Il reporter-Fiesole-luglio-2011

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Il Giornale nel tuo Comune 1182160

LUGLIO 2011

Periodico d’informazione locale. Anno V n.59 del 1 luglio 2011. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10

PRIMO PIANO

IstruZIone

Lo sponsor? Ti interroga Andrea Muzzi*

Q

AsIlI, CACCIA Al POstO Anche quest’anno in molti potrebbero rimanere fuori dalle liste per i nidi. Novità anche a scuola PAGG.10-11

Tassa di soggiorno Il Comune sta decidendo quando rendere operativa la decisione di applicare l’imposta ai turisti PAG.2

sPort

Bilancio: niente tagli a welfare e cultura PAGG.4-5

L’ora del “tutti a piedi”

estate

di Wiedenstritt - Zarrilli

C È teMPO dI MeRCAtO Mentre Corvino è al lavoro per preparare la nuova Fiorentina, Il Reporter fa un salto indietro negli anni PAG.31

passione sulle punte La danza come sport, benessere e filosofia di vita. Così è entrata nel cuore di tutti PAG.33

hi di cartine e mappe ci capisce poco, la rivoluzione pedonale scattata per San Giovanni deve ancora digerirla. Questione di tempo, niente paura, anche se specialmente per gli scooteristi la viabilità in piazza Pitti e dintorni (e non solo) è davvero cambiata radicalmente. Ma, del resto, Firenze alle aree pedonali ci è abbastanza abituata, e sono molte, anche fuori dal centro, le zone dove le auto sono bandite: vedi il lungarno Vespucci,

vedi certi tratti delle Cascine. Eppure, appena al di là dei nostri confini, di tutto questo non c’è quasi traccia: Sesto, ad esempio, di limitazioni al traffico ne conosce assai poche. Ma basta allargare lo sguardo per vedere che la politica del “tutti a piedi” è invece diffusissima: a Fez, in Marocco, c’è l’area più estesa al mondo, mentre a Friburgo c’è un intero quartiere assolutamente bandito alle auto. E la PAGG.8-9 lista continua...

Non solo mare, la movida è anche qui PAGG.24-25

ASSISTENZA • RIPARAZIONI NOLEGGIO

l’intervista

uando leggo un giornale spesso sono attratto da quelle notizie piccole, che per leggerle bisogna farci attenzione altrimenti nemmeno le vedi. Secondo me sono le news che più di altre ti danno il vero termometro della situazione. Oggi ho trovato questa: “A Roma cattedre, lavagne e attaccapanni li comprano gli sponsor”. Che la situazione nelle scuole non fosse così felice me ne ero accorto anche da solo! Ma gli sponsor nella scuola? Già m’immagino come saranno le lezioni. La maestra entra in classe e dice “L’interrogazione di storia è offerta dalla pasticceria Gennaroni, dolci e diabete dal 1860!”. Per colpa dello sponsor alcune materie subiranno una drastica trasformazione. Immaginatevi come cambierebbe la religione se lo sponsor fosse la Vodafone: “Cosa disse Gesù a Lazzaro? Lazzaro alzati… Life is Now!”. Tutti i ministri dell’Istruzione, la prima cosa che fanno è la riforma della scuola. Si divertono a fare a gara a chi fa più riforme: “Io ho fatto 7 riforme”, “Io 8”, “Sì però io ne ho fatte 7 ma tutte nel solito giorno”, “Allora vinci tu!”. Prima di riformare ci potete dire cosa c’è che non va nella scuola? Non si capisce. Io a scuola ci andavo malvolentieri, avevo una maestra che mi tirava sempre gli schiaffi. Oggi una scuola così la rimpiango. Infatti, alla mia maestra ho detto: “Per cortesia, nel tempo libero può venire a tirare qualche schiaffo a mio figlio?”. *Comico

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Luglio 2011

il giornale nel tuo Comune

turismo. Aperto un tavolo di concertazione con i rappresentanti di categoria

Sul colle è in arrivo la tassa di soggiorno L’introduzione dell’imposta permetterebbe alle casse del Comune di tirare un sospiro di sollievo e di destinare nuovi introiti a cultura e servizi Caterina Gentileschi

L

a tassa di soggiorno fa capolino anche sul colle lunato, dove da qualche tempo a questa parte si discute della possibilità di applicare l’imposta, come previsto dalla legge sul federalismo fiscale municipale approvata pochi mesi fa dal Parlamento. A Firenze la decisione è già stata presa, mentre in collina si sta cercando di capire come e quando passare dalla teoria alla pratica. “Siamo pronti per partire con la tassa di soggiorno, ma vogliamo innanzitutto far capire come questo strumento, applicato da anni in tutti i Paesi europei, costituisca un’importante risorsa per Fiesole – spiega il sindaco Fabio Incatasciato – Gli introiti verranno, infatti, utilizzati solo per promuovere meglio la città. Proprio per questo nel nostro Bilancio di previsione non era prevista alcuna entrata. Il budget che si creerà verrà utilizzato esclusivamente per progetti culturali e turistici”. Ma cos’è esattamente la tassa di soggiorno? Niente di più semplice: si tratta dell’imposta che ogni visitatore andrebbe a pagare per ogni notte passata sul colle etrusco (la percentuale di imposta sarebbe inclusa nel prezzo del pernottamento), una somma - si parla di cifre che si aggirano tra 0,50 e i 5 euro, a secondo delle stelle dell’albergo - permettendo alle casse del Comune di tirare un sospiro di sollievo. “I numeri che abbiamo presentato alle categorie parlano chiaro - continua Incatasciato -, il 2010 in termini di presenze turistiche è stato fra i migliori degli ultimi anni. L’anno appena passato ha registrato, infatti, 110mila presenze nelle strutture alberghiere: numeri confortanti rispetto al 2009 e 2008. Crediamo molto nella concertazione e abbiamo già convocato ulteriori incontri coi rappresentanti di categoria. Così come abbiamo già previsto di illustrare alle commissioni consiliari, che si riuniscono nelle prossime settimane, il progetto su cui stiamo lavorando”. Il primo incontro tra amministrazione e categorie ha dato il via ad una fase preliminare, per trovare punti di accordo non solo sulle cifre da applicare, ma soprattutto sull’uso delle risorse economiche che l’imposta porterà al Comune. Volontà dell’amministrazione è comunque quella di investire le risorse su progetti

culturali o legati alla promozione del territorio. Forse dopo l’estate, forse a partire dai primi mesi del 2012, ancora non si sa di preciso quando scatterà il nuovo provvedimento, ma di sicuro a breve qualcosa cambierà. D’accordo con l’introduzione della tassa di soggiorno ma dediderosa di mettere qualche puntino sulle “i” la capogruppo del Pdl Stefania Fuscagni, che insieme ai consiglieri Alessandro Monnetti e Fabrizio Stegagnini, ha fatto un paio di richieste in merito. “Innanzitutto desideremmo che questa

imposta cominciasse a venire applicata non da subito ma dalla prossima stagione, ovvero dalla fine del 2011, perchè mi sembrerebbe scorretto applicare dei rincari a chi ha già prenotato, ad un determinato prezzo, il suo soggiorno a Fiesole - spiega Fuscagni -. E la seconda richiesta è quella di far sapere con precisione come saranno investiti gli introiti provenienti dalla tassa. Perché non possono diventare una voce di bilancio senza poi essere reinvestiti in delle migliorie”. Il sindaco un’idea sembrerebbe

avercela: Incatasciato ha parlato di investimenti in cultura e turismo. “Turismo e cultura vanno benissimo purchè si faccia qualcosa di concreto - chiosa Stefania Fuscagni -. A noi piacerebbe, ad esempio, che la sala del basolato si trasformasse in un salotto per i visitatori, un ufficio turistico efficiente al centro del paese e non un luogo usato solo per qualche mostra affacciato su una piazza bellissima, lo dico con tristezza, che sembra il regno dei morti. Qui servono progetti concreti, non parole”.

Il progetto Polizia, protezione civile, gestione del personale: questi i punti cruciali su cui si sta discutendo

Unione Fiesole-Vaglia: insieme per condividere servizi

U

n’unione tra i comuni di Fiesole e Vaglia. Sì, i cittadini che si sono mostrati increduli alla notizia, dovranno ricredersi. Non è una certezza, sia ben chiaro. Ma le due amministrazioni stanno valutando la possibilità di cominciare a condividere alcuni servizi. “È allo studio una possibile condivisione di servizi tra i due Comuni - spiega il sindaco Fabio Incatasciato -. Con l’avvento del federalismo fiscale le casse del nostro Comune perderanno di liquidità, andando ad aggravare una già difficile situazione dei bilanci comunali”. E’ da questo presupposto che nasce l’idea di condividere alcuni servizi con Vaglia, servizi

Il Reporter di Fiesole raggiunge 7724 famiglie nel Comune di Fiesole. Copia in abbonamento postale

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Il reporter è un periodico di 10 edizioni che mensilmente viene distribuito da in 216.486 copie

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che secondo gli ultimi studi, potrebbero essere suddivisi senza disagio.“L’Unione fra queste due realtà porterebbe a un maggiore respiro. In particolare stiamo vagliando l’ipotesi di una condivisione di servizi come quelli forniti dalla polizia municipale, dai servizi scolastici, dalla protezione civile e della gestione del personale”. Ma i fiesolani non sembrano molto convinti e basta fare un giro per il centro del capoluogo per ascoltare voci discordanti in proposito. “Penso che se si dividessero i servizi verrebbero depauperati da entrambe le parti - dice Lucia, 55 anni -. In questo caso penso che sia meglio che ognuno si lavi

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i panni in casa, come si suol dire”. Stessi dubbi quelli che attanagliano Giovanni, 67 anni. “Siamo sicuri che ci sarebbe un risparmio? Secondo me si farebbe solo una gran confusione”. Differente l’idea di Nanni, 70 anni, di Pian di San Bartolo, che a Vaglia è molto più vicino. “Perchè no? - dice-. Siamo così vicini che spesso mi sembra di far parte più del Comune di Vaglia che non di Fiesole, molto più distante per chi sta qui”. “In futuro - chiosa Incatasciato -. Sarà sempre più indispensabile instaurare sinergie coi comuni vicini proprio a causa delle sempre minori risorse a loro di/C.G. sposizione”.

Dati non raccolti presso l’interessato Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Web&Press s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsabile del trattamento è Web&Press s.r.l. Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrivendo a Web&Press via Kassel 17 50126 Firenze.


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Fiesole

Girone. L’Arci della frazione chiede sostegno ai soci. Per cercare di tenerlo vivo

Un appello per il circolo “fotovoltaico”

la terrazza del circolo

Arci

sopra la quale è installato l’impianto

Un impianto a risparmio energetico che permette di dimezzare il costo della bolletta e di diminuire le emissioni di Co2. Ma, nonostante i buoni propositi, l’associazione non naviga in ottime acque. “Aiutateci a salvare il cinema”

È

I segreti del territorio nelle pagine di un libro P

Ludovica V. Zarrilli la più grande struttura a fruizione pubblica del territorio fiesolano ad aver deciso di installare un impianto fotovoltaico per produrre energia verde e non inquinare. La struttura virtuosa in questione è il circolo Arci del Girone, che da novembre 2010 ha messo in funzione un grosso impianto col quale produrre circa il 50% dell’energia necessaria a tenere aperta la struttura a pieno ritmo. Peccato però che il circolo non navighi in ottime acque, le presenze diminuiscono e nonostante i buoni propositi l’assemblea dei soci ha deciso di chiedere un piccolo aiuto a chi il circolo lo frequenta con assiduità. “L’idea dell’impianto è nata perché da qualche anno a questa parte è sorta l’esigenza di coprire la terrazza (con vista panoramica sulle colline circostanti, ndr) che sovrasta il cinema per via di una serie di infiltrazioni - spiega il presidente del circolo, Fabrizio Pezzuoli -. E’ stato un incontro di esigenze, quella di risolvere il problema della copertura e quello di risprmiare energia. Così è venuta l’idea di realizzare questo impianto”. Il circolo del Girone è uno dei punti di ritrovo storici della zona, intorno al quale gravitano oltre mille associati e rappresenta un punto di riferimento per la popolazione della frazione ma non solo; il cinema, l’unico di Fiesole, che oltre alla normale programmazione, organizza rassegne di lungometraggi d’essay e manifestazioni extra-cinematografiche come Girone Jazz, (lo scorso mese ha accolto nel piccolo borgo in riva all’Arno un numero copioso di ospiti straordinari, da muscisti di fama internazionale a attori conosciutissimi, come Alessandro Benvenuti) ha visto staccare più di 13mila biglietti nel corso del 2010. “La situazione economica non è delle più semplici - continua Pezzuoli -, solo per mantenere il cinema servono 93mila euro, per non parlare del mutuo che abbiamo acceso per tamponare il costo dell’impianto fotovoltaico sul tetto. Nonostante i contribuiti per le energie rinnovabili, il costo si è aggirato intorno ai 190mila euro e con la produzione di energia elettrica riusciamo a pagare circa metà della

La guida. Sei itinerari per conoscere la città

rata mensile”. Ma lo staff del circolo gironese non si arrende di certo. “E’ stata una scelta importante - continua il presidente - ed è un impegno notevole, ma se tutto va bene in quindici anni avremo saldato i nostri conti con la banca e l’impianto sarà a tutti gli effetti un investimento sul futuro”. Un monitor che indica minuto per minuto quale è il risparmio di anidride carbonica e quanta energia è stata prodotta dal sole, oltre a un sistema computerizzato grazie al quale l’impianto viene costantemente monitorato e se c’è un problema o un guasto lo segnala direttamente alla centrale operativa, che manda un tecnico sul posto il prima possibile. “Spendevamo 12mila euro l’anno di bolletta, mentre con il fotovoltaico ne spenderemo all’incirca la metà”. Ma se da una parte fanno capolino le buone notizie (e le buone intenzioni) dello staff dell’associazione ricreativa, dall’altra si affacciano anche i problemi di sopravvivenza per un luogo che in una frazione piccola

È uno dei punti di ritrovo storici della zona, intorno a cui gravitano più di mille persone come il Girone fa da punto di riferimento per tanto persone ma allo stesso tempo deve sostenere costi spesso esosi per le casse del circolo. “Abbiamo lanciato un appello ai nostri soci, residenti del posto ma anche persone che vengono dagli immediati dintorni. Avremmo bisogno di raccogliere soldi per portare avanti le attività del circolo, in primis quella del cinema, che è la più importante e che costa molto ogni anno. Abbiamo affisso un avviso in bacheca e inviato una lettera personale a ogni socio, speriamo di riuscire a suscitare un po’ di interesse da parte dei frequentatori e di continuare con le attività che rendono questo posto un posto speciale”.

ercorsi segreti, luoghi sconosciuti. Se ci si ferma un attimo e si lascia andare lo sguardo oltre i luoghi simbolo del colle etrusco, si scopre un universo fatto di piccoli gioielli e angoli poco battuti. Lo sanno bene Daniela Giovannetti e Claudia Paterna, - giornalista la prima e archeologa la senda, entrambe profonde conoscitrici del territorio fiesonano - che hanno appena dato alle stampe “Fiesole. Itinerari per scoprire le bellezze note e segrete del colle lunato” (Edizioni Emmebi, 86 pagg, euro 12,90). Un libretto che nello spazio di poche decine di pagine raccoglie il meglio dei percorsi di collina, tra castelli ritrovati, chiese dagli affreschi di meravigliosa fattura, ville mirabolanti e giardini che si affacciano su Firenze e sulla campagna circostante. Diviso in sei itineari che dividono a spicchi il territorio comunale , il libro ha il pregio di approfondire anche il racconto di luoghi che generalmente si darebbero per scontati, come il Teatro Romano o la Basilica di Sant’Alessandro. Perfetto per un visitatore di passaggio, il volume piccolo e pratico, si rivela un ottimo strumento anche per chi conosce (o pensa di conoscere) come le sue tasche il comune e la sua storia. Aneddoti, racconti e salti all’indietro nel tempo, corredati da fotografie, sono il valore aggiunto del prodotto delle due autrici, che hanno fatto approfondite ricerche prima di buttare giù la guida turistica. I sei itinerari, cin-

que da fare a piedi e uno in automobile, sono corredati di lunghezza del percorso, elenco delle tappe principali, durata del percorso, e brevi descrizioni dei luoghi che vengono toccati. I primi tre itinerari sono studiati appositamente per toccare tutte le differenti realtà storiche e artistiche del centro cittadino. I luoghi indicati in questi percorsi, ad eccezione dell’area archeologica e dei musei, sono a ingresso gratuito. Il quarto itinerario propone una suggestiva passeggiata fra le ville di via Vecchia Fiesolana fino al convento di San Domenico, dove visse il famoso pittore rinascimentale Beato Angelico. Il quinto percorso è una bella e agevole escursione alle antiche cave di pietra serena del Parco

Alla scoperta dei luoghi del colle etrusco di Montececeri, mentre il sesto permette di scoprire il “sogno del Medioevo”, realizzato dal nobiluomo inglese Temple Leader sulle colline intorno a Fiesole. In fondo, proprio a mo’ di guida turistica, una serie di informazioni di servizio che vanno dall’apertura dei musei, ai parcheggi più pratici del territorio. Per avere tutta Fiesole in pu/B.B. gno. Anzi, in un libro.


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Luglio 2011

il giornale nel tuo Comune

L’INCHIESTA. L’amministrazione ha fatto il possibile per salvaguardare welfare e attività formative

Bilancio: il Comune “tira la cinghia”, niente tagli a servizi sociali e cultura Sara Camaiora

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ffiancare collaborazioni esterne alle poche risorse disponibili per salvaguardare i settori prioritari per i cittadini. È questa la principale politica seguita dal Comune di Fiesole per ottimizzare i fondi disponibili e per combattere i tagli imposti dall’alto, ancora più gravosi dello scorso anno e in grado di minare l’efficace funzionamento dei servizi fondamentali alla persona, come dimostra il bilancio di previsione 2011 recentemente approvato. A spiegarcelo è proprio l’assessore comunale al Bilancio Letizia Tinti che commenta in questo modo l’operato della giunta. “Abbiamo cercato di mantenere l’assistenza ai cittadini, i servizi sociali, turistici e culturali grazie anche a bandi e collaborazioni esterne con società e aziende che gentilmente hanno fatto la loro parte per aiutarci”. Quello compiuto dall’amministrazione è stato insomma uno sforzo enorme per salvaguardare soprattutto i settori del welfare e della cultura, notoriamente più colpiti dalla falce governativa. “I tagli hanno inciso pesantemente, ancor di più che nel 2010: sono mancati circa 700.000 euro al Comune di Fiesole.- aggiunge la Tinti- Per arginare la difficile situazione, abbiamo utilizzato un piccolo tesoretto che avevamo da parte e nello stesso tempo abbiamo realizzato bandi per aiuti esterni. Crediamo di essere riusciti a mantenere attivi i servizi culturali e sociali, entrambi basilari dal nostro punto di vista per i nostri cittadini”. In tutto Monica Ceccarelli

“Il paese è peggiorato negli anni”

“Mancano solo delle aree verdi”

“Lavoro qui da 11 anni è ho visto il paese peggiorare. Quanto a parcheggi, ce ne sono sempre stati pochissimi ma ora con le multe stanno esagerando. È un disincentivo a venire in paese, soprattutto ora che hanno spostato la fermata del 7 in piazza San Marco, impedendo ai turisti di avere un collegamento diretto da Santa Maria Novella”

“Siamo abbastanza contenti vivendo e lavorando a Fiesole. Bisognerebbe facessero più posti auto ma è un problema vecchio. Certo ci vorrebbero idee nuove per attirare persone e magari per permettere un miglioramento della qualità della vita dei residenti, magari realizzando nuovi giardini pubblici e aree verdi”

Nancy Cannella

“Serve una ludoteca per i piccini” “Abito qui da poco e non mi posso lamentare, c’è davvero tutto. Anche i servizi funzionano, il paese è collegato bene con la città, ci sono sempre eventi e manifestazioni che lo rendono vivo. Forse manca qualcosa per i bambini, magari una ludoteca: è l’unica cosa di cui avrei bisogno ora da mamma”

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Isabella Vaccirca

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Fiesole

Affiancare alle poche risorse utilizzabili alcune collaborazioni esterne: questa la strategia messa in atto per tutelare i settori prioritari per i cittadini, ottimizzando i fondi disponibili dopo i tagli imposti dal Governo. Praticamente invariate le cifre destinate all’assistenza, alle iniziative legate al turismo e ad altre aree Alice Innocenti

“Servizi ok, ma vogliamo l’auditorium” “Ora i servizi a Fiesole funzionano abbastanza bene. Il peggio è stato 4 anni fa quando chiuse il centro giovani a Pian del Mugnone: ci fu una moria di luoghi e manifestazioni per i giovani. Ora va decisamente meglio anche se aspettiamo di vedere cosa succederà con l’auditorium” Amina Pellucci

“Più spazi per lo sport e la danza” “Insegno danza e quanto a servizi e strutture sportive sono soddisfatta anche se mi piacerebbe avere più spazi. Purtroppo è un dato di fatto, mancano i fondi. Speravamo nell’auditorium ma bisogna ancora aspettare: è da vedere poi cosa hanno intenzione di fare con la struttura una volta pronta”

il Comune si è trovato a poter utilizzare 13.708.000 euro di cui 4.500.000 provenienti da imposte tributarie, 3.520.000 da entrate extratributarie, come le contravvenzioni, 3.600.000 da trasferimenti correnti e 905.000 da permessi di costruire. Anche da un punto di vista delle entrate extratributarie, comprendenti contravvenzioni, servizi a domanda e Cosap, il reperimento di fondi è stato più problematico e difficile rispetto allo scorso anno. Per le spese correnti sono stati utilizzati in tutto oltre 11. 800.000 euro, di cui 1.221.000 spesi per la cultura e i musei e 1.266.000 per i servizi sociali. Ammonta invece a 15.044.000 la somma destinata agli investimenti

strutturali da effettuarsi da qui al 2013. Per il solo 2011 si spenderanno più di 3 milioni di euro per operazioni importanti: un milione verrà usato solamente per la realizzazione della strada parco nell’area di Montececeri, somma elevata che verrà però superata dal milione e 700.000 euro che servirà al Comune per realizzare l’adeguamento del sistema di fognatura e depurazione previsto nel 2012. Cifre che per quanto grandi non bastano a sopperire a quelli che sono i bisogni di una popolazione ormai diventata composita ed esigente. La percezione della crisi in atto e della necessità di “stringere la cinghia” esiste tra i residenti e in molti segnalano alcuni servizi

da migliorare. C’è chi sostiene manchino strutture per gli anziani, come una signora con una madre con problemi. “Manca un centro diurno, ci sono solo quelli a pagamento”, avverte. Tra i giovani invece le lamentele si concentrano maggiormente su cultura e sport anche se, secondo molti, l’emergenza è stata arginata. Tasto dolente per tutti invece i lavori rimasti a metà, soprattutto quelli per il rifacimento dell’Auditorium. Sono tutti concordi anche per quanto riguarda le multe, eccessive soprattutto in tempi di bilanci magri. “L’afflusso di gente da Firenze è limitato proprio dai pochi posti auto e dal rischio altissimo di multe”, fa presente una commerciante.

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Luglio 2011

il giornale nel tuo Comune

Il progetto. Più di trecentomila euro per ripristinare il percorso un tempo usato dagli scalpellini

Lungo il sentiero della pietra serena Nuova segnaletica e una serie di panchine saranno posizionate nei punti più panoramici e strategici del cammino, che attraversa il parco di Montececeri, nei pressi del torrente Mensola Barbara Biondi

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n percorso nei meandri della storia fiesolana, tra le storie di vecchi operai che hanno lavorato una vita intera, a contatto con una natura selvaggia e prepotente. Per rendere ancora più confortevole la passeggiata di chi

vorrà avventurarsi per i dintorni di Fiesole, sono in arrivo le migliorie approvate dal Comune lungo il sentiero degli scalpellini, la strada panoramica percorsa dagli operai che lavoravano nelle cave di Maiano da cui, fino alla prima metà del secolo scorso si estraeva pietra

forte e pietra serena. Tre panchine di legno di castagno, oltre a sei segnali indicatori e otto direzionali (con impresso il numero del sentiero Cai), che segneranno la strada a chi vorrà scoprire uno degli ititnerari tra i più belli e suggestivi delle colline fiesolane. “È importante – ha detto l’assessore all’Ambiente del Comune di Fiesole Luciano Orsecci – valorizzare questo territorio che è stato inserito nel catalogo nazionale dei paesaggi rurali storici promosso dal Ministero delle Politiche Agricole come iniziativa per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia. Si tratta di un territorio storico modificato e creato dall’uomo, un’area bellissima, un paesaggio che deve essere conservato affinché le nuove generazioni abbiano a cuore l’identità culturale del luogo; dobbiamo quindi promuovere e porre maggiore attenzione alla conservazione del paesaggio anche attraverso un progetto come questo che qualifica il territorio acquistando sempre più valore”. Inserito nell’elenco Anpil (area natu-

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rale protetta di interesse locale), il sentiero degli Scalpellini è uno dei più suggestivi percorsi della valle del torrente Mensola e per riqualificarlo e renderlo più attrezzato possibile, sono stati preventivati 310mila euro messi a disposizione in parte da fondi europei e in parte dai comuni di Fiesole e Firenze, a cavallo dei quali si sviluppa il percorso. L’area del Mensola si estende su 297 ettari, divisi equamente sui due territori comunali che stanno tra Montececeri - luogo di grande suggestione, noto alle cronache perchè è da qui che Leonardo da Vinci provò per la prima

volta la sua macchina volante - e Guarlone. Il percorso segna una continuità territoriale tra Fiesole, dove hanno sede le cave, e la vicinissima Settignano, creando un intreccio di ramificazioni e itinerari speciali che invogliano a un giro tra gli alberi anche i meni avvezzi al trekking. “La realizzazione di questo progetto – continua l’assessore – offre maggiori opportunità per effettuare escursioni in luoghi suggestivi e storici che ci conducono nei territori etruschi, nei castelli medievali, nelle ville storiche, nei parchi, nei giardini romantici e nel paesaggio rurale storico”.

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attualità

Luglio 2011

dOssIeR/1. Con le novità da poco introdotte la superficie off-limits arriva a toccare i sei ettari

A piedi è bello, ma solo a Firenze Nel capoluogo sono tante le zone vietate alle auto: prima del

Serena Wiedenstritt

Duomo era toccato a piazza ognissanti, arco di San pierino, San

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Niccolò, una parte delle Cascine. Ma fuori dal perimetro cittadino le cose cambiano: a Sesto, ad esempio, i divieti sono pochissimi

edonale è bello, è salutare ed è ecologico. Camminare fa bene e senza traffico è sicuramente più piacevole. E proprio “pedonalizzare” è il neologismo più in voga nell’ultimo periodo. Sul dizionario è spiegato come “riservare una zona cittadina al solo transito pedonale”, anche se spesso deroghe e deroghine invalidano anche

DAL 24 gIUgNo Ecco tutte le modifiche

Per gli scooter è una rivoluzione

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una Veduta di piazza

oGnissanti (foto

di

Giuseppe della maria)

ei è il numero magico di questa nuova, recentissima tappa della pedonalizzazione di Firenze, che porta, appunto, a sei ettari la superficie di strade e piazze off-limits per il traffico. Via Tornabuoni, piazza Pitti e via Por Santa Maria sono i nodi al centro della rivoluzione che il sindaco Renzi ha attuato per “recuperare la bellezza e la vivibilità della città”. Rivoluzione che riguarda sia le abitudini dei cittadini che lavorano o vivono nel centro storico, sia tutta la viabilità cittadina, fino alla rete di taxi e bus. Dopo le polemiche in consiglio comunale, i sondaggi dei quotidiani e il battage per informare sulle novità (solo i sensi di marcia invertiti ammontano quasi a una cinquantina) il tutti a piedi-fase due è partito. E la vita cambia anche, o forse soprattutto, per il popolo degli scooteristi, che sono stati invitati a utilizzare maggiormente i viali e meno le scorciatoie in ztl, oltre ad aver visto sparire alcuni dei parcheggi più “comodi” e centrali. Erano infatti le due ruote a far registrare il maggior numero di passaggi nelle aree che sono state soggette al provvedimento entrato in vigore il 24 giugno scorso: seimila transitavano ogni giorno sul lungarno Acciaiuoli, 5.400 utilizzavano la direttrice via Guicciardini-piazza Pitti. Quanto a chi già utilizzava i mezzi pubblici per avvicinarsi alle zone interessate dalla pedonalizzazione di San Giovanni, i provvedimenti di circolazione hanno comportato una riorganizzazione di cinque linee Ataf: 6, 11, 22 e 36/37, che transitavano in via Tornabuoni, e i bussini elettrici C3 e D, che passavano da via Guicciardini e piazza Pitti. La logica, chiaramente dichiarata dall’amministrazione, è quella di attuare un cambio di passo della città e di ricondurla a una dimensione più umana, anche sull’esempio di altre grandi città europee. /S.W.

guarda il video su

le migliori intenzioni. Ma va detto che a Firenze e dintorni molte zone vietate al traffico esistevano già prima dei recentissimi interventi in piazza Pitti e via Tornabuoni: se la data che tutti ricordano è quella del 25 ottobre 2009, quando piazza del Duomo venne “liberata” dal passaggio dei taxi e degli oltre duemila autobus al giorno per tornare a essere calpestata solo da passi di fiorentini e turisti, ci sono, da ancora prima, diversi angoli della città dove il traffico è bandito. Fra questi la parte centrale di piazza Ognissanti, lungarno Vespucci nei pressi del consolato americano, il tanto discusso (soprattutto per la sua dubbia frequentazione) arco di San Pierino, parte di piazza Stazione, ovviamente il Ponte Vecchio e parte di piazza San Lorenzo, fino a salire al piazzale Michelangelo passando per la zona di San Niccolò. Sono inoltre pedonali le Cascine, nel vialone che costeggia l’Arno e che è frequentato per lo più da skater, roller, ciclisti, runner e altri sportivi. Inoltre, già prima della seconda data storica (il 24 giugno scorso), quando Firenze si è conquistata i suoi 6 ettari di pedonalizzazione, era già possibile arrivare da piazza Beccaria al cuore del centro – piazza del Duomo, piazza della Repubblica e piazza Signoria – senza passare da zone con libero accesso alle macchine, né respirare smog, a parte quello di rari residenti, e accompagnati solo dal bip bip dei bussini elettrici. Ci sono poi le zone pedonali a tempo, tutte quelle che in mattinata si chiudono alle macchine per aprirsi ai mercati rionali e all’incontro delle persone del quartiere. Ma sulla pedonalizzazione i pareri sono vari e diversificati anche soltanto uscendo (di poco) dal confine del comune di Firenze. Pochi chilometri più in là, alle porte della città, ad esempio c’è Sesto Fiorentino, dove non esistono in pratica aree pedonali. L’unica strada pedonalizzata di recente, dopo una riqualificazione complessiva, è via Cavallotti, la principale strada “commerciale” del centro. C’è poi anche una piccola parte di via Verdi, all’incrocio con via Gramsci, sempre nel cuore del centro, che per qualche centinaio di metri è vietata ai veicoli a motore, ma in generale si può dire che a Sesto una vera politica di pedonalizzazione non sia mai stata intrapresa, “anche perché la conformazione urbanistica non lo richiede né lo renderebbe granché utile”, fanno sapere dal Comune. Diversa la politica di Campi Bisenzio, che limita il traffico nella sua arteria principale, e quella di Scandicci, che ha il suo centro commerciale dove si entra esclusivamente a piedi e dove si sta lavorando per la nuova piazza del Comune, disegnata da Rogers e assolutamente smog-free.

Ci sono anche spazi interdetti ai motori, ma solo a tempo


attualità

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dOssIeR/2. Alla scoperta delle aree pedonali più curiose del globo: dalla più antica alla più grande

Il giro del mondo... a passo d’uomo La più estesa è a Fez, in Marocco. A Friburgo c’è un intero quartiere dove i mezzi non possono entrare, mentre a Supai, in Arizona, si arriva solo a piedi, a cavallo o in elicottero Ludovica V. Zarrilli

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ree pedonali nascono (e crescono). E se a Firenze si fa un gran parlare di quanto e se la nuova rivoluzione delle strade del centro servirà, ecco qualche curioso (e funzionante) esempio di aree pedonali sparse al di fuori dei confini di casa nostra. Prima di prendere il largo è meglio parlare del Bel Paese, dove le aree pedonali più famose hanno cominciato a spuntare nel 1980, quando l’allora sindaco della capitale Giulio Carlo Argan decise di restituire ai pedoni l’area intorno al Colosseo, monumento usato fino ad allora come un’enorme rotatoria. Dopo Roma, seguirono a ruota piazza del Plebiscito a Napoli e, udite udite, piazza della Signoria a Firenze, che - ai più giovani sembrerà assurdo - veniva utilizzata dai fiorentini a mo’ di parcheggio. E se le pedonalizzazioni dello Stivale sembrano ormai cosa nota e non fanno più notizia, basta allontanarsi di poco dai confini italiani per trovare subito qualche città più virtuosa delle nostre. Partiamo dal podio: la metropoli europea che vanta il primato della prima area senza auto è Rotterdam, in Olanda, che già nel 1953 decise di restituire ai cittadini la centrale e modernissima Lijinbaan. Subito dopo toccò a Stevenage, nel Regno Unito, che diede vita al primo shopping center a prova di bipede nel lontano 1959. Terza in classifica è Copenaghen: nella capitale danese, dalla strada di Strogen comincia un dedalo di vie che compongono una delle aree pedonali più vaste d’Europa. Per andare a recuperare lo scettro dell’area pedonale più vasta al mondo bisogna però attraversare il mar Mediterraneo e arrivare fino a Fez, in Marocco. La medina, al centro della città, con i suoi 5.900 vicoli strettissimi rappresenta in assoluto l’area “car free” più grande al mon-

do. Ma anche Tangeri, Il Cairo e Casablanca si difendono bene. Un discorso a parte lo merita Vauban, quartiere di Friburgo, in Germania, costruito rispettando criteri di ecologia e sostenibilità: case di legno, biciclette dappertutto, verde pubblico a non finire e, ovviamente, nessuna automobile all’orizzonte. Il trucco per realizzare un’isola felice del genere è molto semplice: innanzitutto i mezzi pubblici sono super efficienti, in secondo luogo non sono stati realizzati parcheggi all’interno del quartiere, quindi è letteralmente impossibile posteggiare la propria macchina. Gli unici posti auto sono dei grossi e funzionali parcheggi alle porte del quartiere, che hanno però lo svantaggio di avere costi di affitto esorbitanti, in modo da disincentivare gli abitanti (circa cinquemila residenti) all’uso delle quattro ruote.

La prima della storia è quella realizzata a Rotterdam, in Olanda, nel lontano 1953 Negli Stati Uniti le aree pedonali sono meno diffuse, ma qualche esempio curioso non manca neanche oltreoceano: è il caso di Supai, in Arizona, una comunità interamente car-free all’interno di una riserva indiana. Dista otto miglia dalla strada più vicina e l’unico moda per raggiungerla è a piedi, oppure a cavallo o in elicottero. E’ l’unica località degli States in cui la posta viene ancora consegnata da un postino che viaggia a dorso di mulo.

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fez, marocco

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istruzione

Luglio 2011

FORMAZIONe/1. In città sono state presentate più di 2.600 domande: circa mille bambini in “bilico”

Asili nido, tutti in cerca di un posto A Firenze le strutture comunali sono cinquantadue, spalmate sui cinque quartieri. per chi non rientra in graduatoria la regione mette a disposizione alcuni voucher, per rimborsare i genitori che sono dovuti ricorrere ai privati accreditati Serena Wiedenstritt

G

iocare, conoscersi, iniziare a interagire. Sono sempre più numerose le mamme che scelgono il nido d’infanzia come soluzione per i piccoli, mentre loro sono al lavoro, o semplicemente come esperienza perché i propri figli inizino a familiarizzare con i giovanissimi coetanei prima della materna. E l’Europa parla chiaro in merito, visto che entro il 2010 l’obiettivo fissato dalla “strategia di Lisbona” indicava come minimo il 33% di copertura del servizio di asili nido, indicandolo come un servizio essenziale. Ma a Firenze come va? Si sono chiuse il 3 giugno le iscrizioni per i nidi d’infanzia comunali, che sono 52 spalmati sui cinque quartieri. Le domande arrivate sono state 2.670 e il Comune stima che, se per circa 1.500 bambini non ci saranno problemi, ne resteranno almeno 1.000-1.100 in lista d’attesa, anche se i dati potrebbero essere falsati dalla questione dei voucher regionali, che richiedono l’iscrizione ai nidi comunali anche per avere diritto alla partecipazione alla retta dei nidi privati. Per chi non rientra nei posti a disposizione nelle graduatorie regionali, infatti, la Regione Toscana, che comunque vanta un posto ogni tre richieste

per l’offerta di asili nido, ha stanziato fondi che verranno ridistribuiti alle famiglie che sono dovute ricorrere a strutture private accreditate. In questo caso, però, si tratta di rimborsi, che vengono erogati dopo aver pagato e usufruito del servizio. Ma l’offerta dei nidi fiorentini è destinata ad aumentare, anche grazie all’apertura di asili aziendali in cui alcuni posti sono riservati alle graduatorie generiche. Proprio in questo ambito arriverà a breve il nido aziendale del Comune nell’ex Meyer. L’ok ai lavori, per un totale di un milione e 165mila euro, è arrivato a inizio giugno e, già fra un anno, a luglio 2012, la struttura dovrebbe essere pronta e in grado di ospitare i piccoli dei dipendenti comunali dal settembre successivo. Non mancheranno aree gioco, pranzo, riposo, cambio e servizi igienici, ol-

tre a locali connessi al funzionamento del servizio educativo e per i servizi tecnici, insieme a un ampio spazio all’aperto per giardino e giochi. Quanto alle tariffe delle strutture del Comune, i costi mensili dipendono dall’orario scelto per il bambino e dalla fascia di reddito di appartenenza. Si va quindi da un minimo di 59 euro al mese per una famiglia con valore Isee di 5.500 euro e per un tempo corto con uscita alle 13.30 o 14.30 fino a 532 euro mensili per chi ha valore Isee uguale o maggiore a 32.500 euro e desidera – o piuttosto deve – lasciare il piccolo al nido fino alle 18. Il Comune, invece, spende annualmente circa 23 milioni di euro per garantire questo servizio, anno dopo anno sempre più indispensabile. Ma, a fronte di queste spese, la soddisfazione dei genitori è alta, come testimoniano i dati della ricerca promossa dall’assessorato alla pubblica istruzione del Comune a fine 2010, che ha promosso, e con voti alti, i nidi comunali. Qualità delle strutture, efficacia dei percorsi educativi ed efficienza nell’organizzazione sono i fiori all’occhiello di un sistema che mette al primo posto i piccoli e le loro famiglie, le cui esigenze risultano alla base dell’organizzazione del servizio.

L’offerta è destinata ad aumentare grazie all’apertura dei locali “aziendali”

CUrIoSItÀ Tante le proposte alternative riservate alla primissima infanzia. Ma manca ancora “l’agriasilo”

Le lingue straniere si imparano da piccoli. E l’educatore ospita a casa sua

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a scelta del nido è un momento importante, e per molte mamme – tranne le poche fortunate i cui piccoli si innamorano fin dal primo momento del nuovo ambiente e della nuova compagnia – i giorni dell’inserimento sono i più difficili da affrontare, con ansia da distacco e pianti al seguito. Salvo che, dopo qualche settimana, il bambino inizia ad ambientarsi così bene che il sabato mattina, quando si sveglia, quasi reclama l’appuntamento con educatrici e giovanissimi compagni di giochi. Per affrontare tutto questo può essere utile un’occhiata alle novità fiorentine e alle ultime tendenze. Per prenderla con filosofia e tanta consa-

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pevolezza. C’è ad esempio “Canadian Island”, che si propone di avvicinare i bambini dai 12 ai 36 mesi ai suoni della lingua inglese attraverso “attività che hanno lo scopo di favorire esperienze significative per la crescita cognitiva ed emozionale dei bambini”, e che vanta uno staff di operatori madrelingua inglesi. C’è poi il “Klabkids” in via del Ferrone: è accanto al centro Klab con i suoi molteplici servizi, comodo per la mamma che, andando a portare o a prendere il piccolo, ne approfitta per un’oretta in palestra o dall’estetista. Propone fra le diverse attività anche musica, piscina e massaggio pediatrico. E ancora, c’è l’universo

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dei nidi domiciliari: a Firenze sono dodici e si definiscono come un servizio educativo che si svolge presso il domicilio di un educatore, che mette a disposizione uno spazio idoneo, rivolto a un gruppo di cinque bambini di età compresa tra i 12 e i 36 mesi. Infine c’è, ma solo in teoria, l’agriasilo. L’idea, che renderebbe felici tante mamme e tanti babbi, è quella di un luogo immerso nel verde, a stretto contatto con la natura, all’aria aperta, lontano dai ritmi del traffico e della città, dove far crescere i propri figli. L’esperienza, che è già partita in altre zone del Paese, non ha /S.W. ancora trovato attuazione in provincia di Firenze.

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istruzione

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FORMAZIONe/2. Da settembre sconti sui servizi scolastici proporzionali al totale dei figli

Famiglie numerose, risparmi in arrivo Agevolazioni sulle tariffe del trasporto, della refezione e non solo. Inasprite, invece, le pene per chi dichiara il falso e paga meno. Intanto via al restyling di molti edifici: interventi per quattro milioni Benedetta Strappi

T

ra i banchi di scuola, il prossimo anno, i giovani fiorentini si preparano a trovare qualche novità. Buone, a dire la verità. Una riguarda le famiglie numerose: recentemente, infatti, il consiglio comunale ha dato il via libera a una delibera che prevede, per questo tipo di nuclei, un abbattimento delle tariffe per tutti quei servizi come la refezione, il trasporto scolastico, il pre e post scuola. “A partire dal prossimo anno scolastico – ha spiegato l’assessore comunale all’educazione Rosa Maria Di Giorgi – anche alle famiglie numerose con attestazione Isee pari a 32.500 euro si applica un abbattimento percentuale sulle tariffe, calcolando lo ‘sconto’ sul numero totale dei figli anziché solo su quelli che frequentano i servizi”. Più nel dettaglio: gli sconti saranno proporzionali al numero di bambini e ragazzi in famiglia. “Ad esempio – ha proseguito l’assessore all’educazione – per una famiglia con tre figli l’abbattimento è del 30 per cento, con quattro del 40 per cento, con 5 o più figli del 50 per cento. I figli considerati nel computo, e che non usufruiscono dei servizi, dovranno avere un’età inferiore a 26 anni e non dovranno avere propri redditi alla data dell’attestazione Isee”. Fino ad oggi le cose funzionavano invece in maniera diversa e gli sconti erano riservati a redditi Isee fino a 22.500 euro. Altra novità è l’inasprimento delle sanzioni

per chi paga i servizi scolastici meno di quanto dovrebbe: “Chi truffa l’amministrazione – ha spiegato ancora l’assessore – pagando meno del dovuto sia il servizio nido che quelli di supporto alla scuola o usufruendo di borse di studio e contributi sui libri senza averne diritto, dovrà sborsare il triplo del beneficio economico conseguito con la dichiarazione falsa, oltre a versare la somma che non ha pagato o che ha percepito indebitamente”. Nel frattempo, chiusi i battenti dell’anno scolastico 2010/11, negli asili e nelle scuole fiorentine hanno preso il via i consueti lavori estivi. Si tratta di interventi di vario tipo, per i quali sono stati stanziati dal Comune 3 milioni e mezzo di euro complessivi: consolidamenti di solai e coperture, adeguamento alle normative sulla sicurezza di centri cottura, refettori e zone lavaggio, manutenzione delle cucine degli asili nido, lavori alle facciate nel caso delle scuole Collodi e Poliziano, sostituzione degli infissi negli istituti del quartiere 4 e, infine, il completamento dell’adeguamento alle norme sulla prevenzione degli incendi. Per quanto riguarda le superiori, invece, la Provincia investirà quasi 600mila euro in interventi funzionali: quelli maggiori, a Firenze, riguarderanno il consolidamento di due solai al liceo Pascoli (60mila euro) e la sistemazione delle aule al liceo Rodolico di via del Podestà (53mila euro).

AteNeo Dal prossimo anno accademico saranno introdotte prove di ammissione per alcuni percorsi

Corsi di laurea in inglese e più test d’ingresso: novità all’università

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ue parleranno solo in inglese, altri da ora in poi richiederanno un test di ingresso. Sono queste le novità principali per l’ateneo fiorentino dall’anno accademico 2011-2012. I corsi interamente in inglese saranno quello di laurea magistrale in Economia dello sviluppo avanzata (Development Economics) e il curriculum Architectural design del corso di laurea magistrale in Architettura. I corsi per cui verrà introdotto il test d’ingresso, invece, saranno quelli in Disegno industriale, Scienze farmaceutiche applicate, Scienze biologiche, Biotecnologie, Scienze motorie, sport e salute, Scienze e tecniche psicologiche; il corso di laurea magistrale in Psicologia, i corsi di lau-

rea a ciclo unico in Farmacia e Chimica e tecnologia farmaceutiche. “Il numero degli accessi previsti (1.112) per tre dei corsi di laurea della facoltà di Farmacia (i cicli unici di Farmacia e Chimica e tecnologia farmaceutiche e la triennale in Scienze farmaceutiche applicate) e per le due triennali in Scienze biologiche e Biotecnologie - spiega il prorettore Nozzoli - non si discosta di molto dal numero degli iscritti ai cinque percorsi formativi nell’ultimo anno accademico. Abbiamo anche deciso che la prova di selezione per questi cinque corsi sia unica: gli studenti, prenotandosi, potranno indicare la priorità di preferenza nella scelta del corso. Inoltre la facoltà di Medicina, per il pros-

simo anno accademico, ha richiesto al Ministero 80 accessi in più”. Ai corsi a numero chiuso decisi su base locale si aggiungono quelli stabiliti su base nazionale: la laurea triennale in Scienze dell’architettura, le lauree triennali e magistrali nelle professioni sanitarie e le lauree magistrali a ciclo unico in Architettura, Medicina e chirurgia, Odontoiatria e protesi dentaria, Scienze della formazione primaria. Le scadenze: dal 24 agosto al 13 settembre sono in programma i test di autovalutazione, mentre le immatricolazioni online ai corsi non a numero chiuso saranno aperte dal 13 settembre al 17 ottobre. Per le scadenze di quelli col test è bene consultare i singoli bandi. /B.S.

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tecnologie

Luglio 2011

ClICK. Si tratta di ToGo!, neonato servizio sulla mobilità fiorentina consultabile da computer e palmari

C’è traffico? te lo dice il telefonino Con questo strumento si può monitorare la congestione di strade e viali in tempo reale, ma anche avere la mappa esatta dei temuti autovelox, quella dei parcheggi, dei restringimenti di carreggiata e persino dei distributori di benzina Ginevra Donnici

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alle condizioni meteo in arrivo alla presenza di telecamere accese che impediscono l’ingresso nella ztl, dalla dislocazione delle postazioni autovelox alla presenza di rallentamenti causati da lavori o incidenti. Tutte le informazioni utili per gli automobilisti sono ora a portata di mano. Anzi, a portata di palmare. Si chiama ToGo!, ed è il nuovo servizio sulla mobilità fiorentina raggiungibile via pc e smartphone. Implementato da Linea Comune s.p.a. raccoglie, sulla base di Google Maps, molte informazioni riguardanti il traffico e la viabilità cittadina. L’uso di questo strumento è semplicissimo: basta scaricare l’applicazione o collegarsi all’indirizzo internet http:// togo.055055.it ed è subito visibile una mappa di Firenze con tutte le informazioni relative alla viabilità. Con un solo click è davvero possibile avere un’idea immediata sulle zone della città che in quel preciso momento risultano più critiche per il traffico. Queste notizie utili, addirittura indispensabili per evitare le code in caso di congestione della viabilità, sono usufruibili da qualsiasi zona dell’area cittadina normalmente coperta dalla tradizionale rete della telefonia mobile. Ma come si utilizza questa nuova applicazione? In realtà la “navigazione” è molto diretta e permette di ottenere molteplici informazioni con pochissimi passaggi. Un menù sulla sinistra permette di attivare o disattivare sulla mappa ulteriori indicazioni, anche molto specifiche come le aree interdette al traffico, il divieto di accesso o di svolta in una strada, la presenza di incidenti, le zone con parcheggi, gli autovelox, le stazioni car sharing, le paline per la ricarica dei mezzi elettrici, le condizioni del manto stradale. E ancora: i distributori di carburante, il noleggio bici, il restringimento di carreggiata, le stazioni taxi o la presenza di rallentamenti sulle strade. Esistono anche alcuni menù preimpostati che aiutano a capire in quali zone è preferibile spostarsi in auto o in moto, piuttosto che a piedi o in bicicletta. Infine, un campo permette di inserire l’indirizzo preciso di una zona della città per monitorare in tempo reale cosa sta succedendo in quella strada, evitando così di rimanere imbottigliati nel traffico. Il servizio sembra particolarmente vincente se usato in mobilità su smartphone, ma l’applicazione scaricata su iPhone 4 risulta ancora macchinosa e

C’è una funzione per scegliere il mezzo migliore per una data zona

lenta. ToGo! è una costola di 055055, multicanale integrato di Provincia, Comune di Firenze e 24 enti locali del territorio. Ma l’auspicio è quello di integrarlo con tutta l’area metropolitana che da Firenze arriva fino a Pistoia, magari aggiungendo i dettagli delle linee autoferrotranviarie. Insomma, un sistema integrato di informazioni grazie al quale gli utenti potranno non trovarsi più impreparati o imbottigliati nel traffico cittadino.

LA NoVItÀ Nell’area sud ovest

E di notte via al “bus a chiamata”

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on poteva che chiamarsi “Nottetempo”. È il nuovo servizio di trasporto pubblico a chiamata attivo durante le ore notturne. Fino al prossimo 31 agosto, infatti, è in azione una linea serale che collega la periferia fiorentina con il centro. Il servizio è ancora in fase sperimentale ed è attivo nei settori della zona a sud-ovest di Firenze, Scandicci e via Senese, dove sono rimaste comunque attive le linee 6, 36 e 37, oltre alla linea T1 della tramvia. In un momento di difficoltà economica per il trasporto pubblico locale, a fronte dei tagli decisi dal Governo, “Nottetempo permette di coprire le richieste dell’utenza, anche in fascia notturna. Modulando il servizio sulle prenotazioni è possibile anche registrare un piccolo risparmio sull’attuale spesa del servizio”, spiega l’assessore provinciale ai trasporti Stefano Giorgetti. “La nuova linea agevola gli spostamenti da e per il centro di Firenze in modo assolutamente compatibile con la nuova zona a traffico limitato estiva – continua Giogetti – aggiungendo la flessibilità del servizio e la sicurezza di avere fermate vicine a casa dei richiedenti”. Dalle 22 alle 2 è infatti possibile avere a disposizione i bus sulla tratta desiderata, con la creazione di eventuali fermate adibite solo al passaggio di “Nottetempo”. Il biglietto ha un costo di quattro euro, deve essere acquistato a bordo, con validità dalle 20 alle 3 di notte, sulle linee Ataf. Non è previsto nessun costo per chi già possiede titoli plurigiornalieri o abbonamenti mensili. Il servizio di prenotazione è attivo quotidianamente dalle 17 alle 24 (è possibile prenotare Nottetempo anche per più giorni). Per tutte le informazioni si può contattare il numero 055.5650555, attivo dalle 13 alle 19.30. Unica raccomandazione: le prenotazioni dovranno essere effettuate almeno 30 minuti pri/G.D. ma della corsa.


la campagna

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SPECIALE. Parte da questo mese il nuovo progetto della Web&Press Edizioni

Il Reporter e l’associazione Guarnieri insieme contro la “violenza stradale”

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a tragedia è avvenuta ormai più di un anno fa, nella maledetta notte tra il 1° e il 2 giugno 2010, alle Cascine. Ed è una tragedia che Firenze ormai conosce bene. Lorenzo Guarnieri, 17 anni e mezzo, avviato alla conclusione del quarto anno di liceo scientifico, viene travolto mentre si trova in sella al suo scooter, da un altro scooter guidato da uomo poi risultato positivo all’alcol e alla cannabis. Per Lorenzo non c’è niente da fare: muore sul colpo. Firenze viene a conoscenza della tragedia, Firenze piange, Firenze s’indigna. Come sempre, davanti a una morte ingiusta, tanto più se la vittima è un giovane, neppure maggiorenne, come in questo caso. Firenze non vuol dimenticare. La famiglia di Lorenzo semplicemente non può, dimenticare. E allora decide di dar vita a un’associazione, l’associazione Lorenzo Guarnieri, per ricordarlo e per salvare altre vite umane. Un’associazione che si batte fin da subito perché “la morte di Lorenzo non può e non deve essere vana”. Ci sono dei numeri, sul sito dell’associazione, che fanno paura. In Italia muoiono ogni anno cinquemila persone sulle strade, e la prima causa di morte per i ragazzi tra 13 e 29 anni è la violenza stradale. Sì, proprio così: violenza. Perché “non è il destino che uccide i nostri ragazzi sulla strada. Sono delle scelte e dei comportamenti sbagliati che possono essere modificati con un intervento integrato, continuo e persistente da parte di chi governa”. Insomma, si deve cambiare. Anche per Lorenzo. Nasce così, lo scorso febbraio, il “progetto David”, che si pone un obiettivo tanto semplice quanto importante: salvare vite umane. Ma non solo. Perché proprio da Firenze, e proprio dall’associazione Guarnieri, insieme a Comune, Asaps (asso-

ciazione sostenitori e amici della polizia stradale) e associazione Gabriele Borgogni, parte la campagna per la proposta di legge sull’omicidio stradale, per inasprire le pene per chi provoca incidenti guidando sotto l’effetto di alcol e droga. E parte anche una raccolta di firme per sostenerla: fino ad ora sono state circa 20mila le adesioni dei cittadini, l’obiettivo è arrivare a 50mila. Per firmare basta andare sul sito www. omicidiostradale.it. Nasce anche un altro sito, www.occhioallastrada.it, che un’altra volta presenta dei numeri. Che ancora una volta fanno riflettere. Nel comune di Firenze, negli ultimi dieci anni, il 30% degli incidenti gravi è riconducibile all’alcol, e oltre l’80% di morti e feriti sono pedoni e motociclisti. Tra questi c’è anche Lorenzo. Firenze non vuole dimenticare, dicevamo, ma capita spesso che, con il passare del tempo, i ricordi si affievoliscano e tutto si faccia più lontano, più confuso. Anche le tragedie. Per fare in modo che questo, questa volta, non accada, Il Reporter e la Web&Press Edizioni vogliono dare il loro supporto all’associazione Lorenzo Guarnieri. Iniziando da questo mese, con questa pagina, un percorso insieme. Un percorso che porterà, ogni mese, a dedicare uno spazio sul nostro giornale all’associazione, alle sue attività, ai risultati raggiunti. Con un obiettivo: non scordare una tragedia avvenuta un anno fa, di notte, alle Cascine, non spegnere i riflettori sulle tante, troppe tragedie simili che si ripetono a Firenze e non solo, non abbassare la guardia su un tema, quello della sicurezza stradale, su cui semplicemente la guardia non deve essere abbassata. Perché Firenze non vuole, e non deve, dimenticare. E anche Il Reporter, insieme all’associazione Guarnieri, proverà a fare in modo che questo non avvenga.

Patrizio Donnini,

amministratore unico di

Web&Press,

e

Stefano Guarnieri

Ogni mese, sulle pagine del nostro giornale, sarà dato spazio alle iniziative e alle attività portate avanti dall’associazione. Per non dimenticare le vittime degli incidenti e per salvare vite umane

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055 200.13.26 Il primo taxi tutto al femminile

L’amica che ti accompagna


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società

Luglio 2011

lAVORO/1. Giovanni D’Andria, fiorentino d’adozione, è nel settore da quattordici anni

Crisi, un “consigliere” per gli investimenti AL rISpArMIo

Anche in Italia stanno nascendo i consulenti

Sono cominciati il 2 luglio

Saldi, via a due mesi di attesissimi sconti

finanziari indipendenti: lui è uno di questi.

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“Così si evitano condizionamenti esterni”. e annuncia un nuovo servizio Luca Squarcialupi

C’

è chi lavora spalla a spalla con la crisi economica e ogni giorno fa i conti con mercati finanziari turbolenti e quotazioni schizofreniche. In una situazione imprevedibile, la necessità è quella di un consigliere fidato in fatto di investimenti. Anche in Italia stanno facendo capolino i primi consulenti finanziari indipendenti non legati a banche o istituti di credito. In inglese vengono definiti “financial advisor”. Giovanni D’Andria, 35 anni, da 14 anni nel mondo degli investimenti, originario di Taranto ma fiorentino d’adozione, si appresta a diventare un consulente indipendente. Da promotore finanziario a consulente. Perché questa scelta e quali sono le differenze? Il consulente finanziario è una nuova figura professionale che si affaccia in questi mesi sul mercato italiano. Finora i consigli in fatto di investimenti erano strettamente legati ai promotori delle banche, i quali si occupano di collocamento di prodotti. Questo comportava anche un conflitto di interesse: si era più propensi a consigliare prodotti di un determinato istituto di credito. Un consulente assicura invece indipendenza da condizionamenti “esterni” e un’attività totalmente incentrata sui bisogni del cliente. Come è cambiato il suo lavoro con la crisi? La situazione è molto difficile. Siamo dentro una crisi molto simile alla “grande depressione” del 1929. C’è malumore tra gli investitori, ma non c’è sfiducia nel mercato. I clienti si sono abituati a momenti di ristrettezze economiche. È necessaria però una pianificazione di medio-lungo periodo.

GioVanni d’andria

Qui entra in gioco il consulente finanziario. Come muoversi in un momento così particolare? I soldi vanno lasciati “sotto il materasso”? La crisi economica ha dimostrato che anche gli stati e gli istituti di credito possono “fallire”, allo stesso tempo immobilizzando il capitale nella propria banca si perdono delle opportunità di profitto. Quindi, qual è il suo consiglio? La parola d’ordine è prudenza: l’investimento va fatto con oculatezza, capendo bene i rischi che si corrono. La maggior parte di chi vuol mettere a frutto il proprio denaro non è consapevole di quello che sta facendo. Bisogna conoscere non solo il prodotto che si acquista, ma anche il grado di rischio che comporta. Proprio per questo sto pen-

sando di attivare sul mio sito internet un podcast audiovideo per tutti i clienti, in cui vengono dati tutti gli strumenti per capire in modo semplice le scelte finanziarie. Spesso, a complicare le cose, ci sono le banche, non sempre chiare. Come comportarsi? Di frequente i clienti si interrogano se i prodotti finanziari acquistati in banca stiano portando effettivamente ai guadagni desiderati. Per questo sto mettendo a punto un nuovo sevizio: un consulto ad hoc, in totale privacy, per verificare se le scelte effettuate con il proprio istituto di credito corrispondono all’effettiva scelta del cliente. Una sorta di servizio “controlla-investimenti”. Il tutto con la garanzia di una figura indipendente.

ome è bello fare spese da Trieste in giù. Lo scorso maggio la giunta regionale toscana ha approvato la delibera che stipula la data di inizio dei saldi, per la prima volta unificata in tutta Italia. Il provvedimento di quest’anno è stato assunto con lo scopo di evitare lo smarrimento dei consumatori e soprattutto le competizioni “sleali” dei punti vendita tra i settori coinvolti. Dal primo sabato di questo mese, ovvero dal 2 luglio, i commercianti di tutta la penisola hanno quindi attuato gli attesissimi sconti sul prezzo di cartellino di abbigliamento e calzature che si protrarranno per 60 giorni. Come di consueto, durante le prime settimane i punti vendita attueranno i saldi a partire dal 20-30 per cento, percentuali che andranno aumentando progressivamente raggiungendo, negli ultimissimi giorni, anche il 70 per cento. Il presidente della commissione per lo sviluppo economico del Quartiere 1, Roberto Nativi, dice a proposito: “Lo spettro della crisi economica non è ancora esorcizzato e per molti commercianti il periodo dei saldi, una ‘moda’ ormai consolidata, rappresenta una possibilità per rientrare con le spese sostenute durante l’anno, oltre che un’attrattiva per i turisti”. Se la svendita incontra le necessità dei proprietari di negozi, senz’altro il discorso vale anche per gli acquirenti, tra cui si possono distinguere diverse “specie”: ci sono quelli più attenti che hanno cominciato a risparmiare qualche settimana prima per avere più liquidità e poter fare gli acquisti migliori, mentre altri hanno tenuto a mente i capi d’abbigliamento e le calzature più costose prima dei saldi e si sono poi precipitati nel punto vendita per comprarli a prezzo ribassato. Altri ancora, più semplicemente, si lasciano attrarre dalle percentuali di sconto esposte nelle vetrine e fanno qualche acquisto vantaggioso più per divertimento che per reale necessità, /G.G. prima di partire per le vacanze.


società

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lAVORO/2. Niente posto fisso, pure i maggiordomi sono freelance. Anche se sempre più richiesti

Ambrogio? Va di moda, ma è “precario” C’è chi li assume solo per una serata o per preparare un matrimonio: “Le tariffe sono accessibili a tutti”. e anche in toscana proliferano i corsi di formazione Francesca Puliti

S

cordatevi Alfred, il fedele custode della casa di Batman, dimenticate il Lurch della Famiglia Addams, oggi il maggiordomo lascia la livrea in valigia, gira con lo smartphone e parla tre o quattro lingue diverse. E il maggiordomo moderno è sempre più richiesto. Sono sempre di più coloro che si reinventano il mestiere, eppure non bastano a coprire una domanda in costante ascesa. Anche se, c’è da dirlo, il precariato si è fatto largo anche all’interno di una professione che un tempo si poteva ben dire per la vita. Adesso, infatti, gli “Ambrogio” di tutta Italia lavorano sempre più spesso come freelance. C’è chi li assume esclusivamente per una serata, chi per un viaggio di lavoro, chi per organizzare e assistere i preparativi di un matrimonio. E chi “noleggia” il prezioso assistente per offrirlo in dono a madre, sorella, fidanzata. Insomma, dopo il “marito in affitto” arriva anche il maggiordomo a ore: un pomeriggio per fare il cambio degli armadi, qualche ora per rivoluzionare la gestione della casa, una serata per preparare una cena o una settimana per coordinare l’organizzazione di una cerimonia. “La professione si è evoluta – spie-

ga Elisa Dal Bosco, presidente dell’Associazione Italiana Maggiordomi – per rispondere ad esigenze diverse. Il maggiordomo di oggi è più simile a un personal assistant che al capo della servitù”. E anche la clientela si è diversificata. “Anche perché – continua Dal Bosco – le tariffe giornaliere sono accessibili a tutti: si parte da 150 euro in su”. E la domanda è talmente alta che stanno proliferando anche in Toscana i corsi di formazione. Il primo è stato organizzato dalla Provincia di Grosseto: dieci posti egualmente divisi tra uomini e donne. Le ore di lezione sono 450 in tutto, di cui 280 in aula, tra insegnamenti di geografia turistica, storia dell’arte, materie enogastronomiche e galateo, e le altre in strutture alberghiere e agriturismi. “La selezione è stata molto dura – spiega Fabrizio Sandri, direttore di Multimedia Group, la società che ha messo in piedi il corso in collaborazione con l’Aim – si richiedeva la conoscenza di almeno due lingue, gradita la laurea e l’esperienza pregressa”. Ma chi esce da questi corsi “nel 90% dei casi trova un lavoro – precisa – che sia su una nave da crociera, in albergo o da un privato”. Le più richieste sono le donne, probabilmente per l’attitudine a

occuparsi della gestione di una casa a 360 gradi. Ma coloro che partecipano ai corsi (non solo quello grossetano) sono persone di ogni genere ed età: dai ragazzi appena usciti dall’alberghiero ai quaranta-cinquantenni in cerca di una seconda

chance. L’iniziativa della Provincia di Grosseto (finanziata con fondi europei) ha avuto così tanto successo che Sandri pensa di replicarla a Firenze, tra il prossimo autunno e l’inizio del nuovo anno. Questa volta, però, sarà a pagamento.

CUrIoSItÀ Marco Rinaldi, laureato alla Normale di Pisa, dà lezioni a domicilio. Oltre a tenere seminari per futuri “educatori”

Il precettore esiste ancora. E insegna di tutto, dalla fisica alle buone maniere

C

redevate che il mestiere di precettore appartenesse al passato? Vi sbagliavate di grosso, perché qualcuno se lo è reinventato e ha anche un discreto successo. Quel qualcuno è Marco Rinaldi, classe 1976, originario di Ferrara. Una laurea alla Normale di Pisa in tasca e diversi anni di esperienza alle spalle, Rinaldi reperisce i suoi clienti tramite internet o, più spesso, grazie al passaparola. Per lo più si tratta di famiglie nobili, residenti nel Nord e Centro Italia. Come un precettore d’altri tempi, Rinaldi va ad abitare con loro, o li segue negli spostamenti e impartisce lezioni praticamente

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di tutto, dalla fisica alle buone maniere. Non ci sono limiti di età per diventare suoi alunni, pardon, allievi. Sull’identità dei clienti, però, il precettore mantiene il più assoluto riserbo, requisito fondamentale per svolgere un incarico come questo. Sul suo sito web si può al massimo leggere la storia di alcuni casi che ha “preso in cura” e conoscere metodi e progressi fatti. Niente nomi, però, e niente informazioni rilasciate per telefono, sempre meglio incontrarsi di persona. Rinaldi tiene anche dei seminari per futuri precettori e collabora anche ai corsi per maggiordomi. La sua materia?

“Galateo della conversazione”. Già, perché un maggiordomo che si rispetti deve sapere quando è opportuno intraprendere una conversazione e, in tal caso, di che cosa parlare, quali argomenti toccare e quali invece è meglio evitare, per non dare adito a polemiche o non scadere nella banalità. Una capacità che in realtà si rivela utile in molti altri ambiti e professioni differenti, a partire da quelle che portano a stare a contatto con un pubblico diverso o magari “da trattare con cura”. Perché la buona educazione non passa mai di moda. /F.P. Parola di uno che parla ancora latino.

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politica

Luglio 2011

Il PuNtO. Per lo stop al nucleare può tirare un sospiro di sollievo Scarlino, nel grossetano

Referendum, cosa cambia a Firenze Il trionfo dei quattro sì alla consultazione di giugno avrà conseguenze anche in città: il sindaco ha già annunciato di voler verificare se ci sono le condizioni per riassorbire il 40 per cento di publiacqua a suo tempo privatizzata, forse entro la fine dell’anno Antonio Passanese

M

atteo Renzi rilancia. Dopo il risultato referendario che ha bloccato il tentativo di liberalizzare l’acqua e ha cancellato la norma che garantiva ai privati il 7 per cento di interesse sul capitale investito, il sindaco punta in alto e, per nulla scoraggiato dalla vittoria del “sì” sul secondo quesito (nonostante fosse un sostenitore del “no”), “accetta il responso” e, con un coup de theatre, propone di ripubblicizzare Publiacqua (composta da aziende pubbliche e private) riacquistando le quote vendute ai privati. “Il referendum – ha dichiarato – ha dato dei risultati concreti e credo che sia giusto verificare se ci sono le condizioni tecniche ed economiche per rientrare il possesso del 40 per cento di Publiacqua: per questo ho dato mandato ai nostri tecnici di fare una verifica, perché ci credo e perché ho l’obbligo morale di dare una risposta agli elettori fiorentini che con il referendum si sono espressi’’. Il primo cittadino di Firenze ha dettato anche la tabella di marcia, spiegando che il progetto potrebbe realizzarsi ‘’da qui alla fine dell’anno’’. Nel 2006, al momento dell’ingresso dei privati, la valutazione del 40 per cento fu di 60 milioni, e tenuto conto degli investimenti fatti, l’operazione di riacquisto non dovrebbe superare 100 milioni. Il 40 per cento di

Publiacqua (aperta ai privati con gara pubblica nel 2006) è in mano alla società Acque Blu Fiorentine, detenuta, tra gli altri, per il 68,99 per cento da Acea, per il 22,83 per cento da Suez Environnement e per l’8 per cento da Mps Investments. Il Comune di Firenze è il secondo azionista con il 21,67 per cento, dopo Consiag (24,94 per cento). Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, forte della vittoria dei “sì” propone l’azionariato popolare o la creazione di cooperative. Ma cosa cambia adesso? Nell’immediato bisognerà capire come si farà fronte agli ingenti investimenti già stanziati che le imprese si erano dette disponibili a coprire contando, per il recupero, sulle tariffe. Un bel problema, dunque, soprattutto per quelle società con forte carattere pubblico, proprio come Publiacqua. L’altro argomento referendario che ha riscosso grande successo tra gli italiani ottenendo un profluvio di “sì” era quello sul nucleare. Cosa dobbiamo aspettarci ora? Il governo dovrà definire il programma per l’energia verde e bloccare il progetto per la costruzione di nuove centrali nucleari. Molti, a questo punto, auspicano che ci sia una maggiore considerazione, e dunque più investimenti, per le cosiddette rinnovabili: vento, sole e acqua. Gli abitanti di Scarlino, nel grossetano, sede individuata da un’apposita commissione per ospitare entro il 2020 una centrale, possono tirare un sospiro di sollievo.

L’INterVIStA Parla Erasmo D’Angelis, presidente della società che gestisce il servizio idrico in 49 comuni toscani

“Nessun aumento in bolletta, ora aspettiamo le decisioni ministeriali”

E

rasmo D’Angelis è il presidente di Publiacqua, l’azienda che gestisce il servizio idrico e di depurazione in 49 comuni toscani. Gli abbiamo rivolto alcune domande per capire cosa accade ora. “Intanto c’è un aspetto sorprendente in questo post-referendum. Sono le telefonate che arrivano a Publiacqua da parte di chi ha votato due sì. C’è chi chiede: ‘L’acqua non si paga più?’. Molti invece ci spiegano che il loro voto era necessario ‘per non far vendere l’azienda alle multinazionali’. Publiacqua, ovviamente, non era all’asta e resta saldamente nelle mani di 49 Comuni, ma questa piccola onda affettiva dimostra, oltre a qualche equivoco, che la campagna referendaria ha fatto leva su un principio sano, giusto e indiscutibile: l’acqua è un diritto universale e un bene comune. E il sentimento dell’opinione pubblica si è aggrappato al potente brand dell’acqua pubblica (e gratuita) come a un

salvagente etico di fronte a un mondo che cambia velocemente, alla crisi, a una politica nazionale mai caduta così in basso e a una società debilitata dalla frammentazione di mondi, blocchi sociali, sistemi di valori un tempo solidi”. Lei ha affermato che c’era il rischio di sospendere l’emissione delle bollette. In che modo si è evoluta la vicenda? Diciamo che siamo ancora in piena evoluzione. Abrogata la remunerazione del capitale del 7 per cento lordo si è infatti aperto un pericoloso vuoto legislativo che crea incertezza. Purtroppo, come spesso accade in Italia, eliminata una norma non c’è l’alternativa e si apre il caos. Noi vogliamo rispettare il voto e anche evitare di essere sepolti da class action e contenziosi. Siamo in attesa di un decreto del Ministero e di indicazioni della nostra autorità di ambito a cui spetta l’esclusiva

decisione sulla tariffa, sono loro gli unici autorizzati a decidere quali costi inserire nella bolletta. Ma a Roma si discute persino di una tassa di scopo comunale sull’acqua almeno equivalente alla bolletta. Lei crede che ci saranno aumenti? Penso e spero di no. I nostri sindaci hanno pianificato una bolletta sostenibile a 240 euro l’anno iva inclusa, prevedendo sostegni per fasce in difficoltà, nuovi poveri, famiglie in emergenza. Sanno, prima di chiunque altro, che non è possibile superare questa cifra, legata ai grandi investimenti per la depurazione e alla qualità della nostra acqua. Il sindaco Renzi propone di ripubbliccizzare Publiacqua acquistando la quota privata del 40 per cento. Cosa ne pensa? Che Renzi non solo è coerente, ma ha l’indubbia capacità di saper ascoltare i suoi cittadini. Se ci saranno le condizioni lo farà. /A.P.

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politica

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lA NOVItÀ. Dal primo luglio è scattata l’imposta per i turisti

Il VOtO. Con 27 favorevoli. Otto i contrari

Via alla tassa di soggiorno, in arrivo Il Comune fa i conti, un “tesoretto” da 20 milioni l’anno approvato il bilancio D

Antonio Passanese

opo la discussione e la votazione di trentacinque emendamenti, Palazzo Vecchio approva il bilancio di previsione per il 2011. Un conto economico da 930 milioni di euro, dei quali 440 milioni per gli investimenti. La maggioranza, con i ventisette voti favorevoli del Partito democratico, Idv, Sel e gruppo misto, supera l’ultimo scoglio amministrativo prima delle vacanze estive. Due gli astenuti, Lega e Fli, e otto i contrari: Pdl, Per un’altra città, Udc e Tommaso Grassi del gruppo Spini. “Gli obiettivi che l’amministrazione comunale si era prefissa per il bilancio preventivo 2011 sono stati tutti raggiunti: l’equilibrio di bilancio, il rispetto del patto di stabilità, il contenimento della spesa per il personale. E questo a fronte di un taglio di 19 milioni di euro dei trasferimenti dallo stato e di 2,5 milioni di euro per il trasporto pubblico locale da parte della

“T

ornerei ad Arcore anche domani mattina”, aveva detto scherzando Matteo Renzi durante la discussione in consiglio comunale sull’imposta di soggiorno. E, proprio parlando della tassa, il sindaco ha ricordato l’incontro di Arcore con il premier Silvio Berlusconi, incontro “contestato” a sinistra, ma dal quale il sindaco ottenne, appunto, il contributo di scopo per il turismo. Nel 2010 Firenze ha registrato presenze record di turisti: sette milioni e mezzo. Se Palazzo Vecchio, è il pensiero di molti, avesse deciso di applicare la “tassa di soggiorno” quando Matteo Renzi la lanciò, probabilmente le casse del Comune ne avrebbero tratto giovamento. Ma con i se e con i ma non si fa la storia, recita un vecchio adagio. Oggi fa notizia, finalmente, l’adozione di questa imposta, votata dalla maggioranza compatta con il sì anche di Mario Razzanelli della Lega Nord Toscana. La tassa di scopo è applicata dal primo luglio e, come recita la nota diramata da Palazzo Vecchio, “servirà ad aiutare il Comune a garantire i livelli di qualità dei servizi, in particolare quelli relativi all’ambito turistico, culturale, ambientale e del trasporto pubblico. È un modo per far trovare ai nostri turisti una città accogliente, pulita ed efficiente”. Insomma, di questo piccolo balzello ne beneficeranno la città e il salotto buono di Firenze, ovvero ciò che ci contraddistingue in tutto il mondo per la sua bellezza e la sua unicità: il centro storico. La tassa varia da 1 a 5 euro, in base alle stelle dell’hotel, del b&b, degli ostelli o degli affittacamere. Tra gli interventi previsti

Varierà da uno a cinque euro in base al numero di stelle della struttura ricettiva anche la realizzazione di fontanelli di acqua potabile nelle piazze (come quello inaugurato a fine giugno in piazza della Signoria) e un servizio di bike sharing usufruibile sia dai residenti che dai turisti ospiti nelle strutture ricettive. L’amministrazione comunale conta di ricavare dalla tassa di soggiorno circa dieci milioni di euro per il 2011 e 20 milioni a regime, a partire dal 2012. “Abbiamo approvato una regola che già c’è in altre città - ha detto il sindaco - i turisti che vengono a dormire a Firenze danno un contributo per tenerla più

una turista

pulita e più viva culturalmente. I denari andranno per tante iniziative legate ai beni culturali, ma anche alla lotta al degrado”. “Con la tassa di soggiorno - ha aggiunto il sindaco - potremo inoltre evitare di mettere tasse ai fiorentini: non aumenteranno imposte o tariffe’’. Fuoco di fila del Pdl sull’amministrazione, rea di aver reintrodotto una vecchia tassa. “Abbiamo lavorato perché il testo finale limitasse la discrezionalità dei sindaci nell’utilizzo delle risorse – hanno detto il parlamentare Gabriele Toccafondi e il capogruppo Giovanni Galli – e ora vigileremo e ci impegneremo perché i soldi non finiscano nel calderone del bilancio comunale, ma portino benefici concreti per tutti i cittadini. Dai nostri calcoli potrebbe arrivare in città un ‘tesoretto’ di oltre 30 milioni di euro: Renzi non avrà più alibi, dovrà smettere di lamentarsi per le risorse che mancano e sarà messo davvero alla prova. Noi abbiamo le nostre idee, vedremo cosa sarà capace di fare lui”. La maggioranza bolla la querelle come “strumentale” e, a levare gli scudi, ci pensa il consigliere Pd Andrea Pugliese. “L’imposta di soggiorno approvata dal consiglio comunale – dice – permetterà di spalmare i costi di gestione dei flussi turistici non soltanto sui fiorentini ma anche sugli stessi turisti, che usufruiscono dei servizi messi a disposizione dalla città, e sugli albergatori, che ricavano risorse dalla presenza dei turisti a Firenze”.

In totale 930 milioni, di cui 440 per gli investimenti Regione”. Lo ha detto il vicesindaco Dario Nardella illustrando i dati della manovra: “Questo bilancio nasce in un contesto economico nazionale di vera e propria emergenza - ha sottolineato il vicesindaco - ed è un atto politico di coraggio e responsabilità, che non grava sui contribuenti fiorentini e punta a più risparmi ed efficienza nella macchina amministrativa’’. Critica, invece, l’opposizione, che non risparmia stilettate al governo Renzi. “In questo bilancio vi sono luci e ombre sia nell’ambito delle uscite che delle entrate – ha accusato il capogruppo di Lega Nord Toscana Mario Razzanelli - la caratteristica più importante di un bilancio di una città, che non differisce poi molto da quello di un’azienda, è rappresen-

tata dalla certezza delle entrate. Senza questo dato i conti non tornano. E oggi, in un momento in cui il mercato immobiliare è in profonda crisi, mettere la mano sul fuoco che verranno realizzati i proventi delle alienazioni dei beni immobili francamente mi lascia molto perplesso”. Gli fa eco il consigliere pidiellino Marco Stella: “Renzi, dopo gli slogan da campagna elettorale e un paio di spot durante questi primi due anni, con questo bilancio di previsione si conferma, come molti di noi sostenevano, un sindaco qualunque. Non brilla certo per innovazione il bilancio di previsione 2011, Renzi usa gli stessi mezzi di qualunque sindaco per varare il suo bilancio”. La replica di Matteo Renzi non si è fatta attendere: “Non solo non si mettono le mani in tasca ai cittadini - ha sottolineato il sindaco - ma manteniamo lo stesso standard di servizi nel sociale e nella pubblica istruzione e investiamo in cultura”. Anche l’assessore Angelo Falchetti fa quadrato attorno alla maggioranza e sottolinea come “lo scorso anno siamo riusciti a risparmiare 4 milioni e mezzo di euro. Proseguendo su questa strada, per il 2011 ne risparmieremo 11,5. Abbiamo fatto ‘di necessità virtù’ e, a fronte delle minori entrate statali, sono state ridotte le spese della macchina /A.P. comunale”.


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internet

Luglio 2011

ON lINe. Mandateci la formazione che vorreste in campo il prossimo anno, sarà pubblicata sul sito

Un giorno da Corvino: la vostra Fiorentina I pIÙ LettI DeL MeSe

I VIDeo pIÙ VIStI

1. Odissea per un bollettino: continuano i problemi alle Poste

1. Nubifragio: allagamenti, traffico in tilt e difficoltà. Voli dirottati

2. I tamarri di Mtv lasciano Firenze. Destinazione Sud

2. Ecco i nuovi camerieri ‘Hard Rock’

3. Pedonalizzazione piazza Pitti: ecco cosa cambia

3. Melissa Satta e Matteo Ferrari, a Pitti Uomo il gossip galoppa

4. Dalla Bandabardò a Irene Grandi, tutti sul palco per il referendum

4. Concerto in piazza per il referendum

5. L’estate fiorentina perde un pezzo, salta il Muv

S

ole, mare e una formazione da fare sotto l’ombrellone. Se non ne potete più di arrostire in spiaggia (quelli che tra voi si stanno già godendo le ferie) o se, ancora in città, volete prendervi una pausa dal lavoro, ecco un “gioco” che Il Reporter ha pensato per voi. Che poi un gioco non è, perché stiamo parlando una cosa seria, serissima: il calcio. O, meglio, la Fiorentina. Come alcuni di voi hanno già iniziato a fare, dopo “l’appello” che avevamo lanciato qualche tempo fa sul nostro sito www.ilreporter. it, quello che vi chiediamo è di mandare alla redazione del nostro giornale, all’indirizzo e-mail redazione@ilreporter.it, la Fiorentina che vorreste veder scendere in campo la prossima stagione. Di trasformarvi, insomma, in direttori sportivi per un giorno, di mettervi nei panni di Corvino e di dar prova di tutta la vostra abilità e fantasia in materia di pallone, perché – si sa – gli italiani, tra le altre cose, sono anche un popolo di tecnici. Nelle for-

5. Tariffe low cost, ma medicine scadute: denunciato falso dentista

top FIVe Foto 1. Apre l’Hard Rock Cafè: Renzi in piazza a spaccar chitarre 2. Jersey Shore: ecco le foto del primo giorno in pizzeria 3. Il sindaco ‘’battezza’’ la sagra al Piazzale 4. ‘’Risse, feriti e sangue: in via Palazzuolo non si può più vivere’’ 5. Calcio storico, in finale AzzurriBianchi mazioni che ci avete già inviato, in cima alla lista dei desideri “possibili” c’è lui, Fantantonio da Bari, al secolo Antonio Cassano. E poi ci sono gli altri sogni, quelli “impossibili”, ma – parlando di sogni e di calcio – di impossibile non c’è niente: c’è chi vedrebbe bene il Principe (in crisi?) Milito al centro dell’attacco viola, chi vorrebbe veder arrivare Aguero sulle rive dell’Arno e chi preferirebbe una coppia tutta azzurra Cassano-Borriello. Qualunque sia la vostra formazione dei sogni inviatecela: noi la pubblicheremo sul nostro sito. E chissà che anche Corvino non decida di dare un’occhiata e, perché no, prenda spunto dalle vostre idee.

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Giornale di informazione del Comune N.7 - Luglio 2011

www.comune.fiesole.fi.it informazioni 055/055

64° ESTATE FIESOLANA E PREMIO MAESTRI DEL CINEMA

Pavel Vernikov, violino Andrea Lucchesini, pianoforte Dirige Nicola Paszkowski

Entra nel vivo il programma dell’Estate Fiesolana nel mese di luglio, con l’atteso Premio Fiesole ai Maestri del Cinema, che quest’anno sarà conferito a Jean-Pierre e Luc Dardenne i quali l’8 luglio incontreranno il pubblico alle 19.15 nella terrazza del Teatro Romano, mentre alle ore 21.15 riceveranno il premio: un evento ad ingresso libero che proseguirà con la proiezione del loro ultimo film Le Gamin au vélo (2011) e di Rosetta (1999) e che vedrà sul palco del Teatro Romano Cécile de France, Nanni Moretti e georgette Ranucci.

14 luglio – ore 21.30 – Teatro Romano Vivere Jazz Raphael gualazzi Raphael Gualazzi – voce e pianoforte, Christian Chicco Marin – batteria e percussioni, Manuele Montanari – contrabbasso, Luigi Faggi Grigioni – tromba e flicorno, Max Valentini – sax, Giuseppe Conte – chitarra.

vivere Jazz Festival parte il 6 luglio dall’Anfiteatro delle Cascine con Mike Stern - che si esibisce con il francese Didier Lockwood al violino - e prosegue nel Teatro Romano di Fiesole, il 18 luglio, con Cassandra Wilson. Altri gli interpreti internazionali, come la formazione di Charles Lloyd con Jason Moran, Eric harland e Reuben Rogers, tutti straordinari interpreti del loro strumento (23/7). Intenso poi il programma dedicato agli artisti italiani. Primo appuntamento con il nuovo progetto del poliedrico gianluca Petrella, favorito dall’Associazione Nazionale I-Jazz, che insieme ad un gruppo di giovani interpreti si cimenterà nelle musiche di Nino Rota (11/7). Il 20 luglio sarà la volta dell’omaggio a John Coltrane, ideato da uno dei più appassionati esecutori dell’opera del maestro statunitense, Stefano Cantini, che a Fiesole sarà con Ares Tavolazzi, Francesco Maccianti e Piero Borri (20/7). Non ultimo uno degli artisti rivelazione della nuova generazione di cantanti jazz & swing, Raphael gualazzi, di ritorno da Sanremo dove è stato premiato nella categoria giovani dalla critica e dalla stampa (14/7).

16 luglio – ore 21.30 – Teatro Romano Beppe grillo – Beppe grillo is back

Novità di questa edizione dell’Estate Fiesolana un teatro che parla di attualità con Beppe grillo, il quale, di ritorno dai suoi successi a Londra e Parigi, viene a parlare della rivoluzione della rete e di altri temi in uno spettacolo sempre work in progress (16/7); e ancora attualità con Marco Travaglio che, dopo aver registrato il tutto esaurito nei teatri d’Italia con “Promemoria”, presenta il suo nuovo show con la partecipazione di Isabella Ferrari: “Anestesia totale”, fra disinformazione e politica (22/7).

19 luglio – ore 21.30 – Teatro Romano Vivere Jazz grupo Compay Segundo Guajiro Mirabal – tromba, Cachaíto López – contrabbasso, Manuel Galbán – chitarra/tastiere, Aguaje Ramos – trombone, Barbarito Torres – laud, Amadito Valdés – timbal, Idania Valdés – voce/percussioni, Rolando Luna – piano, Filiberto Sanchéz – bongos, Angel Terry – congas, Carlos Calunga – voce, Luis Alemany – tromba, Raúl Nacianceno – clarinetto/flauto/sax

Altri eventi in cartellone: il concerto per piano solo di giovanni Allevi, alieno della musica classica contemporanea, che si tiene il 12 luglio e i. Jubilee Shouters in Summer Edition il 9 luglio. In chiusura sarà protagonista l’oriente con, direttamente dalla provincia cinese di Jiangsu, l’Opera Kun durante la quale saranno rappresentate scene madri delle varie opere cinesi tradizionali (2/8). INFORMAzIONI E PREvENDITE TEATRO ROMANO, via Portigiani 1, Fiesole, tel. 055 5961293 (ore 10.00 -19.00) www.estatefi esolana.it Circuito regionale box offi ce www.boxol.it I biglietti per la rassegna vivere jazz sono in vendita anche su www.ticketone.it - www.eventimusicpool.it vendita dei biglietti alla cassa del Teatro Romano la sera stessa dello spettacolo (dalle ore 20.30) PROgRAMMA 6 luglio - ore 21.30 – Firenze - Anfiteatro delle Cascine Vivere Jazz In collaborazione con il Comune di Firenze – Assessorato alla Cultura Mike Stern Band con Didier Lockwood Mike Stern – chitarra, Didier Lockwood – violino, Tom Kennedy – basso elettrico, Dave Weckl – batteria CINEMA ingresso libero 8 luglio, Teatro Romano Regione Toscana – Fondazione Sistema Toscana-Mediateca Regionale e Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani PREMIO FIESOLE AI MAESTRI DEL CINEMA 2011 JEAN-PIERRE e LUC DARDENNE ore 19.30 Teatro Romano – Terrazza bar incontro-aperitivo con i Fratelli Dardenne ore 21.15 consegna del Premio a Jean-Pierre e Luc Dardenne intervengono: Cécile de France, Nanni Moretti, Georgette Ranucci proiezioni: Le Gamin au vélo (2011) – v.o. sott. it. Rosetta (1999) 9 luglio – ore 21.30 – Teatro Romano Jubilee Shouters Summer Edition 1 1 luglio – ore 21.30 – Teatro Romano Vivere Jazz Rota Project Gianluca Petrella – trombone, Giovanni Guidi – piano, John de Leo – voce, Beppe Scardino – sax, Andrea Sartoni – elettronica, Joe Rehmer – basso, Cristiano Calcagnile – batteria. 12 luglio – ore 21.30 – Teatro Romano giovanni Allevi – Alien world tour 13 luglio – ore 21.30 – Teatro Romano Orchestra giovanile Italiana

17 luglio – ore 21.30 – Teatro Romano Accademia di Bel Canto – Arie e Canzoni del repertorio di Bel Canto 18 luglio – ore 21.30 – Teatro Romano Vivere Jazz in collaborazione con il Comune di Firenze – Assessorato alla Cultura Cassandra Wilson Cassandra Wilson – voce, Marvin Sewell – chitarra, Herlin Reily – batteria, Regiona Vella – basso, Jonathan Batiste – piano.

20 luglio – ore 21.30 – Teatro Romano Vivere Jazz Living Coltrane Stefano Cantini – sax, Francesco Macciantini – piano, Ares Tavolazzi – basso, Piro Borri – batteria 22 luglio – ore 21.30 – Teatro Romano Anestesia Totale di e con Marco Travaglio con la partecipazione di Isabella Ferrari musiche dal vivo di valentino Corvino – viola elettronica 23 luglio – ore 21.30 – Teatro Romano Vivere Jazz Charles Lloyd new quartet Charles Lloyd – flauto e sax, Jason Moran – piano, Eric Hurland – batteria, Reuben Rogers – contrabbasso 2 agosto - ore 21.30 – Teatro Romano Opera Kun

64° ESTATE FIESOLANA - ANNULLATO IL PROgETTO “BOCCACCIO, RIvEDUTO E SCORRETTO” CON DARIO FO E FRANCA RAME

Per motivi di salute Dario Fo è stato costretto ad annullare il suo progetto su Boccaccio, previsto al Teatro Romano di Fiesole nell’ambito dell’Estate Fiesolana il 26 e 27 luglio. I possessori del biglietto potranno chiederne il rimborso presso il punto vendita d’acquisto entro sabato 31 luglio. Per informazioni: 055/362067

gIULIANA FRESCO: MNEMOSINE O DELLA MEMORIA

È ospitata fi no al 31 agosto negli spazi del Museo Archeologico (via Portigiani, 1 - Fiesole) la personale di giuliana Fresco, “Mnemosine o della Memoria”, a cura di Martina Corgnati La mostra, la prima mai allestita in Toscana, propone una serie di opere (in buona parte eseguite appositamente per l’occasione) dedicate al tema aff ascinante della memoria che ispira da sempre il lavoro pittorico dell’artista. Formatasi fra Londra e Milano, Giuliana Fresco infatti realizza opere, dipinti e carte che collegano l’osservazione delle cose, in particolare del paesaggio, con la visionarietà di frammenti tratti dalla storia dell’arte come dal passato remoto della storia individuale. L’immagine che ne risulta ha così, spesso, un carattere dolcemente visionario, sospeso fra narrazione intima, quasi cronaca di un particolare vissuto, e l’astrazione pura. Le opere ultime, realizzate per lo più su tele libere, prive di telaio e appese direttamente alla parete, guardano in particolare al paesaggio toscano, e nello specifico a quello di Fiesole, inserendovi però frammenti di un’archeologia del profondo che rendono le sue atmosfere particolarmente suggestive. Scrive Martina Corgnati nel catalogo della rassegna: “per il lavoro di Giuliana Fresco, nel corso degli anni, la memoria è diventata sempre più importante, anzi fondamentale. Contemporaneamente la sua pittura, che inizialmente presentava emergenze, per così dire, espressioniste, si è progressivamente spogliata dalle componenti emotive, dall’impulsività della pennellata, per riappropriarsi di una qualità descrittiva, ma non naturalistica, sempre più spiccata e sempre più personale. Questa qualità, squisitamente pittorica si sposa, spesso, con un bisogno di ricordare


sempre più intenso che ha qualcosa dell’evocazione antica (quella degli aruspici), della storia e dell’autobiografia. Per riprendere il confronto: come il pittore cinese che dispone liberamente nel morbido spazio fluttuante e indistinto il prezioso particolare che lascia trasparire il senso, Giuliana Fresco oggi sottrae quello speciale ricordo al nulla e lo immerge in uno spazio altro, visionario e però descritto, raccontato in base a suggestioni che, di volta in volta, le vengono suggerite dal contesto.” La mostra presenta una trentina di opere recenti, tele e qualche carta, collocate nella Sala Costantini e distribuite come una punteggiatura strategica negli spazi del museo. L’esposizione è accompagnata da un catalogo con testi di Martina Corgnati e Victor De Circasia. Giuliana Fresco nasce a Milano e dopo aver vissuto a Genova, Parigi e Roma si trasferisce a Londra dove vive dal 1977 al 2005. Ritorna a Milano definitivamente nel 2006. La sua formazione artistica è condotta da autodidatta, anche se l’artista ha frequentato diverse scuole d’arte, fra cui, a Roma l’Accademia via Ripetta e a Londra la Royal Academy. L’avere vissuto in tanti paesi e città diverse ha spogliato il suo lavoro di qualsiasi connotazione localistica, conferendogli invece piuttosto un’impronta internazionale. Tuttavia Londra ha rivestito per lei un’importanza speciale, perché è lì che ha individuato definitivamente la sua strada e l’impegno per l’arte è diventato per lei centro di vita. Nella capitale inglese ha assorbito la cultura pittorica britannica, dai classici a Bacon e Freud, pur conservando radici fortemente “classiche” e italiane che spiegano per esempio il suo rapporto con l’antico e il riferimento, di tipo concettuale e non citazionistico, a grandi maestri che hanno caratterizzato il suo lavoro fino ad oggi. Fra le principali mostre pubbliche degli ultimi anni si segnalano le personali a Spoleto, Palazzo Racani-Arroni (2000), Londra, Estorick Collection (2003), Torino, Palazzo Bricherasio (2003). Orvieto, Palazzo dei Sette (2004), Milano, Palazzo delle Stelline (2007), Rivoli, Palazzo del Piozzo (2009).

FILIPPO DOBRILLA, LUIgI DONI: LA MEMORIA DELLE FORME

Scorci di forme monumentali e grandi immagini della natura nel suo aspetto metamorfico. E’ l’emozionante percorso creato da Filippo Dobrilla e Luigi Doni per la mostra “La memoria delle forme”, curata da Andrea Mello e Nicola Nuti, che si inaugurerà il 14 luglio alle 18,30 nella Basilica di S. Alessandro a Fiesole. Uno scultore e un pittore, entrambi impegnati in un dialogo con la materia, alla ricerca di forme che appartengono all’intima natura dell’uomo, alla sua memoria ancestrale: ecco un incontro sul piano poetico che annulla confini di impostazioni tecniche e classificazioni teoriche. Significativo e importante, in questo senso, che le opere vengano accolte e mostrate a Fiesole, prezioso scrigno di memoria storica, dove si custodiscono alcune delle più antiche e affascinanti tracce artistiche dell’umanità. Le opere di Dobrilla (Firenze, 1968) attingono al passato, all’antica arte statuaria, ma presentano sempre dei particolari inattesi, elementi ricondotti dal contemporaneo che creano uno spiazzamento emotivo in chi guarda. Alla fine degli anni Novanta, l’artista è stato segnalato dallo storico dell’arte Anna Maria Amonaci a Vittorio Sgarbi, che lo ha inserito in alcune rassegne da lui curate. Attualmente una sua opera di grandi dimensioni, Virgultum Iuvene, è esposta alla Biennale di Venezia, nel padiglione Arsenale. L’immaginario pittorico di Luigi Doni (Palaia di Pisa, 1947) è sempre stato caratterizzato da un’atmosfera di sospensione, come se la scena fosse situata in un non-tempo, ovvero, come se le fi gure e le cose vivessero in un’attesa senza fi ne. Con queste opere recenti, Doni esprime l’interiore moto metamorfico del paesaggio, esplora le forme nel loro farsi memoria sotto un’apparenza immota: ovvero l’impercettibile e illusorio moto di trasformazione della realtà. Assai nutrito di eventi, il percorso espositivo di Doni: l’artista ha iniziato a dipingere dal 1971, ma ha raggiunto la notorietà negli anni Ottanta e di lui si sono occupati, tra gli altri, Claudia Gianferrari, Luigi Baldacci, Italo Mussa, Nicola Nuti, Franco Solmi e Vittorio Sgarbi. La mostra, che si concluderà il 14 settembre, avrà il seguente orario: da venerdì 15 luglio a venerdì 5 agosto, 10 – 12 e 17.30 – 20.30. Chiusura dal 6 al 21 agosto. Dal 22 agosto al 14 settembre: 16 – 20.

LE “SUggESTIONI DANTESChE” DI LUCIANO BONUCCELLI

Fino al 23 luglio la Sala del Basolato del Comune di Fiesole (piazza Mino) ospita la mostra “Suggestioni dantesche” del medico/fotografo Luciano Bonuccelli. L’esposizione, curata da Gigliola Melani Paciscopi e con testo critico di Giovanni Faccenda, è una rassegna di immagini scattate da Bonuccelli ispirate alla Divina Commedia. Si tratta di un tema che Bonuccelli ha già affrontato nel 2010 nella sua seconda mostra brasiliana a Niteroi, dopo quella del 2002 allestita a Rio de Janeiro sotto l’egida dell’Istituto Italiano di Cultura. Nell’occasione fiesolana l’esposizione si gioverà di lavori recentissimi e inediti. Come scrisse Cesare Garboli, nel 2002, presentandolo nella Galleria Il Bisonte di Maria Luigia Guaita, Bonuccelli alla sua tastiera di soggetti figurativi molto diversi fra loro “affianca un forte interesse verso quella che si potrebbe definire la metafisica della materia”. E “Suggestioni dantesche” viene a dimostrarlo, nell’ordine voluto da chi ha ideato e disposto le immagini: drammatiche e talvolta angoscianti quelle ispirate all’Inferno, ottenute con particolari tecniche di utilizzo della fotocamera, sospese e sofi sticate nella loro impostazione informale, quelle del Purgatorio e, infine, raffi nate, eteree e di impianto naturalistico quelle dedicata al Paradiso. Contemporaneamente alla mostra nella Sala del Basolato, la Fondazione Primo Conti di Fiesole ospita, nelle sale del Museo di via Duprè (civico 18), una galleria fotografi ca di artisti e letterati del ventesimo Secolo che lo stesso Bonuccelli ha realizzato nel corso della sua duplice attività - quella di medico e quella di fotografo - che lo ha portato a contatto e a rapporti di amicizia con molti protagonisti della cultura italiana: artisti, critici e letterati. L’esposizione “Ritratti” vede protagoniste le foto di Manlio Cancogni, Carlo Bo, Mario Luzi, Maria Luigia Guaita, Raffaele Carrieri, Leopoldo Paciscopi, Venturino Venturi, Pier Carlo Santini, Luigi Cavallo, Federico Zeri, Enzo Carli e Achille Benito Oliva. In una nota critica pubblicata sulla rivista svizzera “Pagine d’Arte”, in seguito all’esposizione nella Galleria Il Bisonte, Leopoldo Paciscopi sottolineava come Bonuccelli “nei ritratti penetra al di là delle superfi ci, scruta l’animo di chi si illude di starsene in posa a mostrare il volto dell’ufficialità, mentre lui è lì ad attendere l’attimo della rivelazione per lo scatto”. Con questa doppia mostra, il Comune di Fiesole prosegue nell’impiego, volto a alti livelli, del nuovo spazio espositivo della Sala del Basolato e nell’impegno a rivolgere la propria attenzione, in occasioni appropriate come la offrono ora le opere di Bonuccelli, anche alle istituzioni che sono il vanto del territorio fiesolano. E Gloria Manghetti, presidente della Fondazione Primo Conti, ha accolto e fatta propria la proposta del sindaco di Fiesole Fabio Incatasciato e dell’assessore alla Cultura del Comune di Fiesole Paolo Becattini, aprendo le sale del Museo ai ritratti di Bonuccelli che si rivelano documenti visivi di quel secolo che vide emergere l’arte del grande Primo Conti. Nella Sala del Basolato la mostra è aperta al pubblico (ingresso libero) il giovedì e il venerdì dalle 16 alle 19, il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. Per la Fondazione Primo Conti saranno rispettate le regole e gli orari consueti (dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13).

LA NOTTE ROSSA DI FIESOLE

Si colora di rosso la notte a Fiesole. Una serata di iniziative, fra letture e spettacoli, è in programma per venerdì 15 luglio in occasione della manifestazione “La notte Rossa”. Alle ore

21 nella Terrazza del Municipio si terranno letture a cura del professor Pier Francesco Listri, a seguire andrà in scena lo spettacolo teatrale “garibaldi” di Marco zannoni. All’iniziativa si esibirà anche “Coro Novecento” di Fiesole. “GARIBALDI” di Marco Zannoni 849 Roma è persa. Le truppe papaline e l’esercito di Napoleone III, hanno decretato la fine della Repubblica Romana. Garibaldi in fuga, al suo fianco Anita e pochi fidati. Inseguito e braccato, è imprendibile. Truppe austriache e francesi gli danno la caccia lungo la costa adriatica. Garibaldi è l’eroe di ogni frazione di ogni città. 1859. Dieci anni dopo. Furio Cataldi, ricco proprietario terriero, nella sua villa nei dintorni di Ferrara, si prepara con festeggiamenti solenni all’imminente arrivo a Comacchio di Giuseppe Garibaldi, che dopo dieci anni dai tragici fatti del 1849, è ora di passaggio per quegli stessi luoghi. Si dice che Garibaldi, dopo un solenne omaggio alla sepoltura di sua moglie Anita, presso Fattoria Le Mandriole, egli prosegua il suo viaggio diretto a Torino. Due attori, Ermete Ribotti e Palma Pei, ovvero ciò che resta della “Regia Compagnia dell’Arte, si troveranno, loro malgrado, a recitare uno spettacolo in onore dell’Eroe. E’ un Risorgimento minore quello a cui assisteremo, un Risorgimento raccontato da due governanti costrette a “ tirare sessanta chili di agnolotti” per gli invitati, è un Risorgimento nostalgico quello di Emma Cataldi, animo nobile e consorte del terrigno padrone di casa Furio. E’ un Risorgimento sudatissimo quello della Banda musicale che prova da tre giorni sotto il sole l’inno di Garibaldi. Un insolito ritratto di un Personaggio storico di così grande rilievo, raccontato per la prima volta nella sua intimità e fragilità di essere umano. Marco Zannoni, unico attore in scena darà vita ad una continua alternanza di personaggi che popolarono quel caldo pomeriggio del 1859. Lo spettacolo è adatto ad un pubblico eterogeneo e sicuramente indicato per gli studenti delle scuole superiori. Lo spettacolo GARIBALDI ha debuttato al Festival di Radicondoli ed è stato segnalato dal critico teatrale Masolino D’Amico sulla Rivista Il Patalogo, come esempio vincente di nuova drammaturgia in forma di storia-monologo.

“IL vERSO DEL TEMPO” SCOLPITO DA ANTONIO CRIvELLI

È ospitata al Teatro Romano di Fiesole fi no al 30 agosto la mostra di Antonio Crivelli intitolata “Il verso del tempo”. Le opere di scultura sono state allestite in occasione della rappresentazione teatrale della tragedia “Edipo Re” di Sofocle, che si è tenuta per il centenario dell’inaugurazione risalente al 1911del Teatro romano. Le sculture di Crivelli, realizzate con diversi materiali (pietra, bronzo, marmi ecc.), instaurano un dialogo profondo sia con le vestigia dell’Area Archeologica sia con i versi del testo sofocleo, delineando un percorso tra passato (i resti del Tempio etrusco) e futuro (l’area delle Terme romane) e trovando così nel presente della tragedia di Sofocle, nell’emiciclo del Teatro, il punto di una doppia convergenza che trova infine un’alta rappresentazione nella grande scultura “Fuga dal Tempo” inserita nella Piazza Mino da Fiesole. Come scrive l’artista stesso: “Figure vaghe, uscenti dall’ombra del nulla, si aggirano nelle rovine informi del Tempio etrusco. Figure evanescenti, immerse nella informe terra del futuro, si dissolvono sotto gli archi delle Terme romane. Stele evocanti e invocanti rappresentano il Coro nel frontescena del Teatro, dove l’attuale è rappresentato dalla Porta del Palazzo di Tebe, composta di dodici formelle raffiguranti la duplicità dell’essere umano, sia nelle componenti ambigue della sua mente sia nella ingannevole specularità delle ambizioni rispetto al destino ancestrale, allorquando riemerge ineluttabile il Fato a sconvolgere improvvisamente ogni prospettiva costruita dall’uomo”. Antonio Crivelli nasce nel 1947, figlio di Renzo Crivelli, pittore, e di Caterina Lester, scultrice. Si dedica dal 1990 alla scultura, dopo iniziali esperienze di pittura e di mosaico. Autodidatta, scolpisce materiali lapidei di ogni genere (pietra serena, marmo di Carrara, travertini e marmi colorati di varia provenienza), scegliendoli per il loro contenuto implicito, direttamente in cava o fra i ritagli delle segherie di Carrara e lavorandoli personalmente con strumentazione tradizionale manuale (mazzuolo, subbia, gradina e scalpello piano). Si è impegnato anche nella modellatura di crete e argille, producendo figure in terracotta e ceramiche di vario tipo, nonché nella produzione di bronzi, alcuni dei quali acquisiti da enti pubblici. Antonio Crivelli, Il verso del tempo Fiesole, Area Archeologica Fino al 30 agosto 2011 Orario: dal lunedì alla domenica 10 -19

NOTTI DELL’ARChEOLOgIA

All’interno de “Le Notti dell’Archeologia”, l’iniziativa organizzata dalla Regione Toscana anche per questo 2011, i Musei di Fiesole organizzano per il 10 luglio una serie di iniziative presso il Museo e l’Area Archeologica. Si parte alle 18 con un incontro sul tema “vie d’acqua e vie di terra nell’Etruria settentrionale: un nuovo distretto culturale tra l’Arno e il Mugello” (ingresso gratuito) e si prosegue alle 19 con “Culti delle acque, santuari e Madonne tra Antichità e Medioevo” con visita guidata dell’Area Archeologica, del Museo Civico Archeologico e del Museo Bandini (ingresso gratuito). Alle 21 segue la Cena etrusca con bevande e pietanze tipiche dell’antica Etruria. Durante la cena si terranno alcune letture su “Le virtù della Fiesole etrusca nei manoscritti fi orentini: alcune letture” (ingresso riservato ai partecipanti alla cena). MUSEO CIvICO ARChEOLOgICO – AREA ARChEOLOgICA Via Portigiani, 1 Info: tel. 055 5961293 infomusei@comune.fiesole.fi.it

“vISITE AI gIARDINI DELLE vILLE FIESOLANE”

Dopo la pausa estiva torna a settembre l’appuntamento con le “visite ai giardini delle ville Fiesolane”. Fino a ottobre è possibile, infatti, visitare luoghi di grande fascino solitamente chiusi al pubblico. Un itinerario che porta alla scoperta di giardini e paesaggi in cui emerge il rapporto fra l’uomo e la terra, in un equilibrio che ha reso Fiesole celebre per le sue forme ed i suoi colori. Le visite guidate ai giardini delle ville fiesolane sono organizzate dal Comune di Fiesole in collaborazione con Aiapp (Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio). I visitatori saranno accompagnati di volta in volta da un architetto paesaggista che spiegherà le caratteristiche e i segreti dei luoghi. Durante la visita dell’8 settembre a Villa Rinuccino sono in programma anche letture a cura dell’Associazione Culturale Ascarè. Per partecipare occorre prenotarsi il lunedì antecedente la visita prescelta chiamando lo 055.5961293 dalle ore 10 alle ore 14. Il costo del biglietto per le visite è di 5 euro l’intero e 3 euro il


ridotto (da 7 a 25 anni e oltre 65 anni). L’ingresso è gratuito per i bambini fino a 6 anni. Di seguito il calendario delle visite: Settembre Giovedì 8 Ore 16.00 Giovedì 15Ore 15.00 Mercoledì 21 Giovedì 29Ore 16.00 Ottobre Giovedì 6 Ore 16.00 Giovedì 13Ore 16.00

Villa Rinuccino Villa Le Balze Ore 15.00 Villa Peyron Villa S. Michele Villa Medici Villa Schifanoia

ALLA SCOPERTA DI FIESOLE Il piacere di scoprire Fiesole a piedi. Un’occasione unica per godersi le bellezze della natura, ma

anche per incontrare l’arte, la cultura e la storia del territorio. È quanto il Comune di Fiesole, con la collaborazione della Regione Toscana, offre ai partecipanti alle escursioni che organizza e che rientrano nelle attività del Progetto Regionale “Osservatori Turistici di Destinazione”. Fino a ottobre è possibile, infatti, andare alla scoperta del Colle Lunato grazie all’iniziativa Fiesole fra natura e cultura che propone numerosi itinerari. Tutte le passeggiate si svolgono la domenica mattina e non durano più di tre ore, dalle 9 alle 12. Sono condotte da esperti gruppi escursionistici che, oltre a illustrare il percorso, fanno conoscere i siti più importanti che via via si presentano lungo il cammino. Tutte le iniziative sono gratuite, ma devono essere prenotate entro le ore 12 di ogni venerdì precedente il singolo tour, telefonando ai seguenti numeri telefonici: 055.5961311, 055.5961323, 055.5961256. Calendario escursioni: Fiesole escursioni fra natura e cultura 11 settembre 2011 LA SUGGESTIONE DELLA CAMPAGNA LUNGO LA VALLE DEL MUGNONE Partenza ore 9.00 da Pian del Mugnone. Ritrovo Stazione Ferroviaria 18 settembre – 9 ottobre 2011 FIESOLE CHE GUARDA L’ARNO Partenza ore 9.00 da Girone P.zza S. Pertini. Ritrovo fermata Ataf 25 settembre 2011 GLI SCONOSCIUTI DINTORNI DELLE CALDINE Partenza ore 9.00 dalla Querciola. Ritrovo capolinea bus n° 21 (davanti Ristorante Mario) 2 ottobre 2011 IL PARCO DI MONTECECERI E LE SUE CAVE Partenza ore 9.00 da Fiesole. Ritrovo davanti Palazzo Comunale 16 ottobre 2011 IL BOSCO DI FONTELUCENTE Partenza ore 9.00 da Fiesole. Ritrovo davanti Palazzo Comunale 23 ottobre 2011 LA VIA VECCHIA FIESOLANA TRA IL FASCINO DELLA STORIA E DELL’ARTE Partenza ore 9.00 da Fiesole. Ritrovo davanti Palazzo Comunale

ECCO I vINCITORI DEL “PREMIO ABBIATI PER LA SCUOLA” Si è tenuta martedì 21 giugno alla Basilica di Sant’Alessandro a Fiesole la premiazione dei vinci-

tori della nona edizione del “Premio Abbiati per la scuola”. L’Associazione Nazionale Critici Musicali, con il sostegno del Comune di Fiesole e in collaborazione con il Comitato Musica Cultura di Fiesole, la Scuola di Musica di Fiesole, il Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo ed, inoltre, con il patrocinio della Siem (Società Italiana per l’Educazione Musicale) e l’adesione di Scuola Musicafestival e di Aslico/Opera hanno assegnato il premio a quattro diversi progetti. Ecco i quattro progetti vincitori: “vocecanto” del Primo Liceo Artistico Statale di Torino: si tratta di un progetto di sensibilizzazione ludica attraverso musica, canto e movimento di allievi diversamente abili provenienti da diversi licei, impegnati nel canto e nell’uso di strumenti armonici e delle percussioni. “Pezzettino” della Scuola primaria “D. Alighieri” di Mirandola (MO): un simpatico percorso interdisciplinare, tra musica proposta con gli strumentari scolastici, semplici giochi poetici, piccole tecniche d’arte e di teatro, alla scoperta della narratività del ritmo e delle rime. “Maledetto Sia Copernico” dell’Istituto Comprensivo di Calsalgrande (RE): un sofisticato itinerario poetico-letterario alla scoperta dell’attualità del pensiero scientifico, corredata dall’esplorazione del repertorio musicale rinascimentale sia attraverso l’indagine storica sia attraverso l’esecuzione di alcuni brani adattati all’ordinario strumentario didattico. “Orchestra giovani” della Scuola Media Statale “Luigi Pietrobono” di Frosinone: si tratta di un ampio “accordo di rete a indirizzo musicale” che ha coinvolto scuole primarie e secondarie nell’istruzione e costituzione di orchestre e cori, tra cui è stato selezionato un complesso giovanile stabile, frutto di un progetto pluriennale destinato a integrare l’offerta musicale pubblica sul territorio. La premiazione si è tenuta in occasione della Festa della Musica della Scuola di Fiesole che ha visto esibirsi in concerto l’Orchestra dei ragazzi diretta da Edoardo Rosadini.

BREVI “CAFÉ gUERBOIS”: IN MOSTRA I gIOvANI ARTISTI

Nove giovani artisti del territorio fi orentino protagonisti a Fiesole negli spazi della Sala del Basolato (Municipio, piazza Mino). Dal 29 al 31 luglio è in programma l’iniziativa “Cafè guerbois” che vede protagoniste le opere e le performance di: Adriana Rasi (pittrice), Claudia Meini (pittrice), Jonathan Tegelaars (pittrice), Brayab Monaco (fotografo), Factory Studio (studio fotografico), Ludovico Fededegni (attore), Giorgio Moretti (sceneggiatore), Marco Panconesi (stilista) e Alessandra Giancecchi (musicista).

67° ANNIvERSARIO DELLA LIBERAzIONE DI FIESOLE

È un programma ricco di iniziative quello organizzato dal Comune di Fiesole per il 1° settembre 2011 per celebrare il 67° Anniversario della Liberazione della città. Le cerimonie iniziano alle ore 10 con la Messa in ricordo dei caduti in guerra e nella lotta di Liberazione nella Chiesa di Santa Maria Primerana a Fiesole. Alle 10.30 è prevista la partenza dal Municipio del corteo verso il parco della Rimembranza e l’apposizione della corona, mentre a Montebeni verrà reso omaggio ai caduti alle ore 11. A Compiobbi, in Piazza Mazzini, alle 11.30, verrà apposta una corona al Monumento ai Caduti. La giornata del ricordo proseguirà anche nel pomeriggio. Alle ore 17.30 a Casa Marchini Carrozza a Fiesole (via Portigiani, 3) verrà presentato il quaderno “Ex Archivio: Memorie ritrovate - Quattro

colpi in Canna – Storie di Gostino il ragazzo di Fiesole che diventò Partigiano” (Ed. “Libri Liberi”). Alle ore 19.30 al Teatro Romano si terrà il Concerto della Filarmonica di Fiesole e del Coro di Canto Sociale “Novecento” di Fiesole. Ospite d’onore della Giornata della Liberazione Margherita Hack. A conclusione degli eventi sarà possibile osservare le stelle al Tetro Romano con il supporto di telescopi.

“MAI DIRE vECChIO” NON vA IN vACANzA…

Continua anche a luglio, tutti i venerdì alle ore 21, l’appuntamento con il Burraco, iniziativa organizzata da “MaiDireVecchio” e della Misericordia di Compiobbi. Inoltre, giovedì 7 luglio (ore 21) primo appuntamento con la manifestazione “Cinema sotto le Stelle”. Per i mesi di luglio e agosto la Misericordia di Compiobi, infatti, all’interno del progetto “Arcobaleno d’Argento” (Società della Salute – MaiDireVecchio - Comune di Fiesole) propone un ricco calendario film. Ecco il programma: giovedì 7 luglio “Benvenuti al Sud”, giovedì 14 luglio “La prima cosa Bella”, giovedì 21 luglio “Mine Vaganti”, giovedì 28 luglio “Il Concerto”, giovedì 4 agosto “Io, loro e Lara”, giovedì 11 agosto “E’ complicato”, giovedì 18 agosto “Che bella giornata” e giovedì 25 agosto “Prince of Persia”. Per info: Misericordia di Compiobi - Piazza Etrusca. Tel. 055.6593011.

TESSERINI vENATORI

Dalla fi ne del mese di luglio è possibile ritirare i tesserini venatori presso l’Uffi cio Polizia Municipale del Comune di Fiesole (via Portigiani, 24). L’ufficio è a disposizione per la consegna dei tesserini il martedì dalle ore 8 alle ore 13 e il giovedì dalle ore 8 alle ore 13 e anche dalle ore 14 fino alle ore 18.30.

ARTIgIANATO E ANTIQUARIATO IN PIAzzA

Domenica 17 luglio torna in piazza Mino a Fiesole la mostra – mercato “Artigiani in piazza”. Dalla 9 della mattina fino alla sera alle 20.30 i maestri artigiani espongono le loro creazioni e si cimentano in dimostrazioni dal vivo. Negli stand è possibile ammirare e acquistare dipinti, manufatti in legno, creazioni con fiori secchi, creta e tanti altri oggetti creati dalla sapiente creatività degli artigiani. Domenica 4 settembre, sempre in piazza Mino, l’appuntamento è con il Mercato del Piccolo Antiquariato. Dalle 8 e per tutta la giornata, la piazza si riempie di stand che richiamano l’interesse del pubblico per la particolarità e la dovizia degli oggetti esposti.

A SETTEMBRE RIPRENDONO LE ATTIvITÁ ALLA POLISPORTIvA vALLE DEL MUgNONE

Dopo la pausa estiva il 5 settembre riprendono le attività alla Polisportiva valle del Mugnone. Tante le attività in programma per il nuovo anno sportivo e nuovi insegnamenti e orari. Tra le novità una nuova sezione dedicata alle arti marziali e si arricchisce, inoltre, l’off erta del “centrospaziomovimento” e dell’A.F.A. (attività fisica adattata). Di seguito l’elenco delle attività in programma: A.F.A (attività fisica adattata), Basket, Balli Caraibici, Centro Fitness, Personal training, Ballo liscio (da sala e standard), Yoga, Zan Shin Do, Aikido, Feldenkais e Danze egiziane. Per maggiori informazioni: segreteria della PVM 055.541290 o www.pvm.it.

TURNI FARMACIE

Ecco l’elenco dei turni di alcune farmacie del territorio fiesolano per il mese di luglio e agosto: • Farmacia Perna, Fiesole, Piazza Mino 15, Tel. 055.59214 – LUGLIO: Sabato 16, domenica 17, sabato 30 e domenica 31. AGOSTO: sabato 13 e domenica 14. La farmacia, inoltre, effettua orario continuato dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 20. • Farmacia Magonio, Girone, via Aretina 10, Tel. 055.6594233 – LUGLIO: sabato 9, domenica 17, sabato 23 e domenica 31. AGOSTO: sabato 6, sabato 13, domenica 14, lunedì 15, sabato 20 e domenica 21. • Farmacia Benvenuti, Compiobbi, via Aretina 194, Tel. 055.6594878 – LUGLIO: domenica 10, sabato 16, domenica 24 e sabato 30. AGOSTO: .domenica 7, domenica 21 e sabato 27. • Farmacia S. Bernardino, Fiesole, via Colzi, 8/B, Tel. 055.599262 – LUGLIO: domenica 10. AGOSTO: domenica 7 e domenica 28. • Farmacia delle Caldine, Caldine, piazza dei Mezzadri, Tel. 055.5040028 – AGOSTO: lunedì 15 e domenica 21.

SCUOLA MUSICA DI FIESOLE

Mercoledì 13 luglio ore 21.30 – TEATRO ROMANO • Fiesole ORCHESTRA GIOVANILE ITALIANA Pavel vernikov, violino Andrea Lucchesini, pianoforte Nicola Paszkowski, direttore musiche di F. M. Bartholdy, P.I. Tchaikovsky Ingresso 10 euro, 7 euro ridotti, 2 euro ridotto allievi Scuola di Musica di Fiesole

DIFENSORE CIvICO:SOSPENSIONE ESTIvA

Il Difensore Civico sospenderà gli appuntamenti nel mese di agosto per riprendere a settembre.

ARTISTI FIESOLANI: UN “LIBRONE” PER IL 150° DELL’UNITÁ D’ITALIA

ventotto opere, fra disegni, foto e scritti, realizzate da artisti fiesolani e raccolte in un “librone”. È questo l’omaggio che l’Associazione Artisti Fiesolani ha fatto per celebrare i 150° dell’Unità d’Italia. Il “librone” (70 x 50 cm), rilegato dall’artigiano fiorentino Enrico Giannini e con la prefazione di Ugo Barlozzetti, raccoglie le seguenti opere: “Bagnata di storia” Enrico Bandelli, “Immagini di storia” Francesco Beccastrini, “Questa nostra unità d’Italia” Mariella Bettarini, “150° Unità d’Italia” Stefania Biagioni, “I colori d’Italia nello spazio…” Franco Bulletti, “150 anni Italia” Barbara Cascini, “Generale Diaz” Paolo Catelani, “Italia nel segno di Aleph unita” Andrea Chiarantini, “Sorelle e fratelli d’Italia” Alessandro Ciappi, “Mandala verde bianco e rosso” Arianna D’Angelo, “17 Marzo 2011” Roberto D’Angelo, “Liberi insieme: Grazie padri…” Kiki Franceschi, “150° per l’unità d’Italia” Aldo Frangioni, “La Piovra italiana” Alessandro Goggioli, “Nell’amore degli opposti sta la…” Flora Grandis, “1861/2011” Luana Lapi, “Fiesole nel verde, bianco e rosso” Riccardo Luchi, “Un puzzle una Bandiera” Alba Gloria Nanni, “Obbedisco” Leonardo Nozzoli, “Uniti” Gabriella Maleti, “Unisci i punti da 1 a 150” Valerio Mirannalti, “Italo, una storia vera” Maria Pia Moschini, “Altare tricolore” Giovanni Ottantini, “Fucilazione 28/7/1861” Marina Pacini Alberghini, “Incontro” Francesco Perna, “150° italia unita” Italo Tassi, “Risorgimento” Cristina Travelli e “Fiesole per l’unità d’Italia” Vittorio Vannini. Il “librone” è stato esposto in piazza Mino durante l’iniziativa del 2 giugno “mostra mercato del libro e del fumetto usato” nello stand degli Artisti Fiesolani. Il “librone” sarà esposto nuovamente durante l’analoga manifestazione che si terrà nel mese di settembre.


Voci dal Consiglio

CENTROSINISTRA PER FIESOLE SANITA’: L’OBIETTIvO NON CAMBIA

POPOLO DELLA LIBERTÀ STRADA PARCO: LA PROAbbiamo preso un impegno: Fiesole deve essere solidale. In una pa- POSTA DEL PDL, SI FACCIA rola avevamo cercato di racchiudere l’idea per una città attenta ai E BENE. bisogni, che ascolti le esigenze e che si misuri giorno per giorno con le richieste dei cittadini. Ed è per questo che nell’ambito della sanità avevamo affermato di adoperarsi per “togliere burocrazia, investire direttamente sui bisogni, studiare le necessità sul territorio con un nuovo metodo che avvicini i cittadini ai servizi”. Il nostro obiettivo non è cambiato, ma non siamo gli unici attori sul palco. Le vicende a livello nazionale, le scelte regionali e la situazione della ASL fiorentina hanno reso la strada più tortuosa del previsto. Il quadro generale in materia sanitaria e sociale è profondamente mutato: il progetto del distretto sanitario unico e multifunzionale sostenuto e voluto da questa Amministrazione, e che sembrava ad un passo dalla realizzazione, ha incontrato difficoltà e ostacoli che non dipendono direttamente dalla nostra volontà. Il contenzioso burocratico tra la ASL e il consorzio di cooperative che avrebbe dovuto seguire i lavori, la situazione economica della stessa Azienda Sanitaria, le scelte economiche del Governo e della Regione Toscana hanno pesato e non poco. In tutto ciò l’Amministrazione continua a rimboccarsi le maniche e il nostro obiettivo non è cambiato. Stiamo cercando di fare il possibile per realizzarlo. Riteniamo necessario, anche a seguito delle ultime vicende, soffermarsi a riflettere e condividere con voi la questione di Sant’Antonino. Per capire dove siamo oggi ci è necessario fare un quadro generale della situazione: nel 1995 la struttura è stata chiusa in quanto i servizi e l’assistenza offerta non rispondevano più a criteri di qualità che invece ospedali di eccellenza (Careggi, Meyer, Ponte a Niccheri) avrebbero potuto garantire. La Regione Toscana scelse: investire prevalentemente in grandi centri socio sanitari di qualità e di eccellenza. Da qui la chiusura. Pur riconoscendo il valore e i frutti di quella scelta, l’Amministrazione ha sempre continuato a sostenere che la struttura fosse la risorsa intorno alla quale dovessero ruotare le scelte politiche in tema socio sanitario. E in questi venti anni si è sempre adoperata per rendere possibile la realizzazione di un unico distretto sanitario. Il nostro regolamento urbanistico del 2009 lo testimonia: confermando che la struttura potesse essere adibita solo a scopi socio sanitari. Ormai dal 2003 il Comune di Fiesole e la ASL fiorentina hanno avviato le procedure necessarie per individuare un soggetto che realizzasse un nuovo distretto e una residenza per anziani. Nonostante il nostro impegno, i contrasti prettamente economici hanno bloccato i lavori. Alla luce delle vicende politiche ed economiche del territorio regionale, l’Amministrazione comunale si è adoperata con la ASL fiorentina (che ricordiamo è l’unica proprietaria della struttura dell’ex ospedale) per sbloccare la situazione e rendere possibile la realizzazione di un nuovo distretto che potesse accogliere tutti i servizi di base. Consapevole delle necessità e delle esigenze dei cittadini, l’Amministrazione si è mossa affinché tutti i servizi fossero ugualmente garantiti e scegliendo di investire sulla crescita del terzo settore. I protagonisti di questa scelta sono state le associazioni: la Misericordia di Fiesole, la Croce Azzurra del Girone, la Fratellanza Popolare Valle del Mugnone. Grazie al loro indispensabile lavoro sono stati mantenuti i servizi alla persona, i laboratori, le analisi, il CUP (Centro Unico di Prenotazione), i prelevi di sangue, e anche servizi a valenza sociale quali “Casa Caldine” e lo sportello “Mai Dire Vecchio”. E sono le associazioni che, assieme alle strutture pubbliche già attive e presenti sul territorio (dipartimento della ASL a Compiobbi), già oggi potrebbero accogliere anche altre attività sanitarie fino ad ora svolte nell’Ospedale di Camerata. La discussione sulla situazione sanitaria del Comune non si esaurisce infatti con Sant’Antonino; anche la struttura di Camerata ha un ruolo decisivo in questa partita. Il distretto di Camerata è, ad oggi, sempre più distante dalle esigenze dei fiesolani. Lo dimostrano le statistiche sui dati di utilizzo della struttura, che rilevano una prevalenza di cittadini fiorentini più che fiesolani. Non dimentichiamo che la struttura di Camerata è rimasta aperta grazie al decisivo impegno dell’assessore Margherita Taras, e lo rimarrà almeno fino a quando non verrà individuata la struttura per realizzare un unico distretto socio sanitario. L’argomento è delicato, il quadro nel quale governare non è semplice, ma nonostante tutto il nostro obiettivo resta lo stesso. Gruppo Consiliare Centrosinistra per Fiesole centrosinistraperfiesole@gmail.com

La Strada Parco facciamola, ma facciamola bene. E’ questo quello che pensa il PDL in merito alla necessità di dare avvio ad un collegamento viario tra Maiano e la zona est del comprensorio fiesolano. Un’idea che urge concretizzare anche tenuto conto che la tangenziale che va da Firenze alla Faentina e da Fiesole all’Aretina (e viceversa) non ha potuto- e non poteva che essere cosìliberare il centro dal traffico e al tempo stesso potenziare l’offerta viaria del Comune. Finalmente anche la Giunta si è accorta che oggi la Strada Parco va realizzata. Il punto è che la proposta della Giunta rischia di essere una mezza soluzione perché prevede che la carreggiata sia di soli 4 metri. A sostegno della scelta di una mini carreggiata l’Amministrazione porta due tesi: ragioni di tutela ambientale e ragioni economiche. A nostro avviso la Strada Parco deve essere, al contrario, non un viottolo, ma una strada vera e propria. Una strada con una carreggiata di 6 metri. Alle “ragioni” dell’Amministrazione rispondiamo che: 1) si possono rispettare le esigenze ambientali e paesaggistiche realizzando una carreggiata di 6 metri perché queste caratteristiche ha la Strada Parco che collega la Marsica con il Parco Nazionale dell’Abruzzo, quella dello Stelvio, quella del Pollino e quella del Matese. Strade Parco di pregio che si incastonano con armonia su paesaggi straordinari come quello fiesolano, ma che sanno anche rispondere alle esigenze di viabilità; 2) i costi per portare la carreggiata da 4 a 6 metri non sono eccessivi perché il costo vero e più cospicuo è dare avvio alla realizzazione del percorso viario non allargarlo una volta che è stato previsto. In ogni caso questi sono costi che l’Amministrazione deve mettere in conto se vuol dare un futuro a Fiesole. Forse era meglio risparmiare su altre opere o avere un atteggiamento finanziariamente meno stravagante in altre vicende. In sostanza: la Strada Parco si faccia, si faccia subito, si faccia con una carreggiata di 6 metri prendendo spunto ed esempio dalle tante realtà italiane dove si è saputo coniugare la tutela dell’ambiente, la sua valorizzazione e le esigenze della quotidianità di tutti i cittadini. Il PDL ha chiesto una Commissione apposita per sciogliere definitivamente il nodo della questione nella certezza che la viabilità è un tema centrale per lo sviluppo del nostro Comune. Speriamo che almeno su questo punto il Comune abbia il coraggio e la capacità di fare scelte vere e non interventi timidi e modesti che davvero non servono a nessuno. Il PDL ha dimostrato che far bene si può, ora l’Amministrazione faccia. E subito.

CITTADINI PER FIESOLE MISTERI FIESOLANI

Primo mistero. Nel pieno centro di Fiesole, in Piazza del Mercato, fa ancora bella mostra di sé una imponente gru che, a detta del Vice Sindaco doveva essere rimossa già qualche mese fa, così come dovevano partire i lavori del secondo lotto dell’Auditorium. I lavori sono ancora fermi, i turisti si ritrovano ancora nelle loro foto una bella gru in primo piano e le strutture si arrugginiscono. C’è qualcuno che vorrà dare spiegazioni?

LABORATORIO PER LA SINISTRA RIFONDAzIONE COMUNISTA REFERENDUM: ACQUA E SERvIzI LOCALI TORNANO PUBBLICI

Finalmente! Il 12-13 giugno gli italiani hanno parlato chiaro: la gESTIONE di Acqua e servizi pubblici locali torna defi nitivamente in mano pubblica. BASTA PRIvATIzzAzIONI!: Punto fondamentale del programma del Laboratorio della Sinistra è tornare ad una gestione pubblica (cioè di TUTTI!!!) dei servizi erogati dal Comune (si risparmia e si ha un servizio migliore!):

Secondo mistero. Se un giorno o l’altro (!?) l’Auditorium verrà completato, chi gestirà i locali? Verrà fatto un regolare bando? E quali prospettive potrà avere la Società Filarmonica che era proprietaria della struttura precedente • acqua, e ha ceduto al Comune il diritto di su• mense, perficie per un buon numero di anni? • biblioteche, • asili, Terzo mistero. In Piazza Mino c’era un • musei bello spazio pubblico, nella zona anti- • e tutti gli altri servizi pubblici. stante i negozi, con due panchine dove i fiesolani si ritrovavano a far due chiac- Questo si chiama: processo di INTERchiere e i turisti a riposarsi un po’ e dove NALIzzAzIONE dei servizi e lo stanno era presente l’unico cestino di rifiuti di già praticando i comuni più avanzati quel lato della piazza. Con un blitz pre- d’Italia e le maggiori capitali europee festivo lo spazio fra le due panchine si (Parigi, Berlino..). è molto ridotto, il cestino è sparito e i fori dove era prima posta la panchina spostata sono stati ricoperti con una TASSA DI SOggIORNO: brutta toppa di cemento e …. è stata Per quanto riguarda il modo con cui bucata nuovamente la costosissima applicare questa imposta: la tassa va lepietra per ricollocare la stessa panchi- gata alle “stelle” delle strutture ricettive na. Perché tutto questo? A cosa serve e non al prezzo delle camere, altrimenti e soprattutto a chi serve? si rischia il caos.

Il quarto mistero ci fa insistere sulla vicenda dell’Unione dei Comuni di Fiesole e Vaglia. Con una delibera di Giunta dell’8 giugno, è stata approvata, di fatto, l’unione, anche in mancanza della Legge Regionale destinata a regolare il tutto. Le funzioni che Sindaco e Giunta hanno deciso di gestire insieme al Comune di Vaglia, sono, fra le altre, la Polizia Municipale, lo sviluppo economico, la scuola, la cultura e il turismo. Qualcuno può spiegarci cosa hanno in comune Fiesole e Vaglia dal punto di vista culturale, commerciale e turistico? E le scuole di Fiesole come possono lavorare con quelle di Vaglia, che, oltretutto, fanno capo all’Istituto comprensivo di San Piero a Sieve? E i vigili, che sono già pochi adesso, per coprire tutto il nostro territorio, come potranno gestire anche il territorio di Vaglia? Sulla delibera di Giunta, si dà mandato ai due Comandanti (quindi anche Vaglia ha un suo Comandante, anche se il Sindaco ha affermato pubblicamente di no!!) di attivare le necessarie pratiche “per poter svolgere un eventuale servizio in entrambi gli ambiti territoriali”. Ma il Sindaco non aveva detto in Consiglio Comunale e riportato sui giornali, che il servizio non sarebbe cambiato e ogni Comune avrebbe mantenuto i suoi Vigili? Il gruppo consiliare A quali parole credere? A quelle dette Popolo della Libertà o a quelle scritte sulla delibera? Stefania Fuscagni Alessandro Monnetti Per contattarci: telefono 331.5339367 Sergio Baccari fax 055.541189 Fabrizio Stegagnini e-mail: info@cittadiniperfiesole.org

Però vorremmo che la stragrande maggioranza degli introiti di tale balzello andassero al sociale e ai servizi pubblici locali: mense, scuole, affi tti, case popolari, disabili, anziani non autosuffi cienti, trasporto pubblico locale.. I problemi pratici dei cittadini sono al centro della nostra azione. La crisi economica e i tagli del governo ci impongono un impegno assoluto sul sociale e i servizi pubblici. Il resto può anche attendere.

Ricordiamo infine che siamo presenti ogni primo lunedì del mese dalle 16:00 alle 19:00 a Caldine nella nostra sede presso il Circolo ARCI in via Faentina.

Capogruppo Francesco Trecci trecci.francesco@comune.fiesole.fi.it Attendiamo i vostri suggerimenti (sempre firmati, ovviamente!)


speciale salute

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estAte/1. I consigli per abbronzarsi senza mettere in pericolo la pelle

Tintarella sì, ma con tanti ma Giulia Righi

P

ronti, partenza, via. Evviva, anche. L’estate è tornata e con lei il baule di piacevolezze di stagione: come ad esempio l’idea di starsene sdraiati al sole, davanti il mare, sopra un bel cielo azzurro. Ma con il tempo della tintarella torna, giocoforza, anche quello delle raccomandazioni, perché è ormai un’evidenza scientifica che un’esposizione sregolata ai raggi solari possa aumentare il rischio di tumori alla pelle (ogni anno in Italia vengono diagnosticati settemila melanomi), oltre a favorire l’invecchiamento cutaneo e la comparsa di macchie. E allora è bene ripassare le regole fondamentali. Intanto: occorre esporsi gradualmente al sole, per evitare le scottature, che oltre a essere fastidiose sono molto pericolose. La fascia oraria tra mezzogiorno e le quattro va sempre evitata: i primi giorni più che mai, tanto vale farsi una bella pennichella altrove. Un passaggio molto importante è rappresentato, poi, dalla scelta della crema protettiva. L’indice di protezione, specialmente nei primi giorni, deve essere alto e adatto al cosiddetto “fototipo”. Inizialmente (e questo vale più che mai per chi ha pelle e capelli chiari) occorre usare una protezione alta (tra 30 e 50) e aspettare qualche giorno prima di scendere a un indice di protezione più basso (tra 15 e 25, quello medio). La crema deve essere applicata almeno mezz’ora prima

di esporsi al sole, e la dose minima raccomandata è di circa 36 grammi che, per farsi un’idea, equivalgono a circa 6 cucchiaini da tè. Sempre per farsi un’idea, si stima che normalmente gli europei ne usino solo la metà: dunque raddoppiamo la dose, su questo è meglio non risparmiare. Così come è meglio sostituire i solari di anno in anno: anche se tecnicamente la loro durata di conservazione è di dodici mesi, sappiamo tutti che è molto difficile conservarli in condizioni ottimali, senza che si sciupino sotto il solleone. Ed è importante ricordarsi che il “giochino” di spalmarsela addosso deve essere ripetuto spesso, per evitare che i ba-

gni in mare o la semplice sudorazione la lavino via. Attenzione: bisogna proteggersi anche quando si diventa “neri”, perché la pelle va difesa comunque. Altre accortezze: è bene tener presente che parei e caftani non proteggono dai raggi e che le giornate ventilate e nuvolose sono quelle in cui è più facile scottarsi. Ancora: gli occhiali da sole sono un ingrediente fondamentale per proteggere anche gli occhi, ed è utilissimo indossare un cappello a tesa larga. Non bisogna, infine, dimenticarsi che i bambini sono più che mai vulnerabili, e che quando si va in spiaggia con loro le raccomandazioni per la tintarella intelligente valgono il doppio.

estAte/2. Occhi e naso sono i più colpiti

Anziani e afa, le regole d’oro per evitare rischi E

se a tutti quanti fa molto piacere che il calendario abbia superato la metà della corsa e sia attualmente piazzato sui mesi del sole e del caldo, è vero anche che questo è proprio il periodo in cui è bene alzare la guardia. Perché l’estate sa essere anche molto difficoltosa, specie per i soggetti cosiddetti “fragili”. Come gli anziani, bersaglio facile dei colpi di calore e di tutte le beghe che la calura estiva porta con sé. E allora, per quanto banali possano sembrare, ripetere le regole d’oro può essere d’aiuto. La più d’oro di tutte: è fondamentale bere tanta acqua. Senza aspettare di avere sete, però: anche se non si avverte lo stimolo (che nelle persone anziane è tra l’altro rarefatto) è bene rivolgersi alla bottiglia d’acqua come a una vecchia amica, e bere almeno due litri d’acqua al giorno. Banditi, invece, alcool, caffeina e gli eccessi di bevande zuccherate: sono sì liquidi, ma inducono la perdita di fluidi corporei e dunque non vanno bene. In presenza di particolari patologie, poi, è bene rivolgersi al proprio medico di famiglia, per capire, ad esempio, se sia il caso di integrare i sali minerali. Altra raccomandazione, una delle più famose: nelle ore di solleone forte (11-15) è bene che gli anziani stiano in casa, in ambienti ombreggiati e freschi. Gli ambienti condizionati e ventilati possono essere una soluzione: parola di Ministero della Salute, che invita anche a utilizzare luoghi pubblici (centri commerciali, biblioteche) in caso di ondate di calore anomale per ristorarsi al fresco dell’aria condizionata per qualche ora e riportare l’organismo a una temperatura normale. Tutto con criterio: la situazione climatica degli ambienti condizionati deve essere più bassa di quella esterna al massimo di sei o sette gradi, per evitare escursioni termiche dannose. Esercizi fisici e sforzi inutili vanno poi evitati, e se proprio bisogna farli è bene relegarli alle prime ore mattutine, più fresche, e ricordarsi di bere dai due ai quattro bicchieri d’acqua per compensare. Ancora: i vestiti devono essere leggeri, chiari, non aderenti, e i pasti molto leggeri, dunque frutta e verdura sono le benvenute, in questi mesi più che mai. E poi valgono le regole del buonsenso: evitare di sostare in auto al sole, proteggersi la testa con un cappello, e in caso di forte malessere contattare il proprio medico o, se la situazione lo richiede, il 118. /G.R.

LA NoVItÀ

È arrivato il dentista “low cost”

Un “servizio di qualità” alla portata di tutti i cittadini: è quanto offre il primo studio dentistico “low cost” nato in Toscana, inaugurato alla Misericordia di Sesto Fiorentino (p.za S. Francesco 38, 055/7950111), un “ambulatorio a portata di tutte le tasche, in grado di rispondere a ogni tipo di problema odontoiatrico”. Il progetto è promosso da Co&So Salute attraverso il marchio di Welfare Italia.

estAte/3. Chi si sposta verso mete lontane può rivolgersi al Centro per la medicina dei viaggi della Asl 10

In valigia? Non va dimenticata la salute prima di partire verso paesi esotici è buona regola raccogliere informazioni e preparare un piccolo kit di pronta medicazione. Una volta giunti a destinazione vanno invece evitati i cibi crudi, il ghiaccio e le bevande in bottiglie non sigillate

E

state, si è detto. E per qualcuno è arrivato il tempo del viaggio serio, quello per cui si è risparmiato tutto l’anno, quello per cui da tempo era iniziato il conto alla rovescia sul calendario. Ma quando si tratta di fare le valigie per un paese extraeuropeo è bene prestare un’attenzione particolare alla salute. Già prima di partire: informandosi innanzitutto (sarebbe bene farlo almeno un mese prima) sulle eventuali vaccinazioni/terapie farmacologiche da fare preventivamente. Per queste faccende può essere molto utile rivolgersi al Centro per la medicina dei viaggi e delle migrazioni della nostra Asl 10 (055/6263756, accesso telefonico per informazioni generali mercoledì e venerdì ore 8:30/10:30), in modo tale da partire ben documentati. Al momento di preparare i bagagli, poi, è bene mettere nel beauty-case una piccola farmacia del minimo e dell’indispensabile: a parte eventuali farmaci antimalarici in caso di mete tropicali, è bene attrezzarsi con antidiarroici, antipiretici, an-

tidolorofici, antibiotici ad ampio spettro, una crema antistaminica o cortisonica, collirio e gocce per i disturbi alle orecchie, disinfettanti per uso esterno e sostanze per potabilizzare l’acqua. Una volta giunti a destinazione, invece, arriva il momento di mettere in pratica le misure di prevenzione consigliate per i viaggi nei paesi a rischio: è importantissimo bere solo da bottiglie sigillate (o dopo bollitura), evitare il ghiaccio e gli ortaggi crudi, preferire il consumo di cibi cotti e mangiati caldi. Tutto questo vale anche se si mangia in hotel o villaggi turistici “quotati”: la prudenza non è mai troppa. Una volta rientrati, invece, non bisogna attenersi a misure particolari, a meno che non compaiano disturbi come febbre, diarrea, disturbi respiratori, lesioni alla cute o altro. E bisogna ricordarsi di portare a termine la profilassi antimalarica. Per chi volesse documentarsi meglio, ci sono una serie di siti internet istituzionali: quello della Società italiana di medicina dei viaggi e delle migrazioni (www.simvim.it), quello del Ministero della Salute (www.salute.gov. it) e quello del Ministero degli Affari Esteri (www.viaggiaresicuri.it). E se si viaggia in paesi a rischio, buona norma è registrarsi sul portale www.dovesiamonelmondo.it, in modo da poter essere rintracciati in caso di /G.R. emergenze.


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bella stagione

Luglio 2011

NIgHtlIFe/1. Istruzioni per l’uso per chi non ha tempo (o voglia) di raggiungere la costa

Non solo mare, la movida quest’anno sceglie il lago Paola Ferri

A

nche la movida va in vacanza. Dove? Per lo più in Versilia, tra i locali vip del Forte, le discoteche più matte di Torre del Lago e la Darsena di Viareggio. Ma per chi non avesse tempo o voglia di andarla a cercare fin laggiù c’è una “costa” più a portata di mano: quella dei laghi. A partire dal più vicino, quello dei Renai, a cinque minuti dalla città. Il parco è animato praticamente ogni sera: a seconda dell’umore del momento si può scegliere se indossare pantaloni a zampa e parruccona e infilarsi alla festa anni ’80 in piscina oppure optare per le esibizioni live di band locali. Quel che è certo è che ogni sera qui si balla gratis, ma ci sono anche periodiche mostre (appena conclusa quella di Clet, l’artista francese che ha trasformato i cartelli stradali in divertenti omini) e spettacoli teatrali. E quasi tutti gli eventi sono a ingresso libero, al massimo si paga la consumazione.

Apericena in piscina, con bagno incluso, anche al ristorante Terzo Tempo di Tavarnuzze, all’interno del centro sportivo Zodiac. L’appuntamento si replica ogni martedì e giovedì fino a settembre, alternato a serate a tema (come il prossimo Pareo Party). Altro lago, altra riva. A Bilancino ha riaperto il Rivasud: quest’anno, però, niente più discoteca, il locale rimane solo ristorante. Ampio giardino per cene all’aperto vista lago, parco giochi per bambini, karaoke il mercoledì sera e pianobar la domenica: insomma, l’ideale per chi si muove in famiglia e in generale per tutti gli amanti delle specialità mugellane, dai famosi tortelli ai salumi. Poco lontano c’è il Bahia Cafè, per chi desidera una serata un po’ più movimentata. Da quest’anno anche l’Omi Music Club, storico locale dell’Osmannoro, apre una succursale in riva al lago, al posto di quello che fu il Settestelle. Ma resta in funzione per tutta l’estate anche il “chioscone” tra Firenze e Sesto Fiorentino. Qui si continuerà a ballare fino al 10 settembre praticamente ogni sera (latinoamericano

il lunedì e il venerdì, tango il martedì, dj set domenica e giovedì) e rigorosamente gratis. In riva al fiume, invece, a Pontassieve c’è un nuovo spazio all’aperto dove andare a mangiare un boccone e ad ascoltare buona musica. Preso in gestione quest’anno da un gruppo di poco più che trentenni, il Parco De André offre ogni sera una programmazione diversa, fino ai primi di settembre. “Finora – spiega Leonardo Canestrelli, uno dei responsabili della struttura – questo era uno spazio poco vissuto dalla città. Stiamo cercando di farlo diventare un centro di aggregazione per ogni fascia di età”. La ricetta consiste nell’offrire ogni volta un’attrattiva diversa a prezzi contenutissimi. E così, se il martedì sera è dedicato al cinema sotto le stelle e il mercoledì agli spettacoli di marionette per gli spettatori più piccoli, il venerdì arriva My Generation, music contest tra giovani gruppi di Firenze e dintorni. In palio strumentazione musicale e ore di registrazione in studio. Abbastanza da attirare decine di band emergenti o in attesa di emergere.

Dai renai a Bilancino, ecco la mappa delle discoteche sotto le stelle fuori dalle mura: quasi sempre gratis e quasi tutte le sere. In alternativa spettacoli teatrali, karaoke e burattini per chi si muove in comitiva con bimbi al seguito

una cena al

piazzale

del

Gusto,

nato al posto dell

GIanluca

elIsa

GIulIo

“Ogni tanto secchiate d’acqua”

“Trasporto notturno da potenziare”

“Pochi i posti con musica dal vivo”

“Bisognerebbe intensificare il servizio di bus notturni nelle zone della ‘movida’, per evitare che i ragazzi si mettano alla guida dopo avere bevuto qualche bicchiere in più, e sappiamo che questo succede. Ogni tanto i residenti si lamentano per il rumore, ho visto anche qualche secchiata d’acqua dalle finestre! Ma li capisco...”

“Ho notato che i locali di Firenze, specie quelli del centro, si stanno orientando sempre più verso un target di turisti stranieri. Questo influisce anche sullo ‘stile’ delle serate e sui prezzi, che tendono ad aumentare. Potenziare il sistema di trasporto pubblico notturno aiuterebbe i giovani a vivere meglio la città”

“C’è un’ampia scelta di luoghi per il divertimento, ma mi dispiace che stiano diminuendo i locali dove si suona dal vivo. I prezzi sono abbastanza alti e allora c’è chi preferisce servirsi nei minimarket che, ad ogni ora, vendono alcolici nelle bottiglie di vetro, creando spesso qualche problema per la sicurezza”

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bella stagione

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NIgHtlIFe/2. I luoghi dove i fiorentini possono andare a frescheggiare al calar del sole

Un’estate open air nei locali della città Ludovica V. Zarrilli

M

etti un tavolo all’aperto, una birra insieme agli amici e una calda serata fiorentina di mezza estate. Alzi la mano chi, nei giorni in cui la canicola estiva si fa sentire forte e sprezzante, togliendo l’energia per fare qualsiasi cosa, non aspetta trepidante le ore più fresche della sera per mettere il naso fuori di casa o dall’ufficio e dedicarsi a un po’ di sano e meritato svago. I posti ideali per farlo sono senza dubbio quelli all’aperto. Come ad esempio il Piazzale del Gusto, sorto sulle ceneri dell’ex Bologna, impianto sportivo con annessa pista di pattinaggio e ristorante dove generazioni di fiorentini si sono dati appuntamento. Il locale offre, nella splendida cornice del piazzale Michelangelo, la stessa atmosfera di una sagra di paese, con tanto di musica dal vivo, lezioni di ballo liscio e un menù che cambia ogni due settimane offrendo di tutto, dai tortelli al pesce passando per il cinghiale e i funghi. Alternativa interessante può essere Easy Living, in piazza Poggi, di giorno spiaggia sull’Arno e di sera location provilegiata per assistere a eventi speciali, performance e video installazioni. Un consiglio è quello di tenere d’occhio il chiosco anche durante il giorno perché, se durante una passeggiata o nella pausa pranzo volete concedervi uno strappo alla regola, Easy Living offre pranzetti espressi a base di prodotti freschi e rimane aperto initerrottamente dalla tarda mattinata, per chi fa colazione con calma, fino all’una

boloGna

di notte. Altra tappa imperdibile per chi vive Firenze nelle sere d’estate è Las Palmas, in piazza Annigoni, dove tra un concerto dal vivo e qualche video d’atmosfera si gusta un aperitivo molto ricco (e adatto a tutte le tasche) e dove, volendo, ci si può anche fermare a cena, per assaggiare la specialità della casa, una saporita frittura di pesce, o per sfidare gli amici al gettonatissimo “calcino”. Più o meno la stessa formula quella che viene proposta da Off Bar, localino che dallo scorso anno ha cominciato a rendere vivo il giardino della Fortezza, angolo di verde con tanto di fontana abitata da anatre e tartarughe a due passi dal caos dei viali. Un po’ più nascosto, ma molto frequentato, è il B-side, che ha il merito di aver ridato vita a un tratto di lungarno molto poco conosciuto, quello a due passi dal torrino di Santa Rosa. Da non dimenticare, poi, oltre ai locali che aprono a giugno e, per forza di cose, chiudono i battenti appena l’aria comincia a rinfrescarsi, quelli muniti di dehor che solitamente, quando comincia la bella stagione, diventano sovraffollati, ma pur sempre open air. Sul podio dei più frequentati c’è sicuramente il Volume di piazza Santo Spirito, l’evergreen Zoe in via dei Renai e il delizioso Caffè degli Artigiani, che raduna in piazza della Passera gente proveniente dai quattro angoli del centro, creando un melting pot che ha un vago sapore bohemien.

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lorenZa

GIusePPe

“Servono più bagni pubblici”

“Basterebbe un po’ di buon senso”

“Creano più disagi le strade rotte”

“Andrebbero installati più servizi igienici pubblici, attivi anche la sera. Anche questo rappresenta un segno di civiltà. Altrimenti succede che i viottoli, i muri e i portoni si trasformino in wc d’emergenza, e questo purtroppo succede spesso. Per i residenti è un gran disagio, oltre al rumore che a volte dura fino alle quattro del mattino”

“Ci vuole equilibrio: per noi residenti gli schiamazzi notturni sono un fastidio, ma non si può ‘blindare’ una città! Basterebbe il buon senso da parte dei ragazzi. Una presenza discreta delle forze dell’ordine potrebbe aiutare a tenere basso il volume. Sulla sicurezza a me sembra che non ci sia nessun problema”

055 200.13.26 Il primo taxi tutto al femminile

“Quando ho deciso di trasferirmi in centro ero consapevole dei pro e dei contro: qui si ha tutto a portata di mano, ma è una zona particolarmente movimentata di notte. La ‘movida’ non è un problema, ma è la normalità del quartiere. A pensarci bene creano più disagi le strade rotte, le troppe auto e i pochi parcheggi”

L’unica donna che non ti fa aspettare www.intaxifirenze.it


26

Luglio 2011

zoom

Il PuNtO. La ricetta di Lorenzo Marchionni, presidente di Mukki: “Una filiera regionale del latte”

Allevatori, “patto di ferro” per il lavoro Gianni Carpini

U

n “patto di ferro” per tutelare il lavoro “made in Toscana” e aumentare la sicurezza a tavola, in tempi in cui - tra crisi economica e allarmi più o meno fondati - non sempre è possibile dormire sonni tranquilli. Mukki lancia un nuovo prodotto cento per cento toscano e di alta qualità: una sorta di “latte doc” che arriva esclusivamente

L’IMpreSA Da Firenze alla Mongolia

Un rally solidale. In ambulanza

D

a Firenze fino in Mongolia a bordo di un’ambulanza: partirà il 23 luglio il viaggio di solidarietà di quattro fiorentini che percorreranno quindicimila chilometri attraversando undici stati e due deserti per portare sostegno alle associazioni che operano nel paese asiatico. L’impresa fa parte della manifestazione benefica internazionale “Mongol Rally”, ideata dall’organizzazione inglese “The Adventurists”. Ogni anno circa cinquecento team da tutto il mondo si sfidano in una gara di solidarietà: l’obiettivo del rally non è quello di arrivare per primi, ma raccogliere fondi, medicinali e altre risorse per dare sostegno alle popolazioni povere della Mongolia. La spedizione fiorentina, il cui “equipaggio” è composto da tre ragazzi e una ragazza, partirà dal capoluogo toscano e farà tappa in Repubblica Ceca, Romania, Grecia, Turchia, Armenia, Iran, Turkmenistan, Uzbekistan, Kazakistan e Russia, per raggiungere dopo circa trenta giorni la capitale della Mongolia, UlaanBaatar. Il viaggio sarà raccontato via internet, con diari e fotografie. L’ideatore e coordinatore dell’impresa è Riccardo Miniati, quarantenne fiorentino con la passione dei viaggi. “Abbiamo deciso di partire in ambulanza – spiega Riccardo – per poi donarla alle autorità sanitarie locali”. Il mezzo, donato dalla Croce Verde di Baggio (Milano), sarà una risorsa preziosa per un territorio dove “il livello delle prestazioni sanitarie è molto basso – continua il coordinatore dell’impresa - e poter usufruire di un’ambulanza per le emergenze è una vera fortuna”. Miniati conclude ricordando che “chi vuole sostenere l’impresa può donare un contributo, ce n’è davvero bisogno”. Il sito è www.mon/A.R. golrally2011.it.

da 70 stalle toscane, distribuite tra Firenze, Pisa, Grosseto e Siena, e che si va ad affiancare a un’altra eccellenza, la selezione Mugello (proveniente invece da una cerchia ancora più ristretta, trenta stalle). Un prodotto che ora vuole diventare sempre migliore, grazie a un patto di ferro tra il gigante toscano del latte, un’azienda storica che controlla il 45 per cento del mercato regionale con ottomila punti vendita riforniti ogni giorno, e gli allevatori: da una parte si “alza l’asticella”, fissando obiettivi qualitativi sempre più ambiziosi (come il miglioramento dei valori nutrizionali), dall’altra si dà la possibilità alle stalle di aumentare la produzione. Provenienza garantita e qualità assicurata: queste le due armi che Mukki mette in campo contro un’agguerrita concorrenza. In tempi di crisi sugli scaffali dei supermercati è comparso il latte “low cost”, un prodotto dal prezzo più basso ma di provenienza estera e con valori nutrizionali ben diversi da quelli del latte “autoctono”. “Siamo convinti che il consumatore sia sempre più orientato verso i prodotti locali, di cui cono-

muccHe al pascolo

In tempi di crisi, merce low cost e allarmi alimentari, c’è chi va controcorrente: arriva il latte toscano “doc”. “I consumatori sono sempre più orientati verso i prodotti locali”. Accordo con le stalle “indigene” per migliorare la qualità e dare nuovo impulso al settore sce la provenienza – spiega Lorenzo Marchionni, presidente di Mukki – il nostro marchio non solo garantisce la qualità del latte e la sua tracciabilità, ma assicura il benessere degli animali e una corretta gestione ambientale. C’è poi il valore aggiunto: comprare Mukki vuol dire sostenere un territorio, dare lavoro agli allevatori toscani e mantenere i livelli occupazionali”. Intorno a Mukki gravitano circa 170 lavoratori, a cui si aggiungono 180 agenti. Se si prende in considerazione l’intero indotto, comprendendo anche le stalle e i vari lavoratori coinvolti nella filiera toscana, si supera il migliaio di persone occupate. E Mukki continua a puntare sulla produzione locale, lanciando un patto di filiera, un accordo con le stalle toscane per migliorare la qualità del latte e dare un nuovo impulso a questo settore. “In un momento di stagnazione dei consumi, anche di quelli alimentari – continua Marchionni – diamo un segnale concreto agli allevatori. Andiamo a puntare sulla filiera regionale del latte, diamo delle prospettive di sviluppo per chi alleva, con una maggiore richiesta di materia prima, ma anche con un maggiore investimento sulla qualità del latte. Una filiera che è e vuole essere virtuosa”. L’accordo è stato prima siglato con le tre cooperative che riuniscono i vari allevatori, e ora si passerà alla seconda fase, con il coinvolgimento delle camere di commercio e della grande distribuzione, per una valorizzazione delle produzioni locali, oltre che della Regione Toscana.


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l’INteRVIstA/1. Ubaldo Pantani, comico toscano, è stato il primo a imitare Renzi: ora parla di sé a Il Reporter

“Un cha cha cha come inno d’Italia” Da giorgio Albertazzi alla gialappa’s e Quelli che il calcio, fino al cinema

le estAtI tOsCANe

con Manuale d’amore 3: l’imitatore ripercorre la sua carriera, dalla provincia

La Versiliana e non solo, un mese di grandi eventi

di pisa ai palcoscenici di Mediaset e rai. “Non conta da dove vieni, ma dove hai parcheggiato”. Il sindaco? “Come tutti gli ex arbitri è coraggioso e vanitoso” Matteo Francini

R

ai 3, 5 aprile scorso. Ospite di Serena Dandini, sul divano rosso di Parla con me si siede il sindaco di Firenze Matteo Renzi. Ma non “l’originale”, bensì la “copia” firmata da Ubaldo Pantani, comico toscano con un lungo curriculum alle spalle, in cui spiccano le imitazioni di personaggi del calibro di Gigi Buffon, Lapo Elkann, Massimo Giletti e molti partecipanti del Grande Fratello, fatte in trasmissioni come Mai dire... con la Gialappa’s e Quelli che il calcio con Simona Ventura. Ubaldo, sei nato a Cecina e cresciuto a Ponteginori (piccolo centro in provincia di Pisa, ndr): come si arriva a Mediaset e Rai partendo da così “lontano”? Mah... Giosuè Carducci è nato a Valdicastello, Giorgio Albertazzi a San Martino a Mensola, Leonardo a Vinci... cos’ha in meno Ponteginori di questi paesi? Non conta da dove vieni ma, come si dice, dove hai parcheggiato. Sei stato il primo comico a imitare Renzi: perché l’hai scelto come “vittima”? Come tutti gli ex arbitri è coraggioso e vanitoso. Mi piace quello che sta facendo per Firenze e mi piacerebbe vederlo all’opera alla “sede” di Roma. Dopo la tua imitazione hai avuto modo di conoscerlo? Non si è fatto sentire. Forse perché l’ho fatto solo una volta e non ha capito chi sono e come mi chiamo. Da uno così attento alla comunicazione come lui non mi aspettavo che si dimenticasse di citarmi per nome (il riferimento è al post pubblicato su Facebook all’indomani del doppio attacco satirico di Crozza a Ballarò e, appunto, di Pantani a Parla con me, ndr). Non è stato carino. È come se io dicessi: voto Pd, mi piace Bersani e anche al Comune di Firenze fanno delle cose interessanti. Per fare la sua imitazione hai dovuto “studiarlo” attentamente: c’è qualcosa che ti sentiresti di consigliargli, magari per migliorare la sua immagine? Rimettersi i nei che ha fatto togliere dalla copertina del libro. Dovrebbe decidersi se li toglie definitivamente o impara a conviverci. Del resto, un difetto può caratterizzare un personaggio, penso

ubaldo pantani

è stato il primo a imitare

renzi

al Naso di Pippo Franco. Tuttavia, ricorrere alla chirurgia estetica è sempre pericoloso: la Zanicchi dopo essersi rifatta il naso ha perso la testa per Berlusconi. Hai imitato molti personaggi, da Buffon a Lapo Elkann e ai concorrenti del Grande Fratello: come li scegli? I personaggi devono sorprenderti per una caratteristica. Spesso la molla scatta quando immagino che un personaggio abbia un profilo pubblico contrastante con quella che io presumo sia la sua vera natura. Con Lapo mi sento semestralmente e devo dire che mi è molto simpatico. Raccontaci un aneddoto della tua carriera che ti è rimasto impresso. Sono tifoso della Spal e ho fatto un collegamento con un mio personaggio, il “fanta” calciatore Mark Pettinato, dallo stadio di Ferrara. Abbiamo

in tV

perso ed emotivamente-sportivamente non mi sono ancora ripreso. Quali consigli ti senti di dare a chi volesse intraprendere la strada di comico/imitatore? Di cercare una strada sua e di non imitare gli altri imitatori. Raccontaci i tuoi progetti per il futuro. Nei dizionari, alla voce “progetti per il futuro”, dovrebbe corrispondere “quell’idea che svanisce nel momento stesso in cui ne parli”. Dunque taccio per scaramanzia. Per concludere: fai ai nostri lettori un saluto “alla Renzi”… In questo 150° anniversario dell’Unità d’Italia, alla Lega che vorrebbe sostituire l’Inno di Mameli con Va, pensiero, noi vorremmo rispondere con un Cha cha cha che, a mio avviso, anche foneticamente si sposa bene con un linguaggio giovane.

Il lIBRO. Antonella Nesi è l’autrice di un volume sulla scultura del Tacca

In un saggio, la storia del Porcellino A

nche il grande Hans Christian Andersen passando da Firenze nel 1834 indugiò incantato davanti alla scultura del Tacca. E decise di scrivere una fiaba, Il Porcellino, in cui immaginava che per magia l’animale riuscisse a volare con in groppa un piccolo mendicante fiorentino. E’ solo una delle tante curiosità che troverete nel libro curato da Antonella Nesi “Il Porcellino di Pietro Tacca, le sue basi, la sua storia” (Polistampa, Firenze, pp. 80, euro 12). Nesi, curatrice del museo Bardini dal 2004 - ha curato il riallestimento e l’apertura del museo nel 2009, dopo dieci anni di restauri – svela tutti i segreti del cinghiale portafortuna e racconta i particolari del recente restauro. Il Porcellino – chi può dire di non avergli accarezzato il naso, lasciandoci qualche centesimo? - è un simbolo fiorentino da quando l’originale marmoreo, venuto da Roma, fu incorporato nella rassegna di prestigiose antichità del duca Cosimo e diede spunto a varie rielaborazioni artistiche e memoriali. La statua rappresenta, insieme al leone Marzocco, un autentico “totem” della città di Fi-

renze. Lo testimonia anche il restauro, nel 2010, del gemello esposto nella testata del terzo corridoio degli Uffizi: ben modellato in marmo greco e finemente scolpito nelle setole del pelame ispido, il “porco cignale” (così usava definirlo il Vasari) ispiratore di tutti gli altri viene considerato dagli esperti un scultura greca autentica, risalente al II-I secolo a.C. I saggi contenuti nel libro, esaurienti e brillanti, e le presentazioni di Franco Scaramuzzi, Cristina Acidini e Elena Pianea valorizzano anche il lavoro recentemente svolto dall’Opificio delle Pietre Dure sui due basamenti, seicentesco e ottocentesco, che sono ognuno un’opera d’arte: quello di Pietro Tacca, che aveva nella corte medicea uno scenario privilegiato, e quello di Giovanni Benelli che, vedendo male l’originale incrostato e consunto, si sentì libero di completarlo e arricchirlo con una miriade di erbe di campo primaverili intorno ad una pozza d’acqua, aggiungendo altre piante e altri animali alle rane, ai rospi, alle lucertole e alle bisce già presenti, tra /C.B. cui una tartaruga e un’ape.

L’

estate dei grandi eventi non va in scena solo a Firenze. Basta spostarsi un po’ per trovare un menù decisamente sfizioso. E se Pistoia e Lucca fanno della musica il loro ingrediente principale, la Versilia offre anche chicche di teatro e spettacoli di danza. Sono tre, infatti, i festival da segnare sul calendario: si parte il 1 luglio quando, nella pineta cara a D’Annunzio tra Forte dei Marmi e Marina di Pietrasanta, va in scena la 32esima edizione della Versiliana, l’ormai storico festival che accende l’estate della costa coniugando musica, teatro, prosa e danza. Dando un’occhiata al programma, la rassegna non delude neanche quest’anno: per gli amanti del teatro imperdibile l’Arlecchino (col volto del fiorentino Ferruccio Soleri) firmato da Giorgio Strehler (8-9/7) che fa rivivere una delle commedie dell’arte più famose di Carlo Goldoni; da non dimenticare poi la Carmen vista con gli occhi di Antonio Gades (13/7), un classico tra danza e teatro che ha riscritto la storia del flamenco. Per gli spettacoli in prosa, invece, i due ospiti d’onore sono Marco Travaglio con “Anastesia totale” (21/7) e Maurizio Crozza che con “Fenomeni” (31/7) porta sul palco la sua impareggiabile verve comica (e i suoi riuscitissimi travestimenti). Alla Versiliana, infine, la musica italiana non può mancare: Daniele Silvestri (vedi intervista pag. 29) presenta il suo ultimo album S.c.o.t.c.h. con una performance a metà tra un concerto e una rappresentazione teatrale. Ma se di musica si tratta non c’è posto migliore di piazza Duomo a Pistoia: tre giorni di musica no-stop con “Pistoia Blues 2011” che apre a tutto rock con il concerto degli Skunk Anansie (8/7), prosegue la sera successiva con i due superstiti dei Doors Ray Manzarek e Robbie Krieger (9/7) nel mese dei 40 anni dalla scomparsa del leader Jim Morrison. E poi gran finale con il ritorno in Italia dopo 11 anni di Lou Reed (10/7). Ma dire luglio è come dire Lucca Summer Festival: nomi come Elton John (14/7), Ben Harper (18/7) o Jamiroquai (24/7) hanno forse bisogno di presentazioni? Oltre a Guccini, che ha lo spessore artistico per sostenere il concerto d’apertura (1/7), da cerchiare sul calendario il 16/7 perché sarà l’unica data italiana di Amy Whinehouse e il 15/7 che vedrà sul palco di piazza Napoleone un duetto di rara bellezza con Joe Cocker e B.B. King. Una scorpacciata, insomma. Non resta che scegliere. A ciascuno la sua estate, il suo even/P.M. to, la sua musica.

maurizio crozza

alla

Versiliana


cultura

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l’INteRVIstA/2. Silvestri ci racconta il suo nuovo, fortunatissimo album e lo spettacolo che sta portando in tour

Daniele, lo Scotch e quel monito urlato Giulia Righi

V

abbè, chi lo ama lo ama. Punto. E poi è sempre lui, anche sette album, un po’ di pancetta (così sostiene, ridendo) e diciassette anni dopo. Daniele Silvestri a fine marzo è tornato con un nuovo album, S.C.O.T.C.H, e non lo ha fatto per niente in punta di piedi: il disco si è piazzato in cima alle classifiche, con i suoi quindici brani freschi freschi di gestazione. In questo album, più di sempre, gli intimismi “alla danielino” e lo sguardo politico che punge se ne vanno a braccetto, con l’acume scanzonato di cui il cantautore romano è maestro. E il 23 di luglio arriva dalle nostre parti, con la prima data toscana del suo nuovo tour: l’appuntamento è a Marina di Pietrasanta, al festival “La Versiliana”. Con un evento tutto particolare. Che fra qualche riga ci racconta lui. Noi, intanto, partiamo dal titolo. Daniele, il disco si chiama S.C.O.T.C.H, tutto puntato, come un acronimo. Sul tuo blog i fan si sono scatenati a scioglierlo: tu fai un po’ il reticente invece sul suo significato... (Risata) Diciamo che faccio il deficiente, piuttosto. Per me è un po’ un gioco non averne scelto uno in particolare, mi sono divertito a lasciare il rebus aperto per le mie devianze sul fronte enigmistico. Questa parola si prestava ad essere utilizzata come titolo per tanti motivi: è di uso comune, è una di quelle che pronunci un sacco di volte ma magari non sai come si scrive. E con tutti quei puntini ho voluto darle una vita un po’ più lunga, stuzzicando l’immaginazione di chi ha provato a dare la sua lettura. Stai portando in tour uno spettacolo, più che un semplice concerto. Ce lo racconti? Lo spettacolo è venuto in modo molto naturale, perché il disco nuovo si prestava a dare forma a una cosa del genere, anche perché è stato registrato in presa diretta. È idealmente diviso in tre parti. La prima gli dà il ritmo, e S.C.O.T.C.H fa da collante. A un certo punto, poi, con la band usciamo, ci cambiamo e ci trasformiamo, un po’ come fossimo il gruppo spalla di noi stessi. Per mezz’ora sul palco regna un’atmosfera dance, con musica tamarra, coatta, chiamiamola come vogliamo. La terza parte è quella più elastica, quella che cambia

da data a data: gioco con le mie canzoni più conosciute, come se riprendessi un racconto finito per riparlarne tutti insieme. Com’è stata la genesi di quest’album? Uh, lunga. È durata tre anni, e fino all’ultimo, quando già eravamo a mixarli in studio, avevo una quarantina di brani e non sapevo quali alla fine ci sarebbero entrati. Questo fa parte della mia cronica e preoccupante tendenza a non chiudere mai niente. Un momento determinante, in questo senso, è stata la partecipazione a “Che tempo che fa” con Fazio e Saviano (in quell’occasione c’è stata la presentazione dell’inedito ‘Precario è il mondo’, talmente

inedito che ancora non aveva neppure un titolo, ndr): lì le cose si sono come ‘stappate’ e hanno preso una direzione. In uno dei tuoi pezzi, Monito®, fotografi il presidente della Repubblica che, chiuso nella sua stanza, medita “sul ruolo che oggi ha/in mano un’arma scarica/la penna che ratifica”... Tra le tante anomalie che ha inanellato la nostra democrazia, diciamo che negli ultimi due anni il ruolo del presidente della Repubblica è stato come minimo messo a dura prova. Dipendiamo dall’inchiostro della sua penna, e mai come adesso il suo ruolo è diventato quel-

lo di baluardo della democrazia: è come se fossimo entrati tutti nelle stanze quirinalizie, e negli ultimi tempi quello del Presidente finisce sempre per diventare un “monito”, mai come ora questa parola è stata ripetuta tante volte. Ma questo successo te lo aspettavi? (Voce molto sincera) No, onestamente no. Ero già felice di essere riuscito a finire il disco, e mai come in questo avevo deciso di non mettere pezzi studiati per acchiappare il pubblico furbescamente. Invece dalle risposte e dai commnenti che ho ricevuto, anche sul blog, sembra davvero che questo album abbia incontrato i gusti più vari.

daniele silVestri

Il cantautore romano è tornato con un disco dal titolo enigmatico, in cui intimismi e sguardo politico si fondono più di sempre. In una canzone si rivolge addirittura al presidente della repubblica: “Mai come ora fa da baluardo della democrazia”. Il 23 luglio sarà a Marina di pietrasanta con un evento tutto particolare

lA NOVItÀ. Ha appena aperto i battenti la vetrina fiorentina del locale famoso per i suoi cimeli musicali

Cinema addio, benvenuti hamburger e rock and roll C’

è chi proprio non ce lo voleva e chi invece aveva gli occhi che brillavano di gioca ancora prima che cominciassero i lavori, fatto sta che lo storico cinema Gambrinus, baluardo della Firenze di inizio Nocevento, ha ceduto il posto al neonato Hard Rock Cafè, catena di locali e shop made in England dediti a pasti, musica e memorabilia rock. Vincolato dalla soprintendenza, il locale non è stato stravolto nelle sue forme liberty dai nuovi inquilini che, d’altrocanto, lo hanno attrezzato e arredato come un vero e proprio punto vendita della catena, con tanto di bar super attrezzato, t-shirt e accessori vari con impresso il logo famoso nei quattro angoli del globo. Per festeggiare come si deve l’apertura ufficiale, il 4 luglio - giorno in cui negli Stati Uniti si celebra l’Indipendence day - in piazza dell Repubblica è stato organizzato un enorme concerto gratuito durante il quale si sono esibiti dal vivo i Simple Mind, band scozzese famosa in tutto il mondo che nel corso della fulgida carriera ha venduto oltre 32 milioni di dischi.

Nel frattempo, dalle pareti dell’ex Gambrinus, che è aperto al pubblico già dalla metà di giugno, occhieggiano sbrilluccicanti una serie di cimeli messi a disposizione dai re del rock mondiale. A Firenze hanno trovato “casa” la giacca di John Lennon indossata nel film “How I Won the War”; la maglietta che Jimi Hendrix aveva addosso durante la performance all’Imperial College a Londra nel 1967 e ancora, facendo spazio alle stardi casa nostra, i pantaloni scamosciati di Piero Pelù dei Litfiba indossati durante il tour di “El Diablo”. Da settembre poi è previsto un ricco calendario dedicato alla musica dal vivo con concerti di band locali pescate soprattutto tra i giovani talenti emergenti. Che dire, non saranno più i fasti del vecchio Gambrinus, ma almeno lo spazio storico /B.B. continuerà a vivere. Sì, di rock and roll.

guarda le foto su l’esterno dell’Hard

rocK cafè


Il PuNtO. Corvino e i Della Valle non saranno alle prese soltanto con i problemi di rosa

La lunga estate calda della Fiorentina Nel suo progetto di rinascita, la proprietà viola deve fare i conti con “partite” spiacevoli. Da “Calciopoli” alla più recente “Scommessopoli”, tutto sembra rallentare il processo di rinnovamento della squadra

andrea della Valle

Tommaso Loreto

N

essuna pace, o se preferite la spiacevole compagnia di cui spesso si circondano le cattive notizie. In altri termini, per la Fiorentina che prova a stilare i primi progetti di rinascita, sembra proprio che la strada possa essere in salita. In effetti, a giudicare dalla chiusura di una stagione che definire deludente è dir poco, c’era anche da aspettarsi un’estate per niente semplice, soprattutto sotto il profilo del mercato e del rinnovamento di una rosa al termine del suo ciclo tecnico (non è un caso che, allora, fino ad oggi siano stati più i nomi dati in partenza che non i presunti obiettivi da inseguire per rinforzare la nuova Fiorentina), ma attendersi ulteriori fastidi non richiesti era del tutto improbabile. Eppure, fra le millanterie piovute da Cre-

mona, dove è partita l’inchiesta su “Scommessopoli”, e le deposizioni che si susseguono al tribunale di Napoli, dove va avanti il processo relativo a “Calciopoli”, anche le stanze dirigenziali hanno di che ascoltare e leggere. Prima un pareggio (il 2-2 con la Roma del marzo scorso) tirato in ballo come presunta combine, seppure venisse imputato ai giocatori giallorossi il riferimento all’over in questione, poi le deposizioni in aula dell’ex vicepresidente della Figc Innocenzo Mazzini, e la memoria difensiva dell’avvocato Picca che ha ricostruito l’intera vicenda (senza dimenticare le pesantissime richieste di risarcimento avviate da Bologna e Brescia rispettivamente per 48 e 35 milioni di euro) hanno inevitabilmente smosso le sensibilità gigliate. A cominciare da quella proprietà che, pur non essendo più esposta come un tempo, resta comunque il primo marchio del momento gigliato. Ed essere tirati in ballo nella vicenda scommesse non può

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essere definito per niente piacevole, così come quanto emerso dalle richieste dei pm di Calciopoli che, per Diego Della Valle, hanno chiesto due anni, mentre per il fratello Andrea un anno e 8 mesi. Vicenda, quest’ultima, ancora ben lungi dal vedere un esito finale, e soprattutto una ricostruzione chiara delle responsabilità generali, nella quale la Fiorentina tutt’oggi rischia di pagare un secondo, paradossale, dazio dopo le già pesanti penalizzazioni che influenzarono la stagione 2006/2007 dell’allora tecnico viola Cesare Prandelli. In attesa che, dunque, queste vicende tornino a regalare aggiornamenti (o che al contrario si sgonfino) ai tifosi non resta che attendere contromosse a dir poco dovute. Da parte del direttore sportivo Pantaleo Corvino, certo, sul mercato e sul ricambio della squadra, ma - evidentemente - anche da parte dei Della Valle, o di chi per loro, in ambito di vicende lontane dal rettangolo verde.


sport

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IeRI e OggI. Uno sguardo indietro per ripercorrere gli ultimi vent’anni di colpi e trattative

Così a Firenze è cambiato il mercato Nel corso della storia del club oltre 850 calciatori hanno indossato la casacca gigliata, con alterne fortune. ora è arrivato “l’autofinanziamento” Andrea Capretti

I

giocatori passano ma la maglia rimane. L’assunto a proposito di bandiere e protagonisti del mondo del calcio è tanto diffuso quanto veritiero, ma se nel flusso continuo i nomi lasciano un segno importante negli occhi e nella memoria dei tifosi è decisamente meglio. In 85 anni di storia della Fiorentina, oltre 850 calciatori hanno vestito la maglia viola con alterne fortune: per tutti il momento dell’acquisto si associa a diverse sensazioni dall’aurea di campione sicuro, passando per “il ragazzo che ci farà comodo” fino al brocco annunciato. Gamma di sentimenti che i tifosi viola hanno ripassato rapidamente negli ultimi venti anni di calciomercato. In principio fu Vittorio Cecchi Gori e un pallone che stava salendo sull’ottovolante dei diritti televisivi, da cui scaturirono fiumi di soldi tradotti in acquisti quali Branca, Maiellaro, Mannini, Mazinho e Batistuta. In una decina di anni la Fiorentina comincia, con qualche caduta, a scalare la classifica e a trasformarsi spesso nella mina vagante del campionato. Il mix piace ai tifosi, che vedono arrivare all’ombra del Duomo la classe operaia del nostro calcio (leggi Carnasciali, Luppi, Cois, Sottil, Padalino, Amoruso, Adani) ma anche vere eccellenze italiane, da Baggio a Toldo, da Baiano a Robbiati, da Chiesa a Di Livio. Salvo casi particolari, però, l’immaginazione si accende (talvolta solo quella, come per Marcio Santos, Kanchelskis e Brian Laudrup) con i grandi calibri stranieri: sono i vari Effenberg , Schwarz, Rui Costa, Repka, Heinrich, Mijatovic, Edmundo e Nuno Gomes. Peccato che poi tocchi svegliarsi all’improvviso con i conti in rosso e la serie C come punizione. Così, da Cecchi Gori ai Della Valle anche il mercato cambia volto, l’esaltazione fa rima con Riganò, Ivan, Longo e Maspero (oltre alle “meteore” Quagliarella e Diamanti) insieme a tanti oscuri protagonisti delle serie minori a cui si chiede il compito dell’immediata risalita. Più o meno azzeccate, le spese non mancano: in serie B la Fiorentina, tra estate e inverno, acquista venti giocatori e ne rivende la metà. Pochi sogni: è il mercato baby,

ma basta un guizzante Fantini a far innamorare il Franchi. Ritrovata la serie A, le ambizioni sembrano crescere a dismisura, e di conseguenza i trasferimenti, con Bojinov, Toni, Mutu, Pazzini, Miccoli, Ujfalusi, Jorgensen e Frey solo per citarne alcuni in ordine sparso, fino alla celebre estate da 50 milioni. Nel 2008 arriva la Champions, i tifosi perdono la voce durante la presentazione di Gilardino, Vargas e Felipe Melo, senza sapere che presto le cose cambieranno. Da quel momento inizia “l’autofinanziamento”. Sembra finita l’era dei sogni: come nella vita reale.

la presentazione di

Gilardino

VIVAIO. Dopo la Coppa Italia sfiorato lo scudetto. La “ciliegina” dai Giovanissimi

Verso una nuova Primavera gigliata U

na stagione da incorniciare, anche se terminata con una sconfitta, quella in semifinale con il Varese, che non ha permesso alla Fiorentina Primavera di giocarsi la terza finale della stagione, quella dello scudetto, vinto poi dalla Roma (avversaria della Fiorentina in Coppa Italia). Sono 49 le partite ufficiali disputate in questa annata, coronata con la vittoria della Tim Cup e, come già detto, con un’altra finale nel Torneo di Viareggio, giocata e persa contro l’Inter. Sono loro, i ragazzi della Primavera, insieme a tutto il settore giovanile viola, a tenere alto il nome della Fiorentina. Nonostante le strutture che, per parola del responsabile del settore giovanile Pantaleo Corvino, continuano a latitare. “Sono rammaricato - aveva detto Corvino - perché continuiamo a fare i salti mortali, ci mancano le strutture. Tra i grandi club siamo gli unici che dobbiamo girare città e provincia, da un campo all’altro, per far lavorare 11 squadre.

Spendiamo una cifra alta (400mila euro, ndr) all’anno solo di trasporti, abbiamo una convenzione con un noto vettore. L’anno prossimo? Non credo che cambieranno molto le cose, ma ripeto, non è possibile stare in queste condizioni”. Intanto, molti dei giovani talenti della Primavera potrebbero entrare a far parte della prima squadra. O essere girati in prestito. Le richieste, infatti, non mancano. Molte squadre di Lega Pro, ma anche di serie B, starebbero monitorando chi si è reso protagonista di questa spendida annata. E sono proprio i risultati raccolti dalle varie categorie del settore giovanile a far pensare a un futuro sempre più roseo per la Fiorentina. La ciliegina per il settore giovanile, nella stagione da poco conclusa, è arrivata grazie ai Giovanissimi, che hanno conquistato il tricolore battendo 3 a 0 il Napoli: complimenti ragazzi, il futuro è vostro. Lo avete dimostrato sul cam/C.G. po.


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sport

Luglio 2011

RugBY. Il Reporter ripercorre l’incredibile cavalcata del quindici di Ghelardi, arrivato fino alla finale

Lo sport in città parla sempre più ovale crederci. La semifinale promozione e scudetto Serie A è contro Catania. Al Padovani i ragazzi di Ghelardi sono sempre stati in vantaggio, fino a cinque minuti dalla fine, poi (forse) la paura di vincere ha dato la spinta ai siciliani: 19-20. Tutto perduto? Per molti sì, ma non per questo gruppo, che è andato a strappare la finale nel campo fino ad allora inviolato degli etnei. Un’impresa storica. L’appuntamento si sposta così alla finale di Reggio Emilia, proprio contro San Gregorio, battuto nell’ultimo match di campionato. Da Firenze partono centinaia di tifosi, l’emozione cresce e un’intera autostrada si tinge di biancorosso. Reggio Emilia si trasforma in una succursale del Padovani. Nei primi minuti Firenze domina l’incontro, ma per due volte Wynne non trova i pali. È ancora la paura di vincere a tirare un brutto scherzo ai gladiatori fiorentini. San Gregorio, squadra più esperta, è Campione d’Italia Serie A. Ma i ragazzi biancorossi sono stati esemplari. Il sorriso, dopo la finale, di Leone Ippolito chiarisce ogni dubbio. Al 99% Firenze sarà chiamata in Top Ten, ma per motivi di budget e per un processo graduale di crescita è possibile che la società non accetti. Comunque vada, sarà un successo. Lorenzo Mossani

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l sipario sulla stagione 2010/11 dell’ovale fiorentino si era alzato scoprendo sogni, speranze e la voglia di aprire un ciclo. Uno sponsor importante, una dirigenza in parte rinnovata e in panchina, come sempre, l’eterno coach “ciafo” Ghelardi. Avere nei quindici Mossa, Wynne, Rios e il fiorentino Tino Paoletti, un gruppo di veterani di altissimo livello coadiuvati dall’energia di giovani con il rugby nel Dna, poteva permettere di sbilanciarsi. E così è stato fatto. In programma , inoltre, c’era anche il progetto di ampliare il Padovani, per farlo diventare un impianto da quasi 8.000 posti, per poi andare a giocare in Europa. Al momento le cose sembrano in fase di stallo, ma in estate tutto può ancora accadere. Tornando al campo, è stato qui che sono arrivate le maggiori soddisfazioni. A inizio stagione Tino Paoletti, sanfredianino doc, aveva fatto capire che, nonostante una partenza diesel, tutto sarebbe potuto accadere, e che una trasformazio-

ne “mentale” era in atto nella squadra. “Giocavamo in serie B, eravamo una ‘banda’ di amici, ora si sta cercando di arrivare al professionismo. Direi che il rugby – dichiarava il pilone - è cambiato radicalmente. Come me. Sono molto più vecchio e sportivamente ho più esperienza: giocare con dei Campioni del Mondo ti arricchisce e ti dà ancora più sicurezza nei tuoi mezzi. All’inizio - continuava - facevo arrabbiare i miei compagni perché, quando sono in campo, mi si ‘tappa la vena’, poi ho imparato a stare più calmo e loro hanno capito che abbaio ma non mordo”. Ma Tino Paoletti è stato anche un profeta: “Sono ottimista per il futuro - dichiarava in tempi ancora non sospetti - al Padovani abbiamo trovato sempre una spinta in più, e quella spinta ci porterà in alto”. Niente di più vero: all’ultima giornata di campionato è arrivata la straordinaria vittoria contro Calvisano (promossa successivamente nella Top Ten). Firenze ha acciuffato i playoff promozione con un solo punto di vantaggio sulle Fiamme Oro Roma, squadra attrezzata per il salto di categoria. E, da quel momento, Firenze ha iniziato a

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PAllANuOtO. Novità per Rari Nantes e Waterpolo

Un’estate con le acque “mosse”

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i prospetta un’estate particolarmente movimentata per la pallanuoto fiorentina. La Rari Nantes Florentia cambia l’allenatore. Dopo la parentesi Riccardo Tempestini, che aveva sostituito in corsa Dusan Popovic e che andrà ad allenare il Rapallo/Pro Recco femminile, arriva sulla panchina dei biancorossi Leonardo Sottani che, prima di attaccare definitivamente la calottina al chiodo, scenderà ancora una volta (o forse qualcuna in più) in vasca per centrare un grande traguardo: segnare un gol per arrivare a quota 1.000 in serie A. “Ho accettato le proposte della società e per me arriva a compimento un percorso iniziato molti anni fa, quando ho cominciato a nuotare proprio nella piscina di lungarno Ferrucci. So bene che mi attende un compito difficile – spiega Sottani – ma ho grandi motivazioni e voglia di fare. Proseguendo nella politica intrapresa dalla società, lavoreremo sui nostri giovani per farli crescere e arrivare, in uno spazio di tempo ragionevole, ad allestire una formazione competitiva, come nelle tradizioni e nelle aspettative della Rari Nantes Florentia e della città”. Sottani ha sposato un progetto lungo tre anni, che punta a riportare la Rari a lottare per lo scudetto. “Si cambia nella continuità – aggiunge il presidente Pieri – anche perché quando ritornai al timone della società, fra i tanti obiettivi, avevo quello di riportare i nostri gioielli in biancorosso. Oggi posso dire di aver quasi completato l’opera con Sottani, che prima è torna-

to con noi come giocatore, e ora come allenatore. Lo stesso abbiamo fatto con Riccardo Tempestini, con Gianni Bruschini, che dopo aver chiuso con la carriera agonistica è diventato il nostro direttore sportivo, e con Riccardo Vannini, valente tecnico delle formazioni giovanili. Sottani ha accettato il nostro programma e sovrintenderà anche l’attività giovanile, che resta il serbatoio più importante per la prima squadra”. Da decidere, ora, il mercato. Rientra Coppoli, ma quasi certamente se ne andranno i due stranieri Radu e Boris Popovic, oltre al difensore Ninfa. Anche sul fronte Menarini Fiorentina Waterpolo non mancheranno le novità. Lasciano la squadra allenata da Gianni De Magistris le due centroboa: Elisa Casanova e Medea Verde e, molto probabilmente, anche la figlia del “DeMa”, Mila. Un altro addio eccellente è quello del team manager Antonio Radogna, che lascia il sodalizio biancazzurro dopo sette anni. In arrivo dal Bologna Settonce e Tortora e, dal Nervi, Irene Parma. Molto probabile anche l’approdo in riva all’Arno di Sonia Criscuolo e Caterina D’Amico dal Rapallo. Con Karina Harache, che dovrebbe ottenere la nazionalità italiana nel giro di pochi mesi, si libererà anche un posto per una straniera. Ridotta, infine, la squalifica di Lucia Recupero (condannata per l’aggressione in allenamento a Giulia Bartolini della Ngm Firenze pallanuoto), che però potrà tornare a disposizione solo dal /Sim.Spa. 1° gennaio 2012.


sport nel comune

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sulle punte. Questa disciplina? “È poesia perché il suo fine ultimo è esprimere sentimenti con gesti”

Il primo passo di danza il 19 settembre Carlo Marrone

La Polisportiva Valle del Mugnone offre la possibilità ai bambini

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di età compresa tra gli otto e i quindici anni di studiare e scoprire i vari

a danza è poesia perché il suo fine ultimo è esprimere sentimenti, anche se attraverso una rigida tecnica. Il nostro compito è quello di far passare la parola attraverso il gesto”. Queste parole sono della più famosa ballerina italiana: Carla Fracci. Sicuramente d’accordo con la dichiarazione della ballerina è Amina Pellucci, responsabile della sezione danza della polisportiva Valle del Mugnone con la quale abbiamo scambiato qualche battuta. Amina, cosa ci può dire a riguardo della stagione appena conclusa del ‘Centro danza Fiesole’ ? Il nostro centro offre la possibilità, ai bambini di età compresa tra i 4 e i 15 anni, di conoscere e studiare la disciplina della danza classica, moderna e hip hop. Fino all’anno scorso ero sola ad occuparmi di tutte le discipline, adesso sono coadiuvata da Marina Maddii. Marina, si occupa dei corsi propedeutici seguendo il metodo RAD che prevede la preparazione alla tecnica classica mediante esercizi allegri e giocosi. Molto importante è stato l’inserimento dei corsi di hip-hop nei vostri calendari. Senza dubbio, l’inserimento di questa disciplina ha fornito una marcia in più alla scuola, dando la possibilità alle ragazze che studiano la danza classica di bilanciare il lavoro con qualcosa di più divertente e meno impegnativo dal punto di vista tecnico. Rispetto all’inizio degli anni duemila, si può dire che il ballo sia tornato di gran moda. La danza che vediamo in tv o al cinema è quella vera o soltanto una mera mercificazione? Al cinema qualcosa di carino è stato fatto, Billy

settori di questa “arte”, da quello classico al moderno e fino all’hip-hop Elliot su tutti. Per quanto riguarda la tv, il discorso è semplice: quello che si vede nel piccolo schermo non è la vera danza. Tutto qua. Molte ragazze credono di poter diventare prima ballerina con poche ore di lezione alla settimana mentre ai miei tempi ci si allenava anche sei ore al giorno. Il problema è che la società, non solo l’ambito sportivo, ha fatto dimenticare che per arrivare ad un traguardo ci vogliono i sacrifici. Anche per gestire una scuola di danza serve passione, come sei arrivata alla Polisportiva Val del Mugnone? Ho cominciato per caso, coprendo un corso di moderna lasciato vacante. Dopo un anno a Milano sono tornata e il ruolo di responsabile era libero, così il Presidente Casucci ha deciso di puntare su di me e adesso sono sei anni che mandiamo avanti questo progetto. In questi anni come si sono evolute le cose? In questo periodo ci siamo organizzati sempre meglio, tanto che nella stagione appena conclusa siamo riusciti a creare un corso presso la Parrocchia di Borgunto. Guardando i numeri delle iscrizioni non possiamo che essere felici, sei anni fa eravamo venti adesso ottantacinque. Un bel risultato, basato soprattutto sul passaparola tra i genitori. La pausa estiva è cominciata, quando riprenderanno le attività del ‘Centro danza Fiesole’? La prima lezione è fissata per il 19 settembre e chi volesse partecipare è invitato a contattarci in segreteria dal primo del mese. La danza è uno sport adatto a tutti e fa bene a qualsiasi tipo di carattere.


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“BIBLIOTECA MANCANTE A TAvARNUzzE”, LA RISPOSTA DELL’ASSESSORE Buongiorno, sig.ra daniela, ho letto con molta attenzione la sua “lettera alla redazione” apparsa sul giornale reporter di giugno circa la mancanza di una biblioteca comunale a Tavarnuzze. Intanto la ringrazio per gli apprezzamenti sulla programmazione e sulle attività della Biblioteca nonché sulla tanto battagliata e conquistata riapertura del sabato mattina, ma mi permetta delle considerazioni, che non mettono in discussione la sua richiesta, ma che credo possano chiarire alcuni aspetti fondamentali del problema. La Biblioteca Comunale di Impruneta dista da Tavarnuzze circa 5-6 chilometri, percorso molto inferiore rispetto alle lunghe distanze che devono percorrere i nostri giovani per raggiungere le lontane e caotiche biblioteche universitarie fiorentine, e ben inferiori alle distanze che si hanno in altri territori limitrofi tra la frazione e la biblioteca pubblica, penso a Greve in Chianti con Panzano e Strada in Chianti, a Bagno a ripoli con Grassina, a San Casciano con Cerbaia... Pensare di duplicare il servizio e una sede comunale con relative spese di personale, utenze e pulizie, in questo momento di difficoltà che tutti i Comuni attraversano, la ritengo una operazione non fattibile e tecnicamente non virtuosa. Per quanto riguarda un punto-lettura dislocato nella frazione, la Giunta Comunale aveva già affrontato il problema alcuni anni indietro, coinvolgendo in una fase sperimentale la scuola secondaria di primo grado di via Primo maggio e poi il circolo mCL...; esperienze che non è possibile ripetere per i ben noti problemi di riduzione della spesa pubblica e per la mancanza di personale negli enti Pubblici, non integrabile dall’attuale normativa nazionale vigente. Tra l’altro, la linea urbana ed extraurbana CAP che collega Tavarnuzze al capoluogo è sì non molto frequente, ma disponibile 7 giorni su 7. Siamo inoltre in attesa di una legge statale che dia in concessione agli enti Locali i beni demaniali, quindi la sede attuale della Pubblica Assistenza, potrebbe essere rivista in futuro prevedendovi degli spazi di pertinenza comunale, e ideare, magari, uno spazio lettura. Così come si

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Luglio 2011 potrebbe anche richiedere di prendere in considerazione all’interno del progetto generale della riorganizzazione della Piazza di Tavarnuzze, uno spazio a vocazione culturale. Spero di esserle stata utile per chiarire alcuni aspetti del problema che Lei aveva evidenziato. non mancherò di tenerla informata sugli eventuali sviluppi della situazione e la ringrazio per le sue osservazioni, che denotano interesse, passione e attenzione alle criticità del nostro Comune. ritengo che il dibattito con i cittadini sulle cose da fare sia indispensabile alla democrazia di questo Paese. Cordialmente l’Assessore alle Politiche della Formazione - Comune di Impruneta Francesca Buccioni PEDONI E CICLISTI, IL DIBATTITO CONTINUA/1 mi riferisco al botta e risposta in merito a “pedoni ciclisti e convivenza” per rimarcare un aspetto assai diffuso in molte zone della città e che è stato trascurato nell’articolo: l’arroganza crescente dei ciclisti, anche indotta dalla assoluta mancanza di controlli (oltreché, naturalmente, del senso civico e della più elementare educazione). e’ mai possibile dover stare continuamente allertati nell’uscire dal portone di casa e nel camminare sui marciapiedi per non essere travolti dalle sempre più numerose bici che sfrecciano nelle zone riservate ai pedoni, anche le più affollate?! e come reagiscono minacciosi se ti permetti di protestare! Il massimo si verifica quotidianamente in via di novoli dove le bici (ma anche le moto) circolano liberamente sui marciapiedi, malgrado che - dall’altro lato della strada - vi sia una bella pista ciclabile (che credo sia costata qualcosa), praticamente deserta. Possibile che non si faccia niente per ristabilire un po’ di decenza e di sicurezza? Massimo Cecchi PEDONI E CICLISTI, IL DIBATTITO CONTINUA/2 In riferimento alla lettera di protesta per il comportamento di moltissimi ciclisti, voglio aggiungere anche il mio disappunto per la “libertà” male espressa che permette ai ciclisti di parcheggiare sui marciapiedi, andare controsenso, senza luci, telefonando, senza regole. diventa così difficile convivere con chi cammina, è magari anziano, in carrozzina o guida un altro tipo di mezzo e rischia continuamente di investirli (ribadisco la totale mancanza di luci). Perché non riusciamo a fare transitare le bici solo sulle piste ciclabili? Qualche passo a piedi non farà male, o no?! PEDONI E CICLISTI, IL DIBATTITO CONTINUA/3 Gentile Sig. direttore, Ho osservato che molti cittadini in questi ultimi tempi si lamentano - con ragione – perché ciclisti indisciplinati transitano in modo pericoloso sul marciapiede, vorrei dire anch’io la mia, una buona dose di responsabilità ce l’ha l’amministrazione cittadina, o chi per essa, che ha avuto la cervellotica idea di far piste ciclabili sui marciapiedi cittadini, in contrasto a ciò che recita il codice della strada, che lo chiama marciapiede come indica la parola medesima, perché è riservato il transito unicamente ai pedoni che “ marciano” su di esso e non altrimenti. Specialmente nel centro cittadino e lungarno vespucci, non era necessaria la ciclabile sul marciapiede

essendo in tale zona, il traffico veicolare interdetto, quindi condizione favorevole ai ciclisti. mi chiedo, in caso di controversia che coinvolge pedone e ciclista, chi paga i danni tra questi soggetti? A mio parere, chi ha voluto la ciclabile sul marciapiedi! rimanendo in tema, si faccia un sopralluogo in via massa e limitrofe, strada un tempo bella e lineare, oggi antiestetica, rovinata da quei “ferracci orribili” che delimitano la pista ciclabile dalla strada che è così di conseguenza più stretta, spesso su detti “ferracci” ci sbatte qualche veicolo, perché dotati di scarsa segnaletica e ne consegue che sono quasi tutti piegati. Le piste poi, sono spesso impraticabili da auto che sostano a ridosso. mai una sorveglianza. Con l’occasione di ringrazia per una eventuale pubblicazione e invio cordiali saluti. Severiano Bergamo LE BICICLETTE E IL PARChEggIO IN vIA DE SANCTIS Spett. “Il reporter”, grazie per la considerazione che dimostrate per le mie lettere, che pubblicate regolarmente; spero che anche questa volta risulti interessante ciò che voglio comunicare. All’inizio di maggio ho assistito ad un intervento dei vigili urbani in via de Sanctis. Questi, con l’aiuto di due operai del Comune, hanno provveduto a sequestrare un gran numero di biciclette legate ai pali della strada, facendole trasferire su un camion che, come la macchina dei vigili, aspettava in seconda fila. vorrei fare alcune considerazioni a questo proposito: 1) la maggior parte di tali bici servono alla gente per andare al lavoro, 2) le rastrelliere sono praticamente inesistenti, 3) le poche sono piene di rottami e impraticabili per la sosta selvaggia di motorini e auto. era proprio necessario cominciare dalle bici per migliorare la qualità della vita di chi abita nella zona e deve fare i conti tutti i giorni con macchine parcheggiate in seconda fila e con gente che si attacca ai clacson per poter praticare passi carrabili o parcheggi? Sono una rompiscatole e ho domandato ai vigili quale soluzione consigliavano per poter parcheggiare le bici. risposta: “non compratele!”. Aspetto informazioni da chi di dovere. Grazie per l’attenzione. E. Ciardetti “BENE I FONTANELLI, MA A CAMPO DI MARTE?” Leggo su “il reporter” relativo al quartiere 2, pervenutomi oggi, che è in programma l’installazione di 14 nuovi fontanelli nei comuni limitrofi. Si tratta senza dubbio di notevoli iniziative; nel contempo mi viene da chiedere che fine ha fatto la promessa di alcuni mesi fa di installare un fontanello in zona Campo di marte, e più precisamente nei giardini di viale m. Fanti. Infatti non ritengo giusto che gli abitanti di un quartiere così grande debbano, chiaramente in auto, andare al fontanello dell’Anconella per avere un po’ di buona acqua. In attesa di vostre notizie cordiali saluti, Andrea Becattini LA zTL E LE CONSEgNE A DOMICILIO Spett.le redazione, devo dire che le iniziative adottate dall’Amministrazione cittadina non man-

cano di stupirmi, sia in senso negativo che in senso positivo. Appena ripresomi dalla rivoluzione della circolazione del traffico e dei mezzi pubblici, mi sono imbattuto in un’incongruenza a cui questi cambiamenti possono dar luogo. Poiché sono anziano, invalido, e abito al quarto piano di uno stabile in piena ZTL, quando vado a fare la spesa usufruisco del servizio “spesa a domicilio” messo a disposizione dalla catena di vendita di alimentari a cui mi rivolgo. Questo servizio, che è a pagamento per chi è sano e vegeto, e se lo può permettere, diventa via via un “servizio sociale”, fino a non costare niente, a seconda dell’età e del grado d’ invalidità dell’utente. ultimamente, dovuto agli orari di transito entrati in vigore nella ZTL, questo servizio a domicilio, per gli abitanti della ZTL, può essere effettuato unicamente dalle ore 19.00 alle 22.30, con il rischio di vedersi recapitare a casa le provviste proprio alle 22.30 e di dover andare a dormire poco prima della mezzanotte, dopo averle riposte. oltre ad essere discriminatorio e penalizzante, questo provvedimento non tiene conto del fatto che il centro di Firenze, soggetto a ZTL, è in gran parte abitato da anziani, e rendere loro la vita difficile per inadeguatezza dei servizi equivarrebbe ad indurli a lasciare la città, rendendo il centro di Firenze ancora meno abitato di quello che è. non mi sembra che, per migliorare la viabilità a Firenze, sia prioritario limitare la consegna degli alimentari a domicilio. Cordiali saluti Mario Capizzani ISOLOTTO, I PROBLEMI DEL gIARDINO DI vIA MASSA Salve, vivo all’Isolotto e vorrei far presente che in via massa, all’altezza dei numeri civici 47-49 dove io vivo, esiste un piccolo giardino comunale. In questo giardino non vengono mai potate le siepi di confine col condominio. oltre al problema delle siepi nel giardino si trova anche una fontana inutilizzata che oltre ad essere sporca è diventata un covo di zanzare. vorrei chiedere al Quartiere 4 di interessarsi sia alla manutenzione della fontana sia alla potatura delle siepi. Quest’ultime se non verranno potate fra poco mi impediranno l’apertura automatica del cancello condominiale ed essendo io invalida ho bisogno di aprire e chiudere il cancello agevolmente. Già due volte nel settembre dell’anno scorso mi sono rivolta al Quartiere ma tutt’oggi non ho ricevuto risposte. distinti saluti, Margherita Di Gregorio LA TRAMvIA E IL TRAFFICO A FIRENzE Gentile matteo Francini, purtroppo per vari motivi solo ora posso scrivere alla sua risposta del mese di maggio riguardo alla tramvia. Chi al referendum ha votato no alla tramvia, cioè la maggioranza (il sindaco ha governato con meno voti), è perché volevano un mezzo più ecologico e meno devastante per la città. La micrometropolitana o metropolitana, come hanno fatto a Bari città piccola come Firenze, oltre ad avere tutti i vantaggi della tramvia (i viaggiatori sarebbero stati gli stessi, che al di là delle chiacchiere chiunque la può vedere sempre vuota escluso vari momenti), aveva anche quello di collegare tutta la città, sia l’oltrarno, Campo di marte, ecc. ecc., perché passando sottoterra come l’alta velocità (e come sembra vuol fare il sin-


lettere

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invia la tua segnalazione alla nostra redazione redazione@ilreporter.it QUEI “MALEDETTI SCALINI” DI vIA IL PRATO Gentile direttore, Quei maledetti scalini!!! Sì!!! Tre scalini che per noi che abitiamo in via il Prato 18 servono ad arrivare al portone del palazzo, purtroppo per molti sono un ottimo posto per sedersi a bere e mangiare. Troppo spesso quando torno a casa o esco devo chiedere il permesso e farli alzare e qualche volta mi devo anche arrabbiare, perché o fanno finta di non capire o sono talmente ubriachi che non capiscono. La mattina quando esco devo togliere bottiglie, cartacce, bucce di semi di zucca, cicche e spesso devo lavarli perché pieni di macchie untuose. Purtroppo, avendo a che fare con persone completamente ubriache, non posso prevedere quale possa essere la loro reazione ma essendo una situazione che si ripete continuamente non sempre riesco a controllarmi, per fortuna fino ad oggi è andata bene. ora domando cosa devo fare per risolvere il problema? Chiamare la Polizia municipale? e’ stato fatto ma arrivano mandano via gli intrusi e dopo un’ora siamo daccapo, anzi una volta una gentile vigilessa è andata, perfino, a prendere dell’acqua e ha pulito gli scalini, ma non posso certamente chiamarli tre, quattro, cinque volte al giorno. oppure devo sperare nella pioggia che bagna gli scalini? noi lo facciamo spesso ma purtroppo il caldo li asciuga rapidamente. vorrei fare una proposta, mettere delle panchine nelle aiuole della rotonda Barbetti per far accomodare tutti quei “signori” e poi vorrei chiedere a chi amministra la nostra città – come è possibile che in questo angolo della città (via Palazzuolo – via il Prato) ci sia un tale concentramento di rivendite di alcolici mimetizzati da negozi etnici o bar? – nel raggio di venti metri ce ne sono di tutti i tipi. Sig. Sindaco so che è molto occupato a creare il “salotto buono” della città ma non Si dimentichi dell’altra parte altrimenti si rischia di fare come la ZTL, dove ci sono le porte elettroniche viene rispettata ma dove non ci sono nessuno la rispetta e nessuno la fa rispettare. da via maso Finiguerra a Porta al Prato tutti quei cartelli della ZTL servono solo a deturpare le facciate dei palazzi, non certo a fermare il traffico. Finiremo per aver un centro storico di serie “A” e uno di serie “B”? La ringrazio per la cortese attenzione e Le invio i miei più Cordiali Saluti. Sergio

Caro Sergio, proprio nei giorni scorsi, sul nostro sito www.ilreporter.it abbiamo affrontato più volte la questione della vivibilità e della sicurezza nella zona di via Palazzuolo. E lo abbiamo fatto dopo che, in seguito a una rissa scoppiata fuori da un bar una domenica di giugno, un abitante della zona aveva preso carta e penna e descritto al sindaco Renzi – oltre che alla stampa locale – quanto fosse diventato difficile e spiacevole vivere in una strada in cui certi episodi si ripetono troppo spesso. “Siamo sconvolti e meditiamo seriamente di lasciare questo posto dove non si può più vivere, nemmeno in un tranquillo pomeriggio di domenica”, recitava uno dei passaggi più amari della missiva indirizzata al primo cittadino. Nel numero de Il Reporter di maggio scorso avevamo invece pubblicato la lettera di una residente “storica” di via Palazzuolo (nel senso che ci abita da sessant’anni, come da lei stessa spiegato), la quale sosteneva che “la strada ha proprio bisogno di questo: di fiorentini e italiani coraggiosi che, magari appoggiati da seri e concreti provvedimenti delle pubbliche istituzioni, decidono di tornare a vivere qui”. Ora la sua lettera. In cui esprime tutto il suo (comprensibilissimo) disagio per la situazione che lei e gli altri abitanti di quel condominio siete costretti ad affrontare ogni giorno. Situazione – quella degli scalini che lei definisce “maledetti”, e che anche in questo caso si trovano proprio a due passi da via Palazzuolo - ben conosciuta da chi frequenta la zona. E in effetti non capita di rado – anzi – di vedere persone lì sedute a “banchettare” in molte ore del giorno e della notte. E il problema, come la sua lettera riesce a spiegare molto bene, riguarda vari aspetti, che vanno dalla sicurezza al degrado e alla sporcizia, fino al fastidio che (seppur pochi, ma questo non ha alcuna importanza) abitanti sanno già di dover affrontare ogni volta che escono o tornano a casa. E questo non è un disagio di poco conto, soprattutto se va ad aggiungersi ai tanti altri problemi che quella zona già presenta. La risposta ai quali, ovviamente, non dovrebbe certo essere quella di andare a vivere da altre parti, reazione però (purtroppo) comprensibile in assenza della sensazione di un interesse reale a migliorare le cose. Riguardo alla sua proposta di installare alcune panchine nella vicina rotonda, questo potrebbe forse riuscire a far spostare di qualche metro alcune delle persone che solitamente occupano gli scalini del suo condominio, ma non penso che - da sola - questa sia un’operazione in grado di risolvere il problema. Che è più ampio, così come più ampie, articolate e incisive devono essere le risposte. Ritengo invece molto importante il suo invito al sindaco, e in generale a tutta l’amministrazione, di non dimenticarsi di alcuna parte della città, a partire da quelle alle prese con i maggiori problemi. Ed è (anche) per questo che pubblichiamo con piacere la sua lettera. Matteo Francini daco renzi, interrare la tramvia per attraversare il centro) e non dovendo seguire il percorso delle strade quindi seguire delle direttrici, la facevi passare dove volevi

anche in piazza duomo, magari lì (penso io) ad una velocità un po’ ridotta. Aveva il vantaggio di inquinare meno, perché i fili dell’alimentazione passavano sottoterra,

così come il rumore acustico, basta andare nel piazzale v. veneto per sentire lo sferragliamento, gli utenti aspetterebbero riparati dalle intemperie, perché quelle piccole tettoie non riparano a sufficienza non rimarrebbe bloccata dalla neve come è successo ad un punto della giornata nel dicembre scorso. Il presidente della regione ha multato le ferrovie perché gli scambi non erano riscaldati, la tramvia che era in servizio da meno di un anno quindi di ultima generazione, c’erano persone al capolinea della stazione che a mano manovravano gli scambi perché erano gelati: “vede - gli dissi - se avevano fatto la metropolitana, non dovevate far così”. “Sì così ci volevano vent’anni”, mi risponde. “Ha ragione se per fare la prima linea ce ne avete messi dieci”. Tutti sappiamo che le strade di Firenze non sono le strade delle capitali europee o di roma, milano, basta che succeda un incidente o venga interrotta una strada per vari motivi (vuoi per incidenti, rottura di tubi, ecc) che si blocca tutta la città. Poi il vantaggio che se i pendolari seguitassero ad adoperare l’auto, le strade e le piazze sarebbero rimaste le stesse, non peggiorando la situazione come è successo, basta andare anche in via Alamanni per vedere che la situazione è peggiorata, anzi a volte ho visto la tramvia bloccata per via del traffico che prima non c’era. Purtroppo a Firenze vengono scelte le cose peggiori, vedi il Palazzo di giustizia, le persone a cui piace le posso contare su due mani sapendo che di sicuro non sono di più, che ha distrutto uno dei panorami fra i più belli del mondo, non si poteva fare più piccolo? o in un altro posto dove non si vedeva? Io non posso più andare al piazzale michelangelo perché mi viene la depressione nel vedere le guglie di questo palazzo su orsanmichele, dunque ne ho avuto anche un danno biologico oltre che economico che serve per mantenere questo gigante. La pensilina (fortunatamente ora abbattuta), le pietre di piazza Signoria, ecc. Purtroppo si vive in una dittatura mascherata da democrazia, infatti la nostra democrazia finisce con il voto, perché fra le varie leggi fatte apposta, la burocrazia, ecc. si fa il volere del potere e non del cittadino. Cordialmente INCISA, “vIA COSTERELLA? È UN’AUTOSTRADA” via Costerella ad Incisa val d’Arno dovrà essere riclassificata, mi spiego meglio, non è come dovrebbe essere una strada comunale in zona residenziale, bensì una autostrada con una salita del 14%, dove transitano oltre che le auto grossi autocarri a pieno carico. Lascio pensare le emissioni di carburante che questi mezzi rilasciano sulle nostre abitazioni e giardini. Quando poi la percorrono in senso discendente i muri delle abitazioni tremano. Le auto invece sfrecciano a folle velocità, i conducenti sono convinti che con l’Abs l’eventuale ostacolo si possa evitare. risultati, fino ad oggi, investimento con decesso di numerosi gatti e cani. L’asfalto è un percorso di guerra, tombini divelti, buche profonde oltre venti centimetri, grate di acqua pluviale divelte e rumorose con il passaggio dei veicoli. oggi abbiamo raggiunto il top: un autotreno, quindi con rimorchio, è rimasto incastrato nella parte più stretta, traffico bloccato e deviato per circa due ore. Come cittadini residenti abbiamo avvertito tutti a voce e per scritto. nulla è cambiato. Ah, dimenticavo: sulla

strada vige segnaletica di divieto di transito ai veicoli superiori a 25 q. Se potete darci una mano ve ne saremo molto grati. Scrive per i residenti della nuova bretella autostradale Paolo Passerini “LA PRIMA vOLTA DI UN’ORChIDEA NEL MIO gIARDINO”

Gentile redazione, innanzitutto vorrei farvi tanti complimenti per il vs. giornale... è un piacere leggere informazioni utili e piacevoli (e non)... senza le beghe della politica. mi ha fatto particolarmente piacere leggere l’articolo sulle orchidee, perché quest’anno per la prima volta nel mio giardino é spuntata la orchis purpurea... una vera sorpresa. e non abito alle Caldine ma a Compiobbi. Cordiali saluti Uli Winkler

vIA vOLTERRANA E L’INTERRUzIONE PER FRANA Spett.le redazione sono un cittadino residente al Galluzzo che per motivi di lavoro percorre almeno quattro volte al giorno via volterrana, rischiando incidenti stradali innumerevoli volte. da oltre due anni e mezzo è presente una interruzione per frana del ciglio stradale con relativo posizionamento di transenne a protezione del tratto cedevole che comporta un restringimento della carreggiata. Si sottolinea che la strada di cui parliamo è una delle vie di comunicazione sia con la zona di San Casciano che Scandicci ad elevata densità di traffico non soltanto automobilistico, ma anche pesante. Il tratto interessato dai dissesti, chilometro 2, rientra nel territorio comunale di Firenze. nonostante numerose segnalazioni del pericolo inoltrate all’ufficio Tecnico del Comune di Firenze, il quale ha sempre risposto che non poteva essere effettuato un intervento per mancanza di fondi, ed altre comunicazioni scritte presso il distaccamento dei vigili urbani al Galluzzo, i quali hanno confermato che il tratto di strada è di competenza comunale, ad oggi non è stato preso alcun provvedimento. mi chiedo quando mi verrà data una risposta ai quesiti inoltrati e soprattutto quando verrà effettuato un intervento di ripristino vista l’elevata pericolosità del tratto stradale in questione. vi prego di voler sostenere questa mia segnalazione con un vostro intervento. Con i migliori saluti Lettera firmata


segnalazioni a redazione@ilreporter.it

Concerti giovanni Allevi 12 luglio

teatro Romano - Fiesole

Si intitola “Alien World Tour” la tournee del cantante marchigiano che il 12 luglio fa tappa a Fiesole. Il compositore e pianista eseguirà, oltre ai suoi più grandi successi, i brani di “Alien”, ultimo disco di inediti di pianoforte solo (Bizart/Sony Music) uscito lo scorso 28 settembre e attualmente i vertici delle classifiche di vendita. La carriera artistica di Giovanni Allevi è costellata da successi di pubblico e discografici (con oltre 500.000 copie vendute dal 2005 a oggi). Dopo i due dischi di pianoforte solo “No concept” (2005 - disco d’oro e disco di platino), con cui Giovanni Allevi si è fatto conoscere al grande pubblico ,e “Joy” (2006), tre volte disco di platino, il pianista e compositore marchigiano ha pubblicato l’album registrato con orchestra sinfonica “Evolution” (2008 - disco d’oro e disco di platino). Franco Battiato 18 luglio

Prato - Piazza duomo Dopo la partecipazione al Festival di Sanremo Battiato sta girando l’Italia con il nuovo tour intitolato, come la storica canzone del 1980, “Up Patriots to arms”.

goran Bregovic 20 luglio

Marina di Pietrasanta Con le radici nei Balcani, di cui è originario, e la mente nel XXI secolo, le composizioni di Goran Bregovic mescolano le sonorità di una fanfara tzigana, le polifonie tradizionali bulgare, una chitarra elettrica e percussioni tradizionali con delle accentuazioni rock, dando vita ad una musica che ci sembra istintivamente di riconoscere e alla quale il nostro corpo difficilmente sa resistere. danilo Rea 26 luglio

Anfiteatro del museo Pecci - Prato Danilo Rea, uno dei più apprezzati pianisti in ambito jazz (e non solo) propone il suo tributo alla carriera di un grande della musica italiana, Fabrizio De André. Il suo personale omaggio al Faber è iniziato discograficamente con un album interamente dedicato al cantautore genovese scomparso nel 1999. Dal vivo presenta un concerto per pianoforte solo, durante il quale vengono proposti tutti i brani scelti per questa nuova avventura discografica (coincide con il passaggio di Rea alla prestigiosa etichetta tedesca Act): da “Bocca di Rosa” a “Caro Amore”, dal trattamento free jazz di “Girotondo” fino alla malinconia de “La Canzone di Marinella”.

dell’Anno Italia – Russia. Altri oggetti del XII – XIII secolo in mostra provengono dalla Cattedrale dell’Annunciazione del Cremlino, cui appartiene il prezioso corredo dell’icona nota come la ‘Madonna Bogoljubskaja’ e una straordinaria collezione di gemme bizantine, giunte a Mosca grazie ai rapporti, stretti e costanti, con Costantinopoli, considerandosi la corte di Mosca legittima erede dell’Impero bizantino. lorenzo Bartolini: scultore del bello naturale Fino al 6 novembre

Vasari, gli uffizi e il duca Fino al 30 ottobre

galleria degli uffizi

galleria dell’Accademia L‘esposizione, prendendo spunto dallo straordinario nucleo di modelli in gesso custoditi nella suggestiva Gipsoteca della Galleria dell’Accademia, farà finalmente emergere l’altissimo livello qualitativo della sua produzione e ne metterà in luce la ricchezza degli interessi artistici, che spaziano sui grandi temi portanti della sensibilità ottocentesca, quali il sentimento, la memoria, i valori etici e civili. l’acqua, la pietra, il fuoco. Bartolomeo Ammannati scultore Fino al 18 settembre

Museo del Bargello

Mostre Il tesoro del Cremlino Fino all’11 settembre

Museo degli argenti Palazzo Pitti Una ricca selezione del tesoro russo viene presentata al Museo degli Argenti in occasione delle celebrazioni

in Palazzo Vecchio (e perciò detta “di Sala Grande”), composta di sei grandi statue. Tra le opere esposte (quaranta), anche l’Ercole e Anteo dalla fontana del giardino di Castello, oltre a bronzi, marmi, disegni, progetti provenienti da musei italiani e stranieri. In mostra anche il ritratto di Laura Battiferri, moglie di Ammannati, capolavoro del Bronzino.

In mostra la ricostruzione, nel cortile del Bargello, della fontana marmorea progettata per il Salone dei Cinquecento

Una mostra che celebra, nel quinto centenario della nascita di Giorgio Vasari (1511-1574), la fondazione degli Uffizi (1559-1560): più che un edificio, un sistema architettonico a scala urbana, risultato di una stretta collaborazione tra il Duca, Cosimo I de’ Medici, e Vasari, il suo artista prediletto. Il complesso edilizio sorge nel cuore della città dove, rispecchiando la politica assolutistica e accentratrice di Cosimo I, accorpa le istituzioni amministrative di governo, le cosiddette Magistrature o Arti, sottomettendole, logisticamente e simbolicamente, al dominio diretto del giovane Duca. A memoria di questa destinazione originaria resta la denominazione di Uffizi, cioè Uffici.

L’INIZIAtIVA

Due giorni di eventi per aiutare il Giappone L

a limonaia di Villa Strozzi apre le sue porte al sol levante per un’edizione speciale del festival Giapponese, in programma il 31 luglio e il primo agosto in uno degli spazi verdi più belli della città, un’edizione che avrà come fine ultimo quello di raccogliere fondi per il Paese colpito dal terremoto e dallo tsunami nel marzo di quest’anno. Torneranno per questa speciale edizione “Pro Giappone” il gruppo di suonatori di tamburi giapponesi che nel 2005 partecipò ai festeggiamenti del 40° Anniversario del gemellaggio tra Firenze e Kyoto con uno spettacolo commovente e toccante: i Wadaiko Shien, gruppo di taiko dell’Università Zoukei Geijutsu di Kyoto. Due serate in cui sentiremo vibrare nel Parco del Boschetto i

toccanti suoni dei taiko che sono considerati gli strumenti che esprimono attraverso il proprio suono il cuore dei nostri più profondi sentimenti, una vera e sincera voce che parla alle divinità del cielo. A fare da corollario agli spettacoli, una serie di stend che proporranno ai visitatori prodotti tipici e oggettistica made in Japan, riservata a tutti gli appassionati di cultura orientale. Per i più piccini, verrà realizzata anche una piccola area dedicata al gioco, mentre gli adulti potranno unirsi al divertente progetto “In kimono per il Giappone” facendosi fotografare con addosso l’abito tradizionale. Danza, canzoni, musica e tante curiosità, per una due giorni all’insegna della solidarietà e degli /C.G. scambi culturali.

Spettacoli giorgio Panariello 19 luglio

Prato - Piazza duomo Giorgio torna a casa, portando a Prato nella piazza del Duomo il suo fortunato spettacolo “Panariello non esiste” (nove sold out a Firenze lo scorso inverno). Uno show che ha rappresentato un momento importante per la carriera di un artista che non ha mai smesso di essere amato, passando dalla TV al cinema, dal palcoscenico alla radio, con la sicurezza e la leggerezza che solo il talento può concedere. Lo spettacolo “Panariello non esiste” è un divertito sguardo sull’attualità, con ampio spazio all’improvvisazione, ma non mancheranno i cavalli di battaglia, i celebri personaggi che diventano una voce satirica che scuote dalle risate la società italiana. elio in gian Burrasca 1 agosto

Marina di Pietrasanta “Elio è il Gian Burrasca del nuovo millennio!” così Lina Wermuller, che firma di questa nuova produzione di Parmaconcerti il testo e la regia (e fu anche la sceneggiatrice e la regista del celeberrimo sceneggiato televisivo della metà degli anni ’60) definisce l’eclettico ed istrionico Stefano Belisari (in arte Elio). Sarà proprio lui, infatti, che vestirà i panni dello scatenato Giannino Stoppani (alias Gian Burrasca), per raccontare i momenti salienti del romanzo di Vamba (1907), oltre ad interpretare le indimenticabili canzoni di Nino Rota, di cui proprio nel 2011 ricorre il centenario della nascita, accompagnato da uno straordinario quintetto di musicisti “in scena” (clarinetto, fisarmonica, chitarra, contrabbasso e percussioni).

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VALDISIEVE 4 KM DA ROSANO , collinare e panoramica, antica colonica in pietra, libera su 4 lati, ottime condizioni; composta da : cucina, sala pranzo con camino, salone con camino, 3 camere, 3 bagni, taverna con angolo cottura,( possibilità 4a camera), giardino, terreno con ulivi e piscina.possibilità di acquisto di depandance già civile abitazione ☎335 7678437 - 331 8532086 FIRENZE SUD direzione Rosano, porzione di colonica su tre livelli e libera su tre lati, composta da sala con camino, cucina abitabile, 3 camere, 3 servizi oltre taverna, garage, giardino e terreno. € 590.000,00 trattabili ☎335 7678437 - 331 8532086 MONTEBONELLO RUFINA Pontassieve (a 800 metri) strada bianca libera 3 lati colonica 150 mq tre ettari di terreno € 310.000 trattabili Ag. Marco Ristori U.T.I. dal 1946 Cell. 338 6136167 ☎055 6812285 - 055 6800250

VALDARNO FRA FIGLINE E SAN GIOVANNI in bellissima villa ristrutturata, con parco con piante secolari, appartamento su due livelli: cucinotto, grande soggiorno-pranzo, camera e bagno al primolivello, sopra (in suggestiva colombaia) camera con bagno. Ottime rifiniture in stile toscano. Vendita diretta senza mediazione. Pronta-consegna. Possibilità-garage. Rif. H1 € 248.000 trattabili ☎055 9121200 - 348 2904195 REGGELLO CANCELLI in villa antica, a piano terreno 140 mq complessivi di fondi finestrati da ristrutturare oltre ampio loggiato e circa 1000 mq di terreno. Oggetto unico ed esclusivo, da amatori. Richiesta € 170.000 ☎377 2682317

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