Il Giornale nel tuo Comune 1105984
Giochi e scomesse Agenzia Ippica Slot machine APERTO TUTTI I GIORNI S.Casciano - Via P.zza Matteotti,3 Tel 055 82.94.669 Periodico d’informazione locale. Anno V n.27 del 7 marzo 2011. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10
dUe rUote tavarnelle
PRIMO PIANO
MARZO 2011
La dura vita dei pidocchi Andrea Muzzi*
I FiRenzepiÙ niente “A code pedAli” IlOra capoluogo è possibile vistotelefonare dal sellino: percosa fissare va ieprelievi cosa no.delI problemi sangue alnon centro mancano, ma nemmeno i “Il sociosanitario progetti Borghetto” PAGG.10-11 PAG.5
barberino Le tariffe comunali si possono pagare via internet, ma in pochi usano questa funzione PAG.4
sPort
Giovani, chiantigiani e disoccupati PAGG.2-3
Le “zone buie” della città
il punto San Casciano
di Bernini – Wiedenstritt
I vitA dA pRedestinAto Ecco chi è Michele Camporese, la più bella sorpresa viola di questa stagione PAG.36
Il Volo del bisonte La squadra di Masacci non sembra volersi più fermare e punta dritta alla promozione in A2 PAG.38
dati resi noti dalla questura non lasciano spazio a dubbi: in città (e in tutta la provincia) la sicurezza è aumentata. Sono numeri, e come tali non ammettono repliche. Però c’è un però. Ed è quello che i cittadini sentono, le loro sensazioni, il loro grado di percezione di tranquillità. Che talvolta, e in certi luoghi, viene a mancare. Succede soprattutto di notte, in centro. E si scopre così che ci sono aree (vedi San Lorenzo e Santa Croce, ma
anche l’Oltrarno) dove a passeggiare dopo il calar del sole non ci si sente poi così sicuri, anzi. Una sensazione di scarsa tranquillità che in qualche caso esce dalla cerchia dei viali e raggiunge anche altri parti di Firenze. Come i dintorni di piazza Dalmazia, ad esempio, o come – storicamente – le Cascine. Ma, almeno per quanto riguarda il grande polmone verde cittadino, le cose sembrano destinate PAGG.14-15 a cambiare.
Riecco il Carnevale La carica dei 500 PAG.6
Alta velocità, All’interno l’inserto tutto sui cantieri dell’amministrazione comunale
PAGG.23-26 PAGG.30-31
l cane è l’amico più fedele dell’uomo. L’animale invece che ci fa più compagnia è il pidocchio: in molte scuole le teste dei bambini sono un allevamento a cielo aperto. Dentro le teste di alcuni bimbi c’è un affollamento di bestioline che al cospetto la Cina sembra terra disabitata! Una volta per mandare via i pidocchi esistevano rimedi naturali. C’era chi usava l’aceto, chi rasava i capelli. Mia mamma usava la scopa: me la batteva ripetutamente in testa, convinta in questo modo di schiacciarli. In verità i pidocchi continuavo ad averli: in compenso, per tre volte sono stato all’ospedale per trauma cranico! In questi anni il pidocchio si è adattato a un ambiente che via via si è sempre più trasformato. Una volta i pidocchi prosperavano in teste biologiche, dove il capello era naturale. Oggi molte persone si fanno la tinta: il pidocchio vive in un modo colorato ma anche parecchio tossico. Noi per l’ambiente ci preoccupiamo del buco dell’ozono. Per il pidocchio il problema atmosferico si chiama lacca: una nube tossica che aleggia sopra alcune teste e che minaccia la sopravvivenza di molte specie! In alcuni casi questo problema è un disastro ambientale senza precedenti: pensate a Toto Cotugno o a Moira Orfei! Insomma, i pidocchi sono attaccati al loro posto, per mandarli via servirebbe un valido motivo. Idea: mandiamo qualche escort ai pidocchi! Magari minorenne. Poi scoppia lo scandalo e il pidocchio sarà costretto a dimettersi. Non è male, che ne dite? *Comico
tempi moderni
Navigando in piazza (e presto sul tram) PAGG.28-29
Edizione del Chianti F.no • 13.050 copie distribuite da
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Marzo 2011
il giornale nel tuo comune
l’inchiesta. Molti vivono ancora a casa dei genitori
Pianeta giovani tra crisi e rilancio I ragazzi e le ragazze hanno poche tutele lavorative e sono scarsamente indipendenti. La Regione vara un piano ad hoc Ilaria Biancalani
I
n Toscana, lo dicono i dati ufficiali, ci sono 121 mila disoccupati dei quali 70 mila sono giovani. Il 30% dei giovani fra i 30 ed i 34 anni vivono ancora nella casa dei genitori e in 20 mila svolgono stage e tirocini senza alcuna remunerazione. Cifre dietro alle quali si nascondono problemi tangibili ai quali la Regione Toscana ha deciso di trovare soluzioni concrete. Il presidente Enrico Rossi ha infatti annunciato che “il 2011 sarà l’anno dei giovani perché se non interveniamo in favore dei nostri giovani ci giochiamo il futuro”. E’ nato così il progetto “Giovani sì” della Regione che mette a disposizione dei giovani 300 milioni di euro in tre anni, tra fondi nuovi e fondi rimodulati: il doppio di
quanto previsto in precedenza. Fra i vari ambiti di intervento del piano primeggia la casa: uno stanziamento di 45 milioni di euro garantirà un contributo all’affitto di 200 euro mensili, per tre anni, alle coppie con figli e 150 euro mensili per le coppie senza figli, i single ed i giovani in convivenza, come studenti e lavoratori fuori sede. Previsto anche un sostegno per l’acquisto della prima casa. Si passa poi alla parte del progetto sulla “dignità del giovane in formazione”, che assicurerà ai giovani impegnati in stage e tirocini una retribuzione di 400 euro mensili. Fondamentale anche la possibilità di accesso al credito, per il sostegno e il rilancio dell’imprenditoria giovanile e dei giovani professionisti.
vita sociale. I gruppi e le comitive sono tanti, tutti molto attivi
Musica, sport e solidarietà Le “compagnie” resistono G
ruppi di ragazzi che organizzano feste, circoli ricreativi auto-gestiti e comitive che propongono nuove opportunità di svago. Essere giovani nel Chianti vuol dire anche questo: rimboccarsi le maniche, mettere a frutto la propria inventiva, creare nuove attività e occasioni di crescita per sé e l’intera comunità. Sono numerose le compagnie di ragazzi presenti sul territorio: piccole comitive che si danno appuntamento sempre nello stesso luogo, per passare insieme il tempo, ma anche per dare vita a iniziative, come tornei sportivi o eventi musicali. Solo a San Casciano, secondo i dati raccolti dagli operatori di strada dell’associazione “Aracnos”, un centinaio di ragazzi, nella fascia di età che va dai 15 ai 20 anni, si ritrovano abitualmente in diverse località:
Dal torneo di pallavolo al festival “Under Stianti”, fino al concerto (benefico) di San Silvestro
da Cerbaia a Bargino, da Mercatale a Montefiridolfi, fino a Spedaletto. A San Casciano gli adolescenti sono riusciti a mettere insieme 14 squadre che ogni anno partecipano al torneo di pallavolo al Cassero e da tre edizioni gestiscono un evento musicale che richiama centinaia di persone: l’Under Stianti. Sempre a San Casciano è attivo un altro gruppo di-
namico di giovani, questa volta under 35. Si chiamano “500 in banda” e sono reduci dal successo della festa organizzata al Parco del Poggione in occasione dell’ultimo dell’anno. Un’occasione per ballare e festeggiare con un fine benefico, quello di aiutare l’associazione “Per Crescere Insieme”, formata da famiglie con ragazzi diversamente abili. Solo con l’evento di San Silvestro i “500 in banda” sono riusciti a racimolare ben 4500 euro. A pochi chilometri di distanza, a Barberino Val d’Elsa, un’altra “banda” gestisce quello che è diventato il punto di ritrovo notturno per molti giovani. Sono una trentina di volontari e curano le attività del Circolo Semifonte. Il “circolino” è aperto dal giovedì e per tutto il fine settimana nelle ore serali, a partire dalle 21, con un ricco programma: dj set, concerti, iniziative a tema. Da oltre 10 anni nella struttura in via di Bustecca, viene organizzato un contest dedicato alle band emergenti, il “D.o.c. Rock” che dal prossimo 26 marzo vedrà sfidarsi 12 gruppi musicali. Pure la cultura ha il suo spazio, con il concorso di teatro amatoriale “D.o.c. Theatron”, organizzato in collaborazione con il Teatro Regina Margherita di Marcialla. A San Donato invece, l’anima dell’Associazione Filarmonica è un gruppo formato da una ventina di giovani tra i 18 e i 30 anni, tutti volontari, che aiutano nell’organizzazione degli eventi. Le ultime iniziative ideate sono le cene a tema. Il prossimo appuntamento si svolgerà il 25 marzo e sarà dedicato alle atmosfere latino-americane. Gli stessi ragazzi aiutano nella scelta dei film, proiettati nella sala cinema, che ha riaperto i /G.C. battenti a fine 2010 dopo una breve pausa.
L’intervista Parla l’imprenditore 45enne
“Io invece punto su di loro”
L
a difficile situazione lavorativa dei giovani non lascia immuni neppure coloro che stanno dall’altra parte della “barricata”: gli imprenditori. Nonostante il contesto non sia dei più rosei c’è tuttavia chi, anche fra i giovani titolari d’azienda, ha voluto continuare a scommettere sul Chianti, accettando la sfida ed arrabattandosi per superare ostacoli e criticità. E’ il caso di Alessandro Casini, 45 anni, sancascianese, titolare del calzaturificio Loi di San Casciano, il quale appena due anni fa ha coraggiosamente scelto di riaprire un’attività, quella della produzione di calzature, che in precedenza era del padre. “Ho deciso di intraprendere questa avventura – racconta – perché è un lavoro che mi dà molte soddisfazioni e che faccio con passione. Questo mi ha spinto a cercare, in tempi di crisi, nuovi sbocchi per la mia azienda; è nata così una collaborazione con una nota marca fiorentina ed un ponte di lavoro nei paesi asiatici”. Quali sono state le maggiori difficoltà a cui è andato incontro? “Essendo la mia un’azienda gio-
Stampato da Rotopress International, Loreto (AN) Il Reporter del Chianti F.no raggiunge 13.050 famiglie Periodico d’informazione locale nei Comuni di Barberino, Tavarnelle, San Casciano Editore e Concessionaria Pubblicitaria: Copia in abbonamento postale
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Anno n.27 del 7 marzo N°reg 5579Vdel 17/05/2007 tribunale di2011 Firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10€
Associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
Alessandro Casini
vane, ho avuto un po’ di problemi nell’accesso al credito, che ho comunque cercato di superare impegnandomi ancora di più. Fortunatamente, da quando ho aperto i battenti non ho mai fatto un giorno di stop e, anzi, talvolta sono necessarie delle ore di straordinario per portare avanti la produzione”. Quanti sono attualmente i suoi dipendenti? “Sono otto, ma conto di effettuare presto una nuova assunzione. La mia scelta è stata quella di riassorbire gli addetti della precedente gestione, privilegiando i più gio/Il.Bia. vani”.
Dati non raccolti presso l’interessato Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Web&Press s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsabile del trattamento è Web&Press s.r.l. Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrivendo a Web&Press via Kassel 17 50126 Firenze.
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BARBERINO • SAN CASCIANO • TAVARNELLE
economia/1. I risultati di un’indagine condotta a Barberino, Greve, Impruneta, San Casciano e Tavarnelle
Il 28% dei disoccupati ha meno di 32 anni Sono 5.500 i cittadini chiantigiani senza lavoro: quasi un terzo rientra nella fascia under 30. Il sindacato: “Tante le cause, tra cui il fatto che in pochi vogliono fare i mestieri legati alla vocazione agricola della zona”
T
ra disoccupati e cassintegrati, i cittadini chiantigiani senza lavoro arrivano a quota 5500. Il tasso di disoccupazione nel Chianti è al 16%, sei punti in più rispetto al dato nazionale. Queste percentuali, elaborate da Chiantiform in collaborazione con il Centro per l’Impiego, la Camera del lavoro e le associazioni di categoria, sono frutto di un’indagine che ha permesso di scattare un’attenta fotografia del
territorio sul piano occupazionale. La ricerca ha preso in esame i territori dei Comuni di Barberino Val d’Elsa, Greve in Chianti, Impruneta, San Casciano in Val di Pesa e Tavarnelle Val di Pesa. Dallo studio è emerso che le maggiori criticità le sta vivendo proprio la fascia giovanile della popolazione. Il 28% della persone senza lavoro hanno un’età compresa tra i 18 e i 32 anni, e la maggior parte dei giovani non
occupati è di sesso femminile (67%). Molte anche le donne trentacinquenni, madri alla prima esperienza, alla ricerca di un’occupazione. Insomma un vero e proprio esercito di giovani senza lavoro, che va purtroppo ad ingrossare le fasce più deboli della popolazione. Anche il sindacato, la Cgil del Chianti, si trova a toccare ogni giorno con mano le deleterie conseguenze della crisi economica, che si ripercuotono sul versante occupazionale. “Innanzitutto – spiega Marco Mantelli, coordinatore della Cgil per l’area territoriale del Chianti – il problema della disoccupazione è aggravato da scelte politiche sbagliate del Governo centrale. Quando infatti si porta oltre i 40 anni di versamenti di contributi l’età pensionabile, è ovvio che si viene a creare un “tappo” per chi dovrebbe accedere al mondo del lavoro”. Il sindacato
ha avuto già un paio di incontro con i Comuni chiantigiani, “in occasione dei quali – continua Mantelli – è stata discussa la possibilità di istituire, come già accaduto nel 2010, appositi fondi per sostenere disoccupati, precari, cassintegrati, dipendenti atipici: insomma tutte quelle categorie di persone che, non potendo contare su un reddito fisso, hanno difficoltà a sbarcare il lunario”. C’è però un altro problema, non certo marginale, legato al lavoro giovanile, che a detta di Mantelli “può in parte contribuire a formare quel 28% di giovani disoccupati nel Chianti: l’evoluzione sociale e culturale ha portato i nostri ragazzi a tralasciare alcuni mestieri, collegati alla vocazione agricola del Chianti. Mestieri nobili ma ai quali, troppo spesso, si preferisce un più “blasona/I.B. to” lavoro dietro ad una scrivania”.
economia/2. I corsi organizzati da Chiantiform, l’agenzia formativa creata dai Comuni e dalle aziende locali
E c’è chi si reinventa cuoco o disegnatore C
on la disoccupazione che non accenna a diminuire, la necessità di ripensarsi e ripensare il mondo del lavoro è riconosciuta e condivisa da tutti gli amministratori chiantigiani. Sulla base di questo è nata Chiantiform, un’agenzia formativa accreditata dalla Regione Toscana e costituita nel 2002 dai Comuni del Chianti fiorentino e da alcune importanti aziende agricole locali. Nata come associazione che opera nel territorio del Chianti, l’agenzia ha la finalità di promuovere e realizzare corsi di aggiornamento nell’ambito della formazione continua rivolti a giovani ed adulti per l’inserimento nel lavoro e la creazione di impresa, con specifica attenzione alle pari opportunità e ai lavoratori disoccupati o in stato di temporanea mobilità.
Focalizzata soprattutto sulla formazione in agricoltura, Chiantiform porta avanti percorsi di formazione e specializzazione delle competenze anche nei settori del turismo, dell’industria e dell’artigianato, favorendo il potenziamento del capitale umano impegnato nel prestigioso territorio chiantigiano, oltre all’inserimento e il reinserimento dei lavoratori nel mercato. L’agenzia ha all’attivo vari progetti finanziati, tramite la Provincia di Firenze, dal Fondo Sociale Europeo e alcuni corsi a pagamento, che i partecipanti hanno potuto frequentare grazie a voucher aziendali concessi dalla Provincia. La “chiave” offerta a tutti coloro che hanno necessità di reinserirsi nel mondo del lavoro, è il ventaglio formativo proposto dal Centro for-
Sette i settori oggetto delle “lezioni”: turismo, agricoltura, agriturismo, energie alternative, servizi educativi, gestione aziendale, lingue straniere. Il primo ciclo è partito a gennaio mativo territoriale Chianti Valdipesa, attivato dalla Provincia di Firenze dal giugno del 2010 e con il quale Chiantiform interagisce e collabora. Si tratta di uno strumento che può aiutare i giovani (e non solo)
a trovare uno spazio professionale adatto alle proprie qualità ed alle proprie inclinazioni. I corsi professionalizzanti vengono erogati a tutti i cittadini ad esclusione dei dipendenti del pubblico impiego. Il programma comprende attualmente trentatre corsi, che fanno riferimento a sette diverse aree, tra cui agricoltura, energie alternative, informatica, gestione aziendale, lingue straniere, servizi educativi, turismo e agriturismo. Dal primo ciclo, che è partito alla fine di gennaio, usciranno figure che possono operare sul territorio in veste di potini, trattoristi, esperti di cucina tipica, operatori del turismo rurale, esperti di strumenti informatici, sistemi Gis in agricoltura, disegno 3d, educatori e operatori /I.B. di strada, web marketing.
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il giornale nel tuo comune
barberino. Per l’Ici e le tariffe, tra cui quelle scolastiche, è sufficiente collegarsi a internet
Le tasse? Si pagano dal computer Pochi conoscono il servizio previsto dal sito del Comune: è stato introdotto tempo fa, ma gli utenti sono soltanto duecento all’anno Gianni Carpini
a
Barberino
le tasse si pagano con un click
È anche possibile ricevere via sms le novità su orari, bandi e lavori sta procedere con il pagamento, che avviene tramite addebito su carta di credito, ed il gioco è fatto. La notifica arriverà poi via mail, all’indirizzo che è stato specificato al momento della registrazione. Un sistema semplice – spiegano dagli uffici comunali – che facilita la vita sia al cittadino sia agli addetti del settore tributi. Si snelliscono così le procedure per pagare le tasse, permettendo un risparmio
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è rimasto invariato nel corso degli anni. Così il numero di abbattimenti finora previsti non ha risolto il problema dei danni all’agricoltura. In secondo luogo, i Comuni chiedono che le procedure per ottenere l’abilitazione alla caccia siano più snelle e veloci, eliminando inutili attese e passaggi burocratici. Infine l’ultimo punto riguarda le modalità del monitoraggio. Attualmente il censimento dei caprioli avviene solo nelle aree dove è consentita la caccia. Rimangono invece escluse quelle zone, come le riserve, in cui è vietata l’attività venatoria. I dati
Raddoppiato il numero degli animali. Ecco le soluzioni proposte sugli animali presenti nel Chianti fiorentino possono così risultare distanti dalla realtà, non prendendo in considerazione l’intero sistema faunistico ma soltanto una parte di /G.C. esso.
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di tempo agli utenti. Anche il costo per il Comune è piuttosto basso, in quanto le commissioni sono calcolate sul numero di operazioni effettuate. I pagamenti on-line si vanno ad aggiungere agli altri servizi presenti sul sito ufficiale del Comune di Barberino. Da segnalare la possibilità di ricevere nella propria casella email, oppure sul proprio cellulare tramite sms, tutte le novità dell’attività dell’amministrazione comunale: bandi di concorso, cambiamenti di orario degli uffici, eventuali lavori alla rete elettrica e idrica, iniziative sul territorio. Per attivare le comunicazioni basta registrarsi, cliccando sul banner presente nella homepage.
n quattro anni il numero di caprioli presenti nella zona del Chianti fiorentino è raddoppiato: si è passati dai 490 animali del 2006, ai quasi mille (954 per l’esattezza) rilevati l’anno scorso. Un salto non indifferente che porta con sé anche delle spiacevoli conseguenze per l’agricoltura: i danni ai vigneti. I caprioli, infatti, con l’arrivo della primavera si cibano dei germogli della vite, mettendo a serio rischio uno dei settori economici strategici per questa terra: le produzioni vitivinicole. In tutta la provincia di Firenze i danni provocati all’agricoltura dagli animali selvatici sono stimati in 400mila euro ogni anno, di questi quasi 80mila euro sono causati dai caprioli. E così gli enti locali corrono ai ripari chiedendo un intervento della Provincia di Firenze e dell’Atc, ossia l’Ambito Territoriale di Caccia, con nuove misure contro il sovrappopolamento di questa specie. Proprio a Barberino Val d’Elsa si è svolto un tavolo dedicato alla questione, che ha riunito i rappresentanti delle amministrazioni comunali del Chianti fiorentino: da Impruneta a Greve in Chianti, da San Casciano a Tavarnelle e Barberino. “Vogliamo trovare una soluzione per salvaguardare la fauna presente sul territorio – spiega il sindaco di Barberino, Maurizio Semplici – ma allo stesso tempo tutelare anche gli investimenti fatti dalle aziende agricole”. Le proposte avanzate dagli Enti locali sono sostanzialmente tre. Innanzitutto l’aumento della percentuale di animali che può essere abbattuta. Nonostante il numero di caprioli abbia subito un’impennata negli ultimi tempi, raggiungendo quasi le mille unità, questo tasso
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asta con le lunghe attese in banca o alle poste, adesso in aiuto dei cittadini arriva internet. A Barberino le tasse si pagano infatti dal computer di casa propria, con un semplice click. Sul sito web del Comune chiantigiano è attivo un servizio che permette di pagare direttamente on-line l’Ici e le tariffe di mensa scolastica, trasporto scolastico e asili nido, tramite l’addebito su carta di credito. La novità è stata introdotta anni fa, ma non tutti però conoscono questa comoda modalità di pagamento, tant’è che il numero di chi utilizza il servizio web è limitato. Si aggira infatti sui duecento utenti l’anno. Con il passare del tempo la funzione è stata potenziata, aumentando il numero e la tipologia di servizi che si possono pagare grazie alla rete: in principio era presente solo l’imposta comunale sugli immobili, poi progressivamente si sono aggiunte le altre voci che riguardano il mondo dell’educazione e dell’istruzione. Il funzionamento del servizio è piuttosto semplice, anche se si hanno conoscenze basilari del mondo di internet. Basta andare sulla homepage del sito del Comune (www.barberinovaldelsa. net) e cliccare sul link “Pagamenti online”, presente nel mezzo della pagina ed evidenziato da un banner. In questo modo si accede ad un’area dedicata. Qui l’utente può compilare un modulo con i propri dati (nome, cognome, codice fiscale ed e-mail; nel caso dell’Ici sono necessarie alcune informazioni aggiuntive), e specificare qual è il servizio di interesse. Ba-
agricoltura. Danni alle produzioni vitivinicole
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BARBERINO • SAN CASCIANO • TAVARNELLE
tavarnelle. Per le emergenze e i casi particolari resta possibile l’accesso diretto all’ambulatorio
E i prelievi si prenotano al telefono Niente più code all’alba per le analisi del sangue al distretto socio-sanitario “Il Borghetto”: ora basta alzare la cornetta dalle 10 alle 11 (9.30-10.30 il sabato) Gianni Carpini
A
Tavarnelle è scattata la rivoluzione per i prelievi del sangue: niente più lunghe code all’alba davanti al distretto socio sanitario “il Borghetto”. Da oggi le analisi si prenotano comodamente con una telefonata. La riorganizzazione è scattata a partire dallo scorso mese di febbraio dopo le numerose lamentele e i disagi segnalati dai cittadini. Negli ultimi periodi, a seguito della massiccia affluenza di utenti, si formavano lunghi serpentoni di persone in attesa già nelle prime ore del mattino, intorno alle 6. Il rischio che spesso si correva era quello di svegliarsi prima dell’alba, attendere ore, senza poi riuscire a fare il prelievo entro gli orari consentiti. A questo si è aggiunto il costante aumento del numero di prelievi effettuati presso il distretto, l’unica struttura in zona che offre questo tipo di prestazione. “Con la
prenotazione telefonica il servizio di prelievi ambulatoriali del sangue viene razionalizzato e reso più efficiente - spiega Sestilio Dirindelli, sindaco di Tavarnelle e vicepresidente della Società della Salute della zona fiorentina sud est –. Prima non era possibile stabilire il numero di persone che si sarebbero presentate al mattino. Adesso viene fornita una prestazione migliore nei confronti dei cittadini, che evitano lunghe code di attesa. Per i casi di emergenza e per le persone sottoposte a terapia di anticoagulanti rimane l’acceso diretto all’ambulatorio”. Per prenotare i prelievi gli utenti possono presentarsi al distretto sanitario “Il Borghetto”, in via Naldini 44 a Tavarnelle, oppure telefonare ai numeri 055.8050666, 055.8050667 o 055.8050669 dal lunedì al venerdì nella fascia oraria che va dalle 10 alle 11, il sabato dalle 9.30 alle 10.30. I prelievi
i prelievi del sangue, a
Tavarnelle,
ora si fissano con una semplice telefonata
ambulatoriali sono eseguiti tre mattine alla settimana, a partire dalle 7: il lunedì, mercoledì e venerdì. Come detto, l’accesso diretto agli ambulatori rimane per i casi urgenti, che possono recarsi direttamente presso il distretto sanitario. Anche il test
INR, un particolare esame che è necessario per i pazienti sottoposti a terapia di anticoagulanti orali, viene effettuato senza appuntamento, ma in giorni e fasce orarie ben precise: il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8.30 alle 9.
servizi. Tante prestazioni offerte alle comunità delle due città: da quelle sanitarie allo sportello del microcredito
La Misericordia dà una mano. Anzi, 4.300 (in un anno) uattromilatrecento servizi prestati l’anno scorso, 300 volontari, 20 mezzi tra ambulanze e veicoli attrezzati. Sono i numeri della Misericordia di Tavarnelle e Barberino, un’istituzione per i due Comuni, che offre ai cittadini numerose prestazioni. Si va dai servizi sanitari a quelli sociali, fino ad arrivare allo sportello di microcredito anti-usura e alla scuola gratuita di italiano per stranieri. “Non richiediamo il pagamento di alcuna quota associativa – tiene a precisare il presidente, Sergio Berti – perché siamo al servizio dell’intera comunità di Tavarnelle e Barberino. Grazie alla generosità dei cittadini riusciamo a mantenere i servizi sociali totalmente gratuiti, come succede ad esempio per l’accompagnamento nelle strutture sanitarie”. La Misericordia di Tavarnelle e Barberino è una delle poche strutture nella
zona a garantire 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, il servizio di emergenza grazie alle sue autoambulanze e ai suoi volontari. Sono una ventina invece gli ambulatori che offrono visite specialistiche a un prezzo inferiore a quello “di mercato”. Per quanto riguarda i servizi sociali, nel complesso di via Naldini a Tavarnelle è presente una casa famiglia, l’unica del Chianti fìorentino, che ospita dodici utenti diversamente abili seguiti da operatori specializzati e volontari. Un’esperienza, resa possibile grazie al lascito di un cittadino di San Donato, che prosegue da dieci anni. Alle persone diversamente abili è dedicato anche un centro di socializzazione diurno, dove una quindicina di persone svolgono laboratori e attività ludiche. “Abbiamo sempre bisogno di nuovi volontari – spiega ancora il presidente Sergio Berti –. Il numero delle
nostre attività è molto elevato, basti pensare che solo per il servizio sanitario da questa sede partono in media 16 mezzi ogni giorno”. Le origini della Misericordia risalgono al dopoguerra. Nel 1945 i primi confratelli recuperarono un’auto infermieristica lasciata dall’esercito americano e diedero così il via alle attività, che in settat’anni di storia sono cresciute e aumentate. Intanto il futuro riserba riserba novità. In cantiere c’è l’ampliamento della sede, grazie al lascito di un privato cittadino. Nei prossimi anni si svolgeranno i lavori che permetteranno la creazione di un centro diurno per anziani e l’aumento dello spazio dedicato agli ambulatori. Per informazioni sulle attività della Misericordia è possibile telefonare allo 055.8076426, o inviare una mail all’indirizzo /G.C. info@misericordiatavarnelle.it.
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il giornale nel tuo comune
tradizioni. Percorso e location più estesi: le iniziative non hanno riguardato soltanto il centro
Il Carnevale è tornato (più grande) Costumi, spettacoli, mercatini: anche quest’anno San Casciano
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ha rievocato il passato medievale con una grande festa che ha
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coinvolto oltre 500 persone. E la sfida tra le cinque contrade si è arricchita di una prova in più rispetto al 2010: il tiro alla fune
l grido di “Rivivi la storia con noi”, anche quest’anno a San Casciano si è svolto il Carnevale medievale. Costumi, tradizioni, giochi, gastronomia, mercatini, spettacoli in piazza e per le vie del centro storico: tutta la città, comprese le facciate delle abitazioni vestite a festa con i simboli delle cinque contrade, ha rievocato le atmosfere del passato. Promotore del carnevale è stato come sempre il Comune, e in parti-
focus Rifiuti
Il porta a porta si è allargato
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un momento della scorsa edizione del
Carnevale
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l successo della raccolta di rifiuti porta a porta, nel centro storico di San Casciano, ha spinto il Comune ad ampliare il servizio. Con l’obiettivo di aumentare la percentuale di raccolta differenziata e spingerla oltre la soglia del 50% entro l’anno, l’amministrazione comunale ha così coinvolto altre quattro aree del capoluogo, in accordo con il gestore del servizio Safi-Quadrifoglio. Già dal mese di febbraio il sistema è attivo in via Borromeo, piazza Aldo Moro, via G. Di Vittorio e un tratto di via Pascoli, interessando oltre 300 utenze domestiche. La percentuale di raccolta differenziata nel territorio comunale è complessivamente pari al 48,58%. Il dato, aggiornato al mese di novembre 2010, registra un progressivo aumento: che nel 2006 la differenziata superava di poco il 37% e nel dicembre 2009 raggiungeva il 43,31%. Il servizio, organizzato attraverso la raccolta a sacchi, posti in prossimità delle abitazioni, è stato gradualmente introdotto nel centro storico ed in alcune frazioni. Fra queste ultime, San Pancrazio è sicuramente la località dove i benefici effetti di un raccolta mirata si sono notati maggiormente soprattutto in termini di decoro urbano, essendo praticamente scomparso il malcostume dell’abbandono delle materie di scarto. Il Comune ricorda a tal proposito che è vietato lasciare per strada i rifiuti e che i trasgressori possono essere sanzionati con un’ammenda che oscilla tra i 75 ed i 500 euro. Per ricevere dettagliate informazioni circa gli orari e le modalità del nuovo servizio, i cittadini possono contattare l’ufficio ambiente allo 055 8256339 oppure il numero verde di Quadrifoglio 800330011, o ancora il sito: www.quadrifoglio.org. /I.B.
colare l’assessorato alle Feste e Tradizioni popolari guidato da Roberto Ciappi, in collaborazione con Pro Loco, Banca del Chianti fiorentino e Monteriggioni e numerose associazioni locali. Una festa cittadina che ha coinvolto oltre 500 sancascianesi, protagonisti della tradizionale sfilata e delle prove di abilità in cui si cimenteranno “gli eroi” delle cinque contrade di San Casciano: Cavallo, Gallo (vincitrice della edizione 2010), Giglio, Leone, Torre. Il sipario su su questo palcoscenico sospeso tra mito, leggenda e storia – non a caso la parata del Carnevale è stata guidata dal condottiero Castruccio Castracani, che assediò il borgo di San Casciano nel quattordicesimo secolo – si è alzato domenica 6 marzo. Ma già da venerdì 4 i colori delle maschere sancascianesi si sono accesi nel nome della solidarietà, grazie alla festa in costume organizzata dai “500 in banda” nell’area del Parco del Poggione: l’intento era quello di devolvere l’incasso a favore dell’associazione Auser di San Casciano. Forte del successo dell’edizione precedente, il Carnevale medievale numero due si è caratterizzato per alcune importanti novità. Innanzitutto ne sono stati estesi il percorso e la location: oltre alle vie del centro, alla festa si è potuto prendere parte da piazza della Repubblica e dalle mura di San Casciano. In queste aree del capoluogo infatti, più ampie e fruibili del quadrivio del centro storico, si sono tenuti gran parte degli eventi tra cui la sfilata storica e le competizioni delle contrade. Più precisamente il ricco programma delle iniziative, che quest’anno si era proposto di coinvolgere anche i più piccoli con attività didattiche e spettacoli, ha preso il via alle 14 e si è snodato fino a sera negli spazi della biblioteca comunale, in piazza Pierozzi, nell’arena entro le mura, dove era presente un mercatino medievale, in piazza delle Erbe, nei giardini del Piazzone e per le vie del centro. I campioni hanno dato il meglio di sé per conquistare i cinque membri di una giuria artistica di alto profilo ed affrontare anche una prova in più rispetto allo scorso anno: il tradizionale tiro alla fune. I giudici erano alcuni giornalisti ed esperti del settore, tra cui il presidente del Calcio storico fiorentino Michele Pierguidi, accompagnati da una giuria tecnica. La manifestazione ha contato come sempre sulla preziosa collaborazione di numerose associazioni locali tra cui Laboratorio Amaltea, Teatro dei Piccoli Passi, Auser, Lupo rosso, Oratorio della Parrocchia di Santa Cecilia a Decimo.
L’evento è stato organizzato dal Comune e da diverse realtà locali
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BARBERINO • SAN CASCIANO • TAVARNELLE
mobilità. I presidenti Barducci e Bezzini hanno percorso la Firenze-Siena a bordo di un camper
Autopalio day, mille no al pedaggio Grande partecipazione alla manifestazione indetta dalle due Province toscane per protestare contro l’idea di far pagare il transito sulla superstrada. E a Certosa spunta anche un mulo di nome Calimero: a cavalcarlo il sancascianese Patrizio Mecacci, segretario del Pd
la manifestazione alla rotonda della
Certosa
Ilaria Biancalani
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numeri dicono che il Siena-Firenze Day è stato un successo. All’iniziativa hanno partecipato oltre 1000 persone, fra appartenenti a partiti politici, comuni cittadini, rappresentanti istituzionali, delle associazioni di categoria e dei sindacati, che hanno contribuito a mantenere accesi i riflettori sulle condizioni della strada, su cui dal 1° maggio Anas vuol introdurre un pedaggio. I presidenti delle Province di Firenze e Siena Andrea Barducci e Simone Bezzini, gli ideatori dell’Autopalio day, si sono detti soddisfatti per la riuscita dell’iniziativa che li ha visti percorrere, a bordo di un camper tutti i 56 chilometri della superstrada. Un vero e proprio viaggio di protesta, con tappe intermedie nei vari presidi organizzati alle uscite di Siena Nord, Monteriggioni, Colle di Val d’Elsa, Poggibonsi, San Donato, Tavarnelle e infine a Firenze Certosa dove il coro dei dissensi si è levato a gran voce. Durante la manifestazione non sono mancati momenti d’ironia. A Monteriggioni, ad esempio, i due presidenti sono stati costretti da un gruppo in costume medievale, a pagare un fiorino. “Quanti siete? Dove andate? Un fiorino”: un modo per denunciare il nuovo balzello riprendendo la celebre battuta del film “Non ci resta che piangere”. A Firenze Certosa il segretario metropolitano del Pd, il sancascianese Patrizio Mecacci, ha atteso la carovana a dorso di un mulo in carne ed ossa. Così Mulo Calimero, che ha sfilato per tre volte intorno alla rotatoria, è presto divenuto l’emblema dell’Autopalio che, al momento, sembra appunto più una mulattiera che una grande arteria di collegamento. Malgrado qualche contestazione da parte della Lega Nord, che è scesa in strada a Certosa per fare una “contromanifestazione”, i protagonisti del Siena-Firenze Day sembrano essere stati i cittadini. Nonostante la presenza di tante bandiere con differenti simboli di partito, a catturare l’attenzione sono state le ragioni di un intero territorio che vede nel pedaggio un’ingiustizia e spera fortemente che il governo decida di tornare sui suoi passi e di revocarlo.
zoom Via al cantiere di Mercatale
Case per giovani e anziani
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a preso il via da un mese circa il cantiere grazie al quale, nei locali che ospitavano l’ex Coop di Mercatale, sorgeranno sei minialloggi di edilizia residenziale pubblica per giovani coppie e per anziani. Si tratta di una delle opere pubbliche più significative del 2011 sul territorio sancascianese, attraverso la il Comune darà un risposta concreta al problema casa. “Si tratta di un intervento – dice il vicesindaco Luciano Bencini – che mira ad incrementare il patrimonio Erp grazie ai finanziamenti ottenuti dal Comune attraverso la partecipazione ad un bando regionale”. Ammonta infatti a circa 500mila euro l’entità dell’investimento che la Regione Toscana sosterrà a favore del recupero dell’edificio di piazza del Popolo a Mercatale, una cifra cui sono da aggiungere quasi 700mila euro per l’intervento analogo previsto nell’ex scuola elementare di Cerbaia. Entrambe sono infatti proposte che hanno ottenuto i finanziamenti regionali. In questo modo il patrimonio Erp aumenterà di circa il 20% e gli alloggi di edilizia residenziale pubblica presenti sul territorio saliranno a 170. “Siamo consapevoli – continua Bencini – che quello dell’edilizia
popolare non sia l’unico strumento per affrontare il problema casa a San Casciano. Attraverso il regolamento urbanistico abbiamo intenzione di avvalerci dei mezzi più innovativi legati all’housing sociale come l’edilizia convenzionata, già impiegata per gli alloggi di Montefiridolfi, nonché degli affitti con i cosiddetti canoni calmierati”. Per consentire lo svolgimento dei lavori a Mercatale, l’area del cantiere è stata chiusa al transito per un anno. L’intervento ha richiesto anche l’installazione di semafori, sensi unici alternati e alcuni divieti /I.B. di sosta.
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Barberino unione dei comuni nominati i “super-assessori” Nuovo tassello nella costruzione dell’Unione Comunale del Chianti Fiorentino, che racchiude i comuni di Barberino Val d’Elsa e Tavarnelle Val di Pesa. E’ stata infatti nominata la giunta dell’Ente e sono state comunicate le deleghe degli assessori. Al presidente dell’Unione, Sestilio Dirindelli e al suo vice Maurizio Semplici si affiancano due assessori. A Giacomo Cencetti sono andate le deleghe di cultura e sport, mentre Marina Baretta è l’assessore dell’Unione Comunale che si occupa di istruzione e formazione, ricerca e servizi bibliotecari, politiche giovanili e pari opportunità. Tra le deleghe assegnate al presidente Dirindelli figurano anche servizi sociali, polizia municipale e comunicazione. Semplici si occuperà invece di bilancio, servizi tecnici, personale e lavori pubblici. servizi urp, ecco il nuovo orario E’ in vigore il nuovo orario per l’ufficio Demo Urp del Comune di Barberino Val d’Elsa. Gli sportelli saranno aperti al pubblico il lunedì, giovedì e venerdì dalle ore 9 alle 13.30, il martedì sia al mattino che al pomeriggio (dalle 9 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 18) e il sabato dalle 9 alle 12.30. L’ufficio, che raccoglie i servizi demografici e quelli delle relazioni con il pubblico, risponde ai numeri telefonici 055.8052227, 055.8052215 e 055.8052209. musica al via il “d.o.c. rock” Dodici gruppi in gara e quattro appuntamenti con le band emergenti. Partono a fine marzo le serate del concorso “D.O.C. Rock”, organizzato dal Circolo Semifonte di Barberino Val d’Elsa. I gruppi selezionati dalla giuria saliranno sul palco per tre serate eliminatorie: prima data il 26 marzo, per proseguire il 2 e il 9 aprile. In ogni appuntamento si esibiranno quattro band. La finale si svolgerà invece il 16 aprile, quando si sfideranno le tre migliori formazioni uscite dalle fasi eliminatorie, a cui si unirà una band ripescata tra le seconde classificate nelle varie date. Il gruppo vincitore sarà premiato con un buono da 500 euro per l’acquisto di strumenti musicali. Per informazioni è attivo il sito internet www. circolino.it.
Marzo 2011
San Casciano
Tavarnelle
bilancio risparmi su luce e gas: il piano antisprechi del comune Un nuovo modello di sviluppo sostenibile attraverso la riduzione dei consumi negli edifici comunali, nei parcheggi e nelle scuole. Lo persegue il Comune di San Casciano che, alle prese con le difficoltà di bilancio, pressato dai tagli imposti dal governo e dalla mancanza di autonomia, compie una scelta politica che è anche un investimento per il futuro: quella di mettere a punto un piano antispreco per la riduzione dei consumi sulle utenze in gran parte degli edifici comunali e delle strutture pubbliche. Migliorare la sostenibilità e l’impatto ambientale, ridurre i consumi e di conseguenza i costi delle bollette sono alcuni dei principali obiettivi che si pone il complesso di interventi che la giunta Pescini ha previsto di realizzare entro il 2011. Le utenze interessate dall’investimento, per il quale saranno necessari circa 60mila euro, sono quelle legate prevalentemente a luce e gas. Quanto al risparmio dei consumi di energia elettrica, gli interventi mirano non solo a sostituire negli edifici pubblici (uffici comunali e strutture scolastiche) i corpi illuminanti con quelli di moderna concezione, orientati alla riduzione dell’impatto ambientale, ma anche all’installazione di centraline per la riduzione dei consumi negli impianti di illuminazione pubblica dei centri abitati di San Pancrazio, Bargino e Chiesanuova. L’attenzione del Comune sarà rivolta anche alla realizzazione di interventi che permetteranno di evitare perdite di calore: in alcune strutture, come la palestra comunale di Mercatale, saranno installati sistemi di isolamento termico. cultura al via il premio letterario del chianti E’ con uno scrittore tedesco, ‘padre’ di una storia e di una fuga d’amore che si dipana nel 1924, sullo sfondo dell’Italia fascista, che ha aperto ufficialmente i battenti una delle più partecipate manifestazioni culturali chiantigiane dedicate alla promozione della lettura: la ventiquattresima edizione del Premio Letterario Chianti. La presentazione del libro nella sala del Niccolini ha dato il via alla rosa di incontri che permetterà ai lettori, cittadini del Comuni del Chianti, di conoscere gli autori e le loro ultime produzioni attraverso un confronto diretto. Domande sulla vita professionale, impressioni e critiche relative ai personaggi e ai contenuti delle opere: i giurati sfodereranno tutti gli strumenti a loro disposizione per capire se l’autore in questione vale o no una preferenza. Un criterio e una modalità di valutazione che varrà per tutti i lavori selezionati dalla giuria tecnica presieduta da Paolo Codazzi, ideatore del premio. Saranno sul banco di prova Brunella Schisa (il 5 marzo alla Fattoria Castello di Verrazzano), Ada Zapperi Zucker (il 19 marzo alla Casa del Popolo di Impruneta), Francesco Recami (il 2 aprile al cinema comunale di Radda in Chianti), Luigi Fontanella (il 16 aprile al Teatro della Filarmonica Verdi a San Donato). Il 7 maggio, al teatro Niccolini, si terrà come di consueto la cerimonia conclusiva al termine della quale sarà decretato il vincitore. Info: Biblioteca comunale di San Casciano tel. 055.8256380, e-mail: biblioteca@comune.san-casciano-val-di-pesa.fi.it, www. stazionediposta.it. compleanno il secolo di emilia, la prima centenaria del 2011 Emilia Manetti è la prima centenaria del 2011. Una donna solida e concreta, che ha dedicato la sua vita alla famiglia e al lavoro. Una nonna che un secolo di vita non lo dimostra affatto. Scherza con i cinque nipoti (tre i bisnipoti), riprende le figlie Franca e Giuliana, quando dicono, fanno o cucinano qualcosa che non le va, conversa con gli amici ed ex colleghi di lavoro, ricorda ai parenti gli episodi più significativi della sua vita e quelli condivisi con alcuni di loro. Originaria di Montespertoli, Emilia si è trasferita a San Casciano negli anni Trenta dopo essersi sposata con Ferdinando Bonciani, scomparso nel 1979, che come lei faceva di mestiere il contadino. Una passione quella per la terra e i suoi prodotti che Emilia ha coltivato tra i campi delle colline chiantigiane e lavorando nelle cantine di una delle aziende più prestigiose al mondo, l’Antinori. Ha anche molti hobby e, tra gli altri, privilegia il ricamo, l’uncinetto e l’orto. Tanti auguri, di cuore.
la progettazione per un intervento analogo sulla copertura del parcheggio Stianti.
san casciano l’energia del sole al cassero Sul fronte energie rinnovabili è in fase di esecuzione l’installazione di pannelli fotovoltaici sulla palestra di via del Cassero, sulla scuola per l’infanzia del capoluogo ed è in corso
il giornale nel tuo comune
cimitero, in arrivo nuovi loculi E’ in corso di elaborazione il progetto definitivo per il recupero di alcuni loculi nella parte antica del camposanto e la costruzione di duecento nuovi ossari. L’investimento è legato ad una necessità emersa negli ultimi anni e legata al fatto che i cittadini, anziché liberare gli ossari dai resti dei propri antenati, preferiscono rinnovare le concessioni. Barberino riqualificazione zambra Potenziamento dell’illuminazione pubblica, costruzione di un
marciapiede e interventi per le fognature. Sono le opere in programma lungo la strada regionale 429, in località Zambra, per riqualificare l’area. I lavori, per cui il Comune ha stanziato oltre 40mila euro, sono diretti ad aumentare la sicurezza dei pedoni e della strada. manutenzione strade Piccoli risanamenti, messa in sicurezza della carreggiata, ripuliture delle grate delle fognature. Sono alcuni dei lavori di manutenzione in corso sulle strade di Barberino Val d’Elsa. Gli interventi riguardano tutto il territorio comunale. pannelli fotovoltaici Continua il progetto per dotare i principali edifici pubblici di Barberino val d’Elsa di impianti fotovoltaici. Gli interventi per l’installazione dei pannelli
rifiuti nuovo numero da chiamare Cambiano i numeri da chiamare per il ritiro a domicilio dei rifiuti ingombranti. Le richieste possono essere fatte a due numeri di telefono: lo 055.3906666 per quanto riguarda le utenze domestiche, mentre lo 055.7339396 è attivo per le utenze non domestiche. Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17.30. Gli utenti che chiameranno il vecchio numero verde ascolteranno un messaggio che comunicherà la variazione. Per le informazioni continua comunque ad essere attivo il numero verde di Quadrifoglio e Safi: 800330011. cultura incontri “medievali” Dopo gli etruschi è la volta del Medioevo. Prosegue il calendario di “Luoghi di Sosta”, il cartellone di eventi culturali promosso dai Comuni di Tavarnelle e Barberino. Se lo scorso mese le iniziative hanno riguardato l’antica civiltà degli etruschi, tra marzo e aprile sono in programma tre incontri presso la biblioteca “E.Balducci”di Tavarnelle, dedicati all’epoca medioevale. Si inizia giovedì 10 marzo con la conferenza “Dalla capanna al palazzo. Abitare nel medioevo”, in cui interverrà il professor Paolo Pirillo dell’Università degli Studi di Bologna. Il 24 marzo Isabelle Chabot, dell’Università di Firenze, parteciperà all’incontro “A uno pane e uno vino. Famiglie medioevali”. Chiude il programma “L’uscio e la bottega. La famiglia artigiana e il lavoro domestico”, con Franco Franceschi dell’Università di Firenze, il 7 aprile. Tutti gli appuntamenti si svolgono a partire dalle ore 21.30. SolidarietÀ festa della donna per il ciad La festa della donna si tinge di solidarietà. Le volontarie del circolo Arci “La Rampa” di Tavarnelle hanno organizzato una cena vegetariana per sabato 12 marzo, con un fine benefico. “Donne dell’Arci con le donne del Ciad” è il titolo dell’iniziativa, che si svolgerà a partire dalle 20 al Parco del Mocale. Il ricavato della serata servirà per la costruzione di un centro di formazione per insegnati nel paese dell’Africa centrale. Per informazioni e prenotazioni è possibile telefonare al bar del circolo “La Rampa”, che risponde al numero 055.8077240.
solari sui tetti degli stabili sono iniziati lo scorso mese e hanno interessato il municipio e la scuola materna di Barberino. Lavori analoghi sono previsti anche alla scuola materna di Vico d’Elsa e in quella di Marcialla. Grazie ai pannelli solari verrà prodotta energia elettrica, che porterà a un risparmio economico e ambientale. tavarnelle camminamento pedonale Arriva il camminamento pedonale su Ponte San Paolo, nella frazione di Sanbuca. Gli interventi, per un costo di circa 30mila euro, sono consistiti nella realizzazione di un marciapiede per facilitare l’attraversamento della via Provinciale e collegare i camminamenti esistenti di via Giovanni XXIII e via Senese.
Chiama il tuo amministratore ed assicurati che il tuo condominio sia in regola con il nuovo Regolamento
Publiacqua è il gestore dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione. Tra gli utilizzatori di tali servizi esiste una categoria particolare: coloro che vivono in un condominio e che non hanno un rapporto diretto con Publiacqua, che ha un contratto con il Condominio nel suo insieme. Ciò significa che Publiacqua legge e fattura i consumi registrati sul contatore generale, mentre il riparto del consumo totale tra i singoli condomini viene effettuato dall’Amministratore o da operatori specializzati incaricati dal Condominio stesso. Per chiarire i rispettivi ruoli, lo scorso novembre l’Autorità di Ambito ha approvato il Regolamento per il servizio ripartizione e pagamento consumi utenze raggruppate che contiene nuovi obblighi per il Condominio e per Publiacqua.
OBBLIGHI DEL CONDOMINIO
Ricorda: anche un condominio può domiciliare la bolletta ed avere indietro il deposito cauzionale
L’Amministratore/Delegato del Condominio verifica con cadenza almeno annuale la corrispondenza degli importi ripartiti rispetto a quanto fatturato da Publiacqua.
ATTENZIONE:
La mancata comunicazione delle informazioni relative ai dati identificativi dell’Amministratore/Delegato del Condominio e alla modalità di ripartizione, riscossione e pagamento delle fatture del servizio idrico espone il Condominio alle procedure di disattivazione della fornitura e di risoluzione del contratto secondo quanto stabilito dal Regolamento del Servizio Idrico Integrato.
OBBLIGHI DI PUBLIACQUA
Entro un anno (novembre 2011) dall’approvazione del Regolamento il Condominio, tramite l’Amministratore, ha l’obbligo di: 1) Comunicare a Publiacqua i dati relativi all’Amministratore/Delegato del condominio; 2) Comunicare le modalità deliberate dall’Assemblea condominiale per la ripartizione, la riscossione delle bollette dei singoli condomini e il pagamento a Publiacqua della fattura condominiale In caso di affidamento da parte dell’Assemblea delle attività di cui sopra ad un soggetto diverso dall’Amministratore/Delegato del Condominio, questo deve, entro 30 giorni dalla data di tale Assemblea, specificare a Publiacqua gli estremi del verbale d’Assemblea, o presentare un documento sottoscritto da tutti i condomini, che indichi le attività affidate e i dati identificativi del soggetto individuato L’Amministratore/Delegato del Condominio deve comunicare annualmente a Publiacqua i nominativi dei condomini segnalando coloro cui spettino eventuali agevolazioni tariffarie ed ha l’obbligo di trasmettere a tutte le utenze interne le fatture e le comunicazioni inviate da Publiacqua.
1) Per agevolare la suddivisione dei consumi interni l’Amministratore/Delegato del Condominio potrà richiedere che Publiacqua provveda alla lettura del contatore generale ogni tre mesi. 2) Su richiesta dell’Amministratore/Delegato del Condominio la data di scadenza della fattura può essere posticipata di 15 giorni rispetto a quella prevista nel Regolamento del Servizio Idrico Integrato. 3) Nel caso in cui ad un soggetto diverso dall’Amministratore/Delegato del Condominio sia affidata, oltre alla ripartizione, anche la riscossione e/o pagamento delle bollette di Publiacqua, la stessa invierà anche a tale soggetto copia elettronica delle fatture e delle altre comunicazioni relative al rapporto contrattuale. 4) Per una corretta suddivisione dei consumi condominiali tra i singoli condomini è opportuno che la lettura dei contatori interni avvenga contestualmente alla lettura del contatore generale. Publiacqua si impegna quindi a fornire la data di lettura prevista all’Amministratore/Delegato dal Condominio. 5) Publiacqua si impegna ad effettuare, entro un anno (novembre 2011) dall’approvazione del Regolamento, un censimento dei Condomini.
Regolamento e moduli sono scaricabili da: www.ato3acqua.toscana.it e www.publiacqua.it
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mobilità
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velocipedi/1. Il capoluogo visto dal sellino: cosa va e cosa no. Qualcosa però sembra muoversi
Città ciclabile? C’è ancora da pedalare Le difficoltà per chi sceglie le due ruote sono molte: firenze non possiede una vera e propria rete integrata di piste, e così chi utilizza questo mezzo è spesso costretto a percorrere (pericolosi) tratti misti. Poi c’è il problema del “parcheggio” Antonio Rettura
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eno traffico e rumore, più aria pulita: sono le caratteristiche di una città a misura di bici. Ma pedalare a Firenze non è così semplice. Il polso della situazione è dato dal numero di piste ciclabili, ancora inadeguato per una città che, grazie alla sua morfologia, si presterebbe bene a essere percorsa senza “motore”. Le corsie loro dedicate sono un’infrastruttura fondamentale per incoraggiare l’uso delle bici, poiché aumentano la sicurezza del ciclista. Firenze – si sa - non possiede una vera e propria rete integrata di piste ciclabili, in quanto i vari percorsi in rosso sono spesso sconnessi tra di loro, costringendo i ciclisti a tratti “misti”. Per rendere la bicicletta un mezzo di trasporto urbano “competitivo” - sostiene chi la utilizza - è necessaria una rete ciclabile efficiente, che faccia sistema con i nodi del trasporto pubblico urbano. Ma a Firenze non sembra essere così: la stazione di Rifredi, ad esempio, è totalmente scollegata, mentre da Santa Maria Novella è possibile raggiungere, tramite la rampa in fondo
al binario 16, soltanto la pista della Fortezza, mentre per il centro-Duomo non ci sono collegamenti diretti. Un tema “storico” della viabilità fiorentina, che riguarda anche (e soprattutto?) i ciclisti, è poi quello delle buche. Chi è costretto a pedalare nel traffico per l’assenza delle piste ciclabili è troppo impegnato a tenere d’occhio le automobili per riuscire a prestare attenzione anche alle buche, che talvolta sono di dimensioni tali da compromettere l’equilibrio. Ma anche quando il ciclista arriva a destinazione non terminano le difficoltà: trovare un posto nelle rastrelliere è, in alcune zone, più arduo che parcheggiare l’auto, a causa di un numero troppo spesso insufficiente di posti bici, o per colpa dei mezzi abbandonati nelle rastrelliere. In questi casi il ciclista non ha altra scelta che trovare un parcheggio di fortuna, lasciando il mezzo legato a un palo, a un’inferriata o appoggiato a un muro. Le bici parcheggiate al di fuori delle rastrelliere, però, a volte trasformano i marciapiedi in un percorso a ostacoli, creando problemi specialmente per gli anziani e i
disabili, che spesso sono costretti a chiedere l’intervento dei vigili per la rimozione dei mezzi che intralciano il passaggio. Il paradosso, si lamenta il popolo dei pedali, è proprio questo: un mezzo che rappresenterebbe una risorsa per la comunità si può trasformare persino in un problema. Dal Comune di Firenze arriva comunque qualche segnale incoraggiante: la giunta ha recentemente stanziato oltre mezzo milione di euro per le piste ciclabili. In particolare, 450mila euro sono destinati alla manutenzione dei tratti di piste in cattive condizioni, al ripristino della segnaletica e alla messa in sicurezza degli attraversamenti ciclopedonali. Altri 100mila serviranno al completamento della pista che va dal Saschall fino al molino di Sant’Andrea a Rovezzano. Qualcosa sembra muoversi, dunque, e chissà che per il 2013, quando Firenze ospiterà i mondiali di ciclismo, la città non avrà finalmente attivato il servizio di bike-sharing, che renderà il capoluogo toscano più simile alle altre 100 città europee che hanno già adottato (con successo) questo sistema.
L’IMPResa/1 José Carlos Muñoz Pérez, fiorentino d’adozione, racconta il viaggio compiuto alla volta del suo paese natale
ventisei giorni (e duemila chilometri) per riabbracciare Siviglia
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osé Carlos Muñoz Pérez, 31enne fiorentino di origine iberica, lo scorso ottobre ha deciso di tornare a fare visita alla sua città natale, Siviglia. In bicicletta. Per raggiungerla ha pedalato per 26 giorni, percorrendo 2.441 chilometri, assieme all’amico Daniel Gencarelli, che lo ha accompagnato nell’impresa. Com’è nata l’idea del viaggio? Ho voluto unire le due città più importanti della mia vita attraverso la passione per la bicicletta. Siviglia è la città dove sono nato, mentre a Firenze sono arrivato per amore, e da subito mi sono innamorato anche della città. Ho deciso di fare questo viaggio in bicicletta perché credo nel trasporto sostenibile e adoro lo spirito di avventura. Ci sono stati momenti difficili? Attraversando le Alpi e i Pirenei abbiamo affrontato salite durissime. Altri momenti difficili li abbiamo vissuti in Spagna, nella pianura dell’Ebro: abbiamo
pedalato una giornata intera con un fortissimo vento contrario che quasi ci fermava. Il tempo non passava mai! Cosa ti ha insegnato questa avventura? Dopo un viaggio in bicicletta di oltre 2.400 chilometri capisci che per gli spostamenti quotidiani in città non c’è nessun bisogno del motore! Per i brevi tragitti la bici è il mezzo più ecologico e salutare che esista. Firenze è a misura di ciclista? È una città che ha grandi potenzialità perché è in pianura, ma ci sono ancora tante cose da fare. Bisogna aumentare le piste ciclabili e collegare tra loro quelle esistenti. Sarebbe poi utilissimo attivare il servizio di bike-sharing, come stanno facendo numerose città europee. E poi, ovviamente, riparare le buche! Concludendo, perché conviene andare in bici? Chi usa la bicicletta fa del bene all’ambiente, a se stesso e anche al portafoglio. /A.R. La bici è il veicolo anti-crisi!
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Ma la bicicletta vuol salire sull’autobus Francesca Puliti
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ici e bus, un binomio ecologico. E invece no, non vanno molto d’accordo. Eppure per lo sposalizio ci sarebbero tutti i presupposti, almeno a sentire chi sul sellino ci attraversa la città. E chi ne ha fatto materia di studio e lavoro. È stato finanziato con fondi europei il progetto per l’intermodal bike, sviluppato dalla nostra facoltà di Architettura: si tratta di una due ruote ripiegabile ultraleggera, cinque volte più piccola di quelle in commercio, pensata apposta per essere trasportata sui mezzi pubblici. Il prototipo è stato presentato a Palazzo Vecchio sul finire dell’anno scorso, adesso spetta alla ricerca trovare il modo di produrla a costi accessibili, ma si prevede che potrebbe solcare le nostre strade (e i nostri bus) già entro un paio d’anni. Ma i ciclisti urbani non hanno intenzione di aspettare così tanto: il trasporto delle bici sui mezzi pubblici è una battaglia che va avanti da tempo. E c’è pure chi ci ha scritto una tesi: Giacomo Stefanini, laureato in architettura nonché socio di Firenzeinbici, la più folta associazione di “pedalatori” cittadini. “Non c’è bisogno di nessun supporto per far salire le bici sul tram – spiega Valerio Parigi, un altro dei soci più attivi – e nessun regolamento lo vieta. Succede in tutte le città moderne d’Europa”. Per ora, però, Ataf e Gest hanno detto no. Stesso copione nella vicenda delle preferenziali: da anni le associazioni si battono per aprire le busvie
ai velocipedi, ma niente da fare. “È una questione di velocità commerciale dei bus – dichiara Giampiero Gallo, il consigliere comunale delegato alla mobilità alternativa – ma abbiamo un tavolo aperto con Bonaccorsi e c’è la disponibilità a studiare specifiche soluzioni per le preferenziali a basso scorrimento, soprattutto in centro”. In compenso la giunta comunale ha appena stanziato 450mila euro per interventi urgenti sulle piste, leggi soprattutto al capitolo “chiusura dei monconi”. Ancora in stallo invece l’ipotesi bike sharing. “L’investimento iniziale è ingente – spiega Gallo – circa un milione di euro. E altrettanto servirebbe per la manutenzione annuale”. Non esattamente noccioline, in un momento di magra per i conti pubblici come questo. Anche se una soluzione ci potrebbe essere: affidare la gestione a uno sponsor privato, come succede a Parigi e Barcellona. L’ipotesi però appare ancora lontana. Ma Palazzo Vecchio ha ancora in serbo qualche carta da giocare. La via alternativa potrebbe essere quella di un sistema di noleggio potenziato, in stretta collaborazione con le aziende cittadine. Per Comune e privati, in pratica, si tratta di fare fifty-fifty: l’amministrazione si impegna a implementare le postazioni di noleggio (ad esempio nei pressi delle stazioni) e le aziende medio-grandi forniscono parcheggi per le due ruote sicuri ai dipendenti. Assicurandosi così anche lavoratori più in forma.
L’IMPResa/2 Al via la nuova avventura del sestese Marco Banchelli, che chiama a raccolta i ciclonauti
E c’è chi cerca volontari per una staffetta di pace in nepal
“A
.A.A. ciclonauti per biciclettata in Nepal cercasi”. Il sestese Marco Banchelli lancia una nuova e particolarissima proposta: entrare a far parte di una vera e propria staffetta ciclistica che, nei giorni della prossima Pasqua (il programma completo sarà visionabile prossimamente sul sito www.marcobanchelli.com), vedrà pedalare insieme “italiani” e “nepalesi” attraverso strade e panorami del Nepal più autentico di ieri e di oggi, per portare in quelle terre un grande messaggio di unione tra popoli e genti. “Non sono richieste particolari doti di allenamento e resistenza, ma solo una buona adattabilità e spirito di avventura – precisa Banchelli – gli interessati sono invitati
a mettersi in contatto con il nostro team, in quanto i posti a disposizione non sono moltissimi”. Al progetto potranno aderire anche eventuali “non ciclisti”, in veste di accompagnatori ufficiali, visto che l’itinerario si svilupperà su strade asfaltate e avrà mezzi di assistenza e supporto al seguito. “Come in tutte le proposte del nostro modo di viaggiare preparato, consapevole e solidale – racconta Marco – sono previste visite a scuole induiste e buddiste, oltre che cattoliche. Incontreremo i profughi tibetani e i bisognosi dei centri di accoglienza e assistenza, per rendere ancora più completa questa esperienza”. Marco Banchelli sente in sé la fantastica sensazione di aver unito e di
unire le città, le montagne, le genti “con le gocce del mio sudore e con l’invisibile ma incancellabile segno delle ruote della mia bicicletta”. Dagli Usa al Kenya, dall’Argentina al Cile passando per le Ande, e ancora Australia, Palestina e Israele, non c’è (quasi) luogo al mondo in cui Banchelli non sia stato a portare il suo messaggio di pace. A lui il merito di aver creato anche il progetto “Dentisti per caso in Nepal” con la moglie odontoiatra Maria Teresa Tosto. Si tratta di un supporto medico volontario che offre da un lato un aiuto immediato alle popolazioni locali, e dall’altro una serie di competenze a medici e operatori da usare /A.P. nel lungo periodo.
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igor.bellini@alice.it
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tendenze
Marzo 2011
il cAso. In aumento supermarket e ristoranti interamente votati a un’alimentazione naturale
la bio-mania contagia Firenze (e non solo) sembrerà strano, ma il boom del biologico è riuscito a scalfire anche le granitiche abitudini
al cibo ha anche una fornita cantina di vini biologici. Interessante anche l’esperienza de La Raccolta, in via Leopardi, all’incrocio col viale Gramsci, che mette a disposizione della clientela anche piatti da asporto. Gli afecionados non potranno poi perdere un must del “bio way of life”: la Fierucola di piazza Santo Spirito, che ogni mese porta in centro i banchini di pastori e agricoltori dell’area fiorentina. Info: www.lafierucola.org.
dei fiorentini, e questi negozi spuntano come funghi nei quattro angoli della città. Per la gioia dei moltissimi appassionati e di chi ha deciso che è arrivata l’ora di tornare a mangiar bene Barbara Biondi
A
Sembra ormai essere diventato un vero e proprio stile di vita
La CuRIosItÀ Due siti internet toscani
Il latte appena munto? È online
E
CURARE IL TUO GIARDINO
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Firenze il bio è di casa. Sono sempre di più (e aumentano a vista d’occhio) i negozi e i ristoranti dove si mangia e si acquistano prodotti “nature”, controllati e certificati. Una moda o il bisogno sempre più impellente di tornare alla terra e mettere nel dimenticatoio prodotti chimici e concimi dannosi per la salute? Forse entrambe le cose per un gran numero di consumatori, ma su un aspetto non ci sono dubbi: mentre l’attenzione nei confronti di questa tipologia di prodotti cresce a dismisura, i prezzi diminuiscono in maniera inversamente proporzionale, grazie alla domanda sempre crescente. E se fino a qualche tempo fa rappresentavano una categoria merceologica ad uso e consumo di chi poteva permettersi di spendere un po’ di più per mangiare meglio, adesso nella maggior parte dei casi fanno concorrenza alla grande distribuzione. Un esempio è quello di Natura Sì, franchising dedicato all’universo del naturale, che ha aperto il suo quarto punto vendita in città (in via Kassel, dopo il recente via Baccio da Montelupo e i precedenti via Masaccio e viale Corsica). “Indubbiamente la differenza tra un prodotto biologico e uno tradizionale c’è e si sente - spiega Cristina Biondi, direttrice del punto vendita di via Kassel - innanzitutto dal sapore, e poi non bisogna dimenticare che, per ottenere il marchio bio, bisogna avere tutta una serie di certificazioni dalle quali non si può prescindere”. Insomma, la “trappola del finto biologico” sembrerebbe non esistere, soprattutto per via della grandissima quantità di controlli a cui ogni prodotto viene sottoposto. “Il biologico sta diventando sempre più uno stile di vita - continua Cristina - si sta tornando pian piano a una concezione diversa anche della spesa: meglio acquistare piccole quantità più volte la settimana e tenere in casa cibo fresco che fare le maxi spese come usava fino a qualche tempo fa”. E per i patiti del genere sono diversi gli indirizzi fiorentini da segnare in agenda: a cominciare dai posti dove si mangia ma si può anche comprare qualcosa da portare a casa, come al Punto Macrobiotico, che ha un punto vendita in via de’ Pilastri e un ristorante in piazza Tasso. Lì vicino ci sono il circolo Aurora (piazza Tasso), coi suoi menù vegetariani e vegan, e la deliziosa gastronomia Vivanda (via Santa Monaca) che oltre
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chi lo dice che biologico è bello solo se comprato in una cascina, al mercato o in un supermercato ad hoc? Ecco pronta la prova del contrario, che proprio dalla città del giglio e dagli immediati dintorni sta sviluppando un trend che riscuote sempre più successo tra gli amanti dei prodotti al naturale. Si potrebbe chiamare biologico.it, e invece si chiama Solmeo.it, azienda nata dall’entusiasmo di un gruppo di amici che, dopo aver passato parte della vita a fare mestieri di tutt’altro tipo in giro per l’Italia e per il mondo, si sono ritrovati a Impruneta per mettere su un’attività di selezione e vendita di prodotti biologici e biodinamici. Il principio è lo stesso che muove ogni tipo di acquisto online (compresi quelli delle grandi catene di supermercati): si visita il sito, si scelgono i prodotti che si desiderano e questi vengono consegnati a casa nel giro di pochi giorni dall’ordine. La differenza è che nel “carrello” si possono inserire anche prodotti freschi come verdura e frutta, latte appena munto, burro, formaggi oltre a legumi secchi, confetture, ma anche detersivi e affini, tutto scelto con cura dai signori Solmeo e recapitato (a Firenze il martedì è gratis) direttamente a casa. Altra piattaforma online che mette a disposizione prodotti toscani è il sito Stile Naturale (http://stores. ebay.it/stilenaturale) che offre prodotti di vario genere ma di provenienza rigorosamente locale: dal rosolio di China delle monache benedettine di Pistoia ai cuscini di pula biologica fatti a mano per l’allattamento, dalle briciole d’oro a 23 carati per decorare cocktail, ai saponi all’olio extravergine d’oliva biologico Igp toscano, fino alla composta di cipolla di Certaldo derivata dal presidio Slow Food e al pecorino toscano di Volterra a caglio vegetale. Questo e altro su un sito che si appoggia a Ebay e consegna i prodotti sfruttando le spedizioni postali.
Noi, i “cani di LiberiTutti”, non siamo spagnoli, non siamo croati né romeni e non rischiamo la soppressione ma la prospettiva di vita che abbiamo è di invecchiare in un box dimenticati dal mondo intero. Siamo sani, non tutti giovanissimi ma siamo cani che hanno come unica prospettiva una morte lenta, inesorabile in tre metri quadrati.
Sesso: Maschio Età: circa 6 anni Taglia: Piccola Carattere: Vivace e iperattivo. Full è un cagnetto piccolo piccolo ma molto vivace. In canile patisce molto la solitudine, vorrebbe stare sempre con qualcuno. E' un piccoletto tutto pepe che vuole giocare e ricevere attenzioni. Le sue sorelline sono state adottate e lui invece è ancora qui perchè "abbaia"un pò troppo. Ma siamo sicuri che con tanto amore Full si calmerà molto.
Sesso: Maschio Età: 9 anni Carattere: dolcissimo e affettuosissimo! Taglia: piccola Il piccolo Calimero è arrivato in rifugio che era un batuffolo di pochi mesi. Ovviamente dal canile non è mai più uscito. Calimero è un nonnetto buono, dolce e affettuoso. Vorrebbe sempre stare in braccio e a panca all'aria per ricevere coccole. E' davvero un cane buonissimo adatto a tutti. Con un bel bagno e una bella spazzolata diventerebbe anche bellissimo.
Sesso: M Età: 4 anni Carattere: affettuoso con tutti tranne cani maschi grandi Taglia: piccola Poldino è cagnetto dolcissimo di circa 4 anni,pesa 8 kg e va daccordo con i bambini, con i gatti e con i cani, ma non con i maschi di taglia grande...non li sopporta!:-( si è rotto una zampina e io non voglio riportarlo in canile perchè sono sicura che Poldo si sia rotto la zampa mentre scappava da qualche cane più grande al quale ha rotto le scattole...e quando ha saltalto il muretto che c'è nel piazzale è atterrato male Molto male! Adesso cerca URGENTEMENTE casa!
Mi chiedo, e so che molti non saranno d’accordo con me, che si offenderanno, ma che senso ha vivere così? Chi ci aiuterà ad avere una vita dignitosa? Sì, è vero tutti gli animali del mondo sono uguali, ma se ci fossero più sindaci o consiglieri comunali che iniziassero a proporre una strategia “comoda ed economica” come quella spagnola, siete sicuri che la legge italiana non cambierà? che qualcuno accorrerà a salvarci? Siamo sicuri di essere così più civili degli altri paesi? Che differenza c’è tra una perrera e un canile dove ci sono 700 o più cani, dove l’USL è collusa e si nascondono i cadaveri? Dove il pasto è costituito dall’immondizia gettata via dalle mense? Ci avete mai visto mangiare bucce di frutta o pasta al sugo stracondita? Siete mai andati a rovistare nelle pattumiere alla ricerca di sacchi di immondizia con scarti “utilizzabili” per la nostra pappa? Questa è la nostra realtà, aprite gli occhi! Giommy chi lo adotterà? Sammy è una meraviglia, entrato in canile da cucciolo non ha mai visto un guinzaglio, mai una passeggiata, mai una casa!!!! Tobia la casa ce l’aveva invece ora è qui, chiuso al buio, terrorizzato dalla vita in canile....... E questo non è un canile lager, qui i 3 ragazzi che tentano di gestirlo alla meglio lottano ogni giorno, e non abbiamo un veterinario che ci segua, non c’è un’area di sgambo, non ci sono volontari per portarci in passeggiata...noi cani siamo 200 e i gatti 80 circa. Il comune non ha soldi da spendere neppure per qualche metro di rete! Adozioni zero o quasi, solo abbandoni e “viaggi della speranza” verso il continente. La scorsa estate siamo arrivati a 100 cuccioli abbandonati più vari adulti, e stiamo parlando di un paesino di poche anime. Anche se non siete d’accordo con il contenuto di questo sfogo,vi preghiamo di dare anche a noi visibilità, anche noi abbiamo diritto a un posticino caldo e una pappa decente: vederci morire giorno dopo giorno, sempre più rassegnati invisibili, vi assicuro, non può lasciare indifferenti. Grazie. Contattare Bianca dopo le 17.00 al 3803130298 opp scrivere associazioneliberitutti@gmail.com www.associazioneliberitutti.it siamo anche su FB
Sesso: M Età: 5/7 anni Carattere: coccolone Taglia: piccola, 8 kg Buffone aveva un padrone anziano e alla sua morte il cane venne affidato al fratello che però partì per l'Australia. Così il piccolo fu dato al nipote, che non perse tempo e lo sbattutè in canile immediatamente. Buffone ha 5, forse 7 anni ma nel cuore è ancora un cucciolone pieno di energia e voglia di coccole! Deve morire in canile???? E' una tg piccola (8kg circa) e si abituerebbe di nuovo a vivere in una casa senza problemi. Ci aiutate a farlo felice dopo tanta sofferenza?
Sesso: Maschio Età: 6-7 anni taglia: medio piccola Carattere: buonissimo Giommy è arrivato al rifugio nel 2005, aveva un padrone che lo lasciava in strada in balia degli eventi come si usa qui in Sardegna. Il dolcissimo Giommy ha perso un' occhio a causa di una pietra lanciata da dei bambini. Abbiamo deciso di portarlo via e di non ridarlo al suo padrone che insisteva per riaverlo. Da quel momento il piccolo non è mai più uscito dal canile! Nessuno lo ha mai notato forse a causa di quell'occhio, eppure è un cane dolcissimo e adatto a bambini e ad anziani
Età: 2001 Sesso:Maschio Taglia: piccolo Carattere: tende a scappare ma è troppo buffo e dolce Pepsi è un bellissimo cagnetto di 10 anni. Durante tutta la sua vita, il piccoletto è sempre stato un vagabondo. E' sopravvissuto ad un avvelenamento nel 2005 e ad un incidente l'anno scorso. Finalmente i volontari sono riusciti a convincerlo che non era più il caso di stare in giro per le strade, che forse era il caso di passare una vecchiaia più tranquilla al riparo dai pericoli. Ultimamente è più tranquillo, ma ha sempre la tendenza a scappare, chissà se poi in una casa si calmerebbe definitivamente. La vecchiaia inizia a farsi sentire e avrebbe davvero bisogno di una casa per passare gli ultimi anni in santa pace.
Età: 2006 Sesso:Femmina Taglia: medio piccola Carattere: timida ma molto affettuosa Bambi Star vive in canile sin da quando era cucciola insieme ai fratellini White Ciotti, Black Ciotti e alla sorellina Aska...Bambi nera purtroppo è morta quest'anno a casusa di un tumore. Non vogliamo assistere impotenti ad altre morti del genere. Questi fratellini e soerelline si meritano di conoscere la vita fuori dal canile. Non hanno idea di che cosa ci sia al di fuori delle sbarre... non hanno mai visto l'erba....
Sesso: F Età: 7anni Taglia: piccola Carattere: dolcissima/timorosa Lei si chiama Gina (è la cagnolina sul muretto), 7 anni, una vita tutta passata in canile! Anche lei è un pò cicciona, ma come possono vivere bene questi cagnotti che condividono con altre 200 anime dei piccoli box sovraffollati? I volontari la amano molto, ma sono solo 3 e non ce la fanno a portarla a passeggio, a farla sgambare. NESSUNO chiede in adozione cani in questo piccolo paese della Sardegna. Gina ha una sua dignità, una voglia matta di dare affetto e di riceverlo. Chi ci aiuta a realizzare questo sogno? E' una tg piccola ed è sana.
Sesso: M Età: 3 anni Carattere: pauroso e con qualche problema Taglia: piccola Tobia è un cagnetto sfortunato come tanti altri. Stava in una famiglia insieme alla sua amichetta Luna, ma un giorno sono stati portati in canile con una banale scusa. Luna che era carina, bionda e dolcissima ha trovato una casa, mentre invece Tobia, che ha qualche problema comportamentale causato dalla famiglia è rimasto in canile. Tobia si agita quando si fanno movimenti particolari, come alzare una mano all'improvissom ma in generale qualunque scatto veloce. Le volte che capita Tobia ringhia anche se non attacca, per questo motivo crediamo che sia stato picchiato. Se lo si sa prendere lui adora stare in braccio a farsi coccolare. Per lui cerchiamo una persona con esperienza e magari l'aiuto di un comportamentalista. Tobia è un cane buono, è solo molto spaventato e stressato
Età: 2006 Sesso: Maschio Taglia: medio piccola Carattere: diffidente ma dolce Black ciotti vive in canile sin da quando era cucciolo insieme ai fratellini White Ciotti, Aska e alla sorellina Bambi star...Bambi nera purtroppo è morta quest'anno a casusa di un tumore. Non vogliamo assistere impotenti ad altre morti del genere. Questi fratellini e soerelline si meritano di conoscere la vita fuori dal canile. Non hanno idea di che cosa ci sia al di fuori delle sbarre... non hanno mai visto l'erba.... Sono tutti un po' sovrappeso perchè non fanno movimento e mangiano male. Black ciotti è un po' diffidente perchè vede sempre e solo i volontari del canile, ma siamo sicuri che in una casa si scioglierebbe.
Sesso: Maschio Età: 6 anni Carattere: coccolone e tranquillo Taglia: media contenuta Sammy è arrivato in canile con i suoi fratellini e sorelline. Purtroppo solo pochissimi di loro sono stati adottati. Lui vive nel box con la sorellina Dea, anche lei molto bella. Sammy è un cagnolino molto affettuoso che adora il contatto umano. E' una taglia media ma contenuta, inoltre ha qualche kiletto di troppo perchè in rifugio non esce mai. Ha solo sei anni, è ancora un cane giovane con tanta voglia di vivere. Non lasciamo che si spenga lentamente tra le sbarre! Adatto anche a famiglie con bambini.
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per concessione gratuita de
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l’inchiesta
Marzo 2011
dossieR/1. I dati della Questura dicono che i reati sono diminuiti. Ma capita di sentirsi in pericolo
Le zone dove la sicurezza “vacilla” tra le aree in cui la percezione di tranquillità viene a mancare ci sono san Lorenzo (vicina a tanti locali dove spesso con l’alcol si esagera), santa Croce, con le sue viuzze, e piazza santo spirito, storicamente alle prese con notti un po’ troppo movimentate
Serena Wiedenstritt
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ono numeri e spesso (un po’ come accade per la temperatura reale e quella percepita, quando fa caldissimo e dicono che è “solo” colpa dell’umidità) non rispecchiano del tutto la percezione e la sensibilità delle persone. I dati relativi al 2010 resi noti dalla Questura di Firenze (che Il Reporter aveva pubblicato
foCus Anche incontri nelle scuole
Incidenti stradali, si cercano rimedi
L
notte A
sAn lorenzo
a prima vittima del 2011 è arrivata nella notte fra il 6 e il 7 febbraio, tra Firenze e Prato. Fino ad allora, il bilancio delle morti sulle strade di Firenze poteva vantare zero vittime, anche se i primi due mesi dell’anno avevano già registrato quasi 300 incidenti e oltre 250 feriti. Nel 2010 le vittime della strada sono state 23, con il tributo più caro pagato da motociclisti e pedoni: 9 dei primi e 9 dei secondi hanno perso la vita in modo violento sulle strade della città. La mappa dei punti più pericolosi si disegna partendo da via Baracca, passando da via Pistoiese e approdando in via di Novoli, per proseguire poi verso viale Guidoni, viale Strozzi e via Pisana: tutte strade da oltre 50 incidenti l’anno. E ancora non si esauriscono i casi di pirati della strada che non solo compiono un’infrazione, ma neanche si fermano sul luogo del misfatto. Alcune settimane fa è successo a un taxista in piazza dalla Stazione, che ha investito un bimbo e non si è fermato. Rintracciato dalla polizia municipale, per lui è scattato immediatamente il ritiro della patente. Alla fine di gennaio una donna di 67 anni è stata investita da un automobilista, che è stato fermato e denunciato. Le proposte del Comune, che per la prevenzione si associa alle associazioni dei parenti delle vittime, come quella fondata dai genitori di Lorenzo Guarnieri, partono da più punti di vista e riguardano ad esempio una raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare affinché si preveda l’omicidio volontario, e non colposo, per chi causa la morte di una persona mentre è alla guida in stato di ebbrezza o sotto stupefacenti. A breve, inoltre, dovrebbe venir presentato il Piano strategico integrato per la sicurezza sulle strade a Firenze, mentre sono già iniziati gli incontri nelle scuole per mettere in guardia i ragazzi sui rischi che possono arrivare da comportanti scorretti e, solo apparentemente, catalogabili come /S.W. leggerezze.
sul numero di febbraio) dipingevano un quadro positivo della sicurezza in città e registravano una diminuzione del numero dei furti, delle rapine e delle truffe. Questi dati – li ricordiamo velocemente - parlavano di una flessione del numero totale dei delitti, in tutta la provincia (-14,35 per cento) e nella città di Firenze (-11,83 per cento), mentre in 365 giorni le persone denunciate in stato di libertà erano state 3.895 e gli arrestati 1.397. Significative apparivano poi le diminuzioni di alcune tipologie di reati, quali le rapine, i furti, gli scippi e le truffe e frodi informatiche. In controtendenza i furti in abitazione, passati da 1.174 nel 2009 a 1.356 nel 2010 (+15,5 per cento), e gli omicidi volontari, passati dai 5 del 2009 ai 9 del 2010. Soddisfacenti invece i risultati sul fronte della lotta a traffico e spaccio di sostanze stupefacenti: per questa tipologia di reato erano state arrestate 251 persone e denunciate in stato di libertà 69. La sicurezza percepita, quindi, in base ai numeri dovrebbe essere aumentata, ma in realtà sono ancora numerose le “zone buie” della città dove i residenti continuano ad aver paura a uscire di sera, e la tranquillità resta spesso un miraggio. Molto spesso, infatti, non è solo il rischio-rapina a pesare sulla percezione dei fiorentini, ma sono anche il disturbo della quiete pubblica, i rumori, il traffico indisciplinato e pericoloso a causare insicurezza e malessere. Spesso, infine, le zone a più alta densità di vita notturna si confermano quelle giudicate più pericolose. La (poco ambita) palma dell’insicurezza resta in centro, nella zona di San Lorenzo, sia per la vicinanza alla stazione centrale di Santa Maria Novella - che fa da naturale ricettacolo per i traffici meno leciti - sia per l’abbondanza di locali che offrono tanto alcol a poco prezzo. Altre questione irrisolta è quella dell’Oltrarno, e in particolare quella di piazza Santo Spirito, zona storicamente frequentata da punkabbestia e teatro, negli scorsi mesi, anche di una violenta aggressione al presidente dei giovani industriali di Firenze. Anche Santa Croce spesso non permette sonni tranquilli agli abitanti della zona, fra schiamazzi, spaccio e cattive compagnie che si incontrano sul sagrato della chiesa per poi spostarsi nelle più riservate stradine a lato. Infine, a voler elencare le zone dove la percezione di sicurezza la notte può vacillare, fuori dal centro è da segnalare piazza Dalmazia, dove - a due passi dal cinema - c’è un dormitorio a cielo aperto, negli spazi che la mattina sono occupati dal mercato.
Fuori dal centro da segnalare i dintorni di piazza Dalmazia
l’inchiesta
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dossieR/2. Tanti i progetti per dare nuova vita a un luogo dal passato certamente non facile
Ma le Cascine si preparano a rinascere Matilde Bernini
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olemiche sui costi e sulla correttezza delle procedure di appalto a parte, il parco della Musica è in arrivo a Firenze, e con lui un nuovo corso per la città e, soprattutto, per la zona delle Cascine. Si tratta infatti di uno dei punti di Firenze più toccato dalle novità, prima con l’avvento della tramvia, che l’attraversa per collegare le due sponde dell’Arno, e ora con il nuovo centro musicale, che prenderà il posto del vecchio Teatro Comunale. Ma come reagisce il polmone verde della città a queste continue “rivoluzioni”? Che piani ha Palazzo Vecchio per un’area che è sempre stata a rischio sfruttamento e che da anni sembra vivere una crisi di identità profonda? Per i presidenti delle commissioni urbanistica e cultura del Comune, Elisabetta Meucci e Leonardo Bieber, il focus è sul nuovo teatro, che rappresenterà “un’opera pubblica di alto livello internazionale e una
grande occasione per la crescita culturale della nostra città, oltre al modo per restituire alla cittadinanza una vastissima area che riconnette anche il centro storico con il parco delle Cascine.” Del resto, di interventi forti sulla zona delle Cascine si parla da tempo, e una delle ultime occasioni è stata l’iniziativa dei “cento luoghi”, voluta dal sindaco Renzi a fine settembre per aprire la discussione sui luoghi simbolo della città che l’amministrazione vuole restituire ai fiorentini entro fine mandato. E proprio le Cascine sono state il luogo prescelto dal primo cittadino per per ascoltare personalmente le proposte degli abitanti e formulare le proprie promesse, fra cui quella di farle diventare il più grande parco urbano d’Europa: un’area che, a lavori ultimati, dovrebbe coprire ben 300 ettari e comprendere l’Argingrosso, i lungarni del Pignoncino e dei Pioppi, la zona del Podere la Trave-Il Barco e il nuovo polo
Di interventi importanti in questa parte di città si parla da tempo: ora è in arrivo il Parco della Musica, che ne dovrà segnare una seconda giovinezza
zooM. Dai bivacchi alle serate rumorose
I “rischi” della bella stagione
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e Cascine restano uno dei punti preferiti per i bivacchi, in particolar modo con l’avvento della bella stagione: ormai da generazioni alcune comunità di immigrati, specialmente peruviani, filippini e cingalesi, hanno eletto il pratone a luogo di incontro per i picnic della domenica (e non solo), spesso e volentieri conditi da numerose bottiglie di birra. Gli eventi organizzati nei locali della zona, inoltre, non facilitano la vita dei residenti, e gli ultimi episodi lo confermano, come ad esempio il bis di risse in una sola serata all’evento dell’Ippodromo delle Mulina: protagonisti prima cinque magrebini in evidente stato di ubriachezza, poi alcuni cittadini italiani, gli uni contro gli altri per motivi calcistici, mentre della discoteca Meccanò, al momento, restano solo i resti dell’incendio. Con l’avvicinarsi della bella stagione, la situazione nel parco (che da una parte ospita lo storico Circolo del tennis di Firenze, nato nel 1898 per iniziativa di 30 soci fondatori in parte fiorentini e in parte inglesi, e diventato il quinto circolo italiano a iscriversi all’associazione italiana di Lawn Tennis, istituita a Roma il 16 aprile 1894),
si rende ancora più complicata. Ai problemi usuali, come ad esempio quello della prostituzione che continua a invadere gli spazi del parco, dal viale ai giardini interni, si aggiungono le serate brave di chi ama tirar tardi sui prati, con tanto di schiamazzi e rumori che talvolta arrivano a essere denunciati anche dai residenti dell’Isolotto. Per non parlare della “città fantasma” abitata da sbandati vari che si apre nella zona fra la Leopolda e il parco, dove si trovano i vecchi capannoni che costeggiano i binari e che erano un tempo parte dello scalo merci delle ferrovie, come denunciato dai residenti delle nuove case di via Michelucci, adiacenti alla /M.B. Leopolda.
musicale con il nuovo teatro del Maggio. Il tutto per un totale di diversi milioni di euro, di cui però 13 milioni e 691mila sono già stati finanziati. Fra le altre prospettive per il parco ci sono una nuova passerella esclusivamente ciclopedonale, che sorgerà a metà strada tra l’Indiano e la passerella dell’Iso-
lotto, collegando il parco delle Cascine con quello dell’Argingrosso, un nuovo centro dell’arte e dello spettacolo nei locali ex Fabbri ed ex Scuderie e spazi per nuovi servizi per il parco, o un locale legato alla tradizione culinaria, nell’ex discoteca Meccanò. Resta invece per il momento insoluta la “dispu-
ta” Renzi-Zeffirelli su dove finirà l’archivio storico della carriera del grande regista, diviso fra l’amore per la sua città e il richiamo della capitale. Ad ogni modo, i tempi per la presentazione del progetto sono stati fissati a inizio giugno: non resta dunque che pazientare qualche mese.
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società
Marzo 2011
econoMiA/1. Nella cooperativa addetti di 36 nazionalità diverse. Che parlano tutti la nostra lingua
“nuovi italiani”. Grazie al lavoro L’InIzIatIva
sono stranieri, ma hanno un forte senso
I dati del convegno di Campi
La toscana e le sue “vie dell’integrazione”
di appartenenza al Belpaese (e a firenze).
C
sono i 400 impiegati immigrati della Cooplat, secondo una ricerca condotta dal Ceuriss Federico Buti
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lAvoro e immigrAti: un Binomio CHe portA All’integrAzione
c’è la famiglia con il 68,9% e al secondo il lavoro con il 45,9%, seguiti a molta distanza dalla nazionalità (24,6%) e dai riferimenti allo stile di vita (27%). Anche una curiosità – in realtà solo apparente, perché si tratta della vita di tutti i giorni – la dice lunga sul legame tra lavoro e integrazione: il 48% degli addetti immigrati di Cooplat valuta “buoni” i rapporti con i colleghi italiani e il 54,1% quelli con i colleghi di una nazionalità diversa (il dato più basso è quello relativo ai rapporti con i connazionali: 46,7%). L’82% di loro parla in italiano con i colleghi, ma il dato ancora più significativo è che soltanto il 24,6% usa ancora la lingua d’origine per le conversazioni in famiglia. Insomma, ormai par-
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lano italiano anche a casa.“Questi dati – si legge nella ricerca del Ceuriss – propongono una lettura in forte controtendenza con le ricerche degli ultimi anni sul senso di appartenenza degli immigrati, che vede solitamente primeggiare il legame con la terra di provenienza (con percentuali non inferiori all’85-90%)”. Il profilo che esce dalla ricerca è quello di stranieri che si sentono “nuovi italiani” – e non dimentichiamo che stiamo parlando di immigrati di prima generazione. Le brutte notizie arrivano quando si parla della crisi economica: il 46,7% dice di “arrivare con molta difficoltà a fine mese” e il 14,8% “spende tutto quello che guadagna”. Italiani anche nelle difficoltà, insomma.
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tto su dieci non lascerebbero mai la Toscana e Firenze per trasferirsi altrove. E non sarebbe una novità, se stessimo parlando di persone nate e cresciute qui, perché si sa che i toscani – e i fiorentini in particolare – sono legatissimi alla loro terra. Ma loro sono originari di Perù, Albania, Romania e Filippine: sono venuti nella nostra regione per lavorare e ora non la lascerebbero per nulla al mondo. Perché la maggioranza di questi stranieri si sente “ben integrata” (il 51%) e il 77,8% mostra un senso di appartenenza all’Italia, contro il 68,9% che dà altrettanta importanza ai riferimenti identitari legati al Paese d’origine. È un caso fiorentino: si tratta della ricerca condotta dal Centro europeo di ricerche e studi sociali (Ceuriss) tra i lavoratori immigrati della Cooplat, una delle più importanti cooperative italiane nel comparto dei servizi. Tra i tremila lavoratori della Cooplat, infatti, ce ne sono ben 400 stranieri. Per questo la cooperativa ha deciso di commissionare al Ceuriss un’indagine su “Lavoro e percorsi di integrazione del personale immigrato”, che è iniziata nel gennaio 2010 e che ora è vicina alla conclusione. Leggendo i dati, ciò che salta agli occhi sono il sentimento maturato nei confronti dell’Italia e il fatto che la buona integrazione degli immigrati, riconosciuta da loro stessi, sembra dovuta in primo luogo al lavoro. Riguardo a quest’ultimo punto, per esempio, è da segnalare la risposta alla domanda sulle “dimensioni in cui gli immigrati si identificano di più”: al primo posto
ampi Bisenzio, la città dell’area fiorentina con la percentuale più alta di immigrati. Santa Croce sull’Arno, dove oltre il 40% della popolazione residente nel piccolo centro storico è composto dalle famiglie degli stranieri che lavorano nelle concerie. Il caso della Cooplat, 400 lavoratori non italiani su 3mila (vedi pezzo a fianco). Sono le tre esperienze toscane da cui è partito il convegno “Le vie dell’inte(g)razione”, che si è svolto il 25 febbraio scorso al teatro Dante di Campi, per affrontare le problematiche e le sfide poste dall’immigrazione. A Firenze, in Toscana e in Italia. All’iniziativa, organizzata dall’associazione Romano Viviani e dalla Fondazione Italianieuropei, ha partecipato tra gli altri Massimo D’Alema, ex presidente del Consiglio e ministro degli Esteri del secondo governo Prodi. Tanti i dati resi noti durante le cinque tavole rotonde che si sono tenute durante la giornata. Come quelli della “rivoluzione” di Campi, dove i cittadini cinesi rappresentano il 43,6% della popolazione straniera residente, contro il 62% di vent’anni fa, quando la popolazione della frazione San Donnino quasi raddoppiò nel giro di pochi mesi per l’arrivo di migliaia di persone provenienti dalla Cina. Ora i cinesi non sono più concentrati in una sola zona della città, è stato evitato il rischio ghetto e il sindaco Adriano Chini dice che “oggi Campi, per i cinesi, è molto più un luogo di residenza che un posto dove lavorano e basta, segno che il processo di integrazione sta andando avanti”. O come l’esperienza di Santa Croce sull’Arno, dove la stabilità lavorativa (i tanti immigrati presenti sono assunti nelle concerie) ha permesso i ricongiungimenti familiari, potente fattore di pace e coesione sociale. Durante il convegno è stato toccato anche il caso di Prato: alle tavole rotonde hanno partecipato anche il sindaco e il presidente della Provincia, Roberto Cenni e /F.B. Lamberto Gestri.
società
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econoMiA/2. Capita che l’offerta non manchi e che invece il candidato giusto si faccia attendere
Quei mestieri che nessuno vuol più fare tra quelli meno ambiti - dice un’indagine di Confartigianato firenze - ci sono l’idraulico, il muratore, il sarto, il macellaio, il panettiere, il cuoco, il falegname e persino l’igienista dentale Antonio Passanese programmate dalle imprese. Il rapporto Excelsior 2010 ha inoltre evidenziato che la difficoltà di reperimento del personale è determinata dall’inadeguatezza degli aspiranti (14,3 per cento) e dal ridotto numero di candidati (12,4 per cento). Lo sbaglio dei giovani di oggi sembra dunque essere quello di non volersi orientare al lavoro nelle arti e nei mestieri, cosa che consentirebbe loro interessanti occupazioni prima come apprendisti, poi come lavoratori dipendenti e infine con l’opportunità di diventare un imprenditore in proprio. E lo stesso errore sembrano commetterlo anche i genitori, nel non indirizzare i figli su questa strada, il che, naturalmente, non significa escluderli dall’opportunità di studiare. Insomma, andrebbe cambiata un’intera cultura, pare voler
Nella nostra regione sono 69mila i ragazzi alla ricerca della prima occupazione dire il report. Nel frattempo, gli extracomunitari rappresentano sempre più una risorsa indispensabile in tanti ambiti della vita economica e sociale del nostro paese. Va ricordato, infatti, come fa notare anche l’Inail, che “quasi il 10 per cento del Pil italiano arriva dagli immigrati e che una famiglia su dieci dipende da una badante straniera. Così come la maggior parte delle fabbriche del Centro–Nord”.
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l lavoro? C’è, basta cercarlo, accontentarsi e “sporcarsi le mani”. La crisi economica, si sa, ha colpito duramente soprattutto il mondo giovanile. In Toscana sono 69mila i ragazzi – tra i 15 e i 34 anni – alla ricerca di una prima occupazione, nonostante vi siano professioni che non riescono a decollare a causa delle difficoltà di reperimento della forza lavoro. Nella “classifica” dei mestieri meno ambiti stilata da Confartigianato Firenze (e per i quali un contratto a tempo indeterminato sarebbe sostanzialmente assicurato) si trova di tutto un po’: pasticceri, gelatai, sarti, macellai, muratori, idraulici, falegnami, operai agricoli, cuochi, panettieri, fabbri e persino igienisti dentali. Risultati che non stupiscono affatto. A quanti di noi è capitato di aver bisogno di un elettricista, di un meccanico o, “peggio” ancora, di un antennista o di un idraulico senza riuscire a trovarli? È il paradosso dei cosiddetti lavori trascurati. “In Italia - sottolinea il report di Confartigianato - dovrebbero essere valorizzate forme di lavoro in grado di facilitare l’accesso al mercato da parte dei giovani, e favorire quei processi di formazione in azienda che sono indispensabili per ridurre il mismatch (discordanza) tra domanda e offerta rilevata sul segmento giovanile”. Nel 2010, con la flebile ripresa dell’economia, le assunzioni previste dalle imprese e monitorate dal sistema informativo Excelsior 2010 di Unioncamere e Ministero del Lavoro sono tornate a salire, e contemporaneamente è tornata a crescere anche la difficoltà di reperimento di personale non stagionale (+6 per cento rispetto al 2009), che riguarda il 26,7 per cento del totale delle assunzioni
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tempo libero
Marzo 2011
Al Museo. Sono molti i luoghi d’arte che possono essere visitati senza spendere neanche un euro
Quando la cultura è a costo zero Ludovica V. Zarrilli
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hi l’ha detto che la cultura deve essere venduta a caro prezzo? Il pane della mente, si sa, deve essere a disposizione di tutti, e allora ecco una serie di escamotage per godere delle bellezze della città del giglio e degli immediati dintorni senza mettere mano al portafoglio. Si comincia con la notte dei musei gratis in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, tra il 16 e il
foCus I tesori della sede del Comune
Il Palazzo che non t’aspetti
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egli ultimi anni Palazzo Vecchio ha affiancato, ai panni di sede del potere politico e amministrativo della città, quelli di uno dei musei più visitati da fiorentini e turisti. L’accesso alle sale del museo è possibile tutti i giorni della settimana dalle 9 alle 19, mentre il giovedì nei i giorni festivi infrasettimanali l’orario è ridotto, dalle 9 alle 13. Una volta al mese, nell’ambito della “domenica del fiorentino”, è previsto l’ingresso gratuito al museo per tutti i cittadini residenti o nati a Firenze e provincia. Per accedere al Palazzo occorre ritirare una card gratuita presso gli uffici Urp del Comune. Ogni mese viene segnalato il programma delle iniziative con le attività, anch’esse gratuite, curate dal Museo dei ragazzi, che si potranno effettuare esclusivamente su prenotazione, al numero 055.055 o sul sito www.museicivicifiorentini.it. In questa occasione è possibile inoltre visitare gli scavi del teatro dell’antica Florentia. Accanto ai percorsi tradizionali, che attraversano i quartieri monumentali del palazzo, l’associazione Museo dei ragazzi offre modalità innovative e originali di visitare il museo. Queste visite conducono fin nelle stanze segrete dei Medici, e si svolgono con guide d’eccezione come Giorgio Vasari o il duca Cosimo I, che, dialogando con i visitatori, consentono loro di cogliere, con maggiore chiarezza, le differenze tra la Firenze del’500 e quella attuale. In occasione di aperture straordinarie, il normale percorso tra le sale si può arricchire anche con la visita di alcuni ambienti suggestivi, come il “camminamento di ronda” e il quartiere di Leone X, sede degli uffici del sindaco. Attualmente, in Palazzo Vecchio, è poi possibile ammirare il teschio tempestato di diamanti opera di Damien Hirst, esposto nella camera del duca Cosimo I fino al /R.Z. primo maggio.
17 marzo, le principali gallerie della città rimarranno aperte fino all’una del mattino. Altra sorpresa gradita è il ritorno delle domeniche del fiorentino che, una volta al mese, consentono ai nati nella città del giglio, a chi è residente nel comune di Firenze e nella provincia di visitare il museo di Palazzo Vecchio senza scucire un centesimo. L’appuntamento di marzo è fissato per il 13, ma chi non ce la farà non deve disperare: è già fissata una nuova giornata a porte aperte per il 10 aprile. L’unica accortezza è quella di munirsi di una “Bacione card”, completamente gratuita, che va fatta al telefono o via mail. Nei principali musei statali (ad esempio Uffizi, Galleria dell’Accademia e Bargello) si entra senza pagare solo in casi rarissimi (come in occasione della notte dei musei di cui sopra) o se si appartiene ad alcune categorie speciali, come giovani sotto i 18 anni, anziani over 65 o gruppi di studenti accompagnati da insegnanti. In compenso però esiste un numero incredibile di gallerie del polo museale che hanno il vantaggio non solo di essere gratuite, ma anche quasi sempre poco affollate. Ne è un meraviglioso esempio il museo di Orsanmichele, che recentemen-
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ecco qualche consiglio per godere delle bellezze della città del Giglio (e dintorni) senza dover mettere mano al portafogli. a partire dalla lunga lista delle gallerie statali per entrare nelle quali non serve pagare nessun tipo di biglietto
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te ha riaperto i battenti. E’ visitabile solo il lunedì (giornata in cui quasi tutti gli altri musei sono chiusi) e offre, oltre alla collezione delle sculture originali delle nicchie, una vista inedita sulla città, che si riesce a godere solo dal “grattacielo” più alto del centro. Altra chicca a costo zero è il Cenacolo di Andrea del Sarto a San Salvi, dove, all’interno dell’ex refettorio del convento, è custodito uno dei più begli affreschi del Rinascimento fiorentino, incredibilmente dimenticato dalla maggior parte dei turisti di passaggio. Seguono a ruota il cenacolo di Ognissanti, Fuligno e Sant’Apollonia, e poi ancora il Chiostro dello Scalzo, casa Martelli e la sala del Perugino (ingresso dal Liceo Michelangelo) che è recentemente entrata a far parte del circuito museale. Appena fuori dal comprensorio fiorentino ci sono le ville medicee di Castello (col meraviglioso giardino), di Petraia, di Poggio a Caiano (con annesso museo della natura morta) e di Cerreto Guidi (con il museo storico della caccia). Gli appassionati di arte contemporanea potranno invece fare una visita by night alla Strozzina, che lascia le sale aperte a tutti il giovedì sera dalle 18 alle 23. A disposizione anche le visite guidate gratis del sabato e della domenica alle 16.30, oppure i deliziosi “weekend dell’arte”, laboratori per bambini e adulti organizzati il primo fine settimana del mese: l’ingresso è free, ma solo su prenotazione. Per chiudere in bellezza non poteva mancare lo spazio principe del Q3, l’Ex3, che non mette limiti ai visitatori e lascia le porte aperte a chiunque si voglia abbeverare alla fonte della ricerca contemporanea.
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politica
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coMune. Stop all’utilizzo indiscriminato degli sfondi da cartolina: arriva il regolamento
Lievita l’affitto delle piazze storiche Dopo la tassa di scopo, ecco quella
piazze interessate: piazza Strozzi, piazzale Michelangelo, piazza della Signoria, piazza San Giovanni, piazza Duomo, piazza Santa Croce, piazza SS. Annunziata, piazza della Repubblica, piazza Santa Maria Novella, piazza Ognissanti, piazzale degli Uffizi, via Martelli, piazza Santo Spirito, parco delle Cascine e giardino della Fortezza da Basso. Ma non è finita qui, perché davanti a Palazzo Vecchio, così come tra Duomo e Battistero, in via Martelli, piazza Santa Croce e piazza della Repubblica, potranno campeggiare esclusivamente iniziative promosse direttamente dal Comune. “Era necessario tutelare maggiormente le zone più preziose della nostra città – aggiunge il vicesindaco – anche per garantirne una fruizione migliore da parte di cittadini e turisti. Proprio a questo proposito abbiamo voluto tenere conto anche delle indicazioni della Soprintendenza”. Le domande dovranno essere presentate almeno 45 giorni prima dell’evento, con tanto di finalità, durata e caratteristiche dell’occupazione, compreso il progetto dettagliato. Alcune deroghe sono previste, ma solo per le manifestazioni promosse dall’amministrazione comunale. A mercatini, bancarelle e installazioni varie, invece, non si faranno più sconti.
“d’immagine”: bancarelle, mercatini e installazioni dovranno pagare di più per stare in centro. e passare al vaglio di una commissione ad hoc Francesca Puliti
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iazza Signoria trasformata in spiaggia per un giorno con una sfilza di ombrelloni, mucche colorate sparse per tutto il centro, un enorme waffel gonfiabile davanti alla basilica di Santa Croce. Palazzo Vecchio dice basta e vara un nuovo regolamento sull’uso delle piazze storiche fiorentine. Chi vorrà usufruire dello sfondo da cartolina dovrà passare al vaglio di una commissione ad hoc. E pagare di più. Finora, infatti, per organizzare un evento in centro era sufficiente saldare il conto del suolo pubblico. D’ora in poi non sarà più così: entra in vigore una sorta di “tassa di immagine”. “Così si tutelano le zone più preziose della città”, commenta il vicesindaco Dario Nardella. “Il regolamento – continua Nardella - introduce due grandi novità: il canone per l’utilizzo delle piazze storiche e precisi criteri per il loro sfruttamento, con una maggiore selezione sia dal punto di vista dell’impatto estetico, sia in base alla tipologia dell’evento”. L’indennità di immagine terrà conto delle caratteristiche del luogo, della durata degli eventi e dei ritorni economici. Ma non solo: le autorizzazioni saranno vincolate ad alcuni precisi parametri, come il valore sociale, culturale e politico degli eventi, l’interesse per la collettività, la ricaduta economica per il territorio. A valutare l’impatto estetico oltre che socialeconomico degli eventi sarà una specifica commissione, di cui faranno parte tutti i rappresentanti degli uffici comunali interessati. Ancora da stabilire i canoni d’affitto dei differenti “palchi”, mentre è già stabilito l’elenco delle
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L’InIzIatIva Torneo di calcio a scopo benefico
Il Palazzo vecchio football Club vince il memorial Alessia ballini a politica, il calcio (la Fiorentina, soprattutto), il suo Mugello. Erano tre delle grandi passioni di Alessia Ballini, la consigliera regionale scomparsa il 2 febbraio scorso dopo una coraggiosa battaglia contro il cancro, ed è mettendo insieme e “miscelando” questi tre ingredienti che amici e conoscenti hanno deciso di tributarle un omaggio. Così è nato il 1° trofeo di calcio Alessia Ballini, che si è svolto il 20 febbraio al centro tecnico Figc di Coverciano, un quadrangolare che ha visto affrontarsi politici, amministratori e giornalisti di Firenze
e del Mugello. A scopo benefico: i fondi raccolti, circa 2.600 euro, sono stati devoluti alle realtà a cui Ballini ha chiesto di fare donazioni. “Niente musi lunghi ma sorrisi – aveva detto ai famigliari prima di andarsene – e chiedete che non vengano comprati fiori ma fatte offerte per i centri anti-tumore”: il dipartimento oncologico dell’ospedale di Ponte a Niccheri, la Lega italiana per la lotta contro i tumori e l’associazione Pallium. A sfidarsi sul campo di Coverciano la squadra dei consiglieri comunali e degli assessori di Firenze, capitanata
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dal sindaco Renzi, una Rappresentativa del Mugello, una dei giornalisti e una formazione composta da consiglieri regionali, provinciali e politici. In tribuna il ct della Nazionale Cesare Prandelli, Sebastien Frey e l’ad della Fiorentina Sandro Mencucci. La vittoria è andata a Palazzo Vecchio, che ha battuto prima i mugellani e in finale i politici ai rigori, nonostante l’errore di Matteo Renzi, che se l’è fatto parare da Gabriele Toccafondi del Pdl. Terzi i giornalisti, quarto il Mugello. Ma è /P.C. chiaro che la vera vincitrice è stata Alessia.
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politica
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AeRopoRto/1. Approvata dalla giunta regionale la variante del Pit, il piano integrato del territorio
decolla la nuova pista: parallela oppure allungata Il documento prevede lo sviluppo dello scalo fiorentino, lasciando aperte le due possibilità. Così, il vespucci potrebbe includere nuove destinazioni (e nuovi tipi di velivoli) Paola Ferri
L’obiettivo è realizzare un polo che possa diventare il terzo d’Italia è lo sviluppo del Vespucci, su questo il presidente della Regione e il sindaco di Firenze vanno (adesso) d’amore e d’accordo. Con la modifica della pista l’aeroporto potrebbe raddoppiare il numero dei voli, includendo nuove destinazioni e nuovi tipi di velivoli. Secondo alcune previsioni, con il nuovo assetto Firenze potrebbe strappare a Pisa circa l’80% dei voli. Magari anche grazie allo sbarco di compagnie low cost, finora “dirottate” sulla città della Torre pendente. La partita vera, però, secon-
do i programmi regionali, passa proprio dall’eterna rivale del capoluogo: cioè attraverso l’integrazione dei due principali aeroporti toscani. “L’obiettivo – dichiara Rossi - è realizzare un polo aeroportuale che possa diventare il terzo in Italia, al netto di Venezia”. Un obiettivo possibile, ma tutt’altro che facile, anche solo in base agli assetti societari dei due aeroporti. Se la Regione conserva ancora quote di Sat, la società che gestisce il Galilei, così non è per Adf. Ma anche su questo piano il governatore si sta dando da fare per rientrare nella partita. Con la dichiarata intenzione di arrivare a un’unica società di gestione dei due scali. “Forse perderò la partita della società unica – aggiunge il presidente della Regione – ma nessuno può impedirmi di provarci”. La strada appare in salita, ma nel mentre Rossi si è riconquistato un compagno di viaggio, o almeno di questo viaggio: Matteo Renzi, soddisfatto per l’approvazione della variante. “Le modifiche apportate al Pit – dichiara il suo vice Nardella – dimostrano che c’è un forte allineamento della Regione con le posizioni già assunte dal Comune con il piano strutturale”. Eppure qualcosa scricchiola nell’accordo. E va sotto al capitolo Cittadella viola. “Lì non c’entra”, ribadisce Rossi. “Invece sì”, replica Nardella. Come? Secondo il vicesindaco sarebbe una questione di scambi di volumi: dentro il nuovo stadio, fuori altre costruzioni in programma. “Se i proprietari del terreno trovano un accordo – annuncia – siamo pronti a rimettere in discussione il Pue (piano urbanistico esecutivo, ndr)”. Il risiko della Piana continua e il match potrebbe durare un’intera legislatura. Mentre lo scalo di Bologna diventa sempre più competitivo. “Nel 2013 Smn e lo scalo bolognese disteranno meno di un’ora in treno – avverte il vicesindaco – grazie ai nuovi people mover. Dobbiamo attrezzarci in fretta se vogliamo rimanere competitivi”.
AeRopoRto/2. I sindaci della cintura urbana dicono no
La Piana in rivolta: “o i voli o l’inceneritore” A
pprovata la variante, trovato l’inganno. Tutti soddisfatti dalla modifica apportata dalla giunta regionale al Pit, per realizzare una nuova pista a Peretola? Niente di più lontano dalla realtà. I sindaci della cintura urbana, capitanati dal condottiero Gianni Gianassi, primo cittadino di Sesto Fiorentino, non ci stanno e accusano il presidente della Regione di “alto tradimento”. Già, perché dopo un primo momento in cui Rossi si era mostrato disponibile alla mediazione tra “Firenze ladrona” e i “piccoli della Piana”, il governatore ha sposato la battaglia renziana: la pista parallela. E il “tradimento” dell’alleato fa più male dell’attentato al famoso parco, che dovrebbe fare da cuscinetto-compensazione a tutto ciò che dovrebbe trovar spazio nella piana da qui a qualche anno. Inceneritore, Alta velocità ferroviaria, cassa di espansione dei Renai, raddoppio dell’A11, parcheggio scambiatore dell’Osmannoro e chi più ne ha più ne metta. Senza contare l’impatto estetico della nascente (?) Scuola dei Marescialli. “O il termovalorizzatore o la pista parallela, il presidente della Regione faccia la sua scelta”. A lanciare il guanto di sfida è ancora una volta Gianassi, sostenuto dai sindaci della cintura urbana (compreso Bagno a Ripoli, che sta dall’altra parte della città). “Non accetto ricatti”, replica
imperterrito Enrico Rossi. Ma che qualcosa si sia rotto nel tetris di equilibri della Piana è più che evidente. Il fronte della battaglia, però, si estende anche all’interno della stessa Firenze. Qui a dare del filo da torcere al sindaco, sul piano aeroporto, ci si mettono sia le opposizioni di destra che di sinistra. “Qualsiasi piano incrementi il numero dei voli – afferma Ornella De Zordo di Perunaltracittà – per noi è inaccettabile. E non ci vengano a raccontare che i turisti o gli imprenditori diretti a Firenze desistono perché devono atterrare a Pisa”. Scettico anche Tommaso Grassi, di Spini per Firenze, al contrario del suo capogruppo, appunto Valdo Spini. Fa un po’ più effetto invece trovare tra gli oppositori della strada aperta dal Pit il Pdl, da sempre a favore dell’implemento del Vespucci. Ma si fa presto a capire il perché: secondo Marco Stella la manovra della Regione altro non sarebbe che la solita bufala. “Il Pit affonda Peretola. Lo sviluppo dello scalo fiorentino – spiega – è subordinato all’integrazione tra Pisa e Firenze. Se questa non dovesse avvenire, non ci sarebbe nessuna nuova pista”. Il “trucco” starebbe scritto in un allegato della variante. Ma anni di interrogazioni a scuola dovrebbero averci insegnato, ormai: le cose più importanti spesso stanno /P.F. nelle note a piè di pagina.
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ia libera alla nuova pista di Peretola. Più o meno. Diciamo che le carte ci sono, tutto il resto è ancora da vedere. È stata approvata lo scorso febbraio la variante del Pit (il Piano integrato del territorio) che prevede lo sviluppo dello scalo fiorentino. In un senso o nell’altro, è proprio il caso di dirlo. Il documento licenziato dalla giunta regionale, infatti, lascia aperte due possibilità: o la realizzazione di una nuova pista parallela all’autostrada, o il prolungamento di quella attuale, al fine di raggiungere la fatidica lunghezza di 2 km. Che si proceda nell’una o nell’altra direzione i dintorni saranno ovviamente coinvolti nella rivoluzione, a partire dall’autostrada, per cui si parla anche di un possibile interramento. Ma, cosa che più preme ai comuni limitrofi (e non solo), sarà soprattutto il parco della Piana a patirne le conseguenze. Anche se il governatore Enrico Rossi ha garantito che “il parco non sarà in alcun modo intaccato”. La priorità, però,
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on line
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inteRnet. Notizie, foto e video per essere sempre aggiornati. E tutti possono mandare segnalazioni
La città in diretta su www.ilreporter.it I PIÙ LettI DeL Mese 1. Piselli Toscani, da stasera in vendita il calendario shock 2. Pizzul: “Della Valle in standby. Mutu va perdonato” 3. ‘’Se non ora quando?’’, le donne fiorentine si preparano 4. Dignità delle donne e ‘’no al pedaggio’’: un weekend in piazza (e in strada) 5. Politici e giornalisti si sfidano. Per ricordare la ‘’comandantessa’’
U
n carrello della spesa colmo di rifiuti abbandonato in pieno centro (e in pieno giorno) a due passi dal glorioso Teatro Comunale, cestini o cassonetti un po’ troppo pieni sparsi qua e là per la città, qualche muro che sicuramente ha visto tempi migliori, e che porta sulla “pelle” il segno del passaggio del vandalo di turno. Se a Firenze, come in qualsiasi altra città, succede sicuramente ben di peggio (e se non possono certo essere considerati questi i problemi più gravi con cui gli abitanti si trovano a dover fare i conti), si tratta comunque di situazioni (più o meno temporanee) che certo non rendono onore alla bella Florentia. Situazioni che i lettori del nostro sito (www.ilreporter.it) hanno immortalato in diversi scatti, che poi hanno inviato all’indirizzo della nostra redazione (redazione@ilreporter.it). Queste fotografie hanno trovato spazio sul nostro portale (qua accanto ne pubblichiamo due) con un obiettivo ben preciso: raccontare quello che non va della nostra città. Che si tratti di un “piccolo” atto vandalico così come di una situazione che si protrae da anni e che sembra non riuscire a trovare soluzione. Perché la qualità della vita inizia proprio da come, ogni mattina, troviamo la città sotto casa. E dato che mettendo più occhi insieme si riesce sicuramente a vedere meglio (e di più), quello che chiediamo a tutti i lettori è di continuare a seguirci ogni giorno sul nostro sito e a mandarci fotografie e segnalazioni, che noi continueremo a pubblicare: è proprio portando alla luce problemi e casi di incuria, degrado e affini, infatti, che si può iniziare a risolverli.
6. Gli aeroporti toscani decollano, nuovi voli da Pisa e Firenze 7. Toscani, arriva la versione maschile del calendario shock 8. ‘’La politica è alla frutta’’, folla per Renzi-scrittore 9. Cuba, quella vera. Il documentario clandestino allo Stensen 10. Su Facebook un gruppo chiamato “Sex and City” (versione fiorentina)!
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I vIDeo PIÙ vIstI 1. Cori, cartelli e anche voglia di ridere. Migliaia di donne (e uomini) in piazza 2. Auto si ribalta sul ponte all’Indiano, traffico in tilt 3. Tir si ribalta, caos sulla Fi-Pi-Li
toP ten foto 1. Chi è la più bella della Padania? 2. E Firenze ‘’sparì’’ nella nebbia 3. San Jacopino 2012, ecco come sarà
4. Scandicci, ditta distrutta dalle fiamme
4. Clet, l’artista dei cartelli si
5. I Dinamo vincitori di Sanremo... ora tour mondiale!
5. Prossima fermata ‘’Porta al
6. Wynne Gareth si racconta a Il Reporter
6. La ‘’faccia pulita’’ di via Maggio
racconta Prato’’. E la riqualificazione?
7. A Firenze arrivano i cassonetti hi-tech
7. La ‘’dura vita’’ dei motorini
8. Cosa m’invento per San Valentino?
8. Il granduca “cornuto” e il
9. Tramvia, commercianti sul piede di guerra
9. Torre San Niccolò
10. Da borgo a ‘’ghetto’’? Viaggio in San Frediano
10. L’arte sospesa nel vuoto
all’Isolotto Perseo bifronte incappucciata: si rifà il look
Argiano Bargino Calcinaia Calzaiolo Campòli Castelbonsi Cerbaia Chiesanuova Cigliano Fabbrica Falciani Faltignano La Romola Mercatale Montecapri Montefiridolfi Montepaldi Pisignano Pergolato Ponterotto San Pancrazio Spedaletto Santa Cristina in Salivolpe Sant’Andrea in Percussina Sant’Andrea a Luiano Ponte di Gabbiano Talente Quattrostrade Valigondoli Argiano Bargino Calcinaia Calzaiolo Campòli Castelbonsi Cerbaia Chiesanuova Cigliano Fabbrica Falciani Faltignano La Romola Mercatale Montecapri Montefiridolfi Montepaldi Pisignano Pergolato Ponterotto San Pancrazio Spedaletto Santa Cristina in Salivolpe Sant’Andrea in Percussina Sant’Andrea a Luiano Ponte di Gabbiano Talente Quattrostrade Valigondoli Argiano Bargino Calcinaia Calzaiolo Campòli Castelbonsi Cerbaia Chiesanuova Cigliano Fabbrica Falciani Faltignano La Romola Mercatale Montecapri Montefiridolfi Montepaldi Pisignano Pergolato Ponterotto San Pancrazio Spedaletto Santa Cristina in Salivolpe Sant’Andrea in Percussina Sant’Andrea a Luiano Ponte di Gabbiano Talente Quattrostrade Valigondoli Argiano Bargino Calcinaia Calzaiolo Campòli Castelbonsi Cerbaia San Casciano in Val di Pesa Chiesanuova Cigliano Fabbrica Falciani Faltignano La Romola Mercatale Montecapri Montefiridolfi Montepaldi Pisignano Pergolato Ponterotto San Pancrazio Spedaletto Santa Cristina in Salivolpe Sant’Andrea in Percussina Sant’Andrea a Luiano Ponte di Gabbiano Talente Quattrostrade Valigondoli Argiano Bargino Calcinaia Calzaiolo Campòli Castelbonsi Cerbaia Chiesanuova Cigliano Fabbrica Periodico comunale Falciani Faltignano La Romola Mercatale Montecapri Montefiridolfi Montepaldi Pisignano Pergolato Ponterotto San Pancrazio Marzo 2011 Spedaletto Santa Cristina in Salivolpe Sant’Andrea in Percussina Sant’Andrea a Luiano Ponte di Gabbiano Talente Quattrostrade Valigondoli Argiano Bargino Calcinaia Calzaiolo Campòli Castelbonsi Cerbaia Chiesanuova Cigliano Fabbrica Falciani Faltignano La Romola Mercatale Montecapri Montefiridolfi Montepaldi Pisignano Pergolato Ponterotto San Pancrazio Spedaletto Santa Cristina in Salivolpe Sant’Andrea in Percussina Sant’Andrea a Luiano Ponte di Gabbiano Talente Quattrostrade Valigondoli Argiano Bargino Calcinaia Calzaiolo Campòli Castelbonsi Cerbaia Chiesanuova Cigliano Fabbrica Falciani Faltignano La Romola Mercatale Montecapri Montefiridolfi Montepaldi Pisignano Pergolato Ponterotto San Pancrazio Spedaletto Santa Cristina in Salivolpe Sant’Andrea in Percussina Sant’Andrea a Luiano Ponte di Gabbiano Talente Quattrostrade Valigondoli Argiano Bargino Calcinaia Calzaiolo òli
Vita in Comune
ANNO IV n. 3 Periodico dell’amministrazione comunale di San Casciano in Val di Pesa iscritto nel Registro Giornali e Periodici del Tribunale di Firenze n. 5631 in data 26.01.2008
Amministratori e cittadini hanno aderito in massa alla protesta
No al pedaggio sull’automulattiera C’era una volta un mulo di campagna che ogni giorno scendeva dalle colline del Chianti e, per recarsi in città, percorreva la strada a lui più cara: un sentiero tortuoso e sconnesso chiamato Autopalio. Nell’attacco di questo testo solo lo stile è di natura fiabesca: il resto è realtà, una realtà che non solo desta preoccupazione, ma scatena il dissenso delle istituzioni e dei cittadini. La strada e il mulo ci sono stati entrambi alla Siena-Firenze Day, la manifestazione di protesta che i presidenti delle Province di Firenze e Siena, Andrea Barducci e Simone Bezzini, hanno messo in piedi lo scorso 12 febbraio, a bordo di un camper percorrendo l’intero tratto del raccordo autostradale da Siena a Firenze-Certosa. La strada c’è da quasi cinquant’anni, sempre nelle stesse condizioni, dissestata e priva di corsie di emergenze, il mulo lo hanno portato gli amministratori e i consiglieri comunali chiantigiani. “L’Autopalio hanno dichiarato i sindaci dei Comuni di Barberino val d'Elsa, San Casciano in val di Pesa e Tavarnelle Val di Pesa - non è una strada bensì una mulattiera: non possiamo definirla in altro modo, viste le condizioni nelle quali da anni versa relativamente al piano
viario e alla sicurezza; la nostra battaglia contro il governo dunque non si ferma. Va avanti compatta e unita. Abbiamo aderito all’iniziativa, promossa dalle Province di Firenze e Siena, per opporci ancora una volta alla decisione iniqua del governo di rendere a pagamento una strada priva di sicurezza”. Alla mobilitazione ha preso parte, anche un mulo cavalcato da Patrizio Mecacci, segretario del Pd metropolitano. Giunti alla tappa conclusiva della carovana (Firenze-Certosa), gli amministratori hanno metaforicamente incaricato il simpatico testimonial
In questo numero
Parcheggi a km zero...
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Che bello essere nonni...
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La parola ai consiglieri...
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Il Comune in rete www.comune.san-casciano-val-di-pesa.fi.it
dell’iniziativa di attestare le pessime condizioni della SienaFirenze. Si è trattato dell’ennesima forma di protesta con la quale, unendosi ai presidenti delle Province di Firenze e Siena, i sindaci hanno ribadito il loro fermo no al p e d a g g i o indiscriminato e senza investimenti chiedendo con urgenza l’ammodernamento e la messa in sicurezza dell’Autopalio. Per i numerosi automobilisti, che quotidianamente, per lavoro e per studio, percorrono una delle più importanti arterie di collegamento della Toscana, l’introduzione del pedaggio sulla Siena-Firenze è un fantasma che sta pe r m a t e r i a l i z z a r s i . Secondo il decreto sui Trasporti emesso dalla Camera lo scorso ottobre, l’introduzione del pedaggio su gran parte della rete Anas, compresa la Siena-Firenze, entrerà in vigore dal 1° maggio. “La mobilitazione - concludono gli amministratori - organizzata insieme e in collaborazione con i Comuni, le associazioni, le r a p p r e s e n t a n z e politiche e centinaia di cittadini, ha ottenuto un esito straordinario in termini di partecipazione. Siamo pronti a contrastare le posizioni del governo con nuove forme di protesta: l’Autopalio a pagamento impone un balzello che non accettiamo”.
Ultime Sostegno alle imprese agricole Una grande opportunità per lo sviluppo delle aree rurali della Toscana, per il sostegno delle imprese e per la diversificazione delle attività. In queste settimane stanno uscendo sul BURT, il bollettino ufficiale della Regione Toscana, i bandi a valere sul Programma di Sviluppo Rurale per il periodo 2007-2013. I fondi pubblici a disposizione sono pari a 51,2 milioni di euro. Gli obiettivi sono molteplici e tesi a sostenere gli investimenti delle imprese agricole, agroalimentari e forestali. Info, domande e bando: http://www.regione.toscana.it/ www.artea.toscana.it.
I banchi del giovedì si trasferiscono Nuove sedi per i tradizionali mercati settimanali di Mercatale e Cerbaia. Quello di Mercatale si è spostato da piazza Tellini, area di sosta molto fruita dalla popolazione, a piazza Vittorio Veneto; quello di Cerbaia, allestito in via Bini Smaghi, ha trovato una nuova collocazione in piazza del Monumento. La decisione della giunta è legata alla necessità di agevolare il transito delle frazioni e all’intento di valorizzare le piazze dei centri storici. Altra notizia che interessa la frazione di Mercatale è la chiusura dell’area dei locali ex Coop. Per consentire l’installazione del cantiere che porterà alla realizzazione dei minialloggi per anziani, l’area antistante i locali ex Coop (piazza del Popolo), è stata chiusa al transito per un anno.
Editoriale
Bilancio 2011, incontri nelle frazioni
“Oltre mille persone hanno voluto essere presenti a tutti i presidi per esprimere la forte contrarietà all’introduzione del pedaggio sull’Autopalio. Ai presidi allestiti nei Comuni attraversati dalla Siena Firenze abbiamo incontrato tanti amministratori locali, forze sociali, associazioni di categoria, imprenditori e, soprattutto, tantissimi cittadini che ogni giorno percorrono l’Autopalio e conoscono bene le condizioni in cui versa. Introdurre un pedaggio su questa strada senza prima renderla più moderna e sicura significa solo gravare economicamente su cittadini e imprese, con un balzello inutile e ingiustificato, e arrecare un danno di immagine al nostro territorio. Ci auguriamo che la straordinaria partecipazione, fatta di tantissimi cittadini, spinga il governo a un supplemento di riflessione che porti all’annullamento del pedaggio. Se questo non dovesse accadere, non ci fermeremo e continueremo la nostra battaglia”. Andrea Barducci, Presidente della Provincia di Firenze Simone Bezzini, Presidente della Provincia di Siena
Ha preso il via il tour della giunta comunale, in trasferta nelle aree di ritrovo delle frazioni, per la presentazione delle novità e delle caratteristiche del bilancio di previsione 2011. Nel mese di marzo gli amministratori incontreranno i cittadini a Chiesanuova (Circolo Arci) il 1° marzo, a San Pancrazio (Casa del Combattente e Reduce) il 3, a Bargino (circolo Arci) il 9, alla Romola (presso la palestra comunale) il 23, a Spedaletto (Circolo Arci) il 30, a Montefiridolfi (Circolo Ricreativo Montigiano) il 31. Il bilancio sarà illustrato anche ai dipendenti e alle associazioni presenti sul territorio nell’ambito di uno specifico ciclo di incontri organizzato nella sala del Consiglio comunale. Info: 055 8256235.
Argiano Bargino Calcinaia Calzaiolo Campòli Castelbonsi Cerbaia Chiesanuova Cigliano Fabbrica Falciani Faltignano La Romola Mercatale Montecapri Montefiridolfi Montepaldi Pisignano Pergolato Ponterotto San Pancrazio Spedaletto Santa Cristina in Salivolpe Sant’Andrea in Percussina Sant’Andrea a Luiano Ponte di Gabbiano Talente Quattrostrade Valigondoli Argiano Bargino Calcinaia Calzaiolo Campòli Castelbonsi Cerbaia Chiesanuova Cigliano Fabbrica Falciani Faltignano La Romola Mercatale Montecapri Vita in Comune Montefiridolfi Montepaldi Pisignano Pergolato Ponterotto San Pancrazio Spedaletto Santa Cristina in Salivolpe Sant’Andrea in Percussina Sant’Andrea a Luiano Ponte di Gabbiano Talente Quattrostrade Valigondoli Argiano Bargino Calcinaia Calzaiolo Campòli Marzo 2011 Cigliano Fabbrica Falciani Faltignano La Romola Mercatale Montecapri Montefiridolfi Montepaldi Castelbonsi Cerbaia Chiesanuova Pisignano Pergolato Ponterotto San Pancrazio Spedaletto Santa Cristina in Salivolpe Sant’Andrea in Percussina Sant’Andrea a Luiano Ponte di Gabbiano Talente Quattrostrade Cerbaia Chiesanuova Cigliano Fabbrica Falciani Faltignano La Romola Mercatale Montecapri Montefiridolfi Montepaldi Pisignano Pergolato Ponterotto San Pancrazio Spedaletto Santa Cristina in Salivolpe
Snellire il traffico nelle frazioni
Area di Decimo realizzata con i materiali di scavo provenienti dal cantiere della scuola di Mercatale
Nuovi parcheggi che rispettano l’ambiente Perché pagare le spese di smaltimento dei materiali in eccesso provenienti dai cantieri quando è possibile riciclarli e trasformarli in materiale da costruzione? E’ l’espediente che il Comune di San Casciano ha impiegato per la realizzazione del parcheggio di Decimo, opera che, conclusa da alcune settimane, porta il ‘segno’ di un’opera in corso a Mercatale. Il rilevato stradale dell’area di sosta che ha permesso ai cittadini di risolvere i problemi di viabilità, mettendo a disposizione nuovi 50 posti auto, è stato r e a l i z z a t o in gran parte con il materiale di scavo in eccesso prelevato dal cantiere della nuova scuola primaria di Mercatale. “Attraverso il riutilizzo di terre provenienti da altri lavori - ha dichiarato l’assessore ai Lavori Pubblici Roberto Ciappi - in particolare dalle operazioni di scavo delle scuola di Mercatale, abbiamo ottenuto una considerevole economia di spesa per la realizzazione del parcheggio”. Per il progetto, firmato dall’architetto Francesco Pruneti, si tratta della conclusione del primo lotto dei lavori. Il parcheggio è sorto in prossimità dell’antica pieve romanica, nucleo originario di San Casciano di cui si ha testimonianza sin dal nono secolo. L’opera ha richiesto un investimento complessivo pari a 30mila euro ed è stata messa in atto con l’intento di individuare una soluzione concreta ai problemi di intasamento della strada legati ad una massiccia affluenza domenicale in coincidenza delle attività della parrocchia. Per un importo stimato pari a 80mila euro il secondo lotto porterà nei prossimi anni al completamento dell’area che sarà corredata
Pieve di Santa Cecilia a Decimo
di alcune piantumazioni. Altro parcheggio prossimo alla conclusione dei lavori è quello di San Pancrazio. La stuccatura delle pietre e la pulitura dell’area sono le ultime operazioni prima del taglio del nastro che l’amministrazione comunale ha programmato per la fine del mese di marzo. Oltre a nuovi 25 posti auto, il pacchetto delle opere ha previsto la sistemazione della viabilità, la realizzazione di marciapiedi e di percorsi pedonali, nuovi sottoservizi e impianti di illuminazione p u b b l i c a . 355mila euro è la somma che si è resa necessaria alla realizzazione di un’opera finalizzata a migliorare la vivibilità e l ’ a c c e s s o al centro abitato della frazione da parte
di veicoli e pedoni. Quello dello snellimento del t r a f f i c o nelle aree decentrate del territorio è un obiettivo che il Comune di San Casciano si propone di raggiungere con la creazione di nuovi posti auto in via della Pineta e in località Molino di Sugana. Nel primo caso è in fase di approvazione il progetto esecutivo. L’intervento prevede la creazione di un’area di sosta di 40 posti auto per i quali sono stati stanziati 190mila euro. Nel secondo è prevista una dozzina di piazzole al servizio dei residenti del borgo. I lavori sono stati già appaltati e partiranno entro aprile. Il costo complessivo dell’opera è di 70mila euro.
Saranno realizzati sei minialloggi di edilizia residenziale pubblica per anziani
Al via l’intervento di recupero dell’ex Coop di Mercatale Aperto alcune settimane fa, il cantiere che porterà alla realizzazione di sei minialloggi di edilizia residenziale pubblica per anziani nei locali ex Coop di Mercatale è una delle più significative opere pubbliche previste nel 2011. Ne hanno parlato, in occasione di una specifica mostra allestita presso il Centro Lotti con i progetti dei lavori programmati per la riqualificazione della frazione, il vicesindaco Luciano Bencini, l’assessore alle opere pubbliche Roberto Ciappi e i consiglieri comunali Elisabetta Masti, Franca Benelli e Ferdinando Maida. “L’opera Mercatale in Val di Pesa attesta l’impegno dell’amministrazione comunale - dichiara il vicesindaco Bencini - teso a dare una risposta concreta al problema casa. Si tratta di un intervento che mira ad incrementare il patrimonio Erp, grazie ai finanziamenti ottenuti dal Comune attraverso la partecipazione ad un bando regionale”. Ammonta a circa 500mila euro l’entità dell’investimento che la Regione Toscana ha stanziato a favore del recupero dell’edificio di piazza del Popolo a Mercatale, cui sono da aggiungere quasi 700mila euro per l’intervento analogo previsto nell’ex scuola elementare di Cerbaia. Entrambe sono infatti le proposte che hanno ottenuto i finanziamenti regionali. “L’intervento - dichiara l’assessore Ciappi - ci permetterà di aumentare il patrimonio Erp quasi del 10 per cento”. Per quanto riguarda Mercatale la ristrutturazione prevede la costruzione di sei minialloggi per anziani (l’accesso sarà da piazza del Popolo); per ciò che attiene a Cerbaia l’intervento di recupero sarà realizzato in
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modo da ricavare anche altri sei minialloggi per giovani coppie e anziani. “Siamo consapevoli - conclude il vicesindaco Bencini - che quello dell’edilizia popolare non è l’unico strumento atto ad affrontare il problema casa a San Casciano. Attraverso il regolamento urbanistico abbiamo intenzione di avvalerci dei mezzi più innovativi legati all’housing sociale come l’edilizia convenzionata, già impiegata per gli alloggi di Montefiridolfi, e gli affitti calmierati”. Altra opera, di cui a breve saranno appaltati i lavori, è l’asilo nido di Cerbaia, il primo del territorio comunale con la possibilità di accogliere bambini anche di età inferiore a un anno. L’opera, finanziata dalla Regione Toscana e dal Comune, farà parte dello stesso lotto urbanistico che prevede la realizzazione dei minialloggi. L’attiguità di questi due edifici sarà uno dei tratti distintivi del nido al cui interno saranno realizzati uno spazio per l’integrazione tra i piccoli utenti e i vicini di casa, un ambiente per il coinvolgimento dei genitori nelle attività dei loro piccoli. La cucina ed il refettorio garantiranno alla scuola l’alta qualità dell’autonomia della preparazione dei pasti. La struttura si estenderà su una superficie di 800 metri quadri per un volume complessivo di 1000 metri cubi e sarà articolata su più livelli. Il progetto, firmato dall’architetto Francesco Pruneti, prevede due sezioni in grado di accogliere complessivamente 36 bambini e un’ampia area esterna aperta anche agli utenti non fissi.
Argiano Bargino Calcinaia Calzaiolo Campòli Castelbonsi Cerbaia Chiesanuova Cigliano Fabbrica Falciani Faltignano La Romola Mercatale Montecapri Montefiridolfi Montepaldi Pisignano Pergolato Ponterotto San Pancrazio Spedaletto Santa Cristina in Salivolpe Sant’Andrea in Percussina Sant’Andrea a Luiano Ponte di Gabbiano Talente Quattrostrade Valigondoli Argiano Bargino Calcinaia Calzaiolo Campòli Castelbonsi Cerbaia Chiesanuova Cigliano Fabbrica Falciani Faltignano La Romola Mercatale Montecapri Vita in Comune Montefiridolfi Montepaldi Pisignano Pergolato Ponterotto San Pancrazio Spedaletto Santa Cristina in Salivolpe Sant’Andrea in Percussina Sant’Andrea a Luiano Ponte di Gabbiano Talente Quattrostrade Valigondoli Argiano Bargino Calcinaia Calzaiolo Campòli 2011Montepaldi Castelbonsi Cerbaia Chiesanuova Cigliano Fabbrica Falciani Faltignano La Romola Mercatale MontecapriMarzo Montefiridolfi Pisignano Pergolato Ponterotto San Pancrazio Spedaletto Santa Cristina in Salivolpe Sant’Andrea in Percussina Sant’Andrea a Luiano Ponte di Gabbiano Talente Quattrostrade Chiesanuova Cigliano Fabbrica Falciani Faltignano La Romola Mercatale Montecapri Montefiridolfi Montepaldi Pisignano Pergolato Ponterotto San Pancrazio Spedaletto Santa Cristina in Salivolpe Sant’Andrea in
Il nonno al centro della famiglia
Che bello essere nonni, un’occasione per condividere, conoscere e divertirsi in compagnia Nonni un po’ giocolieri, un po’ narratori che sanno divertire i loro nipoti, raccontando favole miste a storie di vita vissuta, ispirate all’album dei ricordi e della loro memoria storica, nonni che fanno passare la nostalgia di mamma con una carezza, uno sguardo che fa sentire al sicuro e al centro del mondo. Quella del nonno/nonna è una figura centrale nell’educazione dei bambini e nella società contemporanea. Offre un supporto sempre più rilevante alla famiglia che, per motivi di lavoro, deve trascorrere buona parte della giornata fuori da casa. Una figura di riferimento sia per i nipoti che trovano nel nonno/nonna una persona attenta alla loro vita di bambini, ai loro momenti di gioco e di relazione con l’adulto, sia per i genitori, figli divenuti adulti che sempre più spesso chiedono agli anziani di supportarli nella crescita dei loro piccoli. Ogni nonno, al centro di un complesso di dinamiche familiari non sempre facile da gestire, ha la sua esperienza, la sua storia da raccontare, un patrimonio di sensazioni, emozioni, lezioni da trasmettere agli altri e per questo di grande utilità nei confronti di altri nonni e della comunità in generale. Con il progetto di valorizzazione della figura del nonno dal titolo “Che bello essere nonni”, il Comune invita tutti i nonni del territorio chiantigiano a con-
dividere con alcuni esperti il loro ruolo, discusso e confrontato negli aspetti positivi e quelli più complessi. Gli incontri si propongono di offrire ai nonni occasioni di confronto ma anche l’opportunità creativa di impegnarsi nella costruzione di giocattoli mettendo a disposizione una passione, un’abilità degli anziani. Sono previsti anche momenti di svago e intrattenimento al cinema, al teatro, da vivere insieme agli adorati nipoti nell’ambito di una festa organizzata all’asilo nido. Gli incontri saranno condotti da Elke Schmid. “E’ un’occasione di confronto e conoscenza – dichiara Paola Bordone dell’ufficio Scuola - del ruolo del nonno che rivive la genitorialià da persona matura, chiedo a tutti di partecipare a questa iniziativa c h e p r o m e t t e di lasciare in ognuno di voi il segno e il ricordo di una bella esperienza, anche questa da raccontare e condividere in famiglia”. L’iniziativa si inserisce nella cornice del più ampio pacchetto di servizi dedicati al ruolo dell’educatore “Filo rosso”, promosso e ideato dall’assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune. Il progetto è stato elaborato in collaborazione con i Comuni di Barberino Val d’Elsa e Tavarnelle Val di Pesa. Per informazioni: Paola Bordone tel. 055 8256269; p.bordone@comune.san-cascianoval-di-pesa.fi.it
Conversazioni sulle origini del Chianti organizzate dai volontari archeologici Siam A San Casciano anche l’archeologia può contare su un’inesauribile risorsa umana chiamata volontariato. I membri dell’associazione Siam operano da trent’anni in questo settore. U n g r u p p o di cittadini curiosi, dinamici che trova utile e interessante conoscere le origini del territorio chiantigiano, la civiltà e la cultura del passato e dedica gran parte del proprio tempo libero ad una grande passione: la ricerca di quello che siamo attraverso lo studio delle tracce materiali dell’antichità. Una passione che i volontari archeologici Siam, nati negli anni ’80, continua con grande sensibilità a condividere con la comunità. E’ questo l’obiettivo che si propone di raggiungere l’iniziativa promossa in collaborazione con la biblioteca comunale di San Casciano. Si tratta di un ciclo di conversazioni che, allestite nella sala delle conferenze della biblioteca (via Roma, 37) fino al 9 marzo, permetterà ai cittadini di saperne di più sulle origini del Chianti anche attraverso il racconto di storie incredibili. Storie narrate dai sassi, come la presenza del mare nel cuore della Toscana, storie che affiorano dalle rocce e dai fossili, dagli alberi, dalle colline, dai paesaggi. “Il volontariato archeologico può essere un’importante risorsa del territorio - dichiara
Alessandro Berra, presidente di Siam - e ci stiamo adoperando perché le istituzioni possano utilizzarne al meglio la progettualità e l’inventiva. Quella delle conversazioni archeologiche, organizzate in collaborazione con il Comune, è un’occasione importante sia per noi che possiamo usufruire di uno spazio ed un’occasione culturale che stabilisce punti di contatto con il territorio sia per i cittadini che possono gratuitamente seguire un intero ciclo di iniziative sugli studi archeologici legati al Chianti guidato da noti esperti del settore”. Una panoramica sul mondo dell'energia, sull’importanza del gas e del petrolio sarà delineata mercoledì 2 marzo dal geologo Mauro Annese. La conversazione si propone di ripercorrere le esperienze di quarant’anni di vita nel mondo del petrolio, in Africa e in Medio Oriente. L’ultimo incontro, previsto il 9 marzo, porrà al centro dell’attenzione l’“Archeologia dei paesaggi”, una pratica meno nota illustrata dall’archeologo Leonardo Micheli. Inizio conversazioni: ore 21. Ingresso libero. Info: tel. 8256380.
Fotovoltaico nel Chianti, il primo Gas alla luce del sole L’idea di invitare i cittadini a formare un gruppo di acquisto solidale per l’impianto fotovoltaico non è più solo un progetto condiviso dai Comuni di Barberino Val d’Elsa, San Casciano in Val di Pesa e Tavarnelle Val di Pesa. Il gruppo adesso ha un volto e un preciso programma di azioni. Sollecitati da un’intensa campagna di promozione, lanciata a partire dallo scorso ottobre dalla tre amministrazioni comunali in collaborazione con Confindustria Firenze, Cna e Banca del Chianti fiorentino e Monteriggioni, i cinquanta c i t t a d i n i interessati ad investire sulle fonti rinnovabili si sono costituiti e hanno già cominciato a muovere uniti i loro primi passi. Coordinato dall’architetto Stefania Marini, il g r u p p o ha effettuato alcuni sopralluoghi: ad esempio si è confrontato sulle possibili soluzioni
Alcuni componenti del Gas fotovoltaico
con i titolari di Toscana Energie Rinnovabili, una delle aziende preselezionate dai Comuni per la realizzazione degli impianti. L’incontro è avvenuto a Villa del Cigliano, un’azienda agricola sancasciane-
se che ha puntato sulla produzione di energia pulita con un impianto fotovoltaico, progettato e installato appunto dalla Toscana Energie Rinnovabili. “Le necessità di ciascuno di noi – ha dichiarato l’architetto Marini – sono differenti, fanno parte del Gas cittadini privati e imprenditori agrituristici. L’eterogeneità delle aspettative è una delle principali caratteristiche del nostro gruppo d’acquisto solidale che crede nei vantaggi di questa operazione e nella forza del numero dei suoi componenti. Siamo convinti che realizzare un simile investimento, acquistando gli impianti in un’unica offerta, ci permetterà di rispettare l’ambiente e risparmiare sulla bolletta dell’elettricità. Per selezionare l’offerta migliore valuteremo attentamente il fattore economico e la qualità del prodotto, oltre alle garanzie e alla matrice territoriale della ditta”.
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Argiano Bargino Calcinaia Calzaiolo Campòli Castelbonsi Cerbaia Chiesanuova Cigliano Fabbrica Falciani Faltignano La Romola Mercatale Montecapri Montefiridolfi Montepaldi Pisignano Pergolato Ponterotto San Pancrazio Spedaletto Santa Cristina in Salivolpe Sant’Andrea in Percussina Sant’Andrea a Luiano Ponte di Gabbiano Talente Quattrostrade Valigondoli Argiano Bargino Calcinaia Calzaiolo Campòli Castelbonsi Cerbaia Chiesanuova Cigliano Fabbrica Falciani Faltignano La Romola Mercatale Montecapri Montefiridolfi Montepaldi Pisignano Pergolato Ponterotto San Pancrazio Spedaletto Santa Cristina in Salivolpe Sant’Andrea in Percussina Sant’Andrea a Luiano Ponte di Gabbiano Talente Quattrostrade Valigondoli Argiano Bargino Calcinaia Calzaiolo Campòli Castelbonsi Cerbaia Chiesanuova Cigliano Fabbrica Falciani Faltignano La Romola Mercatale Montecapri Montefiridolfi Montepaldi Pisignano
La parola ai gruppi consiliari
SE NON ORA, QUANDO? Eccoci di nuovo all'8 marzo,festa della donna. E' passato più di un secolo da quando fu istituita, nel 1910 alla Seconda Conferenza delle donne dell'Internazionale Socialista a Copenaghen per onorare la lotta femminile per l'ottenimento dell'uguaglianza sociale. In Italia, nel secondo dopoguerra,dopo che le donne finalmente ebbero ottenuto il diritto di voto, la giornata internazionale della donna fu ripresa e rilanciata dall’Unione Donne Italiane. Ma aldilà delle tappe storiche che hanno segnato la lenta marcia di emancipazione e di conquiste sociali, politiche ed economiche molto resta ancora da fare. Non p o s s i a m o chiudere gli occhi e rimanere indifferenti di fronte alle tante discriminazioni e violenze di cui la donna ancora è fatta oggetto in molte parti del mondo. Le donne subiscono ripetutamente violenza. Subiscono violenza fra le mura domestiche da parte di padri, mariti e compagni, arrivando anche a perdere la vita. Subiscono violenza nei luoghi di lavoro, dove ancora non hanno raggiunto la parità, né per l'accesso ad alcuni ruoli, ritenuti di prerogativa maschile, né per un uguale trattamento economico e di carriera, e sono le prime nei momenti di crisi, come quello che stiamo vivendo, a perdere il posto di lavoro. Subiscono violenza in campo politico e amministrativo dove sono ancora poche le donne in Italia, rispetto ad altri Paesi, che ricoprono cariche pubbliche e dirigenziali: nessuna donna è arrivata ad essere Primo Ministro o Presidente come succede ed è successo nel resto del mondo. Subiscono violenza nei media e nella società tutte le volte che le si usa come oggetti e non come persone considerandole bambole e oche. Eppure siamo noi donne a occuparci della casa, dei figli, della scuola, degli anziani. Anzi la donna di oggi, rispetto al passato è molto più sola e fragile. Ecco dunque l'importanza di servizi sociali, asili nido, nidi aziendali, scuole materne, case famiglia, aiuti domiciliari, sostegni economici. In questo la nostra amministrazione ha dimostrato di avere una sensibilità particolare organizzando corsi di aiuto e sostegno alle neo mamme, ai bambini non ancora in età scolare, attivando servizi sociali e momenti di scambio, confronto e aiuto reciproco. Certo i tagli al bilancio di questo governo inevitabilmente porteranno alla drastica diminuzione di questi servizi offerti finora.
UN PRIMO URRAH PER L’ESTENSIONE DEI DIRITTI CIVILI! Entro il mese di marzo la nostra amministrazione comunale si doterà di un registro per le dichiarazioni anticipate di trattamento in cui i cittadini, se vorranno, potranno indicare preventivamente i trattamenti medici che ciascuno intende rifiutare (o ricevere) in caso di sopravvenuta incapacità mentale o di malattie che determinano la perdita di conoscenza. Come avevamo già scritto in queste pagine, il cosiddetto registro per i testamenti biologici è uno dei pilastri dei diritti civili di ultima generazione e, specialmente se letto senza veli ideologici, rappresenta una concreta estensione delle libertà di tutti che non va a detrimento di n e s s u n o . Oltre che istituire il registro, l'ordine del giorno che sarà presentato da Sinistra per San Casciano – SeL e Partito Democratico vuole inoltre impegnare l'amministrazione comunale ad una valorizzazione dello stesso. In particolare, quel testo intende estendere il servizio del notaio che fa consulenza gratuita per il Comune alle consulenze proprio in tema di testamento del fine vita. La prossima delibera del Consiglio comunale acquista poi rilievo ancora più importante se inserita nel più ampio quadro politico nazionale. In queste settimane, la Camera dei Deputati sta infatti discutendo del progetto di legge che disciplina il “fine vita”. In barba a quanto sancito dalla Costituzione Italiana, dalla Corte dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, dalla Convenzione sui diritti umani e la bioeticia di Oviedo e da alcune sentenze della Corte Costituzionare, la maggioranza berlusconiana sta tentando di trasferire la potestà decisionale in questo ambito dai cittadini ai medici. La posizione del nostro Consiglio Comunale può dunque essere anche letta come una forma di resistenza a quella che Stefano Rodotà ha recentemente chiamato “dispotismo etico” che alimenta “un progetto autoritario”. Quello che ci auguriamo celebrando l'istituzione del registro delle dichiarazioni anticipate sul fine-vita è che l'agenda locale di estensione dei diritti civili possa a breve toccare altri due importanti temi: quello del registro delle coppie di fatto (non solo omosessuali) e del funerale laico. Strumenti concreti per accrescere i diritti e resistenza all'oscurantismo di stato sono segnali importanti di vitalità democratica dal basso.
gruppi consiliari
La Sinistra per San Casciano - 1 seggio
Partito Democratico - 11 seggi
TAGLI ALLE CORSE DELLA SITA: BASTA STRUMENTALIZZAZIONI, FATE LA VOSTRA PARTE! Sul trasporto pubblico locale la sinistra sta raccontando che la soppressione di autolinee e treni è dovuta solo ai tagli governativi. Non è vero. I tagli ci sono stati, conseguenti alla grave crisi internazionale, ma gran parte della colpa di tagli così pesanti alle corse della SITA che colpiscono tutti i pendolari sancascianesi è imputabile alla Regione Toscana che ha ignorato i fondi messi a disposizione dal Governo: un impegno sottoscritto nella Conferenza Stato-Regioni che recupera e garantisce 75 milioni per il 2011. Fondi sufficienti, secondo i sindacati dei trasporti regionali, a ridurre i tagli. Come mai la Toscana ha tagliato il trasporto su gomma del 12%, mentre l’Emilia Romagna solo del 3%, come pure Lazio e Piemonte?
Una riduzione dei costi sostenibile con la sola riorganizzazione e riforma del servizio, che spetta alla Regione e su cui la Toscana è latitante da anni: secondo quanto pubblicato recentemente dal Tirreno per far viaggiare bus e treni si spende 1,4 euro a chilometro in Europa, 2,2 in Italia, mentre la media toscana è di 2,4. Ci sono costi altissimi perché in Toscana abbiamo ben 36 aziende di trasporto pubblico, 83 tra presidenti e membri dei consigli di amministrazione, 15 direttori generali. Oltre a fare megashow su pullman e camper, che servono solo a farsi p u b b l i c i t à sui giornali, il nostro Sindaco vada a battere i pugni sul tavolo dei suoi compagni di provincia e regione e si decidano a fare la loro parte per risolvere i problemi, senza scaricarli sui cittadini ed i lavoratori.
Laboratorio per un’altra San Casciano/Rifondazione comunista - 1 seggio C’ERA UNA VOLTA IL PAESAGGIO... Il primo febbraio l’edizione fiorentina de La Repubblica presentava un servizio dal titolo Come nascono gli ecomostri "La legge non basta, serve cultura", con interviste a Maddalena Ragni, direttore regionale dei Beni Culturali, Anna Marson, assessore regionale al territorio, Alberto Asor Rosa, presidente della Rete dei Comitati, Paolo Baldeschi, urbanista. Il tema era quello della competenza e del ruolo delle commissioni locali per il paesaggio, che a quanto pare (anche a Firenze) non riescono a evitare obbrobri come quello che stanno costruendo sul viale dei Colli, l’ecomostro di turno. E a San Casciano? Ci viene in mente un recente episodio che riguarda la torre dell’acqua di San Pancrazio. Un discutibile progetto di ristrutturazione è passato dal Consiglio Comunale perché oltre tutto comportava un aumento di volume, e dunque una variante allo strumento urbanistico. Solo perché il nostro gruppo ha fatto notare che la torre sta in un punto molto delicato, ben visibile da tutto il crinale, oltre che dalla pieve di San Pancrazio, il progetto è stato rimesso in discussione, e quindi sospeso, evitando così un’ulteriore ferita per il nostro territorio: ma per quanto riguardava la locale Commissione per il paesaggio, andava tutto bene, il progetto aveva già avuto la necessaria
autorizzazione. Ma i singoli progetti non passano per il Consiglio, passano solo al vaglio della Commissione. E allora chiediamoci: davvero siamo tutelati dalla struttura che si è data il nostro Comune? Dall’episodio di San Pancrazio se ne deduce che no, e chissà quanti altri casi passano con piccole raccomandazioni (del tipo “rivedere la tinteggiatura”). Ricordiamo che dall’entrata in vigore del Codice del paesaggio i Comuni si devono dotare di una Commissione formata da esperti “con particolare, pluriennale e qualificata esperienza nella tutela del paesaggio”(art. 148): l’attuale Commissione di San Casciano è stata nominata nel dicembre 2009, ai sensi della L.R. n. 1/05, prima dell’entrata in vigore del Codice: quella volta, in Consiglio Comunale, siamo stati gli unici a chiedere che venisse presentata (dagli uffici) una graduatoria dei curricula dei diversi candidati, in modo da poter scegliere in base alle competenze e non all’appartenenza politica.
Invece no: ha prevalso la decisione di votare due membri per la maggioranza e uno per la minoranza (leggi: PdL). E se ritornassimo a parlare di paesaggio come bene comune, e non come riserva di caccia per gli affarucci locali?
Vita in Comune ANNO IV n. 3 Periodico comunale di San Casciano in Val di Pesa Redazione c/o Comune di San Casciano in Val di Pesa via Machiavelli, 56 50026 - San Casciano V.P. Direttore Responsabile: Cinzia Dugo cell. +39 347 9746290 cinziadugo@libero.it Segreteria di redazione: Claudia Pratesi uff. 055 8256220 c.pratesi@comune.san-casciano-val-di-pesa.fi.it Foto Cinzia Dugo, Antonio Taddei Tiratura 8000 copie
Vita in Comune - Marzo 2011
Popolo della Libertà - 5 seggi
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zoom
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solidARietà. Presentato da poco il rapporto sociale, con le illustrazioni di Paolo Migone
Charlie, l’amico che ascolta e aiuta Lisa Baracchi
rivolgeva a chiunque avesse bisogno di raccontare i propri problemi (rapporti affettivi come problemi di salute, difficoltà economiche o smarrimento) e di trovare solidarietà. Si è così scoperto che il bisogno di essere ascoltati, di non sentirsi soli, non ha età. “Chiamano i ventenni come i quarantenni – spiega Francesca dalla Fondazione – parlano di problematiche diverse e palesano un disagio profondo, legato alla precarietà del lavoro ma anche a una solitudine sociale”. C’è allora la storia di una coppia di coniugi, entrambi laureati, che dal sud Italia si trasferiscono in Lombardia. Comprano una villetta, hanno un tenore di vita alto finché, per varie cause, entrambi perdono il lavoro. Dopo una nevicata i vicini chiedono all’uomo se può spalare la neve. Ne ricava una pacca sulle spalle e un panettone, nessun compenso come aveva sperato. “Era impressionante che fosse quest’uomo a sentirsi in difetto – racconta Francesca - non criticava i vicini, si sentiva lui in una situazione vergognosa. Senza un lavoro ci si sente privi di identità”. Al numero 800.863.096 chiamano dalle18 alle 24 tutti i giorni almeno 20 persone, con il lancio delle campagne pubblicitarie si arriva anche a 500 chiamate. Fino a oggi sono stati formati oltre 500 volontari e realizzati spot pubblicitari con personaggi del calibro di Dario Fo, Giorgio Panariello, Alessandro Benvenuti e Loris Capirossi. Perché Charlie? “Charlie, nei trattati di un famoso psicologo americano, Carl Rogers, è l’ansia, il disagio – conclude Migliarini – la paura che viene da quello che non si conosce, che è nascosto. Un disagio che può essere affrontato con l’ascolto reciproco”.
“M
i sento invisibile”. È la frase che ricorre più spesso dall’altra parte della cornetta. I volontari di Charlie Telefono Amico ascoltano. Lo fanno ormai da più di vent’anni, da quando nacque per la prima volta in Italia un numero verde di utilità sociale, qualche mese prima del Telefono Azzurro. Il 28 febbraio Charlie ha traslocato in una nuova sede (sempre a Pontedera), ha raddoppiato le sue postazioni telefoniche (sono diventate otto) e ha presentato il suo rapporto sociale, le cui illustrazioni sono state realizzate da un autore d’eccezione, il comico di Zelig Paolo Migone. La storia di Charlie inizia a Pontedera nel ‘90: “C’erano tanta disinformazione e tanta paura legate alla diffusione delle sostanze stupefacenti, e soprattutto dell’Aids – racconta Angelo Migliarini, fondatore di Charlie e presidente della cooperativa Il Ponte – chiamavano in tanti alla cooperativa, ma quello non era il luogo adatto per rispondere a tante domande. Pensai allora che servisse un numero di telefono per dare ascolto, che garantisse l’anonimato di chi chiamava”. Il sindaco di Pontedera allora era Enrico Rossi, che è stato, attraverso il Comune, tra i soci fondatori della Fondazione Charlie Onlus, nata nel 1996. L’iniziativa ebbe un successo tale che nel ‘97 si pensò di allargarla a tanti tipi di disagi giovanili, anche quelli che nascono in famiglia, nella scuola o nel gruppo degli amici. Charlie iniziò a partecipare a diversi programmi televisivi dedicati ai ragazzi sulle reti nazionali, e aveva una rubrica anche su Cioè, rivista per adolescenti. Il cammino del telefono amico non si è però fermato qui: nel 2009 una seconda svolta ha diretto il servizio a tutti, indistintamente. Il messaggio dello spot con Migone si
La fondazione toscana, attiva da oltre vent’anni, è stata la prima in Italia a creare un numero verde di utilità sociale, precedendo anche il telefono azzurro. nata per dare risposte ai disagi giovanili, si è poi allargata: “Il bisogno di non sentirsi soli non ha età” 1170374
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il punto/1. In dodici aree della città è disponibile la connessione senza fili. E senza spese
Internet gratis è già in piazza ma in pochi ne approfittano Gianni Carpini
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n dieci piazze e due parchi di Firenze internet è gratis. O, per meglio dire, gratis un’ora al giorno. E presto il segnale wi-fi arriverà in altre cinque macro-aree molto frequentate. Non tutti però ne sono a conoscenza, visto che il numero di utenti settimanali del servizio non supera le 500 unità. Da piazza della Signoria a Santa Croce, da Ss. Annunziata a Santo Spirito, dal piazzale Michelangelo alle Cascine. Dalla fine del 2009, in 12 zone della città è possibile la connessione senza fili al web, grazie al progetto del Comune “Firenze Wifi”: dopo la procedura di registrazione si può accedere alla rete tramite il proprio pc portatile o smartphone e navigare gratuitamente per 60 minuti al giorno, o 300Mbyte di traffico. Una quantità che permette di fare operazioni basilari, come controllare la posta o effettuare brevi ricerche. Sebbene molti cittadini – in
primis i giovani – siano favorevoli al servizio, in pochi lo sfruttano. Basti pensare che solo 500 utenti alla settimana si collegano alla rete wi-fi, in media 70 al giorno. “Al momento non pensiamo ai grandi numeri, puntiamo a estendere il servizio – spiega Simone Tani, dirigente per le strategie di sviluppo di Palazzo Vecchio - solo quando internet wireless raggiungerà una quantità maggiore di zone gli utenti inizieranno a crescere”. Lo scarso utilizzo è legato anche all’assenza di indicazioni sulla presenza della rete wi-fi. “Molte piazze coperte dal segnale sono aree storiche – spiega ancora Tani – dove non è consentito mettere nuovi cartelli”. La seconda parte della rivoluzione digitale arriverà tra la fine dell’anno e l’inizio del 2012, quando la lista dei luoghi coperti dal segnale si arricchirà di altre cinque aree, ben più grandi delle attuali piazze. Il progetto, denominato “la città dei saperi”, verrà a costare un milione di euro e porterà internet senza fili nella zona della stazione di Santa Maria Novella, in quella della
stazione delle Piagge, alle Murate e a San Lorenzo. Sarà inoltre potenziata la copertura nel parco delle Cascine. Entrambi i servizi, quello già attivo e quello in cantiere, si agganciano alla rete a fibra ottica del Comune, creata negli ultimi anni. Si chiama Fi-Net e si snoda per ben 80 chilometri. Intanto, un primo identikit degli utenti di “Firenze Wifi” esiste già. La maggior parte si collega da smartphone o Iphone. Una percentuale più marginale lo fa invece utilizzando un pc portatile. La piazza con il numero maggiore di accessi è quella di Santo Spirito, mentre in pochi si collegano dai luoghi più turistici, come piazza della Signoria. In conclusione, ecco la lista completa delle zone già raggiunte dal segnale wi-fi: piazza della Signoria, piazza Santa Croce, piazza Santo Spirito, piazza Ss. Annunziata, Parterre, via Canova (nei pressi degli uffici dell’anagrafe), piazza Ghiberti, piazza Alberti, piazzale Michelangelo, piazza bambini e bambine di Beslan, piazzale delle Cascine e parco di San Donato.
Gli utenti settimanali del servizio, attivo da santa Croce alle Cascine, sono 500, una media di 70 al giorno. La zona più gettonata? santo spirito. Ma la copertura continua a crescere: presto arriverà in altri cinque posti molto frequentati, a partire da santa Maria novella aFsaneH studente, 27 anni
roberta esercente, 38 anni
alessandro studente, 22 anni
“Ottimo per noi giovani”
“Facilitazioni per noi commercianti”
“Mi collego spesso: funziona”
“Secondo me è un buon progetto, soprattutto per i giovani. Io utilizzo spesso il wi-fi gratuito nelle piazze, lo uso per scaricare la posta o per controllare alcune informazioni che mi servono per l’università. È importante che il servizio sia presente anche nei bar: io scelgo il locale dove andare proprio in base alla presenza della connessione senza fili”
“Per me è una buona idea quella di dare la possibilità ai cittadini di connettersi gratuitamente alla rete. Per quanto riguarda noi esercenti, dovrebbero proporre delle tariffe vantaggiose per il collegamento a internet, diverse da quelle delle abitazioni. In questo modo potremmo offrire ai clienti un servizio, a un costo limitato per le nostre attività”
“Il servizio che offre la connessione a internet senza fili nelle piazze principali piazze fiorentine è un’ottima possibilità: la rete funziona e io mi collego spesso con il mio telefono. Penso che un’ora gratis al giorno sia sufficiente”
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il punto/2. Dall’autunno si navigherà anche sulla T1 e nei dehor dei locali pubblici
E intanto si prepara a salire sulla tramvia Gianni Carpini
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avigare con il proprio computer portatile o con lo smartphone comodamente seduti sul seggiolino del tram, oppure aspettando il convoglio alle fermate della linea 1. Il tutto senza pagare un euro, per un’ora o 300Mbyte di traffico, come già succede nelle piazze wireless. È ciò che sarà possibile fare a Firenze a partire dal prossimo autunno, grazie a una “bolla wi-fi” - tra le più grandi d’Europa - che coprirà i sette chilometri e mezzo del tracciato della T1. La connessione senza fili non solo salirà a bordo della tramvia, ma arriverà anche alle 14 fermate e nei pressi del percorso ferrato. Il segnale sarà infatti diffuso nel raggio di 100 metri dai binari. Dopo la scelta dell’impresa che eseguirà materialmente gli interventi, i lavori saranno effettuati in estate, per concludersi poi entro l’autunno. In tempi brevi, quindi, il web senza fili “colonizzerà” anche la tramvia, mezzo scelto – dati alla mano – da una media di 40mila persone al giorno. Per collegarsi basterà seguire la procedura di registrazione, come già avviene in 12 zone tra piazze e parchi cittadini. Il progetto “Wi-Move”, fortemente voluto dal sindaco Matteo Renzi, costerà un milione e mezzo di euro, e sarà finanziato in egual misura dalla Provincia di Firenze, dalla Regione Toscana e dal Consiglio dei ministri. Proprio il primo cittadino è da sem-
pre molto sensibile quando si parla di nuove tecnologie e di word wide web, visto che è stato uno dei primi amministratori locali a utilizzare in modo strategico la rete. Prima durante la campagna elettorale, poi direttamente dalle stanze di Palazzo Vecchio. Proprio su internet, sul suo seguitissimo profilo Facebook, Renzi ha speso parole di lode per l’iniziativa: “Sono molto contento per il progetto wifi – ha scritto –- una città degna di questo nome investe anche sulle infrastrutture tecnologiche. Noi ci stiamo provando”. “Wi-Move” si affianca alle iniziative già in atto (le 12 zone cittadine wi-fi, che diventeranno 17 con l’arrivo del 2012) e alle nuove disposizioni per i cosiddetti dehor dei pubblici esercizi. Entro il prossimo 15 novembre gli allestimenti esterni dei locali dovranno adeguarsi alle nuove regole dettate dal Comune. Tra queste, una norma riguarda da vicino gli internauti: i nuovi dehor dovranno fornire ai clienti l’accesso gratuito a internet wireless. Su questo fronte si stanno muovendo nuove idee. Palazzo Vecchio proporrà ai commercianti di individuare, tramite una gara pubblica, un gestore unico. In questo modo si abbatterebbero i costi per i locali, mentre gli utenti potrebbero accedere al servizio grazie a una password unica. Intanto, la notizia di una Firenze wi-fi varca i confini nazionali. Al progetto tutto gigliato si è interessato perfino il prestigioso settimanale tedesco Der Spiegel, che ha dedicato al sistema fiorentino un articolo. Sul suo sito web, naturalmente.
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“Un’ora al giorno è poco”
“Procedure troppo difficili”
“Il servizio andrebbe esteso”
“Non ci siamo mai collegate alla rete wi-fi nelle piazze, ma pensiamo che un’ora al giorno sia troppo poco. Vista l’alta diffusione di internet e lo sviluppo tecnologico bisognerebbe dare la possibilità di navigare gratuitamente per maggior tempo. Si dovrebbe fare molto di più”
“Ho provato a collegarmi alla rete wi-fi in piazza, ma non ci sono riuscito. Secondo la mia opinione il sistema di registrazione è troppo complicato, soprattutto per chi non ha troppa dimestichezza con le nuove tecnologie. Bisognerebbe ripensarlo. Per il resto penso che sia una buona opportunità per i cittadini”
“Un’ora al giorno è veramente poco. Dovrebbero estendere il servizio per più tempo. Comunque portare internet wi-fi nelle piazze e sulla tramvia è una buona iniziativa: ormai tutte le grandi città europee si stanno dotando di reti wireless aperte ai cittadini, e non vedo perché Firenze dovrebbe essere da meno”
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focus
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AltA velocità/1. I lavori inizieranno con sei mesi di ritardo. Il termine era previsto a fine 2015
tunnel, via agli scavi ad agosto Cinque anni di cantieri tra Campo di Marte e Castello, per sette chilometri di binari interrati e la megastazione foster. Rossi e Moretti promettono di rispettare le scadenze Paola Ferri
U
n mistero chiamato Tav. Da quando i lavori preparatori per il tunnel sotterraneo dell’alta velocità ferroviaria sono cominciati, sull’intera vicenda sembra calato il silenzio. E dopo tanti annunci e tanti cortei che invocavano il passaggio in superficie o quantomeno una stazione diversa dalla mega-Foster, nessuno tra i cittadini sa più con certezza quale tipo di progetto si stia mettendo in pratica. Partiamo dalle realtà assodate. L’unico piano che ha tutte le autorizzazioni necessarie è quello che prevede il sottoattraversamento della città: un tunnel di 7 km, che comincerà a interrarsi a Campo di Marte per risorgere a Castello. Due i binari che scorreranno sotto terra, passando sotto la Fortezza (uno dei nodi più dolenti) fino ad arrivare all’area degli ex Macelli, in via Circondaria, dove dovrebbe nascere la tanto contestata Foster. E qui sorge un altro problema. Per la stazione firmata dall’archistar (comprensiva di 2 ettari e mezzo di galleria commerciale) non ci sono esattamente tutte le autorizzazioni: manca la Valutazione di impatto ambientale. O meglio, c’è chi dice che la Via già concessa è più che sufficiente (le Ferrovie) e chi sostiene che è vero il contrario (comitati e movimenti politici antiTav). Già, perché la superstazione interrata potrebbe interferire (e non poco) con la falda acquifera che si trova sotto la città. Ma torniamo agli elementi certi della vicenda. Di sicuro si sa che le “talpe” sono in arrivo. Anzi, la talpa, perché alla fine si è deciso di fare con una sola. Si comincerà dall’area di Campo di Marte, dove già si sta montando lo scivolo per accogliere la
potente scavatrice. Arriverà a giugno, a pezzi. Dovrà poi essere montata per entrare in funzione ad agosto, con circa sei mesi di ritardo sulla tabella di marcia iniziale. Un ritardo che farà slittare anche la chiusura dei cantieri, prevista inizialmente a fine 2015. E forse lievitare anche i costi, stimati in 1,7 miliardi di euro per cinque anni di cantieri. “Abbiamo fatto passi avanti – ha spiegato il presidente della Regione Enrico Rossi dopo il tanto sospirato incontro a tre con il sindaco Renzi e l’ad di Fs Mauro Moretti – c’è la volontà di accelerare i lavori e concluderli il prima possibile”. A questo scopo il governatore si è rivolto a Ministero dei trasporti,
Allo studio alcune soluzioni per fare più in fretta. A breve un vertice ad alta tecnologia Finmeccanica, Breda e a tutte le maggiori aziende del settore affinché mettano in campo la più alta tecnologia Made in Tuscany. Basterà? Intanto, entro la metà del mese è previsto un vertice sul tema, nel corso del quale tutti i soggetti presenteranno progetti e soluzioni. Entro tale data dovrebbe anche essere apposta la firma sul famoso protocollo di intesa tra enti locali e Ferrovie. Rossi e Renzi voleranno nuovamente a Roma con in mano un accordo aggiornato da sottoporre a Moretti. Sperando che sia la volta buona.
i CAntieri per lA stAzione
foster
L’aCCoRDo Renzi alza il tiro sulle opere di compensazione
navette e parcheggi nel “conto” In cima all’elenco la viabilità di collegamento tra il futuro scalo e santa Maria novella
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ai people mover ai parcheggi scambiatori, fino alle stazioni minori. È lunga la lista che il sindaco Renzi ha intenzione di presentare a Ferrovie. Insieme a un conto da 50 milioni. Se proprio il sottoattraversamento si deve fare (dopo quasi un anno e mezzo di battaglie anche il sindaco sembra essersi arreso all’idea), allora che Fs tiri fuori i soldi per le opere di compensazione. In cima all’elenco la viabilità di collegamento tra la Stazione Foster e Santa Maria Novella, aspetto su cui Renzi e Moretti si sono scontrati più di una volta. Scartata l’ipotesi renziana, che consisteva nel costruire la stazione dell’Alta velocità praticamente sotto quella centrale, il sindaco si è a lungo battuto per ottenere almeno dei “people mover”, altrimenti dette navette su rotaia, in grado di collegare il nuovo scalo a quello principale della città. Ma per ora
Moretti non ha ceduto. Da parte sua anche il sindaco tiene duro e mette in conto a Ferrovie una serie di altre opere, a partire dal sottopassaggio alla stazione di Campo di Marte, così da renderla accessibile anche da via Campo d’Arrigo, oltre che da via Mannelli, senza dover salire sulla passerella. Sul piatto anche la tappa di Peretola: la strada ferrata c’è già, ma la linea viene utilizzata solo per andare a pulire i convogli, mentre potrebbe comodamente servire l’aeroporto. Al pacchetto il sindaco vorrebbe aggiungere anche i 20 milioni spesi per la messa in sicurezza del Mugnone, nelle vicinanze del cantiere ex Macelli, opera indispensabile per Ferrovie, ma non per la città. Il braccio di ferro continuerà a Roma, quando sindaco, presidente della Regione e amministratore delegato di Fs si incontreranno di nuovo per /F.P. firmare il nuovo accordo.
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AltA velocità/2. C’è chi dice no: i contrari non si arrendono. “Passare in superficie è possibile”
“La talpa si può ancora fermare” secondo le stime ufficiali sono 277 gli edifici a rischio a causa della galleria, ma qualcuno parla di almeno duemila. e i primi danni sono già stati denunciati Francesca Puliti
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uecentosettantasette edifici a rischio, di cui 44 storici e di particolare rilevanza artistica e architettonica. Non c’è solo la Fortezza da Basso tra gli immobili le cui fondamenta saranno messe alla prova dal tunnel sotterraneo dell’Alta velocità. Stando a sentire i comitati e i tecnici chiamati in causa da diversi esponenti politici dell’opposizione, i palazzi in pericolo sarebbero quasi dieci volte tanto. “Oltre duemila”, dichiara Tiziano Cardosi del comitato No Tav. L’area coinvolta è una striscia di terreno larga circa 350 metri lungo tutto il percorso del tunnel. “Calcoli fatti da tecnici indipendenti – dichiara la consigliera comunale Ornella De Zordo (Perunaltracittà) - dimostrano come in certi casi, in particolare nelle curve, il cosiddetto ‘volume perso’ sarà superiore al limite posto dall’Osservatorio, oltre il quale scatta il blocco dei lavori”. Si parla dell’1,8%, il che significa cedimenti in superficie pari a 15 cm. “Un disastro annunciato”, chiosa la consigliera. Eppure lo scorso 20 gennaio il Tar ha respinto un ricorso presentato da un gruppo di cittadini ritenendo “infondate e inammissibili le motivazio-
ni”, come è emerso da una recente interrogazione parlamentare presentata dall’onorevole Francesco Bosi (Udc). Ma, stando così le cose, bloccare il tunnel è ancora possibile? Secondo Mario Razzanelli (Lega Nord) sì, “la politica può tutto”. Solo che, se si stoppassero i lavori, al Comune di Firenze piomberebbero sulle spalle sonore penali da pagare. “Quella delle penali – ribatte Razzanelli – è una presa in giro. Facendo passare la Tav in superficie si risparmierebbero centinaia di migliaia di euro. Penali o non penali”. C’è poi un altro problemino nello scavare. Dove si smaltisce il materiale di scarto? Parliamo di 3 milioni di metri cubi, come minimo, da considerare non come semplice materiale di scavo, ma come rifiuti. Al momento c’è solo un’autorizzazione per il conferimento di metà dei volumi all’impianto di Santa Barbara, per l’altra metà non è ancora stato predisposto niente. Avvolti nella nebbia anche i dati sull’inquinamento ambientale provocato dai cantieri, che avrebbero dovuti essere resi pubblici dall’Osservatorio ambientale, che però non aggiorna il proprio sito web da mesi. Eppure i primi danni sono già stati denunciati, come
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alcuni allagamenti di locali seminterrati in zona Castello. E riguardano edifici che non compaiono nell’elenco di quelli monitorati dall’Osservatorio. Per non parlare delle proteste contro polvere e rumore di chi vive nei paraggi dei due principali
cantieri. Per tamponare la situazione sono state issate barriere più alte, ma il dubbio tra i cittadini resta: quello di ritrovarsi un giorno con le crepe nei muri o disagi ben peggiori, e doversi chiedere, ancora una volta, “ma chi ce lo doveva dire?”.
zooM Va avanti il ricorso intentato da 130 cittadini contro Fs. Manifestazione annunciata per questo mese
due sportelli per saperne di più. E quello del comitato diventa “itinerante”
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n piano di comunicazione da 2 milioni di euro. Se le Fs lasciano all’oscuro i cittadini sull’andamento dei lavori dell’Alta velocità, ci pensa la Regione a stilare le linee dell’informazione. E lo fa pagare a Moretti. O meglio, così vorrebbe. L’ultima volta che i vertici si sono incontrati, infatti, l’ad di Ferrovie ha concesso a Rossi “solo” 1 milione e 200mila euro, specificando che in quella cifra sarebbero dovute rientrare le spese per gli ulteriori accorgimenti in merito a salute, ambiente e, infine, anche comunicazione. La Regione dovrà ancora una volta tirare i cordoni della borsa e razio-
nalizzare il più possibile le risorse per mettere in piedi la rete di infopoint che aveva in programma. O rassegnarsi a fare con quelli già esistenti, magari facendoli conoscere di più. Attualmente gli sportelli in grado di chiarire dubbi e fornire informazioni utili sull’Alta velocità sono due: l’Osservatorio ambientale, con sede a Santa Maria Novella, e l’Ufficio Nodo, in via Mannelli. Qui è possibile trovare studi, testimoniali di stato e aggiornamenti in tempo reale. “Attualmente sono più conosciuti gli sportelli attivati autonomamente dai cittadini – dichiara il consigliere regionale Mauro Romanelli
(Sel-Verdi) – di quelli promossi dalle amministrazioni”. Un altro punto d’informazione, infatti, è stato attivato dal Comitato No Tav in piazza Baldinucci. E presto si sposterà a giro per la città: “organizzeremo una serie di infopoint – fanno sapere dal comitato – per prendere in giro il piano della Regione”. Annunciata per questo mese anche una manifestazione in zona ex Macelli. Nel frattempo va avanti il ricorso intentato (e autofinanziato) dai cittadini contro i danni già preannunciati da Ferrovie: i ricorrenti sostenuti e assistiti dal /F.P. comitato sono 130. Per ora.
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consumi
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l’inteRvistA. A tu per tu con il presidente di Mukki, Lorenzo Marchionni
dopo la via del vino, quella del latte un percorso nel Mugello, con tanto di segnaletica ad hoc, alla scoperta di ventisette stalle, per visitare gli allevamenti e gustare il prodotto: è una delle novità annunciate per le prossime settimane. Impegno sempre maggiore per quanto riguarda la tracciabilità Gianni Carpini
O
ttomila punti vendita riforniti ogni giorno in tutta la Toscana, tra piccola e grande distribuzione. Centottanta dipendenti, 600 lavoratori se si considera l’intero indotto. Sessanta stalle distribuite tra Mugello, Maremma, Siena e Pisa. Sono questi i numeri di Mukki, un “gigante” nella produzione di latte e dei suoi derivati. Con il presidente Lorenzo Marchionni abbiamo parlato dell’importanza di questo alimento e della sua tracciabilità. I fiorentini bevono latte? Come scelgono il prodotto da comprare? I fiorentini bevono latte e lo fanno spesso. Oggi il consumatore chiede che sia chiara la provenienza e la qualità, oltre ad acquistare una gamma di prodotti per specifiche esigenze, i cosiddetti “latti speciali”, come quello ad alta digeribilità o con l’addizione di omega 3. A quali controlli viene sottoposto il latte Mukki? Del nostro latte sappiamo tutto. Le analisi approfondite a cui lo sottoponiamo ci dicono come vengono trattate le nostre “ragazze”, le nostre mucche da latte. Le stalle, legate da un contratto di conferimento con Mukki, hanno tutto l’interesse a produrre latte di qualità, in quanto vengono pagate in base alle caratteristiche del prodotto. Il consumatore sta attento alla provenienza del latte? Qual è l’impegno di Mukki in questo campo? Mukki è un’azienda privilegiata, la tracciabilità è un valore che ci appartiene da decenni. Recentemente abbiamo valorizzato la nostra “Selezione Mugello”: latte di alta qualità che proviene da 27 stalle, tutte
in provincia di Firenze. Mukki conosce da vicino tutti gli allevatori, il massimo della tracciabilità. Questa linea sarà sempre più “una selezione della selezione”: delle 27 stalle noi sceglieremo ogni giorno il latte migliore. Inoltre, anche i consumatori potranno scoprire questa “via del latte”. In che modo? Da aprile sarà possibile andare nel Mugello e trovare, grazie a una segnaletica creata ad hoc, le 27 stalle della “Selezione Mugello”. Si tratta di un percorso che si snoda tra l’alto e il basso Mugello, da Borgo San Lorenzo a Firenzuola. I consumatori potranno visitare gli allevamenti, su appuntamento, e in alcuni casi degustare il prodotto. Qual è l’obiettivo di questo “progetto Mugello”? Creiamo valore aggiunto sul territorio, facendo conoscere non solo il latte, ma anche gli altri prodotti del Mugello e le bellezze della zona. Il consumatore che beve il nostro latte, uno dei migliori sul mercato, fa sì che possano continuare a esistere allevamenti di mucche in Mugello, come nel resto della Toscana. Ultimamente si è parlato del processo che porterà a una privatizzazione di Mukki, azienda partecipata da vari enti pubblici tra cui i Comuni di Firenze e Pistoia. Gli attuali soci hanno individuato un percorso, iniziato nel 2009 con l’aumento del capitale e l’entrata di Fidi Toscana e Camera di commercio. La vendita delle quote pubbliche non avverrà in tempi brevi. I soci hanno sottoscritto un impegno che, per il 2011, non prevede alcun avvio della procedura di privatizzazione.
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in libReRiA. Il sindaco ha dato alle stampe un volume in cui dice la sua sulla politica italiana
Adesso tutti “fuori!”. Parola di renzi un fiume in piena di duecento pagine, nelle quali il primo cittadino,
il peRsonAggio
con una nonchalance che ha maturato negli anni, parla della sua firenze
L’artista dei segnali e l’omino scomparso
e della volontà di “rottamare” chi siede sulle poltrone del potere da più di 25 anni. “adesso tocca a noi - scrive - ridare fiato al Pd e slancio all’Italia” Caterina Gentileschi
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l faccione che riempie la copertina ha un vago (e modaiolo) sapore statunitense. Sguardo strafottente, niente cravatta, camicia appena aperta e un punto esclamativo che la dice lunga. Per l’occasione si è tolto pure quel ciuffo che lo faceva un po’ troppo bravo ragazzo di provincia. Si intitola “Fuori!” ed è edita da Rizzoli l’ultima fatica letteraria del sindaco di Firenze, Matteo Renzi (il rampollo del Pd non è nuovo di penna e calamaio, aveva già scritto “Tra De gasperi e gli U2” e “Ma le giubbe rosse non uccisero Aldo Moro. La politica spiegata a mio fratello”, quest’ultimo scritto a quattro mani con Lapo Pistelli, suo avversario politico alle primarie) che ha messo nero su bianco tutto quello che del bel paese proprio non gli va giù, condito da belle speranze, aspettative e buone intenzioni. Soprattutto buone intenzioni. Non risparmia critiche a nessuno: le canta a tutti ai suoi avversari politici e ai suoi compagni di partito, a chi fa la vittima del sistema e a chi “senza Berlusconi non andrebbe da nessuna parte perchè invece di fare qualcosa di produttivo per il Paese passa le sue giornate a tentare di demolire il presidente del consiglio”. “Il primo cittadino più amato d’Italia” (appellativo che Renzi si è guadagnato grazie ad un sondaggio del Sole 24 ore che lo vede al primo posto nella classifica dei sindaci italiani), si è tolto qualche sassolino dalla scarpa e dopo aver annunciato nella convention fiorentina dello scorso novembre la volontà di “rottamare” tutti quei politici che a suo dire si fanno da troppo tempo portavoci del bel paese, Renzi ribadisce il concetto nelle duecentotto pagine che si fanno manifesto del suo pensiero, delle sue attitudini e della sua irrefrenabile voglia di cambiare le cose. A modo suo. “Molte volte mi sono chiesto se avessi fatto bene ad usare un termine forte come rottamazione - spiega Renzi poi mi sono dato una risposta: la rottamazione deriva dal senso di nausea causato da chi è sulla stessa poltrona da 25 anni”. La presentazione in anteprima si è svolta al Palacongressi, sullo stesso palco dal quale lanciò il guanto di sfida ai suoi rivali, annunciando ufficialmente la sua candidatura a sindaco di Firenze. Stavolta lo sguardo è meno tirato, le movenze più disinvolte, quasi da showman. E mentre affronta una serie di date in giro per lo stivale per presentare il volume in teatri, musei e librerie, sulla quarta di copertina i più zelanti potranno già leggere: “Contro i soliti noti, contro tromboni e trombati, contro una classe politica che ha già sprecato la propria opportunità di cambiare le cose”. Il racconto in prima persona di chi guarda con orgoglio al
lA CopertinA del liBro
passato delle sua città, e pensa in grande al futuro, riflesso negli occhi dei bambini delle scuole che incontra ogni martedì (i disegni dei quali porterà con sè in tutte le date del tour promozionale del libro, ndr). “Adesso tocca a noi” scrive “ridare fiato al Pd, ma soprattutto ridare slancio all’Italia”.
lA MostRA. 16 installazioni di autori internazionali che sfidano la forza di gravità
Sculture sospese negli spazi di Ex3 S
ospensione, questa è la parole d’ordine di “Suspense. Sculture sospese”, fino all’8 maggio al Centro per l’arte contemporanea Ex3. Le opere in mostra sono una selezione accorta di 16 lavori che poco hanno a che vedere con quello che abitualmente viene definito scultura. Niente marmi e bronzi, addio basamenti, la mostra che dà il benvenuto al nuovo anno del contenitore fiorentino votato al contemporaneo è una sfida alla forza di gravità, che i due curatori Arabella Natalini e Lorenzo Giusti hanno calibrato scegliendo le installazioni di artisti internazionali che hanno lavorato alacremente al concetto di sospensione. Con il termine “sospeso” si indicano alcuni lavori tridimensionali, in massima parte non poggianti a terra, nei quali si privilegia il vuoto alla massa, la leggerezza al peso, il movimento alla stabilità. Quello che si vuole approfondire è un fenomeno diffuso la cui origine si può fare risalire ad alcuni esempi della tradizione avanguardista, dal costruttivismo al surrealismo, ed in particolare ai mobiles di Calder. “E’ una ricerca che portavamo avanti da tempo,
studiando le evoluzioni della scultura – spiega Natalini -. Il risultato è una mostra in cui la sospensione non rappresenta una categoria ma un dispositivo, che alcuni artisti utilizzano più frequentemente, altri in maniera più occasionale”. Opere diverse per materiali, tecniche e poetica, ma legate dal file rouge della “sospensione fisica, attraverso cavi, grovigli e elementi di esilità”. Dalla poesia dei parallelepipedi vegetali di Claire Morgan, al microcosmo sotto vetro di Tomas Saraceno fino ai volatili di cemento di Hèctor Zamora che si librano “leggerissimi” nel foyer. “Siamo molto soddisfatti – ha detto il presidente di Ex3 Andrea Tanini – lo scorso anno il centro è arrivato a quota 400mila euro, ricavi sufficienti per pareggiare i costi”. Interessante l’iniziativa “Caffè sospeso” lanciata dallo sponsor Caffè Corsini, che strizza l’occhio all’abitudine di lasciare un caffè pagato per chi non può permetterselo e radicata soprattutto al sud del paese, che permetterà di donare 50 centesimi di euro all’associazione italiana tumori /C.G. per ogni caffè pagato al rinnovato Ex3 Contemporary cafè.
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rriva dal mare tempestoso della Bretagna e ha fatto della street-art la sua missione. E’ Abraham Clet, in arte Clet, che da qualche tempo sorprende i fiorentini trasformando i segnali stradali in originali opere d’arte. La sua giustificazione? “A Firenze ci sono due tipi di street-art: il Rinascimento e i cartelli stradali. Ma mentre il Rinascimento compone la città, i cartelli stradali la invadono. Ed è per questo che io mi permetto di intervenirci”. Dove pensa stia il confine tra street-art e atto vandalico? Intanto vorrei sottolineare come il concetto di street-art non sia una novità, anzi: anche il David di Michelangelo può essere definito un’opera di street-art. Detto questo, se la prerogativa è creare, costruire e non distruggere allora si può parlare di arte, altrimenti parliamo di vandalismo. Cosa pensa dei numerosi divieti che la città impone agli street-artist e alla sua generale chiusura all’arte contemporanea? Chi ha dei privilegi come sempre cerca di tenerseli. Ma in questo modo rinuncia alla naturale evoluzione di ogni cosa. L’esposizione dell’opera “For the Love of God” di Hirst in Palazzo Vecchio è stato una bella iniziativa, ma rimarrà sterile se non se ne progetteranno altre che riguardino prima di tutto i fiorentini e Firenze. Hirst in Palazzo Vecchio e gli artisti fiorentini in periferia? E’ paradossale. L’opera più discussa di Clet è L’uomo comune. Posizionata dallo stesso artista su Ponte alle Grazie e poi rimossa dagli operai del Comune, è la scultura stilizzata di un uomo che, con un piede sospeso sul fiume, sta per compiere un passo rischioso. Per riposizionare la sua scultura sul ponte è stata organizzata una raccolta firme. Sì. E la cosa mi rende molto felice. E’ la risposta migliore che si potesse dare alla sua rimozione. Il mio scopo è comunicare con il pubblico e se la petizione è nata dal pubblico ciò non può che rendermi felice. La mia arte nasce per essere capita da tutti e questa è la conferma che effettivamente è così. Qual era il messaggio nella sua concezione originaria? L’uomo comune è ognuno di noi. E il passo che fa è uno stimolo al dinamismo, all’andare avanti. Sotto c’è il fiume, il baratro o forse una strada ancora da tracciare. Lui sta lì, fermo in un passo che non compirà mai. Sta ad ognuno di noi terminare l’opera e decidere se cadere nel fiume o continuare a camminare. Guarda foto e video su www.ilreporter.it /Costanza Focardi
cultura
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l’inteRvistA. L’attrice, famosa per il ruolo interpretato ne Il Ciclone, debutta nella pellicola di Neri Parenti
La più “Selvaggia” degli Amici miei Giulia Brestolani
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tiamo per rivederla al cinema in un film che esalta il suo spirito toscano. Barbara Enrichi, nota a tutti per essere stata la sorellina “Selvaggia” di Pieraccioni ne Il Ciclone, ora torna sul grande schermo con “Amici miei…come tutto ebbe inizio”. “Nel film sono Margarita, una donna molto energica della Firenze del 1490, proprietaria della locanda da cui partono le “zingarate” dei cinque… un ruolo bellissimo con sfumature comiche e un finale drammatico.” La regia di Neri Parenti, un cast fenomenale e il marchio di Amici miei: il film si preannuncia un successo… Sì, è un grande onore e una grande soddisfazione per me farne parte. Non ho fatto neanche il provino, Neri mi disse che aveva pensato proprio a me per il ruolo di Margarita. Mi chiese di leggere la sceneggiatura e dirgli se avrei fatto parte del gruppo… Ovviamente volevo dirgli subito sì, senza neanche aver letto un rigo, ma poi ho aspettato giusto un po’ per farmi desiderare… Fino a oggi il pubblico ti ricorda come Selvaggia, sei affezionata a
questo personaggio? A Selvaggia associo un grande divertimento. E’ un personaggio diverso, in tutti i sensi, l’ho interpretato con molta passione e l’ho preparato a lungo. Guardavo i comportamenti e gli atteggiamenti dei gay e mi sono informata il più possibile. Ma non c’è un personaggio a cui sono affezionata più degli altri, sono tutti belli e vanno fatti vivere tutti, anche quelli più piccoli. Il cinema, e in generale il mestiere dell’attore, è più talento o studio? Indubbiamente il talento è necessario, ma lo studio è fondamentale. Ci vuole tempo, costanza, determinazione e tanto, tanto studio. Oggi tutti vogliono fare l’attore, perché sembra che basti partecipare a un reality per diventarlo, ma non è così: è un mestiere difficile, uno dei più difficili del mondo. Raccontaci come hai iniziato… Quasi per caso. Il comune di Tavarnelle aveva organizzato un laboratorio teatrale tenuto da Ugo Chiti e decisi di partecipare. Ho avuto la fortuna di imbattermi in un grande maestro, di imparare quest’arte da un vero profes-
sionista. Era il 1983 e da lì in poi ho sempre continuato. Per questo adesso organizzo seminari di recitazione in collaborazione con i comuni, perché io ho cominciato proprio grazie a un’occasione del genere. Non solo attrice, ma anche insegnante di recitazione. A chi sono rivolti questi seminari? A chiunque voglia cimentarsi con la recitazione cinematografica, dai principianti agli attori esperti. In particolare, i seminari vertono sui provini: spesso infatti ci sono attori molto bravi che però non sanno affrontare un provino su parte. Per costruire un personaggio a partire da uno stralcio non si può improvvisare, ma bisogna saper leggere nel testo tutti quegli elementi che lo contraddistinguono. A fine mese terrò un corso breve serale in collaborazione col comune di Pontassieve su questi temi, mentre il 9 e 10 aprile sarò alla biblioteca comunale di Signa per uno stage formativo di un fine settimana. Quali progetti hai in serbo per il futuro? Ultimamente mi sto confrontando con
BArBArA enriCHi
la regia e ho girato un documentario sul Vittorio Veneto Film Festival di cinema internazionale per ragazzi a cui quest’anno parteciperò con lezioni di recitazione cinematografica. Inoltre
c’è una novità per i fan. Ho appena realizzato la mia applicazione per iPhone che si può scaricare semplicemente digitando il mio nome su Apple Store. Info: stage@barbaraenrichi.it
il FilM. In vendita il lungometraggio firmato da Tessa Bernardi, con Paci e De Pin
dieci ragazze e un gruppo di toscanacci D
lA loCAndinA del film
opo il successo delle anteprime al cinema, “10 Ragazze”, il film di Tessa Bernardi, con Alessandro Paci, Cristina De Pin, Graziano Salvadori, Alessio Nonfanti, Carlo Monni e Sergio Forconi, dall’8 marzo è disponibile per la vendita. Una pellicola “pulita”, con una comicità dal gusto quasi retrò, in cui, senza quelle volgarità a cui il cinema ci ha abituati ormai da tempo, si riesce ugualmente a ridere di gusto. Il film racconta l’avventura di due comici falliti (Paci e Nonfanti) che si inventano un finto reality show e con questa scusa conducono, attraverso la Toscana dei piccoli paesi e delle sagre, dieci giovani modelle che aspirano alla
popolarità televisiva. Le ragazze credono alla storia raccontata dai due, che si inventano giorno per giorno confessionali, finte dirette, ospiti inesistenti, finché la notizia che nella campagna toscana si sta svolgendo una nuova e rivoluzionaria trasmissione inizia a diffondersi anche a mezzo stampa, regalando un finale vivace, ricco di patos ed inaspettatamente romantico. Una commedia on the road piena di gag e colpi di scena, in cui si gioca con il genere più in voga del momento: il reality. Fra le interpreti femminili spicca su tutte la già celebre Cristina De Pin, protagonista principale del film, insieme a Paci e Nonfanti. “Nonostante fosse la mia pri-
ma vera esperienza cinematografica (preceduta solo dal cortometraggio “All’inferno ci vado in Porsche”, ndr), - racconta Cristina - mi sono sentita veramente a mio agio sul set. Probabilmente perché avevo già lavorato con gran parte degli attori del cast ed inoltre le riprese si sono svolte nella campagna toscana”. Sarà forse per questo, o magari per una naturale predisposizione alla recitazione; fatto è che la De Pin, già affermata modella, playmate ed anche conduttrice televisiva di un talk show su Rtv38, dove ogni giovedì riscuote un personale e crescente successo, davanti alla macchina da presa risulta /I.B. comunicativa, spigliata e disinvolta.
FioRentinA. Michele Camporese ha lasciato tutti basiti per sicurezza e tecnica
Il talento che non è più “Primavera” Gioca da veterano, si è conquistato un posto da titolare nella formazione di Mihajlovic e c’è già chi se lo immagina in nazionale, magari in coppia con Ranocchia. uno dei migliori prodotti del vivaio degli ultimi 20 anni
miCHele CAmporese
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na vita da predestinato. Si può riassumere così la giovane carriera di Michele Camporese (classe’92), il nuovo gioiellino cresciuto nella ‘cantera’ della Fiorentina. Che nel suo piccolo può vantare la vittoria (da capitano) dello scudetto “Allievi” e la partecipazione al Mondiale Under17 (dove ha segnato pure un gol). Se n’era accorto fin dal ritiro di Cortina Sinisa Mihajlovic, colpito dallo stile e dalle capacità difensive che hanno portato il tecnico serbo a convincersi di avere tra le mani una sorta di nuovo Aldair. Mai Comporese si sarebbe aspettato di entrare in così poco tempo nelle dinamiche della Fiorentina. E quando è stato chiamato in causa, l’esito delle sue prestazioni è stato sempre più che positivo.
Buona la sua prima in campionato nel secondo tempo di Milan-Fiorentina, dove il difensore ha vinto la sua personale battaglia con Ibrahimovic. Poi è stato tutto un crescendo. Nella trasferta di Torino contro la Juventus viene schierato titolare per la prima volta. E anche in quella occasione, il giudizio su di lui è stato unanime: promosso a pieni voti. Per il reparto arretrato Camporese diventa sempre più indispensabile, e la sua prestazione contro il Palermo, fino a qui, è stata sicuramente la più importante. Il suo gol, quello del momentaneo 2-2, ha dato il via al predominio della Fiorentina sui rosanero (la partita terminerà infatti 4-2 per i viola). Più sfortunata, invece, la prestazione contro l’Inter, dove il giovane pisano è stato il protagonista del primo gol dell’Inter, deviando nella propria porta la sfera calciata da Samuel Eto’o. Errori, vista la poca esperienza, che serviranno a fare crescere il ragazzo in termini di men-
talità e furbizia. Di lui, intanto, ne parlato tutti. Anche il c.t. dell’Under 21, Ciro Ferrara, che ha fatto di Camporese un titolare inamovibile del gruppo azzurro: “Siamo di fronte a un ragazzo del 1992, non è facile avere il coraggio di schierarlo in campo in serie A. Di questo ne va dato atto a Mihajlovic, il primo a credere in lui. Lavorando a fianco dei grandi giocatori che giocano nella Fiorentina, Michele potrà solo migliorare. Anche il fatto di essersi inserito alla perfezione all’interno dello spogliatoio è un buon punto di partenza. Le sue qualità sono indubbie. L’importante è che Michele resti con i piedi per terra; l’errore che potrebbe commettere, data la giovane età, è che pensasse di essere già arrivato”. “Questo Camporese -afferma invece Arrigo Sacchi- sa giocare a calcio. Mi ha colpito in termini di personalità e freddezza”. Se son rose, come si dice in gergo, fioriranno.
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sport
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tiFosi. Dopo 33 anni si dissolve una delle realtà più importanti della Fiesole
viviano: Senza Cav, curva più vuota Cristina Guerri
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opo 33 anni di glorioso tifo il Collettivo Autonomo Viola si è sciolto. Non c’è dubbio che la scelta di Sartoni&Co rivoluzionerà le dinamiche dell’intera curva. A questo punto
la gestione della Curva potrebbe essere presa in mano dal Parterre,Marasma, o il Gruppo Fiorenza. Intanto è giusto andare a ritroso nel tempo e ricordare alcuni passaggi fondamentali del CAV. A partire dalla sua nascita. Nacque nella primavera del 1978, quando alcuni soci degli ‘Ultras Viola’ espressero la loro insoddisfazione per come veniva
una scelta che lascerà il segno. Il gruppo che nelle ultime stagioni ha fatto la storia del “dodicesimo uomo” si è sciolto
gestito il gruppo, e insieme ad altri ragazzi di altre provenienze decisero di fondare il Collettivo Autonomo Viola (Autonomo deriva dal fatto che il Collettivo non era iscritto al Coordinamento dei club, e questo “status” penalizzava non poco in quegli anni). Non fu dunque un inizio facile per il club, che che venne emarginato dagli altri occupanti della Fiesole e si trovava spesso in disaccordo con gli ‘ULTRAS’. Il primo simbolo fu un giglio e un leone che esibiva la linguaccia, e il primo striscione venne esposto nella trasferta col Verona. L’impegno del CAV comincia a concretizzarsi in concomitanza dell’arrivo dei Pontello alla presidenza della squadra. Dopo anni di grigiore, la Fiorentina poteva finalmente tornare a lottare per qualcosa di importante. Nonostante le buone premesse, tuttavia la squadra continua a deludere, e nella trasferta di Roma datata 1983, e gli ‘ULTRAS’ (gruppo leader della Fiesole) si sciolgono, lasciando così un vuoto di potere nella Curva. Ne approfitta il Collettivo, forte di nuovi innesti (come l’ALCOOL CAMPI e alcuni ragazzi dell’Isolotto). Da qui fino ai giorni nostri Il Collettivo ha guidato con egemonia la curva Fiesole, regalando soprattutto coreografie spettacolari (in specie nelle partite contro la Juventus) e cori indimenticabili (come quelli rivolti all’idolo incontrastato, Gabriel Omar Batistuta). Ne parla con rammarico l’ex viola Francesco Flachi: “Da fiorentino e tifoso viola sono profondamente dispiaciuto per questa decisione. Il CAV è stato per tanti anni
uno dei gruppi più importanti della Fiesole, e uno dei più conosciuti gruppi ultras a livello italiano. La loro assenza in curva non passerà inosservata e mi auguro che questa scelta non influisca sul sostegno che la curva Fiesole ogni domenica garantisce alla Fiorentina”.
Gli fa eco Emiliano Viviano, portiere del Bologna e della Nazionale di Cesare Prandelli. “Il Collettivo ha dato tanto in tutti questi anni. E’ stato il punto di riferimento delle tifoserie di tutta Italia. Senza l’’Indianino’ la Fiesole sembrerà sicuramente più vuota”.
foCus Nuovo capitolo nella vicenda-Fenomeno
Mutu è tornato in gruppo
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volte ritornano. E quando a tornare è Adrian Mutu, il domani diventa sicuramente più roseo. Per la Fiorentina, naturalmente. Partiamo dal fatto che le azioni fuori dal campo del rumeno sono assolutamente da stigmatizzare. Ma quando il numero dieci viola sveste i panni del ragazzo dissoluto e mette su la maglia viola, tutto cambia. Cambia il modulo, in primis. Ma soprattutto il volto della Fiorentina. Che ne guadagna in personalità, classe e fantasia. E quest’anno, purtroppo, lo abbiamo potuto ammirare solo poche volte. La squalifica per subutramina lo ha tenuto fuori dai giochi fino a fine ottobre. Poi il tempo di segnare il primo gol stagionale contro il Cagliari, in casa, e Mutu è diventato di nuovo un caso. Il rumeno abbandona in anticipo la cena organizzata dalla società per gli sponsor, ma la goccia che fa tra-
boccare il vaso arriva alla vigilia della trasferta col Bologna (lascia lo stadio prima di svolgere l’allenamento). La dirigenza viola non ha altre soluzioni se non quella di metterlo ai margini della squadra. Giorni tristi, fatti di allenamenti in solitaria e tanti pensieri. Che hanno portato l’attaccante a chiedere scusa a tutti. “Non lo faccio più”, questo il succo della conferenza stampa indetta da Mutu, pentito dal non aver dato il suo importante apporto a compagni e mister. Adesso, col suo ritorno, sarà tutta un’altra storia, ancora da scrivere. C’è una cosa che è già stata scritta: per fare a meno di Adrian Mutu, un fuoriclesse, la Fiorentina dovrà fare un miracolo sul mercato. Pantaleo Corvino sarà impegnato in un super lavoro se la società lo vorrà cedere. Di giocatori come il rumeno, in campo, ce ne sono po/C.G. chi, molto pochi.
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sport nel Chianti
Marzo 2011
Volley. Il Bisonte sogna l’impresa di conquistare la promozione in A2
L’Azzurra vola, la Serie A è vicina Lorenzo Mossani
Dopo la vittoria contro Valdarno, la squadra sembra non volersi più fermare.
L
San Mariano trema, il primo posto si deciderà nello scontro diretto. Francesca
otta a due. Un posto in Paradiso per San Casciano o San Mariano e tutto probabilmente si giocherà nello scontro diretto. Ormai Casette d’ Ete che nel mese di dicembre sembrava la squadra più in forma è stata demolita da quello 3 a 0 rimediato proprio contro Il Bisonte. Una prova di carattere, di squadra ma soprattutto di gioco. A San Casciano il palazzetto si sta riempiendo sempre di più. Dopo tanti anni di lotta, di sofferenza, questo sembra essere la stagione della consacrazione. Le persone per la strada si soffermano a parlare di pallavolo “Questo è l’anno giusto”. Forse lo è davvero, dopo tre promozioni sfiorate, l’Azzurra puo’ sognare. Sogna perché ha la squadra più forte di sempre, perché ha un ottimo tecnico e perché c’è entusiasmo. Il difficile avvia di campionato è ormai un lontanissimo ricordo. La squadra intimorita formata da stelle senza cielo, ha lasciato il posto a un panzer che calpesta le avversarie. Il rientro della reginetta Silvia De Fonzo insieme con Annalisa Guerrini formano un tandem che deve essere considerato il più forte centro della B1 e non solo. Valentina Zago è finalmente sbocciata, lo specchio è la media impressionante di punti a partita, il gioiellino Rubini come libero è una garanzia, Porzio è incantevole quando gioca e dulcis in fundo Francesca Babbi sta crescendo partita dopo partita. Francesca cosa è cambiato nel tuo rendimento dall’inizio del campionato? Inizialmente non avevamo un gioco ben organizzato, avevo tanta insicurezza e non riuscivo a fare i colpi che avevo in mente.
Babbi, schiacciatrice dell’Azzurra, non si nasconde: “Puntiamo al vertice”
Francesca Babbi
Avete cambiato allenatore dopo poche giornate quanto pesa aver fatto la preparazione con un altro allenatore? Come un macigno. Ma quello che è stato è stato: con Masacci il gruppo si trova bene, pensiamo al futuro. Cosa vedi nella sfera di cristallo? Lotteremo per il primo posto, poco ma sicuro. Siamo consce di avere un bel gruppo, di aver ancora tanta energia fisica e mentale da spendere. Vogliamo vincere il campionato. Quando è inizia la metamorfosi della squadra? E’ stata lenta ma graduale. Penso, però, che il derby vinto contro Valdarno abbia dato morale e consapevolezza a tutto l’ambiente. Se dovesse arrivare la Serie A, Francesca Babbi rimane? Qui sto benissimo, la società è molto seria: rispetta i patti presi, prende le proprie responsabilità e le rispetta. Le compagne di squadra sono delle amiche. Non cambierei mai squadra per una mia decisione, poi l’ultima parole è della società. Da parte mia c’è solo un “ma”... Spiegati meglio. Semplice ho anche un forte desiderio di prendere casa col mio fidanzato, sarebbe l’unico motivo per lasciare San Casciano: la famiglia. Anche se arrivasse la Serie A? Magari il fidanzato capirebbe e – sorride Francesca – mi starebbe vicino in questa splendida avventura!
? E V E N I AD
I L G VO
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sport nel Chianti
Marzo 2011
CALCIO/1. La giovane promessa del San Donato si è lasciata alle spalle l’infortunio
Tacconi pronto a dire addio alle stampelle Carlo Marrone
gna dove il chirurgo operava. Durante l’operazione sono stato sveglio con l’epidurale che mi anestetizzava la parte inferiore del corpo, sai il problema non è l’operazione è il dopo... non ero pronto a tutto quel dolore. Poi è iniziata la riabilitazione. Tre giorni dopo l’operazione avevo già cominciato. Il primo periodo ero impegnato tutti i giorni di fisioterapia, dopo un mesetto ho cominciato ad alternare piscina alla palestra! Adesso si incomincia a vedere la fine del tunnel Quanto manca? Il chirurgo mi ha detto che potrò lasciare le stampelle ad inizio di questo mese, i fisioterapisti il primo aprile data già segnata di rosso sul calendario... Perché? Potrò nuovamente colpire un pallone! E’ molto dura vedere i propri compagni giocare da bordo-campo in un periodo così delicato come quella che sta vivendo il San Donato. Sono abbastanza sicuro che ci salveremo, vedo molto carichi i miei compagni! In bocca al lupo, Lapo. Crepi!
A
fine dello scorso anno abbiamo avuto la fortuna d’intervistare un giovane calciatore del San Donato - Tavarnelle: Lapo Tacconi. Lapo è alla prima stagione in “Via Cassia” e quando ci parlava dell’opportunità che gli era stata concessa era felice raccontandoci con entusiasmo l’approdo a San Donato. Pochi giorni dopo l’uscita dell’intervista, durante uno scontro di gioco la stagione di Lapo è finita: il ginocchio è saltato e Tacconi è dovuto passare dal campo di gioco al tavolo operatorio del chirurgo. Il giovane non si è tirato indietro quando gli abbiamo chiesto di raccontarci la sua disavventura. Lapo ci diresti come sono andate precisamente le cose? Certamente. Era lo scorso 14 novembre, la partita San Donato - Chiusi e quello che novanta volte su cento è un semplice scontro di gioco si è rivelato per qualcosa di più grave. Oddio intervento normale forse è un po’ semplice, il mio avversario – pensate, è stato solo ammonito - è entrato da dietro a forbice al limite della legalità. Ti andrebbe di descriversi quali sensazioni fisiche hai provato durante lo scontro? Ho sentito tre volte crack, il ginocchio si è completamente girato, l’altra cosa che non mi piaceva era la completa immobilità dell’articolazione, ho capito subito che c’era qualcosa che non andava! E dopo due settimane è arriva la risposta degli esami: Sì, quando il medico ha detto rottura del legamento crociato anteriore e menisco esterno mi sono sentito morire, ma ho subito pensato che c’è chi sta peggio! Poi è arrivata l’operazione. Con i miei sono andato a Casalecchio vicino Bolo-
Calcio/2. Momento nero per la Sancascianese, inchiodata all’ultimo posto
Meazzini chiamato per la rimonta
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rosegue il cammino della Sancascianes nel campionato di seconda categoria. La situazione in classifica non cambia, la squadra chiantigiana non riesce a scrollarsi di dosso l’ultimo posto. Lo scopo fare punti che possano condurre all’obiettivo salvezza. Nonostante gli avvicendamenti sulla panchina non si trovano risposte positive sul rettangolo di gioco. Nelle parole dell’allenatore in seconda Niccolò Ferraro i colpi di mercato e le speranze per la salvezza della squadra chiantigiana: “Siamo e rimarremo attivi sul mercato, abbiamo un nuovo giovane allenatore Meazzini, che sarà per tutti noi uno stimolo in più per raggiungere il traguardo salvezza. Per quanto concerne la squadra va segnalato
il ritorno del difensore centrale Forconi dalla Sambuca e dell’esterno Panella. Non dimentichiamo che il nostro terzo acquisto è il rientro dall’infortunio del nostro attaccante Chiti che con i suoi gol ci aiuterà a toglierci da queste sabbie mobili. Lo spogliatoio è
compatto, nelle ultime due partite sono arrivati due pareggi anche se meritavamo in entrambi gli incontri la vittoria. I numeri ancora non ci condannano, la speranza e la voglia di far bene ci aiuteranno ad /Car.Mar. uscire fuori da questa situazione”.
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PALLAMANO. L’Under 16 e 18 del Tavarnelle sono già vincenti
Pelacchi: “Voglia di vittorie”
Carlo Marrone
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Tavarnelle giocare a pallamano è una questione seria, Matteo Pelacchi l’ha capito subito quindici anni fa e da allora non ha mai tradito la formazione bianco verde ed è ora allenatore delle formazioni Under 16 e 18. Matteo quando hai iniziato con la pallamano? Ho cominciato a tredici anni, il calcio non faceva per me e così insieme ad un nutrito gruppo di amici abbiamo provato quest’altro sport. Quando siamo arrivati in A/2 è stato molto bello perché più di metà squadra era formata da quel gruppo che aveva cominciato assieme: ovunque ci trovassimo parlava-
mo solo di una cosa: pallamano. Non siamo stati semplici compagni di squadra ma amici. Quest’anno però hai deciso di appendere le scarpette al chiodo e intraprendere seriamente la carriera di allenatore. Ancora non ho trent’anni e sono ancora molto giovane – sorride dicendolo – ma non sarei mai riuscito a coniugare gli impegni da giocatore con quelli d’allenatore per lo più di due squadre. Adesso che ho cominciato quest’avventura non sento il rammarico della scelta. Classifiche alla mano, sembra proprio che questi giovani siano promettenti: merito loro o tuo? Soprattutto loro, mi danno tante soddisfazioni. I più grandi sono primi in classifica e con diciassette elementi a disposizione
l’evento. Arriva il “Trofeo del Chianti Fiorentino”
Gli alunni? Sono pronti
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rende il via nel mese di marzo la XVII edizione del “Trofeo del Chianti fiorentino”. Questa competizione, che comprende attività di atletica leggera, pallamano e baseball; è divenuta in pochi anni un appuntamento tradizionale per gli alunni delle scuole medie dei comuni di Bagno a Ripoli, San Casciano, Barberino e Tavarnelle Val d’Elsa, Greve in Chianti e Impruneta. L’evento è organizzato dall’Atletica Impruneta con il patrocinio del dipartimento fiorentino del Coni e gli assessorati allo sport dei sei comuni del Chianti. Per tre mesi gli studenti degli istituti comprensivi si incontreranno per darsi battaglia nelle tre diverse discipline sportive, si parte il 22 marzo con il torneo di pallamano che vedrà impegnati i ragazzi e le ragazze delle scuole medie per una settimana presso la palestra della scuola Primo Levi. Martedì 29 marzo l’onore della ribalta sarà tutto per la regina delle gare scolastiche: la corsa campestre. Nel 2010 questa disciplina vide impegnati sul tracciato del campo sportivo di Tavarnelle quasi trecento ragazzi, l’affluenza più alta di tutte le edizioni, un mese
dopo sarà tempo per le sfide su pista. Il 3 maggio sempre all’istituto Primo Levi si svolgeranno le premiazioni, i vincitori potranno così mostrare con entusiasmo i trofei vinti mentre gli sconfitti mediteranno sulle gare sapendo bene che la settimana successiva potrebbero rifarsi nel torneo di baseball, l’ultimo a partire ma non per questo meno importante. Il famoso gioco tanto amato negli USA ha bisogno del bel tempo per essere giocato e si spera che a maggio il sole sia più presente. Non resta che fare un grande in bocca al lupo a tutti i giovani sportivi chiantigiani: che vinca /C.M. il migliore!
l’unico problema è decidere chi andrà in panchina; l’altro gruppo invece sono pochi, solo dodici ma tutti validi: avessimo più ricambi faremo ancora meglio. E’ arrivato anche l’approdo alle finali nazionali. Eh sì. Vedere sui cartelloni il nostro nome vicino a quello delle squadre più titolate in Italia è stato un colpo al cuore. Non abbiamo vinto, ma già arrivarci è un grande traguardo per una squadra che il giovedì si allena in metà campo. Perché vi allenate in uno spazio così stretto? Perché nell’altra parte del campo c’è la squadra di pallavolo che prova i propri schemi. Speriamo che prima o poi, il famoso palazzetto diventi realtà: con quello non ci ferma più nessuno.
pillole BASKET AL VIA IL TRE CONTRO TRE Alla fase provinciale del “Join the Game: tre contro tre” San Casciano ha portato otto squadre: quattro della categoria Under tredici e quattro per la categoria Under quattordici. E’ stata un’ottima occasione per i ragazzi per divertirsi e confrontarsi con i pari età e addirittura San Casciano riesce a portare una squadra alla fase regionale, che si disputerà il prossimo27 Marzo. Questa è la BAD TIGERS SANCA (per l’Under 14) composta dai giocatori Catarzi, Bersotti e Naldini che hanno vinto tutte le 5 gare disputate al Palazzetto di San Marcellino a Firenze. Un grande in bocca al lupo per la squadra di San Casciano e che questo cammino sia lungo. Per maggiori info andate a questi siti: www.jointhegame.it e www.basketgiovanile.it. Mentre i ragazzi del tre contro tre si distinguevano per la loro grinta a Firenze le squadre tradizionali non stavano a girarsi i pollici, anzi mettevano a segno una striscia di risultati positivi così soddisfacenti da far lustrare gli occhi a tifosi e dirigenti. Dalla squadra Under 14 le maggiori soddisfazioni: i ragazzi hanno chiuso il girone d’andata senza neanche una sconfitta. il corso I PIÙ PICCOLI SI AVVICINANO ALLO SPORT I bambini dai tre ai cinque anni hanno una possibilità in più per svolgere attività fisica. Come da tanti anni a questa parte, la polisportiva Tavarnelle organizza il corso di motricità “un due, tre... salta con me!”. Ogni mercoledì presso la palestra della Scuola materna di Barberino Val d’Elsa i bambini possono imparare a conoscere e a comprendere la realtà solo attraverso la graduale scoperta del corpo, perché prendere coscienza del proprio corpo è il primo passo per conoscere il resto del mondo. L’educazione motoria sviluppa tutto questo oltre a permettere di esprimere e maturare al meglio il pensiero e la logica dei più piccoli. Per ricevere maggiori informazioni sul corso: connettersi al sito www.polisportivatavarnelle.it oppure contattare la segreteria al numero 055 8050038 (telefono e fax). TAVARNELLE È ANCORA TEMPO DI MINIBASKET Tutti sanno che la squadra di minibasket della Polisportiva Tavarnelle è una bella realtà e da qualche mese è possibile anche seguire le attività dei più piccoli grazie al blog che la società ha messo in piedi. Nelle pagine di www.minibaskettavarnellebarberino.blogspot.com oltre a leggere i tabellini dell’ultima partita potrete scoprire molte cose su questo splendido sport.
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orti sociali e targa intitolata a Burzio, “ecco come stanno le cose” Spett.le Direzione, con la presente vorrei rispondere alla segnalazione a firma Alfredo Manetti dal titolo “La scomparsa della targa di largo Burzio” pubblicata sul mensile nel mese di dicembre a pag. 43. Per quanto riguarda gli orti sociali nell’area compresa tra via Piemonte e via delle Stazione delle Cascine la direzione ambiente del Comune di Firenze comunica che è in corso di realizzazione il progetto per la sistemazione conclusiva dell’area. Per quanto attiene invece alla targa intitolata al compaesano Burzio l’ufficio competente del Comune di Firenze, verificata tale mancanza, ha provveduto ad inoltrare richiesta per la nuova realizzazione della targa che sarà installata quanto prima. Vi ringrazio e saluto cordialmente, il Presidente del Quartiere 5 Federico Gianassi sull’universitÀ, i corsi e i loro nomi Cara redazione, vi scrivo per segnalarvi un articolo che ho avuto la sfortuna di leggere sull’edizione del Reporter di febbraio 2011 del Q3. L’articolo in questione è “Quegli esami un po’ così”, di Annalisa Cecionesi. Premetto che appartengo alla categoria da lei definita dei “cervelloni per antonomasia” in quanto studentessa magistrale in astrofisica. L’articolo, fondato per altro su fatti evidentemente veri, ovvero come il passaggio all’ordinamento 3+2 abbia portato alla prolificazione dei corsi universitari, non tutti effettivamente giustificati ad esistere, mi ha lasciato abbondantemente perplessa; inizia infatti subito molto male, mostrando l’ignoranza in materia della giornalista che cita come primo esame “stravagante” e dal nome enigmatico l’esame di “raggi cosmici”. Si dà il caso che lo studio dei raggi cosmici (che altro non sono che radiazioni altamente energetiche che provengono dall’universo, detto anche cosmo) sia una delle branche più importanti della fisica moderna, che ha
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Marzo 2011 portato a molte importanti scoperte negli ultimi 60 anni. Questi studi sono infatti stati determinanti nella fisica delle particelle, così poco nota che a tutt’oggi milioni di euro vengono investiti dall’Europa nel finanziare le ricerche effettuate al Cern di Ginevra, dove si proseguono appunto studi di fisica delle particelle. Non posso pronunciarmi meno drasticamente sulla conclusione dell’articolo, in cui “criogenia” viene incluso nella lista di esami dagli “appellativi indecifrabili”. A parte l’ignoranza riguardo la materia specifica (che può essere giustificata in qualcuno che non ne tratta) mi pare preoccupante l’ignoranza della lingua italiana in questo caso, dato che criogenia non è una parola così esotica ma ampiamente utilizzata anche nelle peggiori produzioni di fantascienza degli anni ‘30 ( in ogni caso esistono i motori di ricerca e le enciclopedie libere sul web ed è buona norma, quando non si conosce una parola, documentarsi in materia prima di inserirla in un articolo, onde evitare brutte figure). A parte la superficialità dimostrata nel non documentarsi, resta il fatto che la criogenia, ovvero lo studio delle tecniche e delle tecnologie di raffreddamento e del comportamento della materia in condizioni di bassissime temperature, è stata, ed è tuttora, alla base di una grandissima fetta della ricerca di base ed applicata che viene svolta in tutto il mondo; per citare alcuni ambiti in cui la criogenia è importante ci tengo a ricordare l’industria dei semiconduttori (a rigor di cronaca, di semiconduttori sono fatti per esempio i chip che permettono ai computer di funzionare e i laser grazie ai quali, per esempio, ascoltiamo la musica o guardiamo un film in dvd), l’industria della biotecnologia, che oggi come oggi va molto di moda e, ultima ma non meno importante, la prevenzione medica (senza criogenia non sarebbero disponibili molte macchine per la diagnosi come per esempio la tac). Per concludere, sono rimasta molto amareggiata per come è stato trattato l’argomento: il nuovo ordinamento universitario ha veramente aperto le porte alla proliferazione di corsi inutili, togliendo molte risorse a quelli che invece hanno buon diritto di esistere (anche qualora seguiti da un numero esiguo di persone, non è infatti, come alcuni pensano, il numero di iscritti ad un corso che ne determina l’utilità o la bontà degli insegnamenti); di questo dato di fatto è stata fatta un’arma per giustificare la nuova riforma universitaria e i tagli imposti dal governo all’università pubblica e agli enti di ricerca (minando di fatto anche il mio futuro in Italia), per cui, essendo sensibile all’argomento, rimango basita quando, per dar fiato alle trombe sull’onda dell’entusiasmo per aver “scoperto l’acqua calda” (c’è voluto parecchio prima di accorgersi cosa ha provocato la vecchia riforma), si prende un elenco di corsi dell’Università degli Studi di Firenze e, sulla base della fantasia dell’autrice dell’articolo, senza neanche darsi la pena di controllare cosa si scrive, si includono, in una lista di corsi considerati inutili, due corsi che trattano argomenti molto importanti per la formazione di figure che dovrebbero essere valorizzate piuttosto che pena-
lizzate com’è abitudine fare. E’ evidente quanta ignoranza ci sia in ambito scientifico tra la gente comune, mentre, se viviamo nelle comodità del 2011 lo dobbiamo proprio a quelle persone che hanno dedicato la vita alla scienza contribuendo al benessere di tutti e che sono puntualmente ignorate dalla maggioranza della gente; ritengo per cui che contribuire a demonizzare la cultura scientifica sia una cosa da evitare con tutte le forze, specialmente quando si può fare semplicemente aprendo un browser internet. Non so quanto quello che vi ho scritto possa interessarvi, spero di non essere stata eccessiva, ma ritenevo importante chiarire questo equivoco ed invitare l’autrice o la redazione, per le edizioni future, a documentarsi quando si parla di qualcosa che non si conosce, onde evitare appunto queste gaffe. Grazie per l’attenzione, un’accorata lettrice di reporter, Barbara Olmi Cara Barbara, la ringrazio per la sua lettera, che ho molto apprezzato, in primis per la passione (incoraggiante) che mostra per i suoi studi e per il mondo della cultura, della scienza e della ricerca in generale, mondi che meritano – è superfluo dirlo – il massimo del rispetto e della considerazione da parte di tutti. E voglio subito rassicurarla sul fatto che nessuno di noi ha mai voluto mettere in discussione l’importanza – né tantomeno l’utilità di ognuno degli esami e dei corsi citati nell’articolo in questione, ben coscienti tra l’altro del non facile momento che sta vivendo l’università italiana – tema, quest’ultimo, che abbiamo affrontato più volte in ben altri termini. Volevamo soltanto, questa volta (e per una volta), prendere l’argomento un po’ più alla leggera, e dare scherzosamente voce a chi – magari trovandosi, per un qualche motivo, ad avere a che fare con l’ambiente universitario – potesse trovarsi un po’ spiazzato di fronte al nome di certi corsi (della cui importanza e validità, le ripeto, non ci permettiamo assolutamente di dubitare), il cui numero – questo sì – è esponenzialmente aumentato negli ultimi tempi, rischiando di causare, a volte, un certo disorientamento. Insomma, abbiamo cercato per una volta di affrontare un argomento tra i più seri e importanti col sorriso sulle labbra, per dare magari avvio a una riflessione (avvio, tengo a precisare, e non risposte né giudizi), sull’effettiva funzionalità del sistema universitario così com’è strutturato, senza però considerare inutile nessun corso. Era soltanto sul loro nome – le ribadisco concludendo – che si era concentrato il nostro “gioco”: il titolo dell’articolo non era infatti, come da lei riportato, “Quegli esami un po’ così”, bensì “Quegli esami dai nomi un po’ così”. E c’è una bella differenza. MF tramvia, pensiline e pulizia Quando posso cerco di usare la linea 1 della tramvia in quanto la trovo ottima. Una cosa però non capisco: come mai non ci siano pensiline alla fermata delle Cascine e di Leopolda Porta al Prato. Perché a queste due fermate dobbiamo bagnarci??? Inoltre una migliore pulizia
degli spazi intorno alla linea (sempre in zona Porta al Prato) non farebbe male. Come mai si lasciano spesso le cose a mezzo? Grazie per l’attenzione Adriana Filippi “la mia esperienza: da firenze a valencia per aprire un locale” Carissimi (posso, vero?), leggo sempre con molto interesse il vostro giornale e, dopo aver preso visione dell’ultimo numero, ho deciso di scrivervi. Leggendo l’articolo di pag. 32 “Quando il caffè ...” mi sono ricordato dell’esperienza breve ma efficace che ho avuto tre anni fa, volendo aiutare mio figlio ad ‘aprire’ un locale “libreriacaffè” (io sono un professionista che opera nel campo dell’edilizia). Un’esperienza davvero poco esaltante e demoralizzante! A parte i ‘rimandi’ da ufficio a ufficio senza avere una risposta concreta, emersero anche problemi di locali (dove e quanto di affitto) per i quali occorrevano permessi anche urbanistici con costi lievitanti di giorno in giorno, problemi con banche (!!??)... insomma un vero calvario. Risultato finale? Mio figlio e un suo amico avevano lasciato il lavoro a Roma per intraprendere questa via, senza uno scopo di lucro ma perché erano fortemente motivati da ideali ‘culturali’. Hanno aperto un locale a Valencia, in Spagna, dopo una ricerca di qualche mese e l’espletamento delle pratiche in ‘qualche mese’, oltre ad un rapporto molto proficuo con le banche spagnole. Il loro locale è diventato in due anni uno dei più ‘in’ non solo a Valencia: una libreria cafè con concerti, organizzazione di mostre, meeting di teatro, poesia e letteratura, spazi per i bambini (sì, proprio bambini!), interviste alle maggiori tv spagnole e... ora anche un buon ritorno economico. Devo purtroppo constatare che se fossero rimasti in Italia probabilmente sarebbero ancora alla ricerca di... nella lista dei precari! Eppure anche la Spagna è in crisi e... che crisi! Cordiali saluti Giovanni Donvito a proposito della tav Gentile Direttore, è con un senso di profonda amarezza che le sto scrivendo questa lettera. Nel suo giornale, che mi arriva puntualmente al mio indirizzo e che mi fa piacere ricevere, non leggo mai un articolo su una questione quanto mai attuale: quella della Tav. Le faccio notare che i lavori propedeutici alla Tav hanno già provocato non pochi danni nella zona di via R. Giuliani e che la zona di via Campo d’Arrigo è diventato uno dei cantieri più trafficati di Firenze, con inevitabili danni da un punto di vista dell’inquinamento atmosferico. Allora, mi domando. Perché da fiorentini non denunciare una simile situazione? Lo sapete che sta per iniziare un’opera mastodontica che “taglierà” Firenze da sud a nord, senza le adeguate garanzie che un’opera di tale portata dovrebbe avere? Chi proteggerà noi cittadini che magari ci ritroveremo ad avere (così come è già successo a Bologna) le case transennate, le cantine
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invia la tua segnalazione alla nostra redazione redazione@ilreporter.it in difesa dei motorini: “incoraggiamone l’uso” Prendo spunto dalla lettera del prof. Pellizzari che lamenta, giustamente, il comportamento di motociclisti e scooteristi che transitano sul marciapiede. Simili e continue lamentele tendono a demonizzare chi va sulle due ruote senza che però in merito vengano fatte riflessioni più approfondite. Prima di tutto voglio evidenziare che esiste una scala di “virtuosità” di chi si sposta in città. Ovvio che chi usa i mezzi pubblici non inquina, né congestiona il traffico, né crea situazioni di disagio o pericolo. Altrettanto può dirsi di chi usa la bicicletta, non sempre però disciplinato ed a volte temuto per la silenziosità del mezzo che a volte può “sorprendere” il pedone poco attento nell’attraversamento. Ma i problemi principali per la nostra viabilità vengono però sicuramente dalle migliaia di automobilisti che, viaggiando quasi sempre soli, inquinano in proporzione alla cilindrata del loro mezzo ed agli spaventosi tempi di spostamento che l’uso delle quattro ruote presuppone. E creano spaventosi ingorghi che vengono subiti perfino da chi, sicuramente più virtuoso, viaggia su due ruote. Ma se ciclisti e utenti dei mezzi pubblici vengono incoraggiati con corsie preferenziali e quant’altro, cosa viene fatto per quella parte di popolazione che sceglie di muoversi agilmente, inquina in misura relativa e non crea ingorghi, viaggiando come il sottoscritto con pioggia o bel tempo? Poco. Forse niente. E siamo tanti, tantissimi. Abbandonati dalle istituzioni, intrappolati dietro i tubi di scappamento delle macchine. Uno sguardo più lungimirante sulla categoria e sul problema correttamente evidenziato dal lettore dovrebbe suggerire che se taluni salgono sui marciapiedi, può essere che accada per cercare di evadere da una situazione che spesso si presenta come folle! A mio parere sarebbe opportuno incoraggiare l’uso anche dei motoveicoli. In primis prevedendo per le strade più congestionate una corsia, anche stretta, riservata a moto e scooter che desiderano arrivare in “prima fila” ai semafori soprattutto per potere respirare. Un esempio: a me pare scandaloso che spesso i sottopassi della Fortezza da basso si tramutino in trappole con camera a gas proprio per chi meno contribuisce alla situazione drammatica della città nelle ore di punta. Almeno in queste situazioni non si potrebbe prevedere una via di fuga? Possibile che nessuno si preoccupi per questi numerosissimi utenti della strada? Se un ipotetico sciopero dei demonizzati li inducesse tutti a prendere la macchina cosa succederebbe alla nostra città? La risposta c’è: basta guardare che cosa accade quando piove ed una parte di noi abbandona le due ruote……. Cordiali saluti e complimenti per la Vostra pubblicazione. Marco Fini Storchi
Caro Marco, rieccoci qui, grazie alla sua lettera, a parlare di viabilità (tema che si conferma tra i più d’interesse per i fiorentini, e non è difficile capire perché) e dei modi migliori per “affrontarla”. Devo dirle, per cominciare, che non mi dispiace affatto l’immagine della “scala di virtuosità” da lei proposta a proposito dei modi di muoversi in città. Detto questo, veniamo al tema della sua lettera, ovvero moto, motorini e affini. Capita spesso anche a me di utilizzare lo scooter, e di trovarmi quindi a vivere problemi e “privilegi” di chi sceglie le due ruote per spostarsi in città. Inizio dicendo che, nonostante a volte il traffico sia davvero arduo (per non usare altre parole) da affrontare, non è da giustificare mai, in nessun modo, l’invasione dei marciapiedi da parte di scooter e moto (per mille, ovvie ragioni che la fretta, né lo smog, possono in alcun modo giustificare, dalla sicurezza dei pedoni al dovuto rispetto delle regole), così come da giustificare non è nessuna infrazione delle norme di viabilità. Mai. Concordo invece con lei nel ritenere che – per la situazione che si vive attualmente lungo le strade fiorentine – le due ruote rappresentino un importante (e forse anche qualcosa di più) mezzo di trasporto, senza le quali la già difficile condizione della viabilità di casa nostra sarebbe messa ulteriormente a dura prova (senza comunque il bisogno di arrivare a invocare uno sciopero per averne la controprova...), sebbene sarebbe auspicabile – da parte di tutti – un maggiore utilizzo dei mezzi pubblici, e in questo senso la realizzazione delle nuove linee della tramvia (dopo i buoni risultati ottenuti dalla prima, tempi dei cantieri a parte) va senz’altro guardata con grande fiducia. Quanto alle sue proposte per “incoraggiare l’uso dei motoveicoli”, non so quanto la costruzione di una “via di fuga” lungo alcune strade possa essere effettivamente realizzabile: do spazio comunque con piacere alla sua lettera e ai suoi suggerimenti, in modo – anche - da invitare chiunque voglia farlo a portare il proprio contributo, per provare a trovare nuove idee e soluzioni per la mobilità fiorentina in generale e – perché no – per quella sulle due ruote in particolare. Matteo Francini
allagate, etc...? Gentile Direttore, con questa mia le chiedo di volersi dedicare approfonditamente alla sopracitata questione che sta tanto preoccupando noi cittadini, oltre che ai campini della Fiorentina. Distinti Saluti, David Cardoso Gentile lettore, come forse avrà già notato, in questo numero de Il Reporter ci sono due pagine (30 e 31) interamente dedicate alla Tav, e nell’edizione precedente (quella di febbraio) avevamo pubblicato un articolo sull’argomento, in cui facevamo il punto sui lavori. Quindi – pur essendo questi articoli già in programma al momento dell’arrivo della sua lettera - ecco soddisfatta la sua richiesta. Per quanto riguarda i campini della Fiorentina, le faccio notare che si tratta soltanto di una delle tante, tantissime questioni che cerchiamo di affrontare ogni mese. E che a nostro avviso meritano di essere trattate. MF l’aeroporto di peretola e il collegamento con il centro Mi trovo spesso ad usare l’aereo per recarmi a Cagliari per motivi di famiglia. Devo dire che l’aeroporto cosiddetto “cittadino” di Firenze è collegato malissimo alla città in quanto non è possibile raggiungerlo in bici o a piedi per chi abita vicino, uno è costretto o a prendere il taxi che per 1,5 km costa 10 euro circa oppure la navetta che va dall’aeroporto di Peretola alla stazione, circa 5 euro, a cui si aggiunge il costo del biglietto urbano per tornare ad esempio a Novoli dove abito: il tutto costa più del treno tra Firenze e Pisa aeroporto con un tempo impiegato quasi simile. Chiaramente questo servizio è pensato per i turisti che si dovono recare in centro, ma per chi usa l’aereo come pendolare perché la navetta non effettuata una fermata intermedia prima del centro? Ho letto che tra 1000 giorni (tre anni) arriverà la tramvia che collega all’aeroporto, ma per evitare ora il traffico veicolare e quindi l’inquinamento non sarebbe possibile da subito collegare meglio alla città questo cosiddetto aeroporto cittadino? Cordiali saluti Fabrizio Parissi pianeta scuola nel valdarno, l’“universo” dell’istituto vasari di figline Gentilissimo Direttore, sul numero di Reporter di febbraio alcuni docenti e numerosi studenti mi hanno segnalato con marcato disappunto, quanto contenuto nell’articolo sul Pianeta scuola di pag. 2. In definitiva sono stati pressoché ignorati due importanti indirizzi dell’Istituto Vasari che ho l’onore di dirigere. Ma in generale del Vasari si è fatto un solo accenno senza considerare, tra le altre cose, che è uno degli istituti più grandi della Toscana e per complessità addirittura il terzo. Inoltre, trattando l’articolo dei licei, non si fa assolutamente riferimento al fatto che questo Istituto attua da quest’anno, oltre al già consolidato Liceo, anche il Liceo scientifico con opzione scienze applicate,
che è una delle novità più incisive della riforma Gelmini. Infine, qualora fossimo stati contattati dalla giornalista, avremmo fatto presente che l’indirizzo alberghiero risulta essere tra i più prestigiosi d’Italia e d’Europa (ne fa fede la vittoria nel Gran trofeo della ristorazione della Provincia di Brescia vinto appena un anno fa e come sanno gli addetti ai lavori, quello di Brescia è il più prestigioso concorso internazionale del settore). Si nota, peraltro, che l’articolo non fornisce indicazioni utili neanche in relazione all’indirizzo Tecnico a cui si è fatto appena un riferimento, malgrado esso sia tra Firenze ed Arezzo l’unico Istituto tecnico per Geometri. Se la giornalista si fosse fatta viva, avremmo avuto molto altro da segnalarle, per esempio in relazione all’imminente presentazione di un volume curato dagli studenti dell’indirizzo Geometri dedicato alle Pievi del Valdarno o dell’imminente convegno di carattere nazionale sulla didattica della matematica, e ancora il fatto che tra un mese o poco più, ospiteremo un concorso enogastronomico internazionale ideato in collaborazione con gli enti locali e le forze produttive del territorio e altro ancora… Così non è stato e ne prendiamo atto con rammarico. Il plurale non è ovviamente da intendersi come majestatis, bensì come indice di un sentimento condiviso dalla comunità scolastica del Vasari. La saluto cordialmente, Valerio Vagnoli Dirigente scolastico ISIS Vasari Pubblichiamo con piacere la sua lettera, nella speranza di rendere merito, in questo modo, all’istituto e alle sue tante e lodevoli attività. MF tre domande per il “rione lippi” Gentile Redazione, sottopongo a Voi e ai lettori della Vostra rubrica 3 quesiti relativi al rione Lippi, ma anche 3 possibilità per i nostri amministratori di dimostrare interesse, fornendo risposte e portando miglioramenti. 1) Giardino di via Pescetti. Ricavato da un piccolo spazio verde tra le case, è stato recintato e arredato con tanto di panchine circa 3 anni fa. Da allora è sempre stato chiuso con lucchetti e catene e interdetto al pubblico. Qualcuno ne sa qualcosa? 2) Strada di recente costruzione adiacente al cimitero di Rifredi, collegata con via delle Tre Pietre. Non ha un nome, non è illuminata, ha un asfalto grezzo non finito, non si capisce se è una strada pubblica o solo una servitù di accesso alla ferrovia. Qualcuno ne sa qualcosa? 3) Passaggio pedonale che collega via Vasco de Gama con via delle Tre Pietre. Frequentatissimo dai pendolari di giorno, buio e pericoloso di notte, impraticabile quando piove per le pozze. Negli anni è stato solo sfiorato da interventi di risistemazione a margine dei lavori Tav: una parte è coperta da cemento, una da asfalto, una buona parte è ancora sterrata. Qualcuno ne sa qualcosa? Cordiali saluti Andrea Lucidi
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Concerti Nathalie 12 marzo
Saschall
Nathalie nasce a Roma nel 1979 da famiglia italo-belga. Inizia a scrivere le sue prime canzoni all’età di 15 anni, prima alla chitarra, in seguito al pianoforte, strumento che studia per due anni. La sua musica si ispira in gran parte ad artisti anglosassoni come Tori Amos, P.J. Harvey, Fiona Apple, Radiohead, Jeff Buckley, ma anche ad italiani come De André e De Gregori. Diventa nota al grande pubblico vincendo la quarta edizione di X Factor esordendo nel 2010 con il singolo In punta di piedi, contenuto nell’omonimo EP. Questa vittoria le ha assicurato un contratto con la casa discografica Sony Music e durante la finale le è stato inoltre assegnato il premio della critica da parte della sala stampa e di alcune emittenti radiofoniche. Alessandra Amoroso 19 marzo
Mandela Forum
Dopo le anteprime di dicembre a Roma e Milano, Alessandra Amororo sarà in tour nel 2011 nei palasport italiani. Intorno a lei l’interesse del pubblico è sempre altissimo e ogni sua attività è seguita con l’affetto che viene riservato
solo ai grandi artisti. L’uscita del nuovo album “Il mondo in un secondo”, è diventata l’occasione di un fermento straordinario che anima l’universo di internet. Il giorno del lancio del nuovo sito ufficiale www. alessandraamoroso.it, quando ben 50.000 visitatori unici si sono collegati quasi in contemporanea per ascoltare in anteprima il singolo e avere le prime anticipazioni, mandando in tilt il server situato negli Stati Uniti. “Il mondo in un secondo”, il nuovo album di inediti di Alessandra Amoroso contiene tredici brani e arriva dopo i risultati straordinari dei due dischi precedenti, entrambi multiplatino. Giovanni Allevi 27 e 28 marzo
Teatro Verdi
E’ partito il 19 febbraio 2011, dal Palalottomatica di Roma il nuovo tour di Giovanni Allevi intitolato “Alien World Tour”. Il compositore e pianista marchigiano esegue, oltre ai suoi più grandi successi, i brani di “Alien”, ultimo disco di inediti di pianoforte solo (Bizart/Sony Music) uscito lo scorso 28 settembre e attualmente ai vertici delle classifiche di vendita. La carriera artistica di Giovanni Allevi è costellata da successi di pubblico e discografici (con oltre 500.000 copie vendute dal 2005 a oggi). Dopo i due dischi di pianoforte solo “No concept” (2005 - disco d’oro e disco di platino), con cui Giovanni Allevi si è fatto conoscere al grande pubblico ,e “Joy” (2006), tre volte disco di platino, il pianista e compositore marchigiano ha pubblicato l’album registrato con orchestra sinfonica “Evolution” (2008 - disco d’oro e disco di platino). A completare
queste pubblicazioni il disco registrato dal vivo durante il tour 2007 “Allevilive” che celebra i dieci anni di carriera discografica .
A teatro Il sogno dei mille Dall’8 al 13 marzo
Teatro della Pergola Come far rivivere, oggi, l’icona di Giuseppe Garibaldi? Come rigenerare quel fascino e quell’entusiasmo che il generale sapeva suscitare ai quattro angoli del mondo? Garibaldi era conosciuto, amato, sostenuto da tutti i ceti sociali. A Murmansk, i pescatori tenevano affisso ai muri il suo ritratto; in Uruguay era una leggenda; in Francia i grandi poeti gli dedicavano poesie e inni. In un mondo dove non esisteva la televisione e internet sorprende la facilità con cui si diffuse la sua leggenda. Cercando Picasso Dal 29 marzo al 3 aprile
Teatro della Pergola
Il maestro Giorgio Albertazzi sbarca a Firenze. Siamo a Parigi nel 1941. La città è assediata dalla guerra, tormentata dai bombardamenti: ciononostante un gruppo d’intellettuali continua a riunirsi, leggono, mantengono vive le loro idee, le loro utopie. Sono Dora Maar, Albert Camus, Simone de Beauvoir, Jean-Paul Sartre, Raymond Queneau e Pablo Picasso. Proprio in questo clima il grande pittore spagnolo creò quel meraviglioso testo onirico e surreale che è Le désir attrapé par la queue (Il desiderio preso per la coda), animato da personaggi come il Piede Grosso, l’Angoscia grassa, la Cipolla, il Silenzio
l’alluvione del ‘66
Un docu-film che racconta la furia del fiume d’argento E
ra il 4 novembre 1966 quando la città si ritrovò invasa dall’acqua, sommersa da una valanga melmosa e feroce che ne rapì la gente, le botteghe, le opere d’arte, l’anima. “Gli Angeli nel Fango – L’alluvione mai vista” è la più completa ricostruzione dell’alluvione di Firenze del 4 novembre 1966. 90 minuti di immagini choc, inedite e a colori in cui viene raccontata la verità sui ritardi nei soccorsi, la città che si auto-organizza e l’arrivo degli Angeli del Fango. Il cofanetto (che può essere acquistato nelle edicole al prezzo di 12 euro, i cui utili saranno destinati alla Biblioteca Nazionale Centrale) contiene il libro e il docu-film di Erasmo D’Angelis, giornalista e promotore del Raduno internazionale degli Angeli del Fango del 4 novembre 2006, un’iniziativa editoriale che vede Fondazione Sistema Toscana (FST) per la prima volta nella veste di produttore
e realizzata in partnership con il quotidiano La Nazione. “È il frutto di tre anni di ricerche giornalistiche e storiche. Grazie ad una imponente mole di materiali, documenti, testimonianze e immagini inedite e mai viste ritrovate negli Archivi Rai, dell’Esercito o messe a disposizione da privati, siamo riusciti a ricostruire quelle ore drammatiche che hanno preceduto e seguito l’alluvione del 4 novembre 1966 – spiega Erasmo D’Angelis – inutile dire che abbiamo lavorato con passione e ovviamente a titolo gratuito, realizzando una grande opera collettiva. Questo lavoro è anche il nostro particolare sos nei confronti di un Paese che non è ancora riuscito, nonostante tutti i lodevoli sforzi del nostro territorio e la pianificazione realizzata dall’Autorità di Bacino dell’Arno, a mettere in sicurezza dalle alluvioni città, indu/B.B. strie, opere d’arte”.
o la Torta, privo di chiare evoluzioni logiche, singolare nella punteggiatura. E ora qualcosa di completamente tipico 9 marzo
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Sai dov’è Semifonte? Conosci l’origine del carciofo di Empoli? Conosci altri oli oltre a quello d’oliva? Ma soprattutto: il prodotto tipico è morto o è vivo più che mai? Per rispondere a queste domande (e soprattutto per farsene molte altre) non vi resta che vedere “… e ora qualcosa di completamente tipico!” Uno spettacolo che va alla (ri) scoperta del prodotto tipico, passando attraverso il racconto di storie remote del passato ma anche di situazioni surreali, di favole, che saranno interrotte da scene corali, da gag scoppiettanti e divertenti dove anche il pubblico sarà protagonista, il tutto accompagnato da musiche dal vivo. Ideali, tumulti e locomotive. Il Risorgimento dai finestrini dei treni 30 e 31 marzo
Teatro Puccini
Un viaggio sferragliante, attento, a tratti beffardo tra le pagine del Risorgimento, guardando dai finestrini dei primi treni moti, battaglie, strategie, alleanze e voltafaccia, scontri tra le diverse ipotesi d’Italia unita, contrasti col potere papale e anticlericalismo risorgimentale, con i protagonisti di quegli anni visti come persone, capaci di emozioni, intelligenze ed ideali come d’antipatie perso-
nali e colpi bassi, non ancora prigioniere dell’ alone mitico in cui la Storia ufficiale vorrà successivamente avvolgerli.
Le mostre Personale fotografica di Elisabetta Miglietta Dal 15 al 26 marzo
Glue - Alternative concept space
Nata a Firenze nel 1987. Sin da piccola è sempre stata affascinata dall’arte in tutte le sue forme: dalla musica al disegno, dai film alla letteratura. Crescendo sviluppa un enorme interesse per la fotografia ed inizia a compiere i primi passi con una reflex analogica. Capisce in questo modo che la fotografia è l’arte attraverso la quale riesce meglio ad esprimere se stessa e che più la rappresenta. Compra così la sua prima reflex digitale e nel 2008 si iscrive al corso di fotografia della scuola fiorentina YouCrea . Successivamente si specializza nella fotografia di ritratto e moda e collabora come fotoreporter per il festival della Creatività di Firenze. Figure, memorie, spazio Disegni da Frà Angelico a Leonardo Dall’8 marzo al 12 giungo
Galleria degli Uffizi
Cinquanta disegni del Gabinetto Disegni e Stampe degli
Uffizi incontrano cinquanta disegni del British Museum. Sono questi i numeri della mostra che vede unite, in una partnership simbolicamente giocata su un numero uguale di prestiti, due tra le maggiori collezioni di grafica esistenti al mondo. L’occasione è unica - ma in realtà della iniziativa si è avuta una edizione inglese, allestita nella Great Court del British Museum, aperta fino alla fine di luglio 2010 per confrontare in sequenza capolavori da antologia mai prima d’ora esposti contemporaneamente in una unica sede. Picasso, Mirò e Dalì. Giovani e arrabbiati: la nascita della modernità Dal 12 marzo al 17 luglio
Palazzo Strozzi
Dedicata alla produzione giovanile di maestri che hanno avuto un ruolo decisivo per gli esordi dell’arte moderna, la mostra prende in esame il periodo pre-cubista di Picasso con suoi lavori anteriori al 1907, mentre le opere di Miró realizzate fra il 1915 e il 1920 sono presentate in relazione con quelle di Dalí del quinquennio 1920-1925 per porre in evidenza le differenze e relazioni stilistiche che caratterizzano il periodo precedente all’adesione dei due artisti alla poetica del Surrealismo. La mostra Picasso, Miró, Dalí. Giovani e arrabbiati: la nascita della modernità presenta più di sessanta opere della produzione giovanile di Picasso, Miró e Dalí e oltre cento schizzi picassiani, provenienti dai più importanti musei spagnoli, dal Metropolitan Museum of Art e da collezioni private.
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REGGELLO cancelli villa terratetto libera su tre lati di recente costruzione in posizione panoramica composta da soggiorno pranzo con angolo cottura, tre camere, doppi servizi, ripostiglio lavanderia, ampia taverna, garage, sottotetto, oltre terrazze, ampio loggiato d’ingresso e circa 200 mq di giardino. ottime finiture. Richiesta € 315.000 RIF.2/8 ☎055 951523
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