Il reporter-Impruneta-aprile-2011

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Il Giornale nel tuo Comune

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APRILE 2011

Periodico d’informazione locale. Anno V n.33 del 4 aprile 2011. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10

itinerari

PRIMO PIANO

Attenti a quell’uovo! Andrea Muzzi*

L gIte e vIAggI, SI PARte Scampagnate e pic-nic fuori porta, ecco dove andare. Intanto è boom PAGG.16-17 per le crociere

il comune fa i conti Tariffe invariate per scuola e sociale. Saranno esternalizzati alcuni servizi, la biblioteca aperta più a lungo PAG.2

sPort

Piazza Buondelmonti, il progetto va avanti PAG.3

Alcol, schiavitù per undicimila

l’annuncio

di Boeti - Passanese

L I supporter viola dicono la loro sul futuro. Tra chi invoca Antognoni e chi “solo” qualche rinforzo PAG.37

Sport per tutti Grazie all’impegno di Ussi e Comune i ragazzi di Impruneta hanno nuovamente il “campino” PAG.38

gomito, Livorno (4.484 alcolisti), Arezzo (4.439) e Pisa (4.318). Circa centocinquanta persone, a Firenze, sono in trattamento con i gruppi di auto-aiuto degli Alcolisti anonimi. E, avverte la responsabile, tantissimi sono appena diciottenni e con problemi ancora peggiori degli adulti. Ma intanto si riaffaccia la bella stagione e, con lei, una movida alcolica ancora più scriteriata, fatta di eccessi e spesPAGG.10-11 so di inciviltà.

Il canile di Ugnano apre a fine maggio PAGG.28-29

società

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lA PAROlA AI tIfOSI

e statistiche ce lo dicono da un po’: l’età media delle persone con problemi di alcolismo si è abbassata e questo tremendo guaio riguarda sempre più individui. Ma fa effetto scoprire che, solo nel territorio fiorentino, gli schiavi della bottiglia sono undicimila. Tante, tantissime persone tra i 15 e i 64 anni cadute nelle maglie della dipendenza dall’alcol. Seguono, in questa triste classifica delle città in cui si alza troppo il

Se il condominio diventa una trincea PAG.12

Edizione di Impruneta • 6.273 copie distribuite da

a Pasqua è la festa che celebra la resurrezione di Gesù. Proprio per questo non capisco cosa c’entri l’uovo. Il simbolo che ricorda la resurrezione dovrebbe essere un sepolcro vuoto oppure un becchino disperato che si mette le mani nei capelli urlando “non è colpa mia: io avevo fatto tutte le cose a modino!”. L’uovo al massimo simboleggia l’avvento di una omelette! Le uova di Pasqua sono come una donna truccata: un’illusione ottica. La sera è bella, ma la mattina quando la vedi girare per casa senza trucco hai voglia di chiederle i documenti perché nemmeno la riconosci. Alla stessa maniera vi consiglio di fare attenzione alle uova. Più l’uovo è grosso, più la sorpresa è piccola. E questa è la prima delusione per il bambino. Ma non la più grossa. Spesso la sorpresa è chiusa in un pillolone giallo di plastica. Aprirlo è impossibile. Voi ci rinuncereste, ma il bambino vuol vedere la sorpresa. Tentate con tutta la forza di dividerlo con le mani. Non ce la farebbe nemmeno Maciste! Il bimbo ora piange: “Babbo, voglio la mia sorpresa!”. Ed è in questo momento che un genitore compie un errore vitale: aprire il pillolone con i denti. Le menomazioni più frequenti riportate durante questa eroica impresa sono: scheggiatura del canino, rottura della capsula appena messa dal dentista e infine l’inghiottimento del pillolone. Mio fratello ha inghiottito sei sorprese di Pasqua. Le ha rifatte 6 mesi dopo. Per fortuna era Natale e le ha riciclate come regali per i bambini! *Comico


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Aprile 2011

il giornale nel tuo Comune

il punto. Invariate le tariffe per scuola e servizi sociali. Le opposizioni: “Non torna”

Bilancio 2011, i conti del Comune politica

Bisognerà recuperare l’aumento del 2,5%

“Per Impruneta”, nuova lista civica

della Tarsu del 2010. E dovranno essere

Il suo simbolo è il “Pozzo” di piazza Buondelmonti, “emblema della centralità e dell’aggregazione democratica che intendiamo perseguire nel nostro Comune”. È nata “Per Impruneta”, una lista civica che, come spiega il suo portavoce Francesco Pesci, è “destinata a coloro che non si sentono rappresentati dai partiti tradizionali”. La lista si è da subito affiancata alla coalizione formata da Italia dei Valori, Sinistra Ecologia e Libertà e Federazione della Sinistra. Perché una nuova lista civica? “Riteniamo che Impruneta debba fare uno scatto in avanti rispetto ad un progetto amministrativo e politico oramai vetusto, ingessato in vecchie dinamiche da “quartierino” che non aiutano lo sviluppo di un territorio importante come il nostro”. Energie rinnovabili, spazi per bambini, giovani (in modo anche da scongiurare l’esodo) e anziani, rilancio delle associazioni e dei settori produttivi, attenzione all’ambiente: sono alcuni dei punti cardine dell’impegno di Per Impruneta.

esternalizzati la gestione dei cimiteri, tre sezioni di asilo nido e il trasporto scolastico Luisa Pampaloni

T

ariffe invariate, nessun mutuo acceso, diminuzione della spesa corrente, “a costo di sacrifici non indifferenti”. Il bilancio del 2011 è stato approvato e il Comune ci tiene a far sapere che sono state assicurate le risorse per scuola e servizi sociali. “Le minori entrate sono dovute in primo luogo al taglio di 400 mila euro dei trasferimenti statali – spiega il sindaco Ida Beneforti - Abbiamo dovuto ridurre ancora il personale senza sostituire né pensionamenti né assenze prolungate (30 persone in meno dal 2008 lavorano negli uffici comunali). La spesa corrente è quella del 2003, e è servito un grosso sforzo di razionalizzazione”. Fa parte della razionalizzazione anche la prossima esternalizzazione di alcuni servizi: quelli cimiteriali saranno probabilmente dati in concessione e trasporto scolastico e tre sezioni degli asili nido saranno affidati a ditte esterne. Le tariffe restano invariate si diceva, a eccezione della Tarsu che era aumentata del 2,5% lo scorso anno, quando il Comune aveva preso in carico la spesa, ma ora (con la minaccia di un ulteriore incremento della Tarsu) le famiglie dovranno recuperare quell’aumento. C’è poi il patto di stabilità, il risparmio che i Comuni devono operare, “che è passato da 100mila euro del 2010 a 530mila euro” e gli investimenti che sarà possibile pagare passano di conseguenza a circa 1.060.000 euro rispetto al 1.600.000 del 2010. Quali sono dunque gli interventi garantiti? Verranno realizzati la messa a norma del palazzo comunale, l’abbattimento delle barriere architettoniche degli uffici di via Rosselli, la ricostruzione del ponte di via di Castello, alcuni interventi di manutenzione straordinaria e, grazie a finanziamenti esterni, potranno essere realizzati i lavori alla scuola Paolieri, la chiusura dei Loggiati del Pellegrino, i fontanelli di acqua di qualità. Spiega il sindaco: “Oltre a sociale e scuola abbiamo scelto di valorizzare gli eventi culturali. Dalle celebrazioni

il palazzo comunale

per l’anniversario della traslazione della Madonna di Impruneta, all’investimento per prolungare l’apertura della biblioteca (sarà aperta anche il sabato mattina e il giovedì pomeriggio). Ma un’attenzione particolare la vogliamo dare anche allo sviluppo, dalla stesura del regolamento urbanistico, alla gestione della fornace Agresti, fino all’attenzione sul disciplinare per il marchio della Ceramica Artistica e Tradizionale di Impruneta, che può aiutare la

il reporter è un periodico di 10 edizioni che mensilmente viene distribuito da in 216.486 copie

to le innumerevoli case sfitte”), ma anche alla “privatizzazione” dei servizi e denunciano la presenza di circa 350 famiglie “con redditi meno di 6 milaeuro l’anno: o stiamo assistendo a una vera e propria emergenza povertà o fra questi si annidano degli evasori” e la spesa sostenuta dal Comune di “258 mila euro di emolumenti per i quattro dirigenti esterni, una tassa che ormai dovremmo portarci fino alla fine della legislatura”.

l’iniziativa Alla casa per la Pace

Cipì, un “giocosentiero” per rispettare e capire gli altri

L

ungo la via di Quintole per le Rose, tra la Certosa e il piccolo borgo dei Baruffi in cima alla collina, c’è la Casa per la Pace: è una villa quattrocentesca, una parte della quale - come previsto dal testamento della sua proprietaria - è diventata sede della sezione italiana del movimento Pax Christi International, un movimento cattolico internazionale per la pace (in Italia arrivato nel 1954), di cui fanno parte sia laici che religiosi (oltre 60 mila membri sparsi in 30 nazioni e 5 continenti) e che lavora per promuovere i diritti umani, l’ecologia, la non violenza, l’economia di giustizia, la ricon-

Il Reporter di Impruneta raggiunge 6273 famiglie nel Comune di Impruneta

Copia in abbonamento postale

nostra produzione locale”. Infine: “L’amministrazione si trova a dover alienare un terreno sotto il parcheggio di via Roma, dove il regolamento urbanistico prevede un parcheggio pubblico e un piccolo insediamento residenziale”. La lista civica per Impruneta, Sel, FdS, Idv commentano: “A noi i conti non tornano”. Queste forze politiche sono contrarie all’alienazione del terreno (“basta col consumo del territorio, si attuino politiche per mettere sul merca-

Editore e Concessionaria Pubblicitaria: Web&Press edizioni s.r.l. Direzione ed amministrazione: via Kassel 17- 50126 Firenze tel. 848.80.88.68 Direttore Responsabile: Matteo Francini Service editoriale e grafico: tabloid soc.coop., Firenze (FI) scrivimi@ilreporter.it

ciliazione. Pax Christi propone ora un progetto dal titolo “Cipì e gli altri”, un giocosentiero pensato per avvicinare i bambini ai temi della pace, della partecipazione democratica, della convivialità delle differenze, attraverso la storia di Mario Lodi (liberamente riadattata dal testo originale). Il percorso si svolge lungo un anello di circa un chilometro nel prato della Casa per la Pace, circondato da lecci e querciole. Nei punti sosta, segnalati da un leggio in legno, i bambini rivivranno la storia del passero Cipì. Un personaggio-guida, il Giardiniere, li accompagnerà nel gioco e nella riflessione

Stampato da Rotopress International, Loreto (AN) Periodico d’informazione locale Anno V n.33 del 4 aprile 2011 N°reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10€

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alla ricerca di soluzioni originali ai conflitti tra i diversi personaggi: i passeri, il gufo, il gatto, l’uomo, fino alla possibilità di una riconciliazione finale nella quale la Pace (capirsi, rispettarsi, forse anche diventare amici) nasce da quel cambiamento che ciascuno accetta di portare nel proprio modo di vivere, riconoscendo all’altro uguale dignità e uguale diritto ad esistere. E alla fine il gioco si conclude con una festa di musica e danze. Per informazioni sul Giocosentiero e per conoscere Pax Christi potete visitare il sito www.paxchristi.it o contattare la Segre/L.P. teria Nazionale allo 055 2020375.

Dati non raccolti presso l’interessato Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Web&Press s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsabile del trattamento è Web&Press s.r.l. Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrivendo a Web&Press via Kassel 17 50126 Firenze.


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IMPRUNETA

città futura. Approvato il progetto preliminare, già pagato dall’amministrazione

Buondelmonti, la giunta va avanti

il giorno della raccolta firme per la petizione

Il comitato aveva raccolto 926 firme per chiedere di lasciare chiusa in un cassetto l’idea della nuova piazza. E ora minaccia di ricorrere al referendum. Il sindaco Beneforti: “Spiegheremo ai cittadini il perché della nostra scelta”

“N

Bottai, ecco i soldi per finire il cantiere G

Lisa Baracchi on è questo il momento di fermarsi”: il sindaco Ida Beneforti è decisa a portare avanti il progetto per la riqualificazione di piazza Buondelmonti e la giunta ha approvato l’8 marzo il progetto preliminare. “Se non si trovassero i finanziamenti che verranno esclusivamente da sponsor pubblici o privati, sarà allora che il progetto sarà bloccato perché il Comune non può permettersi di investire di tasca propria – spiega il sindaco – ma non fare il passo dell’approvazione del progetto preliminare ora sarebbe stato del tutto irrazionale: il lavoro è già stato pagato e i progettisti hanno già ricevuto l’incarico di procedere, come stabilito dalle norme del bando di concorso. La penale da pagare per fermarsi sarebbe ben alta”. Non ha avuto l’effetto sperato quindi la petizione arrivata in Comune con 926 firme (inizialmente promossa da Roberto Viti, ex consigliere di Obbiettivo Comune e poi appoggiata dalle forze politiche di opposizione) per chiedere di lasciare il progetto della nuova Buondelmonti in un cassetto, perché troppo dispendioso e irrealizzabile. “Non abbiamo agito così per fare un dispetto ai cittadini – commenta Beneforti – organizzeremo degli incontri per spiegare meglio le ragioni che ci spingono a considerare questo progetto un’opportunità per il paese. Non approvare il progetto avrebbe significato gettare via il lavoro di anni, fino a poco tempo fa condiviso da tutti. L’obiettivo che il consiglio comunale si era proposto quando è partito il percorso per la progettazione della nuova piazza ci sembra da confermare: è proprio in periodi di crisi che si devono cercare spinte innovative verso lo sviluppo”. Continua Beneforti: “La piazza di Impruneta però non è in cima alle priorità di questa amministrazione, vengono prima la circonvallazione e il depuratore, la piazza e il parco per Tavarnuzze (anche queste opere per gran parte finanziate esternamente), oltre ai necessari interventi di manutenzione straordinaria”. La giunta precisa anche che la piazza diventerà a priorità pedonale “con lo

parcheggio. Interviene il commissario della Btp

scopo di migliorarne la vivibilità, consentendo comunque il traffico da via della Libertà a via Mazzini ma riducendolo come auspicato dal volantino collegato alla petizione”. E che la piazza sarà rimodellata, secondo il progetto Parmiggiani-Canali, per creare uno spazio più accogliente e ricettivo che valorizzi gli edifici circostanti, “il conseguente abbassamento del pozzo appare un intervento che non crea problematiche particolari con le moderne tecnologie, ma le difficoltà e le osservazioni dovranno essere valutate nel progetto definitivo”. Da parte sua il comitato di piazza Buondelmonti, che ha raccolto le firme per la petizione, chiede ora che “non venga inviata la lettera allo studio Canali con la quale si comunica l’avvenuta approvazione del progetto preliminare e che darebbe inizio alla redazione del progetto definitivo. Vi comunichiamo che se questo avviene ci attiveremo per raccogliere le firme per il referendum”. In

Non possiamo privare il paese di questa opportunità. I finanziamenti verranno da fuori una lettera al sindaco il nuovo portavoce del comitato, Gabriele, 15 anni (che ha diffuso la notizia della petizione tramite Facebook), chiede che non si proceda a ulteriori spese a carico del Comune, come quelle necessarie alla stesura del progetto definitivo e alle indagini geologiche, geotecniche e idrogeologiche. Il comitato chiede anche di conoscere “una stima di quelli che sarebbero i costi per il referendum”. Ma il sindaco informa che per il referendum “deve essere ancora fatto il nuovo regolamento”. Nello Statuto del Comune si legge che le firme per il referendum devono essere il 10 % del numero dei aventi diritto al voto.

li operai della Baldassini Tognozzi Pontello tornano al parcheggio dei Bottai. Il commissario incaricato di seguire il salvataggio dell’impresa di costruzioni ha trovato un prestito ponte di trenta milioni di euro: si torneranno a pagare gli stipendi arretrati e la riapertura dei cantieri lasciati incompiuti. Non sono ancora chiari i tempi dei lavori ai Bottai, ma una cosa è certa: si va avanti. Lungo la Cassia sventolano gli striscioni della protesta dei cittadini “Il parcheggio della vergogna”, “Creando il mostro avete rovinato il lavoro nostro” e ancora “Lavoro sospeso commercio indifeso”, “Vogliamo strisce pedonali e semaforo”. Sul cordolo di cemento invece è scritto in nero “Cristo si è fermato ai Bottai” e “Rivogliamo il parcheggio”. Gli abitanti dei Bottai hanno riassunto qui la loro indignazione che ha diverse sfaccettature. “C’è un problema di sicurezza prima di tutto – spiega Romano Vanni, presidente del circolo Arci di Bottai – la strada è stretta, attraversare è pericoloso, il semaforo non funziona. Ci sono le difficoltà dei negozi della zona legate ai lavori infiniti, i clienti non sanno più dove sostare con l’auto e gli affari ne risentono. In più il giardino dove si ritrovavano gli anziani è chiuso da mesi. La gente qui non ne può più”. Non solo, c’è chi senza mezze misure chiama il parcheggio “la muraglia cinese”, “l’ecomostro” per la struttura pensata a riparare chi aspetta l’autobus sulla strada. E infine a esasperare

i cittadini ci sono stati i singhiozzi di un cantiere che doveva chiudersi un anno fa. Negli ultimi mesi è arrivato il commissariamento della Btp. Il sindaco allora ha incontrato il prefetto di Firenze Paolo Padoin per esprimere la sua preoccupazione e il 7 marzo ha fatto partire un’ordinanza diretta a Società Autostrade, un ordine perentorio a completare i lavori per motivi di sicurezza pubblica. Un po’ di rassicurazioni adesso sono arrivate, soprattutto perché il commissario giudiziale della Btp, Bruno Inzitari, ha firmato un contratto con la ditta che deve intervenire per l’ultima parte dei lavori: la pavimentazione in cemento architettonico, in stile piazza Pitti. “Il commissario ha trovato i soldi affinché siano completati i lavori che

I lavori per la pavimentazione del posteggio entro un mese mancano – spiega il sindaco Beneforti – questo ci ha tranquillizzati perché se alla ditta è garantito il guadagno contiamo che il cantiere vedrà presto la sua conclusione. Restiamo in attesa del cronoprogramma, per capire quali sono realmente i tempi previsti. Gli operai della Baldassini Tognozzi Pontello stanno ripulendo il cantiere che deve ospitare la nuova pavimen/L.P. tazione”.


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anniversario. Un progetto dedicato alle scuole del territorio per i 150 anni dell’Unità d’Italia

Forza, ragazzi, ora tocca a voi: come vedete il nostro Paese? Luisa Pampaloni

mo che fossero trattati i temi del Risorgimento, ma non solo, anche le sfide che il nostro Paese si trova ad affrontare per il domani. Sono sicura che i nostri ragazzi sapranno offrire agli adulti, con i loro elaborati, una riflessione e un approfondimento importante e non banale sulla Festa della nostra patria anche attualizzandone l’argomento e trovandone risvolti inusuali, eventi, personaggi e attimi della nostra identità e della

A

lcune cartoline e alcuni disegni sono già arrivati al palazzo comunale. Una bambina delle elementari ha rappresentato l’Italia come una barca con i colori della bandiera e sopra ci ha messo tante persone di tante etnie diverse. Ma per festeggiare il centocinquantesimo anniversario della nostra Nazione ora gli studenti di tutte le scuole di Impruneta hanno un tema: “Il mio paese: l’Italia”, come sottotitolo c’è una frase del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: “Valorizziamo quel che ci unisce come nazione e che ci impegna come stato unitario di fronte ai problemi e alle sfide che ci attendono”. Lo svolgimento è libero. “Ho proposto un progetto da condividere con tutta la cittadinanza - spiega l’assessore alle Politiche della formazione del Comune, Francesca Buccioni - tutti gli studenti di tutte le scuole, di ogni ordine e grado, istituti statali e istituti paritari, con il coinvolgimento degli insegnanti e grazie al loro indispensabile aiuto, sono invitati nei prossimi due mesi di aprile e maggio a preparare temi, disegni, collage, fotografie, cartelloni, articoli, poesie e qualsiasi altra forma di espressione possa essere scelta”. “Il tema lascia spazio alla fantasia dei ragazzi – dice ancora Buccioni – vorrem-

Buccioni: “Diamo spazio alla fantasia dei nostri giovani, cerchiamo temi di riflessione”

“va

pensiero” alla

Bottega

del caffè a Impruneta

nostra storia”. Una volta arrivati all’ufficio scuola del Comune i lavori saranno analizzati e ne saranno scelti quattro o cinque, i più significativi che saranno pubblicati sul numero di luglio di “InComune”, il giornalino dell’amministrazione. Non solo. Tutti i circoli e le associazioni del territorio sono state contattate: “Dal 2 giugno, festa della Repubblica – annuncia l’assessore – i lavori troveranno una loro sistemazione nelle bacheche dei vari locali pubblici e questo servirà per far entrare i cittadini in contatto con la scuola: credo che far uscire dalle mura scolastiche i lavori dei ra-

Paolo Lo Debole MyDollStore, 47 anni

Bruno Chiarini Pittore, 84 anni

Cristina Ferruzzi Bebè&Co, 43 anni

“Un giorno da dedicare alla famiglia”

“Il tricolore è anche nei quadri”

“L’unità è un valore da ricordare”

“È stata una festa interessante quella dell’anniversario dell’Italia unita, forse però proclamata un po’ in fretta, poteva servire avere più tempo per organizzare. Con un giorno di riposo in più ho pensato di dedicarmi alla famiglia e ai figli senza partecipare a manifestazioni particolari, ma in vetrina ho messo i colori della bandiera”

“Con l’associazione Art Art di Impruneta stiamo lavorando a una mostra che sarà allestita ad aprile con i colori della bandiera italiana. Sto preparando i miei tre quadri. Alla galleria Iac su una parete ci saranno soggetti dipinti in prevalenza con il verde, su una seconda quelli con predominanza di bianco e l’ultima sarà dedicata ai soggetti in rosso”

“Ce ne fossero di più di feste che richiamano all’unità, a un sentimento comune di unione. Un giorno dedicato all’Italia intera è senz’altro una cosa positiva, ma personalmente non ho avuto modo di festeggiare granché, né di partecipare a eventi organizzati per questo anniversario: sono rimasta a lavorare”

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IMPRUNETA

L’invito è rivolto a tutte le classi: i disegni, le foto e i temi saranno messi in mostra nelle bacheche dei circoli di Impruneta e delle

Enrica Teri Toelettatrice, 35 anni

Aldo De Pasquale Pensionato, 66 anni

“Importante andare al di là di una festa”

“Un’occasione per parlare di senso civico”

frazioni per dare la massima visibilità ai lavori degli studenti. Per parlare di Risorgimento, ma anche delle sfide di oggi

la vetrina tricolore del negozio

Righini

a

gazzi sia importante perché con la loro energia, ingenuità e freschezza possano davvero coinvolgere gli adulti e soprattutto, su un tema generale come questo, smuovere la riflessione e sollecitare il dibattito – continua Francesca Buccioni – si potranno ristabilire contatti con tutte le realtà associative anche quelle delle frazioni con un tema legato alla nostra identità più vera e profonda; un progetto

“Mi sembra che Impruneta abbia partecipato con piacere a questo anniversario, lo si vede dalle bandiere che sono apparse in giro, alle finestre soprattutto e dalle vetrine addobbate con il tricolore. Certo è che bisognerebbe ricordarsi della bandiera anche una volta finita la festa, nella vita di tutti i giorni, conservare i buoni sentimenti”

Tavarnuzze

comune che può essere un buono spunto anche per mostrare come nelle nostre scuole si lavori bene, nonostante le tante difficoltà che vengono dalle sempre minori risorse disponibili”. Conclude l’assessore: “Aspetto qualsiasi suggerimento e ovviamente una conferma della disponibilità a partecipare a questo progetto”. Per festeggiare l’anniversario dell’Unità di Italia, intanto, alle finestre nel mese di

marzo sono apparsi i tricolori sventolanti e il 17 marzo un corteo accompagnato dalla Filarmonica Giuseppe Verdi è partito dal Palazzo comunale per andare a deporre delle corone alle lapidi di Don Minzoni, Giulio Turchi e al Parco della Rimembranza. Le celebrazioni si sono concluse con l’omaggio e la benedizione alla bandiera italiana davanti al palazzo comunale.

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“È stato giusto festeggiare questo anniversario, meglio di tante altre feste commerciali. Ma credo che si potesse preparare meglio la ricorrenza, utilizzarla come pretesto per insegnare qualcosa in più ai nostri ragazzi ai quali manca troppo spesso il senso civico, servirebbe un impegno particolare per educare ai valori di una società”

SAN GERSOLÈ In ultimazione la sostituzione della rete idrica su tutto il percorso stradale dalla Sp70 alla scuola. POZZOLATICO Ripresa l’attività dei cantieri autostradali sia per la variante stradale sia per l’allargamento del sottopasso: i lavori per quest’ultimo si prevede che si concludano entro il 25 aprile 2011. VIA DI CASTELLO In corso i lavori per la ricostruzione del ponte. VARIE ZONE DEL TERRITORIO COMUNALE In corso interventi sulla viabilità con ripristini puntuali di piccoli tratti: borgo di Montebuoni, incrocio Gramsci-Repubblica, Montebuoni per Scopeti, Colleramole e San Cristofano. TAVARNUZZE In ultimazione i lavori per la sostituzione della rete idrica di via Buozzi e via Di Vittorio.


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il giornale nel tuo Comune

circonvallazione. È stato inaugurato il primo lotto, ovvero i due terzi del bypass

Riflettori sull’ultimo tratto di strada Lisa Baracchi

Il primo chilometro unisce il Desco a via Fabbiolle ed è aperto al traffico dall’8 marzo. Il costo dell’opera ammonta a tre milioni di euro, finanziati da Comune e Provincia

“I

l più è fatto e il resto lo faremo”. Si può riassumere così il messaggio che le amministrazioni comunale e provinciale hanno dato ai cittadini al momento del taglio del nastro del primo tratto della circonvallazione di Impruneta, l’8 marzo scorso. La strada è ora percorribile per un tratto lungo 1,021 metri, un primo chilometro che inizia all’incrocio al Desco sulla strada provinciale Imprunetana e arriva a Fabbiolle. “Siamo felicissimi di aver raggiunto questo obiettivo dopo tanti anni e tante difficoltà – dice il sindaco di Impruneta, Ida Beneforti – Una soddisfazione doppia, perché mentre inauguriamo questo primo lotto, sappiamo che il secondo tratto è ormai in progettazione e completamente finanziato”. Il progetto per il secondo lotto (che arriva fino ai Sassi Neri) è già stato redatto ed approvato

il momento del taglio del nastro

dalla conferenza dei servizi. L’importo complessivo di questo progetto ammonta ad 1,5 milioni di euro, finanziati in parti uguali dalla Provincia di Firenze e dal Comune di Impruneta. “Nel corso dei lavori sono stati anche portati nuovi elementi che hanno migliorato il progetto, come il marciapiede (di 1,50 metri, ndr) e l’illuminazione che ne fanno un bel collegamento – spiega Beneforti – e insieme ai lavori per la realizzazione di questo bypass, abbiamo avuto modo di mettere in cantiere le fognature che serviranno a collegare questa parte di Impruneta con il nuovo depuratore di Publiacqua”. La carreggiata stradale della circonvallazione ha larghezza di 9,50 metri, con corsie di 3,50 e una banchina laterale di 1,25. L’importo complessivo dei lavori ammonta ad oltre 3 milioni di euro (3.136.815 euro, di cui 1.885.067 a carico del Comune di Impruneta ed 1.251.748 euro a carico della Provincia di Firenze). Rassicurazioni sono arrivate anche per la creazione del secondo lotto: “Siamo alla fase degli espropri – spiega la vicepresidente della Provincia di Firenze, Laura Cantini - ma il tratto che manca è l’ultimo terzo della strada, una porzione non grande e pensiamo che i passaggi burocratici necessari andranno avanti spediti: il cantiere dovrebbe poter partire nel 2012. Si tratta di un intervento sul quale la Provincia di Firenze si è impegnata e continuerà ad impegnarsi fino al completamento dell’intera opera che valorizza una zona tanto bella del nostro Chianti. Una soluzione che garantisce l’abbattimento dell’inquinamento nel centro del paese e una maggiore sicurezza per gli abitanti che saranno liberati dalla mole più ingente di traffico”.

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• Centralino comune 055 203641 • Segreteria del Sindaco 055 2036468 • UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO impruneta 800 475701 - 055 2036635 Tavarnuzze 055 2372153 • Segreteria Generale, Messi 055 2036620 639 • Anagrafe 055 2036433-2 • Stato Civile, Leva 055 2036424 • ufficio Elettorale 055 2036440 • Ufficio di Direzione 055 2036447-456 • Sviluppo Economico 055 2036627 • Polizia Municipale 055 2011290 • Pubblica Istruzione 055 2036482 • Sociale 055 2036485 • Biblioteca 055 2036404 • SUAP 055 2372130 • Gestione del Territorio 055 2372132 • Sport e Cultura 055 2036408 • Tributi 055 203641 www.comune.impruneta.fi.it • urp@comune.impruneta.fi.it


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IMPRUNETA

bcci. A maggio, dopo 21 anni da presidente, andrà in “pensione”

Cesare Vegni lascia il Credito Paolo Ceccarelli

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Uzielli, studioso e patriota riposa da 100 anni a Impruneta

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o troverete sempre nella “sua” falegnameria, con grandi lapis in tasca e trucioli di legno sulla tenuta da lavoro. Ma qualcosa sta per cambiare: a fine maggio Cesare Vegni lascerà il Credito cooperativo di Impruneta dopo 36 anni, gli ultimi 21 dei quali l’hanno visto impegnato come presidente. Dicono: “il Vegni va in pensione”. Resterò sempre amico e a disposizione del Credito. Ma il 28 maggio, quando ci sarà il rinnovo del cda, non mi ripresenterò. Preferisco che la gente mi chieda “Come, vai via?”, piuttosto che mi dica “Come, resti?”. Un bilancio di questi 36 anni: più luci o più ombre? In sincerità... I primi anni furono di contrasto con l’allora direttore, che in pratica mi tagliò fuori. Rientrai quando la banca era quasi in default e la gente iniziava a ritirare tutti i soldi. La scelta che ci trovammo di fronte era tra provare a rimettere insieme i cocci e rilanciare. Rilanciammo: all’assemblea dell’associazione calcio Impruneta, che finanziavamo, annunciammo il raddoppio dei fondi. Gli imprunetini dissero: ma allora non sono messi così male. E da lì ripartimmo. E oggi? Abbiamo otto filiali, siamo cresciuti a macchia d’olio nel Chianti. Abbiamo una sede che è proprio come la immaginavo: con una vista sulla campagna, con la scala in pietra e un ascensore in vetro per non rovinare la luce, e infine

cultura. È stato biografo di Vespucci

Cesare Vegni,

presidente uscente della

con un bell’acquario all’interno. E la crisi, che conseguenze sta avendo e avrà sul Credito? Tra la crisi e le regole di Basilea 2, alle banche piccole è richiesta un’organizzazione in stile Unicredit e questo non è possibile. Così c’è chi ha scelto la strada della fusione. Per il Credito è giusto che scelga chi verrà dopo di me. Ecco: chi verrà dopo di lei? Per me il candidato naturale alla presidenza è il vicepresidente Stefano Romanelli: una persona per bene, un imprenditore del settore della pelle, un uomo che conosce bene i meccanismi del Credito. Molti la dipingono come il Grande

Bcci,

nella sua falegnameria

Vecchio di Impruneta, quello che decide tutto da dietro le quinte. Bischerate. Lo dicono perché sono sempre stato in mezzo agli eventi del paese. Oltre alla banca, ho guidato il circolo cattolico e sono stato segretario della Dc. Ma uno che pesa più di 100 chili è più giusto chiamarlo il Grosso Vecchio (ride). Tra due anni a Impruneta ci saranno le elezioni. Come le sembra la situazione politica? Prima cosa, per sgombrare il campo: io non mi candiderò. Per il momento non vedo grandi personaggi, spero nei giovani: vanno messi alla prova, altrimenti come si fa a dire se sono bravi o no?

ircondata da una ringhiera un po’ arrugginita si trova la lapide di un importante geografo che riposa al cimitero di Impruneta da cento anni. Gustavo Uzielli, nato a Livorno 29 marzo 1839. Morto all’Impruneta 7 marzo 1911. Professore universitario di geologia e mineralogia. Un altissimo ingegno e studio indefesso coltivò anche altre scienze e specialmente quelle storiche e geografiche”, si legge sul marmo, e ancora: “cittadino integerrimo portò altissimo amore alla famiglia e all’Italia per la cui indipendenza combatté volontario nell’esercito regolare e in quello di Garibaldi che volle ufficiale e decorato al valor militare”. A ricordare l’anniversario della morte di Uzielli, studioso e patriota, è il Comitato Amerigo Vespucci a Casa Sua: “Uzielli è stato un grande biografo di Vespucci – spiega il segretario del comitato Mauro Marrani - la pubblicazione ‘Vita di Amerigo Vespucci scritta da Angelo Maria Bandini con le postille inedite dell’autore, illustrata e commentata da Gustavo Uzielli’ (Firenze, 1898), è un punto di riferimento per ogni studio che riguarda il navigatore e ne tratteggia la figura di grande umanista del Rinascimento fiorentino”. Continua Marrani: “Uzielli fu ingegnere matematico, combattente nelle guerre d’indipendenza italiane, intimo di macchiaioli della levatura di Telemaco Signorini, oltre che un appassionato studioso dell’epoca delle grandi esplorazioni transocea-

niche. Ci sembra giusto che gli siano tributati i dovuti onori tanto in concomitanza con i 150 anni della nostra comunità nazionale quanto nell’imminenza dell’anno vespucciano 2012”. Di Uzielli si deve ricordare anche che fu cofondatore, e primo direttore dell’officina Galileo di Firenze. Contribuì alla fondazione di varie associazioni scientifiche ed economiche, in particolare della Società Geografica Italiana, nata nella Firenze Capitale. Il corpus degli studi di Uzielli si compone di alcune centinaia di pubblicazioni editoriali. Dopo aver vissuto in Francia e in tante città italiane (tra Pisa, Firenze, Roma, Modena, Torino e Parma) concluse i suoi giorni nella campagna collinare a sud di Firenze.

Il 2012 è l’anno vespucciano, giusto ricordare chi ne ha scritto Nel certificato di morte conservato nell’archivio comunale dell’Impruneta si legge: “a ore undici e trenta di ieri, nella casa posta in via del Ferrone è morto Uzielli Gustavo di anni settantadue, professore di geologia, residente a Parma, nato a Livorno, da fu Sansone, possidente domiciliato a Livorno, e da fu Marianna Foà, atta a casa, domiciliata a Livorno, marito /L.P. di Pesi Maddalena”.


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il giornale nel tuo Comune

botteghe. Continua il tour de Il Reporter nei negozi più particolari di Impruneta e delle frazioni

Pizzi, vizi e consigli di leziosità Da vent’anni Letizia e Francesca lavorano insieme in via Paolieri. Qui propongono ai cittadini capi d’abbigliamento intimo di qualità. Maschile e, soprattutto, femminile (con un po’ di malizia) Lisa Baracchi

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eziosità e comodità insieme. Vengono a cercare qui una lingerie che risalti la loro femminilità le donne di Impruneta e ad aiutarle a scegliere ci sono le due titolari del negozio che già nel nome scopre la sua malizia: “Pizzi e Vizi”. Letizia

la vetrina del negozio

Ballotti e Francesca Paterna sono cognate, ma soprattutto amiche, “mai un litigio o un contrasto tra di noi in vent’anni di lavoro insieme, festeggiati a dicembre dello scorso anno”, raccontano. E anche questa intesa è uno degli ingredienti di questa piccola bottega: “Face-

vamo entrambe le impiegate, ma eravamo in cerca di un’esperienza diversa, nuova. Ci siamo ritrovate a intraprendere insieme questa avventura e all’inizio non è certo stato facile, nessuna delle due aveva mai lavorato nel commercio o in questo settore. Abbiamo appreso sul campo come si dice”. Perché dedicarsi all’abbigliamento intimo femminile (che poi ha fatto spazio anche all’intimo maschile e alla moda mare)? “Abbiamo osservato che in paese un negozio di questo genere mancava. C’erano le mercerie certo, ma se una donna cercava qualcosa di più raffinato per sé stessa, per sentirsi più bella, allora doveva andare a cercare altrove”, dice Letizia. Sulla vetrina il nome “Pizzi e Vizi” è contornato da ago e filo a richiamare la ricerca di qualcosa di ricamato, ben lavorato: “Abbiamo tante marche di intimo di alto e medio livello, cerchiamo capi che abbiano un buon rapporto qualità prezzo e che possano essere apprezzati anche per fare dei regali”. Sul soffitto ci sono le travi, alle pareti un’ampia scelta di camicie

le titolari durante

“via Paolieri

in bancarella”

da notte e corsetteria e sul tavolo al centro del negozio Letizia mostra alla sua cliente un certo completino, consiglia di provarlo con calma a casa: “Il bello di lavorare in un paese è anche questo, conosciamo bene le nostre clienti che si fidano di noi come noi di loro. Dopo anni di esperienza ora riusciamo a indovinare i gusti e le esigenze di ognuno. Si cerca spesso un indumento comodo e quello più raffinato è un di più che però, spesso, non si può fare a meno di avere nell’armadio”. E parlando di lingerie sexy non possono non mancare anche le battute più maliziose e le richieste difficili

da esaudire: “come quella volta che ci hanno chiesto perizoma maschili, non eravamo preparate”. Da qui sono passate Milva e Irene Grandi, “le abbiamo consigliate come facciamo con tutte le altre clienti”. Letizia e Francesca, imprunetine doc, amano anche partecipare a tutte le iniziative del paese e durante le feste allestiscono volentieri lo “sbaracco” in via Paolieri e gareggiano nel concorso per la migliore vetrina: “Ricordiamo con piacere quella che ha vinto sette anni fa, rappresentava una camera da letto con la biancheria di una volta, mutandoni da donna e da uomo”.

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LAVORO


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l’inchiesta

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zOOM/1. Molte le persone tra i 15 e i 64 anni alle prese con il problema

In città sono undicimila gli “schiavi della bottiglia” livorno, arezzo e Pisa seguono a ruota in questa triste classifica. la dottoressa londi: “Dà maggiore dipendenza delle sostanze e delle droghe più conosciute” Antonio Passanese

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lcolici e superalcolici, in Italia, attraggono sempre più i giovani. Si calcola che siano quasi 500mila, in tutto lo Stivale, i ragazzi che bevono troppo, a volte fino al coma etilico. Un dramma che colpisce in modo trasversale, senza alcuna distinzione, molte famiglie, che si trovano a dover fare i conti con un problema il più delle volte sottovalutato. Da uno studio condotto dal Ministero della Salute emergono dati impressionanti: “La percentuale di coloro che consumano alcol al di fuori dei pasti è aumentata significativamente negli ultimi dieci anni – chiarisce il report – in particolare per via del cosiddetto ‘binge drinking’, ovvero il bere appositamente per ubriacarsi, consumando grandi quantità di alcol nel giro di poche ore”. Stando ai dati, l’atteggiamento riguarderebbe più del 20 per cento dei ragazzi fra i 18 e i 24 anni e il 17,4 fra i 25 e i 44 anni. Fra le ragazze, la percentuale complessiva è del 7,9%, ma nella fascia d’età fra gli 11 e i 15

anni la quota è più alta rispetto ai coetanei maschi. In Toscana le cose non vanno certamente meglio, e sono sempre di più i giovani che si rivolgono a strutture specializzate per curarsi dall’alcol-dipendenza. Nella sola provincia di Firenze sono quasi 11mila gli alcolisti tra i 15 e i 64 anni. A ruota, nella classifica delle città dove si alza troppo il gomito, si trovano Livorno (4.484 alcolisti), Arezzo (4.439) e Pisa (4.318). Si calcola, ancora, che i ricoveri ospedalieri tra i minori di 14 anni (maschi e femmine) invece siano pari al 6,5 per cento. Un’enormità. Molte volte sono gli stessi genitori a rivolgersi ai professionisti del Centro alcologico regionale dell’ospedale di Careggi, dove si viene sottoposti a un percorso, soprattutto psicologico, nel quale è necessaria anche la presenza della famiglia. “L’alcol – afferma la dottoressa Ilaria Londi del Car – è una sostanza tossica, potenzialmente cancerogena e capace di indurre una dipendenza superiore rispetto alle sostanze o

alle droghe illegali più conosciute. L’alcol puro, apportando 7 chilochilocalorie per grammo, non è una sostanza nutriente, in quanto il nostro organismo non lo utilizza per portare avanti le sue funzioni. È invece una delle cause di danno diretto a molti organi: i più colpiti sono il fegato e il sistema nervoso centrale. I giovani, le donne e gli anziani sono considerati i soggetti più vulnerabili, perché il loro organismo ha una ridotta capacità di metabolizzare l’alcol”. Il Centro alcologico, negli ultimi anni, ha ottenuto grandi risultati tra i ragazzi, sperimentando il “Mese della Prevenzione”, un progetto approvato anche dal Ministero. “Il risultato più grande – sottolinea la dottoressa Londi – è stato quello di realizzare materiali informativi omogenei su tutto il territorio nazionale, di diffondere i punti di riferimento per questo tipo di problematiche e di iniziare a parlare di alcol in termini di rischi e non solo di piacevole bene e patrimonio della nostra cultura”.

la MaPPa

Il PROgettO

Adolescenza, incontri sul dialogo con i figli

L’

adolescenza può essere un momento delicato per un ragazzo, ma anche per i genitori alle prese con momenti di tensione e una comunicazione non sempre facile con il figlio. Per aiutare gli adulti ad aprire un dialogo in questa fase complessa, a Firenze è ripartito un ciclo di incontri con un’equipe di esperti. Si tratta una serie di discussioni di gruppo, condotte da psicoterapeuti e operatori specializzati. I prossimi appuntamenti sono in programma al Centro Java, in via Pietrapiana, il 12 e il 26 aprile, dalle 18 alle 20. L’iniziativa “Adolescenti e famiglia. Le parole per dirlo” è la seconda parte di un progetto finanziato dalla Regione e promosso dalla Società della salute di Firenze, dall’azienda sanitaria di Firenze e da Alesia 2007 Onlus, associazione impegnata nella lotta al disagio giovanile. “I genitori chiedono spesso come instaurare una comunicazione profonda con i figli adolescenti – spiega Renata Sardi, psicoterapeuta responsabile dell’equipe scientifica di Alesia 2007 - dopo una prima parte del progetto dedicata alle varie figure all’interno della famiglia, adesso affrontiamo l’argomento del dialogo: in quale modo uscire dalla propria individualità e creare un confronto circolare con tutti i componenti del nucleo familiare”. Circa 70 genitori hanno partecipato alla prima parte del progetto, tra novembre 2010 e febbraio 2011. Per informazioni: alesia2007onlus@gmail. com o www.alesia2007onlus.it.

Numerose le “zone rosse” che, al calar del sole, diventano teatro di eccessi e inciviltà

Torna la movida della bella stagione. E le “notti brave” si moltiplicano

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rriva la bella stagione, tempo di movida. Lo svago estivo, però, non si coniuga solo con il divertimento, ma anche con il degrado. Esistono infatti alcune “zone rosse” della città, luoghi da cartolina di giorno che si trasformano in ricettacolo di degrado di notte. Un problema che il centro storico conosce fin troppo bene. Uno dei luoghi di culto per la movida fiorentina è senz’altro il quartiere di Santa Croce, attraversato in lungo e in largo da notti “movimentate”, tra la Biblioteca Nazionale, Sant’Ambrogio e San Pierino. E il risultato è sotto gli occhi di tutti il mattino seguente, quando la piazza, sotto

l’austero sguardo di Dante, assomiglia a una discarica a cielo aperto di vetri frantumati durante una notte di eccessi. Poco più in là, cambia il quartiere ma non la situazione. Zona San Lorenzo, di giorno un viavai continuo di turisti che affollano il mercato, di notte spopolato fino ad apparire inquietante. Il selciato della Basilica trasformato in pattumiera, lungo le Cappelle Medicee si respira l’odore acre lasciato dai bivacchi, e le vie limitrofe (via Sant’Antonino, via Panicale, via Faenza, via dell’Ariento, via Chiara, via Melarancio) sono segnate da rivoli d’urina. E ancora, l’Oltrarno con la sua identità “viola-

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ta” da notti difficili. Camminare a piedi da soli (soprattutto se si è donne) tra via Maggio e piazza Santo Spirito può mettere le palpitazioni, ed è un vero oltraggio alla bellezza che l’intero quartiere regala, strangolata dalla presenza di chi esagera. E se la piazza è gremita di giovani che affollano i locali, basta voltare l’angolo, in via del Presto di San Martino, la strada che corre sul lato destro della basilica, per assistere a episodi come risse e lanci di bottiglie. Anche per questo, come ogni anno a Palazzo Vecchio sono al lavoro per contrastare il de/G.B. grado nelle piazze più a rischio.


l’inchiesta

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zOOM/2. Un ruolo fondamentale nel percorso di disintossicazione è svolto dai genitori

Tanti, troppi diciottenni in terapia Sono oltre centocinquanta, a Firenze, coloro che si rivolgono ai gruppi di alcolisti anonimi, per liberarsi dalla prigionia del bere. E oggi si contano (purtroppo) anche molti giovanissimi Giuditta Boeti

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uando il pensiero diventa fisso, ossessivo, non si può più parlare di un innocuo vizio ma più drammaticamente di dipendenza. Una schiavitù che imprigiona giovani e meno giovani, una assuefazione fisica e mentale che le associazioni di recupero degli alcolisti conoscono bene. “Chi arriva da noi soffre di un disagio esistenziale, vivendo una vita che non ha più un senso”, racconta Claudia, responsabile dei comitati esterni della Toscana, gruppo Alcolisti anonimi. “Stiamo seguendo alcuni ragazzi giovanissimi, molti intorno ai 18 anni, che sono incredibilmente schiavi della bottiglia più di un adulto. Perché per certi ragazzi bere diventa l’unico modo per aggregarsi e trovare relazioni con altri giovani”. Una trappola, dunque, che non fa sconti a nessuno. L’aiuto offerto al paziente è totalmente anonimo e gratuito: si tratta infatti di gruppi di auto-aiuto, che non contemplano la presenza di psicologi o educatori. “Chi frequenta gli Alcolisti anonimi lo fa senza vergogna, perché il nostro è una sorta di percorso spirituale con il quale si impara a vivere senza bere”. L’associazione, che nasce negli Stati Uniti nel 1935, raccoglie oggi a Firenze circa otto gruppi di auto-aiuto, frequentati da un minimo di tre a un massimo di 30 membri, per un totale di oltre 150 persone. “In Toscana – continua la responsabile – c’è ancora molta omertà nel riconoscere la

presenza, all’interno di una famiglia, di un figlio alcolizzato. Paradossalmente, è più facile ammettere che sia drogato. Eppure l’alcol fa più vittime di tutte le droghe, essendo una sostanza subdola che si insinua come una malattia dell’anima”. Recentemente si stanno sviluppando nuovi gruppi terapeutici, per sconfiggere il mostro dell’alcol. Al momento una formula efficace è il percorso terapeutico dell’orientamento “all’esterno”: quando il paziente riesce ad applicare all’esterno i comportamenti acquisiti all’interno del gruppo può, grazie a questi modelli di comportamento appresi, instaurare nuovi rapporti interpersonali. Per utilizzare sui giovani questa terapia un ruolo fondamentale lo hanno i genitori. Sono loro che devono “disintossicarsi” (pur non avendone necessità) per dimostrare ai figli come si possa riuscire a vivere senza toccare una goccia d’alcol. Dunque, il primo passo è fermarsi e riconoscere il problema, avere la consapevolezza del bivio di fronte al quale compiere una scelta, una scommessa per se stessi e per il proprio futuro. La vittoria arriva già con la scelta di entrare in terapia, un cammino faticoso, certo, ma che conduce verso la riconquista della libertà. A sentir parlar i responsabili dei centri di ascolto e aiuto si scopre un mondo fatto di storie contrastate, di grandi dolori, di perdite e di sofferenze, ma anche di gioie, recuperi e riappropriazioni.

l’inTERviSTa Parla il professor Valentino Patussi, responsabile del Centro alcologico regionale di Careggi

“I ragazzi sono il target di messaggi promozionali pericolosi” alentino Patussi, responsabile del Centro alcologico regionale dell’ospedale Careggi di Firenze, è uno dei massimi esperti italiani in “patologie alcol correlate”. Cosa spinge un ragazzo di 11 anni ad avvicinarsi all’alcol? Quando parliamo di ragazzi di 11 anni che bevono, facciamo riferimento al primo contatto con l’alcol che avviene solitamente in famiglia. I ragazzi, però, sono già da quell’età target di messaggi promozionali legati alle bevande alcoliche, che da un lato minimizzano i rischi connessi al bere, e dall’altro incentivano i consumi di particolari tipologie di bevande pensate ad hoc.

Quando una famiglia deve rivolgersi al Car? Una famiglia può rivolgersi al Centro di alcologia e patologie correlate in ogni momento lo ritenga necessario, anche per reperire informazioni generali. Nelle situazioni specifiche sia la persona che decide di fare qualcosa per il proprio problema, che i familiari o le persone vicine, possono chiamare il Centro e prendere un appuntamento per un primo colloquio con l’infermiere. Non è necessario che la persona che beve sia la prima con cui si lavora. Può accadere, ed è molto frequente, che chi ha direttamente il problema lo neghi o non se ne voglia far carico. Una volta fatto il primo colloquio ven-

gono attivate le figure di riferimento. Il medico per la parte gastroenterologica, lo psichiatra e lo psicologo. L’infermiere fa il “case managment” che monitora l’andamento generale del percorso, che altrimenti potrebbe risultare frammentato. Da anni organizzate il “Mese della prevenzione alcologica”: quali risultati avete raggiunto? Il Mese della prevenzione rappresenta lo sforzo dell’alcologia di comunicare con la popolazione in generale. Dalle stanze dei medici siamo arrivati a parlare con la gente e a comunicare le evidenze /A.P. scientifiche in modalità idonee alla popolazione.

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V

E AL N O SI FES TE O N R E P ME N TA TA IO AZ PLE TUI M M RA OR INF CO G


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società

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cASA&cO. Non c’è condominio che non conosca conflitto. Ma i procedimenti legali sono in calo

Questa è una guerra di pianerottolo Tra le principali cause di litigio i rumori molesti e i panni gocciolanti stesi sul terrazzo,

che acuire le acredini. A meno che non si riesca a raggiungere un accordo bilaterale prima del verdetto. In questo senso va il decreto approvato lo scorso marzo, che rende obbligatorio il passaggio dalla commissione di arbitrato prima di andare davanti al giudice. Altra strada da percorrere può essere quella del mediatore sociale: a Firenze c’è uno sportello ad hoc in ogni quartiere, aperto un giorno la settimana. E c’è quasi sempre la fila.

ma anche cani, gatti e perfino i conigli domestici. Quattro casi su dieci finiscono in tribunale, ma le alternative ci sono: spesso più efficaci, comunque meno costose Francesca Puliti

C’

C’è chi getta deliberatamente scarti o peggio dalla finestra

il CORSO Palazzi multietnici

Il mediatore parla straniero

H

L’ARMONIA della cottura perfetta

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è chi vieta l’uso dell’ascensore al cane del vicino, chi getta mozziconi di sigaretta e cotton fioc nel giardino altrui, chi sbatte i tappeti alle 6 del mattino e chi chiede i rilievi fonometrici alla Asl a causa dei figlioletti urlanti del dirimpettaio di pianerottolo. Benvenuti in trincea, anzi no, in condominio, dove la guerra è di posizione, le questioni di confine (del posto auto) comportano imboscate e rappresaglie e la battaglia può durare un giorno o più probabilmente una vita. Al primo posto tra le cause di conflitto di vicinato i rumori più o meno molesti: spostamento di mobili, musica a tutto volume, elettrodomestici in funzione alle ore piccole. Ma più spesso bastano un paio di tacchi a scatenare reazioni infastidite. Al secondo posto tutto ciò che cade/gocciola/viene deliberatamente gettato dai “piani alti”. C’è chi non si limita alle briciole della tovaglia: blog specifici e racconti di vita quotidiana parlano di interi scarti di cibo “defenestrati”, fino ad arrivare a profilattici e assorbenti “caduti”. Di fronte a cronache di questo tipo, chiunque abbia protestato per i panni stesi gocciolanti si faccia un esame di coscienza. Entrano in classifica anche gli animali domestici: dati del 2009 raccolti da Aidaa parlano di un litigio ogni 12 minuti in Italia, in aumento rispetto agli anni precedenti. In quasi due terzi dei casi sono i cani a essere poco tollerati, il 26% delle volte si discute di gatti (o di “gattare” che danno da mangiare ai cuccioli nel cortile interno), mentre ben il 2% dei conflitti è provocato dai pacifici conigli. C’è poco da stare allegri, perché chi è coinvolto nella diatriba rischia talvolta un esaurimento nervoso. E si tratta di guerre senza quartiere, nel vero senso della parola: dal palazzo di pregio alla casa popolare, le risse di pianerottolo sono all’ordine del giorno. Tant’è che spesso si arriva in tribunale. “Su dieci contenziosi – spiega Simone Porzio, presidente del Sunia, il sindacato degli inquilini – quattro proseguono per vie legali”. Ma il dato è in calo: “Fino a pochi anni fa si parlava di 7 casi su 10”. Non fatevi illusioni, però, perché “è solo una conseguenza della crisi economica – continua Porzio – che ha costretto molti a far marcia indietro per evitare le spese”. Già, perché spesso si tratta di soldi buttati al vento: durante il procedimento i battibecchi si intensificano e la sentenza non fa altro

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u, Assan, Mourad, Lovinescu. Più che un amministratore di condominio talvolta servirebbe un interprete, in grado di far dialogare culture e abitudini diverse. Con campanelliere sempre più multietniche i motivi di scontro si moltiplicano, come minimo per il numero di lingue parlate. Nasce così il progetto-scommessa della Provincia di Firenze: formare mediatori condominiali multietnici, in grado di dirimere le questioni tra vicini che non parlano la stessa lingua, nemmeno in termini di regole e di uso degli spazi comuni. L’iniziativa è stata lanciata, anche su segnalazione del Sunia, lo scorso mese. “Adesso si tratta di selezionare un’agenzia in grado di svolgere l’attività di formazione – spiega Sandra Breschi, responsabile della Direzione Istruzione – in modo da aprire i corsi”. In pratica si tratta di imparare a conoscere le abitudini altrui e a mediare nelle tensioni, dai vicini che si lamentano dell’odore del cibo straniero a chi non sopporta le “invasioni” del vano scale con poltrone o altri oggetti di uso privato. Le lezioni si rivolgono ai responsabili di condominio, ovvero a coloro che si incaricano dell’autogestione delle case popolari, su base volontaria. Le iscrizioni si apriranno presumibilmente in questi primi giorni di aprile, presso l’agenzia scelta e la Provincia stessa, ma chi volesse avere informazioni prima o “prenotarsi” può già rivolgersi alla Direzione Istruzione di via Capo di Mondo. Circa 80mila euro i fondi investiti dalla Provincia in un progetto di formazione che, oltre all’aspetto della comunicazione interculturale, abbraccia anche le politiche ambientali. L’altro cardine del corso riguarda infatti il risparmio energetico e la raccolta differenziata, temi su cui c’è ancora molto da lavorare per sensibilizzare i cittadini.



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sulla strada

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DOSSIeR/1. Da Firenze parte un progetto per evitare 58 vittime nel prossimo decennio

Si chiama David e di mestiere salva vite Parla il padre di lorenzo Guarnieri, il 17enne travolto e ucciso

Gianni Carpini

da uno scooter lo scorso giugno nel parco delle Cascine:

I

n Italia uccide più la macchina che la pistola. Ogni anno, nel nostro Paese, muoiono quasi 5mila persone a seguito di incidenti stradali: una strage. Da Firenze parte allora un progetto che, guardando alle positive esperienze di altri paesi europei, mira a salvare 58 vite nei prossimi 10 anni. Si tratta di un piano di azioni integrate, appoggiato dal Comune di

“Stiamo scrivendo una proposta di legge popolare per l’introduzione del reato di omicidio stradale”

FOCUS Molti erano giovani

23 le tragedie dell’anno scorso

L

uno dei luoghi di

firenze

in cui è avvenuto un incidente mortale

(foto

di

giuseppe della maria)

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a lista dei morti sulle strade fiorentine è lunga. Solo l’anno scorso 23 persone hanno perso la vita a seguito di incidenti. Nei primi due mesi di quest’anno si è registrata già una vittima, mentre sono 536 i feriti. Tra i casi che hanno scosso la città c’è proprio quello di Lorenzo Guarnieri, morto a soli 17 anni e mezzo. È stato travolto da uno scooter, nella notte tra il primo e il 2 giugno 2010, mentre si trovava nel parco delle Cascine. Alla guida del motorino c’era un uomo di 45 anni, che è risultato poi essere sotto effetto di alcol e stupefacenti. Dodici ore prima un’altra tragedia aveva sconvolto Firenze e un altro incidente stradale si era portato via una ragazza di soli 22 anni: Ilaria Tacchinardi. La giovane viaggiava a bordo del suo motorino insieme alla sorella 12enne, quando il mezzo è stato colpito in pieno da un furgone passato con il rosso, all’incrocio tra via Rocca Tedalda e lo stradone di Rovezzano, nella zona di Firenze Sud. Altra tragedia nei primi mesi dell’anno scorso. Roberto Bognanno, 29enne di origini siciliane, è stato ucciso il 24 febbraio mentre attraversava sulle strisce al semaforo che si trova all’incrocio tra viale Fratelli Rosselli e via della Scala, vicino a Porta al Prato. Un autobus Ataf della linea 6 lo ha travolto. Ancora sangue sulle strade, in via dei Della Robbia, il 17 ottobre scorso. Luigi Laudisa, 93 anni, ex ufficiale della Marina, è stato investito da una macchina mentre attraversava sulle strisce per andare a comprare il giornale. Diverse ore più tardi l’uomo al volante dell’auto pirata, una guardia giurata di 48 anni, ha telefonato alla polizia municipale e /G.C. si è costituito.

Firenze e portato avanti dall’associazione Lorenzo Guarnieri, intitolata al giovane che, nello scorso giugno alle Cascine, è stato travolto e ucciso da uno scooter guidato da un uomo sotto l’effetto di alcol e droga. Il progetto si chiama “David”, acronimo che sta per “Dati e analisi”, “Aderenza alle regole”, “Vita e educazione”, “Ingegneria” e “Dopo la violenza”. Tra le misure previste lo studio da parte di McKinsey, prestigiosa società di consulenza, degli incidenti stradali in città, che porterà a sviluppare un piano salva-vite. “L’iniziativa nasce dalla mia esperienza personale – racconta Stefano Guarnieri, padre di Lorenzo - da quando ho perso mio figlio mi sono accorto che la questione della sicurezza stradale non è affrontata in modo scientifico e integrato, come succede nel nord Europa, dove i tassi di mortalità sulle strade sono molto più bassi”. Questa lotta passa da diversi aspetti, anche da quello legale. L’associazione sta scrivendo una proposta di legge popolare per l’introduzione del reato di omicidio stradale, che in Inghilterra esiste dal 1988. La raccolta di firme per portarla in Parlamento dovrebbe partire verso la fine di maggio. “I giudici si posizionano spesso sui minimi della pena, non tenendo conto della gravità del fatto – spiega ancora Guarnieri - questo tipo di reato è classificato all’interno dell’omicidio colposo, che spesso fa riferimento al caso e all’incidentalità. Non viene considerato il cosiddetto ‘dolo eventuale’: se una persona si mette alla guida ubriaca, accetta il rischio che può uccidere”. In Italia le regole per chi guida sotto effetto di alcol e droghe sono diventate più severe negli ultimi anni, ma non abbastanza, secondo Guarnieri. “Nel caso di omicidi stradali in Inghilterra è previsto l’arresto immediato, nel nostro Paese viene tolta la patente per un anno e sequestrato il mezzo. L’uomo che ha ucciso mio figlio, ad esempio, tra pochi mesi potrà rimettersi alla guida”. Il progetto David mira a un cambiamento di mentalità. “Ci sono dei comportamenti che devono essere modificati, attraverso educazione, campagne di comunicazione e incentivi. La regola è semplice: quando si guida non si beve. Chi si mette al volante dopo aver bevuto deve essere consapevole che può ammazzare una persona. In Italia uccide più la macchina che la pistola: ogni anno nel nostro Paese muoiono 400 persone per omicidi da arma da fuoco, quasi 5mila perdono la vita a seguito di incidenti stradali”. Infine arriva un appello per i familiari delle vittime della strada: “Non bisogna rinchiudersi nel dolore, ma dobbiamo lottare perché le nuove generazioni vivano in un mondo più sicuro”.

Dobbiamo lottare perché le nuove generazioni vivano in un mondo sicuro


sulla strada

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DOSSIeR/2. La periferia ovest risulta essere la zona più pericolosa della città

Mappa del rischio, via Baracca bocciata Luca Squarcialupi

È

la periferia ovest di Firenze la zona più pericolosa della città per quanto riguarda la sicurezza stradale. In quest’area ricadono infatti ben quattro delle cinque arterie con il maggior numero di incidenti. Ma non solo. Dei dieci incroci ad alta incidentalità, sei si trovano nel quartiere 5. La mappa è stata stilata dalla polizia municipale, che ha diffuso i dati relativi all’anno scorso. Ad aggiudicarsi il triste primato di strada più pericolosa è via Francesco Baracca, lungo la quale - durante il 2010 - sono stati rilevati quasi 90 sinistri, 88 per l’esattezza. 141 i veicoli, tra auto, moto e ciclomotori, rimasti coinvolti, oltre a 25 pedoni. Sempre in via Baracca si trova un’intersezione a rischio, quella con via Baracchini (qui l’anno scorso gli scontri sono stati 9). Altre tre direttrici ad alto tasso di incidentalità gravitano nella stessa zona della città. In dodici mesi via Pistoiese ha visto 80 incidenti (con quasi 140 mezzi su due e quattro ruote interessati), men-

tre l’incrocio con via Vespucci è il nono per pericolosità a Firenze. Sessantadue sinistri si sono verificati in via di Novoli e 59 in viale Guidoni. Scorrendo la “classifica” delle zone a rischio, è evidente che sono proprio le strade altamente trafficate il luogo dove avviene il maggior numero di scontri. Viali e carreggiate intasate ogni giorno da migliaia di veicoli. Al quinto posto per quantità di incidenti c’è viale Filippo Strozzi, che corre tutto attorno alla Fortezza da Basso, dove durante il 2010 sono stati 58 i sinistri. Seguono via Pisana, via Baccio da Montelupo (entrambe nella zona del quartiere 4), viale Fratelli Rosselli e viale Francesco Redi. L’incrocio più pericoloso è quello tra via Arnolfo e viale Orcagna, nei pressi del lungarno del Tempio, con undici incidenti. Dieci sinistri sono stati invece rilevati all’intersezione tra via Doni e viale Redi. Ai dati della polizia municipale si aggiungono le rilevazioni del progetto europeo Epca (European pedestrian crossing assessment), che si

Triste primato con 88 sinistri: a dirlo è un rapporto della polizia municipale. Un’indagine europea promuove invece piazza Beccaria

DOSSIeR/3. Positiva inversione di tendenza nel 2010

Meno incidenti, feriti e morti

M

eno incidenti, meno feriti e meno morti. Il 2010 ha visto un’inversione di tendenza per quanto riguarda il numero di incidenti sulle strade della provincia di Firenze, stando al dossier curato dalla Prefettura. L’anno scorso è diminuito il numero dei sinistri: segno meno sia per quelli con feriti (-6 per cento) sia per quelli mortali (-4,3 per cento). Un dato in controtendenza rispetto al 2009, quando gli incidenti erano cresciuti del 2,9 per cento. In flessione il numero delle persone che hanno perso la vita: 69 nel 2010, mentre erano state 73 nel 2009, 77 nel 2008 e 80 nel 2007. La ricerca conferma che i mesi più pericolosi, in cui si registra un picco di incidenti, sono aprile, maggio, giugno e settembre, mentre agosto resta il periodo meno critico. A rischio sono soprattutto i giorni del fine settimana e la fascia oraria del pomeriggio: ben due incidenti su 5 avvengono tra le 13 e le 19. I sinistri si verificano soprattutto nei centri abitati e alto resta il numero dei pedoni coinvolti (420 persone su 5.601 incidenti con feriti), nonostante si sia dimezzato rispetto al 2009. Sul banco degli imputati finiscono i comportamenti scorretti al volante: a causare gli incidenti sono soprattutto l’eccesso di

velocità, la guida distratta, l’inosservanza della precedenza e il mancato rispetto della distanza di sicurezza, oltre alla guida sotto effetto di alcol e droga. L’anno scorso, in provincia di Firenze, sono state 1.086 le persone pizzicate alla guida dopo aver alzato un po’ troppo il gomito, 90 quelle al volante sotto effetto di stupefacenti: per tutti loro è scattato il ritiro della patente. In entrambi i casi si tratta comunque di dati in calo rispetto al 2009. Sempre l’anno scorso, prendendo in considerazione solo il territorio comunale di Firenze, sono stati 3.751 gli incidenti rilevati, un dato che ha visto una costante diminuzione negli ultimi tempi: basti pensare che quattro anni fa erano stati 1.600 /G.C. in più.

un tratto di via

Baracca

occupa in particolare di sicurezza dei pedoni, andando ad analizzare gli attraversamenti di 18 città dell’Ue. Tra questi, 15 si trovano a Firenze. L’indagine, pubblicata dall’Aci, ha promosso a pieni voti le strisce e il semaforo di piazza Beccaria, considerato il migliore attraversamento pedonale in Italia e il ventiduesimo tra quelli

analizzati in Europa. Firenze è uscita bene da questa classifica, risultando all’ottavo posto. Non mancano però le criticità. Secondo la ricerca, il peggior attraversamento della città si trova in via Bronzino, nei pressi di piazza Gaddi, dove le auto parcheggiate negli spazi a pagamento coprono la visuale ai veicoli in arrivo. Ma quali

sono le zone più a rischio in città? Il Reporter sta raccogliendo le testimonianze di tutti i lettori per creare una “mappa” delle strade più pericolose. È possibile inviare una mail, corredata anche da foto, all’indirizzo redazione@ilreporter.it. Le segnalazioni saranno pubblicate su questo mensile e sul nostro sito www.ilreporter.it.


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itinerari

Aprile 2011

SÌ vIAggIARe/1. Con la bella stagione torna la voglia di scampagnate e pic-nic all’aria aperta

Primavera, è tempo di gite fuori porta DE GUSTiBUS

Dalla rievocazione medievale di Panzano

Scatta l’ora delle prelibatezze

Pasqua, a tavola vince la tradizione. E l’Artusi

alla passeggiata in bici a Cerreto Guidi, fino

N

alla sagra del tortello di Borgo San lorenzo: gli appuntamenti da non perdere Ludovica V. Zarrilli

I

di formaggio e baccelli a La Massa, frazione di Incisa Valdarno, che dal 1° al 31 maggio offre ai viandanti uno degli abbinamenti più saporiti della tavole toscane, mentre nello stesso periodo, a Mercatale in Val di Pesa, c’è “I’ vino della mi’ cantina”, speciale degustazione di nettari locali. Ma scampagnata non è solo sinonimo di abbuffata, e anche gli sportivi o gli amanti della natura e dell’arte troveranno pane per i loro denti. Il Comune di Fiesole, ad esempio, organizza una serie di passeggiate (con cadenza settimanale) alla riscoperta degli itinerari più belli del territorio, per riscoprire i boschi e i parchi delle ville (info e date su www.comune.fiesole.fi.it). Per gli appassionati

del genere il 17, nella piazza principale di San Casciano in Val di Pesa, torna il moto e auto raduno, mentre il 25 a Panzano in Chianti c’è la Fiera annuale della stagione bona, con annessa rievocazione medievale. Lo stesso giorno, gli appassionati di due ruote potranno sbizzarrirsi a Cerreto Guidi, con la passeggiata in bicicletta. Anche Empoli e Montelupo Fiorentino danno spazio ai ciclisti, soprattutto in erba, durante la manifestazione Bimbinbici, nei primi giorni di maggio. E, per finire, i fiorentini doc non potranno dire di no a un giro in barchetto sull’Arno, che dall’inizio di maggio e per tutta l’estate tornerà ad attraversare in lungo e in largo il fiume d’argento.

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l sole torna tiepido, il cielo smette di fare le bizze e tutto ad un tratto le colline dei dintorni di Firenze sembrano accoglienti e pronte a fare da proscenio alle più belle scampagnate fuori porta che si possano immaginare. È proprio aprile il mese migliore, perchè la temperatura torna a essere clemente e siamo tutti stufi di passare i weekend a guardare dal divano la pioggia rigare le finestre. Cosa c’è di meglio di un gita per far tornare il buon umore dopo mesi di grigio inverno? E le occasioni non mancano. I ghiottoni possono partire in destinazione delle sagre che tornano a pullulare nell’hinterland fiorentino, a cominciare da quella del fungo prugnolo e del tortello che, come di consueto, si svolge a Borgo San Lorenzo nei primi dieci giorni del mese. Chi non riesce a svegliarsi dal torpore invernale prima della metà del mese può sempre ripiegare sulla poco distante sagra di Scarperia, che il 16 e il 17 offre tortelli di patate in quantità industriale. Per i nostalgici delle mangiate di piazza basta poi spostarsi in direzione di Siena per imbattersi nella sagra del cinghiale a Certaldo, tutti i lunedì, martedì e mercoledì di aprile, mentre a Vicchio, il 17, grandi festeggiamenti per la festa dei fichi. A Fiesole si aspetta l’ultima settimana del mese per imbandire le tavolate e dare inizio alla sagra gastronomica locale, che si terrà al Circolo Arci del paese dal 27 fino al primo maggio. Due le chicche da segnare in agenda e tener presenti per le scampagnate goderecce del mese successivo: la prima è a base

on c’è dubbio: a Pasqua vincono i piatti della tradizione. La cucina toscana è una cucina antica e sapiente, fatta di saporosi ingredienti e mai eccessivamente elaborata. Le portate sono tutte in sintonia con il territorio e la stagione. A Pasqua, va da sè, non potranno mancare le uova, in tutte le loro possibili varianti. Il classico primo piatto è il brodo di gallina con l’uovo benedetto. Preparato con un mazzettino di erbe aromatiche: il gambo del sedano, della carota, del basilico e del prezzemolo e una sfoglia di cipolla arrostita. A seguire l’agnello trippato, che tradizione vuole venga preparato alla maniera suggerita da Pellegrino Artusi, uno dei padri fondatori della cucina contemporanea nazionale. Nel libro “L’arte di mangiar bene”, che a cent’anni dalla morte dell’autore è ancora riferimento d’eccellenza della cucina nazionale e preziosa guida per i più grandi chef, si legge: “Spezzettate grammi 500 di agnello nella lombata e friggetelo con lardo vergine. Fate quindi in un tegame un soffritto coll’unto rimasto in padella, aglio e prezzemolo e, quando l’aglio avrà preso colore, gettateci l’agnello già fritto, conditelo con sale e pepe, rivoltatelo bene e lasciatelo alquanto sopra al fuoco perché s’incorpori il condimento. Poi legatelo con la seguente salsa: frullate in un pentolo due uova con un buon pizzico di parmigiano grattato e mezzo limone. Versatela nell’agnello, mescolate, e quando l’uovo sarà alquanto rappreso, servite in tavola”. A fine pranzo impossibile rinunciare ai biscotti quaresimali, squisiti dolcetti al cioccolato, fatti a forma di lettera dell’alfabeto. La ricetta tradizionale prevede: 150 grammi di farina bianca, 2 bianchi d’uovo, 180 grammi di zucchero a velo, 30 grammi di cacao amaro e la scorza d’arancia. E i vini? Rigorosamente scelti tenendo conto delle tante prelibatezze enologiche della toscana. Si può spaziare dal Chianti al Brunello di Montalcino, fino al vin santo, “nettare” tradizionale da fine pasto divenuto famosissimo /V.G. in Italia e nel mondo.


itinerari

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SÌ vIAggIARe/2. Nord Africa a rischio, Giappone in ginocchio: ecco dove ripiegano i fiorentini

Villaggi proibiti? E io vado in crociera non c’è crisi in grado di fermare le vacanze. E se la terraferma non è sicura, sono sempre di più coloro che scelgono di passare le ferie su una città galleggiante. Ma per Sharm c’è ancora la fila Francesca Puliti

G

iù le mani dalle vacanze. Il tradizionale viaggio estivo non si tocca: crisi economica o internazionale che sia, i fiorentini alla propria settimana (15 giorni per i più fortunati) di ferie non ci rinunciano. E a rimanere in Italia non sono in molti. Se i villaggi turistici del Nord Africa sono impraticabili o comunque sconsigliati, si ripiega sui “villaggi galleggianti”, vere e proprie isole di pace immerse nel blu e lontane dai pericoli della terraferma. Sono schizzate alle stelle le prenotazioni per le crociere nel Mediterraneo, come confermano diverse agenzie di viaggi. Un po’ perché fa moda, un po’ perché, preventivi alla mano, rappresentano una valida alternativa al pacchetto all inclusive che offrono (o offrivano) le località turistiche tunisine o marocchine. “Solo che a bordo – avverte Dimitri Baldi, che lavora in un’agenzia di via Centostelle – si paga quasi tutto e va a finire che si spende il doppio”. Le famiglie, però, continuano a sceglierle. Anche perché i bambini non pagano niente e il boccone è alquanto appetitoso. A far gola sono anche i notevoli sconti che si ottengono prenotando per tempo, tant’è che alcuni arrischiano a fissare il viaggio fin dall’anno prima. Per rimanere sulla stessa fascia di prezzo si può optare anche per la Turchia, o scegliere il mare delle isole greche, Baleari e Canarie. Restare in Italia? Spesso non conviene, ma certo poche mete sono in grado di eguagliare il mare della Sardegna, della Sicilia o della Puglia, non a caso tra le destinazioni più richieste del Bel Paese. Schivando le località più a rischio c’è comunque chi continua a prenotare per il Mar Rosso. “Continuiamo a ricevere ancora

molte richieste”, conferma Mauro Pollini di Centostelle viaggi, “ma c’è stato un calo notevolissimo”, precisa Tiziana Tognaccini, titolare dell’agenzia di viaggi “Il Magnifico”. Solo su una destinazione i vacanzieri hanno fatto un deciso passo indietro: il Giappone. “Avevamo fatto numerosi preventivi – continua Tognaccini – fin dallo scorso ottobre, ma dopo il disastroso terremoto del mese scorso si è bloccato tutto e temo che questo mercato rimarrà a lungo fermo”. Non solo: si è scatenato una sorta di effetto domino sui paesi vicini, considerati nell’opinione comune a rischio radiazioni. Chi voleva partire per Polinesia o Australia ha ora qualche dubbio in più. E magari si dirotta su Stati Uniti (New York o tour dei Parchi) o isole caraibiche per chi ha voglia di mare,

Per rimanere sulla stessa fascia di prezzo si può optare per Turchia, Grecia o Baleari anche se i prezzi lievitano notevolmente rispetto al Mare Nostrum. Già, perché l’effetto Libia non influisce solo sul cambio di rotte, ma anche sul prezzo in più da pagare per l’adeguamento carburante. Per una famiglia al completo che si sposta in aereo si può arrivare fino a 300 euro in più sul costo del biglietto, in caso di voli charter. A conti fatti, forse è meglio riesaminare la cartina della cara vecchia Europa.

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in città

Aprile 2011

cuRIOSItà/1. Alla scoperta dei “temporary shop”: bandoni alzati al massimo per qualche mese

Quando il negozio ha i giorni contati Antonio Rettura

S

i sono affermati negli Stati Uniti e, da qualche anno, sono comparsi anche nelle principali città italiane, tra cui Firenze: sono i temporary shop, i negozi “a tempo” che aprono e chiudono in un periodo che può variare da alcuni giorni a un massimo di 2-3 mesi. In questo caso non c’entra niente la crisi: chiudere i battenti

CURiOSiTÀ/2 I trucchi contro i “Lupin”

Furti di bici, come evitarli

S

uccede: arrivi dove l’avevi lasciata e, al posto della bici, trovi il vuoto assoluto. Il ferro del “mestiere” del ladro di biciclette è la tronchese, e per evitare brutte sorprese occorre quindi assicurare il velocipede con un “antifurto” in grado di resistere il più possibile a questo strumento. Le catene meno robuste sono quelle a maglia tonda, che offrono poca resistenza anche al morso di una semplice tenaglia. Stesso discorso vale per i cavi metallici, semplici o a spirale. Le catene che danno maggiori garanzie sono quelle a maglia quadra in acciaio nichel-cromomolibdeno (detto comunemente acciaio cementato), dotate di lucchetto antiscasso. Altro efficace antifurto è la sbarra a “U”, che ha il vantaggio di essere un pezzo unico dalla sezione più spessa di una catena. Il modo più efficace per legare la bici è quello di fissare il telaio a un supporto fisso, avendo cura di unire anche la ruota anteriore al telaio. Evitare di ancorare la bici alla rastrelliera solo con la ruota d’avanti: la città è piena di ruote solitarie legate a una catena. Viceversa, lasciandola libera può essere facilmente prelevata svitando i bulloni. Per parcheggiarla è bene preferire luoghi frequentati e illuminati. Se non si utilizza la bicicletta per un lungo periodo, occorre spostarla periodicamente, in modo tale da non dare l’impressione che il mezzo sia abbandonato. Nel caso di furto di un pezzo (ruota, sellino, pedali), rimpiazzarlo il prima possibile: una bici lasciata “mutilata” è considerata come abbandonata, quindi particolarmente soggetta a ulteriori saccheggi di pezzi. Per combattere il fenomeno dei furti, infine, è indispensabile comportarsi responsabilmente, evitando di acquistare biciclette di provenienza “dubbia”, in modo da arginare il mercato nero dei velocipedi. Se nessuno comprasse bici rubate, i furti sarebbero un’attività per /A.R. niente redditizia.

dopo poche settimane è una scelta che fa parte di una precisa strategia di marketing. A differenza dei negozi tradizionali, le aziende che allestiscono i temporary shop creano dei veri e propri eventi ai quali le persone sono chiamate a partecipare per scoprire, ad esempio, un prodotto fresco di lancio, per usufruire di un’offerta limitata nel tempo, o - più in generale - per conoscere meglio un determinato marchio. Si tratta quindi di un fenomeno che fa leva principalmente sulla curiosità, stuzzicata dalla natura coinvolgente dell’evento commerciale. Sono diversi i motivi per cui le aziende decidono di adottare questo canale, e gli obiettivi spesso vanno al di là della semplice vendita al dettaglio. Le grandi marche, infatti, adottano questi canali anche per testare l’apprezzamento del pubblico nei confronti di nuovi prodotti, prima della loro messa in commercio su grande scala. Il primo temporary shop in Italia è stato inaugurato a Milano nel 2008, e subito dopo, visto il successo, il format ha preso piede nelle altre grandi città, arrivando –

È un fenomeno partito dagli Usa che ha preso piede anche in italia: la crisi non c’entra, si tratta di una scelta di marketing per fare pubblicità a marchi o prodotti. a Firenze hanno aperto (e chiuso) grandi nomi, ma anche rivendite di gioielli artigianali a giugno dell’anno seguente – anche a Firenze. Hanno aperto negozi temporanei nel capoluogo toscano marchi quali Rizla, Conad, Camomilla, il Consorzio Centopercento Italiano, Rinascimento, Bijoux Jean Andre. Ma sono state allestite anche anche mostre d’arte, esposizioni di quadri e gioielli artigianali. Lo store “9-99”, nel periodo tra ottobre e dicembre scorsi, ha messo in vendita capi d’abbigliamento di grandi marche italiane e straniere a un prezzo compreso tra 9 e 99 euro. “I fiorentini hanno capito velocemente lo spirito dei negozi temporanei - conferma Angelo Ferrario di “Aelletime”, la società che in via dei Bardi ha allestito uno spazio dedicato a ospitare le iniziative di temporary shop - i grandi marchi, specialmente quelli internazionali, hanno compreso le potenzialità di questo strumento di marketing, mentre le aziende fiorentine stanno recependo un po’ più lentamente questa novità”. Ferrario conclude ricordando che “per le aziende i negozi temporanei rappresentano una grande risorsa per farsi conoscere: prima c’era solo il ‘2D’ dei cartelloni pubblicitari, mentre adesso c’è anche il ‘3D’ del coinvolgimento a tutto tondo dei temporary shop”. Se da un lato la grande storia del capoluogo toscano lo fa rimanere ancorato a una dimensione prevalentemente tradizionalista, dall’altro si iniziano a osservare sempre più spesso fenomeni come questo, che lo spingono verso la modernità.


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politica

Aprile 2011

PAlAzzO vecchIO. Parte la “rivoluzione”, per una zona a traffico limitato per davvero

Meno telepass per tutti, politici compresi Obiettivo decongestionare il centro

a un numero di permessi equivalente al doppio dei propri posti auto. “Sospetto un mercato nero”, rincara il sindaco. E stringe anche sugli artigiani, che contano circa 3mila permessi: finora, infatti, bastava che un qualsiasi idraulico della provincia facesse richiesta per ottenere un accesso alla ztl, anche senza portare nessuna prova del lavoro che avrebbe dovuto svolgere in centro. Da adesso in poi, invece, ognuno dovrà mandare un sms a un apposito numero e conservarlo tipo ricevuta. Troppi, secondo il sindaco, anche i telepass consegnati ai giornalisti, mentre su tutte le altre pratiche si stanno effettuando controlli a tappeto a caccia di irregolarità, e sono già spuntati i primi tre permessi intestati a persone defunte. Ma non è finita qui, perché dal 1° maggio cambia anche il sistema di scarico-carico merci per i negozi del centro. Stop alla “anarchia” di furgoni e furgoncini: si rifornisce solo dalle 7.30 alle 9 (mezz’ora in meno rispetto a ora), senza più deroghe pomeridiane. “Ancora una volta – protesta il vicepresidente di Confesercenti Uliano Ragionieri - il sindaco ha preso una decisione fondamentale per il commercio senza neanche consultare le categorie. Un problema così complicato non si risolve semplicemente concedendo mezz’ora in meno. Prevedo il caos, spero che ci convochi il prima possibile per ripensare il sistema”.

storico dalle auto: si comincia togliendo il permesso ad entrare ai parlamentari, si prosegue con i consoli, i garagisti e altre categorie “protette” Francesca Puliti

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uindici milioni di passaggi in un anno, un fiorentino su otto (minorenni compresi) con il permesso di entrare. Sarà anche una delle zone a traffico limitato più grandi d’Europa, ma il centro storico cittadino sembra piuttosto congestionato. A partire da questa primavera si cambia musica. “A Firenze ci sono 372mila abitanti, eppure sono attivi 53.152 telepass per la ztl”, dichiara il sindaco Matteo Renzi agli albori della battaglia contro il lasciapassare facile. E annuncia di aver messo i dipendenti comunali a spulciare una ad una le pratiche. “Io avrò qualche elettore in meno, ma la città sarà più vivibile”. Il primo giro di vite ha colpito nel cuore della “casta”: via il telepass ai parlamentari fiorentini. Denis Verdini, Gabriele Toccafondi, Paolo Amato del Pdl, ma anche Michele Ventura del Pd sono pregati di passare a Palazzo Vecchio per restituirlo. “Perché un parlamentare deve avere diritto al telepass? Può benissimo pagarsi il taxi –aggiunge Renzi – se proprio non vuole provare il brivido di salire su un autobus o se non se la sente di camminare o andare in bici”. E il primo cittadino dà il buon esempio restituendo il proprio telepass. A ruota fanno la stessa cosa il presidente della Provincia Andrea Barducci e l’europarlamentare, nonché ex sindaco, Leonardo Domenici. Le cose si complicano quando l’operazione coinvolge i consoli di stanza in città, che non ci stanno. In tutto si tratta di un centinaio di telepass (i consoli sono 54, ma hanno diritto a due apparecchietti per uno) a cui si aggiungono una cinquantina di posti auto riservati, nei pressi del consolato, che l’amministrazione vorrebbe restituire ai cittadini. Non si salvano dalla morsa neanche i garagisti, che finora avevano diritto

FOCUS Vetture fuori dalla cerchia dei viali nei weekend estivi. Ma è ancora tutto da decidere

Ztl notturna, si replica. E si riapre il dibattito su orari e confini

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tl notturna, ci risiamo. La bella stagione è alle porte e i cittadini cominciano a chiedersi che ne sarà quest’anno delle limitazioni al traffico. “L’intenzione è quella di confermare i provvedimenti attuati l’estate scorsa – dichiara il vicesindaco Nardella, alla vigilia di un incontro con le associazioni di categoria dei commercianti – stavolta però partiamo prima, così da lavorare meglio su alcune misure in grado di agevolare l’accesso al centro”. Nardella parla di “accorgimenti di tipo tecnico” da studiare insieme all’assessore alla mobilità Mattei, e non sembra prendere in considerazione, almeno per ora,

un potenziamento dei mezzi pubblici notturni. “L’anno scorso non sono stati molto sfruttati – dichiara – ma certo, li riproporremo”. A meno di due mesi dalla sua entrata in funzione, insomma, di certo c’è ancora poco. Molto probabilmente, però, l’area chiusa alle auto sarà confermata: una ztl allargata alla cerchia dei viali a partire dalle 23 o dalle 24, fino alle 3 o alle 4. C’è da aspettarsi che sugli orari gli esercenti del centro siano pronti a dar battaglia. “Spero che non si ripeta lo scenario increscioso dell’anno scorso – dichiara Daniele Locchi, vicepresidente di Confcommercio – quando ci siamo ritro-

vati la ztl notturna tale e quale all’anno prima, nonostante le promesse”. Di proposte in canna i commercianti ne avrebbero diverse: dalle cosiddette staffe di penetrazione per accompagnare/riprendere i figli in centro alla mobilità alternativa, fino a una diversa gestione dei parcheggi. “Avevamo chiesto che il tavolo sulla mobilità fosse attivato subito, dalla fine della scorsa estate – aggiunge Locchi – invece si è riunito una sola volta”. I commercianti, però, continuano a essere fiduciosi. “Siamo in ritardo – conclude il presidente di Vivacity - ma /F.P. spero che si apra una discussione seria e serena”.


politica

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NucleARe/1. Netto rifiuto da parte di Regione, Provincia e Comune

NucleARe/2. Pdl e Lega, con riserva

C’è chi dice sì, Centrali in Toscana? No, grazie Basteranno sole e vento (nel 2030) “ma a patti chiari” C

Paola Ferri

U

ndici marzo duemilaundici: il mondo intero ripensa l’energia nucleare. E la Toscana dice no, fermamente no. Il rifiuto della Regione, in realtà, arriva molto prima della tragedia giapponese e delle ripercussioni sul fronte interno, anche direttamente fiorentino (leggi Maggio Musicale). Arriva da lontano, dal primo referendum sul nucleare posto in Italia. E giunge fino al prossimo referendum, quello del 12 e 13 giugno, quando i cittadini saranno nuovamente chiamati alle urne per dire sì o no all’atomo. O, meglio, a dire sì per fermare la realizzazione di nuove centrali, oppure no per mandarle avanti. “Il governo – dichiara il governatore Enrico Rossi – ha cercato di boicottare il referendum evitando di farlo coincidere con le amministrative e sperando in una scarsa partecipazione. Ma a questo punto, dopo ciò che è successo in Giappone, penso che tanti cittadini parteciperanno e che sarà una scelta consapevole”. Anche se sarebbe meglio tenere fuori da questa scelta il Paese del Sol levante e l’onda lunga dell’emotività. “Ma di incidenti ne sono accaduti già diversi in passato – ricorda Rossi – a partire da Chernobyl”. Meglio investire sulle rinnovabili, che “nel 2030 produrranno elettricità pari a quella dell’atomo, ormai lo ammettono anche le compagnie petrolifere”, aggiunge il presidente della Provincia Andrea Barducci, ribadendo il suo no alle centrali. Lontano dalle ideologie anche il sindaco di Firenze Matteo Renzi. “L’Italia – dichiara - ha perso il treno del nucleare

L’Italia ha perso questo “treno” nell’87, ripartire ora sarebbe molto difficile nell’87, ripartire adesso sarebbe molto difficile, al di là dei facili slogan”. Neanche le famose compensazioni per gli enti locali che le ospitino fanno gola alla Toscana. “Non ci sono compensazioni possibili - taglia corto Rossi - se le Regioni sapranno esprimere un ‘no’ compatto sarà molto meglio. Anche Tremonti ha rifatto i conti e scoperto che il nucleare è antieconomico. Finora non aveva considerato i costi di smantellamento. Non mi sembra una dimenticanza da poco”. Tra i siti di smaltimento delle

enrico rossi

scorie, apparsi per la prima volta in un elenco pubblicato dall’Enea, l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, ci sarebbero l’Amiata grossetana e il Padule di Fucecchio, tra l’altro entrambe aree protette. “Il governo non è mai stato chiaro su questo punto – sottolinea il consigliere regionale Mauro Romanelli (Fds-Verdi) – ma sta incassando numerosi no anche dalle amministrazioni di centrodestra”. Sarà per questo che l’esecutivo ha optato per una moratoria di un anno sul nucleare, 12 mesi per ripensare alla strategia da mettere in atto. “È chiaramente una fregatura – mette in guardia Fabio Evangelisti, segretario regionale Idv – sperano così di far passare la paura e di portare avanti il loro progetto”. Le stesse parole arrivano da Sel. “È un trucco – dichiara il coordinatore regionale Giuseppe Brogi – ma non credo che stavolta il governo otterrà nessun risultato, gli italiani confermeranno il loro no al nucleare. D’altronde – continua – anche in Europa stiamo assistendo a un ripensamento generale, a partire dalla cancelliera Angela Merkel, che ha recentemente dichiarato che prima usciamo dal nucleare e meglio è”. La Toscana, invece, può diventare un distretto delle rinnovabili. “A cui se ne dovrebbe aggiungere un’altra, spesso dimenticata – conclude Brogi – che si chiama risparmio ed efficienza”.

entrali in Toscana? Niente in contrario. O quasi. Nel panorama politico regionale c’è anche chi non si lascia spaventare dal nucleare, ma a patti chiari, studiando soluzioni diverse, compensazioni adeguate e un sistema di garanzia che coinvolga l’Europa intera, “perché è inutile costruire qui delle strutture supermoderne se ai nostri confini abbiamo centrali che risalgono agli anni ‘60”, specifica Massimo Parisi, coordinatore regionale Pdl. “La questione va rivista in chiave europea – insiste – ma tenendo presente un dato: le rinnovabili non bastano, siamo molto lontani dall’autosufficienza energetica”. Dunque, sì agli impianti nucleari anche in Toscana? “La localizzazione è una questione complessa - dichiara Parisi – e nella nostra regione ci sono diverse zone a rischio sismico. Ma non sono affetto dalla sindrome Nimby”. Quella sin-

La questione va rivista in chiave europea drome da “non nel mio giardino” che sta invece contagiando molti governatori pidiellini in tutta Italia. “Non ha senso dire no sull’onda dell’emozione provocata dal disastro di Fukushima – ribadisce la consigliera regionale del Pdl Stefania Fuscagni - bene ha fatto il governo a imporre uno stand by, così come ha fatto l’Europa, perché sarebbe folle dire no al nucleare in Italia e continuare ad avere centrali non sicure, come quella slovena, a poca distanza”. Favorevole all’atomo anche il capogruppo della Lega a Palazzo Panciatichi. “Sono d’accordo con la moratoria – dichiara Antonio Gambetta Vianna – ma siamo circondati da centrali e rischiamo di subire le conseguenze senza

massimo parisi

trarne alcun beneficio”. Un altro sì a impianti targati Italia, anzi Toscana. “Non avrei nulla in contrario – continua – purché si individui un posto sicuro e ci siano compensazioni adeguate, come ad esempio significativi sgravi fiscali”. Secondo un vecchio elenco del Comitato nazionale per l’energia nucleare, risalente al 1979, tra i possibili luoghi adatti a ospitare centrali nucleari ci sarebbero l’isola di Pianosa, la costa a nord di Piombino fino a Cecina, quella a sud fino a Follonica e quella davanti a Grosseto, prima e dopo il Monte Argentario. A due passi dal confine, a Montalto di Castro, ne potrebbe sorgere un’altra. Ma si tratta di studi risalenti a oltre 30 anni fa, meglio andarci con i piedi di piombo. Così la pensa anche Dario Locci, consigliere regionale leghista. “Per il momento non ne farei – dichiara – prima è necessario sottoporre alle persone una proposta intelligente, non si può fare il nucleare sulla testa della gente”. La proposta potrebbe essere quella di “costruire impianti più piccoli, ad autospegnimento in caso di guasti o scosse sismiche, e dunque più sicuri”. C’è solo un problema: il prezzo si alzerebbe rispetto a quelle di dimensioni maggiori. “Ma credo che in futuro non potremo rinunciare al nucleare”, conclude Locci. /P.F.

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in tema di “scoperte” cittadine, chi di voi sapeva che Serve Smarrite, Drago d’Oro e Stracciatella (solo per fare qualche esempio, perché la scelta è davvero vasta) sono nomi di vie fiorentine? E in quanti saprebbero dire con certezza in che zone della città si trovano? E allora, se il tempo è poco, per fare un viaggio alla scoperta delle strade più curiose e misteriose della bella Florentia non è necessario “armarsi” di cartina e scarpe comode e lanciarsi alla loro ricerca (anche se potrebbe davvero valerne la pena...), ma è sufficiente collegarsi al nostro sito e scoprire - da casa o dall’ufficio – tutti gli angoli nascosti di Firenze, click dopo click. Così come click dopo click, inchiesta dopo inchiesta, sul portale de Il Reporter si può rivivere l’avventura del Maggio Musicale Fiorentino - che si è trovato a Tokyo nei giorni dello spaventoso terremoto che ha devastato il Giappone - dalle prime scosse fino al ritorno a casa, con interviste, immagini e video. O “l’avventura” (perché spesso, purtroppo, chiamarla così non è affatto esagerato) dei giovani fiorentini in cerca di lavoro, tra sogni, speranze, problemi e opportunità. O ancora, dato che in primavera (è risaputo) i sensi si risvegliano, sfogliando le pagine virtuali de Il Reporter. it si può scoprire che – udite udite – non solo l’amore non danneggia la carriera, ma anzi la favorisce, o conoscere quelle che (studi e ricerche alla mano) sono le nuove tendenze in fatto di rapporti uomo-donna... Insomma,

sul nostro portale vi aspettano aggiornamenti e informazioni sulla vita fiorentina a 360 gradi. Non vi basta? Vorreste sapere di più, e su più argomenti? Nessun problema: mandate le vostre richieste e domande all’indirizzo e-mail redazione@ilreporter.it, e segnalateci i temi che vorreste veder trattati sul nostro sito. Noi saremo ben felici di accontentarvi.

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APRILE 2011

LA GIUNTA APPROVA IL PROGETTO PIAZZA BUONDELMONTI La Giunta approva il progetto preliminare per non togliere un’opportunità a Impruneta e al suo cotto

Dopo aver preso visione della petizione e dei volantini ad essa allegati, l’8 marzo la Giunta Comunale ha approvato il progetto preliminare di Piazza Buondelmonti. L’approvazione del progetto, già pagato, non comporta nessuna spesa od onere per il Comune e rappresenta il primo passo per eseguire il progetto definitivo, anch’esso già finanziato e per il quale i progettisti hanno già ricevuto l’incarico, come stabilito dalle norme del bando di concorso. L’’approvazione del secondo livello di progettazione, quella definitiva, potrà aver luogo solo se il progetto sarà finanziato, quindi solo se si troveranno risorse esterne che lo finanzino completamente, come già del resto più volte affermato dal Sindaco. Infatti, l’Amministrazione Comunale ha già individuato le priorità per i grandi interventi da perseguire in questa legislatura: la circonvallazione e il depuratore per Impruneta, la Piazza e il Parco per Tavarnuzze (anche queste del resto per gran parte finanziate esternamente). Quindi il momento opportuno per fermarsi, se non si trovassero i finanziamenti esterni di Enti o privati, sarebbe appunto il progetto definitivo. Per quanto attiene alle altre motivazioni che si sottopongono all’attenzione dell’Amministrazione attraverso la petizione occorre precisare quanto segue: Pedonalizzazione: con il Consiglio Comunale del 24/07/2006 vengono approvati gli indirizzi per la piazza tra i quali quelli sulla mobilità, con lo scopo di migliorarne la vivibilità, ma consentendo comunque il traffico veicolare da Via della Libertà a Via Mazzini, quindi sostanzialmente riducendo il traffico di scorrimento come auspicato dal volantino collegato alla petizione. Rimodellamento del suolo della piazza: è volto a creare uno spazio più accogliente e ricettivo che valorizzi gli edifici circostanti, il conseguente abbassamento del pozzo appare un intervento che non

crea problematiche particolari con le moderne tecnologie, ma le difficoltà e le osservazioni dovranno essere valutate nel progetto definitivo. Questo intervento, come pure la pavimentazione in cotto, non pone nessun ostacolo allo svolgersi della Festa dell’Uva. Non approvare oggi il progetto preliminare vorrebbe dire togliere ai cittadini di Impruneta un’opportunità, e gettare via il lavoro di anni, fino a poco tempo fa condiviso da tutti. Con tutte le difficoltà del momento, l’obiettivo che il Consiglio Comunale si era proposto, ci sembra da confermare, ribadendo di nuovo che è proprio in periodi di crisi che si devono cercare spinte innovative verso lo sviluppo. Questo non ci impedirà certo di spendere le nostre energie su tutti i fronti necessari a realizzare gli interventi di cui il paese ha bisogno, come abbiamo fatto in questi mesi ottenendo anche cospicui finanziamenti ( manutenzione straordinaria della Piazza, scuola Paolieri, scuola media Tavarnuzze, barriere architettoniche di Via Rosselli, marciapiede e semaforo Via Cassia, ed altri in corso di definizione). In conclusione cercheremo un confronto attento con i cittadini che hanno firmato la petizione, con le forze politiche, con quelle economiche, con tutta la popolazione per spiegare a tutti le ragioni dell’amministrazione e valutare anche osservazioni nel merito del progetto che possano essere utili per gli approfondimenti progettuali, senza però dare spazio a polemiche inutili o pretestuose.

PARCHEGGIO DEI BOTTAI: I LAVORI RIPRENDONO. Nell’incontro richiesto al Prefetto di Firenze dott. Padoin il Sindaco aveva manifestato la preoccupazione e l’esasperazione per il nuovo blocco della realizzazione del parcheggio dei Bottai. Infatti la storia infinita di questa opera, che Società Autostrade doveva realizzare tramite l’appalto alla Ditta BTP ha raggiunto ormai livelli insostenibili, con un ritardo di due anni sulla data presunta della fine dei lavori. Il Prefetto ha ascoltato e comprese le ragioni del Comune e dei cittadini di Bottai e ha assicurato il suo appoggio per una rapida soluzione della vicenda. Con l’approvazione del Prefetto il Sindaco ha emesso un’ordinanza, intimando a Società Autostrade di riprendere i lavori e presentare un crono-programma. Società Autostrade ha individuato un accordo con il Commissario incaricato di gestire la difficile situazione della ditta BTP, i lavori sono ripresi ma soprattutto il Commissario ha firmato il contratto con l’Azienda individuata per la realizzazione della pavimentazione, che inizierà nei prossimi giorni. Stiamo inoltre attendendo che Società Autostrade fornisca all’Amministrazione il crono-programma preciso per i lavori e abbiamo richiesto alla Provincia di farsi carico o di intimare a BTP il rifacimento della segnaletica orizzontale nella zona dei Bottai.


BILANCIO 2011: DARE RISPOSTE ALLE FAMIGLIE LA RIORGANIZZAZIONE COMPLESSIVA DEGLI ASILI NIDO

La centralità della famiglia nella società italiana è un valore che ci avvantaggia rispetto a paesi dove i legami familiari sono più attenuati o pressoché inesistenti. Esiste un legame inscindibile tra il benessere della famiglia e quello di una società. Queste parole cui credo moltissimo, mi servono per iniziare a parlare della riorganizzazione complessiva degli asili nido del territorio, approvata assieme al Bilancio di previsione 2011, il 31 marzo. L’assistenza negli asili nido, nel quadro di una politica complessiva per la famiglia, costituisce, un servizio sociale di interesse pubblico dove lo scopo da perseguire deve essere quello di assicurare un adeguato supporto alla genitorialità, anche per facilitare l’accesso al mondo del lavoro alle donne nel quadro di un completo sistema di sicurezza sociale. Ogni anno più di 62 bambini di età compresa tra 12 e 36 mesi frequentano i nostri asili nido comunali e a tutti viene garantito, tramite un ambientamento pensato, curato, ma soprattutto con un progetta educativo personalizzato, l’opportunità di iniziare la loro crescita formativa. La situazione attuale vede la presenza sul territorio di due nidi comunale, quello di Tavarnuzze con due sezioni interamente gestite e attivate dal personale comunale e una terza in appalto ad una cooperativa per complessivi 40 bambini, compreso 1 posto per eventuali inserimenti urgenti con un orario che va dalle 7.30 alle 17 con quote di partecipazione delle famiglie differenziate in base all’indicatore ISEE e “Il Giardino dei Piccoli” di Bagnolo in concessione ad una cooperativa accreditata per 20/22 bambini dalle 7.30 alle 16 con due tariffe stabilite dal Comune in base ai moduli orari di frequenza. Nel 2011 abbiamo la scadenza delle attuali concessioni e appalti in essere oltre al collocamento a riposo di una delle educatrici comunali e soprattutto siamo in presenza di norme nazionali vigenti ristrettive che impongono una progressiva riduzione della spesa soprattutto quella legata al personale per gli Enti Locali. Pertanto si rende una riorganizzazione complessiva dell’erogazione dei servizi educativi alla prima infanzia che prevede la concessione secondo il modello attuale di Bagnolo all’’intero nido di Tavarnuzze e il mantenimento di una sola sezione con il personale comunale, ferma restando la titolarità comunale del servizio in entrambe le strutture quindi l’applicazione del regolamento comunale per i servizi di asilo nido e il controllo sul progetto educativo e sulla qualità erogata (iscrizioni, graduatorie, tariffe, coordinamento pedagogico…) Ritengo che con questo nuovo percorso, riusciamo a dare risposte importanti nell’ambito del Sociale e un aiuto concreto alle famiglie di questo territorio poiché: a) si riconfermano la disponibilità di n°40 posti nell’asilo di Tavarnuzze in concessione, e di 20 posti in quello comunale, nonché si prevede un ampliamento di disponibilità articolando delle frequenze “a moduli” per alcuni utenti per due giorni la settimana, andando incontro alle diverse esigenze lavorative delle giovani mamme; b) non si effettua nessuna aumento delle quote di compartecipazione in carico alle famiglie; c) si armonizzano e si equiparano le quote delle due strutture alle cinque fasce in base all’attestazione e alla presentazione dell’ ISEE; d) si gestiscono graduatorie e gli inserimenti dagli Uffici Comunali, controllando l’intero progetto educativo dei due plessi: e) si andrà a riproporre il “progetto Pimpirulino”, lo spazio gioco per bambini e genitori all’interno dei due nidi. f) si stanno iniziando le fasi preparatorie, andando all’approvazione quanto prima del nuovo Regolamento Comunale del servizio di asilo nido, in base alle indicazioni del nuovo regolamento Regionale, dove vengono previste nuove responsabilità e maggiori oneri a carico dei Comuni, oltre alla previsione dell’autorizzazione dell’apertura di Nidi Domiciliari e Aziendali. g) si continuando il percorso già avviato di riconoscimento del nido privato “Alouette” con n° 18 posti. Riconfermo con forza che l’asilo nido è un servizio educativo e sociale d’interesse collettivo, fatto di spazi, ritmi, oggetti e persone è ideato per favorire lo sviluppo armonico del bambino, integrando, accompagnando e sostenendo la famiglia, attraverso progetti che tengano conto dell’individualità di ognuno e promuovendone una partecipazione attiva. Per me, e per l’intera Amministrazione, mantenere certi standard qualitativi, quantitativi, di professionalità, di attenzione e di promozione della salute e del benessere, su alcuni servizi di interesse pubblico sono una priorità e un impegno costante, con cifre da non sottovalutare e con impegni economici da non dare mai per scontati. Inizieremo presto gli incontri con i genitori per illustrare la riorganizzazione complessiva perché vorrei che le soluzioni e le questioni siano il più possibile condivise.” Assessore alle Politiche della Formazione Francesca Buccioni

TEMPO DI CRISI

La crisi attuale rischia di mettere la parola fine al sistema di protezione sociale come l’abbiamo conosciuto. I tagli agli enti locali, hanno riguardato negli ultimi interventi del governo la parte del bilancio statale socio assistenziale. I tagli operati dalla Finanziaria hanno colpito il Fondo Nazionale Sociale si tratta dei trasferimenti dallo Stato alle Regioni che a loro volta attribuiscono le risorse ai Comuni o SdS, che sono poi gli erogatori dei servizi alle persone, questi sono la principale fonte di finanziamento per l’assistenza alle persone e alle famiglie, in pratica sono i finanziamenti della rete integrata dei servizi sociali territoriali. Teniamo presente che la manovra di Bilancio 2011 cancella ogni stanziamento per il Fondo per la non autosufficienza. La cancellazione del fondo è un passo indietro molto negativo, che creerà ulteriori difficoltà alle famiglie con anziani in assistenza e con disabili. Anche il Fondo nazionale per le famiglie è stato decurtato del 70% rispetto al 2010. Nonostante le sforbiciate del governo alle risorse statali destinate alle politiche sociali, l’Amministrazione Comunale di Impruneta mantiene anche per l’anno 2011 come priorità l’azione a favore delle famiglie che sempre più spesso si rivolgono ai nostri servizi per fronteggiare le situazioni di precarietà in cui vivono. E’ da questa priorità che la spesa sociale del bilancio 2011 mantiene gli impegni di che ci hanno consentito gli anni scorsi di rispondere ai crescenti bisogni dei cittadini in difficoltà. Alla cifra stanziata di 865.000,00 € si aggiunge il contributo per la non autosufficienza che dal 1°aprile è gestito dalla Società della Salute per un totale di 997.000,00 €uro. Con questi cambiamenti dovrà essere rivisto anche il nostro stile di vita. Maggiore sobrietà nell’abbigliamento, nel cibo, nel tempo libero, quanti oggi hanno perso il lavoro e quanti si trovano nel bisogno e necessitano di assistenza ci chiamano alla solidarietà. Sembra che gli Italiani non abbiano perso tem-

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po, infatti una recente ricerca evidenzia il risparmio anche a tavola e prendono sempre più piede gli acquisti ai grandi magazzini Tutti siamo fortemente preoccupati per la crisi economica, l’aumento della disoccupazione e soprattutto per i giovani il timore di non trovare lavoro, per non parlare del lavoro precario che interessa vari settori coinvolgendo giovani e immigrati. Anche fra le famiglie c’è sempre più preoccupazione, sempre più viene richiesto che il metodo di tassazione tenga conto del numero dei figli, la necessità di un sostegno ai compiti propri della famiglia, meno tasse rispetto a una famiglia che non ne ha. Purtroppo anche i media alla ricerca di maggiori ascolti, invece di occuparsi di temi economici e del lavoro, somministrano nei notiziari argomenti quali “criminalità comune” o riforme “epocali”. Evidentemente le preoccupazioni economiche e la disoccupazione piacciono poco a chi fa televisione e a chi governa. Si affrontano i massimi sistemi e si ignora la realtà. Assessore al Welfare Paolo Poggini

PARTE IL NUOVO REGOLAMENTO DEL COMMERCIO

In linea con altre amministrazioni comunali del Chianti si è avviata la procedura di ricognizione e adeguamento per la stesura del nuovo piano del commercio per le aree pubbliche e per posteggi fuori mercato. La proposta, elaborata dall’ufficio sviluppo e comunicazione del Comune di Impruneta, che tiene conto delle innovazioni introdotte dalla normativa regionale e nazionale vigente, in sede di concertazione, ha ottenuto il parere favorevole delle categorie economiche e quindi successivamente all’approvazione da parte del Consiglio Comunale il piano sarà finalmente operativo e si potrà far fronte alle necessità più stringenti del territorio e al contempo dare risposta ad esigenze manifestate dagli operatori del settore. La normativa vigente prevede, dopo l’approvazione del piano la parte del Consiglio Comunale, la possibilità di procedere con assegnazioni di nuovi posteggi nelle nuove aree mercatali, previa emissione di bandi pubblici, e soprattutto potranno essere riorganizzati i mercati settimanali sia di Impruneta che di Tavarnuzze anche in virtù delle tradizionali manifestazioni quali festa dell’uva e Fiera di San Luca. Ass. MarcoPistolesi

ABBATTIMENTO BARRIERE: UN PASSO AVANTI

Sono in corso i lavori di manutenzione straordinaria ed abbattimento delle barriere architettoniche all’edificio comunale posto in Tavarnuzze, in Via F.lli Rosselli n. 6. All’interno della struttura comunale trovano sistemazione i locali del Servizio Gestione del Territorio, dell’Ufficio URP, dell’ ASL, del Centro di Socializzazione, dell’ufficio distaccato INPS, l’ufficio Immigrati e altri servizi al cittadino, disposti sui tre livelli dell’edificio. Attualmente non c’è accessibilità al piano seminterrato, l’ingresso all’edificio è garantito da n. 2 servoscala ormai obsoleti, montati su scale esterne esposte a intemperie e da un elevatore interno che serve il primo e il secondo piano partendo dal piano rialzato. Gli interventi previsti consistono nell’adeguamento della struttura alla normativa relativa all’abbattimento delle barriere architettoniche, con l’installazione di un nuovo elevatore interno dotato di nuova fermata al piano seminterrato e nell’installazione di una nuova piattaforma elevatrice esterna in sostituzione dei servoscala attualmente presenti. Con questo progetto si garantisce l’accessibilità a tutti i livelli dell’immobile. L’edificio è già dotato di apposito servizio igienico al piano terreno, prossimamente saranno riorganizzati i parcheggi posti nel resede interno, prevedendo anche un’uscita sulla via Cassia. L’intervento è finanziato con contributo parziale regionale ed è particolarmente importante in quanto va a risolvere un problema molto sentito da tutte le fasce più deboli (anziani, donne, bambini, persone diversamente abili ecc.) che rappresentano la maggior parte dell’utenza dell’edificio. Assessore ai Lavori Pubblici Leonello Buccianelli

RACCOLTA PORTA A PORTA ED ESERCITAZIONE DI PROTEZIONE CIVILE: DUE ASSEMBLEE PUBBLICHE PER CONOSCERE E PARTECIPARE

Due importanti attività coinvolgeranno nei prossimi mesi i cittadini di Impruneta (ed in particolare del centro storico): l’introduzione a titolo sperimentale della raccolta porta a porta dei rifiuti differenziati e l’esercitazione intercomunale di Protezione Civile. Abbiamo quindi ritenuto necessario indire due assemblee pubbliche in cui i cittadini (ed in particolare quelli che saranno direttamente interessati) ricevano tutte le informazioni necessarie ma anche possano esprimere pareri e indicazioni utili all’organizzazione. L’Esercitazione di Protezione Civile, in cui sarà simulato un terremoto con le caratteristiche di quello che colpì Impruneta nel 1895, si svolgerà il prossimo 27 maggio e vedrà impegnate, oltre alle strutture comunali, il Centro Intercomunale dei Colli Fiorentini e le associazioni del territorio, ed in particolare della Misericordia di Impruneta il cui gruppo operativo di Protezione Civile celebra il 20° anno di attività. L’assemblea pubblica di presentazione dell’evento si terrà presso l’auditorium della Casa del Popolo di Impruneta il 18 maggio alle ore 21. A partire dalla prossima estate sarà avviata in via sperimentale la raccolta porta a porta dei rifiuti nel centro storico di Impruneta. L’intenzione della giunta è quella di aprire un confronto con i cittadini per definire nel modo migliore le modalità di questo servizio. Per questo invitiamo a partecipare all’incontro pubblico con gli amministratori ed i responsabili di SAFI-QUADRIFOGLIO che si terrà il prossimo 14 aprile alle ore 21 presso la biblioteca di Piazza Buondelmonti. L’Assessore all’Ambiente e alla Protezione Civile Filippo Ciolli


i gruppi consiliari PARTITO DEMOCRATICO

IL BILANCIO DI PREVISIONE 2011

Il Gruppo consiliare del PD approva con convinzione il Bilancio ma continua a denunciare con forza un Governo che limita sempre più l’azione degli Enti Locali con tagli indiscriminati ed assurdi - un ulteriore consistente taglio ai trasferimenti, che per il nostro Comune comporta, quest’anno, una minore entrata di € 395.000 – e norme confuse e contraddittorie quali un Patto di Stabilità sempre più mutevole e stringente che ostacola una seria programmazione. Una situazione che crea scoramento ma anche rabbia, perché nel frattempo la spesa a livello centrale continua a crescere e i tagli colpiscono solo i redditi medio bassi e i cittadini che si trovano in difficoltà. E’ facile non mettere le mani nelle tasche dei cittadini costringendo altri a farlo oppure a negare i servizi.

Nonostante ciò la Giunta imprunetina è riuscita comunque a varare un bilancio rigoroso e fortemente orientato da cinque priorità decisamente significative quali: 1) Solidarietà e coesione sociale: i livelli di finanziamento nel settore del sociale, anche se pagano poco in termini di visibilità e d’immagine, saranno mantenuti stabili. Infatti ci pare un fondamentale segnale di civiltà garantire a coloro che hanno di meno gli strumenti minimi per sopravvivere, soprattutto in presenza di una crisi economica che colpisce duramente i lavoratori e i ceti più deboli. Tutte le tariffe rimangono inalterate a parte un lieve aumento della TARSU. 2) Sicurezza: saranno privilegiati gli interventi per mettere in sicurezza gli edifici del patrimonio comunale, per garantire gli utenti, in particolare delle scuole, e i dipendenti. 3) Sviluppo: l’adozione e approvazione

SINISTRA ECOLOGIA LIBERTÀ

PARTITO DELLE LIBERTÀ

Da qualche mese a questa parte uno dei motivi di maggior dibattito all’interno del paese è certamente il progetto della nuova piazza di Impruneta portata in evidenza anche dalla petizione promossa di recente, che comunque non ha portato nessun dubbio nei nostri amministratori, che difatti hanno approvato il progetto preliminare per non perdere un’opportunità, dicono loro, e per salvare la faccia (pensiamo noi). Da parte nostra non siamo contrari a una riqualificazione della piazza ma sulla petizione abbiamo lasciato totale libertà di scelta in quanto la piazza dal nostro punto di vista non è uno dei problemi principali del paese, ma ben altre situazioni meriterebbero gli sforzi dei nostri amministratori come il depuratore di Impruneta, un trasporto pubblico efficiente, lo sblocco della situazione relativa alla BTP/Soc. Autostrade e quindi al parcheggio dei Bottai o la realizzazione del parco pubblico a Tavarnuzze, solo per citarne alcuni. Detto ciò non abbiamo mai creduto nei progetti stile “Ponte di Messina” e pensiamo che la realizzazione di opere di un certo rilievo comporti una certa programmazione (parola semisconosciuta alla nostra Amministrazione), anche per non burlarsi dei cittadini con promesse difficilmente realizzabili, visto che il comune non potrebbe destinare all’opera neanche 100 euro. Difatti l’amministrazione comunale dopo un’accelerata iniziale sta già tornando sui suoi passi e quello che veniva fatto passare come progetto fattibile riprende le più veritiere sembianze di chimera. Auspichiamo che in seguito a questo ripensamento gli sforzi dei nostri amministratori convergano su problemi reali e contingenti come le plateali carenze infrastrutturali che affliggono il nostro territorio.

Ai tanti miei concittadini che in questi giorni volevano essere illuminati del perché l’Amministrazione Comunale si sia prodigata nel far ricoprire le vetuste buche di alcune strade, che nel corso dell’ultimo decennio si erano rese responsabili di cadute, stracollamenti di caviglie, nonché danneggiamenti ad auto ed in particolar modo a motorini, dicendomi “o che siamo vicini alle Elezioni!”, approfitto di Reporter per annunciare che dopo aver letto sul MET della Provincia del 1/3/2011, le solite demagogiche denunce dei tagli che il Governo ha imposto ai Comuni, i quali hanno avuto invece l’unico scopo di richiamare la Pubblica Amministrazione ad una più oculata e responsabile gestione dei nostri quattrini, ho assunto informazioni presso il competente Organo Comunale. Sono così venuta a conoscenza che tutti gli interventi “a macchia di leopardo” sulle nostre strade, sono stati eseguiti perché finalmente la A.C. ha obbligato Publiacqua, ENEL e TERNA al ripristino delle pavimentazioni che gli stessi Enti avevano danneggiato a seguito di interventi sugli impianti di loro competenza negli anni passati. Ciò che sul MET della Provincia viene dalla A.C. Imprunetina sbandierato come una sua grande realizzazione, non rappresenta altro che il tardivo compimento di un dovere precipuo del Comune che è quello di tutelare il proprio patrimonio e salvaguardare la incolumità dei propri Amministrati. Sempre a Vostra disposizione.

LA PIAZZA SI, LA PIAZZA NO

FUMO NEGLI OCCHI

OBBIETTIVO COMUNE

PIAZZA BUONDELMONTI, MANCA ANCHE IL BUON SENSO: ADESSO ULTIMA OCCASIONE PER NON SPRECARE ALTRI SOLDI

Mi sono spesso domandato quale specifico Sindaco e Giunta, approvando il progetto preliminare, nonostante le 926 firme raccolte in pochi giorni contro l’approvazione del progetto hanno mostrato quanto venga considerata l’opinione dei cittadini, contraddicendo anche dichiarazioni fatte pochi giorni prima come “non possiamo non tenerne conto”. Far prevalere la ragione, ovvero non inviare la lettera Adesso resta un’ultima occasione per non continuare a sprecare soldi, non inviare la comunicazione ai progettisti di avvenuta approvazione del preliminare; è in base a questa che verrebbe redatto il progetto definitivo (costo della progettazione 25.000 euro, costo dell’opera, secondo noi largamente sottostimato, un milione di euro). Assurdo spendere altri soldi per la progettazione (ai quali sarebbero da aggiungere anche i costi relativi alle indagini geologiche ed idrogeologiche) quando anche il Sindaco riconosce che l’opera potrebbe essere realizzata solo se finanziata totalmente con fondi esterni e che non rappresenta una priorità da perseguire in questa legislatura. Invitiamo quindi Sindaco e Giunta a sospendere il procedimento relativo al nuovo progetto non inviando la lettera di comunicazione; in caso contrario saremo a fianco del Comitato nella raccolta di firme per il referendum. Per informazioni e segnalare problemi massimobisignano@libero.it, per le attività svolte consultare il sito. www.obbiettivocomuneimpruneta. org

Gruppo Comunale Sinistra Ecologia Libertà Impruneta Marco Mazzetti Riccardo Lazzerini www. lasinistraimpruneta.it Facebook selimpruneta

del Regolamento urbanistico in particolare, ma anche la variante per la realizzazione del depuratore del capoluogo, il secondo lotto della circonvallazione, l’accordo con Società Autostrade per la Piazza di Tavarnuzze, il bando per la gestione della Fornace Agresti sono obiettivi importanti che non solo garantiranno la qualità della vita, ma daranno a tutti, cittadini, imprese, Amministrazione Comunale, occasioni di progresso e sviluppo. 4) Istruzione e la cultura: sia pure nelle ristrettezze economiche del momento la massima attenzione sarà posta nel mantenere e coltivare occasioni di approfondimento culturale, attraverso un rapporto di stretta collaborazione con le Associazioni del territorio e con la Scuola, di cui seguiremo con attenzione anche gli sviluppi della riforma in atto. 5) Continua poi l’impegno per rendere

Maria Teresa Lombardini Capogruppo PDL

Il Capo Gruppo Consiliare Massimo Bisignano

più solido il bilancio, lavorando, in questo momento di blocco delle entrate, sulla razionalizzazione della spesa. Un bilancio difficilissimo con molti sacrifici tra cui merita attenzione particolare l’esternalizzazione di alcuni servizi, necessaria per trovare soluzione ai 7 pensionamenti che si avranno nel corso di quest’anno, e l’alienazione di un terreno di proprietà del Comune, prospiciente la Circonvallazione di Impruneta dove sarà realizzato un parcheggio pubblico e un intervento residenziale di 600mq. IL GRUPPO CONSILIARE DEL P.D. DI IMPRUNETA Per scrivere al Gruppo mail pd.impruneta@alice.it

FUTURO E LIBERTÀ PER L’ITALIA

A PROPOSITO DI SAFI E QUADRIFOGLIO

Alla fine è successo. Alla fine, ciò che si ventilava nell’aria già da qualche tempo, è avvenuto: la fusione tra SAFI e Quadrifoglio. Lo smaltimento e la raccolta dei rifiuti urbani diventa così meno costoso, in termini di denaro e di risorse impiegate, sia umane che tecniche. Da diverso tempo, la “questione” rifiuti è stata all’attenzione dei gruppi d’opposizione, specialmente per quanto riguardava i cassonetti pieni all’inverosimile, turni di raccolta non rispettati, raccolta differenziata non osservata e via discorrendo. Con SAFI si lamentava un vero e proprio problema, dunque: non solo per un servizio scadente che veniva offerto ai cittadini del Comune di Impruneta costretti, in determinate circostanze, a convivere sotto casa con odori maleodoranti provenienti dai cassonetti non svuotati, ma anche per la presa in giro che si ripeteva ormai da tempo, quasi che la colpa fosse degli abitanti e dei servizi commerciali perché producevano troppi rifiuti. Adesso, con l’avvenuta fusione con Quadrifoglio, una delle principali aziende leader del settore, speriamo che la situazione cambi drasticamente in meglio: siamo stanchi che siano saltati i turni di raccolta, siamo stanchi di vedere cassonetti pieni all’inverosimile, siamo stanchi di vedere rifiuti abbandonati in ogni angolo di strada. Un’ultima speranza: che anche Quadrifoglio non si dimentichi dei piccoli Comuni della Provincia di Firenze, come se si trovassero sulla Luna o su Marte. Siamo a neanche a 20 km dal capoluogo, ma per i mezzi della raccolta dei rifiuti di SAFI sembrava essere a dieci volte la distanza, dato che scorgere un camion dei rifiuti tra le colline del Chianti sembrava quasi un miraggio nel deserto.

Gabriele Bagnoli Capogruppo Futuro e Libertà per l’Italia

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NOTIZIE UTILI APRILE 2011 DAL 14 MARZO 2011 È CAMBIATO L’ORARIO DI APERTURA DELL’URP DI TAVARNUZZE

RACCOLTA PORTA A PORTA

Con decreto del Sindaco n.3 del 01/03/2011 si modifica l’orario di apertura al pubblico dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico con sede a Tavarnuzze causa lavori di manutenzione straordinaria per installazione n. 2 elevatori nell’edificio di via F.lli Rosselli, 6. pertanto l’orario fino al 9 settembre 2011 sarà il seguente: lunedì CHIUSO mercoledì APERTO al pubblico regolarmente dalle ore 8.30 alle 13.00

ASILO NIDO

Le domande per l’iscrizione all’Asilo Nido Comunale per i bambini che compiono 12 mesi entro il 31 agosto ,devono essere presentate dal 2 al 20 maggio 2011. Possono presentare la domanda anche i genitori dei bambini che compiono 12 mesi entro il 31 dicembre; che saranno inseriti in una graduatoria suppletiva, da cui si attingerà in caso di posti disponibili. Accedono al servizio i bambini residenti nel Comune di Impruneta, possono fare domanda anche i genitori dei bambini residenti in altri Comuni, però le domande saranno prese in considerazione nel caso in cui si rendano disponibili dei posti liberi. L’asilo nido di Tavarnuzze accoglie 40 bambini di età compresa dai 12 ai 36 mesi, suddivisi in tre sezioni a gruppo misto. Il modulo di domanda d’iscrizione, se consegnato personalmente, dovrà essere firmato in presenza dell’addetto dell’Ufficio Comunicazione e Sviluppo esibendo un documento di identità, oppure firmato e inviato per posta allegando fotocopia del documento di identità. In base alle domande pervenute, viene predisposta una graduatoria. La domanda permette anche di evidenziare situazioni che potrebbero dare luogo all’acquisizione di ulteriore punteggio. Solo dopo aver ricevuto comunicazione d’inserimento del bambino al nido, dovrà essere presentata l’attestazione relativa a quanto dichiarato con autocertificazione, per comprovare le situazioni che hanno determinato il punteggio. Per ulteriori informazioni, Ufficio Socio Educativo via Paolieri 16

Incontro pubblico con gli amministratori ed i responsabili di SAFI-QUADRIFOGLIO per parlare della raccolta porta a porta dei rifiuti nel centro storico di Impruneta , il prossimo 14 aprile alle ore 21 presso la biblioteca di Piazza Buondelmonti.

DAL 10 MARZO ATTIVO IL SERVIZIO DELL’AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO NELLA ZONA FIORENTINA SUD EST

La Società della Salute zona Fiorentina Sud est, informa che dal 10 marzo u.s. è attivo un servizio gratuito di informazione e consulenza dell’Amministratore di sostegno. Un percorso d’aiuto con l’obiettivo di fornire informazioni sugli istituti giuridici di Tutela, Curatela, Amministrazione di Sostegno: presupposti, condizioni, modalità operative. La figura dell’Amministratore di sostegno, introdotta nel codice civile nel 2004, quale istituto innovativo di protezione civilistica in grado di offrire risposte adeguate ai bisogni delle persone che si trovano in condizione di debolezza, sarà un servizio rivolto appunto alle persone in condizione di limitata autonomia (anziani, disabili, persone affette da patologia psichiatrica, da forme di dipendenza etc.), loro familiari, associazioni ed altri soggetti ed operatori dei servizi sanitari, sociosanitari e sociali. L’Amministratore di sostegno sarà a disposizione di tutti coloro che lo richiederanno, dietro appuntamento, ogni 2° e 4° giovedì del mese, dalle ore 15.00 alle ore 18.00, a rotazione in tre diversi punti della zona. In particolare il servizio sarà attivo a • Antella - Bagno a Ripoli presso la Palazzina Amministrativa Ospedale Santa Maria Annunziata, 3 Piano - Sala Riunioni , sede SdS. • Figline Valdarno presso il Palazzo Comunale, Piazza IV Novembre, 3 - piano terra (servizi sociali) • Pontassieve presso il Palazzo Comunale, Piazza Vittorio Emanuele, II - piano terra (Sala Consiliare) Tutti i cittadini, residenti nei 15 Comuni della zona, quindi anche i residenti nel Comune di Impruneta, potranno recarsi indistintamente nelle tre sedi, previo appuntamento alla segreteria della Fondazione Devoto. Per informazioni e appuntamenti tutti gli interessati possono rivolgersi, appunto, alla Segreteria della Fondazione Devoto (il lunedì ed il giovedì ore 9,30 - 12,30) Tel. 055602650 e-mail: info@fondazioneandreadevoto.it.

66° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE Lunedì 25 Aprile 2011 si svolgerà la Cerimonia istituzionale di celebrazione del 66° anniversario della Liberazione, con il seguente programma : Ore 10.15 – Deposizione di una corona da parte del Sindaco al monumento ai caduti situato presso i giardini pubblici di Via della Resistenza a Tavarnuzze. Ore 11.15 – Raduno di tutti i partecipanti al corteo davanti alla Basilica di Santa Maria e partenza del corteo, accompagnato dalla Filarmonica G. Verdi e deposizione delle corone alle lapidi di Don Minzoni, Giulio Turchi e presso il Parco della Rimembranza, dove si terrà il discorso del Sindaco.

EVENTI APRILE MAGGIO 2011 Dal 30 aprile al 1 maggio “Mostra di Radio d’Epoca” in Piazza Buondelmonti Impruneta, un appuntamento importante per gli appassionati del settore e non solo.

15 maggio “Concerto di primavera” Filarmonica G. Verdi - ore 17.00 – nei Loggiati del Pellegrino Impruneta

1 maggio “Mostra dei fiori” coloratissima cornice che si aggiunge in Piazza Buondelmonti nell’area pedonale

20/ 22- 27/29 maggio “Nizzano Green Festival” Organizzato dal Rione il Pallò uno dei quattro Rioni storici promotori della Festa dell’Uva concerti rock e musica dal vivo. La manifestazione si svolge in località Nizzano sede del Rione

a Tavarnuzze 7^ Esposizione Nazionale Canina Per gli amanti degli animali e per tutti gli appassionati cinofili nella Piazza di Tavarnuzze . A cura del Centro Commerciale Naturale di Tavarnuzze.

21 e 22 maggio “ Mercatino dei ragazzi” Nei Loggiati del Pellegrino a cura dell’associazione “la barrazina”

7 / 8 e 14/15 maggio “Sagra della Ficattola” Organizzata dal Rione delle Sante Marie uno dei quattro Rioni storici fautori della Festa dell’Uva. L’iniziativa si svolge in P.za Accursio da Bagnolo, Impruneta e allieterà i palati degli intervenuti.

22 e 28 “le Pietre Cantano la Storia” Serate musicali e convegni, sulla vita medievale del territorio e aspetti storico artistici in una delle poche opportunità offerte per poter visitare il Castello di Montauto.

VARIAZIONE DATE VACANZE ANZIANI ED INVALIDI ANNO 2011

Di seguito le modifiche alle date le mete e i costi: Dal 16 al 30 giugno 2011 Lido di Camaiore - Hotel Colombo (cat. 3 stelle) € 786,00 (quota per persona) Supplemento singola con bagno in comune € 85,00.

Dal 9 luglio al 23 luglio 2011 Montagna Abbadia S. Salvatore - Hotel Giardino (cat. 3 stelle) € 610,00 (quota per persona) Supplemento singola € 155,00.

Dal 3 al 17 settembre 2011 Terme di Ischia - Hotel Colella (cat. 3 stelle) € 863,00 (quota per persona) Supplemento singola € 120,00.

Dal 16 giugno al 30 giugno 2011 Marina di Pietrasanta - Eden Park (cat. 3 stelle) € 794,00 (quota per persona) Supplemento singola € 165,00.

Dal 2 al 16 luglio 2011 Terme di Ischia - Hotel Colella (cat. 3 stelle) € 839,00 (quota per persona) Supplemento singola € 120,00.

Per informazioni contattare l’Associazione Rete di Solidarietà via Paolieri, 16 – Impruneta (1° piano), tel. 055/2012142, nei giorni di seguito indicati : lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.00, giovedì dalle ore 15.00 alle ore 18.00.


storie

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IMMIgRAzIONe. “I miei connazionali rispettino le regole. Ma sull’illegalità non generalizziamo”

La cinese che rilancia il made in Italy Federico Bausi

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uping Lin è convinta che “made in Italy significhi qualità”. Per questo, con la sua azienda, ha deciso di acquisire uno storico marchio di borse fiorentino. Nuova organizzazione e investimenti importanti: per il restyling del logo, per una nuova sede con showroom, per una nuova campagna pubblicitaria, un nuovo catalogo, nuovi accessori personalizzati, un nuovo packaging (sacchetti panno, cartellini, shopping di carta). Suping Lin è nata a Ruian, nella provincia cinese di Zhejiang, ma in azienda e tra i suoi amici è difficile sentirla chiamare così. Per tutti è Sara. Sara Lin. Ha 31 anni ed è arrivata in Italia quando ne aveva 10. Oggi è l’amministratore delegato della J&C (Jacky e Celine, i nomi dei suoi due figli, entrambi nati a Firenze), un’azienda che produce borse e accessori per l’abbigliamento. Non solo: a febbraio, sempre con la J&C, ha aperto un negozio nel centro di Firenze, in via Guicciardini. “Sono nata in Cina e cresciuta in Italia – dice Sara aspirando qualche “c”, come una fiorentina di nascita – quindi sono un po’ il connubio di due culture e reputo questa la mia grande fortuna. È l’amore per l’Italia che mi ha spinto a radicare ancora di più la mia impresa qui, acquistando uno storico marchio fiorentino come Desmo. Il sogno in cui credo è portare il made in Italy in tutto il mondo”. E se qualcuno si sorprende – una cinese che salva un brand italiano e vuole esportare il made in Italy? – sappia che la storia di Sara non finisce qui. Alla J&C, che ha una trentina di dipendenti, italiani e cinesi lavorano insieme, fianco a fianco. E,

tanto per far capire il clima, non si scontrano neanche sulla cucina: una volta alla settimana la pausa pranzo è a base di piatti cinesi, un’altra volta a base di piatti nostrani. I capannoni dove centinaia di cinesi lavorano in condizioni estreme per produrre i falsi, insomma, sono lontani, lontanissimi. Prato, con i problemi d’integrazione della comunità cinese, è a pochi chilometri di distanza, eppure sembra un altro mondo. Anche su questo Sara Lin ha le idee molto chiare. “Le aziende cinesi – dice – devono rispettare le regole dello Stato italiano, su questo non c’è punto di discussione possibile. Io, come tanti altri, le rispetto e pago le tasse: perché qualcun altro non dovrebbe fare lo stesso? D’altra parte – continua – la società italiana deve prendere atto che tante imprese come la mia, che operano nella legalità e in cui italiani e cinesi collaborano, sono una realtà importante del tessuto economico dell’Italia e dell’area fiorentina”. E vanno valorizzate. Per questo motivo, Sara ha deciso di affacciarsi alla politica locale: al congresso del Pd fiorentino che si è svolto nell’ottobre scorso si è candidata al circolo di San Donnino (Campi Sud) ed è stata eletta delegata all’assemblea metropolitana. Sorpresa e un po’ spaesata davanti all’improvvisa attenzione che i media le hanno dedicato, essendo la prima persona d’origine cinese a entrare in un’assemblea di partito a Firenze, ha detto: “Cercherò di dare il mio contributo”. Con la “c” aspirata, ovviamente.

Suping lin ha 31 anni e vive in Toscana da quando ne ha 10. È un’imprenditrice che punta tutto sulla qualità del marchio del Belpaese. la sua azienda, dove italiani e orientali lavorano fianco a fianco, ha acquistato il brand fiorentino di borse Desmo: decisa a investirci tanto


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attualità

Aprile 2011

QuAttROzAMPe/1. Ci lavoreranno anche detenuti in semilibertà, ex tossicodipendenti e disabili

Il canile di Ugnano aprirà a fine maggio. Con sorpresa Giulia Righi

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ono settanta, hanno una coda, due orecchie e quattro zampe ciascuno. E si preparano a fare il loro ingresso nel nuovo canile comunale “Parco degli animali” a Ugnano. Tra gli ultimi giorni di maggio e i primi di giugno la struttura aprirà infatti i battenti, dopo un anno e mezzo di lavori e un investimento complessivo di oltre 4 milioni di euro. Ma c’è di più: a gestire il nuovo canile comunale saranno due cooperative di tipo B, ovvero realtà che si occupano degli inserimenti lavorativi di persone svantaggiate. Si tratta delle cooperative Archimede e Samarcanda, e a occuparsi del nuovo canile saranno persone provenienti dal circuito carcerario (in semilibertà o affidate ai servizi sociali), persone con dipendenze lasciate alle spalle e disabili. “Ci sembra una bella operazione, un modo nuovo

di valorizzare il sociale – spiega l’assessore comunale Stefania Saccardi – gli operatori di entrambe le cooperative hanno avuto un periodo di formazione e siamo pronti a cominciare”. E così i settanta cani sotto la tutela del Comune di Firenze che attualmente sono ospitati da un canile convenzionato di Arezzo si preparano a “rimpatriare” nella nuova struttura. Ad attenderli c’è un’area di due ettari che arriva dopo qualche polemica e un progetto diviso in due lotti. Il primo ha riguardato la costruzione di 30 box e delle cosiddette “aree di sgambamento”, quelle cioè dove i quattrozampe possono correre liberamente. Questa prima parte di lavori ha riguardato anche la costruzione di uffici, servizi, cucine e infermeria, oltre al tracciato per garantire la viabilità interna e d’accesso, gli impianti di illuminazione, quelli fognari, i parcheggi e tutti gli allacci di acqua, gas e le barriere fonoassorbenti. La seconda “mandata” di lavori ha invece visto la realizzazione di al-

tri 24 box per i cani e delle relative “aree da corsa”. A tutto questo si aggiunge il nucleo per i servizi (che si trova al centro, tra la struttura costruita per prima e quella arrivata con il secondo lotto) che comprende una lavanderia, un magazzino, un locale per la preparazione delle pappe e una dispensa. Le “casette” per i cani sono state realizzate utilizzando prefabbricati a elevato potere di coibentazione (e cioè in grado di isolare gli animali dal caldo e dal freddo eccessivi) e attrezzate con un sistema di riscaldamento. I pavimenti invece sono stati realizzati in quarzo, studiato per evitare di danneggiare i polpastrelli dei cani e per garantire le condizioni igieniche migliori. E, per completare il tutto, sono stati installati alcuni pannelli fonoassorbenti per ridurre l’inquinamento acustico a tutela degli abitanti vicini. Quindi, a quanto pare, mancano solo loro, quei settanta quattrozampe che si spera che a Ugnano possano essere solo di passaggio. In attesa di una casa vera.

i settanta animali sotto la tutela del Comune attualmente ospitati da una struttura convenzionata di arezzo si preparano a tornare nella “loro” Firenze. ad attenderli box nuovi, riscaldati e costruiti con criteri moderni per limitare al massimo i disagi

due animali ospiti del canile del

termine

JaMira (e ares) in attesa da 7 anni

Ghio aspetta da 10 anni

lui (e altri 30) attendono da 5 anni

Una vera “coppia di fatto”

Grande, grosso e buonissimo

Code e occhioni in cerca di casa

Ghio - racconta la presidente dell’Unione Amici del Cane e del gatto Cosetta Mazzoni - è uno di quei cani che anni fa sono stati affidati al canile del Termine dal Comune, in convenzione. Scaduta quella, avrebbero dovuto essere trasferiti nella nuova struttura vincitrice dell’appalto, e invece il canile lo ha chiesto “in regalo”. Tenerissimo. Info: 347.8345299.

Questo (bellissimo) micio è uno dei circa trenta gatti ospiti del canile del Termine. Si tratta di animali sani, esenti da Fiv, a cui la struttura dedica un’area ad hoc, ma che certo starebbero meglio in una casa vera. Ce n’è davvero per tutti i gusti, di tutti i colori possibili. Per innamorarsene basta guardarli un attimo negli occhi. Info: 347.8345299.

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Non si può parlare di Jamira (nella foto) senza nominare il suo consorte, Ares. Sono stati abbandonati circa 7 anni fa di fronte al canile del Termine, parcheggiati lì con solo un bigliettino davanti. Da allora sono inseperabili, e proprio per questo aspettano di essere adottati in coppia. Dolcissimi tutti e due. Per info: 347.8345299 (canile del Termine).

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attualità

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QuAttROzAMPe/2. Moltissime le associazioni operative in città per agevolare le adozioni

Ma c’è ancora un esercito in attesa di un padrone Benedetta Strappi

C’

è purtroppo un “esercito” di animali (cani, gatti, ma anche roditori e uccellini) in cerca di casa. È un esercito sfortunato, inutile dirlo, fatto di occhioni che ti guardano da dietro una rete e di punti interrogativi enormi che sembrano spuntare da quelle pupille speranzose. Per fortuna anche a Firenze c’è una fittissima rete di associazioni che si occupa di aiutare i quattrozampe disagiati. L’Unione Amici del Cane e del Gatto è una delle più conosciute, salita alla ribalta negli anni anche per le vicende legate al canile del Termine che l’associazione gestisce. Senza entrare nel merito della querelle, oggi ci sono cose di cui gli ospiti della struttura (circa duecento cani e una trentina di gatti) hanno molto bisogno. Croccantini, ad esempio. Ma anche la disponibilità di stalli temporanei per mici e cagnolini, al chiuso o all’aperto. E persone pronte a occuparsi, a turno, delle cure mediche degli animali. L’Unione ha la sua nuova sede in via Reginaldo Giuliani 130/r, e si può contattare allo 055.4590880 e al 347.8345299. Attiva in città è anche la sezione fiorentina dell’Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali). Tra le altre cose, l’Oipa si occupa di diffondere appelli per gli animali in cerca di un padrone e

di un particolare progetto, il “Rehoming”. Questo percorso è destinato ai cani che più di altri hanno urgenza di uscire dal canile, per ragioni di salute o comportamentali. I volontari di Oipa seguono questi animali, spesso ospitandoli nelle proprie case, per aiutarli a diventare adottabili nel minor tempo possibile. Oltre a questo, l’organizzazione ha avviato altri progetti: “Otello” (che, in collaborazione con il canile di Pontassieve, prevede incontri pre e post adozione per aiutare i nuovi padroni dei cani durante tutto il percorso) e “Beniamino”, nato per aiutare i volontari al lavoro nel Sud Italia a trovare una nuova casa per i tanti quattrozampe in difficoltà. Oipa si occupa anche degli animali “esotici” e sul suo sito (www.oipafirenze.it) si trovano appelli anche per cricetini, coniglietti, pappagalli e tartarughe. Ma le realtà vicine ai quattrozampe sono veramente tante: solo per citarne alcune, c’è la sezione fiorentina dell’Ente nazionale protezione animali (www.enpafirenze.it), c’è Guida Verde-Sos Animali (www.guidaverde.eu) che si occupa anche del servizio di ambulanza veterinaria, c’è il Caniglio (www.caniglio. blogspot.com), piccolo canile che ospita 26 animali. Un elenco più completo di tutte le strutture operanti sul territorio si trova sul sito dell’Ufficio animali del Comune, e questa può essere una buona bussola per chi avesse voglia di rendersi utile all’universo dei Fido&co. più sfortunati.

reMÌ 8 anni

niKe 5 mesi

leVante 6 mesi

Sette anni in canile. Bastano, sì?

Cinque mesi e tante sfortune

Un cucciolo tutto giochi e coccole

Il dolce Remì è un meraviglioso spinoncino color champagne, dal musino bianco e dal carattere stupendo. Taglia medio-piccola, 16 chili, 8 anni, è entrato in canile nel 2004. Ha estremamente bisogno di una famiglia. Per info e adozioni: Cristina (347.9843116), Niccolò (333.8536032), progettootello@oipafirenze.it.

Nike è una coniglietta siamese femmina di cinque mesi. È stata ceduta ad Oipa perchè aveva la rogna. Era debole a causa dell’alimentazione scorretta, e per colpa di un incidente è attualmente ingessata. Insomma: una storiaccia che merita una ricompensa. Info per l’adozione: Giovanna Maria (349.4488482), animaliesotici@oipafirenze.it.

Levante ha solo sei mesi e decisamente bisogno di una famiglia vera, e definitiva. È un cagnolotto buonissimo, docile e pacato. E, come tutti i cuccioli, è un amante delle coccole e del salutare passatempo del gioco. Per altre informazioni e l’adozione la persona di riferimento è Cristina: 347.9843116 - cristina@oipafirenze.it.


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tempi moderni

Aprile 2011

SAPORI e DINtORNI/1. Non solo sushi e kebab, in città prodotti tipici dei quattro angoli del globo

Il giro del mondo senza alzarsi da tavola Basta fare pochi metri per saltare dall’Estremo Oriente ad africa e Sudamerica. la strada con la maggiore scelta? via Ghibellina, tra paella, pollo alle mandorle e bistecca argentina Francesca Puliti più “timorosi” è sempre possibile restarsene nel Vecchio Continente. E ripiegare su una semplice insalata greca o su una più impegnativa moussaka, in uno dei due ristoranti ellenici fiorentini. Se invece avete voglia di crauti, wurstel e stinco di maiale, non vi resta che dirottare sulla cucina tedesca del Parterre, dove i piatti si accompagnano ciascuno a una birra differente (da gustare, volendo, anche nel risotto). Paella, sangria e polpo alla gallega, invece, in via Ghibellina o alle Piagge, rigorosamente serviti con sangria. Per mangiare le polpette svedesi, il viaggio, si sa, è un po’ più lungo: almeno fino all’Ikea dell’Osmannoro. Il Sudamerica, invece, è sbarcato da tempo nel centro storico

Per i palati più “timorosi” il tour si ferma in Europa, tra polpette svedesi, crauti e insalata greca cittadino: i peperoncini più piccanti del Messico si trovano accanto al Teatro Verdi, mentre la famosa carne argentina si mangia nell’ormai multietnica via Ghibellina. New entry nella classifica degli stranieri più gustati, la rosticceria peruviana in Borgo Ognissanti. Riso, banane e patate fanno da base quasi a ogni piatto, letto per carne, pesce o verdure, purché in gran quantità. Già, perché se c’è una cosa che i ristoratori stranieri, da qualsiasi angolo del mondo vengano, hanno capito dei fiorentini, è che amano le porzioni abbandonanti. E preferibilmente un conto poco salato.

la STORia Alle Piagge il primo ristorante multietnico d’Italia 1123310

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all’Estremo Oriente al Continente Nero nel giro di due strade. Scordatevi dispendiosi voli aerei, ferie programmate o tantomeno i famosi 80 giorni: per fare il giro del mondo basta attraversare la strada. E sedersi a una buona tavola. In principio fu il popolo cinese a esportare involtini primavera e riso alla cantonese sui nostri menu, poi arrivarono i ristoranti indiani e, a ruota, gli enormi spiedi fumanti dei kebabbari. E se gli anni 2000 hanno portato alla ribalta il cibo giapponese (rimbalzato tra ristoranti ultrafashion, aperitivi low cost e infine pranzi a buffet e prezzo fisso), adesso anche i rotolini ripieni di riso sono più che inflazionati. E torna di moda la cucina euro-mediterranea. Sulla via della seta, si possono comunque continuare ad assaggiare piatti e bevande orientaleggianti, ma senza esagerare: ad esempio servendosi un tè in via degli Alfani, immersi in un’atmosfera da Mille e una notte, o gustandosi un piatto ebraico al ristorante Kosher poco distante. Senza allontanarsi troppo sulla mappa del mondo e della città, in zona Santa Croce è possibile concedersi una sosta molto speziata tra i cedri libanesi. Poche strade più in là le specialità toscane incontrano quelle giapponesi, nel giro dello stesso pasto. A ben guardare l’Africa non è così lontana. Sempre in zona via Ghibellina, ci si può sedere sulle rive del Mediterraneo e ordinare un antipasto maghrebino, una paella spagnola e un dolce greco. Cucina marocchina contagiata da quella francese e viceversa anche al vicino Sésame, mentre il Corno d’Africa ha trovato una nuova casa in piazza San Jacopino. E guai a saltare il rito del caffè a fine pasto. Il cous cous la fa da padrone anche a Rifredi, in salsa algerina, però. Per i palati

Cinque continenti in un piatto

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aladar, tradotto: sapori, gusti. O anche, nell’accezione cubana del termine, case-ristoranti dove si preparano piatti molto caserecci. Tradotto nella versione delle Piagge, invece, è il nome dell’unico ristorante multietnico di Firenze e d’Italia. Dalla Tailandia all’Etiopia, da Cuba al Senegal fino alla Spagna, qui si può davvero saltare da un continente all’altro in punta di forchetta. Magari scegliendo il piatto intitolato non a caso “Giro del mondo”, vero e proprio tour gastronomico dei cinque continenti. Il bello è che non riuscirete mai, ma proprio mai, a esaurire il menu: la carta, infatti, viene rinnovata ogni due settimane, in modo da accogliere specialità sempre diverse. “Tutto è nato nel 1998 – racconta una delle quattro socie – da un gruppo di donne arrivate qui da altri paesi. Eravamo tutte ansiose di lavorare, ma aspettavamo che ci arrivasse qualche aiuto dai servizi sociali”. Finché un giorno, stanche di aspettare, si sono messe in società e hanno deciso di far fruttare l’arte culinaria. “Insieme a una ristoratrice italiana – continua il racconto – abbiamo organizzato un corso di cucina per insegnarci a vi-

cenda a preparare le ricette tipiche dei nostri paesi di provenienza. Poi abbiamo formato un’associazione e aperto il ristorante”. L’unica socia italiana è Benedetta Vitali, poi ci sono Maria Estela Solano, Mercedes Frias (sì, proprio l’ex parlamentare di Rifondazione) e la sorella Juana Francisca Frias, tutte di origini dominicane. Lo stesso staff ha poi messo su un servizio di catering multietnico che serve tutta la Toscana. Inoltre le cuoche, tutte donne, organizzano anche corsi di cucina multietnica, rivolti a coloro che vogliono provare a cimentarsi in prima persona con /F.P. polpette e cous cous.


tempi moderni

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SAPORI e DINtORNI/2. Si moltiplicano le attività specializzate nella cucina made in Usa

Tu vò mangià americano? Ora si può a spasso per Firenze, dove capita sempre più spesso di imbattersi in locali che offrono bagels, cheesecake e maxi tazze di caffè Ludovica V. Zarrilli

C

hi l’ha detto che nella città del giglio si mangia solo ribollita, lampredotto e rosticciana innaffiata con del buon Chianti? E chi l’ha detto che se si va alla ricerca di cibi esotici si vuole solo thai, giapponese, cinese o indiano? Da qualche tempo a questa parte anche la cucina made in Usa fa la parte del leone, e vede spuntare qua e là diversi locali dove è possibile mangiare cibi ben fatti alla maniera dei cugini d’oltreoceano. E chi pensa che siano fatti su misura per i tanti statunitensi che si affacciano dalle nostre parti si sbaglia di grosso, perché a frequentarli sono molti fiorentini, attratti dal food... fast ma non troppo. Un esempio su tutti è quello di Sugar and Spice (via dei Servi 43 e borgo La Croce 15r), pasticceria americana messa in piedi già da diversi anni da una signora originaria di New York, che oltre a preparare dei cheesecake divini e dei bagels altrettanto saporiti per la pausa pranzo conserva intatto il suo slang arrivato dritto dritto dalla Grande Mela, che la fa sembrare agli occhi degli avventori ancora più simpatica. Altro posto imperdibile per gli amanti del genere è Mama’s backery (via della Chiesa

24r), nato dalla fantasia di Matt Reinecke, ex broker che, insieme a sua moglie Cristina (lei fiorentina doc), un bel giorno ha deciso di mollare Milano, la Borsa e gli affari per dedicarsi a quello che più di ogni altra cosa ama fare, il pane. “Avevo cominciato a preparare bagels in casa per la famiglia – spiega Matt – poi ho deciso che era arrivato il momento di lasciare spazio in Borsa alle nuove generazioni, e così sono tornato a Firenze, città d’origine di mia moglie, e insieme abbiamo aperto questo negozio”. Un piccolo angolo di paradiso, Mama’s backery, con tanto di giardino per passare un’oretta all’aria aperta nelle belle giornate e con tavolini che invitano a nozze gli studenti, che non aspettano altro che andare ad aprire i loro libri in compagnia di un amico, un caffè – rigorosamente lungo – e uno stuzzichino fatto bene. Altro posto da segnare in agenda è Lungarno 23 (al civico 23 di lungarno Torrigiani), locale fiorentino al 100% ma specializzato nella preparazione di hamburger fatti solo con carne chianina. Il classico panino mordi e fuggi viene servito con ingredienti ricercati come formaggi particolari, salse made in Tuscany e accompa-

gnato rigorosamente da un ottimo vino rosso. Un hamburger rivisitato e arricchito con pane tostato, pomodorini freschi e una spolverata di pepe nero lo si trova al Nacchero (piazza Gavinana 4r), ma è meglio chiedere prima di andare a colpo sicuro,

perché non tutti i giorni viene inserito nel menù. Se poi si vuole andare sul sicuro, in borgo San Jacopo (al 21r) c’è Ringo, american bar storico dove le porzioni sono abbondanti e i prezzi... direttamente proporzionali.

FUORi PORTa A Panzano il fast food è accompagnato da vino rosso toscano. E si trasforma in una “ricetta” della tradizione

Nel cuore del Chianti, dove spopola l’hamburger low cost del Cecchini

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asta mescolare della buona carne, un po’ di contorni fatti bene, una spruzzata di vino e l’ottima fama del padrone di casa, che non guasta mai. È questo il segreto di Dario +, fast food in salsa toscana di proprietà di uno dei re della ciccia di casa nostra, Dario Cecchini, di stanza a Panzano in Chianti, frazione di Greve, famoso in tutta la penisola perché avvezzo a declamare versi della Divina Commedia mentre prepara divini piatti a base di chianina. Ed è proprio lì che il macellaio, che si vanta di fare questo mestiere da oltre trent’anni e di essere ancora alla ricerca

del taglio e del gusto perfetto, accoglie gli avventori nel suo ristorante suddiviso in settori diversi, uno dei quali – che si chiama proprio Dario + - dedicato all’hamburger. Ma perché mai bisogna arrivare fino a Panzano per mangiare un hamburger quando ce ne sono di tante qualità sulla piazza fiorentina? Il motivo è semplice. Innanzitutto perché con la primavera che avanza è piacevole fare una gita fuori porta attraversando le colline che accompagnano fino al versante più a sud del Chianti, e poi perché il buon Cecchini, per la modica somma di 10 euro, porta sulla tavola un medaglione

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di carne, pane in abbondanza, patate al forno, un secondo contorno di carne e poi salse in quantità e acqua a fiumi. Volendo, se si preferisce, ci si può portare anche il vino da casa, in alternativa Dario offre nettari del posto a prezzi altrettanto popolari. Insomma, la mangiata vale il prezzo del biglietto, e con la stessa cifra che si spenderebbe se si andasse a pranzare (perché Dario + è aperto solo a pranzo, dal lunedì al sabato e non accetta prenotazioni) in una delle popolari catene di fast food disseminate nei cinque conti/L.V.Z. nenti. Assaggiare per credere!

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RIceRcA/1. Tantissimi i progetti dell’Università di Firenze che decollano dal Polo di Sesto

Quelle invenzioni che parlano toscano i brevetti sono i più disparati. E utili: dai dispositivi per diagnosticare malattie anche fuori dagli ospedali a un sistema che riesce a scovare persino le mine Antonio Passanese

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al Polo scientifico di Sesto nascono idee e progetti che potrebbero aiutare l’economia a risalire la china o i medici nella cura di gravi patologie. Perché l’università non è solo studio e teoria, ma anche pratica. E i ricercatori fiorentini mettono in campo venti progetti accademici che aspirano a diventare una vera e propria azienda, e che in gergo tecnico si chiamano “Spin off”. Brevetti che l’Unifi potrebbe vendere al mondo dell’imprenditoria per autofinanziarsi la ricerca. I gruppi di lavoro, nei loro studi, hanno spaziato dai servizi multi-media e multi-canale ai sistemi matematici e informatici, dalle tecnologie per la marcatura di immagini 3D all’uso dell’informatica in strutture universitarie e non. Fra le idee-impresa anche l’uso delle nanotecnologie per nuovi prodotti farmaceutici utilizzabili per la diagnostica e la terapia di tumori e altre patologie, la medicina per il controllo, la diagnosi di possibili malattie durante il sonno e lo sviluppo di una nuova classe di piccoli radar. Nell’ambito delle applicazioni biomediche, per esempio, il gruppo di lavoro del professor Leonardo Masotti ha creato un dispositivo portatile, minimamente invasivo, per la diagnosi preventiva di patologie respiratorie anche lontani da ospedali. L’applicazione, già testata clinicamente, aiuterebbe a ridurre in maniera sensibile i costi di ricovero e degenza a carico del Sistema sanitario nazionale. Il dipartimento di Elettronica e comunicazioni, invece, ha prodotto un sistema robotico in grado di identificare la posizione di oggetti invisibili all’occhio umano. I settori nel quale potrebbe essere utilizzato questo progetto sono molti, tra tutti quello umanitario per lo sminamento delle aree dove vi è la presenza di bombe antiuomo. Annarosa Arcangeli e Annalisa Crociani, del dipartimento di Patologia e Oncologia Sperimentali, infine, hanno messo a punto un sistema basato su nanoparticelle e anticorpi monoclonali da utilizzare nella diagnostica e nella terapia del cancro. La ridotta dimensione delle particelle permette infatti una facile penetrabilità all’inter-

no dei tessuti, mentre le loro capacità magnetiche consentono il monitoraggio all’interno dell’organismo con le comuni tecniche diagnostiche. “La Regione Toscana – chiarisce il prorettore Marco Bellandi - cofinanzierà, nei prossimi tre anni, le spese di promozione, supporto e sviluppo del ‘business plan’, appunto, dei progetti di nuova impresa. Poi, un accordo con Confindustria Firenze permetterà di associare dei ‘business angels’ alla costituzione in impresa, cioè investitori informali che apportano forti competenze manageriali e di mercato e una parte del capitale di rischio”.

RIceRcA/2. Il dipartimento di Chimica ha collaborato a un’importante scoperta

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a fine dell’ultima glaciazione, 18mila anni fa, è dipesa da un’evoluzione climatica che ha agito come un’altalena, trasferendo le variazioni di temperatura tra l’Antartide e l’Artide. La conferma dei meccanismi che regolano le variazioni del clima terrestre proviene dal ghiaccio estratto in Antartide da un team internazionale di cui fanno parte ricercatori del dipartimento di Chimica “Ugo Schiff” dell’Università di Firenze. Una scoperta importante, pubblicata sull’ultimo numero della rivista Nature Geoscience, che ha permesso di ricostruire la storia dell’emisfero meridionale degli ultimi 250mila anni grazie all’estrazione di una “carota” di ghiaccio di 1.650 metri nella zona di Talos Dome, in Antartide. I ricercatori del Polo scientifico di Sesto lavorano a questo progetto dagli anni ’80, con missioni che hanno riguardato l’estremo sud e l’estremo nord del pianeta. Uno studio che rientra nel progetto europeo denominato Taldice, a cui partecipano anche Francia, Germania,

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Regno Unito e Svizzera. “Sincronizzando la serie climatica ottenuta dal ghiaccio di Talos Dome abbiamo potuto dare conferma dell’esistenza di un meccanismo di trasferimento di energia e calore inter-emisferico denominato altalena bipolare - spiega Roberto Udisti, professore associato di Chimica analitica dell’Università di Firenze - in pratica, tra i due emisferi vi è uno scambio costante di materia ed energia attraverso la circolazione oceanica profonda, le cui variazioni hanno causato periodi di riscaldamento e di raffreddamento. In particolare – aggiunge il docente – le fasi di riscaldamento su scala millenaria che si sono verificate nell’emisfero Nord hanno causato una contemporanea diminuzione delle temperature nell’emisfero Sud e viceversa. Una corretta interpretazione dei tempi e dei modi con i quali tali processi sono avvenuti può farci capire in quale dei due emisferi abbiano avuto origine i periodi di glaciazione e quelli di de/A.P. glaciazione”.

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lA StORIA

uno spettacolo intimo e diretto, quasi una conversazione con gli spettatori

Un libro ricorda “quel prete sempre di corsa”

in sala. Una tournée che lo vede per la prima volta da solo sul palcoscenico: “Questa serie di concerti per me è l’occasione di una crescita personale enorme” Ludovica V. Zarrilli

È

un po’ una sfida quella di Niccolò Fabi, che porta nella città del giglio il suo primo vero one man show. Da solo sul palcoscenico, in un concerto che lo vede come unico autore, interprete, regista, coreografo. Il musicista diventa la sintesa estrema del menestrello che si prepara a raccontare la sua storia, personale, intima, fatta di note, parole e melodia. L’appuntamento è fissato per il 19 aprile al Teatro Puccini, dove il cantautore romano - di origine senese - aveva già suonato in passato e dove farà tappa il suo “Solo un uomo tour” partito all’inizio del mese dalla provincia di Forlì-Cesena. “Mi era già capitato di fare altri concerti in teatro - spiega Niccolò Fabi a Il Reporter -, ma l’intimità di questa tournée è data dal fatto che sul palco ci sono solo io, cosa che fai in modo che si crei un rapporto più esclusivo tra chi suona e chi ascolta”. “Se essere artista - continua - è anche e soprattutto inseguire nuove idee, non accontentarsi, porsi nuovi ostacoli e superarli, allora un concerto in cui si è soli sul palcoscencio diventa una tappa fondamentale , quasi obbligata per ogni percorso di crescita artistica. Come nel monologo per un attore, è il momento in cui ci si assume la responsabilità personale più grande e rischiosa, quella di offrirsi nudi, senza protezione davanti al pubblico”. E’ un Niccolò Fabi maturo e consapevole quello che si appresta a suonare sul palcoscenico del Puccini, raccontando una sorta di storia, una storia che parla della sua musica, delle parole che ha sempre voluto infilarci dentro e poi anche dei dolori, quelli recenti, legati alla perdita della sua bambina di appena due anni, scomparsa nel 2010 per una meningite fulminante. “L’ambizione di questo tour - continua - non avendo un disco nuovo da proporre, è quella di rivivere cose già scritte, canzoni speciali unite da un filo narrativo altrettanto speciale. Per me è l’occasione di una crescita professionale enorme”. Continua ad avere un rapporto costante e continuativo con la Toscana, terra d’orgine di sua madre, e con Firenze dove torna quasi

niccolÒ faBi

tutti i mesi per portare avanti il progetto “Filigrane” - percorso di partecipazione giovanile sui temi della tolleranza e dell’accoglienza - in collaborazione con la Regione Toscana. E poi c’è “Parole di Lulù”, cofanetto con un dvd contenente il video del concerto di Mezzano Romano dello scorso 30 agosto, che Fabi organizzò coinvolgendo i volti più noti della canzone italiana per raccogliere fondi da destinare alla costruzione di un ospedale in Angola.

“Abbiamo raggiunto - spiega il cantautore - il tetto di vendite che garantisce all’associazione Medici con l’Africa di andare avanti col progetto e di questo sono soddisfatto”. Soddisfatto del presente ma riservato riguardo ai progetti futuri. “Non ho mai vissuto questo modo di fare musica come un obbligo e non intendo farlo ora - spiega -. Ho sempre scritto quello che mi succedeva, trasponendo in musica il mio percorso emotivo”.

Il PeRSONAggIO. Dagli esordi in parrocchia al tour insieme a Patty Pravo

Un tavarnellino sul palco dell’Ariston S

lapo consortini

insieme a

pattY pravo

anremo è sempre Sanremo. Ma quest’anno, per Lapo Consortini, 33 anni, tavarnellino doc, lo è stato ancora di più. Lui infatti la manifestazione canora più famosa d’Italia l’ha vissuta da protagonista, calcando le tavole del Teatro Ariston come musicista di Patty Pravo. Come sei approdato dalla parrocchia di Santa Lucia al Borghetto, dove suonavi la chitarra per accompagnare il coro, al Festival di Sanremo? In realtà il mio percorso musicale risale ormai a dieci anni fa, quando ho cominciato a collaborare con uno studio di San Gimignano. Nel novembre scorso, sono stato contattato per lavorare all’album di Patty Pravo, per il quale ho eseguito anche gli arrangiamenti insieme al produttore artistico. E’ stato in quel frangente che lei mi ha chiesto di es-

sere il suo chitarrista e, nel frattempo, ha ricevuto anche l’invito da Morandi per partecipare a Sanremo; invito che ha accolto ponendo però, come condizione, il fatto di avere i suoi musicisti sul palco. Così è nato il “mio” Sanremo. Adesso il sogno prosegue con il tour italiano di Patty Pravo... Ad aprile, abbiamo in ponte ben 11 tappe, di cui le più vicine sono quelle di Bologna e Roma. Cosa ti ha lasciato il Festival? Un’esperienza grandiosa ma vivendolo in prima persona si ridimensiona tutto ciò che da casa sembra quasi una realtà parallela. Tu sei una piccola parte di un grande ingranaggio con il quale ti trovi a rapportarti. Insomma, se ce l’ho fatta io ce la pos/I.B. sono fare in tanti.

Q

ualcuno, il suo sorriso, l’ha definito “devastante”. E in effetti lo sguardo sereno di Don Renzo Forconi, per oltre trent’anni presidente dell’Opera Diocesana di Assistenza, era capace di muovere gli animi con una grande carica positiva. A due anni dalla sua scomparsa, l’Opera (oggi diventata fondazione) gli ha dedicato una pubblicazione dal titolo “Quel prete sempre di corsa. La vita di Don Renzo Forconi e la sua missione nell’Oda”, presentata dall’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori a margine di un’affollatissima messa di commemorazione. Centoventi pagine di parole e foto che ripercorrono il cammino di un pastore molto amato, che a lungo è stato un padre per i ragazzi disabili assistiti dall’Oda, ma anche una guida spirituale per i ferrovieri fiorentini e per i fedeli della chiesa di Santa Maria a Quarto di cui era parroco. Nel libro, una serie di testimonianze raccolte dalla viva voce di chi lo ha conosciuto fotografa tutti questi aspetti dell’operato del Forconi. Parlano, per primi, i direttori dei due centri gestiti dall’Oda (uno a Castello e uno a Diacceto). Sono loro, la dottoressa Giovanna Sorrentino per Villa San Luigi e il dottor Marco Campigli per il centro di Diacceto, a tratteggiare con parole eloquenti il grande amore con cui Don Renzo gestiva le due strutture, e, soprattutto, la forza con cui ha saputo instradare i ragazzi assistiti dall’Opera lungo il difficile cammino verso l’autonomia. Ma parlano anche i suoi fedeli, che ricordano con un sorriso quella sua eterna spola tra un impegno e l’altro, la stessa che gli valse il soprannome di “parroco volante”. E porta la sua testimonianza Silvia Mosconi, “braccio destro” di Don Renzo dal 1977, accorta sovrintendente alla burocrazia quotidiana fino all’ultimo. Ma nel libro si intrecciano le voci di tante altre persone: da quella di Silvano Silvia, fotografo di “fiducia” di Don Renzo, della sua parrocchia e dei ragazzi dell’Oda, a quella di Renzo Manni, ferroviere a cui il Forconi ebbe a dire “Io mi sento il tuo quarto fratello, se me lo permetti”. Chiude il libro un capitolo dedicato agli esordi di Don Renzo, che alla fine degli anni ‘50, da priore della parrocchia di Santa Maria all’Ostale, nel Mugello, si occupò dell’assistenza spirituale degli operai al lavoro per costruire l’autostrada del Sole. Chi fosse interessato ad una copia della pubblicazione può chiamare l’amministrazione della Fondazione allo /B.S. 055-2286433.

la copertina del liBro


cultura

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l’eveNtO/1. Alla scoperta del festival che, dal 6 al 10 maggio, trasformerà la città nella capitale dell’Unione

Cinque giorni (e una notte) blu Europa Barbara Biondi

B

andiere di colore blu intenso tingeranno per cinque giorni il cielo di Firenze per dare il benvenuto alla prima edizione del Festival che dal 6 al 10 maggio trasformerà la città del giglio nella capitale d’Europa. Educazione, cultura, didattica ed economia, di questo ed altro si parlerà nelle intense giornate organizzate dall’Istituto Universitario Europeo che vedranno partecipare luminari arrivati da mezzo mondo e metteranno a disposizione del pubblico un cartellone con proposte culturali di ogni genere, che invaderanno pacificamente il centro storico culminando tra il 7 e l’8 maggio nella notte blu, variante della notte bianca in salsa europea. Tra gli altri appuntamenti da tener presenti, c’è il Premio Galileo 2000 in programma la sera del 9 maggio presso il Teatro della Pergola e lo spettacolo “Voci e suoni d’Europa”, previsto nella notte del 6 maggio sotto la Loggia dei Lanzi per celebrare le identità culturali del nostro continente. Protagonista del festival anche il Maggio Musicale Fiorentino con la rappresentazione dell’Aida come “concerto per l’Europa” nella sera del 7 maggio, al Teatro Comunale e ancora incontri, dibattiti, grandi eventi, come il festival Fabbrica Europa, che proprio in quei giorni aprirà i battenti. Ci sarà spazio anche per una rassegna di cinema eu-

ropeo in programma all’Odeon e poi mostre di ogni genere, come quella che vede protagonisti gli studenti del corso di progettazione fotografica dell’associazione Deaphoto, che esporranno i loro lavori il 7 e l’8 nella chiesa sconsacrata di San Carlo dei Barnabiti, in via Sant’Agostino. Ma non è finita, un concerto nel Salone dei ‘500, organizzato in collaborazione con il consolato d’Ungheria collegherà il Festival alle

Incontri, dibattiti, mostre e molto altro ancora

celebrazioni per il bicentenario della nascita di Liszt. Questa è una delle iniziative di grande respiro culturale proposte dai paesi dell’Unione Europea e dei paesi candidati, tra cui Turchia e Croazia, invitati a partecipare al percorso espositivo della Piazza Europa dedicata all’innovazione, alla creatività e al futuro dell’Unione Europea con il coinvolgimento dell’assessorato di Palazzo Vecchio all’Università, ricerca e politiche giovanili. Tra gli eventi anche un festival

uno degli scatti deaphoto in mostra a

san carlo

di storia dal titolo significativo: “contempo”, che, in una serie di incontri con studiosi europei e colleghi extra-europei, vedrà il confronto tra eventi storici particolarmente emblematici nella storia di quattro paesi europei e fatti avvenuti si-

dei

BarnaBiti (ph. stefano ermanni)

multaneamente in altrettanti paesi extra-europei. Infine sarà affrontato il tema dell’Europa vista dagli studenti americani a Firenze, attraverso un questionario i cui risultati saranno presentati nei giorni del Festival.

l’eveNtO/2. Il 30 aprile torna l’appuntamento con musica, teatro & co. Fino all’alba

E la “Notte bianca” concede il bis E

siccome le buone abitudini non si cambiano, insieme alla notte blu, Firenze si prepara ad accogliere anche il bis della frequentatissima Notte bianca, crogiuolo di eventi che quest’anno promette uno sguardo un po’ più attento alla contemporaneità. Dopo il grande successo dello scorso anno, che per tutta la notte animò la città con spettacoli, performance, installazioni, concerti e mostre richiamando oltre 150mila persone, anche quest’anno il Comune scommette su questa iniziativa. La data scelta è la stessa del 2010, il 30 aprile. Le uniche differen-

055 200.13.26 Il primo taxi tutto al femminile

ze sono la scelta di affidare la direzione artistica a Valentina Gensini e l’idea di puntare tutto sul contemporaneo. Obiettivo: rinnovare lo sguardo su Firenze, sostituendo all’immagine ormai usurata di una cartolina rinascimentale per turisti quella di vibrante città del presente da vivere collettivamente in una notte visionaria. Tra gli eventi principali, un’orchestra multietnica in forma di street band partirà da piazza del Cestello portando sui lungarni musica aperta a contaminazioni; il piazzale degli Uffizi ospiterà una maratona jazz di giovani talenti italiani e

stranieri; e una speciale sessione cittadina sarà dedicata alla musica sperimentale elettronica con un dj set internazionale. “Come l’anno scorso - ha commentato l’assessore alla cultura Giuliano da Empoli - la forza e la specificità della Notte bianca fiorentina sarà la partecipazione di tutti, associazioni e singoli artisti, che hanno presentato le loro proposte per diventare protagonisti della manifestazione. La Notte bianca, infatti, è anche un’occasione per mettere sotto i riflettori una creatività emergente in città che è ancora /B.B. troppo spesso misconosciuta”.

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lA clASSIfIcA. Nella top 20 dei più ricchi d’Italia stilata da Forbes ecco spuntare Diego e Andrea

La famiglia Della Valle tra i “Paperoni” la notizia trapela tra i fiorentini che ironizzano con striscioni dopo il risanamento del Colosseo finanziato dai fratelli: “Bravo Diego, ma adesso chi restaura la squadra?” e “Scarpe, Colosseo, Ballarò: 5 minuti per la Fiorentina, no?”

diego della valle

Cristina Guerri

L

a notizia è arrivata ai fiorentini attraverso MF, il noto quotidiano italiano che si occupa di economia e finanza: i fratelli Della Valle sono entrati nella classica dei miliardari di Forbes. Nello specifico, con una fortuna personale valutata intorno agli 1,3 miliardi di dollari, Diego Della Valle (presidente e a.d. di Tod’s) si posiziona al 13esimo posto dei miliardari italiani, mentre il fratello Andrea (vicepresidente e a.d. della società) una posizione sotto, con 1,2 miliardi. Una crescita esponenziale quella del gruppo Tod’s, con le azioni che ,dallo scorso gennaio, hanno avuto un aumento del 65%. A ottobre, invece, l’ex patron della Fiorentina aveva “battuto” l’uomo più ricco del mondo diventando il maggiore azionista dei grandi magazzini Saks, il tempio del lusso sulla

Quinta strada di New York, grande distributore sull’intero mercato americano del made in Italy. Tutto sembra procedere a gonfie vele, dunque, per la famiglia proprietaria della Fiorentina. Anche se le ultime notizie provenienti dal mondo della finanza hanno fatto storcere il naso a qualche tifoso viola, convinto che - con tutto quel patrimonio - qualcosa in più per la causa gigliata doveva essere fatto. Dare continuità al progetto Fiorentina, insomma. A tal proposito, aveva risposto alle critiche l’amministratore delegato viola Sandro Mencucci: “Ricordo che nel 2002 la Fiorentina era fallita, è ripartita dalla C2 grazie a loro, gli unici imprenditori che abbiano bussato alle porte di Firenze. E in questi anni hanno investito circa 200 milioni di euro per la causa viola”. La polemica si era ulteriormente rafforzata con la decisione, da parte di Diego Della Valle, di sborsare 25 milioni di euro per il restauro del Colosseo. Ironiche e immancabili le risposte dei tifosi attraverso gli striscio-

ni (“Bravo Diego, ma adesso chi restaura la Fiorentina?” e “Scarpe, Colosseo, Ballarò... 5 Minuti per la Fiorentina, no?”, tanto per fare due esempi). Pronta la risposta dell’ex patron viola: “Il restauro del Colosseo è un dovere morale. Le reazioni a Firenze? Andrea (suo fratello, ndr) là ha fatto 10 Colossei”. E la volontà di aiutare il Paese nel recupero dei beni storici non si ferma al Colosseo. Perché nei piani dei Della Valle c’è anche il restauro dell’area archeologica di Pompei. “Il mio impegno - aveva detto il maggiore dei due fratelli - è convincere magari un gruppo di imprenditori campani a mettersi insieme e a prendersi cura di tutto il sito di Pompei, che ha bisogno di interventi urgenti”. Importante, poi, sottolineare la manifestazione di vicinanza e solidarietà che il gruppo Tod’s ha dimostrato nei confronti della popolazione giapponese colpita recentemente dal terremoto e dallo tsunami, destinando a quella causa una somma di oltre 100 milioni di yen (circa 900mila euro).

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sport

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lA PAROlA AI tIfOSI. I supporter gigliati guardano al futuro. Tra speranze e polemiche

Sognando l’Europa. E qualche rinforzo

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sogni son desideri. Anche per i tifosi della Fiorentina, che sperano da qui alla fine del campionato che la classifica regali loro la qualificazione all’Europa League. Questo, in soldoni, l’esito del nostro

vox populi tra la tifoseria viola. Ma c’è dell’altro nel cassetto dei desideri. Marco, da quasi 24 anni abbonato in tribuna laterale, vuole a tutti costi un presidente. E non uno qualsiasi: “Visto che Andrea, proprietario della Fiorentina assieme a suo fratello, non vuole tornare alla presidenza della società, sarebbe giusto che noi tifosi po-

Qualcuno invoca il grande Giancarlo antognoni come presidente, mentre Mihajlovic resta saldo in panchina

tessimo esprimere la nostra opinione a riguardo. Io, e non penso di essere il solo, voglio Antognoni presidente. E alla fine questo Sinisa non è niente male, finalmente è riuscito a trasmettere alla squadra la sua personalità”. A proposito di Mihajlovic, parla Francesca, 20 anni, giovane tifosa viola della curva Fiesole: “Alla fine dobbiamo dare atto a Sinisa che le assenze lo hanno penalizzato. Mi sembrava strano si giocasse così male, addirittura peggio delle squadre che lottano per la salvezza. Ultimamente ho visto ottime prestazioni, un bel gruppo. Per la prossima stagione dobbiamo, insieme a Sinisa naturalmente, cercare di rinforzarci in tutti i reparti. Bisogna spendere, ma bene”. “Io - la interrompe il signor Giuseppe (che allo stadio non ci mette più piede da 16 anni) - voglio vedere lo scudetto sulla maglia della Fiorentina prima che il mio tempo sia finito!”. Come dargli torto. Anche se alla fine è stato l’unico degli interpellati ad aver espresso un desiderio di tale portata. Nick, infatti, vuole rivivere le emozioni vissute all’Anfield contro il Liverpool. “Una serata come quella mi farebbe dimenticare tutte le situazioni negative che gravitano attorno alla Fiorentina. E mi riferisco alla Cittadella, ai grandi giocatori che se ne vogliono andare, etc etc...”. Quello dei big pronti, a fine stagione, a far le valige è un argomento caldo. “Perché la società - spiega Giorgio, accompagnato dai figli Nicola e Manuel - deve aprire gli occhi. Santana ha dimostrato per tutta la stagione il

suo valore, non capisco perché nessuno gli proponga un rinnovo adeguato. Abbiamo tanti giocatori scarsi in rosa, perché se ne devono andare via quelli buoni?”. Capitolo Montolivo, parla Jessica, di professione postina: “Se Riccardo si fosse sentito legato alla

città e alla maglia avrebbe già rinnovato. Non è possibile che il capitano di una squadra tentenni sul proprio futuro. Allora non doveva prendersi questa responsabilità. Dovrebbe essere un onore portare quella fascia al braccio, io la consegnerei a Frey”.

aMaRCORD Appuntamento con la storia: prima puntata

Fiorentina-Inter 4-3

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arte l’appuntamento de Il Reporter con la storia viola. E non potevamo non farlo rendendo omaggio a chi, per la maglia della Fiorentina, ha dato semplicemente il cuore. E che ancora oggi dimostra di essere legato alla sua gente, al suo passato. Stiamo parlando di Stefano Borgonovo. Sono passati poco più di 22 anni, ma il ricordo di Fiorentina-Inter 4-3 è ancora vivo nella mente di tutti. Era il 12 febbraio 1989, e in un Franchi tutto esaurito con i suoi 40mila spettatori la Fiorentina affrontava l’invincibile Inter del Trap. Sulla panchina viola sedeva invece Eriksson. Chi era presente allo stadio si ricorda di una partita altalenante: i nerazzurri campioni d’inverno erano passati in vantaggio con Matthaeus (su rigore), salvo poi essersi fatti recuperare e sorpassare grazie alle reti di Baggio e Cucchi.

La doppietta di Serena, poi, riportava l’Inter sulla via del successo. Fino a quando Borgonovo non ha deciso di salire in cattedra, riagguantando prima il pari e, a cinque minuti dalla fine, mettendo il sigillo sulla vittoria. E come dimenticare quella rete: Borgogol intuisce il retropassaggio di Bergomi e anticipa Zenga, appoggiando facilmente la sfera in rete, sotto una Fiesole in delirio. Era la prima volta che quell’Inter, che poi sarebbe diventata campione d’Italia, perdeva in campionato. E questo è soltanto il primo assaggio di quello che la Fiorentina ha regalato ai suoi tifosi nel corso della sua storia. Imprese da (ri)scoprire seguendo mese dopo mese questa rubrica, nata per non dimenticare le partite, gli episodi e i campioni che hanno scritto pagine e pagine del calcio di casa /C.G. nostra.

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Cristina Guerri


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sport nel comune

Aprile 2011

il caso. Grazie all’aiuto dell’Unione Società Sportive Impruneta i ragazzi hanno di nuovo il “campino”

Il Chianti Baseball è già un diamante Luigi Van Pelt

Il 21 marzo scorso è stato aperto uno spazio pubblico dove i bambini

“L

possono svolgere liberamente attività all’aria aperta. Si trova in via

à dove c’era l’erba ora c’è una città...” cantava nel 1966 Adriano Celentano sul palco di Sanremo, denunciando la cementificazione che invadeva le campagne. Sono passati quarantacinque anni da quella canzone e le cose non sono molto cambiate, ma in alcuni posti esistono ancora dei piccoli angoli preservati dalla costruzione dove bambini e non possono recarsi a passare il tempo. Uno di questi luoghi è proprio ad Impruneta e dal primo giorno di primavera, lo scorso 21 marzo, sarà tutti i pomeriggi aperto il campino di via Della Fonte. Abbiamo colto l’occasione dell’inaugurazione della nuova stagione per scambiare qualche battuta con Guido Puliti, uno dei fautori della rimessa in ordine del giardino. Signor Puliti, quando parla del ‘campino’ le s’illuminano gli occhi: ci racconterebbe il perché di quest’entusiasmo? Perché questo progetto l’ho seguito in prima persona dalla prima all’ultima fase e sono felice di aver restituito agli imprunetini un posto così bello. Parliamoci chiaro, senza l’aiuto dell’Ussi (Unione Società Sportive Impruneta) non sarebbe stato possibile un intervento del genere ma questo è l’esempio che unendo le forze si può fare tanto. Adesso i ragazzi hanno un luogo dove giocare liberamente, senza chiedere il permesso a nessuno ed i genitori sanno che quello è un posto sicuro: con quello che leggiamo sui giornali in questo periodo, non è poco. Lei ad Impruneta è abbastanza conosciu-

Della Fonte, ed è accessibile a tutti: un posto sicuro dove giocare

to, non soltanto per il suo mestiere (è farmacista ndr), ma anche in campo sportivo: a tutti è nota la sua passione per il baseball: è riuscito a far innamorare i suoi concittadini di questa meravigliosa disciplina? Questa è una lotta più dura ed in parte legata alla faccenda campino, proprio in una parte di quello abbiamo posizionato un piccolo diamante dove ci alleniamo nelle

stagioni più calde. Questo è il problema: non abbiamo un luogo dove prepararci alla stagione nei mesi più freddi. E’ impensabile costruire una squadra in poche settimane, così come mantenere i ragazzi... se l’inverno non si potrà giocare a baseball cercheremo un altro sport. Non deve essere per niente facile. Lei è un caparbio, e non si è dato per vinto. Infatti, sono riuscito nel tempo a comincia-

re a fare servizio presso le scuole elementari di Impruneta, Strada e Greve in Chianti. Insieme ad i miei assistenti facciamo quattro interventi nelle classi terze, quarte e quinte ed infine organizziamo un torneo di fine corso presso il campo di Greve. Grazie a questi interventi riusciamo a far entrare nella grande famiglia del Chianti baseball almeno cinque bambini: sono una manna dal cielo!


Noi, i “cani di LiberiTutti”, non siamo spagnoli, non siamo croati né romeni e non rischiamo la soppressione ma la prospettiva di vita che abbiamo è di invecchiare in un box dimenticati dal mondo intero. Siamo sani, non tutti giovanissimi ma siamo cani che hanno come unica prospettiva una morte lenta, inesorabile in tre metri quadrati.

Sesso: Maschio Età: circa 6 anni Taglia: Piccola Carattere: Vivace e iperattivo. Full è un cagnetto piccolo piccolo ma molto vivace. In canile patisce molto la solitudine, vorrebbe stare sempre con qualcuno. E' un piccoletto tutto pepe che vuole giocare e ricevere attenzioni. Le sue sorelline sono state adottate e lui invece è ancora qui perchè "abbaia"un pò troppo. Ma siamo sicuri che con tanto amore Full si calmerà molto.

Sesso: Maschio Età: 9 anni Carattere: dolcissimo e affettuosissimo! Taglia: piccola Il piccolo Calimero è arrivato in rifugio che era un batuffolo di pochi mesi. Ovviamente dal canile non è mai più uscito. Calimero è un nonnetto buono, dolce e affettuoso. Vorrebbe sempre stare in braccio e a panca all'aria per ricevere coccole. E' davvero un cane buonissimo adatto a tutti. Con un bel bagno e una bella spazzolata diventerebbe anche bellissimo.

Sesso: M Età: 4 anni Carattere: affettuoso con tutti tranne cani maschi grandi Taglia: piccola Poldino è cagnetto dolcissimo di circa 4 anni,pesa 8 kg e va daccordo con i bambini, con i gatti e con i cani, ma non con i maschi di taglia grande...non li sopporta!:-( si è rotto una zampina e io non voglio riportarlo in canile perchè sono sicura che Poldo si sia rotto la zampa mentre scappava da qualche cane più grande al quale ha rotto le scattole...e quando ha saltalto il muretto che c'è nel piazzale è atterrato male Molto male! Adesso cerca URGENTEMENTE casa!

Mi chiedo, e so che molti non saranno d’accordo con me, che si offenderanno, ma che senso ha vivere così? Chi ci aiuterà ad avere una vita dignitosa? Sì, è vero tutti gli animali del mondo sono uguali, ma se ci fossero più sindaci o consiglieri comunali che iniziassero a proporre una strategia “comoda ed economica” come quella spagnola, siete sicuri che la legge italiana non cambierà? che qualcuno accorrerà a salvarci? Siamo sicuri di essere così più civili degli altri paesi? Che differenza c’è tra una perrera e un canile dove ci sono 700 o più cani, dove l’USL è collusa e si nascondono i cadaveri? Dove il pasto è costituito dall’immondizia gettata via dalle mense? Ci avete mai visto mangiare bucce di frutta o pasta al sugo stracondita? Siete mai andati a rovistare nelle pattumiere alla ricerca di sacchi di immondizia con scarti “utilizzabili” per la nostra pappa? Questa è la nostra realtà, aprite gli occhi! Giommy chi lo adotterà? Sammy è una meraviglia, entrato in canile da cucciolo non ha mai visto un guinzaglio, mai una passeggiata, mai una casa!!!! Tobia la casa ce l’aveva invece ora è qui, chiuso al buio, terrorizzato dalla vita in canile....... E questo non è un canile lager, qui i 3 ragazzi che tentano di gestirlo alla meglio lottano ogni giorno, e non abbiamo un veterinario che ci segua, non c’è un’area di sgambo, non ci sono volontari per portarci in passeggiata...noi cani siamo 200 e i gatti 80 circa. Il comune non ha soldi da spendere neppure per qualche metro di rete! Adozioni zero o quasi, solo abbandoni e “viaggi della speranza” verso il continente. La scorsa estate siamo arrivati a 100 cuccioli abbandonati più vari adulti, e stiamo parlando di un paesino di poche anime. Anche se non siete d’accordo con il contenuto di questo sfogo,vi preghiamo di dare anche a noi visibilità, anche noi abbiamo diritto a un posticino caldo e una pappa decente: vederci morire giorno dopo giorno, sempre più rassegnati invisibili, vi assicuro, non può lasciare indifferenti. Grazie. Contattare Bianca dopo le 17.00 al 3803130298 opp scrivere associazioneliberitutti@gmail.com www.associazioneliberitutti.it siamo anche su FB

Sesso: M Età: 5/7 anni Carattere: coccolone Taglia: piccola, 8 kg Buffone aveva un padrone anziano e alla sua morte il cane venne affidato al fratello che però partì per l'Australia. Così il piccolo fu dato al nipote, che non perse tempo e lo sbattutè in canile immediatamente. Buffone ha 5, forse 7 anni ma nel cuore è ancora un cucciolone pieno di energia e voglia di coccole! Deve morire in canile???? E' una tg piccola (8kg circa) e si abituerebbe di nuovo a vivere in una casa senza problemi. Ci aiutate a farlo felice dopo tanta sofferenza?

Sesso: Maschio Età: 6-7 anni taglia: medio piccola Carattere: buonissimo Giommy è arrivato al rifugio nel 2005, aveva un padrone che lo lasciava in strada in balia degli eventi come si usa qui in Sardegna. Il dolcissimo Giommy ha perso un' occhio a causa di una pietra lanciata da dei bambini. Abbiamo deciso di portarlo via e di non ridarlo al suo padrone che insisteva per riaverlo. Da quel momento il piccolo non è mai più uscito dal canile! Nessuno lo ha mai notato forse a causa di quell'occhio, eppure è un cane dolcissimo e adatto a bambini e ad anziani

Età: 2001 Sesso:Maschio Taglia: piccolo Carattere: tende a scappare ma è troppo buffo e dolce Pepsi è un bellissimo cagnetto di 10 anni. Durante tutta la sua vita, il piccoletto è sempre stato un vagabondo. E' sopravvissuto ad un avvelenamento nel 2005 e ad un incidente l'anno scorso. Finalmente i volontari sono riusciti a convincerlo che non era più il caso di stare in giro per le strade, che forse era il caso di passare una vecchiaia più tranquilla al riparo dai pericoli. Ultimamente è più tranquillo, ma ha sempre la tendenza a scappare, chissà se poi in una casa si calmerebbe definitivamente. La vecchiaia inizia a farsi sentire e avrebbe davvero bisogno di una casa per passare gli ultimi anni in santa pace.

Età: 2006 Sesso:Femmina Taglia: medio piccola Carattere: timida ma molto affettuosa Bambi Star vive in canile sin da quando era cucciola insieme ai fratellini White Ciotti, Black Ciotti e alla sorellina Aska...Bambi nera purtroppo è morta quest'anno a casusa di un tumore. Non vogliamo assistere impotenti ad altre morti del genere. Questi fratellini e soerelline si meritano di conoscere la vita fuori dal canile. Non hanno idea di che cosa ci sia al di fuori delle sbarre... non hanno mai visto l'erba....

Sesso: F Età: 7anni Taglia: piccola Carattere: dolcissima/timorosa Lei si chiama Gina (è la cagnolina sul muretto), 7 anni, una vita tutta passata in canile! Anche lei è un pò cicciona, ma come possono vivere bene questi cagnotti che condividono con altre 200 anime dei piccoli box sovraffollati? I volontari la amano molto, ma sono solo 3 e non ce la fanno a portarla a passeggio, a farla sgambare. NESSUNO chiede in adozione cani in questo piccolo paese della Sardegna. Gina ha una sua dignità, una voglia matta di dare affetto e di riceverlo. Chi ci aiuta a realizzare questo sogno? E' una tg piccola ed è sana.

Sesso: M Età: 3 anni Carattere: pauroso e con qualche problema Taglia: piccola Tobia è un cagnetto sfortunato come tanti altri. Stava in una famiglia insieme alla sua amichetta Luna, ma un giorno sono stati portati in canile con una banale scusa. Luna che era carina, bionda e dolcissima ha trovato una casa, mentre invece Tobia, che ha qualche problema comportamentale causato dalla famiglia è rimasto in canile. Tobia si agita quando si fanno movimenti particolari, come alzare una mano all'improvissom ma in generale qualunque scatto veloce. Le volte che capita Tobia ringhia anche se non attacca, per questo motivo crediamo che sia stato picchiato. Se lo si sa prendere lui adora stare in braccio a farsi coccolare. Per lui cerchiamo una persona con esperienza e magari l'aiuto di un comportamentalista. Tobia è un cane buono, è solo molto spaventato e stressato

Età: 2006 Sesso: Maschio Taglia: medio piccola Carattere: diffidente ma dolce Black ciotti vive in canile sin da quando era cucciolo insieme ai fratellini White Ciotti, Aska e alla sorellina Bambi star...Bambi nera purtroppo è morta quest'anno a casusa di un tumore. Non vogliamo assistere impotenti ad altre morti del genere. Questi fratellini e soerelline si meritano di conoscere la vita fuori dal canile. Non hanno idea di che cosa ci sia al di fuori delle sbarre... non hanno mai visto l'erba.... Sono tutti un po' sovrappeso perchè non fanno movimento e mangiano male. Black ciotti è un po' diffidente perchè vede sempre e solo i volontari del canile, ma siamo sicuri che in una casa si scioglierebbe.

Sesso: Maschio Età: 6 anni Carattere: coccolone e tranquillo Taglia: media contenuta Sammy è arrivato in canile con i suoi fratellini e sorelline. Purtroppo solo pochissimi di loro sono stati adottati. Lui vive nel box con la sorellina Dea, anche lei molto bella. Sammy è un cagnolino molto affettuoso che adora il contatto umano. E' una taglia media ma contenuta, inoltre ha qualche kiletto di troppo perchè in rifugio non esce mai. Ha solo sei anni, è ancora un cane giovane con tanta voglia di vivere. Non lasciamo che si spenga lentamente tra le sbarre! Adatto anche a famiglie con bambini.

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bASKet. Arbitri aggrediti dai “tifosi” locali. Ora Borsetti lancia un appello

La Claag si lecca le ferite di Lucca Lorenzo Mossani

L’Arno si tinge di rosa per remare contro il cancro

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osa come il fiocco che da sempre contraddistingue la lotta al tumore al seno, celeste intenso come il cielo che ha fatto da cornice al momento dell’uscita in acqua delle Florence Dragon Lady. Lo scorso martedì 8 marzo, il gruppo di canottaggio al femminile ha partecipato con orgoglio a una delle tante iniziative per la festa della donna. Nelle ore passate sull’Arno, la società guidata da Alessandro Piccardi ha messo in mostra tutta la propria attività: coinvolgendo chi ha partecipato all’evento e attraendo la curiosità dei tanti turisti affacciati fra il Ponte Vecchio e il Ponte delle Grazie. Queste le parole di Piccardi al termine della manifestazione: “Siamo cresciuti come gruppo e come coinvolgimento cit-

“Q

uando sei sconfitto e sei sicuro di averci messo il cuore, hai già vinto: lo dice uno a cui perdere non piace affatto”. Se lo afferma Kobe Bryant ci possiamo anche credere, perché adesso è uno dei più grandi giocatori Nba, ma prima di arrivare nei Lakers ha imparato sulla propria pelle i valori che si possono apprendere dalle sconfitte. Purtroppo, ancora i fatti non lo dimostrano. In Italia la storia dell’educazione sportiva viene messa in discussione dai comportamenti dei tifosi, non solo nel calcio. Sfortunata protagonista la Claag Firenze Basket. Sono passati due mesi dall’incresciosa follia scatenata a Lucca dai supporter della squadra di casa: dieci minuti di caos che hanno portato i supporter dell’Arca Impresa ad aggredire ferocemente gli arbitri dopo qualche fischio considerato sbagliato. Peccato che la sconfitta rimediata dai propri beniamini non sia altro che conseguenza naturale della bella prestazione messa in campo dai giocatori fiorentini. Peccato che ai posteri rimarranno più articoli sulla scazzottata finale che sulle gesta degli uomini di Aprea. Dopo quasi sessanta giorni da quei fatti sono arrivate le squalifiche per la squadra lucchese, che il presidente dell’Asd Nuova Pallacanestro Fi-

DRAgON bOAt. In arrivo un importante progetto

la

claag

renze, Luca Borsetti, ha così commentato: “Per prima cosa esprimiamo la massima solidarietà agli arbitri, che sono stati aggrediti da almeno quindici persone e che, se non fossero riusciti ad arrivare fino al nostro spogliatoio: dove sono stati accolti e protetti fino all’arrivo della Polizia di Stato, avrebbero subito conseguenze peggiori. Evidenziamo come la nostra squadra e lo staff non abbiano subito aggressioni: quanto riportato in un primo momento dal nostro sito è stato inesatto ma frutto del momento di confusione creatosi all’esterno del

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nostro spogliatoio e poi telefonicamente riferito”. Sempre Borsetti ha poi continuato: “Per concludere, rivolgiamo a tutti gli amanti e gli appassionati della pallacanestro un appello, perché certi fatti non si ripetano più, mai più. Non permettiamo che pochi facinorosi rovinino il lavoro che, con passione, centinaia di persone svolgono, a tutti i livelli, per far crescere un movimento che ora come mai ha bisogno di consolidarsi e tornare a volare”. L’obiettivo finale della Claag, sul campo, rimane sempre una tranquilla salvezza.

Oltre alla gara anche l’occasione per uno scambio di esperienze tadino. L’occasione dell’evento organizzato dall’assessore Cianfanelli è solo l’ultimo di un anno che ci ha portato in Canada ma senza farci dimenticare l’Italia, dove siamo entrati in contatto con altri gruppi. Realtà cresciute insieme alla nostra: lottiamo insieme per diffondere un messaggio di speranza per le donne colpite da tumore al seno. Può

essere il simbolo di una speranza per il presente e per il futuro”. La primavera sarà una stagione molto importante per le Florence Dragon Lady: in ponte c’è un grande progetto internazionale che si svolgerà sul fiume fiorentino nell’ultimo weekend di maggio. L’idea denominata “Florence Dragon Boat Pink Meeting 2011” si propone di essere un incontro europeo sulla disciplina del Dragon Boat, organizzato dalla Lilt - sezione Firenze (Lega italiana lotta tumori) con le Florence Dragon Lady, che vedrà coinvolti equipaggi in rosa italiani, europei e di oltreoceano. Accanto alla competizione ci sarà l’occasione per lo scambio di esperienze fra le donne stesse e di coordinamento fra coloro che affrontano professionalmente i temi della prevenzione, della cura e della riabilitazione /L.M. dopo il tumore.


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PAllANuOtO. Entusiasmo ritrovato per la squadra allenata da Gianni De Magistris

La Menarini Fiorentina torna a galla Carlo Marrone

è ai vertici da tanti anni potrebbe sentirsi appagata, quasi rilassata in certe partite. E invece, ad esempio, nella gara di esordio con il nuovo nome della squadra, Menarini Fiorentina Waterpolo, abbiamo battuto Bogliasco con un 19 a 2 che è segnale di voler lottare per il primo posto in regular season fino a fine stagione, di spirito di squadra, ma soprattutto un primo piccolo ringraziamento al nostro nuovo sponsor principale. Non abbiamo più alibi adesso per non fare bene da qui al termine della stagione, e l’obiettivo principale rimane giocarsela fino all’ultimo per il titolo. Per me, che partecipo anche ai raduni collegiali con la Nazionale, è un onore portare in giro il nome della Fiorentina Waterpolo, adesso griffata Menarini. Ad aiutarmi nel mio inserimento fiorentino ci hanno pensato compagne come la Casanova, la Biancardi e la Lavorini, che fanno della loro esperienza la virtù e la base per la solidità del nostro spogliatoio. Adesso - ha concluso speriamo che Firenze ci segua, non solo nei nostri scontri al vertice, perché ho scoperto la passione della città per ogni sua impresa sportiva e noi siamo pronte, come Fiorentina Waterpolo, a farne vivere sempre di più”.

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a pallanuoto torna a galla, anzi a nuotare. È iniziato, infatti, un nuovo, importantissimo capitolo in casa Fiorentina Waterpolo. Vitale per la pallanuoto femminile. Lo scorso 8 marzo, a Palazzo Vecchio si è svolta l’importantissima conferenza stampa alla presenza del vicesindaco Dario Nardella, della dirigenza del Gruppo Menarini e di Sandra Del Corona, presidente di Fiorentina Waterpolo. L’incontro ha sancito un importantissimo sodalizio, che dà nuova linfa alla squadra di Gianni De Magistris, pronta nuovamente a lottare per il tricolore e, dalla prossima stagione, per diventare nuovamente Regina d’Europa. Le ragazze sono tornate a sorridere, convinte più che mai di lottare. L’entusiasmo non è mai mancato, ma ora c’è una certa tranquillità, essenziale per scendere in acqua serene. Una delle ultime arrivate racconta a Il Reporter la “rinascita”. Il centroboa Medea Verde commenta così il nuovo connubio con la prestigiosa azienda farmaceutica Menarini: “Credo che l’arrivo del nuovo title sponsor sia un successo per la città sportiva, che si abbina a un marchio riconoscibile e che, soprattutto, è fiorentino come lo spirito della nostra squadra. Inoltre è un segnale importante per noi, perché ci dà la possibilità di lavorare più serene e con lo spirito di chi sa che viene seguito, in tutti i sensi – ha raccontato la classe ’91 nata a Grottaglie, arrivata la scorsa estate dalla formazione di Varese – la cosa più importante che ho capito in questi miei primi mesi con la Fiorentina Waterpolo è lo spirito di gruppo della squadra. Una formazione che

PAllAvOlO. Rossoblu campionesse provinciali dopo una gara avvincente contro la Sales

Il Calenzano Volley vince con l’Under 14

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i sono alcune “piccole-grandi” realtà sportive che, dopo un’annata fortunata, tendono a sedersi sugli allori e a raccontare per anni e anni di “quella volta che si vinse il torneo”. Meno male che non tutte sono così: il Calenzano Volley ha ancora voglia di arrivare in alto. Dopo il fantastico cammino che ha portato l’Under 16 alle finali nazionali nello scorso campionato, quest’anno a marzo c’è stato nuovamente un motivo per festeggiare. L’Under 14 guidata dalla coppia “magica” Isabella Lotti - Gloria Masetti, infatti, è diventata campione provinciale, vincendo contro la Sales in finale. Marco

Masetti, dirigente della società, ha descritto l’importante risultato: “Sono talmente contento che non riesco a esprimermi bene: abbiamo tenuto a freno il nostro entusiasmo sin dai quarti di finale, perché la scaramanzia e il rispetto delle avversarie sono fondamentali nello sport, ora però è tempo di festeggiare!”. I progetti del presidente sono chiari: “C’è da continuare un percorso di crescita anche alle fasi regionali. Crescita sportiva, che deve andare di pari passo con la maturazione di ragazze che presto saranno donne: questo è lo scopo principale della pallavolo e /Lui.Van. dello sport in generale”.

tIRO Al vOlO. Un oro e un bronzo per Campriani

Il Wonder Boy non si ferma più

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on ci sono più parole per descrivere Niccolò Campriani, il ventiquattrenne fiorentino ormai da qualche anno la stella più splendente nell’universo della carabina da dieci metri. Ultimo sigillo del caporal maggiore dell’Esercito è stato il titolo individuale nella carabina a 10 metri nel Campionato Universitario Americano Ncca, a cui ha partecipato con la squadra del West Virginia. Il tiratore azzurro, al suo ultimo anno universitario, ormai prossimo alla laurea, ha superato la qualificazione con un punteggio quasi perfetto (599) e ha chiuso la finale con 701, vincendo il primo titolo individuale per la West Virgina nella carabina a 10 metri. Niccolò, che sta finendo i suoi studi di ingegneria in America, si sta allenando con la squadra universitaria, e ha chiuso la sua carriera universitaria con un bellissimo titolo individuale. La squadra della West Virginia, nonostante sia arrivata prima nella classifica di carabina a 10 metri, si è piazzata seconda nella classifica combinata con lo small-bore dietro al Kentucky. Questo non è l’unico riconoscimento degno di nota che il giovane tiratore ha collezionato nell’ultimo

www.mostrartigianato.it

niccolÒ campriani

periodo. A Brescia, ai Campionati Europei di tiro a segno, Niccolò, per colpa di un attacco influenzale, si è dovuto accontentare della medaglia di bronzo nella sua specialità. Campriani ha disputato la finale con gli avversari che sicuramente ritroverà a Londra nel 2012 alle Olimpiadi. Da ricordare che Campriani è stato uno dei primi atleti al mondo a conquistare il pass lo scorso luglio a Monaco di Baviera. A proposito di Londra 2012, ha dichiarato: “L’obiettivo è salire sul podio. Ma c’è ancora tanto da crescere”. La domanda da farsi è: dove vuole arrivare il nostro “Won/Lor.Mos. der Boy”?

FIRENZE, FORTEZZA DA BASSO 30 APRILE 8 MAGGIO 2011 ORARIO 10.00-23.00* *ultimo giorno chiusura ore 20.00


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“IN RICORDO DI ALESSIA BALLINI: RIFLESSIONI DI UN MEDICO” Una persona giovane che si ammala e muore, suscita una gradualità di pensieri che si può dire direttamente proporzionale alla vicinanza delle persone che l’hanno conosciuta e comunque, mai tendente a zero. Se quella persona ha avuto un ruolo pubblico e magari è stata amata pure in questo, anche chi non l’ha conosciuta intimamente, si ferma rispettosamente a pensarne la fine prematura; questo capita anche a chi, come me, medico dell’Associazione Pallium, ha visto quella persona solo una volta, rispondendo ad una disperata richiesta di aiuto. Di quell’unica visita ad una giovane donna provata dalla malattia ma con negli occhi la pazienza di lasciarsi aiutare da chi, a vario titolo, amicizia, amore, professione medica, provava a far qualcosa per lei, ricordo una sensazione precisa: la stanca e luminosa gratitudine verso gli altri. Difficile esserlo in modo autentico dopo una lunga battaglia contro una malattia che si sperava di vincere e di cui invece si incomincia ad intravedere lo sbaraglio. Ho visto Alessia per meno di un’ora; un tempo in cui ho dovuto fare domande per ricostruire in fretta una storia clinica passata e recente, ho dato indicazioni terapeutiche o di semplice buon senso, ho ascoltato e proposto. Una carezza al cane, un saluto alle persone care presenti così protese a nuove speranze, ma non posso certo dire di aver conosciuto quella giovane donna. La sua fine, che anch’io immaginavo, tuttavia non così imminente, è giunta dopo meno di una settimana. Solo nei giorni seguenti la sua morte ho cominciato a conoscere quella donna, quando non c’era più: sì perché quasi tutta la città ha parlato di lei. In ogni quotidiano compariva la sua perdita e le parole erano sempre di commozione. Nel luogo di lavoro per lei, di dichiarata appartenenza politica, c’è stato il saluto sincero anche della parte avversa. Il consiglio comunale ha osservato un minuto di silenzio. Varie associazioni, tutto il suo paese San Piero a Sieve di cui, giovanissima,

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era diventata Sindaco, gruppi sportivi, pizzerie, tanta gente, stretta intorno a quella figura di donna decisa. In quei giorni la moglie di un paziente che assistiamo a casa da circa un anno riferendomi del dolore poco controllato che il marito aveva avuto per tutto il giorno, mi dice: “Non vorrei che c’entrasse la brutta notizia della morte della sua amica, con cui collaborava in Regione per i progetti: la conosceva dottoressa? Dice che era una gran donna”. Poche settimane dopo, con il tempismo di chi non ha bisogno di aspettare un anniversario, in memoria di Alessia che, come hanno riportato i giornali, “non voleva musi lunghi”, politici contro giornalisti, hanno organizzato una partita benefica di calcio. Il Sindaco di Firenze in testa e tanti altri, tutta gente che ha certamente da fare, si sono messi i calzoncini corti e hanno giocato per lei, con un omaggio sincero, senza facciata. E molti hanno risposto partecipando da spettatori accesi. Di recente un politico al quale il giornalista chiedeva quale sarebbe il suo obiettivo, qualora arrivasse a governare, rispondeva: “la lotta alla precarietà”. Seguiva una pausa che rendeva il proposito poco originale, ma poi aggiungeva “non solo la precarietà del lavoro, ma tutte le precarietà: quella delle relazioni, dell’ambiente, dei sentimenti…”. La vita la possiamo riempire di componenti inalterabili. Alessia ci deve essere riuscita. E così anche il lavoro di chi come noi medici, infermieri, volontari del Pallium, o di altri gruppi, ogni giorno cerca di portare un aiuto a chi sta male diventa una lotta alla precarietà delle emozioni, affinché queste restino e si accumulino e ci servano da substrato per redigere la giusta graduatoria delle cose. Perché se è vero che l’importante è non soffrire è altrettanto vero che è essenziale esserci fino in fondo, senza fare sconti alla vita, senza toglierci un solo minuto di quella coscienza che ci fa andare oltre il tempo. Valeria Cavallini Medico oncologo, responsabile sanitario dell’Associazione Scientifica Palliumonlus BICICLETTE, “MANCANO RASTRELLIERE E ORGANIZZAZIONE” Salve, scrivo due righe sulla questione della ciclabilità di questa città. Possibile che sembri una grande elargizione mettere una rastrelliera? Dove sono tutte quelle che aveva promesso il Comune? Ci dovrebbe essere una rastrelliera in ogni strada razionalmente così come un parcheggio per i motorini. La mancanza di organizzazione crea poi tensioni tra le persone che si disturbano a vicenda e si diseducano reciprocamente al rispetto per motivi ovvii di insofferenza. Altro punto, chi ha mai visto la ciclabile mescolata al passaggio pedonale, di nuovo motivo di irritazione e litigiosità, soprattutto sui lungarni… Ricordo che il sindaco Renzi andava in bicicletta durante la campagna elettorale, come mostra anche la foto su Facebook, poi chi ce l’ha più visto? P.s. vado in bicicletta tutti i giorni ma veramente ci vuole ostinazione. Francesca

BUCHE IN LUNGARNO TORRIGIANI, “IL MIO RINGRAZIAMENTO AI VIGILI” Spett. Redazione, approfitto dell’ospitalità del vostro giornale per ringraziare i due vigili ai quali, nei pressi del Ponte Vecchio, ho segnalato alcune buche nell’asfalto del lungarno Torrigiani. Questo è accaduto verso le 9 di mattina del 18/3 e il 19 alle 8 non c’erano più. Naturalmente il ringraziamento va anche a chi le ha fatte chiudere e a chi le ha chiuse, sperando che altre segnalazioni dei cittadini vengano ascoltate come la mia. Cordiali saluti, E. Ciardetti I GIARDINI DI NOVOLI E L’ARTE ALL’ARIA APERTA Vorrei fare questa segnalazione. Io vivo a Novoli e passeggiando per il Parco di S. Donato ho pensato che sarebbe buona cosa per gli abitanti avere la possibilità di rifornirsi di acqua ad un “fontanello”. Anche il Parco di viale Canova ne ha uno ed ho trovato la scelta fatta molto importante. Oltre ad essere utile per la salvaguardia dell’ambiente, è un mezzo per creare rapporti sociali nel quartiere. Girando per la città ho notato che in moltissimi giardini pubblici c’è una statua di bronzo o di marmo: ebbene a Novoli nemmeno l’ ombra. Piazza Puccini non ha nemmeno una immagine del grande artista, i giardini di via Toscanini neppure. Il giardino di Piazza delle Medaglie d’oro solo un macigno in mezzo alla piazza e basta. I giardini di piazza Valdelsa, di recente ristrutturati, non hanno sculture. Solo in viale Guidoni la Cassa di Risparmio ci ha regalato la scultura di Pomodoro. Dimenticavo i giardini di via Allori: anche lì niente. Eppure la bellezza, l’arte godibili all’aria aperta fanno bene all’anima. Ripenso al cerbiatto del bellissimo giardino dell’Orticultura: chissà quante persone come me lo accarezzano nei loro pensieri! Sarebbe bellissimo che i nostri bambini potessero godere della bellezza dell’arte quando giocano e quando sono soli con i loro pensieri! Vorrei che vi faceste portavoce di questa mia richiesta per l’installazione di qualche scultura nei nostri luoghi di incontro per dare al Quartiere un aspetto sempre più accogliente, per aiutare i piccoli a crescere gustando l’arte come fosse un gelato al cioccolato! BICI, MOTORINI E “L’INVASIONE” DEI MARCIAPIEDI La Nazione, domenica 17 ottobre 2010 – cronaca di Firenze: “Nuovo piano strutturale: è prioritario completare le piste ciclabili”; il Reporter, marzo 2011: “La giunta ha recentemente stanziato oltre mezzo milione di euro per le piste ciclabili”. Perché sprecare risorse? Già esistono e si estendono per tutta la città. Quali sono? I marciapiedi: nugoli di ciclisti di tutte le età sfrecciano incuranti dell’incolumità dei pedoni, siano essi vecchi, bambini in carrozzina o persone che incautamente escono dai portoni. Guai poi a protestare, bene che vada si è mandati a quel paese. Da un

po’ di tempo, per non essere da meno, in alcune zone, si stanno facendo vivi anche i conduttori di ciclomotori. Ma in fondo è giusto che si comportino così. I vigili urbani non intervengono e, più volte da me sollecitati, si stringono nelle spalle. Ho addirittura assistito ad un gesto di estrema cavalleria da parte di due vigili che, intenti a far contravvenzioni per divieto di sosta, sono scesi dal marciapiede per far posto a tre frettolosi ciclisti. Se non si ha né la capacità né la voglia di far rispettare le leggi, si fa più bella figura ad abrogarle. Cordiali saluti. Gianni Bellini FIRENZE, LA “FIORENTINITÀ” E L’APERTURA AL MONDO Mi sono trovato in casa il vostro giornale e, straordinariamente, l’ho letto. Dico così perché in quest’epoca nella quale le informazioni sono sovrabbondanti grazie al www, tendo a scansare almeno quei foglietti distribuiti gratuitamente che mi raccontano, di solito, notizie già viste, ricucinate in una salsina popolar-superficiale. Ma erano troppi i richiami. A differenza del lettore che scrive di essere andato ad aprire un locale a Valencia io sono tornato a Firenze per aprirne uno guarda caso proprio nel quartiere di San Lorenzo del quale si parla nell’articolo a pagina 3. Ho vissuto per anni all’estero e ora che l’Europa ed in particolare il paese e quindi la città versano in una crisi epocale, nuoto controcorrente e mi butto nella bocca del leone venendo ad investire in una delle “zone buie della città”, come vengono definite in prima pagina, citando un’altra volta il quartiere dove sono anche tornato a vivere. Vi devo fare i complimenti per gli argomenti che trattate: sono quelli che interesserebbero a chi vive e/o lavora in centro e sui quali si dovrebbe aprire un dialogo fra i cittadini, ma come si fa a credere ad amministratori buoni solo a scoprire l’acqua calda? E questa sarebbe l’idea: il made in Italy, la fiorentinità? Sarebbero patetici se non stessero dilapidando un patrimonio pubblico di arte e cultura, un mito globale com’é la città di Firenze! Quello che Firenze non dovrebbe mai essere é provinciale. Ha vissuto il suo splendore grazie all’apertura sul mondo. Da qui sono partite le idee (ed anche molti dei finanziamenti) che hanno portato nel Nuovo Mondo. La Firenze di Vespucci era multiculturale, la sintesi più raffinata delle arti e delle scienze del rinascimento. Come si può pensare che la soluzione alla crisi ed al degrado sia chiudersi a riccio come fanno certi bifolchi padani? Michelangelo M. PULIZIA DELLE STRADE, “PRENDIAMO SPUNTO DA FRANCOFORTE” Gentile Redazione, ho appreso nel numero del corrente mese del Vostro periodico della “controrivoluzione” prevista per la pulizia delle strade con la Sweepy Jet che comporterà, per una parte di residenti, una cadenza diversa per gli spostamenti della loro auto con il risultato che ci saranno una parte di cittadini serviti meglio ed un’altra meno. Per


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invia la tua segnalazione alla nostra redazione redazione@ilreporter.it DEGRADO E INCIVILTÀ, “SERVONO PIÙ CONTROLLI” Io penso che il degrado coinvolga tutta la città. L’inciviltà a Firenze è a livelli altissimi. Non c’è rispetto per la “cosa pubblica” che in quanto pubblica è di tutti e quindi va rispettata. Basta pensare ai padroni dei cani che prendono i marciapiedi come “cessi” per i loro amati cani (e questi non sono ragazzi giovani ma spesso signori/e rispettabili), a chi lascia qualsiasi rifiuto per la strada (“io il mio problema l’ho risolto: qualcun altro ci penserà”) e poi c’è il problema dei graffiti sui muri, dei parcheggi selvaggi, del rumore ecc. Secondo me ci vuole maggiore controllo e più presenza di vigili sul territorio, più rigore. Ma intanto scrivi e nessuno ti considera. La zona di fronte alla stazione di Campo di Marte poi è la ciliegina sulla torta, veramente il massimo del menefreghismo sia dei cittadini che dell’Amministrazione pubblica, e quindi l’Anarchia (quella deteriore) lascia spazio all’avanzare del degrado sotto tutti gli aspetti. Ho scritto, sollecitato interventi, risultati? Nessuno!!!!!!! Lettera firmata

Gentile lettore, penso che il problema che lei pone nella sua lettera debba essere, in qualche modo, “scomposto” in due parti. Da un lato c’è il degrado che – impossibile, purtroppo, negarlo – interessa diverse zone della città, in centro come in periferia, sia che si tratti di intere aree, più o meno estese, che di singoli muri, strade, piazze, ecc... Nel nostro giornale abbiamo affrontato più volte (o almeno ci abbiamo provato) molte di queste situazioni – dalla stazione di Campo di Marte, per cui continuano ad arrivare diverse lettere in redazione da parte dei residenti, a quelle del centro storico e di altre zone più periferiche – mettendo in risalto quello che non va e dando la parola a coloro che quelle situazioni sono “costretti” ad affrontarle ogni giorno, ovvero abitanti e lavoratori. Alcune di queste situazioni sono poi state risolte (come testimoniato anche dalle vostre lettere), mentre altre sono ancora in attesa: noi vi chiediamo di continuare a inviarci le vostre segnalazioni. Sul nostro sito internet (www. ilreporter.it) abbiamo pubblicato anche molte fotografie che ci avete mandato (sia che fossero muri sporchi che cassonetti troppo pieni), perché a volte un’immagine vale più di molte parole. E può aiutare chi di dovere a capire in che direzione muoversi. Poi c’è il capitolo dei controlli, che lei – come molti altri cittadini – auspica vengano aumentati. E certo male non farebbe un maggior numero di vigili – e non solo – in giro per le strade dei quartieri e delle città: ma c’è sempre, e purtroppo, da fare i conti con quelle che sono le risorse e il personale che l’amministrazione (ogni amministrazione) ha a disposizione. Che non sono infinite. E qui il discorso si intreccia con la seconda parte del problema: l’inciviltà. Perché – ho già avuto modo di dirlo in passato, rispondendo ad altri lettori – nessun controllo potrà mai essere sufficiente se nei cittadini non aumenterà (e in modo deciso) il senso civico. Cartacce e rifiuti vengono gettati in strada con troppa leggerezza, non c’è marciapiede – o quasi – lungo cui le persone non siano costrette a fare “slalom” tra le deiezioni canine, e l’elenco potrebbe essere ancora molto lungo: servirebbe un vigile per ogni strada, a voler impedire con le sanzioni questi comportamenti. Ma quello che servirebbe veramente è uno scatto nel senso civico, nel rispetto per la città, da parte di tutti gli abitanti, nessuno escluso. Perché non dobbiamo dimenticare che la città non è soltanto il “contenitore” in cui viviamo, ma che in realtà la città è fatta dai suoi abitanti, la città è ognuno di noi. E per ognuno di noi rispettare la città vuol quindi, semplicemente dire rispettare se stesso. Prima riusciremo a capirlo, prima Firenze (così come d’altronde qualsiasi altra città) potrà tirare un sospiro di sollievo. Matteo Francini

ovviare a queste discrepanze avevo già accennato ad una possibile, probabile soluzione l’anno scorso (riportata nel Vostro periodico di luglio 2010 nella rubrica “Ufficio reclami”) e, visto che il problema permane, mi permetto di replicarla perché si tratterebbe, da parte di Quadrifoglio, di prendere informazioni presso il Comune di Francoforte sul Meno (Germania) sul loro modo di operare in quanto da tempo loro usano un mezzo simile - in strade larghe e strette - senza far spostare la macchina a nessuno. Fosse possibile anche qui saremmo accontentati tutti. Tutto questo, naturalmente, senza voler entrare nel merito delle altre problematiche emerse qui, come il parcheggio a “lisca di pesce” che impedirebbe il corretto uso della Sweepy Jet o la presunta maggior spesa nell’uso di tale macchi-

na. Ringrazio per l’attenzione e porgo cordiali saluti. Alessandro SOTTOATTRAVERSAMENTO TAV, “I MIEI TIMORI” Probabilmente avrete ricevuto o riceverete un sacco di lettere su questo argomento, questa non è che una delle tante, quella di un cittadino comune che vuole manifestare pubblicamente le sue paure e i suoi timori per questa opera pubblica che rischia, pare, di lasciarlo per un tempo indefinito senza la propria abitazione. La galleria della Tav passerà sotto lo stabile nel quale vivo e nello stesso edificio vive mia madre, ultraottantenne, che naturalmente non vuole nemmeno sentir parlare di spo-

starsi o di traslocare avendo vissuto ben più della metà della sua vita nell’attuale appartamento e nel contesto del quartiere (medico di famiglia, negozi, circolo anziani, parrocchia, posta, ecc.). Leggendo gli accordi intercorsi fra l’Amministrazione comunale e le Ffss per la salvaguardia dei cittadini interessati dall’attraversamento risultano ipotesi di danno e lesioni marginali agli edifici che non dovrebbero impedirne l’abitabilità, ma non è previsto nessun crollo o lesione maggiore. I testimoniali di stato, questo atto compiuto dai tecnici per verificare lo status quo degli edifici in modo da poter poi procedere ad eventuali ripristini e o rimborsi per danni causati dai lavori, procedono nell’ottica di lesioni marginali.... ma se ciò non fosse? Mi chiedo, e chiedo a chiunque sappia o possa rispondere, visto che non è previsto lo sgombero degli edifici, cosa succederà se questo dovesse avvenire, o i tecnici sono certi che gli edifici rimarranno abitabili? Mi è venuto questo dubbio ieri quando sul quotidiano locale ho notato in bella vista l’affermazione del nostro Sindaco che assicurava: non ci saranno crolli, non devono essere avanzati inutili allarmismi! Benissimo, ne sono contento, ma l’amico Renzi, come mio sindaco, ne è certo o così gli hanno assicurato i suoi tecnici? Se io rimango in casa e la casa mi crolla addosso chi risponderà in prima persona di fronte alla legge: il Sindaco, i geologi, le Ffss, insomma chi sconterà la pena per l’omicidio commesso? Sarebbe opportuno fino da ora sapere chi è il responsabile... e, possibilmente, che sia uno e non tanti perché altrimenti, come spesso, succede ci sarà lo scaricabarile in caso le cose non vadano nel modo prefigurato. Tengo a precisare che sono favole alla Tav, un po’ meno al sottoattraversamento cittadino da quando mi hanno detto che ci sono studi di fattibilità per soluzioni molto meno costose, più rapide e meno impattanti. Sono poi poco favorevole quando ho visto che i cittadini interessati dal sottoattraversamento vengono tutelati solo in parte, come se fosse colpa loro se le Ffss hanno deciso di passare sotto le loro case in una città dove non era nemmeno possibile costruire la metropolitana per i rischi idrogeologici paventati. I danni saranno infatti rimborsati solo in modo parziale e/o, comunque, con il sistema da sempre adottato dalle assicurazioni, defalcati di un quantum dalla somma stimata del danno (vetustà dell’edificio, ecc. ecc.) a meno che uno non voglia affrontare procedimenti legali con esiti incerti e tempi lunghissimi. Perché il Comune di Firenze non si è fatto parte in causa accollandosi i lavori di ripristino in toto con l’utilizzo di maestranze certificate e con il pagamento a carico delle Fffss? E se, poi, veramente le lesioni saranno gravi da non poter abitare la casa cosa dovrà fare il cittadino? Teniamo presente che il “talpone” che ti passa sotto farà vibrare le tubature dell’acqua, del gas, gli impianti elettrici, stresserà gli impianti di riscaldamento e gli scarichi di abitazioni non certo recenti. Che succederà se si allagherà qualche casa o si romperà qualche tubatura del gas? E i geologi utilizzati sono consci e consapevoli di quanto dovranno affrontare? Mi risulta che nella zona dove vivo ci siano tanti pozzi e falde acquifere, lo

testimoniano le fonti utilizzate per l’erogazione dell’acqua durante l’alluvione del 1966, piante spontanee che vivono in zone umide che popolano alcuni piccoli giardini ancora rimasti in vita, alcuni edifici con i resti di finestrature appositamente realizzate per attingere l’acqua dal pozzo condominiale, ecc. Tutto questo lo scrivo non per fare polemica, ma per avere da chi gestisce la città in primis e da eventuali altre autorità competenti quelle rassicurazioni che spettano, credo, ad ogni buon cittadino che vede gravare sulla propria abitazione, non certo regalata ma spesso acquisita a seguito di sacrifici, un pericolo che ne può compromettere l’utilizzo. Carlo Biancalani EDILIZIA E AMBIENTE NELLA VALLE DELL’ARNO, PARLA UN GRUPPO DI CITTADINI Gentile direttore, stimolati dai frequenti interventi sul suo mensile dell’assessore all’urbanistica Cocchi, in difesa delle sue realizzazioni cementizie, l’ultimo dei quali nel numero di dicembre, vorremmo anche noi, da cittadini, esprimere qualche considerazione. Dice dunque Cocchi, in polemica con l’artista fiesolano Paolo Della Bella, che “i fiesolani sono contenti” e, poco dopo, “molti approvano”, ecc... Ci piacerebbe sapere da dove l’assessore Cocchi trae queste certezze. Ha forse fatto un referendum? No, non sia mai detto! Il suo partito, nelle ultime elezioni comunali, ha preso circa il 45% quindi, in teoria, potrebbe anche esserci una maggioranza di cittadini che non approva la sua politica edilizia. C’è comunque un certo numero, piccolo o grande, di persone le quali pensano che l’ambiente è un “bene comune” e che mai un sindaco, anche con il 98% dei voti, dovrebbe decidere interventi, senza prima avere dialogato anche con l’ultimo dei cittadini, e soprattutto favorito una informazione corretta, cioè plurale. Cosa che qui è mancata del tutto. Così accade che, mentre le grandi cattedre e le autorità morali del mondo, persino l’Onu e il Papa, chiedono a gran voce svolte radicali per contrastare il riscaldamento del pianeta e l’imminente esaurimento delle risorse energetiche, qui a Fiesole si afferma il vecchio e superatissimo “sviluppismo”: si sparge cemento in tutte le frazioni, si urbanizzano le campagne con conseguente aumento del traffico privato e quindi dell’inquinamento. Eppure anche il PD parla in difesa dell’ambiente nei suoi programmi nazionali e perfino nel programma 2009 del sindaco Incatasciato. Ma, come si sa, tra il dire e il fare... soprattutto qui, nella valle dell’Arno, l’assessore Cocchi si è scatenato: costruisce formicai a picco sull’acqua dell’Arno, spiana colline, progetta strade pressoché inutili, distrugge paesaggi... e, per la Befana, ci ha promesso una ciliegina sulla torta: incastonato nelle colline di Ellera un bel distributore di benzina, con lavaggio e parcheggio di roulottes, che va ad aggiungersi alle due dozzine di altri consimili recinti maleodoranti esistenti nel breve tratto Fi-Pontassieve. Grazie assessore, l’ambiente “ringrazia”. Un gruppo di cittadini di Compiobbi (Fiesole)


segnalazioni a redazione@ilreporter.it

Spettacoli giorgio Panariello Panariello non esiste 13 e 14 aprile

Nelson Mandela forum Giorgio Panariello torna nella bella Firenze con il suo ultimo spettacolo, Panariello non esiste, che miete successi in tutta la penisola. Il comico è reduce dall’enorme suguito di Ogni maledetta domenica, il radio show che per otto settimane ha tenuto impegnato il comico toscano su RTL 102.5 e contemporaneamente al teatro The Club di Roma, dove ha intrattenuto il pubblico e gli ascoltatori con monologhi e personaggi ispirati all’attualità.

Concerti America 7 aprile

teatro verdi E’ in arrivo il classic rock della musica west coast degli America. La mitica band americana celebra quest’anno 40 anni di gloriosa carriera con l’uscita di un nuovo album chiamato “Hits“ con tutti i loro piu’ grandi successi ed un tour europeo che vede gli America fare tappa nel belpaese questo mese. Davide van De Sfroos 7 aprile

Saschall Davide Van De Sfroos in gara alla 61° edizione del Festival di Sanremo con Yanez, un brano scritto e cantato in dialetto tremezzino (o laghée) sul celebre corsaro portoghese Yanez De Gomera che segue fedelmente il bornese Sandokan nel ciclo romanzesco dei Pirati della Malesia, nato dalla penna del famoso scrittore italiano di romanzi d’avventura Emilio Salgari. «Cancellare i dialetti è come

limare gli Appennini perchè l’Italia rimane unita anche grazie all’identità dei dialetti. Mi preoccuperò il giorno in cui parleremo tutti un italiano commerciale misto all’inglese. “Yanez” è un omaggio a mio padre, che non c’è più. Lui è cresciuto leggendo i romanzi di Salgari.

l’impronta rock. Sul palco ci saranno solo 4 musicisti con i loro strumenti, incluso Nek,che oltre a cantare suonerà il basso, e il loro compito sarà dare vita alle canzoni senza l’ausilio di campionamenti o altri strumenti elettronici.

giusy ferreri 8 aprile

glue - alternative concept space Parte con un progetto tutto speciale la nuova rassegna targata Glue “Oltre Le Gambe”. Si inizia alla grande con il nuovo progetto musicale di Umberto Giardini (Moltheni) dal nome Pineda. Abbandonata la chitarra e il microfono, Umberto sarà alla batteria in questo trio di post-rock strumentale. Ad aprire il concerto il concerto, Matteo Toni accompagnato dalla sua chitarra e dalle sue sonorità molto evocative.

Saschall Conosciuta al grande pubblico attraverso la partecipazione a XFactor, dal 2008 ad oggi, Giusy Ferreri ha pubblicato l’ep “Non ti scordar mai di me” (290.000 copie vendute), il cd di inediti “Gaetana” (5 volte disco di platino con oltre 400.000 copie vendute) e l’album di cover “Fotografie” (doppio disco di platino in Italia e disco di platino in Grecia), vendendo quasi 1.000.000 dischi solo in Italia in meno di tre anni. Nek 10 aprile

teatro verdi Per celebrare i suoi primi 20 anni di carriera, Nek ha pubblicato “E da qui - Greatest Hits 1992-2010”, la più completa ed esauriente collezione dei suoi più grandi successi che contiene ben 36 canzoni di cui 3 inediti, e intraprenderà un tour che lo porterà a cantare nei principali teatri italiani a partire dal 31 marzo, data in cui aprirà la tournèe dal Palacreberg di Bergamo. Dopo le 16 tappe italiane, Nek proseguirà anche in Europa nel corso dell’estate, tenendo concerti in paesi come Svizzera, Germania, Austria, Olanda, Francia Spagna e Belgio. Il progetto del Nek European Tour 2011 - The Quartet Experience si fonda sull’idea di riportare alle origini il suono live, sottolineandone

Moltheni 12 aprile

Sinapsi liriche 16 aprile

teatro Niccolini - San casciano val di pesa Un parterre di ugole d’oro nel concerto che vedrà un gruppo di cantanti lirici (Miki Shibahara, Stefano Fini, Claudio Cambi, Marcello Bianchi, Cie Shirotori, Ada Morviducci) esibirsi - diretti dal maestro Romualdo Lucci e accompagnati al pianoforte da Eleonora Frosecchi - in una selezione di brani tratti dalle più belle ed emozionanti opere liriche della tradizione.

A teatro Alessandro benvenuti. Me medesimo 9 Aprile

teatro lumiere Questa è la storia strampalata di Cencio, uomo di mezza

età fortemente in crisi su molti aspetti della vita, che dopo aver trovato nell’alcool un palliativo al senso di totale fallimento disgusto ci racconta con un sarcasmo a volte amaro, i suoi ricordi, e ci fa “vedere” quelli che ha sentito raccontare da altri falliti come lui: un padre di famiglia tormentato da due figlie maleducate e irriconoscenti, un altro che, licenziato, viene scoperto dal figlioletto in gita scolastica mentre chiede l’elemosina sui gradini di Santa Maria Novella. Mauro Monni. Potente 29 e 30 aprile, 1 maggio

teatro everest Una ballata popolare, una corsa nel tempo, un canto. Ci sono personaggi che diventano più veri se la loro esistenza è bagnata dal mito, è portata nell’aria dalla forza della poesia, da quella più alta a quella immensa e fortissima del racconto popolare, delle storie del canto del fuoco, i vecchi che raccontano, i ragazzi che ascoltano con il viso arrossato dai riflessi della fiamma del focolare.Questo è “Potente”. Aida 28 aprile, 3,7,8,10 e 12 maggio

teatro comunale Uno dei classici più amati dell’opera italiana. Un tripudio di musiche e colori brillantemente composte da Giuseppe Verdi. L’Aida torna al Comunale per la gioia di tutti gli appassionati, portando sul palcoscenico del Maggio le piramidi, gli elefanti, i palazzi sfarzosi e le acque del Nilo. Un classcio da non perdere, e non dimenticare.

lA MOStRA

Eleonora Duse rivive nelle sale della Pergola M

anifesti, biglietti, taccuini, appunti, ritagli di giornale e ancora abiti di scena e vestiti da camera. Questo ed altro è Il viaggio di Eleonora Duse intorno al mondo, fino al 17 aprile al Teatro della Pergola, mostra inserita nel calendario delle attività ufficiali per le Celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, e promossa assieme a Fondazione Giorgio Cini Onlus nell’ambito de Il teatro italiano nel mondo - Progetto della Compagnia Italiana Centro europeo di Teatro. Un viaggio nel tempo che accompagna il visitatore alla scoperta di un personaggio indimenticabile e di un’epoca, quella a cavallo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, che ha visto l’Italia trasformarsi radicalmente. Modernissima e commovente, la mostra in

corso al primo piano dell Pergola (dal lunedì al venerdì: 11-18, la domenica 11-15), vede esposti pezzi del puzzle che hanno composto la vita della grandissima attrice, capricciosa artista che ha portato con orgoglio il vessillo del belpaese nei teatri in cui ha reacitato e nei paesi che ha visitato, sparsi nei quattro angoli del globo. L’itinerario espositivo è strutturato in due sezioni distinte: la prima volta a presentare la vicenda biografica di Eleonora Duse e l’altra dedicata ai viaggi e alle tournée che l’attrice ha realizzato nel corso della sua carriera dal 1885 al 1924. Eleonora figlia, moglie e madre, questo è il ritratto multisfaccettato che ne viene fuori, alternando fotografie ufficiali a pezzetti di vita privata che incan/L.V.Z. tano il visitatore.

Le mostre Dianora Marandino fino al 15 maggio

galleria del costume La mostra presenta una selezione di capi d’abbigliamento realizzati da Dianora Marandino dal 1947 al 1971. L’artigiana, che si può definire ‘artista’, si dedicò allo studio dei colori da impiegare nella sperimentazione di nuove tecniche di pittura e di stampa su tessuto, come pure alla tintura di filati in lana da utilizzare nella tessitura. Con i suoi stessi tessuti decorati a stampa, realizzò capi dalla foggia lineare, rifuggendo dal creare modelli complessi e articolati. Picasso, Mirò, Dali. giovani e arrabbiati. la nascita della modernità fino al 17 luglio

Palazzo Strozzi Pablo Picasso, Salvador Dalì e Joan Mirò sono i tre protagonisti della mostra “Picasso, Mirò, Dalì. Giovani e arrabbiati: la nascita della modernità”, promossa dall’Ente cassa di risparmio e dalla fondazione Palazzo Strozzi con il supporto della soprintendenza al polo museale fiorentino, che fino al 17 luglio occuperà le sale del piano nobile di Palazzo Strozzi. Più di sessanta opere tra lavori giovanili e schizzi picassiani provenienti dai più importanti musei del mondo, dal Metropolitan Museum of Art di New York e da notevoli collezioni private. Mai come questa volta, il punto focale si sviluppa intorno al tema della gioventù, una gioventù ribelle e mai arresa davanti alle convenzioni di un’epoca che avrebbe imposto a queste tre figure chiave del Novecento un atteggiamento più pacato e convenzionale nei confronti della vita e nel loro approccio con l’arte.

l’aPPUnTaMEnTO Alla Fortezza da Basso

“Art”, l’artigianato torna protagonista

P

rimavera: bel tempo, scampagnate e... mostra dell’artigianato. Come ormai da tradizione, torna anche quest’anno “ART”, la Mostra Internazionale dell’Artigianato, che per nove giorni, dal 30 aprile all’8 maggio, trasformerà la Fortezza da Basso in una colorata festa della fantasia e della creatività. In occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, il viaggio di ART lungo lo Stivale partirà dalla Valle d’Aosta, regione ospite 2011 che, al padiglione delle Ghiaie, presenterà i “gioielli” del proprio artigianato legato al territorio e a millenarie tradizioni. Ma non mancheranno nemmeno, come di consueto, le “rotte” estere: quelle principali saranno verso Brasile, Cina e Russia che – insieme alla Spagna, paese ospite 2011 – formeranno un multiforme mix tra “Essere” e “Abitare”, fra proposte per la persona e oggettistica per la casa. E ancora, tra le tante iniziative in programma, occhi puntati su “Botteghe d’Art”, evento organizzato dalla Fondazione di Firenze per l’Artigianato Artistico in collaborazione con Cna e Confartigianato, che trasformerà gli spazi della Palazzina Lorenese in veri e propri atelier d’arte, mostrando dal vivo e in diretta i segreti del lavoro manuale “fatto ad arte”. Sul fronte dell’imprenditoria “rosa” new entry per “Donne in campo”, associazione di imprenditrici agricole, mentre per i più piccoli torna l’appuntamento con “Artigiani in Famiglia”, laboratori gratuiti per chi desidera sperimentare la manualità. Orario: dalle 10 alle 23, ultimo giorno chiusura alle 20. Ingresso: intero 3 euro (dal lunedì al venerdì), 5 euro sabato e domenica – convenzionati: 2 euro (dal lunedì al venerdì), 4 euro (sabato e domenica). Info: www.mostrarti/I.G. gianato.it.



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