Il Giornale nel tuo Comune
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MARZO 2011
Periodico d’informazione locale. Anno V n.24 del 7 marzo 2011. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10
due ruote
PRIMO PIANO
La dura vita dei pidocchi Andrea Muzzi*
I fIReNze “A PeDAlI” Il capoluogo visto dal sellino: cosa va e cosa no. I problemi non mancano, ma nemmeno i progetti PAGG.10-11
Differenziata al 45% Raggiunto un primo traguardo, ma ora si punta al 65 per cento. In arrivo due fontanelli PAGG.4-5
sPort
Bottai e Certosa, rebus parcheggi PAG.3
Le “zone buie” della città
il punto
di Bernini – Wiedenstritt
I vItA DA PReDestINAtO Ecco chi è Michele Camporese, la più bella sorpresa viola di questa stagione PAG.36
Il calcio in Rosa Alla scoperta dell’Ellepi, compagine femminile che partecipa ai tornei amatoriali Csen PAG.38
dati resi noti dalla questura non lasciano spazio a dubbi: in città (e in tutta la provincia) la sicurezza è aumentata. Sono numeri, e come tali non ammettono repliche. Però c’è un però. Ed è quello che i cittadini sentono, le loro sensazioni, il loro grado di percezione di tranquillità. Che talvolta, e in certi luoghi, viene a mancare. Succede soprattutto di notte, in centro. E si scopre così che ci sono aree (vedi San Lorenzo e Santa Croce, ma
anche l’Oltrarno) dove a passeggiare dopo il calar del sole non ci si sente poi così sicuri, anzi. Una sensazione di scarsa tranquillità che in qualche caso esce dalla cerchia dei viali e raggiunge anche altri parti di Firenze. Come i dintorni di piazza Dalmazia, ad esempio, o come – storicamente – le Cascine. Ma, almeno per quanto riguarda il grande polmone verde cittadino, le cose sembrano destinate PAGG.14-15 a cambiare.
Alta velocità, tutto sui cantieri PAGG.30-31
l cane è l’amico più fedele dell’uomo. L’animale invece che ci fa più compagnia è il pidocchio: in molte scuole le teste dei bambini sono un allevamento a cielo aperto. Dentro le teste di alcuni bimbi c’è un affollamento di bestioline che al cospetto la Cina sembra terra disabitata! Una volta per mandare via i pidocchi esistevano rimedi naturali. C’era chi usava l’aceto, chi rasava i capelli. Mia mamma usava la scopa: me la batteva ripetutamente in testa, convinta in questo modo di schiacciarli. In verità i pidocchi continuavo ad averli: in compenso, per tre volte sono stato all’ospedale per trauma cranico! In questi anni il pidocchio si è adattato a un ambiente che via via si è sempre più trasformato. Una volta i pidocchi prosperavano in teste biologiche, dove il capello era naturale. Oggi molte persone si fanno la tinta: il pidocchio vive in un modo colorato ma anche parecchio tossico. Noi per l’ambiente ci preoccupiamo del buco dell’ozono. Per il pidocchio il problema atmosferico si chiama lacca: una nube tossica che aleggia sopra alcune teste e che minaccia la sopravvivenza di molte specie! In alcuni casi questo problema è un disastro ambientale senza precedenti: pensate a Toto Cotugno o a Moira Orfei! Insomma, i pidocchi sono attaccati al loro posto, per mandarli via servirebbe un valido motivo. Idea: mandiamo qualche escort ai pidocchi! Magari minorenne. Poi scoppia lo scandalo e il pidocchio sarà costretto a dimettersi. Non è male, che ne dite? *Comico
tempi moderni
Navigando in piazza (e presto sul tram) PAGG.28-29
Edizione di Impruneta • 6.273 copie distribuite da
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Marzo 2011
il giornale nel tuo Comune
circonvallazione. Taglio del nastro per il primo tratto del bypass di Impruneta
Inaugurazione al profumo di mimosa il progetto
Il sindaco Beneforti, la vicepresidente
Tra problemi tecnici e vicende giudiziarie
della Provincia Cantini e la dirigente Carosella
Il progetto iniziale della circonvallazione di Impruneta era stato appaltato nel 2000 ma si era scontrato con scogli tecnici (il tracciato passava troppo vicino a una casa e presentava anche altri problemi di fattibilità) ma soprattutto con una vicenda giudiziaria che aveva coinvolto il direttore dei lavori. La Provincia davanti al contenzioso decise di sostituire il progettista e il direttore e di stipulare un nuovo accordo di programma con il Comune. La firma del secondo accordo per la circonvallazione porta la data del 13 giugno 2006, quando il sindaco Ida Beneforti e l’assessore provinciale alla viabilità Stefano Giorgetti. L’iter burocratico per arrivare alla gara dell’affidamento dei lavori, le procedure per gli espropri e non ultime le difficoltà legate al patto di stabilità (che limita la capacità di spesa degli enti locali) hanno portato ad alcuni rallentamenti e al riavvio dei lavori per il primo lotto nel gennaio 2010.
presenteranno ai cittadini la nuova strada in occasione della festa della donna Lisa Baracchi
C
ome fosse un omaggio al giorno della mimosa: l’apertura della circonvallazione di Impruneta si festeggerà l’8 marzo. E saranno tre rappresentanti del gentil sesso a tagliare il nastro tricolore. L’inaugurazione del primo, attesissimo, lotto è fissata e a celebrare l’evento che presenta ai cittadini il bypass del centro saranno il sindaco Ida Beneforti, naturalmente, la vicepresidente della Provincia di Firenze con delega alle infrastrutture, Laura Cantini, la dirigente del dipartimento di lavori pubblici della Provincia Maria Teresa Carosella. La circonvallazione Desco-Sassi Neri che il paese aspetta da quasi dieci anni è considerata dall’amministrazione comunale un’opera fondamentale, sono state investite nel progetto complessivo tutte le risorse disponibili: oltre due milioni di euro. Sull’asfalto nuovo potranno finalmente passare le auto evitando di entrare in piazza Buondelmonti e grazie a questo intervento sarà possibile declassare la strada provinciale che taglia il centro del paese: “Questo significa che potremo mettere marciapiedi, semafori, dossi per rallentare le auto, mettere in sicurezza il centro storico e procedere alla riqualificazione di piazza Buondelmonti – spiega l’assessore ai lavori pubblici e vicesindaco Leonello Buccianelli – grazie anche al nuovo raccordo tra via Ho Chi Minh e via di Cappello, la piazza potrà essere chiusa in occasione della festa dell’Uva e delle altre nostre feste tradizionali senza troppi disagi per i residenti”. E tutto questo anche in vista della futura riqualificazione del centro (il progetto vincitore del concorso di idee è quello dello studio Canali e dell’artista Parmiggiani), dove, con il nuovo look, si entrerà in punta di piedi: “La piazza diventerà a priorità pedonale – spiega Buccianelli – con una viabilità solo di servizio. Passando sulla “cornice” della piazza, pavimentata in pietra, ci si accorgerà subito di essere in un ambiente diverso. Come passare in piazza della Signoria, con
la circonvallazione al
Desco
prima dell’inaugurazione
un permesso si può, ma con i modi dovuti”. L’inaugurazione del primo lotto della circonvallazione (dall’incrocio tra l’Imprunetana e via del Desco arriva a via Fabbiolle) permetterà anche di sperimentare la segnaletica che in alcuni punti sarà, per i primi mesi provvisoria, colorata in giallo: “Abbiamo fatto un incontro con residenti e commercianti – racconta l’assessore Buccianelli – per chiedere dove avrebbero voluto i parcheggi intorno all’incrocio del
il reporter è un periodico di 10 edizioni che mensilmente viene distribuito da in 216.486 copie
ti – speriamo che durante l’inaugurazione la vicepresidente Cantini dia nuove assicurazioni sui tempi della realizzazione di questa seconda parte”. Le risorse ci sono: quelle comunali (750 mila euro) sono già stanziate e quelle provinciali (altrettanti 750 mila euro). che tardavano un po’ ad arrivare, sono state ora previste nel bilancio 2011. Insieme agli espropri dei terreni, per pubblica utilità, si deve procedere alla gara per l’assegnazione dei lavori.
gli interventi Insieme ai lavori messi in cantiere da Publiacqua
Un nuovo manto di asfalto per nove strade, intanto
S
ulla via Cassa interna a Bottai i motorini ora possono passare più tranquilli. Non ci sono più le buche e i tratti sconnessi, un nuovo manto di asfalto ha preso posto da metà febbraio scorso. Qui la segnaletica indicava “strada sconnessa”, ma non sono mancati episodi anche recenti di incidenti causati dalle buche. Il lavoro è il più importante dei ripristini stradali che il Comune ha messo in programma per quest’anno. “In concomitanza con lavori di Publiacqua ed Enel abbiamo colto l’occasione per rifare i tratti di pavimentazione stradale più dissestati”, dice l’assessore Filippo Ciolli fresco di delega
Il Reporter di Impruneta raggiunge 6273 famiglie nel Comune di Impruneta
Copia in abbonamento postale
Desco e come progettare l’incrocio. Dopo una prima fase sperimentale faremo delle correzioni se ce ne sarà bisogno, ascoltando le considerazioni di chi usa la strada. Dobbiamo capire ancora quanti automobilisti e mezzi pesanti ci passeranno e quali problemi potrebbe dare l’incrocio”. L’attenzione dopo l’8 marzo quindi si sposterà sul secondo lotto della strada. Sono partite le prime lettere di esproprio, “La direzione è quella buona – spiega il sindaco Benefor-
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alle manutenzioni (Durante la valutazione di metà legislatura il sindaco ha modificato gli incarichi nella giunta, assegnando all’assessore Ciolli anche le deleghe alle manutenzioni e alla Protezione Civile, mentre l’assessore Bombardieri ha mantenuto la delega alla Polizia Municipale, aggiungendo quella ai Rapporti tra Enti e Istituzioni). Tra le strade che avranno un nuovo asfalto ci sono via della Robbia; via delle Case; vicolo della Croce; un tratto di via della Fonte; una porzione di via Papa Giovanni, via Monte S.Antonio; via di Cappello e infine via Ponte a Iozzi. “Oltre a questi abbiamo finanziato un altro pacchet-
Stampato da Rotopress International, Loreto (AN) Periodico d’informazione locale Anno V n.24 del 7 marzo 2011 N°reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10€
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to di lavori da fare tra la primavera e l’estate prossime – dice Ciolli – si tratta di 50 mila euro da destinare a manutenzioni straordinarie. I soldi ci sono, i lavori sono già stati affidati, resta da capire se il patto di stabilità ce lo permetterà. La capacità di spesa dei Comuni è stata ancor più limitata e per dovremo rimodulare i progetti per far fronte alle emergenze. Ad esempio serve ora intervenire sul ponte di Pozzolatico che arriva in via di Castello, crollato per le piogge la notte di Natale”. Spiega l’assessore: “Questi lavori di asfaltatura andranno comunque fatti, resta da /L.P. capire quando farli partire”.
Dati non raccolti presso l’interessato Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Web&Press s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsabile del trattamento è Web&Press s.r.l. Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrivendo a Web&Press via Kassel 17 50126 Firenze.
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IMPRUNETA
terza corsia. Beneforti: “Per sciogliere i nodi chiedo aiuto al prefetto e alla Regione”
Bottai e Certosa, parcheggi incerti
il parcheggio alla
Certosa
Il commissariamento della Btp impedisce la conclusione del cantiere dell’area di sosta nella frazione vicina a Firenze. Lungo la Cassia si aspetta di vedere realizzato un piano di qualità per i posti auto dei pendolari e per i pullman turistici
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Insieme a un mulo lungo l’Autopalio U
Luisa Pampaloni ornano i “forse” a invadere gli spazi dei parcheggi che interessano Impruneta: quello dei Bottai e quello della Certosa. Il più pungente è senz’altro il dubbio che impedisce al parcheggio dei Bottai di avere la pavimentazione prevista ed essere infine, dopo due anni di ritardo, inaugurato. Il problema riguarda il commissariamento della Baldassini Tognozzi Pontello, la ditta che ha eseguito fino a questo momento i lavori che seguono l’ampliamento dell’autostrada A1. “Dopo numerosi incontri e sollecitazioni scritte a Società Autostrade e Provincia, il percorso sembrava ormai avviato a conclusione – dice il sindaco di Impruneta Ida Beneforti – Btp aveva affidato la realizzazione della pavimentazione ad una ditta specializzata ed era stato trovato l’accordo con la Provincia per aprire il parcheggio nell’attesa dei tempi adeguati per la realizzazione dello opere idrauliche sul fosso vicino”. Ora però davanti alla grave situazione finanziaria in cui si trova la ditta i lavori sono stati sospesi. Al parcheggio dei Bottai manca la pavimentazione in cemento architettonico di colore grigio beige come è anche in piazza Pitti a Firenze, per intendersi. Beneforti ha già chiesto a Società Autostrade di valutare ogni possibile soluzione alternativa per la conclusione dei lavori e non solo, ha incontrato il prefetto Paolo Padoin: “Ho raccontato al prefetto la situazione dei cittadini dei Bottai, ormai stremati dalla convivenza con un cantiere aperto da molti anni, sia degli operatori economici ormai al collasso e delle pesanti conseguenze che questa situazione ha anche sull’occupazione. E’ anche una questione di ordine pubblico: se i cittadini dovessero scendere in strada per protestare non si potrebbe dare loro torto”. Continua Beneforti: “Sono certa che, come accaduto con il suo predecessore, l’intervento del Prefetto possa dare forza e sostegno all’azione dell’amministrazione e alla difesa dei diritti dei cittadini”. Manca ora il colloquio con il commissario incaricato di gestire la situazione della Btp e chiedere di sciogliere questo nodo. Legati ai lavori per la terza corsia dell’A1 c’è an-
la protesta. “No al pedaggio e via ai lavori”
che il parcheggio della Certosa, chiesto per garantire l’interscambio con il servizio pubblico, per liberare il parcheggio dei Bottai dalla sosta dei pendolari, per ospitare servizi di informazione turistica e di ristoro. Nel corso di un convegno Gennarino Tozzi, condirettore generale di Società Autostrade aveva detto che quel parcheggio scambiatore non poteva essere fatto. Beneforti aveva scritto una dura lettera a Società Autostrade, affermando che si sarebbe mossa “in tutte le sedi istituzionali e non, per tutelare i diritti stabiliti dall’accordo procedimentale”. E’ servito con incontro tra Società Autostrade e l’amministrazione comunale per chiarire che “il parcheggio non verrà realizzato nella forma in cui era stato ipotizzato”, ma resta “la volontà di individuare una soluzione condivisa con il territorio”. Probabilmente non ci sarà il giardino a copertura del parcheggio e forse neanche i piani previsti: “Ma se il progetto iniziale, molto
Non siamo disposti ad accettare una nuova soluzione troppo semplificata costoso e ambizioso, andrà semplificato – commenta il sindaco – non siamo disposti ad accettare una struttura ridotta ai minimi termini. L’area di sosta si trova in un luogo di pregio, sotto la Certosa, dovrà avere delle precise caratteristiche”. Conclude il primo cittadino: “Ora resta da capire se il Comune di Firenze seguirà ancora la questione o se Impruneta deve pensare a una soluzione autonomamente”. Insieme a una nuova soluzione condivisa del parcheggio scambiatore della Certosa, Impruneta deve concordare con Società Autostrade la realizzazione del Parco Pali e le opere di ricaduta che coinvolgono anche la piazza di Tavarnuzze.
n mulo è stato il testimonial della manifestazione del 12 febbraio scorso, quando è stato proclamato il Siena-Firenze day. Circa mille partecipanti, cinque chilometri da percorrere per ribadire un concetto: “Non si può pagare il pedaggio sull’Autopalio, una strada che è come una mulattiera”. Voluta dai presidenti della Provincia di Siena e Firenze, Simone Bezzini e Andrea Barducci, la manifestazione aveva anche lo scopo di chiedere gli interventi di ammodernamento e messa in sicurezza dell’importante arteria stradale, gestita da Anas. “Introdurre un pedaggio su questa strada senza prima renderla più moderna e sicura – dicono con decisione Barducci e Bezzini - significa solo gravare economicamente su cittadini e imprese, con un balzello inutile e ingiustificato, e arrecare un danno di immagine al nostro territorio, meta ogni anno di milioni di turisti”. Continuano Barducci e Bezzini: “Ricordiamo ancora al Ministro Matteoli che siamo in attesa di un incontro richiesto a giugno 2010: ci auguriamo che la straordinaria partecipazione alla manifestazione fatta di tantissimi cittadini, spinga il governo a un supplemento di riflessione che porti all’annullamento del pedaggio (atteso a partire dal Primo Maggio, ndr). Se questo non dovesse accadere, non ci fermeremo e continueremo la nostra battaglia”. Il viaggio di protesta del 12 febbraio è stato inframezzato da tappe intermedie nei vari presidi organizzati alle uscite di Siena
Nord, Monteriggioni (dove i due presidenti sono stati accolti da un gruppo in costume medievale che chiedeva “Quanti siete? Dove andate? Un fiorino”, riprendendo la celebre battuta del film “Non ci resta che piangere”), Colle di Val d’Elsa, Poggibonsi, San Donato, Tavarnelle e, infine, a Firenze Certosa. Qui da Impruneta c’erano ad aspettare la carovana rappresentanti delle associazioni di volontariato come delle categorie economiche e dei sindacati. In consiglio comunale, intanto, è stata votata all’unanimità una mozione che chiede al governo di eliminare quella che gli amministratori del Chianti chiamano una “gabella”. “Anche il Pdl, con dei distinguo, – spiega il sindaco Ida Beneforti – ha riconosciuto che non stiamo lavoran-
Mille manifestanti hanno partecipato alla giornata per la Siena-Firenze do per una presa di posizione politica, ma per il bene di chi abita e lavora nel nostro territorio”. Una rassicurazione è arrivata intanto da Roma: “L’Autopalio sarà gratuita per i residenti delle province di Siena e Firenze e per i mezzi funzionali alle attività produttive delle aziende che operano sul territorio”, avrebbe garantito, non ancora formalmente, il Ministro a in/L.P. frastrutture e trasporti.
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il giornale nel tuo Comune
ambiente. La raccolta differenziata ha raggiunto nel 2010 il 45%, ma ora deve arrivare al 65
I traguardi e le brutte abitudini Ecco l’immondizia imprunetina Lisa Baracchi
postaggio per consentire di riutilizzare il materiale raccolto, in modo da avere un risparmio e non solo il costo della raccolta”. In attesa che il piano industriale di gestione dei rifiuti faccia il suo corso a Impruneta si lavora per sostituire i vecchi cassonetti con i bidoncini colorati “entro il 2011 il progetto di sostituzione dei cassonetti avrà riguardato tutto il territorio comunale. Il risultato del 45% è stato raggiunto grazie all’esten-
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raguardo raggiunto. La raccolta dei rifiuti differenziata ha conquistato nel 2010 la media del 45% nel Comune di Impruneta e questo significa che si è arrivati all’obbiettivo fissato dalla normativa regionale: il Comune non dovrà più pagare l’addizionale dell’ecotassa. “Non è tanto il risparmio che abbiamo ottenuto che ci soddisfa – spiega l’assessore all’ambiente Filippo Ciolli – ma il risultato che premia i nostri sforzi per diffondere l’abitudine alla differenziazione dei rifiuti”. Dopo l’estate in realtà la percentuale è salita fino al 48% (sono i dati di Quadrifoglio non ancora certificati ufficialmente dall’agenzia regionale incaricata) “questo ci fa ben sperare di arrivare entro il prossimo anno al 50% - continua Ciolli – certo è che secondo la normativa nazionale il prossimo traguardo da raggiungere è quello del 65% entro la fine del 2012. La sfida è ancora aperta”. E lo si capisce bene se si pensa che negli ultimi cinque anni la raccolta differenziata è salita di 10 punti percentuali, in due anni ora si tenterà di raggiungerne altri 15. “Ma non c’è solo il problema della raccolta – spiega l’assessore – serve continuare a sviluppare la filiera dei rifiuti, ovvero realizzare il termovalorizzatore ma soprattutto gli impianti di com-
Ora aspettiamo la realizzazione degli impianti di compostaggio e del termovalorizzatore
cassonetti in piazza
sione del servizio di raccolta porta a porta alle aziende di Cascine del Riccio e soprattutto grazie alla diffusione della raccolta differenziata con cassonetti e bidoncini più piccoli in molte aree collinari e frazioni dove fino a poco tempo fa non si faceva (San Gersolè, Ponte a Iozzi, la Sodera, Torricella, Colleramole, Baruffi). I prossimi passi riguarderanno un sistema di tariffazione puntuale (che consiste nel pesare esattamente i rifiuti indifferenziati prodotti dalla singola casa), che premi chi si impegna per la differenziazione, ma di tutto questo se ne riparlerà il prossimo anno con il
Buondelmonti
anna bagagli Pensionata, 73 anni
sauro cioni Tecnico radiologia, 53 anni
elisabetta billi Impiegata, 55 anni
“Bidoncini personali in giardino”
“Serve più informazione sulla raccolta”
“Cassonetti ancora poco utilizzati”
“Ho messo dei bidoncini nel mio giardino e ho preso l’abitudine a fare la raccolta differenziata da diverso tempo. Non la trovo difficile e mi piace fare una cosa che aiuta l’ambiente. Se dovessi dare un consiglio all’amministrazione chiederei di cambiare i cassonetti della carta perché spesso i cartoni più grandi non si riescono a far passare dentro”
“Per migliorare la raccolta differenziata servirebbe un’informazione più capillare. Spiegare meglio ai cittadini come si deve farla, per ora si è contato molto sull’iniziativa personale. E poi consiglierei di mettere qualche cassonetto in più, a volte è scomodo andare a cercare le multipostazioni”
“Vedo che i cassonetti interrati della differenziata in piazza Buondelmonti vengono usati ancora poco. Molti dicono che ‘tanto è uguale’. Credo comunque che i cassonetti debbano essere lavati di più, soprattutto d’estate, e vuotati più spesso, perché chi arriva con i sacchetti distinti non può essere costretto a lasciarli dove capita”
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IMPRUNETA Simone bonechi Tabaccaio, 39 anni
andrea giani Fioraio, 52 anni
“Ormai la raccolta è un’abitudine”
“Attenzione anche agli oli esausti”
“Faccio la raccolta differenziata a casa, da quando mi sono sposato, e in negozio, ma qui solo quella della carta non ho altri rifiuti grossi da gettare. E’ una questione di abitudine e non trovo la cosa particolarmente difficile. Ho iniziato una decina di anni fa a separare i rifiuti facendo sacchetti divisi, ora faccio la cosa in automatico”
“Una volta imparate alcune accortezze non le ho più lasciate. Ho preso l’abitudine di tenere una stagnetta per l’olio del fritto ad esempio. Ho imparato che è una delle sostanze più inquinanti, la consegno il sabato mattina al camion di Safi. In negozio passano gli operatori ecologici a prendere gli imballaggi”
Nuovi bidoncini colorati, raccolta porta a porta, due fontanelli per prendere l’acqua potabile risparmiando sulle bottiglie di plastica. Poi si penserà anche alla tariffa puntuale: la città rinnova la sfida per la riduzione degli scarti indifferenziati
abbandoni alla
Presura
nuovo gestore della raccolta dei rifiuti. Una bella novità è il prossimo arrivo di due fontanelli per l’acqua di alta qualità, uno in piazza Accursio a Impruneta, l’altro in piazza di Tavarnuzze. La Provincia finanzierà il 70% del costo complessivo. Oltre ad avere acqua potabile gratuita e ben controllata i cittadini potranno approfittare di questa occasione, come succede già in molti comuni della zona,
per eliminare tante bottiglie di plastica da smaltire. E per combattere il malcostume degli abbandoni dei rifiuti ingombranti e degli elettrodomestici? “Stiamo eliminando i cassonetti che sono in zone isolate, come alla Presura, alle Rose, ai Falciani – spiega Ciolli – è qui che ritroviamo ripetuti abbandoni di frigoriferi, televisori, in quantità”. Ci sono poi i quattro ispettori ambientali che passano
di negozio in negozio per dare informazioni su come gestire gli imballaggi più ingombranti ad esempio “ci piacerebbe che la sorveglianza fosse rafforzata ancora”, dice l’assessore.Per informazioni sulla raccolta dei rifiuti il numero verde di Safi Quadrifoglio è lo 800 33 00 11. Per prenotare il ritiro gratuito e a domicilio dei rifiuti ingombranti si deve chiamare lo 055/3906666.
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IMPRUNETA Completato il primo lotto della circonvallazione, con segnaletica sperimentale al Desco: inaugurazione prevista per l’8 marzo In conclusione i lavori di interramento della linea a 15mila V su via Mazzini SAN GERSOLÈ In previsione la sostituzione della rete idrica su tutto il percorso stradale dalla Sp70 alla scuola VARIE ZONE DEL COMUNE Previsti numerosi interventi di ripristino sulle vie comunali (vedi anche articolo a pag. 2) TAVARNUZZE Completati i lavori del marciapiede e quelli complementari (acqua e luce) su via Indipendenza e via Cassia: il rifacimento dei manti stradali sarà eseguito prima dell’estate, in contemporanea sarà eseguita anche la segnaletica orizzontale
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scuola. Sono 65 le famiglie che non hanno ancora mai saldato le tariffe dei servizi
Più controlli per scovare i “furbetti” Luisa Pampaloni
zione scolastica, e 25 per la tassa di iscrizione, 5 per il trasporto scolastico e uno per la retta dell’asilo nido. Al Comune mancano all’appello 14.905,70 euro, “cifra che l’amministrazione è costretta a mettere tra le somme inesigibili, cioè tra quelle che difficilmente torneranno nelle casse dell’Ente”. Mentre per le situazioni di difficoltà economica, per l’anno scolastico in corso, sono stati assicurati (e quindi totalmente a carico dell’Amministrazione) 46 esoneri: 29 per la refezione scolastica e tassa di iscrizione, 13 per il trasporto scolastico e 4 per l’asilo nido. “Se c’è una battaglia che personalmente non intendo smettere – dice Buccioni - è proprio questa”. Tra i controlli, ogni anno c’è anche l’invio da parte del Comune alla Guardia di Finanza di un campione delle dichiarazioni Isee (Indicatore situazione economica equivalente, è una dichiarazione usata per valutare la situazione reddituale e patrimoniale delle famiglie) presentate per accedere ai servizi scolastici con delle tariffe agevolate. Le fiamme gialle accerteranno la veridicità di questi documenti. “Credo sia necessario – conclude l’assessore Buccioni - un patto di collaborazione e responsabilità tra tutti i soggetti coinvolti: famiglie, servizi dell’ente e organismi di partecipazione. Attraverso una capillare informazione e una strutturata collaborazione con la scuola e i genitori, in altre parole attraverso una rete di relazioni, si cerca di fornire puntuali informazioni sui servizi socio-educativi, di condividere le scelte organizzative e di incentivare comportamenti virtuosi, agendo sulla responsabilità connessa al ruolo di ciascuno e stigmatizzando i comportamenti scorretti”. Per far funzionare le scuole del territorio il Comune ha speso lo scorso anno 115.833 euro con cui l’amministrazione ha pagato gas, luce, acqua, telefono, gasolio.
Al Comune mancano circa 15mila euro, soldi che dovevano arrivare dal pagamento di mensa, pulmini e asili nido. “I morosi non sono i genitori in difficoltà economiche”
I
l Comune muove battaglia ai “furbetti” della mensa, del pulmino scolastico, delle rette per l’asilo nido. A chi non paga le tariffe dei servizi scolastici l’amministrazione manda prima una lettera per sollecitare il pagamento, poi una seconda con ingiunzione di pagamento e poi arriva la “messa a ruolo esattoriale di riscossione coattiva” con l’Agenzia Equitalia, cioè chi non si è ancora messo in regola avrà da pagare anche una sanzione per il ritardo. “Purtroppo non si parla qui di famiglie in grosse difficoltà economiche – spiega l’assessore alle politiche della formazione del Comune di Impruneta, Francesca Buccioni - per le quali sono previsti esoneri e sostegni al reddito erogati attraverso la commissione assistenza e le assistenti sociali del Comune”. I morosi nell’anno scolastico 2009-2010 sono stati 65, messi a ruolo 34 famiglie per la refe-
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IMPRUNETA
cultura. Il Premio letterario arriverà a Impruneta il 19 marzo
In Chianti 300 e più lettori Lisa Baracchi
Doppio banco alimentare Anche con le offerte in chiesa
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oto per le sue specialità enogastronomiche e i suoi paesaggi, il Chianti sta dimostrando di avere un tessuto culturale molto attento. Lo dice Paolo Codazzi, scrittore e ideatore del Premio Letterario Chianti. Un comitato tecnico presieduto da Giuseppe Panella (docente di filosofia alla Scuola Normale Superiore di Pisa), Codazzi e da rappresentanti dei Comuni che aderiscono all’iniziativa (Greve in Chianti, capofila assieme alla rivista Stazione di Posta, San Casciano in Val di Pesa, Radda in Chianti, Impruneta, Barberino Val d’Elsa, Tavarnelle Val di Pesa) ha selezionato cinque titoli “scelti tra quelli che ci sono arrivati, pubblicati nel 2009”, spiega Codazzi. Gli autori presenteranno i libri nei mesi di febbraio, marzo e aprile, in giro per il Chianti davanti a una giuria di 320 lettori. Si tratta di lettori volontari reclutati nelle biblioteche del territorio ed è questa la peculiarità dell’iniziativa che trasferisce in oltre trecento case il dibattito sulla narrativa di questi anni. Promuovendo la lettura da una parte, la diffusione dei romanzi dall’altra. I cinque finalisti del Premio Chianti 2011 sono Bert d’Arragon, con ‘La libellula’ (ed. I.Sr.Pt), Luigi Fontanella (“Controfigura”, ed. Marsilio), Francesco Recami (“Il ragazzo che leg-
solidarietà. In aiuto di chi chiede aiuto
geva Maigret”, Sellerio), Brunella Schisa (“Dopo ogni abbandono”, Garzanti) e Ada Zapperi Zucker (“Il silenzio”, Alpha & Beta). A Impruneta il concorso arriva sabato 19 marzo alle 17, alla Casa del Popolo, con Ada Zapperi Zucker. (Il calendario completo lo si trova su www.stazionediposta.it). Il Premio Letterario Chianti nacque da un’idea di Paolo Codazzi, direttore della rivista culturale Stazione di Posta, e fu fondato nel 1987 con la collaborazione dell’amministrazione di Greve in Chianti (il sindaco era anche allora Alberto Bencistà e Fabio Baldi era vicesindaco e
assessore alla cultura). “Frequentavo Greve per lavoro – racconta Codazzi – e andavo spesso alla libreria La Formicola, seguivo le loro iniziative, pensammo lì con il sindaco e il vicesindaco a lanciare questa iniziativa”. Le prime edizioni alternavano annualmente Poesia e Narrativa, poi dall’edizione del 1992 il Premio si è riferito esclusivamente alla narrativa. Il suo Albo d’oro oggi non ha nulla da invidiare ad altri concorsi letterari. La cerimonia finale quest’anno sarà sabato 7 maggio 2011 (ore 17) al Teatro Comunale Niccolini di San Casciano in Val di Pesa.
atte a lunga conservazione, pasta, burro, pomodoro in scatola: i generi alimentari alle famiglie bisognose sono offerti nel Comune di Impruneta da due banchi alimentari nei due centri principali. Il più longevo e strutturato è il banco che fa capo alla parrocchia del Sacro Cuore a Tavarnuzze. Alla casa d’accoglienza da dieci anni ogni lunedì si offrono i viveri alle persone che ne hanno bisogno. “Dalle 15,15 alle 19 e dalle 20,30 alle 21,45 distribuiamo i generi alimentari che vengono dal banco alimentare regionale che ha sede a Calenzano – spiega Franco Benincasa – il numero degli iscritti nel nostro registro è andato ad aumentare ogni anno. Oggi sono 80 le famiglie di cui ci occupiamo, sono di 11 nazionalità diverse, dall’Ucraina al Sudamerica, dall’India alle Mauritius”. Le famiglie sono segnalate dagli assistenti sociali e in tutto sono circa 250 le persone assistite, di queste circa 30 bambini piccoli e 45 famiglie vengono puntualmente, ogni settimana. Gli alimenti sono periodicamente acquistati anche con le offerte raccolte in chiesa, così come succede anche a Impruneta, dove però manca un vero “banco” che distribuisce il cibo, qui si deve contattare direttamente il parroco. “Abbiamo anche una convenzione con la Coop – spiega Marta Sestini della Caritas di Impruneta – andiamo a prendere al supermercato i
barattoli che sono un po’ ammaccati, i pacchetti vicini alla scadenza o quelli che hanno perso l’etichetta. Le famiglie più bisognose ci sono segnalate a volte dagli assistenti sociali, sono immigrati ma anche imprunetini”. Racconta ancora Marta: “Con il gruppo della Caritas abbiamo anche una cassa dove raccogliamo le donazioni che vengono da varie nostre attività come dalla vendita di candele o la degustazione di torte. Servono a saldare spese eccezionali come un affitto o una bolletta di qualcuno che non ce la fa a pagare i suoi debiti”. La Caritas di Impruneta conta circa 12 volontari che prestano il loro tempo per aiutare persone in serie difficoltà non solo economiche. L’ultimo caso che i volontari hanno preso a cuore è la situazione di un anziano che vive solo: “Una persona che ha bisogno di essere seguita, la solitudine, l’indigenza,
Distribuiamo alimenti a famiglie di immigrati, ma anche a imprunetini il disagio, la vecchiaia si sommano insieme”. Una petizione firmata dai condomini ha segnalato il caso alle autorità competenti e si attendono ora una risposta e un aiuto /L.P. concreto.
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il giornale nel tuo Comune
commercio. Viaggio nelle attività e nei negozi di Impruneta, tra originalità e tradizione
Una chicca di vetrina. Con il cuore viola La Bottega del Caffè ha aperto dodici anni fa ed è un punto di riferimento per fare regali graditi presentati in confezioni originali. Qui si trovano la cioccolata italiana di alta qualità e la torta Pistocchi Lisa Baracchi
U
na bottega per il caffè, che ospita anche il tè, le caramelle e la pasticceria, il cioccolato. Gli imprunetini conoscono bene il negozio di via Cavalleggeri perché se c’è da fare un regalo non si sbaglia: una confezione di caffè Piansa o un
l’interno della
Bottega
del
Caffè
cestino di dolci e cioccolati e il gioco è fatto, ci si toglie d’impiccio e si fa bella figura. Franca e Gianna da dodici anni danno consigli su come abbinare le chicche e confezionano personalmente i pacchetti. “Alcuni ci chiedono se abbiamo fatto dei corsi particolari per imparare a fare
pacchetti e vetrine – dicono – in realtà attingiamo dalla nostra fantasia e prendiamo spunto da dove ci capita”. Franca Sani e Gianna Falsini hanno aperto la Bottega del Caffè, un nome che ricorda una commedia di Goldoni, nel ‘99. Prima erano clienti del negozio Piansa in viale Europa al quale hanno ispirato la loro attività, ma facevano tutt’altro mestiere, lavoravano nel settore della pelletteria, ma ora le soddisfazioni lavorative più grandi vengono dal cioccolato e dalle vetrine. Accanto all’entrata ci sono in mostra vassoi con tanti cioccolatini dalle forme più diverse: la cioccolata che si trova in negozio è di alta qualità, a volte francese o svizzera, più volentieri di marca italiana come Venchi, Maglio, Babbi, Molina. Poco più in là ci sono le torte Pistocchi e la Bottega del Caffè ha l’esclusiva della vendita di questa particolare torta nella zona. “Abbiamo conosciuto i Pistocchi alla prima fiera del cioccolato di Impruneta – raccontano Gianna e Franca – ricordiamo quell’evento con molto piacere perché c’erano solo cinque parteci-
Franca
e
Gianna,
titolari del negozio
panti alla fiera, quella prima volta fu ospitata nel Cantinone della basilica. Al pubblico la fiera piacque e così è diventata una tradizione, noi dietro ai nostri banchi eravamo diventati come un’unica famiglia”. Parlano dell’altra specialità della bottega le coppe che si trovano su uno scaffale del negozio: sono ben nove i premi vinti nel concorso per la “Miglior Vetrina”. La competizione si svolge sempre su un tema della Festa dell’Uva: “L’ultimo premio lo abbiamo preso con una vetrina dal titolo “Il peso della tradizione”. Ad un vecchio giogo erano attaccati due grossi piatti da bilan-
cia. Da un lato c’era l’uva bianca dall’altro l’uva nera”, raccontano Gianna e Franca. Ma sono tante le vetrine che sono rimaste impresse nella memoria, perché le composizioni cambiano spesso, almeno una volta al mese: “Un peccato non averle fotografate tutte”. Per San Valentino dominava la scena una mongolfiera rosa adornata di cuoricini, per l’ultimo Natale c’era un albero natalizio fatto tutto con i peperoncini rossi, quella volta che la Fiorentina tornò in serie A la vetrina della bottega era piena di violette... e nella bottega del caffè, si scopre, batte un cuore viola.
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mobilità
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velOcIPeDI/1. Il capoluogo visto dal sellino: cosa va e cosa no. Qualcosa però sembra muoversi
Città ciclabile? C’è ancora da pedalare le difficoltà per chi sceglie le due ruote sono molte: Firenze non possiede una vera e propria rete integrata di piste, e così chi utilizza questo mezzo è spesso costretto a percorrere (pericolosi) tratti misti. Poi c’è il problema del “parcheggio” Antonio Rettura
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eno traffico e rumore, più aria pulita: sono le caratteristiche di una città a misura di bici. Ma pedalare a Firenze non è così semplice. Il polso della situazione è dato dal numero di piste ciclabili, ancora inadeguato per una città che, grazie alla sua morfologia, si presterebbe bene a essere percorsa senza “motore”. Le corsie loro dedicate sono un’infrastruttura fondamentale per incoraggiare l’uso delle bici, poiché aumentano la sicurezza del ciclista. Firenze – si sa - non possiede una vera e propria rete integrata di piste ciclabili, in quanto i vari percorsi in rosso sono spesso sconnessi tra di loro, costringendo i ciclisti a tratti “misti”. Per rendere la bicicletta un mezzo di trasporto urbano “competitivo” - sostiene chi la utilizza - è necessaria una rete ciclabile efficiente, che faccia sistema con i nodi del trasporto pubblico urbano. Ma a Firenze non sembra essere così: la stazione di Rifredi, ad esempio, è totalmente scollegata, mentre da Santa Maria Novella è possibile raggiungere, tramite la rampa in fondo
al binario 16, soltanto la pista della Fortezza, mentre per il centro-Duomo non ci sono collegamenti diretti. Un tema “storico” della viabilità fiorentina, che riguarda anche (e soprattutto?) i ciclisti, è poi quello delle buche. Chi è costretto a pedalare nel traffico per l’assenza delle piste ciclabili è troppo impegnato a tenere d’occhio le automobili per riuscire a prestare attenzione anche alle buche, che talvolta sono di dimensioni tali da compromettere l’equilibrio. Ma anche quando il ciclista arriva a destinazione non terminano le difficoltà: trovare un posto nelle rastrelliere è, in alcune zone, più arduo che parcheggiare l’auto, a causa di un numero troppo spesso insufficiente di posti bici, o per colpa dei mezzi abbandonati nelle rastrelliere. In questi casi il ciclista non ha altra scelta che trovare un parcheggio di fortuna, lasciando il mezzo legato a un palo, a un’inferriata o appoggiato a un muro. Le bici parcheggiate al di fuori delle rastrelliere, però, a volte trasformano i marciapiedi in un percorso a ostacoli, creando problemi specialmente per gli anziani e i
disabili, che spesso sono costretti a chiedere l’intervento dei vigili per la rimozione dei mezzi che intralciano il passaggio. Il paradosso, si lamenta il popolo dei pedali, è proprio questo: un mezzo che rappresenterebbe una risorsa per la comunità si può trasformare persino in un problema. Dal Comune di Firenze arriva comunque qualche segnale incoraggiante: la giunta ha recentemente stanziato oltre mezzo milione di euro per le piste ciclabili. In particolare, 450mila euro sono destinati alla manutenzione dei tratti di piste in cattive condizioni, al ripristino della segnaletica e alla messa in sicurezza degli attraversamenti ciclopedonali. Altri 100mila serviranno al completamento della pista che va dal Saschall fino al molino di Sant’Andrea a Rovezzano. Qualcosa sembra muoversi, dunque, e chissà che per il 2013, quando Firenze ospiterà i mondiali di ciclismo, la città non avrà finalmente attivato il servizio di bike-sharing, che renderà il capoluogo toscano più simile alle altre 100 città europee che hanno già adottato (con successo) questo sistema.
l’IMPreSA/1 José Carlos Muñoz Pérez, fiorentino d’adozione, racconta il viaggio compiuto alla volta del suo paese natale
Ventisei giorni (e duemila chilometri) per riabbracciare Siviglia
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osé Carlos Muñoz Pérez, 31enne fiorentino di origine iberica, lo scorso ottobre ha deciso di tornare a fare visita alla sua città natale, Siviglia. In bicicletta. Per raggiungerla ha pedalato per 26 giorni, percorrendo 2.441 chilometri, assieme all’amico Daniel Gencarelli, che lo ha accompagnato nell’impresa. Com’è nata l’idea del viaggio? Ho voluto unire le due città più importanti della mia vita attraverso la passione per la bicicletta. Siviglia è la città dove sono nato, mentre a Firenze sono arrivato per amore, e da subito mi sono innamorato anche della città. Ho deciso di fare questo viaggio in bicicletta perché credo nel trasporto sostenibile e adoro lo spirito di avventura. Ci sono stati momenti difficili? Attraversando le Alpi e i Pirenei abbiamo affrontato salite durissime. Altri momenti difficili li abbiamo vissuti in Spagna, nella pianura dell’Ebro: abbiamo
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pedalato una giornata intera con un fortissimo vento contrario che quasi ci fermava. Il tempo non passava mai! Cosa ti ha insegnato questa avventura? Dopo un viaggio in bicicletta di oltre 2.400 chilometri capisci che per gli spostamenti quotidiani in città non c’è nessun bisogno del motore! Per i brevi tragitti la bici è il mezzo più ecologico e salutare che esista. Firenze è a misura di ciclista? È una città che ha grandi potenzialità perché è in pianura, ma ci sono ancora tante cose da fare. Bisogna aumentare le piste ciclabili e collegare tra loro quelle esistenti. Sarebbe poi utilissimo attivare il servizio di bike-sharing, come stanno facendo numerose città europee. E poi, ovviamente, riparare le buche! Concludendo, perché conviene andare in bici? Chi usa la bicicletta fa del bene all’ambiente, a se stesso e anche al portafoglio. /A.R. La bici è il veicolo anti-crisi!
JosÉ carlos muÑoz pÉrez
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velOcIPeDI/2. Mezzi ripiegabili ultraleggeri: è il progetto sviluppato dalla facoltà di Architettura
Ma la bicicletta vuol salire sull’autobus Francesca Puliti
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ici e bus, un binomio ecologico. E invece no, non vanno molto d’accordo. Eppure per lo sposalizio ci sarebbero tutti i presupposti, almeno a sentire chi sul sellino ci attraversa la città. E chi ne ha fatto materia di studio e lavoro. È stato finanziato con fondi europei il progetto per l’intermodal bike, sviluppato dalla nostra facoltà di Architettura: si tratta di una due ruote ripiegabile ultraleggera, cinque volte più piccola di quelle in commercio, pensata apposta per essere trasportata sui mezzi pubblici. Il prototipo è stato presentato a Palazzo Vecchio sul finire dell’anno scorso, adesso spetta alla ricerca trovare il modo di produrla a costi accessibili, ma si prevede che potrebbe solcare le nostre strade (e i nostri bus) già entro un paio d’anni. Ma i ciclisti urbani non hanno intenzione di aspettare così tanto: il trasporto delle bici sui mezzi pubblici è una battaglia che va avanti da tempo. E c’è pure chi ci ha scritto una tesi: Giacomo Stefanini, laureato in architettura nonché socio di Firenzeinbici, la più folta associazione di “pedalatori” cittadini. “Non c’è bisogno di nessun supporto per far salire le bici sul tram – spiega Valerio Parigi, un altro dei soci più attivi – e nessun regolamento lo vieta. Succede in tutte le città moderne d’Europa”. Per ora, però, Ataf e Gest hanno detto no. Stesso copione nella vicenda delle preferenziali: da anni le associazioni si battono per aprire le busvie
ai velocipedi, ma niente da fare. “È una questione di velocità commerciale dei bus – dichiara Giampiero Gallo, il consigliere comunale delegato alla mobilità alternativa – ma abbiamo un tavolo aperto con Bonaccorsi e c’è la disponibilità a studiare specifiche soluzioni per le preferenziali a basso scorrimento, soprattutto in centro”. In compenso la giunta comunale ha appena stanziato 450mila euro per interventi urgenti sulle piste, leggi soprattutto al capitolo “chiusura dei monconi”. Ancora in stallo invece l’ipotesi bike sharing. “L’investimento iniziale è ingente – spiega Gallo – circa un milione di euro. E altrettanto servirebbe per la manutenzione annuale”. Non esattamente noccioline, in un momento di magra per i conti pubblici come questo. Anche se una soluzione ci potrebbe essere: affidare la gestione a uno sponsor privato, come succede a Parigi e Barcellona. L’ipotesi però appare ancora lontana. Ma Palazzo Vecchio ha ancora in serbo qualche carta da giocare. La via alternativa potrebbe essere quella di un sistema di noleggio potenziato, in stretta collaborazione con le aziende cittadine. Per Comune e privati, in pratica, si tratta di fare fifty-fifty: l’amministrazione si impegna a implementare le postazioni di noleggio (ad esempio nei pressi delle stazioni) e le aziende medio-grandi forniscono parcheggi per le due ruote sicuri ai dipendenti. Assicurandosi così anche lavoratori più in forma.
l’IMPreSA/2 Al via la nuova avventura del sestese Marco Banchelli, che chiama a raccolta i ciclonauti
E c’è chi cerca volontari per una staffetta di pace in Nepal
“A
.A.A. ciclonauti per biciclettata in Nepal cercasi”. Il sestese Marco Banchelli lancia una nuova e particolarissima proposta: entrare a far parte di una vera e propria staffetta ciclistica che, nei giorni della prossima Pasqua (il programma completo sarà visionabile prossimamente sul sito www.marcobanchelli.com), vedrà pedalare insieme “italiani” e “nepalesi” attraverso strade e panorami del Nepal più autentico di ieri e di oggi, per portare in quelle terre un grande messaggio di unione tra popoli e genti. “Non sono richieste particolari doti di allenamento e resistenza, ma solo una buona adattabilità e spirito di avventura – precisa Banchelli – gli interessati sono invitati
a mettersi in contatto con il nostro team, in quanto i posti a disposizione non sono moltissimi”. Al progetto potranno aderire anche eventuali “non ciclisti”, in veste di accompagnatori ufficiali, visto che l’itinerario si svilupperà su strade asfaltate e avrà mezzi di assistenza e supporto al seguito. “Come in tutte le proposte del nostro modo di viaggiare preparato, consapevole e solidale – racconta Marco – sono previste visite a scuole induiste e buddiste, oltre che cattoliche. Incontreremo i profughi tibetani e i bisognosi dei centri di accoglienza e assistenza, per rendere ancora più completa questa esperienza”. Marco Banchelli sente in sé la fantastica sensazione di aver unito e di
unire le città, le montagne, le genti “con le gocce del mio sudore e con l’invisibile ma incancellabile segno delle ruote della mia bicicletta”. Dagli Usa al Kenya, dall’Argentina al Cile passando per le Ande, e ancora Australia, Palestina e Israele, non c’è (quasi) luogo al mondo in cui Banchelli non sia stato a portare il suo messaggio di pace. A lui il merito di aver creato anche il progetto “Dentisti per caso in Nepal” con la moglie odontoiatra Maria Teresa Tosto. Si tratta di un supporto medico volontario che offre da un lato un aiuto immediato alle popolazioni locali, e dall’altro una serie di competenze a medici e operatori da usare /A.P. nel lungo periodo.
marco Banchelli
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tendenze
Marzo 2011
Il cAsO. In aumento supermarket e ristoranti interamente votati a un’alimentazione naturale
la bio-mania contagia firenze (e non solo) Sembrerà strano, ma il boom del biologico è riuscito a scalfire anche le granitiche abitudini
al cibo ha anche una fornita cantina di vini biologici. Interessante anche l’esperienza de La Raccolta, in via Leopardi, all’incrocio col viale Gramsci, che mette a disposizione della clientela anche piatti da asporto. Gli afecionados non potranno poi perdere un must del “bio way of life”: la Fierucola di piazza Santo Spirito, che ogni mese porta in centro i banchini di pastori e agricoltori dell’area fiorentina. Info: www.lafierucola.org.
dei fiorentini, e questi negozi spuntano come funghi nei quattro angoli della città. Per la gioia dei moltissimi appassionati e di chi ha deciso che è arrivata l’ora di tornare a mangiar bene Barbara Biondi
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Sembra ormai essere diventato un vero e proprio stile di vita
lA CUrIOSItÀ Due siti internet toscani
Il latte appena munto? È online
E
CURARE IL TUO GIARDINO
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Firenze il bio è di casa. Sono sempre di più (e aumentano a vista d’occhio) i negozi e i ristoranti dove si mangia e si acquistano prodotti “nature”, controllati e certificati. Una moda o il bisogno sempre più impellente di tornare alla terra e mettere nel dimenticatoio prodotti chimici e concimi dannosi per la salute? Forse entrambe le cose per un gran numero di consumatori, ma su un aspetto non ci sono dubbi: mentre l’attenzione nei confronti di questa tipologia di prodotti cresce a dismisura, i prezzi diminuiscono in maniera inversamente proporzionale, grazie alla domanda sempre crescente. E se fino a qualche tempo fa rappresentavano una categoria merceologica ad uso e consumo di chi poteva permettersi di spendere un po’ di più per mangiare meglio, adesso nella maggior parte dei casi fanno concorrenza alla grande distribuzione. Un esempio è quello di Natura Sì, franchising dedicato all’universo del naturale, che ha aperto il suo quarto punto vendita in città (in via Kassel, dopo il recente via Baccio da Montelupo e i precedenti via Masaccio e viale Corsica). “Indubbiamente la differenza tra un prodotto biologico e uno tradizionale c’è e si sente - spiega Cristina Biondi, direttrice del punto vendita di via Kassel - innanzitutto dal sapore, e poi non bisogna dimenticare che, per ottenere il marchio bio, bisogna avere tutta una serie di certificazioni dalle quali non si può prescindere”. Insomma, la “trappola del finto biologico” sembrerebbe non esistere, soprattutto per via della grandissima quantità di controlli a cui ogni prodotto viene sottoposto. “Il biologico sta diventando sempre più uno stile di vita - continua Cristina - si sta tornando pian piano a una concezione diversa anche della spesa: meglio acquistare piccole quantità più volte la settimana e tenere in casa cibo fresco che fare le maxi spese come usava fino a qualche tempo fa”. E per i patiti del genere sono diversi gli indirizzi fiorentini da segnare in agenda: a cominciare dai posti dove si mangia ma si può anche comprare qualcosa da portare a casa, come al Punto Macrobiotico, che ha un punto vendita in via de’ Pilastri e un ristorante in piazza Tasso. Lì vicino ci sono il circolo Aurora (piazza Tasso), coi suoi menù vegetariani e vegan, e la deliziosa gastronomia Vivanda (via Santa Monaca) che oltre
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chi lo dice che biologico è bello solo se comprato in una cascina, al mercato o in un supermercato ad hoc? Ecco pronta la prova del contrario, che proprio dalla città del giglio e dagli immediati dintorni sta sviluppando un trend che riscuote sempre più successo tra gli amanti dei prodotti al naturale. Si potrebbe chiamare biologico.it, e invece si chiama Solmeo.it, azienda nata dall’entusiasmo di un gruppo di amici che, dopo aver passato parte della vita a fare mestieri di tutt’altro tipo in giro per l’Italia e per il mondo, si sono ritrovati a Impruneta per mettere su un’attività di selezione e vendita di prodotti biologici e biodinamici. Il principio è lo stesso che muove ogni tipo di acquisto online (compresi quelli delle grandi catene di supermercati): si visita il sito, si scelgono i prodotti che si desiderano e questi vengono consegnati a casa nel giro di pochi giorni dall’ordine. La differenza è che nel “carrello” si possono inserire anche prodotti freschi come verdura e frutta, latte appena munto, burro, formaggi oltre a legumi secchi, confetture, ma anche detersivi e affini, tutto scelto con cura dai signori Solmeo e recapitato (a Firenze il martedì è gratis) direttamente a casa. Altra piattaforma online che mette a disposizione prodotti toscani è il sito Stile Naturale (http://stores. ebay.it/stilenaturale) che offre prodotti di vario genere ma di provenienza rigorosamente locale: dal rosolio di China delle monache benedettine di Pistoia ai cuscini di pula biologica fatti a mano per l’allattamento, dalle briciole d’oro a 23 carati per decorare cocktail, ai saponi all’olio extravergine d’oliva biologico Igp toscano, fino alla composta di cipolla di Certaldo derivata dal presidio Slow Food e al pecorino toscano di Volterra a caglio vegetale. Questo e altro su un sito che si appoggia a Ebay e consegna i prodotti sfruttando le spedizioni postali.
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l’inchiesta
Marzo 2011
DOssIeR/1. I dati della Questura dicono che i reati sono diminuiti. Ma capita di sentirsi in pericolo
Le zone dove la sicurezza “vacilla” tra le aree in cui la percezione di tranquillità viene a mancare ci sono San lorenzo (vicina a tanti locali dove spesso con l’alcol si esagera), Santa Croce, con le sue viuzze, e piazza Santo Spirito, storicamente alle prese con notti un po’ troppo movimentate
Serena Wiedenstritt
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ono numeri e spesso (un po’ come accade per la temperatura reale e quella percepita, quando fa caldissimo e dicono che è “solo” colpa dell’umidità) non rispecchiano del tutto la percezione e la sensibilità delle persone. I dati relativi al 2010 resi noti dalla Questura di Firenze (che Il Reporter aveva pubblicato
FOCUS Anche incontri nelle scuole
Incidenti stradali, si cercano rimedi
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notte a
san lorenzo
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a prima vittima del 2011 è arrivata nella notte fra il 6 e il 7 febbraio, tra Firenze e Prato. Fino ad allora, il bilancio delle morti sulle strade di Firenze poteva vantare zero vittime, anche se i primi due mesi dell’anno avevano già registrato quasi 300 incidenti e oltre 250 feriti. Nel 2010 le vittime della strada sono state 23, con il tributo più caro pagato da motociclisti e pedoni: 9 dei primi e 9 dei secondi hanno perso la vita in modo violento sulle strade della città. La mappa dei punti più pericolosi si disegna partendo da via Baracca, passando da via Pistoiese e approdando in via di Novoli, per proseguire poi verso viale Guidoni, viale Strozzi e via Pisana: tutte strade da oltre 50 incidenti l’anno. E ancora non si esauriscono i casi di pirati della strada che non solo compiono un’infrazione, ma neanche si fermano sul luogo del misfatto. Alcune settimane fa è successo a un taxista in piazza dalla Stazione, che ha investito un bimbo e non si è fermato. Rintracciato dalla polizia municipale, per lui è scattato immediatamente il ritiro della patente. Alla fine di gennaio una donna di 67 anni è stata investita da un automobilista, che è stato fermato e denunciato. Le proposte del Comune, che per la prevenzione si associa alle associazioni dei parenti delle vittime, come quella fondata dai genitori di Lorenzo Guarnieri, partono da più punti di vista e riguardano ad esempio una raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare affinché si preveda l’omicidio volontario, e non colposo, per chi causa la morte di una persona mentre è alla guida in stato di ebbrezza o sotto stupefacenti. A breve, inoltre, dovrebbe venir presentato il Piano strategico integrato per la sicurezza sulle strade a Firenze, mentre sono già iniziati gli incontri nelle scuole per mettere in guardia i ragazzi sui rischi che possono arrivare da comportanti scorretti e, solo apparentemente, catalogabili come /S.W. leggerezze.
sul numero di febbraio) dipingevano un quadro positivo della sicurezza in città e registravano una diminuzione del numero dei furti, delle rapine e delle truffe. Questi dati – li ricordiamo velocemente - parlavano di una flessione del numero totale dei delitti, in tutta la provincia (-14,35 per cento) e nella città di Firenze (-11,83 per cento), mentre in 365 giorni le persone denunciate in stato di libertà erano state 3.895 e gli arrestati 1.397. Significative apparivano poi le diminuzioni di alcune tipologie di reati, quali le rapine, i furti, gli scippi e le truffe e frodi informatiche. In controtendenza i furti in abitazione, passati da 1.174 nel 2009 a 1.356 nel 2010 (+15,5 per cento), e gli omicidi volontari, passati dai 5 del 2009 ai 9 del 2010. Soddisfacenti invece i risultati sul fronte della lotta a traffico e spaccio di sostanze stupefacenti: per questa tipologia di reato erano state arrestate 251 persone e denunciate in stato di libertà 69. La sicurezza percepita, quindi, in base ai numeri dovrebbe essere aumentata, ma in realtà sono ancora numerose le “zone buie” della città dove i residenti continuano ad aver paura a uscire di sera, e la tranquillità resta spesso un miraggio. Molto spesso, infatti, non è solo il rischio-rapina a pesare sulla percezione dei fiorentini, ma sono anche il disturbo della quiete pubblica, i rumori, il traffico indisciplinato e pericoloso a causare insicurezza e malessere. Spesso, infine, le zone a più alta densità di vita notturna si confermano quelle giudicate più pericolose. La (poco ambita) palma dell’insicurezza resta in centro, nella zona di San Lorenzo, sia per la vicinanza alla stazione centrale di Santa Maria Novella - che fa da naturale ricettacolo per i traffici meno leciti - sia per l’abbondanza di locali che offrono tanto alcol a poco prezzo. Altre questione irrisolta è quella dell’Oltrarno, e in particolare quella di piazza Santo Spirito, zona storicamente frequentata da punkabbestia e teatro, negli scorsi mesi, anche di una violenta aggressione al presidente dei giovani industriali di Firenze. Anche Santa Croce spesso non permette sonni tranquilli agli abitanti della zona, fra schiamazzi, spaccio e cattive compagnie che si incontrano sul sagrato della chiesa per poi spostarsi nelle più riservate stradine a lato. Infine, a voler elencare le zone dove la percezione di sicurezza la notte può vacillare, fuori dal centro è da segnalare piazza Dalmazia, dove - a due passi dal cinema - c’è un dormitorio a cielo aperto, negli spazi che la mattina sono occupati dal mercato.
Fuori dal centro da segnalare i dintorni di piazza Dalmazia
l’inchiesta
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DOssIeR/2. Tanti i progetti per dare nuova vita a un luogo dal passato certamente non facile
Ma le Cascine si preparano a rinascere Matilde Bernini
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olemiche sui costi e sulla correttezza delle procedure di appalto a parte, il parco della Musica è in arrivo a Firenze, e con lui un nuovo corso per la città e, soprattutto, per la zona delle Cascine. Si tratta infatti di uno dei punti di Firenze più toccato dalle novità, prima con l’avvento della tramvia, che l’attraversa per collegare le due sponde dell’Arno, e ora con il nuovo centro musicale, che prenderà il posto del vecchio Teatro Comunale. Ma come reagisce il polmone verde della città a queste continue “rivoluzioni”? Che piani ha Palazzo Vecchio per un’area che è sempre stata a rischio sfruttamento e che da anni sembra vivere una crisi di identità profonda? Per i presidenti delle commissioni urbanistica e cultura del Comune, Elisabetta Meucci e Leonardo Bieber, il focus è sul nuovo teatro, che rappresenterà “un’opera pubblica di alto livello internazionale e una
grande occasione per la crescita culturale della nostra città, oltre al modo per restituire alla cittadinanza una vastissima area che riconnette anche il centro storico con il parco delle Cascine.” Del resto, di interventi forti sulla zona delle Cascine si parla da tempo, e una delle ultime occasioni è stata l’iniziativa dei “cento luoghi”, voluta dal sindaco Renzi a fine settembre per aprire la discussione sui luoghi simbolo della città che l’amministrazione vuole restituire ai fiorentini entro fine mandato. E proprio le Cascine sono state il luogo prescelto dal primo cittadino per per ascoltare personalmente le proposte degli abitanti e formulare le proprie promesse, fra cui quella di farle diventare il più grande parco urbano d’Europa: un’area che, a lavori ultimati, dovrebbe coprire ben 300 ettari e comprendere l’Argingrosso, i lungarni del Pignoncino e dei Pioppi, la zona del Podere la Trave-Il Barco e il nuovo polo
Di interventi importanti in questa parte di città si parla da tempo: ora è in arrivo il Parco della Musica, che ne dovrà segnare una seconda giovinezza
musicale con il nuovo teatro del Maggio. Il tutto per un totale di diversi milioni di euro, di cui però 13 milioni e 691mila sono già stati finanziati. Fra le altre prospettive per il parco ci sono una nuova passerella esclusivamente ciclopedonale, che sorgerà a metà strada tra l’Indiano e la passerella dell’Iso-
lotto, collegando il parco delle Cascine con quello dell’Argingrosso, un nuovo centro dell’arte e dello spettacolo nei locali ex Fabbri ed ex Scuderie e spazi per nuovi servizi per il parco, o un locale legato alla tradizione culinaria, nell’ex discoteca Meccanò. Resta invece per il momento insoluta la “dispu-
ta” Renzi-Zeffirelli su dove finirà l’archivio storico della carriera del grande regista, diviso fra l’amore per la sua città e il richiamo della capitale. Ad ogni modo, i tempi per la presentazione del progetto sono stati fissati a inizio giugno: non resta dunque che pazientare qualche mese.
zOOM. Dai bivacchi alle serate rumorose
I “rischi” della bella stagione
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e Cascine restano uno dei punti preferiti per i bivacchi, in particolar modo con l’avvento della bella stagione: ormai da generazioni alcune comunità di immigrati, specialmente peruviani, filippini e cingalesi, hanno eletto il pratone a luogo di incontro per i picnic della domenica (e non solo), spesso e volentieri conditi da numerose bottiglie di birra. Gli eventi organizzati nei locali della zona, inoltre, non facilitano la vita dei residenti, e gli ultimi episodi lo confermano, come ad esempio il bis di risse in una sola serata all’evento dell’Ippodromo delle Mulina: protagonisti prima cinque magrebini in evidente stato di ubriachezza, poi alcuni cittadini italiani, gli uni contro gli altri per motivi calcistici, mentre della discoteca Meccanò, al momento, restano solo i resti dell’incendio. Con l’avvicinarsi della bella stagione, la situazione nel parco (che da una parte ospita lo storico Circolo del tennis di Firenze, nato nel 1898 per iniziativa di 30 soci fondatori in parte fiorentini e in parte inglesi, e diventato il quinto circolo italiano a iscriversi all’associazione italiana di Lawn Tennis, istituita a Roma il 16 aprile 1894),
VEN. CONFRATERNITA DELLA MISERICORDIA DI IMPRUNETA ONLUS - ISCRITTA ALBO REGIONE TOSCANA CON IL MESE DI MARZO inizia la raccolta delle oblazioni, a favore della Misericordia, per il servizio di ambulanza. Le famiglie sono invitate, nei limiti delle loro possibilità, a contribuire, perché come potete vedere i servizi sono in aumento ed i rimborsi ASL non coprono le spese. RESOCONTO ATTIVITA’ 2010 KM PERCORSI DAI NOSTRI MEZZI: Ambulanze Auto attrezzate e trasporti socio-sanitari compresi i ricoveri urgenti KM 148.750 N. SERVIZI 3.264 ORE IMPIEGATE 5.335
si rende ancora più complicata. Ai problemi usuali, come ad esempio quello della prostituzione che continua a invadere gli spazi del parco, dal viale ai giardini interni, si aggiungono le serate brave di chi ama tirar tardi sui prati, con tanto di schiamazzi e rumori che talvolta arrivano a essere denunciati anche dai residenti dell’Isolotto. Per non parlare della “città fantasma” abitata da sbandati vari che si apre nella zona fra la Leopolda e il parco, dove si trovano i vecchi capannoni che costeggiano i binari e che erano un tempo parte dello scalo merci delle ferrovie, come denunciato dai residenti delle nuove case di via Michelucci, adiacenti alla /M.B. Leopolda.
La Misericordia ringrazia tutti i VOLONTARI che unitamente al personale rendono possibile rispondere alle crescenti richieste della popolazione. Questi numeri giustificano anche la nostra richiesta di un Vostro contributo. Aiutare la misericordia non ti costa niente! Basta un semplice gesto, il 5x mille: inserisci nell’ apposito spazio della tua dichiarazione dei redditi questo numero: 01104090483 AIUTATECI AD AIUTARVI E CHE IDDIO VE NE RENDA MERITO!! NUMERI UTILI AMBULANZE 055 2011088 POLIAMBULATORIO 055 2012266 CIMITERO 055 2011260 PROTEZIONE CIVILE H24 328 1056866 SEZIONE DI POZZOLATICO 055 208018 - 055 208516
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società
Marzo 2011
ecONOMIA/1. Nella cooperativa addetti di 36 nazionalità diverse. Che parlano tutti la nostra lingua
“Nuovi italiani”. Grazie al lavoro l’InIZIAtIvA
Sono stranieri, ma hanno un forte senso
I dati del convegno di Campi
La Toscana e le sue “vie dell’integrazione”
di appartenenza al Belpaese (e a Firenze).
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Sono i 400 impiegati immigrati della Cooplat, secondo una ricerca condotta dal Ceuriss Federico Buti
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lavoro e immigrati: un Binomio che porta all’integrazione
c’è la famiglia con il 68,9% e al secondo il lavoro con il 45,9%, seguiti a molta distanza dalla nazionalità (24,6%) e dai riferimenti allo stile di vita (27%). Anche una curiosità – in realtà solo apparente, perché si tratta della vita di tutti i giorni – la dice lunga sul legame tra lavoro e integrazione: il 48% degli addetti immigrati di Cooplat valuta “buoni” i rapporti con i colleghi italiani e il 54,1% quelli con i colleghi di una nazionalità diversa (il dato più basso è quello relativo ai rapporti con i connazionali: 46,7%). L’82% di loro parla in italiano con i colleghi, ma il dato ancora più significativo è che soltanto il 24,6% usa ancora la lingua d’origine per le conversazioni in famiglia. Insomma, ormai par-
lano italiano anche a casa.“Questi dati – si legge nella ricerca del Ceuriss – propongono una lettura in forte controtendenza con le ricerche degli ultimi anni sul senso di appartenenza degli immigrati, che vede solitamente primeggiare il legame con la terra di provenienza (con percentuali non inferiori all’85-90%)”. Il profilo che esce dalla ricerca è quello di stranieri che si sentono “nuovi italiani” – e non dimentichiamo che stiamo parlando di immigrati di prima generazione. Le brutte notizie arrivano quando si parla della crisi economica: il 46,7% dice di “arrivare con molta difficoltà a fine mese” e il 14,8% “spende tutto quello che guadagna”. Italiani anche nelle difficoltà, insomma.
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tto su dieci non lascerebbero mai la Toscana e Firenze per trasferirsi altrove. E non sarebbe una novità, se stessimo parlando di persone nate e cresciute qui, perché si sa che i toscani – e i fiorentini in particolare – sono legatissimi alla loro terra. Ma loro sono originari di Perù, Albania, Romania e Filippine: sono venuti nella nostra regione per lavorare e ora non la lascerebbero per nulla al mondo. Perché la maggioranza di questi stranieri si sente “ben integrata” (il 51%) e il 77,8% mostra un senso di appartenenza all’Italia, contro il 68,9% che dà altrettanta importanza ai riferimenti identitari legati al Paese d’origine. È un caso fiorentino: si tratta della ricerca condotta dal Centro europeo di ricerche e studi sociali (Ceuriss) tra i lavoratori immigrati della Cooplat, una delle più importanti cooperative italiane nel comparto dei servizi. Tra i tremila lavoratori della Cooplat, infatti, ce ne sono ben 400 stranieri. Per questo la cooperativa ha deciso di commissionare al Ceuriss un’indagine su “Lavoro e percorsi di integrazione del personale immigrato”, che è iniziata nel gennaio 2010 e che ora è vicina alla conclusione. Leggendo i dati, ciò che salta agli occhi sono il sentimento maturato nei confronti dell’Italia e il fatto che la buona integrazione degli immigrati, riconosciuta da loro stessi, sembra dovuta in primo luogo al lavoro. Riguardo a quest’ultimo punto, per esempio, è da segnalare la risposta alla domanda sulle “dimensioni in cui gli immigrati si identificano di più”: al primo posto
ampi Bisenzio, la città dell’area fiorentina con la percentuale più alta di immigrati. Santa Croce sull’Arno, dove oltre il 40% della popolazione residente nel piccolo centro storico è composto dalle famiglie degli stranieri che lavorano nelle concerie. Il caso della Cooplat, 400 lavoratori non italiani su 3mila (vedi pezzo a fianco). Sono le tre esperienze toscane da cui è partito il convegno “Le vie dell’inte(g)razione”, che si è svolto il 25 febbraio scorso al teatro Dante di Campi, per affrontare le problematiche e le sfide poste dall’immigrazione. A Firenze, in Toscana e in Italia. All’iniziativa, organizzata dall’associazione Romano Viviani e dalla Fondazione Italianieuropei, ha partecipato tra gli altri Massimo D’Alema, ex presidente del Consiglio e ministro degli Esteri del secondo governo Prodi. Tanti i dati resi noti durante le cinque tavole rotonde che si sono tenute durante la giornata. Come quelli della “rivoluzione” di Campi, dove i cittadini cinesi rappresentano il 43,6% della popolazione straniera residente, contro il 62% di vent’anni fa, quando la popolazione della frazione San Donnino quasi raddoppiò nel giro di pochi mesi per l’arrivo di migliaia di persone provenienti dalla Cina. Ora i cinesi non sono più concentrati in una sola zona della città, è stato evitato il rischio ghetto e il sindaco Adriano Chini dice che “oggi Campi, per i cinesi, è molto più un luogo di residenza che un posto dove lavorano e basta, segno che il processo di integrazione sta andando avanti”. O come l’esperienza di Santa Croce sull’Arno, dove la stabilità lavorativa (i tanti immigrati presenti sono assunti nelle concerie) ha permesso i ricongiungimenti familiari, potente fattore di pace e coesione sociale. Durante il convegno è stato toccato anche il caso di Prato: alle tavole rotonde hanno partecipato anche il sindaco e il presidente della Provincia, Roberto Cenni e /F.B. Lamberto Gestri.
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ecONOMIA/2. Capita che l’offerta non manchi e che invece il candidato giusto si faccia attendere
Quei mestieri che nessuno vuol più fare tra quelli meno ambiti - dice un’indagine di Confartigianato Firenze - ci sono l’idraulico, il muratore, il sarto, il macellaio, il panettiere, il cuoco, il falegname e persino l’igienista dentale Antonio Passanese
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l lavoro? C’è, basta cercarlo, accontentarsi e “sporcarsi le mani”. La crisi economica, si sa, ha colpito duramente soprattutto il mondo giovanile. In Toscana sono 69mila i ragazzi – tra i 15 e i 34 anni – alla ricerca di una prima occupazione, nonostante vi siano professioni che non riescono a decollare a causa delle difficoltà di reperimento della forza lavoro. Nella “classifica” dei mestieri meno ambiti stilata da Confartigianato Firenze (e per i quali un contratto a tempo indeterminato sarebbe sostanzialmente assicurato) si trova di tutto un po’: pasticceri, gelatai, sarti, macellai, muratori, idraulici, falegnami, operai agricoli, cuochi, panettieri, fabbri e persino igienisti dentali. Risultati che non stupiscono affatto. A quanti di noi è capitato di aver bisogno di un elettricista, di un meccanico o, “peggio” ancora, di un antennista o di un idraulico senza riuscire a trovarli? È il paradosso dei cosiddetti lavori trascurati. “In Italia - sottolinea il report di Confartigianato - dovrebbero essere valorizzate forme di lavoro in grado di facilitare l’accesso al mercato da parte dei giovani, e favorire quei processi di formazione in azienda che sono indispensabili per ridurre il mismatch (discordanza) tra domanda e offerta rilevata sul segmento giovanile”. Nel 2010, con la flebile ripresa dell’economia, le assunzioni previste dalle imprese e monitorate dal sistema informativo Excelsior 2010 di Unioncamere e Ministero del Lavoro sono tornate a salire, e contemporaneamente è tornata a crescere anche la difficoltà di reperimento di personale non stagionale (+6 per cento rispetto al 2009), che riguarda il 26,7 per cento del totale delle assunzioni
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programmate dalle imprese. Il rapporto Excelsior 2010 ha inoltre evidenziato che la difficoltà di reperimento del personale è determinata dall’inadeguatezza degli aspiranti (14,3 per cento) e dal ridotto numero di candidati (12,4 per cento). Lo sbaglio dei giovani di oggi sembra dunque essere quello di non volersi orientare al lavoro nelle arti e nei mestieri, cosa che consentirebbe loro interessanti occupazioni prima come apprendisti, poi come lavoratori dipendenti e infine con l’opportunità di diventare un imprenditore in proprio. E lo stesso errore sembrano commetterlo anche i genitori, nel non indirizzare i figli su questa strada, il che, naturalmente, non significa escluderli dall’opportunità di studiare. Insomma, andrebbe cambiata un’intera cultura, pare voler
Nella nostra regione sono 69mila i ragazzi alla ricerca della prima occupazione dire il report. Nel frattempo, gli extracomunitari rappresentano sempre più una risorsa indispensabile in tanti ambiti della vita economica e sociale del nostro paese. Va ricordato, infatti, come fa notare anche l’Inail, che “quasi il 10 per cento del Pil italiano arriva dagli immigrati e che una famiglia su dieci dipende da una badante straniera. Così come la maggior parte delle fabbriche del Centro–Nord”.
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tempo libero
Marzo 2011
Al MuseO. Sono molti i luoghi d’arte che possono essere visitati senza spendere neanche un euro
Quando la cultura è a costo zero Ludovica V. Zarrilli
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hi l’ha detto che la cultura deve essere venduta a caro prezzo? Il pane della mente, si sa, deve essere a disposizione di tutti, e allora ecco una serie di escamotage per godere delle bellezze della città del giglio e degli immediati dintorni senza mettere mano al portafoglio. Si comincia con la notte dei musei gratis in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, tra il 16 e il
FOCUS I tesori della sede del Comune
Il Palazzo che non t’aspetti
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egli ultimi anni Palazzo Vecchio ha affiancato, ai panni di sede del potere politico e amministrativo della città, quelli di uno dei musei più visitati da fiorentini e turisti. L’accesso alle sale del museo è possibile tutti i giorni della settimana dalle 9 alle 19, mentre il giovedì nei i giorni festivi infrasettimanali l’orario è ridotto, dalle 9 alle 13. Una volta al mese, nell’ambito della “domenica del fiorentino”, è previsto l’ingresso gratuito al museo per tutti i cittadini residenti o nati a Firenze e provincia. Per accedere al Palazzo occorre ritirare una card gratuita presso gli uffici Urp del Comune. Ogni mese viene segnalato il programma delle iniziative con le attività, anch’esse gratuite, curate dal Museo dei ragazzi, che si potranno effettuare esclusivamente su prenotazione, al numero 055.055 o sul sito www.museicivicifiorentini.it. In questa occasione è possibile inoltre visitare gli scavi del teatro dell’antica Florentia. Accanto ai percorsi tradizionali, che attraversano i quartieri monumentali del palazzo, l’associazione Museo dei ragazzi offre modalità innovative e originali di visitare il museo. Queste visite conducono fin nelle stanze segrete dei Medici, e si svolgono con guide d’eccezione come Giorgio Vasari o il duca Cosimo I, che, dialogando con i visitatori, consentono loro di cogliere, con maggiore chiarezza, le differenze tra la Firenze del’500 e quella attuale. In occasione di aperture straordinarie, il normale percorso tra le sale si può arricchire anche con la visita di alcuni ambienti suggestivi, come il “camminamento di ronda” e il quartiere di Leone X, sede degli uffici del sindaco. Attualmente, in Palazzo Vecchio, è poi possibile ammirare il teschio tempestato di diamanti opera di Damien Hirst, esposto nella camera del duca Cosimo I fino al /R.Z. primo maggio.
17 marzo, le principali gallerie della città rimarranno aperte fino all’una del mattino. Altra sorpresa gradita è il ritorno delle domeniche del fiorentino che, una volta al mese, consentono ai nati nella città del giglio, a chi è residente nel comune di Firenze e nella provincia di visitare il museo di Palazzo Vecchio senza scucire un centesimo. L’appuntamento di marzo è fissato per il 13, ma chi non ce la farà non deve disperare: è già fissata una nuova giornata a porte aperte per il 10 aprile. L’unica accortezza è quella di munirsi di una “Bacione card”, completamente gratuita, che va fatta al telefono o via mail. Nei principali musei statali (ad esempio Uffizi, Galleria dell’Accademia e Bargello) si entra senza pagare solo in casi rarissimi (come in occasione della notte dei musei di cui sopra) o se si appartiene ad alcune categorie speciali, come giovani sotto i 18 anni, anziani over 65 o gruppi di studenti accompagnati da insegnanti. In compenso però esiste un numero incredibile di gallerie del polo museale che hanno il vantaggio non solo di essere gratuite, ma anche quasi sempre poco affollate. Ne è un meraviglioso esempio il museo di Orsanmichele, che recentemen-
palazzo vecchio
ecco qualche consiglio per godere delle bellezze della città del giglio (e dintorni) senza dover mettere mano al portafogli. A partire dalla lunga lista delle gallerie statali per entrare nelle quali non serve pagare nessun tipo di biglietto te ha riaperto i battenti. E’ visitabile solo il lunedì (giornata in cui quasi tutti gli altri musei sono chiusi) e offre, oltre alla collezione delle sculture originali delle nicchie, una vista inedita sulla città, che si riesce a godere solo dal “grattacielo” più alto del centro. Altra chicca a costo zero è il Cenacolo di Andrea del Sarto a San Salvi, dove, all’interno dell’ex refettorio del convento, è custodito uno dei più begli affreschi del Rinascimento fiorentino, incredibilmente dimenticato dalla maggior parte dei turisti di passaggio. Seguono a ruota il cenacolo di Ognissanti, Fuligno e Sant’Apollonia, e poi ancora il Chiostro dello Scalzo, casa Martelli e la sala del Perugino (ingresso dal Liceo Michelangelo) che è recentemente entrata a far parte del circuito museale. Appena fuori dal comprensorio fiorentino ci sono le ville medicee di Castello (col meraviglioso giardino), di Petraia, di Poggio a Caiano (con annesso museo della natura morta) e di Cerreto Guidi (con il museo storico della caccia). Gli appassionati di arte contemporanea potranno invece fare una visita by night alla Strozzina, che lascia le sale aperte a tutti il giovedì sera dalle 18 alle 23. A disposizione anche le visite guidate gratis del sabato e della domenica alle 16.30, oppure i deliziosi “weekend dell’arte”, laboratori per bambini e adulti organizzati il primo fine settimana del mese: l’ingresso è free, ma solo su prenotazione. Per chiudere in bellezza non poteva mancare lo spazio principe del Q3, l’Ex3, che non mette limiti ai visitatori e lascia le porte aperte a chiunque si voglia abbeverare alla fonte della ricerca contemporanea.
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politica
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cOMuNe. Stop all’utilizzo indiscriminato degli sfondi da cartolina: arriva il regolamento
Lievita l’affitto delle piazze storiche Dopo la tassa di scopo, ecco quella “d’immagine”: bancarelle, mercatini e installazioni dovranno pagare di più per stare in centro. e passare al vaglio di una commissione ad hoc Francesca Puliti
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iazza Signoria trasformata in spiaggia per un giorno con una sfilza di ombrelloni, mucche colorate sparse per tutto il centro, un enorme waffel gonfiabile davanti alla basilica di Santa Croce. Palazzo Vecchio dice basta e vara un nuovo regolamento sull’uso delle piazze storiche fiorentine. Chi vorrà usufruire dello sfondo da cartolina dovrà passare al vaglio di una commissione ad hoc. E pagare di più. Finora, infatti, per organizzare un evento in centro era sufficiente saldare il conto del suolo pubblico. D’ora in poi non sarà più così: entra in vigore una sorta di “tassa di immagine”. “Così si tutelano le zone più preziose della città”, commenta il vicesindaco Dario Nardella. “Il regolamento – continua Nardella - introduce due grandi novità: il canone per l’utilizzo delle piazze storiche e precisi criteri per il loro sfruttamento, con una maggiore selezione sia dal punto di vista dell’impatto estetico, sia in base alla tipologia dell’evento”. L’indennità di immagine terrà conto delle caratteristiche del luogo, della durata degli eventi e dei ritorni economici. Ma non solo: le autorizzazioni saranno vincolate ad alcuni precisi parametri, come il valore sociale, culturale e politico degli eventi, l’interesse per la collettività, la ricaduta economica per il territorio. A valutare l’impatto estetico oltre che socialeconomico degli eventi sarà una specifica commissione, di cui faranno parte tutti i rappresentanti degli uffici comunali interessati. Ancora da stabilire i canoni d’affitto dei differenti “palchi”, mentre è già stabilito l’elenco delle
piazza
santo spirito
piazze interessate: piazza Strozzi, piazzale Michelangelo, piazza della Signoria, piazza San Giovanni, piazza Duomo, piazza Santa Croce, piazza SS. Annunziata, piazza della Repubblica, piazza Santa Maria Novella, piazza Ognissanti, piazzale degli Uffizi, via Martelli, piazza Santo Spirito, parco delle Cascine e giardino della Fortezza da Basso. Ma non è finita qui, perché davanti a Palazzo Vecchio, così come tra Duomo e Battistero, in via Martelli, piazza Santa Croce e piazza della Repubblica, potranno campeggiare esclusivamente iniziative promosse direttamente dal Comune. “Era necessario tutelare maggiormente le zone più preziose della nostra città – aggiunge il vicesindaco – anche per garantirne una fruizione migliore da parte di cittadini e turisti. Proprio a questo proposito abbiamo voluto tenere conto anche delle indicazioni della Soprintendenza”. Le domande dovranno essere presentate almeno 45 giorni prima dell’evento, con tanto di finalità, durata e caratteristiche dell’occupazione, compreso il progetto dettagliato. Alcune deroghe sono previste, ma solo per le manifestazioni promosse dall’amministrazione comunale. A mercatini, bancarelle e installazioni varie, invece, non si faranno più sconti.
l’InIZIAtIvA Torneo di calcio a scopo benefico
Il Palazzo Vecchio Football Club vince il memorial Alessia Ballini
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a politica, il calcio (la Fiorentina, soprattutto), il suo Mugello. Erano tre delle grandi passioni di Alessia Ballini, la consigliera regionale scomparsa il 2 febbraio scorso dopo una coraggiosa battaglia contro il cancro, ed è mettendo insieme e “miscelando” questi tre ingredienti che amici e conoscenti hanno deciso di tributarle un omaggio. Così è nato il 1° trofeo di calcio Alessia Ballini, che si è svolto il 20 febbraio al centro tecnico Figc di Coverciano, un quadrangolare che ha visto affrontarsi politici, amministratori e giornalisti di Firenze
e del Mugello. A scopo benefico: i fondi raccolti, circa 2.600 euro, sono stati devoluti alle realtà a cui Ballini ha chiesto di fare donazioni. “Niente musi lunghi ma sorrisi – aveva detto ai famigliari prima di andarsene – e chiedete che non vengano comprati fiori ma fatte offerte per i centri anti-tumore”: il dipartimento oncologico dell’ospedale di Ponte a Niccheri, la Lega italiana per la lotta contro i tumori e l’associazione Pallium. A sfidarsi sul campo di Coverciano la squadra dei consiglieri comunali e degli assessori di Firenze, capitanata
dal sindaco Renzi, una Rappresentativa del Mugello, una dei giornalisti e una formazione composta da consiglieri regionali, provinciali e politici. In tribuna il ct della Nazionale Cesare Prandelli, Sebastien Frey e l’ad della Fiorentina Sandro Mencucci. La vittoria è andata a Palazzo Vecchio, che ha battuto prima i mugellani e in finale i politici ai rigori, nonostante l’errore di Matteo Renzi, che se l’è fatto parare da Gabriele Toccafondi del Pdl. Terzi i giornalisti, quarto il Mugello. Ma è /P.C. chiaro che la vera vincitrice è stata Alessia.
politica
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AeROPORtO/1. Approvata dalla giunta regionale la variante del Pit, il piano integrato del territorio
Decolla la nuova pista: parallela oppure allungata Il documento prevede lo sviluppo dello scalo fiorentino, lasciando aperte le due possibilità. Così, il vespucci potrebbe includere nuove destinazioni (e nuovi tipi di velivoli) Paola Ferri
L’obiettivo è realizzare un polo che possa diventare il terzo d’Italia è lo sviluppo del Vespucci, su questo il presidente della Regione e il sindaco di Firenze vanno (adesso) d’amore e d’accordo. Con la modifica della pista l’aeroporto potrebbe raddoppiare il numero dei voli, includendo nuove destinazioni e nuovi tipi di velivoli. Secondo alcune previsioni, con il nuovo assetto Firenze potrebbe strappare a Pisa circa l’80% dei voli. Magari anche grazie allo sbarco di compagnie low cost, finora “dirottate” sulla città della Torre pendente. La partita vera, però, secon-
do i programmi regionali, passa proprio dall’eterna rivale del capoluogo: cioè attraverso l’integrazione dei due principali aeroporti toscani. “L’obiettivo – dichiara Rossi - è realizzare un polo aeroportuale che possa diventare il terzo in Italia, al netto di Venezia”. Un obiettivo possibile, ma tutt’altro che facile, anche solo in base agli assetti societari dei due aeroporti. Se la Regione conserva ancora quote di Sat, la società che gestisce il Galilei, così non è per Adf. Ma anche su questo piano il governatore si sta dando da fare per rientrare nella partita. Con la dichiarata intenzione di arrivare a un’unica società di gestione dei due scali. “Forse perderò la partita della società unica – aggiunge il presidente della Regione – ma nessuno può impedirmi di provarci”. La strada appare in salita, ma nel mentre Rossi si è riconquistato un compagno di viaggio, o almeno di questo viaggio: Matteo Renzi, soddisfatto per l’approvazione della variante. “Le modifiche apportate al Pit – dichiara il suo vice Nardella – dimostrano che c’è un forte allineamento della Regione con le posizioni già assunte dal Comune con il piano strutturale”. Eppure qualcosa scricchiola nell’accordo. E va sotto al capitolo Cittadella viola. “Lì non c’entra”, ribadisce Rossi. “Invece sì”, replica Nardella. Come? Secondo il vicesindaco sarebbe una questione di scambi di volumi: dentro il nuovo stadio, fuori altre costruzioni in programma. “Se i proprietari del terreno trovano un accordo – annuncia – siamo pronti a rimettere in discussione il Pue (piano urbanistico esecutivo, ndr)”. Il risiko della Piana continua e il match potrebbe durare un’intera legislatura. Mentre lo scalo di Bologna diventa sempre più competitivo. “Nel 2013 Smn e lo scalo bolognese disteranno meno di un’ora in treno – avverte il vicesindaco – grazie ai nuovi people mover. Dobbiamo attrezzarci in fretta se vogliamo rimanere competitivi”.
AeROPORtO/2. I sindaci della cintura urbana dicono no
La Piana in rivolta: “O i voli o l’inceneritore” A
pprovata la variante, trovato l’inganno. Tutti soddisfatti dalla modifica apportata dalla giunta regionale al Pit, per realizzare una nuova pista a Peretola? Niente di più lontano dalla realtà. I sindaci della cintura urbana, capitanati dal condottiero Gianni Gianassi, primo cittadino di Sesto Fiorentino, non ci stanno e accusano il presidente della Regione di “alto tradimento”. Già, perché dopo un primo momento in cui Rossi si era mostrato disponibile alla mediazione tra “Firenze ladrona” e i “piccoli della Piana”, il governatore ha sposato la battaglia renziana: la pista parallela. E il “tradimento” dell’alleato fa più male dell’attentato al famoso parco, che dovrebbe fare da cuscinetto-compensazione a tutto ciò che dovrebbe trovar spazio nella piana da qui a qualche anno. Inceneritore, Alta velocità ferroviaria, cassa di espansione dei Renai, raddoppio dell’A11, parcheggio scambiatore dell’Osmannoro e chi più ne ha più ne metta. Senza contare l’impatto estetico della nascente (?) Scuola dei Marescialli. “O il termovalorizzatore o la pista parallela, il presidente della Regione faccia la sua scelta”. A lanciare il guanto di sfida è ancora una volta Gianassi, sostenuto dai sindaci della cintura urbana (compreso Bagno a Ripoli, che sta dall’altra parte della città). “Non accetto ricatti”, replica
imperterrito Enrico Rossi. Ma che qualcosa si sia rotto nel tetris di equilibri della Piana è più che evidente. Il fronte della battaglia, però, si estende anche all’interno della stessa Firenze. Qui a dare del filo da torcere al sindaco, sul piano aeroporto, ci si mettono sia le opposizioni di destra che di sinistra. “Qualsiasi piano incrementi il numero dei voli – afferma Ornella De Zordo di Perunaltracittà – per noi è inaccettabile. E non ci vengano a raccontare che i turisti o gli imprenditori diretti a Firenze desistono perché devono atterrare a Pisa”. Scettico anche Tommaso Grassi, di Spini per Firenze, al contrario del suo capogruppo, appunto Valdo Spini. Fa un po’ più effetto invece trovare tra gli oppositori della strada aperta dal Pit il Pdl, da sempre a favore dell’implemento del Vespucci. Ma si fa presto a capire il perché: secondo Marco Stella la manovra della Regione altro non sarebbe che la solita bufala. “Il Pit affonda Peretola. Lo sviluppo dello scalo fiorentino – spiega – è subordinato all’integrazione tra Pisa e Firenze. Se questa non dovesse avvenire, non ci sarebbe nessuna nuova pista”. Il “trucco” starebbe scritto in un allegato della variante. Ma anni di interrogazioni a scuola dovrebbero averci insegnato, ormai: le cose più importanti spesso stanno /P.F. nelle note a piè di pagina.
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ia libera alla nuova pista di Peretola. Più o meno. Diciamo che le carte ci sono, tutto il resto è ancora da vedere. È stata approvata lo scorso febbraio la variante del Pit (il Piano integrato del territorio) che prevede lo sviluppo dello scalo fiorentino. In un senso o nell’altro, è proprio il caso di dirlo. Il documento licenziato dalla giunta regionale, infatti, lascia aperte due possibilità: o la realizzazione di una nuova pista parallela all’autostrada, o il prolungamento di quella attuale, al fine di raggiungere la fatidica lunghezza di 2 km. Che si proceda nell’una o nell’altra direzione i dintorni saranno ovviamente coinvolti nella rivoluzione, a partire dall’autostrada, per cui si parla anche di un possibile interramento. Ma, cosa che più preme ai comuni limitrofi (e non solo), sarà soprattutto il parco della Piana a patirne le conseguenze. Anche se il governatore Enrico Rossi ha garantito che “il parco non sarà in alcun modo intaccato”. La priorità, però,
E AL N O SI FES TE O N R E P ME N TA TA IO AZ PLE TUI M M RA OR INF CO G
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on line
Marzo 2011
INteRNet. Notizie, foto e video per essere sempre aggiornati. E tutti possono mandare segnalazioni
La città in diretta su www.ilreporter.it I PIÙ lettI Del MeSe 1. Piselli Toscani, da stasera in vendita il calendario shock 2. Pizzul: “Della Valle in standby. Mutu va perdonato” 3. ‘’Se non ora quando?’’, le donne fiorentine si preparano 4. Dignità delle donne e ‘’no al pedaggio’’: un weekend in piazza (e in strada)
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n carrello della spesa colmo di rifiuti abbandonato in pieno centro (e in pieno giorno) a due passi dal glorioso Teatro Comunale, cestini o cassonetti un po’ troppo pieni sparsi qua e là per la città, qualche muro che sicuramente ha visto tempi migliori, e che porta sulla “pelle” il segno del passaggio del vandalo di turno. Se a Firenze, come in qualsiasi altra città, succede sicuramente ben di peggio (e se non possono certo essere considerati questi i problemi più gravi con cui gli abitanti si trovano a dover fare i conti), si tratta comunque di situazioni (più o meno temporanee) che certo non rendono onore alla bella Florentia. Situazioni che i lettori del nostro sito (www.ilreporter.it) hanno immortalato in diversi scatti, che poi hanno inviato all’indirizzo della nostra redazione (redazione@ilreporter.it). Queste fotografie hanno trovato spazio sul nostro portale (qua accanto ne pubblichiamo due) con un obiettivo ben preciso: raccontare quello che non va della nostra città. Che si tratti di un “piccolo” atto vandalico così come di una situazione che si protrae da anni e che sembra non riuscire a trovare soluzione. Perché la qualità della vita inizia proprio da come, ogni mattina, troviamo la città sotto casa. E dato che mettendo più occhi insieme si riesce sicuramente a vedere meglio (e di più), quello che chiediamo a tutti i lettori è di continuare a seguirci ogni giorno sul nostro sito e a mandarci fotografie e segnalazioni, che noi continueremo a pubblicare: è proprio portando alla luce problemi e casi di incuria, degrado e affini, infatti, che si può iniziare a risolverli.
5. Politici e giornalisti si sfidano. Per ricordare la ‘’comandantessa’’ 6. Gli aeroporti toscani decollano, nuovi voli da Pisa e Firenze 7. Toscani, arriva la versione maschile del calendario shock 8. ‘’La politica è alla frutta’’, folla per Renzi-scrittore 9. Cuba, quella vera. Il documentario clandestino allo Stensen 10. Su Facebook un gruppo chiamato “Sex and City” (versione fiorentina)!
I vIDeO PIÙ vIStI 1. Cori, cartelli e anche voglia di ridere. Migliaia di donne (e uomini) in piazza 2. Auto si ribalta sul ponte all’Indiano, traffico in tilt 3. Tir si ribalta, caos sulla Fi-Pi-Li
tOP ten FOtO 1. Chi è la più bella della Padania? 2. E Firenze ‘’sparì’’ nella nebbia 3. San Jacopino 2012, ecco come sarà
4. Scandicci, ditta distrutta dalle fiamme
4. Clet, l’artista dei cartelli si
5. I Dinamo vincitori di Sanremo... ora tour mondiale!
5. Prossima fermata ‘’Porta al
6. Wynne Gareth si racconta a Il Reporter
6. La ‘’faccia pulita’’ di via Maggio
racconta Prato’’. E la riqualificazione?
7. A Firenze arrivano i cassonetti hi-tech
7. La ‘’dura vita’’ dei motorini
8. Cosa m’invento per San Valentino?
8. Il granduca “cornuto” e il
9. Tramvia, commercianti sul piede di guerra
9. Torre San Niccolò
10. Da borgo a ‘’ghetto’’? Viaggio in San Frediano
10. L’arte sospesa nel vuoto
all’Isolotto Perseo bifronte incappucciata: si rifà il look
MARZO 2011
CERTOSA PARCO PALI BOTTAI,
I COMPLESSI RAPPORTI CON SOCIETA’ AUTOSTRADE PARCHEGGIO DELLA CERTOSA Durante la manifestazione “Cantieri Aperti” Società Autostrade annunciava che il Parcheggio scambiatore della Certosa “non sembrava più di interesse”. Immediatamente l’Amministrazione Comunale ha preso contatto con l’Assessore Ceccobao della Regione Toscana e con il Presidente della Provincia perché richiamassero Società Autostrade al rispetto degli accordi siglati fra Regione, Provincia, Comuni e Società Autostrade dove il parcheggio è parte integrante del progetto autostradale. Tutti gli Enti si sono attivati e in un incontro con Società Autostrade il Direttore Ing. Tozzi si è impegnato a realizzare il parcheggio, anche se con un progetto più snello del precedente, che mostra problematiche tecniche e gestionali. L’Amministrazione Comunale ha accolto positivamente questa volontà pur sottolineando la necessità di un progetto di qualità (siamo ai piedi della Certosa) e che abbia gli strumenti per garantirne la gestione. Si attende una proposta di Società Autostrade e intanto incontreremo il Comune di Firenze per verificare l’interesse e la volontà dell’Amministrazione fiorentina di partecipare alla gestione del parcheggio. IL PARCO E LA PIAZZA Durante l’incontro con Società Autostrade è stata affrontata anche la questione della realizzazione del Parco sulla Greve (opera di ricaduta), che l’Amministrazione Comunale ha chiesto di semplificare inserendovi anche la realizzazione della Piazza di Tavarnuzze. Infatti l’Amministrazione Comunale ha ottenuto dalla Regione Toscana 900.000€ per la realizzazione della Piazza e ha chiesto a Società Autostrade di inserire il Progetto della Piazza nelle opere di ricaduta, per poter finanziare la somma residua con una semplificazione nella realizzazione del Parco. In questi mesi sono stati verificati i costi del parco, attualizzate le cifre e ora è in via di preparazione la convenzione che stabilirà tempi, modi, cifre per la realizzazione del progetto complessivo (piazza e parco) che dovrà avere l’approvazione di ANAS. Società Autostrade ha messo, su richiesta dell’Amministrazione Comunale, nero su bianco in una lettera questa volontà. E’ un passo molto importante: nonostante le difficoltà poste dal patto di stabilità, che rendono impossibili nuovi interventi pubblici; questa soluzione permetterà ai cittadini di Tavarnuzze, sia pure con un po’ di ritardo, di avere un opera così importante per lo sviluppo e la socialità della frazione. PARCHEGGIO DI BOTTAI Il commissariamento di BPT (l’azienda che ha in appalto i lavori autostradali ed anche il parcheggio dei Bottai) che appare a un passo dal fallimento ha di nuovo bloccato i lavori. Tutto ciò ha reso vano il lavoro dei mesi scorsi: infatti dopo numerosi contatti e proteste con la Regione Toscana, la Provincia e Società Autostrade i lavori erano alla conclusione. Era già stata incaricata una ditta specializzata per la realizzazione della pavimentazione e concluso questo lavoro, era stata concordata con la Provincia l’apertura del parcheggio anche prima dei lavori idraulici sul fosso vicino. Con l’interruzione dei lavori dovuti alla critica situazione della ditta, siamo ritornati ad una situazione di blocco. L’Amministrazione Comunale si è mossa immediatamente attivando vari confronti anche con Società Autostrade, ma soprattutto ha chiesto e ottenuto un incontro urgente col Prefetto, a cui sottoporrà la gravità della situazione economica e lavorativa della frazione e la giusta esasperazione dei cittadini, chiedendo un intervento per risolvere in tempi brevi almeno la situazione relativa al parcheggio. Il sindaco, Ida Beneforti Gigli
IMPRUNETA E IL SUO CONTRIBUTO AGLI “STATI GENERALI DELLA SCUOLA” DELLA REGIONE TOSCANA Nel settembre scorso la vicepresidente della Regione Toscana, l’Assessore alla Pubblica Istruzione, Stella Targetti, ha lanciato “GLI STATI GENERALI DELLA SCUOLA”, un cantiere di idee, esperienze e progetti condivisi a livello regionale per costruire una scuola di qualità, creare una partecipazione civica e un coinvolgimento effettivo ad un ambiente, la Scuola, che appartiene a tutti e le cui odierne difficoltà devono tutti preoccupare. Entro la fine dello scorso anno sono stati presentati dai diversi soggetti coinvolti in questo percorso tutti i contributi attorno a due aree tematiche principali tracciate dall’Assessore Regionale: • il sistema della governance territoriale e dell’ innovazione organizzativo-gestionale della scuola ( ovvero i rapporti tra scuole ed enti locali, le nuove architetture scolastiche, le differenti forme organizzative e gestionali, le reti tra scuole…) • l’innovazione metodologica-educativa (i piani integrati d’area, la formazione professionale, il progetto complessivo sull’infanzia, il diritto allo studio, i rapporti tra scuola e famiglia…). Come Assessore alle Politiche della Formazione di questo territorio ho condiviso il percorso degli Stati Generali della Scuola Toscana, all’interno degli obiettivi prefissati nella Conferenza Educativa Sud Est che coinvolge i dieci Comuni del Chianti Fiorentino e del Valdarno, “mettendo insieme” alcune esperienze e apportando alla discussione l’esempio della progettualità del Sistema Scuola della nostra Impruneta. Adesso è partita la seconda fase degli Stati Generali, ovvero l’illustrazione completa da parte della Regione Toscana in incontri pubblici in ognuna Provincia di tutto il materiale raccolto.Già è stata fatta Siena a fine gennaio e l’8 febbraio Firenze. Proseguendo poi per tutto il mese di marzo nelle altre città. Per arrivare ad un’analisi finale e ad una sintesi di come possa essere costruita una proposta regionale complessiva circa le politiche da pensare e da attivare a sostegno della Scuola, alla vigilia dell’attuazione del nuovo Titolo V della Costituzione, ovvero la riforma che prevede il passaggio proprio alle Regioni delle competenze amministrative sul sistema scolastico. L’esperienza che abbiamo condiviso in ambito regionale come Impruneta ha visto: 1. il progetto “LEGGIAMO – ASCOLTIAMO – RIFLETTIAMO”, nato in questo anno scolastico proprio dal mio Assessorato alle Politiche della Formazione e dalla Biblioteca Comunale e che mira ad aiutare gli alunni ad acquisire maggiori competenze linguistiche e a ridurre i fenomeni di disagio attraverso l’integrazione del linguaggio della lettura. Le finalità generali dell’intervento sono: usare la lettura e l’ascolto come strumenti per conoscere se stessi e superare le difficoltà, sia personali sia nell’interazione con il mondo esterno, aiutare gli adulti a capire i bisogni significativi dei bambini, costruire percorsi didattici che permettano lo sviluppo di maggiori competenze (“sapere, saper fare e saper essere”), promuovere in ognuno la capacità di esprimersi attraverso i diversi linguaggi che la narrativa, la lettura, la poesia, il teatro possono suggerire. Per il raggiungimento degli obiettivi sopra delineati verranno attivati, quindi, dei laboratori che prevedono la partecipazione e la collaborazione dei diversi percorsi scolastici (scuola dell’infanzia, scuola primaria e secondaria di primo grado), organizzati sulla base delle specificità delle diverse fasce d’età coinvolte. 2. L’esperienza consolidata e la stabilità della progettazione e della struttura didattica e organizzativa dell’Istituto Comprensivo del nostro territorio, in quanto modello di rete unica delle scuole di base del nostro paese. L’Istituto Comprensivo, come modello gestionale e ordinato che lega in un’unica organizzazione la formazione e l’educazione dei nostri ragazzi, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di primo grado, per tutte i plessi, si trova nella condizione privilegiata di svolgere un’azione formativa nei confronti della società locale, coinvolgendola nella determinazione delle politiche scolastiche. L’Istituto ha da tempo aperto proficui canali di collaborazione con gli Enti Locali di riferimento, Comune e Distretto Sanitario, nonché con Associazioni ambientaliste e culturali e realtà differenti presenti sul territorio (Vieniteloracconto, Coop, SAFI, Banche, Ass. “Il Riccio” ed Associazioni di Volontariato, quali Misericordia, Pubblica Assistenza, Protezione Civile…). In particolare, il Comune di Impruneta continua a finanziare e a sostenere numerosi progetti integrativi alla didattica, proposti dal Collegio Docenti, mettendo, inoltre, a disposizione i servizi di refezione scolastica e di trasporto, anche per le visite guidate giornaliere, nonostante le difficoltà sempre maggiori sul piano economico ed organizzativo dell’Ente. Una rete di rapporti, di relazioni, di percorsi condivisi e di scambio con le famiglie, tra il Sistema Scuola e il nostro paese che ha reso il territorio vivo, ha contribuito in alcuni casi a rendere le frazioni centri attivi e non dormitori, ha permesso al nostro ambiente di sostenere e fronteggiare la pesante e progressiva crisi relativa alla complessiva riorganizzazione nazionale prevista dai decreti e dai regolamenti ministeriali. 3. IL PIANO dell’OFFERTA FORMATIVA, ovvero l’intera attività didattica e scolastica, arricchita attraverso la collaborazione e lo scambio tra le risorse dell’Istituto e quelle presenti sul territorio, e che ogni anno mette al centro della propria azione il raggiungimento del successo formativo di ciascun alunno, mediante la valorizzazione delle risorse ambientali, culturali e strumentali. Gli interventi sono co-progettati tra il Collegio Docenti e la Dirigente Scolastica e l’Amministrazione Comunale, con l’intenzione di garantire pari opportunità per tutti i bambini, coinvolgere in maniera più diretta le famiglie e potenziare la formazione degli insegnanti. Alcuni dei progetti implementati sono dedicati a gradi di scuola specifici (infanzia, primaria e secondaria di primo grado), altri, invece sono estesi, mediante l’adattamento delle modalità di erogazione, a tutto l’istituto comprensivo. 4. L’ultimo nostro contributo agli Stati Generali è stata la presentazione di un’idea progettuale innovativa e che tende a creare un nuovo sistema di rapporto-scambio con la comunità locale di riferimento: “ScuolaMuseo. Museo della Terra e del Rame (Muter)” ovvero la realizzazione di un percorso museale nella scuola per la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale (sfruttando la disponibilità di un ricco patrimonio archeologico attualmente non accessibile al pubblico) del territorio. L’idea progettuale lavora sul Museo come luogo del “racconto di storie” sul rapporto uomo-risorse nel corso del tempo: la riscoperta dei valori identitari del territorio attraverso le testimonianze materiali delle attività artigianali e
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produttive che hanno fatto e/o fanno ancora parte della sua tipicità. Siamo ancora alle prime fasi di un percorso che coinvolgerà l’Amministrazione, l’Istituto P.Levi e l’associazione ARCHEOPROGETTI e ovviamente i nostri ragazzi! A prescindere dal lavoro meramente tecnico e riservato a chi della Scuola si occupa ogni giorni, con diversi ruoli, responsabilità e competenze, credo che questo percorso condiviso a livello sovra comunale, come Zona Sud Est, a livello Provinciale e Regionale, sia l’occasione giusta per riportare l’attenzione sull’intero sistema Scuola. Quella Scuola che in tutto il Paese e dunque anche nei nostri territori vive un preoccupante momento di criticità: nonostante la tenacia e l’impegno degli insegnanti, del ruolo incisivo delle istituzioni locali e delle forze sociali, c’è ancora tanto da mettere in campo per far riacquisire alla Scuola un ruolo che sembra oggi svilito e depauperato. Assessore alle Politiche della Formazione Francesca Buccioni
8 MARZO, I FIORI DELLE DONNE DISABILI Mi piace, in questo 8 marzo 2011 dedicare il pensiero alla dignità delle donne con disabilità ed alle donne vicine alla disabilità, affinchè l’8 marzo non sia una ricorrenza banale fatta di mimosa e cene fra donne. Ci sono donne che in silenzio e senza cronaca meritano il nostro affetto, la nostra considerazione, ma soprattutto un grande rispetto; donne che accudiscono, proteggono, aiutano ogni giorno, migliaia di persone con grave disabilità, oggi più di qualche decennio fa, ancora in casa, nella propria dimora, nella propria famiglia, e non in una camerata di istituto. Purtroppo si parla di queste donne solo quando la cronaca si fa drammatica o la mancanza di aiuti risulta così sfacciata da non poter essere del tutto ignorata. Loro sono lì, tutti i giorni, tutte le notti, tutto l’anno, rinunciando molto spesso alla libertà di programmare una gita, un giro per negozi, una serata di svago. Sono queste donne che rappresentano la salvezza e l’esistenza di tanti disabili non autosufficienti. Tutti noi, dovremmo essergli vicini ascoltare la loro voce, i loro diritti e perché no le loro attese, le loro proposte. Ci sono anche donne che vengono da lontano, e che ora sono qui, nel nostro Paese, portandosi nel loro cuore il dolore per una famiglia abbandonata e divisa solo per cercare di sopravvivere economicamente. Comunemente le chiamiamo “badanti”, una parte sono in regola, alcune clandestine, a loro non chiediamo più di tanto, forse per non lasciarci coinvolgere dalle loro vite, dalle loro fragilità che non possono neppure ammettere, vengono a risolvere i nostri problemi, ad aiutarci con i nostri cari in cambio di denaro. E’ anche doveroso però dedicare una particolare attenzione alla tante donne, che anche nel nostro Comune partecipano alla vita associativa e svolgono attività di volontariato, anche loro vicine a persone che hanno bisogno di aiuto e conforto. Siamo nell’anno Europeo del Volontariato, è quindi doveroso in questo 8 marzo 2011 ricordare il ruolo attivo della donna come Volontaria che dedica una parte del suo tempo prezioso “agli altri”. Un grazie non basta, ma è almeno il minimo che si meritano Felice 8 marzo, con un sorriso. Assessore al Welfare Paolo Poggini
“PREGIO”: BUONE PRATICHE A SCUOLA NELLA PREVENZIONE DEL DISAGIO Il 16 febbraio scorso, per il quarto anno consecutivo, è iniziato il progetto “PREGIO: BUONE PRATICHE NELLA PREVENZIONE DEL DISAGIO” promosso dagli Assessorati al Welfare e alle Politiche Sociali e alle Politiche della Formazione del Comune di Impruneta, in collaborazione con l’Istituto “P.Levi”, per i ragazzi delle classi terze delle scuole secondarie di primo grado del territorio realizzato dalla Cooperativa 21. Il progetto riguarda un percorso di due incontri per ogni classe per la promozione del benessere degli adolescenti e la prevenzione di certi comportamenti cosiddetti a rischio. L’obiettivo principale è quello di ampliare le capacità dei ragazzi di riconoscere e prevenire stili di vita problematici o comportamenti a rischio, quali il consumo di sostanze e varie dipendenze, disturbi alimentari, disorientamento scolastico e abbandono.. ….trasmettendo conoscenze e buone pratiche legate al concetto di salute, ponendo l’accento su certi atteggiamenti e sulla conoscenza dei servizi pubblici sanitari, sociali e di orientamento professionale.. Gli incontri prevedono l’intervento di una psicologa oltre che degli operatori di strada che lavorano da più di dieci anni sul nostro territorio tra gli adolescenti, soprattutto in quelle compagnie cosiddette informali. Con una metodologia adatta ai ragazzi, quali gruppi di lavoro, dibattiti, giochi di ruolo, e con esperti formati e preparati, si vuole offrire all’interno dell’Istituzione Scolastica un percorso di prevenzione in una società e in un tempo storico che mostra e offre ai nostri giovani, soprattutto in un’età particolare di crescita e di sviluppo quale quella dei ragazzi della secondaria di primo grado, insidie, pericoli, comportamenti a rischio, dipendenze e disagi…..tante problematiche diverse che se conosciute, affrontate e sviscerate possono essere evitate o gestite. Assessore alle Politiche della Formazione Francesca Buccioni e Assessore al Welfare Paolo Poggini
i gruppi consiliari PARTITO DEMOCRATICO
SE NON ORA, QUANDO?
Le consigliere comunali del partito democratico ed il Sindaco hanno aderito alla manifestazione “Se non ora, quando?” indossando, nel Consiglio del 10/2, una piccola coccarda simbolica. In Italia la maggioranza delle donne lavora fuori o dentro casa, crea ricchezza, cerca un lavoro (e una su due non ci riesce), studia, si sacrifica per affermarsi nella professione che si è scelta, si prende cura delle relazioni affettive e familiari, occupandosi di figli, mariti, genitori anziani. Tante sono impegnate nella vita pubblica, in tutti i partiti, nei sindacati, nelle imprese, nelle associazioni e nel volontariato allo scopo di rendere più civile, più ricca e accogliente la società in cui vivono. Hanno considerazione e rispetto di sé, della libertà e della dignità fem-
SINISTRA ECOLOGIA LIBERTÀ
RISVEGLI
Come in un famoso film con De Niro anche i nostri catatonici Amministratori ogni tanto si risvegliano! Prova ne è l’indignazione espressa dal Sindaco per la vicenda riguardante i Bottai. La zona oggetto dei lavori è ormai chiusa da molti anni per la realizzazione di un parcheggio con “muraglia cinese” annessa, cioè un muro di sei metri di fronte alle case definito dal vicesindaco “pensilina artistica”, questa opera ha creato sia per gli abitanti che per gli operatori economici più danni di quanti ne avrebbe risolti. Intuendolo gli utenti avevano fin da subito istituito un comitato preoccupati dall’impatto dei lavori e ricevendo, nelle numerose riunioni, rassicurazioni dall’amministrazione sia sulla durata che sulla qualità dell’opera sostenendo che se il comitato non avesse creato problemi i lavori sarebbero stati completati entro sette mesi. I fatti purtroppo li hanno smentiti e la situazione è peggiorata in seguito all’inchiesta sulla BTP, siamo comunque contenti che finalmente l’amministrazione si sia svegliata rendendosi conto che la situazione è insostenibile. Da parte nostra resta la disponibilità per qualsiasi azione condivisa il Comune voglia portare avanti per tutelare gli utenti nei confronti di BTP e Società Autostrade.
minile ottenute con il contributo di tante generazioni di donne che – va ricordato nel 150esimo dell’Unità d’Italia – hanno costruito la nazione democratica. Questa ricca e varia esperienza di vita è cancellata dalla ripetuta, indecente, ostentata rappresentazione delle donne come nudo oggetto di scambio sessuale, offerta da giornali, televisioni, pubblicità. E ciò non è più tollerabile. Il modello di relazione tra donne e uomini, ostentato da una delle massime cariche dello Stato, incide profondamente negli stili di vita e nella cultura nazionale, legittimando comportamenti lesivi della dignità delle donne e delle istituzioni ed inquinando la convivenza sociale e l’immagine in cui dovrebbe rispecchiarsi la coscienza civile, etica e religiosa della nazione.
PARTITO DELLE LIBERTÀ
LE STELLE INCREDULE STANNO A GUARDARE AMMUTOLITE!
Il nome di Parco della Rimembranza non sembra proprio il più adatto per designare l’imponente monumento che si apre a ventaglio sulla Via Veneto, seguito da una lunga scalinata fiancheggiata da cipressi sui tronchi dei quali in origine furono apposte le targhette coi nomi dei Caduti della Prima Guerra Mondiale e poi esteso ai Caduti di tutte le Guerre. Eroi che con la vita hanno contribuito all’Unità d’Italia. Non è un Parco e in quanto a Rimembranza, ce n’è molto poca visto lo stato indecente in cui si trova. Ora che si avvicina l’ottavo anniversario dall’inizio dei lavori di restauro, sarebbe il caso di riflettere sull’utilità di tenere impegnato a tale scopo un grazioso angolo di bosco. Alla velocità con cui si procede é prevedibile che il restauro termini dopo il 2100. A quella data il significato del Monumento per i nostri bis bis bis nipoti sarà paragonabile a quello di un nostro Cippo alla memoria dei Caduti romani nel corso delle Guerre Puniche. I nostri soldati sono morti per nulla se l’A.C. non si è curata di trovare le risorse necessarie per sistemare quattro pietre. Allora prendiamo atto della realtà: togliamo di mezzo le rovine, buttiamo i finti obici sbarbati da ignoti imbecilli e trasformiamo il tutto in tribuna per la corsa dei cavalli. Poi, con calma, chiudiamo l’Associazione Combattenti e Reduci. Certamente non serve a questa A.C. ingrata e smemorata: Viva l’Italia!
Gruppo Comunale Sinistra Ecologia Libertà Impruneta Marco Mazzetti Riccardo Lazzerini www. lasinistraimpruneta.it Facebook selimpruneta
Maria Teresa Lombardini Capogruppo PDL
In questo momento di riscatto e di risveglio, il gruppo PD nella sua interezza, uomini e donne, saluta con orgoglio l’avvio del progetto Bilancio di genere, che le amministrazioni comunali di San Casciano, Barberino, Tavarnelle ed Impruneta, sperimentando una nuova sinergia istituzionale, intendono adottare in forma comune e collettiva. Di cosa si tratta? Certo non di un bilancio per le donne e nemmeno di uno strumento finanziario tout court, piuttosto una chiave di lettura che pone in evidenza le diverse e specifiche esigenze della comunità individuando le differenze tra uomini e donne in base ai loro ruoli sociali, economici e familiari. Tutto questo per amministrare meglio e ottimizzare le risorse finalizzandole in modo consapevole ai bisogni, alle problematiche, alle potenzialità del nostro territorio.
OBBIETTIVO COMUNE
TRASPARENZA E PARTECIPAZIONE A IMPRUNETA: UNO, 1014, 14800 CONSIGLIERI COMUNALI CON IL SITO DELLA LISTA
Mi sono spesso domandato quale specifico ruolo possa avere in Consiglio Comunale, e più in generale nella piccola comunità imprunetina, un solo Consigliere Comunale (risultato di un consistente consenso elettorale, 1014 voti ovvero il 10,5 % degli elettori) di opposizione. Una funzione importante, per la trasparenza e la partecipazione dei cittadini, che il Consigliere può svolgere è quella di offrire a tutti (non solo ai 1014 elettori di Obbiettivo Comune ma a tutti i 14800 residenti), tramite il sito internet della Lista, le tante informazioni delle quali è destinatario. Informazione primo, essenziale, elemento per la partecipazione Avere a disposizione queste informazioni: convocazioni per Commissioni e Consigli Comunali ed i relativi materiali, interrogazioni e interpellanze, per finire ai verbali dei Consigli Comunali (nei quali gli elettori possono conoscere il comportamento tenuto da Sindaco, Assessori e Consiglieri), permette, in un certo senso di essere tutti Consiglieri Comunali e di poter interagire con i propri rappresentanti avendo a disposizione le loro stesse fonti informative. Nelle prossime settimane attiveremo la presenza della Lista Civica Obbiettivo Comune su facebook in modo che oltre a consultare le informazioni sul sito i cittadini possano interagire con il Gruppo consiliare tramite questo agile strumento. Per informazioni e segnalare problemi massimobisignano@libero.it, per le attività svolte consultare il sito. www.obbiettivocomuneimpruneta. org Il Capo Gruppo Consiliare Massimo Bisignano
Auguri per un 8 Marzo da donne libere, autonome e responsabili. Si apre una nuova stagione, per il bene nostro, dei nostri figli e per il futuro del Paese.
IL GRUPPO CONSILIARE DEL P.D. DI IMPRUNETA Per scrivere al Gruppo mail pd.impruneta@alice.it
FUTURO E LIBERTÀ PER L’ITALIA
WI – FI LIBERA E GRATUITA
Quale Capogruppo di Futuro e Libertà ho presentato all’attenzione dell’Amministrazione e della Giunta una mozione per chiedere l’installazione di una rete di connessione Wi Fi libera e gratuita, soprattutto in due aree principali del nostro Comune: Piazza Buondelmonti ad Impruneta e Via della Repubblica a Tavarnuzze. Internet è divenuto ormai strumento indispensabile in un numero sempre maggiore di attività quotidiane, come funzionale mezzo di comunicazione, informazione, ma anche di sviluppo economico. Inoltre, la progressiva digitalizzazione della pubblica amministrazione potrà essere una risorsa in grado di snellire le procedure burocratiche, ridurre sensibilmente i costi della macchina comunale e avvicinare i cittadini alle Istituzioni. Nella mozione presentata si invita Sindaco e Giunta a predisporre un progetto di copertura Wi-Fi per almeno due aree del territorio comunale, per avere una connessione che possa essere utilizzata gratuitamente dai cittadini. L’area identificabile come centro potrebbe essere in principio quella indicata per l’installazione della rete considerata l’elevata affluenza di persone, la presenza di varie attività commerciali e di sedi scolastiche/universitarie. Si tratta di un piccolo ma essenziale, passo verso la modernità considerato inoltre che l’opportunità di accesso a Internet da parte dei cittadini nei luoghi pubblici si concretizzerebbe anche in un miglioramento della vivibilità degli stessi luoghi.
Gabriele Bagnoli Capogruppo Futuro e Libertà per l’Italia
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NOTIZIE UTILI MARZO 2011 TESSERINI VENATORI - STAGIONE VENATORIA 2010/2011
I tesserini dovranno essere consegnati all’ufficio Relazioni con il Pubblico (in entrambe le sedi di Impruneta e Tavarnuzze ) entro il 20 marzo 2011. La mancata riconsegna è soggetta a sanzione amministrativa da 5 a 30 Euro.
SCARICHI DI ACQUE REFLUE DOMESTICHE
Il 16 marzo 2011 è il termine ultimo entro cui devono essere adeguati gli scarichi di acque reflue alla normativa vigente. Gli scarichi di acque reflue domestiche (o assimilate a esse), al di fuori della pubblica fognatura devono essere Autorizzati dal Comune. La normativa prevede inoltre che i titolari di scarichi esistenti non conformi alle prescrizioni regionali devono essere adeguati . Si tratta prevalentemente degli scarichi derivanti da abitazioni o nuclei abitativi isolati, ove non risulta possibile eseguire l’allacciamento alla pubblica fognatura. Sono inoltre assimilate ad acque reflue domestiche, quelle derivanti dalle attività elencate nell’allegato 2 (tabella 1) al D.P.G.R. n. 46/R del 8/09/2008 e all’art. 101 del D. Lgs. 152/2006. La domanda deve essere presentata utilizzando i modelli predisposti dall’Amm.ne comunale (reperibili sul sito del Comune www.comune.impruneta.fi.it) e seguendo le relative istruzioni. Per l’esecuzione dei lavori di adeguamento alle norme vigenti è inoltre necessario presentare la pratica edilizia (denuncia di inizio attività) corredata da un progetto a firma di un tecnico abilitato. Per informazioni è possibile rivolgersi all’Ufficio Ambiente del Comune - Via F.lli Rosselli n. 6, Tavarnuzze - negli orari di ricevimento al pubblico (Mercoledì dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e Giovedì pomeriggio su appuntamento dalle ore 15.00 alle 18.00) e/o contattare il telef. 055.2372146. Si ricorda che ai sensi dell’art. 133 del D. Lgs. 152/2006, sono previste sanzioni per chi sarà inadempiente. Nell’ipotesi di scarichi di edifici isolati ad uso abitativo sono previste sanzioni da €. 600,00 a €. 3.000,00. Con deliberazione del Consiglio Comunale n.58 del 1 luglio 2010 è stato approvato il Regolamento Comunale per gli scarichi delle acque reflue, che potete visionare in allegato.
Via della Croce 41
Fino al 6 marzo “Bianca & Nera” mostra di Scultura. Domenica 6 marzo ore 10.00 – 19.00 nell’ambito della Festa della Cioccolata Scultori dell’Associazione Art-Art al lavoro e in mostra in via della croce, con le sculture in cioccolata. Seguirà la mostra di fotografia pittura e scultura “Tredici anni dopo” fino al 27 marzo. Sabato 26 marzo alle ore 17.00 Tè, libri e pasticcini lettura condivisa del libro di G. Sapienza “L’arte della gioia” a cura dell’Associazione F. Paolieri
XI TROFEO IVO BOSCHERINI
Domenica 27 marzo Gara di Mountain Bike organizzata dal Gruppo Ciclistico Tavarnuzze La gara sarà di circa 30 Km su strada sterrata per categoria amatoriale di Mountain Bike il ritrovo dei concorrenti è previsto alle ore 8.00 a Tavarnuzze . Partenza alle ore 8.30 – 9.00 Arrivo previsto alle ore 10.30 – 13.00 sia la partenza che l’arrivo saranno su strada sterrata I giri da percorrere saranno 3 Per informazioni Tel. 055 8713220 – Cell. 329 6585461 fax 055 8713703 e-mail: edoboscherini@inwind.it
Una preziosa realtà associativa Imprunetina che eroga servizi di assistenza.
Vi ricordiamo che dal 1° febbraio 2011 con decreto n. 2 del 25/01/2011 è cambiato l’orario di apertura dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico a Impruneta pertanto gli orari sono i seguenti; URP sede di Impruneta Martedì 8.30 - 13.00
Mercoledì CHIUSO
Giovedì 15.00 – 18.00
Venerdì 8.30 – 13.00
Martedì CHIUSO
Mercoledì 8.30 – 13.00
Giovedì CHIUSO
Venerdì CHIUSO
URP sede di Tavarnuzze Lunedì 15.00 - 18.00
GALLERIA IAC
LA RETE DI SOLIDARIETÀ
ORARIO URP
Lunedì 8.30 - 13.00
i prossimi appuntamenti : 2 aprile 2011 Cinema Comunale di Radda in Chianti con Francesco Recami “ Il ragazzo che leggeva Maigret” 16 aprile 2011 Teatro Verdi San Donato di Tavarnelle con Luigi Fontanella “ Controfigura”
La RETE DI SOLIDARIETÀ nasce da un’intesa fra tredici associazioni del territorio comunale, di cui l’associazione capofila è l’AUSER. Vive con i contributi del Comune di Impruneta, e gli operatori sono esclusivamente volontari. I servizi effettuati comprendono: consegna di pasti e medicinali a domicilio, compagnia alle persone sole (da non confondere con l’assistenza sanitaria o domiciliare), accompagnamento delle persone (per esempio a fare la spesa, al cimitero, a riscuotere la pensione), trasporto verso ospedali e luoghi di cura per terapie, esami, visite. La Rete cura l’intrattenimento e l’animazione presso l’Opera Pia Vanni e il Centro Don Gnocchi, per un pomeriggio a settimana; svolge inoltre anche servizi sociali su richiesta del Comune, a integrare quelli già svolti da quest’ultimo.
SERVIZI EFFETTUATI DALLA RETE DI SOLDARIETÀ NELLA’ANNO 2010 Servizi
TURNI DI APERTURA DEL SABATO MESI DI MARZO E APRILE 2011 DELLE FARMACIE DI IMPRUNETA 2011
Farmacia PULITI IMPRUNETA
Farmacia LA CERTOSA TAVARNUZZE
Farmacia LESCHIUTTA IMPRUNETA
Farmacia TAVARNUZZE
Marzo
Sab 19/03/11 Sab 26/03/11
Sab 05/03/11 Sab 26/03/11
Sab 05/03/11 Sab 12/03/11
Sab 12/03/11 Sab 19/09/11
Aprile
Sab 16/04/11 Sab 23/04/11
Sab 02/04/11 Sab 23/04/11 Sab 30/04/11
Sab 02/04/11 Sab 09/04/11 Sab 30/04/11
Sab 09/04/11 Sab 16/04/11
NOTE La farmacia di turno garantisce il servizio di Guardia Farmaceutica diurno, notturno, domenicale e festivo. Per informazioni telefonare a 055/2011049. Le farmacie quando in turno, effettuano il servizio a battenti aperti il sabato pomeriggio (vedi orari) e la domenica mattina (9/12,30)
EVENTI MARZO 2011 5 – 6 marzo Festa della Cioccolata A cura dell’Associazione Maestri del Gusto Maestri dell’Arte Anche quest’anno ad Impruneta in Piazza Buondelmonti si svolgerà la mostra-mercato “Maestri del gusto, Maestri dell’arte”, la manifestazione dedicata ai prodotti dolciari e soprattutto al cioccolato, che ospita maestri pasticceri e cioccolatai accomunati dalla passione per una produzione artigianale e di alta qualità. Faranno da eccezionale cornice all’evento le sculture realizzate da vari artisti lungo via della Croce. La rassegna è organizzata con la collaborazione di Art & Art, e il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Impruneta Come gli anni passati, il calendario della manifestazione include anche un grande evento Domenica 6 marzo sarà realizzata un Sacher Torte gigante presso i locali della casa del popolo che verrà distribuita agli intervenuti. 12 marzo “ Sbaracco “ a Tavarnuzze Iniziativa realizzata dai commercianti di Tavarnuzze che proporranno prodotti interessanti a prezzi convenientissimi 19 marzo Premio Letterario del Chianti XXIVa EDIZIONE Presso l’auditorium della Casa del Popolo di Impruneta in via della Croce 41 alle ore 17.00 la giuria dei lettori incontra la scrittrice Ada Zapperi Zucker autrice del libro “Il Silenzio” finalista del premio letterario del Chianti. L’iniziativa continua negli anni a coinvolgere in modo appassionato i nostri concittadini che anche quest’anno partecipano, con un incremento delle iscrizioni del 20% , a presenziare la Giuria. La Giuria è composta da circa 300 lettori, disseminati nel territorio del Chianti, che partecipano con impegno e entusiasmo, vivacizzando gli appuntamenti con gli autori.
Compagnia Acquisto spesa Terapie,Esami,Visite Visite Cimiteri Consegna Pasti dom. Animazione O. Pia Animazione D. Gnocchi Consegna mat. Sanitario Acquisto medicinali Info. servizi vari Acc. Riscos. Pensione Servizi vari
Impruneta
Pozzolatico
530 136 489 86
30 30
Ferrone
Tavarnuzze
Totale
6
197 104 63
727 252 588 86
19 11
19 11
1
1
2
3 474
66
186
109 Totale
3 835 2523
I dati sopra riportati confermano il capillare contributo dell’Associazione sul territorio. Un impegno mantenuto dai volontari della rete che dedicano parte del loro tempo ad aiutare le persone a fronteggiare eventuali situazioni di difficoltà. A incremento dei vari servizi di fronte al fenomeno dell’invecchiamento della popolazione locale, e di fronte agli altissimi tassi di solitudine particolarmente nel caso dei “grandi vecchi” si ha sempre più l’esigenza di dar loro un sostegno durante le ore di assenza dei familiari. Si aggiunge il presente progetto che si basa sulla considerazione di dare un sostegno materiale minimo ma affidabile, tale da influire positivamente sulla qualità della vita dell’anziano solo o con famiglia. Il servizio si propone di incidere soprattutto sulla sfera relazionale per colmare il senso di solitudine e isolamento vissuto. Come usufruire dei servizi della RETE Per i servizi con spostamento all’interno del territorio comunale, oppure per un intervento che richiede un solo spostamento fuori dal territorio comunale, è sufficiente contattare la Rete. Il servizio potrà essere effettuato secondo le disponibilità di mezzi e volontari. Il servizio erogato dalla Rete rimane, comunque, gratuito. Per le richieste di accompagnamento rivolgersi a: RETE DI SOLIDARIETA’ via Paolieri, 16 (1° piano) - Tel. 055 2012142 Orario: lunedì, martedì e giovedì dalle ore 9.00 alle 12.00 mercoledì e venerdì dalle ore 14,30 alle 17.00 Per ulteriori informazioni: UFFICIO SOCIO-EDUCATIVO via Paolieri, 16 (piano terra) – Tel. 055 2036485 Orario: giovedì dalle ore 15.00 alle 18.00 lunedì martedì giovedì e venerdì dalle ore 8.30 alle 13.00
zoom
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sOlIDARIetà. Presentato da poco il rapporto sociale, con le illustrazioni di Paolo Migone
Charlie, l’amico che ascolta e aiuta Lisa Baracchi
“M
i sento invisibile”. È la frase che ricorre più spesso dall’altra parte della cornetta. I volontari di Charlie Telefono Amico ascoltano. Lo fanno ormai da più di vent’anni, da quando nacque per la prima volta in Italia un numero verde di utilità sociale, qualche mese prima del Telefono Azzurro. Il 28 febbraio Charlie ha traslocato in una nuova sede (sempre a Pontedera), ha raddoppiato le sue postazioni telefoniche (sono diventate otto) e ha presentato il suo rapporto sociale, le cui illustrazioni sono state realizzate da un autore d’eccezione, il comico di Zelig Paolo Migone. La storia di Charlie inizia a Pontedera nel ‘90: “C’erano tanta disinformazione e tanta paura legate alla diffusione delle sostanze stupefacenti, e soprattutto dell’Aids – racconta Angelo Migliarini, fondatore di Charlie e presidente della cooperativa Il Ponte – chiamavano in tanti alla cooperativa, ma quello non era il luogo adatto per rispondere a tante domande. Pensai allora che servisse un numero di telefono per dare ascolto, che garantisse l’anonimato di chi chiamava”. Il sindaco di Pontedera allora era Enrico Rossi, che è stato, attraverso il Comune, tra i soci fondatori della Fondazione Charlie Onlus, nata nel 1996. L’iniziativa ebbe un successo tale che nel ‘97 si pensò di allargarla a tanti tipi di disagi giovanili, anche quelli che nascono in famiglia, nella scuola o nel gruppo degli amici. Charlie iniziò a partecipare a diversi programmi televisivi dedicati ai ragazzi sulle reti nazionali, e aveva una rubrica anche su Cioè, rivista per adolescenti. Il cammino del telefono amico non si è però fermato qui: nel 2009 una seconda svolta ha diretto il servizio a tutti, indistintamente. Il messaggio dello spot con Migone si
rivolgeva a chiunque avesse bisogno di raccontare i propri problemi (rapporti affettivi come problemi di salute, difficoltà economiche o smarrimento) e di trovare solidarietà. Si è così scoperto che il bisogno di essere ascoltati, di non sentirsi soli, non ha età. “Chiamano i ventenni come i quarantenni – spiega Francesca dalla Fondazione – parlano di problematiche diverse e palesano un disagio profondo, legato alla precarietà del lavoro ma anche a una solitudine sociale”. C’è allora la storia di una coppia di coniugi, entrambi laureati, che dal sud Italia si trasferiscono in Lombardia. Comprano una villetta, hanno un tenore di vita alto finché, per varie cause, entrambi perdono il lavoro. Dopo una nevicata i vicini chiedono all’uomo se può spalare la neve. Ne ricava una pacca sulle spalle e un panettone, nessun compenso come aveva sperato. “Era impressionante che fosse quest’uomo a sentirsi in difetto – racconta Francesca - non criticava i vicini, si sentiva lui in una situazione vergognosa. Senza un lavoro ci si sente privi di identità”. Al numero 800.863.096 chiamano dalle18 alle 24 tutti i giorni almeno 20 persone, con il lancio delle campagne pubblicitarie si arriva anche a 500 chiamate. Fino a oggi sono stati formati oltre 500 volontari e realizzati spot pubblicitari con personaggi del calibro di Dario Fo, Giorgio Panariello, Alessandro Benvenuti e Loris Capirossi. Perché Charlie? “Charlie, nei trattati di un famoso psicologo americano, Carl Rogers, è l’ansia, il disagio – conclude Migliarini – la paura che viene da quello che non si conosce, che è nascosto. Un disagio che può essere affrontato con l’ascolto reciproco”.
la fondazione toscana, attiva da oltre vent’anni, è stata la prima in Italia a creare un numero verde di utilità sociale, precedendo anche il telefono Azzurro. nata per dare risposte ai disagi giovanili, si è poi allargata: “Il bisogno di non sentirsi soli non ha età”
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tempi moderni
Marzo 2011
Il PuNtO/1. In dodici aree della città è disponibile la connessione senza fili. E senza spese
Internet gratis è già in piazza ma in pochi ne approfittano Gianni Carpini
I
n dieci piazze e due parchi di Firenze internet è gratis. O, per meglio dire, gratis un’ora al giorno. E presto il segnale wi-fi arriverà in altre cinque macro-aree molto frequentate. Non tutti però ne sono a conoscenza, visto che il numero di utenti settimanali del servizio non supera le 500 unità. Da piazza della Signoria a Santa Croce, da Ss. Annunziata a Santo Spirito, dal piazzale Michelangelo alle Cascine. Dalla fine del 2009, in 12 zone della città è possibile la connessione senza fili al web, grazie al progetto del Comune “Firenze Wifi”: dopo la procedura di registrazione si può accedere alla rete tramite il proprio pc portatile o smartphone e navigare gratuitamente per 60 minuti al giorno, o 300Mbyte di traffico. Una quantità che permette di fare operazioni basilari, come controllare la posta o effettuare brevi ricerche. Sebbene molti cittadini – in
primis i giovani – siano favorevoli al servizio, in pochi lo sfruttano. Basti pensare che solo 500 utenti alla settimana si collegano alla rete wi-fi, in media 70 al giorno. “Al momento non pensiamo ai grandi numeri, puntiamo a estendere il servizio – spiega Simone Tani, dirigente per le strategie di sviluppo di Palazzo Vecchio - solo quando internet wireless raggiungerà una quantità maggiore di zone gli utenti inizieranno a crescere”. Lo scarso utilizzo è legato anche all’assenza di indicazioni sulla presenza della rete wi-fi. “Molte piazze coperte dal segnale sono aree storiche – spiega ancora Tani – dove non è consentito mettere nuovi cartelli”. La seconda parte della rivoluzione digitale arriverà tra la fine dell’anno e l’inizio del 2012, quando la lista dei luoghi coperti dal segnale si arricchirà di altre cinque aree, ben più grandi delle attuali piazze. Il progetto, denominato “la città dei saperi”, verrà a costare un milione di euro e porterà internet senza fili nella zona della stazione di Santa Maria Novella, in quella della
stazione delle Piagge, alle Murate e a San Lorenzo. Sarà inoltre potenziata la copertura nel parco delle Cascine. Entrambi i servizi, quello già attivo e quello in cantiere, si agganciano alla rete a fibra ottica del Comune, creata negli ultimi anni. Si chiama Fi-Net e si snoda per ben 80 chilometri. Intanto, un primo identikit degli utenti di “Firenze Wifi” esiste già. La maggior parte si collega da smartphone o Iphone. Una percentuale più marginale lo fa invece utilizzando un pc portatile. La piazza con il numero maggiore di accessi è quella di Santo Spirito, mentre in pochi si collegano dai luoghi più turistici, come piazza della Signoria. In conclusione, ecco la lista completa delle zone già raggiunte dal segnale wi-fi: piazza della Signoria, piazza Santa Croce, piazza Santo Spirito, piazza Ss. Annunziata, Parterre, via Canova (nei pressi degli uffici dell’anagrafe), piazza Ghiberti, piazza Alberti, piazzale Michelangelo, piazza bambini e bambine di Beslan, piazzale delle Cascine e parco di San Donato.
gli utenti settimanali del servizio, attivo da Santa Croce alle Cascine, sono 500, una media di 70 al giorno. la zona più gettonata? Santo Spirito. Ma la copertura continua a crescere: presto arriverà in altri cinque posti molto frequentati, a partire da Santa Maria novella aFsaneh Studente, 27 anni
roberta esercente, 38 anni
alessandro Studente, 22 anni
“Ottimo per noi giovani”
“Facilitazioni per noi commercianti”
“Mi collego spesso: funziona”
“Secondo me è un buon progetto, soprattutto per i giovani. Io utilizzo spesso il wi-fi gratuito nelle piazze, lo uso per scaricare la posta o per controllare alcune informazioni che mi servono per l’università. È importante che il servizio sia presente anche nei bar: io scelgo il locale dove andare proprio in base alla presenza della connessione senza fili”
“Per me è una buona idea quella di dare la possibilità ai cittadini di connettersi gratuitamente alla rete. Per quanto riguarda noi esercenti, dovrebbero proporre delle tariffe vantaggiose per il collegamento a internet, diverse da quelle delle abitazioni. In questo modo potremmo offrire ai clienti un servizio, a un costo limitato per le nostre attività”
“Il servizio che offre la connessione a internet senza fili nelle piazze principali piazze fiorentine è un’ottima possibilità: la rete funziona e io mi collego spesso con il mio telefono. Penso che un’ora gratis al giorno sia sufficiente”
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tempi moderni
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Il PuNtO/2. Dall’autunno si navigherà anche sulla T1 e nei dehor dei locali pubblici
E intanto si prepara a salire sulla tramvia Gianni Carpini
N
avigare con il proprio computer portatile o con lo smartphone comodamente seduti sul seggiolino del tram, oppure aspettando il convoglio alle fermate della linea 1. Il tutto senza pagare un euro, per un’ora o 300Mbyte di traffico, come già succede nelle piazze wireless. È ciò che sarà possibile fare a Firenze a partire dal prossimo autunno, grazie a una “bolla wi-fi” - tra le più grandi d’Europa - che coprirà i sette chilometri e mezzo del tracciato della T1. La connessione senza fili non solo salirà a bordo della tramvia, ma arriverà anche alle 14 fermate e nei pressi del percorso ferrato. Il segnale sarà infatti diffuso nel raggio di 100 metri dai binari. Dopo la scelta dell’impresa che eseguirà materialmente gli interventi, i lavori saranno effettuati in estate, per concludersi poi entro l’autunno. In tempi brevi, quindi, il web senza fili “colonizzerà” anche la tramvia, mezzo scelto – dati alla mano – da una media di 40mila persone al giorno. Per collegarsi basterà seguire la procedura di registrazione, come già avviene in 12 zone tra piazze e parchi cittadini. Il progetto “Wi-Move”, fortemente voluto dal sindaco Matteo Renzi, costerà un milione e mezzo di euro, e sarà finanziato in egual misura dalla Provincia di Firenze, dalla Regione Toscana e dal Consiglio dei ministri. Proprio il primo cittadino è da sem-
pre molto sensibile quando si parla di nuove tecnologie e di word wide web, visto che è stato uno dei primi amministratori locali a utilizzare in modo strategico la rete. Prima durante la campagna elettorale, poi direttamente dalle stanze di Palazzo Vecchio. Proprio su internet, sul suo seguitissimo profilo Facebook, Renzi ha speso parole di lode per l’iniziativa: “Sono molto contento per il progetto wifi – ha scritto –- una città degna di questo nome investe anche sulle infrastrutture tecnologiche. Noi ci stiamo provando”. “Wi-Move” si affianca alle iniziative già in atto (le 12 zone cittadine wi-fi, che diventeranno 17 con l’arrivo del 2012) e alle nuove disposizioni per i cosiddetti dehor dei pubblici esercizi. Entro il prossimo 15 novembre gli allestimenti esterni dei locali dovranno adeguarsi alle nuove regole dettate dal Comune. Tra queste, una norma riguarda da vicino gli internauti: i nuovi dehor dovranno fornire ai clienti l’accesso gratuito a internet wireless. Su questo fronte si stanno muovendo nuove idee. Palazzo Vecchio proporrà ai commercianti di individuare, tramite una gara pubblica, un gestore unico. In questo modo si abbatterebbero i costi per i locali, mentre gli utenti potrebbero accedere al servizio grazie a una password unica. Intanto, la notizia di una Firenze wi-fi varca i confini nazionali. Al progetto tutto gigliato si è interessato perfino il prestigioso settimanale tedesco Der Spiegel, che ha dedicato al sistema fiorentino un articolo. Sul suo sito web, naturalmente.
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simone Pizzaiolo, 45 anni
costanZa Studente, 22 anni
“Un’ora al giorno è poco”
“Procedure troppo difficili”
“Il servizio andrebbe esteso”
“Non ci siamo mai collegate alla rete wi-fi nelle piazze, ma pensiamo che un’ora al giorno sia troppo poco. Vista l’alta diffusione di internet e lo sviluppo tecnologico bisognerebbe dare la possibilità di navigare gratuitamente per maggior tempo. Si dovrebbe fare molto di più”
“Ho provato a collegarmi alla rete wi-fi in piazza, ma non ci sono riuscito. Secondo la mia opinione il sistema di registrazione è troppo complicato, soprattutto per chi non ha troppa dimestichezza con le nuove tecnologie. Bisognerebbe ripensarlo. Per il resto penso che sia una buona opportunità per i cittadini”
“Un’ora al giorno è veramente poco. Dovrebbero estendere il servizio per più tempo. Comunque portare internet wi-fi nelle piazze e sulla tramvia è una buona iniziativa: ormai tutte le grandi città europee si stanno dotando di reti wireless aperte ai cittadini, e non vedo perché Firenze dovrebbe essere da meno”
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focus
Marzo 2011
AltA velOcItà/1. I lavori inizieranno con sei mesi di ritardo. Il termine era previsto a fine 2015
Tunnel, via agli scavi ad agosto Cinque anni di cantieri tra Campo di Marte e Castello, per sette chilometri di binari interrati e la megastazione Foster. rossi e Moretti promettono di rispettare le scadenze Paola Ferri
U
n mistero chiamato Tav. Da quando i lavori preparatori per il tunnel sotterraneo dell’alta velocità ferroviaria sono cominciati, sull’intera vicenda sembra calato il silenzio. E dopo tanti annunci e tanti cortei che invocavano il passaggio in superficie o quantomeno una stazione diversa dalla mega-Foster, nessuno tra i cittadini sa più con certezza quale tipo di progetto si stia mettendo in pratica. Partiamo dalle realtà assodate. L’unico piano che ha tutte le autorizzazioni necessarie è quello che prevede il sottoattraversamento della città: un tunnel di 7 km, che comincerà a interrarsi a Campo di Marte per risorgere a Castello. Due i binari che scorreranno sotto terra, passando sotto la Fortezza (uno dei nodi più dolenti) fino ad arrivare all’area degli ex Macelli, in via Circondaria, dove dovrebbe nascere la tanto contestata Foster. E qui sorge un altro problema. Per la stazione firmata dall’archistar (comprensiva di 2 ettari e mezzo di galleria commerciale) non ci sono esattamente tutte le autorizzazioni: manca la Valutazione di impatto ambientale. O meglio, c’è chi dice che la Via già concessa è più che sufficiente (le Ferrovie) e chi sostiene che è vero il contrario (comitati e movimenti politici antiTav). Già, perché la superstazione interrata potrebbe interferire (e non poco) con la falda acquifera che si trova sotto la città. Ma torniamo agli elementi certi della vicenda. Di sicuro si sa che le “talpe” sono in arrivo. Anzi, la talpa, perché alla fine si è deciso di fare con una sola. Si comincerà dall’area di Campo di Marte, dove già si sta montando lo scivolo per accogliere la
potente scavatrice. Arriverà a giugno, a pezzi. Dovrà poi essere montata per entrare in funzione ad agosto, con circa sei mesi di ritardo sulla tabella di marcia iniziale. Un ritardo che farà slittare anche la chiusura dei cantieri, prevista inizialmente a fine 2015. E forse lievitare anche i costi, stimati in 1,7 miliardi di euro per cinque anni di cantieri. “Abbiamo fatto passi avanti – ha spiegato il presidente della Regione Enrico Rossi dopo il tanto sospirato incontro a tre con il sindaco Renzi e l’ad di Fs Mauro Moretti – c’è la volontà di accelerare i lavori e concluderli il prima possibile”. A questo scopo il governatore si è rivolto a Ministero dei trasporti,
Allo studio alcune soluzioni per fare più in fretta. A breve un vertice ad alta tecnologia Finmeccanica, Breda e a tutte le maggiori aziende del settore affinché mettano in campo la più alta tecnologia Made in Tuscany. Basterà? Intanto, entro la metà del mese è previsto un vertice sul tema, nel corso del quale tutti i soggetti presenteranno progetti e soluzioni. Entro tale data dovrebbe anche essere apposta la firma sul famoso protocollo di intesa tra enti locali e Ferrovie. Rossi e Renzi voleranno nuovamente a Roma con in mano un accordo aggiornato da sottoporre a Moretti. Sperando che sia la volta buona.
i cantieri per la stazione
Foster
l’ACCOrDO Renzi alza il tiro sulle opere di compensazione
Navette e parcheggi nel “conto” In cima all’elenco la viabilità 1110735
di collegamento tra il futuro scalo e Santa Maria novella
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ai people mover ai parcheggi scambiatori, fino alle stazioni minori. È lunga la lista che il sindaco Renzi ha intenzione di presentare a Ferrovie. Insieme a un conto da 50 milioni. Se proprio il sottoattraversamento si deve fare (dopo quasi un anno e mezzo di battaglie anche il sindaco sembra essersi arreso all’idea), allora che Fs tiri fuori i soldi per le opere di compensazione. In cima all’elenco la viabilità di collegamento tra la Stazione Foster e Santa Maria Novella, aspetto su cui Renzi e Moretti si sono scontrati più di una volta. Scartata l’ipotesi renziana, che consisteva nel costruire la stazione dell’Alta velocità praticamente sotto quella centrale, il sindaco si è a lungo battuto per ottenere almeno dei “people mover”, altrimenti dette navette su rotaia, in grado di collegare il nuovo scalo a quello principale della città. Ma per ora
Moretti non ha ceduto. Da parte sua anche il sindaco tiene duro e mette in conto a Ferrovie una serie di altre opere, a partire dal sottopassaggio alla stazione di Campo di Marte, così da renderla accessibile anche da via Campo d’Arrigo, oltre che da via Mannelli, senza dover salire sulla passerella. Sul piatto anche la tappa di Peretola: la strada ferrata c’è già, ma la linea viene utilizzata solo per andare a pulire i convogli, mentre potrebbe comodamente servire l’aeroporto. Al pacchetto il sindaco vorrebbe aggiungere anche i 20 milioni spesi per la messa in sicurezza del Mugnone, nelle vicinanze del cantiere ex Macelli, opera indispensabile per Ferrovie, ma non per la città. Il braccio di ferro continuerà a Roma, quando sindaco, presidente della Regione e amministratore delegato di Fs si incontreranno di nuovo per /F.P. firmare il nuovo accordo.
focus
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AltA velOcItà/2. C’è chi dice no: i contrari non si arrendono. “Passare in superficie è possibile”
“La talpa si può ancora fermare” Secondo le stime ufficiali sono 277 gli edifici a rischio a causa della galleria, ma qualcuno parla di almeno duemila. e i primi danni sono già stati denunciati Francesca Puliti
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uecentosettantasette edifici a rischio, di cui 44 storici e di particolare rilevanza artistica e architettonica. Non c’è solo la Fortezza da Basso tra gli immobili le cui fondamenta saranno messe alla prova dal tunnel sotterraneo dell’Alta velocità. Stando a sentire i comitati e i tecnici chiamati in causa da diversi esponenti politici dell’opposizione, i palazzi in pericolo sarebbero quasi dieci volte tanto. “Oltre duemila”, dichiara Tiziano Cardosi del comitato No Tav. L’area coinvolta è una striscia di terreno larga circa 350 metri lungo tutto il percorso del tunnel. “Calcoli fatti da tecnici indipendenti – dichiara la consigliera comunale Ornella De Zordo (Perunaltracittà) - dimostrano come in certi casi, in particolare nelle curve, il cosiddetto ‘volume perso’ sarà superiore al limite posto dall’Osservatorio, oltre il quale scatta il blocco dei lavori”. Si parla dell’1,8%, il che significa cedimenti in superficie pari a 15 cm. “Un disastro annunciato”, chiosa la consigliera. Eppure lo scorso 20 gennaio il Tar ha respinto un ricorso presentato da un gruppo di cittadini ritenendo “infondate e inammissibili le motivazio-
ni”, come è emerso da una recente interrogazione parlamentare presentata dall’onorevole Francesco Bosi (Udc). Ma, stando così le cose, bloccare il tunnel è ancora possibile? Secondo Mario Razzanelli (Lega Nord) sì, “la politica può tutto”. Solo che, se si stoppassero i lavori, al Comune di Firenze piomberebbero sulle spalle sonore penali da pagare. “Quella delle penali – ribatte Razzanelli – è una presa in giro. Facendo passare la Tav in superficie si risparmierebbero centinaia di migliaia di euro. Penali o non penali”. C’è poi un altro problemino nello scavare. Dove si smaltisce il materiale di scarto? Parliamo di 3 milioni di metri cubi, come minimo, da considerare non come semplice materiale di scavo, ma come rifiuti. Al momento c’è solo un’autorizzazione per il conferimento di metà dei volumi all’impianto di Santa Barbara, per l’altra metà non è ancora stato predisposto niente. Avvolti nella nebbia anche i dati sull’inquinamento ambientale provocato dai cantieri, che avrebbero dovuti essere resi pubblici dall’Osservatorio ambientale, che però non aggiorna il proprio sito web da mesi. Eppure i primi danni sono già stati denunciati, come
i lavori Della
tav
a
campo
Di
marte
alcuni allagamenti di locali seminterrati in zona Castello. E riguardano edifici che non compaiono nell’elenco di quelli monitorati dall’Osservatorio. Per non parlare delle proteste contro polvere e rumore di chi vive nei paraggi dei due principali
cantieri. Per tamponare la situazione sono state issate barriere più alte, ma il dubbio tra i cittadini resta: quello di ritrovarsi un giorno con le crepe nei muri o disagi ben peggiori, e doversi chiedere, ancora una volta, “ma chi ce lo doveva dire?”.
ZOOM Va avanti il ricorso intentato da 130 cittadini contro Fs. Manifestazione annunciata per questo mese
Due sportelli per saperne di più. E quello del comitato diventa “itinerante”
U
n piano di comunicazione da 2 milioni di euro. Se le Fs lasciano all’oscuro i cittadini sull’andamento dei lavori dell’Alta velocità, ci pensa la Regione a stilare le linee dell’informazione. E lo fa pagare a Moretti. O meglio, così vorrebbe. L’ultima volta che i vertici si sono incontrati, infatti, l’ad di Ferrovie ha concesso a Rossi “solo” 1 milione e 200mila euro, specificando che in quella cifra sarebbero dovute rientrare le spese per gli ulteriori accorgimenti in merito a salute, ambiente e, infine, anche comunicazione. La Regione dovrà ancora una volta tirare i cordoni della borsa e razio-
nalizzare il più possibile le risorse per mettere in piedi la rete di infopoint che aveva in programma. O rassegnarsi a fare con quelli già esistenti, magari facendoli conoscere di più. Attualmente gli sportelli in grado di chiarire dubbi e fornire informazioni utili sull’Alta velocità sono due: l’Osservatorio ambientale, con sede a Santa Maria Novella, e l’Ufficio Nodo, in via Mannelli. Qui è possibile trovare studi, testimoniali di stato e aggiornamenti in tempo reale. “Attualmente sono più conosciuti gli sportelli attivati autonomamente dai cittadini – dichiara il consigliere regionale Mauro Romanelli
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(Sel-Verdi) – di quelli promossi dalle amministrazioni”. Un altro punto d’informazione, infatti, è stato attivato dal Comitato No Tav in piazza Baldinucci. E presto si sposterà a giro per la città: “organizzeremo una serie di infopoint – fanno sapere dal comitato – per prendere in giro il piano della Regione”. Annunciata per questo mese anche una manifestazione in zona ex Macelli. Nel frattempo va avanti il ricorso intentato (e autofinanziato) dai cittadini contro i danni già preannunciati da Ferrovie: i ricorrenti sostenuti e assistiti dal /F.P. comitato sono 130. Per ora.
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consumi
Marzo 2011
l’INteRvIstA. A tu per tu con il presidente di Mukki, Lorenzo Marchionni
Dopo la via del vino, quella del latte Un percorso nel Mugello, con tanto di segnaletica ad hoc, alla scoperta di ventisette stalle, per visitare gli allevamenti e gustare il prodotto: è una delle novità annunciate per le prossime settimane. Impegno sempre maggiore per quanto riguarda la tracciabilità Gianni Carpini
O
ttomila punti vendita riforniti ogni giorno in tutta la Toscana, tra piccola e grande distribuzione. Centottanta dipendenti, 600 lavoratori se si considera l’intero indotto. Sessanta stalle distribuite tra Mugello, Maremma, Siena e Pisa. Sono questi i numeri di Mukki, un “gigante” nella produzione di latte e dei suoi derivati. Con il presidente Lorenzo Marchionni abbiamo parlato dell’importanza di questo alimento e della sua tracciabilità. I fiorentini bevono latte? Come scelgono il prodotto da comprare? I fiorentini bevono latte e lo fanno spesso. Oggi il consumatore chiede che sia chiara la provenienza e la qualità, oltre ad acquistare una gamma di prodotti per specifiche esigenze, i cosiddetti “latti speciali”, come quello ad alta digeribilità o con l’addizione di omega 3. A quali controlli viene sottoposto il latte Mukki? Del nostro latte sappiamo tutto. Le analisi approfondite a cui lo sottoponiamo ci dicono come vengono trattate le nostre “ragazze”, le nostre mucche da latte. Le stalle, legate da un contratto di conferimento con Mukki, hanno tutto l’interesse a produrre latte di qualità, in quanto vengono pagate in base alle caratteristiche del prodotto. Il consumatore sta attento alla provenienza del latte? Qual è l’impegno di Mukki in questo campo? Mukki è un’azienda privilegiata, la tracciabilità è un valore che ci appartiene da decenni. Recentemente abbiamo valorizzato la nostra “Selezione Mugello”: latte di alta qualità che proviene da 27 stalle, tutte
in provincia di Firenze. Mukki conosce da vicino tutti gli allevatori, il massimo della tracciabilità. Questa linea sarà sempre più “una selezione della selezione”: delle 27 stalle noi sceglieremo ogni giorno il latte migliore. Inoltre, anche i consumatori potranno scoprire questa “via del latte”. In che modo? Da aprile sarà possibile andare nel Mugello e trovare, grazie a una segnaletica creata ad hoc, le 27 stalle della “Selezione Mugello”. Si tratta di un percorso che si snoda tra l’alto e il basso Mugello, da Borgo San Lorenzo a Firenzuola. I consumatori potranno visitare gli allevamenti, su appuntamento, e in alcuni casi degustare il prodotto. Qual è l’obiettivo di questo “progetto Mugello”? Creiamo valore aggiunto sul territorio, facendo conoscere non solo il latte, ma anche gli altri prodotti del Mugello e le bellezze della zona. Il consumatore che beve il nostro latte, uno dei migliori sul mercato, fa sì che possano continuare a esistere allevamenti di mucche in Mugello, come nel resto della Toscana. Ultimamente si è parlato del processo che porterà a una privatizzazione di Mukki, azienda partecipata da vari enti pubblici tra cui i Comuni di Firenze e Pistoia. Gli attuali soci hanno individuato un percorso, iniziato nel 2009 con l’aumento del capitale e l’entrata di Fidi Toscana e Camera di commercio. La vendita delle quote pubbliche non avverrà in tempi brevi. I soci hanno sottoscritto un impegno che, per il 2011, non prevede alcun avvio della procedura di privatizzazione.
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lorenzo marchionni
Noi, i “cani di LiberiTutti”, non siamo spagnoli, non siamo croati né romeni e non rischiamo la soppressione ma la prospettiva di vita che abbiamo è di invecchiare in un box dimenticati dal mondo intero. Siamo sani, non tutti giovanissimi ma siamo cani che hanno come unica prospettiva una morte lenta, inesorabile in tre metri quadrati.
Sesso: Maschio Età: circa 6 anni Taglia: Piccola Carattere: Vivace e iperattivo. Full è un cagnetto piccolo piccolo ma molto vivace. In canile patisce molto la solitudine, vorrebbe stare sempre con qualcuno. E' un piccoletto tutto pepe che vuole giocare e ricevere attenzioni. Le sue sorelline sono state adottate e lui invece è ancora qui perchè "abbaia"un pò troppo. Ma siamo sicuri che con tanto amore Full si calmerà molto.
Sesso: Maschio Età: 9 anni Carattere: dolcissimo e affettuosissimo! Taglia: piccola Il piccolo Calimero è arrivato in rifugio che era un batuffolo di pochi mesi. Ovviamente dal canile non è mai più uscito. Calimero è un nonnetto buono, dolce e affettuoso. Vorrebbe sempre stare in braccio e a panca all'aria per ricevere coccole. E' davvero un cane buonissimo adatto a tutti. Con un bel bagno e una bella spazzolata diventerebbe anche bellissimo.
Sesso: M Età: 4 anni Carattere: affettuoso con tutti tranne cani maschi grandi Taglia: piccola Poldino è cagnetto dolcissimo di circa 4 anni,pesa 8 kg e va daccordo con i bambini, con i gatti e con i cani, ma non con i maschi di taglia grande...non li sopporta!:-( si è rotto una zampina e io non voglio riportarlo in canile perchè sono sicura che Poldo si sia rotto la zampa mentre scappava da qualche cane più grande al quale ha rotto le scattole...e quando ha saltalto il muretto che c'è nel piazzale è atterrato male Molto male! Adesso cerca URGENTEMENTE casa!
Mi chiedo, e so che molti non saranno d’accordo con me, che si offenderanno, ma che senso ha vivere così? Chi ci aiuterà ad avere una vita dignitosa? Sì, è vero tutti gli animali del mondo sono uguali, ma se ci fossero più sindaci o consiglieri comunali che iniziassero a proporre una strategia “comoda ed economica” come quella spagnola, siete sicuri che la legge italiana non cambierà? che qualcuno accorrerà a salvarci? Siamo sicuri di essere così più civili degli altri paesi? Che differenza c’è tra una perrera e un canile dove ci sono 700 o più cani, dove l’USL è collusa e si nascondono i cadaveri? Dove il pasto è costituito dall’immondizia gettata via dalle mense? Ci avete mai visto mangiare bucce di frutta o pasta al sugo stracondita? Siete mai andati a rovistare nelle pattumiere alla ricerca di sacchi di immondizia con scarti “utilizzabili” per la nostra pappa? Questa è la nostra realtà, aprite gli occhi! Giommy chi lo adotterà? Sammy è una meraviglia, entrato in canile da cucciolo non ha mai visto un guinzaglio, mai una passeggiata, mai una casa!!!! Tobia la casa ce l’aveva invece ora è qui, chiuso al buio, terrorizzato dalla vita in canile....... E questo non è un canile lager, qui i 3 ragazzi che tentano di gestirlo alla meglio lottano ogni giorno, e non abbiamo un veterinario che ci segua, non c’è un’area di sgambo, non ci sono volontari per portarci in passeggiata...noi cani siamo 200 e i gatti 80 circa. Il comune non ha soldi da spendere neppure per qualche metro di rete! Adozioni zero o quasi, solo abbandoni e “viaggi della speranza” verso il continente. La scorsa estate siamo arrivati a 100 cuccioli abbandonati più vari adulti, e stiamo parlando di un paesino di poche anime. Anche se non siete d’accordo con il contenuto di questo sfogo,vi preghiamo di dare anche a noi visibilità, anche noi abbiamo diritto a un posticino caldo e una pappa decente: vederci morire giorno dopo giorno, sempre più rassegnati invisibili, vi assicuro, non può lasciare indifferenti. Grazie. Contattare Bianca dopo le 17.00 al 3803130298 opp scrivere associazioneliberitutti@gmail.com www.associazioneliberitutti.it siamo anche su FB
Sesso: M Età: 5/7 anni Carattere: coccolone Taglia: piccola, 8 kg Buffone aveva un padrone anziano e alla sua morte il cane venne affidato al fratello che però partì per l'Australia. Così il piccolo fu dato al nipote, che non perse tempo e lo sbattutè in canile immediatamente. Buffone ha 5, forse 7 anni ma nel cuore è ancora un cucciolone pieno di energia e voglia di coccole! Deve morire in canile???? E' una tg piccola (8kg circa) e si abituerebbe di nuovo a vivere in una casa senza problemi. Ci aiutate a farlo felice dopo tanta sofferenza?
Sesso: Maschio Età: 6-7 anni taglia: medio piccola Carattere: buonissimo Giommy è arrivato al rifugio nel 2005, aveva un padrone che lo lasciava in strada in balia degli eventi come si usa qui in Sardegna. Il dolcissimo Giommy ha perso un' occhio a causa di una pietra lanciata da dei bambini. Abbiamo deciso di portarlo via e di non ridarlo al suo padrone che insisteva per riaverlo. Da quel momento il piccolo non è mai più uscito dal canile! Nessuno lo ha mai notato forse a causa di quell'occhio, eppure è un cane dolcissimo e adatto a bambini e ad anziani
Età: 2001 Sesso:Maschio Taglia: piccolo Carattere: tende a scappare ma è troppo buffo e dolce Pepsi è un bellissimo cagnetto di 10 anni. Durante tutta la sua vita, il piccoletto è sempre stato un vagabondo. E' sopravvissuto ad un avvelenamento nel 2005 e ad un incidente l'anno scorso. Finalmente i volontari sono riusciti a convincerlo che non era più il caso di stare in giro per le strade, che forse era il caso di passare una vecchiaia più tranquilla al riparo dai pericoli. Ultimamente è più tranquillo, ma ha sempre la tendenza a scappare, chissà se poi in una casa si calmerebbe definitivamente. La vecchiaia inizia a farsi sentire e avrebbe davvero bisogno di una casa per passare gli ultimi anni in santa pace.
Età: 2006 Sesso:Femmina Taglia: medio piccola Carattere: timida ma molto affettuosa Bambi Star vive in canile sin da quando era cucciola insieme ai fratellini White Ciotti, Black Ciotti e alla sorellina Aska...Bambi nera purtroppo è morta quest'anno a casusa di un tumore. Non vogliamo assistere impotenti ad altre morti del genere. Questi fratellini e soerelline si meritano di conoscere la vita fuori dal canile. Non hanno idea di che cosa ci sia al di fuori delle sbarre... non hanno mai visto l'erba....
Sesso: F Età: 7anni Taglia: piccola Carattere: dolcissima/timorosa Lei si chiama Gina (è la cagnolina sul muretto), 7 anni, una vita tutta passata in canile! Anche lei è un pò cicciona, ma come possono vivere bene questi cagnotti che condividono con altre 200 anime dei piccoli box sovraffollati? I volontari la amano molto, ma sono solo 3 e non ce la fanno a portarla a passeggio, a farla sgambare. NESSUNO chiede in adozione cani in questo piccolo paese della Sardegna. Gina ha una sua dignità, una voglia matta di dare affetto e di riceverlo. Chi ci aiuta a realizzare questo sogno? E' una tg piccola ed è sana.
Sesso: M Età: 3 anni Carattere: pauroso e con qualche problema Taglia: piccola Tobia è un cagnetto sfortunato come tanti altri. Stava in una famiglia insieme alla sua amichetta Luna, ma un giorno sono stati portati in canile con una banale scusa. Luna che era carina, bionda e dolcissima ha trovato una casa, mentre invece Tobia, che ha qualche problema comportamentale causato dalla famiglia è rimasto in canile. Tobia si agita quando si fanno movimenti particolari, come alzare una mano all'improvissom ma in generale qualunque scatto veloce. Le volte che capita Tobia ringhia anche se non attacca, per questo motivo crediamo che sia stato picchiato. Se lo si sa prendere lui adora stare in braccio a farsi coccolare. Per lui cerchiamo una persona con esperienza e magari l'aiuto di un comportamentalista. Tobia è un cane buono, è solo molto spaventato e stressato
Età: 2006 Sesso: Maschio Taglia: medio piccola Carattere: diffidente ma dolce Black ciotti vive in canile sin da quando era cucciolo insieme ai fratellini White Ciotti, Aska e alla sorellina Bambi star...Bambi nera purtroppo è morta quest'anno a casusa di un tumore. Non vogliamo assistere impotenti ad altre morti del genere. Questi fratellini e soerelline si meritano di conoscere la vita fuori dal canile. Non hanno idea di che cosa ci sia al di fuori delle sbarre... non hanno mai visto l'erba.... Sono tutti un po' sovrappeso perchè non fanno movimento e mangiano male. Black ciotti è un po' diffidente perchè vede sempre e solo i volontari del canile, ma siamo sicuri che in una casa si scioglierebbe.
Sesso: Maschio Età: 6 anni Carattere: coccolone e tranquillo Taglia: media contenuta Sammy è arrivato in canile con i suoi fratellini e sorelline. Purtroppo solo pochissimi di loro sono stati adottati. Lui vive nel box con la sorellina Dea, anche lei molto bella. Sammy è un cagnolino molto affettuoso che adora il contatto umano. E' una taglia media ma contenuta, inoltre ha qualche kiletto di troppo perchè in rifugio non esce mai. Ha solo sei anni, è ancora un cane giovane con tanta voglia di vivere. Non lasciamo che si spenga lentamente tra le sbarre! Adatto anche a famiglie con bambini.
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per concessione gratuita de
IN lIbReRIA. Il sindaco ha dato alle stampe un volume in cui dice la sua sulla politica italiana
Adesso tutti “Fuori!”. Parola di Renzi Un fiume in piena di duecento pagine, nelle quali il primo cittadino,
Il PeRsONAggIO
con una nonchalance che ha maturato negli anni, parla della sua Firenze
L’artista dei segnali e l’omino scomparso
e della volontà di “rottamare” chi siede sulle poltrone del potere da più di 25 anni. “Adesso tocca a noi - scrive - ridare fiato al Pd e slancio all’Italia” Caterina Gentileschi
I
l faccione che riempie la copertina ha un vago (e modaiolo) sapore statunitense. Sguardo strafottente, niente cravatta, camicia appena aperta e un punto esclamativo che la dice lunga. Per l’occasione si è tolto pure quel ciuffo che lo faceva un po’ troppo bravo ragazzo di provincia. Si intitola “Fuori!” ed è edita da Rizzoli l’ultima fatica letteraria del sindaco di Firenze, Matteo Renzi (il rampollo del Pd non è nuovo di penna e calamaio, aveva già scritto “Tra De gasperi e gli U2” e “Ma le giubbe rosse non uccisero Aldo Moro. La politica spiegata a mio fratello”, quest’ultimo scritto a quattro mani con Lapo Pistelli, suo avversario politico alle primarie) che ha messo nero su bianco tutto quello che del bel paese proprio non gli va giù, condito da belle speranze, aspettative e buone intenzioni. Soprattutto buone intenzioni. Non risparmia critiche a nessuno: le canta a tutti ai suoi avversari politici e ai suoi compagni di partito, a chi fa la vittima del sistema e a chi “senza Berlusconi non andrebbe da nessuna parte perchè invece di fare qualcosa di produttivo per il Paese passa le sue giornate a tentare di demolire il presidente del consiglio”. “Il primo cittadino più amato d’Italia” (appellativo che Renzi si è guadagnato grazie ad un sondaggio del Sole 24 ore che lo vede al primo posto nella classifica dei sindaci italiani), si è tolto qualche sassolino dalla scarpa e dopo aver annunciato nella convention fiorentina dello scorso novembre la volontà di “rottamare” tutti quei politici che a suo dire si fanno da troppo tempo portavoci del bel paese, Renzi ribadisce il concetto nelle duecentotto pagine che si fanno manifesto del suo pensiero, delle sue attitudini e della sua irrefrenabile voglia di cambiare le cose. A modo suo. “Molte volte mi sono chiesto se avessi fatto bene ad usare un termine forte come rottamazione - spiega Renzi poi mi sono dato una risposta: la rottamazione deriva dal senso di nausea causato da chi è sulla stessa poltrona da 25 anni”. La presentazione in anteprima si è svolta al Palacongressi, sullo stesso palco dal quale lanciò il guanto di sfida ai suoi rivali, annunciando ufficialmente la sua candidatura a sindaco di Firenze. Stavolta lo sguardo è meno tirato, le movenze più disinvolte, quasi da showman. E mentre affronta una serie di date in giro per lo stivale per presentare il volume in teatri, musei e librerie, sulla quarta di copertina i più zelanti potranno già leggere: “Contro i soliti noti, contro tromboni e trombati, contro una classe politica che ha già sprecato la propria opportunità di cambiare le cose”. Il racconto in prima persona di chi guarda con orgoglio al
la copertina Del liBro
passato delle sua città, e pensa in grande al futuro, riflesso negli occhi dei bambini delle scuole che incontra ogni martedì (i disegni dei quali porterà con sè in tutte le date del tour promozionale del libro, ndr). “Adesso tocca a noi” scrive “ridare fiato al Pd, ma soprattutto ridare slancio all’Italia”.
lA MOstRA. 16 installazioni di autori internazionali che sfidano la forza di gravità
Sculture sospese negli spazi di Ex3 S
ospensione, questa è la parole d’ordine di “Suspense. Sculture sospese”, fino all’8 maggio al Centro per l’arte contemporanea Ex3. Le opere in mostra sono una selezione accorta di 16 lavori che poco hanno a che vedere con quello che abitualmente viene definito scultura. Niente marmi e bronzi, addio basamenti, la mostra che dà il benvenuto al nuovo anno del contenitore fiorentino votato al contemporaneo è una sfida alla forza di gravità, che i due curatori Arabella Natalini e Lorenzo Giusti hanno calibrato scegliendo le installazioni di artisti internazionali che hanno lavorato alacremente al concetto di sospensione. Con il termine “sospeso” si indicano alcuni lavori tridimensionali, in massima parte non poggianti a terra, nei quali si privilegia il vuoto alla massa, la leggerezza al peso, il movimento alla stabilità. Quello che si vuole approfondire è un fenomeno diffuso la cui origine si può fare risalire ad alcuni esempi della tradizione avanguardista, dal costruttivismo al surrealismo, ed in particolare ai mobiles di Calder. “E’ una ricerca che portavamo avanti da tempo,
studiando le evoluzioni della scultura – spiega Natalini -. Il risultato è una mostra in cui la sospensione non rappresenta una categoria ma un dispositivo, che alcuni artisti utilizzano più frequentemente, altri in maniera più occasionale”. Opere diverse per materiali, tecniche e poetica, ma legate dal file rouge della “sospensione fisica, attraverso cavi, grovigli e elementi di esilità”. Dalla poesia dei parallelepipedi vegetali di Claire Morgan, al microcosmo sotto vetro di Tomas Saraceno fino ai volatili di cemento di Hèctor Zamora che si librano “leggerissimi” nel foyer. “Siamo molto soddisfatti – ha detto il presidente di Ex3 Andrea Tanini – lo scorso anno il centro è arrivato a quota 400mila euro, ricavi sufficienti per pareggiare i costi”. Interessante l’iniziativa “Caffè sospeso” lanciata dallo sponsor Caffè Corsini, che strizza l’occhio all’abitudine di lasciare un caffè pagato per chi non può permetterselo e radicata soprattutto al sud del paese, che permetterà di donare 50 centesimi di euro all’associazione italiana tumori /C.G. per ogni caffè pagato al rinnovato Ex3 Contemporary cafè.
A
rriva dal mare tempestoso della Bretagna e ha fatto della street-art la sua missione. E’ Abraham Clet, in arte Clet, che da qualche tempo sorprende i fiorentini trasformando i segnali stradali in originali opere d’arte. La sua giustificazione? “A Firenze ci sono due tipi di street-art: il Rinascimento e i cartelli stradali. Ma mentre il Rinascimento compone la città, i cartelli stradali la invadono. Ed è per questo che io mi permetto di intervenirci”. Dove pensa stia il confine tra street-art e atto vandalico? Intanto vorrei sottolineare come il concetto di street-art non sia una novità, anzi: anche il David di Michelangelo può essere definito un’opera di street-art. Detto questo, se la prerogativa è creare, costruire e non distruggere allora si può parlare di arte, altrimenti parliamo di vandalismo. Cosa pensa dei numerosi divieti che la città impone agli street-artist e alla sua generale chiusura all’arte contemporanea? Chi ha dei privilegi come sempre cerca di tenerseli. Ma in questo modo rinuncia alla naturale evoluzione di ogni cosa. L’esposizione dell’opera “For the Love of God” di Hirst in Palazzo Vecchio è stato una bella iniziativa, ma rimarrà sterile se non se ne progetteranno altre che riguardino prima di tutto i fiorentini e Firenze. Hirst in Palazzo Vecchio e gli artisti fiorentini in periferia? E’ paradossale. L’opera più discussa di Clet è L’uomo comune. Posizionata dallo stesso artista su Ponte alle Grazie e poi rimossa dagli operai del Comune, è la scultura stilizzata di un uomo che, con un piede sospeso sul fiume, sta per compiere un passo rischioso. Per riposizionare la sua scultura sul ponte è stata organizzata una raccolta firme. Sì. E la cosa mi rende molto felice. E’ la risposta migliore che si potesse dare alla sua rimozione. Il mio scopo è comunicare con il pubblico e se la petizione è nata dal pubblico ciò non può che rendermi felice. La mia arte nasce per essere capita da tutti e questa è la conferma che effettivamente è così. Qual era il messaggio nella sua concezione originaria? L’uomo comune è ognuno di noi. E il passo che fa è uno stimolo al dinamismo, all’andare avanti. Sotto c’è il fiume, il baratro o forse una strada ancora da tracciare. Lui sta lì, fermo in un passo che non compirà mai. Sta ad ognuno di noi terminare l’opera e decidere se cadere nel fiume o continuare a camminare. Guarda foto e video su www.ilreporter.it /Costanza Focardi
cultura
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l’INteRvIstA. L’attrice, famosa per il ruolo interpretato ne Il Ciclone, debutta nella pellicola di Neri Parenti
La più “Selvaggia” degli Amici miei Giulia Brestolani
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tiamo per rivederla al cinema in un film che esalta il suo spirito toscano. Barbara Enrichi, nota a tutti per essere stata la sorellina “Selvaggia” di Pieraccioni ne Il Ciclone, ora torna sul grande schermo con “Amici miei…come tutto ebbe inizio”. “Nel film sono Margarita, una donna molto energica della Firenze del 1490, proprietaria della locanda da cui partono le “zingarate” dei cinque… un ruolo bellissimo con sfumature comiche e un finale drammatico.” La regia di Neri Parenti, un cast fenomenale e il marchio di Amici miei: il film si preannuncia un successo… Sì, è un grande onore e una grande soddisfazione per me farne parte. Non ho fatto neanche il provino, Neri mi disse che aveva pensato proprio a me per il ruolo di Margarita. Mi chiese di leggere la sceneggiatura e dirgli se avrei fatto parte del gruppo… Ovviamente volevo dirgli subito sì, senza neanche aver letto un rigo, ma poi ho aspettato giusto un po’ per farmi desiderare… Fino a oggi il pubblico ti ricorda come Selvaggia, sei affezionata a
questo personaggio? A Selvaggia associo un grande divertimento. E’ un personaggio diverso, in tutti i sensi, l’ho interpretato con molta passione e l’ho preparato a lungo. Guardavo i comportamenti e gli atteggiamenti dei gay e mi sono informata il più possibile. Ma non c’è un personaggio a cui sono affezionata più degli altri, sono tutti belli e vanno fatti vivere tutti, anche quelli più piccoli. Il cinema, e in generale il mestiere dell’attore, è più talento o studio? Indubbiamente il talento è necessario, ma lo studio è fondamentale. Ci vuole tempo, costanza, determinazione e tanto, tanto studio. Oggi tutti vogliono fare l’attore, perché sembra che basti partecipare a un reality per diventarlo, ma non è così: è un mestiere difficile, uno dei più difficili del mondo. Raccontaci come hai iniziato… Quasi per caso. Il comune di Tavarnelle aveva organizzato un laboratorio teatrale tenuto da Ugo Chiti e decisi di partecipare. Ho avuto la fortuna di imbattermi in un grande maestro, di imparare quest’arte da un vero profes-
sionista. Era il 1983 e da lì in poi ho sempre continuato. Per questo adesso organizzo seminari di recitazione in collaborazione con i comuni, perché io ho cominciato proprio grazie a un’occasione del genere. Non solo attrice, ma anche insegnante di recitazione. A chi sono rivolti questi seminari? A chiunque voglia cimentarsi con la recitazione cinematografica, dai principianti agli attori esperti. In particolare, i seminari vertono sui provini: spesso infatti ci sono attori molto bravi che però non sanno affrontare un provino su parte. Per costruire un personaggio a partire da uno stralcio non si può improvvisare, ma bisogna saper leggere nel testo tutti quegli elementi che lo contraddistinguono. A fine mese terrò un corso breve serale in collaborazione col comune di Pontassieve su questi temi, mentre il 9 e 10 aprile sarò alla biblioteca comunale di Signa per uno stage formativo di un fine settimana. Quali progetti hai in serbo per il futuro? Ultimamente mi sto confrontando con
BarBara enrichi
la regia e ho girato un documentario sul Vittorio Veneto Film Festival di cinema internazionale per ragazzi a cui quest’anno parteciperò con lezioni di recitazione cinematografica. Inoltre
c’è una novità per i fan. Ho appena realizzato la mia applicazione per iPhone che si può scaricare semplicemente digitando il mio nome su Apple Store. Info: stage@barbaraenrichi.it
Il fIlM. In vendita il lungometraggio firmato da Tessa Bernardi, con Paci e De Pin
Dieci ragazze e un gruppo di toscanacci D
la locanDina Del Film
opo il successo delle anteprime al cinema, “10 Ragazze”, il film di Tessa Bernardi, con Alessandro Paci, Cristina De Pin, Graziano Salvadori, Alessio Nonfanti, Carlo Monni e Sergio Forconi, dall’8 marzo è disponibile per la vendita. Una pellicola “pulita”, con una comicità dal gusto quasi retrò, in cui, senza quelle volgarità a cui il cinema ci ha abituati ormai da tempo, si riesce ugualmente a ridere di gusto. Il film racconta l’avventura di due comici falliti (Paci e Nonfanti) che si inventano un finto reality show e con questa scusa conducono, attraverso la Toscana dei piccoli paesi e delle sagre, dieci giovani modelle che aspirano alla
popolarità televisiva. Le ragazze credono alla storia raccontata dai due, che si inventano giorno per giorno confessionali, finte dirette, ospiti inesistenti, finché la notizia che nella campagna toscana si sta svolgendo una nuova e rivoluzionaria trasmissione inizia a diffondersi anche a mezzo stampa, regalando un finale vivace, ricco di patos ed inaspettatamente romantico. Una commedia on the road piena di gag e colpi di scena, in cui si gioca con il genere più in voga del momento: il reality. Fra le interpreti femminili spicca su tutte la già celebre Cristina De Pin, protagonista principale del film, insieme a Paci e Nonfanti. “Nonostante fosse la mia pri-
ma vera esperienza cinematografica (preceduta solo dal cortometraggio “All’inferno ci vado in Porsche”, ndr), - racconta Cristina - mi sono sentita veramente a mio agio sul set. Probabilmente perché avevo già lavorato con gran parte degli attori del cast ed inoltre le riprese si sono svolte nella campagna toscana”. Sarà forse per questo, o magari per una naturale predisposizione alla recitazione; fatto è che la De Pin, già affermata modella, playmate ed anche conduttrice televisiva di un talk show su Rtv38, dove ogni giovedì riscuote un personale e crescente successo, davanti alla macchina da presa risulta /I.B. comunicativa, spigliata e disinvolta.
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na vita da predestinato. Si può riassumere così la giovane carriera di Michele Camporese (classe’92), il nuovo gioiellino cresciuto nella ‘cantera’ della Fiorentina. Che nel suo piccolo può vantare la vittoria (da capitano) dello scudetto “Allievi” e la partecipazione al Mondiale Under17 (dove ha segnato pure un gol). Se n’era accorto fin dal ritiro di Cortina Sinisa Mihajlovic, colpito dallo stile e dalle capacità difensive che hanno portato il tecnico serbo a convincersi di avere tra le mani una sorta di nuovo Aldair. Mai Comporese si sarebbe aspettato di entrare in così poco tempo nelle dinamiche della Fiorentina. E quando è stato chiamato in causa, l’esito delle sue prestazioni è stato sempre più che positivo.
Buona la sua prima in campionato nel secondo tempo di Milan-Fiorentina, dove il difensore ha vinto la sua personale battaglia con Ibrahimovic. Poi è stato tutto un crescendo. Nella trasferta di Torino contro la Juventus viene schierato titolare per la prima volta. E anche in quella occasione, il giudizio su di lui è stato unanime: promosso a pieni voti. Per il reparto arretrato Camporese diventa sempre più indispensabile, e la sua prestazione contro il Palermo, fino a qui, è stata sicuramente la più importante. Il suo gol, quello del momentaneo 2-2, ha dato il via al predominio della Fiorentina sui rosanero (la partita terminerà infatti 4-2 per i viola). Più sfortunata, invece, la prestazione contro l’Inter, dove il giovane pisano è stato il protagonista del primo gol dell’Inter, deviando nella propria porta la sfera calciata da Samuel Eto’o. Errori, vista la poca esperienza, che serviranno a fare crescere il ragazzo in termini di men-
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talità e furbizia. Di lui, intanto, ne parlato tutti. Anche il c.t. dell’Under 21, Ciro Ferrara, che ha fatto di Camporese un titolare inamovibile del gruppo azzurro: “Siamo di fronte a un ragazzo del 1992, non è facile avere il coraggio di schierarlo in campo in serie A. Di questo ne va dato atto a Mihajlovic, il primo a credere in lui. Lavorando a fianco dei grandi giocatori che giocano nella Fiorentina, Michele potrà solo migliorare. Anche il fatto di essersi inserito alla perfezione all’interno dello spogliatoio è un buon punto di partenza. Le sue qualità sono indubbie. L’importante è che Michele resti con i piedi per terra; l’errore che potrebbe commettere, data la giovane età, è che pensasse di essere già arrivato”. “Questo Camporese -afferma invece Arrigo Sacchi- sa giocare a calcio. Mi ha colpito in termini di personalità e freddezza”. Se son rose, come si dice in gergo, fioriranno.
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sport
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tIfOsI. Dopo 33 anni si dissolve una delle realtà più importanti della Fiesole
Viviano: Senza Cav, curva più vuota Cristina Guerri
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opo 33 anni di glorioso tifo il Collettivo Autonomo Viola si è sciolto. Non c’è dubbio che la scelta di Sartoni&Co rivoluzionerà le dinamiche dell’intera curva. A questo punto
la gestione della Curva potrebbe essere presa in mano dal Parterre,Marasma, o il Gruppo Fiorenza. Intanto è giusto andare a ritroso nel tempo e ricordare alcuni passaggi fondamentali del CAV. A partire dalla sua nascita. Nacque nella primavera del 1978, quando alcuni soci degli ‘Ultras Viola’ espressero la loro insoddisfazione per come veniva
Una scelta che lascerà il segno. Il gruppo che nelle ultime stagioni ha fatto la storia del “dodicesimo uomo” si è sciolto
gestito il gruppo, e insieme ad altri ragazzi di altre provenienze decisero di fondare il Collettivo Autonomo Viola (Autonomo deriva dal fatto che il Collettivo non era iscritto al Coordinamento dei club, e questo “status” penalizzava non poco in quegli anni). Non fu dunque un inizio facile per il club, che che venne emarginato dagli altri occupanti della Fiesole e si trovava spesso in disaccordo con gli ‘ULTRAS’. Il primo simbolo fu un giglio e un leone che esibiva la linguaccia, e il primo striscione venne esposto nella trasferta col Verona. L’impegno del CAV comincia a concretizzarsi in concomitanza dell’arrivo dei Pontello alla presidenza della squadra. Dopo anni di grigiore, la Fiorentina poteva finalmente tornare a lottare per qualcosa di importante. Nonostante le buone premesse, tuttavia la squadra continua a deludere, e nella trasferta di Roma datata 1983, e gli ‘ULTRAS’ (gruppo leader della Fiesole) si sciolgono, lasciando così un vuoto di potere nella Curva. Ne approfitta il Collettivo, forte di nuovi innesti (come l’ALCOOL CAMPI e alcuni ragazzi dell’Isolotto). Da qui fino ai giorni nostri Il Collettivo ha guidato con egemonia la curva Fiesole, regalando soprattutto coreografie spettacolari (in specie nelle partite contro la Juventus) e cori indimenticabili (come quelli rivolti all’idolo incontrastato, Gabriel Omar Batistuta). Ne parla con rammarico l’ex viola Francesco Flachi: “Da fiorentino e tifoso viola sono profondamente dispiaciuto per questa decisione. Il CAV è stato per tanti anni
uno dei gruppi più importanti della Fiesole, e uno dei più conosciuti gruppi ultras a livello italiano. La loro assenza in curva non passerà inosservata e mi auguro che questa scelta non influisca sul sostegno che la curva Fiesole ogni domenica garantisce alla Fiorentina”.
Gli fa eco Emiliano Viviano, portiere del Bologna e della Nazionale di Cesare Prandelli. “Il Collettivo ha dato tanto in tutti questi anni. E’ stato il punto di riferimento delle tifoserie di tutta Italia. Senza l’’Indianino’ la Fiesole sembrerà sicuramente più vuota”.
FOCUS Nuovo capitolo nella vicenda-Fenomeno
Mutu è tornato in gruppo
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volte ritornano. E quando a tornare è Adrian Mutu, il domani diventa sicuramente più roseo. Per la Fiorentina, naturalmente. Partiamo dal fatto che le azioni fuori dal campo del rumeno sono assolutamente da stigmatizzare. Ma quando il numero dieci viola sveste i panni del ragazzo dissoluto e mette su la maglia viola, tutto cambia. Cambia il modulo, in primis. Ma soprattutto il volto della Fiorentina. Che ne guadagna in personalità, classe e fantasia. E quest’anno, purtroppo, lo abbiamo potuto ammirare solo poche volte. La squalifica per subutramina lo ha tenuto fuori dai giochi fino a fine ottobre. Poi il tempo di segnare il primo gol stagionale contro il Cagliari, in casa, e Mutu è diventato di nuovo un caso. Il rumeno abbandona in anticipo la cena organizzata dalla società per gli sponsor, ma la goccia che fa tra-
boccare il vaso arriva alla vigilia della trasferta col Bologna (lascia lo stadio prima di svolgere l’allenamento). La dirigenza viola non ha altre soluzioni se non quella di metterlo ai margini della squadra. Giorni tristi, fatti di allenamenti in solitaria e tanti pensieri. Che hanno portato l’attaccante a chiedere scusa a tutti. “Non lo faccio più”, questo il succo della conferenza stampa indetta da Mutu, pentito dal non aver dato il suo importante apporto a compagni e mister. Adesso, col suo ritorno, sarà tutta un’altra storia, ancora da scrivere. C’è una cosa che è già stata scritta: per fare a meno di Adrian Mutu, un fuoriclesse, la Fiorentina dovrà fare un miracolo sul mercato. Pantaleo Corvino sarà impegnato in un super lavoro se la società lo vorrà cedere. Di giocatori come il rumeno, in campo, ce ne sono po/C.G. chi, molto pochi.
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sport nel comune
l’INTERVISTA. A Impruneta il pallone si tinge di rosa: l’Ellepi è una realtà già consolidata
Il lato femminile del calcio (a cinque) Luigi Van Pelt
La squadra, che partecipa al campionato Csen, ancora non scende in campo
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per vincere, ma soprattutto per divertirsi. L’idea è nata durante la Festa dell’Uva di
emmeno un mese fa in Inghilterra una sfortunata battuta su una donna guardalinee è costata il licenziamento al “Fabio Caressa” del Regno Unito. Passano gli anni ma il rapporto tra calcio e genere femminile non migliora, almeno secondo gli uomini perché secondo le ultime statistiche le ragazze non solo lo capiscono sempre più ma lo praticano pure. Per dimostrare che i sondaggi alla fine si basano su dati veri e non su mere supposizioni, non importa allontanarci troppo, anzi proprio a Impruneta si può trovare l’esempio più calzante. Da tre anni iscritta al CSEN (campionato sportivo educativo nazionale), l’Ellepi è una squadra di calcetto femminile nata quasi per caso durante la Festa dell’Uva che porta in giro il nome della cittadina celebre per il cotto, visto che tutte le componenti tranne una, che è di Strada, sono imprunetine. Elena Piras, è una delle giocatrici bandiera della società essendo una delle ragazze tesserate per la squadra in tutte le stagioni, ha accettato di rispondere a qualche domanda su questa simpatica squadra. Elena ha trentatré anni ed ha cominciato a tirare calci al pallone all’età di venti. Dopo sei anni in una squadra e un periodo d’inattività non ha esitato a indossare nuovamente le scarpette da gioco. Come mai una ragazza di venti anni decide di passare i dopocena a giocare a calcetto con le amiche? Eh sì, questa domanda non me l’hanno mai fatta – ride – comunque già nella domanda ti sei data una risposta: colpa delle amiche. La prima squadra di cui ho fatto parte è nata
qualche anno fa: ora le ragazze si sono appassionate e non vogliono più smettere dall’idea di un ragazzo del gruppo dove uscivo che ha chiesto a noi ragazze se avevamo voglia di provare. E’ successo un po’ per sfida, un po’ per stare tutte insieme e siamo diventate una squadra! Quindi nessun fratello da imitare o cartone animato preso ad esempio. Il calcio come sport, almeno ti piace? A essere sincera ho smesso di seguire quello che passano in televisione, certo come sport mi affascina ancora, ma non mi ci rispecchio più. Parlaci un po’ della tua squadra l’Ellepi, come va il campionato? Hai una domanda di riserva? - sorride Elena - diciamo che non scendiamo in campo per vincere, soprattutto per divertirci. Siamo un bel gruppo affiatato che nell’ultimo anno ha inserito nell’organico molte giocatrici giovani che hanno portato molta energia. Si discute molto sullo strano rapporto tra donne e calcio, cosa pensi a riguardo? Non sono una specialista a riguardo ti posso dire che come mentalità in molte cose siamo superiori agli uomini: testarde e cocciute all’inverosimile. Dai continua... In alcuni casi ci scoraggiamo troppo facilmente. Per esempio a Impruneta non ci sono molte strutture per il Calcio a 5 e dobbiamo spostarci fino a Tavarnuzze per giocare. Non immagini quante volte ho sentito lamentele a riguardo.
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PAllANuOtO. Cambio sulla panchina della Rari: torna Tempestini
Dusan Popovic è stato esonerato Simone Spadaro
teNNIs. Il trionfo di Pippi e Virgili
Una fiorentina si aggiudica il Trofeo “Rifugio Sport”
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ambio in corsa per la Rari Nantes Florentia. La crisi di risultati all’inizio del girone di ritorno ha pesato molto sul destino di Dusan Popovic che è stato esonerato. Per non creare troppe complicazioni la società fiorentina ha scelto una soluzione interna richiamando in panchina Riccardo Tempestini. La Florentia, quinta e qualificata per la Coppa Len l’anno scorso, aveva iniziato positivamente la stagione centrando la Final Four di Coppa Italia e superando i primi due turni del torneo continentale, salvo poi fermarsi contro i rumeni dell’Oradea. Da allora, era dicembre, la squadra ha vissuto un’involuzione con crisi di risultati e di gioco. La mancanza di Boris Popovic a centrovasca, fermo per problemi fisici, ha ulteriormente peggiorato una situazione che Dusan Popovic non è riuscito a gestire. “Una scelta – ha spiegato subito il Presidente Pieri – che deriva dalla crisi di risultati, mancanza di grinta e di carattere. In alcune partite poteva starci anche la sconfitta, in altre no. La scossa non poteva che essere il cambio di allenatore con Riccardo Tempestini che sarà a bordo vasca fino al termine di questa stagione. Ringraziamo Dusan Popovic per il lavoro svolto con impegno e dedizione – conclude il presidente Pieri – anche perché nel corso del suo incarico ha contribuito in modo importante a far emergere giovani interessanti e indispensabili al
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lexia Virgili è promossa come B2: bella e brava. Infatti il versiliese Luca Pippi e la stessa fiorentina Alexia Virgili sono i vincitori dei XXXIII Campionati Toscani Assoluti di tennis – Trofeo “Il Rifugio Sport”, la grande rassegna regionale che si è recentemente conclusa sui campi indoor del Match Ball dopo 16 giorni di gare che hanno visto la partecipazione di ben 503 atleti. Dopo i successi di Davide Bramanti (2009) e Andrea Turini (2010), un altro tennista della Versilia iscrive il proprio nome nell’albo d’oro della manifestazione. Luca Pippi, 20 anni, ex allievo del centro tecnico federale di Tirrenia ora tesserato per il Tc Italia Forte dei Marmi,
futuro della società”. Popovic è stato lasciato libero anche se, probabilmente, è sua intenzione tornare in Serbia. “Sono cose che capitano” è il primo commento dell’ex allenatore biancorosso. “Volevano dare una scossa alla squadra e sono stato esonerato. Ci sono dei problemi da risolvere – aggiunge amaro Popovic – ed ho pagato io. Sono tranquillo. Ho sempre dato il massimo e, per un allenatore, sono situazioni che capitano”. Per Tempestini è un ritorno alla guida della squadra che ha già allenato dalla stagione 1994/95 fino alla stagione 2004/2005 sfiorando per due volte lo scudetto e
vincendo una Coppa delle Coppe. “Una scelta fatta per la Rari. Mi considero un traghettatore – spiega Tempestini – e confesso che, anche da un punto di vista etico e morale mi trovo un po’ a disagio. Prima allenatore di Dusan poi nel Consiglio direttivo e, adesso, di nuovo in panchina. Non è stato facile accettare. La squadra la conosco ma mi devo ancora rendere conto, per bene, delle problematiche che stanno alla base degli scarsi risultati di quest’ultimo periodo. Il mio primo impegno sarà quello di cercare di trasformare l’impegno in grinta e risultati”.
Alexia ha dimostrato di lottare come una leonessa ha sconfitto nella finale del torneo Open il nostro Elia Grossi, maestro al Time Out che gioca per il Ct Alessandria, al termine di una sfida equilibrata e avvincente, conclusasi al terzo set :(3-6, 6-1, 6-4). ‘Re’ Grossi (18 titoli toscani dal 1996, con quello del “doppio” di sabato scorso) è uscito sconfitto in finale per la seconda volta nelle ul-
time quattro edizioni (aveva perso dall’aretino Paolo Naldi nel 2008) ma ha dimostrato che il suo tennis tecnico e potente è ancora un modello da seguire per una nuova generazione in cerca d’identità e di risultati. Nell’Open femminile, la 25enne fiorentina Alexia Virgili, nipote di Beppe Virgili attaccante della Fiorentina del primo scudetto, ha archiviato il suo terzo successo nella manifestazione dopo le vittorie del 2008 e del 2010, stavolta superando in finale la senese Gaia Tanganelli del Ct Siena. Il tennis più vario e dinamico della Virgili non ha lasciato scampo a una Tanganelli che non è mai riuscita a rimanere in partita, cedendo nettamente nei due parziali (6-2, 6-2 il finale). Dopo i successi a livello nazionale di Schiavone e Penetta anche Firenze bussa, Ale/L.M. xia Virgili, c’è!
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cANOA. Storico successo per la “pagaia” fiorentina. Una vittoria di tutta la società
La Canottieri Comunali è campione d’Italia Carlo Marrone
gnava lo scudetto e che, col terzo posto, ha conquistato il miglior piazzamento di sempre in Serie A nella disciplina: nel dettaglio, nella classifica federale della canoa polo, che tiene conto anche del settore femminile e di quello giovanile, la Comunali è quarta. “Anche per una società abituata ormai da anni a essere ai vertici – è il commento del presidente biancorosso Francesco Conforti, che tra l’altro in queste ore è stato nominato presidente onorario della Federazione Italiana Canoa Kayak di cui era stato Presidente Federale dal 1991 al 2005 – il risultato ottenuto è veramente strabiliante e storico perché per la prima volta i colori biancorossi della Canottieri Comunali sono arrivati primi nella classifica delle classifiche, che tiene conto dei risultati ottenuti a livello nazionale ed internazionale nelle tre specialità della canoa. Non faccio per scelta i nomi degli atleti che hanno vinto medaglie europee, vestito la maglia azzurra, vinto titoli italiani e potrei continuare, perché questo è un risultato di “squadra” di cui tutti siamo veramente orgogliosi. Un traguardo che presto festeggeremo, grazie ai lavori in via di ultimazione da parte del Comune di Firenze, nella nostra rimodernata sede sociale nel Lungarno Ferrucci”. Ricordiamo che la Canottieri Comunali ha partorito un olimpionica, Stefania Cicali, che ha lottato per una medaglia ai Giochi Olimpici di Pechino. Complimenti.
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e stelle della canoa pagaiano sulle acque dell’Arno consapevoli di essere le più forti d’Italia. La Comunali Firenze è, infatti, ufficialmente la società di canoa numero uno d’Italia. Per la prima volta la società del Lungarno Ferrucci presieduta dal presidente Francesco Conforti raggiunge il vertice della Coppa Sergio Orsi, quella a punteggio che conteggia i risultati stagionali delle tre discipline della canoa: acqua piatta, acqua mossa e canoa polo. Una rincorsa al gradino più alto che si corona quest’anno, dopo i piazzamenti degli anni passati e il secondo posto dello scorso anno (che già si poteva leggere come un risultato storico). Quest’anno c’è stato l’ulteriore salto di qualità: la squadra di acqua piatta (velocità e maratona) diretta da Marco Guazzini si è confermata tra le migliori, al 13esimo posto su 165 società, con, tra gli altri allori, i due argenti e il bronzo vinti da Susanna Cicali in Europei e Mondiali Junior. A questo piazzamento si aggiunge l’ulteriore progresso della squadra di acqua mossa (canoa fluviale) diretta da Niccolò Pandolfini; nella classifica di specialità è seconda dietro solo alla Luni Sarzana ovvero il gruppo sportivo della Marina Militare. Per il team di Pandolfini sono arrivati prestigiosi riconoscimenti internazionali (una medaglia d’oro e una di bronzo per Costanza Bonaccorsi e il bronzo di Lapo Bonaccorsi ai Campionati Europei Juniores) e una messe di 27 titoli tricolori. Da sottolineare che la Comunali non partecipa alle gare di slalom, ma nella sola specialità di discesa la Luni Sarzana è stata ampiamente superata dai biancorossi. Terza fondamentale gamba del tavolo la squadra di canoa polo, la cui prima squadra allenata da Massimiliano Sizzi ha sfiorato l’ingresso nella finalissima che asse-
cIclIsMO. Il ct della Nazionale è orgoglioso per i Mondiali del 2013
Paolo Bettini: “Il nostro sport è passione”
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aolo Bettini, ct della Nazionale, parla dei recenti casi di doping, uno su tutti quello di Riccò, che potrebbero rovinare l’immagine del ciclismo e i Mondiali 2013 di Firenze. “Il ciclismo ha saputo in questi anni superare questi episodi, l’ultimo lo definirei un caso disperato e come tale va considerato. Il nostro sport è fatto di passione e sacrificio ed è per questo che appassiona le persone. Uno sport per considerarsi tale deve essere pulito e il ciclismo lo è e lo sarà, casi come l’ultimo a parte, che ritengo rovinino solo l’immagine della nostra disciplina. Finalmente un mondiale – commenta Bettini - così importante arriva in una regione (Toscana, ndr) con una delle più grandi tradizioni
cAlcIO. Mario Nicoli ha dato nuova linfa alla squadra
Il Primadonna si rilancia I l 2011 è partito col “botto” in casa Primadonna. Lo storico allenatore Francesco Ciolli ha infatti rassegnato le dimissioni, e al suo posto è subentrato Mario Nicoli, tecnico della Primavera. L’avvicendamento è avvenuto dopo il 7-0 rimediato a gennaio contro Mozzanica, altra neopromossa. Dopo una sconfitta così, il tecnico Ciolli ha annunciato alla formazione le dimissioni direttamente nello spogliatoio. Il presidente Andrea Guagni, una volta rientrata a Firenze la squadra, ha chiamato il tecnico della Primavera Mario Nicoli, individuandolo come sostituto. Prima del suo arrivo la squadra, neopromossa ma non mal attrezzata in ogni reparto, aveva racimolato - dopo nove partite - due soli pareggi e sette sconfitte, con quattro punti di distacco dalla penultima in classifica. I numeri parlavano da soli: il peggior attacco con sei reti segnate, la peggior difesa con ben trentacinque subite. Il tutto a dispetto dei proclami di inizio anno dello stesso Ciolli: “Tranne che con la Torres, campione in carica, ce la possiamo giocare con chiunque”. Purtroppo per il bravo allenatore queste dichiarazioni non sono state di buon auspicio e l’arrivo di Nicoli ha voluto subito dire il traguardo delle semifinali in Coppa, con una vittoria per 6 a 1 contro l’Imolese, tre vittorie conse-
cutive in campionato per poi ricadere in un altro momento buio. Queste le parole del neo tecnico dopo la prima parte della sua avventura: “Peccato per gli ultimi risultati perché sul piano del gioco la squadra si è espressa bene. A detta di tutti meritavamo, per esempio a Verona, i tre punti, ma il calcio è questo, dobbiamo imparare a concretizzare al meglio le occasioni create. Corsa salvezza? Adesso non possiamo fare calcoli, tutto è ancora aperto. Abbiamo frenato gli entusiasmi dopo i tre successi consecutivi, non dobbiamo deprimerci dopo questa serie di sconfitte. Ci aspetta un duro lavoro che risulterà determinante per il finale di /L.M. stagione”.
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sportive e ciclistiche d’Italia. Quello del 2013 sarà un appuntamento bellissimo e come Nazionale ci teniamo a onorarlo”. Intanto Alfredo Martini, simbolo del ciclismo pulito, ha compiuto 90 anni il 18 febbraio: uno degli atleti fiorentini che hanno donato la loro vita allo sport. Al compleanno dell’ex ciclista, vincitore di una tappa al Giro e poi tecnico della Nazionale, gli amici: Gianni Bugno, Beppe Saronni, Maurizio Fondriest, Moreno Argentin, Francesco Moser. Tutti e cinque hanno partecipato alla serata evento per festeggiare i suoi 90 anni. Con loro altre 400 persone, fra cui il presidente della Federciclismo, Renato Di Rocco, e la vedova /Car.Mar. di Franco Ballerini, Sabrina.
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ORTI SOCIALI E TARGA INTITOLATA A BURZIO, “ECCO COME STANNO LE COSE” Spett.le Direzione, con la presente vorrei rispondere alla segnalazione a firma Alfredo Manetti dal titolo “La scomparsa della targa di largo Burzio” pubblicata sul mensile nel mese di dicembre a pag. 43. Per quanto riguarda gli orti sociali nell’area compresa tra via Piemonte e via delle Stazione delle Cascine la direzione ambiente del Comune di Firenze comunica che è in corso di realizzazione il progetto per la sistemazione conclusiva dell’area. Per quanto attiene invece alla targa intitolata al compaesano Burzio l’ufficio competente del Comune di Firenze, verificata tale mancanza, ha provveduto ad inoltrare richiesta per la nuova realizzazione della targa che sarà installata quanto prima. Vi ringrazio e saluto cordialmente, il Presidente del Quartiere 5 Federico Gianassi SULL’UNIVERSITÀ, I CORSI E I LORO NOMI Cara redazione, vi scrivo per segnalarvi un articolo che ho avuto la sfortuna di leggere sull’edizione del Reporter di febbraio 2011 del Q3. L’articolo in questione è “Quegli esami un po’ così”, di Annalisa Cecionesi. Premetto che appartengo alla categoria da lei definita dei “cervelloni per antonomasia” in quanto studentessa magistrale in astrofisica. L’articolo, fondato per altro su fatti evidentemente veri, ovvero come il passaggio all’ordinamento 3+2 abbia portato alla prolificazione dei corsi universitari, non tutti effettivamente giustificati ad esistere, mi ha lasciato abbondantemente perplessa; inizia infatti subito molto male, mostrando l’ignoranza in materia della giornalista che cita come primo esame “stravagante” e dal nome enigmatico l’esame di “raggi cosmici”. Si dà il caso che lo studio dei raggi cosmici (che altro non sono che radiazioni altamente energetiche che provengono dall’universo, detto anche cosmo) sia una delle branche più importanti della fisica moderna, che ha
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Marzo 2011 portato a molte importanti scoperte negli ultimi 60 anni. Questi studi sono infatti stati determinanti nella fisica delle particelle, così poco nota che a tutt’oggi milioni di euro vengono investiti dall’Europa nel finanziare le ricerche effettuate al Cern di Ginevra, dove si proseguono appunto studi di fisica delle particelle. Non posso pronunciarmi meno drasticamente sulla conclusione dell’articolo, in cui “criogenia” viene incluso nella lista di esami dagli “appellativi indecifrabili”. A parte l’ignoranza riguardo la materia specifica (che può essere giustificata in qualcuno che non ne tratta) mi pare preoccupante l’ignoranza della lingua italiana in questo caso, dato che criogenia non è una parola così esotica ma ampiamente utilizzata anche nelle peggiori produzioni di fantascienza degli anni ‘30 ( in ogni caso esistono i motori di ricerca e le enciclopedie libere sul web ed è buona norma, quando non si conosce una parola, documentarsi in materia prima di inserirla in un articolo, onde evitare brutte figure). A parte la superficialità dimostrata nel non documentarsi, resta il fatto che la criogenia, ovvero lo studio delle tecniche e delle tecnologie di raffreddamento e del comportamento della materia in condizioni di bassissime temperature, è stata, ed è tuttora, alla base di una grandissima fetta della ricerca di base ed applicata che viene svolta in tutto il mondo; per citare alcuni ambiti in cui la criogenia è importante ci tengo a ricordare l’industria dei semiconduttori (a rigor di cronaca, di semiconduttori sono fatti per esempio i chip che permettono ai computer di funzionare e i laser grazie ai quali, per esempio, ascoltiamo la musica o guardiamo un film in dvd), l’industria della biotecnologia, che oggi come oggi va molto di moda e, ultima ma non meno importante, la prevenzione medica (senza criogenia non sarebbero disponibili molte macchine per la diagnosi come per esempio la tac). Per concludere, sono rimasta molto amareggiata per come è stato trattato l’argomento: il nuovo ordinamento universitario ha veramente aperto le porte alla proliferazione di corsi inutili, togliendo molte risorse a quelli che invece hanno buon diritto di esistere (anche qualora seguiti da un numero esiguo di persone, non è infatti, come alcuni pensano, il numero di iscritti ad un corso che ne determina l’utilità o la bontà degli insegnamenti); di questo dato di fatto è stata fatta un’arma per giustificare la nuova riforma universitaria e i tagli imposti dal governo all’università pubblica e agli enti di ricerca (minando di fatto anche il mio futuro in Italia), per cui, essendo sensibile all’argomento, rimango basita quando, per dar fiato alle trombe sull’onda dell’entusiasmo per aver “scoperto l’acqua calda” (c’è voluto parecchio prima di accorgersi cosa ha provocato la vecchia riforma), si prende un elenco di corsi dell’Università degli Studi di Firenze e, sulla base della fantasia dell’autrice dell’articolo, senza neanche darsi la pena di controllare cosa si scrive, si includono, in una lista di corsi considerati inutili, due corsi che trattano argomenti molto importanti per la formazione di figure che dovrebbero essere valorizzate piuttosto che pena-
lizzate com’è abitudine fare. E’ evidente quanta ignoranza ci sia in ambito scientifico tra la gente comune, mentre, se viviamo nelle comodità del 2011 lo dobbiamo proprio a quelle persone che hanno dedicato la vita alla scienza contribuendo al benessere di tutti e che sono puntualmente ignorate dalla maggioranza della gente; ritengo per cui che contribuire a demonizzare la cultura scientifica sia una cosa da evitare con tutte le forze, specialmente quando si può fare semplicemente aprendo un browser internet. Non so quanto quello che vi ho scritto possa interessarvi, spero di non essere stata eccessiva, ma ritenevo importante chiarire questo equivoco ed invitare l’autrice o la redazione, per le edizioni future, a documentarsi quando si parla di qualcosa che non si conosce, onde evitare appunto queste gaffe. Grazie per l’attenzione, un’accorata lettrice di reporter, Barbara Olmi Cara Barbara, la ringrazio per la sua lettera, che ho molto apprezzato, in primis per la passione (incoraggiante) che mostra per i suoi studi e per il mondo della cultura, della scienza e della ricerca in generale, mondi che meritano – è superfluo dirlo – il massimo del rispetto e della considerazione da parte di tutti. E voglio subito rassicurarla sul fatto che nessuno di noi ha mai voluto mettere in discussione l’importanza – né tantomeno l’utilità di ognuno degli esami e dei corsi citati nell’articolo in questione, ben coscienti tra l’altro del non facile momento che sta vivendo l’università italiana – tema, quest’ultimo, che abbiamo affrontato più volte in ben altri termini. Volevamo soltanto, questa volta (e per una volta), prendere l’argomento un po’ più alla leggera, e dare scherzosamente voce a chi – magari trovandosi, per un qualche motivo, ad avere a che fare con l’ambiente universitario – potesse trovarsi un po’ spiazzato di fronte al nome di certi corsi (della cui importanza e validità, le ripeto, non ci permettiamo assolutamente di dubitare), il cui numero – questo sì – è esponenzialmente aumentato negli ultimi tempi, rischiando di causare, a volte, un certo disorientamento. Insomma, abbiamo cercato per una volta di affrontare un argomento tra i più seri e importanti col sorriso sulle labbra, per dare magari avvio a una riflessione (avvio, tengo a precisare, e non risposte né giudizi), sull’effettiva funzionalità del sistema universitario così com’è strutturato, senza però considerare inutile nessun corso. Era soltanto sul loro nome – le ribadisco concludendo – che si era concentrato il nostro “gioco”: il titolo dell’articolo non era infatti, come da lei riportato, “Quegli esami un po’ così”, bensì “Quegli esami dai nomi un po’ così”. E c’è una bella differenza. MF TRAMVIA, PENSILINE E PULIZIA Quando posso cerco di usare la linea 1 della tramvia in quanto la trovo ottima. Una cosa però non capisco: come mai non ci siano pensiline alla fermata delle Cascine e di Leopolda Porta al Prato. Perché a queste due fermate dobbiamo bagnarci??? Inoltre una migliore pulizia
degli spazi intorno alla linea (sempre in zona Porta al Prato) non farebbe male. Come mai si lasciano spesso le cose a mezzo? Grazie per l’attenzione Adriana Filippi “LA MIA ESPERIENZA: DA FIRENZE A VALENCIA PER APRIRE UN LOCALE” Carissimi (posso, vero?), leggo sempre con molto interesse il vostro giornale e, dopo aver preso visione dell’ultimo numero, ho deciso di scrivervi. Leggendo l’articolo di pag. 32 “Quando il caffè ...” mi sono ricordato dell’esperienza breve ma efficace che ho avuto tre anni fa, volendo aiutare mio figlio ad ‘aprire’ un locale “libreriacaffè” (io sono un professionista che opera nel campo dell’edilizia). Un’esperienza davvero poco esaltante e demoralizzante! A parte i ‘rimandi’ da ufficio a ufficio senza avere una risposta concreta, emersero anche problemi di locali (dove e quanto di affitto) per i quali occorrevano permessi anche urbanistici con costi lievitanti di giorno in giorno, problemi con banche (!!??)... insomma un vero calvario. Risultato finale? Mio figlio e un suo amico avevano lasciato il lavoro a Roma per intraprendere questa via, senza uno scopo di lucro ma perché erano fortemente motivati da ideali ‘culturali’. Hanno aperto un locale a Valencia, in Spagna, dopo una ricerca di qualche mese e l’espletamento delle pratiche in ‘qualche mese’, oltre ad un rapporto molto proficuo con le banche spagnole. Il loro locale è diventato in due anni uno dei più ‘in’ non solo a Valencia: una libreria cafè con concerti, organizzazione di mostre, meeting di teatro, poesia e letteratura, spazi per i bambini (sì, proprio bambini!), interviste alle maggiori tv spagnole e... ora anche un buon ritorno economico. Devo purtroppo constatare che se fossero rimasti in Italia probabilmente sarebbero ancora alla ricerca di... nella lista dei precari! Eppure anche la Spagna è in crisi e... che crisi! Cordiali saluti Giovanni Donvito A PROPOSITO DELLA TAV Gentile Direttore, è con un senso di profonda amarezza che le sto scrivendo questa lettera. Nel suo giornale, che mi arriva puntualmente al mio indirizzo e che mi fa piacere ricevere, non leggo mai un articolo su una questione quanto mai attuale: quella della Tav. Le faccio notare che i lavori propedeutici alla Tav hanno già provocato non pochi danni nella zona di via R. Giuliani e che la zona di via Campo d’Arrigo è diventato uno dei cantieri più trafficati di Firenze, con inevitabili danni da un punto di vista dell’inquinamento atmosferico. Allora, mi domando. Perché da fiorentini non denunciare una simile situazione? Lo sapete che sta per iniziare un’opera mastodontica che “taglierà” Firenze da sud a nord, senza le adeguate garanzie che un’opera di tale portata dovrebbe avere? Chi proteggerà noi cittadini che magari ci ritroveremo ad avere (così come è già successo a Bologna) le case transennate, le cantine
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invia la tua segnalazione alla nostra redazione redazione@ilreporter.it IN DIFESA DEI MOTORINI: “INCORAGGIAMONE L’USO” Prendo spunto dalla lettera del prof. Pellizzari che lamenta, giustamente, il comportamento di motociclisti e scooteristi che transitano sul marciapiede. Simili e continue lamentele tendono a demonizzare chi va sulle due ruote senza che però in merito vengano fatte riflessioni più approfondite. Prima di tutto voglio evidenziare che esiste una scala di “virtuosità” di chi si sposta in città. Ovvio che chi usa i mezzi pubblici non inquina, né congestiona il traffico, né crea situazioni di disagio o pericolo. Altrettanto può dirsi di chi usa la bicicletta, non sempre però disciplinato ed a volte temuto per la silenziosità del mezzo che a volte può “sorprendere” il pedone poco attento nell’attraversamento. Ma i problemi principali per la nostra viabilità vengono però sicuramente dalle migliaia di automobilisti che, viaggiando quasi sempre soli, inquinano in proporzione alla cilindrata del loro mezzo ed agli spaventosi tempi di spostamento che l’uso delle quattro ruote presuppone. E creano spaventosi ingorghi che vengono subiti perfino da chi, sicuramente più virtuoso, viaggia su due ruote. Ma se ciclisti e utenti dei mezzi pubblici vengono incoraggiati con corsie preferenziali e quant’altro, cosa viene fatto per quella parte di popolazione che sceglie di muoversi agilmente, inquina in misura relativa e non crea ingorghi, viaggiando come il sottoscritto con pioggia o bel tempo? Poco. Forse niente. E siamo tanti, tantissimi. Abbandonati dalle istituzioni, intrappolati dietro i tubi di scappamento delle macchine. Uno sguardo più lungimirante sulla categoria e sul problema correttamente evidenziato dal lettore dovrebbe suggerire che se taluni salgono sui marciapiedi, può essere che accada per cercare di evadere da una situazione che spesso si presenta come folle! A mio parere sarebbe opportuno incoraggiare l’uso anche dei motoveicoli. In primis prevedendo per le strade più congestionate una corsia, anche stretta, riservata a moto e scooter che desiderano arrivare in “prima fila” ai semafori soprattutto per potere respirare. Un esempio: a me pare scandaloso che spesso i sottopassi della Fortezza da basso si tramutino in trappole con camera a gas proprio per chi meno contribuisce alla situazione drammatica della città nelle ore di punta. Almeno in queste situazioni non si potrebbe prevedere una via di fuga? Possibile che nessuno si preoccupi per questi numerosissimi utenti della strada? Se un ipotetico sciopero dei demonizzati li inducesse tutti a prendere la macchina cosa succederebbe alla nostra città? La risposta c’è: basta guardare che cosa accade quando piove ed una parte di noi abbandona le due ruote……. Cordiali saluti e complimenti per la Vostra pubblicazione. Marco Fini Storchi
Caro Marco, rieccoci qui, grazie alla sua lettera, a parlare di viabilità (tema che si conferma tra i più d’interesse per i fiorentini, e non è difficile capire perché) e dei modi migliori per “affrontarla”. Devo dirle, per cominciare, che non mi dispiace affatto l’immagine della “scala di virtuosità” da lei proposta a proposito dei modi di muoversi in città. Detto questo, veniamo al tema della sua lettera, ovvero moto, motorini e affini. Capita spesso anche a me di utilizzare lo scooter, e di trovarmi quindi a vivere problemi e “privilegi” di chi sceglie le due ruote per spostarsi in città. Inizio dicendo che, nonostante a volte il traffico sia davvero arduo (per non usare altre parole) da affrontare, non è da giustificare mai, in nessun modo, l’invasione dei marciapiedi da parte di scooter e moto (per mille, ovvie ragioni che la fretta, né lo smog, possono in alcun modo giustificare, dalla sicurezza dei pedoni al dovuto rispetto delle regole), così come da giustificare non è nessuna infrazione delle norme di viabilità. Mai. Concordo invece con lei nel ritenere che – per la situazione che si vive attualmente lungo le strade fiorentine – le due ruote rappresentino un importante (e forse anche qualcosa di più) mezzo di trasporto, senza le quali la già difficile condizione della viabilità di casa nostra sarebbe messa ulteriormente a dura prova (senza comunque il bisogno di arrivare a invocare uno sciopero per averne la controprova...), sebbene sarebbe auspicabile – da parte di tutti – un maggiore utilizzo dei mezzi pubblici, e in questo senso la realizzazione delle nuove linee della tramvia (dopo i buoni risultati ottenuti dalla prima, tempi dei cantieri a parte) va senz’altro guardata con grande fiducia. Quanto alle sue proposte per “incoraggiare l’uso dei motoveicoli”, non so quanto la costruzione di una “via di fuga” lungo alcune strade possa essere effettivamente realizzabile: do spazio comunque con piacere alla sua lettera e ai suoi suggerimenti, in modo – anche - da invitare chiunque voglia farlo a portare il proprio contributo, per provare a trovare nuove idee e soluzioni per la mobilità fiorentina in generale e – perché no – per quella sulle due ruote in particolare. Matteo Francini
allagate, etc...? Gentile Direttore, con questa mia le chiedo di volersi dedicare approfonditamente alla sopracitata questione che sta tanto preoccupando noi cittadini, oltre che ai campini della Fiorentina. Distinti Saluti, David Cardoso Gentile lettore, come forse avrà già notato, in questo numero de Il Reporter ci sono due pagine (30 e 31) interamente dedicate alla Tav, e nell’edizione precedente (quella di febbraio) avevamo pubblicato un articolo sull’argomento, in cui facevamo il punto sui lavori. Quindi – pur essendo questi articoli già in programma al momento dell’arrivo della sua lettera - ecco soddisfatta la sua richiesta. Per quanto riguarda i campini della Fiorentina, le faccio notare che si tratta soltanto di una delle tante, tantissime questioni che cerchiamo di affrontare ogni mese. E che a nostro avviso meritano di essere trattate. MF L’AEROPORTO DI PERETOLA E IL COLLEGAMENTO CON IL CENTRO Mi trovo spesso ad usare l’aereo per recarmi a Cagliari per motivi di famiglia. Devo dire che l’aeroporto cosiddetto “cittadino” di Firenze è collegato malissimo alla città in quanto non è possibile raggiungerlo in bici o a piedi per chi abita vicino, uno è costretto o a prendere il taxi che per 1,5 km costa 10 euro circa oppure la navetta che va dall’aeroporto di Peretola alla stazione, circa 5 euro, a cui si aggiunge il costo del biglietto urbano per tornare ad esempio a Novoli dove abito: il tutto costa più del treno tra Firenze e Pisa aeroporto con un tempo impiegato quasi simile. Chiaramente questo servizio è pensato per i turisti che si dovono recare in centro, ma per chi usa l’aereo come pendolare perché la navetta non effettuata una fermata intermedia prima del centro? Ho letto che tra 1000 giorni (tre anni) arriverà la tramvia che collega all’aeroporto, ma per evitare ora il traffico veicolare e quindi l’inquinamento non sarebbe possibile da subito collegare meglio alla città questo cosiddetto aeroporto cittadino? Cordiali saluti Fabrizio Parissi PIANETA SCUOLA NEL VALDARNO, L’“UNIVERSO” DELL’ISTITUTO VASARI DI FIGLINE Gentilissimo Direttore, sul numero di Reporter di febbraio alcuni docenti e numerosi studenti mi hanno segnalato con marcato disappunto, quanto contenuto nell’articolo sul Pianeta scuola di pag. 2. In definitiva sono stati pressoché ignorati due importanti indirizzi dell’Istituto Vasari che ho l’onore di dirigere. Ma in generale del Vasari si è fatto un solo accenno senza considerare, tra le altre cose, che è uno degli istituti più grandi della Toscana e per complessità addirittura il terzo. Inoltre, trattando l’articolo dei licei, non si fa assolutamente riferimento al fatto che questo Istituto attua da quest’anno, oltre al già consolidato Liceo, anche il Liceo scientifico con opzione scienze applicate,
che è una delle novità più incisive della riforma Gelmini. Infine, qualora fossimo stati contattati dalla giornalista, avremmo fatto presente che l’indirizzo alberghiero risulta essere tra i più prestigiosi d’Italia e d’Europa (ne fa fede la vittoria nel Gran trofeo della ristorazione della Provincia di Brescia vinto appena un anno fa e come sanno gli addetti ai lavori, quello di Brescia è il più prestigioso concorso internazionale del settore). Si nota, peraltro, che l’articolo non fornisce indicazioni utili neanche in relazione all’indirizzo Tecnico a cui si è fatto appena un riferimento, malgrado esso sia tra Firenze ed Arezzo l’unico Istituto tecnico per Geometri. Se la giornalista si fosse fatta viva, avremmo avuto molto altro da segnalarle, per esempio in relazione all’imminente presentazione di un volume curato dagli studenti dell’indirizzo Geometri dedicato alle Pievi del Valdarno o dell’imminente convegno di carattere nazionale sulla didattica della matematica, e ancora il fatto che tra un mese o poco più, ospiteremo un concorso enogastronomico internazionale ideato in collaborazione con gli enti locali e le forze produttive del territorio e altro ancora… Così non è stato e ne prendiamo atto con rammarico. Il plurale non è ovviamente da intendersi come majestatis, bensì come indice di un sentimento condiviso dalla comunità scolastica del Vasari. La saluto cordialmente, Valerio Vagnoli Dirigente scolastico ISIS Vasari Pubblichiamo con piacere la sua lettera, nella speranza di rendere merito, in questo modo, all’istituto e alle sue tante e lodevoli attività. MF TRE DOMANDE PER IL “RIONE LIPPI” Gentile Redazione, sottopongo a Voi e ai lettori della Vostra rubrica 3 quesiti relativi al rione Lippi, ma anche 3 possibilità per i nostri amministratori di dimostrare interesse, fornendo risposte e portando miglioramenti. 1) Giardino di via Pescetti. Ricavato da un piccolo spazio verde tra le case, è stato recintato e arredato con tanto di panchine circa 3 anni fa. Da allora è sempre stato chiuso con lucchetti e catene e interdetto al pubblico. Qualcuno ne sa qualcosa? 2) Strada di recente costruzione adiacente al cimitero di Rifredi, collegata con via delle Tre Pietre. Non ha un nome, non è illuminata, ha un asfalto grezzo non finito, non si capisce se è una strada pubblica o solo una servitù di accesso alla ferrovia. Qualcuno ne sa qualcosa? 3) Passaggio pedonale che collega via Vasco de Gama con via delle Tre Pietre. Frequentatissimo dai pendolari di giorno, buio e pericoloso di notte, impraticabile quando piove per le pozze. Negli anni è stato solo sfiorato da interventi di risistemazione a margine dei lavori Tav: una parte è coperta da cemento, una da asfalto, una buona parte è ancora sterrata. Qualcuno ne sa qualcosa? Cordiali saluti Andrea Lucidi
segnalazioni a redazione@ilreporter.it
Concerti Nathalie 12 marzo
saschall
Nathalie nasce a Roma nel 1979 da famiglia italo-belga. Inizia a scrivere le sue prime canzoni all’età di 15 anni, prima alla chitarra, in seguito al pianoforte, strumento che studia per due anni. La sua musica si ispira in gran parte ad artisti anglosassoni come Tori Amos, P.J. Harvey, Fiona Apple, Radiohead, Jeff Buckley, ma anche ad italiani come De André e De Gregori. Diventa nota al grande pubblico vincendo la quarta edizione di X Factor esordendo nel 2010 con il singolo In punta di piedi, contenuto nell’omonimo EP. Questa vittoria le ha assicurato un contratto con la casa discografica Sony Music e durante la finale le è stato inoltre assegnato il premio della critica da parte della sala stampa e di alcune emittenti radiofoniche. Alessandra Amoroso 19 marzo
Mandela forum
Dopo le anteprime di dicembre a Roma e Milano, Alessandra Amororo sarà in tour nel 2011 nei palasport italiani. Intorno a lei l’interesse del pubblico è sempre altissimo e ogni sua attività è seguita con l’affetto che viene riservato
solo ai grandi artisti. L’uscita del nuovo album “Il mondo in un secondo”, è diventata l’occasione di un fermento straordinario che anima l’universo di internet. Il giorno del lancio del nuovo sito ufficiale www. alessandraamoroso.it, quando ben 50.000 visitatori unici si sono collegati quasi in contemporanea per ascoltare in anteprima il singolo e avere le prime anticipazioni, mandando in tilt il server situato negli Stati Uniti. “Il mondo in un secondo”, il nuovo album di inediti di Alessandra Amoroso contiene tredici brani e arriva dopo i risultati straordinari dei due dischi precedenti, entrambi multiplatino. giovanni Allevi 27 e 28 marzo
teatro verdi
E’ partito il 19 febbraio 2011, dal Palalottomatica di Roma il nuovo tour di Giovanni Allevi intitolato “Alien World Tour”. Il compositore e pianista marchigiano esegue, oltre ai suoi più grandi successi, i brani di “Alien”, ultimo disco di inediti di pianoforte solo (Bizart/Sony Music) uscito lo scorso 28 settembre e attualmente ai vertici delle classifiche di vendita. La carriera artistica di Giovanni Allevi è costellata da successi di pubblico e discografici (con oltre 500.000 copie vendute dal 2005 a oggi). Dopo i due dischi di pianoforte solo “No concept” (2005 - disco d’oro e disco di platino), con cui Giovanni Allevi si è fatto conoscere al grande pubblico ,e “Joy” (2006), tre volte disco di platino, il pianista e compositore marchigiano ha pubblicato l’album registrato con orchestra sinfonica “Evolution” (2008 - disco d’oro e disco di platino). A completare
queste pubblicazioni il disco registrato dal vivo durante il tour 2007 “Allevilive” che celebra i dieci anni di carriera discografica .
A teatro Il sogno dei mille Dall’8 al 13 marzo
teatro della Pergola Come far rivivere, oggi, l’icona di Giuseppe Garibaldi? Come rigenerare quel fascino e quell’entusiasmo che il generale sapeva suscitare ai quattro angoli del mondo? Garibaldi era conosciuto, amato, sostenuto da tutti i ceti sociali. A Murmansk, i pescatori tenevano affisso ai muri il suo ritratto; in Uruguay era una leggenda; in Francia i grandi poeti gli dedicavano poesie e inni. In un mondo dove non esisteva la televisione e internet sorprende la facilità con cui si diffuse la sua leggenda. cercando Picasso Dal 29 marzo al 3 aprile
teatro della Pergola
Il maestro Giorgio Albertazzi sbarca a Firenze. Siamo a Parigi nel 1941. La città è assediata dalla guerra, tormentata dai bombardamenti: ciononostante un gruppo d’intellettuali continua a riunirsi, leggono, mantengono vive le loro idee, le loro utopie. Sono Dora Maar, Albert Camus, Simone de Beauvoir, Jean-Paul Sartre, Raymond Queneau e Pablo Picasso. Proprio in questo clima il grande pittore spagnolo creò quel meraviglioso testo onirico e surreale che è Le désir attrapé par la queue (Il desiderio preso per la coda), animato da personaggi come il Piede Grosso, l’Angoscia grassa, la Cipolla, il Silenzio
l’AlluvIONe Del ‘66
Un docu-film che racconta la furia del fiume d’argento E
ra il 4 novembre 1966 quando la città si ritrovò invasa dall’acqua, sommersa da una valanga melmosa e feroce che ne rapì la gente, le botteghe, le opere d’arte, l’anima. “Gli Angeli nel Fango – L’alluvione mai vista” è la più completa ricostruzione dell’alluvione di Firenze del 4 novembre 1966. 90 minuti di immagini choc, inedite e a colori in cui viene raccontata la verità sui ritardi nei soccorsi, la città che si auto-organizza e l’arrivo degli Angeli del Fango. Il cofanetto (che può essere acquistato nelle edicole al prezzo di 12 euro, i cui utili saranno destinati alla Biblioteca Nazionale Centrale) contiene il libro e il docu-film di Erasmo D’Angelis, giornalista e promotore del Raduno internazionale degli Angeli del Fango del 4 novembre 2006, un’iniziativa editoriale che vede Fondazione Sistema Toscana (FST) per la prima volta nella veste di produttore
e realizzata in partnership con il quotidiano La Nazione. “È il frutto di tre anni di ricerche giornalistiche e storiche. Grazie ad una imponente mole di materiali, documenti, testimonianze e immagini inedite e mai viste ritrovate negli Archivi Rai, dell’Esercito o messe a disposizione da privati, siamo riusciti a ricostruire quelle ore drammatiche che hanno preceduto e seguito l’alluvione del 4 novembre 1966 – spiega Erasmo D’Angelis – inutile dire che abbiamo lavorato con passione e ovviamente a titolo gratuito, realizzando una grande opera collettiva. Questo lavoro è anche il nostro particolare sos nei confronti di un Paese che non è ancora riuscito, nonostante tutti i lodevoli sforzi del nostro territorio e la pianificazione realizzata dall’Autorità di Bacino dell’Arno, a mettere in sicurezza dalle alluvioni città, indu/B.B. strie, opere d’arte”.
o la Torta, privo di chiare evoluzioni logiche, singolare nella punteggiatura. e ora qualcosa di completamente tipico 9 marzo
glue - Alternative concept space
Sai dov’è Semifonte? Conosci l’origine del carciofo di Empoli? Conosci altri oli oltre a quello d’oliva? Ma soprattutto: il prodotto tipico è morto o è vivo più che mai? Per rispondere a queste domande (e soprattutto per farsene molte altre) non vi resta che vedere “… e ora qualcosa di completamente tipico!” Uno spettacolo che va alla (ri) scoperta del prodotto tipico, passando attraverso il racconto di storie remote del passato ma anche di situazioni surreali, di favole, che saranno interrotte da scene corali, da gag scoppiettanti e divertenti dove anche il pubblico sarà protagonista, il tutto accompagnato da musiche dal vivo. Ideali, tumulti e locomotive. Il Risorgimento dai finestrini dei treni 30 e 31 marzo
teatro Puccini
Un viaggio sferragliante, attento, a tratti beffardo tra le pagine del Risorgimento, guardando dai finestrini dei primi treni moti, battaglie, strategie, alleanze e voltafaccia, scontri tra le diverse ipotesi d’Italia unita, contrasti col potere papale e anticlericalismo risorgimentale, con i protagonisti di quegli anni visti come persone, capaci di emozioni, intelligenze ed ideali come d’antipatie perso-
nali e colpi bassi, non ancora prigioniere dell’ alone mitico in cui la Storia ufficiale vorrà successivamente avvolgerli.
Le mostre Personale fotografica di elisabetta Miglietta Dal 15 al 26 marzo
glue - Alternative concept space
Nata a Firenze nel 1987. Sin da piccola è sempre stata affascinata dall’arte in tutte le sue forme: dalla musica al disegno, dai film alla letteratura. Crescendo sviluppa un enorme interesse per la fotografia ed inizia a compiere i primi passi con una reflex analogica. Capisce in questo modo che la fotografia è l’arte attraverso la quale riesce meglio ad esprimere se stessa e che più la rappresenta. Compra così la sua prima reflex digitale e nel 2008 si iscrive al corso di fotografia della scuola fiorentina YouCrea . Successivamente si specializza nella fotografia di ritratto e moda e collabora come fotoreporter per il festival della Creatività di Firenze. figure, memorie, spazio Disegni da frà Angelico a leonardo Dall’8 marzo al 12 giungo
galleria degli uffizi
Cinquanta disegni del Gabinetto Disegni e Stampe degli
Uffizi incontrano cinquanta disegni del British Museum. Sono questi i numeri della mostra che vede unite, in una partnership simbolicamente giocata su un numero uguale di prestiti, due tra le maggiori collezioni di grafica esistenti al mondo. L’occasione è unica - ma in realtà della iniziativa si è avuta una edizione inglese, allestita nella Great Court del British Museum, aperta fino alla fine di luglio 2010 per confrontare in sequenza capolavori da antologia mai prima d’ora esposti contemporaneamente in una unica sede. Picasso, Mirò e Dalì. giovani e arrabbiati: la nascita della modernità Dal 12 marzo al 17 luglio
Palazzo strozzi
Dedicata alla produzione giovanile di maestri che hanno avuto un ruolo decisivo per gli esordi dell’arte moderna, la mostra prende in esame il periodo pre-cubista di Picasso con suoi lavori anteriori al 1907, mentre le opere di Miró realizzate fra il 1915 e il 1920 sono presentate in relazione con quelle di Dalí del quinquennio 1920-1925 per porre in evidenza le differenze e relazioni stilistiche che caratterizzano il periodo precedente all’adesione dei due artisti alla poetica del Surrealismo. La mostra Picasso, Miró, Dalí. Giovani e arrabbiati: la nascita della modernità presenta più di sessanta opere della produzione giovanile di Picasso, Miró e Dalí e oltre cento schizzi picassiani, provenienti dai più importanti musei spagnoli, dal Metropolitan Museum of Art e da collezioni private.
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VALDARNO FRA FIGLINE E SAN GIOVANNI in bellissima villa ristrutturata, con parco con piante secolari, appartamento su due livelli: cucinotto, grande soggiornopranzo, camera e bagno al primo-livello, sopra (in suggestiva colombaia) camera con bagno. Ottime rifiniture in stile toscano. Vendita diretta senza mediazione. Pronta-consegna. Possibilità-garage. Rif. H1 € 248.000 trattabili ☎055 9121200 - 348 2904195 RIGNANO SULL’ARNO a 20 minuti da firenze in aperta campagna porzione di colonica terratetto del 600 completamente e finemente ristrutturata composta da ampia zona giorno a piano terra, tre camere e doppi servizi a piano primo oltre, circa 250 mq di giardino pianeggiante, due posti auto. pavimenti radianti. ottima posizione espositiva a livello luminosita’. ultimata mancano solo le finiture a scelta della committenza. Richiesta € 440.000 RIF.3/23 ☎055 951523
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