Il Giornale del tuo Quartiere 1191141
Quartiere 1, Quartiere 2, Quartiere 3
Agosto 2011
Periodico d’informazione locale. Anno V n.64 del 1 agosto 2011. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10
PRIMO PIANO
itinerari
Estate sì, ma in reparto Andrea Muzzi*
I tutti al fresco Le colline e certi angoli di Toscana: ecco i “rimedi” per chi vuole fuggire dall’afa cittadina PAG.8
turisti tassati, per ora Il Tar boccia il ricorso sull’imposta di soggiorno. Ma gli albergatori non demordono PAG.14
Sport
Agosto in città, “guida” per chi resta PAG.9
Centro a piedi, novità in vista
giovani
di Carpini - Squarcialupi
P IL “PATTO” GIGLIATO La Fiorentina prova a ripartire e punta tutto su un ingrediente: il cuore (viola) PAG.24
aria di grande basket Con la Lega 3, Firenze vuole tornare ai fasti del passato. Scommettendo sui giovani PAG.26
ian piano Firenze si sta abituando a farci i conti, con la pedonalizzazione dell’area di piazza Pitti. Ci sono però alcune zone critiche, quelle in cui la rivoluzione si è fatta sentire di più. È il caso di borgo San Jacopo, dove a pochi giorni dall’entrata in vigore del provvedimento si sono creati rallentamenti, e dell’asse piazza della Passera-via dello Sprone, “presa d’assalto dalle macchine”, denunciano commercianti
e residenti. Sui viali, invece, pare filare (più o meno) tutto liscio, e anche la polizia municipale rassicura gli automobilisti. E intanto si lavora al prossimo capitolo della saga del “tutti a piedi”, che dovrebbe interessare l’area di piazza San Firenze quando il tribunale cambierà sede e verrà trasferito a Novoli. Esclusa, invece, la pedonalizzazione di Santa Croce, della quale all’inizio PAGG.18-19 si vociferava.
Il “baby” Erasmus fa scuola anche qui PAG.11
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vacanze
n questo numero avrei voluto parlare di Firenze d’estate, purtroppo però una macchina mi ha investito e sono finito in ospedale. Durante gli incidenti capita di incontrare tipi bizzarri: nel paese dei miei genitori, in Maremma, un uomo è salito ubriaco fradicio sull’ape. Dopo aver fatto miracolosamente cinque curve è sbandato e finito in un burrone. Le forze dell’ordine sono subito intervenute, preoccupate hanno aperto la porta dell’ape e hanno chiesto al guidatore “Tutto bene?”, e lui “Chiudi, fa freddo!”. Perciò in questo articolo vi racconterò l’estate in un ospedale. In ospedale dell’estate nemmeno te ne accorgi perché lì il tempo è costantemente sospeso. Contano solo due giorni: quello di entrata e soprattutto quello di uscita. In ospedale fai cose difficilissime, come la pipì nel pappagallo. Per un uomo sano già è difficile fare la pipì dentro la tazza del water, immaginatevi come dev’essere difficile farla dentro il pappagallo e per di più da malati! Serve la mira di un cecchino! Negli ospedali i letti sono dotati di telecomando. Il letto lo puoi mettere in qualunque posizione, alto, basso, piegato: tutte le posizioni che vuoi, tranne quella giusta! La notte, poi, in reparto si verificano fenomeni strani. Ci sono gli zombie: pazienti appena operati che ciabattano per il corridoio, trascinandosi dietro il treppiedi con la flebo. Fa impressione: sembra di essere dentro “Thriller”, il video di Michael Jackson. Infine, scherzi a parte, è bello poter ringraziare gli infermieri e gli ortopedici che sanno fare bene il loro lavoro. Vi voglio bene! *Comico
LAVORA QUANTO VUOI... AL TUO BIMBO PENSIAMO NOI
I libri da leggere sotto l’ombrellone PAG.22
Edizione del Quartiere 1, 2, 3 • 94.940 copie distribuite da
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Agosto 2011
Centro Storico • Porta Romana • San Jacopino
QUARTIERE 1. La strada torna a far parlare di sé dopo l’ultima rissa. “Qui diversi problemi”
Via Palazzuolo, l’appello degli abitanti La proposta all’amministrazione: “Noi possiamo essere gli occhi e le orecchie delle istituzioni sul territorio”. E agli altri residenti: “Serve la partecipazione di tutti” Ivo Gagliardi
L’
ultimo episodio (grave) ha lasciato il segno. Via Palazzuolo, domenica 12 giugno, tardo pomeriggio. In strada, all’altezza dell’incrocio con via Santa Lucia e via degli Orti Oricellari, scoppia una rissa, intervengono carabinieri, polizia e polizia municipale, la gente scende in strada, il traffico è bloccato. I residenti (come tutte le volte che succede qualcosa lungo la strada, “richiamati” dalle grida di turno) si affacciano alle finestre, parlano tra loro, si sfogano. “Per noi che abitiamo qui non c’è neanche bisogno di andare al cinema, lo spettacolo ce l’abbiamo già sotto casa”, commenta amaro qualcuno. Gli episodi di questo genere (risse, schiamazzi, tensioni) nella zona in effetti non mancano. Ma quello del 12 giugno, sentendo i residenti, è stato qualcosa di ancora più grave. Forse perché accaduto di domenica, forse perché di pomeriggio (solitamente lo “spettacolo” va in scena di notte). Tant’è che Lorenzo, abitante della zona, ha preso carta e penna e scritto al sindaco in persona. “Io e mia moglie siamo sconvolti e meditiamo seriamente di lasciare questo posto dove non si può più vivere, nemmeno in un tranquillo pomeriggio di domenica”. Da allora sono passati circa due mesi: la situazione è cambiata o tutto è rimasto come prima? È sempre Lorenzo a fare il punto della situazione. “Dopo ogni episodio del genere (e ce ne sono stati numerosi), le acque si calmano magicamente da sole, come per incanto – racconta - una serie di loschi figuri per un po’ non si vedono più, salvo ricomparire a tempo debito. Questa volta, se non altro, rappresentanti della politica cittadina e delle forze dell’ordine sono venuti a incontrare noi abitanti, e sembra che i controlli si siano intensificati”. Ma il sindaco ha risposto alla sua lettera? “No, non mi ha risposto, a differenza di qualche tempo prima, quando avevo segnalato altri disagi e mi aveva brevemente chiesto di tenerlo informato sugli sviluppi. Cosa che ho puntualmente fatto”. Continuate a considerare l’ipotesi di andarvene? “Con la morte nel cuore – spiega Lorenzo - perché siamo legatissimi a questa zona, ma non è la prima volta che meditiamo di andare via. Sono diverse le situazioni di illegalità che rendono la zona pro-
la rissa avvenuta in via
Palazzuolo
lo scorso giugno
blematica, ma non sono infinite e non appaiono irrisolvibili, al contrario. Solo che non si vede la concreta volontà politica di risolverle affrontandole ‘di petto’. Ecco, ci sentiamo continuamente abbandonati dalle istituzioni, allora sale la rabbia e ci viene voglia di lasciare, di andare via”. Ma avete, voi residenti, una proposta da lanciare alle istituzioni per risolvere la situazione? “Noi ci troviamo spesso in prima linea rispetto a queste situazioni problematiche. Cose che noi segnaliamo da tanto tempo (senza però troppe risposte). Noi possiamo essere gli occhi e le orecchie delle
istituzioni sul territorio. La mia proposta quindi è che le istituzioni stesse approfittino del nostro ‘controllo sul territorio’, si avvalgano delle nostre esperienze quotidiane, e insieme a noi cerchino di risolvere almeno le criticità più evidenti. Insomma, che non ci vivano come avversatori o rompiscatole (in tipico stile fiorentino), ma lottino al nostro fianco per restituire la dignità di patrimonio dell’Unesco a questo pezzi di centro di Firenze”. Cosa vorrebbe dire ai suoi “vicini di casa”? “Partecipazione. Ecco quello che mi senti di chiedere a tutti i residenti della zona, fioren-
tini, italiani, stranieri senza distinzione. Troppo spesso alle riunioni del Comitato e alle iniziative sul campo siamo un po’ pochi rispetto alla vera popolazione residente che sicuramente condivide le nostre istanze. Insieme viviamo il quartiere e insieme ci spetta di migliorarlo, ognuno con quel poco che si sente di investire per la propria qualità della vita. Partecipazione”.
guarda le foto su
LA NOVITÀ Orti sociali anche per i nuclei con figli e gli istituti. E presto potrebbero nascerne altri
“Ritorno alla terra” per famiglie e scuole del centro
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li orti sociali si aprono alle famiglie (e alle scuole). È questa, nel quartiere 1, la novità che riguarda gli appezzamenti di terreno dati in concessione ai cittadini, appezzamenti che – come sottolinea il nome del progetto – hanno prima di tutto una funzione sociale. Ma se fino a poco tempo fa a farne richiesta potevano essere solo gli over 65 e le associazioni attive nel mondo della “marginalità” (come quelle che si occupano di disabilità fisiche o psichiche), ora le cose sono cambiate: possono partecipare al bando anche le famiglie con figli minorenni e le scuole di ogni ordine e grado, purché residenti (le prime) o ubicate (le seconde) nel quartiere. Nel bando scaduto lo
Questa edizione de Il Reporter raggiunge 94.940 famiglie nei quartieri 1, 2, 3 di Firenze.
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scorso maggio erano quattro gli orti destinati alle famiglie, tutti assegnati, mentre nessuna scuola ha fatto richiesta per l’appezzamento che era stato loro riservato. “Abbiamo ripreso in mano questo progetto da circa sei mesi, dopo la riorganizzazione della macchina comunale, e come Quartiere ora abbiamo intenzione di investirci – spiega Andrea Abbassi, presidente della commissione servizi sociali del Q1 – e soprattutto di fare in modo che gli orti rispondano alla prima necessità per cui sono stati creati: non tanto il raccolto, quanto favorire la socialità tra gli anziani, oltre a diffondere la cultura agricola nelle giovani coppie”. Soprattutto nelle coppie che vivono nel centro di Firenze, quindi
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lontane (anche “fisicamente”) dalla campagna. Già, ma dove sono gli orti sociali del Q1? In realtà non si trovano nel territorio della circoscrizione, ma in via Jahier, tra via Bolognese e via Faentina. Ce ne sono 46, “ma l’idea è quella di espandersi ancora in quella zona – continua Abbassi – oltre a sondare la possibilità di ricavarne altri tra l’ippodromo e il Fosso Macinante”. Perché, anche nel Q1, gli orti fanno registrare il tutto esaurito: attualmente sono tutti assegnati, con sei anziani in lista d’attesa. Al momento non sono previsti nuovi bandi, ma presto dovrebbe essere rivisto il regolamento comunale sul progetto e, quindi, le /I.G. “selezioni” potrebbero essere riaperte.
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Campo di Marte • Cure • Coverciano
quartiere 2. Lo stabile occupato a due passi da Villa il Ventaglio in cattive condizioni igieniche
La falda inquinata attende una svolta HAPPY END. La circoscrizione che si rifà il look
Piazza Nobili e altre battaglie (vinte) E
il cortile dell’ex
Bice Cammeo
Abitato abusivamente da quasi trent’anni, l’ex Bice Cammeo rappresenta oggi un pericolo per la salute. Anche di chi ci sta intorno. Abbandonato il progetto di autorecupero, Comune e Asl hanno trovato un accordo. Almeno per la bonifica Francesca Puliti
A
un passo dal giardino del Ventaglio, con il suo laghetto e le sue anatre, c’è un’occupazione abusiva, perdurante e silenziosa, che sta minando la falda acquifera sotterranea. È quella dell’ex Istituto Bice Cammeo, in via Aldini, praticamente accanto all’ingresso del parco. Un palazzo seminascosto dalle fronde e dall’alto cancello, che a ben pochi è dato di oltrepassare. O meglio, non così pochi: sono una ventina, infatti, le famiglie che ci vivono, con tanto di nome sul campanello. Un’occupazione “storica”, sostenuta dal Movimento di lotta per la casa, che va avanti da decenni. Dallo stesso tempo – quasi 30 anni – la Asl e il Comune di Firenze sono consapevoli dei rischi. Lo provano alcuni documenti della stessa Azienda sanitaria, datati 1982: già allora si rilevavano le scarse, per non dire pessime, condizioni igienico-sanitarie dello stabile. Lo scantinato è perennemente allagato, un acquitrinio alto una ventina di centimetri da terra che non si abbassa mai di livello. Colpa del sistema fognario non a norma, che ha determinato e determina tuttora allagamenti e formazione di colonie batteriche nocive. Che vanno a finire direttamente nella falda. Ad aggravare il quadro ci pensa una cisterna di gasolio interrata nel giardino, da anni “sforacchiata” in più punti. Tant’è che recenti analisi effettuate sull’acqua della falda hanno rilevato un forte inquinamento da gasolio. Gli stessi sopralluoghi hanno messo in evidenza la presenza di amianto nella copertura del tetto. Insomma, una bomba a orologeria pronta a esplodere in mezzo a un lembo di quartiere densamente abitato. Ma adesso si intravede uno spiraglio. I primi a mobilitarsi sono stati proprio i residenti: un paio di famiglie confinanti con la Bice Cammeo si sono rivolte a un legale e hanno intentato una causa contro la legittima proprietà dello stabile (la Asl) affinché intervenisse con una bonifica di urgenza. Il primo grado però non
è andato a finire granché bene: il giudice ha dato loro ragione, ma gli ha anche imposto di anticipare i costi della suddetta bonifica. Nel mentre, Palazzo Vecchio e Asl hanno inserito lo stabile in un più ampio gioco di risico tra immobili da dare e da avere, allungando i tempi. L’accordo è stato raggiunto solo il mese scorso, dopo che si era vociferato anche di un progetto di autorecupero da parte degli occupanti. L’intesa firmata da Renzi e Marrone prevede bonifica e messa in sicurezza immediata dell’immobile a carico della Asl. L’operazione dovrebbe costare circa 74mila euro, complessivi del rifacimento della facciata, della rete fognaria e della rimozione della cisterna. In cambio, il Comune di Firenze provvederà ad agevolare l’iter burocratico. Che si prevede comunque piuttosto lungo: ci sarà da fare un progetto, poi un bando, poi una gara. E da trovare il modo di far entrare il personale
I sopralluoghi hanno messo in evidenza la presenza di amianto nel tetto e di gasolio nel terreno della ditta scelta entro i confini della Bice Cammeo. “L’ultimo tentativo di sgombero risale allo scorso maggio – racconta il consigliere di quartiere Stefano Baldassari (Pdl) – ma gli occupanti hanno impedito alle forze dell’ordine di entrare”. Una situazione che si è ripetuta più e più volte nel corso degli ultimi 6-7 anni. “Sembra che dietro queste operazioni – continua Baldassari – più di facciata che altro, non ci sia una vera volontà politica”. Insomma, il futuro della Bice Cammeo non è ancora scritto e anche la stessa operazione bonifica potrebbe essere a rischio boicottaggio. Con buona pace della falda.
piazza Nobili venne liberata, una volta per tutte. Sparito il benzinaio, dopo anni di battaglie da parte dei residenti (anche attraverso le pagine di questo giornale), l’area che ospitava il distributore è in via di bonifica. Le cisterne sotterranee, che continuavano a emanare fastidiosi effluvi, sono state rimosse. Sul futuro assetto della piazza, però, c’è ancora un punto interrogativo. “Per il momento l’area che ospitava l’impianto è stata riasfaltata – spiega Gianluca Paolucci, presidente del Quartiere 2 – ma in seguito ci auguriamo che l’intera piazza sia interessata da una più complessiva riorganizzazione”. Di progetti concreti ancora non ce ne sono, anche se la riqualificazione è nell’aria da anni. In passato si è parlato di una rotonda per gestire meglio l’incrocio, di panchine, di riassetto dei posti auto. Ma, al momento, le casse del Comune piangono. “Non è escluso che possa bastare anche una manutenzione ordinaria per mettere in ordine la piazza”, ipotizza Paolucci. Per ora, comunque, c’è da aspettare. Intanto, è giunta a buon fine anche un’altra battaglia del quartiere: quella per l’asfaltatura della strada sterrata che collega via del Mezzetta all’ex manicomio di San Salvi. “Finalmente qualcosa si muove – dichiara il consigliere comunale Emanuele Roselli (Pdl), che ha seguito la questione fin dall’anno scorso – e la strada diventerà de-
gna di questo nome”. L’asfaltatura è prevista a breve, in modo da rendere più agevole il tratto che già molti percorrono come alternativa per arrivare a San Salvi. E che era diventato un vero e proprio percorso a ostacoli negli ultimi mesi, disseminato di buche, rattoppi e materiale di cantiere. L’intervento “avrà sicuramente effetti positivi su tutta la mobilità del quartiere – continua Roselli - poiché coloro che abitano nella zona sud di Firenze e nei comuni limitrofi, potranno evitare, a lavori terminati, di appesantire ulteriormente il traffico delle vie circostanti, soprattutto di via Andrea Del Sarto”. Happy end anche per i giardini di viale Fanti, l’area verde più grande di Campo
Asfalto nuovo anche a San Salvi, a settembre tocca ai giardini di Marte. La loro risistemazione partirà a settembre e costerà circa 160mila euro, compresa una piccola sponsorizzazione da parte della Fiorentina. Qui arriveranno nuove panchine e tavoli da picnic, giochi per i bambini e attrezzature varie. Oltre al neo-fontanello di acqua potabile, installato il mese scorso e già preso d’assalto da passanti e /F.P. residenti.
estate. Lezioni di ballo e molto altro a Rovezzano
Anziani soli? No, grazie L’agosto di Villa Bracci A
gosto più anziani quanto fa? A dar retta a tv e giornali fa nonni accaldati ai giardini o chiusi in casa a fare i conti con la solitudine. O tutt’al più “rifugiati” in un centro commerciale tra un carrello e l’altro a prendere un po’ di fresco artificiale. E invece no, l’Agosto anziani nel Quartiere 2 è tutta un’altra cosa. C’è chi ne approfitta per imparare ginnastica cinese, chi per prendere lezioni base (o avanzate) di informatica. Succede a Villa Bracci, il centro che si trova sullo Stradone di Rovezzano, a due passi dall’omonima stazione e poco più in giù del supermercato del Gignoro. Da oltre dieci anni qui il mese di agosto è tutt’altro che sinonimo di solitudine. A seconda delle proprie passioni e delle proprie
facoltà, gli ospiti del centro (diurno, ma anche Rsa) possono dedicarsi a svariate attività, tra cui il giardinaggio, il bricolage, le lingue straniere e il ballo. Senza dimenticare l’orto: qui vi è uno dei più vasti spazi dedicati ad orti sociali della città. In tutto gli spazi sono 270, da tenere d’occhio in ogni stagione, non solo d’estate. Per chi alle attività manuali preferisce coltivare la mente ci sono sempre le visite guidate ai musei. E giochi da tavolo di ogni tipo. Non solo: durante tutto l’anno è possibile rivolgersi al centro anche per consulenze legali o in materia di edilizia e come ambulatorio medico per la rilevazione di pressione e glicemia. Senza fare inutili file chissà a quale /F.P. sportello.
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Agosto 2011
Gavinana • Galluzzo • Firenze sud
quartiere 3. Due baby caprioli sono stati trovati al Galluzzo e curati da un’équipe di veterinari
Catena di solidarietà per piccoli “bambi” Entrambi cuccioli e feriti a una zampa, sono stati prima nutriti
Estate. Dal karaoke al cinema d’essai
a suon di biberon, poi “adottati” da un residente della zona
Un mese di eventi all’aperto
Ludovica V. Zarrilli
A
S
ono stati trovati a distanza di un giorno l’uno dall’altro, la prima nella parte del Galluzzo dove le case si diradano e diventa campagna, l’altro in un campo a Pozzolatico, mentre un contadino stava arando il suo campo. I due cuccioli di capriolo, gli occhi teneri da bambi, sono stati portati entrambi, per una strana coincidenza, alla clinica veterinaria La Certosa, a due passi dalla piazza del Galluzzo, e lì i veterinari, dopo aver denunciato il ritrovamento dei due cuccioli alla polizia provinciale, li hanno curati e accuditi: il maschietto aveva una zampa distrutta, che è stato necessario amputare, la femmina - anche lei ferita a un arto - è stata curata e fasciata. Poi, durante la convalescenza, sono stati nutriti a suon di biberon di latte di capra, l’unico che i piccoli potevano digerire, e trattati amorevolmente dall’equipe di dottori della clinica che ha messo a disposizione la loro professionalità nonostante una legge impietosa imponga che gli animali selvatici feriti e non più autosufficienti, se non possono essere restituiti al loro habitat naturale, debbano essere abbattuti. Oggi Kevin e Sophie, questi i nomi con cui sono stati battezzati i piccoli animali, godono di ottima salute e vengono accuditi amorevolmente da Alfonso Todisco, residente del Galluzzo e grande amante degli animali (lui e la sua famiglia possiedono già una gatta 23enne e due cagnolini salvati da morte certa, trovati in un sacchetto di plastica chiuso e buttato all’interno di un cassonetto dell’immondizia), che ha messo a disposizione il suo tempo e lo spazio che ha a disposizione alle porte di Firenze
i due caprioli
Kevin
e
Sophie
Hanno iniziato a masticare erba, fieno e anche qualche foglia per farli vivere nel migliore dei modi possibile. “Il maschietto - spiega la veterinaria Franca Del Piaz, della clinica La Certosa - nonostante cominci già a sviluppare la muscolature delle zampe per stare in equilibrio sulle altre tre, se venisse liberato non riuscirebbe a sopravvivere, mentre le condizioni della femmina migliorano a vista d’occhio”. Adesso, a quasi tre mesi d’età, cominciano a masticare fieno, erba e qualche fo-
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glia. “In questo modo cominciano a far funzionare gli stomaci e l’apparato ruminate”, spiega la dottoressa. Kevin e Sophie si avvicinano all’uomo senza timore e prendono il cibo dalle mani del “babbo adottivo”, che dedica loro moltissime attenzioni e gran parte delle sue giornate. “Farei ogni cosa per farli star bene”, racconta il signor Todisco, che già quando erano in clinica passava regolarmente a trovarli per sapere delle loro condizioni di salute. “È un nostro ‘cliente affezionato’ da venticinque anni - spiega Franca Dal Piaz - e si è sempre prodigato per animali di ogni razza e specie. Nella loro sfortuna, questi due animaletti sono stati fortunatissimi ad averlo incontrato”,
il parco dell’Anconella
quale si distribuiranno cuffie wi-fi e si potrà ballare senza dar nessun fastidio al vicinato. Buone notizie anche per chi ha una certa età e ha voglia di stare tranquillo ma in compagnia: il quartiere, in collaborazione con i centri anziani presenti sul territorio, organizza dei centri estivi per la terza età (rivolti principalmente a persone sole) che prevedono attività di animazione, intrattenimento, escursioni e gite per permettere di far trascor-
Film e passeggiate all’Anconella, ballo e giostre in piazza Gino Bartali rere giornate piacevoli anche a chi non ha la compagnia di una famiglia sempre presente. Chi sta al Galluzzo può rivolgersi alla scuola Papini di via Ser Lapo Gavacciani, mentre chi vive a Gavinana può fare un salto al centro anziani Il Lido, sul lungarno /C.G. Ferrucci.
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gosto, quartiere 3 non ti conosco? Al contrario: il Q3, nel mese più caldo dell’anno, pullula di iniziative e si preparara a “sfamare” gli animi di chi ha deciso di trascorrere questo periodo tra la frescura dei giardini e le inizitive delle piazze. Al parco dell’Anconella, dove è sempre possibile fare bellissime passeggiate sotto gli alberi durante il giorno, la sera, a partire dai primissimi giorni del mese, si potrà assistere a una selezione di pellicole d’autore, con “La Firenze nel cinema. I più bei film girati a Firenze”. Da quelli tratti dai romanzi di Vasco Pratolini (come “Le ragazze di San Frediano” e “Cronache di poveri amanti”) a “Diario di un italiano” e “Amici miei atto I”, dell’amatissimo regista, recentemente scomparso, Mario Monicelli, fino alla “Camera con vista” che guarda il Ponte Vecchio e a “Per le antiche scale” di Mauro Bolognini, girato all’interno dell’ex ospedale psichiatrico di San Salvi. Una panoramica della città vista dai più illustri registi del Novecento, offerta gratuitamente a chi vorrà parteciparvi (programma completo è disponibile su www.comune.fi.it). Interessante anche il programma proposto in piazza Gino Bartali, che davanti al centro commerciale di Gavinana - continuerà fino al 30 agosto a rallegrare le giornate (e soprattutto le serate, con buona pace dei residenti) dei cittadini con “Notti d’estate”, iniziativa che dalle 16 alle 24 offre un programma no-stop per grandi e piccini. Si comincia con i giochi, le piccole giostre e i passatempi pensati su misura per i bambini, per poi proseguire nell’arco della serata con concerti dal vivo, una birreria che offre a chi ne ha voglia un drink rinfrescante ma anche cabaret, karaoke e l’inizitiva “il ballo del silenzio”, durante il
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Siamo un’equipe interdisciplinare che da diversi anni lavora nel settore psicopedagogico ed educativo, operiamo con un approccio integrato di tecniche abilitative, educative e psicologiche per favorire occasioni volte allo sviluppo cognitivo, relazionale e comunicativo. L'intento è quello di migliorare la vita quotidiana dell'individuo valorizzandone competenze e risorse. PSICOLOGA Dott.ssa Olga Ansòtegui Arias Iscrizione Ordine degli Psicologi della Toscana N° 4131 cell. 3891291967 olgaansotegui@hotmail.com PEDAGOGISTA Dott.ssa Simona Biagianti cell. 3286144186 simonabiagianti@tiscali.it EDUCATORE PROFESSIONALE Beatrice Zernitz cell. 3331148968 beatricezernitz@virgilio.it
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Isolotto • Legnaia • Soffiano
QUARTIERE 4. L’argine dell’Arno diventa ciclabile. E spunta un altro parcheggio
Sosta abusiva addio, adesso si va in bici Nata una pista per i pedali, dal ponte della tramvia fino a lungarno dei Pioppi. Ma resta ancora molto da fare. Intanto, boccata d’ossigeno sul fronte dei posteggi Gianni Carpini
A
ddio al parcheggio abusivo sulla sponda dell’Arno, al suo posto ora c’è una pista ciclabile e, poco distante, una nuova area per la sosta (regolare). Dal ponte della tramvia fino a lungarno dei Pioppi, sono trecentocinquanta i metri di percorso riservati alle biciclette, nuovi di pacca, che vanno ad ampliare la rete cittadina. Ma, per un nuovo tassello che viene inaugurato, molti mancano ancora all’appello, con una mappa ciclabile a macchia di leopardo. Intanto, la stessa zona può contare su una nuova area di sosta: il parcheggio di via Baccio Bandinelli che, tramite il recupero di un terreno pubblico da 2.600 metri quadrati e un investimento di 168mila euro, offre adesso novantadue posti auto (di cui due riservati ai disabili), ventiquattro spazi per motorini, quattro per i veicoli elettrici - con tanto di colonnina per la ricarica - e una rastrelliera per una ventina di biciclette. La sosta è mista: disponibile gratuitamente per i residenti, a pagamento per tutti
gli altri in orario diurno. Una boccata d’ossigeno per una porzione di quartiere alle prese con i problemi di parcheggio. “Ci vuole una sbarra che impedisca l’accesso ai camper – avvertono però gli abitanti – altrimenti gli autocaravan si mangeranno molti dei posti disponibili”. A due passi da qui si trova la pista ciclabile che corre parallelamente a via Baccio Bandinelli, lungo quello stesso argine un tempo utilizzato per la sosta selvaggia. In passato la sponda dell’Arno veniva quotidianamente invasa da auto e furgoni: adesso il tratto è stato chiuso al traffico e, con 160mila euro, è stata creata una pista a misura di bici, usando resine speciali e ghiaino, che si collega a quella già esistente su lungarno dei Pioppi. Dalla fermata Paolo Uccello della tramvia è così possibile pedalare in modo sicuro fino alla passerella pedonale delle Cascine, per proseguire verso l’Argingrosso, in quest’ultimo caso con qualche interruzione del tragitto protetto. Per i ciclisti è però troppo presto per cantar vittoria:
un tratto della nuova pista ciclabile
da oltre dieci anni è sul piatto la realizzazione delle direttrici ciclabili sulle due sponde dell’Arno. Qualcosa è stato fatto, ma molti progetti restano al palo. Le piste – lamentano in molti sono poche, non sono continue, si interrompono, viaggiano tra un rattoppo e l’altro. Il primo tratto
di lungarno, quello che arriva da ponte alla Vittoria, è ancora sprovvisto di un percorso ciclabile, mentre il progetto, ambizioso ma altrettanto difficile da applicare, di completare una super-pista che colleghi il torrino di Santa Rosa a Lastra a Signa resta sulla carta, in attesa di finanziamenti.
ZOOM. È stato installato davanti alla biblioteca di via Chiusi, vicino al centro commerciale. Acqua gratis, anche gassata
L’Isolotto “conquista” un nuovo fontanello L
iscia o gassata, basta premere un tasto per avere acqua di qualità, senza tirare fuori un quattrino e rispettando l’ambiente. L’Isolotto “conquista” un nuovo fontanello, a disposizione dei cittadini. Il luogo è strategico: proprio di fronte alla frequentatissima biblioteca di via Chiusi, e a poca distanza dal centro commerciale. Si tratta del secondo impianto della circoscrizione: il primo, inaugurato anni fa all’interno del giardino di Villa Vogel, continua a riscuotere un fiume di consensi. La nuova “sorgente” di acqua (anche con le bollicine) si trova all’esterno della biblioteca, nel cuore di una zona altamente abitata. Il funzionamento, per chi ancora non lo conosce, è semplice: la fontana hi-tech, inaugurata di recente, permette di ricevere acqua, naturale o con l’aggiunta di gas, refrigerata, senza
alcun costo per il cittadino ma con la sicurezza dei controlli di Pubbliacqua. “I fontanelli pubblici hanno avuto grande successo con accessi record e consumi clamorosi – conferma Erasmo D’Angelis, alla guida della società di gestione idrica - lanciamo tre messaggi positivi: l’acqua dei nostri acquedotti non teme confronti ed è supercontrollata, si risparmia il costo della minerale e si riduce l’inquinamento della plastica e del carburante”. Si allarga così la rete dei fontanelli “H2O gas”: una dozzina quelli installati a Firenze, a cui si aggiungono i cinque in provincia di Pistoia, i tre di Tavarnelle, uno a Bagno a Ripoli e l’ultimo a Montevarchi (Arezzo). Proprio dal quartiere 4 è iniziata la “rivoluzione” dell’acqua pubblica e free: qui è entrato in azione il primo fontanello di Firenze. Era il 13 gennaio
2006 quando venne tagliato il nastro all’impianto di Villa Vogel, che adesso viaggia su una media di oltre un milione di litri erogati ogni anno. Solo nei primi sei mesi del 2011 sono stati 282mila i litri d’acqua distribuiti. Adesso Publiacqua ha fatto il bis, attivando un altro punto di rifornimento. Grazie a questa politica, i cittadini hanno iniziato a riscoprire la qualità dell’acqua di casa: oggi più di un terzo della popolazione dell’area Publiacqua beve regolarmente “dal rubinetto”, con un risparmio per la singola famiglia che va dai 150 ai 250 euro l’anno. Una rivoluzione che non ha lasciato fuori il centro: solo un mese e mezzo fa è stato attivato il fontanello in piazza della Signoria, letteralmente preso d’assalto da turisti e fiorentini, soprattutto /G.C. nei giorni del gran caldo.
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Agosto 2011
Rifredi • Novoli • Brozzi
QUARTIERE 5. La giunta comunale ha approvato il progetto esecutivo per dare il via ai lavori
Area ex-Sime, rifacimenti in vista L’intervento (per il quale Palazzo Vecchio ha stanziato
Benedetta Strappi
519mila euro) riguarderà i marciapiedi e le carreggiate
U
n’intera area del quartiere 5 si prepara a un periodo di profondo restyling, che migliorerà aspetto e percorribilità delle strade. Nelle scorse settimane, infatti, la giunta comunale ha approvato il progetto esecutivo per la riqualificazione dell’area cosiddetta “ex Sime”. Si tratta, in soldoni, della zona compresa tra via del Barco, via Leoncavallo e del perimetro formato dalle
delle strade situate nella zona che va da via del Barco a via Leoncavallo. E nascerà un parcheggio temporaneo
L’EVENTO La festa il 17 settembre
E a Brozzi torna in scena il Medioevo
D
via
Leoncavallo
all’incrocio con via
Baracca
LA RUBRICA DELL'AVVOCATO A CURA DI GUGLIELMO MOSSUTO Avvocato in Firenze
NATURALI E LEGITTIMI: tutti i figli sono uguali. SOLO FIGLI. Dopo anni la distinzione tra figli naturali e figli legittimi è in procinto di estinguersi. Un ulteriore passo, forse, è stato compiuto e si sta compiendo verso quel cambiamento radicale che l’istituzione famiglia ha avuto e sta avendo in questi ultimi anni. Secondo la nuova norma, presentata ad inizio luglio alla Camera e per la quale è stato votato il sì da 476 votanti su 477 presenti, non ci sarà più, legalmente parlando, alcuna differenza o distinzione di fatto tra i figli cosiddetti “legittimi” - ovvero quelli nati all’interno del matrimonio - e quelli “illegittimi”, ovvero i figli naturali, nati cioè fuori dal matrimonio. La legge, che si spera venga approvata in breve tempo anche dal Senato, mira a cambiare un assunto radicato nella storia dell’istituzione famiglia: fino ad oggi infatti i figli nati al di fuori del contesto matrimoniale sono stati svantaggiati in molti aspetti della vita, quasi come se si trattasse di figli di serie B. Un esempio. A questi bambini, poiché l’articolo 74 c.c. stabilisce che esiste solo un rapporto tra il figlio naturale e il genitore che lo ha riconosciuto, ma nessun rapporto con nonni, zii o cugini, non veniva di fatto riconosciuto il medesimo stato giuridico dei bambini nati all’interno del matrimonio. Ciò chiaramente comportava problemi legati all’eredità ed alla successione dei beni, e, a causa dell’assenza di un riconoscimento giuridico della parentela prossima, nel caso di morte dei genitori, i bambini non potevano essere adottati dai nonni o dagli zii rischiando così di finire in istituto. Grazie al nuovo disegno di legge scomode e diseguali situazioni non potranno più verificarsi. Il nuovo testo introduce il principio generale della unicità dello stato giuridico di figlio, per effetto del quale le disposizioni in tema di filiazione si applicano a tutti i figli, senza distinzioni, salvi i casi in cui vi siano ragioni per distinguere i figli nati nel matrimonio da quelli nati fuori del matrimonio (le definizioni di “figli nati nel matrimonio” e
“figli nati fuori dal matrimonio”, sostituiscono quelle precedenti di “figli legittimi” e “figli naturali”, adeguando, in tal modo, il codice civile, alla formula lessicale adottata dall’articolo 30 della Costituzione). Viene inoltre adeguata la disciplina sulle successioni e sulle donazioni con l’obiettivo di eliminare ogni discriminazione tra figli. Con l’equiparazione tra figli legittimi e naturali si cancellerà, finalmente, quell’odiosa e ormai anacronistica discriminazione che andava a colpire i più piccoli, l’anello più debole di ogni famiglia. Innegabile l’importanza e gli effetti positivi auspicabili grazie a questo interessatissimo disegno di legge. Il nuovo testo, condiviso da ogni parte politica, e senza dubbio equilibrato, eliminerà finalmente quel triste distinguo tra figli di serie A e figli di serie B. Una classifica questa, vissuta e subita dai minori spesso per le scelte egoistiche dei loro genitori, una distinzione che sovente veniva richiamata nelle dispute per eredità, penalizzando chi era nato al di fuori del matrimonio. Tuttavia da oggi, attraverso questo cambiamento del Codice Civile che si estende anche a quello lessicale, non si parlerà più di fratelli e fratellastri, di figli e figliastri, come nelle favole. E’ evidente dunque che l’evolversi della società, e delle istituzioni basilari che la caratterizzano necessitano di risposte immediate da parte della legge, ma soprattutto capaci di tutelare i cittadini e l’uguaglianza tra gli stessi. Ebbene basterebbe talvolta questa semplice presa di coscienza, per compiere, giorno dopo giorno, un passo fondamentale verso quell’uguaglianza da tutti ricercata e tanto declamata nella nostra Costituzione. Firenze, Viale dei Mille n. 82
avvocatomossuto@tin.it
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ura un giorno solo, ma in quel giorno concentra attività e spettacoli a sufficienza per fare un salto indietro nei secoli bello ampio. È la festa medievale “Un salto nel Medioevo all’ombra del Torrione di Brozzi”, che anche quest’anno, e siamo alla quinta edizione, torna ad animare strade e piazze del borgo. La data è quella del 17 settembre, e in agenda ci sono un sacco di cose: dal primo pomeriggio a tarda sera il borgo sarà popolato da nobili e cavalieri, da servi e villani, da artigiani e artisti, da falconieri, giocolieri, mangiafuoco e trampolieri, da musici e cantori, da commedianti e danzatrici, da arcieri e duellanti. A condire tutto questo ci saranno vari angoli enogastronomici, dove sarà possibile degustare, proprio come nelle taverne e osterie medievali, le pietanze e le bevande di cui si saziavano e dissetavano gli antichi abitanti di Brozzi. E la festa, a ingresso libero, ripropone anche quest’anno la sua particolarità: per quel giorno, e solo per quello, avrà corso legale l’antica moneta locale, il Brozzino, che sarà possibile procurarsi in loco presso i numerosi banchi disseminati lungo la strada principale (al tasso di cambio di 1 euro uguale 1 Brozzino). Per chi arriverà in auto ci saranno a disposizione i parcheggi pubblici in via San Martino a Brozzi e in via Alli Maccarani, a un centinaio di metri dalla via di Brozzi, anima della manifestazione. La festa medievale è promossa e organizzata dal comitato Feste Brozzi, gruppo di volontari nato inizialmente come emanazione del Gruppo 334 (una storica associazione socio-culturale attiva da vent’anni nel territorio), con il patrocinio e il contributo del Comune di Firenze e del /G.R. Quartiere 5.
strade limitrofe. La stessa zona dove un tempo sorgeva la fabbrica di elettronica che, all’indomani dello smantellamento, provocò fiumi di polemiche per lo spettro dell’inquinamento ambientale. Oggi, a molti anni (e molti interventi) di distanza, tornano i cantieri, e per l’operazione Palazzo Vecchio ha stanziato 519mila euro, che serviranno a coprire il rifacimento di carreggiate e marciapiedi oltre che per la realizzazione di un parcheggio temporaneo in via del Barco, nell’asse con via de’ Vespucci. In quest’ulitmo caso si tratterà, appunto, di un’opera transitoria, in attesa di un più complessivo riassetto della viabilità circostante, che toccherà in un secondo momento anche via de’ Vespucci. Ma ecco la mappa dei lavori previsti, intanto. I tratti interessati dalle novità saranno via del Barco, via Leoncavallo, via Toscanini (nel tratto tra via Leoncavallo e via Respighi), via Zandonai, l’area compresa tra via del Barco e via de’ Vespucci di fronte al Mugnone (quella cioè da destinare a parcheggio temporaneo) e alcuni tratti di via de’ Vespucci. Per quanto riguarda via del Barco, gli interventi saranno diversi nei due lati della strada. Sul lato pari (da via Baracca 2) verrà rifatto e allargato il marciapiede, mentre su quello dispari (da via Baracca all’altezza via Maestro Isacco) è previsto il rifacimento della pavimentazione del marciapiede: su entrambi i lati, comunque, verrà rifatta la carreggiata. Ancora: lo stesso tipo di intervento è previsto su entrambi i lati di via Leoncavallo e in modo simile si interverrà in via Toscanini (da via Leoncavallo a via Respighi, su entrambi i lati) e in via Zandonai. Ma tra i vari interventi che saranno realizzati in via del Barco, via Leoncavallo e strade limitrofe è prevista anche la realizzazione di opere di completamento, come il rifacimento della segnaletica orizzontale e opere edili di finitura. Il progetto da poco approvato rientra nel programma più complessivo di riqualificazione di quell’area e fa parte di quella serie di interventi programmati dal Comune per risistemare vie e strade di Firenze: al centro dell’attenzione ci sono una ripianificazione dei percorsi pedonali, della sosta, degli attraversamenti pedonali e l’abbattimento progressivo delle barriere architettoniche.
Prevista anche la revisione della segnaletica orizzontale
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estate
Agosto 2011
non solo mare/1. Un piccolo itinerario nei luoghi dove riposarsi senza allontanarsi troppo
Il fresco è servito, a due passi da casa Qualche suggerimento sulle mete più facili (e affascinanti)
Caterina Gentileschi
da raggiungere senza dover necessariamente optare per il mare. Non mancano, infatti, i posti dove la bellezza dei paesaggi va a braccetto con la tranquillità. E l’auto non è indispensabile
C
hi l’ha detto che in estate si deve andare per forza al mare? O che, chi non può permetterselo, deve necessariamente restare a rosolare al sole fiorentino tra una spiaggina arroventata e l’impianto di condizionamento di un centro commerciale? Di alternative ne esistono, eccome, per rinfrescarsi un po’ le idee (e non
biometeo Clima e salute
E c’è chi prevede dolori e umore
C’
il borgo di Isola
Santa,
in
Garfagnana
LA RUBRICA DELLA SALUTE a cura del Centro Studi Specialistici
- Firenze
Quei bambini che non stanno fermi né attenti...
Bambini disattenti, impulsivi, che non stanno mai fermi, quelli che o si muovono continuamente sulla sedia o scorrazzano per la stanza quasi senza meta. Quelli distratti, poco attenti ai dettagli, che dimenticano le cose e passano da una attività all’altra. Quelli che chissà dove hanno la testa. Quelli che si annoiano dopo poco, che non portano a termine i compiti, che sono impazienti e che per questo fanno cose senza badare alle conseguenze. Quelli che spesso vengono rifiutati dagli altri, che sono più aggressivi e non rispettano le regole. Di fronte a figli così i genitori si trovano arresi, perdono la calma, non riescono a gestire la situazione. Eppure spesso possono esserci disfunzioni anche all’interno del sistema educativo familiare che, non volendo, genera o rafforza il problema. Riconoscersi in una situazione del genere implica smarrimento e sofferenza. Sicuramente nel bambino, che non “lo fa apposta”, ma che manifesta un disagio profondo. Ma anche nella famiglia e nei contesti scolastici dove tutto diventa fonte di stress e ansia. Ed allora è bene non aspettare. L’intervento psicoeducativo, che prevede il coinvolgimento anche di famiglia e scuola, secondo un approccio multimodale, può aiutare a risolvere il problema. Un aiuto dove tutti si mettono in gioco: il bambino, coinvolto con strategie finalizzate al miglioramento delle funzioni cognitive, dell’attenzione e della concentrazione, nonché ad un ripristino di autonomia, tranquillità e autostima. I genitori, che devono modificarsi in funzione delle rinnovate esigenze del figlio. Gli insegnanti, chiamati a raddoppiare gli sforzi in un contesto in cui non si sentano più soli, ma siano inseriti in un processo clinico più ampio. I professionisti del Centro Studi Specialistici Kromos sono la Dott. Valentina Benoni Degl’Innocenti, Psicologo (Ordine degli Psicologi della Toscana n. 5624); il Prof. Dott. Guido Pesci, Psicologo, Psicoterapeuta (Ordine degli Psicologi della Toscana n. 651), Pedagogista clinico, Reflector; il Dott. Simone Pesci, Psicologo (Ordine degli Psicologi della Toscana n. 4843); la Prof.ssa Marta Mani, Pedagogista clinico (Ass.ne Nazionale Pedagogisti Clinici n. 2051), Psicomotricista, Reflector. Collaborano con il Centro anche Psichiatri, Neuro psichiatri infantili, altri Consulenti Sanitari e Legali.
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è chi prevede che tempo farà e chi invece quali ripercussioni avrà il tempo sulla vita di tutti i giorni, di tutti i cittadini. Se nel primo caso gli esempi sono molti (i “classici” bollettini meteo), molto più rari sono quelli del secondo tipo. Uno di questi è tutto fiorentino, ed è il Centro interdipartimentale di bioclimatologia dell’Università di Firenze. Nato oltre dieci anni fa, il Centro è sbarcato su internet (www.biometeo.it) nel 2004, dopo la tremenda estate del 2003, con le sue previsioni “biometeorologiche”. In cosa consistono? Semplice (a dirsi). Nel prevedere, appunto, le ripercussioni del clima sulla salute dei cittadini, con particolare attenzione per le fasce a rischio (a partire dagli anziani “fragili”). Così, sul sito si possono conoscere in anticipo (le previsioni sono a tre giorni), per ogni città toscana, le temperature percepite, le condizioni di benessere o disagio termico (rappresentate da faccine più o meno sorridenti o “spaventate”) e molto, molto di più. Ad esempio, si possono conoscere gli effetti delle condizioni meteorologiche su dolori articolari e umore, ricevere consigli su come vestirsi e avvisi su eventuali condizioni potenzialmente dannose per la salute, con i suggerimenti che ne conseguono, come ad esempio quello di limitare le attività all’aperto nelle ore a rischio. Insomma, consigli utili per la vita di tutti i giorni, e tutti rigorosamente basati su studi scientifici. Il Centro, inoltre, lavora a contatto con il servizio sanitario regionale e con medici, farmacie e pediatri, che ricevono i bollettini aggiornati. Altro capitolo è quello delle allergie: tra le bio-previsioni c’è anche quella su pollini e spore, con un commento dell’allergologo. E in arrivo ci sono altre novità. Sono allo studio previsioni sull’effetto del tempo atmosferico su mal di testa e picchi di influenza, oltre a consigli su come regolare riscaldamento e condizionatori e sui giorni (e i momenti) migliori per /I.G. fare sport all’aperto.
solo). Basta uscire dalla città, i più svegli lo sanno bene, e l’aria diventa subito più respirabile e fresca, basta avventurarsi su per i dintorni tra boschetti, laghi e qualche collina arieggiata per sentirsi subito meglio. “Ma ci vorrà un mezzo privato per raggiungere questi El Dorado della frescura”, penseranno subito i più pessimisti. E invece no. Udite udite, la città mette a disposizione diversi servizi per raggiungere le mete più disparate, con una spesa ridotta e in un arco di tempo relativamente breve. È il caso del lago di Bilancino, raggiungibile passando da Barberino del Mugello con i mezzi Sita e Cap, che effettuano diverse corse giornaliere. Attrezzato e ben tenuto, sulle rive del lago, oltre a fare delle belle passeggiate, è possibile stare in tranquillità a prendere il sole in uno dei due stabilimenti, mentre i più sportivi potranno dilettarsi in attività come canoa, windsurf e vela. Chi preferisce non allontanarsi troppo dalla città ma non vuol rinunciare a un po’ di fresco, può salire sull’autobus Ataf numero 25 fino al parco di Villa Demidoff a Pratolino, nel comune di Vaglia, meraviglioso polmone verde ricco di storia e costellato da sculture, tra cui il famoso Colosso dell’Appennino del Giambologna. Poco distante, e raggiungibile con la Sita dalla stazione di Santa Maria Novella, c’è il convento di Montesenario, bellissimo eremo immerso tra boschi di cipressi e pini secolari fondato nel 1240, dove gli appassionati di trekking e natura potranno anche pernottare a un prezzo modico grazie all’ospitalità fornita dai frati del convento nella foresteria. Un po’ più assolato, ma perfetto per un picnic domenicale, il “pratone” dell’Olmo, qualche chilometro più in là di Fiesole, raggiungibile facilmente da piazza Mino. E ancora, chi ha voglia di spostarsi un po’ da Firenze può andare sul sicuro immergendosi nella quiete e nei bellissimi boschi del Casentino (da Firenze si arriva comodamente a Bibbiena con la Sita), che in questo periodo regalano un tripudio di fresche alternative alla città: dal trekking alla buona tavola, fino alle escursioni alla scoperta dell’eremo di Camaldoli e degli animali selvatici che popolano i boschi. Ci vuole un’auto ma, chi ne ha la possibilità, sarà sicuramente contento di scoprire questo angolo di Toscana incontaminato: si tratta del borgo di Isola Santa, nel cuore della Garfagnana, un pugno di case che si affacciano su un minuscolo lago dove la quiete la fa da padrona e da cui si può partire per andare alla scoperta delle bellezze delle Alpi Apuane.
Tra Pratolino, Montesenario e il pratone dell’Olmo
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NON SOLO MARE/2. Il capoluogo non si svuota più come un tempo, ma qualche difficoltà resta
Come ti sopravvivo all’agosto in città Se i ritmi sono più rilassati, per gli anziani che rimangono soli (complice anche il caldo) la vita si complica: ecco i servizi studiati per loro. E Firenze si “dividerà”: centro pieno di turisti, in periferia molti negozi chiusi Ivo Gagliardi
C
erto, non sono più quei deserti del passato, dove anche trovare un litro di latte poteva essere una “mission impossible” o dove non era poi così raro rimanere le uniche “sentinelle” del proprio condominio, ma le città d’agosto vivono comunque una vita a sé. Nel bene e nel male. E Firenze non fa eccezione. Se i ritmi sono (piacevolmente) rilassati e il traffico un lontano ricordo, per chi è solo – soprattutto se anziano – la vita può però complicarsi più del solito, complici il caldo, l’assenza “per ferie” di parenti e vicini di casa e magari la chiusura del negozio dietro l’angolo (soprattutto nelle zone meno centrali). Ecco allora una sorta di guida per chi questo agosto resta in città. Partendo proprio dagli anziani che – numeri alla mano – rappresentano un quarto della popolazione fiorentina, con circa 30mila di loro (più di uno su tre) che vivono da soli. Tra i servizi pensati ad hoc per loro dal Comune c’è “Aiuto Anziani” (numero verde 800.80.16.16), attivo fino all’inizio di settembre, che può essere contattato da chi si viene a trovare in un improvviso stato di bisogno per ricevere assistenza domiciliare, spesa o pasti a domicilio, o per essere accompagnato dove necessita, ma anche per ottenere informazioni su attività e servizi presenti in città e sui negozi aperti, oltre che per avere un sostegno telefonico. Ci sono poi, sempre per gli anziani, la “sorveglianza attiva”, che prevede regolari contatti telefonici con le persone a rischio, più o meno frequenti in base alle condizioni atmosferiche, e progetti ricreativi e di socializzazione – organizzati dal volontariato e sostenuti da Palazzo Vecchio – come gite, visite ai musei, attività motoria e altro ancora. E poi (in questo caso per tutti, e non solo per gli anziani) c’è la questione dei negozi. In agosto – dicevamo - le città non si trasformano più in “deserti” di bandoni abbassati l’uno dopo l’altro, come accadeva fino a qualche anno fa. Però c’è un però. Perché quest’anno, sostiene Confesercenti, nelle settimane centrali del mese (più o
meno dal 6 al 20) Firenze vivrà - più che in passato - una sorta di doppia vita: più negozi aperti in centro rispetto alla scorsa estate, situazione opposta nelle periferie. “Traducendo” in numeri questa situazione, la stima è che nel cuore della città gli esercizi di prima necessità che resteranno aperti saranno circa il 40% (con un aumento del 5% rispetto al 2010), mentre nelle periferie non
Tutta “colpa” della crisi, che riduce la durata delle ferie ma le concentra nel periodo di Ferragosto
si arriverà al 25%. Fare spese, insomma, potrà non essere così facile. Perché questa situazione? “È la crisi, bellezza”, si potrebbe rispondere. Crisi che, se da un lato porta a ridurre la durata delle vacanze, dall’altro le concentra tutte nello stesso periodo, quello di Ferragosto. Scelta quasi “obbligata”, quindi, anche per i commercianti. E anche gettando lo sguardo oltre le ferie, la situazione non appare più rosea: “Tra gli operatori del commercio la preoccupazione per l’autunno è forte”, sostiene Massimo Vivoli, presidente regionale di Confesercenti.
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Agosto 2011
CORSI E RICORSI/1. Un mastro artigiano e la sua compagna “allenano” piccoli e grandi talenti
Una palestra per diventare artisti Abiti fatti di nodi, bracciali di ceramica, orecchini di stoffa: tutto diventa una creazione unica all’Arte Fitness Centre. Non una semplice bottega, ma un luogo dove mantenere in esercizio la creatività, con tanto di personal trainer Francesca Puliti
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siste una palestra dove ci si allenano le braccia al tornio, le mani al cavalletto, gli occhi a suon di ago e filo. Si trova in via degli Artisti, non a caso, e si chiama Arte Fitness Centre. Il progetto è nato dalla funambolica mente di Antonio Abussi, mastro artigiano, e dall’altrettanto creativa compagna Benedetta D’Agosta, entrambi specializzati nel reinventarsi il mestiere dell’arte un giorno dopo l’altro. E anche di viverci. Inaugurata neanche un anno fa, la “palestra d’arte” conta già una cinquantina di iscritti a geometria variabile (una decina di affezionati, il resto in continuo cambiamento). Funziona proprio come un centro fitness: “ognuno può prenotare il proprio ‘strumento’ di lavoro – spiega Abussi – e venire a lavorare qui quando e come vuole”. C’è chi è più esperto e ha soltanto bisogno di uno spazio attrezzato e più tranquillo di casa, dove dare sfogo alla propria fantasia, c’è chi invece desidera il supporto di un esperto per imparare a migliorarsi in una delle mille specialità della bottega Abussi-D’Agosta. I corsi spaziano dall’arte di cucirsi le tende fino alla produzione di abiti e gioielli intrecciando
nodi. “E’ una tecnica particolare, reinventata da Benedetta – spiega il maestro – a partire dai classici merletti”. Ci vogliono migliaia di nodi (e tonnellate di pazienza) per comporre la trama di un vestito, un po’ meno per una borsa o per una collana, da guarnire con ceramica dipinta a mano o pietre naturali. “I materiali sintetici sono banditi – racconta Abussi – tutto il resto può diventare un’opera d’arte”. Via libera a pelle, paglia, lino, legno, ceramica e argilla, materia di cui Abussi è il re incontrastato. Sarà per questo che i corsi di modellazione dell’argilla sono i più richiesti al momento. Niente a che vedere, però, con le lezioni di gruppo. “I nostri corsi sono individuali e personalizzati a seconda dell’iscritto”. Cuciti addosso, tanto per rimanere in tema, all’allievo.
Le lezioni sono individuali e personalizzate, ma si possono prenotare anche solo tornio e cavalletto
“Si rivolgono a noi ogni tipo di persone – spiega il maestro – dai ragazzi appena usciti dalla scuola superiore che desiderano specializzarsi in un mestiere, ai quarantenni che lo fanno per hobby, fino ai pensionati che finalmente possono dedicarsi alle proprie passioni”. Ma sono tanti anche quelli che arrivano in via degli Artisti per “riqualificarsi” e fare del proprio talento un mestiere. “Sono molti quelli che si sono messi in proprio”. Di apprendisti, però, Abussi non ne prende più, dopo tanti anni di esperienza nel campo. “E’ diventato troppo complicato, burocraticamente parlando. E io di carte ne ho fatte già abbastanza, ho sempre fatto tutto in regola”. La divulgazione però non l’ha abbandonata, anzi. La sua stessa associazione ha organizzato questa estate un ciclo di centri estivi per bambini. Al posto della “classica” animazione spuntano pittura, argilla, nodi e lezioni base di teatro. Accanto allo sport. Perché il maestro artigiano, tra un’esposizione al Louvre e un concorso, ha vissuto anche una vita da allenatore di rugby. E fino all’inizio dell’anno scolastico ha intenzione di tornare mister, proprio al Padovani.
la novità Al via una nuova iniziativa di sensibilizzazione (e mobilitazione) per la sicurezza stradale
Adotta un incrocio pericoloso. E segnalalo all’assicuratore
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i chiama “Adotta un incrocio” la nuova iniziativa (la prima era stata “Non ci Casco più” rivolta ai ragazzi delle scuole e finalizzata a promuovere l’utilizzo di protezioni su moto e scooter) promossa dalla sezione fiorentina dello Sna (Sindacato Nazionale Agenti di assicurazione) e ha uno scopo molto chiaro: invitare i fiorentini a segnalare, nelle oltre duecento agenzie di città e provincia, le criticità e i pericoli che quotidianamente rilevano nelle strade. “Il sistema è molto semplice – spiegano il presidente del sindacato Amos Martelli e i due vice Lory Ottanelli e Marco Del Medico – i nostri clienti trove-
ranno nelle varie sedi delle rispettive compagnie assicurative degli appositi moduli da riempire per segnalare strade, incroci o semafori pericolosi e per comunicare eventuali suggerimenti su come mettere le aree in sicurezza. Noi ci faremo poi interlocutori con le istituzioni e le forze di polizia dei disagi segnalati dai cittadini”. Ovviamente la scelta di compilare il modulo è del tutto facoltativa. Ma gli assicuratori, proprio per il lavoro che fanno, sono delle autentiche “autorità” in fatto di sicurezza stradale, abituati come sono ad ascoltare le continue segnalazioni di strade dissestate, incroci invisibili, percorsi
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stretti e buche di ogni genere. Da qui l’idea di trasformare le proteste quotidiane in qualcosa di utile alla cittadinanza. “Per noi – spiega Martelli – è importante che la gente capisca che non siamo degli esattori di gabelle, ma normali lavoratori che stanno dalla parte della gente e che desiderano dare un contributo al miglioramento della sicurezza stradale”. Da settembre partiranno i corsi nelle scuole. Gli agenti, a turno, andranno tra i banchi a spiegare ai ragazzi l’importanza del rispetto delle regole quando si è alla guida di un mezzo, motorino, auto o /L.L. bicicletta che sia.
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CORSI E RICORSI/2. Molti i ragazzi fiorentini che partono già alle superiori per formarsi all’estero
Quelli che l’Erasmus lo fanno al liceo Si tratta di soggiorni studio che possono durare anche un intero anno scolastico e che vengono organizzati da Asf Intercultura, attiva in città da mezzo secolo con un centro locale Giulia Righi
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ronti, partenza, via. Non è che si facciano tanti problemi, loro. Loro chi? I ragazzi di Asf Intercultura, un’organizzazione internazionale che da oltre sessant’anni fa muovere studenti in giro per il mondo e fa in modo che passino periodi di studio più o meno lunghi all’estero. Come dire: i cugini grandi, quelli che già fanno l’università, vanno in Erasmus e quelli piccoli invece si portano avanti con questi soggiorni studio già alle superiori, quando hanno un’età compresa tra i sedici e i diciotto anni. A Firenze Intercultura è una realtà molto attiva da sempre (il centro locale ha aperto i battenti nel 1955 - www.interculturafirenze.it) e dal capoluogo toscano spiccano il volo molti ragazzi alla volta delle mete più disaparate: “Ogni anno da Firenze e Prato arrivano una cinquantina di domande – spiega il presidente di Intercultura Firenze, Giuseppe Petrocchi - circa la metà di questi ragazzi riesce a partire, e questo è un numero in crescita perché le richieste sono in aumento”. Ma come funziona, esattamente, il meccanismo di Intercultura? L’età necessaria per partire l’abbiamo detta. Gli studenti che si fanno tentare da questa possibilità fanno domanda, indicando il paese preferito e le “seconde scelte”. A novembre di ogni anno ci sono poi le selezioni, per le quali conta
molto la media dello studente e in alcuni casi – a seconda della destinazione scelta – la padronanza della lingua del luogo ospitante. “La nostra è un’associazione di volontariato – prosegue il presidente – ma nonostante questo circa il 60 per cento degli studenti riesce a partire con una borsa di studio che copre in parte o completamente la quota spese”. Una quota che, va da sé, è molto variabile. “La contribuzione è stabilita in base alla dichiarazione dei redditi di entrambi i genitori – prosegue ancora Petrocchi – e varia naturalmente in base alla meta”. Sistemate le formalità burocratiche, una volta accolta la domanda, i ragazzi possono partire, per trascorrere un periodo variabile (da un trimestre a un intero anno scolastico) in uno degli oltre 50 paesi del circuito di Asf Intercultura. In famiglia, rigorosamente, perché il senso di questa esperienza è quello di fare in modo che i giovani entrino in contatto con il paese ospitante a tutto tondo. Silvia Cantini, classe ‘93, è una delle studentesse tornate da poco da un anno di studio in Thailandia: “È sicuramente un’esperienza impegnativa – racconta – ma io ripartirei anche domani, perché il bilancio alla fine è assolutamente positivo. Superate le difficoltà iniziali, soprattutto linguistiche, è tutto in discesa”.
vademecum Le iscrizioni sono aperte dal 13 settembre al 17 ottobre, le date dei test cambiano a seconda delle facoltà
Immatricolazioni all’università, un questionario per gli indecisi
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per chi invece le superiori le ha finite e si appresta a cominciare l’università, questo è un periodo di scelte. Qualcuno ha già deciso, altri forse sono ancora nel regno dell’incertezza. Intanto, qualche scadenza: per chi vuole accedere ai corsi a numero chiuso occorre attenersi alle indicazioni dei relativi siti internet perchè sono variabili. Per quelli ad accesso libero, invece, va comunque fatto un test, obbligatorio sì, ma assolutamente non vincolante, che serve per verificare la preparazione di base e conoscere già prima dell’iscrizione gli eventuali obblighi formativi aggiuntivi. È possibile sostenere
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i test in più di una facoltà, e queste prove si svolgeranno nel periodo compreso tra il 24 agosto e il 13 settembre (per i dettagli è bene far riferimento al sito www.unifi.it). Le iscrizioni all’anno accademico 2011-2012 si aprono il 13 settembre e si chiudono il 17 ottobre, e per tutto questo periodo sarà attivo un servizio telefonico (numero: 055.2757650) dedicato proprio a tutti gli studenti in fase di immatricolazione (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, il martedì e il giovedì anche il pomeriggio dalle 15 alle 17). E per chi non riesce a uscire dall’indecisione, quest’anno l’ateneo fiorentino mette
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la campagna
Agosto 2011
SPECIALE. A breve saranno installati anche cartelli per segnalare le “onde verdi”
In città arrivano una consulta e un’unità operativa ad hoc sulla sicurezza stradale
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perazioni e progetti concreti per fare in modo che la sicurezza stradale non resti un’etichetta vuota, e per far sì che le tragedie della strada possano progressivamente diminuire. Di questo, e Firenze la conosce bene, si occupa l’associazione Guarnieri, con la quale Il Reporter ha cominciato un viaggio dallo scorso numero. Un viaggio che oggi continua, per fare in modo che tragedie come quella capitata a Lorenzo, vittima di un drammatico incidente in motorino avvenuto alle Cascine un anno fa, non finiscano nell’oblio e che il bagno di sangue sulle strade possa ridursi. L’associazione è impegnata su diversi fronti: lo scorso febbraio ha lanciato il “progetto David”, con l’obiettivo di riuscire a salvare almeno 58 vite nei prossimi dieci anni. Si tratta di un progetto articolato per punti e spalmato nel tempo, con traguardi da raggiungere fino al 2020. Ma, intanto, arrivano subito due novità. A settembre, a Firenze, in collaborazione con il Comune verrà istituita una “Unità di sicurezza stradale”: cioè un ufficio con il compito di monitorare che il piano stradale messo a punto dall’associazione venga implementato. Nello stesso periodo dovrebbe decollare anche un’altra nuova realtà: una “commissione per la sicurezza stradale a Firenze” istituita dalla prefettura per raccordare e coordinare a livello centrale le attività di prevenzione e controlli delle varie forze dell’ordine impegnate per la sicurezza stradale. Nel frattempo, l’associazione ha avviato otto attività ben precise sulle quali sta concentrando adesso il suo lavoro. Intanto
sta mettendo a punto una campagna di informazione sui temi dell’alcol, della droga, della guida pericolosa, sull’uso dei cellulari alla guida e sulla tutela dei pedoni. Alla stessa maniera sta curando l’aspetto dell’educazione stradale nelle scuole e per gli adulti, con l’obiettivo di poterla estendere a tutti gli studenti entro il 2020. Si sta poi lavorando sul fronte delle infrastrutture, con interventi concreti sulle strade. A breve, ad esempio, su quelle fiorentine ci saranno cartelli per segnalare le “onde verdi”, ovvero la velocità media (ovviamente inferiore ai 50 chilometri orari) da tenere per sfruttare i semafori verdi. Ma molta attenzione è dedicata anche al potenziamento degli attraversamenti pedonali e alla loro ottimizzazione. E “David” prevede anche l’istituzione di un database unico degli incidenti stradali e un aumento delle telecamere, con l’obiettivo, tra l’altro, di introdurre un protocollo standard nelle dichiarazioni di incidente. Ancora: il progetto prevede un supporto psicologico e sociale ai familiari delle vittime di incidenti e un impegno sul miglioramento delle tecnologie (anche all’interno stesso delle vetture) al servizio della sicurezza. Ma soprattutto - e questo è uno degli aspetti più rilevanti delle attività dell’associazione - proprio da Firenze è partita la campagna di raccolta firme per sostenere la proposta di legge di omicidio stradale e fare in modo che vengano inasprite le pene per chi causa incidenti sotto l’effetto di alcol e droga: oggi siamo a quota 24mila, l’obiettivo, adesso, è arrivare a 50mila (per firmare basta andare sul sito www.omicidiostradale.it).
un incidente stradale
L’associazione Guarnieri prosegue nelle sue attività: insieme a Comune e Prefettura lancia due novità per coordinare e ottimizzare il lavoro delle forze dell’ordine impegnate nella prevenzione e nei controlli
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Riabilitazioni protesiche su impianti
Cari lettori, per ottenere buoni risultati, nella nostra professione, si deve progettare in precedenza ogni singolo lavoro di protesi. Si avranno così i risultati previsti, evitando brutte sorprese. Ciò è importante per ogni tipo di protesi, fissa e mobile, dalla più piccola (che interessa un numero ristretto di denti) alla più grande. Questo è ancora più importante per le grandi riabilitazioni protesiche: circolari (ricostruzioni con capsule di tutti i denti di un’arcata). Tutto questo ha poi ancora maggiore importanza quando tali riabilitazioni vanno ancorate ad impianti. A volte mi è capitato di vedere protesi con denti troppo sporgenti, troppo lunghi, o situazioni nelle quali la gengiva veniva scoperta eccessivamente, colori scuri o chiari, ecc.. Tutto questo è frutto di una progettazione non ottimale. Vi parlerò di come mi comporto, nel caso di protesi su impianti, per essere sicuro del risultato. La progettazione inizia con la valutazione della radiografia su cd da inserire nel computer che con un programma particolare mi permette di calcolare quanto osso c’è in ogni punto, in modo da progettare quanti impianti mettere e esattamente dove metterli. Procedo prendendo le impronte dell’arcata superiore e inferiore, e un morso (registrazione del rapporto tra le due arcate). Le impronte vengono colate con un gesso specifico dal tecnico che le monta su un attrezzo chiamato articolatore che permette di averle in posizione e di riprodurre i movimenti della mandibola. Si modellano tutti i denti mancanti in modo da simulare la condizione di quando erano presenti, questo permetterà di costruire quella che in gergo si chiama dima: una riproduzione in resina dei denti da sostituire, dove il tecnico inserirà dei cilindri in metallo che mi indicheranno la posizione precisa degli impianti. Ottenere un risultato estetico e funzionale nella protesi implantare passa necessariamente, dalla corretta posizione degli impianti, in modo che la protesi che costruiremo su essi seguirà il progetto sin dall’inizio voluto. Con queste indicazioni inserisco gli impianti. Successivamente faccio costruire un provvisorio fedele copia del definitivo che farò portare al paziente per un periodo di tempo di prova da usare come valutazione per tutte le indicazioni estetiche e funzionali. Le considerazioni vanno poi condivise con il paziente che mi dirà le sue impressioni preziose per le correzioni. Al termine di tutto questo avremo: degli impianti nella giusta posizione, perché abbiamo progettato scrupolosamente dove metterli (studio delle radiografie, dima, ecc...). Avremo anche un provvisorio ben controllato in bocca, facendo fare tutti i movimenti della masticazione al paziente ed eventualmente correggendo le anomale interferenze tra i denti antagonisti. Il provvisorio ci darà tutte le indicazioni necessarie per come fare il lavoro definitivo (posizione e grandezza dei denti, colore ecc.). A questo punto faccio realizzare il lavoro definitivo al laboratorio che lo ha seguito fin dall’inizio, lo consegno al paziente e mi godo la soddisfazione del risultato.
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politica
Agosto 2011
palazzo vecchio/1. Respinta la richiesta di sospensiva sulla tassa di soggiorno
Il Tar boccia gli albergatori. Forse Un euro in più a notte per ogni stella
rente all’ospedale non è giusto che paghi”. Il che, però, non è detto che basti ai gestori degli hotel, che già in queste prime settimane di sperimentazione del “balzello” si sono trovati di fronte alle prime rimostranze da parte dei clienti. “Abbiamo problemi soprattutto con i gruppi – spiega Francesco Bechi di Federalberghi – perché c’è stato poco tempo per informare quelli che avevano già prenotato e non tutti sono disposti a pagare. In alcuni casi gli albergatori si sono dovuti sobbarcare fino al 50% dei costi”. Meno disagi si sono riscontrati in quelle strutture che lavorano con clientela individuale. Anche se certe volte capita che qualcuno si rifiuti di versare l’obolo. “A Roma questa evenienza è prevista dal regolamento – dichiara Giancarlo Carniani, presidente di Cna Turismo – e si tratta solo di compilare un modulo, mentre qui il titolare della struttura è comunque costretto a pagare. Senza contare che si tratta dell’imposta di soggiorno più cara del mondo”. A Parigi, ad esempio, si tratta di 1,50 euro a stanza, mentre a New York si aggira attorno a 1 euro. “Per questo avevamo proposto un tipo di tassazione diversa – continua Carniani – ad esempio sulla base degli introiti. Secondo una nostra proiezione, in questo modo Palazzo Vecchio ci avrebbe guadagnato 9 milioni l’anno in più rispetto ai 20 stimati”. Ma il test è appena cominciato.
dell’hotel, si va avanti così. Almeno fino a novembre, quando il Tribunale si pronuncerà nel merito. Ma, mentre si annunciano nuovi ricorsi, arrivano le prime aperture da parte dell’amministrazione Francesca Puliti
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assa di soggiorno, si va avanti. Ogni turista che pernotterà in città dovrà pagare un euro in più a notte per ogni stella dell’hotel. Il Tar ha infatti bocciato il ricorso presentato dagli albergatori in seguito all’entrata in vigore il primo luglio della tassa di scopo. O meglio, ha respinto al mittente la sospensiva della norma richiesta e ha rimandato la decisione nel merito a novembre, quando ci sarà l’udienza. Nel frattempo i visitatori dovranno continuare a metter mano al portafoglio e gli stessi albergatori dovranno versare la “quota” al Comune di Firenze. Che dal provvedimento conta di incassare, nell’arco di sei mesi, 10 milioni di euro. “Valuteremo se ricorrere al Consiglio di Stato – fa sapere Confesercenti – ma speriamo che l’amministrazione ci dia prima dei segnali di apertura per non arrivare a tanto”. Dei primi segnali in realtà ci sono già stati, come ad esempio la decisione di esonerare dalla tassa gli studenti fuorisede, che non usufruiscono certo di hotel a quattro stelle, ma di strutture ricettive low cost sì. “Agli albergatori dico: se volete continuare con le carte bollate – ha recentemente dichiarato il sindaco Matteo Renzi - fate pure, tanto alla fine si vedrà che si vince noi. Se invece ci si confronta serenamente, il Comune è disponibile”. Anche alle modifiche. “Sono disposto in prima persona a incontrare gli albergatori – continua il primo cittadino – e a studiare insieme tutte le correzioni e i miglioramenti che si possono fare: ad esempio – sottolinea – chi viene a Firenze non per turismo ma perché ha un pa-
zoom Firenze Card, la carta dei musei, debutta con il botto. Circa 6.500 tessere vendute nei primi tre mesi
Non solo Venere e David, si riscoprono i “fratelli minori” degli Uffizi
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ebutto con il botto per la Firenze Card, la tessera che consente l’accesso a 33 musei tra i più visitati di Firenze, al prezzo unico di 50 euro. Il biglietto multiplo è stato introdotto lo scorso marzo, dopo il tira e molla Renzi-Governo. “Nei primi tre mesi di funzionamento – spiega l’assessore al turismo Elisabetta Cianfanelli - sono state vendute circa 6.500 card, con una media che si attesta intorno alle 70 al giorno. Con questi dati si stima che in un anno, ovvero da marzo 2011 a febbraio 2012, si arriverà a 26mila card vendute”. Ma il dato non è solo fine a se stesso.
Perché l’introduzione della Firenze Card ha già cambiato qualcosa nelle abitudini dei visitatori, o meglio ha intercettato una domanda più consapevole rispetto al turismo mordi e fuggi degli Uffizi o delle code sotto al David. Se fino allo scorso marzo su cento pellegrinaggi davanti alla Venere del Botticelli si contavano solo 25 ingressi a Palazzo Vecchio, 6 alla Cappella Brancacci, 19 alle Cappelle Medicee, i primi dati degli “utenti Card” offrono un quadro ben diverso. Per cento visite agli Uffizi sono 88 gli ingressi a Palazzo Vecchio, 20 quelli alla Brancacci e 60 alle Me-
Risultati visibili dal primo trattamento?
TRASLOCHI nazionali e internazionali
dicee. Insomma, uno strumento “che funziona per redistribuire i flussi turistici anche al di fuori della direttrice classica piazza San Marco-piazza Pitti”, sottolinea Cianfanelli. Chi acquista la card, infatti, visita in media sei musei, ma ci sono anche alcuni stacanovisti che arrivano a 12. In tutto la rete ne comprende ben 33, da visitare nell’arco di tre giorni, ma presto dovrebbero aggiungersi anche l’Opera del Duomo e Santa Croce. La tesserina vale anche per il bus, il che significa rendere la vita assai meno complicata ai /P.F. turisti. E ai controllori dell’Ataf.
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politica
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palazzo vecchio/2. L’iter per la vendita prosegue, le proteste anche
Palazzo vecchio/3. Divorzio in corso
Ataf ai privati? La decisione Grassi lascia Spini “per non morire renziano” è rimandata a settembre E
Paola Ferri
fu così che Tommaso il giovane divorziò da Valdo il decano. Grassi, il volto nuovo a Palazzo Vecchio non renziano, ha divorziato da Spini, andando a far compagnia a Massimo Pieri (Udc verso Pdn) nel Gruppo Misto di opposizione. E lasciando da solo l’ex ministro e parlamentare. Una rottura “civile, senza strascichi personali”, ci tiene a sottolineare Grassi. Anche se pare che Spini non abbia aggiunto una sola parola a quelle affidate al comunicato stampa ufficiale. A far scoppiare la coppia una volta per tutte è stato il Piano strutturale, a cui Grassi si è fermamente opposto contestando volumi zero che proprio zero non sono, ma anche e soprattutto “un’idea di città che non condivido”. E una valutazione dell’amministrazione in cui non si riconosceva più. Da quasi un anno, infatti, si vocifera di un possibile ingresso di Spini in maggioranza. A
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rivati o non privati? La questione Ataf è rimandata a settembre. Solo allora si conosceranno le sorti dell’azienda di trasporti pubblici fiorentina, sulla cui testa pende da tempo l’ipotesi dello “spacchettamento” e della vendita di buona parte del servizio. La decisione dovrà essere discussa dai Comuni che ne sono soci (oltre a Firenze, quelli della cintura metropolitana serviti da Ataf) al rientro dalla pausa estiva. È saltato tra le polemiche, invece, il consiglio comunale in tema che avrebbe dovuto tenersi a Palazzo Vecchio. “Parlerò quando ci sarà qualcosa di più concreto”, ha riferito il presidente dell’azienda Filippo Bonaccorsi. L’indirizzo, però, sembra rimanere quello già più volte preannunciato: Ataf dovrebbe essere divisa in due società, una delle quali sarà messa in vendita al 100%. Al pubblico rimarrebbero così le proprietà immobiliari e la gestione amministrativa, mentre la gestione del servizio vera e propria e i bus sarebbero in mano al privato. Così come buona parte dei 1.333 dipendenti. Da qui le numerose e rumorose proteste da parte dei sindacati, che hanno portato a ben due scioperi di 24 ore nell’arco di pochi mesi. Senza contare le marce sotto Palazzo Vecchio (in alcuni casi con tanto di accampamento notturno), le biciclettate, i volantinaggi, le grigliate in viale dei Mille e la “campagna-stickers”, che stanno proliferando su bus e paline. “I continui scioperi penalizzano solo gli utenti - ha commentato il sindaco Renzi, entrando in aperta polemica con i sindacati – e in questa fase sono una mancanza di rispetto verso cittadini”. “Ataf è una realtà bella per i fiorentini – prosegue Renzi – che però deve
L’ipotesi di Bonaccorsi prevede lo “spacchettamento” dell’azienda in due parti essere rimessa in ordine se vuole avere un futuro”. Il che non significa tagliare indiscriminatamente. Almeno non secondo Bonaccorsi. “Se si continua a utilizzare la tecnica di spaventare i lavoratori non si va da nessuna parte – dichiara – i sindacati parlano di 480 esuberi, ma non è scritto su alcun documento al vaglio”. Tagli o non tagli, la privatizzazione sembra convincere poco, anche al di là del perimetro di viale dei Mille. A esprimere dubbi sull’opportunità dell’operazione è stato anche l’assessore regionale ai trasporti Luca Ceccobao, secondo il quale
bisognava almeno attendere il bando per la gestione unica del tpl su gomma in Toscana. Secondo la tabella di marcia della Regione, la gara dovrebbe avvenire entro l’anno, in modo da poter affidare il servizio già a partire dal 2012. Anche se i tempi cominciano a stringere. La speranza di Ataf è proprio quella di presentarsi più forte alla gara, grazie agli investimenti e alle garanzie offerte da un socio privato. Ed è proprio questo il ricco piatto cucinato in viale dei Mille per chi fosse interessato alle quote: l’accesso alla gestione dei trasporti in tutta la regione. La strada però è tutt’altro che in discesa: innanzitutto perché gli autisti minacciano di scendere nuovamente in piazza con un’altra tornata di scioperi a settembre, provocando disagi ben più consistenti. E senza rispettare neanche le fasce di garanzia del servizio. In secondo luogo perché la decisione dovrà esser fatta digerire a tutti i soci. Nel frattempo, l’azienda si è portata avanti nella comunicazione con i cittadini e ha dato vita sul proprio sito (www.ataf. net) a un’apposita sezione dedicata a sciogliere i dubbi sulla privatizzazione. Una sorta di domande frequenti a cui si dà una risposta chiara, a partire dal paventato aumento del prezzo del biglietto. Che non ci sarà.
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Non condivido l’idea di città, né il metodo a suon di slogan sancire il divorzio è stato il voto contrapposto al documento di programmazione più importante per la città, favorevole per Spini, contrario per Grassi. Che, non potendo costituire un nuovo gruppo consiliare, ha deciso di trasmigrare nel misto d’opposizione (nel Salone dei Duecento ce n’è anche uno di maggioranza, costituito da Di Puccio). Le basi per la nuova formazione politica, però, Grassi le ha già messe. Si chiamerà “Sinistra e Cittadinanza” e “sarà un’alternativa di sinistra a chi non vuole morire renziano”. Da dove ripartire? Dagli incontri con la cittadinanza. Abbiamo già organizzato una serie di assemblee sul territorio e a partire da settembre saremo in circoli, case del
Tommaso Grassi
popolo e altri centri di aggregazione. Parte della coalizione si è ritrovata nella mia posizione. Come sarà la convivenza con Pieri? Faremo entrambi opposizione, ma siamo indipendenti l’uno dall’altro, a partire dagli spazi. Hai parlato di un progetto alternativo al “renzismo”, cosa intendi? Non condivido il metodo renziano, fatto di slogan senza entrare nel merito delle questioni. Come nel caso della Fortezza. Siamo d’accordo che ci voglia un piano di recupero e che Regione, Provincia e Comune debbano spenderci dei soldi, ma come si fa a dire che la vasca dei cigni si può demolire e ricostruire in quanto è stata unicamente progettata dal Poggi e non realizzata da lui? Tutto ciò solo per creare un auditorium, quando in città ci sarebbero almeno tre valide alternative: ad esempio il cinema Apollo o il Teatro Comunale. Altrimenti, perché non realizzarlo proprio dentro la Fortezza, considerata la complessiva ristrutturazione che aspetta i padiglioni? Per non parlare della questione Ataf. Contrario alla privatizzazione? Profondamente contrario. Insieme a 30 milioni di italiani che hanno detto no ai privati nei servizi pubblici attraverso il referendum dello scorso giu/F.P. gno.
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Agosto 2011
ON LINE. Il Reporter sempre più social: da Facebook a Twitter e Youtube, l’informazione è interattiva
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l Reporter non è solo sulla carta: si può seguire click dopo click. E non solo attraverso il suo sito internet di informazione (www.ilreporter.it), con aggiornamenti, foto e video sulla città: il mensile che racconta la vita di Firenze si fa sempre più largo nel mondo dei social network. Da Facebook a Twitter e fino a Youtube, basta poco per seguire da vicino e in modo interattivo la città. Le ultime notizie, la possibilità di commentare e inviare segnalazioni in tempo reale, sondaggi, foto e video esclusivi: tutto questo offre la pagina Facebook de Il Reporter. Se si è registrati sul celebre social network è una questione di pochi secondi: collegandosi all’indirizzo www.facebook. com/ilreporterfirenze e cliccando sul tasto “mi piace” si entra a far parte della community targata Il Reporter. Duemila persone l’hanno già fatto e i fan continuano a cresce-
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3. “Big G” alla conquista di Firenze e Google galleggia sull’Arno 4. Santo Spirito diventa “San Bue”, ma solo per poche ore 5. La centrale nucleare? A Pisa è in una stanza re. Uno tra i temi più dibattuti è ad esempio la pedonalizzazione di piazza Pitti: anche i cyber lettori si dividono. Chi ha partecipato al sondaggio si è distribuito più o meno equamente tra favorevoli e contrari, mentre la questione infiamma gli animi: “Sarei favorevole, molto. Ma così è stata bloccata Firenze”, scrive Lorenzo. “Quando fu chiusa via Calzaiuoli ci furono un sacco di proteste da parte dei commercianti, ma se oggi agli stessi chiedessimo di riaprire la strada protesterebbero di nuovo”, commenta invece Maira. Firenze cambia, tante le opportunità di svago, molte le storie da raccontare. Per seguire minuto per minuto la vita della culla del Rinascimento, Il Reporter ha attivato un suo profilo su Twitter (www.twitter.com/reporterfirenze), il famoso sito di micro blogging che permette di tenere sotto controllo il flusso di notizie e di commenti, da tutto
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il mondo. E ora anche da Firenze, grazie ai reportage e alle inchieste de Il Reporter. E se la realtà è in continuo movimento, Il Reporter la fotografa, anzi la filma: il canale Youtube del giornale (www.youtube.com/user/ IlReporterFirenze) racchiude i video del momento: le immagini dei principali eventi, le interviste ai protagonisti e i reportage fatti tra la gente.
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la città che cambia
Agosto 2011
pedonalizzazione/1. Primo bilancio della rivoluzione, ma la prova del fuoco sarà a settembre
Pitti (e dintorni) senza auto, la mappa delle zone critiche Gianni Carpini
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oveva essere una rivoluzione epocale per la viabilità nel centro di Firenze e lo è stata, almeno sentendo il coro di voci che si è levato dopo la pedonalizzazione di piazza Pitti e via Tornabuoni. A settimane di distanza il traffico rimane sorvegliato speciale, ma la vera prova del fuoco sarà a settembre, con la riapertura delle scuole. Mentre c’è chi già pronostica il caos, le aree critiche restano sotto l’occhio dei vigili urbani, in primis le strade intorno alla “zona rossa” di piazza Pitti. Qui si sono sollevate le maggiori lamentele. I punti critici sono sostanzialmente due: borgo San Jacopo, dove solo pochi giorni dopo la pedonalizzazione si sono creati rallentamenti, e l’asse piazza della Passera-via dello Sprone, “preso d’assalto dalle macchine”, denunciano commercianti e residenti. “Mentre in via Tornabuoni non ci sono stati problemi – spiega Antonella Manzione, comandante della polizia municipale – nella zona intorno a Pitti si sono registrate
alcune criticità, che stiamo monitorando”. Nessuna retromarcia, però, sulla pedonalizzazione, assicura l’uomo chiave della mobilità, l’assessore Massimo Mattei, che ribadisce la posizione di Palazzo Vecchio: “Siamo pronti a mettere in atto tutti gli accorgimenti che possono migliorare la situazione”. La rivoluzione del traffico deve essere ancora digerita dai fiorentini. Prima del 24 giugno, il percorso che si snodava dai lungarni a piazza Pitti veniva usato, soprattutto dagli scooter, per dribblare i viali di circonvallazione. Adesso le alternative rimangono due: il viale dei Colli, per circumnavigare il centro passando da piazzale Michelangelo, oppure i viali di circonvallazione, dalla Fortezza giù giù fino a piazzale Donatello, piazza Beccaria e lungarni. “Sui viali abbiamo visto un aumento dei transiti – dice ancora la numero uno della Municipale – ma oggettivamente non abbiamo rilevato particolari situazioni di ingorgo, se non a causa di alcuni cantieri”. Dai commercianti ai ciclisti, dai disabili agli abitanti, molti si dicono favorevoli in linea generale alla pedonalizzazione. Sono le modalità a far discutere. “Non si può semplicemente
spostare il traffico da una zona all’altra, da una strada ampia a vie più strette – afferma Carla Lucatti, di Città ciclabile – va ripensata in modo generale la viabilità”. Il presidente del Quartiere 1, Stefano Marmugi, chiede più bussini elettrici, l’associazione di via Maggio pone l’accento sui parcheggi, mentre la Confcommercio invita ad ascoltare le voci di negozianti e artigiani. E se il centro diventa sempre più off-limits per i mezzi motorizzati, c’è chi si attrezza anche sul fronte delle consegne. Un gruppo di giovani fiorentini ha lanciato un servizio di corriere espresso in bici: si chiama Ecopony (www.ecopony.it) e garantisce la consegna di documenti e pacchi all’interno del territorio comunale. E anche un colosso della consegna merci come Bartolini pedala: via dal centro i vecchi furgoni rossi, adesso entrano in gioco i super risciò, tricicli a pedalata assistita, dotati di un piccolo motore elettrico che aiuta il corriere-ciclista.
guarda il video su
Dai commercianti ai ciclisti, dai disabili agli abitanti, molti si dicono favorevoli in linea generale alla novità, ma sono le modalità a far discutere. Intanto, anche la consegna merci si adegua e... pedala: via dal centro i vecchi furgoni, arriva il super risciò
in bicicletta in via
Tornabuoni
antonella manzione Comandante Polizia Municipale
olivia turchi Associazione di via Maggio
monica brenzini Vicepresidente Intaxi
“Aperti alle segnalazioni dei cittadini”
“Dove si può, parcheggi sotterranei”
“Favorevole, penso possa funzionare”
“Abbiamo subito avviato un monitoraggio nei punti nevralgici e siamo aperti alle segnalazioni dei cittadini e delle categorie economiche. Abbiamo rilevato delle criticità in Oltrarno, nella zona di piazza Pitti, mentre in via Tornabuoni non abbiamo riscontrato particolari problemi. In base a questo monitoraggio saranno messi in atto dei miglioramenti”
“La situazione di via Maggio è migliorata: prima era un’autostrada, ora si respira. Rimangono delle criticità in piazza della Passera e nell’area di via dello Sprone. Siamo favorevoli alle pedonalizzazioni, ma è indispensabile affrontare il problema dei parcheggi. È necessario, laddove è possibile, realizzare aree di sosta sotterranee”
“Dopo i primi giorni, in cui anche noi giravamo con la cartina per capire i nuovi sensi di marcia, il cambiamento direi che è stato metabolizzato bene. Sono favorevole alla pedonalizzazione, penso possa funzionare. Forse la zona di Pitti è un po’ troppo ‘blindata’ rispetto a quella di Tornabuoni, i residenti rischiano di avere difficoltà per spostarsi”
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la città che cambia
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pedonalizzazione/2. Smentita la voce di un provvedimento analogo per Santa Croce
E fra poco toccherà a piazza San Firenze Luca Squarcialupi
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iazza Pitti e via Tornabuoni sono le più recenti tappe della politica della pedonalizzazione lanciata dal primo cittadino di Firenze, ma non saranno le ultime. Matteo Renzi ha iniziato a “rottamare” auto e motorini a pochi mesi dalla sua elezione: il nuovo corso della viabilità fiorentina è stato battezzato a suon di rivoluzioni nell’ottobre del 2009, con la trasformazione di piazza Duomo in una zona off-limits per auto, bus e motorini. A quasi due anni dall’inizio della rivoluzione pedonale, altre zone del centro cittadino si preparano a dire “bye bye” al rombo dei motori. Il tassello che andrà ad ampliare il mosaico delle aree a misura di passante si trova proprio nel cuore di Firenze. La mappa stilata dal primo cittadino promette un nuovo cambiamento, questa volta per piazza San Firenze, zona alle spalle di Palazzo Vecchio e a due passi dai luoghi simbolo della città, come Uffizi e Loggia dei Lanzi. Smentito, invece, un provvedimento analogo per l’area di Santa Croce, ipotesi circolata sui quotidiani locali all’indomani dei provvedimenti in Oltrarno. Il pedonalizzatore del Pd ha inaugurato la sua crociata contro i tubi di scappamento poco dopo il suo arrivo ai vertici cittadini: i primi a essere liberati dal traffico sono stati i tre ettari su cui domina il Cupolone del Brunelleschi. Erano le 10 del 25 ottobre 2009 quando è stata chiusa la catena in via Martelli. Tante furono le polemiche, ma a mesi di distanza in
pochi tornerebbero indietro. Poi, lo scorso 24 giugno, una cerimonia analoga ha aggiunto altri sei ettari e mezzo alla lista dei luoghi banditi ai mezzi motorizzati, con piazza Pitti, via Tornabuoni e via Por Santa Maria. E adesso arriva il terzo passo del cammino pedonale. In piazza San Firenze affaccia il complesso che ospita il Tribunale e proprio al suo trasferimento nel ben più capiente Palagiustizia di Novoli è legata la sorte della pedonalizzazione. Lo spostamento di giudici e uffici alla periferia ovest della città darà il via alla rivoluzione. I tempi, al momento, non sembrano però così stretti: la pedonalizzazione di piazza San Firenze potrebbe scattare con l’arrivo del prossimo anno. E Santa Croce? Alcuni quotidiani avevano ipotizzato che la tappa successiva potesse essere la zona del Dante, ma dalle stanze di Palazzo Vecchio smentiscono categoricamente: una bufala, c’è solo San Firenze, niente altro. Intanto, le “vecchie” aree pedonali si rifanno il look. Via Martelli dirà definitivamente addio all’asfalto: i marciapiedi saranno demoliti e sarà realizzata una nuova lastricatura in pietra forte alberese, con colori che variano dal grigio all’ocra. I lavori, per cui sono stati stanziati 800mila euro, partiranno - secondo le previsioni del Comune - tra una quarantina di giorni e dureranno cinque mesi. Al termine, via Martelli sarà a tutti gli effetti, anche nel suo aspetto, il regno dei pedoni.
più notizie su
michele cirrincione Presidente Consulta invalidi
stefano marmugi Presidente Quartiere 1
alessandra signori Presidente Confcommercio
“Garantire l’accesso ai disabili”
“Servirebbero venti bussini elettrici”
“Necessaria una organizzazione generale”
“Non solo il quartiere, ma Firenze intera aveva bisogno di questa pedonalizzazione. Dobbiamo avere il coraggio di rispettare la città, altrimenti la regaliamo ai tubi di scappamento. La pedonalizzazione funziona solo se offriamo delle alternative: venti bussini elettrici garantirebbero un buon collegamento per l’Oltrarno, una scelta strategica per la viabilità”
“Siamo favorevoli, ma insieme a questi provvedimenti è necessaria un’organizzazione generale. C’è una rete di commercianti e artigiani che spesso non viene chiamata in causa. L’amministrazione doveva pensare ai parcheggi, alla viabilità, agli accessi dei taxi. Non si può prima chiudere l’area alle auto e poi pensare a come organizzare il resto”
“Abbiamo espresso parere favorevole alla pedonalizzazione, permette ai pedoni di muoversi senza il pericolo delle auto e dei motorini. Ciò che abbiamo contestato subito è lo stop alle auto dei disabili, che devono poter entrare nella zona pedonale. La nostra proposta è quella di garantire l’accesso ai veicoli con contrassegno e con disabile a bordo”
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speciale salute
Agosto 2011
estate/1. Ridimensionato il mito di alimenti che favoriscono l’abbronzatura
La tintarella a tavola? Bugia Benedetta Strappi
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etto, ridetto, sentito e risentito. Ogni anno all’arrivo dell’estate (e mano a mano che il calendario ci si immerge dentro) da più parti si iniziano a sbandierare i benefici di certi alimenti per aumentare e prolungare l’abbronzatura. Pesche, albicocche, meloni (e qualche volta persino la birra) ci vengono presentati come i frutti magici per migliorare la tintarella, per il loro alto contenuto di beta-carotene. Ma gli esperti avvisano: mangiare questa frutta di stagione fa, naturalmente, benissimo, ma il loro rapporto con la nostra abbronzatura è praticamente nullo. E cioè: è vero che contengono beta-carotene e che questa sostanza rende la pelle giallognola/arancionedorata. Ma non stimola in nessuna maniera l’abbronzatura, che dipende solo dalla produzione di melanina. E ne è la prova il fatto che un abuso di beta-carotene (ad esempio assumendolo in eccesso con integratori) rende il colorito della pelle tendente al giallo, a cominciare dai palmi della mani. Al massimo aumentarne il consumo può servire, per chi ha la pelle particolarmente chiara, a diminuire i fenomeni di fotosensibilizzazione (leggi: arrossamenti random nel corpo quando ci si espone al sole). Ma in tutto
questo l’arma migliore per difendersi dai danni che la tintarella può provocare restano i filtri solari, gli unici in grado di aiutarci a difendersi dalle pericolosissime radiazioni ultraviolette. Anche qui, una lunga tradizione di etichette fuorvianti sui flaconi ci aveva illuso che esistesse una “protezione totale”. No, non esiste. E infatti l’Unione Europea ha detto la sua e da qualche tempo le nuove etichette delle creme riportano al massimo la dicitura “altissima protezione”, accanto all’indice Spf (ad esempio: la protezione 10 è considerata bassa). Insomma, qualche mito sul-
la tintarella c’è e va sfatato. Ma, quanto alla frutta “arancione”, va comunque ribadito – anche una volta privata del suo ruolo leggendario di abbronzante – il fatto che il consumo di pesche, albicocche and company resta comunque importantissimo, perché sono ricche di antiossidanti e di acqua, come molta della frutta di stagione. E quindi consumarne in abbondanza, specialmente in un periodo di caldo torrido come questo, fa solo bene e aiuta a prevenire la disidratazione e i danni causati dai radicali liberi, come ad esempio l’invecchiamento cutaneo.
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la scoperta. Già brevettato in tutto il mondo
Dal Meyer un nuovo test per la diagnosi neonatale U
na punturina nel tallone quando il piccolo ha solo 48 ore di vita consentirà di diagnosticare precocemente nei bambini una delle più gravi immunodeficienze congenite e, in questo modo, la malattia potrà essere curata tempestivamente. E questa è una di quelle notizie che fa piacere sentire, e che porta la firma di Firenze: il test è stato sviluppato da tre ricercatori dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer e dell’Università di Firenze. Il test diagnostico, operativo al Meyer dal primo gennaio di quest’anno, è stato finora effettuato su ventimila neonati e, nel frattempo, anche l’Umbria ha chiesto all’ospedale di poterlo effettuare sui propri piccoli. E il brevetto è già stato registrato in tutti i paesi del globo. Si tratta di una procedura unica al mondo, non costosa e precisissima, che consente di individuare immediatamente l’immunodeficienza congenita dovuta al difetto di adenosina-deaminasi. Si tratta di una malattia rara, congenita, che di fatto annulla le difese immunitarie del bambino, rendendolo aggredibile (quando le difese materne vengono meno) da qualsiasi germe presente nell’ambiente. E la notizia è che, se scoperto in tempo, il difetto metabolico è perfettamente curabile. “Immaginate un neonato all’apparenza perfetto, sano sotto ogni profilo - spiega Chiara Azzari, professore associato di Pediatria generale e specialistica dell’Università di Firenze, una delle titolari della scoperta - un bambino che però, quando le difese materne vengono meno, a pochi mesi dalla nascita è aggredibile da qualsiasi germe sia presente nell’ambiente. Germe che per chi è privo di difese immunitarie causa complicazioni gravissime quali l’encefalite, la sepsi, la poliomielite e malattie gravissime il cui insorgere provoca danni permanenti e irreversibili per il resto della vita. Un difetto metabolico che, grazie alle terapie enzimatiche sostitutive, a quelle geniche e al trapianto di midollo, è perfettamente curabile. Proprio per evitare di arrivare alla manifestazione con irreparabile danno, ci siamo chiesti cosa era possibile fare per sviluppare un test precoce, da fare subito, alla /G.R. nascita”.
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estate/2. Piccolo vademecum per trovare un po’ di sollievo in caso di “punture”
I rimedi contro gli attacchi delle meduse La prima cosa da fare è immergere la parte lesa in mare e liberarsi da eventuali residui di tentacoli. E se invece si incappa negli aculei delle tracine il segreto è l’acqua calda, in grado di annientare il veleno rilasciato dagli odiosi pesci ragno Giulia Righi
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a aspettiamo tutti quanti a gloria, ma quando arriva porta con sé qualche effetto collaterale di cui faremmo volentieri a meno. Anche l’estate ha i suoi lati negativi: leggi zanzare, innanzitutto. Ma tra gli animali che arrivano a importunarci nelle giornate di solleone e ferie non ci sono solo loro. Tra i più odiati e temuti ci sono anche le meduse, con i loro tentacoli tremendi capaci di far vedere le stelle (e dire qualche parolaccia) al solo sfiorarci. Ma il mare nasconde anche altre insidie: le tracine, ad esempio. Tutti quanti, più o meno, abbiamo il ricordo di un piede urlante di dolore da bambini, con una misteriosa puntura arrivata dal fondo sabbioso. E insomma, cosa si può fare contro questi animali decisamente poco simpatici? Per le zanzare sappiamo bene, e sappiamo tutti, che i rimedi ci sono: sì, ma anche no. Ci sono i repellenti ambientali e quelli da spalmarsi addosso per tentare di mandarle via, ma quando decidono di sopravvivere sanno farlo molto bene. E allora, una volta che ci troviamo con la pelle a pois rossi, non resta che correre ai ripari. Scorticarsi grattandosi non è un buon rimedio. Lo è invece l’applicazione di acqua fredda, intanto. Se poi il prurito è insopportabile ci sono - Q3 ma è bene le cremeQ1 a base- diQ2 antistaminici,
ricordarsi sempre che ci mettono un po’ prima di agire (e dunque il gioco può non valere la candela) e che possono dare reazioni di sensibilizzazione. Quanto invece alle meduse, il rimedio più immediato viene proprio dal mare. Quando si viene a contatto con i loro tentacoli (in grado di rilasciare potenti filamenti urticanti) un primo sollievo a bruciore e orticaria si può infatti ottenere immergendo la zona colpita in acqua salata. È poi fondamentale rimuovere – con cura, onde evitare altri danni – eventuali residui dei tentacoli rimasti sul corpo della “preda”. E poi ci sono le medicine, per le quali però è sempre bene affidarsi al medico: può essere utile assumere antinfiammatori e spalmare nella zona colpita pomate al cortisone o antistaminiche. Anche in questo caso però il sollievo non è immediato, ma arriva quando comunque l’apice del dolore è stato superato. Infine, si diceva, ci sono le tracine, o pesci ragno. Se si incappa in uno dei loro aculei le conseguenze immediate sono un dolore lancinante e, successivamente, il gonfiore della parte ferita. Il rimedio? L’acqua calda, caldissima: il veleno viene “disattivato” con l’immersione a temperature alte per mezzora-un’ora. Anche in questo caso è poi consigliato consultare un medico per un’eventuale terapia, che può essere anche con antibiotici e cortisone.
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intervista doppia. La parola a due autori toscani, per scoprire cosa porteranno sotto l’ombrellone
Quando lo scrittore è in vacanza a cura di Ludovica V. Zarrilli
“Cene vegan e viaggi in India” “Volevo costruire edifici di Lego” Federica Bosco, penna rosa di casa nostra, tra
Vanni Santoni, un libro in uscita il prossimo ottobre
una lezione di yoga e il sogno di fare la veterinaria
e la grande passione per i versi di Roberto Bolaño
Nome Federica Cognome Bosco Nata a Milano Il 25 settembre 1971 Professione Scrittrice Il titolo del tuo ultimo romanzo “Innamorata di un angelo” L’incipit del tuo ultimo romanzo Una mattina ti svegli e sei un’adolescente. Così, senza un avvertimento, dall’oggi al domani, ti svegli nel corpo di una sconosciuta che si vede in sovrappeso, odia tutti, si veste solo di nero e ha pensieri suicidi l’84% del tempo. E io non facevo eccezione. Da grande volevi fare La veterinaria Se la vita fosse un romanzo l’autore sarebbe Snoopy Scrittore preferito David Sedaris, Howard Jacobson, Niccolò Ammaniti Inviti a cena il tuo scrittore preferito, cosa prepari? Hummus, carbonara Vegan e tiramisù Vegan, un classico Non leggeresti mai... Il foglietto illustrativo nelle scatole dei medicinali Cosa fai quando non scrivi? Studio e insegno Ashtanga Yoga, viaggio, leggo, cerco di imparare cose nuove, cucino. Le stesse cose che facevo anche quando non scrivevo Nel migliore dei mondi possibili dovrebbe es-
Federica Bosco
sere abolita la parola... Tasse Il posto dove non sei stata e vorresti andare India Il libro sotto l’ombrellone Mangia prega ama Il vero lusso è... Passeggiare all’alba sulla spiaggia Il tuo motto Non fare domani quello che puoi fare oggi Meglio scrivere che Andare al Grande Fratello Il protagonista maschile di questa intervista doppia è Vanni Santoni, dedicagli un pensiero: Ciao Vanni, ti auguro tutto il meglio per la tua carriera e i tuoi sogni.
Nome Vanni Cognome Santoni Nato a Montevarchi Il 30 settembre 1978 Professione Scrittore, giornalista Il titolo del tuo ultimo romanzo “Se fossi fuoco, arderei Firenze”. Uscirà questo ottobre L’incipit del tuo ultimo romanzo Guardalo, sta venendo a Firenze. Ha con sé i bagagli, viene per restare. Non ha vent’anni: uno studente, con ogni probabilità. Arriva in automobile, al casello sbaglia e infila nell’uscita Telepass, allora bestemmia, mette la retromarcia, comincia a fare manovra ma un altro gli si piazza in coda, lui sbuffa, quello sfarfalla, allora si volta, allarga le braccia, quello pure sbuffa, ma capisce e a sua volta arretra. Da grande volevi fare Il tizio che costruisce gli edifici di Lego a Legoland Se la vita fosse un romanzo l’autore sarebbe Andrea Pazienza Scrittore preferito Si va a momenti: adesso Faulkner e Bolaño Inviti a cena il tuo scrittore preferito, cosa prepari? Mi pare di ricordare che Bolaño non si considerava un buongustaio, quindi me la sarei potuta cavare con un paio di hamburger, credo Non leggeresti mai... Leggo tutto Cosa fai quando non scrivi? Leggo, viaggio
Vanni Santoni
Nel migliore dei mondi possibili dovrebbe essere abolita la parola... Non abolirei nessuna parola Il posto dove non sei stato e vorresti andare Al teknival bulgaro Il libro sotto l’ombrellone Consiglio La montagna incantata di Mann Il vero lusso è... Poter lavorare di notte Il tuo motto Non fare mai cose inutili Meglio scrivere che Dimenticare La protagonista femminile di questa intervista doppia è Federica Bosco, dedicale un pensiero: Spero che abbia finalmente trovato l’amore...
le recensioni. Il Reporter ha fatto una (mini)selezione dei titoli più adatti da mettere in valigia
Cosa leggere sulla spiaggia? Ecco qualche consiglio Orbite vuote Autori vari (Intermezzi editore)
Siete qui Alessandro Bini (Edizioni Della Meridiana)
Sedici autori per sedici racconti horror, che riaccendono l’attenzione su un genere che sembrava aver passato il testimone al grande e piccolo schermo. Un salto tra i meandri più spaventosi della fantasia umana, alleato perfetto per sconfiggere la canicola estiva.
Il primo romanzo del fiorentino Alessandro Bini, autore di Goodbye Careggi, un piccolo caso letterario. É il ritratto di un uomo, Teo, quarantenne passivo e misogino, e di una città, Firenze, “tutta transenne e lavori in corso, calda, estranea e cinica, piena di polvere e rumore”.
In difesa della giustizia Giorgio Sturlese Tosi (Bur)
Viaggio di un pittore distratto Maria Grazia Cerretelli (Edizioni Polistampa)
Un giornalista fiorentino - di stanza a Milano - a colloquio con l’ex procuratore nazionale antimafia Piero Luigi Vigna, per farsi raccontare le sue verità su stragi mafiose, mostro di Firenze, anni di Piombo, P2 e rapimenti dell’Anonima sequestri. Per un viaggio ben strutturato nelle vicende più torbide del Paese.
In viaggio da Firenze a Trieste. Un itinerario tra situazioni e stati d’animo, che porta chi si sposta a bordo di un treno immaginifico (ma non troppo) a incontrare personaggi in fuga e alla perenne ricerca di qualcosa, intervallati dalla scoperta o riscoperta dei luoghi bellissimi che accompagnano il tragitto.
L’usignolo di provincia Angelo Australi (Mauro Pagliai editore)
Leo e il mostro ingarbuglio James Bradburne (La Mandragora)
Nel passato prossimo la Seconda Guerra Mondiale e nel presente le sorti di Spartaco, vivace protagonista di questa e altre due storie firmate da Angelo Australi, scrittore per passione e amante della letteratura al punto da fondare il circolo lettererario Semmelweis.
Quattro storie create su misura di bambino e illustrate dall’abile tratto di Elisabet Ribera. Autore delle storie, da tempo appassionato di narrativa per bambini, il direttore della Fondazione Palazzo Strozzi James Bradburne, che tra una mostra e l’altra trova il tempo di raccontare fiabe.
cultura
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la storia. Il professionista del lapis ha dato vita a un progetto chiuso da tempo nel suo cassetto
Un concentrato di misteri... a fumetti Ludovica V. Zarrilli
Giuseppe di Bernardo, noto come disegnatore di Diabolik, ha creato The Secret,
S
serie che scandaglia l’universo enigmatico di ufo, scie chimiche, sette segrete,
tava lì un po’ nascosta e ogni tanto affiorava quella passione per il mistero, le interferenze aliene, i cerchi nel grano, le civiltà scomparse, i rapimenti inspiegabili e chi più ne ha più ne metta. Giuseppe di Bernardo, fumettista toscanissimo (vive a Pontassieve) noto alle cronache come disegnatore degli albi di Diabolik, ha deciso finalmente di dar vita a un progetto che teneva chiuso nel cassetto da tempo. Si chiama The Secret la serie di cui il professionista del lapis è ideatore e sceneggiatore, e ha come protagonista un poliziotto che sognava di fare il musicista e in ogni episodio si trova a dover affrontare un mistero nuovo e sempre più intrigante. “Il personaggio principale si chiama Adam Mack – spiega Di Bernardo - il nome si ispira a John Mack, famoso ricercatore di Ufo americano scomparso un paio di anni fa. Tutto comincia quando Adam si trova insieme alla sua compagna Soul all’interno delle Torri Gemelle al momento dell’attentato. Lei muore, lui si risveglia dal coma ma dopo dieci anni, in occasione dell’inaugurazione della Freedom Tower, a New York, lui vede lei e da lì comincia tutta la storia”. È una serie che può essere letta attraverso chiavi diverse: la storia d’amore, l’intreccio fine a se stesso e la serie di misteri ai quali gli appassionati non potranno fare a meno di trovare un filo logico che li unisce. Otto numeri - di cui quattro già usciti in edicola e fumetteria – che compongono una storia articolata e originale, che Di Bernardo è riuscito a comporre usando la fantasia unita a una grande dose di curiosità. Sette esoteriche, rapimenti alieni, rela-
cerchi nel grano e civiltà scomparse. Per una full immersion nell’ignoto
Una
zioni con la mitologia celtica e poi scie chimiche, quinto numero Maya, profezie Hopi: ogni episodio ha un tema, a cui l’autore fa fare da sottofondo alla storia di Mack, nato – non a caso – a Glastonbury, capitale inglese della cultura new age. “Il punto di vista dello sceneggiatore è super partes – spiega Di Bernardo – e anche nella storia stessa c’è chi crede di più e chi meno a questi fenomeni misteriosi”. E la difficoltà in un lavoro del genere viene fuori non solo nel cooordinare i vari collaboratori (dai disegnatori ai coloristi e agli inchiostratori) ma soprattutto nella ricerca del filo logico che lega i vari step della serie. “Per scrivere ogni episodio ci sono voluti circa 40-50 giorni e per far quadrare i conti, in modo da trovare un file rouge che unisse gli argomenti e li legasse, ho chiesto aiuto a Corrado Malanga, ricercatore dell’Università di Pisa che si interessa al fenomeno dei rapimenti alieni elaborando teorie basate su pezze d’appoggio scientifiche”. Chi sta già fremendo dalla voglia di leggere le storie di Adam Mack può andare a cercare i primi episodi della serie (l’ultimo albo uscirà a novembre in occasione di Lucca Comics) o può fare un salto sul sito o sulla pagina Facebook di Adam Mack. I più intraprendenti potranno addirittura scaricare un giochino gratuito che permette ai vincitori di entrare in possesso di alcune pagine inedite del fumetto che daranno vita a un finale alternativo. Buona lettura.
delle illustrazioni del fumetto
La novità. Il reportage/denuncia di Jacopo Storni sulle condizioni disumane in cui vivono gli immigrati
Sparategli!, un viaggio ai confini della speranza I
mendicanti resi storpi per chiedere l’elemosina ai semafori, le nigeriane minorenni obbligate a prostituirsi, i clochard albanesi, i rom di Milano e i somali che vivono sotto i cavalcavia di Firenze. “Sparategli! Nuovi schiavi d’Italia” (Editori Riuniti, 19 euro), prima fatica letteraria del giornalista Jacopo Storni, è un viaggio tra gli ultimi, alla scoperta di quelle storie che non immaginavamo potessero popolare i confini (nemmeno troppo distanti) delle nostre città. Eccone un estratto:
Porta in grembo un bimbo che pesa come un macigno e non vede l’ora di partorire. Per liberarsene. Dopo nove mesi da incubo, al termine dei quali il neonato prenderà la strada dell’adozione. Non c’è niente negli occhi di Mihaela che possa evocare la gioia di una futura madre. C’è soltanto il ricordo truculento di un abuso sessuale, unico lasciapassare per avere un lavoro e guadagnarsi da vivere. È difficile far credere alla gente quello che accade a Vittoria (Ragusa), angolo meridionale
della Sicilia ingabbiato in una morsa di degrado umano sconvolgente. Un luogo nel quale la società regredisce nel feudalesimo più grezzo, dove gli uomini si riscoprono belve e menti di piacere sessuale. Dove qualcuno, se chiedi indicazioni per raggiungere la libreria del paese, ti guarda sconvolto. Mihaela ha lo sguardo agonizzante, perennemente rivolto a terra, gli occhi celesti e glaciali e qualche filo bianco lungo i capelli. Con la mano destra si sorregge il ventre, gravido d’infelicità. È
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al settimo mese. Vorrebbe chiamarlo David, ma non sarà certo lei a scegliere il nome. Come altri da queste parti, il suo è figlio di nessuno, erede di un’umanità arcaica dove le “serve dell’agricoltura”, soprattutto romene, allietano le serate dei propri datori di lavoro con una prestazione sessuale. Serve ad arrotondare la misera paga mensile, a instaurare una relazione di fiducia con quello che le braccianti, all’alba del XXI secolo, continuano a chiamare “padrone”.
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il punto. La società stipula un patto con la città: l’obiettivo rimane l’Europa
La Fiorentina si rinnova. E si rilancia Dentro Vincenzo Guerini, ex calciatore gigliato, che dovrà fare da “tramite” tra club e giocatori. Mario Cognigni è ufficialmente il presidente, con Eugenio Giani e Dario Nardella nel consiglio di amministrazione
Alessandro Gamberini,
nuovo capitano viola, alla partenza della squadra per il ritiro di
Lorenzo Mossani
L
a stagione della Fiorentina è iniziata, senza troppi sogni, senza troppe speranze ma unita, con un “Patto con la città” fatto per ripartire, quasi per risorgere dopo un’annata storta. La fenice viola è stata presentata. Niente scudetti ipotizzati, nessun progetto in quattro anni per completare il gap con le grandi, solo una Fiorentina che vuole stare nelle prime posizioni e soprattutto vuole un cuore viola. Da giocatori, dirigenti, tifosi e, soprattutto, giocatori. Ecco lo strappo con l’ex capitan Montolivo, reo probabilmente di non credere più tanto al progetto della società gigliata. Le parole di Mario Cognigni, ufficialmente il nuovo presidente della Fiorentina, sono state chiare: “Riccardo penso che abbia voglia di provare nuove emozioni. Per quanto riguarda il capitano non so che dirvi, deciderà Mihajlovic, state sicuri che sceglierà sicuramente uno che in questo progetto
Cortina. I
tifosi sperano che la prossima sia la stagione del riscatto
ci crede davvero e ha veramente la volontà di vestire la maglia viola” (la scelta, poi, è ricaduta su Gamberini, ndr). Una linea dura e diretta. Anche sul mercato Cognigni è stato chiaro: “Sicuramente ci saranno nuovi innesti, ma non so dirvi quanti saranno, di certo tutti giocatori attaccati alla maglia”. Concetto chiaro in un momento dove nemmeno le “big” riescono a riscaldare un mercato gelido, sterile e poco produttivo per il calcio italiano. E poi le grandi novità a livello societario rivelate proprio dal neopresidente: “All’interno dell’assemblea del Cda abbiamo parlato della storia recente della Fiorentina. È la quarta volta che è stato convocato il consiglio d’amministrazione, abbiamo ricordato con piacere cosa siamo riusciti a costruire in questi anni. Quello che vi voglio dire è che la famiglia Della Valle vuole continuare a portare avanti questo progetto relativo alla Fiorentina. L’intero consiglio d’amministrazione è stato riconfermato perché la proprietà crede ed è soddisfatta del lavoro portato avanti in questi anni. Mi è stato chiesto di rimanere al vertice di questa società, come presidente
esecutivo, perché sono quello che la conosce di più e che capisce bene le problematiche. Andrea è tornato a essere il presidente onorario, però con una carica simbolica”. Poi chiarisce la sua posizione di presidente introducendo un’innovazione: “Non sarò sicuramente un presidente ingombrante. Vincenzo Guerini sarà una nuova figura all’interno della società: sarà utilizzato come uomo di raccordo tra dirigenza e calciatori. Dall’assemblea è emersa una volontà: vogliamo avere un contatto sempre più diretto con la città, non a caso sono state aperte le porte a due personaggi, Dario Nardella ed Eugenio Giani, che parteciperanno alle nostre riunioni di consiglio affinché possano farci da tramite con la città”. Un po’ di Palazzo Vecchio entra nella Fiorentina, dunque, Firenze si avvicina alla sua squadra prima ancora che Cognigni concluda così: “Adesso è arrivato il momento di Corvino, il nostro direttore sportivo deve far arrivare degli innesti utili al nostro ambizioso progetto. Ha un budget tra entrate e uscite: farà bene”. Qualcosa è cambiato: “Wind of Change”.
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sport
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Amarcord. È il “compleanno” dell’arrivo di uno dei più grandi attaccanti viola di sempre
Venti anni fa sbarcava il Re Leone Nel 1991 l’acquisto di Batistuta. Tra quel ragazzo, apparentemente grezzo, e i tifosi sbocciò un amore durato quasi dieci anni Lorenzo Mossani
V
enti anni fa. Fu un sogno di mezza estate per i tifosi viola, un incubo per quelli delle altre squadre. Era l’estate del ‘91, a Firenze si ballava con Joyride dei Roxette davanti al Festivalbar quando arrivò la notizia di un nuovo acquisto della Fiorentina: è stato comprato Batistuta. La notizia fece eco, tra euforia e molto scetticismo. Dubbiosi come al solito, alcuni tifosi si scagliarono contro il futuro Re Leone: “Non doveva arrivare La Torre?! L’ho visto in tv, mi sembrava parecchio scoordinato, almeno in Coppa America...”. E ancora: “Non è pronto per il campionato italiano, è grezzo”. Niente di più falso, Batigol per nove anni è stato l’idolo incontrastato della Curva Fiesole. L’amore nacque a suon di gol e corse alla bandierina. Potente, veloce e con un incredibile senso del gol. Col tempo affinò anche la sua tecnica. Ogni punizione era un gol, nulla era impossibile per l’argentino dalle origini italiane. Con 56 gol è stato il miglior realizzatore nella storia della Nazionale argentina, con 152 reti il miglior marcatore della Fiorentina in serie A, capitano della squadra e miglior realizzatore di sempre con 212 gol. Inoltre, con 184 reti è al decimo posto nella classifica dei marcatori di serie A. Nel 1994 ha stabilito il nuovo record di gol in giornate consecutive nel campionato italiano (11). Infine, detiene la miglior media gol in relazione alle partite giocate tra i calciatori con almeno 300 partite in serie A dal 1965 a oggi (0,58). Inserito nella Fifa 100, la lista dei 125 migliori calciatori della storia, redatta in occasione del Centenario della Fifa, occupa inoltre la 23esima posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata da World Soccer. Dati da brividi. La prima presenza in serie A avvenne contro la Juventus al Delle Alpi, mentre la prima rete una settimana più tardi contro il Genoa. La prima stagione in maglia viola, nel 199192, si concluse con 27 presenze e 13 gol, dopo un avvio stentato. La prima tripletta la realizzò contro il Foggia, mentre la prima doppietta a Roma in un memorabile 1-3 per i viola. Nella sua prima
stagione, Batistuta apparve un giocatore giovane molto potente e prolifico ma ancora grezzo nel tocco di palla. La stagione successiva, nonostante i suoi 16 gol, fu serie B. Emblematiche divennero le immagini dell’ultima giornata, con Batistuta in lacrime per la retrocessione nonostante un 6-2 in casa con il Foggia. Gli anni successivi Re Bati alzò una Coppa Italia in finale contro l’Atalanta e una Supercoppa Italiana vinta a San Siro contro il Milan, grazie a una punizione dalla lunga distanza, imparabile, meravigliosa: 2-1 per i viola. Una delle tante magie del Re Leone.
Eventi. Dall’8 all’11 settembre, alla Fortezza, la prima edizione di “CalcioExpo”
Il mondo del pallone si ritrova a Firenze N
asce una nuova idea di calcio, nasce CalcioExpo. È infatti già iniziato il conto alla rovescia per la prima edizione di CalcioExpo, nuovo grande evento nazionale dedicato al mondo del pallone che si terrà alla Fortezza da Basso di Firenze dall’8 all’11 settembre 2011, e che trasformerà la città nella capitale del calcio italiano. Oltre 35mila metri quadri di spazi riservati ai diversi tipi di calcio, dal Beach Soccer al Freestyle, dal calcio a 5 al Rapid Football: particolare attenzione sarà riservata ai giocatori del settore giovanile, ai dilettanti e alla terza categoria, per cui sono stati organizzati tornei, gare e iniziative per tutte le età e i livelli di preparazione, allenamenti e stage tecnici con allenatori e preparatori sportivi in collaborazione con la Figc settore tecnico. Fittissimo sarà il programma della manifestazione che, per quattro giorni, sarà un vero e proprio viaggio a 360° nel mondo del pallone: a cominciare da un’area museale che ospiterà memorabilia di importanti club
italiani come Fiorentina, Genoa e Torino, ma anche il Museo San Siro e quello del Calcio Storico Fiorentino. E poi tornei aperti al pubblico di calcio da tavolo, calcio balilla, fino agli ultimissimi videogiochi. Nelle aree esterne e interne della Fortezza da Basso verranno poi allestiti veri e propri campi in sintetico per calcio a 2, a 5, a 6 e a 7, per dare ai visitatori l’opportunità di disputare tornei, gare di palleggi e di calci di rigore. La manifestazione vuole anche essere un modo per entrare in contatto con chi del calcio fa uno strumento di educazione al rispetto e alla collaborazione, e con chi grazie al calcio si impegna per promuovere attività sociali e iniziative di solidarietà: un intero padiglione di 900 metri quadrati sarà dedicato alla Fondazione Borgonovo, e al suo interno saranno organizzate iniziative e diverse attività, insieme ai grandi amici di Stefano, per far conoscere l’attività della Fondazione. Ma non finisce qui, Calcio/C.C. Expo è di più...
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sport
Agosto 2011
pallacanestro. La Lega 3 è ormai una realtà: un grande palcoscenico per i più giovani
Il basket fiorentino torna a volare alto Lorenzo Mossani
la partecipazione dei giovani sarà non solo obbligatoria, ma dominante, visto il minimo di tre Under 23 imposti a referto con almeno altri due nati a partire dal 1991. Le wild card sono state invece assegnate per graduatoria, con il preciso intento di riportare nell’élite quattro capoluoghi rimasti orfani della migliore pallacanestro. C’è Firenze tra questi, insieme alle altre beneficiarie Trento, Napoli e Bari, che vanno così ad aggiungersi alle due retrocesse dalla Legadue, alle quattro promosse dalla B dilettanti e alle 14 reduci dell’ultima A dilettanti che prenderanno parte al nuovo torneo. “Un riconoscimento che premia il nostro lavoro e tutto il movimento fiorentino - commenta il presidente Luca Borsetti - abbiamo sposato con entusiasmo le linee guida del torneo: lavorare sui giovani, intercettare i migliori e dare loro un progetto concreto, vincente, di formazione. Puntiamo a consolidarci tra le protagoniste fin da subito per poter pensare, in prospettiva triennale, a un ulteriore passo in avanti”. Prima palla a due a fine settembre, di nuovo, come negli anni migliori, al Mandela Forum. È tempo di tornare a fare triple e far esplodere di gioia gli appassionati di basket. E Firenze non farà mancare il suo supporto, come ogni volta che è stata chiamata a sostenere il grande sport.
L’
ultima a provarci era stata l’Everlast di Bastagli, avventura terminata pochi anni fa. Everlast che è stata a un passo dalla A2 con stelle del calibro di Brian Shorter. Forse proprio la mancata promozione ha distrutto i sogni di gloria della famiglia che ha abbondato il progetto, forse per mancanza di stimoli. Poi tanti sforzi, fatti da Firenze per rimanere in B. Una categoria che non le apparteneva. Ricordando anche il passato di Liberty e Neutro Roberts a cavallo tra gli anni ‘80 e ‘90. Passione che faceva riempire il Palasport di viale Paoli grazie alle magie di di J.J. Anderson, John Ebeling, Clarence Kea, con Rudy D’Amico in panchina. Una ventina di anni fa, mese più, mese meno. Ricordi in bianco e nero che ora potrebbero rifiorire. Dall’agosto 2009, dopo aver rischiato il fallimento, la società è ripartita dalla serie B Dilettanti col nome di Nuova Pallacanestro Firenze, e ora è pronta a schiacciare a canestro una grande occasione. È tornata aria di grande basket in città. Infatti, la Nuova Pallacanestro Firenze si è aggiudicata una delle quattro “wild card”, ovvero il nullaosta federale per l’ammissione al primo “Campionato A di Sviluppo”. Un torneo completamente nuovo che rimpiazza la Serie A dilettanti al terzo gradino dei campionati nazionali e che debutta dopo due anni di progettazione per rispondere ad almeno un paio dei problemi endemici della palla a spicchi tricolore: l’assenza dai parquet dei giovani, specie in via d’estinzione ad alti livelli, e la passione affievolita delle grandi piazze, finite ai margini di un panorama dominato dalle provinciali. Quanto al primo punto,
Pallanuoto. De Magistris in dubbio sulla panchina della Fiorentina Waterpolo
Sottani “sdoppiato”: allenatore in acqua
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alzer di allenatori nella pallanuoto fiorentina. In campo femminile la Menarini Fiorentina Waterpolo è divisa tra la volontà di convincere Gianni De Magistris a tornare sui suoi passi dopo una serie di incomprensioni che hanno allontanato il tecnico dalla dirigenza e la scelta di un nuovo coach. Scelta non facile e assai difficile da percorrere. La speranza è che l’estate porti saggezza tra le parti. Al gruppo delle confermate in casa Fiorentina si aggiungono Acampora (ex Athlon Palermo), Settonce, Stortoni e Tortora (ex Bologna). Cambio della guardia, invece, sulla panchina della Ngm Mobile Firenze Pallanuoto. Andrea Sellaroli è il
nuovo allenatore della squadra neopromossa in serie A1 femminile. Suo secondo sarà Leonardo Solfanelli, artefice della promozione. A Solfanelli sarà affidato anche tutto il settore giovanile. Sellaroli, spezzino con un passato di giocatore nel Lerici negli anni ‘90, ha iniziato ad allenare la sua ex squadra per poi passare al Padova, al Varese e al Messina. Difficile acquistare una straniera. Si punta ad acquistare tre italiane di valore. Sellaroli sarà a Firenze a fine agosto per l’inizio della preparazione. In A1 maschile, infine, c’è molta attesa per vedere all’opera Leonardo Sottani che, almeno all’inizio, avrà il doppio /Sim.Spa. ruolo di allenatore-giocatore.
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candicci è da anni uno dei riferimenti calcistici dell’hinterland fiorentino, raggiungendo risultati sportivi che hanno portato il blasone della società anche molto lontano dalla Toscana. Si parte dall’ottimo piazzamento della prima squadra in Serie D per arrivare al settore giovanile, che ha visto come fiore all’occhiello Juniores e Allievi, senza dimenticare che anche le altre formazioni non si sono mai allontanate dai primi posti nei rispettivi tornei. Non dimenticandosi della scuola calcio, che ha unito la crescita agonistica con quella umana. Per la stagione 2011/12 sono in programma numerose iniziative che faranno dello Scandicci un riferimento sociale, come dimostra l’accordo con Ant (Associazione Italiana Nazionale Tumori Italia Onlus). La missione è quella di garantire ai sofferenti oncologici la qualità e la dignità della vita nel difficile momento della malattia. Un bellissimo spot per il calcio in un momento turbolento. Ma lo spettacolo deve ancora cominciare. Infatti, c’è un progetto “industriale” degno dei grandi club. Il progetto consiste nella realizzazione di una crescita sportiva, economica e di imma-
l’asso del
Barcellona Lionel Messi
gine che possa portare nella città di Scandicci una realtà calcistica solida e vincente. La realizzazione della “Project Idea” passa attraverso un’operazione di azionariato popolare modello Barcellona. Tramite questa pratica, le quote della società calcistica diventano di proprietà dei tifosi, i quali, possedendo anche una sola azione, godono per legge di tutti i diritti e i doveri spettanti al singolo socio. L’obiettivo è duplice : da un lato la capacità di favorire una maggiore stabilità politico-sociale, dall’altro consentire alla società sportiva di diventare sempre più patrimonio /Cris. Paci di un’intera città.
segnalazioni a redazione@ilreporter.it
la festa del Pd Al via il 24 agosto
Ballo liscio e blog tutto alle Cascine
Spettacoli Argelide Fino al 15 agosto
Monticchiello (Si)
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allo liscio e blog, la ruota di Montespertoli e i social network, la pecora in umido e il postrock. Sarà un inedito mix di tradizione e innovazione la Festa del Pd metropolitano di Firenze (www.festademocraticafirenze.it) che si terrà dal 24 agosto al 12 settembre al Parco delle Cascine. Tra gli esponenti del PD che hanno già confermato la loro presenza ci sono la presidente e il vicesegretario del Pd, Rosy Bindi (1 settembre) ed Enrico Letta (5 settembre). E l’11 settembre, giorno dell’anniversario della strage delle Torri Gemelle, arriverà a Firenze l’ex ministro degli Esteri Massimo D’Alema: un’occasione per affrontare le principali questioni di politica estera a 10 anni dal terribile attentato di New York. Tra giornalisti e opinionisti, invece, sono già sicure le date delle serate con Eugenio Scalfari (7 settembre) e Maria Luisa Busi (9 settembre). Alla Festa parteciperanno naturalmente anche gli esponenti e gli amministratori locali del Pd, tra cui il governatore della Toscana Enrico Rossi (12 settembre), il sindaco di Firenze Matteo Renzi e il presidente della Provincia Andrea Barducci. Allo stesso tempo, l’edizione 2011 della Festa sarà anche una sorta di “festival” di gastronomia tradizionale del territorio, perché le unioni comunali del Pd cucineranno i piatti tipici delle loro zone: dalla pecora in umido di Campi Bisenzio al bardiccio di Rufina. La festa sarà poi caratterizzata dal ritorno di spazi e momenti di divertimento popolare, come la pesca gigante, il gioco dei tappi, corsi di giocoleria per bambini e, nei fine settimana, la ruota di Montespertoli. E poi i concerti nello spazio gestito dai Giovani Democratici: i Nobraino (30 agosto), i Marta sui Tubi (3 settembre), gli Après la classe (10 settembre).
Fino al 15 agosto siete in tempo per fare un salto al Teatro Povero di Monticchiello, che porta in scena, nella piazza principale del paese immerso tra i campi arati della Val d’Orcia a pochi chilometri da Pienza, il 45esimo autodramma (così lo definì Giorgio Strehler) scritto, diretto e recitato dalla gente del borgo. Quest’anno il titolo dello spettacolo è “Argelide. Dal debito pubblico alla comunità che resiste” e vede al centro della scena una famiglia allargata di contadini riunitasi per la morte della capostipite (Argelide, per l’appunto) che trascende in una chiacchierata collettiva sui problemi prima della piccola collettività e poi del Paese, quello con p maiuscola. Bruscello 2011 Dal 12 al 15 agosto
Montepulciano (Si) Si intitola “Zelindo il Garibaldino” il Bruscello di Montepulciano 2011, uno degli
appuntamenti più importanti del teatro popolare italiano arrivato alla 72°edizione, organizzato dalla Compagnia Popolare del Bruscello, che andrà in scena il 12, 13, 14 e 15 agosto nella Piazza Grande del paese in provincia di Siena con oltre 100 tra interpreti e figuranti. Lo spettacolo di quest’anno, con la consueta regia del direttore artistico Franco Romani, è dedicato alle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia e racconta la storia di Zelindo il Garibaldino, un poliziano che prese parte alla spedizione dei Mille è ispiratore dei testi del nuovo libretto di Raffaele Giannetti, che nell’occasione, racconterà quali sono stati i legami tra un poliziano come Zelindo e il grande momento della rivoluzione garibaldina e risorgimentale.
Il concerto Roberto Vecchioni 18 Agosto
Marina di Pietrasanta
Dopo la vittoria all’ultimo Festival di Sanremo con “Chiamami Ancora Amore”, riparte da dove lo avevamo lasciato: in concerto! Cambia la forma: non più gli
archi di “In-Cantus”, il progetto che per oltre due anni lo ha portato ad esibirsi in uno spettacolo fra musica e letture. Vecchioni in questo caso sarà accompagnato sul palco da una band di 6 elementi: Lucio Fabbri alle chitarre, mandolino e violino, Roberto Guidi alla batteria, Massimo Germini alle chitarre, Stefano Cisotto alle tastiere, Eros Cristiani al pianoforte e alla fisarmonica e infine Antonio Petruzzelli al basso.
tratte dalla sua opera monumentale “La porta dell’inferno”. Nel corso dell’evento sono previste anche lettura della Divina Commedia nell’aulaauditorium di Santo Stefano a Ponte Vecchio con attori e musicisti. Vasari, gli Uffizi e il duca Fino al 30 ottobre
Galleria degli Uffizi
Le mostre Rodin e Dalì. Omaggio a Dante Alighieri Fino al 28 settembre
Chiesa di Santo Stefano al Ponte
La Divina Commedia illustrata da Dalì. La porta dell’Inferno di Rodin. Due maestri a confronto per un omaggio unico a Dante Alighieri. Nella splendida cornice di Santo Stefano a Ponte Vecchio, a due passi da Piazza Signoria a Firenze, le opere immortali dei due geni saranno espostefino al 28 settembre. La mostra, allestita da La Galerie des Lices di Saint Tropez, in collaborazione con la Società Dantesca e la Fondazione Florens, e con il patrocinio del Comune di Firenze, comprende 120 stampe e sculture in bronzo di Salvador Dalì, di cui 100 xilografie rappresentanti i 100 canti della Divina Commedia, e 60 sculture in bronzo e 160 disegni di Auguste Rodin
Oggetto di questa mostra, nel quinto centenario della nascita di Giorgio Vasari (1511-1574), è la fondazione degli Uffizi (1559-1560): più che un edificio, un sistema architettonico a scala urbana, risultato di una stretta collaborazione tra il Duca, Cosimo I de’ Medici, e Vasari, il suo artista prediletto. Il complesso edilizio sorge nel cuore della città dove, rispecchiando la politica assolutistica e accentratrice di Cosimo I, accorpa le istituzioni amministrative di governo, le cosiddette Magistrature o Arti, sottomettendole, logisticamente e simbolicamente, al dominio diretto del giovane Duca. A memoria di questa destinazione originaria resta la denominazione di Uffizi, cioè Uffici.
Rignano Suoni e colori in Toscana
Musica classica di fine estate
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l Festival Suoni e Colori in Toscana giunge alla sua 21esima edizione, deliziando con ricercatezza e originalità un pubblico eterogeneo di appassionati, amanti della musica in tutte le sue forme e i suoi linguaggi. L’edizione 2011 del festival propone un vario panorama musicale distribuito in sei appuntamenti, proseguendo nella proposta di eventi che esaltano i temi portanti della manifestazione: tradizione e contemporaneità della musica colta ma anche attenzione alle diverse anime del presente di qualità. Quest’anno, inoltre, sarà ospitato un concerto dedicato a Franz Listz, nel bicentenario della nascita, realizzato nell’ambito del progetto “Musica Insieme - Il Genio del Territorio” promosso dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Firenze. Nato nel 1990, il Festival si è sempre contraddistinto per un ricco programma di concerti da camera che hanno portato a suonare in chiese, ville e fattorie del comune di Rignano sull’Arno alcuni fra i migliori artisti di fama nazionale e internazionale e giovani vincitori di concorsi prestigiosi, e anche quest’anno non sarà da meno. Il primo appuntamento è fissato il primo settembre a Sarnesi, dove si esibirà un quartetto di sassofoni, per poi proseguire il 3 a Castiglionchio, dove il duo Ruta Cannavale eseguirà bravi di Beethoven e Franck. Il 5, a villa Pitiana, sarà la volta di De Fusco, Berman e Ceccanti, che si faranno ascoltare suonando Brahms e Mendelssohn, e il 7, all’Antico Spedale del Bigallo, a Bagno a Ripoli, si esibirà Cabaret songs, mentre il 9, all’oratorio della Villa “Il Palagio” a Torre all’Isola, sarà la volta dell’omaggio a Liszt e, dulcis in fundo, domenica 11 settembre, al Castello di Torre a Monte delizierà il pubblico il quartetto Arquà.
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Agosto 2011
A completare il quadro in questo locale si trovano quattro tombini degli acquai, e una fossa biologica nel mezzo del locale, sempre dei condomini sovrastanti. Il venerdì per la preghiera arrivano anche trecento persone, e da poco hanno cominciato a usare il piazzale davanti per la ristorazione dopo “il Ramadan”. Non tacciateci di razzisti, tengo anche a ricordare che furono perseguiti, due anni or sono, due Iman, in questo locale predicavano la Jihad, (la guerra santa) e preparavano attentati. Quindi anche sotto l’aspetto della sicurezza siamo veramente preoccupati. L’utilizzo di questo locale come parcheggio è veramente importante e indispensabile per le nostre famiglie, specialmente oggi che non sappiamo più dove mettere le nostre auto. Perché non ci viene restituito? Il condominio di via Tagliamento 3/13
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“LA NOSTRA VITA SOPRA LA MOSCHEA” Abbiamo deciso di presentare un nostro problema che dibattiamo nel nostro condominio da sei anni: la moschea in via Tagliamento a Sorgane. La stessa era in via del Pignone, le fu dato lo sfratto e fu deciso di spostarla provvisoriamente sotto il nostro stabile. Questo è un locale di trecento metri quadri (300 m.q.) ex posteggio per le auto del condominio formato da 80 famiglie, una delle cose buone che avevano considerato nel 1960 gli architetti Ricci-Savioli; sottratto al condomino dagli I.A.C.P. di Firenze, per utilizzarlo provvisoriamente come aule scolastiche in attesa della costruzione della scuola, inesistente nel nuovo quartiere. Poi sempre questo locale è stato utilizzato dal Comune per gli uffici del T.A.R., per attività artigianali, infine il Comune intervenne di forza senza curasi dei disagi che avrebbero provocato soprattutto alle famiglie sovrastanti, tolse le pareti servite per le aule, installò diversi gabinetti wc, e in uno stretto ripostiglio chiuse i contatori del gas dei condomini.
L’AEROPORTO, I TRASPORTI E L’AMBIENTE Scrivo anche per conto di molti altri cittadini decisamente contrari al progetto di una nuova pista parallela all’autostrada all’aeroporto di Peretola. E questo sia per la spesa faraonica, sia per l’impatto ambientale ed acustico che provocherebbe alla nostra bella Firenze piena di opere d’arte uniche al mondo! Siamo gli attuali custodi di uno splendido patrimonio che ci viene dal passato. Per non parlare dei residui gassosi che inquinano. Chi ci dice che fra 20 o 30 anni, attuando questo progetto, non ci troveremo con uno squallido mucchietto di detriti da mostrare ai turisti? E’ stata creata negli anni e con sacrificio la zona Blu, per proteggere i monumenti dal traffico urbano a terra! Perché non fare allora anche una zona Verde più ampia, per proteggere la città anche dall’alto? Ci si chiede se non sia meglio e molto meno oneroso per i nostri portafogli, già abbastanza vuoti, potenziare il trasporto su gomma e su ferrovia già esistente per Pisa. Del resto, ci sono tante città importanti a questo mondo che hanno il loro aeroporto a oltre 50 km di distanza. Infine, anziché eliminare parte di questo piccolo Parco della Piana di Sesto, utile anche ai vari Comuni confinanti, sarebbe più utile in-
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vece migliorarlo, piantando tanti alberi e piante! I cittadini hanno bisogno anche di aria pulita e di svago in mezzo alla natura! Fiduciosa che questa nostra porti a qualche riflessione, saluto distintamente. Maria Rita Donati ISTITUTO TECNICO AGRARIO, A RISCHIO IL CORSO SERALE PER ADULTI Gentile Redazione de Il Reporter Firenze, con la presente mi permetto di segnalare la situazione che si sta generando presso le classi del corso serale per adulti dell’Ist. Tecn. Agrario di Firenze, del quale sono il docente referente. Il corso serale agrario rappresenta un valore aggiunto per la città ed un fiore all’occhiello della didattica per adulti: si tratta, infatti, di una rara realtà sul territorio nazionale per ciò che concerne questo particolare piano di studi. Esso accoglie studenti da tutta Italia che, per qualsiasi motivo, vogliono ripristinare un percorso educativo e professionale di qualità. Il corso, in essere da 5 anni, ha previsto un primo ciclo con una sola classe all’anno (3°, 4° ed infine quinta). Lo scorso anno, quando scelte politiche scellerate vollero tentarne la chiusura totale, una pronta reazione da parte del corpo docente e degli studenti evitò che si interrompesse un’attività educativa assai apprezzata la quale, di punto in bianco, veniva cancellata senza motivo apparente. Così siamo passati a due classi (3° e 4°). Nell’ultimo anno scolastico (periodo di mia responsabilità), abbiamo avuto grande successo di pubblico e di didattica: le iscrizioni sono raddoppiate e registriamo un crescendo inarrestabile di interesse, richieste di informazioni ed un entusiasmante recupero della cultura scientifica ed agronomica in senso classico, tanto che abbiamo dovuto limitare le iscrizioni alla futura classe terza (al momento registra 32 studenti ). Già ad Aprile scorso, tuttavia, un dispaccio del Provveditorato non autorizzava nessuna classe per il 2011/12. Una prima, pronta, “protesta” mediatica ha ancora tamponato il reiterato tentativo di destabilizzazione del corso, che si è conclusa con l’autorizzazione delle due classi terminali (4° e 5°)
e lasciando che le operazioni di arruolamento della nuova terza portassero alla definizione di un numero di iscritti sufficiente all’autorizzazione della classe. Si noti che lo scorso anno la soglia minima era di 20 iscritti; quest’anno ce ne hanno richiesti 25. E noi ne abbiamo portati più di trenta (saremmo potuti arrivare anche a 50 ed organizzarne due, di terze...). Tuttavia le speranze che la classe venga attivata sono assai residue. Ad oggi non abbiamo nessuna autorizzazione e, pare, non si intenda provvedere con la copertura finanziaria, anche se le ultime decisioni dovranno esser prese a fine agosto. La mia posizione è assai imbarazzante: molti di questi studenti sono stati da noi contattati, istruiti adeguatamente e presi in carico dopo una loro, individuale, ponderatissima comparazione con scelte alternative (con altri corsi, altre Istituzioni, corsi di Laurea e perfino specializzazioni all’estero). Numerosi altri hanno identificato nella struttura del corso una possibilità di riscatto ed una capitale occasione di riorientamento professionale. La loro eventuale delusione, in caso di non attivazione della classe terza, sarà la mia vergogna. Con questa mia, dunque, intendo sensibilizzare sul destino di un’Istituzione cittadina di importanza strategica, punto di riferimento della didattica agraria e scientifica per studenti che non scelgono il corso a caso (ce ne sono di ben più abbordabili nel panorama dell’offerta formativa per adulti) dato l’impegno richiesto e la complessità del piano di studi. Il mio timore è che, non autorizzando l’intero piano, completo della classe terza, si perda definitivamente l’orizzonte della piena legittimazione e della istituzionalizzazione di una realtà pubblica insostituibile e che, facendo leva sulla generalizzata lamentata povertà di risorse, si cancellino obiettivi, professioni, progetti pedagogici e investimenti gnoseologici, a scapito dell’eccellenza educativa tanto vagheggiata nelle parole dei politici ed a beneficio del disimpegno, effetto di un’allocazione delle risorse magari frutto di travisate logiche tornacontistiche, ma forse di maggiore impatto mediatico o popolare. La gambizzazione del corso serale agrario
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invia la tua segnalazione alla nostra redazione redazione@ilreporter.it DEGRADO E INCURIA, UN (INSOLITO) ESEMPIO DI EDUCAZIONE Quanto a degrado ed incuria, ci sarebbero da scrivere più pagine di quelle sulle intercettazioni a Bisignani, ma come le foto che intercalano a volte le pagine dei romanzi, qualche notizia che merita egualmente segnalazione, esiste ancora. Abito in via Puligo a fianco del giardino pubblico e dalla mia finestra osservatorio, colleziono tutto quanto di degrado, incuria, disaffezione per i beni comuni e cialtronaggine esista. Lunedì 27 giugno, rientrando a casa nel pomeriggio il giardino è più frequentato del solito. Un gruppo di una trentina di bambine e bambini con tanto di genitori al seguito sta sciamando allegramente sul prato e fra i giochi esistenti. Scrutando garbatamente dal mio osservatorio, capisco che si tratta di un compleanno. Lo si nota oltre che dalla animazione, dalle cibarie e bibite che circolano. Dato che solo qualche giorno prima era passata la squadra dei pulitori del giardino, cosa che purtroppo accade troppo di rado, il mio pensiero andò subito a quale sarebbe stata la condizione del giardino a fine festa e per quanto tempo vi sarebbe rimasta. Benché fosse una festa per bambini, la presenza anche se non totale si protrasse fino a sera inoltrata, tanto che non vidi la conclusione. Esco di casa il mattino seguente e rimango di stucco: non era più un giardino, era un salotto. Gli utilizzatori dello spazio pubblico per una serata fra amici se ne erano andati portandosi fino all’ultimo tappo delle bottiglie di spuma e lasciando un ordine che ad occhi ormai disabituati dava quasi fastidio. Vorrei che questa cosa fosse detta, perché non soltanto è piacevole, ma più importante è che dimostra come diseducazione, degrado e incuria, con pochissimo sacrificio si possono combattere. Giordano Saccardi
Caro signor Giordano, è vero, basta (o meglio, basterebbe) poco per combattere il degrado. Pubblico con piacere la sua lettera, che racconta – una volta tanto – un episodio positivo, che in questo caso ha visto protagonista un gruppo di cittadini che altro hanno fatto se non il proprio dovere. È infatti triste trovarsi a sottolineare, con stupore come quello che ha provato lei, un fatto simile, semplicemente perché simili fatti dovrebbero far parte della quotidianità della vita in città, e nessuno dovrebbe stupirsi davanti a persone che fanno soltanto il proprio dovere. Ma così, purtroppo, non è, e allora ben vengano esempi come quello che lei ha descritto (e ha fatto benissimo a farlo), esempi in grado di mostrare come per tenere pulito un luogo comune, un luogo di tutti, non siano necessari chissà quali sacrifici. Cogliamo l’occasione per ripetere che, se tutti vogliamo una città pulita, gradevole e vivibile (e alzi la mano chi non la vuole) i primi a fare il proprio dovere dobbiamo essere noi, i cittadini. Tutti. Anche perché degrado chiama degrado, sporcizia chiama sporcizia, ed è difficile (anche se comunque questo non è un buon motivo per non farlo) che una persona si impegni a tenere pulito un luogo che trova già sporco. Per questo, il buon esempio è fondamentale. Tornando al suo caso, il giardino diventato “salotto” grazie alla pulizia e all’ordine in cui era stato lasciato sarà senz’altro stato apprezzato, oltre che da lei, anche da altri avventori, che a loro volta saranno stati invogliati a tenere comportamenti tali da mantenere il parco in quello stato. Buoni esempi, insomma, in grado di dar vita a una sorta di catena virtuosa che faccia capire come sia più bello vivere in una città pulita, e come in realtà non sia impresa così ardua tenerla tale. È altrettanto chiaro che poi tutti – e non solo i cittadini – devono fare il proprio dovere (dai turisti all’amministrazione) nella difficile lotta al degrado, ma questo non deve far dimenticare l’importanza, da parte di tutti i residenti, di fare la propria parte. Rimboccandosi le maniche, in questo caso nel vero senso della parola. Matteo Francini
equivale alla sua decapitazione, dato che braccia e progetto sono da sempre, comenianamente, ispiratori dell’agire pedagogico degli insegnanti per adulti. Mente e corpo, cervello e terra. Un binomio a cui il pubblico “adulto” e consapevole potrebbe dover rinunciare a breve. Vi ringrazio per l’attenzione. Prof. Amodei, Resp. Corso Serale dell’Ist. Tecn. Agrario delle Cascine “MUSICA A TUTTO VOLUME VICINO AL CIMITERO” Questa mattina mi sono recata al Cimitero di Soffiano dove sono seppelliti i miei genitori (oggi è l’anniversario della nascita di mio padre) con l’intento di rimanere un po’ con loro e raccogliermi per una preghiera, ma non è stato possibile perché disturbata dalla musica a tutto volume proveniente dall’area sportiva comunale a ridosso del cimitero. Mi sono fermata in portineria per esprimere il mio disappunto e mi hanno risposto che già avevano avuto altre lamentele girate agli Uffici Comunali che hanno affittato l’area a terzi, ma senza alcun apprezzabile risultato. Si può essere credenti o meno, ma mi sembra che in questo caso o le autorità comunali hanno scarso rispetto per la sensibilità altrui autorizzando simili manifestazioni, o temono che i nostri defunti si sentano troppo tristi e vogliono in questo modo vivacizzare il loro soggiorno al cimitero oppure troppo grande è stato il desiderio di fare cassa, ma forse i nostri defunti avrebbero maggiormente gradito ascoltare un quartetto d’archi! Per essere in sintonia con queste scelte, proporrei di mettere sotto le finestre del Salone dei Cinquecento dei banchi per la vendita della porchetta e i panini col lampredotto, magari con esibizioni disco!!!!!!!!!!!!!! Che ne dite? Teresa Avallone “VIA VILLA DEMIDOFF, FINALMENTE I CASSONETTI DELL’UMIDO. MA...” Gentile Redazione, ho notato con piacere che da un po’ di tempo sono stati messi i cassonetti dell’umido in Via Villa Demidoff, ciò mi
fa doppiamente piacere perché, qualche tempo fa, vi avevo scritto un commento in merito! Mi dispiace però constatare che in alcuni cassonetti oltre all’umido vengono gettate anche bottiglie, carta e contenitori per alimenti. Vorrei dire a questi incivili, che se non vogliono perdere tempo nel differenziare, abbiano almeno la decenza di gettare i loro rifiuti nell’indifferenziato e non nell’umido, rispettando chi la raccolta differenziata la fa correttamente credendo in quello che fa. Saluti Chiara PIAZZE SENZA AUTO, PRO E CONTRO Egregio direttore, le case automobilistiche ci invogliano a comprare macchine sempre più grandi e sofisticate. I sindaci delle città sono in guerra con le medesime imponendo limiti di ogni sorta. Tutti sono contro le auto specialmente contro quelle degli altri e non della propria. Le piazze senza macchine riacquistano la loro bellezza. Tolte le macchine rimane un vuoto e questo va riempito. Di solito viene riempito da ristoranti, bar, manifestazioni varie e poi da un mondo variegato di personaggi. Siamo sicuri che i residenti trovino vantaggi in questi cambiamenti? Pensiamo a Piazza Santo Spirito, non ci sono macchine, ma i residenti non dormono più per la grande confusione che si protrae fino a notte tardi, senza pensare al degrado e alla sporcizia. Tali piazze non diventano luoghi di verde, con bambini e famiglie che vivono felici in questi spazzi ritrovati e la sera tornano a casa felici e tutto ritorna nel silenzio della sera, ma diventano luoghi di degrado, di sporcizia, di confusione, di musiche ad alto volume, senza pensare a coloro chi si ubriacano, che fanno i propri bisogni, chi spaccia droga, chi si droga ecc. Le piazze devono ritornare ad essere luoghi di rispetto per chi ci abita e per coloro che usufruiscono di spazi ritrovati e non luoghi adibiti al solo profitto. Allora meglio le silenziose e invadenti auto. Distinti saluti Lettera firmata
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Vallombrosa, Saltino, Consuma Abbiamo bellissimi appartamenti con giardino e ingressi indipendenti, dotati di tutti i servizi e arredati. PREZZI A PARTIRE DA
€180.000 Disponiamo anche di bellissime ville nelle stesse località.
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ROBERTO
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SALTINO centrale appartamento totalmente restaurato con materiali di pregio, terzo piano con ascensore, mq 140 con 75 mq di terrazzo panoramico con vista mozzafiato su Firenze. Euro 450.000 SAN GIOVANNI VALDARNO palazzo nel centro storico su due livelli oltre il piano terra di mq. 250 con giardino di mq 270. Libero su quattro lati. Euro 520.000
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PH: FZERO PHOTOGRAPHERS
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Venite a scoprire il nuovo ristorante a Firenze Sud Per tutta l’estate potrete gustare piatti tipici e specialità di pesce nei nostri giardini (chiuso nei giorni dal 14 al 22 Agosto)
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