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Periodico d’informazione locale. Anno V n.17 del 7 febbraio 2011. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10
IL BILaNcIo FIGLINE
PRIMO PIANO
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FEBBRAIO 2011
C’erano una volta i nonni Andrea Muzzi*
M
lOtta la viabilità alla criMiNalità accelera Al via in Reati i lavori calo ma per “guardia la variantealta”: in riva destra il questoreuna dell’Arno, Zonno delledichiara opere più guerra attese. allo spaccio Novità per il secondo di droga ponte PAGG.10-11 PAG.4
incisa Casa Petrarca, si vede la fine dei lunghi lavori di restauro. L’inaugurazione è fissata per giugno PAG.6
sporT
Come se la cava il Valdarno sui banchi PAGG.2-3
Autobus, si cambia (ancora)
la disputa Rignano
di F. Puliti – L.V. Zarrilli
A
che Ne sarà Di Gila L’attaccante è rimasto, ma i dubbi sulla sua permanenza sembrano destinati a tornare in estate PAG.36
playoff più vicini Il Valdarno Volley torna in pista dopo l’esclusione del Cittaducale Rieti. Parla Costanza Tani PAG.38
bordo dei bus salgono altri cambiamenti. Non bastavano, infatti, le sforbiciate alle corse e ai percorsi di alcune linee scattati a gennaio in seguito ai tagli del Governo. Perché ora è tempo di fase 2 e, se anche questa non sarà sufficiente, 3. Il tutto nel nome del contenimento dei costi. “Cercheremo di arrivare al taglio del 13% sui costi dei bus urbani ed extraurbani”, spiega l’assessore provinciale Stefano Giorgetti. Ma come si “tradurrà”
tutto questo nella realtà quotidiana? Rivedendo e correggendo il percorso di alcune linee: novità per 23, 31, 32 e 33. E se dunque per i trasporti i tempi stanno cambiando (mentre intanto i lavori della Tav vanno avanti), a farci fare un salto indietro nel tempo ci pensa Lina Abate. Assunta all’Ataf nel (lontano) 1981, allora era l’unica donna in azienda. “Oggi c’è molto più traffico - racconta - ma prima bisognaPAGG.16-17 va avere forza...”.
Caso Mind, lavoratori in bilico PAG.5
Le zone “contese” reggello tra cittadini e turisti Dopo Case Nuove scatta l’allarme discariche abusivePAG.12 PAG.7
il piano
olti anziani di tutto il mondo vanno in Irlanda per farsi iniezioni di botulino per cancellare i segni delle rughe. Sembrano dei “tossici”: tutte le settimane si sparano una pera di botulino. Dobbiamo abituarci all’idea che in un futuro prossimo gli anziani esteticamente sembreranno sempre più dei bambini. Ora fuori dalle scuole ci sono i nonni che aspettano i nipoti. Domani vedremo dei bimbi che aspetteranno altri bimbi. La maestra andrà in tilt: non saprà più quali sono gli alunni. “Voi due entrate in classe!”. “Noi siamo i nonni”. “E il bambino dov’è?”. “È quello che ha preso la macchina ed è tornato a casa!”. Ora a riscuotere la pensione alle poste c’è una lunga coda di vecchietti malaticci. Domani a riscuotere la pensione alle poste vedremo una lunga fila di carrozzine: come impiegate ci saranno le baby sitter! Io voglio vivere in un mondo dove il nonno ha i capelli bianchi, quando parla sputa la dentiera e ha problemi alla prostata. Questo è un mondo naturale. Mi fa effetto chiamare “nonno” uno che, se lo vede mio figlio di 6 anni, si rifiuta di giocarci: lui con i bambini troppo piccoli non si diverte! E poi c’è poco da fare: cancellare le rughe non serve a niente, le altre parti del corpo restano decadenti! *Comico
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Sostegni e contributi è l’anno dei giovani PAGG.30-31
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Febbraio 2011
il giornale nel tuo comune
l’inchiesta. Viaggio tra banchi e pulmini
Pianeta scuola, tanti alunni e un solo liceo (e mezzo) A settembre il Marsilio Ficino aprirà anche un indirizzo scientifico. Nel mentre vanno avanti i progetti comuni: online e live nei teatri Francesca Puliti
U
n patrimonio di 13mila libri in tutto, cinque nidi di cui alcuni anche con spazio gioco adulti-bambini, ben 14 materne e altrettante elementari e sei scuole medie. Questi i numeri dell’universo scuola nel Valdarno fiorentino. Numeri a cui si aggiungono quelli (esigui) delle superiori. Sono solo due gli istituti, entrambi a Figline (il tecnico Vasari e il classico Ficino). Anche se dall’anno prossimo le cose cambieranno. Già perché dall’annata 2011/2012 il Marsilio Ficino ospiterà anche un indirizzo scientifico. “Il ‘Marsilio Ficino’ è ormai da decenni uno dei luoghi più importanti per la formazione scolastica del nostro territorio – commenta l’assessore figlinese all’istruzione Patrizia Campanelli –, un istituto che si è saputo adeguare alle nuove esigenze della scuola fino ad arrivare alla
creazione di un nuovo indirizzo. Siamo orgogliosi dell’ampliamento dell’offerta formativa, Figline è una città strategica a livello provinciale per la formazione scolastica”. A livello valdarnese, invece, l’attività educativa è coordinata su tutti e 4 i comuni. Come? Grazie al Cred, il Centro Risorse Educative del Valdarno fiorentino, che forma una rete con le analoghe strutture di Chianti e Valdisieve. Tra i principali compiti del Centro quello di avviare progetti comuni e mettere in comunicazione esperienze e risultati. Ad esempio, alcuni percorsi didattici sono online, consultabili da tutti, sullo stesso sito che ospita gli album fotografici delle scuole. Tra le attività collaterali, molto partecipati i laboratori. Uno per tutti: la scuola di teatro che ha dato vita alla rassegna “Garibaldina”, seguita da un pubblico di 1.500-2000 persone.
FIGLINE. Cinquantatré classi in visita a Palazzo Pretorio INCISA. Da quest’anno piatti senza glutine e meno carne
Arte e cultura gratis Menu anti-intolleranze per ragazzi e bambini e genitori-assaggiatori P
artiamo dal fondo. Cioè partiamo dall’ultimo dato, in ordine cronologico, riguardante il pianeta scuola a Figline. Dato che testimonia un successo: il successo, una volta tanto, del valore della cultura, dell’arte, della storia. E dell’importanza di insegnare ai giovani a riconoscerlo ed apprezzarlo. Ebbene: la mostra d’arte di gran lunga più grande ed importante che si sia tenuta a Figline – e che ha fatto registrare il record storico di visitatori – “Arte a Figline”, chiusa il 16 gennaio a Palazzo Pretorio, è stata visitata da 53 classi della scuola primaria e secondaria di primo grado, che, gratuitamente, hanno potuto seguirne il percorso con le spiegazioni e le informazioni di una guida. La visita guidata per le scuole è stata finanziata con i soldi che il Comune ha risparmiato a inizio anno, grazie alla convenzione con una libreria che ha fornito tutti i libri di testo. “I commenti, le impressioni, le dichiarazioni entusiaste dei ragazzi, che le maestre mi hanno inviato – spiega Patrizia Campanelli, assessore alla pubblica istruzione – sono un premio per il mio lavoro, il maggior motivo di soddisfazione. Nella pubblica amministrazione, in questi tempi fatti di molti impegni e poche finanze, è importante concentrarsi magari su pochi progetti, e riuscire a portarli a conclusione al meglio”. Ecco quello che offre il Comune, per servizi e progetti, ai circa 1.500 alunni che
frequantano le scuole, dai nidi alle medie: sono attivi i servizi di trasporto scolastico, con 5 pulmini che negli “intervalli” sono utilizzati anche per gite all’interno del territorio comunale; il pre e post- scuola, nei plessi in cui almeno 5 famiglie ne facciano richiesta, grazie ad una convenzione con l’Auser; il servizio-mensa, con l’utilizzo di alimenti biologici, e l’uso di erogatori di acqua microfiltrata, installati in tutte le scuole. Le tariffe per questi servizi sono basate su fasce Isee rimodulate dal Comune per aiutare le famiglie, soprattutto quelle più numerose. Molti sono poi i progetti che, oltre ai programmi didattici, interessano i ragazzi: si va dall’intercultura, all’organizzazione di giochi e rappresentazioni teatrali in lingua inglese, al contatto con l’informatica per i bambini delle elementari, e con progetti legati al web, per le medie, ottenuti grazie a premi e finanziamenti. C’è la possibilità di utilizzare il laboratorio scientifico di Matassino, per lezioni ed esperimenti, anche per i piccoli della scuola dell’infanzia. Ci sono progetti relativi alla lettura, con l’ideazione della biblioteca itinerante per i bambini delle elementari, e di letture animate per i più piccoli; oltre al ciclo di letture giovani, per i ragazzi più grandi, organizzate in collaborazione con la Biblioteca Comunale, con l’Istituto Supoeriore Vasari, e con /P.T. la libreria “La Parola”. Il Reporter del Valdarno F.no raggiunge 18.509 famiglie nei Comuni di Figline, Incisa, Reggello, Rignano.
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Il reporter è un periodico di 10 edizioni che mensilmente viene distribuito da in 216.486 copie
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i imparano tante cose sui libri, ma si imparano tante cose anche a tavola e il Comune di Incisa sta attuando una politica di vera e propria educazione alimentare per gli alunni delle sue scuole. Durante lo scorso anno scolastico, come ci comunica l’assessore alla pubblica istruzione Massimo Bigoni, era emersa la necessità di rivedere il menù della mensa scolastica, ormai fermo da qualche anno. E’ stata quindi incaricata la Dott.ssa Beatrice Molinari, biologa nutrizionista, specialista in Scienza dell’alimentazione, per la redazione di uno nuovo menù ed è stato costruito un percorso partecipato coinvolgendo i genitori degli alunni. Un menù innovativo che cerca di soddisfare le più recenti raccomandazioni dei competenti istituti nazionali e internazionali addetti alla stesura, promozione e verifica di linee guida per una sana alimentazione, mirate, fin dalla giovane età alla prevenzione delle principali malattie croniche legate all’alimentazione. In particolare si è cercato di diminuire le proteine di origine animale, gli alimenti troppo ricchi di sodio e di grassi saturi, di aumentare il consumo di pesce e legumi e di alimenti di origine vegetale come frutta e verdura ricchi in fibre. Inoltre, sono stati introdotti i cereali semi integrali e strutturati pasti che tengano conto delle principali intolleranze alimentari, oggi in aumento. Oltre ai pasti tradizionali, sono
state inserite anche nuove proposte alimentari come: pasti vegetariani e un pasto completamente senza glutine per tutti una volta alla settimana. “Cerchiamo di sfruttare l’opportunità della mensa – conclude Bigoni - come un momento importante del percorso educativo e di salute dei nostri figli proponendo una varietà di alimenti che non tutti hanno la possibilità di assaggiare”. Il nuovo menù è stato sperimentato nelle scuole, grazie alla collaborazione di un gruppo di insegnanti che hanno monitorato attentamente le risposte degli alunni. Che si sono mostrati un po’ diffidenti in un primo momento, ma poi hanno capito lo spirito di collaborazione che contraddistingueva. Tant’è che è stata data la possibilità a tutti i genitori di assaggiare i pasti preparati e serviti nei refettori dei propri figli, chiedendo loro di esprimere un giudizio sul pasto usufruito esplicitando anche le motivazioni nel caso in cui quest’ultimo non sia stato positivo, utilizzando l’apposito modulo predisposto dall’Ufficio. “Oggi si sa che è molto più importante ‘cosa’ si mangia di ‘quanto’ si mangia - commenta la nutrizionista - e che, avere un’alimentazione adeguata, arricchire la dieta con certi alimenti anziché altri, non solo diminuisce la quantità di sostanze che possono danneggiare la salute, ma può rafforzare la funzionalità e la /S.D.R. capacità di difesa dell’organismo”.
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FIGLINE • INCISA • REGGELLO • RIGNANO
RIGNANO. I tagli agli enti locali hanno tenuto a lungo in bilico i progetti, salvati da un accordo con Incisa
I rientri sono garantiti. Almeno fino a giugno Spostamenti riorganizzati per le elementari, mentre chi ha già la licenza media in tasca deve mettersi in cammino per altri lidi: Pontassieve o Bagno a Ripoli
S
i era aperto sotto cattivi presagi l’anno scolastico rignanese: la sforbiciata ai trasferimenti verso gli enti locali prevista nella manovra estiva del Governo ha tenuto a lungo in bilico il terzo rientro pomeridiano per le classi prime e seconde elementari, con il serio rischio di vederlo saltare a pochi giorni dalla prima campanella. A tappare la falla ci ha pensato il tavolo inter-istituzionale avviato dal Comune
insieme all’amministrazione di Incisa che, con uno sforzo al di là delle proprie competenze, ha elaborato due progetti integrativi garantiti almeno fino a giugno. Rientrato l’allarme è ripresa la regolare attività alle scuole primarie di Rignano e Troghi. A completare la proposta formativa troviamo un nido e un plesso di scuola materna in ognuno dei due centri, mentre l’unica scuola media è la ‘Giovanni Papini’
del capoluogo, una delle tre sedi dell’istituto unico di Figline, Incisa e, appunto, Rignano. Non ci sono invece le scuole superiori e allora, messa in tasca la licenza media, i giovani rignanesi devono scegliere tra le tante offerte dei centri più vicini: Bagno a Ripoli, con il Liceo Scientifico ‘Piero Gobetti’ e l’Istituto ‘Alessandro Volta’ (tre indirizzi: matematico-informativo, linguistico e liceo tecnico-economico), oppure l’‘Ernesto Balducci’ di Pontassieve, con sezioni di liceo scientifico, tecnico commerciale e tecnico industriale. Altri ancora si guardano verso Sud, all’Isis Vasari di Figline (tecnico geometri, ragioneria, alberghiera e scientifico) o al Valdarno aretino, spingendosi fino a San Giovanni per il linguistico e i licei psico-pedagogico, delle scienze sociali e delle scienze umane. E se per spostarsi i ragazzi usa-
no le linee della mobilità pubblica, favoriti anche dall’avere una stazione ferroviaria in pieno centro, il servizio di trasporto scolastico per gli studenti più piccoli è stato completamente riorganizzato poco più di un anno fa, rivedendo tutte le fermate ed i vari percorsi dei pulmini. Ad occuparsi del servizio è direttamente il Comune con personale dipendente, così come accade per le mense scolastiche. I pasti per tutte le scuole si preparano nelle cucine della primaria di Rignano con particolare attenzione verso le materie prime, almeno metà delle quali dev’essere di provenienza biologica. Questi i servizi attivi: un’offerta piuttosto ampia, certamente capace di soddisfare le esigenze del territorio. Intanto, sono già aperte le iscrizioni al prossimo anno scolastico. C’è tempo fino al /A.T. 12 febbraio.
REGGELLO. Con un territorio così l’organizzazione dei trasporti è tutto. O quasi. Ma i mille scolari sono serviti
“I bus arrivano anche dove abita un solo bimbo” D
al fondovalle alle vette del Pratomagno, punto d’incontro tra il Valdarno aretino, quello fiorentino e la Valdisieve, convivono tanti ambienti eterogenei con esigenze diverse, di cui anche il sistema scolastico deve tener conto. Ai quattro vertici del territorio comunale – Pietrapiana, Prulli, Donnini e Cascia – troviamo altrettanti asili nido, un fiore all’occhiello (tutte le richieste di ammissione evase in anticipo e liste riaperte lo scorso novembre). Ancor più numerose, sei in totale, le scuole dell’infanzia che completano l’offerta di istruzione prescolastica: a Cancelli, Cascia, Cetina, Leccio, Tosi e Vaggio sono circa 300 i bambini sul primo gradino del percorso nell’Istituto comprensivo statale di Reggello, l’organismo unico che coordina l’intero progetto educativo reggellese. La scuola dell’ob-
bligo comincia in una delle quattro primarie (Cascia, Leccio, Reggello e Vaggio) nelle cui aule siedono ogni mattina quasi 500 studenti, mentre l’unica scuola media è la storica “Massimiliano Guerri”, in pieno centro a Reggello: più di 250 alunni seguiti da 32 docenti. Il primo problema, avendo istituti che distano anche 15 chilometri tra loro, è l’organizzazione di una buona rete di trasporto scolastico. Il servizio è in parte gestito direttamente dal Comune e in parte in mano ad una ditta appaltatrice, mentre i ragazzi delle medie si appoggiano anche alle ordinarie linee del trasporto pubblico, riuscendo così a coprire l’intero territorio. “I bus arrivano anche nelle frazioni più lontane come Vallombrosa, dove abita un solo bambino”, spiega l’assessore all’istruzione Cristiano Benucci. “Siamo riusciti a mantene-
Alti standard di qualità anche a tavola: i menu sono stabiliti insieme all’ospedale Meyer di Firenze e danno la precedenza ai prodotti locali, come il famoso “oro verde” re tariffe contenute perché su questa materia credo si debba applicare il principio di sussidiarietà: abitare lontano dalla propria scuola è già di per sé uno svantaggio che non può essere aggravato”. Percorso simile a quello dei
pasti che dal centro unico di cottura dell’asilo di Cascia raggiungono ogni giorno tutti gli altri plessi. Il servizio è appaltato ad una ditta che opera sotto la stretta vigilanza della commissione mensa, un organismo di controllo di cui fanno parte i genitori che verifica bilancio e rispetto degli standard qualitativi: ci vogliono cibi conformi alle scrupolose tabelle dietetiche realizzate in collaborazione con i pediatri dell’ospedale Meyer, capaci anche di valorizzare i prodotti tipici locali, primo fra tutti l’olio di Reggello. I servizi di pre-scuola (ingresso anticipato al mattino per i figli di chi entra presto al lavoro) e post-scuola (attività didattiche pomeridiane nei giorni in cui non è previsto il rientro) rappresentano un ulteriore e valido aiuto alle famiglie con figli in età /A.T. scolare.
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il giornale nel tuo comune
FIGLINE. Al via i lavori per la variante in riva destra dell’Arno, una delle opere più attese di tutto il territorio
Da Incisa a Montevarchi in 15 minuti La viabilità valdarnese al punto di svolta: in gara anche la famosa
CAVICCHI. Pronta a primavera l’oasi di quiete
“variantina”. E il secondo ponte è in fase di progettazione
Un giardino per riposare le orecchie
Paola Tozzi
U
“C
inque o sei anni di tempo. E poi, quando per andare da Incisa a Montevarchi si impiegheranno 15 minuti invece degli attuali 50, si potrà iniziare a parlare di città diffusa del Valdarno”. E’ il sindaco di Figline Riccardo Nocentini, a parlare così: una “visione”, magari un po’ ottimistica in termini temporali, ma abbastanza reale per quel che concerne la viabilità e le infrastrutture. Almeno nei progetti. Progetti importanti che hanno “abbandonato” lo stato di idee ed intenzioni e sono giunti alla fase esecutiva. Primo fra tutti, il 5° lotto della variante in riva destra dell’Arno, la casello-casello, giunto alla gara per l’inizio dei lavori. La giunta provinciale, infatti, ha approvato lo scorso dicembre il progetto esecutivo della strada che dal Matassino, più o meno in prossimità dell’ex stabilimento carni, arriverà fino a San Giovanni Valdarno, utilizzando per circa 4 km, l’argine della costruenda cassa di espansione Pizziconi (i cui primi cantieri – messa in sicurezza del torrente Resco – dovrebbero prendere il via con la primavera). Opera impegnativa dal punto di vista economico (circa 15 milioni di euro di spesa, quasi la metà di tutta la variante alla Sr 69) e strategicamente la più attesa da tutto il territorio valdarnese, il lotto 5 della variante in riva destra va ad aggiungersi, per il territorio di Figline, ad un’altra infrastruttura altrettanto strategica: la famosa “variantina”, il pezzo di strada che dalla nuova rotatoria in zona stadio arriverà fino al ponte sul torrente Galliana, per ricongiungersi alla strada che arriva alla rotonda della Massa. La nuova arteria permetterà di alleggerire il blocco della circolazione che, in pratica tutti i giorni, si verifica in prossimità del semaforo della Coop. La gara di appalto,
il rendering del secondo ponte sull’Arno
Risparmio energetico e nessun aumento dei volumi in vista in questo caso già effettuata, ha subito un blocco però, a causa dell’anomalia di alcune offerte. Dal punto di vista delle procedure, questo comporterà non pochi mesi di attesa, e i lavori, che dovevano essere già partiti, rischiano per quest’anno di arenarsi. Sul fatto è anche recentemente divampata una polemica fra l’assessore provinciale alle infrastrutture Laura Cantini, e l’esponente di Rifondazione Comunista, Andrea Calò. Il sindaco Nocentini è comunque ottimista, no-
nostante gli intoppi, anche in merito ad un’altra opera fondamentale: il secondo ponte sull’Arno, che dovrebbe in pratica unire variante e variantina (cioè le sponde di Reggello e Figline), circa 500 metri più a valle di quello già esistente: “La Provincia – dice - ha pubblicato il bando per la progettazione, e questo significa che sta realmente investendo su questo progetto”. Per il quale, oltre alle corsie di marcia, è prevista anche una pista ciclabile. Tetto di importo: 7 milioni e 200mila euro. Intanto l’amministrazione traccia le linee urbanistiche dei prossimi anni: la Variante al Piano Urbanistico Comunale, approvata a gennaio, traccia queste indicazioni: nessun aumento dei volumi, promozione dei recuperi di qualità e dell’architettura attenta al risparmio energetico.
n finanziamento di 58mila euro da parte della Regione Toscana per la realizzazione di un “Giardino di Quiete”, una sorta di oasi insonorizzata dove, grazie a particolari attenzioni progettuali si possono ottenere livelli di rumorosità molto inferiori a quelli previsti dalla legge, per altro già rispettati sull’intero territorio comunale. Questo il “premio” per la progettazione di alto livello che ha consentito al Comune di Figline di attrarre sul territorio un importante finanziamento regionale. L’area prescelta sarà quella dei giardini in via Martiri di Cavicchi, una tra le più grandi e frequentate dell’intero comune. “Il Comune – commentano il sindaco Riccardo Nocentini e l’assessore all’ambiente Gino Calvani - ha investito inizialmente mille euro per i necessari rilevamenti acustici e alla fine è stato premiato con un investimento a fondo perduto di 58mila. Siamo molto soddisfatti, soprattutto per il fatto che nel 2011 riusciremo a ristrutturare completamente il giardino di Cavicchi sia sotto il profilo dell’arredo verde e dei giochi, sia per quanto riguarda la creazione di questa oasi che rappresenta una novità assoluta a livello regionale”. Un ulteriore elemento, questo, a riprova del costante impegno in materia di tutela dell’ambiente e contenimento dell’inquinamento acustico in particolare. Infatti, dopo la redazione del Piano comunale di classificazione acustica (tra i primi della Regione), del Piano comunale di risanamento acustico che ha portato alla predisposizione di un asfalto fonoassorbente in alcune zone della città, e dell’accordo
i giardini in via
Progettazione all’avanguardia e grande attenzione alle tematiche ambientali, dunque, per la realizzazione dell’oasi che promette di essere uno dei progetti di maggior spessore di questo 2011. /M.M.
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Il progetto costerà 58mila euro, ma i fondi sono regionali
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con Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) per l’abbattimento del rumore proveniente dalla linea ferroviaria, adesso l’oasi insonorizzata rappresenta un ulteriore passo in vista della “chimerica” realizzazione di alcuni spazi all’interno del territorio comunale, nei quali l’inquinamento acustico scompaia del tutto. I lavori nell’area di Cavicchi dovrebbero terminare entro la prossima primavera e, sempre a detta del primo cittadino, dovrebbero svolgersi con il coinvolgimento attivo della cittadinanza, attraverso suggerimenti e consigli.
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FIGLINE • INCISA • REGGELLO • RIGNANO
RIGNANO. Destino in bilico per i 20 lavoratori dell’azienda di Rosano, dopo il fallimento
Mind, cassintegrati fino a novembre. E poi? Accordo raggiunto in extremis per i dipendenti. E il consigliere provinciale Andrea Calò attacca: “Il Comune ha avuto un atteggiamento defilato” Marco Magini
N
ei giorni in cui le vicende dello stabilimento di Mirafiori, che vedono protagonisti, da una parte l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, e dall’altra i lavoratori torinesi, in ansia per le sorti del proprio posto di lavoro, monopolizzano le pagine dei principali quotidiani italiani, anche in Valdarno si sta consumando un nuovo dramma occupazionale. Si tratta della situazione che riguarda la Mind (Macchine Industriali s.r.l), azienda che si occupa del trattamento di lamiere di ultimissima generazione a Rigano sull’Arno. Una vicenda complessa, venuta fuori all’improvviso lo scorso autunno, che sta coinvolgendo ormai da mesi e in maniera sempre più preoccupante il destino di 20 lavoratori e delle relative famiglie. Dopo il fallimento dell’azienda, dichiarato lo scorso 10 novembre, da più parti si sono alzate voci in favore dei dipendenti, lasciati per troppo tempo in balia del loro destino. A farsi interpreti delle preoccupazioni di lavoratori e sindacati di fronte all’amministrazione provinciale, sono stati i due
consiglieri provinciali di Rifondazione Comunista, Andrea Calò e Lorenzo Verdi, che hanno chiesto a più riprese l’attivazione di un tavolo di crisi alla Provincia di Firenze, oltre che “la celere attivazione di tutti gli strumenti legati agli ammortizzatori sociali e alla corresponsione delle retribuzioni arretrate”. Il mese scorso, a promuovere l’incontro decisivo tra le parti e il curatore fallimentare, è stato l’assessore provinciale al lavoro Elisa Simoni. Si è così giunti alla sottoscrizione di un accordo che prevede il ricorso alla cassa integrazione straordinaria per i 20 lavoratori fino al 9 novembre 2011. Al termine della stessa, è prevista la loro collocazione in lista di mobilità o l’utilizzo di altri ammortizzatori sociali se eventualmente necessari. Nonostante alcuni risvolti comunque positivi dell’accordo, Calò continua ad essere preoccupato. “Si tratta di un intervento – dichiara - fatto in extremis, che rende meno drammatico il provvedimento di chiusura dell’azienda. Resta il fatto che la cassa integrazione è una soluzione parziale e provvisoria, che lascia aperto un grande problema
la
Mind
di
Rosano
di prospettiva e futuro”. Non solo, “ho notato – continua Calò - un atteggiamento assolutamente defilato da parte dell’amministrazione comunale di Rignano e questo non mi è piaciuto. La Provincia poi si è limitata a fare quanto era nelle sue competenze, cioè istituire un tavolo di crisi, ma non è in concreto andata
oltre. Tematiche come quelle del sostegno finanziario ai cassaintegrati attraverso agevolazioni di ogni tipo, che il centrosinistra per primo dovrebbe sentire come proprie, non sono state invece minimamente prese in considerazione“. Un accordo di massima dunque c’è, ma il domani alla Mind continua a far paura.
TRADIZIONI. Appuntamento il 6 marzo con carri e maschere. Attese oltre mille persone per le vie del centro
Febbre da Carnevale, tutto pronto per la festa in piazza L’
appuntamento per il Carnevale 2011 è alle porte. Attesa che sale anche per la sfilata di Rignano, un appuntamento che anno dopo anno cresce sempre più. Questa edizione si svolgerà domenica 6 marzo quando, dalle ore 14, prenderà il via per le strade del paese la sfilata di carri, gruppi mascherati e singole maschere che daranno vita alla consueta kermesse che anima il capoluogo fino a sera. E’ l’occasione anche per festeggiare un importante traguardo, come ricorda Roberto Chiappini. “Questo è l’ottavo anno consecutivo che l’Associazione Amici di Rignano - di cui Roberto è presidente - con il patrocinio del Comune e con la fattiva collaborazione di associazioni, circoli e tanti cittadini, organizza questa giornata allo scopo di condividerla con amici, conoscenti e…sconosciuti. Vogliamo regalare momenti di spensierata allegria”. “Una particolare attenzione – continua il presidente - sarà rivolta ai più giovani affinché possano mettere in pratica le loro idee, dando libero
sfogo alla fantasia e corpo alla loro creatività”. La sfilata, che nella passata edizione ha visto la partecipazione di oltre mille persone, avrà il suo evento clou nel finale previsto in Piazza dei Martiri dove, tra canti e danze, avverranno le premiazioni. A fine gennaio intanto un incontro pubblico ha caratterizzato l’organizzazione anche di questa manifestazione. “Siamo fermamente convinti – conclude Roberto Chiappini - che una sempre più attiva collaborazione fra organizzatori e partecipanti sia indispensabile per mantenere e migliorare i risultati fin qui conseguiti come attestato dalla massiccia presenza di pubblico e partecipanti (oltre 20 fra gruppi mascherati e carri) che, con la loro presenza dimostrano di condividerne lo spirito”. Ora l’appuntamento è con i coriandoli e la festa in piazza: per chi volesse partecipare o semplicemente collaborare sono a disposizione il sito internet www.amicidirignano.org e i numeri /V.L. di telefoni 349 2636350 (Roberto) e 331 4368313 (Mauro).
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il giornale nel tuo comune
INCISA. L’inaugurazione dell’antica dimora del Petrarca restaurata è prevista per inizio estate
Il Castello riapre per ferie. A giugno Circa un milione e mezzo per il recupero. Ma solo un terzo delle spese è a carico del Comune. Che ne uscirà con un importante pezzo da aggiungere al centro museale. I lavori interessano anche piazza Benassai e via Antica Porta, oltre all’ormai famoso camminamento
Silvia Del Riccio
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i eravamo lasciati con la ricerca da parte del Comune di giovani selciatori in grado di ricostruire il camminamento che dall’Arno portava portava al Castello. Alla luce dei fatti è improbabile che il progetto di fare di quel lavoro un cantiere–scuola, utile a permettere ad alcuni lavoratori in mobilità o cassa integrazione di seguire un corso di riconversione pro-
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ncisa apre il 2011 all’insegna della famiglia. Arrivano infatti importanti sostegni economici: per le donne in difficoltà che si trovano in stato di gravidanza; per le donne prive dei benefici totali o parziali relativi al trattamento di maternità, contributo post-natale fino al compimento del terzo anno di vita del bambino e assegni familiari a chi ha tre o più figli minorenni e ha una particolare condizione di reddito. Questo perché molto spesso l’aiuto sociale esiste, è offerto e messo lì a disposizione, ma ciò che manca è la conoscenza dei servizi. Occorre una buona dose di informazione per conoscere tutti gli incentivi sociali - e sono tanti - offerti della propria amministrazione. Nel caso del sostegno alla natalità per esempio i soggetti in possesso dei requisiti elencati nel sito internet del Comune di Incisa possono presentare domanda per accedere a un contributo e hanno tempo fino al 14 febbraio 2011. Quindi, neomamme, occhi ben aperti, siete ancora in tempo per portare la domanda. La richiesta di contributo dovrà essere presentata da un genitore o da altri soggetti aventi diritto, utilizzando la modulistica appositamente predisposta online e subito fruibile. I requisiti e le condizioni per la partecipazione al bando, nonché le condizioni necessarie per l’attribuzione dei punteggi sono attestabili mediante dichiarazioni sostitutive, fatta eccezione per le certificazioni sanitarie che dovranno essere in caso di necessità appositamente allegate. Le istanze, debitamente sottoscritte, dovranno essere corredate da tutta la necessaria e idonea documentazione ed essere presentate presso l’Ufficio Protocollo del /S.D.R. Comune.
fessionale sotto la guida della Scuola Edile di Firenze, veda la luce. La parte pubblica ha provveduto a tutti gli adempimenti ma, contrariamente alle aspettative, non si sono avute iscrizioni. I lavori però continuano sul fronte del recupero, il recupero di una storia che nel tempo, con l’abbandono urbanistico dell’area del castello e l’espansione verso Figline, era stata sepolta, dimenticata quando non violentata. Il progetto è quindi molto ambizioso e non riguarda solo il consolidamento e restauro, non si esaurisce con la realizzazione dell’importante centro museale–espositivo. L’idea forte è quella di un recupero integrale di tutto l’antico castello che gli studi svolti in occasione della ristrutturazione dell’edificio, individuano come la prima “terra nuova” della signoria di Firenze nel 1300 e come uno dei più grandi castelli a battifolle esistenti. Nel dettaglio l’asse strategico dell’intervento prevede il recupero dell’antico camminamento e il ripristino della piazzetta del Castello, oggi piazza Benassai, alla sua integrale ampiezza e bellezza, un’attività di stimolo affinché prosegua il restauro degli edifici storici privati del castello. I primi 465mila euro spesi sulla ristrutturazione non graveranno sulle tasche dei cittadini e solo 100mila euro sono a carico del bilancio comunale. L’appuntamento per tutti gli incisani è all’inaugurazione prevista entro il mese di giugno “ed a cui – fa sapere l’amministrazione comunale - ci piacerebbe dare un segno di riscoperta delle tradizioni e vedere la partecipazione di un gran numero di cittadini”. Il prossimo intervento, per il completamento del restauro, prevede una spesa di oltre un milione di euro ripartita tra fondi europei e regionali, ancora esigua quindi la parte a spese del Comune: circa un terzo del costo totale, compresa l’acquisizione di una unità immobiliare inclusa nell’edificio. Questo lavoro comprenderà anche il restauro di via Antica Porta. Impatto minimo sul bilancio comunale, dunque, per un’opera dovuta sia sul piano morale e storico che su quello economico: alla fine dell’operazione, infatti, il Comune guadagna in termini di spazi per eventi culturali e di patrimonio netto.
Un’opera dovuta sia sul piano morale che su quello economico
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FIGLINE • INCISA • REGGELLO • RIGNANO
diffuso in tutto il territorio. Solo nell’ultimo anno sono stati scoperti ben tre casi simili. È allarme danni ambientali in una zona per di più sottoposta a vincolo paesaggistico, in quanto vicina all’Arno
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esta sotto sequestro la discarica abusiva scoperta dal corpo forestale delle Stato in località Case Nuove, mentre proseguono le indagini sull’adiacente impianto di trattamento dei rifiuti costruito senza le regolari autorizzazioni urbanistiche. Un’area di un ettaro e mezzo in totale, gestita da una nota ditta di produzione e commercio di materiali inerti ed edili, sulla quale giacerebbero abusivamente circa 20mila metri cubi di materiale. Andiamo per ordine: tutto ha inizio sul finire dello scorso novembre, quando i forestali, dopo lunghe indagini, posero sotto sequestro la superficie utilizzata dall’azienda come discarica abusiva per terre di scavo e rifiuti da demolizione. Un terreno situato proprio accanto all’impianto per la frantumazione e lo smaltimento di simili rifiuti speciali di proprietà della stessa impresa. Da accertamenti successivi è però emerso che lo stesso impianto era stato realizzato, ormai qualche decennio fa, senza nessuna delle autorizzazioni urbanistiche necessarie e mai condonato. Eppure, non essendo emersa finora la totale mancanza dei permessi edili, alla ditta era stata rilasciata la regolare concessione provinciale per il trattamento dei rifiuti speciali. Troppo tardi anche per correre ai ripari, dato che l’area in questione è classificata come “agricola” nel Piano regolatore generale in vigore e quindi non autorizzabile per un simile scopo. Una situazione ingarbugliata sulla quale la magistratura continua ad indagare. Il caso ha fatto parlare di sé e sembra purtroppo essere la punta più evidente di un brutto costume diffuso nei territori ad alta densità boschiva, Valdarno compreso: solo a Reggello nell’ultimo anno sono state segnalate almeno altre due discariche abusive. Ciò che adesso preoccupa di più sono però gli eventuali danni ambientali. Resta infatti da accertare se sotto al cumulo di detriti e terre di scavo, già critico di per sé, possano giacere scarti di natura diversa e potenzialmente più dannosi. Un guaio serio per un lembo di terra per di più sottoposto a vincolo paesaggistico vista la sua vicinanza con l’Arno.
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uogo di spiritualità per eccellenza, la foresta che circonda l’Abbazia di Vallombrosa è stata anche, nei primi anni dell’XI secolo, teatro di guarigioni miracolose, tentazioni demoniache, disperate fughe dalla peste ed altri prodigiosi episodi, molti dei quali legati alla straordinaria vita del monaco fondatore della Congregazione Vallombrosana, San Giovanni Gualberto. Un volto ricco di fascino ma nascosto ai più, che è possibile conoscere percorrendo l’itinerario noto come “Circuito delle cappelle”. Due tracciati a doppio anello distinti per difficoltà e tempo di percorrenza, alla scoperta di una fitta rete di cappelle e tabernacoli votivi – 12 in tutto – realizzati in più punti del sentiero come una sorta di avamposto del monastero nel bel mezzo del bosco. Costruite a partire dal 1300, ma consolidate nell’età della controriforma e riportate all’antico splendore da un recente restauro, le Cappelle ricordano alcune delle vicende più significative vissute dal santo patrono del Corpo forestale dello Stato: partendo dal cancello dell’Abbazia in direzione Consuma, la prima cappella che si incontra è quella del Masso del Diavolo, dove, secondo la leggenda, il demonio tentò di spingere Giovanni Gualberto giù da una rupe, ma il santo venne salvato dall’enorme pietra che divenuta improvvisamente morbida come cera lo trattenne dalla caduta e ne conserva ancora oggi l’impronta del corpo. Tante altre sono le storie prodigiose tramandate dalle iscrizioni e gli af-
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il giornale nel tuo comune
Figline
Incisa
Reggello
Rignano
In Comune Stop a nuovi volumi, sì ai recuperi Via libera in consiglio comunale al Piano strutturale e Regolamento urbanistico. Le linee guida per lo sviluppo di Figline nei prossimi anni sono così tracciate. Alla base della “nuova era” un chiaro freno alle nuove costruzioni. E’ sul recupero dell’esistente che si giocherà la partita della città negli anni a venire. Approvato anche il conseguente Regolamento urbanistico, in una seduta fiume durata cinque ore, lo scorso 14 gennaio. Tanto il tempo occorso per valutare le 130 osservazioni all’ordine del giorno. Alla fine il Regolamento è passato con i voti della maggioranza. E la soddisfazione del sindaco Riccardo Nocentini. “L’approvazione del Piano strutturale e del Regolamento urbanistico è qualcosa di molto importante per il Comune – dichiara il primo cittadino -, grazie a questi strumenti abbiamo le linee guida per la Figline del futuro. Ringrazio in particolare i tecnici del Comune e i professionisti che hanno lavorato a questa variante, l’assessore Valerio Fagioli e tutti i consiglieri, di maggioranza e di opposizione, che in questi giorni hanno dato vita ad un’attenta discussione”. Adesso manca soltanto il Regolamento edilizio, la cui approvazione dovrebbe avvenire a giorni.
L’evento Naturalia, iscrizioni aperte C’è tempo fino all’11 marzo per presentare la domanda di partecipazione all’evento dell’anno 2011 di Incisa Valdarno. Si terrà dal 13 al 15 maggio la terza edizione della fiera della caccia, della pesca e del tempo libero “Naturalia”. Centodue i posti a disposizione per le bancarelle alimentari e non che popoleranno il centro del paese durante la tre giorni. Le domande devono essere presentate in Comune entro e non oltre l’11 marzo prossimo. La precedenza sarà data a seconda del maggior numero di presenze maturate nelle precedenti edizioni della fiera. In caso di parità di anzianità si procederà per sorteggio. E per chi non ha mai partecipato prima varrà l’ordine cronologico di presentazione della domanda. All’evento possono partecipare associazioni e circoli sportivi o ricreativi, produttori e venditori di specialità gastronomiche, agricoltori, insomma tutti coloro che ruotano all’universo del gusto, del divertimento e della filiera corta. In una parola della natura.
Salute Nuovo ambulatorio a Montanino Nuovo presidio medico a Montanino. E’ stato inaugurato lo scorso 15 gennaio un nuovo ambulatorio medico nella frazione reggellese, nei locali adiacenti alla chiesa. Numerosi i cittadini di Montanino e Prulli che hanno preso parte all’inaugurazione, soddisfatti per la riattivazione del servizio. L’ambulatorio, come gli altri, recentemente aperti, ospiterà i medici di famiglia e sarà aperto anche ai medici specialisti che ne faranno richiesta. “L’inaugurazione dell’ambulatorio a Montanino è un’ulteriore risposta, seria e concreta, all’esigenze dei cittadini. Negli ultimi mesi nel Comune di Reggello – affermano il sindaco Sergio Benedetti e l’assessore alle politiche sociali Daniele Bruschetini - sono stati aperti studi medici in tre frazioni, oltre a Montanino sono stati attivati ambulatori a Matassino e Vaggio. Si tratta di risultati importanti e significativi – affermano gli amministratori - raggiunti grazie ad un lavoro di squadra fra amministrazione, assemblee partecipative, circoli e parrocchie. Nel caso particolare di Montanino – concludono - un ringraziamento particolare va a Don Pierre, il parroco della Chiesa di Montanino e al presidente dell’assemblea partecipativa Montanino Prulli, Giampietro Saviano”.
Lavoro Il Comune cerca liberi professionisti Liberi professionisti cercasi al Comune di Rignano per incarichi da svolgere nell’ambito della stesura del nuovo Piano strutturale. Ecco i sette posti da coprire. Al primo posto gli aspetti geologico-idraulici e sismici. E’ necessario elaborare un quadro conoscitivo completo nel giro di un paio di mesi. Non solo: chi assumerà l’incarico dovrà poi collaborare alla definizione delle strategie relative ai sistemi territoriali. Un lavoro valutato 35mila euro in tutto. Un altro incarico riguarda gli aspetti naturalistici (e relative strategie da mettere in atto in futuro), un impegno da 15mila euro. Da valutare anche gli aspetti agronomici del territorio, con uno sguardo più approfondito sui terreni agricoli e sul rapporto con l’area urbana (incarico da 13mila euro). Altri 15mila euro andranno al professionista che si aggiudicherà la valutazione integrata e quella ambientale strategica, con la gestione del processo che porterà al concepimento del piano strutturale. Gli aspetti di partecipazione sono valutati altri 11mila euro. C’è poi da costruire il Sit comunale, ovvero il sistema di georeferenziazione del regolamento urbanistico. L’incarico (25mila euro) comprende la formazione del personale interno del Comune all’uso dei software Gis. Infine gli aspetti paesaggistici, con la valutazione della qualità del paesaggio locale (10mila euro). Le domande devono essere presentate all’Ufficio Protocollo entro il 9 febbraio. La commissione, poi, esaminerà le richieste nei 30 giorni successivi e formerà una graduatoria di cinque nomi al massimo per ogni tipologia di incarico.
In Biblioteca 26mila libri a portata di click Nuovo catalogo online per la “Marsilio Ficino”. I quasi 26mila volumi della biblioteca comunale sono adesso a portata di clic: l’elenco, con tanto di disponibilità dei libri al prestito, è adesso facilmente accessibile. Anche senza spostarsi dalla scrivania di casa. Il nuovo catalogo, raggiungibile anche dalla pagina “Biblioteca online” presente sulla home-page della rete civica comunale, rappresenta il principale strumento di ricerca dei libri e del materiale multimediale e audiovisivo della struttura. Per consultare gli ultimi arrivi basta cliccare sul bottone “novità”, che permette di vedere le acquisizioni della biblioteca degli ultimi 30 giorni. E per chi non trovasse comunque quello che cerca, è attivo il servizio di prestito interbibliotecario, che permette di ordinare i libri non presenti direttamente alla biblioteca di Figline. Il servizio è attivo il lunedì e il mercoledì pomeriggio (15-18.45) e il giovedì mattina (9-13).
Sì studiare Dalla cultura digitale alla green economy Tornano di Circoli di Studio nella zona Sud-est fiorentina. Di che si tratta? Di un gruppo di 8-12 persone al massimo che si riunisce per approfondire temi di interesse comune, con l’aiuto di un tutor. La durata di ogni circolo è compresa tra le 24 e le 30 ore, a cura del Centro di Documentazione Educativa di Bagno a Ripoli. Chiunque può partecipare, a patto che sia maggiorenne, ma non si può prender parte a più di un circolo. Nel territorio del Chianti e del Valdarno fiorentino sono previsti 13 incontri su temi di grande attualità: dalla sicurezza in casa e sul lavoro alla cultura digitale, dalla green economy ai diritti civili. La selezione dei partecipanti avverrà tramite colloquio. Per informazioni visita il sito www.circolidistudio.net o recati all’Urp del tuo comune. Le iscrizioni chiudono il 15 febbraio.
variante di Figline. Ecco i primi interventi: innanzitutto in località Canniccio sarà espropriato il terreno necessario a far passare la strada. E’ stata poi ultimata la procedura per il 2° lotto della variante, mentre sta per essere avviato il procedimento per il terzo lotto. INCISA PALAZZOLO FIGLINE S.R 69 La principale novità riguarda la Strada regionale 69. E’ stato infatti approvato il progetto per la famosa
Ultimati i lavori propedeutici alla realizzazione del nuovo campo di calcio di Palazzolo: entro la primavera sarà bandita la gara per la ultimazione del campo (opera attesa da tutta la frazione). Per il nuovo campo, completo di spogliatoi
Cultura Poeti premiati per l’8 marzo Torna il Premio Nazionale di poesia “8 marzo… e non solo”. La scadenza per la presentazione delle opere è fissata per lunedì 14 febbraio. Il concorso, giunto alla nona edizione, è a carattere nazionale e aperto a concorrenti di tutte le età. Il premio si rivolge in particolar modo ai poeti in erba, con una specifica sezione dedicata ai ragazzi fino a 14 anni. Le opere presentate devono essere inedite. Per ulteriori informazioni: visita la rete civica (www.comune.reggello.fi.it) oppure rivolgiti all’Ufficio Cultura del Comune di Reggello, (tel. 055 86.69.273 - 229 e-mail: culturaturismo@comune.reggello.fi.it) o alla Biblioteca Comunale (tel. 055 86.65.013 e-mail: biblioteca@comune.reggello. fi.it).
e tribune su rilevato in terra, sono a disposizione 350mila euro di cui 80mila di contributo a fondo perduto dalla Regione. Il progetto però è più ampio e prevede la realizzazione di una serie di impianti per attività sportive cosiddette minori, come è stato già fatto per altre frazioni, atti a sviluppare attività sportive nuove, ad esempio il tiro con l’arco o il trial. CASA DEL PETRARCA Il cantiere ha riaperto nel mese di gennaio (appalto vinto dalla ditta fiorentina costruzioni con il 19,134% di ribasso a fronte di 19 domande di cui 17 ammesse, due escluse per domande errate) per il completamento della sala polivalente, nel locale torre, con
Memoria L’Assemblea popolare antifascista dona una lapide Ha trovato spazio nel municipio di Rignano la lapide donata dall’Assemblea Popolare Antifascista al Comune. A pochi giorni dal Giorno della Memoria, in cui si ricordano le vittime delle deportazioni naziste e fasciste, la lapide è stata apposta sabato 22 gennaio alla presenza del sindaco Gianna Magherini, del presidente del consiglio comunale Luciano Tucci e dei rappresentanti dell’Anpi provinciale e dell’Assemblea Antifascista di Rignano.
annessi bagni da eseguire ex novo nell’area esterna adiacente. Il finanziamento è così ripartito: 140mila finanziati dal Monte dei Paschi di Siena e altri 100mila a carico del bilancio comunale. La fine dei lavori è prevista per primavera inoltrata. RIGNANO SULL’ARNO PIAN DI FONTANA E’ in corso di istruttoria presso l’Ufficio Urbanistica del Comune il piano di recupero di un ex capannone agricolo posto in località Pian di Fontana. Si tratta di Varianti di iniziativa pubblica.
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criminalità
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DOssier/1. Il bilancio della polizia: giù le frodi informatiche, più omicidi volontari
Meno scippi, ma nelle case si ruba ancora Da via Zara arrivano i dati sullo scorso anno: l’incidenza dei reati resta sotto il livello di guardia e sono calati i delitti, i furti e le rapine. Molte le sanzioni per ubriachezza e cifre imponenti sul fronte della battaglia alla droga Luca Serranò
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n calo generalizzato di quasi tutti i reati, con un vero e proprio crollo di scippi e frodi informatiche. È quello che emerge dal bilancio annuale della polizia, presentato nelle scorse settimane da tutti i dirigenti di via Zara. Dal raffronto con i dati relativi al 2009 spiccano ad ogni modo due voci in controtendenza: quelle relative ai furti in appartamento (da 1.174 a 1.356) e ai casi di omicidio volontario, passati da cinque a nove. L’incidenza della criminalità sul nostro territorio, al di là di qualche zona d’ombra, per gli addetti ai lavori resta comunque sotto il livello di guardia. In particolare, in città si registra una flessione del numero dei delitti dell’11,83 per cento, mentre nel resto della provincia il dato parla di un calo del 14,83 per cento. In tutto, nel 2010 sono state denunciate dalla polizia 3.895 persone. Mille e quattrocento, invece, gli arrestati. I reati che in riva all’Arno segnano il passo, come detto, sono soprattutto gli scippi e le frodi informatiche, crollati rispettivamente del 37 e 49 per cento. Diminuiscono anche le rapine (-18,84 per cento) e i furti, passati in un
anno da 17.100 a 15.700. Significativi, inoltre, i numeri relativi al contrasto dell’immigrazione clandestina, con 782 cittadini extracomunitari espulsi, 135 dei quali accompagnati ai Cie e 34 alla frontiera. Tra le cifre più imponenti, spiccano i dati sui controlli effettuati dalle volanti in città e in provincia. Solo nel 2010 oltre ottomila interventi, con 4.700 veicoli fermati. In questo senso, grande attenzione è stata rivolta al contrasto all’abuso di alcol, con massicci posti di blocco con l’etilometro nei pressi degli snodi della movida fiorentina. In tutto, l’anno scorso sono scattate 360 denunce per guida in stato di ebbrezza, quasi una al giorno. Trecento le sanzioni per ubriachezza. Accertamenti sono stati fatti anche in molti locali del centro e della periferia,
Tantissimi gli accertamenti nei locali, alcune licenze sospese
per verificare, tra le altre cose, proprio il rispetto dei limiti alla somministrazione di alcolici. Ventitré i provvedimenti di sospensione di licenze (articolo 100 Tulps) ordinati dal questore, sulla base dei controlli della polizia amministrativa. Sul fronte della lotta alla droga, sono stati circa 350 i chili di sostanze stupefacenti sequestrati, tra cui 200 di marijuana, 100 di hashish, 35 di eroina e 14 di cocaina. Da segnalare, in merito, i numerosi colpi messi a segno dagli uomini della squadra mobile di Firenze, diretti da Filippo Ferri e dal vice Alfonso di Martino.Tra i blitz antidroga, da citare la “Operazione Posada”, che ha portato a sgominare una banda di albanesi dedita all’importazione e allo spaccio di marijuana, e la “Operazione Halal”, grazie alla quale sono finiti in manette otto cittadini marocchini facenti parte di un’organizzazione che gestiva parte dello smercio di hashish sul nostro territorio. Il 12 novembre scorso, infine, gli agenti della mobile hanno fatto irruzione in un appartamento in zona Rovezzano, sequestrando oltre 33 chili di eroina purissima e un autentico kit per il taglio e il confezionamento delle dosi.
il Questore di
firenze frAncesco zonno
IL PUNTO Sotto esame le scritte apparse nelle scorse settimane contro il sindaco e non solo
Dopo le proteste studentesche rispunta la frangia anarchica è la frangia anarchica del movimento studentesco, secondo gli investigatori, dietro le scritte contro il sindaco Matteo Renzi e l’amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne apparse nelle scorse settimane in via della Colonna, a due passi dal liceo classico Michelangiolo. Le scritte, in rosso e nero, facevano tutte riferimento alla presunta condotta antisindacale dell’azienda torinese, con offese al primo cittadino per il suo presunto appoggio alle scelte industriali del Lingotto. A condire le minacce, una stella a cinque punte. Per gli inquirenti, l’azione sarebbe
stata opera proprio di un gruppo di universitari di ispirazione anarchica, che dagli esordi della protesta anti-Gelmini avrebbe compiuto atti vandalici, a scopo dimostrativo, e partecipato a molte operazioni di disturbo. In particolare, non è escluso che una parte di questi studenti sia stata protagonista degli scontri al polo di Novoli, in occasione dell’arrivo dell’onorevole Santanchè. Dopo la carica della polizia e il lento ritorno alla tranquillità, gli uomini della Digos riuscirono infatti a identificare e denunciare alcuni studenti, immortalati dalle riprese della scientifica. Prov-
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vedimenti sono stati presi anche per gli autori del blocco del traffico ferroviario alla stazione di Rifredi, quando un gruppo di manifestanti improvvisò un corteo proprio a fianco dei binari. Momenti di tensione, infine, si sono vissuti nei giorni successivi al voto di fiducia che ha mantenuto in sella il governo Berlusconi. Il corteo organizzato nelle strade del centro dall’ala irriducibile del movimento fiorentino, però, si è svolto senza scontri. Ad avere la peggio, le vetrine di alcuni negozi, bersaglio di innumerevoli scritte /L.S. disegnate con lo spray.
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DOssier/2. Il questore di Firenze Francesco Zonno commenta il rapporto sul 2010
“Noi non abbassiamo la guardia” La lotta a consumo e spaccio di sostanze rimane tra gli obiettivi principali. Ma arrivano rassicurazioni sullo stato delle cose: “Questa città ha un corpo sociale sano, abituato a collaborare” Luca Serranò
“L’
obiettivo è quello di migliorare. Sempre. I dati sono importanti ma non dicono tutto. Mai abbassare la guardia”. Commenta così, Francesco Zonno, questore di Firenze, il bilancio sulle attività di polizia relativo al 2010. “Questa città ha un corpo sociale sano, abituato a collaborare con le forze dell’ordine per un obiettivo comune. C’è un solo modo per mantenere questo rapporto: serietà e trasparenza nel lavoro”. Nello sfogliare dati e cifre sui reati compiuti in riva all’Arno, il numero uno di via Zara si sofferma in particolare sui successi ottenuti sul fronte della lotta allo spaccio e al consumo della droga. “È partendo dal basso che si combattono fenomeni come questo – spiega – un metodo che porta a due risultati: si identifica la persona che fa uso di sostanze e si comincia a risalire la filiera dello smercio”. Via libera, dunque, a controlli con le unità cinofile in piazze, locali e discoteche, e più in generale in quei luoghi d’aggregazione dove siano stati segnalati giri e movimenti sospetti. “La lotta alla droga deve stare al passo coi tempi, non è più come vent’anni fa, quando i tossicodipendenti affollavano strade e marciapiedi. Oggi è diverso – continua - spaccio e consumo seguono altre traiettorie, entrano nelle case e coinvolgono una fascia trasversale di persone, dai colletti bianchi ai
cittadini più insospettabili”. Altro versante su cui Francesco Zonno dichiara di voler concentrare i propri sforzi è il contrasto di quelle nicchie d’illegalità che s’inseriscono sulla scia delle ondate migratorie. “Sul tema va fatta una distinzione, non abbiamo mai agito indiscriminatamente per colpevolizzare i clandestini. Quel che è certo, però, è che la nostra unica guida è la legge, e quella seguiremo”. Il riferimento è alla polemica suscitata dall’introduzione, nell’ordinamento italiano, della direttiva europea sul reato d’immigrazione clandestina. La norma, in vigore dal 24 dicembre 2010, si pone in netto contrasto con la BossiFini, prevedendo la responsabilità penale dei cittadini senza permesso di soggiorno solo come ultima ratio. La stessa procura di Firenze, in una circolare, ha chiarito che disapplicherà la parte della legge italiana che punisce con l’arresto gli irregolari che non abbiano rispettato l’ordine di espulsione. “L’importante - commenta il questore - è garantire ai cittadini regole certe e di puntuale applicazione”. Il numero uno di via Zara, infine, si dice soddisfatto anche dei risultati conseguiti sul fronte dell’ordine pubblico, nella gestione delle manifestazioni studentesche degli ultimi mesi. “Ci sono stati momenti di tensione, è vero, ma la grande professionalità dei nostri funzionari ha sempre permesso il regolare svolgimento dei cortei”.
LA BIOGRAFIA Ecco il percorso del successore di Francesco Tagliente
Da reggio Calabria alla “mala del Brenta”, quarant’anni di indagini
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rancesco Zonno è questore di Firenze dal 26 agosto 2010. Ha preso il posto di Francesco Tagliente, ora al vertice degli uffici di polizia di Roma. Nato il 6 settembre 1948 a Rodi Garganico, in provincia di Foggia, è laureato in Giurisprudenza (presso l’Università di Perugia), avvocato e Commendatore della Repubblica. La sua carriera inizia negli anni Settanta, quando presta servizio, come commissario di polizia, per il Ministero dell’Interno. Negli anni successivi si sposta a Reggio Calabria, dove in poco tempo passa dall’incarico di funzionario dell’ufficio
politico della questura a quello di dirigente delle volanti. Dal 1977 viene trasferito a Treviso. Proprio nel capoluogo veneto, col ruolo di capo della squadra mobile, Francesco Zonno mette a segno numerosi colpi contro la criminalità organizzata e il mondo dell’estremismo di destra e di sinistra. Negli anni Ottanta e Novanta viene chiamato a dirigere alcuni gruppi investigativi creati per indagare su casi di rilievo, come i sequestri di Augusto De Megni e Giuseppe Soffiantini, partecipando anche alle inchieste per il disastro del traghetto Moby Prince e sul cosiddetto mostro
di Foligno. Il suo nome resta comunque legato alla vicenda della “mala del Brenta”, con il doppio arresto del boss Felice Maniero, capo di una delle più controverse e letali organizzazioni criminali del secondo dopoguerra, nonché protagonista di una clamorosa evasione (grazie all’irruzione di un commando) dal carcere di Padova. Proprio sulla vicenda di Maniero è in preparazione, in questi mesi, una mini serie tv dal titolo “Faccia d’Angelo”, soprannome del gangster del Triveneto. A portarlo sullo schermo l’attore /L.S. Elio Germano.
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noi & gli altri
Febbraio 2011
cUriOsità. Viaggio nei luoghi diventati ormai appannaggio (quasi) esclusivamente dei forestieri
se i turisti si “rubano” la città Dalla zona di Santa Croce a quella di San Lorenzo, passando per Santissima
migliore delle prospettive: difatti, in una classifica pubblicata su TripAdvisor (la più grande comunità on line di viaggio), Firenze è stata eletta da venti milioni di utenti come meta turistica e culturale preferita, superiore anche a New York, Roma e persino Parigi. Questo vuol dire che, scongiurando crisi economiche e improvvisi cambi di rotta, per fortuna anche il 2011 si preannuncia come un anno piuttosto “affollato”.
Annunziata e San Marco, gli avamposti degli ospiti di passaggio sono tantissimi. E a sorpresa a essere coinvolto non è più soltanto il centro storico Serena Cafaggi
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In aumento i pernottamenti in agriturismi e appartamenti
CONTROCORRENTE Molte le “zone franche”
Ma i residenti non si arrendono
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turisti in piAzzA
sAntA croce
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hi conosce la canzone “Viaggi e miraggi” di De Gregori lo sa: Firenze è la città dei turisti internazionali. Che sia stata una pura casualità o più probabilmente una questione di rime poco importa. Il sospetto, infatti, si è già insinuato: possibile che il cantautore romano, una volta messo piede nel nostro centro storico, sia rimasto colpito più dal caos e dal vociare che dalle bellezze architettoniche? Possibile. Soprattutto perché si tratta di una sensazione ben nota a molti fiorentini, i quali, ormai da tempo, hanno rinunciato a godere di alcuni dei luoghi più belli della città per evitare di trovarsi a tu per tu con la folla. Le vie storiche sono abolite, soprattutto durante il weekend. Stesso discorso per locali, ristoranti e musei. L’impressione è che in città convivano due anime separate, due mondi che si incrociano ogni giorno quasi per sbaglio: da una parte la realtà quotidiana e pacata dei residenti, dall’altra la Firenze turistica prêt-à-porter, troppo spesso “falsata” per meglio accogliere i visitatori. È così che alcuni luoghi, tutti piuttosto noti, sono finiti con l’essere territorio esclusivo per questi ospiti di passaggio, stranieri e non. Da Santa Croce ai pressi della stazione, fino a piazza dei Ciompi, San Lorenzo, Santissima Annunziata e San Marco, la fetta di città “conquistata” da viaggiatori giovani e meno giovani si dimostra ancora piuttosto consistente, proprio come lo sono le attività economiche che si appoggiano al settore. Si tratta di un universo indipendente e in continuo movimento, fatto di spese e consumi con cifre da capogiro. Lo scorso anno, dopo il rallentamento registrato nel 2009, sono stati calcolati oltre otto milioni di turisti in soli otto mesi. Una crescita imprevista che ha coinvolto non più soltanto il centro storico ma, a sorpresa, anche i territori limitrofi. In particolar modo, nella provincia fiorentina l’aumento dei pernottamenti in agriturismo o appartamento è arrivato intorno al 10 per cento, diversi punti in più rispetto a qualche anno fa. Certamente si tratta di buone notizie per tutti coloro che vedono nel turismo una insostituibile fonte di benessere e guadagno, storce il naso chi invece sperava di strappare alle scolaresche in gita e ai tour internazionali un vecchio angolo di città. Ma pare che una pacifica (e un po’ chiassosa) convivenza sia la
ome in un costante tiro alla fune, da tempo immemore residenti e turisti si contendono il primato sulla città. Primato che si guadagna soprattutto nelle zone “franche”, quelle che ancora vedono le due parti convivere a stretto contatto. Giorno dopo giorno si delineano così nuovi equilibri, sottili linee di confine che separano i luoghi cosiddetti “turistici” dalle aree a esclusiva fiorentina. Ma se negli ultimi anni abbiamo assistito al lento e progressivo avanzare dei visitatori stranieri verso i margini del territorio, ad esempio verso l’Oltrarno o verso piazza Beccaria, ultimamente la situazione è cambiata di nuovo, volgendo questa volta a favore dei “padroni di casa”. Sono sempre più numerosi, infatti, i luoghi a cui si sono riavvicinati i residenti, dopo un periodo di evidente allontanamento. Tra questi c’è la zona di Santo Spirito, in cui appartamenti e ristoranti sono tornati a parlare toscano, Sant’Ambrogio e piazza dei Ciompi, soprattutto nel tardo pomeriggio e la sera, e ancora decine di spazi pubblici, come ad esempio musei, giardini e biblioteche. Ruolo d’eccezione, in tal senso, lo hanno avuto le Oblate che, grazie a una fitta offerta culturale, hanno sancito un effettivo ritorno del fiorentino in zona Duomo. Altrettanto lodevole il tentativo, sempre più marcato, di riportare i residenti nei musei, attraverso una programmazione attenta e vigile sulle tendenze artistiche contemporanee. Dalle esposizioni di Palazzo Vecchio agli appuntamenti annuali della Fortezza, fino alle serate sulla terrazza del museo Bardini, sembra che Firenze non si arrenda a diventare semplice vetrina per i visitatori di tutto il mondo. E chissà se anche nei prossimi mesi, in questo insolito gioco con la fune, i residenti tireranno più forte.
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salute e dintorni
Febbraio 2011
DOssier/1. Sempre più persone scelgono mete lontane in cerca di “ritocchini” a buon prezzo
All’estero a caccia di lifting “low cost” La moda del “bisturi trip” spopola anche dalle nostre parti: tra le mete più gettonate Europa dell’Est, Africa e America. Obiettivo il risparmio: i costi si abbattono anche del 70%. Ma i rischi, specie in fase post-operatoria, possono essere dietro l’angolo
Elena Niccolucci
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n Italia lo chiamano “bisturi trip”, e indica il fenomeno emergente del turismo estetico. In parole povere si tratta di intraprendere un viaggio, destinazione Europa dell’Est, Africa o America, con l’unico obiettivo di sottoporsi a un’operazione di chirurgia plastica low cost. Neppure si trattasse di fare la spesa al discount:
FOCUS Lussi senza frontiere
le terme? Sì, ma ungheresi
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l paradiso delle terme non è più qui. È altrove, a Est, dove i prezzi si mantengono ancora piuttosto abbordabili. Ungheria e Slovenia sono le mete più ambite e apprezzate, quelle che garantiscono un soggiorno economico ma comprensivo di tanti piccoli lussi che nel nostro Paese non siamo soliti concederci. Questo accade perché, circondati da centri benessere tra i più belli, siamo stati abituati a concepirli come una forma di relax elitaria, riservata solo a pochi. Non è un caso, infatti, se per i matrimoni anche tra i fiorentini sia diventata consuetudine regalare un weekend in spa al posto del solito elettrodomestico della lista di nozze: dato il prezzo, si fa la figura dei generosi. E in effetti, tra massaggi, saune, accappatoi avvolgenti e aperitivi il conto spesso può essere equiparato a quello di un piccolo viaggio. Si spiega allora come in molti preferiscano approfittare dell’occasione per fare realmente una vacanza fuori confine. In Ungheria, ad esempio, si può scegliere tra 1.289 sorgenti termali, 48 diverse qualità di acque minerali e 136 sorgenti di acque curative. I centri sloveni, invece, sono rinomati principalmente per la qualità dei fanghi e vantano di essere tra i più economici d’Europa. Ciò non toglie che le terme toscane restino tra le migliori di cui possiamo disporre, sia in termini di professionalità sia per la non trascurabile vicinanza da casa. Il consiglio può essere dunque quello di approfittare delle tante offerte e dei pacchetti risparmio che, soprattutto nei periodi di bassa stagione, permettono di spendere il giusto, tenendo a bada i sensi di colpa. D’altronde, anche i paradisi acquatici dell’Est presentano un grave inconveniente: fino a primavera, le temperature scendono talmente in basso che neppure le terme più calde riuscirebbero a rendere piacevole /E.N. la permanenza.
la mania del risparmio ha raggiunto il suo apice proprio nella ricerca di interventi a prezzo contenuto, di protesi scontate e chirurghi a buon mercato. Ma le controindicazioni, naturalmente, sono dietro l’angolo. A determinare i costi di un’operazione concorrono fattori che non devono essere sottovalutati: l’insufficienza delle norme igienico sanitarie, della sicurezza nei locali e della qualità dei materiali usati può essere causa di spiacevoli sorprese. E in effetti, pacchetti viaggio “tutto incluso” a poco più di duemila euro possono far nascere qualche sospetto. Ma andiamo per gradi. Le mete più ricercate e cliccate su internet sono la Polonia, la Slovenia, la Tunisia e Malta, e oltreoceano anche l’Argentina. Ma sembra che le nuove realtà emergenti in questo business (che non conosce limiti) siano la Thailandia e il Sud Africa. Calcolatrice alla mano, rispetto all’Italia i costi arrivano a essere dimezzati, o forse qualcosina di più: in linea di massima si parla di 50 o 70 per cento in meno della spesa totale. Se infatti un intervento di mastoplastica additiva nel nostro Paese può costare anche 10mila euro, all’estero è possibile cavarsela con 3mila, stessa proporzione per lifting facciali o correzioni del setto nasale. Secondo Bruno Giacomo Carrari della Sies, Società italiana di medicina e chirurgia estetica, “il problema non risiede nella professionalità dei colleghi all’estero, ma nei controlli che là garantiscono. Si tratta di una vera e propria roulette russa: si può avere fortuna e imbattersi in una equipe medica competente così come si può finire nelle mani di personale non qualificato. E in questi casi capita persino di non riuscire a reperire il medico che ha eseguito l’intervento”. I veri rischi derivano dunque dalla fase post-operatoria, quando i risultati non sono proprio quelli sperati. “Ogni chirurgo, per prudenza, è sempre piuttosto restio a metter mano su un lavoro iniziato da qualcun altro - sottolinea Carrari - anche per questa ragione, in caso di complicazioni, per il paziente diventa complesso gestire la situazione”. Se in Italia è piuttosto semplice informarsi sulle credenziali di un medico o della sua clinica, all’estero invece può essere un’impresa di non poco conto: tra i controlli non verificabili e le normative extraeuropee, l’operazione può trasformarsi in una bizzarra scommessa. Piccole avventure chirurgiche per turisti senza frontiere.
In caso di complicazioni situazioni difficili da gestire
salute e dintorni
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DOssier/2. Lo scorso anno circa 1.800 toscani hanno scelto gli odontoiatri di altri paesi
E c’è chi “migra” per curarsi i denti Serena Cafaggi
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l viaggio è per antonomasia sinonimo di relax. Ma non per tutti, a quanto pare. Complici la crisi economica e un insistente passaparola, si calcola che lo scorso anno circa 1.800 toscani hanno deciso di partire verso l’est Europa per concedersi cure odontoiatriche low cost. Da qualche anno, ormai, si tratta di una vera e propria tendenza, tanto che, su internet, spopolano i siti interamente dedicati a questa insolita “avventura” medica. Ma tra recensioni entusiastiche e allarmi relativi ai rischi in cui si può incappare emerge un quadro a luci e ombre. Se infatti il risparmio su protesi dentarie, terapie o operazioni di implantologia appare notevole (si parla di costi dimezzati rispetto a quelli italiani), persistono invece da più parti dubbi e preoccupazioni sulla qualità dei risultati. In altre parole, oltre alla spesa rischia di ridursi anche la garan-
zia di un lavoro valevole. Questo accade perché, a differenza dei medici nostrani, quelli ungheresi, sloveni o romeni non sono ancora soggetti alle normative europee in materia di sicurezza e igiene. Si spiega allora come una cura a buon mercato possa provocare gravi disagi o persino indurre a nuovi interventi riparativi. Altro fattore da non sottovalutare sono i controlli e i lavori di “manutenzione”, che per ovvie ragioni non possono sempre essere eseguiti all’estero. Operazioni costose ma di semplice routine, che per ironia in Italia sarebbero anche gratuite, se considerate parte del pacchetto chirurgico. A conti fatti, insomma, sommando le trasferte aeree ai possibili inconvenienti post-intervento i costi possono ricominciare a lievitare. Eppure mai come oggi il turismo odontoiatrico continua a reclutare nuovi candidati: il problema di fondo è infatti che, secondo i
Con la crisi succede sempre più spesso che ci si affidi a mani straniere. Anche in questo caso diminuiscono le spese, ma i medici mettono in guardia
l’iNiZiativa. A cura di Confesercenti
lo sportello che aiuta a scegliere L’obiettivo è quello di fornire un servizio di informazione e sostegno. “È necessario dare risposte chiare”
D
i fronte al boom del turismo dentale, che nel nostro territorio cresce con ritmi superiori al 10 per cento annuo, Confesercenti ha aperto uno “sportello amico” per garantire al cittadino un adeguato servizio di informazione e sostegno. Alfredo Paduli del Cio (Collegio italiano odontotecnici) spiega infatti: “Per mettere in guardia i fiorentini dai rischi cui possono incorrere all’estero è necessario offrire delle risposte chiare e trasparenti, permettendo a ogni individuo di comprendere e scegliere la migliore soluzione possibile per la propria salute”. La consulenza fornita è completamente gratuita e si pone l’obiettivo di contrastare due fenomeni concomitanti: da un lato la tendenza ad affidarsi a cure mediche a basso costo, dall’altro la crescente importazione di protesi dentali provenienti da India, Cina ed Est Europa,
prive di ogni certificazione. Un problema da non sottovalutare è infatti relativo ai materiali usati: “Alcune protesi cinesi - ricorda Paduli - hanno presentato tassi di piombo undici volte superiori a quelli consentiti”. Dunque, venendo meno le sicurezze a livello igienico-sanitario e l’assistenza post-operatoria, vengono meno anche le garanzie sufficienti per la buona riuscita dell’intervento di applicazione protesica. Non a caso, in soli cinque anni nella provincia fiorentina sono stati chiusi ben 150 laboratori odontotecnici, e nonostante tutto la situazione continua a peggiorare. Lo sportello amico nasce allora dall’esigenza di tornare in contatto con i cittadini, promuovendo un rapporto basato sulla fiducia e non più sulla diffidenza. Per chiarire qualsiasi altro dubbio, basta prenotare un appuntamento gratuito /S.C. (telefono: 055/27051).
dati pubblicati dall’associazione Altroconsumo, al primo posto delle prestazioni sanitarie più difficili da saldare c’è proprio il dentista. È per tale ragione che in tanti scelgono la strada estera. Ma l’allerta dei medici è rivolta a tutte le soluzioni apparentemente convenienti: già dopo pochi
mesi dalle operazioni si rischia di imbattersi nei primi danni. Abbandonare l’eccellenza fiorentina e italiana - avvertono - può rivelarsi un salto nel buio. Affidabilità e sicurezza rappresentano elementi imprescindibili per ogni genere di intervento sanitario e non esistono compromessi. Ecco
perché, dalle certificazioni relative ai materiali usati sino ai corsi di aggiornamento obbligatori, la professionalità degli odontoiatri e odontotecnici italiani è una garanzia da non sottovalutare. Nella speranza che un giorno non sia più necessario fare le valigie per curarsi un mal di denti.
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mobilità
Febbraio 2011
ON the rOaD/1. Quando Lina Abate fu assunta all’Ataf, nel 1981, era l’unica donna in azienda
Il giorno che arrivò l’autista in gonnella OPENING
Ama moltissimo il suo lavoro (anche
Il nuovo concessionario Opel
Welcome: auto hi-tech e 50 posti di lavoro
se adesso sta in ufficio), non si è mai sentita
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discriminata dai suoi colleghi maschi e, se potesse, tornerebbe di corsa al volante linA AbAte
Ludovica V. Zarrilli
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esteggia quest’anno, il 19 ottobre, i suoi primi trent’anni da dipendente Ataf, 16 dei quali passati su e giù da un bus. Lina Abate, che ha fatto il suo ingresso trionfale nell’azienda del trasporto pubblico fiorentino nell’ormai lontano 1981, è stata la prima signora a guidare i bolidi che accompagnano i cittadini da una parte all’altra di Firenze. Era da sola contro o con, dipende dai punti di vista, una massa di colleghi maschi. “Mi sono sempre trovata bene con loro - spiega Lina che oggi lavora negli uffici di viale dei Mille - sono convinta che essere trattata in un modo piuttosto che in un altro dipenda molto dal modo in cui ognuno di noi si pone nei confronti di chi ha di fronte. Ho capito anche che se lavoravo bene, senza pretendere nessun trattamentoi diverso ed eccezionale solo per il fatto di essere una donna, loro mi rispettavano come si rispetta ogni altro collega”. Lina ha cominciato per scherzo: era alla ricerca di un lavoro, aveva preso la patente D, “gli amici mi dicevano cosa te ne farai di codesta patente, tanto non ti assumeranno, e invece ho fatto il concorso e mi hanno presa, e ne sono stata ben felice. È un lavoro che ho amato molto, fosse stato per me sarei ancora a bordo di un autobus, peccato che sono stata spostata in uffio a causa di un problema di salute”. Un grande amore per il proprio lavoro e una personalità iperattiva - Lina ha giocato a calcio per anni e ancora oggi fa parte
della federazione che seleziona le giovani leve in gonnella che vogliono cimentarsi nel pallone - ne hanno fatto un’autista coi fiocchi. “Più che in azienda, le discriminazioni si subivano all’esterno - spiega senza mai smettere di sorridere - una volta, erano appena state assunte delle nuove colleghe, mi ricordo che un signore corse dietro al bus per paura di perderlo. Quando vide me al volante sbottò ‘no no, per carità, una donna? Non salgo, aspetto il prossimo’ e io tra me e me pensai: aspetta, aspetta, tanto su quello che viene dopo c’è un’altra donna!”. Un grande senso dell’umorismo e una personalità ben piantata coi piedi per terra, Lina racconta come anche questo mestiere sia cambiato radicalmente nel corso degli ultimi trent’anni. “Certo, oggi c’è molto più traffico di un tempo, ma prima bisognava avere forza per guidare certi mezzi. Alcuni erano a due piani, altri avevano la guida al centro, altri ancora avevano un freno a mano talmente duro che servivano due mani per tirarlo”. E a sentir parlare della nevicata dello scorso 17 dicembre, che ha visto tanti suoi colleghi andare nel panico, dice: “Nell’85 capitò anche a me, ero sul 23 e dovevo arrivare fino a La Fonte, ma il bus non ce la faceva. Feci scendere i passeggeri e li invitati a spingere. Arrivammo fino in cima”. Dulcis in fundo, non poteva mancare un pensierino sulla tramvia: “Se mi piacerebbe guidarla? Che domande, certo che sì”.
eneral Motors sbarca a Firenze e lo fa in grande stile, aprendo una concessionaria Opel insieme a due imprenditori e offrendo 50 nuovi posti di lavoro. Welcome, così si chiama questo punto vendita studiato su misura del cliente, è frutto della joint venture tra GM Italia, Francesco Maldarizzi e Stefano Foschi (questi ultimi già titolari de La Rotonda Mercedes-Benz), che si sono messi insieme per dare vita a una nuova rete in grado di razionalizzare il sistema di vendite. “Abbiamo scelto Firenze – dice Francesco Maldarizzi, presidente di Welcome – abbiamo colto un’occasione perché niente fosse trascurato. Teniamo vicino il sogno e il bisogno. Garantiamo un’attenzione al cliente da hotel a cinque stelle”. Un know how perfezionato dall’esperienza e una grande attenzione alle esigenze del cliente sono gli ingredienti che hanno dato vita al nuovo concessionario fiorentino, che offre non solo l’intera gamma di automobili, ma soprattutto un’assistenza continua e altamente specializzata che comincia nel momento dell’acquisto, fa da supporto per qualsiasi necessità e accompagna il cliente in tutto il ciclo vitale dell’auto. Oltre a garantire un punto di riferimento per i clienti Opel (sono circa 20mila i veicoli del brand che attualmente circolano in città), Welcome contribuisce allo sviluppo del comparto automobilistico fiorentino, creando 50 nuovi posti di lavoro che, all’interno dell’azienda, vanno a implementare un team sempre più indirizzato verso i servizi alla persona. “È giusto avere qualche preoccupazione per la crisi economica – spiega Stefano Foschi, amministratore delegato di Welcome – ma è altrettanto indispensabile produrre una reazione. Ecco perché, qui a Firenze, due imprenditori - si può dire? - di successo, si uniscono per stringere una joint venture con GM. Possiamo far bene, molto bene, /B.B. insieme”.
PerMessi
Contrassegni invalidi, triplicano i Punti Sas
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ermessi per poter circolare, con febbraio sono scattate alcune novità. Dal 1° di questo mese, infatti, i disabili che hanno necessità di ottenere permessi per poter circolare hanno a disposizione, oltre alla sede Sas nel cubo del Parterre, anche altri due Punti Sas decentrati (Nord e Sud), aperti anche il sabato e la domenica con orario 8-18,30. Il Punto Sas Nord si trova in viale XI Agosto 7, il Punto Sas Sud in via Emilio Visconti Venosta (controviale del viale Generale Alberto Dalla Chiesa). “È importante che tutti gli utenti abbiano a disposizione il massimo del servizio, ma in primo luogo gli utenti disabili - spiegano da Sas - stiamo facendo da tempo formazione al personale per poter arrivare col tempo a rilasciare tutti i permessi comunali anche nei Punti Sas decentrati, dove attualmente si effettuano i ticket di ingresso dei bus turistici. Questo – continuano dalla società - per cercare di eliminare le code che negli ultimi tempi si sono viste al cubo del Parterre, dopo l’approvazione del piano della sosta. I Punti Sas decentrati hanno la particolarità di essere aperti anche il sabato e la domenica con orario continuato, dando maggiori possibilità a tutti i cittadini e in primo luogo agli invalidi”. In sintesi, da questo mese ai Punti Sas si possono ottenere tutti i permessi invalidi, tutti i permessi per la Zcs, quelli del tipo “Viva la mamma” per le donne con bambini piccoli e i permessi temporanei per la Ztl, oltre ai consueti ticket per i bus turistici. Entro l’estate, inoltre, saranno distribuiti in modo decentrato anche i permessi per i residenti Ztl. Per tutte le informazioni è possibile consultare il portale della società (www.serviziallastrada.it), dove sono reperibili le indicazioni sulle autorizzazioni e sulla modulistica per i contrassegni invalidi. È poi possibile contattare il Contact Center Sas (tel. 055.40401, fax 055.4040221, e-mail scrivi@serviziallastrada.it). Resta comunque invariato il servizio (e l’orario) del Punto Sas Centro (Parterre).
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mobilità
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ON the rOaD/2. Dopo la prima sforbiciata di gennaio arriva la fase 2 del contenimento dei costi
tagli e ritagli, i bus cambiano ancora Novità in vista per gran parte delle linee. Compreso l’affollato 23, non più costretto a rientrare in centro in direzione Gavinana. Ci penseranno 31, 32 e 33 a “coprirgli le spalle”
tav, i lavori intanto vanno avanti
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Francesca Puliti
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caNtieri. A Campo di Marte e agli ex Macelli
a prima mazzata è arrivata all’inizio dell’anno. Corse meno frequenti per quasi tutte le linee, tratti di percorso scomparsi nel nulla e fermate soppresse. Ma preparatevi, perché stanno per arrivare altre due sforbiciate. “Con la fase numero due (dal 5 febbraio) cercheremo di arrivare al taglio del 13% sui costi dei bus urbani ed extraurbani – spiega l’assessore provinciale ai trasporti Stefano Giorgetti – ovvero il contenimento necessario a fronte delle minori risorse che arrivano dalla Regione”. Se poi non dovesse bastare neanche questo secondo step, si passerà a una terza fase, a partire da marzo, per cercare di limare ancora il servizio. Ma partiamo dall’inizio, dai primi cambiamenti. Con l’anno nuovo alcune linee hanno già riveduto e corretto il percorso: sono 3, 12, 13 e 17. La linea 3 (Cure-Nave a Rovezzano) si è vista prima tagliare via un pezzo di strada (il tratto Rondinella-Novelli) e poi reintegrare un tratto in seguito alle proteste. Per capirsi: venendo da Gavinana il bus non si infilerà più a Coverciano, ma percorrerà via D’Annunzio fino all’incrocio con viale Duse e poi riprenderà la retta via verso lo Stadio. Per quanto riguarda 12 e 13, le due linee sono rimaste orfane dell’anello Fortezza (e hanno lasciato sguarnita la fermata di viale Strozzi, in prossimità delle strisce pedonali): chi dalla Fortezza deve andare verso viale Redi si prepari a fare un bel tratto a piedi o a tornare verso Smn in cerca di un bus. O aspettare i non molto frequenti 29 e 30. Meno traumatico il taglio subito dal 17, che non percorre più viale dell’Aeronautica ma si ferma al piazzale delle Cascine. La prossima tranche di risparmi deriverà da “una completa rimodulazione delle
linee urbane”, afferma Giorgetti. Con conseguente “rimodulazione” delle abitudini di chi le utilizza. Tra le altre, cambia il 23, una delle linee più affollate: da San Marco a Gavinana dovrebbe essere cancellato il rientro nel centro storico dal lungarno della Zecca e corso dei Tintori. Il tratto sarà invece coperto da 31 e 32 che, venendo da piazza Beccaria, non svolteranno più a sinistra in direzione via Quintino Sella, ma andranno invece verso la Biblioteca Nazionale e il Ponte alle Grazie. Non solo: per 31 e 32 si torna al passato. Il primo andrà solo a Grassina e il secondo solo all’Antella, dimezzando così i passaggi davanti all’ospedale di Ponte a Niccheri. Novità anche per il 33: il capolinea si sposta da San Marco a via dell’Oriuolo, il che significa che, una volta arrivato alla stazione di Campo di
Si dimezzano i passaggi davanti all’ospedale di Ponte a Niccheri, ma aumentano alle Grazie Marte, il bus tornerà indietro per i viali di circonvallazione fino a piazza Piave, per prendere anch’esso corso dei Tintori. Poi però il 33 svolterà a destra in via de’ Benci, fino a raggiungere via dell’Oriuolo. Al ritorno percorrerà quello che un tempo era il tragitto del 23: sfiorando piazza Duomo, prenderà via del Proconsolo e attraverserà l’Arno al Ponte alle Grazie. Un consiglio per tutti: studiatevi bene il sito internet dell’Ataf prima di uscire di casa.
la Tav? Anche se sulla questione sembra scesa una sorta di silenzio, con la discussione messa da parte per pensare agli impellenti cantieri del tram o ai tagli del Tpl, i lavori dell’Alta velocità vanno comunque avanti a pieno ritmo. Anche più del dovuto, secondo qualcuno. “Nel cantiere di Campo di Marte – dice Tommaso Grassi, consigliere comunale del gruppo Spini per Firenze – il limite delle cinque ore di lavori non viene rispettato”. Tale limite era stato imposto dal Comune alla ditta costruttrice in seguito a ben tre richiami dell’Arpat. Il problema del rumore e della polvere, invece, dovrebbe essere stato risolto grazie a paratie più alte. Ma il condizionale è d’obbligo, perché chi ci vive vicino non la pensa esattamente così. Le ruspe sono in azione anche nella zona degli ex Macelli, in via Circondaria, dove dovrebbe sorgere la tanto contestata Stazione Foster. Proprio quella che il sindaco Renzi avrebbe cancellato volentieri dal progetto, a causa dei costi e dei rischi per la sicurezza idrogeologica. In attesa del (decisivo?) incontro del primo cittadino con il governatore Rossi e l’ad di Ferrovie Mauro Moretti, l’iter burocratico per la realizzazione della stazione è andato avanti. “Do-
lAvori in corso Agli eX
MAcelli
vremmo incontrarci a brevissimo – afferma il presidente della Regione – è questione di settimane”. Nel mentre, però, è arrivato il nullaosta acustico per i cantieri, il 25 gennaio scorso. È prevista a primavera, invece, la partenza della fresa scavatrice per la costruzione del tunnel sotterraneo, che comincerà a interrarsi a Campo di Marte. “Abbiamo fatto richiesta a Rfi per effettuare un altro sopralluogo – continua Grassi – ma ancora non ci è pervenuta nessuna risposta”. Risale a ottobre scorso, infine, la prima visita ai cantieri a opera delle commissioni ambiente e urbanistica del Comune, assieme ai membri dell’Osservatorio ambientale. Ma da allora i lavori sono andati /F.P. molto avanti.
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economia
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vaDeMecUM. Ecco i percorsi da seguire per aprire e portare avanti senza errori un’attività
imprenditoria, guida alla sopravvivenza Serena Cafaggi
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mprenditori non si nasce, si diventa. È questo il presupposto che bisogna tenere bene a mente se si desidera aprire una nuova attività. La motivazione e i buoni propositi da soli non bastano, soprattutto quando si è giovani o inesperti in materia di mercato. Tra le noie burocratiche, le autorizzazioni da richiedere, la scelta
LA NOVITÀ La Locandina cambia pelle
trovare casa o lavoro è diventato più facile
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n cerca di una casa, di un’auto o di un lavoro? Ora trovarli è diventato più facile. La Locandina, il bisettimanale free press di annunci economici della Web&Press Edizioni, ha infatti cambiato “pelle”, e da circa un mese esce in una nuova versione. Una versione che, grazie alla suddivisione delle categorie in cinque colori, ha reso la consultazione più veloce e intuitiva, e ancora più facile trovare quello che si stava cercando. Le novità non mancano, a partire da una testata rivista e modernizzata per arrivare a una grafica più moderna, tutta basata su 5 colori che sono diventati i “protagonisti” del giornale: blu, ocra, viola, verde e arancione. Ognuno di questi colori indica una delle categorie in cui il giornale è suddiviso (immobili, lavoro, veicoli, mercato e relazioni), rendendone così più rapida la consultazione. E anche la copertina è ora diversa, riprendendo di volta in volta uno di questi colori. “Nonostante il mondo dei giornali cartacei di annunci economici abbia attraversato momenti difficili – spiega Patrizio Donnini, amministratore unico della Web&Press Edizioni – La Locandina ha retto ed è cresciuta. E ora spazio a queste ulteriori novità”. Il giornale viene distribuito ogni anno in 4 milioni di copie, ha oltre 18 anni di vita alle spalle e, da settembre, è completamente a colori. Finite le novità? Neanche per sogno. Dallo scorso 24 dicembre, infatti, anche il sito internet del giornale, www. lalocandina.it, si è rinnovato, con una veste grafica basata sugli stessi 5 colori che rendono più facile la registrazione, l’inserimento e la consultazione degli annunci. Inoltre, grazie al nuovo sito è possibile creare mini-brochure con i propri annunci preferiti. Guardando ai numeri, il sito de La Locandina raccoglie 25mila annunci in Toscana, conta su 80mila iscritti e vanta oltre un milione di pagine visualizzate ogni mese. Non resta, dunque, che sfogliare il giornale o consultare il sito, per trovare l’oggetto dei propri sogni.
del locale di destinazione d’uso e i dettagli organizzativi di routine, l’iter da seguire rischia di trasformarsi in un fastidioso deterrente. Ma le soluzioni sono a portata di mano. Infatti, per incentivare sul territorio fiorentino l’avvio e lo sviluppo di piccole imprese, artigiane e non, è stata creata una fitta rete di uffici, attività, seminari e corsi di formazione gratuiti che garantiscono risposte adeguate, rapide e trasparenti. Dalla Confederazione nazionale artigianato, Barbara Gaggelli spiega: “Già nel 2004, a causa dell’eccessiva mortalità delle piccole imprese nei primi tre anni di vita, la Cna ha deciso di indagare sul problema, avviando un percorso di tutela e controllo degli aspiranti imprenditori. Il fallimento di un’attività, infatti, non deriva soltanto da aspetti di natura economica, ma anche dall’assenza di una strategia commerciale efficace, dalla scarsità di competenze in materia di cultura manageriale e dall’inadeguatezza tecnologica”. Fattori che, complessivamente, rendono i futuri
La Cna ogni anno organizza corsi e una giornata informativa per chi si vuol tuffare in questo mondo, e altre consulenze (gratis) si possono trovare alla Camera di commercio. In questo modo si evita di affogare nell’oceano di difficoltà e adempimenti burocratici
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imprenditori incapaci di affrontare il mercato locale con gli strumenti necessari per essere competitivi. Affinché un’impresa funzioni bisogna tenere in considerazione i costi, la tassazione e il loro rapporto con i ricavi, senza trascurare gli adempimenti e gli obblighi di natura burocratica. Una mole di istruzioni che non è facile da gestire. “Ogni anno replichiamo l’iniziativa gratuita ‘Scuola di impresa’ - aggiunge Gaggelli – proprio per fornire tutte quelle informazioni basilari che spesso sono ignorate da chi vuole lanciarsi nel mondo dell’imprenditoria. Ma non è l’unica proposta formativa: abbiamo organizzato anche l’Info Day, per promuovere i bandi, e da qualche tempo stiamo collaborando con la pubblica amministrazione e soprattutto con i quartieri, che certamente sono più vicini alle realtà locali”. Ulteriori consulenze si possono trovare anche alla Camera di commercio. Rosa Crivaro, dell’ufficio nuove imprese e incubazione di impresa, sottolinea come agli utenti “in forma del tutto gratuita spetti un primo orientamento sui passaggi burocratici, oltre che una delucidazione sulle agevolazioni finanziarie”. Così, dai servizi attivati su web, sempre più funzionali e pratici, al personale competente che è in prima linea per offrire un sostegno costante e trasversale, si può contare sul primo, fondamentale aiuto per diventare buoni imprenditori.
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politica
Febbraio 2011
PalaZZO vecchiO/1. Bar e ristoranti, cambiano le regole per le strutture esterne
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fili, altrimenti niente permesso per l’appendice esterna. “Il nostro – dichiara ancora il vicesindaco - è un progetto molto ambizioso, nessuna altra città ha mai preso una iniziativa del genere. Questa operazione è importante non solo per il decoro e per l’immagine della città, ma anche per la sua economia: considerato che un dehor costa di media oltre 30mila euro netti, si metterà in moto un giro d’affari di oltre un milione di euro”. Soldi che però dovranno sborsare proprietari e gestori di locali, bar e ristoranti, a poca distanza da un’analoga rivoluzione delle regole per i dehors a cui si erano già dovuti piegare. Magra consolazione, alla scelta del modello finale potranno partecipare anche esercenti e associazioni di categoria. Non solo: anche i cittadini sono chiamati a esprimere la propria opinione. La consultazione popolare è stata aperta sulla rete civica (www. comune.fi.it), dove sono disponibili tutti e sei i progetti in gara. Ma non c’è molto tempo, perché entro primavera il gruppo tecnico, Sovrintendenza compresa, dovrà stabilire le linee guida, dopodiché ci sarà da approvare il tutto in consiglio comunale. E con la prossima stagione autunno-inverno la rivoluzione dovrà essere completa.
per le nuove “logge”. Arrivano anche wi-fi libero e fasciatoi. Il modello vincente sarà scelto anche con una consultazione popolare on line. E dalla Soprintendenza Francesca Puliti
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asciatoi e wi-fi a disposizione gratuita dei clienti, materiali di pregio e plastica addio. Cambiano le regole per i dehors di bar, ristoranti e locali del centro storico. Dal 15 novembre in poi gli oltre 300 operatori dovranno adeguarsi e ristrutturare le proprie “dependance” esterne in modo da rispondere ai nuovi canoni stabiliti da Palazzo Vecchio. Che però non sono ancora stati definiti. O meglio, non del tutto. Sono stati presentati il mese scorso i sei progetti vincitori del concorso di idee lanciato dal Comune per trovare un modello unico da adottare in tutte le strade dell’area Unesco. Cinquantasei i carteggi arrivati sui tavoli comunali, giunti da architetti e designer di tutta Italia, ma anche dall’estero (uno è arrivato perfino da Israele). Tra questi la commissione ad hoc - di cui faceva parte anche il noto architetto statunitense Chris Bangle, responsabile dello stile Bmw - ne ha scelti sei, particolarmente rispondenti “al Florence style”, per dirla con le parole di Bangle. Adesso su questa rosa dovrà mettersi al lavoro un nuovo gruppo di esperti, tra cui quelli della Sovrintendenza dei Beni culturali. “Il modello finale – spiega il vicesindaco Dario Nardella – potrà corrispondere a uno di questi progetti o prendere il meglio da ognuno. Non vogliamo che i dehors fiorentini siano tutti fatti con lo stampino, si tratta di linee guida”. Sui materiali, però, non si discute. Al bando i tendoni di plastica, le nuove regole impongono vetro e legno. Altre condizioni imprescindibili sono i fasciatoi e la connessione internet senza
uno dei progetti vincenti
FOCUS Nuova luce in piazza Duomo entro l’estate, recupero di Forte e Fortezza. Novità anche in periferia
Cento luoghi, parte seconda. Progetti al via fino a giugno ento luoghi, capitolo secondo. Si riparte, progetti alla mano, per ridare vita a tutti i (non) luoghi individuati da sindaco e cittadini lo scorso autunno. “Da qui a giugno – dichiara Matteo Renzi - parteciperò personalmente agli incontri nei 100 luoghi della città che abbiamo ‘scoperto’ il 28 settembre. Presenteremo i progetti definitivi alla luce dei suggerimenti dei cittadini e i tempi di ogni intervento”. Qualcosa, dunque, si è mosso, dopo il centinaio di assemblee contemporanee sparse per la città che mobilitarono 11mila fiorentini. E in effetti alcuni progetti sono già stati messi in cantiere per
l’anno che verrà. Partiamo dal cuore cittadino, piazza Duomo. La nuova illuminazione arriverà entro l’estate. L’impianto costerà 750mila euro, ma neanche un centesimo ai cittadini. A finanziare l’opera, infatti, sarà la Camera di Commercio. Il 2011 sarà anche l’anno del Palazzo di Giustizia di Novoli: l’apertura è fissata per settembre. Il piano per le opere pubbliche prevede quest’anno una mole di investimenti pari a 148 milioni di euro. All’interno trovano spazio gli interventi di recupero e riqualificazione di Santa Maria Novella, il parco sportivo di San Bartolo a Cintoia con la realizzazione del campo da rugby, la
Qualità e genuinità...
ristrutturazione dell’ex Meyer (con tanto di asilo aziendale) e la completa messa in sicurezza del Forte Belvedere. Stabilito anche il cronoprogramma per il recupero e la valorizzazione della Fortezza da Basso, passata di mano dal Demanio agli Enti locali. In questo caso, però, ci vorrà un po’ più tempo: tre anni per veder (ri)sbocciare il polo fieristico fiorentino. Il piano di recupero del complesso dovrebbe essere pronto a giugno prossimo e adottato dal consiglio comunale a luglio. L’approvazione definitiva, invece, arriverà a dicembre 2011, mentre i /F.P. lavori dovrebbero essere messi a gara a giugno 2012.
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politica
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PalaZZO vecchiO/2. Intesa con il Ministero dei Beni culturali
PalaZZO vecchiO/3. Malumori in casa Pdl
Biglietto unico per i musei. “Il governo ha mantenuto le promesse. E il sindaco?” E gli incassi restano qui P
Paola Ferri
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Renzi tornò da Roma con l’accordo in tasca. Non sarà la legge speciale per Firenze (non ancora, almeno), ma l’intesa con il Ministero dei Beni culturali è stata raggiunta. E suona come un tre a zero per Palazzo Vecchio. “Sono grato come città – ha dichiarato a caldo Matteo Renzi - e molto soddisfatto per i provvedimenti. Se questi sono i risultati – ha scherzato il sindaco - chiederò di essere ricevuto una volta al mese ad Arcore”. Via libera, innanzitutto, al biglietto unico per i musei cittadini. La Firenze card (che entrerà in vigore il 14 febbraio) costerà 50 euro e permetterà di passare dal Bardini agli Uffizi e alla Galleria dell’Accademia per 72 ore. Insomma, niente più barriere tra musei civici e statali, che poi sono i principali di Firenze. Gli incassi, poi, rimarranno in città per una somma equivalente al 15-20% del totale: circa 20 milioni di euro lordi per rimpinguare non poco le casse di Palazzo Vecchio. Queste risorse, però, potranno essere impiegate solo nella tutela delle aree prossime ai musei, e i progetti presentati dal Comune dovranno passare al vaglio del Ministero. Nei prossimi tre anni, però, questi stessi fondi saranno dirottati su una delle opere più travagliate e trascinate nel corso degli anni della storia di Firenze: il completamento dei Grandi Uffizi. Se basteranno tre anni e 60 milioni lordi per vedere la fine del tunnel non è dato sapere. Ma una svolta in proposito è giunta proprio dal sindaco, che si è espresso in favore della realiz-
Il Comune riceverà 20 milioni l’anno dagli ingressi agli Uffizi. L’entrata potrebbe rincarare zazione della Loggia di Isozaki, la contestatissima nuova uscita della Galleria. “Isozaki ha vinto un concorso – ha ricordato Renzi – e il problema è che c’è una parte dei funzionari ministeriali che la vuol fare e una parte no. La nostra posizione è, in generale, quella di andare avanti sugli impegni presi”. In ogni caso “questa discussione – ha aggiunto - sarà fatta quando si finiranno i Grandi Uffizi. L’importante è che non sia la preoccupazione di Isozaki a bloccare l’opera”. Un’altra novità, sempre in tema
lA gAlleriA degli
uffizi
Uffizi, potrebbe arrivare dal prezzo del biglietto. Nei giorni successivi all’accordo lo stesso sottosegretario alla presidenza del consiglio Paolo Bonaiuti, fiorentino di nascita, si è espresso in favore di un aumento. Che a sua volta potrebbe incrementare la mole dei guadagni di Palazzo Vecchio. “Per entrare nel museo più bello del mondo si pagano 6 euro e mezzo – ha fatto notare Bonaiuti – meno che per andare al cinema”. Di fronte all’ipotesi di un possibile rincaro del ticket la soprintendente per il polo museale fiorentino Cristina Acidini non ha chiuso la porta, lasciando intendere una certa disponibilità. Nel frattempo tirano un sospiro di sollievo anche il Gabinetto Viessieux, il Museo Galileo, l’Accademia della Crusca e la Biblioteca Nazionale, tutti pressoché in rosso: ad essi la convenzione riconosce un ruolo strategico. E dunque, presumibilmente, qualche entrata in più. Ma non è finita qui, perché altri fondi arriveranno anche per il Parco della Musica (il nuovo Auditorium del Maggio che dovrà essere pronto entro l’anno) e per alcuni teatri. L’intesa delinea una nuova vita per la Pergola e il Niccolini, che dovrebbero costituire un nuovo polo teatrale. Altra buona notizia per la fabbrica della cultura fiorentina, da anni assetata di attenzione. E fondi.
iù offesi o arrabbiati? Come una moglie che si vede messa da parte per l’amante, ai consiglieri del Pdl cittadino forse non è andato del tutto giù quello che poteva sembrare uno scavalcamento del democratico Matteo Renzi nelle preferenze dei propri leader nazionali. Non bastava il pranzo ad Arcore, ci voleva anche la “passerella a Roma”, come l’ha definita il capogruppo in Palazzo Vecchio Giovanni Galli, “accusando” Gianni Letta di aver regalato al primo cittadino un bagno di riflettori e popolarità che non meritava. Già, perché l’accordo sui beni culturali sarebbe merito dei consiglieri azzurri. “Nei mesi scorsi - ricorda Galli - avevamo incontrato a Roma il ministro Bondi e a lui avevamo illustrato le nostre idee e le nostre proposte. Noi vogliamo essere una opposizione utile
D’accordo sulla tassa di scopo, a patto che ci sia un vincolo di spesa alla città e dare il nostro contributo: credo che in parte questo ci sia riuscito. Ci è dispiaciuto però che nessuno si sia ricordato del lavoro che abbiamo fatto”. Insomma, d’accordo nel merito, non tanto nel metodo. Più che dispiaciuti, però, i consiglieri azzurri sembrano sdegnati. “L’arrabbiatura è forte – afferma il coordinatore cittadino Gabriele Toccafondi – e il clima nel gruppo è teso”. Tant’è che il deputato ha chiamato a raccolta anche il coordinatore regionale Massimo Parisi e il vice Riccardo Migliori per fare il punto sulla situazione, e insieme hanno preso l’impegno di promuovere un incontro tra i parlamentari toscani e i tre coordinatori nazionali
giovAnni gAlli
del partito. “Le istituzioni - replica il sindaco - sono di tutti: quando c’è da fare una polemica con il Pdl si fa, quando c’è da incontrare Berlusconi, Bondi o Letta per chiudere degli accordi istituzionali si fa. Sono stato un mese a raccontarlo al mio partito – continua - ora inizierò a raccontarlo anche ai consiglieri del Pdl”. Ma Galli non si arrende. “Il Governo – ribadisce - ha mantenuto le promesse fatte in campagna elettorale sul nuovo Teatro, sul biglietto unico e anche sul Palagiustizia. Chiediamo al sindaco: il Comune farà lo stesso? Ad oggi, non possiamo che verificare i fatti: il Teatro Comunale non è stato venduto, ed è stato invece acceso un mutuo che ricadrà sulle spalle dei fiorentini”. E se sulla legge speciale per Firenze sembrano essere tutti concordi, sulla tassa di scopo, altra partita aperta a Roma, Galli ci tiene a mettere qualche puntino sulle i. “Renzi ha il nostro pieno appoggio per raggiungere l’obiettivo – conferma l’ex candidato sindaco – ma a una condizione, la stessa che vale per il 20% dei proventi del biglietto unico dei musei: che questi fondi siano utilizzati per progetti specifici per la città di Firenze, e non per ripianare /F.P. il bilancio comunale”.
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tendenze
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teMPi MODerNi. Complici le difficoltà economiche, la moda cambia e va incontro al portafoglio
Il baratto piace e l’usato spopola FOCUS
Gianni Carpini
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A Firenze arrivano gli “swap party”, vere e proprie feste dove si scambiano accessori e abiti, per risparmiare e divertirsi allo stesso tempo. Intanto è boom per i negozi vintage: i capi di qualità conquistano sempre più clienti. In tre anni i punti vendita in città sono cresciuti esponenzialmente
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n tempi di crisi gli amanti dello shopping devono fare i conti con il portafoglio vuoto, ma c’è chi si ingegna. Per rinfoltire l’armadio senza sborsare cifre astronomiche, le parole d’ordine sono due: riciclare e barattare. I negozi vintage, dove ciò che è fuori moda torna a essere trendy, negli ultimi tempi hanno assistito a un boom, mentre arrivano a Firenze gli swap party, incentrati sullo scambio di vestiti e accessori. Nate a Manhattan, le “feste del baratto” sono sbarcate prima in Europa, poi a Milano e adesso fanno capolino nella nostra città. Che siano organizzate da negozi, da community web o da gruppi di amiche, le regole sono semplici: prendi alcuni vestiti o accessori che non usi più, organizza una festa e via al baratto. “È un modo di rinnovare il guardaroba in maniera diversa e allo stesso tempo fare dei vestiti un’occasione d’incontro”, racconta Francesca, alias Festina Lente, seguitissima blogger che a novembre, dopo un tam tam su Facebook, ha organizzato uno swap party al Lochness, locale nel centro di Firenze. Trentacinque persone si sono scambiate abiti e accessori, oltre a incoronare la reginetta vintage della serata. Un’idea che ha riscosso un discreto successo, tant’è che la blogger (lafestina. blogspot.com) ha in mente altri appuntamenti, ad esempio in occasione del cambio di stagione primaverile. Ma ci sono anche tanti gruppi di amiche che organizzano swap party privati, mentre esiste una community nazionale (swapclub.
it), che cura eventi in tutta Italia. Intanto i negozi vintage vivono una stagione positiva: in tre anni sono fioriti un po’ ovunque in città. Al momento sono una decina. “Fino a poco tempo fa per gli italiani comprare delle scarpe usate era una bestemmia, adesso il vintage è diventato una moda – spiega Luigi che, insieme alla moglie, gestisce Pitti Vintage, in Borgo Albizi – stiamo conquistando fasce di età più alte, la nostra clientela va dalle 17enni fino alle 60enni”. L’usato di qualità conquista sempre più seguaci: se prima i clienti erano in gran parte stranieri, adesso il 50 per cento è italiano. “La crisi ci ha toccato poco, facciamo riferimento a un mercato di nicchia – racconta Matteo, commesso di Officina Vintage, catena di negozi con tre punti vendita a Firenze - con la crisi la gente ci sta riscoprendo”. Qualcuno addirittura non mette piede in un negozio di abbigliamento convenzionale da tempo: “Io vesto quasi esclusivamente vintage, raramente compro qualcosa di nuovo”, ci confida Debora, titolare di Vado Retrò, in piazzetta Calamandrei. Nei negozi si trova di tutto: dal pezzo unico ai capi firmati (che nuovi costano anche il triplo), fino ad articoli mai usati. I prezzi sono per tutte le tasche: le scarpe vanno da 10 a 200 euro; i maglioni da 10 a 250 euro; gli occhiali da 40 a 900 euro. Infine una proposta singolare: Officina Vintage dà in noleggio i suoi abiti. Lo fa per feste a tema, compagnie teatrali, film. Basta pagare il 30 per cento del prezzo e i vestiti sono tuoi per una settimana.
Un’usanza sempre più in voga
Vestiti? Sì, ma di seconda mano
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e il mercato ufficiale dell’abbigliamento è messo a dura prova dalla crisi economica, un altro settore tiene: quello dell’usato. I negozi di seconda mano sono sempre più in voga tra i consumatori, anche quando di mezzo c’è il guardaroba. Accanto ai mobili e ai libri, alcuni mercatini propongono un vasto assortimento di vestiti, scarpe e accessori. Non saranno nuovi di pacca, ma fanno in ogni caso la loro bella figura. L’abbigliamento diventa quindi low cost e riscuote un discreto successo, grazie ai prezzi molto accessibili. Spesso i capi sono in “conto vendita”: la persona interessata porta gli abiti che non usa più, il negoziante seleziona i pezzi migliori che finiscono in bella mostra sugli scaffali. Una volta venduti gli articoli, una percentuale del ricavato - generalmente la metà - andrà a chi ha portato la merce, l’altra parte all’intermediario. “Prima di buttare via i vestiti, adesso le persone tentano di recuperare almeno un po’ di soldi – racconta Nadia, che gestisce un mercatino dell’usato in via dei Vanni – negli ultimi anni è aumentato di circa il 10 per cento il numero di clienti che porta abiti da proporre per il conto vendita”. Sono soprattutto i giovani tra i 18 e i 35 anni, insieme agli stranieri, a rivolgersi ai mercatini di seconda mano. Quali sono i capi che vanno di più? “Anche nell’usato si cerca la griffe. Scarpe, borse, pantaloni: basta che sia merce firmata e si vende bene”, spiega ancora Nadia. Secondo una recente indagine della Camera di commercio di Milano, Firenze è quinta nella classifica delle città italiane più attive nel settore del “second hand”, con quasi 170 imprese presenti sul territorio provinciale. La Toscana è invece la terza regione in Ita/G.C. lia, con oltre 400 società.
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lavori
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QUI STADIO. Prorogata al 30 giugno la “data di scadenza” del cantiere di viale Maratona
Mini-centro viola, l’apertura slitta ancora
ruspe in azione nell’area dove dovrebbe sorgere il centro sportivo viola
La consegna era prevista per fine gennaio, ma ci vorranno altri cinque mesi. Il motivo? Maltempo e nuove modifiche al progetto originario. Che faranno lievitare il conto di circa un milione e 200mila euro. A spese della Fiorentina
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La Galleria Carnielo “torna” a settembre D
Francesca Puliti litta ancora la “data di scadenza” del cantiere di viale Maratona, dove dovrebbe sorgere il minicentro sportivo viola, agognato da squadra e mister (almeno il “vecchio” mister, Cesare Prandelli) da alcuni anni. La consegna, che era fissata per il 25 gennaio, è stata spostata ancora una volta sul calendario. Stavolta si parla di giugno 2011. Le palazzine dei “campini”, dunque, potrebbero essere pronte per la prossima stagione, ma il condizionale è d’obbligo, dopo i numerosi rinvii. Il progetto, infatti, ha una lunga storia alle spalle. Prima respinto dall’amministrazione comunale in quanto troppo pretenzioso (“fuori contesto”, per dirla con le parole dell’allora assessore Eugenio Giani). Una volta approvato il disegno, con le dovute modifiche, si è aperta la partita su chi dovesse allargare i cordoni della borsa per finanziarlo. Match concluso con un 1-0 per Palazzo Vecchio, che ha rimbalzato la palla ai Della Valle. Ma i lavori, cominciati all’inizio dell’anno scorso, non sono mai andati a ritmo troppo veloce, prima stoppati dal ritrovamento di scarti di cantiere dell’epoca della ristrutturazione del Franchi, poi rallentati da maltempo e, probabilmente, qualche screzio in tema Cittadella viola. L’ulteriore rinvio è dovuto ad alcune varianti al progetto iniziale, proposte dalla società gigliata e approvate dall’amministrazione comunale. Oltre alla completa ristrutturazione delle due palazzine esistenti, si parla di chiusura dei due porticati, con la creazione di un’ampia porzione a vetri con visuale sui campi di allenamento. Saranno inoltre sostituiti tutti gli infissi e utilizzati materiali di maggior qualità per pavimenti, rivestimenti e sistemi di illuminazione. Particolare attenzione viene data al risparmio energetico: gli edifici saranno “cappottati” per limitare la dispersione di calore. Il piano riveduto e corretto prevede poi la realizzazione di un tunnel sotterraneo che metta in comunicazione palestra
il restauro. Interventi per 750mila euro
e palazzina e l’adeguamento della piscina, che sarà dotata anche di vasca riabilitativa. Tutto ciò, naturalmente, farà lievitare ulteriormente i costi: 1 milione e 200mila euro in più che portano il conto complessivo a circa 3 milioni e 800mila. Sempre, è bene ribadirlo, a spese della Fiorentina. Una bella cifra, considerando che inizialmente era stato ipotizzato un investimento di circa 2 milioni. “E’ la dimostrazione per cittadini e tifosi di come amministrazione comunale e società non si accontentino del minimo indispensabile – commenta il vicesindaco e assessore allo sport Dario Nardella – ma accettano la sfida per garantire alla squadra le migliori condizioni possibile per svolgere l’attività agonistica”. La spiegazione, però, non ha convinto granché l’opposizione. A partire dall’ex portierone viola Giovanni Galli. “Non ci bastano le parole del vicesindaco Nardella, che parla di un
Il costo complessivo sarà di 3 milioni e 800mila euro, contro i due ipotizzati all’inizio minicentro sportivo ‘ancora più bello e funzionale’ – dichiara il capogruppo Pdl in consiglio comunale - né la motivazione dei ritardi imputata alle pessime condizioni meteo, oltre che alle modifiche apportate”. Vedere per credere, dunque. “Crediamo indispensabile che la commissione sport, nella sua funzione di controllo sull’operato dell’amministrazione, possa verificare con un sopralluogo lo stato dell’arte, e comprendere così appieno i motivi di ritardi e maggiori costi”. Anche se sarà difficile capire attraverso un sopralluogo lo stato dell’arte dei rapporti tra Della Valle e Palazzo Vecchio.
opo 10 anni di totale chiusura al pubblico e circa il doppio di abbandono a tratti, la Galleria Carnielo tornerà ad aprire i battenti a cittadini, appassionati, residenti affezionati e curiosi di tutti i generi e tipi. I lavori di restauro sono stati finalmente messi in agenda dal Comune. Ci vorranno nove mesi e 750mila euro, praticamente un parto, ma a settembre il museo di piazza Savonarola potrà tornare a dirsi tale. Il restauro riguarda essenzialmente le facciate e il tetto della palazzina liberty, che stanno letteralmente cadendo a pezzi. Da mesi, infatti, la galleria è circondata da transenne per il rischio di cornicioni in caduta libera. Di proprietà del Comune di Firenze dalla metà del secolo scorso circa, il museo fu la casa-studio di Rinaldo Carnielo (Biadene, Treviso, 1853 - Firenze 1910) e fu poi donato alla città dal figlio, con la precisa indicazione che l’edificio diventasse luogo di esposizione in memoria del padre e fosse in parte adibito ad atelier per artisti. Disposizione mantenuta negli anni successivi, anche se senza molta convinzione da parte dell’amministrazione comunale, anche a causa della perenne mancanza di fondi da destinare alla cultura. Il piano terra ospita una collezione di oltre 300 sculture dello stesso Carnielo e alcuni dipinti realizzati da pittori a lui contemporanei, come Silvestro Lega, Michele Gordigiani e Arturo Calosci. Riccardo Carnielo si tra-
sferì a Firenze nel 1870 e acquistò la palazzina nel 1885. La facciata, realizzata tra il 1911 e il 1912, è posteriore alla morte dell’artista ma l’ipotesi più credibile è che l’autore del progetto sia stato lo stesso Carnielo o qualcuno che comunque abbia preso spunto dai suoi abbozzi. Al momento i problemi maggiori derivano dalle infiltrazioni di acqua piovana e dallo sfaldamento, con pericolo di caduta, dell’intonaco e di altri dettagli architettonici della facciata. La parte centrale della facciata principale si presenta come quella più degradata, soprattutto per quanto riguarda i davanzali delle finestre e le cornici decorative. Anche gli infissi di portoni e finestre sono in pessime condizioni. I lavo-
Al vaglio l’ipotesi di utilizzare le sale per esposizioni temporanee ri, a cura delle Belle arti di Palazzo Vecchio, consentiranno di mettere in sicurezza l’intero complesso, così da poter iniziare successivamente i lavori di riallestimento delle sale interne e conseguentemente di riaprire la Galleria al pubblico. Gli uffici comunali stanno vagliando anche l’ipotesi di utilizzare le sale come sede per esposizioni tempo/F.P. ranee.
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controcorrente
Febbraio 2011
SAN NICCOLÒ. Viaggio in una zona dove gli atelier di pittori, grafici e architetti non mancano
Nel rione dove l’arte sopravvive
il
“Dhai-studio”
di
Carla Bruttini
La crisi ha messo in difficoltà anche questo settore, con esiti talvolta molto differenti. C’è chi ha chiuso, chi ha “approfittato” del momento e chi prova ad andare avanti. In che modo? “C’è bisogno di reinventarsi continuamente”
A
Il mercato resta dov’è E si apre alla piazza M
Gaia Grassi Firenze, rive gauche si “traduce” con San Niccolò. Questa zona infatti è conosciuta anche come “rione degli artisti” per via degli atelier di pittori, grafici e architetti e delle importanti gallerie d’arte di cui è sede. Lo spettro della crisi economica ha certamente messo in difficoltà anche questo fragile settore, portando a esiti talvolta molto differenti. Il Reporter è andato a intervistare gli “addetti ai lavori”, per scoprire quali sono le loro reazioni a questo momento. “Il Bisonte”, storica galleria di arti grafiche di fama internazionale, si è sempre riferita a un pubblico di nicchia. Dal 1982 ha dismesso la stamperia e, accanto alla sala espositiva, ha aperto una scuola in cui si possono apprendere le tecniche di incisione e litografia. Negli ultimi anni i riflettori accesi su questo pittoresco angolo di città hanno portato un numero maggiore di fruitori che, talvolta, si sono scoperti appassionati di queste tecniche di disegno. Paradossalmente, però, è stata proprio la “crisi” a incrementare gli introiti della scuola. Infatti gli studenti delle accademie, temendo questo instabile panorama economico, preferiscono perfezionare le loro abilità tecniche aspettando un periodo più favorevole piuttosto che sottomettersi ai capricci del mercato. Ma, come avverte Simone Guaita, presidente della galleria, “l’equilibrio che stiamo mantenendo grazie alla scuola è certamente precario. L’arte – continua è un lusso, e se l’economia non si sbloccherà presto, non ci saranno più artisti e apprendisti da formare”. Molto diverso è stato il destino della preziosa “Ken’s art gallery”, che ha chiuso con il 2010. Era un luogo tutt’altro che di nicchia, che esponeva solo opere di artisti viventi, e che in trent’anni di attività ha organizzato 400 mostre e ospitato 500 artisti da tutto il mondo. Walter Bellini, proprietario della ex galleria, non abbandona il mestiere, ma solo questo incantevole spazio, amareggiato per le condizioni sfavorevoli
CIOMPI. Si discute sul futuro dell’area
contro cui ha lottato. “Firenze è una piazza troppo difficile per l’arte contemporanea, si guarda e si valorizza solo il passato - dice Walter - come si deduce anche dalla vistosa assenza di un museo d’arte contemporanea in città”. Ma San Niccolò, sulla scia di questo repentino interesse che suscita nei fiorentini per via della vita notturna e del suo fascino tradizionale, può anche diventare una vetrina per artisti emergenti: è il caso di Carla Bruttini, pittrice di talento che, da due anni e mezzo, ha aperto un suo spazio, il “Dhaistudio”, in via San Niccolò 44/r. Questa giovane artista, da poco sulla piazza, non ha ancora elementi per fare un paragone tra il “prima” e il “dopo” crisi, ma senz’altro si dà molto da fare, cercando visibilità anche all’estero. Assieme a lei ha viaggiato verso Dubai un altro giovane pittore, Tommaso Brogini, gestore di un atelier a pochi metri di distanza da quello di Car-
Se l’economia non si sblocca presto, non ci saranno più apprendisti da formare la. La sua opinione mette l’accento sulla necessità di esaltare l’importanza che mantengono l’arte e l’artigianato rispetto alla vita quotidiana del rione e di chi lo abita. Per questo, ogni sabato mattina apre a tutti il suo studio, creando un luogo per inventare un dialogo artistico. Da oltre cinque anni il cuore di San Niccolò ospita anche lo studio di Clet. Artista bretone di grande slancio creativo, sostiene che per superare situazioni instabili come questa “c’è bisogno di reinventarsi continuamente e di viaggiare con le antenne puntate per capire in che direzione va il mondo che cerco di rappresentare”.
utatis mutandis, piazza dei Ciompi continuerà a ospitare il mercato di antiquariato e modernariato che la caratterizza. La precedente amministrazione, consapevole delle esigenze della zona, aveva organizzato un laboratorio di progettazione nel cui ambito i cittadini erano stati chiamati a collaborare per creare uno spazio vivace nel quartiere, e aveva stabilito che i banchi sarebbero stati spostati in largo Annigoni, trasformando così l’area comprendente il giardino del Gratta in un luogo per incontri culturali e per la socializzazione del quartiere. L’amministrazione attuale ha invece “riveduto e corretto” la decisione, sostenendo che la vera necessità dell’area consista in un restyling degli stand e della pavimentazione. Così, i mercanti del luogo si sono dati da fare e hanno ingaggiato diversi architetti con il compito di realizzare alcune bozze dell’area in grado di armonizzarsi con l’ambiente fisico e sociale. Tra i progetti aveva avuto grande considerazione quello che prevedeva la sistemazione dei chioschi su quattro file, disposti a pianta rettangolare, realizzati con ferro, vetro e legno. I residenti sono venuti a conoscenza di questo progetto durante l’incontro delle “100 assemblee per 100 luoghi” e si sono dimostrati piuttosto insoddisfatti. La prima critica è emersa per la scarsa considerazione, a loro dire,
dell’opinione dei cittadini, che già costretti a rinunciare all’idea di fare della piazza una zona d’incontro e un’area verde (esigenza emersa durante gli incontri al laboratorio di progettazione) - vorrebbero avere un ruolo nelle decisioni definitive del disegno. Così, lo scorso gennaio l’amministrazione comunale ha preso atto delle richieste dei cittadini, apportando modifiche sostanziali alla bozza. Scongiurato “l’effetto fortino” che rischiava di fare di questo spazio una zona a sé, il mercato dovrebbe aprirsi alla piazza ed essere dotato di due larghi ingressi, per rendere fruibile l’area anche la sera. Oberdan Armanni, presidente della Commissione urbanistica
L’amministrazione ha preso atto delle richieste dei cittadini del Quartiere 1, spiega: “Siamo soddisfatti dell’attenzione rivolta dall’amministrazione comunale ai cittadini, ma ci sono ancora delle decisioni importanti da prendere”. Tra gli elementi da discutere, di grande importanza è il “fattore perimetro”: a quanto pare, l’ultimo progetto lascerebbe ancora troppo spazio agli stand a fronte dei biso/G.G. gni del rione.
istruzione
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cUriOsità. Sono diversi i corsi di studi universitari apparentemente bizzarri
Quegli esami dai nomi un po’ così Annalisa Cecionesi
“M
amma, ho preso 28 a raggi cosmici”. E il genitore, pieno d’orgoglio, continuerà a chiedersi che cosa mai stia studiando il figlio, dopo quell’esame dal nome enigmatico. A lasciare “perplessi” non sono soltanto le materie della facoltà di Scienze Fisiche e Astrofisiche, roba da cervelloni per antonomasia. Corsi e insegnamenti universitari (almeno apparentemente) stravaganti li ritroviamo infatti anche nelle facoltà più “insospettabili” dell’ateneo fiorentino. In alcuni casi sono bizzarri agli occhi dei non specialisti, o hanno nomi di difficile comprensione. Molte volte si tratta di attività formative non proprio determinanti per il percorso universitario di uno studente. E poco importa – almeno per il momento – se il ministro Gelmini ha dichiarato guerra ai corsi di laurea ritenuti inutili con l’intento di razionalizzare il sistema universitario. Gli studenti fiorentini hanno a loro disposizione un’ampia gamma di materie “fantasiose”. Ci si può laureare in “Produzioni legnose”, alla facoltà di Agraria. Oppure in “Scienze agrarie tropicali”. Ai non addetti suonerà strana anche la laurea in “Comunicazione strategica”, sotto Scienze Politiche, il cui appellativo evoca una trama di spionaggio più che un corso universitario. A Lettere, si può scegliere il curricula in “Informatica umanistica”, ma ce ne sono anche di più settoriali, come “Studi bilaterali italo-ungheresi”. E non poteva mancare neppure il cibo, nella genuina Toscana. Recentemente, in occasione della Biennale gastronomica fiorentina, è stata lanciata l’idea di fondare una facoltà di Scienze Gastronomiche nella città del giglio. In attesa di sapere se la proposta avrà un seguito, il rischio di
restare a bocca asciutta è comunque scongiurato. Alla facoltà di Agraria ci si può laureare infatti in “Tecnologie alimentari”. Ma non sperate che basti essere una buona forchetta. E le curiosità non riguardano solo corsi di studi e curricula. La riforma del 3+2 ha visto accumularsi, in questi anni, una mole crescente di insegnamenti, molti dei quali corrispondenti a pochi crediti. In sostanza, esami “in miniatura”, alcune volte opzionali, altre obbligatori, che talvolta lasciano perplessi gli stessi studenti, i primi a domandarsi dell’utilità di un insegnamento in relazione al proprio percorso di studi. Le stravaganze spuntano un po’ in tutte le facoltà dell’ateneo. A Scienze Politiche si possono superare gli esami di “Sociologia della vita quotidiana” o “Psicologia del corso di vita”. Nel piano di studi in Scienze dell’educazione sociale c’è l’insegnamento in “Emozioni e qualità della vita”. In altri casi occorre attivare i canali sensoriali: serve naso per superare l’esame in “Chimica degli aromi”, ad Agraria, e orecchio a Lettere, per passare “Etnomusicologia”. Tra le attività formative più divertenti c’è “Metodologie del gioco e dell’animazione”, insegnamento del corso di laurea in Scienze dell’Infanzia. Lo stesso si potrebbe dire di “Comportamento sessuale e riproduttivo”, sotto Biologia del comportamento. Un po’ meno spassosi, stando almeno ai loro appellativi indecifrabili, sembrano essere “Dendrometria”, “Auxologia” ed “Eco fisiologia forestale”. Dizionario in mano anche per “Criogenia” o “Econometria”. E la lista, volendo, sarebbe ancora più lunga.
Tra gli insegnamenti ce ne sono tantissimi quantomeno fantasiosi: si spazia da vere e proprie lauree (come quella in “Produzioni legnose”) a semplici prove. Ad esempio “Chimica degli aromi”, “Sociologia della vita quotidiana” o “Emozioni e qualità della vita”
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Febbraio 2011
il PUNtO/1. Il regolamento comunale interviene per frenare la pericolosa moda dell’azzardo
Sale giochi, tante novità giro di vite sulle aperture Giuditta Boeti
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ideopoker e slot machine, cambia tutto. Il nuovo regolamento comunale, voluto dal vicesindaco Dario Nardella, impone uno stop all’apertura delle sale giochi nel centro storico, senza tuttavia riguardare quelle già esistenti. E il primo blocco potrebbe arrivare per una nuova sala giochi in costruzione in via Pistoiese, la terza in appena 600 metri di strada. “L’obiettivo principale al quale abbiamo lavorato – spiega il vicesindaco – è quello di tutelare le persone più deboli e più esposte agli effetti negativi della frequentazione delle sale giochi, in particolare giovanissimi e anziani, che spesso non hanno strumenti per difendersi dalla proliferazione di pratiche a volte sconfinanti con la patologia”. Dunque, gli apparecchi “da intrattenimento” (dalle slot machine alle videolotterie e ai flip-
per) non potranno essere installati in esercizi che si trovino all’interno di luoghi di cura, scuole di ogni ordine e grado, impianti sportivi e nelle pertinenze di edifici di culto. Ristrettezze anche per la concessione dell’autorizzazione ad aprire nuove sale giochi che non potranno essere collocate entro 500 metri pedonali da scuole, luoghi di culto, ospedali, centri di recupero, case di cura e di riposo, sedi operative di associazioni di volontariato. In più, non potranno essere presenti all’interno di locali sovra e sottostanti le abitazioni. Ma le novità sono più stringenti anche per i gestori: nelle sale giochi e nei locali dove sono allestiti gli apparecchi dovrà essere esposta in luogo visibile la tabella dei giochi proibiti e la tariffa di ciascun gioco presente, mentre all’interno dovrà essere esposto un cartello che indichi il divieto di utilizzo ai minori di 18 anni. I ragazzi al di sotto dei 14 anni potranno entrare soltanto se accompagnati da un genitore. Saranno inoltre i gestori
a dover prevedere una sorveglianza della sala e materiale promozionale per sensibilizzare al gioco responsabile. Infine, aperture, trasferimenti o variazioni nella gestione di sale giochi o nell’installazione degli apparecchi saranno subordinati alla presentazione della Scia (la nuova “Segnalazione certificata di inizio attività”) e tutti gli apparecchi potranno essere installati solo dopo la specifica autorizzazione della Questura. “Non c’è dubbio – aggiunge Nardella – che ogni cittadino deve avere la libertà di utilizzare queste macchine per divertirsi, ma l’amministrazione ha il compito di disciplinare il settore, anche perché cresce la pratica di cercare in questi giochi non svago, ma risposte che non possono arrivare”. Il vicesindaco ha poi ribadito che le norme e i divieti interessano anche le società e gli impianti sportivi, e ha auspicato che anche i circoli privati, sui quali il Comune non può intervenire direttamente, facciano propri gli indirizzi del nuovo regolamento.
Obiettivo principale dei provvedimenti, che mirano a regolamentare la diffusione e la localizzazione degli “apparecchi da intrattenimento”, è quello di tutelare le persone più esposte al rischio dipendenza. A partire da giovanissimi e anziani
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“storicA”
sAlA giochi di viA
nAzionAle
M. GHErarDINI Dipendente punto scommesse
MaUrIZIo FaLUGI Gestore ricevitoria
s. MoNTELaTIcI Barista, 55 anni
“Aumentato il numero di stranieri”
“Giusto eliminare l’illegalità”
“Le slot sono meno gettonate”
“Di lavoro ce n’è, a volte anche troppo. La clientela fissa è rionale, fatta dagli abitanti dei dintorni che amano giocare. Negli ultimi anni poi è aumentato il numero degli stranieri. Molti scommettono e giocano: chi ha la possibilità per farlo fa entrambe le cose e dove girano soldi, chiaramente si gioca”
“Vanno di moda i giochi mordi e fuggi anche se le slot non perdono la loro clientela fissa. Viene gente di tutti i tipi, in maggioranza stranieri e a volte anche gente poco raccomandabile. Che regolamenti, nazionali e comunali, abbiano colpito e fatto calare il gioco è inevitabile, ma sono sempre stato d’accordo, è giusto eliminare l’illegalità”
“Di slot ne ho una sola e non funziona tanto, o meglio non tanto quanto il ‘gratta e vinci’ e altri giochi più immediati che consentono soprattutto di vincere di più. È questo che la gente cerca in momenti di crisi: le slot attirano solo chi ama veramente il gioco, le vincite sono ridotte, al massimo 100 euro”
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il PUNtO/2. Il popolo dei giocatori è composto soprattutto da immigrati e non conosce aggregazione
Straniero e “solitario”, è questo l’utente-tipo Sara Camaiora
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l popolo dei giocatori? Strano, fuggitivo e variegato. Nel corso degli anni è riuscito a cambiare età, provenienza e abitudini, costretto da svariate normative a frequentare volta per volta luoghi diversi in cui poter coltivare il proprio passatempo. Sono cambiati anche i giochi, ormai non più per ragazzi devoti solo al digitale, che ormai hanno rimpiazzato le vecchie macchinette. Di sale giochi propriamente dette a Firenze ne sono rimaste poche: si possono contare sulle dita di una mano. Storica la Futuregames di via Nazionale, popolata praticamente nella sua totalità da stranieri, come riferisce un vecchio dipendente, che preferisce non rivelare il suo nome. “Qualche studente si vede la mattina, ma in generale vengono solo immigrati, soprattutto in orario pomeridiano o serale, e usano il biliardo e le slot - spiega - nei primi anni 2000 era sempre pieno di gente, ora l’affluenza è calata, giocano tra loro immigrati della solita provenienza e non c’è alcuna aggregazione”. Il panorama da lui descritto si riscontra chiaramente in un normale sabato pomeriggio, verso le cinque, quando un gruppo di orientali gioca insieme al biliardo mentre altri stranieri, di origine slava, sono alle slot. Ha una clientela fissa da molti anni e non sembra risentire eccessivamente della crisi un’altra sala giochi di vecchia data, quella di piazza San Marco. “Al
90 per cento la gente che viene è sempre la solita”, racconta Lorenzo, un dipendente, mentre un altro, Marco, aggiunge: “Effettivamente un po’ di calo nell’ultimo anno c’è stato, anche se la frequenza è molto variabile, dipende dai periodi dell’anno”. Posti per giocare in città ne sono rimasti comunque molti: un gran numero di bar, circoli, tabaccherie e ricevitorie ha infatti installato almeno un paio di slot. La clientela è in maggioranza straniera in quelli del centro, mentre è composta un po’ dai “soliti noti” del quartiere in quelli delle periferie. Facile che chi scommetta abbia qualche soldo in più per giocare alle slot, anche se in molti sono convinti che anche questo settore abbia avvertito la crisi. “Ci sono praticamente solo immigrati che fanno lavori notturni e passano la loro giornata qui”, spiega Matteo Vacca, dipendente di un punto giochi e scommesse in via Guelfa, che parla inoltre di “un calo evidente negli ultimi 2 o 3 anni”. “Chi spende è straniero, il centro ormai è solo per loro”, commenta Lorenzo Perazzi, titolare di una ricevitoria tabacchi in via dei Servi, dotata di una slot. Sia stranieri che italiani in un punto scommesse in via Campofiore, dove l’età dei clienti “non supera i 50”, secondo il gestore Roberto Torricelli. I giocatori, insomma, di varie età o nazionalità, a modo loro resistono ma evitano di esporsi e parlare di sé. “Sul gioco non c’è crisi, soprattutto se c’è la possibilità di vincere velocemente”, commenta il cliente di un bar con slot in via Gioberti.
FraNco pErTIcI Tabaccaio, 50 anni
B. MENcarINI Insegnante, 26 anni
B. vaTTEroNI Studentessa, 23 anni
“Per ora non installo i giochi”
“Adesso la clientela è cambiata”
“Non mi sono mai appassionata”
“Le slot non mi sono mai piaciute né mi interessano. Preferisco il gioco istantaneo e vedo che è quello che funziona, ma le slot sicuramente vanno ancora per la maggiore, nonostante la crisi e i tempi che cambiano. Alla gente piace giocare, è l’unica spiegazione, ma per ora resisto e preferisco non metterle in tabaccheria”
“Ho frequentato una sala giochi quando ero adolescente, ma si trattava di una sala con videogiochi, biliardino, flipper e ping-pong, frequentata solo da altri adolescenti. Adesso con le slot e i video poker è cambiato tutto, anche la clientela delle sale, che spesso non mi sembrano più posti raccomandabili”
“Mi è capitato di andare in sala giochi qualche anno fa ma non mi sono mai appassionata e non so assolutamente chi le possa frequentare negli ultimi anni. Mi piacciono i videogiochi, i classici giochi per il computer o quelli online, invece, soprattutto quando permettono di interagire con altre persone”
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l’inchiesta
Febbraio 2011
DOssier/1. Su 121mila disoccupati, 70mila hanno meno di 30 anni. 20mila fanno un tirocinio
I giovani toscani in rampa di lancio Il piano della Regione: gli stagisti avranno diritto a uno stipendio, gli under 34 potranno contare su contributi per l’affitto e credito facilitato. Una ricetta da 300 milioni Francesca Puliti
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amboccioni addio, almeno in Toscana. Gli stagisti avranno uno stipendio, le coppie under 34 consistenti contributi per l’affitto e chi vuole aprire un’attività potrà accedere al credito a condizioni agevolate. No, non si tratta di slogan, né di pure e semplici linee programmatiche, ma di un piano concreto già approvato in giunta regionale. Che diventerà operativo in tutto e per tutto entro giugno 2011. Già, perché l’anno che si è da poco aperto, secondo il governatore Enrico Rossi, sarà l’anno dei giovani, l’anno dell’indipendenza economica e dell’abbandono del tetto materno. A questo scopo, da qui al 2013, la Regione investirà 100 milioni ogni anno, attivando al tempo stesso una sorta di circolo virtuoso tra aziende, enti pubblici, fondazioni e istituti di credito, ognuno chiamato a fare la propria parte. A partire proprio dal capitolo lavoro. Dei 121mila disoccupati toscani, 70mila hanno meno di 30 anni. E degli oltre 20mila giovani che svolgono un periodo di tirocinio e formazione in azienda la stragrande maggior parte non è retribuita. Ma da giugno si cambia. La repubblica degli stagisti avrà una sorta di busta paga: 400 euro al mese, di cui 150 a carico della Regione stessa (finanziati con fondi europei) e 250 a spese dell’azienda (al massimo per 12 mesi). Inoltre il datore di lavoro potrà contare su un incentivo da 6mila euro per assumere il tirocinante. Sempre in tema occupazione, 45 milioni di euro saranno destinati a incrementare il servizio civile, in modo da finanziare 3mila volontari per i prossimi 3 anni. Ad oggi, infatti,
le risorse stanziate bastavano a coprire solo 700 posti a fronte di 2.700 domande presentate nel 2010. Buone nuove anche per chi volesse dare concretezza a una propria idea imprenditoriale: assicurati per il prossimo triennio i sostegni ai giovani professionisti e a chi avvia un’impresa. In più, 30 milioni saranno destinati a incentivare chi si lancia nel settore dell’agricoltura. Incrementati anche i prestiti d’onore per la formazione all’estero: fino a 50mila euro per sostenere le spese di master o simili. Anche se il prestito sarà vincolato al “rientro dei cervelli” in terre toscane. Per uscire di casa, invece, arrivano consistenti contributi
Busta paga da 400 euro per i tirocinanti a partire da giugno. E incentivi a chi poi li assume mensili per il pagamento dell’affitto e per l’acquisto della prima casa. Infine la partita del credito. Da Fidi Toscana, la finanziaria regionale, nascerà una nuova costola, chiamata Fidi Giovani, specializzata nel sostenere prestiti a condizioni agevolate per gli under 34 che abbiano intenzione di avviare un’attività imprenditoriale. Ma stavolta senza vincoli legati al carattere “innovativo” dell’impresa. Perché sarebbe una novità già abbastanza grande riuscire a dare un tetto e un lavoro alle migliaia di ragazzi di casa nostra.
FOCUS Un terzo dei trentenni vive con i genitori
Soldi a chi lascia il tetto materno
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l 30% dei toscani tra 30 e 34 anni vive ancora sotto il tetto materno”: parola del presidente della Regione Enrico Rossi. Che ha deciso di spronarli a lasciare la natia dimora attraverso una serie di contributi “appetitosi” per l’affitto e l’acquisto della prima casa. Per i prossimi tre anni i giovani genitori in affitto potranno contare su 200 euro al mese, mentre le coppie senza figli o i single che convivono (studenti e lavoratori fuori sede) ne avranno a disposizione 150. L’erogazione dei contributi partirà a luglio, quando la fase burocratica sarà giunta a compimento, anche se il meccanismo di assegnazione è ancora da stabilire, così come la soglia massima di reddito per accedervi. Ma “sarà piuttosto alto – assicura Rossi – e privilegeremo gli over 30”. Quale che siano i criteri la graduatoria dovrebbe contare decine di migliaia di coppie. Rinnovato il contributo per l’acquisto della prima casa, o meglio per il pagamento del mutuo. A questo capitolo la Regione Toscana destinerà un fondo complessivo di trenta milioni di euro. La novità sta nella possibilità, tuttora
al vaglio degli uffici regionali, di stipulare un accordo con i costruttori edili, in modo che, dopo un periodo di locazione a canoni migliori di quelli di mercato (stabilito in un massimo di quattro anni), il beneficiario possa avere l’opportunità di trasformare l’affitto in acquisto a prezzo agevolato. Da un lato il costruttore che aderisce potrebbe usufruire di un contributo (al massimo trentamila euro in caso di acquisto da parte dell’affittuario), dall’altro i giovani che rientrano nel progetto potrebbero contare su 150/200 euro al mese per i primi quattro /F.P. anni di affitto.
l’inchiesta
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DOssier/2. Le opinioni dei responsabili di cinque istituti di credito, i “salvadanai” del territorio
“Aiutate i ragazzi”. “Siamo pronti” L’appello del governatore Enrico Rossi: sulla questione giovanile serve il sostegno di tutta la società. Le banche rispondono: faremo la nostra parte. E illustrano le iniziative e i prodotti che hanno già attivato Cr Firenze - Intesa San Paolo
Banca del Chianti e Monteriggioni
Bcc di Pontassieve
Bcc Valdarno - Banca di Cascia
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Mutui per i precari e un aiuto per la casa
impegno di Banca CR Firenze e del gruppo Intesa Sanpaolo in iniziative a favore dei giovani ha radici lontane”, dice Luciano Nebbia, direttore generale di Banca Cr Firenze. “Dal giugno del 2007 il gruppo ha attivato mutui anche per giovani con contratto di lavoro atipico e dall’aprile 2008 abbiamo prestiti per investire nella formazione. Siamo stati i primi – continua Nebbia – a sospendere la rata dei mutui, e nel 2010 il nostro gruppo ha assunto mille giovani a livello nazionale”. Dunque la conclusione non può che essere una: “Concordiamo con il governatore Rossi: è necessario consentire ai giovani di sviluppare le proprie capacità professionali e di guardare con fiducia al domani”. A questo proposito, Nebbia ricorda il progetto Carta “Ila”, avviato con la Provincia di Firenze e dedicato ai giovani che vogliono intraprendere un percorso di auto-imprenditorialità. Tra le proposte della banca ci sono la Carta Superflash, una prepagata che permette di fare operazioni bancarie senza avere un conto corrente; il conto corrente online zero canone e zero spese; il “prestito giovani” (fino a 30 mila euro), rivolto a chi ha tra i 18 e i 35 anni (anche se ha un lavoro atipico), così come il “Mutuo Domus Giovani”, dedicato all’acquisto della prima casa (importo fino a 250 mila /L.B. euro).
la carta a costo zero per gli adolescenti
giovani rappresentano le fondamenta della nostra società”, dice Tiziano Cappellini, responsabile marketing della Banca del Chianti Fiorentino e Monteriggioni. E aggiunge: “Per la nostra banca non si tratta soltanto di parole di circostanza, ma di una convinzione dimostrata dall’impegno e dalle opportunità concretizzate, a più riprese, nel corso del tempo”. “Anche per questo – continua Cappellini - i concetti espressi dal Presidente della Regione, Enrico Rossi, ci trovano in assoluto accordo. I giovani, oggi più che mai, hanno necessità di accompagnare volontà, energie ed entusiasmo con strumenti concreti. Opportunità che consentano ai nostri ragazzi di mettere le ali ai loro progetti”. Le proposte per i clienti più giovani della Banca del Chianti spaziano dai depositi al risparmio per bambini fino a dieci anni alla carta prepagata a costo zero per gli adolescenti, che può essere ricaricata direttamente dai genitori attraverso sms (a cui si affianca anche un ‘social network’ con il quale ascoltare radio, scaricare musica o inviare sms gratuiti). Altre iniziative importanti della Bcc del Chianti sono i finanziamenti per l’acquisto della prima casa o per l’avvio di imprese: l’istituto bancario, per i primi tre anni, si accolla /L.B. parte degli oneri d’interesse.
Aiuti e corsi dall’asilo al dopo università ragazzi sono il futuro, si dice. E invece, dice Francesco Faraoni, direttore generale della Bcc di Pontassieve, “i giovani sono soprattutto il presente e così vanno visti: con le loro esigenze e aspirazioni di oggi”. Per questo la banca di credito cooperativo di Pontassieve vede con molto favore il Piano Giovani della Regione. “Il governatore Rossi chiede una mano? Noi siamo qui, a braccia aperte. Sosteniamo già diverse iniziative di questo tipo, ma possiamo farne anche di più”. La Bcc di Pontassieve ha organizzato corsi come “Imprenditori si diventa”, per i giovani che vogliono avviare un’attività, e “Self marketing” per chi cerca aiuti preziosi in vista dell’ingresso nel mondo del lavoro (da come redigere un curriculum vitae a come affrontare un colloquio). E poi prodotti bancari dedicati alle giovani coppie, come “Bcc Nido”, il finanziamento che ha come obiettivo quello di ridurre di circa il 50% l’onere mensile derivante dalla retta dell’asilo nido, o “Bcc Bebè” che prevede la fornitura gratuita di pannolini per sei mesi. “Siamo l’unica banca in Italia a proporre mini-prestiti a tasso zero per il finanziamento di corsi post-laurea o di esperienze Erasmus”, spiega Faraoni. “Il nostro motto è ‘largo ai giovani’ e non potreb/P.C. be essere altrimenti”.
Prestiti agevolati per i nuovi arredi
on ci tireremo indietro”. Il direttore del Credito cooperativo del Valdarno fiorentino-Banca di Cascia, Paolo Bracaglia, risponde così all’appello del governatore Rossi agli istituti bancari. “È importante – aggiunge - il fatto che la Regione agisca sussidiariamente e chieda la collaborazione, per questo progetto, delle categorie economiche, dei sindacati, delle istituzioni religiose, delle fondazioni e delle banche. Noi siamo ben lieti di fare la nostra parte, tanto più che siamo già su questa strada”. La Bcc del Valdarno fiorentino, infatti, ha già all’attivo diverse iniziative a favore di giovani e giovanissimi: ad esempio gli sconti del 15% sull’acquisto di libri scolastici in librerie convenzionate (Operazione Scuola) e i premi in denaro agli studenti meritevoli del Valdarno Fiorentino (diplomati con 9 e 10 alla medie inferiori), diplomati delle superiori e laureati (Premio Scuolamica). E poi il progetto Giovani, che prevede l’apertura gratuita di un conto corrente per chi ha dai 14 ai 24 anni, finanziamenti a tasso agevolato agli studenti universitari e alle giovani coppie per le spese di arredo della loro abitazione. “Cerchiamo anche – conclude Bracaglia – di dare il massimo supporto in termini di consulenza nella realizzazione di business plan dei giovani aspiranti imprenditori e massima attenzione ai finanziamenti per /P.C. l’imprenditoria giovanile”
Bcc di Impruneta
Sostegno alla “baby-imprenditoria” e premi agli studenti più bravi
A
ll’appello della Regione, il presidente della Bcc di Impruneta Cesare Vegni risponde così: “Da oltre un decennio sosteniamo iniziative nel campo della scuola e nel particolare momento di ingresso
nel mondo del lavoro”. Per esempio i buoni per l’acquisto del materiale scolastico, libri compresi, e la manifestazione “Impegno Premiato” per gli studenti che si sono contraddistinti con il massimo dei voti. E
poi il conto corrente Giovani e quello Universitari.”In accordo con i consorzi fidi regionali – dice Vegni – abbiamo riservato sia un ‘Credito all’imprenditoria’ che un finanziamento volto a rateizzare le tasse per
l’iscrizione universitaria. A questi si aggiunge l’adesione all’iniziativa statale ‘Diamogli Credito’ che, per la nostra banca, si compone di un finaziamento /P.C. a tasso 0 per i giovani universitari”.
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tempi moderni
Febbraio 2011
la MODa/1. Sono sempre di più i locali dove si può sorseggiare un drink mentre si legge
Quando il caffè si trasforma in salotto Dalle librerie ai caffè letterari: Firenze si sta adeguando alle mode d’oltremanica mettendo a disposizione spazi dove sfogliare un libro e chiacchierare Ludovica V. Zarrilli
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ll’estero va di moda già da tempo: prendi il tuo libro (per i più tecnologici, va bene anche il computer), ti infili in un cafè, ordini da bere e rimani lì a leggere in tranquillità, in attesa dell’amico/a con il quale avevi fissato un incontro o aspettando che arrivi l’ora dell’appuntamento di lavoro o della prossima lezione all’università. Non c’è niente di più rilassante di un buon caffè in compagnia di qualcosa da leggere. Anche la bella Florentia sembra aver capito che questa formula funziona, e ha cominciato a mettere a disposizione degli spazi dove il caffè non è più il solito “un sorso e via”, ma un piacere da gustare lentamente. I primi ad aver offerto una soluzione a questa nuova necessità sono i titolari della libreria Edison, sotto i portici di piazza della Repubblica, che ormai da tempo mette a disposizione non solo una delle più fornite vetrine della città, ma anche una caffetteria che funge da perfetto luogo di incontro. Stesso discorso vale per le vicine librerie Melbook e Martelli, a due passi da piazza Duomo. Per trovare un ambiente più intimo basta andare a cercare tra le viuzze che si snodano tra il centro e gli immediati dintorni. Proprio vicino a piazza della Signoria c’è Brac (via dei Vagellai), libreria d’arte contemporanea e cafè letterario, che oltre ad avere un ampio spazio dove leggere e conversare offre un menù a base di piatti vegetariani e vegani di tutto rispetto. Un altro posto dove assaporare il piacere di sfogliare delle pagine con il sottofondo di una musica soffusa é Cuculia (via dei Serragli 1/r e 3/r), dove sempre secondo lo stesso principio si mangia (cucina mediterranea), si beve ma, soprattutto, si legge. Poco lontano c’è anche la frequentatissima Libreria La citè (borgo san Frediano, 20r), dove i libri ci sono e lo spazio pure, però viene sfruttato soprattutto per dibattiti e musica dal vivo. Sempre nella zona dell’Oltrarno, a poche centinaia di metri da porta Romana c’è Mama’s Backery (via della Chiesa 34/r), che ha porta-
to nel centro di Firenze un concept puramente statunitense, abbinando a tazzone di caffè bei piatti in stile Usa (bagels, club sandwich e torte di ogni genere) e lasciando tavolini e poltrone a disposizione di chi ha voglia di studiare o leggere spilluzzicando qualcosa. Dulcis in fundo, per gli amanti dell’arte contemporanea c’è l’Ex3 contemporary art cafè (viale Giannotti 81), che tra una visita a una mostra e l’altra offre ai passanti riviste votate al mondo dell’arte, qualche comodo posto a sedere e ottimi drink, preparati con amore da un team di giovanissimi.
la MODa/2. Diverse le compagnie che portano i loro spettacoli in ristoranti e non solo
Se il teatro si siede a tavola per cena
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e le persone non vanno a teatro è il teatro ad andare dalle persone. Proprio dove si crede di non poterli scorgere ci sono attori, voci vive, trame semplici che fanno compagnia nei bar e nei ristoranti. “Basta poco - afferma Fabio Baronti, fondatore della Compagnia delle Seggiole, arrivata alla sua 250esima replica dei celebri Radiogialli - bastano dei leggii, dei microfoni, una presa di corrente e il gioco è fatto!”. Un teatro affidato alla parola e una volontà, quella di Baronti, che è evidente sin dal nome della sua Compagnia, che predilige scenografie scarne, affidate per lo più a semplici sedie. Lo spettatore ideale è il commensale dei ristoranti che, munito di carta e penna, si scervella tra una portata e l’altra per comprendere, in base al racconto degli attori, chi è l’assassino. Non solo gialli e non solo intrecci tra le tavole dei ristoranti fiorentini, ma spettacoli d’ogni genere. La compagnia Teatro degli Ignudi, ormai alla 50esima replica di “Cafè Santiago de Cuba”, fa irruzione nei locali
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e invade gli spazi da cocktail della “Firenze bene” con storie di vite spezzate e al margine. Dieci attori che si mescolano, senza preavviso, invadendo spazi inusuali e astanti sorpresi. “Il teatro non è un edificio, ma un territorio. Non è un condominio a cui bussare ma è il condominio stesso - racconta l’attore Henry Bartolini - mi dà claustrofobia pensarlo come luogo fisico, portare fuori il teatro, portarlo tra la gente, è il miglior uso possibile”. Si ride, si mangia, ci si lascia accudire in un gioco garbato capace di sedurre anche chi, come Flavia, non è abituata al teatro: “Ero qua solo per una pizza e mi trovo nel bel mezzo di una commedia”. O chi, come Paolo, non se lo può più permettere: “Trovo geniale il fatto di offrire con pochi euro in più sul prezzo del menu un’ora di spettacolo”. Il “teatro a tavola” diventa così una sorpresa che investe gli spettatori, riempie la sala e accorcia immediatamente le distanze in quello che è un unico palcoscenico per pub/G.N. blico e attori.
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DaNZa iN Fiera. Dal 24 al 27 torna l’appuntamento con la kermesse dedicata al ballo. In tutte le salse
In punta di piedi fino alla Fortezza L’edizione numero sei della manifestazione che riunisce a Firenze il meglio
Per i PiÙ PiccOli
tra ballerini, ospiti speciali e vetrine su misura di dancer si preannuncia ancora
Fiabe della buonanotte con tramvia protagonista
più spumeggiante delle precedenti, con tanti personaggi e più spazio per lezioni, stage e audizioni. Per dare a tutti l’occasione di salire sul palco Barbara Biondi
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allerini di tutto il mondo unitevi, torna l’appuntamento fiorentino con Danza in Fiera, la più grande kermesse dedicata al mondo della danza e dei ballerini, dal 24 al 27 febbraio alla Fortezza da basso. 65mila metri quadrati distribuiti in 14 padiglioni, 5 palchi e tre piste, dove sbizzarrirsi a ritmo di musica, mettersi alla prova con lezioni studiate ad hoc per ogni tipo di passione danzereccia e incontrare i propri beniamini del cuore. Dopo cinque edizioni sempre più frequentate, l’appuntamento numero sei si preannuncia ancora più scoppiettante, con un calendario che vede fare capolino alcuni dei più interessanti nomi del panorama della danza nazionale e internazionale. Come sempre ci saranno i giovani artisti reduci da Amici, talentuosi ragazzi appena usciti dagli studi del reality targato Mediaset condotto dalla mattatrice Maria De Filippi. I ragazzi sarnno coinvolti ogni giorno in esibizioni, talk show ed incontri, in collaborazione con Blue Production. Sarà anche possibile ammirare i migliori giovani talenti del nostro paese nell’evento On Stage – Concorsi in Scena dove si esibiranno i vincitori dei più importanti concorsi che si svolgono in Italia. E ancora, momenti dedicati al balletto classico e alla danza del ventre, all’hip hop e alla samba: sono tantissimi gli eventi che aspettano il pubblico in questa sesta edizione. Come Expression 2011, il più grande concorso di danza d’Italia o il Made in Cuba Festival, un evento nell’evento, dedicato ai ritmi, alla cultura e alla musica dell’isola caraibica. Gli appassionati di Broadway potranno invece assistere al Musical Day 5, durante il quale si sfideranno le più talentuose scuole italiane, oppure provare in prima persona il workshop di canto e ballo della Scuola Professione Musical di Parma sulle coreografie di Mamma Mia! e La Bella e la Bestia insieme ai protagonisti dello spettacolo. Per chi vuole vivere in prima persona Danzainfiera c’è solo l’imbarazzo della scelta tra le centinaia di
lezioni aperte a tutti di ogni stile e disciplina: dalla rumba al cha cha cha, dalla danza jazz alla salsa, dal country alle danze orientali. Perfino le lezioni di Cheerleading con la Federazione Italiana Cheerleading Acrobatico e Dance! Insomma, davvero tutti potranno trovare il ritmo giusto per divertirsi e stare in forma. Inoltre, in collaborazione con Cruisin, un’intera area di ben 500 metri quadrati sarà quest’anno dedicata al Pilates, con aule
e programmi nuovi e originali come Yoga 2 Dance e tanti altri. Ma non è tutto. Danza in fiera dà spazio anche alla danza sportiva con i Campionati del Mondo, Coppa del Mondo e Campionati Italiani insieme a ANMB, FIDA e IDC e tantissime discipline dal tango, alla salsa, dal mambo alla bachata, fino al liscio e perfino al Rock’n Roll e al Boogie Woogie. Non c’è che l’imbarazzo della scelta. E allora, che inizino le danze!
il lOcale. Ha aperto da poche settimane il club della musica alternativa
logic: nasce il tempio della cultura street L
ogic Club, così si chiama, ed è la conseguenza logica (manco a dirlo) di un percorso nato più di sette anni fa quando Omar Rashid ha fondato il progetto Gold, network che porta in città un po’ dello stile steet newyorkese. Logic, in via de’ Macci 79r, è il nuovo club delle notti fiorentine, un luogo studiato su misura per rispondere ad un’esigenza precisa, quella di far vivere lo stile, la musica e le atmosfere d’oltreoceano anche nella città del giglio. Sin dagli albori di Gold, nato dopo un’esperienza negli States di Omar, uno dei cavalli di battaglia è sempre stato lo spirito di aggregazione che è passato dal punto vendita di via Verdi, ai locali cittadini fino a spazi adibiti a tutt’altro uso (un esempio su tutti il museo di arte contemporanea EX3 dove vengono organizzate serate “danzanti” a tema); dall’abbigliamento Gold è riuscito a passare, contaminando la città e contaminandosi, ad una dimensione più ampia, che cerca di sviluppare una cultura street a trecentosessanta gradi, che affonda le sue radici su una solida, imperitura base: la musica. Grazie all’incontro con Bar Argentina, realtà innovativa nata nel
2008 dall’unione di Dario Bastianelli con Gianluca Tozzi, e soprattutto grazie allo spirito di Lapo Cupini e Marco Palagi nasce l’idea di creare un vero e proprio spazio da destinare ai vari progetti satellite che da sempre caratterizzano il mondo di Gold. La cura dello spazio Logic viene affidata all’interior designer Davide Gori che riesce a resuscitare un ex locale di culto degli anni 90, il Maramao, e a renderlo nuovamente operativo. “Il Logic sarà finalmente il palcoscenico che è sempre mancato in questi anni e che permetterà a tutti gli ideatori del progetto di sviluppare idee che erano sempre state limitate dall’assenza di uno spazio – spiega Omar Rashid - Ciò non andrà certamente a diminuire la presenza di eventi in città o nei vari luoghi che erano già stati “conquistati”, ma fornirà la possibilità di realizzare tantissime iniziative che fino ad ora venivano “castrate” sul nascere”. Tra le tante ci sarà finalmente lo spazio per corsi, workshop e mostre. Per proposte potete scrivere direttamente a logic@goldworld.it. L’ingresso è riservato ai soci, /L.V.Z. ma è possibile associarsi sul posto oppure on-line.
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osa succede se tre giornaliste fiorentine diventano mamme e cominciano a raccontare fiabe frutto della loro fantasia ai loro bambini? Succede che nasce “La tramvia che scappo via e altre storie” (Edizioni Accademia dell’iris), una summa dei racconti venuti fuori dalla vena creativa di queste mamme in erba, un po’ contaminate dal loro lavoro di tutti i giorni, quello di croniste. Ecco che allora la protagonista di uno dei racconti non è una banale cappuccetto rosso ma la tanto sospirata tramvia, che si ribella ai suoi binari perché stufa del solito tragitto fino a Scandicci, oppure una bambina che si perde alla stazione di Santa Maria Novella scoprendo un incredibile segreto. E ancora, tra le tante c’è anche un sorprendente dialogo notturno fra la statua di Giovanni dalle Bande Nere e il manichino di un negozio di San Lorenzo e Anna che torna piccola nella sua San Niccolò. Firenze (e non solo) in fiaba, filastrocca e racconto attraverso l’immaginazione di tre giornaliste professioniste fiorentine, amiche e neo mamme, che si cimentano nella scrittura per bambini. Ma anche storie curiose e incredibili che arrivano dal fondo del mare, dai misteri di una pineta, dalla polvere sopra un mobile e dalla pasta di pane. Viaggi della fantasia che Susanna Bonfanti (Canale 10), Chiara Brilli (Controradio) e Lisa Ciardi (La Nazione) narrano ai loro bambini, Alessandro, Emma e Giulio e a tutti quelli che vorranno leggerli, ascoltarli o vederli attraverso le inconfondibili illustrazioni del noto disegnatore e cartoonist Giovanni Beduschi, ispirato dal suo piccolo Riccardo. È nato così, dalla voglia di sfruttare la passione per la scrittura in un ambito diverso da quello lavorativo, piegandola ai gusti dei propri figli, il libro “La tramvia che scappò via e altre storie”. Tre giovani croniste, di età compresa fra i 31 e i 33 anni, abituate a piegare quotidianamente la creatività alle esigenze di tre media diversi (radio, tv e carta stampata), hanno scelto di fare insieme un tuffo nella fantasia. Ne sono nate filastrocche e fiabe che mantengono però sempre qualche legame con la realtà e con la cronaca. Il libro “La tramvia che scappò via e altre storie” raccoglie in tutto otto fiabe, una filastrocca e /B.B. tantissime illustrazioni.
cultura
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GlUe. Un collettivo di ragazzi fa rinascere uno spazio per spettacoli, musica, arte e famiglie
Nuova vita per l’ex teatro del vernacolo Ludovica V. Zarrilli
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ar rivivere un luogo che era stato completamente (o quasi) dimenticato è una grossa responsabilità, ma armandosi di forza, coraggio e un po’ di buona volontà (che non gusta mai), i ragazzi del collettivo Glue – Alternative concept space Firenze sono riusciti a far rinascere dalla polvere il vecchio teatro dell’Affrico. Tutto nasce da un’esigenza di Simone Giuliani, che nella vita di tutti i giorni fa l’architetto e che si era messo in testa di rispolverare un’idea mai assopita, ovvero quella di creare uno spazio polivalente dove la gente del quartiere (ma non solo) potesse stare insieme, “per non passare le domeniche pomeriggio al centro commerciale o le serate davanti alla tv”. E’ stato così che alla fine dell’estate quello che fino alla fine degli anni Settanta era stato uno dei più frequentati palcoscenici dediti al vernacolo, il Teatro dell’Affrico, sul viale Manfredo Fanti al civico 20, è tornato ad essere uno spazio interattivo, vissuto non solo come teatro ma anche come location per concerti, mostre, cineforum e spettacoli su misura di bambino. “Dopo un periodo di splendore, dagli anni Sessanta fino ai primi anni Ottanta - spiega Simone – il teatro del circolo ricreativo dell’Affrico aveva chiuso i battenti, diventando un magazzino. E’ stato quando ho visto questo posto che mi è tornata alla mente questa vecchia idea e insieme a qualche
amico ho cominciato a spargere la voce per creare un collettivo”. La risposta è stata molto più positiva di quanto i ragazzi si aspettassero ed è stato così che nel giro di qualche mese “abbiamo ripulito, sistemato, comprato arredi, tinteggiato l’ambiente e poi ci siamo divisi i ruoli e abbiamo buttato giù un programma il più variegato possibile. E la risposta fortunatamente c’è stata. Questo vuol dire che non era solo una mia esigenza, ma che eravamo in
Un’alternativa ai centri commerciali e alle serate passate davanti alla tv
molti a volere un posto come questo”. Spettacoli, concerti e eventi in genere sono tutti ad ingresso gratuito, l’unica cosa da pagare è la tessera associativa (che costa 10 euro). “Se il progetto riesce ad andare avanti in questo momento è solo grazie ai volontari”, spiega Simone che racconta come questi quattordici ragazzi, che nella vita fanno tutt’altro, siano riusciti a mettersi insieme per dare vita ad un sogno che non ha niente a che vedere col business e che va avanti solo ed esclusivamen-
l’interno di
glue (foto Antonio viscido)
te grazie al tesseramento dei nuovi soci. Ad oggi sono già 1500 le persone che hanno voluto testare l’esperienza Glue e che, a giudicare dai numeri, ci sono anche tornate volentieri. Simone, che è un po’ la mente del gruppo, lo definisce “più che un
teatro un laboratorio, dove si respira una bella aria, dove l’approccio non è così professionale ma un po’ più da salotto, e ci piace per questo, perché qui tra divani e poltroncine ci si sente un po’ come a casa”. Info: www.gluefirenze.com.
la receNsiONe. In libreria il primo lavoro del giornalista Mauro Bonciani
le battaglie che hanno fatto la toscana M
ontereggi, Montaperti, Campaldino, Altopascio, Anghiari, Gavinana, Scannagalli. Luoghi ameni di una Toscana minore, per molti. Teatri di feroci battaglie, quelle vere, militari, per pochi altri. “Le grandi battaglie toscane” è il primo libro di Mauro Bonciani, giornalista fiorentino, e ci aiuta a ricordare che questa dolce terra, cartolina di colline tra uliveti, vitigni e cipressi, è stata spesso insanguinata da alcuni dei più cruenti eventi bellici della storia italica. Del resto, come scrive Paolo Ermini nella prefazione, “Non sempre essere orgogliosi del passato significa anche conoscerlo”. Bonciani, con il suo debutto storico-letterario, viene in
soccorso delle nostre lacune, perché conoscere quello che di notevole è trascorso serve anche a comprendere il presente, da dove viene, insomma, quello che l’autore definisce il “radicatissimo campanilismo” di questa regione. Il libro di Bonciani, edito da “Le lettere” (pagg. 149, euro 14,90), oltre alla cronaca piacevole (se così si può dire…) delle storie di eserciti e condottieri, nobili e plebe, contiene diverse schede dello storico Ugo Barlozzetti e numerosi illustrazioni, riproduzioni di miniature e dipinti famosi, ma anche foto in bianco e nero dell’ultima guerra mondiale. Il volumetto, infatti, si chiude con la liberazione di Firenze e i combattimenti dei
partigiani a fianco degli Alleati per cacciare i nazisti dalla città. Ma Firenze è protagonista anche di un capitolo centrale, dedicato all’assedio del 1529-30, che si chiuse, stavolta, con la resa della Repubblica e la definitiva affermazione del potere dei Medici. Fuori location, c’è anche la battaglia di Curtatone e Montanara, raccontata dal versante dei volontari toscani. “Storie, non un libro di storia”, tiene a precisare Bonciani. Ed è così, perché in ogni racconto di battaglie c’è sempre un personaggio o una curiosità dimenticata che viene alla ribalta, un fatto che proveremo a rileggere per sfatare luoghi comu/C.B. ni o per riconfermarli.
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il casO/1. Sembrava destinato ad andarsene a gennaio, poi la società lo ha dichiarato incedibile. Ma…
Parte, non parte… il tormentone gilardino Il comunicato stampa del club gigliato pareva aver messo la parola fine alla questione, ma le affermazioni dell’attaccante hanno lasciato in molti più di un dubbio. “Qui sto bene, ma il mio futuro non lo decido da solo”
Alberto gilArdino
Cristina Guerri
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ira e rigira, il tormentone è sempre il solito. Gilardino resta? Oppure va via? L’interrogativo legato al futuro dell’attaccante viola non ha dato tregua nel 2010, e si ripete anche in questo inizio 2011. La telenovela era cominciata lo scorso aprile, quando l’ex attaccante del Milan se ne uscì con alcune dichiarazioni abbastanza dubbiose riguardo il famoso “Progetto Viola”. Pensieri che Andrea Della Valle definì “sbagliatissimi” e che raffreddarono il clima tra i due. Ma torniamo al recente passato. E alle continue voci di mercato che volevano già da gennaio Alberto come prossimo centravanti della rivale storica dei viola: la Juventus. Non è infatti bastato il comunicato stampa della società viola (che dichiarava “l’assoluta incedibilità del giocatore ribadendo con forza che il ‘Progetto Viola’ prosegue
con determinazione, con l’obiettivo di crescere ed investire per migliorare l’attuale rosa tecnica”) per mettere la parola fine alla situazione relativa al futuro dell’attaccante. Perché Gilardino ha parlato ancora, creando nuove perplessità sulla sua permanenza nel capoluogo toscano. “La Fiorentina è una società importante - ha detto il bomber - è chiaro che il mio nome sia sempre al centro dell’attenzione. Vorrei dare ancora tanto a questa società e a questa piazza, ma il mio potrebbe essere un problema di stimoli”. E di Progetto, quindi. Quella famosa parola tanto cara alla famiglia Della Valle, ma che in quest’annata “maledetta” sembra aver subito una brusca frenata. Tanto che l’obiettivo stagionale, inizialmente indicato con il raggiungimento di un posto in Europa (il tecnico Mihajlovic, appena insediatosi in riva all’Arno, parlava addirittura di Champions League) potrebbe essere diventato la salvezza. “Comunque, credo ancora nel Progetto. Dobbiamo pensare a una partita alla volta, e raggiungere prima possibile la quota
salvezza. Prima raggiungiamo questo obiettivo e prima potremo pensare ad alzare l’asticella”, ha spiegato ancora l’attaccante. Ma intanto in casa Gilardino (che presto diventerà padre per la seconda volta, dopo la primogenita Ginevra) è vietato guardare al futuro. “A Firenze mi nascerà un’altra figlia, e questo dimostra il fatto che tra me e questa città c’è un rapporto speciale. Sto bene qui, ho un contratto fino al 2013, ma il mio futuro non lo decido da solo. Esiste anche la possibilità che io rimanga a Firenze anche nella prossima stagione. Io come simbolo della Fiorentina in un nuovo ciclo? Vediamo, quando me lo proporranno farò le mie valutazioni. Per ora non so. Non so se questa cosa mi tratterrebbe a Firenze. Si parla sempre di futuro – ha concluso Gilardino - io preferisco pensare al presente e a questa stagione”. Ai posteri, dunque, l’ardua sentenza. Ma anche queste ultime dichiarazioni dell’attaccante viola lasciano presagire una prossima sessione di mercato tutt’altro che tranquilla.
sport
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arriveDerci MercatO. La sessione invernale si è chiusa con gli acquisti di Neto e Behrami
la stagione in cui arrivarono due portieri
C’
era chi l’arrivo di due portieri in una sola stagione non se lo sarebbe mai aspettato in casa viola. Invece così è stato. Vuoi perché l’estate scorsa Artur Boruc
rappresentava un’occasione più che un’esigenza di mercato. Vuoi perché Norberto Murara Neto - l’ultimo portiere arrivato in riva all’Arno direttamente dall’Atletico Paranaense in quest’ultima sessione di mercato serviva, soprattutto a seguito degli infortuni di Seba Frey prima e di Boruc poi. Senza contare qualche prestazio-
Il primo viene accostato a Julio Cesar, per il secondo si tratta del ritorno in Italia. Corvino: “Il nostro progetto va avanti”
ne non troppo convincente della terza scelta di Mihajlovic, Vlada Avramov (vedi partite di Udine e di Parma in Coppa Italia). E il diesse Corvino ha così dovuto spendere circa 6 milioni di euro (3 per Boruc e 3 per il giovane brasiliano, che in patria viene addirittura avvicinato al connazionale Julio Cesar). “Frey e Boruc sono due ottimi portieri – ha detto Neto il giorno della sua presentazione - ma non ho fretta. Ho tutto il tempo per fare la storia in questo club. Mi allenerò sempre con il massimo dell’impegno, cercando di mettere in difficoltà il mister”. Ma Neto non è stato l’unico acquisto della Fiorentina in questo gennaio. A pochi giorni dalla chiusura del mercato ha fatto il suo ritorno in Italia Valon Behrami, arrivato dal West Ham. “Quella inglese è stata un’esperienza che mi ha migliorato dal punto di vista fisico e dell’esperienza internazionale – sono state le prime parole “viola” del centrocampista - ogni weekend ho affrontato grandi squadre, ma quando la lasci l’Italia ti manca. Magari qui ti lamenti, ma il calcio italiano è sempre unico e stimolante”. Così come stimolante è la sua nuova avventura gigliata. “L’organico della Fiorentina è il più forte in cui abbia mai giocato, quindi ho voglia di fare bene, meglio di quanto ho fatto prima in Italia”, ha detto ancora Behrami, che si è mostrato fin da subito molto aggiornato sulla difficile stagione viola: “Vedo i tifosi un po’ giù, ma non è il caso. Penso che questa squadra abbia un valore reale molto importante: ha bisogno di fidu-
cia e positività intorno”. Sono dunque stati il portiere brasiliano e il centrocampista svizzero i rinforzi invernali che Corvino ha messo a disposizione di Mihajlovic. E niente di più, perché, come ha spiegato il ds, “fin dall’inizio della stagione abbiamo deciso di
dare fiducia a questo gruppo: per dire che il ciclo è finito aspetteremo fine stagione. Ma il progetto Fiorentina va avanti e nessuno ha intenzione di arrendersi”. In attesa di giugno, quando il mercato riaprirà i battenti. E con lui voci, tormentoni e speranze.
IL CASO/2 Contestati i fratelli Della Valle
E i tifosi alzarono la voce
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orse, quella andata in scena durante la partita interna col Brescia (era lo scorso 9 gennaio), terminata poi con una vittoria sul filo del rasoio per i viola, è stata la prima, vera contestazione dei tifosi nei riguardi dei fratelli Della Valle, che sono a capo della Fiorentina dall’agosto 2002, quando acquistarono la società dopo il fallimento della gestione Cecchi Gori. Pensieri - quelli provenienti dalla parte non tesserata della Curva Fiesole - tradotti in cori pesanti. Che invitavano la dirigenza ad aprire il portafogli. “Mi sembra - ha commentato l’azionista di maggioranza della società, Andrea Della Valle - che la contestazione sia partita da una minoranza del pubblico. Per lo più da quella parte che ormai contesta ogni domenica. I fischi, comunque, ci stanno. Succede a tutte le squadre”. Più duro il pensiero dell’ad viola Sandro
Mencucci: “Andrea ci sarebbe rimasto male anche se le offese fossero arrivate da una singola persona. Le critiche nei suoi confronti sono ingiuste, perché credo che abbia fatto tanto per questa società. Ci ha messo il cuore, sempre. Ma anche tanti soldi. Basti pensare ai 200 milioni investiti in questi nove anni. È chiaro che qualcosa, in questa annata così difficile e sfortunata, abbiamo sbagliato. Ma adesso dobbiamo pensare a raggiungere il prima possibile i 40 punti, poi lavoreremo per non ripetere gli sbagli del passato. Quest’anno avvertiamo un clima di disaffezione nei confronti della Fiorentina. I dati parlano chiaro – ha concluso - abbiamo perso undicimila spettatori a partita. Vogliamo invece che i tifosi si riavvicinino alla squadra. Come una volta, quando abbiamo superato insieme i momenti più /C.G. difficili”.
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Cristina Guerri
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sport nel Valdarno
Febbraio 2011
PALLAVOLO. Parla Costanza Tani, classe 1988 e già una veterana del volley figlinese
“Il nostro segreto è l’ottavo giocatore” Lorenzo Mossani
Un palazzetto sempre strapieno di gente pronta a sostenere le ragazze di Barbara
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Biagi e un settore giovanile ben strutturato. Ecco le carte del Valdarno Volley
e vertigini sembrano scomparse col 2010 e il Valdarno torna a lottare per i playoff, nuovamente obiettivo primario dopo l’esclusione del Cittaducale Rieti (le ragazze di Barbara Biagi avevano perso 2 a 3 contro Cittaducale, mentre le prime della classe avevano fatto bottino pieno contro le laziali). Ranieri è sempre straordinaria nel liberare tutte le armi a disposizione con tocchi deliziosi per le giocatrici più esperte e per le “mele green” che stanno maturando sotto un’allenatrice esperta nel lavorare con le giovani come la stessa Barbara Biagi. La Special Two, Ilaria Ranieri si trova cinque possibilità di attacco: una crescita così esponenziale difficile da pronosticare a inizio campionato. Il regalo più bello è la baby Villani: una ragazzina sulla carta d’identità, una schiacciatrice “formata in campo”. C’è una ragazza, ruolo centrale, che è cresciuta nel Figline, è di Figline e anche lei nonostante l’età (è nata nel ’88 n.d.r) può essere considerata una veterana in campo, Costanza Tani. Costanza cosa è cambiato con l’arrivo del 2011? Anno nuovo atteggiamento nuovo! Vogliamo crescere a 360°, compreso l’approccio alle partite. Cosa è successo nei mesi di novembre e dicembre? La prima risposta, forse la più banale, è semplice: abbiamo giocato contro le prime tre in classifica, perdendo contro San Mariano solo dopo un acceso tie-break. Indubbiamente comunque vada a finire il campionato la crescita della società e della squadra è evidente… E’ vero. Siamo diventati un punto di riferimento per il Valdarno e non solo. Abbiamo un settore giovanile ben strutturato con degli allenatori bravissimi,
che, dopo l’esclusione del Cittaducale Rieti, punta nuovamente ai play-off
Costanza Tani
uno staff molto preparato e un’allenatrice abituata a lavorare con le più giovani: un bel cocktail! Qual è il primo obiettivo? La salvezza! Vogliamo arrivare prima possibile a questo traguardo per giocare ancora più sciolte. Dobbiamo crescere step by step. Siete coscienti che avete sempre il palazzetto stracolmo? Nella pallavolo si dice che il pubblico è l’ottavo giocatore, noi ne abbiamo uno stupendo sempre pronto a sostenerci. Qual è stato il segreto della crescita di questa società? L’unione tra Incisa e Figline ha fatto solo bene alla pallavolo. Finalmente abbiamo avuto l’intelligenza di unire le forze: abbiamo aperto orizzonti e mente. Tre anni fa le partite più accese erano quelle tra Apv e Figline… I derby sono per forza le partite più accese, ma senza unire le forze non ci sarebbe mai stato il salto di qualità. Come giudichi, invece, il tuo salto di qualità? Se devo essere sincera non sono contentissima delle prestazioni di questo campionato. Sto migliorando con l’aiuto di Barbara che pone tanta attenzione in tutti i particolari. Comunque voglio e devo migliorare ancora. Una domanda “marzulliana”: se Costanza Tani potesse aprire il cassetto dei sogni cosa troverebbe? Un posto nei play-off, sicuramente. Stiamo parlando di sogni, vero?!
in campo
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A SERVIZIO DELLA PERSONA PER UNA ECONOMIA DI COMUNIONE PRESSO RISANA STUDI MEDICI sono presenti anche le medicine complementari. Fra queste vi è l’Agopuntura: una metodica della Medicina Tradizionale Cinese basata sulla concezione olistica che ogni essere vivente è un’unità permeata di energia che circola lungo dei canali, i “meridiani”, che raggiungono ogni parte del corpo, costituendo una rete di comunicazione importante per il mantenimento di un armonioso equilibrio dell’organismo. Secondo la scienza occidentale l’agopuntura agisce attivando meccanismi nervosi e bioumorali (endorfine, serotonina, neuromediatori ormonali, ecc...) per riequilibrare l’organismo e non si limita solo ad attenuare la sintomatologia, ma svolge una sua propria azione curativa, stimolando le difese naturali. Tale azione non è un effetto placebo; non si tratta neppure di semplice suggestione. E’ importante sottolineare, infatti, che questa tecnica è utilizzata con successo anche in campo veterinario. Recentemente è stato pubblicato uno studio condotto dal CNR e dall’Istituto San Raffaele di Milano. Mediante l’utilizzo della tomografia ad emissione di positroni (PET), tale studio ha dimostrato che, con l’agopuntura, vengono realmente attivate le aree cerebrali del dolore. Già da molto tempo l’Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce il valore di questa pratica terapeutica e indica le patologie che possono essere trattate con particolare beneficio: dolori osteomuscolari (cefalea, cervicalgia, periartrite, cruralgia, lombalgia, artrosi diffuse), malattie neurologiche, malattie gastrointestinali, irregolarità mestruale e sindrome
premestruale, menopausa e disturbi collegati, infertilità, ansietà, depressione lieve, insonnia, riequilibrio delle resistenze immunitarie, controllo dello stress, prevenzione dellíinvecchiamento e conservazione della salute. L’Agopuntura, infatti, è anche una medicina preventiva; ed inoltre, stimolando localmente l’energia del corpo, grazie all’interconnessione energetica, può regolare e risolvere disturbi localizzati in aree anche lontane.
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MARTEDI’ 15 FEBBRAIO 2011 alle ore 20.30 con la dott.ssa Erminia Panetta.
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sport nel Valdarno
Febbraio 2011
FIGLINE/1. L’Atletica Futura è già tra le prime 20 società d’Italia. Con un battaglione di 250 iscritti
Di corsa per arrivare in Nazionale Andrea Trapani
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iovane, ma già grande. Si può riassumere così l’attività dell’Atletica Futura di Figline Valdarno. Nata tra il 2007 e il 2008 la società già è nel “gotha” dell’atletica italiana con risultati di assoluto valore. La storia ce la racconta il presidente, Fabio Meini. “Questo è il nostro terzo anno di attività. Come siamo nati? Volevamo portare l’atletica nel Valdarno, partendo dai bambini. La risposta è stata positiva fin dall’inizio e così abbiamo ampliato subito gli orizzonti”. I risultati arrivano in men che non si dica: prima a livello regionale con i titoli nella corsa campestre, poi anche a livello nazionale, con l’Atletica Futura che entra subito tra le prime venti società d’Italia. “E’ stato un risultato importante, essere stati tra le prime venti ci ha permesso di avere nel nostro organico anche atleti stranieri”, dice il presidente. “Il secondo anno è andato bene come il primo. Sono arrivate altre grandi soddisfazioni, abbiamo investito molto sui giovani mentre la prima squadra ha continuato la sua strada continuando a vincere e a registrare le prime convocazioni in nazionale”. I numeri intanto crescono, la società sale a 140 atleti di cui ben 90 giovanissimi. “Quest’anno – ci anticipa Meini – abbiamo raggiunto un altro traguardo, arrivando a quota 250. I bambini, tutti valdarnesi, sono oltre 150, mentre in prima squadra sfioriamo il centinaio di corridori. Abbiamo un grande team con inserimenti da tutta Italia, tra cui tre siciliani della Nazionale Under 23, e anche dall’estero”. Tra i nomi più importanti segnaliamo il ken-
atleti in gara
(foto
da www.atleticafutura.it)
yano Kipkemei e il ruandese Ntirengaya, già noti alle cronache sportive. La passione è comunque sopra ogni altro interesse. “La nostra più grande felicità viene dal gran numero di giovani che si avvicinano all’atletica, a tutti quei ragazzi a cui viene data l’opportunità di divertirsi e giocare. E’ un modo importante per fare attività motoria, sta crescendo in maniera significativa ed è una bella attività a livello sociale. Veniamo inoltre ripagati dal grande rapporto che abbiamo instaurato tra i nostri istruttori e le tante famiglie che ci danno quotidianamente fiducia”. Intanto per il presidente Meini sono giorni di frenetica attività. Febbraio regala, infatti, l’appuntamento con i Cds, ossia i Campionati Regionali di Società di Cross: domenica 6 la prima manifestazione, mentre il 13 è il gran giorno di Figline ed Atletica Futura. Nel comune valdarnese sono attesi oltre 600 atleti; un grande impegno per la società e tutta la cittadinanza con un obiettivo sullo sfondo: “Vogliamo far entrare i nostri atleti alle finali nazionali in programma a Milano. A cosa puntiamo? A entrare tra le prime otto società italiane, sarebbe una grande soddisfazione”, dice Fabio Meini. Ora è tempo di correre, letteralmente.
FIGLINE/2. Dopo la breve esperienza di Borgo, il giocatore veste di nuovo gialloblu
A centrocampo è tornato il faro Consumi
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l 2010 del Figline si è chiuso in chiaroscuro. Le note vicende societarie e la rinascita dei GialloBlu ormai sono storia ben nota: l’anno nuovo però regala alla squadra valdarnese la possibilità di riscattare un girone di andata finito non nel migliore dei modi. L’obiettivo primario ora è quello di evitare la lotteria dei play-out, magari inanellando una lunga serie di risultati positivi consecutivi per allungare il passo su più concorrenti possibili. Intanto prima di Natale si deve segnalare il gradito ritorno a Figline Valdarno del centrocampista Andrea Consumi, classe 1973, giocatore di grande esperienza e vero
faro del centrocampo. Dopo la sua breve esperienza a Borgo San Lorenzo, Consumi ha deciso di tornare a “casa” dopo neanche 4 mesi dalla fine della bella avventura vissuta per ben 3 anni con l’Asc Figline nella cavalcata dai Dilettanti alla Serie C1. Andrea Consumi è così a fianco dei gialloblu per dare una mano alla in vista della salvezza. I tifosi e la dirigenza hanno salutato con soddisfazione il suo ritorno: ora tocca al centrocampista nel dare, come sempre, il proprio grande contributo per la causa della sua “nuova” società. L’Eccellenza in campo, /V.L. in tutti i sensi.
Andrea Consumi
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sport nel Valdarno
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RIGNANO/1. Equitazione e yoga in 5 ettari di terreno, è la Polisportiva Blu
Cavalieri si diventa. A Torri Valerio Longhi
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Torri, a pochi km dal centro di Rignano lungo la strada che porta a Pontassieve e Firenze, ha sede la “Polisportiva Blu – Associazione Dilettantisca Sportiva”, una delle realtà più interessanti del territorio dedicata alla promozione dell’integrazione sociale tramite lo sport, rivolta a persone con bisogni speciali. Proprio in questo senso lo scorso 4 dicembre è stata anche tra le associazioni protagoniste, nel vicino Istituto Statale Superiore “Balducci”, della 17a edizione di “Sportivando”, la giornata all’insegna dell’inclusione sociale tramite l’attività sportiva organizzata dal “Gruppo Pentagramma Onlus” in collaborazione con molte realtà locali e la Provincia di Firenze. Nata nel 2008 la Polisportiva Blu ha come “mission” principale la diffusione dell’attività sportiva e, tramite il Centro polisportivo Blu, offre in primis la possibilità di avvicinarsi al mondo del cavallo in totale sicurezza e serenità. Un’occasione che permette anche di dedicarsi alle crescenti attività di equiturismo, quella pratica dell’equitazione sempre più in voga che consiste nell’uso del cavallo solo per il piacere di cavalcare in luoghi lontani dall’urbanizzazione di massa. Un modo quindi per coniugare le colline dell’hinterland fiorentino con il piacere dell’attività all’aperto. La Polisportiva, come si legge nel sito ufficiale polisportivablu.it, inoltre
CALCIO IMBATTIBILITà, LA RIGNANESE SI FERMA A QUOTA 14 Si è fermato a gennaio il proprio record che la Rignanese, neopromossa nel campionato di Eccellenza, stava portando avanti: i biancoverdi, infatti, si sono arresi tra le proprie mura alla capolista Sansovino dopo la bellezza di 14 risultati utili consecutivi. CICLISMO/1 DUE RUOTE A MATASSINO IN RICORDO DI BALLERINI L’Assessorato allo Sport della Provincia di Firenze con il Comitato Provinciale della Federciclismo ha indetto per la stagione ciclistica 2011 il “1° Memorial Franco Ballerini” riservato alla categoria allievi (15-16 anni) strutturato in sette prove che si svolgeranno nella provincia fiorentina. Tra le sette manifestazioni scelte a far parte del circuito da segnalare il prossimo 42° Trofeo Bonatti a Matassino di Reggello. CICLISMO/2 I PRIMI 40 ANNI DELLA CICLISTICA FIGLINESE Con il 2011 sono 40 anni che le maglie gialloblu della Ciclistica Figlinese, presieduta da Bruno Bernacchioni, attraversano le strade della Penisola. Fondata da un gruppo di sportivi nel 1970, l’attività ebbe inizio infatti l’anno dopo. In questo arco di tempo più di mille gli atleti tesserati, tantissime le vittorie nella varie categorie, allievi, esordienti, giovanissimi e le gare che sono state organizzate.
bimbi a lezione
(foto
da www.polisportivablu.it)
“collabora con altre realtà consolidate in ambito educativo, sanitariosociale e di agricoltura sociale: il C.T.E., istituto privato di riabilitazione e il Centro Terapeutico Europeo che si occupano di ri-abilitazione della disabilità intellettiva e della partecipazione sociale e la cooperativa agricola Antico Colle che organizza eventi per bambini avvicinando alla natura e all’agricoltura anche le persone diversamente abili”. Andiamo ai numeri: le attuali proposte coinvolgono circa 200 fra bambini e disabili dei comuni limitrofi, 50 cavalieri e più di 500 giovani dei cen-
RIGNANO/2. Nuovo manto erboso per il campo
Il sussidiario aspetta primavera
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l campo sussidiario di Rignano aspetta la primavera. Non ci sono ragioni romantiche, se non il ritorno del verde sui manti erbosi. Il nuovo terreno di gioco, infatti, dopo l’allestimento iniziale nel calare dell’estate ha deciso di seguire l’andamento delle stagioni e durante l’inverno ha perso quel colore verde che, per la prima volta dopo tanti anni, aveva fatto bella figura di sé sul campo secondario. Cosa è successo ce lo spiega Fabio Bettucci, vicepresidente della Rignanese. “Abbiamo fatto un investimento molto importante per il Campo Sussidiario. Innanzitutto, grazie all’impegno del nostro sponsor Coam, abbiamo reso il terreno di gioco regolamentare anche per i campionati di Promozione ed Eccellenza. Poi abbiamo scelto un nuovo tipo di erba, quella ‘gramignona’, che ci permette di offrire un tappeto più morbido rispetto alla scelta del sintetico”. Una scelta che ha sorpreso tutti gli sportivi dopo tanti anni di terra battuta. “All’inizio della stagione splendeva il verde – continua Bettucci – poi questa erba, tra la fine di ottobre e marzo, va in letargo. Abbiamo avuto qualche piccolo problema con i drenaggi durante la
pillole
stagione piovosa, ma l’obiettivo è quello di avere un terreno costante nei prossimi tre anni. Un campo da gioco valido tanto in estate quanto in inverno”. A beneficiarne intanto le squadre giovanili che rispetto al passato hanno un terreno di gioco assai più godibile. Il settore giovanile biancoverde tra l’altro registra numeri importanti: “Abbiamo dieci squadre – continua Bettucci – con un valido responsabile tecnico come Luciano Bartolini, oltre all’esperienza di tanti professionisti tra cui Ciccio Esposito”. Intanto la primavera è quasi alle porte, il verde sta per tornare a splende/A.Tr. re.
tri estivi di Firenze e provincia. Lo spazio a disposizione non manca, sono a disposizione degli ospiti 5 ettari di terreno all’interno dei quali si possono svolgere le varie attività a disposizione tra cui i corsi di equitazione e propedeutica per bambini dai 4 ai 6 anni nonché l’ippoterapia, la riabilitazione equestre e il pre-sport per disabili. A queste si affiancano il “grooming” (cura e pulizia del cavallo) e la “pet therapy”; di particolare interesse infine la pratica Hata Yoga, costituita da un insieme armonico di esercizi fisico-ginnici e di controllo della respirazione.
DELTAPLANO GLI UCCELLACCI GIà IN VOLO Si è rinnovato il 1° gennaio scorso il consueto primo volo dell’anno in deltaplano degli “Uccellacci del Pratomagno”. L’appuntamento è stato sul Monte Cucco dove quattro assocciati, tra cui il Presidente, hanno inaugurato un “2011 libero nell’aria”. GINNASTICA PALESTRA, CORSI ED OPPORTUNITà A REGGELLO L’A.S.D Energia Proposte di Benessere continua, come negli anni scorsi, la propria attività sul territorio di Reggello promuovendo attività mirate al riequilibrio psico-fisico, allo sviluppo e al consolidamento di uno stato di salute armonico ed equilibrato. Le attività spaziano dalla danza per bambini, ragazzi e adulti allo Yoga, dalla ginnastica (posturale, dolce e di mantenimento) al fitness (step, fit boxe, spinning). Per gli interessati è a disposizione il sito www.asdenergia.it .
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“PIRATI DEL MARCIAPIEDE”, CI SONO ANCHE LE BICICLETTE In riferimento alla lettera del Prof. Pellizzari su Reporter di gennaio, che lamentava l’inciviltà della recente abitudine di usare il marciapiede come ulteriore corsia, per ora, per mezzi a due ruote, segnalo anche io lo stesso problema nel Viale Don Minzoni presso cui abito. Mentre approvo il tono della succitata lettera, devo dire che mi è sembrato debole e fatalista il tono della risposta. Addirittura il Reporter, parlando con scetticismo della sistemazione di cartelli “per ricordare il divieto di transito ai mezzi a motore sul marciapiede” fa sembrare pacifico che invece le biciclette possano andare anche dove non sia segnata la pista ciclabile, come appunto sta accadendo normalmente, anche quando non c’è ingorgo, nel viale Don Minzoni. Poi verso la fine della risposta rinnova il suo “appello a scooteristi e motociclisti” affinché pensino alla sicurezza dei cittadini, confermando così la presunta innocenza dei ciclisti. Una bicicletta zigzagante in mezzo ai pedoni può essere pericolosa non quanto una moto, ma almeno all’ospedale ti può mandare facilmente! Cordiali saluti Luciana Paterna Gentile signora Luciana, la lettera del professor Pellizzari cui lei si riferisce parlava del (pericoloso) fenomeno del passaggio di moto e scooter dai marciapiedi, e la mia risposta si concentrava perciò su quest’aspetto. Dal momento che lei tira ora in ballo il tema delle biciclette, e dell’usanza di alcuni ciclisti di spostarsi con fin troppa disinvoltura sui marciapiedi, le assicuro che non ritengo assolutamente pacifico che le biciclette possano passare ovunque, anzi, e concordo con lei sul fatto che anche una bicicletta zigzagante possa rappresentare un pericolo per i pedoni. Quindi le assicuro che riteniamo anche questo, come tutti quelli che possono mettere a rischio l’incolumità di coloro che camminano negli spazi loro assegnati, ovvero i marciapiedi, un comportamento da condannare. MF
lettere
Febbraio 2011 VIA FRULLANI E LA PULIZIA DELLE STRADE Buongiorno, sono un residente nel Quartiere 2 e più precisamente in Via Frullani, contrada di Via Rondinella. In questa zona, per quanto riguarda la pulizia notturna, nella quasi totalità delle strade siamo passati da avere una pulizia settimanale a 2 volte al mese ed infine alla tanto decantata tecnica di lavaggio con idropulitrice senza spostamento dei veicoli. Omettendo di parlare dei risultati ottenuti con questo sistema francamente alquanto deludenti sono invece a segnalare che nella mia strada, ma anche in altre adiacenti, da circa 3 mesi non viene più fatto alcunché, pertanto con un residuo di sporcizia inammissibile (per esempio fra le tante troviamo ancora i resti dei petardi dell’ultimo dell’anno, mucchi di volantini pubblicitari che grazie all’ignoranza di tanta gente vengono tolti dalle cassette posta private e gettati in terra anziché negli appositi cassonetti, escrementi di cane non raccolti dai proprietari, etc.). La pulizia viene lasciata solo al buon cuore di un dipendente Quadrifoglio che una mattina ogni tanto si fa carico di una spazzatina tra auto ed auto. Tra le varie conseguenze di questa situazione, e mi sembra una delle più gravi, si è verificata anche la presenza di escrementi di topi sulle macchine parcheggiate e sui davanzali, nonché un paio di topi morti schiacciati; di ciò a suo tempo ho fatto una segnalazione alla Quadrifoglio ma non mi sembra che mi abbiano preso sul serio, dato che mi fu detto che forse gli escrementi non erano di topo bensì di pipistrelli che bombardavano a mo’ di caccia la zona. La motivazione di questo indegno spettacolo sembra che sia, a detta del dipendente Quadrifoglio con il quale ho parlato, che Via Frullani ed altre, non molto larghe e con sosta veicoli a lisca di pesce da entrambi i lati, non consentono un tranquillo passaggio dell’idropulitrice. Allora se questo è vero, perché non torniamo alla vecchia maniera o non cambiamo il sistema di parcheggio cercando di istituire aree di sosta adeguate? Ho segnalato il tutto alla Sede del Quartiere 2, alla segreteria del Sindaco, alla Direzione Ambiente del Comune (gli unici che mi hanno ascoltato), ma per ora non si è fatto vivo nessuno e, più importante, non mi sembra che la situazione sia cambiata. Cordiali saluti. Giuseppe Viberti “LA BATTAGLIA DEI CINEMA SOPRAVVISSUTI”, L’ESEMPIO DI CASTELLO Gent.ma Redazione, sono da sempre un assiduo lettore del “Reporter” e non posso che complimentarmi con voi per gli spaccati di vita che ci sapete raccontare. Con spirito di collaborazione, che spero sia da voi gradito, vorrei arricchire la documentazione relativamente all’articolo “La battaglia dei cinema sopravvissuti” che è stato pubblicato nel numero di dicembre. E in particolar modo vorrei segnalare come la realtà del Cinema di Castello sia molto più variegata di come è stata presentata. Il Cinema di Castello non è solo Cineteca ma è anche una sala d’essai che vede costantemente aumentare le presenze nelle sue giornate di programmazione, che vanno di solito dal giovedì alla domenica sera. E il programma è di tutto rispetto ed apprezzato (Mammuth, Noi credevamo, Social network, tanto per citare alcuni titoli…). E so-
prattutto è apprezzato l’orario serale, inizio dello spettacolo alle ore 21,30, perché è un orario che concilia alla perfezione il dopo cena con un’uscita dalla sala non a notte fonda. Mentre in luglio e agosto il Cinema si trasforma in Arena all’aperto e offre agli spettatori delle bellissime fresche serate… E per finire, senza tralasciare di ricordare le iniziative teatrali che si succedono durante tutto l’anno, sia in inverno che in estate, perché non evidenziare il fatto che, al cinema, è attigua una nuovissima pizzeria che sforna pizze e primi con buone birre in accompagnamento? E che ai soci Arci, il giovedì e il venerdì, viene proposta la formula pizza+birra+cinema a 10 euro? Nell’articolo si lamentava la lacuna di questo giusto connubio, ma bastava guardarsi intorno per accorgersi che l’offerta c’era. Credo che si sia persa un’occasione per presentare ai lettori del Quartiere l’effettiva dimensione del Cinema di Castello, ma sono sicuro che saprete, in un prossimo numero del Reporter, dedicare nuovamente un po’ di spazio a questa bella realtà. Silvano Caneschi VIA DE’ TORNABUONI E LE ESIGENZE DEI RESIDENTI Spett.le Redazione de Il Reporter, avendo molto apprezzato l’intenzione dell’Amministrazione Comunale di interessarsi, oltre che della sorte di negozianti, “shopping addicted”, turisti, ciclisti (e certo di qualche altra categoria…), persino di quella dei residenti di Via de’ Tornabuoni in vista della sua “modernizzazione”, faccio presente a chi non ci abita e forse non lo sa che già adesso, soprattutto in momenti di particolare affluenza, ma non solamente, bisogna chiedere con umiltà “permesso?!” anche soltanto per entrare o uscire dal proprio portone! Va ancora peggio se si hanno borse della spesa, valigie o altri impedimenti attinenti le quotidiane necessità familiari, per non parlare poi della quasi assoluta impossibilità di trovare un posto auto dove fermarsi appena pochi minuti per poter nel caso scaricare con calma i bagagli o far scendere senza pericolo anziani e/o disabili…Se veramente si vuole, come talvolta viene dichiarato forse in vena di fugaci pentimenti, che “il centro non perda i suoi abitanti” o che “il centro continui a vivere” e così a seguire analogamente citando, propongo intanto di prevedere lungo la strada qualche piazzola di sosta (come si è con notevole lungimiranza fatto per i Vip di Via degli Strozzi), dotata però di “pilomat” temporizzati (su modalità e durata dell’abbassamento se ne potrà discutere: forse tra i residenti possono esserci dei furbi…), il cui telecomando verrà concesso ai soli aventi diritto, comunque sempre soggetti alla ovvia e periodica verifica dei requisiti richiesti. Distinti saluti Lettera firmata LA TRAMVIA E LE PENSILINE Scrivo questa lettera in qualità di frequentatore abituale dell’ottimo servizio offerto dalla tramvia (finalmente anche Firenze ha un servizio di trasporto urbano degno delle migliori città europee, speriamo che venga presto incrementato anche sulle altre direttrici forti della città) perché sono stufo di bagnarmi tutte le volte che aspetto il tram alla fermata Leopolda o alle Cascine per la mancata installazione delle pensiline sui marciapiedi! Qual è il mistero? Corre voce che vi sia un parere negativo della
Soprintendenza perché le pensiline non si intonerebbero con l’ambiente circostante. Ma quale ambiente? Quello degli edifici di tardo ottocento/inizio novecento? O quello di quel perfetto monumento all’inutile simil muro di Berlino collocato all’ingresso della antica (quella sì) stazione Leopolda ideato dall’architetta Gae Aulenti? (NB: una torinese, ma non c’era un architetto in Toscana altrettanto - e forse più - bravo?). E alle Cascine? Come dovrebbe essere costruita secondo loro una pensilina per inserirsi nell’ambiente? Forse di rami intrecciati e coperta di frasche e foglie secche come le capanne della giungla? Direbbe quel famoso attore: “Ma mi faccia il piacere...”. E qual è allora il parere della Soprintendenza riguardo a quella enorme costruzione in cemento armato e mattoni rossi appena ultimata al circolo del tennis? Oltretutto, sarà anche soggettivo ma è così, a me le pensiline della tramvia piacciono: sono semplici e lineari, architettonicamente leggere, costruite con materiali esteticamente validi, cromaticamente gradevoli e assolvono egregiamente al loro compito, che non è quello di realizzare un’opera d’arte, ma di riparare i passeggeri dalle intemperie! (Magari aggiungetevi un paio di cestini per i rifiuti a fermata). Vi ringrazio se pubblicherete questa lettera, ma soprattutto se provocherete la risposta del (o dei) responsabili. Cordiali saluti Giovanni Pesci IL DIBATTITO SULL’AEROPORTO E I DOVERI DEI CITTADINI Da molto tempo ormai si parla di aeroporto sì e aeroporto no, piste parallele o trasversali oppure di rifacimenti alla meglio circa la pista già in uso. Io vorrei che si facesse un esame meno ipocrita e riduttivo circa i tempi e le necessità che la nostra società e la nostra città vivono. Tutti amano le comodità e il progresso senza tenere in considerazione che tutto questo comporta dei costi e talvolta dei sacrifici (sacrifici in prime persone e non solo di terzi). Come diceva Oscar Wilde “il dovere è quello che ci si aspetta dagli altri!”. Oramai l’aeroporto è indispensabile ad ogni città moderna e Firenze ha rischiato come capoluogo di Regione e di Provincia di rimanere isolata e fuori da ogni gioco politico, economico ed anche di turismo qualitativo. Qualcuno ama trovare alibi disparati. Passiamo ai fatti: a Firenze nord, Peretola e comuni limitrofi esiste un traffico stradale che non ha eguali e non da adesso! Da alcuni decenni! Per 24 ore! Come mai non ci chiediamo se gli abitanti che sono limitrofi agli scarichi degli autoveicoli e alle polveri inquinanti dei carburanti ai rumori notturni e diurni della via Pratese, Pistoiese, viadotto dell’Indiano, come mai non consideriamo le loro necessità? Credo che ci siano giochi equivochi che si cerca di sfruttare sulla fattibilità di potenziare l’aeroporto. Il progresso o è per tutti o per nessuno! Io abito vicino al viadotto dell’Indiano, prima della sua costruzione si poteva dormire a finestre aperte, la notte! Adesso no! Perché non lo chiudiamo? È impensabile! Quindi operiamo di conseguenza per l’interesse comune e ciascuno dia la sua parte! Ugo Arrighetti VIA DE SANCTIS/1. “E SE LA SOLUZIONE FOSSE IL PARCHEGGIO DI PIAZZA ALBERTI?” Ho letto che chi lavora nella zona ha difficoltà a trovare un parcheggio; ma allo
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invia la tua segnalazione alla nostra redazione redazione@ilreporter.it SALVAGUARDIA DEI NEGOZI STORICI, “NON SCORDIAMOCI DELLE PERIFERIE” In relazione al vostro articolo de “il Reporter” sulla “Battaglia dei negozi storici” e in calce “Le attività di vecchia data che resistono ...” pubblicato nel numero di Gennaio della rivista, ho trovato molto interessante l’iniziativa del Comune di Firenze nel salvaguardare gli esercizi storici. In qualità di figlio di un commerciante orafo nell’area fiorentina, sono fortemente convinto che questi negozi non si possono perdere e perciò ben vengano tutte quelle azioni di aiuto possibili preposte al rilancio delle attività storiche, valore indelebile della realtà fiorentina. Credo però che il raggio d’azione del Comune non debba fermarsi solo nell’ambito del centro storico ma debba includere anche tutte quelle realtà artigianali “storiche” che vivono nei quartieri periferici e che da sempre hanno rappresentato una colonna portante nello sviluppo della città stessa. Forse gli esercenti ubicati nella periferia, oggi sono quelli che ancor più sentono il peso della crisi, perché fuori da ogni percorso turistico. In sostanza credo sia opportuno pensare a un piano strutturale di sgravi da parte del Comune, per tutti i negozi situati nel centro storico e periferico che esistono nel mercato da almeno 50 anni. Sarebbe interessante capire a questo punto quali sono i prossimi passi di questa lodevole iniziativa affinché si concretizzi in un programma solido e concreto e che presto si possono vederne i risultati. Grazie. Varo T.
Gentile lettore, concordo con lei nel ritenere che le attività storiche siano un valore indelebile della realtà fiorentina, una ricchezza per la città e per i suoi abitanti che va ben al di là del solo aspetto commerciale. Ed è evidente che quando parlo di negozi storici intendo tutti i negozi, e non soltanto quelli del centro. Nel cuore di Firenze così come nelle periferie queste attività hanno rappresentato, e continuano a rappresentare, un punto di riferimento, una “colonna portante nello sviluppo della città” come dice lei, ma anche una presenza importante per la vita di tutti i giorni e di tutti i cittadini. Con tutte le differenze che possono esserci tra il centro e le zone più periferiche, ma con la medesima importanza. Un’importanza da difendere, da salvaguardare, e non solo per conservare una parte considerevole della tradizione e della storia di Firenze, ma per mantenere allo stesso tempo tutta una serie di servizi che queste attività garantiscono e che, forse a maggior ragione nelle periferie, sono di grande rilevanza nella vita di quartiere. L’assenza di turisti e di percorsi turistici in quelle parti della città che non sono il centro storico rappresentano senz’altro un’ulteriore difficoltà nel sopravvivere, ed è per questo che giudico positivamente tutte quelle iniziative che possano essere studiate e – soprattutto – messe in opera per salvaguardare i negozi storici di tutta Firenze. Ed anche in questo caso la “periferia” non deve essere dimenticata, anzi. Da parte nostra, e riconoscendo a queste attività tutta l’importanza che meritano, abbiamo spesso e volentieri pubblicato, nelle varie edizioni de Il Reporter, articoli sulle attività storiche, sulle loro difficoltà, sulle loro vicende e sulle loro “ricette” per andare avanti, dando particolare risalto a quei “compleanni” significativi (come ad esempio i 50 anni di vita di questa o quella attività) purtroppo non così facili da festeggiare. E continueremo a farlo con piacere, anche perché questo vorrà dire che altri negozi saranno arrivati a festeggiare importanti anniversari. Questo certo non basta alla sopravvivenza di esercizi e botteghe che devono fare i conti con la crisi economica, i tempi che cambiano e via dicendo, ma (auspicando che chi di dovere intanto trovi soluzioni per tutelarli) vuol quantomeno essere un modo per sottolineare la loro rilevanza – e, ripeto, non solo dal punto di vista commerciale – nella vita della città e dei suoi quartieri. Ed è per questo che saremo felici di ricevere segnalazioni sui “compleanni” dei negozi storici di tutta Firenze. Per poterli festeggiare (anche) sulle nostre pagine. Matteo Francini stesso tempo più volte si è scritto che il nuovo parcheggio di Piazza Alberti è per lo più inutilizzato. Vista questa situazione di scarso utilizzo, non sarebbe possibile concordare una tariffa di sosta all’interno di tale struttura, tariffa in qualche modo “sopportabile” per chi può dimostrare che in questa zona lavora? Auguri e buon lavoro. VIA DE SANCTIS/2. LA PISTA CICLABILE E LA SECONDA FILA Spett. Redazione, sono rimasta colpita dall’articolo pubblicato sul vs giornale del mese di gennaio,
dove si parla del traffico di questa via, dove abito da più di 15 anni. Soprattutto non sono riuscita a capire perché gli intervistati attribuiscano la responsabilità della mancanza di parcheggi alla “nuova” pista ciclabile; sembra che queste persone non abbiano fatto caso alla cattiva abitudine di molte persone che lasciano la macchina in seconda fila e vanno a passeggio per fare shopping. Questo, posso constatarlo direttamente da casa mia, tutte le volte che devo subire le lunghe suonate di clakson di chi parcheggia regolarmente e si trova la macchina bloccata. A mio avviso, prima della pista, uguale a quelle in uso in tutti i paesi d’Europa, la gente amava par-
cheggiare addirittura in terza fila! Non si potrebbe trovare qualche sistema per far capire a queste persone che si può parcheggiare nel “chiocciolone” di Piazza Alberti con una spesa abbastanza limitata se uno ci deve stare “un minutino”! Grazie per l’ospitalità distinti saluti E. Ciardetti SULLA NUMERAZIONE DI VIA DEL MEZZETTA Sulla edizione Q2 attualmente in distribuzione, un articolo su via del Mezzetta ha destato il mio interesse. Prima ancora di verificare la correttezza di quanto riportato e della eventuale burocrazia prodotta dalle istituzioni nel corso del tempo a livello della toponomastica e del catasto, provo a indicare una possibile chiave di lettura della questione. L’area di via del Mezzetta in questione (da via E. Nencioni a via del Gignoro) ha subìto una profonda trasformazione qualche decennio fa: alla fine degli anni ‘70 l’attuale tracciato non esisteva, limitandosi, forse, ad un tratturo poderale. Infatti, provenendo da via A. del Sarto, dopo l’incrocio con via E. Nencioni, via del Mezzetta subiva una “chicane” e proseguiva non sullo stesso asse viario, ma su uno parallelo, più a ridosso di via Rondinella, lasciandosi la colonica (tutt’ora esistente) e la chiesa sulla destra. All’epoca, non esisteva nè la struttura delle Poste, nè il complesso parrocchiale-sportivo, nè, tantomeno, la piccola arteria che oggi arriva direttamente fino alla rotonda. Al posto dell’insediamento Esselunga esisteva lo stabilimento Fila (trasferito a La Rufina), mentre al posto del sottopassaggio ferroviario c’era un tranquillo e sonnolento passaggio a livello. Chissà: magari, nell’istruire le pratiche per le modifiche dell’area, le istituzioni coinvolte e gli abitanti, hanno trascurato qualche particolare! Cordiali saluti, L. Innocenti
domani i Comuni prendessero in mano le redini per creare un Car Pooling migliore, ma per adesso non hanno nessuna intenzione di farlo e questo è quello che abbiamo. C’è da dire, oltretutto, che esiste perché qualcuno ha deciso di perdere tempo e denaro e di donarlo liberamente a tutti gli altri cittadini senza nulla pretendere, così, solo per senso civico. In questo paese chi dona liberamente è sempre stato visto storto perché si pensa che tutto deve avere un prezzo, che nessuno sia mai disposto a dare senza nulla ricevere. Noi non siamo così. Di sicuro l’iniziativa ha evidenti limiti ma noi abbiamo fatto le cose per quelle che sono le nostre possibilità ed i nostri poteri. - L’accesso è riservato a chi ha un computer perché è molto più semplice gestire un flusso di mail che non un numero di telefono, lo si può fare tranquillamente da casa propria alla sera dopo una giornata di lavoro. Non ci sono persone che lucrano dietro all’iniziativa, è tutto volontario ed è evidente che da questo punto di vista l’iniziativa è limitata. E’ vero però che uno dei punti di forza del programma Movimento a 5 Stelle è proprio la battaglia sull’informatizzazione e sull’accesso il più libero possibile a internet ed è anche per questo che da quel tipo di supporto siamo partiti. Non abbiamo le forze per sviluppare, almeno per adesso, un accesso diverso. Però abbiamo deciso di fare una serie di incontri pubblici (il primo si terrà tra più o meno un paio di mesi, sarà nostra cura comunicarlo per tempo) dove spiegheremo l’iniziativa e raccoglieremo tutti i suggerimenti che i cittadini di Reggello e Figline vorranno darci. Cercheremo inoltre di creare un Data Base per aiutare quelle persone che non sanno usare il computer o che non hanno un accesso veloce a internet. Tanto dovevamo, Cordialmente, Reggello a 5 Stelle
CAR POOLING A REGGELLO E FIGLINE, DUE PRECISAZIONI Buongiorno, siamo a scriverVi perché, dopo la pubblicazione da parte Vostra di un articolo riguardante il car pooling fra Reggello e Figline nel numero di Dicembre, abbiamo notato che alcuni lettori Vi hanno scritto asserendo che l’iniziativa aveva, sostanzialmente, due difetti: - Che il car pooling così come l’abbiamo studiato è dato sostanzialmente all’iniziativa privata. - Che l’accesso all’iniziativa è limitato alle persone che sanno usare il computer o che hanno un accesso a internet. Tutto vero, solo un paio di precisazioni: - Abbiamo studiato una iniziativa privata perché non potevamo fare altrimenti, il Movimento a 5 Stelle non governa, purtroppo, né il Comune di Figline né quello di Reggello, ed è normale che là dove lo Stato latita il cittadino è costretto a usare mezzi privati per risolvere un problema che, e in questo chi ha scritto ha ragione, è tutto pubblico. Per questo abbiamo deciso di muoverci e cercato una soluzione e continueremo a cercarne e a proporne anche per gli altri problemi di Reggello e più un generale della vallata. Cercheremo di farlo spendendoci in prima persona perché siamo convinti che la politica debba tornare ad essere un servizio per tutti e non un privilegio per pochi. Certo il nostro è solo un primo passo e saremo felici se
TERZA ETÀ, I SERVIZI DI VILLA BRACCI Spett. redazione, vorrei far presente con poche righe l’utilità del centro anziani villa Bracci. Il centro sociale di villa Bracci Q2 via di Rovezzano è gestito da volontari che hanno passato gli (anta) alcuni abbondantemente. Vanta di un bellissimo parco con panchine e un grande parcheggio, 270 orti assegnati dal Q2 per gli anziani del quartiere, bar con sala televisione, biblioteca, sala per il gioco delle carte, salone per il ballo domenicale e il giovedì pomeriggio con suonatori, corsi di computer di 1° 2° 3° livello, ginnastica dolce Qi-gong, pass e sportello informatico, corso di burraco, scuola di ballo, gite e pranzi sociali. Tutte occasioni per far sì che le persone della terza età possano passare qualche ora serena e spensierata, a dispetto della malinconia e la solitudine, trovando tra noi molte persone con grande disponibilità di ascoltare e dialogare accettando iniziative e critiche, anzi sicuramente é il nostro obbiettivo trovare le esigenze più piacevoli, cercando di accogliere i vostri pensieri e le vostre idee, per raggiungere gli obbiettivi di spensieratezza, visto i tempi duri di oggigiorno cerchiamo di regalarci un sorriso e un abbraccio con grande amicizia e simpatia. Augurando a tutti un buon anno, vi invitiamo a visitare questo grande centro. Il consiglio direttivo villa Bracci
segnalazioni a redazione@ilreporter.it
Figline L’avaro di De Filippo in scena 11-13 febbraio
Teatro Garibaldi
“L’avaro” torna sulla scena, ma nella versione di e con Luigi De Filippo. Dove? Naturalmente al Teatro Garibaldi. Venerdì e sabato alle ore 21 e domenica alle 16.30. Prevendite dei biglietti presso la biglietteria del teatro tre giorni prima della data dello spettacolo dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19. Coriandoli e maschere in piazza 13, 20, e 27 febbraio
Piazza Marsilio Ficino E’ già carnevale in piazza Marsilio Ficino. La tradizionale sfilata organizzata dall’Oratorio Salesiano si snoderà per le strade del centro cittadino la domenica pomeriggio per tre weekend successivi, per la gioia di grandi e piccini. Tutti muniti di coriandoli e maschere. La Bottega del Caffè 25-27 febbraio
Teatro Garibaldi
Marina Bonfigli, Antonio Salines e Virgilio Zernitz sul palco del Garibaldi per la commedia di goldoniana memoria “La bottega del caffè”, per la regia di Giuseppe Emiliani. Spettacoli venerdì ore 21, sabato ore 21, domenica ore 16.30. Prevendite dei biglietti presso la biglietteria del Teatro tre giorni prima della data dello spettacolo dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.
dell’Accademia delle Belle Arti di Bologna. La conferenza, intitolata “Bronzino: pittura sacra e poesia burlesca”, indagherà la (doppia) vita e le opere del celebre pittore di Monticelli.
Reggello A tu per tu con Mughini 12 febbraio
Teatro Excelsior
All’Excelsior di Reggello sbarca Giampiero Mughini, con lo spettacolo “La mia generazione”. Da anni personaggio pubblico di clamore, Mughini è impegnato da sempre come testimone della crescita e del cambiamento degli scenari socio-politici del nostro paese. Lo spettacolo è una ricostruzione dei ricordi che legano l’autore a luoghi, persone e fatti che hanno segnato la sua crescita di uomo e di letterato: l’emancipazione sessuale giovanile degli anni sessanta; gli anni del terrorismo e dei grandi attentati; un terzo segmento riassuntivo cesellato tra le mura della sua “storica” abitazione lasciata nel 2002, quella che fu salotto e porto per persone, personaggi e nomi che hanno fatto in qualche modo la storia che ancora viviamo. Inizio spettacolo ore 21.30, prezzo del biglietto 20 euro.
Rignano Frittelle che passione! Fino al 27 marzo
San Donato in Collina
Einstein il rignanese in mostra a Firenze Fino al 19 febbraio
Palazzo Medici Riccardi In occasione delle celebrazioni legate al Giorno della Memoria, la Provincia di Firenze ospita una mostra interamente dedicata alla famiglia Einstein, o meglio, a quel pezzo di famiglia che viveva a Rignano all’epoca della seconda guerra mondiale. Si tratta dell’Album di famiglia di Lorenza Mazzetti, nipote di Nina Mazzetti Einstein, che venne barbaramente uccida nella notte tra il 3 e il 4 agosto insieme alle due figlie, da un manipolo delle Ss, proprio in territorio rignanese. La tragedia di una famiglia, vista attraverso una serie di acquerelli e videoproiezioni.
Concerti
Ed altri ricchi di significato come, ad esempio, la traccia Home composta appositamente ed eseguita dall’artista per la serata-evento del 29 giugno 2009 “Viareggio ricorda Viareggio”, memorial in ricordo delle vittime della tragedia ferroviaria avvenuta nella città toscana prodotto e organizzato dalla Fondazione Gaber. Nell’album del pianista sono quindi raccolte melodie che colpiscono nel profondo l’ascoltatore per poi riaffiorare ricche di sentimenti e immagini sempre diverse. Un intreccio di suoni che accompagna, aiutato dal potere magico della musica, in un viaggio che accarezza l’anima e la trasporta in una dimensione superiore, stimolando le emozioni più intime.
Clubbing Ital Tek 18 febbraio
Ex3 - Centro per l’arte contemporanea
Teatro Puccini
Ridotto del Garibaldi
Probabilmente sono le più famose della Toscana, sicuramente lo sono a Firenze e dintorni. Sono le frittelle di San Donato in Collina.
Roberto Cacciapaglia torna con un nuovo album di inediti, “Ten directions - Il lancio del pensiero”. Dopo “Quarto tempo” e “Canone degli Spazi”, l’eclettico artista offre al suo pubblico 12 composizioni di intensa carica emotiva dimostrando, ancora una volta, un’infinita capacità di raccontare attraverso la musica, con brani che sono evocativi già
LA MOSTRA
Trent’anni di Figline negli scatti di Gianni Berengo Gardin F
nei titoli, come, ad esempio, Wind song, Luminous Night, Waterland e Moscow River.
Roberto Cacciapaglia 10 febbraio
Tra pittura sacra e poesia burlesca 5 marzo
Continua il ciclo di conferenze sulla storia dell’arte intitolato “Conoscenza e Gusto”, promosso dall’assessorato alla cultura del Comune di Figline. Ospite d’onore, stavolta, Carlo Falciani,
La sagra è già cominciata e durerà fino al 27 marzo, tutti i sabati e le domeniche, con tanto di scarpinata tra gli ulivi per San Giuseppe. Le golose palline di riso fritto saranno a disposizione di tutti i gourmet ogni sabato dalle 15 alle 19 e la domenica tutto il giorno, fin dalle 8.30 di mattina, allo stand del Circolo Sms di San Donato. Da oltre 30 anni in questo periodo la frazione rignanese è meta di uno specifico pellegrinaggio. Provare per credere. Per informazioni: tel.: 055 699250.
igline celebra i 30 anni “nella fotografia” e si rifà il look grazie agli scatti del più celebre fotografo italiano in vita, Gianni Berengo Gardin. Il 26 febbraio, a Palazzo Pretorio, aprirà infatti i battenti “Terra da vivere - Figline Valdarno attraverso gli scatti di Gianni Berengo Gardin”, una mostra che raccoglie le fotografie realizzate dall’artista genovese, chiamato dall’amministrazione comunale lo scorso anno a ritrarre architetture vecchie e nuove, paesaggi, scuole, aziende ed associazioni, imprenditori ed imprenditrici, personaggi, famiglie figlinesi. Un ritratto “magistrale” della città di Figline, il cui risultato, oltre ad essere messo in mostra, è stato anche racchiuso in un
libro, che il Comune potrà utilizzare in occasioni di rappresentanza. Le “pose” realizzate da Berengo Gardin a Figline, cadono a trent’anni precisi da un lavoro simile che Paolo Monti, altro celebre fotografo e suo maestro, realizzò in questo territorio. Una tradizione quindi che si ripete. E trenta anni sono passati anche da quando il Circolo Fotografico Arno, che ha collaborato con il Comune al progetto, ha aperto i battenti a Figline. Anni passati fra corsi di fotografia, workshops, partecipazione a concorsi, allestimenti di mostre e creazione di uno “storico” archivio fotografico figlinese che chiunque, previo appuntamento, può visitare. Il Circolo ad oggi vanta /P.T. 156 soci attivi.
La guest del mese di febbraio sarà
invece Ital Tek, produttore dubstep di Brighton che ha fatto la sua prima apparizione nel 2006 su etichetta Net Lab. La sua prima realise è stata “Terminator 2” EP, cinque tracce con una pesante influenza delle sonorità di Aphex Twin e campioni dal famoso film con Arnold Schwarzenegger. Nel 2007 “ Blood Lines “ 12 “ prodotto da Planet Mu, disco dalle sonorità cupe e i suoni atmosferici, caratterizza definitivamente il suo stile. Nello stesso anno appare in molte compilation siglate Planet Mu e fa uscire “ Deep Pools “ per l’etichetta Square.
La notte poco prima della foresta 25 e 26 febbraio
Fatboy slim 20 febbraio
Una partitura rigorosa tra la parola metaforica che diventa tangibile e il corpo che non può evitare di esistere in ogni attimo. Senza respiro. Uno straniero che cerca di riconoscersi in un mondo diverso dove emergono il ricordo, la nostalgia, la rabbia, la pioggia come elemento simbolico che ritorna sempre. Claudio Santamaria interpreta sul palcoscenico fiorentino, poetica di Koltès.
Tenax
Torna al tenax il piccolo deejay seguitissimo da tutti gli amanti del genere che ha iniziato la sua carriera lavorarando come Dj al college a Brighton e poco tempo dopo iniziando a suonare il basso nella band degli Housemartins.
A teatro Don Chisciotte 22-27 febbraio
Teatro della Pergola “Don Chisciotte è un enorme trattato sull’imitazione: così come lui imita i cavalieri, io imito i cavalieri della scena”. Con questa premessa Franco Branciaroli, dopo l’originale edizione di Finale di partita in cui il protagonista parlava con la voce dell’ispettore Clouseau, si prepara al testo di Miguel de Cervantes. Branciaroli sarà infatti impegnato nel doppio ruolo di Don Chisciotte e Sancho Pancia, cui darà, imitandole, le voci di Vittorio Gassman e Carmelo Bene. Il vagabondare verbale, divertente e commovente insieme, dei due mattatori ripercorrerà alcune delle scene più celebri del grande romanzo picaresco del Siglo de oro spagnolo.
Teatro Puccini
Le mostre Dall’icona a Malevich 8 febbraio-30 aprile
Galleria d’arte moderna L’Andito degli Angiolini ospiterà una selezione di 40 dipinti provenienti dal prestigioso Museo Russo, un numero dimensionato agli spazi non vasti ma seducenti di questi ambienti lorenesi, e scelto in modo da offrire un affascinante florilegio del percorso dell’arte russa dall’epoca delle icone fino alle avanguardie del primo Novecento. Dalla collezione di icone, imponente per numero, è stato intenzionalmente selezionato un unico pezzo, il Cristo Pantocrator in trono fra le potenze del XVI secolo, dato che le icone sono forse l’espressione artistica dell’arte russa più nota in Europa, si è inteso dedicare maggior spazio all’arte del XVIII e XX secolo.
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MUGELLO ZONA GALLIANO (B.MUGELLO) Centrale terratetto di circa 100mq con 3 camere matrimoniali, terrazzo a tasca e giardino con piccolo anesso in muratura. Termo singolo.rif.rgt1 € 180.000,00 ☎055 8416555 - 335 7799954
VALDISIEVE SIECI in strada silenziosa, ottimo terratetto in perfette condizioni libero su 3 lati, composto da sala con camino, sala pranzo, cucina, 3 camere, 2 bagni, garage, cantina. Meraviglioso giardino di 800 mq. € 650.000,00 trattabili ☎335 7678437 - 331 8532086
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SAN GIOVANNI V.NO (Cetinale) in bellissima villa ristrutturata: limonaia con ingresso indipendente e giardino. Soggiorno-pranzo, cucina, matrimoniale con bagno, singola, bagno e ripostiglio. Possibilità garage. Rifiniture di lusso. Contesto prestigioso. Vendita diretta senza mediazione. Pronta-consegna. Rif. L € 221.000 ☎055 9121200 - 348 2904195
VALDISIEVE SIECI Meravigliosa villa indipendente libera su 4 lati circondata da giardino composta da cucina abitabile con sala pranzo, salone triplo, 3 camere, 3 bagni, oltre studio e 4a camera in mansarda. Completano la proprietà cantina, lavanderia, garage/taverna e bellissima terrazza a tasca di 35 mq. Oggetto di grande fascino perfette condizioni.possibilità di divisione € 780.000,00 trattabili ☎335 7678437 - 331 8532086
VALDARNO A 3 MINUTI DA SAN GIOVANNI appartamento in bellissima villa padronale completamente ristrutturata. Ingresso con antico soffitto con volta a crociera e ingresso indipendente. Composto da: ingresso, soggiorno con doppia finestra, cucina, 2 camere, 2 bagni, ripostiglio. Terrazza 40 mq con vista sul parco. Garage. Vendita diretta. Pronta consegna rif. G € 271.000 trattabili ☎055 9121200 - 348 2904195
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BIVIGLIANO Meravigliosa colonica di 400 mq circondata da 5000 mq, superbamente ristrutturata.internamente divisa in 3 unità ideale per più nuclei familiari ☎335 7678437 - 331 8532086
IMPRUNETA pressi,in zona residenziale ottima esposizione, villetta terratetto di recente costruzione, composta da salone, cucina abitabile, 3 camere, 3 bagni, taverna con camino, grande terrazza panoramica, garage, lavanderia, cantina, posto auto e orto con alberi da frutto. Ottime rifiniture, super accessoriata € 660.000,00 trattabili ☎335 7678437 - 331 8532086
GREVE IN CHIANTI Dudda nel vecchio borgo caratteristica porzione in pietra, restaurata, con ingresso indipendente composta da soggiorno con camino, cucina, sala pranzo, due camere da letto, bagno, ripostiglio e cantina a volta oltre giardino a terrazza sul panorama. Richiesta € 280.000/00 trattabile RIF.3/11 ☎055 951523
LE BAGNESI (Fi) contesto tranquillo totalmente nel verde vendiamo piano terra in villino bifamiliare di mq 105 con giardino di proprieta’ recintato di mq 116 e 2 posti auto ingresso sala cucina abitabile studio 3 camere 2 bagni finestrati ottime rifiniture richiesta € 515.000,00 rif vo 119 /a 531 ☎055 414545 - 055 419096
MUGELLO ZONA BARBERINO DI MUGELLO In contesto esclusivo, villa con giardino di circa 600 metri e ampio loggiato.composta da:ingresso, salone, cucina, sala da pranzo con camino, 3 camere, 2 bagni oltre ampia taverna con cucina in muratura, forno e camino, cantina e garage.rw3 € 500.000,00 ☎055 8416555 ZONA CAVALLINA (B.MUGELLO) Villetta con giardino di 300 mq circa,composta da:ingresso soggiorno, cucina e servizio al p.terra. Al piano primo camera matrimoniale, cameretta,bagno e 2 terrazza al p.interrato garage, taverna con camino e lavanderia.rv/9 € 285.000,00 ☎055 8416555 - 335 7799954
VALDISIEVE 4 KM DA ROSANO , collinare e panoramica, antica colonica in pietra, libera su 4 lati, ottime condizioni; composta da : cucina, sala pranzo con camino, salone con camino, 3 camere, 3 bagni, taverna con angolo cottura,( possibilità 4a camera), giardino, terreno con ulivi e piscina.possibilità di acquisto di depandance già civile abitazione ☎335 7678437 - 331 8532086
VALDARNO FRA FIGLINE E SAN GIOVANNI in bellissima villa ristrutturata, con parco con piante secolari, appartamento su due livelli: cucinotto, grande soggiornopranzo, camera e bagno al primo-livello, sopra (in suggestiva colombaia) camera con bagno. Ottime rifiniture in stile toscano. Vendita diretta senza mediazione. Pronta-consegna. Possibilità-garage. Rif. H1 € 248.000 trattabili ☎055 9121200 - 348 2904195 RIGNANO SULL’ARNO Fienile indipendente di mq. 130 finemente ristrutturato oltre loggia, annesso agricolo in pietra, giardino e terreno recintato mq. 2.500. € 530.000,00 Ag. Imm. Bianchi e Grappolini ☎055 630656 - 055 631781 RIGNANO SULL’ARNO zona bombone posizione panoramica porzione di colonica in intervento di recupero, piano terreno, composta da ampia zona giorno, due camere da letto, bagno, ripostiglio oltre circa 750 mq di giardino esclusivo. possibilita’ di vendita anche al grezzo. Richiesta € 340.000/00 trattabile RIF.3/7 ☎055 951523
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MUGELLO ZONA BARBERINO DI MUGELLO Immerso nel verde bella porzione di colonica con ingresso indipendente e giardino e composta da: ampio soggiorno,cucina,servio e loggia al p.terra.al p.primo 2 camere e bagno. Possibilità di personalizzazione rif. Rgc5 € 320.000 ☎055 8416555
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