Il reporter-Figline-marzo-2011

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Il Giornale nel tuo Comune

www.coamcostruzioni.it Periodico d’informazione locale. Anno V n.26 del 7 marzo 2011. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10

PRIMO PIANO

dUE rUoTE FIGLINE

MARZO 2011

la dura vita dei pidocchi Andrea Muzzi*

I Firenze “a stazione, nuovo pedali” park IlAltri capoluogo 200 postivisto nell’area dal sellino: delle cosa Ferrovie. va e cosa Le ipotesi no. al I problemi vaglio per nonil parcheggio mancano, ma nemmeno preso d’assalto i progetti dai pendolari PAGG.10-11 PAG.4

rignano Il negozio di calzature Olmi compie 100 anni. Storia di una famiglia che non si è mai fatta fare le scarpe PAG.5

SPorT

Promossi e bocciati, la mappa dei servizi PAGG.2-3

le “zone buie” della città

il punto Incisa

di Bernini – Wiedenstritt

I vita da predestinato Ecco chi è Michele Camporese, la più bella sorpresa viola di questa stagione PAG.36

Valdarno Volley La squadra di Barbara Biagi cresce partita dopo partita. I play-off ora sono possibili. Vietato fermarsi PAG.41

dati resi noti dalla questura non lasciano spazio a dubbi: in città (e in tutta la provincia) la sicurezza è aumentata. Sono numeri, e come tali non ammettono repliche. Però c’è un però. Ed è quello che i cittadini sentono, le loro sensazioni, il loro grado di percezione di tranquillità. Che talvolta, e in certi luoghi, viene a mancare. Succede soprattutto di notte, in centro. E si scopre così che ci sono aree (vedi San Lorenzo e Santa Croce, ma

anche l’Oltrarno) dove a passeggiare dopo il calar del sole non ci si sente poi così sicuri, anzi. Una sensazione di scarsa tranquillità che in qualche caso esce dalla cerchia dei viali e raggiunge anche altri parti di Firenze. Come i dintorni di piazza Dalmazia, ad esempio, o come – storicamente – le Cascine. Ma, almeno per quanto riguarda il grande polmone verde cittadino, le cose sembrano destinate PAGG.14-15 a cambiare.

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reggello Alta velocità,

Una mappa dell’abbandono per individuare i luoghi dove intervenire: il piano del Comune PAGG.30-31 PAG.7

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Naturalia, il menu della fiera più attesa

l cane è l’amico più fedele dell’uomo. L’animale invece che ci fa più compagnia è il pidocchio: in molte scuole le teste dei bambini sono un allevamento a cielo aperto. Dentro le teste di alcuni bimbi c’è un affollamento di bestioline che al cospetto la Cina sembra terra disabitata! Una volta per mandare via i pidocchi esistevano rimedi naturali. C’era chi usava l’aceto, chi rasava i capelli. Mia mamma usava la scopa: me la batteva ripetutamente in testa, convinta in questo modo di schiacciarli. In verità i pidocchi continuavo ad averli: in compenso, per tre volte sono stato all’ospedale per trauma cranico! In questi anni il pidocchio si è adattato a un ambiente che via via si è sempre più trasformato. Una volta i pidocchi prosperavano in teste biologiche, dove il capello era naturale. Oggi molte persone si fanno la tinta: il pidocchio vive in un modo colorato ma anche parecchio tossico. Noi per l’ambiente ci preoccupiamo del buco dell’ozono. Per il pidocchio il problema atmosferico si chiama lacca: una nube tossica che aleggia sopra alcune teste e che minaccia la sopravvivenza di molte specie! In alcuni casi questo problema è un disastro ambientale senza precedenti: pensate a Toto Cotugno o a Moira Orfei! Insomma, i pidocchi sono attaccati al loro posto, per mandarli via servirebbe un valido motivo. Idea: mandiamo qualche escort ai pidocchi! Magari minorenne. Poi scoppia lo scandalo e il pidocchio sarà costretto a dimettersi. Non è male, che ne dite?

Navigando in piazza (e presto sul tram) PAGG.28-29

Edizione del Valdarno F.no • 18.509 copie distribuite da

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il giornale nel tuo comune

l’inchiesta. Servizi pubblici, gioie e dolori

A caccia dello sportello frazione per frazione I comuni del Valdarno provano a fare squadra, anche con la Valdisieve. Ma il futuro sarà sempre più informatizzato Francesca Puliti

C

entralizzare e razionalizzare. Quante volte abbiamo sentito trattare i servizi pubblici con questa logica? Ma se la strategia funziona in una realtà ad alta densità abitativa, non si può dire lo stesso in caso di frazioni sparpagliate sul territorio. Ne sono un esempio le proteste che si accendono ogni qualvolta un ufficio postale minaccia la chiusura in un piccolo centro abitato. Una strada alternativa però c’è e il Valdarno la sta già sperimentando da tempo in diversi settori: fare squadra, in modo da coordinare le attività abbattendo i costi, pur lasciando sul territorio personale e presidii. E’ quel che succede ad esempio con la polizia municipale, unificata su tre comuni (Figline, Incisa e Rignano). E per il settore sanità, che fa capo alla

Società della Salute sud-est, comprensiva di ben 15 comuni. Gestione unitaria anche per quanto riguarda la protezione civile. Dall’Unione a nove in poi, che ha visto convolare a nozze Valdarno e Valdisieve, sono diventati molti di più i servizi “di squadra”. Le funzioni in materia di vincolo idrogeologico (a livello urbanistico e forestale), ad esempio, ma anche le procedure per l’abbattimento delle barriere architettoniche, la gestione dello sportello catastale e l’elaborazione delle linee guida dei regolamenti edilizi. Non solo: anche le materie informatiche sono diventate pratiche condivise, con l’obiettivo di una generale innovazione amministrativa. Perché i servizi passano e passeranno sempre di più dal web, per essere davvero presenti in ogni singola frazione.

FIGLINE. Oltre all’ospedale Serristori

INCISA. Promosso a pieni voti il settore salute

Sanità a misura Semaforo rosso d’uomo. E di bambino per gli uffici postali S

i concentrano tutti nel capoluogo i servizi territoriali a disposizione dei cittadini di Figline, essendo ormai definitivamente scomparsi nelle frazioni minori (Ponte agli Stolli, Gaville, Brollo) gli ambulatori medici a cadenza settimanale, i piccoli uffici di servizio (poste), i presidii farmaceutici. “Un segno dei tempi”, come ci ha spiegato l’assessore Carlo Artini. Oggi si tende infatti a concentrare i servizi invece che a disperderli sul territorio, cercando di ottimizzare la qualità dell’offerta. E bisogna dire che, soprattutto dal punto di vista dei servizi sanitari, che poi sono quelli che più premono alla popolazione, i figlinesi non si possono lamentare. Le lunghe battaglie degli anni scorsi per il mantenimento dell’ospedale Serristori, in particolare del pronto soccorso, avevano ed hanno una fondata ragione. “Il presidio – afferma Artini – costituisce un punto di riferimento e una sicurezza per la popolazione. In mancanza del medico di base, anche per i piccoli problemi medici, il ricorso al Serristori è massiccio. Basti pensare che, su circa 17mila presenze annue, il 70% sono ‘codici bianchi’, cioè interventi senza carattere di urgenza, piccole medicazioni, o semplici consulti. Ma il pronto soccorso funziona anche per le emergenze vere, costituendo un importante primo livello di intervento per la ‘stabilizzazione’ di pazienti gravi. Sono interventi professionali, effettuati in un

ambiente quasi familiare, in cui non c’è la spersonalizzazione che si riscontra nei grandi ospedali”. Accanto al Serristori, ci sono i servizi messi a disposizione dal Distretto sanitario: oculista, otorinolaringoiatra, dermatologo, fisiatra, reumatologo, neurologo, cardiologo e psichiatra. In più il servizio di pediatria, che funziona con day hospital dal lunedì al sabato, in collegamento con l’ospedale. Un servizio, anche questo, molto utilizzato dalle famiglie figlinesi, che possono contare su due soli pediatri per l’intera popolazione. Per quanto riguarda i medici di base, 14 su tutto il territorio comunale, sono per lo più organizzati individualmente, eccezion fatta per un poliambulatorio e uno studio di medici “associati”. “Pochi – secondo Artini ­- : la strada degli studi associati è quella da percorrere in futuro, perché garantisce più continuità di assistenza per i pazienti e maggior flessibilità di orario per i medici”. Concludono il panorama le farmacie: a Figline sono quattro, due comunali e due private, queste ultime entrambe nel centro storico. La comunale del capoluogo, recentemente ristrutturata e riaperta in piazza della Fattoria, gestisce anche un attiguo ambulatorio specialistico. Quella del Matassino è invece gestita da Farmavaldarno, organizzazione che riunisce presidii farmaceutici di Figline, Reggello e Cavriglia, e la cui /P.T. sede è proprio nel territorio figlinese. Il Reporter del Valdarno F.no raggiunge 18.509 famiglie nei Comuni di Figline, Incisa, Reggello, Rignano.

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Il reporter è un periodico di 10 edizioni che mensilmente viene distribuito da in 216.486 copie

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L

a situazione dei servizi pubblici essenziali nel territorio comunale di Incisa non è affatto omogenea. Se da un lato, alcune strutture “vestono” perfettamente la realtà cittadina, e riescono a rispondere prontamente alle esigenze degli incisani, altre invece risultano essere profondamente inadatte, presentando numerose criticità, che potremmo definire croniche, in quanto non facilmente risolvibili nel breve periodo. Tutto questo finisce per gravare sull’utenza, da sempre in prima fila a farne le spese quando non è garantito il corretto funzionamento di un servizio essenziale. Nel corso degli anni, a finire nell’occhio del ciclone è stato in particolare il servizio postale. Ogni mattina, sono 5 ore roventi per gli uffici postali adiacenti a Piazzale Mazzanti, costantemente sovraffollati, a causa principalmente di un ambiente piccolo e di una evidente carenza di personale. Sono infatti raramente più di due gli sportelli che erogano il servizio contemporaneamente. Questo provoca attese estenuati, in coda ad attendere il proprio turno anche per effettuare le più elementari operazioni, tanto da trasformare quello che dovrebbe essere un servizio primario, in un vero e proprio disservizio. Situazione radicalmente diversa al

distretto sociosanitario di via Roma. Non ci sono code significative agli sportelli, il sovraffollamento è contenuto entro limiti più che accettabili e l’efficienza del servizio è costantemente garantita. Nella struttura vengono infatti effettuati dai 30 ai 40 prelievi al giorno, grazie anche ai lavori di ampliamento terminati lo scorso anno, che hanno permesso di ottimizzare gli spazi inutilizzati e rendere più immediata la prestazione medica. Attualmente sono in corso altri lavori, che, oltre alla ristrutturazione del tetto dell’edificio, mirano a risolvere il problema dell’umidità, tutt’ora presente nei locali del presidio. Per quanto riguarda invece il servizio farmaceutico, a Incisa c’è una sola farmacia, quella di Viale XX Settembre, da sempre “Monopolio di Fiducia” per tutti i cittadini. Anche in questo caso la situazione è ben lontana dalle criticità che presenta il servizio postale. Grazie infatti a un personale numeroso, si riescono a servire dalle due alle quattro persone alla volta, e questo fa sì che la distribuzione dei farmaci sia rapida ed efficace. Si respira un’atmosfera piuttosto serena all’interno della struttura, a testimonianza di come questa possa rappresentare un modello da esportare in molti altri /M.M. comuni della vallata.

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FIGLINE • INCISA • REGGELLO • RIGNANO

RIGNANO. Flussi migratori da un centro abitato all’altro, alla ricerca dell’ufficio giusto. E aperto al “giusto” orario

Vita da pendolari anche per le bollette Fuori dal capoluogo può essere complicato trovare ciò che si cerca. E per ogni operazione fuori dall’ordinario spesso è più semplice fare rotta su Firenze

I

servizi nel comune di Rignano sono croce e delizia per gli abitanti. In verità il giudizio dipende dalla distanza di quel che ognuno cerca. Sembra una banalità, ma mai come in questo caso i chilometri possono fare o meno la felicità. Chi abita nel capoluogo ha ben poco da lamentarsi, almeno rispetto ad alcune frazioni. Oltre alla sede comunale si hanno a disposizione nel raggio di cinquecen-

to metri la stazione ferroviaria, l’ufficio della polizia municipale, la farmacia, il supermercato, le poste, tre sportelli bancari e l’ambulatorio della Asl per le analisi. Il tema sanità è comunque quello più sentito: prima di tutto perché - oltre al caso già citato del capoluogo – solo Troghi ha un altro ambulatorio per le analisi mediche grazie a un presidio dell’Asl aperto due volte alla settimana. In secondo

luogo per la lontananza dall’ospedale di Figline, non facilmente raggiungibile per quella fascia di cittadini che va dalla terza alla quarta età. Raggiungibilità che diventa più ostica per chi abita nei centri minori e comune a tutti i rignanesi quando l’ospedale da raggiungere non è il “Serristori” di Figline – che da alcuni anni ha perso alcune competenze specifiche, ndr – ma quello di Ponte a Niccheri. I bus, ci dicono in molti, scarseggiano e per chi non ha l’auto è assai scomodo da raggiungere. In ogni caso i centri minori soffrono di carenze strutturali da sempre. La frazione di Rosano, ad esempio, ha giocoforza tutti i servizi essenziali nell’attigua Pontassieve. I residenti ormai sono rassegnati a dover passare l’Arno e affidarsi in toto (o quasi) - da banali operazioni postali a quelle bancarie – ad un altro

comune. In pratica quel che succede, al contrario, ai cittadini di San Clemente, comune di Reggello, che si trovano da sempre a dover “emigrare” in quel di Rignano. Decisamente meglio va agli abitanti di Troghi che, complice la presenza della farmacia, di uno sportello bancario e di quello postale, fanno da loro volta da centro aggregatore per gli altri centri, come il vicino Cellai. Stessa sorte per San Donato in Collina le cui poste rappresentano il fulcro di una frazione dove la divisione amministrativa dei servizi tra Rignano e Bagno a Ripoli è forse più fastidiosa di qualunque assenza. Quel che è certo è che per ogni cosa fuori dall’ordinario, come per il lavoro, la soluzione per molti rignanesi è la solita: fare i pendolari con Firenze. Di necessità ancora /V.L. una volta virtù.

REGGELLO. Il territorio perde un’altra filiale, dopo quella di Cancelli. Aumentano invece i presidi medici

Poste di Sant’Ellero: chiusura inevitabile P

er un servizio che nasce c’è n’è un altro che sta per scomparire: l’apertura del nuovo ambulatorio medico a Montanino fa infatti da contraltare alla chiusura, ormai difficile da scongiurare, dell’ufficio postale di Sant’Ellero. Cominciamo con le brutte notizie. Sul finire dell’agosto scorso Poste Italiane annuncia in una nota che l’ufficio nella frazione sta per diventare inattivo di lì a pochi giorni, a causa di non meglio definite problematiche di sicurezza e igiene, e senza precisare se si tratti di chiusura definitiva o solo temporanea. Presi in contropiede, i sindaci di Reggello e Pelago, Sergio Benedetti e Renzo Zucchini, si attivano subito per non perdere il servizio postale nel centro abitato, territorialmente diviso tra i due comuni,

ma lontano da entrambi i capoluoghi. Un presidio strategico tra l’altro, vista la vicinanza dalla stazione ferroviaria. Interviene anche l’assessore regionale ai rapporti con gli enti locali, Riccardo Nencini, che ottiene rassicurazioni da parte di Maria Teresa Liliu, responsabile di Poste spa per Toscana e Umbria. Passano i mesi però e la situazione non si sblocca. “Si va verso la chiusura – ammette sconsolato il sindaco Benedetti – non sappiamo ancora quando, ma arriverà, così come è arrivata mesi fa per lo sportello di Cancelli. L’amministrazione ha fatto tutto quello che poteva fare, ma d’altra parte si tratta di scelte strategiche aziendali sulle quali non abbiamo poteri”. Sul territorio restano dunque gli uffici di Tosi, Leccio e Donnini, aperti

Inaugurato a gennaio l’ambulatorio di Montanino, che si aggiunge a quelli di Matassino e Vaggio, chiesti a gran voce dai residenti. E le farmacie aprono due “succursali” solo in orario mattutino, il piccolo sportello di Vallombrosa, attivo due mattine alla settimana e l’ufficio centrale di Reggello. Aumentano invece gli ambulatori medici: l’ultimo è quello ricavato nei locali adia-

centi la Chiesa di Montanino, inaugurato a metà gennaio, che consentirà ai cittadini di avere i medici di famiglia anche nella frazione ed ospiterà inoltre gli specialisti che ne faranno richiesta. Stesso discorso per Matassino e Vaggio, dove nei mesi scorsi sono stati attivati i presidii medici da tempo chiesti a gran voce dai residenti. Restando in ambito sanitario, buona anche la copertura territoriale per quanto riguarda le farmacie. A quelle reggellesi, la Comunale di Leccio, quelle di Tosi e Cascia, si sono aggiunte un anno fa le due proiezioni farmaceutiche di Donnini e Vaggio, una sorta di “succursali” per andare incontro alle esigenze di chi abita nelle frazioni, in particolare gli anziani che spesso hanno /A.T. difficoltà a spostarsi.


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il giornale nel tuo comune

FIGLINE. Lo scalo è sempre più affollato e il parcheggio scoppia. Ecco le ipotesi al vaglio

Stazione, un nuovo park nell’area Fs Circa 200 spazi potrebbero essere realizzati al posto di magazzini delle Ferrovie.

sport. Olimpiadi edili

Per gli altri terreni nelle vicinanze l’attesa è lunga. Quanto i lavori per le casse di espansione

Domenica salgo sulla gru

Paola Tozzi

I

rrimandabile. L’aggettivo che meglio di tutti connota il problema dei parcheggi alla stazione ferroviaria di Figline è questo. Un problema cresciuto con gli anni, per una stazione da sempre ad alta concentrazione di pendolari, che ha conosciuto un vero e proprio boom con l’entrata in funzione della Direttissima. Una recente indagine dei vigili figlinesi sulle targhe delle auto parcheggiate in zona stazione, ha dimostrato come Figline sia diventato lo scalo di riferimento non solo dei pendolari di Incisa o Reggello, ma anche di Castelfranco, Pian di Scò e addirittura Cavri-

Presi d’assalto da Cavriglia, San Giovanni e Castelfranco

glia e San Giovanni Valdarno. Il motivo? La mancanza di adeguati parcheggi a San Giovanni. Con conseguente sovraffollamento del park figlinese, giunto ormai al collasso. Eppure il parcheggio è grande: circa 770 posti auto, tra quelli in piazza Caduti di Pian d’albero e quelli in piazza della Repubblica. Un altro centinaio sono nelle vie limitrofe; ma evidentemente non bastano. Il Comune ha di recente predisposto la creazione di 23 posti a pagamento (gratis per i residenti), per migliorare l’accesso alle aree commerciali. Ventitré posti su quasi 800 che hanno scatenato le polemiche, segno del malcontento che aleggia fra i pendolari. Molte le ipotesi al vaglio per dare una svolta alla situazione: l’idea “car sharing”, recentemente messa in campo dal sindaco Nocentini, si affiderebbe per ora all’iniziativa privata e non sembra destinata ad avere molto successo. Più praticabile lo studio di so-

L

il parcheggio della stazione

luzioni per la creazione di nuovi posti auto: circa 200 potrebbero essere realizzati nell’ex area commerciale delle Fs, adiacente alla stazione, dove una volta c’erano magazzini e locali per il carico e scarico delle merci. E’ un terreno di proprietà delle Ferrovie, con le quali bisognerebbe instaurare una trattativa,

ma l’ipotesi non è da scartare. Anche perché gli altri terreni vicini alla stazione, come ha affermato il sindaco Nocentini “hanno vincoli idrogeologici e per creare un parcheggio bisognerebbe realizzarlo sopraelevato di almeno un metro o attendere la fine dei lavori per le casse di espansione sull’Arno”.

SCUOLA. Tante le iniziative promosse con la collaborazione dell’amministrazione comunale

Isis Vasari: un’offerta che va oltre la didattica

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i amplia ancora l’offerta formativa dell’Istituto superiore Vasari. Dall’anno prossimo il Liceo Scientifico attiverà l’opzione Scienze applicate: più matematica, informatica, chimica e tecnologia, fisica e biologia e niente latino. Le materie umanistiche rappresenteranno comunque una parte fondamentale della didattica, attraverso lo studio della filosofia, della storia dell’arte e ovviamente dell’italiano. Largo spazio sarà dato inoltre alle attività di laboratorio, garantite da figure professionali ad hoc, mentre l’informatica non sarà più un optional, ma una materia autonoma. Un progetto in grado di rispondere ad una Università profondamente cambiata. E a un mondo sempre più hi-tech. Ma il Vasari non è solo questo: terzo istituto superiore in tutta la Toscana come numero di

iscritti, la scuola vanta ben quattro indirizzi. Oltre al Liceo Scientifico, il Tecnico per geometri (Indirizzo tecnologico costruzioni, ambiente e territorio), Ragioneria e Alberghiero, fiore all’occhiello dell’offerta formativa figlinese. Un’offerta che va ben oltre la didattica, grazie alle numerose iniziative attivate in collaborazione con il Comune. Qualche esempio? Si terrà dal 13 al 16 aprile il Primo concorso enogastronomico internazionale dell’Ipssar Vasari, a cui parteciperanno studenti di tutto il mondo. Grazie alla collaborazione con partners locali come il Norcenni Girasole Club e Villa La Palagina, i primi classificati avranno la possibilità di vincere contratti a tempo determinato per i mesi estivi presso queste strutture del territorio. “L’Isis Vasari – ha spiegato l’assessore alla pubblica istruzione,

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Patrizia Campanelli - è uno degli istituti più importanti del territorio provinciale, che ospita 1300 ragazzi impegnati in diversi percorsi di studio. L’impegno dell’amministrazione comunale è quello di coinvolgere questi studenti anche in una serie di attività extrascolastiche che li legano al territorio in cui vivono. Con l’Isis Vasari è nata davvero una bella collaborazione, merito anche del Dirigente scolastico, Valerio Vagnoli, e di tutti i docenti”. Ne sono altri esempi l’iniziativa “A spasso per Figline”, attraverso la quale i ragazzi si trasformano per alcuni giorni in guide per i turisti, portandoli a visitare i principali punti di interesse figlinesi, o il “Convegno della matematica”, rivolto a insegnanti e studenti, che si svolgerà il 12 marzo prossimo /A.G. proprio al Vasari.

e olimpiadi figlinesi dell’edilizia hanno già aperto le iscrizioni online. La giornata di “competizioni” è programmata per il prossimo 8 maggio, ma, visto il successo delle precedenti edizioni (questa è la sesta), gli organizzatori quest’anno hanno pensato di fare le cose in grande. “Nati da un’idea che ci è venuta nel 2006, anno delle Olimpiadi – spiega Marco Matassini della ditta Tognaccini, che organizza l’evento insieme all’Accademia della Pubblicità – i Giochi Edili sono rivolti ai nostri clienti (imprese, muratori, aziende di potatura e agricole) e alle loro famiglie. Uomini, donne e bambini insomma”. Dalle 10 alle 19 una giornata all’insegna dello “sport”: si tratta in pratica di gare effettuate con l’utilizzo di macchine e attrezzature edili. “Il lancio del giunto, ad esempio – spiega l’organizzatore - è una delle gare più gettonate, soprattutto dalle donne. La scorsa edizione hanno partecipato 60-70 concorrenti. Fra le gare simili a questa, c’è poi il lancio del tassello, o il lancio del disco. La competizione più impegnativa, e anche una delle più spettacolari, è quella del riempimento della betoniera, a mano con la pala, una gara a tempo in cui conta molto la forza fisica. Questa è una gara riservata ai soli uomini. E il vincitore si aggiudica proprio la betoniera”. “C’è poi la gara di abilità con l’escavatore, la corsa con le minipale, la gara di velocità con l’avvitatore sulla falsariga del pit-stop delle corse di Formula 1 - la gara del martello (velocità nel piantare i chiodi), e infine, un’altro capostipite dei giochi, l’arrampicata sulla gru (fino a 18 metri di altezza), anche questa molto gettonata dal gentilsesso”. Il tutto in una cornice di festa, con gonfiabili per i bambini, mangiare e bere per tutti. “E i premi sono per tutti, non solo /P.T. per i vincitori”.

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FIGLINE • INCISA • REGGELLO • RIGNANO

RIGNANO. Il negozio di calzature Olmi compie cento anni e festeggia con tutto il paese

Una passeggiata lunga un secolo In principio fu il nonno Guglielmo, poi - generazione dopo generazione - l’attività si è ampliata. Storia di una famiglia che non si è mai fatta fare le scarpe Francesca Puliti

C’

era una volta un artigiano della scarpa, le calzature le faceva a mano ed era il migliore di tutto il paese. Cento anni dopo quell’attività funziona ancora ed è una delle più longeve di Rignano sull’Arno. Compie un secolo di vita il negozio di calzature Olmi, nella centralissima via dell’Unità d’Italia. In principio fu il nonno Guglielmo, che le scarpe se le faceva da solo e le riparava agli altri. “Cominciò nel 1911 – racconta il nipote Simone – e continuò fino alla seconda guerra mondiale”. Nel dopoguerra gli subentrò il figlio Renzo, che abbandonò l’attività artigiana per dedicarsi esclusivamente alla vendita. E con successo, considerando che il negozio non solo ha resistito fino ad oggi, ma continua ad allargarsi. “Mio nonno ci raccontava sempre – continua Simone, a sua volta subentrato nella gestione dell’esercizio commerciale –

che il dottore, il farmacista e il maresciallo si ritrovavano qui per fare due chiacchiere con lui. E tuttora non si viene qui soltanto per comprare, ma anche per scambiare due parole, parlare dei fatti del paese. La relazione umana è sempre al primo posto per noi”. Per Simone Olmi, poi, è anche più facile: attraverso l’impegno nell’associazionismo, con gli Amici di Rignano e con la Formica, ha avuto modo di conoscere pressoché tutto il paese. E’ questo il segreto per resistere tanto a lungo? “E’ anche questo. Innanzitutto è necessario specializzarsi molto – continua – e conoscere molto bene la clientela, per prevederne i gusti e le necessità. Essere una realtà a conduzione familiare aiuta, ci si dà tutti una mano e si riducono i costi”. Alla faccia degli outlet che stanno sorgendo tutto intorno al paese. “Siamo letteralmente accerchiati, ma non abbiamo risentito della concorrenza. Anzi, casomai è uno stimolo a

Simone

e

Renzo Olmi

davanti al loro negozio

fare sempre meglio”. Niente paura, dunque, del nuovo colosso da una trentina di negozi che sta per aprire alle porte del capoluogo. “Gli esercizi commerciali che aprono oggi – continua Simone Olmi – hanno una vita media di 11 mesi, noi siamo riusciti a

conquistare la fiducia della clientela, solo così si può sopravvivere per cento anni”. E proprio con la clientela Simone e il padre Renzo festeggeranno il traguardo, sabato 2 aprile, inaugurando un nuovo spazio a fianco di quelli attuali.

MEMORIA. Quasi 60 anni dopo il massacro nazista, una procura tedesca lancia un appello televisivo

Strage degli Einstein, Germania a caccia dei colpevoli orreva l’anno 1944 quando i dintorni di Troghi registrano una delle pagine più brutte della storia del secolo scorso: la strage della famiglia Einstein. Adesso la procura tedesca di Landau/Pfalz, nella Renania-Palatinato (sudovest), si rivolge al pubblico per cercare di far luce sulla vicenda: un appello al “Chi l’ha visto” tedesco per cercare di rintracciare gli autori del massacro. In particolare la procura spera di rintracciare un ex soldato nazista, allora ventenne, che non partecipò all’assassinio, ma era presente nella villa di famigliai. Le milizie naziste, infatti, prima occuparono la Villa del Focardo e poi uccisero una donna, Cesarina Mazzetti, e le sue figlie, Luce ed Annamaria Einstein. Il tutto perché, con buona probabilità, si voleva colpire nei suoi affetti più cari il famoso scienziato tedesco, Albert Einstein, reo di

aver tradito la madrepatria Germania all’inizio del nazismo a favore degli Stati Uniti d’America. Un affronto che durante la ritirata delle truppe di Hitler doveva esser fatto pagare con quel sangue che colpì le campagne rignanesi. Individuata la casa di Robert Einstein, il cugino di Albert, che aveva scelto in contemporanea alla guerra di abbandonare Firenze per la più tranquilla vita tra le colline, ci fu il vile agguato a cui si aggiunse l’odio razziale per le origini ebraiche della famiglia. Nella villa fu ritrovato, infatti, un biglietto in cui si testimoniava che l’assalto e le relative uccisioni erano state effettuate in quanto “rei di tradimento e giudei”. In realtà la moglie di Robert, Cesarina, era la figlia di un pastore protestante; la donna e le due bambine (Luce ed Annamaria) pagarono caro lo scotto di chiamarsi Einstein. Un dramma infernale

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per lo stesso Robert che, nonostante fosse riuscito a scampare alla furia dei nazisti, non riuscì a resistere al dolore e si tolse la vita nel 1945. Quella che è una storia crude e tremenda, come solo la guerra sa regalare, ha però riservato anche un nuovo spazio al ricordo. Durante la strage infatti le tre nipoti e le cugine, facenti parte dello stesso nucleo familiare, furono salvate dal massacro. Probabilmente il fatto di non essere ebree e di non chiamarsi Einstein fu la loro salvezza. Una delle nipoti, Lorenza Massetti, ha raccontato pubblicamente l’orrore di quel drammatico 3 agosto attraverso un libro autobiografico (“Il cielo cade”). Recentemente, in occasione della Giornata della Memoria, anche la Provincia di Firenze ha ricordato il crudele massacro di Rignano. Un modo per /A.Tr. non dimenticare mai.

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Marzo 2011

il giornale nel tuo comune

INCISA. Le novità in anteprima dell’edizione 2011 della Fiera dedicata a caccia e pesca

Dal quad al tortello, qui è tutto Naturalia Tiro con l’arco e competizioni sulla sponda dell’Arno, ce n’è per tutti

Silvia Del Riccio

gli sportivi. E per gli amanti della buona tavola. Per tre giorni, dal 13 al 15 maggio, il centro si popola di stand provenienti da tutta Italia. Ma a cena si mangia solo toscano. Ecco il menu dell’evento più atteso

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opo il successo della scorsa edizione è già in cantiere Naturalia 2011- Fiera della caccia e pesca, natura e tempo libero che si terrà a Incisa il 13, 14 e 15 maggio prossimi. Molte sono le novità e le curiosità da scoprire in anteprima. Tanto per cominciare quest’anno gli stand degli operatori saranno collocati lungo il centro storico di Incisa, mentre gli spettacoli durante la tre

tagli Bus e dintorni

Meno corse nei festivi

U

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una sfida di tiro con l’arco

n taglio da 24 milioni di euro, pari a circa il 12% delle risorse dello scorso anno. E’ soprattutto sul trasporto pubblico locale che si è abbattuta la scure dei tagli della Regione Toscana, costretta a stringere il cordone della borsa a causa dei minori trasferimenti statali. Mentre si continuano a cercare soluzioni per dare respiro a bus e pullman, la pesante sforbiciata comincia a dare i primi effetti sul servizio. “L’operazione di ‘recupero fondi’ – commenta l’assessore incisano ai trasporti Mauro Di Stefano - messa in atto dalla Regione, attingendo ai fondi accantonati negli scorsi anni per la casa e l’edilizia residenziale popolare, è andata a buon fine. Si tratta tuttavia di una soluzione provvisoria, in quanto tali risorse varranno solo per il 2011”. Per quando riguarda l’impatto che i tagli avranno nel territorio comunale, l’assessore non lascia molte speranze. “Sarà inevitabile pertanto anche da parte nostra una ‘razionalizzazione’ del servizio. Nell’incontro con la Provincia, abbiamo richiesto di far subire il minor disagio possibile all’utenza che abita nelle frazioni di Poggio alla Croce, Palazzolo e Burchio, oltre a preservare l’integrità del trasporto scolastico”. E qualcosa in questa direzione è stato fatto. “Al momento attuale, i tagli apportati al trasporto pubblico su gomma si sono concentrati per oltre l’80% in corse a scarsa frequentazione e festive, andando dunque ad incidere poco sulle fasce orarie più frequentate”. Ma il futuro è tutt’altro che in discesa. “Bisognerà tuttavia lavorare a stretto contatto con Provincia e Regione – aggiunge Di Stefano - in vista del 2012, anno in cui, senza adeguati finanziamenti, i tagli avranno un brusco contraccolpo /M.M. sul Tpl”.

giorni saranno proposti nell’area del campo sportivo di via Olimpia. Naturalia è una fiera unica in quanto rappresenta l’evento dove il cacciatore, il pescatore, l’amante della natura e del buon vivere trova tutti gli ingredienti per assaporare e toccare la gioia di stare in mezzo alla Natura. Naturalia 2011 vedrà ovviamente la partecipazione delle maggiori federazioni sportive della caccia e della pesca, della provincia di Firenze, della regione toscana, della polizia ambientale e del corpo forestale. Saranno inoltre presenti espositori di armi, di attrezzature per la pesca, di abbigliamento sportivo e di tutto quello che riguarda il turismo venatorio. Ma non solo, questo vuole essere anche il luogo dove si possono trovare idee per il tempo libero con l’esposizione di attrezzature e auto nonché le nuove frontiere del green power, senza dimenticare che ci sarà anche la possibilità per deliziarsi il palato presso i numerosi operatori dei prodotti tipici sia toscani che provenienti dalle altre regioni Italiane. Novità assoluta per Naturalia 2011 è rappresentata dalla proposta dei ristoratori locali nelle sere di venerdì e sabato: la cena denominata “Hic cibus tuscus”, tradotto qui si mangia toscano, con proposte di menù che variano dagli antipasti di cinta senese alla trippa e al lampredotto, dalla bistecca di carne chianina alla pappa al pomodoro, dai tortelli mugellani ai funghi porcini fritti, dalla schiacciata alla fiorentina al classico zuccotto. Il tutto accompagnato da un buon bicchiere di Chianti. Ce n’è abbastanza da farsi venire l’acquolina in bocca. Per quanto riguarda invece il divertimento, l’area eventi ospiterà spettacoli equestri, dimostrazioni di tiro con l’arco, una mostra canina con tanto di dimostrazioni della scuola di cani per ciechi, gare di pesca sulla sponda del fiume e tante altre iniziative come la dimostrazione di quad e di trial. Tanto lo spazio dedicato ai visitatori più piccoli, così da rendere l’evento veramente alla portata di tutti. Tra le tante novità anche un gran ritorno, quello della prova di tiro al piattello, che tanto successo ha riscosso durante le passate edizioni. Ad ospitarla sarà l’area della vecchia cava. Che dire, ce ne è davvero per tutti i gusti e per tutti gli sport, insomma per tutti quelli che amano la natura.

In mostra anche le nuove frontiere del green power


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FIGLINE • INCISA • REGGELLO • RIGNANO

a rischio igienico-sanitario, immobili sovraffollati o utilizzati in maniera impropria, dissesto ambientale. “Vogliamo favorire il recupero del nostro patrimonio architettonico e paesaggistico”, spiega l’assessore Natali

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racciare una mappa del degrado che localizzi i complessi edilizi in stato di abbandono e in un futuro prossimo possa essere utilizzata per predisporre piani di recupero mirati attraverso un’apposita variante al Regolamento urbanistico oggi in vigore. È iniziata proprio in questi giorni l’analisi delle segnalazioni raccolte con il bando comunale indetto dal responsabile del settore urbanistica che si è chiuso lo scorso 28 febbraio. Uno strumento rivolto a quei privati disposti a partecipare ad una ricognizione delle zone extraurbane esposte all’incuria e a far conoscere il proprio progetto per il risanamento delle situazioni più a rischio. Cinque le diverse categorie di degrado individuate nel bando: il degrado urbanistico degli edifici al di fuori degli standard edilizi previsti per legge, quello fisico dovuto all’usura del tempo o alla precarietà della struttura, quello igienico-sanitario, il degrado socio-economico degli edifici sovraffollati o utilizzati impropriamente per strutture produttive non compatibili, o ancora quello geofisico determinato dal dissesto ambientale e idrogeologico. “Il bando – spiega l’assessore all’urbanistica Vilma Natali – nasce dalla volontà, condivisa da tutta l’amministrazione, di favorire il recupero del nostro patrimonio architettonico dalla valenza storica e paesaggistica che purtroppo oggi versa in condizioni difficili. La nuova normativa regionale permette ai Comuni di introdurre varianti al Regolamento urbanistico, un potente strumento di programmazione capace di dare delle risposte concrete ad esigenze di questo tipo”. La palla è ora in mano ad una commissione costituita ad hoc che sta valutando tutte le proposte pervenute accompagnate da studi di fattibilità rispettosi di rigidi criteri ambientali e paesaggistici. Una volta selezionate le aree da sottoporre a piani di recupero, per ognuna di queste verrà compilata la relativa scheda normativa di intervento. A quel punto si tratterà di passare dalla teoria alla pratica. Non resta che aspettare per vedere quali e quanti saranno i primi cantieri ad aprire.

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Il restauro è durato quasi due anni

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berazioni della Comunità dei quattro popoli) sono infatti in fase di restauro. Qui sarà inoltre possibile osservare il pozzo di epoca altomedievale ed altri reperti rinvenuti durante le operazioni di scavo. Già in calendario il primo importante evento: il giorno stesso dell’inaugurazione verrà infatti premiato il vincitore dell’annuale concorso nazionale di /A.T. poesia ‘8 marzo’.

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utto pronto per il taglio del nastro alla nuova Biblioteca comunale di Reggello. La data c’è già: il prossimo 12 marzo inizia una nuova vita per la “casa del Roppa”, trasformata da rudere a struttura all’avanguardia dopo un profondo restauro durato quasi due anni. Circa 1 milione e 800mila euro il costo totale dell’operazione, di cui 450mila a carico del Comune e gli altri 1.350.000 finanziati da un bando regionale per il recupero di beni culturali. All’ingresso, una grande sala multimediale potrà ospitare incontri, conferenze, spettacoli ed eventi culturali di ogni genere, mentre al suo fianco ci sarà un’area dedicata all’infanzia, con letture, giochi ed attività a misura di bambino. Ogni giorno una rassegna completa dei principali quotidiani, riviste e periodici sarà all’interno della neonata emeroteca, mentre per preparare al meglio i loro esami gli studenti avranno a disposizione l’intero piano superiore adibito a sala lettura, dove si potranno approfondire le ricerche servendosi delle postazioni internet e degli oltre 15mila testi disponibili per il prestito e la consultazione. Una sala insonorizzata – pronta a trasformarsi all’occorrenza in auditorium musicale o cinema – si trova invece nel seminterrato, poco distante dal nuovo locale dell’Archivio storico del Comune che verrà presto ricomposto ed arricchito: sei tra i suoi pezzi storici di maggior pregio (tra i quali lo Statuto della Podesteria di Cascia del 1531, la Decimina 333 del XVI secolo e le Deli-

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Marzo 2011

il giornale nel tuo comune

Figline

Incisa

Reggello

Rignano

Disabili 378mila euro per una vita indipendente Quasi 400mila euro (378mila per la precisione) per sviluppare 28 progetti in tutti e 15 i comuni che fanno riferimento alla Società della Salute zona Sud-Est. Parte così la “Fase Pilota” del piano regionale “Vita indipendente”. Il progetto si propone, infatti, di riconoscere alle persone con disabilità motoria e sensoriale, la possibilità di vivere con la stessa libertà di scelta delle altre persone, favorendone l’integrazione e la partecipazione. Con “Vita Indipendente” si finanziano progetti volti a favorire e rendere possibile il diritto a una vita autonoma a persone con disabilità, dietro la presentazione di progetti elaborati da parte di persone diversamente abili residenti in Toscana, e nel nostro caso nella zona fiorentina SudEst. La SdS ha accolto le domande di 28 persone, le cui azioni prevedono prevalentemente interventi per l’assistenza e la cura personale. I programmi saranno finanziati per tutto il 2011 grazie al contributo della Regione Toscana, che ha assegnato alla SdS 378mila euro. Ciò che differenzia l’intervento di “Vita Indipendente” da altre azioni più a carattere assistenziale è il diverso ruolo svolto dalla persona con disabilità, che abbandona la posizione di “oggetto di cura” per diventare soggetto attivo e protagonista della propria vita. “Dopo aver accolto positivamente il progetto speciale disabilità approvato dalla Regione lo scorso anno per l’attivazione di una fase pilota per progetti di “Vita Indipendente” - dichiara il Presidente della SdS Sud-Est, Luciano Bartolini - oggi esprimiamo tutta la nostra soddisfazione nel veder rendersi concreto un programma così importante e significativo grazie al quale sarà possibile concedere contributi personalizzati, che ci consentano di garantire risposte articolate e rispondenti ai bisogni dei cittadini–utenti”.

Lavoro Operazione tata, riecco il corso C’è tempo fino al 12 marzo per presentare la domanda di partecipazione al corso di formazione per baby sitter. Il corso si articola in 30 ore di lezioni (presso il Centro Civico “Giuliano Lastrucci”, Via Longo 1- Ponte a Ema) più altre 6 di pratica nei servizi all’infanzia della zona. Al termine delle lezioni ci sarà da sostenere un esame, dopo di che si potrà accedere all’albo delle tate per i bambini di età compresa tra 0 e 6 anni. L’Albo Zonale delle/dei baby sitter sarà a disposizione di tutte le famiglie residenti nella Zona Fiorentina sud-est che desiderano avvalersi del servizio e che contatteranno personalmente le persone iscritte nell’elenco. Il bando si rivolge ai residenti dei 15 comuni della zona sud-est della provincia di Firenze. Il corso si svolgerà soltanto se arriveranno più di 20 domande. Il bando e il modulo da compilare per presentare la domanda sono disponibili online sul sito internet del Comune.

Cultura Sei pezzi da museo finiscono “sotto i ferri” Sei documenti dell’Archivio storico del Comunale di Reggello, individuati fra i pezzi di maggior pregio, saranno restaurati. Si tratta di pezzi unici, fra cui lo Statuto della Podesteria di Cascia del 1531, composto da 90 pergamene e da 54 carte; la Decimina 333 del secolo XVI; le Deliberazioni della Comunità dei Quattro Popoli, 1729 - 1758. “Riportare agli antichi splendori alcuni pezzi dell’Archivio storico del Comune - dichiara l’assessore alla cultura del Comune di Reggello, Maria Pia Babini - è un atto significativo che ci consentirà di valorizzare un patrimonio comune, che potrà essere meglio conosciuto e studiato. I pezzi restaurati saranno collocati nei nuovi locali dell’Archivio storico, situati nell’edificio della nuova Biblioteca Comunale”. Un’operazione di pregio, che costerà complessivamente circa 7.800 euro, soprattutto a carico di finanziamenti regionali: il Comune di Reggello investirà meno di 3mila euro.

SOCIALE Il Punto Insieme cambia orario Il Punto Insieme cambia orario di apertura: dallo scorso febbraio lo sportello, collocato presso l’Ufficio Servizi Sociali, situato a lato della Sala Consiliare (piano terreno – Piazza del Municipio), sarà aperto solo il martedì dalle 15 alle 18. Ma è possibile accedervi anche dalle 9 alle 12, sempre il martedì, presso il Comune di Figline Valdarno. Il Punto Insieme è la prima porta di accesso ai Servizi Sociali e punta a dare una risposta tempestiva ai bisogni assistenziali degli anziani non autosufficienti. Oltre a fornire le informazioni utili, questo sportello ha anche la funzione di ascolto dei bisogni e delle necessità legate ai problemi degli anziani non autosufficienti che risiedono in casa e di accoglienza della richiesta di servizi e di prestazioni assistenziali (es. servizio domiciliare e contributo a badante).

Scuola Genitori e figli a lezione di gioco Sono aperte fino al 31 marzo le iscrizioni per frequentare il Centro Gioco Bambini e Genitori che si svolgerà da giovedì 7 aprile a giovedì 19 maggio dalle ore 16.30 alle ore 19.00 presso l’Asilo Nido Comunale Arcobaleno in località Prulli. Il Centro Arcobaleno è uno spazio dove il genitore accompagna il bambino nell’attività di gioco, avvicinandolo gradualmente ad un ambiente nuovo e verso le prime esperienze di socializzazione. Marzo è il mese del genitore: sono fissati incontri il 15, il 22 e il 30 marzo con psicologi e pedagogisti. Ad aprile, invece, arriverà anche il pediatra a rispondere alle domande di mamma e papà. Per informazioni: Settore Servizi Educativi Culturali e del Territorio, tel. 055/8669273 oppure www.comune.reggello.fi.it.

Rifiuti/1 Olio usato, nuovo punto di raccolta Più di 3 chili di olio usato, tanto è stato raccolto da Aer in tutto il 2010 nel comune di Rignano. Un vero e proprio successo se si considera che si tratta del primo anno di attivazione a pieno regime della raccolta differenziata di tale tipo di rifiuti e che gli utenti hanno avuto a disposizione per il conferimento un solo punto di raccolta negli spazi messi a disposizione dall’Associazione “La Formica” in zona Orti Sociali nel Capoluogo. Per incrementare tale risultato e allo scopo di raggiungere nel 2011 l’obiettivo complessivo, fissato a livello regionale, del 65% di raccolta differenziata (per il 2010 Rignano si avvicina alla soglia del 50%), sarà prossimamente attivato un nuovo punto di raccolta di olii esausti presso il Circolo “Il Bocciodromo” nella frazione di Rosano. “Non solo - dice l’Assessore all’ambiente Tommaso Cipro - ma abbiamo già raggiunto un accordo con la Parrocchia di Troghi per installare entro il 2011 anche in quella zona una nuova stazione di conferimento”. A Troghi, Rosano e nel Palazzo Comunale arriveranno quest’anno anche le stazioni ecologiche per apparecchiature elettriche ed elettroniche.

comunale prosegue il suo programma di riqualificazione di altri due cimiteri, in particolare quelli delle Cannucce e del Tartigliese. Pavimentazione, sistema fognario, rifacimento dei vialetti e sostituzione dei pini – danneggiati dalla nevicata di dicembre – con 9 nuovi cipressi, nel primo caso (per un totale di 100mila euro circa). Per quanto riguarda invece il cimitero del Tartigliese, il piano di lavoro prevede la realizzazione di 32 nuovi loculi e un adeguamento del vialetto pedonale interno al cimitero, per un costo complessivo di circa 110mila euro.

compiersi il percorso che in pochi anni ne ha visto il recupero e l’ampliamento. L’intervento, che dovrebbe terminare in primavera, prevede infatti due nuovi mini appartamenti per anziani, la ristrutturazione degli spazi esterni, compreso il marciapiede sulla S.R. 69, il rifacimento degli infissi, la ristrutturazione della facciata dell’edificio e il rifacimento del tetto. La spesa complessiva per l’intervento è di € 320.000= di cui € 130.000 finanziati dalla Regione Toscana, € 70.000 finanziati dalla Asl e € 70.000 dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Restano a carico del Comune € 50.000

Incisa

Reggello

Villa Campori Continuano I lavori riguardanti il completamento della ristrutturazione di Villa Campori. L’edificio, destinato ad anziani autosufficienti e a servizi sanitari A.S.L., vede così

Marciapiedi nuovi Sono appena stati assegnati i lavori per la realizzazione di alcuni marciapiedi all’interno dei centri abitati del Comune. Ecco le strade interessate: via Sette Ponti nel centro abitato

FIGLINE CIMITERO DI CANNUCCE E DEL TARTIGLIESE A distanza di pochi mesi dalla conclusione dei lavori di ristrutturazione del cimitero di Scampata (ottobre 2010), l’amministrazione

Rifiuti/2 Videocontrollo contro l’abbandono Le isole ecologiche diventano delle “sorvegliate speciali”. Contro l’abbandono indiscriminato di rifiuti ingombranti delle più svariate fattispecie (dai mobili agli pneumatici), l’assessore all’ambiente Tommaso Cipro ha deciso di installare delle videocamere a circuito chiuso. “La prima telecamera in sperimentazione – dichiara Cipro – entrerà in funzione presso l’isola ecologica delle Corti, purtroppo la più bersagliata dall’ammasso incontrollato di rifiuti”. Ma altri “occhi elettronici” saranno installati a vegliare nelle aree più a rischio, come quelle di Poggio di Torri e di Pian dell’Isola.

di Reggello capoluogo, adiacente al Palazzo Comunale, al fine di realizzare un idoneo passaggio pedonale per l’abbattimento delle attuali barriere architettoniche che impediscono l’accesso al Palazzo stesso; via Turati nel centro abitato di Vaggio, nel tratto compreso tra la fine del centro abitato e via di Catigliano. Qui l’interevento si rende necessario per collegare un percorso pedonale con le abitazioni poste lungo la strada provinciale; via Matteotti nel centro abitato di San Donato in Fronzano, nel tratto compreso tra via Amendola e la strettoia stradale; Loc. Camerino in frazione Cascia, lungo la strada Provinciale SP 17 “Ponte di Matassino - Reggello”, nel tratto compreso tra via di Camerino e la rotatoria stradale. Il marciapiede si rende necessario al fine di garantire un giusto collegamento pedonale fra la zona urbanizzata di Camerino e il centro abitato di Cascia. Il costo complessivo previsto è di 104mila euro.


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mobilità

Marzo 2011

velocipedi/1. Il capoluogo visto dal sellino: cosa va e cosa no. Qualcosa però sembra muoversi

città ciclabile? c’è ancora da pedalare le difficoltà per chi sceglie le due ruote sono molte: Firenze non possiede una vera e propria rete integrata di piste, e così chi utilizza questo mezzo è spesso costretto a percorrere (pericolosi) tratti misti. Poi c’è il problema del “parcheggio” Antonio Rettura

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eno traffico e rumore, più aria pulita: sono le caratteristiche di una città a misura di bici. Ma pedalare a Firenze non è così semplice. Il polso della situazione è dato dal numero di piste ciclabili, ancora inadeguato per una città che, grazie alla sua morfologia, si presterebbe bene a essere percorsa senza “motore”. Le corsie loro dedicate sono un’infrastruttura fondamentale per incoraggiare l’uso delle bici, poiché aumentano la sicurezza del ciclista. Firenze – si sa - non possiede una vera e propria rete integrata di piste ciclabili, in quanto i vari percorsi in rosso sono spesso sconnessi tra di loro, costringendo i ciclisti a tratti “misti”. Per rendere la bicicletta un mezzo di trasporto urbano “competitivo” - sostiene chi la utilizza - è necessaria una rete ciclabile efficiente, che faccia sistema con i nodi del trasporto pubblico urbano. Ma a Firenze non sembra essere così: la stazione di Rifredi, ad esempio, è totalmente scollegata, mentre da Santa Maria Novella è possibile raggiungere, tramite la rampa in fondo

al binario 16, soltanto la pista della Fortezza, mentre per il centro-Duomo non ci sono collegamenti diretti. Un tema “storico” della viabilità fiorentina, che riguarda anche (e soprattutto?) i ciclisti, è poi quello delle buche. Chi è costretto a pedalare nel traffico per l’assenza delle piste ciclabili è troppo impegnato a tenere d’occhio le automobili per riuscire a prestare attenzione anche alle buche, che talvolta sono di dimensioni tali da compromettere l’equilibrio. Ma anche quando il ciclista arriva a destinazione non terminano le difficoltà: trovare un posto nelle rastrelliere è, in alcune zone, più arduo che parcheggiare l’auto, a causa di un numero troppo spesso insufficiente di posti bici, o per colpa dei mezzi abbandonati nelle rastrelliere. In questi casi il ciclista non ha altra scelta che trovare un parcheggio di fortuna, lasciando il mezzo legato a un palo, a un’inferriata o appoggiato a un muro. Le bici parcheggiate al di fuori delle rastrelliere, però, a volte trasformano i marciapiedi in un percorso a ostacoli, creando problemi specialmente per gli anziani e i

disabili, che spesso sono costretti a chiedere l’intervento dei vigili per la rimozione dei mezzi che intralciano il passaggio. Il paradosso, si lamenta il popolo dei pedali, è proprio questo: un mezzo che rappresenterebbe una risorsa per la comunità si può trasformare persino in un problema. Dal Comune di Firenze arriva comunque qualche segnale incoraggiante: la giunta ha recentemente stanziato oltre mezzo milione di euro per le piste ciclabili. In particolare, 450mila euro sono destinati alla manutenzione dei tratti di piste in cattive condizioni, al ripristino della segnaletica e alla messa in sicurezza degli attraversamenti ciclopedonali. Altri 100mila serviranno al completamento della pista che va dal Saschall fino al molino di Sant’Andrea a Rovezzano. Qualcosa sembra muoversi, dunque, e chissà che per il 2013, quando Firenze ospiterà i mondiali di ciclismo, la città non avrà finalmente attivato il servizio di bike-sharing, che renderà il capoluogo toscano più simile alle altre 100 città europee che hanno già adottato (con successo) questo sistema.

l’IMPRESA/1 José Carlos Muñoz Pérez, fiorentino d’adozione, racconta il viaggio compiuto alla volta del suo paese natale

Ventisei giorni (e duemila chilometri) per riabbracciare Siviglia

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osé Carlos Muñoz Pérez, 31enne fiorentino di origine iberica, lo scorso ottobre ha deciso di tornare a fare visita alla sua città natale, Siviglia. In bicicletta. Per raggiungerla ha pedalato per 26 giorni, percorrendo 2.441 chilometri, assieme all’amico Daniel Gencarelli, che lo ha accompagnato nell’impresa. Com’è nata l’idea del viaggio? Ho voluto unire le due città più importanti della mia vita attraverso la passione per la bicicletta. Siviglia è la città dove sono nato, mentre a Firenze sono arrivato per amore, e da subito mi sono innamorato anche della città. Ho deciso di fare questo viaggio in bicicletta perché credo nel trasporto sostenibile e adoro lo spirito di avventura. Ci sono stati momenti difficili? Attraversando le Alpi e i Pirenei abbiamo affrontato salite durissime. Altri momenti difficili li abbiamo vissuti in Spagna, nella pianura dell’Ebro: abbiamo

pedalato una giornata intera con un fortissimo vento contrario che quasi ci fermava. Il tempo non passava mai! Cosa ti ha insegnato questa avventura? Dopo un viaggio in bicicletta di oltre 2.400 chilometri capisci che per gli spostamenti quotidiani in città non c’è nessun bisogno del motore! Per i brevi tragitti la bici è il mezzo più ecologico e salutare che esista. Firenze è a misura di ciclista? È una città che ha grandi potenzialità perché è in pianura, ma ci sono ancora tante cose da fare. Bisogna aumentare le piste ciclabili e collegare tra loro quelle esistenti. Sarebbe poi utilissimo attivare il servizio di bike-sharing, come stanno facendo numerose città europee. E poi, ovviamente, riparare le buche! Concludendo, perché conviene andare in bici? Chi usa la bicicletta fa del bene all’ambiente, a se stesso e anche al portafoglio. /A.R. La bici è il veicolo anti-crisi!

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velocipedi/2. Mezzi ripiegabili ultraleggeri: è il progetto sviluppato dalla facoltà di Architettura

Ma la bicicletta vuol salire sull’autobus Francesca Puliti

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ici e bus, un binomio ecologico. E invece no, non vanno molto d’accordo. Eppure per lo sposalizio ci sarebbero tutti i presupposti, almeno a sentire chi sul sellino ci attraversa la città. E chi ne ha fatto materia di studio e lavoro. È stato finanziato con fondi europei il progetto per l’intermodal bike, sviluppato dalla nostra facoltà di Architettura: si tratta di una due ruote ripiegabile ultraleggera, cinque volte più piccola di quelle in commercio, pensata apposta per essere trasportata sui mezzi pubblici. Il prototipo è stato presentato a Palazzo Vecchio sul finire dell’anno scorso, adesso spetta alla ricerca trovare il modo di produrla a costi accessibili, ma si prevede che potrebbe solcare le nostre strade (e i nostri bus) già entro un paio d’anni. Ma i ciclisti urbani non hanno intenzione di aspettare così tanto: il trasporto delle bici sui mezzi pubblici è una battaglia che va avanti da tempo. E c’è pure chi ci ha scritto una tesi: Giacomo Stefanini, laureato in architettura nonché socio di Firenzeinbici, la più folta associazione di “pedalatori” cittadini. “Non c’è bisogno di nessun supporto per far salire le bici sul tram – spiega Valerio Parigi, un altro dei soci più attivi – e nessun regolamento lo vieta. Succede in tutte le città moderne d’Europa”. Per ora, però, Ataf e Gest hanno detto no. Stesso copione nella vicenda delle preferenziali: da anni le associazioni si battono per aprire le busvie

ai velocipedi, ma niente da fare. “È una questione di velocità commerciale dei bus – dichiara Giampiero Gallo, il consigliere comunale delegato alla mobilità alternativa – ma abbiamo un tavolo aperto con Bonaccorsi e c’è la disponibilità a studiare specifiche soluzioni per le preferenziali a basso scorrimento, soprattutto in centro”. In compenso la giunta comunale ha appena stanziato 450mila euro per interventi urgenti sulle piste, leggi soprattutto al capitolo “chiusura dei monconi”. Ancora in stallo invece l’ipotesi bike sharing. “L’investimento iniziale è ingente – spiega Gallo – circa un milione di euro. E altrettanto servirebbe per la manutenzione annuale”. Non esattamente noccioline, in un momento di magra per i conti pubblici come questo. Anche se una soluzione ci potrebbe essere: affidare la gestione a uno sponsor privato, come succede a Parigi e Barcellona. L’ipotesi però appare ancora lontana. Ma Palazzo Vecchio ha ancora in serbo qualche carta da giocare. La via alternativa potrebbe essere quella di un sistema di noleggio potenziato, in stretta collaborazione con le aziende cittadine. Per Comune e privati, in pratica, si tratta di fare fifty-fifty: l’amministrazione si impegna a implementare le postazioni di noleggio (ad esempio nei pressi delle stazioni) e le aziende medio-grandi forniscono parcheggi per le due ruote sicuri ai dipendenti. Assicurandosi così anche lavoratori più in forma.

l’IMPRESA/2 Al via la nuova avventura del sestese Marco Banchelli, che chiama a raccolta i ciclonauti

E c’è chi cerca volontari per una staffetta di pace in Nepal

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.A.A. ciclonauti per biciclettata in Nepal cercasi”. Il sestese Marco Banchelli lancia una nuova e particolarissima proposta: entrare a far parte di una vera e propria staffetta ciclistica che, nei giorni della prossima Pasqua (il programma completo sarà visionabile prossimamente sul sito www.marcobanchelli.com), vedrà pedalare insieme “italiani” e “nepalesi” attraverso strade e panorami del Nepal più autentico di ieri e di oggi, per portare in quelle terre un grande messaggio di unione tra popoli e genti. “Non sono richieste particolari doti di allenamento e resistenza, ma solo una buona adattabilità e spirito di avventura – precisa Banchelli – gli interessati sono invitati

a mettersi in contatto con il nostro team, in quanto i posti a disposizione non sono moltissimi”. Al progetto potranno aderire anche eventuali “non ciclisti”, in veste di accompagnatori ufficiali, visto che l’itinerario si svilupperà su strade asfaltate e avrà mezzi di assistenza e supporto al seguito. “Come in tutte le proposte del nostro modo di viaggiare preparato, consapevole e solidale – racconta Marco – sono previste visite a scuole induiste e buddiste, oltre che cattoliche. Incontreremo i profughi tibetani e i bisognosi dei centri di accoglienza e assistenza, per rendere ancora più completa questa esperienza”. Marco Banchelli sente in sé la fantastica sensazione di aver unito e di

055 200.13.26 Il primo taxi tutto al femminile

unire le città, le montagne, le genti “con le gocce del mio sudore e con l’invisibile ma incancellabile segno delle ruote della mia bicicletta”. Dagli Usa al Kenya, dall’Argentina al Cile passando per le Ande, e ancora Australia, Palestina e Israele, non c’è (quasi) luogo al mondo in cui Banchelli non sia stato a portare il suo messaggio di pace. A lui il merito di aver creato anche il progetto “Dentisti per caso in Nepal” con la moglie odontoiatra Maria Teresa Tosto. Si tratta di un supporto medico volontario che offre da un lato un aiuto immediato alle popolazioni locali, e dall’altro una serie di competenze a medici e operatori da usare /A.P. nel lungo periodo.

marco Banchelli

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tendenze

Marzo 2011

il caso. In aumento supermarket e ristoranti interamente votati a un’alimentazione naturale

la bio-mania contagia Firenze (e non solo) Sembrerà strano, ma il boom del biologico è riuscito a scalfire anche le granitiche abitudini

al cibo ha anche una fornita cantina di vini biologici. Interessante anche l’esperienza de La Raccolta, in via Leopardi, all’incrocio col viale Gramsci, che mette a disposizione della clientela anche piatti da asporto. Gli afecionados non potranno poi perdere un must del “bio way of life”: la Fierucola di piazza Santo Spirito, che ogni mese porta in centro i banchini di pastori e agricoltori dell’area fiorentina. Info: www.lafierucola.org.

dei fiorentini, e questi negozi spuntano come funghi nei quattro angoli della città. Per la gioia dei moltissimi appassionati e di chi ha deciso che è arrivata l’ora di tornare a mangiar bene Barbara Biondi

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Firenze il bio è di casa. Sono sempre di più (e aumentano a vista d’occhio) i negozi e i ristoranti dove si mangia e si acquistano prodotti “nature”, controllati e certificati. Una moda o il bisogno sempre più impellente di tornare alla terra e mettere nel dimenticatoio prodotti chimici e concimi dannosi per la salute? Forse entrambe le cose per un gran numero di consumatori, ma su un aspetto non ci sono dubbi: mentre l’attenzione nei confronti di questa tipologia di prodotti cresce a dismisura, i prezzi diminuiscono in maniera inversamente proporzionale, grazie alla domanda sempre crescente. E se fino a qualche tempo fa rappresentavano una categoria merceologica ad uso e consumo di chi poteva permettersi di spendere un po’ di più per mangiare meglio, adesso nella maggior parte dei casi fanno concorrenza alla grande distribuzione. Un esempio è quello di Natura Sì, franchising dedicato all’universo del naturale, che ha aperto il suo quarto punto vendita in città (in via Kassel, dopo il recente via Baccio da Montelupo e i precedenti via Masaccio e viale Corsica). “Indubbiamente la differenza tra un prodotto biologico e uno tradizionale c’è e si sente - spiega Cristina Biondi, direttrice del punto vendita di via Kassel - innanzitutto dal sapore, e poi non bisogna dimenticare che, per ottenere il marchio bio, bisogna avere tutta una serie di certificazioni dalle quali non si può prescindere”. Insomma, la “trappola del finto biologico” sembrerebbe non esistere, soprattutto per via della grandissima quantità di controlli a cui ogni prodotto viene sottoposto. “Il biologico sta diventando sempre più uno stile di vita - continua Cristina - si sta tornando pian piano a una concezione diversa anche della spesa: meglio acquistare piccole quantità più volte la settimana e tenere in casa cibo fresco che fare le maxi spese come usava fino a qualche tempo fa”. E per i patiti del genere sono diversi gli indirizzi fiorentini da segnare in agenda: a cominciare dai posti dove si mangia ma si può anche comprare qualcosa da portare a casa, come al Punto Macrobiotico, che ha un punto vendita in via de’ Pilastri e un ristorante in piazza Tasso. Lì vicino ci sono il circolo Aurora (piazza Tasso), coi suoi menù vegetariani e vegan, e la deliziosa gastronomia Vivanda (via Santa Monaca) che oltre

Sembra ormai essere diventato un vero e proprio stile di vita

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chi lo dice che biologico è bello solo se comprato in una cascina, al mercato o in un supermercato ad hoc? Ecco pronta la prova del contrario, che proprio dalla città del giglio e dagli immediati dintorni sta sviluppando un trend che riscuote sempre più successo tra gli amanti dei prodotti al naturale. Si potrebbe chiamare biologico.it, e invece si chiama Solmeo.it, azienda nata dall’entusiasmo di un gruppo di amici che, dopo aver passato parte della vita a fare mestieri di tutt’altro tipo in giro per l’Italia e per il mondo, si sono ritrovati a Impruneta per mettere su un’attività di selezione e vendita di prodotti biologici e biodinamici. Il principio è lo stesso che muove ogni tipo di acquisto online (compresi quelli delle grandi catene di supermercati): si visita il sito, si scelgono i prodotti che si desiderano e questi vengono consegnati a casa nel giro di pochi giorni dall’ordine. La differenza è che nel “carrello” si possono inserire anche prodotti freschi come verdura e frutta, latte appena munto, burro, formaggi oltre a legumi secchi, confetture, ma anche detersivi e affini, tutto scelto con cura dai signori Solmeo e recapitato (a Firenze il martedì è gratis) direttamente a casa. Altra piattaforma online che mette a disposizione prodotti toscani è il sito Stile Naturale (http://stores. ebay.it/stilenaturale) che offre prodotti di vario genere ma di provenienza rigorosamente locale: dal rosolio di China delle monache benedettine di Pistoia ai cuscini di pula biologica fatti a mano per l’allattamento, dalle briciole d’oro a 23 carati per decorare cocktail, ai saponi all’olio extravergine d’oliva biologico Igp toscano, fino alla composta di cipolla di Certaldo derivata dal presidio Slow Food e al pecorino toscano di Volterra a caglio vegetale. Questo e altro su un sito che si appoggia a Ebay e consegna i prodotti sfruttando le spedizioni postali.


Noi, i “cani di LiberiTutti”, non siamo spagnoli, non siamo croati né romeni e non rischiamo la soppressione ma la prospettiva di vita che abbiamo è di invecchiare in un box dimenticati dal mondo intero. Siamo sani, non tutti giovanissimi ma siamo cani che hanno come unica prospettiva una morte lenta, inesorabile in tre metri quadrati.

Sesso: Maschio Età: circa 6 anni Taglia: Piccola Carattere: Vivace e iperattivo. Full è un cagnetto piccolo piccolo ma molto vivace. In canile patisce molto la solitudine, vorrebbe stare sempre con qualcuno. E' un piccoletto tutto pepe che vuole giocare e ricevere attenzioni. Le sue sorelline sono state adottate e lui invece è ancora qui perchè "abbaia"un pò troppo. Ma siamo sicuri che con tanto amore Full si calmerà molto.

Sesso: Maschio Età: 9 anni Carattere: dolcissimo e affettuosissimo! Taglia: piccola Il piccolo Calimero è arrivato in rifugio che era un batuffolo di pochi mesi. Ovviamente dal canile non è mai più uscito. Calimero è un nonnetto buono, dolce e affettuoso. Vorrebbe sempre stare in braccio e a panca all'aria per ricevere coccole. E' davvero un cane buonissimo adatto a tutti. Con un bel bagno e una bella spazzolata diventerebbe anche bellissimo.

Sesso: M Età: 4 anni Carattere: affettuoso con tutti tranne cani maschi grandi Taglia: piccola Poldino è cagnetto dolcissimo di circa 4 anni,pesa 8 kg e va daccordo con i bambini, con i gatti e con i cani, ma non con i maschi di taglia grande...non li sopporta!:-( si è rotto una zampina e io non voglio riportarlo in canile perchè sono sicura che Poldo si sia rotto la zampa mentre scappava da qualche cane più grande al quale ha rotto le scattole...e quando ha saltalto il muretto che c'è nel piazzale è atterrato male Molto male! Adesso cerca URGENTEMENTE casa!

Mi chiedo, e so che molti non saranno d’accordo con me, che si offenderanno, ma che senso ha vivere così? Chi ci aiuterà ad avere una vita dignitosa? Sì, è vero tutti gli animali del mondo sono uguali, ma se ci fossero più sindaci o consiglieri comunali che iniziassero a proporre una strategia “comoda ed economica” come quella spagnola, siete sicuri che la legge italiana non cambierà? che qualcuno accorrerà a salvarci? Siamo sicuri di essere così più civili degli altri paesi? Che differenza c’è tra una perrera e un canile dove ci sono 700 o più cani, dove l’USL è collusa e si nascondono i cadaveri? Dove il pasto è costituito dall’immondizia gettata via dalle mense? Ci avete mai visto mangiare bucce di frutta o pasta al sugo stracondita? Siete mai andati a rovistare nelle pattumiere alla ricerca di sacchi di immondizia con scarti “utilizzabili” per la nostra pappa? Questa è la nostra realtà, aprite gli occhi! Giommy chi lo adotterà? Sammy è una meraviglia, entrato in canile da cucciolo non ha mai visto un guinzaglio, mai una passeggiata, mai una casa!!!! Tobia la casa ce l’aveva invece ora è qui, chiuso al buio, terrorizzato dalla vita in canile....... E questo non è un canile lager, qui i 3 ragazzi che tentano di gestirlo alla meglio lottano ogni giorno, e non abbiamo un veterinario che ci segua, non c’è un’area di sgambo, non ci sono volontari per portarci in passeggiata...noi cani siamo 200 e i gatti 80 circa. Il comune non ha soldi da spendere neppure per qualche metro di rete! Adozioni zero o quasi, solo abbandoni e “viaggi della speranza” verso il continente. La scorsa estate siamo arrivati a 100 cuccioli abbandonati più vari adulti, e stiamo parlando di un paesino di poche anime. Anche se non siete d’accordo con il contenuto di questo sfogo,vi preghiamo di dare anche a noi visibilità, anche noi abbiamo diritto a un posticino caldo e una pappa decente: vederci morire giorno dopo giorno, sempre più rassegnati invisibili, vi assicuro, non può lasciare indifferenti. Grazie. Contattare Bianca dopo le 17.00 al 3803130298 opp scrivere associazioneliberitutti@gmail.com www.associazioneliberitutti.it siamo anche su FB

Sesso: M Età: 5/7 anni Carattere: coccolone Taglia: piccola, 8 kg Buffone aveva un padrone anziano e alla sua morte il cane venne affidato al fratello che però partì per l'Australia. Così il piccolo fu dato al nipote, che non perse tempo e lo sbattutè in canile immediatamente. Buffone ha 5, forse 7 anni ma nel cuore è ancora un cucciolone pieno di energia e voglia di coccole! Deve morire in canile???? E' una tg piccola (8kg circa) e si abituerebbe di nuovo a vivere in una casa senza problemi. Ci aiutate a farlo felice dopo tanta sofferenza?

Sesso: Maschio Età: 6-7 anni taglia: medio piccola Carattere: buonissimo Giommy è arrivato al rifugio nel 2005, aveva un padrone che lo lasciava in strada in balia degli eventi come si usa qui in Sardegna. Il dolcissimo Giommy ha perso un' occhio a causa di una pietra lanciata da dei bambini. Abbiamo deciso di portarlo via e di non ridarlo al suo padrone che insisteva per riaverlo. Da quel momento il piccolo non è mai più uscito dal canile! Nessuno lo ha mai notato forse a causa di quell'occhio, eppure è un cane dolcissimo e adatto a bambini e ad anziani

Età: 2001 Sesso:Maschio Taglia: piccolo Carattere: tende a scappare ma è troppo buffo e dolce Pepsi è un bellissimo cagnetto di 10 anni. Durante tutta la sua vita, il piccoletto è sempre stato un vagabondo. E' sopravvissuto ad un avvelenamento nel 2005 e ad un incidente l'anno scorso. Finalmente i volontari sono riusciti a convincerlo che non era più il caso di stare in giro per le strade, che forse era il caso di passare una vecchiaia più tranquilla al riparo dai pericoli. Ultimamente è più tranquillo, ma ha sempre la tendenza a scappare, chissà se poi in una casa si calmerebbe definitivamente. La vecchiaia inizia a farsi sentire e avrebbe davvero bisogno di una casa per passare gli ultimi anni in santa pace.

Età: 2006 Sesso:Femmina Taglia: medio piccola Carattere: timida ma molto affettuosa Bambi Star vive in canile sin da quando era cucciola insieme ai fratellini White Ciotti, Black Ciotti e alla sorellina Aska...Bambi nera purtroppo è morta quest'anno a casusa di un tumore. Non vogliamo assistere impotenti ad altre morti del genere. Questi fratellini e soerelline si meritano di conoscere la vita fuori dal canile. Non hanno idea di che cosa ci sia al di fuori delle sbarre... non hanno mai visto l'erba....

Sesso: F Età: 7anni Taglia: piccola Carattere: dolcissima/timorosa Lei si chiama Gina (è la cagnolina sul muretto), 7 anni, una vita tutta passata in canile! Anche lei è un pò cicciona, ma come possono vivere bene questi cagnotti che condividono con altre 200 anime dei piccoli box sovraffollati? I volontari la amano molto, ma sono solo 3 e non ce la fanno a portarla a passeggio, a farla sgambare. NESSUNO chiede in adozione cani in questo piccolo paese della Sardegna. Gina ha una sua dignità, una voglia matta di dare affetto e di riceverlo. Chi ci aiuta a realizzare questo sogno? E' una tg piccola ed è sana.

Sesso: M Età: 3 anni Carattere: pauroso e con qualche problema Taglia: piccola Tobia è un cagnetto sfortunato come tanti altri. Stava in una famiglia insieme alla sua amichetta Luna, ma un giorno sono stati portati in canile con una banale scusa. Luna che era carina, bionda e dolcissima ha trovato una casa, mentre invece Tobia, che ha qualche problema comportamentale causato dalla famiglia è rimasto in canile. Tobia si agita quando si fanno movimenti particolari, come alzare una mano all'improvissom ma in generale qualunque scatto veloce. Le volte che capita Tobia ringhia anche se non attacca, per questo motivo crediamo che sia stato picchiato. Se lo si sa prendere lui adora stare in braccio a farsi coccolare. Per lui cerchiamo una persona con esperienza e magari l'aiuto di un comportamentalista. Tobia è un cane buono, è solo molto spaventato e stressato

Età: 2006 Sesso: Maschio Taglia: medio piccola Carattere: diffidente ma dolce Black ciotti vive in canile sin da quando era cucciolo insieme ai fratellini White Ciotti, Aska e alla sorellina Bambi star...Bambi nera purtroppo è morta quest'anno a casusa di un tumore. Non vogliamo assistere impotenti ad altre morti del genere. Questi fratellini e soerelline si meritano di conoscere la vita fuori dal canile. Non hanno idea di che cosa ci sia al di fuori delle sbarre... non hanno mai visto l'erba.... Sono tutti un po' sovrappeso perchè non fanno movimento e mangiano male. Black ciotti è un po' diffidente perchè vede sempre e solo i volontari del canile, ma siamo sicuri che in una casa si scioglierebbe.

Sesso: Maschio Età: 6 anni Carattere: coccolone e tranquillo Taglia: media contenuta Sammy è arrivato in canile con i suoi fratellini e sorelline. Purtroppo solo pochissimi di loro sono stati adottati. Lui vive nel box con la sorellina Dea, anche lei molto bella. Sammy è un cagnolino molto affettuoso che adora il contatto umano. E' una taglia media ma contenuta, inoltre ha qualche kiletto di troppo perchè in rifugio non esce mai. Ha solo sei anni, è ancora un cane giovane con tanta voglia di vivere. Non lasciamo che si spenga lentamente tra le sbarre! Adatto anche a famiglie con bambini.

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l’inchiesta

Marzo 2011

dossier/1. I dati della Questura dicono che i reati sono diminuiti. Ma capita di sentirsi in pericolo

le zone dove la sicurezza “vacilla” Tra le aree in cui la percezione di tranquillità viene a mancare ci sono San lorenzo (vicina a tanti locali dove spesso con l’alcol si esagera), Santa Croce, con le sue viuzze, e piazza Santo Spirito, storicamente alle prese con notti un po’ troppo movimentate

Serena Wiedenstritt

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ono numeri e spesso (un po’ come accade per la temperatura reale e quella percepita, quando fa caldissimo e dicono che è “solo” colpa dell’umidità) non rispecchiano del tutto la percezione e la sensibilità delle persone. I dati relativi al 2010 resi noti dalla Questura di Firenze (che Il Reporter aveva pubblicato

FoCuS Anche incontri nelle scuole

Incidenti stradali, si cercano rimedi

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a prima vittima del 2011 è arrivata nella notte fra il 6 e il 7 febbraio, tra Firenze e Prato. Fino ad allora, il bilancio delle morti sulle strade di Firenze poteva vantare zero vittime, anche se i primi due mesi dell’anno avevano già registrato quasi 300 incidenti e oltre 250 feriti. Nel 2010 le vittime della strada sono state 23, con il tributo più caro pagato da motociclisti e pedoni: 9 dei primi e 9 dei secondi hanno perso la vita in modo violento sulle strade della città. La mappa dei punti più pericolosi si disegna partendo da via Baracca, passando da via Pistoiese e approdando in via di Novoli, per proseguire poi verso viale Guidoni, viale Strozzi e via Pisana: tutte strade da oltre 50 incidenti l’anno. E ancora non si esauriscono i casi di pirati della strada che non solo compiono un’infrazione, ma neanche si fermano sul luogo del misfatto. Alcune settimane fa è successo a un taxista in piazza dalla Stazione, che ha investito un bimbo e non si è fermato. Rintracciato dalla polizia municipale, per lui è scattato immediatamente il ritiro della patente. Alla fine di gennaio una donna di 67 anni è stata investita da un automobilista, che è stato fermato e denunciato. Le proposte del Comune, che per la prevenzione si associa alle associazioni dei parenti delle vittime, come quella fondata dai genitori di Lorenzo Guarnieri, partono da più punti di vista e riguardano ad esempio una raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare affinché si preveda l’omicidio volontario, e non colposo, per chi causa la morte di una persona mentre è alla guida in stato di ebbrezza o sotto stupefacenti. A breve, inoltre, dovrebbe venir presentato il Piano strategico integrato per la sicurezza sulle strade a Firenze, mentre sono già iniziati gli incontri nelle scuole per mettere in guardia i ragazzi sui rischi che possono arrivare da comportanti scorretti e, solo apparentemente, catalogabili come /S.W. leggerezze.

sul numero di febbraio) dipingevano un quadro positivo della sicurezza in città e registravano una diminuzione del numero dei furti, delle rapine e delle truffe. Questi dati – li ricordiamo velocemente - parlavano di una flessione del numero totale dei delitti, in tutta la provincia (-14,35 per cento) e nella città di Firenze (-11,83 per cento), mentre in 365 giorni le persone denunciate in stato di libertà erano state 3.895 e gli arrestati 1.397. Significative apparivano poi le diminuzioni di alcune tipologie di reati, quali le rapine, i furti, gli scippi e le truffe e frodi informatiche. In controtendenza i furti in abitazione, passati da 1.174 nel 2009 a 1.356 nel 2010 (+15,5 per cento), e gli omicidi volontari, passati dai 5 del 2009 ai 9 del 2010. Soddisfacenti invece i risultati sul fronte della lotta a traffico e spaccio di sostanze stupefacenti: per questa tipologia di reato erano state arrestate 251 persone e denunciate in stato di libertà 69. La sicurezza percepita, quindi, in base ai numeri dovrebbe essere aumentata, ma in realtà sono ancora numerose le “zone buie” della città dove i residenti continuano ad aver paura a uscire di sera, e la tranquillità resta spesso un miraggio. Molto spesso, infatti, non è solo il rischio-rapina a pesare sulla percezione dei fiorentini, ma sono anche il disturbo della quiete pubblica, i rumori, il traffico indisciplinato e pericoloso a causare insicurezza e malessere. Spesso, infine, le zone a più alta densità di vita notturna si confermano quelle giudicate più pericolose. La (poco ambita) palma dell’insicurezza resta in centro, nella zona di San Lorenzo, sia per la vicinanza alla stazione centrale di Santa Maria Novella - che fa da naturale ricettacolo per i traffici meno leciti - sia per l’abbondanza di locali che offrono tanto alcol a poco prezzo. Altre questione irrisolta è quella dell’Oltrarno, e in particolare quella di piazza Santo Spirito, zona storicamente frequentata da punkabbestia e teatro, negli scorsi mesi, anche di una violenta aggressione al presidente dei giovani industriali di Firenze. Anche Santa Croce spesso non permette sonni tranquilli agli abitanti della zona, fra schiamazzi, spaccio e cattive compagnie che si incontrano sul sagrato della chiesa per poi spostarsi nelle più riservate stradine a lato. Infine, a voler elencare le zone dove la percezione di sicurezza la notte può vacillare, fuori dal centro è da segnalare piazza Dalmazia, dove - a due passi dal cinema - c’è un dormitorio a cielo aperto, negli spazi che la mattina sono occupati dal mercato.

Fuori dal centro da segnalare i dintorni di piazza Dalmazia


l’inchiesta

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dossier/2. Tanti i progetti per dare nuova vita a un luogo dal passato certamente non facile

Ma le cascine si preparano a rinascere Matilde Bernini

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olemiche sui costi e sulla correttezza delle procedure di appalto a parte, il parco della Musica è in arrivo a Firenze, e con lui un nuovo corso per la città e, soprattutto, per la zona delle Cascine. Si tratta infatti di uno dei punti di Firenze più toccato dalle novità, prima con l’avvento della tramvia, che l’attraversa per collegare le due sponde dell’Arno, e ora con il nuovo centro musicale, che prenderà il posto del vecchio Teatro Comunale. Ma come reagisce il polmone verde della città a queste continue “rivoluzioni”? Che piani ha Palazzo Vecchio per un’area che è sempre stata a rischio sfruttamento e che da anni sembra vivere una crisi di identità profonda? Per i presidenti delle commissioni urbanistica e cultura del Comune, Elisabetta Meucci e Leonardo Bieber, il focus è sul nuovo teatro, che rappresenterà “un’opera pubblica di alto livello internazionale e una

grande occasione per la crescita culturale della nostra città, oltre al modo per restituire alla cittadinanza una vastissima area che riconnette anche il centro storico con il parco delle Cascine.” Del resto, di interventi forti sulla zona delle Cascine si parla da tempo, e una delle ultime occasioni è stata l’iniziativa dei “cento luoghi”, voluta dal sindaco Renzi a fine settembre per aprire la discussione sui luoghi simbolo della città che l’amministrazione vuole restituire ai fiorentini entro fine mandato. E proprio le Cascine sono state il luogo prescelto dal primo cittadino per per ascoltare personalmente le proposte degli abitanti e formulare le proprie promesse, fra cui quella di farle diventare il più grande parco urbano d’Europa: un’area che, a lavori ultimati, dovrebbe coprire ben 300 ettari e comprendere l’Argingrosso, i lungarni del Pignoncino e dei Pioppi, la zona del Podere la Trave-Il Barco e il nuovo polo

Di interventi importanti in questa parte di città si parla da tempo: ora è in arrivo il Parco della Musica, che ne dovrà segnare una seconda giovinezza

zooM. Dai bivacchi alle serate rumorose

I “rischi” della bella stagione

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e Cascine restano uno dei punti preferiti per i bivacchi, in particolar modo con l’avvento della bella stagione: ormai da generazioni alcune comunità di immigrati, specialmente peruviani, filippini e cingalesi, hanno eletto il pratone a luogo di incontro per i picnic della domenica (e non solo), spesso e volentieri conditi da numerose bottiglie di birra. Gli eventi organizzati nei locali della zona, inoltre, non facilitano la vita dei residenti, e gli ultimi episodi lo confermano, come ad esempio il bis di risse in una sola serata all’evento dell’Ippodromo delle Mulina: protagonisti prima cinque magrebini in evidente stato di ubriachezza, poi alcuni cittadini italiani, gli uni contro gli altri per motivi calcistici, mentre della discoteca Meccanò, al momento, restano solo i resti dell’incendio. Con l’avvicinarsi della bella stagione, la situazione nel parco (che da una parte ospita lo storico Circolo del tennis di Firenze, nato nel 1898 per iniziativa di 30 soci fondatori in parte fiorentini e in parte inglesi, e diventato il quinto circolo italiano a iscriversi all’associazione italiana di Lawn Tennis, istituita a Roma il 16 aprile 1894),

si rende ancora più complicata. Ai problemi usuali, come ad esempio quello della prostituzione che continua a invadere gli spazi del parco, dal viale ai giardini interni, si aggiungono le serate brave di chi ama tirar tardi sui prati, con tanto di schiamazzi e rumori che talvolta arrivano a essere denunciati anche dai residenti dell’Isolotto. Per non parlare della “città fantasma” abitata da sbandati vari che si apre nella zona fra la Leopolda e il parco, dove si trovano i vecchi capannoni che costeggiano i binari e che erano un tempo parte dello scalo merci delle ferrovie, come denunciato dai residenti delle nuove case di via Michelucci, adiacenti alla /M.B. Leopolda.

musicale con il nuovo teatro del Maggio. Il tutto per un totale di diversi milioni di euro, di cui però 13 milioni e 691mila sono già stati finanziati. Fra le altre prospettive per il parco ci sono una nuova passerella esclusivamente ciclopedonale, che sorgerà a metà strada tra l’Indiano e la passerella dell’Iso-

lotto, collegando il parco delle Cascine con quello dell’Argingrosso, un nuovo centro dell’arte e dello spettacolo nei locali ex Fabbri ed ex Scuderie e spazi per nuovi servizi per il parco, o un locale legato alla tradizione culinaria, nell’ex discoteca Meccanò. Resta invece per il momento insoluta la “dispu-

ta” Renzi-Zeffirelli su dove finirà l’archivio storico della carriera del grande regista, diviso fra l’amore per la sua città e il richiamo della capitale. Ad ogni modo, i tempi per la presentazione del progetto sono stati fissati a inizio giugno: non resta dunque che pazientare qualche mese.


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società

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econoMia/1. Nella cooperativa addetti di 36 nazionalità diverse. Che parlano tutti la nostra lingua

“Nuovi italiani”. Grazie al lavoro l’INIZIATIVA

Sono stranieri, ma hanno un forte senso

I dati del convegno di Campi

la toscana e le sue “vie dell’integrazione”

di appartenenza al Belpaese (e a Firenze).

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Sono i 400 impiegati immigrati della Cooplat, secondo una ricerca condotta dal Ceuriss Federico Buti

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tto su dieci non lascerebbero mai la Toscana e Firenze per trasferirsi altrove. E non sarebbe una novità, se stessimo parlando di persone nate e cresciute qui, perché si sa che i toscani – e i fiorentini in particolare – sono legatissimi alla loro terra. Ma loro sono originari di Perù, Albania, Romania e Filippine: sono venuti nella nostra regione per lavorare e ora non la lascerebbero per nulla al mondo. Perché la maggioranza di questi stranieri si sente “ben integrata” (il 51%) e il 77,8% mostra un senso di appartenenza all’Italia, contro il 68,9% che dà altrettanta importanza ai riferimenti identitari legati al Paese d’origine. È un caso fiorentino: si tratta della ricerca condotta dal Centro europeo di ricerche e studi sociali (Ceuriss) tra i lavoratori immigrati della Cooplat, una delle più importanti cooperative italiane nel comparto dei servizi. Tra i tremila lavoratori della Cooplat, infatti, ce ne sono ben 400 stranieri. Per questo la cooperativa ha deciso di commissionare al Ceuriss un’indagine su “Lavoro e percorsi di integrazione del personale immigrato”, che è iniziata nel gennaio 2010 e che ora è vicina alla conclusione. Leggendo i dati, ciò che salta agli occhi sono il sentimento maturato nei confronti dell’Italia e il fatto che la buona integrazione degli immigrati, riconosciuta da loro stessi, sembra dovuta in primo luogo al lavoro. Riguardo a quest’ultimo punto, per esempio, è da segnalare la risposta alla domanda sulle “dimensioni in cui gli immigrati si identificano di più”: al primo posto

lavoro e immigrati: un Binomio che porta all’integrazione

c’è la famiglia con il 68,9% e al secondo il lavoro con il 45,9%, seguiti a molta distanza dalla nazionalità (24,6%) e dai riferimenti allo stile di vita (27%). Anche una curiosità – in realtà solo apparente, perché si tratta della vita di tutti i giorni – la dice lunga sul legame tra lavoro e integrazione: il 48% degli addetti immigrati di Cooplat valuta “buoni” i rapporti con i colleghi italiani e il 54,1% quelli con i colleghi di una nazionalità diversa (il dato più basso è quello relativo ai rapporti con i connazionali: 46,7%). L’82% di loro parla in italiano con i colleghi, ma il dato ancora più significativo è che soltanto il 24,6% usa ancora la lingua d’origine per le conversazioni in famiglia. Insomma, ormai par-

lano italiano anche a casa.“Questi dati – si legge nella ricerca del Ceuriss – propongono una lettura in forte controtendenza con le ricerche degli ultimi anni sul senso di appartenenza degli immigrati, che vede solitamente primeggiare il legame con la terra di provenienza (con percentuali non inferiori all’85-90%)”. Il profilo che esce dalla ricerca è quello di stranieri che si sentono “nuovi italiani” – e non dimentichiamo che stiamo parlando di immigrati di prima generazione. Le brutte notizie arrivano quando si parla della crisi economica: il 46,7% dice di “arrivare con molta difficoltà a fine mese” e il 14,8% “spende tutto quello che guadagna”. Italiani anche nelle difficoltà, insomma.

ampi Bisenzio, la città dell’area fiorentina con la percentuale più alta di immigrati. Santa Croce sull’Arno, dove oltre il 40% della popolazione residente nel piccolo centro storico è composto dalle famiglie degli stranieri che lavorano nelle concerie. Il caso della Cooplat, 400 lavoratori non italiani su 3mila (vedi pezzo a fianco). Sono le tre esperienze toscane da cui è partito il convegno “Le vie dell’inte(g)razione”, che si è svolto il 25 febbraio scorso al teatro Dante di Campi, per affrontare le problematiche e le sfide poste dall’immigrazione. A Firenze, in Toscana e in Italia. All’iniziativa, organizzata dall’associazione Romano Viviani e dalla Fondazione Italianieuropei, ha partecipato tra gli altri Massimo D’Alema, ex presidente del Consiglio e ministro degli Esteri del secondo governo Prodi. Tanti i dati resi noti durante le cinque tavole rotonde che si sono tenute durante la giornata. Come quelli della “rivoluzione” di Campi, dove i cittadini cinesi rappresentano il 43,6% della popolazione straniera residente, contro il 62% di vent’anni fa, quando la popolazione della frazione San Donnino quasi raddoppiò nel giro di pochi mesi per l’arrivo di migliaia di persone provenienti dalla Cina. Ora i cinesi non sono più concentrati in una sola zona della città, è stato evitato il rischio ghetto e il sindaco Adriano Chini dice che “oggi Campi, per i cinesi, è molto più un luogo di residenza che un posto dove lavorano e basta, segno che il processo di integrazione sta andando avanti”. O come l’esperienza di Santa Croce sull’Arno, dove la stabilità lavorativa (i tanti immigrati presenti sono assunti nelle concerie) ha permesso i ricongiungimenti familiari, potente fattore di pace e coesione sociale. Durante il convegno è stato toccato anche il caso di Prato: alle tavole rotonde hanno partecipato anche il sindaco e il presidente della Provincia, Roberto Cenni e /F.B. Lamberto Gestri.

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econoMia/2. Capita che l’offerta non manchi e che invece il candidato giusto si faccia attendere

Quei mestieri che nessuno vuol più fare Tra quelli meno ambiti - dice un’indagine di Confartigianato Firenze - ci sono l’idraulico, il muratore, il sarto, il macellaio, il panettiere, il cuoco, il falegname e persino l’igienista dentale Antonio Passanese

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l lavoro? C’è, basta cercarlo, accontentarsi e “sporcarsi le mani”. La crisi economica, si sa, ha colpito duramente soprattutto il mondo giovanile. In Toscana sono 69mila i ragazzi – tra i 15 e i 34 anni – alla ricerca di una prima occupazione, nonostante vi siano professioni che non riescono a decollare a causa delle difficoltà di reperimento della forza lavoro. Nella “classifica” dei mestieri meno ambiti stilata da Confartigianato Firenze (e per i quali un contratto a tempo indeterminato sarebbe sostanzialmente assicurato) si trova di tutto un po’: pasticceri, gelatai, sarti, macellai, muratori, idraulici, falegnami, operai agricoli, cuochi, panettieri, fabbri e persino igienisti dentali. Risultati che non stupiscono affatto. A quanti di noi è capitato di aver bisogno di un elettricista, di un meccanico o, “peggio” ancora, di un antennista o di un idraulico senza riuscire a trovarli? È il paradosso dei cosiddetti lavori trascurati. “In Italia - sottolinea il report di Confartigianato - dovrebbero essere valorizzate forme di lavoro in grado di facilitare l’accesso al mercato da parte dei giovani, e favorire quei processi di formazione in azienda che sono indispensabili per ridurre il mismatch (discordanza) tra domanda e offerta rilevata sul segmento giovanile”. Nel 2010, con la flebile ripresa dell’economia, le assunzioni previste dalle imprese e monitorate dal sistema informativo Excelsior 2010 di Unioncamere e Ministero del Lavoro sono tornate a salire, e contemporaneamente è tornata a crescere anche la difficoltà di reperimento di personale non stagionale (+6 per cento rispetto al 2009), che riguarda il 26,7 per cento del totale delle assunzioni

programmate dalle imprese. Il rapporto Excelsior 2010 ha inoltre evidenziato che la difficoltà di reperimento del personale è determinata dall’inadeguatezza degli aspiranti (14,3 per cento) e dal ridotto numero di candidati (12,4 per cento). Lo sbaglio dei giovani di oggi sembra dunque essere quello di non volersi orientare al lavoro nelle arti e nei mestieri, cosa che consentirebbe loro interessanti occupazioni prima come apprendisti, poi come lavoratori dipendenti e infine con l’opportunità di diventare un imprenditore in proprio. E lo stesso errore sembrano commetterlo anche i genitori, nel non indirizzare i figli su questa strada, il che, naturalmente, non significa escluderli dall’opportunità di studiare. Insomma, andrebbe cambiata un’intera cultura, pare voler

Nella nostra regione sono 69mila i ragazzi alla ricerca della prima occupazione dire il report. Nel frattempo, gli extracomunitari rappresentano sempre più una risorsa indispensabile in tanti ambiti della vita economica e sociale del nostro paese. Va ricordato, infatti, come fa notare anche l’Inail, che “quasi il 10 per cento del Pil italiano arriva dagli immigrati e che una famiglia su dieci dipende da una badante straniera. Così come la maggior parte delle fabbriche del Centro–Nord”.

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tempo libero

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al Museo. Sono molti i luoghi d’arte che possono essere visitati senza spendere neanche un euro

Quando la cultura è a costo zero Ludovica V. Zarrilli

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hi l’ha detto che la cultura deve essere venduta a caro prezzo? Il pane della mente, si sa, deve essere a disposizione di tutti, e allora ecco una serie di escamotage per godere delle bellezze della città del giglio e degli immediati dintorni senza mettere mano al portafoglio. Si comincia con la notte dei musei gratis in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, tra il 16 e il

FoCuS I tesori della sede del Comune

Il Palazzo che non t’aspetti

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egli ultimi anni Palazzo Vecchio ha affiancato, ai panni di sede del potere politico e amministrativo della città, quelli di uno dei musei più visitati da fiorentini e turisti. L’accesso alle sale del museo è possibile tutti i giorni della settimana dalle 9 alle 19, mentre il giovedì nei i giorni festivi infrasettimanali l’orario è ridotto, dalle 9 alle 13. Una volta al mese, nell’ambito della “domenica del fiorentino”, è previsto l’ingresso gratuito al museo per tutti i cittadini residenti o nati a Firenze e provincia. Per accedere al Palazzo occorre ritirare una card gratuita presso gli uffici Urp del Comune. Ogni mese viene segnalato il programma delle iniziative con le attività, anch’esse gratuite, curate dal Museo dei ragazzi, che si potranno effettuare esclusivamente su prenotazione, al numero 055.055 o sul sito www.museicivicifiorentini.it. In questa occasione è possibile inoltre visitare gli scavi del teatro dell’antica Florentia. Accanto ai percorsi tradizionali, che attraversano i quartieri monumentali del palazzo, l’associazione Museo dei ragazzi offre modalità innovative e originali di visitare il museo. Queste visite conducono fin nelle stanze segrete dei Medici, e si svolgono con guide d’eccezione come Giorgio Vasari o il duca Cosimo I, che, dialogando con i visitatori, consentono loro di cogliere, con maggiore chiarezza, le differenze tra la Firenze del’500 e quella attuale. In occasione di aperture straordinarie, il normale percorso tra le sale si può arricchire anche con la visita di alcuni ambienti suggestivi, come il “camminamento di ronda” e il quartiere di Leone X, sede degli uffici del sindaco. Attualmente, in Palazzo Vecchio, è poi possibile ammirare il teschio tempestato di diamanti opera di Damien Hirst, esposto nella camera del duca Cosimo I fino al /R.Z. primo maggio.

17 marzo, le principali gallerie della città rimarranno aperte fino all’una del mattino. Altra sorpresa gradita è il ritorno delle domeniche del fiorentino che, una volta al mese, consentono ai nati nella città del giglio, a chi è residente nel comune di Firenze e nella provincia di visitare il museo di Palazzo Vecchio senza scucire un centesimo. L’appuntamento di marzo è fissato per il 13, ma chi non ce la farà non deve disperare: è già fissata una nuova giornata a porte aperte per il 10 aprile. L’unica accortezza è quella di munirsi di una “Bacione card”, completamente gratuita, che va fatta al telefono o via mail. Nei principali musei statali (ad esempio Uffizi, Galleria dell’Accademia e Bargello) si entra senza pagare solo in casi rarissimi (come in occasione della notte dei musei di cui sopra) o se si appartiene ad alcune categorie speciali, come giovani sotto i 18 anni, anziani over 65 o gruppi di studenti accompagnati da insegnanti. In compenso però esiste un numero incredibile di gallerie del polo museale che hanno il vantaggio non solo di essere gratuite, ma anche quasi sempre poco affollate. Ne è un meraviglioso esempio il museo di Orsanmichele, che recentemen-

palazzo vecchio

Ecco qualche consiglio per godere delle bellezze della città del Giglio (e dintorni) senza dover mettere mano al portafogli. A partire dalla lunga lista delle gallerie statali per entrare nelle quali non serve pagare nessun tipo di biglietto te ha riaperto i battenti. E’ visitabile solo il lunedì (giornata in cui quasi tutti gli altri musei sono chiusi) e offre, oltre alla collezione delle sculture originali delle nicchie, una vista inedita sulla città, che si riesce a godere solo dal “grattacielo” più alto del centro. Altra chicca a costo zero è il Cenacolo di Andrea del Sarto a San Salvi, dove, all’interno dell’ex refettorio del convento, è custodito uno dei più begli affreschi del Rinascimento fiorentino, incredibilmente dimenticato dalla maggior parte dei turisti di passaggio. Seguono a ruota il cenacolo di Ognissanti, Fuligno e Sant’Apollonia, e poi ancora il Chiostro dello Scalzo, casa Martelli e la sala del Perugino (ingresso dal Liceo Michelangelo) che è recentemente entrata a far parte del circuito museale. Appena fuori dal comprensorio fiorentino ci sono le ville medicee di Castello (col meraviglioso giardino), di Petraia, di Poggio a Caiano (con annesso museo della natura morta) e di Cerreto Guidi (con il museo storico della caccia). Gli appassionati di arte contemporanea potranno invece fare una visita by night alla Strozzina, che lascia le sale aperte a tutti il giovedì sera dalle 18 alle 23. A disposizione anche le visite guidate gratis del sabato e della domenica alle 16.30, oppure i deliziosi “weekend dell’arte”, laboratori per bambini e adulti organizzati il primo fine settimana del mese: l’ingresso è free, ma solo su prenotazione. Per chiudere in bellezza non poteva mancare lo spazio principe del Q3, l’Ex3, che non mette limiti ai visitatori e lascia le porte aperte a chiunque si voglia abbeverare alla fonte della ricerca contemporanea.


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politica

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coMune. Stop all’utilizzo indiscriminato degli sfondi da cartolina: arriva il regolamento

lievita l’affitto delle piazze storiche Dopo la tassa di scopo, ecco quella

piazze interessate: piazza Strozzi, piazzale Michelangelo, piazza della Signoria, piazza San Giovanni, piazza Duomo, piazza Santa Croce, piazza SS. Annunziata, piazza della Repubblica, piazza Santa Maria Novella, piazza Ognissanti, piazzale degli Uffizi, via Martelli, piazza Santo Spirito, parco delle Cascine e giardino della Fortezza da Basso. Ma non è finita qui, perché davanti a Palazzo Vecchio, così come tra Duomo e Battistero, in via Martelli, piazza Santa Croce e piazza della Repubblica, potranno campeggiare esclusivamente iniziative promosse direttamente dal Comune. “Era necessario tutelare maggiormente le zone più preziose della nostra città – aggiunge il vicesindaco – anche per garantirne una fruizione migliore da parte di cittadini e turisti. Proprio a questo proposito abbiamo voluto tenere conto anche delle indicazioni della Soprintendenza”. Le domande dovranno essere presentate almeno 45 giorni prima dell’evento, con tanto di finalità, durata e caratteristiche dell’occupazione, compreso il progetto dettagliato. Alcune deroghe sono previste, ma solo per le manifestazioni promosse dall’amministrazione comunale. A mercatini, bancarelle e installazioni varie, invece, non si faranno più sconti.

“d’immagine”: bancarelle, mercatini e installazioni dovranno pagare di più per stare in centro. E passare al vaglio di una commissione ad hoc Francesca Puliti

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iazza Signoria trasformata in spiaggia per un giorno con una sfilza di ombrelloni, mucche colorate sparse per tutto il centro, un enorme waffel gonfiabile davanti alla basilica di Santa Croce. Palazzo Vecchio dice basta e vara un nuovo regolamento sull’uso delle piazze storiche fiorentine. Chi vorrà usufruire dello sfondo da cartolina dovrà passare al vaglio di una commissione ad hoc. E pagare di più. Finora, infatti, per organizzare un evento in centro era sufficiente saldare il conto del suolo pubblico. D’ora in poi non sarà più così: entra in vigore una sorta di “tassa di immagine”. “Così si tutelano le zone più preziose della città”, commenta il vicesindaco Dario Nardella. “Il regolamento – continua Nardella - introduce due grandi novità: il canone per l’utilizzo delle piazze storiche e precisi criteri per il loro sfruttamento, con una maggiore selezione sia dal punto di vista dell’impatto estetico, sia in base alla tipologia dell’evento”. L’indennità di immagine terrà conto delle caratteristiche del luogo, della durata degli eventi e dei ritorni economici. Ma non solo: le autorizzazioni saranno vincolate ad alcuni precisi parametri, come il valore sociale, culturale e politico degli eventi, l’interesse per la collettività, la ricaduta economica per il territorio. A valutare l’impatto estetico oltre che socialeconomico degli eventi sarà una specifica commissione, di cui faranno parte tutti i rappresentanti degli uffici comunali interessati. Ancora da stabilire i canoni d’affitto dei differenti “palchi”, mentre è già stabilito l’elenco delle

piazza

santo spirito

l’INIZIATIVA Torneo di calcio a scopo benefico

Il Palazzo Vecchio Football club vince il memorial Alessia ballini

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a politica, il calcio (la Fiorentina, soprattutto), il suo Mugello. Erano tre delle grandi passioni di Alessia Ballini, la consigliera regionale scomparsa il 2 febbraio scorso dopo una coraggiosa battaglia contro il cancro, ed è mettendo insieme e “miscelando” questi tre ingredienti che amici e conoscenti hanno deciso di tributarle un omaggio. Così è nato il 1° trofeo di calcio Alessia Ballini, che si è svolto il 20 febbraio al centro tecnico Figc di Coverciano, un quadrangolare che ha visto affrontarsi politici, amministratori e giornalisti di Firenze

e del Mugello. A scopo benefico: i fondi raccolti, circa 2.600 euro, sono stati devoluti alle realtà a cui Ballini ha chiesto di fare donazioni. “Niente musi lunghi ma sorrisi – aveva detto ai famigliari prima di andarsene – e chiedete che non vengano comprati fiori ma fatte offerte per i centri anti-tumore”: il dipartimento oncologico dell’ospedale di Ponte a Niccheri, la Lega italiana per la lotta contro i tumori e l’associazione Pallium. A sfidarsi sul campo di Coverciano la squadra dei consiglieri comunali e degli assessori di Firenze, capitanata

dal sindaco Renzi, una Rappresentativa del Mugello, una dei giornalisti e una formazione composta da consiglieri regionali, provinciali e politici. In tribuna il ct della Nazionale Cesare Prandelli, Sebastien Frey e l’ad della Fiorentina Sandro Mencucci. La vittoria è andata a Palazzo Vecchio, che ha battuto prima i mugellani e in finale i politici ai rigori, nonostante l’errore di Matteo Renzi, che se l’è fatto parare da Gabriele Toccafondi del Pdl. Terzi i giornalisti, quarto il Mugello. Ma è /P.C. chiaro che la vera vincitrice è stata Alessia.

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politica

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aeroporto/1. Approvata dalla giunta regionale la variante del Pit, il piano integrato del territorio

Decolla la nuova pista: parallela oppure allungata Il documento prevede lo sviluppo dello scalo fiorentino, lasciando aperte le due possibilità. Così, il Vespucci potrebbe includere nuove destinazioni (e nuovi tipi di velivoli) Paola Ferri

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ia libera alla nuova pista di Peretola. Più o meno. Diciamo che le carte ci sono, tutto il resto è ancora da vedere. È stata approvata lo scorso febbraio la variante del Pit (il Piano integrato del territorio) che prevede lo sviluppo dello scalo fiorentino. In un senso o nell’altro, è proprio il caso di dirlo. Il documento licenziato dalla giunta regionale, infatti, lascia aperte due possibilità: o la realizzazione di una nuova pista parallela all’autostrada, o il prolungamento di quella attuale, al fine di raggiungere la fatidica lunghezza di 2 km. Che si proceda nell’una o nell’altra direzione i dintorni saranno ovviamente coinvolti nella rivoluzione, a partire dall’autostrada, per cui si parla anche di un possibile interramento. Ma, cosa che più preme ai comuni limitrofi (e non solo), sarà soprattutto il parco della Piana a patirne le conseguenze. Anche se il governatore Enrico Rossi ha garantito che “il parco non sarà in alcun modo intaccato”. La priorità, però,

L’obiettivo è realizzare un polo che possa diventare il terzo d’Italia è lo sviluppo del Vespucci, su questo il presidente della Regione e il sindaco di Firenze vanno (adesso) d’amore e d’accordo. Con la modifica della pista l’aeroporto potrebbe raddoppiare il numero dei voli, includendo nuove destinazioni e nuovi tipi di velivoli. Secondo alcune previsioni, con il nuovo assetto Firenze potrebbe strappare a Pisa circa l’80% dei voli. Magari anche grazie allo sbarco di compagnie low cost, finora “dirottate” sulla città della Torre pendente. La partita vera, però, secon-

do i programmi regionali, passa proprio dall’eterna rivale del capoluogo: cioè attraverso l’integrazione dei due principali aeroporti toscani. “L’obiettivo – dichiara Rossi - è realizzare un polo aeroportuale che possa diventare il terzo in Italia, al netto di Venezia”. Un obiettivo possibile, ma tutt’altro che facile, anche solo in base agli assetti societari dei due aeroporti. Se la Regione conserva ancora quote di Sat, la società che gestisce il Galilei, così non è per Adf. Ma anche su questo piano il governatore si sta dando da fare per rientrare nella partita. Con la dichiarata intenzione di arrivare a un’unica società di gestione dei due scali. “Forse perderò la partita della società unica – aggiunge il presidente della Regione – ma nessuno può impedirmi di provarci”. La strada appare in salita, ma nel mentre Rossi si è riconquistato un compagno di viaggio, o almeno di questo viaggio: Matteo Renzi, soddisfatto per l’approvazione della variante. “Le modifiche apportate al Pit – dichiara il suo vice Nardella – dimostrano che c’è un forte allineamento della Regione con le posizioni già assunte dal Comune con il piano strutturale”. Eppure qualcosa scricchiola nell’accordo. E va sotto al capitolo Cittadella viola. “Lì non c’entra”, ribadisce Rossi. “Invece sì”, replica Nardella. Come? Secondo il vicesindaco sarebbe una questione di scambi di volumi: dentro il nuovo stadio, fuori altre costruzioni in programma. “Se i proprietari del terreno trovano un accordo – annuncia – siamo pronti a rimettere in discussione il Pue (piano urbanistico esecutivo, ndr)”. Il risiko della Piana continua e il match potrebbe durare un’intera legislatura. Mentre lo scalo di Bologna diventa sempre più competitivo. “Nel 2013 Smn e lo scalo bolognese disteranno meno di un’ora in treno – avverte il vicesindaco – grazie ai nuovi people mover. Dobbiamo attrezzarci in fretta se vogliamo rimanere competitivi”.

055 200.13.26 Il primo taxi tutto al femminile

aeroporto/2. I sindaci della cintura urbana dicono no

la Piana in rivolta: “o i voli o l’inceneritore” A

pprovata la variante, trovato l’inganno. Tutti soddisfatti dalla modifica apportata dalla giunta regionale al Pit, per realizzare una nuova pista a Peretola? Niente di più lontano dalla realtà. I sindaci della cintura urbana, capitanati dal condottiero Gianni Gianassi, primo cittadino di Sesto Fiorentino, non ci stanno e accusano il presidente della Regione di “alto tradimento”. Già, perché dopo un primo momento in cui Rossi si era mostrato disponibile alla mediazione tra “Firenze ladrona” e i “piccoli della Piana”, il governatore ha sposato la battaglia renziana: la pista parallela. E il “tradimento” dell’alleato fa più male dell’attentato al famoso parco, che dovrebbe fare da cuscinetto-compensazione a tutto ciò che dovrebbe trovar spazio nella piana da qui a qualche anno. Inceneritore, Alta velocità ferroviaria, cassa di espansione dei Renai, raddoppio dell’A11, parcheggio scambiatore dell’Osmannoro e chi più ne ha più ne metta. Senza contare l’impatto estetico della nascente (?) Scuola dei Marescialli. “O il termovalorizzatore o la pista parallela, il presidente della Regione faccia la sua scelta”. A lanciare il guanto di sfida è ancora una volta Gianassi, sostenuto dai sindaci della cintura urbana (compreso Bagno a Ripoli, che sta dall’altra parte della città). “Non accetto ricatti”, replica

imperterrito Enrico Rossi. Ma che qualcosa si sia rotto nel tetris di equilibri della Piana è più che evidente. Il fronte della battaglia, però, si estende anche all’interno della stessa Firenze. Qui a dare del filo da torcere al sindaco, sul piano aeroporto, ci si mettono sia le opposizioni di destra che di sinistra. “Qualsiasi piano incrementi il numero dei voli – afferma Ornella De Zordo di Perunaltracittà – per noi è inaccettabile. E non ci vengano a raccontare che i turisti o gli imprenditori diretti a Firenze desistono perché devono atterrare a Pisa”. Scettico anche Tommaso Grassi, di Spini per Firenze, al contrario del suo capogruppo, appunto Valdo Spini. Fa un po’ più effetto invece trovare tra gli oppositori della strada aperta dal Pit il Pdl, da sempre a favore dell’implemento del Vespucci. Ma si fa presto a capire il perché: secondo Marco Stella la manovra della Regione altro non sarebbe che la solita bufala. “Il Pit affonda Peretola. Lo sviluppo dello scalo fiorentino – spiega – è subordinato all’integrazione tra Pisa e Firenze. Se questa non dovesse avvenire, non ci sarebbe nessuna nuova pista”. Il “trucco” starebbe scritto in un allegato della variante. Ma anni di interrogazioni a scuola dovrebbero averci insegnato, ormai: le cose più importanti spesso stanno /P.F. nelle note a piè di pagina.

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on line

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internet. Notizie, foto e video per essere sempre aggiornati. E tutti possono mandare segnalazioni

la città in diretta su www.ilreporter.it I PIÙ lETTI DEl MESE 1. Piselli Toscani, da stasera in vendita il calendario shock 2. Pizzul: “Della Valle in standby. Mutu va perdonato” 3. ‘’Se non ora quando?’’, le donne fiorentine si preparano 4. Dignità delle donne e ‘’no al pedaggio’’: un weekend in piazza (e in strada)

6. Gli aeroporti toscani decollano, nuovi voli da Pisa e Firenze 7. Toscani, arriva la versione maschile del calendario shock 8. ‘’La politica è alla frutta’’, folla per Renzi-scrittore 9. Cuba, quella vera. Il documentario clandestino allo Stensen 10. Su Facebook un gruppo chiamato “Sex and City” (versione fiorentina)!

1. Cori, cartelli e anche voglia di ridere. Migliaia di donne (e uomini) in piazza 2. Auto si ribalta sul ponte all’Indiano, traffico in tilt 3. Tir si ribalta, caos sulla Fi-Pi-Li

ToP TEN FoTo 1. Chi è la più bella della Padania? 2. E Firenze ‘’sparì’’ nella nebbia 3. San Jacopino 2012, ecco come sarà

4. Scandicci, ditta distrutta dalle fiamme

4. Clet, l’artista dei cartelli si

5. I Dinamo vincitori di Sanremo... ora tour mondiale!

5. Prossima fermata ‘’Porta al

6. Wynne Gareth si racconta a Il Reporter

6. La ‘’faccia pulita’’ di via Maggio

racconta Prato’’. E la riqualificazione?

7. A Firenze arrivano i cassonetti hi-tech

7. La ‘’dura vita’’ dei motorini

8. Cosa m’invento per San Valentino?

8. Il granduca “cornuto” e il

9. Tramvia, commercianti sul piede di guerra

9. Torre San Niccolò

10. Da borgo a ‘’ghetto’’? Viaggio in San Frediano

10. L’arte sospesa nel vuoto

Qualità e genuinità...

Perseo bifronte incappucciata: si rifà il look

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n carrello della spesa colmo di rifiuti abbandonato in pieno centro (e in pieno giorno) a due passi dal glorioso Teatro Comunale, cestini o cassonetti un po’ troppo pieni sparsi qua e là per la città, qualche muro che sicuramente ha visto tempi migliori, e che porta sulla “pelle” il segno del passaggio del vandalo di turno. Se a Firenze, come in qualsiasi altra città, succede sicuramente ben di peggio (e se non possono certo essere considerati questi i problemi più gravi con cui gli abitanti si trovano a dover fare i conti), si tratta comunque di situazioni (più o meno temporanee) che certo non rendono onore alla bella Florentia. Situazioni che i lettori del nostro sito (www.ilreporter.it) hanno immortalato in diversi scatti, che poi hanno inviato all’indirizzo della nostra redazione (redazione@ilreporter.it). Queste fotografie hanno trovato spazio sul nostro portale (qua accanto ne pubblichiamo due) con un obiettivo ben preciso: raccontare quello che non va della nostra città. Che si tratti di un “piccolo” atto vandalico così come di una situazione che si protrae da anni e che sembra non riuscire a trovare soluzione. Perché la qualità della vita inizia proprio da come, ogni mattina, troviamo la città sotto casa. E dato che mettendo più occhi insieme si riesce sicuramente a vedere meglio (e di più), quello che chiediamo a tutti i lettori è di continuare a seguirci ogni giorno sul nostro sito e a mandarci fotografie e segnalazioni, che noi continueremo a pubblicare: è proprio portando alla luce problemi e casi di incuria, degrado e affini, infatti, che si può iniziare a risolverli.

5. Politici e giornalisti si sfidano. Per ricordare la ‘’comandantessa’’

I VIDEo PIÙ VISTI


A cura del Comune di Figline Valdarno Ufficio Stampa: Samuele Venturi s.venturi@comune.figline-valdarno.fi.it

Sede del Comune di Figline Valdarno Piazza IV Novembre, 3 Tel. 055.91251

Figline informa CULtURA

gLI sCAttI dI gIAnnI BeRengO gARdIn In mOstRA A FIgLIne Fino all’1 maggio il Palazzo Pretorio di Figline ospita una personale del grande fotografo Trenta anni dopo Paolo Monti, la grande fotografia torna a Figline negli scatti di Gianni Berengo Gardin. Il suo obiettivo restituisce l’immagine di una terra che coniuga tradizione e modernità, natura, arte, cultura e vita quotidiana in una mostra inaugurata al Palazzo Pretorio il 27 febbraio e che si chiuderà l’1 maggio (ingresso libero). Gianni Berengo Gardin è un’icona della fotografia italiana nel mondo. Le sue fotografie sono esposte nei più importanti musei e gallerie d’arte, come il Moma di New York, la Calcografia Nazionale a Roma, la Bibliotheque Nationale de France, la Maison Européenne de la Photographie e la Collection photo Fnac di Parigi. Il suo linguaggio fotografico è bianco e nero, per arrivare dritti alle cose, perché “il colore distrae sempre: si vedono più i colori che il contenuto delle immagini”. In bianco e nero sono appunto le immagini di Figline raccolte in questa mostra, come in bianco e nero sono gli scatti di Paolo Monti, maestro di Gianni Berengo Gardin che trenta anni fa immortalò Figline. Diverso tempo è trascorso tra l’uno e l’altro, e nelle immagini dei due grandi fotografi è tutta la cifra

CULtURA

gARdIn: IL FOtOgRAFO deLL’ImPegnO CIVILe e sOCIALe

Ligure di nascita, ha esposto i suoi scatti nelle più importanti gallerie d’arte del mondo Gianni Berengo Gardin è considerato uno dei fotografi viventi più importanti al mondo. Ligure di nascita, classe 1930, inizia ad occuparsi di fotografia nel 1954 e le sue immagini guadagnano presto le pagine de “Il Mondo”, una delle voci più originali ed anticonformiste del giornalismo del secondo dopoguerra. Il suo archivio conta 1.350.000 scatti, molti di questi raccolti in oltre 200 libri fotografici, documenti che raccontano la storia, le aspirazioni, gli slanci e le frustrazioni, le tante bellezze e le contraddizioni, l’identità di un popolo e di un intero Paese; perché, come lui stesso dice, “cambia tutto. Cambiasse solo il paesaggio come cambia la nostra vita…”. E allora quegli scatti sono testimonianze, “importanti per ricordarci come eravamo”. Oltre 200 le personali allestite in tutto il mondo, per una carriera insignita dei più importanti e prestigiosi riconoscimenti nazionali ed internazionali, tra cui il World Press Photo, nel 1963, il premio Brassai nel 1990, il Leica Oskard Barnack Award nel 1995 con un lavoro sulla comunità Rom di Firenze; nel 1998 è la volta del prestigioso Lucie Award, che consacra Gianni Berengo Gardin tra i più grandi fotografi di sempre. Due anni fa, infine, la Laurea Honoris Causa

del cambiamento della città. Gianni Berengo Gardin racconta la Figline di oggi e lo fa muovendo dalle sue certezze: la bellezza della terra, la storia millenaria di un borgo e di un popolo, la vitalità del tessuto economico, tra antichi e nuovi mestieri; racconta di donne imprenditrici e di istituzioni, associazioni di volontariato e terzo settore che tessono insieme una efficace ed originale rete di protezione sociale e di promozione culturale, artistica, sportiva. Racconta insomma di una Terra da Vivere che ha saputo riannodare il “filo della memoria” con il fiato della modernità e, senza retorica, guarda al futuro con la consapevolezza del suo passato e con l’ottimismo di un contatto ancora forte e vivo. La mostra, organizzata dal Comune di Figline Valdarno con la collaborazione del Circolo Fotografico Arno, resterà aperta al pubblico ad ingresso libero fino all’1 maggio al Palazzo Pretorio (piazza San Francesco, zona centro storico) con il seguente orario: 9-13 e 15-18.30 sia feriali che festivi. Per maggiori info www.comune.figline-valdarno.fi.it, tel. 055.9153509.

in Storia e Critica dell’Arte presso l’Università degli Studi di Milano. Figura mite, occhi attenti e vivaci, quel fare semplice dei pochi veramente grandi, Gianni Berengo Gardin ama dire di sé: “Il mio lavoro non è assolutamente artistico. E non ci tengo a passare per un artista”, “l’impegno stesso del fotografo non dovrebbe essere artistico, ma sociale e civile”.

CULtURA

IL sIndACO: “Le FOtOgRAFIe dI gARdIn RACCOntAnO CHI sIAmO nOI FIgLInesI”

Un progetto che immortala i nostri bellissimi paesaggi ma soprattutto le facce dei cittadini

Per la città di Figline Valdarno è un vanto ed un riconoscimento poter ospitare la mostra fotografica “Terra da vivere“ di Gianni Berengo Gardin, uno dei fotografi più stimati al mondo che ha deciso di mettere a nostra disposizione le sue immagini. Per celebrare al meglio questo avvenimento, abbiamo scelto uno dei luoghi simbolo della nostra città per ospitare questi splendidi e significativi scatti: il Palazzo Petrorio, già teatro di altre esposizioni artistiche di successo come le mostre de “La Città degli Uffizi” realizzate appunto con la collaborazione della Galleria degli Uffizi, e che sono state premiate da un ampio consenso di pubblico. Inoltre la mostra avviene in un momento particolarmente significativo per la nostra città da un punto di vista “fotografico”: a distanza di 30 anni dagli scatti di Paolo Monti – di cui peraltro Gianni Berengo Gardin è stato allievo – la nostra Figline viene nuovamente immortalata da un altro grande fotografo, in una sorta di prosecuzione naturale che ci consentirà anche di capire come siamo cambiati. E nel 2011 i 30 anni ricorrono anche per il Circolo Fotografico Arno, che proprio nel 1981 veniva fondato qui a Figline: un gruppo di nostri concittadini, accomunati dalla passione per la fotografia, si unirono dando vita ad uno dei circoli più noti del panorama nazionale. Anche grazie alla loro vitalità e al loro entusiasmo - che nel corso di tutti questi anni non sono mai venuti a mancare - è stato possibile coinvolgere Gianni Berengo Gardin in questo suggestivo progetto. Ci tengo a riferirmi a questi scatti con la definizione “progetto” perchè l’idea ispiratrice non è per niente banale: alla base c’è infatti la ricerca di un modo dinamico per fornire all’osservatore un’immagine di Figline che non sia la classica “cartolina”, ma che racconti invece “quello che siamo noi figlinesi” facendo emergere un’ identità forte che passa, sì dai bellissimi paesaggi di una tipica terra di Toscana e dai suggestivi scorci del nostro centro storico, ma anche e sopratutto dalle facce di noi figlinesi. L’obiettivo di Gianni Berengo Gardin si è indirizzato per catturare i volti di chi a Figline ci vive da sempre e di chi invece ci è arrivato da poco, di chi a Figline si impegna nel sociale e nello sport, di chi a Figline, attraverso il proprio lavoro, ci fa conoscere fuori dai confini del nostro comune. Uno sguardo sulla nostra comunità che non poteva aver filtro migliore che l’obiettivo di un grande fotografo come Gianni Berengo Gardin. Concludo con un sincero ringraziamento al Circolo Fotografico Arno e al Presidente Silvano Monchi per essere stati il motore di questo progetto.


Figline informa LAVORI PUBBLICI

Lavori sul passaggio pedonale in via della Resistenza Intervento per abbattere le barriere architettoniche e creare il primo tratto di pista ciclabile Sono iniziati il mese scorso i lavori per il recupero di un passaggio pedonale in via della Resistenza, dove si provvederà sia ad un intervento di recupero del camminamento già esistente, sia alla realizzazione di un nuovo percorso di 36 metri: in entrambi i casi ci sarà il completo abbattimento delle barriere architettoniche. L’area interessata dal progetto è compresa tra i giardini che si affacciano su via della Resistenza e l’area di proprietà dell’Asl. Gli obiettivi dell’intervento – costo complessivo 25mila euro, durata circa 2 mesi - è di creare un nuovo attraversamento che collega piazza XXV Aprile con il giardino pubblico di via della Resistenza per un miglior accesso dei portatori di handicap attraverso la realizzazione di due nuovi scivoli sui marciapiedi esistenti ed il recupero dell’aiuola spartitraffico tra le due corsie di via Volta, che diventerà una zona cosiddetta “salva pedoni”. Nel corso dei lavori saranno inoltre eliminate le panchine in cemento armato e riasfaltato tutto il camminamento esistente. Infine si provvederà a realizzare un nuovo tratto di pista ciclo-pedonale per collegare la parte esistente con l’area dell’Asl. A breve, inoltre, inizieranno anche i lavori per il completamento della pista ciclabile che collegherà piazza XXV Aprile al nuovo complesso edilizio “PTA 4 Allevamento avicolo al Cesto”, che, come da convenzione urbanistica siglata tra Amministrazione comunale e Italcostruzioni Lu.di.ni. Srl, non comporterà costi per il Comune di Figline. “Ci sono stati dei ritardi nell’esecuzione dei lavori – ha spiegato il sindaco di Figline, Riccardo Nocentini – ma tra poche settimane inizierà l’intervento per la realizzazione di una importantissima pista ciclabile di Figline, la prima che collegherà una grande area abitata come il Cesto fino alle porte del centro storico. L’intervento sarà a costo zero per il Comune e, oltre ad essere una risposta alle esigenze dei cittadini, vuole rappresentare anche un incentivo per riscoprire mezzi alternativi all’auto. Proprio per sviluppare ulteriormente questo tipo di opere, i nostri uffici sono da tempo al lavoro per individuare nuovi tracciati da realizzare in altre zone della città”. LAVORI PUBBLICI

Lavori di ristrutturazione ai cimiteri delle Cannucce e del Tartigliese

L’intervento del Comune si inserisce in un piano di recupero iniziato con il cimitero di Scampata A distanza di pochi mesi dalla conclusione dei lavori di ristrutturazione del cimitero di Scampata (ottobre 2010), l’Amministrazione comunale prosegue il suo programma di riqualificazione di altri due cimiteri, in particolare quelli delle Cannucce e del Tartigliese. Nel primo caso gli obiettivi stabiliti riguardano il rifacimento della pavimentazione al primo piano del gruppo loculi B, compresa la sostituzione dell’impermeabilizzazione sottostante deteriorata, il rifacimento di tutto il sistema fognario delle acque meteoriche a piano terreno del gruppo loculi A con la posa di nuove canalette, oltre alla posa del nuovo pavimento antiscivolo; inoltre, una nuova pavimentazione del viale d’ingresso della parte vecchia del piazzale di fronte alla cappellina e dei vialetti laterali: questo particolare intervento si rende necessario a causa della presenza di ghiaia, che rappresenta un disagio per i portatori di handicap e gli anziani che accedono alla struttura. Inoltre nel piazzale d’ingresso si provvederà alla sostituzione di 9 pini con nuovi cipressi, danneggiati dalla nevicata del dicembre scorso; infine saranno realizzati nuovi ossarietti. La realizzazione dell’intero progetto avrà un costo totale di circa 100mila euro. Per quanto riguarda invece il cimitero del Tartigliese, il piano di lavoro prevede la realizzazione di 32 nuovi loculi ed un adeguamento del vialetto pedonale interno al cimitero, per un costo complessivo di circa 110mila euro. Come già accennato, questi due interventi vanno ad aggiungersi all’ampliamento del cimitero di Scampata concluso l’ottobre scorso con la realizzazione di 20 nuovi loculi più due cappelline private.

CULTURA

ISTITUZIONI

La pubblicazione è una iniziativa promossa dalla Presidenza del Consiglio Comunale.

Il Consiglio esprime contrarietà sul deposito cauzionale di Publiacqua

Il 25 marzo presentazione del libro sui 50 anni di Pirelli a Figline

Nel pomeriggio di venerdì 25 marzo al Teatro Garibaldi si terrà la presentazione ufficiale del libro sui 50 anni di attività dello stabilimento Pirelli di Figline, una iniziativa promossa dalla Presidenza del Consiglio Comunale di Figline con il patrocinio della Regione Toscana e della Provincia di Firenze, e con la preziosa collaborazione di Pirelli S.p.A. Alla pubblicazione hanno lavorato tre giovani figlinesi, Tommaso Lalli, Gabriele Mori e Gianni Sestucci, raccogliendo le testimonianze degli operatori che hanno lavorato nello stabilimento della nostra città. Dunque un bel volume con il quale - attraverso i racconti, i ricordi e le immagini - si è cercato di cogliere il cambiamento epocale che lo stabilimento Pirelli ha tracciato nel nostro tessuto socio-economico: da città di piccoli artigiani, Figline ha infatti acquisito una mentalità operaia ed industriale, è cresciuta insieme alla fabbrica come la fabbrica è cresciuta insieme alla città. La pubblicazione si conclude con una intervista a cura di Samuele Venturi, Responsabile Comunicazione Comune Figline, al neo Direttore Generale di Pirelli-Figline V.no, Marco Cipparrone, in cui si ripercorre lo sviluppo di questo stabilimento e si tracciano le linee guida per il futuro. Alla presentazione, oltre ai quadri dirigenziali di Pirelli, saranno presenti il Sindaco di Figline Riccardo Nocentini ed il Presidente del Consiglio Comunale, Sauro Sarotti.

Approvato all’unanimità un ordine del giorno proposto dall’Ufficio di Presidenza Il Consiglio comunale di Figline ha approvato all’unanimità un ordine del giorno – presentato dall’Ufficio di Presidenza - in cui si esprime contrarietà verso l’operato di Publiacqua per quanto riguarda il deposito cauzionale richiesto su tutte le utenze. Nel testo si prende atto dell’imposizione di Publiacqua attraverso la quale si obbligano sostanzialmente gli utenti a domiciliare su conto corrente bancario o postale le relative bollette, pena una richiesta esagerata di deposito cauzionale. Pertanto si invita i sindaci ad attivarsi nelle sedi opportune per orientare l’azienda ad un ripensamento normativo ed economico che rettifichi la decisione, al fine di ridurre l’incidenza del deposito cauzionale nei confronti di famiglie ed aziende già in difficoltà a causa della crisi. Auspicando che gli effetti di questa rettifica risultino tangibili fin dalle prossime fatturazioni, si invita i cittadini a far sentire la propria protesta nelle sedi aziendali. “Mi attiverò insieme agli altri sindaci - ha spiegato il primo cittadino, Riccardo Nocentini - affinché si entri nel merito di questa vicenda che il Consiglio comunale di Figline ha prontamente sollevato. Porterò quindi le istanze dei cittadini all’assemblea dell’Ato”.


Figline informa LAVORI PUBBLICI

Presentati gli interventi del Comune per la sicurezza idraulica L’11 febbraio al Matassino è stato illustrato ai cittadini il progetto delle casse di espansione sull’Arno Presentazione ufficiale lo scorso 11 febbraio nella scuola “Da Vinci” di Matassino per le casse di espansione sull’Arno, un intervento di messa in sicurezza idraulica di cui beneficerà non solo Figline ma anche tutte le altre città che si trovano sul corso dell’Arno. Alla serata sono intervenuti Gaia Checcucci, Segretario Generale dell’Autorità di Bacino del Fiume Arno, Giovanni Massini, Dirigente responsabile Prevenzione rischio idrogelogico Regione Toscana, i tecnici del Comune che stanno seguendo l’opera (Mauro Badii, Antonio Corazzi e Lorenzo Venturi) ed i progettisti Luciano Marradi, Stefano Monni, Davide Settesoldi. A fare gli onori di casa il sindaco Riccardo Nocentini, che ha sottolineato l’importanza strategica delle casse di espansione per la tutela del territorio e degli abitanti, ma anche tutti gli altri interventi ordinari e straordinari che vengono regolarmente effettuati sul reticolo minore. Insomma, un’azione complessiva sul sistema idrogeologico che ha permesso al Comune di Figline di posizionarsi anche nel 2010 al 2° posto tra i Comuni della Toscana, 36° in Italia, nella classifica di Legambiente e Dipartimento di Protezione civile sul monitoraggio del rischio idrico. Ricordiamo che la cassa di espansione Pizziconi rientra in un ampio progetto di prevenzione del rischio idrogeologico che comprende altre tre casse di espansione sull’Arno (Restone, Prulli e Leccio) che ha un costo complessivo di circa 76 milioni di euro. Il primo lotto, i cui lavori sono iniziati nel novembre 2010 per un importo di 14 milioni di euro, prevede la costruzione di

POLITICHE SOCIALI

Progetto “Vita indipendente”: arrivano i contributi della Regione In arrivo 378mila euro per l’iniziativa della SdS a favore di persone diversamente abili

La Società della Salute zona Sud-Est ha accolto e finanziato tutti i progetti presentati conformi ai requisiti ricercati per la “Fase Pilota” del progetto regionale “Vita indipendente”. Il progetto si propone, infatti, di riconoscere alle persone con disabilità motoria e sensoriale, la possibilità di vivere con la stessa libertà di scelta delle altre persone, favorendone l’integrazione e la partecipazione. Con “Vita Indipendente” si finanziano progetti volti a favorire e rendere possibile il diritto a una vita autonoma a persone con disabilità, dietro la presentazione di progetti elaborati da parte di persone diversamente abili residenti in Toscana, e nel nostro caso nella zona fiorentina Sud-Est. La SdS ha accolto le domande di 28 persone, provenienti da tutti i 15 Comuni della zona, le cui azioni prevedono prevalentemente interventi per l’assistenza e la cura personale. I programmi saranno finanziati per tutto il 2011 grazie al contributo della Regione Toscana, che ha assegnato alla SdS 378mila euro. Ciò che differenzia l’intervento di “Vita Indipendente” da altre azioni più a carattere assistenziale è il diverso ruolo svolto dalla persona con disabilità, che abbandona la

una cassa di 135 ettari e la messa in sicurezza della frazione di Matassino con opere idrauliche sui torrenti Resco e Faella. Funzionale a questo intervento sarà anche la realizzazione del tratto della variante alla strada regionale 69 del Valdarno, che costituisce l’argine della cassa di espansione e che rappresenta una delle opere viarie più importanti non solo per Figline ma per tutto il Valdarno, sia fiorentino

che aretino. Dei 135 ettari di terreno destinato alla cassa, ben 8 saranno utilizzati per la costruzione di un parco pubblico attrezzato con percorsi-salute, aree pic-nic, campetti per lo sport, aree gioco per bambini, una pista per il ciclismo sportivo e un’area per attività ippica. Si prevede all’interno della zona a sud il mantenimento di una fascia umida per conservare le belle querce di notevoli dimensioni e un

posizione di “oggetto di cura” per diventare soggetto attivo e protagonista della propria vita. “Dopo aver accolto positivamente il progetto speciale disabilità approvato dalla Regione lo scorso anno per l’attivazione di una fase pilota per progetti di “Vita Indipendente” - dichiara il Presidente della SdS Sud-Est, Luciano Bartolini - oggi esprimiamo tutta la nostra soddisfazione nel veder rendersi concreto un programma così importante e significativo grazie al quale sarà possibile concedere contributi personalizzati, che ci consentano di garantire risposte articolate e rispondenti ai bisogni dei cittadini–utenti”.

no su queste pagine si possono trovare notizie riguardanti l’attività dell’Amministrazione comunale, l’organizzazione di mostre, convegni, eventi. Inoltre ampio spazio all’area multimediale con foto, video e audio, alle iniziative del Teatro Garibaldi e a tutte le campagne informative promosse negli ultimi cinque anni dal Comune di Figline. Su queste pagine è inoltre possibile sottoscrivere alcuni servizi gratuiti per essere sempre aggiornati sulle iniziative del Comune, come il servizio di sms da ricevere sul telefonino e la newsletter da ricevere via e-mail.

comunicazione

A febbraio si è svolto il Campionato regionale di corsa campestre

Figline Informa: news quotidiane sulla rete civica Il periodico di informazione comunale si trova anche sul sito internet del Comune

Oltre alla pubblicazione delle notizie sul mensile “il Reporter”, Figline Informa è informazione quotidiana sul sito internet del Comune di Figline: http://ufficiostampa.comune.figline.it . Ogni gior-

SPORT

L’iniziativa è stata promossa dall’Atletica Futura con il patrocinio del Comune di Figline Si è svolta a febbraio la seconda prova del Campionato Toscano di Corsa Campestre di società, un evento organizzato dall’Atletica Futura in collaborazione con il Comune di Figline Valdarno, che ha avuto come teatro lo spettacolare parco di Villa La Palagina: qui, circa 550 corridori giunti da tutta la Toscana si sono sfidati per l’accesso alle finali nazionali. Il percorso disegnato all’interno di frutteti e vigne ha messo in risalto le qualità tecniche degli atleti. Grandi risultati sono arrivati per l’Atletica

habitat corretto per le specie animali. Nel corso della presentazione è stata inoltre distribuito un depliant informativo realizzato dal Comune per illustrare ai cittadini tutte queste attività sulla prevenzione idrogeologico: il materiale è disponibile anche nella sezione Campagne Informative all’indirizzo internet http://ufficiostampa.comune.figline.it.

Futura con Enzo Copia (distanza 10 km) e con Kipkemei Abraham Talam (4 km). Nell’ambito femminile grande successo del G.S. Lammari che ha vinto in entrambe le distanze prevalendo sull’Atletica 2005 e sull’Atletica Castello. Nella categoria maschile l’Atletica Futura ha portato a casa il titolo regionale nella distanza dei 10 km ed è riuscita ad ottenere un grandissimo terzo posto, facendo registrare il miglior punteggio di giornata di questa disciplina. Grande soddisfazione per gli organizzatori, che hanno riscontrato un ottimo numero di partecipanti e di pubblico per poter riproporre sul territorio figlinese un’altra manifestazione di livello regionale o nazionale. “L’Atletica Futura è una delle società più importanti del nostro territorio – afferma l’assessore allo Sport, Caterina Cardi -, è una realtà giovane e per questo sono ancora più apprezzabili i loro risultati a livello agonistico, tanto che sono tra le prime società nel ranking italiano. Tengo inoltre a sottolineare l’operazione di socializzazione svolta quotidianamente dalla società figlinese, che conta circa 300 ragazzi impegnati nelle discipline dell’atletica leggera. Rinnovo quindi la mia personale stima nei confronti di questa società che, seppur ‘giovane’, riesce ad ottenere ottimi risultati. Al Presidente dell’Atletica Futura e a tutti i suoi iscritti e simpatizzanti vanno i complimenti dell’Amministrazione comunale, ben lieta di collaborare ad iniziative sportive come quella del febbraio scorso”.


Figline informa SANITÀ

Ospedale Serristori: ecco il cronoprogramma dei lavori A febbraio si è tenuto un incontro per fare il punto della situazione sul presidio Giovedì 17 Febbraio si è tenuta presso il Serristori una riunione con il Responsabile tecnico dell’Asl 10 Ing. Tittarelli, il responsabile tecnico del presidio Arch. Napolitano, il dott. Barbieri Direttore sanitario del Serristori, il geom. Fagioli tecnico dell’ospedale, il Sindaco Nocentini, il vicesindaco Artini ed i consiglieri comunali Mugnai e Formichini (gruppo Salvare il Serristori). In questa sede si è fatto il punto della situazione dei vari progetti in fase di realizzazione al Serristori ed inoltre è stato comunicato un cronoprogramma per l’ultimazione dei lavori in corso e per la definizione dei progetti già finanziati. Sale operatorie nuove e Radiologia: le sale operatorie saranno tre (il progetto iniziale ne prevedeva due) e la struttura muraria sarà ultimata entro maggio e collaudata entro settembre; la stessa cosa è prevista per la Radiologia. Va sottolineato il fatto che il finanziamento è stato portato da 6.300.000 euro a 6.800.000 euro per la bonifica del sottosuolo e per l’adeguamento dell’impianto antincendio. Poliambulatorio e Cardiologia: entro 60 giorni

TERRITORIO

Bruschetini nuovo Presidente della Pro Loco “Ficino”

Il trentenne figlinese, subentrato a Paolo Luzzi, ha già nominato il nuovo Consiglio direttivo

verrà presentato il progetto definitivo per procedere alla gara di affidamento dei lavori. Odontoiatria e Casa del Parto: verranno trasferiti in piazza 25 Aprile come previsto dal protocollo d’intesa fra ASL 10 e Comune. Pensilina al Distretto Sanitario: entro 45 giorni verrà presentato il preliminare per la realizzazione di una pensilina al Distretto di Figline . L’Amministrazione Comunale ribadisce l’interesse profuso da sempre nel seguire le vicende del Serristori e vigilerà sul rispetto degli impegni assunti e sul ruolo che il Serristori deve continuare a svolgere come Ospedale per acuti con Pronto Soccorso aperto 24 ore su 24. Da quanto sopra esposto risulta chiaro che il Serristori non è a rischio chiusura e che i soldi non sono scomparsi, ma le somme stanziate sono state incrementate per attuare un ammodernamento delle attuali strutture. Il Sindaco e la Giunta si fanno garanti insieme a tutti quelli che hanno a cuore il nostro presidio ospedaliero perché i patti siano rispettati.

capitano di Porta Aretina e vice-presidente della ProLoco dal 2007 al 2009. Nel suo primo Consiglio Direttivo Bruschetini ha nominato come vice-presidente Matteo Nocentini, giovane figlinese e capitano di Porta Senese; l’incarico di Segretaria del Consiglio è stato affidato a Sara Landi, mentre il Tesoriere sarà ancora Susanna Poggesi, vice-presidente di Porta Fiorentina. “Innanzitutto rivolgiamo i nostri ringraziamenti al Presidente uscente Paolo Luzzi e al vecchio Consiglio direttivo – hanno detto il sindaco Riccardo Nocentini e l’assessore Caterina Cardi –, il loro impegno e la loro passione sono stati alla base del rilancio della Festa del Perdono del settembre scorso, una manifestazione molto partecipata come non accadeva da diversi anni. A Gabriele Bruschetini e al nuovo Consiglio diamo invece il nostro benvenuto, assicurando loro il nostro appoggio nella promozione della città di Figline e delle sue tradizioni”.

FORMAZIONE E LAVORO

Il Consiglio direttivo dell’associazione Pro Loco “Marsilio Ficino” comunica che, a seguito delle dimissioni del Presidente Paolo Luzzi per motivi personali, l’incarico di nuovo Presidente è stato affidato al trentenne figlinese Gabriele Bruschetini. Il nuovo Consiglio e l’associazione tutta ringraziano il Presidente uscente Paolo Luzzi per la passione, l’impegno e la collaborazione dimostrata nel periodo dell’incarico. L’associazione invia i suoi migliori auguri al nuovo Presidente Gabriele Bruschetini, già stato

Corsi di formazione gratuiti con Cft Valdarno

Una lista di ben 42 corsi per aumentare le proprie competenze e coltivare le proprie passioni Il Centro Formativo Territoriale del Valdarno Fiorentino promuove una serie di corsi di formazione gratuiti che abbracciano varie discipline, dal web all’inglese passando per contabilità e marketing. In particolare

si tratta di ben 42 corsi, la cui lista completa è consultabile sul sito della Provincia di Firenze (www. provincia.fi.it, settore formazione) o sul sito www. cftvaldarno.eu. Partecipare è semplice e richiede pochi passaggi: è sufficiente contattare Irecoop Toscana (055. 4368388) per fissare un incontro presso gli Sportelli Territoriali di Figline (Isis Vasari, sezione distaccata in via Garibaldi) o di Incisa (presso Polo Lionello Bonfanti) con uno degli operatori specializzati, il cui ruolo è di orientare/consigliare la tipologia di corso di formazione che maggiormente si adatta alle esigenze del richiedente. Il tutto – informazione al cittadino e frequenza del corso – è completamente gratuito, perché sarà la Provincia di Firenze a pagare il “conto” tramite l’erogazione di voucher formativi (una sorta di buoni). I percorsi formativi sono rivolti a tutti i cittadini residenti nella provincia di Firenze. Il requisito della residenza nella Provincia di Firenze (ad esclusione del Circondario Empolese Valdelsa) non è richiesto solo ed esclusivamente alle persone extracomunitarie prive di residenza in Italia, mentre, per le stesse, rimane vincolante l’iscrizione ai Centri per l’Impego della Provincia di Firenze. Nella creazione del catalogo formativo si è tenuto conto delle vocazioni del territorio creando un’offerta formativa fortemente connessa con il sistema produttivo del territorio anche in un’ottica di favorire l’inserimento lavorativo o il miglioramento delle performances sul posto di lavoro. La rete dei Centri Formativi Territoriali nasce infatti per portare avanti il sistema della gestione dei vou-

cher individuali, per rispondere in maniera sempre più efficace ed efficiente alle esigenze formative dei cittadini e per contribuire al rafforzamento del lavoro compiuto dalle Agenzie accreditate. Irecoop Toscana è l’Agenzia capofila del Raggruppamento CFT Valdarno (Comuni di Competenza: Figline Valdarno, Incisa Valdarno, Reggello, Rignano sull’Arno) ed ha tra i suoi partner Enfap Toscana, Co.se.fi, Giovani Valdarno, Formazione Coeso Network, Maggio Formazione, Exprit, Edic Spa, Formaimpresa, Isis Vasari e Ial Toscana. Il Centro Territoriale del Valdarno Fiorentino vuole essere il punto di riferimento per il cittadino, per i Comuni del Territorio, per le aziende per quanto concerne le azioni di formazione da svolgersi su territorio. Gli sportelli Cft Valdarno sono aperti il martedì presso la sezione distaccata dell’Isis Vasari in via Garibaldi a Figline (orario 8,45-12,45) e presso il Polo Lionello al Burchio di Incisa (orario 14,30-17,30). Per prendere un appuntamento chiamare il numero 055. 4368388 e chiedere di un operatore Cft oppure scrivere all’indirizzo di posta cftvaldarno@irecooptoscana.it. I percorsi formativi saranno attivabili con un massimo di 15 richieste voucher: i corsi verranno organizzati pressi le sedi del Polo Lionello Bonfanti e presso l’Isis Vasari. Per maggiori informazioni è possibile consultare la pagina del Cft su Facebook oppure consultare il sito internet www.cftvaldarno.eu, dove c’è un aggiornamento costante sulle attività (eventi promozionali, corsi, servizi di orientamento ed informazioni) che si terranno sul territorio.


zoom

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solidarietà. Presentato da poco il rapporto sociale, con le illustrazioni di Paolo Migone

charlie, l’amico che ascolta e aiuta Lisa Baracchi

“M

i sento invisibile”. È la frase che ricorre più spesso dall’altra parte della cornetta. I volontari di Charlie Telefono Amico ascoltano. Lo fanno ormai da più di vent’anni, da quando nacque per la prima volta in Italia un numero verde di utilità sociale, qualche mese prima del Telefono Azzurro. Il 28 febbraio Charlie ha traslocato in una nuova sede (sempre a Pontedera), ha raddoppiato le sue postazioni telefoniche (sono diventate otto) e ha presentato il suo rapporto sociale, le cui illustrazioni sono state realizzate da un autore d’eccezione, il comico di Zelig Paolo Migone. La storia di Charlie inizia a Pontedera nel ‘90: “C’erano tanta disinformazione e tanta paura legate alla diffusione delle sostanze stupefacenti, e soprattutto dell’Aids – racconta Angelo Migliarini, fondatore di Charlie e presidente della cooperativa Il Ponte – chiamavano in tanti alla cooperativa, ma quello non era il luogo adatto per rispondere a tante domande. Pensai allora che servisse un numero di telefono per dare ascolto, che garantisse l’anonimato di chi chiamava”. Il sindaco di Pontedera allora era Enrico Rossi, che è stato, attraverso il Comune, tra i soci fondatori della Fondazione Charlie Onlus, nata nel 1996. L’iniziativa ebbe un successo tale che nel ‘97 si pensò di allargarla a tanti tipi di disagi giovanili, anche quelli che nascono in famiglia, nella scuola o nel gruppo degli amici. Charlie iniziò a partecipare a diversi programmi televisivi dedicati ai ragazzi sulle reti nazionali, e aveva una rubrica anche su Cioè, rivista per adolescenti. Il cammino del telefono amico non si è però fermato qui: nel 2009 una seconda svolta ha diretto il servizio a tutti, indistintamente. Il messaggio dello spot con Migone si

rivolgeva a chiunque avesse bisogno di raccontare i propri problemi (rapporti affettivi come problemi di salute, difficoltà economiche o smarrimento) e di trovare solidarietà. Si è così scoperto che il bisogno di essere ascoltati, di non sentirsi soli, non ha età. “Chiamano i ventenni come i quarantenni – spiega Francesca dalla Fondazione – parlano di problematiche diverse e palesano un disagio profondo, legato alla precarietà del lavoro ma anche a una solitudine sociale”. C’è allora la storia di una coppia di coniugi, entrambi laureati, che dal sud Italia si trasferiscono in Lombardia. Comprano una villetta, hanno un tenore di vita alto finché, per varie cause, entrambi perdono il lavoro. Dopo una nevicata i vicini chiedono all’uomo se può spalare la neve. Ne ricava una pacca sulle spalle e un panettone, nessun compenso come aveva sperato. “Era impressionante che fosse quest’uomo a sentirsi in difetto – racconta Francesca - non criticava i vicini, si sentiva lui in una situazione vergognosa. Senza un lavoro ci si sente privi di identità”. Al numero 800.863.096 chiamano dalle18 alle 24 tutti i giorni almeno 20 persone, con il lancio delle campagne pubblicitarie si arriva anche a 500 chiamate. Fino a oggi sono stati formati oltre 500 volontari e realizzati spot pubblicitari con personaggi del calibro di Dario Fo, Giorgio Panariello, Alessandro Benvenuti e Loris Capirossi. Perché Charlie? “Charlie, nei trattati di un famoso psicologo americano, Carl Rogers, è l’ansia, il disagio – conclude Migliarini – la paura che viene da quello che non si conosce, che è nascosto. Un disagio che può essere affrontato con l’ascolto reciproco”.

la fondazione toscana, attiva da oltre vent’anni, è stata la prima in Italia a creare un numero verde di utilità sociale, precedendo anche il Telefono Azzurro. Nata per dare risposte ai disagi giovanili, si è poi allargata: “Il bisogno di non sentirsi soli non ha età”

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tempi moderni

Marzo 2011

il punto/1. In dodici aree della città è disponibile la connessione senza fili. E senza spese

Internet gratis è già in piazza ma in pochi ne approfittano Gianni Carpini

I

n dieci piazze e due parchi di Firenze internet è gratis. O, per meglio dire, gratis un’ora al giorno. E presto il segnale wi-fi arriverà in altre cinque macro-aree molto frequentate. Non tutti però ne sono a conoscenza, visto che il numero di utenti settimanali del servizio non supera le 500 unità. Da piazza della Signoria a Santa Croce, da Ss. Annunziata a Santo Spirito, dal piazzale Michelangelo alle Cascine. Dalla fine del 2009, in 12 zone della città è possibile la connessione senza fili al web, grazie al progetto del Comune “Firenze Wifi”: dopo la procedura di registrazione si può accedere alla rete tramite il proprio pc portatile o smartphone e navigare gratuitamente per 60 minuti al giorno, o 300Mbyte di traffico. Una quantità che permette di fare operazioni basilari, come controllare la posta o effettuare brevi ricerche. Sebbene molti cittadini – in

primis i giovani – siano favorevoli al servizio, in pochi lo sfruttano. Basti pensare che solo 500 utenti alla settimana si collegano alla rete wi-fi, in media 70 al giorno. “Al momento non pensiamo ai grandi numeri, puntiamo a estendere il servizio – spiega Simone Tani, dirigente per le strategie di sviluppo di Palazzo Vecchio - solo quando internet wireless raggiungerà una quantità maggiore di zone gli utenti inizieranno a crescere”. Lo scarso utilizzo è legato anche all’assenza di indicazioni sulla presenza della rete wi-fi. “Molte piazze coperte dal segnale sono aree storiche – spiega ancora Tani – dove non è consentito mettere nuovi cartelli”. La seconda parte della rivoluzione digitale arriverà tra la fine dell’anno e l’inizio del 2012, quando la lista dei luoghi coperti dal segnale si arricchirà di altre cinque aree, ben più grandi delle attuali piazze. Il progetto, denominato “la città dei saperi”, verrà a costare un milione di euro e porterà internet senza fili nella zona della stazione di Santa Maria Novella, in quella della

stazione delle Piagge, alle Murate e a San Lorenzo. Sarà inoltre potenziata la copertura nel parco delle Cascine. Entrambi i servizi, quello già attivo e quello in cantiere, si agganciano alla rete a fibra ottica del Comune, creata negli ultimi anni. Si chiama Fi-Net e si snoda per ben 80 chilometri. Intanto, un primo identikit degli utenti di “Firenze Wifi” esiste già. La maggior parte si collega da smartphone o Iphone. Una percentuale più marginale lo fa invece utilizzando un pc portatile. La piazza con il numero maggiore di accessi è quella di Santo Spirito, mentre in pochi si collegano dai luoghi più turistici, come piazza della Signoria. In conclusione, ecco la lista completa delle zone già raggiunte dal segnale wi-fi: piazza della Signoria, piazza Santa Croce, piazza Santo Spirito, piazza Ss. Annunziata, Parterre, via Canova (nei pressi degli uffici dell’anagrafe), piazza Ghiberti, piazza Alberti, piazzale Michelangelo, piazza bambini e bambine di Beslan, piazzale delle Cascine e parco di San Donato.

Gli utenti settimanali del servizio, attivo da Santa Croce alle Cascine, sono 500, una media di 70 al giorno. la zona più gettonata? Santo Spirito. Ma la copertura continua a crescere: presto arriverà in altri cinque posti molto frequentati, a partire da Santa Maria Novella aFSaNEH Studente, 27 anni

roBErTa Esercente, 38 anni

aLESSaNdro Studente, 22 anni

“Ottimo per noi giovani”

“Facilitazioni per noi commercianti”

“Mi collego spesso: funziona”

“Secondo me è un buon progetto, soprattutto per i giovani. Io utilizzo spesso il wi-fi gratuito nelle piazze, lo uso per scaricare la posta o per controllare alcune informazioni che mi servono per l’università. È importante che il servizio sia presente anche nei bar: io scelgo il locale dove andare proprio in base alla presenza della connessione senza fili”

“Per me è una buona idea quella di dare la possibilità ai cittadini di connettersi gratuitamente alla rete. Per quanto riguarda noi esercenti, dovrebbero proporre delle tariffe vantaggiose per il collegamento a internet, diverse da quelle delle abitazioni. In questo modo potremmo offrire ai clienti un servizio, a un costo limitato per le nostre attività”

“Il servizio che offre la connessione a internet senza fili nelle piazze principali piazze fiorentine è un’ottima possibilità: la rete funziona e io mi collego spesso con il mio telefono. Penso che un’ora gratis al giorno sia sufficiente”


tempi moderni

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il punto/2. Dall’autunno si navigherà anche sulla T1 e nei dehor dei locali pubblici

E intanto si prepara a salire sulla tramvia Gianni Carpini

N

avigare con il proprio computer portatile o con lo smartphone comodamente seduti sul seggiolino del tram, oppure aspettando il convoglio alle fermate della linea 1. Il tutto senza pagare un euro, per un’ora o 300Mbyte di traffico, come già succede nelle piazze wireless. È ciò che sarà possibile fare a Firenze a partire dal prossimo autunno, grazie a una “bolla wi-fi” - tra le più grandi d’Europa - che coprirà i sette chilometri e mezzo del tracciato della T1. La connessione senza fili non solo salirà a bordo della tramvia, ma arriverà anche alle 14 fermate e nei pressi del percorso ferrato. Il segnale sarà infatti diffuso nel raggio di 100 metri dai binari. Dopo la scelta dell’impresa che eseguirà materialmente gli interventi, i lavori saranno effettuati in estate, per concludersi poi entro l’autunno. In tempi brevi, quindi, il web senza fili “colonizzerà” anche la tramvia, mezzo scelto – dati alla mano – da una media di 40mila persone al giorno. Per collegarsi basterà seguire la procedura di registrazione, come già avviene in 12 zone tra piazze e parchi cittadini. Il progetto “Wi-Move”, fortemente voluto dal sindaco Matteo Renzi, costerà un milione e mezzo di euro, e sarà finanziato in egual misura dalla Provincia di Firenze, dalla Regione Toscana e dal Consiglio dei ministri. Proprio il primo cittadino è da sem-

pre molto sensibile quando si parla di nuove tecnologie e di word wide web, visto che è stato uno dei primi amministratori locali a utilizzare in modo strategico la rete. Prima durante la campagna elettorale, poi direttamente dalle stanze di Palazzo Vecchio. Proprio su internet, sul suo seguitissimo profilo Facebook, Renzi ha speso parole di lode per l’iniziativa: “Sono molto contento per il progetto wifi – ha scritto –- una città degna di questo nome investe anche sulle infrastrutture tecnologiche. Noi ci stiamo provando”. “Wi-Move” si affianca alle iniziative già in atto (le 12 zone cittadine wi-fi, che diventeranno 17 con l’arrivo del 2012) e alle nuove disposizioni per i cosiddetti dehor dei pubblici esercizi. Entro il prossimo 15 novembre gli allestimenti esterni dei locali dovranno adeguarsi alle nuove regole dettate dal Comune. Tra queste, una norma riguarda da vicino gli internauti: i nuovi dehor dovranno fornire ai clienti l’accesso gratuito a internet wireless. Su questo fronte si stanno muovendo nuove idee. Palazzo Vecchio proporrà ai commercianti di individuare, tramite una gara pubblica, un gestore unico. In questo modo si abbatterebbero i costi per i locali, mentre gli utenti potrebbero accedere al servizio grazie a una password unica. Intanto, la notizia di una Firenze wi-fi varca i confini nazionali. Al progetto tutto gigliato si è interessato perfino il prestigioso settimanale tedesco Der Spiegel, che ha dedicato al sistema fiorentino un articolo. Sul suo sito web, naturalmente.

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“Un’ora al giorno è poco”

“Procedure troppo difficili”

“Il servizio andrebbe esteso”

“Non ci siamo mai collegate alla rete wi-fi nelle piazze, ma pensiamo che un’ora al giorno sia troppo poco. Vista l’alta diffusione di internet e lo sviluppo tecnologico bisognerebbe dare la possibilità di navigare gratuitamente per maggior tempo. Si dovrebbe fare molto di più”

“Ho provato a collegarmi alla rete wi-fi in piazza, ma non ci sono riuscito. Secondo la mia opinione il sistema di registrazione è troppo complicato, soprattutto per chi non ha troppa dimestichezza con le nuove tecnologie. Bisognerebbe ripensarlo. Per il resto penso che sia una buona opportunità per i cittadini”

“Un’ora al giorno è veramente poco. Dovrebbero estendere il servizio per più tempo. Comunque portare internet wi-fi nelle piazze e sulla tramvia è una buona iniziativa: ormai tutte le grandi città europee si stanno dotando di reti wireless aperte ai cittadini, e non vedo perché Firenze dovrebbe essere da meno”

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focus

Marzo 2011

alta velocità/1. I lavori inizieranno con sei mesi di ritardo. Il termine era previsto a fine 2015

tunnel, via agli scavi ad agosto Cinque anni di cantieri tra Campo di Marte e Castello, per sette chilometri di binari interrati e la megastazione Foster. Rossi e Moretti promettono di rispettare le scadenze Paola Ferri potente scavatrice. Arriverà a giugno, a pezzi. Dovrà poi essere montata per entrare in funzione ad agosto, con circa sei mesi di ritardo sulla tabella di marcia iniziale. Un ritardo che farà slittare anche la chiusura dei cantieri, prevista inizialmente a fine 2015. E forse lievitare anche i costi, stimati in 1,7 miliardi di euro per cinque anni di cantieri. “Abbiamo fatto passi avanti – ha spiegato il presidente della Regione Enrico Rossi dopo il tanto sospirato incontro a tre con il sindaco Renzi e l’ad di Fs Mauro Moretti – c’è la volontà di accelerare i lavori e concluderli il prima possibile”. A questo scopo il governatore si è rivolto a Ministero dei trasporti,

Allo studio alcune soluzioni per fare più in fretta. A breve un vertice ad alta tecnologia Finmeccanica, Breda e a tutte le maggiori aziende del settore affinché mettano in campo la più alta tecnologia Made in Tuscany. Basterà? Intanto, entro la metà del mese è previsto un vertice sul tema, nel corso del quale tutti i soggetti presenteranno progetti e soluzioni. Entro tale data dovrebbe anche essere apposta la firma sul famoso protocollo di intesa tra enti locali e Ferrovie. Rossi e Renzi voleranno nuovamente a Roma con in mano un accordo aggiornato da sottoporre a Moretti. Sperando che sia la volta buona.

i cantieri per la stazione

foster

l’ACCoRDo Renzi alza il tiro sulle opere di compensazione

Navette e parcheggi nel “conto” In cima all’elenco la viabilità 1105534

U

n mistero chiamato Tav. Da quando i lavori preparatori per il tunnel sotterraneo dell’alta velocità ferroviaria sono cominciati, sull’intera vicenda sembra calato il silenzio. E dopo tanti annunci e tanti cortei che invocavano il passaggio in superficie o quantomeno una stazione diversa dalla mega-Foster, nessuno tra i cittadini sa più con certezza quale tipo di progetto si stia mettendo in pratica. Partiamo dalle realtà assodate. L’unico piano che ha tutte le autorizzazioni necessarie è quello che prevede il sottoattraversamento della città: un tunnel di 7 km, che comincerà a interrarsi a Campo di Marte per risorgere a Castello. Due i binari che scorreranno sotto terra, passando sotto la Fortezza (uno dei nodi più dolenti) fino ad arrivare all’area degli ex Macelli, in via Circondaria, dove dovrebbe nascere la tanto contestata Foster. E qui sorge un altro problema. Per la stazione firmata dall’archistar (comprensiva di 2 ettari e mezzo di galleria commerciale) non ci sono esattamente tutte le autorizzazioni: manca la Valutazione di impatto ambientale. O meglio, c’è chi dice che la Via già concessa è più che sufficiente (le Ferrovie) e chi sostiene che è vero il contrario (comitati e movimenti politici antiTav). Già, perché la superstazione interrata potrebbe interferire (e non poco) con la falda acquifera che si trova sotto la città. Ma torniamo agli elementi certi della vicenda. Di sicuro si sa che le “talpe” sono in arrivo. Anzi, la talpa, perché alla fine si è deciso di fare con una sola. Si comincerà dall’area di Campo di Marte, dove già si sta montando lo scivolo per accogliere la

di collegamento tra il futuro scalo e Santa Maria Novella

D

ai people mover ai parcheggi scambiatori, fino alle stazioni minori. È lunga la lista che il sindaco Renzi ha intenzione di presentare a Ferrovie. Insieme a un conto da 50 milioni. Se proprio il sottoattraversamento si deve fare (dopo quasi un anno e mezzo di battaglie anche il sindaco sembra essersi arreso all’idea), allora che Fs tiri fuori i soldi per le opere di compensazione. In cima all’elenco la viabilità di collegamento tra la Stazione Foster e Santa Maria Novella, aspetto su cui Renzi e Moretti si sono scontrati più di una volta. Scartata l’ipotesi renziana, che consisteva nel costruire la stazione dell’Alta velocità praticamente sotto quella centrale, il sindaco si è a lungo battuto per ottenere almeno dei “people mover”, altrimenti dette navette su rotaia, in grado di collegare il nuovo scalo a quello principale della città. Ma per ora

Moretti non ha ceduto. Da parte sua anche il sindaco tiene duro e mette in conto a Ferrovie una serie di altre opere, a partire dal sottopassaggio alla stazione di Campo di Marte, così da renderla accessibile anche da via Campo d’Arrigo, oltre che da via Mannelli, senza dover salire sulla passerella. Sul piatto anche la tappa di Peretola: la strada ferrata c’è già, ma la linea viene utilizzata solo per andare a pulire i convogli, mentre potrebbe comodamente servire l’aeroporto. Al pacchetto il sindaco vorrebbe aggiungere anche i 20 milioni spesi per la messa in sicurezza del Mugnone, nelle vicinanze del cantiere ex Macelli, opera indispensabile per Ferrovie, ma non per la città. Il braccio di ferro continuerà a Roma, quando sindaco, presidente della Regione e amministratore delegato di Fs si incontreranno di nuovo per /F.P. firmare il nuovo accordo.


focus

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alta velocità/2. C’è chi dice no: i contrari non si arrendono. “Passare in superficie è possibile”

“la talpa si può ancora fermare” Secondo le stime ufficiali sono 277 gli edifici a rischio a causa della galleria, ma qualcuno parla di almeno duemila. E i primi danni sono già stati denunciati Francesca Puliti

D

uecentosettantasette edifici a rischio, di cui 44 storici e di particolare rilevanza artistica e architettonica. Non c’è solo la Fortezza da Basso tra gli immobili le cui fondamenta saranno messe alla prova dal tunnel sotterraneo dell’Alta velocità. Stando a sentire i comitati e i tecnici chiamati in causa da diversi esponenti politici dell’opposizione, i palazzi in pericolo sarebbero quasi dieci volte tanto. “Oltre duemila”, dichiara Tiziano Cardosi del comitato No Tav. L’area coinvolta è una striscia di terreno larga circa 350 metri lungo tutto il percorso del tunnel. “Calcoli fatti da tecnici indipendenti – dichiara la consigliera comunale Ornella De Zordo (Perunaltracittà) - dimostrano come in certi casi, in particolare nelle curve, il cosiddetto ‘volume perso’ sarà superiore al limite posto dall’Osservatorio, oltre il quale scatta il blocco dei lavori”. Si parla dell’1,8%, il che significa cedimenti in superficie pari a 15 cm. “Un disastro annunciato”, chiosa la consigliera. Eppure lo scorso 20 gennaio il Tar ha respinto un ricorso presentato da un gruppo di cittadini ritenendo “infondate e inammissibili le motivazio-

ni”, come è emerso da una recente interrogazione parlamentare presentata dall’onorevole Francesco Bosi (Udc). Ma, stando così le cose, bloccare il tunnel è ancora possibile? Secondo Mario Razzanelli (Lega Nord) sì, “la politica può tutto”. Solo che, se si stoppassero i lavori, al Comune di Firenze piomberebbero sulle spalle sonore penali da pagare. “Quella delle penali – ribatte Razzanelli – è una presa in giro. Facendo passare la Tav in superficie si risparmierebbero centinaia di migliaia di euro. Penali o non penali”. C’è poi un altro problemino nello scavare. Dove si smaltisce il materiale di scarto? Parliamo di 3 milioni di metri cubi, come minimo, da considerare non come semplice materiale di scavo, ma come rifiuti. Al momento c’è solo un’autorizzazione per il conferimento di metà dei volumi all’impianto di Santa Barbara, per l’altra metà non è ancora stato predisposto niente. Avvolti nella nebbia anche i dati sull’inquinamento ambientale provocato dai cantieri, che avrebbero dovuti essere resi pubblici dall’Osservatorio ambientale, che però non aggiorna il proprio sito web da mesi. Eppure i primi danni sono già stati denunciati, come

i lavori della

tav

a

campo

di

marte

alcuni allagamenti di locali seminterrati in zona Castello. E riguardano edifici che non compaiono nell’elenco di quelli monitorati dall’Osservatorio. Per non parlare delle proteste contro polvere e rumore di chi vive nei paraggi dei due principali

cantieri. Per tamponare la situazione sono state issate barriere più alte, ma il dubbio tra i cittadini resta: quello di ritrovarsi un giorno con le crepe nei muri o disagi ben peggiori, e doversi chiedere, ancora una volta, “ma chi ce lo doveva dire?”.

ZooM Va avanti il ricorso intentato da 130 cittadini contro Fs. Manifestazione annunciata per questo mese

Due sportelli per saperne di più. E quello del comitato diventa “itinerante”

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n piano di comunicazione da 2 milioni di euro. Se le Fs lasciano all’oscuro i cittadini sull’andamento dei lavori dell’Alta velocità, ci pensa la Regione a stilare le linee dell’informazione. E lo fa pagare a Moretti. O meglio, così vorrebbe. L’ultima volta che i vertici si sono incontrati, infatti, l’ad di Ferrovie ha concesso a Rossi “solo” 1 milione e 200mila euro, specificando che in quella cifra sarebbero dovute rientrare le spese per gli ulteriori accorgimenti in merito a salute, ambiente e, infine, anche comunicazione. La Regione dovrà ancora una volta tirare i cordoni della borsa e razio-

nalizzare il più possibile le risorse per mettere in piedi la rete di infopoint che aveva in programma. O rassegnarsi a fare con quelli già esistenti, magari facendoli conoscere di più. Attualmente gli sportelli in grado di chiarire dubbi e fornire informazioni utili sull’Alta velocità sono due: l’Osservatorio ambientale, con sede a Santa Maria Novella, e l’Ufficio Nodo, in via Mannelli. Qui è possibile trovare studi, testimoniali di stato e aggiornamenti in tempo reale. “Attualmente sono più conosciuti gli sportelli attivati autonomamente dai cittadini – dichiara il consigliere regionale Mauro Romanelli

(Sel-Verdi) – di quelli promossi dalle amministrazioni”. Un altro punto d’informazione, infatti, è stato attivato dal Comitato No Tav in piazza Baldinucci. E presto si sposterà a giro per la città: “organizzeremo una serie di infopoint – fanno sapere dal comitato – per prendere in giro il piano della Regione”. Annunciata per questo mese anche una manifestazione in zona ex Macelli. Nel frattempo va avanti il ricorso intentato (e autofinanziato) dai cittadini contro i danni già preannunciati da Ferrovie: i ricorrenti sostenuti e assistiti dal /F.P. comitato sono 130. Per ora.

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consumi

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l’intervista. A tu per tu con il presidente di Mukki, Lorenzo Marchionni

Dopo la via del vino, quella del latte un percorso nel Mugello, con tanto di segnaletica ad hoc, alla scoperta di ventisette stalle, per visitare gli allevamenti e gustare il prodotto: è una delle novità annunciate per le prossime settimane. Impegno sempre maggiore per quanto riguarda la tracciabilità Gianni Carpini

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ttomila punti vendita riforniti ogni giorno in tutta la Toscana, tra piccola e grande distribuzione. Centottanta dipendenti, 600 lavoratori se si considera l’intero indotto. Sessanta stalle distribuite tra Mugello, Maremma, Siena e Pisa. Sono questi i numeri di Mukki, un “gigante” nella produzione di latte e dei suoi derivati. Con il presidente Lorenzo Marchionni abbiamo parlato dell’importanza di questo alimento e della sua tracciabilità. I fiorentini bevono latte? Come scelgono il prodotto da comprare? I fiorentini bevono latte e lo fanno spesso. Oggi il consumatore chiede che sia chiara la provenienza e la qualità, oltre ad acquistare una gamma di prodotti per specifiche esigenze, i cosiddetti “latti speciali”, come quello ad alta digeribilità o con l’addizione di omega 3. A quali controlli viene sottoposto il latte Mukki? Del nostro latte sappiamo tutto. Le analisi approfondite a cui lo sottoponiamo ci dicono come vengono trattate le nostre “ragazze”, le nostre mucche da latte. Le stalle, legate da un contratto di conferimento con Mukki, hanno tutto l’interesse a produrre latte di qualità, in quanto vengono pagate in base alle caratteristiche del prodotto. Il consumatore sta attento alla provenienza del latte? Qual è l’impegno di Mukki in questo campo? Mukki è un’azienda privilegiata, la tracciabilità è un valore che ci appartiene da decenni. Recentemente abbiamo valorizzato la nostra “Selezione Mugello”: latte di alta qualità che proviene da 27 stalle, tutte

in provincia di Firenze. Mukki conosce da vicino tutti gli allevatori, il massimo della tracciabilità. Questa linea sarà sempre più “una selezione della selezione”: delle 27 stalle noi sceglieremo ogni giorno il latte migliore. Inoltre, anche i consumatori potranno scoprire questa “via del latte”. In che modo? Da aprile sarà possibile andare nel Mugello e trovare, grazie a una segnaletica creata ad hoc, le 27 stalle della “Selezione Mugello”. Si tratta di un percorso che si snoda tra l’alto e il basso Mugello, da Borgo San Lorenzo a Firenzuola. I consumatori potranno visitare gli allevamenti, su appuntamento, e in alcuni casi degustare il prodotto. Qual è l’obiettivo di questo “progetto Mugello”? Creiamo valore aggiunto sul territorio, facendo conoscere non solo il latte, ma anche gli altri prodotti del Mugello e le bellezze della zona. Il consumatore che beve il nostro latte, uno dei migliori sul mercato, fa sì che possano continuare a esistere allevamenti di mucche in Mugello, come nel resto della Toscana. Ultimamente si è parlato del processo che porterà a una privatizzazione di Mukki, azienda partecipata da vari enti pubblici tra cui i Comuni di Firenze e Pistoia. Gli attuali soci hanno individuato un percorso, iniziato nel 2009 con l’aumento del capitale e l’entrata di Fidi Toscana e Camera di commercio. La vendita delle quote pubbliche non avverrà in tempi brevi. I soci hanno sottoscritto un impegno che, per il 2011, non prevede alcun avvio della procedura di privatizzazione.

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in liBreria. Il sindaco ha dato alle stampe un volume in cui dice la sua sulla politica italiana

Adesso tutti “Fuori!”. Parola di renzi un fiume in piena di duecento pagine, nelle quali il primo cittadino,

il personaGGio

con una nonchalance che ha maturato negli anni, parla della sua Firenze

l’artista dei segnali e l’omino scomparso

e della volontà di “rottamare” chi siede sulle poltrone del potere da più di 25 anni. “Adesso tocca a noi - scrive - ridare fiato al Pd e slancio all’Italia” Caterina Gentileschi

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l faccione che riempie la copertina ha un vago (e modaiolo) sapore statunitense. Sguardo strafottente, niente cravatta, camicia appena aperta e un punto esclamativo che la dice lunga. Per l’occasione si è tolto pure quel ciuffo che lo faceva un po’ troppo bravo ragazzo di provincia. Si intitola “Fuori!” ed è edita da Rizzoli l’ultima fatica letteraria del sindaco di Firenze, Matteo Renzi (il rampollo del Pd non è nuovo di penna e calamaio, aveva già scritto “Tra De gasperi e gli U2” e “Ma le giubbe rosse non uccisero Aldo Moro. La politica spiegata a mio fratello”, quest’ultimo scritto a quattro mani con Lapo Pistelli, suo avversario politico alle primarie) che ha messo nero su bianco tutto quello che del bel paese proprio non gli va giù, condito da belle speranze, aspettative e buone intenzioni. Soprattutto buone intenzioni. Non risparmia critiche a nessuno: le canta a tutti ai suoi avversari politici e ai suoi compagni di partito, a chi fa la vittima del sistema e a chi “senza Berlusconi non andrebbe da nessuna parte perchè invece di fare qualcosa di produttivo per il Paese passa le sue giornate a tentare di demolire il presidente del consiglio”. “Il primo cittadino più amato d’Italia” (appellativo che Renzi si è guadagnato grazie ad un sondaggio del Sole 24 ore che lo vede al primo posto nella classifica dei sindaci italiani), si è tolto qualche sassolino dalla scarpa e dopo aver annunciato nella convention fiorentina dello scorso novembre la volontà di “rottamare” tutti quei politici che a suo dire si fanno da troppo tempo portavoci del bel paese, Renzi ribadisce il concetto nelle duecentotto pagine che si fanno manifesto del suo pensiero, delle sue attitudini e della sua irrefrenabile voglia di cambiare le cose. A modo suo. “Molte volte mi sono chiesto se avessi fatto bene ad usare un termine forte come rottamazione - spiega Renzi poi mi sono dato una risposta: la rottamazione deriva dal senso di nausea causato da chi è sulla stessa poltrona da 25 anni”. La presentazione in anteprima si è svolta al Palacongressi, sullo stesso palco dal quale lanciò il guanto di sfida ai suoi rivali, annunciando ufficialmente la sua candidatura a sindaco di Firenze. Stavolta lo sguardo è meno tirato, le movenze più disinvolte, quasi da showman. E mentre affronta una serie di date in giro per lo stivale per presentare il volume in teatri, musei e librerie, sulla quarta di copertina i più zelanti potranno già leggere: “Contro i soliti noti, contro tromboni e trombati, contro una classe politica che ha già sprecato la propria opportunità di cambiare le cose”. Il racconto in prima persona di chi guarda con orgoglio al

la copertina del liBro

passato delle sua città, e pensa in grande al futuro, riflesso negli occhi dei bambini delle scuole che incontra ogni martedì (i disegni dei quali porterà con sè in tutte le date del tour promozionale del libro, ndr). “Adesso tocca a noi” scrive “ridare fiato al Pd, ma soprattutto ridare slancio all’Italia”.

la Mostra. 16 installazioni di autori internazionali che sfidano la forza di gravità

Sculture sospese negli spazi di Ex3 S

ospensione, questa è la parole d’ordine di “Suspense. Sculture sospese”, fino all’8 maggio al Centro per l’arte contemporanea Ex3. Le opere in mostra sono una selezione accorta di 16 lavori che poco hanno a che vedere con quello che abitualmente viene definito scultura. Niente marmi e bronzi, addio basamenti, la mostra che dà il benvenuto al nuovo anno del contenitore fiorentino votato al contemporaneo è una sfida alla forza di gravità, che i due curatori Arabella Natalini e Lorenzo Giusti hanno calibrato scegliendo le installazioni di artisti internazionali che hanno lavorato alacremente al concetto di sospensione. Con il termine “sospeso” si indicano alcuni lavori tridimensionali, in massima parte non poggianti a terra, nei quali si privilegia il vuoto alla massa, la leggerezza al peso, il movimento alla stabilità. Quello che si vuole approfondire è un fenomeno diffuso la cui origine si può fare risalire ad alcuni esempi della tradizione avanguardista, dal costruttivismo al surrealismo, ed in particolare ai mobiles di Calder. “E’ una ricerca che portavamo avanti da tempo,

studiando le evoluzioni della scultura – spiega Natalini -. Il risultato è una mostra in cui la sospensione non rappresenta una categoria ma un dispositivo, che alcuni artisti utilizzano più frequentemente, altri in maniera più occasionale”. Opere diverse per materiali, tecniche e poetica, ma legate dal file rouge della “sospensione fisica, attraverso cavi, grovigli e elementi di esilità”. Dalla poesia dei parallelepipedi vegetali di Claire Morgan, al microcosmo sotto vetro di Tomas Saraceno fino ai volatili di cemento di Hèctor Zamora che si librano “leggerissimi” nel foyer. “Siamo molto soddisfatti – ha detto il presidente di Ex3 Andrea Tanini – lo scorso anno il centro è arrivato a quota 400mila euro, ricavi sufficienti per pareggiare i costi”. Interessante l’iniziativa “Caffè sospeso” lanciata dallo sponsor Caffè Corsini, che strizza l’occhio all’abitudine di lasciare un caffè pagato per chi non può permetterselo e radicata soprattutto al sud del paese, che permetterà di donare 50 centesimi di euro all’associazione italiana tumori /C.G. per ogni caffè pagato al rinnovato Ex3 Contemporary cafè.

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rriva dal mare tempestoso della Bretagna e ha fatto della street-art la sua missione. E’ Abraham Clet, in arte Clet, che da qualche tempo sorprende i fiorentini trasformando i segnali stradali in originali opere d’arte. La sua giustificazione? “A Firenze ci sono due tipi di street-art: il Rinascimento e i cartelli stradali. Ma mentre il Rinascimento compone la città, i cartelli stradali la invadono. Ed è per questo che io mi permetto di intervenirci”. Dove pensa stia il confine tra street-art e atto vandalico? Intanto vorrei sottolineare come il concetto di street-art non sia una novità, anzi: anche il David di Michelangelo può essere definito un’opera di street-art. Detto questo, se la prerogativa è creare, costruire e non distruggere allora si può parlare di arte, altrimenti parliamo di vandalismo. Cosa pensa dei numerosi divieti che la città impone agli street-artist e alla sua generale chiusura all’arte contemporanea? Chi ha dei privilegi come sempre cerca di tenerseli. Ma in questo modo rinuncia alla naturale evoluzione di ogni cosa. L’esposizione dell’opera “For the Love of God” di Hirst in Palazzo Vecchio è stato una bella iniziativa, ma rimarrà sterile se non se ne progetteranno altre che riguardino prima di tutto i fiorentini e Firenze. Hirst in Palazzo Vecchio e gli artisti fiorentini in periferia? E’ paradossale. L’opera più discussa di Clet è L’uomo comune. Posizionata dallo stesso artista su Ponte alle Grazie e poi rimossa dagli operai del Comune, è la scultura stilizzata di un uomo che, con un piede sospeso sul fiume, sta per compiere un passo rischioso. Per riposizionare la sua scultura sul ponte è stata organizzata una raccolta firme. Sì. E la cosa mi rende molto felice. E’ la risposta migliore che si potesse dare alla sua rimozione. Il mio scopo è comunicare con il pubblico e se la petizione è nata dal pubblico ciò non può che rendermi felice. La mia arte nasce per essere capita da tutti e questa è la conferma che effettivamente è così. Qual era il messaggio nella sua concezione originaria? L’uomo comune è ognuno di noi. E il passo che fa è uno stimolo al dinamismo, all’andare avanti. Sotto c’è il fiume, il baratro o forse una strada ancora da tracciare. Lui sta lì, fermo in un passo che non compirà mai. Sta ad ognuno di noi terminare l’opera e decidere se cadere nel fiume o continuare a camminare. Guarda foto e video su www.ilreporter.it /Costanza Focardi


cultura

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l’intervista. L’attrice, famosa per il ruolo interpretato ne Il Ciclone, debutta nella pellicola di Neri Parenti

la più “Selvaggia” degli Amici miei Giulia Brestolani

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tiamo per rivederla al cinema in un film che esalta il suo spirito toscano. Barbara Enrichi, nota a tutti per essere stata la sorellina “Selvaggia” di Pieraccioni ne Il Ciclone, ora torna sul grande schermo con “Amici miei…come tutto ebbe inizio”. “Nel film sono Margarita, una donna molto energica della Firenze del 1490, proprietaria della locanda da cui partono le “zingarate” dei cinque… un ruolo bellissimo con sfumature comiche e un finale drammatico.” La regia di Neri Parenti, un cast fenomenale e il marchio di Amici miei: il film si preannuncia un successo… Sì, è un grande onore e una grande soddisfazione per me farne parte. Non ho fatto neanche il provino, Neri mi disse che aveva pensato proprio a me per il ruolo di Margarita. Mi chiese di leggere la sceneggiatura e dirgli se avrei fatto parte del gruppo… Ovviamente volevo dirgli subito sì, senza neanche aver letto un rigo, ma poi ho aspettato giusto un po’ per farmi desiderare… Fino a oggi il pubblico ti ricorda come Selvaggia, sei affezionata a

questo personaggio? A Selvaggia associo un grande divertimento. E’ un personaggio diverso, in tutti i sensi, l’ho interpretato con molta passione e l’ho preparato a lungo. Guardavo i comportamenti e gli atteggiamenti dei gay e mi sono informata il più possibile. Ma non c’è un personaggio a cui sono affezionata più degli altri, sono tutti belli e vanno fatti vivere tutti, anche quelli più piccoli. Il cinema, e in generale il mestiere dell’attore, è più talento o studio? Indubbiamente il talento è necessario, ma lo studio è fondamentale. Ci vuole tempo, costanza, determinazione e tanto, tanto studio. Oggi tutti vogliono fare l’attore, perché sembra che basti partecipare a un reality per diventarlo, ma non è così: è un mestiere difficile, uno dei più difficili del mondo. Raccontaci come hai iniziato… Quasi per caso. Il comune di Tavarnelle aveva organizzato un laboratorio teatrale tenuto da Ugo Chiti e decisi di partecipare. Ho avuto la fortuna di imbattermi in un grande maestro, di imparare quest’arte da un vero profes-

sionista. Era il 1983 e da lì in poi ho sempre continuato. Per questo adesso organizzo seminari di recitazione in collaborazione con i comuni, perché io ho cominciato proprio grazie a un’occasione del genere. Non solo attrice, ma anche insegnante di recitazione. A chi sono rivolti questi seminari? A chiunque voglia cimentarsi con la recitazione cinematografica, dai principianti agli attori esperti. In particolare, i seminari vertono sui provini: spesso infatti ci sono attori molto bravi che però non sanno affrontare un provino su parte. Per costruire un personaggio a partire da uno stralcio non si può improvvisare, ma bisogna saper leggere nel testo tutti quegli elementi che lo contraddistinguono. A fine mese terrò un corso breve serale in collaborazione col comune di Pontassieve su questi temi, mentre il 9 e 10 aprile sarò alla biblioteca comunale di Signa per uno stage formativo di un fine settimana. Quali progetti hai in serbo per il futuro? Ultimamente mi sto confrontando con

BarBara enrichi

la regia e ho girato un documentario sul Vittorio Veneto Film Festival di cinema internazionale per ragazzi a cui quest’anno parteciperò con lezioni di recitazione cinematografica. Inoltre

c’è una novità per i fan. Ho appena realizzato la mia applicazione per iPhone che si può scaricare semplicemente digitando il mio nome su Apple Store. Info: stage@barbaraenrichi.it

il FilM. In vendita il lungometraggio firmato da Tessa Bernardi, con Paci e De Pin

Dieci ragazze e un gruppo di toscanacci D

la locandina del film

opo il successo delle anteprime al cinema, “10 Ragazze”, il film di Tessa Bernardi, con Alessandro Paci, Cristina De Pin, Graziano Salvadori, Alessio Nonfanti, Carlo Monni e Sergio Forconi, dall’8 marzo è disponibile per la vendita. Una pellicola “pulita”, con una comicità dal gusto quasi retrò, in cui, senza quelle volgarità a cui il cinema ci ha abituati ormai da tempo, si riesce ugualmente a ridere di gusto. Il film racconta l’avventura di due comici falliti (Paci e Nonfanti) che si inventano un finto reality show e con questa scusa conducono, attraverso la Toscana dei piccoli paesi e delle sagre, dieci giovani modelle che aspirano alla

popolarità televisiva. Le ragazze credono alla storia raccontata dai due, che si inventano giorno per giorno confessionali, finte dirette, ospiti inesistenti, finché la notizia che nella campagna toscana si sta svolgendo una nuova e rivoluzionaria trasmissione inizia a diffondersi anche a mezzo stampa, regalando un finale vivace, ricco di patos ed inaspettatamente romantico. Una commedia on the road piena di gag e colpi di scena, in cui si gioca con il genere più in voga del momento: il reality. Fra le interpreti femminili spicca su tutte la già celebre Cristina De Pin, protagonista principale del film, insieme a Paci e Nonfanti. “Nonostante fosse la mia pri-

ma vera esperienza cinematografica (preceduta solo dal cortometraggio “All’inferno ci vado in Porsche”, ndr), - racconta Cristina - mi sono sentita veramente a mio agio sul set. Probabilmente perché avevo già lavorato con gran parte degli attori del cast ed inoltre le riprese si sono svolte nella campagna toscana”. Sarà forse per questo, o magari per una naturale predisposizione alla recitazione; fatto è che la De Pin, già affermata modella, playmate ed anche conduttrice televisiva di un talk show su Rtv38, dove ogni giovedì riscuote un personale e crescente successo, davanti alla macchina da presa risulta /I.B. comunicativa, spigliata e disinvolta.


Fiorentina. Michele Camporese ha lasciato tutti basiti per sicurezza e tecnica

Il talento che non è più “Primavera” Gioca da veterano, si è conquistato un posto da titolare nella formazione di Mihajlovic e c’è già chi se lo immagina in Nazionale, magari in coppia con Ranocchia. uno dei migliori prodotti del vivaio degli ultimi 20 anni

michele camporese

Cristina Guerri

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na vita da predestinato. Si può riassumere così la giovane carriera di Michele Camporese (classe’92), il nuovo gioiellino cresciuto nella ‘cantera’ della Fiorentina. Che nel suo piccolo può vantare la vittoria (da capitano) dello scudetto “Allievi” e la partecipazione al Mondiale Under17 (dove ha segnato pure un gol). Se n’era accorto fin dal ritiro di Cortina Sinisa Mihajlovic, colpito dallo stile e dalle capacità difensive che hanno portato il tecnico serbo a convincersi di avere tra le mani una sorta di nuovo Aldair. Mai Comporese si sarebbe aspettato di entrare in così poco tempo nelle dinamiche della Fiorentina. E quando è stato chiamato in causa, l’esito delle sue prestazioni è stato sempre più che positivo.

Buona la sua prima in campionato nel secondo tempo di Milan-Fiorentina, dove il difensore ha vinto la sua personale battaglia con Ibrahimovic. Poi è stato tutto un crescendo. Nella trasferta di Torino contro la Juventus viene schierato titolare per la prima volta. E anche in quella occasione, il giudizio su di lui è stato unanime: promosso a pieni voti. Per il reparto arretrato Camporese diventa sempre più indispensabile, e la sua prestazione contro il Palermo, fino a qui, è stata sicuramente la più importante. Il suo gol, quello del momentaneo 2-2, ha dato il via al predominio della Fiorentina sui rosanero (la partita terminerà infatti 4-2 per i viola). Più sfortunata, invece, la prestazione contro l’Inter, dove il giovane pisano è stato il protagonista del primo gol dell’Inter, deviando nella propria porta la sfera calciata da Samuel Eto’o. Errori, vista la poca esperienza, che serviranno a fare crescere il ragazzo in termini di men-

talità e furbizia. Di lui, intanto, ne parlato tutti. Anche il c.t. dell’Under 21, Ciro Ferrara, che ha fatto di Camporese un titolare inamovibile del gruppo azzurro: “Siamo di fronte a un ragazzo del 1992, non è facile avere il coraggio di schierarlo in campo in serie A. Di questo ne va dato atto a Mihajlovic, il primo a credere in lui. Lavorando a fianco dei grandi giocatori che giocano nella Fiorentina, Michele potrà solo migliorare. Anche il fatto di essersi inserito alla perfezione all’interno dello spogliatoio è un buon punto di partenza. Le sue qualità sono indubbie. L’importante è che Michele resti con i piedi per terra; l’errore che potrebbe commettere, data la giovane età, è che pensasse di essere già arrivato”. “Questo Camporese -afferma invece Arrigo Sacchi- sa giocare a calcio. Mi ha colpito in termini di personalità e freddezza”. Se son rose, come si dice in gergo, fioriranno.

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sport

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tiFosi. Dopo 33 anni si dissolve una delle realtà più importanti della Fiesole

Viviano: Senza cav, curva più vuota Cristina Guerri

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opo 33 anni di glorioso tifo il Collettivo Autonomo Viola si è sciolto. Non c’è dubbio che la scelta di Sartoni&Co rivoluzionerà le dinamiche dell’intera curva. A questo punto

la gestione della Curva potrebbe essere presa in mano dal Parterre,Marasma, o il Gruppo Fiorenza. Intanto è giusto andare a ritroso nel tempo e ricordare alcuni passaggi fondamentali del CAV. A partire dalla sua nascita. Nacque nella primavera del 1978, quando alcuni soci degli ‘Ultras Viola’ espressero la loro insoddisfazione per come veniva

una scelta che lascerà il segno. Il gruppo che nelle ultime stagioni ha fatto la storia del “dodicesimo uomo” si è sciolto

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gestito il gruppo, e insieme ad altri ragazzi di altre provenienze decisero di fondare il Collettivo Autonomo Viola (Autonomo deriva dal fatto che il Collettivo non era iscritto al Coordinamento dei club, e questo “status” penalizzava non poco in quegli anni). Non fu dunque un inizio facile per il club, che che venne emarginato dagli altri occupanti della Fiesole e si trovava spesso in disaccordo con gli ‘ULTRAS’. Il primo simbolo fu un giglio e un leone che esibiva la linguaccia, e il primo striscione venne esposto nella trasferta col Verona. L’impegno del CAV comincia a concretizzarsi in concomitanza dell’arrivo dei Pontello alla presidenza della squadra. Dopo anni di grigiore, la Fiorentina poteva finalmente tornare a lottare per qualcosa di importante. Nonostante le buone premesse, tuttavia la squadra continua a deludere, e nella trasferta di Roma datata 1983, e gli ‘ULTRAS’ (gruppo leader della Fiesole) si sciolgono, lasciando così un vuoto di potere nella Curva. Ne approfitta il Collettivo, forte di nuovi innesti (come l’ALCOOL CAMPI e alcuni ragazzi dell’Isolotto). Da qui fino ai giorni nostri Il Collettivo ha guidato con egemonia la curva Fiesole, regalando soprattutto coreografie spettacolari (in specie nelle partite contro la Juventus) e cori indimenticabili (come quelli rivolti all’idolo incontrastato, Gabriel Omar Batistuta). Ne parla con rammarico l’ex viola Francesco Flachi: “Da fiorentino e tifoso viola sono profondamente dispiaciuto per questa decisione. Il CAV è stato per tanti anni

uno dei gruppi più importanti della Fiesole, e uno dei più conosciuti gruppi ultras a livello italiano. La loro assenza in curva non passerà inosservata e mi auguro che questa scelta non influisca sul sostegno che la curva Fiesole ogni domenica garantisce alla Fiorentina”.

Gli fa eco Emiliano Viviano, portiere del Bologna e della Nazionale di Cesare Prandelli. “Il Collettivo ha dato tanto in tutti questi anni. E’ stato il punto di riferimento delle tifoserie di tutta Italia. Senza l’’Indianino’ la Fiesole sembrerà sicuramente più vuota”.

FoCuS Nuovo capitolo nella vicenda-Fenomeno

Mutu è tornato in gruppo

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volte ritornano. E quando a tornare è Adrian Mutu, il domani diventa sicuramente più roseo. Per la Fiorentina, naturalmente. Partiamo dal fatto che le azioni fuori dal campo del rumeno sono assolutamente da stigmatizzare. Ma quando il numero dieci viola sveste i panni del ragazzo dissoluto e mette su la maglia viola, tutto cambia. Cambia il modulo, in primis. Ma soprattutto il volto della Fiorentina. Che ne guadagna in personalità, classe e fantasia. E quest’anno, purtroppo, lo abbiamo potuto ammirare solo poche volte. La squalifica per subutramina lo ha tenuto fuori dai giochi fino a fine ottobre. Poi il tempo di segnare il primo gol stagionale contro il Cagliari, in casa, e Mutu è diventato di nuovo un caso. Il rumeno abbandona in anticipo la cena organizzata dalla società per gli sponsor, ma la goccia che fa tra-

boccare il vaso arriva alla vigilia della trasferta col Bologna (lascia lo stadio prima di svolgere l’allenamento). La dirigenza viola non ha altre soluzioni se non quella di metterlo ai margini della squadra. Giorni tristi, fatti di allenamenti in solitaria e tanti pensieri. Che hanno portato l’attaccante a chiedere scusa a tutti. “Non lo faccio più”, questo il succo della conferenza stampa indetta da Mutu, pentito dal non aver dato il suo importante apporto a compagni e mister. Adesso, col suo ritorno, sarà tutta un’altra storia, ancora da scrivere. C’è una cosa che è già stata scritta: per fare a meno di Adrian Mutu, un fuoriclesse, la Fiorentina dovrà fare un miracolo sul mercato. Pantaleo Corvino sarà impegnato in un super lavoro se la società lo vorrà cedere. Di giocatori come il rumeno, in campo, ce ne sono po/C.G. chi, molto pochi.


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sport nel Valdarno

la disciplina. La società fulcro di tante iniziative sta diventando una vera scuola d’arte

“Saranno Famosi”: Figline Danza Lorenzo Mossani

L’attività didattica rivolta in un primo momento solo al settore classico si è

“F

progressivamente ampliata ad altri generi. Ora si possono scegliere anche

ame” o in italiano “Saranno Famosi” era un noto telefilm anni ‘80 che descriveva una accademia d’arte che avrebbe lanciato i più talentuosi al successo. Stessa cosa puo’ accadere nel Valdarno. L’A.C.S.D. Figline Danza, infatti, nasce nel 1993 come associazione culturale del Comune di Figline Valdarno ponendosi come finalità principale la promozione e lo sviluppo della danza nei suoi molteplici aspetti attraverso attività didattiche, ricreative e sociali senza tralasciare l’obiettivo dello sviluppo dei potenziali tecnico-artistici degli allievi. Nasce con sede provvisoria presso il ridotto del Teatro Comunale Garibaldi si trasferisce prima all’oratorio salesiano e poi alla sede attuale in via della Comunità Europea, 13/b. L’attività didattica rivolta in un primo momento solo al settore della danza classica, si è progressivamente ampliata ad altri settori. Tutto questo ha permesso all’associazione di rivolgere attenzione anche ad altre discipline diventando così il fulcro di iniziative e di nuove sperimentazioni artistiche nel Valdarno. La scuola conta ad oggi circa 200 allievi di varie età che hanno così possibilità di scelta tra danza classica, moderna, moderno-contemporanea, hip-hop e break-dance a seconda della loro età, del loro gusto e delle naturali attitudini. Altre attività sono presenti nella scuola come Pilates, Tai Chi Chuan, tango argentino, hata yoga, corsi questi rivolti soprattutto agli adulti. L’organizzazione dei corsi si articola secondo il metodo della Royal Academy of Dance di Londra. A seconda dell’età e livello tecnico raggiunto vengono formati gruppi di allievi suddivisi in propedeutica alla danza per

hip-hop, break dance, tai chi chuan, tango argentino e hata yoga. Ma non solo i piccoli allievi di 4-5 anni, per passare poi progressivamente ai corsi dal Primo al Quinto grado per gli allievi dai 6 ai 12 anni. Dopo i corsi a livello gradi gli allievi passano ai programmi professionali Majors sempre della Royal Academy of Dance (Intermediate Foundation, Intermediate, Advanced Foundation, Advanced 1, Advanced 2, Solo Seal) e contemporaneamente allo studio dei programmi Majors sono previste lezioni dedicate al repertorio ballettistico, allo studio delle punte e allo studio della tecnica maschile. L’attività didattica è tenuta da insegnanti diplomati alla Royal Academy of Dance di Londra dotati da grande professionalità e da grande esperienza nell’insegnamento, coadiuvati nel loro lavoro dalla collaborazione di ballerini professionisti che settimanalmente sono presenti nella scuola. Il Metodo R.A.D. (Royal Academy of Dance di Londra) prevede per ogni livello esami annuali dove gli allievi presentano programmi fissi, valutati da esaminatrici/ esaminatori provenienti dalla sede londinese. Parallelamente alla importante e fondamentale attività didattica, nella programmazione della scuola sono previste organizzazione di Stage con ballerini professionisti, partecipazione a Rassegne di Danza, organizzazione di spettacoli e sviluppo di progetti in collaborazione con l’assessorato del Comune (Progetto rivolto alla scuole di Figline V.no “Pierino e il Lupo”). Per gli allievi particolarmente dotati sono previsti dei corsi modello “Fame”.


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sport nel Valdarno

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il punto/1. Dopo tanti anni ai vertici di molte discipline, ora il Valdarno cerca di rinascere

C’era una volta lo sport di squadra Andrea Tani

simile è toccata alla palla a spicchi. Appena due anni fa, stagione 2008/09, la Don Bosco Figline e il Reggello Basket si giocavano derby infuocati nel campionato di Serie C dilettanti, quinto livello della pallacanestro nazionale. Una categoria di tutto rispetto che metteva le due compagini valdarnesi di fronte a piazze importanti come Perugia, Empoli e Siena. Oggi i gialloblù vivacchiano tre categorie più sotto, nella parte bassa della classifica del torneo di Promozione, e salvo miracoli il prossimo anno saranno raggiunti dai ‘cugini’ reggellesi, attualmente ultimi in Serie D, per una versione riveduta e corretta (in peggio) della già menzionata partita di campanile. I motivi della caduta? Esclusivamente economici, legati al venir meno degli sponsor. Entrambe le società sono ripartite con un piano pluriennale che punta tutto sui giovani del vivaio per costruirsi la squadra col materiale di casa propria in modo da ammortizzare i costi e ottenere comunque i risultati. Una formula spesso vincente, e la prima ad averlo intuito è stata la pallavolo locale. Altro che crisi, sotto rete siamo di fronte al vero e proprio exploit della Valdarno Volley, che dietro all’ottimo team impegnato in Serie B1 vanta un movimento giovanile di tutto rispetto per quantità di praticanti e qualità dello staff.

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il punto/2. Dalla prima squadra al settore giovanile: il buon momento del Don Bosco

Il basket a Figline parla al femminile

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l basket gialloblù si tinge di venature rosa. Inizia in questi giorni infatti la fase più calda di una stagione in grande crescita per il settore femminile dell’Asd Don Bosco Basket Figline. La prima squadra, che sta ben figurando nel campionato di Serie C, è ovviamente la punta di diamante di un movimento sempre più ampio che conta anche due formazioni giovanili. Per le ragazze di coach Egizio Giuliana il bilancio fin qui è certamente positivo: dopo una regular season giocata sempre ai vertici della classifica è tempo di concentrarsi sulla seconda parte di stagione, al via proprio nei primi giorni del mese. Un

girone al quale le figlinesi accedono in posizione privilegiata dato che potranno mantenere i punti acquisiti nella prima fase. Ci sono allora motivi sufficienti per credere al buon esito del rush finale, da qui a maggio. Grande fermento anche nei tornei giovanili, dove le ragazze dell’Under 14 restano in piena corsa per guadagnarsi l’accesso ai playoff, cercando di dare continuità all’ottimo secondo posto regionale Under 13 conquistato al termine della scorsa stagione. Le sorti del basket in rosa a Figline dipendono in buona parte dal futuro di questa squadra, sulla quale la società /A.Tani ha puntato molto.

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era una volta lo sport di squadra. Non che oggi sia scomparso, ma per le principali realtà agonistiche del Valdarno fiorentino non si tratta certo di un periodo felice. Con il calcio e basket della vallata già travolti dalla crisi finanziaria e di risultati, l’unica a salvarsi ad oggi è la pallavolo. La storia recente del football figlinese è ben nota: nel 2008 arriva la promozione nell’ex Serie C2 e con essa forti investimenti che portano alla firma di fuoriclasse come Anselmo Robbiati ed Enrico Chiesa. Subito un altro salto di categoria. La prima avventura Lega Pro Prima divisione si chiude con un buon 7° posto e a quel punto la Serie B non è più una fantasia da ultras ma un obiettivo sbandierato dalla società. Sogni destinati però ad infrangersi sulle sentenze del Consiglio federale e del Tar del Lazio: il club viene radiato e il calcio figlinese deve ripartire dal basso, in Eccellenza toscana, con la neonata Asd Giallo-Blu Figline fondata dal sindaco Nocentini. Ritorna dunque il derby con la Rignanese, protagonista in questi ultimi anni di un saliscendi da brividi: tre stagioni in Eccellenza fino alla doppia retrocessione del 2005/06 e del 2006/07. Due annate di purgatorio in Prima categoria prima del nuovo doppio salto, questa volta in avanti, che ha riportato i biancoverdi là dove erano partiti. Non fa eccezione la Resco Reggello, retrocessa a sorpresa in Prima categoria al termine dello scorso campionato, anche se in questo caso, più che il venir meno degli investimenti, si è trattato di un annata sfortunata e i reggellesi stanno già tentando la risalita al primo colpo. Una sorte

Carrozzeria “news” Informazioni utili per gli automobilisti, a cura di: Carrozzeria DUE T - Firenze - Via dei Frullani, 35 Tel. 055 601430 - Cell. 328 6841300 supertservice@gmail.com Carrozzeria Gi.Pi.Erre - Firenze - Via Cavalcanti, 8/10/12 Tel.055 571389 - Cell. 331 6354455 info@carrozzeriagipierre.it - www.carrozzeriagipierre.it


sport nel Valdarno

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Reggello. Il non roseo periodo “agonistico” della pallacanestro

La retrocessione? Ormai è certa Andrea Tani

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na sola vittoria in XX* partite: troppo poco per evitare l’ultimo posto in classifica e lo spauracchio di una retrocessione che a meno di dieci giornate dal termine sembra sempre più probabile. Sarebbe la terza in tre stagioni di caduta libera, dal prestigio della Serie C dilettanti al ben più modesto campionato di Promozione. Non è certo il periodo più roseo per basket reggellese, eppure, dalle parti di piazza Don Sturzo, nessuno ha perso la serenità: “Questa situazione non ci meraviglia più di tanto. Fin dall’inizio sapevamo delle nostre possibilità limitate”, spiega Lorenzo Chimenti, presidente del Reggello Basket. “Nei cinque anni nei di campionati nazionali ci siamo confrontati con squadre sarde, liguri, umbre, città importanti e società storiche. Poi il venir meno improvviso dei principali sponsor ha praticamente azzerato le risorse costringendoci a rivedere le strategie, e dopo aver ospitato ragazzi usciti dalle migliori scuole nazionali abbiamo deciso di puntare tutto sul nostro vivaio”. Facile a dirsi, più complicato da mettere in pratica. “Avevamo già una squadra di giovani del posto che militava nel campionato di Promozione – racconta il presidente – per non perdere i titoli sportivi li abbiamo impegnati in un doppio salto di categoria, verso un livello di gioco evidentemen-

BASKET REGGELLO UNDER 19 CAMPIONATO REGIONALE Si avvicina l’atto conclusivo di una stagione fin qui esaltante per la formazione Under 19 del Basket Reggello: mercoledì 9 marzo i ragazzi in biancoverde andranno a giocarsi il secondo posto nel girone sul campo del fanalino di coda Pallacanestro Poppi. Un impegno più che abbordabile per concludere al meglio la prima fase del torneo qualificandosi al girone interzona successivo che avrà inizio il 21 marzo. DON BOSCO FIGLINE BASKET UNDER 17 CAMPIONATO OPEN Stabili nelle zone alte della classifica del campionato toscano Open e con quasi un intero girone di ritorno ancora da giocare, agli Under 17 della Don Bosco Basket Figline restano due mesi di tempo per dare l’assalto finale al quarto posto, l’ultimo utile per accedere agli ottavi di finale. Con la Synergy di S.Giovanni Valdarno in fuga, a giocarsi le posizioni dalla seconda alla quarta saranno con ogni probabilità Colle Basket, Legnaia Firenze e gli stessi figlinesi, con la Virtus Siena che insegue a distanza ravvicinata. VALDARNO VOLLEY UNDER 14 SECONDA FASE PROVINCIALE Chiuso il cammino fin troppo netto della prima fase di campionato (vinte tutte le gare giocate, con il primato del girone D messo presto al sicuro), per le Under 14 del Valdarno Volley è tempo di far sul serio: le ragazze di mister Targioni sono ormai entrate nei momenti caldi del torneo riservato alle migliori squadre della provincia e, pur con qualche difficoltà, restano in piena corsa per accaparrarsi una delle prime sei posizioni, quelle cioè che valgono l’accesso alle fasi regionali.

te fuori portata, così come la serie D di quest’anno, ma la squadra ha fatto tesoro dell’esperienza riuscendo a maturare tecnicamente e come gruppo”. Nel frattempo è stato avviato un progetto di ricostruzione a medio-lungo termine che passa per gli oltre 100 ragazzi e le sette squadre del settore giovanile. Concentrare il lavoro sui più piccoli, allargare il bacino, dare vita ad un ambiente sano all’interno del quale i bambini possano diventare adolescenti prima, poi uomini e – perché no? – cestisti di buon livello. La riorganizzazione del vivaio ha già sortito

pallavolo. Valdarno Volley a caccia dei play-off

Ambrosi: “Obiettivo A2” C

on la salvezza acquisita il Valdarno Volley puo’ puntare solo ai play-off. Un risultato straordinario ottenuto grazie ad un lavoro perfetto dello staff, dell’allenatrice Barbara Biagi e grazie anche a un gruppo di giocatrici eccezionali. Sicuramente non sarà facile accedervi, soprattutto perché le gare da vincere sono fuori casa. Ma mai dire mai. Il cocktail tra giovani e esperte è ubriacante. La centrale Alessandra Ambrosi vuole, però, rimanere con i piedi per terra. Abbiamo ottenuto grandi risultati, abbiamo un’ottima classifica, ora non dobbiamo rimanere ancorati a terra. La guardi questa classifica da “vertigini”? No! Per scaramanzia, perché non voglio illudermi ma soprattutto perché dobbiamo giocarci la partita punto dopo punto, azione dopo azione senza fare calcoli. Avete avuto un periodo nero a fine 2010, a cosa era dovuto? Abbiamo giocato contro le formazioni più forti, dispiace non aver preso punti contro San Casciano: siamo scese in campo troppo tese. Come valuti il tuo campionato? Vorrei fare molto di più. Posso

pillole

migliorare ancora tanto: sono convinta che con questo gruppo, in questa società e con queste meravigliose ragazze come compagne non sarà impossibile. Cosa pensi delle più giovani? Sono eccezionali. Hanno entusiasmo, un enorme potenziale e tanta voglia di imparare. La carta d’ identità non importa più di tanto nello sport, ma il sacrificio... Dentro di te cosa speri... Voglio continuare il campionato di alta classifica per poi l’anno prossimo lottare per la A2, questa società ha tutte le carte in regola per poter provare ad arrivare in /L.Mossani Serie A.

i primi frutti, se è vero che la formazione Under 19, l’ultimo livello juniores prima del passaggio ai campionati senior, è in piena corsa per guadagnarsi l’accesso alle Final four regionali ed ha già rifornito la prima squadra di un paio di giocatori. “Ma c’è ancora tanto lavoro da fare e non abbiamo fretta né fame di risultati immediati – precisa la vicepresidente Simonetta Evangelista – ad oggi l’unico obiettivo è arrivare in fondo al campionato in maniera dignitosa. ridendo sul parquet. Il gruppo è rimasto ugualmente unito: questo è un ottimo segnale!

VALDARNO VOLLEY PRIMA DIVISIONE La marcia del Valdarno Volley prosegue sui binari giusti anche ai piani inferiori: le nero-celesti sono ormai emerse come una delle ‘grandi’ del campionato di Prima Divisione, dove occupano un solido secondo posto nel girone A. E se il primato sembra ormai una chimera, con il Campi Bisenzio che tenta addirittura la fuga solitaria in testa alla classifica, alle ragazze di coach Lapi basterà mantenere la concentrazione ed evitare passi falsi per andare a giocarsi il tutto per tutto ai playoff. La strada è lunga e tutto può ancora accadere, ma Casimirri e compagne hanno tutte le carte in regola per far sentire la loro voce fino in fondo. Calcio Esce Ermini, entra Forasassi Il Figline dopo la deludente stagione ha deciso di esonerare Manolo Ermini. Al suo posto è arrivato l’entusiasmo di Giuseppe Forasassi. Il nuovo tecnico ha già guidato il primo allenamento il 23 febbraio. L’obiettivo è risalire, compito non facile ma non impossibile per una società che merita di più.


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ORTI SOCIALI E TARGA INTITOLATA A BURZIO, “ECCO COME STANNO LE COSE” Spett.le Direzione, con la presente vorrei rispondere alla segnalazione a firma Alfredo Manetti dal titolo “La scomparsa della targa di largo Burzio” pubblicata sul mensile nel mese di dicembre a pag. 43. Per quanto riguarda gli orti sociali nell’area compresa tra via Piemonte e via delle Stazione delle Cascine la direzione ambiente del Comune di Firenze comunica che è in corso di realizzazione il progetto per la sistemazione conclusiva dell’area. Per quanto attiene invece alla targa intitolata al compaesano Burzio l’ufficio competente del Comune di Firenze, verificata tale mancanza, ha provveduto ad inoltrare richiesta per la nuova realizzazione della targa che sarà installata quanto prima. Vi ringrazio e saluto cordialmente, il Presidente del Quartiere 5 Federico Gianassi SULL’UNIVERSITÀ, I CORSI E I LORO NOMI Cara redazione, vi scrivo per segnalarvi un articolo che ho avuto la sfortuna di leggere sull’edizione del Reporter di febbraio 2011 del Q3. L’articolo in questione è “Quegli esami un po’ così”, di Annalisa Cecionesi. Premetto che appartengo alla categoria da lei definita dei “cervelloni per antonomasia” in quanto studentessa magistrale in astrofisica. L’articolo, fondato per altro su fatti evidentemente veri, ovvero come il passaggio all’ordinamento 3+2 abbia portato alla prolificazione dei corsi universitari, non tutti effettivamente giustificati ad esistere, mi ha lasciato abbondantemente perplessa; inizia infatti subito molto male, mostrando l’ignoranza in materia della giornalista che cita come primo esame “stravagante” e dal nome enigmatico l’esame di “raggi cosmici”. Si dà il caso che lo studio dei raggi cosmici (che altro non sono che radiazioni altamente energetiche che provengono dall’universo, detto anche cosmo) sia una delle branche più importanti della fisica moderna, che ha

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Marzo 2011 portato a molte importanti scoperte negli ultimi 60 anni. Questi studi sono infatti stati determinanti nella fisica delle particelle, così poco nota che a tutt’oggi milioni di euro vengono investiti dall’Europa nel finanziare le ricerche effettuate al Cern di Ginevra, dove si proseguono appunto studi di fisica delle particelle. Non posso pronunciarmi meno drasticamente sulla conclusione dell’articolo, in cui “criogenia” viene incluso nella lista di esami dagli “appellativi indecifrabili”. A parte l’ignoranza riguardo la materia specifica (che può essere giustificata in qualcuno che non ne tratta) mi pare preoccupante l’ignoranza della lingua italiana in questo caso, dato che criogenia non è una parola così esotica ma ampiamente utilizzata anche nelle peggiori produzioni di fantascienza degli anni ‘30 ( in ogni caso esistono i motori di ricerca e le enciclopedie libere sul web ed è buona norma, quando non si conosce una parola, documentarsi in materia prima di inserirla in un articolo, onde evitare brutte figure). A parte la superficialità dimostrata nel non documentarsi, resta il fatto che la criogenia, ovvero lo studio delle tecniche e delle tecnologie di raffreddamento e del comportamento della materia in condizioni di bassissime temperature, è stata, ed è tuttora, alla base di una grandissima fetta della ricerca di base ed applicata che viene svolta in tutto il mondo; per citare alcuni ambiti in cui la criogenia è importante ci tengo a ricordare l’industria dei semiconduttori (a rigor di cronaca, di semiconduttori sono fatti per esempio i chip che permettono ai computer di funzionare e i laser grazie ai quali, per esempio, ascoltiamo la musica o guardiamo un film in dvd), l’industria della biotecnologia, che oggi come oggi va molto di moda e, ultima ma non meno importante, la prevenzione medica (senza criogenia non sarebbero disponibili molte macchine per la diagnosi come per esempio la tac). Per concludere, sono rimasta molto amareggiata per come è stato trattato l’argomento: il nuovo ordinamento universitario ha veramente aperto le porte alla proliferazione di corsi inutili, togliendo molte risorse a quelli che invece hanno buon diritto di esistere (anche qualora seguiti da un numero esiguo di persone, non è infatti, come alcuni pensano, il numero di iscritti ad un corso che ne determina l’utilità o la bontà degli insegnamenti); di questo dato di fatto è stata fatta un’arma per giustificare la nuova riforma universitaria e i tagli imposti dal governo all’università pubblica e agli enti di ricerca (minando di fatto anche il mio futuro in Italia), per cui, essendo sensibile all’argomento, rimango basita quando, per dar fiato alle trombe sull’onda dell’entusiasmo per aver “scoperto l’acqua calda” (c’è voluto parecchio prima di accorgersi cosa ha provocato la vecchia riforma), si prende un elenco di corsi dell’Università degli Studi di Firenze e, sulla base della fantasia dell’autrice dell’articolo, senza neanche darsi la pena di controllare cosa si scrive, si includono, in una lista di corsi considerati inutili, due corsi che trattano argomenti molto importanti per la formazione di figure che dovrebbero essere valorizzate piuttosto che pena-

lizzate com’è abitudine fare. E’ evidente quanta ignoranza ci sia in ambito scientifico tra la gente comune, mentre, se viviamo nelle comodità del 2011 lo dobbiamo proprio a quelle persone che hanno dedicato la vita alla scienza contribuendo al benessere di tutti e che sono puntualmente ignorate dalla maggioranza della gente; ritengo per cui che contribuire a demonizzare la cultura scientifica sia una cosa da evitare con tutte le forze, specialmente quando si può fare semplicemente aprendo un browser internet. Non so quanto quello che vi ho scritto possa interessarvi, spero di non essere stata eccessiva, ma ritenevo importante chiarire questo equivoco ed invitare l’autrice o la redazione, per le edizioni future, a documentarsi quando si parla di qualcosa che non si conosce, onde evitare appunto queste gaffe. Grazie per l’attenzione, un’accorata lettrice di reporter, Barbara Olmi Cara Barbara, la ringrazio per la sua lettera, che ho molto apprezzato, in primis per la passione (incoraggiante) che mostra per i suoi studi e per il mondo della cultura, della scienza e della ricerca in generale, mondi che meritano – è superfluo dirlo – il massimo del rispetto e della considerazione da parte di tutti. E voglio subito rassicurarla sul fatto che nessuno di noi ha mai voluto mettere in discussione l’importanza – né tantomeno l’utilità di ognuno degli esami e dei corsi citati nell’articolo in questione, ben coscienti tra l’altro del non facile momento che sta vivendo l’università italiana – tema, quest’ultimo, che abbiamo affrontato più volte in ben altri termini. Volevamo soltanto, questa volta (e per una volta), prendere l’argomento un po’ più alla leggera, e dare scherzosamente voce a chi – magari trovandosi, per un qualche motivo, ad avere a che fare con l’ambiente universitario – potesse trovarsi un po’ spiazzato di fronte al nome di certi corsi (della cui importanza e validità, le ripeto, non ci permettiamo assolutamente di dubitare), il cui numero – questo sì – è esponenzialmente aumentato negli ultimi tempi, rischiando di causare, a volte, un certo disorientamento. Insomma, abbiamo cercato per una volta di affrontare un argomento tra i più seri e importanti col sorriso sulle labbra, per dare magari avvio a una riflessione (avvio, tengo a precisare, e non risposte né giudizi), sull’effettiva funzionalità del sistema universitario così com’è strutturato, senza però considerare inutile nessun corso. Era soltanto sul loro nome – le ribadisco concludendo – che si era concentrato il nostro “gioco”: il titolo dell’articolo non era infatti, come da lei riportato, “Quegli esami un po’ così”, bensì “Quegli esami dai nomi un po’ così”. E c’è una bella differenza. MF TRAMVIA, pENSILINE E pULIZIA Quando posso cerco di usare la linea 1 della tramvia in quanto la trovo ottima. Una cosa però non capisco: come mai non ci siano pensiline alla fermata delle Cascine e di Leopolda Porta al Prato. Perché a queste due fermate dobbiamo bagnarci??? Inoltre una migliore pulizia

degli spazi intorno alla linea (sempre in zona Porta al Prato) non farebbe male. Come mai si lasciano spesso le cose a mezzo? Grazie per l’attenzione Adriana Filippi “LA MIA ESpERIENZA: DA FIRENZE A VALENCIA pER ApRIRE UN LOCALE” Carissimi (posso, vero?), leggo sempre con molto interesse il vostro giornale e, dopo aver preso visione dell’ultimo numero, ho deciso di scrivervi. Leggendo l’articolo di pag. 32 “Quando il caffè ...” mi sono ricordato dell’esperienza breve ma efficace che ho avuto tre anni fa, volendo aiutare mio figlio ad ‘aprire’ un locale “libreriacaffè” (io sono un professionista che opera nel campo dell’edilizia). Un’esperienza davvero poco esaltante e demoralizzante! A parte i ‘rimandi’ da ufficio a ufficio senza avere una risposta concreta, emersero anche problemi di locali (dove e quanto di affitto) per i quali occorrevano permessi anche urbanistici con costi lievitanti di giorno in giorno, problemi con banche (!!??)... insomma un vero calvario. Risultato finale? Mio figlio e un suo amico avevano lasciato il lavoro a Roma per intraprendere questa via, senza uno scopo di lucro ma perché erano fortemente motivati da ideali ‘culturali’. Hanno aperto un locale a Valencia, in Spagna, dopo una ricerca di qualche mese e l’espletamento delle pratiche in ‘qualche mese’, oltre ad un rapporto molto proficuo con le banche spagnole. Il loro locale è diventato in due anni uno dei più ‘in’ non solo a Valencia: una libreria cafè con concerti, organizzazione di mostre, meeting di teatro, poesia e letteratura, spazi per i bambini (sì, proprio bambini!), interviste alle maggiori tv spagnole e... ora anche un buon ritorno economico. Devo purtroppo constatare che se fossero rimasti in Italia probabilmente sarebbero ancora alla ricerca di... nella lista dei precari! Eppure anche la Spagna è in crisi e... che crisi! Cordiali saluti Giovanni Donvito A pROpOSITO DELLA TAV Gentile Direttore, è con un senso di profonda amarezza che le sto scrivendo questa lettera. Nel suo giornale, che mi arriva puntualmente al mio indirizzo e che mi fa piacere ricevere, non leggo mai un articolo su una questione quanto mai attuale: quella della Tav. Le faccio notare che i lavori propedeutici alla Tav hanno già provocato non pochi danni nella zona di via R. Giuliani e che la zona di via Campo d’Arrigo è diventato uno dei cantieri più trafficati di Firenze, con inevitabili danni da un punto di vista dell’inquinamento atmosferico. Allora, mi domando. Perché da fiorentini non denunciare una simile situazione? Lo sapete che sta per iniziare un’opera mastodontica che “taglierà” Firenze da sud a nord, senza le adeguate garanzie che un’opera di tale portata dovrebbe avere? Chi proteggerà noi cittadini che magari ci ritroveremo ad avere (così come è già successo a Bologna) le case transennate, le cantine


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invia la tua segnalazione alla nostra redazione redazione@ilreporter.it IN DIFESA DEI MOTORINI: “INCORAGGIAMONE L’USO” Prendo spunto dalla lettera del prof. Pellizzari che lamenta, giustamente, il comportamento di motociclisti e scooteristi che transitano sul marciapiede. Simili e continue lamentele tendono a demonizzare chi va sulle due ruote senza che però in merito vengano fatte riflessioni più approfondite. Prima di tutto voglio evidenziare che esiste una scala di “virtuosità” di chi si sposta in città. Ovvio che chi usa i mezzi pubblici non inquina, né congestiona il traffico, né crea situazioni di disagio o pericolo. Altrettanto può dirsi di chi usa la bicicletta, non sempre però disciplinato ed a volte temuto per la silenziosità del mezzo che a volte può “sorprendere” il pedone poco attento nell’attraversamento. Ma i problemi principali per la nostra viabilità vengono però sicuramente dalle migliaia di automobilisti che, viaggiando quasi sempre soli, inquinano in proporzione alla cilindrata del loro mezzo ed agli spaventosi tempi di spostamento che l’uso delle quattro ruote presuppone. E creano spaventosi ingorghi che vengono subiti perfino da chi, sicuramente più virtuoso, viaggia su due ruote. Ma se ciclisti e utenti dei mezzi pubblici vengono incoraggiati con corsie preferenziali e quant’altro, cosa viene fatto per quella parte di popolazione che sceglie di muoversi agilmente, inquina in misura relativa e non crea ingorghi, viaggiando come il sottoscritto con pioggia o bel tempo? Poco. Forse niente. E siamo tanti, tantissimi. Abbandonati dalle istituzioni, intrappolati dietro i tubi di scappamento delle macchine. Uno sguardo più lungimirante sulla categoria e sul problema correttamente evidenziato dal lettore dovrebbe suggerire che se taluni salgono sui marciapiedi, può essere che accada per cercare di evadere da una situazione che spesso si presenta come folle! A mio parere sarebbe opportuno incoraggiare l’uso anche dei motoveicoli. In primis prevedendo per le strade più congestionate una corsia, anche stretta, riservata a moto e scooter che desiderano arrivare in “prima fila” ai semafori soprattutto per potere respirare. Un esempio: a me pare scandaloso che spesso i sottopassi della Fortezza da basso si tramutino in trappole con camera a gas proprio per chi meno contribuisce alla situazione drammatica della città nelle ore di punta. Almeno in queste situazioni non si potrebbe prevedere una via di fuga? Possibile che nessuno si preoccupi per questi numerosissimi utenti della strada? Se un ipotetico sciopero dei demonizzati li inducesse tutti a prendere la macchina cosa succederebbe alla nostra città? La risposta c’è: basta guardare che cosa accade quando piove ed una parte di noi abbandona le due ruote……. Cordiali saluti e complimenti per la Vostra pubblicazione. Marco Fini Storchi

Caro Marco, rieccoci qui, grazie alla sua lettera, a parlare di viabilità (tema che si conferma tra i più d’interesse per i fiorentini, e non è difficile capire perché) e dei modi migliori per “affrontarla”. Devo dirle, per cominciare, che non mi dispiace affatto l’immagine della “scala di virtuosità” da lei proposta a proposito dei modi di muoversi in città. Detto questo, veniamo al tema della sua lettera, ovvero moto, motorini e affini. Capita spesso anche a me di utilizzare lo scooter, e di trovarmi quindi a vivere problemi e “privilegi” di chi sceglie le due ruote per spostarsi in città. Inizio dicendo che, nonostante a volte il traffico sia davvero arduo (per non usare altre parole) da affrontare, non è da giustificare mai, in nessun modo, l’invasione dei marciapiedi da parte di scooter e moto (per mille, ovvie ragioni che la fretta, né lo smog, possono in alcun modo giustificare, dalla sicurezza dei pedoni al dovuto rispetto delle regole), così come da giustificare non è nessuna infrazione delle norme di viabilità. Mai. Concordo invece con lei nel ritenere che – per la situazione che si vive attualmente lungo le strade fiorentine – le due ruote rappresentino un importante (e forse anche qualcosa di più) mezzo di trasporto, senza le quali la già difficile condizione della viabilità di casa nostra sarebbe messa ulteriormente a dura prova (senza comunque il bisogno di arrivare a invocare uno sciopero per averne la controprova...), sebbene sarebbe auspicabile – da parte di tutti – un maggiore utilizzo dei mezzi pubblici, e in questo senso la realizzazione delle nuove linee della tramvia (dopo i buoni risultati ottenuti dalla prima, tempi dei cantieri a parte) va senz’altro guardata con grande fiducia. Quanto alle sue proposte per “incoraggiare l’uso dei motoveicoli”, non so quanto la costruzione di una “via di fuga” lungo alcune strade possa essere effettivamente realizzabile: do spazio comunque con piacere alla sua lettera e ai suoi suggerimenti, in modo – anche - da invitare chiunque voglia farlo a portare il proprio contributo, per provare a trovare nuove idee e soluzioni per la mobilità fiorentina in generale e – perché no – per quella sulle due ruote in particolare. Matteo Francini

allagate, etc...? Gentile Direttore, con questa mia le chiedo di volersi dedicare approfonditamente alla sopracitata questione che sta tanto preoccupando noi cittadini, oltre che ai campini della Fiorentina. Distinti Saluti, David Cardoso Gentile lettore, come forse avrà già notato, in questo numero de Il Reporter ci sono due pagine (30 e 31) interamente dedicate alla Tav, e nell’edizione precedente (quella di febbraio) avevamo pubblicato un articolo sull’argomento, in cui facevamo il punto sui lavori. Quindi – pur essendo questi articoli già in programma al momento dell’arrivo della sua lettera - ecco soddisfatta la sua richiesta. Per quanto riguarda i campini della Fiorentina, le faccio notare che si tratta soltanto di una delle tante, tantissime questioni che cerchiamo di affrontare ogni mese. E che a nostro avviso meritano di essere trattate. MF L’AEROpORTO DI pERETOLA E IL COLLEGAMENTO CON IL CENTRO Mi trovo spesso ad usare l’aereo per recarmi a Cagliari per motivi di famiglia. Devo dire che l’aeroporto cosiddetto “cittadino” di Firenze è collegato malissimo alla città in quanto non è possibile raggiungerlo in bici o a piedi per chi abita vicino, uno è costretto o a prendere il taxi che per 1,5 km costa 10 euro circa oppure la navetta che va dall’aeroporto di Peretola alla stazione, circa 5 euro, a cui si aggiunge il costo del biglietto urbano per tornare ad esempio a Novoli dove abito: il tutto costa più del treno tra Firenze e Pisa aeroporto con un tempo impiegato quasi simile. Chiaramente questo servizio è pensato per i turisti che si dovono recare in centro, ma per chi usa l’aereo come pendolare perché la navetta non effettuata una fermata intermedia prima del centro? Ho letto che tra 1000 giorni (tre anni) arriverà la tramvia che collega all’aeroporto, ma per evitare ora il traffico veicolare e quindi l’inquinamento non sarebbe possibile da subito collegare meglio alla città questo cosiddetto aeroporto cittadino? Cordiali saluti Fabrizio Parissi pIANETA SCUOLA NEL VALDARNO, L’“UNIVERSO” DELL’ISTITUTO VASARI DI FIGLINE Gentilissimo Direttore, sul numero di Reporter di febbraio alcuni docenti e numerosi studenti mi hanno segnalato con marcato disappunto, quanto contenuto nell’articolo sul Pianeta scuola di pag. 2. In definitiva sono stati pressoché ignorati due importanti indirizzi dell’Istituto Vasari che ho l’onore di dirigere. Ma in generale del Vasari si è fatto un solo accenno senza considerare, tra le altre cose, che è uno degli istituti più grandi della Toscana e per complessità addirittura il terzo. Inoltre, trattando l’articolo dei licei, non si fa assolutamente riferimento al fatto che questo Istituto attua da quest’anno, oltre al già consolidato Liceo, anche il Liceo scientifico con opzione scienze applicate,

che è una delle novità più incisive della riforma Gelmini. Infine, qualora fossimo stati contattati dalla giornalista, avremmo fatto presente che l’indirizzo alberghiero risulta essere tra i più prestigiosi d’Italia e d’Europa (ne fa fede la vittoria nel Gran trofeo della ristorazione della Provincia di Brescia vinto appena un anno fa e come sanno gli addetti ai lavori, quello di Brescia è il più prestigioso concorso internazionale del settore). Si nota, peraltro, che l’articolo non fornisce indicazioni utili neanche in relazione all’indirizzo Tecnico a cui si è fatto appena un riferimento, malgrado esso sia tra Firenze ed Arezzo l’unico Istituto tecnico per Geometri. Se la giornalista si fosse fatta viva, avremmo avuto molto altro da segnalarle, per esempio in relazione all’imminente presentazione di un volume curato dagli studenti dell’indirizzo Geometri dedicato alle Pievi del Valdarno o dell’imminente convegno di carattere nazionale sulla didattica della matematica, e ancora il fatto che tra un mese o poco più, ospiteremo un concorso enogastronomico internazionale ideato in collaborazione con gli enti locali e le forze produttive del territorio e altro ancora… Così non è stato e ne prendiamo atto con rammarico. Il plurale non è ovviamente da intendersi come majestatis, bensì come indice di un sentimento condiviso dalla comunità scolastica del Vasari. La saluto cordialmente, Valerio Vagnoli Dirigente scolastico ISIS Vasari Pubblichiamo con piacere la sua lettera, nella speranza di rendere merito, in questo modo, all’istituto e alle sue tante e lodevoli attività. MF TRE DOMANDE pER IL “RIONE LIppI” Gentile Redazione, sottopongo a Voi e ai lettori della Vostra rubrica 3 quesiti relativi al rione Lippi, ma anche 3 possibilità per i nostri amministratori di dimostrare interesse, fornendo risposte e portando miglioramenti. 1) Giardino di via Pescetti. Ricavato da un piccolo spazio verde tra le case, è stato recintato e arredato con tanto di panchine circa 3 anni fa. Da allora è sempre stato chiuso con lucchetti e catene e interdetto al pubblico. Qualcuno ne sa qualcosa? 2) Strada di recente costruzione adiacente al cimitero di Rifredi, collegata con via delle Tre Pietre. Non ha un nome, non è illuminata, ha un asfalto grezzo non finito, non si capisce se è una strada pubblica o solo una servitù di accesso alla ferrovia. Qualcuno ne sa qualcosa? 3) Passaggio pedonale che collega via Vasco de Gama con via delle Tre Pietre. Frequentatissimo dai pendolari di giorno, buio e pericoloso di notte, impraticabile quando piove per le pozze. Negli anni è stato solo sfiorato da interventi di risistemazione a margine dei lavori Tav: una parte è coperta da cemento, una da asfalto, una buona parte è ancora sterrata. Qualcuno ne sa qualcosa? Cordiali saluti Andrea Lucidi


segnalazioni a redazione@ilreporter.it

Figline Carnevale in piazza 6 e 8 marzo

Piazza Marsilio Ficino Si avvia a conclusione la stagione delle maschere. La tradizionale sfilata organizzata dall’Oratorio Salesiano si snoderà per le strade del centro cittadino la domenica pomeriggio e in occasione di martedì grasso, l’8 marzo, per la gioia di grandi e piccini. Tutti muniti di coriandoli e stelle filanti. Un santo in Cina 12 marzo

Ridotto del Garibaldi Prosegue il ciclo di incontri “Il Medioevo per immagini”, dedicato alla storia e alle civiltà medievali. Il sesto incontro è in programma per il 12 marzo, sempre al Ridotto del Garibaldi (piazza Serristori) e sempre alle 16.30. A tenere la conferenza, intitolata “Un santo nella Cina del Trecento. Odorico da Pordenone”, sarà Andrea Tilatti dell’Università di Udine. Ingresso libero. Tullio Solenghi in scena 18-20 marzo

Teatro Garibaldi

Tullio Solenghi sbarca a Figline, dal 18 al 20 marzo prossimi. Il celebre attore comico, indimenticabile nel trio Solenghi-LopezMarchesini, sarà di scena al Garibaldi con la commedia “Italiani si nasce…e noi nacquimo”, per la regia di Marcello Cotugno. Sul palco con Solenghi ci sarà anche Maurizio Micheli, attore tosco-pugliese arrivato al successo con Allegro ma non troppo. Spettacoli venerdì ore 21, sabato ore 21, domenica ore 16.30. Prevendite dei biglietti presso la biglietteria del Teatro tre giorni prima

della data dello spettacolo dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19. Arriva Ambra 25-27 marzo

Teatro Garibaldi

dare il pubblico sarà Antonio Natali, direttore della Galleria degli Uffizi, con la conferenza intitolata “Pontormo maestro del Bronzino”. L’incontro si terrà al Ridotto del Garibaldi alle 17.30.

Frittelle che passione! Fino al 27 marzo

San Donato in Collina

Reggello Premio “8 Marzo… e non solo” 12 marzo

Nuova biblioteca comunale

Dopo Solenghi sarà la volta di un’altra star, per il Garibaldi di Figline: dal 25 al 27 marzo andrà in scena “I pugni in tasca”, riedizione teatrale del film cult di Bellocchio. Protagonista della scena Ambra Angiolini, accompagnata dal figlio di Bellocchio, Pier Giorgio. Lo spettacolo, in tour in tutta Italia già da alcuni mesi, sta riscuotendo successo su ogni palco. La regia è affidata a Stefania De Santis, le musiche sono in gran parte quelle originarie del film. Così come il conflitto generazionale messo in scena è ancora quello del ’68, ma sembra quello dei nostri giorni. Spettacoli venerdì ore 21, sabato ore 21, domenica ore 16.30. Prevendite dei biglietti presso la biglietteria del Teatro tre giorni prima della data dello spettacolo dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19. Un po’ di Uffizi nel Valdarno 2 aprile

Ridotto del Garibaldi Giunge a conclusione il ciclo di appuntamenti sulla Storia dell’arte intitolato “Conoscenza e Gusto”. A conge-

Si svolgerà sabato 12 marzo la premiazione del concorso nazionale di poesia “8 Marzo…e non solo”, dedicato quest’anno alla figura femminile nel Risorgimento. Per conoscere il vincitore non c’è altro che recarsi alle 21 alla nuova biblioteca comunale in via Enrico Berlinguer, a Cascia. E come potevano essere premiati gli scrittori emergenti, se non in buoni d’acquisto per i libri? Il primo premio è di 500 euro, 150 euro andranno invece al vincitore della sezione ragazzi, mentre il primo classificato residente nel comune di Reggello riceverà un buono da 50 euro. Piero Sparacino da Zelig 12 marzo

Cinema Teatro Excelsior

Risate amare con l’ex comico di Zelig e Colorado Cafè Piero Sparacino. Al Teatro Excelsior va in scena “Io ho paura”. Temi sensibili e scottanti quali la religione, il razzismo, il terrorismo, i rapporti tra mafia e politica, affrontati in uno stile asciutto e diretto che spiazza il pubblico, lo divide e lo fa ridere amaramente. Inizio spettacolo ore 21.30, biglietti 15 euro, riduzioni per over 65 e under 18.

le iniziative

Unità d’Italia a suon di cori, mostre e bambini L

Rignano

’Unità d’Italia passa dal Valdarno. Ecco tutte le iniziative in programma. A partire da Figline - cittadina in cui venne arrestato Giuseppe Garibaldi, il 4 novembre 1867 - a Palazzo Pretorio è stata allestita la mostra su “Risorgimento, Firenze Capitale e Unità d’Italia”, con francobolli, monete, corrispondenza e cimeli garibaldini. Quattro classi delle scuole medie, si sono inoltre recate alla Risiera di San Sabba e alle Foibe di Basovizza, e si è anche svolta una serie di letture e riflessioni dal titolo “Rileggere un discusso Risorgimento?” in collaborazione con l’Istituto Marsilio Ficino. Gli studenti dell’Isis Vasari hanno realizzato per l’occasione un particolare lavoro, presentato anche in consiglio comunale, su “Risorgimento e Gastronomia”.

Rignano ha pensato ai più piccoli: la scrittrice siciliana Agata Reitano Barbagallo ha presentato il suo libro “C’era una volta il Risorgimento – La storia in versi raccontata ai bambini”, agli alunni delle classi 4° e 5° delle elementari. Incisa ha “snocciolato” le celebrazioni nell’arco di tutto l’anno: fra le più vicine il consiglio comunale solenne del 17 marzo, con un concerto della corale Carmen Campori. Altre iniziative sono previste per aprile. Reggello si è fatto promotore di un concerto di musiche “risorgimentali” che si è tenuto presso il Teatro Excelsior. I ragazzi delle scuole medie, inoltre, sono impegnati in un laboratorio teatrale in tema. La pièce finale sarà messa in scena per la Festa delal Repubblica, il 2 /P.T. giugno.

Probabilmente sono le più famose della Toscana, sicuramente lo sono a Firenze e dintorni. Sono le frittelle di San Donato in Collina. La sagra è già cominciata e durerà fino al 27 marzo, tutti i sabati e le domeniche, con tanto di scarpinata tra gli ulivi per San Giuseppe. Le golose palline di riso fritto saranno a disposizione di tutti i gourmet ogni sabato dalle 15 alle 19 e la domenica tutto il giorno, fin dalle 8.30 di mattina, allo stand del Circolo Sms di San Donato. Da oltre 30 anni in questo periodo la frazione rignanese è meta di uno specifico pellegrinaggio. Provare per credere. Per informazioni: tel.: 055 699250.

Concerti Nathalie 12 marzo

Saschall

Nathalie nasce a Roma nel 1979 da famiglia italo-belga.

Inizia a scrivere le sue prime canzoni all’età di 15 anni, prima alla chitarra, in seguito al pianoforte, strumento che studia per due anni. La sua musica si ispira in gran parte ad artisti anglosassoni come Tori Amos, P.J. Harvey, Fiona Apple, Radiohead, Jeff Buckley, ma anche ad italiani come De André e De Gregori. Diventa nota al grande pubblico vincendo la quarta edizione di X Factor esordendo nel 2010 con il singolo In punta di piedi, contenuto nell’omonimo EP. Questa vittoria le ha assicurato un contratto con la casa discografica Sony Music e durante la finale le è stato inoltre assegnato il premio della critica da parte della sala stampa e di alcune emittenti radiofoniche.

A teatro Cercando Picasso Dal 29 marzo al 3 aprile

Teatro della Pergola

Il maestro Giorgio Albertazzi sbarca a Firenze. Siamo a Parigi nel 1941. La città è assediata dalla guerra, tormentata dai bombardamenti: ciononostante un gruppo d’intellettuali continua a riunirsi, leggono, mantengono vive le loro idee, le loro utopie. Sono Dora Maar, Albert Camus, Simone de Beauvoir, Jean-Paul Sartre, Raymond Queneau e Pablo Picasso. Proprio in questo clima il grande pittore spagnolo creò quel meraviglioso testo onirico e surreale che è Le désir attrapé par la queue (Il desiderio preso per la coda), animato da personaggi come il Piede Grosso, l’Angoscia grassa, la Cipolla, il Silenzio o la Torta, privo di chiare evoluzioni logiche, singolare

nella punteggiatura. Il sogno dei mille Dall’8 al 13 marzo

Teatro della Pergola Come far rivivere, oggi, l’icona di Giuseppe Garibaldi? Come rigenerare quel fascino e quell’entusiasmo che il generale sapeva suscitare ai quattro angoli del mondo? Garibaldi era conosciuto, amato, sostenuto da tutti i ceti sociali. A Murmansk, i pescatori tenevano affisso ai muri il suo ritratto; in Uruguay era una leggenda; in Francia i grandi poeti gli dedicavano poesie e inni. In un mondo dove non esisteva la televisione e internet sorprende la facilità con cui si diffuse la sua leggenda.

Le mostre Figure, memorie, spazio Disegni da Frà Angelico a Leonardo Dall’8 marzo al 12 giungo

Galleria degli Uffizi

Cinquanta disegni del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi incontrano cinquanta disegni del British Museum. Sono questi i numeri della mostra che vede unite, in una partnership simbolicamente giocata su un numero uguale di prestiti, due tra le maggiori collezioni di grafica esistenti al mondo. L’occasione è unica - ma in realtà della iniziativa si è avuta una edizione inglese, allestita nella Great Court del British Museum, aperta fino alla fine di luglio 2010 - per confrontare in sequenza capolavori da antologia mai prima d’ora esposti contemporaneamente in una unica sede.


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REGGELLO cancelli villa terratetto libera su tre lati di recente costruzione in posizione panoramica composta da soggiorno pranzo con angolo cottura, tre camere, doppi servizi, ripostiglio lavanderia, ampia taverna, garage, sottotetto, oltre terrazze, ampio loggiato d’ingresso e circa 200 mq di giardino. ottime finiture. Richiesta € 315.000 RIF.2/8 ☎055 951523

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VALDISIEVE 4 KM DA ROSANO , collinare e panoramica, antica colonica in pietra, libera su 4 lati, ottime condizioni; composta da : cucina, sala pranzo con camino, salone con camino, 3 camere, 3 bagni, taverna con angolo cottura,( possibilità 4a camera), giardino, terreno con ulivi e piscina.possibilità di acquisto di depandance già civile abitazione ☎335 7678437 - 331 8532086

VALDARNO FRA FIGLINE E SAN GIOVANNI in bellissima villa ristrutturata, con parco con piante secolari, appartamento su due livelli: cucinotto, grande soggiornopranzo, camera e bagno al primo-livello, sopra (in suggestiva colombaia) camera con bagno. Ottime rifiniture in stile toscano. Vendita diretta senza mediazione. Pronta-consegna. Possibilità-garage. Rif. H1 € 248.000 trattabili ☎055 9121200 - 348 2904195 RIGNANO SULL’ARNO a 20 minuti da firenze in aperta campagna porzione di colonica terratetto del 600 completamente e finemente ristrutturata composta da ampia zona giorno a piano terra, tre camere e doppi servizi a piano primo oltre, circa 250 mq di giardino pianeggiante, due posti auto. pavimenti radianti. ottima posizione espositiva a livello luminosita’. ultimata mancano solo le finiture a scelta della committenza. Richiesta € 440.000 RIF.3/23 ☎055 951523

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Chiama il tuo amministratore ed assicurati che il tuo condominio sia in regola con il nuovo Regolamento

Publiacqua è il gestore dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione. Tra gli utilizzatori di tali servizi esiste una categoria particolare: coloro che vivono in un condominio e che non hanno un rapporto diretto con Publiacqua, che ha un contratto con il Condominio nel suo insieme. Ciò significa che Publiacqua legge e fattura i consumi registrati sul contatore generale, mentre il riparto del consumo totale tra i singoli condomini viene effettuato dall’Amministratore o da operatori specializzati incaricati dal Condominio stesso. Per chiarire i rispettivi ruoli, lo scorso novembre l’Autorità di Ambito ha approvato il Regolamento per il servizio ripartizione e pagamento consumi utenze raggruppate che contiene nuovi obblighi per il Condominio e per Publiacqua.

OBBLIGHI DEL CONDOMINIO

Ricorda: anche un condominio può domiciliare la bolletta ed avere indietro il deposito cauzionale

L’Amministratore/Delegato del Condominio verifica con cadenza almeno annuale la corrispondenza degli importi ripartiti rispetto a quanto fatturato da Publiacqua.

ATTENZIONE:

La mancata comunicazione delle informazioni relative ai dati identificativi dell’Amministratore/Delegato del Condominio e alla modalità di ripartizione, riscossione e pagamento delle fatture del servizio idrico espone il Condominio alle procedure di disattivazione della fornitura e di risoluzione del contratto secondo quanto stabilito dal Regolamento del Servizio Idrico Integrato.

OBBLIGHI DI PUBLIACQUA

Entro un anno (novembre 2011) dall’approvazione del Regolamento il Condominio, tramite l’Amministratore, ha l’obbligo di: 1) Comunicare a Publiacqua i dati relativi all’Amministratore/Delegato del condominio; 2) Comunicare le modalità deliberate dall’Assemblea condominiale per la ripartizione, la riscossione delle bollette dei singoli condomini e il pagamento a Publiacqua della fattura condominiale In caso di affidamento da parte dell’Assemblea delle attività di cui sopra ad un soggetto diverso dall’Amministratore/Delegato del Condominio, questo deve, entro 30 giorni dalla data di tale Assemblea, specificare a Publiacqua gli estremi del verbale d’Assemblea, o presentare un documento sottoscritto da tutti i condomini, che indichi le attività affidate e i dati identificativi del soggetto individuato L’Amministratore/Delegato del Condominio deve comunicare annualmente a Publiacqua i nominativi dei condomini segnalando coloro cui spettino eventuali agevolazioni tariffarie ed ha l’obbligo di trasmettere a tutte le utenze interne le fatture e le comunicazioni inviate da Publiacqua.

1) Per agevolare la suddivisione dei consumi interni l’Amministratore/Delegato del Condominio potrà richiedere che Publiacqua provveda alla lettura del contatore generale ogni tre mesi. 2) Su richiesta dell’Amministratore/Delegato del Condominio la data di scadenza della fattura può essere posticipata di 15 giorni rispetto a quella prevista nel Regolamento del Servizio Idrico Integrato. 3) Nel caso in cui ad un soggetto diverso dall’Amministratore/Delegato del Condominio sia affidata, oltre alla ripartizione, anche la riscossione e/o pagamento delle bollette di Publiacqua, la stessa invierà anche a tale soggetto copia elettronica delle fatture e delle altre comunicazioni relative al rapporto contrattuale. 4) Per una corretta suddivisione dei consumi condominiali tra i singoli condomini è opportuno che la lettura dei contatori interni avvenga contestualmente alla lettura del contatore generale. Publiacqua si impegna quindi a fornire la data di lettura prevista all’Amministratore/Delegato dal Condominio. 5) Publiacqua si impegna ad effettuare, entro un anno (novembre 2011) dall’approvazione del Regolamento, un censimento dei Condomini.

Regolamento e moduli sono scaricabili da: www.ato3acqua.toscana.it e www.publiacqua.it


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