Il reporter-Fiesole-Novembre 2011

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Il Giornale nel tuo Comune

www.casadelmaterassodilupi.it

Periodico d’informazione locale. Anno V n.88 del 3 novembre 2011. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10

PRIMO PIANO

l’incHieSta

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NOVEMBRE 2011

Quei massaggi stressanti Andrea Muzzi*

G

l’ODIsseA Delle lIbReRIe Dalla lotta della Martelli al “caso” del Porcellino. Prima era toccato a tre grandi nomi. Ma... PAGG.8-9

viaggio nei cimiteri Non solo luoghi di dolore, ma anche pezzi di memoria: i camposanti fiesolani PAGG.4-5

SPoRt

Tizzano, dopo 40 anni la collina è salva PAG.2

Spesa, istruzioni per l’uso

linea 2

di Ferri - Puliti

L

Il “sOgNO” stADIO Dopo l’annuncio dell’idea Mercafir si torna a parlare di “progetto”. E i tifosi si scaldano... PAG.28

stop allo stress Vita sempre più impegnativa? Per molti la risposta è lo yoga. Ecco perché PAG.31

un’indagine, che riserva anche altre sorprese. Poi ci sono le nuove abitudini. I “Gas” (gruppi d’acquisto solidale) hanno fatto boom: in città se ne contano una cinquantina, attraverso di loro si può comprare di tutto ed entrare nella “rete” è più facile di quanto si pensi. Anche la vendita diretta, quella dalla fattoria alla tavola, è sempre più in auge. E dal mangiare al bere il passo è breve: qui va in scena la “sfida” tra botPAGG.10-11 tiglia e rubinetto.

Il tram corre contro il tempo PAG.16

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Edizione di Fiesole • 7.724 copie distribuite da

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a facciamo tutti, tutti i giorni o quasi. Un’azione meccanica al rientro dal lavoro o in qualsiasi altro momento della giornata. Parliamo della spesa. Ma su questo fronte ora arriva una notizia forse inaspettata, sicuramente gradita: vivere e mangiare a Firenze costa meno del previsto. Il capoluogo toscano è una delle città d’Italia dove tra gli scaffali si può risparmiare di più: con un po’ d’impegno e sfruttando le offerte, anche fino a mille euro. Lo assicura

razie alla crisi e c o nom ic a , oggi la gente preferisce fare shopping su alcuni siti specializzati dove vendono di tutto ma a prezzi stracciati: viaggi, cene, pulizia dei denti, ecc... Mia moglie invece ha trovato quest’annuncio: “Igienista dentale organizza a prezzi modici feste in villa”. Ha subito pensato: “Possibile che certe signorine debbano farsi pubblicità anche qui?”. Navigando in questi siti ti viene la tentazione di comprare tutto. Perché tutto è a buon prezzo. Un mio amico ha comprato un trattamento anticellulite a cinque euro. Gli ho chiesto: “Cosa te ne fai?”, e lui: “Niente, però per cinque euro ho fatto un affare!”. Ovviamente si raccomanda di leggere gli annunci con la massima attenzione. Se ad esempio compri una cena mangi solo quello che è previsto, non chiedere niente in più. Mio fratello ha comprato una cena di coppia a 16 euro, a un certo punto ha chiesto al cameriere lo stuzzicadenti: gli è arrivato un conto di seimila euro! Le offerte che vanno per la maggiore in questi siti sono i massaggi rilassanti. Spendi cinque euro per farti massaggiare cinque minuti. Non fai in tempo nemmeno a toglierti il cappotto che è già scaduto il tempo! Questi massaggi ti rilassano come una multa di Equitalia. Però costano meno. E cinque euro per un massaggio stressante è un buon affare! *Comico


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Novembre 2011

il giornale nel tuo Comune

IL caso/1. Con la sentenza del Tar si è chiusa definitivamente la vicenda giudiziaria

Tizzano, un’odissea durata 40 anni La decisione ha messo fine a un tira e molla iniziato nel 1964, quando un avvocato chiese e ottenne di poter lottizzare un terreno per costruire alcune ville Barbara Biondi

A

lla fine l’ha spuntata il Comune di Fiesole, ma per mettere un punto è servita una battaglia legale durata quasi quattro decenni. Ci sono voluti quaranta lunghi anni per venire a capo della questione riguardante la lottizzazione di un vasto appezzamento di terra nella zona di Tizzano, porzione panoramica del territorio fiesolano che si affaccia sull’alta valle del torrente Sambre, che sfocia in Arno. “Per molti anni il Comune di Fiesole - ha detto il sindaco Fabio Incatasciato - ha vissuto sotto l’incubo di una sentenza che avrebbe potuto annientarlo dal punto di vista finanziario e che avrebbe pesantemente messo in discussione la sua storia di tutela urbanistica e ambientale”. “Finalmente - ha aggiunto - è stata posta la parola fine dando, così, ragione a tutti gli amministratori e sindaci che avevano voluto salvare un’intera collina da una lottizzazione convenzionata prima dell’arrivo del Piano Regolatore. È una vittoria delle scelte pubbliche e della pianificazione rispetto agli interessi privati”. Una storia lunga e controversa che ha visto protagonista il Comune di Fiesole e Giorgio Vitali, avvocato di professione e proprietario di una porzione di collina sulla quale avrebbe voluto far realizzare una serie di villette. La storia inizia nel 1964, quando Vitali decide di far costruire sul proprio podere alcune costruzioni (per un totale di 25mila metri cubi), per realizzare le quali ottine una convenzione dal Comune, che all’epoca era ancora sprovvisto degli strumenti urbanistici che oggi aiutano a gestire al meglio il rapporto tra natura e interventi dell’uomo. Tant’è vero che nel successivo Piano Regolatore del 1971 la proposta di lottizzazione non viene inserita per ragioni di tutela paesaggistica di una delle zone collinari più suggestive del territorio, e viene presa la decisione di non confermare la convenzione stipulata con Vitali, adducendo però una motivazione non sufficiente. Nelle successive varianti al Piano Regolatore del 1983 e del 1990 e nel Piano Strutturale del 1999, l’esclusione di quella lottizzazione viene sempre confermata. Il proprietario, sentendosi danneggiato, ricorre al Tar, che gli dà ragione proprio appellandosi a quella motivazione un po’ insufficiente del 1971 ed è così che nel

la collina di

Tizzano

vista da

Ontignano

1991 ricorre anche al Consiglio di Stato, ottenendo di nuovo ragione. La svolta storica arriva con la sentenza della Cassazione del 22 luglio 1999 che riconosce per la prima volta in Italia il diritto di un privato ad essere risarcito da un ente pubblico per aver subito un danno. Nel marzo 2000 il Consiglio di Stato recepisce l’orientamento della Cassazione, e stabilisce che anche i giudici amministrativi potranno condannare le pubbliche amministrazioni a risarcire i danni ingiusti subiti dai cittadini. E’ così che nel marzo del 2000 il

Comune di Fiesole viene condannato a pagare all’avvocato Vitali una somma pari a 526 milioni di lire, ai quali si vanno ad aggiungere la rivalutazione annuale e gli interessi maturati dal 1971, arrivando a toccare la cifra record di circa - a giudicare dai calcoli effettuati dagli uffici competenti fiesolani - 13 miliardi di lire, somma che avrebbe messo in ginocchio il Comune di Fiesole. Passano gli anni e le batoste non accennato a diminuire e anche se nel maggio del 2001 il Comune respinge la richiesta di risarcimento,

che la Cassazione però conferma, rimanzando la decisione alla Corte d’Appello. La stessa Corte d’Appello, nel 2009, riconosce alla controparte il pagamento di alcune spese, ma è solo il Tar nel 2005, che mette finalmente una pietra sopra a tutta la vicenda, dichiarando “validi gli strumenti urbanistici adottati dal Comune dopo il Piano Regolatore del 1971, ribadendo quindi l’area di Tizzano inedificabile”. E’ solo grazie a questa sentenza che oggi la collina di Tizzano mostra ancora il lato più naturale e bello di sè.

lavori in corso Aumentati i posteggi per limitare i disagi dovuti al cantiere dell’area ex Garibaldi

Quaranta posti auto in più per i residenti del centro

A

rrivano quaranta nuovi posti auto tra via Portigiani e via Mangani per venire incontro alle esigenze di tutti quei residenti che hanno visto diminuire drasticamente il numero di parcheggi in concomitanza con l’inizio dei lavori nell’area ex Garibaldi, dove è in corso il cantiere per la costruzione del plesso dell’azienda farmaceutica Menarini. “Abbiamo accolto la richiesta di molti residenti, in particolare di Via Portigiani e Piazza del Mercato, che hanno denunciato condivisibili difficoltà nel raggiungere tutti l’ex campo sportivo e la parte alta di Via Bastianini, dove esistono parcheggi

Il Reporter di Fiesole raggiunge 7724 famiglie nel Comune di Fiesole. Copia in abbonamento postale

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il Reporter è un periodico di 10 edizioni che mensilmente viene distribuito da in 216.486 copie

Direttore Responsabile: Matteo Francini Service editoriale e grafico: tabloid soc.coop., Firenze (FI) scrivimi@ilreporter.it

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gratuiti”. Sono dodici i posteggi interamente ripristinati in via Mangani, insieme ad altri ventotto a pagamento, ma liberi per i residenti con regolare permesso in Via Portigiani su tutto il lato sinistro – rispetto al senso di marcia – a partire dall’ufficio postale fino alla piazzetta degli ex Macelli, compresa. Molti i cittadini che sono andati a lamentarsi in piazza Mino per la carenza di posti auto destinati ai residenti, e proprio per ovviare a questo disagio, che i nuovi posteggi, così distribuiti, rimarranno a disposizione di chi ne avrà bisogno per tutta la durata dei lavori, ovvero circa 20 mesi.

Stampato da Rotopress International, Loreto (AN) Periodico d’informazione locale Anno V n.88 del 3 novembre 2011 N°reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10€

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Questo il provvedimento preso dall’amministrazione per fare in modo da aumentare il numero di parcheggi per i fiesolani che vivono e lavorano nelle immediate vicinanze dell’area. “Stiamo lavorando - ha continuato Incatasciato - in una situazione di disagio per i lavori in corso, per accontentare il più largo numero di richieste, sia dei residenti sia di chi viene da fuori. Voglio ringraziare – conclude Incatasciato - chi si è rivolto a noi con proposte costruttive e la ditta che sta eseguendo i lavori in Piazza Garibaldi, con cui abbiamo riaperto i posti /B.B. in Via Mangani”.

Dati non raccolti presso l’interessato Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Web&Press s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsabile del trattamento è Web&Press s.r.l. Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrivendo a Web&Press via Kassel 17 50126 Firenze.


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Fiesole

il caso/2. Va avanti da quasi un biennio la questione del ripristino del vecchio capolinea

Il 7 tornerà a Smn. Sì, ma quando?

Il Comune è coeso sul fronte dei trasporti pubblici: tutti sono d’accordo sull’esigenza di riportare l’ultima fermata fiorentina dell’autobus da via La Pira alla stazione ferroviaria di Santa Maria Novella. L’unico problema sono i tempi: ancora del tutto incerti

S

I ritratti dell’anima in mostra sul colle I

Caterina Gentileschi embrava già tutto deciso, doveva essere solo una questione di tempo, e invece il percorso dell’autobus numero sette è rimasto invariato da quando è stata pedonalizzata l’area di Firenze prospieciente il Duomo, con conseguente sgomento dei fiesolani d’origine e d’adozione. Sì, perché i fiesolani erano abituati ad avere la possibilità di arrivare da piazza Mino alla stazione Santa Maria Novella, percorso non solo comodo, ma anche utile per chi, come i ricercatori, gli studiosi, i professori universitari, ma anche i turisti che quotidianamente si affacciano sul colle etrusco, deve spostarsi in tempi relativamente rapidi da piazza Mino alla stazione ferroviaria, per partire in direzione di chissà quale destinazione. Un’altra stazione, un aeroporto o magari la coincidenza con un altro autobus cittadino, per andare nella direzione opposta dell’hinterland. Nienta da fare. A nulla è valso il polverone sollevato anche dai rappresentanti dell’opposizione, con in testa Stefania Fuscagni, che avevano organizzato una partecipatissima raccolta firme per poter riportare il capolinea fiorentino del bus da via La Pira (nei pressi di Piazza San Marco) alla sua precedente postazione. “Ogni volta che scendo dal 7 - ha detto Stefania Fuscagni - mi prende lo sconforto. E penso a tutte le persone che vengono a Fiesole per lavoro e, magari con una valigia da trascinarsi dietro, devono andare dalla stazione a piazza San Marco per riuscire a prendere un autobus che li porti fin quassù”. E lo stesso vale per chi viaggia nel senso contrario. E le proteste arrivano non solo da chi in collina ci lavora o ci viene per un periodo di tempo breve. Sono scontenti del servizio tutti i cittadini, soprattutto i più anziani, che quando scendono in via La Pira e devono andare verso il centro mettono in preventivo un lunghissimo percorso, necessariamente a piedi, per raggiungere la stragrande maggioranza dei punti di interesse. Sull’argomento non esistono divisioni e punti di vista diversi, il Comune è coeso e chiede da tempo e all’unanimità, il ripristino del

esposizioni. 52 disegni realizzati da Tullio Pericoli

servizio perduto. “Al di là delle difficoltà che ci possono essere e che comprendiamo - spiega il vicesindaco Giancarlo Gamannossi - noi vogliamo che il 7 torni ad avere il capolinea a Santa Maria Novella, come è sempre stato”. Non c’è dubbio che i cambiamenti nell’ultima parte del percorso abbiano avuto grosse ripercussioni anche sul flusso di turisti che quotidianamente sbarca in piazza Mino. “Il problema del 7 è solo uno dei problemi che attanaglia un paese che purtoppo - continua Stefania Fuscagni - e lo dico con la sofferenza nel cuore, visto che sono una cittadina fiesolana da tempo, si tinge sempre più di vecchiaia. Un luogo che ha una gran quantità di problemi, e quello dei trasporti pubblici è solo la punta dell’iceberg”. Basti pensare alla differenza che c’è tra scendere da un treno e salire su un autobus diretto, che accompagna fino al centro di Fiesole e la fatica che invece si fa per arrivare in qualche modo in piazza San

Sembrava già tutto deciso, ma invece niente è cambiato dopo la pedonalizzazione Marco - a piedi o usando un altro bus, o magari in taxi - e poi andare alla ricerca, difficile soprattutto se si è un turista o uno studente alla prima esperienza fiorentina, di via Giorgio La Pira, nascosta tra via La Marmora e la parte di via Cavour che va verso i viali di circonvallazione. “Da Ataf ci era stato promesso che il percorso del 7 sarebbe stato ripristinato - continua Gamannossi - e quindi noi continuiamo a richiedere con forza questa marcia indietro rispetto al nuovo capolinea. E’ un cambiamento indispensabile per la città di Fiesole e per fare in modo che venga attuato abbiamo scritto alla Provincia per ribadire la nostra richiesta”.

l pennello sottile, le figure esili, i colori pastello. Sono queste le caratteristiche che rendono il lavoro di Tullio Pericoli inconfondibile, come inconfondibili sono gli acquerelli che ci ha abituato a veder pubblicati su riviste prestigiose o a vedere esposti nelle gallerie di tutto il Paese. Questa volta il maestro Pericoli sbarca in Toscana, e per farlo sceglie due location d’eccezione, il museo Archeologico di Fiesole e la Libreria-Galleria d’Arte “Babele” (via delle Belle Donne, 41r) all’interno delle quali presenta una doppia personale che traccia un filo rosso in grado di tenere uniti saldamente il suo sfaccettato modo di esprimersi. Allestita al Museo Civico Archeologico di Fiesole, nella suggestiva Sala Costantini, fino all’8 gennaio 2012 la mostra Ritratti si compone di 52 opere, che raffigurano famosi personaggi che hanno amato le due città toscane, lasciandovi indelebili e preziose testimonianze. Una sorta di galleria di volti ricreati e filtrati dalla pungente ironia di Pericoli. Una galleria di ritratti, appunto, raccolti nel volume antologico edito da Adelphi e ora esposti a Fiesole. La mostra dedicata ai celebri ritratti di scrittori e poeti che il Maestro ha realizzato negli ultimi anni e in particolare a quello di Bernard Berenson, grande studioso che trascorse parte della sua vita proprio sul colle etrusco. Le due mostre sono entrambe curate da Laura Accordi e rivelano lo spirito critico e pungente, ma allo stesso tempo sensibile e nobile, di Tullio Pericoli: maestro capace

il ritratto di

Berenson

di spaziare con efficace disinvoltura da un settore all’altro dell’arte figurativa. Alla galleria Babeli sono esposti 24 acquerelli sul tema “Il viaggio nel paesaggio” che i visitatori potranno

Una doppia personale divisa tra Fiesole e Firenze andare a vedere fino al 24 novembre, per completare il percorso nella produzione dell’artista. “Ognuno di noi sa scrivere racconti: - sostiene Pericoli ne scrive uno per tutto il tempo della sua vita, raccogliendo i segni che tutte le esperienze lasciano sul suo volto. Ogni emozione, ogni amore o dispiacere lascia un segno a dipingere il nostro carattere, la nostra indole, la storia /C.G. dai nostri tratti.


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il giornale nel tuo Comune

reportage. Piccoli e grandi, recenti e antichi: non solo posti di dolore, ma anche pezzi di memoria

Viaggio nei cimiteri di Fiesole Tra storie di gente e di luoghi Barbara Biondi

N

ovembre il mese dei defunti? Lo è per definizione, ma non è detto che questo appuntamento misto tra sacro e profano debba necessariamente essere vissuto come un momento di dolore. Il Reporter propone un “pittoresco” viaggio nei cimiteri sparsi per il territorio, considerandoli più un luogo della memoria che un luogo di morte e tristezza. Dei pezzetti di storia che contribuiscono a comporre il puzzle del colle etrusco. Alcuni sono nuovissimi, altri molto antichi. Alcuni sono abbastanza grandi, altri commemorativi, altri ancora minuscoli e quasi invisibili. Sono dieci, sparpagliati nelle zone più disparate del comune, e il più nuovo è certamente quello delle Caldine, in via di Sant’Andrea a Sveglia, che è stato recentemente ampliato e ristrutturato (I lavori hanno portato all’ampliamento per un’estensione di circa 1.100 metri quadrati e l’intervento ha portato alla realizzazione di 230 loculi, 240 ossarini, 9 sepolcreti, 95 campi a sterro e 1 cappella gentilizia). Di tutt’altra specie è il cimitero “principale” - se così si può chiamare - della città. Poco distante da piazza Mino e dalla cattedrale di San Romolo, il cimitero si affaccia con un grande loggiato sulle colline che circondano Fiesole, posto di pace e di riposo, dove si vede arrivare anche qualche turista armato di fotocamera digitale, ma fortunatamente sono pochi e la quiete prevale. Ce ne è uno a TorSan clemente

Caldine

San Domenico

“Piccolo e isolato dalla città”

“Appena terminati i lavori”

“Accanto alla chiesa dell’Angelico”

Lungo la strada omonima, di orgine estrusca, il cimitero di San Clemente si trova in una dei luoghi più silenziosi dell’intero comprensorio. Piccolissimo, circondato da un recinto alto e chiuso dietro un cancello, questo camposanto in miniatura è distante anche dalla chiesa di San Clemente in poggio, qualche chilometro più giù.

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Ampliato e ristrutturato di fresco, il cimitero di Sant’Andrea a Sveglia è in assoluto il più nuovo del Comune con i suoi 1.100 metri quadrati in più rispetto alla superficie precedente. Situato sopra l’abitato della frazione di Caldine è certamente il camposanto con meno fascino dell’intero comune.

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Nomi inglesi, professori emeriti e fiesolani che hanno passato tutta la vita in questo limbo dorato tra Firenze e Fiesole sono gli ospiti di un camposanto speciale, quello che si trova proprio accanto alla basilica e al convento dedicati a San Domenico, dove visse Beato Angelico per molti anni della sua vita.

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Fiesole ri, nei pressi di Ellera di dimensioni ridotte, così come è quello di Terenzano e quello di Quintole, nella strada omonima. Piccino picciò, anche più di quello di Saletta, in via dei Bosconi, è quello di San Clemente, lungo la strada che si inerpica tra alti cipressi e un silenzio quasi irreale. Il piccolissimo cimitero è un quadrilatero circondato da un muretto alto e chiuso dietro a un cancello, come a voler ulteriormente preservare la pace di questo luogo lontano da tutto e da tutti. Poco più avanti, un tabernacolo, quasi a voler proteggere i pochissimi che hanno deciso di venire a riposare per sempre quassù. Anche accanto alla chiesa di San Domenico dove il Beato Angelico passò la gran parte della sua vita, c’è un camposanto di modeste dimensioni, che dall’esterno sembra più riservato, e invece risente un po’ del caos della strada che porta su fino al capoluogo. Ma questo non impedisce di vedere, tra i nomi dei sepolti, quelli di professionisti che hanno trascorso la loro vita a Fiesole, quelli di stranieri di stanza da queste parti (ce ne sono davvero tanti), e quelli di famiglie nobili o borghesi, originarie del luogo. C’è poi Montereggi, in via Molina, e Basciano in via di San Miniato

al colle. E infine c’è quello che più si discosta dal concetto tutto italiano e un po’ romantico di cimitero Ottocentesco, con tanto di epitaffi, memorie, pillole di vita e fotografie che vogliono raccontare attraverso la freddezza delle lapidi, le cose migliori fatte in vita. Si tratta del war cemetery diel Girone, dove si trovano i corpi dei soldati - marinai e aviatori - del Commonwelth, caduti nella campagna di liberazione dell’Italia tra l’8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945. L’area è stata ceduta in uso perpetuo alla Commonwealth War Graves Commission che lo ha fatto realizzare e attualmente si occupa della gestione e della

La struttura delle Caldine è stata ampliata il war cemetery al

cura dello spazio. Spazi ampi, lapidi bianche e erba tosata sempre alla perfezione per il meno fiesolano dei cimiteri fiesolani, sia per le fattezze sia perchè non ospita cittadini italiani. Uno dei molti, diversi, pezzi del puzzle che compongono la memoria sfaccettata del colle lunato.

Girone

Dal camposanto minuscolo e isolato di San Clemente a quello nuovo di zecca, fresco di restauro, di Sant’Andrea a Sveglia, fino a quello più esteso ed elegante del capoluogo e al war cemetery delle vittime del Commonwealth al Girone

compiobbi/1. Presentati i lavori per l’area AT 34

Compiobbi/2. Tre escursioni in programma

In arrivo case e parcheggi Alla scoperta delle colline già stato presentato ai cittadini della frazione per mettere in chiaro che il cantiere sarà di dimensioni modeste e non creerà eccessivi disagi alla popolazione di Compiobbi. Si tratta del cantiere del progetto di “trasformazione dell’area AT 34”, che detta così sembrerebbe una cosa misteriosa e poco chiara, invece si tratta di un intervento medie dimensioni che riguarda nel particolare la realizzazione di cinque appartamenti per circa 1.500 mq, un tratto di viabilità pubblica con cinque nuovi posti di parcheggio pubblico, e la sistemazione di un percorso pedonale di uso pubblico in raccordo con via Pontanico. “Si tratta ha spiegato l’assessore di un intervento di

completamento che verrà realizzato con soluzioni progettuali orientate al massimo contenimento energetico e all’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili. L’intervento sarà realizzato dalla Cooperativa Etrusca in prosecuzione di quello di recente attuazione”. Il progettista che eventuali disagi potranno avere luogo unicamente durante i lavori di scavo e movimentazione terra, ma che saranno limitati, trattandosi di un piccolo intervento, e non si protrarranno che per poche settimane. “La procedura conclude l’assessore si chiuderà entro l’anno con l’approvazione della convenzione e del progetto da parte del Consiglio /C.G. Comunale”.

A

lla scoperta dei dintorni di Fiesole con la polisportiva Valle del Mugnone insieme al gruppo naturalistico Il Gambero organizza escursioni su tutto il territorio. Il 5 novembre è in programma la gita a Monte Morello, con partenza da Ceppeto. Il percorso prevede tra le tappe Poggio al Giro e gli Scollini per ritornare a Ceppeto. Le ore di cammino previste sono circa due e mezzo. Sabato 19 novembre è fissata l’escursione a Monte Senario: dal Piazzale Via Crucis il tragitto prosegue fino a Ghiacciaia, Monte Senario, fino a prendere il sentiero del CAI 65 e giungere a Scoiattoli. Il percorso si conclude al Piazzale Via Crucis. Il tempo previsto di cammino è di

circa due ore. Infine, domenica 11 dicembre l’escursione in programma è all’anello di Saletta. Dalla stazione di Caldine l’itinerario porta al Podere San Donnino, a Santa Margherita a Saletta, a Villa il Leccio fino a tornare alla stazione di Caldine. Le ore di cammino previste sono circa due e mezzo. A chi vuole è consigliato avere come proprio equipaggiamento: zaino, borraccia, giacca a vento, scarpe e bastoncini da trekking. Per iscrizioni e informazioni è possibile rivolgersi al responsabile gite, Silvano Torelli, chiamando il numero 055.5040255 o il 335.7459955 oppure contattando la segreteria della palestra al /B.B. 055.541290.

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E AL N O SI FES TE O N R E P ME N TA TA IO AZ PLE TUI M M RA OR INF CO G


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il giornale nel tuo Comune

La novità. Comincia a Villa Peyron il dibattito sulla conservazione delle colline fiesolane

La Fondazione che tutela il paesaggio È nato qui l’Osservatorio interdisciplinare che salvaguarda il patrimonio territoriale esaminandolo in un’ottica urbanistica, architettonica, giuridica, agricola, storica e delle arti Caterina Gentileschi

Villa Peyron

tra la natura e il modo in cui l’uomo è riuscito a modificarla nel corso dei secoli. Questo è quello che si propone di analizzare il neonato Osservatorio del paesaggio a Fiesole, che ha visto la luce nel corso di un convegno – aperto al pubblico - che si è svolto a fine

ottobre a Villa Peyron, alle pendici di Fiesole e che è stato organizzato dall’associazione Fiesole Futura con il contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e della Fondazione parchi monumentali Bardini e Peyron e il patrocinio di Regione Toscana, Provincia di Firenze e Comune di Fiesole. Un modo per catalizzare l’attenzione sul problema del paesaggio che oggi più che mai viene sacrificato sull’altare della modernità e della scarsa sensibilità ambientale. Ne hanno discusso durante la tavola rotonda che ne ha formalizzato la nascita, professori ed esperti in arrivo da tutta Italia, che hanno parlato non solo della parte meramente estetica della faccenda, ma soprattutto degli aspetti giuridici e tecnici che legano a doppio filo il tema del paesaggio con la quotidianità di ciascuno. “Il punto di riferimento è Fiesole – spiega Stefano Merlini, presidente dell’associazione Fiesole Futura -, che viene presa come esempio virtuoso di un rapporto tra uomo e natura. E non è un caso che il convegno si

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uale posto migliore per parlare di paesaggio di una villa immersa nella quiete delle colline fiesolane? Il paesaggio con la p maiuscola, quello inteso non solo come boschi, ruscelli, prati e colline ma come connubio

uno scorcio della costruzione

sia svolto a Villa Peyron, splendido complesso al centro di un parco che quando fu realizzato, all’inizio del Novecento, modificò radicalmente l’aspetto dell’intera collina”. Fra i partecipanti al forum docenti di progettazione e urbanistica come Fabio Capanni, che ha la responsabilità scientifica dell’Osservatorio e Paolo Baldeschi, e poi giuristi come Giuseppe Morbidelli e come lo stesso Stefano Merlini, e ancora il presidente dell’Accademia dei Georgofili Franco Scaramuzzi con Carlo Sisi, già direttore della Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti e presidente

del Museo Marino Marini, oltre a studiosi di letteratura coem Attilio Brilli e Adele Dei, insieme al direttore della Fondazione Michelucci Corrado Marcetti e allo storico Luigi Mascilli Migliorini. Se disinteresse, incuria e speculazione marciano in direzione contraria rispetto allo sviluppo del paesaggio con la p maiuscola, l’Osservatorio si propone di accendere i riflettori sul problema e lo fa pianificando, a cominciare dal 2012, una serie di iniziative a tema. “La prima – continua Merlini – sarà una mostra dedicata all’architettura del Novecento sulle colline fiesolane”.

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medicina estetica, i tre anni dello studio tinti Grande festa per celebrare l’anniversario del centro specializzato nel ringiovanimento cutaneo: c’era anche Umberto Smaila. Entusiasti i presenti: “Qui le persone sono seguite e coccolate, i risultati sorprendenti”

C’

era Umberto Smaila, c’era l’assessore Mattei e c’erano decine e decine di persone. Il tutto per festeggiare i tre anni di attività dello studio medico del dottor Stefano Tinti, specializzato in trattamenti di medicina estetica altamente professionali e innovativi per la cura di inestetismi cutanei, problematiche vascolari di capillari, fibromi e altre lesioni benigne con utilizzo di laser CO2. Una festa, quella che si è tenuta lo scorso ottobre nei locali dello studio, in via Brodolini 2/D a Grassina, cui hanno partecipato molti pazienti che, in questi tre anni, si sono sottoposti ai trattamenti del dottor Tinti, oltre a persone curiose di scoprire le novità di un centro all’avanguardia dal punto di vista tecnologico e non solo. “Sì, qui ci siamo trovati molto bene, il servizio è eccezionale”, conferma Gisella. “È uno studio all’avanguardia per la tecnologia, il dottore è estremamente professionale, di grande affidabilità, e ci sono sempre novità interessanti”, aggiunge Pierfrancesco, che assicura di averlo “già consigliato a tutti”. Tra una foto ricordo e un assaggio al buffet, non sono mancati i commenti entusiastici. “L’ambiente è molto bello, nuovo, migliora sempre, qui ci si sente ben accolti, c’è un grande

comfort. Il servizio, poi, è ottimo”, dicono Massimo e Mariella. Qui, dopo un attento check-up iniziale, viene applicata la terapia adatta per il ringiovanimento cutaneo o la cura di macchie della pelle, cicatrici, e i vari trattamenti antirughe e di biostimolazione cutanea e biorivitalizzazione con acido ialuronico o collagene. Il tutto, assicura chi frequenta lo studio, in un’atmosfera accogliente e rilassante, come “in famiglia”. “Lo suggerirò senz’altro a mia moglie – spiega Mario – mi sono convinto dopo aver visto l’ambiente, moderno e all’avanguardia. Il dottore lo conoscevo già da prima, un’ottima persona, brava, competente e seria, e non avevo dubbi che anche lo studio fosse alla sua altezza. Ma ora che l’ho visto sono ancora più soddisfatto e fiducioso”. “Io ho 70 anni – dice Maria – e grazie a questi trattamenti mi sento molto bene. Come donna accetto il passaggio degli anni, ma se posso ritardare l’invecchiamento della pelle, perché no...”. Poi aggiunge: “A parlare per me è il mio viso. La gente mi vede, sa la mia età e resta colpita. Qui ci si sente accolti, le persone vengono seguite e coccolate: è importante”. Tra brindisi e auguri la festa va avanti. Allo studio medico vengono eseguiti trattamenti in laserterapia e luce pulsata per la cute e vascolare per

capillari, teleangectasie, microvarici con Laser Nd Yag; fibromi molli, verruche, cheratosi seborroiche ed altre lesioni benigne con laser CO2; ringiovanimento cutaneo (resurfacing con laser CO2); epilazione laser e a luce pulsata (depilazione permanente); macchie della pelle (ipercromie da luce solare e post infiammatorie, melasma); cicatrici da traumi, da interventi chirurgici e post acne; smagliature e lassità cutanea (tightening); peeling. Sonia di trattamenti ne ha già fatti diversi qui, ed è a dir poco entusiasta. “Non ho parole per descrivere quanto si venga trattati bene in questo studio – spiega – io l’ho consigliato a tutte le mie amiche. I prezzi sono giusti, il dottor Tinti è preciso e attento. L’estetica è salute, anche mentale: dopo la gravidanza mi vergognavo a mettermi in costume, ora non ho più di questi problemi. Io lavoro al pubblico, e il primo biglietto da visita è il mio viso: da quando faccio questi trattamenti mi sento bene, mi danno molta sicurezza”. Ma non solo. “Qui i pazienti sono coccolatissimi, tra il lavoro e i mie due figli quelli che passo qui sono gli unici momenti in cui mi rilasso davvero... - aggiunge – le cure sono leggere, non invasive. Qui ho capito una cosa: non è vero che per essere belle si debba per forza soffrire”.

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l’inchiesta

Novembre 2011

lIbReRIe/1. Viaggio tra i grandi nomi che hanno chiuso i battenti negli ultimi quindici anni

Quelle storie finite (male) tra gli scaffali Da Marzocco a seeber, passando per Le Monnier: salto indietro nel tempo per ricordare le tre “ammiraglie” che hanno segnato la cultura fiorentina tra ottocento e novecento. E che una dopo l’altra sono state costrette ad abbassare il bandone

Ludovica V. Zarrilli

C

hissà come sarebbe la città se le vecchie librerie, quelle che hanno accompagnato la storia fiorentina dell’ultimo secolo e mezzo, fossero rimaste tutte al loro posto, con il carico di ricordi e storie che si portano dietro e con quegli scaffali un po’ polverosi e vecchiotti che facevano venir voglia di sedersi in un angolino a leggere. I più giovani forse non le ricordano nemmeno, sembra trascorso un secolo da quando sono scomparse, eppure di tempo non ne è passato così tanto, mentre di polveroni per impedirne la chiusura ne sono stati alzati diversi, a dispetto di chi dice che della cultura se ne fregano in pochi. Il primo pezzo di memoria scomparso è la Marzocco (insieme a Marzocchino, sezione dedicata ai più piccini), libreria stra-famosa negli anni Ottanta, con il leone simbolo della città a occhieggiare dall’insegna, fallita nel 1996 e riaperta nel 2003, coraggiosamente, sulle ceneri della vecchia ammiraglia. Martelli, così si chiamava la “pronipote” di Marzocco, e se ne parla al passato perché anche quest’ultima, nonostante fosse stata ristrutturata, ampliata e dotata di ogni comfort, ha dovuto soccombere al caro affitti (ha chiuso alla fine di settembre). La seconda libreria storica a tirar giù il bandone in ordine cronologico è anche la più antica: è la Seeber, che dal 1861 occupava i grandi sporti affacciati su via Tornabuoni, dove si davano appuntamento, su poltrone mimetizzate tra la boiserie scurissima, Ruskin e Montale, D’Annunzio e Pratolini, e poi Montale, Bilenchi, Longhi, Luzi e Rosai. Dopo tante polemiche e vari tentativi di salvataggio, Seeber ha chiuso i battenti nel novembre del 2002, sostituita di lì a poco da un grande negozio d’abbigliamento, che è andato ad aggiungersi alla lista di griffe che da tempo popola la strada della moda fiorentina. Un paio d’anni dopo la chiusura ha riaperto conservando il nome (accompagnato dal marchio Melbookstore) un po’ più in là, in via de’ Cerretani, al posto dell’ex cinema Excelsior. Inutile dire che la nuova libreria, grande e funzionale, ha conservato poco e nulla dello stile retrò dell’antenata di via Tornabuoni. Terza nella classifica degli addii è Le Monnier, anche questa tra i luoghi più frequentati dall’intellighenzia novecentesca - aprì nel 1926 nello storico palazzo a metà di via San Gallo, dove ancora oggi fa bella mostra di sé l’insegna, con i profili dorati, che per tanti anni

l’inTerno della liBreria

l’insegna della

marzocco

le monnier

l’inTerno della liBreria

seeBer

ne era stata lo stendardo -, e che ha dovuto lasciare nel 2009, anche lei, per gravi problemi finanziari. Tre storie tristi per tre tasselli importanti della storia della città che se ne sono andati lasciando poche tracce. L’unico barlume di speranza rimane riposto nella Martelli: un cavillo del regolamento edilizio del Comune lascia spazio alla speranza che i libri possano tornare ad affollare gli scaffali del locale (leggere l’articolo alla pagina a fianco). Speriamo bene.

Sulle loro poltrone si davano appuntamento Montale, D’Annunzio, Pratolini e Luzi


l’inchiesta

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lIbReRIe/2. A spasso tra le attività del centro: problemi, difficoltà e una buona notizia

La Martelli lotta, il Porcellino saluta Per la prima si cerca una soluzione temporanea, la seconda si trasferisce dai celebri sporti di piazza del Mercato nuovo a una piattaforma on line. Ma, a sorpresa, a primavera riapre la Lef Caterina Gentileschi fica che al posto dell’ex Marzocco (e per ora anche ex Martelli) dovrà necessariamente risorgere un cinema, un teatro, uno spazio adibito a una qualsiasi attività culturale o, perché no, una nuova libreria. “Ce la metteremo tutta perché la libreria Martelli riapra - ha annunciato Stefano Bellentani, patron del gruppo Giubbe Rosse - sono sicuro che ci riusciremo”. Forte interessamento da parte di tutte le istituzioni, dalla Regione, che vede l’assessore alla cultura Cristina Scaletti schierata in prima linea, al Comune di Firenze, che ha promesso di trovare una soluzione temporanea per far sì che nei mesi di stand by la libreria possa continuare a vivere, seppur in un luogo diverso da quello in cui si trovava prima (è stata proposta una tensostruttura in via Martelli, oppure il ripristino dei banchini sotto la loggia del Grano). Martelli a parte, attraversa una fase complessa anche la libreria Edison che potrebbe essere sfrattata dai proprietari dei locali “sebbene continui a lavorare molto bene”, come spiega uno dei dipendenti. Altro avamposto della cultura fiorentina in procinto

di chiudere per sempre è la libreria del Porcellino, in piazza del Mercato nuovo, che fino alla fine dello scorso mese ha liquidato libri vendendoli a prezzi stracciati e che presto si trasformerà in un negozio virtuale, sul quale potranno far affidamento i clienti più affezionati. Magra consolazione per chi amava passare un po’ di tempo tra gli scaffali di legno di una delle più belle librerie del centro. A fare da contraltare alle tante botteghe del sapere che abbassano per sempre il bandone ce n’è però una che fa continuare a sperare. Si tratta della Lef, Libreria Editrice Fiorentina, che tempo fa era scomparsa da via Ricasoli e che a primavera riaprirà in via dei Pucci, con ingresso da Palazzo Pucci. Una storia a lieto fine per continuare a credere nella cultura fiorentina e in chi insiste, ogni giorno, a cercare pagine da sfogliare nelle librerie che hanno fatto la storia della città.

più notizie su la liBreria del

porcellino (FoTo

di

giuseppe della maria)

1197845

È

una vita difficile quella delle librerie fiorentine, che nonostante si trovino in una delle città che vanta il più alto rapporto tra numero di abitanti e libri letti procapite, attraversano un momento di profonda crisi. Soprattutto quelle che non hanno le spalle coperte da un’azienda di grosse dimensioni. Il caso più eclatante è certamente quello della libreria Martelli, nell’omonima strada, che dal 2003 aveva preso il posto della storica Marzocco e che si è vista costretta a chiudere i battenti, redistribuendo gran parte del personale nelle altre librerie del gruppo Giubbe Rosse, ci cui fa parte anche la Edison, per via di un affitto - viene spiegato - non più sostenibile. Grande tristezza fra i dipendenti e gli affezionati (che a fine settembre si sono ritrovati in diverse centinaia davanti agli sporti chiusi per un flash mob di protesta), ma la libreria ha dovuto, almeno per il momento, bloccare l’attività. Unico spiraglio, il cavillo di un articolo del regolamento urbanistico che impone l’utilizzo di determinati spazi solo per fini culturali. Questo signi-


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vademecum

Novembre 2011

le NOstRe tAscHe/1. Un’indagine rivela un aspetto forse inatteso del capoluogo

Crisi&carrello, Firenze tra le meno care nella battaglia all’ultimo sconto i piccoli supermercati battono le grandi catene, ma la convenienza è assicurata sull’intero territorio comunale. E cogliendo la promozione giusta al momento giusto si possono risparmiare fino a mille euro Francesca Puliti

S

orpresa: vivere (e mangiare) a Firenze costa meno del previsto. Anzi, costa decisamente meno della media nazionale. Secondo un’indagine effettuata da Altroconsumo, che ha preso in esame centinaia di supermercati in tutto lo Stivale, Firenze e Pisa risultano tra le città meno care d’Italia. In particolare, la città della Torre Pendente è seconda solo a Verona in termini assoluti, mentre il capoluogo toscano è quello dove, con un po’ di impegno, si può risparmiare di più (oltre mille euro). A patto di conoscere tutte le opportunità e la dislocazione di ogni supermercato, di inseguire tutte le promozioni possibili e di acquistare prodotti diversi in posti diversi, a secondo del prezzo sul cartellino. Riempire il carrello sotto il Cupolone costa in media 5.800 euro l’anno a famiglia, contro i 5.700 e spiccioli di Verona e i 6.571 di Aosta, la più salata del Belpaese. Frenate gli entusiasmi, però, perché in un’analoga indagine effettuata nel 2008, sempre da Altroconsumo, Firenze si era classificata al primo posto, e le differenze di prezzo tra i due estremi della hit parade appaiono oggi più sottili di ieri. Ciò premesso, dove dirigersi per mettere a

frutto tutta questa convenienza? L’indagine riserva un’altra sorpresa: contrariamente a quanto rilevato in passato, quest’anno si scopre che le buste conviene riempirle nei piccoli super di vicinato. Insomma, le catene meno articolate sembrano battere i giganti della grande distribuzione. Niente paura, però, anche i supermercati più “gettonati” si trovano sempre ai piani alti della top ten. A scalzare i big dal podio - secondo la ricerca - sono i market con poche decine di punti vendita, concentrati nei centri urbani più grandi e organizzati in maniera più spartana, a partire dalla pubblicità. Chi non si affeziona al marchio, poi, può puntare dritto sugli scaffali low cost: negli ultimi anni ne sono sorti a decine, a partire dalla periferia per arrivare alle strade più centrali. Con conseguenze positive

Per fare la spesa sotto il Cupolone si spendono in media 5.800 euro l’anno a famiglia

in tutta la città perché, si sa, niente è meglio della concorrenza per le tasche dei clienti. Ipermercati e hard discount stampano gli scontrini meno cari, ma attenzione alle quantità: spesso accade infatti che ci facciamo convincere da una grande confezione a prezzo scontato, con la conseguenza di moltiplicare gli sprechi. Al netto di ciò che finisce direttamente in pattumiera, il risparmio potrebbe essere alquanto limitato. In questo senso, per i single, la spesa al supermercato potrebbe rivelarsi non troppo conveniente, se non attentamente pianificata. Ma in questo campo ci vengono in aiuto decine e decine di manuali sulle monoporzioni e su come recuperare gli avanzi, nonché vere e proprie applicazioni tecnologiche per stilare la lista con rigore scientifico. Occhio, infine, alle promozioni, che possono indurre l’effetto “non mi serve, ma è un affare”. Prendete in considerazione, invece, l’opzione “due in uno”, laddove si intende “spesa più benzina”: da noi non è una pratica diffusa quanto all’estero, ma qualche discount si è già attrezzato mettendo su anche un distributore low cost. Succede soprattutto ai margini della città, ma in genere il viaggio si ripaga da solo con il risparmio.

L’aLTErnaTiva Nati una decina di anni fa, adesso i “Gas” sono una cinquantina, distribuiti equamente nei cinque quartieri

Tutti insieme appassionatamente: il boom dei gruppi d’acquisto

C’

è un altro modo di fare la spesa, un modo che non concepisce il concetto di carrello e supermercato e rifugge come la peste il consumismo smisurato, le fragole a dicembre e i carciofi a Ferragosto. I prodotti, tutti di stagione, a chilometri zero o quasi, arrivano direttamente a domicilio. E costano anche un po’ meno. Basta entrare a far parte di un Gas, ovvero di un Gruppo d’Acquisto Solidale. A Firenze se ne contano almeno una cinquantina, proliferati soprattutto negli ultimi cinque o sei anni. Ma ce ne sono diversi anche in provincia, da Borgo San Lorenzo a Rignano sull’Arno. En-

trare a farne parte o fondarne uno è facilissimo: basta mettersi d’accordo con vicini di casa, amici o conoscenti, compilare liste della spesa collettive (anche solo per un settore, come quello di frutta e verdura) e farle avere ai produttori di riferimento (in genere sparsi sulle colline cittadine). Il referente del gruppo, poi, riceverà a casa propria il pacco cumulativo, e provvederà a distribuire la merce agli altri componenti. Il metodo più semplice per entrare in contatto con altre persone interessate è il passaparola (vale lo stesso per trovare i produttori giusti): chi non sa da quale parte rifarsi, però,

può sempre consultare il sito internet www.retegas.org, dove tutti i gruppi sono schedati per provincia, città e quartiere, con tanto di referenti e numeri di telefono. In qualche caso è specificata anche la “specializzazione” del gruppo: già, perché via Gas può arrivare di tutto, dall’olio del contadino agli accessori in pelle fatti a mano, dai formaggi al pesce fresco. Perché alla fine il vero guadagno non sta nel risparmio, ma nella qualità dei prodotti, nell’uscire dai soliti schemi e dai soliti marchi. E nel ritrovare il gusto del contatto umano e /F.P. farsi qualche nuovo amico “di carrello”.

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vademecum

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le NOstRe tAscHe/2. Dalla fattoria alla tavola senza intermediari: decolla la vendita diretta

E il contadino ora arriva a domicilio Mercatini a chilometri zero in città ogni giorno dell’anno: oggi la filiera corta è alla portata di tutti. E sulle bancarelle vince la varietà, dall’agrobirra ai pomodori neri “anti-infarto” Paola Ferri

S

e il consumatore non va alla montagna, la montagna va dal consumatore. O meglio, il contadino scende dal poggio e porta i prodotti freschi direttamente in città. La filiera corta cambia senso di marcia e non riguarda più solo pochi eletti: dimenticate l’immagine del pioniere del bio che si inerpica per strade sterrate alla ricerca della fattoria, oggi sono sempre di più i produttori che si organizzano in mercati settimanali. “Ogni giorno dell’anno – assicura Simon Querci di Coldiretti - è possibile trovare i prodotti di filiera corta”. Sono circa settanta i mercati di “Campagna amica”, emanazione mercatale di Coldiretti, distribuiti in tutta la Toscana. Un centinaio le aziende che hanno aderito all’iniziativa tra Firenze e Prato, di cui la metà partecipa regolarmente alle bancarelle settimanali e alle occasioni straordinarie della domenica, come il famoso “Mercatale” che si svolge ogni mese in piazza della Repubblica. Quantificare le vendite della filiera corta è piuttosto complicato, ma il continuo proliferare di attività di questo tipo testimonia un crescente interesse. Motivi di risparmio? “A parità di qualità – continua Querci – il prezzo è sicuramente vantaggioso rispetto alla grande distribuzione”. Ma il guadagno sta soprattutto nelle garanzie sulla provenienza del cibo, nel contatto diretto

con il produttore e nella varietà dell’offerta. Già, perché la filiera corta può far riscoprire sapori dimenticati e antiche ricette. Come ad esempio la “agrobirra”, preparata esclusivamente con ingredienti made in Tuscany. O alcune varietà di mele recuperate da agricoltori volenterosi, magari non bellissime, ma dal gusto sopraffino. O i pomodori più “strambi” che si siano mai visti, ma dalle proprietà eccezionali. Neri, gialli, verdi, rotondi o oblunghi, insomma roba da collezionisti. Come quelli di Niccolò D’Afflitto, enologo e agronomo fiorentino, che possiede la più vasta collezione di pomodori d’Italia. Trecentottanta varietà, coltivate una a una in un orto alle porte di Firenze, nella tenuta di Castelruggero, dove si producono anche fiori e frutti delle specie più svariate e un vino molto apprezzato in patria e all’estero. “Li ho scoperti viaggiando per il mondo e sul web – racconta D’Afflitto – c’è quello nero, che contiene la più alta concentrazione di antiossidanti, preziosi per il cuore; quello giallo, più acidulo; quello verde, il più dolce. Ma il più buono resta il Roma, quello rosso da insalata”. Specialità da intenditori, che però non hanno ancora un grande mercato. Almeno non qui, nella nostra regione. “I toscani sono tradizionalisti nell’animo – conclude D’Afflitto – anche gastronomicamente parlando”.

ZooM Liscia o gassata, ci piace confezionata. Ma aumenta anche l’utilizzo dei fontanelli: acqua gratis e di alta qualità

Bottiglia vs rubinetto: toscani primi in Europa per consumo di minerale

F

acile associare la Toscana a un buon bicchiere di vino rosso. E invece i toscani sono i più grandi amanti dell’acqua minerale in Europa. “La nostra – ha recentemente dichiarato il presidente di Publiacqua Erasmo D’Angelis – è la regione europea col più alto tasso di consumo di acqua in bottiglia pro capite. E l’Italia si piazza al terzo posto nel mondo, dopo paesi con evidenti problemi di siccità come il Messico e gli Emirati Arabi”. Circa 700 bottiglie l’anno per un totale che si aggira sui 300 euro a famiglia. E c’è poco da stupirsi, visto che la Toscana risulta anche tra i maggiori produttori di minerale: qui viene

imbottigliato il 10% dell’acqua made in Italy, e qui hanno sede due tra i maggiori marchi del settore, Panna e Uliveto. “Non voglio demonizzare quel tipo di scelta né l’acqua in bottiglia - spiega D’Angelis - ci tengo solo a sottolineare che in un periodo di crisi sarebbe auspicabile una riflessione sui costi, che porterebbe un evidente risparmio per le famiglie”. Bere l’acqua “del sindaco” ci costerebbe infatti notevolmente meno, dai 150 ai 200 euro a seconda dei consumi. “Bisognerebbe abbandonare una volta per tutte i pregiudizi – continua il presidente di Publiacqua - e cominciare a usare serenamente e consapevolmen-

te l’acqua dei nostri acquedotti, che passa attraverso sistemi di filtraggio di ultima generazione”. Intanto, lo scorso settembre, la rete dei fontanelli di acqua di alta qualità, liscia e gassata, è arrivata a quota 12 punti, distribuiti in ogni quartiere della città. E i consumi di acqua pubblica continuano a crescere: negli ultimi cinque anni un terzo della popolazione dell’area Publiacqua ha iniziato a farne regolarmente uso. Anche perché, di fronte al fontanello, i costi scendono ancora: ciò che si imbottiglia non finisce in bolletta, l’unico prezzo da pagare rimane quello di /P.F. fare la fila con i contenitori in mano.

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internet

Novembre 2011

ON lINe. Non solo calcio: www.ilreporter.it segue da vicino squadre, atleti e storie di casa nostra

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i PiÙ LETTi DEL MEsE 1. Puccini e Preziosi: sfida a distanza per gli ex innamorati 2. Digitale terrestre: Toscana a rischio blackout, arriva la legge salva-tv 3. Un nobile “fancazzista” al Gf 12: Leone Guicciardini, da Firenze 4. Pusher insospettabili e baby clienti: stroncato giro di eroina 5. (Para)influenza, quasi 80mila a letto. Ecco i sintomi

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hi l’ha detto che sport fa rima soltanto con calcio? Il pallone, si sa, è una delle grandi passioni degli italiani, e Firenze non fa certo eccezione. Ma oltre al calcio, oltre all’amata Fiorentina e al suo seguito di migliaia e migliaia di tifosi, a Firenze si apre uno sconfinato orizzonte fatto di altre discipline e attività, di uomini e donne, ragazzi e ragazze che fanno onore alla nostra città spesso lontani da riflettori, fama e, perché no, anche dai tanti soldi che girano attorno al mondo del “Dio pallone”. È per questo che Il Reporter.it ha

LA STAGIONE VIOLA IN TEMPO REALE SU

deciso di seguire da vicino, oltre alla Fiorentina, le squadre e gli atleti protagonisti in quegli sport a volte ingiustamente indicati come “minori”, ma che minori ovviamente non sono. Sport nobili e affascinanti, nei quali Firenze e le sue realtà si stanno distinguendo sempre più a livello nazionale e non solo. Dalla pallavolo al basket, dalla pallanuoto alla pallacanestro, dal rugby alla boxe e via dicendo: sono tante, ogni settimana, le discipline che Il Reporter.it segue con attenzione e interesse, dando spazio, sul sito internet, ai risultati, ai personaggi e alle storie che compon-

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gono questo mondo. Un mondo, quello degli “altri” sport, in costante crescita a Firenze e dintorni, a conferma della tradizione che vuole nella Toscana e nel suo capoluogo una fucina di campioni nelle più svariate discipline. Tra loro, tra le più belle storie del recente passato, c’è quella di Susanna Cicali, passata dalla canoa all’avventura di Miss Italia e viceversa, e balzata per questo all’onore delle cronache. Ci sono poi le storie di Niccolò Campriani e Leonard Bundu, sempre più protagonisti nei rispettivi sport (tiro a segno e boxe), ma ci sono anche quelle di centinaia, miglia-

i viDEo PiÙ visTi 1. “Salve sono Matteo Renzi”: il rottamatore e le beffe di Crozza

ia di atleti che ogni giorno versano sudore per la propria squadra, la propria passione, per raggiungere obiettivi e scaldare i cuori dei tifosi. Perché anche i tifosi non mancano in questo panorama sconfinato di “altri” sport, non mancano gli appassionati di discipline storiche che cercano di seguire come possono i propri beniamini. Per loro, per fare in modo che i riflettori possano rimanere accesi su questo mondo, ma anche per tutti coloro curiosi di scoprire cosa c’è oltre al calcio nel panorama dello sport fiorentino, Il Reporter.it racconta ogni settimana quello che succede sui campi, nelle piste, nei palazzetti e in tutti gli altri luoghi in cui i nostri atleti danno il meglio di loro per tenere alto il nome di Firenze.

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2. “Casa Miss Italia”: in delirio per Stefania Bivone

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on solo Litfiba e Irene Grandi: sulla scia dei più noti protagonisti della musica di casa nostra, in città ogni giorno le sale prove si riempiono di giovani desiderosi di mettersi alla prova tra microfoni, chitarre e batterie. È il mondo delle band giovanili, un mondo di ragazzi e ragazze che dedicano tempo ed energia alla loro passione: la musica. Qualcuno di loro forse ce la farà a sfondare, per altri rimarrà soltanto un bel sogno, per tutti certamente è un modo per esprimere quello che hanno dentro e che vogliono urlare al mondo. Il Reporter.it dà loro spazio, pubblicando sul portale videointerviste di alcuni dei più interessanti gruppi e cantanti di casa nostra. È già toccato agli Zoo Park, ai Dinamo e a Luca Lastilla, realtà che si possono scoprire (ascoltandole) su Il Reporter.it. Per segnalare altre band si può mandare una mail a redazione@ilreporter.it.


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zoom

Novembre 2011

lA cURIOsItà. Lezione in piazza per due classi del Ginori Conti, durante l’autogestione

Scuola, l’ultima frontiera della protesta on LinE

non solo cortei e occupazioni:

Servizi alla persona

Boom di visite sul sito semplifica-burocrazia

due professoresse dell’istituto hanno

I

coinvolto gli alunni in un’iniziativa particolare. Tra gli sguardi stupiti dei passanti Ludovica V. Zarrilli

M

la lezione in piazza

(FoTo

di

anTonio mele)

sul Risorgimento senza trascurare gli aspetti meno scontati di questo importante momento storico, come il movimento delle ‘giardiniere’, molto poco conosciuto, donne che combattevano a fianco dei carbonari”. Ma non solo. “E ancora - prosegue la prof - abbiamo parlato della grande importanza della letteratura e della musica, con Verdi e Manzoni, fino ad arrivare alla Miss Uragano di cui parla Carlo Azeglio Ciampi nel suo libro”. Alla lezione ha partecipato anche Adalberto Scarlino, presidente del comitato fiorentino per il Risorgimento, che ha coinvolto i ragazzi sul tema. “È stata una bella mattinata - continua la docente - è stata l’occasione per portare la didattica

fuori dal perimetro della scuola, per parlare di quello che si fa in classe e per sfatare un falso mito: quello che i ragazzi, quando occupano, lo fanno solo per concedersi una settimana di vacanza. Alcuni lo fanno anche per quel motivo, non c’è dubbio, ma alcuni studenti sono assolutamente consapevoli dei moltissimi problemi che la scuola deve affrontare e quando indicono scioperi e occupazioni lo fanno anche per dire la loro in proposito. Durante le lezioni in piazza, per fare le quali abbiamo chiesto il permesso al parroco della chiesa di Sant’Ambrogio - conclude Marchetti - sono stati composti e attenti, con grande stupore da parte dei passanti”.

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ettiamo cinquanta ragazzi in piazza Sant’Ambrogio, con due professoresse a far lezione en plein air e la curiosità dei passanti. Sono stati questi gli ingredienti principali delle due lezioni tenute dalle professoresse Maria Iotti e Giulia Vera Marchetti dell’Istituto Ginori Conti durante i giorni dell’autogestione dello scorso mese. La mattinata di lezione è cominciata alle 10 ed è andata avanti fino alle 12.30, coinvolgendo non soltanto i ragazzi della IV A e della IV C, che hanno assistito in silenzio e con interesse ai discorsi delle due prof, ma anche i passanti, che si sono fermati ad ascoltare e, alla fine di ogni intervento, hanno anche fatto delle domande. “Ha cominciato per prima la mia collega, Maria Iotti, che insegna biologia - racconta Giulia Vera Marchetti - e ha spiegato ai suoi alunni come funzionano i gruppi sanguigni. Dopo un’ora la sua classe è andata via, perché non c’era spazio sufficiente per tenere sulle gradinate della chiesa tutti i ragazzi contemporanemente, ed è arrivata la mia”. Marchetti insegna italiano e storia, e ha proposto ai suoi un’oretta di spiegazioni sui 150 anni dell’Unità d’Italia. “Il Risorgimento è un argomento che affronteremo in classe durante l’anno e allora ho pensato, viste le celebrazioni per il 2011, che sarebbe stata la tematica giusta da trattare - spiega - sono partita dalla canzone di De Gregori Viva l’Italia, sono passata dal Battiato di Povera Patria per argomentare

servizi alla persona e alle imprese si cercano sempre più on line. A dimostrarlo è il boom di visite che sta registrando www.055055.it, il servizio multicanale integrato di Comune, Provincia e altri enti locali dell’area fiorentina: nel 2008 le visite al sito furono 699.966, nel 2009 3.456.395, nel 2010 4.027.883 e nei primi otto mesi del 2011 sono stati superati i due milioni e mezzo (per l’esattezza 2.684.185). Nel secondo trimestre del 2011 sono aumentati sensibilmente anche i pagamenti on line dei servizi (certificati anagrafici, acconto e saldo per i centri estivi per bambini, iscrizione ai nidi d’infanzia e ai centri gioco educativi, servizi di supporto alla scuola). Dai 14.614 pagamenti registrati nei primi tre mesi dell’anno, pari a 1.436.153 euro transati, si è passati ai 18.416 pagamenti effettuati da aprile a giugno, per un valore pari a 1.868.547 euro (per un totale di oltre 3 milioni e 300mila euro), segno che i cittadini stanno acquisendo dimestichezza anche con questo strumento. Un fatto confermato anche da altri numeri, come ad esempio quelli delle iscrizioni ai servizi per l’infanzia di Sesto Fiorentino: 182 domande sulle 416 presentate per l’anno educativo 2011/2012, quasi il 44%, sono state effettuate via web. Ancora: da gennaio ad agosto 2011 oltre centomila fiorentini hanno cercato su www.055055.it informazioni sulle questioni che riguardano l’identità e la cittadinanza (anagrafe, stato civile, servizi elettorali, accesso agli atti, servizio civile), quasi 94mila hanno navigato nella sezione “Urbanistica, edilizia e lavori pubblici”, 41.500 hanno aperto le pagine che parlano del mondo dell’istruzione e 36.500 si sono informati su tributi, canoni e tariffe. Il sito di 055055 è gestito da Linea Comune, società a intera partecipazione pubblica che supporta gli enti locali dell’area fiorentina per i servizi on line, in collaborazione con 21 amministrazioni comunali della zona e con la Provincia di Firenze. L’ultimo Comune a inaugurare i servizi on line è stato, a settem/B.B. bre, Borgo San Lorenzo.

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Il PUNtO. Clima “tropicale” e temporali sempre più violenti: cosa ci aspetta sul fronte meteo

Fuori l’ombrello, 40 giorni sotto l’acqua novembre sarà molto piovoso, più del solito. Brutto tempo previsto fino alla prima decade di dicembre. Poi, all’orizzonte, c’è il freddo Gianni Carpini

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n’estate “prolungata” ha lasciato il passo a un autunno “concentrato”. Dal punto di vista meteorologico il 2011 continua a riservare sorprese. Dopo una bella stagione estesa fin ben oltre i cancelli dell’autunno, con il mese di novembre le condizioni atmosferiche cambiano passo e fanno piombare la Toscana in una vera e propria stagione delle piogge. Sole, sole e ancora sole hanno caratterizzato le giornate fino al termine di ottobre, creando non pochi problemi all’agricoltura per la siccità. E ora? Pioggia, pioggia e ancora pioggia. Le previsioni a lungo termine del Lamma, il laboratorio meteorologico che unisce in un consorzio Cnr e Regione Toscana, spostano la lancetta del barometro verso la bassa pressione. Come dire: ombrello alla mano e stivali ai piedi. “Generalmente novembre è il mese più piovoso dell’anno per la Toscana, e questa volta lo sarà ancora di più – spiega il ricercatore del Lamma Gianni Messeri – prevediamo infatti un periodo caratterizzato da molte precipitazioni. L’ingresso di flussi freddi settentrionali creerà instabilità sulla regione”. Attesi anche temporali, sebbene non sia possibile prevedere i nubifragi con

troppo anticipo. Il cattivo tempo dovrebbe continuare anche i primi dieci giorni di dicembre, mentre nella seconda parte del mese le nuvole lasceranno spazio a settimane secche, senza particolari precipitazioni, ma fredde. Gli acquazzoni degli ultimi due mesi dell’anno non permetteranno però di dissetare la Toscana: non è possibile recuperare in così poco tempo il deficit idrico accumulato nel resto dell’anno, che – in fatto di precipitazioni – è stato povero, rispetto al triennio precedente. Sul fronte del termometro, invece, il clima sarà meno pazzo, almeno in questo novembre. “Non ci saranno grosse anomalie termiche – prosegue Messeri – le minime e le massime rimarranno entro le medie del periodo. Dicembre invece sarà più freddo del solito”. Troppo presto per dire se i fiocchi di neve arriveranno anche in pianura, ma le basse temperature potrebbero favorire la loro comparsa. A livello generale il 2011 non fa che confermare una tendenza già registrata dagli esperti: un clima che assomiglia sempre più a quello tropicale, con periodi secchi e caldi intervallati da momenti “monsonici” caratterizzati da molte piogge, anche violente. “I cambiamenti climatici degli ultimi se-

coli, che si sono avvertiti in particolare a partire dagli anni ‘90 – precisa Messeri – hanno portato da una parte a una diminuzione della quantità e dei giorni di pioggia, dall’altra a un’elevata intensità delle precipitazioni. Sul fonte delle temperature si

registra un progressivo aumento”. Se 2008, 2009 e 2010 sono andati in controtendenza (qualche goccia in più di acqua è caduta), il 2011 è tornato ad avvicinarsi a questa situazione: fa più caldo, piove meno e in modo più violento.

i DaTi Ultimamente non sono mancati gli “scherzi”: il record del caldo è stato registrato nella zona di Peretola

Mesi pazzi: a luglio il maglione, a settembre il solleone

S

draiati al sole, in spiaggia, i primi di ottobre. E non c’è stato neppure bisogno di prendere un aereo per raggiungere mete lontane. Di scherzi il clima ne ha riservati molti tra la passata estate e l’inizio dell’autunno, come dimostrano i dati elaborati dal Lamma. Se lo scorso luglio è stato il più fresco da dieci anni a questa parte (condizioni che hanno fatto temere a molti delle vacanze “polari”), settembre ha battuto ogni record, aggiudicandosi il primato di nono mese dell’anno più caldo addirittura dal lontano 1800. Ecco cosa è successo: temperature massime superiori di 3-4 gradi rispetto alle medie del

periodo e sole, tanto, troppo sole. Le piogge sono cadute con il contagocce, facendo registrare un deficit di precipitazioni tra il 50 e il 75 per cento. Solo in due casi i temporali hanno rotto la quiete del solleone settembrino, tra il 4 e il 5 del mese e il 18. In quest’ultimo caso sono caduti oltre 60 millimetri di pioggia in tutta la regione e oltre diecimila fulmini si sono abbattuti in Toscana. Anche agosto è stato rovente. Dopo una fine di luglio fresca, con la seconda parte dell’estate si è tornati a boccheggiare. Complice l’anticiclone, da metà agosto a metà settembre le temperature massime sono state costantemente superiori

alle medie. A sudare di più sono stati, a Firenze, gli abitanti di Peretola: qui, il 21 agosto, l’afa record ha fatto raggiungere i 40 gradi e mezzo, il valore più alto nella terza decade di agosto dal 1951, il sesto mai registrato in assoluto. Ma anche a Sesto Fiorentino il caldo agostano si è fatto sentire. Nel comune alle porte di Firenze, dal 17 al 26 agosto le temperature non sono mai scese al di sotto dei 36 gradi di massima. E così la terza decade di agosto sarà ricordare come una tre le più calde degli ultimi decenni. La colonnina di mercurio è arrivata a sforare la /G.C. media, nei valori massimi, di 6-7 gradi.

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politica

Novembre 2011

tRAMvIA. Nelle intenzioni del sindaco la tratta dovrebbe inaugurare nel giugno del 2014

Linea 2, obiettivo mille giorni di lavori Peretola sembra finalmente avvicinarsi

e proprio boom rispetto all’anno precedente: in agosto Sirio ha trasportato 655mila passeggeri, contro i 400mila del 2010, dopo i 900mila di giugno e i 750mila di luglio. Le corse effettuate nell’arco dell’anno, inoltre, sono state 135mila, con il passaggio di un tram ogni quattro minuti. Se le stime di Gest per il 2011 verranno confermate, al 31 dicembre di quest’anno Sirio avrà trasportato oltre venti milioni di persone dal giorno dell’inaugurazione della prima linea (14 febbraio 2010). Grazie al tram, secondo i calcoli della Regione Toscana, sulla tratta Scandicci-Firenze circolano circa duemila auto in meno al giorno. “La tramvia ha avuto una gestazione sicuramente complessa - ha affermato l’assessore alla mobilità di Palazzo Vecchio Massimo Mattei - ma questi numeri testimoniano l’apprezzamento dei cittadini: basta dire che il numero dei passeggeri, nel corso dei mesi di attività, è quasi raddoppiato. E l’aumento continuo di viaggiatori ha concluso - è la miglior risposta a chi criticava la scelta del tram quale soluzione per il trasporto pubblico locale”.

al centro cittadino: un grande orologio scandirà il conto alla rovescia. intanto i passeggeri di sirio sono in aumento: il boom registrato la scorsa estate Antonio Passanese

L’

aeroporto di Peretola si avvicina sempre più al centro di Firenze. Il sindaco Matteo Renzi ha dato il via ai lavori della linea 2 della tramvia, quella che collegherà la zona di Novoli a Santa Maria Novella. “Il nostro obiettivo, a questo punto - ha dichiarato il primo cittadino - è quello di chiudere i lavori entro mille giorni, come promesso, in tempo per le amministrative del 2014”. E ancora, ha aggiunto il sindaco, “vogliamo dimostrare che le cose si possono fare presto e bene, nonostante gli inevitabili disagi per i cittadini”. Restano così all’orizzonte la linea 2 bis, la linea 4 e, naturalmente, la linea 3, per completare il quadro della mobilità pubblica fiorentina presente nella testa degli amministratori di Palazzo Vecchio. La data scelta per il termine della messa in opera della linea 2, il 13 giugno 2014, non è casuale: “È l’ultima possibile per riuscire a finire i lavori entro il termine della legislatura. E mi piacerebbe molto dimostrare che siamo capaci di fare le cose in tempi molto più brevi del previsto (1.800 giorni quelli immaginati dal contratto originario, ndr)”, spiega Renzi. Un grande orologio, che proietterà il conto alla rovescia per il termine dei lavori, sarà montato in una piazza importante del centro storico, per dare il senso a cittadini e turisti dell’impegno sui tempi preso dall’amministrazione e dall’azienda. La tramvia di Firenze, intanto, viaggia ormai verso i due anni di vita, e il bilancio, ad oggi, è più che positivo: i passeggeri, nel solo 2010, hanno sfiorato gli otto milioni, con una media giornaliera di quarantamila viaggiatori. Ma è la scorsa estate che si è registrato un vero

più notizie su

iL PErsonaGGio L’intero capoluogo ha salutato il “sacerdote contro”, a lungo anima della comunità dell’Isolotto

Addio Don Mazzi: prete amatissimo, uomo di fede e ribellione

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anni fa e dalla quale poi venne allontanato per le sue idee troppo progressiste. “Nessuno può giudicare”, ha commentato l’arcivescovo emerito di Firenze, cardinale Silvano Piovanelli, che si batté per trovare un accordo tra il dissidente e la chiesa fiorentina. “Con Enzo Mazzi se ne va una figura fortemente legata alla città e in particolare al quartiere dell’Isolotto”, ha ricordato il sindaco Matteo Renzi. Tra i messaggi di cordoglio anche quello di un altro prete dissidente, don Alessandro Santoro: “Era un amico, una persona che ha sempre amato quel Dio ‘vero’ del Gesù del Vangelo”. Da destra a sinistra,

perché in certi casi gli steccati ideologici vanno superati, don Mazzi è ricordato con grande commozione. Ma la sintesi su cosa abbia davvero rappresentato quel “sacerdote contro” l’ha fatta il presidente della Regione Enrico Rossi: “È stato e resterà il simbolo di un’epoca, di una trasformazione profonda che ha coinvolto la nostra società e che ha visto in lui una delle più rilevanti avanguardie. Don Enzo è stato un uomo coraggioso, un sacerdote di grandissima personalità e di profondo spirito critico, nemico delle ingiustizie sociali e attento /A.P. ai più deboli. Un esempio per tutti, cattolici e non”.

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irenze perde uno dei suoi figli più illustri, un punto di riferimento politico e spirituale, un uomo che non amava cerimonie e ipocrisie. Don Enzo Mazzi nel sangue aveva la fede e la ribellione. E nel 1968 non ebbe alcun timore nello scontrarsi con le sue gerarchie. La rottura con la Chiesa ufficiale fiorentina avvenne per la solidarietà data da Mazzi agli studenti dell’Università Cattolica che avevano occupato il duomo di Parma per protesta. Nel 1974 arrivò la sospensione a divinis. La morte di don Enzo, in città, ha suscitato dolore, soprattutto nella comunità dell’Isolotto che il prete fondò 50


politica

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lA NOvItà. Entro un paio d’anni il polo potrebbe diventare realtà Il PUNtO. Incontri nei cinque quartieri

A Firenze il primo ateneo cinese Moschea, il dibattito d’Italia. Al posto del tribunale torna ad accendersi G

Paola Ferri

S

orgerà a Firenze la prima università cinese d’Italia. E troverà spazio in uno dei luoghi di cui ultimamente si è più discusso in città, l’attuale sede del tribunale in piazza San Firenze, obbligata a reinventarsi una funzione dopo il sempre più vicino trasferimento di giudici e avvocati in quel di Novoli. L’intesa è frutto della missione diplomatica condotta lo scorso mese dall’assessore all’educazione di Palazzo Vecchio Rosa Maria Di Giorgi e dal consigliere comunale Mario Razzanelli (Lega Nord), che da anni intrattiene rapporti, prima di tutto lavorativi, ma non solo, con la Cina e in particolar modo con la città di Ningbo. Sarà proprio l’ateneo di Ningbo, una distesa di 178 ettari per diciannove facoltà e trentamila studenti, ad attivare la sede decentrata fiorentina. Già il mese prossimo sbarcherà a Firenze la prima delegazione, mentre dal prossimo anno due docenti e una ventina di studenti si trasferiranno in pianta stabile. L’attivazione completa del polo distaccato dovrebbe avvenire in tempi brevi, “nel giro di un paio d’anni”, assicura l’assessore Di Giorgi. Nel frattempo il complesso di piazza San Firenze dovrebbe essere libero e pronto ad accogliere lezioni e studenti. Il trasferimento del tribunale nel nuovo Palagiustizia costruito a Novoli, infatti, è previsto per i primi mesi dell’anno prossimo. L’arrivo dell’ateneo cinese, però, non è che l’ul-

Nel frattempo un’altra statua vola in Oriente: la copia del monumento di Dante tima tappa di un percorso di avvicinamento tra le due città iniziato diversi anni fa, grazie proprio all’impegno di Razzanelli. Il primo, simbolico passo fu l’invio a Ningbo di una copia del David di Michelangelo, nel 2006, iniziativa che ebbe un gran risalto sulla stampa cinese (seguita da un’operazione non altrettanto riuscita: il dono a Firenze di due giganti di bronzo, lasciati per settimane in un magazzino prima che gli venisse trovato un posto nel parco di Villa

Fortini

di giorgi

e

razzanelli

in

cina

con due piccoli

david

Vogel). Il processo, poi, ha coinvolto anche il sindaco Matteo Renzi, prima volato in Cina, poi protagonista di un incontro a Palazzo con le istituzioni di Ningbo. Fu proprio in quell’occasione che lo stesso primo cittadino lanciò l’idea di una università cinese a Firenze, il primo esempio del genere in Italia. Obiettivo raggiunto durante l’ultima missione orientale di assessora e consigliere, diventato nel mentre cittadino onorario di Ningbo. L’obiettivo principale della visita del mese scorso, in realtà, era la consegna di un’altra statua dal volto fiorentino: la copia in bronzo del monumento a Dante Alighieri che si trova all’interno della Basilica di Santa Croce. La replica, alta 5,37 metri per duemilaquattrocento chili di peso, è stata realizzata dalla Galleria Frilli di Firenze, con il contributo dell’Ente Cassa di Risparmio, ed è stata posizionata nella Cittadella del Libro, proprio ai piedi della più grande libreria cinese. Si tratta di un palazzone alto ben venticinque piani, accanto al quale il bronzeo Dante dovrebbe trovarsi a proprio agio, anche se a migliaia di chilometri di distanza dalla sua Firenze.

ià cinquant’anni fa il sindaco La Pira, prevedendo il futuro, sottolineava l’importanza di un minareto nella nostra città che raccogliesse i fedeli di religione islamica in preghiera. Oggi “i tempi per la costruzione di una moschea sono maturi. Firenze deve avere un luogo di culto per i musulmani adeguato alla bellezza storica e degno della ricchezza cultura di questa città”: sono le parole dell’imam di Firenze Izzedin Elzir, secondo cui la messa in opera di un tempio islamico non è più rinviabile ed è un atto dovuto nei confronti dei 30mila musulmani che spesso si trovano a pregare a turno nei retrobottega dei negozi o stipati in fondi e garage. “Un minareto, per le sue caratteristiche, non può certo trovare posto nel centro storico di Firenze – afferma sul suo blog il parlamentare Lapo Pistelli – si può

Secondo l’imam i tempi sono maturi per la costruzione del minareto individuare un’altra area e su questo la politica fiorentina deve discutere senza preclusioni ideologiche. Raccogliere l’appello dell’imam è un segno importante di pace e dialogo”. Ed è proprio in un’ottica di confronto e partecipazione che l’associazione Comunità Islamica Firenze e Toscana ha organizzato, con il contributo della Regione, cinque riunioni tra la comunità musulmana e la città, che si svolgono in tutti i quartieri (prossimi appuntamenti: 8 novembre ore 21 Villa Bandini; 22 novembre sala del consiglio di Quartiere a Villa Vogel; 6 dicembre sala del consiglio di Quartiere Villa Pallini). I fiorentini possono liberamente partecipare per esprimere un giudizio o dire

la propria sulla costruzione di una moschea. In città, comunque, c’è fermento. La comunità parrocchiale delle Piagge, per esempio, ha pensato di raccogliere firme a favore della costruzione della moschea, invitando la diocesi a fare altrettanto. Ampia disponibilità anche da parte del sindaco Matteo Renzi: “Non voglio fare una discussione ideologica sulla possibilità di avere una moschea a Firenze - ha assicurato - se i nostri amici musulmani ci presenteranno un progetto lo valuteremo e ne discuteremo apertamente’’. L’argomento non poteva non suscitare perplessità tra le forze politiche di centrodestra. Dichiarazioni al fulmicotone arrivano dal Carroccio: la moschea è assolutamente fuori questione, perché l’Islam “è una religione che viola la Costituzione e la legge italiana e che non ammette la reciprocità”. Anche il Pdl è netto: “O l’Ucoii aderisce al Comitato per l’Islam italiano - afferma - o il Pdl respinge la realizzazione di una moschea’’ a Firenze. Il centrosinistra, invece, alza gli scudi e sottolinea che la polemica che si è generata attorno alla vicenda “dà il segno dell’arretratezza culturale e dell’ignoranza in tema di democrazia e Costituzione da parte della de/A.P. stra nostrana e non”.

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speciale

Novembre 2011

lA cAMPAgNA. L’associazione Guarnieri continua la sua battaglia per introdurre un nuovo reato

Omicidio stradale, firme da tutta Italia

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on solo Firenze, ma l’Italia intera si sta muovendo a sostegno della battaglia portata avanti dall’associazione Guarnieri, che anche Il Reporter ha scelto di sostenere. E la raccolta di firme a sostegno della proposta di legge di omicidio stradale fa grandi passi in avanti: oggi siamo a circa 46mila adesioni. Che è un numero di tutto rispetto, raggiunto grazie al contributo di tutti coloro che hanno voluto sostenere l’associazione in questo suo cammino, portato avanti per inasprire le pene nei confronti di chi causa incidenti sotto l’effetto di alcol e droghe. Più in dettaglio, la proposta di legge prevede che, in caso di lesioni gravi o morte provocate dal guidatore di un veicolo che si trovi in stato di ebbrezza (ovvero con tasso di alcol nel sangue superiore a 0,8 g/l) e/o sotto effetto di droga, l’omicidio non venga considerato come “colposo” ma, appunto, il reato previsto sia quello di “omicidio stradale”. Oltre a ciò, la proposta prevede altri punti: un innalzamento delle pene da 3/10 anni a 8/18 anni, l’arresto in flagranza di reato per l’omicida e che la patente venga tolta definitivamente dopo il primo omicidio, e non solo temporaneamente. “Le firme - racconta Stefano Guarnieri, padre di Lorenzo, vittima di un drammatico incidente in motorino avvenuto alle Cascine un anno fa – stanno arrivando da tutta Italia. Vengono a consegnarcele dal Piemonte, dalla Puglia, dal Lazio e da tantissime località diverse”. E questo è un segnale importante, ed è un dato che racconta di un profondo interessamento della società al problema della sicurezza stradale. Segnali positivi di attenzione arrivano anche dal mondo politico e istituzionale. A livello parlamentare, nelle commissioni Trasporti e Giustizia, si sta di-

scutendo di una proposta di legge delega che modifichi il codice della strada e introduca il reato di omicidio stradale. E intanto l’Anci Toscana, l’unione dei comuni del Granducato, ha dato la sua adesione alla raccolta di firme e ha invitato i municipi a fare lo stesso. Il cammino, insomma, va avanti: ora il traguardo da raggiungere è quello delle 50mila firme entro la fine dell’anno. Il mese scorso il nostro giornale ha pubblicato il modulo da ritagliare e compilare per chi vuole firmare a sostegno dell’associazione, e chi se ne fosse dimenticato può ancora ritagliare e spedire quella pagina. Ma ci sono anche altri modi per dare il proprio contributo a favore della battaglia combattuta per evitare che tragedie come quella successa a Lorenzo (travolto da un uomo alla guida di uno scooter poi risultato positivo all’alcol e alla cannabis) si debbano ripetere costantemente. Il modo più rapido è farlo attraverso internet, dal sito www.omicidiostradale.it. Usando questo canale per firmare la proposta di legge basta compilare pochissimi campi. In alternativa si può scaricare il modulo da firmare e spedirlo all’associazione Guarnieri alla casella postale 4209-Ufficio Campo di Marte, 50100 Firenze. Chi volesse altre informazioni può visitare anche il sito dell’associazione, www.lorenzoguarnieri.com, scrivere a info@lorenzoguarnieri.com oppure telefonare allo 055.578910 o al 339.2961348.

Tantissime le adesioni arrivate da fuori regione: ora siamo a quota quarantaseimila. intanto anche il Parlamento si muove e l’anci Toscana ha sottoscritto l’iniziativa, invitando i comuni del Granducato a fare lo stesso. Ecco come partecipare

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Tutti i giorni dalle 9.30 - 19.30 orario continuato. Aperti tutte le domeniche di dicembre


Giornale di informazione del Comune N.10 - Novembre 2011 TIzzANO/LE FORNACI, FINE DI UN’ODISSEA DURATA 40 ANNI

E’ giunta a conclusione la lunga vicenda relativa alla lottizzazione dell’area Tizzano/le Fornaci, sulle colline che dominano l’alta Valle del Sambre. E’, infatti, a favore del Comune di Fiesole la sentenza della prima Sezione civile della Corte di Cassazione arrivata lunedì 17 ottobre in Municipio. Questa conferma quanto deciso dal Tar nel 2005 (cioè che tutti gli strumenti urbanistici adottati dal Comune dopo il Piano Regolatore del 1971 erano validi) e dalla Corte d’Appello nel 2009 (che riconosceva alla controparte le spese di progettazione, l’assistenza legale e l’imposta di registro e quantificava il danno emergente in € 5.861,78 da rivalutare con gli interessi). Si tratta di una lunga storia, durata più di quarant’anni, che ha visto il Comune di Fiesole citato contrapposto ad un proprietario di terreni, l’avvocato giorgio vitali, al quale il Piano Regolatore del 1971 cancellò un’ampia lottizzazione (oltre 25mila metri cubi) convenzionata nel 1964. La vicenda di Tizzano ha inizionel 1964, quando l’avvocato Vitali, proprietario di una vasta area nell’Alta valle del Sambre, ottiene (ancora in assenza di strumenti urbanistici) una convenzione per lottizzare e realizzare su un proprio terreno alcune villette per un totale di circa 25 mila metri cubi. Nel successivo Piano Regolatore del 1971 la proposta di lottizzazione non viene inserita per ragioni di tutela paesaggistica di una delle zone collinari più suggestive del nostro territorio, ma la decisione di non confermare nello stesso Piano Regolatore la convenzione stipulata con l’avvocato Vitali viene fatta senza una motivazione sufficiente. Nelle successive varianti al Piano Regolatore del 1983 e del 1990 e nel Piano Strutturale del 1999, l’esclusione di quella lottizzazione viene sempre confermata. Il proprietario, sentendosi danneggiato, ricorre all’inizio al Tar, che gli dà ragione proprio appellandosi alla inadeguata motivazione. Nel 1991 ricorre anche al Consiglio di Stato e ottiene di nuovo ragione. Il 22 luglio 1999 arriva la sentenza n.500 della Cassazione, che è considerata dalla giurisprudenza una “svolta storica” perché riconosce per la prima volta in Italia il diritto di un privato di essere risarcito dall’Ente Pubblico per aver subito un danno. Nel marzo 2000 il Consiglio di Stato recepisce l’orientamento della Cassazione e stabilisce che anche i giudici amministrativi possono condannare le pubbliche amministrazioni a risarcire i danni ingiusti subiti dai cittadini. Il 30 marzo 2000 il Tribunale di Firenze condanna il Comune di Fiesole a risarcire poco più di 526 milioni (del 1971) a Vitali. Alla somma va aggiunta la rivalutazione annuale e gli interessi dal luglio 1971 alla pubblicazione della sentenza, immediatamente eseguibile. Secondo i calcoli del Comune, si tratterebbe di oltre 13 miliardi di lire. Il 29 maggio 2001 la Corte d’Appello di Firenze accoglie il ricorso presentato dal Comune di Fiesole contro la sentenza del Tribunale, respingendo “in toto” la richiesta di risarcimento dell’avvocato e condannandolo a pagare tutte le spese processuali, ma nel 2003 la Corte di Cassazione accoglieva il nuovo ricorso di Vitali e riaffermava il risarcimento del danno, rinviando alla Corte d’Appello di Firenze la quantificazione della cifra. Il 5 febbraio 2009, dopo aver espletato una C.T.U., la Corte d’Appello si è pronunciata riconoscendo alla controparte le spese di progettazione, l’assistenza legale e l’imposta di registro, quantificando il danno emergente in € 5.861,78 da rivalutare con gli interessi. Sul versante amministrativo, invece, il Tar ha stabilito nel 2005 come tutti gli strumenti urbanistici adottati dal Comune dopo il Piano Regolatore del 1971 siano validi, ribadendo quindi l’area di Tizzano inedifi cabile. La sentenza è stata ora confermata dal Consiglio di Stato. La vicenda quindi, sia sul versante civile che amministrativo è defi nitivamente conclusa.

TULLIO PERICOLI: DOPPIO APPUNTAMENTO FIESOLE/FIRENzE RITRATTI/vIAggIO NEL PAESAggIO

Dopo un’assenza lunga trent’anni, Tullio Pericoli ritorna con un doppio appuntamento. “Ritratti” e “viaggio nel paesaggio” sono le due mostre presentate in tandem dal Comune di Fiesole e dalla Libreria-galleria d’Arte “Babele” di Firenze (via delle Belle Donne 41/r). Due rassegne, entrambe curate da Laura Accordi, che rivelano lo spirito critico e pungente, ma allo stesso tempo sensibile e nobile, di Tullio Pericoli: maestro capace di spaziare con efficace disinvoltura da un settore all’altro dell’arte figurativa. Allestita al Museo Civico Archeologico di Fiesole, nella suggestiva Sala Costantini, fino all’8 gennaio 2012 (orario: novembre-dicembre-gennaio tutti i giorni 10–14; chiuso il martedì; ingresso: 12 euro intero, 8 euro ridotto), la mostra “Ritratti” si compone di 52 opere che raffigurano famosi personaggi che hanno amato le due città toscane, lasciandovi indelebili e preziose testimonianze. Una sorta di quadreria di volti ricreati e filtrati dalla pungente ironia di Pericoli. Una mostra dedicata ai ritratti di celebri scrittori e poeti che il Maestro ha realizzato negli ultimi anni: fra questi degno di nota quello di Bernard Berenson, grande studioso che trascorse parte della sua vita proprio sul Colle Etrusco. La galleria di ritratti ora esposti a Fiesole è raccolta anche nel volume antologico edito da Adelphi. L’esposizione è organizzata dal Comune di Fiesole in collaborazione con quello di Pordenone, con Adelphi e con la Libreria-Galleria d’Arte Babele di Firenze. La Libreria-galleria d’Arte “Babele” presenta, invece, l’altra parte della rassegna del Maestro marchigiano dal titolo “viaggio nel paesaggio”. Nella Galleria fiorentina, fino al 24 novembre (orario: dal martedì al sabato 10.30–19.30; ingresso gratuito), Laura Accordi propone al suo pubblico 24 opere (acquerelli e grafiche), dove i colori caldi della terra e le forme sfumate e accostate in infinite combinazioni, evocano spazi sconfinati e tempi smisurati, in cui il confine tra uomo e natura si fa sempre più labile ed evanescente. Per informazioni: telefono e fax +39055283312, babele@babelefirenze.com, www.babelefirenze. com. Nato a Colli del Tronto (AP), Tullio Pericoli nel 1961 si trasferisce a Milano, dove tutt’ora vive e lavora. Espone in numerose gallerie e musei italiani ed esteri e pubblica i suoi disegni sui più importanti quotidiani

www.comune.fiesole.fi.it informazioni 055/055

e periodici internazionali. Tra le sue pubblicazioni: Woody, Freud und andere (1988), Attraverso il disegno (1991), Die Tafel des Konigs (1993), Terre (2000), I ritratti (2002), Otto scrittori (2003), La casa ideale di Robert Louis Stevenson (2004) e Viaggio nel paesaggio (2004). Come scenografo ha invece lavorato per l’Opernhaus di Zurigo, il Teatro Studio e il Teatro alla Scala di Milano.

OMAggIO ALL’ASTRATTISMO DI SILvANO BOzzOLINI

Il 3 novembre 1911 nasceva a Fiesole il pittore Silvano Bozzolini, Maestro dell’Astrattismo italiano, attivo in Italia e in Francia negli anni generosi e creativi del secondo dopoguerra. Il 3 novembre 2011, nel giorno del centenario della nascita, Fiesole ha inaugurato, nella Basilica di Sant’Alessandro, un’ampia antologica di Bozzolini. La mostra, che rimarrà aperta fi no al 3 dicembre (orario: dal giovedì alla domenica 11–16, su appuntamento dal lunedì al mercoledì; ingresso libero), e il catalogo sono curati dal Prof. Stefano De Rosa in collaborazione con la Galleria Open Art di Prato. L’antologica, che raccoglie circa quaranta opere, si propone di mettere in risalto l’originalità assoluta di Silvano Bozzolini nella cultura artistica del suo tempo. Formatosi nel periodo in cui il gusto novecentista stava entrando in crisi, Bozzolini seppe far proprie le istanze di rinnovamento linguistico dell’arte italiana. Fece parte dei più significativi gruppi artistici votati all’astrazione, presentata non solo come una svolta pittorica, ma come una rigorosa scelta di campo con implicazioni politiche e morali. La sua pittura seppe trovare accenti di libertà nella musicalità del segno, nel colore, nella composizione mai geometrica, ma ispirata ad accordi compositivi studiati, eppure mai inibiti nello scarto fantastico. Bozzolini fu a lungo attivo a Parigi, dove ebbe modo di esporre con i principali protagonisti della scena artistica. Fu testimone della storia del suo tempo, dalle contrapposizioni ideologiche alle prime avventure dell’uomo nello spazio, dando ad ogni avvenimento un’interpretazione fantasiosa e lirica. Silvano Bozzolini si spense a Poggibonsi l’11 febbraio del 1998.

PREMIO FIESOLE UNDER 40: DEFINITA LA TERzINA DEI FINALISTI

Sono Paolo Sortino con Elisabeth (Einaudi), Marco Mancassola con Non saremo confusi per sempre (Einaudi) e Marco Malvaldi con Odore di chiuso (Sellerio) i tre giovani scrittori selezionati come fi nalisti per il Premio Fiesole Narrativa Under 40, il più importante premio letterario italiano per la letteratura giovanile, assegnato negli anni passati ad autori che si sono poi definitivamente affermati. La giuria, presieduta da Franco Cesati e composta da Franco De Felice, Fulvio Paloscia, Marcello Mancini, Lorella Romagnoli, Silvia Gigli, Gloria Manghetti e Caterina Briganti, ha selezionato la terzina di scrittori che si confronteranno fino all’assegnazione del premio, che avverrà il 19 novembre, alle ore 18 nella Sala Costantini del Museo Archeologico di Fiesole. La premiazione sarà preceduta, alle ore 17, da una tavola rotonda sul tema della giovane narrativa italiana. Interverranno, tra gli altri, Roberto Carnero, autore del volume “Under 40. I giovani nella nuova narrativa italiana” edito da Bruno Mondadori, e Silvia Ballestra, vincitrice di una delle passate edizioni del Premio Narrativa. Nell’occasione, come ogni anno, verranno assegnati anche alcuni premi speciali. Una menzione per “Emmebi Edizioni Firenze”. Si tratta di un riconoscimento che negli anni ha portato a Fiesole personaggi di grandissimo rilievo del panorama culturale italiano, come Eugenio Borgna, Piergiorgio Odifreddi, Stefano Bartezzaghi, Domenico Procacci, Pino Cacucci, Vincenzo Cerami, Roberto Casati, Luciano Ligabue, Raffaele Crovi, Luca Canalini, Grazia Marchianò. La tavola rotonda e la cerimonia di premiazione si terranno nella Sala Costantini che ospita negli stessi giorni i ritratti di Tullio Pericoli dedicati proprio ai grandi scrittori italiani e stranieri. Giunto quest’anno alla sua ventesima edizione, il Premio Fiesole Narrativa Under 40 è senza dubbio diventato uno dei più importanti premi per la letteratura giovanile in Italia. Si tratta di un premio che si propone prima di tutto di promuovere nuovi scrittori, lanciandoli verso una definitiva consacrazione nel mondo della letteratura “grande” italiana. Cosa avvenuta ai premiati nelle precedenti edizioni, come Sandro veronesi, Roberto Cotroneo, Silvia Ballestra, Luca Damiani, Linda Ferri, valerio Aiolli, Ernesto Franco, Antonio Franchini, Evelina Santangelo, Filippo Bologna, Antonella Cilento, Diego De Silva, Caterina Bonvicini, guido Conti, Pietro grossi, Paolo Sorrentino, Paolo giordano, Mario Calabresi, Ascanio Celestini. Il “Premio Fiesole Narrativa Under 40”, nato nel 1990 su iniziativa di un gruppo di intellettuali fiesolani e organizzato dal Comune di Fiesole, è diventato negli anni uno dei più importanti premi per la letteratura giovanile in Italia.

PITTURA, LA “MANIERA NERA” DI AKIKO ChIBA

Dal Giappone a Fiesole. Martedì 8 novembre, alle ore 17.30, nella Sala Consiliare del Palazzo Comunale (piazza Mino, 26) viene inaugurata la mostra “Nigredo – L’opera al nero” di Akiko Chiba, incisore alla maniera nera. Nell’occasione interverrà, fra gli altri, il Professor Vairo Mongatti, che presenterà le opere dell’artista e illustrerà la tecnica incisoria. Akiko Chiba, giapponese di Kanagawa, fiorentina d’adozione, è una delle artiste di maggior spessore fra quelle che oggi continuano a rendere la Toscana una culla dell’arte internazionale. Laureatasi in Pittura orientale alla università di Tohoku in Giappone, allieva del maestro Koji Ikuta, la Chiba è arrivata in Italia nel 2002 per perfezionarsi in arti grafiche e per questo ha frequentato i corsi della Scuola internazionale Il Bisonte di Firenze. Nel 2006 ha frequentato un corso di doratura e intaglio di cornici all’Istituto per l’arte e il restauro di Palazzo Spinelli a Firenze. Ormai l’emergente pittrice giapponese può dirsi fra le maggiori esperte di incisione e in particolare della tecnica alla maniera nera. La mostra rimarrà aperta fi no al 7 dicembre con il seguente orario: dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 18, il venerdì dalle 9 alle 13. L’ingresso è libero.


LE STANzE DEI TESORI DEL MUSEO BANDINI

Il Museo Bandini rientra nel progetto Piccoli grandi Musei (PGM) dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, che ha lo scopo di valorizzare e promuovere le realtà, per così dire, più piccole rispetto ai musei maggiormente conosciuti di Firenze e del territorio che la circonda. Il progetto PGM ha inteso, per questa settima edizione, addentrarsi nel tema del collezionismo fiorito a Firenze tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, proponendo un percorso tra i ‘tesori’ di alcuni dei più interessanti musei dell’area fiiorentina. A fare compagnia al Museo Bandini ci sono: il Museo Stefano Bardini, il Museo di Palazzo Davanzati, il Museo Horne, il Museo Stibbert, la Fondazione Salvatore Romano e il Museo Casa Rodolfo Siviero. Grazie a questa iniziativa questi musei potranno essere visitati (ad eccezione del Museo di Palazzo Davanzati) con il Pass dei Tesori, biglietto unico che consente visite guidate e laboratori didattici a tema gratuiti, sconti presso esercenti convenzionati oltre all’ingresso presso le mostre che sono state allestite per l’occasione nelle singole sedi museali, costituendo un’occasione imperdibile per visitare e ritornare nuovamente in questi luoghi. L’iniziativa prosegue fi no al 15 aprile 2012. Orari di apertura Museo Bandini - Via Duprè 1- Orario: da novembre a febbraio, lunedì-giovedì ore 10.00-14.00, venerdì-domenica ore 10.00- 17.00 (chiuso il martedì). ITINERARI, ATTIvITÀ E vISITE gUIDATE SABATO E DOMENICA VISITE GUIDATE GRATUITE Museo Bandini sabato ore 16.00; domenica ore 11.00. Le visite sono gratuite con il Pass dei Tesori. Non occorre la prenotazione. DOMENICA ITINERARI GUIDATII Di museo in museo Itinerario D visita a Museo Casa Siviero, Museo Stibbert, Museo Bandini 27 novembre 2011, 29 gennaio, 25 marzo 2012. Percorso con pullmino di tre ore con partenza alle ore 10.00 da Piazzale Montelungo, pressi Fortezza da Basso. Le visite e il pullman sono gratuiti con il Pass dei Tesori. Prenotazione obbligatoria visite guidate per famiglie al Museo Bandini Prima domenica di ogni mese ore 15.30. Le attività sono gratuite con il Pass dei Tesori. Prenotazione obbligatoria. INFO E PRENOTAzIONI Segreteria Progetto Piccoli Grandi Musei Da lunedì a venerdì ore 9.00-13.00, 14.00-18.00 - Tel. 055.2340742 - Fax 055.244145 prenotazioni@cscsigma.it - www.stanzedeitesori.it.

INTERvENTI PER LA MESSA IN SICUREzzA DEL FOSSO RIORBICO

Sono partiti nel mese di ottobre i lavori del Consorzio di Bonifi ca dell’Area Fiorentina per migliorare la sicurezza dei fossi Riorbico e Ponticello, nel comune di Fiesole. L’intervento riguarda in particolare la sistemazione della porzione di Riorbico che costeggia via del Paretaio (circa 60 metri), in località “Il Fossato”. In questo tratto mancavano infatti i parapetti al servizio della strada, ma anche le protezioni o le opere di sostegno della sponda fluviale. Inoltre, la via presentava da tempo segni di cedimento dovuti all’erosione dell’acqua. Queste problematiche sono emerse durante alcuni sopralluoghi mirati eseguiti dai tecnici del Consorzio e del Comune di Fiesole. Una situazione analoga è stata evidenziata presso il Fosso Ponticello, visto che la tratta compresa fra via Faentina e lo sbocco nel Mugnone presenta frane e smottamenti. Il progetto del Consorzio di Bonifica dell’Area Fiorentina prevede, quindi, anche il consolidamento e la regolarizzazione delle sponde del Fosso Ponticello in località il Bersaglio, con la sistemazione di un basamento in pietre e la riprofi latura degli argini. Inoltre, è previsto il consolidamento di una briglia particolarmente danneggiata sul torrente Mugnone, a valle dell’attraversamento della ferrovia Faentina. Tornando al Riorbico, anche la sponda sinistra del torrente viene consolidata grazie a un muro di sostegno in pietrame e calcestruzzo (corredato da un parapetto), in modo da impedire l’erosione e la conseguente formazione di cedimenti lungo la carreggiata. Sempre per evitare l’erosione, vengono realizzate tre soglie di fondo che, costringendo l’acqua a dei salti di quota, limiteranno il trascinamento dei materiali verso valle. A completamento degli interventi si prevede infine la sistemazione di una protezione stradale con guard rail provvisto di corrimano superiore a servizio dei pedoni. Per i lavori è prevista una spesa complessiva di 127.500 euro, coperta per l’85% da un finanziamento della Regione Toscana e per il 15% dalle economie derivanti dai lavori di manutenzione ordinaria sui corsi d’acqua di Fiesole (eseguiti in base all’accordo fra Comune di Fiesole, Provincia di Firenze e Consorzio).

“MAI DIRE vECChIO”: UN CALENDARIO RICCO DI APPUNTAMENTI

Dai giochi a carte alla tombola, dalle visite guidate alla commedia fino allo sport e all’opera lirica. Sono queste alcune delle attività che anche quest’anno il progetto sociale “Mai Dire vecchio”, reso operativo dalla Società della Salute della Zona Fiorentina Nord Ovest e dal consorzio CO&SO, propone per la “stagione autunno-inverno”. A Fiesole, al centro diurno di villa Rigoli si tiene il corso di Tai-Chi e Qui-gong. Queste antiche discipline cinesi, attraverso l’armonia e la lentezza dei movimenti, producono importanti effetti sul corpo. Per chi fosse interessato al corso, indicato per giovani, adulti e anziani, può contattare Paolo Pucci chiamando il 338.6804873. A Caldine “Mai Dire Vecchio” con la collaborazione della Fratellanza Popolare ripropone “I venerdì pomeriggio in compagnia”: ogni venerdì pomeriggio, a partire dalle ore 15, si tiene la proiezione di una delle opere liriche più importanti o delle commedie che hanno fatto storia. Venerdì 11 novembre è in programma “Tre tenori. Luciano Pavarotti, Placido Domingo e José Carreras”, il 18 novembre, invece, viene proiettato “Il Gattopardo” e, infine, il 25 novembre è la volta dell’”Otello” di Verdi. Per maggiori informazioni: Fratellanza Popolare di Caldine, 055.549166. A Compiobbi la domenica è all’insegna della tombola. La domenica pomeriggio, infatti, dalle 15 nei locali della Misericordia, inizia l’estrazione dei numeri. A grande richiesta tornano anche gli appuntamenti con il Burraco. Il primo e il terzo venerdì del mese si gioca nei locali della Misericordia, mentre il secondo e il quarto venerdì va in scena “La Sfi da”, una gara amatoriale. I giovedì l’appuntamento è con l’opera, il vernacolo, i balletti e i concerti. Avvalendosi della passione di Luciano Sbezzi e dell’inseparabile collaboratore Luciano Bardazzi (ormai coppia affermata denominata i “LU-LU”!!), “Mai Dire Vecchio” riparte con un ricco programma: il 17 novembre “Madame Butterfly”, l’1 dicembre “Benigni Show” e il 15 dicembre “La fanciulla del West”. Gli appuntamenti continueranno poi nel 2012.

Le iniziative sono organizzate e realizzate grazie alla collaborazione della Misericordia di Compiobbi e del Circolo “La Pace” di Compiobbi. Inoltre, “Mai Dire Vecchio”, sempre con la Misericordia di Compiobbi e col Circolo “La Pace”, ha presentato la commedia dell’Allegra Compagnia “A Saint Tropez trovi quel che piace a te”, scritta da Andrea Bonanni, cittadino fiesolano residente a Compiobbi. Bonanni, appassionato di teatro e cabaret, tutti gli anni offre ai propri concittadini uno spettacolo che lo vede autore, regista e attore principale. Chi fosse interessato a questi spettacoli e ad avere notizie più precise a riguardo può contattare lo stesso Bonanni al numero 335.6811134. Dopo le visite di ottobre (l’8 al Giardino di Boboli e il 27 al Museo Archeologico) l’iniziativa “Rivedere Firenze” propone altri due appuntamenti per questo 2011: sabato 12 novembre è la volta del Museo Paleontologico, mentre martedì 13 dicembre quella della Chiesa di Santa Croce. Il ritrovo è davanti all’ingresso principale dei luoghi delle visite alle 9.30 o in piazza Falcone Borsellino a Compiobbi alle 8.30. Per gli spostamenti devono essere utilizzati mezzi propri, che dovranno essere messi a disposizione anche di coloro che non sono auto muniti. Le visite sono guidate. Per informazioni: Luciano Sbezzi 055.6593287, Luciano Bardazzi 334.80909779. “Mai Dire Vecchio” e il Circolo la Pace di Compiobbi ringraziano Andrea Bonanni e tutta l’Allegra Compagnia (Rossella Miniati, Erica Dini e Reishma Casini) per la loro disponibilità e collaborazione, e porgono a tutti i più vivi complimenti per l’attività svolta. I ringraziamenti di “Mai Dire Vecchio” vanno anche alla Scuola di Musica di Fiesole per le iniziative proposte, fra cui, in particolare, la “La Fabbrica dei Giocattoli”, invito all’opera rivolto a bambini e adulti.

Tv, ARRIvA IL DIgITALE TERRESTRE ANChE A FIESOLE

Anche a Fiesole arriva il digitale terrestre. Dall’11 al 18 novembre avverrà il passaggio al digitale di tutte le reti televisive nazionali e locali. I programmi saranno quindi visibili unicamente attraverso un decoder o un apparecchio televisivo con sintonizzatore digitale integrato. Grazie alla nuova Tv sarà possibile usufruire di una migliore qualità dell’immagine e del suono e, gratuitamente, di un maggior numero di canali e programmi, e, soprattutto, di innovativi servizi di pubblica utilità. Questa trasformazione consentirà, inoltre, di ridurre l’inquinamento elettromagnetico. Per agevolare questo passaggio alla nuova tecnologia, agli abbonati TV di età pari o superiore a 65 anni (da compiersi entro il 31/12/2011) che abbiano dichiarato nel 2010 (redditi 2009) un reddito pari o inferiore a euro 10.000, verrà riconosciuto dal Ministero dello Sviluppo Economico un contributo di 50 euro per l’acquisto o il noleggio di un apparato idoneo a consentire la ricezione, in chiaro e senza alcun costo per l’utente e per il fornitore di contenuti, di segnali televisivi in tecnica digitale. Tale contributo consiste in una riduzione del prezzo complessivo, IVA inclusa, al netto di ogni eventuale sconto commerciale. Tale importo verrà rimborsato al rivenditore. Per poter usufruire del contributo è necessario essere in regola con il pagamento dell’abbonamento Tv per l’anno in corso e non averne già beneficiato. Per maggiori informazioni è possibile contattare il Call Center Consumatori numero verde 800.022.000 dal lunedì al sabato dalle 8 alle 20 (escluso i giorni festivi) o visitare il sito: www.decoder.comunicazioni.it. Di seguito riportiamo quanto comunicato da Rai Way attraverso una nota inoltrata al Comune di Fiesole. Per Fiesole lo switch off si verifi cherà nei giorni 11, 17 e 18 novembre. Il giorno 11 sarà il giorno della postazione denominata Pian del Mugnone. In seguito allo switch–off dell’11 novembre le località di Caldine e Mimmole saranno servite dalla nuova postazione sita in località Caldine e riceveranno il Mux 1 che comprende: Raiuno, Raidue, Raitre Toscana e Rai News. I cittadini non dovranno orientare le antenne perché, attualmente, dalla postazione di Caldine, ricevono i programmi di Mediaset e di LA 7. Dovranno limitarsi a sintonizzare, come tutti i cittadini toscani, nuovamente i propri televisori o/e i decoder se ancora in possesso dei vecchi televisori a tubo catodico. I cittadini che invece abitano nelle località di Bersaglio, Pian del Mugnone, Querciola e nelle abitazioni lungo via Bolognese dovranno orientare le loro antenne di banda IV e di banda V verso la nostra postazione di Monte Morello. Questa operazione può essere effettuata anche immediatamente perché queste località sono già servite da Monte Morello e, così, potranno ricevere, fino al 18 novembre, i programmi di Raidue, canale 29 e di Raitre canale 50. Il giorno 18 novembre, queste località, riceveranno l’intera off erta dei programmi Rai per il digitale terrestre che è suddivisa in quattro bouquet: Mux 1, Mux 2 (Rai Sport 1, Rai Sport 2), Mux 3 (Rai4, Rai Movie, Rai Premium, Rai Gulp e Rai Yo Yo), Mux 4 (Rai Storia, Rai5 e Rai HD). Le frequenze di trasmissione di questi bouquet sono: Mux 1 canale 27, Mux 2 canale 30, Mux 3 canale 26 e Mux 4 canale 40. Anche le altre località del comune di Fiesole che adesso ricevono i programmi televisivi dalla Rai dalle postazioni di Monte Morello, Monte Serra, Monte Senario, Pontassieve e Monte Luco potranno sintonizzare i quattro bouquet televisivi. Inoltre, oltre ai 14 programmi televisivi, all’interno del bouquet, saranno trasmessi 5 programmi radiofonici.

SPAzIO INCONTRI: CORSI E LABORATORI PER gRANDI E PICCINI

Lo Spazio Incontri in collaborazione con la Fratellanza Popolare di Caldine organizza corsi e laboratori per grandi e piccini. Parte l’8 novembre e dura fino al 20 dicembre il corso di spagnolo base. Le lezioni si terranno il martedì dalle 19 alle 21. E’ partito il 3 novembre e dura fino al 22 dicembre il corso d’inglese base. L’appuntamento è per il giovedì dalle 19 alle 21. I corsi si svolgeranno nei locali della Fratellanza Popolare di Caldine (piazza Mezzadri, 6) e il loro costo d’iscrizione è di € 60,00. Per la loro attivazione è necessario un minimo di 4 iscritti. Si parla inglese anche con i più piccoli. “Let’s sing a song” è il laboratorio didattico, incentrato su musica, canzoni e filastrocche, dedicato ai bambini dai 6 agli 8 anni. Il ritrovo ogni sabato dalle 10 alle 11.30 fino al 3 dicembre (il laboratorio è partito il 5 novembre). Per i bambini un po’ più grandi ecco “Once upon a time”, il laboratorio didattico incentrato su fiabe e favole e rivolto ai bambini dai 9 a i10 anni. Le lezioni si svolgono il sabato mattina dalle 11.45 alle 13.15 fino al 3 dicembre (il laboratorio è partito il 5 novembre). I laboratori si tengono presso i locali della Fratellanza Popolare di Caldine e il loro costo d’iscrizione è di € 30,00. Per l’attivazione è necessario un minimo 4 iscritti. Info e Iscrizioni: E-mail: spazioincontri_fiesole@yahoo.it, tel. 342.1949511.


BREVI “gIORNALISMO E COMUNICAzIONE IN AFRICA”: SE NE PARLA IL 9 NOvEMBRE

Incontri e rassegna cinematografica sulla cultura e l’economia africana. È questo il tema di Florence Kibaka Festival in programma fino al 10 novembre. Fra gli appuntamenti in cartellone, mercoledì 9 novembre, alle ore 17, all’Istituto Europeo di Fiesole, l’incontro “giornalismo e comunicazione in Africa”. Al dibattito, moderato dalla giornalista Maria Grazia Campus, interverranno Maria Luisa Moretti, Assessore alla Formazione Comune di Fiesole, Francisco Pacavira, direttore del giornale Ecumene24 News e Fortuna Mambulu Ekutsu, giornalista di Afri Radio di Verona.

“SALUNTA E SAPORI D’AUTUNNO”: BUON CIBO, SPECIALITÁ E COLORI DELLA TOSCANA

Mostra e degustazione dell’olio nuovo delle colline fiesolane, fettunta, bruciate e “vin novo”. E ancora trippa, lampredotto, cioccolato e bomboloni. Sono i sapori d’autunno della Toscana, che possono essere degustati in occasione della manifestazione “Salunta e Sapori d’autunno” in programma sabato 12 e domenica 13 novembre a Compiobbi. Come ogni anno, dalle 10 fino a sera, sia il sabato sia la domenica, in Piazza Falcone e Borsellino, ci saranno specialità enogastronomiche negli stand delle associazioni e delle fattorie locali, mentre anche i negozi aperti animeranno i due giorni. Fra le iniziative di domenica 13 anche l’Annullo Filatelico delle Poste Italiane. La manifestazione è organizzata dalla ProLoco Valle dell’Arno insieme al Circolo “La Pace”, al Circolo Arci “R. Murri”, alla Misericordia di Compiobbi e all’Unione Commercianti e Artigiani della Valle dell’Arno, con il patrocinio del Comune di Fiesole. Per ulteriori informazioni: www.prolocofiesole.it oppure scrivere a info@prolocofiesole.it.

LA STORIA DI FIESOLE E IL CONvENTO DI SAN FRANCESCO: UN INCONTRO PER SAPERNE DI PIÚ

Tornano gli appuntamento con gli Amici dei Musei di Fiesole. Domenica 27 novembre è in programma un incontro sulla storia di Fiesole e in particolare sulle opere d’arte presenti nel Convento di San Francesco. Di seguito il programma dell’iniziativa, che si terrà presso il Convento di San Francesco: Ore 9.30 - Benvenuto di Padre Daniele o.f.m., Padre Guardiano del Convento di S. Francesco, Saluto del Sindaco di Fiesole, Fabio Incatasciato e del Presidente dell’Associazione Amici dei Musei di Fiesole Marisa Napolitano. Ore 10 - Bruno Santi, già Soprintendente ai Beni Storici ed Artistici, parlerà su “L’iconografi a di S. Francesco nei dipinti del suo Convento di Fiesole”. Ore 10.45 - Padre Livio Crisci introdurrà il tema “Il Convento di S.Francesco e la sua spiritualità” Ore 11.45 - visita guidata al Convento a cura dei Frati Francescani Ore 13 - Pranzo nel refettorio del Convento (su prenotazione: euro 20,00) Prenotazione obbligatoria alla giornata entro il 21 novembre al numero 392.0605024 o inviando una mail all’indirizzo amici.musei@comune.fiesole.fi.it.

CIMITERO DI SANT’ANDREA A SvEgLIA: RESTAURATO E RADDOPPIATO

È stato presentato a metà ottobre il restauro e l’ampliamento del cimitero comunale di Sant’Andrea a Sveglia, a Caldine. I lavori hanno portato all’ampliamento del cimitero per un’estensione di circa 1.100 mq. L’intervento ha visto la realizzazione di 230 loculi, 240 ossarini, 9 sepolcreti, 95 campi a sterro e 1 cappella gentilizia. Inoltre, nel vecchio cimitero sono stati rifatti i tetti delle strutture, parte degli intonaci e l’elettrifi cazione del cancello. Il progetto di ampliamento del cimitero di S. Andrea a Sveglia è stato redatto dall’Architetto Bernardo Rossi e dal Geometra Paolo Fossaroli.

ESCURSIONI gUIDATE SULLE COLLINE FIESOLANE

La Polisportiva valle del Mugnone insieme al gruppo naturalistico Il gambero organizzano anche per i mesi di novembre e dicembre camminate ed escursioni in alcuni fra i luoghi più belli e interessanti delle colline fi esolane. Il ritrovo per la partenza è fissato presso la Palestra della Polisportiva (via Pian del Mugnone, 1) alle ore 9.15 nel giorno stabilito. E’ possibile iscriversi alle gite fino al giorno precedente la data in calendario. Sabato 19 novembre è fissata l’escursione a Monte Senario: dal Piazzale Via Crucis il tragitto prosegue fino a Ghiacciaia, Monte Senario, fino a prendere il sentiero del CAI 65 e giungere a Scoiattoli. Il percorso si conclude al Piazzale Via Crucis. Il tempo previsto di cammino è di circa due ore . Domenica 11 dicembre l’escursione in programma è all’anello di Saletta. Dalla stazione di Caldine l’itinerario porta al Podere San Donnino, a Santa Margherita a Saletta, a Villa il Leccio fino a tornare alla stazione di Caldine. Le ore di cammino previste sono circa due e mezzo. A chi vuole partecipare alle escursioni guidate è consigliato avere come proprio equipaggiamento: zaino, borraccia, giacca a vento, scarpe e bastoncini da trekking. Per iscrizioni e informazioni è possibile rivolgersi al responsabile gite, Silvano Torelli, chiamando il numero 055.5040255 o il 335.7459955 oppure contattando la segreteria della Palestra al 055.541290.

CIRCOLI DI LETTURA CON gLI AMICI DEI MUSEI

Tornano gli appuntamenti culturali con il “Circolo di Lettura – il Tè alle cinque in Biblioteca”. Sabato 12 novembre, alle ore 16.30, alla Biblioteca di Compiobbi (Via Romena, 58 - lato Piazza Etrusca) lo scrittore David Bargiacchi presenta il suo libro “La fabbrica delle porcellane”, seguirà la condivisione del libro “Cecità” di Josè Saramago. Le letture sono curate da Marisa Giunti. Il secondo appuntamento del mese è fissato per il 19, sempre alle ore 16.30, alla Biblioteca di Fiesole (Via Sermei, 1). Nell’occasione le scrittrici Claudia Paterna e Daniela giovannetti presenteranno il loro libro/guida “Fiesole, itinerari per scoprire le bellezze note e segrete del Colle Lunato”, seguirà la condivisione del libro “Il bambino di Hope” di Andrew Brigde. Le letture sono curate da Francesca Valori. Gli appuntamenti, organizzati dall’Associazione “Amici delle Biblioteche di Fiesole”, sono a ingresso libero.

ISCRIzIONE E AggIORNAMENTO ALL’ALBO DEgLI SCRUTATORI DI SEggIO ELETTORALE

Entro il 30 novembre è possibile presentare la domanda per essere inseriti nell’Albo degli scrutatori di seggio elettorale. In occasione di consultazioni elettorali la Commissione Elettorale Comunale sceglie i componenti dei seggi elettorali in tale Albo. Sul sito del Comune nella sezione Servizi e Modulistica sono reperibili tutte le informazioni utili e i modelli di domanda inserendo la parola presidente o scrutatore. L’iscrizione all’Albo è cancellata d’ufficio solo per perdita dei requisiti o per aver avuto una condanna per reati in materia elettorale.

SINDACO DA TE

Continuano gli appuntamenti dell’iniziativa “Il Sindaco da Te”: il canale di comunicazione fra sindaco e cittadini, che vede il sindaco di Fiesole Fabio Incatasciato ricevere i cittadini, senza appuntamento, nelle diverse frazioni del territorio. Di seguito il calendario degli incontri fi no a dicembre 2011. Fiesole (Municipio) oppure chiama il Sindaco allo 055.597107 Venerdì 11 novembre 15.00 - 18.30 Compiobbi (Centro Incontri) Venerdì 18 novembre 15.30 – 17.30 Caldine (Piazza Mezzadri c/o Fratellanza Popolare) Venerdì 25 novembre 15.30 – 17.30 girone (Circolo Arci) Venerdì 2 dicembre 15.30 – 17.30 Pian del Mugnone (Circolo Arci) Venerdì 9 dicembre 15.30 – 17.30 Ellera (Circolo Arci) Venerdì 16 dicembre 15.30 – 17.30 Pian di San Bartolo (Circolo Arci) Venerdì 23 dicembre 15.30 – 17.30 Montebeni (Locali parrocchiali) Venerdì 30 dicembre 15.30 – 17.30

ARTIgIANATO E ANTIQUARIATO IN PIAzzA

Domenica 20 novembre torna in piazza Mino a Fiesole la mostra – mercato “Artigiani in piazza”. Dalla 9 della mattina fi no alla sera alle 20.30 i maestri artigiani espongono le loro creazioni e si cimentano in dimostrazioni dal vivo. Negli stand è possibile ammirare e acquistare dipinti, manufatti in legno, creazioni con fiori secchi, creta e tanti altri oggetti creati dalla sapiente creatività degli artigiani. Domenica 4 dicembre, sempre in piazza Mino, l’appuntamento è con il Mercato del Piccolo Antiquariato. Dalle 8 e per tutta la giornata, la piazza si riempie di stand che richiamano l’interesse del pubblico per la particolarità e molteplicità degli oggetti esposti.

TUTTE LE ARTI IN MOSTRA

Pittura, scultura, fotografia, musica, prosa e poesia si incontrano in una mostra. “Recita l’arte” è il titolo dell’esposizione ideata da Alessandro Ciappi e organizzata dagli “Artisti Fiesolani” di cui lo stesso Ciappi fa parte. La mostra verrà inaugurata l’8 dicembre, alle ore 17.30, nella Sala del Basolato del Comune di Fiesole (piazza Mino) e rimarrà aperta fi no all’11 dicembre (orario: venerdì 16 – 18.30, sabato e domenica 9 – 12 e 16 – 18.30). Le opere esposte sono di: Marina Alberghini, Stefania Biagioni, Gianfranco Bulletti, Barbara Cascini, Andrea Chiarantini, Alessandro Ciappi, Roberto D’angelo, Kiki Franceschi, Alessandro Goggioli, Flora Grandis, Isabella Manara, Valerio Mirannalti, Maria Pia Moschini e Alba Gloria Nanni. La voce narrante è di Tamara Tagliaferri, mentre le musiche sono eseguite dal Duo Perla Marina.

PROgRAMMA SCUOLA DI MUSICA DI FIESOLE

Domenica 20 novembre – ore 11.00 – Sala Vanni, Piazza del Carmine, 14 – 19 Firenze FESTIVAL SUONI RIFLESSI Orchestra dei Ragazzi Silvia Frasson, voce recitante Edoardo Rosadini, direttore musiche di W. A. Mozart e degli allievi della classe di composizione di Andrea Portera (Scuola di Musica di Fiesole) ingresso 10 euro, ridotti 7 euro Domenica 27 novembre – ore 11.00 – Scuola di Musica di Fiesole, Auditorium Sinopoli QUARTETTO DI FIESOLE musiche di D. Šostakovič, A. Borodin ingresso 10 euro, 6 euro ridotti, 2 euro ridotto allievi Scuola di Musica di Fiesole

TURNI FARMACIE

Ecco l’elenco dei turni di alcune farmacie del territorio fiesolano per i mesi di novembre e dicembre: • Farmacia Magonio, Girone, via Aretina 10, Tel. 055.6594233 – NOVEMBRE: sabato 12, domenica 20 e sabato 26. DICEMBRE: domenica 4, sabato 10, domenica 18, sabato 24, domenica 25 e lunedì 26. • Farmacia Benvenuti, Compiobbi, via Aretina 194, Tel. 055.6594878 – NOVEMBRE: domenica 13, sabato 19 e domenica 27. DICEMBRE: sabato 3, domenica 11, sabato 17 e sabato 31. • Farmacia S. Bernardino, Fiesole, via Colzi 8/B, Tel. 055.599262 – NOVEMBRE: domenica 13. DICEMBRE: domenica 4 e lunedì 26. • Farmacia Perna, Fiesole, Piazza Mino 15, Tel. 055.59214 – NOVEMBRE: sabato 19 e domenica 20. DICEMBRE: sabato 10, domenica 11, sabato 24 e domenica 25. • La farmacia, inoltre, effettua orario continuato dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 20. • Farmacia delle Caldine, Caldine, piazza dei Mezzadri, Tel. 055.5040028 – NOVEMBRE: domenica 27. DICEMBRE: domenica 27.

CALENDARIO DEgLI APPUNTAMENTI ISEE FINO A gIUgNO 2012

Per la compilazione dell’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è possibile chiamare per un appuntamento l’ufficio URP al numero telefonico 055.5961239 secondo il seguente calendario: FIESOLE: Ufficio Relazioni con il Pubblico via Portigiani, 3 - mercoledì ore 15 - 18. 9 novembre; 7 dicembre; 11 gennaio; 8 febbraio; 7 marzo; 4 aprile; 9 maggio; 6 giugno. COMPIOBBI: Centro Incontri via Romena, 58 - mercoledì ore 15 – 18. 16 novembre; 14 dicembre; 18 gennaio; 15 febbraio; 14 marzo; 11 aprile; 16 maggio; 13 giugno. CALDINE: Fratellanza Popolare della Valle del Mugnone piazza dei Mezzadri, 1° piano stanza 2 -mercoledì ore 9 – 12. 23 novembre; 21 dicembre; 25 gennaio; 22 febbraio; 21 marzo; 18 aprile; 23 maggio; 20 giugno. SAN BARTOLO – Casa del Popolo, via dei Cipressini, 6 - mercoledì ore 15 – 18. 30 novembre; 29 febbraio; 28 marzo; 30 maggio; 27 giugno.

SPORTELLO INFORMATIvO PER STRANIERI

A Fiesole è presente lo sportello informativo per gli stranieri presenti sul territorio comunale. Lo sportello è un punto di assistenza e accoglienza per i cittadini stranieri comunitari e non, un servizio ad accesso gratuito di orientamento-consulenza e di accoglienza-informativa. Lo sportello è aperto al pubblico tutti i giovedì dalle 9 alle 12. Ecco nello specifico il calendario degli appuntamenti. Fiesole (Dipartimento Servizi alla Persona, Via Portigiani 27) nei giorni: 17 novembre, 1 e 22 dicembre. Compiobbi (Via Romena, 58 c/o il Centro Incontri) nei giorni: 10 e 24 novembre, 15 e 29 dicembre. Per maggiori informazioni e appuntamenti: tutti i giovedì dalle 9 alle 12, Fiesole 055.5961604 oppure 055.5961314; Compiobbi 055.6593090 - sportello.stranieri@comune.fiesole.fi.it


Voci dal Consiglio

CENTROSINISTRA PER FIESOLE URBANISTICA E COLLETTIvITA’

POPOLO DELLA LIBERTÀ PDL: SITUAzIONE Il momento storico urbanistico che la nostra città sta attraversando è ECONOMICA E DI BILANCIO sicuramente particolare. Questa Amministrazione si sta trovando di MOLTO CRITICA

LABORATORIO PER LA SINISTRA RIFONDAzIONE Un milione solo sognato COMUNISTA fronte due impegni: da un lato gestire la fine degli interventi previ- C’è un Comune in Provincia di Arezzo che ma già messo in bilancio ILICIA DI IENNO sti dal vecchio regolamento urbanistico, dall’altro attuare la fase del ha dovuto ammettere il dissesto finan- riprendiamo il discorso su villa E’ IL NUOvO CONSIgLIERE nuovo regolamento urbanistico approvato alla fine della passata le- ziario denunciando un “buco” di circa 11 Sant’Ignazio, accennato lo scorso mese. DEL LABORATORIO gislatura. Anche dietro le decisioni prese in campo di urbanistica si possono ritrovare scelte politiche importanti e forti. L’ultimo regolamento urbanistico si inserisce infatti nel Piano Strutturale (datato 1999) e lo fa in maniera responsabile, dal momento che non sfrutta tutte le possibilità offerte dallo stesso. Nei fatti dice che la metà dei nuovi alloggi previsti verrà ricavata da interventi di recupero del patrimonio, il che significa che Fiesole non avrà nuovi fronti di espansione. Ma ci dice anche qualcosa di più: in merito alle modalità di intervento, sancisce l’obbligo di impegnarsi da parte dei privati costruttori a farsi carico anche di opere di interesse pubblico, per una riqualificazione complessiva dell’area in oggetto. Questo è il passaggio fondamentale, il fulcro intorno al quale ruota l’idea di edilizia pubblica futura: i soli Comuni non sono più in grado di farsi interamente carico degli interventi e non possono quindi prescindere dall’azione dei privati. I quali, pur coltivando i loro innegabili e legittimi interessi, hanno l’obbligo di rivolgere parte delle risorse verso il patrimonio pubblico. È l’unico modo per continuare ad avere urbanistica al servizio della collettività. L’edilizia del futuro dovrà essere quindi “concertata” e le Amministrazioni dovranno essere doppiamente vigili e garanti del rispetto delle norme e soprattutto degli interessi dei cittadini e della salvaguardia del patrimonio pubblico. Nel nostro programma di governo questa strada è ben tracciata e noi stiamo lavorando in tal senso, fondando la nostra azione su tre capisaldi: Fiesole non si ferma e nonostante la congiuntura sfavorevole la Città vuole crescere e migliorarsi, in larga parte si tratta di interventi di manutenzione e recupero del patrimonio pubblico, le grandi opere non prevedono l’accensione di nuovi mutui. Come dicevamo all’inizio, stiamo lavorando su due piani: per prima cosa stiamo gestendo la fine degli interventi previsti dal vecchio regolamento, per i quali ormai si parla ormai di realtà concrete. Soffermiamoci un attimo su questo punto. È di qualche settimana fa l’avvio dei lavori nell’Area Garibaldi. La cantierizzazione nella centralissima zona del capoluogo cercherà di arrecare minor disagio possibile alla popolazione e l’Amministrazione su questo sarà attenta e pronta a intervenire. Ne è stato un esempio la vicenda parcheggi, che dopo qualche giorno di assestamento ha trovato, crediamo, la giusta conclusione in un equilibrio tra diritti dei residenti ed esigenze dei commercianti. D’altronde un cantiere di tale entità esige un piccolo sforzo da parte di tutti. L’Area Garibaldi è un luogo caro ai Fiesolani di più generazioni. Luogo centrale nella vita sociale del paese, che ha ospitato prima la casa del fascio e poi la casa del popolo. Luogo, come tutto il territorio d’altronde, di enorme valenza storica e archeologica. L’idea è quella di tornare a farlo vivere, dopo anni di chiusura e inaccessibilità dell’area, preservandone il valore. La parte “privata” dell’intervento prevede la realizzazione di alloggi, un parcheggio sotterraneo e un centro ricerca. La restante parte sarà destinata ad area archeologica. Durante gli scavi tutto ciò che poteva avere interesse storico è già stato recuperato, salvaguardato e portato al museo archeologico. Restano gli affioramenti, le mura, le tracce stratificate di civiltà che si sono succedute nel tempo. È su questo che prenderanno piede i progetti di riqualificazione. Recentemente in commissione urbanistica è iniziato un percorso di elaborazione di idee; stiamo valutando concretamente la possibilità che l’area possa diventare un laboratorio a cielo aperto dedicato all’insegnamento sul campo, un luogo dove gli studenti possano toccare con mano le tracce del passato della loro città, una vera e propria area archeologica didattica. Come spesso ci piace ripetere, un modo per guardare al futuro da uno dei luoghi più antichi del mondo. Ci preme ricordare sempre quanto sia difficile amministrare in tempi di crisi come questi. Dal momento che non possiamo né vogliamo rinunciare, si tratta di trovare strade che possano aiutarci a perseguire gli obiettivi. Nel settore dell’urbanistica e dell’edilizia crediamo questa sia la soluzione, per continuare ad investire e scommettere sulla propria Città, tutelandone il patrimonio pubblico e migliorandone la qualità della vita.

Gruppo Consiliare Centrosinistra per Fiesole centrosinistraperfiesole@gmail.com

milioni di euro. Risultato: “fallimento politico” con conseguenze finanziarie e danni ai cittadini (più tasse, meno servizi). Certo, la situazione di Fiesole non è a questo punto e noi non vogliamo allarmare, anzi vogliamo dare un contributo di consapevolezza. Perché se è vero che Fiesole non è Castiglion Fiorentino- il comune del “buco”- è altrettanto vero che segnali di forte preoccupazione ci sono e dobbiamo con responsabilità affrontarli. Primo: da anni i revisori mettono in luce che la china finanziaria che sta prendendo il Comune di Fiesole pone alcune legittime criticità. Da giudizi di moderata positività si sta passando a giudizi più preoccupanti in termini generali. Secondo: in una nota del 6 ottobre 2011 si mette in rilievo che esistono “presupposti di non adeguatezza, sostenibilità, compatibilità, coerenza e regolarità circa la volontà sfociata con deliberazione del Consiglio Comunale del luglio 2007 per autorizzare il rilascio di una fideiussione di 501.120,00 euro nell’interesse di un Ente terzo”. Non solo: questa decisione sarebbe stata presa senza richiedere il parare, che è obbligatorio, al Collegio dei Revisori. Abbiamo presentato un’interrogazione per avere il dettaglio. Terzo: il Comune di Fiesole ha distaccato una sua dipendente all’ANCI Toscana. In sostanza il Comune ha una dipendente, che ovviamente paga, ma che, per volere delle stessa Giunta di Fiesole, lavora per ANCI Toscana. Il tutto è lecito e legittimo e va avanti da sei anni per un costo, ad oggi, di circa 300.000 euro complessivi. Crediamo che Fiesole, vista la situazione, abbia già dato. Perché non riportare la dipendente al servizio del nostro Comune? Siamo così saldi finanziariamente da far “azioni di generosità” all’ANCI? Non ci pare. Quarto: dal Settore urbanistica ci viene comunicato che esiste un contenzioso con una Società che doveva portare a termine un nuovo progetto di edificazione. Tale contenzioso determina pregiudizio grave esponendo il Comune per circa 1 milione di euro. Avrà ragione il Comune? E’ possibile, ma di certo siamo dinnanzi ad un altro fatto “sorprendente” che assume caratteristiche di criticità che richiedono tempi di accertamento che non sono certo quelli propri dei bilanci sani. Quinto: il costo del “non finito”. Non finito l’Auditorium, in alto mare il Sant’Antonino, questioni apertissime sulla mobilità. Le cose non fatte in tempo sono costi della politica che quando si sommano vanno a creare “buchi” che ad un certo punto si manifestano. Non è una minaccia, ma è una realtà. Sarebbe bene che l’Amministrazione ne prendesse atto perché là dove hanno fatto finta di nulla una mattina si son visti arrivare la Finanza, il Ministero e poi il Commissario Prefettizio. Il “buco” di sicuro non l’han fatto in una notte, ma in tanti anni di “distrazioni” e superficialità.

CITTADINI PER FIESOLE APPUNTI

Si tratta di un grande edificio sulla strada che da maiano porta a Ponte a mensola in ristrutturazione da dieci anni, con la previsione di farne una residenza per gente in età, con appartamenti singoli e annessi ristorante, palestra, auditorium, piscina, strutture sanitarie, area sportiva e di riabilitazione. Insomma, per dirla in breve, una serie di alloggi certamente non destinati a titolari di pensioni sociali, o a chi vive di una pensione di lavoro conquistata dopo anni di sacrifici. Tutto questo sembrava studiato per chiudere in bellezza il bilancio del Comune del 2010: infatti, da questa operazione sarebbe entrato oltre un milione di euro di oneri di urbanizzazione. era una cifra soltanto “promessa”, ma il Comune non esitò a inserirla nel bilancio. Se entro il 30 novembre questi soldi non vengono trovati ci sarà un bilancio da ripianare con vendite di altro patrimonio pubblico o qualche altra maxi-stangata su imposte e tasse comunali.

Diverrà presto vecchio (se lo assisterà la sorte) A proposito di anziani, non è per niente piaciuto l’articolo pubblicato il mese di ottobre sulla prima pagina di reporter, dove si arriva a dire che l’ottantenne che guida è “un’arma di distruzione di massa” e si termina con questa frase brutale: “ai vecchi non andrebbe data la patente, per loro è più giusto il porto d’armi”. Abbiamo raccolto indignate proteste e non solo da chi ha raggiunto quel traguardo di età (lo stesso del nostro Presidente della repubblica) e può vantare di averlo fatto percorrendo anni di onorato lavoro e di una tuttora attiva partecipazione civile. non vorremmo che per seguire questa moda del giovanilismo a tutti i costi, si perdesse di vista, oltre al buon senso, persino l’opportunità politica. In quanto all’articolista, crede forse di sfuggire al progredire del tempo?

Francesco Trecci dopo 2 anni di presenza in Consiglio Comunale lascia per motivi personali. In questi due anni il Laboratorio della Sinistra ha fatto una Opposizione costruttiva presentando: • 4 interrogazioni • 9 Ordini del giorno • 7 Mozioni Il tutto per far spostare il timone del governo cittadino più a sinistra. Il Laboratorio ha operato, e continuerà a farlo, verso i problemi pratici dei cittadini: • aiuti per gli affitti, • disabili • mense • asili • case popolari • scuola • economia Su questi temi è stato molto efficace il lavoro della terza commissione presieduta da Trecci. Francesco Trecci resta comunque nel Laboratorio della Sinistra a fianco del nuovo Consigliere che è Ilicia Di Ienno, 37 anni, iscritta a Rifondazione Comunista, lavora presso il gruppo regionale della Federazione della Sinistra e fa parte della segreteria provinciale dell’ANPI. Ecco la prima dichiarazione della nuova rappresentante del Laboratorio della Sinistra: “Continuerò nel solco dell’attività svolta da Francesco Trecci in questi due anni concentrandomi sui problemi sociali, economici e culturali. Senza tralasciare le grandi questioni fiesolane (sant’Antonino, strada parco, opere pubbliche)”. Da parte di tutto il Laboratorio un ringraziamento a Francesco per l’attività svolta e un grande “in bocca al lupo” ad Ilicia!

Ricordi e rimpianti La comunità fiesolana ha subito negli anni un progressivo depauperamento dei suoi storici servizi di natura sanitaria e socio-sanitaria: mentre lo splendido ospedale di S.Antonino è chiuso da lustri e alle prese di un procedimento giudiziario, l’ospedale di Camerata è sempre più desolatamente vuoto e in evidente fase di smantellamento in quanto non rientra nei piani della ASL di Firenze. Saranno presto, per i fiesolani, solo ricordi e rimpianti. In crisi anche la storica Casa di Cura Poggio Sereno che, oltre ad aver subito vari tagli dei convenzionamenti, non ha nemmeno visto realizzato il trasferimento dell’ospedale di Comunità più volte annunciato con enfasi dall’Amministrazione Comunale e dalla ASL e non ha trovato ancora risposta alla sua disponibilità ad accogliere le strutture andate disperse.

Il Gruppo del PDL al Consiglio Comunale di Fiesole Stefania Fuscagni Alessandro Monnetti Per contattarci: telefono 331.5339367 Sergio Baccari fax 055.541189 Fabrizio Stegagnini e-mail: info@cittadiniperfiesole.org

Capogruppo Ilicia Di Ienno Attendiamo i vostri suggerimenti (sempre firmati, ovviamente!)


speciale salute

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FOCUS. Diverse e per certi versi opposte le patologie che la riguardano

Tiroide, come capire quando non va Giulia Righi

Colon irritabile, una sindrome dolorosa e sempre più diffusa

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erte volte funziona troppo poco, certe altre diventa iperattiva. La tiroide è un pezzettino del nostro organismo decisamente delicato e le patologie che possono colpirla sono diverse e per certi versi diametralmente opposte tra loro. C’è infatti l’ipotiroidismo, malattia caratterizzata da uno scarso funzionamento della tiroide e, sul versante opposto, troviamo invece l’ipertiroidismo, caratterizzato da una iperfunzione di quest’organo. Intanto qualche numero: si calcola che soffra di ipotiroidismo una percentuale che oscilla dal 3,5 al 7,8 per cento della popolazione femminile (percentuale che si assesta alla metà di queste cifre per quella maschile). Molto meno diffuso è invece l’ipertiroidismo, che però è una patologia più importante e complicata da curare. Ma quali sono i sintomi di queste patologie? “Le persone affette da ipotiroidismo spesso hanno una minore frequenza cardiaca, una ridotta tolleranza del freddo, alcune volte presentano gonfiore al volto – spiega il professor Gianni Forti, endocrinologo e direttore del centro di riferimento regionale per le malattie paratiroidee di Careggi – è un po’ come se subissero un generale rallentamento, anche psichico”. Al contrario, chi soffre di iperfunzione della tiroide può

IL PUNTO. Le donne over 30 le più colpite

presentare tra i sintomi la tachicardia, il dimagrimento, un’intolleranza al caldo, il nervosismo. A tutto questo si può accompagnare un’oftalmopatia (ovvero una serie di problemi agli occhi) più o meno marcata, come accade nel caso del Morbo di Graves. Ma come si curano queste malattie? “L’ipotiroidismo si tratta con un ormone, la tiroxina, somministrato a un dosaggio variabile in base al caso in questione – spiega il professor Forti – più complessa è la terapia dell’ipertiroidismo. Il Morbo di Graves può essere trattato con farmaci antitiroidei, chirurgicamente con l’asportazione della tiroide,

oppure ‘bruciandola’ con lo iodio radioattivo”. Mentre nei pazienti – solitamente più anziani – affetti da ipertiroidismo associato al gozzo (uni o multinodulare) o si asporta il nodulo o si utilizza lo iodio. Già, lo iodio. Che ruolo ha nello sviluppo di queste malattie? “Il sale iodato è utile, ma non bisogna arrivare a un consumo eccessivo che potrebbe mettere in moto un ipotiroidismo – spiega il professore – mentre è un luogo comune la diceria secondo la quale l’aria di mare mette al riparo da queste patologie: se così fosse livornesi e piombinesi starebbero tutti bene!”.

i chiama “colon irritabile”, è una sindrome e, al di là dai tecnicismi, è un fastidio quotidiano che colpisce tantissime persone. Giovani, soprattutto: le vittime preferite del “mal d’intestino” sono le donne di età media di 35 anni. Il gentil sesso è la categoria più colpita dalla sindrome: gli studi raccontano che ne soffre una percentuale tra il 14 e il 24 per cento delle donne contro un 5-19 per cento degli uomini. Chi questa la sindrome la ha, i sintomi li conosce bene. Innanzitutto i dolori addominali, non ben localizzati e diffusi in varie aree dell’addome (si parla a questo proposito di una “sindrome dolorosa vaga”). A questi fastidi, che sanno essere anche molto forti, si aggiunge il problema delle abitudini intestinali alterate: chi soffre di colon irritabile alterna periodi di diarrea con altri di stipsi. Altro sintomo della sindrome è poi il senso di gonfiore continuo. Si tratta davvero di un disturbo molto, molto diffuso. “Basti pensare – spiega il dottor Antonio Silvestri, chirurgo dell’ospedale di Santa Maria Nuova – che il 60/70 per cento delle endoscopie che facciamo è dovuto proprio a questa sindrome”. Spesso, però, prima di arrivare alla colonscopia (esame piuttosto fastidioso e invasivo) ci sono altri rimedi: “Molto spesso questo esame potrebbe essere evitato, e in molti casi per la diagnosi basterebbe una visita e un’accurata anamnesi del paziente”. E in questa sindrome gioca un ruolo molto forte la componente psicologica: “Possiamo parlare di un disordine psico-bio-sociale – prosegue il dottore – che si accompagna spesso ad ansia, depressione e somatizzazione”. E, per questo, una delle prime mosse dei medici è quella di tranquilizzare i loro pazienti, rassicurandoli sul fatto che la loro malattia, per quanto fastidiosa, non è grave: spesso infatti i sintomi vengono confusi con quelli di patologie più severe e, chi ne soffre, naturalmente si allarma. La terapia? “La cura privilegiata è quella a base degli ormai famosi probiotici, i fermenti lattici, utili al sistema immunitario – prosegue il dottor Silvestri – meno, ma vengono utilizzati anche i prebiotici, sotto forma di farmaci o integratori, che favoriscono la proliferazione di batteri ‘buoni’ nell’intestino”. E anche la dieta ha un ruolo importante: deve essere varia, vanno evitati alcuni tipi di cibi (legumi in testa) ed è buona norma bere tanta acqua. Infine un consiglio: una chiacchierata con il medico di famiglia, quando si teme di soffrire di questa sindrome, è un ottimo punto di partenza. /B.S.

MALI DI STAGIONE. Anche quest’anno è partita la campagna di prevenzione per i soggetti a rischio

Influenza, un milione di vaccini gratis Pediatri e medici di famiglia hanno già cominciato a somministrarli ai loro pazienti. Over 65, persone con malattie croniche e alcune categorie professionali sono i sorvegliati speciali: loro non dovranno pagare niente

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untuale come l’influenza, anche quest’anno è arrivato il vaccino per prevenirla. I vaccini, 963.500 dosi, sono stati distribuiti in tutte le Asl della Toscana e poi a medici di famiglia e pediatri, che hanno già cominciato a somministrarli ai loro pazienti. E allora ecco una carrellata di informazioni in merito. Intanto: chiunque può acquistare il vaccino in farmacia, ma agli anziani sopra i 65 anni e ai cittadini appartenenti alle categorie a rischio la vaccinazione verrà offerta gratuitamente. Nelle categorie a rischio ci sono i bambini (di età superiore a 6 mesi), gli adulti con particolari patologie croniche (a carico dell’apparato respiratorio, circolatorio, renale, malattie degli organi emopoietici, diabete e altre malattie dismetaboliche, sindromi da malassorbimento intestinale, fibrosi cistica, altre malattie congenite o acquisite che comportino carente o alterata produzione di anticorpi, patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici), bambini e

adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, bambini pretermine e di basso peso alla nascita. Allo stesso modo la vaccinazione è gratuita anche per le donne che attraverseranno il secondo e terzo trimestre di gravidanza durante la stagione epidemica, per gli addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e per il personale di assistenza o i familiari di soggetti ad alto rischio. E, come accade già da qualche anno, ai pazienti anziani, contestualmente al vaccino, verrà somministrata anche la vitamina D per proteggere le ossa. Il vaccino ha come obiettivo quello di prevenire le complicanze legate all’influenza (che possono essere anche molto gravi) e ridurre del 70-80 per cento la mortalità. La Toscana, in quanto a numeri, se la cava bene, ed è tra le regioni in cui la copertura vaccinale raggiunge i risultati più soddisfacenti: l’obiettivo di questa stagione è di arrivare però a quel 75 per cento indicato dal Ministero per gli over 65 e al 95 per cento indicato per le categorie a rischio. L’anno scorso, dopo anni in cui la diffusione del vaccino era andata a crescere, per la prima volta si era registrata una battuta d’arresto, ed era diminuita la percentuale di toscani vaccinati, passata dal 71 per cento del 2009/B.S. 2010 al 68,8 del 2010-2011.


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tradizioni

Novembre 2011

ORtI e DINtORNI/1. Sono tante le specie vegetali tipiche della nostra regione in pericolo

Frutta e verdura, un “esercito” di varietà a rischio estinzione Benedetta Strappi

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he si viva in un gran bel posto è sotto gli occhi di tutti, e l’orgoglio di abitare dentro una cartolina è qualcosa che i toscani si portano nel Dna. Ma, estetica a parte, la nostra regione è anche una miniera inaspettata di piccoli grandi tesori. Come quelli che crescono nell’orto, i sapori antichi a cui le nonne e le mamme ci abituano da piccoli e che il granducato sforna in dosi generose. Però, esattamente come accade ai panda, che sono in via d’estinzione, anche alcune specie vegetali nostrane corrono il rischio di andare in pensione. Per la precisione, la Regione ha censito 651 varietà (animali compresi) a rischio estinzione. Ma facciamo un passo indietro. La Toscana, dal 1997, ha varato la prima legge regionale sulla tutela delle risorse ge-

netiche autoctone e per mezzo dell’ex-Arsia si occupa da tempo di censire questo patrimonio. E lo fa attraverso un sito internet dedicato (http://germoplasma.arsia.toscana. it), in cui è possibile consultare i cosiddetti “repertori regionali”, ovvero i registri in cui sono schedate tutte le razze e le varietà locali toscane. In questo pozzo di informazioni sugli orti di casa nostra si trovano un sacco di notizie su localizzazione e caratteristiche di piante, frutta e verdura (oltre alle specie animali) della Toscana. Ma, realtà virtuale a parte, esiste anche una “banca regionale del germoplasma”: si tratta di una vera e propria banca dei semi pensata per mettere al sicuro e salvaguardare in celle frigorifere il materiale genetico utile per scongiurare il rischio che preziose varietà di frutta e verdura – come il pomodoro costoluto fiorentino o il ciliegio acquaiola – si estinguano. E, a tutela dei vegetali di casa nostra, la regione

ha anche un’altra grande risorsa. Che sono le persone, i contadini per l’esattezza. E in giro per la Toscana, oggi, ci sono circa 135 “coltivatori custodi” che, grazie a un accordo con la Regione, si impegnano a preservare le specie a rischio. Lo fanno nei loro orti, dedicandosi alla coltivazione di questi prodotti agricoli e riconsegnando periodicamente parte dei semi alla Regione. Queste moderne vestali vengono selezionate in base ad alcuni criteri: uno dei più importanti è la localizzazione dei loro appezzamenti di terreno, che deve essere naturalmente conterranea alla varietà di cui intendono occuparsi. Ma, per chi avesse voglia di adottare qualche specie toscana a rischio “pensionamento”, c’è anche un’altra strada: ci si può candidare come “aderenti alla rete”, da semplici appassionati. Per tutte le informazioni si può consultare il sito internet (da cui sono tratte tutte le foto di queste pagine).

a tutelarle, però, ci pensano un sito internet ad hoc, una banca dei semi per mettere al sicuro, in celle frigorifere, il materiale genetico e più di cento “coltivatori custodi”, contadini reclutati per occuparsi di particolari prodotti ZUcca dei PeScatoRi

PomodoRo coStolUto

aGlio RoSSo maRemmano

“Non si mangia, solo ornamentale”

“Ottimo per la pappa e le salse”

“Lo coltivano in pochissimi nell’entroterra”

Questa zucca arriva da molto lontano: probabilmente dalle Indie Orientali, ed è sbarcata in Toscana almeno i primi decenni del secolo scorso. Oggi, a quanto si sa, a coltivarla è una persona sola (ma se ne occupano anche 9 coltivatori custodi) e al solo scopo ornamentale. Il nome deriva dall’utilizzo che se ne faceva anticamente: i pescatori le usavano come contenitori.

Il nome esatto è “pomodoro costoluto fiorentino”, e un tempo questo tipo di pomodoro era considerato la base indispensabile per preparare piatti nostrani come la pappa al pomodoro e altre tipicità fiorentine. E oggi? Oggi i suoi frutti sono utilizzati specialmente per preparare la cara vecchia salsa, e la coltivazione è diffusa in provincia di Firenze.

Quest’aglio dal colore insolito oggi è coltivato solo da una manciata di piccoli agricoltori nell’entroterra maremmano: si tratta di piccolissime produzioni destinate all’autoconsumo e non è nota alcuna iniziativa particolare di conservazione e moltiplicazione. È una specie molto resistente ed è più piccola rispetto a quella in commercio. È molto profumata e di un rosso intenso.

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ORtI e DINtORNI/2. Tra le qualità portate in salvo c’è anche lui: chiunque può piantarlo

E il cocomero della Valdichiana resuscitò Giulia Righi

C’

è una Toscana fatta di piccoli orti in paesini sperduti, di mani che sanno di terra, di zappe e trattori. Quella Toscana sta di casa nelle nostre campagne e si muove al ritmo delle braccia forti dei nostri contadini. Ed è grazie a questo esercito prezioso che, sul nostro territorio, cresce una varietà infinita di piante e fiori, ma soprattutto di frutta e verdura. Lo abbiamo detto nella pagina a fianco: un sito ad hoc cataloga questo immenso patrimonio. Ed è su questo portale che si può far la conoscenza di abitanti di orti remoti sconosciuti ai più. Ad esempio della patata rossa di Cetica (in Casentino, alle pendici del Pratomagno) o di quella rossa di Sulcina (in Garfagnana), del fagiolo Coco bianco del Valdarno o dei ceci cappucci della Valtiberina. Tutte queste specie (che sono solo un esempio in un mare magnum di specialità molto spesso prodotte ormai solo per autoconsumo) sono a rischio di estinzione o di “erosione genetica”, ovvero di ibridazione e perdita di purezza. Ma ci sono anche gli animali: nel registro ne figurano venti razze, e tra queste ben diciassette sono a rischio estinzione. Tra quelli che potrebbero scomparire presto dalle nostre campagne ci sono ad esempio l’asino dell’Amiata, il pollo di raz-

oliVo da cUccaRe

melo cUlo d’aSino

mandoRlo caSetta

“Piante secolari sui colli lucchesi”

“Un frutto fortissimo dal nome strano”

“Un solo esemplare, a Radicondoli”

È originario della collina lucchese, ed è lì che ancora oggi si trova diffuso, ma in modo molto sporadico. È una pianta tendenzialmente “anziana”: gli esemplari che si trovano ancora oggi in giro hanno mediamente circa cento anni. Che sono tanti. A dispetto dell’anagrafe, però, sono piante molto produttive e resistenti alle basse temperature.

I lettori perdoneranno il francesismo, ma la varietà si chiama davvero così (e del resto lo sappiamo che in Toscana ci piace chiamare le cose col loro nome). Questo frutto viene coltivato nel comune di Pieve Santo Stefano e raccolto a ottobre. Si caratterizza per un’ottima conservabilità: un tempo veniva conservato nei fruttai fino alla primavera successiva alla raccolta.

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za valdarnese bianca e la macchiaiola maremmana, suino presente in soli cinque allevamenti distribuiti in quattro province (due in provincia di Grosseto e uno per ciascuna nelle province di Siena, Livorno e Pistoia). E in questo universo buffo fatto di animali e piante (e di un po’ di sano orgoglio campanilistico) ci sono anche storie a lieto fine, emblematiche di come dietro le quinte degli orti toscani si muova una rete intera di progetti e strumenti di tutela. Come quella del cocomero della Valdichiana, gigante della tavola che un tempo arrivava anche fino a venti chili. Negli anni era praticamente scomparso, spodestato dai concorrenti esteri e coltivato solo da pochi contadini. Oggi, invece, è tornato in scena, grazie alla pazienza di alcuni agricoltori e ai tecnici dell’azienda agricola sperimentale della Regione Toscana di Cesa a Marciano della Chiana. È stata infatti individuata una piccola quantità di “seme puro”, non incrociato con altre specie, e il cocomero della Valdichiana è entrato a far parte della banca del germoplasma, con tanto di scheda, storia e foto (retrospettiva in bianco e nero compresa). E adesso questa maxi-anguria è salva. Anzi: chi la volesse coltivare lo può fare con le proprie mani. I semi, infatti, sono a disposizione di chiunque e possono essere richiesti direttamente all’azienda agricola sperimentale della Regione Toscana, che li fornisce gratuitamente (informazioni al numero 0575.842579).

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Novembre 2011

cAccIA Al vIP. In un’area di servizio alle porte della città non è raro imbattersi in volti (molto) noti

Pieno e caffè? con brad e Angelina Francesca Puliti

H

ollywood? No, Bisenzio ovest. La densità di vip, però, considerato che si tratta di un’area di servizio sulla A1, è comunque all’altezza. Dunque, la prossima volta che vi fermerete a far rifornimento di “birra e Camogli”, come cantava Max Pezzali, non lamentatevi della fila alla cassa, ma alzate lo sguardo, perché

LUsso ancH’io Nuovo modo di volare

In elicottero da Firenze a Pisa

D

a Firenze a Pisa in dieci minuti. E viceversa. Altro che Alta velocità regionale, stiamo parlando di un nuovo modo di volare low cost. Cinquanta euro a tratta per andare da una parte all’altra della Toscana. Come? In elicottero. Senza pensare al check in o doversi mettere in coda per imbarcare il bagaglio. A pensarci bene è un po’ come l’uovo di Colombo. Un’idea che era già lì, ma che nessuno aveva provato a mettere in pratica. Lo ha fatto Skyplann (www. skyplann.com) in collaborazione con Novaris, operatore che già si occupa di voli di lusso e noleggio di elicotteri. Poco tempo fa la folgorazione: perché non aprire le porte, anzi le portiere, anche a un diverso tipo di clientela? Ed ecco che nasce una sorta di eli-taxi. Una corsa costa 250 euro in tutto, ma il velivolo può ospitare fino a 5 persone. Basta trovare qualche compagno di viaggio e la tariffa si abbassa. Non a caso in futuro la società prevede di attivare un sito di Heli-sharing, sulla scia del carpooling. In pratica si tratta di una piattaforma online attraverso la quale i potenziali viaggiatori si incontrano e si accordano su orari e percorsi, in modo da dividere il costo. Il servizio Firenze-Pisa (e ritorno) è operativo dalla fine di ottobre. In città, previa prenotazione, è possibile salire a bordo a Peretola, nei pressi dell’aeroporto (ma non dalla pista), e nel parco di Villa Olmi, resort in zona Firenze sud, mentre a Pisa l’elicottero partirà direttamente dalla pista del Galilei. La rete però potrebbe presto allargarsi. Già si studiano percorsi enogastronomici nel Chianti e nel Senese, mentre la compagnia, di base a Pisa, pensa di acquistare un paio di terreni nei dintorni di Firenze. Che la famosa integrazione tra gli scali toscani passi da un collegamento aereo? Chissà. Ma l’idea di correre a prendere un elicottero, intanto, non è più fantascienza.

davanti a voi, con i soldi accartocciati in mano, potrebbe esserci Brad Pitt, pronto a pagare l’ennesimo capriccio di uno dei suoi pargoli. E non temete di far brutta figura facendo dietrofront dopo aver visto i prezzi dei panini, perché una sera l’avrebbe fatto anche Piero Pelù. O almeno così si racconta qui, tra caffè alti, bassi e in vetro, sull’ultimo lembo di autostrada del Sole prima di Firenze, venendo da nord. “Brad Pitt? Una persona alla mano – racconta Lapo, dietro al bancone da sette anni – si è presentato con coppola sulla testa, barbone incolto e camicia sbottonata. Angelina invece era tale e quale rispetto alle foto dei giornali”. Una pizza con salame e una coca-cola light per i genitori, tanti ninnoli per la schiera di bambini (“almeno quattro o cinque”), guardati a vista da due energumeni molto efficaci nel tenere a bada flash indiscreti. Quasi di casa qui anche i giocatori della Nazionale in transito verso Firenze e Cesare Prandelli, ex mister viola ora sulla panchina degli Azzurri. Un altro che passava spesso era Toni. “Quando giocava nella Fio-

Brad piTT

e

angelina Jolie

siamo a Bisenzio ovest, sull’autostrada del sole. Qui si fermano proprio tutti: dalla coppia hollywoodiana ai calciatori della nazionale, da Ligabue a Piero Pelù e renato Zero. c’è chi pranza in piedi con piadina e spremuta d’arancia e chi si tuffa sui cd

LA RUBRICA DELL'AVVOCATO A CURA DI GUGLIELMO MOSSUTO Avvocato in Firenze

LE FAMIGLIE DI FATTO: un altro passo avanti. LA CORTE DI CASSAZIONE, con sentenza n.14783 del 18 giugno 2010, ha ribadito il diritto per le coppie di fatto all’assegno per il nucleo familiare, per i figli naturali legalmente riconosciuti e conviventi. Ancora una volta il massimo organo giudicante del nostro Paese è intervenuto sul caldissimo e attualissimo tema delle coppie di fatto che tanta rilevanza politica, ma anche mediatica, suscita ogni giorno. Il fatto ha riguardato un uomo, che, dalla convivenza more uxorio ha avuto tre figli, tutti legalmente riconosciuti, minori e conviventi con loro e a loro carico. Tuttavia, il soggetto, risultava ancora sposato con la precedente moglie, con la quale aveva convissuto pochi mesi e, dalla quale non si era legalmente separato per difficoltà economiche. Sulla base di questo fatto, a seguito della richiesta del padre per l’assegnazione di un assegno familiare, l’Inps negava al richiedente l’assegno per i tre figli minori (nati dalla convivenza) a suo carico. Secondo l’istituto previdenziale infatti, l’assegno non può essere riconosciuto perché i tre figli, non risultano immessi nel nucleo familiare sorto con il matrimonio, in quanto, il nucleo familiare del richiedente, risulta essere ancora formalmente costituito con la moglie. Sia il Tribunale di primo grado che quello d’Appello, accoglievano la richiesta del soggetto, dichiarando “il diritto del ricorrente a percepire gli assegni per il nucleo familiare per i figli naturali legalmente riconosciuti e conviventi”. L’Inps ricorreva in Cassazione. Secondo la Corte, ai fini della normativa che disciplina l’assegno famigliare (L. 153/88) per “nucleo familiare” si deve intendere “quello composto dai coniugi, con esclusione di quelli legalmente separati, e dai figli ed equiparati di età inferiore ai 18 anni”. L’equiparazione ai figli, riguarda “i figli

adottati e quelli affiliati, quelli naturali legalmente riconosciuti o giudizialmente dichiarati e quelli nati da un precedente matrimonio con l’altro coniuge”. Per “figlio naturale riconosciuto” si deve intendere, ai sensi dell’art. 250 c.c. il figlio riconosciuto dalla madre o dal padre anche se uniti in matrimonio con altra persona al tempo del concepimento. La normativa sull’assegno famigliare, richiede la qualifica di “figlio naturale riconosciuto” e non necessariamente l’inserimento nella famiglia legittima. Il concetto di nucleo familiare, continua la Corte, va al di là della famiglia configurata dal matrimonio e, ricomprende anche i figli nati fuori dal matrimonio, legalmente riconosciuti, anche se non inseriti nella famiglia legittima. Per percepire l’assegno per il nucleo familiare per i tre figli legalmente riconosciuti, conclude la Corte, è necessario e sufficiente provare che i minori vivono a proprio carico in quanto si provvede al loro mantenimento. In sostanza, al fine di ricevere l’assegno familiare è necessario avere figli a carico anche se fuori del matrimonio, pur essendo legalmente sposati con una altra persona. Ormai da tempo la giurisprudenza di legittimità si orienta verso un lento ma costante avvicinamento della famiglia di fatto alla famiglia il cui cardine è costituito dal matrimonio. Orbene, se questa equiparazione seppur lenta e tardiva viene orientata al benessere e alla salvaguardia dei figli, intesi non come risultato di un’unione legale di marito e moglie, ma in quanto frutto dell’amore tra un uomo ed una donna, allora tutti, dai genitori agli avvocati saremo ben felici di accoglierla. FIRENZE, Viale dei Mille n. 82

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rentina – racconta Enrico, al lavoro qui dal 2004 – si fermava a pranzo ogni martedì”. Spremuta e piadina da vero emiliano, per lui. Un altro celebre emiliano si è fermato a prendere un cappuccino: Luciano Ligabue, per non smentire che “certe notti al primo Autogrill c’è chi festeggerà”. Più di recente hanno fatto sosta qua Renato Zero, Enrico Ruggeri e Mario Biondi. Caffè al volo anche per i colleghi Gianni Morandi, Daniele Silvestri e Nek, che si è presentato con moglie. Marco Masini invece è passato pochi giorni fa insieme a un discografico, notizia che potrà rincuorare i suoi fan. Un giorno è comparsa anche Claudia Mori. “Ha comprato tre cd di Celentano”, racconta Lapo sorridendo. Ma è tutto vero. Qualche volta fa capolino anche il mondo della politica. “Magdi Allam si fermava spesso – continua Enrico – sempre con la scorta. Abbiamo servito anche Bertinotti”. Mentre sul ministro Brunetta aleggia il mistero. “Se è passato non l’abbiamo visto”. Una sera, invece, è spuntata Michelle Hunziker, di ritorno dal tour nei teatri che l’ha portata anche a Firenze lo scorso inverno. Tra i più gentili, nonché tra i più eccentrici, Giampiero Mughini, scrittore e noto opinionista. Tra i più assidui Ascanio Pacelli e la moglie, entrambi ex di qualche edizione fa del Grande Fratello. E poi ci sono loro, l’infinito e sempre nuovo esercito dei “figli” di Maria De Filippi: tronisti, amici e chi più ne ha più ne metta. Ma non chiedete ai baristi di riconoscerli tutti.


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ARRIveDeRcI FRANcHI. Dopo la presentazione dell’idea dell’impianto alla Mercafir

Nuovo stadio, la città inizia a sognare con il centro sportivo realizzato a campo di Marte e l’apertura di un vero dialogo comune-Fiorentina, torna la voglia di parlare di “progetto”. Per i supporter la prima vittoria sarebbe quella contro la pioggia

lo sTadio del presenTe...

Tommaso Loreto

F

ino a qualche mese fa, pronunciare la parola “stadio” in città poteva avere ripercussioni pericolose. Non parliamo poi del concetto, rigorosamente ipotetico, di “Cittadella”. La stessa Fiorentina, del resto, aveva messo una pietra sopra qualsiasi velleità. Riservando sforzi e attenzioni per quel centro sportivo nato alle spalle della Maratona, sulle fondamenta dei cosiddetti “Campini”. Poi, però, è arrivata l’inversione di tendenza. E, con essa, anche una vera e propria pioggia di ottimismo su una nuova soluzione. Quella prospettata dal sindaco Renzi nella zona di Novoli. Un po’ tutti devono aver avuto i loro buonissimi motivi per dimostrarsi così fiduciosi. Altrimenti, in tempi cupi come quelli attuali, non si sarebbe sventolata la bandiera dell’ottimismo con tanta veemenza. Il sindaco

...e

Quello del FuTuro?

in primis, certo, ma evidentemente anche proprietari e dirigenti della Fiorentina. E così, in attesa di prese di posizioni ufficiali, prosegue il dialogo a distanza Fiorentina-Comune sull’ipotesi del nuovo stadio alla Mercafir, con tutti i tasselli che sembrano adattarsi bene al mosaico in costruzione. Sono di poco tempo fa, infatti, le parole dell’architetto Fuksas, che arrivano a distanza di tre anni da quel plastico presentato da Diego Della Valle al “Four Season Hotel”. Non più ottanta e passa ettari, come nelle fantasie di Ddv, ma pur sempre uno spazio più che interessante. Così definisce l’opportunità della Mercafir l’architetto milanese. Uno che, per intendersi, di rivoluzioni dello spazio se ne intende. E l’opportunità della “Cittadella”, a suo dire, resterebbe, se non proprio intatta, quantomeno abbordabile. Certo, un po’ più in piccolo, ma pur sempre innovativa, tanto da poter essere sposata dai Della Valle. Intanto, a fare da eco agli interventi del sindaco Renzi e alle parole di Andrea Della Valle, arrivano anche

le aperture del presidente operativo viola Mario Cognigni. Che, di fronte all’idea Mercafir, non fa altro che seguire la strada possibilista tracciata dal suo patron. Dunque, per il momento, l’ottimismo prolifera. Su basi ancora non così concrete da credere fermamente che, nel giro di tre anni, tutti i tifosi andranno allo stadio a Novoli, ma pur sempre destinate a consolidarsi. Soprattutto se la pioggia di ottimismo dovesse proseguire a suon di dichiarazioni. In fondo, in vista dell’inverno, a proposito di pioggia, i tifosi si preparano per il momento a prendere quella tipica della stagione allo stadio “Franchi”. E se già questa fosse una pratica destinata a sparire, con lo stadio nuovo davvero in costruzione, un ambiente diverso dalle “ristrettezze” di Campo di Marte, e un mondo finalmente accogliente nel vero senso della parola per tutti i tifosi (e non solo per quelli vip che possono usufruire delle poltroncine della tribuna), i fiorentini sarebbero davvero di fronte a una vittoria epocale.


sport

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Il cAsO. In molti vedono l’esterno vicino alla Juventus: l’addio forse già a gennaio

Ma i tifosi rivogliono il vero Vargas Dopo alcuni, recenti episodi, è stato utilizzato con il contagocce da Mihajlovic. E il peruviano sembra sempre più lontano da Firenze Lorenzo Mossani

P

ortare un rapporto a conclusione lasciando che la fiamma si spenga e, forse, rimanere con un bel ricordo, o lasciarsi subito? Tra Manuel Vargas e la Fiorentina sembra che l’amore sia finito. In tanti lo vedono, già a gennaio, con la casacca della Juventus. La rottura, probabilmente, si è consumata quest’estate, quando il peruviano non sembrava così sicuro di rimanere alla Fiorentina. Ma alla vigilia del primo esame vero per i viola, Fiorentina-Lazio, ecco la rottura. Un giallo che sembra svelato, senza sapere i particolari. I panni sporchi vengono lavati in famiglia. Il retroscena del caso Vargas ha protagonisti inusuali per un giallo: il presidente della Fiorentina Mario Cognigni e l’amministratore delegato Sandro Mencucci. Era una notte buia e tempestosa? No, semplicemente un venerdì di ottobre. Quel venerdì in cui la sorte ha giocato un brutto scherzo a Vargas. La sorte, infatti, ha voluto che, in un noto locale della città, spesso frequentato dai giocatori, ci fossero due volti “conosciuti”, ovvero il presidente Cognigni e l’amministratore delegato Mencucci. La strana coppia dà un’occhiata al giocatore e decide di andare a fondo: notte brava. Il giocatore viene sospettato di fare tardissimo alla viglia di una partita importante. Poi, a Cesena, scatta la panchina. Un altro fuoriclasse incontrollabile? La speranza è l’ultima a morire, anche perché senza Mutu, e con Vargas pronto a fare le valige, rischia di rimanere solo Jo-Jo con il dna da campione. Un po’ poco. Ma chi è Manuel Vargas? Ha giocato nella Nazionale peruviana Under 20 mettendo insieme tre presenze nel Campionato sudamericano 2003 in Uruguay e in quella maggiore giocando cinque partite nelle eliminatorie di Germania 2006. Conta due reti: una realizzata in un’amichevole con la Bolivia e una contro il Brasile nelle qualificazioni per i Mondiali 2010, che sancisce il definitivo 1-1. Vargas ha anche disputato la Coppa America 2011: durante i supplementari del quarto di finale contro la Colombia ha contribuito al passaggio del turno con la rete del 2-0. Il Perù si è poi conquistato il terzo posto battendo il Venezuela

4-1. A Firenze è arrivato il 4 luglio 2008, quando la Fiorentina annuncia, tramite un comunicato ufficiale, l’ingaggio del giocatore. Il 12 agosto 2008 fa il suo esordio in Champions League con la maglia della Fiorentina nel preliminare d’andata contro lo Slavia Praga, terminato 2-0 per i gigliati. Ma Vargas non è solo vita notturna e campione in campo. Molti peruviani, infatti, hanno raccontato bei gesti da parte sua: “Quando lo incontriamo a fare la spesa al supermercato, lui non ci fa mai pagare. Per noi è un idolo non solo come giocatore, ma soprattutto dal punto di vista umano”.

manuel vargas

lA PARtItA. Il 19 novembre i viola sono chiamati al riscatto nella sfida più difficile

Obiettivo, spedire il Diavolo all’Inferno P

ronti per il riscatto. L’appuntamento è in programma sabato 19 novembre alle 20,45. Sono passati sei lunghi anni dall’ultima vittoria della Fiorentina contro il Milan. Poi solo amarezze. Perché il Milan si è dimostrato sempre più forte dei viola, grazie anche a clamorose sviste arbitrali, come quando non fu assegnato un rigore netto su Montolivo: contropiede velocissimo e il Diavolo castigò i viola spedendoli nel girone dei dannati. Statisticamente, negli ultimi anni con le “big” la Fiorentina è spesso apparsa timida, quasi una vittima sacrificale. Andando a curiosare tra i numeri di Fiorentina-Milan, il bilancio sarebbe ancora a favore dei gigliati. Limitandosi, infatti, alle partite disputate al Franchi, il bilancio totale in Serie A parla di 29 vittorie dei viola, 19 pareggi e 21 affermazioni del Milan. L’ultimo successo gigliato risale al campionato 2005/06: un bel 3-1 con doppietta di Luca Toni, che fece esplodere la Fiesole “ruotando la mano” in faccia alla difesa rossonera. Poi

arrivò il gol della sicurezza di Martin Jorgensen. Per il Milan, guarda un po’, segnò un certo Gilardino. Alla luce dei fatti, si può dire che l’ultima vittoria avesse un sapore di quattro a zero... I tifosi confidano, come in un gioco del destino, ancora una volta nel bomber Gila. Sperando di sentire un dolce suono di violino e, per un anno, di rimandare il Diavolo all’Inferno. Le sfide degli ultimi anni: 2010-2011 Fiorentina vs Milan 1-2 2009-2010 Fiorentina vs Milan 1-2 2008-2009 Fiorentina vs Milan 0-2 2007-2008 Fiorentina vs Milan 0-1 2006-2007 Fiorentina vs Milan 2-2 2005-2006 Fiorentina vs Milan 3-1 2004-2005 Fiorentina vs Milan 1-2 2001-2002 Fiorentina vs Milan 1-1 2000-2001 Fiorentina vs Milan 4-0 1999-2000 Fiorentina vs Milan 2-1 1998-1999 Fiorentina vs Milan 0-0 1997-1998 Fiorentina vs Milan 2-0 /Lorenzo Mossani


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sport

Novembre 2011

bAsKet. La società gigliata è diventata la terza forza cestistica in regione, dopo Siena e Pistoia

La Brandini-Claag sul podio toscano Simone Spadaro

trei dire che il bilancio è positivo per quanto riguarda le prestazioni, ma negativo per i punti ottenuti”. La squadra, insomma, ha ancora bisogno di crescere. “Siamo una delle poche squadre che interpreta al meglio la filosofia di questo campionato: far giocare e crescere i giovani. Ogni domenica abbiamo tre o quattro giovani in campo, piazzati nei ruoli chiave. Magari perdiamo qualcosa a livello d’esperienza, ma dobbiamo avere pazienza, perché le qualità ci sono. Per quanto riguarda il livello del campionato – continua Paolini – penso che ci sarebbe bisogno di equiparare la B1 all’A2. Faccio un esempio pratico: Brescia ha vinto la B1 l’anno scorso e adesso si trova ai vertici della Lega2. Questo significa che non c’è una grande differenza tra le due categorie. Penso che il basket italiano non stia vivendo un buon momento. Abbiamo bisogno d’intraprendere un lavoro intenso sui giovani, altrimenti la pallacanestro, in Italia, è destinata ad affidarsi a pochi ragazzi, magari oriundi, che avranno il compito di salvarla nei momenti di crisi. Se costruiamo invece una solida base giovanile - conclude - avremo un beneficio anche a livello di Nazionale”.

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ol diritto a partecipare al campionato Dna (Divisione Nazionale A) la Brandini-Claag è diventata, di fatto, la terza realtà cestistica della Toscana, dopo Siena e Pistoia. Una società che sta crescendo. “Gli obiettivi per questa stagione, visto che abbiamo conquistato l’accesso alla Dna grazie alla Wild Card, sono quelli di confermarci in questa categoria. Questo può passare solo ed esclusivamente dalla crescita e dalla maturazione del gruppo – spiega il tecnico Riccardo Paolini – e questa è una squadra che è stata completamente rinnovata, in cui la maggior parte sono ragazzi giovani. Per questo il nostro più grande obiettivo è quello di costruire un gruppo solido e compatto: una squadra che stia bene insieme”. L’avvio, proprio per la giovane età della squadra, non è stato dei più semplici. “Per quanto riguarda l’inizio del campionato posso dirmi sostanzialmente soddisfatto dal punto di vista del gioco e delle idee: nonostante un gruppo nuovo e giovane ci siamo resi protagonisti di prestazioni più che positive, soprattutto in trasferta, contro squadre di grande livello: penso a Ferentino, a Napoli o a Casalpusterlengo. L’unica gara dove la squadra ha giocato male è stata quella interna contro Torino. Non posso però rallegrarmi per la classifica – aggiunge il tecnico – perché, se è vero che abbiamo giocato bene, è anche vero che abbiamo raccolto pochissimi punti. Per questo dobbiamo riuscire a unire alla qualità delle prestazioni anche il risultato finale. Riassumendo, po-

cANOA. L’atleta, reduce dal concorso di bellezza, ha visto sfumare l’oro al Mondiale

Susanna Cicali, la rabbia della Miss

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el Mondiale che si è svolto a Singapore lo scorso mese è stata tolta la medaglia d’oro a una delle atlete di punta fiorentine. Inizialmente l’entusiasmo e la festa, poi la delusione più cocente. Susanna Cicali, infatti, ha visto sfumare in pochi minuti la medaglia d’oro conquistata nel K1 under 23 femminile ai Mondiali di maratona, dopo aver dominato. La fiorentina (gareggia per la Comunali Firenze), 19 anni, ha partecipato alla fase finale di Miss Italia, ed è stata eletta a Montecatini Miss Italia Sport. Ma questa vittoria non toglie a Susanna la delusione sportiva. Le sue parole su Facebook, infatti, sono durissime: “Io ho vinto, ho vinto il mio campionato del mondo in k1. Ho

dimostrato ampiamente di essere stata la più forte! Non c’è storia! Da un sogno è diventato un incubo.. Ma una cosa è certa, nessuno mi toglierà questa consapevolezza! Nessuno mi può togliere il mio arrivo e la mia esultanza. Nessuno. E un’altra cosa è certa, gli italiani non si sanno proprio far rispettare a livello politico. Io ho vinto, avevo ragione, e non esiste che un giudice spagnolo sotto il diluvio universale venga a dire che io ho deviato la spagnola, perché io sono pienamente consapevole di quello che ho fatto, e la spagnola mi ha chiuso sulla boa, io sciocca non sono e una collisione era inevitabile, non era certo colpa mia, io dormo con /Lor.Mos. la coscienza a posto...”.

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PAllANUOtO. Derby particolare per FW e NGM

Rivalità fiorentina in acqua

U

na stagione “al veleno” tra le due compagini fiorentine che militano nel campionato di serie A1 femminile di pallanuoto. Il derby, da sempre molto sentito dalle due tifoserie di Menarini Fiorentina Waterpolo e NGM Firenze Pallanuoto, è stato quest’anno caratterizzato anche da una vicenda di cronaca che ha avuto vasta eco sui quotidiani. I fatti. Alla vigilia del match è stato arrestato il viceallenatore di Gianni De Magistris, Massimo Borracci, accusato di stalking nei confronti di Francesca Biancardi, stella, fino alla scorsa stagione, della Fiorentina Waterpolo, passata in estate alla NGM Firenze Palllanuoto. Un trasferimento clamoroso che ha complicato i piani della Fiorentina Waterpolo e ha fatto saltare anche l’avviata trattativa per una possibile fusione tra le due società Un’idea, questa, accarezzata più volte dall’amministrazione comunale, ma che dovrà essere affrontata con un tavolo che metterà a confronto tutte le parti coinvolte. Borracci è stato successivamente sospeso, in via cautelativa, dalla Federnuoto per sessanta giorni. Una storia che, comunque, ha condizionato la stracittadina. Il tecnico dell’NGM Firenze Pallanuoto Andrea Sellaroli, sulla vicenda, ha espresso un duro commento: “Una pessima vicenda che fa solo male alla pallanuoto. Speriamo sia finito l’incubo per Francesca”.

Di rimando, anche De Magistris ha sottolineato come “il clima e l’aria respirati in piscina nel corso del derby erano diversi. È stata una partita corretta ma abbiamo giocato in condizioni particolari”. In attesa di conoscere gli sviluppi, il campionato proseguirà con le due compagini impegnate a far punti per ottenere i due obiettivi che si sono prefissate a inizio stagione. La Menarini Fiorentina Waterpolo vuol rientrare tra le 4 squadre che disputeranno la Final Four che assegnerà lo scudetto e giocare al meglio la Coppa Len, l’Europa League della pallanuoto, che la vedrà protagonista dal 18 al 20 novembre. L’NGM si propone di conquistare, agevolmente, /Sim.Spa. la salvezza.


sport nel comune

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la disciplina. L’obiettivo è recuperare l’energia vitale che viene dispersa nella giornata

Troppo stress? Ci pensa lo yoga Carlo Marrone

Tutti possono mettersi alla prova: non si suda, non si fatica, non ci sono limiti

P

di età. Lo assicura Andrea Lisi, che da tre anni gestisce la divisione ad hoc

er molti lo yoga è ancora quella disciplina a cui la gente partecipa solo perchè di moda. Le cose rispetto agli anni Novanta sono cambiate, e adesso chi decide di seguire un corso di yoga lo fa per decisione propria e non per poterne parlare il sabato sera con gli amici. Ci conferma il cambiamento del trend anche Andrea Lisi, che da tre anni gestisce la divisione Yoga della Polisportiva Valle del Mugnone. Andrea, come sei entrato in contatto con questa disciplina? Dopo una formazione universitaria in Scienze Motorie ho conosciuto lo yoga da allievo nel 1988. Frequentando per anni la Scuola Yiengar di Firenze ho appreso con pazienza questa pratica cogliendone il fascino e la bellezza. Nel 1997 ho scelto la via dell’insegnamento e da allora non ho mai smesso. Negli anni ho incontrato altri maestri e anche a loro devo qualcosa, ma sono stati soprattutto gli allievi i miei più bravi insegnanti, e sono loro che ringrazio ogni giorno, come un dono che si rinnova. Alla Polisportiva come sono organizzati i corsi? Insieme alle mie due colleghe abbiamo deciso di dividere per tre fasce d’età il gruppo di soci che si sono iscritti al corso. Rebecca si occupa dei più giovani, Elisabetta della fascia di mezzo mentre io tengo i corsi della mattina presto e dopo cena. Sono tre approcci allo yoga diversi ma che puntano a uno stesso obiettivo, che non è il contorsionismo come molti credono. Per molti è difficile individuare le finalità dello yoga, potresti aiutarci a capire? Facendo yoga si lavora per ritrovare e poi mantenere la concentrazione, che la vita frenetica e multitasking ci impone. È un viaggio verso una

della Polisportiva Valle del Mugnone. “È un percorso da fare insieme” consapevolezza propria che ci porta a recuperare l’energia vitale che disperdiamo durante la giornata. E le posizioni che vengono fatte durante il corso a cosa servono? Le posizioni, o asana, senza la concentrazione mentale non servirebbero a niente. Quando chiedo ai miei allievi di fare una posizione, lo faccio perché se loro riescono a fermare il corpo in una determinata maniera vuol dire che hanno trovato la centratura: e questo fa di me un buon insegnante. La centratura è quell’equilibrio di cui parlavamo prima: se un mio allievo non riesce a completare una figura perché ha mal di schiena dobbiamo capire assieme da dove parte questo dolore. Quindi lo yoga può essere considerato anche terapeutico? Noi vediamo il dolore come un accumulo di energia, che non deve per forza essere negativa, in un determinato luogo del corpo. Grazie alla concentrazione, alla determinazione e alle posizioni dobbiamo riuscire a far tornare quell’energia in più nella zona che risulta vuota. Lo yoga è concreto e riesce a far esprimere tutte le potenzialità, anche le più nascoste, di chi lo pratica. Tu sei da tanti anni all’interno di questo mondo, ci puoi dire a chi è adatto lo yoga? A tutti, non ci sono limiti di età o di prestanza fisica. Non si suda, non si fa fatica e non c’è una prima o un’ultima lezione, ma un percorso da fare assieme. Io, nel caso, aspetto tutti alla Polisportiva. Provare non costa nulla, anzi è un guadagno.

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FestIvAl. Anteprime e “chicche” imperdibili per gli appassionati di grande schermo

All’Odeon un mese a tutto cinema Dalle pellicole legate a doppio filo alle questioni femminili al best of

zOOM

dei documentari internazionali, ma anche film dedicati al mondo dell’arte

Quei quadri dipinti con il vino, che invecchiano

e degli artisti e uno spaccato contemporaneo e calzante dell’universo queer. Questo e altro nel lungo autunno della storica sala del centro Ludovica V. Zarrilli

C

ol freddo, si sa, fa più piacere andare al cinema, chiudersi al caldo della sala e guardare un film da commentare con chi ci sta accanto, una volta riaccese le luci in sala. Ma il novembre del cinema Odeon è ancora più speciale del solito, perchè nell’arco di un mese (anzi di più, cinquanta giorni a dirla tutta) vengono presentate una serie di pellicole e documentari che gli amanti del cinema con la C maiuscola non dovrebbero proprio perdersi. La manifestazione si chiama “50 giorni di cinema internazionale a Firenze” e racchiude al suo interno diversi festival - la grande parte dei quali si svolge nel corso del mese di novembre - che fanno venire l’acquolina in bocca agli amanti del grande schermo. Il primo appuntamento novembrino è quello con Laboratorio Immagine Donna (dal 4 al 9 novembre), arrivato alla 33esima edizione, che vuole lanciare un messaggio di speranza in tempi turbolenti e confusi di cui il cinema è lo specchio, ma anche una straordinaria possibilità di riflessione e soluzione, con la presentazione di modelli produttivi audaci e vincenti e, ovviamente, a firma prevalentemente ma non esclusivamente, femminile. Dal 12 al 19 torna invece puntuale il Festival dei popoli, festival internazionale del cinema documentario, appuntamento imperdibile dell’autunno fiorentino che quest’anno propone in esclusiva “It might get loud” di Davis Guggenheim con The Edge (U2), Jimmy Page (Led Zeppelin) e Jack White (White Stripe), “Cave of Forgotten Dreams” il nuovo documentario del maestro Wernan Herzog, proiettato in tecnologia 3D, “Black Power” di Goran Olsson sul movimento americano degli anni ‘60, “Wild thing” di Jérôme De Missolz sul post-punk degli anni 70 e “Crazy Horse” di Frederick Wiseman sullo storico cabaret parigino fondato nel 1951. Oltre a premiare i migliori lungometraggi e costometraggi, nel corso del festival si terranno gli Italian Doc Screenings (dal 16 al 19 novembre), il più grande mercato dedicato al documentario in

Italia e la seconda edizione degli Stati generali del documentario in Toscana organizzati da Documentaristi anonimi – Associazione Documentaristi Toscani. Un discorso a parte lo merita Lo Schermo dell’arte (21-24 novembre), kermesse che porta l’arte sul grande schermo selezionando le pellicole realizzate da o che hanno per protagonisti artisti di fama internazionale. Quest’anno, tra i fiori all’occhiello ci sarà l’anteprima di Urs Fischer di

Iwan Schumacher (Svizzera, 2010) ritratto di uno degli artisti più acclamati alla Biennale veneziana di quest’anno. A chiudere in bellezza ci pensa il Florence Queer festival (dal 25 novembre all’1 dicembre), che per la nona edione propone una retrospettiva dedicata a Werner Schroeter (regista tedesco pioniere del cinema queer), focus sul cinema LGBTI svedese e “Queer Covers – Copertine impazzite” la mostra delle copertine dei vinili queer.

PsIcOlOgIA. È uscito il primo lavoro della psicoterapeuta aretina Paola Pompei

Vademecum per coppie del terzo millennio P

erché alcune coppie resistono e altre no? Perché si ha la sensazione che fino a qualche decennio fa ci si “sopportasse” di più a vicenda? Esistono dei fattori esterni che condizionano la vita a due? Queste ed altre sono le domande a cui Paola Pompei, psicologa e psicoterapeuta aretina con una lunga esperienza nella terapia di coppia alle spalle, ha cercato di rispondere nel suo primo libro “L’amore è una lama sottile. Come stare bene in coppia nella buona e nella cattiva sorte” (Età dell’Acquario edizioni, pagg. 154, 14 euro). “Oggi tutto cambia molto, troppo velocemente - spiega Pompei -, trenta anni fa le cose erano molto diverse. Io ho cercato di mettere dentro il libro i miei tre decenni di esperienza da terapeuta della coppia per raccontare tutte le difficoltà che prima non c’erano ed oggi sono da affrontare”. Un libro fatto di storie, le storie che la psicoterapeuta ha incontrato nel corso della sua carriera, storie fatte di persone che hanno affrontato in due i loro problemi. “E’ un libro pieno di racconti - spiega la dottoressa -. Frasi, stralci, accenni che rendono l’idea di quali siano i problemi più

diffusi. Non è un testo scientifico, ma piuttosto un mezzo col quale chi ha determinate difficoltà può identificarsi”. Una sorta di vademecum dunque, che analizza la coppia del terzo millennio sfiscerandola con garbo, senza mai violarne la sfera privata. “Quando ci si innamora di qualcuno - continua Paola Pompei - ci si innamora perché riconosciamo in quella persona una parte di noi inespressa. Col tempo il rapporto si può evolvere, e le due persone vanno a completarsi a vicenda, ma ci si può anche accorgere che quella parte inespressa di sè è l’unica cosa che ci lega all’altro. E questo può compromettere il rapporto”. E ancora, il cambiamento delle figure del maschio, che a volte a trent’anni è ancora vergine, e delle femmine che diventano sempre più emancipate anche se a partire da una certa età cominciano a sentire l’incessante ticchettio dell’orologio biologico, fino alle famiglie allargate o alle donne che decidono di avere figli senza avere un partner. “Sono storie di vita nelle quali ci si può riconoscere - aggiunge Pompei -, e magari possono aiu/B.B. tare ad affronatare meglio, e insieme, dei momenti di crisi”.

Q

ualcuno ci aveva già pensato, ma aveva fatto dietrofront per via della consistenza e del cambiamento del colore nel corso del tempo. Quello che per altri era un limite, è diventata la forza dei dipinti di Elisabetta Rogai, che usando solo vino e tele bianche produce degli originalissimi dipinti che invecchiano col passare degli anni, proprio come i migliori nettari di bacco. Ma può un dipinto “invecchiare”? La prima idea del genere era venuta allo scrittore inglese Oscar Wilde, che ne aveva tratto il soggetto per Il ritratto di Dorian Gray. Adesso – mutatis mutandis, naturalmente – il fantastico diventa realtà, grazie a un’intuizione della pittrice fiorentina Elisabetta Rogai, che si è imbattuta in questo fenomeno mentre stava realizzando alcune opere d’arte con il vino, con una tecnica mai usata prima. Diversi artisti si erano infatti cimentati nell’impresa, provando a utilizzare un materiale come il vino rosso per realizzare dei quadri, ma l’esito non era mai arrivato a potersi dire pienamente soddisfacente. Ogni tentativo finora si era scontrato con ostacoli tecnici: la densità del vino, la volatilità dell’alcol, l’evidente limite nella “tavolozza” dei colori a disposizione, l’esigenza di limitare i lavori a tele di piccole dimensioni. È stato necessario un lungo lavoro di ricerca esperimentazione - l’analisi di un laboratorio scientifico dell’Università di Firenze unita alla versatilià di un’artista non nuova a innovazioni tecniche (basti pensare ai suoi dipinti su tela denim o all’affresco per un fonte battesimale realizzato per una pieve dell’anno 996) - ma oggi i quadri wine-made sono una realtà. Gli enocapolavori di Elisabetta Rogai sono realizzati su normali tele ma esclusivamente con vini rossi e bianchi, tranne il primo tratto di carboncino per delineare le figure. Nessuna aggiunta di colore o altri componenti sintetici: solo vino al 100%, che – proprio perché naturale – invecchia sulla tela riproducendo esattamente l’evoluzione del vino che ha luogo dentro una bottiglia. Man mano che passa il tempo, il dipinto invecchia, evolve sulla tela perché il vino passa dai colori tipicamente giovanili (viola, melanzana, porpora) a quelli caratteristici dell’invecchiamento (mattone, ambrati, aranciati). Un processo che in cantina richiede diversi anni, sulla tela /L.V.Z. invece solo pochi mesi.

l’arTisTa al lavoro


cultura

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Il vOlUMe. Un po’ romanzo, un po’ guida della città: l’ultima fatica letteraria del giovane scrittore

Santoni, un libro e il suo fuoco sacro Ludovica V. Zarrilli

“S

e io fossi foco arderei lo mondo”, recitava Cecco Angiolieri nel suo più celebre sonetto. E se fossi Vanni Santoni? Arderei Firenze, non c’è dubbio. È appena uscita in libreria la terza fatica letteraria del giovane ma già affermato toscano (montevarchino di nascita e fiorentino di adozione) che ha pubblicato per Laterza “Se fossi fuoco, arderei Firenze”, romanzo sì, ma anche un po’ una guida della città, una ripresa a volo d’uccello sui luoghi topici della Florentia del terzo millennio. Un incrocio di personaggi e storie, “23 protagonisti, 24 se contiamo anche la città di Firenze”. Onnipresente, la vera star delle 150 pagine scritte in punta di penna da Santoni è proprio la città. Nelle sue abitudini più liriche e in quelle più becere. Gli studenti, gli americani, i fiorentini - che sono una specie a parte - e i luoghi, che vengono attraversati, tra un racconto e l’altro, seguendo una tabella di marcia che non lascia spazio per prendere fiato. “Nove mesi, tanto ci è voluto per scrivere questo romanzo - spiega Vanni -. Un tempo brevissimo per i miei canoni di lavorazione. Ho lavorato a quattro volte la mia velocità ordinaria, ho navigato a vista, ma alla fine spero sia venuto fuori qualcosa di interessante”. “L’idea era quella di costruire un sopra fruibile, composto da una mi-

Una storia tira l’altra,

stura di stili costruito in modo da tessere qualcosa di più complesso - continua Vanni -. Qualcosa che a una seconda o una terza lettura, riveli un’impronta più profonda. Che può essere letta come una spuma senza andare negli abissi, ma può essere, volendo, anche approfondita”. Non un libro di sociologia urbana, tra le pagine si legge una netta supremazia delle persone rispetto allo spazio, i personaggi si susseguono come in una staffetta e ciascuno è legato in qualche modo agli altri, “come se una telecamera si spostasse mano mano dal precedente al successivo, ognuno dei protagonisti è collegato agli altri attraverso una rete di relazioni, come se fossero i nodi all’interno di una rete. Questo consente di leggere il libro partendo da qualsiasi racconto”. In questo senso il libro perde la sua dimensione rettilinea per essere vissuto a tutto tondo, come se fosse un cerchio, dentro il quale entrare da qualsiasi punto. O meglio, dall’inizio di un qualsiasi capitolo. Mai titolo fu più azzeccato. “In realtà era il titolo di lavorazione, ma la direttrice della casa editrice ne è stata così entusiasta che è rimasto quello. Il fuoco di cui si parla è un po’ il fuoco di Prometeo, ma anche quello che si sente bruciare dentro chi vive a Firenze, diviso da un perenne sentimento di amore e odio nei confronti di questa città”.

in una staffetta di racconti in cui si alternano ventitré personaggi, ventiquattro se si considera anche Firenze, “star” onnipresente fra le pagine dell’opera

Il lUOgO. In via Ugo Foscolo è partita la prima di una serie di esposizioni

E l’ex lavanderia si trasforma in galleria V

la ciminiera dell’eX TinToria

ia Ugo Foscolo è una stretta traversa che salendo da Porta Romana sfocia nei campi di Marignolle. La sua conformazione è tipica della zona a lato di viale Petrarca, stretta tra il centro storico e la campagna fiorentina, porta infatti elementi delle diverse epoche vissute; dalle palazzine ottocentesche alle ville di campagna, fino ad arrivare quasi a Porta Romana, dove ci si imbatte nella antica lavanderia a vapore e tintoria fondata da Pilade Nannucci, come ricorda la targa sotto il busto all’ingresso del complesso: “Pilade Nannucci cavaliere del lavoro, gli è monumento la sede dell’industria che egli sognò, iniziò e con opera indefessa tra-

dusse in splendida realtà. AD MCMXXX VIII”. Su Ebay a settembre è stata messa in vendita una fattura originale del “premiato stabilimento” datata 1910. L’architettura dell’ingresso è in stile neogotico con un imponente cancello in ferro battuto, come anche i lumi sparsi qua e là nel cortile, alcuni con fattezze grottesche e altri con disegni classici. Entrando sulla sinistra si trova una casetta in pietra, dove si notano vicino al busto del fondatore due tondi di ceramica (probabilmente Cantagalli, data la vicinanza della fabbrica) raffiguranti una pecora, stemma dell’arte della lana, e una porta rossa, stemma invece dell’arte della seta. Scendendo la rampa

si accede alla lavanderia vera e propria, che da qualche tempo è stata ristrutturata e trasformata. Sparsi tra i vicoletti e le stradine interne si trovano oggi le sedi di uno studio di architettura, una compagnia di danza, un laboratorio artigiano di argenteria e, salendo le scale del giardinetto, una galleria d’arte contemporanea. Quest’ultima si trova sotto la vecchia tettoia del complesso completamente recuperata, dove a settembre è partita la prima di una serie di esposizioni aperte al pubblico. Lo spazio luminosissimo e vivace fa da piedistallo alla vecchia ciminiera di mattoni, perfettamente conservata, /G.S. che svetta fra i tetti bassi.

lA cURIOsItà. Torna alla Melbookstore l’appuntamento con il “Knit cafè”, per condividere l’amore per i ferri

L’inverno si passa in libreria... a lavorare a maglia S

ciarpe e cuffiette, maglioncini e guanti. La passione per la maglia continua a farsi strada nei quattro angoli del globo, partendo dalle star di Hollywood e arrivando ai comuni mortali, che avevano perso l’abitudine di “sferruzzare” durante le giornate invernali. Per non far perdere l’allenamento a chi ha già qualche base e per invogliare a cominciare chi invece i ferri non sa neanche come si impugnino, ecco tornare alla libreria Melbookstore (via de’ Cerretani 16r), il Knit cafè, incontri dove si lavora a maglia, all’uncinetto, si prende un tè e si fanno quattro chiacchiere tra appassionate di tricot e non solo. Nel 2008 c’è stato il primo grande raduno Knit alla Stazione Leopolda di Firenze, nel 2009 i lavori del Knit sono stati impiegati dagli studenti del Naba (Nuova Accademia di Belle Arti di Milano) e poi esposti alla Triennale di Milano. Come ogni anno, anche questo il Knit vuol dare risalto al problema dell’ambiente con incontri

con produttori di filati ecosostenibili e riprendere le antiche tradizioni dei lavori femminili coinvolgendo esperte che faranno dimostrazioni. Durante il ciclo di incontri in libreria ci saranno Le Feltraie (www.lefeltraie.it) con la loro esperienza di recupero e utilizzo di lane locali, che dimostreranno con laboratori come si ottiene il feltro e proporranno nuovi filati dai colori naturali. Parteciperanno insegnanti di tessitura a mano e di tombolo, che dimostreranno l’arte di questi antichi lavori. E ancora, ci sarà Altarosa, che fa produzione e vendita di abiti naturali e da coltivazione biodinamica (www.altarosa.it), che spiegherà la propria filosofia e proporrà piccoli laboratori. La novità di quest’anno è la collaborazione con alcuni stilisti, fra cui il fiorentino Giorgio Vannini (www.giorgiovannini.it), che disegnerà accessori e lancerà la sfida di realizzarli durante gli incontri knit. Appuntamento il /C.G. 7, 14, 21 novembre e 5 dicembre.


segnalazioni a redazione@ilreporter.it

I lUOgHI. Una mostra per scoprire il patrimonio custodito nelle strutture minori

I tesori segreti dei musei fiorentini Barbara Biondi

A

POSSIBILITA’ FINANZIAMENTO PERSONALIZZATO

ntiquari come Stefano Bardini ed Elia Volpi, magnati e studiosi anglosassoni come Frederick Stibbert, Charles Loeser, Herbert Percy Horne, la famiglia Acton e tanti altri: sono loro gli artefici inconsapevoli delle stanze dei tesori che oggi aprono le porte a un percorso di visita alternativo. Che esula dai musei più visitati, e accompagna nella scoperta di una serie di imperdibili scrigni che fanno parte della ricchezza della città. Dovendo convivere con Uffizi e Accademia, a Firenze sono considerati musei minori anche il Bardini, lo Stibbert, lo Horne e tanti altri, benché stracolmi di capolavori. Nascono però tutti da un’identica passione per il collezionismo: prima i Medici e i Lorena, poi un pugno di antiquari avventurosi e di facoltosi anglosassoni, che nei decenni post unitari a cavallo tra Ottocento e Novecento scelsero di vivere a Firenze. Alcuni per banale senso degli affari, i più, o i migliori, per pura ammirazione, mossi dall’ideale di bellezza rappresentato dalle ricchezze artistiche della città. Fu un’epoca d’oro, che contribuì a radicare in Europa e oltre

l’esTerno del museo

sTiBBerT

L’esposizione durerà fino ad aprile 2012, quanto basta per dare la possibilità, anche a chi non li conosce, di visitare gli scrigni nei quali sono conservati alcuni preziosi capolavori di casa nostra

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i miti del Rinascimento, della stessa Firenze e della tradizione di qualità dell’artigianato artistico locale. Miti che tanto significano ancora oggi per il prestigio culturale e l’economia di Toscana e Italia. Quasi obbligato, dunque, l’omaggio a quegli anni, ideato dal progetto Piccoli Grandi Musei con l’iniziativa “Le stanze dei tesori”. Meraviglie dei collezionisti nei musei di Firenze (fino al 15 aprile 2012), percorso espositivo che, partendo da Palazzo Medici Riccardi, percorre i musei figli di quelle raccolte: Bardini, Horne, Palazzo Davanzati nel centro storico, la Fondazione Romano in Oltrarno (piazza S. Spirito), lo Stibbert a Rifredi e il “museo sacro” Bandini a Fiesole. L’iniziativa è promossa e organizzata dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze insieme a Polo Museale Fiorentino, Provincia, Comune e Regione, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Collaborano le varie Soprintendenze, le direzioni dei Musei, il Comando Militare Esercito (Toscana), l’Associazione degli Antiquari, la XXVII Biennale Antiquaria e l’Osservatorio dei Mestieri d’Arte (www.stanzedeitesori.it, info e prenotazioni allo 055.2340742).

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agenda

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l’INIzIAtIvA Concerti Ryuichi sakamoto 10 Novembre

teatro verdi

A distanza di 15 anni dal suo album “1996”, disco arrangiato per piano, violino e violoncello, Sakamotori presenta al pubblico la stessa formula accompagnato al violoncello da Jaques Morelenbaum e da una giovane violinista scelta grazie ad un’audizione a livello mondiale. Attualmente impegnato in America con la sua “Yellow Magic Orchestra”, fondata nel 1978 e punto di riferimento per l’allora nascente scena technopop, è venuto in Italia nei mesi scorsi con il pianista elettronico Alva Noto e uno show molto particolare, che ha riscosso il meritato plauso di pubblico e critica. Il “Trio Tour” sarà l’occasione per ascoltare nuova musica e le sue composizioni senza tempo in una veste ulteriormente rinnovata. signal electrique 11 Novembre

Auditorium Flog

L’orecchio e il corpo dissonante di Switch approdano alla Flog dopo aver ospitato, al centro per l’arte contemporanea Ex3, artisti di calibro internazionale come Robot Koch, Cottam, Ital Tek, Pinch e di quella italiana con musicisti come Okapi, Digi G’Alessio e Koolmorf Widesen. DissonantLive porterà a Firenze, sonorità elettroniche ricercate, contaminazioni jazz, dubstep, ritmi dance da tutta Europa, cercando una sintesi tra suoni acustici ed elettronici attraverso esibizioni dal vivo. Il primo ospite della rassegna sarà Signal Electrique, dalla Francia uno dei progetti live techno più al passo con i tempi. I 5 album usciti sull’etichetta Expressillion (Acid Library, juke Box Monkey, Treat Me Bad, Rave n’ roll Ritual) hanno garantito alle loro produzioni la possibilità di mantenere uno stile innovativo e sorprendente. Il genere proposto copre un range che spazia dalla techno pura all’electro-punk, anche se questa classificazione potrebbe risultare riduttiva. Il nome di Signal Electrique infatti non è solo sinonimo di fedeltà al suono tipicamente francese ma anche di innovazione e ricerca. Dai rave ai festival più blasonati, un vero esempio di versatilità ed entusiasmo facilmente identificabile in un live acting esplosivo e selvaggio.

Nomadi 15 Novembre

Obihall

“Cuore vivo” é il nuovo album pubblicato dai Nomadi uscito lo scorso 7 giugno, anticipato dal singolo “Toccami il cuore”, brano scritto da Lorella Cerquetti, nota autrice dei successi passati dei Nomadi. La stessa Lorella Cerquetti ha commentato il nuovo album dei Nomadi così: “E’ un disco che sperimenta nuove atmosfere e nuovi sound grazie anche alla collaborazione con Laura Trentacarlini, musicista italo americana che ha portato una sperimentazione originale di alcune sonorità”. zucchero 20 e 21 Novembre

Nelson Mandela Forum

piccola cosa”), spiccano quelle di Girolamo “Gimmi” Santucci, già dietro l’album “Quindi?” di Max Gazzé, di Saverio Grandi, autore di hits epocali per Stadio e Vasco Rossi, e di Antonio Iammarino, pianista che da un paio di anni collabora con Raf. Come a dire che Raf, ogni volta, cerca il meglio per la sua musica. Ivano Fossati 27 Novembre

teatro verdi

Ultimo album di inediti e ultimo tour per Ivano Fossati; come lui stesso ha dichiarato con questo ultimo prodotto discografico sceglie di abbandonare le scene musicali dichiarando “Non credo che potrei ancora fare qualcosa che aggiunga altro rispetto a quello che ho fatto fino ad ora. Ho pensato che la mia vita di artista sarebbe stata, d’ora in poi, quella di rappresentare me stesso”. L’addio arriva con l’uscita diDecadancing, ultimo album di inediti, 10 brani tutti scritti e arrangiati da Fossati, anticipato dal singolo “La decadenza”.

A teatro Dopo il successo dell’ultimo album, Zucchero si rimette in moto con un incredibile tour mondiale che prende nome dall’ultimo album: Chocabeck. Il disco ha superato le 200mila copie in Italia, aggiudicandosi il triplo disco di platino, e la soglia delle 300mila copie inEuropa. Il tour partito da Zurigo lo scorso maggio ha attraversato molte capitali europee come Parigi, Londra, Vienna, Berlino durante i tre mesi estivi ed é pronto per ripartire quest’inverno arrivando nelle principali città italiane. Sarà un live a tutto blues, con molto spazio alle sonorità acustiche, ma il buon Zucchero vuole soprattutto portare sul palco il “suono della domenica”, della festa di paese, dove si balla. Raf 26 Novembre

Obihall

l’affarista 29 Novembre - 4 Dicembre

teatro della Pergola

«Ah! Conoscete la nostra epoca! Oggi, signora, tutti i sentimenti svaniscono e il denaro li sospinge. Non esistono più interessi perché non esiste più la famiglia, ma solo individui! Vedete! L’avvenire di ciascuno è in una cassa pubblica (…) Vendete gesso per zucchero: se riuscite a far fortuna senza suscitare lamentele, diventate deputato, pari di Francia o ministro!» Si adatta perfettamente al nostro tempo, questa pungente battuta: tanto che non ci sarebbe nulla di strano a sentirla pronunciare oggi, magari da qualcuno che commenti una delle tante notizie di speculazioni e crisi economiche che punteggiano quotidianamente i giornali. Invece risale alla metà dell’Ottocento, scritta da Honoré de Balzac e pronunciata da Mercadet, personaggio attorno al quale è concepito Le faiseur - L’affarista.

Mostre Denaro e bellezza Fino al 22 gennaio 2012

Palazzo strozzi

Registrato tra i suoi studi casalinghi di Formello, appena fuori Roma, e il Mulino di Acquapendente, con uno staff ormai consolidato, l’album Numeri lascia filtrare alcune novità tra le firme che hanno contribuito alle sue canzoni, nelle quali, accanto alla sua compagna Gabriella Labate (che ha scritto con Raf la splendida “Ogni

Capolavori di Botticelli, Beato Angelico, Piero del Pollaiolo, i Della Robbia, Lorenzo di Credi – l’élite del Rinascimento – illustrano come il fiorire del moderno sistema bancario sia stato parallelo alla maggiore stagione artistica del mondo occidentale: la mostra collega quell’intrecciarsi di vicende economiche e d’arte agli sconvolgenti mutamenti religiosi e politici dell’epoca.

Denaro e Bellezza. I banchieri, Botticelli e il rogo delle vanità racconta la storia dell’invenzione del sistema bancario moderno e del progresso economico cui ha dato origine, ricostruendo la vita e l’economia europea dal Medioevo al Rinascimento. I visitatori possono entrare nella vita delle famiglie che ebbero il controllo del sistema bancario, cogliendo anche il persistente conflitto tra valori spirituali ed economici polavori dei grandi maestri da Jan van Eyck a Luca di Leida, commissionati e acquistati dai banchieri e mercanti fiorentini impegnati per i loro affari a Bruges. Quelle opere spesso di piccolo formato, soggetti sacri o ritratti legati a formare dittici e trittici dipinti anche sul verso, divennero modelli di tecnica pittorica e di soluzioni iconografiche per la produzione dei maestri fiorentini e delle loro botteghe. Declining democracy Fino al 22 gennaio 2012

ccc strozzina

La mostra propone opere di dodici artisti contemporanei internazionali in un percorso che riflette su valori, contraddizioni e paradossi che caratterizzano la società di oggi e sulle possibili declinazioni dei principi della democrazia, in un momento in cui la loro validità sembra essere messa in discussione.

Unità d’Italia l’Affratellamento per il 150° dell’Unità d’Italia Fino al 13 novembre

s.R. l’Affratellamento di Ricorboli

Lo storico circolo di via Giampaolo Orsini 73 fa sentire la sua voce anche nelle celebrazioni del 150esimo dell’Unità d’Italia, con una serie di appuntamenti. Venerdì 4 novembre, ore 17.30, “Le donne fiorentine del Risorgimento”, conferenza di Elena Giannarelli. Sabato 5 novembre, ore 17, inaugurazione della mostra d’arte “Pinocchio” di Vinicio Berti. Martedì 8 novembre, ore 17.30, “Mario Luzi, i suoi scritti sulla lingua italiana e la bandiera”, incontro con la poetessa Caterina Trombetti. Sabato 12 novembre, ore 21.15, canti popolari fra Ottocento e Novecento, con il concerto del Coro di Canti sociali Novecento di Fiesole. Domenica 13 novembre, ore 17, l’incontro “I 135 anni della Società Ricreativa di Ricorboli (1876-2011)”, con Ivano Tognarini, storico, Francesca Chiavacci, presidente Arci Firenze, Luigi Mannelli, presidente della S.R. L’Affratellamento di Ricorboli. Domenica 13 novembre, ore 19, concerto del complesso bandistico dell’Associazione Musicale Fiorentina che, diretto dal maestro Marco Mangani, eseguirà un repertorio di musiche risorgimentali.

A Palazzo Borghese

Tre giorni di shopping per aiutare l’Ant

N

ei giorni di venerdì 25, sabato 26 e domenica 27 novembre il Palazzo Borghese in via Ghibellina 110 a Firenze, con orario continuato 10-19, si trasformerà in una grande boutique dove saranno esposti articoli di abbigliamento, accessori, pelletteria e biancheria messi a disposizione da oltre 80 aziende a favore della Fondazione Ant. Tutta la merce è stata donata da aziende ed esercizi commerciali e la manifestazione ha ricevuto il patrocinio del Comune di Firenze e la collaborazione delle quattro associazioni di categoria Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato e Cna. Tutti i fondi raccolti saranno destinati a sostenere il servizio di assistenza socio-sanitaria domiciliare oncologica che Ant offre gratuitamente ai sofferenti di tumore e alle loro famiglie a Firenze, Prato e Pistoia, e i progetti di prevenzione portati avanti dalla Fondazione. Per informazioni con/B.B. tattare il numero 055.5000210.

sU Il sIPARIO Al teatro Goldoni

Il Barbiere di Siviglia “rivisto e corretto”

D

al 19 al 24 novembre sbarca sul palcoscenico del teatro Goldoni “La bottega del barbiere”, realizzato dalla compagnia Venti Lucenti. Questo spettacolo, tratto liberamente dal Barbiere di Siviglia di Rossini, per la regia di Manu Lalli, è realizzato da Venti Lucenti, associazione culturale con sede nel Quartiere 3 che da venti anni si occupa di teatro e formazione e che ha avviato nel tempo importantissimi progetti di diffusione dell’opera lirica tra le giovani generazioni di spettatori. È quindi un evento prestigioso (si ripete da ormai tre anni: le stagioni passate sono stati rappresentati l’Elisir di Donizetti, la Cenerentola di Rossini e il Don Pasquale) pensato per il pubblico delle scuole ma aperto, nelle varie repliche, anche a tutta la cit/B.B. tadinanza.


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mibilmente di sangue che saranno sicuramente servite a qualcuno per passarci la notte. una nonna ha raccolto il tutto e l’ha gettato nel cestino dell’immondizia ma gli adulti che hanno assistito alla scena hanno evitato di far giuocare i bambini in quel luogo ed io mi chiedo: ed i bambini che sono venuti dopo in che posto hanno appoggiato le loro manine e certe volte anche le loro bocche? In detto giardino è stata attrezzata anche un’area per i cani: com’è che invece la maggior parte delle persone li porta dove ci sono i bambini a giuocare? Poi c’è il problema degli adulti che frequentano lo stesso giardino, adulti che riempiono di cicche ogni spazio (compresa l’area dei più piccoli). Comprendo che non può esserci una sorveglianza continua, ma se nel corso della notte e durante il giorno qualcuno passasse per un controllo tutto sarebbe più sicuro e non sarebbero stati spesi dei soldi per l’abbellimento del giardino invano. Cordialmente, Laura Buti

Inviaci le tue lettere a

redazione@ ilreporter.it

Lettere e segnalazioni: tutto su www.ilreporter.it “L’IMPIANTO DI PONTE A gREvE E LE BOCCE A FIRENzE” Leggendo l’articolo apparso sul numero di Settembre de Il reporter intitolato “una pista a bocce ferme. nessuno vuole il pallaio”, mi sono reso conto di quanto possano risultare improduttive le iniziative estemporanee prese anche dalle amministrazioni locali, come veniva fatto alla fine degli anni ’90. Il bocciodromo, anzi il campetto di bocce di Ponte a Greve è nato con il concetto “costruiamo uno spazio per giocare a bocce poi qualcuno lo potrà utilizzare e qualche altro lo potrà gestire e poi si vedrà se ha le giuste caratteristiche tecniche per svolgere l’attività”. In quel luogo non c’era richiesta da parte dei cittadini di un impianto dedicato alle bocce, in quel luogo non c’è una struttura organizzata capace di gestire il campetto che è nato senza tener conto dei regolamenti impiantistici della Federazione Italiana Bocce, Federazione riconosciuta dal ConI che gestisce l’attività boccistica su tutto il territorio nazionale (la FIB conta 120.000 tesserati e circa 2500 società). nonostante questo, mi sono personalmente impegnato, contattando l’allora Presidente del Q4 eros Cruccolini, cercando di attivare l’impianto grazie alla collaborazione di operatori esperti della disciplina. ma l’inizio delle attività era legata alla messa in sicurezza dell’impianto, cosa che non è mai avvenuta. riepilogando: il campetto di Ponte a Greve non può ospitare attività agonistica perché non idoneo. non può ospitare attività sociale perché non è a norma di sicurezza. non può essere gestito secondo i regolamenti FIB perché non ha una Società Bocciofila alle spalle che possa garantire continuità e rispetto delle regole. Con rammarico noto che in altre zone del territorio fiorentino, dove è presente la richiesta di strutture dedicate al gioco delle bocce, con società organizzate e capaci di gestire l’impianto, queste stesse Società vengono lasciate in difficoltà e senza possibilità di accesso alle risorse pubbliche. mi dichiaro da subito disponibile a un incontro con gli amministratori per “recuperare” il campetto di Ponte a Greve e per fare un discorso più ampio riguardante l’impiantistica delle bocce del territorio comunale. Cordiali saluti Giancarlo Gosti Presidente Fib Toscana “vIA LANzI, MANCA IL CARTELLO” Gentili redattori, vi sarei grata se voleste segnalare la mancanza del cartello stradale che indica il nome “via Luigi Lanzi” dalla parte del viale Cadorna. Il cartello esiste ma è rimasto chiuso nel vecchio sottopasso ferroviario (ora magazzino comunale) dopo che sono stati fatti gli ottimi lavori di ristrutturazione. mi sono trovata in difficoltà con persone che mi hanno cercata e che non vedevano alcuna indicazione. Grazie per questo e per il graditissimo reporter. Ivana Michelucci Ecco fatto.

lettere

Novembre 2011

MF

“gIARDINI DI vIA ALLORI: BELLI, MA SERvONO CONTROLLI” Spett.le redazione, leggo proprio oggi sul vs. giornale ottobre 2011 la comunicazione del completamento dei giardini di via Allori e sono concorde sul fatto che sono stati attrezzati molto bene. L’area che io maggiormente utilizzo è quella riservata ai bambini piccoli (ci porto il mio nipotino di 17 mesi) e fino a qualche settimana fa parlavo a tutti di questo spazio così allegro e sicuro. Purtroppo la settimana scorsa ho dovuto ricredermi quanto meno sulla sicurezza: dentro al trenino visitato da tanti bambini c’erano delle coperte e delle bende macchiate presu-

“EX BIBLIOTECA DI vIALE DEI PINI, IL PROgETTO vEDRÀ MAI LA LUCE?” Gentile redazione de il reporter, sul numero di ottobre di questo anno è presente un articolo dal titolo “giù le baracche verdi, spazio alla cultura” nel quale viene presentato il progetto di ristrutturazione della vecchia biblioteca di viale dei Pini all’Isolotto. Sono stato presente agli incontri dei “100 luoghi” del 2010 e del 2011 riguardo appunto alla vecchia biblioteca dell’Isolotto e, come molti altri cittadini e rappresentanti di associazioni intervenuti, posso affermare con cognizione di causa come si sono svolti i fatti e quale sia la prospettiva. nell’assemblea del 2010, di fronte alle opzioni di una rapida e poco costosa manutenzione della struttura rispetto alla sua demolizione e ricostruzione in tempi incerti, tutti i presenti si sono espressi in favore della prima, sostenendo l’importanza di una rapida riapertura della vecchia sede della biblioteca e con una destinazione a spazio di studio e biblioteca, in continuità con la esperienza “storica” e unica nel suo genere dell’edificio di viale dei Pini. nella assemblea dello scorso settembre, a fronte del progetto illustrato nel vostro articolo, è stata manifestata da tutti i presenti una forte contrarietà, sia perché l’amministrazione comunale non ha minimamente tenuto conto dell’esito unanime del precedente incontro, sia perché i tempi e l’effettiva realizzazione del nuovo edificio sono assolutamente incerti. È vero che il costo stimato per la demolizione della vecchia struttura e la nuova costruzione è di circa 500mila euro, ma questa cifra non effettivamente disponibile in quanto dovrebbe provenire da alienazioni di altri edifici di proprietà comunale, come è stato confermato dai consiglieri di quartiere presenti alla riunione. Quindi, come è stato efficacemente detto nel corso dell’incontro, è come se fosse stata richiesta a Babbo natale una bicicletta e questi avesse portato la fotografia di una bella automobile! mi sembra quindi di poter affermare che ci sia una elevata probabilità che il (bel) progetto da voi presentato non veda mai la luce e che nel frattempo (la vecchia biblioteca è chiusa da ormai tre anni) non si possa (non si voglia?) rendere fruibile per i cittadini la vecchia struttura. Cordiali saluti. Maurizio Dolfi CONTRASSEgNI INvALIDI: “FURBETTI SEMPRE IN AggUATO, MA...” Ho letto sull’ultimo numero del v/s giornale la lettera di un lettore nella quale descrive quanto a lui accaduto in via Por S. maria, cioè sottolinea il fatto che in zona pedonale camminando non sul marciapiede, ha dovuto farsi da parte per far passare un Suv con “contrassegno invalidi” con a bordo una giovane signora che poco oltre parcheggiava e con disinvoltura si recava in una gioielleria. dalle righe si percepisce una sorta di indignazione da parte del lettore nel constatare tre fattori a Lui non gradevoli: 1) L’automobilista non era una persona “anziana”, come se il contrassegno in questione debba essere rilasciato solo dopo una certa età a prescindere dalla patologia; 2) L’abbinamento Suv-contrassegno invalidi, non va bene!; 3) i vigili urbani in zona non fanno il loro dovere. vorrei poter ricordare al gentile lettore che ci sono molteplici problematiche di salute per cui viene riconosciuto il diritto a circolare e a sostare in aree protette della città, che a prima vista sfuggono all’occhio del cittadino comune, come ad esempio certe disfunzioni cardiache che non permettono di fare più di 20 o 30 metri a piedi anche a persone giovani. vorrei fare però un appunto alla redazione del giornale. È vero che i furbetti sono sempre in agguato, ma pubblicando queste lettere a parer mio si istigano i cittadini all’odio contro chi possiede un veicolo un po’ fuori dalla norma, conto i portatori di handicap, o contro tutti e due insieme. P.S. tengo a precisare che il sottoscritto non possiede né Suv, non è portatore di handicap e che è residente in Ztl.

distinti saluti. Gentile lettore, lungi da noi il voler istigare all’odio nei confronti di chicchessia. Nello spazio delle lettere diamo voce a voi lettori, alle vostre segnalazioni e alle vostre esperienze, come avvenuto - nel caso in questione – sia per la lettera del lettore cui lei si riferisce che per la sua replica, due modi diversi di interpretare lo stesso episodio. Ricordo soltanto che quello dei “furbetti del contrassegno” (e nessuno dice che la giovane signora del Suv lo fosse) è purtroppo un problema che esiste anche a Firenze, e penso che sia nell’interesse di tutti, in primo luogo dei portatori di handicap, fare in modo che questa incivile condotta venga fermata. MF “LEggE SULL’OMICIDIO STRADALE, PERChÈ SERvE TUTTO QUESTO TEMPO?” Spett. redazione, vi scrivo in merito alla pochissimo pubblicizzata iniziativa (magica) della proposta di legge sull’omicidio stradale! vorrei fare presente, che il sottoscritto si sta prodigando per fare capire alle persone che conosce, l’importanza di questa proposta di legge! Credetemi l’ho detto al mondo intero e sono riuscito, spiegando bene il contenuto, a fare aderire circa venticinque persone, che hanno inviato il modulo. Io dico, ma è mai possibile, che dopo tutte le tragedie che ci vengono a conoscenza tutti i giorni, nessuno si preoccupa di fare qualcosa di costruttivo. ne parlo con amici e conoscen-

ti, che si lamentano di questi criminali, drogati e ubriachi che si mettono in giro a fare danni e quando l’informo che si può fare qualcosa, fanno orecchie da mercante! mi viene un dubbio: la gente ha paura di firmare, perché, se una sera che disgraziatamente, qualcuno alza anche leggermente il gomito, magari dopo anche una leggera libagione e ha anche gozzovigliato un po’, si trova ad avere un problema di viabilità e non è perfettamente cosciente, si troverebbe additato a pirata stradale. ora, io bevo al massimo un mezzo bicchiere di vino, magari ad una cena, ma se non mi sento a posto con i riflessi, aspetto di smaltire quel niente, che potrebbe procurarmi dei problemi! mi meraviglio che in un paese civile come il nostro, per arrivare alle sudatissime 50.000 firme, si impieghino mesi e mesi, quando basterebbero due settimane per arrivare al traguardo, con la possibilità di punire sul serio questi pazzi criminali, ai quali non importa niente delle vite altrui e chi se ne frega, della propria! Con simpatia. Gianfranco Ciccarello Caro Gianfranco, proprio come lei anche Il Reporter, da qualche mese, si sta impegnando a fianco dell’associazione Guarnieri (leggere articolo a pag.18) per raggiungere il traguardo delle cinquantamila firme e, soprattutto, quello di una maggiore sicurezza sulle strade. Per arrivare a questi risultati è importante il contributo di tutti, e auspico quindi che anche altri seguano il suo buon esempio. MF

invia la tua segnalazione alla nostra redazione redazione@ilreporter.it LA CICLISTA “PIRATA” E IL RISPETTO DELLE REgOLE Firenze, piazzale donatello, martedì 11 ottobre ore 8:40, attraversamento pedonale posto davanti alla omonima Casa di cura. Sono in prima fila fra un folto numero di pedoni che, come me, si accingevano ad attraversare. Scatta il rosso per i veicoli provenienti dai viali, scatta il verde per noi, comincio il mio attraversamento. Con la coda dell’occhio, vedo una ragazza in bicicletta che non si è fermata al rosso, penso: “si fermerà sul limitare delle strisce”, non finisco il mio pensiero che finisco rovinosamente in terra, le mani libere mi consentono di non sbattere la faccia, ma un forte dolore al ginocchio mi fa capire che il danno è lì, d’altronde i pantaloni sono rotti. La ciclista tira su la sua bici (lei non è caduta, ma ha perso il controllo del veicolo perché ha zigzagato fra noi, urtando prima un’altra signora e poi colpendomi alle spalle!), urla un “mi scusi” e va via nonostante qualcuno abbia tentato di fermarla. Penso ad una contusione e torno a casa (abito nelle vicinanze). Purtroppo le conseguenze sono più gravi: dall’ecografia e dalla tac si evidenzia micro frattura della rotula con conseguente tutore dall’inguine alla caviglia per 20 giorni. oltre al danno fisico, anche quello economico: ecografia, tac, visita ortopedica, tutore e perdita di 2 biglietti trenitalia (recuperati solo in parte) per andare a trovare mia madre. Faccio notare che quel tratto dei viali, nella parte opposta, ha la pista ciclabile, che anche io sono talvolta ciclista, ma conosco e applico le norme previste per le biciclette che nel Codice vengono considerate veicoli... vorrei che in qualche modo le biciclette fossero riconoscibili e i ciclisti obbligati ad una polizza assicurativa al momento dell’acquisto per risarcire i danni che sempre più spesso provocano sulla strada. Spero che la ciclista in questione possa leggere questa lettera e provi vergogna per il suo incivile comportamento. Lettera firmata

Cara lettrice, l’episodio che ci ha raccontato è senz’altro grave. Oltre al comportamento che devono tenere i ciclisti (su cui torneremo), è deplorevole il fatto che la ciclista che ha causato la sua caduta non si sia fermata a soccorrerla né a sincerarsi delle sue condizioni. Comportamenti che stanno alla base della convivenza civile, ma che troppo spesso vengono disattesi. Dovrebbe essere superfluo ricordare come dovere di ognuno di noi sia quello di fermarsi ad aiutare chi si trova in difficoltà dopo una caduta o un incidente, indipendentemente dall’esserne stati o meno coinvolti. Detto questo, parliamo della condotta di chi si sposta in bicicletta. Mezzo, non ci stancheremo mai di ripeterlo, il cui utilizzo deve essere incentivato e sostenuto, in una città (come certamente è Firenze, al pari d’altronde di tutti i centri medio-grandi) sempre più alle prese con il problema del traffico. E se certamente i ciclisti fiorentini meritano un elogio (spesso non è facile muoversi tra piste ciclabili a singhiozzo e rastrelliere che non ci sono), non è tollerabile che alcuni di loro, “protetti” dalla mancanza della targa e quindi da una sensazione di impunità, mettano a repentaglio la sicurezza propria e altrui con comportamenti imprudenti. Anche la bicicletta è un veicolo, e come tutti i veicoli ha delle regole da rispettare, partendo – discorso valido anche per tutti gli altri mezzi – da quelle del buonsenso. Capita a volte – e in questo senso non sono mancate né mancano le segnalazioni di voi lettori - di vedere biciclette sfrecciare sui marciapiedi o passare col semaforo rosso: comportamenti pericolosi da condannare perché, se il rischio di una multa non è poi così elevato, possono non mancare conseguenze ben più gravi. Insomma, se certamente è diritto dei ciclisti chiedere e poter contare su percorsi sicuri, è loro dovere ricordarsi sempre che le regole ci sono e vanno rispettate. E che anche in bicicletta, se condotta irresponsabilmente, si possono far danni seri. Matteo Francini m.francini@ilreporter.it


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