Il reporter-Figline-Ottobre 2011

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Il Giornale nel tuo Comune Ist. Fisioterapico Barbini Rieducazione Funzionale Traumatologia Sportiva Via Verdi, 10 Rignano sull’Arno - FI Tel. Periodico d’informazione locale. Anno V n.82 del 3 ottobre 2011. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10

rePortage figline

PRIMO PIANO

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OTTOBRE 2011

Quegli 80enni automuniti Andrea Muzzi*

U

la città di ancora ospedale, chi non tagli Vede Al Serristori Un bastone torna per amico lo spauracchio e tanti problemi. Brevedismissione: della viaggio in centro infermieri per capire dimezzati. cosai lavori Ma c’è dacontinuano cambiare PAG.15 PAG.4

incisa Ancora fermo il cantiere per il nuovo stadio, a Palazzolo. L’opera rischia di perdere i finanziamenti PAG.6

sPort

Caos treni, viaggio tra attese e disagi PAGG.2-3

Crisi, che succede a Firenze

amarcord Rignano

di Carpini - Donnici

B

la partita dello stadio Tramontata la Cittadella viola, ecco la nuova idea: l’impianto alla Mercafir. Con negozi, uffici e ristoranti PAG.26

Nuoto Ranfagni vola in acqua e centra un risultato inatteso. Ai Mondiali grande prova del valdarnese PAG.31

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asta sfogliare qualsiasi giornale o sintonizzarsi su un tg per imbattersi in una serie di termini sconosciuti o quasi, ma comunque dal suono sinistro. Btp, bot, bund, spread, default e chi più ne ha più ne metta. Parliamo di economia e mercati azionari, questo è chiaro più o meno a tutti. Ma cosa significano queste parole? C’è davvero da averne paura? E soprattutto, come può incidere questo universo “misterioso” sulla vita quotidiana dei cittadini e sulle loro

tasche? Per capirne qualcosa di più Il Reporter ha chiesto lumi a un esperto del settore, il preside della facoltà di Economia dell’Università di Firenze Francesco Giunta. Che non nasconde che quelli che ci aspettano non saranno tempi facili. Così come non facili sono i tempi per il lavoro. Tra precariato e contratti sempre più brevi, la situazione non è affatto rosea. E allora si cerca di capire come uscirne. Prima che sia PAGG.8-9 troppo tardi.

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C’erano una volta Otto mesi alle elezioni ed è già caccia ai per il del dopo-Benedetti. lecandidati cabine telefono Ecco i nomi in lizza

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Stop a nuove costruzioni, sì al riuso

PAG.7 PAG.14

n pregiudicato è stato fermato mentre guidava una macchina rubata con una gamba sola e una stampella! Ormai si guida l’auto in condizioni sempre più precarie. Una volta ci si ubriacava alle feste, oggi molti bevono solo in macchina. Tant’è che la Fiat, per soddisfare le esigenze di mercato, farà uscire due nuovi modelli: la Fiat Chianti e la Fiat Brunello di Montalcino. Poi ci sono quelli che trasformano la macchina in un ufficio: telefonano, scrivono. Un mio amico addirittura in macchina ha montato un centralino, se lo chiami e la linea è occupata ti risponde direttamente la segreteria dal bagagliaio! Le donne, invece, usano l’auto come fosse un centro estetico: si truccano, si pettinano. Mia moglie ha sostituito la lucina dell’interno auto con una lampada alogena. Così quando guida si fa pure le lampade! Infatti io, che ho la pelle chiara, quando la mattina accompagno i figli a scuola devo mettermi sempre la crema protettiva! Ma io penso che la razza più pericolosa di automobilista sia il vecchino. L’ottantenne automunito che guida d’estate nelle ore più calde è un’arma di distruzione di massa. Volete risolvere la situazione nella striscia di Gaza? Mandate laggiù sei vecchini con la Panda! Tutto quello che gli si parerà davanti lo raderanno al suolo! I vecchini potrebbero risolvere anche il problema della criminalità. Falli girare con la macchina per Scampia, vedrai dopo qualche giorno quanti camorristi in meno ci saranno! Ai vecchini non andrebbe data la patente, per loro è più giusto il porto d’armi! *Comico

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Ottobre 2011

il giornale nel tuo comune

l’inchiesta. Rivoluzione in corso sui binari

Treni, un passeggero su cinque lasciato a piedi La scure si è abbattuta sui trasporti valdarnesi colpendo un quinto degli utenti. Ma c’è anche qualche buona nuova Francesca Puliti

T

redici treni tagliati, 22 rimodulati, a cui si aggiungono altri due intercity scomparsi nel nulla dopo l’incendio che ha colpito la stazione Roma Tiburtina. Quello compreso tra Arezzo e Firenze, non è più un mondo per pendolari. La sforbiciata, anche se in Regione si è parlato di riorganizzazione del servizio, è arrivata alla vigilia della riapertura delle scuole, con conseguenze facilmente prevedibili: lavoratori e studenti disorientati dai nuovi orari, costretti a lunghe attese o a treni stracolmi. Ma mentre il Comitato dei Pendolari valdarnesi si infuria, qualche buona notizia arriva. Nessuna speranza di riacquistare i treni perduti, nonostante i numerosi appelli, qualche possibilità in più di potenziare il servizio così com’è rimasto. Innanzitutto entro

la fine del 2011 dovrebbero arrivare tre treni Vivalto, quelli a due piani, per compensare con la maggiore capienza la riduzione dei convogli. Lo ha assicurato l’assessore regionale ai Trasporti Luca Ceccobao. L’acquisto dei 3 treni destinati alla Firenze-Arezzo, infatti, rientra nel piano di investimenti legato al contratto di servizio con Trenitalia, che prevede l’arrivo in Toscana di 27 treni doppio piano. Inoltre l’assessore ha chiamato in causa direttamente il ministro Matteoli per avere notizie dei due intercity scomparsi sulla linea Firenze-Roma. Qualche altro beneficio potrebbe arrivare dal piano integrato per la mobilità, che dovrebbe facilitare l’uso intermodale dei vari mezzi pubblici a disposizione, anche se ci sarà da aspettare. E i pendolari di attese ne hanno già abbastanza.

FIGLINE. Partiti i lavori di risanamento acustico

INCISA. I problemi non riguardano solo le soppressioni

L’unico taglio gradito: Tra porte bloccate quello al rumore e carrozze stracolme D

opo pochi giorni dalla cancellazione, se ne chiede il ripristino. La questione dei 14 treni della Arezzo–Firenze, linea lenta, che interessano in modo particolare il Valdarno, tiene banco in questo autunno, l’ennesimo “caldo” per i pendolari figlinesi. Intesi per tali quelli che il treno lo prendono alla stazione di Figline, e che poi provengono da almeno altri due comuni del Valdarno Fiorentino, e cioè Incisa e Reggello. Sono lavoratori e studenti, fortemente penalizzati dalla decisione dei tagli, messa in atto a metà settembre. “Dei 35 treni colpiti, di cui 13 tagliati, dalla Regione - ha affermato Maurizio Da Re, portavoce del Comitato pendolari del Valdarno - si ripristino quei 14 treni, di cui 7 tagliati, della fascia oraria fra le 13 e le 17.30, in partenza da Firenze e da Arezzo per il Valdarno, così da recuperare quei treni che, sebbene non fossero in orario di punta, erano comunque utilizzati da molti studenti e lavoratori per il loro rientro nel Valdarno, in particolare nelle stazioni di Figline, Incisa, Rignano, S.Ellero-Reggello e Pontassieve”. La richiesta è stata presentata ufficialmente da Da Re nel corso di una audizione presso la Commissione Trasporti del Consiglio provinciale. Nel corso della stessa audizione Da Re ha anche polemizzato con la

Regione, rea non aver previsto consultazioni con i rappresentanti dei pendolari sulla questione dei tagli e della riorganizzazione dei treni. Parole al vetriolo anche per i sindaci del Valdarno. “Se da mesi erano già stati informati dei tagli della Regione perché non si sono confrontati con i concittadini pendolari?”, chiede adesso il Comitato. Intanto, per la stazione di Figline, c’è invece una notizia positiva: sono iniziati i lavori di abbattimento del rumore nell’area ferroviaria. Si tratta di un’opera di risanamento acustico per la quale Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) si è impegnata economicamente per 7 milioni e 720 mila euro, divisi in due fasi, per l’installazione di pannelli fonoassorbenti. Già dal 2004 un protocollo d’intesa Regione-Ferrovie sanciva che Rfi si dovesse occupare, a sue spese e cura, di tutti i lavori previsti per il contenimento della rumorosità. Gli interventi a Figline sono risultati fra i primi nella scala delle priorità. “Per l’amministrazione comunale e i suoi uffici - si legge in una nota del Comune - si tratta di una grande vittoria che avrà ricadute benefiche, in termini di abbattimento del rumore, su tutti quei cittadini che abitano o che svolgono attività lungo la rete ferroviaria e anche in altre /P.T. zone più decentrate della città”. Il Reporter del Valdarno F.no raggiunge 18.509 famiglie nei Comuni di Figline, Incisa, Reggello, Rignano.

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il reporter è un periodico di 10 edizioni che mensilmente viene distribuito da in 216.486 copie

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Direzione ed amministrazione: via Kassel 17- 50126 Firenze tel. 848.80.88.68

È

stato il tormentone negativo di fine estate: tv, giornali locali e regionali davano la notizia che ha sconvolto – e non esageriamo nei termini - tantissimi pendolari. Da quando sono partiti i tagli ai treni dei pendolari della linea lenta Firenze-Arezzo e del Valdarno, con 13 treni cancellati definitivamente e altri 22 ‘rimodulati’, la situazione tra gli interessati è degenerata. Il portavoce del Comitato pendolari Valdarno direttissima, Maurizio Da Re, aveva previsto il peggio. “Con questi tagli e accorpamenti – aveva detto a suo tempo - saranno penalizzati soprattutto i pendolari delle stazioni di Figline, Incisa, Rignano, S.Ellero-Reggello e Pontassieve, dove si risentirà di più della riduzione, non tanto negli orari di poca affluenza della mattina, fra le ore 9 e le 14, ma del primo pomeriggio, fino alle 17”. La Regione non ha toccato i treni lenti delle ore di punta nelle cosiddette ‘fasce pendolari’, cioè fra le ore 6-9 e le 17-19 (tranne 3 casi). Risultato? Chi prende il treno per andare a scuola o a lavoro è stato costretto a modificare forzatamente tempi e abitudini. Ma i cambiamenti nella tabella degli orari non sono gli unici elementi di disagio. Elena, di Incisa, era sul treno arrivato alla stazione di Santa Maria Novella

a Firenze con le porte di due carrozze del convoglio bloccate. Per aprirle è intervenuta la polizia ferroviaria, che ha ‘liberato’ oltre a lei alcune decine di passeggeri. Secondo quanto ricostruito finora dalla Polfer i passeggeri delle due carrozze “incriminate” sarebbero saliti alla stazione di Figline, non accorgendosi di alcuni cartelli – forse visibili solo da un lato - che le indicavano come “fuori servizio”. Quando poi il treno si è fermato a Campo di Marte, a Firenze, il macchinista non ha aperto le portiere delle due carrozze ‘fuori servizio’ e il convoglio ha proseguito la marcia. Parecchi pendolari hanno cominciato a protestare. Un’altra incisana, Silvia trova invece difficoltà nel ritorno da lavoro e si sfoga. “Chi come me lavora in centro e finisce il turno alle 15, neanche correndo può prendere il treno delle 15.22 che prima era alle 15.33. Quindi bisogna aspettare il diretto delle 16.13. Quando faccio il turno serale sono fortunata perché esco alle 19.50 e quindi ce la faccio a prendere il diretto delle 20.13”. E non solo i treni sono a rischio: a causa dei tagli della manovra finanziaria, anche altri mezzi di trasporto essenziali quali gli autobus potrebbero /S.D.R. subire “rimodulazioni”.

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FIGLINE • INCISA • REGGELLO • RIGNANO

RIGNANO. Per la prima volta, dopo anni, si riducono le possibilità per andare e tornare dal capoluogo

Indietro tutta, Firenze ora si allontana Duro colpo per i viaggiatori più assidui: eliminato il 50 per cento dei convogli diretti a Santa Maria Novella, rimodulati gli orari degli altri. Ma i tifosi “sorridono”: andare allo stadio diventa più comodo

I

l 12 settembre 2011 resterà a lungo una data cruciale per i pendolari della linea ferroviaria Firenze–Arezzo. Rappresenta, infatti, il giorno in cui si è tornati al passato. Un balzo indietro in quanto, per la prima volta, i convogli da/per Firenze sono diminuiti. Un duro colpo per tutti i viaggiatori, in particolar modo per quelli che partono da Rignano, una delle tre stazioni (assieme a Sant’Ellero e Incisa) che, a dispetto di Pontassieve

e Figline, si trovano sul vecchio tracciato (la cosiddetta ‘linea lenta’) dove non si ha né il supporto della linea per Borgo San Lorenzo né quello dei “regionali veloci” che fanno la prima fermata valdarnese in quel di Figline. Un taglio che tocca il 50% dei convogli attestati a Firenze Santa Maria Novella, mentre quelli per Rifredi sono rimasti invariati: un passaggio comunque da 3 a 2 treni ogni ora. “E’ vero che l’offerta attuale è migliore

di quella precedente al Memorario come dice l’assessore Ceccobao – afferma una pendolare, ‘da oltre 30 anni’, in attesa del treno – ma di sicuro è anche un fallimento: così l’idea di metropolitana di superficie è meno efficace e la gente tornerà ad usare l’auto”. Torniamo ai convogli soppressi. “In totale sono 35 i treni colpiti dalla riorganizzazione della Regione”, spiega il portavoce del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima, Maurizio Da Re. “Questi tagli e accorpamenti colpiscono prevalentemente chi si muove nella fascia 14-17 e subito dopo le 19, quando sono molti a rientrare da Firenze. Adesso questi pendolari - continua Da Re - non solo devono controllare meglio i nuovi orari, ma saranno costretti a modificare forzatamente i loro tempi e abitudini”. Da Rignano nello specifico i treni per Firenze Smn ora partono, nelle nuove fasce, al minuto 00 mentre il rientro

dal capoluogo è al minuto 22 (prima era a 08 e 33, ndr). Intanto arrivano anche le prime segnalazioni contro due treni che nascono da Campo di Marte. “I regionali 6727 (10.50) e 23513 (12.51) dovrebbero partire da Rifredi come gli altri in quella fascia”, dice una studentessa universitaria. “Adesso che ci sono solo due treni ogni ora diventano ancora più importanti – continua - specie per chi riesce già a liberarsi in mattinata dagli impegni”. Tra tante note negative un piccolo sorriso per i tifosi viola: la riorganizzazione dei giorni festivi permette finalmente di tornare a vedere la Fiorentina la domenica pomeriggio grazie all’anticipo del treno delle 14 e la partenza di un nuovo convoglio alle 17. “Un po’ troppo poco rispetto ai disagi durante la settimana”, replica convinto un giovane tifoso. Firenze, dopo tanti anni, torna ad /A.Tr. essere più lontana.

REGGELLO. Disagi maggiori per i residenti delle frazioni. Allarme rientrato, invece, per chi si sposta su gomma

Pendolari all’attacco: “Ridateci 14 corse” T

ra i circa 4.500 pendolari del Valdarno fiorentino i più colpiti dalla rivoluzione in corso sui binari della vallata potrebbero essere proprio i reggellesi. Perché si fa presto a dire Reggello, ma in un territorio comunale così vasto e non servito direttamente da una stazione ci sono tanti modi di prendere il treno. Figline resta l’unica soluzione per la ‘direttissima’, ma chi usa invece la linea lenta sceglie più facilmente la stazione più vicina a casa propria, che può essere tanto quella di Rignano quanto quelle di Incisa, Sant’Ellero e – in misura minore – Pontassieve. La seconda domenica del mese scorso è stata l’ultima giornata prima dell’entrata in vigore del nuovo orario. Data scelta in modo nemmeno troppo felice e fin troppo facile

da ribattezzare ironicamente “l’11 settembre dei pendolari”: 13 treni cancellati e 22 “rimodulati”, secondo il termine scelto per addolcire la notizia di ciò che resta dopo vari accorpamenti tra i 35 treni prima in funzione. Il tutto sulla linea lenta. È chiaro che i reggellesi non abbiano esultato. Le fasce pendolari, quelle tra le 6 e le 9 del mattino e tra le 17 e le 19, vengono toccate appena (soltanto tre accorpamenti) ma nel primo pomeriggio (dalle 13 alle 17) e dopo le 19 i tagli si faranno sentire sui molti studenti e sui lavoratori abituati a rientrare da Firenze in orario pomeridiano o serale. Una scelta andava fatta visti i 160 milioni tagliati dalla finanziaria al trasporto pubblico toscano, si è difeso l’assessore regionale ai trasporti Luca Ceccobao. E,

Le ore di punta non sono state toccate, ma molti studenti e lavoratori abituati a rientrare nel primo pomeriggio o la sera dovranno rivedere pesantemente le proprie abitudini dovendo scegliere, era giusto intervenire lontano dalle ore di punta. Ma lo si è fatto con mano troppo pesante e senza informare per tempo gli utenti sui cambiamenti in atto (i primi e sommari annunci sono

del 2 settembre scorso). Questo è bastato a mettere sul piede di guerra i pendolari che dopo appena una settimana di nuovo regime hanno chiesto indietro almeno 14 dei treni tagliati. Anche perché alla riduzione del servizio non è corrisposto un seppur minimo miglioramento dello stesso e a settembre, con la ripresa delle lezioni universitarie, sono tornati anche i cronici problemi di sovraffollamento e ritardo. Allarme rientrato – almeno pare – per quanto riguarda il trasporto su gomma, l’altra faccia del pendolarismo reggellese. Anche qui i tagli alle regioni avevano costretto ad una modesta riduzione del servizio nel periodo estivo, ma con la riapertura delle scuole tutto è tornato ai livelli dello /A.T. scorso anno.


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il giornale nel tuo comune

FIGLINE. L’ombra dei tagli torna ad allungarsi sul Serristori. Proprio mentre si sta allargando

Infermieri dimezzati, ospedale a rischio? Via metà del personale dal reparto di terapia sub-intensiva. Nocentini: “Così si riduce la sicurezza di pazienti e lavoratori” Paola Tozzi

E la prima “grillina” si dimette

“L

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messa di nuovo in discussione la piena funzionalità dell’Ospedale Serristori di Figline. Nel momento in cui i cantieri per l’ampliamento delle sale operatorie e della Radiologia sono in fase avanzata, arriva una nuova “mazzata” da parte della Asl 10. Si tratta di voci, che avvalorerebbero l’intenzione di diminuire in maniera drastica il personale infermieristico del reparto di terapia sub-intensiva del nosocomio, passando da due operatori ad uno solo nel turno di notte. Un dimezzamento, in pratica. Un’ipotesi che, se applicata, secondo una nota del Comune di Figline ridurrebbe “la sicurezza sia per i pazienti che per gli stessi operatori sanitari e, di fatto, va nella direzione di una progressiva riduzione degli interventi chirurgici, limitando le potenzialità delle nuove sale operatorie, i cui lavori sono in avanzata fase di esecuzione”. Ricordiamo che per questi lavori Regione Toscana ed Asl 10 hanno finanziato un importo complessivo di 5 milioni e 800mila euro, che serviranno per la dotazione di apparecchiature di ultima generazione, capaci di esami diagnostici approfonditi. I lavori procedevano in maniera regolare e, periodicamente, soddisfazione veniva espressa dai responsabili dell’amministrazione comunale per come stavano andando le cose e per la futura auspicabile maggior valorizzazione del Serristori. In prossimità delle recenti elezioni amministrative, per la verità, era circolato un documento interno della Asl, firmato dal Dott. Tulli, direttore del Dipartimento di Anestesia, che era uno sorta di percorso “a tappe” che avrebbe portato alla chiusura finale del Pronto Soccorso. Da parte dell’opposizione in consiglio, Pdl e

POLITICA. Ilaria Bozzuffi lascia il Consiglio

il chiostro dell’ospedale

Serristori

Intanto procede a pieno ritmo l’intervento alle sale operatorie “Salvare il Serristori” in primis, che avevano “scoperto” il documento, si erano levate voci molto polemiche e allarmate. Ma il responsabile della sanità in Comune, Carlo Artini, e lo stesso sindaco Nocentini, avevano “ricordato” alla direzione dell’Asl gli accordi previsti dal Piano sanitario regionale, nel quale si parla di un “ospedale per acuti con un Pronto Soccorso aperto 24 ore su 24” e le polemiche erano rientrate. Adesso ci risiamo. “Ci

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Ilaria Bozzuffi

dei vari partiti e giù fino ai privati cittadini, che hanno affollato di post i blog e i siti del Comune. Adesso Ilaria Bozzuffi invita tutti ad “andare oltre”. Un invito che rivolge per prima cosa, proprio ai cittadini-elettori. “Di ciò che è successo – afferma – ognuno si farà la propria idea; quello che conta adesso è continuare i progetti per i quali la cittadinanza aveva manifestato la propria fiducia; il Movimento continuerà ad essere rappresentato in Consiglio (da Andrea Frallicciardi, che ha inaugurato il suo mandato il 29 settembre, ndr) da altre persone, alle quali auguro si-

Il congedo a settembre. Poi polemiche a cascata curamente di fare un buon lavoro sul territorio”. Dal canto suo, Bozzuffi ipotizza, dopo l’uscita dal 5 Stelle, un futuro impegno pubblico: “Mi sono state proposte delle cose ed io /P.T. ci sto pensando”.

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siamo prontamente attivati con il Direttore sanitario Tosi – hanno affermato Nocentini e Artini - per contestare la decisione del Dott. Tulli di ridurre il personale infermieristico della subintensiva a partire dal primo di ottobre. In previsione di un aumento delle attività chirurgiche e di day-surgery, infatti, non è accettabile che si possa depotenziare il reparto di sub-intensiva danneggiando così anche l’attività del Pronto Soccorso. L’amministrazione non è disponibile ad avallare la minima variazione di personale che possa danneggiare l’operatività del Serristori”. Nella seduta del Consiglio comunale dello scorso 29 settembre, inoltre, è stato discusso un ordine del giorno congiunto, presentato dall’ufficio della Presidenza, su questa vicenda.

a gente dovrebbe imparare a cambiare prima se stessa, prima di pretendere un cambiamento dalla politica; dovrebbe impegnarsi e partecipare. E i Movimenti, come il ‘5 Stelle’, sono una buona occasione per proporsi e proporre”. A mente fredda Ilaria Bozzuffi, ex rappresentante del Movimento suddetto nel Consiglio comunale figlinese – dove era stata eletta con un ottimo risultato personale, circa 600 preferenze – è intenzionata a smorzare la coda infinita di polemiche e accuse che hanno accompagnato le sue dismissioni. Dimissioni che avevano preso forma ufficiale il 5 settembre scorso, come atto finale di una inaspettata sequela di accuse e controaccuse fra la Bozzuffi e i rappresentati del movimento figlinese. I quali, da un certo momento in poi, avevano iniziato a rimproverarla di non rispettare le linee di intervento concordate insieme, per posizionarsi - sempre secondo i componenti del movimento - su una linea “condiscendente” verso la maggioranza. La diatriba si era concentrata in particolare su una discussione riguardante la discarica delle Borra, uno dei cavalli di battaglia del 5 Stelle a Figline. E in particolare sulla risposta data dal sindaco in merito, di fronte alla quale la Bozzuffi si sarebbe dichiarata “insoddisfatta, ma va bene lo stesso”. Una replica in netto contrasto con la linea concordata dal Movimento. Verbali alla mano, la Bozzuffi ha rimandato le accuse al mittente, affermando di aver ricevuto pesanti pressioni affinché si dimettesse. Poi la lettera di dimissioni. Su questa storia si sono innestate una serie di prese di posizione e commenti, da parte del sindaco e di tutto il Consiglio, dei rappresentanti

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FIGLINE • INCISA • REGGELLO • RIGNANO

RIGNANO. Al via la stesura del piano strutturale, che disegnerà il futuro del territorio

Volumi zero anche noi. Stop alle gru Sulla scia del sindaco di Firenze, anche il suo paese natio mette un freno alle nuove costruzioni. E decide di privilegiare verde e recupero. Il dibattito è aperto Francesca Puliti

S

top al consumo di suolo, sì al recupero dell’esistente. Sarà un piano strutturale a volumi zero (o quasi) quello di Rignano sull’Arno, il cui iter è appena cominciato, ma si preannuncia breve e asciutto. Senza per questo trascurare l’aspetto della partecipazione cittadina. Gli incontri pubblici di presentazione (e raccolta di suggerimenti, informazioni, spunti) sono già cominciati, nei circoli del capoluogo e delle frazioni, e dureranno almeno fino alla fine del mese. L’obiettivo, spiega il sindaco Gianna Magherini, è quello di “coinvolgere quanto più possibile i cittadini nella stesura del piano”. Che, in ogni caso, avrà tempi contingentati: entro la fine dell’anno dovrebbe esserne data una prima lettura in consiglio comunale, in modo da adottarlo prima della scadenza elettorale. Poi ci sarà tempo per le osservazioni, fino all’approvazione finale, che arriverà di conseguenza durante la prossima legislatura. Le linee di massima comunque

ci sono già e sono state riassunte in una decina di punti dall’assessore all’urbanistica Angelo Raffaele Tursi. Al primo posto la vivibilità di Rignano, concepito come raccordo strutturale e funzionale tra Firenze, il Valdarno e la Valdisieve. Poi la lotta “agli effetti paralizzanti e parassitari delle diverse forme di rendita. Il privato - spiega l’assessore Tursi - deve mettere in gioco la sua capacità imprenditoriale, valutando ed assumendosi il rischio di impresa per legittimare il proprio ruolo di partner della pubblica amministrazione”. Non poteva mancare, nella terra natale del sindaco di Firenze Matteo Renzi, che ha lanciato questa formula, un riferimento ai volumi zero. “L’intenzione è quella di mettere un freno alle nuove costruzioni – chiarisce il sindaco – privilegiando il riuso e la bonifica degli immobili già esistenti e delle aree già edificate. La volontà politica è quella di tenere insieme sviluppo e paesaggio”. Un posto di rilievo nel nuovo piano spetterà poi

una veduta di

Rignano

al verde pubblico, nell’ottica di dotare anche le frazioni minori di aree attrezzate e ripensare i “polmoni” del capoluogo. E ci sarà anche la famosa circonvallazione, opera fondamentale, ma che si trascina da decine d’anni, principalmente a causa della mancanza di fondi. Negli

ultimi tempi qualche sviluppo positivo c’è stato e la situazione sembra finalmente sbloccata. Il piano strutturale dovrebbe dunque prevedere anche una rete viaria ad essa collegata, studiata per alleggerire il traffico cittadino. In attesa di sapere se sarà la volta buona.

MUSICA & solidarietà. Boom di presenze alla serata con il gruppo. E l’associazione A.Se.Ba. ci guadagna

Superincasso per il concerto dei Nomadi. In beneficenza Q

i

uasi sei mesi per l’organizzazione, un centinaio di volontari per gestirla, circa 30 le aziende locali coinvolte nella sponsorizzazione dell’evento e alla fine oltre 2mila biglietti staccati e un incasso più elevato di ogni aspettativa. Stiamo parlando del concerto dei Nomadi, che si è tenuto a Rignano lo scorso 29 luglio, grazie all’impegno della sezione locale dell’Arci e al coinvolgimento di un intero paese. Grazie ai numerosi spettatori la serata ha fruttato 2.500 euro di ricavi (una volta detratte le spese), che sono stati donati all’associazione Onlus A.Se.Ba., che si occupa di assistenza ai disabili. “Eravamo a fine 2010 – raccontano i soci - quando decidemmo di organizzare un evento musicale che potesse essere di richiamo per l’intera area a sud di Firenze. La scelta cadde quindi sui Nomadi, un gruppo

Nomadi

che offriva una garanzia di successo”. Ma fin dall’inizio l’impresa risultò assai impegnativa, tanto dal punto di vista logistico che finanziario, tant’è che i soci Arci cominciarono a bussare alla porta di diverse organizzazioni in grado di fornire un contributo. Fondamentale per la riuscita dell’evento è stata la disponibilità dell’U.S.D. Rignanese a concedere l’uso del campo sportivo e a collaborare inoltre alla prevendita dei biglietti. A garantire il servizio d’ordine, invece, ci hanno pensato i carabinieri, compresi i carabinieri in congedo. “Un ringraziamento particolare va anche all’associazione V.A.B. – continua l’Arci – e alla locale sezione della C.R.I.”. E l’A.Se.Ba ringrazia: i soldi ricevuti contribuiranno all’acquisto di un pulmino per il trasporto /F.P. dei disabili.

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INCISA. Tutto fermo a Palazzolo dopo il sequestro del cantiere avvenuto lo scorso agosto

Nuovo stadio, i sigilli restano. Per ora Calcinacci e detriti sepolti sotto terra, anziché smaltiti

Paola Tozzi

regolarmente: alcuni dei responsabili dell’impresa edile

A

Palazzolo è ancora tutto fermo e i meccanismi della burocrazia rischiano di far “perdere” al progetto del nuovo stadio persino i contributi percepiti dal Comune di Incisa per la realizzazione dei lavori. Da quando, in piena estate, la “tegola” del sequestro si è abbattuta sui lavori, al nuovo stadio non si sono fatti significativi passi in direzione di uno sblocco della situazione.

sono finiti sul registro degli indagati. L’opera rischia così di perdere i contributi ricevuti da Comune e Regione

rifiuti Differenziata boom

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Ottobre 2011

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issione compiuta, o almeno in gran parte poiché in questi casi niente è mai abbastanza. Volano a Incisa i dati sulla raccolta differenziata: è stata infatti superata la soglia del 65% stabilita dalla normativa per dicembre 2012. Dal 48% del mese di maggio 2011 la percentuale di raccolta differenziata è salita ad oltre il 69% alla fine di giugno, quindi sopra la soglia del 65% stabilita dalla normativa per la fine dell’anno prossimo. L’adozione del nuovo sistema di conferimento con calotta e chiavetta elettronica (e-Gate) per i rifiuti non differenziati segna un risultato molto positivo, a solo un mese dalla partenza del progetto, e anche le indagini merceologiche hanno evidenziato una buona qualità di conferimento per i rifiuti. Durante il 2012, inoltre, non ci saranno le spese aggiuntive avute nel primo anno di avvio del progetto. Il successo, tiene a precisare l’assessore Mazzotta, appartiene a tutti i cittadini di Incisa che hanno ben capito l’importanza della sfida, rispondendo in massa e positivamente alla sollecitazione. Impossibile abbassare la guardia, i controlli sono e saranno ferratissimi. Le percentuali di impurità nelle tipologie di conferimenti evidenziano, infatti, che gli utenti di Incisa hanno ben compreso che cosa buttare nel raccoglitore della carta e cartone e in quello dell’organico (i rifiuti conferiti in maniera errata in questo caso sono pari al 7,61%). Difficoltà sono invece evidenti nel conferimento del multimateriale leggero (plastica, lattine, acciaio, tetrapak). Con l’avvio del sistema con calotta e chiavetta elettronica è partita anche la raccolta differenziata del vetro separato dal multimateriale, in risposta alle nuove linee previste dalla Regione. Per incentivare il corretto smaltimento Aer Spa e l’amministrazione hanno predisposto una campagna informativa /S.D.R. ad hoc.

Nonostante la “fiducia nella magistratura” e “l’augurio di un veloce accertamento dei fatti reali” espresse a suo tempo dal sindaco Giovannoni, e nonostante l’amministrazione comunale sia esente da qualsiasi responsabilità sia politica che tecnica sulla vicenda, il completamento del progetto – uno dei punti fondamentali del programma elettorale – è ancora lontano. I sigilli, ricordiamo, furono apposti al cantiere a seguito dell’accertamento da parte della magistratura di pesanti irregolarità nello svolgimento dei lavori: la ditta costruttrice, a quanto sembra, avrebbe scaricato calcinacci e detriti edili sotto il manto del costruendo stadio, invece di smaltirli a norma di legge. Da qui le ipotesi di reato e l’iscrizione nel registro degli indagati di alcuni dei responsabili dell’impresa edile. L’area del cantiere, di fatto, non è interdetta ai tecnici comunali, i quali possono entrarvi per effettuare interventi, previo permesso della magistratura. “Stiamo predisponendo – spiega l’assessore ai lavori pubblici Gianfranco Mazzotta – una verifica delle cose da fare ancora, prima fra tutte l’eventuale necessità di sagomare le scarpate per portare il tutto al progetto della piana. Dopo questa verifica, e l’eventuale sistemazione all’interno del cantiere, si chiuderà il progetto definitivo. Ricordo che per i lavori allo stadio il finanziamento era pronto (270mila euro dalla vendita delle scuole, 80mila da contributo regionale per la realizzazione di nuovi impianti sportivi). In una piccola parte (meno di 20mila euro) era stato già speso per realizzare piccole opere di contenimento nell’area dove dovranno sorgere gli spogliatoi, quando è giunta, ad agosto, la notizia del blocco del cantiere. L’opera è tanto più importante perché solo dopo aver realizzato il campo sportivo a Palazzolo sarà possibile dismettere quello di via Olimpia realizzandone uno più piccolo e liberando l’area dove dovrebbe nascere la ‘piazza’ di Incisa”. E proprio a Incisa adesso i comuni cittadini si chiedono: “perché non sanzionare la ditta responsabile di irregolarità e mantenere aperto il cantiere?”. Oltretutto, sembra che l’accusa si riferisca a circa 200 chili di materiale irregolare su un riporto di 30mila metri cubi; è giusto porre sotto sequestro una intera area? Per adesso, comunque, sembra che “l’opzione dissequestro” da parte della magistratura sia ancora lontana.

350mila euro i finanziamenti complessivi già stanziati


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FIGLINE • INCISA • REGGELLO • RIGNANO

REGGELLO. Otto mesi alle urne: si rincorrono i nomi dei possibili aspiranti alla fascia tricolore

Elezioni in vista, è già toto-candidato Reduce da due mandati, il sindaco uscente Sergio Benedetti non potrà ripresentarsi. Tra i più quotati alla successione il braccio destro Cristiano Benucci, ma anche l’assessore alla cultura Maria Pia Babini. A destra si scalda Pasquini, mentre i grillini ci riprovano

il municipio di

Reggello

focus

Andrea Tani

S

e in questi giorni capita di pensare alla primavera, di solito è perché si è già stufi delle uggiose giornate autunnali. A Reggello c’è però un motivo in più per farlo: alla fine del prossimo maggio scade il mandato dell’attuale giunta e prima di allora si dovrà eleggere il nuovo sindaco. Si avvicinano insomma le elezioni amministrative ed è già toto-candidati. Come sempre accade, i nomi spuntano come funghi – tanto per restare in tema autunnale, stavolta – e ciò che viene detto oggi rischia di essere contraddetto domani. C’è una sola certezza, almeno per quanto riguarda l’attuale maggioranza: il sindaco uscente Sergio Benedetti è alla fine del suo secondo incarico e per forza di legge non sarà lui l’uomo di punta del Pd. Non per questo i suoi assessori sono tagliati fuori dal discorso. L’attuale vicesindaco Cristiano Benucci ha le sue chance, così come l’assessore alla cultura Maria Pia Babini. Guardando al di fuori dell’attuale giunta, i “rumours” danno qualche credito a Paolo Rosseti, capogruppo del Pd in consiglio comunale, e a Piero Giunti, personaggio molto noto nella zona la cui eventuale candidatura passerebbe però dalla disponibilità a lasciare in anticipo l’incarico di consigliere provinciale. Nel centrodestra, al momento, sembra difficile ipotizzare un nome diverso da quello di Antonio Pasquini, leader del Pdl reggellese, anche se il partito si sta già attrezzando per una serie di incontri pubblici dai quali potrebbe uscire il nuovo candidato. Non saranno primarie, ma i cittadini potrebbero comunque giocare d’anticipo, in questo caso. Incerta la situazione a sinistra dove non è chiaro se si uniranno le forze o se i verdi di Carlo Bastiani e i comunisti di Carlo Fei continueranno ognuno sulla propria strada. Una new entry sicura dovrebbe invece essere quella del Movimento 5 stelle. Il candidato non c’è ancora, ma i grillini sono al lavoro da quasi un anno per ripetere sulla piazza reggellese il buon risultato ottenuto in primavera a Figline, che ha portato all’ingresso in consiglio comunale dalla porta principale.

Oscar green all’azienda agricola La Farra

Un maneggio per non vedenti

P

er fortuna capita che anche le belle storie facciano notizia. E quella dell’azienda agricola La Farra di San Clemente è senza dubbio una di queste. Qui la giovane titolare Laura Pallavicini ha ideato il progetto ‘Centauro’, un percorso di ippoterapia unico nel suo genere perché rivolto ai non vedenti. “Andare a cavallo non è come guidare una macchina – spiega –. Non c’è nulla di meccanico, è il corpo che deve ‘sentire’ il cavallo. Il progetto nasce proprio dalla convinzione che anche un non vedente possa stabilire lo stesso legame e diventare completamente autonomo in questa attività”. Tutto ha inizio un anno fa a Firenze. Laura è lì con altri della Fitetrec per ‘Mescoliamoci’, la giornata nazionale dello sport paralimpico. Un gruppo di ragazzi non vedenti, incuriositi, si avvicina ai cavalli con grande timore. “Piano piano hanno provato a toccarli, poi ad accarezzarli senza più averne paura”. Una folgorazione. Al neonato maneggio de La Fara si decide che ci sarà spazio anche per loro. “I problemi più grandi per un non vedente sono la dipendenza continua da qualcuno e una diffusa diffidenza verso gli altri, dovuta dal non poter controllare le situazioni in cui ci si trova. Nell’equitazione questo si ribalterebbe: il cieco

non è più quello che deve essere aiutato ma è quello che ha in mano le redini”. È un cammino lungo appena agli inizi, che richiede dedizione, fatica e competenza. Con l’Istituto Braille di Firenze il discorso è ben avviato e anche la Croce Azzurra di Reggello ha assicurato che metterà a disposizione i suoi mezzi di trasporto. I primi risultati sono incoraggianti e lo scorso agosto hanno fatto guadagnare a Laura e alla sua azienda il premio ‘Oscar green’ della Coldiretti, riservato alle imprese agricole toscane più innovative. Di strada da fare ne resta tanta, ma /A.T. l’entusiasmo c’è.

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primo piano

Ottobre 2011

conti in tasca. Come i mercati azionari incidono sulla vita quotidiana. Il punto della situazione

La crisi “in soldoni”: cosa sta succedendo? Ci aspettano tempi duri, questo è certo. Colpa del debito

Gianni Carpini

pubblico: un prezzo salato che gli italiani devono pagare, ma non bastano le manovre “lacrime e sangue”. Parla Francesco Giunta, preside della facoltà di Economia dell’università di Firenze

L

a borsa va giù, l’umore pure. I mercati sono sorvegliati speciali, ma la difficoltà di questa crisi economica sta proprio nel capire cosa, in effetti, stia succedendo. A complicare il tutto, poi, c’è l’oscurità di alcuni termini tecnici e una materia non certo così accessibile alle persone comuni. Per fare un po’ di chiarezza, tra allarmi e previsio-

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und, spread, btp, default. Una valanga di termini oscuri, diventati improvvisamente pane quotidiano di tg e quotidiani. Ecco qui una breve guida per capirci qualche cosa di più. DEBITO (pubblico) È il debito dello Stato, che per racimolare soldi mette sul mercato delle obbligazioni (dette anche “bond”), tramite alcune aste periodiche. Il meccanismo, in pratica, è questo: lo Stato promette a chi investe che - se gli presterà dei soldi - riavrà tutto il capitale versato più, alla fine del periodo stabilito, gli interessi. Il punto critico sta qui: più gli interessi sono alti, più lo Stato “ci rimette”. BTP-BOT-BUND Sono tutti dei titoli di Stato, tramite cui vengono recuperati fondi da investire. I btp (buoni del tesoro poliennali) e i bot (buoni ordinari del tesoro) sono obbligazioni italiane. I bund invece sono titoli di stato tedeschi e sono il punto di riferimento in Europa: l’economia della Germania è considerata dagli addetti ai lavori come la più solida del vecchio continente e perciò quella che è più in grado di far fronte ai debiti. SPREAD È una sorta di “termometro del rischio”. In base a questo indice viene valutata l’affidabilità finanziaria di un Paese. Più è alto, più gli esperti considerano uno Stato incapace di far fronte ai suoi debiti, più alti saranno gli interessi che verranno pretesi per comprare i titoli. Lo spread si calcola prendendo in considerazione la differenza di rendimento di un titolo di Stato con un titolo di riferimento (in Europa i bund tedeschi, considerati i “più soldi”). Questa differenza è decisa dal mercato. DEFAULT Ecco il termine tanto temuto dai mercati finanziari. In soldoni è il “fallimento” dello Stato: un Paese non è più in grado di far fronte ai suoi debiti e quindi è incapace di rendere i soldi a chi ha investito nei suoi titoli, che di fatto diven/G.C. tano carta straccia.

ni catastrofiche, ci siamo rivolti a un esperto in materia: il professor Francesco Giunta, preside della facoltà di Economia dell’Università di Firenze. I timori che molti hanno sono fondati? “Le previsioni non sono affatto rosee – spiega Giunta – fino a oggi ero rimasto cauto davanti ai vari allarmismi, ma adesso la situazione è diventata seria. È come una malattia: si crede sempre che colpisca gli altri, ma quando arriva il nostro turno è un problema”. Una cosa è chiara: altro che nuvole minacciose, la situazione sui mercati è critica e sull’Italia è attesa una bufera che non toccherà solo il mondo finanziario, ma si estenderà anche alla vita quotidiana. Colpa soprattutto del debito pubblico. Spiegata in soldoni, la questione è più o meno questa: lo Stato ha così tanti debiti da non riuscire a ripagarli. Questo provoca a sua volta un aumento degli interessi sul “vecchio” debito e il conto diventa nel tempo ancora più salato, fino a rischiare di arrivare a un livello insostenibile. Il Paese lavora, crea quel poco di ricchezza che permettono i tempi di magra, e tutto va sprecato nel pagare gli interessi, mentre il super-debito cresce. Un cane che si morde la coda. “Quello italiano è un debito enorme, uno tra i più grandi al mondo – continua Giunta – che non è stato contratto per sviluppare il Paese, bensì per una spesa sfrenata, con un sistema pensionistico che non ha eguali e una sanità dove a tutti è stato garantito per anni più che tutto. Il problema sta qui: il nostro debito corre più velocemente della nostra economia”. Il rischio è quello di un default, eccola qui la parola chiave: in pratica l’Italia rischia il fallimento e chi ha investito in buoni del tesoro, quelli con cui lo Stato racimola denaro da “investire”, di non vedere più il becco di un quattrino. “Si affaccia sempre di più lo spettro di un default controllato – dice Giunta – ossia una situazione che comporta l’uscita dall’euro e il ritorno a una moneta molto svalutata, per favorire le esportazioni, come era la lira. Ma non illudiamoci: questa situazione creerà necessariamente dei contraccolpi drammatici sulla sfera sociale, come la disoccupazione e il potere di acquisto sempre minore per le famiglie”. Ma come uscire dal tunnel? Ovviamente nessuno ha una ricetta magica. “Dal mio punto di vista – afferma Giunta – bisogna mettere mano una volta per tutte alle pensioni. È inevitabile l’innalzamento dell’età pensionabile, vista anche l’aspettativa di vita nel nostro Paese. Poi è necessaria una drastica riduzione di spesa, ma sviluppando dei sistemi di controllo. Infine diminuire la pressione fiscale sulla parte produttiva del Paese, per cercare di rimettere in marcia il motore dell’economia”.

Su cosa agire: pensioni, spesa e meno tasse per le industrie


primo piano

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laVoro. I contratti a tempo indeterminato continuano a rappresentare un “lusso” per pochi intimi

Posto per sempre, uno su dieci ce la fa A farla da padrona è il precariato, soprattutto tra i giovani. Si accorcia anche la durata degli impieghi: molti sono inferiori a quattro mesi. La cassa integrazione resta su livelli elevati

“Sperimentiamo nuovi servizi”

C

Ginevra Donnici

O

l’interVista. Parla l’assessore Elisa Simoni

ltre centomila avviamenti al lavoro nei primi sei mesi del 2011, con un incremento di seimila rapporti lavorativi rispetto all’anno scorso. Sono i dati registrati nel primo semestre dai centri per l’impiego della provincia di Firenze. In particolare, dalla ripartizione degli avviamenti lavorativi suddivisa per territorio risulta che i tre centri per l’impiego di Firenze (67,7%), Sesto Fiorentino (10,7%) e Scandicci (6,8%) intercettino l’85,2% del totale. In questo quadro, la presenza delle donne a livello provinciale incide per il 50,08%. Da gennaio a giugno di quest’anno sono 6.199 i lavoratori interessati dalla cassa integrazione in deroga. “Rispetto a questi lavoratori coinvolti in situazioni di crisi – spiega il presidente della Provincia Andrea Barducci – l’amministrazione provinciale ha realizzato una serie di attività denominate ‘politiche attive per l’occupazione’, ovvero corsi per i lavoratori posti in cassa integrazione in deroga e quelli in cassa integrazione ordinaria e straordinaria, oltre a molteplici strumenti per finanziare la formazione dei giovani che hanno difficoltà a entrare nel mondo del lavoro. Una serie di interventi, dunque, con cui la Provincia ha voluto sostenere, e continuerà a farlo, in maniera fattiva i lavoratori coinvolti in processi di crisi aziendali”. La crescente flessibilizzazione del mercato del lavoro ha dato vita a forme contrattuali decisamente precarie: il numero dei contratti a progetto nel periodo gennaio-maggio 2011 è pari a 7.802. Oltre il 57,3% si concentra nella fascia d’età che va dai 26 ai 44 anni (anche se, dato non trascurabile, oltre duemila casi han-

no riguardato persone con un’età maggiore di 45 anni). Emblematico anche il dato relativo alla nazionalità: i contratti a progetto sono quasi interamente rivolti ai cittadini italiani (91%). Scoraggiante anche la durata dei contratti a progetto: solo il 57% supera i quattro mesi di tempo. I contratti a tempo indeterminato continuano a rappresentare un miraggio per nove lavoratori su dieci. Basti considerare che tra gennaio e maggio gli avviamenti contrattualizzati con un tempo indeterminato hanno rappresentato un magro 9,97% del totale. Altro dato rilevante è quello che lega la nazionalità ai contratti a tempo indeterminato: ben il 41,1% coinvolge i lavoratori stranieri, “un motivo può essere ricercato nelle qualifiche maggiormente richieste che esigono una

Attivate alcune politiche per l’occupazione, come corsi per chi si trova in difficoltà bassa professionalità e un’ampia disponibilità di orari”, spiegano dall’Osservatorio provinciale del mercato del lavoro. Anche la cassa integrazione rimane su livelli elevati, con oltre 7,3 milioni di ore richieste all’Inps. Numeri che mettono in luce una minore ricchezza per l’intera provincia: infatti, considerando le ore lavorabili in un anno (1.700), è come se 4.320 tra lavoratori e lavoratrici non avessero mai svolto nessuna attività.

ome mostra l’articolo qui a fianco, i dati sull’occupazione in provincia di Firenze nel primo semestre del 2011 non sono molto incoraggianti. Il Reporter ha interpellato in proposito l’assessore provinciale al lavoro Elisa Simoni. Assessore, che inverno ci aspetta? Al momento la situazione è molto complicata. Dopo il debole cenno di ripresa registrato a giugno, il grave andamento economico che sta caratterizzando il Paese ha reso le nostre aziende molto più caute. Non c’è accenno di crescita e il risultato è una disoccupazione preoccupante, in più i nuovi posti di lavoro sono caratterizzati da una marcata precarietà. La formazione può giocare un ruolo per uscire da questo stallo? La distanza tra formazione e lavoro è marcata, per questo lavoriamo in un’ottica di competenze integrate: coinvolgendo le imprese e sperimentando nuove forme di servizi ai lavoratori. Un esempio su tutti è la “Città del lavoro” che sorgerà a Figline, un unico contenitore all’interno del quale trovano spazio il Centro per l’impiego, il Centro Formativo Territoriale e le imprese: insomma, una nuova idea di formazione che tenga insieme tutti i passaggi dal training iniziale fino all’inserimento lavorativo.

l’assessore

elisa simoni

Come assessore al lavoro, qual è la sua maggiore preoccupazione per il futuro? I nostri sforzi sono utili in un’ottica di ripresa, altrimenti sono solo delle situazioni tampone all’interno di una voragine. Le azioni messe in campo funzionano solo se cambia la rotta e qui sta la mia maggiore preoccupazione, considerando le scelte dell’attuale governo. Sul versante del mercato del lavoro è evidente che non possiamo competere sul costo del lavoro, come abbiamo tentato di fare. Possiamo farcela solamente se investiamo in qualità, sia delle nostre produzioni che nella formazione dei lavoratori e /G.D. delle lavoratrici.

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istruzione

Ottobre 2011

in aUla/1. I numeri del nuovo anno accademico a Firenze. Ecco l’offerta formativa

L’ateneo 2012, tra matricole e novità Insegnamenti completamente in inglese (in alcuni casi), sette corsi in meno, “posti contati” in aumento. Gettonatissimi i test per le professioni sanitarie, da fisioterapia a ostetricia. tanti anche gli aspiranti camici bianchi Luca Squarcialupi

L

a carica delle matricole. Sono gli studenti universitari, come da tradizione, gli ultimi a tornare in aula, tra non poche novità. Le iscrizioni, per i corsi di laurea “a numero aperto” si chiudono nei prossimi giorni, mentre alcuni colleghi del “numero chiuso” sono già sui libri, dopo le prove di selezione che si sono svolte nelle prime settimane di settembre. Quest’anno accademico gli studenti dell’Università di Firenze possono scegliere tra 139 corsi: 66 di primo livello (la cosiddetta “laurea breve”), altrettanti di secondo livello (la specialistica) e sette a ciclo unico. Anche per il 2011/2012 c’è stata una sforbiciata sull’offerta formativa, seppur limitata rispetto al ridimensionamento degli anni passati: sono sette i corsi di laurea cancellati. Negli ultimi tre anni l’ateneo fiorentino ha infatti razionalizzato la didattica, tagliando circa il 30 per cento dei corsi, per ridurre costi e sprechi. “Un processo di riorganizzazione già da tempo avviato – spiega Anna Nozzoli, prorettore alla didattica e ai servizi agli studenti dell’Università di Firenze – perseguito ai fini

del conseguimento della qualità e della sostenibilità in termini di docenze e di strutture”. E l’università, quest’anno, parlerà più inglese che in passato, con due nuovi corsi, dedicati sia agli studenti italiani che a quelli stranieri, europei o extraeuropei, le cui lezioni sono tenute completamente in lingua straniera. Si tratta del corso di laurea magistrale in “Economia dello sviluppo avanzata” (development economics) e del curriculum “Architectural design”, che fa capo al corso di laurea magistrale in architettura. A questi si aggiunge l’esperienza già attiva da diversi anni insieme all’Università di Parigi, la Sorbona, per il conseguimento del doppio titolo italiano e francese in giurisprudenza. Sul fronte dei corsi a numero pro-

Didattica razionalizzata per ridurre costi e sprechi

grammato, ossia dove i posti sono contati ed è perciò prevista una prova di selezione, la lista si è allungata, comprendendone cinque in più: scienze farmaceutiche applicate, farmacia, chimica e tecnologia farmaceutiche, scienze biologiche e biotecnologie. Quest’anno a Firenze sono stati gettonatissimi i corsi di laurea dedicati alle professioni sanitarie (da fisioterapia a infermieristica, da ostetricia a logopedia): ben 3.392 studenti hanno fatto domanda per partecipare al test, ma – tra loro – solo un terzo ha conquistato la possibilità di accedere (966 persone, per l’esattezza). Segue, nella top ten dei corsi a numero chiuso più richiesti, medicina. Un vero e proprio esercito di aspiranti camici bianchi si è presentato alla prova (il numero chiuso è previsto in tutta Italia e quest’anno, per la prima volta, si è svolta una prova unica insieme a odontoiatria). A Firenze erano trecento i posti a disposizione per medicina e ventotto per odontoiatria. Hanno provato a spuntarla in 2.077, con qualche defezione dell’ultimo minuto. Le domande per l’esame erano state, infatti, 2.265.

L’INtERVIStA/1 Savas è arrivato da Istanbul per iscriversi a Ingegneria. “Pur di restare qui sarei disposto a guadagnare meno”

“Un sogno vivere nella città di Machiavelli e dei Medici”

S

avas è un ragazzo turco iscritto al primo anno di Ingegneria all’Università di Firenze. Ha spiegato a Il Reporter le ragioni che lo hanno spinto a venire a studiare in Italia, raccontando le sue prime impressioni sulla facoltà e le sue speranze per il futuro. Com’è nata l’idea di venire a studiare a Firenze? Ho cominciato a studiare l’italiano da quando frequentavo il liceo ad Istanbul, e mi ha sempre affascinato la grande cultura di questo Paese. Ho letto molto sulla sua storia, dall’impero romano fino al Rinascimento. Per me era un sogno venire a studiare nella stessa città dove sono vissuti personaggi storici come Machiavelli e i Me-

dici. In Italia si vive bene, e l’università ha un costo più accessibile rispetto ad altri paesi europei. Hai incontrato difficoltà a iscriverti? Devo dire che la burocrazia è complicata, ma il personale dell’università è stato sempre gentile e disponibile. Non ho avuto nessuna difficoltà per il fatto di essere straniero. Quali sono state le tue prime impressioni sull’Università fiorentina? La struttura della facoltà mi è piaciuta molto. Qualche professore spiega un po’ troppo veloce, e a volte qualcosa sfugge. Con i colle-

ghi di corso mi sono trovato bene, anche perché conosco abbastanza bene la lingua, e questo aiuta molto a integrarsi. Cosa farai quando completerai gli studi? Dopo la laurea vorrei restare a lavorare in Italia, è un Paese bellissimo, c’è rispetto per gli stranieri e io qui non mi sono mai sentito discriminato. So che negli altri paesi europei gli ingegneri vengono pagati meglio, ma sarei disposto anche a guadagnare un po’ di meno pur di rimanere qui. Ma ho sentito che anche qui sta diventando difficile. Se dopo la laurea non riuscirò a trovare lavoro, a malincuore lascerò l’Italia, come purtroppo fanno anche tanti italiani. /A.R.

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istruzione

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in aUla/2. L’Università dell’età libera offre opportunità per tutti: adulti, pensionati e non solo

Quegli studi che non finiscono mai Dal giardinaggio alla storia dell’arte, dalla musica all’incisione, dall’economia alla fotografia passando per l’informatica: queste alcune delle materie proposte. E qui nascono anche amicizie Caterina Gentileschi

S

ui banchi a ogni età e in qualsiasi momento. È questo il concetto che sta alla base dell’Università dell’età libera, anche se “la maggior parte del nostro pubblico è racchiuso proprio in quel nome, età libera, e si presume che chi ha più tempo libero a disposizione siano i pensionati - racconta Elisabetta Boddi, responsabile del progetto - ma spesso e volentieri si iscrivono anche ragazzi, soprattutto ai laboratori”. Esiste dall’anno scolastico 1983/84 e, nel corso di questi quasi trent’anni, ha visto i suoi studenti crescere a dismisura di numero, arrivando fino a quasi 2.500 iscritti ogni anno. Ci sono affezionatissimi che non potrebbero pensare di passare un inverno (e una primavera) senza l’appuntamento fisso delle lezioni, ma c’è anche un nutrito gruppo di nuovi iscritti che ogni anno si avvicina ai corsi con l’adrenalina e la felicità di un bambino al primo giorno di scuola. “Ci sono corsi di ogni genere - spiega Boddi - alcuni sono già rodati e riscuotono molto successo, quindi tentiamo di riproporli di anno in anno, mentre altri variano da un periodo all’altro. Cerchiamo di calibrare le nostre scelte anche in base a quello che ci viene richiesto”. Dalla storia dell’arte alla musica fino al giardinaggio, passando per la salute, l’informatica e la fotografia: queste le materie proposte ogni anno. Secon-

do una tabella di marcia che regola le iscrizioni, i solerti studenti vanno a immatricolarsi ai corsi che hanno scelto dall’opuscolo che viene distribuito. “Abbiamo un sacco di studenti affezionati, lo dimostra il fatto che, nonostante le iscrizioni inizino a fine ottobre, già ad agosto cominciamo a ricevere le prime chiamate per avere informazioni - continua Boddi - e sono gli stessi affezionati che, a titolo puramente volontario, mettono a disposizione il loro tempo per aiutare il nostro staff nei giorni delle iscrizioni e della distribuzione dei depliant con il programma completo”. Sviluppato in collaborazione con l’Università degli studi di Firenze, il programma definitivo viene stilato dopo aver ricevuto e vagliato un pacchetto contenente una proposta per corsi pratici e teorici proveniente da Unifi, ai quali poi si aggiungono progetti esterni, anche questi da selezionare in base alla fattibilità e ai fondi disponibili. “Approfondimento, analisi e uno sguardo nuovo su argomenti che in ogni caso vengono metabolizzati bene da un pubblico con un livello culturale medio-alto”. Ma, oltre alle lezioni “frontali” e agli interessi che ciascuno coltiva, il valore aggiunto sta nella possibilità di socializzare, proprio come all’università. “È quel qualcosa in più che crea aggregazione e favorisce lo scambio e la nascita di nuove amicizie”. Informazioni ai numeri 055-26.25.84.0/1/2/4.

L’INtERVIStA/2 Maria Conti, signora attiva e impegnata, ne è un’assidua frequentatrice. “Le sale sono sempre gremite”

“Le lezioni? Cibo per la mente. Aiutano a coltivare gli interessi”

“S

e si hanno degli interessi mi sembra giusto coltivarli, e per coltivarli l’Università dell’età libera mi è sempre sembrato un ottimo sistema. Almeno da quando la frequento io”. Maria Conti è una signora attiva e impegnata, in pensione da più di dieci anni e da quasi altrettanti assidua frequentatrice dei corsi dell’Università dell’Età libera, messi a disposizione dal Comune di Firenze. “Le sale sono sempre gremite, tutte le lezioni frequentate da un corposo numero di persone. Mi sembra un segno evidente che il servizio funzioni e che la gente sia felice di partecipare all’iniziativa”. Maria è un’appassionata di

storia dell’arte da tutta la vita, e da quando si è ritirata dal lavoro ha avuto anche più tempo a disposizione per coltivare questo suo amore. “Seguo con interesse le lezioni di storia dell’arte da quasi dieci anni e ormai ho imparato anche a conoscere i docenti. Come capita a scuola, anche qui ce ne sono alcuni che hanno una capacità più spiccata nell’esporre gli argomenti di cui tratta il corso, mentre altri, pur essendo molto preparati, faccio fatica a seguirli. Ad esempio cerco sempre di accaparrarmi un posto alle lezioni di Stefano De Rosa, che seguo sempre con molto piacere. E col quale mi è capitato anche di par-

tecipare a una gita di gruppo all’estero, alla quale hanno preso parte pure altri colleghi che avevano seguito le lezioni insieme a me”. Arte ma non solo. “Mi è capitato anche di frequentare qualche corso di storia, e all’inizio ho fatto anche delle lezioni di filosofia. Mi aiutano a capire, ad approfondire temi che magari ho già approcciato da sola ma che non conosco fino in fondo. Avere la possibilità di apprendere da chi ne sa più di me mi dà la possibilità di aprire gli occhi, di conoscere le cose più in profondità, di vedere più in là e di custodire un bagaglio un /L.V.Z. po’ più importante”.

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internet

Ottobre 2011

sUl WeB. Piccole sale riaperte, in arrivo anche il multiplex: tutte le novità su www.ilreporter.it

La “rivoluzione” dei cinema è on line TEMPO LIBERO, INIZIATIVE ED EVENTI SU

I PIÙ LEttI DEL MESE 1. Lutto per Vittoria Puccini, morta la madre 2. Scomparsa di Licitra, il dolore del Maggio 3. Università: la carica degli aspiranti dottori 4. Digitale terrestre: Toscana a rischio blackout, arriva la legge salva-tv 5. Arriva il ticket, medicinali più cari: rivoluzione nelle farmacie

I VIDEo PIÙ VIStI 1. La band che fa ballare Firenze: videointervista agli Zoo Park 2. Sciopero: quasi 20mila in piazza a Firenze, alta adesione

LA STAGIONE VIOLA IN TEMPO REALE SU

È

stata una piccola rivoluzione, quella delle “piccole” sale. Forse inaspettata, sicuramente gradita. Uno dopo l’altro alcuni cinema fiorentini che, per un motivo o per l’altro, avevano chiuso i battenti, hanno da poco riaperto al pubblico. Stiamo parlando di Colonna, Spazio Uno e Principe, tornati dopo l’estate al “servizio” dei fiorentini con non poche novità. Il Reporter.it ha seguito “in diretta” le loro vicende, annunciando una dopo l’altra le riaperture di spazi che, sulla scia di esempi che purtroppo non mancano in città, in molti temevano che potessero restare chiusi ancora a lungo. Ma così non è stato, e gli amanti del cinema hanno ora più scelta. Scelta che aumenterà ancora a breve (si parla dei primi giorni di dicembre, dopo che inizialmente il giorno X era stato indicato nel 18 novembre), quando ad aprire i battenti sarà nientemeno che il multiplex. Discusso, temuto, invocato a seconda dei pareri e delle persone, il multisala è ormai sul punto di accendere le luci, portando con sé nella zona di San Donato, ma in genera-

3. Pienone per Renzi alla festa del Pd. Tra tanti applausi e qualche fischio

le nell’intera città, tutta una serie di novità. Apertura e novità che, come già successo per gli altri cinema, si potranno seguire in tempo reale su www.ilreporter.it. Agli amanti del cinema e non solo non resta dunque che cliccare sul sito, per non perdersi le ultime news a riguardo e farsi trovare preparati al momento del taglio

del nastro. Restando in tema di tempo libero e grandi aperture in arrivo, si avvicina anche l’ora del nuovo Parco della Musica: il 21 dicembre è fissata l’inaugurazione della sala grande, alla presenza nientemeno che del Capo dello Stato Giorgio Napolitano, con un concerto per i 150 anni dell’Unità d’Italia, anche

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se poi i lavori proseguiranno. Anche l’avvicinamento a questa importante data sarà seguito su Il Reporter.it. E basta poi spostarsi di pochi metri per trovare un altro, attesissimo appuntamento in arrivo, anche se questa volta la musica sarà sostituita dalla politica. Dopo l’appuntamento dello scorso anno, dal 28 al 30 ottobre si terrà la Leopolda-bis, con il sindaco Renzi che presenterà un elenco con “cento cose da fare per cambiare l’Italia”. Anche in questo caso, c’è da scommetterci, gli occhi di mezza Italia saranno puntati sulla vecchia stazione fiorentina: tra questi ci saranno anche quelli del nostro sito, che racconterà in diretta tutto quello che succederà. E poi in arrivo ci sono (tanto per cambiare) cantieri, lavori e divieti: su www.ilreporter.it tutte le notizie che servono per vivere al meglio, ogni giorno, la città e non solo.

SEGUICI SU:

istrUZioni tV digitale, calendario e consigli

4. Commando contro portavalori: spari sull’Autopalio 5. Ugola d’oro, Bocelli trionfa a New York

D

igitale terrestre, scatta il countdown. A Firenze la nuova era della tv inizierà il 18 novembre: ci siamo, insomma. Ma quando i fiorentini accenderanno la “nuova” televisione, in Toscana c’è chi l’avrà fatto già da qualche giorno. La prima zona della regione a dire addio al vecchio analogico sarà la Lunigiana: qui la rivoluzione digitale scatterà il 7 novembre. Poi sarà la volta di Mugello, Casentino e isola d’Elba, seguite da tutte le altre province. Il calendario completo del “temuto” switch-off è sul nostro sito, www.ilreporter.it, dove si possono trovare anche rischi, consigli e istruzioni su come gestire al meglio questo passaggio, per non rischiare di trovarsi di fronte a uno schermo fuori uso. Perché, come detto, quella del digitale terrestre sarà una rivoluzione. Ed è meglio farsi trovare preparati.

toP FIVE Foto 1. Miss Italia: ecco le trenta finaliste 2. I tamarri arrivano in tv e c’è l’effetto Jersey Shore 3. La più bella d’Italia è lei: Stefania Bivone 4. La protesta della rificolona: Renzi fischiato davanti al Verdi 5. San Jacopino, al via i lavori: ecco come sarà 1187692


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in città

Ottobre 2011

il caso. Agcom e Telecom elimineranno quelle meno utilizzate entro la fine dell’anno

Addio cabine, vittime dell’high tech Sono trentasei i telefoni pubblici che spariranno dalle strade nostrane. Dopo aver segnato un’epoca soccombono davanti alla diffusione dei cellulari. Ma c’è un modo per salvarli via

lungo l’affrico

via

gioBerti

via

alessandro d’ancona

Ludovica V. Zarrilli

“P

ronto? Pronto... Number nine, number nine, pronto Zanzibar? Qui Napoli cinque. Ho cinquemila dollari di roba, fra virgolette, roba. Cose buone dal mondo”. Era il 1982 quando un giovanissimo Alessandro Benvenuti terrorizzava un’anziana signora in coda alla cabina telefonica di piazza della Libertà fingendosi un corriere della droga insieme ad Atina Cenci e Francesco Nuti, in una delle scene più celebri del film A ovest di Paperino. Bei tempi andati quelli in cui davanti alle cabine del telefono ci si ritrovava a gruppetti, in attesa del proprio turno, aspettando di dire alla mamma che si rimaneva un altro po’ fuori con gli amici o trepidando per sussurrare parole dolci all’innamorato di turno. Passati anche i tempi in cui le schede telefoniche erano oggetti da custodire con cura e i veri collezionisti le compravano per conservarle intonse, senza nemmeno staccare il triangolino in alto che ne rivelava l’avvenuto utilizzo. Per non parlare poi dei gettoni, con quell’apparecchio un po’ retrò inciso davanti, entrati ormai a far parte della preistoria delle nostre abitudini quotidiane. La stessa preistoria in cui sono destinate a finire molte delle cabine sparse per Firenze che, essendo da troppo tempo inutilizzate, verranno eliminate dal panorama cittadino. Addio ricordi, addio servizio, addio a 36 apparecchi sparsi nei punti più disparati della città, che entro la fine dell’anno verranno smantellati. Dal centro alla periferia, addio insomma alle

una scena tratta dal film

a

ovest di

paperino (1982)

vecchie cabine, che nel corso degli anni hanno anche cambiato look, diventando prima rosse con gli sportelli tipo saloon, poi più piccole ed ergonomiche. E anche gli stessi telefoni pubblici si sono evoluti nel corso degli anni: gli ultimi offrono addirittura la possibilità, a chi ne è capace, di mandare sms. Ma nemmeno la tecnologia è servita a scongiurare l’abbandono, e allora ecco che Telecom, insieme all’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, hanno deciso di toglierne un bel po’, almeno quelle in cui viene fatta meno di una chiamata al giorno, che a pensarci bene sono tantissime. Basta aguzzare un po’ la vista per notare che la stragrande maggioranza è sempre desolata

e vuota, morta sotto il peso della tecnologia e dei nuovi accessoriatissimi cellulari. Qualcuno continua ad attaccarci bigliettini, adesivi e annunci, con la speranza che qualcuno passando di lì ci faccia caso. Ma anche quelli stanno pian piano scomparendo: meglio attaccarli di soppiatto alle fermate dell’autobus, “almeno lì è sicuro che qualcuno una sbirciatina la dà”. Le uniche a essere certamente mantenute saranno le cabine di caserme, scuole e ospedali. Se però al telefono pubblico sotto casa proprio non si vuol rinunciare, si può scrivere una email a cabinatelefonica@agcom.it, per chiedere di salvarla. Motivando la richiesta e incrociando le dita.

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in città

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il reportage. Viaggio nella zona della stazione, per capire come gli ostacoli siano dietro l’angolo

La (difficile) Firenze di chi non vede I problemi non sono pochi e il bastone, in mezzo al traffico di gente e auto, è più che un amico. Promossi gli autobus, così come la pensilina “parlante” di piazza Indipendenza. Da rivedere invece Santa Maria Novella Benedetta Strappi

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alla stazione, allontanarsi dalla linea gialla

discesa difficoltosa dall’autoBus causa macchina davanti

la pensilina parlante in piazza indipendenza

ue passi, due di numero, accanto a una persona che non vede. Basta questo per capire quanto difficili possano diventare anche azioni semplici e quotidiane come attraversare una strada. Il signor Fabio Ulivastri è un non vedente, e il suo bastone, in mezzo al traffico di gente e auto in piazza San Marco, vale più di un amico. Il Reporter ha fatto con lui un breve viaggio in giro per la città. Poche tappe: da piazza San Marco a piazza Indipendenza e da qui alla stazione. Il bilancio? I promossi: gli autobus. Cinque su cinque presi, a bordo avevano il navigatore parlante che scandisce il nome delle fermate. Altra promozione per la pensilina di piazza Indipendenza. Qui, premendo un pulsante, è possibile ascoltare l’elenco degli autobus in arrivo, e anche per i non vedenti tutto diventa più semplice. Chi invece non supera l’esame è la nostra bella stazione di Santa Maria Novella: “Qui purtroppo manca un percorso tattile che consenta a chi arriva dall’altra parte della stazione di raggiunere la fermata della tramvia sul lato Alamanni – spiega Ulivastri – e solo una volta arrivati proprio davanti al binario si trova per terra una striscia coi rilievi per non vedenti, che consente di salire a bordo in sicurezza, potendo prendere le misure”. E non va meglio se si sceglie di aggirare l’interno stazione passando dall’esterno, di fronte alle gradinate, per raggiungere la stessa meta: “Qui, ad esempio, sempre per chi deve prendere la tramvia, c’è da superare un dislivello molto alto, per attraversare lungo la parte dei binari ‘morti’ e arrivare alla fermata”. E anche all’interno la stazione riserva un’altra brutta sorpresa: “Rattrista sentire la voce dall’altoparlante che invita a allontanarsi dalla linea gialla, senza poter sapere quale sia, visto che non è segnalata in altro modo per i non vedenti”. E allora resta una speranza, spiega il signor Ulivastri: “Speriamo davvero che, magari in occasione dei mondiali di ciclismo, Firenze possa attrezzarsi e rimediare a incovenienti come questi, che in molte città all’estero e in Italia sono stati superati”.

le scale della stazione

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senza un percorso tattile

per aggirare l’attraversamento dell’interno stazione, gradini comunQue altissimi davanti ai Binari morti della tramvia

piazza

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politica

Ottobre 2011

coMUne. Nelle scorse settimane è stato attuato un rimpasto di deleghe e componenti

Giunta nuova a Palazzo Vecchio La new entry è Elisabetta Meucci,

atto che si è formalizzata la rottura di un patto elettorale con i cittadini: tanti auguri a Renzi e al suo monocolore”, è stato invece il commento di Fabio Evangelisti, segretario regionale dell’Idv, che in consiglio comunale conta due consiglieri e in passato aveva anche l’assessore Cristina Scaletti, passata però successivamente nella giunta regionale. Da allora l’Idv ha chiesto un riconoscimento della propria appartenenza alla maggioranza (o un assessore o la presidenza del consiglio comunale) senza ottenere finora risultati. “La giunta non può essere frutto di una trattativa tra le parti politiche - ha tagliato corto Renzi - questa giunta è espressione delle scelte del sindaco che se ne assume le responsabilità, non nasce dalla mediazione tra i partiti ed è simbolo della lotta all’antipolitica, perché ci sono otto assessori mentre lo statuto comunale consentirebbe di nominarne 16”. “La giunta con otto componenti - ha aggiunto il primo cittadino - è la dimostrazione di voler esigere da noi stessi quello che chiediamo agli altri: quando chiediamo dimezzamento del numero dei parlamentari come un segnale di lotta all’antipolitica, pensiamo che dobbiamo essere nelle condizioni di mettersi in gioco in prima persona”. Renzi ha infine ringraziato Cianfanelli per il servizio svolto per la città.

nominata assessore alle politiche del territorio. Le polemiche non sono mancate, ma Renzi taglia corto: “Simbolo della lotta all’antipolitica” Antonio Passanese

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edele al soprannome che gli è stato affibbiato, il “rottamatore”, Matteo Renzi ha da poco ridisegnato la sua giunta, dandole il solo colore del Pd e lasciando senza incarichi Idv, Sel e Psi. Un rimpasto di componenti e deleghe che non ha mancato di provocare qualche critica. “Da buon novello Podestà – commenta Cinzia Niccolai, coordinatrice cittadina dei dipietristi - il sindaco si è cucito addosso una giunta monocolore, estromettendo di fatto dall’amministrazione di Firenze ogni forma di confronto, dialogo e pluralismo premiati dai cittadini alle urne. Alla faccia del rinnovamento”. Ancora più caustico il leader nazionale dei socialisti Riccardo Nencini, che ha paragonato il sindaco a un novello Duca di Atene, che governò proprio la nostra città, in modo dispotico, nel 1342: “Si apre ora - afferma il leader socialista - una nuova questione politica, fatta di impegni non mantenuti. Soprattutto per chi vuole appartenere alla categoria dei rinnovatori, la prima dote è mantenere la parola data. Per quello che può valere, e lo dico con amarezza, pensavo che questo sindaco la rispettasse’’. Ma ecco chi è la new entry: Elisabetta Meucci (Pd), attuale presidente della commissione urbanistica del Comune, che è stata nominata assessore alle politiche del territorio (delega fino a oggi mantenuta da Renzi). “Sono contenta e soddisfatta di poter continuare il mio lavoro avviato in commissione’’, la sua prima dichiarazione. La Meucci prende il posto di Elisabetta Cianfanelli, Psi. Quest’ultima, deleghe a moda e turismo, naturalmente non ha gradito l’estromissione: “Nessuno mi ha detto perché”, ha spiegato. “Prendiamo

IL PuNto Secondo la stima dell’Anci la finanziaria peserà su ogni residente del capoluogo per 224 euro

Manovra, in città arriveranno ottantadue milioni in meno mpegnati come siamo stati ultimamente a leggere gossip e intercettazioni sulla vita privata e pubblica di Silvio Berlusconi, “primo ministro a tempo perso”, come da lui stesso detto a una sua “amichetta” durante una conversazione telefonica, la nuova manovra finanziaria (che rischia di costarci cara) è sembrata quasi passare in secondo piano. La situazione, analizzando i dati, desta più di una preoccupazione. Dai conti fatti dall’Anci risulta che Firenze avrà un taglio dei trasferimenti pubblici pari a 82 milioni di euro. Questo, in soldoni, significa che la manovra peserà su ogni residente per 224

euro. In Toscana va peggio agli abitanti di Forte dei Marmi (397 euro a testa) e Castiglione della Pescaia (366 euro). Insomma, secondo le stime dell’Anci su dati Ifel/ministero dell’Interno, la finanziaria approvata con il voto di fiducia costerà ai comuni toscani 458 milioni di euro (in meno). Di questi, soltanto 68 sono da attribuire a un effettivo taglio nei trasferimenti, mentre i restanti 390 sono risorse presenti nelle casse dei Comuni che non possono essere utilizzate perché bloccate dai vincoli imposti dal patto di stabilità. La situazione è così preoccupante che a Firenze, qualche settimana fa, sono

i professionisti di Firenze!!

scesi in piazza perfino i commercianti. Con un sit-in davanti a Palazzo Vecchio hanno voluto attirare l’attenzione su un settore a loro dire fin troppo bersagliato. I negozianti sono stati ricevuti dal vicesindaco Nardella, a cui hanno espresso le preoccupazioni per le decisioni del governo. Inclemente, infine, la fotografia scattata da Ornella De Zordo, capogruppo in consiglio comunale di “perUnaltracittà”: “La manovra Tremonti-Berlusconi è iniqua perché colpisce i redditi medio bassi e applica tagli lineari anche nella riduzione delle detrazioni /A.P. fiscali. Affossa il Paese sempre più nella depressione”.

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politica

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l’iniZiatiVa. La notte del 28 settembre sono tornate le assemblee contemporanee

Il futuro di Firenze in cento incontri Antonio Passanese

C

ento luoghi, cento assemblee e cento idee per cambiare il volto di Firenze e per pensare a quella che sarà la città del futuro. ‘’Il modo migliore per essere credibili è fare le cose – ha spiegato il sindaco Matteo Renzi a margine delle riunioni che, la sera del 28 settembre scorso, hanno animato centro storico e periferia – non solo promettiamo di cambiare la città, ma proviamo a farlo. Questa è la risposta migliore all’antipolitica: diamo un segnale di diversità rispetto ai politici che chiacchierano e basta’’. Il primo cittadino, durante un sopralluogo al nuovo Palazzo di Giustizia di Novoli – inaugurazione prevista a dicembre - ha sottolineato l’importanza di queste assemblee, “perché si tratta di un grande momento di confronto sul domani, perché sindaco e assessori non possono decidere da soli”. I cittadini, intervenuti (dove più e dove meno) per dire la loro, per criticare, dare suggerimenti, discutere e anche per visitare i cantieri, hanno formulato una serie di proposte, che saranno passate al vaglio dell’amministrazione e, naturalmente, delle casse di Palazzo Vecchio. Tre gli argomenti “protagonisti” ci sono stati sicurezza, cultura e pedonalizzazioni. Nella riunione di Porta al Prato i residenti hanno chiesto una ri-

qualificazione della zona non solo in termini di estetica, ma soprattutto di sicurezza. “Chiediamo una vigilanza serrata soprattutto di notte. Via Palazzuolo, a una certa ora, diventa terra di conquista di ubriachi, persone moleste e vandali”. Sono stati poi presentati progetti su una nuova pavimentazione, sull’illuminazione e sulle aree verdi. Ma ciò che ha destato grande interesse è stato il rendering per il recupero dell’area “di ricovero” del Brindellone. I locali saranno ristrutturati, si manterranno le porte in legno del ‘500 (previo restauro) e sarà apposta una finestra in vetro per dare a tutti la possibilità di vedere (non solo a Pasqua) il carro tanto caro alla città. Il progetto doveva essere realizzato nel 2013, ma l’amministrazione è riuscita ad anticipare i tempi: a Pasqua 2012 dovrebbe essere tutto pronto. Alle Murate, invece, si è parlato del nuovo mercato di Sant’Ambrogio e del prossimo Parco Urbano per l’Innovazione. L’assessore Claudio Fantoni ha annunciato la nascita di un incubatore di imprese, soprattutto giovanili, nell’arco di tre anni. Ma i cittadini hanno chiesto lumi anche su parcheggi, sulla destinazione dell’aula bunker (allorquando il tribunale si sposterà a Novoli), sugli spazi da destinare ai giovani e sul verde pubblico. In una delle assemblee più

teatro

puccini

parco

partecipate della città, quella al tribunale di San Firenze, è stato presentato il progetto di recupero dell’opera. Il palazzo non verrà chiuso, continuerà a vivere. Momentaneamente sarà gestito dal Comune con diverse iniziative, a iniziare dall’Anno Vespucciano (nel 2012 ricorrono i 500 anni dalla nascita di Amerigo Vespucci). Poi, attraverso un bando, ne sarà affidata la gestione. Tra le riunioni più sentite quelle che hanno riguardato la pedonalizzazione di via Gioberti, il rilancio di Montedomini, l’ex Meccanotessile - dove non è mancata qualche contestazione - e l’area Mercafir, per la presentazione del nuovo stadio. “Abbiamo l’occasione - ha detto Renzi - di cambiare e la città ha bisogno di cose concrete, non di chiacchiere. Noi ci stiamo mettendo il cuore: chiediamo ai cittadini di aiutarci perché questa città è troppo bella per lasciarla sola”. Le opposizioni in consiglio comunale, però, non ci stanno e derubricano i 100 luoghi a “grande

della

musica

spot elettorale”. L’accusa al sindaco è precisa: “Troppo impegnato a celebrare la sua immagine e troppo preso a lanciare spot – afferma il Pdl – Renzi si scorda di Firenze e dei suoi problemi. I cento luoghi sono serviti soltanto a promuovere l’immagine del sindaco e si sono rilevati un vero boomerang. Nemmeno il sindaco si aspettava così poca partecipazione e così tante critiche. I cittadini si aspettavano che l’amministrazione illustrasse cosa ha fatto dopo un anno, invece si sono sentiti fare soltanto promesse e rinviare ancora al prossimo anno per i veri progetti”. “I fiorentini sono desiderosi di contare davvero nelle scelte dell’amministrazione e non solo di essere chiamati a un incontro episodico – aggiunge Ornella De Zordo, capogruppo di perUnaltracittà - i nodi cruciali della città o sono già stati decisi e non messi in discussione anche se c’è un forte dissenso, o sono rimasti nel vago anche dopo i 100 luoghi”.

Cittadini e amministratori hanno discusso di Palagiustizia, Murate e molto altro ancora: ecco proposte e progetti. Il sindaco: “Grande momento di piazza

san firenze

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18

Ottobre 2011

la campagna

speciale. Prosegue l’impegno de Il Reporter a fianco dell’associazione Guarnieri

omicidio stradale, firme per la legge Pubblichiamo in questa pagina il modulo da ritagliare, compilare e spedire per aderire alla “battaglia” per inasprire le pene per chi causa incidenti sotto l’effetto di alcol o droga. L’obiettivo delle cinquantamila sottoscrizioni si avvicina

Q

uasi quarantamila, con l’obiettivo di arrivare presto a cinquantamila. Sono i numeri delle adesioni alla proposta di legge sull’omicidio stradale, per inasprire le pene per chi causa incidenti sotto l’effetto di alcol o droga. È questa una delle “battaglie” dell’associazione Guarnieri, a fianco di cui si schiera ormai da qualche mese anche Il Reporter. L’obiettivo dell’associazione è tanto semplice quanto importante: aumentare la sicurezza sulle strade, dove continuano ad avvenire tragedie (come quella di Lorenzo Guarnieri, ma non solo) che spezzano vite e famiglie, mentre coloro che le provocano “rischiano” di restare impu-

niti o quasi. Ecco allora la raccolta di firme per la proposta di legge. Aderire è facile. Ci sono due modi. Si può farlo attraverso internet, dal sito www.omicidiostradale.it: in questo modo per firmare la proposta di legge basta compilare pochissimi campi. In alternativa si ritagliare dallo spazio qui a fianco il modulo da firmare (o scaricarlo dal sito), compilarlo e spedirlo all’associazione Guarnieri, alla Casella Postale 4209 - Ufficio Campo di Marte, 50100 Firenze. Chi volesse altre informazioni può visitare anche il sito dell’associazione (www.lorenzoguarnieri.com), scrivere a info@lorenzoguarnieri. com o telefonare allo 055.578910 o al 339.2961348.

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Se vuoi aderire alla proposta di legge puoi farlo compilando il modulo e inviandolo in busta chiusa a: Associazione Lorenzo Guarnieri, Casella postale 4209 -­‐ Ufficio Campo Marte, 50100 Firenze

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A cura del Comune di Figline Valdarno Ufficio Stampa: Samuele Venturi s.venturi@comune.figline-valdarno.fi.it

Sede del Comune di Figline Valdarno Piazza IV Novembre, 3 Tel. 055.91251

Figline informa L’EVENTO

Agricoltura, Ambiente e Alimentazione: Autumia fa 13! Dall’11 al 13 novembre Figline ospiterà la tredicesima edizione dell’evento Torna l’attesissimo appuntamento con Autumnia, la manifestazione dedicata all’agricoltura, all’ambiente e all’alimentazione che si svolgerà a Figline l’11, 12, 13 novembre 2011 (ingresso gratuito). Tante le novità anche per questa tredicesima edizione, che vedrà coinvolto gran parte del centro urbano della città a partire proprio dalla centrale piazza Marsilio Ficino. Qui, cuore pulsante dell’evento, saranno allestiti stand enogastronomici incentrati sulle aziende del territorio e sui prodotti tipici sia delle terre di Toscana (pollo del Valdarno, fagiolo zolfino, olio, vino) che di altre regioni. Inoltre quest’anno la piazza sarà impreziosita da un vero e proprio bosco con un fiumiciattolo curato nei minimi dettagli dal Corpo Forestale dello Stato e dall’Unione dei Comuni del Pratomagno. Passeggiando lungo le mura trecentesche di via Del Puglia, invece, si potrà visitare l’esposizione zootecnica delle razze bovine, ovine, suine ed avicole allevate nel territorio, una esposizione di macchine per l’agricoltura e per il giardinaggio, con un ampio spazio anche per un’area gioco per bambini dove sono previste esibizioni di cani e percorsi-avventura. Nella zona di piazza IV Novembre e via XXIV Maggio saranno invece allestiti gli spazi espositivi riservati a tutti gli Enti, Corpi e Istituzioni che operano nel mondo dell’ambiente sotto vari profili, con una particolare attenzione al coinvolgimento dei bambini grazie alle attività promosse dai Vigili del Fuoco, dal Corpo Forestale, dalla Provincia di Firenze e dal Comune di Figline Valdarno. Come ogni anno, anche in questa tredicesima edizione Autumnia propone ai

Convegni e coinvolgimento dei più piccoli per sensibilizzare sull’ambiente

Dibattiti e incontri per discutere del futuro dell’ambiente, ma anche giochi e percorsi-avventura Oltre all’ampia area dedicata all’alimentazione con ricette provenienti da tutta Italia, Autumnia 2011 si distinguerà anche in questa tredicesima edizione per la sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali. In questo settore la novità principale rispetto agli anni passati è proprio la dislocazione degli spazi all’interno della manifestazione, che per la prima volta vedrà in piazza Marsilio Ficino l’allestimento di un bosco e di un fiumiciattolo da parte del Corpo Forestale dello Stato e dell’Unione dei Comuni del Pratomagno. Restano invariati invece gli stand in via XXIV Maggio e piazza IV Novembre, dove troveranno posto anche l’Ufficio Ambiente del Comune ed Aer. In questa tredicesima edizione sarà

particolarmente interessante anche l’aspetto convegnistico, con una serie di tavole rotonde promosse da vari enti. La Provincia di Firenze interverrà con degustazioni di olio d’oliva, mentre il Consiglio Nazionale delle Ricerche presenterà un convegno sulla qualità nella filiera biologica. Ad Autumnia sarà inoltre presente anche l’Asl con un interessante dibattito sulle problematiche dell’impiego di fitofarmaci per il riconoscimento delle carni da selvaggina. Infine momenti di discussione promossi anche da Terre del Levante Fiorentino (Importanza di una alimentazione sana, naturale ed etica per la tutela della salute ed il benessere di tutti) e per il Museo della civiltà contadina di Gaville, che presenterà un incontro-degustazione intitolato “Pievi e ricette”. Dunque anche quest’anno tra le prerogative di Autumnia ci sarà la sensibilizzazione verso le tematiche ambientali, a partire dai bambini delle scuole della città che come sempre saranno coinvolti in numerose attività con tutti quegli enti che operano nel settore della protezione civile e dell’ambiente. Inoltre, dopo il successo del 2010, in via Del Puglia sa-

suoi visitatori e agli operatori del settore una tematica sulla quale dibattere e riflettere riguardo all’agricoltura, all’ambiente e all’alimentazione. Autumnia si pone infatti l’obiettivo di offrire tre giorni all’insegna del buon gusto, ma anche momenti di riflessione e spunti per valorizzare quelle persone che, a vario titolo, sono impegnate quotidianamente nella cura del territorio e dell’ambiente. Nel 2011 è stato scelto di parlare de “Il cibo nell’unità d’Italia”, un tema che sarà riproposto in convegni e conferenze ma anche in stand come quelli presenti in piazza Don Bosco e piazza Bonechi dove ci saranno stand dedicati alle eccellenze regionali italiane. Nell’Arena del Teatro Garibaldi ci saranno invece stand gastronomici e punto ristoro, mentre in piazza Serristori sarà allestito il mercatino dell’antiquariato. In via Gramsci troveranno posto i Vigili del Fuoco, protagonisti di numerose attività e simulazioni per grandi e piccini. Infine piazza San Francesco, dove confluiranno tutte le numerose associazioni di volontariato della città per completare il programma con la quarta “A” di Autum-

ranno nuovamente allestiti una serie di giochi per bambini che vanno dal percorso-avventura (arrampicata e discesa con imbracature) all’accampamento degli indiani, passando ovviamente dalle esibizioni delle unità cinofile e dall’esposizione degli animali. Tutte le informazioni sul programma saranno riportate sul programma definitivo presto disponibile all’indirizzo internet www.autumnia.it.

Quattro appuntamenti con il buon gusto… Aspettando Autumnia In attesa della tredicesima edizione di Autumnia quattro incontri per gli appassionati di vino e cibo

Iniziativa all’insegna del buon gusto a Figline con gli incontri di “Aspettando Autumnia”, l’iniziativa che il Comune di Figline Valdarno ha riproposto dopo il successo del 2010 per accompagnare i valdarnesi verso Autumnia 2011, uno degli appuntamenti più attesi del panorama fieristico regionale che quest’anno si terrà dall’11 al 13 novembre. “Aspettando Autumnia” propone quattro appuntamenti con de-

AUTUMNIA 2011 AI RAGGI X

Dove: Figline Valdarno (FI) Quando: 11, 12, 13 novembre 2011 Orario di apertura al pubblico: venerdì dalle ore 15 alle 21, sabato dalle ore 10 alle 21 e domenica dalle ore 9 alle 20, orario continuato. Ingresso: gratuito Come arrivare in auto: da nord, autostrada A1 con uscita al casello di Incisa, a circa 8 km dalla manifestazione, poi S.S. 69 in direzione sud; da sud, autostrada A1 con uscita al casello di Valdarno, a circa 10 km dalla manifestazione, poi S.S. 69 in direzione nord. Come arrivare in treno: stazione Figline Valdarno a 27 minuti da Firenze SMN, 35 minuti da Arezzo. Parcheggio: per 3.000 posti auto, gratuito, nelle piazze adiacenti al centro storico. È anche possibile parcheggiare, gratuitamente, presso il parcheggio della Coop per 1.000 posti auto, a 3 chilometri dalla manifestazione, ove è presente nei pomeriggi di sabato e domenica un servizio di bus navetta gratuito (andata e ritorno) per la manifestazione. Per informazioni: Comune di Figline Valdarno (Firenze) - Tel. 055 91251 - 055 9125213-4. e-mail: comunicazionefigline@gmail.com Sito Internet: www.autumnia.it Facebook: Autumnia Figline nia che nel 2011, oltre ad Agricoltura, Ambiente e Alimentazione sarà l’Associazionismo. Tra gli eventi collaterali si segnalano, infatti, anche la mostra fotografica

“Sorrisi di pace” nel chiostro della Chiesa di San Francesco (piazza San Francesco) ed una serie di convegni che interesseranno le sedi più prestigiose della città.

gustazioni in quattro delle più suggestive strutture del territorio, i cui responsabili saranno ben lieti di riempire calici di buon vino e presentare piatti tipici del territorio. La prima data è fissata per sabato 15 ottobre alle ore 16 presso i locali della tenuta Il Palagio di via Sant’Andrea 11 a Figline, con un incontro intitolato “Agricoltura biologica e biodinamica: come assicurarsi che i prodotti delle nostre terre siano naturali e salutari”. L’appuntamento prevede assaggi gratuiti di prodotti per assaporare il gusto autentico della tenuta: prenotazione obbligatoria fino al 13 ottobre allo 055.9502652 o alla e-mail ilpalagio@tiscalinet.it. Sabato 22 ottobre alle ore 17 Villa Casagrande (via Castelguinelli a Figline, www. villacasagrande.it) ospiterà invece una visita guidata al piano nobile della villa e nella cantina con degustazione di vini e prodotti sulla terrazza al costo di 10 euro; sarà poi possibile cenare presso il ristorante per assaporare la genuina cucina toscana (30 euro a persona, prenotazione obbligatoria fino al 20 ottobre allo 055.9544851). Il terzo appuntamento è invece in programma per sabato 29 ottobre alle ore 20 a Villa La Palagina (via Grevigiana 4 Figline, www.palagina.it) dove è prevista una cena che avrà come filo conduttore le spezie: prenotazione obbligatoria allo

055.9502029 o 055.9502931, costo 30 euro a persona. Infine l’ultima iniziativa di Aspettando Autumnia è fissata per domenica 6 novembre presso l’Azienda Agraria San Leo in via Badia Montescalari 9 a Figline. Dalle ore 11 alle ore 18 visita al frantoio antico e al frantoio nuovo durante la frangitura delle olive, con assaggi di olio extravergine d’oliva e passeggiate immersi nella natura con gli animali della fattoria; inoltre degustazione a buffet con tutti i prodotti dell’azienda come salumi di cinta senese, olio nuovo, miele, legumi e tanto altro ancora: costo di 15 euro a persona incluse bevande e buono omaggio di 5 euro da spendere sull’acquisto di prodotti nello spaccio aziendale. E’ gradita la prenotazione chiamando il 339.8898005. “Anche quest’anno, visto il buon riscontro del 2010 – ha detto la vicesindaco Caterina Cardi - abbiamo deciso di ampliare l’offerta legata ad Autumnia con questi quattro appuntamenti con il buon gusto. L’obiettivo di questa iniziativa è duplice perché da una parte si mettono in mostra alcune eccellenze del nostro territorio e dall’altra si crea il giusto clima che ci porterà fino all’11, 12, 13 novembre con la tredicesima edizione di Autumnia”. Maggiori dettagli su “Aspettando Autumnia” si possono trovare sul sito internet www.autumnia.it.


Figline informa SPORT

Festa Sport: successo nonostante il maltempo Grande partecipazione da parte delle società: già arrivate nuove adesioni per l’edizione 2012 E’ stata una manifestazione davvero molto partecipata quella che si è svolta sabato 17 e domenica 18 settembre a Figline all’insegna dello sport, e che ha visto la collaborazione del Comune e di 17 società dislocate in otto piazze diverse della città. Così in piazza San Francesco si giocava a volley, sotto il Palazzo Pretorio c’era una barca a vela e in piazza Ficino si faceva spinning a ritmo di musica. E poi il calcio in piazza Bonechi, la danza in piazza Serristori ed il judo, l’atletica ed il basket sempre in piazza Ficino. Insomma, un’iniziativa che ha davvero entusiasmato tutti gli sportivi figlinesi e che ha già raccolto nuove adesioni per il prossimo anno. Unico neo della manifestazione è stato il maltempo della domenica. Le premiazioni sono infatti state rimandate al 29 settembre in occasione della seduta del Consiglio comunale: in questa circostanza è stato consegnato anche il premio che l’Assessorato allo Sport ha deciso di conferire a Realdo Toso, figlinese che si è distinto negli anni ’60 nell’atletica

leggera vincendo i campionati del mondo della bandiera e stabilendo i record (ancora imbattuti) di lancio in alto ed in lungo della bandiera. “Ringrazio tutte le società e tutti gli appassionati di sport che in questa due giorni hanno davvero reso vivace il nostro centro – ha detto la vicesindaco Caterina Cardi -. E’ stata una bella manifestazione che ha dimostrato ancora una volta come Figline sia una città di sport. Un grazie particolare a tutte le persone che hanno lavorato all’allestimento degli spazi e all’organizzazione dell’evento, per il quale abbiamo già idee da sperimentare nel 2012”. Di seguito le società che hanno partecipato alla manifestazione: Uisp Delegazione Valdarno, Figline Danza, Team Monis, Giallo-Blu Figline, Atletico Figline, Tennis Club Figline, Basket Don Bosco, Ciclistica Figlinese, Motus, Atletica Futura, Judo Club, Uisp Nuoto Figline, Onlus Rugiada, Valdarno Volley, Volley Group Valdarno, Società Ginnica Aurora e Fun Tennis.

POLITICHE SOCIALI

TEMPO LIBERO

Aggiornato l’elenco comunalE delle baby sitter

Scuola di musica: aperte le iscrizioni del “Garibaldi”

Il Comune di Figline informa che è stato aggiornato l’elenco delle baby sitter per bambini di età compresa tra gli 0 e i 6 anni residenti a Figline ma anche a Bagno a Ripoli, Barberino Val d’Elsa, Greve, Impruneta, Incisa, Reggello, Rignano, San Casciano e Tavarnelle. Si tratta di un elenco di persone che, oltre ad essere in possesso dei titoli di studio specifici previsti dalla normativa regionale, hanno anche seguito un percorso formativo organizzato dalla Conferenza Educativa di Zona. Con questo servizio si mette a disposizione delle famiglie che hanno la necessità di ricorrere al supporto di una baby sitter un’ulteriore risorsa di cura ed educazione dei piccoli, formata e “competente”. Le baby sitter presenti nell’elenco hanno aderito al progetto “Cerco una tata”, con il quale le Amministrazioni si sono poste l’obiettivo di dare nuove e più adeguate conoscenze-competenze a questa figura, attraverso uno specifico percorso formativo elaborato sulla base delle caratteristiche dell’attuale domanda e della rilevazione dei bisogni presenti sul territorio. Ogni rapporto lavorativo che verrà instaurato attraverso l’albo zonale delle baby sitter avrà caratteristiche di tipo privatistico la cui responsabilità civile e penale ricadrà esclusivamente sui diretti interessati, nulla avendo da rivendicare nei confronti delle Amministrazioni che hanno istituito l’albo stesso. Sulla rete civica del Comune di Figline Valdarno (seguendo il percorso: Uffici, Servizi alla Persona, Servizi educativi e sportivi, documenti) è quindi possibile trovare l’elenco completo delle baby sitter presenti sul territorio, con relativo numero cellulare e indicazioni sulla disponibilità di tempo e di area. L’elenco cartaceo è invece disponibile presso l’Urp del Comune in piazza IV Novembre.

Sono aperte le iscrizioni alla scuola di musica del Teatro Garibaldi, un’iniziativa promossa dall’Associazione “Schumann” e patrocinata dal Comune di Figline Valdarno che impegnerà gli appassionati figlinesi di musica anche per l’anno scolastico 2011/2012. Le discipline in cui ci si potrà cimentare sono 25, un’offerta davvero ampia che riuscirà sicuramente a soddisfare tutte le esigenze. Le iscrizioni ai corsi si effettuano presso il Ridotto del Teatro Garibaldi (piazza Serristori) dal lunedì al venerdì dalle ore 15 alle ore 19. Per maggiori informazioni si può contattare il numero telefonico 055.9153522. Di seguito l’elenco completo dei corsi disponibili: pianoforte, violino, violoncello, contrabbasso, chitarra classica, chitarra d’accompagnamento, chitarra elettrica, basso elettrico, canto lirico, canto moderno, armonia, storia della musica, clarinetto, saxofono, flauto traverso, flauto dritto, oboe, tromba, corno, trombone, basso tuba, tastiera elettronica, batteria, propedeutica per bambini, teoria e solfeggio.

Le famiglie figlinesi potranno contare sull’aiuto di nuovo personale qualificato

Le discipline che si potranno studiare con l’Associazione “Schumann” sono 25

ISTITUZIONI

Censimento: tutte le date per la compilazione del questionario

Il plico arrivato nelle case dei cittadini deve essere consegnato non prima del 10 ottobre A settembre è iniziata la consegna alle famiglie dei plichi contenenti i questionari di rilevazione per il 15° censimento generale della popolazione e delle abitazioni. Si informa la cittadinanza che il questionario deve essere compilato e restituito non prima del 10 ottobre 2011 presso gli uffici comunali di censimento o gli uffici postali. Dal 3 ottobre l’ufficio di censimento del Comune di Figline (piazza IV Novembre 3, piano terra) sarà aperto al pubblico per l’assistenza alla compilazione ed il ritiro dei questionari con il seguente orario: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 14,30 alle 17, il giovedì dalle 15 alle 18,30. Solo a partire dal 9 ottobre, inoltre, sarà attivo il sito http://censimentopopolazione.istat.it per la compilazione on-line del questionario. Si informa inoltre che martedì 15 novembre si fermerà in piazza Marsilio Ficino a Figline il camper del “Census tour”, una iniziativa promossa per sensibilizzare ed informare i cittadini sul censimento 2011.


Figline informa CULTURA

Un libro con gli scatti di Figline nel 150° Unità d’Italia

Una pubblicazione fotografica con immagini di istituzioni e associazioni locali Dal 24 settembre al 4 ottobre il Palazzo Pretorio ha ospitato la mostra fotografica “Figline Valdarno nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia”. Un titolo che spiega in modo eloquente il lavoro promosso dal Comune di Figline e dal Circolo Fotografico Arno nell’anno dei festeggiamenti del nostro Paese e non solo esalta la città in occasione delle feste che hanno caratterizzato questo evento, ma soprattutto mette in evidenza quelle istituzioni che ogni giorno si impegnano al servizio della città e dei cittadini di Figline. Oltre all’Amministrazione comunale sono stati infatti ritratti i Carabinieri, i Vigili del Fuoco, gli operatori sanitari e tutte quelle figure che quotidianamente svolgono importanti servizi per i cittadini. Questi scatti sono stati poi raccolti in un libro disponibile presso la sede del Circolo Fotografico Arno (via Roma, di fronte Eurospar). “Nell’anno del 150° anniversario dell’Uni-

tà d’Italia - ha spiegato il sindaco Riccardo Nocentini - il Circolo Fotografico Arno, una delle associazioni più vivaci del territorio, propone un libro ed una mostra in cui sono racchiusi i luoghi, le istituzioni, le persone della nostra città. Un’idea pregevole che ha impegnato tanti fotografi del Circolo, i cui scatti sono andati a cogliere aspetti della nostra comunità che rimarranno per sempre nella nostra memoria collettiva di cittadini figlinesi e di italiani. I 150 anni dell’Italia – e quindi anche questa iniziativa che ne coglie in pieno il senso - sono infatti un momento per riscoprire l’orgoglio di essere italiani, per commuoversi ascoltando l’inno e vedendo sventolare il tricolore, ma anche per ammirare la nostra città in queste immagini”. “Il 2011, oltre che il 150° dell’Unità d’Italia, rappresenta anche il 30° anno di attività del nostro Circolo – ha detto il Presidente

INFO CITTADINI

A novembre arriva il digitale terrestre

A Figline lo switch-off è previsto tra il 17 e 18 novembre: ecco come prepararsi

Silvano Monchi –, quindi abbiamo colto l’occasione per festeggiare i due eventi con la pubblicazione di questo libro fotografico. I nostri soci si sono impegnati a

della rete dell’associazionismo locale, iniziative di comunicazione e supporto alla cittadinanza per superare le difficoltà tecniche del passaggio al digitale, con attenzione particolare per gli anziani e i residenti nei Comuni montani. Assieme ad Enti Locali, Comitato regionale per le comunicazioni, Rai, Emittenza locale, Associazioni di Categoria e per la Tutela dei Consumatori, mondo della scuola e dell’Associazionismo, la Regione si impegna a fare in modo che la TV digitale terrestre arrivi nel modo più semplice nelle case di tutti. Per informazioni è disponibile un call center consumatori attivo dal lunedì al sabato, escluso giorni festivi, dalle ore 8 alle ore 20 al numero verde 800.022.000. Tante altre informazioni sono disponibili sul sito http:// decoder.comunicazioni.it/index.shtml INTERNET

Innovazione e Comunicazione per la “Città 2.0”

L’assessore Daniele Raspini illustra le principali novità per la Figline del futuro

documentare tutto ciò che riguarda l’istituzionale e il sociale a Figline nella prima parte di questo 2011 realizzando davvero un bel documento”.

procedure per garantire trasparenza negli atti e partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. Oltre agli ormai consueti servizi dedicati all’informazione come il notiziario giornaliero e la newsletter Figline Informa, si punterà in modo particolare sulla possibilità di pagare on-line servizi come la mensa, il trasporto scolastico ed altre tariffe. Tra le principali novità che saranno introdotte a breve c’è inoltre Wi-Figline, il sistema di internet gratuito che sarà attivato nelle principali piazza della città. “L’Amministrazione sta puntando molto sull’Innovazione e sulla Comunicazione – ha spiegato l’assessore Raspini – perché vogliamo migliorare anche in questo settore la vita dei cittadini, vogliamo farli sentire al centro dei processi amministrativi e soprattutto agevolare le loro relazioni con l’Ente: siamo consapevoli che il tempo è importante per tutti i cittadini così come per l’Amministrazione, quindi la parola d’ordine sarà ‘semplificazione’”. COMUNICAZIONE

Figline Informa: news quotidiane sulla rete civica Il periodico di informazione comunale si trova anche sul sito internet del Comune

A partire dal 7 novembre 2011 la televisione toscana cambia e passa al sistema di trasmissione digitale terrestre (DTT, dall’inglese Digital Terrestrial Television). Una tecnologia che consente una maggiore efficienza nei consumi, meno emissioni radioelettriche e possibilità di utilizzare in modo più razionale le frequenze. Spegnere il segnale analogico che ha portato la TV in casa nostra per quasi sessanta anni e sostituirlo con una forma di trasmissione più moderna è un impegnativo “trasloco” delle nostre abitudini televisive e come tutti i cambiamenti porterà qualche disagio, soprattutto all’inizio. Il Ministero dello Sviluppo economico (Dipartimento per le Comunicazioni) ha suddiviso la Toscana in aree tecniche ed ogni Comune, dal 7 al 23 novembre, spegnerà il segnale analogico per accendere quello digitale in una data diversa. A Figline, ad esempio, lo switchoff avverrà il 17 novembre per quanto concerne le reti Rai, mentre il 18 per le reti Mediaset. Le cose da fare e da sapere sono semplici. In primo luogo controllare il proprio apparecchio televisivo, acquistare un decoder quando è necessario, verificare l’antenna e l’impianto di distribuzione domestico e condominiale del segnale. Quando sarà il momento e sarà disponibile la mappa delle frequenze assegnate alle emittenti nazionali e locali, provvedere a sintonizzare i canali televisivi sull’apparecchio e ordinarli col telecomando. La Regione Toscana intende facilitare queste operazioni ed attiverà nelle prossime settimane, d’intesa con il Ministero dello Sviluppo Economico e la collaborazione

Grande attenzione all’Innovazione e alla Comunicazione nella Giunta Nocentini, che fin dai primi giorni del suo insediamento è al lavoro per implementare e migliorare nuove tecnologie da mettere al servizio dei cittadini. E sono proprio i cittadini il principale obiettivo di questa Amministrazione, che punta decisamente a semplificare le procedure con cui ci si interfaccia con il Comune attraverso una comunicazione 2.0 che va dall’utilizzo di internet agli smartphone, dalla presenza sui social network ad una rete civica aggiornata ed intuitiva. E se da una parte si cercherà di rendere più accogliente la Casa comunale con una segnaletica intuitiva per tutti, dall’altra si cercherà anche di permettere ai cittadini di svolgere pratiche e seguire procedimenti direttamente dal proprio computer. Non a caso nel suo Programma di Mandato 2011-2016 il Sindaco Nocentini ha dedicato un capitolo a parte alla “Città 2.0”, ovvero una serie di servizi che consentiranno al Comune di essere più moderno, flessibile, snello nelle

Oltre alla pubblicazione delle notizie sul mensile “il Reporter”, Figline Informa è informazione quotidiana sul sito internet del Comune di Figline: http://ufficiostampa.comune.figline.it . Ogni giorno su queste pagine si possono trovare notizie riguardanti l’attività dell’Amministrazione comunale, l’organizzazione di mostre, convegni, eventi. Inoltre ampio spazio all’area multimediale con foto, video e audio, alle iniziative del Teatro Garibaldi e a tutte le campagne informative promosse negli ultimi cinque anni dal Comune di Figline. Su queste pagine è inoltre possibile sottoscrivere alcuni servizi gratuiti per essere sempre aggiornati sulle iniziative del Comune, come il servizio di sms da ricevere sul telefonino e la newsletter da ricevere via e-mail. Ogni mercoledì, infatti, i 2500 figlinesi che si sono iscritti al servizio ricevono tramite e-mail la newsletter del Comune con segnalazione di eventi, manifestazioni e tanto altro. Le stesse informazioni sono riportate anche su Facebook aggiungendo tra i propri amici “Comune Figline Valdarno”.


Figline informa CULTURA

Teatro Garibaldi: via alla campagna abbonamenti 2011/12 Iniziate le sottoscrizioni sia per la stagione di prosa che per la concertistica

Si è aperta in questi giorni la campagna abbonamenti per la stagione teatrale 2011/12 del “Garibaldi” di Figline, che anche quest’anno proporrà ai suoi fedelissimi spettatori sia il cartellone di prosa che quello di concertistica. Gli abbonati alla stagione 2010/11 avranno la possibilità di confermare le loro tessere presso la biglietteria in piazza Serristori fino al 15 ottobre, mentre i nuovi abbonamenti potranno essere sottoscritti dal 17 ottobre al 5 novembre per la prosa e dal 17 al 29 ottobre per la concertistica. I prezzi degli abbonamenti sono rimasti invariati per volontà dell’Amministrazione comunale, che crede fermamente nella politica di promozione della cultura e nella valorizzazione di un “gioiello” come il Teatro Garibaldi: per la prosa l’abbonamento per 6 spettacoli va da 110 ad 80 euro (venerdì sera, sabato sera o domenica pomeriggio), mentre per la concertistica è di soli 15 euro. La prima a partire sarà la stagione concertistica, che si avvarrà della consueta collaborazione con l’Orchestra della Toscana: il primo concerto è in programma sabato 5 novembre con il giovane direttore David Afhkam, il violino Barnabas Kelemen e il violoncello Marie-Elisabeth Hecker impegnati in musiche di Mozart, Schubert e Brahms. La stagione proseguirà il 2 dicembre con il direttore e pianista Alexander Lonquich (musiche di Schubert, Faurè, Strauss), mentre il 23 dicembre ci sarà il Concerto di Natale con una antologia gospel di Sue Conway & The Victory Singers of Chicago. Il 2012 si apre invece con il Concerto di Carnevale del baritono e direttore Bruno Praticò (17 febbraio), mentre il

23 marzo l’Orchestra della Toscana sarà diretta da Philipp Von Steinaecker; ultimo appuntamento il 6 aprile con il direttore Daniele Rustioni e il pianista Lars Vogt che proporranno insieme all’Ort musiche di Beethoven, Sostakovic e Prokofiev. La 40° stagione di prosa, invece, prenderà il via l’11 novembre con “Paesaggio con figure” di Ugo Chiti, che avrà tra i suoi interpreti la grande attrice napoletana Isa Danieli. Secondo appuntamento il 6 gennaio con Lunetta Savino ed Emilio Solfrizzi in “Due di noi”, mentre il 27 gennaio torna sul palco del Garibaldi Luigi De Filippo con “A che servono questi quattrini?”. Il 3 febbraio sarà invece la volta di una commedia delicata e divertente, “Il Catalogo”, che avrà come protagonisti Ennio Fantastichini ed Isabella Ferrari; il 24 febbraio, invece, Maurizi Nichetti curerà la regia de “La Verità” con Massimo Dapporto e Benedicta Boccoli ed infine il 2 marzo il palco del Garibaldi sarà tutto di Giuliana De Sio per la rappresentazione de “La lampada galleggiante”, un’opera scritta dalla penna sottile ed intelligente di Woody Allen. Come ogni anno, tutti i sabato pomeriggio il Ridotto del Garibaldi ospiterà “Aperitivo a Teatro”, un momento di incontro con gli attori intervistati da un critico teatrale.

CACCIA

Messaggio assessore Simoni per la caccia

“I cacciatori sono le vedette naturali del territorio; importante osservare regole di prudenza”

L’assessore alla Caccia, Carlo Simoni, recentemente ha voluto lasciare un messaggio a tutti i cacciatori impegnati nella stagione venatoria 2011/12. “I cacciatori – ha detto l’assessore sono le vedette naturali del territorio per quanto riguarda l’avvistamento degli incendi e la tutela dei boschi, ruoli fondamentali per la salvaguardia

del nostro ecosistema. Affinché la stagione venatoria prosegua nel migliore dei modi invito quindi tutti i cacciatori ad osservare tutte le regole di prudenza che richiede questa attività: che la caccia sia sport, entusiasmo, rispetto, tolleranza e soprattutto svago e divertimento sia per i cacciatori che per tutti gli altri fruitori del nostro bellissimo territorio, che va rispettato in ogni sua forma”. Ricordiamo inoltre che a settembre, pochi giorni prima l’apertura della stagione venatoria, l’assessore Simoni si è fatto promotore di un incontro al quale hanno partecipato molti cacciatori del territorio. Si è trattato di un’importante occasione per affrontare le problematiche della caccia, alla quale hanno partecipato anche Paolo Cerdini (Segreteria Regionale Federcaccia), Paolo Malcuori (Presidente Arcicaccia provinciale), Federico Merli (funzionario dell’Ufficio Caccia della Provincia di Firenze), Piero Bartolini (Presidente dell’ATC5) Oriano Prosperi (Presidente di Federcaccia sez. Figline) e Massimo Pancrazi (Presidente Arcicaccia sez. Figline).

da Tiziana Senesi e vinto da Porta San Francesco. A fare da cornice alla festa, infine, il suggestivo spettacolo di fuochi d’artificio della Pirotecnica Soldi. “A Figline la Festa del Perdono sta tornando al suo spirito originario – hanno commentato il sindaco Riccardo Nocentini e l’assessore Caterina Cardi – e lo dimostrano i carri realizzati dalle quattro contrade e i tanti figuranti impegnati nelle varie prove. Finisce dunque con migliaia di spettatori il 39° anno della Festa che fa più battere il cuore alla nostra piazza, un successo che ci fa affacciare alla 40° edizione con grande entusiasmo”. “Infine – hanno concluso Nocentini e Cardi – un ringraziamento particolare alla Pro loco ‘Marsilio Ficino’, alle quattro contrade, agli Sbandieratori dei Borghi e Sestieri Fiorentini, alle associazioni e a tutte quelle persone che con il loro impegno hanno permesso alla nostra città di vivere cinque giorni di festa”. L’appuntamento è quindi per settembre 2012 con la 40° edizione.

FOLKLORE

Volontari in festa in piazza Marsilio Ficino

Piazza gremita per la chiusura della Festa del Perdono

Grande partecipazione di pubblico per la 39° edizione vinta da Porta San Francesco

Piazza Marsilio Ficino in festa a settembre per la 39° edizione del Palio di San Rocco, un evento che anche quest’anno ha intercettato grande interesse da parte del pubblico coinvolgendo migliaia di persone tra spettatori e figuranti. Come tradizione, la manifestazione si è conclusa con la gara a cavallo, che rappresenta l’ultima prova valida per l’assegnazione del “cencio” dipinto

VOLONTARIATO

Il sindaco Nocentini: “Volontari fondamentali, impossibile immaginare un mondo senza di loro”

“La piazza del Volontariato”, questo il titolo della manifestazione che si è svolta a Figline sabato 24 settembre. L’evento, patrocinato dal Comune e dalla Pro Loco e realizzato in collaborazione con la Misericordia di Figline Valdarno, è stato interamente dedicato alla nobile attività del volontariato e, oltre a promuovere la preziosa offerta dei servizi concessi dalle singole associazioni del nostro territorio, è nato con lo scopo di sensibilizzare la

popolazione verso alcune problematiche sociali e l’attività di volontariato diffondendo anche preziose conoscenze sull’importanza della prevenzione sanitaria. Un programma intenso iniziato in piazza Marsilio Ficino con l’apertura degli stand delle associazioni, proseguito con esibizioni dei bambini delle scuole artistiche di Figline e Incisa e con un aperitivo in piazza in collaborazione con la Pasticceria Saida e il Caffè Logge Serristori che hanno preparato un apposito menù dedicato all’evento. “Il 2011 è l’anno del volontariato europeo e il decimo anniversario dell’anno internazionale dei volontari – ha detto Giorgio Torricelli, uno degli organizzatori dell’evento - e anche per questo abbiamo voluto celebrare nella piazza di Figline gran parte delle realtà di volontariato presenti nel nostro territorio, per creare una sorta di dialogo e di connessione tra le varie associazioni. Riteniamo sia molto importante che anche i cittadini vengano a conoscenza dei servizi offerti da tutte queste realtà in modo da poterne usufruire in caso di bisogno e magari prenderne parte attivamente”. La storica piazza di Figline è diventata così il palcoscenico ideale dove significative realtà entreranno in contatto con la popolazione presentando i loro progetti e le loro attività, circondati da una cornice di associazioni che si occupano di celiachia, dislessia, cecità, lesioni spinali, pet therapy e altre importanti realtà associazionistiche del nostro territorio. Una giornata intensa che ha previsto esibizioni artistiche di bambini, vigili del fuoco, Misericordie e numerosi interventi di esperti e volontari e terminata con una tavola rotonda aperta a tutti, durante la quale i rappresentanti delle varie associazioni si sono confrontati su temi inerenti alle singole realtà. “L’Amministrazione ha deciso di sostenere con entusiasmo questa iniziativa – ha spiegato il sindaco Riccardo Nocentini – perché, sinceramente, non riusciamo ad immaginarci un mondo senza volontari, persone che ogni giorno si spendono in vari settori per la nostra salute e per la nostra sicurezza. A loro va tutta la nostra riconoscenza ed il nostro sostegno nelle varie attività che svolgono al servizio dei cittadini”.


speciale salute

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LA SCOPERTA. In Italia sono stimati tre milioni di ammalati

“L’altra celiachia”, questa sconosciuta Benedetta Strappi

È la sensibilità al glutine: patologia a se

A

stante, ma sintomi simili. A Firenze si

Firenze sono già in cura in trecento, e il centro regionale di riferimento per la celiachia dell’adulto di Careggi è impegnatissimo in questa attività. In quale? Nella cura, e nella diagnosi, dell’“altra celiachia”. Ovvero di quella patologia che in inglese hanno chiamato “glutensensitivity”. Sensibilità al glutine, in italiano. Una malattia a se stante, per la verità, diversa dalla celiachia ma simile ad essa per i sintomi. Ma vediamo di capirne qualcosa di più. Anche in questo caso il problema fondamentale è il glutine: “Esistono vari modi attraverso i quali il glutine può creare problemi: c’è chi avverte i suoi aspetti tossici anche senza essere celiaco – spiega il professor Antonio Calabrò, responsabile del Centro Regionale di riferimento di Careggi, che dei suoi studi ha parlato al Festival della Salute che si è tenuto a Viareggio tra la fine di settembre e l’inizio di questo mese – e cioè anche senza avere una risposta immunitaria a questa sostanza, non avendo i geni presenti invece nei celiaci, per i quali la patogenesi è di tipo autoimmune”. Ma quali sono i sintomi? E come riconoscerli? Molti sono in comune con quelli della celiachia (e del colon irritabile, con cui spesso la sensibilità al glutine viene confusa): gonfiore addominale, problemi intestinali, ma anche cefalee, pro-

lavora a un metodo per diagnosticarla

blemi ostetrico-ginecologici (come la difficoltà ad avere bambini, per le donne), malattie reumatiche. E, prosegue ancora il professor Antonio Calabrò, si tratta davvero di una malattia molto diffusa, studiata dagli esperti ormai da una quindicina di anni. “Si stima che i celiaci siano l’uno per cento della popolazione, e noi siamo convinti che la sensibilità al glutine sia diffusa almeno cinquesei volte di più. E dunque stimiamo che in Italia ci possano essere tre milioni di ammalati di questa patologia”. E proprio a Firenze si sta lavorando intensamente per mettere a

punto un metodo per diagnosticarla: a differenza della celiachia, infatti, non è una patologia riconosciuta dal sistema sanitario nazionale, e chi ne soffre, tanto per fare un esempio, ad oggi non può beneficiare delle esenzioni. A Careggi, invece, si sta mettendo a punto un metodo per diagnosticarla: si tratta di “un’impronta metabolica”, ovvero di un meccanismo basato su esami del sangue, delle urine e sulla risonanza magnetica che - un po’ come avviene con le impronte digitali - consentirà, una volta validato, di identificare in modo univoco questa malattia.

IL Progetto. È la quarta causa di morte in Italia

Diabete, obesità e depressione: tutti i rischi della vita sedentaria

L’

antidoto alla sedentarietà, quarta causa di morte in Italia, si chiama “gruppo di cammino”. Di cosa si tratta? Semplice: di un progetto sociale che invita le persone a muoversi, camminare insieme a un gruppo di preparatissimi laureati in scienze motorie per “mettere in moto la macchina umana e fare in modo che non si usuri restando ferma”. Un progetto che è stato sperimentato dalla Provincia di Lucca. Sembrerebbe una banalità, e invece muoversi seguendo un ritmo preciso e costante, abbinando alle camminate uno stile di vita sano ed equilibrato, aiuta a ridurre notevolmente l’incidenza di malattie cardiovascolari (spesso fatali) e di patologie legate a doppio filo con l’inattività come il diabete, l’obesità e la depressione. “L’obiettivo finale – spiega Carmine Di Muro, tra i promotori del progetto – è quello di mettere in funzione il cosiddetto metabolismo basale, che consente, facendo un’attività fisica regolare di almeno trenta minuti consecutivi abbinata a una dieta equilibrata, di perdere peso anche quando poi si sta seduti sul divano. L’esercizio deve arrivare a essere concepito come ciò che realmente è, ovvero una terapia, che aiuta a vivere di più e meglio”. E effettivamente di terapia si tratta se si pensa che facendo una regolare (e regolarmente controllata) attività fisica, camminando in gruppo a passo svelto con costanza, si migliora notevolmente la qualità della vita. “Seguendo con costanza un ciclo di cammino - continua Di Muro – una persona di 50 anni può arrivare ad avere le capacità di lavoro di un sedentario di 40. È un dato che forse a una fascia di utenti di mezza età fa poca impressione, ma se pensiamo che un ottantenne potrebbe riuscire ad avere la capacità e la salute di un settantenne, la scala di valori cambia sensibilmente”. Il dato sconfortante è che il 36% degli uomini e il 46% delle donne italiane non fanno sport, mentre i bambini del Bel Paese possono vantare il triste primato di più obesi d’Europa. Rimanendo in Toscana, “la Versilia è uno dei territori in cui si fa meno attività fisica e dove l’incidenza di malattie cardiovascolari sta aumentando pericolosamente – continua Di Muro - per questo abbiamo organizzato queste squadre di cammino che insegnano alla gente come e quanto camminare, spiegando con attenzione la postura corretta, la posizione di testa, ginocchio e l’appoggio del piede e tenendo sotto controllo anche i miglio/B.B. ramenti di ciascuno”.

IL DOSSIER. Una ricerca rivela quello che i ragazzi temono di più. Non senza qualche sorpresa

Dai tumori allo stress, le paure dei giovani Dall’indagine, realizzata su novecento adolescenti tra i 14 e i 24 anni, emergono alcuni dati impressionanti. L’inquinamento è visto come la peggior minaccia per la salute, mentre l’abuso di alcol e droghe sembra essere sottovalutato

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anno paura di cose che non ti aspetteresti (lo stress) e invece finiscono per sottovalutarne altre (bere e fumare) decisamente pericolose. È un po’ questa la fotografia dei giovani che arriva da una sorprendente ricerca presentata di recente al Festival della Salute di Viareggio. Si tratta di un’indagine realizzata su 900 giovani di età compresa tra i 14 e 24 anni, e realizzata dalla società Format per conto di Goodlink, organizzatrice del festival versiliese. Da questo dossier emergono dati impressionanti. Ad esempio si scopre che, per il 70 per cento dei giovani in questa fascia d’età, la malattia più temuta è il tumore, mentre uno su cinque ha come terrore principale quello di cadere in depressione. Ancora: quasi nove ragazzi su dieci sono soddisfatti del proprio stato fisico, e la metà di loro pensa che l’inquinamento sia la peggior minaccia per la propria salute (50.2 per cento) seguito, a sorpresa, dallo stress (49.7). Ma dalla ricerca sono emerse altre particolarità ancora: ad esempio che poco

meno di un ragazzo su cinque (il 19.3 per cento) segue una dieta, e di questi la maggior parte (36.2 per cento) lo fa per il proprio benessere, mentre solo il 15.5 per cento lo fa perché è sovrappeso. Si scopre poi che i ragazzi ci tengono ad auto-tutelarsi: oltre la metà di loro dichiara di dedicarsi allo sport per condurre una vita più salutare e la metà (il 50 per cento esatto) racconta di incontrare gli amici per lo stesso scopo. Un altro 48 per cento, invece, sostiene di ascoltare musica con lo stesso fine. Ma dal dossier emergono anche dati meno confortanti, per certi versi. Ovvero un po’ di sfiducia dei giovani nei confronti della scuola: quasi la metà di loro (49.8 per cento) è convinto che sia poco efficace nelle attività di prevenzione su temi quali l’abuso di alcool e droghe, il fumo e il sesso non protetto, e il 63.6 per cento è convinto che di questi temi tra i banchi si parli poco. Solo il 6.2 per cento ritiene poi di poter fare affidamento sugli insegnanti per parlare di questi argomenti, mentre, forse imprevedibilmente, ben il 44.3 per cento crede che le persone adatte allo scopo siano i familiari. A sorpresa, infine, i ragazzi si dimostrano molto attenti alle informazioni che riguardano la salute: il 61.4 per cento si dichiara interessato, e il 66.7 per cento sceglie come canale per /B.S. informarsi internet.


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mangia&bevi

Ottobre 2011

in taVola/1. Regole, limiti e consigli: guida pratica per aspiranti “cacciatori” di porcini & Co.

Al via la stagione dei funghi Dove, come e quando cercarli Paola Ferri

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ritti, trifolati, in zuppa o sott’olio. Parte del piacere dei funghi, si sa, sta nel cercarseli da soli nel bosco. E la stagione è appena cominciata. Ecco tutto ciò che devono sapere esperti e cercatori alle prime armi. Partiamo dalle regole, onde evitare di incorrere in poco golose multe. Prima di tutto è necessario dotarsi dell’apposito tesserino: l’autorizzazione è rilasciata dalla Regione, previo pagamento di 13 euro per sei mesi o di 25 per un anno intero. I versamenti devono essere effettuati sul conto corrente postale n. 6750946 intestato alla Regione, mentre per le informazioni ci si può rivolgere al numero verde 800.860.070 (o consultare il sito web della Regione). Non pagano solo gli under 14 (purché accompagnati da un adulto autorizzato), mentre per i residenti in comuni montani le quote sono dimezzate. Il limite per la raccolta è fissato in tre

chili al giorno (dieci per chi sta in montagna). È bene sapere, inoltre, che alcuni boschi privati fanno pagare un sovrapprezzo (ma generalmente fanno avvicinare gli avventori con l’auto al luogo della “caccia”). In questo caso si parla di 5/10 euro a testa. Passiamo poi all’attrezzatura: scarpe adatte, borraccia e cesto in vimini gli elementi fondamentali. Già, perché i funghi raccolti devono poter disseminare sul terreno le spore, altrimenti l’anno prossimo il raccolto sarà alquanto magro. Un “fungarolo” non vi svelerà mai dove trova i suoi funghi, ma i meno esperti possono andare sul sicuro quasi ovunque in Toscana. La zona più rinomata è la Lunigiana, ma tutto l’Appennino è prolifico, così come il Casentino. I più volenterosi possono spingersi anche nel Grossetano, con la certezza che il lungo tragitto sarà ripagato da una gustosa raccolta. L’importante è scegliere il tempo giusto: il momento migliore, dicono gli esperti, è 12-14 giorni dopo un’abbondante pioggia (e ancor meglio se nel mentre è ritornato un po’ di sole). La

produzione, quest’anno, considerato l’attardarsi dell’estate, potrebbe continuare fino a novembre inoltrato. Recarsi sul posto di buon mattino in genere aiuta, quantomeno a bruciare la concorrenza. C’è poi chi presta attenzione anche ai cicli lunari: luna crescente dovrebbe corrispondere a fungo abbandonate, almeno in teoria. E una volta sul posto? Setacciate il terreno con lo sguardo, scrutando con particolare attenzione le radici dei castagni, dove si nascondono più volentieri i rinomati porcini, ma anche la base di lecci, faggi e abeti. Abbiate rispetto per l’ambiente e per chi seguirà le vostre orme, il che significa non rastrellare il sottobosco e non cogliere i funghi troppo piccoli. E non vi formalizzate troppo sulle specie più comuni: anche gli ovoli (in insalata o al cartoccio), le mazze di tamburo (ottime alla griglia) e i gallinacci (nel sugo della pasta) possono dare non poche soddisfazioni in tavola. Ma attenzione: se non conoscete a menadito la materia, rivolgetevi all’Asl, onde evitare brutte sorprese a poche ore dalla scorpacciata.

Non ci sperate, gli esperti del settore, quelli che tornano ogni volta col cesto pieno, non vi diranno mai in che pezzo di bosco andare a frugare. Ma alcuni trucchi ve li sveliamo noi. A patto che mettiate nel piatto solo ciò che conoscete bene anDrea lanDini Fattoria delle Ginestre

f.lli MarcHionni Azienda agricola di Vigliano

niccolÒ D’afflitto Fattoria Castelruggero

“Olio toscano a rischio estinzione”

“Adesso il bio conviene”

“Meglio vendere all’estero”

“Non è detto che produrre biologico significhi spendere di più, anzi. Ma il rischio imprenditoriale è più alto, perché si è più esposti a eventuali insetti nocivi o malattie delle piante. Fino a 5-6 anni fa si trattava di una scelta da pionieri non sempre ripagata dai risultati, oggi non è più così, il bio è sempre più diffuso”

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“La Dop è cosa buona e giusta, ma non basta a difendere i piccoli produttori da un mercato schiavo dei grandi. I costi di produzione nella Toscana più interna sono troppo elevati, il rischio è che si smetta di curare gli ulivi. Di questo passo il nostro olio andrà a scomparire. A meno che non aumenti la consapevolezza nei consumatori”

“Nel caso specifico del vino la filiera corta non ha molto senso e non è sempre la scelta migliore. Anzi, spesso per i piccoli produttori è più facile vendere all’estero che sul territorio nazionale. Il vino ha sempre viaggiato molto, fin dai tempi dei romani. Anche se qualche bottiglia la teniamo per i ristoranti vicini, perché un po’ ci si affeziona”


mangia&bevi

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in taVola/2. L’estate prolungata ha ridimensionato i raccolti, non la qualità. E i “piccoli” si attrezzano

Poco vino ma super, mentre l’olio arranca Francesca Puliti

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arà un’annata da dimenticare per molti, da collezionare per altri. Strana stagione quella in corso, vino e olio parlando, con un’estate secca e prolungata, tanto da costringere la maggior parte dei produttori toscani ad anticipare la raccolta di almeno un paio di settimane. Con la diretta conseguenza che di vino quest’anno se ne produrrà meno, ma di altissima qualità e anche più denso e alcolico, probabilmente. Per non parlare dell’olio: come dicono gli esperti del settore, il 2011 sarebbe già stato contrassegnato come un anno di “scarica”, ovvero di bassa produzione, ma niente di strano nel ciclo degli olivi. Sennonché la siccità ha ridotto ancora le aspettative. E i produttori si attrezzano come possono per far fronte a incassi ristretti o quantomeno riveduti. Per la Coldiretti la strategia da seguire è quella della filiera corta. “È faticoso portare il grosso delle imprese su questa strada – spiega Andrea Pruneti – ma la direzione è quella giusta”. Quella che ha portato all’apertura del primo punto vendita in stile supermercato con prodotti a chilometri zero a Poggibonsi. Entro l’anno ne spunterà uno anche a Pisa. “La vera sfida è far nascere una ‘bottega amica’ a Firenze”. Ma per sfondare sul territorio cittadino ci vorrà ancora un po’. Spesso, allora, succede che la strada migliore per sopravvivere sia quella dell’export. “Per i piccoli produttori – assicura Niccolò D’Afflitto, enologo e ‘collezionista’ di centinaia di varietà di pomodori a Castelruggero,

alle porte di Firenze – è più facile vendere all’estero che in Italia: pagamenti più puntuali, clienti più affidabili e costanti”. Germania, Svizzera e Usa i compratori tradizionali, ma si stanno affacciando sul mercato anche Russia, Giappone e altri Paesi orientali. L’alternativa è differenziarsi, magari puntando sul biologico. “Ormai non si tratta più di un fenomeno di nicchia – racconta Paolo Marchionni, produttore bio a Malmantile – ma di una scelta, prima di tutto etica, condivisa da molti. Anche se qualcuno continua a nasconderla, a causa di un diffuso pregiudizio verso il vino bio”. C’è poi chi fa il passo successivo e si butta sull’agricoltura biodinamica. Detto in parole povere (ma dietro ci sono infiniti studi e soprattutto prove pratiche) si tratta di ricreare un ambiente vitale intorno alle coltivazioni, attraverso colture promiscue, diffusa presenza di animali, corni di bue sotterrati nei campi, cicli lunari e altre “stregonerie”, come le chiamano gli stessi produttori. Insomma una filosofia di vita, prima che un mestiere. Perché produrre olio e vino è innanzitutto una passione. E meno male, perché altrimenti il nostro paesaggio non sarebbe più lo stesso. “Oggi chi coltiva olio in Toscana, specialmente nei dintorni di Firenze – avverte Andrea Landini, assaggiatore d’olio e produttore – lo fa soprattutto per soddisfazione personale, ma andandoci costantemente in rimessa. I costi – continua – sono molto elevati, a fronte di un mercato schiavo delle grandi multinazionali. Molti ‘piccoli’ stanno già abbandonando gli oliveti per altre attività più redditizie. E nel giro di pochi anni le nostre colline potrebbero cambiare completamente aspetto”.

anDrea Zanfei Fattoria Cerreto Libri

tina raDassao La tinaia, Scandicci

stefano BeltraMi La Colombaia Ville di Bagnolo

“Biodinamico per scelta. Di vita”

“Salvi solo grazie al turismo”

“Speriamo nei paesi emergenti”

“Questo è un mestiere che si fa più che altro per difendere il luogo in cui si vive. Per questo abbiamo scelto l’agricoltura biodinamica, che permette alle piante di crescere in un ambiente più ricco e meno contaminato possibile. L’azienda diventa una sorta di acquario all’interno del quale ogni cosa contribuisce a mantenere l’equilibrio dell’insieme, uomo compreso”

“Con l’agricoltura non si sopravvive, è fondamentale compensare con l’attività dell’agriturismo. Inoltre non basta stare nel campo, bisogna saper vendere i propri prodotti, mettersi davanti a un pc e darsi molto da fare. In questo modo riusciamo a spedire il vino nel Nord Italia. A comprare l’olio vengono personalmente anche dalla Norvegia”

“Il mercato è in stallo da alcuni anni, gli Usa non trainano più le vendite. Tra vendere sotto costo e vendere meno preferiamo la seconda. E speriamo nei paesi in via di sviluppo, affinché l’export possa riprendersi. In Italia, infatti, comandano le grandi case. E neanche le leggi ci aiutano, c’è ancora troppa burocrazia”


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garrisca al vento

Ottobre 2011

pallone e progetti. La nuova idea di Renzi: costruire l’impianto nell’area Mercafir

stadio, la partita si sposta a novoli Ivo Gagliardi

L

o stadio nuovo s’ha da fare. E poco importa se l’ipotesi originaria (ovvero la maxicittadella viola a Castello) è ormai definitivamente tramontata, per motivi vari e fin troppo noti. Perché la nuova idea c’è già, così come lo spazio. Area Mercafir, Novoli, a due passi dall’autostrada e dall’aeroporto: potrebbe nascere qui la nuova casa della

tAGLIo DEL NAStRo Nato il centro sportivo

E venne l’ora dei “campini”

P

alestra, piscina, sala video e, finalmente, dei sacrosanti spogliatoi a fianco dei campini. Il mini-centro sportivo viola è fatto, finito e inaugurato. I giocatori ci hanno messo piede poco dopo l’inizio del campionato, insieme a un Andrea Della Valle gongolante e a un Matteo Renzi altrettanto soddisfatto. L’happy end, infatti, arriva dopo molti anni di discussioni, durante i quali si sono alternate al timone viola diverse proprietà e vari inquilini all’interno di Palazzo Vecchio. “Questo è un giorno di festa – ha detto il sindaco durante la cerimonia di inaugurazione - che chiude una vicenda che si trascinava da 29 anni, tre gestioni viola e sei sindaci. Dopo problemi, polemiche e veti – ha aggiunto – si dà un segnale di concretezza che fa capire che a Firenze le cose le stiamo facendo”. Sette milioni il conto totale della “dependance”, investimento che la società riprenderà semplicemente stornandoli dall’affitto degli impianti sportivi (il che significa niente canone per cinque stagioni). A presenziare al taglio del nastro anche il presidente del consiglio comunale Eugenio Giani, proprio lui che tanto si era speso, da assessore allo sport durante la scorsa legislatura, per “sloggiare” i vigili dalle due palazzine di viale Maratona. Proprio durante l’ultimo mandato Domenici, infatti, la questione campini aveva subito un’accelerata. Una volta risolto il problema della nuova collocazione della municipale (trasferita in via Frusa), si erano però aperti nuovi fronti di dibattito (per non dire conflitto) tra l’amministrazione comunale e la società gigliata. Ora, però, i campini sono una realtà. E ai tifosi non resta che sperare che la profezia di Prandelli fosse vera: grazie al centro sportivo, qualche punto in più a fine campionato.

Fiorentina. È questo il piano del sindaco Renzi, affascinato dall’idea di regalare al club gigliato e ai suoi tifosi un progetto all’avanguardia. L’area individuata si estende su una superficie di 36 ettari (da notare che lo stadio inaugurato da poco dai “nemici” della Juventus è stato realizzato in uno spazio di 34 ettari, e quindi la Fiorentina “vincerebbe” anche questa speciale partita che si gioca – una volta tanto – fuori dal campo) e, cosa non di poco conto, quel terreno appartiene completamente al Comune: insomma, spetta soltanto a Palazzo Vecchio decidere cosa farne, senza dover bussare ad altre porte. “Rimpicciolire la Mercafir per renderla più efficiente è importante e doveroso. Lo faremo”, ha detto il sindaco, che poi ha aggiunto che così “si libera uno spazio molto suggestivo e intrigante che porterebbe posti di lavoro, ricchezza, oltre che una casa per la Fiorentina”. Ma veniamo al progetto, presentato nell’ambito dei cento luoghi. Secondo l’idea del sindaco, quella che potrebbe nascere nell’area Mercafir sarebbe una sorta di “piccola” Cittadella: stadio sì, ma non solo. Oltre trentamila metri

il progetto del nuovo stadio

tramontata l’ipotesi della cittadella viola a Castello, ecco che spunta un piano-bis: un’arena da quarantamila posti interamente al coperto, con tanto di negozi, uffici, ristoranti e alberghi. Il tutto a pochi passi da autostrada e aeroporto

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quadrati sarebbero destinati a ospitare un’area commerciale, con tanto di negozi, uffici ma anche ristoranti e alberghi (magari con vista sul campo da gioco): anche Firenze – così come già avviene in altre città europee – avrebbe dunque il suo stadio da vivere non soltanto la domenica, ma tutta la settimana. Oltre al terreno di gioco, a Novoli potrebbero poi essere realizzati anche alcuni campi d’allenamento. Insomma, un progetto decisamente all’avanguardia. Guardando più nel dettaglio allo stadio, l’idea sarebbe quella di realizzare un impianto da circa quarantamila posti (ovvero della capienza necessaria per poter ospitare le finali delle coppe europee) tutto rigorosamente al coperto. Addio domeniche bagnate, quindi, trascorse con un occhio ai giocatori in campo e l’altro al cielo. Fin qui l’idea del sindaco Renzi. Ora in qualche modo la palla passa ai Della Valle, che tante speranze avevano riposto sul progetto della Cittadella viola a Castello. Tramontata quella ipotesi, ecco che torna ad affacciarsi la possibilità di un nuovo stadio per la Fiorentina. Un argomento, questo, di cui in città si discute da anni: ora sono attesi altri giorni di discussioni e valutazioni. Tra l’altro, se il progetto riuscirà ad attirare l’interesse di tutte le parti in causa, i tempi per la sua realizzazione potrebbero essere sorprendentemente brevi: già in pochi mesi potrebbe arrivare il via libera alla costruzione della nuova casa viola. Per “rispondere” così a tempo di record alla Juventus. La partita, insomma, è appena cominciata.


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chi sale e chi scende. La rinascita del montenegrino fa esplodere nuovamente l’entusiasmo

Jo-Jo vola, Gilardino si ferma a Udine Dall’inferno dell’estate 2010 al paradiso di questo inizio di campionato: gol, giocate di classe e uomo squadra. Jovetic ha le caratteristiche per trascinare i viola. Brutto infortunio, invece, per la punta, che tornerà a fine mese

stevan Jovetic

Tommaso Loreto

“S

ic transit gloria mundi”, così passa la gloria di questo mondo. O, se preferite assimilare il latino al calcese nostrano, “Sic transit trauma mundi”, così passano anche i traumi di questo mondo. E se un giorno rischi di sentirti nelle più profonde stalle, poco dopo, se ne hai le capacità, puoi persino risalire fino alle stelle. Lo sa bene Stevan Jovetic, uno che probabilmente sul calendario deve aver bruciato le pagine susseguenti all’agosto 2010. Un’estate da inferno, quella in questione, segnata da un ginocchio praticamente esploso per una semplice torsione. Per di più, pur con tutto il rispetto del caso, effettuata per saltare il tackle di un certo Mario Ariel Bolatti che, come dire, non rientra propriamente nella schiera dei campioni che hanno fatto la storia di questo sport. Ma a JoJo dev’essere, giustamente, interessato

molto poco il come sia avvenuto quel terribile crack, anche perché a osservare la strada da percorrere da quel 3 agosto 2010 c’era da sentirsi male. Fatto sta che il talento montenegrino ha affrontato e superato il suo calvario. Rimandando il momento del rientro, ma bruciando le tappe per tornare quel prototipo di campione che mezza Europa pareva invidiare ai viola. Tredici mesi dopo, Jovetic ce l’ha fatta. Ha chiuso il cerchio su un infortunio di quelli da incubo (chiedere a gente come Baggio per maggiori info) e adesso si gode il futuro. La doppietta contro il Parma messa a segno a fine settembre, alla quarta giornata (la terza effettiva considerando lo sciopero), ha sancito il ritorno definitivo di uno dei talenti più scintillanti dell’attuale panorama calcistico non solo italiano. Così, la Fiorentina si aggrappa ai suoi riccioli, Mihajlovic incluso, per riprendersi quello spicchio d’Europa mai nemmeno sfiorato nel corso dell’ultima stagione. Succede però che, per un ritorno, ci sia anche un arrivederci. Niente di paragonabile a quanto accaduto a Jo-Jo, certo,

ma pur sempre uno stop del quale il protagonista avrebbe fatto volentieri a meno (e i tifosi pure). Alberto Gilardino ha avuto modo, a Udine, di conoscere fin troppo bene le doti di Handanovic, portiere dell’Udinese a suo tempo anche nel mirino del Bayern Monaco, e soprattutto di apprezzarne la potente struttura fisica. Perchè l’uscita del numero uno friulano sul ginocchio del centravanti (era il 18 settembre) costerà un’assenza dai campi di un mese e mezzo, oltre a una microfrattura del piatto tibiale. Un infortunio che ha costretto il Gila a osservare da bordo campo, con le stampelle poggiate a lato, il ritorno del fenomeno Jovetic al gol. Quasi in un insopportabile passaggio di testimone o, peggio, di stampelle. Buon per i viola, però, che per la fine di questo mese Gilardino possa tornare a disposizione di Sinisa, perchè con una coppia a pieni giri come quella composta da Jovetic e dal bomber di Biella la Fiorentina ha un attacco da favola. Il tutto, come sempre o almeno fin dai tempi dei latini, sfiga permettendo.


sport

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la partita. Quest’anno la sfida tra i ragazzi di Mihajlovic e i bianconeri è più importante che mai

Aspettando la rivale storica: la Juventus Si avvicina il match che già di per sé vale una stagione: l’appuntamento è il 25 a torino. In passato indimenticabili i gol di Borgonovo e Baggio Lorenzo Mossani

A

spettando il 25 ottobre. Per molti italiani la “signora” più amata, sportivamente parlando, è la Juventus, ma non per buona parte di Firenze. Dallo scudetto cucito sul petto dei bianconeri, ma nel cuore dei fiorentini, del 1981/82, la Juventus è la rivale numero uno. Una stagione difficile si può trasformare in un campionato “discreto” vincendo contro la Vecchia Signora. Uno dei successi più belli rimane quello firmato dalla “B2” Baggio-Borgonovo. Quell’anno la coppia realizza 29 dei 44 gol messi a segno, in totale, in campionato dalla Fiorentina: 14 Borgonovo, 15 Baggio. Il più bello è proprio quello realizzato contro la Juventus, quando il punteggio era ancorato sull’1-1. Era la stagione dell’esplosione di Borgo-gol, preso in prestito dal Milan all’inizio del campionato del 1988. Borgonovo che, anche grazie a quel gol, fu chiamato in Nazionale. Capitolo a parte merita invece la vittoria più amara, quella dopo la cessione di Roberto Baggio. Il Divin Codino rimase a Firenze fino al 18 maggio 1990, quando venne acquistato proprio dalla Vecchia Signora per la cifra record, per quei tempi, di 25 miliardi di lire. La tifoseria viola, consapevole di perdere uno dei più grandi giocatori di sempre, scese in piazza protestando contro la dirigenza e il presidente Pontello, in una manifestazione cui parteciparono grandi e piccini. Firenze fu unita come non mai. I disordini causarono anche diversi feriti e arrivarono fino a Coverciano, creando non pochi problemi al ritiro degli Azzurri (che preparavano i Mondiali) e al giocatore stesso, che arrivò a ricevere sputi da alcuni pseudo-sostenitori. L’allora procuratore Antonio Caliendo ha in seguito narrato un episodio singolare al riguardo: “Mi ricordo ancora la scena: quando Baggio passò dalla Fiorentina alla Juventus, in conferenza stampa, davanti ai giornalisti gli misero al collo la sciarpa bianconera e lui la gettò via. Fu un gesto imbarazzante. Io dissi che il ragazzo andava compreso: era come se avessero strappato un figlio alla madre. Ammetto che, quella volta, rimasi molto colpito anch’io”. La lontananza non spegne

i grandi amori, e così fu. Baggio, infatti, restò per sempre legato a Firenze e ai colori viola, suscitando non pochi malumori tra i suoi nuovi tifosi. Oltre all’episodio della sciarpa, rimane ancora indelebile nei ricordi dei tifosi il rifiuto di calciare un rigore durante Fiorentina-Juventus (1-0) dell’aprile 1991. Gol di Fuser e rigore di De Agostini parato da Mareggini. Roby poi salutò i suoi ex tifosi raccogliendo una sciarpa viola lanciata dagli spalti, in un’atmosfera surreale di applausi e fischi. Ora il 25/10 non è lontano: buona Juventus-Fiorentina a tutti (i tifosi viola, naturalmente).

il personaggio. Inizio non semplice per l’esterno offensivo, ora per molti è un idolo

La favola di Alessio Cerci, “il nostro Messi” O

di et amo, recitava Catullo. In questo caso la Lesbia fiorentina si chiama Alessio Cerci. Prima contestato, poi esploso con la maglia viola: è ormai un idolo di molti tifosi viola. Cresciuto nella Roma, ha scelto di legarsi alla società del cuore con un contratto da professionista sottoscritto il 21 marzo 2005, con scadenza a giugno 2008. Fabio Capello lo fece debuttare in Serie A a sedici anni e mezzo a Marassi contro la Sampdoria. L’anno dopo passò al Brescia. Ma la sua esplosione fu nel neopromosso Pisa. Il tecnico Giampiero Ventura lo inventò ala destra. Il 9 settembre 2007 segnò il suo primo gol tra i professionisti a Cesena. In quel campionato arrivò a segnare dieci reti con la casacca nerazzurra, realizzando due doppiette, contro il Modena e contro il Cesena. Il 19 aprile 2008, dopo due mesi e mezzo d’assenza per un infortunio al ginocchio, al rientro dal primo minuto nella trasferta a Lecce esce in barella in lacrime per un nuovo infortunio. Rottura del menisco

mediale, un’infiammazione del crociato anteriore: venne operato nella giornata di mercoledì 23 aprile 2008 dal professor Pier Paolo Mariani, lo stesso che aveva operato tre giorni prima Francesco Totti per un infortunio simile. Poi la parentesi con l’Atalanta (stagione ancora con troppi infortuni) e infine il ritorno a Roma, dove realizzò i suoi primi gol in giallorosso contro il Kosice e una doppietta contro Cska Sofia, sempre in Europa League. Successivamente il passaggio in viola. Il 21 agosto scorso ha messo a segno la prima rete stagionale nella gara di Coppa Italia contro il Cittadella, vinta 2-1 dai viola, trovando subito la rete anche in campionato, alla prima giornata, in Fiorentina-Bologna 2-0. Gli ultimi gol della passata stagione e il grande inizio di quella in corso sono storia contemporanea. Gioca da “vecchia ala” alla Bruno Conti, ma a Firenze si preferisce chiamarlo esterno offensivo o, semplicemente, “Alessio Cerci, il /L.M. nostro Messi”.


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sport

Ottobre 2011

il pUnto. Doppio sponsor e partite al Mandela Forum per la Pallacanestro Firenze

Il basket torna a casa, sognando l’A1 Simone Spadaro

che hanno fatto tanto per il basket a Firenze. Oltre ad Anderson ed Ebeling, anche Rudy D’Amico, Marco Calamai, che ha avuto un ruolo fondamentale nel riportare il basket al Mandela Forum, e i tanti giocatori italiani che hanno contribuito a rendere grande il basket a Firenze”, aggiunge il presidente. Che non si nasconde sugli obiettivi di stagione: “Puntiamo ad agganciare i play off promozione. Il campionato è molto duro. Giocheremo con grandi squadre, dal Trentino alla Sicilia, e spesso avremo turni infrasettimanali al giovedì. Il progetto è triennale – continua – e ci deve portare alla serie A2. Raggiunto l’obiettivo occorrerà trovare risorse per tentare l’accesso in A1. Firenze merita di giocare nella massima serie, ma già la Divisione Nazionale A è di grande rilevanza”. Il basket ha vissuto molti anni d’oblio e ora con questo progetto si tenta una riscossa. Ma se non si parla di calcio, quanto è difficile emergere a Firenze? “Le società sportive devono fare sistema. Abbiamo ottimi rapporti con la Rari Nantes Florentia. Ecco, l’amministrazione comunale e il Coni provinciale, che hanno fatto tanto per aiutarci, dovrebbero aiutarci a fare sistema. Pallacanestro, pallavolo, pallanuoto e anche calcio dovrebbero confrontarsi per condividere interessi comuni. Solo così – conclude Borsetti – possiamo difendere il patrimonio sportivo di Firenze”.

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rUgBY. Hanno già debuttato in prima squadra e rappresentano il futuro della società

Alla scoperta dei talenti della palla ovale

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a Firenze dell’ovale è pronta ad andare in meta anche con le linee più “verdi”, puro concentrato di voglia di arrivare, classe e determinazione. Luigi Baldi, team manager della squadra di Serie A, ci aiuta a fare un quadro di quei giovani che, dal vivaio fiorentino, si sono appena affacciati o sono in procinto di farlo alla realtà della squadra Senior: “Sono tanti i ragazzi che a Firenze hanno intrapreso la strada di un rugby ‘particolare’ fatto di tradizione, tifo e calore, con l’ambizione di salire in Eccellenza”. Iniziamo a scoprirli da quelli che hanno già debuttato in prima squadra: Matteo Passaleva (‘91), Demba Diaw (‘91), Tommaso Di Francescantonio (‘91) e Duccio Ghelardi (‘92).

“Tutte future stelle, ma una merita un capitolo a parte. Francesco Menon, classe ‘91 - dice Baldi è uno dei nostri fiori all’occhiello. Ha fatto parte delle Nazionali Under 18, 19 e 20, partecipando ai tornei ufficiali internazionali. Menon è stato protagonista dell’Italia Under 20 che, ai recenti Mondiali, ha conquistato la permanenza tra le nazionali di prima fascia. Gli ultimi due anni Francesco li ha passati all’Accademia ‘Ivan Francescato’ di Tirrenia, dove è maturato tecnicamente e fisicamente. Ha debuttato due anni fa in prima squadra, l’anno scorso si è ripreso bene da un infortunio e ha fatto una bella seconda parte di campionato, compresa /Lor.Mos. la finale contro il Calvisano”.

pallanUoto. Riparte la stagione, con molte novità

In piscina si alza il sipario R

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oppio sponsor, passaggio di categoria in quella che si doveva chiamare Lega 3 (dopo A1 e A2, per intenderci) ma che, alla fine, si chiamerà Divisione Nazionale A, e particolare attenzione al settore giovanile. Riparte la stagione della Pallacanestro Firenze, che quest’anno ha un doppio sponsor: Brandini-Claag. “Importante per noi tanto che Brandini, che da sempre si occupa di automobili, ha voluto sposare il progetto con Giovanni, figlio di Maurizio, che ha assunto il ruolo di vicepresidente”, precisa subito il presidente del sodalizio fiorentino Luca Borsetti. “Quello che inizieremo è il primo campionato dilettanti in uno sport dove c’è il professionismo – aggiunge Borsetti – e abbiamo allestito un buon mix con molti giovani di talento, alcuni giocatori più esperti e un nuovo tecnico, Riccardo Paolini, proveniente da Perugia e con un bel palmares alle spalle”. Il veterano è ancora una volta il capitano Francesco Rotella. “Rimane il trait d’union tra passato e presente. Abbiamo giovani talentuosi ma anche ragazzi di categoria e dal buon rendimento. Con Rotella – ricorda Borsetti – i giocatori d’esperienza sono Dario Scodavolpe, Andrea Capitanelli e Stefano Rabaglietti. Proprio Rabaglietti, fiorentino, per la prima volta giocherà nella sua città. È cresciuto nella Laurenziana e ha giocato in A2 a Pistoia e a Udine. La sua esperienza sarà importante”. Grande novità è, inoltre, il ritorno nel palasport che ha visto giocare JJ Anderson ed Ebeling ai tempi della Neutro Roberts. Le partite della BrandiniClaag Pallacanestro Firenze si disputeranno, infatti, al Mandela Forum. “E vorremmo rivedere il palasport gremito come ai bei tempi”, sospira Borsetti. “Mi piacerebbe coinvolgere tutti coloro

ipartono i campionati di pallanuoto. Il settebello azzurro è Campione del Mondo e il torneo di A1 maschile riparte sotto i riflettori dei media. La Rari Nantes Florentia si presenta rinnovata. In panchina Leonardo Sottani, che ha lasciato la fascia di capitano a Federico Pagani, con un nuovo straniero, Albert Espanol Lifante, proveniente dal Barceloneta, l’arrivo di Michele Lapenna dal Savona e il rientro di Coppoli. Hanno lasciato Firenze Radu, passato al Mladost (la perdita del centroboa è stata la più dolorosa), Ninfa (tornato dal prestito a Catania) e Rauzino (quest’ultimo ha deciso di cessare l’attività). Squadra più giovane e con molte ambizioni, quella di questa stagione. Il Recco del pratese (ex Rari) Stefano Tempesti parte con i favori del pronostico. Il Savona rimane l’avversaria più accreditata. La Florentia si pone ancora, con Posillipo e Brescia, tra le squadre outsider che puntano ai playoff scudetto e che cercheranno di dar fastidio alle due battistrada. Il progetto, come sottolineato dal presidente Andrea Pieri nel corso della presentazione di Sottani, è triennale. Lavorando sul vivaio la Rari deve cercare di tornare a recitare un ruolo di primo piano nel panorama nazio-

laura repetto

in azione

nale e cercare di tornare a lottare per lo scudetto. Torna, invece, il derby tra Menarini Fiorentina Waterpolo e Ngm Firenze Pallanuoto in A1 femminile. In estate si sono fatti tentativi per arrivare a una fusione delle due società, per creare così un’unica realtà capace di combattere contro Orizzonte Catania e Recco (che ha acquisito il titolo sportivo del Rapallo). In questa stagione le due società, con l’aiuto dell’assessore allo sport di Palazzo Vecchio Dario Nardella, torneranno a parlarsi per trovare una sintesi che possa portare a un’unica, grande società di pallanuoto femminile capace di portare un altro scu/Sim. Spa. detto a Firenze.


sport nel Valdarno

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Nuoto. Il campione: “Ai Mondiali è arrivato un risultato inatteso” Ciclismo. Trofeo industria, commercio e artigianato

Ranfagni vola in acqua Dopo la fuga, Conti primo al traguardo

Andrea Tani

C’

è un percorso che parte da Reggello, passa per Shanghai e fa capolinea a Londra. Non è strada né una rotta aerea ma un viaggio sull’acqua. Lungo la corsia di una piscina, a voler esser precisi. Sebastiano Ranfagni è partito da Reggello, dove non è nato ma è cresciuto e vive ancora oggi. Ha raggiunto la metropoli cinese sede degli mondiali di nuoto dello scorso luglio, entrando in gara dalla porta di servizio. Ha sbalordito tutti quando da outsider ha raggiunto la finale dei 200m dorso e l’ha poi chiusa con il settimo posto assoluto e il record italiano nell’era post-costumi gommati. Già che c’era si è trattenuto in Cina per l’Universiade di Shenzhen, mettendosi al collo un primo bronzo nei 100m dorso e un secondo nella 4x100m mista. Ora resta l’ultimo tratto di questo straordinario cammino, il più duro: quello che arriva nella capitale britannica per le Olimpiadi della prossima estate. “Ai mondiali è arrivato un risultato inatteso – racconta Ranfagni – ero stato costretto a riaggiustare tutta la preparazione perché non avevo ottenuto la qualificazione diretta ad aprile e sono stato ripescato soltanto nel giugno scorso. Poi, fortunatamente, è andato tutto bene”. L’obiettivo primario era la semifinale. “Raggiunta quella il mio allenatore Sergio Pasquali mi ha detto soltanto: ‘Avvicinati più che puoi alla finale’”. E Sebastiano non solo l’ha avvicinata, ma l’ha raggiunta. Entrato tra i migliori otto del mondo, l’ultima gara

E

poteva essere una semplice vetrina ma è qui che Ranfagni ha dato il meglio, lasciandosi alle spalle il giapponese Kazuki Watanabe e migliorando per la terza volta in tre giorni il suo personale: 1’57”49 e record italiano, se si esclude l’era dei discussi costumi gommati. “È stato il coronamento di un sogno”, ammette, ma non per questo vuole fermarsi. “Sarà una stagione intensa. Sono qualificato per gli europei di vasca corta ma non parteciperò perché in quei giorni andrò ai campionati di vasca lunga olandesi insieme ad una rappresentativa della nazionale. A marzo ci sono gli assoluti italiani, a maggio gli europei di Anversa e Eindhoven. La qualificazio-

ne alle Olimpiadi passa per queste due competizioni ed è chiaramente il mio più grande obiettivo”. Per raggiungerlo bisogna tornare alla vita di sempre: “Allenamenti mattina e pomeriggio, ogni giorno alla piscina di Bellariva. Passo a Firenze tutto il mio tempo, ma di fatto vivo ancora a Reggello, anche se mai per più di sei mesi l’anno. Il resto sono in giro per le gare. Tornare e rimanere un po’ a casa è sempre bello”. Il prossimo agosto però auguriamo a Ranfagni di non esserci. A casa sua e in quelle dei vicini, speriamo davvero che tutta Reggello possa incollarsi davanti al televisore per vedere il suo ragazzone entrare nella vasca con i cinque cerchi olimpici.

ra un ragazzino il grande Gino Bartali quando sulle strade del Comune di Rignano vinse una delle prime grandi corse dedicate alla categoria Juniores. A Ginettaccio avversario leggendario di Coppi piaceva trionfare nella sua regione. Sì, il Trofeo Industria, Commercio e Artigianato e il Memorial Orazio Mistrella, ragazzo semplice appassionato di due ruote scomparso qualche anno fa in un incidente stradale, hanno origine nei primi anni ‘30. Sudore, fatica e sogni di intere generazioni si sono susseguite in queste strade. Nella più classica delle gare Juniores si sono sfidati anche quest’anno i migliori corridori della Toscana. Tantissimo il pubblico sulle strade, come sempre. Questo sport sa appassionare gli italiani, in particolare i toscani che sembrano essere nati con l’unica passione per la bicicletta. Pubblico d’eccezione per questi ragazzi anche nell’ultima edizione: dal grande Alfredo Martini a Rino De Candido selezionatore della Nazionale Juniores protagonisti anche della premiazione. Il vincitore Conti non si aspettava di trovarsi davanti la leggenda Martini. Martini, infatti, vinse il Giro dell’Appennino nel 1947, il Giro del Piemonte nel 1950, una tappa al Giro d’Italia 1950 che concluse al terzo posto dietro Koblet e Bartali vestendo la maglia rosa per una tappa, e una tappa al Tour de Suisse 1951, concluso al terzo posto dietro Kubler e Koblet. Come direttore sportivo fu alla Ferretti e alla Sammontana dal 1969 al 1974 e vinse il Giro d’Italia 1971 con lo

svedese Gösta Pettersson. Da commissario tecnico della nazionale dal 1975 al 1997 ha condotto a conquistare la maglia iridata Francesco Moser nel 1977 a San Cristóbal (Venezuela), Giuseppe Saronni nel 1982 a Goodwood (Gran Bretagna), Moreno Argentin nel 1986 a Colorado Springs (Stati Uniti), Maurizio Fondriest nel 1988 a Renaix (Belgio), Gianni Bugno nel 1991 a Stoccarda (Germania) e nel 1992 a Benidorm (Spagna). Dal 1998 è supervisore di tutte le squadre nazionali di ciclismo e Presidente Onorario della Federazione Ciclistica Italiana. Un Conti commosso anche perché dopo 85 km di studio nel tratto pianeggiante (Rignano-San Clemente-Leccio-Pian dell’Isola-Rignano) nella salita Nazio è riuscito a staccare

Una bella gara che si è conclusa in salita Bettiol e Orsini vincendo la gara con 22 secondi di vantaggio. Ad alcuni è parso di rivivere la sfida Casagrande – Pantani di qualche anno fa. Ordine d’arrivo: 1) Conti, 2) Bettiol, 3) Garosio, 4) Impagliazzo, 5) Orsini. Dunque dopo Bartali, Ulissi, Casagrande, Lorenzini ecco arrivare Conti. Ricordiamoci que/L.M. sto nome.

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la noVità. Ha aperto i battenti lo spazio dedicato alle collezioni storiche della casa di moda fiorentina

Maison Gucci, novant’anni in un museo Si è insediata proprio nel cuore della città, nel Palazzo della Mercanzia, a due passi

l’eVento

da Palazzo Vecchio. Da lì l’esposizione della griffe diffonde il verbo della classe

Firenze a Montecarlo per la serata di gala

e dell’eleganza, raccontando la storia a lieto fine di un giovane che faceva il “lift boy” all’hotel Savoy di Londra e già sognava di disegnare le borse più belle Ludovica V. Zarrilli

M

illesettecento metri in un palazzo del Trecento bastano appena per racchiudere l’universo onirico di un ragazzo che, guardando le valigie dei clienti facoltosi dell’hotel Savoy per cui lavorava, a Londra, immaginava già di disegnare le borse delle star più acclamate del globo. È una storia così, un po’ romantica, con un bel lieto fine, di quelle che fanno credere nei sogni che si avverano. È la storia di Guccio Gucci, che novanta anni fa fondava la storica maison oggi conosciuta in tutto il mondo. E proprio per celebrare i primi novanta anni di moda del marchio nato a Firenze (e ormai “emigrato” in Francia da quando è stato acquistato dal gruppo di Francois Pinault) il direttore creativo Frida Giannini ha dato vita al museo Gucci, inaugurato gli ultimissimi giorni di settembre nel Palazzo della Mercanzia, in piazza della Signoria, all’angolo con via dei Gondi. Il best of dell’archivio storico della maison distribuito su tre piani che da molto tempo la Giannini, insieme al presidente Patrizio di Marco, sognava di sistemare in una casa in grado di raccontare la storia, i sogni, i modelli più riusciti e i classici diventati un must have per le donne di mezzo mondo. Come la fantasia inventata su misura di una Grace Kelly già diventata la

uno scorcio interno del museo

principessa di Monaco, che entrata nella boutique milanese chiese qualcosa di davvero speciale, ed ecco pronta la fantasia Flora, rimasta tutt’oggi tra i classici più amati della collezione Gucci. Chissà se Charlotte Casiraghi, nipote della star di Hollywood approdata a Montecarlo, quando è arrivata al party di inaugurazione ha riconosciuto tra i tanti pezzi esposti quello realizzato su misura per la sua

amatissima nonna. E chissà cosa avranno pensato le moltissime personalità che sono arrivate da tutto il mondo per partecipare al party di inaugurazione. Forse hanno pensato a una bella operazione di restyling, forse a un fortino ripieno di sogni. In parte realizzati e in parte da realizzare. Che da oggi in avanti diventerà meta di pellegrinaggio per chi il mondo Gucci vuol conoscerlo più da vicino.

happY hoUr. Nella strada del centro una serata a base di degustazioni e musica

Vino e shopping in via Porta Rossa B

otti di vino, degustazioni e una serie di negozi aperti per una serata molto speciale. Si chiama Ottobre Rosso l’evento enomusicale che il Centro Commerciale Naturale di via Porta Rossa ha organizzato per venerdì 21 ottobre, in collaborazione con la Banca del Chianti e il contributo della Camera di Commercio di Firenze. Lungo la strada verranno allestiti punti di ristoro ad hoc per assaggiare una serie di pregiati nettari messi a disposizione dalle aziende vinicole Poggio Torselli, Villa Montepaldi, Roncigliano e Ansonica, il tutto accompagnato da un concerto di musica jazz che vedrà impegnato il Garrison Fewell trio, ensamble d’eccezione composto da Garrison Fewell alla chitarra, Franco Santarnecchi alle tastiere e Piero Borri alla batteria. Già dal pomeriggio - dalle 17.15

in avanti - i passanti potranno fermarsi ad assaggiare qualche bicchiere dei vini offerti per l’occasione, mentre per il concerto si dovrà aspettare il calare della sera: il trio jazz comincerà la sua esibizione non più tardi delle 20.15. Nel frattempo si potrà gironzolare tra una vetrina e l’altra, dedicandosi allo shopping nella parte di via Porta Rossa che va da via Pellicceria a via Tornabuoni. “L’obiettivo - spiega il presidente del Centro commerciale naturale, Daniele Grazzini - sarebbe quello, magari in futuro, di far aderire al Centro commerciale naturale tutte le attività della strada, in modo da poter considerare tutta via Porta Rossa come un’unica identità”. In occasione dell’evento verrà anche allestito un corner per la /B.B. raccolta fondi destinata all’ospedale pediatrico Meyer.

l’iniZiatiVa. Animali protagonisti: agility dog, una pittrice personale e croccantini a volontà

Al brunch con l’amico a quattro zampe S

i chiama I love dogs ed è il brunch che la mattina di domenica 16 ottobre il Piazzale del gusto dedica agli amici a quattro zampe, con padroncini al seguito, s’intende. Una giornata studiata su misura di quadrupede che il ristorante nato al posto dei famosi impianti di pattinaggio Bologna, al piazzale Michelangelo, organizza per regalare momenti piacevoli a tutti gli amanti degli animali. L’idea, nata dalla passione che i quattro giovani proprietari hanno per i quadrupedi, è quella di offrire una meritata occasione di svago ai cagnolini, mentre i rispettivi proprietari sorseggiano un drink al bar. Detta così sembrerebbe solo un’occasione per portare Fido a spasso e invece no, i veri protagonisti saranno proprio loro: verrà distribuita a tutti una gustosa ciotola di croccantini, avranno un campo giochi completamente a disposizione e verrà messa in scena una prova di agility dog, mentre su un monitor verranno proiettati filmati “canini” in una vera e propria rassegna di cine-dog. E infine ci sarà una pittrice, che passerà il suo tempo realizzando i ritratti alle bestiole. Proprio così, la fiorentina Elena Facchini, artista di professione specializ-

zata in copie d’autore, trompe l’oeil e decorazioni murali, metterà colori e abilità al servizio dei clienti del Piazzale del gusto, ritraendo le loro espressioni più curiose e tenere. “Abbiamo tanto spazio disponibile e ci è capitato spesso nei mesi estivi di vedere i cani dei nostri clienti scorrazzare contenti tra i tavoli e negli immediati dintorni – spiegano i titolari del locale – e allora ci siamo detti: perché non organizzare un evento che piaccia sia ai cani sia ai loro padroni, dove non ci sia semplicemente un’area per farli giocare ma una serie di servizi ad hoc? I love dogs nasce così (e ha già all’attivo una serata riuscitissima, ndr) con la collaborazione di una serie di soggetti che si sono prodigati per aiutarci a realizzarla”. Con il patrocinio e la presenza dei volontari Enpa – Ente nazionale protezione animali - e la collaborazione di alcuni soggetti prvati, il Piazzale del gusto è riuscito ad approntare questa occasione speciale. L’ingresso è gratuito e aperto a tutti, proprietari di cani e semplici curiosi. Unica attenzione da tener presente: tutti gli amici a quattro zampe dovranno essere /C.G. tenuti al guinzaglio. Info: Piazzale del gusto - Tel 055/0139903.

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arà presente anche Carolina di Hannover, come lo scorso anno nel Salone dei Cinquecento, anche se questa volta l’evento si terrà il 14 ottobre nella splendida cornice della città di Montecarlo. E c’è già chi assicura che sarà un appuntamento indimenticabile. Pochi altri particolari sono noti riguardo “La Città di Firenze”, serata di gala che suggella l’antico rapporto tra Firenze e il principato di Monaco. Gli inviti ai personaggi fiorentini di rilievo nel mondo dell’imprenditoria, della nobiltà e non solo sono partiti da tempo, e si è scatenata la caccia per essere presenti a quello che si preannuncia l’evento mondano dell’anno. Si tratta della seconda edizione di quel Ballo del Giglio che lo scorso 15 ottobre raccolse in Palazzo Vecchio i più importanti esponenti del capoluogo toscano e della capitale monegasca. Alla cena e al ballo, che si ispira al celebre Ballo della Rosa del Principato di Montecarlo, intervenne anche Sua Altezza Reale la Principessa Carolina di Hannover. Dalla serata furono ricavate risorse per la creazione di un fondo di beneficenza per l’Associazione Amade Italia (Associazione Mondiale Amici dell’Infanzia), che si occupa della tutela dei diritti dei minori, e per il finanziamento del restauro della statua di Hermes, in Palazzo Vecchio. L’appuntamento, che unisce mondanità e solidarietà, quest’anno replica nella meravigliosa cornice di Montecarlo, mantenendo l’organizzazione del Consolato Onorario del Principato di Monaco a Firenze in collaborazione con “Enic meetings & events”, ma con alcune importanti novità. L’arte si confermerà protagonista dell’evento, portando in primo piano l’importante patrimonio della città di Firenze. Ampio spazio, inoltre, sarà riservato agli aspetti economici e all’imprenditoria della città, con alcuni momenti dedicati a creare occasione di business per il made in Florence nella capitale monegasca. Non solo, l’evento si allargherà a coprire più appuntamenti dalle diverse sfaccettature, anche se il momento della serata più scenografico e suggestivo resterà il ballo, con l’orchestra che suonerà melodie dolci, insieme agli abiti da sera, che sembreranno ancor più eleganti grazie all’ambientazio/B.B. ne da fiaba del Principato.

il

principato

di

monaco


cultura

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l’anniVersario/1. In mostra a Fiesole settanta schizzi mai visti realizzati di pugno dal maestro

I disegni inediti di Giovanni Michelucci Caterina Gentileschi

A

vent’anni dalla scomparsa del grande maestro dell’architettura, la fondazione Michelucci e il Comune di Fiesole organizzano un itinerario espositivo di 70 disegni, articolato in cinque sezioni: strisce familiari, natura e architettura, brani di città, spazi comunitari e il segno artigiano, che esplora un sentiero inedito della personalità del grande maestro del Novecento. È la mostra “Giovanni Michelucci. Disegni inediti”, fino al 30 ottobre nella sala del Basolato di piazza Mino, che si inserisce nel programma di iniziative “Le città di Michelucci”, promosso dalla Fondazione Michelucci per il ventennale della morte di uno dei più grandi protagonisti dell’architettura del Novecento, nelle città e con le città in cui l’architetto ha vissuto e operato. Questa mostra, organizzata in collaborazione con il Comune di Fiesole (con il patrocinio della Regione Toscana, della Provincia di Firenze, del Comune di Firenze, del Comune di Pistoia e dell’Ordine degli Architetti di Firenze) propone una raccolta di disegni inediti – elaborati da Michelucci tra gli inizi degli anni Trenta e la fine degli anni Ottanta – che in parte sono conservati nell’archivio disegni della Fondazione fiesolana, in parte concessi da amici e collaboratori dell’architetto. Nei disegni a mano libera si manifesta, nella sua forma più autenti-

ca, l’originalità creativa di Giovanni Michelucci. Una mostra sui disegni inediti di uno dei protagonisti dell’architettura del Novecento, una mostra che costituisce un contributo originale alla conoscenza dei suoi percorsi di ricerca nell’affrontare le sfide progettuali, della sua energia grafica nel descrivere la spazialità immaginata. Anche i disegni che non sono apparentemente ascrivibili a un progetto preciso - in molti dei quali la natura emerge come riferimento costante - costituiscono una cospicua fonte di suggerimenti per l’attività progettuale. Il catalogo della mostra a cura della Fondazione Giovanni Michelucci, edito dal Centro Di, illustra la documentazione grafica accompagnata da un testo descrittivo dell’itinerario espositivo e comprende due saggi introduttivi dal titolo “Michelucci a Fiesole” e “Come tracce di percorso”. Nell’ambito della mostra sono previsti due incontri dedicati alla presentazione della seconda edizione del libro di Giovanni Michelucci “Brunelleschi mago”, Medusa, 2011 (con prefazione di Paolo Portoghesi e postfazione di Corrado Marcetti) e della guida realizzata a cura della Fondazione Michelucci in collaborazione con il MiBAC/PaBAAC e la Regione Toscana “L’architettura in Toscana dal 1945 ad oggi – Una guida alla selezione delle opere di rilevante interesse storico - artistico”, Alinea, 2011.

uno dei disegni esposti

Attraverso queste opere si manifesta, nella sua forma più autentica, l’originalità di un professionista tra i protagonisti più creativi e prolifici di tutto il Novecento

l’anniVersario/2. Un viaggio negli spazi ideati dal grande progettista

Passeggiando nei luoghi dell’architetto F

la stazione di

santa maria novella

irenze culla del Rinascimento? Sì, ma non solo. La città del giglio è stata anche la casa di uno dei più importanti maestri del Novecento, architetto di fama ricordato da tutti i fiorentini come il progettista della stazione di Santa Maria Novella. Una passeggiata per le strade di Firenze, un viaggio nell’architettura moderna e contemporanea, un omaggio a uno dei più grandi architetti e urbanisti italiani: Giovanni Michelucci. È questa l’idea che sta dietro a “Michelucci a piedi”, l’evento pensato dall’Ordine degli architetti della Provincia di Firenze per andare alla riscoperta della figura dell’architet-

to che progettò la stazione di Santa Maria Novella e delle opere che ha lasciato in città. L’iniziativa – organizzata e promossa in collaborazione con la Fondazione Centro Studi e Professione Architetto, con il patrocinio della Fondazione Michelucci – è aperta tutti i cittadini. In cosa consiste? Niente di più semplice. Il 14 ottobre, l’iniziativa prevede un percorso a piedi per le strade di Firenze che avrà come “tappe” alcune delle opere di Michelucci in città, che sarà possibile visitare con la guida di uno storico dell’architettura moderna e contemporanea: la stazione ferroviaria di Santa Maria Novella e la

Palazzina Reale, la sede della Cassa di Risparmio, le Poste Centrali di via Pietrapiana, la Casa di via dello Sprone. Per partecipare all’evento è necessario iscriversi (il numero massimo di partecipanti è di quaranta persone): il costo è di 10 euro, 7 euro per gli iscritti all’Ordine degli architetti, 5 euro per gli studenti e le persone con più di 65 anni. Per informazioni e iscrizioni telefonare allo 055.2608671 o inviare una email a segreteriafondazionePA@architoscana.org. Il modulo di iscrizione e il programma si trovano sul sito dell’Ordine, all’indirizzo www.ordine/C.G. architetti.fi.it.

il pUnto. Riaperte le sale tolemaica e romano-copta, con reperti mai esposti al pubblico prima d’ora

Museo Egizio, torna alla luce l’allestimento completo S

ono state riaperte al pubblico dopo quasi dieci anni di buio le due sale dedicate al periodo Tolemaico e Romano-Copto, che vanno a completare l’opera di riorganizzazione durata molti anni. Fino a oggi le sale del museo egizio presentavano il materiale dall’Epoca Predinastica fino all’Epoca Tarda, ordinato cronologicamente, mentre gli oggetti posteriori erano collocati in altre sale o nei depositi. Il nuovo allestimento delle due sale vede anche la presenza di pezzi celebri, molti dei quali mai esposti in precedenza. Tra questi da segnalare sono senz’altro i sarcofagi di epoca romana, un corredo funebre completo e alcuni significativi esemplari di monete d’oro, tra cui una appartenente ad Alessandro Magno e una a Cleopatra. Riprenderanno posto, ma in una nuova collocazione, il ritratto di donna del Fayum e una Sfinge Tolemaica in granito. Tutti i pezzi della nuova esposizione sono stati accuratamente revisionati e preparati da Giuseppe Ven-

uno dei sarcofagi in mostra

turini, il restauratore incaricato dal museo per la cura e la conservazione di tutti i reperti egizi. La prima sala è dedicata ai reperti di epoca Tolemaica. Fra il materiale esposto, particolare rilevanza viene data al corredo della defunta Takerheb, costituito dal sarcofago, dal prezioso cartonnage con decorazione in foglia d’oro e dai suoi oggetti funerari, ovvero bende iscritte, ipocefalo, ipopodi, bracciali e amuleti. Oltre a stele e maschere funerarie, saranno esposte alcune statuette, oggetti di vita quotidiana e un’importante sfinge in pietra. Nella seconda sala, dedicata al periodo romano, è esposto uno dei reperti più importanti e famosi del museo, il ritratto di donna del Fayum, insieme a una selezione della ricchissima collezione di tessuti copti provenienti dagli scavi nel sito della città di Antinoe, eseguiti dall’Istituto Papirologico Vitelli di Firenze. Nella sala si trovano anche dei sarcofagi di epoca romana mai /B.B. esposti prima.


segnalazioni a redazione@ilreporter.it

l’eVento. Dal 29 al 31 ottobre sound contemporanei protagonisti in città

Il 101esimo luogo? È “elettronico” Ludovica V. Zarrilli

U

n passo alla volta è arrivato alla quarta edizione, e anche quest’anno chiama a raccolta gli amanti della bass music più ricercata. Si chiama “Trick or Beat”, ed è l’evento organizzato da Switch - creative social network - in collaborazione con Numa Crew che, dal 29 al 31 ottobre, prenderà casa tra la Limonaia di Villa Strozzi e Multiverso, lo spazio recentemente aperto in via Campo d’Arrigo, dove tra una session di musica elettronica e l’altra, gli aficionados avranno anche la possibilità di partecipare a conferenze, laboratori e incontri sulle reti sociali, sull’economia e sul lavoro. Guest star del festival è l’australiano Dub FX, che la notte di Halloween si esibirà accompagnato dai dj del collettivo Numa Crew, divenuta ormai portabandiera della dubstep made in Italy. Una data esclusiva quella di Benjamin Stanford (alias Dub Fx), street performer e producer di caratura internazionale. Il suo live di beat box – imita tutti i suoni di una batteria e di altri strumenti con l’uso della

duB fX

Spazio a musica, incontri e laboratori nella tre giorni intitolata “trick or Beat”, appuntamento giunto alla sua quarta edizione che abbina alla ricerca sonora una serie di dibattiti a tema

voce – è a dir poco travolgente: con i suoi loop, la sua pedaliera e la sua voce crea un intricato e originalissimo sound che spazia dall’hip hop al dubstep, passando per ritmi reggae e soul. “Molte le novità di questa quarta edizione - spiegano Leonard e Donni della Numa Crew - innanzitutto dura un giorno in più dello scorso anno, e poi abbiamo cercato di scegliere artisti di nicchia ma che coinvolgano la gente”. Musica ma non solo. “Non è la solita serata in discoteca - dice Antonio Ardiccioni, presidente di Switch - c’è infatti molto altro. Tra le altre cose abbiamo organizzato una tavola rotonda intitolata il 101esimo luogo (sulla falsa riga dei 100 luoghi del sindaco Renzi, ndr) per andare alla ricerca di un luogo in grado di ospitare la cultura elettronca contemporanea nell’area metropolitana fiorentina. In quell’occasione presenteremo un dossier dei posti che abbiamo individuato, andando a cercare soprattutto nelle aree industriali”. Tra i protagonisti del Trick or beat ci saranno anche le installazioni, ma non solo. Per il programma completo e tutte le informazioni visitare il sito www.switchproject.net.

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agenda

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l’iniZiatiVa Concerti J ax 12 ottobre

obihall (ex saschall)

poi girato l’Italia con un nuovo tour, accompagnato sul palco da una Big Orchestra da 40 elementi, proprio come 40 sono i suoi anni. pfm con orchestra della toscana 25 ottobre

ad Emma), che si è aggiudicato il secondo posto nella categoria dei Big. Francesco de gregori 28 ottobre

Viper theatre

teatro Verdi

Dopo la pubblicazione di alcuni brani inediti come “Dentro me”, uscito lo scorso aprile, e i più recenti “Musica da rabbia” e il singolo ufficiale “Domenica da coma”, J Ax ha presentato lo scorso 30 agosto, giorno del suo compleanno, il suo nuovo album di inediti “Meglio prima (?)”. Il disco, che contiene sedici brani, esce in due versione, una standard e una versione Deluxe che contiene anche il Dvd con le riprese del Live a Milano dell’ultimo Tour. Meglio Prima é stato annunciato con l’uscita del nuovo videoclip che ha superato le migliaia di visualizzazioni già dai primi giorni; su facebook invece, nella FanPage di J Ax , é possibile vedere dei brevi filmati registrati in prima persona durante gli incontri per la presentazione del disco. Unica data in Toscana per J-Ax e la sua band, composta da Space One, Fabio-B, Guido Style, Dj Zak e Steve Luchi, é fissata per il prossimo 12 ottobre al Saschall di Firenze.

“PFM in Classic” è il nuovo progetto firmato Pfm, dove la band, seguendo la propria indole sperimentale, rileggerà e si muoverà attraverso le note di Grandi Maestri della Musica, per cercare, ancora una volta, di oltrepassare i confini dei generi musicali soffermandosi nel territorio libero delle emozioni. Oltre alla presenza di brani composti da musicisti italiani, come Giuseppe Verdi, Gioacchino Rossini, Giacomo Puccini, sono stati inserite le composizioni di grandi artisti europei, tra i quali Saint Sans, Edgar, Dvorgiak, Mahaler, Mozart; lo spettatore verrà quindi guidato in una dimensione dove la musica diventa sorpresa, immaginazione e potenza descrittiva. Alcuni titoli che verrano presentati in “PFM in Classic saranno l’ Intermezzo da “La cavalleria Rusticana”, l’ Overture del “Nabucco”, “ Il Flauto Magico” di Mozart. Modà 18 ottobre

Mandela Forum

Lezioni di storia nello store di design

cinema odeon

Grande ritorno per Francesco De Gregori che sarà in tour ad ottobre 2011 e lo farà tornando ad esibirsi nei club. Francesco De Gregori spiega cosi la scelta di suonare in questi spazi: “Voglio andare in giro in quei posti dove passa la musica più viva, dove c’è un pubblico speciale, non addomesticato. Dopo tanti teatri, dopo un bagno di velluti rossi, sento il bisogno di una dimensione più ‘disordinata’.” Con De Gregori suoneranno i musicisti che da alcuni anni lo affiancano: Stefano Parenti alla batteria, Alessandro Arianti al pianoforte, Alessandro Valle al pedal steel guitar e alla chitarra, Lucio Bardi e Paolo Giovenchi alle chitarre e naturalmente Guido Guglielminetti, storico capobanda, al basso.

Le mostre Folon nel giardino delle rose Mostra permanente

giardino delle rose

teatro Verdi

Prosegue senza sosta il Viva i Romatici Tour dei Modà. Dopo una lunga estate che li ha visti impegnati in tutta Italia, prosegue nella versione indoor uno dei concerti più fortunati del 2011. Non si ferma quindi il fenomeno Modà, iniziato lo scorso anno con il singolo “Sono Già Solo” (per 40 settimane consecutive al vertice delle classifiche). La band rivelazione dell’anno, riconoscimento effettivamente ricevuto ai Wind Music Awards e ai Venice Music Awards, ha poi consolidato il suo successo grazie alla partecipazione alla sessantunesima edizione del Festival di Sanremo, con il brano “Arriverà” (eseguito insieme

Cultura e innovazione

France odeon dal 20 al 23 ottobre

Mario Biondi 13 ottobre

Mario Biondi, la voce più “black” del panorama musicale italiano, è sempre più ambito all’estero: l’artista catanese farà parte del cartellone di due prestigiosi festival jazz d’Europa, il Bratislava Jazz Festival e il Montreux Jazz Festival. L’ennesima consacrazione per Biondi, che sin dall’inizio della sua carriera si è guadagnato la stima oltreconfine da parte di pubblico e addetti ai lavori, grazie anche alle eccellenti collaborazioni con artisti internazionali, tra cui quella con Burt Bacharach. Reduce dal grande successo discografico di “Yes You”, il doppio cd live prodotto da Tattica, e dal successo cinematografico del film d’animazione Rio, dove ha prestato la voce ad uno dei protagonisti della pellicola, ha

bronzo donate dalla moglie di Folon fanno bella mostra di sè nella splendida cornice del giardino delle rose (che per l’occasione rimarrà aperto senza soluzione di continuità per un anno intero). Per fare un regalo all’artista e un regalo a tutti coloro che avranno modo di ammirarle.

Nella prestigiosa sala a due passi da piazza Strozzi verrà presentato il film The Artist di Michel Hazanavicius, con Bérénice Berjo e Jean Dujardin, vincitore del premio per la miglior interpretazione maschile all’ultimo festival di Cannes e Le Moine di Dominik Moll con Vincent Cassel. Quest’anno anche i produttori francesi Jean-Louis Livi e Xavier Delmas hanno deciso di venire in trasferta a Firenze per lanciare, con una proiezione speciale in anteprima assoluta, l’uscita francese di 10 JOURS EN OR di Nicolas Brossette , film destinato al vasto pubblico delle famiglie, interpretato da popolarissimo attore Franck Dubosc. Babele: non pervenuta Fino al 22 ottobre

tethys gallery

Stefano Amantini, Lucia Baldini, Massimo Borchi, Guido Cozzi, Daniele Falletta, Carlo Gianferro, Marco Paoli, Pastis, Harri Peccinotti, Sandro Santioli, Alessandro Sardelli, Sandro Vannini, Fabio Zonta. Dodici fotografi per raccontare un anno di lavoro, un anno di scatti, un anno di stili diversi a confronto in questa “babele” di immagini.

U

na vetrina di oggetti ricercati, che si apre a clientele e a gusti diversificati, ma anche uno spazio di incontro dove saranno allestite mostre esclusive di oggetti nati dalla creatività dei più famosi progettisti, lezioni di storia del design, vernissage e incontri con esperti di architettura. Vi saranno esposte produzioni delle migliori aziende del settore e saranno presentati alcuni oggetti assolutamente inediti, per la prima volta a Firenze. Questo e altro è Selfhabitat, storico negozio fiorentino la cui vita è legata a doppio filo con la storia del design. E chi pensa di non saperne abbastanza è invitato a partecipare agli eventi che, a partire dalla fine di ottobre, Selfhabitat organizzerà in luoghi diversi della città, partendo dalla suggestiva location della biblioteca delle Oblate, dove verranno organizzate alcune lezioni di storia del design. Per ulteriori informazioni consultare il sito /B.B. www.selfhabitat.it.

l’esposiZione Galleria delle carrozze

La vita dell’acqua in una mostra itinerante

la bella italia - arte e identità delle città capitali Fino al 4 marzo

palazzo pitti

Il suo desiderio lo aveva già espresso prima di abbandonare prematuramente questo mondo. “Io sogno di trovare un giorno in Toscana, un luogo, con un giardino, con una bella casa tranquilla, dove poter lasciare tutte queste opere perché esistano anche dopo di me”, aveva detto Jean Michel Folon, grande artista belga che in vita aveva molto amato la città del giglio. Dalla fine dello scorso mese dieci sculture in

Che l’Italia fosse patria comune, unita dalla lingua, dalla religione, dall’eredità consegnataci da Roma antica, questo lo si è sempre saputo. Fino dai tempi di Dante Alighieri e di Francesco Petrarca. Su un tale comune e condiviso sentire si sono innestate le storie particolari delle singoli capitali preunitarie: Torino e Milano, Genova e Bologna, Firenze e Venezia, Napoli, Roma, Palermo. Ognuna di queste capitali è stata ed è in diverso modo rappresentativa dei differenti destini, delle particolari identità dei popoli d’Italia.

P

ubliacqua ha compiuto 10 anni. Per avviare una riflessione sui temi dell’acqua e sul decennale dell’azienda che gestisce il servizio idrico delle province di Firenze, Prato, Pistoia e parte di Arezzo, parte una mostra itinerante che comincia a Firenze, nella Galleria delle carrozze (via Cavour). L’obiettivo è raccontare il ciclo industriale dell’acqua, dalla potabilizzazione alla depurazione, e far conoscere in profondità il lavoro di Publiacqua attraverso pannelli illustrativi, foto, video, postazioni multimediali, giochi di ruolo. A partire dal 19 ottobre la mostra sarà itinerante e si sposterà nei territori dove opera Publiacqua: Prato, Pistoia, Valdarno, Valdisieve, Mugello e Chianti. La mostra è strutturata in quattro sezioni principali dedicate ad autonomia idrica, fognatura, qualità dell’acqua e servizi e rapporto con i cittadini, con un occhio particolare rivolto alla partecipazione. /C.G.


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Inviaci le tue lettere a

redazione@ ilreporter.it

Lettere e segnalazioni: tutto su www.ilreporter.it I “FURBETTI DEL CONTRASSEGNO”, UNA SEGNALAZIONE Spett. Redazione, tramite Voi vorrei far giungere al Sindaco, del quale apprezzo molto l’operato, la segnalazione di questo episodio al quale ho assistito giovedì mattina della scorsa settimana, riguardante il tema scottante dei “furbastri” della ZTL e dell’uso illegale del contrassegno per i disabili contro il quale il Sindaco sta portando avanti una più che sacrosanta crociata che, secondo me, dovrebbe essere ancora di più inasprita ed inflessibile. Stavo passeggiando insieme a mia moglie in Por Santa Maria e, pensando di trovarci in zona pedonale, eravamo in mezzo di strada, quando alle nostre spalle abbiamo sentito un clacson suonare insistentemente. Ci siamo voltati ed abbiamo visto il cofano minaccioso di un lussuoso e mastodontico suv ad un paio di metri da noi. Ovviamente ci siamo velocemente fatti da parte, mentre il “bestione” proseguiva la sua marcia fino ad arrestarsi davanti alla gioielleria posta alla sinistra della strada in direzione del Ponte Vecchio. Dal suddetto suv è agilmente scesa una elegante signora che con passo altrettanto svelto è entrata nel negozio. Degno di nota il fatto che il parabrezza del mezzo in questione ostentasse il contrassegno per disabili!!!!!!!!! Peccato che tutto ciò si sia svolto a pochi metri di distanza da un gruppetto di tre vigli urbani che imperterriti hanno continuato a chiacchierare affabilmente tra di loro. Grazie per la cortese attenzione e cordiali saluti Carlo Alberto Marilli “LA MIA PRIMA VOLTA CON I CASSONETTI INTERRATI” Qualche tempo fa mi sono trovata a parlare con la mia collega delle novità che il Sindaco Renzi avrebbe messo in atto per migliorare la qualità della vita di noi cittadini fiorentini; il discorso è caduto sul progetto di eliminare i vecchi cassonetti e di sostituirli con altri “interrati”. Mi sono sentita orgogliosa di poter dire che nella mia zona ( quartiere 1 ) “godevo” già di questo privilegio da alcuni giorni, ma che purtroppo l’impatto che avevo vissuto il primo giorno in cui provai ad utilizzarli non fu proprio piacevole. Infatti rimasi un po’ di tempo ad osservare quell’oggetto misterioso aspettando che mi arrivasse qualche segnale che me ne illustrasse l’uso. Nulla! Giro intorno, osservo, leggo le scritte, ma niente mi aiutava a capire. Le scritte inneggiavano esclusivamente alla bellezza di lui medesimo e alla pulizia di Firenze (sigh!). Cercai un pedale, un pulsante che potesse farmi accedere alla “bocca” divoratrice del mio sacchetto di rifiuti indifferenziati. Su di me sento gli occhi dei passanti mandarmi segnali di pietà e commiserazione. Spingo, tiro, sollevo quello che immaginavo potesse essere l’orifizio. Non una scritta per gli ignari cittadini che per la prima volta si trovano davanti a quella specie di grigio Robot. Non so come, ma, con un guizzo che mi fece stupire di me stessa, capii che tirando verso di me, a mani nude, un bordo d’acciaio, si sarebbe

lettere

Ottobre 2011 aperta la bocca che avrebbe divorato i miei rifiuti. Contenta sì, di esserci riuscita, ma molto disgustata di aver dovuto toccare con i miei polpastrelli quella fessura che altri avevano già toccato, resa sporca e appiccicosa e riempita inevitabilmente di germi! “Ma perché – pensai io – hanno abolito quella meravigliosa cosa che era quel pedale che consentiva di gettare la spazzatura senza contaminarsi le mani?”. Mah!... Comunque il giorno dopo qualcuno con un briciolo di intelligenza in più di chi li ha scelti e commissionati ha stampato al computer e attaccato una striscia di carta con su scritto: “Tirare qui” ed una bella freccia. Mi sono sentita meno sola perché intuii che non ero stata l’unica a non capire... Dunque ne stavo parlando con la mia collega perché proprio quel giorno pioveva a dirotto e avevo vissuto un’altra bella avventura con il mio “Robot-mangiaspazzaturainterrato” ( che interrato non è; è solo più lontano dal mio portone ). Esco di casa tenendo nella mano destra l’ombrello, nella sinistra il sacchetto di rifiuti e... mi serviva assolutamente un’altra mano per aprire quell’aggeggio!!!!! Feci delle acrobazie indescrivibili. Presi il manico dell’ombrello tra i denti, poi con la destra aprii quel dannato pertugio e con la sinistra finalmente mi liberai dei miei scarti alimentari. La mia collega dopo avermi ascoltato mi disse: “Beh, potevi appoggiare a terra il sacchetto, poi aprire il cassonetto, e quindi infilare la spazzatura”. “Toh! - risposi - grazie di avermi dato questo suggerimento”. Sono stata proprio sciocca a non pensarci da sola. Mi sentii ancora una volta un po’ stupida e mi proposi di seguire il consiglio della amica-collega (soprattutto per salvaguardare i miei denti....). Il giorno successivo non pioveva più, ma, in occasione del rito quotidiano della liberazione dalla spazzatura, decisi di provare a seguire il prezioso consiglio datomi il giorno prima. Sorpresa delle sorprese, quando aprii il cassonetto con una mano, facendo finta di avere nell’altra un ombrello, e feci per raccogliere da terra il sacchetto dei rifiuti, mi accorsi che la “bocca” si era immediatamente richiusa... Già, infatti l’oggetto misterioso, oltre ad essere privo di pedale per la sua apertura, è dotato di una rigida molla che, dopo aver faticato un po’ a vincerne la resistenza, si richiude immediatamente!!!!!!!!!!! Insomma, quando piove bisogna lasciare a casa la spazzatura, sperando in un giorno di sole, e portare sempre con sé un fazzolettino detergente per evitare tetano e colera. Ma per Firenze pulita e bella si fa questo ed altro. Marcella Martinez “CENACOLO DI ANDREA DEL SARTO, MANCA LA SEGNALETICA” Buongiorno! Ho appena terminato di leggere l’articolo sulle bellezze nascoste del quartiere 2, dove si parlava anche del Cenacolo dell’Andrea Del Sarto, che è veramente così poco visitato. Però va anche detto che non c’è una segnaletica che lo indichi, tanto che spesso i turisti sono costretti a chiedere dove si trova perché è effettivamente in una strada secondaria e ci arriva solo chi veramente lo sa. Perché quindi non proporre a chi di dovere di mettere dei cartelli che lo segnalino? Un’altra cosa: questo museo rientra nella famosa “card”? Penso che sarebbe importante inserirlo se ancora non c’è! Grazie per l’attenzione, Maria Adele Bigagli ERBACCE E VIABILITÀ, PONTE A GREVE RECLAMA ATTENZIONE Spettabile redazione, sono una cittadina del quartiere 4 e vorrei portare, Vostro tramite, all’attenzione dei Sigg. amministratori del nostro Comune quanto segue: abito in Via Mariotto di Nardo (zona Ponte a Greve) in uno dei tre edifici costruiti ben 36 fa. Esistono di fianco dei suddetti edifici due piccole zone di proprietà del Comune che si trovano in completo abbandono.

Nello stesso punto c’è un incrocio di 3 strade (via del Roncolino, via Bugiardini e via del Ponte a Greve) anche questo non regolato dove si verificano spesso incidenti stradali. Inoltre per metà di via del Roncolino e tutta via del Ponte a Greve non esistono marciapiedi. La sopra descritta situazione è stata fatta presente alle autorità preposte molte volte, anche in un recente passato. Ci era stato promesso che avrebbero provveduto, creando due mini-parcheggi e una rotonda allo scopo di riqualificare la zona ed evitare quindi sia pericoli di incidenti stradali che pericoli derivanti da erbacce secche che potrebbero provocare incendi. Faccio presente che questa zona piena di erbacce non viene mai pulita, una volta al mese come le strade limitrofe, e quindi un ricettacolo di immondizia di ogni genere. Spero tanto, come tutti gli altri abitanti della zona, che questa lettera possa servire a risvegliare l’attenzione dei nostri Sigg. amministratori. Vi ringrazio a nome di tutta la comunità se vorrete pubblicarla sul Vostro giornale e porgo i miei cordiali saluti. Carla Calosi

“A1, NUOVO NOME PER FIRENZE CERTOSA: PERCHÈ?” Salve, volevo semplicemente segnalare il discutibile cambio di denominazione dell’uscita Firenze Certosa sulla A1, che è stata modificata in Firenze Impruneta. Quale è il senso di questo cambiamento? Non fa che ingenerare confusione. Con la conseguenza, tra le altre, di dover ristampare tutti i depliants informativi delle aziende turistiche e non del Chianti fiorentino che avevano preso Firenze Certosa come punto di riferimento e che ora devono cambiare gettando al vento i vecchi depliants e dovendo spendere per ristamparne dei nuovi. Dover correggere tutte le indicazioni date alle agenzie, tour operators, gruppi che visitano da Firenze le nostre fattorie, i castelli, le cantine, etc... Tanto lavoro in più con aggravio di spese (che di questi tempi si fanno sentire maggiormente); forse qualcuno di Impruneta voleva valorizzare il suo territorio a discapito di altri? Spero che non ci siano interessi privati in questo pasticcio. Grazie. Simone Giannozzi

invia la tua segnalazione alla nostra redazione redazione@ilreporter.it GIARDINI, AREE CANI E SPORCIZIA I giardini di Campo di Marte si stanno degradando sempre di più e nessuno, apparentemente, se ne occupa. Per quanto concerne le due aree per cani che si trovano di fronte al giornalaio, c’è innanzitutto la maleducazione di molti “cittadini” che non raccolgono gli escrementi del loro animale, poi ci sono le foglie che cadono dagli alberi che vengono lasciate lì a marcire insieme agli escrementi, al tutto si uniscono sacchetti e bottiglie di plastica, giornali, e altri oggetti che lì non dovrebbero trovarsi (accendini, pezzi di stoffa e quant’altro si può trovare in luoghi pubblici abbandonati). Questa mattina ho trovato nella parte più nascosta anche una cacca umana con tanto di kleenex! Faccio presente, nel caso non si fosse ancora capito, che questa parte dei giardini non viene pulita dagli operatori ecologici, vengono vuotati solo i cestini. Quando piove il luogo diventa un vero pantano e le numerose buche si riempiono di acqua. Per quello che concerne il resto del giardino, malgrado la pulizia giornaliera degli addetti, alla mattina presto si trova di tutto: bottiglie rotte, cartacce, etc. specialmente nei pressi dell’entrata delle palestre. Non ci si può lamentare solo dei ragazzini che uscendo o entrando dalle palestre buttano tutto a terra, ma anche dei ragazzotti più grandi che vengono ai giardini per dormire sulle panchine, gettare i petardi che terrorizzano i cani e, con grande divertimento, danneggiano le strutture esistenti. Anche nell’area dei bambini piccoli molte mamme non buttano nel cestino dei rifiuti i resti delle merendine, la carta o altro che i loro cari pargoli buttano a terra. Questo comporta che le mamme e le nonne civili che non insozzano i luoghi devono fare comunque un’attenzione strettissima e/o ripulire costantemente affinché i piccoli non portino alla bocca delle schifezze. Mi sono rivolta anche al Q2 per quanto concerne l’area cani affinché questa venga pulita almeno una volta la settimana, che le foglie vengano levate prima delle piogge autunnali chiedendo pure che ci sia un minimo controllo su questo bene pubblico che è frequentatissimo affinché sia preservato. Con le multe date si potrebbe pagare lo stipendio della persona addetta a far rispettare regole esistenti ed esposte ai giardini ma che non vengono assolutamente rispettate. Cordialmente, Maria Cristina Bonerandi e Marco Gamondi

Gentili Maria Cristina e Marco, torniamo a parlare, con la vostra lettera, di sporcizia e degrado nei luoghi pubblici, temi (comprensibilmente) molto cari ai nostri lettori, che spesso ci raccontano di situazioni di abbandono e trascuratezza proprio nei posti in cui, come i giardini, vorrebbero trascorrere qualche ora di relax e tranquillità. È (purtroppo) piuttosto evidente: tanti, troppi luoghi versano spesso in condizioni indegne di una città bella e civile come Firenze. Vero che servono controlli, vero che compito delle pubbliche amministrazioni dovrebbe essere quello, oltre che di realizzare aree verdi per i cittadini e per i loro amici a quattro zampe, di occuparsi della loro manutenzione, vero infine che è doveroso segnalare dove questo non avviene: detto tutto ciò, lo ripetiamo ancora una volta, sta anche a noi cittadini comportarci come persone degne di tal nome e rispettare, con la nostra condotta, gli spazi di tutti. Non basterebbero infatti tutti i controlli di questo mondo se i frequentatori di giardini & Co. continuassero a gettare – e a lasciare – di tutto per terra. Per quanto riguarda, nello specifico, l’area di Campo di Marte, ci auspichiamo che i problemi segnalati nella sua lettera vengano affrontati e risolti. Con più attenzione da parte di tutti, tanto delle istituzioni quanto dei cittadini. Matteo Francini


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