Il Giornale nel tuo Comune
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APRILE 2011
Periodico d’informazione locale. Anno V n.32 del 4 aprile 2011. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10
itinerari
PRIMO PIANO
Attenti a quell’uovo! Andrea Muzzi*
L gITe e vIAggI, sI PARTe Scampagnate e pic-nic fuori porta, ecco dove andare. Intanto è boom PAGG.16-17 per le crociere
via i tigli dal centro Nel giro di cinque anni gli alberi di piazza Mino saranno abbattuti e sostituiti. “Una questione di sicurezza” PAG.2
SPort
È primavera, svegliatevi colline PAGG.4-5
Alcol, schiavitù per undicimila
l’annuncio
di Boeti - Passanese
lA PAROlA AI TIFOsI I supporter viola dicono la loro sul futuro. Tra chi invoca Antognoni e chi “solo” qualche rinforzo PAG.37
A TUTTO Tennis Il Circolo Anchetta è da tempo un punto di riferimento: negli ultimi mesi è cresciuta anche la qualità PAG.38
e statistiche ce lo dicono da un po’: l’età media delle persone con problemi di alcolismo si è abbassata e questo tremendo guaio riguarda sempre più individui. Ma fa effetto scoprire che, solo nel territorio fiorentino, gli schiavi della bottiglia sono undicimila. Tante, tantissime persone tra i 15 e i 64 anni cadute nelle maglie della dipendenza dall’alcol. Seguono, in questa triste classifica delle città in cui si alza troppo il
gomito, Livorno (4.484 alcolisti), Arezzo (4.439) e Pisa (4.318). Circa centocinquanta persone, a Firenze, sono in trattamento con i gruppi di auto-aiuto degli Alcolisti anonimi. E, avverte la responsabile, tantissimi sono appena diciottenni e con problemi ancora peggiori degli adulti. Ma intanto si riaffaccia la bella stagione e, con lei, una movida alcolica ancora più scriteriata, fatta di eccessi e spesPAGG.10-11 so di inciviltà.
Il canile di Ugnano apre a fine maggio PAGG.28-29
società
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Se il condominio diventa una trincea PAG.12
Edizione di Fiesole • 7.724 copie distribuite da
a Pasqua è la festa che celebra la resurrezione di Gesù. Proprio per questo non capisco cosa c’entri l’uovo. Il simbolo che ricorda la resurrezione dovrebbe essere un sepolcro vuoto oppure un becchino disperato che si mette le mani nei capelli urlando “non è colpa mia: io avevo fatto tutte le cose a modino!”. L’uovo al massimo simboleggia l’avvento di una omelette! Le uova di Pasqua sono come una donna truccata: un’illusione ottica. La sera è bella, ma la mattina quando la vedi girare per casa senza trucco hai voglia di chiederle i documenti perché nemmeno la riconosci. Alla stessa maniera vi consiglio di fare attenzione alle uova. Più l’uovo è grosso, più la sorpresa è piccola. E questa è la prima delusione per il bambino. Ma non la più grossa. Spesso la sorpresa è chiusa in un pillolone giallo di plastica. Aprirlo è impossibile. Voi ci rinuncereste, ma il bambino vuol vedere la sorpresa. Tentate con tutta la forza di dividerlo con le mani. Non ce la farebbe nemmeno Maciste! Il bimbo ora piange: “Babbo, voglio la mia sorpresa!”. Ed è in questo momento che un genitore compie un errore vitale: aprire il pillolone con i denti. Le menomazioni più frequenti riportate durante questa eroica impresa sono: scheggiatura del canino, rottura della capsula appena messa dal dentista e infine l’inghiottimento del pillolone. Mio fratello ha inghiottito sei sorprese di Pasqua. Le ha rifatte 6 mesi dopo. Per fortuna era Natale e le ha riciclate come regali per i bambini! *Comico
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Aprile 2011
il giornale nel tuo Comune
Il caso. Dopo un secolo verranno abbattute e sostituite le piante che circondano lo slargo
Giù i tigli di piazza Mino: troppo vecchi NOVITÀ
Oggi è bastata una potatura, ma nel giro
La guardia medica non è più a Camerata
di cinque anni dovranno essere
La guardia medica cambia casa e si trasferisce da Camerata alla Misericordia di Fiesole, in via Marini, 7 (Tel. 055 599214). “L’arrivo della guardia medica nel centro del capoluogo è frutto di un lungo e costante lavoro portato avanti dall’amministrazione fiesolana in questo ultimo anno ma che era cominciato già negli anni addietro – spiega Margherita Taras, assessore all’assistenza sociale del Comune – un risultato raggiunto anche grazie alla collaborazione dell’Asl di Firenze e della Società della salute zona nord-ovest, alla disponibilità della Misericordia di Fiesole, che ha sottoscritto una convenzione con la Asl per questa attività. Tutti questi partner si sono impegnati per raggiungere un obiettivo molto importante per i cittadini fiesolani”. Il servizio di continuità assistenziale è attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 20 alle ore 8 e dalle ore 14 del sabato fino alle ore 8 del lunedì successivo.
rimpiazzati. Il tutto, comunque, senza “disfare” la zona, da poco ristrutturata Ludovica V. Zarrilli
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fiesolani dovranno abituarsi alla loro assenza. Non subito, sia ben chiaro, ma nel giro di cinque anni i tigli di piazza Mino verranno buttati giù. Sembra incredibile ma le sentinelle della piazza, che fanno la guardia da circa un secolo al cuore del paese, dovranno essere eliminati e sostituiti con alberelli nuovi di zecca. “Hanno fatto il loro tempo - spiega il vicesindaco Giancarlo Gamannossi sono stati piantati all’inizio del Novecento e adesso sono arrivati a fine corsa, il loro ciclo vitale sta per terminare. Li abbiamo fatti esaminare ad un agronomo forestale che ci consigliato di abbatterli e ripiantarli”. Non è un’operazione che verrà eseguita nell’immediato, probabilmente i vecchi tigli (19 per l’esattezza) rimarranno ancora a fare da quinte alla piazza principale per qualche altro anno prima di essere rimossi, per adesso l’amministrazione comunale ha fatto fare una vigorosa potature e sfrondatura in modo da rinforzare i seppur deboli (ma grossi) rami. “L’aspetto positivo - continua Gamannossi - e con questo mi sento di rincuorare i cittadini fiesolani, è che per sostituire le piante vecchie con le nuove non saremo costretti a intervenire sul selciato, distruggendo il lavoro appena concluso sulla piazza, una nuova metodologia di intervento consente di tagliare il tronco alla base e innestare la nuova pianta facendo un buco proprio al centro con una fresa”. Nessun pericolo dunque per la rinnovata piazza, che rimarrà così come la si vede oggi, non ci sarà nessun cantiere da riallestire e mai e poi mai il selciato verrà divelto o danneggiato per essere poi nuovamente sostituito. “Non sarà un’azione istantanea, chissà, probabilmente lo farà la prossima giunta - aggiunge il vicesindaco -. L’unica cosa certa è che si tratta di un intervento indispensabile, che non può essere rimandato ulteriormente”. Alla fine del loro ciclo vitale, questi alberi perdono forza e stabilità, svuotandosi all’interno del tronco e questo li rende
fragili e vulnerabili. “Potrebbe diventare anche un problema di sicurezza - prosegue Gamannossi -. Sotto i platani ci sono i tavoli di molti esercizi commerciali e se i rami sono pericolanti possono costituire un problema e un evidente rischio per i clienti, gli avventori o i passanti”. Addio ai platani soprattutto per una questione di sicurezza, perchè le fronde verdi e poderose degli alberi che circondano la piazza principale del capoluogo nascondono in
il reporter è un periodico di 10 edizioni che mensilmente viene distribuito da in 216.486 copie
fine della primavera regalano a tutta la zona l’intenso profumo dei loro fiori, che piante arriveranno? “Ovviamente sostituiremo dei nuovi tigli ai vecchi tigli, non abbiamo nessuna intenzione di cambiare specie. Per ogni albero tagliato se ne metterà uno nuovo all’istante. Purtoppo lo stato degenerativo dei rami è sufficientemente avanzato da pensare di dover ricorrere ad una decisione drastica di questo genere”.
Il parere dell’esperto Il Reporter ha chiesto a un agronomo le ragioni del loro invecchiamento precoce
“Vi spiego perché quegli alberi sono da abbattere”
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ivranno ancora qualche anno i tigli di piazza Mino, poi al loro posto si faranno spazio piante nuove, giovani, innestate direttamente alla base del tronco di quelle vecchie. Ma se la vita media di un tiglio si aggira intorno ai 300 anni, perchè quelli di Fiesole sono arrivati alla fine del loro ciclo vitale con quasi due secoli di anticipo? Il Reporter se lo è fatto spiegare dall’agronomo forestale David Cappelletti. “Le piante di piazza Mino sono senescenti - spiega Cappelletti - non per via della loro età, ma a causa del tipo di allevamento a cui sono state sottoposte”. In parole povere, un albero che cresce in una piazza, a poca distanza dalle abita-
Il Reporter di Fiesole raggiunge 7724 famiglie nel Comune di Fiesole. Copia in abbonamento postale
realtà una silenziosa debolezza che li sta sconfiggendo a causa dell’inesorabile trascorrrere del tempo. Una cosa è certa, gli affezionati dei bar e ristoranti o i passanti che si fermavano a sorseggiare una bibida godendosi la frescura portata dagli alberi dovranno rinunciarci per qualche tempo, almeno fino a quando le piante non abbiano raggiunto un’altezza sufficiente a garantire ai passanti un po’ d’ombra e di refrigerio. Ma a sostituire i tigli, che alla
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zioni vive una vita molto diversa da quella che avrebbe lo stesso albero se nascesse in mezzo a un bosco o nel prato di un parco, dove si può sviluppare liberamente. “L’allevamento a testa di salice con formazione a candelabro - continua l’agronomo - è molto comune dalle nostre parti e una potatura frequente è indispensabile sia per motivi estetici sia per evitare che i rami si avvicinino troppo alle costruzioni ed entrino in competizione con gli edifici”. “D’altro canto - prosegue - queste potature fanno sì che dai tagli si infiltrino dei funghi che vanno a minare le meccaniche del legno e di conseguenza a lungo andare indeboliscono la pianta. Nel caso dei tigli
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di piazza Mino, aspettare ancora a lungo prima di tagliarli potrebbe diventare un vero e proprio problema di sicurezza”. Vita breve dunque per i rami frondosi e la frescura tanto amata dai fiesolani. “Al loro posto verranno presumibilmente piantati dei tigli già alti tra i tre e i cinque metri. Potrebbero anche essere sostituiti con piante più grandi, per avere un effetto più immediato, ma bisogna tenere ben presente che gli alberi sono esseri viventi e come tali soffrono se vengono spostati quando hanno già raggiunto una certa età, quindi meglio aspettare un po’ e vederli crescere piuttosto che ritrovarsi a doverli sostituire quando sono ancora molto giovani”. /L.V.Z.
Dati non raccolti presso l’interessato Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Web&Press s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsabile del trattamento è Web&Press s.r.l. Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrivendo a Web&Press via Kassel 17 50126 Firenze.
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Fiesole
Focus. La campagna di sensibilizzazione funziona, ma qualche “furbetto” c’è sempre
Quei rifiuti abbandonati nel verde
rifiuti abbandonati in via
Peremonda
Le discariche abusive stanno diminuendo drasticamente, ma qua e là, fuori dall’abitato, si trovano ancora segni dell’incuria della gente, che lascia scarti ingombranti dove dovrebbero esserci solo pace e natura a perdita d’occhio
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Investimenti? Tutti su scuola, sociale e cultura T
Caterina Gentileschi uerra aperta ai vandali e a chi ancora non ha ben chiare le regole del vivere civile, quelle che invitano ogni cittadino a riciclare il più possibile e a evitare di abbandonare rifiuti di grosse dimensioni tra un poggio e un prato, dove dovrebbe esserci spazio solo per panorami mozzafiato e non per l’immondizia di qualcuno. Nonostante il piano messo in atto dal Comune c’è ancora qualche furbetto che usa le strade meno battute del territorio comunale e gli spazi di campagna accanto ai cassonetti come una discarica su misura, complicando le operazioni di raccolta, sporcando e, ovviamente, inquinando. “Il fenomeno delle discariche abusive è molto in diminuzione - spiega Luciano Orsecci, assessore all’ambiente del Comune -. In passato c’erano stati problemi con Maiano, con la zona di Vincigliata, Montebeni e Castel di Poggio ma adesso la situazione è molto migliorata, anche grazie ai cittadini che tengono pulito e che vigilano sui dintorni”. In Comune dicono di non aver avuto segnalazioni di discariche negli ultimi mesi, ciò nonostante qualche rara traccia di inciviltà c’è ancora (vedi foto). “Non ci risultano comunicazioni recenti di discariche abusive - continua Orsecci -, e da un anno a questa parte sono diminuiti anche gli abbandoni di calcinacci nelle zone rurali”. Intenso il programma dell’amministrazione sul tema dell’ambiente, che ha deciso di puntare sull’ecologia e sul rispetto dell’mabiente coinvolgendo tutti i cittadini. La raccolta differenziata nel centro storico di Fiesole e a Borgunto ha raggiunto il 63%, mentre a Pian di San Bartolo il 55%. Dati raggiunti in pochi mesi se si pensa che in piazza Mino, nelle strade principali e nella zona nord della città il porta a porta è arrivato a metà luglio del 2010, mentre a Borgunto e in alcune strade del centro storico (quelle non comprese nella prima tranche del cambiamento di raccolta dei rifiu-
Bilancio 2011. Viaggio nelle casse del Comune
ti) è stato attivato il porta a porta di prossimità, quello con le multipostazione di bidoncini, nella seconda metà di settembre sempre dello scorso anno. Storia un po’ più lunga quella di Pian di San Bartolo che ha visto l’ingresso del porta a porta di prossimità nel gennaio del 2010. “Sono dati molto positivi che rappresentano un trend in salita per Fiesole – continua Orsecci –. Negli ultimi mesi nel comune è stata incrementata la raccolta differenziata grazie a una più capillare diffusione del porta a porta. Con la diminuzione della quantità di rifiuti da smaltire si contribuisce a una maggiore conservazione dell’ambiente. Obiettivo dell’amministrazione, infatti, è riciclare il più possibile e quindi migliorare la vivibilità del comune. È doveroso, inoltre, ringraziare i cittadini per il loro impegno nella raccolta differenziata e per aver dimostrato di avere ben compreso l’importanza di
È molto importante la collaborazione dei cittadini che vigilano sul territorio essere rispettosi del proprio ambiente e di tutelare il proprio territorio”. E il programma di razionalizzazione della raccoltà non si esaurisce con le istruzioni per la corretta differenziazione dei rifiuti. “Sono state sostituite tutte le stazioni ecologiche nel tratto di strada che va da San Domenico a Fiesole sia per renderle più funzionali sia per dar loro un impatto meno forte sul contesto nel quale sono inserite. Abbiamo in programma di continuare con questa operazione di sostituzione e sono allo studio una serie di postazioni razionali da collocare sul resto del territorio comunale”.
irare la cinghia. Questa è l’espessione che aiuta meglio di ogni altra a capire la situazione che l’amministrazione comunale di Fiesole si trova ad affrontare in materia di bilancio. All’appello manca quasi un milione di euro di finanziamenti provenienti da trasporti pubblici, dai fondi sulle politiche sociali e dai trasferimenti (in gran parte provenienti dal rimborso Ici per la prima casa) ma il Comune non sembra arrendersi e continua a portare avanti, in armonia anche con l’opposizione, una politica di ottimizzazione delle risorse, riducendo gli sprechi e riuscendo a non tagliare le spese destinate alla scuola, alla cultura e al sociale. “Abbiamo destinato un milione di euro alla scuola primaria e secondaria dando appoggio al tempo pieno e al piano della formazione - ha detto il sindaco Fabio Incatasciato -. Un milione e trecentomila euro sono stati stanziati per i progetti sociali, che non hanno subito tagli, e per finire abbiamo scelto di non rinunciare neanche alla cultura, investendo un milione per il circuito museale, che anche quest’anno è aperto da marzo fino ad ottobre senza nessuna interruzione”. Scelta, quest’ultima, che ha premiato il capoluogo, nel quale è stato registrato un aumento del 25% delle visite ai musei rispetto all’anno precedente e un analogo incremento di presenze all’area archeologica.
Anche i finanziamenti destinati al corposo calendario di mostre non tolgono niente alle casse comunali dato che per realizzarle sono stati stati coinvolti finanziatori esterni, come del resto è avvenuto con l’Estate Fiesolana. “Per la kermesse estiva sono stati investiti circa 300mila euro provenienti non dalle nostre casse ma messi a disposizioni da privati e da altri enti”. Ridotte il più possibile le spese interne, compresa quella energetica e previsti risparmi sugli affitti e sul personale. Bene anche sul fronte dell’indebitamente del comune che si assottiglia al ritmo di un milione l’anno. Se nel 2005 si registrava un disavanzo di 34 milioni di euro, oggi se ne conta-
Ridotte le spese interne, compresi affitti ed energia
no meno di 29. “Anche il Pdl ha riconosciuto i grandi passi avanti fatti negli ultimi tre anni - continua Incatasciato -. Siamo riusciti a risparmiare 500mila euro di interessi e se continuiamo in questa direzione potremmo arrivare a 25 milioni nel 2014, il che significherebbe essere riusciti a ridurre il peso del debito di dieci /B.B. milioni.
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il giornale nel tuo Comune
Tempo libero. Gli eventi (e i consigli) per trascorrere all’aria aperta le tiepide giornate di aprile
Benvenuta primavera: tra avventure nei boschi e tesori delle ville storiche Gianni Carpini
gna appartenute ai signori di Firenze. Luogo prediletto da Lorenzo il Magnifico, racchiude un meraviglioso giardino in stile neo-rinascimentale che si sviluppa su tre terrazzamenti. Una settimana dopo sarà la volta di villa Montececeri, che gode di una vista mozzafiato sulla città del giglio. Il 28 aprile, alle 15,00, fiesolani e turisti potranno andare alla scoperta di villa Le Balze, progettata nel primo decennio dello scorso secolo dai
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erde, cultura e storia. Con l’arrivo della bella stagione, torna il desiderio di passare più tempo all’aria aperta, meglio se immersi nella natura o tra le bellezze artistiche. Fiesole offre molto dal punto di vista paesaggistico, ma anche da quello culturale e monumentale. Ce n’è per tutti i gusti, sia per chi desidera passare i pomeriggi primaverili spaparanzato al sole in totale tranquillità, sia per chi ha un carattere più avventuriero. Non mancano le opportunità per gli amanti della cultura e dell’arte, visto che il colle etrusco custodisce dei gioielli, spesso sconosciuti al turismo di massa. La primavera che è da poco iniziata, ha portato con sé un gradevole ritorno: i giardini di alcune ville storiche fiesolane, normalmente chiusi al pubblico, riaprono i battenti. Dopo il successo delle passate edizioni, il Comune ha infatti deciso di replicare l’iniziativa. Da Villa Peyron, circondata dal bosco di Fontelucente, alla quattrocentesca Villa Schifanoia, fino a Villa Nieuwenkamp, a San Domenico, sono otto i giardini interessati dalle aperture straordinarie, che termineranno a ottobre. Giovedì 14 aprile (ore 16,00) sarà possibile visitare, accompagnati dalle guide dell’associazione italiana di architettura del paesaggio, villa Medici, una delle più antiche residenze di campa-
Tra le iniziative in programma, le “domeniche al museo” e le visite ai parchi della zona due architetti inglesi, Cecil Pinsent e Geoffrey Scott. Le visite hanno un costo che va dai 5 euro del biglietto intero, ai 3 del ridotto. Obbligatoria la prenotazione telefonica (055-5961293) che deve essere fatta entro il lunedì precedente la visita. Sempre per gli appassionati della cultura, ci sono le “Domeniche al museo”, con numerosi eventi. Tra queste l’apertura della cappella di San Jacopo, uno dei tesori della cattedrale, il 9 - 10 e 16 -17 aprile, in occasione della settimana della cultura. Tante poi le iniziative all’interno dei musei di Fiesole per grandi e bambini. I più piccoli potranno ad esempi
Parco di Vincigliata
Montececeri
Olmo
Saltando con le liane tra gli alberi
Nella culla della pietra serena
Un pomeriggio sul pratone
Per chi al relax preferisce attività più avvincenti, c’è il parco avventura di Vincigliata. Immersi nei boschi di cipressi delle colline fiesolane, grandi e piccini si possono cimentare in percorsi tra gli alberi, sui quali si affrontano passerelle, ponti, salti nel vuoto, liane, reti e carrucole. Un’opportunità per divertirsi in modo eco-compatibile e in totale sicurezza.
Un luogo suggestivo è il parco di Montececeri con le Cave di Maiano, sfruttate fino all’inizio del secolo scorso per la pietra arenaria. Dopo un’importante opera di rimboschimento l’area protetta offre la possibilità di dilettarsi in escursioni nel verde con una vista mozzafiato sull’area fiorentina.
Per chi non vuole fare molti chilometri c’è il pratone dell’Olmo, un must per i pomeriggi primaverili. Basta un asciugamano, un pallone e il gioco è fatto: numerose le persone che scelgono questa meta per trascorrere qualche ora all’aria aperta. La zona è inoltre una tappa obbligatoria per i gruppi di motociclisti, che si fermano a fare uno spuntino nei vicini ristoranti.
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Fiesole
C’è l’imbarazzo della scelta, tra suggerimenti su misura di chi non vede l’ora di passare pomeriggi spaparanzato al sole
Fontelucente
Villa medici
A passeggio nel bosco magico
Il buen retiro di Lorenzo il Magnifico
e appuntamenti fatti apposta per chi aspetta la bella stagione per dedicarsi a intense full immersion di cultura, arte ed escursioni
Altra meta cult per gli amanti della natura è il bosco di Fontelucente, che offre una spettacolare vista su Firenze e una inquadratura di Castel di Poggio verso est. Il suo nome deriva dalla fonte cinquecentesca, immersa nel rigoglioso bosco. Piccolo gioiello inserito all’interno del polmone verde è Villa Peyron, che vanta un meraviglioso giardino articolato su più terrazzamenti.
Una gita nel verde, ma anche nella cultura e nella storia. Sulle colline di Fiesole esiste infatti una delle più antiche residenze rinascimentali dotate di giardino, villa Medici, che risale al quindicesimo secolo, uno dei luoghi prediletti da Lorenzo il Magnifico. Molta della storia dell’edifico infatti legata a quella che fu la famiglia più potente di Firenze.
La mostra. Nella sala del Basolato
Viaggio nel sogno di tre artisti visionari H
il giardino di villa
Peyron
calarsi nei panni dell’archeologo, grazie ai laboratori condotti da un esperto, mentre gli adulti avranno la possibilità di scoprire la via vecchia fiesolana. Per chi invece preferisce l’avventura, a Vincigliata troverà pane per i suoi denti. Percorsi tra gli alberi, passerelle, ponti, salti nel vuoto, liane, reti e carrucole: il parco avventura offre giochi per grandi e piccini, in totale sicurezza. Un’idea per passare una
Qualità e genuinità...
giornata all’aria aperta, al contatto con la natura e in modo assolutamente eco-compatibile. E dopo tanta fatica, c’è l’area relax: un bosco di cipressi con ampi spazi e strutture di supporto per il picnic. Un must per la bella stagione è sicuramente il prato dell’Olmo, ottimo per trascorre un pomeriggio in tranquillità o con la famiglia. Un luogo che negli anni è diventato meta fissa per gruppi di motociclisti, che
uno dei dipinti in mostra
modernità e contemporaneità. Una linea, cui è estraneo qualsiasi concetto di discepolato e nella quale emergono senz’altro più numerose le differenze delle affinità fra Böcklin, de Chirico e Nunziante. Ciascuno, peraltro, viaggiatore isolato, in epoche diverse, nel misterioso ed intrigante universo della metafisica”. Una viaggio fatto di confronti e di ispirazioni condivise, di una passione comune per l’arte e di uno sguardo reatroattivo su Arnold Bocklin, che nel tempo ha affascinato le personalità visionarie di molti artisti /L.V.Z. europei.
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si fermano a fare uno spuntino nei vicini ristoranti. Gli amanti del trekking e delle escursioni non hanno che l’imbarazzo della scelta. Da segnalare il bosco di Fontelucente, che prende il nome dalla fonte cinquecentesca custodita dagli alberi o ancora il parco di Montececeri e le Cave di Maiano, usate fino all’inizio del 1900 per l’estrazione della pietra serena ed oggi area naturale protetta.
anno vissuto epoche diverse, eppure la loro curiosità sembra essere stata contaminata dalle stesse sensazioni, da impercettibili codici che mostrano l’esile file rouge che lega le loro opere. “Isole del pensiero. Böcklin, de Chirico, Nunziante”, questo è il titolo della mostra curata da Giovanni Faccenda che il 16 aprile (fino al 19 giugno) apre i battenti nella sala del Basolato del palazzo comunale, in piazza Mino. In esposizione i dipinti di tre protagonisti del XIX e del XX secolo le cui opere nascono da una sensibilità e da un approccio comune all’arte. “La mostra - afferma Giovanni Faccenda - cade nel centodecimo anniversario della morte di Böcklin, avvenuta in quella stessa Fiesole che oggi ospita la rassegna”. “Non intendiamo mettere a confronto i tre autori cui la mostra è intitolata, piuttosto documentare una ideale convergenza intellettuale fra i tre protagonisti, lungo una linea di continuità fra
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il giornale nel tuo Comune
Il personaggio. Massimiliano Bartalucci ha dato alle stampe il suo primo lavoro
Amore e psiche in un social thriller Barbara Biondi
dietro al quale si nasconde il desiderio di sensibilizzare e di far arrivare al lettore un messaggio, ovvero che bisogna diffidare da questa ondata contemporanea di psichiatrizzazione che sta coinvolgendo sempre più persone. Oggi è quasi automatico che un disagio, soprattutto psichico, venga considerata malattia e, di conseguenza, curata - se così si può dire - con un farmaco”. Il social thriller racconta la storia di Marco e Laura, ragazza difficile, con alle spalle un passato che continua a incombere sul suo fragile equilibrio emotivo. “La maggior parte degli episodi narrati - continua Massimo - è tratto da esperienze viste e vissute direttamente e testimonianze raccolte grazie all’aiuto del comitato dei cittadini per i diritti umani a cui appartengo da anni. Le strutture sanitarie casa-famiglia di accoglienza per malati mentali, gli istituti psichiatrici sono stati visitati e vissuti direttamente allo scopo
In libreria l’opera prima di un fiesolano doc, che ha voluto raccontare una “love story” puntando il dito contro la leggerezza con cui si tende a intervenire sulla fragilità delle persone
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n romanzo che è anche una battaglia, quello di Massimiliano Bartalucci, di professione consulente di moda, che ha deciso di dare alle stampe una storia covata per molti anni. Si intitola “L’erba della tenera follia” (edizioni Albatros) ed è il racconto di una storia ma allo stesso tempo la denuncia di una realtà, quella degli abusi psicologici. “Condanno apertamente chi vuol far passare una sofferenza morale o spirituale, come malattia biologica da trattare farmacologicamente. Nessuno ha il diritto di etichettare e trattare ciò che non comprende e ciò che non può dimostrare”. Membro da tempo del comitato dei diritti umani, Massimo ha voluto riversare, nella storia che coinvolge i protagonisti del libro, tutti i dubbi che nutre in materia di disturbi psichici. “Ero partito con un progetto sociale e poi è diventato un romanzo - spiega l’autore -, ma non un romanzo qualsiasi, un social thriller speciale
l’autore
Massimiliano Bartalucci
di ambientare il romanzo. Molte persone incontrate sono personaggi restituiti integralmente nel loro aspetto caratteriale, solo cambiati di nome”. “Mi piacerebbe che il messaggio di questo lavoro arrivasse a colpire nel segno - spiega -. Sto cercando di mettercela tutta, coinvolgendo i media e contattando persino il ministro della gioventù Giorgia Meloni, che incontrerò per parlare dell’opera”. Iniziato nel 1997, il manoscritto viveva da anni in un cassetto e “non ce la facevo più a tenerlo lì, così ho deciso che era finalmente arrivata l’ora di pubblicarlo”. Un entusiasmo che vede lo scrittore in erba già al lavoro per scriverne un altro, “ma stavolta - promette - sarà un racconto diverso. Sempre arricchito da un sottofondo che si rivolge al lettore sottoponendogli un problema, ma questa volta sarà un romanzo ai confini della realtà: il rapporto tra un individuo e la propria ombra, come l’alter ego di se stesso”.
in agenda. Dal 22 aprile al 26 maggio torna puntuale l’appuntamento con i ritmi d’oltreoceano
Un mese di musica dal vivo: il Girone si tinge di jazz
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rmai è diventata una tradizione: quasi come se si fosse negli States, dove questo genere musicale è nato, nella frazione fiesolana del Girone, un mese all’anno di vive di pane e musica jazz. Quest’anno infatti Girone Jazz - questo il nome della kermesse, in programma dal 22 aprile al 26 maggio) - offre un calendario di sei appuntamenti che aspetteranno gli appassionati del genere non solo nella
località da cui prende il nome, ma anche in due speciali location fiorentine: la biblioteca delle Oblate e il Teatro della Pergola. L’arduo compito di dar fuoco alle trombe spetterà ai Jubilee Shouters, frizzante realtà tutta italiana che si esibirà sul palcoscenico della Pergola. Seguono a ruota, il 27 aprile, l’omaggio al tango del sassofonista argentino Javier Girotto e del pianista/bandoneonista Gianni Iorio e poi
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ancora, il 4 maggio, il concerto manouche di “Jacopo Martini & Friends” e il 10 maggio, Alessandro Benvenuti che, durante lo speciale apericena del Girone Jazz, presenterà il libro “Capodiavolo” per poi lanciarsi in una spassosa interpretazione di canzoni sue e di altri autori. Dulcis in fundo La Vague il 12 maggio e la presentazione acustica dell’album Phoenix di /B.B. Angela Kinczly il 26.
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Fiesole
L’iniziativa. Con la primavera cominciano i percorsi gratuiti di trekking
Scoprire il colle, a piedi o in bici Caterina Gentileschi
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e n’è per tutti i gusti: dalle tranquille passeggiate a piedi lungo i sentieri immersi nella natura, ai viaggi nei luoghi dell’arte sacra fino alle gite in bicicletta per veri sportivi, un po’ più allenati degli altri, ma pur sempre amanti del territorio fiesolano. Sono partiti alla fine del mese scorso gli itinerari gratuiti che consentono ai più curiosi e agli affamati di novità, di avventurarsi ogni domenica alla riscoperta dei luoghi che hanno fatto la storia della città degli etruschi e del suo meraviglioso comprensorio. Grandi, piccini, anziani, tutti sono invitati a partecipare, basta prenotare con qualche giorno di anticipo (il limite massimo è il venerdì prima di ciascuna escursione) e il gioco è fatto, a seconda del numero di persone si avrà a disposizione una guida addestrata alla perfezione per addentrarsi negli anfratti meno conosciuti. Tutti gli itnerari, sia quelli a piedi, sia quelli in sella alle due ruote durano da un minimo di due ad un massimo di tre ore e se nel primo caso non è necessaria nessuna preparazione atletica ma è consigliato l’uso di scarpe e abbigliamento comodi e di munirsi di una piccola riserva d’acqua, nel secondo caso - visto che le strade di Fiesole salgono e scendono dalle colline e si espandono dalla valle dell’Arno a quella del Mugnone, bisogna essere un po’ avvezzi al mezzo, non dei corridori professionisti, sia ben chiaro, ma un po’ di muscoli allenati e un po’ di fiato fanno comodo. In più, chi vuol parteci-
pare, deve portare con sè un casco protettivo, un kit per la manutenzione della bicicletta e, come nel caso precedente, un’adeguata scorta di liquidi. Ma dove si svolgono concretamente queste belle passeggiate? Nei luoghi più disparati, in tutto sono una ventina gli appuntamenti ai quali i fiesolani, ma anche chi arriva da oltre confine, può partecipare. Per quanto riguarda gli appassionati di due ruote, ad esempio, si va da un percorso che collega Fiesole a Firenze ad un itinerario che attraversa le cave di Maiano fino ad una scampagnata che da piazza Mino porta su fino al tetto di Fiesole, una collina alta 702 metri dalla quale si gode di un panorama mozza-
fiato sulle valli e sullo skyline fiorentino. Per chi invece preferisce spostarsi sulle sue gambe, c’è l’imbarazzo della scelta: dal viaggio ne I mai visti dell’arte sacra fiesolana fino alle scampagnate nella valle del Mugnone, ma anche alla scoperta delle orchidee selvatiche che crescono spontanee nella zona delle Caldine o sui sentieri tracciati dagli etruschi e lungo la sponda dell’Arno che attraversa il Girone e sale fino a Settignano. Il programma è pronto, le guide sono a disposizione, non resta che scegliere l’itinerario preferito e addentrarsi in questa gita del cuore. Info e programma: www.fiesoleforyou.it oppure 055.5961311- 055.5961323.
pillole Dalla strada alla rete Infrazioni? Per vederle basta un click È attivo il nuovo sistema di visualizzazione delle documentazioni fotografiche relative alle infrazioni al codice della strada avvenute nel comune di Fiesole. Basta un clic alla pagina web www.poliziamunicipale.it/fiesole.fi per visionare le immagini relative al verbale di violazione, evitando così ai cittadini di dover affrontare impossibili code agli uffici della Polizia Municipale. Visionare le foto è molto semplice: nella parte sinistra del portale l’utente deve selezionare la voce Informazioni rilievi fotografici, nei campi relativi al Codice identificativo del verbale deve essere digitato il codice ID Univoco che compare sul verbale. Sotto la voce Documentazione rilievo fotografico è possibile visualizzare l’immagine relativa alla violazione. Tale procedura permette di visualizzare i rilievi fotografici eseguiti dal 1 gennaio 2011. La novità In arrivo un distributore a Ellera Un nuovo impianto di distribuzione carburanti verrà realizzato nella frazione di Ellera. Il nuovo distributore andrà a collocarsi ai margini dell’abitato, lungo la nuova variante alla statale Aretina in prossimità della rotatoria in direzione di Pontassieve. L’impianto verrà realizzato con caratteristiche tali da assicurare adeguati standard qualitativi: oltre alla distribuzione carburanti sono previsti al servizio dell’attività una superficie di vendita per circa 38 metri quadri e relativi spazi accessori, alcuni servizi all’automobile e all’automobilista, tra cui 5 postazioni di autolavaggio, 4 piazzole di aspirazione e una stazione sanitaria per i camper. Si può fare Il 5 per mille alle iniziative fiesolane Per il 2011 è possibile destinare il 5 per mille dell’Irpef al finanziamento di finalità a carattere sociale svolte dal proprio Comune di residenza. Questa possibilità permette al cittadino di diventare parte attiva della vita della propria città. Una scelta che non comporta nessun costo aggiuntivo per il contribuente, ma diventa una risorsa importante per il Comune. Con i soldi che saranno raccolti il Comune di Fiesole intende potenziare il fondo a sostegno dei progetti e delle iniziative a carattere sociale e in particolare quelli sulla disabilità, come “Una Casa a Caldine” e “Laboratori Amici”, e quelli per gli anziani, soprattutto legati alle attività dello sportello “Mai Dire Vecchio”. Tutti i progetti interesseranno sia il capoluogo sia le valli.
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il giornale nel tuo Comune
La curiosità. La storia di Guido Bartoloni, traghettatore d’Arno, che costruì da solo un ponte sul fiume
Quando Brooklyn si trasferì all’Anchetta Trentamila fori fatti a mano e una grande passione: tanto c’è voluto a un barcaiolo nato e cresciuto nella frazione di Fiesole per realizzare un’opera che solo la furia dell’alluvione del 1966 riuscì a distruggere Ludovica V. Zarrilli
S
embra quasi un romanzo la storia di Guido Bartoloni, traghettatore dell’Anchetta, che a metà del secolo scorso decise che - dopo anni di fatica - era arrivato il momento di semplificarsi la vita e di costruire un ponte che collegasse le due rive dell’Arno. Ma fac-
Milena Torrini
ciamo un passo indietro. Chi erano i traghetattori, detti anche barcaioli? Erano quelle figure - indispensabili - che portavano uomini, macchine e bestie da una parte all’altra del fiume, aiutandosi con un remo che faceva da timone e con un fune tesa tra le due rive. “Era nato nel 1899
con una foto d’epoca che la ritrae sul ponte da bambina
ed aveva appena diciott’anni quando andò in guerra e fu assoldato nel genio pontieri - spiega la signora Milena Torrini, nipote di Guido Bartoloni -. Quando tornò all’Anchetta decise che era arrivato il momento di costruire un ponte”. L’unico piccolo inconveniente era che Guido non era un ingegnere, aveva appena la terza elementare e ogni sua proposta di costruire l’attraversamento veniva puntualmente bocciata dai tecnici del comune. “Ma era molto testardo - continua Milena - e non si perse d’animo. Aspettò la fine del secondo conflitto mondiale, quando al passaggio del fronte i due eserciti avversari si lasciarono alle spaller un mucchio di materiale abbandonato”. Cominciò a mettere da parte grossi pezzi di legno e ferro e alla fine riuscì a convincere l’amministrazione a dargli una chance. “Ci vollero tre anni e 30mila fori fatti a mano per tirare su quel ponte a campata unica che somigliava in tutto e per tutto a un piccolo ponte di Brooklyn - spiega Milena mostrando le vecchie fotografie -. Una volta finita la sua grande opera, era il 1949, arrivò il momento
il ponte costruito da
Guido Bartoloni
del collaudo”. Già all’epoca si usavano i camion per testare la resistenza degli attraversamenti fluviali, ma i tecnici del Comune non si fidavano di quell’omino cocciuto e per non mettere a repentaglio la vita di un uomo, fecero attraversare il ponte ad un carro trainato da buoi senza conducente. Il risultato fu sbaloriditivo: il ponte non solo reggeva, ma era anche costruito a regola d’arte. “Fu aperto al pubblico e lo zio riscuoteva 50 lire per ogni motorino e 100 lire per ogni automobile che lo attraversava”. La notizia della costruzione del ponte fece il giro dei cinque continenti e furono diversi i giornalisti che si in-
teressarono alla storia. “Purtroppo però morì tre anni dopo aver terminato la sua opera. Il paradosso è che dopo aver passato una vita a contatto con l’acqua del fiume, sfidandolo in ogni momento dell’anno, perse la vita nell’acqua salata della Versilia, per un collasso cardiaco”. L’opera di Guido Bartoloni non cedette mai sotto il peso dei pesanti carri che tutti i giorni la attraversavano e continuò a funzionare egregiamente fino al 4 novembre 1966, giorno in cui la furia dell’Arno in piena lo sradicò distruggendolo per sempre. Ma Milena Torrini pensa che sia ancora lì, adagiato sul fondo, eterna sentinella di un’epoca passata.
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LAVORO
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l’inchiesta
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zOOM/1. Molte le persone tra i 15 e i 64 anni alle prese con il problema
In città sono undicimila gli “schiavi della bottiglia” livorno, arezzo e pisa seguono a ruota in questa triste classifica. la dottoressa londi: “dà maggiore dipendenza delle sostanze e delle droghe più conosciute” Antonio Passanese
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lcolici e superalcolici, in Italia, attraggono sempre più i giovani. Si calcola che siano quasi 500mila, in tutto lo Stivale, i ragazzi che bevono troppo, a volte fino al coma etilico. Un dramma che colpisce in modo trasversale, senza alcuna distinzione, molte famiglie, che si trovano a dover fare i conti con un problema il più delle volte sottovalutato. Da uno studio condotto dal Ministero della Salute emergono dati impressionanti: “La percentuale di coloro che consumano alcol al di fuori dei pasti è aumentata significativamente negli ultimi dieci anni – chiarisce il report – in particolare per via del cosiddetto ‘binge drinking’, ovvero il bere appositamente per ubriacarsi, consumando grandi quantità di alcol nel giro di poche ore”. Stando ai dati, l’atteggiamento riguarderebbe più del 20 per cento dei ragazzi fra i 18 e i 24 anni e il 17,4 fra i 25 e i 44 anni. Fra le ragazze, la percentuale complessiva è del 7,9%, ma nella fascia d’età fra gli 11 e i 15
anni la quota è più alta rispetto ai coetanei maschi. In Toscana le cose non vanno certamente meglio, e sono sempre di più i giovani che si rivolgono a strutture specializzate per curarsi dall’alcol-dipendenza. Nella sola provincia di Firenze sono quasi 11mila gli alcolisti tra i 15 e i 64 anni. A ruota, nella classifica delle città dove si alza troppo il gomito, si trovano Livorno (4.484 alcolisti), Arezzo (4.439) e Pisa (4.318). Si calcola, ancora, che i ricoveri ospedalieri tra i minori di 14 anni (maschi e femmine) invece siano pari al 6,5 per cento. Un’enormità. Molte volte sono gli stessi genitori a rivolgersi ai professionisti del Centro alcologico regionale dell’ospedale di Careggi, dove si viene sottoposti a un percorso, soprattutto psicologico, nel quale è necessaria anche la presenza della famiglia. “L’alcol – afferma la dottoressa Ilaria Londi del Car – è una sostanza tossica, potenzialmente cancerogena e capace di indurre una dipendenza superiore rispetto alle sostanze o
alle droghe illegali più conosciute. L’alcol puro, apportando 7 chilochilocalorie per grammo, non è una sostanza nutriente, in quanto il nostro organismo non lo utilizza per portare avanti le sue funzioni. È invece una delle cause di danno diretto a molti organi: i più colpiti sono il fegato e il sistema nervoso centrale. I giovani, le donne e gli anziani sono considerati i soggetti più vulnerabili, perché il loro organismo ha una ridotta capacità di metabolizzare l’alcol”. Il Centro alcologico, negli ultimi anni, ha ottenuto grandi risultati tra i ragazzi, sperimentando il “Mese della Prevenzione”, un progetto approvato anche dal Ministero. “Il risultato più grande – sottolinea la dottoressa Londi – è stato quello di realizzare materiali informativi omogenei su tutto il territorio nazionale, di diffondere i punti di riferimento per questo tipo di problematiche e di iniziare a parlare di alcol in termini di rischi e non solo di piacevole bene e patrimonio della nostra cultura”.
la Mappa
Il PROgeTTO
Adolescenza, incontri sul dialogo con i figli
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adolescenza può essere un momento delicato per un ragazzo, ma anche per i genitori alle prese con momenti di tensione e una comunicazione non sempre facile con il figlio. Per aiutare gli adulti ad aprire un dialogo in questa fase complessa, a Firenze è ripartito un ciclo di incontri con un’equipe di esperti. Si tratta una serie di discussioni di gruppo, condotte da psicoterapeuti e operatori specializzati. I prossimi appuntamenti sono in programma al Centro Java, in via Pietrapiana, il 12 e il 26 aprile, dalle 18 alle 20. L’iniziativa “Adolescenti e famiglia. Le parole per dirlo” è la seconda parte di un progetto finanziato dalla Regione e promosso dalla Società della salute di Firenze, dall’azienda sanitaria di Firenze e da Alesia 2007 Onlus, associazione impegnata nella lotta al disagio giovanile. “I genitori chiedono spesso come instaurare una comunicazione profonda con i figli adolescenti – spiega Renata Sardi, psicoterapeuta responsabile dell’equipe scientifica di Alesia 2007 - dopo una prima parte del progetto dedicata alle varie figure all’interno della famiglia, adesso affrontiamo l’argomento del dialogo: in quale modo uscire dalla propria individualità e creare un confronto circolare con tutti i componenti del nucleo familiare”. Circa 70 genitori hanno partecipato alla prima parte del progetto, tra novembre 2010 e febbraio 2011. Per informazioni: alesia2007onlus@gmail. com o www.alesia2007onlus.it.
Numerose le “zone rosse” che, al calar del sole, diventano teatro di eccessi e inciviltà
Torna la movida della bella stagione. e le “notti brave” si moltiplicano
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rriva la bella stagione, tempo di movida. Lo svago estivo, però, non si coniuga solo con il divertimento, ma anche con il degrado. Esistono infatti alcune “zone rosse” della città, luoghi da cartolina di giorno che si trasformano in ricettacolo di degrado di notte. Un problema che il centro storico conosce fin troppo bene. Uno dei luoghi di culto per la movida fiorentina è senz’altro il quartiere di Santa Croce, attraversato in lungo e in largo da notti “movimentate”, tra la Biblioteca Nazionale, Sant’Ambrogio e San Pierino. E il risultato è sotto gli occhi di tutti il mattino seguente, quando la piazza, sotto
l’austero sguardo di Dante, assomiglia a una discarica a cielo aperto di vetri frantumati durante una notte di eccessi. Poco più in là, cambia il quartiere ma non la situazione. Zona San Lorenzo, di giorno un viavai continuo di turisti che affollano il mercato, di notte spopolato fino ad apparire inquietante. Il selciato della Basilica trasformato in pattumiera, lungo le Cappelle Medicee si respira l’odore acre lasciato dai bivacchi, e le vie limitrofe (via Sant’Antonino, via Panicale, via Faenza, via dell’Ariento, via Chiara, via Melarancio) sono segnate da rivoli d’urina. E ancora, l’Oltrarno con la sua identità “viola-
UN’ORA UN’ORA DI DI FUOCO FUOCO PER DODICI ORE DI DI CALORE CALORE SALUTARE SALUTARE
ta” da notti difficili. Camminare a piedi da soli (soprattutto se si è donne) tra via Maggio e piazza Santo Spirito può mettere le palpitazioni, ed è un vero oltraggio alla bellezza che l’intero quartiere regala, strangolata dalla presenza di chi esagera. E se la piazza è gremita di giovani che affollano i locali, basta voltare l’angolo, in via del Presto di San Martino, la strada che corre sul lato destro della basilica, per assistere a episodi come risse e lanci di bottiglie. Anche per questo, come ogni anno a Palazzo Vecchio sono al lavoro per contrastare il de/G.B. grado nelle piazze più a rischio.
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l’inchiesta
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zOOM/2. Un ruolo fondamentale nel percorso di disintossicazione è svolto dai genitori
Tanti, troppi diciottenni in terapia sono oltre centocinquanta, a Firenze, coloro che si rivolgono ai gruppi di alcolisti anonimi, per liberarsi dalla prigionia del bere. e oggi si contano (purtroppo) anche molti giovanissimi Giuditta Boeti
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uando il pensiero diventa fisso, ossessivo, non si può più parlare di un innocuo vizio ma più drammaticamente di dipendenza. Una schiavitù che imprigiona giovani e meno giovani, una assuefazione fisica e mentale che le associazioni di recupero degli alcolisti conoscono bene. “Chi arriva da noi soffre di un disagio esistenziale, vivendo una vita che non ha più un senso”, racconta Claudia, responsabile dei comitati esterni della Toscana, gruppo Alcolisti anonimi. “Stiamo seguendo alcuni ragazzi giovanissimi, molti intorno ai 18 anni, che sono incredibilmente schiavi della bottiglia più di un adulto. Perché per certi ragazzi bere diventa l’unico modo per aggregarsi e trovare relazioni con altri giovani”. Una trappola, dunque, che non fa sconti a nessuno. L’aiuto offerto al paziente è totalmente anonimo e gratuito: si tratta infatti di gruppi di auto-aiuto, che non contemplano la presenza di psicologi o educatori. “Chi frequenta gli Alcolisti anonimi lo fa senza vergogna, perché il nostro è una sorta di percorso spirituale con il quale si impara a vivere senza bere”. L’associazione, che nasce negli Stati Uniti nel 1935, raccoglie oggi a Firenze circa otto gruppi di auto-aiuto, frequentati da un minimo di tre a un massimo di 30 membri, per un totale di oltre 150 persone. “In Toscana – continua la responsabile – c’è ancora molta omertà nel riconoscere la
presenza, all’interno di una famiglia, di un figlio alcolizzato. Paradossalmente, è più facile ammettere che sia drogato. Eppure l’alcol fa più vittime di tutte le droghe, essendo una sostanza subdola che si insinua come una malattia dell’anima”. Recentemente si stanno sviluppando nuovi gruppi terapeutici, per sconfiggere il mostro dell’alcol. Al momento una formula efficace è il percorso terapeutico dell’orientamento “all’esterno”: quando il paziente riesce ad applicare all’esterno i comportamenti acquisiti all’interno del gruppo può, grazie a questi modelli di comportamento appresi, instaurare nuovi rapporti interpersonali. Per utilizzare sui giovani questa terapia un ruolo fondamentale lo hanno i genitori. Sono loro che devono “disintossicarsi” (pur non avendone necessità) per dimostrare ai figli come si possa riuscire a vivere senza toccare una goccia d’alcol. Dunque, il primo passo è fermarsi e riconoscere il problema, avere la consapevolezza del bivio di fronte al quale compiere una scelta, una scommessa per se stessi e per il proprio futuro. La vittoria arriva già con la scelta di entrare in terapia, un cammino faticoso, certo, ma che conduce verso la riconquista della libertà. A sentir parlar i responsabili dei centri di ascolto e aiuto si scopre un mondo fatto di storie contrastate, di grandi dolori, di perdite e di sofferenze, ma anche di gioie, recuperi e riappropriazioni.
l’INterVIsta Parla il professor Valentino Patussi, responsabile del Centro alcologico regionale di Careggi
“I ragazzi sono il target di messaggi promozionali pericolosi” alentino Patussi, responsabile del Centro alcologico regionale dell’ospedale Careggi di Firenze, è uno dei massimi esperti italiani in “patologie alcol correlate”. Cosa spinge un ragazzo di 11 anni ad avvicinarsi all’alcol? Quando parliamo di ragazzi di 11 anni che bevono, facciamo riferimento al primo contatto con l’alcol che avviene solitamente in famiglia. I ragazzi, però, sono già da quell’età target di messaggi promozionali legati alle bevande alcoliche, che da un lato minimizzano i rischi connessi al bere, e dall’altro incentivano i consumi di particolari tipologie di bevande pensate ad hoc.
Quando una famiglia deve rivolgersi al Car? Una famiglia può rivolgersi al Centro di alcologia e patologie correlate in ogni momento lo ritenga necessario, anche per reperire informazioni generali. Nelle situazioni specifiche sia la persona che decide di fare qualcosa per il proprio problema, che i familiari o le persone vicine, possono chiamare il Centro e prendere un appuntamento per un primo colloquio con l’infermiere. Non è necessario che la persona che beve sia la prima con cui si lavora. Può accadere, ed è molto frequente, che chi ha direttamente il problema lo neghi o non se ne voglia far carico. Una volta fatto il primo colloquio ven-
gono attivate le figure di riferimento. Il medico per la parte gastroenterologica, lo psichiatra e lo psicologo. L’infermiere fa il “case managment” che monitora l’andamento generale del percorso, che altrimenti potrebbe risultare frammentato. Da anni organizzate il “Mese della prevenzione alcologica”: quali risultati avete raggiunto? Il Mese della prevenzione rappresenta lo sforzo dell’alcologia di comunicare con la popolazione in generale. Dalle stanze dei medici siamo arrivati a parlare con la gente e a comunicare le evidenze /A.P. scientifiche in modalità idonee alla popolazione.
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E AL N O SI FES TE O N R E P ME N TA TA IO AZ PLE TUI M M RA OR INF CO G
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società
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cAsA&cO. Non c’è condominio che non conosca conflitto. Ma i procedimenti legali sono in calo
Questa è una guerra di pianerottolo tra le principali cause di litigio i rumori molesti e i panni gocciolanti stesi sul terrazzo, ma anche cani, gatti e perfino i conigli domestici. Quattro casi su dieci finiscono in tribunale, ma le alternative ci sono: spesso più efficaci, comunque meno costose Francesca Puliti
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è chi vieta l’uso dell’ascensore al cane del vicino, chi getta mozziconi di sigaretta e cotton fioc nel giardino altrui, chi sbatte i tappeti alle 6 del mattino e chi chiede i rilievi fonometrici alla Asl a causa dei figlioletti urlanti del dirimpettaio di pianerottolo. Benvenuti in trincea, anzi no, in condominio, dove la guerra è di posizione, le questioni di confine (del posto auto) comportano imboscate e rappresaglie e la battaglia può durare un giorno o più probabilmente una vita. Al primo posto tra le cause di conflitto di vicinato i rumori più o meno molesti: spostamento di mobili, musica a tutto volume, elettrodomestici in funzione alle ore piccole. Ma più spesso bastano un paio di tacchi a scatenare reazioni infastidite. Al secondo posto tutto ciò che cade/gocciola/viene deliberatamente gettato dai “piani alti”. C’è chi non si limita alle briciole della tovaglia: blog specifici e racconti di vita quotidiana parlano di interi scarti di cibo “defenestrati”, fino ad arrivare a profilattici e assorbenti “caduti”. Di fronte a cronache di questo tipo, chiunque abbia protestato per i panni stesi gocciolanti si faccia un esame di coscienza. Entrano in classifica anche gli animali domestici: dati del 2009 raccolti da Aidaa parlano di un litigio ogni 12 minuti in Italia, in aumento rispetto agli anni precedenti. In quasi due terzi dei casi sono i cani a essere poco tollerati, il 26% delle volte si discute di gatti (o di “gattare” che danno da mangiare ai cuccioli nel cortile interno), mentre ben il 2% dei conflitti è provocato dai pacifici conigli. C’è poco da stare allegri, perché chi è coinvolto nella diatriba rischia talvolta un esaurimento nervoso. E si tratta di guerre senza quartiere, nel vero senso della parola: dal palazzo di pregio alla casa popolare, le risse di pianerottolo sono all’ordine del giorno. Tant’è che spesso si arriva in tribunale. “Su dieci contenziosi – spiega Simone Porzio, presidente del Sunia, il sindacato degli inquilini – quattro proseguono per vie legali”. Ma il dato è in calo: “Fino a pochi anni fa si parlava di 7 casi su 10”. Non fatevi illusioni, però, perché “è solo una conseguenza della crisi economica – continua Porzio – che ha costretto molti a far marcia indietro per evitare le spese”. Già, perché spesso si tratta di soldi buttati al vento: durante il procedimento i battibecchi si intensificano e la sentenza non fa altro
C’è chi getta deliberatamente scarti o peggio dalla finestra
che acuire le acredini. A meno che non si riesca a raggiungere un accordo bilaterale prima del verdetto. In questo senso va il decreto approvato lo scorso marzo, che rende obbligatorio il passaggio dalla commissione di arbitrato prima di andare davanti al giudice. Altra strada da percorrere può essere quella del mediatore sociale: a Firenze c’è uno sportello ad hoc in ogni quartiere, aperto un giorno la settimana. E c’è quasi sempre la fila.
Il COrsO Palazzi multietnici
Il mediatore parla straniero
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u, Assan, Mourad, Lovinescu. Più che un amministratore di condominio talvolta servirebbe un interprete, in grado di far dialogare culture e abitudini diverse. Con campanelliere sempre più multietniche i motivi di scontro si moltiplicano, come minimo per il numero di lingue parlate. Nasce così il progetto-scommessa della Provincia di Firenze: formare mediatori condominiali multietnici, in grado di dirimere le questioni tra vicini che non parlano la stessa lingua, nemmeno in termini di regole e di uso degli spazi comuni. L’iniziativa è stata lanciata, anche su segnalazione del Sunia, lo scorso mese. “Adesso si tratta di selezionare un’agenzia in grado di svolgere l’attività di formazione – spiega Sandra Breschi, responsabile della Direzione Istruzione – in modo da aprire i corsi”. In pratica si tratta di imparare a conoscere le abitudini altrui e a mediare nelle tensioni, dai vicini che si lamentano dell’odore del cibo straniero a chi non sopporta le “invasioni” del vano scale con poltrone o altri oggetti di uso privato. Le lezioni si rivolgono ai responsabili di condominio, ovvero a coloro che si incaricano dell’autogestione delle case popolari, su base volontaria. Le iscrizioni si apriranno presumibilmente in questi primi giorni di aprile, presso l’agenzia scelta e la Provincia stessa, ma chi volesse avere informazioni prima o “prenotarsi” può già rivolgersi alla Direzione Istruzione di via Capo di Mondo. Circa 80mila euro i fondi investiti dalla Provincia in un progetto di formazione che, oltre all’aspetto della comunicazione interculturale, abbraccia anche le politiche ambientali. L’altro cardine del corso riguarda infatti il risparmio energetico e la raccolta differenziata, temi su cui c’è ancora molto da lavorare per sensibilizzare i cittadini.
Noi, i “cani di LiberiTutti”, non siamo spagnoli, non siamo croati né romeni e non rischiamo la soppressione ma la prospettiva di vita che abbiamo è di invecchiare in un box dimenticati dal mondo intero. Siamo sani, non tutti giovanissimi ma siamo cani che hanno come unica prospettiva una morte lenta, inesorabile in tre metri quadrati.
Sesso: Maschio Età: circa 6 anni Taglia: Piccola Carattere: Vivace e iperattivo. Full è un cagnetto piccolo piccolo ma molto vivace. In canile patisce molto la solitudine, vorrebbe stare sempre con qualcuno. E' un piccoletto tutto pepe che vuole giocare e ricevere attenzioni. Le sue sorelline sono state adottate e lui invece è ancora qui perchè "abbaia"un pò troppo. Ma siamo sicuri che con tanto amore Full si calmerà molto.
Sesso: Maschio Età: 9 anni Carattere: dolcissimo e affettuosissimo! Taglia: piccola Il piccolo Calimero è arrivato in rifugio che era un batuffolo di pochi mesi. Ovviamente dal canile non è mai più uscito. Calimero è un nonnetto buono, dolce e affettuoso. Vorrebbe sempre stare in braccio e a panca all'aria per ricevere coccole. E' davvero un cane buonissimo adatto a tutti. Con un bel bagno e una bella spazzolata diventerebbe anche bellissimo.
Sesso: M Età: 4 anni Carattere: affettuoso con tutti tranne cani maschi grandi Taglia: piccola Poldino è cagnetto dolcissimo di circa 4 anni,pesa 8 kg e va daccordo con i bambini, con i gatti e con i cani, ma non con i maschi di taglia grande...non li sopporta!:-( si è rotto una zampina e io non voglio riportarlo in canile perchè sono sicura che Poldo si sia rotto la zampa mentre scappava da qualche cane più grande al quale ha rotto le scattole...e quando ha saltalto il muretto che c'è nel piazzale è atterrato male Molto male! Adesso cerca URGENTEMENTE casa!
Mi chiedo, e so che molti non saranno d’accordo con me, che si offenderanno, ma che senso ha vivere così? Chi ci aiuterà ad avere una vita dignitosa? Sì, è vero tutti gli animali del mondo sono uguali, ma se ci fossero più sindaci o consiglieri comunali che iniziassero a proporre una strategia “comoda ed economica” come quella spagnola, siete sicuri che la legge italiana non cambierà? che qualcuno accorrerà a salvarci? Siamo sicuri di essere così più civili degli altri paesi? Che differenza c’è tra una perrera e un canile dove ci sono 700 o più cani, dove l’USL è collusa e si nascondono i cadaveri? Dove il pasto è costituito dall’immondizia gettata via dalle mense? Ci avete mai visto mangiare bucce di frutta o pasta al sugo stracondita? Siete mai andati a rovistare nelle pattumiere alla ricerca di sacchi di immondizia con scarti “utilizzabili” per la nostra pappa? Questa è la nostra realtà, aprite gli occhi! Giommy chi lo adotterà? Sammy è una meraviglia, entrato in canile da cucciolo non ha mai visto un guinzaglio, mai una passeggiata, mai una casa!!!! Tobia la casa ce l’aveva invece ora è qui, chiuso al buio, terrorizzato dalla vita in canile....... E questo non è un canile lager, qui i 3 ragazzi che tentano di gestirlo alla meglio lottano ogni giorno, e non abbiamo un veterinario che ci segua, non c’è un’area di sgambo, non ci sono volontari per portarci in passeggiata...noi cani siamo 200 e i gatti 80 circa. Il comune non ha soldi da spendere neppure per qualche metro di rete! Adozioni zero o quasi, solo abbandoni e “viaggi della speranza” verso il continente. La scorsa estate siamo arrivati a 100 cuccioli abbandonati più vari adulti, e stiamo parlando di un paesino di poche anime. Anche se non siete d’accordo con il contenuto di questo sfogo,vi preghiamo di dare anche a noi visibilità, anche noi abbiamo diritto a un posticino caldo e una pappa decente: vederci morire giorno dopo giorno, sempre più rassegnati invisibili, vi assicuro, non può lasciare indifferenti. Grazie. Contattare Bianca dopo le 17.00 al 3803130298 opp scrivere associazioneliberitutti@gmail.com www.associazioneliberitutti.it siamo anche su FB
Sesso: M Età: 5/7 anni Carattere: coccolone Taglia: piccola, 8 kg Buffone aveva un padrone anziano e alla sua morte il cane venne affidato al fratello che però partì per l'Australia. Così il piccolo fu dato al nipote, che non perse tempo e lo sbattutè in canile immediatamente. Buffone ha 5, forse 7 anni ma nel cuore è ancora un cucciolone pieno di energia e voglia di coccole! Deve morire in canile???? E' una tg piccola (8kg circa) e si abituerebbe di nuovo a vivere in una casa senza problemi. Ci aiutate a farlo felice dopo tanta sofferenza?
Sesso: Maschio Età: 6-7 anni taglia: medio piccola Carattere: buonissimo Giommy è arrivato al rifugio nel 2005, aveva un padrone che lo lasciava in strada in balia degli eventi come si usa qui in Sardegna. Il dolcissimo Giommy ha perso un' occhio a causa di una pietra lanciata da dei bambini. Abbiamo deciso di portarlo via e di non ridarlo al suo padrone che insisteva per riaverlo. Da quel momento il piccolo non è mai più uscito dal canile! Nessuno lo ha mai notato forse a causa di quell'occhio, eppure è un cane dolcissimo e adatto a bambini e ad anziani
Età: 2001 Sesso:Maschio Taglia: piccolo Carattere: tende a scappare ma è troppo buffo e dolce Pepsi è un bellissimo cagnetto di 10 anni. Durante tutta la sua vita, il piccoletto è sempre stato un vagabondo. E' sopravvissuto ad un avvelenamento nel 2005 e ad un incidente l'anno scorso. Finalmente i volontari sono riusciti a convincerlo che non era più il caso di stare in giro per le strade, che forse era il caso di passare una vecchiaia più tranquilla al riparo dai pericoli. Ultimamente è più tranquillo, ma ha sempre la tendenza a scappare, chissà se poi in una casa si calmerebbe definitivamente. La vecchiaia inizia a farsi sentire e avrebbe davvero bisogno di una casa per passare gli ultimi anni in santa pace.
Età: 2006 Sesso:Femmina Taglia: medio piccola Carattere: timida ma molto affettuosa Bambi Star vive in canile sin da quando era cucciola insieme ai fratellini White Ciotti, Black Ciotti e alla sorellina Aska...Bambi nera purtroppo è morta quest'anno a casusa di un tumore. Non vogliamo assistere impotenti ad altre morti del genere. Questi fratellini e soerelline si meritano di conoscere la vita fuori dal canile. Non hanno idea di che cosa ci sia al di fuori delle sbarre... non hanno mai visto l'erba....
Sesso: F Età: 7anni Taglia: piccola Carattere: dolcissima/timorosa Lei si chiama Gina (è la cagnolina sul muretto), 7 anni, una vita tutta passata in canile! Anche lei è un pò cicciona, ma come possono vivere bene questi cagnotti che condividono con altre 200 anime dei piccoli box sovraffollati? I volontari la amano molto, ma sono solo 3 e non ce la fanno a portarla a passeggio, a farla sgambare. NESSUNO chiede in adozione cani in questo piccolo paese della Sardegna. Gina ha una sua dignità, una voglia matta di dare affetto e di riceverlo. Chi ci aiuta a realizzare questo sogno? E' una tg piccola ed è sana.
Sesso: M Età: 3 anni Carattere: pauroso e con qualche problema Taglia: piccola Tobia è un cagnetto sfortunato come tanti altri. Stava in una famiglia insieme alla sua amichetta Luna, ma un giorno sono stati portati in canile con una banale scusa. Luna che era carina, bionda e dolcissima ha trovato una casa, mentre invece Tobia, che ha qualche problema comportamentale causato dalla famiglia è rimasto in canile. Tobia si agita quando si fanno movimenti particolari, come alzare una mano all'improvissom ma in generale qualunque scatto veloce. Le volte che capita Tobia ringhia anche se non attacca, per questo motivo crediamo che sia stato picchiato. Se lo si sa prendere lui adora stare in braccio a farsi coccolare. Per lui cerchiamo una persona con esperienza e magari l'aiuto di un comportamentalista. Tobia è un cane buono, è solo molto spaventato e stressato
Età: 2006 Sesso: Maschio Taglia: medio piccola Carattere: diffidente ma dolce Black ciotti vive in canile sin da quando era cucciolo insieme ai fratellini White Ciotti, Aska e alla sorellina Bambi star...Bambi nera purtroppo è morta quest'anno a casusa di un tumore. Non vogliamo assistere impotenti ad altre morti del genere. Questi fratellini e soerelline si meritano di conoscere la vita fuori dal canile. Non hanno idea di che cosa ci sia al di fuori delle sbarre... non hanno mai visto l'erba.... Sono tutti un po' sovrappeso perchè non fanno movimento e mangiano male. Black ciotti è un po' diffidente perchè vede sempre e solo i volontari del canile, ma siamo sicuri che in una casa si scioglierebbe.
Sesso: Maschio Età: 6 anni Carattere: coccolone e tranquillo Taglia: media contenuta Sammy è arrivato in canile con i suoi fratellini e sorelline. Purtroppo solo pochissimi di loro sono stati adottati. Lui vive nel box con la sorellina Dea, anche lei molto bella. Sammy è un cagnolino molto affettuoso che adora il contatto umano. E' una taglia media ma contenuta, inoltre ha qualche kiletto di troppo perchè in rifugio non esce mai. Ha solo sei anni, è ancora un cane giovane con tanta voglia di vivere. Non lasciamo che si spenga lentamente tra le sbarre! Adatto anche a famiglie con bambini.
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per concessione gratuita de
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sulla strada
Aprile 2011
dOssIeR/1. Da Firenze parte un progetto per evitare 58 vittime nel prossimo decennio
si chiama David e di mestiere salva vite parla il padre di lorenzo Guarnieri, il 17enne travolto e ucciso
Gianni Carpini
da uno scooter lo scorso giugno nel parco delle Cascine:
I
“stiamo scrivendo una proposta di legge popolare per l’introduzione del reato di omicidio stradale”
n Italia uccide più la macchina che la pistola. Ogni anno, nel nostro Paese, muoiono quasi 5mila persone a seguito di incidenti stradali: una strage. Da Firenze parte allora un progetto che, guardando alle positive esperienze di altri paesi europei, mira a salvare 58 vite nei prossimi 10 anni. Si tratta di un piano di azioni integrate, appoggiato dal Comune di
FOCUs Molti erano giovani
23 le tragedie dell’anno scorso
L
uno dei luoghi di
firenZe
in cui È avvenuto un incidente mortale
(foto
di
giusePPe della maria)
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Per discipline del benessere e bionaturali (DBN) si intendono le pratiche e le tecniche naturali tese a migliorare la qualità di vita, a produrre benefici sul piano dell’ottimizzazione delle risorse personali e sociali ponendo al centro l’unicità e la globalità della persona, il dinamismo dell’organismo e la tradizionale fiducia nei rimedi naturali ... Tali discipline sono volte al raggiungimento, miglioramento, conservazione del benessere globale della persona... Estratto dall’art. 5 L.R. 2/2005, della legge regionale Toscana sulla regolamentazione degli operatori delle DBN
AREE FORMATIVE • Corso di formazione in Naturopatia 1600 ore in quattro anni 900 ore di insegnamento 300 ore di tirocinio 400 ore di specializzazione (4° anno) • Corso di formazione in tuina e ginnastiche per la salute 800 ore in tre anni 600 ore di insegnamento 200 ore di tirocinio • Corso di formazione in shiatsu 800 ore in tre anni 650 ore di insegnamento 150 ore di tirocinio • Corso di formazione in qigong e taiji 800 ore in tre anni 500 ore di insegnamento 300 ore di tirocinio
STRUTTURA GENERALE DEI CORSI
L’insegnamento avviene attraverso lezioni frontali, cioè a diretto contatto con gli insegnanti, che hanno modo di trasmettere direttamente agli allievi la loro esperienza, oltre che le nozioni necessarie all’apprendimento delle varie materie. Le lezioni si svolgono il Sabato e la Domenica per complessive 16 ore. I tirocini rappresentano la parte pratica, e verranno svolti sotto il diretto controllo di operatori professionisti; per gli studenti fuori sede sarà possibile accordarsi con la direzione didattica per svolgerlo in strutture idonee. L’insegnamento è strutturato in moduli, per cui esistono delle materie a carattere generale, come ad esempio l’anatomia e fisiologia, che interessano indistintamente tutti i corsi. A completamento di un percorso triennale o quadriennale, offriamo la possibilità di intraprendere altri percorsi dai quali scalare i moduli delle materie già svolti. Sono previsti corsi di specializzazione e corsi monotematici, rivolti a coloro che hanno giàconseguito l’attestato. Al termine dei relativi percorsi, dopo aver sostenuto l’esame finale ed una tesi di fine corso, verrà rilasciato l’attestato di frequenza.
PANAKEIA è un’associazione culturale nata con l’intento di diffondere la cultura del Benessere e delle Discipline Bionaturali che nasce dall’esperienza di operatori e docenti nelle materie della Naturopatia, dello Shiatsu, del TuiNa (il massaggio cinese), delle ginnastiche cinesi per la salute (Qigong) e del Taiji. La nostra esperienza quotidiana di lavoro ci porta in contatto con l’utilità della figura dell’operatore DBN nelle sue varie specializzazioni e con la sinergia fra queste; tale esperienza ci ha insegnato quanto sia fondamentale un percorso di studi ben delineato ed organizzato, l’importanza del confronto con docenti che operano negli specifici settori delle DBN e la necessità di regolamentare queste figure professionali e darle pieno riconoscimento. Panakeia si pone come punto di incontro fra le diverse realtà delle discipline del DBN, uscendo fuori dal classico schema delle scuole monotematiche o al contrario orientate in maniera poco chiara. Panakeia si pone in armonia con la nascente legge Regionale Toscana rispetto alla regolamentazione della formazione delle discipline DBN, e si propone di seguirne i futuri sviluppi.
PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI: Viale A. Volta 127 - 50131 Firenze Tel. 055 570766 Fax 055 5530469 - Cell. 366 3447468 www.panakeiafirenze.com - info@panakeiafirenze.com
a lista dei morti sulle strade fiorentine è lunga. Solo l’anno scorso 23 persone hanno perso la vita a seguito di incidenti. Nei primi due mesi di quest’anno si è registrata già una vittima, mentre sono 536 i feriti. Tra i casi che hanno scosso la città c’è proprio quello di Lorenzo Guarnieri, morto a soli 17 anni e mezzo. È stato travolto da uno scooter, nella notte tra il primo e il 2 giugno 2010, mentre si trovava nel parco delle Cascine. Alla guida del motorino c’era un uomo di 45 anni, che è risultato poi essere sotto effetto di alcol e stupefacenti. Dodici ore prima un’altra tragedia aveva sconvolto Firenze e un altro incidente stradale si era portato via una ragazza di soli 22 anni: Ilaria Tacchinardi. La giovane viaggiava a bordo del suo motorino insieme alla sorella 12enne, quando il mezzo è stato colpito in pieno da un furgone passato con il rosso, all’incrocio tra via Rocca Tedalda e lo stradone di Rovezzano, nella zona di Firenze Sud. Altra tragedia nei primi mesi dell’anno scorso. Roberto Bognanno, 29enne di origini siciliane, è stato ucciso il 24 febbraio mentre attraversava sulle strisce al semaforo che si trova all’incrocio tra viale Fratelli Rosselli e via della Scala, vicino a Porta al Prato. Un autobus Ataf della linea 6 lo ha travolto. Ancora sangue sulle strade, in via dei Della Robbia, il 17 ottobre scorso. Luigi Laudisa, 93 anni, ex ufficiale della Marina, è stato investito da una macchina mentre attraversava sulle strisce per andare a comprare il giornale. Diverse ore più tardi l’uomo al volante dell’auto pirata, una guardia giurata di 48 anni, ha telefonato alla polizia municipale e /G.C. si è costituito.
Firenze e portato avanti dall’associazione Lorenzo Guarnieri, intitolata al giovane che, nello scorso giugno alle Cascine, è stato travolto e ucciso da uno scooter guidato da un uomo sotto l’effetto di alcol e droga. Il progetto si chiama “David”, acronimo che sta per “Dati e analisi”, “Aderenza alle regole”, “Vita e educazione”, “Ingegneria” e “Dopo la violenza”. Tra le misure previste lo studio da parte di McKinsey, prestigiosa società di consulenza, degli incidenti stradali in città, che porterà a sviluppare un piano salva-vite. “L’iniziativa nasce dalla mia esperienza personale – racconta Stefano Guarnieri, padre di Lorenzo - da quando ho perso mio figlio mi sono accorto che la questione della sicurezza stradale non è affrontata in modo scientifico e integrato, come succede nel nord Europa, dove i tassi di mortalità sulle strade sono molto più bassi”. Questa lotta passa da diversi aspetti, anche da quello legale. L’associazione sta scrivendo una proposta di legge popolare per l’introduzione del reato di omicidio stradale, che in Inghilterra esiste dal 1988. La raccolta di firme per portarla in Parlamento dovrebbe partire verso la fine di maggio. “I giudici si posizionano spesso sui minimi della pena, non tenendo conto della gravità del fatto – spiega ancora Guarnieri - questo tipo di reato è classificato all’interno dell’omicidio colposo, che spesso fa riferimento al caso e all’incidentalità. Non viene considerato il cosiddetto ‘dolo eventuale’: se una persona si mette alla guida ubriaca, accetta il rischio che può uccidere”. In Italia le regole per chi guida sotto effetto di alcol e droghe sono diventate più severe negli ultimi anni, ma non abbastanza, secondo Guarnieri. “Nel caso di omicidi stradali in Inghilterra è previsto l’arresto immediato, nel nostro Paese viene tolta la patente per un anno e sequestrato il mezzo. L’uomo che ha ucciso mio figlio, ad esempio, tra pochi mesi potrà rimettersi alla guida”. Il progetto David mira a un cambiamento di mentalità. “Ci sono dei comportamenti che devono essere modificati, attraverso educazione, campagne di comunicazione e incentivi. La regola è semplice: quando si guida non si beve. Chi si mette al volante dopo aver bevuto deve essere consapevole che può ammazzare una persona. In Italia uccide più la macchina che la pistola: ogni anno nel nostro Paese muoiono 400 persone per omicidi da arma da fuoco, quasi 5mila perdono la vita a seguito di incidenti stradali”. Infine arriva un appello per i familiari delle vittime della strada: “Non bisogna rinchiudersi nel dolore, ma dobbiamo lottare perché le nuove generazioni vivano in un mondo più sicuro”.
Dobbiamo lottare perché le nuove generazioni vivano in un mondo sicuro
sulla strada
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dOssIeR/2. La periferia ovest risulta essere la zona più pericolosa della città
Mappa del rischio, via Baracca bocciata Luca Squarcialupi
È
la periferia ovest di Firenze la zona più pericolosa della città per quanto riguarda la sicurezza stradale. In quest’area ricadono infatti ben quattro delle cinque arterie con il maggior numero di incidenti. Ma non solo. Dei dieci incroci ad alta incidentalità, sei si trovano nel quartiere 5. La mappa è stata stilata dalla polizia municipale, che ha diffuso i dati relativi all’anno scorso. Ad aggiudicarsi il triste primato di strada più pericolosa è via Francesco Baracca, lungo la quale - durante il 2010 - sono stati rilevati quasi 90 sinistri, 88 per l’esattezza. 141 i veicoli, tra auto, moto e ciclomotori, rimasti coinvolti, oltre a 25 pedoni. Sempre in via Baracca si trova un’intersezione a rischio, quella con via Baracchini (qui l’anno scorso gli scontri sono stati 9). Altre tre direttrici ad alto tasso di incidentalità gravitano nella stessa zona della città. In dodici mesi via Pistoiese ha visto 80 incidenti (con quasi 140 mezzi su due e quattro ruote interessati), men-
tre l’incrocio con via Vespucci è il nono per pericolosità a Firenze. Sessantadue sinistri si sono verificati in via di Novoli e 59 in viale Guidoni. Scorrendo la “classifica” delle zone a rischio, è evidente che sono proprio le strade altamente trafficate il luogo dove avviene il maggior numero di scontri. Viali e carreggiate intasate ogni giorno da migliaia di veicoli. Al quinto posto per quantità di incidenti c’è viale Filippo Strozzi, che corre tutto attorno alla Fortezza da Basso, dove durante il 2010 sono stati 58 i sinistri. Seguono via Pisana, via Baccio da Montelupo (entrambe nella zona del quartiere 4), viale Fratelli Rosselli e viale Francesco Redi. L’incrocio più pericoloso è quello tra via Arnolfo e viale Orcagna, nei pressi del lungarno del Tempio, con undici incidenti. Dieci sinistri sono stati invece rilevati all’intersezione tra via Doni e viale Redi. Ai dati della polizia municipale si aggiungono le rilevazioni del progetto europeo Epca (European pedestrian crossing assessment), che si
triste primato con 88 sinistri: a dirlo è un rapporto della polizia municipale. Un’indagine europea promuove invece piazza Beccaria
dOssIeR/3. Positiva inversione di tendenza nel 2010
Meno incidenti, feriti e morti
M
eno incidenti, meno feriti e meno morti. Il 2010 ha visto un’inversione di tendenza per quanto riguarda il numero di incidenti sulle strade della provincia di Firenze, stando al dossier curato dalla Prefettura. L’anno scorso è diminuito il numero dei sinistri: segno meno sia per quelli con feriti (-6 per cento) sia per quelli mortali (-4,3 per cento). Un dato in controtendenza rispetto al 2009, quando gli incidenti erano cresciuti del 2,9 per cento. In flessione il numero delle persone che hanno perso la vita: 69 nel 2010, mentre erano state 73 nel 2009, 77 nel 2008 e 80 nel 2007. La ricerca conferma che i mesi più pericolosi, in cui si registra un picco di incidenti, sono aprile, maggio, giugno e settembre, mentre agosto resta il periodo meno critico. A rischio sono soprattutto i giorni del fine settimana e la fascia oraria del pomeriggio: ben due incidenti su 5 avvengono tra le 13 e le 19. I sinistri si verificano soprattutto nei centri abitati e alto resta il numero dei pedoni coinvolti (420 persone su 5.601 incidenti con feriti), nonostante si sia dimezzato rispetto al 2009. Sul banco degli imputati finiscono i comportamenti scorretti al volante: a causare gli incidenti sono soprattutto l’eccesso di
velocità, la guida distratta, l’inosservanza della precedenza e il mancato rispetto della distanza di sicurezza, oltre alla guida sotto effetto di alcol e droga. L’anno scorso, in provincia di Firenze, sono state 1.086 le persone pizzicate alla guida dopo aver alzato un po’ troppo il gomito, 90 quelle al volante sotto effetto di stupefacenti: per tutti loro è scattato il ritiro della patente. In entrambi i casi si tratta comunque di dati in calo rispetto al 2009. Sempre l’anno scorso, prendendo in considerazione solo il territorio comunale di Firenze, sono stati 3.751 gli incidenti rilevati, un dato che ha visto una costante diminuzione negli ultimi tempi: basti pensare che quattro anni fa erano stati 1.600 /G.C. in più.
un tratto di via
baracca
occupa in particolare di sicurezza dei pedoni, andando ad analizzare gli attraversamenti di 18 città dell’Ue. Tra questi, 15 si trovano a Firenze. L’indagine, pubblicata dall’Aci, ha promosso a pieni voti le strisce e il semaforo di piazza Beccaria, considerato il migliore attraversamento pedonale in Italia e il ventiduesimo tra quelli
analizzati in Europa. Firenze è uscita bene da questa classifica, risultando all’ottavo posto. Non mancano però le criticità. Secondo la ricerca, il peggior attraversamento della città si trova in via Bronzino, nei pressi di piazza Gaddi, dove le auto parcheggiate negli spazi a pagamento coprono la visuale ai veicoli in arrivo. Ma quali
sono le zone più a rischio in città? Il Reporter sta raccogliendo le testimonianze di tutti i lettori per creare una “mappa” delle strade più pericolose. È possibile inviare una mail, corredata anche da foto, all’indirizzo redazione@ilreporter.it. Le segnalazioni saranno pubblicate su questo mensile e sul nostro sito www.ilreporter.it.
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itinerari
Aprile 2011
sÌ vIAggIARe/1. Con la bella stagione torna la voglia di scampagnate e pic-nic all’aria aperta
Primavera, è tempo di gite fuori porta de GUstIBUs
dalla rievocazione medievale di panzano
Scatta l’ora delle prelibatezze
Pasqua, a tavola vince la tradizione. e l’Artusi
alla passeggiata in bici a Cerreto Guidi, fino
N
alla sagra del tortello di Borgo san lorenzo: gli appuntamenti da non perdere Ludovica V. Zarrilli
I
l sole torna tiepido, il cielo smette di fare le bizze e tutto ad un tratto le colline dei dintorni di Firenze sembrano accoglienti e pronte a fare da proscenio alle più belle scampagnate fuori porta che si possano immaginare. È proprio aprile il mese migliore, perchè la temperatura torna a essere clemente e siamo tutti stufi di passare i weekend a guardare dal divano la pioggia rigare le finestre. Cosa c’è di meglio di un gita per far tornare il buon umore dopo mesi di grigio inverno? E le occasioni non mancano. I ghiottoni possono partire in destinazione delle sagre che tornano a pullulare nell’hinterland fiorentino, a cominciare da quella del fungo prugnolo e del tortello che, come di consueto, si svolge a Borgo San Lorenzo nei primi dieci giorni del mese. Chi non riesce a svegliarsi dal torpore invernale prima della metà del mese può sempre ripiegare sulla poco distante sagra di Scarperia, che il 16 e il 17 offre tortelli di patate in quantità industriale. Per i nostalgici delle mangiate di piazza basta poi spostarsi in direzione di Siena per imbattersi nella sagra del cinghiale a Certaldo, tutti i lunedì, martedì e mercoledì di aprile, mentre a Vicchio, il 17, grandi festeggiamenti per la festa dei fichi. A Fiesole si aspetta l’ultima settimana del mese per imbandire le tavolate e dare inizio alla sagra gastronomica locale, che si terrà al Circolo Arci del paese dal 27 fino al primo maggio. Due le chicche da segnare in agenda e tener presenti per le scampagnate goderecce del mese successivo: la prima è a base
di formaggio e baccelli a La Massa, frazione di Incisa Valdarno, che dal 1° al 31 maggio offre ai viandanti uno degli abbinamenti più saporiti della tavole toscane, mentre nello stesso periodo, a Mercatale in Val di Pesa, c’è “I’ vino della mi’ cantina”, speciale degustazione di nettari locali. Ma scampagnata non è solo sinonimo di abbuffata, e anche gli sportivi o gli amanti della natura e dell’arte troveranno pane per i loro denti. Il Comune di Fiesole, ad esempio, organizza una serie di passeggiate (con cadenza settimanale) alla riscoperta degli itinerari più belli del territorio, per riscoprire i boschi e i parchi delle ville (info e date su www.comune.fiesole.fi.it). Per gli appassionati
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del genere il 17, nella piazza principale di San Casciano in Val di Pesa, torna il moto e auto raduno, mentre il 25 a Panzano in Chianti c’è la Fiera annuale della stagione bona, con annessa rievocazione medievale. Lo stesso giorno, gli appassionati di due ruote potranno sbizzarrirsi a Cerreto Guidi, con la passeggiata in bicicletta. Anche Empoli e Montelupo Fiorentino danno spazio ai ciclisti, soprattutto in erba, durante la manifestazione Bimbinbici, nei primi giorni di maggio. E, per finire, i fiorentini doc non potranno dire di no a un giro in barchetto sull’Arno, che dall’inizio di maggio e per tutta l’estate tornerà ad attraversare in lungo e in largo il fiume d’argento.
on c’è dubbio: a Pasqua vincono i piatti della tradizione. La cucina toscana è una cucina antica e sapiente, fatta di saporosi ingredienti e mai eccessivamente elaborata. Le portate sono tutte in sintonia con il territorio e la stagione. A Pasqua, va da sè, non potranno mancare le uova, in tutte le loro possibili varianti. Il classico primo piatto è il brodo di gallina con l’uovo benedetto. Preparato con un mazzettino di erbe aromatiche: il gambo del sedano, della carota, del basilico e del prezzemolo e una sfoglia di cipolla arrostita. A seguire l’agnello trippato, che tradizione vuole venga preparato alla maniera suggerita da Pellegrino Artusi, uno dei padri fondatori della cucina contemporanea nazionale. Nel libro “L’arte di mangiar bene”, che a cent’anni dalla morte dell’autore è ancora riferimento d’eccellenza della cucina nazionale e preziosa guida per i più grandi chef, si legge: “Spezzettate grammi 500 di agnello nella lombata e friggetelo con lardo vergine. Fate quindi in un tegame un soffritto coll’unto rimasto in padella, aglio e prezzemolo e, quando l’aglio avrà preso colore, gettateci l’agnello già fritto, conditelo con sale e pepe, rivoltatelo bene e lasciatelo alquanto sopra al fuoco perché s’incorpori il condimento. Poi legatelo con la seguente salsa: frullate in un pentolo due uova con un buon pizzico di parmigiano grattato e mezzo limone. Versatela nell’agnello, mescolate, e quando l’uovo sarà alquanto rappreso, servite in tavola”. A fine pranzo impossibile rinunciare ai biscotti quaresimali, squisiti dolcetti al cioccolato, fatti a forma di lettera dell’alfabeto. La ricetta tradizionale prevede: 150 grammi di farina bianca, 2 bianchi d’uovo, 180 grammi di zucchero a velo, 30 grammi di cacao amaro e la scorza d’arancia. E i vini? Rigorosamente scelti tenendo conto delle tante prelibatezze enologiche della toscana. Si può spaziare dal Chianti al Brunello di Montalcino, fino al vin santo, “nettare” tradizionale da fine pasto divenuto famosissimo /V.G. in Italia e nel mondo.
itinerari
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sÌ vIAggIARe/2. Nord Africa a rischio, Giappone in ginocchio: ecco dove ripiegano i fiorentini
Villaggi proibiti? e io vado in crociera Non c’è crisi in grado di fermare le vacanze. e se la terraferma non è sicura, sono sempre di più coloro che scelgono di passare le ferie su una città galleggiante. Ma per sharm c’è ancora la fila Francesca Puliti
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iù le mani dalle vacanze. Il tradizionale viaggio estivo non si tocca: crisi economica o internazionale che sia, i fiorentini alla propria settimana (15 giorni per i più fortunati) di ferie non ci rinunciano. E a rimanere in Italia non sono in molti. Se i villaggi turistici del Nord Africa sono impraticabili o comunque sconsigliati, si ripiega sui “villaggi galleggianti”, vere e proprie isole di pace immerse nel blu e lontane dai pericoli della terraferma. Sono schizzate alle stelle le prenotazioni per le crociere nel Mediterraneo, come confermano diverse agenzie di viaggi. Un po’ perché fa moda, un po’ perché, preventivi alla mano, rappresentano una valida alternativa al pacchetto all inclusive che offrono (o offrivano) le località turistiche tunisine o marocchine. “Solo che a bordo – avverte Dimitri Baldi, che lavora in un’agenzia di via Centostelle – si paga quasi tutto e va a finire che si spende il doppio”. Le famiglie, però, continuano a sceglierle. Anche perché i bambini non pagano niente e il boccone è alquanto appetitoso. A far gola sono anche i notevoli sconti che si ottengono prenotando per tempo, tant’è che alcuni arrischiano a fissare il viaggio fin dall’anno prima. Per rimanere sulla stessa fascia di prezzo si può optare anche per la Turchia, o scegliere il mare delle isole greche, Baleari e Canarie. Restare in Italia? Spesso non conviene, ma certo poche mete sono in grado di eguagliare il mare della Sardegna, della Sicilia o della Puglia, non a caso tra le destinazioni più richieste del Bel Paese. Schivando le località più a rischio c’è comunque chi continua a prenotare per il Mar Rosso. “Continuiamo a ricevere ancora 1169627
molte richieste”, conferma Mauro Pollini di Centostelle viaggi, “ma c’è stato un calo notevolissimo”, precisa Tiziana Tognaccini, titolare dell’agenzia di viaggi “Il Magnifico”. Solo su una destinazione i vacanzieri hanno fatto un deciso passo indietro: il Giappone. “Avevamo fatto numerosi preventivi – continua Tognaccini – fin dallo scorso ottobre, ma dopo il disastroso terremoto del mese scorso si è bloccato tutto e temo che questo mercato rimarrà a lungo fermo”. Non solo: si è scatenato una sorta di effetto domino sui paesi vicini, considerati nell’opinione comune a rischio radiazioni. Chi voleva partire per Polinesia o Australia ha ora qualche dubbio in più. E magari si dirotta su Stati Uniti (New York o tour dei Parchi) o isole caraibiche per chi ha voglia di mare,
Per rimanere sulla stessa fascia di prezzo si può optare per Turchia, Grecia o Baleari anche se i prezzi lievitano notevolmente rispetto al Mare Nostrum. Già, perché l’effetto Libia non influisce solo sul cambio di rotte, ma anche sul prezzo in più da pagare per l’adeguamento carburante. Per una famiglia al completo che si sposta in aereo si può arrivare fino a 300 euro in più sul costo del biglietto, in caso di voli charter. A conti fatti, forse è meglio riesaminare la cartina della cara vecchia Europa.
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in città
Aprile 2011
cURIOsITÀ/1. Alla scoperta dei “temporary shop”: bandoni alzati al massimo per qualche mese
Quando il negozio ha i giorni contati Antonio Rettura
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i sono affermati negli Stati Uniti e, da qualche anno, sono comparsi anche nelle principali città italiane, tra cui Firenze: sono i temporary shop, i negozi “a tempo” che aprono e chiudono in un periodo che può variare da alcuni giorni a un massimo di 2-3 mesi. In questo caso non c’entra niente la crisi: chiudere i battenti
CUrIOsItÀ/2 I trucchi contro i “Lupin”
furti di bici, come evitarli
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uccede: arrivi dove l’avevi lasciata e, al posto della bici, trovi il vuoto assoluto. Il ferro del “mestiere” del ladro di biciclette è la tronchese, e per evitare brutte sorprese occorre quindi assicurare il velocipede con un “antifurto” in grado di resistere il più possibile a questo strumento. Le catene meno robuste sono quelle a maglia tonda, che offrono poca resistenza anche al morso di una semplice tenaglia. Stesso discorso vale per i cavi metallici, semplici o a spirale. Le catene che danno maggiori garanzie sono quelle a maglia quadra in acciaio nichel-cromomolibdeno (detto comunemente acciaio cementato), dotate di lucchetto antiscasso. Altro efficace antifurto è la sbarra a “U”, che ha il vantaggio di essere un pezzo unico dalla sezione più spessa di una catena. Il modo più efficace per legare la bici è quello di fissare il telaio a un supporto fisso, avendo cura di unire anche la ruota anteriore al telaio. Evitare di ancorare la bici alla rastrelliera solo con la ruota d’avanti: la città è piena di ruote solitarie legate a una catena. Viceversa, lasciandola libera può essere facilmente prelevata svitando i bulloni. Per parcheggiarla è bene preferire luoghi frequentati e illuminati. Se non si utilizza la bicicletta per un lungo periodo, occorre spostarla periodicamente, in modo tale da non dare l’impressione che il mezzo sia abbandonato. Nel caso di furto di un pezzo (ruota, sellino, pedali), rimpiazzarlo il prima possibile: una bici lasciata “mutilata” è considerata come abbandonata, quindi particolarmente soggetta a ulteriori saccheggi di pezzi. Per combattere il fenomeno dei furti, infine, è indispensabile comportarsi responsabilmente, evitando di acquistare biciclette di provenienza “dubbia”, in modo da arginare il mercato nero dei velocipedi. Se nessuno comprasse bici rubate, i furti sarebbero un’attività per /A.R. niente redditizia.
dopo poche settimane è una scelta che fa parte di una precisa strategia di marketing. A differenza dei negozi tradizionali, le aziende che allestiscono i temporary shop creano dei veri e propri eventi ai quali le persone sono chiamate a partecipare per scoprire, ad esempio, un prodotto fresco di lancio, per usufruire di un’offerta limitata nel tempo, o - più in generale - per conoscere meglio un determinato marchio. Si tratta quindi di un fenomeno che fa leva principalmente sulla curiosità, stuzzicata dalla natura coinvolgente dell’evento commerciale. Sono diversi i motivi per cui le aziende decidono di adottare questo canale, e gli obiettivi spesso vanno al di là della semplice vendita al dettaglio. Le grandi marche, infatti, adottano questi canali anche per testare l’apprezzamento del pubblico nei confronti di nuovi prodotti, prima della loro messa in commercio su grande scala. Il primo temporary shop in Italia è stato inaugurato a Milano nel 2008, e subito dopo, visto il successo, il format ha preso piede nelle altre grandi città, arrivando –
È un fenomeno partito dagli Usa che ha preso piede anche in Italia: la crisi non c’entra, si tratta di una scelta di marketing per fare pubblicità a marchi o prodotti. a Firenze hanno aperto (e chiuso) grandi nomi, ma anche rivendite di gioielli artigianali
LA RUBRICA DELL'AVVOCATO A CURA DI GUGLIELMO MOSSUTO Avvocato in Firenze
PREVALE LA CASA SUI BAMBINI? Con la pronuncia del 28 febbraio 2011 si può ritenere definitivamente superato quell’indirizzo giurisprudenziale consolidato che consentiva al genitore affidatario del figlio minore di continuare ad abitare nella casa dei suoceri. In due casi la Suprema Corte ha mutato orientamento. La problematica è la stessa in entrambe le fattispecie: il figlio si sposa ed i genitori concedono in comodato gratuito alla costituenda famiglia la loro casa di proprietà. La famiglia si forma, arrivano i figli e con loro i problemi coniugali. Gli stessi che possono colpire qualunque coppia, ma che per alcune diventano insormontabili. La situazione si rimedia con la separazione e con essa, nel 90% dei casi, i figli sono affidati alla madre e, per conseguenza, quella che è considerata la residenza familiare, ma che in realtà è la casa di proprietà dei suoceri, viene assegnata alla nuora. Bel problema per quei mal capitati suoceri che si vedono trafugare la loro bella casa di proprietà a tutto vantaggio della nuora. Fino ad oggi, la Suprema Corte si era espressa nel senso di attribuire rilevanza primaria alle necessità insite dell’affidamento filiale quali la preservazione dell’habitat proprio dei figli e della famiglia di provenienza. Il revirement segnato dalla sentenza n. 15986 del 7 luglio 2010, prima, e dalla sentenza n. 4917 del 28 febbraio 2011, dopo, sorprende perché fa prevalere il diritto di proprietà sui diritti dei bambini. Nel primo caso la Corte ha usato come grimaldello la nozione di “comodato precario” di cui all’art. 1810 c.c..
Tale ipotesi si ha nel caso in cui la cosa è comodata senza determinazione di durata. Il comodato precario è caratterizzato dalla circostanza che la determinazione del termine di efficacia del vincolo giuridico costituito tra le parti è rimesso alla sola volontà del comodante (proprietario). In altre parole, quest’ultimo può chiedere ed ottenere in qualunque momento la restituzione del bene. Nel caso di specie, secondo la Corte, non assume rilievo alcuno la circostanza che l’immobile sia stato adibito ad uso familiare e sia stato assegnato all’affidataria dei figli. Nel secondo e più recente caso, la suocera ha agito in giudizio nei confronti della nuora per richiedere la restituzione della propria casa poiché ne aveva un urgente bisogno stante che la convivenza con l’altra figlia le era diventata insopportabile. In questa ipotesi particolare, per la ricorrente, in primo grado, è bastato produrre una lettera per circostanziare la situazione e, successivamente, sulla medesima circostanza ha avuto ragione anche in grado di appello. La Corte di Cassazione, a conferma delle precedenti pronunzie, ha stabilito definitivamente che il provvedimento di assegnazione adottato in sede di separazione non è per ciò solo opponibile al proprietario della casa coniugale allorché lo stesso ne chieda la restituzione nell’ipotesi di un sopraggiunto urgente e impreveduto bisogno ai sensi dellíart. 1809 c.c.. Seppure sia apprezzabile la tutela del diritto di proprietà riconosciuta con queste sentenze, trovo tuttavia eccessivamente restrittiva la tutela che così si viene a garantire ai figli dei genitori che decidono di separarsi.
avvocatomossuto@tin.it
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a giugno dell’anno seguente – anche a Firenze. Hanno aperto negozi temporanei nel capoluogo toscano marchi quali Rizla, Conad, Camomilla, il Consorzio Centopercento Italiano, Rinascimento, Bijoux Jean Andre. Ma sono state allestite anche anche mostre d’arte, esposizioni di quadri e gioielli artigianali. Lo store “9-99”, nel periodo tra ottobre e dicembre scorsi, ha messo in vendita capi d’abbigliamento di grandi marche italiane e straniere a un prezzo compreso tra 9 e 99 euro. “I fiorentini hanno capito velocemente lo spirito dei negozi temporanei - conferma Angelo Ferrario di “Aelletime”, la società che in via dei Bardi ha allestito uno spazio dedicato a ospitare le iniziative di temporary shop - i grandi marchi, specialmente quelli internazionali, hanno compreso le potenzialità di questo strumento di marketing, mentre le aziende fiorentine stanno recependo un po’ più lentamente questa novità”. Ferrario conclude ricordando che “per le aziende i negozi temporanei rappresentano una grande risorsa per farsi conoscere: prima c’era solo il ‘2D’ dei cartelloni pubblicitari, mentre adesso c’è anche il ‘3D’ del coinvolgimento a tutto tondo dei temporary shop”. Se da un lato la grande storia del capoluogo toscano lo fa rimanere ancorato a una dimensione prevalentemente tradizionalista, dall’altro si iniziano a osservare sempre più spesso fenomeni come questo, che lo spingono verso la modernità.
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politica
Aprile 2011
PAlAzzO veccHIO. Parte la “rivoluzione”, per una zona a traffico limitato per davvero
Meno telepass per tutti, politici compresi Obiettivo decongestionare il centro
a un numero di permessi equivalente al doppio dei propri posti auto. “Sospetto un mercato nero”, rincara il sindaco. E stringe anche sugli artigiani, che contano circa 3mila permessi: finora, infatti, bastava che un qualsiasi idraulico della provincia facesse richiesta per ottenere un accesso alla ztl, anche senza portare nessuna prova del lavoro che avrebbe dovuto svolgere in centro. Da adesso in poi, invece, ognuno dovrà mandare un sms a un apposito numero e conservarlo tipo ricevuta. Troppi, secondo il sindaco, anche i telepass consegnati ai giornalisti, mentre su tutte le altre pratiche si stanno effettuando controlli a tappeto a caccia di irregolarità, e sono già spuntati i primi tre permessi intestati a persone defunte. Ma non è finita qui, perché dal 1° maggio cambia anche il sistema di scarico-carico merci per i negozi del centro. Stop alla “anarchia” di furgoni e furgoncini: si rifornisce solo dalle 7.30 alle 9 (mezz’ora in meno rispetto a ora), senza più deroghe pomeridiane. “Ancora una volta – protesta il vicepresidente di Confesercenti Uliano Ragionieri - il sindaco ha preso una decisione fondamentale per il commercio senza neanche consultare le categorie. Un problema così complicato non si risolve semplicemente concedendo mezz’ora in meno. Prevedo il caos, spero che ci convochi il prima possibile per ripensare il sistema”.
storico dalle auto: si comincia togliendo il permesso ad entrare ai parlamentari, si prosegue con i consoli, i garagisti e altre categorie “protette” Francesca Puliti
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uindici milioni di passaggi in un anno, un fiorentino su otto (minorenni compresi) con il permesso di entrare. Sarà anche una delle zone a traffico limitato più grandi d’Europa, ma il centro storico cittadino sembra piuttosto congestionato. A partire da questa primavera si cambia musica. “A Firenze ci sono 372mila abitanti, eppure sono attivi 53.152 telepass per la ztl”, dichiara il sindaco Matteo Renzi agli albori della battaglia contro il lasciapassare facile. E annuncia di aver messo i dipendenti comunali a spulciare una ad una le pratiche. “Io avrò qualche elettore in meno, ma la città sarà più vivibile”. Il primo giro di vite ha colpito nel cuore della “casta”: via il telepass ai parlamentari fiorentini. Denis Verdini, Gabriele Toccafondi, Paolo Amato del Pdl, ma anche Michele Ventura del Pd sono pregati di passare a Palazzo Vecchio per restituirlo. “Perché un parlamentare deve avere diritto al telepass? Può benissimo pagarsi il taxi –aggiunge Renzi – se proprio non vuole provare il brivido di salire su un autobus o se non se la sente di camminare o andare in bici”. E il primo cittadino dà il buon esempio restituendo il proprio telepass. A ruota fanno la stessa cosa il presidente della Provincia Andrea Barducci e l’europarlamentare, nonché ex sindaco, Leonardo Domenici. Le cose si complicano quando l’operazione coinvolge i consoli di stanza in città, che non ci stanno. In tutto si tratta di un centinaio di telepass (i consoli sono 54, ma hanno diritto a due apparecchietti per uno) a cui si aggiungono una cinquantina di posti auto riservati, nei pressi del consolato, che l’amministrazione vorrebbe restituire ai cittadini. Non si salvano dalla morsa neanche i garagisti, che finora avevano diritto
FOCUs Vetture fuori dalla cerchia dei viali nei weekend estivi. Ma è ancora tutto da decidere
ztl notturna, si replica. e si riapre il dibattito su orari e confini
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tl notturna, ci risiamo. La bella stagione è alle porte e i cittadini cominciano a chiedersi che ne sarà quest’anno delle limitazioni al traffico. “L’intenzione è quella di confermare i provvedimenti attuati l’estate scorsa – dichiara il vicesindaco Nardella, alla vigilia di un incontro con le associazioni di categoria dei commercianti – stavolta però partiamo prima, così da lavorare meglio su alcune misure in grado di agevolare l’accesso al centro”. Nardella parla di “accorgimenti di tipo tecnico” da studiare insieme all’assessore alla mobilità Mattei, e non sembra prendere in considerazione, almeno per ora,
un potenziamento dei mezzi pubblici notturni. “L’anno scorso non sono stati molto sfruttati – dichiara – ma certo, li riproporremo”. A meno di due mesi dalla sua entrata in funzione, insomma, di certo c’è ancora poco. Molto probabilmente, però, l’area chiusa alle auto sarà confermata: una ztl allargata alla cerchia dei viali a partire dalle 23 o dalle 24, fino alle 3 o alle 4. C’è da aspettarsi che sugli orari gli esercenti del centro siano pronti a dar battaglia. “Spero che non si ripeta lo scenario increscioso dell’anno scorso – dichiara Daniele Locchi, vicepresidente di Confcommercio – quando ci siamo ritro-
055 200.13.26 Il primo taxi tutto al femminile
vati la ztl notturna tale e quale all’anno prima, nonostante le promesse”. Di proposte in canna i commercianti ne avrebbero diverse: dalle cosiddette staffe di penetrazione per accompagnare/riprendere i figli in centro alla mobilità alternativa, fino a una diversa gestione dei parcheggi. “Avevamo chiesto che il tavolo sulla mobilità fosse attivato subito, dalla fine della scorsa estate – aggiunge Locchi – invece si è riunito una sola volta”. I commercianti, però, continuano a essere fiduciosi. “Siamo in ritardo – conclude il presidente di Vivacity - ma /F.P. spero che si apra una discussione seria e serena”.
L’amica che ti accompagna www.intaxifirenze.it
politica
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NUcleARe/1. Netto rifiuto da parte di Regione, Provincia e Comune
NUcleARe/2. Pdl e Lega, con riserva
C’è chi dice sì, Centrali in Toscana? no, grazie Basteranno sole e vento (nel 2030) “ma a patti chiari” C
Paola Ferri
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ndici marzo duemilaundici: il mondo intero ripensa l’energia nucleare. E la Toscana dice no, fermamente no. Il rifiuto della Regione, in realtà, arriva molto prima della tragedia giapponese e delle ripercussioni sul fronte interno, anche direttamente fiorentino (leggi Maggio Musicale). Arriva da lontano, dal primo referendum sul nucleare posto in Italia. E giunge fino al prossimo referendum, quello del 12 e 13 giugno, quando i cittadini saranno nuovamente chiamati alle urne per dire sì o no all’atomo. O, meglio, a dire sì per fermare la realizzazione di nuove centrali, oppure no per mandarle avanti. “Il governo – dichiara il governatore Enrico Rossi – ha cercato di boicottare il referendum evitando di farlo coincidere con le amministrative e sperando in una scarsa partecipazione. Ma a questo punto, dopo ciò che è successo in Giappone, penso che tanti cittadini parteciperanno e che sarà una scelta consapevole”. Anche se sarebbe meglio tenere fuori da questa scelta il Paese del Sol levante e l’onda lunga dell’emotività. “Ma di incidenti ne sono accaduti già diversi in passato – ricorda Rossi – a partire da Chernobyl”. Meglio investire sulle rinnovabili, che “nel 2030 produrranno elettricità pari a quella dell’atomo, ormai lo ammettono anche le compagnie petrolifere”, aggiunge il presidente della Provincia Andrea Barducci, ribadendo il suo no alle centrali. Lontano dalle ideologie anche il sindaco di Firenze Matteo Renzi. “L’Italia – dichiara - ha perso il treno del nucleare
L’Italia ha perso questo “treno” nell’87, ripartire ora sarebbe molto difficile nell’87, ripartire adesso sarebbe molto difficile, al di là dei facili slogan”. Neanche le famose compensazioni per gli enti locali che le ospitino fanno gola alla Toscana. “Non ci sono compensazioni possibili - taglia corto Rossi - se le Regioni sapranno esprimere un ‘no’ compatto sarà molto meglio. Anche Tremonti ha rifatto i conti e scoperto che il nucleare è antieconomico. Finora non aveva considerato i costi di smantellamento. Non mi sembra una dimenticanza da poco”. Tra i siti di smaltimento delle
enrico rossi
scorie, apparsi per la prima volta in un elenco pubblicato dall’Enea, l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, ci sarebbero l’Amiata grossetana e il Padule di Fucecchio, tra l’altro entrambe aree protette. “Il governo non è mai stato chiaro su questo punto – sottolinea il consigliere regionale Mauro Romanelli (Fds-Verdi) – ma sta incassando numerosi no anche dalle amministrazioni di centrodestra”. Sarà per questo che l’esecutivo ha optato per una moratoria di un anno sul nucleare, 12 mesi per ripensare alla strategia da mettere in atto. “È chiaramente una fregatura – mette in guardia Fabio Evangelisti, segretario regionale Idv – sperano così di far passare la paura e di portare avanti il loro progetto”. Le stesse parole arrivano da Sel. “È un trucco – dichiara il coordinatore regionale Giuseppe Brogi – ma non credo che stavolta il governo otterrà nessun risultato, gli italiani confermeranno il loro no al nucleare. D’altronde – continua – anche in Europa stiamo assistendo a un ripensamento generale, a partire dalla cancelliera Angela Merkel, che ha recentemente dichiarato che prima usciamo dal nucleare e meglio è”. La Toscana, invece, può diventare un distretto delle rinnovabili. “A cui se ne dovrebbe aggiungere un’altra, spesso dimenticata – conclude Brogi – che si chiama risparmio ed efficienza”.
entrali in Toscana? Niente in contrario. O quasi. Nel panorama politico regionale c’è anche chi non si lascia spaventare dal nucleare, ma a patti chiari, studiando soluzioni diverse, compensazioni adeguate e un sistema di garanzia che coinvolga l’Europa intera, “perché è inutile costruire qui delle strutture supermoderne se ai nostri confini abbiamo centrali che risalgono agli anni ‘60”, specifica Massimo Parisi, coordinatore regionale Pdl. “La questione va rivista in chiave europea – insiste – ma tenendo presente un dato: le rinnovabili non bastano, siamo molto lontani dall’autosufficienza energetica”. Dunque, sì agli impianti nucleari anche in Toscana? “La localizzazione è una questione complessa - dichiara Parisi – e nella nostra regione ci sono diverse zone a rischio sismico. Ma non sono affetto dalla sindrome Nimby”. Quella sin-
La questione va rivista in chiave europea drome da “non nel mio giardino” che sta invece contagiando molti governatori pidiellini in tutta Italia. “Non ha senso dire no sull’onda dell’emozione provocata dal disastro di Fukushima – ribadisce la consigliera regionale del Pdl Stefania Fuscagni - bene ha fatto il governo a imporre uno stand by, così come ha fatto l’Europa, perché sarebbe folle dire no al nucleare in Italia e continuare ad avere centrali non sicure, come quella slovena, a poca distanza”. Favorevole all’atomo anche il capogruppo della Lega a Palazzo Panciatichi. “Sono d’accordo con la moratoria – dichiara Antonio Gambetta Vianna – ma siamo circondati da centrali e rischiamo di subire le conseguenze senza
massimo Parisi
trarne alcun beneficio”. Un altro sì a impianti targati Italia, anzi Toscana. “Non avrei nulla in contrario – continua – purché si individui un posto sicuro e ci siano compensazioni adeguate, come ad esempio significativi sgravi fiscali”. Secondo un vecchio elenco del Comitato nazionale per l’energia nucleare, risalente al 1979, tra i possibili luoghi adatti a ospitare centrali nucleari ci sarebbero l’isola di Pianosa, la costa a nord di Piombino fino a Cecina, quella a sud fino a Follonica e quella davanti a Grosseto, prima e dopo il Monte Argentario. A due passi dal confine, a Montalto di Castro, ne potrebbe sorgere un’altra. Ma si tratta di studi risalenti a oltre 30 anni fa, meglio andarci con i piedi di piombo. Così la pensa anche Dario Locci, consigliere regionale leghista. “Per il momento non ne farei – dichiara – prima è necessario sottoporre alle persone una proposta intelligente, non si può fare il nucleare sulla testa della gente”. La proposta potrebbe essere quella di “costruire impianti più piccoli, ad autospegnimento in caso di guasti o scosse sismiche, e dunque più sicuri”. C’è solo un problema: il prezzo si alzerebbe rispetto a quelle di dimensioni maggiori. “Ma credo che in futuro non potremo rinunciare al nucleare”, conclude Locci. /P.F.
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informazione
Aprile 2011
INTeRNeT. Su www.ilreporter.it le “guide” per vivere Firenze. E i lettori possono segnalare i temi da trattare
I parchi più belli? si scoprono on line www.lalocandina.it
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Sesso con adolescenti in cambio di droga, impiegato comunale in manette Giovedì 24 Marzo 2011 15:06
Pasqual: ''Io amo questa città'' L'esterno viola ha parlato alla stampa nella settimana di stop del campionato per gli impegni delle Nazionali. E lo ha fatto su tutto: dal suo futuro ai tifosi, dai
Offriva droga e regali in cambio di prestazioni sessuali. Arrestato un dipendente del Comune, accusato di violenza sessuale, prostituzione minorile e spaccio aggravato nei confronti di due ragazzini stranieri.
compagni di squadra a Mihajlovic.
Scontro tra tre tir, A1 bloccata
Gila torna in Nazionale. Con Montolivo
Giovedì 24 Marzo 2011 16:56
Anche Gilardino ha uno stalker
Incidente sull'A1 tra Pian del Voglio e Barberino di Mugello. Lo scontro ha coinvolto tre mezzi pesanti. Pesanti anche le code: fino a 16 km in
Totti frena la Fiorentina
C'era una volta un prato...
Non c'è niente di meglio, si sa, che trascorrere le prime giornate primaverili in un un parco tranquillo e soleggiato. Ma se il parco in questione si fosse trasformato in un deposito di rami tagliati? E' ciò che è successo al parco dell'Anconella, nel Quartiere 3.
Il tirocinio te lo paga il Comune
Sfoglia tutte le gallerie fotografiche
Giovedì 24 Marzo 2011 11:44
Nuovo album per il 'menestrello'
Il Comune di Firenze lancia un'iniziativa per i giovani diplomati o laureati tra i 19 e i 35 anni: tirocini formativi retribuiti.
E' considerato la voce più significativa della musica tradizionale toscana. Arriva il nuovo album di Riccardo Marasco, mentre le sue canzoni
La dura vita dei (neo)laureati - Giovani e lavoro: i sogni dei fiorentini / VIDEO - Giovani e lavoro, ''la mia (deprimente) esperienza''
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Panariello tifa Renzi. E vuol fare un film sulla Fiorentina - VIDEO
Meteo Firenze Venerdì 25/03/2011 Poco nuvoloso Temperatura minima: 6°C Temperatura massima: 17°C Probabilità di precipitazioni: 10% Vento moderato da WSW
Cercasi attori, casting ai Gigli
Giovedì 24 Marzo 2011 15:54
Sharon Stone in scena a Cortona
Panariello-show questa mattina in Palazzo Vecchio. Coprotagonista dello spettacolo il sindaco Matteo Renzi.
Matteo Renzi, la controbiografia
Sabato 26
Domenica 27
Lunedì 28
Giovedì 24 Marzo 2011 14:30
Poco nuvoloso Minima: 5°C Massima: 16°C Precipitazioni: 10% Vento moderato da WSW
Pioggia debole Minima: 8°C Massima: 15°C Precipitazioni: 70% Vento moderato da WSW
Pioggia Minima: 9°C Massima: 13°C Precipitazioni: 80% Vento debole da SW
La nuova arma contro gli sgomberi? Il rinfresco. E' l'idea venuta a una cinquantina di persone che questa mattina hanno scongiurato lo sgombero di uno stabile nel centro di Firenze.
L'Italia-Francia dei Ribolliti C'è una squadra fiorentina che gira il mondo per passione del proprio sport, che applica alla
Scoppia l'iPad mania: conto alla rovescia per il nuovo gioiello Apple
2. L’Hard Rock Café cerca il personale su Facebook
2. Maggio, rientro a Firenze. Tra abbracci, lacrime e sorrisi
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I patiti delle nuove tecnologie si sono scatenati anche a Firenze per l'arrivo dell'iPad 2, l'ultimo gioiellino della Apple, che approderà domani sugli
prile, si sa, fa rima con bel tempo. La primavera – calendario alla mano – è ormai arrivata, e dopo un inverno freddo e piovoso (e quest’anno anche nevoso) non c’è niente di meglio che un tuffo nella natura e nel verde per dare il benvenuto alla bella stagione. Già, ma dove? Spesso – troppo spesso - una passeggiata nei parchi si trasforma in uno slalom tra cartacce, “ricordini” dei cani e chi più ne ha più ne metta. Ma, fortunatamente, scaffali dei negozi italiani. E non a un orario qualunque.
Inizia la messa in sesto di via dell'Agnolo. Questo e altro tra i lavori della settimana
La riqualificazione di via dell’Agnolo, ma anche i lavori notturni in viale Strozzi, l'asfaltatura sul Viadotto Marco
L'ambulanza mette i pedali e salva la vita Giovedì 24 Marzo 2011 16:55
Polo e la sostituzione delle tubazioni del gas in via di Caciolle, via Benedetto Dei, via Carlo del Greco e via Vittorio Emanuele II. Sono alcuni degli interventi che
Giornate del Fai, ecco il programma
In Toscana arriva la prima 'bici-ambulanza': un mezzo di soccorso a pedali, dotato di defibrillatore automatico per intervenire in modo tempestivo
Puntuali come ogni anno tornano le giornate del Fai, che sabato e
anche nelle aree pedonali.
prenderanno il via la prossima settimana sulle strade cittadine.
domenica propone visite guidate in palazzi storici e monumenti, molti dei quali normalmente chiusi al pubblico. Ecco le proposte di Firenze e provincia.
Gratta e vince 5 milioni di euro Giovedì 24 Marzo 2011 15:15
Sui pedali al Molinaccio di Scandicci
Pioggia di milioni: in un solo colpo l'avventore di una tabaccheria si è portato a casa 5 milioni di euro. Il fortunato ha ringraziato tramite lettera la titolare del negozio dove aveva acquistato il tagliando del ''maxi miliardario'' da 20 euro.
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Firenze, Arezzo , Valdarno , Mugello , Val di Sieve , Empoli , Prato , Siena , Pistoia , Lucca , Versilia
Quando la cultura è a costo zero: la mappa del risparmio
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Vuoi il terrazzo? Paghi di più. In base al panorama
Rosy Bindi, l'anti bunga bunga a Vie Nuove
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Giovedì 24 Marzo 2011 16:10
LAVORO
Artigiani, Babysitter, Commesse , Edilizia, Estetica , Grafici, Segreteria, Lezioni, Ristorazione
Donne e politica, tema scottante, scottato e abusato nell'ultimo periodo sui media. A parlarne, sabato prossimo a Firenze, sarà la presidente del
RELAZIONI
Pd Rosy Bindi. In un incontro riservato appunto all'altra metà del cielo del Partito democratico.
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'La fine è il mio inizio'. Oggi in anteprima all'Odeon il film su Terzani
Cinema, stop al rincaro del biglietto
Lunedì 21 Marzo 2011 12:49
Cancellato l'aumento del costo del biglietto del cinema, previsto
Questa sera in anteprima al Cinema Odeon "La fine è il mio inizio", il film diretto da Jo Baier, trasposizione cinematografica del libro omonimo di
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non è sempre così: i piccoli (e grandi) gioielli del verde ci sono anche a Firenze, basta saperli cercare. Il Reporter.it li ha scovati e testati per voi: dal “Dragone” di via Trento allo Stibbert, da Villa il Ventaglio al parco Pazzagli, passando per i giardini degli Iris e delle Rose, la scelta non manca. Sul nostro sito (www.ilreporter.it) ecco una guida per scoprire questi paradisi cittadini, dove trascorrere una giornata all’insegna della natura senza allontanarsi troppo da casa. Restando
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Dal Medioevo fino al 1750 il 25 marzo fu assunto come inizio del calendario civile di Firenze. All'epoca era accompagnato da grandi
San Niccolò, la torre apre per i ''fochi''/FOTO
festeggiamenti, oggi è invece un'occasione per conoscere meglio la città attraverso due itinerari guidati. E allora, buon anno a tutti!
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giugno sarà visitabile, in tempo per i “fochi”.
Giovedì 24 Marzo 2011 11:20 Luci spente su Palazzo della Signoria, come su Ponte Vecchio. Niente illuminazione per la Torre di Pisa e in piazza del Campo a Siena. Anche la
Gioco d'azzardo, a chi chiedere aiuto
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Toscana 'lascia al buio' alcuni dei suoi monumenti simbolo in occasione de "L'ora della Terra'". GUARDA IL VIDEO
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Giovedì 24 Marzo 2011 14:55 C'era una volta la tramvia di Firenze e tre giovani scrittrici/giornaliste, che dopo aver realizzato un libro di favole e filastrocche, decisero di
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raccontarle anche a bordo del mezzo ferrato.
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Torneo di sport, davanti alla wii Giovedì 24 Marzo 2011 12:38 Chi ha detto che gli appassionati di computer e nuove tecnologie non sono sportivi? Lo sono eccome, soprattutto se per allenarsi è necessario
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in tema di “scoperte” cittadine, chi di voi sapeva che Serve Smarrite, Drago d’Oro e Stracciatella (solo per fare qualche esempio, perché la scelta è davvero vasta) sono nomi di vie fiorentine? E in quanti saprebbero dire con certezza in che zone della città si trovano? E allora, se il tempo è poco, per fare un viaggio alla scoperta delle strade più curiose e misteriose della bella Florentia non è necessario “armarsi” di cartina e scarpe comode e lanciarsi alla loro ricerca (anche se potrebbe davvero valerne la pena...), ma è sufficiente collegarsi al nostro sito e scoprire - da casa o dall’ufficio – tutti gli angoli nascosti di Firenze, click dopo click. Così come click dopo click, inchiesta dopo inchiesta, sul portale de Il Reporter si può rivivere l’avventura del Maggio Musicale Fiorentino - che si è trovato a Tokyo nei giorni dello spaventoso terremoto che ha devastato il Giappone - dalle prime scosse fino al ritorno a casa, con interviste, immagini e video. O “l’avventura” (perché spesso, purtroppo, chiamarla così non è affatto esagerato) dei giovani fiorentini in cerca di lavoro, tra sogni, speranze, problemi e opportunità. O ancora, dato che in primavera (è risaputo) i sensi si risvegliano, sfogliando le pagine virtuali de Il Reporter. it si può scoprire che – udite udite – non solo l’amore non danneggia la carriera, ma anzi la favorisce, o conoscere quelle che (studi e ricerche alla mano) sono le nuove tendenze in fatto di rapporti uomo-donna... Insomma,
sul nostro portale vi aspettano aggiornamenti e informazioni sulla vita fiorentina a 360 gradi. Non vi basta? Vorreste sapere di più, e su più argomenti? Nessun problema: mandate le vostre richieste e domande all’indirizzo e-mail redazione@ilreporter.it, e segnalateci i temi che vorreste veder trattati sul nostro sito. Noi saremo ben felici di accontentarvi.
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Giornale di informazione del Comune N.4 - Aprile 2011 ALLA SCOPERTA DI FIESOLE A PIEDI E SUI PEDALI
Il piacere di scoprire Fiesole in bicicletta o a piedi, lungo i sentieri fiesolani. Un’occasione unica per godersi le bellezze della natura, ma anche per incontrare l’arte, la cultura e la storia del territorio. È quanto il Comune di Fiesole, con la collaborazione della Regione Toscana, offre ai partecipanti alle escursioni che organizza e che rientrano nelle attività del Progetto Regionale “Osservatori Turistici di Destinazione”. Da marzo a ottobre sarà possibile, infatti, andare alla scoperta del Colle Lunato grazie a una serie di percorsi che si suddividono in tre aree tematiche: escursioni tra natura e cultura, i mai visti dell’arte sacra e bike tra natura e cultura. Nei tre ambiti, Fiesole fra natura e cultura propone numerosi itinerari: da quelli che ripercorrono la storia della civiltà etrusca al di fuori dell’area Archeologica, a quelli nel bosco di Fontelucente. E ancora passeggiate lungo l’argine dell’Arno, nella vecchia zona dei renaioli, o alla scoperta dei luoghi dove fioriscono le orchidee oppure nella Valle del Mugnone e nei dintorni di Caldine, oltre agli itinerari nel Parco di Montececeri e nelle su cave o nella via Vecchia fiesolana. Tutte le passeggiate si svolgeranno la domenica mattina e non dureranno più di tre ore, dalle 9 alle 12. Saranno condotte da esperti gruppi escursionistici che, oltre a illustrare il percorso, faranno conoscere i siti più importanti che via via si presentano lungo il cammino. Tutte le iniziative sono gratuite, ma devono essere prenotate entro le ore 12 di ogni venerdì precedente il singolo tour, telefonando ai seguenti numeri telefonici: +39 055/5961311, +39 055/5961323, +39 055/5961256. Fiesole e i mai visti dell’arte sacra, realizzato grazie alla collaborazione con la Diocesi di Fiesole, porta alla scoperta di capolavori nascosti. Visite che danno l’opportunità di conoscere il Seminario Vescovile, la Cappella di San Iacopo e la Chiesa di San Bernardino. Fiesole in bike tra natura e cultura percorre i sentieri fiesolani in bicicletta. Si tratta di itinerari “turistici” non competitivi, condotti da esperte guide ambientali – escursionistiche, della durata di circa quattro ore, dalle 8.30 alle 12.30. Dal tour che da Fiesole attraverso la via vecchia Fiesolana porta fino a Firenze, si passa a quello che attraversa Castel di Poggio e la Valle del Sambre. Oppure si può pedalare sulla rotta della pietra serena o fino a Poggio Pratone, nel punto più alto di Fiesole. Calendario escursioni: - Fiesole escursioni fra natura e cultura 3 aprile – 18 settembre – 9 ottobre 2011 FIESOLE CHE GUARDA L’ARNO Partenza ore 9,00 da Girone P.zza S. Pertini. Ritrovo fermata Ataf 10 aprile – 15 maggio – 16 ottobre 2011 IL BOSCO DI FONTELUCENTE Partenza ore 9,00 da Fiesole. Ritrovo davanti Palazzo Comunale 17 aprile 2011 IL FASCINO AN TICO DEI SENTIERI DI CAMPAGNA Partenza ore 9,00 da Fiesole. Ritrovo davanti Palazzo Comunale 8 maggio 2011 ALLA SCOPERTA DELL’ESOTICO MONDO DELL’ORCHIDEE Partenza ore 9,00 da Pian del Mugnone. Ritrovo Stazione Ferroviaria 29 maggio – 25 settembre 2011 GLI SCONOSCIUTI DINTORNI DELLE CALDINE Partenza ore 9,00 dalla Querciola. Ritrovo capolinea bus n° 21 (davanti Ristorante Mario) 11 settembre 2011 LA SUGGESTIONE DELLA CAMPAGNA LUNGO LA VALLE DEL MUGNONE Partenza ore 9,00 da Pian del Mugnone. Ritrovo Stazione Ferroviaria 2 ottobre 2011 IL PARCO DI MONTECECERI E LE SUE CAVE Partenza ore 9,00 da Fiesole. Ritrovo davanti Palazzo Comunale 23 ottobre 2011 LA VIA VECCHIA FIESOLANA TRA IL FASCINO DELLA STORIA E DELL’ARTE Partenza ore 9,00 da Fiesole. Ritrovo davanti Palazzo Comunale - Bike Tour a Fiesole 15 maggio 2011 DA FIESOLE A FIRENZE - pedalare tra storia ed arte Partenza da Fiesole ore 8,30. Ritrovo dei partecipanti P.zza Mino davanti al Municipio 28 maggio 2011 PEDALARE NELLA NATURA INCONTAMINATA Partenza da Fiesole ore 8,30. Ritrovo dei partecipanti P.zza Mino davanti al Municipio 11 giugno 2011 SULLA ROTTA DELLA PIETRA SERENA Partenza da Fiesole ore 8,30. Ritrovo dei partecipanti P.zza Mino davanti al Municipio 19 giugno 2011 SUL TETTO DI FIESOLE Partenza da Fiesole ore 8,30. Ritrovo dei partecipanti P.zza Mino davanti al Municipio - I mai visti dell’arte sacra 4 giugno – 2 luglio 2011 I MAI VISTI DELL’ARTE SACRA Ritrovo ore 10,00 Fiesole P.zza Mino (fermata bus) Per arrivare a Fiesole autobus n° 7 da Firenze – P.zza San Marco Durata della visita ore 2,30 circa
www.comune.fiesole.fi.it informazioni 055/055
ISOLE DEL PENSIERO. BÖCKLIN, DE ChIRICO, NUNzIANTE
Böcklin, de Chirico, Nunziante. Tre artisti connessi da una linea ideale intessuta di comunanze di temi, espressioni, sensibilità. Un percorso lungo quanto i 130 anni che separano la prima edizione dell’Isola dei morti di Böcklin ai lavori recenti di Nunziante, passando per de Chirico, che qui viene assunto come esempio, alto e rarefatto, dell’enorme influenza che l’opera di Arnold Böcklin ha avuto su molti importanti artisti del Novecento europeo: da Edvard Munch a René Magritte, da Max Ernst a Salvador Dalí, tra i tanti. Dal 16 aprile (inaugurazione ore 17) al 19 giugno, nella Sala del Basolato del Palazzo Comunale (piazza Mino – Fiesole) è ospitata la mostra Isole del pensiero. Böcklin, de Chirico, Nunziante, un’unica esposizione per tre grandi pittori. “Isole del pensiero. Böcklin, de Chirico, Nunziante - afferma giovanni Faccenda che della mostra è il curatore - cade nel centodecimo anniversario della morte di Böcklin, avvenuta in quella stessa Fiesole che oggi ospita la rassegna. Non intendiamo mettere a confronto i tre autori cui la mostra è intitolata, ma piuttosto documentare una ideale convergenza intellettuale fra i tre protagonisti, lungo una linea di continuità fra modernità e contemporaneità. Una linea a cui è estraneo qualsiasi concetto di “discepolato” e nella quale emergono senz’altro più numerose le differenze delle affinità fra Böcklin, de Chirico e Nunziante. Ciascuno, peraltro, viaggiatore isolato, in epoche diverse, nel misterioso ed intrigante universo della metafisica”. Di Arnold Böcklin sono esposte quattro opere: Villa am Meer - Villa sul mare (189293), Flötender Pan - Pan che suona lo zufolo (1897), Die Kapelle - La cappella, 1898, e l’ultima, incompiuta, Pan im Kinderreigen - Pan fra i bambini in girotondo, dipinta dal grande svizzero poco prima della morte, nella sua Villa Bellagio. Sono lavori che evocano le atmosfere oniriche popolate di architetture classiche, simbolismi, allegorie e quel richiamo ossessivo alla morte che arriva a livelli sublimi nella inarrivabile Isola dei morti, oggi considerato il quadro più famoso al mondo. Di quest’ultima opera si conservano 4 delle 5 versioni dipinte dall’Autore (la quarta versione è stata distrutta, si dice, durante un bombardamento nel corso del secondo conflitto mondiale), tutte considerate “inamovibili” dai musei che ne sono i fortunati possessori. L’isola dei morti divenne prestissimo un’opera feticcio. Hitler - che acquisto la terza versione - non se ne separò sino alla morte; Lenin ne volle una copia così come d’Annunzio: tutti contagiati da quella febbre böckliniana che colpì e continua a colpire chi cerca di far propri i segreti di questa isola popolata da tenebrosi cipressi. Quanto grande sia il debito nei confronti di Böcklin maturato da vari protagonisti del Novecento, lo testimonia, in Italia, soprattutto de Chirico, e non soltanto nei due periodi che sappiamo improntati ad un eloquente stile böckliniano. Del primo periodo, che spazia tra il 1909 e il 1910, la mostra propone forse il massimo capolavoro, La passeggiata-Il tempio di Apollo a Delfi, del 1910. Ma anche tutto il periodo romantico, tra l’inizio degli anni Quaranta e la prima metà del decennio successivo, ci mostra un Pictor Optimus ancora evidentemente attratto da Böcklin. Com’è testimoniato in mostra dal Castello di Rapallo (1947-48), Cavaliere con cane (1948), Vita silente con marina (1950), I romani in Britannia (1953). Decisiva, in quella che si configura ad oggi come la più alta stagione creativa di Nunziante, è la visita che egli fece la scorsa primavera a Villa Bellagio, estrema dimora del pittore svizzero sul crinale tra Fiesole e San Domenico. Senza una simile opportunità, non avremmo mai visto, forse, tante pregevoli pitture: Laggiù dove tutto è possibile, Accadde un mattino, Attesa, Il volo di Pindaro, L’alba vinceva l’ora mattutina. E, naturalmente, le versioni - personalissime - di Prometeo e de La partenza degli Argonauti: “Isole del pensiero”, anch’esse, sulle rotte di un pittore deciso a salpare alla volta di misteriosi mari, nei quali si era svolto parte dell’itinerario metafisico di Böcklin, prima, e di de Chirico, poi. Isole del pensiero. Böcklin, de Chirico, Nunziante Fiesole, Palazzo Comunale, Sala del Basolato, 16 aprile - 19 giugno 2011. Orario: 10 - 19 tutti i giorni. Ingresso: interi 5 euro, ridotti: 3 euro; ingresso cumulativo per tutti i musei di Fiesole: 12 euro. Acquisto biglietti: presso la biglietteria di via Portigiani1, Fiesole. Catalogo: Electa, a cura di Giovanni Faccenda con interventi di Hans Holenweg e Paolo Parrini. Info: tel. 055.5961293 infomusei@comune.fiesole.fi.it www.museidifiesole.it
IN MOSTRA LE gRANDI CERAMIChE DI ANTONIO MANzI
Sant’Ansano, e da lì, sotto villa Medici, fino a Fiesole, presso il Museo Bandini, dove oggi è esposta la preziosa collezione di tavole del Trecento e Quattrocento e di terrecotte robbiane. - Fiesole nell’Ottocento. Con l’Unità d’Italia e Firenze capitale inizia la trasformazione urbanistica di Fiesole: un percorso di visita alla scoperta di un periodo storico fiesolano meno noto. - Il tesoro della Cattedrale. Apertura straordinaria della Cappella di San Iacopo, con la collaborazione degli Amici dei Musei di Fiesole, nei giorni 9, 10 e 16, 17 aprile, alle ore 11.30-13.00, in occasione della Settimana della Cultura (9 -17 aprile 2011).
TORNA L’APPUNTAMENTO CON LE “vISITE AI gIARDINI DELLE vILLE FIESOLANE”
“Antonio Manzi, custode di attimi” è il titolo della mostra che raccoglie a Fiesole le grandi ceramiche di Antonio Manzi con cui l’artista ha modificato, in profondità, il modo di concepire la scultura e la decorazione. L’esposizione, curata dal critico d’arte Stefano De Rosa, sarà ospitata nella Basilica di Sant’Alessandro dal 9 aprile (inaugurazione ore 17,30) fino al 30 maggio (a ingresso gratuito). La mostra ospiterà quaranta opere fra cui anche alcune sculture e affreschi realizzati con una tecnica unica. Per quest’occasione Manzi, il più grande artista vivente specializzato nella ceramica, ha eseguito un trittico in ceramica di grandi dimensioni, intitolato “Alba del mondo” che sarà esposto sotto il catino absidale della basilica. “Il titolo nasce da una conversazione avuta con l’artista alcune settimane fa – racconta il curatore De Rosa -. Si conversava in un caffè e parlavamo di cosa esporre a Fiesole. Guardavamo insieme le foto delle opere, in particolare del polittico in ceramica, e la conversazione si spostò sull’arte come memoria dell’uomo. Manzi, allora, diede di sé questa definizione: ‘Io sono un custode di attimi’, di cui mi sono ricordato scrivendo la nota di presentazione”, ha concluso De Rosa. La mostra differisce dalle tante altre realizzate dal maestro e prende il via dal grande pannello di ceramica fatto appositamente per questa esposizione: “Per la Basilica di Sant’Alessandro ci voleva qualcosa di grandioso e così Manzi ha realizzato un capolavoro di 4 metri per 1, un’opera gigantesca e titanica che rappresenta Adamo ed Eva, l’amore e la natura dell’Eden”, ha spiegato De Rosa. Le altre opere esposte, in gran parte inedite, costituiscono un’antologia della produzione dell’ultimo ventennio: sculture, incisioni, pitture e ceramiche di straordinaria bellezza. Nell’accostamento dei colori, nella bellezza delle forme, nell’accarezzarsi delle figure, nell’aggrovigliarsi dei corpi, l’Artista esprime il suo tormento interiore ma anche la sua visione della vita. Si racconta e si mette a nudo. Le opere “gridano” ma nello stesso tempo ci parlano della “favola bella” dell’esistenza. Fra i soggetti più raffigurati, la coppia, nella dimensione di incantesimo, alla Chagall, ma anche in senso erotico, retaggio liberty e art nouveau; quella di Manzi, però, è sempre un’appropriazione critica e dialettica degli stili altrui. La forza del segno è il suo tratto distintivo, compiuto con un’estrema economia di mezzi, e con il quale riesce a ricreare una realtà. Orario: lunedì / venerdì 14-18; sabato e domenica 10-18 Chiuso il mercoledì.
INIzIATIvI PER gRANDI E PICCOLI CON LE DOMENIChE AI MUSEI
A proseguimento della Settimana della Cultura, tutte le domeniche dal 3 aprile al 12 giugno e il 25 aprile, i Musei di Fiesole organizzano attività dedicate a grandi e piccoli. Le iniziative sono l’occasione per scoprire un territorio ricco di preziose testimonianze storiche e di suggestive bellezze naturali. L’appuntamento è per la domenica alle ore 15.30 presso la biglietteria del Museo Archeologico. Le iniziative sono gratuite e per parteciparvi è necessaria la prenotazione. Ogni appuntamento prevede un numero di partecipanti minimo di 10 e massimo di 20 persone. Per informazioni e/o prenotazioni telefonare allo 055.5961293 o infomusei@comune.fiesole.fi.it . Di seguito le attività in programma. Bambini: attività per giocare - Giovani archeologi al lavoro. Sotto la guida di un archeologo, i ragazzi parteciperanno a una emozionante scoperta: reperti etruschi, romani e longobardi affioreranno lentamente dalla terra, aiutandoci nella ricostruzione della storia di Fiesole. - Gioco dell’Oca. Le piscine e le palestre delle terme romane, il tempio di Minerva e il Teatro saranno le caselle di un insolito percorso del gioco dell’oca. - Senza parole (17 aprile, 15 maggio, 12 giugno). Un modo diverso per coinvolgere i più piccoli (e non solo) nella visita al Museo, quello insieme ai mimi. - Giallo al Museo. Qualcosa di insolito è avvenuto nelle sale dei Musei, qualcosa o qualcuno è sparito e non si trova; la raccolta degli indizi giusti in mezzo a tracce ingannevoli è la sola strada per la soluzione. Le iniziative sono consigliate per bambini di età compresa tra i 6 e i 10 anni. Adulti: percorsi - Sulle tracce degli Etruschi e dei Romani. Un itinerario tra i resti di Fiesole antica: dalla sede degli Àuguri, i depositari dei segreti nascosti nel cielo, lungo le mura ciclopiche fino alla necropoli etrusca. - Percorso bandiniano. Avvicinarsi a Fiesole lungo la “via vecchia fiesolana”, passando da
Tornano le “visite ai giardini delle ville Fiesolane”. Dopo il grande successo delle edizioni passate, anche quest’anno da aprile a ottobre, con pausa a luglio e agosto, sarà possibile visitare luoghi di grande fascino solitamente chiusi al pubblico. Un itinerario che porta alla scoperta di giardini e paesaggi in cui emerge il rapporto fra l’uomo e la terra, in un equilibrio che ha reso Fiesole celebre per le sue forme ed i suoi colori. Villa Medici, Villa Montececeri, Villa Nieuwenkamp e ancora Villa San Michele, Villa Peyron, Villa Schifanoia, Villa Rinuccino e Villa Le Balze sono i luoghi che il visitatore può ammirare grazie all’iniziativa. Inoltre, durante le visite del 9 giugno a Villa Schifanoia e dell’8 settembre a Villa Rinuccino si terranno anche delle letture a cura dell’Associazione Culturale Ascarè. Le visite guidate ai giardini delle ville fiesolane sono organizzate dal Comune di Fiesole e condotte da guide dell’Aiapp (Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio). I visitatori saranno accompagnati di volta in volta da un architetto paesaggista che spiegherà le caratteristiche e i segreti dei luoghi. Per partecipare occorre prenotarsi il lunedì antecedente la visita prescelta chiamando lo 055.5961293 dalle ore 10 alle ore 14. Il costo del biglietto per le visite è di 5 euro l’intero e 3 euro il ridotto (da 7 a 25 anni e oltre 65 anni). L’ingresso è gratuito per i bambini fino a 6 anni. Di seguito il calendario delle visite: Conoscere i giardini fiesolani 2011 GIORNO
Giovedì 14 Giovedì 21 Giovedì 28 Giovedì 5 Giovedì 12 Giovedì 19 Giovedì 26 Giovedì 9 Mercoledì 15 Giovedì 23 Giovedì 8 Giovedì 15 Mercoledì 21 Giovedì 29 Giovedì 6 Giovedì 13
ORA
APRILE Ore 16.00 Ore 16.00 Ore 15.00 MAggIO Ore 16.00 Ore 16.00 Ore 16.00 Ore 16.00 gIUgNO Ore 16.00 Ore 15.00 Ore 16.00 SETTEMBRE Ore 16.00 Ore 15.00 Ore 15.00 Ore 16.00 OTTOBRE Ore 16.00 Ore 16.00
LUOGO
Villa Medici Villa Montececeri Villa Le Balze Villa Schifanoia Villa Montececeri Villa Nieuwenkamp Villa Rinuccino Villa Schifanoia Villa Peyron Villa S. Michele Villa Rinuccino Villa Le Balze Villa Peyron Villa S. Michele Villa Medici Villa Schifanoia
SETTIMANA DELLA CULTURA A FIESOLE
Anche i Musei di Fiesole aderiscono alla “Settimana della Cultura”. Nel corso di tutta la settimana che va dal 9 al 17 aprile, l’accesso all’Area Archeologica sarà gratuito per tutti. Inoltre, nei giorni 9, 10 e 16, 17 aprile ci sarà l’apertura straordinaria della Cappella di San Iacopo con visite guidate organizzate con la collaborazione degli “Amici dei Musei di Fiesole”. Per finire, il 10 e il 17 aprile i Musei di Fiesole offriranno ai visitatori la scelta di varie attività per bambini (Scavo archeologico, Gioco dell’oca, Giallo al museo) e per adulti (Itinerario sulle tracce degli etruschi e dei romani, Percorso bandiniano, Visita guidata alla Fiesole dell’Ottocento). Le attività si svolgeranno in tutti i Musei di Fiesole: Area Archeologica, Museo Civico Archeologico e Museo Bandini. Luogo. Musei di Fiesole, Via Portigiani 1 , 50014 Fiesole (FI) Orari. Musei di Fiesole tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00; Cappella San Iacopo 9, 10 e 16, 17 aprile dalle 11.30 alle 13.00; Attività del 10 e del 17 aprile, ore 15.30. Costo del biglietto. GRATUITO: Area Archeologica, Cappella di San Iacopo, attività del 10 e 17 aprile. Biglietto d’ingresso ridotto (euro 6,00) per Museo Bandini + Museo Civico Archeologico. Completa gratuità per i FIESOLANI. Prenotazione evento. È obbligatoria la prenotazione alle iniziative della domenica. Info: Tel. 055.5961293 - email: infomusei@comune.fiesole.fi.it
NUOvO IMPIANTO DI DISTRIBUzIONE CARBURANTI A ELLERA
Un nuovo impianto di distribuzione carburanti verrà realizzato nella frazione di Ellera. Il nuovo distributore andrà a collocarsi ai margini dell’abitato, lungo la nuova variante alla SS 67 Aretina, in prossimità della rotatoria in direzione di Pontassieve. L’impianto verrà realizzato con caratteristiche tali da assicurare adeguati standard qualitativi: oltre alla distribuzione dei carburanti sono previsti al servizio dell’attività una superfi cie di vendita per circa 38 metri quadri e relativi spazi accessori, alcuni servizi all’automobile e all’automobilista, tra cui 5 postazioni di autolavaggio, 4 piazzole di aspirazione e una stazione sanitaria per i camper.
Attraverso lo schema di convenzione sul progetto approvato dalla giunta fiesolana sarà, inoltre, garantita la realizzazione di un parcheggio pubblico, per circa 400 metri quadri e 13 posti auto con alcuni posti motorino, oltre alla messa a disposizione gratuita, ad ANAS S.p.A., delle aree di proprietà che sono interessate dalla realizzazione della variante alla SS 67 Aretina. I lavori che seguiranno quelli di realizzazione della variante stradale, completeranno poi il quadro degli interventi già approvati dal Comune (quelli per le nuove residenze e nuovi spazi pubblici centrali nelle aree della ex fabbrica Calamai e per il completamento dell’insediamento produttivo della Dorin). Una parte di questi sono già in corso e stanno ridisegnando l’assetto urbanistico della frazione di Ellera. Con la realizzazione del nuovo impianto nella valle dell’Arno verrà riportato, con livelli prestazionali adeguati dal punto di vista commerciale e in posizione consona rispetto alle abitazioni esistenti, un servizio che era venuto meno con la dismissione, negli anni ’80, dell’impianto di piazza Mazzini a Compiobbi. Con il nuovo parcheggio, prossimo alle abitazioni situate al confine con Pontassieve, verrà infine perfezionata la dotazione di spazi pubblici a disposizione della frazione.
LA CULTURA DEL PRIMO SOCCORSO IN MOSTRA
L’Associazione NICCOTESTINI con il patrocinio del Comune di Fiesole organizza un incontro e una mostra per affrontare e promuovere la “Cultura del Primo Soccorso”. Sabato 16 aprile, alle ore 16 a Casa Marchini Carrozza a Fiesole (via Portigiani, 3), si terrà un incontro nel quale verrà affrontato il tema dell’importanza del primo soccorso come stile di vita. Al dibattito prenderanno parte la Dott.ssa Margherita Taras (Assessore Assistenza e Sociale del Comune di Fiesole), il Dott. Giuseppe Fradella (Cardiologo A.O.U. Careggi - Area Emergenza Urgenza ANMCO), Matteo Tirinnanzi (Laerdal Italia) e Giancarlo Zuri (Presidente Fratellanza Popolare Caldine). Sono previsti anche gli interventi del sindaco di Fiesole Fabio Incatasciato e dell’Assessore alla Cultura del Comune di Fiesole Paolo Becattini. Dal 17 al 23 aprile saranno, inoltre, esposte a Casa Marchini Carrozza opere realizzate dai ragazzi dell’Accademia di Belle Arti di Firenze. “Il Battito” è il titolo della mostra, proprio perché le creazioni sono ispirate a questo tema. L’Associazione NICCOTESTINI, nata nel maggio 2010, porta avanti l’obiettivo di sensibilizzare cittadini e istituzioni sul problema dell’“arresto cardiaco improvviso” e si adopera per la diffusione dei defi brillatori in tutti i luoghi di aggregazione.
DESTINARE IL 5 PER MILLE DELL’IRPEF AL COMUNE DI FIESOLE PER SOSTENERE LE ATTIvITÀ E I PROgETTI A CARATTERE SOCIALE
Per il 2011 è possibile destinare il 5 per mille dell’Irpef al fi nanziamento di fi nalità a carattere sociale svolte dal proprio Comune di residenza. Questa possibilità permette al cittadino di diventare parte attiva della vita sociale e civile della propria città. Una scelta che non comporta nessun costo aggiuntivo per il contribuente, ma che diventa una risorsa importante per il Comune. Con i soldi che saranno raccolti il Comune di Fiesole intende potenziare il fondo a sostegno dei progetti e delle iniziative a carattere sociale e, in particolare, quelli sulla disabilità, come “Una Casa a Caldine” e “Laboratori Amici”, e quelli per gli anziani, soprattutto legati alle attività dello sportello “Mai Dire vecchio”. Tutti i progetti interesseranno sia il capoluogo che entrambi le valli. Nel 2006 attraverso questa forma di destinazione del 5 per mille (che il contribuente deve comunque versare scegliendo tra una serie di realtà del volontariato, del privato sociale, delle istituzioni pubbliche) sono stati raccolti circa 10mila euro che sono stati destinati in particolare a sostenere le attività rivolte ai giovani e agli anziani. Un contributo è stato dato, anche, al progetto di accompagnamento alla nascita realizzato presso la Ludoteca del Circolo La Pace di Compiobbi. Si ricorda, inoltre, che questa assegnazione economica è supplementare all’otto per mille che continuerà essere indirizzato come prima. Per maggiori informazioni sul 5 per mille è possibile visitare il sito dell’Agenzia delle Entrate: www.agenziaentrate.gov.it/.
UN INCONTRO PER PARLARE DI SALUTE E BENESSERE
“Le Prigioni della Mente” è il tema dell’incontro di sabato 9 aprile che rientra nell’iniziativa “Salute e Benessere”, che ha l’obiettivo di informare, promuovere e sensibilizzare la cittadinanza sul tema della salute vista da angolature diverse. Durante l’appuntamento, coordinato dalla neurologa Margherita Taras insieme a Emy Narbone, verrà aperto un focus sugli attacchi di panico. L’appuntamento - gratuito e aperto a tutti i cittadini - si tiene a Casa Marchini Carrozza (via Portigiani, 3 – Fiesole), dalle ore 16 alle ore 18. L’incontro prevede una parte interattiva dove viene lasciato spazio alle domande, ai dubbi, alle curiosità e ai quesiti del pubblico. Inoltre, ai partecipanti verranno indicate appropriate letture di approfondimento. L’ iniziativa è nata nel 2009 da un’idea di Emy Narbone, naturopata energetica, con l’obiettivo di rendere consapevole il pubblico circa il proprio diritto alla salute e al benessere che va esercitato e difeso. Nel 2011 prosegue grazie alla disponibilità di valenti professionisti della salute, alla collaborazione del Comune di Fiesole ed al supporto di Margherita Taras, Assessore all’Assistenza sociale.
“FANTASTIChE vISIONI”: MOSTRA DI SCULTURE DI SILvANO PORCINAI
Il porticato trecentesco, la sovrastante terrazza e la sala consiliare del Palazzo Comunale di Fiesole ospitano fi no al 27 aprile i bronzi, i gessi, le terracotte e le cere di Silvano Porcinai, a spiegare la prolifica e variegata attività dello scultore che di recente ha realizzato il Monumento bronzeo alla Lavandaia, nella piazza Umberto I a Grassina. “Fantastiche visioni”, come recita il titolo dell’esposizione, che evocano il mondo di Silvano, popolato da figure dinamiche e guizzanti di luce, ispirate ad atmosfere arcaiche, preclassiche e manieriste con un’attenzione particolare alla terra di Spagna, meta preferita dei suoi frequenti viaggi. Silvano Porcinai è nato a Grassina (Firenze) nel 1950, dove tuttora vive e lavora. Diplomato all’Istituto Statale d’Arte di Firenze, sezione di Oreficeria, ha svolto la sua attività di docente di scultura e modellato presso diversi istituti e licei artistici della Toscana (Firenze, Pistoia, Grosseto e Siena).
Socio del Gruppo Donatello e dell’Antica Compagnia del Paiolo, è accademico delle Arti del Disegno, classe scultura. La sua prima mostra personale fu tenuta nel 1977 a Firenze presso il Gruppo Donatello, dove è tornato ad esporre nel 1992, ed in diverse collettive. Nel 2005 ha vinto il I Premio nel Simposio nazionale di scultura in creta all’Impruneta. Scheda della mostra: Titolo: Silvano Porcinai “Fantastiche Visioni” a cura di Giovanna Sparapani Spazio espositivo: Piazza Mino e Sala Consiliare - Fiesole (FI) Orario: Fino al 27/4/2011; dal lunedì al giovedì ore 9 – 18.30; venerdì 9 – 13 Ingresso libero
gLI ETRUSChI E IL SACRO. DA FIESOLE A SOvANA
Fino al 5 giugno nei locali del Museo Civico Archeologico di Fiesole è in corso la mostra “gli Etruschi e il Sacro. Da Fiesole a Sovana”. L’esposizione, organizzata in collaborazione con il Comune di Sorano e la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, vuole sottolineare la presenza nel museo fiesolano di reperti etruschi provenienti dal territorio di Sovana donati nel 1878 dall’Accademia Colombaria di Firenze. L’Accademia scavò infatti alcune tombe nelle necropoli etrusche di Sovana: molti reperti entrarono a far parte delle collezioni del Museo Etrusco di Firenze, un piccolo nucleo fu invece donato al Museo fiesolano che andava costituendosi proprio in quegli anni. Nella mostra sono visibili oggetti mai esposti fi nora a Fiesole. Tra di essi meritano una speciale menzione le due statuette in piombo di Zertur Cecnas e Velia Satnea, due figure misteriose e piene di fascino, risalenti al III secolo a.C., uniche in Etruria, raffigurate con le mani legate dietro la schiena. Queste statuette furono deposte nella tomba in un secondo momento, circa tre secoli dopo che la tomba era stata costruita, e il fatto che le due figure abbiano le mani legate dietro la schiena le collega verosimilmente a una maledizione alla quale i due personaggi furono legati. Nell’occasione della mostra gli Amici dei Musei di Fiesole effettueranno visite guidate e percorsi tematici. La mostra si trasferirà poi a Sovana nel periodo estivo.
SPAzIO INCONTRI: CORSI, LABORATORI E INIzIATIvE
Imparare l’inglese e lo spagnolo: dal mese di aprile con lo Spazio Incontri di Caldine si può. Dal 13 aprile al 15 giugno sarà possibile, infatti, seguire il corso di inglese base e di spagnolo base. Entrambi si terranno il mercoledì, il primo corso dalle ore 18.30 alle ore 20.30, mentre il secondo corso dalle ore 21 alle ore 23. Il costo di ciascuno è di 70 euro. Le lezioni si terranno nei locali della Fratellanza Popolare di Caldine (piazza Mezzadri, 6). Lo Spazio Incontri, sempre in collaborazione con la Fratellanza Popolare di Caldine, organizza, inoltre, a partire da mercoledì 13 aprile un corso di alfabetizzazione sull’uso del computer. Il corso si sviluppa su tre temi: concetti di base (componenti base di un personal computer, dispositivi di entrata e uscita, prestazioni dei computer e tipi di software: sistema operativo - sistema applicativo), uso del computer (primi passi con il computer: accendere e spengere correttamente il computer; il mouse: cosa è e come si usa) e utilizzo dell’ambiente semplifi cato ELDY (gestione della posta, passeggiata in internet, chiacchiere, scriviamo una lettera ad un amico, cosa c`è nel mio disco?). Il corso prevede 5 incontri a partire dal 13 aprile, ogni lunedì e mercoledì dalle ore 20.15 alle ore 22.15. Le lezioni si terranno nei locali della Fratellanza Popolare di Caldine. Per l’attivazione del corso, la cui quota di iscrizione è di 20 euro, è necessario un minimo di 4 persone fino ad un massimo di 8. È possibile partecipare utilizzando anche il proprio computer portatile. E ancora, lo Spazio Incontri “Apre le porte alla legalità”. L’iniziativa prevede interviste itineranti sul territorio, rivolte a giovani e adulti, e realizzate in collaborazione con le associazioni locali, per la realizzazione di uno spot/slogan di sensibilizzazione sul tema della legalità, oltre che attività dinamiche e ludico – creative all’aperto per ragazzi e, infine, la proiezione di fi lm rivolti ai giovani e alla cittadinanza. Fra i film in programma, martedì 12 aprile, alle ore 16, nei locali della Fratellanza Popolare di Caldine, verrà proiettato “North Country. Storia di Josey”. Reduce da un matrimonio fallito, Josey Aimes torna nel suo paese natale, nel nord del Minnesota, sperando di costruire una vita migliore per sé e per i suoi due figli. Incoraggiata dalla sua amica Gloria, una delle poche donne del paese che lavora fra i minatori, Josey prende a lavorare in miniera. Pronta per affrontare il duro e pericoloso lavoro, la donna deve però far fronte alle molestie sessuali dei suoi colleghi uomini. Quella di Josey sarà una lotta contro la comunità e i suoi pregiudizi per affermare i propri diritti. Per info e iscrizioni: lunedì e martedì dalle 16 alle 19, tel. 342.1949511; E-mail spazioincontri_fiesole@yahoo.it.
DISEgNO, LINgUE E MUSICA. ECCO LE OFFERTE DEL CENTRO INCONTRI
Il Centro Incontri di Compiobbi in collaborazione con l’Associazione Artisti fiesolani organizza un corso di disegno artistico. Le lezioni, condotte dal pittore fiesolano Valerio Mirannalti, si tengono tutti i mercoledì dal 13 aprile al 15 giugno, dalle 20.30 alle 22.30, nei locali del Centro Incontri (via Romena, 58).Il costo del corso (20 ore) è di 70 euro. Il Centro Incontri organizza anche il corso di inglese base e di spagnolo base. Il corso d’inglese base si tiene dal 13 aprile al 15 giugno ogni mercoledì dalle 20.30 alle 22.30, quello di spagnolo base dal 14 aprile al 26 giugno ogni giovedì dalle 20.30 alle 22.30. Il costo di ciascun corso è di 70 euro. Inoltre, il Centro Incontri organizza su richiesta corsi di pianoforte, chitarra, basso e canto in collaborazione con l’Associazione Sound di Pontassieve INFO E ISCRIzIONI: Centro Incontri di Compiobbi via di Romena, 58 - Tel. 055.6593090 Orario di apertura: mercoledì e venerdì 15 – 19.30 e il giovedì 15 - 20 / 21– 23 E-mail: centro.incontri@yahoo.it
CIRCOLO DI LETTURA. “IL TÈ ALLE CINQUE IN BIBLIOTECA”
Tornano gli appuntamenti culturali con il “Circolo di Lettura – il Tè alle cinque in Biblioteca”. Sabato 9 aprile, alle ore 16.30, alla Biblioteca Comunale di Compiobbi (Via Romena, 58 - lato Piazza Etrusca) per ricordare il 25 aprile, giorno della liberazione dal nazifascismo, sarà presentato il video: “La Provincia di Firenze dal 1938 alla Liberazione”. Seguiranno testimonianze e letture. Sarà presente l’Assessore alla Formazione di Fiesole Maria Luisa Moretti. Il secondo incontro del mese di aprile è per il 16, alle ore 16.30, alla Biblioteca Comu-
nale di Fiesole (Via Sermei, 1). Nell’occasione, sempre per ricordare il 25 aprile, saranno proiettati due documentari: “Firenze 1944” e “Radio Firenze”. All’incontro saranno presenti, fra gli altri, un rappresentante dell’Istituto Storico della Resistenza della Toscana e l’Assessore alla Formazione di Fiesole Maria Luisa Moretti. Gli appuntamenti, organizzati dall’Associazione “Amici delle Biblioteche di Fiesole”, sono a ingresso libero. Per maggiori informazioni: Associazione“Amici della Biblioteca di Fiesole”: tel. 055.6594346, cell. 3391834218, e-mail: valdemaro.m@alice.it
IL TEATRO ANTICO vA IN SCENA
I “Fogli di Fiesole” sono a cura del Comune di Fiesole
Il Teatro Antico va in scena in occasione del centenario della prima rappresentazione nel Teatro Romano (1911-2011). Nel 1911 fu rappresentato l’”Edipo Re” nell’interpretazione di Gustavo Salvini, che inaugurò il Teatro Romano il 20 aprile, più o meno la stessa data in cui gli Ateniesi celebravano le Grandi Dionisie. A Fiesole spetta il merito di aver ricondotto – primo in Italia – la tragedia classica in un teatro all’aperto. Questo progetto si pone l’obiettivo di sensibilizzare i giovani e le scuole alla tradizione della cultura classica offrendo l’opportunità di vedere uno spettacolo all’ora del tramonto e poter visitare l’area archeologica e i musei di uno dei luoghi più belli e suggestivi del nostro Paese. Per festeggiare questo anniversario il Comune di Fiesole ha organizzato due appuntamenti per il mese di maggio: “Casa Agamennone” di e con Marco zannoni ed “Edipo Re” con la regia di Enrica Sangiovanni e gianluca guidotti. Dal 6 al 15 maggio al Marco zannoni mette in scena “Casa Agamennone”, uno spettacolo per parola e musica che si snoderà lungo i percorsi dell’Area archeologica di Fiesole e propone un nuovo e suggestivo ascolto di una storia senza tempo che affonda le sue radici nel mito greco. Il Mito diventa il motore inerziale nella mente degli uomini, la giustificazione celeste dei misteri della volta dell’universo, il principio, l’inizio, l’origine di tutte le cose. Dalle lotte olimpiche che giustificarono il regno di un solo re, Zeus, fino alla Tragedia greca che ci introduce nelle stanze piene di enigmi e di ombre, negli atri e nei cortili della Casa di Agamennone. Protagonista assoluto di questo viaggio a ritroso nel tempo è un personaggio immaginario: Racconto. Raccontare, immaginare, travisare, rimescolare e reinventare ancora una volta le parole, assumere più sembianze e caratteri è lo stile ed il gioco teatrale prediletto da Marco Zannoni che in questo suo spettacolo ci offre una reinterpretazione della Tragedia e del Mito greco. Una rilettura in chiave moderna di una sostanza tanto complessa in grado però di avvicinare ora al suo ascolto anche un pubblico più inesperto e giovane. Lo spettacolo sarà accompagnato da una banda musicale composta da dodici giovani adolescenti della Scuola Media L. Pirandello di Firenze, guidati dal Maestro Leonardo Brizzi. Nei giorni 6,7,8 e 13,14,15 lo spettacolo è in programma alle ore 18, mentre nei giorni 9, 10, 11, 12 alle ore 10 per le scuole. A cento anni di distanza il Comune di Fiesole e Archivio Zeta hanno deciso di onorare questo importante anniversario mettendo in scena “Edipo Re” di Sofocle con la regia di gianluca guidotti ed Enrica Sangiovanni. Lo spettacolo va in scena al Teatro Romano dal 18 maggio al 5 giugno alle ore 18 (tutti i giorni esclusi i lunedì e i martedì). L’“Edipo Re” è un racconto che parla di noi. Non c’è vincitore e la sofferenza è un archetipo genetico che tiene legato lo spettatore alle parole di questo mito. Un teatro che è, secondo il manifesto di Pasolini, rito culturale. Dal confronto diretto con la materia drammaturgica con Sofocle si entra nelle acque mobili di un primitivo umanesimo: si producono i contrasti, la dialettica, le antinomie. Edipo è il nuovo capo ma in città la peste decima la popolazione: dalla necessità di comprendere il motivo di questa maledizione si genera la tragedia, il processo, si ripercorre la Storia all’indietro, alla ricerca dei colpevoli. Sofocle sembra porre domande, si interroga sull’essere umano che porta sulla scena. Il Coro e gli altri personaggi tessono una tela da cui si intravede la mente di Sofocle. Il resto è pazienza artigianale: il lavoro degli attori sulla parola, sul silenzio, sul movimento e sul respiro. Come nei teatri greci, la tragedia è recitata alla luce del tramonto. Informazioni e prenotazioni: infomusei@comune.fi esole.fi .it – tel. 055 5961293 Costo biglietto spettacoli teatrali: Casa Agamennone: € 15 intero - € 8 ridotto – € 5 ridotto speciale per le scuole Edipo re: € 20 intero- € 10 ridotto I cittadini fiesolani hanno diritto per entrambi gli spettacoli al biglietto ridotto.
BREVI gLI AUgURI DI PASQUA DAI RAgAzzI DI “UNA CASA A CALDINE”
Dopo l’omaggio floreale che i ragazzi di “Una casa a Caldine” hanno fatto ai negozianti e ai passanti di piazza dei Mezzadri a Caldine per celebrale l’arrivo della Primavera, è arrivato il momento di festeggiare la Pasqua. Anche questa volta i ragazzi del progetto Strada facendo di “Una casa a Caldine” (Progetto della Società della salute di Firenze - Zona Nord-Ovest, del Comune di Fiesole e del Comune di Vaglia, gestito dalla Cooperativa sociale Silver del Consorzio CO&SO Firenze e reso possibile grazie alla preziosa collaborazione della Fratellanza popolare della Valle del Mugnone) vogliono condividere un momento gioioso con le persone che si affacciano sulla stessa piazza. L’appuntamento è il 20 aprile, dalle 16.30 alle 19.30, in piazza Mezzadri per la Festa di Pasqua, un’occasione per ricevere un piccolo pensiero da parte dei ragazzi con disabilità, che frequentano “Una casa a Caldine”.
ESCURSIONI gUIDATE SULLE COLLINE FIESOLANE
La Polisportiva valle del Mugnone insieme al gruppo naturalistico Il gambero organizzano anche per il mese di aprile camminate ed escursioni in alcuni fra i luoghi più belli e interessanti delle colline fi esolane. Il 9 aprile è in programma la camminata a Monte Morello, mentre l’ultimo appuntamento è il 30 aprile con la gita alla Madonna del Sasso. Il ritrovo per la partenza è fissato presso la Palestra della Polisportiva (via Pian del Mugnone, 1). È possibile iscriversi alle gite fino al giorno precedente la data in calendario. A chi vuole partecipare alle escursioni guidate è consigliato avere come proprio equipaggiamento: zaino, borraccia, giacca a vento, scarpe e bastoncini da trekking. Per iscrizioni e informazioni è possibile rivolgersi al responsabile gite, Silvano Torelli, chiamando il numero 055.5040255 o il 3357459955 oppure contattando la segreteria della palestra al 055.541290.
IL SINDACO DA TE
Continua l’appuntamento con l’iniziativa “Il Sindaco da Te”, che vede il sindaco di Fiesole Fabio Incatasciato ricevere i cittadini, senza appuntamento, nelle diverse frazioni del territorio. Di seguito il calendario degli incontri aprile - maggio 2011. COMPIOBBI (Centro Incontri) Venerdì 8 aprile dalle 16 alle 18
CALDINE (Piazza Mezzadri c/o Fratellanza Popolare) Venerdì 15 aprile dalle 16 alle 18 gIRONE (Circolo ARCI) Venerdì 22 aprile dalle 16 alle 18 PIAN DEL MUgNONE (Circolo ARCI) Venerdì 29 aprile dalle 16 alle 18 ELLERA (Circolo ARCI) Venerdì 6 maggio dalle 16 alle 18 FIESOLE (Municipio) e linea diretta telefonica chiamando il Sindaco allo 055.597107 Venerdì 13 maggio dalle 15 alle 18.30 PIAN DI SAN BARTOLO (Circolo ARCI) Venerdì 20 maggio dalle 16 alle 18 MONTEBENI (Locali Parrocchiali) Venerdì 27 maggio dalle 16 alle 18
TURNI FARMACIE
Ecco l’elenco dei turni di alcune farmacie del territorio fiesolano per il mese di aprile: Farmacia Perna, Fiesole, Piazza Mino 15, Tel. 055.59214 – Sabato 9, domenica 10, sabato 23 e domenica 24. La farmacia, inoltre, effettua orario continuato dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 20. • Farmacia Magonio, Girone, via Aretina 10, Tel. 055.6594233 – Domenica 10, sabato 16, domenica 24 e sabato 30. • Farmacia Benvenuti, Compiobbi, via Aretina 194, Tel. 055.6594878 – Sabato 9, domenica 17, sabato 23 e lunedì 25. • Farmacia San Bernardino, Fiesole, via Colzi 8/B, Tel. 055.599262 – Lunedì 25.
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CALENDARIO DEgLI APPUNTAMENTI ISEE
Per la compilazione dell’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è possibile chiamare per un appuntamento l’ufficio URP al numero telefonico 055.5961239 secondo il seguente calendario: FIESOLE, vIA PORTIgIANI, 3 (il mercoledì ore 15 – 18) 4 maggio; 8 giugno. COMPIOBBI CENTRO INCONTRI, vIA ROMENA, 58 (il mercoledì ore 15 – 18) 13 aprile, 11 maggio, 15 giugno. CALDINE FRATELLANzA POPOLARE vALLE DEL MUgNONE, PIAzzA DEI MEzzADRI 1° PIANO, STANzA 2a (il mercoledì ore 9 – 12) 20 aprile, 18 maggio, 22 giugno. SAN BARTOLO CASA DEL POPOLO, vIA CIPRESSINI, 6 (il mercoledì ore 15 – 18) 27 aprile, 25 maggio, 29 giugno.
SCUOLA DI MUSICA DI FIESOLE - PROgRAMMA DI APRILE giovedì 07 aprile - ore 18.00 Auditorium Banca CR Firenze • Via Carlo Magno, 7 Firenze Fabrizio Falasca, violino Vittoria Quartararo, pianoforte musiche di L. V. Beethoven, R. Schumann, C. Franck ingresso libero con prenotazione obbligatoria, r.crescioli@scuolamusica.fiesole.fi.it Domenica 10 aprile - ore 11.00 Villa La Torraccia • Auditorium Sinopoli Concerto della classe di P. Vernikov Eseguono gli allievi della classe di P. Vernikov ingresso libero Domenica 10 aprile - ore 17.00 Seminario di Fiesole • piazza Mino da Fiesole, FI Concerto Masterclass Fortepiano Eseguono gli allievi della classe di R. Cecchetti ingresso libero venerdì 15 aprile - ore 21.00 Chiesa di Santa Trinita • Via del Parione, 3 Firenze Orchestra Galilei Schola Cantorum F. Landini CONCERTO DI PASQUA Mariacarla Seraponte, soprano Umberto Chiummo, baritono Antonello Farulli, viola Fabio Lombardo, maestro del coro Nicola Paszkowski, direttore musiche di P. Hindemith, G. Fauré ingresso libero Sabato 16 aprile - ore 17.00 Seminario di Fiesole • piazza Mino da Fiesole, FI QUARTETTO ARQUÀ Enrico Filippo Maligno, violino Giacomo Catana, violino Luigi Capini, viola Irene Zatta, violoncello musiche di W. A. Mozart, L. V. Beethoven ingresso libero
Mercoledì 20 aprile - ore 21.00 Auditorium Banca CR Firenze • Via Carlo Magno, 7 Firenze Orchestra Dei Ragazzi Edoardo Rosadini, direttore musiche di F. Schubert, G. Paisiello, C. Carovani, B. Bartók, R. Prezioso, Z. Kodály, I. Malizia, W. A. Mozart, L. V. Beethoven, J. Strauss ingresso libero con prenotazione obbligatoria, r.crescioli@scuolamusica.fiesole.fi.it Per informazioni: 055.597851 oppure www.scuolamusica.fiesole.fi.it Il Comune di Fiesole ha una propria Newsletter. Un mezzo per comunicare e informare tutti i cittadini del comune di Fiesole di quello che succede nel territorio e delle attività connesse. Un report settimanale che parla degli avvenimenti in corso, dei lavori in programma e delle novità realizzate. Un modo per rendere partecipi e stimolare i fiesolani a porre all’attenzione dell’Amministrazione le proprie esigenze, proposte e il proprio pensiero, anche quando critico. Se anche tu vuoi essere inserito nella mailing-list della newsletter per essere aggiornato e dare il tuo contributo scrivi a newsletter.comune@comune.fiesole.fi.it
storie
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IMMIgRAzIONe. “I miei connazionali rispettino le regole. Ma sull’illegalità non generalizziamo”
La cinese che rilancia il made in Italy
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uping Lin è convinta che “made in Italy significhi qualità”. Per questo, con la sua azienda, ha deciso di acquisire uno storico marchio di borse fiorentino. Nuova organizzazione e investimenti importanti: per il restyling del logo, per una nuova sede con showroom, per una nuova campagna pubblicitaria, un nuovo catalogo, nuovi accessori personalizzati, un nuovo packaging (sacchetti panno, cartellini, shopping di carta). Suping Lin è nata a Ruian, nella provincia cinese di Zhejiang, ma in azienda e tra i suoi amici è difficile sentirla chiamare così. Per tutti è Sara. Sara Lin. Ha 31 anni ed è arrivata in Italia quando ne aveva 10. Oggi è l’amministratore delegato della J&C (Jacky e Celine, i nomi dei suoi due figli, entrambi nati a Firenze), un’azienda che produce borse e accessori per l’abbigliamento. Non solo: a febbraio, sempre con la J&C, ha aperto un negozio nel centro di Firenze, in via Guicciardini. “Sono nata in Cina e cresciuta in Italia – dice Sara aspirando qualche “c”, come una fiorentina di nascita – quindi sono un po’ il connubio di due culture e reputo questa la mia grande fortuna. È l’amore per l’Italia che mi ha spinto a radicare ancora di più la mia impresa qui, acquistando uno storico marchio fiorentino come Desmo. Il sogno in cui credo è portare il made in Italy in tutto il mondo”. E se qualcuno si sorprende – una cinese che salva un brand italiano e vuole esportare il made in Italy? – sappia che la storia di Sara non finisce qui. Alla J&C, che ha una trentina di dipendenti, italiani e cinesi lavorano insieme, fianco a fianco. E,
tanto per far capire il clima, non si scontrano neanche sulla cucina: una volta alla settimana la pausa pranzo è a base di piatti cinesi, un’altra volta a base di piatti nostrani. I capannoni dove centinaia di cinesi lavorano in condizioni estreme per produrre i falsi, insomma, sono lontani, lontanissimi. Prato, con i problemi d’integrazione della comunità cinese, è a pochi chilometri di distanza, eppure sembra un altro mondo. Anche su questo Sara Lin ha le idee molto chiare. “Le aziende cinesi – dice – devono rispettare le regole dello Stato italiano, su questo non c’è punto di discussione possibile. Io, come tanti altri, le rispetto e pago le tasse: perché qualcun altro non dovrebbe fare lo stesso? D’altra parte – continua – la società italiana deve prendere atto che tante imprese come la mia, che operano nella legalità e in cui italiani e cinesi collaborano, sono una realtà importante del tessuto economico dell’Italia e dell’area fiorentina”. E vanno valorizzate. Per questo motivo, Sara ha deciso di affacciarsi alla politica locale: al congresso del Pd fiorentino che si è svolto nell’ottobre scorso si è candidata al circolo di San Donnino (Campi Sud) ed è stata eletta delegata all’assemblea metropolitana. Sorpresa e un po’ spaesata davanti all’improvvisa attenzione che i media le hanno dedicato, essendo la prima persona d’origine cinese a entrare in un’assemblea di partito a Firenze, ha detto: “Cercherò di dare il mio contributo”. Con la “c” aspirata, ovviamente.
suping lin ha 31 anni e vive in toscana da quando ne ha 10. È un’imprenditrice che punta tutto sulla qualità del marchio del Belpaese. la sua azienda, dove italiani e orientali lavorano fianco a fianco, ha acquistato il brand fiorentino di borse desmo: decisa a investirci tanto
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Federico Bausi
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attualità
Aprile 2011
QUATTROzAMPe/1. Ci lavoreranno anche detenuti in semilibertà, ex tossicodipendenti e disabili
Il canile di Ugnano aprirà a fine maggio. Con sorpresa Giulia Righi
S
ono settanta, hanno una coda, due orecchie e quattro zampe ciascuno. E si preparano a fare il loro ingresso nel nuovo canile comunale “Parco degli animali” a Ugnano. Tra gli ultimi giorni di maggio e i primi di giugno la struttura aprirà infatti i battenti, dopo un anno e mezzo di lavori e un investimento complessivo di oltre 4 milioni di euro. Ma c’è di più: a gestire il nuovo canile comunale saranno due cooperative di tipo B, ovvero realtà che si occupano degli inserimenti lavorativi di persone svantaggiate. Si tratta delle cooperative Archimede e Samarcanda, e a occuparsi del nuovo canile saranno persone provenienti dal circuito carcerario (in semilibertà o affidate ai servizi sociali), persone con dipendenze lasciate alle spalle e disabili. “Ci sembra una bella operazione, un modo nuovo
di valorizzare il sociale – spiega l’assessore comunale Stefania Saccardi – gli operatori di entrambe le cooperative hanno avuto un periodo di formazione e siamo pronti a cominciare”. E così i settanta cani sotto la tutela del Comune di Firenze che attualmente sono ospitati da un canile convenzionato di Arezzo si preparano a “rimpatriare” nella nuova struttura. Ad attenderli c’è un’area di due ettari che arriva dopo qualche polemica e un progetto diviso in due lotti. Il primo ha riguardato la costruzione di 30 box e delle cosiddette “aree di sgambamento”, quelle cioè dove i quattrozampe possono correre liberamente. Questa prima parte di lavori ha riguardato anche la costruzione di uffici, servizi, cucine e infermeria, oltre al tracciato per garantire la viabilità interna e d’accesso, gli impianti di illuminazione, quelli fognari, i parcheggi e tutti gli allacci di acqua, gas e le barriere fonoassorbenti. La seconda “mandata” di lavori ha invece visto la realizzazione di al-
tri 24 box per i cani e delle relative “aree da corsa”. A tutto questo si aggiunge il nucleo per i servizi (che si trova al centro, tra la struttura costruita per prima e quella arrivata con il secondo lotto) che comprende una lavanderia, un magazzino, un locale per la preparazione delle pappe e una dispensa. Le “casette” per i cani sono state realizzate utilizzando prefabbricati a elevato potere di coibentazione (e cioè in grado di isolare gli animali dal caldo e dal freddo eccessivi) e attrezzate con un sistema di riscaldamento. I pavimenti invece sono stati realizzati in quarzo, studiato per evitare di danneggiare i polpastrelli dei cani e per garantire le condizioni igieniche migliori. E, per completare il tutto, sono stati installati alcuni pannelli fonoassorbenti per ridurre l’inquinamento acustico a tutela degli abitanti vicini. Quindi, a quanto pare, mancano solo loro, quei settanta quattrozampe che si spera che a Ugnano possano essere solo di passaggio. In attesa di una casa vera.
I settanta animali sotto la tutela del Comune attualmente ospitati da una struttura convenzionata di arezzo si preparano a tornare nella “loro” Firenze. ad attenderli box nuovi, riscaldati e costruiti con criteri moderni per limitare al massimo i disagi
due animali osPiti del canile del
termine
JaMira (e areS) In attesa da 7 anni
gHio aspetta da 10 anni
lui (e altri 30) attendono da 5 anni
Una vera “coppia di fatto”
Grande, grosso e buonissimo
Code e occhioni in cerca di casa
Ghio - racconta la presidente dell’Unione Amici del Cane e del gatto Cosetta Mazzoni - è uno di quei cani che anni fa sono stati affidati al canile del Termine dal Comune, in convenzione. Scaduta quella, avrebbero dovuto essere trasferiti nella nuova struttura vincitrice dell’appalto, e invece il canile lo ha chiesto “in regalo”. Tenerissimo. Info: 347.8345299.
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Non si può parlare di Jamira (nella foto) senza nominare il suo consorte, Ares. Sono stati abbandonati circa 7 anni fa di fronte al canile del Termine, parcheggiati lì con solo un bigliettino davanti. Da allora sono inseperabili, e proprio per questo aspettano di essere adottati in coppia. Dolcissimi tutti e due. Per info: 347.8345299 (canile del Termine).
Questo (bellissimo) micio è uno dei circa trenta gatti ospiti del canile del Termine. Si tratta di animali sani, esenti da Fiv, a cui la struttura dedica un’area ad hoc, ma che certo starebbero meglio in una casa vera. Ce n’è davvero per tutti i gusti, di tutti i colori possibili. Per innamorarsene basta guardarli un attimo negli occhi. Info: 347.8345299.
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attualità
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QUATTROzAMPe/2. Moltissime le associazioni operative in città per agevolare le adozioni
Ma c’è ancora un esercito in attesa di un padrone Benedetta Strappi
C’
è purtroppo un “esercito” di animali (cani, gatti, ma anche roditori e uccellini) in cerca di casa. È un esercito sfortunato, inutile dirlo, fatto di occhioni che ti guardano da dietro una rete e di punti interrogativi enormi che sembrano spuntare da quelle pupille speranzose. Per fortuna anche a Firenze c’è una fittissima rete di associazioni che si occupa di aiutare i quattrozampe disagiati. L’Unione Amici del Cane e del Gatto è una delle più conosciute, salita alla ribalta negli anni anche per le vicende legate al canile del Termine che l’associazione gestisce. Senza entrare nel merito della querelle, oggi ci sono cose di cui gli ospiti della struttura (circa duecento cani e una trentina di gatti) hanno molto bisogno. Croccantini, ad esempio. Ma anche la disponibilità di stalli temporanei per mici e cagnolini, al chiuso o all’aperto. E persone pronte a occuparsi, a turno, delle cure mediche degli animali. L’Unione ha la sua nuova sede in via Reginaldo Giuliani 130/r, e si può contattare allo 055.4590880 e al 347.8345299. Attiva in città è anche la sezione fiorentina dell’Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali). Tra le altre cose, l’Oipa si occupa di diffondere appelli per gli animali in cerca di un padrone e
reMÌ 8 anni
niKe 5 mesi
leVante 6 mesi
Sette anni in canile. Bastano, sì?
Cinque mesi e tante sfortune
Un cucciolo tutto giochi e coccole
Il dolce Remì è un meraviglioso spinoncino color champagne, dal musino bianco e dal carattere stupendo. Taglia medio-piccola, 16 chili, 8 anni, è entrato in canile nel 2004. Ha estremamente bisogno di una famiglia. Per info e adozioni: Cristina (347.9843116), Niccolò (333.8536032), progettootello@oipafirenze.it.
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di un particolare progetto, il “Rehoming”. Questo percorso è destinato ai cani che più di altri hanno urgenza di uscire dal canile, per ragioni di salute o comportamentali. I volontari di Oipa seguono questi animali, spesso ospitandoli nelle proprie case, per aiutarli a diventare adottabili nel minor tempo possibile. Oltre a questo, l’organizzazione ha avviato altri progetti: “Otello” (che, in collaborazione con il canile di Pontassieve, prevede incontri pre e post adozione per aiutare i nuovi padroni dei cani durante tutto il percorso) e “Beniamino”, nato per aiutare i volontari al lavoro nel Sud Italia a trovare una nuova casa per i tanti quattrozampe in difficoltà. Oipa si occupa anche degli animali “esotici” e sul suo sito (www.oipafirenze.it) si trovano appelli anche per cricetini, coniglietti, pappagalli e tartarughe. Ma le realtà vicine ai quattrozampe sono veramente tante: solo per citarne alcune, c’è la sezione fiorentina dell’Ente nazionale protezione animali (www.enpafirenze.it), c’è Guida Verde-Sos Animali (www.guidaverde.eu) che si occupa anche del servizio di ambulanza veterinaria, c’è il Caniglio (www.caniglio. blogspot.com), piccolo canile che ospita 26 animali. Un elenco più completo di tutte le strutture operanti sul territorio si trova sul sito dell’Ufficio animali del Comune, e questa può essere una buona bussola per chi avesse voglia di rendersi utile all’universo dei Fido&co. più sfortunati.
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Nike è una coniglietta siamese femmina di cinque mesi. È stata ceduta ad Oipa perchè aveva la rogna. Era debole a causa dell’alimentazione scorretta, e per colpa di un incidente è attualmente ingessata. Insomma: una storiaccia che merita una ricompensa. Info per l’adozione: Giovanna Maria (349.4488482), animaliesotici@oipafirenze.it.
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Levante ha solo sei mesi e decisamente bisogno di una famiglia vera, e definitiva. È un cagnolotto buonissimo, docile e pacato. E, come tutti i cuccioli, è un amante delle coccole e del salutare passatempo del gioco. Per altre informazioni e l’adozione la persona di riferimento è Cristina: 347.9843116 - cristina@oipafirenze.it.
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Aprile 2011
sAPORI e dINTORNI/1. Non solo sushi e kebab, in città prodotti tipici dei quattro angoli del globo
Il giro del mondo senza alzarsi da tavola Basta fare pochi metri per saltare dall’estremo Oriente ad africa e sudamerica. la strada con la maggiore scelta? Via Ghibellina, tra paella, pollo alle mandorle e bistecca argentina Francesca Puliti
D
all’Estremo Oriente al Continente Nero nel giro di due strade. Scordatevi dispendiosi voli aerei, ferie programmate o tantomeno i famosi 80 giorni: per fare il giro del mondo basta attraversare la strada. E sedersi a una buona tavola. In principio fu il popolo cinese a esportare involtini primavera e riso alla cantonese sui nostri menu, poi arrivarono i ristoranti indiani e, a ruota, gli enormi spiedi fumanti dei kebabbari. E se gli anni 2000 hanno portato alla ribalta il cibo giapponese (rimbalzato tra ristoranti ultrafashion, aperitivi low cost e infine pranzi a buffet e prezzo fisso), adesso anche i rotolini ripieni di riso sono più che inflazionati. E torna di moda la cucina euro-mediterranea. Sulla via della seta, si possono comunque continuare ad assaggiare piatti e bevande orientaleggianti, ma senza esagerare: ad esempio servendosi un tè in via degli Alfani, immersi in un’atmosfera da Mille e una notte, o gustandosi un piatto ebraico al ristorante Kosher poco distante. Senza allontanarsi troppo sulla mappa del mondo e della città, in zona Santa Croce è possibile concedersi una sosta molto speziata tra i cedri libanesi. Poche strade più in là le specialità toscane incontrano quelle giapponesi, nel giro dello stesso pasto. A ben guardare l’Africa non è così lontana. Sempre in zona via Ghibellina, ci si può sedere sulle rive del Mediterraneo e ordinare un antipasto maghrebino, una paella spagnola e un dolce greco. Cucina marocchina contagiata da quella francese e viceversa anche al vicino Sésame, mentre il Corno d’Africa ha trovato una nuova casa in piazza San Jacopino. E guai a saltare il rito del caffè a fine pasto. Il cous cous la fa da padrone anche a Rifredi, in salsa algerina, però. Per i palati
più “timorosi” è sempre possibile restarsene nel Vecchio Continente. E ripiegare su una semplice insalata greca o su una più impegnativa moussaka, in uno dei due ristoranti ellenici fiorentini. Se invece avete voglia di crauti, wurstel e stinco di maiale, non vi resta che dirottare sulla cucina tedesca del Parterre, dove i piatti si accompagnano ciascuno a una birra differente (da gustare, volendo, anche nel risotto). Paella, sangria e polpo alla gallega, invece, in via Ghibellina o alle Piagge, rigorosamente serviti con sangria. Per mangiare le polpette svedesi, il viaggio, si sa, è un po’ più lungo: almeno fino all’Ikea dell’Osmannoro. Il Sudamerica, invece, è sbarcato da tempo nel centro storico
Per i palati più “timorosi” il tour si ferma in Europa, tra polpette svedesi, crauti e insalata greca cittadino: i peperoncini più piccanti del Messico si trovano accanto al Teatro Verdi, mentre la famosa carne argentina si mangia nell’ormai multietnica via Ghibellina. New entry nella classifica degli stranieri più gustati, la rosticceria peruviana in Borgo Ognissanti. Riso, banane e patate fanno da base quasi a ogni piatto, letto per carne, pesce o verdure, purché in gran quantità. Già, perché se c’è una cosa che i ristoratori stranieri, da qualsiasi angolo del mondo vengano, hanno capito dei fiorentini, è che amano le porzioni abbandonanti. E preferibilmente un conto poco salato.
la stOrIa Alle Piagge il primo ristorante multietnico d’Italia
Cinque continenti in un piatto
P
aladar, tradotto: sapori, gusti. O anche, nell’accezione cubana del termine, case-ristoranti dove si preparano piatti molto caserecci. Tradotto nella versione delle Piagge, invece, è il nome dell’unico ristorante multietnico di Firenze e d’Italia. Dalla Tailandia all’Etiopia, da Cuba al Senegal fino alla Spagna, qui si può davvero saltare da un continente all’altro in punta di forchetta. Magari scegliendo il piatto intitolato non a caso “Giro del mondo”, vero e proprio tour gastronomico dei cinque continenti. Il bello è che non riuscirete mai, ma proprio mai, a esaurire il menu: la carta, infatti, viene rinnovata ogni due settimane, in modo da accogliere specialità sempre diverse. “Tutto è nato nel 1998 – racconta una delle quattro socie – da un gruppo di donne arrivate qui da altri paesi. Eravamo tutte ansiose di lavorare, ma aspettavamo che ci arrivasse qualche aiuto dai servizi sociali”. Finché un giorno, stanche di aspettare, si sono messe in società e hanno deciso di far fruttare l’arte culinaria. “Insieme a una ristoratrice italiana – continua il racconto – abbiamo organizzato un corso di cucina per insegnarci a vi-
cenda a preparare le ricette tipiche dei nostri paesi di provenienza. Poi abbiamo formato un’associazione e aperto il ristorante”. L’unica socia italiana è Benedetta Vitali, poi ci sono Maria Estela Solano, Mercedes Frias (sì, proprio l’ex parlamentare di Rifondazione) e la sorella Juana Francisca Frias, tutte di origini dominicane. Lo stesso staff ha poi messo su un servizio di catering multietnico che serve tutta la Toscana. Inoltre le cuoche, tutte donne, organizzano anche corsi di cucina multietnica, rivolti a coloro che vogliono provare a cimentarsi in prima persona con /F.P. polpette e cous cous.
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sAPORI e dINTORNI/2. Si moltiplicano le attività specializzate nella cucina made in Usa
Tu vò mangià americano? ora si può a spasso per Firenze, dove capita sempre più spesso di imbattersi in locali che offrono bagels, cheesecake e maxi tazze di caffè Ludovica V. Zarrilli
C
hi l’ha detto che nella città del giglio si mangia solo ribollita, lampredotto e rosticciana innaffiata con del buon Chianti? E chi l’ha detto che se si va alla ricerca di cibi esotici si vuole solo thai, giapponese, cinese o indiano? Da qualche tempo a questa parte anche la cucina made in Usa fa la parte del leone, e vede spuntare qua e là diversi locali dove è possibile mangiare cibi ben fatti alla maniera dei cugini d’oltreoceano. E chi pensa che siano fatti su misura per i tanti statunitensi che si affacciano dalle nostre parti si sbaglia di grosso, perché a frequentarli sono molti fiorentini, attratti dal food... fast ma non troppo. Un esempio su tutti è quello di Sugar and Spice (via dei Servi 43 e borgo La Croce 15r), pasticceria americana messa in piedi già da diversi anni da una signora originaria di New York, che oltre a preparare dei cheesecake divini e dei bagels altrettanto saporiti per la pausa pranzo conserva intatto il suo slang arrivato dritto dritto dalla Grande Mela, che la fa sembrare agli occhi degli avventori ancora più simpatica. Altro posto imperdibile per gli amanti del genere è Mama’s backery (via della Chiesa
24r), nato dalla fantasia di Matt Reinecke, ex broker che, insieme a sua moglie Cristina (lei fiorentina doc), un bel giorno ha deciso di mollare Milano, la Borsa e gli affari per dedicarsi a quello che più di ogni altra cosa ama fare, il pane. “Avevo cominciato a preparare bagels in casa per la famiglia – spiega Matt – poi ho deciso che era arrivato il momento di lasciare spazio in Borsa alle nuove generazioni, e così sono tornato a Firenze, città d’origine di mia moglie, e insieme abbiamo aperto questo negozio”. Un piccolo angolo di paradiso, Mama’s backery, con tanto di giardino per passare un’oretta all’aria aperta nelle belle giornate e con tavolini che invitano a nozze gli studenti, che non aspettano altro che andare ad aprire i loro libri in compagnia di un amico, un caffè – rigorosamente lungo – e uno stuzzichino fatto bene. Altro posto da segnare in agenda è Lungarno 23 (al civico 23 di lungarno Torrigiani), locale fiorentino al 100% ma specializzato nella preparazione di hamburger fatti solo con carne chianina. Il classico panino mordi e fuggi viene servito con ingredienti ricercati come formaggi particolari, salse made in Tuscany e accompa-
gnato rigorosamente da un ottimo vino rosso. Un hamburger rivisitato e arricchito con pane tostato, pomodorini freschi e una spolverata di pepe nero lo si trova al Nacchero (piazza Gavinana 4r), ma è meglio chiedere prima di andare a colpo sicuro,
perché non tutti i giorni viene inserito nel menù. Se poi si vuole andare sul sicuro, in borgo San Jacopo (al 21r) c’è Ringo, american bar storico dove le porzioni sono abbondanti e i prezzi... direttamente proporzionali.
FUOrI pOrta A Panzano il fast food è accompagnato da vino rosso toscano. E si trasforma in una “ricetta” della tradizione
nel cuore del Chianti, dove spopola l’hamburger low cost del Cecchini
B
asta mescolare della buona carne, un po’ di contorni fatti bene, una spruzzata di vino e l’ottima fama del padrone di casa, che non guasta mai. È questo il segreto di Dario +, fast food in salsa toscana di proprietà di uno dei re della ciccia di casa nostra, Dario Cecchini, di stanza a Panzano in Chianti, frazione di Greve, famoso in tutta la penisola perché avvezzo a declamare versi della Divina Commedia mentre prepara divini piatti a base di chianina. Ed è proprio lì che il macellaio, che si vanta di fare questo mestiere da oltre trent’anni e di essere ancora alla ricerca
del taglio e del gusto perfetto, accoglie gli avventori nel suo ristorante suddiviso in settori diversi, uno dei quali – che si chiama proprio Dario + - dedicato all’hamburger. Ma perché mai bisogna arrivare fino a Panzano per mangiare un hamburger quando ce ne sono di tante qualità sulla piazza fiorentina? Il motivo è semplice. Innanzitutto perché con la primavera che avanza è piacevole fare una gita fuori porta attraversando le colline che accompagnano fino al versante più a sud del Chianti, e poi perché il buon Cecchini, per la modica somma di 10 euro, porta sulla tavola un medaglione
di carne, pane in abbondanza, patate al forno, un secondo contorno di carne e poi salse in quantità e acqua a fiumi. Volendo, se si preferisce, ci si può portare anche il vino da casa, in alternativa Dario offre nettari del posto a prezzi altrettanto popolari. Insomma, la mangiata vale il prezzo del biglietto, e con la stessa cifra che si spenderebbe se si andasse a pranzare (perché Dario + è aperto solo a pranzo, dal lunedì al sabato e non accetta prenotazioni) in una delle popolari catene di fast food disseminate nei cinque conti/L.V.Z. nenti. Assaggiare per credere!
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zoom
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RIceRcA/1. Tantissimi i progetti dell’Università di Firenze che decollano dal Polo di Sesto
Quelle invenzioni che parlano toscano I brevetti sono i più disparati. e utili: dai dispositivi per diagnosticare malattie anche fuori dagli ospedali a un sistema che riesce a scovare persino le mine Antonio Passanese
D
al Polo scientifico di Sesto nascono idee e progetti che potrebbero aiutare l’economia a risalire la china o i medici nella cura di gravi patologie. Perché l’università non è solo studio e teoria, ma anche pratica. E i ricercatori fiorentini mettono in campo venti progetti accademici che aspirano a diventare una vera e propria azienda, e che in gergo tecnico si chiamano “Spin off”. Brevetti che l’Unifi potrebbe vendere al mondo dell’imprenditoria per autofinanziarsi la ricerca. I gruppi di lavoro, nei loro studi, hanno spaziato dai servizi multi-media e multi-canale ai sistemi matematici e informatici, dalle tecnologie per la marcatura di immagini 3D all’uso dell’informatica in strutture universitarie e non. Fra le idee-impresa anche l’uso delle nanotecnologie per nuovi prodotti farmaceutici utilizzabili per la diagnostica e la terapia di tumori e altre patologie, la medicina per il controllo, la diagnosi di possibili malattie durante il sonno e lo sviluppo di una nuova classe di piccoli radar. Nell’ambito delle applicazioni biomediche, per esempio, il gruppo di lavoro del professor Leonardo Masotti ha creato un dispositivo portatile, minimamente invasivo, per la diagnosi preventiva di patologie respiratorie anche lontani da ospedali. L’applicazione, già testata clinicamente, aiuterebbe a ridurre in maniera sensibile i costi di ricovero e degenza a carico del Sistema sanitario nazionale. Il dipartimento di Elettronica e comunicazioni, invece, ha prodotto un sistema robotico in grado di identificare la posizione di oggetti invisibili all’occhio umano. I settori nel quale potrebbe essere utilizzato questo progetto sono molti, tra tutti quello umanitario per lo sminamento delle aree dove vi è la presenza di bombe antiuomo. Annarosa Arcangeli e Annalisa Crociani, del dipartimento di Patologia e Oncologia Sperimentali, infine, hanno messo a punto un sistema basato su nanoparticelle e anticorpi monoclonali da utilizzare nella diagnostica e nella terapia del cancro. La ridotta dimensione delle particelle permette infatti una facile penetrabilità all’inter-
no dei tessuti, mentre le loro capacità magnetiche consentono il monitoraggio all’interno dell’organismo con le comuni tecniche diagnostiche. “La Regione Toscana – chiarisce il prorettore Marco Bellandi - cofinanzierà, nei prossimi tre anni, le spese di promozione, supporto e sviluppo del ‘business plan’, appunto, dei progetti di nuova impresa. Poi, un accordo con Confindustria Firenze permetterà di associare dei ‘business angels’ alla costituzione in impresa, cioè investitori informali che apportano forti competenze manageriali e di mercato e una parte del capitale di rischio”.
RIceRcA/2. Il dipartimento di Chimica ha collaborato a un’importante scoperta
e dal ghiaccio dell’Antartide grandi novità L
a fine dell’ultima glaciazione, 18mila anni fa, è dipesa da un’evoluzione climatica che ha agito come un’altalena, trasferendo le variazioni di temperatura tra l’Antartide e l’Artide. La conferma dei meccanismi che regolano le variazioni del clima terrestre proviene dal ghiaccio estratto in Antartide da un team internazionale di cui fanno parte ricercatori del dipartimento di Chimica “Ugo Schiff” dell’Università di Firenze. Una scoperta importante, pubblicata sull’ultimo numero della rivista Nature Geoscience, che ha permesso di ricostruire la storia dell’emisfero meridionale degli ultimi 250mila anni grazie all’estrazione di una “carota” di ghiaccio di 1.650 metri nella zona di Talos Dome, in Antartide. I ricercatori del Polo scientifico di Sesto lavorano a questo progetto dagli anni ’80, con missioni che hanno riguardato l’estremo sud e l’estremo nord del pianeta. Uno studio che rientra nel progetto europeo denominato Taldice, a cui partecipano anche Francia, Germania,
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Regno Unito e Svizzera. “Sincronizzando la serie climatica ottenuta dal ghiaccio di Talos Dome abbiamo potuto dare conferma dell’esistenza di un meccanismo di trasferimento di energia e calore inter-emisferico denominato altalena bipolare - spiega Roberto Udisti, professore associato di Chimica analitica dell’Università di Firenze - in pratica, tra i due emisferi vi è uno scambio costante di materia ed energia attraverso la circolazione oceanica profonda, le cui variazioni hanno causato periodi di riscaldamento e di raffreddamento. In particolare – aggiunge il docente – le fasi di riscaldamento su scala millenaria che si sono verificate nell’emisfero Nord hanno causato una contemporanea diminuzione delle temperature nell’emisfero Sud e viceversa. Una corretta interpretazione dei tempi e dei modi con i quali tali processi sono avvenuti può farci capire in quale dei due emisferi abbiano avuto origine i periodi di glaciazione e quelli di de/A.P. glaciazione”.
A TU PeR TU. Quattro chiacchiere con Niccolò Fabi, che si esibisce al Teatro Puccini il 19 aprile
Lui, il pubblico e un mare di emozioni tutto pronto per l’arrivo del cantautore romano di origine senese, che annuncia
lA sTORIA
uno spettacolo intimo e diretto, quasi una conversazione con gli spettatori
Un libro ricorda “quel prete sempre di corsa”
in sala. Una tournée che lo vede per la prima volta da solo sul palcoscenico: “Questa serie di concerti per me è l’occasione di una crescita personale enorme” Ludovica V. Zarrilli
È
un po’ una sfida quella di Niccolò Fabi, che porta nella città del giglio il suo primo vero one man show. Da solo sul palcoscenico, in un concerto che lo vede come unico autore, interprete, regista, coreografo. Il musicista diventa la sintesa estrema del menestrello che si prepara a raccontare la sua storia, personale, intima, fatta di note, parole e melodia. L’appuntamento è fissato per il 19 aprile al Teatro Puccini, dove il cantautore romano - di origine senese - aveva già suonato in passato e dove farà tappa il suo “Solo un uomo tour” partito all’inizio del mese dalla provincia di Forlì-Cesena. “Mi era già capitato di fare altri concerti in teatro - spiega Niccolò Fabi a Il Reporter -, ma l’intimità di questa tournée è data dal fatto che sul palco ci sono solo io, cosa che fai in modo che si crei un rapporto più esclusivo tra chi suona e chi ascolta”. “Se essere artista - continua - è anche e soprattutto inseguire nuove idee, non accontentarsi, porsi nuovi ostacoli e superarli, allora un concerto in cui si è soli sul palcoscencio diventa una tappa fondamentale , quasi obbligata per ogni percorso di crescita artistica. Come nel monologo per un attore, è il momento in cui ci si assume la responsabilità personale più grande e rischiosa, quella di offrirsi nudi, senza protezione davanti al pubblico”. E’ un Niccolò Fabi maturo e consapevole quello che si appresta a suonare sul palcoscenico del Puccini, raccontando una sorta di storia, una storia che parla della sua musica, delle parole che ha sempre voluto infilarci dentro e poi anche dei dolori, quelli recenti, legati alla perdita della sua bambina di appena due anni, scomparsa nel 2010 per una meningite fulminante. “L’ambizione di questo tour - continua - non avendo un disco nuovo da proporre, è quella di rivivere cose già scritte, canzoni speciali unite da un filo narrativo altrettanto speciale. Per me è l’occasione di una crescita professionale enorme”. Continua ad avere un rapporto costante e continuativo con la Toscana, terra d’orgine di sua madre, e con Firenze dove torna quasi
niccolÒ fabi
tutti i mesi per portare avanti il progetto “Filigrane” - percorso di partecipazione giovanile sui temi della tolleranza e dell’accoglienza - in collaborazione con la Regione Toscana. E poi c’è “Parole di Lulù”, cofanetto con un dvd contenente il video del concerto di Mezzano Romano dello scorso 30 agosto, che Fabi organizzò coinvolgendo i volti più noti della canzone italiana per raccogliere fondi da destinare alla costruzione di un ospedale in Angola.
“Abbiamo raggiunto - spiega il cantautore - il tetto di vendite che garantisce all’associazione Medici con l’Africa di andare avanti col progetto e di questo sono soddisfatto”. Soddisfatto del presente ma riservato riguardo ai progetti futuri. “Non ho mai vissuto questo modo di fare musica come un obbligo e non intendo farlo ora - spiega -. Ho sempre scritto quello che mi succedeva, trasponendo in musica il mio percorso emotivo”.
Il PeRsONAggIO. Dagli esordi in parrocchia al tour insieme a Patty Pravo
Un tavarnellino sul palco dell’Ariston S
laPo consortini
insieme a
Patty Pravo
anremo è sempre Sanremo. Ma quest’anno, per Lapo Consortini, 33 anni, tavarnellino doc, lo è stato ancora di più. Lui infatti la manifestazione canora più famosa d’Italia l’ha vissuta da protagonista, calcando le tavole del Teatro Ariston come musicista di Patty Pravo. Come sei approdato dalla parrocchia di Santa Lucia al Borghetto, dove suonavi la chitarra per accompagnare il coro, al Festival di Sanremo? In realtà il mio percorso musicale risale ormai a dieci anni fa, quando ho cominciato a collaborare con uno studio di San Gimignano. Nel novembre scorso, sono stato contattato per lavorare all’album di Patty Pravo, per il quale ho eseguito anche gli arrangiamenti insieme al produttore artistico. E’ stato in quel frangente che lei mi ha chiesto di es-
sere il suo chitarrista e, nel frattempo, ha ricevuto anche l’invito da Morandi per partecipare a Sanremo; invito che ha accolto ponendo però, come condizione, il fatto di avere i suoi musicisti sul palco. Così è nato il “mio” Sanremo. Adesso il sogno prosegue con il tour italiano di Patty Pravo... Ad aprile, abbiamo in ponte ben 11 tappe, di cui le più vicine sono quelle di Bologna e Roma. Cosa ti ha lasciato il Festival? Un’esperienza grandiosa ma vivendolo in prima persona si ridimensiona tutto ciò che da casa sembra quasi una realtà parallela. Tu sei una piccola parte di un grande ingranaggio con il quale ti trovi a rapportarti. Insomma, se ce l’ho fatta io ce la pos/I.B. sono fare in tanti.
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ualcuno, il suo sorriso, l’ha definito “devastante”. E in effetti lo sguardo sereno di Don Renzo Forconi, per oltre trent’anni presidente dell’Opera Diocesana di Assistenza, era capace di muovere gli animi con una grande carica positiva. A due anni dalla sua scomparsa, l’Opera (oggi diventata fondazione) gli ha dedicato una pubblicazione dal titolo “Quel prete sempre di corsa. La vita di Don Renzo Forconi e la sua missione nell’Oda”, presentata dall’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori a margine di un’affollatissima messa di commemorazione. Centoventi pagine di parole e foto che ripercorrono il cammino di un pastore molto amato, che a lungo è stato un padre per i ragazzi disabili assistiti dall’Oda, ma anche una guida spirituale per i ferrovieri fiorentini e per i fedeli della chiesa di Santa Maria a Quarto di cui era parroco. Nel libro, una serie di testimonianze raccolte dalla viva voce di chi lo ha conosciuto fotografa tutti questi aspetti dell’operato del Forconi. Parlano, per primi, i direttori dei due centri gestiti dall’Oda (uno a Castello e uno a Diacceto). Sono loro, la dottoressa Giovanna Sorrentino per Villa San Luigi e il dottor Marco Campigli per il centro di Diacceto, a tratteggiare con parole eloquenti il grande amore con cui Don Renzo gestiva le due strutture, e, soprattutto, la forza con cui ha saputo instradare i ragazzi assistiti dall’Opera lungo il difficile cammino verso l’autonomia. Ma parlano anche i suoi fedeli, che ricordano con un sorriso quella sua eterna spola tra un impegno e l’altro, la stessa che gli valse il soprannome di “parroco volante”. E porta la sua testimonianza Silvia Mosconi, “braccio destro” di Don Renzo dal 1977, accorta sovrintendente alla burocrazia quotidiana fino all’ultimo. Ma nel libro si intrecciano le voci di tante altre persone: da quella di Silvano Silvia, fotografo di “fiducia” di Don Renzo, della sua parrocchia e dei ragazzi dell’Oda, a quella di Renzo Manni, ferroviere a cui il Forconi ebbe a dire “Io mi sento il tuo quarto fratello, se me lo permetti”. Chiude il libro un capitolo dedicato agli esordi di Don Renzo, che alla fine degli anni ‘50, da priore della parrocchia di Santa Maria all’Ostale, nel Mugello, si occupò dell’assistenza spirituale degli operai al lavoro per costruire l’autostrada del Sole. Chi fosse interessato ad una copia della pubblicazione può chiamare l’amministrazione della Fondazione allo /B.S. 055-2286433.
la coPertina del libro
cultura
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l’eveNTO/1. Alla scoperta del festival che, dal 6 al 10 maggio, trasformerà la città nella capitale dell’Unione
Cinque giorni (e una notte) blu europa Barbara Biondi
B
andiere di colore blu intenso tingeranno per cinque giorni il cielo di Firenze per dare il benvenuto alla prima edizione del Festival che dal 6 al 10 maggio trasformerà la città del giglio nella capitale d’Europa. Educazione, cultura, didattica ed economia, di questo ed altro si parlerà nelle intense giornate organizzate dall’Istituto Universitario Europeo che vedranno partecipare luminari arrivati da mezzo mondo e metteranno a disposizione del pubblico un cartellone con proposte culturali di ogni genere, che invaderanno pacificamente il centro storico culminando tra il 7 e l’8 maggio nella notte blu, variante della notte bianca in salsa europea. Tra gli altri appuntamenti da tener presenti, c’è il Premio Galileo 2000 in programma la sera del 9 maggio presso il Teatro della Pergola e lo spettacolo “Voci e suoni d’Europa”, previsto nella notte del 6 maggio sotto la Loggia dei Lanzi per celebrare le identità culturali del nostro continente. Protagonista del festival anche il Maggio Musicale Fiorentino con la rappresentazione dell’Aida come “concerto per l’Europa” nella sera del 7 maggio, al Teatro Comunale e ancora incontri, dibattiti, grandi eventi, come il festival Fabbrica Europa, che proprio in quei giorni aprirà i battenti. Ci sarà spazio anche per una rassegna di cinema eu-
ropeo in programma all’Odeon e poi mostre di ogni genere, come quella che vede protagonisti gli studenti del corso di progettazione fotografica dell’associazione Deaphoto, che esporranno i loro lavori il 7 e l’8 nella chiesa sconsacrata di San Carlo dei Barnabiti, in via Sant’Agostino. Ma non è finita, un concerto nel Salone dei ‘500, organizzato in collaborazione con il consolato d’Ungheria collegherà il Festival alle
Incontri, dibattiti, mostre e molto altro ancora
celebrazioni per il bicentenario della nascita di Liszt. Questa è una delle iniziative di grande respiro culturale proposte dai paesi dell’Unione Europea e dei paesi candidati, tra cui Turchia e Croazia, invitati a partecipare al percorso espositivo della Piazza Europa dedicata all’innovazione, alla creatività e al futuro dell’Unione Europea con il coinvolgimento dell’assessorato di Palazzo Vecchio all’Università, ricerca e politiche giovanili. Tra gli eventi anche un festival
uno degli scatti deaPhoto in mostra a
san carlo
di storia dal titolo significativo: “contempo”, che, in una serie di incontri con studiosi europei e colleghi extra-europei, vedrà il confronto tra eventi storici particolarmente emblematici nella storia di quattro paesi europei e fatti avvenuti si-
dei
barnabiti (Ph. stefano ermanni)
multaneamente in altrettanti paesi extra-europei. Infine sarà affrontato il tema dell’Europa vista dagli studenti americani a Firenze, attraverso un questionario i cui risultati saranno presentati nei giorni del Festival.
l’eveNTO/2. Il 30 aprile torna l’appuntamento con musica, teatro & co. Fino all’alba
e la “notte bianca” concede il bis E
siccome le buone abitudini non si cambiano, insieme alla notte blu, Firenze si prepara ad accogliere anche il bis della frequentatissima Notte bianca, crogiuolo di eventi che quest’anno promette uno sguardo un po’ più attento alla contemporaneità. Dopo il grande successo dello scorso anno, che per tutta la notte animò la città con spettacoli, performance, installazioni, concerti e mostre richiamando oltre 150mila persone, anche quest’anno il Comune scommette su questa iniziativa. La data scelta è la stessa del 2010, il 30 aprile. Le uniche differen-
ze sono la scelta di affidare la direzione artistica a Valentina Gensini e l’idea di puntare tutto sul contemporaneo. Obiettivo: rinnovare lo sguardo su Firenze, sostituendo all’immagine ormai usurata di una cartolina rinascimentale per turisti quella di vibrante città del presente da vivere collettivamente in una notte visionaria. Tra gli eventi principali, un’orchestra multietnica in forma di street band partirà da piazza del Cestello portando sui lungarni musica aperta a contaminazioni; il piazzale degli Uffizi ospiterà una maratona jazz di giovani talenti italiani e
stranieri; e una speciale sessione cittadina sarà dedicata alla musica sperimentale elettronica con un dj set internazionale. “Come l’anno scorso - ha commentato l’assessore alla cultura Giuliano da Empoli - la forza e la specificità della Notte bianca fiorentina sarà la partecipazione di tutti, associazioni e singoli artisti, che hanno presentato le loro proposte per diventare protagonisti della manifestazione. La Notte bianca, infatti, è anche un’occasione per mettere sotto i riflettori una creatività emergente in città che è ancora /B.B. troppo spesso misconosciuta”.
lA clAssIFIcA. Nella top 20 dei più ricchi d’Italia stilata da Forbes ecco spuntare Diego e Andrea
La famiglia Della Valle tra i “Paperoni” la notizia trapela tra i fiorentini che ironizzano con striscioni dopo il risanamento del Colosseo finanziato dai fratelli: “Bravo diego, ma adesso chi restaura la squadra?” e “scarpe, Colosseo, Ballarò: 5 minuti per la Fiorentina, no?”
diego della valle
Cristina Guerri
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a notizia è arrivata ai fiorentini attraverso MF, il noto quotidiano italiano che si occupa di economia e finanza: i fratelli Della Valle sono entrati nella classica dei miliardari di Forbes. Nello specifico, con una fortuna personale valutata intorno agli 1,3 miliardi di dollari, Diego Della Valle (presidente e a.d. di Tod’s) si posiziona al 13esimo posto dei miliardari italiani, mentre il fratello Andrea (vicepresidente e a.d. della società) una posizione sotto, con 1,2 miliardi. Una crescita esponenziale quella del gruppo Tod’s, con le azioni che ,dallo scorso gennaio, hanno avuto un aumento del 65%. A ottobre, invece, l’ex patron della Fiorentina aveva “battuto” l’uomo più ricco del mondo diventando il maggiore azionista dei grandi magazzini Saks, il tempio del lusso sulla
Quinta strada di New York, grande distributore sull’intero mercato americano del made in Italy. Tutto sembra procedere a gonfie vele, dunque, per la famiglia proprietaria della Fiorentina. Anche se le ultime notizie provenienti dal mondo della finanza hanno fatto storcere il naso a qualche tifoso viola, convinto che - con tutto quel patrimonio - qualcosa in più per la causa gigliata doveva essere fatto. Dare continuità al progetto Fiorentina, insomma. A tal proposito, aveva risposto alle critiche l’amministratore delegato viola Sandro Mencucci: “Ricordo che nel 2002 la Fiorentina era fallita, è ripartita dalla C2 grazie a loro, gli unici imprenditori che abbiano bussato alle porte di Firenze. E in questi anni hanno investito circa 200 milioni di euro per la causa viola”. La polemica si era ulteriormente rafforzata con la decisione, da parte di Diego Della Valle, di sborsare 25 milioni di euro per il restauro del Colosseo. Ironiche e immancabili le risposte dei tifosi attraverso gli striscio-
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ni (“Bravo Diego, ma adesso chi restaura la Fiorentina?” e “Scarpe, Colosseo, Ballarò... 5 Minuti per la Fiorentina, no?”, tanto per fare due esempi). Pronta la risposta dell’ex patron viola: “Il restauro del Colosseo è un dovere morale. Le reazioni a Firenze? Andrea (suo fratello, ndr) là ha fatto 10 Colossei”. E la volontà di aiutare il Paese nel recupero dei beni storici non si ferma al Colosseo. Perché nei piani dei Della Valle c’è anche il restauro dell’area archeologica di Pompei. “Il mio impegno - aveva detto il maggiore dei due fratelli - è convincere magari un gruppo di imprenditori campani a mettersi insieme e a prendersi cura di tutto il sito di Pompei, che ha bisogno di interventi urgenti”. Importante, poi, sottolineare la manifestazione di vicinanza e solidarietà che il gruppo Tod’s ha dimostrato nei confronti della popolazione giapponese colpita recentemente dal terremoto e dallo tsunami, destinando a quella causa una somma di oltre 100 milioni di yen (circa 900mila euro).
sport
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lA PAROlA AI TIFOsI. I supporter gigliati guardano al futuro. Tra speranze e polemiche
sognando l’europa. e qualche rinforzo Cristina Guerri
I
sogni son desideri. Anche per i tifosi della Fiorentina, che sperano da qui alla fine del campionato che la classifica regali loro la qualificazione all’Europa League. Questo, in soldoni, l’esito del nostro
vox populi tra la tifoseria viola. Ma c’è dell’altro nel cassetto dei desideri. Marco, da quasi 24 anni abbonato in tribuna laterale, vuole a tutti costi un presidente. E non uno qualsiasi: “Visto che Andrea, proprietario della Fiorentina assieme a suo fratello, non vuole tornare alla presidenza della società, sarebbe giusto che noi tifosi po-
Qualcuno invoca il grande Giancarlo antognoni come presidente, mentre Mihajlovic resta saldo in panchina
tessimo esprimere la nostra opinione a riguardo. Io, e non penso di essere il solo, voglio Antognoni presidente. E alla fine questo Sinisa non è niente male, finalmente è riuscito a trasmettere alla squadra la sua personalità”. A proposito di Mihajlovic, parla Francesca, 20 anni, giovane tifosa viola della curva Fiesole: “Alla fine dobbiamo dare atto a Sinisa che le assenze lo hanno penalizzato. Mi sembrava strano si giocasse così male, addirittura peggio delle squadre che lottano per la salvezza. Ultimamente ho visto ottime prestazioni, un bel gruppo. Per la prossima stagione dobbiamo, insieme a Sinisa naturalmente, cercare di rinforzarci in tutti i reparti. Bisogna spendere, ma bene”. “Io - la interrompe il signor Giuseppe (che allo stadio non ci mette più piede da 16 anni) - voglio vedere lo scudetto sulla maglia della Fiorentina prima che il mio tempo sia finito!”. Come dargli torto. Anche se alla fine è stato l’unico degli interpellati ad aver espresso un desiderio di tale portata. Nick, infatti, vuole rivivere le emozioni vissute all’Anfield contro il Liverpool. “Una serata come quella mi farebbe dimenticare tutte le situazioni negative che gravitano attorno alla Fiorentina. E mi riferisco alla Cittadella, ai grandi giocatori che se ne vogliono andare, etc etc...”. Quello dei big pronti, a fine stagione, a far le valige è un argomento caldo. “Perché la società - spiega Giorgio, accompagnato dai figli Nicola e Manuel - deve aprire gli occhi. Santana ha dimostrato per tutta la stagione il
suo valore, non capisco perché nessuno gli proponga un rinnovo adeguato. Abbiamo tanti giocatori scarsi in rosa, perché se ne devono andare via quelli buoni?”. Capitolo Montolivo, parla Jessica, di professione postina: “Se Riccardo si fosse sentito legato alla
città e alla maglia avrebbe già rinnovato. Non è possibile che il capitano di una squadra tentenni sul proprio futuro. Allora non doveva prendersi questa responsabilità. Dovrebbe essere un onore portare quella fascia al braccio, io la consegnerei a Frey”.
aMarCOrd Appuntamento con la storia: prima puntata
fiorentina-Inter 4-3
P
arte l’appuntamento de Il Reporter con la storia viola. E non potevamo non farlo rendendo omaggio a chi, per la maglia della Fiorentina, ha dato semplicemente il cuore. E che ancora oggi dimostra di essere legato alla sua gente, al suo passato. Stiamo parlando di Stefano Borgonovo. Sono passati poco più di 22 anni, ma il ricordo di Fiorentina-Inter 4-3 è ancora vivo nella mente di tutti. Era il 12 febbraio 1989, e in un Franchi tutto esaurito con i suoi 40mila spettatori la Fiorentina affrontava l’invincibile Inter del Trap. Sulla panchina viola sedeva invece Eriksson. Chi era presente allo stadio si ricorda di una partita altalenante: i nerazzurri campioni d’inverno erano passati in vantaggio con Matthaeus (su rigore), salvo poi essersi fatti recuperare e sorpassare grazie alle reti di Baggio e Cucchi.
La doppietta di Serena, poi, riportava l’Inter sulla via del successo. Fino a quando Borgonovo non ha deciso di salire in cattedra, riagguantando prima il pari e, a cinque minuti dalla fine, mettendo il sigillo sulla vittoria. E come dimenticare quella rete: Borgogol intuisce il retropassaggio di Bergomi e anticipa Zenga, appoggiando facilmente la sfera in rete, sotto una Fiesole in delirio. Era la prima volta che quell’Inter, che poi sarebbe diventata campione d’Italia, perdeva in campionato. E questo è soltanto il primo assaggio di quello che la Fiorentina ha regalato ai suoi tifosi nel corso della sua storia. Imprese da (ri)scoprire seguendo mese dopo mese questa rubrica, nata per non dimenticare le partite, gli episodi e i campioni che hanno scritto pagine e pagine del calcio di casa /C.G. nostra.
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sport nel comune
Aprile 2011
la realtà. Un’attività per tutti che sta portando risultati anche a livello giovanile
Il tennis abita al circolo dell’Anchetta Luigi Van Pelt
Dal 1982 questo centro gode di ottima salute. Tanti iscritti di ogni età, e i frutti
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del lavoro non sono mai mancati nemmeno tra gli sportivi non più giovanissimi. Le “old girls” del campionato Lady 40 hanno conquistato il terzo posto nazionale
Superata la maggiore età non deve mica abbandonarci... anzi entrerà a far parte dell’agonismo vero e proprio. In quest’anni di attività vi sarete tolti molte soddisfazioni, ma non parliamo del passato: ci può fare i nomi di qualche allievo che già si distingue nel gruppo? Un po’ mi dispiace fare dei nomi di qualcuno in particolare ma ogni tanto è giusto premiare i meritevoli. Partendo dalle ragazze più giovani devo citare per forza le sorelle Galeotti e
Sofia Sarti, che insieme al fratello Giulio portano in alto il nome del centro. Ma non solo i giovani vanno ricordati, l’anno scorso le ladies del campionato “Lady 40” hanno conquistato il terzo posto nel campionato nazionale le cui finali si sono svolte a Pordenone. A differenza degli anni settanta quando erano gli uomini a difendere il tricolore sul campo da gioco, adesso sono soprattutto le donne a conquistare trofei... questo fattore ha effetto anche sugl’iscritti?
Sul genere degli iscritti no ma sul numero sicuramente, da quando la nazionale ha ricominciato a vincere qualcosa molte più persone hanno cominciato ad ri-interessarsi a questo magnifico sport. Quest’anno abbiamo poi fatto delle lezioni gratuite per i principianti e tutti quelli che hanno provato si sono iscritti e non per volere dei genitori,ma per loro interesse. A metà giugno ci sarà un’altra inizitiva, come ogni anno, si terranno i centri estivi per i ragazzi.
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l consiglio ai giovani è quello di fare sempre ciò in cui si crede. Se hai passione per un qualche cosa e ci credi, dacci dentro. Non è detto che uno ci riesca, ma almeno ci hai provato e non avrai nessuna recriminazione futura. Ma se non c’è amore, passione e sacrificio, maglio lasciar perdere.”Le parole in apertura sono di Adriano Panatta, uno che di sport e vittorie se ne intende parecchio. Chissà se Maurizio Sarti, maestro di tennis al centro sportivo Anchetta ,ripete qualcosa di simile ai propri ragazzi prima di vederli scendere sulla terra rossa. Il tennis all’Anchetta c’è sempre stato, e per fare il punto della situazione dopo ventinove anni abbiamo contattato Renzo Roselli, membro del consiglio d’amministrazione. Signor Roselli, qual è lo stato di salute del tennis al centro sportivo? All’Anchetta il tennis gode di ottima salute e non possiamo che migliorare. Nel 1982 quando abbiamo deciso di fondare il circolo, l’idea era quella di creare un punto di incontro per tutti i circoli della valle dell’Arno, abbiamo fatto una bella scommessa. Ma sono passati quasi trent’anni e siamo ancora qua, qualcosa di buono lo dobbiamo pur aver fatto. La nostra idea di dare a tutti la possibilità di praticare uno sport continuiamo a portarla avanti ed infatti anche quest’anno abbiamo superato quota ottanta iscritti. Com’è strutturata la vostra scuola tennis? Chi vuole può entrare a far parte del gruppo a sei anni e farà parte del SAT fino ai diciotto, i corsi sono diretti da maestri nazionali FIT.
Carrozzeria “news” Informazioni utili per gli automobilisti, a cura di: Carrozzeria DUE T - Firenze - Via dei Frullani, 35 Tel. 055 601430 - Cell. 328 6841300 supertservice@gmail.com Carrozzeria Gi.Pi.Erre - Firenze - Via Cavalcanti, 8/10/12 Tel.055 571389 - Cell. 331 6354455 info@carrozzeriagipierre.it - www.carrozzeriagipierre.it
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sport
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BAsKeT. Arbitri aggrediti dai “tifosi” locali. Ora Borsetti lancia un appello
La Claag si lecca le ferite di Lucca Lorenzo Mossani
L’Arno si tinge di rosa per remare contro il cancro
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osa come il fiocco che da sempre contraddistingue la lotta al tumore al seno, celeste intenso come il cielo che ha fatto da cornice al momento dell’uscita in acqua delle Florence Dragon Lady. Lo scorso martedì 8 marzo, il gruppo di canottaggio al femminile ha partecipato con orgoglio a una delle tante iniziative per la festa della donna. Nelle ore passate sull’Arno, la società guidata da Alessandro Piccardi ha messo in mostra tutta la propria attività: coinvolgendo chi ha partecipato all’evento e attraendo la curiosità dei tanti turisti affacciati fra il Ponte Vecchio e il Ponte delle Grazie. Queste le parole di Piccardi al termine della manifestazione: “Siamo cresciuti come gruppo e come coinvolgimento cit-
“Q
uando sei sconfitto e sei sicuro di averci messo il cuore, hai già vinto: lo dice uno a cui perdere non piace affatto”. Se lo afferma Kobe Bryant ci possiamo anche credere, perché adesso è uno dei più grandi giocatori Nba, ma prima di arrivare nei Lakers ha imparato sulla propria pelle i valori che si possono apprendere dalle sconfitte. Purtroppo, ancora i fatti non lo dimostrano. In Italia la storia dell’educazione sportiva viene messa in discussione dai comportamenti dei tifosi, non solo nel calcio. Sfortunata protagonista la Claag Firenze Basket. Sono passati due mesi dall’incresciosa follia scatenata a Lucca dai supporter della squadra di casa: dieci minuti di caos che hanno portato i supporter dell’Arca Impresa ad aggredire ferocemente gli arbitri dopo qualche fischio considerato sbagliato. Peccato che la sconfitta rimediata dai propri beniamini non sia altro che conseguenza naturale della bella prestazione messa in campo dai giocatori fiorentini. Peccato che ai posteri rimarranno più articoli sulla scazzottata finale che sulle gesta degli uomini di Aprea. Dopo quasi sessanta giorni da quei fatti sono arrivate le squalifiche per la squadra lucchese, che il presidente dell’Asd Nuova Pallacanestro Fi-
dRAgON BOAT. In arrivo un importante progetto
la
claag
renze, Luca Borsetti, ha così commentato: “Per prima cosa esprimiamo la massima solidarietà agli arbitri, che sono stati aggrediti da almeno quindici persone e che, se non fossero riusciti ad arrivare fino al nostro spogliatoio: dove sono stati accolti e protetti fino all’arrivo della Polizia di Stato, avrebbero subito conseguenze peggiori. Evidenziamo come la nostra squadra e lo staff non abbiano subito aggressioni: quanto riportato in un primo momento dal nostro sito è stato inesatto ma frutto del momento di confusione creatosi all’esterno del
nostro spogliatoio e poi telefonicamente riferito”. Sempre Borsetti ha poi continuato: “Per concludere, rivolgiamo a tutti gli amanti e gli appassionati della pallacanestro un appello, perché certi fatti non si ripetano più, mai più. Non permettiamo che pochi facinorosi rovinino il lavoro che, con passione, centinaia di persone svolgono, a tutti i livelli, per far crescere un movimento che ora come mai ha bisogno di consolidarsi e tornare a volare”. L’obiettivo finale della Claag, sul campo, rimane sempre una tranquilla salvezza.
Oltre alla gara anche l’occasione per uno scambio di esperienze tadino. L’occasione dell’evento organizzato dall’assessore Cianfanelli è solo l’ultimo di un anno che ci ha portato in Canada ma senza farci dimenticare l’Italia, dove siamo entrati in contatto con altri gruppi. Realtà cresciute insieme alla nostra: lottiamo insieme per diffondere un messaggio di speranza per le donne colpite da tumore al seno. Può
essere il simbolo di una speranza per il presente e per il futuro”. La primavera sarà una stagione molto importante per le Florence Dragon Lady: in ponte c’è un grande progetto internazionale che si svolgerà sul fiume fiorentino nell’ultimo weekend di maggio. L’idea denominata “Florence Dragon Boat Pink Meeting 2011” si propone di essere un incontro europeo sulla disciplina del Dragon Boat, organizzato dalla Lilt - sezione Firenze (Lega italiana lotta tumori) con le Florence Dragon Lady, che vedrà coinvolti equipaggi in rosa italiani, europei e di oltreoceano. Accanto alla competizione ci sarà l’occasione per lo scambio di esperienze fra le donne stesse e di coordinamento fra coloro che affrontano professionalmente i temi della prevenzione, della cura e della riabilitazione /L.M. dopo il tumore.
IL NUOVO AMBULATORIO DI FISIOTERAPIA della Misericordia di Firenze. LA MISERICORDIA DI FIRENZE, forte della sua esperienza secolare, del suo radicamento sul territorio ed in linea con i propri principi istituzionali, completa la sua offerta di servizi alla cittadinanza con il nuovo Ambulatorio di Fisioterapia di Via del Sansovino, 176.
Sono previsti inoltre spazi terapeutici quotidiani dedicati alle patologie più frequenti ed invalidanti come quelle della colonna vertebrale, l’osteoporosi etc. Con questo progetto la Misericordia di Firenze mira ancora una volta a venire puntualmente incontro ad Questa nuova Struttura si avvale dell’ausilio di Fisiatri un’esigenza medica diffusa, e di una capillare rete di medici specialisti preparati rispondendo nel modo migliore ad una richiesta ricorche collaborano nei nostri Ambulatori nel campo del- rente da parte dell’utenza fiorentina. l’ortopedia, della neurologia, della neurochirurgia, Gli Ambulatori, delle Misericordia di Firenze sono della geriatria e di tutte le altre branche della Medicina un’impresa certificata ai sensi della norma sulla quache richiedano una corretta ed approfondita riabilita- lità uni en iso 9001 e rimangono fedeli ai principi istizione. Il Servizio tratterà principal- tuzionali della controllante, erogando prestazioni sanimente problematiche di tipo orto- tarie specialistiche di alto livello qualitativo a basso pedico, post traumatico e posto- costo e rivolgendosi alla generalità degli utenti, secondo un principio di uguaglianza e peratorio e si avvarrà di imparzialità. Fisioterapisti di provata esperienza nei vari campi della L’ambulatorio di Fisioterapia Riabilitazione che utilizzeranno i è composto da un’Area più moderni macchinari ed attrezDirettiva con: zature terapeutiche. Direttore sanitario I trattamenti saranno ispirati ai più aggiornati protoFisiatra colli riabilitativi, sempre però rimodulati sulle specifiResponsabile di attività che esigenze della Persona.
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sport
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PAllANUOTO. Entusiasmo ritrovato per la squadra allenata da Gianni De Magistris
La Menarini fiorentina torna a galla Carlo Marrone
è ai vertici da tanti anni potrebbe sentirsi appagata, quasi rilassata in certe partite. E invece, ad esempio, nella gara di esordio con il nuovo nome della squadra, Menarini Fiorentina Waterpolo, abbiamo battuto Bogliasco con un 19 a 2 che è segnale di voler lottare per il primo posto in regular season fino a fine stagione, di spirito di squadra, ma soprattutto un primo piccolo ringraziamento al nostro nuovo sponsor principale. Non abbiamo più alibi adesso per non fare bene da qui al termine della stagione, e l’obiettivo principale rimane giocarsela fino all’ultimo per il titolo. Per me, che partecipo anche ai raduni collegiali con la Nazionale, è un onore portare in giro il nome della Fiorentina Waterpolo, adesso griffata Menarini. Ad aiutarmi nel mio inserimento fiorentino ci hanno pensato compagne come la Casanova, la Biancardi e la Lavorini, che fanno della loro esperienza la virtù e la base per la solidità del nostro spogliatoio. Adesso - ha concluso speriamo che Firenze ci segua, non solo nei nostri scontri al vertice, perché ho scoperto la passione della città per ogni sua impresa sportiva e noi siamo pronte, come Fiorentina Waterpolo, a farne vivere sempre di più”.
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a pallanuoto torna a galla, anzi a nuotare. È iniziato, infatti, un nuovo, importantissimo capitolo in casa Fiorentina Waterpolo. Vitale per la pallanuoto femminile. Lo scorso 8 marzo, a Palazzo Vecchio si è svolta l’importantissima conferenza stampa alla presenza del vicesindaco Dario Nardella, della dirigenza del Gruppo Menarini e di Sandra Del Corona, presidente di Fiorentina Waterpolo. L’incontro ha sancito un importantissimo sodalizio, che dà nuova linfa alla squadra di Gianni De Magistris, pronta nuovamente a lottare per il tricolore e, dalla prossima stagione, per diventare nuovamente Regina d’Europa. Le ragazze sono tornate a sorridere, convinte più che mai di lottare. L’entusiasmo non è mai mancato, ma ora c’è una certa tranquillità, essenziale per scendere in acqua serene. Una delle ultime arrivate racconta a Il Reporter la “rinascita”. Il centroboa Medea Verde commenta così il nuovo connubio con la prestigiosa azienda farmaceutica Menarini: “Credo che l’arrivo del nuovo title sponsor sia un successo per la città sportiva, che si abbina a un marchio riconoscibile e che, soprattutto, è fiorentino come lo spirito della nostra squadra. Inoltre è un segnale importante per noi, perché ci dà la possibilità di lavorare più serene e con lo spirito di chi sa che viene seguito, in tutti i sensi – ha raccontato la classe ’91 nata a Grottaglie, arrivata la scorsa estate dalla formazione di Varese – la cosa più importante che ho capito in questi miei primi mesi con la Fiorentina Waterpolo è lo spirito di gruppo della squadra. Una formazione che
PAllAvOlO. Rossoblu campionesse provinciali dopo una gara avvincente contro la Sales
Il Calenzano Volley vince con l’Under 14
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i sono alcune “piccole-grandi” realtà sportive che, dopo un’annata fortunata, tendono a sedersi sugli allori e a raccontare per anni e anni di “quella volta che si vinse il torneo”. Meno male che non tutte sono così: il Calenzano Volley ha ancora voglia di arrivare in alto. Dopo il fantastico cammino che ha portato l’Under 16 alle finali nazionali nello scorso campionato, quest’anno a marzo c’è stato nuovamente un motivo per festeggiare. L’Under 14 guidata dalla coppia “magica” Isabella Lotti - Gloria Masetti, infatti, è diventata campione provinciale, vincendo contro la Sales in finale. Marco
Masetti, dirigente della società, ha descritto l’importante risultato: “Sono talmente contento che non riesco a esprimermi bene: abbiamo tenuto a freno il nostro entusiasmo sin dai quarti di finale, perché la scaramanzia e il rispetto delle avversarie sono fondamentali nello sport, ora però è tempo di festeggiare!”. I progetti del presidente sono chiari: “C’è da continuare un percorso di crescita anche alle fasi regionali. Crescita sportiva, che deve andare di pari passo con la maturazione di ragazze che presto saranno donne: questo è lo scopo principale della pallavolo e /Lui.Van. dello sport in generale”.
TIRO Al vOlO. Un oro e un bronzo per Campriani
Il Wonder Boy non si ferma più
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on ci sono più parole per descrivere Niccolò Campriani, il ventiquattrenne fiorentino ormai da qualche anno la stella più splendente nell’universo della carabina da dieci metri. Ultimo sigillo del caporal maggiore dell’Esercito è stato il titolo individuale nella carabina a 10 metri nel Campionato Universitario Americano Ncca, a cui ha partecipato con la squadra del West Virginia. Il tiratore azzurro, al suo ultimo anno universitario, ormai prossimo alla laurea, ha superato la qualificazione con un punteggio quasi perfetto (599) e ha chiuso la finale con 701, vincendo il primo titolo individuale per la West Virgina nella carabina a 10 metri. Niccolò, che sta finendo i suoi studi di ingegneria in America, si sta allenando con la squadra universitaria, e ha chiuso la sua carriera universitaria con un bellissimo titolo individuale. La squadra della West Virginia, nonostante sia arrivata prima nella classifica di carabina a 10 metri, si è piazzata seconda nella classifica combinata con lo small-bore dietro al Kentucky. Questo non è l’unico riconoscimento degno di nota che il giovane tiratore ha collezionato nell’ultimo
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niccolÒ camPriani
periodo. A Brescia, ai Campionati Europei di tiro a segno, Niccolò, per colpa di un attacco influenzale, si è dovuto accontentare della medaglia di bronzo nella sua specialità. Campriani ha disputato la finale con gli avversari che sicuramente ritroverà a Londra nel 2012 alle Olimpiadi. Da ricordare che Campriani è stato uno dei primi atleti al mondo a conquistare il pass lo scorso luglio a Monaco di Baviera. A proposito di Londra 2012, ha dichiarato: “L’obiettivo è salire sul podio. Ma c’è ancora tanto da crescere”. La domanda da farsi è: dove vuole arrivare il nostro “Won/Lor.Mos. der Boy”?
FIRENZE, FORTEZZA DA BASSO 30 APRILE 8 MAGGIO 2011 ORARIO 10.00-23.00* *ultimo giorno chiusura ore 20.00
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“IN RICORDO DI ALESSIA BALLINI: RIFLESSIONI DI UN MEDICO” una persona giovane che si ammala e muore, suscita una gradualità di pensieri che si può dire direttamente proporzionale alla vicinanza delle persone che l’hanno conosciuta e comunque, mai tendente a zero. Se quella persona ha avuto un ruolo pubblico e magari è stata amata pure in questo, anche chi non l’ha conosciuta intimamente, si ferma rispettosamente a pensarne la fine prematura; questo capita anche a chi, come me, medico dell’Associazione Pallium, ha visto quella persona solo una volta, rispondendo ad una disperata richiesta di aiuto. di quell’unica visita ad una giovane donna provata dalla malattia ma con negli occhi la pazienza di lasciarsi aiutare da chi, a vario titolo, amicizia, amore, professione medica, provava a far qualcosa per lei, ricordo una sensazione precisa: la stanca e luminosa gratitudine verso gli altri. difficile esserlo in modo autentico dopo una lunga battaglia contro una malattia che si sperava di vincere e di cui invece si incomincia ad intravedere lo sbaraglio. Ho visto Alessia per meno di un’ora; un tempo in cui ho dovuto fare domande per ricostruire in fretta una storia clinica passata e recente, ho dato indicazioni terapeutiche o di semplice buon senso, ho ascoltato e proposto. una carezza al cane, un saluto alle persone care presenti così protese a nuove speranze, ma non posso certo dire di aver conosciuto quella giovane donna. La sua fine, che anch’io immaginavo, tuttavia non così imminente, è giunta dopo meno di una settimana. Solo nei giorni seguenti la sua morte ho cominciato a conoscere quella donna, quando non c’era più: sì perché quasi tutta la città ha parlato di lei. In ogni quotidiano compariva la sua perdita e le parole erano sempre di commozione. nel luogo di lavoro per lei, di dichiarata appartenenza politica, c’è stato il saluto sincero anche della parte avversa. Il consiglio comunale ha osservato un minuto di silenzio. varie associazioni, tutto il suo paese San Piero a Sieve di cui, giovanissima,
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era diventata Sindaco, gruppi sportivi, pizzerie, tanta gente, stretta intorno a quella figura di donna decisa. In quei giorni la moglie di un paziente che assistiamo a casa da circa un anno riferendomi del dolore poco controllato che il marito aveva avuto per tutto il giorno, mi dice: “non vorrei che c’entrasse la brutta notizia della morte della sua amica, con cui collaborava in regione per i progetti: la conosceva dottoressa? dice che era una gran donna”. Poche settimane dopo, con il tempismo di chi non ha bisogno di aspettare un anniversario, in memoria di Alessia che, come hanno riportato i giornali, “non voleva musi lunghi”, politici contro giornalisti, hanno organizzato una partita benefica di calcio. Il Sindaco di Firenze in testa e tanti altri, tutta gente che ha certamente da fare, si sono messi i calzoncini corti e hanno giocato per lei, con un omaggio sincero, senza facciata. e molti hanno risposto partecipando da spettatori accesi. di recente un politico al quale il giornalista chiedeva quale sarebbe il suo obiettivo, qualora arrivasse a governare, rispondeva: “la lotta alla precarietà”. Seguiva una pausa che rendeva il proposito poco originale, ma poi aggiungeva “non solo la precarietà del lavoro, ma tutte le precarietà: quella delle relazioni, dell’ambiente, dei sentimenti…”. La vita la possiamo riempire di componenti inalterabili. Alessia ci deve essere riuscita. e così anche il lavoro di chi come noi medici, infermieri, volontari del Pallium, o di altri gruppi, ogni giorno cerca di portare un aiuto a chi sta male diventa una lotta alla precarietà delle emozioni, affinché queste restino e si accumulino e ci servano da substrato per redigere la giusta graduatoria delle cose. Perché se è vero che l’importante è non soffrire è altrettanto vero che è essenziale esserci fino in fondo, senza fare sconti alla vita, senza toglierci un solo minuto di quella coscienza che ci fa andare oltre il tempo. Valeria Cavallini Medico oncologo, responsabile sanitario dell’Associazione Scientifica Palliumonlus BICICLETTE, “MANCANO RASTRELLIERE E ORgANIzzAzIONE” Salve, scrivo due righe sulla questione della ciclabilità di questa città. Possibile che sembri una grande elargizione mettere una rastrelliera? dove sono tutte quelle che aveva promesso il Comune? Ci dovrebbe essere una rastrelliera in ogni strada razionalmente così come un parcheggio per i motorini. La mancanza di organizzazione crea poi tensioni tra le persone che si disturbano a vicenda e si diseducano reciprocamente al rispetto per motivi ovvii di insofferenza. Altro punto, chi ha mai visto la ciclabile mescolata al passaggio pedonale, di nuovo motivo di irritazione e litigiosità, soprattutto sui lungarni… ricordo che il sindaco renzi andava in bicicletta durante la campagna elettorale, come mostra anche la foto su Facebook, poi chi ce l’ha più visto? P.s. vado in bicicletta tutti i giorni ma veramente ci vuole ostinazione. Francesca
BUChE IN LUNgARNO TORRIgIANI, “IL MIO RINgRAzIAMENTO AI vIgILI” Spett. redazione, approfitto dell’ospitalità del vostro giornale per ringraziare i due vigili ai quali, nei pressi del Ponte vecchio, ho segnalato alcune buche nell’asfalto del lungarno Torrigiani. Questo è accaduto verso le 9 di mattina del 18/3 e il 19 alle 8 non c’erano più. naturalmente il ringraziamento va anche a chi le ha fatte chiudere e a chi le ha chiuse, sperando che altre segnalazioni dei cittadini vengano ascoltate come la mia. Cordiali saluti, E. Ciardetti I gIARDINI DI NOvOLI E L’ARTE ALL’ARIA APERTA vorrei fare questa segnalazione. Io vivo a novoli e passeggiando per il Parco di S. donato ho pensato che sarebbe buona cosa per gli abitanti avere la possibilità di rifornirsi di acqua ad un “fontanello”. Anche il Parco di viale Canova ne ha uno ed ho trovato la scelta fatta molto importante. oltre ad essere utile per la salvaguardia dell’ambiente, è un mezzo per creare rapporti sociali nel quartiere. Girando per la città ho notato che in moltissimi giardini pubblici c’è una statua di bronzo o di marmo: ebbene a novoli nemmeno l’ ombra. Piazza Puccini non ha nemmeno una immagine del grande artista, i giardini di via Toscanini neppure. Il giardino di Piazza delle medaglie d’oro solo un macigno in mezzo alla piazza e basta. I giardini di piazza valdelsa, di recente ristrutturati, non hanno sculture. Solo in viale Guidoni la Cassa di risparmio ci ha regalato la scultura di Pomodoro. dimenticavo i giardini di via Allori: anche lì niente. eppure la bellezza, l’arte godibili all’aria aperta fanno bene all’anima. ripenso al cerbiatto del bellissimo giardino dell’orticultura: chissà quante persone come me lo accarezzano nei loro pensieri! Sarebbe bellissimo che i nostri bambini potessero godere della bellezza dell’arte quando giocano e quando sono soli con i loro pensieri! vorrei che vi faceste portavoce di questa mia richiesta per l’installazione di qualche scultura nei nostri luoghi di incontro per dare al Quartiere un aspetto sempre più accogliente, per aiutare i piccoli a crescere gustando l’arte come fosse un gelato al cioccolato! BICI, MOTORINI E “L’INvASIONE” DEI MARCIAPIEDI La nazione, domenica 17 ottobre 2010 – cronaca di Firenze: “nuovo piano strutturale: è prioritario completare le piste ciclabili”; il reporter, marzo 2011: “La giunta ha recentemente stanziato oltre mezzo milione di euro per le piste ciclabili”. Perché sprecare risorse? Già esistono e si estendono per tutta la città. Quali sono? I marciapiedi: nugoli di ciclisti di tutte le età sfrecciano incuranti dell’incolumità dei pedoni, siano essi vecchi, bambini in carrozzina o persone che incautamente escono dai portoni. Guai poi a protestare, bene che vada si è mandati a quel paese. da un
po’ di tempo, per non essere da meno, in alcune zone, si stanno facendo vivi anche i conduttori di ciclomotori. ma in fondo è giusto che si comportino così. I vigili urbani non intervengono e, più volte da me sollecitati, si stringono nelle spalle. Ho addirittura assistito ad un gesto di estrema cavalleria da parte di due vigili che, intenti a far contravvenzioni per divieto di sosta, sono scesi dal marciapiede per far posto a tre frettolosi ciclisti. Se non si ha né la capacità né la voglia di far rispettare le leggi, si fa più bella figura ad abrogarle. Cordiali saluti. Gianni Bellini FIRENzE, LA “FIORENTINITÀ” E L’APERTURA AL MONDO mi sono trovato in casa il vostro giornale e, straordinariamente, l’ho letto. dico così perché in quest’epoca nella quale le informazioni sono sovrabbondanti grazie al www, tendo a scansare almeno quei foglietti distribuiti gratuitamente che mi raccontano, di solito, notizie già viste, ricucinate in una salsina popolar-superficiale. ma erano troppi i richiami. A differenza del lettore che scrive di essere andato ad aprire un locale a valencia io sono tornato a Firenze per aprirne uno guarda caso proprio nel quartiere di San Lorenzo del quale si parla nell’articolo a pagina 3. Ho vissuto per anni all’estero e ora che l’europa ed in particolare il paese e quindi la città versano in una crisi epocale, nuoto controcorrente e mi butto nella bocca del leone venendo ad investire in una delle “zone buie della città”, come vengono definite in prima pagina, citando un’altra volta il quartiere dove sono anche tornato a vivere. vi devo fare i complimenti per gli argomenti che trattate: sono quelli che interesserebbero a chi vive e/o lavora in centro e sui quali si dovrebbe aprire un dialogo fra i cittadini, ma come si fa a credere ad amministratori buoni solo a scoprire l’acqua calda? e questa sarebbe l’idea: il made in Italy, la fiorentinità? Sarebbero patetici se non stessero dilapidando un patrimonio pubblico di arte e cultura, un mito globale com’é la città di Firenze! Quello che Firenze non dovrebbe mai essere é provinciale. Ha vissuto il suo splendore grazie all’apertura sul mondo. da qui sono partite le idee (ed anche molti dei finanziamenti) che hanno portato nel nuovo mondo. La Firenze di vespucci era multiculturale, la sintesi più raffinata delle arti e delle scienze del rinascimento. Come si può pensare che la soluzione alla crisi ed al degrado sia chiudersi a riccio come fanno certi bifolchi padani? Michelangelo M. PULIzIA DELLE STRADE, “PRENDIAMO SPUNTO DA FRANCOFORTE” Gentile redazione, ho appreso nel numero del corrente mese del vostro periodico della “controrivoluzione” prevista per la pulizia delle strade con la Sweepy Jet che comporterà, per una parte di residenti, una cadenza diversa per gli spostamenti della loro auto con il risultato che ci saranno una parte di cittadini serviti meglio ed un’altra meno. Per
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invia la tua segnalazione alla nostra redazione redazione@ilreporter.it DEgRADO E INCIvILTÀ, “SERvONO PIÙ CONTROLLI” Io penso che il degrado coinvolga tutta la città. L’inciviltà a Firenze è a livelli altissimi. non c’è rispetto per la “cosa pubblica” che in quanto pubblica è di tutti e quindi va rispettata. Basta pensare ai padroni dei cani che prendono i marciapiedi come “cessi” per i loro amati cani (e questi non sono ragazzi giovani ma spesso signori/e rispettabili), a chi lascia qualsiasi rifiuto per la strada (“io il mio problema l’ho risolto: qualcun altro ci penserà”) e poi c’è il problema dei graffiti sui muri, dei parcheggi selvaggi, del rumore ecc. Secondo me ci vuole maggiore controllo e più presenza di vigili sul territorio, più rigore. ma intanto scrivi e nessuno ti considera. La zona di fronte alla stazione di Campo di marte poi è la ciliegina sulla torta, veramente il massimo del menefreghismo sia dei cittadini che dell’Amministrazione pubblica, e quindi l’Anarchia (quella deteriore) lascia spazio all’avanzare del degrado sotto tutti gli aspetti. Ho scritto, sollecitato interventi, risultati? nessuno!!!!!!! Lettera firmata
Gentile lettore, penso che il problema che lei pone nella sua lettera debba essere, in qualche modo, “scomposto” in due parti. Da un lato c’è il degrado che – impossibile, purtroppo, negarlo – interessa diverse zone della città, in centro come in periferia, sia che si tratti di intere aree, più o meno estese, che di singoli muri, strade, piazze, ecc... Nel nostro giornale abbiamo affrontato più volte (o almeno ci abbiamo provato) molte di queste situazioni – dalla stazione di Campo di Marte, per cui continuano ad arrivare diverse lettere in redazione da parte dei residenti, a quelle del centro storico e di altre zone più periferiche – mettendo in risalto quello che non va e dando la parola a coloro che quelle situazioni sono “costretti” ad affrontarle ogni giorno, ovvero abitanti e lavoratori. Alcune di queste situazioni sono poi state risolte (come testimoniato anche dalle vostre lettere), mentre altre sono ancora in attesa: noi vi chiediamo di continuare a inviarci le vostre segnalazioni. Sul nostro sito internet (www. ilreporter.it) abbiamo pubblicato anche molte fotografie che ci avete mandato (sia che fossero muri sporchi che cassonetti troppo pieni), perché a volte un’immagine vale più di molte parole. E può aiutare chi di dovere a capire in che direzione muoversi. Poi c’è il capitolo dei controlli, che lei – come molti altri cittadini – auspica vengano aumentati. E certo male non farebbe un maggior numero di vigili – e non solo – in giro per le strade dei quartieri e delle città: ma c’è sempre, e purtroppo, da fare i conti con quelle che sono le risorse e il personale che l’amministrazione (ogni amministrazione) ha a disposizione. Che non sono infinite. E qui il discorso si intreccia con la seconda parte del problema: l’inciviltà. Perché – ho già avuto modo di dirlo in passato, rispondendo ad altri lettori – nessun controllo potrà mai essere sufficiente se nei cittadini non aumenterà (e in modo deciso) il senso civico. Cartacce e rifiuti vengono gettati in strada con troppa leggerezza, non c’è marciapiede – o quasi – lungo cui le persone non siano costrette a fare “slalom” tra le deiezioni canine, e l’elenco potrebbe essere ancora molto lungo: servirebbe un vigile per ogni strada, a voler impedire con le sanzioni questi comportamenti. Ma quello che servirebbe veramente è uno scatto nel senso civico, nel rispetto per la città, da parte di tutti gli abitanti, nessuno escluso. Perché non dobbiamo dimenticare che la città non è soltanto il “contenitore” in cui viviamo, ma che in realtà la città è fatta dai suoi abitanti, la città è ognuno di noi. E per ognuno di noi rispettare la città vuol quindi, semplicemente dire rispettare se stesso. Prima riusciremo a capirlo, prima Firenze (così come d’altronde qualsiasi altra città) potrà tirare un sospiro di sollievo. Matteo Francini
ovviare a queste discrepanze avevo già accennato ad una possibile, probabile soluzione l’anno scorso (riportata nel vostro periodico di luglio 2010 nella rubrica “ufficio reclami”) e, visto che il problema permane, mi permetto di replicarla perché si tratterebbe, da parte di Quadrifoglio, di prendere informazioni presso il Comune di Francoforte sul meno (Germania) sul loro modo di operare in quanto da tempo loro usano un mezzo simile - in strade larghe e strette - senza far spostare la macchina a nessuno. Fosse possibile anche qui saremmo accontentati tutti. Tutto questo, naturalmente, senza voler entrare nel merito delle altre problematiche emerse qui, come il parcheggio a “lisca di pesce” che impedirebbe il corretto uso della Sweepy Jet o la presunta maggior spesa nell’uso di tale macchi-
na. ringrazio per l’attenzione e porgo cordiali saluti. Alessandro SOTTOATTRAvERSAMENTO TAv, “I MIEI TIMORI” Probabilmente avrete ricevuto o riceverete un sacco di lettere su questo argomento, questa non è che una delle tante, quella di un cittadino comune che vuole manifestare pubblicamente le sue paure e i suoi timori per questa opera pubblica che rischia, pare, di lasciarlo per un tempo indefinito senza la propria abitazione. La galleria della Tav passerà sotto lo stabile nel quale vivo e nello stesso edificio vive mia madre, ultraottantenne, che naturalmente non vuole nemmeno sentir parlare di spo-
starsi o di traslocare avendo vissuto ben più della metà della sua vita nell’attuale appartamento e nel contesto del quartiere (medico di famiglia, negozi, circolo anziani, parrocchia, posta, ecc.). Leggendo gli accordi intercorsi fra l’Amministrazione comunale e le Ffss per la salvaguardia dei cittadini interessati dall’attraversamento risultano ipotesi di danno e lesioni marginali agli edifici che non dovrebbero impedirne l’abitabilità, ma non è previsto nessun crollo o lesione maggiore. I testimoniali di stato, questo atto compiuto dai tecnici per verificare lo status quo degli edifici in modo da poter poi procedere ad eventuali ripristini e o rimborsi per danni causati dai lavori, procedono nell’ottica di lesioni marginali.... ma se ciò non fosse? mi chiedo, e chiedo a chiunque sappia o possa rispondere, visto che non è previsto lo sgombero degli edifici, cosa succederà se questo dovesse avvenire, o i tecnici sono certi che gli edifici rimarranno abitabili? mi è venuto questo dubbio ieri quando sul quotidiano locale ho notato in bella vista l’affermazione del nostro Sindaco che assicurava: non ci saranno crolli, non devono essere avanzati inutili allarmismi! Benissimo, ne sono contento, ma l’amico renzi, come mio sindaco, ne è certo o così gli hanno assicurato i suoi tecnici? Se io rimango in casa e la casa mi crolla addosso chi risponderà in prima persona di fronte alla legge: il Sindaco, i geologi, le Ffss, insomma chi sconterà la pena per l’omicidio commesso? Sarebbe opportuno fino da ora sapere chi è il responsabile... e, possibilmente, che sia uno e non tanti perché altrimenti, come spesso, succede ci sarà lo scaricabarile in caso le cose non vadano nel modo prefigurato. Tengo a precisare che sono favole alla Tav, un po’ meno al sottoattraversamento cittadino da quando mi hanno detto che ci sono studi di fattibilità per soluzioni molto meno costose, più rapide e meno impattanti. Sono poi poco favorevole quando ho visto che i cittadini interessati dal sottoattraversamento vengono tutelati solo in parte, come se fosse colpa loro se le Ffss hanno deciso di passare sotto le loro case in una città dove non era nemmeno possibile costruire la metropolitana per i rischi idrogeologici paventati. I danni saranno infatti rimborsati solo in modo parziale e/o, comunque, con il sistema da sempre adottato dalle assicurazioni, defalcati di un quantum dalla somma stimata del danno (vetustà dell’edificio, ecc. ecc.) a meno che uno non voglia affrontare procedimenti legali con esiti incerti e tempi lunghissimi. Perché il Comune di Firenze non si è fatto parte in causa accollandosi i lavori di ripristino in toto con l’utilizzo di maestranze certificate e con il pagamento a carico delle Fffss? e se, poi, veramente le lesioni saranno gravi da non poter abitare la casa cosa dovrà fare il cittadino? Teniamo presente che il “talpone” che ti passa sotto farà vibrare le tubature dell’acqua, del gas, gli impianti elettrici, stresserà gli impianti di riscaldamento e gli scarichi di abitazioni non certo recenti. Che succederà se si allagherà qualche casa o si romperà qualche tubatura del gas? e i geologi utilizzati sono consci e consapevoli di quanto dovranno affrontare? mi risulta che nella zona dove vivo ci siano tanti pozzi e falde acquifere, lo
testimoniano le fonti utilizzate per l’erogazione dell’acqua durante l’alluvione del 1966, piante spontanee che vivono in zone umide che popolano alcuni piccoli giardini ancora rimasti in vita, alcuni edifici con i resti di finestrature appositamente realizzate per attingere l’acqua dal pozzo condominiale, ecc. Tutto questo lo scrivo non per fare polemica, ma per avere da chi gestisce la città in primis e da eventuali altre autorità competenti quelle rassicurazioni che spettano, credo, ad ogni buon cittadino che vede gravare sulla propria abitazione, non certo regalata ma spesso acquisita a seguito di sacrifici, un pericolo che ne può compromettere l’utilizzo. Carlo Biancalani EDILIzIA E AMBIENTE NELLA vALLE DELL’ARNO, PARLA UN gRUPPO DI CITTADINI Gentile direttore, stimolati dai frequenti interventi sul suo mensile dell’assessore all’urbanistica Cocchi, in difesa delle sue realizzazioni cementizie, l’ultimo dei quali nel numero di dicembre, vorremmo anche noi, da cittadini, esprimere qualche considerazione. dice dunque Cocchi, in polemica con l’artista fiesolano Paolo della Bella, che “i fiesolani sono contenti” e, poco dopo, “molti approvano”, ecc... Ci piacerebbe sapere da dove l’assessore Cocchi trae queste certezze. Ha forse fatto un referendum? no, non sia mai detto! Il suo partito, nelle ultime elezioni comunali, ha preso circa il 45% quindi, in teoria, potrebbe anche esserci una maggioranza di cittadini che non approva la sua politica edilizia. C’è comunque un certo numero, piccolo o grande, di persone le quali pensano che l’ambiente è un “bene comune” e che mai un sindaco, anche con il 98% dei voti, dovrebbe decidere interventi, senza prima avere dialogato anche con l’ultimo dei cittadini, e soprattutto favorito una informazione corretta, cioè plurale. Cosa che qui è mancata del tutto. Così accade che, mentre le grandi cattedre e le autorità morali del mondo, persino l’onu e il Papa, chiedono a gran voce svolte radicali per contrastare il riscaldamento del pianeta e l’imminente esaurimento delle risorse energetiche, qui a Fiesole si afferma il vecchio e superatissimo “sviluppismo”: si sparge cemento in tutte le frazioni, si urbanizzano le campagne con conseguente aumento del traffico privato e quindi dell’inquinamento. eppure anche il Pd parla in difesa dell’ambiente nei suoi programmi nazionali e perfino nel programma 2009 del sindaco Incatasciato. ma, come si sa, tra il dire e il fare... soprattutto qui, nella valle dell’Arno, l’assessore Cocchi si è scatenato: costruisce formicai a picco sull’acqua dell’Arno, spiana colline, progetta strade pressoché inutili, distrugge paesaggi... e, per la Befana, ci ha promesso una ciliegina sulla torta: incastonato nelle colline di ellera un bel distributore di benzina, con lavaggio e parcheggio di roulottes, che va ad aggiungersi alle due dozzine di altri consimili recinti maleodoranti esistenti nel breve tratto Fi-Pontassieve. Grazie assessore, l’ambiente “ringrazia”. Un gruppo di cittadini di Compiobbi (Fiesole)
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Spettacoli giorgio Panariello Panariello non esiste 13 e 14 aprile
Nelson Mandela Forum Giorgio Panariello torna nella bella Firenze con il suo ultimo spettacolo, Panariello non esiste, che miete successi in tutta la penisola. Il comico è reduce dall’enorme suguito di Ogni maledetta domenica, il radio show che per otto settimane ha tenuto impegnato il comico toscano su RTL 102.5 e contemporaneamente al teatro The Club di Roma, dove ha intrattenuto il pubblico e gli ascoltatori con monologhi e personaggi ispirati all’attualità.
Concerti America 7 aprile
Teatro verdi E’ in arrivo il classic rock della musica west coast degli America. La mitica band americana celebra quest’anno 40 anni di gloriosa carriera con l’uscita di un nuovo album chiamato “Hits“ con tutti i loro piu’ grandi successi ed un tour europeo che vede gli America fare tappa nel belpaese questo mese. davide van de sfroos 7 aprile
saschall Davide Van De Sfroos in gara alla 61° edizione del Festival di Sanremo con Yanez, un brano scritto e cantato in dialetto tremezzino (o laghée) sul celebre corsaro portoghese Yanez De Gomera che segue fedelmente il bornese Sandokan nel ciclo romanzesco dei Pirati della Malesia, nato dalla penna del famoso scrittore italiano di romanzi d’avventura Emilio Salgari. «Cancellare i dialetti è come
limare gli Appennini perchè l’Italia rimane unita anche grazie all’identità dei dialetti. Mi preoccuperò il giorno in cui parleremo tutti un italiano commerciale misto all’inglese. “Yanez” è un omaggio a mio padre, che non c’è più. Lui è cresciuto leggendo i romanzi di Salgari.
l’impronta rock. Sul palco ci saranno solo 4 musicisti con i loro strumenti, incluso Nek,che oltre a cantare suonerà il basso, e il loro compito sarà dare vita alle canzoni senza l’ausilio di campionamenti o altri strumenti elettronici.
giusy Ferreri 8 aprile
glue - alternative concept space Parte con un progetto tutto speciale la nuova rassegna targata Glue “Oltre Le Gambe”. Si inizia alla grande con il nuovo progetto musicale di Umberto Giardini (Moltheni) dal nome Pineda. Abbandonata la chitarra e il microfono, Umberto sarà alla batteria in questo trio di post-rock strumentale. Ad aprire il concerto il concerto, Matteo Toni accompagnato dalla sua chitarra e dalle sue sonorità molto evocative.
saschall Conosciuta al grande pubblico attraverso la partecipazione a XFactor, dal 2008 ad oggi, Giusy Ferreri ha pubblicato l’ep “Non ti scordar mai di me” (290.000 copie vendute), il cd di inediti “Gaetana” (5 volte disco di platino con oltre 400.000 copie vendute) e l’album di cover “Fotografie” (doppio disco di platino in Italia e disco di platino in Grecia), vendendo quasi 1.000.000 dischi solo in Italia in meno di tre anni. Nek 10 aprile
Teatro verdi Per celebrare i suoi primi 20 anni di carriera, Nek ha pubblicato “E da qui - Greatest Hits 1992-2010”, la più completa ed esauriente collezione dei suoi più grandi successi che contiene ben 36 canzoni di cui 3 inediti, e intraprenderà un tour che lo porterà a cantare nei principali teatri italiani a partire dal 31 marzo, data in cui aprirà la tournèe dal Palacreberg di Bergamo. Dopo le 16 tappe italiane, Nek proseguirà anche in Europa nel corso dell’estate, tenendo concerti in paesi come Svizzera, Germania, Austria, Olanda, Francia Spagna e Belgio. Il progetto del Nek European Tour 2011 - The Quartet Experience si fonda sull’idea di riportare alle origini il suono live, sottolineandone
Moltheni 12 aprile
sinapsi liriche 16 aprile
Teatro Niccolini - san casciano val di pesa Un parterre di ugole d’oro nel concerto che vedrà un gruppo di cantanti lirici (Miki Shibahara, Stefano Fini, Claudio Cambi, Marcello Bianchi, Cie Shirotori, Ada Morviducci) esibirsi - diretti dal maestro Romualdo Lucci e accompagnati al pianoforte da Eleonora Frosecchi - in una selezione di brani tratti dalle più belle ed emozionanti opere liriche della tradizione.
A teatro Alessandro Benvenuti. Me medesimo 9 Aprile
Teatro lumiere Questa è la storia strampalata di Cencio, uomo di mezza
età fortemente in crisi su molti aspetti della vita, che dopo aver trovato nell’alcool un palliativo al senso di totale fallimento disgusto ci racconta con un sarcasmo a volte amaro, i suoi ricordi, e ci fa “vedere” quelli che ha sentito raccontare da altri falliti come lui: un padre di famiglia tormentato da due figlie maleducate e irriconoscenti, un altro che, licenziato, viene scoperto dal figlioletto in gita scolastica mentre chiede l’elemosina sui gradini di Santa Maria Novella. Mauro Monni. Potente 29 e 30 aprile, 1 maggio
Teatro everest Una ballata popolare, una corsa nel tempo, un canto. Ci sono personaggi che diventano più veri se la loro esistenza è bagnata dal mito, è portata nell’aria dalla forza della poesia, da quella più alta a quella immensa e fortissima del racconto popolare, delle storie del canto del fuoco, i vecchi che raccontano, i ragazzi che ascoltano con il viso arrossato dai riflessi della fiamma del focolare.Questo è “Potente”. Aida 28 aprile, 3,7,8,10 e 12 maggio
Teatro comunale Uno dei classici più amati dell’opera italiana. Un tripudio di musiche e colori brillantemente composte da Giuseppe Verdi. L’Aida torna al Comunale per la gioia di tutti gli appassionati, portando sul palcoscenico del Maggio le piramidi, gli elefanti, i palazzi sfarzosi e le acque del Nilo. Un classcio da non perdere, e non dimenticare.
lA MOsTRA
eleonora Duse rivive nelle sale della Pergola M
anifesti, biglietti, taccuini, appunti, ritagli di giornale e ancora abiti di scena e vestiti da camera. Questo ed altro è Il viaggio di Eleonora Duse intorno al mondo, fino al 17 aprile al Teatro della Pergola, mostra inserita nel calendario delle attività ufficiali per le Celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, e promossa assieme a Fondazione Giorgio Cini Onlus nell’ambito de Il teatro italiano nel mondo - Progetto della Compagnia Italiana Centro europeo di Teatro. Un viaggio nel tempo che accompagna il visitatore alla scoperta di un personaggio indimenticabile e di un’epoca, quella a cavallo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, che ha visto l’Italia trasformarsi radicalmente. Modernissima e commovente, la mostra in
corso al primo piano dell Pergola (dal lunedì al venerdì: 11-18, la domenica 11-15), vede esposti pezzi del puzzle che hanno composto la vita della grandissima attrice, capricciosa artista che ha portato con orgoglio il vessillo del belpaese nei teatri in cui ha reacitato e nei paesi che ha visitato, sparsi nei quattro angoli del globo. L’itinerario espositivo è strutturato in due sezioni distinte: la prima volta a presentare la vicenda biografica di Eleonora Duse e l’altra dedicata ai viaggi e alle tournée che l’attrice ha realizzato nel corso della sua carriera dal 1885 al 1924. Eleonora figlia, moglie e madre, questo è il ritratto multisfaccettato che ne viene fuori, alternando fotografie ufficiali a pezzetti di vita privata che incan/L.V.Z. tano il visitatore.
Le mostre dianora Marandino Fino al 15 maggio
galleria del costume La mostra presenta una selezione di capi d’abbigliamento realizzati da Dianora Marandino dal 1947 al 1971. L’artigiana, che si può definire ‘artista’, si dedicò allo studio dei colori da impiegare nella sperimentazione di nuove tecniche di pittura e di stampa su tessuto, come pure alla tintura di filati in lana da utilizzare nella tessitura. Con i suoi stessi tessuti decorati a stampa, realizzò capi dalla foggia lineare, rifuggendo dal creare modelli complessi e articolati. Picasso, Mirò, dali. giovani e arrabbiati. la nascita della modernità Fino al 17 luglio
Palazzo strozzi Pablo Picasso, Salvador Dalì e Joan Mirò sono i tre protagonisti della mostra “Picasso, Mirò, Dalì. Giovani e arrabbiati: la nascita della modernità”, promossa dall’Ente cassa di risparmio e dalla fondazione Palazzo Strozzi con il supporto della soprintendenza al polo museale fiorentino, che fino al 17 luglio occuperà le sale del piano nobile di Palazzo Strozzi. Più di sessanta opere tra lavori giovanili e schizzi picassiani provenienti dai più importanti musei del mondo, dal Metropolitan Museum of Art di New York e da notevoli collezioni private. Mai come questa volta, il punto focale si sviluppa intorno al tema della gioventù, una gioventù ribelle e mai arresa davanti alle convenzioni di un’epoca che avrebbe imposto a queste tre figure chiave del Novecento un atteggiamento più pacato e convenzionale nei confronti della vita e nel loro approccio con l’arte.
l’appUNtaMeNtO Alla Fortezza da Basso
“Art”, l’artigianato torna protagonista
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rimavera: bel tempo, scampagnate e... mostra dell’artigianato. Come ormai da tradizione, torna anche quest’anno “ART”, la Mostra Internazionale dell’Artigianato, che per nove giorni, dal 30 aprile all’8 maggio, trasformerà la Fortezza da Basso in una colorata festa della fantasia e della creatività. In occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, il viaggio di ART lungo lo Stivale partirà dalla Valle d’Aosta, regione ospite 2011 che, al padiglione delle Ghiaie, presenterà i “gioielli” del proprio artigianato legato al territorio e a millenarie tradizioni. Ma non mancheranno nemmeno, come di consueto, le “rotte” estere: quelle principali saranno verso Brasile, Cina e Russia che – insieme alla Spagna, paese ospite 2011 – formeranno un multiforme mix tra “Essere” e “Abitare”, fra proposte per la persona e oggettistica per la casa. E ancora, tra le tante iniziative in programma, occhi puntati su “Botteghe d’Art”, evento organizzato dalla Fondazione di Firenze per l’Artigianato Artistico in collaborazione con Cna e Confartigianato, che trasformerà gli spazi della Palazzina Lorenese in veri e propri atelier d’arte, mostrando dal vivo e in diretta i segreti del lavoro manuale “fatto ad arte”. Sul fronte dell’imprenditoria “rosa” new entry per “Donne in campo”, associazione di imprenditrici agricole, mentre per i più piccoli torna l’appuntamento con “Artigiani in Famiglia”, laboratori gratuiti per chi desidera sperimentare la manualità. Orario: dalle 10 alle 23, ultimo giorno chiusura alle 20. Ingresso: intero 3 euro (dal lunedì al venerdì), 5 euro sabato e domenica – convenzionati: 2 euro (dal lunedì al venerdì), 4 euro (sabato e domenica). Info: www.mostrarti/I.G. gianato.it.
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VALDARNO FRA FIGLINE E SAN GIOVANNI in bellissima villa ristrutturata, con parco con piante secolari, appartamento su due livelli: cucinotto, grande soggiorno-pranzo, camera e bagno al primolivello, sopra (in suggestiva colombaia) camera con bagno. Ottime rifiniture in stile toscano. Vendita diretta senza mediazione. Pronta-consegna. Possibilità-garage. Rif. H1 € 248.000 trattabili ☎055 9121200 - 348 2904195
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