Il reporter - Chianti Fiorentino - Luglio 2011

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Il Giornale nel tuo Comune Service ufficiale

LOMBARDINI

TEL 055 820007 Periodico d’informazione locale. Anno V n.63 del 1 luglio 2011. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10

iStrUZione barberino

PRIMO PIANO

LUGLIO 2011

Lo sponsor? Ti interroga Andrea Muzzi*

Q

asili, caccia orto botanico al Posto La natura Anche quest’anno come terapia: in molti potrebbero rimanere la storia del fuori Giardino dalle liste “SottoVico”, per i nidi. ilNovità regnoanche delle piante a scuola grasse PAGG.10-11 PAG.4

tavarnelle Il mercato si fa riciclone: nuove regole per gli ambulanti. Come si modifica la raccolta PAG.5

SPort

Il Chianti che cambia, tra progetti e lavori PAGG.2-3

L’ora del “tutti a piedi”

estate San Casciano

di Wiedenstritt - Zarrilli

C È teMPo Di Mercato Mentre Corvino è al lavoro per preparare la nuova Fiorentina, Il Reporter fa un salto indietro negli anni PAG.31

Volley, vento di novità Il Bisonte rinuncia a De Fonzo, Zago, Babbi e Vannini. In arrivo la palleggiatrice Peluso PAG.33

hi di cartine e mappe ci capisce poco, la rivoluzione pedonale scattata per San Giovanni deve ancora digerirla. Questione di tempo, niente paura, anche se specialmente per gli scooteristi la viabilità in piazza Pitti e dintorni (e non solo) è davvero cambiata radicalmente. Ma, del resto, Firenze alle aree pedonali ci è abbastanza abituata, e sono molte, anche fuori dal centro, le zone dove le auto sono bandite: vedi il lungarno Vespucci,

vedi certi tratti delle Cascine. Eppure, appena al di là dei nostri confini, di tutto questo non c’è quasi traccia: Sesto, ad esempio, di limitazioni al traffico ne conosce assai poche. Ma basta allargare lo sguardo per vedere che la politica del “tutti a piedi” è invece diffusissima: a Fez, in Marocco, c’è l’area più estesa al mondo, mentre a Friburgo c’è un intero quartiere assolutamente bandito alle auto. E la PAGG.8-9 lista continua...

Internet, arriva la banda larga PAG.7

Non solo mare, la All’interno l’inserto movida è anche qui dell’amministrazione comunale

l’intervista

Daniele Silvestri racconta “Scotch” PAG.29

Edizione del Chianti F.no • 13.050 copie distribuite da

PAGG.19-22 PAGG.24-25

uando leggo un giornale spesso sono attratto da quelle notizie piccole, che per leggerle bisogna farci attenzione altrimenti nemmeno le vedi. Secondo me sono le news che più di altre ti danno il vero termometro della situazione. Oggi ho trovato questa: “A Roma cattedre, lavagne e attaccapanni li comprano gli sponsor”. Che la situazione nelle scuole non fosse così felice me ne ero accorto anche da solo! Ma gli sponsor nella scuola? Già m’immagino come saranno le lezioni. La maestra entra in classe e dice “L’interrogazione di storia è offerta dalla pasticceria Gennaroni, dolci e diabete dal 1860!”. Per colpa dello sponsor alcune materie subiranno una drastica trasformazione. Immaginatevi come cambierebbe la religione se lo sponsor fosse la Vodafone: “Cosa disse Gesù a Lazzaro? Lazzaro alzati… Life is Now!”. Tutti i ministri dell’Istruzione, la prima cosa che fanno è la riforma della scuola. Si divertono a fare a gara a chi fa più riforme: “Io ho fatto 7 riforme”, “Io 8”, “Sì però io ne ho fatte 7 ma tutte nel solito giorno”, “Allora vinci tu!”. Prima di riformare ci potete dire cosa c’è che non va nella scuola? Non si capisce. Io a scuola ci andavo malvolentieri, avevo una maestra che mi tirava sempre gli schiaffi. Oggi una scuola così la rimpiango. Infatti, alla mia maestra ho detto: “Per cortesia, nel tempo libero può venire a tirare qualche schiaffo a mio figlio?”. *Comico


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Luglio 2011

il giornale nel tuo comune

l’inchiesta. Operai in azione: come cresce il Chianti

Al via la stagione dei lavori pubblici Lunga la lista dei cantieri aperti (o che inizieranno presto): scuole, aree sportive e strade. Il punto della situazione Gianni Carpini

E

state, tempo di vacanze, ma anche di lavori. Da San Casciano a Tavarnelle e Barberino sono molti gli interventi in vista: alcuni – attesissimi – metteranno a disposizione dei cittadini nuove strutture, altri valorizzeranno o amplieranno quelle già esistenti sul territorio. In tutti e tre i comuni la priorità è rappresentata dai servizi per i più piccoli. Così se San Casciano presto avrà un nuovo asilo nido, anche Barberino e Tavarnelle inaugureranno presto il cantiere della nuova scuola primaria. E poi sono in ponte mini appartamenti, parcheggi, un’area sportiva e un osservatorio astronomico. Accanto ai cantieri comunali, tiene ancora banco la questione

dell’Autopalio, la principale arteria di comunicazione per il Chianti, poco sicura - denunciano gli enti locali - e costellata da buche. Lo spettro di un pedaggio si allontana, per il momento, mentre da Roma arrivano cifre a otto zeri per la messa a norma della superstrada. Ma non c’è solo la Firenze - Siena: Provincia e Regione Toscana hanno stanziato una serie di investimenti per il territorio chiantigiano. E così, dopo la messa a norma della Sr 429 nei pressi della Zambra, sono in arrivo novità. Una volta conclusi lavori nel tratto senese – secondo le stime della Provincia – si ridurrà drasticamente il passaggio dei veicoli attraverso la frazione di Barberino.

L’INFRASTRUTTURA. Un anno vissuto fra annunci e proteste

L’odissea dell’Autopalio, tra pedaggi, polemiche e buche L

a più grande infrastruttura del Chianti, l’Autopalio, si trova ormai da oltre un anno alla ribalta di tutte le cronache locali. Risale infatti al maggio 2010 il famigerato decreto numero 78, che, per la prima volta, introdusse lo spauracchio del pedaggio sulla strada di collegamento tra Firenze e Siena. Quella data segnò anche l’inizio di una vera e propria battaglia portata avanti a suon di ricorsi al Tar e iniziative eclatanti, istituzionali e non, per coinvolgere il maggior numero di persone nella protesta del “No al pedaggio”. Anas da parte sua, dopo aver tentato di far cassa attraverso la maggiorazione (1 euro in più) del pagamento al casello autostradale

La superstrada dello scontro: in arrivo dalle amministrazioni un dossier sui suoi “mali”

più vicino (quello di Firenze Certosa) – cosa che le era costata una pioggia di ricorsi al Tar, dai quali era uscita perdente – aveva poi deciso di aggirare l’ostacolo lanciando nel settembre 2010 un bando, del valore di 150 milioni di euro, per la costruzione di una sistema di esazione senza barriere, su tutti i tratti di

sua pertinenza. Il successivo intervento dei due presidenti delle Province di Siena e Firenze, Simone Bezzini e Andrea Barducci, che per opporsi al pagamento del balzello, nel febbraio scorso, avevano addirittura percorso in camper l’intero tragitto della Firenze-Siena, aveva portato all’apertura di un tavolo tecnico di discussione fra il ministro alle Infrastrutture Altero Matteoli e Regione Toscana, Province di Firenze e Siena e istituzioni locali, per valutare insieme un progetto di ammodernamento e messa in sicurezza dell’arteria. In questo modo l’avvio dell’applicazione del pedaggio, prevista per il primo maggio scorso, ha subito una battuta di arresto. Un ulteriore rinvio è stato in seguito chiesto e ottenuto, da Regione e Province, per consentire l’esecuzione dei più urgenti lavori di adeguamento stradale. Novità sono arrivate dall’ultima intesa generale quadro Stato – Regione, che ha previsto 700 milioni di euro per la messa in sicurezza della strada. Intanto, per ripercorrere le tappe fondamentali dell’intricata vicenda arriva un dossier, preparato dai sindaci dei Comuni di Barberino, Impruneta, San Casciano e Tavarnelle e inviato al Parlamento italiano. Nel fascicolo sono evidenziati i dati sull’inadeguatezza, sulla pericolosità della viabilità, sull’assenza di requisiti strutturali e di sicurezza, sul pesante bilancio che segnala diversi incidenti a settimana, alcuni dei /I.B. quali mortali.

il progetto dell’area sportiva di

L’intervista Laura Cantini, vicepresidente della Provincia

Non solo la Firenze-Siena

A

nche la Provincia di Firenze ha in ponte alcune importanti opere sulle principali strade del Chianti. A darne conto è Laura Cantini, vicepresidente della Provincia con delega alle infrastrutture. Quali gli interventi principali? Le opere più rilevanti riguardano la Sr222: sono in corso i lavori del terzo lotto della variante di Strada, per un costo di un milione e 680mila euro, quasi interamente finanziati dalla Regione. Il cantiere procede regolarmente e quindi dovrebbe essere ultimato nel maggio 2012. Questa opera consentirà di deviare il traffico dal centro abitato della frazione di Strada in Chianti. Ma c’è anche un’altra variante Sempre restando sulla Sr222, la variante di Grassina si prefigura come l’opera più grande per il Chianti a partire dal 2012. Il suo costo è di 27 milioni di euro, finanziati da Regione, Provincia e dai Comuni di Bagno a Ripoli e Greve in Chianti; attualmente stiamo espletando le procedure per il bando di gara. Quali le altre novità? Per Impruneta verrà presto completata la circonvallazione dell’abitato, la Sp69 Imprunetana. Mentre sono in

Stampato da Rotopress International, Loreto (AN) Il Reporter del Chianti F.no raggiunge 13.050 famiglie Periodico d’informazione locale nei Comuni di Barberino, Tavarnelle, San Casciano

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Anno n.63 del 1 luglio N°reg 5579Vdel 17/05/2007 tribunale2011 di Firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10€

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Laura Cantini

corso varie opere per la messa in sicurezza della Sr2, la Cassia, riguardanti barriere e segnaletica, per la variante di Pietracupa alla Sp101, il Comune di Tavarnelle sta effettuando la progettazione preliminare, che dovrebbe consentire alla Provincia di conoscere l’entità dell’impegno finanziario. E la Zambra? Ci sono buone notizie per la Sr429, nel tratto che interessa la Zambra, nel Comune di Barberino: oltre a portare a termine la messa in sicurezza, i lavori nel tratto senese, già eseguiti al 50%, consentiranno di eliminare tutto il traffico che adesso pesa sulla /I.B. frazione.

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BARBERINO • SAN CASCIANO • TAVARNELLE

zoom/1. Ecco il piano degli interventi in fase di realizzazione. In arrivo servizi per bambini, case e parcheggi

Asili e mini alloggi: la nuova San Casciano In partenza la costruzione del nido (a risparmio energetico) di Cerbaia. Nell’ex Coop di Mercatale nasceranno sei appartamenti Erp, mentre a Molino di Sugana sono previsti altri posti auto

S

an Casciano… lavori in corso. E’ proprio il caso di dirlo: dando un’occhiata alla fitta agenda di opere pubbliche previste nel 2011 per capoluogo e frazioni, i cantieri attivi e da poco conclusi, sono davvero tanti. Fra gli interventi che avranno anche importanti risvolti sociali, si colloca a pieno titolo il nido di Cerbaia, i cui lavori sono già stati avviati. La nuova struttura scolastica sorgerà tra via Napoli e via

Firenze, nei locali dell’ex scuola elementare. Oltre alle particolari caratteristiche di edilizia ambientale, che consentiranno all’immobile di risparmiare energia attraverso l’uso di pannelli solari e riscaldamento a pannelli radianti, l’identità della struttura sarà strettamente legata alla sua posizione. L’opera fa parte dello stesso lotto urbanistico che prevede la creazione di sei mini alloggi per giovani coppie e anziani,

all’interno dell’ex scuola elementare della frazione, con annessi spazi comuni che serviranno da luoghi di ritrovo. La vicinanza di questi due edifici sarà uno dei tratti distintivi del nido, al cui interno saranno presenti: un’area per l’integrazione tra i piccoli utenti e i vicini di casa, un ambiente per il coinvolgimento dei genitori nelle attività dei loro piccoli, una cucina e un refettorio, in modo da garantire alla scuola autonomia anche sotto il profilo dei pasti. A tal proposito, procede a grandi passi un analogo cantiere che, sempre all’interno di un fabbricato preesistente, quello dell’ex Coop di Mercatale, permetterà di ottenere sei mini alloggi di edilizia residenziale pubblica per giovani coppie e anziani. Quelle di Cerbaia e Mercatale si prefigurano come le opere pubbliche più significative del 2011, anche in termi-

ni di investimento: rispettivamente 700mila e 500mila euro, interamente finanziati dalla Regione Toscana. L’amministrazione comunale ha poi rivolto grande attenzione al problema dei parcheggi. Dopo l’area di sosta di Decimo per 50 auto, nota per essere stata edificata con materiali di scavo provenienti dal cantiere della scuola di Mercatale e l’atteso parcheggio della frazione di San Pancrazio, che oltre a risolvere il problema della sosta, ha restituito decoro al centro abitato, sono iniziati i lavori per la creazione di nuovi posti auto in località Molino di Sugana: una dozzina di piazzole al servizio dei residenti del borgo. E’ infine tutto pronto per il taglio del nastro della Torre dell’Acqua, l’antico piezometro completamente restaurato, dalla cui terrazza si potrà ammirare una vista unica /I.B. sulle colline del Chianti.

zoom/2. Sport, scienza, istruzione, storia e cultura. A Tavarnelle e Barberino bollono in pentola grandi progetti

Dal pallone alle stelle, passando per la scuola S

i apre una stagione di lavori per Tavarnelle e Barberino. Nascono nuove scuole, quelle già esistenti crescono, i palazzi storici tornano alla vita, mentre sia gli sportivi sia gli appassionati di astronomia presto avranno i loro spazi dedicati. Dall’osservatorio del Chianti al palazzo Malaspina, dalla nuova scuola della Bustecca all’ampliamento della materna di Vico d’Elsa, fino alla costruzione dell’area sportiva di Tavarnelle, sono molte le novità in cantiere. Proprio in questi mesi sono partiti gli interventi per l’ampliamento della scuola materna di Vico, con la costruzione di un locale di circa 50 metri quadrati destinato alle attività ricreative. Ma l’attesa è soprattutto per l’ultimo tassello che andrà a completare il complesso didattico della Bustecca: la nuova scuola

primaria, una struttura a misura di bambino con dieci aule (cinque in più rispetto a quelle dell’istituto di via Semifonte), biblioteca, refettorio, aula magna e palestra. Un progetto realizzato in forma associata dai due Comuni. In questo caso i lavori, per un costo complessivo di oltre 4 milioni di euro, partiranno a settembre. Sul fronte tavarnellino un altro istituto si rifà il look. Si tratta della primaria di San Donato che, durante questi mesi estivi, sarà tirata a nuovo con interventi di imbiancatura, sugli infissi e sugli intonaci. Un altro progetto strategico è quello dell’area sportiva, che doterà Tavarnelle di un campo di calcio a sette con relativi spogliatoi. La partenza dei cantieri è prevista proprio in questo mese di luglio. Dal pallone alle stelle: si aprirà a settembre l’ultimo

I due comuni avranno una nuova primaria, palazzo Malaspina aprirà le sue porte ai cittadini, novità in arrivo anche per l’osservatorio del Chianti capitolo dell’osservatorio astronomico del Chianti, complesso che sorge nel territorio di Barberino. Dopo la prima parte degli interventi che si sono chiusi la scorsa estate, è adesso il momento della fase due con la

realizzazione della cupola, che avrà un diametro di circa sei metri e offrirà un punto di osservazione privilegiato. E presto torneranno a riaprirsi i battenti del rinascimentale palazzo Malaspina, cuore dell’antico borgo di San Donato. L’edificio è protagonista di un mastodontico intervento di recupero, costato quasi due milioni di euro, finanziati in parte dalla Regione Toscana, che lo farà diventare il centro di attività culturali e completamente accessibile ai disabili. La gran parte delle opere, ossia quelle strutturali e sulla facciata, si sono concluse, mentre in queste settimane inizieranno gli interventi sugli impianti interni e per quanto riguarda gli arredamenti. Il palazzo, che il Comune di Tavarnelle ha acquistato nel 2004 da un privato, tornerà alla vita in autunno. /G.C.


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Luglio 2011

il giornale nel tuo comune

AMbiente/1. La terapia? Si fa con le piante (grasse). La storia dell’orto botanico di Vico d’Elsa

I “fiori” del deserto sono qui, in serra Il “Giardino SottoVico”: oltre tremila esemplari per tante attività. Intanto si lavora alla nuova zona, tutta dedicata ai cinque sensi Gianni Carpini

zoom. Riconoscimento per il comandante Cantarero

Tavarnelle, il cavaliere è in divisa

D

ai giganti (alcuni supercactus che arrivano fino ai 4 metri di altezza), agli esemplari rari ed esotici provenienti da tutto il mondo. Il regno delle piante grasse si trova in Valdelsa, racchiuso in un ettaro di terreno e custodito da una trentina di volontari. Il “Giardino SottoVico”, nato a Vico d’Elsa grazie a un’idea lanciata da alcuni cittadini, oggi vanta una collezione di ben tremila esemplari, una serra di duecento metri quadrati e tanti progetti per il futuro. Ma non si tratta di un semplice orto botanico, qui la terapia si fa anche attraverso le piante. Da tempo nella struttura vengono ospitati, accanto ai laboratori per le scuole e alle visite guidate, attività per i diversamente abili. “Fin dall’inizio il nostro obiettivo era quello di creare uno spazio di socializzazione, per abbattere le barriere che troppo spesso dividono i diversamente abili dai cosiddetti ‘normodotati’ – spiega Andrea Giolitti, coordinatore del progetto - stare a contatto con i disabili vuol dire imparare a usare nuovi linguaggi, come i gesti e la mimica del viso”. In cantiere c’è la creazione di un “giardino dei sensi”, completamente accessibile agli ipovedenti e ai non vedenti, un’area composta da cinque zone per stimolare, tramite le piante, diverse sfere sensoriali: vista, udito, olfatto, gusto e tatto. “Le attività a contatto con la natura portano effetti positivi, provati scientificamente – prosegue Andrea Giolitti – viene a crearsi un singolare stato di rilassamento, si sviluppano particolari attitudini e sensibilità”. In questo ambito l’associazione “Giardino SottoVico” ha promosso vari eventi. L’ultimo si è svolto lo scorso 21 maggio: un

un momento della cerimonia

I

l’interno della serra di

Vico d’Elsa (foto: Alessio Senesi)

Un’esplosione di colori: luglio e agosto i mesi della fioritura convegno intitolato “Sopravvivere al quotidiano”, in cui esperti e specialisti hanno trattato il tema della disabilità. L’orto botanico è una vera e propria serra collettiva, aperta alla comunità, ma anche gestita dalla comunità: il progetto ha preso corpo nel 2008, grazie all’idea di una decina di cittadini e da lì si è evoluta: un’area abbandonata alla periferia del paese è stata bonificata, è stata costruita la serra, una reception e un’area per i la-

boratori. Ad oggi sono sono una trentina i volontari impegnati nella manutenzione, nello svolgimento di visite guidate e laboratori. Solo nell’ultimo anno scolastico sono stati oltre quattrocento gli studenti che hanno visitato la struttura. Proprio per gli alunni sono state pensate attività ad hoc, che utilizzano il mondo naturale come stimolo. Il giardino è aperto anche a turisti e semplici curiosi (per gli orari e informazioni è attivo il sito internet www.giardinosottovico.org). I mesi di luglio e agosto riservano infatti uno spettacolo unico, da non perdere: la fioritura delle piante grasse.

guarda le foto su

l comandante diventa anche cavaliere. Arriva un importante riconoscimento nei confronti di uno degli “uomini chiave” per quanto riguarda la sicurezza e l’ordine pubblico di Tavarnelle e Barberino. Da ben sedici anni alla guida della locale stazione dei carabinieri, il luogotenente Giuseppe Cantarero può adesso vantare una prestigiosa onorificenza, concessa direttamente dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano. 42 anni, sposato, due figli, il luogotenente Cantarero è stato infatti insignito dell’onorificenza di cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, titolo che viene attribuito per “benemerenze acquisite nel campo delle lettere, delle arti, dell’economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari”. La cerimonia ufficiale si è tenuta lo scorso 2 giugno, in occasione della festa della Repubblica, a Firenze nel salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. In tutto sono stati trentacinque i cittadini della provincia di Firenze che han-

no ricevuto la decorazione, alla presenza delle massime cariche civili e militari della Toscana. Il prefetto di Firenze Paolo Padoin ha consegnato l’attestato a Cantarero, inseme al comandante della legione dei carabinieri della Toscana, il generale Giovanni Nistri e al vicesindaco di Tavarnelle, David Baroncelli. “Sono onorato e infinitamente grato per la prestigiosa onorificenza che mi è stata concessa”, commenta Giuseppe Cantarero. “Un importante riconoscimento per l’ottimo lavoro svolto – spiega il vicesindaco David Baroncelli – l’impegno quotidiano del comandante e dei suoi

Da sedici anni al comando, per lui ora arriva il prestigioso titolo uomini garantisce a Tavarnelle un ottimo livello di vita, anche dal punto di vista della sicurezza. Siamo orgogliosi di questo titolo che fa onore al comandante, ma anche /G.C. all’intera comunità”.

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BARBERINO • SAN CASCIANO • TAVARNELLE

ambiente/2. La raccolta differenziata passa anche dai banchi. Nuove regole per gli ambulanti

Il mercato diventa verde e riciclone Il Comune di Tavarnelle lancia un’iniziativa per il corretto conferimento dei rifiuti. L’obiettivo? Diventare sempre più “eco” Gianni Carpini

A

l mercato settimanale cambia tutto: basta con i rifiuti non differenziati e con la sporcizia abbandonata al suolo in attesa degli operatori, adesso anche i banchi sono “eco”. A Tavarnelle sono entrate in vigore le nuove regole per quanto riguarda i venditori che ogni giovedì affollano piazza Matteotti. L’obiettivo? Aumentare la raccolta differenziata, che nei mesi scorsi ha raggiunto punte del 57 per cento. Le norme a cui i venditori devono attenersi sono semplici. Niente più rifiuti organici sparsi nelle aree assegnate, al termine del mercato settimanale: da adesso gli ambulanti sono tenuti a suddividere accuratamente gli scarti e a riporli in sacchi chiusi, da lasciare a fianco o

sul retro della piazzola. Stesso discorso vale per gli altri rifiuti che possono essere avviati a recupero: carta e cartone vanno pressati per diminuirne il volume; plastica, imballaggi in cellophan e nylon devono essere messi in sacchi chiusi, per poi essere lasciati nei pressi del banco. Per quanto riguarda invece l’indifferenziato, come ad esempio le grucce per gli articoli di abbigliamento, sarà lo stesso venditore a gettarli, chiusi in sacchetto, nel più vicino cassonetto dell’immondizia. Le nuove norme dell’ecomercato sono state definite dal Comune di Tavarnelle in collaborazione con Safi-Quadrifoglio. Sono stati gli ispettori ambientali a illustrare le nuove norme direttamente agli operatori, prima della partenza

uno scorcio di piazza

Matteotti

ufficiale del progetto. Un novità ben accolta dagli ambulanti, spiegano gli “ecosceriffi”. “I commercianti possono dare un valido contributo al potenziamento della raccolta differenziata di cui nei primi mesi dell’anno registriamo un significativo trend in crescita spiega l’assessore comunale all’Ambiente David Baroncelli - ognuno di loro può offrire un esempio alla cittadinanza e rappresentare un atteggiamento culturale per la sensibilizzazione della comunità sulle tematiche ambientali”.

Il fine ultimo è di aumentare la raccolta differenziata, diminuendo contemporaneamente la quantità di rifiuti prodotti da ogni cittadino. Mercato quindi non solo luogo dell’acquisto, ma anche di informazione sulle buone pratiche ambientali. Proprio in piazza Matteotti, ogni quarto giovedì del mese dalle ore 8 alle 11, fa tappa il furgone di Safi-Quadrifoglio, per la raccolta degli olii esausti (anche quelli usati per cucinare, che sono altamente inquinanti), e dei rifiuti domestici pericolosi.

barberino. Al vaglio un piano per riqualificare Linari, mentre si riaccendono i riflettori sulla frazione

Il “borgo fantasma” torna alla vita. Grazie a un progetto D

il castello di

a paese dimenticato a nuovo gioiello della Valdesa. Dopo essere stato abbandonato per decenni, sul borgo medievale di Linari si riaccendono i riflettori: il complesso di edifici, le cui origini vengono fatte risalire intorno all’anno mille, avrà adesso un futuro. La nuova pagina di storia per l’antica fortificazione immersa tra le colline del Chianti sta in due progetti al vaglio del Comune di Barberino. In cantiere c’è un ambizioso piano per riqualificare l’area, con la realizzazione di appartamenti e un punto di ritrovo per la nuova vita paesana, rappresentato da un bar latteria. Al centro del recupero due sezioni del paesino: da una parte il parco e il castello, che domina l’intero conglomerato, dall’altro le case del borgo. “Un significativo e atteso punto di arrivo - spiega il vicesindaco di Barberino Mario Becattelli - ma soprattutto un punto di partenza per una nuova stagione di vita del borgo che si appresta a diventare realtà e questo anche grazie alla sensibilità e all’impegno dei

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suoi abitanti, vecchi e nuovi, che hanno contribuito a destare e richiamare attenzione intorno all’antico abitato di Linari”. Proprio per innescare questo processo di rinascita sociale e culturale, gli abitanti che ancora oggi risiedono nel borgo o nelle sue vicinanze si sono organizzati, grazie all’associazione “Amici per Linari” e hanno promosso una manifestazione, in collaborazione con l’Unione comunale del Chianti fiorentino. La frazione di Barberino è tornata a popolarsi di persone, grazie a un cartellone di eventi, intitolato “Linari Vive” che tra performance musicali, appuntamenti enogastronomici, spettacoli ed escursioni ha animato il territorio nella seconda metà del mese di giugno. L’origine del borgo risale, stando ai documenti di Badia a Passignano, al 1071. La collocazione geografica non riservò vita tranquilla ai suoi abitanti, spesso al centro delle attenzioni delle litigiose Firenze e Siena, fino all’unificazione della Toscana /G.C. messa in atto dai Medici.

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Luglio 2011

il giornale nel tuo comune

SHOPPING. Partite le svendite di fine stagione. Aspettative deludenti per i commercianti

I saldi arrivano prima, ma sono magri Scatta la caccia all’occasione. Gli sconti in tempi di crisi fanno

Ilaria Biancalani

gola ai consumatori, ma il budget a disposizione diminuisce.

N

el Chianti, come in tutta la Toscana, i saldi per l’estate 2011 sono partiti il 2 luglio. Le svendite di merce, un tempo di fine stagione, sono da sempre considerate dai consumatori un’opportunità per fare acquisti con sconti che possono spingersi fino a percentuali interessanti. Ma dalla parte del commerciante, il saldo come viene visto? Cosa si aspettano da quelli in corso? Sentendo alcuni negozianti, si

Così, anche le previsioni sono improntate al pessimismo. La soluzione? Una norma “libera saldo”, dicono i negozianti

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Il ritorno, dopo il restauro

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tornata nella sua “casa”, la millenaria Pieve di Santo Stefano a Campoli, la Madonna col Bambino di Jacopo Confortini. Un’opera datata 1620 che, dopo un capillare restauro che le ha restituito colori, forme e lucentezza, è stata restituita alla comunità nel suo antico ed originario splendore. Autrici dell’intervento sulla preziosa tela, Beatrice Borgograni, Lucia Cioppi e Angela Matteuzzi, che hanno usato particolari tecniche di lavorazione, che hanno permesso un restauro mirato. Sono stati invece un cittadino e ChiantiBanca coloro che si sono adoperati affinché l’opera riacquistasse il pregio di un tempo. Una presenza pittorica autorevole, quella del Confortini, che ha lasciato tracce importanti sul territorio fiorentino, come ha sottolineato Maria Pia Zaccheddu, funzionario di zona della Soprintendenza per i Beni Architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Firenze, Pistoia e Prato. La Madonna col Bambino è un quadro dal profondo significato iconografico, che è stato evidenziato da Monsignor Timothy Verdon, direttore dell’ufficio dell’Arte sacra e dei Beni culturali ecclesiastici dell’arcidiocesi di Firenze. L’interesse della comunità verso il luogo e la sua storia è testimoniata anche dalla ristampa di un libretto dal titolo “Campoli, il paese e la pieve millenaria di Santo Stefano”, che racchiude tutti i “segreti” dell’antica pieve fin dalla sua prima apparizione: un atto di vendita datato 27 marzo 903. Un legame con il territorio che Campoli vive anche attraverso il vino chiantigiano, descritto ne “La storia dell’etichetta del /I.B. Clemente VII”.

evince che il trend delle vendite è quello (negativo) degli ultimi anni, nei quali è iniziata la crisi. Il 2008 ha segnato il cambiamento nelle abitudini di chi compra: il cliente aspetta i saldi oppure si reca dove si trovano “tutto l’anno”. Alcuni esercizi infatti, da un lato per cercare di andare incontro alle minori disponibilità dei clienti, dall’altro per garantirsi vendite più costanti e coprire i cosiddetti “periodi morti”, effettuano sconti e promozioni anche in tempi non sospetti. Una cosa è chiara a tutti: oggi, più che mai, il consumatore è attratto dalla parola “saldo” e, in generale, dai prezzi contenuti. A questo si accompagna la scomparsa, sempre secondo i commercianti, del “cliente abituale” e la maggior propensione in linea generale a spendere i propri (pochi) soldi in vacanze (sempre più brevi) o ristoranti, ai quali difficilmente si rinuncia anche in tempi di magra. A fare le spese del calo nelle vendite sono quindi soprattutto i negozi di abbigliamento, calzature e pelletteria, dove nonostante il morale e l’umore non sempre alle stelle di chi sta dall’altra parte del bancone, la cortesia e la disponibilità devono essere costantemente al top, per cercare di accaparrarsi qualche vendita giornaliera in più. Il presidente del centro commerciale naturale “La dolce gita”, Saverio Corti, lancia addirittura un monito ai colleghi. “Mi auguro che nessuno riponga grandi aspettative in questi saldi estivi che, sicuramente, non brilleranno – dice – purtroppo la svendita, così come viene proposta oggi, non è più credibile. La giusta regola sarebbe quella di rispolverare il ‘fine stagione’, che però partiva a settembre, oppure l’alternativa è quella di liberalizzare la possibilità di fare promozioni. Quest’anno, con la crisi tuttora tagliente, si è assistito al massimo crollo nelle vendite, peraltro prevedibile. Per questo nessuno ha riassortito la merce e quindi anche gli articoli da mettere a sconto sono piuttosto limitati”. E i consumatori che ne pensano di tutto questo? Da alcune interviste a campione emerge che la maggior parte dei sancascianesi aspetta i saldi per comprare i capi di stagione, visto che – dicono - partono così presto. Gli acquisti, in ogni caso, vengono ridotti ai minimi termini e sono sempre ben ponderati. Insomma se un tempo i saldi potevano essere un modo per “regalarsi” qualcosa in più, adesso l’unico lusso che resta possibile concedersi è comprare lo stretto necessario, meglio se super scontato.

L’unico “lusso” è concedersi il minimo indispensabile


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BARBERINO • SAN CASCIANO • TAVARNELLE

il caso. 1.500 libri e tanta buona volontà: dall’idea di quattro cittadini nasce un punto di lettura

Chiesanuova, la biblioteca è fai da te Ilaria Biancalani

a disposizione della comunità

U

vive grazie ai volumi donati e all’impegno dei volontari. Dalla geografia alla filosofia, dai dizionari alla psicologia: all’interno del circolo ricreativo è possibile prendere in prestito e consultare vario materiale

la biblioteca di

Chiesanuova

FOCUS

na biblioteca realizzata da volontari e a costo zero. E’ questo il nuovo punto lettura attivo all’interno del Circolo ricreativo di Chiesanuova: un nuovo spazio culturale nella campagna chiantigiana, vicino ai cittadini. Sono proprio questi ultimi che hanno avuto l’idea di creare una “cittadella della cultura” dal niente e senza spendere un centesimo. I libri sono stati per lo più donati dai cittadini, da una casa editrice e dai bibliotecari di San Casciano, Scandicci e Firenze, mentre le scaffalature ce le ha messe il Comune di San Casciano. Ma l’idea geniale, quella dalla quale è nato il progetto ed è stato poi tradotto in realtà, è tutta farina del sacco di Ivana Gherardelli, Adriana Pettini, Anna Capanni e Moreno Cheli: i quattro volontari che, per amore dei libri e della lettura, hanno messo in piedi una biblioteca nel cuore della campagna sancascianese, a Chiesanuova, nel luogo di maggior aggregazione della frazione che è il Circolo ricreativo culturale. “Sarà uno spazio a disposizione della comunità e soprattutto dei più giovani - commenta soddisfatta Ivana Gherardelli – che abbiamo potuto realizzare grazie alla generosità degli stessi cittadini, della casa editrice Giunti che ci ha donato numerosissimi libri per bambini e ragazzi, peraltro nuovi, e della grande disponibilità mostrata dai bibliotecari Cecilia Bordone di San Casciano, Sandro Bonechi di Scandicci e Sandra Tramonti di Firenze”. La biblioteca ha aperto i battenti con un patrimonio iniziale di 1500 libri, catalogati e suddivisi per enciclopedia, opere generali, geografia, filosofia, psicologia, scienze sociali, dizionari, scienze. Nella piccola sala lettura, ispirata negli arredi alle atmosfere della cultura francese, è possibile prendere in prestito e consultare i libri scegliendoli da un catalogo cartaceo e compilando l’apposita scheda resa disponibile dal bibliotecario. Una curiosità. I primi fruitori del nuovo “regno dei libri” di Chiesanuova sono stati il sindaco e la giunta, subito dopo il taglio del nastro. La biblioteca è aperta tutti i sabati dalle 16 alle 20 (Info: 055 8242370).

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Internet: ecco la banda larga

Il Chianti sfreccia sul web

I

nternet veloce è sbarcato anche a San Casciano. La banda larga è finalmente diventata realtà, con l’installazione, da parte dei tecnici di Infracom-Italia, dei ripetitori principali che garantiranno la copertura di quasi tutto il territorio comunale. Le antenne sono state posizionate in alcuni dei punti più elevati del Comune come la Torre dell’Acqua, i campanili di Campoli e Mercatale, Ponterotto, oltre alla località Roveta che servirà la parte nord di San Casciano (La Romola, Chiesanuova, Molino di Sugana). I cittadini interessati ad acquistare il prodotto sono stati informati direttamente dai tecnici, attraverso un ciclo di incontri che si sono svolti nel mese di giugno a La Romola, a Mercatale e al Bargino. Un traguardo decisamente importante per il territorio, che nell’era internettiana, rende un servizio divenuto praticamente indispensabile: l’Adsl, a portata di cittadino, imprenditore, turista. “Data la conformazione collinare del nostro territorio – spiega l’assessore all’innovazione tecnologica, Donatella Viviani - è possibile che per le località più isolate la connessione sia meno agevole, pertanto se questa prima copertura che

virtualmente interessa l’intero territorio non sarà sufficiente valuteremo di procedere con una successiva ancora più ampia e capillare”. E la banda larga non è l’unica delle positive novità che, nel campo della tecnologia, riguardano il Comune di San Casciano. Presto infatti sarà attiva una connessione wi-fi, che sarà disponibile nelle piazze del capoluogo, dove in piccola parte c’è già una copertura del servizio (nell’area esterna della biblioteca e di piazza Samonà) e, per quanto riguarda le frazioni, in piazza Vittorio /I.B. Veneto a Mercatale.

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Il nuovo spazio culturale


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attualità

Luglio 2011

Dossier/1. Con le novità da poco introdotte la superficie off-limits arriva a toccare i sei ettari

A piedi è bello, ma solo a Firenze nel capoluogo sono tante le zone vietate alle auto: prima del

Serena Wiedenstritt

Duomo era toccato a piazza Ognissanti, arco di san Pierino, san

P

niccolò, una parte delle Cascine. Ma fuori dal perimetro cittadino le cose cambiano: a sesto, ad esempio, i divieti sono pochissimi

edonale è bello, è salutare ed è ecologico. Camminare fa bene e senza traffico è sicuramente più piacevole. E proprio “pedonalizzare” è il neologismo più in voga nell’ultimo periodo. Sul dizionario è spiegato come “riservare una zona cittadina al solo transito pedonale”, anche se spesso deroghe e deroghine invalidano anche

DaL 24 GIUGnO Ecco tutte le modifiche

Per gli scooter è una rivoluzione

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una veduta di piazza

ognissanti (foto

di

giuseppe deLLa maria)

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ei è il numero magico di questa nuova, recentissima tappa della pedonalizzazione di Firenze, che porta, appunto, a sei ettari la superficie di strade e piazze off-limits per il traffico. Via Tornabuoni, piazza Pitti e via Por Santa Maria sono i nodi al centro della rivoluzione che il sindaco Renzi ha attuato per “recuperare la bellezza e la vivibilità della città”. Rivoluzione che riguarda sia le abitudini dei cittadini che lavorano o vivono nel centro storico, sia tutta la viabilità cittadina, fino alla rete di taxi e bus. Dopo le polemiche in consiglio comunale, i sondaggi dei quotidiani e il battage per informare sulle novità (solo i sensi di marcia invertiti ammontano quasi a una cinquantina) il tutti a piedi-fase due è partito. E la vita cambia anche, o forse soprattutto, per il popolo degli scooteristi, che sono stati invitati a utilizzare maggiormente i viali e meno le scorciatoie in ztl, oltre ad aver visto sparire alcuni dei parcheggi più “comodi” e centrali. Erano infatti le due ruote a far registrare il maggior numero di passaggi nelle aree che sono state soggette al provvedimento entrato in vigore il 24 giugno scorso: seimila transitavano ogni giorno sul lungarno Acciaiuoli, 5.400 utilizzavano la direttrice via Guicciardini-piazza Pitti. Quanto a chi già utilizzava i mezzi pubblici per avvicinarsi alle zone interessate dalla pedonalizzazione di San Giovanni, i provvedimenti di circolazione hanno comportato una riorganizzazione di cinque linee Ataf: 6, 11, 22 e 36/37, che transitavano in via Tornabuoni, e i bussini elettrici C3 e D, che passavano da via Guicciardini e piazza Pitti. La logica, chiaramente dichiarata dall’amministrazione, è quella di attuare un cambio di passo della città e di ricondurla a una dimensione più umana, anche sull’esempio di altre grandi città europee. /S.W.

guarda il video su

le migliori intenzioni. Ma va detto che a Firenze e dintorni molte zone vietate al traffico esistevano già prima dei recentissimi interventi in piazza Pitti e via Tornabuoni: se la data che tutti ricordano è quella del 25 ottobre 2009, quando piazza del Duomo venne “liberata” dal passaggio dei taxi e degli oltre duemila autobus al giorno per tornare a essere calpestata solo da passi di fiorentini e turisti, ci sono, da ancora prima, diversi angoli della città dove il traffico è bandito. Fra questi la parte centrale di piazza Ognissanti, lungarno Vespucci nei pressi del consolato americano, il tanto discusso (soprattutto per la sua dubbia frequentazione) arco di San Pierino, parte di piazza Stazione, ovviamente il Ponte Vecchio e parte di piazza San Lorenzo, fino a salire al piazzale Michelangelo passando per la zona di San Niccolò. Sono inoltre pedonali le Cascine, nel vialone che costeggia l’Arno e che è frequentato per lo più da skater, roller, ciclisti, runner e altri sportivi. Inoltre, già prima della seconda data storica (il 24 giugno scorso), quando Firenze si è conquistata i suoi 6 ettari di pedonalizzazione, era già possibile arrivare da piazza Beccaria al cuore del centro – piazza del Duomo, piazza della Repubblica e piazza Signoria – senza passare da zone con libero accesso alle macchine, né respirare smog, a parte quello di rari residenti, e accompagnati solo dal bip bip dei bussini elettrici. Ci sono poi le zone pedonali a tempo, tutte quelle che in mattinata si chiudono alle macchine per aprirsi ai mercati rionali e all’incontro delle persone del quartiere. Ma sulla pedonalizzazione i pareri sono vari e diversificati anche soltanto uscendo (di poco) dal confine del comune di Firenze. Pochi chilometri più in là, alle porte della città, ad esempio c’è Sesto Fiorentino, dove non esistono in pratica aree pedonali. L’unica strada pedonalizzata di recente, dopo una riqualificazione complessiva, è via Cavallotti, la principale strada “commerciale” del centro. C’è poi anche una piccola parte di via Verdi, all’incrocio con via Gramsci, sempre nel cuore del centro, che per qualche centinaio di metri è vietata ai veicoli a motore, ma in generale si può dire che a Sesto una vera politica di pedonalizzazione non sia mai stata intrapresa, “anche perché la conformazione urbanistica non lo richiede né lo renderebbe granché utile”, fanno sapere dal Comune. Diversa la politica di Campi Bisenzio, che limita il traffico nella sua arteria principale, e quella di Scandicci, che ha il suo centro commerciale dove si entra esclusivamente a piedi e dove si sta lavorando per la nuova piazza del Comune, disegnata da Rogers e assolutamente smog-free.

Ci sono anche spazi interdetti ai motori, ma solo a tempo


attualità

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Dossier/2. Alla scoperta delle aree pedonali più curiose del globo: dalla più antica alla più grande

Il giro del mondo... a passo d’uomo La più estesa è a Fez, in Marocco. a Friburgo c’è un intero quartiere dove i mezzi non possono entrare, mentre a supai, in arizona, si arriva solo a piedi, a cavallo o in elicottero Ludovica V. Zarrilli

A

ree pedonali nascono (e crescono). E se a Firenze si fa un gran parlare di quanto e se la nuova rivoluzione delle strade del centro servirà, ecco qualche curioso (e funzionante) esempio di aree pedonali sparse al di fuori dei confini di casa nostra. Prima di prendere il largo è meglio parlare del Bel Paese, dove le aree pedonali più famose hanno cominciato a spuntare nel 1980, quando l’allora sindaco della capitale Giulio Carlo Argan decise di restituire ai pedoni l’area intorno al Colosseo, monumento usato fino ad allora come un’enorme rotatoria. Dopo Roma, seguirono a ruota piazza del Plebiscito a Napoli e, udite udite, piazza della Signoria a Firenze, che - ai più giovani sembrerà assurdo - veniva utilizzata dai fiorentini a mo’ di parcheggio. E se le pedonalizzazioni dello Stivale sembrano ormai cosa nota e non fanno più notizia, basta allontanarsi di poco dai confini italiani per trovare subito qualche città più virtuosa delle nostre. Partiamo dal podio: la metropoli europea che vanta il primato della prima area senza auto è Rotterdam, in Olanda, che già nel 1953 decise di restituire ai cittadini la centrale e modernissima Lijinbaan. Subito dopo toccò a Stevenage, nel Regno Unito, che diede vita al primo shopping center a prova di bipede nel lontano 1959. Terza in classifica è Copenaghen: nella capitale danese, dalla strada di Strogen comincia un dedalo di vie che compongono una delle aree pedonali più vaste d’Europa. Per andare a recuperare lo scettro dell’area pedonale più vasta al mondo bisogna però attraversare il mar Mediterraneo e arrivare fino a Fez, in Marocco. La medina, al centro della città, con i suoi 5.900 vicoli strettissimi rappresenta in assoluto l’area “car free” più grande al mon-

do. Ma anche Tangeri, Il Cairo e Casablanca si difendono bene. Un discorso a parte lo merita Vauban, quartiere di Friburgo, in Germania, costruito rispettando criteri di ecologia e sostenibilità: case di legno, biciclette dappertutto, verde pubblico a non finire e, ovviamente, nessuna automobile all’orizzonte. Il trucco per realizzare un’isola felice del genere è molto semplice: innanzitutto i mezzi pubblici sono super efficienti, in secondo luogo non sono stati realizzati parcheggi all’interno del quartiere, quindi è letteralmente impossibile posteggiare la propria macchina. Gli unici posti auto sono dei grossi e funzionali parcheggi alle porte del quartiere, che hanno però lo svantaggio di avere costi di affitto esorbitanti, in modo da disincentivare gli abitanti (circa cinquemila residenti) all’uso delle quattro ruote.

La prima della storia è quella realizzata a Rotterdam, in Olanda, nel lontano 1953 Negli Stati Uniti le aree pedonali sono meno diffuse, ma qualche esempio curioso non manca neanche oltreoceano: è il caso di Supai, in Arizona, una comunità interamente car-free all’interno di una riserva indiana. Dista otto miglia dalla strada più vicina e l’unico moda per raggiungerla è a piedi, oppure a cavallo o in elicottero. E’ l’unica località degli States in cui la posta viene ancora consegnata da un postino che viaggia a dorso di mulo.

una strada deLLa medina di

fez, maroCCo

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istruzione

Luglio 2011

ForMazione/1. In città sono state presentate più di 2.600 domande: circa mille bambini in “bilico”

Asili nido, tutti in cerca di un posto a Firenze le strutture comunali sono cinquantadue, spalmate sui cinque quartieri. Per chi non rientra in graduatoria la regione mette a disposizione alcuni voucher, per rimborsare i genitori che sono dovuti ricorrere ai privati accreditati Serena Wiedenstritt

G

iocare, conoscersi, iniziare a interagire. Sono sempre più numerose le mamme che scelgono il nido d’infanzia come soluzione per i piccoli, mentre loro sono al lavoro, o semplicemente come esperienza perché i propri figli inizino a familiarizzare con i giovanissimi coetanei prima della materna. E l’Europa parla chiaro in merito, visto che entro il 2010 l’obiettivo fissato dalla “strategia di Lisbona” indicava come minimo il 33% di copertura del servizio di asili nido, indicandolo come un servizio essenziale. Ma a Firenze come va? Si sono chiuse il 3 giugno le iscrizioni per i nidi d’infanzia comunali, che sono 52 spalmati sui cinque quartieri. Le domande arrivate sono state 2.670 e il Comune stima che, se per circa 1.500 bambini non ci saranno problemi, ne resteranno almeno 1.000-1.100 in lista d’attesa, anche se i dati potrebbero essere falsati dalla questione dei voucher regionali, che richiedono l’iscrizione ai nidi comunali anche per avere diritto alla partecipazione alla retta dei nidi privati. Per chi non rientra nei posti a disposizione nelle graduatorie regionali, infatti, la Regione Toscana, che comunque vanta un posto ogni tre richieste

per l’offerta di asili nido, ha stanziato fondi che verranno ridistribuiti alle famiglie che sono dovute ricorrere a strutture private accreditate. In questo caso, però, si tratta di rimborsi, che vengono erogati dopo aver pagato e usufruito del servizio. Ma l’offerta dei nidi fiorentini è destinata ad aumentare, anche grazie all’apertura di asili aziendali in cui alcuni posti sono riservati alle graduatorie generiche. Proprio in questo ambito arriverà a breve il nido aziendale del Comune nell’ex Meyer. L’ok ai lavori, per un totale di un milione e 165mila euro, è arrivato a inizio giugno e, già fra un anno, a luglio 2012, la struttura dovrebbe essere pronta e in grado di ospitare i piccoli dei dipendenti comunali dal settembre successivo. Non mancheranno aree gioco, pranzo, riposo, cambio e servizi igienici, ol-

L’offerta è destinata ad aumentare grazie all’apertura dei locali “aziendali”

tre a locali connessi al funzionamento del servizio educativo e per i servizi tecnici, insieme a un ampio spazio all’aperto per giardino e giochi. Quanto alle tariffe delle strutture del Comune, i costi mensili dipendono dall’orario scelto per il bambino e dalla fascia di reddito di appartenenza. Si va quindi da un minimo di 59 euro al mese per una famiglia con valore Isee di 5.500 euro e per un tempo corto con uscita alle 13.30 o 14.30 fino a 532 euro mensili per chi ha valore Isee uguale o maggiore a 32.500 euro e desidera – o piuttosto deve – lasciare il piccolo al nido fino alle 18. Il Comune, invece, spende annualmente circa 23 milioni di euro per garantire questo servizio, anno dopo anno sempre più indispensabile. Ma, a fronte di queste spese, la soddisfazione dei genitori è alta, come testimoniano i dati della ricerca promossa dall’assessorato alla pubblica istruzione del Comune a fine 2010, che ha promosso, e con voti alti, i nidi comunali. Qualità delle strutture, efficacia dei percorsi educativi ed efficienza nell’organizzazione sono i fiori all’occhiello di un sistema che mette al primo posto i piccoli e le loro famiglie, le cui esigenze risultano alla base dell’organizzazione del servizio.

CUrIOsItÀ Tante le proposte alternative riservate alla primissima infanzia. Ma manca ancora “l’agriasilo”

Le lingue straniere si imparano da piccoli. E l’educatore ospita a casa sua a scelta del nido è un momento importante, e per molte mamme – tranne le poche fortunate i cui piccoli si innamorano fin dal primo momento del nuovo ambiente e della nuova compagnia – i giorni dell’inserimento sono i più difficili da affrontare, con ansia da distacco e pianti al seguito. Salvo che, dopo qualche settimana, il bambino inizia ad ambientarsi così bene che il sabato mattina, quando si sveglia, quasi reclama l’appuntamento con educatrici e giovanissimi compagni di giochi. Per affrontare tutto questo può essere utile un’occhiata alle novità fiorentine e alle ultime tendenze. Per prenderla con filosofia e tanta consa-

pevolezza. C’è ad esempio “Canadian Island”, che si propone di avvicinare i bambini dai 12 ai 36 mesi ai suoni della lingua inglese attraverso “attività che hanno lo scopo di favorire esperienze significative per la crescita cognitiva ed emozionale dei bambini”, e che vanta uno staff di operatori madrelingua inglesi. C’è poi il “Klabkids” in via del Ferrone: è accanto al centro Klab con i suoi molteplici servizi, comodo per la mamma che, andando a portare o a prendere il piccolo, ne approfitta per un’oretta in palestra o dall’estetista. Propone fra le diverse attività anche musica, piscina e massaggio pediatrico. E ancora, c’è l’universo

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L

dei nidi domiciliari: a Firenze sono dodici e si definiscono come un servizio educativo che si svolge presso il domicilio di un educatore, che mette a disposizione uno spazio idoneo, rivolto a un gruppo di cinque bambini di età compresa tra i 12 e i 36 mesi. Infine c’è, ma solo in teoria, l’agriasilo. L’idea, che renderebbe felici tante mamme e tanti babbi, è quella di un luogo immerso nel verde, a stretto contatto con la natura, all’aria aperta, lontano dai ritmi del traffico e della città, dove far crescere i propri figli. L’esperienza, che è già partita in altre zone del Paese, non ha /S.W. ancora trovato attuazione in provincia di Firenze.


istruzione

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ForMazione/2. Da settembre sconti sui servizi scolastici proporzionali al totale dei figli

Famiglie numerose, risparmi in arrivo agevolazioni sulle tariffe del trasporto, della refezione e non solo. Inasprite, invece, le pene per chi dichiara il falso e paga meno. Intanto via al restyling di molti edifici: interventi per quattro milioni Benedetta Strappi

T

ra i banchi di scuola, il prossimo anno, i giovani fiorentini si preparano a trovare qualche novità. Buone, a dire la verità. Una riguarda le famiglie numerose: recentemente, infatti, il consiglio comunale ha dato il via libera a una delibera che prevede, per questo tipo di nuclei, un abbattimento delle tariffe per tutti quei servizi come la refezione, il trasporto scolastico, il pre e post scuola. “A partire dal prossimo anno scolastico – ha spiegato l’assessore comunale all’educazione Rosa Maria Di Giorgi – anche alle famiglie numerose con attestazione Isee pari a 32.500 euro si applica un abbattimento percentuale sulle tariffe, calcolando lo ‘sconto’ sul numero totale dei figli anziché solo su quelli che frequentano i servizi”. Più nel dettaglio: gli sconti saranno proporzionali al numero di bambini e ragazzi in famiglia. “Ad esempio – ha proseguito l’assessore all’educazione – per una famiglia con tre figli l’abbattimento è del 30 per cento, con quattro del 40 per cento, con 5 o più figli del 50 per cento. I figli considerati nel computo, e che non usufruiscono dei servizi, dovranno avere un’età inferiore a 26 anni e non dovranno avere propri redditi alla data dell’attestazione Isee”. Fino ad oggi le cose funzionavano invece in maniera diversa e gli sconti erano riservati a redditi Isee fino a 22.500 euro. Altra novità è l’inasprimento delle sanzioni

per chi paga i servizi scolastici meno di quanto dovrebbe: “Chi truffa l’amministrazione – ha spiegato ancora l’assessore – pagando meno del dovuto sia il servizio nido che quelli di supporto alla scuola o usufruendo di borse di studio e contributi sui libri senza averne diritto, dovrà sborsare il triplo del beneficio economico conseguito con la dichiarazione falsa, oltre a versare la somma che non ha pagato o che ha percepito indebitamente”. Nel frattempo, chiusi i battenti dell’anno scolastico 2010/11, negli asili e nelle scuole fiorentine hanno preso il via i consueti lavori estivi. Si tratta di interventi di vario tipo, per i quali sono stati stanziati dal Comune 3 milioni e mezzo di euro complessivi: consolidamenti di solai e coperture, adeguamento alle normative sulla sicurezza di centri cottura, refettori e zone lavaggio, manutenzione delle cucine degli asili nido, lavori alle facciate nel caso delle scuole Collodi e Poliziano, sostituzione degli infissi negli istituti del quartiere 4 e, infine, il completamento dell’adeguamento alle norme sulla prevenzione degli incendi. Per quanto riguarda le superiori, invece, la Provincia investirà quasi 600mila euro in interventi funzionali: quelli maggiori, a Firenze, riguarderanno il consolidamento di due solai al liceo Pascoli (60mila euro) e la sistemazione delle aule al liceo Rodolico di via del Podestà (53mila euro).

ateneO Dal prossimo anno accademico saranno introdotte prove di ammissione per alcuni percorsi

Corsi di laurea in inglese e più test d’ingresso: novità all’università

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ue parleranno solo in inglese, altri da ora in poi richiederanno un test di ingresso. Sono queste le novità principali per l’ateneo fiorentino dall’anno accademico 2011-2012. I corsi interamente in inglese saranno quello di laurea magistrale in Economia dello sviluppo avanzata (Development Economics) e il curriculum Architectural design del corso di laurea magistrale in Architettura. I corsi per cui verrà introdotto il test d’ingresso, invece, saranno quelli in Disegno industriale, Scienze farmaceutiche applicate, Scienze biologiche, Biotecnologie, Scienze motorie, sport e salute, Scienze e tecniche psicologiche; il corso di laurea magistrale in Psicologia, i corsi di lau-

rea a ciclo unico in Farmacia e Chimica e tecnologia farmaceutiche. “Il numero degli accessi previsti (1.112) per tre dei corsi di laurea della facoltà di Farmacia (i cicli unici di Farmacia e Chimica e tecnologia farmaceutiche e la triennale in Scienze farmaceutiche applicate) e per le due triennali in Scienze biologiche e Biotecnologie - spiega il prorettore Nozzoli - non si discosta di molto dal numero degli iscritti ai cinque percorsi formativi nell’ultimo anno accademico. Abbiamo anche deciso che la prova di selezione per questi cinque corsi sia unica: gli studenti, prenotandosi, potranno indicare la priorità di preferenza nella scelta del corso. Inoltre la facoltà di Medicina, per il pros-

simo anno accademico, ha richiesto al Ministero 80 accessi in più”. Ai corsi a numero chiuso decisi su base locale si aggiungono quelli stabiliti su base nazionale: la laurea triennale in Scienze dell’architettura, le lauree triennali e magistrali nelle professioni sanitarie e le lauree magistrali a ciclo unico in Architettura, Medicina e chirurgia, Odontoiatria e protesi dentaria, Scienze della formazione primaria. Le scadenze: dal 24 agosto al 13 settembre sono in programma i test di autovalutazione, mentre le immatricolazioni online ai corsi non a numero chiuso saranno aperte dal 13 settembre al 17 ottobre. Per le scadenze di quelli col test è bene consultare i singoli bandi. /B.S.

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tecnologie

Luglio 2011

clicK. Si tratta di ToGo!, neonato servizio sulla mobilità fiorentina consultabile da computer e palmari

c’è traffico? te lo dice il telefonino Con questo strumento si può monitorare la congestione di strade e viali in tempo reale, ma anche avere la mappa esatta dei temuti autovelox, quella dei parcheggi, dei restringimenti di carreggiata e persino dei distributori di benzina Ginevra Donnici

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alle condizioni meteo in arrivo alla presenza di telecamere accese che impediscono l’ingresso nella ztl, dalla dislocazione delle postazioni autovelox alla presenza di rallentamenti causati da lavori o incidenti. Tutte le informazioni utili per gli automobilisti sono ora a portata di mano. Anzi, a portata di palmare. Si chiama ToGo!, ed è il nuovo servizio sulla mobilità fiorentina raggiungibile via pc e smartphone. Implementato da Linea Comune s.p.a. raccoglie, sulla base di Google Maps, molte informazioni riguardanti il traffico e la viabilità cittadina. L’uso di questo strumento è semplicissimo: basta scaricare l’applicazione o collegarsi all’indirizzo internet http:// togo.055055.it ed è subito visibile una mappa di Firenze con tutte le informazioni relative alla viabilità. Con un solo click è davvero possibile avere un’idea immediata sulle zone della città che in quel preciso momento risultano più critiche per il traffico. Queste notizie utili, addirittura indispensabili per evitare le code in caso di congestione della viabilità, sono usufruibili da qualsiasi zona dell’area cittadina normalmente coperta dalla tradizionale rete della telefonia mobile. Ma come si utilizza questa nuova applicazione? In realtà la “navigazione” è molto diretta e permette di ottenere molteplici informazioni con pochissimi passaggi. Un menù sulla sinistra permette di attivare o disattivare sulla mappa ulteriori indicazioni, anche molto specifiche come le aree interdette al traffico, il divieto di accesso o di svolta in una strada, la presenza di incidenti, le zone con parcheggi, gli autovelox, le stazioni car sharing, le paline per la ricarica dei mezzi elettrici, le condizioni del manto stradale. E ancora: i distributori di carburante, il noleggio bici, il restringimento di carreggiata, le stazioni taxi o la presenza di rallentamenti sulle strade. Esistono anche alcuni menù preimpostati che aiutano a capire in quali zone è preferibile spostarsi in auto o in moto, piuttosto che a piedi o in bicicletta. Infine, un campo permette di inserire l’indirizzo preciso di una zona della città per monitorare in tempo reale cosa sta succedendo in quella strada, evitando così di rimanere imbottigliati nel traffico. Il servizio sembra particolarmente vincente se usato in mobilità su smartphone, ma l’applicazione scaricata su iPhone 4 risulta ancora macchinosa e

C’è una funzione per scegliere il mezzo migliore per una data zona

lenta. ToGo! è una costola di 055055, multicanale integrato di Provincia, Comune di Firenze e 24 enti locali del territorio. Ma l’auspicio è quello di integrarlo con tutta l’area metropolitana che da Firenze arriva fino a Pistoia, magari aggiungendo i dettagli delle linee autoferrotranviarie. Insomma, un sistema integrato di informazioni grazie al quale gli utenti potranno non trovarsi più impreparati o imbottigliati nel traffico cittadino.

La nOvItÀ Nell’area sud ovest

E di notte via al “bus a chiamata”

N

on poteva che chiamarsi “Nottetempo”. È il nuovo servizio di trasporto pubblico a chiamata attivo durante le ore notturne. Fino al prossimo 31 agosto, infatti, è in azione una linea serale che collega la periferia fiorentina con il centro. Il servizio è ancora in fase sperimentale ed è attivo nei settori della zona a sud-ovest di Firenze, Scandicci e via Senese, dove sono rimaste comunque attive le linee 6, 36 e 37, oltre alla linea T1 della tramvia. In un momento di difficoltà economica per il trasporto pubblico locale, a fronte dei tagli decisi dal Governo, “Nottetempo permette di coprire le richieste dell’utenza, anche in fascia notturna. Modulando il servizio sulle prenotazioni è possibile anche registrare un piccolo risparmio sull’attuale spesa del servizio”, spiega l’assessore provinciale ai trasporti Stefano Giorgetti. “La nuova linea agevola gli spostamenti da e per il centro di Firenze in modo assolutamente compatibile con la nuova zona a traffico limitato estiva – continua Giogetti – aggiungendo la flessibilità del servizio e la sicurezza di avere fermate vicine a casa dei richiedenti”. Dalle 22 alle 2 è infatti possibile avere a disposizione i bus sulla tratta desiderata, con la creazione di eventuali fermate adibite solo al passaggio di “Nottetempo”. Il biglietto ha un costo di quattro euro, deve essere acquistato a bordo, con validità dalle 20 alle 3 di notte, sulle linee Ataf. Non è previsto nessun costo per chi già possiede titoli plurigiornalieri o abbonamenti mensili. Il servizio di prenotazione è attivo quotidianamente dalle 17 alle 24 (è possibile prenotare Nottetempo anche per più giorni). Per tutte le informazioni si può contattare il numero 055.5650555, attivo dalle 13 alle 19.30. Unica raccomandazione: le prenotazioni dovranno essere effettuate almeno 30 minuti pri/G.D. ma della corsa.


la campagna

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SPECIALE. Parte da questo mese il nuovo progetto della Web&Press Edizioni

Il Reporter e l’associazione Guarnieri insieme contro la “violenza stradale”

L

a tragedia è avvenuta ormai più di un anno fa, nella maledetta notte tra il 1° e il 2 giugno 2010, alle Cascine. Ed è una tragedia che Firenze ormai conosce bene. Lorenzo Guarnieri, 17 anni e mezzo, avviato alla conclusione del quarto anno di liceo scientifico, viene travolto mentre si trova in sella al suo scooter, da un altro scooter guidato da uomo poi risultato positivo all’alcol e alla cannabis. Per Lorenzo non c’è niente da fare: muore sul colpo. Firenze viene a conoscenza della tragedia, Firenze piange, Firenze s’indigna. Come sempre, davanti a una morte ingiusta, tanto più se la vittima è un giovane, neppure maggiorenne, come in questo caso. Firenze non vuol dimenticare. La famiglia di Lorenzo semplicemente non può, dimenticare. E allora decide di dar vita a un’associazione, l’associazione Lorenzo Guarnieri, per ricordarlo e per salvare altre vite umane. Un’associazione che si batte fin da subito perché “la morte di Lorenzo non può e non deve essere vana”. Ci sono dei numeri, sul sito dell’associazione, che fanno paura. In Italia muoiono ogni anno cinquemila persone sulle strade, e la prima causa di morte per i ragazzi tra 13 e 29 anni è la violenza stradale. Sì, proprio così: violenza. Perché “non è il destino che uccide i nostri ragazzi sulla strada. Sono delle scelte e dei comportamenti sbagliati che possono essere modificati con un intervento integrato, continuo e persistente da parte di chi governa”. Insomma, si deve cambiare. Anche per Lorenzo. Nasce così, lo scorso febbraio, il “progetto David”, che si pone un obiettivo tanto semplice quanto importante: salvare vite umane. Ma non solo. Perché proprio da Firenze, e proprio dall’associazione Guarnieri, insieme a Comune, Asaps (asso-

ciazione sostenitori e amici della polizia stradale) e associazione Gabriele Borgogni, parte la campagna per la proposta di legge sull’omicidio stradale, per inasprire le pene per chi provoca incidenti guidando sotto l’effetto di alcol e droga. E parte anche una raccolta di firme per sostenerla: fino ad ora sono state circa 20mila le adesioni dei cittadini, l’obiettivo è arrivare a 50mila. Per firmare basta andare sul sito www. omicidiostradale.it. Nasce anche un altro sito, www.occhioallastrada.it, che un’altra volta presenta dei numeri. Che ancora una volta fanno riflettere. Nel comune di Firenze, negli ultimi dieci anni, il 30% degli incidenti gravi è riconducibile all’alcol, e oltre l’80% di morti e feriti sono pedoni e motociclisti. Tra questi c’è anche Lorenzo. Firenze non vuole dimenticare, dicevamo, ma capita spesso che, con il passare del tempo, i ricordi si affievoliscano e tutto si faccia più lontano, più confuso. Anche le tragedie. Per fare in modo che questo, questa volta, non accada, Il Reporter e la Web&Press Edizioni vogliono dare il loro supporto all’associazione Lorenzo Guarnieri. Iniziando da questo mese, con questa pagina, un percorso insieme. Un percorso che porterà, ogni mese, a dedicare uno spazio sul nostro giornale all’associazione, alle sue attività, ai risultati raggiunti. Con un obiettivo: non scordare una tragedia avvenuta un anno fa, di notte, alle Cascine, non spegnere i riflettori sulle tante, troppe tragedie simili che si ripetono a Firenze e non solo, non abbassare la guardia su un tema, quello della sicurezza stradale, su cui semplicemente la guardia non deve essere abbassata. Perché Firenze non vuole, e non deve, dimenticare. E anche Il Reporter, insieme all’associazione Guarnieri, proverà a fare in modo che questo non avvenga.

Patrizio Donnini,

amministratore unico di

Web&Press,

e

Stefano Guarnieri

Ogni mese, sulle pagine del nostro giornale, sarà dato spazio alle iniziative e alle attività portate avanti dall’associazione. Per non dimenticare le vittime degli incidenti e per salvare vite umane

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società

Luglio 2011

lavoro/1. Giovanni D’Andria, fiorentino d’adozione, è nel settore da quattordici anni

Crisi, un “consigliere” per gli investimenti aL rIsParMIO

anche in Italia stanno nascendo i consulenti

Sono cominciati il 2 luglio

Saldi, via a due mesi di attesissimi sconti

finanziari indipendenti: lui è uno di questi.

C

“Così si evitano condizionamenti esterni”. e annuncia un nuovo servizio Luca Squarcialupi

C’

è chi lavora spalla a spalla con la crisi economica e ogni giorno fa i conti con mercati finanziari turbolenti e quotazioni schizofreniche. In una situazione imprevedibile, la necessità è quella di un consigliere fidato in fatto di investimenti. Anche in Italia stanno facendo capolino i primi consulenti finanziari indipendenti non legati a banche o istituti di credito. In inglese vengono definiti “financial advisor”. Giovanni D’Andria, 35 anni, da 14 anni nel mondo degli investimenti, originario di Taranto ma fiorentino d’adozione, si appresta a diventare un consulente indipendente. Da promotore finanziario a consulente. Perché questa scelta e quali sono le differenze? Il consulente finanziario è una nuova figura professionale che si affaccia in questi mesi sul mercato italiano. Finora i consigli in fatto di investimenti erano strettamente legati ai promotori delle banche, i quali si occupano di collocamento di prodotti. Questo comportava anche un conflitto di interesse: si era più propensi a consigliare prodotti di un determinato istituto di credito. Un consulente assicura invece indipendenza da condizionamenti “esterni” e un’attività totalmente incentrata sui bisogni del cliente. Come è cambiato il suo lavoro con la crisi? La situazione è molto difficile. Siamo dentro una crisi molto simile alla “grande depressione” del 1929. C’è malumore tra gli investitori, ma non c’è sfiducia nel mercato. I clienti si sono abituati a momenti di ristrettezze economiche. È necessaria però una pianificazione di medio-lungo periodo.

giovanni d’andria

Qui entra in gioco il consulente finanziario. Come muoversi in un momento così particolare? I soldi vanno lasciati “sotto il materasso”? La crisi economica ha dimostrato che anche gli stati e gli istituti di credito possono “fallire”, allo stesso tempo immobilizzando il capitale nella propria banca si perdono delle opportunità di profitto. Quindi, qual è il suo consiglio? La parola d’ordine è prudenza: l’investimento va fatto con oculatezza, capendo bene i rischi che si corrono. La maggior parte di chi vuol mettere a frutto il proprio denaro non è consapevole di quello che sta facendo. Bisogna conoscere non solo il prodotto che si acquista, ma anche il grado di rischio che comporta. Proprio per questo sto pen-

sando di attivare sul mio sito internet un podcast audiovideo per tutti i clienti, in cui vengono dati tutti gli strumenti per capire in modo semplice le scelte finanziarie. Spesso, a complicare le cose, ci sono le banche, non sempre chiare. Come comportarsi? Di frequente i clienti si interrogano se i prodotti finanziari acquistati in banca stiano portando effettivamente ai guadagni desiderati. Per questo sto mettendo a punto un nuovo sevizio: un consulto ad hoc, in totale privacy, per verificare se le scelte effettuate con il proprio istituto di credito corrispondono all’effettiva scelta del cliente. Una sorta di servizio “controlla-investimenti”. Il tutto con la garanzia di una figura indipendente.

ome è bello fare spese da Trieste in giù. Lo scorso maggio la giunta regionale toscana ha approvato la delibera che stipula la data di inizio dei saldi, per la prima volta unificata in tutta Italia. Il provvedimento di quest’anno è stato assunto con lo scopo di evitare lo smarrimento dei consumatori e soprattutto le competizioni “sleali” dei punti vendita tra i settori coinvolti. Dal primo sabato di questo mese, ovvero dal 2 luglio, i commercianti di tutta la penisola hanno quindi attuato gli attesissimi sconti sul prezzo di cartellino di abbigliamento e calzature che si protrarranno per 60 giorni. Come di consueto, durante le prime settimane i punti vendita attueranno i saldi a partire dal 20-30 per cento, percentuali che andranno aumentando progressivamente raggiungendo, negli ultimissimi giorni, anche il 70 per cento. Il presidente della commissione per lo sviluppo economico del Quartiere 1, Roberto Nativi, dice a proposito: “Lo spettro della crisi economica non è ancora esorcizzato e per molti commercianti il periodo dei saldi, una ‘moda’ ormai consolidata, rappresenta una possibilità per rientrare con le spese sostenute durante l’anno, oltre che un’attrattiva per i turisti”. Se la svendita incontra le necessità dei proprietari di negozi, senz’altro il discorso vale anche per gli acquirenti, tra cui si possono distinguere diverse “specie”: ci sono quelli più attenti che hanno cominciato a risparmiare qualche settimana prima per avere più liquidità e poter fare gli acquisti migliori, mentre altri hanno tenuto a mente i capi d’abbigliamento e le calzature più costose prima dei saldi e si sono poi precipitati nel punto vendita per comprarli a prezzo ribassato. Altri ancora, più semplicemente, si lasciano attrarre dalle percentuali di sconto esposte nelle vetrine e fanno qualche acquisto vantaggioso più per divertimento che per reale necessità, /G.G. prima di partire per le vacanze.


società

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lavoro/2. Niente posto fisso, pure i maggiordomi sono freelance. Anche se sempre più richiesti

Ambrogio? Va di moda, ma è “precario” C’è chi li assume solo per una serata o per preparare un matrimonio: “Le tariffe sono accessibili a tutti”. e anche in toscana proliferano i corsi di formazione Francesca Puliti

S

cordatevi Alfred, il fedele custode della casa di Batman, dimenticate il Lurch della Famiglia Addams, oggi il maggiordomo lascia la livrea in valigia, gira con lo smartphone e parla tre o quattro lingue diverse. E il maggiordomo moderno è sempre più richiesto. Sono sempre di più coloro che si reinventano il mestiere, eppure non bastano a coprire una domanda in costante ascesa. Anche se, c’è da dirlo, il precariato si è fatto largo anche all’interno di una professione che un tempo si poteva ben dire per la vita. Adesso, infatti, gli “Ambrogio” di tutta Italia lavorano sempre più spesso come freelance. C’è chi li assume esclusivamente per una serata, chi per un viaggio di lavoro, chi per organizzare e assistere i preparativi di un matrimonio. E chi “noleggia” il prezioso assistente per offrirlo in dono a madre, sorella, fidanzata. Insomma, dopo il “marito in affitto” arriva anche il maggiordomo a ore: un pomeriggio per fare il cambio degli armadi, qualche ora per rivoluzionare la gestione della casa, una serata per preparare una cena o una settimana per coordinare l’organizzazione di una cerimonia. “La professione si è evoluta – spie-

ga Elisa Dal Bosco, presidente dell’Associazione Italiana Maggiordomi – per rispondere ad esigenze diverse. Il maggiordomo di oggi è più simile a un personal assistant che al capo della servitù”. E anche la clientela si è diversificata. “Anche perché – continua Dal Bosco – le tariffe giornaliere sono accessibili a tutti: si parte da 150 euro in su”. E la domanda è talmente alta che stanno proliferando anche in Toscana i corsi di formazione. Il primo è stato organizzato dalla Provincia di Grosseto: dieci posti egualmente divisi tra uomini e donne. Le ore di lezione sono 450 in tutto, di cui 280 in aula, tra insegnamenti di geografia turistica, storia dell’arte, materie enogastronomiche e galateo, e le altre in strutture alberghiere e agriturismi. “La selezione è stata molto dura – spiega Fabrizio Sandri, direttore di Multimedia Group, la società che ha messo in piedi il corso in collaborazione con l’Aim – si richiedeva la conoscenza di almeno due lingue, gradita la laurea e l’esperienza pregressa”. Ma chi esce da questi corsi “nel 90% dei casi trova un lavoro – precisa – che sia su una nave da crociera, in albergo o da un privato”. Le più richieste sono le donne, probabilmente per l’attitudine a

occuparsi della gestione di una casa a 360 gradi. Ma coloro che partecipano ai corsi (non solo quello grossetano) sono persone di ogni genere ed età: dai ragazzi appena usciti dall’alberghiero ai quaranta-cinquantenni in cerca di una seconda

chance. L’iniziativa della Provincia di Grosseto (finanziata con fondi europei) ha avuto così tanto successo che Sandri pensa di replicarla a Firenze, tra il prossimo autunno e l’inizio del nuovo anno. Questa volta, però, sarà a pagamento.

CUrIOsItÀ Marco Rinaldi, laureato alla Normale di Pisa, dà lezioni a domicilio. Oltre a tenere seminari per futuri “educatori”

Il precettore esiste ancora. E insegna di tutto, dalla fisica alle buone maniere

C

redevate che il mestiere di precettore appartenesse al passato? Vi sbagliavate di grosso, perché qualcuno se lo è reinventato e ha anche un discreto successo. Quel qualcuno è Marco Rinaldi, classe 1976, originario di Ferrara. Una laurea alla Normale di Pisa in tasca e diversi anni di esperienza alle spalle, Rinaldi reperisce i suoi clienti tramite internet o, più spesso, grazie al passaparola. Per lo più si tratta di famiglie nobili, residenti nel Nord e Centro Italia. Come un precettore d’altri tempi, Rinaldi va ad abitare con loro, o li segue negli spostamenti e impartisce lezioni praticamente

di tutto, dalla fisica alle buone maniere. Non ci sono limiti di età per diventare suoi alunni, pardon, allievi. Sull’identità dei clienti, però, il precettore mantiene il più assoluto riserbo, requisito fondamentale per svolgere un incarico come questo. Sul suo sito web si può al massimo leggere la storia di alcuni casi che ha “preso in cura” e conoscere metodi e progressi fatti. Niente nomi, però, e niente informazioni rilasciate per telefono, sempre meglio incontrarsi di persona. Rinaldi tiene anche dei seminari per futuri precettori e collabora anche ai corsi per maggiordomi. La sua materia?

055 200.13.26 Il primo taxi tutto al femminile

“Galateo della conversazione”. Già, perché un maggiordomo che si rispetti deve sapere quando è opportuno intraprendere una conversazione e, in tal caso, di che cosa parlare, quali argomenti toccare e quali invece è meglio evitare, per non dare adito a polemiche o non scadere nella banalità. Una capacità che in realtà si rivela utile in molti altri ambiti e professioni differenti, a partire da quelle che portano a stare a contatto con un pubblico diverso o magari “da trattare con cura”. Perché la buona educazione non passa mai di moda. /F.P. Parola di uno che parla ancora latino.

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politica

Luglio 2011

il PUnto. Per lo stop al nucleare può tirare un sospiro di sollievo Scarlino, nel grossetano

Referendum, cosa cambia a Firenze Il trionfo dei quattro sì alla consultazione di giugno avrà conseguenze anche in città: il sindaco ha già annunciato di voler verificare se ci sono le condizioni per riassorbire il 40 per cento di Publiacqua a suo tempo privatizzata, forse entro la fine dell’anno Antonio Passanese

M

atteo Renzi rilancia. Dopo il risultato referendario che ha bloccato il tentativo di liberalizzare l’acqua e ha cancellato la norma che garantiva ai privati il 7 per cento di interesse sul capitale investito, il sindaco punta in alto e, per nulla scoraggiato dalla vittoria del “sì” sul secondo quesito (nonostante fosse un sostenitore del “no”), “accetta il responso” e, con un coup de theatre, propone di ripubblicizzare Publiacqua (composta da aziende pubbliche e private) riacquistando le quote vendute ai privati. “Il referendum – ha dichiarato – ha dato dei risultati concreti e credo che sia giusto verificare se ci sono le condizioni tecniche ed economiche per rientrare il possesso del 40 per cento di Publiacqua: per questo ho dato mandato ai nostri tecnici di fare una verifica, perché ci credo e perché ho l’obbligo morale di dare una risposta agli elettori fiorentini che con il referendum si sono espressi’’. Il primo cittadino di Firenze ha dettato anche la tabella di marcia, spiegando che il progetto potrebbe realizzarsi ‘’da qui alla fine dell’anno’’. Nel 2006, al momento dell’ingresso dei privati, la valutazione del 40 per cento fu di 60 milioni, e tenuto conto degli investimenti fatti, l’operazione di riacquisto non dovrebbe superare 100 milioni. Il 40 per cento di

Publiacqua (aperta ai privati con gara pubblica nel 2006) è in mano alla società Acque Blu Fiorentine, detenuta, tra gli altri, per il 68,99 per cento da Acea, per il 22,83 per cento da Suez Environnement e per l’8 per cento da Mps Investments. Il Comune di Firenze è il secondo azionista con il 21,67 per cento, dopo Consiag (24,94 per cento). Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, forte della vittoria dei “sì” propone l’azionariato popolare o la creazione di cooperative. Ma cosa cambia adesso? Nell’immediato bisognerà capire come si farà fronte agli ingenti investimenti già stanziati che le imprese si erano dette disponibili a coprire contando, per il recupero, sulle tariffe. Un bel problema, dunque, soprattutto per quelle società con forte carattere pubblico, proprio come Publiacqua. L’altro argomento referendario che ha riscosso grande successo tra gli italiani ottenendo un profluvio di “sì” era quello sul nucleare. Cosa dobbiamo aspettarci ora? Il governo dovrà definire il programma per l’energia verde e bloccare il progetto per la costruzione di nuove centrali nucleari. Molti, a questo punto, auspicano che ci sia una maggiore considerazione, e dunque più investimenti, per le cosiddette rinnovabili: vento, sole e acqua. Gli abitanti di Scarlino, nel grossetano, sede individuata da un’apposita commissione per ospitare entro il 2020 una centrale, possono tirare un sospiro di sollievo.

L’IntervIsta Parla Erasmo D’Angelis, presidente della società che gestisce il servizio idrico in 49 comuni toscani

“Nessun aumento in bolletta, ora aspettiamo le decisioni ministeriali”

E

rasmo D’Angelis è il presidente di Publiacqua, l’azienda che gestisce il servizio idrico e di depurazione in 49 comuni toscani. Gli abbiamo rivolto alcune domande per capire cosa accade ora. “Intanto c’è un aspetto sorprendente in questo post-referendum. Sono le telefonate che arrivano a Publiacqua da parte di chi ha votato due sì. C’è chi chiede: ‘L’acqua non si paga più?’. Molti invece ci spiegano che il loro voto era necessario ‘per non far vendere l’azienda alle multinazionali’. Publiacqua, ovviamente, non era all’asta e resta saldamente nelle mani di 49 Comuni, ma questa piccola onda affettiva dimostra, oltre a qualche equivoco, che la campagna referendaria ha fatto leva su un principio sano, giusto e indiscutibile: l’acqua è un diritto universale e un bene comune. E il sentimento dell’opinione pubblica si è aggrappato al potente brand dell’acqua pubblica (e gratuita) come a un

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salvagente etico di fronte a un mondo che cambia velocemente, alla crisi, a una politica nazionale mai caduta così in basso e a una società debilitata dalla frammentazione di mondi, blocchi sociali, sistemi di valori un tempo solidi”. Lei ha affermato che c’era il rischio di sospendere l’emissione delle bollette. In che modo si è evoluta la vicenda? Diciamo che siamo ancora in piena evoluzione. Abrogata la remunerazione del capitale del 7 per cento lordo si è infatti aperto un pericoloso vuoto legislativo che crea incertezza. Purtroppo, come spesso accade in Italia, eliminata una norma non c’è l’alternativa e si apre il caos. Noi vogliamo rispettare il voto e anche evitare di essere sepolti da class action e contenziosi. Siamo in attesa di un decreto del Ministero e di indicazioni della nostra autorità di ambito a cui spetta l’esclusiva

decisione sulla tariffa, sono loro gli unici autorizzati a decidere quali costi inserire nella bolletta. Ma a Roma si discute persino di una tassa di scopo comunale sull’acqua almeno equivalente alla bolletta. Lei crede che ci saranno aumenti? Penso e spero di no. I nostri sindaci hanno pianificato una bolletta sostenibile a 240 euro l’anno iva inclusa, prevedendo sostegni per fasce in difficoltà, nuovi poveri, famiglie in emergenza. Sanno, prima di chiunque altro, che non è possibile superare questa cifra, legata ai grandi investimenti per la depurazione e alla qualità della nostra acqua. Il sindaco Renzi propone di ripubbliccizzare Publiacqua acquistando la quota privata del 40 per cento. Cosa ne pensa? Che Renzi non solo è coerente, ma ha l’indubbia capacità di saper ascoltare i suoi cittadini. Se ci saranno le condizioni lo farà. /A.P.

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politica

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la novitÀ. Dal primo luglio è scattata l’imposta per i turisti

il voto. Con 27 favorevoli. Otto i contrari

Via alla tassa di soggiorno, in arrivo Il Comune fa i conti, un “tesoretto” da 20 milioni l’anno approvato il bilancio D

Antonio Passanese

opo la discussione e la votazione di trentacinque emendamenti, Palazzo Vecchio approva il bilancio di previsione per il 2011. Un conto economico da 930 milioni di euro, dei quali 440 milioni per gli investimenti. La maggioranza, con i ventisette voti favorevoli del Partito democratico, Idv, Sel e gruppo misto, supera l’ultimo scoglio amministrativo prima delle vacanze estive. Due gli astenuti, Lega e Fli, e otto i contrari: Pdl, Per un’altra città, Udc e Tommaso Grassi del gruppo Spini. “Gli obiettivi che l’amministrazione comunale si era prefissa per il bilancio preventivo 2011 sono stati tutti raggiunti: l’equilibrio di bilancio, il rispetto del patto di stabilità, il contenimento della spesa per il personale. E questo a fronte di un taglio di 19 milioni di euro dei trasferimenti dallo stato e di 2,5 milioni di euro per il trasporto pubblico locale da parte della

“T

ornerei ad Arcore anche domani mattina”, aveva detto scherzando Matteo Renzi durante la discussione in consiglio comunale sull’imposta di soggiorno. E, proprio parlando della tassa, il sindaco ha ricordato l’incontro di Arcore con il premier Silvio Berlusconi, incontro “contestato” a sinistra, ma dal quale il sindaco ottenne, appunto, il contributo di scopo per il turismo. Nel 2010 Firenze ha registrato presenze record di turisti: sette milioni e mezzo. Se Palazzo Vecchio, è il pensiero di molti, avesse deciso di applicare la “tassa di soggiorno” quando Matteo Renzi la lanciò, probabilmente le casse del Comune ne avrebbero tratto giovamento. Ma con i se e con i ma non si fa la storia, recita un vecchio adagio. Oggi fa notizia, finalmente, l’adozione di questa imposta, votata dalla maggioranza compatta con il sì anche di Mario Razzanelli della Lega Nord Toscana. La tassa di scopo è applicata dal primo luglio e, come recita la nota diramata da Palazzo Vecchio, “servirà ad aiutare il Comune a garantire i livelli di qualità dei servizi, in particolare quelli relativi all’ambito turistico, culturale, ambientale e del trasporto pubblico. È un modo per far trovare ai nostri turisti una città accogliente, pulita ed efficiente”. Insomma, di questo piccolo balzello ne beneficeranno la città e il salotto buono di Firenze, ovvero ciò che ci contraddistingue in tutto il mondo per la sua bellezza e la sua unicità: il centro storico. La tassa varia da 1 a 5 euro, in base alle stelle dell’hotel, del b&b, degli ostelli o degli affittacamere. Tra gli interventi previsti

Varierà da uno a cinque euro in base al numero di stelle della struttura ricettiva anche la realizzazione di fontanelli di acqua potabile nelle piazze (come quello inaugurato a fine giugno in piazza della Signoria) e un servizio di bike sharing usufruibile sia dai residenti che dai turisti ospiti nelle strutture ricettive. L’amministrazione comunale conta di ricavare dalla tassa di soggiorno circa dieci milioni di euro per il 2011 e 20 milioni a regime, a partire dal 2012. “Abbiamo approvato una regola che già c’è in altre città - ha detto il sindaco - i turisti che vengono a dormire a Firenze danno un contributo per tenerla più

una turista

pulita e più viva culturalmente. I denari andranno per tante iniziative legate ai beni culturali, ma anche alla lotta al degrado”. “Con la tassa di soggiorno - ha aggiunto il sindaco - potremo inoltre evitare di mettere tasse ai fiorentini: non aumenteranno imposte o tariffe’’. Fuoco di fila del Pdl sull’amministrazione, rea di aver reintrodotto una vecchia tassa. “Abbiamo lavorato perché il testo finale limitasse la discrezionalità dei sindaci nell’utilizzo delle risorse – hanno detto il parlamentare Gabriele Toccafondi e il capogruppo Giovanni Galli – e ora vigileremo e ci impegneremo perché i soldi non finiscano nel calderone del bilancio comunale, ma portino benefici concreti per tutti i cittadini. Dai nostri calcoli potrebbe arrivare in città un ‘tesoretto’ di oltre 30 milioni di euro: Renzi non avrà più alibi, dovrà smettere di lamentarsi per le risorse che mancano e sarà messo davvero alla prova. Noi abbiamo le nostre idee, vedremo cosa sarà capace di fare lui”. La maggioranza bolla la querelle come “strumentale” e, a levare gli scudi, ci pensa il consigliere Pd Andrea Pugliese. “L’imposta di soggiorno approvata dal consiglio comunale – dice – permetterà di spalmare i costi di gestione dei flussi turistici non soltanto sui fiorentini ma anche sugli stessi turisti, che usufruiscono dei servizi messi a disposizione dalla città, e sugli albergatori, che ricavano risorse dalla presenza dei turisti a Firenze”.

In totale 930 milioni, di cui 440 per gli investimenti Regione”. Lo ha detto il vicesindaco Dario Nardella illustrando i dati della manovra: “Questo bilancio nasce in un contesto economico nazionale di vera e propria emergenza - ha sottolineato il vicesindaco - ed è un atto politico di coraggio e responsabilità, che non grava sui contribuenti fiorentini e punta a più risparmi ed efficienza nella macchina amministrativa’’. Critica, invece, l’opposizione, che non risparmia stilettate al governo Renzi. “In questo bilancio vi sono luci e ombre sia nell’ambito delle uscite che delle entrate – ha accusato il capogruppo di Lega Nord Toscana Mario Razzanelli - la caratteristica più importante di un bilancio di una città, che non differisce poi molto da quello di un’azienda, è rappresen-

tata dalla certezza delle entrate. Senza questo dato i conti non tornano. E oggi, in un momento in cui il mercato immobiliare è in profonda crisi, mettere la mano sul fuoco che verranno realizzati i proventi delle alienazioni dei beni immobili francamente mi lascia molto perplesso”. Gli fa eco il consigliere pidiellino Marco Stella: “Renzi, dopo gli slogan da campagna elettorale e un paio di spot durante questi primi due anni, con questo bilancio di previsione si conferma, come molti di noi sostenevano, un sindaco qualunque. Non brilla certo per innovazione il bilancio di previsione 2011, Renzi usa gli stessi mezzi di qualunque sindaco per varare il suo bilancio”. La replica di Matteo Renzi non si è fatta attendere: “Non solo non si mettono le mani in tasca ai cittadini - ha sottolineato il sindaco - ma manteniamo lo stesso standard di servizi nel sociale e nella pubblica istruzione e investiamo in cultura”. Anche l’assessore Angelo Falchetti fa quadrato attorno alla maggioranza e sottolinea come “lo scorso anno siamo riusciti a risparmiare 4 milioni e mezzo di euro. Proseguendo su questa strada, per il 2011 ne risparmieremo 11,5. Abbiamo fatto ‘di necessità virtù’ e, a fronte delle minori entrate statali, sono state ridotte le spese della macchina /A.P. comunale”.


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internet

Luglio 2011

on line. Mandateci la formazione che vorreste in campo il prossimo anno, sarà pubblicata sul sito

un giorno da Corvino: la vostra Fiorentina I PIÙ LettI DeL Mese

I vIDeO PIÙ vIstI

1. Odissea per un bollettino: continuano i problemi alle Poste

1. Nubifragio: allagamenti, traffico in tilt e difficoltà. Voli dirottati

2. I tamarri di Mtv lasciano Firenze. Destinazione Sud

2. Ecco i nuovi camerieri ‘Hard Rock’

3. Pedonalizzazione piazza Pitti: ecco cosa cambia

3. Melissa Satta e Matteo Ferrari, a Pitti Uomo il gossip galoppa

4. Dalla Bandabardò a Irene Grandi, tutti sul palco per il referendum

4. Concerto in piazza per il referendum

5. L’estate fiorentina perde un pezzo, salta il Muv

S

ole, mare e una formazione da fare sotto l’ombrellone. Se non ne potete più di arrostire in spiaggia (quelli che tra voi si stanno già godendo le ferie) o se, ancora in città, volete prendervi una pausa dal lavoro, ecco un “gioco” che Il Reporter ha pensato per voi. Che poi un gioco non è, perché stiamo parlando una cosa seria, serissima: il calcio. O, meglio, la Fiorentina. Come alcuni di voi hanno già iniziato a fare, dopo “l’appello” che avevamo lanciato qualche tempo fa sul nostro sito www.ilreporter. it, quello che vi chiediamo è di mandare alla redazione del nostro giornale, all’indirizzo e-mail redazione@ilreporter.it, la Fiorentina che vorreste veder scendere in campo la prossima stagione. Di trasformarvi, insomma, in direttori sportivi per un giorno, di mettervi nei panni di Corvino e di dar prova di tutta la vostra abilità e fantasia in materia di pallone, perché – si sa – gli italiani, tra le altre cose, sono anche un popolo di tecnici. Nelle for-

5. Tariffe low cost, ma medicine scadute: denunciato falso dentista

tOP FIve FOtO 1. Apre l’Hard Rock Cafè: Renzi in piazza a spaccar chitarre 2. Jersey Shore: ecco le foto del primo giorno in pizzeria 3. Il sindaco ‘’battezza’’ la sagra al Piazzale 4. ‘’Risse, feriti e sangue: in via Palazzuolo non si può più vivere’’ 5. Calcio storico, in finale AzzurriBianchi mazioni che ci avete già inviato, in cima alla lista dei desideri “possibili” c’è lui, Fantantonio da Bari, al secolo Antonio Cassano. E poi ci sono gli altri sogni, quelli “impossibili”, ma – parlando di sogni e di calcio – di impossibile non c’è niente: c’è chi vedrebbe bene il Principe (in crisi?) Milito al centro dell’attacco viola, chi vorrebbe veder arrivare Aguero sulle rive dell’Arno e chi preferirebbe una coppia tutta azzurra Cassano-Borriello. Qualunque sia la vostra formazione dei sogni inviatecela: noi la pubblicheremo sul nostro sito. E chissà che anche Corvino non decida di dare un’occhiata e, perché no, prenda spunto dalle vostre idee.

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CALCIOMERCATO, AGGIORNAMENTI E TRATTATIVE SU

PEDONALIZZAZIONE, LE NOVITÀ IN DIRETTA SU


07 luglio 2011

periodico dell’Amministrazione Comunale di barberino Val d’elsa A cura dell’Amministrazione Comunale di barberino val d’elsa - Coordinamento editoriale: Ufficio Stampa associato

Editoriale I nostri giovani, protagonisti del futuro del paese I lettori mi scuseranno se in questo numero del notiziario comunale ho preferito avvalermi dello spazio dell’editoriale per parlare ai nostri giovani e condividere con loro alcune considerazioni. “Cari ragazzi, con alcuni di voi abbiamo avuto una recente e importante occasione di incontro e riflessione nell’ambito della Festa della Repubblica, giorno in cui avete ricevuto dal Comune una copia del Testo della Costituzione Italiana. Innanzitutto un ringraziamento a tutti voi e alle vostre famiglie per aver accolto l’invito dell’amministrazione comunale e aver aderito all’iniziativa partecipandovi attivamente. Nei vostri occhi, nella vostra voce, anche durante la lettura degli articoli scelti dal professor Vettori per il commento dei contenuti della Costituzione, ho scorto qualche traccia di emozione. Ma non solo. Ho letto anche piena consapevolezza del momento che stavate vivendo, dell’importanza dell’iniziativa attraverso la quale ho inteso darvi personalmente il benvenuto, unendolo a due importanti ricorrenze: la Festa della Repubblica e i 150 dell’Unità d’Italia. Anche questa è stata un’esperienza che ha impresso un piccolo grande segno nel vostro percorso di crescita, un percorso per il quale in realtà non si finisce mai di imparare, neanche quando i capelli diventano bianchi come i miei. Compiere diciotto anni significa inaugurare una fase della vita che permette di prendere coscienza dei tanti diritti acquisiti fin dalla nascita. Ma l’ingresso da neocittadini nel mondo degli adulti equivale a fare propri anche tanti doveri. In questo senso la Costituzione Italiana rappresenta un essenziale strumento di orientamento in quanto indica i modi e i mezzi per rispondere alle aspirazioni, alle speranze, agli obiettivi di tutti, soprattutto dei più giovani. Ma perché non rimanga un pezzo di carta è importante alimentarla. Con l’impegno, lo spirito, la volontà di rispettarne le regole ed i suoi indirizzi, assumendosi le responsabilità da cittadini. Un esempio lo darà il Comune che continuerà ad affermare e trasmettere i valori della democrazia e della Costituzione Italiana festeggiando tutti gli anni l’Unità d’Italia insieme ai cittadini del futuro che vorranno preservarla. il Sindaco Maurizio Semplici

Buona cittadinanza in nome della Costituzione

In occasione della Festa della Repubblica quindici ragazzi hanno ricevuto dal sindaco una copia della Carta della Costituzione Italiana E’ stata una festa della Repubblica con e per i giovani quella che lo scorso 2 giugno è stata celebrata nella sala del Consiglio comunale di Barberino. Ai quindici ragazzi presenti all’iniziativa, organizzata dal Comune nell’ambito del sessantacinquesimo anniversario della Costituzione della Repubblica Italiana e dei 150 anni dell’Unità d’Italia, il sindaco Maurizio Semplici ha offerto un dono speciale: la Carta della Costituzione Italiana. Presenziata anche dal vicesindaco Mario Becattelli e dagli assessori Matteo Ceccatelli, Silvano Bandinelli, Giacomo Cencetti, l’iniziativa ha assunto i contorni di un’ampia e partecipata riflessione sui temi della democrazia e del futuro dei giovani nei contenuti della Carta. Oltre alla consegna del documento personalizzato, che riporta lo stemma del Comune, la data dell’evento e il nominativo del destinatario, l’augurio e il messaggio di buona cittadinanza è stato trasmesso ai ragazzi attraverso la lettura e il commento di alcuni degli articoli più significativi della Costituzione. Ad inquadrarli, con interventi di carattere storico-culturale, Giuseppe Vettori, docente di Diritto privato presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Firenze, nonché Presidente del Comitato Scientifico di “Testimonianze”. Hanno ricevuto una copia del testo della Costituzione Italiana Beatrice Battisti, Sebastiano Betti, Martina Biliotti, Federico Brettoni, Manfredi Campriani, Francesco Francini, Tommaso Giotti,

Festa della Repubblica 2011, sala del Consiglio comunale

Giacomo Lastrucci, Niccolò Lotti, Manuele Marcucci, Virginia Morandi, Jacopo Oliveri, Simone Rinaldelli, Giulio Sardelli, Giacomo Sbaragli. “Consegnando questo importante documento - ha dichiarato il sindaco - abbiamo affermato insieme ai cittadini del futuro

i valori fondanti della democrazia, della libertà, della dignità umana e il complesso di diritti e doveri che ognuno di noi è chiamato a rispettare e difendere. E’ stata anche l’occasione per stimolare nei giovani il senso civico e di partecipazione alla vita pubblica”.

brevi Opere pubbliche in pillole

fase di ultimazione i lavori relativi al completamento dell’impianto (installazione reti). L’intervento comporta una spesa pari a 2mila euro.

Illuminazione pubblica a Linari

Rispetto del territorio

Più luce a Linari. Si è aperto il cantiere che, nel giro di un mese, porterà all’installazione di nuovi impianti di illuminazione nella frazione. Via Strada di Linari sarà dotata di lampioni all’avanguardia e finalizzati al risparmio energetico attraverso il collegamento ad una centralina che ne permetterà il monitoraggio. Il costo dell’intervento si aggira intorno ai 12mila euro.

Lavori alla scuola primaria

Nel mese di luglio l’attuale scuola primaria del capoluogo sarà interessata da un intervento di manutenzione straordinaria. E’ un’opera di ampliamento che mira a creare spazi più confortevoli e a rispondere alle esigenze delle classi, costituite da un numero maggiore di alunni rispetto agli anni passati. 4mila euro è la somma complessiva necessaria alla realizzazione dell’intervento.

Campo da calcetto nel capoluogo

Uno spazio a disposizione della comunità in cui sarà possibile giocare a pallone in tutta sicurezza. E’ il campo da calcetto del capoluogo di cui sono in

Acqua. Un consiglio che vale sempre, anche in assenza di difficoltà, è il consumo oculato della risorsa idrica. E’ bene ricordare che soprattutto nei periodi estivi l’acqua necessita di un utilizzo consapevole e orientato al risparmio. Rumori. L’amministrazione comunale invita i cittadini al rispetto e alla convivenza civile evitando di produrre rumori che possano arrecare disturbo alla comunità.

Aree verdi. Si esorta inoltre ad osservare l’igiene e il decoro delle aree pubbliche mostrando attenzione ad esempio ai bisogni dei propri cani che occorre rimuovere con l’apposito kit. In caso di violazioni uno specifico regolamento comunale prevede l’applicazione di sanzioni fino a mille euro.

Se volete, inviate le lettere alla segreteria del sindaco, all’Ufficio Relazioni con il Pubblico oppure le e-mail all’indirizzo di posta elettronica uff.stampabarberinotavarnelle@gmail.com.


2 L’obiettivo è mettere al muro i furbi avvalendosi della tecnologia digitale

Evasori fiscali ai raggi x

Accertate violazioni su Ici e Tarsu per quasi un milione di euro Installazione di tettoie e pergolati l’infrazione più ricorrente

Il Comune all’opera per contrastare il fenomeno dell’abusivismo edilizio L’attività di controllo del territorio è svolta dagli uffici tecnici e dalla polizia municipale

Barberino Val d’Elsa

Case e fienili fantasma, agriturismi non censiti, ville con piscina accatastate come case popolari, tasse e tributi non pagati. Gli evasori fiscali non hanno futuro a Barberino. Il Comune è riuscito a stanare centinaia di cittadini che, pur avendo un’attività, non hanno mai pagato Ici e Tarsu o hanno versato meno rispetto a quanto denunciato. Ammonta a circa 700mila euro l’importo complessivo delle violazioni relative al pagamento dell’Ici accertate dal 2004 al 2010, mentre per quanto riguarda la Tarsu gli accertamenti e le riscossioni, effettuati dal 2005 al 2010, si aggirano intorno ai 200mila

Mario Becattelli

Antonella Secci

Barberino in Fiore. Un successo da oltre 5mila presenze “E’ la ricetta giusta per affrontare la crisi: promuovere e continuare e ‘vendersi’ insieme, operatori economici e amministrazione comunale, in una sinergia collaborativa che unisce obiettivi e prospettive nell’interesse del territorio e della comunità”. E’ così che l’assessore alle Attività produttive Silvano Bandinelli ha commentato i dati record raggiunti dalla quinta edizione di “Barberino in Fiore”, promossa dal Comune in collaborazione con l’associazione “Operatori economici di Barberino Val d’Elsa”. Oltre 5000 visitatori si sono riversati per le vie di Barberino nella due giorni che lo scorso maggio ha vestito l’antico borgo medievale dei profumi del territorio, uno degli appuntamenti su cui l’amministrazione comunale investe maggiormente sul piano promozionale. “Un risultato – prosegue l’assessore - che dà al 2011 la medaglia dell’anno migliore regalando una ventata di energia e fiducia ai nostri operatori economici ai quali, a nome della giunta comunale, estendo un ringraziamento per la preziosa collaborazione”. “Barberino in fiore”, complice il sole e le temperature elevate, ha fatto salire alle stelle l’entusiasmo e le

euro. A scovare i furbi è stato un pool messo all’opera dal Comune, composto dai dipendenti del settore Tributi che, fino allo scorso anno, hanno condotto una complessa attività di monitoraggio e recupero dell’evasione fiscale. L’attività, soprattutto per quanto attiene alla Tarsu, è stata condotta con l’ausilio di uno strumento all’avanguardia. Si tratta del Sistema Integrato Territoriale che digitalizza il territorio attraverso una banca dati, immobiliare e cartografica contenente cifre, notizie, elementi informativi relativi ai fogli catastali, al piano regolatore e alla situazione tributaria. Una piattaforma che, partendo da uno strumento di visualizzazione fotografica analogo a quello del google map, ha permesso al Comune di censire le unità immobiliari presenti sul territorio e verificare la posizione tributaria di ciascuna di esse. Il progetto, avviato nel 2005, è stato finanziato con i proventi derivanti dal recupero tributario ed è servito al proseguimento dell’attività di accertamento e riscossione. Oltre ai benefici immediati, dettati dall’attività di speranze di ripresa dei commercianti, degli artigiani, degli operatori agricoli e di tutti gli esercizi che hanno contribuito alla piena riuscita della mostra mercato dedicata ai fiori e ai prodotti tipici di Barberino. “E’ stato un successo senza precedenti – ha dichiarato Giulio Giampietruzzi, presidente dell’associazione “Operatori economici di Barberino Val d’Elsa” - che ha premiato l’impegno, il dinamismo, la collaborazione di coloro che si sono impegnati a rendere questa edizione davvero unica. Un ringraziamento particolare all’architetto Lorenzo Bojola per aver connotato la manifestazione di contenuti culturali di qualità”.

Linari vive! L’antico borgo è tornato alla vita grazie ai suoi abitanti E’ tornato a vivere d’estate, per due settimane, grazie all’affetto e alla mobilitazione dei suoi attuali abitanti e di altri cittadini che lo hanno abitato in altri tempi. Ma la speranza, fondata, è quella di vedere il borgo vivere tutto l’anno. Per il secondo anno consecutivo, l’associazione “Amici per Linari”, con il sostegno dell’Unione comunale e Chianti Banca, è riuscita nell’intento di valorizzare in chiave culturale il bellissimo borgo di origine me-

Il Comune irreprensibile sul fenomeno dell’abusivismo edilizio. Controlli e attività di informazione costituiscono i principali strumenti con i quali l’amministrazione comunale impiega risorse e competenze per far prevalere il mondo dell’onestà su quello della furbizia. Un lavoro incrociato che i tecnici e gli agenti della polizia municipale, uffici peraltro gestiti in forma associata con il Comune di Tavarnelle, svolgono con l’obiettivo di sorvegliare sul rispetto delle normative vigenti. Il dato che emerge è un graduale calo delle irregolarità e delle violazioni compiute nel corso degli ultimi due anni. Nel 2009 sono stati rilevati 11 casi, si è poi passati a 9 abusi nel 2010 per concludere con un bilancio provvisorio di 3 infrazioni registrate nei primi sei mesi del

2011. Gli abusi si sono verificati prevalentemente in campagna, fuori dai centri abitati, e interessano varie tipologie di infrazione tra cui cambi d’uso da locali accessori a locali abitativi. Altre irregolarità riguardano modifiche di carattere esteriore degli edifici, difformità rispetto ai progetti presentati. I casi che ricorrono con maggiore frequenza sono le violazioni relative a installazioni di tettoie e pergolati e recinzioni e tettoie prive di permessi. “Gli uffici che svolgono attività di controllo sul territorio – dichiara il vicesindaco Mario Becattelli - riescono a portare avanti con efficacia, competenza e professionalità un lavoro complesso che comporta necessarie sollecitazioni nei confronti dei cittadini ad essere corretti”.

accertamento, il recupero tributario ha prodotto vantaggi economici in termini di gettito ordinario relativi a Ici e Tarsu. “Voglio esprimere tutto il mio apprezzamento – dichiara Antonella Secci, assessore al Bilancio – per

il gruppo di lavoro che si è impegnato nello svolgimento di questa preziosa attività e ha permesso di risolvere problemi di bilancio in termini di entrate correnti. Fare equità significa meno tasse per tutti”.

dievale. Un tesoro, immerso tra le colline della Valdelsa, che da circa trent’anni versa in condizioni di abbandono e degrado architettonico. “Linari vive!”, la ministagione di eventi che nel cuore del borgo ha richiamato centinaia di visitatori, ha contribuito a rinnovare l’affetto per il territorio da parte della comunità ribadendo allo stesso tempo l’importanza di non disperdere un luogo così bello e ricco di storia. L’obiettivo di innescare un processo virtuoso per la rinascita sociale e culturale del borgo appare quest’anno come una speranza maggiormente fondata. Infatti, al momento, dei due progetti passati al vaglio degli uffici tecnici, con i quali verrà attuato un complesso intervento di riqualificazione di due diverse sezioni del borgo, è stato approvato il primo, con partenza dei lavori prevista entro l’estate. Il secondo è in via di approvazione. La nuova stagione di vita del borgo si appresta a diventare realtà - afferma il vicesindaco Mario Becattelli - e questo anche grazie alla sensibilità e all’impegno dei suoi abitanti, vecchi e nuovi, che hanno contribuito a destare attenzione intorno a Linari scorgendo nella creazione di un percorso culturale comune e collettivo la chiave giusta per il rinnovamento strutturale di questa importante testimonianza del passato del nostro territorio”.

della gastronomia dell’anno Mille, due giornate intense di vita medievale nel centro storico. Un’occasione di festa e partecipazione intensa in cui il Comune è tornato indietro nel tempo e ha offerto a numerosissimi cittadini e turisti la possibilità di trascorrere momenti di grandi emozioni. Per “Memoriae et Historiae de Semifonte” il successo è stato indiscutibile. Promossa per la terza edizione dall’Unione comunale in collaborazione con l’Associazione Happy Days onlus e Teatro di gomma, la festa ha conquistato grandi e piccini. “La riuscita della manifestazione - commenta l’assessore alla Cultura Giacomo Cencetti - è legata al coinvolgimento, anche da parte degli organizzatori, della comunità che quest’anno si è impegnata ampiamente nella realizzazione di vari aspetti della festa; i veri protagonisti di questa edizione, oltre agli artisti, sono stati i giovani che hanno proposto e organizzato alcuni dei momenti e degli spazi dedicati alla gastronomia medievale. Un ringraziamento a tutti, alla direzione artistica curata da Teatro di Gomma, ad Happy Days, alle associazioni di volontariato ed in particolare ai cittadini, agli operatori economici, ai residenti di Barberino che, a sole tre edizioni dalla kermesse, hanno fatto propria un’iniziativa che parla della storia, dell’identità del nostro territorio e attesta il bisogno che il centro storico ha di essere rivitalizzato”. Sulla festa è stato realizzato anche un video dal giornalista Andrea Settefonti, pubblicato sulla web tv “TVedo”: http://www.tvedo.tv/tv/locale/30-eventi/109festa-medioevale-barberino-elsa.html.

Festa medievale. Omaggio corale alle origini di Barberino Il cuore di Barberino medievale ha pulsato per migliaia di visitatori. Armigeri, giocolieri, danzatrici, mangiafuoco, mercanti, sbandieratori, dame e damigelle hanno scandito a suon di cornamusa, a ritmo di tamburi, sventolando bandiere, con i profumi dei piatti tipici


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La grande estate dell’Unione Gli eventi che valorizzano il territorio “Tignano Music Festival”, in arrivo sua maestà il Jazz

Il jazz e le sue più alte espressioni artistiche contemporanee varcano la soglia del “Tignano Music Festival”. E’ con un linguaggio caro alla rassegna, che da oltre venti anni valorizza il borgo incastonandovi gemme musicali di ampio respiro, che il cartellone di Tignano entra nel vivo. Nomi di primo piano nello scenario culturale internazionale riaffermano la poliedrica personalità della kermesse che prosegue e si conclude a luglio con quattro appuntamenti di spessore. Il 14 in piazza Matteotti (Tavarnelle, ore 21,30) l’astrofisica Margherita Hack, il docente universitario Ugo Bardi, il fisico Vincenzo Millucci e il responsabile per Legambiente del Circolo “Il Passignano” Marco Rustioni condurranno un’interessante conferenza sul tema “Dai dinosauri ai serbatoi delle SUV – c’era una volta il petrolio” (ingresso libero). Il 21 (ore 21,30) in piazza Barberini un tributo al grande compositore statunitense Duke Ellington sarà offerto dalla “Sunrise Jazz Orchestra”, al fianco della “Filarmonica Michelangiolo Paoli” e dei cori “Animae Voces” e “Sesto in Canto”. Ingresso € 10; ridotto € 7. La settimana successiva, il 28 (ore 21,30) nel Castello di Tignano, sarà la volta della performance di Enrico Rava e Gianluca Petrella, tra jazzisti italiani più accreditati su scala mondiale. Ingresso € 15; ridotto € 12. Chiusura ‘a tavola’, in programma il 30 luglio (ore 21) al Castello di Tignano, suggellata dai sapori della tradizione culinaria tignanese. E’ la cena-spettacolo “Ante Quem”, accompagnata dal duo musicale Liana Marino e Filippo Omari. Ingresso € 25; ridotto € 15. Corre parallelo al jazz il filone del rock giovane. Gli ultimi due gruppi che si esibiranno al Castello di Tignano rispettivamente il 16 e il 23 luglio sono i “Vickers” e i “Syrah”. Ingresso libero. Info: www.tignano.it.

“La piazza vive, viva la piazza!”, la voce calda di Teresa De Sio

Ci sono mille modi per far vivere una piazza: le risate dei bambini che giocano a nascondino, le chiacchiere tra amici di fronte a un gelato, gli sguardi degli an-

ziani che dalle panchine osservano, attenti, ciò che li circonda. Ma una piazza può prendere vita anche sotto le stelle e, illuminata dai riflettori di un palcoscenico, trasmettere emozioni in musica e parole. Si è alzato il sipario sulla settima edizione de “La piazza vive, viva la piazza!”: il cartellone di eventi che si snoderà in piazza Matteotti fino all’8 settembre. Punta di diamante la cantautrice partenopea Teresa De Sio, attesa a Tavarnelle per il 5 agosto (ore 21,30). Ampio spazio sarà dedicato anche a giovani formazioni tra cui “Crescent Super Band” (15 luglio ore 21,30), “Sound Lovers” (22 luglio ore 21,30), “The Rose-Janis Joplin Tribute” (29 luglio ore 21,30), “Gagni Academy” (26 agosto, ore 21,30), “Big band 50Zero28” (2 settembre ore 21,30) e Matteo Malquori il cui concerto è previsto il 19 agosto (ore 21,30). Oltre alla musica, è il teatro ad assumere un ruolo da protagonista nell’estate tavarnellina. Uno spettacolo di teatro per ragazzi “La grande sfida tra il riccio e la lepre” è previsto il 4 agosto (ore 21,30). Ultimo appuntamento è il concerto che eseguiranno i maestri della Scuola di Musica di Tavarnelle e Barberino previsto l’8 settembre (ore 21,30). Alla vitalità estiva di Tavarnelle contribuirà anche il Circolo ricreativo di piazza Matteotti con “La Rampa d’estate”: vernacolo, musica anni 70-90 e cover band U2 e Zucchero fino al 13 agosto. Ingresso libero. Info: www.comune. tavarnelle-val-di-pesa.fi.it.

“Linari Classic”, giovani professionisti interpretano i best-seller della classica

I capolavori dei grandi compositori del passato interpretati da giovani professionisti di tutto il mondo. Riecheggia nelle chiese, nei castelli, nelle pievi e tra le piazze del Chianti fiorentino e senese. “Linari Classic Musical Festival” torna ad intrattenere il pubblico italiano e straniero con un ampio ventaglio di eventi di alta qualità. Tre gli appuntamenti previsti a Barberino, nella splendida cornice della pieve di Sant’Appiano. Il 15 luglio l’esibizione di Rudolf Koelman e gli Archi della Zürcher Hochschule der Künste propone brani di Bach, Vivaldi, Mozart, Mendelssohn Bartholdy. Il 29 il mezzo soprano Helen Sherman incanterà con musiche di Beethoven, Brahms, Debussy, Britten, Respighi. Il terzo appuntamento è previsto il 14 agosto: protagonista il Quartetto Ruysdael. In programma pagine di Haydn, Janacek, Dvorak. Il festival nasce nel 2003 da un’idea di Airdrie Armstrong Terenghi che oggi ne cura l’organizzazione e la direzione artistica. Tra le location più apprezzate dal festival la pieve di Sant’Appiano, prestigiosa testimonianza del patrimonio storico-architettonico del territorio valdelsano. La chiesa costituisce l’unico edificio fiorentino che conserva resti di un battistero autonomo rispetto alla chiesa, edificio quest’ultimo che fu abbattuto nel 1805 in seguito ad un terremoto. Inizio concerti: ore 19,30. Info: 055 8068022; linaribookings@gmail.com.

Spettacoli e libri che narrano e rievocano la storia

Il 24 luglio 1944, a Pratale, morirono per mano nazifascista dodici uomini originari di Tavarnelle. A rievocare la strage nella quale i contadini persero barbaramente la vita sarà un progetto teatrale dell’attore e regista Massimo Salvianti: “Il sangue e l’erba” il cui debutto coincide con l’anniversario dell’eccidio. Lo spettacolo sarà rappresentato dal 21 al 23 e dal 28 al 30 luglio alle ore 19 nei luoghi della strage. Sabato 23 l’evento sarà preceduto dalla celebrazione della Santa Messa in occasione della quale la Parrocchia di Santa Cristina dedicherà una commemorazione religiosa alle vittime dell’eccidio. L’11 luglio il libro “Il prefetto questo sconosciuto” di Paolo Padoin sarà al centro di un incontro aperto alla cittadinanza e di un approfondimento sul vissuto professionale dell’autore. Dagli anni Settanta ai giorni nostri: un interessante excursus sugli incarichi e i compiti svolti al servizio delle Istituzioni in diverse città italiane che l’intervista al Prefetto a cura dei sindaci Maurizio Semplici e Sestilio Dirindelli aiuterà a dispiegare. La presentazione si terrà in piazza Barberini (Barberino) alle ore 21. Di registro diverso sono altri sei eventi da mettere in agenda. Due cene sono previste il 12 luglio. La prima, dal titolo “Rendi speciale il sorriso di un bambino”, si terrà a Badia a Passignano e sarà arricchita da un concerto. L’obiettivo è quello di raccogliere fondi in favore dei bambini di Haiti (dalle ore 18,30); la seconda a Tavarnelle, in piazza Matteotti, per festeggiare il campionato della squadra di Pallamano Tavarnelle (ore 20). Segnaliamo ancora “Mezza notte bianca”, allestita il 29 luglio per le vie del centro dagli operatori commerciali di Tavarnelle, e la “Fiera della Battitura” a Tavarnelle il 17, oltre al tradizionale appuntamento dei martedì sera in cui le attività commerciali del centro di Tavarnelle si aprono alla comunità con una coinvolgente girandola di eventi culturali e gastronomici. Sul fronte artistico, la nuova mostra curata da Sandra Stanghellini dedicherà una personale all’artista ferrarese Denis Riva. “Maghi in Azione” è il titolo dell’evento esposto negli spazi della sala Ugo Capocchini (Barberino) e rimarrà aperto fino al 18 agosto. Riva espone i suoi lavori dal 1997. Oltre che pittore e illustratore, è sassofonista dei “Trabant Mobil”. Info: 055 8050838, 055 8052205.

Scuola e sport: il successo dello stare insieme

Tutti a scuola, la domenica, in paese

La scuola si è messa in piazza, con gli studenti, le insegnanti, i progetti, i percorsi educativi, i programmi, le mostre, i laboratori e le tante attività svolte durante l’anno. E il paese, la comunità,

le famiglie, i cittadini sono entrati nel cuore della scuola per finire in bellezza e condividere un anno di lezioni di vita e opportunità di crescita. Per “Un paese a scuola”, la prima edizione di una festa corale con la quale le scuole dell’Istituto comprensivo “Don Lorenzo Milani” di Barberino e Tavarnelle si sono aperte al territorio uscendo dal guscio delle aule, il successo è stato indiscutibile. Ideata dall’Istituto comprensivo, in collaborazione con il Comune, Laura Fatighenti e Alessandro Scavone di L3 Group, la manifestazione ha richiamato centinaia di famiglie in diversi luoghi della cultura tavarnellina (biblioteca, piazza Matteotti, piazza Cresti, spazi del palazzo comunale, scuole). Il mondo della didattica è stato rappresentato da un ampio caleidoscopio di attività: percorsi didattici, musicali, artistici, artigianali, giochi, animazione, maratone, laboratori, fiabe animate, concerti, teatro rivolto a genitori e figli. L’iniziativa ha potuto contare sulla collaborazione dell’associazione “Riflesso” che ha tenuto laboratori di teatro nelle scuole e sul sostegno di L3 Group. “Un paese a scuola” ha visto anche la partecipazione dell’associazione “C’incontriamo”, costituita da alcuni genitori di alunni disabili per l’organizzazione di laboratori e giochi tesi a favorire l’integrazione.

Piccoli atleti crescono. Amicizia e divertimento sul campo da basket

Un applauso ad ogni canestro. E’ così che genitori e allenatori hanno sostenuto i loro piccoli atleti nel corso delle partite che hanno dato vita al terzo torneo di minibasket, organizzato dalla Polisportiva di Tavarnelle e Barberino nell’area del parco del Mocale. Ispirati dal contatto con l’aria aperta, decine di bambini di età compresa tra i 10 e gli 11 anni hanno vissuto un fine settimana all’insegna del gioco e dello sport, dell’amicizia e della competizione sana e educativa. Il Torneo “Colline del Chianti” è stato particolarmente apprezzato quest’anno da tutti coloro che vi hanno preso parte, in primo luogo dalle sei squadre giocatrici, provenienti dalla Toscana e dal Veneto. Oltre ai ragazzi di Pontassieve, Siena, Poggibonsi, Tavarnelle e Barberino di Mugello, il torneo è stato arricchito dalla presenza di due formazioni di Quarto d’Altino (Ve), alla sua seconda partecipazione all’iniziativa tavarnellina. A rappresentare la delegazione veneta anche il sindaco di Quarto d’Altino, Silvia Conte, che ha premiato i ragazzi insieme all’assessore alla Pubblica Istruzione dell’Unione comunale Marina Baretta. “Il minibasket può rappresentare un momento significativo - hanno dichiarato gli organizzatori - nella delicata fase di crescita dei bambini; amicizia, correttezza, unione, rispetto delle regole e degli avversari: tutto questo insegna il gioco dello sport. Un’opportunità per diventare grandi con responsabilità e consapevolezza”. La partita di aggiudicazione del torneo è stata vinta dagli atleti della PoggibonsiTavarnelle.


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I gruppi consiliari

Ha vinto il senso civico degli italiani

…e due. E così dopo la vittoria confermata a Napoli, Milano, Cagliari e in tanti altri Comuni e Province ecco anche il raggiungimento del quorum ai referendum. E quattro sì che vincono con una maggioranza schiacciante… circa il 95 % dei votanti! Alcuni dati A Barberino ha votato il 67,57 degli aventi diritto, in Toscana il 63,57, in Italia il 57,04, la Toscana è la terza regione dopo Trentino ed Emilia con il quorum più alto. Anche Barberino non si è discostata dall’andamento nazionale, alta partecipazione per un referendum e quattro ottimi risultati: tutto l’impegno profuso da associazioni, partiti, singole persone nel portare a votare e sottolineare l’importanza del voto ha fatto centro ed ha coagulato l’interesse di milioni di italiani su problemi reali, di eguaglianza. È una straordinaria vittoria del senso civico degli italiani e della voglia di cambiamento, nata anche da un eccezionale impegno della società civile. Cosa succede ora? Succede che l’Italia può guardare a un futuro migliore per quanto riguarda lo sviluppo del proprio Piano energetico. Succede che torna un principio essenziale per chi si vuole presentare alle elezioni: deve sapere che anche se va al governo o in Parlamento la legge è uguale per tutti. Succede che si afferma il principio che l’acqua è un bene comune. Adesso occorre non disperdere

Le conseguenze del referendum sull’acqua pubblica… … e l’imbarazzo di PD, Sindaco e maggioranza

E così i referendum per l’acqua pubblica hanno avuto il loro grande successo: quorum raggiunto (addirittura il 67% a Barberino) e un elevatissimo consenso per il SI (95%). Ma aldilà delle esultanze - alcune sincere, altre strumentali - a noi interessano le conseguenze pratiche per i nostri cittadini. Da sempre convinti sostenitori, anche in tempi non sospetti, dell’acqua pubblica riteniamo che il passo fatto sia importante ma non decisivo. L’art. 15 della Legge 135/09 (abrogato col 1° quesito) che prevedeva l’obbligo di privatizzazione dell’acqua non riguardava il nostro territorio in quanto già dal 2003 il servizio idrico integrato era stato privatizzato con l’affidamento a Publiacqua, una SpA con una rilevante partecipazione di soci privati in buona parte stranieri (Suez, Schroder Investment, Fincal, Pictet Asset Management ecc…) attratti dai facili guadagni garantiti per legge. Ciò che risulta strano è che i sostenitori della politica di affidamento del servizio a SpA, tra cui il PD toscano e conseguentemente il nostro sindaco e la sua maggioranza che ne seguono le indicazioni, abbiano all’ultimo momento sostenuto i referendum, destando non pochi sospetti per la loro incoerenza. E ora che faranno? Dal punto di vista formale Publiacqua non corre nessun rischio perché ora si applica la disciplina generica dell’affidamento dei servizi pubblici (art. 113 del Testo Unico degli Enti Locali) che prevede appunto la possibilità di affidamento a società di capitale private. Ma il segnale politico giunto dalla gente è molto forte e risulta difficile disattenderlo: di qui l’imbarazzo del PD al governo in Toscana e nel nostro comune, che ora si trova di fronte al bivio se sconfessare la propria politica sui servizi pubblici degli ultimi 10 anni, revocando l’affidamento a Publiacqua affidandolo a un soggetto pubblico, o tradire ancora una volta la volontà degli elettori, mantenendo lo status quo. A tal proposito noi li sfideremo ad assumere la decisione voluta dalla gente con una mozione che vada realmente - e non solo a parole di cui i cittadini sono stanchi - nella direzione della ripubblicizzazione dell’acqua. Ancora più ricco di effetti pratici è l’esito del 2° quesito che ha abrogato la norma che consentiva al gestore di ottenere profitti

le energie, le conoscenze, l’entusiasmo dei milioni di cittadini votanti e rendere effettive le richieste con leggi del Parlamento, occorre ancora vigilare perché i referendum trovino naturale sbocco in Parlamento occorre tenere viva la partecipazione intorno alla politica che ha bisogno di parlare di temi nuovi, che non sono quelli classici dello spazio politico, ma che riguardano le condizioni materiali di vita, il concetto di “vita buona” che spesso è estraneo dal dibattito politico, riaffermare la funzione del” pubblico” efficiente e senza sprechi certo, ma con la capacità dell’autorità pubblica di garantire accesso in condizioni di parità, tutela di lungo periodo, valutazione attenta degli interessi collettivi.

La Commissione Edilizia approva i progetti per il recupero del Castello e del Borgo di Linari

La Commissione Edilizia, in data 24 giugno u.s., ha licenziato definitivamente i due progetti presentati dalla proprietà per il recupero del Castello e del Borgo di Linari, che, a giudizio della commissione, riescono a coniugare il rispetto della fisionomia storica del borgo con le esigenze abitative moderne. Essi inoltre sono totalmente conformi alle norme comunali attualmente vigenti - ovvero in nessun edificio di classe A o B sono previsti appartamenti inferiori ai 65 mq. garantiti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% a remunerazione del capitale investito. A questo punto ipotizziamo che già sulle prossime bollette la tariffa dell’acqua dovrà ridursi di questa maggiorazione che per i soci privati rappresenta un utile garantito e per i soci pubblici (comuni) una tassazione surrettizia a carico dei cittadini. Dovrebbe essere così ma noi non ci fidiamo. Per questo invitiamo Comuni e ATO a vigilare affinché Publiacqua riduca le tariffe come da indicazione tariffaria. E a chi dice che con questa abrogazione non ci saranno più investimenti nel settore idrico rispondiamo che non è vero, in quanto le tariffe continueranno a coprire i costi di ammortamento degli investimenti e quelli di gestione, mentre gli utili conseguiti non venivano reinvestiti ma distribuiti ai soci. In sintesi noi vediamo solo effetti positivi per i nostri cittadini in quanto si eliminerebbe una situazione di monopolio senza rischio d’impresa, la peggiore situazione per l’interesse pubblico: serve però, da parte di chi detiene il potere, il coraggio di rimettere in discussione le proprie scelte passate. In alternativa i cittadini saranno ancora una volta delusi da questa politica. A noi spetta il compito di vigilare sull’attuazione del referendum e di denunciare eventuali tradimenti della volontà degli elettori.

La variante “omnibus” al Regolamento Urbanistico… … situazioni simili, regole diverse!

Obiettivo Comune presenta le sue osservazioni

Il 10 marzo scorso il Consiglio Comunale ha adottato a maggioranza una variante “omnibus” al Regolamento Urbanistico che si articola su ben 12 punti. Al di là di alcuni aggiustamenti tecnici che potevano essere necessari e condivisibili, la maggior parte delle varianti contiene una serie di risposte particolari ad esigenze particolari: questa amministrazione conferma ancora una volta il suo modo di agire sull’urbanistica: viste le pratiche edilizie presentate o in procinto di esserlo e viste alcune specifiche richieste, si cambiano in corsa le regole generali per adeguare gli strumenti di programmazione alle singole esigenze, quando invece la logica della programmazione urbanistica imporrebbe di procedere in direzione opposta: si dettano le regole generali

A questo punto le concessioni edilizie possono essere ritirate ed i lavori possono partire, cosa che può accadere nel corso della prossima estate – o queste sono, per lo meno, le fondate speranze nutrite dall’Amministrazione Comunale e dai cittadini di Linari che proprio in questi giorni hanno dato vita all’evento denominato Linari vive, in funzione di questo auspicato recupero. La creazione di una trentina di appartamenti nell’antico borgo dovrebbe portare ad un recupero non solo puramente urbanistico ed estetico, ma, per così dire, integrale, dato che solo la presenza di abitanti (più ancora che di turisti) rende un borgo effettivamente vivo in maniera durevole. Al di là degli aspetti urbanistici e demografici, vanno poi considerati gli aspetti economici: in questi tempi di magra un investimento di milioni di euro non può che avere un effetto benefico sul territorio, tanto più che gli imprenditori contano di utilizzare imprese, professionisti e manodopera locale.

Gruppo Consiliare Uniti per Barberino e le pratiche edilizie si adeguano a queste. Su tale variante Obiettivo Comune ha presentato sei osservazioni con le quali si cerca di limitarne l’impatto negativo sul nostro territorio e di assicurare un trattamento omogeneo di situazioni simili. Oltre alla diminuzione della superficie minima degli alloggi nei centri storici (da 65 a 45 mq) su cui siamo già ampiamente intervenuti e che chiediamo di stralciare ripristinando al contempo anche il limite sulla superficie media, critichiamo la prevista deregolamentazione assoluta per il recupero di un unico edificio nel centro storico di Vico d’Elsa che aprirebbe la porta ad uno stravolgimento dei centri storici che sono uno dei patrimoni più grandi della nostra comunità. Non comprendendo quale sia l’interesse generale in questa variazione, chiediamo di stralciarla completamente o, al limite, di porre regole ben precise su categorie d’intervento e destinazioni d’uso ammesse, attraverso un piano di recupero, come per tutti gli altri casi analoghi. La variante prevede anche la concessione di ulteriori aumenti volumetrici nella zona industriale (zona Zambra – Grillaie) che l’attuale maggioranza ha sempre definito satura. Chiediamo di stralciarla completamente, anche in considerazioni che tali ampliamenti riguarderebbero lottizzazioni recenti, come quella ToscoMarmi. È poi previsto un intervento edilizio a San Filippo (trasformazione dell’hotel in abitazioni), per il quale Obiettivo Comune chiede che l’intervento sia accorpato alla nuova edificazione del terreno adiacente e che il parcheggio da realizzare sia obbligatoriamente pubblico come già previsto per tutti gli altri interventi simili. Sempre a San Filippo si propone una diversa perimetrazione del centro storico assolutamente irrazionale che non si vede quali interessi pubblici debba tutelare. Noi proponiamo un semplice “raddrizzamento” secondo le curve di livello. Nella speranza che le nostre osservazioni, fatte a titolo costruttivo, vengano accolte dalla maggioranza, continueremo comunque a vigilare difendendo l’interesse pubblico e chiedendo regole uguali per tutti.

Gruppo Consiliare Obiettivo Comune


speciale salute

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estate/1. I consigli per abbronzarsi senza mettere in pericolo la pelle

Tintarella sì, ma con tanti ma Giulia Righi

P

ronti, partenza, via. Evviva, anche. L’estate è tornata e con lei il baule di piacevolezze di stagione: come ad esempio l’idea di starsene sdraiati al sole, davanti il mare, sopra un bel cielo azzurro. Ma con il tempo della tintarella torna, giocoforza, anche quello delle raccomandazioni, perché è ormai un’evidenza scientifica che un’esposizione sregolata ai raggi solari possa aumentare il rischio di tumori alla pelle (ogni anno in Italia vengono diagnosticati settemila melanomi), oltre a favorire l’invecchiamento cutaneo e la comparsa di macchie. E allora è bene ripassare le regole fondamentali. Intanto: occorre esporsi gradualmente al sole, per evitare le scottature, che oltre a essere fastidiose sono molto pericolose. La fascia oraria tra mezzogiorno e le quattro va sempre evitata: i primi giorni più che mai, tanto vale farsi una bella pennichella altrove. Un passaggio molto importante è rappresentato, poi, dalla scelta della crema protettiva. L’indice di protezione, specialmente nei primi giorni, deve essere alto e adatto al cosiddetto “fototipo”. Inizialmente (e questo vale più che mai per chi ha pelle e capelli chiari) occorre usare una protezione alta (tra 30 e 50) e aspettare qualche giorno prima di scendere a un indice di protezione più basso (tra 15 e 25, quello medio). La crema deve essere applicata almeno mezz’ora prima

di esporsi al sole, e la dose minima raccomandata è di circa 36 grammi che, per farsi un’idea, equivalgono a circa 6 cucchiaini da tè. Sempre per farsi un’idea, si stima che normalmente gli europei ne usino solo la metà: dunque raddoppiamo la dose, su questo è meglio non risparmiare. Così come è meglio sostituire i solari di anno in anno: anche se tecnicamente la loro durata di conservazione è di dodici mesi, sappiamo tutti che è molto difficile conservarli in condizioni ottimali, senza che si sciupino sotto il solleone. Ed è importante ricordarsi che il “giochino” di spalmarsela addosso deve essere ripetuto spesso, per evitare che i ba-

gni in mare o la semplice sudorazione la lavino via. Attenzione: bisogna proteggersi anche quando si diventa “neri”, perché la pelle va difesa comunque. Altre accortezze: è bene tener presente che parei e caftani non proteggono dai raggi e che le giornate ventilate e nuvolose sono quelle in cui è più facile scottarsi. Ancora: gli occhiali da sole sono un ingrediente fondamentale per proteggere anche gli occhi, ed è utilissimo indossare un cappello a tesa larga. Non bisogna, infine, dimenticarsi che i bambini sono più che mai vulnerabili, e che quando si va in spiaggia con loro le raccomandazioni per la tintarella intelligente valgono il doppio.

estate/2. Occhi e naso sono i più colpiti

Anziani e afa, le regole d’oro per evitare rischi E

se a tutti quanti fa molto piacere che il calendario abbia superato la metà della corsa e sia attualmente piazzato sui mesi del sole e del caldo, è vero anche che questo è proprio il periodo in cui è bene alzare la guardia. Perché l’estate sa essere anche molto difficoltosa, specie per i soggetti cosiddetti “fragili”. Come gli anziani, bersaglio facile dei colpi di calore e di tutte le beghe che la calura estiva porta con sé. E allora, per quanto banali possano sembrare, ripetere le regole d’oro può essere d’aiuto. La più d’oro di tutte: è fondamentale bere tanta acqua. Senza aspettare di avere sete, però: anche se non si avverte lo stimolo (che nelle persone anziane è tra l’altro rarefatto) è bene rivolgersi alla bottiglia d’acqua come a una vecchia amica, e bere almeno due litri d’acqua al giorno. Banditi, invece, alcool, caffeina e gli eccessi di bevande zuccherate: sono sì liquidi, ma inducono la perdita di fluidi corporei e dunque non vanno bene. In presenza di particolari patologie, poi, è bene rivolgersi al proprio medico di famiglia, per capire, ad esempio, se sia il caso di integrare i sali minerali. Altra raccomandazione, una delle più famose: nelle ore di solleone forte (11-15) è bene che gli anziani stiano in casa, in ambienti ombreggiati e freschi. Gli ambienti condizionati e ventilati possono essere una soluzione: parola di Ministero della Salute, che invita anche a utilizzare luoghi pubblici (centri commerciali, biblioteche) in caso di ondate di calore anomale per ristorarsi al fresco dell’aria condizionata per qualche ora e riportare l’organismo a una temperatura normale. Tutto con criterio: la situazione climatica degli ambienti condizionati deve essere più bassa di quella esterna al massimo di sei o sette gradi, per evitare escursioni termiche dannose. Esercizi fisici e sforzi inutili vanno poi evitati, e se proprio bisogna farli è bene relegarli alle prime ore mattutine, più fresche, e ricordarsi di bere dai due ai quattro bicchieri d’acqua per compensare. Ancora: i vestiti devono essere leggeri, chiari, non aderenti, e i pasti molto leggeri, dunque frutta e verdura sono le benvenute, in questi mesi più che mai. E poi valgono le regole del buonsenso: evitare di sostare in auto al sole, proteggersi la testa con un cappello, e in caso di forte malessere contattare il proprio medico o, se la situazione lo richiede, il 118. /G.R.

La nOvItÀ

È arrivato il dentista “low cost”

Un “servizio di qualità” alla portata di tutti i cittadini: è quanto offre il primo studio dentistico “low cost” nato in Toscana, inaugurato alla Misericordia di Sesto Fiorentino (p.za S. Francesco 38, 055/7950111), un “ambulatorio a portata di tutte le tasche, in grado di rispondere a ogni tipo di problema odontoiatrico”. Il progetto è promosso da Co&So Salute attraverso il marchio di Welfare Italia.

estate/3. Chi si sposta verso mete lontane può rivolgersi al Centro per la medicina dei viaggi della Asl 10

In valigia? Non va dimenticata la salute Prima di partire verso paesi esotici è buona regola raccogliere informazioni e preparare un piccolo kit di pronta medicazione. Una volta giunti a destinazione vanno invece evitati i cibi crudi, il ghiaccio e le bevande in bottiglie non sigillate

E

state, si è detto. E per qualcuno è arrivato il tempo del viaggio serio, quello per cui si è risparmiato tutto l’anno, quello per cui da tempo era iniziato il conto alla rovescia sul calendario. Ma quando si tratta di fare le valigie per un paese extraeuropeo è bene prestare un’attenzione particolare alla salute. Già prima di partire: informandosi innanzitutto (sarebbe bene farlo almeno un mese prima) sulle eventuali vaccinazioni/terapie farmacologiche da fare preventivamente. Per queste faccende può essere molto utile rivolgersi al Centro per la medicina dei viaggi e delle migrazioni della nostra Asl 10 (055/6263756, accesso telefonico per informazioni generali mercoledì e venerdì ore 8:30/10:30), in modo tale da partire ben documentati. Al momento di preparare i bagagli, poi, è bene mettere nel beauty-case una piccola farmacia del minimo e dell’indispensabile: a parte eventuali farmaci antimalarici in caso di mete tropicali, è bene attrezzarsi con antidiarroici, antipiretici, an-

tidolorofici, antibiotici ad ampio spettro, una crema antistaminica o cortisonica, collirio e gocce per i disturbi alle orecchie, disinfettanti per uso esterno e sostanze per potabilizzare l’acqua. Una volta giunti a destinazione, invece, arriva il momento di mettere in pratica le misure di prevenzione consigliate per i viaggi nei paesi a rischio: è importantissimo bere solo da bottiglie sigillate (o dopo bollitura), evitare il ghiaccio e gli ortaggi crudi, preferire il consumo di cibi cotti e mangiati caldi. Tutto questo vale anche se si mangia in hotel o villaggi turistici “quotati”: la prudenza non è mai troppa. Una volta rientrati, invece, non bisogna attenersi a misure particolari, a meno che non compaiano disturbi come febbre, diarrea, disturbi respiratori, lesioni alla cute o altro. E bisogna ricordarsi di portare a termine la profilassi antimalarica. Per chi volesse documentarsi meglio, ci sono una serie di siti internet istituzionali: quello della Società italiana di medicina dei viaggi e delle migrazioni (www.simvim.it), quello del Ministero della Salute (www.salute.gov. it) e quello del Ministero degli Affari Esteri (www.viaggiaresicuri.it). E se si viaggia in paesi a rischio, buona norma è registrarsi sul portale www.dovesiamonelmondo.it, in modo da poter essere rintracciati in caso di /G.R. emergenze.


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bella stagione

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niGhtliFe/1. Istruzioni per l’uso per chi non ha tempo (o voglia) di raggiungere la costa

Non solo mare, la movida quest’anno sceglie il lago Paola Ferri

A

nche la movida va in vacanza. Dove? Per lo più in Versilia, tra i locali vip del Forte, le discoteche più matte di Torre del Lago e la Darsena di Viareggio. Ma per chi non avesse tempo o voglia di andarla a cercare fin laggiù c’è una “costa” più a portata di mano: quella dei laghi. A partire dal più vicino, quello dei Renai, a cinque minuti dalla città. Il parco è animato praticamente ogni sera: a seconda dell’umore del momento si può scegliere se indossare pantaloni a zampa e parruccona e infilarsi alla festa anni ’80 in piscina oppure optare per le esibizioni live di band locali. Quel che è certo è che ogni sera qui si balla gratis, ma ci sono anche periodiche mostre (appena conclusa quella di Clet, l’artista francese che ha trasformato i cartelli stradali in divertenti omini) e spettacoli teatrali. E quasi tutti gli eventi sono a ingresso libero, al massimo si paga la consumazione.

Apericena in piscina, con bagno incluso, anche al ristorante Terzo Tempo di Tavarnuzze, all’interno del centro sportivo Zodiac. L’appuntamento si replica ogni martedì e giovedì fino a settembre, alternato a serate a tema (come il prossimo Pareo Party). Altro lago, altra riva. A Bilancino ha riaperto il Rivasud: quest’anno, però, niente più discoteca, il locale rimane solo ristorante. Ampio giardino per cene all’aperto vista lago, parco giochi per bambini, karaoke il mercoledì sera e pianobar la domenica: insomma, l’ideale per chi si muove in famiglia e in generale per tutti gli amanti delle specialità mugellane, dai famosi tortelli ai salumi. Poco lontano c’è il Bahia Cafè, per chi desidera una serata un po’ più movimentata. Da quest’anno anche l’Omi Music Club, storico locale dell’Osmannoro, apre una succursale in riva al lago, al posto di quello che fu il Settestelle. Ma resta in funzione per tutta l’estate anche il “chioscone” tra Firenze e Sesto Fiorentino. Qui si continuerà a ballare fino al 10 settembre praticamente ogni sera (latinoamericano

il lunedì e il venerdì, tango il martedì, dj set domenica e giovedì) e rigorosamente gratis. In riva al fiume, invece, a Pontassieve c’è un nuovo spazio all’aperto dove andare a mangiare un boccone e ad ascoltare buona musica. Preso in gestione quest’anno da un gruppo di poco più che trentenni, il Parco De André offre ogni sera una programmazione diversa, fino ai primi di settembre. “Finora – spiega Leonardo Canestrelli, uno dei responsabili della struttura – questo era uno spazio poco vissuto dalla città. Stiamo cercando di farlo diventare un centro di aggregazione per ogni fascia di età”. La ricetta consiste nell’offrire ogni volta un’attrattiva diversa a prezzi contenutissimi. E così, se il martedì sera è dedicato al cinema sotto le stelle e il mercoledì agli spettacoli di marionette per gli spettatori più piccoli, il venerdì arriva My Generation, music contest tra giovani gruppi di Firenze e dintorni. In palio strumentazione musicale e ore di registrazione in studio. Abbastanza da attirare decine di band emergenti o in attesa di emergere.

Dai renai a Bilancino, ecco la mappa delle discoteche sotto le stelle fuori dalle mura: quasi sempre gratis e quasi tutte le sere. In alternativa spettacoli teatrali, karaoke e burattini per chi si muove in comitiva con bimbi al seguito

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“Ogni tanto secchiate d’acqua”

“Trasporto notturno da potenziare”

“Pochi i posti con musica dal vivo”

“Bisognerebbe intensificare il servizio di bus notturni nelle zone della ‘movida’, per evitare che i ragazzi si mettano alla guida dopo avere bevuto qualche bicchiere in più, e sappiamo che questo succede. Ogni tanto i residenti si lamentano per il rumore, ho visto anche qualche secchiata d’acqua dalle finestre! Ma li capisco...”

“Ho notato che i locali di Firenze, specie quelli del centro, si stanno orientando sempre più verso un target di turisti stranieri. Questo influisce anche sullo ‘stile’ delle serate e sui prezzi, che tendono ad aumentare. Potenziare il sistema di trasporto pubblico notturno aiuterebbe i giovani a vivere meglio la città”

“C’è un’ampia scelta di luoghi per il divertimento, ma mi dispiace che stiano diminuendo i locali dove si suona dal vivo. I prezzi sono abbastanza alti e allora c’è chi preferisce servirsi nei minimarket che, ad ogni ora, vendono alcolici nelle bottiglie di vetro, creando spesso qualche problema per la sicurezza”


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bella stagione

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niGhtliFe/2. I luoghi dove i fiorentini possono andare a frescheggiare al calar del sole

un’estate open air nei locali della città Ludovica V. Zarrilli

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etti un tavolo all’aperto, una birra insieme agli amici e una calda serata fiorentina di mezza estate. Alzi la mano chi, nei giorni in cui la canicola estiva si fa sentire forte e sprezzante, togliendo l’energia per fare qualsiasi cosa, non aspetta trepidante le ore più fresche della sera per mettere il naso fuori di casa o dall’ufficio e dedicarsi a un po’ di sano e meritato svago. I posti ideali per farlo sono senza dubbio quelli all’aperto. Come ad esempio il Piazzale del Gusto, sorto sulle ceneri dell’ex Bologna, impianto sportivo con annessa pista di pattinaggio e ristorante dove generazioni di fiorentini si sono dati appuntamento. Il locale offre, nella splendida cornice del piazzale Michelangelo, la stessa atmosfera di una sagra di paese, con tanto di musica dal vivo, lezioni di ballo liscio e un menù che cambia ogni due settimane offrendo di tutto, dai tortelli al pesce passando per il cinghiale e i funghi. Alternativa interessante può essere Easy Living, in piazza Poggi, di giorno spiaggia sull’Arno e di sera location provilegiata per assistere a eventi speciali, performance e video installazioni. Un consiglio è quello di tenere d’occhio il chiosco anche durante il giorno perché, se durante una passeggiata o nella pausa pranzo volete concedervi uno strappo alla regola, Easy Living offre pranzetti espressi a base di prodotti freschi e rimane aperto initerrottamente dalla tarda mattinata, per chi fa colazione con calma, fino all’una

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di notte. Altra tappa imperdibile per chi vive Firenze nelle sere d’estate è Las Palmas, in piazza Annigoni, dove tra un concerto dal vivo e qualche video d’atmosfera si gusta un aperitivo molto ricco (e adatto a tutte le tasche) e dove, volendo, ci si può anche fermare a cena, per assaggiare la specialità della casa, una saporita frittura di pesce, o per sfidare gli amici al gettonatissimo “calcino”. Più o meno la stessa formula quella che viene proposta da Off Bar, localino che dallo scorso anno ha cominciato a rendere vivo il giardino della Fortezza, angolo di verde con tanto di fontana abitata da anatre e tartarughe a due passi dal caos dei viali. Un po’ più nascosto, ma molto frequentato, è il B-side, che ha il merito di aver ridato vita a un tratto di lungarno molto poco conosciuto, quello a due passi dal torrino di Santa Rosa. Da non dimenticare, poi, oltre ai locali che aprono a giugno e, per forza di cose, chiudono i battenti appena l’aria comincia a rinfrescarsi, quelli muniti di dehor che solitamente, quando comincia la bella stagione, diventano sovraffollati, ma pur sempre open air. Sul podio dei più frequentati c’è sicuramente il Volume di piazza Santo Spirito, l’evergreen Zoe in via dei Renai e il delizioso Caffè degli Artigiani, che raduna in piazza della Passera gente proveniente dai quattro angoli del centro, creando un melting pot che ha un vago sapore bohemien.

guarda le foto su

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“Servono più bagni pubblici”

“Basterebbe un po’ di buon senso”

“Creano più disagi le strade rotte”

“Andrebbero installati più servizi igienici pubblici, attivi anche la sera. Anche questo rappresenta un segno di civiltà. Altrimenti succede che i viottoli, i muri e i portoni si trasformino in wc d’emergenza, e questo purtroppo succede spesso. Per i residenti è un gran disagio, oltre al rumore che a volte dura fino alle quattro del mattino”

“Ci vuole equilibrio: per noi residenti gli schiamazzi notturni sono un fastidio, ma non si può ‘blindare’ una città! Basterebbe il buon senso da parte dei ragazzi. Una presenza discreta delle forze dell’ordine potrebbe aiutare a tenere basso il volume. Sulla sicurezza a me sembra che non ci sia nessun problema”

“Quando ho deciso di trasferirmi in centro ero consapevole dei pro e dei contro: qui si ha tutto a portata di mano, ma è una zona particolarmente movimentata di notte. La ‘movida’ non è un problema, ma è la normalità del quartiere. A pensarci bene creano più disagi le strade rotte, le troppe auto e i pochi parcheggi”

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zoom

il PUnto. La ricetta di Lorenzo Marchionni, presidente di Mukki: “Una filiera regionale del latte”

allevatori, “patto di ferro” per il lavoro Gianni Carpini

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n “patto di ferro” per tutelare il lavoro “made in Toscana” e aumentare la sicurezza a tavola, in tempi in cui - tra crisi economica e allarmi più o meno fondati - non sempre è possibile dormire sonni tranquilli. Mukki lancia un nuovo prodotto cento per cento toscano e di alta qualità: una sorta di “latte doc” che arriva esclusivamente

L’IMPresa Da Firenze alla Mongolia

un rally solidale. In ambulanza

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a Firenze fino in Mongolia a bordo di un’ambulanza: partirà il 23 luglio il viaggio di solidarietà di quattro fiorentini che percorreranno quindicimila chilometri attraversando undici stati e due deserti per portare sostegno alle associazioni che operano nel paese asiatico. L’impresa fa parte della manifestazione benefica internazionale “Mongol Rally”, ideata dall’organizzazione inglese “The Adventurists”. Ogni anno circa cinquecento team da tutto il mondo si sfidano in una gara di solidarietà: l’obiettivo del rally non è quello di arrivare per primi, ma raccogliere fondi, medicinali e altre risorse per dare sostegno alle popolazioni povere della Mongolia. La spedizione fiorentina, il cui “equipaggio” è composto da tre ragazzi e una ragazza, partirà dal capoluogo toscano e farà tappa in Repubblica Ceca, Romania, Grecia, Turchia, Armenia, Iran, Turkmenistan, Uzbekistan, Kazakistan e Russia, per raggiungere dopo circa trenta giorni la capitale della Mongolia, UlaanBaatar. Il viaggio sarà raccontato via internet, con diari e fotografie. L’ideatore e coordinatore dell’impresa è Riccardo Miniati, quarantenne fiorentino con la passione dei viaggi. “Abbiamo deciso di partire in ambulanza – spiega Riccardo – per poi donarla alle autorità sanitarie locali”. Il mezzo, donato dalla Croce Verde di Baggio (Milano), sarà una risorsa preziosa per un territorio dove “il livello delle prestazioni sanitarie è molto basso – continua il coordinatore dell’impresa - e poter usufruire di un’ambulanza per le emergenze è una vera fortuna”. Miniati conclude ricordando che “chi vuole sostenere l’impresa può donare un contributo, ce n’è davvero bisogno”. Il sito è www.mon/A.R. golrally2011.it.

da 70 stalle toscane, distribuite tra Firenze, Pisa, Grosseto e Siena, e che si va ad affiancare a un’altra eccellenza, la selezione Mugello (proveniente invece da una cerchia ancora più ristretta, trenta stalle). Un prodotto che ora vuole diventare sempre migliore, grazie a un patto di ferro tra il gigante toscano del latte, un’azienda storica che controlla il 45 per cento del mercato regionale con ottomila punti vendita riforniti ogni giorno, e gli allevatori: da una parte si “alza l’asticella”, fissando obiettivi qualitativi sempre più ambiziosi (come il miglioramento dei valori nutrizionali), dall’altra si dà la possibilità alle stalle di aumentare la produzione. Provenienza garantita e qualità assicurata: queste le due armi che Mukki mette in campo contro un’agguerrita concorrenza. In tempi di crisi sugli scaffali dei supermercati è comparso il latte “low cost”, un prodotto dal prezzo più basso ma di provenienza estera e con valori nutrizionali ben diversi da quelli del latte “autoctono”. “Siamo convinti che il consumatore sia sempre più orientato verso i prodotti locali, di cui cono-

muCChe aL pasCoLo

In tempi di crisi, merce low cost e allarmi alimentari, c’è chi va controcorrente: arriva il latte toscano “doc”. “I consumatori sono sempre più orientati verso i prodotti locali”. accordo con le stalle “indigene” per migliorare la qualità e dare nuovo impulso al settore sce la provenienza – spiega Lorenzo Marchionni, presidente di Mukki – il nostro marchio non solo garantisce la qualità del latte e la sua tracciabilità, ma assicura il benessere degli animali e una corretta gestione ambientale. C’è poi il valore aggiunto: comprare Mukki vuol dire sostenere un territorio, dare lavoro agli allevatori toscani e mantenere i livelli occupazionali”. Intorno a Mukki gravitano circa 170 lavoratori, a cui si aggiungono 180 agenti. Se si prende in considerazione l’intero indotto, comprendendo anche le stalle e i vari lavoratori coinvolti nella filiera toscana, si supera il migliaio di persone occupate. E Mukki continua a puntare sulla produzione locale, lanciando un patto di filiera, un accordo con le stalle toscane per migliorare la qualità del latte e dare un nuovo impulso a questo settore. “In un momento di stagnazione dei consumi, anche di quelli alimentari – continua Marchionni – diamo un segnale concreto agli allevatori. Andiamo a puntare sulla filiera regionale del latte, diamo delle prospettive di sviluppo per chi alleva, con una maggiore richiesta di materia prima, ma anche con un maggiore investimento sulla qualità del latte. Una filiera che è e vuole essere virtuosa”. L’accordo è stato prima siglato con le tre cooperative che riuniscono i vari allevatori, e ora si passerà alla seconda fase, con il coinvolgimento delle camere di commercio e della grande distribuzione, per una valorizzazione delle produzioni locali, oltre che della Regione Toscana.


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l’intervista/1. Ubaldo Pantani, comico toscano, è stato il primo a imitare Renzi: ora parla di sé a Il Reporter

“un cha cha cha come inno d’Italia” Da Giorgio albertazzi alla Gialappa’s e Quelli che il calcio, fino al cinema

le estati toscane

con Manuale d’amore 3: l’imitatore ripercorre la sua carriera, dalla provincia

La Versiliana e non solo, un mese di grandi eventi

di Pisa ai palcoscenici di Mediaset e rai. “non conta da dove vieni, ma dove hai parcheggiato”. Il sindaco? “Come tutti gli ex arbitri è coraggioso e vanitoso” Matteo Francini

R

ai 3, 5 aprile scorso. Ospite di Serena Dandini, sul divano rosso di Parla con me si siede il sindaco di Firenze Matteo Renzi. Ma non “l’originale”, bensì la “copia” firmata da Ubaldo Pantani, comico toscano con un lungo curriculum alle spalle, in cui spiccano le imitazioni di personaggi del calibro di Gigi Buffon, Lapo Elkann, Massimo Giletti e molti partecipanti del Grande Fratello, fatte in trasmissioni come Mai dire... con la Gialappa’s e Quelli che il calcio con Simona Ventura. Ubaldo, sei nato a Cecina e cresciuto a Ponteginori (piccolo centro in provincia di Pisa, ndr): come si arriva a Mediaset e Rai partendo da così “lontano”? Mah... Giosuè Carducci è nato a Valdicastello, Giorgio Albertazzi a San Martino a Mensola, Leonardo a Vinci... cos’ha in meno Ponteginori di questi paesi? Non conta da dove vieni ma, come si dice, dove hai parcheggiato. Sei stato il primo comico a imitare Renzi: perché l’hai scelto come “vittima”? Come tutti gli ex arbitri è coraggioso e vanitoso. Mi piace quello che sta facendo per Firenze e mi piacerebbe vederlo all’opera alla “sede” di Roma. Dopo la tua imitazione hai avuto modo di conoscerlo? Non si è fatto sentire. Forse perché l’ho fatto solo una volta e non ha capito chi sono e come mi chiamo. Da uno così attento alla comunicazione come lui non mi aspettavo che si dimenticasse di citarmi per nome (il riferimento è al post pubblicato su Facebook all’indomani del doppio attacco satirico di Crozza a Ballarò e, appunto, di Pantani a Parla con me, ndr). Non è stato carino. È come se io dicessi: voto Pd, mi piace Bersani e anche al Comune di Firenze fanno delle cose interessanti. Per fare la sua imitazione hai dovuto “studiarlo” attentamente: c’è qualcosa che ti sentiresti di consigliargli, magari per migliorare la sua immagine? Rimettersi i nei che ha fatto togliere dalla copertina del libro. Dovrebbe decidersi se li toglie definitivamente o impara a conviverci. Del resto, un difetto può caratterizzare un personaggio, penso

ubaLdo pantani

È stato iL primo a imitare

renzi

al Naso di Pippo Franco. Tuttavia, ricorrere alla chirurgia estetica è sempre pericoloso: la Zanicchi dopo essersi rifatta il naso ha perso la testa per Berlusconi. Hai imitato molti personaggi, da Buffon a Lapo Elkann e ai concorrenti del Grande Fratello: come li scegli? I personaggi devono sorprenderti per una caratteristica. Spesso la molla scatta quando immagino che un personaggio abbia un profilo pubblico contrastante con quella che io presumo sia la sua vera natura. Con Lapo mi sento semestralmente e devo dire che mi è molto simpatico. Raccontaci un aneddoto della tua carriera che ti è rimasto impresso. Sono tifoso della Spal e ho fatto un collegamento con un mio personaggio, il “fanta” calciatore Mark Pettinato, dallo stadio di Ferrara. Abbiamo

in tv

perso ed emotivamente-sportivamente non mi sono ancora ripreso. Quali consigli ti senti di dare a chi volesse intraprendere la strada di comico/imitatore? Di cercare una strada sua e di non imitare gli altri imitatori. Raccontaci i tuoi progetti per il futuro. Nei dizionari, alla voce “progetti per il futuro”, dovrebbe corrispondere “quell’idea che svanisce nel momento stesso in cui ne parli”. Dunque taccio per scaramanzia. Per concludere: fai ai nostri lettori un saluto “alla Renzi”… In questo 150° anniversario dell’Unità d’Italia, alla Lega che vorrebbe sostituire l’Inno di Mameli con Va, pensiero, noi vorremmo rispondere con un Cha cha cha che, a mio avviso, anche foneticamente si sposa bene con un linguaggio giovane.

il libro. Antonella Nesi è l’autrice di un volume sulla scultura del Tacca

In un saggio, la storia del Porcellino A

nche il grande Hans Christian Andersen passando da Firenze nel 1834 indugiò incantato davanti alla scultura del Tacca. E decise di scrivere una fiaba, Il Porcellino, in cui immaginava che per magia l’animale riuscisse a volare con in groppa un piccolo mendicante fiorentino. E’ solo una delle tante curiosità che troverete nel libro curato da Antonella Nesi “Il Porcellino di Pietro Tacca, le sue basi, la sua storia” (Polistampa, Firenze, pp. 80, euro 12). Nesi, curatrice del museo Bardini dal 2004 - ha curato il riallestimento e l’apertura del museo nel 2009, dopo dieci anni di restauri – svela tutti i segreti del cinghiale portafortuna e racconta i particolari del recente restauro. Il Porcellino – chi può dire di non avergli accarezzato il naso, lasciandoci qualche centesimo? - è un simbolo fiorentino da quando l’originale marmoreo, venuto da Roma, fu incorporato nella rassegna di prestigiose antichità del duca Cosimo e diede spunto a varie rielaborazioni artistiche e memoriali. La statua rappresenta, insieme al leone Marzocco, un autentico “totem” della città di Fi-

renze. Lo testimonia anche il restauro, nel 2010, del gemello esposto nella testata del terzo corridoio degli Uffizi: ben modellato in marmo greco e finemente scolpito nelle setole del pelame ispido, il “porco cignale” (così usava definirlo il Vasari) ispiratore di tutti gli altri viene considerato dagli esperti un scultura greca autentica, risalente al II-I secolo a.C. I saggi contenuti nel libro, esaurienti e brillanti, e le presentazioni di Franco Scaramuzzi, Cristina Acidini e Elena Pianea valorizzano anche il lavoro recentemente svolto dall’Opificio delle Pietre Dure sui due basamenti, seicentesco e ottocentesco, che sono ognuno un’opera d’arte: quello di Pietro Tacca, che aveva nella corte medicea uno scenario privilegiato, e quello di Giovanni Benelli che, vedendo male l’originale incrostato e consunto, si sentì libero di completarlo e arricchirlo con una miriade di erbe di campo primaverili intorno ad una pozza d’acqua, aggiungendo altre piante e altri animali alle rane, ai rospi, alle lucertole e alle bisce già presenti, tra /C.B. cui una tartaruga e un’ape.

L’

estate dei grandi eventi non va in scena solo a Firenze. Basta spostarsi un po’ per trovare un menù decisamente sfizioso. E se Pistoia e Lucca fanno della musica il loro ingrediente principale, la Versilia offre anche chicche di teatro e spettacoli di danza. Sono tre, infatti, i festival da segnare sul calendario: si parte il 1 luglio quando, nella pineta cara a D’Annunzio tra Forte dei Marmi e Marina di Pietrasanta, va in scena la 32esima edizione della Versiliana, l’ormai storico festival che accende l’estate della costa coniugando musica, teatro, prosa e danza. Dando un’occhiata al programma, la rassegna non delude neanche quest’anno: per gli amanti del teatro imperdibile l’Arlecchino (col volto del fiorentino Ferruccio Soleri) firmato da Giorgio Strehler (8-9/7) che fa rivivere una delle commedie dell’arte più famose di Carlo Goldoni; da non dimenticare poi la Carmen vista con gli occhi di Antonio Gades (13/7), un classico tra danza e teatro che ha riscritto la storia del flamenco. Per gli spettacoli in prosa, invece, i due ospiti d’onore sono Marco Travaglio con “Anastesia totale” (21/7) e Maurizio Crozza che con “Fenomeni” (31/7) porta sul palco la sua impareggiabile verve comica (e i suoi riuscitissimi travestimenti). Alla Versiliana, infine, la musica italiana non può mancare: Daniele Silvestri (vedi intervista pag. 29) presenta il suo ultimo album S.c.o.t.c.h. con una performance a metà tra un concerto e una rappresentazione teatrale. Ma se di musica si tratta non c’è posto migliore di piazza Duomo a Pistoia: tre giorni di musica no-stop con “Pistoia Blues 2011” che apre a tutto rock con il concerto degli Skunk Anansie (8/7), prosegue la sera successiva con i due superstiti dei Doors Ray Manzarek e Robbie Krieger (9/7) nel mese dei 40 anni dalla scomparsa del leader Jim Morrison. E poi gran finale con il ritorno in Italia dopo 11 anni di Lou Reed (10/7). Ma dire luglio è come dire Lucca Summer Festival: nomi come Elton John (14/7), Ben Harper (18/7) o Jamiroquai (24/7) hanno forse bisogno di presentazioni? Oltre a Guccini, che ha lo spessore artistico per sostenere il concerto d’apertura (1/7), da cerchiare sul calendario il 16/7 perché sarà l’unica data italiana di Amy Whinehouse e il 15/7 che vedrà sul palco di piazza Napoleone un duetto di rara bellezza con Joe Cocker e B.B. King. Una scorpacciata, insomma. Non resta che scegliere. A ciascuno la sua estate, il suo even/P.M. to, la sua musica.

maurizio Crozza

aLLa

versiLiana


cultura

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l’intervista/2. Silvestri ci racconta il suo nuovo, fortunatissimo album e lo spettacolo che sta portando in tour

Daniele, lo Scotch e quel monito urlato Giulia Righi

V

abbè, chi lo ama lo ama. Punto. E poi è sempre lui, anche sette album, un po’ di pancetta (così sostiene, ridendo) e diciassette anni dopo. Daniele Silvestri a fine marzo è tornato con un nuovo album, S.C.O.T.C.H, e non lo ha fatto per niente in punta di piedi: il disco si è piazzato in cima alle classifiche, con i suoi quindici brani freschi freschi di gestazione. In questo album, più di sempre, gli intimismi “alla danielino” e lo sguardo politico che punge se ne vanno a braccetto, con l’acume scanzonato di cui il cantautore romano è maestro. E il 23 di luglio arriva dalle nostre parti, con la prima data toscana del suo nuovo tour: l’appuntamento è a Marina di Pietrasanta, al festival “La Versiliana”. Con un evento tutto particolare. Che fra qualche riga ci racconta lui. Noi, intanto, partiamo dal titolo. Daniele, il disco si chiama S.C.O.T.C.H, tutto puntato, come un acronimo. Sul tuo blog i fan si sono scatenati a scioglierlo: tu fai un po’ il reticente invece sul suo significato... (Risata) Diciamo che faccio il deficiente, piuttosto. Per me è un po’ un gioco non averne scelto uno in particolare, mi sono divertito a lasciare il rebus aperto per le mie devianze sul fronte enigmistico. Questa parola si prestava ad essere utilizzata come titolo per tanti motivi: è di uso comune, è una di quelle che pronunci un sacco di volte ma magari non sai come si scrive. E con tutti quei puntini ho voluto darle una vita un po’ più lunga, stuzzicando l’immaginazione di chi ha provato a dare la sua lettura. Stai portando in tour uno spettacolo, più che un semplice concerto. Ce lo racconti? Lo spettacolo è venuto in modo molto naturale, perché il disco nuovo si prestava a dare forma a una cosa del genere, anche perché è stato registrato in presa diretta. È idealmente diviso in tre parti. La prima gli dà il ritmo, e S.C.O.T.C.H fa da collante. A un certo punto, poi, con la band usciamo, ci cambiamo e ci trasformiamo, un po’ come fossimo il gruppo spalla di noi stessi. Per mezz’ora sul palco regna un’atmosfera dance, con musica tamarra, coatta, chiamiamola come vogliamo. La terza parte è quella più elastica, quella che cambia

da data a data: gioco con le mie canzoni più conosciute, come se riprendessi un racconto finito per riparlarne tutti insieme. Com’è stata la genesi di quest’album? Uh, lunga. È durata tre anni, e fino all’ultimo, quando già eravamo a mixarli in studio, avevo una quarantina di brani e non sapevo quali alla fine ci sarebbero entrati. Questo fa parte della mia cronica e preoccupante tendenza a non chiudere mai niente. Un momento determinante, in questo senso, è stata la partecipazione a “Che tempo che fa” con Fazio e Saviano (in quell’occasione c’è stata la presentazione dell’inedito ‘Precario è il mondo’, talmente

inedito che ancora non aveva neppure un titolo, ndr): lì le cose si sono come ‘stappate’ e hanno preso una direzione. In uno dei tuoi pezzi, Monito®, fotografi il presidente della Repubblica che, chiuso nella sua stanza, medita “sul ruolo che oggi ha/in mano un’arma scarica/la penna che ratifica”... Tra le tante anomalie che ha inanellato la nostra democrazia, diciamo che negli ultimi due anni il ruolo del presidente della Repubblica è stato come minimo messo a dura prova. Dipendiamo dall’inchiostro della sua penna, e mai come adesso il suo ruolo è diventato quel-

lo di baluardo della democrazia: è come se fossimo entrati tutti nelle stanze quirinalizie, e negli ultimi tempi quello del Presidente finisce sempre per diventare un “monito”, mai come ora questa parola è stata ripetuta tante volte. Ma questo successo te lo aspettavi? (Voce molto sincera) No, onestamente no. Ero già felice di essere riuscito a finire il disco, e mai come in questo avevo deciso di non mettere pezzi studiati per acchiappare il pubblico furbescamente. Invece dalle risposte e dai commnenti che ho ricevuto, anche sul blog, sembra davvero che questo album abbia incontrato i gusti più vari.

danieLe siLvestri

Il cantautore romano è tornato con un disco dal titolo enigmatico, in cui intimismi e sguardo politico si fondono più di sempre. In una canzone si rivolge addirittura al presidente della repubblica: “Mai come ora fa da baluardo della democrazia”. Il 23 luglio sarà a Marina di Pietrasanta con un evento tutto particolare

la novitÀ. Ha appena aperto i battenti la vetrina fiorentina del locale famoso per i suoi cimeli musicali

Cinema addio, benvenuti hamburger e rock and roll C’

è chi proprio non ce lo voleva e chi invece aveva gli occhi che brillavano di gioca ancora prima che cominciassero i lavori, fatto sta che lo storico cinema Gambrinus, baluardo della Firenze di inizio Nocevento, ha ceduto il posto al neonato Hard Rock Cafè, catena di locali e shop made in England dediti a pasti, musica e memorabilia rock. Vincolato dalla soprintendenza, il locale non è stato stravolto nelle sue forme liberty dai nuovi inquilini che, d’altrocanto, lo hanno attrezzato e arredato come un vero e proprio punto vendita della catena, con tanto di bar super attrezzato, t-shirt e accessori vari con impresso il logo famoso nei quattro angoli del globo. Per festeggiare come si deve l’apertura ufficiale, il 4 luglio - giorno in cui negli Stati Uniti si celebra l’Indipendence day - in piazza dell Repubblica è stato organizzato un enorme concerto gratuito durante il quale si sono esibiti dal vivo i Simple Mind, band scozzese famosa in tutto il mondo che nel corso della fulgida carriera ha venduto oltre 32 milioni di dischi.

Nel frattempo, dalle pareti dell’ex Gambrinus, che è aperto al pubblico già dalla metà di giugno, occhieggiano sbrilluccicanti una serie di cimeli messi a disposizione dai re del rock mondiale. A Firenze hanno trovato “casa” la giacca di John Lennon indossata nel film “How I Won the War”; la maglietta che Jimi Hendrix aveva addosso durante la performance all’Imperial College a Londra nel 1967 e ancora, facendo spazio alle stardi casa nostra, i pantaloni scamosciati di Piero Pelù dei Litfiba indossati durante il tour di “El Diablo”. Da settembre poi è previsto un ricco calendario dedicato alla musica dal vivo con concerti di band locali pescate soprattutto tra i giovani talenti emergenti. Che dire, non saranno più i fasti del vecchio Gambrinus, ma almeno lo spazio storico /B.B. continuerà a vivere. Sì, di rock and roll.

guarda le foto su L’esterno deLL’hard

roCK CafÈ


il PUnto. Corvino e i Della Valle non saranno alle prese soltanto con i problemi di rosa

La lunga estate calda della Fiorentina nel suo progetto di rinascita, la proprietà viola deve fare i conti con “partite” spiacevoli. Da “Calciopoli” alla più recente “scommessopoli”, tutto sembra rallentare il processo di rinnovamento della squadra

andrea deLLa vaLLe

Tommaso Loreto

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essuna pace, o se preferite la spiacevole compagnia di cui spesso si circondano le cattive notizie. In altri termini, per la Fiorentina che prova a stilare i primi progetti di rinascita, sembra proprio che la strada possa essere in salita. In effetti, a giudicare dalla chiusura di una stagione che definire deludente è dir poco, c’era anche da aspettarsi un’estate per niente semplice, soprattutto sotto il profilo del mercato e del rinnovamento di una rosa al termine del suo ciclo tecnico (non è un caso che, allora, fino ad oggi siano stati più i nomi dati in partenza che non i presunti obiettivi da inseguire per rinforzare la nuova Fiorentina), ma attendersi ulteriori fastidi non richiesti era del tutto improbabile. Eppure, fra le millanterie piovute da Cre-

mona, dove è partita l’inchiesta su “Scommessopoli”, e le deposizioni che si susseguono al tribunale di Napoli, dove va avanti il processo relativo a “Calciopoli”, anche le stanze dirigenziali hanno di che ascoltare e leggere. Prima un pareggio (il 2-2 con la Roma del marzo scorso) tirato in ballo come presunta combine, seppure venisse imputato ai giocatori giallorossi il riferimento all’over in questione, poi le deposizioni in aula dell’ex vicepresidente della Figc Innocenzo Mazzini, e la memoria difensiva dell’avvocato Picca che ha ricostruito l’intera vicenda (senza dimenticare le pesantissime richieste di risarcimento avviate da Bologna e Brescia rispettivamente per 48 e 35 milioni di euro) hanno inevitabilmente smosso le sensibilità gigliate. A cominciare da quella proprietà che, pur non essendo più esposta come un tempo, resta comunque il primo marchio del momento gigliato. Ed essere tirati in ballo nella vicenda scommesse non può

essere definito per niente piacevole, così come quanto emerso dalle richieste dei pm di Calciopoli che, per Diego Della Valle, hanno chiesto due anni, mentre per il fratello Andrea un anno e 8 mesi. Vicenda, quest’ultima, ancora ben lungi dal vedere un esito finale, e soprattutto una ricostruzione chiara delle responsabilità generali, nella quale la Fiorentina tutt’oggi rischia di pagare un secondo, paradossale, dazio dopo le già pesanti penalizzazioni che influenzarono la stagione 2006/2007 dell’allora tecnico viola Cesare Prandelli. In attesa che, dunque, queste vicende tornino a regalare aggiornamenti (o che al contrario si sgonfino) ai tifosi non resta che attendere contromosse a dir poco dovute. Da parte del direttore sportivo Pantaleo Corvino, certo, sul mercato e sul ricambio della squadra, ma - evidentemente - anche da parte dei Della Valle, o di chi per loro, in ambito di vicende lontane dal rettangolo verde.

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ieri e oGGi. Uno sguardo indietro per ripercorrere gli ultimi vent’anni di colpi e trattative

Così a Firenze è cambiato il mercato nel corso della storia del club oltre 850 calciatori hanno indossato la casacca gigliata, con alterne fortune. Ora è arrivato “l’autofinanziamento” Andrea Capretti

I

giocatori passano ma la maglia rimane. L’assunto a proposito di bandiere e protagonisti del mondo del calcio è tanto diffuso quanto veritiero, ma se nel flusso continuo i nomi lasciano un segno importante negli occhi e nella memoria dei tifosi è decisamente meglio. In 85 anni di storia della Fiorentina, oltre 850 calciatori hanno vestito la maglia viola con alterne fortune: per tutti il momento dell’acquisto si associa a diverse sensazioni dall’aurea di campione sicuro, passando per “il ragazzo che ci farà comodo” fino al brocco annunciato. Gamma di sentimenti che i tifosi viola hanno ripassato rapidamente negli ultimi venti anni di calciomercato. In principio fu Vittorio Cecchi Gori e un pallone che stava salendo sull’ottovolante dei diritti televisivi, da cui scaturirono fiumi di soldi tradotti in acquisti quali Branca, Maiellaro, Mannini, Mazinho e Batistuta. In una decina di anni la Fiorentina comincia, con qualche caduta, a scalare la classifica e a trasformarsi spesso nella mina vagante del campionato. Il mix piace ai tifosi, che vedono arrivare all’ombra del Duomo la classe operaia del nostro calcio (leggi Carnasciali, Luppi, Cois, Sottil, Padalino, Amoruso, Adani) ma anche vere eccellenze italiane, da Baggio a Toldo, da Baiano a Robbiati, da Chiesa a Di Livio. Salvo casi particolari, però, l’immaginazione si accende (talvolta solo quella, come per Marcio Santos, Kanchelskis e Brian Laudrup) con i grandi calibri stranieri: sono i vari Effenberg , Schwarz, Rui Costa, Repka, Heinrich, Mijatovic, Edmundo e Nuno Gomes. Peccato che poi tocchi svegliarsi all’improvviso con i conti in rosso e la serie C come punizione. Così, da Cecchi Gori ai Della Valle anche il mercato cambia volto, l’esaltazione fa rima con Riganò, Ivan, Longo e Maspero (oltre alle “meteore” Quagliarella e Diamanti) insieme a tanti oscuri protagonisti delle serie minori a cui si chiede il compito dell’immediata risalita. Più o meno azzeccate, le spese non mancano: in serie B la Fiorentina, tra estate e inverno, acquista venti giocatori e ne rivende la metà. Pochi sogni: è il mercato baby,

ma basta un guizzante Fantini a far innamorare il Franchi. Ritrovata la serie A, le ambizioni sembrano crescere a dismisura, e di conseguenza i trasferimenti, con Bojinov, Toni, Mutu, Pazzini, Miccoli, Ujfalusi, Jorgensen e Frey solo per citarne alcuni in ordine sparso, fino alla celebre estate da 50 milioni. Nel 2008 arriva la Champions, i tifosi perdono la voce durante la presentazione di Gilardino, Vargas e Felipe Melo, senza sapere che presto le cose cambieranno. Da quel momento inizia “l’autofinanziamento”. Sembra finita l’era dei sogni: come nella vita reale.

La presentazione di

giLardino

vivaio. Dopo la Coppa Italia sfiorato lo scudetto. La “ciliegina” dai Giovanissimi

Verso una nuova Primavera gigliata

055 200.13.26 Il primo taxi tutto al femminile

U

na stagione da incorniciare, anche se terminata con una sconfitta, quella in semifinale con il Varese, che non ha permesso alla Fiorentina Primavera di giocarsi la terza finale della stagione, quella dello scudetto, vinto poi dalla Roma (avversaria della Fiorentina in Coppa Italia). Sono 49 le partite ufficiali disputate in questa annata, coronata con la vittoria della Tim Cup e, come già detto, con un’altra finale nel Torneo di Viareggio, giocata e persa contro l’Inter. Sono loro, i ragazzi della Primavera, insieme a tutto il settore giovanile viola, a tenere alto il nome della Fiorentina. Nonostante le strutture che, per parola del responsabile del settore giovanile Pantaleo Corvino, continuano a latitare. “Sono rammaricato - aveva detto Corvino - perché continuiamo a fare i salti mortali, ci mancano le strutture. Tra i grandi club siamo gli unici che dobbiamo girare città e provincia, da un campo all’altro, per far lavorare 11 squadre.

Spendiamo una cifra alta (400mila euro, ndr) all’anno solo di trasporti, abbiamo una convenzione con un noto vettore. L’anno prossimo? Non credo che cambieranno molto le cose, ma ripeto, non è possibile stare in queste condizioni”. Intanto, molti dei giovani talenti della Primavera potrebbero entrare a far parte della prima squadra. O essere girati in prestito. Le richieste, infatti, non mancano. Molte squadre di Lega Pro, ma anche di serie B, starebbero monitorando chi si è reso protagonista di questa spendida annata. E sono proprio i risultati raccolti dalle varie categorie del settore giovanile a far pensare a un futuro sempre più roseo per la Fiorentina. La ciliegina per il settore giovanile, nella stagione da poco conclusa, è arrivata grazie ai Giovanissimi, che hanno conquistato il tricolore battendo 3 a 0 il Napoli: complimenti ragazzi, il futuro è vostro. Lo avete dimostrato sul cam/C.G. po.

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Luglio 2011

rUGbY. Il Reporter ripercorre l’incredibile cavalcata del quindici di Ghelardi, arrivato fino alla finale

Lo sport in città parla sempre più ovale crederci. La semifinale promozione e scudetto Serie A è contro Catania. Al Padovani i ragazzi di Ghelardi sono sempre stati in vantaggio, fino a cinque minuti dalla fine, poi (forse) la paura di vincere ha dato la spinta ai siciliani: 19-20. Tutto perduto? Per molti sì, ma non per questo gruppo, che è andato a strappare la finale nel campo fino ad allora inviolato degli etnei. Un’impresa storica. L’appuntamento si sposta così alla finale di Reggio Emilia, proprio contro San Gregorio, battuto nell’ultimo match di campionato. Da Firenze partono centinaia di tifosi, l’emozione cresce e un’intera autostrada si tinge di biancorosso. Reggio Emilia si trasforma in una succursale del Padovani. Nei primi minuti Firenze domina l’incontro, ma per due volte Wynne non trova i pali. È ancora la paura di vincere a tirare un brutto scherzo ai gladiatori fiorentini. San Gregorio, squadra più esperta, è Campione d’Italia Serie A. Ma i ragazzi biancorossi sono stati esemplari. Il sorriso, dopo la finale, di Leone Ippolito chiarisce ogni dubbio. Al 99% Firenze sarà chiamata in Top Ten, ma per motivi di budget e per un processo graduale di crescita è possibile che la società non accetti. Comunque vada, sarà un successo. Lorenzo Mossani

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l sipario sulla stagione 2010/11 dell’ovale fiorentino si era alzato scoprendo sogni, speranze e la voglia di aprire un ciclo. Uno sponsor importante, una dirigenza in parte rinnovata e in panchina, come sempre, l’eterno coach “ciafo” Ghelardi. Avere nei quindici Mossa, Wynne, Rios e il fiorentino Tino Paoletti, un gruppo di veterani di altissimo livello coadiuvati dall’energia di giovani con il rugby nel Dna, poteva permettere di sbilanciarsi. E così è stato fatto. In programma , inoltre, c’era anche il progetto di ampliare il Padovani, per farlo diventare un impianto da quasi 8.000 posti, per poi andare a giocare in Europa. Al momento le cose sembrano in fase di stallo, ma in estate tutto può ancora accadere. Tornando al campo, è stato qui che sono arrivate le maggiori soddisfazioni. A inizio stagione Tino Paoletti, sanfredianino doc, aveva fatto capire che, nonostante una partenza diesel, tutto sarebbe potuto accadere, e che una trasformazio-

ne “mentale” era in atto nella squadra. “Giocavamo in serie B, eravamo una ‘banda’ di amici, ora si sta cercando di arrivare al professionismo. Direi che il rugby – dichiarava il pilone - è cambiato radicalmente. Come me. Sono molto più vecchio e sportivamente ho più esperienza: giocare con dei Campioni del Mondo ti arricchisce e ti dà ancora più sicurezza nei tuoi mezzi. All’inizio - continuava - facevo arrabbiare i miei compagni perché, quando sono in campo, mi si ‘tappa la vena’, poi ho imparato a stare più calmo e loro hanno capito che abbaio ma non mordo”. Ma Tino Paoletti è stato anche un profeta: “Sono ottimista per il futuro - dichiarava in tempi ancora non sospetti - al Padovani abbiamo trovato sempre una spinta in più, e quella spinta ci porterà in alto”. Niente di più vero: all’ultima giornata di campionato è arrivata la straordinaria vittoria contro Calvisano (promossa successivamente nella Top Ten). Firenze ha acciuffato i playoff promozione con un solo punto di vantaggio sulle Fiamme Oro Roma, squadra attrezzata per il salto di categoria. E, da quel momento, Firenze ha iniziato a

PallanUoto. Novità per Rari Nantes e Waterpolo

un’estate con le acque “mosse”

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i prospetta un’estate particolarmente movimentata per la pallanuoto fiorentina. La Rari Nantes Florentia cambia l’allenatore. Dopo la parentesi Riccardo Tempestini, che aveva sostituito in corsa Dusan Popovic e che andrà ad allenare il Rapallo/Pro Recco femminile, arriva sulla panchina dei biancorossi Leonardo Sottani che, prima di attaccare definitivamente la calottina al chiodo, scenderà ancora una volta (o forse qualcuna in più) in vasca per centrare un grande traguardo: segnare un gol per arrivare a quota 1.000 in serie A. “Ho accettato le proposte della società e per me arriva a compimento un percorso iniziato molti anni fa, quando ho cominciato a nuotare proprio nella piscina di lungarno Ferrucci. So bene che mi attende un compito difficile – spiega Sottani – ma ho grandi motivazioni e voglia di fare. Proseguendo nella politica intrapresa dalla società, lavoreremo sui nostri giovani per farli crescere e arrivare, in uno spazio di tempo ragionevole, ad allestire una formazione competitiva, come nelle tradizioni e nelle aspettative della Rari Nantes Florentia e della città”. Sottani ha sposato un progetto lungo tre anni, che punta a riportare la Rari a lottare per lo scudetto. “Si cambia nella continuità – aggiunge il presidente Pieri – anche perché quando ritornai al timone della società, fra i tanti obiettivi, avevo quello di riportare i nostri gioielli in biancorosso. Oggi posso dire di aver quasi completato l’opera con Sottani, che prima è torna-

to con noi come giocatore, e ora come allenatore. Lo stesso abbiamo fatto con Riccardo Tempestini, con Gianni Bruschini, che dopo aver chiuso con la carriera agonistica è diventato il nostro direttore sportivo, e con Riccardo Vannini, valente tecnico delle formazioni giovanili. Sottani ha accettato il nostro programma e sovrintenderà anche l’attività giovanile, che resta il serbatoio più importante per la prima squadra”. Da decidere, ora, il mercato. Rientra Coppoli, ma quasi certamente se ne andranno i due stranieri Radu e Boris Popovic, oltre al difensore Ninfa. Anche sul fronte Menarini Fiorentina Waterpolo non mancheranno le novità. Lasciano la squadra allenata da Gianni De Magistris le due centroboa: Elisa Casanova e Medea Verde e, molto probabilmente, anche la figlia del “DeMa”, Mila. Un altro addio eccellente è quello del team manager Antonio Radogna, che lascia il sodalizio biancazzurro dopo sette anni. In arrivo dal Bologna Settonce e Tortora e, dal Nervi, Irene Parma. Molto probabile anche l’approdo in riva all’Arno di Sonia Criscuolo e Caterina D’Amico dal Rapallo. Con Karina Harache, che dovrebbe ottenere la nazionalità italiana nel giro di pochi mesi, si libererà anche un posto per una straniera. Ridotta, infine, la squalifica di Lucia Recupero (condannata per l’aggressione in allenamento a Giulia Bartolini della Ngm Firenze pallanuoto), che però potrà tornare a disposizione solo dal /Sim.Spa. 1° gennaio 2012.


sport nel Chianti

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pesca sportiva. Nel Chianti “crescono” nuovi Sampei

La Rampa ai vertici d’Italia Lorenzo Mossani

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ampei, Sampei pescatore, grandi orecchie a sventola sorriso di sole Sampei. Ma che sarà pescecane, spada, che sarà: è questione di momenti, abboccherà”. Indubbiamente la pesca entra da sempre in nella vita di quasi tutte le famiglie italiane, per merito della fantasia dei fumettisti giapponesi, grazie alla buona cucina e soprattutto come sport praticato d’estate e non solo. A volte criticata e bistrattata, ma mai messa in discussione da chi la ama. “Si va a pesca” è come dire entro in contatto con la natura. Fu così che nella primavera del 1976 un gruppo di amici pescatori, di Tavarnelle Val di Pesa, decise di formare una società di pesca dandosi il nome di G.S. Cannisti la Rampa perché il circolo ricreativo e culturale della Rampa aiutò a iniziare l’attività sportiva e sociale, dando dei contributi finanziari e mettendo a disposizione uno dei suoi locali come sede. Nel 1978 la prima affiliazione come società all’Arci Pesca, sotto lo stimolo dell’allora segretario Elio Chirici, purtroppo oggi scomparso. Nello stesso anno l’approccio alle prime gare provinciali; nonostante il costante impegno, i risultati prefis-

Sampei

sati non ebbero l’esito sperato. Alcuni pescatori fondatori della società si ritirarono, ma oggi sono stati sostituiti da altri, provenienti da Tavarnelle e anche dai comuni limitrofi. Nel ’92 la società entra a far parte dell’Unione polisportiva Tavarnelle, e ne fa parte tutt’oggi. Col passare degli anni i risultati sono andati a migliorare e i pescatori, sempre più competitivi, hanno ottenuto la qualificazione nel 1995 per partecipare al campionato italiano Arci Pesca di Società. I primi risultati arrivano nel ’97: secondo posto assoluto.

Stessa classifica anche nel ’98, per poi raggiungere il top nel 1999 vincendo il campionato italiano. Negli anni successivi sempre piazzati ai primi posti sia a livello provinciale che regionale ma soprattutto a livello italiano. In questi anni La società sportiva la Rampa ha svolto anche attività sociale organizzando gare per bambini, e gare di beneficenza. I ringraziamenti finali la società li dedica al C.R.C. la Rampa, L’Arci Pesca, L’Unione Polisportiva Tavarnelle. Senza dimenticare che il Chianti è ricco di fauna ittica: buona pesca.

pillole PALLAMANO TAVARNELLE Altro successo al 5° Torneo Braccio di Ferro Non finiscono le soddisfazioni per la pallamano Tavarnelle che dopo aver riconquistato la serie A/2 conclude la stagione agonistica con il successo nel “5° torneo Braccio di Ferro”. I ragazzi e le ragazze della squadra tavarnellina hanno regalato ai propri tifosi l’ennesima giornata di festa. Non è finita qua, dopo molte soddisfazioni di squadra ne arriva una anche da un singolo: Michele Bufoli, classe 1994, è stato convocato nella Nazionale Italiana Allievi con la quale ha partecipato dal 19 al 26 giugno all’ 8° “Mediterranean Handball Championship” in Turchia: una bella soddisfazione per la società, un risultato che premia l’attività e l’impegno di tutta la dirigenza e degli allenatori delle giovanili. Bisonte Azzurra San Casciano Rivoluzione all’interno della squadra Tira aria di rinnovo nell’ermo colle di San Casciano. L’Azzurra Volley dopo aver sfiorato la promozione sul campo a Casalmaggiore, sembra aver finito un ciclo. Una bellissima partita rovinata solamente da un po’ di tensione. Nonostante le rinunce di San Mariano e Trentino la società non sembra intenzionata a salire di categoria. Molto probabilmente le uniche confermate saranno Annalisa Guerrini, Noemi Porzio, e Lisa Cheli con Francesca Vannini che potrebbe sedere sulla panchina. Le non riconferme faranno discutere: da Zago alla ‘reginetta’ Silvia De Fonzo, quest’ultima considerata colonna portante della squadra. La schiacciatrice Babbi è già pronta a fare le valigie: destinazione Sardegna, località Cagliari. Sul fronte acquisti potrebbe arrivare Peluso da Soverato, ‘mani di fata’ sarebbe un acquisto d’oro. Ancora insicuro il futuro del gioiellino Rubini, per lei sarebbero disposte a trattare squadre di A2. Sicuramente Elio Sità, Gino Mazzi insieme al signor ‘Bisonte’ sapranno, come sempre, far divertire il pubblico di San Casciano per cercare di conquistare la Serie A sul campo. In bocca al lupo. Intanto anche la Pallavolo Tavarnelle cambia. Pietro Giacomo Buoncristiani lascia la squadra per approdare al Montespertoli. Montespertoli già ricco di ex dell’Azzurra: dalla centrale Conticelli, alla banda Secchi. In arrivo anche l’opposto Mangini da Scandicci. Sulla panchina di Tavarnelle si parla invece di Tiziana De Petro ex libero di Incisa. La rosa, invece, dovrebbe essere riconfermata.

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“BIBLIOTECA MANCANTE A TAVARNUZZE”, LA RISPOSTA DELL’ASSESSORE Buongiorno, sig.ra Daniela, ho letto con molta attenzione la sua “lettera alla redazione” apparsa sul giornale Reporter di giugno circa la mancanza di una biblioteca comunale a Tavarnuzze. Intanto la ringrazio per gli apprezzamenti sulla programmazione e sulle attività della Biblioteca nonché sulla tanto battagliata e conquistata riapertura del sabato mattina, ma mi permetta delle considerazioni, che non mettono in discussione la sua richiesta, ma che credo possano chiarire alcuni aspetti fondamentali del problema. La Biblioteca Comunale di Impruneta dista da Tavarnuzze circa 5-6 chilometri, percorso molto inferiore rispetto alle lunghe distanze che devono percorrere i nostri giovani per raggiungere le lontane e caotiche biblioteche universitarie fiorentine, e ben inferiori alle distanze che si hanno in altri territori limitrofi tra la frazione e la biblioteca pubblica, penso a Greve in Chianti con Panzano e Strada in Chianti, a Bagno a Ripoli con Grassina, a San Casciano con Cerbaia... Pensare di duplicare il servizio e una sede comunale con relative spese di personale, utenze e pulizie, in questo momento di difficoltà che tutti i Comuni attraversano, la ritengo una operazione non fattibile e tecnicamente non virtuosa. Per quanto riguarda un punto-lettura dislocato nella frazione, la Giunta Comunale aveva già affrontato il problema alcuni anni indietro, coinvolgendo in una fase sperimentale la scuola secondaria di primo grado di Via Primo Maggio e poi il circolo MCL...; esperienze che non è possibile ripetere per i ben noti problemi di riduzione della spesa pubblica e per la mancanza di personale negli Enti Pubblici, non integrabile dall’attuale normativa nazionale vigente. Tra l’altro, la linea urbana ed extraurbana CAP che collega Tavarnuzze al capoluogo è sì non molto frequente, ma disponibile 7 giorni su 7. Siamo inoltre in attesa di una legge statale che dia in concessione agli Enti Locali i beni demaniali, quindi la sede attuale della Pubblica Assistenza, potrebbe essere rivista in futuro prevedendovi degli spazi di pertinenza comunale, e ideare, magari, uno spazio lettura. Così come si

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Luglio 2011 potrebbe anche richiedere di prendere in considerazione all’interno del progetto generale della riorganizzazione della Piazza di Tavarnuzze, uno spazio a vocazione culturale. Spero di esserle stata utile per chiarire alcuni aspetti del problema che Lei aveva evidenziato. Non mancherò di tenerla informata sugli eventuali sviluppi della situazione e la ringrazio per le sue osservazioni, che denotano interesse, passione e attenzione alle criticità del nostro Comune. Ritengo che il dibattito con i cittadini sulle cose da fare sia indispensabile alla democrazia di questo Paese. Cordialmente l’Assessore alle Politiche della Formazione - Comune di Impruneta Francesca Buccioni PEDONI E CICLISTI, IL DIBATTITO CONTINUA/1 Mi riferisco al botta e risposta in merito a “pedoni ciclisti e convivenza” per rimarcare un aspetto assai diffuso in molte zone della città e che è stato trascurato nell’articolo: l’arroganza crescente dei ciclisti, anche indotta dalla assoluta mancanza di controlli (oltreché, naturalmente, del senso civico e della più elementare educazione). E’ mai possibile dover stare continuamente allertati nell’uscire dal portone di casa e nel camminare sui marciapiedi per non essere travolti dalle sempre più numerose bici che sfrecciano nelle zone riservate ai pedoni, anche le più affollate?! E come reagiscono minacciosi se ti permetti di protestare! Il massimo si verifica quotidianamente in via di Novoli dove le bici (ma anche le moto) circolano liberamente sui marciapiedi, malgrado che - dall’altro lato della strada - vi sia una bella pista ciclabile (che credo sia costata qualcosa), praticamente deserta. Possibile che non si faccia niente per ristabilire un po’ di decenza e di sicurezza? Massimo Cecchi PEDONI E CICLISTI, IL DIBATTITO CONTINUA/2 In riferimento alla lettera di protesta per il comportamento di moltissimi ciclisti, voglio aggiungere anche il mio disappunto per la “libertà” male espressa che permette ai ciclisti di parcheggiare sui marciapiedi, andare controsenso, senza luci, telefonando, senza regole. Diventa così difficile convivere con chi cammina, è magari anziano, in carrozzina o guida un altro tipo di mezzo e rischia continuamente di investirli (ribadisco la totale mancanza di luci). Perché non riusciamo a fare transitare le bici solo sulle piste ciclabili? Qualche passo a piedi non farà male, o no?! PEDONI E CICLISTI, IL DIBATTITO CONTINUA/3 Gentile Sig. Direttore, Ho osservato che molti cittadini in questi ultimi tempi si lamentano - con ragione – perché ciclisti indisciplinati transitano in modo pericoloso sul marciapiede, vorrei dire anch’io la mia, una buona dose di responsabilità ce l’ha l’amministrazione cittadina, o chi per essa, che ha avuto la cervellotica idea di far piste ciclabili sui marciapiedi cittadini, in contrasto a ciò che recita il codice della strada, che lo chiama marciapiede come indica la parola medesima, perché è riservato il transito unicamente ai pedoni che “ marciano” su di esso e non altrimenti. Specialmente nel centro cittadino e lungarno Vespucci, non era necessaria la ciclabile sul marciapiede

essendo in tale zona, il traffico veicolare interdetto, quindi condizione favorevole ai ciclisti. Mi chiedo, in caso di controversia che coinvolge pedone e ciclista, chi paga i danni tra questi soggetti? A mio parere, chi ha voluto la ciclabile sul marciapiedi! Rimanendo in tema, si faccia un sopralluogo in via Massa e limitrofe, strada un tempo bella e lineare, oggi antiestetica, rovinata da quei “ferracci orribili” che delimitano la pista ciclabile dalla strada che è così di conseguenza più stretta, spesso su detti “ferracci” ci sbatte qualche veicolo, perché dotati di scarsa segnaletica e ne consegue che sono quasi tutti piegati. Le piste poi, sono spesso impraticabili da auto che sostano a ridosso. Mai una sorveglianza. Con l’occasione di ringrazia per una eventuale pubblicazione e invio cordiali saluti. Severiano Bergamo LE BICICLETTE E IL PARCHEGGIO IN VIA DE SANCTIS Spett. “Il Reporter”, grazie per la considerazione che dimostrate per le mie lettere, che pubblicate regolarmente; spero che anche questa volta risulti interessante ciò che voglio comunicare. All’inizio di maggio ho assistito ad un intervento dei vigili urbani in via De Sanctis. Questi, con l’aiuto di due operai del Comune, hanno provveduto a sequestrare un gran numero di biciclette legate ai pali della strada, facendole trasferire su un camion che, come la macchina dei vigili, aspettava in seconda fila. Vorrei fare alcune considerazioni a questo proposito: 1) la maggior parte di tali bici servono alla gente per andare al lavoro, 2) le rastrelliere sono praticamente inesistenti, 3) le poche sono piene di rottami e impraticabili per la sosta selvaggia di motorini e auto. Era proprio necessario cominciare dalle bici per migliorare la qualità della vita di chi abita nella zona e deve fare i conti tutti i giorni con macchine parcheggiate in seconda fila e con gente che si attacca ai clacson per poter praticare passi carrabili o parcheggi? Sono una rompiscatole e ho domandato ai vigili quale soluzione consigliavano per poter parcheggiare le bici. Risposta: “non compratele!”. Aspetto informazioni da chi di dovere. Grazie per l’attenzione. E. Ciardetti “BENE I FONTANELLI, MA A CAMPO DI MARTE?” Leggo su “il Reporter” relativo al quartiere 2, pervenutomi oggi, che è in programma l’installazione di 14 nuovi fontanelli nei comuni limitrofi. Si tratta senza dubbio di notevoli iniziative; nel contempo mi viene da chiedere che fine ha fatto la promessa di alcuni mesi fa di installare un fontanello in zona Campo di Marte, e più precisamente nei giardini di viale M. Fanti. Infatti non ritengo giusto che gli abitanti di un quartiere così grande debbano, chiaramente in auto, andare al fontanello dell’Anconella per avere un po’ di buona acqua. In attesa di Vostre notizie cordiali saluti, Andrea Becattini LA ZTL E LE CONSEGNE A DOMICILIO Spett.le Redazione, devo dire che le iniziative adottate dall’Amministrazione cittadina non man-

cano di stupirmi, sia in senso negativo che in senso positivo. Appena ripresomi dalla rivoluzione della circolazione del traffico e dei mezzi pubblici, mi sono imbattuto in un’incongruenza a cui questi cambiamenti possono dar luogo. Poiché sono anziano, invalido, e abito al quarto piano di uno stabile in piena ZTL, quando vado a fare la spesa usufruisco del servizio “spesa a domicilio” messo a disposizione dalla catena di vendita di alimentari a cui mi rivolgo. Questo servizio, che è a pagamento per chi è sano e vegeto, e se lo può permettere, diventa via via un “servizio sociale”, fino a non costare niente, a seconda dell’età e del grado d’ invalidità dell’utente. Ultimamente, dovuto agli orari di transito entrati in vigore nella ZTL, questo servizio a domicilio, per gli abitanti della ZTL, può essere effettuato unicamente dalle ore 19.00 alle 22.30, con il rischio di vedersi recapitare a casa le provviste proprio alle 22.30 e di dover andare a dormire poco prima della mezzanotte, dopo averle riposte. Oltre ad essere discriminatorio e penalizzante, questo provvedimento non tiene conto del fatto che il centro di Firenze, soggetto a ZTL, è in gran parte abitato da anziani, e rendere loro la vita difficile per inadeguatezza dei servizi equivarrebbe ad indurli a lasciare la città, rendendo il centro di Firenze ancora meno abitato di quello che è. Non mi sembra che, per migliorare la viabilità a Firenze, sia prioritario limitare la consegna degli alimentari a domicilio. Cordiali saluti Mario Capizzani ISOLOTTO, I PROBLEMI DEL GIARDINO DI VIA MASSA Salve, vivo all’Isolotto e vorrei far presente che in via Massa, all’altezza dei numeri civici 47-49 dove io vivo, esiste un piccolo giardino comunale. In questo giardino non vengono mai potate le siepi di confine col condominio. Oltre al problema delle siepi nel giardino si trova anche una fontana inutilizzata che oltre ad essere sporca è diventata un covo di zanzare. Vorrei chiedere al Quartiere 4 di interessarsi sia alla manutenzione della fontana sia alla potatura delle siepi. Quest’ultime se non verranno potate fra poco mi impediranno l’apertura automatica del cancello condominiale ed essendo io invalida ho bisogno di aprire e chiudere il cancello agevolmente. Già due volte nel settembre dell’anno scorso mi sono rivolta al Quartiere ma tutt’oggi non ho ricevuto risposte. Distinti saluti, Margherita Di Gregorio LA TRAMVIA E IL TRAFFICO A FIRENZE Gentile Matteo Francini, purtroppo per vari motivi solo ora posso scrivere alla sua risposta del mese di maggio riguardo alla tramvia. Chi al referendum ha votato no alla tramvia, cioè la maggioranza (il sindaco ha governato con meno voti), è perché volevano un mezzo più ecologico e meno devastante per la città. La micrometropolitana o metropolitana, come hanno fatto a Bari città piccola come Firenze, oltre ad avere tutti i vantaggi della tramvia (i viaggiatori sarebbero stati gli stessi, che al di là delle chiacchiere chiunque la può vedere sempre vuota escluso vari momenti), aveva anche quello di collegare tutta la città, sia l’Oltrarno, Campo di Marte, ecc. ecc., perché passando sottoterra come l’alta velocità (e come sembra vuol fare il sin-


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invia la tua segnalazione alla nostra redazione redazione@ilreporter.it QUEI “MALEDETTI SCALINI” DI VIA IL PRATO Gentile Direttore, Quei maledetti scalini!!! Sì!!! Tre scalini che per noi che abitiamo in via il Prato 18 servono ad arrivare al portone del palazzo, purtroppo per molti sono un ottimo posto per sedersi a bere e mangiare. Troppo spesso quando torno a casa o esco devo chiedere il permesso e farli alzare e qualche volta mi devo anche arrabbiare, perché o fanno finta di non capire o sono talmente ubriachi che non capiscono. La mattina quando esco devo togliere bottiglie, cartacce, bucce di semi di zucca, cicche e spesso devo lavarli perché pieni di macchie untuose. Purtroppo, avendo a che fare con persone completamente ubriache, non posso prevedere quale possa essere la loro reazione ma essendo una situazione che si ripete continuamente non sempre riesco a controllarmi, per fortuna fino ad oggi è andata bene. Ora domando cosa devo fare per risolvere il problema? Chiamare la Polizia Municipale? E’ stato fatto ma arrivano mandano via gli intrusi e dopo un’ora siamo daccapo, anzi una volta una gentile vigilessa è andata, perfino, a prendere dell’acqua e ha pulito gli scalini, ma non posso certamente chiamarli tre, quattro, cinque volte al giorno. Oppure devo sperare nella pioggia che bagna gli scalini? Noi lo facciamo spesso ma purtroppo il caldo li asciuga rapidamente. Vorrei fare una proposta, mettere delle panchine nelle aiuole della Rotonda Barbetti per far accomodare tutti quei “signori” e poi vorrei chiedere a chi amministra la nostra città – come è possibile che in questo angolo della città (via Palazzuolo – via il Prato) ci sia un tale concentramento di rivendite di alcolici mimetizzati da negozi etnici o bar? – nel raggio di venti metri ce ne sono di tutti i tipi. Sig. Sindaco so che è molto occupato a creare il “salotto buono” della città ma non Si dimentichi dell’altra parte altrimenti si rischia di fare come la ZTL, dove ci sono le porte elettroniche viene rispettata ma dove non ci sono nessuno la rispetta e nessuno la fa rispettare. Da via Maso Finiguerra a Porta al Prato tutti quei cartelli della ZTL servono solo a deturpare le facciate dei palazzi, non certo a fermare il traffico. Finiremo per aver un centro storico di serie “A” e uno di serie “B”? La ringrazio per la cortese attenzione e Le invio i miei più Cordiali Saluti. Sergio

Caro Sergio, proprio nei giorni scorsi, sul nostro sito www.ilreporter.it abbiamo affrontato più volte la questione della vivibilità e della sicurezza nella zona di via Palazzuolo. E lo abbiamo fatto dopo che, in seguito a una rissa scoppiata fuori da un bar una domenica di giugno, un abitante della zona aveva preso carta e penna e descritto al sindaco Renzi – oltre che alla stampa locale – quanto fosse diventato difficile e spiacevole vivere in una strada in cui certi episodi si ripetono troppo spesso. “Siamo sconvolti e meditiamo seriamente di lasciare questo posto dove non si può più vivere, nemmeno in un tranquillo pomeriggio di domenica”, recitava uno dei passaggi più amari della missiva indirizzata al primo cittadino. Nel numero de Il Reporter di maggio scorso avevamo invece pubblicato la lettera di una residente “storica” di via Palazzuolo (nel senso che ci abita da sessant’anni, come da lei stessa spiegato), la quale sosteneva che “la strada ha proprio bisogno di questo: di fiorentini e italiani coraggiosi che, magari appoggiati da seri e concreti provvedimenti delle pubbliche istituzioni, decidono di tornare a vivere qui”. Ora la sua lettera. In cui esprime tutto il suo (comprensibilissimo) disagio per la situazione che lei e gli altri abitanti di quel condominio siete costretti ad affrontare ogni giorno. Situazione – quella degli scalini che lei definisce “maledetti”, e che anche in questo caso si trovano proprio a due passi da via Palazzuolo - ben conosciuta da chi frequenta la zona. E in effetti non capita di rado – anzi – di vedere persone lì sedute a “banchettare” in molte ore del giorno e della notte. E il problema, come la sua lettera riesce a spiegare molto bene, riguarda vari aspetti, che vanno dalla sicurezza al degrado e alla sporcizia, fino al fastidio che (seppur pochi, ma questo non ha alcuna importanza) abitanti sanno già di dover affrontare ogni volta che escono o tornano a casa. E questo non è un disagio di poco conto, soprattutto se va ad aggiungersi ai tanti altri problemi che quella zona già presenta. La risposta ai quali, ovviamente, non dovrebbe certo essere quella di andare a vivere da altre parti, reazione però (purtroppo) comprensibile in assenza della sensazione di un interesse reale a migliorare le cose. Riguardo alla sua proposta di installare alcune panchine nella vicina rotonda, questo potrebbe forse riuscire a far spostare di qualche metro alcune delle persone che solitamente occupano gli scalini del suo condominio, ma non penso che - da sola - questa sia un’operazione in grado di risolvere il problema. Che è più ampio, così come più ampie, articolate e incisive devono essere le risposte. Ritengo invece molto importante il suo invito al sindaco, e in generale a tutta l’amministrazione, di non dimenticarsi di alcuna parte della città, a partire da quelle alle prese con i maggiori problemi. Ed è (anche) per questo che pubblichiamo con piacere la sua lettera. Matteo Francini daco Renzi, interrare la tramvia per attraversare il centro) e non dovendo seguire il percorso delle strade quindi seguire delle direttrici, la facevi passare dove volevi

anche in piazza Duomo, magari lì (penso io) ad una velocità un po’ ridotta. Aveva il vantaggio di inquinare meno, perché i fili dell’alimentazione passavano sottoterra,

così come il rumore acustico, basta andare nel piazzale V. Veneto per sentire lo sferragliamento, gli utenti aspetterebbero riparati dalle intemperie, perché quelle piccole tettoie non riparano a sufficienza Non rimarrebbe bloccata dalla neve come è successo ad un punto della giornata nel dicembre scorso. Il presidente della Regione ha multato le ferrovie perché gli scambi non erano riscaldati, la tramvia che era in servizio da meno di un anno quindi di ultima generazione, c’erano persone al capolinea della stazione che a mano manovravano gli scambi perché erano gelati: “Vede - gli dissi - se avevano fatto la metropolitana, non dovevate far così”. “Sì così ci volevano vent’anni”, mi risponde. “Ha ragione se per fare la prima linea ce ne avete messi dieci”. Tutti sappiamo che le strade di Firenze non sono le strade delle capitali europee o di Roma, Milano, basta che succeda un incidente o venga interrotta una strada per vari motivi (vuoi per incidenti, rottura di tubi, ecc) che si blocca tutta la città. Poi il vantaggio che se i pendolari seguitassero ad adoperare l’auto, le strade e le piazze sarebbero rimaste le stesse, non peggiorando la situazione come è successo, basta andare anche in via Alamanni per vedere che la situazione è peggiorata, anzi a volte ho visto la tramvia bloccata per via del traffico che prima non c’era. Purtroppo a Firenze vengono scelte le cose peggiori, vedi il Palazzo di giustizia, le persone a cui piace le posso contare su due mani sapendo che di sicuro non sono di più, che ha distrutto uno dei panorami fra i più belli del mondo, non si poteva fare più piccolo? O in un altro posto dove non si vedeva? Io non posso più andare al piazzale Michelangelo perché mi viene la depressione nel vedere le guglie di questo palazzo su Orsanmichele, dunque ne ho avuto anche un danno biologico oltre che economico che serve per mantenere questo gigante. La pensilina (fortunatamente ora abbattuta), le pietre di piazza Signoria, ecc. Purtroppo si vive in una dittatura mascherata da democrazia, infatti la nostra democrazia finisce con il voto, perché fra le varie leggi fatte apposta, la burocrazia, ecc. si fa il volere del potere e non del cittadino. Cordialmente INCISA, “VIA COSTERELLA? È UN’AUTOSTRADA” Via Costerella ad Incisa val d’Arno dovrà essere riclassificata, mi spiego meglio, non è come dovrebbe essere una strada comunale in zona residenziale, bensì una autostrada con una salita del 14%, dove transitano oltre che le auto grossi autocarri a pieno carico. Lascio pensare le emissioni di carburante che questi mezzi rilasciano sulle nostre abitazioni e giardini. Quando poi la percorrono in senso discendente i muri delle abitazioni tremano. Le auto invece sfrecciano a folle velocità, i conducenti sono convinti che con l’Abs l’eventuale ostacolo si possa evitare. Risultati, fino ad oggi, investimento con decesso di numerosi gatti e cani. L’asfalto è un percorso di guerra, tombini divelti, buche profonde oltre venti centimetri, grate di acqua pluviale divelte e rumorose con il passaggio dei veicoli. Oggi abbiamo raggiunto il top: un autotreno, quindi con rimorchio, è rimasto incastrato nella parte più stretta, traffico bloccato e deviato per circa due ore. Come cittadini residenti abbiamo avvertito tutti a voce e per scritto. Nulla è cambiato. Ah, dimenticavo: sulla

strada vige segnaletica di divieto di transito ai veicoli superiori a 25 q. Se potete darci una mano ve ne saremo molto grati. Scrive per i residenti della nuova bretella autostradale Paolo Passerini “LA PRIMA VOLTA DI UN’ORCHIDEA NEL MIO GIARDINO”

Gentile Redazione, innanzitutto vorrei farVi tanti complimenti per il Vs. giornale... è un piacere leggere informazioni utili e piacevoli (e non)... senza le beghe della politica. Mi ha fatto particolarmente piacere leggere l’articolo sulle orchidee, perché quest’anno per la prima volta nel mio giardino é spuntata la orchis purpurea... una vera sorpresa. E non abito alle Caldine ma a Compiobbi. Cordiali saluti Uli Winkler

VIA VOLTERRANA E L’INTERRUZIONE PER FRANA Spett.le redazione sono un cittadino residente al Galluzzo che per motivi di lavoro percorre almeno quattro volte al giorno via Volterrana, rischiando incidenti stradali innumerevoli volte. Da oltre due anni e mezzo è presente una interruzione per frana del ciglio stradale con relativo posizionamento di transenne a protezione del tratto cedevole che comporta un restringimento della carreggiata. Si sottolinea che la strada di cui parliamo è una delle vie di comunicazione sia con la zona di San Casciano che Scandicci ad elevata densità di traffico non soltanto automobilistico, ma anche pesante. Il tratto interessato dai dissesti, chilometro 2, rientra nel territorio comunale di Firenze. Nonostante numerose segnalazioni del pericolo inoltrate all’Ufficio Tecnico del Comune di Firenze, il quale ha sempre risposto che non poteva essere effettuato un intervento per mancanza di fondi, ed altre comunicazioni scritte presso il distaccamento dei vigili urbani al Galluzzo, i quali hanno confermato che il tratto di strada è di competenza comunale, ad oggi non è stato preso alcun provvedimento. Mi chiedo quando mi verrà data una risposta ai quesiti inoltrati e soprattutto quando verrà effettuato un intervento di ripristino vista l’elevata pericolosità del tratto stradale in questione. Vi prego di voler sostenere questa mia segnalazione con un vostro intervento. Con i migliori saluti Lettera firmata


segnalazioni a redazione@ilreporter.it

Concerti Giovanni allevi 12 luglio

teatro romano - Fiesole

Si intitola “Alien World Tour” la tournee del cantante marchigiano che il 12 luglio fa tappa a Fiesole. Il compositore e pianista eseguirà, oltre ai suoi più grandi successi, i brani di “Alien”, ultimo disco di inediti di pianoforte solo (Bizart/Sony Music) uscito lo scorso 28 settembre e attualmente i vertici delle classifiche di vendita. La carriera artistica di Giovanni Allevi è costellata da successi di pubblico e discografici (con oltre 500.000 copie vendute dal 2005 a oggi). Dopo i due dischi di pianoforte solo “No concept” (2005 - disco d’oro e disco di platino), con cui Giovanni Allevi si è fatto conoscere al grande pubblico ,e “Joy” (2006), tre volte disco di platino, il pianista e compositore marchigiano ha pubblicato l’album registrato con orchestra sinfonica “Evolution” (2008 - disco d’oro e disco di platino). Franco battiato 18 luglio

Prato - Piazza Duomo Dopo la partecipazione al Festival di Sanremo Battiato sta girando l’Italia con il nuovo tour intitolato, come la storica canzone del 1980, “Up Patriots to arms”.

Goran bregovic 20 luglio

Marina di Pietrasanta Con le radici nei Balcani, di cui è originario, e la mente nel XXI secolo, le composizioni di Goran Bregovic mescolano le sonorità di una fanfara tzigana, le polifonie tradizionali bulgare, una chitarra elettrica e percussioni tradizionali con delle accentuazioni rock, dando vita ad una musica che ci sembra istintivamente di riconoscere e alla quale il nostro corpo difficilmente sa resistere. Danilo rea 26 luglio

anfiteatro del museo Pecci - Prato Danilo Rea, uno dei più apprezzati pianisti in ambito jazz (e non solo) propone il suo tributo alla carriera di un grande della musica italiana, Fabrizio De André. Il suo personale omaggio al Faber è iniziato discograficamente con un album interamente dedicato al cantautore genovese scomparso nel 1999. Dal vivo presenta un concerto per pianoforte solo, durante il quale vengono proposti tutti i brani scelti per questa nuova avventura discografica (coincide con il passaggio di Rea alla prestigiosa etichetta tedesca Act): da “Bocca di Rosa” a “Caro Amore”, dal trattamento free jazz di “Girotondo” fino alla malinconia de “La Canzone di Marinella”.

dell’Anno Italia – Russia. Altri oggetti del XII – XIII secolo in mostra provengono dalla Cattedrale dell’Annunciazione del Cremlino, cui appartiene il prezioso corredo dell’icona nota come la ‘Madonna Bogoljubskaja’ e una straordinaria collezione di gemme bizantine, giunte a Mosca grazie ai rapporti, stretti e costanti, con Costantinopoli, considerandosi la corte di Mosca legittima erede dell’Impero bizantino. lorenzo bartolini: scultore del bello naturale Fino al 6 novembre

vasari, gli Uffizi e il Duca Fino al 30 ottobre

Galleria degli Uffizi

Galleria dell’accademia L‘esposizione, prendendo spunto dallo straordinario nucleo di modelli in gesso custoditi nella suggestiva Gipsoteca della Galleria dell’Accademia, farà finalmente emergere l’altissimo livello qualitativo della sua produzione e ne metterà in luce la ricchezza degli interessi artistici, che spaziano sui grandi temi portanti della sensibilità ottocentesca, quali il sentimento, la memoria, i valori etici e civili. l’acqua, la pietra, il fuoco. bartolomeo ammannati scultore Fino al 18 settembre

Museo del bargello

Mostre il tesoro del cremlino Fino all’11 settembre

Museo degli argenti Palazzo Pitti Una ricca selezione del tesoro russo viene presentata al Museo degli Argenti in occasione delle celebrazioni

in Palazzo Vecchio (e perciò detta “di Sala Grande”), composta di sei grandi statue. Tra le opere esposte (quaranta), anche l’Ercole e Anteo dalla fontana del giardino di Castello, oltre a bronzi, marmi, disegni, progetti provenienti da musei italiani e stranieri. In mostra anche il ritratto di Laura Battiferri, moglie di Ammannati, capolavoro del Bronzino.

In mostra la ricostruzione, nel cortile del Bargello, della fontana marmorea progettata per il Salone dei Cinquecento

Una mostra che celebra, nel quinto centenario della nascita di Giorgio Vasari (1511-1574), la fondazione degli Uffizi (1559-1560): più che un edificio, un sistema architettonico a scala urbana, risultato di una stretta collaborazione tra il Duca, Cosimo I de’ Medici, e Vasari, il suo artista prediletto. Il complesso edilizio sorge nel cuore della città dove, rispecchiando la politica assolutistica e accentratrice di Cosimo I, accorpa le istituzioni amministrative di governo, le cosiddette Magistrature o Arti, sottomettendole, logisticamente e simbolicamente, al dominio diretto del giovane Duca. A memoria di questa destinazione originaria resta la denominazione di Uffizi, cioè Uffici.

L’InIZIatIva

Due giorni di eventi per aiutare il Giappone L

a limonaia di Villa Strozzi apre le sue porte al sol levante per un’edizione speciale del festival Giapponese, in programma il 31 luglio e il primo agosto in uno degli spazi verdi più belli della città, un’edizione che avrà come fine ultimo quello di raccogliere fondi per il Paese colpito dal terremoto e dallo tsunami nel marzo di quest’anno. Torneranno per questa speciale edizione “Pro Giappone” il gruppo di suonatori di tamburi giapponesi che nel 2005 partecipò ai festeggiamenti del 40° Anniversario del gemellaggio tra Firenze e Kyoto con uno spettacolo commovente e toccante: i Wadaiko Shien, gruppo di taiko dell’Università Zoukei Geijutsu di Kyoto. Due serate in cui sentiremo vibrare nel Parco del Boschetto i

toccanti suoni dei taiko che sono considerati gli strumenti che esprimono attraverso il proprio suono il cuore dei nostri più profondi sentimenti, una vera e sincera voce che parla alle divinità del cielo. A fare da corollario agli spettacoli, una serie di stend che proporranno ai visitatori prodotti tipici e oggettistica made in Japan, riservata a tutti gli appassionati di cultura orientale. Per i più piccini, verrà realizzata anche una piccola area dedicata al gioco, mentre gli adulti potranno unirsi al divertente progetto “In kimono per il Giappone” facendosi fotografare con addosso l’abito tradizionale. Danza, canzoni, musica e tante curiosità, per una due giorni all’insegna della solidarietà e degli /C.G. scambi culturali.

Spettacoli Giorgio Panariello 19 luglio

Prato - Piazza Duomo Giorgio torna a casa, portando a Prato nella piazza del Duomo il suo fortunato spettacolo “Panariello non esiste” (nove sold out a Firenze lo scorso inverno). Uno show che ha rappresentato un momento importante per la carriera di un artista che non ha mai smesso di essere amato, passando dalla TV al cinema, dal palcoscenico alla radio, con la sicurezza e la leggerezza che solo il talento può concedere. Lo spettacolo “Panariello non esiste” è un divertito sguardo sull’attualità, con ampio spazio all’improvvisazione, ma non mancheranno i cavalli di battaglia, i celebri personaggi che diventano una voce satirica che scuote dalle risate la società italiana. elio in Gian burrasca 1 agosto

Marina di Pietrasanta “Elio è il Gian Burrasca del nuovo millennio!” così Lina Wermuller, che firma di questa nuova produzione di Parmaconcerti il testo e la regia (e fu anche la sceneggiatrice e la regista del celeberrimo sceneggiato televisivo della metà degli anni ’60) definisce l’eclettico ed istrionico Stefano Belisari (in arte Elio). Sarà proprio lui, infatti, che vestirà i panni dello scatenato Giannino Stoppani (alias Gian Burrasca), per raccontare i momenti salienti del romanzo di Vamba (1907), oltre ad interpretare le indimenticabili canzoni di Nino Rota, di cui proprio nel 2011 ricorre il centenario della nascita, accompagnato da uno straordinario quintetto di musicisti “in scena” (clarinetto, fisarmonica, chitarra, contrabbasso e percussioni).

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VALDISIEVE 4 KM DA ROSANO , collinare e panoramica, antica colonica in pietra, libera su 4 lati, ottime condizioni; composta da : cucina, sala pranzo con camino, salone con camino, 3 camere, 3 bagni, taverna con angolo cottura,( possibilità 4a camera), giardino, terreno con ulivi e piscina.possibilità di acquisto di depandance già civile abitazione ☎335 7678437 - 331 8532086 FIRENZE SUD direzione Rosano, porzione di colonica su tre livelli e libera su tre lati, composta da sala con camino, cucina abitabile, 3 camere, 3 servizi oltre taverna, garage, giardino e terreno. € 590.000,00 trattabili ☎335 7678437 - 331 8532086 MONTEBONELLO RUFINA Pontassieve (a 800 metri) strada bianca libera 3 lati colonica 150 mq tre ettari di terreno € 310.000 trattabili Ag. Marco Ristori U.T.I. dal 1946 Cell. 338 6136167 ☎055 6812285 - 055 6800250

VALDARNO FRA FIGLINE E SAN GIOVANNI in bellissima villa ristrutturata, con parco con piante secolari, appartamento su due livelli: cucinotto, grande soggiorno-pranzo, camera e bagno al primolivello, sopra (in suggestiva colombaia) camera con bagno. Ottime rifiniture in stile toscano. Vendita diretta senza mediazione. Pronta-consegna. Possibilità-garage. Rif. H1 € 248.000 trattabili ☎055 9121200 - 348 2904195 REGGELLO CANCELLI in villa antica, a piano terreno 140 mq complessivi di fondi finestrati da ristrutturare oltre ampio loggiato e circa 1000 mq di terreno. Oggetto unico ed esclusivo, da amatori. Richiesta € 170.000 ☎377 2682317

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