro si siede a tavola per cena S
e le persone non vanno a teatro è il teatro ad andare dalle persone. Proprio dove si crede di non poterli scorgere ci sono attori, voci vive, trame semplici che fanno compagnia nei bar e nei ristoranti. “Basta poco - afferma Fabio Baronti, fondatore della Compagnia delle Seggiole, arrivata alla sua 250esima replica dei celebri Radiogialli - bastano dei leggii, dei microfoni, una presa di corrente e il gioco è fatto!”. Un teatro affidato alla parola e una volontà, quella di Baronti, che è evidente sin dal nome della sua Compagnia, che predilige scenografie scarne, affidate per lo più a semplici sedie. Lo spettatore ideale è il commensale dei ristoranti che, munito di carta e penna, si scervella tra una portata e l’altra per comprendere, in base al racconto degli attori, chi è l’assassino. Non solo gialli e non solo intrecci tra le tavole dei ristoranti fiorentini, ma spettacoli d’ogni genere. La compagnia Teatro degli Ignudi, ormai alla 50esima replica di “Cafè Santiago de Cuba”, fa irruzione nei locali
e invade gli spazi da cocktail della “Firenze bene” con storie di vite spezzate e al margine. Dieci attori che si mescolano, senza preavviso, invadendo spazi inusuali e astanti sorpresi. “Il teatro non è un edificio, ma un territorio. Non è un condominio a cui bussare ma è il condominio stesso - racconta l’attore Henry Bartolini - mi dà claustrofobia pensarlo come luogo fisico, portare fuori il teatro, portarlo tra la gente, è il miglior uso possibile”. Si ride, si mangia, ci si lascia accudire in un gioco garbato capace di sedurre anche chi, come Flavia, non è abituata al teatro: “Ero qua solo per una pizza e mi trovo nel bel mezzo di una commedia”. O chi, come Paolo, non se lo può più permettere: “Trovo geniale il fatto di offrire con pochi euro in più sul prezzo del menu un’ora di spettacolo”. Il “teatro a tavola” diventa così una sorpresa che investe gli spettatori, riempie la sala e accorcia immediatamente le distanze in quello che è un unico palcoscenico per pub/G.N. blico e attori.
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ll’estero va di moda già da tempo: prendi il tuo libro (per i più tecnologici, va bene anche il computer), ti infili in un cafè, ordini da bere e rimani lì a leggere in tranquillità, in attesa dell’amico/a con il quale avevi fissato un incontro o aspettando che arrivi l’ora dell’appuntamento di lavoro o della prossima lezione all’università. Non c’è niente di più rilassante di un buon caffè in compagnia di qualcosa da leggere. Anche la bella Florentia sembra aver capito che questa formula funziona, e ha cominciato a mettere a disposizione degli spazi dove il caffè non è più il solito “un sorso e via”, ma un piacere da gustare lentamente. I primi ad aver offerto una soluzione a questa nuova necessità sono i titolari della libreria Edison, sotto i portici di piazza della Repubblica, che ormai da tempo mette a disposizione non solo una delle più fornite vetrine della città, ma anche una caffetteria che funge da perfetto luogo di incontro. Stesso discorso vale per le vicine librerie Melbook e Martelli, a due passi da piazza Duomo. Per trovare un ambiente più intimo basta andare a cercare tra le viuzze che si snodano tra il centro e gli immediati dintorni. Proprio vicino a piazza della Signoria c’è Brac (via dei Vagellai), libreria d’arte contemporanea e cafè letterario, che oltre ad avere un ampio spazio dove leggere e conversare offre un menù a base di piatti vegetariani e vegani di tutto rispetto. Un altro posto dove assaporare il piacere di sfogliare delle pagine con il sottofondo di una musica soffusa é Cuculia (via dei Serragli 1/r e 3/r), dove sempre secondo lo stesso principio si mangia (cucina mediterranea), si beve ma, soprattutto, si legge. Poco lontano c’è anche la frequentatissima Libreria La citè (borgo san Frediano, 20r), dove i libri ci sono e lo spazio pure, però viene sfruttato soprattutto per dibattiti e musica dal vivo. Sempre nella zona dell’Oltrarno, a poche centinaia di metri da porta Romana c’è Mama’s Backery (via della Chiesa 34/r), che ha porta-
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DANZA IN FIERA. Dal 24 al 27 torna l’appuntamento con la kermesse dedicata al ballo. In tutte le salse
In punta di piedi fino alla Fortezza L’edizione numero sei della manifestazione che riunisce a Firenze il meglio
PER I PIÙ PICCOLI
tra ballerini, ospiti speciali e vetrine su misura di dancer si preannuncia ancora
Fiabe della buonanotte con tramvia protagonista
più spumeggiante delle precedenti, con tanti personaggi e più spazio per lezioni, stage e audizioni. Per dare a tutti l’occasione di salire sul palco Barbara Biondi
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allerini di tutto il mondo unitevi, torna l’appuntamento fiorentino con Danza in Fiera, la più grande kermesse dedicata al mondo della danza e dei ballerini, dal 24 al 27 febbraio alla Fortezza da basso. 65mila metri quadrati distribuiti in 14 padiglioni, 5 palchi e tre piste, dove sbizzarrirsi a ritmo di musica, mettersi alla prova con lezioni studiate ad hoc per ogni tipo di passione danzereccia e incontrare i propri beniamini del cuore. Dopo cinque edizioni sempre più frequentate, l’appuntamento numero sei si preannuncia ancora più scoppiettante, con un calendario che vede fare capolino alcuni dei più interessanti nomi del panorama della danza nazionale e internazionale. Come sempre ci saranno i giovani artisti reduci da Amici, talentuosi ragazzi appena usciti dagli studi del reality targato Mediaset condotto dalla mattatrice Maria De Filippi. I ragazzi sarnno coinvolti ogni giorno in esibizioni, talk show ed incontri, in collaborazione con Blue Production. Sarà anche possibile ammirare i migliori giovani talenti del nostro paese nell’evento On Stage – Concorsi in Scena dove si esibiranno i vincitori dei più importanti concorsi che si svolgono in Italia. E ancora, momenti dedicati al balletto classico e alla danza del ventre, all’hip hop e alla samba: sono tantissimi gli eventi che aspettano il pubblico in questa sesta edizione. Come Expression 2011, il più grande concorso di danza d’Italia o il Made in Cuba Festival, un evento nell’evento, dedicato ai ritmi, alla cultura e alla musica dell’isola caraibica. Gli appassionati di Broadway potranno invece assistere al Musical Day 5, durante il quale si sfideranno le più talentuose scuole italiane, oppure provare in prima persona il workshop di canto e ballo della Scuola Professione Musical di Parma sulle coreografie di Mamma Mia! e La Bella e la Bestia insieme ai protagonisti dello spettacolo. Per chi vuole vivere in prima persona Danzainfiera c’è solo l’imbarazzo della scelta tra le centinaia di
lezioni aperte a tutti di ogni stile e disciplina: dalla rumba al cha cha cha, dalla danza jazz alla salsa, dal country alle danze orientali. Perfino le lezioni di Cheerleading con la Federazione Italiana Cheerleading Acrobatico e Dance! Insomma, davvero tutti potranno trovare il ritmo giusto per divertirsi e stare in forma. Inoltre, in collaborazione con Cruisin, un’intera area di ben 500 metri quadrati sarà quest’anno dedicata al Pilates, con aule
e programmi nuovi e originali come Yoga 2 Dance e tanti altri. Ma non è tutto. Danza in fiera dà spazio anche alla danza sportiva con i Campionati del Mondo, Coppa del Mondo e Campionati Italiani insieme a ANMB, FIDA e IDC e tantissime discipline dal tango, alla salsa, dal mambo alla bachata, fino al liscio e perfino al Rock’n Roll e al Boogie Woogie. Non c’è che l’imbarazzo della scelta. E allora, che inizino le danze!
IL LOCALE. Ha aperto da poche settimane il club della musica alternativa
Logic: nasce il tempio della cultura street L
ogic Club, così si chiama, ed è la conseguenza logica (manco a dirlo) di un percorso nato più di sette anni fa quando Omar Rashid ha fondato il progetto Gold, network che porta in città un po’ dello stile steet newyorkese. Logic, in via de’ Macci 79r, è il nuovo club delle notti fiorentine, un luogo studiato su misura per rispondere ad un’esigenza precisa, quella di far vivere lo stile, la musica e le atmosfere d’oltreoceano anche nella città del giglio. Sin dagli albori di Gold, nato dopo un’esperienza negli States di Omar, uno dei cavalli di battaglia è sempre stato lo spirito di aggregazione che è passato dal punto vendita di via Verdi, ai locali cittadini fino a spazi adibiti a tutt’altro uso (un esempio su tutti il museo di arte contemporanea EX3 dove vengono organizzate serate “danzanti” a tema); dall’abbigliamento Gold è riuscito a passare, contaminando la città e contaminandosi, ad una dimensione più ampia, che cerca di sviluppare una cultura street a trecentosessanta gradi, che affonda le sue radici su una solida, imperitura base: la musica. Grazie all’incontro con Bar Argentina, realtà innovativa nata nel
2008 dall’unione di Dario Bastianelli con Gianluca Tozzi, e soprattutto grazie allo spirito di Lapo Cupini e Marco Palagi nasce l’idea di creare un vero e proprio spazio da destinare ai vari progetti satellite che da sempre caratterizzano il mondo di Gold. La cura dello spazio Logic viene affidata all’interior designer Davide Gori che riesce a resuscitare un ex locale di culto degli anni 90, il Maramao, e a renderlo nuovamente operativo. “Il Logic sarà finalmente il palcoscenico che è sempre mancato in questi anni e che permetterà a tutti gli ideatori del progetto di sviluppare idee che erano sempre state limitate dall’assenza di uno spazio – spiega Omar Rashid - Ciò non andrà certamente a diminuire la presenza di eventi in città o nei vari luoghi che erano già stati “conquistati”, ma fornirà la possibilità di realizzare tantissime iniziative che fino ad ora venivano “castrate” sul nascere”. Tra le tante ci sarà finalmente lo spazio per corsi, workshop e mostre. Per proposte potete scrivere direttamente a logic@goldworld.it. L’ingresso è riservato ai soci, /L.V.Z. ma è possibile associarsi sul posto oppure on-line.
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osa succede se tre giornaliste fiorentine diventano mamme e cominciano a raccontare fiabe frutto della loro fantasia ai loro bambini? Succede che nasce “La tramvia che scappo via e altre storie” (Edizioni Accademia dell’iris), una summa dei racconti venuti fuori dalla vena creativa di queste mamme in erba, un po’ contaminate dal loro lavoro di tutti i giorni, quello di croniste. Ecco che allora la protagonista di uno dei racconti non è una banale cappuccetto rosso ma la tanto sospirata tramvia, che si ribella ai suoi binari perché stufa del solito tragitto fino a Scandicci, oppure una bambina che si perde alla stazione di Santa Maria Novella scoprendo un incredibile segreto. E ancora, tra le tante c’è anche un sorprendente dialogo notturno fra la statua di Giovanni dalle Bande Nere e il manichino di un negozio di San Lorenzo e Anna che torna piccola nella sua San Niccolò. Firenze (e non solo) in fiaba, filastrocca e racconto attraverso l’immaginazione di tre giornaliste professioniste fiorentine, amiche e neo mamme, che si cimentano nella scrittura per bambini. Ma anche storie curiose e incredibili che arrivano dal fondo del mare, dai misteri di una pineta, dalla polvere sopra un mobile e dalla pasta di pane. Viaggi della fantasia che Susanna Bonfanti (Canale 10), Chiara Brilli (Controradio) e Lisa Ciardi (La Nazione) narrano ai loro bambini, Alessandro, Emma e Giulio e a tutti quelli che vorranno leggerli, ascoltarli o vederli attraverso le inconfondibili illustrazioni del noto disegnatore e cartoonist Giovanni Beduschi, ispirato dal suo piccolo Riccardo. È nato così, dalla voglia di sfruttare la passione per la scrittura in un ambito diverso da quello lavorativo, piegandola ai gusti dei propri figli, il libro “La tramvia che scappò via e altre storie”. Tre giovani croniste, di età compresa fra i 31 e i 33 anni, abituate a piegare quotidianamente la creatività alle esigenze di tre media diversi (radio, tv e carta stampata), hanno scelto di fare insieme un tuffo nella fantasia. Ne sono nate filastrocche e fiabe che mantengono però sempre qualche legame con la realtà e con la cronaca. Il libro “La tramvia che scappò via e altre storie” raccoglie in tutto otto fiabe, una filastrocca e /B.B. tantissime illustrazioni.
cultura
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GLUE. Un collettivo di ragazzi fa rinascere uno spazio per spettacoli, musica, arte e famiglie
Nuova vita per l’ex teatro del vernacolo Ludovica V. Zarrilli
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ar rivivere un luogo che era stato completamente (o quasi) dimenticato è una grossa responsabilità, ma armandosi di forza, coraggio e un po’ di buona volontà (che non gusta mai), i ragazzi del collettivo Glue – Alternative concept space Firenze sono riusciti a far rinascere dalla polvere il vecchio teatro dell’Affrico. Tutto nasce da un’esigenza di Simone Giuliani, che nella vita di tutti i giorni fa l’architetto e che si era messo in testa di rispolverare un’idea mai assopita, ovvero quella di creare uno spazio polivalente dove la gente del quartiere (ma non solo) potesse stare insieme, “per non passare le domeniche pomeriggio al centro commerciale o le serate davanti alla tv”. E’ stato così che alla fine dell’estate quello che fino alla fine degli anni Settanta era stato uno dei più frequentati palcoscenici dediti al vernacolo, il Teatro dell’Affrico, sul viale Manfredo Fanti al civico 20, è tornato ad essere uno spazio interattivo, vissuto non solo come teatro ma anche come location per concerti, mostre, cineforum e spettacoli su misura di bambino. “Dopo un periodo di splendore, dagli anni Sessanta fino ai primi anni Ottanta - spiega Simone – il teatro del circolo ricreativo dell’Affrico aveva chiuso i battenti, diventando un magazzino. E’ stato quando ho visto questo posto che mi è tornata alla mente questa vecchia idea e insieme a qualche
amico ho cominciato a spargere la voce per creare un collettivo”. La risposta è stata molto più positiva di quanto i ragazzi si aspettassero ed è stato così che nel giro di qualche mese “abbiamo ripulito, sistemato, comprato arredi, tinteggiato l’ambiente e poi ci siamo divisi i ruoli e abbiamo buttato giù un programma il più variegato possibile. E la risposta fortunatamente c’è stata. Questo vuol dire che non era solo una mia esigenza, ma che eravamo in
Un’alternativa ai centri commerciali e alle serate passate davanti alla tv
molti a volere un posto come questo”. Spettacoli, concerti e eventi in genere sono tutti ad ingresso gratuito, l’unica cosa da pagare è la tessera associativa (che costa 10 euro). “Se il progetto riesce ad andare avanti in questo momento è solo grazie ai volontari”, spiega Simone che racconta come questi quattordici ragazzi, che nella vita fanno tutt’altro, siano riusciti a mettersi insieme per dare vita ad un sogno che non ha niente a che vedere col business e che va avanti solo ed esclusivamen-
l’interno di
glue (Foto antonio viscido)
te grazie al tesseramento dei nuovi soci. Ad oggi sono già 1500 le persone che hanno voluto testare l’esperienza Glue e che, a giudicare dai numeri, ci sono anche tornate volentieri. Simone, che è un po’ la mente del gruppo, lo definisce “più che un
teatro un laboratorio, dove si respira una bella aria, dove l’approccio non è così professionale ma un po’ più da salotto, e ci piace per questo, perché qui tra divani e poltroncine ci si sente un po’ come a casa”. Info: www.gluefirenze.com.
LA RECENSIONE. In libreria il primo lavoro del giornalista Mauro Bonciani
Le battaglie che hanno fatto la Toscana M
ontereggi, Montaperti, Campaldino, Altopascio, Anghiari, Gavinana, Scannagalli. Luoghi ameni di una Toscana minore, per molti. Teatri di feroci battaglie, quelle vere, militari, per pochi altri. “Le grandi battaglie toscane” è il primo libro di Mauro Bonciani, giornalista fiorentino, e ci aiuta a ricordare che questa dolce terra, cartolina di colline tra uliveti, vitigni e cipressi, è stata spesso insanguinata da alcuni dei più cruenti eventi bellici della storia italica. Del resto, come scrive Paolo Ermini nella prefazione, “Non sempre essere orgogliosi del passato significa anche conoscerlo”. Bonciani, con il suo debutto storico-letterario, viene in
soccorso delle nostre lacune, perché conoscere quello che di notevole è trascorso serve anche a comprendere il presente, da dove viene, insomma, quello che l’autore definisce il “radicatissimo campanilismo” di questa regione. Il libro di Bonciani, edito da “Le lettere” (pagg. 149, euro 14,90), oltre alla cronaca piacevole (se così si può dire…) delle storie di eserciti e condottieri, nobili e plebe, contiene diverse schede dello storico Ugo Barlozzetti e numerosi illustrazioni, riproduzioni di miniature e dipinti famosi, ma anche foto in bianco e nero dell’ultima guerra mondiale. Il volumetto, infatti, si chiude con la liberazione di Firenze e i combattimenti dei
partigiani a fianco degli Alleati per cacciare i nazisti dalla città. Ma Firenze è protagonista anche di un capitolo centrale, dedicato all’assedio del 1529-30, che si chiuse, stavolta, con la resa della Repubblica e la definitiva affermazione del potere dei Medici. Fuori location, c’è anche la battaglia di Curtatone e Montanara, raccontata dal versante dei volontari toscani. “Storie, non un libro di storia”, tiene a precisare Bonciani. Ed è così, perché in ogni racconto di battaglie c’è sempre un personaggio o una curiosità dimenticata che viene alla ribalta, un fatto che proveremo a rileggere per sfatare luoghi comu/C.B. ni o per riconfermarli.
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IL CASO/1. Sembrava destinato ad andarsene a gennaio, poi la società lo ha dichiarato incedibile. Ma…
Parte, non parte… il tormentone Gilardino Il comunicato stampa del club gigliato pareva aver messo la parola fine alla questione, ma le affermazioni dell’attaccante hanno lasciato in molti più di un dubbio. “Qui sto bene, ma il mio futuro non lo decido da solo”
alberto gilardino
Cristina Guerri
G
ira e rigira, il tormentone è sempre il solito. Gilardino resta? Oppure va via? L’interrogativo legato al futuro dell’attaccante viola non ha dato tregua nel 2010, e si ripete anche in questo inizio 2011. La telenovela era cominciata lo scorso aprile, quando l’ex attaccante del Milan se ne uscì con alcune dichiarazioni abbastanza dubbiose riguardo il famoso “Progetto Viola”. Pensieri che Andrea Della Valle definì “sbagliatissimi” e che raffreddarono il clima tra i due. Ma torniamo al recente passato. E alle continue voci di mercato che volevano già da gennaio Alberto come prossimo centravanti della rivale storica dei viola: la Juventus. Non è infatti bastato il comunicato stampa della società viola (che dichiarava “l’assoluta incedibilità del giocatore ribadendo con forza che il ‘Progetto Viola’ prosegue
con determinazione, con l’obiettivo di crescere ed investire per migliorare l’attuale rosa tecnica”) per mettere la parola fine alla situazione relativa al futuro dell’attaccante. Perché Gilardino ha parlato ancora, creando nuove perplessità sulla sua permanenza nel capoluogo toscano. “La Fiorentina è una società importante - ha detto il bomber - è chiaro che il mio nome sia sempre al centro dell’attenzione. Vorrei dare ancora tanto a questa società e a questa piazza, ma il mio potrebbe essere un problema di stimoli”. E di Progetto, quindi. Quella famosa parola tanto cara alla famiglia Della Valle, ma che in quest’annata “maledetta” sembra aver subito una brusca frenata. Tanto che l’obiettivo stagionale, inizialmente indicato con il raggiungimento di un posto in Europa (il tecnico Mihajlovic, appena insediatosi in riva all’Arno, parlava addirittura di Champions League) potrebbe essere diventato la salvezza. “Comunque, credo ancora nel Progetto. Dobbiamo pensare a una partita alla volta, e raggiungere prima possibile la quota
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salvezza. Prima raggiungiamo questo obiettivo e prima potremo pensare ad alzare l’asticella”, ha spiegato ancora l’attaccante. Ma intanto in casa Gilardino (che presto diventerà padre per la seconda volta, dopo la primogenita Ginevra) è vietato guardare al futuro. “A Firenze mi nascerà un’altra figlia, e questo dimostra il fatto che tra me e questa città c’è un rapporto speciale. Sto bene qui, ho un contratto fino al 2013, ma il mio futuro non lo decido da solo. Esiste anche la possibilità che io rimanga a Firenze anche nella prossima stagione. Io come simbolo della Fiorentina in un nuovo ciclo? Vediamo, quando me lo proporranno farò le mie valutazioni. Per ora non so. Non so se questa cosa mi tratterrebbe a Firenze. Si parla sempre di futuro – ha concluso Gilardino - io preferisco pensare al presente e a questa stagione”. Ai posteri, dunque, l’ardua sentenza. Ma anche queste ultime dichiarazioni dell’attaccante viola lasciano presagire una prossima sessione di mercato tutt’altro che tranquilla.
sport
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ARRIVEDERCI MERCATO. La sessione invernale si è chiusa con gli acquisti di Neto e Behrami
La stagione in cui arrivarono due portieri Cristina Guerri
C’
era chi l’arrivo di due portieri in una sola stagione non se lo sarebbe mai aspettato in casa viola. Invece così è stato. Vuoi perché l’estate scorsa Artur Boruc
rappresentava un’occasione più che un’esigenza di mercato. Vuoi perché Norberto Murara Neto - l’ultimo portiere arrivato in riva all’Arno direttamente dall’Atletico Paranaense in quest’ultima sessione di mercato serviva, soprattutto a seguito degli infortuni di Seba Frey prima e di Boruc poi. Senza contare qualche prestazio-
Il primo viene accostato a Julio Cesar, per il secondo si tratta del ritorno in Italia. Corvino: “Il nostro progetto va avanti”
ne non troppo convincente della terza scelta di Mihajlovic, Vlada Avramov (vedi partite di Udine e di Parma in Coppa Italia). E il diesse Corvino ha così dovuto spendere circa 6 milioni di euro (3 per Boruc e 3 per il giovane brasiliano, che in patria viene addirittura avvicinato al connazionale Julio Cesar). “Frey e Boruc sono due ottimi portieri – ha detto Neto il giorno della sua presentazione - ma non ho fretta. Ho tutto il tempo per fare la storia in questo club. Mi allenerò sempre con il massimo dell’impegno, cercando di mettere in difficoltà il mister”. Ma Neto non è stato l’unico acquisto della Fiorentina in questo gennaio. A pochi giorni dalla chiusura del mercato ha fatto il suo ritorno in Italia Valon Behrami, arrivato dal West Ham. “Quella inglese è stata un’esperienza che mi ha migliorato dal punto di vista fisico e dell’esperienza internazionale – sono state le prime parole “viola” del centrocampista - ogni weekend ho affrontato grandi squadre, ma quando la lasci l’Italia ti manca. Magari qui ti lamenti, ma il calcio italiano è sempre unico e stimolante”. Così come stimolante è la sua nuova avventura gigliata. “L’organico della Fiorentina è il più forte in cui abbia mai giocato, quindi ho voglia di fare bene, meglio di quanto ho fatto prima in Italia”, ha detto ancora Behrami, che si è mostrato fin da subito molto aggiornato sulla difficile stagione viola: “Vedo i tifosi un po’ giù, ma non è il caso. Penso che questa squadra abbia un valore reale molto importante: ha bisogno di fidu-
cia e positività intorno”. Sono dunque stati il portiere brasiliano e il centrocampista svizzero i rinforzi invernali che Corvino ha messo a disposizione di Mihajlovic. E niente di più, perché, come ha spiegato il ds, “fin dall’inizio della stagione abbiamo deciso di
dare fiducia a questo gruppo: per dire che il ciclo è finito aspetteremo fine stagione. Ma il progetto Fiorentina va avanti e nessuno ha intenzione di arrendersi”. In attesa di giugno, quando il mercato riaprirà i battenti. E con lui voci, tormentoni e speranze.
IL CASO/2 Contestati i fratelli Della Valle
E i tifosi alzarono la voce
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orse, quella andata in scena durante la partita interna col Brescia (era lo scorso 9 gennaio), terminata poi con una vittoria sul filo del rasoio per i viola, è stata la prima, vera contestazione dei tifosi nei riguardi dei fratelli Della Valle, che sono a capo della Fiorentina dall’agosto 2002, quando acquistarono la società dopo il fallimento della gestione Cecchi Gori. Pensieri - quelli provenienti dalla parte non tesserata della Curva Fiesole - tradotti in cori pesanti. Che invitavano la dirigenza ad aprire il portafogli. “Mi sembra - ha commentato l’azionista di maggioranza della società, Andrea Della Valle - che la contestazione sia partita da una minoranza del pubblico. Per lo più da quella parte che ormai contesta ogni domenica. I fischi, comunque, ci stanno. Succede a tutte le squadre”. Più duro il pensiero dell’ad viola Sandro
Mencucci: “Andrea ci sarebbe rimasto male anche se le offese fossero arrivate da una singola persona. Le critiche nei suoi confronti sono ingiuste, perché credo che abbia fatto tanto per questa società. Ci ha messo il cuore, sempre. Ma anche tanti soldi. Basti pensare ai 200 milioni investiti in questi nove anni. È chiaro che qualcosa, in questa annata così difficile e sfortunata, abbiamo sbagliato. Ma adesso dobbiamo pensare a raggiungere il prima possibile i 40 punti, poi lavoreremo per non ripetere gli sbagli del passato. Quest’anno avvertiamo un clima di disaffezione nei confronti della Fiorentina. I dati parlano chiaro – ha concluso - abbiamo perso undicimila spettatori a partita. Vogliamo invece che i tifosi si riavvicinino alla squadra. Come una volta, quando abbiamo superato insieme i momenti più /C.G. difficili”.
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sport nel quartiere
Febbraio 2011
CAMPIONI SI DIVENTA. Sara Ballerini è salita sul gradino più alto del podio a livello nazionale
Una nuova stella nel karate fiorentino Carlo Marrone
Grintosa nel combattimento quanto timida nella vita, la giovane promessa del
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kimono ha iniziato a praticare questa disciplina da bambina, e da allora non ha più
na nuova stella illumina il panorama dello sport fiorentino. Una promessa giovanissima, tenace, grintosa nel combattimento quanto timida nella vita. Il suo nome è Sara Ballerini, campionessa italiana di karate. Un successo arrivato nel 2010, dopo che per anni l’allieva del grande Maestro Andrea Capacci aveva conquistato il podio accarezzando solo il sogno del gradino più alto. In questo mese, con ogni probabilità, Sara sarà anche chiamata a difendere i colori azzurri ai campionati europei di Novisad (Serbia). Tutto questo grazie a una società, l’Associazione Etruria Firenze Karate, che ha sempre creduto in lei fin da piccola. Sara, quando è iniziata la tua passione per il kimono? Da bambina! In prima elementare il mio migliore amico, e figlio del mio maestro, ha iniziato a praticare questa disciplina, e da allora è stata parte integrante della mia vita. Potresti definire il karate come il tuo primo amore... Sicuramente! Sono dodici anni che lo pratico e non ho mai pensato per una volta di lasciarlo! In dodici anni come si è trasformato questo amore? Sono passata dal kata al combattimento. Spiegaci meglio cos’è il Kata... La parola Kata nella lingua giapponese, nell’antichità, assumeva il significato di “simbolo” per enfatizzarne il contenuto spirituale, in seguito assunse il significato più semplice di “forma”: infatti il kata è un succedersi di tecniche di parata e attacco prestabilite contro più avversari immaginari. Nell’esecuzione dell’esercizio riveste gran-
smesso. Anzi: “Farò di tutto per trasformare la mia passione in un lavoro”, spiega
Sara Ballerini
de importanza proprio la qualità formale delle singole tecniche, delle posizioni e degli spostamenti. Non ci si deve però fermare all’aspetto estetico: il kata è un vero combattimento, seppur codificato, quindi deve esprimere efficacia, sia dal punto di vista tecnico che strategico. C’è mai stata competizione con Lorenzo Capacci, il tuo miglior amico che è contemporaneamente quattro volte campione italiano? Da quando sono passata al combattimento no! Finalmente sono diventata campionessa anch’io... C’è qualcosa che sogni per il karate? Spero che diventi una disciplina olimpica. Ci sono tantissimi iscritti che sognano di arrivare all’evento sportivo più importante del mondo. C’è spazio per diventare professionista nella tua disciplina? Purtroppo sempre meno, ma io farò di tutto, se ce ne sarà la possibilità, per trasformare la mia passione nel mio futuro lavoro. Se non dovesse andare bene hai un’alternativa? Frequento il quarto anno del liceo linguistico Pascoli: al momento penso di finire quello, poi avrò tempo di trovare alternative. I tuoi amici ti hanno fatto i complimenti per il titolo italiano? Quelli che lo sanno certamente! Comunque non ho mai pubblicizzato troppo le mie prestazioni sportive, sono piuttosto riservata e questa è la mia prima intervista: non so nemmeno come ho risposto, spero bene... prometto che migliorerò!
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L’APPUNTAMENTO/1. Dall’atletica alla kickboxing, tanti eventi in arrivo
Al Mandela sbarca il wrestling Lorenzo Mossani
PATTINAGGIO. Grand Prix il 26 e 27 febbraio
I campioni delle rotelle si esibiscono a Firenze
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l grande pattinaggio artistico va in scena a Firenze col World Roller Skating Grand Prix, il tour promosso dalla Federazione Internazionale Roller Sports che vede protagonisti i campioni mondiali su rotelle. L’appuntamento è fissato al Mandela Forum sabato 26 e domenica 27 febbraio. Per gli appassionati di pattinaggio artistico si tratta di un’occasione unica per vedere all’opera tutti insieme tanti campioni in grado di emozionare con la loro abilità tecnica, evoluzioni mozzafiato e capacità interpretative, le qualità tipiche di questa specialità ai confini tra sport e spettacolo. Il Grand Prix è il massimo evento del pattinaggio mondiale, il circuito dei fuoriclasse (i migliori 5 al mondo per le specialità singolo femminile, singolo maschile, coppie, danza). Ogni tappa del Grand Prix si
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irenze, in questo 2011, respirerà nuovamente aria di grande sport, anche se non del tutto tradizionale. Il sipario si aprirà con l’atletica leggera indoor e il pattinaggio artistico in questo mese, la cerimonia inaugurale delle Piaggeliadi e la kickboxing in aprile, la ginnastica artistica in maggio e il wrestling a giugno, ma già atteso da centinaia di fan. È questo il “pacchetto” di appuntamenti sportivi (cui se ne potranno aggiungere altri) che saranno ospitati dal Mandela Forum nei primi sei mesi dell’anno. “Da quando sette anni or sono è nata l’Associazione Palasport di Firenze, cui il Comune ha assegnato la gestione della struttura – ha sottolineato il vicesindaco Dario Nardella – mai si era riscontrato un così alto numero di eventi sportivi come avvenuto nel 2010, grazie anche all’intervento di oltre 700mila euro per l’impianto di climatizzazione. Vorrei ricordare i Mondiali e la World League di volley, il quadrangolare di basket e i campionati italiani di taekwondo, oltre ad appuntamenti cittadini come la cerimonia di apertura delle Piaggeliadi. Ciò – ha aggiunto è un dato estremamente positivo che conferma il Palasport, diventato Mandela Forum, riferimento insostituibile per lo sport cittadino e che rappresenta una risposta nel dibattito aperto sul ‘cambiamento di pelle’ della struttura in relazione a spettacoli ed eventi culturali. Anche per il 2011 il calendario
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una partita della
World league
al
Mandela ForuM
sportivo è già ricco di appuntamenti, cui potrebbero aggiungersene altri, come il campionato europeo Pesi Welter di pugilato con Leonard Bundu. Vorrei inoltre comunicare che il 19 febbraio abbiamo scelto il Mandela Forum come sede per gli Stati Generali dello sport fiorentino”. Il vicesindaco Nardella e Calamai hanno anche annunciato – nell’ottica di ottenere una delle quattro “wild card” previste dalla riforma dei campionati di basket con la nascita di una serie intermedia fra la Lega A e i dilettanti – l’intenzione far disputare al Mandela Forum le gare interne della Nuova Pallacanestro
Firenze. Nel dettaglio, da venerdì 4 a mercoledì 23 febbraio sarà allestita la pista di atletica leggera indoor e, per tutto il periodo, è previsto un fitto programma di gare fra cui il Primo Trofeo Mandela Forum. Di lì a poco – il 26 e 27 febbraio – appuntamento col Grand Prix di pattinaggio artistico. Sabato 2 aprile, come consuetudine, si terrà la cerimonia inaugurale delle Piaggeliadi, mentre il 22 riunione di kickboxing. Poi spazio alla ginnastica artistica, con i campionati italiani che si svolgeranno il 14 maggio. Da mercoledì 8 a domenica 12 giugno toccherà invece al wrestling.
Una specialità ai confini tra sport e spettacolo sviluppa in due serate: nella prima gli atleti, suddivisi nelle quattro specialità, sono impegnati nell’esecuzione del programma di gara e valutati da una giuria ufficiale; nella seconda presentano un numero in cui è preponderante l’aspetto creativo e spettacolare, la parte del pattinaggio maggiormente fruibile anche dai non addetti ai lavori, e la valutazione viene effettuata da
laura Marzocchini - enrico Fabbri
personaggi di spicco dell’ambiente artistico, giornalisti, autorità e sportivi di altre discipline. Viene stilata una classifica di tappa per specialità, determinata dalla somma dei punteggi ottenuti nella prima e nella seconda serata, con relativo montepremi a scalare, e una classifica finale del circuito. La scelta di Firenze da parte della Federazione Internazionale come sede italiana del Grand Prix non è casuale: la Toscana è una delle regioni di punta del movimento rotellistico italiano, e Firenze, nel 2001, ospitò un’edizione dei Campionati Mondiali che ancora oggi viene ricordata come la migliore mai organizzata. In quell’occasione furono oltre 60mila gli spettatori. Per il Grand Prix verranno messe in campo tante iniziative collaterali rivolte al mondo della scuola, dell’associazionismo sportivo e del volontariato, in modo che l’evento possa contribuire anche alla promozio/Sim.Spa. ne dello sport di base.
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IL BILANCIO. In città molte discipline faticano a decollare, dal basket al volley. Buone notizie dal rugby
Il periodo nero dei giochi di squadra Lorenzo Mossani
(pallanuoto) galleggia e riesce a mantenersi su un buon livello, mentre sul versante femminile la Fiorentina non riesce a tenere il passo del Catania dopo le partenze delle big. Il Primadonna (calcio femminile), raggiunta la Serie A, non sta riuscendo a catturare l’attenzione dei fiorentini, ed è un peccato: la squadra gioca bene e meriterebbe più considerazione. È comunque sempre lo sport in rosa a tenere alta la bandiera di Firenze, con l’ennesimo buon campionato (di A2) nel basket del Firenze del presidente Paolo Ricci, che ogni anno, con poco, riesce a costruire dei roster veramente competitivi. Una disciplina in continua evoluzione è il calcio a 5, almeno come numero di tesserati: sport che ha nell’ Isolotto una speranza di rimanere in B, ma è sempre troppo poco. Infatti, nell’anno in cui il calcio non entusiasma “tutta” la città, per gli altri sport ci poteva essere più spazio, ma così non è stato, nonostante un altro scudetto sfiorato nel football americano (finale persa contro i Barbari per 12-14) e la buona prova nella canoa polo della Canottieri Comunali Firenze. In conclusione, il 2010 lascia in eredità molte società da ricostruire, ma anche qualche speranza. Speranze che al momento sono riposte soprattutto nell’ovale, aspettando basket e pallavolo. Tanti iscritti, nessuna squadra di vertice.
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inisce un sogno: quello di vedere una società fiorentina giocare un altro campionato di Serie A. Questa volta, molto probabilmente, se n’è andata la possibilità di giocarsi l’Europa. Stiamo parlando del baseball: nell’ultima riunione che si è tenuta a Tirrenia, al presidente Pier Paolo Vita era stata proposta la possibilità di un reinserimento in IBL. Godo e Paternò attraversavano un periodo non brillantissimo, e la Fiorentina sembrava la soluzione. Si era fatta avanti anche la Reggiana, che avrebbe potuto affiancare Firenze creando di fatto un IBL 2011 del centro Italia. Ma facciamo un passo indietro: prima di tutto c’è da capire la fine del sodalizio FirenzeArezzo, che doveva durare ancora almeno un anno. Del bell’accordo pattuito l’anno scorso con l’Arezzo con lo sponsor Banca Etruria, e con la conseguente disputa di un più che onorevole campionato di Serie A Federale, non è rimasto che un ricordo. Un anno e tutto torna come prima, o peggio. La Fiorentina Baseball disputerà il campionato di Serie C. Firenze, nei giochi di squadra, non riesce a portare avanti un progetto a “lunga” scadenza. Il problema? Come per la mancanza di un accordo Firenze– Reggio Emilia, anche quello tra Fiorentina e Arezzo si è interrotto soprattutto per mancanza di fondi e sponsor. Un problema che a Firenze sta attanagliando molti sport “importanti”. Il basket maschile non riesce a decollare, la pallavolo è quasi scomparsa dai campionati di vertice. Tra gli sport che richiamano attenzione solo il rugby sta attraversando un periodo di rinnovamento e punta in qualche anno a competere con le migliori squadre d’Italia. La Rari
CANOTTAGGIO. Ottimi risultati, a livello nazionale, per gli atleti della Canottieri Firenze
Quelle stelle che risplendono sull’Arno
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Arno d’argento risplende delle stelle della Canottieri Firenze. La Federazione Italiana Canottaggio, infatti, ha ufficializzato le graduatorie nazionali del 2010 per quanto riguarda la Coppa Montù, classifica stilata in base ai risultati delle categorie da Ragazzi in su, e il Trofeo D’Aloja, riferita invece ai risultati dei giovanissimi Allievi e Cadetti. In entrambi i casi, per quanto riguarda l’anno appena concluso, è da registrare uno straordinario successo per la Società Canottieri “Firenze”: in Coppa Montù la squadra del direttore tecnico Luigi De Lucia si è piazzata al quinto posto su 191 club in totale. Nel Trofeo D’Aloja il
L’APPUNTAMENTO/2. In programma il 18 e 19 febbraio
Sport, è tempo di Stati Generali
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l 18 e 19 febbraio, per i fiorentini appassionati di sport, sono date da non perdere. Infatti, in questi due giorni si terranno gli Stati Generali dello Sport, che avranno come sede Palazzo Vecchio e il Mandela Forum. L’intento dell’amministrazione comunale di Firenze è quello di dar vita a un appuntamento che analizzi da una parte come lo sport possa essere considerato uno strumento di benessere e politica sociale, anche attraverso l’analisi e il confronto delle politiche realizzate dal Comune, e dall’altra il ruolo dello sport come “volano economico” per la promozione di un territorio e per lo sviluppo della qualità dei suoi abitanti. Firenze capitale dello sport 2012, Firenze che ospiterà i Mondiali di ciclismo nel 2013, una scommessa da vincere in un momento importante per la città. È per questo che gli Stati Generali dello Sport sono stati inseriti nel primo “Firenze Sport Forum”, che tratterà anche questo importante evento. Tra gli ospiti che non hanno sicuramente bisogno di presentazione ci saranno Davide Cassani, Paolo Bettini e Angelo Zomegnan, direttore generale del Giro d’Italia. Il moderatore? Francesco Pancani,
piazzamento è stato il medesimo: quinto posto, in questo caso su 160 sodalizi andati a punti. I risultati migliorano ancora se si considerano le sole classifiche maschili e femminili: in Coppa Montù l’attività rosa della “Firenze” strappa il quarto posto, mentre nel Trofeo D’Aloja la sola graduatoria maschile vede il circolo bianco-rosso addirittura al secondo posto. Se mai ce ne fosse stato bisogno, dunque, le classifiche finali stilate dalla Fic dimostrano come il club presieduto dal notaio Massimo Cavallina Semplici sia ormai da tempo una delle grandi forze del canottaggio /L.M. italiano.
CENTRO DI CURE FISICHE e Riabilitative opera nel cuore del Quartiere 4 da molti anni Con il Centro collaborano noti medici specialisti in Neuro chirurgia-Ortopedia e Traumatologia. Fondamentale è l'apporto di esperti terapisti della riabilitazione che con programmi personalizzati si adoperano al recupero fisico e al reintegro del paziente con patologie degenerative e croniche quali l'artrosi, patologie infiammatorie acute e le malattie della colonna vertebrale (campo nel quale hanno sviluppato particolari tecniche innovative anche in presenza di ernie discali). Grande esperienza anche nel campo della traumatologia della strada e nella cura della traumatologia sportiva.
il vicesindaco
dario nardella
voce del ciclismo nel nostro Paese. Ma questi non saranno i soli ospiti. Naturalmente, quando si parla di sport non è possibile non accennare anche alla crisi degli sport di squadra di Firenze: “Ne parleremo anche agli Stati Generali insieme alle società – dichiara il vicesindaco Dario Nardella - naturalmente ci vogliono anche imprenditori disposti a investire. Mi auspico una maggiore collaborazione tra le società, per unire le forze per costruire un grande vivaio convogliando, inoltre, gli sponsor. Un argomento complesso da affrontare in questi due giorni di full immersion nello /L.M. sport”.
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“PIRATI DEL MARCIAPIEDE”, CI SONO ANCHE LE BICICLETTE In riferimento alla lettera del Prof. Pellizzari su Reporter di gennaio, che lamentava l’inciviltà della recente abitudine di usare il marciapiede come ulteriore corsia, per ora, per mezzi a due ruote, segnalo anche io lo stesso problema nel Viale Don Minzoni presso cui abito. Mentre approvo il tono della succitata lettera, devo dire che mi è sembrato debole e fatalista il tono della risposta. Addirittura il Reporter, parlando con scetticismo della sistemazione di cartelli “per ricordare il divieto di transito ai mezzi a motore sul marciapiede” fa sembrare pacifico che invece le biciclette possano andare anche dove non sia segnata la pista ciclabile, come appunto sta accadendo normalmente, anche quando non c’è ingorgo, nel viale Don Minzoni. Poi verso la fine della risposta rinnova il suo “appello a scooteristi e motociclisti” affinché pensino alla sicurezza dei cittadini, confermando così la presunta innocenza dei ciclisti. Una bicicletta zigzagante in mezzo ai pedoni può essere pericolosa non quanto una moto, ma almeno all’ospedale ti può mandare facilmente! Cordiali saluti Luciana Paterna Gentile signora Luciana, la lettera del professor Pellizzari cui lei si riferisce parlava del (pericoloso) fenomeno del passaggio di moto e scooter dai marciapiedi, e la mia risposta si concentrava perciò su quest’aspetto. Dal momento che lei tira ora in ballo il tema delle biciclette, e dell’usanza di alcuni ciclisti di spostarsi con fin troppa disinvoltura sui marciapiedi, le assicuro che non ritengo assolutamente pacifico che le biciclette possano passare ovunque, anzi, e concordo con lei sul fatto che anche una bicicletta zigzagante possa rappresentare un pericolo per i pedoni. Quindi le assicuro che riteniamo anche questo, come tutti quelli che possono mettere a rischio l’incolumità di coloro che camminano negli spazi loro assegnati, ovvero i marciapiedi, un comportamento da condannare. MF
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Febbraio 2011 VIA FRULLANI E LA PULIZIA DELLE STRADE Buongiorno, sono un residente nel Quartiere 2 e più precisamente in Via Frullani, contrada di Via Rondinella. In questa zona, per quanto riguarda la pulizia notturna, nella quasi totalità delle strade siamo passati da avere una pulizia settimanale a 2 volte al mese ed infine alla tanto decantata tecnica di lavaggio con idropulitrice senza spostamento dei veicoli. Omettendo di parlare dei risultati ottenuti con questo sistema francamente alquanto deludenti sono invece a segnalare che nella mia strada, ma anche in altre adiacenti, da circa 3 mesi non viene più fatto alcunché, pertanto con un residuo di sporcizia inammissibile (per esempio fra le tante troviamo ancora i resti dei petardi dell’ultimo dell’anno, mucchi di volantini pubblicitari che grazie all’ignoranza di tanta gente vengono tolti dalle cassette posta private e gettati in terra anziché negli appositi cassonetti, escrementi di cane non raccolti dai proprietari, etc.). La pulizia viene lasciata solo al buon cuore di un dipendente Quadrifoglio che una mattina ogni tanto si fa carico di una spazzatina tra auto ed auto. Tra le varie conseguenze di questa situazione, e mi sembra una delle più gravi, si è verificata anche la presenza di escrementi di topi sulle macchine parcheggiate e sui davanzali, nonché un paio di topi morti schiacciati; di ciò a suo tempo ho fatto una segnalazione alla Quadrifoglio ma non mi sembra che mi abbiano preso sul serio, dato che mi fu detto che forse gli escrementi non erano di topo bensì di pipistrelli che bombardavano a mo’ di caccia la zona. La motivazione di questo indegno spettacolo sembra che sia, a detta del dipendente Quadrifoglio con il quale ho parlato, che Via Frullani ed altre, non molto larghe e con sosta veicoli a lisca di pesce da entrambi i lati, non consentono un tranquillo passaggio dell’idropulitrice. Allora se questo è vero, perché non torniamo alla vecchia maniera o non cambiamo il sistema di parcheggio cercando di istituire aree di sosta adeguate? Ho segnalato il tutto alla Sede del Quartiere 2, alla segreteria del Sindaco, alla Direzione Ambiente del Comune (gli unici che mi hanno ascoltato), ma per ora non si è fatto vivo nessuno e, più importante, non mi sembra che la situazione sia cambiata. Cordiali saluti. Giuseppe Viberti “LA BATTAGLIA DEI CINEMA SOPRAVVISSUTI”, L’ESEMPIO DI CASTELLO Gent.ma Redazione, sono da sempre un assiduo lettore del “Reporter” e non posso che complimentarmi con voi per gli spaccati di vita che ci sapete raccontare. Con spirito di collaborazione, che spero sia da voi gradito, vorrei arricchire la documentazione relativamente all’articolo “La battaglia dei cinema sopravvissuti” che è stato pubblicato nel numero di dicembre. E in particolar modo vorrei segnalare come la realtà del Cinema di Castello sia molto più variegata di come è stata presentata. Il Cinema di Castello non è solo Cineteca ma è anche una sala d’essai che vede costantemente aumentare le presenze nelle sue giornate di programmazione, che vanno di solito dal giovedì alla domenica sera. E il programma è di tutto rispetto ed apprezzato (Mammuth, Noi credevamo, Social network, tanto per citare alcuni titoli…). E so-
prattutto è apprezzato l’orario serale, inizio dello spettacolo alle ore 21,30, perché è un orario che concilia alla perfezione il dopo cena con un’uscita dalla sala non a notte fonda. Mentre in luglio e agosto il Cinema si trasforma in Arena all’aperto e offre agli spettatori delle bellissime fresche serate… E per finire, senza tralasciare di ricordare le iniziative teatrali che si succedono durante tutto l’anno, sia in inverno che in estate, perché non evidenziare il fatto che, al cinema, è attigua una nuovissima pizzeria che sforna pizze e primi con buone birre in accompagnamento? E che ai soci Arci, il giovedì e il venerdì, viene proposta la formula pizza+birra+cinema a 10 euro? Nell’articolo si lamentava la lacuna di questo giusto connubio, ma bastava guardarsi intorno per accorgersi che l’offerta c’era. Credo che si sia persa un’occasione per presentare ai lettori del Quartiere l’effettiva dimensione del Cinema di Castello, ma sono sicuro che saprete, in un prossimo numero del Reporter, dedicare nuovamente un po’ di spazio a questa bella realtà. Silvano Caneschi VIA DE’ TORNABUONI E LE ESIGENZE DEI RESIDENTI Spett.le Redazione de Il Reporter, avendo molto apprezzato l’intenzione dell’Amministrazione Comunale di interessarsi, oltre che della sorte di negozianti, “shopping addicted”, turisti, ciclisti (e certo di qualche altra categoria…), persino di quella dei residenti di Via de’ Tornabuoni in vista della sua “modernizzazione”, faccio presente a chi non ci abita e forse non lo sa che già adesso, soprattutto in momenti di particolare affluenza, ma non solamente, bisogna chiedere con umiltà “permesso?!” anche soltanto per entrare o uscire dal proprio portone! Va ancora peggio se si hanno borse della spesa, valigie o altri impedimenti attinenti le quotidiane necessità familiari, per non parlare poi della quasi assoluta impossibilità di trovare un posto auto dove fermarsi appena pochi minuti per poter nel caso scaricare con calma i bagagli o far scendere senza pericolo anziani e/o disabili…Se veramente si vuole, come talvolta viene dichiarato forse in vena di fugaci pentimenti, che “il centro non perda i suoi abitanti” o che “il centro continui a vivere” e così a seguire analogamente citando, propongo intanto di prevedere lungo la strada qualche piazzola di sosta (come si è con notevole lungimiranza fatto per i Vip di Via degli Strozzi), dotata però di “pilomat” temporizzati (su modalità e durata dell’abbassamento se ne potrà discutere: forse tra i residenti possono esserci dei furbi…), il cui telecomando verrà concesso ai soli aventi diritto, comunque sempre soggetti alla ovvia e periodica verifica dei requisiti richiesti. Distinti saluti Lettera firmata LA TRAMVIA E LE PENSILINE Scrivo questa lettera in qualità di frequentatore abituale dell’ottimo servizio offerto dalla tramvia (finalmente anche Firenze ha un servizio di trasporto urbano degno delle migliori città europee, speriamo che venga presto incrementato anche sulle altre direttrici forti della città) perché sono stufo di bagnarmi tutte le volte che aspetto il tram alla fermata Leopolda o alle Cascine per la mancata installazione delle pensiline sui marciapiedi! Qual è il mistero? Corre voce che vi sia un parere negativo della
Soprintendenza perché le pensiline non si intonerebbero con l’ambiente circostante. Ma quale ambiente? Quello degli edifici di tardo ottocento/inizio novecento? O quello di quel perfetto monumento all’inutile simil muro di Berlino collocato all’ingresso della antica (quella sì) stazione Leopolda ideato dall’architetta Gae Aulenti? (NB: una torinese, ma non c’era un architetto in Toscana altrettanto - e forse più - bravo?). E alle Cascine? Come dovrebbe essere costruita secondo loro una pensilina per inserirsi nell’ambiente? Forse di rami intrecciati e coperta di frasche e foglie secche come le capanne della giungla? Direbbe quel famoso attore: “Ma mi faccia il piacere...”. E qual è allora il parere della Soprintendenza riguardo a quella enorme costruzione in cemento armato e mattoni rossi appena ultimata al circolo del tennis? Oltretutto, sarà anche soggettivo ma è così, a me le pensiline della tramvia piacciono: sono semplici e lineari, architettonicamente leggere, costruite con materiali esteticamente validi, cromaticamente gradevoli e assolvono egregiamente al loro compito, che non è quello di realizzare un’opera d’arte, ma di riparare i passeggeri dalle intemperie! (Magari aggiungetevi un paio di cestini per i rifiuti a fermata). Vi ringrazio se pubblicherete questa lettera, ma soprattutto se provocherete la risposta del (o dei) responsabili. Cordiali saluti Giovanni Pesci IL DIBATTITO SULL’AEROPORTO E I DOVERI DEI CITTADINI Da molto tempo ormai si parla di aeroporto sì e aeroporto no, piste parallele o trasversali oppure di rifacimenti alla meglio circa la pista già in uso. Io vorrei che si facesse un esame meno ipocrita e riduttivo circa i tempi e le necessità che la nostra società e la nostra città vivono. Tutti amano le comodità e il progresso senza tenere in considerazione che tutto questo comporta dei costi e talvolta dei sacrifici (sacrifici in prime persone e non solo di terzi). Come diceva Oscar Wilde “il dovere è quello che ci si aspetta dagli altri!”. Oramai l’aeroporto è indispensabile ad ogni città moderna e Firenze ha rischiato come capoluogo di Regione e di Provincia di rimanere isolata e fuori da ogni gioco politico, economico ed anche di turismo qualitativo. Qualcuno ama trovare alibi disparati. Passiamo ai fatti: a Firenze nord, Peretola e comuni limitrofi esiste un traffico stradale che non ha eguali e non da adesso! Da alcuni decenni! Per 24 ore! Come mai non ci chiediamo se gli abitanti che sono limitrofi agli scarichi degli autoveicoli e alle polveri inquinanti dei carburanti ai rumori notturni e diurni della via Pratese, Pistoiese, viadotto dell’Indiano, come mai non consideriamo le loro necessità? Credo che ci siano giochi equivochi che si cerca di sfruttare sulla fattibilità di potenziare l’aeroporto. Il progresso o è per tutti o per nessuno! Io abito vicino al viadotto dell’Indiano, prima della sua costruzione si poteva dormire a finestre aperte, la notte! Adesso no! Perché non lo chiudiamo? È impensabile! Quindi operiamo di conseguenza per l’interesse comune e ciascuno dia la sua parte! Ugo Arrighetti VIA DE SANCTIS/1. “E SE LA SOLUZIONE FOSSE IL PARCHEGGIO DI PIAZZA ALBERTI?” Ho letto che chi lavora nella zona ha difficoltà a trovare un parcheggio; ma allo
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invia la tua segnalazione alla nostra redazione redazione@ilreporter.it SALVAGUARDIA DEI NEGOZI STORICI, “NON SCORDIAMOCI DELLE PERIFERIE” In relazione al vostro articolo de “il Reporter” sulla “Battaglia dei negozi storici” e in calce “Le attività di vecchia data che resistono ...” pubblicato nel numero di Gennaio della rivista, ho trovato molto interessante l’iniziativa del Comune di Firenze nel salvaguardare gli esercizi storici. In qualità di figlio di un commerciante orafo nell’area fiorentina, sono fortemente convinto che questi negozi non si possono perdere e perciò ben vengano tutte quelle azioni di aiuto possibili preposte al rilancio delle attività storiche, valore indelebile della realtà fiorentina. Credo però che il raggio d’azione del Comune non debba fermarsi solo nell’ambito del centro storico ma debba includere anche tutte quelle realtà artigianali “storiche” che vivono nei quartieri periferici e che da sempre hanno rappresentato una colonna portante nello sviluppo della città stessa. Forse gli esercenti ubicati nella periferia, oggi sono quelli che ancor più sentono il peso della crisi, perché fuori da ogni percorso turistico. In sostanza credo sia opportuno pensare a un piano strutturale di sgravi da parte del Comune, per tutti i negozi situati nel centro storico e periferico che esistono nel mercato da almeno 50 anni. Sarebbe interessante capire a questo punto quali sono i prossimi passi di questa lodevole iniziativa affinché si concretizzi in un programma solido e concreto e che presto si possono vederne i risultati. Grazie. Varo T.
Gentile lettore, concordo con lei nel ritenere che le attività storiche siano un valore indelebile della realtà fiorentina, una ricchezza per la città e per i suoi abitanti che va ben al di là del solo aspetto commerciale. Ed è evidente che quando parlo di negozi storici intendo tutti i negozi, e non soltanto quelli del centro. Nel cuore di Firenze così come nelle periferie queste attività hanno rappresentato, e continuano a rappresentare, un punto di riferimento, una “colonna portante nello sviluppo della città” come dice lei, ma anche una presenza importante per la vita di tutti i giorni e di tutti i cittadini. Con tutte le differenze che possono esserci tra il centro e le zone più periferiche, ma con la medesima importanza. Un’importanza da difendere, da salvaguardare, e non solo per conservare una parte considerevole della tradizione e della storia di Firenze, ma per mantenere allo stesso tempo tutta una serie di servizi che queste attività garantiscono e che, forse a maggior ragione nelle periferie, sono di grande rilevanza nella vita di quartiere. L’assenza di turisti e di percorsi turistici in quelle parti della città che non sono il centro storico rappresentano senz’altro un’ulteriore difficoltà nel sopravvivere, ed è per questo che giudico positivamente tutte quelle iniziative che possano essere studiate e – soprattutto – messe in opera per salvaguardare i negozi storici di tutta Firenze. Ed anche in questo caso la “periferia” non deve essere dimenticata, anzi. Da parte nostra, e riconoscendo a queste attività tutta l’importanza che meritano, abbiamo spesso e volentieri pubblicato, nelle varie edizioni de Il Reporter, articoli sulle attività storiche, sulle loro difficoltà, sulle loro vicende e sulle loro “ricette” per andare avanti, dando particolare risalto a quei “compleanni” significativi (come ad esempio i 50 anni di vita di questa o quella attività) purtroppo non così facili da festeggiare. E continueremo a farlo con piacere, anche perché questo vorrà dire che altri negozi saranno arrivati a festeggiare importanti anniversari. Questo certo non basta alla sopravvivenza di esercizi e botteghe che devono fare i conti con la crisi economica, i tempi che cambiano e via dicendo, ma (auspicando che chi di dovere intanto trovi soluzioni per tutelarli) vuol quantomeno essere un modo per sottolineare la loro rilevanza – e, ripeto, non solo dal punto di vista commerciale – nella vita della città e dei suoi quartieri. Ed è per questo che saremo felici di ricevere segnalazioni sui “compleanni” dei negozi storici di tutta Firenze. Per poterli festeggiare (anche) sulle nostre pagine. Matteo Francini stesso tempo più volte si è scritto che il nuovo parcheggio di Piazza Alberti è per lo più inutilizzato. Vista questa situazione di scarso utilizzo, non sarebbe possibile concordare una tariffa di sosta all’interno di tale struttura, tariffa in qualche modo “sopportabile” per chi può dimostrare che in questa zona lavora? Auguri e buon lavoro. VIA DE SANCTIS/2. LA PISTA CICLABILE E LA SECONDA FILA Spett. Redazione, sono rimasta colpita dall’articolo pubblicato sul vs giornale del mese di gennaio,
dove si parla del traffico di questa via, dove abito da più di 15 anni. Soprattutto non sono riuscita a capire perché gli intervistati attribuiscano la responsabilità della mancanza di parcheggi alla “nuova” pista ciclabile; sembra che queste persone non abbiano fatto caso alla cattiva abitudine di molte persone che lasciano la macchina in seconda fila e vanno a passeggio per fare shopping. Questo, posso constatarlo direttamente da casa mia, tutte le volte che devo subire le lunghe suonate di clakson di chi parcheggia regolarmente e si trova la macchina bloccata. A mio avviso, prima della pista, uguale a quelle in uso in tutti i paesi d’Europa, la gente amava par-
cheggiare addirittura in terza fila! Non si potrebbe trovare qualche sistema per far capire a queste persone che si può parcheggiare nel “chiocciolone” di Piazza Alberti con una spesa abbastanza limitata se uno ci deve stare “un minutino”! Grazie per l’ospitalità distinti saluti E. Ciardetti SULLA NUMERAZIONE DI VIA DEL MEZZETTA Sulla edizione Q2 attualmente in distribuzione, un articolo su via del Mezzetta ha destato il mio interesse. Prima ancora di verificare la correttezza di quanto riportato e della eventuale burocrazia prodotta dalle istituzioni nel corso del tempo a livello della toponomastica e del catasto, provo a indicare una possibile chiave di lettura della questione. L’area di via del Mezzetta in questione (da via E. Nencioni a via del Gignoro) ha subìto una profonda trasformazione qualche decennio fa: alla fine degli anni ‘70 l’attuale tracciato non esisteva, limitandosi, forse, ad un tratturo poderale. Infatti, provenendo da via A. del Sarto, dopo l’incrocio con via E. Nencioni, via del Mezzetta subiva una “chicane” e proseguiva non sullo stesso asse viario, ma su uno parallelo, più a ridosso di via Rondinella, lasciandosi la colonica (tutt’ora esistente) e la chiesa sulla destra. All’epoca, non esisteva nè la struttura delle Poste, nè il complesso parrocchiale-sportivo, nè, tantomeno, la piccola arteria che oggi arriva direttamente fino alla rotonda. Al posto dell’insediamento Esselunga esisteva lo stabilimento Fila (trasferito a La Rufina), mentre al posto del sottopassaggio ferroviario c’era un tranquillo e sonnolento passaggio a livello. Chissà: magari, nell’istruire le pratiche per le modifiche dell’area, le istituzioni coinvolte e gli abitanti, hanno trascurato qualche particolare! Cordiali saluti, L. Innocenti
domani i Comuni prendessero in mano le redini per creare un Car Pooling migliore, ma per adesso non hanno nessuna intenzione di farlo e questo è quello che abbiamo. C’è da dire, oltretutto, che esiste perché qualcuno ha deciso di perdere tempo e denaro e di donarlo liberamente a tutti gli altri cittadini senza nulla pretendere, così, solo per senso civico. In questo paese chi dona liberamente è sempre stato visto storto perché si pensa che tutto deve avere un prezzo, che nessuno sia mai disposto a dare senza nulla ricevere. Noi non siamo così. Di sicuro l’iniziativa ha evidenti limiti ma noi abbiamo fatto le cose per quelle che sono le nostre possibilità ed i nostri poteri. - L’accesso è riservato a chi ha un computer perché è molto più semplice gestire un flusso di mail che non un numero di telefono, lo si può fare tranquillamente da casa propria alla sera dopo una giornata di lavoro. Non ci sono persone che lucrano dietro all’iniziativa, è tutto volontario ed è evidente che da questo punto di vista l’iniziativa è limitata. E’ vero però che uno dei punti di forza del programma Movimento a 5 Stelle è proprio la battaglia sull’informatizzazione e sull’accesso il più libero possibile a internet ed è anche per questo che da quel tipo di supporto siamo partiti. Non abbiamo le forze per sviluppare, almeno per adesso, un accesso diverso. Però abbiamo deciso di fare una serie di incontri pubblici (il primo si terrà tra più o meno un paio di mesi, sarà nostra cura comunicarlo per tempo) dove spiegheremo l’iniziativa e raccoglieremo tutti i suggerimenti che i cittadini di Reggello e Figline vorranno darci. Cercheremo inoltre di creare un Data Base per aiutare quelle persone che non sanno usare il computer o che non hanno un accesso veloce a internet. Tanto dovevamo, Cordialmente, Reggello a 5 Stelle
CAR POOLING A REGGELLO E FIGLINE, DUE PRECISAZIONI Buongiorno, siamo a scriverVi perché, dopo la pubblicazione da parte Vostra di un articolo riguardante il car pooling fra Reggello e Figline nel numero di Dicembre, abbiamo notato che alcuni lettori Vi hanno scritto asserendo che l’iniziativa aveva, sostanzialmente, due difetti: - Che il car pooling così come l’abbiamo studiato è dato sostanzialmente all’iniziativa privata. - Che l’accesso all’iniziativa è limitato alle persone che sanno usare il computer o che hanno un accesso a internet. Tutto vero, solo un paio di precisazioni: - Abbiamo studiato una iniziativa privata perché non potevamo fare altrimenti, il Movimento a 5 Stelle non governa, purtroppo, né il Comune di Figline né quello di Reggello, ed è normale che là dove lo Stato latita il cittadino è costretto a usare mezzi privati per risolvere un problema che, e in questo chi ha scritto ha ragione, è tutto pubblico. Per questo abbiamo deciso di muoverci e cercato una soluzione e continueremo a cercarne e a proporne anche per gli altri problemi di Reggello e più un generale della vallata. Cercheremo di farlo spendendoci in prima persona perché siamo convinti che la politica debba tornare ad essere un servizio per tutti e non un privilegio per pochi. Certo il nostro è solo un primo passo e saremo felici se
TERZA ETÀ, I SERVIZI DI VILLA BRACCI Spett. redazione, vorrei far presente con poche righe l’utilità del centro anziani villa Bracci. Il centro sociale di villa Bracci Q2 via di Rovezzano è gestito da volontari che hanno passato gli (anta) alcuni abbondantemente. Vanta di un bellissimo parco con panchine e un grande parcheggio, 270 orti assegnati dal Q2 per gli anziani del quartiere, bar con sala televisione, biblioteca, sala per il gioco delle carte, salone per il ballo domenicale e il giovedì pomeriggio con suonatori, corsi di computer di 1° 2° 3° livello, ginnastica dolce Qi-gong, pass e sportello informatico, corso di burraco, scuola di ballo, gite e pranzi sociali. Tutte occasioni per far sì che le persone della terza età possano passare qualche ora serena e spensierata, a dispetto della malinconia e la solitudine, trovando tra noi molte persone con grande disponibilità di ascoltare e dialogare accettando iniziative e critiche, anzi sicuramente é il nostro obbiettivo trovare le esigenze più piacevoli, cercando di accogliere i vostri pensieri e le vostre idee, per raggiungere gli obbiettivi di spensieratezza, visto i tempi duri di oggigiorno cerchiamo di regalarci un sorriso e un abbraccio con grande amicizia e simpatia. Augurando a tutti un buon anno, vi invitiamo a visitare questo grande centro. Il consiglio direttivo villa Bracci
segnalazioni a redazione@ilreporter.it
Concerti Roberto Cacciapaglia 10 febbraio
Teatro Puccini
Roberto Cacciapaglia torna con un nuovo album di inediti, “Ten directions - Il lancio del pensiero”. Dopo “Quarto tempo” e “Canone degli Spazi”, l’eclettico artista offre al suo pubblico 12 composizioni di intensa carica emotiva dimostrando, ancora una volta, un’infinita capacità di raccontare attraverso la musica, con brani che sono evocativi già nei titoli, come, ad esempio, Wind song, Luminous Night, Waterland e Moscow River. Ed altri ricchi di significato come, ad esempio, la traccia Home composta appositamente ed eseguita dall’artista per la serata-evento del 29 giugno 2009 “Viareggio ricorda Viareggio”, memorial in ricordo delle vittime della tragedia ferroviaria avvenuta nella città toscana prodotto e organizzato dalla Fondazione Gaber. Nell’album del pianista sono quindi raccolte melodie che colpiscono nel profondo l’ascoltatore per poi riaffiorare ricche di sentimenti e immagini sempre diverse. Un intreccio di suoni che accompagna, aiutato dal potere magico della musica, in un viaggio che accarezza l’anima e la trasporta in una dimensione superiore, stimolando le emozioni più intime.
Rio 17 febbraio
Viper Theatre Prosegue il tour dei Rio, che, forti del successo del loro terzo album “Il Sognatore” uscito a luglio per RiservaRossa/ Sony Music, sono pronti a calcare ancora una volta i palchi di tutta Italia per riproporre i loro vecchi e nuovi successi. Il live della band capitanata da Fabio Mora (voce) e Marco Ligabue (chitarre) si preannuncia come un’esplosione di rock ed energia destinata a catturare ogni singolo spettatore. I Rio sono infatti famosi per il loro esprimersi al meglio proprio dal vivo, quando hanno la possibilità di entrare in stretto contatto ed interagire con la loro ben nutrita schiera di fedelissimi fan. I membri del “Mariachi Hotel”, questo il nome del fan club ufficiale, sono attivissimi, aggiornatissimi e sempre pronti a coinvolgere nuovi adepti ad ogni show! Con Fabio “Bronsky” Ferraboschi al basso ed Alberto Paderni alla batteria, i RIO sono pronti a sferrare un nuovo attacco.
quanto mai meticolosamente dal suo autore in ogni singolo passaggio. Giovane, ma talentuoso al punto di aver meritato uno speciale ringraziamento nelle note di copertina da parte dei suoi stessi maestri e produttori Peppe Vessicchio e Claudio Guidetti, Pierdavide è autore di tutte le sue musiche e testi. Sul disco ha suonato le chitarre e si è divertito al basso e col bouzouki, mentre dal vivo sarà accompagnato dalla band con cui ha girato l’Italia la scorsa estate, e cioè Domenico Antonacci alle percussioni, Giuseppe Sblendorio alla chitarra, Cosimo De Bartolomeo alle tastiere, Pietro Notarnicola alla batteria e Vito Astone al basso.
Clubbing Ital Tek 18 febbraio
Ex3 - Centro per l’arte contemporanea
Pierdavide Carone 28 febbraio
Saschall
Pierdavide Carone, l’ironico cantautore multiplatino emerso grazie alla scuola di Amici, e già a buon titolo considerato una delle giovani promesse del panorama musicale italiano, arriva a presentare il suo nuovo disco “Distrattamente”, uscito a novembre. Il suo amore per i paradossi linguistici è presente fin dal titolo dell’album, preso a prestito dal brano che lo apre, che rappresenta un lavoro curato
La guest del mese di febbraio sarà invece Ital Tek, produttore dubstep di Brighton che ha fatto la sua prima apparizione nel 2006 su etichetta Net Lab. La sua prima realise è stata “Terminator 2” EP, cinque tracce con una pesante influenza delle sonorità di Aphex Twin e campioni dal famoso film con Arnold Schwarzenegger. Nel 2007 “ Blood Lines “
L’INIZIATIVA
Carnevale sì, ma solo in stile risorgimentale Q
uale miglior modo di festeggiare il Carnevale di una festa nello spelndido salone del Teatro della Pergola? Dopo il successo del veglione dello scorso anno torna la grande, esclusiva festa di carnevale organizzata dagli Amici della Pergola, la compagine di sostenitori che si occupa di aiutare a promuovere e corroborare le attività e l’immagine del teatro. Il tema quasi obbligato ruota intorno all’Unità d’Italia e ai gloriosi fatti del Risorgimento, che anche alla Pergola ebbe cittadinanza illustre: dalla presenza di Antonio Meucci a quella di Giuseppe Verdi, dal grande spettacolo di beneficenza che si tenne nel fatidico 1848 a favore della Repubblica di Venezia all’addio non troppo dispiaciuto ai Lorena. Il Gran Ballo, che come lo
scorso anno rispetterà i dettami del bal en tête pur non disdegnando quanti volessero mascherarsi per intero, sarà articolato in due parti distinte: una cena-performance nella platea del teatro, eccezionalmente svuotata delle poltrone, che porrà i commensali in mezzo a una piccola storia del Risorgimento atta a creare movimento, oltre che gaiezza, tra una portata e l’altra imbandita da Guido Guidi Ricevimenti; e un dj-set che farà danzare sul palcoscenico del teatro tutti quelli che si saranno rinfrancati con le libagioni e anche coloro che giungeranno dopo la cena, ovvero dalle 23 in avanti (la cena avrà inizio invece alle 20.15). I prezzi: 75 euro per la cena, dopo le 23: 30 euro per gli uomini e 20 per le signore.
12 “ prodotto da Planet Mu, disco dalle sonorità cupe e i suoni atmosferici, caratterizza definitivamente il suo stile. Nello stesso anno appare in molte compilation siglate Planet Mu e fa uscire “ Deep Pools “ per l’etichetta Square. Fatboy slim 20 febbraio
Tenax
Torna al tenax il piccolo deejay seguitissimo da tutti gli amanti del genere che ha iniziato la sua carriera lavorarando come Dj al college a Brighton e poco tempo dopo iniziando a suonare il basso nella band degli Housemartins.
A teatro Un ispettore in casa Birling 15-20 febbraio
trattato sull’imitazione: così come lui imita i cavalieri, io imito i cavalieri della scena”. Con questa premessa Franco Branciaroli, dopo l’originale edizione di Finale di partita in cui il protagonista parlava con la voce dell’ispettore Clouseau, si prepara al testo di Miguel de Cervantes. Branciaroli sarà infatti impegnato nel doppio ruolo di Don Chisciotte e Sancho Pancia, cui darà, imitandole, le voci di Vittorio Gassman e Carmelo Bene. Il vagabondare verbale, divertente e commovente insieme, dei due mattatori ripercorrerà alcune delle scene più celebri del grande romanzo picaresco del Siglo de oro spagnolo. La notte poco prima della foresta 25 e 26 febbraio
Teatro Puccini
Teatro della Pergola Un ispettore in casa Birling, che arriva sul palcoscenico della Pergola grazie alla regia di Giancarlo Sepe, è considerato oramai un classico del teatro inglese, ottenne grandi successi a metà degli anni Quaranta a Londra con un giovanissimo Alec Guinness, per essere poi ripreso a Parigi e a New York. Scritto e rappresentato per la prima volta a Mosca nel 1945, in Italia venne messo in scena nel 1947 da Orazio Costa con Salvo Randone e Camillo Pilotto, e successivamente negli anni Ottanta dalla Compagnia Tieri-Lojodice. Don Chisciotte 22-27 febbraio
Teatro della Pergola “Don Chisciotte è un enorme
Le mostre Dall’icona a Malevich 8 febbraio-30 aprile
Galleria d’arte moderna L’Andito degli Angiolini ospiterà una selezione di 40 dipinti provenienti dal prestigioso Museo Russo, un numero dimensionato agli spazi non vasti ma seducenti di questi ambienti lorenesi, e scelto in modo da offrire un affascinante florilegio del percorso dell’arte russa dall’epoca delle icone fino alle avanguardie del primo Novecento. Dalla collezione di icone, imponente per numero, è stato intenzionalmente selezionato un unico pezzo, il Cristo Pantocrator in trono fra le potenze del XVI secolo, dato che le icone sono forse l’espressione artistica dell’arte russa più nota in Europa, si è inteso dedicare maggior spazio all’arte del XVIII e XX secolo. Vinum nostrum Fino al 30 aprile
Museo degli argenti
Una partitura rigorosa tra la parola metaforica che diventa tangibile e il corpo che non può evitare di esistere in ogni attimo. Senza respiro. Uno straniero che cerca di riconoscersi in un mondo diverso dove emergono il ricordo, la nostalgia, la rabbia, la pioggia come elemento simbolico che ritorna sempre. Claudio Santamaria interpreta sul palcoscenico fiorentino, poetica di Koltès.
Dalla Mesopotamia alla nostra tavola, da rito di comunione a ebbrezza da evitare, da culto da respingere a porta di accesso alla spiritualità, il vino e la vite sono protagonisti della mostra. Reperti originali, sculture, affreschi e mosaici accompagnati da apparati multimediali e video racconteranno la millenaria storia della vite e del vino e la rilevante influenza esercitata sulla cultura degli antichi. Seguendo un andamento cronologico, la mostra illustrerà l’origine della viticoltura nel Vicino Oriente, la sua piena affermazione con relativi significati simbolici, religiosi e culturali nel mondo ellenico, fino alla produzione e diffusione del vino su ampia scala operata dai Romani.
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