Il reporter-Barberino-Ottobre 2011

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Il Giornale nel tuo Comune Service ufficiale

LOMBARDINI

TEL 055 820007 Periodico d’informazione locale. Anno V n.83 del 3 ottobre 2011. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10

PRIMO PIANO

rePortaGe tavarnelle

OTTOBRE 2011

Quegli 80enni automuniti Andrea Muzzi*

U

la cittÀ Di si internet chifanon veloce veDe La banda Un bastone larga perviaggia amico e tanti problemi. Breveetere” “via viaggio in quattro in centro frazioni. per capire cosaic’è Tutti dettagli da cambiare sul progetto PAG.15 PAG.4

barberino In arrivo un nuovo fontanello. Acqua da bere e gratuita: refrigerata, liscia o gassata

Un’annata super per vino e olio PAGG.2-3

PAG.5

sPort

Crisi, che succede a Firenze

amarcord San Casciano

di Carpini - Donnici

B

la Partita Dello staDio Tramontata la Cittadella viola, ecco la nuova idea: l’impianto alla Mercafir. Con negozi, uffici e ristoranti PAG.26

fischio d’inizio Il calciomercato ha regalato ai tifosi un gran San Donato-Tavarnelle. Che ora vuol stupire PAG.31

asta sfogliare qualsiasi giornale o sintonizzarsi su un tg per imbattersi in una serie di termini sconosciuti o quasi, ma comunque dal suono sinistro. Btp, bot, bund, spread, default e chi più ne ha più ne metta. Parliamo di economia e mercati azionari, questo è chiaro più o meno a tutti. Ma cosa significano queste parole? C’è davvero da averne paura? E soprattutto, come può incidere questo universo “misterioso” sulla vita quotidiana dei cittadini e sulle loro

tasche? Per capirne qualcosa di più Il Reporter ha chiesto lumi a un esperto del settore, il preside della facoltà di Economia dell’Università di Firenze Francesco Giunta. Che non nasconde che quelli che ci aspettano non saranno tempi facili. Così come non facili sono i tempi per il lavoro. Tra precariato e contratti sempre più brevi, la situazione non è affatto rosea. E allora si cerca di capire come uscirne. Prima che sia PAGG.8-9 troppo tardi.

Urbanistica, il nuovo piano PAG.7

C’erano una volta All’interno l’inserto ledell’amministrazione cabine del telefono comunale

in classe

Per imparare non è mai tardi PAGG.10-11

Edizione del Chianti F.no • 13.050 copie distribuite da

PAGG.19-22 PAG.14

n pregiudicato è stato fermato mentre guidava una macchina rubata con una gamba sola e una stampella! Ormai si guida l’auto in condizioni sempre più precarie. Una volta ci si ubriacava alle feste, oggi molti bevono solo in macchina. Tant’è che la Fiat, per soddisfare le esigenze di mercato, farà uscire due nuovi modelli: la Fiat Chianti e la Fiat Brunello di Montalcino. Poi ci sono quelli che trasformano la macchina in un ufficio: telefonano, scrivono. Un mio amico addirittura in macchina ha montato un centralino, se lo chiami e la linea è occupata ti risponde direttamente la segreteria dal bagagliaio! Le donne, invece, usano l’auto come fosse un centro estetico: si truccano, si pettinano. Mia moglie ha sostituito la lucina dell’interno auto con una lampada alogena. Così quando guida si fa pure le lampade! Infatti io, che ho la pelle chiara, quando la mattina accompagno i figli a scuola devo mettermi sempre la crema protettiva! Ma io penso che la razza più pericolosa di automobilista sia il vecchino. L’ottantenne automunito che guida d’estate nelle ore più calde è un’arma di distruzione di massa. Volete risolvere la situazione nella striscia di Gaza? Mandate laggiù sei vecchini con la Panda! Tutto quello che gli si parerà davanti lo raderanno al suolo! I vecchini potrebbero risolvere anche il problema della criminalità. Falli girare con la macchina per Scampia, vedrai dopo qualche giorno quanti camorristi in meno ci saranno! Ai vecchini non andrebbe data la patente, per loro è più giusto il porto d’armi! *Comico


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Ottobre 2011

il giornale nel tuo comune

l’inchiesta. I due prodotti simbolo del territorio

Clima e crisi: l’oro del Chianti alla prova Grandi aspettative per la vendemmia. Attesa anche nei frantoi. Intanto il mercato cambia, ma le esportazioni tengono Gianni Carpini

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ono i due “piatti forti” del Chianti. Sono le produzioni simbolo invidiate da mezzo mondo. Anche loro risentono però del clima e soprattutto della crisi economica. Se sul primo fronte le temperature pazze del 2011 non hanno fatto danni, anzi in qualche caso hanno aiutato a ottenere un’annata che per alcuni sarà memorabile; sul secondo qualcosa inizia a far percepire un cambiamento di passo. Niente di allarmante, non si tratta dei crolli di vendite registrati in altri settori, ma di un primo sintomo di rallentamento. Mentre le esportazioni del vino tengono e danno linfa vitale al sistema, con in testa i paesi più affezionati alla bottiglia del Chianti (come gli Stati Uniti), è il mercato interno a scricchiolare. Si beve un po’ di

meno, si tiene qualche soldo in più nel portafoglio. In questo contesto man forte la potranno dare la vendemmia 2011 e la raccolta delle olive. Entrambe fanno ben sperare, gli esperti prevedono l’arrivo di prodotti eccellenti sulla tavola dei toscani e di tutta Italia. Alzate quindi i calici e leccatevi i baffi. Intanto anche la vita di fattoria cambia, si sperimentano nuove strade per fidelizzare il cliente, si propongono dei prodotti alternativi alle bontà eno-gastronomiche. Così le tenute diventano musei, dove fare visite guidate o svolgere mostre d’arte all’interno delle storiche cantine. Senza scordarsi le immancabili degustazioni. E c’è anche chi, per “strappare” il cliente alla città, si è inventato l’adozione a distanza dei filari, un’idea tutta made in Chianti.

ANNATA 2011. Le previsioni (positive) di esperti e fattorie

L’intervista Il Consorzio del Chianti Classico

Il vino e l’olio “novo” Ecco come saranno C

he tipo di vino ci ha regalato questa vendemmia chiantigiana? Il parere dei produttori e degli addetti ai lavori, in merito, è unanime: il 2011 potrebbe candidarsi ad essere una delle migliori annate degli ultimi tempi. Il territorio fortemente collinare e il terreno per lo più ricco di argilla del Chianti sembra infatti aver reagito bene al caldo intenso e ha saputo regalare un frutto perfettamente equilibrato che, complice il caldo intenso di fine agosto, ha portato addirittura i grappoli a maturazione con una/due settimane di anticipo. In generale il periodo a cavallo tra il 2010 e il 2011 ha visto un andamento ottimale delle condizioni atmosferiche: un fine inverno caldo e piovoso ha aperto le porte a una primavera mite,

Raccolta in anticipo ma tempo ottimale, sarà un prodotto da intenditori

con piogge intorno a fine maggio e inizio giugno, che si sono rivelate utili per garantire una buona riserva idrica alla piante, il cui sviluppo è proceduto con un leggero anticipo sull’andamento tradizionale; la fine del mese di giugno e l’inizio del mese di luglio, particolarmente caldi, hanno accelerato le ultime fasi di sviluppo dei grap-

“Export ok, Italia in affanno”

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poli; infine l’agosto molto caldo e con assenza di piogge, ha ulteriormente sollecitato la vite a maturare i grappoli. E, senza voler essere ripetitivi, anche sul raccolto delle olive, qualitativamente e quantitativamente, i produttori chiantigiani nutrono un cauto ottimismo. Anche in questo caso sarebbe stato il suolo alberese del Chianti, una tipologia di terreno composto da rocce sedimentarie di calcare compatto a grana finissima, a far sì che le olive siano rimaste abbastanza idratate nei momenti di grande siccità, perché evidentemente il terreno ha una maggiore capacità di immagazzinamento dell’acqua. Oltretutto, alla produzione che si preannuncia discreta, si affianca un fattore ancor più importante: l’assoluta salubrità delle olive che, grazie alle alte temperature, non hanno risentito degli attacchi della mosca, considerata l’avversità più grave a carico dell’olivo, che notoriamente infesta le colture quando il clima si fa più fresco. Il fatto di avere una produzione sana assume, oggi più che mai, una notevole importanza, poiché nei produttori sta crescendo la considerazione verso il prodotto certificato. D’altro canto il mercato richiede con maggior frequenza un olio tracciabile e quindi, anche sullo scaffale dei supermercati, si sviluppa la cultura delle denominazioni Dop e Igp. Il consumatore – e a dirlo sono i dati delle vendite – è sempre più convinto che le proprietà benefiche dell’olio con marchio Dop e Igp, attestate da studi e ricerche condotte a livello scientifico da medici e nutrizionisti, valgono /I.B. bene qualche euro in più.

l Gallo Nero canta, ma in gran parte grazie all’estero. Per quanto riguarda l’Italia anche uno dei marchi più famosi deve fare i conti con le tasche dei consumatori. Sullo stato di salute del mercato del vino, abbiamo interpellato Giuseppe Liberatore, direttore del Consorzio vino Chianti classico. Qual è la situazione? Il periodo di crisi incide sui consumi in generale e sul commercio di vino in particolare, essendo questo un bene voluttario. Per il nostro Consorzio il segno meno non c’è: nel 2010 abbiamo registrato una forte crescita nelle vendite, intorno al 22%, mentre quest’anno l’aumento è fermo al 1-2 per cento. Siamo in un momento di stasi. Le esportazioni come vanno? L’export tiene, con una quota che sta continuando a salire: adesso siamo al 77 per cento del totale. Le richieste dagli Stati Uniti, il nostro primo mercato estero, stanno tenendo bene, come succede anche per la Germania, paese europeo tra i maggiori importatori. E l’Italia? Uno stallo si registra sul mercato interno. Il 50 - 60 per cento della nostra quota nazionale è venduta in Toscana (nella ristorazione, come nelle struttu-

Stampato da Rotopress International, Loreto (AN) Il Reporter del Chianti F.no raggiunge 13.050 famiglie Periodico d’informazione locale nei Comuni di Barberino, Tavarnelle, San Casciano

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il reporter è un periodico di 10 edizioni che mensilmente viene distribuito da in 216.486 copie

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Direzione ed amministrazione: via Kassel 17- 50126 Firenze tel. 848.80.88.68

Anno n.83 del 3 ottobre N°reg 5579Vdel 17/05/2007 tribunale di 2011 Firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10€

Associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Giuseppe Liberatore

re ricettive). Altre zone di riferimento sono il Nord Italia e Roma. In questo caso stiamo registrando un rallentamento, un atteggiamento che definirei di “attesa.” Non solo vino: il Consorzio porta avanti anche un’altra produzione. Si tratta dell’Olio Dop Chianti Classico, che arriva dagli stessi confini territoriali del vino. Il mercato è un po’ diverso: se in un anno produciamo 250mila quintali di vino (pari a circa 35 milioni di bottiglie), per quanto riguarda l’olio siamo a 1500 – 2mila quintali. E’ comunque un prodotto sempre più richiesto e che ha ricevuto /G.C. molti riconoscimenti.

Dati non raccolti presso l’interessato Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Web&Press s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsabile del trattamento è Web&Press s.r.l. Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrivendo a Web&Press via Kassel 17 50126 Firenze.


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BARBERINO • SAN CASCIANO • TAVARNELLE

zoom/1. Un’azienda barberinese replica per il secondo anno l’iniziativa e va a caccia di “mecenati dell’uva”

Questo filare a chi lo do? In adozione Il grappolo dalla vigna alla bottiglia: il “genitore” versa una somma di partecipazione e riceve un certificato. Poi segue (via internet o anche di persona) le varie fasi della produzione

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eguire passo passo la crescita del proprio “figlioccio”, coccolarlo e osservare tutti i momenti della sua esistenza: dalla vigna fino alla tavola. La potatura, la legatura, la vendemmia. In Chianti i filari si adottano e le fasi della produzione del vino possono essere vissute in prima persona, fino ad assaporare la nuova annata con tanto di bottiglia personalizzata. L’idea è venuta alla barberinese Fattoria di Sant’Appiano, azienda a conduzione

familiare che per quest’anno ha deciso di replicare l’iniziativa “Adottare un filare”. Per la prima edizione, in vista della vendemmia 2011, oltre 130 persone, tra vip, appassionati e semplici cittadini, hanno aderito diventando dei moderni coltivatori a distanza. Ed ecco il bis. Da questo mese di ottobre è partita la ricerca dei nuovi “genitori adottivi”, che tra un anno e mezzo vedranno sulle loro tavole un buon Chianti, con la soddisfazione di aver seguito

(sul web, ma anche di persona) il loro esclusivo filare. Il funzionamento è semplice: ogni appassionato versa una somma di partecipazione (100 euro, il minimo) e ritira un certificato. Da quel momento riceve gli aggiornamenti sullo stato di salute della vigna via mail. Chi vuole toccare con mano la vita in fattoria ha la possibilità di seguire da vicino le varie fasi della produzione. Sei - sette mesi dopo la vendemmia 2012, questa sorta di “mecenati del vino” potranno gustarsi il frutto dei filari, con un minimo di quindici bottiglie personalizzate. Un’idea che è piaciuta, non solo in Toscana, ma anche in tutta Italia: da Milano a Napoli, da Padova a Roma. Tra i genitori vip figurano alcuni giocatori della Fiorentina, presentatori tv, giornalisti e il primo cittadino di Barberino, Maurizio Semplici. Non è mancato chi ha scelto di regalare un filare per San Valentino. “E’ un modo per passare

dal ‘lei’ formale delle mail, al ‘tu’ che si rivolge agli amici – spiega Pierfrancesco Bertini, direttore commerciale della Fattoria – con queste iniziative vogliamo portare in campagna il nostro cliente finale, conoscerlo e fargli capire che qui c’è sempre un buon bicchiere di vino per lui”. Da qualche anno la Fattoria di Sant’Appiano ha intrapreso una strada diversa rispetto alle aziende vitivinicole tradizionali non solo aprendo le porte per degustazioni e visite guidate nella cantina scavata nel tufo e appartenuta alla nobile famiglia dei Pitti (dalle cento alle duecento persone passano ogni giorno dalla fattoria), ma anche con mostre d’arte e raduni di auto d’epoca. Una strategia che ha portato i suoi frutti. “La crisi c’è, ma per fortuna ci muoviamo in controtendenza – dice Bertini – abbiamo registrato un aumento delle vendite del 40 per cento in più /G.C. rispetto all’anno scorso”.

zoom/2. Antichi orci, cunicoli sotterranei ed eventi speciali: la tenuta si trasforma in un museo, tutto da scoprire

Dall’orto ai corsi di cucina, passando per le cantine N

on solo vino e olio: le cantine diventano dei veri e propri musei, con tanto di visite guidate, mentre le fattorie organizzano corsi di cucina, tutti rigorosamente con prodotti a “chilometri zero”. La vita di campagna è anche questo: le varie aziende vitivinicole del Chianti stanno diversificando la propria offerta, affiancando al “mercato” principale (uva e olive, quindi), la tutela e sulla valorizzazione dei loro tesori a partire dalle storiche cantine e dalle antiche coloniche. E’ il caso di villa “Le Corti”, sulle colline di San Casciano, che dal 1427 appartiene a una delle più antiche e importanti famiglie nobiliari italiane, i Corsini. Da sempre rinomata per la produzione di vini e di olio di oliva di qualità è un vero e proprio monumento nazionale e fa parte dell’Asso-

ciazione dimore storiche italiane. I terreni si estendono per 256 ettari, di cui 49 a vigneto. La sua produzione si concentra su due settori. Da una parte il vino, in cui a far la parte del leone – ovviamente - è il Chianti classico, con un gamma di tre produzioni a cui si uniscono vinsanto e grappa. Dall’altra l’olio. Sono 13mila le piante coltivate su una superficie di circa settanta ettari. Qui nasce un olio extra vergine dal profumo intenso e fruttato, un gusto pieno e leggermente piccante che ricorda la mandorla e il cardo. La particolarità è che l’olio, prodotto nel mese di novembre, viene conservato in antichi orci di terracotta, in una delle più grandi e antiche orciaie del Chianti classico, dichiarata patrimonio nazionale. Oltre ai vigneti e agli uliveti c’è qualcosa di più. Sotto il gran-

Tradizione e innovazione. Viaggio nei segreti di Villa Le Corti, uno dei “gioielli” della zona, di proprietà di un’importante famiglia de prato della villa si trova il vasto complesso delle cantine, una vera e propria opera di ingegneria. Gli ambienti, tuttora a servizio dell’azienda agricola, sono uniti sia alla villa che al frantoio, in un sistema di percorsi

sotterranei. La vecchia tinaia ospita oggi l’enoteca dove si possono trovare e acquistare i prodotti della tenuta. Durante tutto l’anno vengono organizzate visite guidate alle cantine, al frantoio e all’orciaia, durante le quali sono illustrate le tecniche di vinificazione e di frangitura. Il percorso si conclude con la degustazione dei prodotti. A queste visite si uniscono i corsi di cucina, che rappresentano un’occasione unica per gli ospiti di rievocare l’atmosfera autentica della villa, anche attraverso l’utilizzo degli attrezzi di un tempo. Una curiosità: prima di accedere alle antiche cucine, dove si tengono le lezioni, gli ospiti vengono accompagnati a cogliere, direttamente dall’orto della fattoria, gli ingredienti da utilizzare per la /I.B. preparazione delle ricette.


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Ottobre 2011

il giornale nel tuo comune

tavarnelle. Entro ottobre saranno accesi gli impianti wireless per la connessione veloce

Internet vola e arriva nelle frazioni Via dalla preistoria del web: un progetto porta la rete

salute. Il servizio per i bambini del territorio

wi-fi là dove gli investimenti nel settore sono più difficili

La guardia pediatrica è gratis

Gianni Carpini

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a banda larga sbarca in quattro frazioni di Tavarnelle e non lo fa via terra, bensì attraverso l’etere grazie a una rete di antenne. Una sorta di autostrada del web, che viaggerà sopra le nostre teste: non cavi sotterranei, quindi, ma connessione wireless, senza fili, per quattro località (San Donato, Sambuca, Chiostrini e Rovai), che altrimenti rimarrebbero fuori dalle porte di internet veloce (la famigerata “banda larga”). La questione è semplice. Gli operatori telefonici tradizionali non hanno l’interesse commerciale per portare l’adsl in località meno “centrali”: troppe spese per i lavori, poche invece le utenze e di conseguenza ricavi limitati. Un mercato quindi che non fa gola per il bassissimo, se non nullo, margine di guadagno. In aiuto delle zone che rischierebbero di rimanere ancorate alla preistoria del web (connessioni lente, difficoltà ad accedere ai servizi online), arriva una rete messa in piedi della Provincia di Firenze. Si tratta di una serie di impianti, già comparsi in Mugello e in Valdarno, che interesseranno quattro comuni del Chianti a cui si aggiungono Impruneta e Bagno a Ripoli. Antenne che porteranno internet veloce nelle frazioni di Barberino e Greve in Chianti, mentre a San Casciano questo già succede da alcuni mesi. La proprietà delle strutture rimarrà pubblica, mentre la gestione sarà a carico di un’impresa privata, Infracom, vincitrice del bando, a cui si pagheranno direttamente le bollette. Per il progetto la Provincia ha stanziato un milione e mezzo di euro. Accanto alla rete per la banda

Le località interessate: San Donato, Sambuca, Chiostrini e Rovai larga wi-fi, la società realizzerà un sistema per la viabilità stradale, che sfrutterà la connessione internet veloce: sensori e telecamere saranno installati sulle strade provinciali e i dati raccolti verranno diffusi tramite pannelli a messaggio variabile. Per quanto riguarda le antenne, a Tavarnelle i due impianti, installati a Sambuca e nei pressi del cimitero, saranno accessi entro questo mese di ottobre. Dopodiché

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i cittadini delle quattro frazioni avranno la possibilità di scegliere il nuovo operatore per internet. Una possibilità che sarà offerta anche alle aziende. La velocità massima garantita per le utenze residenziali è di sei mega in download, certamente lontana dalle super-reti a fibre ottiche delle grandi metropoli, ma un grande risultato per un’area fuori dalle “autostrade del web” e che, altrimenti, rimarrebbe confinata nel cosiddetto “digital divide”. Ad oggi non avere la possibilità di collegarsi a internet sta divenendo sempre più un fattore di esclusione sociale: senza il web si rimane tagliati fuori dai servizi online e da un immenso archivio di informazioni, video e dati.

n’opportunità in più per la salute dei più piccoli di Barberino Val d’Elsa e Tavarnelle Val di Pesa, soprattutto in quei momenti in cui il medico di famiglia è “in ferie”. Per i casi più urgenti ci sarà ora l’opportunità di rivolgersi alla guardia medica pediatrica, presso la Misericordia di Vico d’Elsa senza pagare alcun contributo. Unico requisito perché i bimbi possano usufruire di visite mediche interamente gratuite è quello di essere residenti sul territorio dei due comuni. Per tutti gli altri ci sarà invece un “ticket” da pagare, come già previsto fino a questo momento. La Misericordia di Vico d’Elsa e l’Unione comunale del Chianti fiorentino hanno infatti siglato recentemente un accordo in materia, che garantisce il servizio di visite mediche non solo ai bambini di Barberino, ma anche a quelli che vivono nella vicina Tavarnelle. Il servizio di guardia pediatrica, che esiste ormai da anni, è attivo in tutti i giorni prefestivi e prefestivi a partire dalle ore 9 e fino alle 13, negli ambulatori della Misericordia in via della Villa 1, a Vico d’Elsa, mentre il numero di telefono a cui ci si può rivolgere per informazioni è lo 055 80 73 161. Fino a poco tempo fa la convenzione, messa in piedi dal Comune di Barberino, permetteva ai soli residenti del territorio barberinese di non pagare la visita pediatrica. “E’ un modo per offrire un migliore servizio a tutta la cittadinanza”, spiega Segio Berti, presidente della Misericordia di Tavarnelle e Barberino, da cui dipende quella di Vico. “L’estensione del servizio di guardia medica pediatrica gratuito è un vantaggio rivolto alle fa-

miglie dei nostri territori – hanno commentato i primi cittadini di Barberino, Maurizio Semplici, e di Tavarnelle, Sestilio Dirindelli – che abbiamo potuto realizzare grazie all’Unione comunale, ente attraverso il quale è stato possibile anche incrementare il contributo destinato alla Misericordia”. Chi proviene dagli altri comuni dovrà continuare a pagare per il servizio di guardia medica pediatrica: la spesa richiesta in questo caso è di 15 euro. Per i grandi è invece attiva, per garantire la continuità assistenziale nei giorni in cui il proprio

Per tutti gli altri rimane in vigore il contributo di quindici euro medico di base non lavora, la guardia medica presso la Misericordia di Tavarnelle, in via Benedetto Naldini 24. L’orario va dalle 12 alle 20 nei giorni prefestivi e dalle /G.C. 8 alle 20 in quelli festivi.

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BARBERINO • SAN CASCIANO • TAVARNELLE

barberino. Nel 2012 arriverà il casottino dell’acqua (refrigerata e di alta qualità)

Il fontanello che verrà: liscia o con gas? Vico d’Elsa è il prossimo sulla lista. Nei giardini pubblici sarà installato il nuovo impianto: meno spese per la minerale, più rispetto per l’ambiente Gianni Carpini

L’

arrivo dell’anno nuovo porterà fresche novità in una frazione di Barberino. Dopo le tante richieste, è ufficiale: nel 2012 a Vico d’Elsa sarà installato un nuovo fontanello di Publiacqua, un impianto di nuova generazione, rispetto a quello attivo ormai da più di un anno e mezzo nei giardini della pineta di Barberino, che darà la possibilità ai cittadini di bere acqua super controllata, senza tirare fuori un quattrino e rispettando l’ambiente. Grazie al nuovo fontannello hi-tech, basato sul sistema H2Ogas, basterà la pressione di un tasto per avere acqua refrigerata di alta qualità, liscia o gassata, proveniente dalla rete idrica. In pratica si tratta di una piccola casetta messa a punto dai tecnici dell’acquedotto, che è arrivata addirittura nella storica piazza della Signoria a Firenze. Un modo per risparmiare (si stima che in Italia ogni famiglia spende in media 270 euro

l’anno per l’acquisto della “minerale”), ma anche eco-sostenibile, riducendo la quantità di bottiglie di plastica gettate nel cassonetto. Il fontanello prenderà posto lì dove richiesto dall’amministrazione comunale: nei giardini pubblici di Vico d’Elsa, luogo strategico per quanto riguarda la vita della frazione. Un punto-acqua che sarà anche un luogo di ritrovo per la cittadinanza. Ancora il cronoprogramma per le installazioni nel 2012 non è stato tracciato, ma una cosa è certa: Vico d’Elsa è uno dei primi nella lista. Negli ultimi mesi di quest’anno saranno inaugurate le strutture già previste dai vari accordi (le location vanno da Impruneta a Campi Bisenzio, da Calenzano a Signa), poi nella prima parte del 2012 sarà la volta di Barberino. L’obiettivo di Publiacqua è quello di arrivare a creare entro il 2014 una maxi-rete composta una ottanta fontanelli, sparsi in tutto il territorio della provincia di Firenze. Al-

meno due gli impianti che verranno attivati nel Chianti fiorentino, oltre a quello di Vico d’Elsa: a Tavarnelle, che già ne conta tre (nel capoluogo, a Sambuca e a San Donato) e uno a San Casciano. Sempre più persone scelgono l’acqua del rubinetto, mentre i fon-

tanelli già installati da Publiacqua la scorsa estate, viste le alte temperature registrate tra agosto e i primi di settembre, sono stati letteralmente presi d’assalto: l’acqua erogata durante il mese di agosto, corrisponde alle stesse quantità dell’intero 2010, cifre record.

l’iniziativa. Un corso unico nel suo genere: i maestri vanno a lezione per insegnare la musica ai non vedenti

Quando le note si leggono a occhi chiusi, in braille usica da toccare con mano: si scrive in braille, si legge con un dito. Il celebre codice utilizzato per rendere accessibili i testi scritti ai non vedenti, può essere usato anche per tradurre le note su carta. Tutto sta nell’imparare come fare. Per questo motivo a Tavarnelle è stato organizzato uno dei primi corsi di formazione in Italia interamente dedicati all’insegnamento e alla scrittura della musica in braille. Una full immersion di venticinque ore in tre giorni, che ha richiamato all’inizio di settembre partecipanti da tutta la Toscana, ma anche da altre parti dell’Italia. E adesso si pensa già alla seconda edizione dell’appuntamento, organizzato dal dipartimento “Musicabilmente”, la nuova sezione nata all’interno della scuola di musica di Tavarnelle e Barberino che si occupa di disabilità, insieme alle sezioni fiorentine e senesi dell’Uici (Unione italiana

ciechi e ipovedenti). “L’idea ha riscosso tanto interesse a livello nazionale – spiega il direttore della scuola, Fabio Bastianoni – basti pensare che a settimane di distanza dall’iniziativa ho continuato a ricevere richieste di informazioni e di interviste. Abbiamo riempito un vuoto: sono pochissimi i corsi specifici sul tema nel nostro paese. Per questo vogliamo replicare l’incontro anche il prossimo anno, cercando di ritagliare un po’ più tempo per le lezioni”. L’esperienza è nata da un caso concreto: una giovane allieva non vedente che frequenta la scuola. “I suoni assumono un ruolo molto più rilevante, rispetto al ‘mondo vedente’ – prosegue Bastianoni – con la musica il non vedente ha un rapporto quasi intimo. Dall’altra parte il percorso è generalmente più lungo e impegnativo. Un vedente legge le note e suona contemporaneamente. Chi non vede deve prima leggere

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la musica, memorizzarla e poi eseguirla. C’è uno step in più, che gli stessi insegnanti devono tenere presente”. Il corso di formazione è stato tenuto dal maestro Carlo Beltrametti e da Antonio Quatraro (Uici Firenze) e si è concentrato sui metodi per l’insegnamento e la scrittura della musica attraverso il codice braille, con esercitazioni pratiche e incontri. La conclusione è stata affidata a un piccolo concerto realizzato da allievi vedenti e musicisti non vedenti. Intanto la scuola di musica di Tavarnelle e Barberino si prepara a festeggiare i suoi 25 anni di storia, con un nuovo arrivo. A fine ottobre sarà inaugurato lo spazio musicale, all’interno del centro giovani Rovai: tre sale prove, un salone polivalente e uno studio di registrazione all’avanguardia gestito dalla scuola ma aperto anche all’attività /G.C. delle band e dei musicisti del territorio.

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Ottobre 2011

il giornale nel tuo comune

chiesanuova. Va avanti il progetto nato grazie a quattro volontari: un successo da 2.400 libri

La biblioteca di campagna piace. E cresce Il punto lettura è a costo zero: creato e gestito

Ilaria Biancalani

dagli stessi cittadini, vive sulle donazioni di volumi,

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a aperto i battenti da meno di quattro mesi ma, seppur in un periodo così limitato, la biblioteca di Chiesanuova, intitolata ad Aristodemo Viviani, è riuscita a fare il pieno di lettori e donazioni. Nato quasi per gioco da un’idea degli abitanti della frazione, il punto lettura piace sempre di più ai cittadini e agli addetti ai lavori, che stanno contribuendo alla crescita del suo

che arrivano da privati ma anche da case editrici e dagli addetti ai lavori. Una “cittadella della cultura”

focus Integrazione

Uno sportello multiculturale

I

la biblioteca di

Chiesanuova

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l forum “Cittadini Insieme” apre un front-office per informare e accogliere i nuovi arrivati. Lo sportello è attivo ogni giovedì dalle ore 17,30 alle 19, nei locali comunali di via della Volta. I quindici cittadini italiani e stranieri che fanno parte del “Forum permanente per l’integrazione”, informano sui servizi presenti sul territorio e si confrontano con i cittadini su questioni, temi, esperienze, proposte relativi a immigrazione e coesione sociale. Il forum, composto per un terzo da italiani e per i restanti due terzi da cittadini stranieri con varie provenienze, incontrerà il sindaco e la giunta comunale periodicamente, si consulterà ogni mese con l’assessore alle politiche per l’integrazione Veronica Cei, potrà assistere con diritto di parola alle sedute del Consiglio comunale ed essere coinvolto nei lavori della terza commissione consiliare che opera nei settori scuola, cultura e servizi sociali. Ha infine a disposizione la somma di mille euro all’anno, secondo quanto disposto dal Consiglio comunale, che ha votato all’unanimità un regolamento in materia. “Cittadini Insieme” è il frutto di un percorso di partecipazione, avviato dal Comune con il contributo della Regione Toscana e curato da Sociolab, al quale hanno partecipato circa cento persone. L’obiettivo è quello di coinvolgere cittadini di nazionalità italiana e straniera nelle scelte dell’amministrazione, costituire un punto di riferimento per le comunità, soprattutto straniere e organizzare iniziative per facilitare l’integrazione tra cittadini di diverse nazionalità. Chiunque fosse interessato a partecipare alla vita del forum può recarsi presso la sede comunale, scrivere a cittadininsieme@gmail.com o contattare /I.B. lo 055 8256271.

“tesoro” donando volumi e anche audiolibri. Un successo che ha portato il patrimonio della struttura, partita lo scorso giugno con circa 1500 volumi, a contare ben 2400 documenti. I libri sono stati donati e acquistati dai cittadini, da alcune case editrici e librerie di Firenze, tra cui la Giunti e la Feltrinelli, dai bibliotecari di San Casciano, Scandicci e Firenze, mentre le scaffalature sono state installate dal Comune di San Casciano. Fra le qualità della “biblioteca di campagna”, che maggiormente vengono apprezzate dai residenti di Chiesanuova, quella di poter disporre di uno spazio culturale dislocato nel cuore della frazione e quindi accessibile a tutti. Stilando una graduatoria dei lettori più assidui, bambini e nonne, battono per il momento tutti; fra i volumi preferiti i romanzi e la letteratura fiabesca. In termini assoluti sono oltre cento coloro che hanno già scelto, attraverso il prestito, la lettura proposta dalla piccola biblioteca: un ottimo risultato se si tiene conto che nella frazione risiedono non più di 900 persone. Una biblioteca a costo zero, visto che si basa tutta sull’impegno dei volontari, come Ivana Gherardelli, Adriana Pettini, Anna Capanni e Moreno Cheli: i quattro cittadini che, per amore dei libri e della lettura, hanno messo in piedi una “cittadella della cultura” nel cuore della campagna sancascianese, presso il circolo ricreativo culturale della frazione.“Ringraziamo tutti i donatori - dichiara soddisfatta Ivana – per la loro generosità, una qualità che sta contagiando la frazione e grazie alla quale la biblioteca può crescere in termini di libri e prestiti; vorremmo che anche i giovani si avvicinassero maggiormente allo spazio e per questo stiamo organizzando un ciclo di incontri in biblioteca che consentirà, a chi ama viaggiare, di raccontare le proprie esperienze”. I libri della biblioteca sono catalogati e suddivisi per enciclopedia, opere generali, geografia, filosofia, psicologia, scienze sociali, dizionari, scienze. Nella piccola sala lettura è possibile prendere in prestito e consultare i libri scegliendoli da un catalogo cartaceo compilando l’apposita scheda resa disponibile dal bibliotecario. La biblioteca di Chiesanuova è aperta tutti i sabati dalle 16 alle 20. Per informazioni: 055 8242370.

Prossima “missione”: puntare sui giovani


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BARBERINO • SAN CASCIANO • TAVARNELLE

casa. Presentato il piano urbanistico. Il Comune punta sul recupero di ex edifici produttivi

Un tetto per San Casciano: ecco come Non più territorio cartolina

Ilaria Biancalani

accessibile a pochi “eletti”.

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L’obiettivo del nuovo documento è quello di consentire a tutti, giovani coppie, famiglie monoreddito, anziani e fasce sociali meno abbienti di abitare in una delle zone più apprezzate al mondo

a ex falegnamerie a moderne case. Il futuro di San Casciano passa da qui, dal recupero di vecchi edifici a carattere produttivo, per dare risposta alla sempre più crescente domanda di edilizia sociale. Nuovi immobili, che siano però alla portata delle tasche delle fasce deboli della popolazione. E’ questa l’idea al centro del nuovo regolamento urbanistico, elaborato dall’amministrazione comunale e illustrato ai cittadini in una serie di icontri, che traccia il futuro del territorio per i prossimi cinque anni. Il documento è dunque prima di tutto un progetto di sviluppo per il territorio che mira a evitare speculazioni immobiliari, favorire le condizioni perché tutti, soprattutto le fasce deboli della popolazione, possano risiedere e vivere dignitosamente a San Casciano, creare importanti opportunità di sviluppo sul piano economico, salvaguardare e valorizzare l’ambiente e l’alto pregio del patrimonio paesaggistico e storico-architettonico che connota questa area del Chianti. Gli interventi edilizi, che troveranno spazio attraverso l’attuazione dei piani di recupero di vecchi edifici a carattere produttivo come ex cantine e falegnamerie, dovranno rispettare le norme relative all’housing sociale contenute nel regolamento. Le nuove strutture dovranno essere destinate per un massimo del 20 per cento a costruzioni di edilizia convenzionata o affitto calmierato. Due soluzioni che cercano di contrastare il carovita nel settore immobiliare: per entrambi i casi infatti il costo della vendita o dell’affitto degli stabili dovrà essere inferiore a quello di mercato. L’amministrazione comunale ha previsto poi la realizzazione di un campeggio, di un polo espositivo per la promozione delle produzioni tipiche locali e la possibilità di destinare gli agglomerati rurali ad attività di carattere non necessariamente agricolo. “Il nostro progetto politico - spiega l’assessore all’urbanistica Carlo Savi - non si limita a interpretare i bisogni della comunità ma a offrire un’opportunità di realizzazione dei sogni e delle aspirazioni dei cittadini garantendo loro condizioni di vita sociale ed economica di qualità”.

la curiosità Sant’Andrea in Percussina

Ciak a “casa Machiavelli”

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a Sant’Andrea in Percussina al piccolo schermo dei “cugini tedeschi”. Il piccolo borgo, insieme a un suo illustre ospite, Niccolò Machiavelli, è tra i protagonisti di un documentario girato durante la scorsa estate da una troupe della televisione pubblica tedesca Zdf (Zweites Deutsches Fernsehen), proprio nella frazione di San Casciano. La produzione tv, dedicata alla storia della famiglia dei Borgia, è stata diretta da Su Turhan, che insieme allo staff della Zdf ha effettuato alcune riprese all’interno della casa museo di Machiavelli, proprietà “Gruppo italiano vini”. Dallo studiolo del celebre scrittore alle cantine storiche, fino al vigneto Fontalle, sono molti i luoghi che hanno suscitato molto interesse. Il regista è rimasto affascinato anche dal progetto promosso dal Comune di San Casciano per la riqualificazione del borgo di Sant’Andrea in Percussina grazie al quale le antiche pietre del paese, nascoste sotto l’asfalto, torneranno a nuova vita. Il piano, che ha già ottenuto un finanziamento europeo, ricreerà lo strato antico della viabilità, tramite un intervento di risistemazione della pavimentazione. Le vie torneranno all’aspetto di

una volta e per far questo saranno impiegati gli stessi materiali utilizzati per piazza Pitti. Turhan si è detto inoltre attratto dall’idea di poter realizzare in futuro un documentario dedicato alla vita di Niccolò Machiavelli da impiegare poi come strumento didattico per le scuole tedesche. Una curiosità: il regista ha avuto la possibilità di leggere alcune pagine dell’opera più conosciuta di Machiavelli “Il Principe”, nella sua lingua d’origine (il turco), che si trova esposta, insieme alla traduzione in molte altre lingue straniere, /I.B. nella casa museo.

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primo piano

Ottobre 2011

conti in tasca. Come i mercati azionari incidono sulla vita quotidiana. Il punto della situazione

La crisi “in soldoni”: cosa sta succedendo? ci aspettano tempi duri, questo è certo. colpa del debito

Gianni Carpini

pubblico: un prezzo salato che gli italiani devono pagare, ma non bastano le manovre “lacrime e sangue”. Parla francesco Giunta, preside della facoltà di economia dell’Università di firenze

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a borsa va giù, l’umore pure. I mercati sono sorvegliati speciali, ma la difficoltà di questa crisi economica sta proprio nel capire cosa, in effetti, stia succedendo. A complicare il tutto, poi, c’è l’oscurità di alcuni termini tecnici e una materia non certo così accessibile alle persone comuni. Per fare un po’ di chiarezza, tra allarmi e previsio-

LA scHeDA Le parole chiave

Una breve guida per capirci di più

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MEDICINA ESTETICA FORMA E BELLEZZA NATURALE

LA MEDICINA ESTETICA è la Disciplina praticata dal Medico Chirurgo che mira a riportare l’aspetto della persona alla sua miglior forma e bellezza naturale tramite una minima invasività dei trattamenti. Non si tratta di interventi chirurgici ma di trattamenti Laser. Un raggio di una luce particolare che, a seconda del tipo di Laser, può effettuare, per esempio: epilazione definitiva, eliminazione di macchie da gravidanza e di cicatrici da intervento chirurgico, ringiovanimento cutaneo (inestetismi) o eliminazione di verruche, di fibromi molli e di altre lesioni od imperfezioni cutanee. La prima cosa da fare è una visita per verificare il buono stato generale di salute (o meno) che mira a definire gli inestetismi da trattare per vedere insieme se è il caso di effettuare quei trattamenti che ci attirano da tanto oppure semplicemente per farsi consigliare e migliorarsi, guardarsi più volentieri allo specchio, sentirsi di nuovo di buonumore e bene con se stessi. Il miglior risultato è quello che appare, ma non si nota troppo. La minima invasività dei trattamenti con i diversi tipi di laser permette in circa una mezz’ora di eliminare il “problema” (inestetismo o lesione cuta nea che sia) e normalmente già dopo soli due giorni (ovviamente dipende sempre dal tipo di applicazione) è possibile fare vita sociale senza problemi. A differenza di un qualunque intervento chirurgico come l’eliminazione di un fibroma molle effettuata con bisturi oppure tramite la bruciatura con diatermo, il laser durante l’intervento effettua sia la bruciatura che la disinfezione che la chiusura, o sutura, di quella che potrebbe essere una piccola ferita finale, non lascia poi alcun segno. Nell’eventualità rimanesse anche solo un piccolo segno o cicatrice sempre con il Laser si procede alla sua eliminazione... In seguito parleremo delle diverse Tipologie di trattamenti Laser, della Biostimolazione, dei Filler del Botulino e della Mesoterapia.

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und, spread, btp, default. Una valanga di termini oscuri, diventati improvvisamente pane quotidiano di tg e quotidiani. Ecco qui una breve guida per capirci qualche cosa di più. DEBITO (pubblico) È il debito dello Stato, che per racimolare soldi mette sul mercato delle obbligazioni (dette anche “bond”), tramite alcune aste periodiche. Il meccanismo, in pratica, è questo: lo Stato promette a chi investe che - se gli presterà dei soldi - riavrà tutto il capitale versato più, alla fine del periodo stabilito, gli interessi. Il punto critico sta qui: più gli interessi sono alti, più lo Stato “ci rimette”. BTP-BOT-BUND Sono tutti dei titoli di Stato, tramite cui vengono recuperati fondi da investire. I btp (buoni del tesoro poliennali) e i bot (buoni ordinari del tesoro) sono obbligazioni italiane. I bund invece sono titoli di stato tedeschi e sono il punto di riferimento in Europa: l’economia della Germania è considerata dagli addetti ai lavori come la più solida del vecchio continente e perciò quella che è più in grado di far fronte ai debiti. SPREAD È una sorta di “termometro del rischio”. In base a questo indice viene valutata l’affidabilità finanziaria di un Paese. Più è alto, più gli esperti considerano uno Stato incapace di far fronte ai suoi debiti, più alti saranno gli interessi che verranno pretesi per comprare i titoli. Lo spread si calcola prendendo in considerazione la differenza di rendimento di un titolo di Stato con un titolo di riferimento (in Europa i bund tedeschi, considerati i “più soldi”). Questa differenza è decisa dal mercato. DEFAULT Ecco il termine tanto temuto dai mercati finanziari. In soldoni è il “fallimento” dello Stato: un Paese non è più in grado di far fronte ai suoi debiti e quindi è incapace di rendere i soldi a chi ha investito nei suoi titoli, che di fatto diven/G.C. tano carta straccia.

ni catastrofiche, ci siamo rivolti a un esperto in materia: il professor Francesco Giunta, preside della facoltà di Economia dell’Università di Firenze. I timori che molti hanno sono fondati? “Le previsioni non sono affatto rosee – spiega Giunta – fino a oggi ero rimasto cauto davanti ai vari allarmismi, ma adesso la situazione è diventata seria. È come una malattia: si crede sempre che colpisca gli altri, ma quando arriva il nostro turno è un problema”. Una cosa è chiara: altro che nuvole minacciose, la situazione sui mercati è critica e sull’Italia è attesa una bufera che non toccherà solo il mondo finanziario, ma si estenderà anche alla vita quotidiana. Colpa soprattutto del debito pubblico. Spiegata in soldoni, la questione è più o meno questa: lo Stato ha così tanti debiti da non riuscire a ripagarli. Questo provoca a sua volta un aumento degli interessi sul “vecchio” debito e il conto diventa nel tempo ancora più salato, fino a rischiare di arrivare a un livello insostenibile. Il Paese lavora, crea quel poco di ricchezza che permettono i tempi di magra, e tutto va sprecato nel pagare gli interessi, mentre il super-debito cresce. Un cane che si morde la coda. “Quello italiano è un debito enorme, uno tra i più grandi al mondo – continua Giunta – che non è stato contratto per sviluppare il Paese, bensì per una spesa sfrenata, con un sistema pensionistico che non ha eguali e una sanità dove a tutti è stato garantito per anni più che tutto. Il problema sta qui: il nostro debito corre più velocemente della nostra economia”. Il rischio è quello di un default, eccola qui la parola chiave: in pratica l’Italia rischia il fallimento e chi ha investito in buoni del tesoro, quelli con cui lo Stato racimola denaro da “investire”, di non vedere più il becco di un quattrino. “Si affaccia sempre di più lo spettro di un default controllato – dice Giunta – ossia una situazione che comporta l’uscita dall’euro e il ritorno a una moneta molto svalutata, per favorire le esportazioni, come era la lira. Ma non illudiamoci: questa situazione creerà necessariamente dei contraccolpi drammatici sulla sfera sociale, come la disoccupazione e il potere di acquisto sempre minore per le famiglie”. Ma come uscire dal tunnel? Ovviamente nessuno ha una ricetta magica. “Dal mio punto di vista – afferma Giunta – bisogna mettere mano una volta per tutte alle pensioni. È inevitabile l’innalzamento dell’età pensionabile, vista anche l’aspettativa di vita nel nostro Paese. Poi è necessaria una drastica riduzione di spesa, ma sviluppando dei sistemi di controllo. Infine diminuire la pressione fiscale sulla parte produttiva del Paese, per cercare di rimettere in marcia il motore dell’economia”.

Su cosa agire: pensioni, spesa e meno tasse per le industrie


primo piano

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lavoro. I contratti a tempo indeterminato continuano a rappresentare un “lusso” per pochi intimi

Posto per sempre, uno su dieci ce la fa A farla da padrona è il precariato, soprattutto tra i giovani. si accorcia anche la durata degli impieghi: molti sono inferiori a quattro mesi. La cassa integrazione resta su livelli elevati

“Sperimentiamo nuovi servizi”

C

Ginevra Donnici

O

l’intervista. Parla l’assessore Elisa Simoni

ltre centomila avviamenti al lavoro nei primi sei mesi del 2011, con un incremento di seimila rapporti lavorativi rispetto all’anno scorso. Sono i dati registrati nel primo semestre dai centri per l’impiego della provincia di Firenze. In particolare, dalla ripartizione degli avviamenti lavorativi suddivisa per territorio risulta che i tre centri per l’impiego di Firenze (67,7%), Sesto Fiorentino (10,7%) e Scandicci (6,8%) intercettino l’85,2% del totale. In questo quadro, la presenza delle donne a livello provinciale incide per il 50,08%. Da gennaio a giugno di quest’anno sono 6.199 i lavoratori interessati dalla cassa integrazione in deroga. “Rispetto a questi lavoratori coinvolti in situazioni di crisi – spiega il presidente della Provincia Andrea Barducci – l’amministrazione provinciale ha realizzato una serie di attività denominate ‘politiche attive per l’occupazione’, ovvero corsi per i lavoratori posti in cassa integrazione in deroga e quelli in cassa integrazione ordinaria e straordinaria, oltre a molteplici strumenti per finanziare la formazione dei giovani che hanno difficoltà a entrare nel mondo del lavoro. Una serie di interventi, dunque, con cui la Provincia ha voluto sostenere, e continuerà a farlo, in maniera fattiva i lavoratori coinvolti in processi di crisi aziendali”. La crescente flessibilizzazione del mercato del lavoro ha dato vita a forme contrattuali decisamente precarie: il numero dei contratti a progetto nel periodo gennaio-maggio 2011 è pari a 7.802. Oltre il 57,3% si concentra nella fascia d’età che va dai 26 ai 44 anni (anche se, dato non trascurabile, oltre duemila casi han-

no riguardato persone con un’età maggiore di 45 anni). Emblematico anche il dato relativo alla nazionalità: i contratti a progetto sono quasi interamente rivolti ai cittadini italiani (91%). Scoraggiante anche la durata dei contratti a progetto: solo il 57% supera i quattro mesi di tempo. I contratti a tempo indeterminato continuano a rappresentare un miraggio per nove lavoratori su dieci. Basti considerare che tra gennaio e maggio gli avviamenti contrattualizzati con un tempo indeterminato hanno rappresentato un magro 9,97% del totale. Altro dato rilevante è quello che lega la nazionalità ai contratti a tempo indeterminato: ben il 41,1% coinvolge i lavoratori stranieri, “un motivo può essere ricercato nelle qualifiche maggiormente richieste che esigono una

Attivate alcune politiche per l’occupazione, come corsi per chi si trova in difficoltà bassa professionalità e un’ampia disponibilità di orari”, spiegano dall’Osservatorio provinciale del mercato del lavoro. Anche la cassa integrazione rimane su livelli elevati, con oltre 7,3 milioni di ore richieste all’Inps. Numeri che mettono in luce una minore ricchezza per l’intera provincia: infatti, considerando le ore lavorabili in un anno (1.700), è come se 4.320 tra lavoratori e lavoratrici non avessero mai svolto nessuna attività.

ome mostra l’articolo qui a fianco, i dati sull’occupazione in provincia di Firenze nel primo semestre del 2011 non sono molto incoraggianti. Il Reporter ha interpellato in proposito l’assessore provinciale al lavoro Elisa Simoni. Assessore, che inverno ci aspetta? Al momento la situazione è molto complicata. Dopo il debole cenno di ripresa registrato a giugno, il grave andamento economico che sta caratterizzando il Paese ha reso le nostre aziende molto più caute. Non c’è accenno di crescita e il risultato è una disoccupazione preoccupante, in più i nuovi posti di lavoro sono caratterizzati da una marcata precarietà. La formazione può giocare un ruolo per uscire da questo stallo? La distanza tra formazione e lavoro è marcata, per questo lavoriamo in un’ottica di competenze integrate: coinvolgendo le imprese e sperimentando nuove forme di servizi ai lavoratori. Un esempio su tutti è la “Città del lavoro” che sorgerà a Figline, un unico contenitore all’interno del quale trovano spazio il Centro per l’impiego, il Centro Formativo Territoriale e le imprese: insomma, una nuova idea di formazione che tenga insieme tutti i passaggi dal training iniziale fino all’inserimento lavorativo.

L’assessore

eLisa siMoni

Come assessore al lavoro, qual è la sua maggiore preoccupazione per il futuro? I nostri sforzi sono utili in un’ottica di ripresa, altrimenti sono solo delle situazioni tampone all’interno di una voragine. Le azioni messe in campo funzionano solo se cambia la rotta e qui sta la mia maggiore preoccupazione, considerando le scelte dell’attuale governo. Sul versante del mercato del lavoro è evidente che non possiamo competere sul costo del lavoro, come abbiamo tentato di fare. Possiamo farcela solamente se investiamo in qualità, sia delle nostre produzioni che nella formazione dei lavoratori e /G.D. delle lavoratrici.

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istruzione

Ottobre 2011

in aula/1. I numeri del nuovo anno accademico a Firenze. Ecco l’offerta formativa

L’ateneo 2012, tra matricole e novità Insegnamenti completamente in inglese (in alcuni casi), sette corsi in meno, “posti contati” in aumento. Gettonatissimi i test per le professioni sanitarie, da fisioterapia a ostetricia. tanti anche gli aspiranti camici bianchi Luca Squarcialupi

L

a carica delle matricole. Sono gli studenti universitari, come da tradizione, gli ultimi a tornare in aula, tra non poche novità. Le iscrizioni, per i corsi di laurea “a numero aperto” si chiudono nei prossimi giorni, mentre alcuni colleghi del “numero chiuso” sono già sui libri, dopo le prove di selezione che si sono svolte nelle prime settimane di settembre. Quest’anno accademico gli studenti dell’Università di Firenze possono scegliere tra 139 corsi: 66 di primo livello (la cosiddetta “laurea breve”), altrettanti di secondo livello (la specialistica) e sette a ciclo unico. Anche per il 2011/2012 c’è stata una sforbiciata sull’offerta formativa, seppur limitata rispetto al ridimensionamento degli anni passati: sono sette i corsi di laurea cancellati. Negli ultimi tre anni l’ateneo fiorentino ha infatti razionalizzato la didattica, tagliando circa il 30 per cento dei corsi, per ridurre costi e sprechi. “Un processo di riorganizzazione già da tempo avviato – spiega Anna Nozzoli, prorettore alla didattica e ai servizi agli studenti dell’Università di Firenze – perseguito ai fini

del conseguimento della qualità e della sostenibilità in termini di docenze e di strutture”. E l’università, quest’anno, parlerà più inglese che in passato, con due nuovi corsi, dedicati sia agli studenti italiani che a quelli stranieri, europei o extraeuropei, le cui lezioni sono tenute completamente in lingua straniera. Si tratta del corso di laurea magistrale in “Economia dello sviluppo avanzata” (development economics) e del curriculum “Architectural design”, che fa capo al corso di laurea magistrale in architettura. A questi si aggiunge l’esperienza già attiva da diversi anni insieme all’Università di Parigi, la Sorbona, per il conseguimento del doppio titolo italiano e francese in giurisprudenza. Sul fronte dei corsi a numero pro-

Didattica razionalizzata per ridurre costi e sprechi

grammato, ossia dove i posti sono contati ed è perciò prevista una prova di selezione, la lista si è allungata, comprendendone cinque in più: scienze farmaceutiche applicate, farmacia, chimica e tecnologia farmaceutiche, scienze biologiche e biotecnologie. Quest’anno a Firenze sono stati gettonatissimi i corsi di laurea dedicati alle professioni sanitarie (da fisioterapia a infermieristica, da ostetricia a logopedia): ben 3.392 studenti hanno fatto domanda per partecipare al test, ma – tra loro – solo un terzo ha conquistato la possibilità di accedere (966 persone, per l’esattezza). Segue, nella top ten dei corsi a numero chiuso più richiesti, medicina. Un vero e proprio esercito di aspiranti camici bianchi si è presentato alla prova (il numero chiuso è previsto in tutta Italia e quest’anno, per la prima volta, si è svolta una prova unica insieme a odontoiatria). A Firenze erano trecento i posti a disposizione per medicina e ventotto per odontoiatria. Hanno provato a spuntarla in 2.077, con qualche defezione dell’ultimo minuto. Le domande per l’esame erano state, infatti, 2.265.

L’IntervIstA/1 Savas è arrivato da Istanbul per iscriversi a Ingegneria. “Pur di restare qui sarei disposto a guadagnare meno”

“Un sogno vivere nella città di Machiavelli e dei Medici”

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avas è un ragazzo turco iscritto al primo anno di Ingegneria all’Università di Firenze. Ha spiegato a Il Reporter le ragioni che lo hanno spinto a venire a studiare in Italia, raccontando le sue prime impressioni sulla facoltà e le sue speranze per il futuro. Com’è nata l’idea di venire a studiare a Firenze? Ho cominciato a studiare l’italiano da quando frequentavo il liceo ad Istanbul, e mi ha sempre affascinato la grande cultura di questo Paese. Ho letto molto sulla sua storia, dall’impero romano fino al Rinascimento. Per me era un sogno venire a studiare nella stessa città dove sono vissuti personaggi storici come Machiavelli e i Me-

dici. In Italia si vive bene, e l’università ha un costo più accessibile rispetto ad altri paesi europei. Hai incontrato difficoltà a iscriverti? Devo dire che la burocrazia è complicata, ma il personale dell’università è stato sempre gentile e disponibile. Non ho avuto nessuna difficoltà per il fatto di essere straniero. Quali sono state le tue prime impressioni sull’Università fiorentina? La struttura della facoltà mi è piaciuta molto. Qualche professore spiega un po’ troppo veloce, e a volte qualcosa sfugge. Con i colle-

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ghi di corso mi sono trovato bene, anche perché conosco abbastanza bene la lingua, e questo aiuta molto a integrarsi. Cosa farai quando completerai gli studi? Dopo la laurea vorrei restare a lavorare in Italia, è un Paese bellissimo, c’è rispetto per gli stranieri e io qui non mi sono mai sentito discriminato. So che negli altri paesi europei gli ingegneri vengono pagati meglio, ma sarei disposto anche a guadagnare un po’ di meno pur di rimanere qui. Ma ho sentito che anche qui sta diventando difficile. Se dopo la laurea non riuscirò a trovare lavoro, a malincuore lascerò l’Italia, come purtroppo fanno anche tanti italiani. /A.R.


istruzione

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in aula/2. L’Università dell’età libera offre opportunità per tutti: adulti, pensionati e non solo

Quegli studi che non finiscono mai Dal giardinaggio alla storia dell’arte, dalla musica all’incisione, dall’economia alla fotografia passando per l’informatica: queste alcune delle materie proposte. e qui nascono anche amicizie Caterina Gentileschi

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ui banchi a ogni età e in qualsiasi momento. È questo il concetto che sta alla base dell’Università dell’età libera, anche se “la maggior parte del nostro pubblico è racchiuso proprio in quel nome, età libera, e si presume che chi ha più tempo libero a disposizione siano i pensionati - racconta Elisabetta Boddi, responsabile del progetto - ma spesso e volentieri si iscrivono anche ragazzi, soprattutto ai laboratori”. Esiste dall’anno scolastico 1983/84 e, nel corso di questi quasi trent’anni, ha visto i suoi studenti crescere a dismisura di numero, arrivando fino a quasi 2.500 iscritti ogni anno. Ci sono affezionatissimi che non potrebbero pensare di passare un inverno (e una primavera) senza l’appuntamento fisso delle lezioni, ma c’è anche un nutrito gruppo di nuovi iscritti che ogni anno si avvicina ai corsi con l’adrenalina e la felicità di un bambino al primo giorno di scuola. “Ci sono corsi di ogni genere - spiega Boddi - alcuni sono già rodati e riscuotono molto successo, quindi tentiamo di riproporli di anno in anno, mentre altri variano da un periodo all’altro. Cerchiamo di calibrare le nostre scelte anche in base a quello che ci viene richiesto”. Dalla storia dell’arte alla musica fino al giardinaggio, passando per la salute, l’informatica e la fotografia: queste le materie proposte ogni anno. Secon-

do una tabella di marcia che regola le iscrizioni, i solerti studenti vanno a immatricolarsi ai corsi che hanno scelto dall’opuscolo che viene distribuito. “Abbiamo un sacco di studenti affezionati, lo dimostra il fatto che, nonostante le iscrizioni inizino a fine ottobre, già ad agosto cominciamo a ricevere le prime chiamate per avere informazioni - continua Boddi - e sono gli stessi affezionati che, a titolo puramente volontario, mettono a disposizione il loro tempo per aiutare il nostro staff nei giorni delle iscrizioni e della distribuzione dei depliant con il programma completo”. Sviluppato in collaborazione con l’Università degli studi di Firenze, il programma definitivo viene stilato dopo aver ricevuto e vagliato un pacchetto contenente una proposta per corsi pratici e teorici proveniente da Unifi, ai quali poi si aggiungono progetti esterni, anche questi da selezionare in base alla fattibilità e ai fondi disponibili. “Approfondimento, analisi e uno sguardo nuovo su argomenti che in ogni caso vengono metabolizzati bene da un pubblico con un livello culturale medio-alto”. Ma, oltre alle lezioni “frontali” e agli interessi che ciascuno coltiva, il valore aggiunto sta nella possibilità di socializzare, proprio come all’università. “È quel qualcosa in più che crea aggregazione e favorisce lo scambio e la nascita di nuove amicizie”. Informazioni ai numeri 055-26.25.84.0/1/2/4.

L’IntervIstA/2 Maria Conti, signora attiva e impegnata, ne è un’assidua frequentatrice. “Le sale sono sempre gremite”

“Le lezioni? Cibo per la mente. Aiutano a coltivare gli interessi”

“S

e si hanno degli interessi mi sembra giusto coltivarli, e per coltivarli l’Università dell’età libera mi è sempre sembrato un ottimo sistema. Almeno da quando la frequento io”. Maria Conti è una signora attiva e impegnata, in pensione da più di dieci anni e da quasi altrettanti assidua frequentatrice dei corsi dell’Università dell’Età libera, messi a disposizione dal Comune di Firenze. “Le sale sono sempre gremite, tutte le lezioni frequentate da un corposo numero di persone. Mi sembra un segno evidente che il servizio funzioni e che la gente sia felice di partecipare all’iniziativa”. Maria è un’appassionata di

storia dell’arte da tutta la vita, e da quando si è ritirata dal lavoro ha avuto anche più tempo a disposizione per coltivare questo suo amore. “Seguo con interesse le lezioni di storia dell’arte da quasi dieci anni e ormai ho imparato anche a conoscere i docenti. Come capita a scuola, anche qui ce ne sono alcuni che hanno una capacità più spiccata nell’esporre gli argomenti di cui tratta il corso, mentre altri, pur essendo molto preparati, faccio fatica a seguirli. Ad esempio cerco sempre di accaparrarmi un posto alle lezioni di Stefano De Rosa, che seguo sempre con molto piacere. E col quale mi è capitato anche di par-

tecipare a una gita di gruppo all’estero, alla quale hanno preso parte pure altri colleghi che avevano seguito le lezioni insieme a me”. Arte ma non solo. “Mi è capitato anche di frequentare qualche corso di storia, e all’inizio ho fatto anche delle lezioni di filosofia. Mi aiutano a capire, ad approfondire temi che magari ho già approcciato da sola ma che non conosco fino in fondo. Avere la possibilità di apprendere da chi ne sa più di me mi dà la possibilità di aprire gli occhi, di conoscere le cose più in profondità, di vedere più in là e di custodire un bagaglio un /L.V.Z. po’ più importante”.

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internet

Ottobre 2011

sul Web. Piccole sale riaperte, in arrivo anche il multiplex: tutte le novità su www.ilreporter.it

La “rivoluzione” dei cinema è on line TEMPO LIBERO, INIZIATIVE ED EVENTI SU

I PIÙ LettI DeL Mese 1. Lutto per Vittoria Puccini, morta la madre 2. Scomparsa di Licitra, il dolore del Maggio 3. Università: la carica degli aspiranti dottori 4. Digitale terrestre: Toscana a rischio blackout, arriva la legge salva-tv 5. Arriva il ticket, medicinali più cari: rivoluzione nelle farmacie

I vIDeo PIÙ vIstI 1. La band che fa ballare Firenze: videointervista agli Zoo Park 2. Sciopero: quasi 20mila in piazza a Firenze, alta adesione 3. Pienone per Renzi alla festa del Pd. Tra tanti applausi e qualche fischio 4. Commando contro portavalori: spari sull’Autopalio 5. Ugola d’oro, Bocelli trionfa a New York

toP fIve foto 1. Miss Italia: ecco le trenta finaliste 2. I tamarri arrivano in tv e c’è l’effetto Jersey Shore 3. La più bella d’Italia è lei: Stefania Bivone 4. La protesta della rificolona: Renzi fischiato davanti al Verdi 5. San Jacopino, al via i lavori: ecco come sarà

LA STAGIONE VIOLA IN TEMPO REALE SU

È

stata una piccola rivoluzione, quella delle “piccole” sale. Forse inaspettata, sicuramente gradita. Uno dopo l’altro alcuni cinema fiorentini che, per un motivo o per l’altro, avevano chiuso i battenti, hanno da poco riaperto al pubblico. Stiamo parlando di Colonna, Spazio Uno e Principe, tornati dopo l’estate al “servizio” dei fiorentini con non poche novità. Il Reporter.it ha seguito “in diretta” le loro vicende, annunciando una dopo l’altra le riaperture di spazi che, sulla scia di esempi che purtroppo non mancano in città, in molti temevano che potessero restare chiusi ancora a lungo. Ma così non è stato, e gli amanti del cinema hanno ora più scelta. Scelta che aumenterà ancora a breve (si parla dei primi giorni di dicembre, dopo che inizialmente il giorno X era stato indicato nel 18 novembre), quando ad aprire i battenti sarà nientemeno che il multiplex. Discusso, temuto, invocato a seconda dei pareri e delle persone, il multisala è ormai sul punto di accendere le luci, portando con sé nella zona di San Donato, ma in genera-

le nell’intera città, tutta una serie di novità. Apertura e novità che, come già successo per gli altri cinema, si potranno seguire in tempo reale su www.ilreporter.it. Agli amanti del cinema e non solo non resta dunque che cliccare sul sito, per non perdersi le ultime news a riguardo e farsi trovare preparati al momento del taglio

del nastro. Restando in tema di tempo libero e grandi aperture in arrivo, si avvicina anche l’ora del nuovo Parco della Musica: il 21 dicembre è fissata l’inaugurazione della sala grande, alla presenza nientemeno che del Capo dello Stato Giorgio Napolitano, con un concerto per i 150 anni dell’Unità d’Italia, anche

MAXICANTIERI, TUTTE LE NOVITÀ IN DIRETTA SU

se poi i lavori proseguiranno. Anche l’avvicinamento a questa importante data sarà seguito su Il Reporter.it. E basta poi spostarsi di pochi metri per trovare un altro, attesissimo appuntamento in arrivo, anche se questa volta la musica sarà sostituita dalla politica. Dopo l’appuntamento dello scorso anno, dal 28 al 30 ottobre si terrà la Leopolda-bis, con il sindaco Renzi che presenterà un elenco con “cento cose da fare per cambiare l’Italia”. Anche in questo caso, c’è da scommetterci, gli occhi di mezza Italia saranno puntati sulla vecchia stazione fiorentina: tra questi ci saranno anche quelli del nostro sito, che racconterà in diretta tutto quello che succederà. E poi in arrivo ci sono (tanto per cambiare) cantieri, lavori e divieti: su www.ilreporter.it tutte le notizie che servono per vivere al meglio, ogni giorno, la città e non solo.

SEGUICI SU:

istruzioni tv Digitale, calenDario e consigli

D

igitale terrestre, scatta il countdown. A Firenze la nuova era della tv inizierà il 18 novembre: ci siamo, insomma. Ma quando i fiorentini accenderanno la “nuova” televisione, in Toscana c’è chi l’avrà fatto già da qualche giorno. La prima zona della regione a dire addio al vecchio analogico sarà la Lunigiana: qui la rivoluzione digitale scatterà il 7 novembre. Poi sarà la volta di Mugello, Casentino e isola d’Elba, seguite da tutte le altre province. Il calendario completo del “temuto” switch-off è sul nostro sito, www.ilreporter.it, dove si possono trovare anche rischi, consigli e istruzioni su come gestire al meglio questo passaggio, per non rischiare di trovarsi di fronte a uno schermo fuori uso. Perché, come detto, quella del digitale terrestre sarà una rivoluzione. Ed è meglio farsi trovare preparati.


1202309


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in città

Ottobre 2011

il caso. Agcom e Telecom elimineranno quelle meno utilizzate entro la fine dell’anno

Addio cabine, vittime dell’high tech sono trentasei i telefoni pubblici che spariranno dalle strade nostrane. Dopo aver segnato un’epoca soccombono davanti alla diffusione dei cellulari. Ma c’è un modo per salvarli via

LunGo L’aFFrico

via

Gioberti

via

aLessandro d’ancona

Ludovica V. Zarrilli

“P

ronto? Pronto... Number nine, number nine, pronto Zanzibar? Qui Napoli cinque. Ho cinquemila dollari di roba, fra virgolette, roba. Cose buone dal mondo”. Era il 1982 quando un giovanissimo Alessandro Benvenuti terrorizzava un’anziana signora in coda alla cabina telefonica di piazza della Libertà fingendosi un corriere della droga insieme ad Atina Cenci e Francesco Nuti, in una delle scene più celebri del film A ovest di Paperino. Bei tempi andati quelli in cui davanti alle cabine del telefono ci si ritrovava a gruppetti, in attesa del proprio turno, aspettando di dire alla mamma che si rimaneva un altro po’ fuori con gli amici o trepidando per sussurrare parole dolci all’innamorato di turno. Passati anche i tempi in cui le schede telefoniche erano oggetti da custodire con cura e i veri collezionisti le compravano per conservarle intonse, senza nemmeno staccare il triangolino in alto che ne rivelava l’avvenuto utilizzo. Per non parlare poi dei gettoni, con quell’apparecchio un po’ retrò inciso davanti, entrati ormai a far parte della preistoria delle nostre abitudini quotidiane. La stessa preistoria in cui sono destinate a finire molte delle cabine sparse per Firenze che, essendo da troppo tempo inutilizzate, verranno eliminate dal panorama cittadino. Addio ricordi, addio servizio, addio a 36 apparecchi sparsi nei punti più disparati della città, che entro la fine dell’anno verranno smantellati. Dal centro alla periferia, addio insomma alle

una scena tratta daL FiLM

a

ovest di

paperino (1982)

vecchie cabine, che nel corso degli anni hanno anche cambiato look, diventando prima rosse con gli sportelli tipo saloon, poi più piccole ed ergonomiche. E anche gli stessi telefoni pubblici si sono evoluti nel corso degli anni: gli ultimi offrono addirittura la possibilità, a chi ne è capace, di mandare sms. Ma nemmeno la tecnologia è servita a scongiurare l’abbandono, e allora ecco che Telecom, insieme all’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, hanno deciso di toglierne un bel po’, almeno quelle in cui viene fatta meno di una chiamata al giorno, che a pensarci bene sono tantissime. Basta aguzzare un po’ la vista per notare che la stragrande maggioranza è sempre desolata

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e vuota, morta sotto il peso della tecnologia e dei nuovi accessoriatissimi cellulari. Qualcuno continua ad attaccarci bigliettini, adesivi e annunci, con la speranza che qualcuno passando di lì ci faccia caso. Ma anche quelli stanno pian piano scomparendo: meglio attaccarli di soppiatto alle fermate dell’autobus, “almeno lì è sicuro che qualcuno una sbirciatina la dà”. Le uniche a essere certamente mantenute saranno le cabine di caserme, scuole e ospedali. Se però al telefono pubblico sotto casa proprio non si vuol rinunciare, si può scrivere una email a cabinatelefonica@agcom.it, per chiedere di salvarla. Motivando la richiesta e incrociando le dita.


in città

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il rePortage. Viaggio nella zona della stazione, per capire come gli ostacoli siano dietro l’angolo

La (difficile) Firenze di chi non vede I problemi non sono pochi e il bastone, in mezzo al traffico di gente e auto, è più che un amico. Promossi gli autobus, così come la pensilina “parlante” di piazza Indipendenza. Da rivedere invece santa Maria novella Benedetta Strappi

D

aLLa staZione, aLLontanarsi daLLa Linea GiaLLa

discesa diFFicoLtosa daLL’autobus causa Macchina davanti

La pensiLina parLante in piaZZa indipendenZa

ue passi, due di numero, accanto a una persona che non vede. Basta questo per capire quanto difficili possano diventare anche azioni semplici e quotidiane come attraversare una strada. Il signor Fabio Ulivastri è un non vedente, e il suo bastone, in mezzo al traffico di gente e auto in piazza San Marco, vale più di un amico. Il Reporter ha fatto con lui un breve viaggio in giro per la città. Poche tappe: da piazza San Marco a piazza Indipendenza e da qui alla stazione. Il bilancio? I promossi: gli autobus. Cinque su cinque presi, a bordo avevano il navigatore parlante che scandisce il nome delle fermate. Altra promozione per la pensilina di piazza Indipendenza. Qui, premendo un pulsante, è possibile ascoltare l’elenco degli autobus in arrivo, e anche per i non vedenti tutto diventa più semplice. Chi invece non supera l’esame è la nostra bella stazione di Santa Maria Novella: “Qui purtroppo manca un percorso tattile che consenta a chi arriva dall’altra parte della stazione di raggiunere la fermata della tramvia sul lato Alamanni – spiega Ulivastri – e solo una volta arrivati proprio davanti al binario si trova per terra una striscia coi rilievi per non vedenti, che consente di salire a bordo in sicurezza, potendo prendere le misure”. E non va meglio se si sceglie di aggirare l’interno stazione passando dall’esterno, di fronte alle gradinate, per raggiungere la stessa meta: “Qui, ad esempio, sempre per chi deve prendere la tramvia, c’è da superare un dislivello molto alto, per attraversare lungo la parte dei binari ‘morti’ e arrivare alla fermata”. E anche all’interno la stazione riserva un’altra brutta sorpresa: “Rattrista sentire la voce dall’altoparlante che invita a allontanarsi dalla linea gialla, senza poter sapere quale sia, visto che non è segnalata in altro modo per i non vedenti”. E allora resta una speranza, spiega il signor Ulivastri: “Speriamo davvero che, magari in occasione dei mondiali di ciclismo, Firenze possa attrezzarsi e rimediare a incovenienti come questi, che in molte città all’estero e in Italia sono stati superati”.

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politica

Ottobre 2011

coMune. Nelle scorse settimane è stato attuato un rimpasto di deleghe e componenti

Giunta nuova a Palazzo Vecchio La new entry è elisabetta Meucci,

atto che si è formalizzata la rottura di un patto elettorale con i cittadini: tanti auguri a Renzi e al suo monocolore”, è stato invece il commento di Fabio Evangelisti, segretario regionale dell’Idv, che in consiglio comunale conta due consiglieri e in passato aveva anche l’assessore Cristina Scaletti, passata però successivamente nella giunta regionale. Da allora l’Idv ha chiesto un riconoscimento della propria appartenenza alla maggioranza (o un assessore o la presidenza del consiglio comunale) senza ottenere finora risultati. “La giunta non può essere frutto di una trattativa tra le parti politiche - ha tagliato corto Renzi - questa giunta è espressione delle scelte del sindaco che se ne assume le responsabilità, non nasce dalla mediazione tra i partiti ed è simbolo della lotta all’antipolitica, perché ci sono otto assessori mentre lo statuto comunale consentirebbe di nominarne 16”. “La giunta con otto componenti - ha aggiunto il primo cittadino - è la dimostrazione di voler esigere da noi stessi quello che chiediamo agli altri: quando chiediamo dimezzamento del numero dei parlamentari come un segnale di lotta all’antipolitica, pensiamo che dobbiamo essere nelle condizioni di mettersi in gioco in prima persona”. Renzi ha infine ringraziato Cianfanelli per il servizio svolto per la città.

nominata assessore alle politiche del territorio. Le polemiche non sono mancate, ma renzi taglia corto: “simbolo della lotta all’antipolitica” Antonio Passanese

F

edele al soprannome che gli è stato affibbiato, il “rottamatore”, Matteo Renzi ha da poco ridisegnato la sua giunta, dandole il solo colore del Pd e lasciando senza incarichi Idv, Sel e Psi. Un rimpasto di componenti e deleghe che non ha mancato di provocare qualche critica. “Da buon novello Podestà – commenta Cinzia Niccolai, coordinatrice cittadina dei dipietristi - il sindaco si è cucito addosso una giunta monocolore, estromettendo di fatto dall’amministrazione di Firenze ogni forma di confronto, dialogo e pluralismo premiati dai cittadini alle urne. Alla faccia del rinnovamento”. Ancora più caustico il leader nazionale dei socialisti Riccardo Nencini, che ha paragonato il sindaco a un novello Duca di Atene, che governò proprio la nostra città, in modo dispotico, nel 1342: “Si apre ora - afferma il leader socialista - una nuova questione politica, fatta di impegni non mantenuti. Soprattutto per chi vuole appartenere alla categoria dei rinnovatori, la prima dote è mantenere la parola data. Per quello che può valere, e lo dico con amarezza, pensavo che questo sindaco la rispettasse’’. Ma ecco chi è la new entry: Elisabetta Meucci (Pd), attuale presidente della commissione urbanistica del Comune, che è stata nominata assessore alle politiche del territorio (delega fino a oggi mantenuta da Renzi). “Sono contenta e soddisfatta di poter continuare il mio lavoro avviato in commissione’’, la sua prima dichiarazione. La Meucci prende il posto di Elisabetta Cianfanelli, Psi. Quest’ultima, deleghe a moda e turismo, naturalmente non ha gradito l’estromissione: “Nessuno mi ha detto perché”, ha spiegato. “Prendiamo

IL PUnto Secondo la stima dell’Anci la finanziaria peserà su ogni residente del capoluogo per 224 euro

Manovra, in città arriveranno ottantadue milioni in meno

I

mpegnati come siamo stati ultimamente a leggere gossip e intercettazioni sulla vita privata e pubblica di Silvio Berlusconi, “primo ministro a tempo perso”, come da lui stesso detto a una sua “amichetta” durante una conversazione telefonica, la nuova manovra finanziaria (che rischia di costarci cara) è sembrata quasi passare in secondo piano. La situazione, analizzando i dati, desta più di una preoccupazione. Dai conti fatti dall’Anci risulta che Firenze avrà un taglio dei trasferimenti pubblici pari a 82 milioni di euro. Questo, in soldoni, significa che la manovra peserà su ogni residente per 224

euro. In Toscana va peggio agli abitanti di Forte dei Marmi (397 euro a testa) e Castiglione della Pescaia (366 euro). Insomma, secondo le stime dell’Anci su dati Ifel/ministero dell’Interno, la finanziaria approvata con il voto di fiducia costerà ai comuni toscani 458 milioni di euro (in meno). Di questi, soltanto 68 sono da attribuire a un effettivo taglio nei trasferimenti, mentre i restanti 390 sono risorse presenti nelle casse dei Comuni che non possono essere utilizzate perché bloccate dai vincoli imposti dal patto di stabilità. La situazione è così preoccupante che a Firenze, qualche settimana fa, sono

scesi in piazza perfino i commercianti. Con un sit-in davanti a Palazzo Vecchio hanno voluto attirare l’attenzione su un settore a loro dire fin troppo bersagliato. I negozianti sono stati ricevuti dal vicesindaco Nardella, a cui hanno espresso le preoccupazioni per le decisioni del governo. Inclemente, infine, la fotografia scattata da Ornella De Zordo, capogruppo in consiglio comunale di “perUnaltracittà”: “La manovra Tremonti-Berlusconi è iniqua perché colpisce i redditi medio bassi e applica tagli lineari anche nella riduzione delle detrazioni /A.P. fiscali. Affossa il Paese sempre più nella depressione”.


politica

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l’iniziativa. La notte del 28 settembre sono tornate le assemblee contemporanee

Il futuro di Firenze in cento incontri Antonio Passanese

C

ento luoghi, cento assemblee e cento idee per cambiare il volto di Firenze e per pensare a quella che sarà la città del futuro. ‘’Il modo migliore per essere credibili è fare le cose – ha spiegato il sindaco Matteo Renzi a margine delle riunioni che, la sera del 28 settembre scorso, hanno animato centro storico e periferia – non solo promettiamo di cambiare la città, ma proviamo a farlo. Questa è la risposta migliore all’antipolitica: diamo un segnale di diversità rispetto ai politici che chiacchierano e basta’’. Il primo cittadino, durante un sopralluogo al nuovo Palazzo di Giustizia di Novoli – inaugurazione prevista a dicembre - ha sottolineato l’importanza di queste assemblee, “perché si tratta di un grande momento di confronto sul domani, perché sindaco e assessori non possono decidere da soli”. I cittadini, intervenuti (dove più e dove meno) per dire la loro, per criticare, dare suggerimenti, discutere e anche per visitare i cantieri, hanno formulato una serie di proposte, che saranno passate al vaglio dell’amministrazione e, naturalmente, delle casse di Palazzo Vecchio. Tre gli argomenti “protagonisti” ci sono stati sicurezza, cultura e pedonalizzazioni. Nella riunione di Porta al Prato i residenti hanno chiesto una ri-

qualificazione della zona non solo in termini di estetica, ma soprattutto di sicurezza. “Chiediamo una vigilanza serrata soprattutto di notte. Via Palazzuolo, a una certa ora, diventa terra di conquista di ubriachi, persone moleste e vandali”. Sono stati poi presentati progetti su una nuova pavimentazione, sull’illuminazione e sulle aree verdi. Ma ciò che ha destato grande interesse è stato il rendering per il recupero dell’area “di ricovero” del Brindellone. I locali saranno ristrutturati, si manterranno le porte in legno del ‘500 (previo restauro) e sarà apposta una finestra in vetro per dare a tutti la possibilità di vedere (non solo a Pasqua) il carro tanto caro alla città. Il progetto doveva essere realizzato nel 2013, ma l’amministrazione è riuscita ad anticipare i tempi: a Pasqua 2012 dovrebbe essere tutto pronto. Alle Murate, invece, si è parlato del nuovo mercato di Sant’Ambrogio e del prossimo Parco Urbano per l’Innovazione. L’assessore Claudio Fantoni ha annunciato la nascita di un incubatore di imprese, soprattutto giovanili, nell’arco di tre anni. Ma i cittadini hanno chiesto lumi anche su parcheggi, sulla destinazione dell’aula bunker (allorquando il tribunale si sposterà a Novoli), sugli spazi da destinare ai giovani e sul verde pubblico. In una delle assemblee più

teatro

puccini

partecipate della città, quella al tribunale di San Firenze, è stato presentato il progetto di recupero dell’opera. Il palazzo non verrà chiuso, continuerà a vivere. Momentaneamente sarà gestito dal Comune con diverse iniziative, a iniziare dall’Anno Vespucciano (nel 2012 ricorrono i 500 anni dalla nascita di Amerigo Vespucci). Poi, attraverso un bando, ne sarà affidata la gestione. Tra le riunioni più sentite quelle che hanno riguardato la pedonalizzazione di via Gioberti, il rilancio di Montedomini, l’ex Meccanotessile - dove non è mancata qualche contestazione - e l’area Mercafir, per la presentazione del nuovo stadio. “Abbiamo l’occasione - ha detto Renzi - di cambiare e la città ha bisogno di cose concrete, non di chiacchiere. Noi ci stiamo mettendo il cuore: chiediamo ai cittadini di aiutarci perché questa città è troppo bella per lasciarla sola”. Le opposizioni in consiglio comunale, però, non ci stanno e derubricano i 100 luoghi a “grande

parco

deLLa

Musica

spot elettorale”. L’accusa al sindaco è precisa: “Troppo impegnato a celebrare la sua immagine e troppo preso a lanciare spot – afferma il Pdl – Renzi si scorda di Firenze e dei suoi problemi. I cento luoghi sono serviti soltanto a promuovere l’immagine del sindaco e si sono rilevati un vero boomerang. Nemmeno il sindaco si aspettava così poca partecipazione e così tante critiche. I cittadini si aspettavano che l’amministrazione illustrasse cosa ha fatto dopo un anno, invece si sono sentiti fare soltanto promesse e rinviare ancora al prossimo anno per i veri progetti”. “I fiorentini sono desiderosi di contare davvero nelle scelte dell’amministrazione e non solo di essere chiamati a un incontro episodico – aggiunge Ornella De Zordo, capogruppo di perUnaltracittà - i nodi cruciali della città o sono già stati decisi e non messi in discussione anche se c’è un forte dissenso, o sono rimasti nel vago anche dopo i 100 luoghi”.

cittadini e amministratori hanno discusso di Palagiustizia, Murate e molto altro ancora: ecco proposte e progetti. Il sindaco: “Grande momento di piaZZa

san FirenZe

torre di

san niccoLÒ

confronto”. Le opposizioni: “solo uno spot elettorale”


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Ottobre 2011

la campagna

sPeciale. Prosegue l’impegno de Il Reporter a fianco dell’associazione Guarnieri

omicidio stradale, firme per la legge Pubblichiamo in questa pagina il modulo da ritagliare, compilare e spedire per aderire alla “battaglia” per inasprire le pene per chi causa incidenti sotto l’effetto di alcol o droga. L’obiettivo delle cinquantamila sottoscrizioni si avvicina

Q

uasi quarantamila, con l’obiettivo di arrivare presto a cinquantamila. Sono i numeri delle adesioni alla proposta di legge sull’omicidio stradale, per inasprire le pene per chi causa incidenti sotto l’effetto di alcol o droga. È questa una delle “battaglie” dell’associazione Guarnieri, a fianco di cui si schiera ormai da qualche mese anche Il Reporter. L’obiettivo dell’associazione è tanto semplice quanto importante: aumentare la sicurezza sulle strade, dove continuano ad avvenire tragedie (come quella di Lorenzo Guarnieri, ma non solo) che spezzano vite e famiglie, mentre coloro che le provocano “rischiano” di restare impu-

niti o quasi. Ecco allora la raccolta di firme per la proposta di legge. Aderire è facile. Ci sono due modi. Si può farlo attraverso internet, dal sito www.omicidiostradale.it: in questo modo per firmare la proposta di legge basta compilare pochissimi campi. In alternativa si ritagliare dallo spazio qui a fianco il modulo da firmare (o scaricarlo dal sito), compilarlo e spedirlo all’associazione Guarnieri, alla Casella Postale 4209 - Ufficio Campo di Marte, 50100 Firenze. Chi volesse altre informazioni può visitare anche il sito dell’associazione (www.lorenzoguarnieri.com), scrivere a info@lorenzoguarnieri. com o telefonare allo 055.578910 o al 339.2961348.

Se vuoi aderire alla proposta di legge puoi farlo compilando il modulo e inviandolo in busta chiusa a: Associazione Lorenzo Guarnieri, Casella postale 4209 -­‐ Ufficio Campo Marte, 50100 Firenze


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ottobre 2011 periodico dell’Amministrazione Comunale di barberino Val d’elsa A cura dell’Amministrazione Comunale di barberino val d’elsa - Coordinamento editoriale: Ufficio Stampa associato

Editoriale Contro i tagli e chi taglia i diritti la nostra battaglia continua… Milano, Firenze, Perugia sono le città in cui di recente ci siamo recati per protestare uniti contro la manovra del governo centrale. Siamo andati per rappresentare la nostra voce, ma vi abbiamo trovato quella di tutta Italia. Contro i tagli e contro chi di fatto sta facendo e farà pagare sulla pelle dei cittadini le proprie scelte inique hanno gridato centinaia, migliaia di amministratori e rappresentanti istituzionali: Regioni, Province e Comuni provenienti da tutta Italia, da nord a sud, senza differenze di colore politico. Tutti sulla stessa lunghezza d’onda per parlare una lingua comune e ribadire compatti no ai tagli, no alla dequalificazione dei servizi, no all’impoverimento indiscriminato delle nostre comunità. Perché di questo si tratta. La manovra economica del governo e i tagli nei settori che noi sindaci consideriamo essenziali per la vita delle nostre comunità, continueranno a strangolare i nostri bilanci, togliendo autonomia, limitando la capacità di spesa, riducendo la possibilità di realizzare opere pubbliche e di fornire risposte concrete alle domande che quotidianamente e in numero sempre maggiore pervengono dai cittadini. Ma soprattutto continueranno a ricadere pesantemente sul nostro territorio a scapito della gente, dei servizi, della qualità della vita delle nostre famiglie. Perché tagliare su servizi come l’assistenza sociale, i trasporti pubblici, la scuola significa aggiungere altre difficoltà a quelle famiglie economicamente più deboli che con le difficoltà devono misurasi tutti i giorni. Indossiamo la fascia e continueremo a farlo per rappresentare con fermezza i bisogni e i diritti dei nostri cittadini e far capire al governo che dalla soddisfazione di quei bisogni e dal riconoscimento di quei diritti dipende la dignità di ognuno di noi e che consideriamo inaccettabile che si tenti di cancellarli a colpi di spugna. Da parte nostra sono numerosi gli sforzi profusi, anche quando non è di nostra competenza, per garantire o addirittura lasciare in vita i servizi e rendere meno gravi le ripercussioni che ricadrebbero soprattutto sulle fasce più deboli della popolazione. Siamo intervenuti per sopperire alle carenze dello Stato su scuola, sociale e trasporto pubblico locale sottraendo ai nostri bilanci soldi che avremmo potuto investire a favore della crescita socio-culturale delle nostre comunità. Per il bene di queste ultime abbiamo accettato di farlo, ma quanto potremo continuare? Fino a quando dovremo contribuire con i nostri bilanci, già pesantemente erosi dai tagli, a coprire spese che dovrebbero essere invece sostenute dal governo centrale? I sindaci Sestilio Dirindelli – Maurizio Semplici

I sindaci Dirindelli e Semplici denunciano il rischio che dal 2012 il servizio non possa essere più garantito

Trasporto pubblico locale. “Il governo lascia a piedi i nostri studenti” I tagli operati dal governo centrale colpiranno qualche centinaia di studenti iscritti alle scuole superiori di Poggibonsi e Colle Val d’Elsa Il governo taglia e poi costringe i Comuni a fare il front-office sulle gravi ripercussioni che investono pesantemente il nostro territorio. Noi lo dovremmo fare anche per il trasporto pubblico locale che dal prossimo gennaio potrà non garantire un servizio che riteniamo essenziale e di cui usufruiscono qualche centinaia di studenti. L’ennesima conseguenza che mette al palo il diritto all’istruzione, un diritto che dovrebbe essere sostenuto e valorizzato e non sacrificato dallo Stato”. Sono le parole dei sindaci Sestilio Dirindelli e Maurizio Semplici che, dopo alcuni incontri con gli amministratori provinciali di Firenze e Siena, denunciano il drammatico scenario che potrà delinearsi a partire dal prossimo anno. “Il 2011 è salvo grazie al sostegno della Regione, delle Province di Firenze e Siena - proseguono i sindaci - e alla compartecipazione finanziaria dei nostri Comuni che hanno accolto la richiesta inoltrata dall’ente senese di contribuire a reggere l’urto dei tagli operati a livello centrale; fino al 31 dicembre i ragazzi che usufruiscono delle linee dirette ai plessi di Poggibonsi e Colle Val d’Elsa potranno continuare ad utilizzare il mezzo pubblico, dal 2012 la musica cambia e in peggio: a causa della riduzione delle risorse non abbiamo alcuna certezza che il servizio possa continuare ad essere erogato e questo comporterà notevoli difficoltà alle famiglie costrette a individuare soluzioni alternative, oltre ad un maggiore utilizzo dell’automobile con un inevitabile impatto sulle nostre viabilità sul piano del traffico e della sostenibilità ambientale”. Quello del trasporto pubblico locale non è l’unico settore in cui i Comuni, nonostante non sia loro competenza, sono chiamati a compartecipare con notevoli sforzi finanziari pur di mantenere i servizi necessari alla vita delle loro comunità. Per quanto riguarda il 2011 si stima che supererà quota 100mila euro il contribuito che i Comuni di Barberino e Tavarnelle dovranno sottrarre ai loro bilanci per sostenere servizi che dovrebbero essere coperti dal governo. I settori interessati maggiormente sono quelli relativi alla scuola e al sociale. I due Comuni concorrono a finanziare il personale docente della quarta sezione della scuola per l’infanzia “La Casa del Sole”, la cui apertura è garantita anche quest’anno grazie al sostegno della Regione Toscana; a causa della riduzione del numero dei bidelli presso l’Istituto comprensivo “Don Milani” di Tavar-

nelle e Barberino interverranno per assicurare custodia e pulizia nei plessi scolastici presenti sul territorio. Inoltre per ridurre al minimo le conseguenze legate ai tagli operati dal governo nel settore del sociale in particolar modo sul fronte della non autosufficienza i Comuni hanno attinto ai loro bilanci per cercare di mantenere l’attuale livello dei servizi. “Tutte queste difficoltà concludono i sindaci – che i Comuni e i cittadini sono chiamati ad affrontare derivano dalle manovre precedenti; il 2012 sarà ancora più drammatico, gli ulteriori tagli metteranno seriamente a rischio i servizi essenziali”.

Aumentano i turisti nel Chianti

146mila presenze complessive nei territori di Barberino, San Casciano e Tavarnelle Secondo i dati forniti dalla Provincia di Firenze sono complessivamente 146mila le presenze turistiche registrate nei primi sei mesi del 2011 nei territori di Barberino, San Casciano e Tavarnelle, mentre gli arrivi superano quasi i 37mila. I turisti italiani e stranieri che scelgono il Chianti come loro meta di vacanza permangono sul territorio in media circa 4 giorni. Riguardo alle strutture ricettive, il settore che continua a registrare maggiori preferenze è quello extralberghiero, costituito da agriturismi, b&b, affittacamere, residenze d’epoca, campeggi. Altro dato che si evince dai movimenti dei flussi turistici è il rapporto tra i turisti italiani e stranieri. La tendenza generale è quella di una prevalenza del turismo estero: a Barberino il numero dei visitatori stranieri è superiore del doppio a quello italiano. “Il 2011, seppur ancora non concluso, è l’anno del consolidamento della ripresa – afferma il sindaco Semplici – le tabelle della Provincia parlano di un incremento significativo che si attesta intorno al 10 per cento per l’area del Chianti; abbiamo promosso e valorizzato il territorio unendo alla naturale bellezza del paesaggio un articolato programma di iniziative, credo che anche questo abbia giocato a favore della ripresa”.

“Barberino in fiore” 2011

Se volete, inviate le lettere alla segreteria del sindaco, all’Ufficio Relazioni con il Pubblico oppure le e-mail all’indirizzo di posta elettronica uffstampassociato@gmail.com.


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Frana di via delle Stallacce, pronti progetto e indagini geologiche per il consolidamento

Oltre 200mila euro la cifra complessiva richiesta per l’attuazione dell’investimento. Il Comune si augura di ottenerla tramite finanziamenti regionali Soluzione definitiva per il consolidamento del brevi muro franato a Vico d’Elsa in via delle Stallacce, una delle principali viabilità che collega la frazione al territorio circostante. La sta cercando il Comune che, dopo aver messo in sicurezza il tratto con un primo intervento di somma urgenza, ha partecipato ad un bando regionale per il reperimento dei fondi necessari alla realizzazione dell’opera pubblica. Al crollo della cinta muraria, verificatosi alla fine del 2010, l’amministrazione comunale aveva cercato di porre rimedio con un intervento tampone e la relazione tecnica di un progetto specifico il cui obiettivo era quello di contenere il danno causato dai temporali dello scorso autunno rendendo la strada funzionale. Ma la frana, seppur messa in sicurezza, richiede un complesso e costoso intervento di consolidamento del muro che delimita la viabilità. Un’opera per la quale la giunta Semplici si è messa alla ricerca di finanziamenti che potrebbero arrivare dalla graduatoria di un bando regionale. Oltre 200mila euro è la somma stimata per la attuazione del progetto definitivo redatto dall’ingegnere Massimo Paolini in collaborazione con l’ufficio Tecnico del Comune. “Con i fondi di cui disponiamo - dichiara il sindaco Semplici - non avremmo potuto garantire nel 2011 la copertura finanziaria per la realizzazione dell’intervento ma riteniamo quest’opera fondamentale per la sicurezza dei cittadini e la transitabilità della strada; per questa ragione in tempi record, venuti a conoscenza dell’opportunità di reperire fondi regionali attraverso il bando pubblico che scadeva il 5 agosto, abbiamo accelerato il più possibile la procedura”. L’intervento si propone di consolidare una porzione della cinta muraria che delimita

Gemellaggio d’argento a Schliersee tra musica, birra e piatti toscani

Muro franato in via delle Stallacce, Vico d’Elsa

l’abitato di Vico d’Elsa. L’area interessata dal crollo è stata analizzata geologicamente. Il rilievo ha fatto emergere che il movimento franoso ha investito un’area situata a circa 200 metri sopra il livello del mare ed è connotata da pendenze superiori al 35 per cento. Gli esperti hanno inoltre evidenziato che il terreno in esame contiene sedimentazioni risalenti al Pliocene, datazione supposta per l’estrema eterogeneità e la stratificazione dell’area caratterizzata da sabbia e argilla. Un terreno

dunque che ha iniziato a caratterizzare l’area valdelsana tra i 5 e 3 milioni di anni fa. La proposta dell’ingegnere Paolini è quella di ricostruire la cinta muraria crollata per effetto della frana realizzando e installando oltre venti pali trivellati del diametro di 60 centimetri, lunghi 20 metri. Successivamente è prevista la realizzazione di tre ordini di tiranti. Oltre alla paratia, l’intervento comprende la creazione di una ulteriore parete di sostegno del muro e della carreggiata.

Successo al sapore di vendemmia per il raduno di auto storiche a Sant’Appiano Centinaia i visitatori che hanno partecipato all’evento che ha abbinato auto d’epoca, vino e arte Un brindisi alla nuova annata in compagnia dei bolidi di un tempo. E’ questa la ‘fotografia settembrina’ che Barberino si porta a casa dopo aver collaborato e partecipato al successo del “Raduno di auto storiche”, organizzato dall’associazione toscana onlus Fibrosi Cistica e dalla scuderia Clemente Biondetti con il patrocinio dell’Unione comunale del Chianti fiorentino. Una giornata speciale che ha proposto, oltre alla migliore tradizione automobilistica italiana e internazionale, la possibilità di conoscere e apprezzare sia le qualità di accoglienza della fattoria Sant’Appiano, l’azienda che ha ospitato la manifestazione, sia il pregio storico-artistico dell’antico borgo, caratterizzato dalla presenza della pieve romanica e dal museo etrusco annesso al complesso religioso. Parcheggiati i bolidi, centinaia di visitatori, tra cittadini e turisti, hanno partecipato alle degustazioni di vino nelle cantine dell’azienda prima di pranzare nell’oratorio della chiesa di Sant’Appiano, uno dei punti di maggiore attrazione turistica del territorio. “Una giornata splendida – commenta l’assessore allo Sviluppo Silvano Bandinelli che ha accolto la sfilata di auto d’epoca insieme al Prefetto di Firenze

Paolo Padoin e ad altri amministratori comunali tra cui Giacomo Bassi, sindaco di San Gimignano – tantissime le persone che l’hanno condivisa e questo grazie agli organizzatori e alla sinergia attivata con l’azienda, formula quest’ultima che riteniamo strategica per intraprendere un’effica-

ce azione di promozione del territorio”. L’evento ha permesso inoltre di dedicare un’importante riflessione all’impegno nella lotta contro la fibrosi cistica. E’ stato premiato il trapiantologo dottor Luca Voltolini del Policlinico delle Scotte di Siena per i successi ottenuti in questo ambito.

Oltre centocinquanta i cittadini provenienti da Barberino, Vico d’Elsa e Marcialla che si sono recati alcune settimane fa dai gemelli tedeschi per festeggiare e condividere la loro amicizia in occasione dei venticinque anni di vita del gemellaggio. Dal sindaco Franz Schnitzenbaumer e dalla comunità di Schliersee la delegazione chiantigiana è stata accolta calorosamente. “Il gemellaggio d’argento – dichiara il sindaco – ha permesso di rinsaldare un’amicizia che non teme il trascorrere del tempo perché nata dalla volontà della gente, dagli stessi cittadini che negli anni hanno portato avanti e promosso scambi, esperienze, conoscenze in piena sintonia con i nostri gemelli”. Ai festeggiamenti hanno preso parte il Comitato di Gemellaggio, presieduto da Nicola Bandinelli, il Coro di Vico, la banda di Marcialla e alcuni rappresentanti del Comune tra cui il sindaco. Una partecipazione speciale è stata quella dell’associazione “Ci incontriamo” che a Schliersee ha coinvolto ragazzi abili e diversamente abili in un laboratorio di musicarterapia. “Un’esperienza straordinaria – hanno dichiarato gli organizzatori - che ha sensibilizzato su come si possa condividere l’integrazione sociale pur essendo diversi”.

Risorsa idrica: a che punto siamo

La situazione è stabile, con erogazione continua; alcune sofferenze possono manifestarsi in particolari momenti della giornata (orari di maggior consumo) nella parte alta di Barberino. Grazie ai lavori eseguiti all’impianto della Capannuccia è aumentata la quantità di risorsa trasferibile da San Casciano verso la centrale di Sambuca. Inoltre sono quasi ultimati i lavori di costruzione di una nuova conduttura di circa 1 Km per potenziare il trasporto di risorsa idrica verso il Chianti. Questo consentirà di poter disporre di un’integrazione da circa 400 metri cubi al giorno da distribuire sul territorio. Proseguono i lavori presso gli impianti di Borromeo e la Botte per creare un volume di compenso, verso la centrale di Sambuca tramite la condotta ex consortile, e allungare ulteriormente l’autonomia dei laghi di Fabbrica. Ad oggi le scorte consentono un’autonomia di circa 50 giorni. “L’invito ai cittadini - ricorda il sindaco - è quello di fare un uso parsimonioso dell’acqua evitando di bagnare orti, giardini e di impiegarla per lavare le auto e riempire o rifornire le piscine; in questo particolare momento è quanto mai necessario evitare sprechi e consumi eccessivi”.

Concorsi e premi per i più meritevoli

C’è tempo fino al 15 ottobre per presentare al Comune di Tavarnelle (Ufficio Urp) la candidatura per l’assegnazione del premio “Domenico Cresti detto il Passignano”. L’iniziativa è promossa dalla Presidenza del Consiglio comunale di Tavarnelle ed è riservata a quei cittadini che si sono particolarmente distinti per il loro impegno in campo culturale, sportivo, economico, sociale e nella solidarietà. Altro concorso da segnalare è quello di pittura, giunto alla quarta edizione, organizzato dall’associazione “Francesco e Andrea da Barberino” in collaborazione con il Comune di Barberino. Le opere, esposte a partire dall’8 ottobre nella sala Ugo Capocchini (via Mannucci, 3), saranno premiate il 15. Il Prefetto di Firenze Paolo Padoin a bordo di una Balilla


3 “Penne italiane”, “Farro tricolore”, “Pettini golosi” le ricette che sfileranno sulle tavole dei refettori

Il menù che vorrei è servito

Proposti dai bambini i piatti vincitori del concorso “Libro e fornello, studente modello” Il menù che vorrei è servito. Sulle tavole delle mense scolastiche dell’Unione comunale di Barberino e Tavarnelle sfileranno i piatti selezionati in occasione del concorso “Libro e fornello, studente modello”. Primi, secondi e contorni gustosi, nutrienti, preparati con alimenti locali e di tipo biologico ma soprattutto nati dall’inventiva dei bambini e dalla passione delle scuole per le ricette rigorosamente nostrane. E’ questa la novità ‘gastronomica’ che entrerà a breve nei refettori delle scuole del territorio. Oltre a pane e olio del Chianti, prosciutto crudo toscano, uova, verdura e frutta biologiche e tante altre pietanze, abbinate dalla dietista Alessandra Siglich secondo il corretto contenuto nutrizionale degli alimenti, il menù proporrà quest’anno alcune ricette speciali, selezionate dalle cuoche che operano all’interno della refezione scolastica, per piacere ai bambini e rispondere maggiormente ai loro gusti. Tra gli altri risultano vincitori del concorso i piatti “Penne italiane”, con ricotta, basilico pomodoro fresco, proposto dalla scuola per l’infanzia di Marcialla, “Farro all’italiana tricolore” con farro, pesto e pomodorini, idea della scuola per l’infanzia di Sambuca. Quanto

ai secondi, hanno avuto la meglio i “Petti golosi” con pollo a fette, capperi, pan grattato e formaggio (scuola per l’infanzia di Marcialla) e “Tacchino agli aromi” a base di petti di tacchino, salvia, rosmarino e limone, piatto suggerito dalla scuola primaria di San Donato. Sulle tavole delle scuole di Barberino e Tavarnelle non mancheranno prodotti da agricoltura biologica, provenienti da commercio equosolidale e dai territori confiscati alle cosche mafiose. E’ quanto hanno richiesto i Comuni alla Dussmann Service S.r.l., la ditta che si occupa del servizio ristorazione. Nel corso dell’anno è prevista anche una serie di menù proposti in occasione di ricorrenze speciali come Halloween, il Natale. Nel mese di ottobre spaghetti al pomodoro, focaccia prosciutto e mozzarella, pinzimonio e gelato festeggeranno l’inizio del nuovo anno scolastico. “E’ un’iniziativa originale - dichiara l’assessore alla Pubblica Istruzione dell’Unione comunale del Chianti fiorentino Marina Baretta - che si svolge in forma sperimentale sulle tavole dei nostri refettori, un’idea che mira a favorire l’approccio consapevole e responsabile dei nostri studenti all’educazione alimentare”.

All’iniziativa hanno aderito i Comuni di Barberino e Tavarnelle

Puliamo il mondo 2011. La differenziata come un gioco e un’occasione per imparare Oltre cento bambini delle scuole del territorio hanno ripulito il parco dei Chiostrini a Tavarnelle Giocando si impara a differenziare e a rispettare l’ambiente. Muniti di guanti, cappelli e pettorine, oltre cento bambini provenienti dalle scuole primarie di Tavarnelle, Barberino e San Donato hanno ripulito il parco dei Chiostrini. Aderendo all’iniziativa “Puliamo il mondo 2011”, i Comuni di Barberino e Tavarnelle, con il coinvolgimento delle scuole del territorio, hanno dedicato un’intera mattina alla pulizia della pine-

ta. I bambini hanno raccolto e differenziato i rifiuti attraverso l’apposito kit fornito dai Comuni. Hanno anche consumato, con stoviglie biodegradabili, uno spuntino ristoratore a base di prodotti biologici. Lo scorso anno gli studenti avevano contributo a ripulire il parco differenziando rifiuti di ogni genere: telai di biciclette, imballaggi in plastica, lattine, bottiglie, nylon, pezzi di legno e di metallo.

Il tour della pace ha fatto tappa nei giardini pubblici e plessi scolastici del territorio

La colomba della pace a oltre 400 bambini I sindaci hanno percorso una cinquantina di chilometri a bordo dello scuolabus Per un giorno lo scuolabus si è vestito dei colori della pace, arricchito da pannelli, disegni di colombe, fasce e cartelli con messaggi scritti da grandi e piccini sui valori dell’unione e dell’armonia tra i popoli. A fare da portavoci i sindaci Dirindelli e Semplici che, insieme all’assessore alla Pubblica Istruzione dell’Unione comunale del Chianti fiorentino Marina Baretta e al preside dell’Istituto statale comprensivo “Don Lorenzo Milani” Fiorenzo Li Volti, hanno percorso una cinquantina di chilometri tra Barberino e Tavarnelle per parlare di tolleranza e convivenza pacifica a oltre quattrocento studenti del territorio. Un tour speciale che, nell’ambito della Settimana della Pace, iniziativa ideata e organizzata dall’Unione comunale del Chianti fiorentino, ha permesso agli amministratori e al dirigente scolastico di fermarsi nei pressi delle scuole o dei giardini pubblici di Barberino, Tavarnelle, San Donato, Sambuca, Vico e Marcialla e di confrontarsi con i piccoli sui temi dei diritti umani e della diversità. “E’ stata una

giornata speciale – hanno dichiarato i sindaci – abbiamo cercato di trasmettere ai bambini valori importanti come quello della pace attraverso la consegna ad ogni scuola di un pannello decorato con la colomba di Picasso, abbiamo spiegato loro che le guerre che si vedono in televisione sono purtroppo reali e nascono da comportamenti umani legati a forme di intolleranza, egoismo, prevaricazione”. I bambini e le insegnanti hanno ricambiato la visita offrendo, quali simboli di pace, disegni e riflessioni. Tra gli altri vale la pena segnalare un messaggio composto dai bambini e dalle insegnanti della Scuola per l’Infanzia “La casa sul fiume” di Sambuca: “tu non sei come me, tu sei diverso, anche io sono diverso ma non sentirti perso, se metto la mia mano nella tua qualche cosa so fare io, altre fai tu e insieme facciamo di più”. Inoltre, nell’ambito della Settimana della Pace, i bambini delle primarie di Barberino hanno reso omaggio ai 150 dell’Unità d’Italia intonando insieme ai sindaci l’inno nazionale di Mameli.

Entusiasmo e partecipazione hanno caratterizzato la Festa del Gioco e dello Sport

Lo sport che unisce e fa sentire tutti uguali Centinaia i giovani abili e diversamente abili che si sono sfidati sui campi da gioco del territorio Grande successo per la seconda edizione della “Festa del gioco e dello sport”. All’iniziativa, promossa dall’Unione comunale del Chianti fiorentino, Comune di San Casciano, Lions Club in collaborazione con le associazioni del territorio, hanno partecipato centinaia di giovani. Nei campi sportivi, nei parchi e nelle scuole dei tre territori ragazzi abili e diversamente abili, studenti e adulti, appassionati di sport si sono sfidati nelle discipline più disparate: basket, danza e hockey in carrozzina, torball, tiro con l’arco, equitazione, calcetto, tennis da tavolo, atletica leggera, pallavolo, karate e judo adattato, show down, ginnastica artistica, baseball. L’iniziativa ha centrato l’obiettivo sia sul piano dell’integrazione,

valore che ha caratterizzato la tre giorni dedicata al mondo delle disabilità, sia su quello umanitario e legato alla raccolta fondi. L’iniziativa ha permesso infatti di mettere insieme una considerevole cifra da destinare a tutte le associazioni che sul territorio si occupano di interventi e attività di carattere sociale. Significativa anche la partecipazione delle associazioni locali “la cui collaborazione - hanno dichiarato gli assessori allo Sport dei comuni promotori Marina Baretta (Unione comunale) e Renzo Masi (San Casciano) – è stata fondamentale per la realizzazione dell’iniziativa. Un ringraziamento a tutti per l’impegno e la sensibilità mostrata in questa occasione”.


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La parola ai gruppi consiliari

Manovra finanziaria: il debito lo pagheranno le famiglie

La verità sulla manovra finanziaria? La diciamo con i numeri. Saranno le famiglie, soprattutto quelle con i figli e le meno abbienti, a pagare i conti delle scelte ingiuste e indiscriminate operate dal governo centrale. Berlusconi dice che la manovra finanziaria,

oltre ad essere equa, salverà l’Italia. Vediamo se è vero. Sui giornali abbiamo letto che gli aggravi sui conti delle famiglie oscilleranno tra i 2000 e i 4000 euro. Senza considerare che sulle agevolazioni e sulle riduzioni fiscali sono previsti tagli lineari del 5 per cento nel 2013 e del 20 per cento nel 2014. Questo vuol dire che nelle casse dello Stato andranno a finire 9 miliardi di euro nel 2013 e 40 miliardi di euro nel 2014. Chi pagherà queste somme? I cittadini. Ecco gli esempi. Le tabelle che seguono mettono a confronto tre fasce di reddito per una famiglia di 4 componenti (la più diffusa) ed evidenzia l’aumento di tasse che queste famiglie subirebbero. In ultima analisi è evidenziata la situazione attuale per una persona che vive da sola. Ciò che si evince dal raffronto è uno spaventoso aumento percentuale delle tasse per redditi bassi e più figli a carico.

Gruppo Consiliare Uniti per Barberino

VARIANTE AL PRG CORRETTA CON LE NOSTRE OSSERVAZIONI Purtroppo non tutta…

Da sempre riteniamo che nel governo di un comune, un ruolo importante sia svolto dall’opposizione, soprattutto quando questa non si limita a criticare ma si presta ad avanzare proposte migliorative nell’esclusivo interesse della cittadinanza. È quanto facciamo dal 2004 e che anche in occasione della variante al PRG abbiamo riproposto: un’osservazione articolata in 6 punti per correggere gli errori e le distorsioni di un atto che in molte situazioni metteva il particolare davanti all’interesse generale. Spesso la maggioranza respinge le nostre proposte per partito preso, anche per timore di un ritorno politico favorevole per il nostro gruppo, ma questa volta non ha potuto fare a meno di condividerle e accoglierle almeno in buona parte. Orientati più all’interesse comune che alla ricerca del consenso abbiamo fatto correggere alcuni errori nell’individuazione di fasce di rispetto a verde privato, nella definizione di un comparto di intervento edilizio, nella limitazione del centro storico di S.Filippo e nella precisazione di regole per un piano di recupero a Vico dove in un primo momento era stata data carta bianca. Siamo soddisfatti dell’esito e poco ci importa se la maggioranza si è parzialmente appropriata di alcune di queste proposte, peraltro da noi avanzate immediatamente nel consiglio di adozione della Variante. Ci importa però molto di più delle due proposte che non sono stati accolte: la prima riguardava lo stralcio della riduzione da 65 mq a 45 mq del limite minimo degli appartamenti nei piani di recupero localizzati nei centri storici, fatta dichiaratamente nell’interesse speculativo di un’impresa immobiliare con proprietà nel Borgo di Linari che ha con profitto ricattato l’Amministrazione Comunale; la seconda era una modifica alla norma che consente nuovi ampliamenti per le aree della Zona Industriale interessate da recenti Piani di Lottizzazione già conclusi e che noi riteniamo non debbano essere ulteriormente ampliati. In entrambi i

casi la cecità di Giunta e maggioranza, unitamente al prevalere di interessi di determinate aziende che evidentemente hanno un grosso peso politico, hanno fatto sì che queste proposte fossero respinte. Una decisione che ci lascia un po’ di amarezza, soprattutto per le possibili conseguenze negative per il nostro territorio, ma che non ci distoglie dal nostro compito fondamentale che – oltre a quello di denuncia dei problemi – prevede il continuo pungolo con idee e suggerimenti fatti nell’interesse di tutti. E quando questi saranno accolti non ci interesserà il ritorno di consenso politico come teme la maggioranza (la gente sa chi siamo e cosa facciamo) ma gli effetti positivi per la nostra comunità.

L’ADSL E’ UNA NECESSITA’: LA REGIONE STANZIA 20 MILIONI PER I CAVI, MA IL NOSTRO COMUNE METTE LE ANTENNINE SOTTO I TETTI!

ISono passati più di due anni da quando il Sindaco Semplici, nel primo Consiglio Comunale dopo le elezioni del 2009, promise ufficialmente che avrebbe portato l’ADSL in tutto il Comune. Tante promesse e pochi fatti: solo un po’ di fumo negli occhi per placare gli animi e nascondere la scarsa attenzione dell’Amministrazione verso i diritti dei cittadini. Come tutti sappiamo internet è necessario per poter lavorare da casa, per studiare, per i certificati medici telematici e, in generale, per tenersi informati su quello che accade nel mondo. In altre parole ormai internet non è più solo uno strumento di svago ma un mezzo indispensabile per la tutela dei diritti al lavoro, allo studio ed all’informazione. Spetterebbe dunque all’Amministrazione garantire a tutti i cittadini la tutela di tali diritti ma questa Amministrazione, che fino ad oggi ha accantonato il problema, ha deciso che la banda larga via cavo non merita neppure di essere considerata perché può essere sufficiente internet tramite onde radio. Questo significa assicurare l’accesso ad internet ma con una velocità inferiore a quella dell’ADSL

e con un segnale che rischia di interrompersi continuamente. Quello che però lascia perplessi, oltre all’aspetto tecnico della questione, è l’incremento di onde radio nocive per la salute e la spesa che ogni cittadino dovrà sostenere per l’attivazione del servizio, alla quale dovrà aggiungersi il costo della connessione internet. L’Amministrazione avrebbe potuto optare per internet via cavo, l’alternativa tecnicamente più efficiente e meno onerosa per i cittadini, ma forse non è in grado di trovare un accordo con il gestore della telefonia e, allora, quale rimedio migliore se non quello di addossare tutti i costi ai cittadini? Una decisione irragionevole che favorisce unicamente i soggetti privati fornitori del servizio via radio che, a differenza dell’ADSL via cavo, non rappresenta un reale arricchimento per la qualità del territorio. Considerato che Vico e Marcialla potrebbero essere coperte con interventi di cablaggio relativamente semplici che avrebbero potuto essere ottimizzati sfruttando molti degli scavi realizzati in questi anni, non si capisce allora perché stiamo ancora parlando di onde radio. Le perplessità aumentano se si considera che la Regione Toscana ed il Ministero hanno finanziato ben 20 milioni di euro per i collegamenti in fibra ottica: forse l’Amministrazione non è in grado di presentare un progetto credibile per ottenere questi fondi? Obiettivo Comune aveva inserito nel suo programma elettorale del 2009 tutti questi interventi e se si fossero iniziati allora la situazione oggi sarebbe ben diversa. Ancora una volta l’Amministrazione mostra poca lungimiranza, scarsa conoscenza dei problemi e poca volontà di soddisfare realmente i bisogni dei Cittadini. Ricordiamoci che sono in gioco diritti fondamentali della persona e che le famiglie, in un momento di piena crisi economica, hanno il diritto quantomeno di conoscere il perché di questa scelta assurda.

Gruppo Consiliare Obiettivo Comune


speciale salute

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LA SCOPERTA. In Italia sono stimati tre milioni di ammalati

“L’altra celiachia”, questa sconosciuta Benedetta Strappi

È la sensibilità al glutine: patologia a se

A

stante, ma sintomi simili. A Firenze si

Firenze sono già in cura in trecento, e il centro regionale di riferimento per la celiachia dell’adulto di Careggi è impegnatissimo in questa attività. In quale? Nella cura, e nella diagnosi, dell’“altra celiachia”. Ovvero di quella patologia che in inglese hanno chiamato “glutensensitivity”. Sensibilità al glutine, in italiano. Una malattia a se stante, per la verità, diversa dalla celiachia ma simile ad essa per i sintomi. Ma vediamo di capirne qualcosa di più. Anche in questo caso il problema fondamentale è il glutine: “Esistono vari modi attraverso i quali il glutine può creare problemi: c’è chi avverte i suoi aspetti tossici anche senza essere celiaco – spiega il professor Antonio Calabrò, responsabile del Centro Regionale di riferimento di Careggi, che dei suoi studi ha parlato al Festival della Salute che si è tenuto a Viareggio tra la fine di settembre e l’inizio di questo mese – e cioè anche senza avere una risposta immunitaria a questa sostanza, non avendo i geni presenti invece nei celiaci, per i quali la patogenesi è di tipo autoimmune”. Ma quali sono i sintomi? E come riconoscerli? Molti sono in comune con quelli della celiachia (e del colon irritabile, con cui spesso la sensibilità al glutine viene confusa): gonfiore addominale, problemi intestinali, ma anche cefalee, pro-

lavora a un metodo per diagnosticarla

blemi ostetrico-ginecologici (come la difficoltà ad avere bambini, per le donne), malattie reumatiche. E, prosegue ancora il professor Antonio Calabrò, si tratta davvero di una malattia molto diffusa, studiata dagli esperti ormai da una quindicina di anni. “Si stima che i celiaci siano l’uno per cento della popolazione, e noi siamo convinti che la sensibilità al glutine sia diffusa almeno cinquesei volte di più. E dunque stimiamo che in Italia ci possano essere tre milioni di ammalati di questa patologia”. E proprio a Firenze si sta lavorando intensamente per mettere a

punto un metodo per diagnosticarla: a differenza della celiachia, infatti, non è una patologia riconosciuta dal sistema sanitario nazionale, e chi ne soffre, tanto per fare un esempio, ad oggi non può beneficiare delle esenzioni. A Careggi, invece, si sta mettendo a punto un metodo per diagnosticarla: si tratta di “un’impronta metabolica”, ovvero di un meccanismo basato su esami del sangue, delle urine e sulla risonanza magnetica che - un po’ come avviene con le impronte digitali - consentirà, una volta validato, di identificare in modo univoco questa malattia.

IL Progetto. È la quarta causa di morte in Italia

Diabete, obesità e depressione: tutti i rischi della vita sedentaria

L’

antidoto alla sedentarietà, quarta causa di morte in Italia, si chiama “gruppo di cammino”. Di cosa si tratta? Semplice: di un progetto sociale che invita le persone a muoversi, camminare insieme a un gruppo di preparatissimi laureati in scienze motorie per “mettere in moto la macchina umana e fare in modo che non si usuri restando ferma”. Un progetto che è stato sperimentato dalla Provincia di Lucca. Sembrerebbe una banalità, e invece muoversi seguendo un ritmo preciso e costante, abbinando alle camminate uno stile di vita sano ed equilibrato, aiuta a ridurre notevolmente l’incidenza di malattie cardiovascolari (spesso fatali) e di patologie legate a doppio filo con l’inattività come il diabete, l’obesità e la depressione. “L’obiettivo finale – spiega Carmine Di Muro, tra i promotori del progetto – è quello di mettere in funzione il cosiddetto metabolismo basale, che consente, facendo un’attività fisica regolare di almeno trenta minuti consecutivi abbinata a una dieta equilibrata, di perdere peso anche quando poi si sta seduti sul divano. L’esercizio deve arrivare a essere concepito come ciò che realmente è, ovvero una terapia, che aiuta a vivere di più e meglio”. E effettivamente di terapia si tratta se si pensa che facendo una regolare (e regolarmente controllata) attività fisica, camminando in gruppo a passo svelto con costanza, si migliora notevolmente la qualità della vita. “Seguendo con costanza un ciclo di cammino - continua Di Muro – una persona di 50 anni può arrivare ad avere le capacità di lavoro di un sedentario di 40. È un dato che forse a una fascia di utenti di mezza età fa poca impressione, ma se pensiamo che un ottantenne potrebbe riuscire ad avere la capacità e la salute di un settantenne, la scala di valori cambia sensibilmente”. Il dato sconfortante è che il 36% degli uomini e il 46% delle donne italiane non fanno sport, mentre i bambini del Bel Paese possono vantare il triste primato di più obesi d’Europa. Rimanendo in Toscana, “la Versilia è uno dei territori in cui si fa meno attività fisica e dove l’incidenza di malattie cardiovascolari sta aumentando pericolosamente – continua Di Muro - per questo abbiamo organizzato queste squadre di cammino che insegnano alla gente come e quanto camminare, spiegando con attenzione la postura corretta, la posizione di testa, ginocchio e l’appoggio del piede e tenendo sotto controllo anche i miglio/B.B. ramenti di ciascuno”.

IL DOSSIER. Una ricerca rivela quello che i ragazzi temono di più. Non senza qualche sorpresa

Dai tumori allo stress, le paure dei giovani Dall’indagine, realizzata su novecento adolescenti tra i 14 e i 24 anni, emergono alcuni dati impressionanti. L’inquinamento è visto come la peggior minaccia per la salute, mentre l’abuso di alcol e droghe sembra essere sottovalutato

H

anno paura di cose che non ti aspetteresti (lo stress) e invece finiscono per sottovalutarne altre (bere e fumare) decisamente pericolose. È un po’ questa la fotografia dei giovani che arriva da una sorprendente ricerca presentata di recente al Festival della Salute di Viareggio. Si tratta di un’indagine realizzata su 900 giovani di età compresa tra i 14 e 24 anni, e realizzata dalla società Format per conto di Goodlink, organizzatrice del festival versiliese. Da questo dossier emergono dati impressionanti. Ad esempio si scopre che, per il 70 per cento dei giovani in questa fascia d’età, la malattia più temuta è il tumore, mentre uno su cinque ha come terrore principale quello di cadere in depressione. Ancora: quasi nove ragazzi su dieci sono soddisfatti del proprio stato fisico, e la metà di loro pensa che l’inquinamento sia la peggior minaccia per la propria salute (50.2 per cento) seguito, a sorpresa, dallo stress (49.7). Ma dalla ricerca sono emerse altre particolarità ancora: ad esempio che poco

meno di un ragazzo su cinque (il 19.3 per cento) segue una dieta, e di questi la maggior parte (36.2 per cento) lo fa per il proprio benessere, mentre solo il 15.5 per cento lo fa perché è sovrappeso. Si scopre poi che i ragazzi ci tengono ad auto-tutelarsi: oltre la metà di loro dichiara di dedicarsi allo sport per condurre una vita più salutare e la metà (il 50 per cento esatto) racconta di incontrare gli amici per lo stesso scopo. Un altro 48 per cento, invece, sostiene di ascoltare musica con lo stesso fine. Ma dal dossier emergono anche dati meno confortanti, per certi versi. Ovvero un po’ di sfiducia dei giovani nei confronti della scuola: quasi la metà di loro (49.8 per cento) è convinto che sia poco efficace nelle attività di prevenzione su temi quali l’abuso di alcool e droghe, il fumo e il sesso non protetto, e il 63.6 per cento è convinto che di questi temi tra i banchi si parli poco. Solo il 6.2 per cento ritiene poi di poter fare affidamento sugli insegnanti per parlare di questi argomenti, mentre, forse imprevedibilmente, ben il 44.3 per cento crede che le persone adatte allo scopo siano i familiari. A sorpresa, infine, i ragazzi si dimostrano molto attenti alle informazioni che riguardano la salute: il 61.4 per cento si dichiara interessato, e il 66.7 per cento sceglie come canale per /B.S. informarsi internet.


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mangia&bevi

Ottobre 2011

in tavola/1. Regole, limiti e consigli: guida pratica per aspiranti “cacciatori” di porcini & Co.

Al via la stagione dei funghi Dove, come e quando cercarli Paola Ferri

F

ritti, trifolati, in zuppa o sott’olio. Parte del piacere dei funghi, si sa, sta nel cercarseli da soli nel bosco. E la stagione è appena cominciata. Ecco tutto ciò che devono sapere esperti e cercatori alle prime armi. Partiamo dalle regole, onde evitare di incorrere in poco golose multe. Prima di tutto è necessario dotarsi dell’apposito tesserino: l’autorizzazione è rilasciata dalla Regione, previo pagamento di 13 euro per sei mesi o di 25 per un anno intero. I versamenti devono essere effettuati sul conto corrente postale n. 6750946 intestato alla Regione, mentre per le informazioni ci si può rivolgere al numero verde 800.860.070 (o consultare il sito web della Regione). Non pagano solo gli under 14 (purché accompagnati da un adulto autorizzato), mentre per i residenti in comuni montani le quote sono dimezzate. Il limite per la raccolta è fissato in tre

chili al giorno (dieci per chi sta in montagna). È bene sapere, inoltre, che alcuni boschi privati fanno pagare un sovrapprezzo (ma generalmente fanno avvicinare gli avventori con l’auto al luogo della “caccia”). In questo caso si parla di 5/10 euro a testa. Passiamo poi all’attrezzatura: scarpe adatte, borraccia e cesto in vimini gli elementi fondamentali. Già, perché i funghi raccolti devono poter disseminare sul terreno le spore, altrimenti l’anno prossimo il raccolto sarà alquanto magro. Un “fungarolo” non vi svelerà mai dove trova i suoi funghi, ma i meno esperti possono andare sul sicuro quasi ovunque in Toscana. La zona più rinomata è la Lunigiana, ma tutto l’Appennino è prolifico, così come il Casentino. I più volenterosi possono spingersi anche nel Grossetano, con la certezza che il lungo tragitto sarà ripagato da una gustosa raccolta. L’importante è scegliere il tempo giusto: il momento migliore, dicono gli esperti, è 12-14 giorni dopo un’abbondante pioggia (e ancor meglio se nel mentre è ritornato un po’ di sole). La

produzione, quest’anno, considerato l’attardarsi dell’estate, potrebbe continuare fino a novembre inoltrato. Recarsi sul posto di buon mattino in genere aiuta, quantomeno a bruciare la concorrenza. C’è poi chi presta attenzione anche ai cicli lunari: luna crescente dovrebbe corrispondere a fungo abbandonate, almeno in teoria. E una volta sul posto? Setacciate il terreno con lo sguardo, scrutando con particolare attenzione le radici dei castagni, dove si nascondono più volentieri i rinomati porcini, ma anche la base di lecci, faggi e abeti. Abbiate rispetto per l’ambiente e per chi seguirà le vostre orme, il che significa non rastrellare il sottobosco e non cogliere i funghi troppo piccoli. E non vi formalizzate troppo sulle specie più comuni: anche gli ovoli (in insalata o al cartoccio), le mazze di tamburo (ottime alla griglia) e i gallinacci (nel sugo della pasta) possono dare non poche soddisfazioni in tavola. Ma attenzione: se non conoscete a menadito la materia, rivolgetevi all’Asl, onde evitare brutte sorprese a poche ore dalla scorpacciata.

non ci sperate, gli esperti del settore, quelli che tornano ogni volta col cesto pieno, non vi diranno mai in che pezzo di bosco andare a frugare. Ma alcuni trucchi ve li sveliamo noi. A patto che mettiate nel piatto solo ciò che conoscete bene andrea landini fattoria delle Ginestre

f.lli Marchionni Azienda agricola di vigliano

niccolÒ d’afflitto fattoria castelruggero

“Olio toscano a rischio estinzione”

“Adesso il bio conviene”

“Meglio vendere all’estero”

“La Dop è cosa buona e giusta, ma non basta a difendere i piccoli produttori da un mercato schiavo dei grandi. I costi di produzione nella Toscana più interna sono troppo elevati, il rischio è che si smetta di curare gli ulivi. Di questo passo il nostro olio andrà a scomparire. A meno che non aumenti la consapevolezza nei consumatori”

“Non è detto che produrre biologico significhi spendere di più, anzi. Ma il rischio imprenditoriale è più alto, perché si è più esposti a eventuali insetti nocivi o malattie delle piante. Fino a 5-6 anni fa si trattava di una scelta da pionieri non sempre ripagata dai risultati, oggi non è più così, il bio è sempre più diffuso”

“Nel caso specifico del vino la filiera corta non ha molto senso e non è sempre la scelta migliore. Anzi, spesso per i piccoli produttori è più facile vendere all’estero che sul territorio nazionale. Il vino ha sempre viaggiato molto, fin dai tempi dei romani. Anche se qualche bottiglia la teniamo per i ristoranti vicini, perché un po’ ci si affeziona”

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mangia&bevi

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in tavola/2. L’estate prolungata ha ridimensionato i raccolti, non la qualità. E i “piccoli” si attrezzano

Poco vino ma super, mentre l’olio arranca Francesca Puliti

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arà un’annata da dimenticare per molti, da collezionare per altri. Strana stagione quella in corso, vino e olio parlando, con un’estate secca e prolungata, tanto da costringere la maggior parte dei produttori toscani ad anticipare la raccolta di almeno un paio di settimane. Con la diretta conseguenza che di vino quest’anno se ne produrrà meno, ma di altissima qualità e anche più denso e alcolico, probabilmente. Per non parlare dell’olio: come dicono gli esperti del settore, il 2011 sarebbe già stato contrassegnato come un anno di “scarica”, ovvero di bassa produzione, ma niente di strano nel ciclo degli olivi. Sennonché la siccità ha ridotto ancora le aspettative. E i produttori si attrezzano come possono per far fronte a incassi ristretti o quantomeno riveduti. Per la Coldiretti la strategia da seguire è quella della filiera corta. “È faticoso portare il grosso delle imprese su questa strada – spiega Andrea Pruneti – ma la direzione è quella giusta”. Quella che ha portato all’apertura del primo punto vendita in stile supermercato con prodotti a chilometri zero a Poggibonsi. Entro l’anno ne spunterà uno anche a Pisa. “La vera sfida è far nascere una ‘bottega amica’ a Firenze”. Ma per sfondare sul territorio cittadino ci vorrà ancora un po’. Spesso, allora, succede che la strada migliore per sopravvivere sia quella dell’export. “Per i piccoli produttori – assicura Niccolò D’Afflitto, enologo e ‘collezionista’ di centinaia di varietà di pomodori a Castelruggero,

alle porte di Firenze – è più facile vendere all’estero che in Italia: pagamenti più puntuali, clienti più affidabili e costanti”. Germania, Svizzera e Usa i compratori tradizionali, ma si stanno affacciando sul mercato anche Russia, Giappone e altri Paesi orientali. L’alternativa è differenziarsi, magari puntando sul biologico. “Ormai non si tratta più di un fenomeno di nicchia – racconta Paolo Marchionni, produttore bio a Malmantile – ma di una scelta, prima di tutto etica, condivisa da molti. Anche se qualcuno continua a nasconderla, a causa di un diffuso pregiudizio verso il vino bio”. C’è poi chi fa il passo successivo e si butta sull’agricoltura biodinamica. Detto in parole povere (ma dietro ci sono infiniti studi e soprattutto prove pratiche) si tratta di ricreare un ambiente vitale intorno alle coltivazioni, attraverso colture promiscue, diffusa presenza di animali, corni di bue sotterrati nei campi, cicli lunari e altre “stregonerie”, come le chiamano gli stessi produttori. Insomma una filosofia di vita, prima che un mestiere. Perché produrre olio e vino è innanzitutto una passione. E meno male, perché altrimenti il nostro paesaggio non sarebbe più lo stesso. “Oggi chi coltiva olio in Toscana, specialmente nei dintorni di Firenze – avverte Andrea Landini, assaggiatore d’olio e produttore – lo fa soprattutto per soddisfazione personale, ma andandoci costantemente in rimessa. I costi – continua – sono molto elevati, a fronte di un mercato schiavo delle grandi multinazionali. Molti ‘piccoli’ stanno già abbandonando gli oliveti per altre attività più redditizie. E nel giro di pochi anni le nostre colline potrebbero cambiare completamente aspetto”.

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stefano beltraMi La colombaia ville di Bagnolo

“Biodinamico per scelta. Di vita”

“Salvi solo grazie al turismo”

“Speriamo nei paesi emergenti”

“Questo è un mestiere che si fa più che altro per difendere il luogo in cui si vive. Per questo abbiamo scelto l’agricoltura biodinamica, che permette alle piante di crescere in un ambiente più ricco e meno contaminato possibile. L’azienda diventa una sorta di acquario all’interno del quale ogni cosa contribuisce a mantenere l’equilibrio dell’insieme, uomo compreso”

“Con l’agricoltura non si sopravvive, è fondamentale compensare con l’attività dell’agriturismo. Inoltre non basta stare nel campo, bisogna saper vendere i propri prodotti, mettersi davanti a un pc e darsi molto da fare. In questo modo riusciamo a spedire il vino nel Nord Italia. A comprare l’olio vengono personalmente anche dalla Norvegia”

“Il mercato è in stallo da alcuni anni, gli Usa non trainano più le vendite. Tra vendere sotto costo e vendere meno preferiamo la seconda. E speriamo nei paesi in via di sviluppo, affinché l’export possa riprendersi. In Italia, infatti, comandano le grandi case. E neanche le leggi ci aiutano, c’è ancora troppa burocrazia”


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Ottobre 2011

garrisca al vento

Pallone e Progetti. La nuova idea di Renzi: costruire l’impianto nell’area Mercafir

stadio, la partita si sposta a novoli Ivo Gagliardi

L

o stadio nuovo s’ha da fare. E poco importa se l’ipotesi originaria (ovvero la maxicittadella viola a Castello) è ormai definitivamente tramontata, per motivi vari e fin troppo noti. Perché la nuova idea c’è già, così come lo spazio. Area Mercafir, Novoli, a due passi dall’autostrada e dall’aeroporto: potrebbe nascere qui la nuova casa della

tAGLIo DeL nAstro Nato il centro sportivo

E venne l’ora dei “campini”

P

alestra, piscina, sala video e, finalmente, dei sacrosanti spogliatoi a fianco dei campini. Il mini-centro sportivo viola è fatto, finito e inaugurato. I giocatori ci hanno messo piede poco dopo l’inizio del campionato, insieme a un Andrea Della Valle gongolante e a un Matteo Renzi altrettanto soddisfatto. L’happy end, infatti, arriva dopo molti anni di discussioni, durante i quali si sono alternate al timone viola diverse proprietà e vari inquilini all’interno di Palazzo Vecchio. “Questo è un giorno di festa – ha detto il sindaco durante la cerimonia di inaugurazione - che chiude una vicenda che si trascinava da 29 anni, tre gestioni viola e sei sindaci. Dopo problemi, polemiche e veti – ha aggiunto – si dà un segnale di concretezza che fa capire che a Firenze le cose le stiamo facendo”. Sette milioni il conto totale della “dependance”, investimento che la società riprenderà semplicemente stornandoli dall’affitto degli impianti sportivi (il che significa niente canone per cinque stagioni). A presenziare al taglio del nastro anche il presidente del consiglio comunale Eugenio Giani, proprio lui che tanto si era speso, da assessore allo sport durante la scorsa legislatura, per “sloggiare” i vigili dalle due palazzine di viale Maratona. Proprio durante l’ultimo mandato Domenici, infatti, la questione campini aveva subito un’accelerata. Una volta risolto il problema della nuova collocazione della municipale (trasferita in via Frusa), si erano però aperti nuovi fronti di dibattito (per non dire conflitto) tra l’amministrazione comunale e la società gigliata. Ora, però, i campini sono una realtà. E ai tifosi non resta che sperare che la profezia di Prandelli fosse vera: grazie al centro sportivo, qualche punto in più a fine campionato.

Fiorentina. È questo il piano del sindaco Renzi, affascinato dall’idea di regalare al club gigliato e ai suoi tifosi un progetto all’avanguardia. L’area individuata si estende su una superficie di 36 ettari (da notare che lo stadio inaugurato da poco dai “nemici” della Juventus è stato realizzato in uno spazio di 34 ettari, e quindi la Fiorentina “vincerebbe” anche questa speciale partita che si gioca – una volta tanto – fuori dal campo) e, cosa non di poco conto, quel terreno appartiene completamente al Comune: insomma, spetta soltanto a Palazzo Vecchio decidere cosa farne, senza dover bussare ad altre porte. “Rimpicciolire la Mercafir per renderla più efficiente è importante e doveroso. Lo faremo”, ha detto il sindaco, che poi ha aggiunto che così “si libera uno spazio molto suggestivo e intrigante che porterebbe posti di lavoro, ricchezza, oltre che una casa per la Fiorentina”. Ma veniamo al progetto, presentato nell’ambito dei cento luoghi. Secondo l’idea del sindaco, quella che potrebbe nascere nell’area Mercafir sarebbe una sorta di “piccola” Cittadella: stadio sì, ma non solo. Oltre trentamila metri

iL proGetto deL nuovo stadio

tramontata l’ipotesi della cittadella viola a castello, ecco che spunta un piano-bis: un’arena da quarantamila posti interamente al coperto, con tanto di negozi, uffici, ristoranti e alberghi. Il tutto a pochi passi da autostrada e aeroporto quadrati sarebbero destinati a ospitare un’area commerciale, con tanto di negozi, uffici ma anche ristoranti e alberghi (magari con vista sul campo da gioco): anche Firenze – così come già avviene in altre città europee – avrebbe dunque il suo stadio da vivere non soltanto la domenica, ma tutta la settimana. Oltre al terreno di gioco, a Novoli potrebbero poi essere realizzati anche alcuni campi d’allenamento. Insomma, un progetto decisamente all’avanguardia. Guardando più nel dettaglio allo stadio, l’idea sarebbe quella di realizzare un impianto da circa quarantamila posti (ovvero della capienza necessaria per poter ospitare le finali delle coppe europee) tutto rigorosamente al coperto. Addio domeniche bagnate, quindi, trascorse con un occhio ai giocatori in campo e l’altro al cielo. Fin qui l’idea del sindaco Renzi. Ora in qualche modo la palla passa ai Della Valle, che tante speranze avevano riposto sul progetto della Cittadella viola a Castello. Tramontata quella ipotesi, ecco che torna ad affacciarsi la possibilità di un nuovo stadio per la Fiorentina. Un argomento, questo, di cui in città si discute da anni: ora sono attesi altri giorni di discussioni e valutazioni. Tra l’altro, se il progetto riuscirà ad attirare l’interesse di tutte le parti in causa, i tempi per la sua realizzazione potrebbero essere sorprendentemente brevi: già in pochi mesi potrebbe arrivare il via libera alla costruzione della nuova casa viola. Per “rispondere” così a tempo di record alla Juventus. La partita, insomma, è appena cominciata.



chi sale e chi scenDe. La rinascita del montenegrino fa esplodere nuovamente l’entusiasmo

Jo-Jo vola, Gilardino si ferma a Udine Dall’inferno dell’estate 2010 al paradiso di questo inizio di campionato: gol, giocate di classe e uomo squadra. Jovetic ha le caratteristiche per trascinare i viola. Brutto infortunio, invece, per la punta, che tornerà a fine mese

stevan Jovetic

Tommaso Loreto

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ic transit gloria mundi”, così passa la gloria di questo mondo. O, se preferite assimilare il latino al calcese nostrano, “Sic transit trauma mundi”, così passano anche i traumi di questo mondo. E se un giorno rischi di sentirti nelle più profonde stalle, poco dopo, se ne hai le capacità, puoi persino risalire fino alle stelle. Lo sa bene Stevan Jovetic, uno che probabilmente sul calendario deve aver bruciato le pagine susseguenti all’agosto 2010. Un’estate da inferno, quella in questione, segnata da un ginocchio praticamente esploso per una semplice torsione. Per di più, pur con tutto il rispetto del caso, effettuata per saltare il tackle di un certo Mario Ariel Bolatti che, come dire, non rientra propriamente nella schiera dei campioni che hanno fatto la storia di questo sport. Ma a JoJo dev’essere, giustamente, interessato

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molto poco il come sia avvenuto quel terribile crack, anche perché a osservare la strada da percorrere da quel 3 agosto 2010 c’era da sentirsi male. Fatto sta che il talento montenegrino ha affrontato e superato il suo calvario. Rimandando il momento del rientro, ma bruciando le tappe per tornare quel prototipo di campione che mezza Europa pareva invidiare ai viola. Tredici mesi dopo, Jovetic ce l’ha fatta. Ha chiuso il cerchio su un infortunio di quelli da incubo (chiedere a gente come Baggio per maggiori info) e adesso si gode il futuro. La doppietta contro il Parma messa a segno a fine settembre, alla quarta giornata (la terza effettiva considerando lo sciopero), ha sancito il ritorno definitivo di uno dei talenti più scintillanti dell’attuale panorama calcistico non solo italiano. Così, la Fiorentina si aggrappa ai suoi riccioli, Mihajlovic incluso, per riprendersi quello spicchio d’Europa mai nemmeno sfiorato nel corso dell’ultima stagione. Succede però che, per un ritorno, ci sia anche un arrivederci. Niente di paragonabile a quanto accaduto a Jo-Jo, certo,

ma pur sempre uno stop del quale il protagonista avrebbe fatto volentieri a meno (e i tifosi pure). Alberto Gilardino ha avuto modo, a Udine, di conoscere fin troppo bene le doti di Handanovic, portiere dell’Udinese a suo tempo anche nel mirino del Bayern Monaco, e soprattutto di apprezzarne la potente struttura fisica. Perchè l’uscita del numero uno friulano sul ginocchio del centravanti (era il 18 settembre) costerà un’assenza dai campi di un mese e mezzo, oltre a una microfrattura del piatto tibiale. Un infortunio che ha costretto il Gila a osservare da bordo campo, con le stampelle poggiate a lato, il ritorno del fenomeno Jovetic al gol. Quasi in un insopportabile passaggio di testimone o, peggio, di stampelle. Buon per i viola, però, che per la fine di questo mese Gilardino possa tornare a disposizione di Sinisa, perchè con una coppia a pieni giri come quella composta da Jovetic e dal bomber di Biella la Fiorentina ha un attacco da favola. Il tutto, come sempre o almeno fin dai tempi dei latini, sfiga permettendo.

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sport

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la Partita. Quest’anno la sfida tra i ragazzi di Mihajlovic e i bianconeri è più importante che mai

Aspettando la rivale storica: la Juventus si avvicina il match che già di per sé vale una stagione: l’appuntamento è il 25 a torino. In passato indimenticabili i gol di Borgonovo e Baggio Lorenzo Mossani

A

spettando il 25 ottobre. Per molti italiani la “signora” più amata, sportivamente parlando, è la Juventus, ma non per buona parte di Firenze. Dallo scudetto cucito sul petto dei bianconeri, ma nel cuore dei fiorentini, del 1981/82, la Juventus è la rivale numero uno. Una stagione difficile si può trasformare in un campionato “discreto” vincendo contro la Vecchia Signora. Uno dei successi più belli rimane quello firmato dalla “B2” Baggio-Borgonovo. Quell’anno la coppia realizza 29 dei 44 gol messi a segno, in totale, in campionato dalla Fiorentina: 14 Borgonovo, 15 Baggio. Il più bello è proprio quello realizzato contro la Juventus, quando il punteggio era ancorato sull’1-1. Era la stagione dell’esplosione di Borgo-gol, preso in prestito dal Milan all’inizio del campionato del 1988. Borgonovo che, anche grazie a quel gol, fu chiamato in Nazionale. Capitolo a parte merita invece la vittoria più amara, quella dopo la cessione di Roberto Baggio. Il Divin Codino rimase a Firenze fino al 18 maggio 1990, quando venne acquistato proprio dalla Vecchia Signora per la cifra record, per quei tempi, di 25 miliardi di lire. La tifoseria viola, consapevole di perdere uno dei più grandi giocatori di sempre, scese in piazza protestando contro la dirigenza e il presidente Pontello, in una manifestazione cui parteciparono grandi e piccini. Firenze fu unita come non mai. I disordini causarono anche diversi feriti e arrivarono fino a Coverciano, creando non pochi problemi al ritiro degli Azzurri (che preparavano i Mondiali) e al giocatore stesso, che arrivò a ricevere sputi da alcuni pseudo-sostenitori. L’allora procuratore Antonio Caliendo ha in seguito narrato un episodio singolare al riguardo: “Mi ricordo ancora la scena: quando Baggio passò dalla Fiorentina alla Juventus, in conferenza stampa, davanti ai giornalisti gli misero al collo la sciarpa bianconera e lui la gettò via. Fu un gesto imbarazzante. Io dissi che il ragazzo andava compreso: era come se avessero strappato un figlio alla madre. Ammetto che, quella volta, rimasi molto colpito anch’io”. La lontananza non spegne

i grandi amori, e così fu. Baggio, infatti, restò per sempre legato a Firenze e ai colori viola, suscitando non pochi malumori tra i suoi nuovi tifosi. Oltre all’episodio della sciarpa, rimane ancora indelebile nei ricordi dei tifosi il rifiuto di calciare un rigore durante Fiorentina-Juventus (1-0) dell’aprile 1991. Gol di Fuser e rigore di De Agostini parato da Mareggini. Roby poi salutò i suoi ex tifosi raccogliendo una sciarpa viola lanciata dagli spalti, in un’atmosfera surreale di applausi e fischi. Ora il 25/10 non è lontano: buona Juventus-Fiorentina a tutti (i tifosi viola, naturalmente).

il Personaggio. Inizio non semplice per l’esterno offensivo, ora per molti è un idolo

La favola di Alessio Cerci, “il nostro Messi” O

di et amo, recitava Catullo. In questo caso la Lesbia fiorentina si chiama Alessio Cerci. Prima contestato, poi esploso con la maglia viola: è ormai un idolo di molti tifosi viola. Cresciuto nella Roma, ha scelto di legarsi alla società del cuore con un contratto da professionista sottoscritto il 21 marzo 2005, con scadenza a giugno 2008. Fabio Capello lo fece debuttare in Serie A a sedici anni e mezzo a Marassi contro la Sampdoria. L’anno dopo passò al Brescia. Ma la sua esplosione fu nel neopromosso Pisa. Il tecnico Giampiero Ventura lo inventò ala destra. Il 9 settembre 2007 segnò il suo primo gol tra i professionisti a Cesena. In quel campionato arrivò a segnare dieci reti con la casacca nerazzurra, realizzando due doppiette, contro il Modena e contro il Cesena. Il 19 aprile 2008, dopo due mesi e mezzo d’assenza per un infortunio al ginocchio, al rientro dal primo minuto nella trasferta a Lecce esce in barella in lacrime per un nuovo infortunio. Rottura del menisco

mediale, un’infiammazione del crociato anteriore: venne operato nella giornata di mercoledì 23 aprile 2008 dal professor Pier Paolo Mariani, lo stesso che aveva operato tre giorni prima Francesco Totti per un infortunio simile. Poi la parentesi con l’Atalanta (stagione ancora con troppi infortuni) e infine il ritorno a Roma, dove realizzò i suoi primi gol in giallorosso contro il Kosice e una doppietta contro Cska Sofia, sempre in Europa League. Successivamente il passaggio in viola. Il 21 agosto scorso ha messo a segno la prima rete stagionale nella gara di Coppa Italia contro il Cittadella, vinta 2-1 dai viola, trovando subito la rete anche in campionato, alla prima giornata, in Fiorentina-Bologna 2-0. Gli ultimi gol della passata stagione e il grande inizio di quella in corso sono storia contemporanea. Gioca da “vecchia ala” alla Bruno Conti, ma a Firenze si preferisce chiamarlo esterno offensivo o, semplicemente, “Alessio Cerci, il /L.M. nostro Messi”.


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sport

Ottobre 2011

il Punto. Doppio sponsor e partite al Mandela Forum per la Pallacanestro Firenze

Il basket torna a casa, sognando l’A1 Simone Spadaro

che hanno fatto tanto per il basket a Firenze. Oltre ad Anderson ed Ebeling, anche Rudy D’Amico, Marco Calamai, che ha avuto un ruolo fondamentale nel riportare il basket al Mandela Forum, e i tanti giocatori italiani che hanno contribuito a rendere grande il basket a Firenze”, aggiunge il presidente. Che non si nasconde sugli obiettivi di stagione: “Puntiamo ad agganciare i play off promozione. Il campionato è molto duro. Giocheremo con grandi squadre, dal Trentino alla Sicilia, e spesso avremo turni infrasettimanali al giovedì. Il progetto è triennale – continua – e ci deve portare alla serie A2. Raggiunto l’obiettivo occorrerà trovare risorse per tentare l’accesso in A1. Firenze merita di giocare nella massima serie, ma già la Divisione Nazionale A è di grande rilevanza”. Il basket ha vissuto molti anni d’oblio e ora con questo progetto si tenta una riscossa. Ma se non si parla di calcio, quanto è difficile emergere a Firenze? “Le società sportive devono fare sistema. Abbiamo ottimi rapporti con la Rari Nantes Florentia. Ecco, l’amministrazione comunale e il Coni provinciale, che hanno fatto tanto per aiutarci, dovrebbero aiutarci a fare sistema. Pallacanestro, pallavolo, pallanuoto e anche calcio dovrebbero confrontarsi per condividere interessi comuni. Solo così – conclude Borsetti – possiamo difendere il patrimonio sportivo di Firenze”.

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rugbY. Hanno già debuttato in prima squadra e rappresentano il futuro della società

Alla scoperta dei talenti della palla ovale

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a Firenze dell’ovale è pronta ad andare in meta anche con le linee più “verdi”, puro concentrato di voglia di arrivare, classe e determinazione. Luigi Baldi, team manager della squadra di Serie A, ci aiuta a fare un quadro di quei giovani che, dal vivaio fiorentino, si sono appena affacciati o sono in procinto di farlo alla realtà della squadra Senior: “Sono tanti i ragazzi che a Firenze hanno intrapreso la strada di un rugby ‘particolare’ fatto di tradizione, tifo e calore, con l’ambizione di salire in Eccellenza”. Iniziamo a scoprirli da quelli che hanno già debuttato in prima squadra: Matteo Passaleva (‘91), Demba Diaw (‘91), Tommaso Di Francescantonio (‘91) e Duccio Ghelardi (‘92).

“Tutte future stelle, ma una merita un capitolo a parte. Francesco Menon, classe ‘91 - dice Baldi è uno dei nostri fiori all’occhiello. Ha fatto parte delle Nazionali Under 18, 19 e 20, partecipando ai tornei ufficiali internazionali. Menon è stato protagonista dell’Italia Under 20 che, ai recenti Mondiali, ha conquistato la permanenza tra le nazionali di prima fascia. Gli ultimi due anni Francesco li ha passati all’Accademia ‘Ivan Francescato’ di Tirrenia, dove è maturato tecnicamente e fisicamente. Ha debuttato due anni fa in prima squadra, l’anno scorso si è ripreso bene da un infortunio e ha fatto una bella seconda parte di campionato, compresa /Lor.Mos. la finale contro il Calvisano”.

Pallanuoto. Riparte la stagione, con molte novità

In piscina si alza il sipario R

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oppio sponsor, passaggio di categoria in quella che si doveva chiamare Lega 3 (dopo A1 e A2, per intenderci) ma che, alla fine, si chiamerà Divisione Nazionale A, e particolare attenzione al settore giovanile. Riparte la stagione della Pallacanestro Firenze, che quest’anno ha un doppio sponsor: Brandini-Claag. “Importante per noi tanto che Brandini, che da sempre si occupa di automobili, ha voluto sposare il progetto con Giovanni, figlio di Maurizio, che ha assunto il ruolo di vicepresidente”, precisa subito il presidente del sodalizio fiorentino Luca Borsetti. “Quello che inizieremo è il primo campionato dilettanti in uno sport dove c’è il professionismo – aggiunge Borsetti – e abbiamo allestito un buon mix con molti giovani di talento, alcuni giocatori più esperti e un nuovo tecnico, Riccardo Paolini, proveniente da Perugia e con un bel palmares alle spalle”. Il veterano è ancora una volta il capitano Francesco Rotella. “Rimane il trait d’union tra passato e presente. Abbiamo giovani talentuosi ma anche ragazzi di categoria e dal buon rendimento. Con Rotella – ricorda Borsetti – i giocatori d’esperienza sono Dario Scodavolpe, Andrea Capitanelli e Stefano Rabaglietti. Proprio Rabaglietti, fiorentino, per la prima volta giocherà nella sua città. È cresciuto nella Laurenziana e ha giocato in A2 a Pistoia e a Udine. La sua esperienza sarà importante”. Grande novità è, inoltre, il ritorno nel palasport che ha visto giocare JJ Anderson ed Ebeling ai tempi della Neutro Roberts. Le partite della BrandiniClaag Pallacanestro Firenze si disputeranno, infatti, al Mandela Forum. “E vorremmo rivedere il palasport gremito come ai bei tempi”, sospira Borsetti. “Mi piacerebbe coinvolgere tutti coloro

ipartono i campionati di pallanuoto. Il settebello azzurro è Campione del Mondo e il torneo di A1 maschile riparte sotto i riflettori dei media. La Rari Nantes Florentia si presenta rinnovata. In panchina Leonardo Sottani, che ha lasciato la fascia di capitano a Federico Pagani, con un nuovo straniero, Albert Espanol Lifante, proveniente dal Barceloneta, l’arrivo di Michele Lapenna dal Savona e il rientro di Coppoli. Hanno lasciato Firenze Radu, passato al Mladost (la perdita del centroboa è stata la più dolorosa), Ninfa (tornato dal prestito a Catania) e Rauzino (quest’ultimo ha deciso di cessare l’attività). Squadra più giovane e con molte ambizioni, quella di questa stagione. Il Recco del pratese (ex Rari) Stefano Tempesti parte con i favori del pronostico. Il Savona rimane l’avversaria più accreditata. La Florentia si pone ancora, con Posillipo e Brescia, tra le squadre outsider che puntano ai playoff scudetto e che cercheranno di dar fastidio alle due battistrada. Il progetto, come sottolineato dal presidente Andrea Pieri nel corso della presentazione di Sottani, è triennale. Lavorando sul vivaio la Rari deve cercare di tornare a recitare un ruolo di primo piano nel panorama nazio-

Laura repetto

in aZione

nale e cercare di tornare a lottare per lo scudetto. Torna, invece, il derby tra Menarini Fiorentina Waterpolo e Ngm Firenze Pallanuoto in A1 femminile. In estate si sono fatti tentativi per arrivare a una fusione delle due società, per creare così un’unica realtà capace di combattere contro Orizzonte Catania e Recco (che ha acquisito il titolo sportivo del Rapallo). In questa stagione le due società, con l’aiuto dell’assessore allo sport di Palazzo Vecchio Dario Nardella, torneranno a parlarsi per trovare una sintesi che possa portare a un’unica, grande società di pallanuoto femminile capace di portare un altro scu/Sim. Spa. detto a Firenze.


sport nel Chianti

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Calcio. La società di patron Fusi vuol sorprendere gli scettici

boxe thailandese. Tutto il Chianti in festa

Pronti a stupire, in Eccellenza Campioni d’Europa, con Guglielmino

Carlo Marrone

U

n inizio così scoppiettante forse non se lo immaginavano nemmeno i dirigenti più ottimisti, ed invece il San Donato - Tavarnelle ha zittito tutti gli scettici collezionando un avvio di campionato con i fiocchi. Dopo le ultime tra annate, salvezza raggiunta senza i playoff ma con l’acqua alla gola, era certamente più facile pensare al peggio invece, la società del patron Fusi si è rinforzata molto ed in maniera opportuna nel calciomercato estivo e punta a ricoprire un ruolo di primo piano nella stagione appena iniziata. Questa sensazione non filtra soltanto nelle zone di San Donato ma anche molti addetti ai lavori si sono stropicciati gli occhi leggendo i cognomi dei giocatori che quest’anno difenderanno i colori gialloblù. A fine calcio mercato, la rosa venuta fuori è da considerarsi assai interessante con pezzi di assoluto valore come Meacci e Campana a centrocampo, Checcucci e Bambi in difesa, Braccini e Ghizzani in attacco e quote di livello come il pungente Marlazzi. Non vanno altresì dimenticati altri validi giocatori come De Simone, Castellani, Fusco M., Lo Basso, Fabbrini, Tacconi, Lastrucci che pur partendo dalla panchina non faranno rimpiangere i titolari. L’ultimo acquisto arrivato allo stadio di Via Cassia non è un volto nuovo, ma è come se lo fosse.

S

Luigi Guerrera

Luigi Guerrera era arrivato a San Donato nel mercato di riparazione invernale e con i suoi gol era riuscito ad aiutare la compagine gialloblù ad evitare lo spettro dei playoff. Un passato da giocatore di serie D ha la speranza quest’anno di ambire al salto di categoria con la sua nuova squadra. In una categoria difficile come l’Eccellenza molto importante è senza dubbio l’allenatore, e il San Donato quest’anno ha in panchina un signor tecnico, tal Massimo Massi che negli ultimi anni si è tolto molte soddisfazioni allenando in lungo e largo per la Toscana. Lo scorso anno a Fiesole fece bene no-

nostante fosse considerato da molti una minestra riscaldata. Trasferitosi nel Chianti, chiamato dal patron Fusi, è quanto di meglio ci poteva essere per un mister delle sue caratteristiche: determinato, volitivo, propugnatore di un gioco arrembante e capace di non far sconti a nessuno. Con un organico rinnovato in buona parte, Mister Massi dovrà riuscire a trovare la quadra della formazione, cosa che sembra già aver fatto, per essere un osso duro per le altre squadre di prima fascia della categoria: Fortis Juventus, Sangiovannese, Colligiana e Castelnuovese.

i è svolta nel migliore dei modi la conferenza stampa che ha avuto luogo nella sala consiliare del comune di Barberino Val d’Elsa. Ma andiamo per gradi. La sala si presenta affollata nonostante la giornata caldissima. A presenziare la conferenza il presidente dell’a.s.d. Muay Thai Chianti, Jacopo Cibecchini, il direttore tecnico, Gianni Nencini, nonché le alte autorità dell’Unione comunale del chianti fiorentino, tra cui il sindaco di Barberino, Maurizio Semplici, il vicesindaco del comune di Tavarnelle, David Baroncelli, e l’assessore allo sport dell’Unione, Giacomo Cencetti. Naturalmente non poteva mancare colui per il quale è stata organizzata questa giornata di informazione e premiazione, il neo campione europeo di boxe thailandese classe B 59 Kg, Francesco Guglielmino. Dopo aver proiettato sul maxischermo la bellissima impresa dell’atleta chiantigiano contro il fortissimo atleta francesce Jordan Pancras, il sindaco Semplici ha voluto commentare con queste parole la vittoria di Francesco: “E’ una bella vittoria non solo dal punto di vista sportivo ma anche dal punto di vista sociale poichè questa realtà nata solo nel 2007 si va via via affermando nel campo sia nazionale che internazionale facendo conoscere anche in ambito sportivo il nostro territorio”. Anche l’assessore Cencetti aderisce in pieno

al concetto espresso dal sindaco ed aggiunge: “Mi piacerebbe moltissimo che questa manifestazione che ha visto Francesco sollevare la cintura di campione in quel di Milano, si potesse al più presto organizzare anche qui da noi. Non a caso anche il vicesindaco ribadisce l’impegno da parte del comune di investire risorse per la creazione di ulteriori spazi adibiti ad attività sportive, proprio perché vi è una domanda sempre maggiore alla quale l’amministrazione è sensibile e che non può certamente ignorare. Ponendo l’accento sull’uguaglianza di ogni disciplina sportiva in qualità di attività con il fine ultimo l’aggregazione e l’impegno sociale”. La parola è

Allenamenti durissimi dopo otto ore in cantiere passata poi al neocampione il quale ha detto che è stata un’emozione fortissima, che è stato un cammino molto difficile fatto di tanti sacrifici, perché affrontare anni di allenamenti durissimi la sera dopo 8 ore di cantiere è davvero una grandissima prova di volontà e dedizione e amo/L.M. re verso questo sport.

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la novitÀ. Ha aperto i battenti lo spazio dedicato alle collezioni storiche della casa di moda fiorentina

Maison Gucci, novant’anni in un museo si è insediata proprio nel cuore della città, nel Palazzo della Mercanzia, a due passi

l’evento

da Palazzo vecchio. Da lì l’esposizione della griffe diffonde il verbo della classe

Firenze a Montecarlo per la serata di gala

e dell’eleganza, raccontando la storia a lieto fine di un giovane che faceva il “lift boy” all’hotel savoy di Londra e già sognava di disegnare le borse più belle Ludovica V. Zarrilli

M

illesettecento metri in un palazzo del Trecento bastano appena per racchiudere l’universo onirico di un ragazzo che, guardando le valigie dei clienti facoltosi dell’hotel Savoy per cui lavorava, a Londra, immaginava già di disegnare le borse delle star più acclamate del globo. È una storia così, un po’ romantica, con un bel lieto fine, di quelle che fanno credere nei sogni che si avverano. È la storia di Guccio Gucci, che novanta anni fa fondava la storica maison oggi conosciuta in tutto il mondo. E proprio per celebrare i primi novanta anni di moda del marchio nato a Firenze (e ormai “emigrato” in Francia da quando è stato acquistato dal gruppo di Francois Pinault) il direttore creativo Frida Giannini ha dato vita al museo Gucci, inaugurato gli ultimissimi giorni di settembre nel Palazzo della Mercanzia, in piazza della Signoria, all’angolo con via dei Gondi. Il best of dell’archivio storico della maison distribuito su tre piani che da molto tempo la Giannini, insieme al presidente Patrizio di Marco, sognava di sistemare in una casa in grado di raccontare la storia, i sogni, i modelli più riusciti e i classici diventati un must have per le donne di mezzo mondo. Come la fantasia inventata su misura di una Grace Kelly già diventata la

uno scorcio interno deL Museo

principessa di Monaco, che entrata nella boutique milanese chiese qualcosa di davvero speciale, ed ecco pronta la fantasia Flora, rimasta tutt’oggi tra i classici più amati della collezione Gucci. Chissà se Charlotte Casiraghi, nipote della star di Hollywood approdata a Montecarlo, quando è arrivata al party di inaugurazione ha riconosciuto tra i tanti pezzi esposti quello realizzato su misura per la sua

amatissima nonna. E chissà cosa avranno pensato le moltissime personalità che sono arrivate da tutto il mondo per partecipare al party di inaugurazione. Forse hanno pensato a una bella operazione di restyling, forse a un fortino ripieno di sogni. In parte realizzati e in parte da realizzare. Che da oggi in avanti diventerà meta di pellegrinaggio per chi il mondo Gucci vuol conoscerlo più da vicino.

haPPY hour. Nella strada del centro una serata a base di degustazioni e musica

Vino e shopping in via Porta Rossa B

otti di vino, degustazioni e una serie di negozi aperti per una serata molto speciale. Si chiama Ottobre Rosso l’evento enomusicale che il Centro Commerciale Naturale di via Porta Rossa ha organizzato per venerdì 21 ottobre, in collaborazione con la Banca del Chianti e il contributo della Camera di Commercio di Firenze. Lungo la strada verranno allestiti punti di ristoro ad hoc per assaggiare una serie di pregiati nettari messi a disposizione dalle aziende vinicole Poggio Torselli, Villa Montepaldi, Roncigliano e Ansonica, il tutto accompagnato da un concerto di musica jazz che vedrà impegnato il Garrison Fewell trio, ensamble d’eccezione composto da Garrison Fewell alla chitarra, Franco Santarnecchi alle tastiere e Piero Borri alla batteria. Già dal pomeriggio - dalle 17.15

in avanti - i passanti potranno fermarsi ad assaggiare qualche bicchiere dei vini offerti per l’occasione, mentre per il concerto si dovrà aspettare il calare della sera: il trio jazz comincerà la sua esibizione non più tardi delle 20.15. Nel frattempo si potrà gironzolare tra una vetrina e l’altra, dedicandosi allo shopping nella parte di via Porta Rossa che va da via Pellicceria a via Tornabuoni. “L’obiettivo - spiega il presidente del Centro commerciale naturale, Daniele Grazzini - sarebbe quello, magari in futuro, di far aderire al Centro commerciale naturale tutte le attività della strada, in modo da poter considerare tutta via Porta Rossa come un’unica identità”. In occasione dell’evento verrà anche allestito un corner per la /B.B. raccolta fondi destinata all’ospedale pediatrico Meyer.

l’iniziativa. Animali protagonisti: agility dog, una pittrice personale e croccantini a volontà

Al brunch con l’amico a quattro zampe S

i chiama I love dogs ed è il brunch che la mattina di domenica 16 ottobre il Piazzale del gusto dedica agli amici a quattro zampe, con padroncini al seguito, s’intende. Una giornata studiata su misura di quadrupede che il ristorante nato al posto dei famosi impianti di pattinaggio Bologna, al piazzale Michelangelo, organizza per regalare momenti piacevoli a tutti gli amanti degli animali. L’idea, nata dalla passione che i quattro giovani proprietari hanno per i quadrupedi, è quella di offrire una meritata occasione di svago ai cagnolini, mentre i rispettivi proprietari sorseggiano un drink al bar. Detta così sembrerebbe solo un’occasione per portare Fido a spasso e invece no, i veri protagonisti saranno proprio loro: verrà distribuita a tutti una gustosa ciotola di croccantini, avranno un campo giochi completamente a disposizione e verrà messa in scena una prova di agility dog, mentre su un monitor verranno proiettati filmati “canini” in una vera e propria rassegna di cine-dog. E infine ci sarà una pittrice, che passerà il suo tempo realizzando i ritratti alle bestiole. Proprio così, la fiorentina Elena Facchini, artista di professione specializ-

zata in copie d’autore, trompe l’oeil e decorazioni murali, metterà colori e abilità al servizio dei clienti del Piazzale del gusto, ritraendo le loro espressioni più curiose e tenere. “Abbiamo tanto spazio disponibile e ci è capitato spesso nei mesi estivi di vedere i cani dei nostri clienti scorrazzare contenti tra i tavoli e negli immediati dintorni – spiegano i titolari del locale – e allora ci siamo detti: perché non organizzare un evento che piaccia sia ai cani sia ai loro padroni, dove non ci sia semplicemente un’area per farli giocare ma una serie di servizi ad hoc? I love dogs nasce così (e ha già all’attivo una serata riuscitissima, ndr) con la collaborazione di una serie di soggetti che si sono prodigati per aiutarci a realizzarla”. Con il patrocinio e la presenza dei volontari Enpa – Ente nazionale protezione animali - e la collaborazione di alcuni soggetti prvati, il Piazzale del gusto è riuscito ad approntare questa occasione speciale. L’ingresso è gratuito e aperto a tutti, proprietari di cani e semplici curiosi. Unica attenzione da tener presente: tutti gli amici a quattro zampe dovranno essere /C.G. tenuti al guinzaglio. Info: Piazzale del gusto - Tel 055/0139903.

S

arà presente anche Carolina di Hannover, come lo scorso anno nel Salone dei Cinquecento, anche se questa volta l’evento si terrà il 14 ottobre nella splendida cornice della città di Montecarlo. E c’è già chi assicura che sarà un appuntamento indimenticabile. Pochi altri particolari sono noti riguardo “La Città di Firenze”, serata di gala che suggella l’antico rapporto tra Firenze e il principato di Monaco. Gli inviti ai personaggi fiorentini di rilievo nel mondo dell’imprenditoria, della nobiltà e non solo sono partiti da tempo, e si è scatenata la caccia per essere presenti a quello che si preannuncia l’evento mondano dell’anno. Si tratta della seconda edizione di quel Ballo del Giglio che lo scorso 15 ottobre raccolse in Palazzo Vecchio i più importanti esponenti del capoluogo toscano e della capitale monegasca. Alla cena e al ballo, che si ispira al celebre Ballo della Rosa del Principato di Montecarlo, intervenne anche Sua Altezza Reale la Principessa Carolina di Hannover. Dalla serata furono ricavate risorse per la creazione di un fondo di beneficenza per l’Associazione Amade Italia (Associazione Mondiale Amici dell’Infanzia), che si occupa della tutela dei diritti dei minori, e per il finanziamento del restauro della statua di Hermes, in Palazzo Vecchio. L’appuntamento, che unisce mondanità e solidarietà, quest’anno replica nella meravigliosa cornice di Montecarlo, mantenendo l’organizzazione del Consolato Onorario del Principato di Monaco a Firenze in collaborazione con “Enic meetings & events”, ma con alcune importanti novità. L’arte si confermerà protagonista dell’evento, portando in primo piano l’importante patrimonio della città di Firenze. Ampio spazio, inoltre, sarà riservato agli aspetti economici e all’imprenditoria della città, con alcuni momenti dedicati a creare occasione di business per il made in Florence nella capitale monegasca. Non solo, l’evento si allargherà a coprire più appuntamenti dalle diverse sfaccettature, anche se il momento della serata più scenografico e suggestivo resterà il ballo, con l’orchestra che suonerà melodie dolci, insieme agli abiti da sera, che sembreranno ancor più eleganti grazie all’ambientazio/B.B. ne da fiaba del Principato.

iL

principato

di

Monaco


cultura

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l’anniversario/1. In mostra a Fiesole settanta schizzi mai visti realizzati di pugno dal maestro

I disegni inediti di Giovanni Michelucci Caterina Gentileschi

A

vent’anni dalla scomparsa del grande maestro dell’architettura, la fondazione Michelucci e il Comune di Fiesole organizzano un itinerario espositivo di 70 disegni, articolato in cinque sezioni: strisce familiari, natura e architettura, brani di città, spazi comunitari e il segno artigiano, che esplora un sentiero inedito della personalità del grande maestro del Novecento. È la mostra “Giovanni Michelucci. Disegni inediti”, fino al 30 ottobre nella sala del Basolato di piazza Mino, che si inserisce nel programma di iniziative “Le città di Michelucci”, promosso dalla Fondazione Michelucci per il ventennale della morte di uno dei più grandi protagonisti dell’architettura del Novecento, nelle città e con le città in cui l’architetto ha vissuto e operato. Questa mostra, organizzata in collaborazione con il Comune di Fiesole (con il patrocinio della Regione Toscana, della Provincia di Firenze, del Comune di Firenze, del Comune di Pistoia e dell’Ordine degli Architetti di Firenze) propone una raccolta di disegni inediti – elaborati da Michelucci tra gli inizi degli anni Trenta e la fine degli anni Ottanta – che in parte sono conservati nell’archivio disegni della Fondazione fiesolana, in parte concessi da amici e collaboratori dell’architetto. Nei disegni a mano libera si manifesta, nella sua forma più autenti-

ca, l’originalità creativa di Giovanni Michelucci. Una mostra sui disegni inediti di uno dei protagonisti dell’architettura del Novecento, una mostra che costituisce un contributo originale alla conoscenza dei suoi percorsi di ricerca nell’affrontare le sfide progettuali, della sua energia grafica nel descrivere la spazialità immaginata. Anche i disegni che non sono apparentemente ascrivibili a un progetto preciso - in molti dei quali la natura emerge come riferimento costante - costituiscono una cospicua fonte di suggerimenti per l’attività progettuale. Il catalogo della mostra a cura della Fondazione Giovanni Michelucci, edito dal Centro Di, illustra la documentazione grafica accompagnata da un testo descrittivo dell’itinerario espositivo e comprende due saggi introduttivi dal titolo “Michelucci a Fiesole” e “Come tracce di percorso”. Nell’ambito della mostra sono previsti due incontri dedicati alla presentazione della seconda edizione del libro di Giovanni Michelucci “Brunelleschi mago”, Medusa, 2011 (con prefazione di Paolo Portoghesi e postfazione di Corrado Marcetti) e della guida realizzata a cura della Fondazione Michelucci in collaborazione con il MiBAC/PaBAAC e la Regione Toscana “L’architettura in Toscana dal 1945 ad oggi – Una guida alla selezione delle opere di rilevante interesse storico - artistico”, Alinea, 2011.

uno dei diseGni esposti

Attraverso queste opere si manifesta, nella sua forma più autentica, l’originalità di un professionista tra i protagonisti più creativi e prolifici di tutto il novecento

l’anniversario/2. Un viaggio negli spazi ideati dal grande progettista

Passeggiando nei luoghi dell’architetto F

La staZione di

santa Maria noveLLa

irenze culla del Rinascimento? Sì, ma non solo. La città del giglio è stata anche la casa di uno dei più importanti maestri del Novecento, architetto di fama ricordato da tutti i fiorentini come il progettista della stazione di Santa Maria Novella. Una passeggiata per le strade di Firenze, un viaggio nell’architettura moderna e contemporanea, un omaggio a uno dei più grandi architetti e urbanisti italiani: Giovanni Michelucci. È questa l’idea che sta dietro a “Michelucci a piedi”, l’evento pensato dall’Ordine degli architetti della Provincia di Firenze per andare alla riscoperta della figura dell’architet-

to che progettò la stazione di Santa Maria Novella e delle opere che ha lasciato in città. L’iniziativa – organizzata e promossa in collaborazione con la Fondazione Centro Studi e Professione Architetto, con il patrocinio della Fondazione Michelucci – è aperta tutti i cittadini. In cosa consiste? Niente di più semplice. Il 14 ottobre, l’iniziativa prevede un percorso a piedi per le strade di Firenze che avrà come “tappe” alcune delle opere di Michelucci in città, che sarà possibile visitare con la guida di uno storico dell’architettura moderna e contemporanea: la stazione ferroviaria di Santa Maria Novella e la

Palazzina Reale, la sede della Cassa di Risparmio, le Poste Centrali di via Pietrapiana, la Casa di via dello Sprone. Per partecipare all’evento è necessario iscriversi (il numero massimo di partecipanti è di quaranta persone): il costo è di 10 euro, 7 euro per gli iscritti all’Ordine degli architetti, 5 euro per gli studenti e le persone con più di 65 anni. Per informazioni e iscrizioni telefonare allo 055.2608671 o inviare una email a segreteriafondazionePA@architoscana.org. Il modulo di iscrizione e il programma si trovano sul sito dell’Ordine, all’indirizzo www.ordine/C.G. architetti.fi.it.

il Punto. Riaperte le sale tolemaica e romano-copta, con reperti mai esposti al pubblico prima d’ora

Museo Egizio, torna alla luce l’allestimento completo S

ono state riaperte al pubblico dopo quasi dieci anni di buio le due sale dedicate al periodo Tolemaico e Romano-Copto, che vanno a completare l’opera di riorganizzazione durata molti anni. Fino a oggi le sale del museo egizio presentavano il materiale dall’Epoca Predinastica fino all’Epoca Tarda, ordinato cronologicamente, mentre gli oggetti posteriori erano collocati in altre sale o nei depositi. Il nuovo allestimento delle due sale vede anche la presenza di pezzi celebri, molti dei quali mai esposti in precedenza. Tra questi da segnalare sono senz’altro i sarcofagi di epoca romana, un corredo funebre completo e alcuni significativi esemplari di monete d’oro, tra cui una appartenente ad Alessandro Magno e una a Cleopatra. Riprenderanno posto, ma in una nuova collocazione, il ritratto di donna del Fayum e una Sfinge Tolemaica in granito. Tutti i pezzi della nuova esposizione sono stati accuratamente revisionati e preparati da Giuseppe Ven-

uno dei sarcoFaGi in Mostra

turini, il restauratore incaricato dal museo per la cura e la conservazione di tutti i reperti egizi. La prima sala è dedicata ai reperti di epoca Tolemaica. Fra il materiale esposto, particolare rilevanza viene data al corredo della defunta Takerheb, costituito dal sarcofago, dal prezioso cartonnage con decorazione in foglia d’oro e dai suoi oggetti funerari, ovvero bende iscritte, ipocefalo, ipopodi, bracciali e amuleti. Oltre a stele e maschere funerarie, saranno esposte alcune statuette, oggetti di vita quotidiana e un’importante sfinge in pietra. Nella seconda sala, dedicata al periodo romano, è esposto uno dei reperti più importanti e famosi del museo, il ritratto di donna del Fayum, insieme a una selezione della ricchissima collezione di tessuti copti provenienti dagli scavi nel sito della città di Antinoe, eseguiti dall’Istituto Papirologico Vitelli di Firenze. Nella sala si trovano anche dei sarcofagi di epoca romana mai /B.B. esposti prima.


segnalazioni a redazione@ilreporter.it

l’evento. Dal 29 al 31 ottobre sound contemporanei protagonisti in città

Il 101esimo luogo? È “elettronico” Ludovica V. Zarrilli

U

n passo alla volta è arrivato alla quarta edizione, e anche quest’anno chiama a raccolta gli amanti della bass music più ricercata. Si chiama “Trick or Beat”, ed è l’evento organizzato da Switch - creative social network - in collaborazione con Numa Crew che, dal 29 al 31 ottobre, prenderà casa tra la Limonaia di Villa Strozzi e Multiverso, lo spazio recentemente aperto in via Campo d’Arrigo, dove tra una session di musica elettronica e l’altra, gli aficionados avranno anche la possibilità di partecipare a conferenze, laboratori e incontri sulle reti sociali, sull’economia e sul lavoro. Guest star del festival è l’australiano Dub FX, che la notte di Halloween si esibirà accompagnato dai dj del collettivo Numa Crew, divenuta ormai portabandiera della dubstep made in Italy. Una data esclusiva quella di Benjamin Stanford (alias Dub Fx), street performer e producer di caratura internazionale. Il suo live di beat box – imita tutti i suoni di una batteria e di altri strumenti con l’uso della

dub FX

spazio a musica, incontri e laboratori nella tre giorni intitolata “trick or Beat”, appuntamento giunto alla sua quarta edizione che abbina alla ricerca sonora una serie di dibattiti a tema

voce – è a dir poco travolgente: con i suoi loop, la sua pedaliera e la sua voce crea un intricato e originalissimo sound che spazia dall’hip hop al dubstep, passando per ritmi reggae e soul. “Molte le novità di questa quarta edizione - spiegano Leonard e Donni della Numa Crew - innanzitutto dura un giorno in più dello scorso anno, e poi abbiamo cercato di scegliere artisti di nicchia ma che coinvolgano la gente”. Musica ma non solo. “Non è la solita serata in discoteca - dice Antonio Ardiccioni, presidente di Switch - c’è infatti molto altro. Tra le altre cose abbiamo organizzato una tavola rotonda intitolata il 101esimo luogo (sulla falsa riga dei 100 luoghi del sindaco Renzi, ndr) per andare alla ricerca di un luogo in grado di ospitare la cultura elettronca contemporanea nell’area metropolitana fiorentina. In quell’occasione presenteremo un dossier dei posti che abbiamo individuato, andando a cercare soprattutto nelle aree industriali”. Tra i protagonisti del Trick or beat ci saranno anche le installazioni, ma non solo. Per il programma completo e tutte le informazioni visitare il sito www.switchproject.net.

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agenda

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l’iniziativa Concerti J ax 12 ottobre

obihall (ex saschall)

poi girato l’Italia con un nuovo tour, accompagnato sul palco da una Big Orchestra da 40 elementi, proprio come 40 sono i suoi anni. Pfm con orchestra della toscana 25 ottobre

ad Emma), che si è aggiudicato il secondo posto nella categoria dei Big. francesco De gregori 28 ottobre

viper theatre

teatro verdi

Dopo la pubblicazione di alcuni brani inediti come “Dentro me”, uscito lo scorso aprile, e i più recenti “Musica da rabbia” e il singolo ufficiale “Domenica da coma”, J Ax ha presentato lo scorso 30 agosto, giorno del suo compleanno, il suo nuovo album di inediti “Meglio prima (?)”. Il disco, che contiene sedici brani, esce in due versione, una standard e una versione Deluxe che contiene anche il Dvd con le riprese del Live a Milano dell’ultimo Tour. Meglio Prima é stato annunciato con l’uscita del nuovo videoclip che ha superato le migliaia di visualizzazioni già dai primi giorni; su facebook invece, nella FanPage di J Ax , é possibile vedere dei brevi filmati registrati in prima persona durante gli incontri per la presentazione del disco. Unica data in Toscana per J-Ax e la sua band, composta da Space One, Fabio-B, Guido Style, Dj Zak e Steve Luchi, é fissata per il prossimo 12 ottobre al Saschall di Firenze.

“PFM in Classic” è il nuovo progetto firmato Pfm, dove la band, seguendo la propria indole sperimentale, rileggerà e si muoverà attraverso le note di Grandi Maestri della Musica, per cercare, ancora una volta, di oltrepassare i confini dei generi musicali soffermandosi nel territorio libero delle emozioni. Oltre alla presenza di brani composti da musicisti italiani, come Giuseppe Verdi, Gioacchino Rossini, Giacomo Puccini, sono stati inserite le composizioni di grandi artisti europei, tra i quali Saint Sans, Edgar, Dvorgiak, Mahaler, Mozart; lo spettatore verrà quindi guidato in una dimensione dove la musica diventa sorpresa, immaginazione e potenza descrittiva. Alcuni titoli che verrano presentati in “PFM in Classic saranno l’ Intermezzo da “La cavalleria Rusticana”, l’ Overture del “Nabucco”, “ Il Flauto Magico” di Mozart. Modà 18 ottobre

Mandela forum

Lezioni di storia nello store di design

cinema odeon

Grande ritorno per Francesco De Gregori che sarà in tour ad ottobre 2011 e lo farà tornando ad esibirsi nei club. Francesco De Gregori spiega cosi la scelta di suonare in questi spazi: “Voglio andare in giro in quei posti dove passa la musica più viva, dove c’è un pubblico speciale, non addomesticato. Dopo tanti teatri, dopo un bagno di velluti rossi, sento il bisogno di una dimensione più ‘disordinata’.” Con De Gregori suoneranno i musicisti che da alcuni anni lo affiancano: Stefano Parenti alla batteria, Alessandro Arianti al pianoforte, Alessandro Valle al pedal steel guitar e alla chitarra, Lucio Bardi e Paolo Giovenchi alle chitarre e naturalmente Guido Guglielminetti, storico capobanda, al basso.

Le mostre folon nel giardino delle rose Mostra permanente

giardino delle rose

teatro verdi

Prosegue senza sosta il Viva i Romatici Tour dei Modà. Dopo una lunga estate che li ha visti impegnati in tutta Italia, prosegue nella versione indoor uno dei concerti più fortunati del 2011. Non si ferma quindi il fenomeno Modà, iniziato lo scorso anno con il singolo “Sono Già Solo” (per 40 settimane consecutive al vertice delle classifiche). La band rivelazione dell’anno, riconoscimento effettivamente ricevuto ai Wind Music Awards e ai Venice Music Awards, ha poi consolidato il suo successo grazie alla partecipazione alla sessantunesima edizione del Festival di Sanremo, con il brano “Arriverà” (eseguito insieme

Cultura e innovazione

france odeon Dal 20 al 23 ottobre

Mario biondi 13 ottobre

Mario Biondi, la voce più “black” del panorama musicale italiano, è sempre più ambito all’estero: l’artista catanese farà parte del cartellone di due prestigiosi festival jazz d’Europa, il Bratislava Jazz Festival e il Montreux Jazz Festival. L’ennesima consacrazione per Biondi, che sin dall’inizio della sua carriera si è guadagnato la stima oltreconfine da parte di pubblico e addetti ai lavori, grazie anche alle eccellenti collaborazioni con artisti internazionali, tra cui quella con Burt Bacharach. Reduce dal grande successo discografico di “Yes You”, il doppio cd live prodotto da Tattica, e dal successo cinematografico del film d’animazione Rio, dove ha prestato la voce ad uno dei protagonisti della pellicola, ha

bronzo donate dalla moglie di Folon fanno bella mostra di sè nella splendida cornice del giardino delle rose (che per l’occasione rimarrà aperto senza soluzione di continuità per un anno intero). Per fare un regalo all’artista e un regalo a tutti coloro che avranno modo di ammirarle.

Nella prestigiosa sala a due passi da piazza Strozzi verrà presentato il film The Artist di Michel Hazanavicius, con Bérénice Berjo e Jean Dujardin, vincitore del premio per la miglior interpretazione maschile all’ultimo festival di Cannes e Le Moine di Dominik Moll con Vincent Cassel. Quest’anno anche i produttori francesi Jean-Louis Livi e Xavier Delmas hanno deciso di venire in trasferta a Firenze per lanciare, con una proiezione speciale in anteprima assoluta, l’uscita francese di 10 JOURS EN OR di Nicolas Brossette , film destinato al vasto pubblico delle famiglie, interpretato da popolarissimo attore Franck Dubosc. babele: non pervenuta fino al 22 ottobre

tethys gallery

Stefano Amantini, Lucia Baldini, Massimo Borchi, Guido Cozzi, Daniele Falletta, Carlo Gianferro, Marco Paoli, Pastis, Harri Peccinotti, Sandro Santioli, Alessandro Sardelli, Sandro Vannini, Fabio Zonta. Dodici fotografi per raccontare un anno di lavoro, un anno di scatti, un anno di stili diversi a confronto in questa “babele” di immagini.

U

na vetrina di oggetti ricercati, che si apre a clientele e a gusti diversificati, ma anche uno spazio di incontro dove saranno allestite mostre esclusive di oggetti nati dalla creatività dei più famosi progettisti, lezioni di storia del design, vernissage e incontri con esperti di architettura. Vi saranno esposte produzioni delle migliori aziende del settore e saranno presentati alcuni oggetti assolutamente inediti, per la prima volta a Firenze. Questo e altro è Selfhabitat, storico negozio fiorentino la cui vita è legata a doppio filo con la storia del design. E chi pensa di non saperne abbastanza è invitato a partecipare agli eventi che, a partire dalla fine di ottobre, Selfhabitat organizzerà in luoghi diversi della città, partendo dalla suggestiva location della biblioteca delle Oblate, dove verranno organizzate alcune lezioni di storia del design. Per ulteriori informazioni consultare il sito /B.B. www.selfhabitat.it.

l’esPosizione Galleria delle carrozze

La vita dell’acqua in una mostra itinerante

la bella italia - arte e identità delle città capitali fino al 4 marzo

Palazzo Pitti

Il suo desiderio lo aveva già espresso prima di abbandonare prematuramente questo mondo. “Io sogno di trovare un giorno in Toscana, un luogo, con un giardino, con una bella casa tranquilla, dove poter lasciare tutte queste opere perché esistano anche dopo di me”, aveva detto Jean Michel Folon, grande artista belga che in vita aveva molto amato la città del giglio. Dalla fine dello scorso mese dieci sculture in

Che l’Italia fosse patria comune, unita dalla lingua, dalla religione, dall’eredità consegnataci da Roma antica, questo lo si è sempre saputo. Fino dai tempi di Dante Alighieri e di Francesco Petrarca. Su un tale comune e condiviso sentire si sono innestate le storie particolari delle singoli capitali preunitarie: Torino e Milano, Genova e Bologna, Firenze e Venezia, Napoli, Roma, Palermo. Ognuna di queste capitali è stata ed è in diverso modo rappresentativa dei differenti destini, delle particolari identità dei popoli d’Italia.

P

ubliacqua ha compiuto 10 anni. Per avviare una riflessione sui temi dell’acqua e sul decennale dell’azienda che gestisce il servizio idrico delle province di Firenze, Prato, Pistoia e parte di Arezzo, parte una mostra itinerante che comincia a Firenze, nella Galleria delle carrozze (via Cavour). L’obiettivo è raccontare il ciclo industriale dell’acqua, dalla potabilizzazione alla depurazione, e far conoscere in profondità il lavoro di Publiacqua attraverso pannelli illustrativi, foto, video, postazioni multimediali, giochi di ruolo. A partire dal 19 ottobre la mostra sarà itinerante e si sposterà nei territori dove opera Publiacqua: Prato, Pistoia, Valdarno, Valdisieve, Mugello e Chianti. La mostra è strutturata in quattro sezioni principali dedicate ad autonomia idrica, fognatura, qualità dell’acqua e servizi e rapporto con i cittadini, con un occhio particolare rivolto alla partecipazione. /C.G.


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redazione@ ilreporter.it

Lettere e segnalazioni: tutto su www.ilreporter.it I “FURBETTI DEL CONTRASSEGNO”, UNA SEGNALAZIONE Spett. Redazione, tramite Voi vorrei far giungere al Sindaco, del quale apprezzo molto l’operato, la segnalazione di questo episodio al quale ho assistito giovedì mattina della scorsa settimana, riguardante il tema scottante dei “furbastri” della ZTL e dell’uso illegale del contrassegno per i disabili contro il quale il Sindaco sta portando avanti una più che sacrosanta crociata che, secondo me, dovrebbe essere ancora di più inasprita ed inflessibile. Stavo passeggiando insieme a mia moglie in Por Santa Maria e, pensando di trovarci in zona pedonale, eravamo in mezzo di strada, quando alle nostre spalle abbiamo sentito un clacson suonare insistentemente. Ci siamo voltati ed abbiamo visto il cofano minaccioso di un lussuoso e mastodontico suv ad un paio di metri da noi. Ovviamente ci siamo velocemente fatti da parte, mentre il “bestione” proseguiva la sua marcia fino ad arrestarsi davanti alla gioielleria posta alla sinistra della strada in direzione del Ponte Vecchio. Dal suddetto suv è agilmente scesa una elegante signora che con passo altrettanto svelto è entrata nel negozio. Degno di nota il fatto che il parabrezza del mezzo in questione ostentasse il contrassegno per disabili!!!!!!!!! Peccato che tutto ciò si sia svolto a pochi metri di distanza da un gruppetto di tre vigli urbani che imperterriti hanno continuato a chiacchierare affabilmente tra di loro. Grazie per la cortese attenzione e cordiali saluti Carlo Alberto Marilli “LA MIA PRIMA VOLTA CON I CASSONETTI INTERRATI” Qualche tempo fa mi sono trovata a parlare con la mia collega delle novità che il Sindaco Renzi avrebbe messo in atto per migliorare la qualità della vita di noi cittadini fiorentini; il discorso è caduto sul progetto di eliminare i vecchi cassonetti e di sostituirli con altri “interrati”. Mi sono sentita orgogliosa di poter dire che nella mia zona ( quartiere 1 ) “godevo” già di questo privilegio da alcuni giorni, ma che purtroppo l’impatto che avevo vissuto il primo giorno in cui provai ad utilizzarli non fu proprio piacevole. Infatti rimasi un po’ di tempo ad osservare quell’oggetto misterioso aspettando che mi arrivasse qualche segnale che me ne illustrasse l’uso. Nulla! Giro intorno, osservo, leggo le scritte, ma niente mi aiutava a capire. Le scritte inneggiavano esclusivamente alla bellezza di lui medesimo e alla pulizia di Firenze (sigh!). Cercai un pedale, un pulsante che potesse farmi accedere alla “bocca” divoratrice del mio sacchetto di rifiuti indifferenziati. Su di me sento gli occhi dei passanti mandarmi segnali di pietà e commiserazione. Spingo, tiro, sollevo quello che immaginavo potesse essere l’orifizio. Non una scritta per gli ignari cittadini che per la prima volta si trovano davanti a quella specie di grigio Robot. Non so come, ma, con un guizzo che mi fece stupire di me stessa, capii che tirando verso di me, a mani nude, un bordo d’acciaio, si sarebbe

lettere

Ottobre 2011 aperta la bocca che avrebbe divorato i miei rifiuti. Contenta sì, di esserci riuscita, ma molto disgustata di aver dovuto toccare con i miei polpastrelli quella fessura che altri avevano già toccato, resa sporca e appiccicosa e riempita inevitabilmente di germi! “Ma perché – pensai io – hanno abolito quella meravigliosa cosa che era quel pedale che consentiva di gettare la spazzatura senza contaminarsi le mani?”. Mah!... Comunque il giorno dopo qualcuno con un briciolo di intelligenza in più di chi li ha scelti e commissionati ha stampato al computer e attaccato una striscia di carta con su scritto: “Tirare qui” ed una bella freccia. Mi sono sentita meno sola perché intuii che non ero stata l’unica a non capire... Dunque ne stavo parlando con la mia collega perché proprio quel giorno pioveva a dirotto e avevo vissuto un’altra bella avventura con il mio “Robot-mangiaspazzaturainterrato” ( che interrato non è; è solo più lontano dal mio portone ). Esco di casa tenendo nella mano destra l’ombrello, nella sinistra il sacchetto di rifiuti e... mi serviva assolutamente un’altra mano per aprire quell’aggeggio!!!!! Feci delle acrobazie indescrivibili. Presi il manico dell’ombrello tra i denti, poi con la destra aprii quel dannato pertugio e con la sinistra finalmente mi liberai dei miei scarti alimentari. La mia collega dopo avermi ascoltato mi disse: “Beh, potevi appoggiare a terra il sacchetto, poi aprire il cassonetto, e quindi infilare la spazzatura”. “Toh! - risposi - grazie di avermi dato questo suggerimento”. Sono stata proprio sciocca a non pensarci da sola. Mi sentii ancora una volta un po’ stupida e mi proposi di seguire il consiglio della amica-collega (soprattutto per salvaguardare i miei denti....). Il giorno successivo non pioveva più, ma, in occasione del rito quotidiano della liberazione dalla spazzatura, decisi di provare a seguire il prezioso consiglio datomi il giorno prima. Sorpresa delle sorprese, quando aprii il cassonetto con una mano, facendo finta di avere nell’altra un ombrello, e feci per raccogliere da terra il sacchetto dei rifiuti, mi accorsi che la “bocca” si era immediatamente richiusa... Già, infatti l’oggetto misterioso, oltre ad essere privo di pedale per la sua apertura, è dotato di una rigida molla che, dopo aver faticato un po’ a vincerne la resistenza, si richiude immediatamente!!!!!!!!!!! Insomma, quando piove bisogna lasciare a casa la spazzatura, sperando in un giorno di sole, e portare sempre con sé un fazzolettino detergente per evitare tetano e colera. Ma per Firenze pulita e bella si fa questo ed altro. Marcella Martinez “CENACOLO DI ANDREA DEL SARTO, MANCA LA SEGNALETICA” Buongiorno! Ho appena terminato di leggere l’articolo sulle bellezze nascoste del quartiere 2, dove si parlava anche del Cenacolo dell’Andrea Del Sarto, che è veramente così poco visitato. Però va anche detto che non c’è una segnaletica che lo indichi, tanto che spesso i turisti sono costretti a chiedere dove si trova perché è effettivamente in una strada secondaria e ci arriva solo chi veramente lo sa. Perché quindi non proporre a chi di dovere di mettere dei cartelli che lo segnalino? Un’altra cosa: questo museo rientra nella famosa “card”? Penso che sarebbe importante inserirlo se ancora non c’è! Grazie per l’attenzione, Maria Adele Bigagli ERBACCE E VIABILITÀ, PONTE A GREVE RECLAMA ATTENZIONE Spettabile redazione, sono una cittadina del quartiere 4 e vorrei portare, Vostro tramite, all’attenzione dei Sigg. amministratori del nostro Comune quanto segue: abito in Via Mariotto di Nardo (zona Ponte a Greve) in uno dei tre edifici costruiti ben 36 fa. Esistono di fianco dei suddetti edifici due piccole zone di proprietà del Comune che si trovano in completo abbandono.

Nello stesso punto c’è un incrocio di 3 strade (via del Roncolino, via Bugiardini e via del Ponte a Greve) anche questo non regolato dove si verificano spesso incidenti stradali. Inoltre per metà di via del Roncolino e tutta via del Ponte a Greve non esistono marciapiedi. La sopra descritta situazione è stata fatta presente alle autorità preposte molte volte, anche in un recente passato. Ci era stato promesso che avrebbero provveduto, creando due mini-parcheggi e una rotonda allo scopo di riqualificare la zona ed evitare quindi sia pericoli di incidenti stradali che pericoli derivanti da erbacce secche che potrebbero provocare incendi. Faccio presente che questa zona piena di erbacce non viene mai pulita, una volta al mese come le strade limitrofe, e quindi un ricettacolo di immondizia di ogni genere. Spero tanto, come tutti gli altri abitanti della zona, che questa lettera possa servire a risvegliare l’attenzione dei nostri Sigg. amministratori. Vi ringrazio a nome di tutta la comunità se vorrete pubblicarla sul Vostro giornale e porgo i miei cordiali saluti. Carla Calosi

“A1, NUOVO NOME PER FIRENZE CERTOSA: PERCHÈ?” Salve, volevo semplicemente segnalare il discutibile cambio di denominazione dell’uscita Firenze Certosa sulla A1, che è stata modificata in Firenze Impruneta. Quale è il senso di questo cambiamento? Non fa che ingenerare confusione. Con la conseguenza, tra le altre, di dover ristampare tutti i depliants informativi delle aziende turistiche e non del Chianti fiorentino che avevano preso Firenze Certosa come punto di riferimento e che ora devono cambiare gettando al vento i vecchi depliants e dovendo spendere per ristamparne dei nuovi. Dover correggere tutte le indicazioni date alle agenzie, tour operators, gruppi che visitano da Firenze le nostre fattorie, i castelli, le cantine, etc... Tanto lavoro in più con aggravio di spese (che di questi tempi si fanno sentire maggiormente); forse qualcuno di Impruneta voleva valorizzare il suo territorio a discapito di altri? Spero che non ci siano interessi privati in questo pasticcio. Grazie. Simone Giannozzi

invia la tua segnalazione alla nostra redazione redazione@ilreporter.it GIARDINI, AREE CANI E SPORCIZIA I giardini di Campo di Marte si stanno degradando sempre di più e nessuno, apparentemente, se ne occupa. Per quanto concerne le due aree per cani che si trovano di fronte al giornalaio, c’è innanzitutto la maleducazione di molti “cittadini” che non raccolgono gli escrementi del loro animale, poi ci sono le foglie che cadono dagli alberi che vengono lasciate lì a marcire insieme agli escrementi, al tutto si uniscono sacchetti e bottiglie di plastica, giornali, e altri oggetti che lì non dovrebbero trovarsi (accendini, pezzi di stoffa e quant’altro si può trovare in luoghi pubblici abbandonati). Questa mattina ho trovato nella parte più nascosta anche una cacca umana con tanto di kleenex! Faccio presente, nel caso non si fosse ancora capito, che questa parte dei giardini non viene pulita dagli operatori ecologici, vengono vuotati solo i cestini. Quando piove il luogo diventa un vero pantano e le numerose buche si riempiono di acqua. Per quello che concerne il resto del giardino, malgrado la pulizia giornaliera degli addetti, alla mattina presto si trova di tutto: bottiglie rotte, cartacce, etc. specialmente nei pressi dell’entrata delle palestre. Non ci si può lamentare solo dei ragazzini che uscendo o entrando dalle palestre buttano tutto a terra, ma anche dei ragazzotti più grandi che vengono ai giardini per dormire sulle panchine, gettare i petardi che terrorizzano i cani e, con grande divertimento, danneggiano le strutture esistenti. Anche nell’area dei bambini piccoli molte mamme non buttano nel cestino dei rifiuti i resti delle merendine, la carta o altro che i loro cari pargoli buttano a terra. Questo comporta che le mamme e le nonne civili che non insozzano i luoghi devono fare comunque un’attenzione strettissima e/o ripulire costantemente affinché i piccoli non portino alla bocca delle schifezze. Mi sono rivolta anche al Q2 per quanto concerne l’area cani affinché questa venga pulita almeno una volta la settimana, che le foglie vengano levate prima delle piogge autunnali chiedendo pure che ci sia un minimo controllo su questo bene pubblico che è frequentatissimo affinché sia preservato. Con le multe date si potrebbe pagare lo stipendio della persona addetta a far rispettare regole esistenti ed esposte ai giardini ma che non vengono assolutamente rispettate. Cordialmente, Maria Cristina Bonerandi e Marco Gamondi

Gentili Maria Cristina e Marco, torniamo a parlare, con la vostra lettera, di sporcizia e degrado nei luoghi pubblici, temi (comprensibilmente) molto cari ai nostri lettori, che spesso ci raccontano di situazioni di abbandono e trascuratezza proprio nei posti in cui, come i giardini, vorrebbero trascorrere qualche ora di relax e tranquillità. È (purtroppo) piuttosto evidente: tanti, troppi luoghi versano spesso in condizioni indegne di una città bella e civile come Firenze. Vero che servono controlli, vero che compito delle pubbliche amministrazioni dovrebbe essere quello, oltre che di realizzare aree verdi per i cittadini e per i loro amici a quattro zampe, di occuparsi della loro manutenzione, vero infine che è doveroso segnalare dove questo non avviene: detto tutto ciò, lo ripetiamo ancora una volta, sta anche a noi cittadini comportarci come persone degne di tal nome e rispettare, con la nostra condotta, gli spazi di tutti. Non basterebbero infatti tutti i controlli di questo mondo se i frequentatori di giardini & Co. continuassero a gettare – e a lasciare – di tutto per terra. Per quanto riguarda, nello specifico, l’area di Campo di Marte, ci auspichiamo che i problemi segnalati nella sua lettera vengano affrontati e risolti. Con più attenzione da parte di tutti, tanto delle istituzioni quanto dei cittadini. Matteo Francini


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