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Il Giornale nel tuo Comune TRASLOCHI
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MARZO 2011
Periodico d’informazione locale. Anno V n.23 del 7 marzo 2011. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10
DUe RUoTe
PRIMO PIANO
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La dura vita dei pidocchi Andrea Muzzi*
I fIReNze “A PedALI” Il capoluogo visto dal sellino: cosa va e cosa no. I problemi non mancano, ma nemmeno i progetti PAGG.10-11
il ritorno dei t-red Dopo essere stati messi in panchina per due anni, agli incroci si rivedono gli occhi elettronici PAGG.4-5
SPoRT
Straniero di nascita, fiesolano d’adozione PAGG.2-3
Le “zone buie” della città
il punto
di Bernini – Wiedenstritt
I Ecco chi è Michele Camporese, la più bella sorpresa viola di questa stagione PAG.36
La forza dei “deboli” Il Jiu-Jitsu è un’antica disciplina giapponese che, passando dal Brasile, è arrivata fino a noi PAG.38
anche l’Oltrarno) dove a passeggiare dopo il calar del sole non ci si sente poi così sicuri, anzi. Una sensazione di scarsa tranquillità che in qualche caso esce dalla cerchia dei viali e raggiunge anche altri parti di Firenze. Come i dintorni di piazza Dalmazia, ad esempio, o come – storicamente – le Cascine. Ma, almeno per quanto riguarda il grande polmone verde cittadino, le cose sembrano destinate PAGG.14-15 a cambiare.
Alta velocità, tutto sui cantieri PAGG.30-31
*Comico
tempi moderni 1169686
vItA dA PRedestINAtO
dati resi noti dalla questura non lasciano spazio a dubbi: in città (e in tutta la provincia) la sicurezza è aumentata. Sono numeri, e come tali non ammettono repliche. Però c’è un però. Ed è quello che i cittadini sentono, le loro sensazioni, il loro grado di percezione di tranquillità. Che talvolta, e in certi luoghi, viene a mancare. Succede soprattutto di notte, in centro. E si scopre così che ci sono aree (vedi San Lorenzo e Santa Croce, ma
l cane è l’amico più fedele dell’uomo. L’animale invece che ci fa più compagnia è il pidocchio: in molte scuole le teste dei bambini sono un allevamento a cielo aperto. Dentro le teste di alcuni bimbi c’è un affollamento di bestioline che al cospetto la Cina sembra terra disabitata! Una volta per mandare via i pidocchi esistevano rimedi naturali. C’era chi usava l’aceto, chi rasava i capelli. Mia mamma usava la scopa: me la batteva ripetutamente in testa, convinta in questo modo di schiacciarli. In verità i pidocchi continuavo ad averli: in compenso, per tre volte sono stato all’ospedale per trauma cranico! In questi anni il pidocchio si è adattato a un ambiente che via via si è sempre più trasformato. Una volta i pidocchi prosperavano in teste biologiche, dove il capello era naturale. Oggi molte persone si fanno la tinta: il pidocchio vive in un modo colorato ma anche parecchio tossico. Noi per l’ambiente ci preoccupiamo del buco dell’ozono. Per il pidocchio il problema atmosferico si chiama lacca: una nube tossica che aleggia sopra alcune teste e che minaccia la sopravvivenza di molte specie! In alcuni casi questo problema è un disastro ambientale senza precedenti: pensate a Toto Cotugno o a Moira Orfei! Insomma, i pidocchi sono attaccati al loro posto, per mandarli via servirebbe un valido motivo. Idea: mandiamo qualche escort ai pidocchi! Magari minorenne. Poi scoppia lo scandalo e il pidocchio sarà costretto a dimettersi. Non è male, che ne dite?
Navigando in piazza (e presto sul tram) PAGG.28-29
Edizione di Fiesole • 7.724 copie distribuite da
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Marzo 2011
il giornale nel tuo Comune
l’inchiesta. Uno studio per favorire l’integrazione
Un melting pot in salsa fiesolana I “forestieri” di casa nostra: un dossier racconta chi e quanti sono e che rapporto hanno con il territorio Ludovica V. Zarrilli
C’
è chi lavora nelle ville e chi nelle ville ci abita. C’è chi per trovare la sua dimensione ha deciso di stabilirsi nel più antico insediamento dei dintorni di Firenze e chi invece l’ha scelta per caso o perché era alla ricerca di un posto dove ricominciare, dove trovare un lavoro dignitoso, una casa dove stare, una situazione finanziaria che gli permettesse di campare. La fotografia che immortala la situazione degli stranieri residenti sul territorio fiesolano parla chiaro: 32 nazionalità diverse che raccontano storie altrettanto lontane l’una dall’altra. Ci sono famiglie arrivate fin quassù alla ricerca della terra promessa e ci sono
persone invece che l’hanno scelta per via delle sue belle colline, dei paesaggi mozzafiato o per gli istituti prestigiosi, come l’Istituto Universitario europeo, la Scuola di Musica o le varie fondazioni legate all’arte e all’architettura, dove hanno deciso di studiare per una parte o per il resto della loro vita. Uno studio, realizzato dalla cooperativa sociale Silver Consorzio Co&So Firenze, ha tracciato i contorni ben precisi della contemporaneità del comune, che vede una comunità eterogenea di immigrati che conta oltre mille individui e vanta un approccio alla quotidianità fatto di convivenza civile e di una percezione positiva e rispettosa dell’altro da sè.
I dati. In tutto sono 1.069, provenienti da 32 nazioni diverse
I numeri dell’immigrazione: straniero il 7,5% dei residenti L’
anno scorso superavano appena quota mille, quest’anno sono arrivati pian piano fino a 1069 e continuano ad aumentare. Gli stranieri di stanza a Fiesole sono un universo in continuo mutamento, che al suo interno contiene realtà diverse e contraddittorie, da quelle più drammatiche a quelle più elitarie. E’ un caso più unico che raro, un comune di dimensioni relativamente piccole all’interno del quale convivono situazioni di incredibile diversità, dall’immigrato costretto a lasciare il suo paese per trovare lavoro in Italia allo straniero che invece sul colle etrusco ci arriva per studiare (sono molte gli istituti che attirano persone dall’estero, per trovare l’ispirazione perfetta per il suo romanzo o per
La comunità più numerosa è quella rumena, seguita a ruota da filippini e albanesi
la sua nuova opera d’arte. A raccogliere i dati e formulare un calcolo statistico sui migrantes di casa nostra ci ha pensato la cooperativa sociale Silver del Consorzio Co&So di Firenze, che ha stilato un approfondito report con numeri, tabelle e una ricca documentazione. Dalla ricerca “Stranieri in Fiesole. Una realtà così invisibile?
Un’indagine conoscitiva sugli immigrati nel comune di Fiesole”, emerge una situazione variegata e complessa che vede registrati all’anagrafe 1069 stranieri regolari su una popolazione totale di 14.208 abitanti, pari al 7,5 % del totale dei residenti. 598 sono femmine, 471 sono maschi e la comunità rappresentata in assoluto dal maggior numero di individui è la Romania, con 191 persone (il 17,86% del totale della popolazione straniera residente). Gli stessi Paesi di provenienza sono estremamente variegati: 32 in tutto, ognuno dei quali porta con sè la propria cultura, il proprio passato, le proprie esigenze dettate dalle consuetudini. Tra gli appartenenti alla comunità europea, c’è chi viene dalla Germania (45), dalla Polonia (45), dalla Francia (42), dal Regno Unito (34), dalla Spagna (19), dall’Olanda (14), e poi c’è chi arriva da paesi extra comunitari come le Filippine (103), l’Albania (98), lo Sri Lanka (67), il Perù (53) e ancora il Marocco (38) e gli Stati Uniti (32). Numerose le donne arrivate sul colle etrusco da lontano e di sicuro, tra quelle presumibilmente impiegate come colf o badanti nelle ville distribuite sul territorio, ce ne sono presumibilemnte alcune che lavorano al nero e non risultano iscritte negli elenchi del comune. Il quadro fotografato dall’indagine fiesolana inquadra alla perfezione una situazione che vede gli immigrati sia di alto, sia di basso ceto serenamente integrati nel contesto cittadino, dato avvalorato anche dal discreto numero di nati nel bel paese, lo scorso /B.B. anno si contavano 98 under 18.
Il Reporter di Fiesole raggiunge 7724 famiglie nel Comune di Fiesole. Copia in abbonamento postale
il Reporter è un periodico di 10 edizioni che mensilmente viene distribuito da in 216.486 copie
Editore e Concessionaria Pubblicitaria: Web&Press edizioni s.r.l. Direzione ed amministrazione: via Kassel 17- 50126 Firenze tel. 848.80.88.68 Direttore Responsabile: Matteo Francini Service editoriale e grafico: tabloid soc.coop., Firenze (FI) scrivimi@ilreporter.it
L’intervista Il punto di vista dell’assessore Taras
“Una convivenza serena”
U
na fotografia precisa delle evoluzioni del territorio, questo è secondo l’assessore alle politiche della solidarietà e all’immigrazione del comune Margherita Taras il quadro venuto fuori dall’indagine “StranierIn Fiesole”. “La scelta di promuovere questo progetto - spiega Taras - nasce dalla convinzione che la reale integrazione passi dalla conoscenza sia dei numeri che dei bisogni di chi abita e vive il luogo”. E i risultati della ricerca le hanno dato ragione, “questa pubblicazione - continua - è solo il primo passo dell’abbraccio virtuale che l’amministrazione comunale vuole dare agli stranieri che a vario titolo abitano questo territorio”. L’immagine che viene fuori dai dati pubblicati è quanto mai fedele alla realtà, è l’istantanea di un panorama variegato che vede soggetti quantomai diversi, arrivati sul colle etrusco in momenti storici e per cause totalmente antipodiche ma “che vive il territorio come lo vivrebbe un fiesolano - continua l’assessore -. Quello che si percepisce è una serenità diffusa che vede i nuovi arrivati affrontare le difficoltà quotidiane con lo stesso
Stampato da Rotopress International, Loreto (AN) Periodico d’informazione locale Anno V n.23 del 7 marzo 2011 N°reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10€
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approccio con cui le affronterebbe un cittadino arrivato da un’altra zona d’Italia, estraneo al contesto ma pronto a calarvisi, conscio che nessuna delle difficoltà che si troverà ad affrontare avrà niente a che vedere col razzismo”. Una comunità che va aumentando “e che rispecchia le percentuali nazionali. La convivenza con i fiesolani è estremamente civile e non viene percepito alcun disagio, nè da una parte nè dall’altra. Sono convinta che dalla curiosità di conoscere e capire gli altri nascano le vere occasioni di arricchimento personale e progresso collettivo”. /L.V.Z.
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Fiesole
La storia/1. La frenetica vita di Oti, che ha lasciato il suo Paese a vent’anni e ha fatto diversi lavori per mantenersi
“In Romania ci torno, ma casa mia ora è qui” La badante, la baby sitter, la cameriera, la ragazza immagine, l’indossatrice e chi più ne ha più ne metta. Il racconto di una donna che ha trovato il suo “eldorado” tra piazza Mino e le Caldine
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uando è arrivata a Firenze Oltita Rodica Forgaciu aveva poco più di venti anni e portava con lei il suo bambino di sette. Oltita, che ormai i suoi amici chiamano confidenzialmente Oti, viene dalla Romania, ma parla un italiano corretto e fluente; chiacchiera con l’inflessione marcata che racconta della sua terra d’orgine, mescolata alla perfezione con la “c” strascicata dei toscani doc,
una sfumatura d’accento che la dice lunga su quanto si senta a casa sulle dolci colline fiesolane. “Ormai vivo a Fiesole da tempo - racconta -. Alle Caldine, per la precisione. E’ qui che lavoro ed è qui che abito col mio compagno italiano e coi miei due figli. Il più grande sta per compiere diciotto anni e il più piccolo ne ha poco più di due”. Arrivata a Firenze comprando un visto turistico che le
ha permesso di arrivare nello Stivale quando nel suo paese ancora non si parlava nemmeno di ingresso nell’unione europea e apertura delle frontiere. “Ho cominciato subito a lavorare - racconta -. Era il 1998 e facevo la badante a Lastra a Signa. Spesso mi sono anche sentita dire ‘perché non vai a fare la prostituta?’, ma io mi sono rifiutata con tutta me stessa di fare la vita di strada. Ho sempre fatto lavori dignitosi, di ogni genere, non mi sono tirata mai indietro. Ma la strada no, sui viali non ci sono mai andata”. E’ convinta e sicura di sè, racconta senza false ipocrisie che non è scappata dalla Romania perchè viveva una vita di stenti, “ma volevo vedere cosa succedeva fuori, volevo conoscere cosa c’era oltre quella frontiera che non ero ancora mai riuscita a varcare”. Badante, baby-
sitter, operaia presso un’azienda di prodotti alimentari, e poi barista, cameriera e anche indossatrice, per un periodo ha frequentato anche l’oratorio di Don Giovanni Momigli. “C’è stato un momento della mia vita in cui lavoravo quasi venti ore al giorno, la mattina mi svegliavo presto, facevo le mie otto ore di routine, tornavo a casa, mi cambiavo e la sera facevo la cameriera in un bar”. Qualche ora per dormire e poi di nuovo punto e da capo. “Anche adesso, col bimbo piccolo, non sto ferma un attimo - spiega -. Io senza lavorare non ci so stare”. E dalla tua famiglia ci torni mai? Viene spontaneo domandarle. “Certo che ci torno, ho anche comprato una casa in Romania, ma dopo qualche giorno voglio tornare qui. Ormai mi sento molto più italiana che /L.V.Z. rumena”.
La storia/2. Per Ahmet Ralph Belig è stato amore a prima vista. E nell’indecisione ha scelto di rimanere
“È stato il destino a portarmi in cima al colle” P
er metà francese e per metà americano. Ahmet Ralph Belig, di professione chiropratico, fa parte dell’altra metà del cielo, ovvero di quegli stranieri che a Fiesole non ci sono arrivati per necessità ma per scelta. Anzi, per essere più precisi, Belig c’è arrivato per caso. “Dovevo scegliere tra gli Usa e la Francia. Avevo passato alcuni anni della mia vita a studiare in America e in Inghilterra. Prima di prendere la decisione finale dovevo sostenere un esame che mi avrebbe permesso di svolgere la mia professione anche negli States per integrare la mia laurea francese e renderla sfruttabile anche oltreoceano, e da Nizza, dove mi trovavo in quel momento, venni a sostenere quell’esame a Firenze. Attraversavo la città a piedi tutte le mattine per andare da San Niccolò, dove
soggiornavo, fino all’Hotel Michelangelo, dove la prova si svolgeva. Avevo già un impegno con un ospedale americano ma decisi di mollare tutto e trasferirmi qui”. Oggi Ralph Belig è sposato (“mia moglie era la prima ballerina del Teatro Comunale”), ha tre figli e vive felicemente sul colle etrusco. “Ho comprato una casa colonica da ristrutturare alla fine degli anni Ottanta, quando ancora la zona dove sto era in piena campagna, e oggi sono felice di percorrere tutte le mattine quella strada che da casa mi porta fino a Firenze, dove lavoro. E’ stato tutto un caso, o un colpo di fulmine, ho seguito la corrente e la corrente mi ha portato a Fiesole. Sono una di quelle persone che le cose le percepisce, non sto troppo a ragionare quando sento che è arrivato il momento giusto”.
Cittadinanza francese e americana sul passaporto, ma quando si è trovato a decidere dove trascorrere il resto della vita si è fatto trascinare dal cuore e ha vinto Fiesole La sua vita, la sua casa, la sua famiglia sono tutte sulla collina che guarda Firenze, “non cambierei mai una vita in Francia con la vita che ho qui. Non è una questione di radici, già prima di trasferirmi qui non mi sentivo
nè francese nè tantomeno americano. Ora questa è casa mia e i miei figli sono italiani a tutti gli effetti. A Fiesole si sta bene, è un comune attento a tante cose, nè troppo grande nè troppo piccolo, attento alle esigenze dei cittadini. Amo anche l’aspetto artistico. Mi piace vivere in un posto dove si respira la storia e le tracce che le epoche che si sono succedute hanno lasciato.”. “Ora mi sono un po’ impigrito - dice ridendo - ma fino a qualche tempo fa mi piaceva molto correre per le strade che portano a Maiano o a Montebeni”. La voce è squillante e allegra, l’accento francese piacevolmente persistente. “Stare qui è rigenerante - dice - e sono convinto che anche i miei figli se ne accorgano. E’ una fortuna far crescere i figli /L.V.Z. in tanta bellezza”.
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Marzo 2011
il giornale nel tuo Comune
L’inchiesta. 79 gli incidenti nel 2010, oltre 6mila le multe effettuate, metà per eccesso di velocità
Vita dura per chi “buca” il rosso Tornano in funzione i T-red Gianni Carpini
ci di tutta Italia, Fiesole compreso. Adesso però gli occhi elettronici tornano all’attacco: vita dura quindi per chi passa con il rosso. I due apparecchi del Comune sono stati sottoposti a una serie di controlli, visto il periodo di inattività, mentre è allo studio il nuovo posizionamento. La polizia municipale sta valutando gli incroci più a rischio, dove potrebbero essere impiegati. Ma i t-red non sono l’unico strumento impie-
I
l vigile elettronico torna a sorvegliare i semafori di Fiesole. Dopo anni di riposo forzato, in seguito a una lunga battaglia legale, i due t-red gestiti dalla Polizia municipale ricompariranno presto sulle strade. Si tratta di quei macchinari che permettono di fotografare e quindi multare in automatico gli automobilisti indisciplinati che passano con il rosso. Recentemente la Corte di Cassazione ha posto la parola fine alla vicenda giudiziaria, dando il suo via libera al ritorno in funzione degli apparecchi. Intanto la polizia municipale fiesolana continua ad avvalersi per il controllo della viabilità di altri “ritrovati tecnologici” come gli autovelox, che hanno ridotto il numero di incidenti nelle zone in cui sono stati posizionati. Per quanto riguarda la vicenda dei t-red, la Suprema Corte ha stabilito che i due dispositivi del Comune di Fiesole hanno operato in modo del tutto legittimo. Stop quindi al sequestro, che era stato deciso dalla Procura di Verona all’inizio del 2008: gli inquirenti avevano accusato il titolare della ditta produttrice di aver ottenuto fraudolentemente l’omologazione da parte del ministero dei Trasporti. In seguito all’inchiesta veronese, si era scatenata una valanga di ricorsi da parte degli automobilisti multati agli incro-
Gli incroci a rischio si trovano in corrispondenza dell’Aretina e della Faentina gato sulle strade, a tenere d’occhio gli automobilisti ci sono pure gli autovelox. Da via Aretina alla Faetina sono sette le postazioni fisse dislocate lungo le strade di Fiesole, a cui si aggiunge un apparecchio mobile utilizzato dalle pattuglie. La mappa completa è disponibile sul sito internet della Prefettura di Firenze. Attenzione quindi a premere troppo sull’acceleratore: nel 2010 ben 3mila multe, circa la metà di quelle elevate dalla polizia municipale, hanno riguardato l’eccesso di velocità. Poco più di 1900 conducenti sono stati sorpresi a viaggiare dai 10 ai 40 chilometri orari
Monica Impiegata, 48 anni
Nicola Impiegato, 25 anni
Renzo Pensionato, 70 anni
“I t-red? Un buon deterrente”
“Rischiano di creare incidenti”
“In molti passano con il rosso”
“I t-red sono dei buoni deterrenti. Qui a Compiobbi ci sono state delle polemiche quando erano in funzione, soprattutto perché non erano sufficientemente visibili. Se verranno installatati nuovamente e saranno segnalati in modo corretto, penso che serviranno. Questa è una zona con molti incidenti, su via Aretina corrono un po’ troppo e ci sono molti mezzi pesanti”
“Secondo me le postazioni fisse degli autovelox possono essere controproducenti, invece di aumentare la sicurezza rischiano di creare incidenti. Spesso succede che gli automobilisti inchiodano all’improvviso, provocando dei tamponamenti. Meglio il controllo di velocità a distanza, in tratti in cui è segnalato questo tipo di rilevazione”
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“Qui a Compiobbi, al semaforo su via Aretina, molti automobilisti passano con il rosso. E’ un incrocio molto pericoloso. Le telecamere potrebbero essere una soluzione per una maggiore sicurezza della strada, ma deve essere valutata bene la tempistica del verde e dell’arancione”
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Fiesole
Gli apparecchi che fotografano gli automobilisti indisciplinati si rifanno vedere - dopo anni di riposo forzato -
Cami e ale Studentesse, 20 anni
Fabrizio Giardiniere, 40 anni
“Autovelox? Funzionano a metà”
“Nuovi t-red nei centri urbani”
a monitorare le strade “Le postazioni fisse degli autovelox funzionano a metà: gli automobilisti sanno dove si trovano e rallentano solo in quel punto, per poi tornare a viaggiare a velocità sostenute. Le telecamere sui semafori possono essere più efficaci, anche se andrebbero calibrati bene i tempi”
della città. Ecco la mappa dei punti, dei semafori e degli angoli più pericolosi
in più rispetto al limite, 12 persone lo hanno superato di 40-60 chilometri l’ora. Se ricevere una multa per eccesso di velocità non fa piacere alle tasche dei cittadini, l’introduzione degli autovelox ha comportato una diminuzione del numero degli incidenti sui tratti sorvegliati. L’anno scorso sono stati in tutto 79 i sinistri
rilevati dalla polizia municipale, 52 con feriti, uno mortale, avvenuto alla fine di dicembre alle Caldine. Nel 2009 gli incidenti erano stati 77. Ma quali sono i tratti più pericolosi? “Le strade su cui avviene il maggior numero di incidenti sono le vie principali che attraversano il nostro territorio comunale, ossia l’Aretina e
la Faetina – spiega Alessandro Braschi, vicecomandante della polizia municipale di Fiesole -. Sono arterie ad alta intensità di traffico, basti pensare che su via Aretina si registrano in media ogni giorno 20mila transiti nelle due direzioni”. Proprio su queste due direttrici si trovano anche gli incroci più pericolosi, tre in
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“Farebbero bene a reinstallare i t-red visto che qui su via Aretina, a Compiobbi, molti passano con il rosso. Possono essere dei buoni deterrenti. Per quanto riguarda gli autovelox, secondo me le postazioni andrebbero reintrodotte nei centri urbani, per impedire agli automobilisti di attraversare i paesi a velocità troppo alte”
tutto, tutti regolati da semafori. Il primo è a Compiobbi, in corrispondenza con l’intersezione di piazza Mazzini, il secondo è sempre su via Aretina, al Girone, in corrispondenza di piazza Pertini, mentre l’ultimo riguarda la Faetina, nei pressi del centro abitato di Pian del Mugnone.
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Marzo 2011
il giornale nel tuo Comune
La curiosità. Breve viaggio tra i personaggi famosi che hanno soggiornato a Fiesole
Paradiso per amanti del Grand Tour Barbara Biondi
della sua vita a San Domenico fino a Lorenzo il Magnifico e Isaac Newton. Il boom di visite in quella che potrebbe essere considerata una forma di turismo d’elite ante litteram, si ebbe dal 1600 in poi, quando i giovani (e meno giovani) rampolli delle famiglie benestanti inglesi, francesi e tedesche cominciarono a percorrere in lungo e in largo l’Europa, eleggendo tra Settecento e Ottocento, nel periodo in cui andava di moda il cosiddetto Grand Tour, Fiesole a meta ideale per completare il percorso perfetto. Fu così che la piccola comunità, che nei secoli scorsi contava molti meno residenti di oggi, si trovò ad ospitare alcuni di quei personaggi che oggi verrebbe catalogati con l’appellativo di vip - very important person. E la lista è molto lunga: tra di loro ci furono letterati come gli inglesi John Milton (che nel suo Paradise Lost cita la vetta di Fiesole) e Thomas Gray, che scrisse un’ode dedicata al colle: “Oh bella Fieole, antica città che pallade dette ai Tusci”. E tra gli ospiti famosi c’è da annoverare anche il padre del Conte di Montecristo e dei Tre Moschettieri, Alexandre Dumas, che tra il 1840 e il 1842 fu ospite di Villa Schifanoia. E ancora i pittori Elisabeth Chaplin e Arnold Bocklin, il secondo dei quali si stabilì alle porte di Firenze e da qui dipinse alcuni dei suoi più celebri dipinti. Noto alle cronache il soggiorno dell’architetto statunitense Frank Lloyd Wright all’inizio del Novecento, ma meno conosciute le visite, nel corso del secolo precedente, di Henry James che al Castello di Vincigliata dedicò parte delle sue “Ore italiane” e del celeberrismo scrittore inglese Charles Dickens e poi ancora di Mark Twain, Agatha Christie e Gertrude Stein. Quando si dice un vero e proprio parterre de roi.
Molti sono i nomi noti che nel corso dei secoli hanno dimorato sul colle etrusco, apprezzandone la bellezza dei paesaggi e la poesia dell’architettura
T
erra di poeti, santi e navigatori? Non esattamente, ma una cosa è certa, Fiesole ha attratto nei secoli fiumi di artisti e personaggi famosi, che hanno soggiornata sul colle etrusco per trovare ispirazione e pace. “Maiano era il luogo più confortevole di quanti altri amenissimi per conservare la salute del corpo, l’allegria dell’animo e il comodo della cita di questo mondo”. Con queste parole Marsilio Ficino descriveva all’amico Agnolo Poliziano le bellezze che circondavano Fiesole e il piacere che si provava a trascorrervi un po’ di tempo. Ma l’umanista originario di Figline non fu il primo a scorpire quanto era piacevole stare in collina, prima di lui erano stati in molti ad aver fatto capolino in piazza Mino. Dal sommo poeta Dante Alighieri al Boccaccio, passando per il Beato Angelico - che passò parte
la pittrice
Elisabeth Chaplin
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Aperto anche il sabato mattina Via Lungo L’Affrico, 42 Firenze Telefono 055 660225 www.curailtuosorriso.it
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• CENTRALINO COMUNE 055 59611 • call center 055 055 • ACQUE TOSCANE 800 755246 • BIBLIOTECA COMUNALE DI FIESOLE 055 599659 • BIBLIOTECA DI COMPIOBBI 055 6593507 • CENTRO INCONTRI DI COMPIOBBI 055 6593090 • Cimiteri Fiesole spa 055 59292 • Difensore civico 055 5961257 • Museo e Archeologia 055 5961293 • Sede mostre 055 5961293 • Spazio giovani 055 5040009 • Sportello tariffa igene ambientale safi numero verde 800 485822 • tesoreria comunale presso crf 055 5978829 • ufficio affissioni 055 599848 • ufficio cultura e musei 055 5961276 - 055 5961284 • ufficio informazioni e accoglienza turistica 055 598720 - 055 5978373 • Ufficio mobile di polizia municipale 335 7537011 • safi-quadrifoglio (ritiro rifiuti ingombranti) 800 330011 www.comune.fiesole.fi.it • info@comune.fiesole.fi.it
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Fiesole
L’iniziativa. Quattro giorni di eventi che culminano nella Notte Blu
L’Istituto europeo scende a valle Caterina Gentileschi
L’
Istituto Universitario Europeo scende a valle per quattro giorni e tinge di blu le notti di Firenze. Si chiama Festival d’Europa, la manifestazione ideata dall’Istituto che ha sede a Fiesole e che prevede mostre, spettacoli, concerti, rassegne cinematografiche, eventi culturali nelle piazze, convegni e seminari che culmineranno nella “Notte blu” prevista tra il 7 e l’8 maggio e nella “Conferenza sullo Stato dell’Unione” a cui interverranno tra gli altri il presidente della Commissione José Manuel Barroso, il presidente del Parlamento europeo Jerzy Buzek, il ministro degli Esteri Franco Frattini, il vice presidente della Commissione Antonio Tajani, l’alto commissario Catherine Ashton, Lorenzo Bini Smaghi membro del board della Bce. Tra gli eventi di maggior richiamo del settore certamente la Notte Blu, l’iniziativa nata come una variante della Notte Bianca dedicata all’Europa, alle sue culture, alle sue tradizioni, alle sue diversità, ai suoi sapori; una grande esperienza collettiva ed urbana che si snoderà in un arco temporale di 27 ore tra strade, piazze, ville, negozi, teatri, cinema dal centro alla periferia della città di Firenze seguendo il filo conduttore dell’Europa, ma anche dei tanti non europei che vivono, lavorano, studiano nel vecchio con-
la
Badia Fiesolana
da cui si accede all’istituto universitario europeo
tinente contribuendo alla sua prosperità ed al suo sviluppo. La Notte Blu sarà quindi un’occasione di confronto e di riflessione, ma anche e soprattutto un momento di festa, di divertimento e di incontro. (Programma completo su www.notteblu.eu). Un concerto nel Salone dei ‘500, organizzato in collaborazione con il consolato d’Ungheria collegherà il Festival alle celebrazioni per il bicentenario della nascita di Liszt. Questa è una delle iniziative di grande respiro culturale proposte dai paesi dell’Unione Europea e dei paesi candidati, tra cui Turchia e Croazia, invitati a partecipare al
percorso espositivo della Piazza Europa dedicata all’innovazione alla creatività e al futuro dell’Unione Europea con il coinvolgimento attivo dell’Assessorato all’Università, ricerca e politiche giovanili, attraverso l’Ufficio “Europe Direct”. Tra gli eventi anche un festival di storia organizzato insieme a un’associazione di giovani storici, un questionario - i cui risultati saranno presentati nei giorni del Festival – che chiederà ai giovani americani la loro opinione sull’Europa e una rassegna di cinema europeo che si articolerà per tutta la durata del Festival.
pillole La mostra Il genio ingenuo al museo archeologico L’appassionato frutto di 40 anni di intensa attività riunito in un’unica mostra antologica dedicata a Sergio Nardoni. “Il genio ingenuo le stagioni della vita e della pittura (1970-2010)” è il titolo dell’esposizione, curata da Giovanni Faccenda, che raccoglie circa 80 opere recuperate da collezioni italiane e straniere. Tanti dipinti che ripercorrono l’attività del Maestro e costituiscono un percorso pittorico della sua vita. La mostra, ospitata al Museo Civico Archeologico di Fiesole, rimarrà aperta fino al 13 marzo (orario: tutti i giorni dalle 10 alle 14, chiuso il martedì). Le opere in mostra formano un percorso espressivo che raggruppa molteplici richiami di ordine culturale e biografico. Dagli incontri di Nardoni con i maestri del Novecento, molti conosciuti di persona, altri sui libri, o meglio “su tela”, al cinema con tele dedicate a Fellini e alla Magnani. I ritratti, i paesaggi, le nature morte e ancora il teatro, la mitologia e tanti altri temi che hanno visto esprimere la creatività e sensibilità di Nardoni. Massimo esponente di quell’anacronismo pop italiano, capace di attualizzare la pittura del Novecento e le imperiture lezioni passate, Nardoni mostra di possedere, con coraggio e senza reticenze, radici che affondano in un aureo passato, e appendici, invece, che toccano la contemporaneità, accreditando la sua pittura come uno fra i maggiori e più severi esempi del nostro tempo. Centro incontri di compiobbi C’è un corso per tutti i gusti Computer, spagnolo, inglese e bigiotteria. Sono i nuovi corsi e laboratori organizzati dal Centro Incontri di Compiobbi. Il corso di computer base si tiene ogni lunedì (ore 18 – 20) e prevede un massimo di otto partecipanti, che può aumentare in caso di uso di pc portatili personali. Il ciclo di lezioni ha un costo d’iscrizione di 80 euro. Il laboratorio di bigiotteria si svolge il lunedì (ore 19 – 21) e ha un costo di 70 euro. Sempre il lunedì si tiene il corso di spagnolo base (ore 20.30 – 22.30) che ha un costo d’iscrizione di 70 euro. E’ partito il 17 febbraio il corso d’inglese base che si tiene ogni giovedì (ore 20.30 – 22.30) fino al 21 aprile. Il costo del ciclo di lezioni è di 70 euro. Ai partecipanti è inoltre richiesto un piccolo contributo per il materiale necessario agli incontri. Per l’attivazione dei corsi è necessario un minimo di cinque partecipanti. Ogni corso prevede nuovi cicli d’incontri nel periodo aprile –giugno. Inoltre, il Centro Incontri organizza su richiesta, in collaborazione con l’Associazione Sound di Pontassieve, corsi di pianoforte, chitarra, basso e canto. Per informazioni e iscrizioni: Centro Incontri di Compiobbi - via di Romena, 58. Tel: 055.6593090 - E-mail: centro.incontri@yahoo.it. Orario di apertura: mercoledì e venerdì ore 15 – 19.30 e il giovedì ore 15 – 20 e 21– 23.
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il giornale nel tuo Comune
Il personaggio. Da vent’anni produce artigianalmente saponette diffuse su tutto il territorio
“Mrs. sapone” viene dal Regno Unito Jaqueline Sharon sulle colline fiesolane ci è capitata per caso e per amore ci è rimasta, dedicando la sua vita a un’attività speciale, che ha bisogno di cura, pazienza e molta attenzione Ludovica V. Zarrilli
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enti anni passati a far saponi: tra olii essenziali, profumi intensi e taglierine che dividono i tocchi su misura di cliente. Ma i blocchetti multicolor che vengono fuori dal laboratorio “Spedco” di Jaqueline Sharon non sono sa-
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ponette qualunque, sono il frutto di un lavoro certosino e di regole ben precise che riportano indietro la memoria a quando detergere la pelle significava utilizzare blocchetti solidi realizzati mescolando sapientemente soda e olii essenziali in grandi calderoni. La si-
gnora dei saponi fa ancora così, realizzando prodotti naturali che non hanno nessun additivo e nessun profumo artificiale, “Prima mescolo gli ingredienti qui dentro – spiega Jaqueline, facendo segno in direzione di un grosso recipiente – poi una volta mischiato tutto, vengono fuori dei panetti da 50 chili di sapone che devono essere messi ad asciugare da 1 a tre giorni a seconda della temperatura e della stagione prima di essere tagliati”. Il taglio viene fatto rigorosamente a mano, utilizzando dei fili di ferro che dividono il blocco più grande in pezzetti pressoché identici. Jaqueline, inglese purosangue, che ha il suo laboratorio al Girone, alle porte di Fiesole ci è arrivata per caso nel 1983. Dal regno di sua maestà la regina Elisabetta al Girone il passo non sembrerebbe così breve, e invece questa signora dall’inconfondibile self control anglosassone, alla tenera età di 26 anni decise di lasciare la Gran Bretagna alla volta di Firenze. “Ci viveva una mia amica – spiega – che mi aveva invitato più volte e alla
Jaqueline Sharon
fine, essendo un periodo particolare della mia vita, decisi di prendere e partire”. Un mestiere curioso il suo, uno di quelli che non si decide di fare quando si è bambini, ma che a sorpresa svela un fascino molto particolare, quello delle cose fatte con le proprie mani e dell’alchimia che si nasconde dietro quella sorta di pozione magica, che trasforma i liquidi in solidi dalle proprietà detergenti. “E’ come se vivessi in una piccola fabbrica delle marmotte – spiega sorridendo – perché lavoro praticamente da sola e le cose da fare sono sempre moltissime. Poi oltre alla produzione, spesso vado
in giro per fiere e mercati del biologico a vendere, ho la mia clientela affezionata. Addirittura qualche mese fa, mentre ero a casa per dei problemi alla schiena, ho ricevuto diverse telefonate di persone che mi cercavano e che mi brontolavano perché non ero al mio solito posto”. Non c’è nessun rumore nell’operosa officina di Jaqueline, qui tutto è fatto a mano, “anche le etichette le ho disegnate io anni fa e sono rimaste sempre le stesse da un bel po’ di tempo a questa parte: ancora oggi le stampo le ritaglio e le infilo nelle piccole confezioni che vengono fatte una ad una”.
Noi, i “cani di LiberiTutti”, non siamo spagnoli, non siamo croati né romeni e non rischiamo la soppressione ma la prospettiva di vita che abbiamo è di invecchiare in un box dimenticati dal mondo intero. Siamo sani, non tutti giovanissimi ma siamo cani che hanno come unica prospettiva una morte lenta, inesorabile in tre metri quadrati.
Sesso: Maschio Età: circa 6 anni Taglia: Piccola Carattere: Vivace e iperattivo. Full è un cagnetto piccolo piccolo ma molto vivace. In canile patisce molto la solitudine, vorrebbe stare sempre con qualcuno. E' un piccoletto tutto pepe che vuole giocare e ricevere attenzioni. Le sue sorelline sono state adottate e lui invece è ancora qui perchè "abbaia"un pò troppo. Ma siamo sicuri che con tanto amore Full si calmerà molto.
Sesso: Maschio Età: 9 anni Carattere: dolcissimo e affettuosissimo! Taglia: piccola Il piccolo Calimero è arrivato in rifugio che era un batuffolo di pochi mesi. Ovviamente dal canile non è mai più uscito. Calimero è un nonnetto buono, dolce e affettuoso. Vorrebbe sempre stare in braccio e a panca all'aria per ricevere coccole. E' davvero un cane buonissimo adatto a tutti. Con un bel bagno e una bella spazzolata diventerebbe anche bellissimo.
Sesso: M Età: 4 anni Carattere: affettuoso con tutti tranne cani maschi grandi Taglia: piccola Poldino è cagnetto dolcissimo di circa 4 anni,pesa 8 kg e va daccordo con i bambini, con i gatti e con i cani, ma non con i maschi di taglia grande...non li sopporta!:-( si è rotto una zampina e io non voglio riportarlo in canile perchè sono sicura che Poldo si sia rotto la zampa mentre scappava da qualche cane più grande al quale ha rotto le scattole...e quando ha saltalto il muretto che c'è nel piazzale è atterrato male Molto male! Adesso cerca URGENTEMENTE casa!
Mi chiedo, e so che molti non saranno d’accordo con me, che si offenderanno, ma che senso ha vivere così? Chi ci aiuterà ad avere una vita dignitosa? Sì, è vero tutti gli animali del mondo sono uguali, ma se ci fossero più sindaci o consiglieri comunali che iniziassero a proporre una strategia “comoda ed economica” come quella spagnola, siete sicuri che la legge italiana non cambierà? che qualcuno accorrerà a salvarci? Siamo sicuri di essere così più civili degli altri paesi? Che differenza c’è tra una perrera e un canile dove ci sono 700 o più cani, dove l’USL è collusa e si nascondono i cadaveri? Dove il pasto è costituito dall’immondizia gettata via dalle mense? Ci avete mai visto mangiare bucce di frutta o pasta al sugo stracondita? Siete mai andati a rovistare nelle pattumiere alla ricerca di sacchi di immondizia con scarti “utilizzabili” per la nostra pappa? Questa è la nostra realtà, aprite gli occhi! Giommy chi lo adotterà? Sammy è una meraviglia, entrato in canile da cucciolo non ha mai visto un guinzaglio, mai una passeggiata, mai una casa!!!! Tobia la casa ce l’aveva invece ora è qui, chiuso al buio, terrorizzato dalla vita in canile....... E questo non è un canile lager, qui i 3 ragazzi che tentano di gestirlo alla meglio lottano ogni giorno, e non abbiamo un veterinario che ci segua, non c’è un’area di sgambo, non ci sono volontari per portarci in passeggiata...noi cani siamo 200 e i gatti 80 circa. Il comune non ha soldi da spendere neppure per qualche metro di rete! Adozioni zero o quasi, solo abbandoni e “viaggi della speranza” verso il continente. La scorsa estate siamo arrivati a 100 cuccioli abbandonati più vari adulti, e stiamo parlando di un paesino di poche anime. Anche se non siete d’accordo con il contenuto di questo sfogo,vi preghiamo di dare anche a noi visibilità, anche noi abbiamo diritto a un posticino caldo e una pappa decente: vederci morire giorno dopo giorno, sempre più rassegnati invisibili, vi assicuro, non può lasciare indifferenti. Grazie. Contattare Bianca dopo le 17.00 al 3803130298 opp scrivere associazioneliberitutti@gmail.com www.associazioneliberitutti.it siamo anche su FB
Sesso: M Età: 5/7 anni Carattere: coccolone Taglia: piccola, 8 kg Buffone aveva un padrone anziano e alla sua morte il cane venne affidato al fratello che però partì per l'Australia. Così il piccolo fu dato al nipote, che non perse tempo e lo sbattutè in canile immediatamente. Buffone ha 5, forse 7 anni ma nel cuore è ancora un cucciolone pieno di energia e voglia di coccole! Deve morire in canile???? E' una tg piccola (8kg circa) e si abituerebbe di nuovo a vivere in una casa senza problemi. Ci aiutate a farlo felice dopo tanta sofferenza?
Sesso: Maschio Età: 6-7 anni taglia: medio piccola Carattere: buonissimo Giommy è arrivato al rifugio nel 2005, aveva un padrone che lo lasciava in strada in balia degli eventi come si usa qui in Sardegna. Il dolcissimo Giommy ha perso un' occhio a causa di una pietra lanciata da dei bambini. Abbiamo deciso di portarlo via e di non ridarlo al suo padrone che insisteva per riaverlo. Da quel momento il piccolo non è mai più uscito dal canile! Nessuno lo ha mai notato forse a causa di quell'occhio, eppure è un cane dolcissimo e adatto a bambini e ad anziani
Età: 2001 Sesso:Maschio Taglia: piccolo Carattere: tende a scappare ma è troppo buffo e dolce Pepsi è un bellissimo cagnetto di 10 anni. Durante tutta la sua vita, il piccoletto è sempre stato un vagabondo. E' sopravvissuto ad un avvelenamento nel 2005 e ad un incidente l'anno scorso. Finalmente i volontari sono riusciti a convincerlo che non era più il caso di stare in giro per le strade, che forse era il caso di passare una vecchiaia più tranquilla al riparo dai pericoli. Ultimamente è più tranquillo, ma ha sempre la tendenza a scappare, chissà se poi in una casa si calmerebbe definitivamente. La vecchiaia inizia a farsi sentire e avrebbe davvero bisogno di una casa per passare gli ultimi anni in santa pace.
Età: 2006 Sesso:Femmina Taglia: medio piccola Carattere: timida ma molto affettuosa Bambi Star vive in canile sin da quando era cucciola insieme ai fratellini White Ciotti, Black Ciotti e alla sorellina Aska...Bambi nera purtroppo è morta quest'anno a casusa di un tumore. Non vogliamo assistere impotenti ad altre morti del genere. Questi fratellini e soerelline si meritano di conoscere la vita fuori dal canile. Non hanno idea di che cosa ci sia al di fuori delle sbarre... non hanno mai visto l'erba....
Sesso: F Età: 7anni Taglia: piccola Carattere: dolcissima/timorosa Lei si chiama Gina (è la cagnolina sul muretto), 7 anni, una vita tutta passata in canile! Anche lei è un pò cicciona, ma come possono vivere bene questi cagnotti che condividono con altre 200 anime dei piccoli box sovraffollati? I volontari la amano molto, ma sono solo 3 e non ce la fanno a portarla a passeggio, a farla sgambare. NESSUNO chiede in adozione cani in questo piccolo paese della Sardegna. Gina ha una sua dignità, una voglia matta di dare affetto e di riceverlo. Chi ci aiuta a realizzare questo sogno? E' una tg piccola ed è sana.
Sesso: M Età: 3 anni Carattere: pauroso e con qualche problema Taglia: piccola Tobia è un cagnetto sfortunato come tanti altri. Stava in una famiglia insieme alla sua amichetta Luna, ma un giorno sono stati portati in canile con una banale scusa. Luna che era carina, bionda e dolcissima ha trovato una casa, mentre invece Tobia, che ha qualche problema comportamentale causato dalla famiglia è rimasto in canile. Tobia si agita quando si fanno movimenti particolari, come alzare una mano all'improvissom ma in generale qualunque scatto veloce. Le volte che capita Tobia ringhia anche se non attacca, per questo motivo crediamo che sia stato picchiato. Se lo si sa prendere lui adora stare in braccio a farsi coccolare. Per lui cerchiamo una persona con esperienza e magari l'aiuto di un comportamentalista. Tobia è un cane buono, è solo molto spaventato e stressato
Età: 2006 Sesso: Maschio Taglia: medio piccola Carattere: diffidente ma dolce Black ciotti vive in canile sin da quando era cucciolo insieme ai fratellini White Ciotti, Aska e alla sorellina Bambi star...Bambi nera purtroppo è morta quest'anno a casusa di un tumore. Non vogliamo assistere impotenti ad altre morti del genere. Questi fratellini e soerelline si meritano di conoscere la vita fuori dal canile. Non hanno idea di che cosa ci sia al di fuori delle sbarre... non hanno mai visto l'erba.... Sono tutti un po' sovrappeso perchè non fanno movimento e mangiano male. Black ciotti è un po' diffidente perchè vede sempre e solo i volontari del canile, ma siamo sicuri che in una casa si scioglierebbe.
Sesso: Maschio Età: 6 anni Carattere: coccolone e tranquillo Taglia: media contenuta Sammy è arrivato in canile con i suoi fratellini e sorelline. Purtroppo solo pochissimi di loro sono stati adottati. Lui vive nel box con la sorellina Dea, anche lei molto bella. Sammy è un cagnolino molto affettuoso che adora il contatto umano. E' una taglia media ma contenuta, inoltre ha qualche kiletto di troppo perchè in rifugio non esce mai. Ha solo sei anni, è ancora un cane giovane con tanta voglia di vivere. Non lasciamo che si spenga lentamente tra le sbarre! Adatto anche a famiglie con bambini.
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veLOcIPedI/1. Il capoluogo visto dal sellino: cosa va e cosa no. Qualcosa però sembra muoversi
città ciclabile? c’è ancora da pedalare Le difficoltà per chi sceglie le due ruote sono molte: Firenze non possiede una vera e propria rete integrata di piste, e così chi utilizza questo mezzo è spesso costretto a percorrere (pericolosi) tratti misti. Poi c’è il problema del “parcheggio” Antonio Rettura
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eno traffico e rumore, più aria pulita: sono le caratteristiche di una città a misura di bici. Ma pedalare a Firenze non è così semplice. Il polso della situazione è dato dal numero di piste ciclabili, ancora inadeguato per una città che, grazie alla sua morfologia, si presterebbe bene a essere percorsa senza “motore”. Le corsie loro dedicate sono un’infrastruttura fondamentale per incoraggiare l’uso delle bici, poiché aumentano la sicurezza del ciclista. Firenze – si sa - non possiede una vera e propria rete integrata di piste ciclabili, in quanto i vari percorsi in rosso sono spesso sconnessi tra di loro, costringendo i ciclisti a tratti “misti”. Per rendere la bicicletta un mezzo di trasporto urbano “competitivo” - sostiene chi la utilizza - è necessaria una rete ciclabile efficiente, che faccia sistema con i nodi del trasporto pubblico urbano. Ma a Firenze non sembra essere così: la stazione di Rifredi, ad esempio, è totalmente scollegata, mentre da Santa Maria Novella è possibile raggiungere, tramite la rampa in fondo
al binario 16, soltanto la pista della Fortezza, mentre per il centro-Duomo non ci sono collegamenti diretti. Un tema “storico” della viabilità fiorentina, che riguarda anche (e soprattutto?) i ciclisti, è poi quello delle buche. Chi è costretto a pedalare nel traffico per l’assenza delle piste ciclabili è troppo impegnato a tenere d’occhio le automobili per riuscire a prestare attenzione anche alle buche, che talvolta sono di dimensioni tali da compromettere l’equilibrio. Ma anche quando il ciclista arriva a destinazione non terminano le difficoltà: trovare un posto nelle rastrelliere è, in alcune zone, più arduo che parcheggiare l’auto, a causa di un numero troppo spesso insufficiente di posti bici, o per colpa dei mezzi abbandonati nelle rastrelliere. In questi casi il ciclista non ha altra scelta che trovare un parcheggio di fortuna, lasciando il mezzo legato a un palo, a un’inferriata o appoggiato a un muro. Le bici parcheggiate al di fuori delle rastrelliere, però, a volte trasformano i marciapiedi in un percorso a ostacoli, creando problemi specialmente per gli anziani e i
disabili, che spesso sono costretti a chiedere l’intervento dei vigili per la rimozione dei mezzi che intralciano il passaggio. Il paradosso, si lamenta il popolo dei pedali, è proprio questo: un mezzo che rappresenterebbe una risorsa per la comunità si può trasformare persino in un problema. Dal Comune di Firenze arriva comunque qualche segnale incoraggiante: la giunta ha recentemente stanziato oltre mezzo milione di euro per le piste ciclabili. In particolare, 450mila euro sono destinati alla manutenzione dei tratti di piste in cattive condizioni, al ripristino della segnaletica e alla messa in sicurezza degli attraversamenti ciclopedonali. Altri 100mila serviranno al completamento della pista che va dal Saschall fino al molino di Sant’Andrea a Rovezzano. Qualcosa sembra muoversi, dunque, e chissà che per il 2013, quando Firenze ospiterà i mondiali di ciclismo, la città non avrà finalmente attivato il servizio di bike-sharing, che renderà il capoluogo toscano più simile alle altre 100 città europee che hanno già adottato (con successo) questo sistema.
L’IMPresa/1 José Carlos Muñoz Pérez, fiorentino d’adozione, racconta il viaggio compiuto alla volta del suo paese natale
Ventisei giorni (e duemila chilometri) per riabbracciare Siviglia osé Carlos Muñoz Pérez, 31enne fiorentino di origine iberica, lo scorso ottobre ha deciso di tornare a fare visita alla sua città natale, Siviglia. In bicicletta. Per raggiungerla ha pedalato per 26 giorni, percorrendo 2.441 chilometri, assieme all’amico Daniel Gencarelli, che lo ha accompagnato nell’impresa. Com’è nata l’idea del viaggio? Ho voluto unire le due città più importanti della mia vita attraverso la passione per la bicicletta. Siviglia è la città dove sono nato, mentre a Firenze sono arrivato per amore, e da subito mi sono innamorato anche della città. Ho deciso di fare questo viaggio in bicicletta perché credo nel trasporto sostenibile e adoro lo spirito di avventura. Ci sono stati momenti difficili? Attraversando le Alpi e i Pirenei abbiamo affrontato salite durissime. Altri momenti difficili li abbiamo vissuti in Spagna, nella pianura dell’Ebro: abbiamo
IL MODO PIÙ BELLO PER RISPARMIARE SUL RISCALDAMENTO
pedalato una giornata intera con un fortissimo vento contrario che quasi ci fermava. Il tempo non passava mai! Cosa ti ha insegnato questa avventura? Dopo un viaggio in bicicletta di oltre 2.400 chilometri capisci che per gli spostamenti quotidiani in città non c’è nessun bisogno del motore! Per i brevi tragitti la bici è il mezzo più ecologico e salutare che esista. Firenze è a misura di ciclista? È una città che ha grandi potenzialità perché è in pianura, ma ci sono ancora tante cose da fare. Bisogna aumentare le piste ciclabili e collegare tra loro quelle esistenti. Sarebbe poi utilissimo attivare il servizio di bike-sharing, come stanno facendo numerose città europee. E poi, ovviamente, riparare le buche! Concludendo, perché conviene andare in bici? Chi usa la bicicletta fa del bene all’ambiente, a se stesso e anche al portafoglio. /A.R. La bici è il veicolo anti-crisi!
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veLOcIPedI/2. Mezzi ripiegabili ultraleggeri: è il progetto sviluppato dalla facoltà di Architettura
ma la bicicletta vuol salire sull’autobus Francesca Puliti
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ici e bus, un binomio ecologico. E invece no, non vanno molto d’accordo. Eppure per lo sposalizio ci sarebbero tutti i presupposti, almeno a sentire chi sul sellino ci attraversa la città. E chi ne ha fatto materia di studio e lavoro. È stato finanziato con fondi europei il progetto per l’intermodal bike, sviluppato dalla nostra facoltà di Architettura: si tratta di una due ruote ripiegabile ultraleggera, cinque volte più piccola di quelle in commercio, pensata apposta per essere trasportata sui mezzi pubblici. Il prototipo è stato presentato a Palazzo Vecchio sul finire dell’anno scorso, adesso spetta alla ricerca trovare il modo di produrla a costi accessibili, ma si prevede che potrebbe solcare le nostre strade (e i nostri bus) già entro un paio d’anni. Ma i ciclisti urbani non hanno intenzione di aspettare così tanto: il trasporto delle bici sui mezzi pubblici è una battaglia che va avanti da tempo. E c’è pure chi ci ha scritto una tesi: Giacomo Stefanini, laureato in architettura nonché socio di Firenzeinbici, la più folta associazione di “pedalatori” cittadini. “Non c’è bisogno di nessun supporto per far salire le bici sul tram – spiega Valerio Parigi, un altro dei soci più attivi – e nessun regolamento lo vieta. Succede in tutte le città moderne d’Europa”. Per ora, però, Ataf e Gest hanno detto no. Stesso copione nella vicenda delle preferenziali: da anni le associazioni si battono per aprire le busvie
ai velocipedi, ma niente da fare. “È una questione di velocità commerciale dei bus – dichiara Giampiero Gallo, il consigliere comunale delegato alla mobilità alternativa – ma abbiamo un tavolo aperto con Bonaccorsi e c’è la disponibilità a studiare specifiche soluzioni per le preferenziali a basso scorrimento, soprattutto in centro”. In compenso la giunta comunale ha appena stanziato 450mila euro per interventi urgenti sulle piste, leggi soprattutto al capitolo “chiusura dei monconi”. Ancora in stallo invece l’ipotesi bike sharing. “L’investimento iniziale è ingente – spiega Gallo – circa un milione di euro. E altrettanto servirebbe per la manutenzione annuale”. Non esattamente noccioline, in un momento di magra per i conti pubblici come questo. Anche se una soluzione ci potrebbe essere: affidare la gestione a uno sponsor privato, come succede a Parigi e Barcellona. L’ipotesi però appare ancora lontana. Ma Palazzo Vecchio ha ancora in serbo qualche carta da giocare. La via alternativa potrebbe essere quella di un sistema di noleggio potenziato, in stretta collaborazione con le aziende cittadine. Per Comune e privati, in pratica, si tratta di fare fifty-fifty: l’amministrazione si impegna a implementare le postazioni di noleggio (ad esempio nei pressi delle stazioni) e le aziende medio-grandi forniscono parcheggi per le due ruote sicuri ai dipendenti. Assicurandosi così anche lavoratori più in forma.
L’IMPresa/2 Al via la nuova avventura del sestese Marco Banchelli, che chiama a raccolta i ciclonauti
e c’è chi cerca volontari per una staffetta di pace in nepal
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.A.A. ciclonauti per biciclettata in Nepal cercasi”. Il sestese Marco Banchelli lancia una nuova e particolarissima proposta: entrare a far parte di una vera e propria staffetta ciclistica che, nei giorni della prossima Pasqua (il programma completo sarà visionabile prossimamente sul sito www.marcobanchelli.com), vedrà pedalare insieme “italiani” e “nepalesi” attraverso strade e panorami del Nepal più autentico di ieri e di oggi, per portare in quelle terre un grande messaggio di unione tra popoli e genti. “Non sono richieste particolari doti di allenamento e resistenza, ma solo una buona adattabilità e spirito di avventura – precisa Banchelli – gli interessati sono invitati
a mettersi in contatto con il nostro team, in quanto i posti a disposizione non sono moltissimi”. Al progetto potranno aderire anche eventuali “non ciclisti”, in veste di accompagnatori ufficiali, visto che l’itinerario si svilupperà su strade asfaltate e avrà mezzi di assistenza e supporto al seguito. “Come in tutte le proposte del nostro modo di viaggiare preparato, consapevole e solidale – racconta Marco – sono previste visite a scuole induiste e buddiste, oltre che cattoliche. Incontreremo i profughi tibetani e i bisognosi dei centri di accoglienza e assistenza, per rendere ancora più completa questa esperienza”. Marco Banchelli sente in sé la fantastica sensazione di aver unito e di
unire le città, le montagne, le genti “con le gocce del mio sudore e con l’invisibile ma incancellabile segno delle ruote della mia bicicletta”. Dagli Usa al Kenya, dall’Argentina al Cile passando per le Ande, e ancora Australia, Palestina e Israele, non c’è (quasi) luogo al mondo in cui Banchelli non sia stato a portare il suo messaggio di pace. A lui il merito di aver creato anche il progetto “Dentisti per caso in Nepal” con la moglie odontoiatra Maria Teresa Tosto. Si tratta di un supporto medico volontario che offre da un lato un aiuto immediato alle popolazioni locali, e dall’altro una serie di competenze a medici e operatori da usare /A.P. nel lungo periodo.
Marco banchelli
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tendenze
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IL cAsO. In aumento supermarket e ristoranti interamente votati a un’alimentazione naturale
La bio-mania contagia firenze (e non solo) sembrerà strano, ma il boom del biologico è riuscito a scalfire anche le granitiche abitudini dei fiorentini, e questi negozi spuntano come funghi nei quattro angoli della città. Per la gioia dei moltissimi appassionati e di chi ha deciso che è arrivata l’ora di tornare a mangiar bene Barbara Biondi
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Firenze il bio è di casa. Sono sempre di più (e aumentano a vista d’occhio) i negozi e i ristoranti dove si mangia e si acquistano prodotti “nature”, controllati e certificati. Una moda o il bisogno sempre più impellente di tornare alla terra e mettere nel dimenticatoio prodotti chimici e concimi dannosi per la salute? Forse entrambe le cose per un gran numero di consumatori, ma su un aspetto non ci sono dubbi: mentre l’attenzione nei confronti di questa tipologia di prodotti cresce a dismisura, i prezzi diminuiscono in maniera inversamente proporzionale, grazie alla domanda sempre crescente. E se fino a qualche tempo fa rappresentavano una categoria merceologica ad uso e consumo di chi poteva permettersi di spendere un po’ di più per mangiare meglio, adesso nella maggior parte dei casi fanno concorrenza alla grande distribuzione. Un esempio è quello di Natura Sì, franchising dedicato all’universo del naturale, che ha aperto il suo quarto punto vendita in città (in via Kassel, dopo il recente via Baccio da Montelupo e i precedenti via Masaccio e viale Corsica). “Indubbiamente la differenza tra un prodotto biologico e uno tradizionale c’è e si sente - spiega Cristina Biondi, direttrice del punto vendita di via Kassel - innanzitutto dal sapore, e poi non bisogna dimenticare che, per ottenere il marchio bio, bisogna avere tutta una serie di certificazioni dalle quali non si può prescindere”. Insomma, la “trappola del finto biologico” sembrerebbe non esistere, soprattutto per via della grandissima quantità di controlli a cui ogni prodotto viene sottoposto. “Il biologico sta diventando sempre più uno stile di vita - continua Cristina - si sta tornando pian piano a una concezione diversa anche della spesa: meglio acquistare piccole quantità più volte la settimana e tenere in casa cibo fresco che fare le maxi spese come usava fino a qualche tempo fa”. E per i patiti del genere sono diversi gli indirizzi fiorentini da segnare in agenda: a cominciare dai posti dove si mangia ma si può anche comprare qualcosa da portare a casa, come al Punto Macrobiotico, che ha un punto vendita in via de’ Pilastri e un ristorante in piazza Tasso. Lì vicino ci sono il circolo Aurora (piazza Tasso), coi suoi menù vegetariani e vegan, e la deliziosa gastronomia Vivanda (via Santa Monaca) che oltre
Sembra ormai essere diventato un vero e proprio stile di vita
al cibo ha anche una fornita cantina di vini biologici. Interessante anche l’esperienza de La Raccolta, in via Leopardi, all’incrocio col viale Gramsci, che mette a disposizione della clientela anche piatti da asporto. Gli afecionados non potranno poi perdere un must del “bio way of life”: la Fierucola di piazza Santo Spirito, che ogni mese porta in centro i banchini di pastori e agricoltori dell’area fiorentina. Info: www.lafierucola.org.
La CUrIOsItÀ Due siti internet toscani
Il latte appena munto? È online
E
chi lo dice che biologico è bello solo se comprato in una cascina, al mercato o in un supermercato ad hoc? Ecco pronta la prova del contrario, che proprio dalla città del giglio e dagli immediati dintorni sta sviluppando un trend che riscuote sempre più successo tra gli amanti dei prodotti al naturale. Si potrebbe chiamare biologico.it, e invece si chiama Solmeo.it, azienda nata dall’entusiasmo di un gruppo di amici che, dopo aver passato parte della vita a fare mestieri di tutt’altro tipo in giro per l’Italia e per il mondo, si sono ritrovati a Impruneta per mettere su un’attività di selezione e vendita di prodotti biologici e biodinamici. Il principio è lo stesso che muove ogni tipo di acquisto online (compresi quelli delle grandi catene di supermercati): si visita il sito, si scelgono i prodotti che si desiderano e questi vengono consegnati a casa nel giro di pochi giorni dall’ordine. La differenza è che nel “carrello” si possono inserire anche prodotti freschi come verdura e frutta, latte appena munto, burro, formaggi oltre a legumi secchi, confetture, ma anche detersivi e affini, tutto scelto con cura dai signori Solmeo e recapitato (a Firenze il martedì è gratis) direttamente a casa. Altra piattaforma online che mette a disposizione prodotti toscani è il sito Stile Naturale (http://stores. ebay.it/stilenaturale) che offre prodotti di vario genere ma di provenienza rigorosamente locale: dal rosolio di China delle monache benedettine di Pistoia ai cuscini di pula biologica fatti a mano per l’allattamento, dalle briciole d’oro a 23 carati per decorare cocktail, ai saponi all’olio extravergine d’oliva biologico Igp toscano, fino alla composta di cipolla di Certaldo derivata dal presidio Slow Food e al pecorino toscano di Volterra a caglio vegetale. Questo e altro su un sito che si appoggia a Ebay e consegna i prodotti sfruttando le spedizioni postali.
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l’inchiesta
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dOssIeR/1. I dati della Questura dicono che i reati sono diminuiti. Ma capita di sentirsi in pericolo
Le zone dove la sicurezza “vacilla” tra le aree in cui la percezione di tranquillità viene a mancare ci sono san Lorenzo (vicina a tanti locali dove spesso con l’alcol si esagera), santa Croce, con le sue viuzze, e piazza santo spirito, storicamente alle prese con notti un po’ troppo movimentate
Serena Wiedenstritt
S
ono numeri e spesso (un po’ come accade per la temperatura reale e quella percepita, quando fa caldissimo e dicono che è “solo” colpa dell’umidità) non rispecchiano del tutto la percezione e la sensibilità delle persone. I dati relativi al 2010 resi noti dalla Questura di Firenze (che Il Reporter aveva pubblicato
FOCUs Anche incontri nelle scuole
Incidenti stradali, si cercano rimedi
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notte a
san lorenZo
055 200.13.26 Il primo taxi tutto al femminile
L’unica donna che non ti fa aspettare www.intaxifirenze.it
a prima vittima del 2011 è arrivata nella notte fra il 6 e il 7 febbraio, tra Firenze e Prato. Fino ad allora, il bilancio delle morti sulle strade di Firenze poteva vantare zero vittime, anche se i primi due mesi dell’anno avevano già registrato quasi 300 incidenti e oltre 250 feriti. Nel 2010 le vittime della strada sono state 23, con il tributo più caro pagato da motociclisti e pedoni: 9 dei primi e 9 dei secondi hanno perso la vita in modo violento sulle strade della città. La mappa dei punti più pericolosi si disegna partendo da via Baracca, passando da via Pistoiese e approdando in via di Novoli, per proseguire poi verso viale Guidoni, viale Strozzi e via Pisana: tutte strade da oltre 50 incidenti l’anno. E ancora non si esauriscono i casi di pirati della strada che non solo compiono un’infrazione, ma neanche si fermano sul luogo del misfatto. Alcune settimane fa è successo a un taxista in piazza dalla Stazione, che ha investito un bimbo e non si è fermato. Rintracciato dalla polizia municipale, per lui è scattato immediatamente il ritiro della patente. Alla fine di gennaio una donna di 67 anni è stata investita da un automobilista, che è stato fermato e denunciato. Le proposte del Comune, che per la prevenzione si associa alle associazioni dei parenti delle vittime, come quella fondata dai genitori di Lorenzo Guarnieri, partono da più punti di vista e riguardano ad esempio una raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare affinché si preveda l’omicidio volontario, e non colposo, per chi causa la morte di una persona mentre è alla guida in stato di ebbrezza o sotto stupefacenti. A breve, inoltre, dovrebbe venir presentato il Piano strategico integrato per la sicurezza sulle strade a Firenze, mentre sono già iniziati gli incontri nelle scuole per mettere in guardia i ragazzi sui rischi che possono arrivare da comportanti scorretti e, solo apparentemente, catalogabili come /S.W. leggerezze.
sul numero di febbraio) dipingevano un quadro positivo della sicurezza in città e registravano una diminuzione del numero dei furti, delle rapine e delle truffe. Questi dati – li ricordiamo velocemente - parlavano di una flessione del numero totale dei delitti, in tutta la provincia (-14,35 per cento) e nella città di Firenze (-11,83 per cento), mentre in 365 giorni le persone denunciate in stato di libertà erano state 3.895 e gli arrestati 1.397. Significative apparivano poi le diminuzioni di alcune tipologie di reati, quali le rapine, i furti, gli scippi e le truffe e frodi informatiche. In controtendenza i furti in abitazione, passati da 1.174 nel 2009 a 1.356 nel 2010 (+15,5 per cento), e gli omicidi volontari, passati dai 5 del 2009 ai 9 del 2010. Soddisfacenti invece i risultati sul fronte della lotta a traffico e spaccio di sostanze stupefacenti: per questa tipologia di reato erano state arrestate 251 persone e denunciate in stato di libertà 69. La sicurezza percepita, quindi, in base ai numeri dovrebbe essere aumentata, ma in realtà sono ancora numerose le “zone buie” della città dove i residenti continuano ad aver paura a uscire di sera, e la tranquillità resta spesso un miraggio. Molto spesso, infatti, non è solo il rischio-rapina a pesare sulla percezione dei fiorentini, ma sono anche il disturbo della quiete pubblica, i rumori, il traffico indisciplinato e pericoloso a causare insicurezza e malessere. Spesso, infine, le zone a più alta densità di vita notturna si confermano quelle giudicate più pericolose. La (poco ambita) palma dell’insicurezza resta in centro, nella zona di San Lorenzo, sia per la vicinanza alla stazione centrale di Santa Maria Novella - che fa da naturale ricettacolo per i traffici meno leciti - sia per l’abbondanza di locali che offrono tanto alcol a poco prezzo. Altre questione irrisolta è quella dell’Oltrarno, e in particolare quella di piazza Santo Spirito, zona storicamente frequentata da punkabbestia e teatro, negli scorsi mesi, anche di una violenta aggressione al presidente dei giovani industriali di Firenze. Anche Santa Croce spesso non permette sonni tranquilli agli abitanti della zona, fra schiamazzi, spaccio e cattive compagnie che si incontrano sul sagrato della chiesa per poi spostarsi nelle più riservate stradine a lato. Infine, a voler elencare le zone dove la percezione di sicurezza la notte può vacillare, fuori dal centro è da segnalare piazza Dalmazia, dove - a due passi dal cinema - c’è un dormitorio a cielo aperto, negli spazi che la mattina sono occupati dal mercato.
Fuori dal centro da segnalare i dintorni di piazza Dalmazia
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dOssIeR/2. Tanti i progetti per dare nuova vita a un luogo dal passato certamente non facile
ma le cascine si preparano a rinascere Matilde Bernini
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olemiche sui costi e sulla correttezza delle procedure di appalto a parte, il parco della Musica è in arrivo a Firenze, e con lui un nuovo corso per la città e, soprattutto, per la zona delle Cascine. Si tratta infatti di uno dei punti di Firenze più toccato dalle novità, prima con l’avvento della tramvia, che l’attraversa per collegare le due sponde dell’Arno, e ora con il nuovo centro musicale, che prenderà il posto del vecchio Teatro Comunale. Ma come reagisce il polmone verde della città a queste continue “rivoluzioni”? Che piani ha Palazzo Vecchio per un’area che è sempre stata a rischio sfruttamento e che da anni sembra vivere una crisi di identità profonda? Per i presidenti delle commissioni urbanistica e cultura del Comune, Elisabetta Meucci e Leonardo Bieber, il focus è sul nuovo teatro, che rappresenterà “un’opera pubblica di alto livello internazionale e una
grande occasione per la crescita culturale della nostra città, oltre al modo per restituire alla cittadinanza una vastissima area che riconnette anche il centro storico con il parco delle Cascine.” Del resto, di interventi forti sulla zona delle Cascine si parla da tempo, e una delle ultime occasioni è stata l’iniziativa dei “cento luoghi”, voluta dal sindaco Renzi a fine settembre per aprire la discussione sui luoghi simbolo della città che l’amministrazione vuole restituire ai fiorentini entro fine mandato. E proprio le Cascine sono state il luogo prescelto dal primo cittadino per per ascoltare personalmente le proposte degli abitanti e formulare le proprie promesse, fra cui quella di farle diventare il più grande parco urbano d’Europa: un’area che, a lavori ultimati, dovrebbe coprire ben 300 ettari e comprendere l’Argingrosso, i lungarni del Pignoncino e dei Pioppi, la zona del Podere la Trave-Il Barco e il nuovo polo
Di interventi importanti in questa parte di città si parla da tempo: ora è in arrivo il Parco della Musica, che ne dovrà segnare una seconda giovinezza
zOOM. Dai bivacchi alle serate rumorose
I “rischi” della bella stagione
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e Cascine restano uno dei punti preferiti per i bivacchi, in particolar modo con l’avvento della bella stagione: ormai da generazioni alcune comunità di immigrati, specialmente peruviani, filippini e cingalesi, hanno eletto il pratone a luogo di incontro per i picnic della domenica (e non solo), spesso e volentieri conditi da numerose bottiglie di birra. Gli eventi organizzati nei locali della zona, inoltre, non facilitano la vita dei residenti, e gli ultimi episodi lo confermano, come ad esempio il bis di risse in una sola serata all’evento dell’Ippodromo delle Mulina: protagonisti prima cinque magrebini in evidente stato di ubriachezza, poi alcuni cittadini italiani, gli uni contro gli altri per motivi calcistici, mentre della discoteca Meccanò, al momento, restano solo i resti dell’incendio. Con l’avvicinarsi della bella stagione, la situazione nel parco (che da una parte ospita lo storico Circolo del tennis di Firenze, nato nel 1898 per iniziativa di 30 soci fondatori in parte fiorentini e in parte inglesi, e diventato il quinto circolo italiano a iscriversi all’associazione italiana di Lawn Tennis, istituita a Roma il 16 aprile 1894),
si rende ancora più complicata. Ai problemi usuali, come ad esempio quello della prostituzione che continua a invadere gli spazi del parco, dal viale ai giardini interni, si aggiungono le serate brave di chi ama tirar tardi sui prati, con tanto di schiamazzi e rumori che talvolta arrivano a essere denunciati anche dai residenti dell’Isolotto. Per non parlare della “città fantasma” abitata da sbandati vari che si apre nella zona fra la Leopolda e il parco, dove si trovano i vecchi capannoni che costeggiano i binari e che erano un tempo parte dello scalo merci delle ferrovie, come denunciato dai residenti delle nuove case di via Michelucci, adiacenti alla /M.B. Leopolda.
musicale con il nuovo teatro del Maggio. Il tutto per un totale di diversi milioni di euro, di cui però 13 milioni e 691mila sono già stati finanziati. Fra le altre prospettive per il parco ci sono una nuova passerella esclusivamente ciclopedonale, che sorgerà a metà strada tra l’Indiano e la passerella dell’Iso1169633
lotto, collegando il parco delle Cascine con quello dell’Argingrosso, un nuovo centro dell’arte e dello spettacolo nei locali ex Fabbri ed ex Scuderie e spazi per nuovi servizi per il parco, o un locale legato alla tradizione culinaria, nell’ex discoteca Meccanò. Resta invece per il momento insoluta la “dispu-
ta” Renzi-Zeffirelli su dove finirà l’archivio storico della carriera del grande regista, diviso fra l’amore per la sua città e il richiamo della capitale. Ad ogni modo, i tempi per la presentazione del progetto sono stati fissati a inizio giugno: non resta dunque che pazientare qualche mese.
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ecONOMIA/1. Nella cooperativa addetti di 36 nazionalità diverse. Che parlano tutti la nostra lingua
“nuovi italiani”. Grazie al lavoro L’InIZIatIva
sono stranieri, ma hanno un forte senso
I dati del convegno di Campi
La Toscana e le sue “vie dell’integrazione”
di appartenenza al Belpaese (e a Firenze).
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sono i 400 impiegati immigrati della Cooplat, secondo una ricerca condotta dal Ceuriss Federico Buti
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tto su dieci non lascerebbero mai la Toscana e Firenze per trasferirsi altrove. E non sarebbe una novità, se stessimo parlando di persone nate e cresciute qui, perché si sa che i toscani – e i fiorentini in particolare – sono legatissimi alla loro terra. Ma loro sono originari di Perù, Albania, Romania e Filippine: sono venuti nella nostra regione per lavorare e ora non la lascerebbero per nulla al mondo. Perché la maggioranza di questi stranieri si sente “ben integrata” (il 51%) e il 77,8% mostra un senso di appartenenza all’Italia, contro il 68,9% che dà altrettanta importanza ai riferimenti identitari legati al Paese d’origine. È un caso fiorentino: si tratta della ricerca condotta dal Centro europeo di ricerche e studi sociali (Ceuriss) tra i lavoratori immigrati della Cooplat, una delle più importanti cooperative italiane nel comparto dei servizi. Tra i tremila lavoratori della Cooplat, infatti, ce ne sono ben 400 stranieri. Per questo la cooperativa ha deciso di commissionare al Ceuriss un’indagine su “Lavoro e percorsi di integrazione del personale immigrato”, che è iniziata nel gennaio 2010 e che ora è vicina alla conclusione. Leggendo i dati, ciò che salta agli occhi sono il sentimento maturato nei confronti dell’Italia e il fatto che la buona integrazione degli immigrati, riconosciuta da loro stessi, sembra dovuta in primo luogo al lavoro. Riguardo a quest’ultimo punto, per esempio, è da segnalare la risposta alla domanda sulle “dimensioni in cui gli immigrati si identificano di più”: al primo posto
lavoro e iMMiGrati: un binoMio che porta all’inteGraZione
c’è la famiglia con il 68,9% e al secondo il lavoro con il 45,9%, seguiti a molta distanza dalla nazionalità (24,6%) e dai riferimenti allo stile di vita (27%). Anche una curiosità – in realtà solo apparente, perché si tratta della vita di tutti i giorni – la dice lunga sul legame tra lavoro e integrazione: il 48% degli addetti immigrati di Cooplat valuta “buoni” i rapporti con i colleghi italiani e il 54,1% quelli con i colleghi di una nazionalità diversa (il dato più basso è quello relativo ai rapporti con i connazionali: 46,7%). L’82% di loro parla in italiano con i colleghi, ma il dato ancora più significativo è che soltanto il 24,6% usa ancora la lingua d’origine per le conversazioni in famiglia. Insomma, ormai par-
NATA Ricarica ARIA CONDri IZIO d’inverno!) (ti aiuta a spannare i vet
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lano italiano anche a casa.“Questi dati – si legge nella ricerca del Ceuriss – propongono una lettura in forte controtendenza con le ricerche degli ultimi anni sul senso di appartenenza degli immigrati, che vede solitamente primeggiare il legame con la terra di provenienza (con percentuali non inferiori all’85-90%)”. Il profilo che esce dalla ricerca è quello di stranieri che si sentono “nuovi italiani” – e non dimentichiamo che stiamo parlando di immigrati di prima generazione. Le brutte notizie arrivano quando si parla della crisi economica: il 46,7% dice di “arrivare con molta difficoltà a fine mese” e il 14,8% “spende tutto quello che guadagna”. Italiani anche nelle difficoltà, insomma.
ampi Bisenzio, la città dell’area fiorentina con la percentuale più alta di immigrati. Santa Croce sull’Arno, dove oltre il 40% della popolazione residente nel piccolo centro storico è composto dalle famiglie degli stranieri che lavorano nelle concerie. Il caso della Cooplat, 400 lavoratori non italiani su 3mila (vedi pezzo a fianco). Sono le tre esperienze toscane da cui è partito il convegno “Le vie dell’inte(g)razione”, che si è svolto il 25 febbraio scorso al teatro Dante di Campi, per affrontare le problematiche e le sfide poste dall’immigrazione. A Firenze, in Toscana e in Italia. All’iniziativa, organizzata dall’associazione Romano Viviani e dalla Fondazione Italianieuropei, ha partecipato tra gli altri Massimo D’Alema, ex presidente del Consiglio e ministro degli Esteri del secondo governo Prodi. Tanti i dati resi noti durante le cinque tavole rotonde che si sono tenute durante la giornata. Come quelli della “rivoluzione” di Campi, dove i cittadini cinesi rappresentano il 43,6% della popolazione straniera residente, contro il 62% di vent’anni fa, quando la popolazione della frazione San Donnino quasi raddoppiò nel giro di pochi mesi per l’arrivo di migliaia di persone provenienti dalla Cina. Ora i cinesi non sono più concentrati in una sola zona della città, è stato evitato il rischio ghetto e il sindaco Adriano Chini dice che “oggi Campi, per i cinesi, è molto più un luogo di residenza che un posto dove lavorano e basta, segno che il processo di integrazione sta andando avanti”. O come l’esperienza di Santa Croce sull’Arno, dove la stabilità lavorativa (i tanti immigrati presenti sono assunti nelle concerie) ha permesso i ricongiungimenti familiari, potente fattore di pace e coesione sociale. Durante il convegno è stato toccato anche il caso di Prato: alle tavole rotonde hanno partecipato anche il sindaco e il presidente della Provincia, Roberto Cenni e /F.B. Lamberto Gestri.
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ecONOMIA/2. Capita che l’offerta non manchi e che invece il candidato giusto si faccia attendere
Quei mestieri che nessuno vuol più fare tra quelli meno ambiti - dice un’indagine di Confartigianato Firenze - ci sono l’idraulico, il muratore, il sarto, il macellaio, il panettiere, il cuoco, il falegname e persino l’igienista dentale Antonio Passanese programmate dalle imprese. Il rapporto Excelsior 2010 ha inoltre evidenziato che la difficoltà di reperimento del personale è determinata dall’inadeguatezza degli aspiranti (14,3 per cento) e dal ridotto numero di candidati (12,4 per cento). Lo sbaglio dei giovani di oggi sembra dunque essere quello di non volersi orientare al lavoro nelle arti e nei mestieri, cosa che consentirebbe loro interessanti occupazioni prima come apprendisti, poi come lavoratori dipendenti e infine con l’opportunità di diventare un imprenditore in proprio. E lo stesso errore sembrano commetterlo anche i genitori, nel non indirizzare i figli su questa strada, il che, naturalmente, non significa escluderli dall’opportunità di studiare. Insomma, andrebbe cambiata un’intera cultura, pare voler
Nella nostra regione sono 69mila i ragazzi alla ricerca della prima occupazione dire il report. Nel frattempo, gli extracomunitari rappresentano sempre più una risorsa indispensabile in tanti ambiti della vita economica e sociale del nostro paese. Va ricordato, infatti, come fa notare anche l’Inail, che “quasi il 10 per cento del Pil italiano arriva dagli immigrati e che una famiglia su dieci dipende da una badante straniera. Così come la maggior parte delle fabbriche del Centro–Nord”.
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l lavoro? C’è, basta cercarlo, accontentarsi e “sporcarsi le mani”. La crisi economica, si sa, ha colpito duramente soprattutto il mondo giovanile. In Toscana sono 69mila i ragazzi – tra i 15 e i 34 anni – alla ricerca di una prima occupazione, nonostante vi siano professioni che non riescono a decollare a causa delle difficoltà di reperimento della forza lavoro. Nella “classifica” dei mestieri meno ambiti stilata da Confartigianato Firenze (e per i quali un contratto a tempo indeterminato sarebbe sostanzialmente assicurato) si trova di tutto un po’: pasticceri, gelatai, sarti, macellai, muratori, idraulici, falegnami, operai agricoli, cuochi, panettieri, fabbri e persino igienisti dentali. Risultati che non stupiscono affatto. A quanti di noi è capitato di aver bisogno di un elettricista, di un meccanico o, “peggio” ancora, di un antennista o di un idraulico senza riuscire a trovarli? È il paradosso dei cosiddetti lavori trascurati. “In Italia - sottolinea il report di Confartigianato - dovrebbero essere valorizzate forme di lavoro in grado di facilitare l’accesso al mercato da parte dei giovani, e favorire quei processi di formazione in azienda che sono indispensabili per ridurre il mismatch (discordanza) tra domanda e offerta rilevata sul segmento giovanile”. Nel 2010, con la flebile ripresa dell’economia, le assunzioni previste dalle imprese e monitorate dal sistema informativo Excelsior 2010 di Unioncamere e Ministero del Lavoro sono tornate a salire, e contemporaneamente è tornata a crescere anche la difficoltà di reperimento di personale non stagionale (+6 per cento rispetto al 2009), che riguarda il 26,7 per cento del totale delle assunzioni
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tempo libero
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AL MuseO. Sono molti i luoghi d’arte che possono essere visitati senza spendere neanche un euro
Quando la cultura è a costo zero Ludovica V. Zarrilli
FOCUs I tesori della sede del Comune
Il Palazzo che non t’aspetti
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egli ultimi anni Palazzo Vecchio ha affiancato, ai panni di sede del potere politico e amministrativo della città, quelli di uno dei musei più visitati da fiorentini e turisti. L’accesso alle sale del museo è possibile tutti i giorni della settimana dalle 9 alle 19, mentre il giovedì nei i giorni festivi infrasettimanali l’orario è ridotto, dalle 9 alle 13. Una volta al mese, nell’ambito della “domenica del fiorentino”, è previsto l’ingresso gratuito al museo per tutti i cittadini residenti o nati a Firenze e provincia. Per accedere al Palazzo occorre ritirare una card gratuita presso gli uffici Urp del Comune. Ogni mese viene segnalato il programma delle iniziative con le attività, anch’esse gratuite, curate dal Museo dei ragazzi, che si potranno effettuare esclusivamente su prenotazione, al numero 055.055 o sul sito www.museicivicifiorentini.it. In questa occasione è possibile inoltre visitare gli scavi del teatro dell’antica Florentia. Accanto ai percorsi tradizionali, che attraversano i quartieri monumentali del palazzo, l’associazione Museo dei ragazzi offre modalità innovative e originali di visitare il museo. Queste visite conducono fin nelle stanze segrete dei Medici, e si svolgono con guide d’eccezione come Giorgio Vasari o il duca Cosimo I, che, dialogando con i visitatori, consentono loro di cogliere, con maggiore chiarezza, le differenze tra la Firenze del’500 e quella attuale. In occasione di aperture straordinarie, il normale percorso tra le sale si può arricchire anche con la visita di alcuni ambienti suggestivi, come il “camminamento di ronda” e il quartiere di Leone X, sede degli uffici del sindaco. Attualmente, in Palazzo Vecchio, è poi possibile ammirare il teschio tempestato di diamanti opera di Damien Hirst, esposto nella camera del duca Cosimo I fino al /R.Z. primo maggio.
17 marzo, le principali gallerie della città rimarranno aperte fino all’una del mattino. Altra sorpresa gradita è il ritorno delle domeniche del fiorentino che, una volta al mese, consentono ai nati nella città del giglio, a chi è residente nel comune di Firenze e nella provincia di visitare il museo di Palazzo Vecchio senza scucire un centesimo. L’appuntamento di marzo è fissato per il 13, ma chi non ce la farà non deve disperare: è già fissata una nuova giornata a porte aperte per il 10 aprile. L’unica accortezza è quella di munirsi di una “Bacione card”, completamente gratuita, che va fatta al telefono o via mail. Nei principali musei statali (ad esempio Uffizi, Galleria dell’Accademia e Bargello) si entra senza pagare solo in casi rarissimi (come in occasione della notte dei musei di cui sopra) o se si appartiene ad alcune categorie speciali, come giovani sotto i 18 anni, anziani over 65 o gruppi di studenti accompagnati da insegnanti. In compenso però esiste un numero incredibile di gallerie del polo museale che hanno il vantaggio non solo di essere gratuite, ma anche quasi sempre poco affollate. Ne è un meraviglioso esempio il museo di Orsanmichele, che recentemen-
palaZZo vecchio
ecco qualche consiglio per godere delle bellezze della città del Giglio (e dintorni) senza dover mettere mano al portafogli. a partire dalla lunga lista delle gallerie statali per entrare nelle quali non serve pagare nessun tipo di biglietto
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hi l’ha detto che la cultura deve essere venduta a caro prezzo? Il pane della mente, si sa, deve essere a disposizione di tutti, e allora ecco una serie di escamotage per godere delle bellezze della città del giglio e degli immediati dintorni senza mettere mano al portafoglio. Si comincia con la notte dei musei gratis in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, tra il 16 e il
te ha riaperto i battenti. E’ visitabile solo il lunedì (giornata in cui quasi tutti gli altri musei sono chiusi) e offre, oltre alla collezione delle sculture originali delle nicchie, una vista inedita sulla città, che si riesce a godere solo dal “grattacielo” più alto del centro. Altra chicca a costo zero è il Cenacolo di Andrea del Sarto a San Salvi, dove, all’interno dell’ex refettorio del convento, è custodito uno dei più begli affreschi del Rinascimento fiorentino, incredibilmente dimenticato dalla maggior parte dei turisti di passaggio. Seguono a ruota il cenacolo di Ognissanti, Fuligno e Sant’Apollonia, e poi ancora il Chiostro dello Scalzo, casa Martelli e la sala del Perugino (ingresso dal Liceo Michelangelo) che è recentemente entrata a far parte del circuito museale. Appena fuori dal comprensorio fiorentino ci sono le ville medicee di Castello (col meraviglioso giardino), di Petraia, di Poggio a Caiano (con annesso museo della natura morta) e di Cerreto Guidi (con il museo storico della caccia). Gli appassionati di arte contemporanea potranno invece fare una visita by night alla Strozzina, che lascia le sale aperte a tutti il giovedì sera dalle 18 alle 23. A disposizione anche le visite guidate gratis del sabato e della domenica alle 16.30, oppure i deliziosi “weekend dell’arte”, laboratori per bambini e adulti organizzati il primo fine settimana del mese: l’ingresso è free, ma solo su prenotazione. Per chiudere in bellezza non poteva mancare lo spazio principe del Q3, l’Ex3, che non mette limiti ai visitatori e lascia le porte aperte a chiunque si voglia abbeverare alla fonte della ricerca contemporanea.
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politica
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cOMuNe. Stop all’utilizzo indiscriminato degli sfondi da cartolina: arriva il regolamento
Lievita l’affitto delle piazze storiche Dopo la tassa di scopo, ecco quella
piazze interessate: piazza Strozzi, piazzale Michelangelo, piazza della Signoria, piazza San Giovanni, piazza Duomo, piazza Santa Croce, piazza SS. Annunziata, piazza della Repubblica, piazza Santa Maria Novella, piazza Ognissanti, piazzale degli Uffizi, via Martelli, piazza Santo Spirito, parco delle Cascine e giardino della Fortezza da Basso. Ma non è finita qui, perché davanti a Palazzo Vecchio, così come tra Duomo e Battistero, in via Martelli, piazza Santa Croce e piazza della Repubblica, potranno campeggiare esclusivamente iniziative promosse direttamente dal Comune. “Era necessario tutelare maggiormente le zone più preziose della nostra città – aggiunge il vicesindaco – anche per garantirne una fruizione migliore da parte di cittadini e turisti. Proprio a questo proposito abbiamo voluto tenere conto anche delle indicazioni della Soprintendenza”. Le domande dovranno essere presentate almeno 45 giorni prima dell’evento, con tanto di finalità, durata e caratteristiche dell’occupazione, compreso il progetto dettagliato. Alcune deroghe sono previste, ma solo per le manifestazioni promosse dall’amministrazione comunale. A mercatini, bancarelle e installazioni varie, invece, non si faranno più sconti.
“d’immagine”: bancarelle, mercatini e installazioni dovranno pagare di più per stare in centro. e passare al vaglio di una commissione ad hoc Francesca Puliti
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iazza Signoria trasformata in spiaggia per un giorno con una sfilza di ombrelloni, mucche colorate sparse per tutto il centro, un enorme waffel gonfiabile davanti alla basilica di Santa Croce. Palazzo Vecchio dice basta e vara un nuovo regolamento sull’uso delle piazze storiche fiorentine. Chi vorrà usufruire dello sfondo da cartolina dovrà passare al vaglio di una commissione ad hoc. E pagare di più. Finora, infatti, per organizzare un evento in centro era sufficiente saldare il conto del suolo pubblico. D’ora in poi non sarà più così: entra in vigore una sorta di “tassa di immagine”. “Così si tutelano le zone più preziose della città”, commenta il vicesindaco Dario Nardella. “Il regolamento – continua Nardella - introduce due grandi novità: il canone per l’utilizzo delle piazze storiche e precisi criteri per il loro sfruttamento, con una maggiore selezione sia dal punto di vista dell’impatto estetico, sia in base alla tipologia dell’evento”. L’indennità di immagine terrà conto delle caratteristiche del luogo, della durata degli eventi e dei ritorni economici. Ma non solo: le autorizzazioni saranno vincolate ad alcuni precisi parametri, come il valore sociale, culturale e politico degli eventi, l’interesse per la collettività, la ricaduta economica per il territorio. A valutare l’impatto estetico oltre che socialeconomico degli eventi sarà una specifica commissione, di cui faranno parte tutti i rappresentanti degli uffici comunali interessati. Ancora da stabilire i canoni d’affitto dei differenti “palchi”, mentre è già stabilito l’elenco delle
piaZZa
santo spirito
L’InIZIatIva Torneo di calcio a scopo benefico
Il Palazzo Vecchio Football club vince il memorial alessia ballini
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a politica, il calcio (la Fiorentina, soprattutto), il suo Mugello. Erano tre delle grandi passioni di Alessia Ballini, la consigliera regionale scomparsa il 2 febbraio scorso dopo una coraggiosa battaglia contro il cancro, ed è mettendo insieme e “miscelando” questi tre ingredienti che amici e conoscenti hanno deciso di tributarle un omaggio. Così è nato il 1° trofeo di calcio Alessia Ballini, che si è svolto il 20 febbraio al centro tecnico Figc di Coverciano, un quadrangolare che ha visto affrontarsi politici, amministratori e giornalisti di Firenze
e del Mugello. A scopo benefico: i fondi raccolti, circa 2.600 euro, sono stati devoluti alle realtà a cui Ballini ha chiesto di fare donazioni. “Niente musi lunghi ma sorrisi – aveva detto ai famigliari prima di andarsene – e chiedete che non vengano comprati fiori ma fatte offerte per i centri anti-tumore”: il dipartimento oncologico dell’ospedale di Ponte a Niccheri, la Lega italiana per la lotta contro i tumori e l’associazione Pallium. A sfidarsi sul campo di Coverciano la squadra dei consiglieri comunali e degli assessori di Firenze, capitanata
055 200.13.26 Il primo taxi tutto al femminile
dal sindaco Renzi, una Rappresentativa del Mugello, una dei giornalisti e una formazione composta da consiglieri regionali, provinciali e politici. In tribuna il ct della Nazionale Cesare Prandelli, Sebastien Frey e l’ad della Fiorentina Sandro Mencucci. La vittoria è andata a Palazzo Vecchio, che ha battuto prima i mugellani e in finale i politici ai rigori, nonostante l’errore di Matteo Renzi, che se l’è fatto parare da Gabriele Toccafondi del Pdl. Terzi i giornalisti, quarto il Mugello. Ma è /P.C. chiaro che la vera vincitrice è stata Alessia.
L’amica che ti accompagna www.intaxifirenze.it
politica
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AeROPORtO/1. Approvata dalla giunta regionale la variante del Pit, il piano integrato del territorio
decolla la nuova pista: parallela oppure allungata Il documento prevede lo sviluppo dello scalo fiorentino, lasciando aperte le due possibilità. Così, il vespucci potrebbe includere nuove destinazioni (e nuovi tipi di velivoli) Paola Ferri
L’obiettivo è realizzare un polo che possa diventare il terzo d’Italia è lo sviluppo del Vespucci, su questo il presidente della Regione e il sindaco di Firenze vanno (adesso) d’amore e d’accordo. Con la modifica della pista l’aeroporto potrebbe raddoppiare il numero dei voli, includendo nuove destinazioni e nuovi tipi di velivoli. Secondo alcune previsioni, con il nuovo assetto Firenze potrebbe strappare a Pisa circa l’80% dei voli. Magari anche grazie allo sbarco di compagnie low cost, finora “dirottate” sulla città della Torre pendente. La partita vera, però, secon-
do i programmi regionali, passa proprio dall’eterna rivale del capoluogo: cioè attraverso l’integrazione dei due principali aeroporti toscani. “L’obiettivo – dichiara Rossi - è realizzare un polo aeroportuale che possa diventare il terzo in Italia, al netto di Venezia”. Un obiettivo possibile, ma tutt’altro che facile, anche solo in base agli assetti societari dei due aeroporti. Se la Regione conserva ancora quote di Sat, la società che gestisce il Galilei, così non è per Adf. Ma anche su questo piano il governatore si sta dando da fare per rientrare nella partita. Con la dichiarata intenzione di arrivare a un’unica società di gestione dei due scali. “Forse perderò la partita della società unica – aggiunge il presidente della Regione – ma nessuno può impedirmi di provarci”. La strada appare in salita, ma nel mentre Rossi si è riconquistato un compagno di viaggio, o almeno di questo viaggio: Matteo Renzi, soddisfatto per l’approvazione della variante. “Le modifiche apportate al Pit – dichiara il suo vice Nardella – dimostrano che c’è un forte allineamento della Regione con le posizioni già assunte dal Comune con il piano strutturale”. Eppure qualcosa scricchiola nell’accordo. E va sotto al capitolo Cittadella viola. “Lì non c’entra”, ribadisce Rossi. “Invece sì”, replica Nardella. Come? Secondo il vicesindaco sarebbe una questione di scambi di volumi: dentro il nuovo stadio, fuori altre costruzioni in programma. “Se i proprietari del terreno trovano un accordo – annuncia – siamo pronti a rimettere in discussione il Pue (piano urbanistico esecutivo, ndr)”. Il risiko della Piana continua e il match potrebbe durare un’intera legislatura. Mentre lo scalo di Bologna diventa sempre più competitivo. “Nel 2013 Smn e lo scalo bolognese disteranno meno di un’ora in treno – avverte il vicesindaco – grazie ai nuovi people mover. Dobbiamo attrezzarci in fretta se vogliamo rimanere competitivi”.
AeROPORtO/2. I sindaci della cintura urbana dicono no
La Piana in rivolta: “o i voli o l’inceneritore” A
pprovata la variante, trovato l’inganno. Tutti soddisfatti dalla modifica apportata dalla giunta regionale al Pit, per realizzare una nuova pista a Peretola? Niente di più lontano dalla realtà. I sindaci della cintura urbana, capitanati dal condottiero Gianni Gianassi, primo cittadino di Sesto Fiorentino, non ci stanno e accusano il presidente della Regione di “alto tradimento”. Già, perché dopo un primo momento in cui Rossi si era mostrato disponibile alla mediazione tra “Firenze ladrona” e i “piccoli della Piana”, il governatore ha sposato la battaglia renziana: la pista parallela. E il “tradimento” dell’alleato fa più male dell’attentato al famoso parco, che dovrebbe fare da cuscinetto-compensazione a tutto ciò che dovrebbe trovar spazio nella piana da qui a qualche anno. Inceneritore, Alta velocità ferroviaria, cassa di espansione dei Renai, raddoppio dell’A11, parcheggio scambiatore dell’Osmannoro e chi più ne ha più ne metta. Senza contare l’impatto estetico della nascente (?) Scuola dei Marescialli. “O il termovalorizzatore o la pista parallela, il presidente della Regione faccia la sua scelta”. A lanciare il guanto di sfida è ancora una volta Gianassi, sostenuto dai sindaci della cintura urbana (compreso Bagno a Ripoli, che sta dall’altra parte della città). “Non accetto ricatti”, replica
imperterrito Enrico Rossi. Ma che qualcosa si sia rotto nel tetris di equilibri della Piana è più che evidente. Il fronte della battaglia, però, si estende anche all’interno della stessa Firenze. Qui a dare del filo da torcere al sindaco, sul piano aeroporto, ci si mettono sia le opposizioni di destra che di sinistra. “Qualsiasi piano incrementi il numero dei voli – afferma Ornella De Zordo di Perunaltracittà – per noi è inaccettabile. E non ci vengano a raccontare che i turisti o gli imprenditori diretti a Firenze desistono perché devono atterrare a Pisa”. Scettico anche Tommaso Grassi, di Spini per Firenze, al contrario del suo capogruppo, appunto Valdo Spini. Fa un po’ più effetto invece trovare tra gli oppositori della strada aperta dal Pit il Pdl, da sempre a favore dell’implemento del Vespucci. Ma si fa presto a capire il perché: secondo Marco Stella la manovra della Regione altro non sarebbe che la solita bufala. “Il Pit affonda Peretola. Lo sviluppo dello scalo fiorentino – spiega – è subordinato all’integrazione tra Pisa e Firenze. Se questa non dovesse avvenire, non ci sarebbe nessuna nuova pista”. Il “trucco” starebbe scritto in un allegato della variante. Ma anni di interrogazioni a scuola dovrebbero averci insegnato, ormai: le cose più importanti spesso stanno /P.F. nelle note a piè di pagina.
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V
ia libera alla nuova pista di Peretola. Più o meno. Diciamo che le carte ci sono, tutto il resto è ancora da vedere. È stata approvata lo scorso febbraio la variante del Pit (il Piano integrato del territorio) che prevede lo sviluppo dello scalo fiorentino. In un senso o nell’altro, è proprio il caso di dirlo. Il documento licenziato dalla giunta regionale, infatti, lascia aperte due possibilità: o la realizzazione di una nuova pista parallela all’autostrada, o il prolungamento di quella attuale, al fine di raggiungere la fatidica lunghezza di 2 km. Che si proceda nell’una o nell’altra direzione i dintorni saranno ovviamente coinvolti nella rivoluzione, a partire dall’autostrada, per cui si parla anche di un possibile interramento. Ma, cosa che più preme ai comuni limitrofi (e non solo), sarà soprattutto il parco della Piana a patirne le conseguenze. Anche se il governatore Enrico Rossi ha garantito che “il parco non sarà in alcun modo intaccato”. La priorità, però,
E AL N O SI FES TE O N R E P ME N TA TA IO AZ PLE TUI M M RA OR INF CO G
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on line
Marzo 2011
INteRNet. Notizie, foto e video per essere sempre aggiornati. E tutti possono mandare segnalazioni
La città in diretta su www.ilreporter.it I PIÙ LettI DeL Mese 1. Piselli Toscani, da stasera in vendita il calendario shock 2. Pizzul: “Della Valle in standby. Mutu va perdonato” 3. ‘’Se non ora quando?’’, le donne fiorentine si preparano 4. Dignità delle donne e ‘’no al pedaggio’’: un weekend in piazza (e in strada)
U
n carrello della spesa colmo di rifiuti abbandonato in pieno centro (e in pieno giorno) a due passi dal glorioso Teatro Comunale, cestini o cassonetti un po’ troppo pieni sparsi qua e là per la città, qualche muro che sicuramente ha visto tempi migliori, e che porta sulla “pelle” il segno del passaggio del vandalo di turno. Se a Firenze, come in qualsiasi altra città, succede sicuramente ben di peggio (e se non possono certo essere considerati questi i problemi più gravi con cui gli abitanti si trovano a dover fare i conti), si tratta comunque di situazioni (più o meno temporanee) che certo non rendono onore alla bella Florentia. Situazioni che i lettori del nostro sito (www.ilreporter.it) hanno immortalato in diversi scatti, che poi hanno inviato all’indirizzo della nostra redazione (redazione@ilreporter.it). Queste fotografie hanno trovato spazio sul nostro portale (qua accanto ne pubblichiamo due) con un obiettivo ben preciso: raccontare quello che non va della nostra città. Che si tratti di un “piccolo” atto vandalico così come di una situazione che si protrae da anni e che sembra non riuscire a trovare soluzione. Perché la qualità della vita inizia proprio da come, ogni mattina, troviamo la città sotto casa. E dato che mettendo più occhi insieme si riesce sicuramente a vedere meglio (e di più), quello che chiediamo a tutti i lettori è di continuare a seguirci ogni giorno sul nostro sito e a mandarci fotografie e segnalazioni, che noi continueremo a pubblicare: è proprio portando alla luce problemi e casi di incuria, degrado e affini, infatti, che si può iniziare a risolverli.
5. Politici e giornalisti si sfidano. Per ricordare la ‘’comandantessa’’ 6. Gli aeroporti toscani decollano, nuovi voli da Pisa e Firenze 7. Toscani, arriva la versione maschile del calendario shock 8. ‘’La politica è alla frutta’’, folla per Renzi-scrittore 9. Cuba, quella vera. Il documentario clandestino allo Stensen 10. Su Facebook un gruppo chiamato “Sex and City” (versione fiorentina)!
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I vIDeO PIÙ vIstI 1. Cori, cartelli e anche voglia di ridere. Migliaia di donne (e uomini) in piazza 2. Auto si ribalta sul ponte all’Indiano, traffico in tilt 3. Tir si ribalta, caos sulla Fi-Pi-Li
tOP ten FOtO 1. Chi è la più bella della Padania? 2. E Firenze ‘’sparì’’ nella nebbia 3. San Jacopino 2012, ecco come sarà
4. Scandicci, ditta distrutta dalle fiamme
4. Clet, l’artista dei cartelli si
5. I Dinamo vincitori di Sanremo... ora tour mondiale!
5. Prossima fermata ‘’Porta al
6. Wynne Gareth si racconta a Il Reporter
6. La ‘’faccia pulita’’ di via Maggio
racconta Prato’’. E la riqualificazione?
7. A Firenze arrivano i cassonetti hi-tech
7. La ‘’dura vita’’ dei motorini
8. Cosa m’invento per San Valentino?
8. Il granduca “cornuto” e il
9. Tramvia, commercianti sul piede di guerra
9. Torre San Niccolò
10. Da borgo a ‘’ghetto’’? Viaggio in San Frediano
10. L’arte sospesa nel vuoto
all’Isolotto Perseo bifronte incappucciata: si rifà il look
Giornale di informazione del Comune N.3 - Marzo 2011 100 vETTURE D’EPOCA PER LA SFILATA “FIRENzE – FIESOLE”
Cento vetture storiche e cinque “apri pista” particolari sono le protagoniste domenica 13 marzo della quinta edizione della “Firenze – Fiesole”, manifestazione non competitiva, definita “concorso di eleganza dinamico”. L’obiettivo della manifestazione è quello di radunare esemplari di vetture, da competizione o da turismo, di particolare interesse storico costruite fi no agli anni ‘60 e farle transitare fra Piazza Edison a Firenze e Piazza Mino a Fiesole, così da poter essere ammirate e apprezzate dagli appassionati non solo staticamente, ma anche in movimento. La manifestazione avrà inizio con le operazioni di verifi ca sportiva e tecnica delle vetture sabato 12 marzo, dalle ore 14 alle ore 18, presso la Bettini Auto in Via Empoli, zona viale Piombino. Domenica 13 marzo, invece, i partecipanti si raduneranno alle ore 9 in piazza SS. Annunziata da dove partiranno poi per raggiungere piazza Edison, attraversando la città. Una volta schierate nel primo tratto di via San Domenico, si sposteranno alla volta di piazza Mino a Fiesole. Durante la sfilata il pubblico avrà la possibilità di ammirare particolari mezzi d’epoca: la OM del 1919 di Felice di Tocco, la SCAT del 1922 di Gianni Morandi, la Fiat 501 sempre del 1922 di Enrico Biancalani ed anche la Maserati A6G54 del 1954 di Gilberto Focardi, la Ferrari 250 Testa Rossa del 1959 di Giuliano Bensi, la Cobra del 1965 di Stefano Ricci, la Ermini 1100 del 1949 di Eugenio Ercoli. Infine, sarà presente la Jaguar XK 120 roadster del 1951 identica a quella portata alla vittoria da Clemente Biondetti nello stesso anno e domenica condotta dal nipote del campione, Stefano Biondetti. La manifestazione si concluderà alle ore 12 con la premiazione che si terrà in piazza Mino a Fiesole. Numerosi saranno i premi assegnati. Questi non si riferiranno solo alla prestazione sul percorso, ma anche alle qualità tecniche ed estetiche dei veicoli, al loro stato di conservazione, alla loro storia sportiva, alla loro collocazione nella storia dell’automobilismo. Questa “passeggiata” prende il nome e il tracciato da una competizione organizzata dall’Automobile Club di Firenze fra il 1948 ed il 1952 che servì al rilancio dello sport automobilistico cittadino dopo la guerra. Una gara che ha visto fra i suoi protagonisti i migliori conduttori fiorentini dell’epoca, primo fra tutti Clemente Biondetti, ma anche Siro Sbraci, Attilio Brandi, Aldo Benedetti o l’indimenticato pilota – costruttore Pasquino Ermini.
www.comune.fiesole.fi.it informazioni 055/055
Novità anche per quanto riguarda le fasce ISEE sulle quali viene calcolato il pagamento del servizio mensa. Cambia, infatti, sempre per i cittadini residenti, l’ultima fascia che dà diritto a riduzioni, che si alza da 25 mila euro a 27 mila euro. Per i cittadini non residenti non sono previste riduzioni in base all’ISEE, né agevolazioni per più figli frequentanti il servizio. Questo potrà avvenire solo in caso vengano stipulate apposite convenzioni tra il Comune di Fiesole e i rispettivi Comuni di residenza. Info www.comune.fiesole.fi.it – nella sezione dedicata alla refezione scolastica “Scuola: tutti a tavola!”
SERgIO NARDONI E 40 ANNI DI ATTIvITÁ RACCOLTI IN UNA MOSTRA
gIORNATA DI STUDIO SUL DIALOgO INTERCULTURALE E SULL’AMBIENTE
A seguito della mostra fotografi ca e documentaria “I Semi del Cambiamento. La Carta della Terra e il Potenziale Umano” è in programma una giornata di studio sul dialogo interreligioso e interculturale e sui temi dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile che si terrà domenica 13 marzo, a partire dalle ore 9, a Casa Marchini Carrozza (via Portigiani, 3). L’evento, promosso dall’Assessorato alla Formazione del Comune di Fiesole, è organizzato dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai in collaborazione con la Fondazione Balducci e Crocevia di Pace. L’iniziativa è volta a favorire il dialogo interreligioso, interculturale, la reciproca conoscenza e la collaborazione e, in particolar modo, l’educazione ambientale. Tema della tavola rotonda sono, infatti, i quattro Principi generali della Carta della Terra. Il progetto è frutto di un dialogo decennale, di carattere mondiale e di tipo interculturale, su obiettivi e valori comuni, iniziato nell’ambito delle Nazioni Unite e portato avanti e completato da un’iniziativa della società civile. La Carta della Terra è stata finalizzata e quindi promossa come “Carta” nel 2000 dalla Commissione della Carta della Terra, un organismo internazionale indipendente. Si tratta di una dichiarazione di principi etici fondamentali per la costruzione di una società globale giusta, sostenibile e pacifica. La giornata di studio si divide in due parti, nella prima (la mattina) viene approfondito il tema del dialogo interreligioso e interculturale, mentre durante la seconda (il pomeriggio) verranno affrontati il tema dell’ambiente e del territorio. L’ingresso è libero.
2 LIBRI DEDICATI ALL’AMICO A 4 zAMPE PER LA FESTA DEL gATTO
Le iniziative organizzate per la Festa del gatto (celebrata il 17 febbraio) si chiudono venerdì 25 marzo con la presentazione di due libri per ragazzi dedicati proprio al caro amico a quattro zampe. “I segreti di Tallinn” (UNESCO) (Passepartout Edizioni) di Diletta Nicastro e “La gattina del viaggiante” (Edizioni Medicea) di Marta Ardenti sono i testi che verranno presentati durante un incontro in programma alla Biblioteca comunale di Fiesole (via Sermei, 1) alle ore 17.30. All’appuntamento saranno presenti, fra gli altri, l’assessore alla Cultura del Comune di Fiesole Paolo Becattini, il presidente dell’Accademia dei Gatti Magici Marina Alberghini e le autrici. Durante l’evento si terrà anche la premiazione degli atti di Bontà in favore degli animali durante la quale premierà i partecipanti l’Editore MURSIA. Gli incontri sono organizzati dall’Accademia dei gatti Magici in collaborazione con il Comune di Fiesole. L’Accademia è nata per celebrare, far conoscere e amare le opere di grandi artisti, intellettuali e scienziati gattofili di ogni tempo e paese, e per promuovere la conoscenza dell’influenza di questa creatura nei campi del sapere umano.
MANgIARE A SCUOLA COSTA MENO
Nuove tariffe per il servizio di refezione scolastica a Fiesole. Dall’1 gennaio 2011 alle famiglie residenti nel territorio comunale che hanno più fi gli che usufruiscono contemporaneamente della mensa scolastica viene ridotto di 0,50 euro il costo sulla tariffa giornaliera del pasto attribuita ai figli successivi al primo. Tale agevolazione riguarda tutti indipendentemente dal reddito della famiglia.
Rimane aperta fi no al 13 marzo la mostra antologica “Il genio ingenuo” le stagioni della vita e della pittura (1970-2010) di Sergio Nardoni che riunisce l’appassionato frutto di 40 anni dell’intensa attività dell’artista. L’esposizione, curata da Giovanni Faccenda, raccoglie circa 80 opere recuperate da collezioni italiane e straniere di Nardoni. Tanti dipinti che ripercorrono l’attività del Maestro e costituiscono un percorso pittorico della sua vita. La mostra, ospitata al Museo Civico Archeologico di Fiesole, è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 18. Massimo esponente di quell’anacronismo pop italiano, capace di attualizzare la pittura del Novecento e le imperiture lezioni passate, Nardoni mostra di possedere, con coraggio e senza reticenze, radici che affondano in un aureo passato, e appendici, invece, che toccano la contemporaneità, accreditando la sua pittura come uno fra i maggiori e più severi esempi del nostro tempo. Le opere in mostra formano un percorso espressivo che raggruppa molteplici richiami di ordine culturale e biografico. Dagli incontri di Nardoni con i maestri del Novecento, molti conosciuti di persona, altri sui libri, o meglio “su tela”, al cinema con tele dedicate a Fellini e alla Magnani. I ritratti, i paesaggi, le nature morte e ancora il teatro, la mitologia e tanti altri sono i temi che hanno visto esprimere la creatività e sensibilità di Nardoni. Oltre alle tante tele ad olio fra le opere esposte anche il bozzetto di una piramide installata a Tavarnelle Val di Pesa, interamente rivestita di mosaici e un bassorilievo di 3 x 3 metri in terracotta invetriata detta “robbiana”. Sergio Nardoni è nato a Firenze nel 1947. Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Firenze, e prima di dedicarsi esclusivamente alla pittura, è stato professore presso la sede fiorentina della Rutgers University – The State University of New Jersey. Tra le numerose esposizioni pubbliche nazionali e internazionali si ricordano, a Firenze, la rassegna “Ab Antiquo” nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio e “Firenze per l’Arte Contemporanea” a Forte di Belvedere, nonché le mostre personali all’Expo Art di New York e quella presentata dalla Presidenza della Repubblica a Malta. Scheda della mostra: Titolo: SERGIO NARDONI “Il genio ingenuo” le stagioni della vita e della pittura (1970-2010) a cura di Giovanni Faccenda Spazio espositivo: Museo Civico Archeologico di Fiesole Orario: fino al 13.03.2011 tutti i giorni ore 10 - 18. Ingresso: intero € 10,00 - ridotto € 6,00 (costo del biglietto cumulativo con i musei fiesolani)
OMAggIO A SIRIO MIDOLLINI
quotidiano vivere. Il territorio fiesolano copre un’area prevalentemente collinare di circa 42 kmq, su una popolazione totale di 14.208 abitanti 1.069 sono stranieri regolarmente registrati all’anagrafe comunale, pari al 7,5% del totale dei residenti. Questi provengono da ben 81 nazioni diverse, di cui 62 extra Unione Europea e 19 da stati comunitari. Un dato, in linea con la media regionale che registra una presenza di stranieri pari all’8% della popolazione totale. La varietà della popolazione è data anche dalla stratifi cazione sociale, con persone che appartengono a ceti benestanti e ricchi della popolazione e/o che svolgono professioni ad alta qualifica. La distribuzione territoriale degli stranieri sul territorio di Fiesole non è omogenea: la maggior parte sono distribuiti tra Fiesole, Fiesole Borgunto e S. Domenico (494 unità); seguono Pian del Mugnone (111 unità), Compiobbi (103 unità) e Caldine (87 unità). Secondo quanto rilevato attraverso le interviste condotte per la ricerca e in accordo con la più generale situazione italiana, si può supporre la presenza di un numero maggiore di donne straniere sul territorio rispetto alle persone registrate all’anagrafe del Comune, presumibilmente impiegate all’interno delle case come supporto ai lavori domestici o come assistenti di cura. Mentre, i nati in Italia da genitori stranieri presenti sul territorio sono 98, pari al 4,37% dei minori di 19 anni registrati all’anagrafe con una provenienza estremamente variegata per un totale di 32 differenti paesi Molti immigrati sono impiegati all’interno delle ville del territorio, e per questo sono poco visibili negli spazi pubblici. Una “invisibilità“ simile tocca anche quegli stranieri residenti nelle frazioni delle valli dell’Arno e del Mugnone che qui rientrano solo a fine lavoro per dormire. Gli immigrati risultano di fatto poco visibili e poco percepiti dagli abitanti storici. Sono visti generalmente come “perfettamente integrati”, “ben accolti” dentro le famiglie. Al contrario, gli immigrati intervistati parlano di un processo di integrazione – mai semplice e lineare - con situazioni problematiche ed un vissuto di isolamento e di mancanza di reti sociali ed affettive sul territorio, situazione sostanzialmente in linea con gli studi di settore. Ogni azione volta a rafforzare la reciproca conoscenza e frequentazione, assieme a interventi di sensibilizzazione ai temi dell’immigrazione e dell’intercultura, così come il potenziamento delle reti di servizi in atto sia pubbliche che del privato sociale, favoriscono la costruzione di un tessuto sociale comune, più coeso e solidale, capace di reale accoglienza dei lavoratori immigrati e, soprattutto, terreno di relazioni positive per quanto riguarda le nuove generazioni. Conoscere il territorio e la reale sua trasformazione permette, inoltre, di pensare e promuovere azioni che prevengono anche fenomeni di esclusione e isolamento sociale per portare avanti insieme percorsi che, superando paure e pregiudizi, siano occasioni per favorire la reciproca comprensione nel rispetto delle diversità presenti intese come una risorsa che arricchisce e rafforza i legami sociali in un’ottica partecipativa pluralistica. Il testo completo della ricerca è scaricabile in formato elettronico dai siti www.comune.fiesole. fi.it e www.cooperativasilver.it.
CAMMINARE A FIESOLE
Percorrere i sentieri fiesolani non è solo un’esperienza di trekking indimenticabile per la bellezza della natura che si incontra, ma rappresenta un’occasione unica di appuntamenti con l’arte, la cultura e la storia. Per chi non si vuole perdere tutto questo, domenica 27 marzo è in programma l’escursione “Sulle tracce degli etruschi”. Il ritrovo per la partenza è fissato alle ore 9 davanti al Palazzo Comunale (piazza Mino). Si tratta di un percorso che porta alla ricerca dei resti dell’antica civiltà etrusca al di fuori dell’area Archeologica. Camminando nel centro storico di Fiesole, all’interno della vecchia cinta muraria della città, si andrà a scoprire mura, tombe e segni che ci ricordano della potenza e della gloria di Fiesole etrusca. Il percorso è adatto a tutte le età e non occorre particolare preparazione fisica o attrezzatura, è opportuno tuttavia indossare scarpe da ginnastica o da trekking e portare con sé un po’ d’acqua. La passeggiata non durerà più di tre ore (dalle 9 alle 12 circa) ed è condotta da esperti gruppi escursionistici che oltre ad illustrare il percorso, faranno conoscere i siti più importanti che via via si presenteranno lungo il cammino.
DUE INCONTRI PER PARLARE DI SALUTE E BENESSERE
Una mostra per rendere omaggio a Sirio Midollini (1925-2008), artista fiorentino,, scoperto da Ottone Rosai, di grande espressività ed esponente di spicco del neorealismo, oltre che uno dei fondatori, nel 1959, del movimento di Nuova Corrente. Fino al 30 marzo nella Sala del Basolato (Locali comunali, piazza Mino – Fiesole) saranno esposte circa 40 opere, fra quadri e disegni, che hanno come soggetti principali paesaggi e volti di uomini e donne. La mostra, dal titolo “Sirio Midollini- Disegni e Pittura”, è curata dall’ Archivio Opere di Sirio Midollini ed è aperta dal lunedì al sabato dalle 16.30 alle 19.30, mentre la domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19. Pittore autodidatta, Midollini girò a lungo l’Italia tra gli anni Sessanta e Settanta per cogliere le trasformazioni di una società agraria verso la modernità. I suoi quadri figurativi immortalano i pastori della Sardegna, le donne della Calabria, i contadini dell’Abruzzo secondo la migliore tradizione neorealista riletta con una forte attenzione poetica.
“STRANIERINFIESOLE”: UNA REALTÀ COSÌ INvISIBILE?
Fotografare la presenza degli stranieri nel territorio fi esolano. Da questa esigenza è nato il progetto “StranierInFiesole” realizzato dal Comune di Fiesole insieme alla Cooperativa sociale Silver del Consorzio CO&SO Firenze. La ricerca si è posta come finalità principale quella di comprendere, attraverso analisi qualiquantitative, come i fenomeni migratori hanno cambiato la composizione sociale del comune di Fiesole e i bisogni dei nuovi cittadini. Il progetto ha trovato concreta realizzazione in un approfondito lavoro di ricerca sul campo che ha visto coinvolto durante l’intero arco del 2010 tutto il territorio di Fiesole che dalla Valle dell’Arno, attraverso San Domenico e Fiesole capoluogo, si estende alla Valle del Mugnone . I risultati dell’analisi sono stati raccolti nella ricerca “StranierInFiesole: una realtà così invisibile? Un’indagine conoscitiva sugli immigrati del Comune di Fiesole – Anno 2010”. Si tratta di un approfondito lavoro quantitativo sulla presenza degli stranieri regolarmente residenti a Fiesole, ma rappresenta anche un ricco contributo qualitativo frutto di interviste a cittadini italiani e testimonianze di cittadini stranieri che, attraverso le loro storie, hanno raccontato il percorso di vita che li ha portati fino a Fiesole. Partendo da fonti statistiche ufficiali sono stati individuati gli ambiti più significativi ai fini dei processi di integrazione degli stranieri quali piazze e giardini, uffici pubblici, sedi di associazioni, parrocchie, centri giovani e scuole. Luoghi in cui quotidianamente le persone si incrociano e si incontrano, dove si tessono reti di relazioni e attraverso i quali si connota il territorio e il suo
“Donna e Fegato grasso” è il tema dell’incontro di sabato 12 marzo che rientra nell’iniziativa “Salute e Benessere”, che ha l’obiettivo di informare, promuovere e sensibilizzare la cittadinanza sul tema della salute vista da angolature diverse. Durante l’appuntamento, condotto dalla gastroenterologa Ilaria Giangrandi e dalla naturopata Emy Narbone, verrà anche rivolta l’attenzione al tema del fegato secondo la Medicina Tradizionale Cinese. Sabato 9 aprile è la volta, invece, di “Le Prigioni della Mente”. Durante l’incontro, coordinato dalla neurologa Margherita Taras insieme a Emy Narbone, verrà aperto un focus sugli attacchi di panico. Gli appuntamenti - gratuiti e aperti a tutti i cittadini - si tengono a Casa Marchini Carrozza (via Portigiani, 3 – Fiesole), dalle ore 16 fino alle ore 18. Gli incontri prevedono una parte interattiva dove viene lasciato spazio alle domande, ai dubbi, alle curiosità e ai quesiti del pubblico. Inoltre, ai partecipanti verranno indicate appropriate letture di approfondimento. L’ iniziativa è nata nel 2009 da un’idea di Emy Narbone, naturopata energetica, con l’obiettivo di rendere consapevole il pubblico circa il proprio diritto alla salute e al benessere che va esercitato e difeso. Nel 2011 prosegue grazie alla disponibilità di valenti professionisti della salute, alla collaborazione del Comune di Fiesole ed al supporto di Margherita Taras, assessore all’Assistenza sociale.
“FANTASTIChE vISIONI”: MOSTRA DI SCULTURE DI SILvANO PORCINAI
Dal 31 marzo al 27 aprile il Palazzo Comunale di Fiesole accoglierà un’esposizione dell’artista grassinese Silvano Porcinai. Il porticato trecentesco, la sovrastante terrazza e la Sala consiliare ospiteranno i bronzi, i gessi, le terrecotte e le cere dell’artista in una mostra che raggruppa la prolifica attività dello scultore che, proprio di recente, ha realizzato il monumento bronzeo alla Lavandaia, collocato nella piazza Umberto I a Grassina. “Fantastiche visioni”, come recita il titolo dell’esposizione, stanno a evocare il mondo di Silvano, popolato da figure dinamiche e guizzanti di luce, ispirate ad atmosfere arcaiche, preclassiche e manieriste con un’attenzione particolare alla terra di Spagna, meta preferita dei suoi frequenti viaggi. Silvano Porcinai è nato a Grassina (Firenze) nel 1950, dove tuttora vive e lavora. Diplomato all’Istituto Statale d’Arte di Firenze, sezione di Oreficeria, ha svolto la sua attività di docente di scultura e modellato presso diversi istituti e licei artistici della Toscana ( Firenze, Pistoia, Grosseto). Socio del Gruppo Donatello e dell’Antica Compagnia del Paiolo, è accademico delle Arti del Disegno, classe scultura. La sua prima mostra personale fu tenuta nel 1987 a Firenze presso il
Gruppo Donatello dove è tornato ad esporre nel 1992 ed in diverse collettive. Nel 2005 ha vinto il I Premio nel Simposio nazionale di scultura in creta all’Impruneta.
UNA STAMPA DI ENzO FARAONI IN DONO ALLE DONNE FIESOLANE PER FESTEggIARE L’8 MARzO
Sarà un’opera di Enzo Faraoni intitolata “Ritratto di donna”, a segnare la ormai lunga tradizione che per la Festa della Donna vede ogni anno il Comune di Fiesole regalare una stampa d’autore alle donne fi esolane. Una tradizione importante che si rinnova ogni anno e che ha visto nel tempo la presenza di nomi di altissimo rilievo del mondo dell’arte, come Primo Conti, Renato Guttuso, Bruno Cassinari, Fernando Farulli, Piero Tredici, Baccio Maria Bacci, O.J.W. Nieuwenkamp, Tano D’Amico, Antonio Bueno e Giampaolo Talani, Nano Campeggi e molti altri. Proprio l’8 marzo, in occasione della Festa della Donna, nella Sala del Consiglio (Municipio di Fiesole), alle ore 17, verrà anche inaugurata una mostra omaggio che raccoglie alcuni ritratti realizzati proprio da Enzo Faraoni. La mostra verrà presentata dai critici Pier Francesco Listri e Giovanni Faccenda.
gLI ETRUSChI E IL SACRO
Di prossima apertura nei locali del Museo Civico Archeologico di Fiesole la mostra “gli Etruschi e il Sacro. Da Fiesole a Sovana”. L’esposizione, organizzata in collaborazione con il Comune di Sorano e la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, vuole sottolineare la presenza nel museo fiesolano di reperti etruschi provenienti dal territorio di Sovana donati nel 1878 dall’Accademia Colombaria di Firenze. L’Accademia scavò infatti alcune tombe nelle necropoli etrusche di Sovana: molti reperti entrarono a far parte delle collezioni del Museo Etrusco di Firenze, un piccolo nucleo fu invece donato al Museo fiesolano che andava costituendosi proprio in quegli anni. Nella mostra, che sarà aperta dal 2 aprile al 29 maggio 2011, saranno visibili oggetti mai esposti fi nora a Fiesole. Tra di essi meritano una speciale menzione le due statuette in piombo di Zertur Cecnas e Velia Satnea, due figure misteriose e piene di fascino, risalenti al III secolo a.C., uniche in Etruria, raffigurate con le mani legate dietro la schiena e portatrici, secondo alcuni studiosi, di una maledizione. Saranno poi esposti un magnifico specchio fi gurato in bronzo, un’olla in bucchero con decorazione a cilindretto e l’eccezionale stipe votiva proveniente dal Cavone, databile al II secolo a.C., della quale facevano parte numerosi ex voto in terracotta raffiguranti individui e parti del corpo. Nell’occasione della mostra gli Amici dei Musei di Fiesole effettueranno visite guidate e percorsi tematici. La mostra si trasferirà poi a Sovana nel periodo estivo. CIRCOLO DI LETTURA - “IL TÈ ALLE CINQUE IN BIBLIOTECA” Tornano gli appuntamenti culturali con il “Circolo di Lettura – il Tè alle cinque in Biblioteca”. Sabato 12 marzo, alle ore 16.30, alla Biblioteca Comunale di Compiobbi (Via Romena, 58 - lato Piazza Etrusca) per ricordare la Festa della Donna, il pomeriggio sarà dedicato ad approfondire il tema della problematica femminile tra passato e presente. Il secondo incontro del mese di marzo è per il 19, alle ore 16.30, alla Biblioteca Comunale di Fiesole (Via Sermei, 1), con la presentazione del libro di Paolo Grugni “Italian Sharia”. Letture a cura di Francesca Valori. A seguire sono previsti interventi di alcune donne che approfondiranno il tema della problematica femminile tra passato e presente. Gli incontri, organizzati dall’Associazione “Amici delle Biblioteche di Fiesole”, sono a ingresso libero. Associazione “Amici della Biblioteca di Fiesole”: tel. 055.6594346, cell. 3391834218, e-mail: valdemaro.m@alice.it
“IDEE PER LA SALUTE” hA FATTO TAPPA A FIESOLE
Ha fatto tappa a Fiesole sabato 26 febbraio nella Sala del Basolato (Nuovi locali del Palazzo comunale in piazza Mino), il percorso partecipato “Idee per la Salute” promosso dalla Società della Salute Nord Ovest con il sostegno dell’Autorità per la Partecipazione della Regione Toscana. L’appuntamento che era rivolto ai cittadini di Fiesole ma anche a quelli di Vaglia, è stato l’occasione per le famiglie di persone disabili e per alcuni operatori che lavorano nell’ambito della diversa abilità e delle diffi coltà di vita autonoma, di trovarsi ad uno stesso tavolo per scambiare idee e portare il proprio contributo alla defi nizione di un documento importante per il territorio come il Piano Integrato di Salute (Pis). La Società della Salute, infatti, al momento della stesura del nuovo strumento che programma le politiche della salute per il territorio della zona nordovest, dovrà tener conto di quanto emerso sabato 26 febbraio nel corso dell’incontro. La necessità di un servizio di orientamento e di informazione sui diritti del disabile e sulle opportunità offerte dal territorio e la mancanza di un coordinamento mirato che possa sfruttare al meglio le sinergie fra i vari servizi: queste due questioni fra le più ricorrenti nei precedenti incontri che si sono tenuti a Campi Bisenzio, a Scandicci e a Calenzano, sono emerse nuovamente anche nell’assemblea dei cittadini a Fiesole. Dopo l’appuntamento in piazza Mino, “Idee per la Salute” si concluderà sabato 12 marzo a Sesto Fiorentino (ore 9.30 presso la biblioteca comunale Ragionieri a Villa di Doccia, in località Colonnata). Un altro appuntamento giovedì 14 aprile (ore 18, presso il presidio Asl in via Righi 4 all’Osmannoro, Sesto Fiorentino) servirà a fare il punto sull’intero percorso partecipato con tutti i partecipanti delle assemblee che si sono tenute da dicembre a marzo nei Comuni della zona nordovest. Sarà questo l’ultimo incontro del percorso e, ancora, un’opportunità per portare idee e suggerimenti sul tema della diversa abilità. In questa occasione, la Società della Salute dovrà rendere noti gli obiettivi e le azioni che intenderà mettere in campo a conclusione dell’iniziativa che avrà coinvolto otto Comuni dell’area nordovest, per un totale di circa 200 persone. Info www.sds-nordovest.fi.it/ideeperlasalute; telefono 055.4498205.
NUOvO PARChEggIO PUBBLICO AL gIRONE
Dal mese di febbraio il girone ha sessanta posti auto in più con l’inaugurazione del nuovo parcheggio pubblico. Dopo la realizzazione del nuovo sottopasso ferroviario di collegamento tra via Aretina e via di San Jacopo, si aggiunge un altro importante tassello che andrà a comporre, una volta ultimati tutti i lavori, il quadro delle opere di urbanizzazione previste nell’area. Queste includono, oltre al parcheggio pubblico per 60 posti auto di cui 2 per diversamente abili, ulteriori spazi di sosta (che sono in avanzato stato di realizzazione) così da portare a 80 posti la capienza complessiva e soprattutto nuove aree a verde pubblico. Il nuovo parcheggio del Girone consente di dare una risposta alle esigenze di sosta sia degli abitanti della zona sia, attraverso un agevole percorso pedonale di collegamento con l’esistente sottopasso di via dei Bassi, ai frequentatori del Centro Sportivo Anchetta.
L’opera, riqualifi cando anche la zona, consentirà alla popolazione di fruire delle strade storiche della frazione in maniera più agevole e sicura, avendo adesso a disposizione posti auto nuovi con accessi pedonali e ciclabili. La realizzazione del parcheggio ha comportato il superamento di diverse problematiche prima tra tutte l’interramento dell’elettrodotto ferroviario, il mantenimento delle opportune fasce di rispetto dalla linea ferroviaria e dalla sottostazione elettrica, e la mitigazione ambientale, che ha comportato la scelta di pavimentazioni in autobloccanti con cromatismi diversi e ben integrati con gli esistenti materiali. Inoltre, grazie alla disponibilità della proprietà e della direzione dei lavori è stato possibile dare risposte puntuali ai cittadini che chiedevano la realizzazione di alcune sedute lungo l’esistente muretto su via di San Jacopo.
ESCURSIONI gUIDATE SULLE COLLINE FIESOLANE
La Polisportiva valle del Mugnone insieme al gruppo naturalistico Il gambero organizzano anche per i mesi di marzo e aprile camminate ed escursioni in alcuni fra i luoghi più belli e interessanti delle colline fi esolane. Domenica 13 marzo è in programma il cammino delle burraie. Per sabato 26 marzo è in calendario l’escursione a Poggio Pratone, mentre il mese di aprile si apre il 9 con la camminata a Monte Morello. Ultimo appuntamento è il 30 aprile con la gita alla Madonna del Sasso. Il ritrovo per la partenza è fissato presso la Palestra della Polisportiva (via Pian del Mugnone, 1). È possibile iscriversi alle gite fino al giorno precedente la data in calendario. A chi vuole partecipare alle escursioni guidate è consigliato avere come proprio equipaggiamento: zaino, borraccia, giacca a vento, scarpe e bastoncini da trekking. Per iscrizioni e informazioni è possibile rivolgersi al responsabile gite, Silvano Torelli, chiamando il numero 055.5040255 o il 3357459955 oppure contattando la segreteria della palestra al 055.541290.
ASSOCIAzIONE ARTISTI FIESOLANI: IL 26/3 L’ASSEMBLEA ANNUALE
Sabato 26 marzo alle ore 10,30 a Casa Marchini Carrozza si terrà l’Assemblea Annuale dei Soci dell’Associazione Artisti Fiesolani. Sono invitati tutti i soci che desiderano mettersi in regola con il pagamento annuale della quota (20 euro) che permette di partecipare a tutte le mostre e attività organizzate dall’Associazione. Sono invitati a entrare nell’Associazione e dare il loro contributo culturale, artistico e di volontariato organizzativo tutti i cittadini fi esolani amanti dell’arte e tutti gli artisti che hanno a che fare, in un modo o nell’altro, con il vasto territorio di Fiesole. L’Associazione Artisti Fiesolani dunque rilancia. Dopo il primo anno di “rodaggio”, fortemente voluta dal sindaco Fabio Incatasciato e dall’assessore alla cultura Paolo Becattini, è attiva dal 2009 e ha ricevuto il patrocinio del Comune di Fiesole. L’Associazione ha già organizzato numerosi eventi, fra i quali ricordiamo la mostra alla Galleria Via Larga in via Cavour a Firenze del recente dicembre 2010. Inoltre, nei giorni scorsi ha avuto la “gestione culturale” delle attività espositive del Ristorante Le Lance e collabora costantemente con gli Amici della Biblioteca di Fiesole. “Rilancia” perché apre a tutti i cittadini e artisti fiesolani che vogliono aderire, tramite un piccolo contributo associativo annuale, per portare il loro contributo. L’Associazione dà il benvenuto non solo ai simpatizzanti, ma anche ai nuovi poeti, scrittore e rappresentanti di ogni arte. Per poter garantire un’organizzazione di qualità l’Associazione Artisti Fiesolani richiede il sostegno e la volontà di collaborazione di tutti.
ABBRUCIARE I RESIDUI vEgETALI
La Regione Toscana, nell’ambito delle proprie competenze, è fortemente impegnata nella tutela dei boschi con opera di prevenzione agli incendi: una straordinaria risorsa che occupa più della metà del territorio toscano. La raccomandazione che viene rinnovata a coltivatori e cittadini è quella di evitare il rischio di trasformare lo smaltimento delle potature e dei residui di tagli boschivi in “scintille” di pericolosi incendi boschivi, perché, con una scrupolosa attività preventiva, si riduca fino ad annullarlo il rischio di vedere sfuggire un fuoco al controllo. Soprattutto nelle giornate caratterizzate da vento forte, si sono registrati, anche recentemente, numerosi incendi originati da abbruciamenti di residui vegetali. Le aree a rischio di abbruciamento (come definite dalla vigente normativa forestale) sono costituite da boschi e arbusteti; impianti di arboricoltura da legno e fascia di terreno contigua alle suddette aree di larghezza pari a 200 metri, nel periodo a rischio di incendio (dal 1 luglio al 31 agosto) e pari a 50 metri, nel restante periodo dell’anno (dal 1 settembre al 30 giugno). La legge forestale considera tra le azioni a rischio incendi, e che come tali possono determinare l’innesco di incendi boschivi, l’abbruciamento di residui vegetali, l’accensione di fuochi e di carbonaie, l’uso di strumenti o attrezzature a fiamma libera o che possano produrre scintille o faville, e l’accumulo o lo stoccaggio all’aperto di fieno, di paglia o di altri materiali facilmente infiammabili. gli abbruciamenti di residui vegetali sono consentiti alle seguenti condizioni: - che le operazioni riguardino esclusivamente i residui lignocellulosici provenienti da tagli boschivi, interventi colturali, interventi fitosanitari, di potatura, ripulitura o da altri interventi agricoli e forestali; - che il rilascio, la triturazione, l’abbruciamento siano effettuati entro 250 metri dal luogo di produzione del materiale lignocellulosico; - che il materiale triturato e le ceneri siano reimpiegate nel ciclo colturale come sostanze concimanti o ammendanti tramite distribuzione. In quest’ultimo caso, lo spessore del materiale distribuito non deve superare i 15 cm. nel caso di triturazione e i 5 cm. nel caso di ceneri e la formazione di cumuli è consentita per il tempo strettamente necessario al reimpiego. In caso di abbruciamento di residui vegetali sono due le prescrizioni antincendio del Regolamento Forestale della Toscana valide tutto l’anno, indipendentemente dal periodo a rischio e dalla distanza dal bosco o dagli impianti di arboricoltura da legno: - è espressamente vietata l’accensione di fuochi in presenza di vento intenso; - l’abbruciamento deve essere tenuto sotto costante controllo, abbandonando la zona solo dopo essersi accertati del completo spegnimento. L’abbruciamento di residui vegetali provenienti da potature e/o interventi forestali, all’interno dei boschi, degli arbusteti e degli impianti di arboricoltura è assolutamente vietato nei periodi a rischio e soggetto ad autorizzazione nei periodi non a rischio. Nei periodi a rischio, gli abbruciamenti di residui vegetali nella fascia di 200 metri dal bosco, dagli arbusteti e dagli impianti di arboricoltura da legno non sono consentiti. Gli abbruciamenti nella fascia oltre i 200 metri dal bosco, dagli arbusteti e dagli impianti di arboricoltura da legno sono consentiti dall’alba e fino alle 10 del mattino. Nei castagneti da frutto gli abbruciamenti di residui vegetali provenienti da ripulitura/potatura sono consentiti a condizione che siano effettuati dall’alba e fino alle 9 del mattino; in spazi vuoti e ripuliti dalla vegetazione, e concentrando il materiale in piccoli cumuli. Nel periodo non a rischio gli abbruciamenti nella fascia di 50 metri dal bosco, dagli arbusteti e dagli impianti di arboricoltura da legno e gli abbruciamenti di residui vegetali provenienti da ripulitura di castagneti da frutto sono consentiti a condizione che siano effettuati in spazi vuoti e ripuliti dalla vegetazione e concentrando il materiale in piccoli cumuli.
Infine, nei boschi l’accensione di fuochi per esigenze personali è consentita, nei soli periodi non a rischio, con le precauzioni previste dal Regolamento forestale, limitatamente a quanto necessario per il riscaldamento o la cottura di vivande. In qualsiasi caso di accensione di fuochi devono essere sempre rispettate le seguenti precauzioni: - utilizzare spazi ripuliti, isolati da materiale infiammabile e lontani da cumuli di vegetazione secca; - adottare le cautele per evitare la propagazione del fuoco e di faville alla vegetazione spontanea o coltivata, in relazione alla combustibilità della stessa e alle condizioni climatiche di ventosità; - osservare una costante sorveglianza del fuoco fino al suo completo spegnimento. In caso di aree attrezzate non accendere fuochi al di fuori di braceri, barbecue e strutture fisse presenti nelle stesse aree e osservare le prescrizioni e le precauzioni specificamente indicate per l’uso delle aree attrezzate. Se avvisti un incendio di bosco chiama subito uno dei seguenti numeri: 800 425 425 S.O.U.P. Sala Operativa Unificata Permanente della Regione Toscana 1515 Corpo Forestale dello Stato 115 Corpo Nazione dei Vigili del Fuoco
BREVI FIESOLE CELEBRA LA LIBERAzIONE DEL CAMPO DI MAUThAUSEN
In occasione dell’8 marzo, anniversario della deportazione di quasi mille cittadini di Firenze e provincia al campo di Mauthausen, l’amministrazione comunale ha deciso di dedicare questa giornata alla memoria e alla rievocazione. Il sindaco di Fiesole, Fabio Incatasciato, riceverà nel pomeriggio in Municipio una delegazione di Mauthausen e il Sindaco di Mauthausen.
“L’ITALIANA IN ALgERI” ALLA CASA DEL POPOLO DI FIESOLE
Venerdì 11 marzo, alle ore 17, alla Casa del Popolo di Fiesole per il ciclo “grandi Opere” viene proiettata “L’Italiana in Algeri” opera lirica di gioacchino Rossini. All’incontro, organizzato dalla Casa del Popolo di Fiesole in collaborazione con Spi Cgil, parteciperà anche la regista Metelda Cappelletti. La proiezione sarà preceduta da una presentazione. L’ingresso è libero. Per informazioni: Casa del Popolo di Fiesole, via Matteotti, 27 – tel. 055.597002
CORSO BASE DI FOTOgRAFIA DIgITALE
I “Fogli di Fiesole” sono a cura del Comune di Fiesole
Il Centro Incontri di Compiobbi in collaborazione con il Fotoclub Polifemo organizza per il mese di marzo un corso base di fotografi a digitale. Le lezioni si terranno mercoledì 9, lunedì 14, mercoledì 23 e giovedì 31 marzo, dalle 21 alle 23 nei locali del Centro Incontri. Il costo del corso è di 50 euro e per l’attivazione è necessario un minimo di 4 partecipanti. Sono previste successive edizioni nel periodo aprile – giugno. INFO E ISCRIZIONI: Centro Incontri di Compiobbi via di Romena, 58. Tel: 055.6593090 - e-mail: centro.incontri@yahoo.it Orario di apertura: mercoledì e venerdì ore 15 – 19.30, il giovedì, ore 15 - 20/ 21– 23.
FESTIvAL DEL LIBRO PER BAMBINI
Dal 1 al 9 aprile a Fiesole è in programma il Festival del libro per bambini. L’iniziativa, promossa dal Comune e dalle scuole di Fiesole in collaborazione con Libri Liberi, ha l’obiettivo di promuovere la letteratura fi n dall’infanzia. Per una settimana Fiesole organizza, insieme alla Libreria Libri Liberi di Firenze, una mostra-mercato dei più bei libri per bambini, che potrà essere visitata tutte le mattine e i pomeriggi dalle scuole di ogni ordine e grado e da genitori, insegnanti, abitanti e turisti. L’iniziativa si svolgerà nella Sala del Basolato – Locali comunali (piazza Mino).
IL SINDACO DA TE
Continua l’appuntamento con l’iniziativa “Il Sindaco da Te”, che vede il sindaco di Fiesole Fabio Incatasciato ricevere i cittadini, senza appuntamento, nelle diverse frazioni del territorio. Di seguito il calendario degli incontri marzo - maggio 2011. CALDINE (Piazza Mezzadri c/o Fratellanza Popolare) Venerdì 15 aprile dalle 16 alle 18 COMPIOBBI (Centro Incontri) Venerdì 8 aprile dalle 16 alle 18 ELLERA (Circolo ARCI) Venerdì 18 marzo dalle 16 alle 18 Venerdì 6 maggio dalle 16 alle 18 FIESOLE (Municipio) e linea diretta telefonica chiamando il Sindaco allo 055.597107 Venerdì 25 marzo dalle 15 alle 18.30 Venerdì 13 maggio dalle 15 alle 18.30 gIRONE (Circolo ARCI) Venerdì 22 aprile dalle 16 alle 18 MONTEBENI (Locali Parrocchiali) Venerdì 1 aprile dalle 16 alle 18 Venerdì 27 maggio dalle 16 alle 18 PIAN DEL MUgNONE (Circolo ARCI) Venerdì 11 marzo dalle 16 alle 18 Venerdì 29 aprile dalle 16 alle 18 PIAN DI SAN BARTOLO (Circolo ARCI) Venerdì 4 marzo dalle 16 alle 18 Venerdì 20 maggio dalle 16 alle 18
3 gRANDI SCULTURE DI AMALIA CIARDI DUPRÈ
Fino al 30 marzo tre grandi statue in bronzo dell’artista Amalia Ciardi Duprè accoglieranno fiesolani e non all’inizio della Città. Due opere sono posizionate all’ingresso del capoluogo in piazza Mino, mentre un’altra dà il benvenuto ai visitatori davanti all’ingresso del Museo Archeologico, in via Portigiani. Le sculture rimarranno a Fiesole fino alla fine del mese di marzo, a conclusione della mostra “Turan e il Mistero Etrusco di Amalia Ciardi Duprè”, che per due mesi ha animato la Sala Costintini del Museo Civico Archeologico con un singolare “pantheon” di terrecotte dipinte e bronzi.
ARTIgIANATO E ANTIQUARIATO IN PIAzzA MINO
Domenica 6 marzo in calendario c’è l’appuntamento con il Mercato del Piccolo Antiquariato. Piazzo Mino, dalle 8 e per tutta la giornata, si riempie di stand che richiamano l’interesse del pubblico per la particolarità e la dovizia degli oggetti esposti. Il Mercato del Piccolo Antiquariato torna anche il 3 aprile. Domenica 20 marzo in piazza Mino c’è la mostra – mercato “Artigiani in piazza”. Dalle 9 della mattina fino alla sera alle 19 i maestri artigiani espongono le loro creazioni e si cimentano in dimostrazioni dal vivo. Negli stand è possibile ammirare e acquistare dipinti, manufatti in legno, creazioni con fiori secchi, creta e tanti altri oggetti realizzati dalla sapiente creatività degli artigiani.
TURNI FARMACIE
Ecco l’elenco dei turni di alcune farmacie del territorio fiesolano per il mese di marzo: • Farmacia Perna, Fiesole, Piazza Mino 15, Tel. 055.59214 – Sabato 19 e domenica 20. La farmacia, inoltre, effettua orario continuato dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 20. • Farmacia Magonio, Girone, via Aretina 10, Tel. 055.6594233 – Domenica 13, sabato 19 e domenica 27. • Farmacia Benvenuti, Compiobbi, via Aretina 194, Tel. 055.6594878 – Sabato 12, domenica 20 e sabato 26. • Farmacia delle Caldine, Caldine, piazza dei Mezzadri, Tel. 055.5040028 – Domenica 27. • Farmacia San Bernardino, Fiesole, via Colzi 8/B, Tel. 055.599262 – Domenica 13
CALENDARIO DEgLI APPUNTAMENTI ISEE
Per la compilazione dell’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è possibile chiamare per un appuntamento l’ufficio URP al numero telefonico 055.5961239 secondo il seguente calendario: FIESOLE, vIA PORTIgIANI, 3 (il mercoledì ore 15 – 18) 6 aprile; 4 maggio; 8 giugno ore. COMPIOBBI CENTRO INCONTRI, vIA ROMENA, 58 (il mercoledì ore 15 – 18) 9 marzo, 13 aprile, 11 maggio, 15 giugno. CALDINE FRATELLANzA POPOLARE vALLE DEL MUgNONE, PIAzzA DEI MEzzADRI 1° PIANO, STANzA 2a (il mercoledì 9 – 12) 16 marzo, 20 aprile, 18 maggio, 22 giugno. SAN BARTOLO CASA DEL POPOLO, vIA CIPRESSINI, 6 (il mercoledì 15 – 18) 23 marzo, 27 aprile, 25 maggio, 29 giugno.
SCUOLA DI MUSICA DI FIESOLE - PROgRAMMA DI MARzO
giovedì 10 marzo - ore 18.00 Auditorium Cassa di Risparmio di Firenze - Via Carlo Magno, 7 - Firenze Miriam Prandi, violoncello Edoardo Turbil, pianoforte Musiche di L. van Beethoven, P. I. Čajkovskij, F. Chopin Ingresso libero, prenotazione obbligatoria inviando e-mail a: r.crescioli@scuolamusica.fiesole.fi.it Sabato 12 marzo – ore 18.00 Scuola di Musica di Fiesole - Auditorium Sinopoli PREMIO BOCCACCINI La classe di perfezionamento di flauto di Chiara Tonelli Musiche di A.A.V.V. Ingresso 10 euro, 6 euro ridotti, 2 euro ridotto allievi Scuola di Musica di Fiesole Sabato 26 marzo Orchestra Giovanile Italiana Pianoforte: vincitore del concorso per solisti delle classi di perfezionamento Nicola Paszkowski direttore Musiche di P. I. Čajkovskij, F. Liszt Domenica 27 marzo - or e 11.00 Scuola di Musica di Fiesole - Auditorium Sinopoli Quartetto Klimt Musiche di R. Schumann, J. Brahms Ingresso 10 euro, 6 euro ridotti, 2 euro ridotto allievi Scuola di Musica di Fiesole giovedì 31 marzo - ore 18.00 Auditorium Cassa di Risparmio di Firenze - Via Carlo Magno, 7 Firenze Mirco Ceci, pianoforte Musiche di L. van Beethoven, F. Chopin Ingresso libero, prenotazione obbligatoria inviando e-mail a: r.crescioli@scuolamusica.fiesole.fi.it Per informazioni: 055.597851 oppure www.scuolamusica.fiesole.fi.it
NOzzE DI DIAMANTE
Il 22 gennaio 2011 Ferdinando gennari e Rosa Panchetti hanno festeggiato le nozze di diamante (60 anni di matrimonio). Alla festa sono intervenuti, oltre al sindaco Fabio Incatasciato e all’assessore alla Formazione Maria Luisa Moretti, i membri del Coro Novecento per salutare la coppia e rendere omaggio a un valoroso partigiano come è stato Ferdinando gennari. Frrdinando trovandosia combattere in Jugoslavia, il 15 settembre 1943, abbandonò l’esercito italiano per passare con i partigiani di quel paese. Finita la guerra gli è stata riconosciuta la medaglia al merito dell’esercito di Tito, la Stella d’oro di cittadino onorario di Belgrado e la medaglia concessa dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per il suo impegno nell’ambito della Resistenza.
PROgRAMMA LETTURA CONTATORI ACQUA
Si comunica che dal mese di febbraio è ripresa l’attività di lettura dei contatori da parte di Acque Toscane. Di seguito il programma dei prossimi appuntamenti: Caldine - fino al 12 marzo (iniziata il 3 marzo) Fiesole – fino al 16 marzo (iniziata il 3 marzo) Il Comune di Fiesole ha una propria Newsletter. Un mezzo per comunicare e informare tutti i cittadini del comune di Fiesole di quello che succede nel territorio e delle attività connesse. Un report settimanale che parla degli avvenimenti in corso, dei lavori in programma e delle novità realizzate. Un modo per rendere partecipi e stimolare i fiesolani a porre all’attenzione dell’Amministrazione le proprie esigenze, proposte e il proprio pensiero, anche quando critico. Se anche tu vuoi essere inserito nella mailing-list della newsletter per essere aggiornato e dare il tuo contributo scrivi a newsletter.comune@comune.fiesole.fi.it
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sOLIdARIetà. Presentato da poco il rapporto sociale, con le illustrazioni di Paolo Migone
charlie, l’amico che ascolta e aiuta Lisa Baracchi
“M
i sento invisibile”. È la frase che ricorre più spesso dall’altra parte della cornetta. I volontari di Charlie Telefono Amico ascoltano. Lo fanno ormai da più di vent’anni, da quando nacque per la prima volta in Italia un numero verde di utilità sociale, qualche mese prima del Telefono Azzurro. Il 28 febbraio Charlie ha traslocato in una nuova sede (sempre a Pontedera), ha raddoppiato le sue postazioni telefoniche (sono diventate otto) e ha presentato il suo rapporto sociale, le cui illustrazioni sono state realizzate da un autore d’eccezione, il comico di Zelig Paolo Migone. La storia di Charlie inizia a Pontedera nel ‘90: “C’erano tanta disinformazione e tanta paura legate alla diffusione delle sostanze stupefacenti, e soprattutto dell’Aids – racconta Angelo Migliarini, fondatore di Charlie e presidente della cooperativa Il Ponte – chiamavano in tanti alla cooperativa, ma quello non era il luogo adatto per rispondere a tante domande. Pensai allora che servisse un numero di telefono per dare ascolto, che garantisse l’anonimato di chi chiamava”. Il sindaco di Pontedera allora era Enrico Rossi, che è stato, attraverso il Comune, tra i soci fondatori della Fondazione Charlie Onlus, nata nel 1996. L’iniziativa ebbe un successo tale che nel ‘97 si pensò di allargarla a tanti tipi di disagi giovanili, anche quelli che nascono in famiglia, nella scuola o nel gruppo degli amici. Charlie iniziò a partecipare a diversi programmi televisivi dedicati ai ragazzi sulle reti nazionali, e aveva una rubrica anche su Cioè, rivista per adolescenti. Il cammino del telefono amico non si è però fermato qui: nel 2009 una seconda svolta ha diretto il servizio a tutti, indistintamente. Il messaggio dello spot con Migone si
rivolgeva a chiunque avesse bisogno di raccontare i propri problemi (rapporti affettivi come problemi di salute, difficoltà economiche o smarrimento) e di trovare solidarietà. Si è così scoperto che il bisogno di essere ascoltati, di non sentirsi soli, non ha età. “Chiamano i ventenni come i quarantenni – spiega Francesca dalla Fondazione – parlano di problematiche diverse e palesano un disagio profondo, legato alla precarietà del lavoro ma anche a una solitudine sociale”. C’è allora la storia di una coppia di coniugi, entrambi laureati, che dal sud Italia si trasferiscono in Lombardia. Comprano una villetta, hanno un tenore di vita alto finché, per varie cause, entrambi perdono il lavoro. Dopo una nevicata i vicini chiedono all’uomo se può spalare la neve. Ne ricava una pacca sulle spalle e un panettone, nessun compenso come aveva sperato. “Era impressionante che fosse quest’uomo a sentirsi in difetto – racconta Francesca - non criticava i vicini, si sentiva lui in una situazione vergognosa. Senza un lavoro ci si sente privi di identità”. Al numero 800.863.096 chiamano dalle18 alle 24 tutti i giorni almeno 20 persone, con il lancio delle campagne pubblicitarie si arriva anche a 500 chiamate. Fino a oggi sono stati formati oltre 500 volontari e realizzati spot pubblicitari con personaggi del calibro di Dario Fo, Giorgio Panariello, Alessandro Benvenuti e Loris Capirossi. Perché Charlie? “Charlie, nei trattati di un famoso psicologo americano, Carl Rogers, è l’ansia, il disagio – conclude Migliarini – la paura che viene da quello che non si conosce, che è nascosto. Un disagio che può essere affrontato con l’ascolto reciproco”.
La fondazione toscana, attiva da oltre vent’anni, è stata la prima in Italia a creare un numero verde di utilità sociale, precedendo anche il telefono azzurro. nata per dare risposte ai disagi giovanili, si è poi allargata: “Il bisogno di non sentirsi soli non ha età”
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tempi moderni
Marzo 2011
IL PuNtO/1. In dodici aree della città è disponibile la connessione senza fili. E senza spese
Internet gratis è già in piazza ma in pochi ne approfittano Gianni Carpini
I
n dieci piazze e due parchi di Firenze internet è gratis. O, per meglio dire, gratis un’ora al giorno. E presto il segnale wi-fi arriverà in altre cinque macro-aree molto frequentate. Non tutti però ne sono a conoscenza, visto che il numero di utenti settimanali del servizio non supera le 500 unità. Da piazza della Signoria a Santa Croce, da Ss. Annunziata a Santo Spirito, dal piazzale Michelangelo alle Cascine. Dalla fine del 2009, in 12 zone della città è possibile la connessione senza fili al web, grazie al progetto del Comune “Firenze Wifi”: dopo la procedura di registrazione si può accedere alla rete tramite il proprio pc portatile o smartphone e navigare gratuitamente per 60 minuti al giorno, o 300Mbyte di traffico. Una quantità che permette di fare operazioni basilari, come controllare la posta o effettuare brevi ricerche. Sebbene molti cittadini – in
primis i giovani – siano favorevoli al servizio, in pochi lo sfruttano. Basti pensare che solo 500 utenti alla settimana si collegano alla rete wi-fi, in media 70 al giorno. “Al momento non pensiamo ai grandi numeri, puntiamo a estendere il servizio – spiega Simone Tani, dirigente per le strategie di sviluppo di Palazzo Vecchio - solo quando internet wireless raggiungerà una quantità maggiore di zone gli utenti inizieranno a crescere”. Lo scarso utilizzo è legato anche all’assenza di indicazioni sulla presenza della rete wi-fi. “Molte piazze coperte dal segnale sono aree storiche – spiega ancora Tani – dove non è consentito mettere nuovi cartelli”. La seconda parte della rivoluzione digitale arriverà tra la fine dell’anno e l’inizio del 2012, quando la lista dei luoghi coperti dal segnale si arricchirà di altre cinque aree, ben più grandi delle attuali piazze. Il progetto, denominato “la città dei saperi”, verrà a costare un milione di euro e porterà internet senza fili nella zona della stazione di Santa Maria Novella, in quella della
stazione delle Piagge, alle Murate e a San Lorenzo. Sarà inoltre potenziata la copertura nel parco delle Cascine. Entrambi i servizi, quello già attivo e quello in cantiere, si agganciano alla rete a fibra ottica del Comune, creata negli ultimi anni. Si chiama Fi-Net e si snoda per ben 80 chilometri. Intanto, un primo identikit degli utenti di “Firenze Wifi” esiste già. La maggior parte si collega da smartphone o Iphone. Una percentuale più marginale lo fa invece utilizzando un pc portatile. La piazza con il numero maggiore di accessi è quella di Santo Spirito, mentre in pochi si collegano dai luoghi più turistici, come piazza della Signoria. In conclusione, ecco la lista completa delle zone già raggiunte dal segnale wi-fi: piazza della Signoria, piazza Santa Croce, piazza Santo Spirito, piazza Ss. Annunziata, Parterre, via Canova (nei pressi degli uffici dell’anagrafe), piazza Ghiberti, piazza Alberti, piazzale Michelangelo, piazza bambini e bambine di Beslan, piazzale delle Cascine e parco di San Donato.
Gli utenti settimanali del servizio, attivo da santa Croce alle Cascine, sono 500, una media di 70 al giorno. La zona più gettonata? santo spirito. Ma la copertura continua a crescere: presto arriverà in altri cinque posti molto frequentati, a partire da santa Maria novella aFSaneH studente, 27 anni
RobeRTa esercente, 38 anni
aleSSanDRo studente, 22 anni
“Ottimo per noi giovani”
“Facilitazioni per noi commercianti”
“Mi collego spesso: funziona”
“Secondo me è un buon progetto, soprattutto per i giovani. Io utilizzo spesso il wi-fi gratuito nelle piazze, lo uso per scaricare la posta o per controllare alcune informazioni che mi servono per l’università. È importante che il servizio sia presente anche nei bar: io scelgo il locale dove andare proprio in base alla presenza della connessione senza fili”
“Per me è una buona idea quella di dare la possibilità ai cittadini di connettersi gratuitamente alla rete. Per quanto riguarda noi esercenti, dovrebbero proporre delle tariffe vantaggiose per il collegamento a internet, diverse da quelle delle abitazioni. In questo modo potremmo offrire ai clienti un servizio, a un costo limitato per le nostre attività”
“Il servizio che offre la connessione a internet senza fili nelle piazze principali piazze fiorentine è un’ottima possibilità: la rete funziona e io mi collego spesso con il mio telefono. Penso che un’ora gratis al giorno sia sufficiente”
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IL PuNtO/2. Dall’autunno si navigherà anche sulla T1 e nei dehor dei locali pubblici
e intanto si prepara a salire sulla tramvia Gianni Carpini
N
avigare con il proprio computer portatile o con lo smartphone comodamente seduti sul seggiolino del tram, oppure aspettando il convoglio alle fermate della linea 1. Il tutto senza pagare un euro, per un’ora o 300Mbyte di traffico, come già succede nelle piazze wireless. È ciò che sarà possibile fare a Firenze a partire dal prossimo autunno, grazie a una “bolla wi-fi” - tra le più grandi d’Europa - che coprirà i sette chilometri e mezzo del tracciato della T1. La connessione senza fili non solo salirà a bordo della tramvia, ma arriverà anche alle 14 fermate e nei pressi del percorso ferrato. Il segnale sarà infatti diffuso nel raggio di 100 metri dai binari. Dopo la scelta dell’impresa che eseguirà materialmente gli interventi, i lavori saranno effettuati in estate, per concludersi poi entro l’autunno. In tempi brevi, quindi, il web senza fili “colonizzerà” anche la tramvia, mezzo scelto – dati alla mano – da una media di 40mila persone al giorno. Per collegarsi basterà seguire la procedura di registrazione, come già avviene in 12 zone tra piazze e parchi cittadini. Il progetto “Wi-Move”, fortemente voluto dal sindaco Matteo Renzi, costerà un milione e mezzo di euro, e sarà finanziato in egual misura dalla Provincia di Firenze, dalla Regione Toscana e dal Consiglio dei ministri. Proprio il primo cittadino è da sem-
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“Un’ora al giorno è poco”
“Procedure troppo difficili”
“Il servizio andrebbe esteso”
“Non ci siamo mai collegate alla rete wi-fi nelle piazze, ma pensiamo che un’ora al giorno sia troppo poco. Vista l’alta diffusione di internet e lo sviluppo tecnologico bisognerebbe dare la possibilità di navigare gratuitamente per maggior tempo. Si dovrebbe fare molto di più”
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pre molto sensibile quando si parla di nuove tecnologie e di word wide web, visto che è stato uno dei primi amministratori locali a utilizzare in modo strategico la rete. Prima durante la campagna elettorale, poi direttamente dalle stanze di Palazzo Vecchio. Proprio su internet, sul suo seguitissimo profilo Facebook, Renzi ha speso parole di lode per l’iniziativa: “Sono molto contento per il progetto wifi – ha scritto –- una città degna di questo nome investe anche sulle infrastrutture tecnologiche. Noi ci stiamo provando”. “Wi-Move” si affianca alle iniziative già in atto (le 12 zone cittadine wi-fi, che diventeranno 17 con l’arrivo del 2012) e alle nuove disposizioni per i cosiddetti dehor dei pubblici esercizi. Entro il prossimo 15 novembre gli allestimenti esterni dei locali dovranno adeguarsi alle nuove regole dettate dal Comune. Tra queste, una norma riguarda da vicino gli internauti: i nuovi dehor dovranno fornire ai clienti l’accesso gratuito a internet wireless. Su questo fronte si stanno muovendo nuove idee. Palazzo Vecchio proporrà ai commercianti di individuare, tramite una gara pubblica, un gestore unico. In questo modo si abbatterebbero i costi per i locali, mentre gli utenti potrebbero accedere al servizio grazie a una password unica. Intanto, la notizia di una Firenze wi-fi varca i confini nazionali. Al progetto tutto gigliato si è interessato perfino il prestigioso settimanale tedesco Der Spiegel, che ha dedicato al sistema fiorentino un articolo. Sul suo sito web, naturalmente.
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“Ho provato a collegarmi alla rete wi-fi in piazza, ma non ci sono riuscito. Secondo la mia opinione il sistema di registrazione è troppo complicato, soprattutto per chi non ha troppa dimestichezza con le nuove tecnologie. Bisognerebbe ripensarlo. Per il resto penso che sia una buona opportunità per i cittadini”
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“Un’ora al giorno è veramente poco. Dovrebbero estendere il servizio per più tempo. Comunque portare internet wi-fi nelle piazze e sulla tramvia è una buona iniziativa: ormai tutte le grandi città europee si stanno dotando di reti wireless aperte ai cittadini, e non vedo perché Firenze dovrebbe essere da meno”
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Marzo 2011
ALtA veLOcItà/1. I lavori inizieranno con sei mesi di ritardo. Il termine era previsto a fine 2015
Tunnel, via agli scavi ad agosto Cinque anni di cantieri tra Campo di Marte e Castello, per sette chilometri di binari interrati e la megastazione Foster. rossi e Moretti promettono di rispettare le scadenze Paola Ferri
U
n mistero chiamato Tav. Da quando i lavori preparatori per il tunnel sotterraneo dell’alta velocità ferroviaria sono cominciati, sull’intera vicenda sembra calato il silenzio. E dopo tanti annunci e tanti cortei che invocavano il passaggio in superficie o quantomeno una stazione diversa dalla mega-Foster, nessuno tra i cittadini sa più con certezza quale tipo di progetto si stia mettendo in pratica. Partiamo dalle realtà assodate. L’unico piano che ha tutte le autorizzazioni necessarie è quello che prevede il sottoattraversamento della città: un tunnel di 7 km, che comincerà a interrarsi a Campo di Marte per risorgere a Castello. Due i binari che scorreranno sotto terra, passando sotto la Fortezza (uno dei nodi più dolenti) fino ad arrivare all’area degli ex Macelli, in via Circondaria, dove dovrebbe nascere la tanto contestata Foster. E qui sorge un altro problema. Per la stazione firmata dall’archistar (comprensiva di 2 ettari e mezzo di galleria commerciale) non ci sono esattamente tutte le autorizzazioni: manca la Valutazione di impatto ambientale. O meglio, c’è chi dice che la Via già concessa è più che sufficiente (le Ferrovie) e chi sostiene che è vero il contrario (comitati e movimenti politici antiTav). Già, perché la superstazione interrata potrebbe interferire (e non poco) con la falda acquifera che si trova sotto la città. Ma torniamo agli elementi certi della vicenda. Di sicuro si sa che le “talpe” sono in arrivo. Anzi, la talpa, perché alla fine si è deciso di fare con una sola. Si comincerà dall’area di Campo di Marte, dove già si sta montando lo scivolo per accogliere la
potente scavatrice. Arriverà a giugno, a pezzi. Dovrà poi essere montata per entrare in funzione ad agosto, con circa sei mesi di ritardo sulla tabella di marcia iniziale. Un ritardo che farà slittare anche la chiusura dei cantieri, prevista inizialmente a fine 2015. E forse lievitare anche i costi, stimati in 1,7 miliardi di euro per cinque anni di cantieri. “Abbiamo fatto passi avanti – ha spiegato il presidente della Regione Enrico Rossi dopo il tanto sospirato incontro a tre con il sindaco Renzi e l’ad di Fs Mauro Moretti – c’è la volontà di accelerare i lavori e concluderli il prima possibile”. A questo scopo il governatore si è rivolto a Ministero dei trasporti,
Allo studio alcune soluzioni per fare più in fretta. A breve un vertice ad alta tecnologia Finmeccanica, Breda e a tutte le maggiori aziende del settore affinché mettano in campo la più alta tecnologia Made in Tuscany. Basterà? Intanto, entro la metà del mese è previsto un vertice sul tema, nel corso del quale tutti i soggetti presenteranno progetti e soluzioni. Entro tale data dovrebbe anche essere apposta la firma sul famoso protocollo di intesa tra enti locali e Ferrovie. Rossi e Renzi voleranno nuovamente a Roma con in mano un accordo aggiornato da sottoporre a Moretti. Sperando che sia la volta buona.
i cantieri per la staZione
Foster
L’aCCOrDO
TRASLOCHI nazionali e internazionali
Renzi alza il tiro sulle opere di compensazione
navette e parcheggi nel “conto”
Osmannoro
In cima all’elenco la viabilità
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di collegamento tra il futuro scalo e santa Maria novella
D
ai people mover ai parcheggi scambiatori, fino alle stazioni minori. È lunga la lista che il sindaco Renzi ha intenzione di presentare a Ferrovie. Insieme a un conto da 50 milioni. Se proprio il sottoattraversamento si deve fare (dopo quasi un anno e mezzo di battaglie anche il sindaco sembra essersi arreso all’idea), allora che Fs tiri fuori i soldi per le opere di compensazione. In cima all’elenco la viabilità di collegamento tra la Stazione Foster e Santa Maria Novella, aspetto su cui Renzi e Moretti si sono scontrati più di una volta. Scartata l’ipotesi renziana, che consisteva nel costruire la stazione dell’Alta velocità praticamente sotto quella centrale, il sindaco si è a lungo battuto per ottenere almeno dei “people mover”, altrimenti dette navette su rotaia, in grado di collegare il nuovo scalo a quello principale della città. Ma per ora
Moretti non ha ceduto. Da parte sua anche il sindaco tiene duro e mette in conto a Ferrovie una serie di altre opere, a partire dal sottopassaggio alla stazione di Campo di Marte, così da renderla accessibile anche da via Campo d’Arrigo, oltre che da via Mannelli, senza dover salire sulla passerella. Sul piatto anche la tappa di Peretola: la strada ferrata c’è già, ma la linea viene utilizzata solo per andare a pulire i convogli, mentre potrebbe comodamente servire l’aeroporto. Al pacchetto il sindaco vorrebbe aggiungere anche i 20 milioni spesi per la messa in sicurezza del Mugnone, nelle vicinanze del cantiere ex Macelli, opera indispensabile per Ferrovie, ma non per la città. Il braccio di ferro continuerà a Roma, quando sindaco, presidente della Regione e amministratore delegato di Fs si incontreranno di nuovo per /F.P. firmare il nuovo accordo.
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ALtA veLOcItà/2. C’è chi dice no: i contrari non si arrendono. “Passare in superficie è possibile”
“La talpa si può ancora fermare” secondo le stime ufficiali sono 277 gli edifici a rischio a causa della galleria, ma qualcuno parla di almeno duemila. e i primi danni sono già stati denunciati Francesca Puliti
D
uecentosettantasette edifici a rischio, di cui 44 storici e di particolare rilevanza artistica e architettonica. Non c’è solo la Fortezza da Basso tra gli immobili le cui fondamenta saranno messe alla prova dal tunnel sotterraneo dell’Alta velocità. Stando a sentire i comitati e i tecnici chiamati in causa da diversi esponenti politici dell’opposizione, i palazzi in pericolo sarebbero quasi dieci volte tanto. “Oltre duemila”, dichiara Tiziano Cardosi del comitato No Tav. L’area coinvolta è una striscia di terreno larga circa 350 metri lungo tutto il percorso del tunnel. “Calcoli fatti da tecnici indipendenti – dichiara la consigliera comunale Ornella De Zordo (Perunaltracittà) - dimostrano come in certi casi, in particolare nelle curve, il cosiddetto ‘volume perso’ sarà superiore al limite posto dall’Osservatorio, oltre il quale scatta il blocco dei lavori”. Si parla dell’1,8%, il che significa cedimenti in superficie pari a 15 cm. “Un disastro annunciato”, chiosa la consigliera. Eppure lo scorso 20 gennaio il Tar ha respinto un ricorso presentato da un gruppo di cittadini ritenendo “infondate e inammissibili le motivazio-
ni”, come è emerso da una recente interrogazione parlamentare presentata dall’onorevole Francesco Bosi (Udc). Ma, stando così le cose, bloccare il tunnel è ancora possibile? Secondo Mario Razzanelli (Lega Nord) sì, “la politica può tutto”. Solo che, se si stoppassero i lavori, al Comune di Firenze piomberebbero sulle spalle sonore penali da pagare. “Quella delle penali – ribatte Razzanelli – è una presa in giro. Facendo passare la Tav in superficie si risparmierebbero centinaia di migliaia di euro. Penali o non penali”. C’è poi un altro problemino nello scavare. Dove si smaltisce il materiale di scarto? Parliamo di 3 milioni di metri cubi, come minimo, da considerare non come semplice materiale di scavo, ma come rifiuti. Al momento c’è solo un’autorizzazione per il conferimento di metà dei volumi all’impianto di Santa Barbara, per l’altra metà non è ancora stato predisposto niente. Avvolti nella nebbia anche i dati sull’inquinamento ambientale provocato dai cantieri, che avrebbero dovuti essere resi pubblici dall’Osservatorio ambientale, che però non aggiorna il proprio sito web da mesi. Eppure i primi danni sono già stati denunciati, come
i lavori della
tav
a
caMpo
di
Marte
alcuni allagamenti di locali seminterrati in zona Castello. E riguardano edifici che non compaiono nell’elenco di quelli monitorati dall’Osservatorio. Per non parlare delle proteste contro polvere e rumore di chi vive nei paraggi dei due principali
cantieri. Per tamponare la situazione sono state issate barriere più alte, ma il dubbio tra i cittadini resta: quello di ritrovarsi un giorno con le crepe nei muri o disagi ben peggiori, e doversi chiedere, ancora una volta, “ma chi ce lo doveva dire?”.
ZOOM Va avanti il ricorso intentato da 130 cittadini contro Fs. Manifestazione annunciata per questo mese
due sportelli per saperne di più. e quello del comitato diventa “itinerante” n piano di comunicazione da 2 milioni di euro. Se le Fs lasciano all’oscuro i cittadini sull’andamento dei lavori dell’Alta velocità, ci pensa la Regione a stilare le linee dell’informazione. E lo fa pagare a Moretti. O meglio, così vorrebbe. L’ultima volta che i vertici si sono incontrati, infatti, l’ad di Ferrovie ha concesso a Rossi “solo” 1 milione e 200mila euro, specificando che in quella cifra sarebbero dovute rientrare le spese per gli ulteriori accorgimenti in merito a salute, ambiente e, infine, anche comunicazione. La Regione dovrà ancora una volta tirare i cordoni della borsa e razio-
nalizzare il più possibile le risorse per mettere in piedi la rete di infopoint che aveva in programma. O rassegnarsi a fare con quelli già esistenti, magari facendoli conoscere di più. Attualmente gli sportelli in grado di chiarire dubbi e fornire informazioni utili sull’Alta velocità sono due: l’Osservatorio ambientale, con sede a Santa Maria Novella, e l’Ufficio Nodo, in via Mannelli. Qui è possibile trovare studi, testimoniali di stato e aggiornamenti in tempo reale. “Attualmente sono più conosciuti gli sportelli attivati autonomamente dai cittadini – dichiara il consigliere regionale Mauro Romanelli
(Sel-Verdi) – di quelli promossi dalle amministrazioni”. Un altro punto d’informazione, infatti, è stato attivato dal Comitato No Tav in piazza Baldinucci. E presto si sposterà a giro per la città: “organizzeremo una serie di infopoint – fanno sapere dal comitato – per prendere in giro il piano della Regione”. Annunciata per questo mese anche una manifestazione in zona ex Macelli. Nel frattempo va avanti il ricorso intentato (e autofinanziato) dai cittadini contro i danni già preannunciati da Ferrovie: i ricorrenti sostenuti e assistiti dal /F.P. comitato sono 130. Per ora.
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L’INteRvIstA. A tu per tu con il presidente di Mukki, Lorenzo Marchionni
dopo la via del vino, quella del latte Un percorso nel Mugello, con tanto di segnaletica ad hoc, alla scoperta di ventisette stalle, per visitare gli allevamenti e gustare il prodotto: è una delle novità annunciate per le prossime settimane. Impegno sempre maggiore per quanto riguarda la tracciabilità Gianni Carpini
O
ttomila punti vendita riforniti ogni giorno in tutta la Toscana, tra piccola e grande distribuzione. Centottanta dipendenti, 600 lavoratori se si considera l’intero indotto. Sessanta stalle distribuite tra Mugello, Maremma, Siena e Pisa. Sono questi i numeri di Mukki, un “gigante” nella produzione di latte e dei suoi derivati. Con il presidente Lorenzo Marchionni abbiamo parlato dell’importanza di questo alimento e della sua tracciabilità. I fiorentini bevono latte? Come scelgono il prodotto da comprare? I fiorentini bevono latte e lo fanno spesso. Oggi il consumatore chiede che sia chiara la provenienza e la qualità, oltre ad acquistare una gamma di prodotti per specifiche esigenze, i cosiddetti “latti speciali”, come quello ad alta digeribilità o con l’addizione di omega 3. A quali controlli viene sottoposto il latte Mukki? Del nostro latte sappiamo tutto. Le analisi approfondite a cui lo sottoponiamo ci dicono come vengono trattate le nostre “ragazze”, le nostre mucche da latte. Le stalle, legate da un contratto di conferimento con Mukki, hanno tutto l’interesse a produrre latte di qualità, in quanto vengono pagate in base alle caratteristiche del prodotto. Il consumatore sta attento alla provenienza del latte? Qual è l’impegno di Mukki in questo campo? Mukki è un’azienda privilegiata, la tracciabilità è un valore che ci appartiene da decenni. Recentemente abbiamo valorizzato la nostra “Selezione Mugello”: latte di alta qualità che proviene da 27 stalle, tutte
in provincia di Firenze. Mukki conosce da vicino tutti gli allevatori, il massimo della tracciabilità. Questa linea sarà sempre più “una selezione della selezione”: delle 27 stalle noi sceglieremo ogni giorno il latte migliore. Inoltre, anche i consumatori potranno scoprire questa “via del latte”. In che modo? Da aprile sarà possibile andare nel Mugello e trovare, grazie a una segnaletica creata ad hoc, le 27 stalle della “Selezione Mugello”. Si tratta di un percorso che si snoda tra l’alto e il basso Mugello, da Borgo San Lorenzo a Firenzuola. I consumatori potranno visitare gli allevamenti, su appuntamento, e in alcuni casi degustare il prodotto. Qual è l’obiettivo di questo “progetto Mugello”? Creiamo valore aggiunto sul territorio, facendo conoscere non solo il latte, ma anche gli altri prodotti del Mugello e le bellezze della zona. Il consumatore che beve il nostro latte, uno dei migliori sul mercato, fa sì che possano continuare a esistere allevamenti di mucche in Mugello, come nel resto della Toscana. Ultimamente si è parlato del processo che porterà a una privatizzazione di Mukki, azienda partecipata da vari enti pubblici tra cui i Comuni di Firenze e Pistoia. Gli attuali soci hanno individuato un percorso, iniziato nel 2009 con l’aumento del capitale e l’entrata di Fidi Toscana e Camera di commercio. La vendita delle quote pubbliche non avverrà in tempi brevi. I soci hanno sottoscritto un impegno che, per il 2011, non prevede alcun avvio della procedura di privatizzazione.
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IN LIbReRIA. Il sindaco ha dato alle stampe un volume in cui dice la sua sulla politica italiana
adesso tutti “Fuori!”. Parola di Renzi Un fiume in piena di duecento pagine, nelle quali il primo cittadino,
IL PeRsONAggIO
con una nonchalance che ha maturato negli anni, parla della sua Firenze
L’artista dei segnali e l’omino scomparso
e della volontà di “rottamare” chi siede sulle poltrone del potere da più di 25 anni. “adesso tocca a noi - scrive - ridare fiato al Pd e slancio all’Italia” Caterina Gentileschi
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l faccione che riempie la copertina ha un vago (e modaiolo) sapore statunitense. Sguardo strafottente, niente cravatta, camicia appena aperta e un punto esclamativo che la dice lunga. Per l’occasione si è tolto pure quel ciuffo che lo faceva un po’ troppo bravo ragazzo di provincia. Si intitola “Fuori!” ed è edita da Rizzoli l’ultima fatica letteraria del sindaco di Firenze, Matteo Renzi (il rampollo del Pd non è nuovo di penna e calamaio, aveva già scritto “Tra De gasperi e gli U2” e “Ma le giubbe rosse non uccisero Aldo Moro. La politica spiegata a mio fratello”, quest’ultimo scritto a quattro mani con Lapo Pistelli, suo avversario politico alle primarie) che ha messo nero su bianco tutto quello che del bel paese proprio non gli va giù, condito da belle speranze, aspettative e buone intenzioni. Soprattutto buone intenzioni. Non risparmia critiche a nessuno: le canta a tutti ai suoi avversari politici e ai suoi compagni di partito, a chi fa la vittima del sistema e a chi “senza Berlusconi non andrebbe da nessuna parte perchè invece di fare qualcosa di produttivo per il Paese passa le sue giornate a tentare di demolire il presidente del consiglio”. “Il primo cittadino più amato d’Italia” (appellativo che Renzi si è guadagnato grazie ad un sondaggio del Sole 24 ore che lo vede al primo posto nella classifica dei sindaci italiani), si è tolto qualche sassolino dalla scarpa e dopo aver annunciato nella convention fiorentina dello scorso novembre la volontà di “rottamare” tutti quei politici che a suo dire si fanno da troppo tempo portavoci del bel paese, Renzi ribadisce il concetto nelle duecentotto pagine che si fanno manifesto del suo pensiero, delle sue attitudini e della sua irrefrenabile voglia di cambiare le cose. A modo suo. “Molte volte mi sono chiesto se avessi fatto bene ad usare un termine forte come rottamazione - spiega Renzi poi mi sono dato una risposta: la rottamazione deriva dal senso di nausea causato da chi è sulla stessa poltrona da 25 anni”. La presentazione in anteprima si è svolta al Palacongressi, sullo stesso palco dal quale lanciò il guanto di sfida ai suoi rivali, annunciando ufficialmente la sua candidatura a sindaco di Firenze. Stavolta lo sguardo è meno tirato, le movenze più disinvolte, quasi da showman. E mentre affronta una serie di date in giro per lo stivale per presentare il volume in teatri, musei e librerie, sulla quarta di copertina i più zelanti potranno già leggere: “Contro i soliti noti, contro tromboni e trombati, contro una classe politica che ha già sprecato la propria opportunità di cambiare le cose”. Il racconto in prima persona di chi guarda con orgoglio al
la copertina del libro
passato delle sua città, e pensa in grande al futuro, riflesso negli occhi dei bambini delle scuole che incontra ogni martedì (i disegni dei quali porterà con sè in tutte le date del tour promozionale del libro, ndr). “Adesso tocca a noi” scrive “ridare fiato al Pd, ma soprattutto ridare slancio all’Italia”.
LA MOstRA. 16 installazioni di autori internazionali che sfidano la forza di gravità
Sculture sospese negli spazi di ex3 S
ospensione, questa è la parole d’ordine di “Suspense. Sculture sospese”, fino all’8 maggio al Centro per l’arte contemporanea Ex3. Le opere in mostra sono una selezione accorta di 16 lavori che poco hanno a che vedere con quello che abitualmente viene definito scultura. Niente marmi e bronzi, addio basamenti, la mostra che dà il benvenuto al nuovo anno del contenitore fiorentino votato al contemporaneo è una sfida alla forza di gravità, che i due curatori Arabella Natalini e Lorenzo Giusti hanno calibrato scegliendo le installazioni di artisti internazionali che hanno lavorato alacremente al concetto di sospensione. Con il termine “sospeso” si indicano alcuni lavori tridimensionali, in massima parte non poggianti a terra, nei quali si privilegia il vuoto alla massa, la leggerezza al peso, il movimento alla stabilità. Quello che si vuole approfondire è un fenomeno diffuso la cui origine si può fare risalire ad alcuni esempi della tradizione avanguardista, dal costruttivismo al surrealismo, ed in particolare ai mobiles di Calder. “E’ una ricerca che portavamo avanti da tempo,
studiando le evoluzioni della scultura – spiega Natalini -. Il risultato è una mostra in cui la sospensione non rappresenta una categoria ma un dispositivo, che alcuni artisti utilizzano più frequentemente, altri in maniera più occasionale”. Opere diverse per materiali, tecniche e poetica, ma legate dal file rouge della “sospensione fisica, attraverso cavi, grovigli e elementi di esilità”. Dalla poesia dei parallelepipedi vegetali di Claire Morgan, al microcosmo sotto vetro di Tomas Saraceno fino ai volatili di cemento di Hèctor Zamora che si librano “leggerissimi” nel foyer. “Siamo molto soddisfatti – ha detto il presidente di Ex3 Andrea Tanini – lo scorso anno il centro è arrivato a quota 400mila euro, ricavi sufficienti per pareggiare i costi”. Interessante l’iniziativa “Caffè sospeso” lanciata dallo sponsor Caffè Corsini, che strizza l’occhio all’abitudine di lasciare un caffè pagato per chi non può permetterselo e radicata soprattutto al sud del paese, che permetterà di donare 50 centesimi di euro all’associazione italiana tumori /C.G. per ogni caffè pagato al rinnovato Ex3 Contemporary cafè.
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rriva dal mare tempestoso della Bretagna e ha fatto della street-art la sua missione. E’ Abraham Clet, in arte Clet, che da qualche tempo sorprende i fiorentini trasformando i segnali stradali in originali opere d’arte. La sua giustificazione? “A Firenze ci sono due tipi di street-art: il Rinascimento e i cartelli stradali. Ma mentre il Rinascimento compone la città, i cartelli stradali la invadono. Ed è per questo che io mi permetto di intervenirci”. Dove pensa stia il confine tra street-art e atto vandalico? Intanto vorrei sottolineare come il concetto di street-art non sia una novità, anzi: anche il David di Michelangelo può essere definito un’opera di street-art. Detto questo, se la prerogativa è creare, costruire e non distruggere allora si può parlare di arte, altrimenti parliamo di vandalismo. Cosa pensa dei numerosi divieti che la città impone agli street-artist e alla sua generale chiusura all’arte contemporanea? Chi ha dei privilegi come sempre cerca di tenerseli. Ma in questo modo rinuncia alla naturale evoluzione di ogni cosa. L’esposizione dell’opera “For the Love of God” di Hirst in Palazzo Vecchio è stato una bella iniziativa, ma rimarrà sterile se non se ne progetteranno altre che riguardino prima di tutto i fiorentini e Firenze. Hirst in Palazzo Vecchio e gli artisti fiorentini in periferia? E’ paradossale. L’opera più discussa di Clet è L’uomo comune. Posizionata dallo stesso artista su Ponte alle Grazie e poi rimossa dagli operai del Comune, è la scultura stilizzata di un uomo che, con un piede sospeso sul fiume, sta per compiere un passo rischioso. Per riposizionare la sua scultura sul ponte è stata organizzata una raccolta firme. Sì. E la cosa mi rende molto felice. E’ la risposta migliore che si potesse dare alla sua rimozione. Il mio scopo è comunicare con il pubblico e se la petizione è nata dal pubblico ciò non può che rendermi felice. La mia arte nasce per essere capita da tutti e questa è la conferma che effettivamente è così. Qual era il messaggio nella sua concezione originaria? L’uomo comune è ognuno di noi. E il passo che fa è uno stimolo al dinamismo, all’andare avanti. Sotto c’è il fiume, il baratro o forse una strada ancora da tracciare. Lui sta lì, fermo in un passo che non compirà mai. Sta ad ognuno di noi terminare l’opera e decidere se cadere nel fiume o continuare a camminare. Guarda foto e video su www.ilreporter.it /Costanza Focardi
cultura
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L’INteRvIstA. L’attrice, famosa per il ruolo interpretato ne Il Ciclone, debutta nella pellicola di Neri Parenti
La più “Selvaggia” degli amici miei Giulia Brestolani
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tiamo per rivederla al cinema in un film che esalta il suo spirito toscano. Barbara Enrichi, nota a tutti per essere stata la sorellina “Selvaggia” di Pieraccioni ne Il Ciclone, ora torna sul grande schermo con “Amici miei…come tutto ebbe inizio”. “Nel film sono Margarita, una donna molto energica della Firenze del 1490, proprietaria della locanda da cui partono le “zingarate” dei cinque… un ruolo bellissimo con sfumature comiche e un finale drammatico.” La regia di Neri Parenti, un cast fenomenale e il marchio di Amici miei: il film si preannuncia un successo… Sì, è un grande onore e una grande soddisfazione per me farne parte. Non ho fatto neanche il provino, Neri mi disse che aveva pensato proprio a me per il ruolo di Margarita. Mi chiese di leggere la sceneggiatura e dirgli se avrei fatto parte del gruppo… Ovviamente volevo dirgli subito sì, senza neanche aver letto un rigo, ma poi ho aspettato giusto un po’ per farmi desiderare… Fino a oggi il pubblico ti ricorda come Selvaggia, sei affezionata a
questo personaggio? A Selvaggia associo un grande divertimento. E’ un personaggio diverso, in tutti i sensi, l’ho interpretato con molta passione e l’ho preparato a lungo. Guardavo i comportamenti e gli atteggiamenti dei gay e mi sono informata il più possibile. Ma non c’è un personaggio a cui sono affezionata più degli altri, sono tutti belli e vanno fatti vivere tutti, anche quelli più piccoli. Il cinema, e in generale il mestiere dell’attore, è più talento o studio? Indubbiamente il talento è necessario, ma lo studio è fondamentale. Ci vuole tempo, costanza, determinazione e tanto, tanto studio. Oggi tutti vogliono fare l’attore, perché sembra che basti partecipare a un reality per diventarlo, ma non è così: è un mestiere difficile, uno dei più difficili del mondo. Raccontaci come hai iniziato… Quasi per caso. Il comune di Tavarnelle aveva organizzato un laboratorio teatrale tenuto da Ugo Chiti e decisi di partecipare. Ho avuto la fortuna di imbattermi in un grande maestro, di imparare quest’arte da un vero profes-
sionista. Era il 1983 e da lì in poi ho sempre continuato. Per questo adesso organizzo seminari di recitazione in collaborazione con i comuni, perché io ho cominciato proprio grazie a un’occasione del genere. Non solo attrice, ma anche insegnante di recitazione. A chi sono rivolti questi seminari? A chiunque voglia cimentarsi con la recitazione cinematografica, dai principianti agli attori esperti. In particolare, i seminari vertono sui provini: spesso infatti ci sono attori molto bravi che però non sanno affrontare un provino su parte. Per costruire un personaggio a partire da uno stralcio non si può improvvisare, ma bisogna saper leggere nel testo tutti quegli elementi che lo contraddistinguono. A fine mese terrò un corso breve serale in collaborazione col comune di Pontassieve su questi temi, mentre il 9 e 10 aprile sarò alla biblioteca comunale di Signa per uno stage formativo di un fine settimana. Quali progetti hai in serbo per il futuro? Ultimamente mi sto confrontando con
barbara enrichi
la regia e ho girato un documentario sul Vittorio Veneto Film Festival di cinema internazionale per ragazzi a cui quest’anno parteciperò con lezioni di recitazione cinematografica. Inoltre
c’è una novità per i fan. Ho appena realizzato la mia applicazione per iPhone che si può scaricare semplicemente digitando il mio nome su Apple Store. Info: stage@barbaraenrichi.it
IL fILM. In vendita il lungometraggio firmato da Tessa Bernardi, con Paci e De Pin
dieci ragazze e un gruppo di toscanacci D
la locandina del FilM
opo il successo delle anteprime al cinema, “10 Ragazze”, il film di Tessa Bernardi, con Alessandro Paci, Cristina De Pin, Graziano Salvadori, Alessio Nonfanti, Carlo Monni e Sergio Forconi, dall’8 marzo è disponibile per la vendita. Una pellicola “pulita”, con una comicità dal gusto quasi retrò, in cui, senza quelle volgarità a cui il cinema ci ha abituati ormai da tempo, si riesce ugualmente a ridere di gusto. Il film racconta l’avventura di due comici falliti (Paci e Nonfanti) che si inventano un finto reality show e con questa scusa conducono, attraverso la Toscana dei piccoli paesi e delle sagre, dieci giovani modelle che aspirano alla
popolarità televisiva. Le ragazze credono alla storia raccontata dai due, che si inventano giorno per giorno confessionali, finte dirette, ospiti inesistenti, finché la notizia che nella campagna toscana si sta svolgendo una nuova e rivoluzionaria trasmissione inizia a diffondersi anche a mezzo stampa, regalando un finale vivace, ricco di patos ed inaspettatamente romantico. Una commedia on the road piena di gag e colpi di scena, in cui si gioca con il genere più in voga del momento: il reality. Fra le interpreti femminili spicca su tutte la già celebre Cristina De Pin, protagonista principale del film, insieme a Paci e Nonfanti. “Nonostante fosse la mia pri-
ma vera esperienza cinematografica (preceduta solo dal cortometraggio “All’inferno ci vado in Porsche”, ndr), - racconta Cristina - mi sono sentita veramente a mio agio sul set. Probabilmente perché avevo già lavorato con gran parte degli attori del cast ed inoltre le riprese si sono svolte nella campagna toscana”. Sarà forse per questo, o magari per una naturale predisposizione alla recitazione; fatto è che la De Pin, già affermata modella, playmate ed anche conduttrice televisiva di un talk show su Rtv38, dove ogni giovedì riscuote un personale e crescente successo, davanti alla macchina da presa risulta /I.B. comunicativa, spigliata e disinvolta.
fIOReNtINA. Michele Camporese ha lasciato tutti basiti per sicurezza e tecnica
Il talento che non è più “Primavera” Gioca da veterano, si è conquistato un posto da titolare nella formazione di Mihajlovic e c’è già chi se lo immagina in nazionale, magari in coppia con ranocchia. Uno dei migliori prodotti del vivaio degli ultimi 20 anni
Michele caMporese
Cristina Guerri
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na vita da predestinato. Si può riassumere così la giovane carriera di Michele Camporese (classe’92), il nuovo gioiellino cresciuto nella ‘cantera’ della Fiorentina. Che nel suo piccolo può vantare la vittoria (da capitano) dello scudetto “Allievi” e la partecipazione al Mondiale Under17 (dove ha segnato pure un gol). Se n’era accorto fin dal ritiro di Cortina Sinisa Mihajlovic, colpito dallo stile e dalle capacità difensive che hanno portato il tecnico serbo a convincersi di avere tra le mani una sorta di nuovo Aldair. Mai Comporese si sarebbe aspettato di entrare in così poco tempo nelle dinamiche della Fiorentina. E quando è stato chiamato in causa, l’esito delle sue prestazioni è stato sempre più che positivo.
Buona la sua prima in campionato nel secondo tempo di Milan-Fiorentina, dove il difensore ha vinto la sua personale battaglia con Ibrahimovic. Poi è stato tutto un crescendo. Nella trasferta di Torino contro la Juventus viene schierato titolare per la prima volta. E anche in quella occasione, il giudizio su di lui è stato unanime: promosso a pieni voti. Per il reparto arretrato Camporese diventa sempre più indispensabile, e la sua prestazione contro il Palermo, fino a qui, è stata sicuramente la più importante. Il suo gol, quello del momentaneo 2-2, ha dato il via al predominio della Fiorentina sui rosanero (la partita terminerà infatti 4-2 per i viola). Più sfortunata, invece, la prestazione contro l’Inter, dove il giovane pisano è stato il protagonista del primo gol dell’Inter, deviando nella propria porta la sfera calciata da Samuel Eto’o. Errori, vista la poca esperienza, che serviranno a fare crescere il ragazzo in termini di men-
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talità e furbizia. Di lui, intanto, ne parlato tutti. Anche il c.t. dell’Under 21, Ciro Ferrara, che ha fatto di Camporese un titolare inamovibile del gruppo azzurro: “Siamo di fronte a un ragazzo del 1992, non è facile avere il coraggio di schierarlo in campo in serie A. Di questo ne va dato atto a Mihajlovic, il primo a credere in lui. Lavorando a fianco dei grandi giocatori che giocano nella Fiorentina, Michele potrà solo migliorare. Anche il fatto di essersi inserito alla perfezione all’interno dello spogliatoio è un buon punto di partenza. Le sue qualità sono indubbie. L’importante è che Michele resti con i piedi per terra; l’errore che potrebbe commettere, data la giovane età, è che pensasse di essere già arrivato”. “Questo Camporese -afferma invece Arrigo Sacchi- sa giocare a calcio. Mi ha colpito in termini di personalità e freddezza”. Se son rose, come si dice in gergo, fioriranno.
sport
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tIfOsI. Dopo 33 anni si dissolve una delle realtà più importanti della Fiesole
Viviano: Senza cav, curva più vuota Cristina Guerri
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opo 33 anni di glorioso tifo il Collettivo Autonomo Viola si è sciolto. Non c’è dubbio che la scelta di Sartoni&Co rivoluzionerà le dinamiche dell’intera curva. A questo punto
la gestione della Curva potrebbe essere presa in mano dal Parterre,Marasma, o il Gruppo Fiorenza. Intanto è giusto andare a ritroso nel tempo e ricordare alcuni passaggi fondamentali del CAV. A partire dalla sua nascita. Nacque nella primavera del 1978, quando alcuni soci degli ‘Ultras Viola’ espressero la loro insoddisfazione per come veniva
Una scelta che lascerà il segno. Il gruppo che nelle ultime stagioni ha fatto la storia del “dodicesimo uomo” si è sciolto
gestito il gruppo, e insieme ad altri ragazzi di altre provenienze decisero di fondare il Collettivo Autonomo Viola (Autonomo deriva dal fatto che il Collettivo non era iscritto al Coordinamento dei club, e questo “status” penalizzava non poco in quegli anni). Non fu dunque un inizio facile per il club, che che venne emarginato dagli altri occupanti della Fiesole e si trovava spesso in disaccordo con gli ‘ULTRAS’. Il primo simbolo fu un giglio e un leone che esibiva la linguaccia, e il primo striscione venne esposto nella trasferta col Verona. L’impegno del CAV comincia a concretizzarsi in concomitanza dell’arrivo dei Pontello alla presidenza della squadra. Dopo anni di grigiore, la Fiorentina poteva finalmente tornare a lottare per qualcosa di importante. Nonostante le buone premesse, tuttavia la squadra continua a deludere, e nella trasferta di Roma datata 1983, e gli ‘ULTRAS’ (gruppo leader della Fiesole) si sciolgono, lasciando così un vuoto di potere nella Curva. Ne approfitta il Collettivo, forte di nuovi innesti (come l’ALCOOL CAMPI e alcuni ragazzi dell’Isolotto). Da qui fino ai giorni nostri Il Collettivo ha guidato con egemonia la curva Fiesole, regalando soprattutto coreografie spettacolari (in specie nelle partite contro la Juventus) e cori indimenticabili (come quelli rivolti all’idolo incontrastato, Gabriel Omar Batistuta). Ne parla con rammarico l’ex viola Francesco Flachi: “Da fiorentino e tifoso viola sono profondamente dispiaciuto per questa decisione. Il CAV è stato per tanti anni
uno dei gruppi più importanti della Fiesole, e uno dei più conosciuti gruppi ultras a livello italiano. La loro assenza in curva non passerà inosservata e mi auguro che questa scelta non influisca sul sostegno che la curva Fiesole ogni domenica garantisce alla Fiorentina”.
Gli fa eco Emiliano Viviano, portiere del Bologna e della Nazionale di Cesare Prandelli. “Il Collettivo ha dato tanto in tutti questi anni. E’ stato il punto di riferimento delle tifoserie di tutta Italia. Senza l’’Indianino’ la Fiesole sembrerà sicuramente più vuota”.
FOCUs Nuovo capitolo nella vicenda-Fenomeno
mutu è tornato in gruppo
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volte ritornano. E quando a tornare è Adrian Mutu, il domani diventa sicuramente più roseo. Per la Fiorentina, naturalmente. Partiamo dal fatto che le azioni fuori dal campo del rumeno sono assolutamente da stigmatizzare. Ma quando il numero dieci viola sveste i panni del ragazzo dissoluto e mette su la maglia viola, tutto cambia. Cambia il modulo, in primis. Ma soprattutto il volto della Fiorentina. Che ne guadagna in personalità, classe e fantasia. E quest’anno, purtroppo, lo abbiamo potuto ammirare solo poche volte. La squalifica per subutramina lo ha tenuto fuori dai giochi fino a fine ottobre. Poi il tempo di segnare il primo gol stagionale contro il Cagliari, in casa, e Mutu è diventato di nuovo un caso. Il rumeno abbandona in anticipo la cena organizzata dalla società per gli sponsor, ma la goccia che fa tra-
boccare il vaso arriva alla vigilia della trasferta col Bologna (lascia lo stadio prima di svolgere l’allenamento). La dirigenza viola non ha altre soluzioni se non quella di metterlo ai margini della squadra. Giorni tristi, fatti di allenamenti in solitaria e tanti pensieri. Che hanno portato l’attaccante a chiedere scusa a tutti. “Non lo faccio più”, questo il succo della conferenza stampa indetta da Mutu, pentito dal non aver dato il suo importante apporto a compagni e mister. Adesso, col suo ritorno, sarà tutta un’altra storia, ancora da scrivere. C’è una cosa che è già stata scritta: per fare a meno di Adrian Mutu, un fuoriclesse, la Fiorentina dovrà fare un miracolo sul mercato. Pantaleo Corvino sarà impegnato in un super lavoro se la società lo vorrà cedere. Di giocatori come il rumeno, in campo, ce ne sono po/C.G. chi, molto pochi.
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Marzo 2011
sport nel comune
l’Intervista. Dal Giappone al Brasile passando per l’Italia, una disciplina amata anche dai bambini
Il Jiu-Jitsu, una realtà per tutti Luigi Van Pelt
“Non c’è un’età giusta per iniziare: il più giovane ha cinque anni e il più adulto
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ne ha sessanta”, spiega Francesco Braccini. Che poi aggiunge: “Non c’è
igitando o meglio cercando di digitare nella maniera giusta, sul più famoso motore di ricerca la parola Jiu-Jitsu in automatico viene avvicinato alle due parole l’aggettivo brasiliano. Per molti questo dettaglio è del tutto insignificante ma per chi conosce bene il mondo delle arti marziali sa bene quanto sia importante. Uno che di Jiu-Jitsu brasiliano se ne intende è sicuramente Francesco Braccini che da qualche anno tiene presso il centro sportivo Anchetta un corso ed in questa intervista ci aiuterà a conoscere meglio di questa disciplina. Francesco, partiamo dalle basi ci spiegheresti cos’è il Jiu-Jitsu? In poche parole è una disciplina che studia la lotta a terra e che deriva dal judo e dal jiu-jitsu giapponese. E’ semplice da intuire che la parte brasiliana si chiami così perché sviluppata nel paese del Sud - America, un console giapponese insegnò a Helio Gracie (un irlandese emigrato in Brasile) i segreti di questa efficace tecnica di combattimento che portava persone molto gracili ad avere la meglio su colossi umani. La grande popolarità dello sport è dovuta all’impatto che i combattimenti ebbero nel “Ultimate Fighting Championship” dove un figlio di Gracie riuscì a dominare tutti i lottatori del torneo, compresi quelli più forti fisicamente e di gran lunga più pesanti. Quello fu soltanto l’inizio ed adesso è uno degli sport più praticati nel mondo. Anche in Italia ha avuto fortuna? Come tutte le novità nel nostro paese, all’inizio c’è stata parecchia diffidenza ma con il passare del tempo sta cominciando a espan-
distinzione tra uomini e donne: il più debole può vincere contro il più forte” dersi in maniera capillare raccogliendo un discreto successo, anche se ancora ci sono pochi maestri ad alto livello, per farti capire: io sono una cintura blu ma su tutto il territorio nazionale ci sono solo quattro cinture nere. Ma come ti è venuta voglia di creare un corso di Jiu-Jitsu brasiliano? Ormai sono anni che pratico questa disciplina, faccio parte del Team Centurion di Firenze ed avevo voglia di poter far conoscere ad altre persone questo sport. All’inizio non è stato semplice ma con il tempo ci stiamo togliendo diverse soddisfazioni. A chi è adatto il Jiu-Jitsu? A tutti, basta non avere paura di qualche livido. Non c’è un’età giusta per iniziare: il più giovane ha cinque anni ed il più adulto sessanta e soprattutto non c’è distinzione di genere anche le donne possono partecipare senza problemi, dopo qualche lezione si sentiranno subito più sicure perché come ti ho detto è proprio alla base della disciplina il permettere anche al più mingherlino di vincere sul più muscoloso. Il corso per bambini che tieni tutti i lunedì è molto frequentato, una bella soddisfazione. Sicuramente. Il corso di Gioca Jiu-Jitsu, ed è un sistema divertente e impegnativo, pensato in modo specifico per bambini fino ai dodici anni. Un modo divertente per non stare solamente davanti alla tv.
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sport
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PALLANuOtO. Cambio sulla panchina della Rari: torna Tempestini
dusan Popovic è stato esonerato Simone Spadaro
Una fiorentina si aggiudica il Trofeo “Rifugio Sport”
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ambio in corsa per la Rari Nantes Florentia. La crisi di risultati all’inizio del girone di ritorno ha pesato molto sul destino di Dusan Popovic che è stato esonerato. Per non creare troppe complicazioni la società fiorentina ha scelto una soluzione interna richiamando in panchina Riccardo Tempestini. La Florentia, quinta e qualificata per la Coppa Len l’anno scorso, aveva iniziato positivamente la stagione centrando la Final Four di Coppa Italia e superando i primi due turni del torneo continentale, salvo poi fermarsi contro i rumeni dell’Oradea. Da allora, era dicembre, la squadra ha vissuto un’involuzione con crisi di risultati e di gioco. La mancanza di Boris Popovic a centrovasca, fermo per problemi fisici, ha ulteriormente peggiorato una situazione che Dusan Popovic non è riuscito a gestire. “Una scelta – ha spiegato subito il Presidente Pieri – che deriva dalla crisi di risultati, mancanza di grinta e di carattere. In alcune partite poteva starci anche la sconfitta, in altre no. La scossa non poteva che essere il cambio di allenatore con Riccardo Tempestini che sarà a bordo vasca fino al termine di questa stagione. Ringraziamo Dusan Popovic per il lavoro svolto con impegno e dedizione – conclude il presidente Pieri – anche perché nel corso del suo incarico ha contribuito in modo importante a far emergere giovani interessanti e indispensabili al
teNNIs. Il trionfo di Pippi e Virgili
lexia Virgili è promossa come B2: bella e brava. Infatti il versiliese Luca Pippi e la stessa fiorentina Alexia Virgili sono i vincitori dei XXXIII Campionati Toscani Assoluti di tennis – Trofeo “Il Rifugio Sport”, la grande rassegna regionale che si è recentemente conclusa sui campi indoor del Match Ball dopo 16 giorni di gare che hanno visto la partecipazione di ben 503 atleti. Dopo i successi di Davide Bramanti (2009) e Andrea Turini (2010), un altro tennista della Versilia iscrive il proprio nome nell’albo d’oro della manifestazione. Luca Pippi, 20 anni, ex allievo del centro tecnico federale di Tirrenia ora tesserato per il Tc Italia Forte dei Marmi,
futuro della società”. Popovic è stato lasciato libero anche se, probabilmente, è sua intenzione tornare in Serbia. “Sono cose che capitano” è il primo commento dell’ex allenatore biancorosso. “Volevano dare una scossa alla squadra e sono stato esonerato. Ci sono dei problemi da risolvere – aggiunge amaro Popovic – ed ho pagato io. Sono tranquillo. Ho sempre dato il massimo e, per un allenatore, sono situazioni che capitano”. Per Tempestini è un ritorno alla guida della squadra che ha già allenato dalla stagione 1994/95 fino alla stagione 2004/2005 sfiorando per due volte lo scudetto e
vincendo una Coppa delle Coppe. “Una scelta fatta per la Rari. Mi considero un traghettatore – spiega Tempestini – e confesso che, anche da un punto di vista etico e morale mi trovo un po’ a disagio. Prima allenatore di Dusan poi nel Consiglio direttivo e, adesso, di nuovo in panchina. Non è stato facile accettare. La squadra la conosco ma mi devo ancora rendere conto, per bene, delle problematiche che stanno alla base degli scarsi risultati di quest’ultimo periodo. Il mio primo impegno sarà quello di cercare di trasformare l’impegno in grinta e risultati”.
Alexia ha dimostrato di lottare come una leonessa ha sconfitto nella finale del torneo Open il nostro Elia Grossi, maestro al Time Out che gioca per il Ct Alessandria, al termine di una sfida equilibrata e avvincente, conclusasi al terzo set :(3-6, 6-1, 6-4). ‘Re’ Grossi (18 titoli toscani dal 1996, con quello del “doppio” di sabato scorso) è uscito sconfitto in finale per la seconda volta nelle ul-
time quattro edizioni (aveva perso dall’aretino Paolo Naldi nel 2008) ma ha dimostrato che il suo tennis tecnico e potente è ancora un modello da seguire per una nuova generazione in cerca d’identità e di risultati. Nell’Open femminile, la 25enne fiorentina Alexia Virgili, nipote di Beppe Virgili attaccante della Fiorentina del primo scudetto, ha archiviato il suo terzo successo nella manifestazione dopo le vittorie del 2008 e del 2010, stavolta superando in finale la senese Gaia Tanganelli del Ct Siena. Il tennis più vario e dinamico della Virgili non ha lasciato scampo a una Tanganelli che non è mai riuscita a rimanere in partita, cedendo nettamente nei due parziali (6-2, 6-2 il finale). Dopo i successi a livello nazionale di Schiavone e Penetta anche Firenze bussa, Ale/L.M. xia Virgili, c’è!
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cANOA. Storico successo per la “pagaia” fiorentina. Una vittoria di tutta la società
La canottieri comunali è campione d’Italia Carlo Marrone
gnava lo scudetto e che, col terzo posto, ha conquistato il miglior piazzamento di sempre in Serie A nella disciplina: nel dettaglio, nella classifica federale della canoa polo, che tiene conto anche del settore femminile e di quello giovanile, la Comunali è quarta. “Anche per una società abituata ormai da anni a essere ai vertici – è il commento del presidente biancorosso Francesco Conforti, che tra l’altro in queste ore è stato nominato presidente onorario della Federazione Italiana Canoa Kayak di cui era stato Presidente Federale dal 1991 al 2005 – il risultato ottenuto è veramente strabiliante e storico perché per la prima volta i colori biancorossi della Canottieri Comunali sono arrivati primi nella classifica delle classifiche, che tiene conto dei risultati ottenuti a livello nazionale ed internazionale nelle tre specialità della canoa. Non faccio per scelta i nomi degli atleti che hanno vinto medaglie europee, vestito la maglia azzurra, vinto titoli italiani e potrei continuare, perché questo è un risultato di “squadra” di cui tutti siamo veramente orgogliosi. Un traguardo che presto festeggeremo, grazie ai lavori in via di ultimazione da parte del Comune di Firenze, nella nostra rimodernata sede sociale nel Lungarno Ferrucci”. Ricordiamo che la Canottieri Comunali ha partorito un olimpionica, Stefania Cicali, che ha lottato per una medaglia ai Giochi Olimpici di Pechino. Complimenti.
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e stelle della canoa pagaiano sulle acque dell’Arno consapevoli di essere le più forti d’Italia. La Comunali Firenze è, infatti, ufficialmente la società di canoa numero uno d’Italia. Per la prima volta la società del Lungarno Ferrucci presieduta dal presidente Francesco Conforti raggiunge il vertice della Coppa Sergio Orsi, quella a punteggio che conteggia i risultati stagionali delle tre discipline della canoa: acqua piatta, acqua mossa e canoa polo. Una rincorsa al gradino più alto che si corona quest’anno, dopo i piazzamenti degli anni passati e il secondo posto dello scorso anno (che già si poteva leggere come un risultato storico). Quest’anno c’è stato l’ulteriore salto di qualità: la squadra di acqua piatta (velocità e maratona) diretta da Marco Guazzini si è confermata tra le migliori, al 13esimo posto su 165 società, con, tra gli altri allori, i due argenti e il bronzo vinti da Susanna Cicali in Europei e Mondiali Junior. A questo piazzamento si aggiunge l’ulteriore progresso della squadra di acqua mossa (canoa fluviale) diretta da Niccolò Pandolfini; nella classifica di specialità è seconda dietro solo alla Luni Sarzana ovvero il gruppo sportivo della Marina Militare. Per il team di Pandolfini sono arrivati prestigiosi riconoscimenti internazionali (una medaglia d’oro e una di bronzo per Costanza Bonaccorsi e il bronzo di Lapo Bonaccorsi ai Campionati Europei Juniores) e una messe di 27 titoli tricolori. Da sottolineare che la Comunali non partecipa alle gare di slalom, ma nella sola specialità di discesa la Luni Sarzana è stata ampiamente superata dai biancorossi. Terza fondamentale gamba del tavolo la squadra di canoa polo, la cui prima squadra allenata da Massimiliano Sizzi ha sfiorato l’ingresso nella finalissima che asse-
cIcLIsMO. Il ct della Nazionale è orgoglioso per i Mondiali del 2013
Paolo bettini: “Il nostro sport è passione”
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aolo Bettini, ct della Nazionale, parla dei recenti casi di doping, uno su tutti quello di Riccò, che potrebbero rovinare l’immagine del ciclismo e i Mondiali 2013 di Firenze. “Il ciclismo ha saputo in questi anni superare questi episodi, l’ultimo lo definirei un caso disperato e come tale va considerato. Il nostro sport è fatto di passione e sacrificio ed è per questo che appassiona le persone. Uno sport per considerarsi tale deve essere pulito e il ciclismo lo è e lo sarà, casi come l’ultimo a parte, che ritengo rovinino solo l’immagine della nostra disciplina. Finalmente un mondiale – commenta Bettini - così importante arriva in una regione (Toscana, ndr) con una delle più grandi tradizioni
cALcIO. Mario Nicoli ha dato nuova linfa alla squadra
Il Primadonna si rilancia I l 2011 è partito col “botto” in casa Primadonna. Lo storico allenatore Francesco Ciolli ha infatti rassegnato le dimissioni, e al suo posto è subentrato Mario Nicoli, tecnico della Primavera. L’avvicendamento è avvenuto dopo il 7-0 rimediato a gennaio contro Mozzanica, altra neopromossa. Dopo una sconfitta così, il tecnico Ciolli ha annunciato alla formazione le dimissioni direttamente nello spogliatoio. Il presidente Andrea Guagni, una volta rientrata a Firenze la squadra, ha chiamato il tecnico della Primavera Mario Nicoli, individuandolo come sostituto. Prima del suo arrivo la squadra, neopromossa ma non mal attrezzata in ogni reparto, aveva racimolato - dopo nove partite - due soli pareggi e sette sconfitte, con quattro punti di distacco dalla penultima in classifica. I numeri parlavano da soli: il peggior attacco con sei reti segnate, la peggior difesa con ben trentacinque subite. Il tutto a dispetto dei proclami di inizio anno dello stesso Ciolli: “Tranne che con la Torres, campione in carica, ce la possiamo giocare con chiunque”. Purtroppo per il bravo allenatore queste dichiarazioni non sono state di buon auspicio e l’arrivo di Nicoli ha voluto subito dire il traguardo delle semifinali in Coppa, con una vittoria per 6 a 1 contro l’Imolese, tre vittorie conse-
cutive in campionato per poi ricadere in un altro momento buio. Queste le parole del neo tecnico dopo la prima parte della sua avventura: “Peccato per gli ultimi risultati perché sul piano del gioco la squadra si è espressa bene. A detta di tutti meritavamo, per esempio a Verona, i tre punti, ma il calcio è questo, dobbiamo imparare a concretizzare al meglio le occasioni create. Corsa salvezza? Adesso non possiamo fare calcoli, tutto è ancora aperto. Abbiamo frenato gli entusiasmi dopo i tre successi consecutivi, non dobbiamo deprimerci dopo questa serie di sconfitte. Ci aspetta un duro lavoro che risulterà determinante per il finale di /L.M. stagione”.
sportive e ciclistiche d’Italia. Quello del 2013 sarà un appuntamento bellissimo e come Nazionale ci teniamo a onorarlo”. Intanto Alfredo Martini, simbolo del ciclismo pulito, ha compiuto 90 anni il 18 febbraio: uno degli atleti fiorentini che hanno donato la loro vita allo sport. Al compleanno dell’ex ciclista, vincitore di una tappa al Giro e poi tecnico della Nazionale, gli amici: Gianni Bugno, Beppe Saronni, Maurizio Fondriest, Moreno Argentin, Francesco Moser. Tutti e cinque hanno partecipato alla serata evento per festeggiare i suoi 90 anni. Con loro altre 400 persone, fra cui il presidente della Federciclismo, Renato Di Rocco, e la vedova /Car.Mar. di Franco Ballerini, Sabrina.
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ORTI SOCIALI E TARgA INTITOLATA A BURzIO, “ECCO COME STANNO LE COSE” Spett.le direzione, con la presente vorrei rispondere alla segnalazione a firma Alfredo manetti dal titolo “La scomparsa della targa di largo Burzio” pubblicata sul mensile nel mese di dicembre a pag. 43. Per quanto riguarda gli orti sociali nell’area compresa tra via Piemonte e via delle Stazione delle Cascine la direzione ambiente del Comune di Firenze comunica che è in corso di realizzazione il progetto per la sistemazione conclusiva dell’area. Per quanto attiene invece alla targa intitolata al compaesano Burzio l’ufficio competente del Comune di Firenze, verificata tale mancanza, ha provveduto ad inoltrare richiesta per la nuova realizzazione della targa che sarà installata quanto prima. vi ringrazio e saluto cordialmente, il Presidente del Quartiere 5 Federico Gianassi SULL’UNIvERSITÀ, I CORSI E I LORO NOMI Cara redazione, vi scrivo per segnalarvi un articolo che ho avuto la sfortuna di leggere sull’edizione del reporter di febbraio 2011 del Q3. L’articolo in questione è “Quegli esami un po’ così”, di Annalisa Cecionesi. Premetto che appartengo alla categoria da lei definita dei “cervelloni per antonomasia” in quanto studentessa magistrale in astrofisica. L’articolo, fondato per altro su fatti evidentemente veri, ovvero come il passaggio all’ordinamento 3+2 abbia portato alla prolificazione dei corsi universitari, non tutti effettivamente giustificati ad esistere, mi ha lasciato abbondantemente perplessa; inizia infatti subito molto male, mostrando l’ignoranza in materia della giornalista che cita come primo esame “stravagante” e dal nome enigmatico l’esame di “raggi cosmici”. Si dà il caso che lo studio dei raggi cosmici (che altro non sono che radiazioni altamente energetiche che provengono dall’universo, detto anche cosmo) sia una delle branche più importanti della fisica moderna, che ha
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Marzo 2011 portato a molte importanti scoperte negli ultimi 60 anni. Questi studi sono infatti stati determinanti nella fisica delle particelle, così poco nota che a tutt’oggi milioni di euro vengono investiti dall’europa nel finanziare le ricerche effettuate al Cern di Ginevra, dove si proseguono appunto studi di fisica delle particelle. non posso pronunciarmi meno drasticamente sulla conclusione dell’articolo, in cui “criogenia” viene incluso nella lista di esami dagli “appellativi indecifrabili”. A parte l’ignoranza riguardo la materia specifica (che può essere giustificata in qualcuno che non ne tratta) mi pare preoccupante l’ignoranza della lingua italiana in questo caso, dato che criogenia non è una parola così esotica ma ampiamente utilizzata anche nelle peggiori produzioni di fantascienza degli anni ‘30 ( in ogni caso esistono i motori di ricerca e le enciclopedie libere sul web ed è buona norma, quando non si conosce una parola, documentarsi in materia prima di inserirla in un articolo, onde evitare brutte figure). A parte la superficialità dimostrata nel non documentarsi, resta il fatto che la criogenia, ovvero lo studio delle tecniche e delle tecnologie di raffreddamento e del comportamento della materia in condizioni di bassissime temperature, è stata, ed è tuttora, alla base di una grandissima fetta della ricerca di base ed applicata che viene svolta in tutto il mondo; per citare alcuni ambiti in cui la criogenia è importante ci tengo a ricordare l’industria dei semiconduttori (a rigor di cronaca, di semiconduttori sono fatti per esempio i chip che permettono ai computer di funzionare e i laser grazie ai quali, per esempio, ascoltiamo la musica o guardiamo un film in dvd), l’industria della biotecnologia, che oggi come oggi va molto di moda e, ultima ma non meno importante, la prevenzione medica (senza criogenia non sarebbero disponibili molte macchine per la diagnosi come per esempio la tac). Per concludere, sono rimasta molto amareggiata per come è stato trattato l’argomento: il nuovo ordinamento universitario ha veramente aperto le porte alla proliferazione di corsi inutili, togliendo molte risorse a quelli che invece hanno buon diritto di esistere (anche qualora seguiti da un numero esiguo di persone, non è infatti, come alcuni pensano, il numero di iscritti ad un corso che ne determina l’utilità o la bontà degli insegnamenti); di questo dato di fatto è stata fatta un’arma per giustificare la nuova riforma universitaria e i tagli imposti dal governo all’università pubblica e agli enti di ricerca (minando di fatto anche il mio futuro in Italia), per cui, essendo sensibile all’argomento, rimango basita quando, per dar fiato alle trombe sull’onda dell’entusiasmo per aver “scoperto l’acqua calda” (c’è voluto parecchio prima di accorgersi cosa ha provocato la vecchia riforma), si prende un elenco di corsi dell’università degli Studi di Firenze e, sulla base della fantasia dell’autrice dell’articolo, senza neanche darsi la pena di controllare cosa si scrive, si includono, in una lista di corsi considerati inutili, due corsi che trattano argomenti molto importanti per la formazione di figure che dovrebbero essere valorizzate piuttosto che pena-
lizzate com’è abitudine fare. e’ evidente quanta ignoranza ci sia in ambito scientifico tra la gente comune, mentre, se viviamo nelle comodità del 2011 lo dobbiamo proprio a quelle persone che hanno dedicato la vita alla scienza contribuendo al benessere di tutti e che sono puntualmente ignorate dalla maggioranza della gente; ritengo per cui che contribuire a demonizzare la cultura scientifica sia una cosa da evitare con tutte le forze, specialmente quando si può fare semplicemente aprendo un browser internet. non so quanto quello che vi ho scritto possa interessarvi, spero di non essere stata eccessiva, ma ritenevo importante chiarire questo equivoco ed invitare l’autrice o la redazione, per le edizioni future, a documentarsi quando si parla di qualcosa che non si conosce, onde evitare appunto queste gaffe. Grazie per l’attenzione, un’accorata lettrice di reporter, Barbara Olmi Cara Barbara, la ringrazio per la sua lettera, che ho molto apprezzato, in primis per la passione (incoraggiante) che mostra per i suoi studi e per il mondo della cultura, della scienza e della ricerca in generale, mondi che meritano – è superfluo dirlo – il massimo del rispetto e della considerazione da parte di tutti. E voglio subito rassicurarla sul fatto che nessuno di noi ha mai voluto mettere in discussione l’importanza – né tantomeno l’utilità di ognuno degli esami e dei corsi citati nell’articolo in questione, ben coscienti tra l’altro del non facile momento che sta vivendo l’università italiana – tema, quest’ultimo, che abbiamo affrontato più volte in ben altri termini. Volevamo soltanto, questa volta (e per una volta), prendere l’argomento un po’ più alla leggera, e dare scherzosamente voce a chi – magari trovandosi, per un qualche motivo, ad avere a che fare con l’ambiente universitario – potesse trovarsi un po’ spiazzato di fronte al nome di certi corsi (della cui importanza e validità, le ripeto, non ci permettiamo assolutamente di dubitare), il cui numero – questo sì – è esponenzialmente aumentato negli ultimi tempi, rischiando di causare, a volte, un certo disorientamento. Insomma, abbiamo cercato per una volta di affrontare un argomento tra i più seri e importanti col sorriso sulle labbra, per dare magari avvio a una riflessione (avvio, tengo a precisare, e non risposte né giudizi), sull’effettiva funzionalità del sistema universitario così com’è strutturato, senza però considerare inutile nessun corso. Era soltanto sul loro nome – le ribadisco concludendo – che si era concentrato il nostro “gioco”: il titolo dell’articolo non era infatti, come da lei riportato, “Quegli esami un po’ così”, bensì “Quegli esami dai nomi un po’ così”. E c’è una bella differenza. MF TRAMvIA, PENSILINE E PULIzIA Quando posso cerco di usare la linea 1 della tramvia in quanto la trovo ottima. una cosa però non capisco: come mai non ci siano pensiline alla fermata delle Cascine e di Leopolda Porta al Prato. Perché a queste due fermate dobbiamo bagnarci??? Inoltre una migliore pulizia
degli spazi intorno alla linea (sempre in zona Porta al Prato) non farebbe male. Come mai si lasciano spesso le cose a mezzo? Grazie per l’attenzione Adriana Filippi “LA MIA ESPERIENzA: DA FIRENzE A vALENCIA PER APRIRE UN LOCALE” Carissimi (posso, vero?), leggo sempre con molto interesse il vostro giornale e, dopo aver preso visione dell’ultimo numero, ho deciso di scrivervi. Leggendo l’articolo di pag. 32 “Quando il caffè ...” mi sono ricordato dell’esperienza breve ma efficace che ho avuto tre anni fa, volendo aiutare mio figlio ad ‘aprire’ un locale “libreriacaffè” (io sono un professionista che opera nel campo dell’edilizia). un’esperienza davvero poco esaltante e demoralizzante! A parte i ‘rimandi’ da ufficio a ufficio senza avere una risposta concreta, emersero anche problemi di locali (dove e quanto di affitto) per i quali occorrevano permessi anche urbanistici con costi lievitanti di giorno in giorno, problemi con banche (!!??)... insomma un vero calvario. risultato finale? mio figlio e un suo amico avevano lasciato il lavoro a roma per intraprendere questa via, senza uno scopo di lucro ma perché erano fortemente motivati da ideali ‘culturali’. Hanno aperto un locale a valencia, in Spagna, dopo una ricerca di qualche mese e l’espletamento delle pratiche in ‘qualche mese’, oltre ad un rapporto molto proficuo con le banche spagnole. Il loro locale è diventato in due anni uno dei più ‘in’ non solo a valencia: una libreria cafè con concerti, organizzazione di mostre, meeting di teatro, poesia e letteratura, spazi per i bambini (sì, proprio bambini!), interviste alle maggiori tv spagnole e... ora anche un buon ritorno economico. devo purtroppo constatare che se fossero rimasti in Italia probabilmente sarebbero ancora alla ricerca di... nella lista dei precari! eppure anche la Spagna è in crisi e... che crisi! Cordiali saluti Giovanni Donvito A PROPOSITO DELLA TAv Gentile direttore, è con un senso di profonda amarezza che le sto scrivendo questa lettera. nel suo giornale, che mi arriva puntualmente al mio indirizzo e che mi fa piacere ricevere, non leggo mai un articolo su una questione quanto mai attuale: quella della Tav. Le faccio notare che i lavori propedeutici alla Tav hanno già provocato non pochi danni nella zona di via r. Giuliani e che la zona di via Campo d’Arrigo è diventato uno dei cantieri più trafficati di Firenze, con inevitabili danni da un punto di vista dell’inquinamento atmosferico. Allora, mi domando. Perché da fiorentini non denunciare una simile situazione? Lo sapete che sta per iniziare un’opera mastodontica che “taglierà” Firenze da sud a nord, senza le adeguate garanzie che un’opera di tale portata dovrebbe avere? Chi proteggerà noi cittadini che magari ci ritroveremo ad avere (così come è già successo a Bologna) le case transennate, le cantine
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invia la tua segnalazione alla nostra redazione redazione@ilreporter.it IN DIFESA DEI MOTORINI: “INCORAggIAMONE L’USO” Prendo spunto dalla lettera del prof. Pellizzari che lamenta, giustamente, il comportamento di motociclisti e scooteristi che transitano sul marciapiede. Simili e continue lamentele tendono a demonizzare chi va sulle due ruote senza che però in merito vengano fatte riflessioni più approfondite. Prima di tutto voglio evidenziare che esiste una scala di “virtuosità” di chi si sposta in città. ovvio che chi usa i mezzi pubblici non inquina, né congestiona il traffico, né crea situazioni di disagio o pericolo. Altrettanto può dirsi di chi usa la bicicletta, non sempre però disciplinato ed a volte temuto per la silenziosità del mezzo che a volte può “sorprendere” il pedone poco attento nell’attraversamento. ma i problemi principali per la nostra viabilità vengono però sicuramente dalle migliaia di automobilisti che, viaggiando quasi sempre soli, inquinano in proporzione alla cilindrata del loro mezzo ed agli spaventosi tempi di spostamento che l’uso delle quattro ruote presuppone. e creano spaventosi ingorghi che vengono subiti perfino da chi, sicuramente più virtuoso, viaggia su due ruote. ma se ciclisti e utenti dei mezzi pubblici vengono incoraggiati con corsie preferenziali e quant’altro, cosa viene fatto per quella parte di popolazione che sceglie di muoversi agilmente, inquina in misura relativa e non crea ingorghi, viaggiando come il sottoscritto con pioggia o bel tempo? Poco. Forse niente. e siamo tanti, tantissimi. Abbandonati dalle istituzioni, intrappolati dietro i tubi di scappamento delle macchine. uno sguardo più lungimirante sulla categoria e sul problema correttamente evidenziato dal lettore dovrebbe suggerire che se taluni salgono sui marciapiedi, può essere che accada per cercare di evadere da una situazione che spesso si presenta come folle! A mio parere sarebbe opportuno incoraggiare l’uso anche dei motoveicoli. In primis prevedendo per le strade più congestionate una corsia, anche stretta, riservata a moto e scooter che desiderano arrivare in “prima fila” ai semafori soprattutto per potere respirare. un esempio: a me pare scandaloso che spesso i sottopassi della Fortezza da basso si tramutino in trappole con camera a gas proprio per chi meno contribuisce alla situazione drammatica della città nelle ore di punta. Almeno in queste situazioni non si potrebbe prevedere una via di fuga? Possibile che nessuno si preoccupi per questi numerosissimi utenti della strada? Se un ipotetico sciopero dei demonizzati li inducesse tutti a prendere la macchina cosa succederebbe alla nostra città? La risposta c’è: basta guardare che cosa accade quando piove ed una parte di noi abbandona le due ruote……. Cordiali saluti e complimenti per la vostra pubblicazione. Marco Fini Storchi
Caro Marco, rieccoci qui, grazie alla sua lettera, a parlare di viabilità (tema che si conferma tra i più d’interesse per i fiorentini, e non è difficile capire perché) e dei modi migliori per “affrontarla”. Devo dirle, per cominciare, che non mi dispiace affatto l’immagine della “scala di virtuosità” da lei proposta a proposito dei modi di muoversi in città. Detto questo, veniamo al tema della sua lettera, ovvero moto, motorini e affini. Capita spesso anche a me di utilizzare lo scooter, e di trovarmi quindi a vivere problemi e “privilegi” di chi sceglie le due ruote per spostarsi in città. Inizio dicendo che, nonostante a volte il traffico sia davvero arduo (per non usare altre parole) da affrontare, non è da giustificare mai, in nessun modo, l’invasione dei marciapiedi da parte di scooter e moto (per mille, ovvie ragioni che la fretta, né lo smog, possono in alcun modo giustificare, dalla sicurezza dei pedoni al dovuto rispetto delle regole), così come da giustificare non è nessuna infrazione delle norme di viabilità. Mai. Concordo invece con lei nel ritenere che – per la situazione che si vive attualmente lungo le strade fiorentine – le due ruote rappresentino un importante (e forse anche qualcosa di più) mezzo di trasporto, senza le quali la già difficile condizione della viabilità di casa nostra sarebbe messa ulteriormente a dura prova (senza comunque il bisogno di arrivare a invocare uno sciopero per averne la controprova...), sebbene sarebbe auspicabile – da parte di tutti – un maggiore utilizzo dei mezzi pubblici, e in questo senso la realizzazione delle nuove linee della tramvia (dopo i buoni risultati ottenuti dalla prima, tempi dei cantieri a parte) va senz’altro guardata con grande fiducia. Quanto alle sue proposte per “incoraggiare l’uso dei motoveicoli”, non so quanto la costruzione di una “via di fuga” lungo alcune strade possa essere effettivamente realizzabile: do spazio comunque con piacere alla sua lettera e ai suoi suggerimenti, in modo – anche - da invitare chiunque voglia farlo a portare il proprio contributo, per provare a trovare nuove idee e soluzioni per la mobilità fiorentina in generale e – perché no – per quella sulle due ruote in particolare. Matteo Francini
allagate, etc...? Gentile direttore, con questa mia le chiedo di volersi dedicare approfonditamente alla sopracitata questione che sta tanto preoccupando noi cittadini, oltre che ai campini della Fiorentina. distinti Saluti, David Cardoso Gentile lettore, come forse avrà già notato, in questo numero de Il Reporter ci sono due pagine (30 e 31) interamente dedicate alla Tav, e nell’edizione precedente (quella di febbraio) avevamo pubblicato un articolo sull’argomento, in cui facevamo il punto sui lavori. Quindi – pur essendo questi articoli già in programma al momento dell’arrivo della sua lettera - ecco soddisfatta la sua richiesta. Per quanto riguarda i campini della Fiorentina, le faccio notare che si tratta soltanto di una delle tante, tantissime questioni che cerchiamo di affrontare ogni mese. E che a nostro avviso meritano di essere trattate. MF L’AEROPORTO DI PERETOLA E IL COLLEgAMENTO CON IL CENTRO mi trovo spesso ad usare l’aereo per recarmi a Cagliari per motivi di famiglia. devo dire che l’aeroporto cosiddetto “cittadino” di Firenze è collegato malissimo alla città in quanto non è possibile raggiungerlo in bici o a piedi per chi abita vicino, uno è costretto o a prendere il taxi che per 1,5 km costa 10 euro circa oppure la navetta che va dall’aeroporto di Peretola alla stazione, circa 5 euro, a cui si aggiunge il costo del biglietto urbano per tornare ad esempio a novoli dove abito: il tutto costa più del treno tra Firenze e Pisa aeroporto con un tempo impiegato quasi simile. Chiaramente questo servizio è pensato per i turisti che si dovono recare in centro, ma per chi usa l’aereo come pendolare perché la navetta non effettuata una fermata intermedia prima del centro? Ho letto che tra 1000 giorni (tre anni) arriverà la tramvia che collega all’aeroporto, ma per evitare ora il traffico veicolare e quindi l’inquinamento non sarebbe possibile da subito collegare meglio alla città questo cosiddetto aeroporto cittadino? Cordiali saluti Fabrizio Parissi PIANETA SCUOLA NEL vALDARNO, L’“UNIvERSO” DELL’ISTITUTO vASARI DI FIgLINE Gentilissimo direttore, sul numero di reporter di febbraio alcuni docenti e numerosi studenti mi hanno segnalato con marcato disappunto, quanto contenuto nell’articolo sul Pianeta scuola di pag. 2. In definitiva sono stati pressoché ignorati due importanti indirizzi dell’Istituto vasari che ho l’onore di dirigere. ma in generale del vasari si è fatto un solo accenno senza considerare, tra le altre cose, che è uno degli istituti più grandi della Toscana e per complessità addirittura il terzo. Inoltre, trattando l’articolo dei licei, non si fa assolutamente riferimento al fatto che questo Istituto attua da quest’anno, oltre al già consolidato Liceo, anche il Liceo scientifico con opzione scienze applicate,
che è una delle novità più incisive della riforma Gelmini. Infine, qualora fossimo stati contattati dalla giornalista, avremmo fatto presente che l’indirizzo alberghiero risulta essere tra i più prestigiosi d’Italia e d’europa (ne fa fede la vittoria nel Gran trofeo della ristorazione della Provincia di Brescia vinto appena un anno fa e come sanno gli addetti ai lavori, quello di Brescia è il più prestigioso concorso internazionale del settore). Si nota, peraltro, che l’articolo non fornisce indicazioni utili neanche in relazione all’indirizzo Tecnico a cui si è fatto appena un riferimento, malgrado esso sia tra Firenze ed Arezzo l’unico Istituto tecnico per Geometri. Se la giornalista si fosse fatta viva, avremmo avuto molto altro da segnalarle, per esempio in relazione all’imminente presentazione di un volume curato dagli studenti dell’indirizzo Geometri dedicato alle Pievi del valdarno o dell’imminente convegno di carattere nazionale sulla didattica della matematica, e ancora il fatto che tra un mese o poco più, ospiteremo un concorso enogastronomico internazionale ideato in collaborazione con gli enti locali e le forze produttive del territorio e altro ancora… Così non è stato e ne prendiamo atto con rammarico. Il plurale non è ovviamente da intendersi come majestatis, bensì come indice di un sentimento condiviso dalla comunità scolastica del vasari. La saluto cordialmente, Valerio Vagnoli Dirigente scolastico ISIS Vasari Pubblichiamo con piacere la sua lettera, nella speranza di rendere merito, in questo modo, all’istituto e alle sue tante e lodevoli attività. MF TRE DOMANDE PER IL “RIONE LIPPI” Gentile redazione, sottopongo a voi e ai lettori della vostra rubrica 3 quesiti relativi al rione Lippi, ma anche 3 possibilità per i nostri amministratori di dimostrare interesse, fornendo risposte e portando miglioramenti. 1) Giardino di via Pescetti. ricavato da un piccolo spazio verde tra le case, è stato recintato e arredato con tanto di panchine circa 3 anni fa. da allora è sempre stato chiuso con lucchetti e catene e interdetto al pubblico. Qualcuno ne sa qualcosa? 2) Strada di recente costruzione adiacente al cimitero di rifredi, collegata con via delle Tre Pietre. non ha un nome, non è illuminata, ha un asfalto grezzo non finito, non si capisce se è una strada pubblica o solo una servitù di accesso alla ferrovia. Qualcuno ne sa qualcosa? 3) Passaggio pedonale che collega via vasco de Gama con via delle Tre Pietre. Frequentatissimo dai pendolari di giorno, buio e pericoloso di notte, impraticabile quando piove per le pozze. negli anni è stato solo sfiorato da interventi di risistemazione a margine dei lavori Tav: una parte è coperta da cemento, una da asfalto, una buona parte è ancora sterrata. Qualcuno ne sa qualcosa? Cordiali saluti Andrea Lucidi
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Concerti Nathalie 12 marzo
saschall
Nathalie nasce a Roma nel 1979 da famiglia italo-belga. Inizia a scrivere le sue prime canzoni all’età di 15 anni, prima alla chitarra, in seguito al pianoforte, strumento che studia per due anni. La sua musica si ispira in gran parte ad artisti anglosassoni come Tori Amos, P.J. Harvey, Fiona Apple, Radiohead, Jeff Buckley, ma anche ad italiani come De André e De Gregori. Diventa nota al grande pubblico vincendo la quarta edizione di X Factor esordendo nel 2010 con il singolo In punta di piedi, contenuto nell’omonimo EP. Questa vittoria le ha assicurato un contratto con la casa discografica Sony Music e durante la finale le è stato inoltre assegnato il premio della critica da parte della sala stampa e di alcune emittenti radiofoniche. Alessandra Amoroso 19 marzo
Mandela forum
Dopo le anteprime di dicembre a Roma e Milano, Alessandra Amororo sarà in tour nel 2011 nei palasport italiani. Intorno a lei l’interesse del pubblico è sempre altissimo e ogni sua attività è seguita con l’affetto che viene riservato
solo ai grandi artisti. L’uscita del nuovo album “Il mondo in un secondo”, è diventata l’occasione di un fermento straordinario che anima l’universo di internet. Il giorno del lancio del nuovo sito ufficiale www. alessandraamoroso.it, quando ben 50.000 visitatori unici si sono collegati quasi in contemporanea per ascoltare in anteprima il singolo e avere le prime anticipazioni, mandando in tilt il server situato negli Stati Uniti. “Il mondo in un secondo”, il nuovo album di inediti di Alessandra Amoroso contiene tredici brani e arriva dopo i risultati straordinari dei due dischi precedenti, entrambi multiplatino. giovanni Allevi 27 e 28 marzo
teatro verdi
E’ partito il 19 febbraio 2011, dal Palalottomatica di Roma il nuovo tour di Giovanni Allevi intitolato “Alien World Tour”. Il compositore e pianista marchigiano esegue, oltre ai suoi più grandi successi, i brani di “Alien”, ultimo disco di inediti di pianoforte solo (Bizart/Sony Music) uscito lo scorso 28 settembre e attualmente ai vertici delle classifiche di vendita. La carriera artistica di Giovanni Allevi è costellata da successi di pubblico e discografici (con oltre 500.000 copie vendute dal 2005 a oggi). Dopo i due dischi di pianoforte solo “No concept” (2005 - disco d’oro e disco di platino), con cui Giovanni Allevi si è fatto conoscere al grande pubblico ,e “Joy” (2006), tre volte disco di platino, il pianista e compositore marchigiano ha pubblicato l’album registrato con orchestra sinfonica “Evolution” (2008 - disco d’oro e disco di platino). A completare
queste pubblicazioni il disco registrato dal vivo durante il tour 2007 “Allevilive” che celebra i dieci anni di carriera discografica .
A teatro Il sogno dei mille dall’8 al 13 marzo
teatro della Pergola Come far rivivere, oggi, l’icona di Giuseppe Garibaldi? Come rigenerare quel fascino e quell’entusiasmo che il generale sapeva suscitare ai quattro angoli del mondo? Garibaldi era conosciuto, amato, sostenuto da tutti i ceti sociali. A Murmansk, i pescatori tenevano affisso ai muri il suo ritratto; in Uruguay era una leggenda; in Francia i grandi poeti gli dedicavano poesie e inni. In un mondo dove non esisteva la televisione e internet sorprende la facilità con cui si diffuse la sua leggenda. cercando Picasso dal 29 marzo al 3 aprile
teatro della Pergola
Il maestro Giorgio Albertazzi sbarca a Firenze. Siamo a Parigi nel 1941. La città è assediata dalla guerra, tormentata dai bombardamenti: ciononostante un gruppo d’intellettuali continua a riunirsi, leggono, mantengono vive le loro idee, le loro utopie. Sono Dora Maar, Albert Camus, Simone de Beauvoir, Jean-Paul Sartre, Raymond Queneau e Pablo Picasso. Proprio in questo clima il grande pittore spagnolo creò quel meraviglioso testo onirico e surreale che è Le désir attrapé par la queue (Il desiderio preso per la coda), animato da personaggi come il Piede Grosso, l’Angoscia grassa, la Cipolla, il Silenzio
L’ALLuvIONe deL ‘66
Un docu-film che racconta la furia del fiume d’argento E
ra il 4 novembre 1966 quando la città si ritrovò invasa dall’acqua, sommersa da una valanga melmosa e feroce che ne rapì la gente, le botteghe, le opere d’arte, l’anima. “Gli Angeli nel Fango – L’alluvione mai vista” è la più completa ricostruzione dell’alluvione di Firenze del 4 novembre 1966. 90 minuti di immagini choc, inedite e a colori in cui viene raccontata la verità sui ritardi nei soccorsi, la città che si auto-organizza e l’arrivo degli Angeli del Fango. Il cofanetto (che può essere acquistato nelle edicole al prezzo di 12 euro, i cui utili saranno destinati alla Biblioteca Nazionale Centrale) contiene il libro e il docu-film di Erasmo D’Angelis, giornalista e promotore del Raduno internazionale degli Angeli del Fango del 4 novembre 2006, un’iniziativa editoriale che vede Fondazione Sistema Toscana (FST) per la prima volta nella veste di produttore
e realizzata in partnership con il quotidiano La Nazione. “È il frutto di tre anni di ricerche giornalistiche e storiche. Grazie ad una imponente mole di materiali, documenti, testimonianze e immagini inedite e mai viste ritrovate negli Archivi Rai, dell’Esercito o messe a disposizione da privati, siamo riusciti a ricostruire quelle ore drammatiche che hanno preceduto e seguito l’alluvione del 4 novembre 1966 – spiega Erasmo D’Angelis – inutile dire che abbiamo lavorato con passione e ovviamente a titolo gratuito, realizzando una grande opera collettiva. Questo lavoro è anche il nostro particolare sos nei confronti di un Paese che non è ancora riuscito, nonostante tutti i lodevoli sforzi del nostro territorio e la pianificazione realizzata dall’Autorità di Bacino dell’Arno, a mettere in sicurezza dalle alluvioni città, indu/B.B. strie, opere d’arte”.
o la Torta, privo di chiare evoluzioni logiche, singolare nella punteggiatura. e ora qualcosa di completamente tipico 9 marzo
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Sai dov’è Semifonte? Conosci l’origine del carciofo di Empoli? Conosci altri oli oltre a quello d’oliva? Ma soprattutto: il prodotto tipico è morto o è vivo più che mai? Per rispondere a queste domande (e soprattutto per farsene molte altre) non vi resta che vedere “… e ora qualcosa di completamente tipico!” Uno spettacolo che va alla (ri) scoperta del prodotto tipico, passando attraverso il racconto di storie remote del passato ma anche di situazioni surreali, di favole, che saranno interrotte da scene corali, da gag scoppiettanti e divertenti dove anche il pubblico sarà protagonista, il tutto accompagnato da musiche dal vivo. Ideali, tumulti e locomotive. Il Risorgimento dai finestrini dei treni 30 e 31 marzo
teatro Puccini
Un viaggio sferragliante, attento, a tratti beffardo tra le pagine del Risorgimento, guardando dai finestrini dei primi treni moti, battaglie, strategie, alleanze e voltafaccia, scontri tra le diverse ipotesi d’Italia unita, contrasti col potere papale e anticlericalismo risorgimentale, con i protagonisti di quegli anni visti come persone, capaci di emozioni, intelligenze ed ideali come d’antipatie perso-
nali e colpi bassi, non ancora prigioniere dell’ alone mitico in cui la Storia ufficiale vorrà successivamente avvolgerli.
Le mostre Personale fotografica di elisabetta Miglietta dal 15 al 26 marzo
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Nata a Firenze nel 1987. Sin da piccola è sempre stata affascinata dall’arte in tutte le sue forme: dalla musica al disegno, dai film alla letteratura. Crescendo sviluppa un enorme interesse per la fotografia ed inizia a compiere i primi passi con una reflex analogica. Capisce in questo modo che la fotografia è l’arte attraverso la quale riesce meglio ad esprimere se stessa e che più la rappresenta. Compra così la sua prima reflex digitale e nel 2008 si iscrive al corso di fotografia della scuola fiorentina YouCrea . Successivamente si specializza nella fotografia di ritratto e moda e collabora come fotoreporter per il festival della Creatività di Firenze. figure, memorie, spazio disegni da frà Angelico a Leonardo dall’8 marzo al 12 giungo
galleria degli uffizi
Cinquanta disegni del Gabinetto Disegni e Stampe degli
Uffizi incontrano cinquanta disegni del British Museum. Sono questi i numeri della mostra che vede unite, in una partnership simbolicamente giocata su un numero uguale di prestiti, due tra le maggiori collezioni di grafica esistenti al mondo. L’occasione è unica - ma in realtà della iniziativa si è avuta una edizione inglese, allestita nella Great Court del British Museum, aperta fino alla fine di luglio 2010 per confrontare in sequenza capolavori da antologia mai prima d’ora esposti contemporaneamente in una unica sede. Picasso, Mirò e dalì. giovani e arrabbiati: la nascita della modernità dal 12 marzo al 17 luglio
Palazzo strozzi
Dedicata alla produzione giovanile di maestri che hanno avuto un ruolo decisivo per gli esordi dell’arte moderna, la mostra prende in esame il periodo pre-cubista di Picasso con suoi lavori anteriori al 1907, mentre le opere di Miró realizzate fra il 1915 e il 1920 sono presentate in relazione con quelle di Dalí del quinquennio 1920-1925 per porre in evidenza le differenze e relazioni stilistiche che caratterizzano il periodo precedente all’adesione dei due artisti alla poetica del Surrealismo. La mostra Picasso, Miró, Dalí. Giovani e arrabbiati: la nascita della modernità presenta più di sessanta opere della produzione giovanile di Picasso, Miró e Dalí e oltre cento schizzi picassiani, provenienti dai più importanti musei spagnoli, dal Metropolitan Museum of Art e da collezioni private.
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