Il Giornale nel tuo Comune 1182966
Via delle terre bianche 1 - IMPRUNETA Tel. 055 23.11.01
Periodico d’informazione locale. Anno V n.98 del 1 dicembre 2011. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10
L’incHieSta
PRIMO PIANO
DICEMBRE 2011
La befana è senza pensione Andrea Muzzi*
I Neve, sIAMO PRONtI?
turismo boom Presenze aumentate del 37 per cento nel primo semestre 2011. Arrivano soprattutto gli stranieri PAGG.4-5
Sport
Cantieri da sbloccare, la protesta dei Bottai PAG.3
Guida alla città aperta h24
reportage
di Ferri – Puliti
C vAlzeR IN PANchINA Delio Rossi arriva e porta entusiasmo in città, l’ex Primavera Buso saluta (per ora) Firenze PAGG.28-29
QUAsi quasi... golf Il primo club nato in Italia è quello dell’Ugolino. E ora questo sport ha sempre più fan PAG.31
apita, e capita sempre più spesso, di avere sempre meno tempo per le faccende domestiche. Per quelle attività “basilari” per mandare avanti una famiglia come fare la spesa o portare il piumone a lavare. Commissioni che spesso vengono incastrate nei ritagli di tempo, in un “puzzle” sempre più frenetico. Ma ora si può tirare il fiato: anche a Firenze si stanno spalmando sempre più gli orari di negozi, servizi e uffici. Così, ad esempio, la spesa si può
fare fino a tarda sera, sale e dentifricio si possono trovare anche nel cuore della notte, le lavanderie accolgono i panni sporchi dall’alba al tramonto inoltratissimo. E niente paura anche per coloro che temono di restare senza tempo per le proprie passioni: le biblioteche tirano fino a tardi, massaggi e sauna idem, a Prato è sbarcata la palestra aperta h24 che presto potrebbe replicare anche nel capoluogo. Benvenuti nella Firenze che PAGG.14-15 non chiude mai.
I “paesi” di Firenze, viaggio in periferia PAG.25
conti in tasca
Nuovo anno, quanto ci costi PAG.26
Edizione di Impruneta • 6.273 copie distribuite da
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Palazzo Vecchio ha preparato un piano per scongiurare un 17 dicembre-bis. Ma si guarda anche all’Arno PAGG.8-9
l Natale di quest’anno sarà all’insegna della crisi. Ci vuole austerità! Per questo il professor Monti ha riscritto il testo di Tu scendi dalle stelle. Questa è la nuova versione, in linea con la normativa europea: “Tu scendi dalle stelle, oh recessione. E vieni in Italia, lasciandoci al freddo e al gelo! Angela Merkel non farci fallir, è messo male pure Sarkozy” (per motivi economici la canzone è stata ridotta a una sola strofa). Prima noi italiani sognavamo di diventare americani. Ora ci accorgiamo che siamo diventati come i greci! Prima cantavamo Tu vuo’ fa’ l’americano, adesso guardiamo Zorba il greco. Dobbiamo adeguarci: io, per esempio, ho cambiato squadra. Adesso tifo per l’Olympiakos! Prima si ballava il rock’n’roll. Ora nelle discoteche si balla il sirtaki! È un mondo in continuo movimento, anche gli americani sono cambiati: sono diventati greci pure loro. Faremo un Natale all’insegna del risparmio! Una volta era bello vedere sotto l’albero i regali incartati, il presepe illuminato. Quest’anno sarà grassa vedere già l’albero. La crisi però rafforza i rapporti tra le persone. Per esempio io da due mesi ho una persona che tutti i giorni o mi telefona o mi scrive: è il direttore della mia banca! Anche i nostri politici stanno facendo economie. Prima organizzavano cene in compagnia delle escort. Adesso le escort le invitano a colazione, costa meno! Viviamo tempi bui. La befana, ad esempio, quest’anno non l’aspettate! Non viene! Le hanno tagliato la pensione e aumentato la tassa di circolazione con la scopa. “Quest’anno il carbone nelle calze mettetevelo da soli!”. *Comico
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Dicembre 2011
il giornale nel tuo Comune
scuola. Open day e recite natalizie: i tre istituti del territorio invitano famiglie e abitanti
Le paritarie si presentano alla città Secondo l’assessore Buccioni sono “occasioni vive, spazi ben radicati e luoghi di aggregazione che devono essere conosciuti, rispettati e sostenuti” Luisa Pampaloni
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eglio distinguere tra scuola statale e non statale, piuttosto che tra private e pubbliche, “perché anche qui si fa pubblica istruzione”, precisano le dirigenti delle scuole paritarie. Nel territorio di Impruneta sono cinque (tra primarie e dell’infanzia) le scuole parificate che “rappresentano una possibilità e una scelta che le famiglie in piena autonomia e per svariate ragioni possono o vogliono fare”, come spiega l’assessore alle politiche della formazione Francesca Buccioni che ritiene importante far conoscere queste realtà (“occasioni vive, spazi ben radicati e luoghi di aggregazione”) e cercare un “nuovo percorso di confronto e di collaborazione”. Con il Comune gli istituti paritari organizzano il tempo mensa e usufruiscono dei servizi comunale (come ad esempio il pulmino), ma anche l’erogazione di borse di studio e de buoni libro. Il Reporter è andato a conoscere le varie realtà, a partire dalla scuola materna parrocchiale di Maria Immacolata di Tavarnuzze fondata nel ‘70 e diretta da suor Rosa Finis. Qui quest’anno si è formata una sola sezione con 26 bambini, “negli ultimi anni il numero dei nostri alunni è andato diminuendo. Forse perché in tempi di crisi anche il pagamento della retta diventa un problema”, spiega suor Rosa . In questi giorni i bambini sono impegnati nelle prove della recita natalizia che si terrà il 18 dicembre. Le due educatrici appartengono all’ordine delle salesiane oblate del Sacro Cuore, ogni anno il progetto educativo ruota intorno a un tema adattato all’età dei bambini. Fa riferimento all’opera di san Filippo Neri invece la scuola materna e elementare di San Lorenzo alle Rose (diretta da suor Francesca Zagni) che si presenterà alle famiglie il 16 e il 17 gennaio (open day dalle 17 alle 19). Gli iscritti al nuovo anno scolastico sono 107 alla primaria e 45 alla scuola dell’infanzia: un numero maggiore dello scorso anno soprattutto per i nuovi inserimenti nelle prime. “Credo sia importante per le famiglie avere servizi che le altre scuole comunali e statali non hanno come il prescuola e il doposcuola, resi pos-
sibili dalla disponibilità delle religiose che abitano accanto alla scuola”, spiega la maestra Stefania. La scuola ha un suo servizio di scuolabus gratuito e tra le attività proposte ci sono il corsi di inglese, ginnastica, musica, informatica, laboratorio di creatività o anche il corso di scacchi dalla prima alla quinta. Viene dato particolare risalto ai momenti di attività con le famiglie, uno di questi è la recita natalizia che sarà il 10 dicembre al teatro di Impruneta. Nelle scuole dell’infanzia e primaria
di San Giuseppe a Pozzolatico sono iscritti rispettivamente 26 e 50 bambini seguiti dalle educatrici della cooperativa Educere. La scuola ha perso alcuni dei suoi alunni quando tre anni fa si è sparsa la voce che le suore se ne andavano, ma per iniziativa di alcuni genitori ci si è affidati alla gestione della cooperativa che conta tre insegnanti nella scuola materna e sei nella primaria. Perché una famiglia sceglie di iscrivere i figli a questa scuola lo spiega la direttrice Beatrice Gessini: “Si tro-
va qui un ambiente familiare e la ricerca di una stretta collaborazione tra la famiglia e la scuola nel percorso di educazione dei bambini incentrato sulla persona e forte del rapporto con un’insegnante unica”. Inglese, musica, educazione motoria e corso di teatro sono le attività che l’istituto propone e che mostrerà nel corso del suo open day che sarà fissato a dicembre. Intanto il primo appuntamento per mostrarsi al paese è la recita del 22 dicembre al teatro dell’Impruneta.
L’iniziativa L’idea di Sabrina Merenda: un laboratorio per ragazzi che si chiamerà “Geniuspen”
A Tavarnuzze nasce un corso di scrittura creativa
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n laboratorio di scrittura creativa e “metodologia degli spazi mentali” per ragazzi delle medie e superiori, alla ricerca dei loro “Genius nascosti”. L’iniziativa è dell’insegnante e scrittrice Sabrina Merenda, 38 anni di Tavarnuzze. Il laboratorio Geniuspen nasce nel suo paese che “ha dimostrato di essere incline alle innovazioni creative: legate al linguaggio orale e del corpo, come quello teatrale e della danza, per arrivare anche alla musica; sottolineando la grande importanza della parte espressiva della vita dei ragazzi. Mancava solo la parola scritta per completare l’intraprendenza creativo-didattica del luo-
Il Reporter di Impruneta raggiunge 6273 famiglie nel Comune di Impruneta
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il reporter è un periodico di 10 edizioni che mensilmente viene distribuito da in 216.486 copie
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go”, spiega Merenda. “La scrittura creativa fonda le sue origini in un’America lontana degli anni ’80 che poi ha coinvolto tutta l’Europa, dove sono nate tante scuole basate sui principi pedagogici di J.Dewey - spiega Sabrina – Creeremo a Tavarnuzze un ‘cantiere di scrittura’ con laboratori che vogliono essere anche un supporto scolastico, oltre che leva creativa”. L’idea è di creare un gruppo di lavoro dove ogni ragazzo avrà un ruolo, ma il progetto più ambizioso nel futuro è di pubblicare dei testi Geniuspen da diffondere nelle scuole. Il primo scopo dei laboratori di scrittura è aiutare i ragazzi a “incrementare la
Stampato da Rotopress International, Loreto (AN) Periodico d’informazione locale Anno V n.98 del 1 dicembre 2011 N°reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10€
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propria autostima. Si parla ovunque di crisi e questo ai nostri ragazzi non fa bene,devono essere consapevoli delle difficoltà ma anche poter credere, che impegnandosi, qualcosa di meraviglioso prima o poi potrà capitargli nella loro futura vita professionale”, commenta Merenda. Le iscrizioni sono già partite, il corso si terrà alla Casa del Popolo di Tavarnuzze, una o due volte a settimana, da gennaio 2012 fino a giugno 2012 e comprenderà anche discussioni sui temi scolastici; basi di giornalismo; narrativa storica e infine la creazione di testi da inserire sul sito www.geniuspen. /L.P. it Per informazioni: 055.2374240.
Dati non raccolti presso l’interessato Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Web&Press s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsabile del trattamento è Web&Press s.r.l. Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrivendo a Web&Press via Kassel 17 50126 Firenze.
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IMPRUNETA
lavori in corso. Comitati e amministratori locali chiedono al governo di intervenire
Quei cantieri che aspettano lo sblocco
il trattore che guidava il corteo della protesta
Le opere che attendono di essere completate sono il parcheggio dei Bottai e il bypass del Galluzzo. Per lo scambiatore della Certosa serve invece ancora il progetto definitivo. A novembre si è svolta una manifestazione
focus. L’impronta imprunetina sulla torre scenica
Il Parco della Musica rivestito in cotto
Lisa Baracchi
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opo la lettera all’ex ministro Matteoli ora è la volta di una missiva indirizzata al premier Mario Monti e al ministro dello sviluppo economico Corrado Passera. L’oggetto è sempre lo stesso: sollecitare la ripresa dei lavori legati all’ampliamento della terza corsia dell’A1. In testa c’è il cantiere per il parcheggio dei Bottai, che attende da tre anni la sua conclusione, ma che ha ricevuto un nuovo stop proprio quando sembrava in dirittura di arrivo, a settembre. La causa qui sono i problemi economici della ditta appaltatrice, la Btp. Ma insieme a questa opera restano da completare il bypass del Galluzzo, 3,5 km per collegare Firenze-Impruneta a via Senese, che è bloccato da mesi per un’inchiesta sulle terre di scavo. E infine è in attesa della progettazione definitiva il parcheggio scambiatore di Certosa. A chiedere di “sbloccare la città” sono in prima linea il Comune di Impruneta insieme agli amministratori locali, al presidente della Provincia Andrea Barducci, agli altri sindaci del Chianti, fino al presidente del Quartiere 3 di Firenze Andrea Ceccarelli. Con loro ci sono i comitati cittadini esasperati dai lavori in corso e dalle difficoltà del traffico nella zona. A novembre è partita una raccolta di firme che ha messo insieme qualche centinaia di adesioni alla richiesta di chiudere i cantieri. “Allegando alla lettera al nuovo governo la raccolta di firme, dimostreremo che portare a termine questi cantieri è un’esigenza vera dei cittadini e non una polemica di sindaci di centro-sinistra”, spiega Ida Beneforti, primo cittadino di Impruneta. Comitati e istituzioni sono scesi in strada il 19 novembre scorso, con striscioni e al seguito di un trattore, per manifestare la loro protesta. “Si tratta di ultimare opere fondamentali per l’accesso a Firenze e a tutta l’area, per l’economia della zona e la vivibilità dei residenti”, ha detto Barducci. “Sblocchiamo la città”, era proprio il titolo della manifestazione. “Vergogna, pensilina ultimata e non consegnata
ai cittadini”, si leggeva su uno dei cartelli portati in corteo e “Vogliamo il semaforo, oppure ci vuole il morto per averlo?”. Così i cittadini dei Bottai riassumono la loro richiesta più imminente: la pensilina per la fermata degli autobus, quella di cemento giallo che spicca sulla via Cassia, resta chiusa, la carreggiata è ristretta, manca il semaforo per attraversare in sicurezza una strada molto trafficata. Dietro il trattore i sindaci del Chianti avevano tutti la fascia tricolore e non mancavano neanche le bandiere del Pd metropolitano che promuoveva la marcia verso il casello autostradale dell’Impruneta (ex Firenze Certosa) e ritorno. Come ormai d’abitudine nelle proteste legate al parcheggio dei Bottai, il corteo cerca di creare qualche problema al traffico, attraversando da una parte all’altra la Cassia per sottolineare la pericolosità del passaggio. Nella lettera degli amministratori intanto si ricorda
Una mancanza di rispetto nei confronti della gente che non è più tollerabile che “i lavori per la realizzazione della terza corsia autostradale e le opere connesse per il tratto Firenze Sud-Scandicci sono state definite nell’Accordo Procedimentale del 1998 fra Società Autostrade, Regione Toscana, Provincia di Firenze, Comuni interessati. Da allora sono passati 12 anni: è stata finalmente aperta, sia pure non completata, la terza corsia mentre le opere di compensazione e mitigazione legate all’intervento sono ad oggi interrotte a metà oppure non ancora iniziate”. “Siamo di fronte ad uno spreco di denaro pubblico e una mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini che non è più tollerabile”, aggiunge Barducci.
un rendering del nuovo auditorium della musica
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ta per essere presentata ufficialmente un’altra delle grandi opere fiorentine che porta l’impronta del prodotto imprunetino per eccellenza. La torre scenica del nuovo Parco della Musica è rivestita del cotto prodotto al Ferrone. Su una struttura di alluminio è sistemato un cotto molto particolare, smaltato, in più passaggi, in modo che il grigio-verde-azzurro cambia di sfumatura durante l’arco della giornata. E’ stata l’azienda Sannini a eseguire il lavoro, dalla progettazione esecutiva alla posa in opera, collaborando con l’architetto Paolo Desideri dell’Abdr di Roma. Il 21 dicembre ci sarà l’inaugurazione del Parco della Musica fiorentino, il nuovo teatro del Maggio si mostrerà finalmente agli occhi dei cittadini. Potremo così vedere l’immagine di leggerezza della pelle esterna della torre che è distante dalla muratura di 90 centimetri, fatto da una serie
di listelli in cotto. Nelle ore notturne, il controluce della retroilluminazione produrrà l’effetto suggestivo di un corpo rarefatto e galleggiante. “Sono molti i casi in cui l’uso antico del cotto va di pari passo con soluzioni innnovative: una delle direzioni intraprese dalla nostra azienda”, dice l’architetto Gilberto Menconi della Sannini Project. Per l’assessore alla promozione del territorio Marco Pistolesi la realizzazione del Parco della Musica è un vanto per l’intero territorio: “Si parla sempre della crisi di questo settore, giusto mettere in rilievo i nuovi progetti anche importanti che le aziende di Impruneta portano a termine”. La torre scenica di 35 metri sovrasta le due sale del nuovo auditorium: la sala grande è da 1.800 posti e 11 palchi, quella piccola ospita 1.100 posti, mentre la cavea all’aperto sarà capace di contenere 2.600 /L.P. spettatori.
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Dicembre 2011
il giornale nel tuo Comune
l’inchiesta. Circa il 37% di viaggiatori in più ha soggiornato nel territorio nei primi mesi del 2011
Il turismo straniero è tornato, boom di presenze a Impruneta Luisa Pampaloni
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l turismo è tornato a prediligere il Chianti e Impruneta più degli altri territori. E’ la percentuale delle presenze dei viaggiatori a essere cresciuta in maniera consistente. I dati dell’ufficio statistica della Provincia di Firenze indicano che i turisti che hanno soggiornato nel territorio sono stati il 36,6 % in più rispetto al 2010, nei primi sei mesi del 2011. Anche gli arrivi sono aumentati (sempre da gennaio a giugno) ma in misura minore, del 22% “e questo ci conferma che non si tratta di turismo di passaggio – commenta l’assessore alla promozione del territorio Marco Pistolesi – ma di viaggiatori che scelgono di restare per più giorni. Già a giugno i soggiorni del 2011 erano 67.500, ma il trend positivo ha investito in pieno la scorsa estate. Il discorso vale per tutta la Provincia e in particolare per il Chianti che ha deciso di portare avanti un lavoro di squadra per coordinare la promozione”. Continua Pistolesi: “Rientra nella collaborazione dei Comuni della zona la kermesse ‘Emozioni dal Chianti’, organizzata in piazza della Repubblica dal 6 al 9 ottobre”. La rassegna dell’edizione 2011 ha avuto circa 80 mila visitatori. I sei Comuni promotori (Bagno a Ripoli, Barberino Val d’Elsa, Greve in Chianti, Impruneta, San Casciano in Val di Pesa, Tavarnelle Val di Pesa) sono stati rappresentati da circa cinquanta aziende agricole e agrituristiche del territorio chiantigiano, portando in trasferta nella vetrina collettiva le proprie eccellenze: c’erano degustazioni di olio, vino, prodotti di cinta senese, formaggi, miele, vin santo, Matteo becucci Hotel Bellavista Impruneta
andrea bettarini Hotel Villa Cesi
franca piomboni Osteria Lo Ziro
“Tutti attirati dal buon cibo e dalla cultura”
“Serve un calendario degli eventi”
“Cercano un museo del cotto”
“Abbiamo avuto almeno il 20% in più di ospiti rispetto al 2010, di questi il 60% sono stranieri: tantissime presenze da aprile fino a novembre. I turisti restano come minimo tre giorni ma anche due settimane. Scelgono Impruneta perché trovano il paesaggio del Chianti, la vicinanza a Firenze e i suoi musei, la buona tavola”
“Gli eventi che si fanno qui sono ancora troppo indirizzati ai visitatori locali, non riescono a raggiungere l’interesse dei turisti stranieri. Manca ancora un calendario delle tradizioni coordinato tra i vari Comuni del Chianti, da presentare e pubblicizzare con chiarezza, servono azioni più incisive per diffondere l’immagine del territorio”
KARATE
“Credo sia stata una buona cosa cambiare il nome del casello autostradale Certosa con ‘Firenze Impruneta’, ma ci si dovrebbe attivare di più per organizzare iniziative a misura di turista. Chi viene qui chiede se c’è un museo del cotto, se può visitare una fornace. Bisogna dare loro qualcosa di più per invogliarli a restare più a lungo”
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IMPRUNETA grappa, zafferano, specialità realizzate con i petali di rose (gelatine, aceto, sciroppo, confetture). Oltre 10mila i bicchieri di vino venduti. Dalla prima edizione della manifestazione ne è nato un brand destinato a essere esportato: “Abbiamo già preso parte al al Salone Internazionale Svizzero delle Vacanze che si è tenuto a Lugano e ci sono in programma altre partecipazioni a fiere internazionali - racconta Pistolesi – dobbiamo puntare sempre di più al turismo motivazionale, cioè quello dei visitatori che scelgono il territorio anche per partecipare a eventi tradizionali come la Feste dell’Uva o la nuova Settimana del Peposo”. Altra iniziativa coordinata tra i vari comuni è stata la creazione della card unica “Immagini e saperi” per visitare 12 musei della provincia fiorentina. La card è stata introdotta in forma sperimentale al prezzo di 5 euro ed era utilizzabile fino al 31 ottobre e i musei hanno adottato un orario unificato e hanno realizzato guide e depliant comuni: “non è escluso che l’iniziativa sarà replicata in futuro”, dice Pistolesi. La novità è rappresentata dall’arrivo dei turisti dai paesi emergenti, come dal Brasile, ma anche dall’Australia e dal Canada e dall’Europa, mentre cala il numero dei tedeschi, tornano i francesi, gli olandesi, i belgi. Gli stranieri sono più del 60% dei turisti
arrivati quest’anno. Di diverso rispetto al passato ci sono i soggiorni lunghi, fino a due settimane: Impruneta è scelta come punto strategico per raggiungere varie zone della Toscana e del centro Italia, ma anche per fare turismo ambientale, enogastronomico o una semplice vacanza di relax. Agosto è stato il mese di maggior affluenza di turisti secondo gli operatori che descrivono un turismo last minute, ma fatto principalmente di persone che hanno una buona conoscenza del territorio: ci sono i giapponesi che arrivano nei ristoranti con le foto di quello che vogliono mangiare e gli americani che si affidano in tutto e per tutto ai consigli degli autoctoni. I piatti più
La promozione del Chianti passa dal coordinamento tra i sei Comuni richiesti sono la ribollita, il peposo e la bruschetta, meglio se con l’olio nuovo. Complice il bel tempo che si è avuto in autunno il flusso di viaggiatori è continuato fino a novembre: per il ponte di Tutti i Santi non era strano vedere gli stranieri che sceglievano di pranzare nelle terrazze all’aperto e nei giardini.
L’afflusso dei visitatori da fuori confine è aumentato sensibilmente rispetto all’anno precedente: gli arrivi registrano una crescita del 22 per cento, secondo i dati della Provincia. I pernottamenti sono stati più di 67.500
cucina e tradizione. A dodici mesi dalla registrazione del marchio presso la Camera di Commercio di Firenze
Sette giorni per il peposo, quello all’imprunetina
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a tradizione vuole che, mentre si costruiva la cupola di Santa Maria del Fiore, ai tempi di messer Filippo di Brunellesco Lapi, insieme ai mattoni, i fornaciai di Impruneta mettessero a cuocere nei forni anche le ciotole di peposo. Un cuoco imprunetino disse all’archietto: “Prendi la carne peggiore,non importa se anche l’è guasta, il pepe copre ogni fetore, mettilo in grani, quanto ne basta. Versaci vino, di quello verace, che dà colore e fa rallegrare E quando in forno brilla la brace, tutta la notte fatelo andare. Quando proprio sul fare del giorno. Il cantiere allor si
Cinque ingredienti in pentola per il piatto “doc”. E nemmeno uno in più
risveglia, il profumo si spande d’attorno e la sorpresa … è dentro la teglia”. Da un anno questo piatto caro agli imprunetini è un marchio registrato presso la Camera di Commercio di Firenze, con un suo logo e un suo disciplinare che stabilisce come è fatto e come si fa a fare il peposo all’imprunetina, quello doc. E per festeggiare il primo anniversario dalla registrazione Impruneta ha dedicato una serie di eventi, dal 19 al 26 novembre, alla “Settimana del peposo”, una nuova tradizione da ripetere ogni anno: in tutti i ristoranti del paese si è potuto degustare il menù a base di questo piatto e la gara delle massaie per il miglior piatto della tradizione si è svolta nella giornata conclusiva, domenica 27. Una nuova sfida dopo la competizione, durante la Festa dell’Uva, del “Peposo day”, quando le cuoche dei 4 rioni confrontano i loro diversi stili culinari. Cinque gli ingredienti in pentola (non uno di più per il vero peposo): la carne di manzo allevato in Toscana, (taglio muscolo o guancia), pepe in grani, aglio, vino Chianti,
sale. Recita il disciplinare redatto dall’Accademia Italiana della Cucina, in collaborazione con il Comune di Impruneta, il Ristorante il Pruneto, il ristorante Battibecco, i Sassineri di Villa Cesi e l’Osteria l’Antica Sosta di Impruneta: “Per la preparazione del ‘peposo all’imprunetina ( o alla fornacina) a marchio registrato non è ammesso l’utilizzo di nessun altro ingrediente ed in particolare di pomodori, pomodori pelati o concentrato di pomodoro”. Ma l’evento non è solo culinario: tra mostre e dibattiti c’è spazio per la cultura e il folclore che gira intorno al peposo:, impossibile non parlare di terracotta. Alla biblioteca comunale è stato presentato il libro di Massimo Casprini (studioso di storia locale) “Dizionario delle fornaci da laterizi a da stoviglie nel contado fiorentino” (edito da Polistampa). Il libro analizza i nomi di centinaia di prodotti di terracotta e riporta i modi di dire e detti proverbiali che rispecchiano la vita e il lavoro all’interno delle /L.B. fornaci.
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il giornale nel tuo Comune
salute. Il metodo per star bene, in esclusiva all’Opera Pia Vanni
Più esercizi, meno medicine L’attività motoria previene le malattie: lo insegna la dottoressa sedentarietà, obesità e diabete. E i risultati si vedono Lisa Baracchi
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la palestra degli esercizi di prevenzione
vita più stretta di almeno 5-8 centimetri. Il 99% delle persone che soffrono di mal di schiena escono senza più il dolore, la pressione alta si abbassa, la glicemia e il colesterolo tornano sui giusti valori. Il segreto? Una ginnastica appropriata, personalizzata, fatta a piccoli gruppi e se-
guita minuziosamente, meglio dire “attività motoria preventiva adattata: per la prevenzione e la cura di algie vertebrali (il mal di schiena) per le malattie del metabolismo (sovrappeso, obesità, diabete)”. Un progetto che è nato a Impruneta, accoglie ora pazienti anche dai comuni limitrofi, ma che continua a essere fatto qui, in esclusiva. Il progetto è nato nel 2008, nel centro di riabilitazione dell’azienda pubblica di servizi alla persona “Opera Pia Vanni” , nel 2009 la palestra è stata ristrutturata per accogliere nuovi pazienti. In 250 hanno partecipato ai cicli di lezioni, 300 sono state le visite gratuite fatte da Agresti: “Il progetto motorio risponde alle richieste del cittadino e serve a prevenire malattie in soggetti a rischio. Importante dire che qui migliora la salute, ma ne trae beneficio anche il portafoglio”. Un ciclo di dieci lezione hanno un costo di 90 euro, ma assicurano i medici, ma l’esercizio somministrato spesso serve a sostituire l’utilizzo di medicinali e cure che nel futuro potrebbero essere necessarie. In accordo con i medici di famiglia e tramite un pas-
Operatori di strada
La bussola dei servizi
A
Agresti, che segue da vicino i pazienti con problemi di schiena,
rima la visita, poi l’esercizio per almeno un ciclo, dieci lezioni, e infine di nuovo la visita. Con la formula della dottoressa Antonella Agresti se ne esce migliorati in salute, chi soffre di obesità perde dai 4 ai 6 chili di peso e si ritrova con una
l’iniziativa
l’Opera
Pia Vanni
saparola sempre più persone si affacciano al progetto motorio per partecipare alle due lezioni settimanali. I pazienti hanno dai 40 ai 75 anni e in tanti soffrono della “malattia del secolo”, ovvero della sedentarietà. “Per un corretto stile di vita serve un esercizio fisico e una buona alimentazione – spiega Agresti – partecipare a queste lezioni serve anche diventarne più coscienti”. I gruppi hanno massimo otto partecipanti: “Serve seguire ogni caso con l’attenzione che merita”. Tutti iniziano la lezione con un po’ di cyclette e poi ogni problematica è trattata diversamente, almeno 60 o 90 minuti per chi soffre di obesità, si chiama attività aerobica a basso impatto. E man mano che si va avanti aumenta la motivazione e la strada verso la salute diventa meno in salita.
i circa 150 ragazzi delle compagnie di Impruneta e Tavarnuzze è dedicata (a cura del Comune) la “bussola dei servizi”, un depliant per orientarsi nel territorio e che riporta delle informazioni utili: dagli indirizzi dei centri di Consulenza Giovani ai servizi pubblici contro le dipendenze, ai riferimenti per il Centro per l’Impiego, per chi è alla ricerca di un lavoro o vuole orientarsi tra i percorsi formativi. La bussola è distribuita grazie al lavoro degli “operatori di strada” dell’associazione Aracnos che incontrano i ragazzi ai giardini pubblici e sulle panchine in paese, nei bar e nei circoli. Insieme a loro hanno realizzato lo scorso anno un videodocumento, in “stile Iene”, per descrivere il loro attaccamento al paese, ai rioni, dove parlare dei problemi: dell’isolamento da Firenze, della mancanza di spazi per i giovani. Da ottobre le attività degli operatori di strada è ricominciata: sono loro che si prendono la briga di andare a parlare con “i ragazzi del muretto” e cercano di affrontare i problemi e i disagi degli adolescenti, un progetto portato avanti in tutti i comuni del Chianti nell’ambi/L.P. to della Sds.
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• Centralino comune 055 203641 • Segreteria del Sindaco 055 2036468 • UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO impruneta 800 475701 - 055 2036635 Tavarnuzze 055 2372153 • Segreteria Generale, Messi 055 2036620 639 • Anagrafe 055 2036433-2 • Stato Civile, Leva 055 2036424 • ufficio Elettorale 055 2036440 • Ufficio di Direzione 055 2036447-456 • Sviluppo Economico 055 2036627 • Polizia Municipale 055 2011290 • Pubblica Istruzione 055 2036482 • Sociale 055 2036485 • Biblioteca 055 2036404 • SUAP 055 2372130 • Gestione del Territorio 055 2372132 • Sport e Cultura 055 2036408 • Tributi 055 203641 www.comune.impruneta.fi.it • urp@comune.impruneta.fi.it
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l’inchiesta
Dicembre 2011
AMbIeNte/1. Memore del 17 dicembre 2010, Palazzo Vecchio ha predisposto un piano neve
Bianco Natale sì, ma non troppo Dopo i disagi dell’anno scorso, le autostrade potrebbero essere
Luca Squarcialupi
chiuse anche per eventi di minore criticità: si aprirebbe così
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il problema traffico, con i veicoli “dirottati” sulla viabilità urbana. intanto, la città si prepara per non andare in tilt in caso di fiocchi
na valanga di sale, settanta mezzi per salvare Firenze dal blocco-neve, ma con l’incognita autostrada. Quest’anno, a differenza della maxinevicata del 2010, con gli automobilisti fermati dalle intemperie in Autosole, il tratto fiorentino della A1 potrebbe essere chiuso anche in caso di eventi di minore portata. Risultato: il traffico
aL vOLantE Nuove regole
Catene a bordo o resti a piedi
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VEN. CONFRATERNITA DELLA MISERICORDIA DI IMPRUNETA
PROGRAMMA
ONLUS - ISCRITTA ALBO REGIONE TOSCANA
ARCHIVIATA LA FESTA PATRONALE INIZIANO LE INIZIATIVE DELLA MISERICORDIA PER IL PERIODO NATALIZIO:
8 Dicembre 6° pellegrinaggio al Santuario dell’Impruneta del volontariato della zona Firenze Sud. Contemporaneamente si ripete l’iniziativa “Una stella contro le calamità” dall’ 8 al 18 Dicembre nelle piazze di Impruneta e Tavarnuzze verranno offerte stelle di Natale il cui ricavato andrà utilizzato per lo spargisale da utilizzare in caso di neve. LA NOTTE DI NATALE INOLTRE “BABBO NATALE VIENE A CASA TUA”. Per prenotarlo contattare il numero 3315459113.
La Misericordia augura a tutta la cittadinanza fervidi auguri di buon Natale e felice 2012. AIUTARE LA MISERICORDIA NON TI COSTA NIENTE! BASTA UN SEMPLICE GESTO. INSERISCI NELL’APPOSITO SPAZIO DELLA TUA DICHIARAZIONE DEI REDDITI QUESTO NUMERO: 01104090483
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• ODONTOIATRA Dr. Landi Gabriele • ANGIOLOGIA Dr. Polignano Roberto • PEDIATRIA D.ssa Cristiano Rosa • FISIOTERAPIA Sabato Pietro Bertini Belissa - Giuliattini Serena
• ECOGRAFIA Dr. Bausi Fabrizio • NEUROSIFIOPATOLOGIA Tecnico: Brancoli G. • CHIRURGIA Dr. Gattai Riccardo • PODOLOGIA Ferrara Lucia • LIBERI DAL FUMO Giusti Jessica • MEDICO LEGALE D.ssa Forestieri Anna Lisa • DIETOLOGIA Borghi Cristina - Bardazzi Sara
PER APPUNTAMENTI telefonare al numero: 055 20.12.266 Dalle ore 9.00 alle 12.00 - 15.00 alle 19.00 SPORTELLO CUP Prenotazioni Visite e Esami Dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 12.00
ettantotto euro di multa. Con il sole o con la pioggia, se a bordo non ci sono le catene da neve si può incorrere in una sorpresa salata. Dallo scorso novembre sono scattate le nuove regole anti-gelo della Provincia di Firenze: fino al 15 aprile per circolare sulla Firenze-Pisa-Livorno e sulle principali strade provinciali è necessario avere a bordo le catene da neve, oppure circolare con pneumatici da neve montati. Lungo l’elenco delle strade transitabili solo con questa dotazione, una settantina di arterie di comunicazione soggette in modo maggiore a eventi nevosi, a causa della loro collocazione geografica. Scorrendo la “white list” cade l’occhio sulla Volterrana, l’Aretina (nei comuni di Bagno a Ripoli, Rignano e Incisa), ma anche sulla strada della Futa, quella di Vallombrosa e la Chiantigiana. A queste si aggiungono la Firenze-Siena e altre strade gestite da Anas, che ha deciso misure analoghe per esempio sulla statale 67 Tosco Romagnola (tra San Bavello e Osteria Nuova) e sulla strada dell’Abetone. Tutti i tragitti su cui è in vigore l’obbligo di catene a bordo o di pneumatici invernali sono riportati sul sito della Provincia (www.provincia.fi.it) e sul portale di Anas (www.stradeanas. it). Ma per la Fi-Pi-Li c’è anche un’altra novità: in caso di neve la strada di grande comunicazione sarà “dimezzata”, ossia tutti i veicoli dovranno circolare solo sulla corsia di marcia, lasciando libera quella di sorpasso, che diventerà un corridoio di emergenza. Qui potranno transitare solo i mezzi di soccorso o i veicoli anti-neve: una novantina quelli a disposizione della Provincia (28 spargisale, 48 spalaneve, 15 combinati). A sorvegliarli ci sarà un occhio dall’alto: sono infatti dotati di localizzatore gps che invierà i dati alla sala operativa della protezione civile, in modo da conoscere in tempo reale la /G.C. loro collocazione.
verrebbe riversato sulle strade urbane. “È bene informare i cittadini che si potrebbe arrivare alla chiusura preventiva delle autostrade, decisa a livello centrale, anche per situazioni meteo non di eccessiva criticità – precisa Antonella Manzione, comandante della polizia municipale di Firenze - questo comporterebbe inevitabilmente disagi al traffico in città, con cui bisognerà fare i conti”. La memoria va subito ai problemi del 17 dicembre dell’anno scorso: circolazione congestionata, mezzi pubblici in tilt, spalaneve bloccati nei depositi e molti fiorentini costretti a scegliere l’ultima risorsa a loro disposizione per tornare a casa: i piedi. Palazzo Vecchio è corso ai ripari e dopo mesi la città ha un piano neve. Tutto ruota intorno all’unità di crisi presieduta dal sindaco, che racchiude le varie strutture coinvolte in un’eventuale emergenza (polizia municipale, protezione civile, ufficio ambiente, Quadrifoglio, Sas e le varie municipalizzate), pronta a riunirsi con una pre-allerta di dodici ore. Sarà lei, in base ai bollettini meteo della Regione, a decidere se mettere in standby i mezzi, settanta in tutto quelli previsti dal piano tra spalaneve e spargisale, nei punti strategici della città. In caso di nevicate inizierà subito lo spargimento di sale. L’obiettivo è evitare quello che è successo l’anno scorso: veicoli intraversati fin dai primi fiocchi, che hanno fatto da tappo. Oltre mille le tonnellate di sale messe in ponte (più della metà già in magazzino a fine novembre), conservate in venti punti di stoccaggio e utilizzabili nell’arco dei prossimi due anni. Esiste infatti una “scadenza”: col passare del tempo il sale si indurisce e risulta inutilizzabile. “Firenze si presenta preparata a un’eventuale emergenza neve, dopo l’evento di eccezionalità assoluta per la nostra città registrato nel dicembre 2010 – assicura la comandante Manzione – nel piano sono contemplate tutte le possibili criticità”. Sul fronte mezzi pubblici, l’Ataf ha attrezzato 290 autobus con catene e pneumatici da neve, dotazioni necessarie per garantire fino al 75 per cento del servizio, in caso di nevicate che raggiungano al massimo i 15 centimetri. Oltre questa soglia, i bus potrebbero restare fermi. Per la tramvia, Gest ha collocato lungo il percorso della linea uno, nei punti nevralgici, sacchi di sale per scongiurare il congelamento degli scambi e il conseguente stop dei convogli. Infine i privati cittadini: secondo il regolamento di polizia urbana, i fiorentini sono tenuti a ripulire dalla neve il marciapiede di fronte all’ingresso di casa, oltre a tetti, terrazze e davanzali, se causa di pericolo. “Speriamo che non nevichi – conclude la comandante – ma se succederà saremo pronti”.
Settanta mezzi e oltre mille tonnellate di sale per evitare il blocco
l’inchiesta
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AMbIeNte/2. Ecco lo stato di salute del nostro corso d’acqua
Arno a secco, ma c’è il rischio ‘66 anche se ha sete, il fiume è ancora pericoloso. “Firenze non è al sicuro da alluvioni - dice l’autorità di bacino - i lavori bloccati dalla burocrazia devono andare avanti” Gianni Carpini
È
un concittadino sorvegliato a vista. Ogni volta che si gonfia più del consueto suscita l’apprensione dei molti che ne ricordano la potenza distruttiva di 45 anni fa. Un “fiorentino” capriccioso, alcune volte troppo grande per il suo letto, altre troppo piccolo a causa dell’assenza di piogge. Una cosa è certa. A distanza di anni l’Arno fa ancora paura, perché nonostante sia passato quasi mezzo secolo dall’alluvione che inghiottì Firenze nel fango, molto resta da fare per la sua messa in sicurezza. E se per buona parte del 2011 il fiume è stato più magro del solito (troppo, a causa della siccità), questo non cancella la possibilità che Firenze venga investita di nuovo da condizioni eccezionali di maltempo, come quelle che nel novembre del 1966 causarono uno dei più gravi eventi alluvionali mai registrati in Italia. Una possibilità non così remota, secondo gli esperti. Dagli anni Sessanta ad oggi molto è stato fatto, ma non abbastanza secondo Gaia Checcucci, segretario dell’Autorità di bacino dell’Arno, l’ente che – per legge – è tenuto a monitorare lo stato di salute del fiume. Firenze non è infatti al riparo da alluvioni. “Nel caso si riproponesse un evento eccezionale come quello del ‘66, i danni certamente non sarebbero di quella entità. Il rischio idrogeologico tuttavia non è azzerato – spiega Gaia Checcucci – da allora è stato costruito Bilancino, alcune casse di espansione sono state realizzate, si è sviluppato un sistema di allerta da parte della protezione civile, ma fin quando le opere a monte di Firenze non saranno completate – continua - la città è esposta a
un tratto dell’arno
(Foto
di
giuseppe della maria)
un grande rischio, nel caso di piogge prolungate”. Tra i lavori in questione ci sono anche quelli in ponte a Figline per la costruzione di quattro casse di espansione: i fondi (circa 30 milioni) sono già in cassa, ma gli interventi sono bloccati dalla burocrazia e da una serie di via libera. “La mancata realizzazione delle opere, le lungaggini burocratiche – prosegue Checcucci - ci espongono a un rischio che nel 2011 è inaccettabile. La protezione civile lo ha definito la seconda emergenza nazionale dopo il Vesuvio”. I soldi, anche se pochi, ci sono. 105 milioni per gli interventi strategici, rimasti impantanati tra le carte bollate. Il bacino dell’Arno è in pericolo soprattutto in caso di piogge intense pro-
lungate per più di 48 ore, spiegano dall’Autorità. Meno, invece, per le cosiddette bombe d’acqua, ad eccezione delle zone collinari del pratese e del pistoiese, soggette a frane in caso di temporali-lampo molto intensi, come quelli che si sono abbattuti alla fine di ottobre sull’alta Toscana. Mentre ci si interroga sulla situazione in caso di alluvione, il fiume vive una stagione di “secca”, complice la siccità e l’annus horribilis sul fronte delle precipitazioni. Da sessant’anni a questa parte non pioveva così poco. A metà novembre l’invaso di Bilancino, quello che disseta Firenze e zone limitrofe, ha raggiunto un livello limite, con una quantità d’acqua dimezzata rispetto alla capienza totale, pari a 69 metri cubi.
aMBiEntE/3 Progetto “Chianti Waste-less”
È lotta ai rifiuti
I
ntorno a Firenze c’è chi perde peso: trenta chili in meno (di rifiuti) per ogni cittadino nei comuni del Chianti. È questo l’obiettivo del progetto “Chianti Waste-less”, che riguarda in tutto oltre quarantacinquemila persone a Barberino Val D’Elsa, Greve in Chianti, San Casciano e Tavarnelle. La campagna, promossa – tra gli altri – dalla Provincia di Firenze, è entrata in una nuova fase operativa, espandendosi a esercizi, scuole e spazi pubblici, che metteranno in campo azioni integrate per la riduzione dell’immondizia. L’obiettivo da raggiungere è la riduzione progressiva della produzione dei rifiuti, arrivando a meno 30 chili l’anno per abitante entro il 2013 e a meno cento chili nel 2020. Gli strumenti abbattimonnezza sono tanti e articolati, ma tutti racchiusi sotto un unico marchio (“Wasteless – meno rifiuti”), che è arrivato in uffici, negozi, bar e ristoranti, hotel, agriturismi, bed&breakfast, ma anche sagre, fiere, scuole e manifestazioni pubbliche. Tutti sono coinvolti nella sfida per diminuire gli scarti e promuovere la raccolta differenziata. Al momento sono 54 gli esercizi interessati, fondamentali per la diffusione delle “3 R”: riduci, riusa, ricicla. Sarà inoltre distribuito alle famiglie del territorio un opuscolo esplicativo stampato in 40mila copie su carta riciclata. “L’area coinvolta, quella del Chianti, è una zona che fa dell’ambiente una delle sue caratteristiche che l’hanno affermata nel mondo come ‘brand’ – commenta l’assessore provinciale all’ambiente Renzo Crescioli - una politica sui rifiuti seria, moderna e ambientalmente sostenibile è fatta di tante azioni diverse. Quelle mirate alla riduzione sono una parte decisiva, e anche su questo la Provincia conferma un /G.C. impegno serio e concreto”.
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Dicembre 2011
cINeMA. Alla scoperta dei (molti) film ambientati nella città del giglio
Ciak, si gira... sui lungarni Dagli intoccabili Fellini, taviani, zeffirelli ed Ettore Scola ai toscanissimi Benvenuti, Pieraccioni e nuti, fino alle produzioni internazionali che hanno visto più volte attori hollywoodiani sbarcare all’ombra del campanile di Giotto Ludovica V. Zarrilli
C’
più tipici della Firenze del secolo scorso, che passavano le loro giornate tra una scorribanda e l’altra, accompagnando lo spettatore (in tutti e tre i film della saga) nei vicoli del centro, nei quartieri residenziali e sulle colline circostanti. Altro scanzonato caposaldo del cinema che ha il Duomo e i lungarni per protagonisti è Il Ciclone di Pieraccioni (1996), che vede la seconda metà del film girata tra via del Proconsolo
Dalla metà del Novecento ad oggi, Firenze continua ad attrarre registi da tutto il mondo e piazza Poggi. Lo stesso vale per altri film del regista toscanaccio, come il precedente I laureati (1995) e i successivi Fuochi d’artifi-
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cio (1997), Il principe e il pirata (2001) e Io e Marilyn (2009). Gli appassionati di thriller e simili avranno ben presente La sindrome di Stendhal, che Dario Argento ambientò dentro la galleria degli Uffizi (e dove sennò?) nel 1996, e il terrificante Hannibal di Ridley Scott, del 2001, con Antony Hopkins, che consuma una delle scene più truci sulla torre di Arnolfo. Da non scordare poi tutte quelle pellicole made in Florence che della veracità toscana portano sul grande schermo ogni microscopico dettaglio, come i vari Caruso Pascoski (di padre polacco) e Casablanca Casablanca di Francesco Nuti e Benvenuti in casa Gori e A ovest di Paperino di Alessandro Benvenuti. La lista sarebbe ancora molto lunga, ma dulcis in fundo ci sono due chicche da non dimenticare: il “cult” Berlinguer ti voglio bene di Giuseppe Bertolucci, interpretato da un giovanissimo Roberto Benigni nel 1977, e Un tè con Mussolini (1999) del maestro Franco Zeffirelli.
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è chi dice che vivere a Firenze è come vivere sempre nello scenario di un film, una Cinecittà in carne e ossa, con tanto di fondali perfetti, affacci sul fiume, prospettive da sogno. E la città del giglio ha regalato ispirazioni a fior di registi, tanto che molti l’hanno scelta come luogo d’elezione per le loro riprese. In cima alla lista probabilmente c’è Camera con vista, pellicola del 1986 diretta da James Ivory e ambientata nell’Ottocento, che ha fatto sognare il pubblico di mezzo mondo, regalando una storia d’amore consumata tra un affaccio sull’Arno e l’altro. Ma andando indietro nel tempo se ne trovano numerosissimi, molti dei quali firmati da registi blasonati e stra-noti al grande pubblico come Roberto Rossellini, che ci ambientò Paisà, oppure Federico Fellini, che nel 1953 girò alcune scene dei Vitelloni proprio in città, e ancora Ettore Scola, che la scelse nel 1965 per La Congiura, o i fratelli Taviani, che invece raccontarono Firenze e la campagna circostante durante il secondo conflitto mondiale nella loro Notte di San Lorenzo, uscito nel 1982. E come dimenticare tutta la saga di Amici miei, che il maestro Mario Monicelli disegnò sui personaggi
• la schiena VISITE E TRATTAMENTI • la cervicale DEL CORPO UMANO • il ginocchio del corridore nel suo insieme per la soluzione di disturbi spesso ritenuti psicosomatici • l’emicrania ecc. • poi ci sono i problemi relativi mentre in realtà la causa è un’altra. all’addome malato In primo piano ci sono le sindromi • per non dimenticare i focolai dolorose del movimento spesso nascosti, che nessuno li sente ma che associate a squilibri della postura divengono causa di tanti mali. LA MEDICINA INTEGRATIVA NON E’ IN OPPOSIZIONE ALLA MEDICINA TRADIZIONALE MA LA ARRICCHISCE. DR. THOMAS HERMS studio medico specialistico di medicina integrativa chiropratica - posturologia osteopatia del dolore patologie da sport
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MUsIcA. Quattro chiacchiere con Riccardo Marasco, tra vecchi stornelli e nuovi aneddoti
La storia del menestrello fiorentino Ludovica V. Zarrilli
È
FiREnzE in MUSiCa 1. O mio babbino caro, Gianni Schicchi Giacomo Puccini, 1918 2. Un bacione a Firenze Odoardo Spadaro, 1937 3. O Fiorentina Narciso Parigi, 1956 4. Firenze (Canzone triste) Ivan Graziani, 1980 5. Firenze Santa Maria Novella Pupo, 1980 6. Firenze sogna Litfiba, 1993 7. Lei, lui, Firenze Brunori Sas, 2011 8. Estate a Firenze La Primiera, 2011
marasco
in redazione
sempre stato un tipo controcorrente Riccardo Marasco, che già quando i cantanti “cinguettavano” usando la voce come uno strumento e intonando rime baciate sulla bellezza di Firenze tentava di far aprire gli occhi alla città e ai suoi abitanti. “Ma quale Arno d’argento, io l’Arno d’argento non l’ho mai visto, piuttosto da ragazzi ci si faceva delle gran sassaiole...”. Questo è Marasco, osservatore erudito e ironico, istrionico eppure capace di stare da una parte a guardare il suo mondo cambiargli intorno. “Non c’è una canzone delle mie che amo più delle altre, dipende dai periodi, dai fatti che mi accadono intorno”. Racconta di una Firenze da cui ha tratto ispirazione, di quel crogiuolo all’interno del quale, a ridosso della seconda guerra mondiale, erano nati e cresciuti i più grandi chansonnier fiorentini del secolo scorso, a cominciare da Odoardo Spadaro, che con il suo “Bacione a Firenze”, aveva incantato milioni di ascoltatori radiofonici. “Sì, perché all’epoca - racconta Marasco - non c’era mica la tv. Se un cantante mediocre va in tv magari se la cava col bell’aspetto che distrae il telespettatore. In radio questo trucco non funziona, per mante-
nere accesa l’attenzione del radioascoltatore bisognava avere una bella voce. Io sono stato salvato dalle prime radio libere: cominciarono a passare i miei pezzi e subito diventarono un gran successo. Gli altri mi boicottavano tutti”. Ingegnere sulla carta (“ma non ho mai praticato la professione”), Riccardo Marasco ha fatto la storia della canzone vernacolare fiorentina raccontando storie di tutti i giorni, pregi e difetti di una terra che più bella non si può. Dall’Alluvione, alla Lallera, alla Teresina, “fino a quelle che si conoscono meno ma sono più profonde, tipo l’Ammucchiata o Firenze bottegaia”. Curioso e attento, Marasco ha anche scoperto il mondo di Facebook: “Mi hanno aperto un profilo e in poco tempo ho raggiunto oltre cinquemila fan, chi l’avrebbe mai detto! E invece i giovani continuano a seguirmi”. Chi volesse assistere dal vivo a uno dei concentrati di cultura toscana riassunti negli spettacoli del cantautore può fare un salto al Teatro del Cestello dal 15 al 17, quando andrà in scena “Marasco racconta la Toscana”, o dal 2 al 4 febbraio al Teatro Lumiére, quando porterà in scena il suo “Marasco racconta Marasco”. Per un tuffo nella Firenze più vera.
lIbRI. Gli incipit di quattro romanzi che hanno come protagonista speciale il capoluogo toscano LE RaGazzE Di San FREDianO di Vasco Pratolini
“I
l rione di Sanfrediano è “di là d’Arno”, è quel grosso mucchio di case tra la riva sinistra del fiume, la Chiesa del Carmine e le pendici di Bellosguardo; dall’alto, simili a contrafforti, lo circondano palazzo Pitti e i bastioni medicei; l’Arno vi scorre nel suo letto più disteso, vi trova la curva dolce, ampia e meravigliosa che lambisce le Cascine”.
iL COMMiSSaRiO BORDELLi di Marco Vichi
“N
ella stanza da letto di una villa settecentesca viene ritrovato il corpo senza vita di un’anziana signora. Sul comodino, un bicchiere con tracce di un medicinale contro l’asma. Il commissario Bordelli, cinquantenne, scapolo, ex partigiano, amico di ladri e prostitute, viene chiamato a guidare le indagini”.
GEnS aRCana
di Cecilia Randall
“V
aliano de’ Nieri è discendente di una delle più antiche e nobili famiglie italiane di Arcani. Essere Arcano significa poter invocare la quinta essentia, il quinto elemento di Natura capace di combinarsi con gli altri quattro Aria, Acqua, Terra e Fuoco - e di governarli”.
FiREnzE Da PiCCOLa di Elena Stancanelli
“F
irenze è come una bella donna che usa la sua bellezza soltanto per essere bella. Un meccanismo incantato. Questa attitudine le conferisce un aspetto ingessato e polveroso. Uno strano paradosso. Firenze, città di mercanti, viene spesso accusata di essere una città in vendita”.
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Dicembre 2011
ON lINe. I fatti più importanti (e curiosi) raccontati in questi dodici mesi su www.ilreporter.it
Addio 2011, sul web l’album dell’anno NATALE E FESTIVITÀ IN “DIRETTA” SU
i PiÙ LEtti DEL MESE 1. Digitale terrestre: lo speciale per non “rimanere al buio” 2. Catene (a bordo) obbligatorie sulla FiPi-Li 3. Sciopero dei benzinai: caccia al distributore aperto 4. Radiohead-mania: biglietti bruciati in meno di un’ora 5. È la notte della grande boxe: a Firenze BunduPetrucci
i viDEO PiÙ viSti 1. Benigni, show al Parlamento Europeo 2. Il maltempo colpisce ancora: Elba, “situazione disastrosa” 3. Finisce sotto un bus, donna ferita gravemente alle gambe 4. “Salve sono Matteo Renzi”: il rottamatore e le beffe di Crozza 5. Il finale del Big bang: Renzi sul palco
tOP FivE FOtO 1. Ciclista investito da un camion, incidente mortale in via Carlo del Prete 2. Studenti in piazza, un migliaio in corteo. Sciopero per bus e treni 3. Linea 2, apre il cantiere. E i tempi si “restringono” ancora 4. Omicidio stradale, firme quasi raggiunte. E in città arrivano i manifesti 5. Complimenti Delio: la prima cosa ben fatta è Greta!
LA STAGIONE VIOLA IN TEMPO REALE SU
VERSO IL 2012, TUTTO SU
E
bbene sì, anche questo 2011 è ormai ai titoli di coda. Tra pochi giorni festeggeremo l’arrivo del nuovo anno, e quanto successo in questi dodici mesi sarà sempre più un ricordo. Già, ma cosa è successo quest’anno a Firenze? Ecco, mese per mese, alcune delle notizie più importanti, discusse o semplicemente più curiose raccontate sul nostro sito, www.ilreporter.it. Ovviamente ce ne sono anche mille altre: per “creare” allora il vostro album personalizzato dell’anno che sta finendo e fare così un salto indietro nel tempo basta ricercare, sul nostro sito, tutte le notizie e le informazioni che hanno contraddistinto il “vostro” 2011. Un anno che è partito col botto (e con le polemiche) per il calendario “choc” di Oliviero Toscani, presentato in occasione di Pitti Uomo: dodici scatti rappresentanti altrettanti pubi femminili, con annesso strascico di reazioni e contro-reazioni. Insomma, benvenuto 2011. A fine mese, poi, scoppia il caso-Variety: titoli di coda sul cinema, e futuro ancora tutto da
scrivere. Febbraio ha visto scendere in piazza l’orgoglio delle donne: migliaia di rappresentanti del gentil sesso (e non solo) in strada anche a Firenze per la manifestazione “Se non ora quando”, in difesa della dignità “rosa” all’alba dello scoppio del tormentone “Bunga-bunga”. A marzo (per la precisione venerdì 11) Firenze si sveglia con la notizia del tremendo terremoto, con conseguente tsunami, che ha sconvolto il Giappone, proprio mentre nel Paese del Sol Levante era in corso la tournée del Maggio Musicale: tanta paura e una corsa contro il tempo per riportare i musicisti in
Italia. Missione alla fine compiuta. Ma marzo è anche il mese delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, con una serie di eventi e iniziative in città. Aprile ha salutato le nozze da sogno del principe William con la sua Kate, con tanto di invito ufficiale a Firenze per i novelli sposi. A maggio l’arrivo a Firenze del ciclone “Jersey Shore”, a giugno di un altro, e ben più discusso, “ciclone”: la pedonalizzazione di via Tornabuoni e piazza Pitti, con conseguente rivoluzione della viabilità in centro e non solo. Passando alla seconda metà dell’anno, luglio sarà ricordato per il taglio
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del nastro dell’Hard Rock Cafè fiorentino, nei locali del fu Gambrinus. Altro mese, altra rivoluzione: a fine agosto scatta anche in Toscana l’era dei ticket sui farmaci. A settembre il Granducato incorona la sua prima Miss Italia, con il concorso che fa il suo esordio a Montecatini Terme. A ottobre la regione è scossa dall’alluvione che colpisce la Lunigiana, il resto è cronaca recente: a novembre Firenze passa al digitale terrestre, Delio Rossi si impossessa della panchina della Fiorentina, vengono annunciati i maxiconcerti estivi dei Radiohead e del “Boss” Bruce Springsteen e scatta il piano anti-neve, per evitare un altro 17 dicembre 2010. Per scoprire come finirà l’anno e quello che succederà in questo dicembre 2011 non resta invece che rimanere “sintonizzati” su www.ilreporter.it.
SEGUICI SU:
lA gUIdA eveNtI e Idee PeR sAN sIlvestRO
C’
è chi ha già deciso (e prenotato) da mesi, ma la maggior parte rimanda questa scelta all’ultimissimo minuto, vuoi per pigrizia, vuoi perché “tanto di tempo ce n’è ancora molto”. Ora però di tempo per decidere non ce n’è (quasi) più: cosa fare la notte di Capodanno? Per alcuni un momento speciale, per altri una notte come le altre, ma visto che per non sbagliare è sempre meglio iniziare il nuovo anno col piede giusto, allora spesso per gli indecisi trovare qualcosa (di bello) da fare diventa una corsa contro il tempo. Per chi ha bisogno di qualche suggerimento (oltre a spulciare le idee che pubblichiamo a pag. 33 di questo giornale) il consiglio è tenersi aggiornati su www.ilreporter. it, dove si possono trovare tutti gli eventi in programma in città e non solo. Per non trovarsi impreparati all’ultimo momento, e maledire il nuovo anno prima ancora che inizi.
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tempi moderni
Dicembre 2011
NON stOP/1. Tutte le possibilità, fino alle più inaspettate, per la Firenze che non dorme
Spesa e lavanderia? Le faccio di notte FOCUS
Ritardatari delle faccende
Tornano i “centri invernali”
Biblioteche e nidi allungano l’orario
domestiche, massaie insonni o amanti
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delle cene tardive, ecco la mappa dei servizi attivi all night long. O quasi Francesca Puliti
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pesa alle dieci di sera, colazione alle una del mattino con giornale ancora caldo, appena “sfornato” dalla tipografia. Il popolo dei nottambuli si allarga e in città è possibile fare, trovare e mangiare quasi di tutto anche a notte fonda. Per quelli che rimandano all’infinito l’appuntamento con il carrello, ad esempio, la scelta è piuttosto vasta. Le catene di grande distribuzione hanno ormai allungato l’orario fino alle 9 di sera, ma per i più ritardatari c’è sempre il centro commerciale I Gigli, aperto fino alle 22. Un po’ fuori città, d’accordo, ma per compensare la traversata ci si può sempre fermare a mangiare o bere qualcosa nel reparto ristorazione, aperto fino alle 23 dal lunedì al giovedì e fino a mezzanotte nel weekend. Domenica compresa, almeno fino a gennaio inoltrato. Se poi doveste ritrovarvi in piena notte senza dentifricio, potreste sempre fare un salto in centro ed entrare in uno dei minimarket aperti quasi 24 ore su 24. Stessa cosa se vi servissero con urgenza uova, farina, carta igienica o un rotolo di scotch. Anche alcuni bar osservano l’orario no-stop o quasi, come il caffè Michelangelo in piazza Ferrucci, il bar Puccini nell’omonima piazza, il Barco in via Baracca o il bar Pappagallo di via Piagentina, solo per fare alcuni esempi, aperti fino a tardi ma non all night long. Per andare sul sicuro, dunque, c’è chi si spinge quasi in bocca alla FiPi-Li, fino all’ultimo distributore cittadino, che serve paste e cappuccini 24 ore su 24. I ritardatari della cena, invece, possono contare su un
una lavanderia automatica
(Foto
di
giuseppe della maria)
ampio ventaglio di ristoranti e pizzerie. Molti si trovano nel centro storico, dal Darvish Café di via Ghibellina, dove gustare falafel e kebab in tutte le salse, al più pretenzioso Le Carceri, nell’ex penitenziario delle Murate. Restando fuori dalla cerchia dei viali vale la pena di fare un salto alla pizzeria Gattabuia, in zona Ferrucci, o al Pallaio, a Campo di Marte. Gli amanti del cibo straniero possono dirigersi invece al ristorante cinese e thai Osir, in viale Lavagnini, oppure al risto-pub tedesco dietro al Parterre. Per un panino al volo c’è sempre “la Piera”, il baracchino accanto allo stadio, dove marito e moglie servono hamburger e salsicce fino alle quattro del mattino, ma solo nei weekend. Ma
ce n’è per tutti, anche per chi è solito rinviare le faccende domestiche. Fino alle 22, ad esempio, è possibile andare a lavarsi il piumone nelle lavanderie automatiche, talvolta aperte con orario continuato 7-23. Se invece non riuscite a trovare il tempo per andare a comprare quell’armadietto che tanto vi farebbe comodo, potete girare nei reparti dell’Ikea fino alle 9 di sera. E poi, se proprio il sonno non arriva, potete montarvelo da soli durante la notte. Per i maniaci delle notizie dell’ultima ora, invece, ecco una serie di edicole aperte tutta la notte o quasi: viale Lavagnini, lungarno del Tempio e via Nazionale, una certezza per i nottambuli di professione.
on sarà come in Puglia, dove hanno cominciato a proliferare i nidi aziendali aperti 24 ore su 24 per le mamme che lavorano la notte, ma anche qui da noi l’orario degli asili si è allungato. Ingresso e uscita dalle strutture gestite dal Comune di Firenze sono flessibili, dalle 7.30 del mattino alle 18, anziché alle 16.30 come da tradizione. E per chi lavora tutto l’anno, vacanze comprese, tornano anche quest’anno i “centri invernali”, variante natalizia dei più noti centri estivi. Il tempo dello studio, invece, quello sì che si amplia. Quasi tutti i quartieri hanno attivato una biblioteca o una sala lettura aperta fino a mezzanotte. Pionieri dell’esperimento furono i ragazzi dell’associazione Calzini Bucati. Una ventina di assidui frequentatori di Villa Bandini, a Gavinana, decisero di tentare l’impresa di tener aperta la biblioteca fino alle 23.30, un paio di giorni a settimana. Da allora sono passati quasi dieci anni e le sere sono diventate quattro, di cui una, il mercoledì, gestita direttamente dal personale bibliotecario, con tanto di prestito libri prolungato. “Il servizio è molto conosciuto e apprezzato nel quartiere – fanno sapere da Villa Bandini – e la biblioteca è sempre piena, anche dopo cena”. A usufruire dell’opportunità sono soprattutto gli studenti universitari, che hanno peraltro a disposizione anche altre sale lettura “notturne”, come quelle delle case dello studente di Novoli e di viale Morgagni, aperta addirittura fino alle una di notte. C’è poi la biblioteca delle Oblate, che oltre a libri e lettori ospita anche eventi culturali, presentazioni e dibattiti fino alle 22 il lunedì e fino a mezzanotte tutti gli altri giorni della settimana, esclusa la domenica. Attivo fino a tarda notte anche il servizio caffetteria interno. Perché, si sa, perfino studenti e altri animali notturni hanno bisogno di un /F.P. buon caffè per passare la nottata.
tempi moderni
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NON stOP/2. Pesi e tapis roulant 24 ore su 24, la formula tedesca sbarca in Toscana
Arriva la palestra che non chiude mai a fare da apripista il nuovo centro fitness di Prato, che presto potrebbe replicare nel capoluogo. Ma anche qui è possibile allenarsi già dall’alba Paola Ferri
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iornate piene, brutto tempo, orari di lavoro fin troppo flessibili: lasciate perdere, neanche i più pigri avranno più scuse per bigiare la palestra. Già, perché d’ora in poi ogni momento sarà buono per allenarsi. Anche alle tre del mattino. Sbarca in Toscana la palestra aperta 24 ore su 24. L’idea non poteva che nascere a Milano (ma da una società tedesca con base a Bolzano), la versione italiana di quella città che non dorme mai tipica d’oltre oceano. Dopo cena, prima di colazione, una volta staccato il turno, si infilano le scarpe da ginnastica e si va a fare un po’ di movimento. In Germania, garantiscono i vertici della Fit Star, è già un’abitudine. Da noi un po’ meno, ma a quanto pare la domanda c’è: basti pensare che la stessa catena ha aperto quattro strutture in un anno in Italia e ne ha messe in preventivo altre sei o sette per l’anno nuovo, tra cui Sesto Fiorentino e Firenze. A fare da apripista in terre toscane è stato il centro Fit Star di Prato, che ha aperto i battenti lo scorso ottobre, all’interno del centro commerciale Coop. Duemila metri quadrati di attrezzi, accessibili a tutte le ore del
giorno e della notte. Qualche centinaio le iscrizioni sottoscritte già nel primo mese, anche per merito di un abbonamento low cost. Il cliente tipo? Troppo presto per dirlo, ma “in linea generale si tratta di lavoratori che fanno i turni – fanno sapere da uno dei due impianti milanesi – che si fermano a fare sport prima di tornare a casa”. Giovani, ma non solo. D’altronde, che il tempo del benessere stia scivolando sempre più verso la fascia notturna lo testimoniano anche le palestre “tradizionali”. A partire dalla Virgin, il colosso del fitness per eccellenza: pesi e tapis roulant fin dalle 7 del mattino, mentre le lezioni (dallo zumba allo spinning) prendono il via alle 8.30 e vanno avanti fino alle 20. Poi, alle 23 tutti a casa, a meno che non sia in programma qualche lezione-prova di salsa o qualche party dedicato ai tesserati. Stesso orario per la Zodiac, mentre la Tropos chiude mezz’ora prima. Negli impianti Klab, invece, “vince” chi arriva prima: colazione gratis per chi si allena dalle 7 alle 9 del mattino. E chi si vuol trattenere fino a tardi può usufruire del ristorante interno, aperto fino a mezzanotte. L’orario più esteso in assoluto,
però, lo offre l’Olympus Club di via di Ripoli, dove ci si tiene in forma dalle 6 alle 23.30. “La fascia oraria dopo cena è tra le più affollate”, fanno sapere dalla direzione. Tra piscina, sauna e attrezzi, fino alle 22.30 si può imparare il Ta-
ekwondo o il Muay Thai, che non è il nome di un cocktail ma un altro modo per dire Thai Boxe. In attesa della palestra non stop: sull’apertura fiorentina peserà molto l’andamento dell’impianto pratese. Oltre al prezzo dell’affitto dei locali.
BEnESSERE Le Spa ampliano l’offerta: shiatsu e sauna dopo le dieci di sera. Per un pubblico sempre più eterogeneo
E le mamme si rilassano dopo aver messo a letto i bambini enessere fuori orario? Sì, si può fare. Anzi, va sempre più di moda. In principio furono i centri estetici ad allungare l’orario di apertura, così da fornire trattamenti di bellezza alle prime luci dell’alba fino alle otto di sera, per donne in carriera o businessman super-impegnati. Tra i più tiratardi il centro estetico Body Care di via Santa Caterina d’Alessandria, dotato di una Spa aperta fino alle nove di sera. Anche l’Hotel Four Seasons ha uno spazio benessere, accessibile dalle 9 alle 21: dieci stanze per mille trattamenti diversi. Ma il benessere non è più soltanto un lusso per
pochi. Tant’è che la Hidron, la mega piscina di Campi Bisenzio, fa il pienone tutti i venerdì e i sabato sera. “Le due serate rispondono a due logiche diverse – spiega Fiamma Folli, responsabile del marketing del centro fitness – il venerdì sera è improntato più che altro al divertimento, il percorso benessere resta aperto dalle 22 fino alle una e mezzo, con musica e animazione in costume da bagno. Il menu del sabato, invece, prevede la cena e a seguire il percorso olistico”. Un antipasto di relax in acqua, un assaggio di shiatsu, un boccone a bordo piscina e coccole nel termario per
dessert. Il tutto per una sessantina di euro. I posti, limitati a poco più di un centinaio di persone, vanno regolarmente esauriti con le prenotazioni. Ma il popolo della notte è molto più eterogeneo di quello che potremmo pensare: un popolo fatto di adulti - dove i teenager non sono granché rappresentati - ma non necessariamente di top manager. “Ci sono anche molte mamme – continua Fiamma Folli - che tornano ad allenarsi o a rilassarsi nel nostro centro dopo aver messo a letto i bambini”. E che vanno a dormire più /P.F. tardi, ma anche più serene.
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E AL N O SI FES TE O N R E P ME N TA TA IO AZ PLE TUI M M RA OR INF CO G
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politica
Dicembre 2011
Il PUNtO. Presentate le prime case popolari a impatto zero: nasceranno in via D’Annunzio
Il futuro di Firenze? A tinte verdi La linea comunale sembra strizzare l’occhio alle scelte “eco”: dalle pedonalizzazioni al piano strutturale a volumi zero fino al progetto di recupero di energia dall’arno Antonio Passanese
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l futuro di Firenze dovrà essere verde, ma verde davvero. In questo ragionamento stanno le pedonalizzazioni, il piano strutturale a volumi zero, il recupero di energia dall’Arno, il collettore per le fogne e la mobilità elettrica. Ma il punto centrale è cambiare le regole del gioco sulle costruzioni”. Matteo Renzi, presentando le prime case popolari d’Italia a impatto zero – sono ventuno, saranno inaugurate entro la fine della legislatura in via D’Annunzio e avranno un costo di 2,5 milioni di euro – lancia la sua idea per la Firenze del futuro. La parola d’ordine sarà: puntare al green. Grazie al sistema di aerazione naturale e all’isolamento termico, ottenuto con metodi e materiali di
costruzione (come legno e fibra di cellulosa), i nuovi appartamenti popolari saranno a bassissimo consumo energetico (12,04 kWh/ mq annui), coperto da energia prodotta da fonti rinnovabili. Si realizzerà dunque un edificio in grado di conservare il calore in inverno e di limitare l’ingresso del caldo in estate, e si utilizzerà l’aria per migliorare ulteriormente le caratteristiche di base. Le case popolari di via D’Annunzio, insomma, avranno bisogno di pochissima energia per il riscaldamento e per il raffrescamento. “Siamo molto contenti – ha detto ancora il primo cittadino – si portano nell’edilizia pubblica criteri non solo di un forte risparmio energetico, la classe A, ma si porta l’impatto zero. La bolletta crol-
la e insieme migliora la qualità dell’aria”. “Con questo intervento – ha concluso Renzi – gli alloggi di edilizia pubblica non sono più una soluzione per ‘sfigati’, ma qualcosa
all’avanguardia. Questa credo che sia una delle cose più di sinistra che si possano fare”. Ma tra i progetti del sindaco “tuttofare” ce n’è uno davvero ambizioso e che, ne siamo
certi, non mancherà di suscitare polemiche: “Da qui al 2016 vogliamo arrivare a immaginare che chi non ha l’auto elettrica non entri in città, a meno che non sia residente”. Un ecopass non come tributo (in termini economici) al Comune, ma come tributo all’ambiente. Anche con scelte impopolari (leggi pedonalizzazioni di buona parte del centro), Renzi insomma sembra voler portare avanti la sua idea di Firenze “capitale dell’ecologia”, e farne la più grande green city del mondo. E, non per nulla, la giunta comunale ha approvato il Piano d’azione per l’energia sostenibile – un patto sottoscritto da oltre 2.700 amministrazioni locali europee – che ha l’obiettivo di ridurre, entro il 2020, le emissioni di anidride carbonica del venti per cento, e allo stesso tempo di aumentare sempre del venti per cento l’efficienza energetica e la quota di utilizzo delle fonti di energia rinnovabile. Ma sono ancora molte le cose da fare per raggiungere questo risultato, a iniziare dal completamento delle linee 2 e 3 della tramvia, passando per l’estensione della linea 2 fino a Bagno a Ripoli e finendo con l’ampliamento della rete ciclabile (sempre più richiesto in città) e con la nascita del bike sharing.
anaGRaFE Non sono mancate le reazioni. Prevista la creazione di un punto unico, l’Urban Center, al Parterre
Il Pad di Palazzo Vecchio va in pensione. E si accende il dibattito
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da alcuni pezzi della stessa maggioranza e da 20 segretari dei circoli cittadini del Pd, che annunciano una raccolte di firme da presentare all’amministrazione per chiedere il recesso dalla decisione di chiusura dei Pad. Anche Michele Pierguidi e Cecilia Pezza, consiglieri dem, ritengono i punti decentrati “un servizio inviolabile per i cittadini fiorentini: ricordiamoci infatti che la nostra popolazione è per lo più anziana, e non avvezza all’utilizzo di internet. Non siamo assolutamente contrari a una riorganizzazione – sottolineano i due dem – soprattutto in un momento di estrema penuria di risorse. Potremmo però pensare
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unto anagrafico di Palazzo Vecchio addio. Dopo la chiusura dei Pad (punti anagrafici decentrati) in via delle Calvane, via del Tagliamento e via Senese, dal 21 novembre scorso è andato in pensione anche l’ufficio per il ritiro dei certificati di piazza della Signoria, che ha fatto spazio a un asilo. Un’operazione necessaria, secondo l’amministrazione Renzi, per contenere i costi – si parla di un risparmio sui 600mila euro l’anno – e razionalizzare gli uffici. Ma in progetto c’è già la creazione di un punto unico che dovrebbe nascere al Parterre, battezzato Urban Center. Preoccupazione, però, è stata espressa
il Ristorante Caratello, in occasione delle Festività Natalizie, Vi rinnova l’invito a gustare la qualità della nostra cucina e per tutto dicembre riserveremo un gradito omaggio a tutti i lettori de Il Reporter.
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a un presidio settimanale in ogni quartiere, o ad altri strumenti per mantenere comunque coperto un servizio che certo non può diventare a pagamento alle Poste”. Ma per aiutare i cittadini a fare i conti con le novità è già iniziata la formazione di volontari che assisteranno le persone anziane e quelle più in difficoltà. È poi in via di definizione una convenzione con Sas per il supporto alla certificazione on-line: dal 15 dicembre saranno aperti gratuitamente i due checkpoint dei bus turistici, gli uffici di via Val Venosta e viale XI Agosto, tutti i giorni /A.P. compresi sabato e domenica con orario 8-19.
politica
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sceNARI. Intanto il sindaco si butta a capofitto sulle questioni cittadine lA seNteNzA. Per il troppo rumore
Elezioni sì, elezioni no: Santa Croce, stop come si preparano Pd e Pdl ai concerti in piazza S
Antonio Passanese
top ai concerti in piazza Santa Croce. Il tribunale di Firenze – a seguito di un esposto presentato per il troppo rumore dai residenti, dai commercianti della zona e da padre Antonio Di Marcantonio, rettore della basilica – ha vietato al Comune di organizzare spettacoli nella storica piazza della città. La reazione dell’amministrazione guidata da Matteo Renzi non si è fatta attendere: “Il Comune di Firenze si atterrà a tutte le indicazioni previste nella sentenza del Tribunale ma annuncia fin d’ora appello”, ha affermato l’assessore alla cultura di Palazzo Vecchio Giuliano da Empoli. Piazza Santa Croce, si legge nella decisione del giudice, ha una “natura pubblica” e il Comune può utilizzarla “secondo la sua non censurabile di-
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n attesa di capire se Mario Monti resterà in carica fino al termine naturale della legislatura o se si andrà a votare nel 2012, Matteo Renzi si butta a capofitto sulle cose da fare in città. Con un occhio, però, sempre alla politica nazionale, che non disdegna di bacchettare. Molti, a questo punto, si chiedono che ne sarà del Big Bang, e se per caso sia destinato al dimenticatoio. Neanche per sogno. Renzi, attraverso la sua e-news (che ogni 15 giorni informa i fiorentini su ciò che si sta facendo e ciò che si farà) sulla questione Leopolda 2 è stato chiarissimo: “Abbiamo parlato dei problemi e delle soluzioni, indicando alcuni temi concreti: il tema ha suscitato grandi risposte, segno di una volontà molto presente (solo negli ultimi giorni 5.423 persone, fra mail e commenti al sito, ci hanno inviato delle proposte), segno della volontà dei cittadini di tornare ad occuparsi di cose serie. Nel mio cuore tuttavia spero che i 100 punti indicati dai relatori di Firenze invecchino il prima possibile. Spero cioè che il nuovo esecutivo renda superflui la maggior parte dei nostri propositi, realizzandoli concretamente”. Dal suo blog, invece, Renzi ha poi lanciato l’iniziativa che si è svolta a Firenze il 25 e 26 novembre scorsi, “20Vènti”, un gioco di parole che non solo rimanda al futuro prossimo (il 2020 è l’anno di scadenza cruciale per gli impegni europei per la sostenibilità) ma anche ai venti vénti del cambiamento. Un’iniziativa, spiega, “importante e bella che porta i fiorentini non soltanto a discutere su quello che abbiamo fatto e che stiamo facendo adesso – dalle strade alla cultura, dall’ambiente alle infrastrutture – ma anche
Nel centrodestra si torna a discutere di primarie in vista della chiamata alle urne della città che vogliamo immaginare tra qualche anno, di una visione organica della Firenze che verrà. Sarà anche un tentativo di far partecipare le persone e chi vuole dare critiche o suggerimenti è ben accetto”. Cambiando schieramento, nel centrodestra si registra qualche mal di pancia. I ben informati parlano di intossicazione da primarie. Le chiede la base per scegliere i candidati del Pdl alla Camera dei deputati e al Senato per la prossima legislatura. “Le elezioni primarie – ha spiegato il consigliere comunale di Palazzo Vecchio e dirigente nazio-
nale di Giovane Italia Francesco Torselli – non rappresentano più un tabù per il Pdl, richieste a più riprese, da tempo, dal ministro Giorgia Meloni, sono state indicate chiaramente come uno strumento valido per la selezione di una nuova classe dirigente nazionale dal Segretario Politico Nazionale, Angelino Alfano, il giorno stesso della sua elezione”. “Oggi più che mai – ha proseguito l’esponente del Pdl – serve una risposta concreta all’antipolitica ed alla disaffezione che la gente sta mostrando nei confronti dei governanti. Siamo certi che la politica fatta con passione, con amore, intesa come ‘servizio alla comunità’ rappresenti ancora la migliore risposta al deficit di sovranità e di partecipazione popolare che sta paralizzando il nostro paese. Scegliere direttamente i propri candidati, tra coloro che si sono fatti conoscere e stimare in seguito alla propria azione sul territorio, rappresenterebbe una concreta risposta alla crisi”. Per rendere ancora più forte la richiesta, i pidiellini stanno raccogliendo firme da inviare in via dell’Umiltà a Roma. Un migliaio le adesioni registrate in tutta la Toscana: Firenze, Siena, Arezzo e Grosseto. All’iniziativa – organizzata anche da Enrico Tucci, Fabrizio Rossi e Pierfrancesco Angelini, rispettivamente consigliere comunale di Siena il primo e di Grosseto gli altri – hanno già risposto positivamente numerosi eletti negli enti locali della regione, il Movimento studentesco nazionale e Casaggì.
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La decisione dopo l’esposto di residenti e padre Di Marcantonio screzionalità a beneficio di tutti i cittadini e visitatori”, in un modo che “non sia lesivo di beni quali il diritto alla salute”. Il tribunale ha rilevato che le “immissioni sonore” di alcuni eventi estivi organizzati in piazza hanno superato i limiti autorizzati in deroga, configurandosi come “potenzialmente lesive del diritto alla salute” e per questi motivi “inibisce l’amministrazione a utilizzare o concedere l’uso di piazza Santa Croce per lo svolgimento di manifestazioni musicali che implichino l’utilizzazione di impianti di diffusione del suono” con le caratteristiche dei concerti che vi si sono svolti negli ultimi mesi.
Nulla osta, invece, per quanto riguarda altre manifestazioni come il calcio storico o i mercatini che non incidono sul diritto in esame. “Faremo le opportune verifiche del rumore in ogni manifestazione – continua da Empoli – ma resta il fatto che anche il tribunale ha riconosciuto come la natura e l’utilizzo pubblico della piazza non siano sacrificabili a priori”. L’opposizione, e in particolare i consiglieri della Lista GalliCittadini per Firenze, ha preso la palla al balzo e, puntando l’indice contro l’assessore alla cultura, lo invita a chiedere scusa per le sue dichiarazioni. E accusa: “L’amministrazione dovrebbe fare appello a se stessa per l’atteggiamento supponente tenuto anche nei confronti di figure istituzionali come quella di Padre Di Marcantonio, che solo per farsi ricevere dal vicesindaco Nardella, per esporre i disagi subiti dalla basilica, è dovuto ricorrere all’aiuto di un nostro consigliere visto che tutte le sue istanze era/A.P. no cadute nel vuoto”.
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speciale
Dicembre 2011
l’INIzIAtIvA. L’8 dicembre le sottoscrizioni verranno consegnate direttamente al sindaco
Raccolta firme, traguardo a un passo segno che le “vecchie” carta e penna, quando si tratta di buone cause, funzionano ancora. E questi fogli sono arrivati da ogni angolo dello stivale: ad esempio la famiglia Nocella ha consegnato poche settimane fa all’associazione 2.500 firme raccolte a Terracina, in ricordo di David, anche lui giovane vittima della strada. Ma non sono le uniche: migliaia sono state raccolte anche a Livorno, grazie al lavoro di Tiziana Savi, in Puglia grazie agli amici dell’associazione Aguvs e alla famiglia Venezia, a Palermo grazie alla famiglia Scarfeo, in Versilia grazie alla passione dei volontari dell’associazione dei club alcologici territoriali locali. E poi ancora a Torino, a Parma, a Roma, a Ravenna, a Fano e in tante altre parti d’Italia. Intanto, tornando nel capoluogo toscano, a dicembre c’è un appuntamento speciale: l’8, al teatro Obihall, alle 20.30 è in programma la festa del primo anno dell’associazione Lorenzo Guarnieri. Il titolo dell’evento è “VaLORE alla vita”, proprio per ricordare Lorenzo e e l’importanza di garantire il diritto alla vita ai nostri ragazzi. Sarà in quell’occasione che le firme saranno consegnate direttamente al sindaco di Firenze. L’ingresso alla festa è libero, basta registrarsi e stampare l’invito sul sito www.lorenzoguarnieri.com. Insomma, il traguardo adesso è davvero vicino: “Da quando pochi mesi fa è stata lanciata questa raccolta – raccontano i genitori di Lorenzo - abbiamo conosciuto persone meravigliose in tutte le regioni italiane, persone che ci hanno dato un aiuto determinante. Il passaparola, l’uso dei social network e il supporto della stampa locale è stato fondamentale per spiegare alla gente che oggi l’omicidio di un innocente sulla strada rimane sempre impunito. Firmare significa partecipare a questa battaglia di civiltà, che vuole difendere il diritto alla vita. Con regole certe e pene adeguate - continuano - eviteremo in futuro altre tragedie e salveremo così vite umane. Non c’è niente di più grave che togliere la vita: chi uccide in questo modo, guidando quando non è in condizioni di farlo, deve rendersi conto di ciò che ha fatto. Deve almeno entrarci in un carcere e, secondo il parere di molti cittadini, non deve guidare più”.
appuntamento all’Obihall, per la festa per il primo anno dell’associazione
Lungarno Aldo Moro
Lorenzo Guarnieri. i genitori del giovane
VALORE ALLA VITA!
morto in un incidente in motorino alle Cascine: “Con regole certe e pene adeguate
8 dicembre 2011
eviteremo in futuro altre
ore 20.30
tragedie e salveremo
Festa per il primo anno di attività dell’Associazione dedicata a Lorenzo
così vite umane”
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POSSIBILITA’ FINANZIAMENTO PERSONALIZZATO
l traguardo è vicino, e se fossimo dentro una piscina si potrebbe dire che manca giusto una bracciata. Una bracciata per raggiungere quelle cinquantamila firme a cui l’associazione Lorenzo Guarnieri lavora da mesi, a sostegno delle quali si è mosso anche Il Reporter. Siamo a quota 49mila, ed entro il mese presumibilmente la raccolta verrà completata. Il tutto per sostenere la proposta di legge per introdurre nel nostro codice penale il reato di “omicidio stradale” per chi provoca la morte o gravi lesioni guidando sotto effetto di alcol o droga. Moltissime firme sono state raccolte anche in forma cartacea,
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diCemBre 2011
AUGURI E RINGRAZIAMENTI Siamo giunti ormai alla fine dell’anno e approfitto di questo numero di Reporter per fare a tutti i cittadini i miei migliori auguri per un Felice Natale e per un 2012 più sereno, dove si cominci ad intravedere una via d’uscita dalle difficoltà che stiamo attraversando. Nonostante la pesante situazione in cui ci troviamo in questi mesi sono stati fatti importanti passi avanti per il futuro; ricordo l’adozione del Regolamento urbanistico, ma anche la Convenzione con Autostrade per l’Italia che garantisce la realizzazione della Piazza di Tavarnuzze e quella del Parco lungo la Greve, le opere di manutenzione straordinaria presso alcune scuole e il centro di socializzazione, l’abbattimento completo delle barriere architettoniche presso il palazzo comunale di Via Rosselli, il marciapiede sulla Via Cassia, i lavori di messa in sicurezza e di abbattimento delle barriere architettoniche del palazzo comunale ,ecc. Con il finire dell’anno speriamo di poter inaugurare i due fontanelli di acqua di qualità, i cui lavori di installazione sono già partiti ed intervenire in Barazzina con il rinnovamento del Parco Giochi, Certo non è stato possibile rispondere a tutte le esigenze della popolazione, ma abbiamo cercato di operare questi interventi e nello stesso tempo di mantenere i livelli di assistenza e di erogazione dei servizi sociali e scolastici. E nel campo sociale siamo fortemente impegnati a contenere il più possibile gli effetti dei tagli del go-
20 ANNI DI ATTIVITA’ DELLA PROTEZIONE CIVILE - MISERICORDIA IMPRUNETA UN GIUSTO RICONOSCIMENTO L’Amministrazione Comunale ha voluto festeggiare il 20^ Anniversario di attività del Gruppo di Protezione Civile della Misericordia di Impruneta in occasione della seduta del Consiglio Comunale dell’ 8 Novembre. Alla presenza di un folto gruppo di Volontari il presidente del Consiglio Dino Lotti ha salutato, evidenziando il valore dell’Associazione e di tutti coloro che scelgono di offrire il proprio tempo libero a favore della collettività. Nel suo intervento, l’Assessore Ciolli, ha rilevato “l’importanza dell’attività svolta dall’Associazione e il fatto che il 20^ anniversario si celebri in un anno particolare in cui si è tenuta una importante esercitazione sul territorio e vi sono stati purtroppo già due eventi in cui l’Associazione è stata chiamata ad intervenire insieme alle altre forze comunali la fuga di gas ai Sassi Neri e gli allagamenti a seguito del temporale dell’8 giugno. Più recentemente i volontari della Misericordia sono intervenuti negli scenari ben più drammatici delle alluvioni in Lunigiana e dell’Elba. Queste vicende hanno messo in luce l’impegno, la competenza, la capacità organizzativa e di intervento dell’Associazione, che sono emerse sia nella gestione delle piccole emergenze sia in occasione delle grandi calamità. Da quest’anno il Gruppo di Protezione Civile della Misericordia, a seguito degli accordi assunti con l’Amministrazione, è impegnata direttamente nel “Piano emergenza neve”. A questo proposito, la Giunta, con proprio atto, ha deciso di corrispondere alla Protezione civile un contributo straordinario di € 2500,00 finalizzato all’acquisto della lama spalaneve per gli interventi di sgombero nelle vie e piazze più piccole, dove, sino ad oggi,è impossibile l’accesso con i mezzi in dotazione.” Al responsabile del Gruppo di P.C. della Misericordia Simone Nardini il Sindaco ha quindi consegnato una targa di riconoscimento ed ha avuto parole di gratitudine per i volontari ” Questi ragazzi ci sono vicini in ogni momento della vita e in ogni calamità, pronti sempre a intervenire là dove c’è bisogno sacrificando per questo il loro tempo libero.” ”Infine, Domenica 13 Novembre, in occasione della celebrazione di San Tobia, protettore delle Misericordie d’Italia, l’Amministrazione ha partecipato alla messa celebrata nella Basilica dal parroco di Impruneta. Don Luigi Oropallo, riguardo al servizio svolto per la comunità dalla Misericordia ha avuto parole forti riguardo al concetto di “ carità,” cristianamente concepita, che significa avere il coraggio di osare e mettersi gratuitamente in gioco. Terminato il rito religioso, nello scenario prezioso della piazza con tutti i mezzi della Protezione civile schierati, il Sindaco ha tagliato il nastro del nuovo spalaneve,mentre Don Luigi Oropallo ha impartito la benedizione su tutti i presenti e sul nuovo prezioso mezzo. Non è mancata una bella foto ricordo tutti insieme, mentre un grappolo di palloncini con un grosso numero “ 20 “al centro si è liberato verso il cielo di un azzurro straordinario.
verno, come del resto stiamo facendo sul fronte del trasporto pubblico locale, dove l’emergenza è grave, nonostante l’impegno della Regione e l’ulteriore contributo di 20.000 € stanziato dal Comune a fine anno. L’importante è non perdere la fiducia e la voglia di lottare: l’Amministrazione Comunale è determinata , ma chiede ai cittadini di far sentire la loro voce, così come è accaduto il 19 novembre a Bottai, dove l’impegno di tutti non è stato vano e i lavori sono ripresi. Voglio qui pubblicamente ringraziare i dipendenti comunali, che con il loro lavoro e il loro impegno rendono possibile l’attività del Comune, quella ordinaria come quella straordinaria. Ritengo che vada manifestata la gratitudine dell’Amministrazione ma anche dei cittadini in un momento in cui queste persone , sotto organico, senza la possibilità di sostituire i pensionati e neppure le maternità, con gli stipendi bloccati e senza rinnovo del contratto per almeno quattro anni, con la liquidazione differita nel tempo, con una opinione pubblica spesso diffidente nei loro confronti, riescono comunque a garantire i servizi ai cittadini, con un impegno che va oltre il dovuto contrattuale. Concludo rinnovando a tutti i miei più sinceri auguri Il Sindaco Ida Beneforti Gigli
LA PAROLA AI VOLONTARI DEL GRUPPO DI PROTEZIONE CIVILE DELLA MISERICORDIA DI IMPRUNETA Poche parole per raccontare il Gruppo di Protezione Civile della Misericordia di Impruneta: Presidente Simone Nardini 38 anni -eletto nel 2011 alla guida del Consiglio Operativo con poteri di decisione sull’attività da svolgere, sull’utilizzo delle squadre , sugli interventi e sui mezzi. Vice Presidente Massimo Morandi E’ composto da 30 Volontari ( di cui 5 donne). Il Gruppo di Protezione Civile della Misericordia di Impruneta è iscritto nel Registro Regionale delle Associazioni di Volontariato con decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 295 del 10.04.1994. Quali compiti svolge? 1. Partecipa agli interventi in caso di calamità naturale e in situazioni di emergenza in collaborazione con la struttura operativa del Comune, con le altre realtà associative e istituzionali di protezione civile e collabora alle attività previste dal Piano di Protezione civile. 2. Assicura il servizio di apertura e chiusura della Piazza Buondelmonti nella zona antistante la Basilica in occasione di matrimoni, onoranze funebri e di grandi eventi. 3. Garantisce il proprio intervento con l’attrezzatura spalaneve nel territorio comunale in occasione di precipitazioni nevose e con i propri mezzi operativi in occasione di altre emergenze. Cosa spinge a entrare nel volontariato della Protezione civile? E’ una scelta che nasce dalla volontà e determinazione di aiutare chi ha bisogno. E’ la disponibilità ad aiutare non solo attraverso l’azione e gli interventi di carattere tecnico- organizzativo, ma anche sul piano del supporto psicologico che è indispensabile nelle gestione delle situazioni di emergenza e di calamità . Un messaggio per la comunità imprunetina? Occorre adoperarsi per una maggiore sensibilizzazione tra i cittadini, affinchè si crei la piena collaborazione e soprattutto la consapevolezza che tutti siamo chiamati a fare la nostra parte nelle situazioni gravi di calamità e di emergenza. Grazie a tutti i volontari che svolgono questo servizio con dedizione e disponibilità. Conclusioni dell’Assessorato: Ecco il volontariato! Un’immensa straordinaria risorsa che nasce dal bisogno di sentirsi utili, dal bisogno di dare un senso alla propria vita e dalla consapevolezza che la nostra vita ha un senso solo attraverso la dimensione degli altri. Così, il volontariato arriva dove lo Stato, l’Istituzione spesso non riescono ad arrivare, talvolta dove nessuno è presente, con impegno e passione, senza aspettarsi nulla in cambio, perché tutti siamo parte integrante e sostanziale per costruire una società migliore. L’Assessorato alle Politiche Ambientali
CACCIA: PROBLEMI IN VIA DI RIBOIA Con riferimento all’articolo apparso su metropoli del 21 ottobre us., redatto da Andrea Alfani, riferito alle problematiche sulla caccia nella frazione di Pozzolatico e precisamente in via di Riboia appare incredibile che questa frazione tutte le domeniche mattine ( nel periodo di caccia) diventi una piccola Kabul, ovvero, riprendendo le frasi scritte nell’articolo ”ogni domenica mattina a partire dalle 5 la sveglia è data dalle cartucce e dai pallini”e nel sottotitolo “ i pallini rimbalzano sui tetti”. Dopo una prima verifica presso gli uffici comunali, la Polizia Provinciale (Venatoria) e le forze dell’ordine non risultano denunce in essere. Se i fatti ( incresciosi e incivili) sono quelli descritti nell’articolo, appare strano che i cittadini ( nel loro stesso interesse) non abbiano mai denunciato i fatti alle autorità. Comunque , l’ Amministrazione Comunale a tutela dei residenti della frazione di Pozzolatico, ha inviato all’Assessorato alla Caccia della Provincia di Firenze una richiesta di intervento della Polizia Provinciale per verificare se nel territorio di Impruneta i cacciatori rispettano le normative vigenti in materia di sicurezza e rispetto delle proprietà private. Assessore alle Politiche per l’ Organizzazione al Patrimonio e allo Sport Paolo Venturi
LA CASA, UN BENE PER TUTTI. La casa è il principale bene d’uso per una famiglia, quindi deve essere per tutti e a costi accessibili. Non possiamo accettare un mercato della casa che non consente a cittadini e famiglie di poter accedere a questo bene primario, un bene tanto grande per la convivenza e la coesione sociale. Quello della casa è un problema tanto importante che necessità di risposte adeguate. Purtroppo in questo periodo di crisi economica le difficoltà di acquisto sono aumentate, ci sono famiglie che non riescono a sostenere le rate del mutuo, lavoratori con stipendi inadeguati o con occupazione precaria. Dobbiamo anche considerare il problema degli affitti, che vede protagoniste le famiglie con maggiori disagi, con una lievitazione dei canoni che crea maggiore difficoltà in particolare alle fasce sociali più deboli, quali famiglie con minori, o con reddito medio basso che non riescono a sostenere i costi del mercato. Negativo anche il pesante ridimensionamento del Fondo nazionale per il sostegno alle abitazioni in locazione. Nel 2008 il Fondo aveva ricevuto risorse per 205,6 milioni. Nei due anni successivi gli stanziamenti sono stati fortemente ridotti a 161,8 milioni per il 2009 e 143,8 milioni per il 2010. Per questo anno 2011 il Fondo è stato praticamente azzerato, con la riduzione a 33,5 milioni (-76,7% rispetto al 2010). Nel considerare la questione abitativa, dobbiamo tenere conto anche la tipologia familiare che negli anni si è fortemente modificata, sono diminuiti i componenti per nucleo familiare, ma contemporaneamente si è registrato un aumento dei nuclei. Ci sono più famiglie ma più piccole. Per gli stranieri, rispetto ai nuclei familiari composti da solo italiani, il problema abitativo è ancora maggiore, infatti si registrano situazioni di sovraffollamento. Un’altra difficoltà di oggi in merito alla casa sono i giovani tra i 30 e i 34 anni, che ancora vivono con i genitori. Lo fanno non per loro scelta, ma perché, in mancanza di autonomia economica e con contratti precari non possono fare altrimenti. Ecco l’impegno dell’Amministrazione Comunale con l’edilizia residenziale pubblica per tutelare le fasce più deboli della popolazione, nello scorso mese di novembre Casa Spa, gestore per i comuni dell’edilizia residenziale pubblica, ha consegnato le chiavi di 8 appartamenti realizzati in Via Ho Chi Min a otto famiglie assegnatarie, ormai da tempo presenti nell’ultima graduatoria del bando ERP del Comune di Impruneta. Si tratta di alloggi nuovi di varie tipologie, composti da due o tre stanze con garage, che offriranno una sistemazione concreta e dignitosa a persone e famiglie che attualmente si trovano in alloggi precari. Questi 8 nuovi alloggi vanno ad aggiungersi ai 146 già presenti nel Comune di Impruneta realizzati dagli anni ottanta in poi, contribuendo a risolvere l’annoso problema della casa nel nostro territorio. Assessore al Welfare Paolo Poggini
TRASPORTO SCOLASTICO Carissimi Genitori e Insegnanti del Comune di Impruneta, vorrei condividere alcuni aspetti e far chiarezza con voi in riferimento a diverse mail e richieste di incontro ricevute in queste ultime settimane. Argomento? Il trasporto scolastico! Come ben sapete, il nostro territorio è articolato tra Impruneta e Tavarnuzze e molteplici frazioncine (Baruffi, Pozzolatico, Falciani, Mezzomonte…). Sette sono i plessi che coinvolgono l’istruzione obbligatoria dei nostri bambini e ragazzi dislocati tra i due grossi centri e S. Gersolè e quattro le linee di trasporto scolastico necessarie per le diverse richieste delle famiglie, 2 di cosiddetto T.P.L. (trasporto pubblico integrato con il servizio scolastico) e 2 affidate in appalto. Alcune cifre, credo, siano necessarie per inquadrarvi la questione: Costo annuo delle 2 linee TPL, per quanto riguarda la parte dello scolastico: € 90.000 Costo annuo delle 2 linee in appalto : € 113.825 % costo del personale amministrativo comunale sulla gestione, organizzazione e controllo del servizio: € 14.000 Costo annuo del personale di accompagnamento sulle 4 linee: € 33.000 Bolli e assicurazione sui 3 scuolabus dati in comodato d’uso: € 3.000 Per circa 185 utenti, dove gli introiti per il Comune che vengono dalle famiglie (dati del Bilancio del Comune 2011) sono più o meno € 42.000. E dove il Comune si accolla, allo stato attuale, 14 esoneri richiesti per quelle famiglie seguite dai servizi sociali per una minore entrata di € 1.300 e 5 morosi nei pagamenti del servizio per sempre una minore entrata di € 1.065. A questi numeri si aggiunge il costo di chi accoglie i bambini trasportati dai pulmini al mattino nelle diverse scuole. Fino allo scorso anno questa mansione era svolta dal personale ATA con un compenso forfaittario dell’Amministrazione Comunale. Dal primo settembre di questo anno, dietro loro richiesta, l’erogazione di questo servizio così come la raccolta dei buoni mensa è tornata interamente in carico all’organizzazione e alla gestione del Comune per un costo di € 35.000, senza nessun esborso da parte delle famiglie. Le quote mensili o gli abbonamenti pagati dalle famiglie coprono soltanto più o meno il 12% del costo annuo del servizio. Fino allo scorso giugno delle quattro linee di trasporto scolastico, una era interamente “comunale” ovvero vedeva l’impiego di personale dell’Ente (2 autisti) e di messi (gli scuolabus gialli). Con il pensionamento del nostro personale non è stato più possibile mantenere questa organizzazione. E abbiamo aumentato a 2 linee il contratto esterno CAP e SITA per non arrecare nessun disservizio all’erogazione del trasporto scolastico. Perché non riassumere allora? Semplicemente perché non è possibile! Con la manovra del Governo centrale le spese per il personale degli Enti Locali hanno limiti estremi e il turn-over in base ai numeri degli ultimi pensionamenti non prevede per il nostro Comune nessuna assunzione in nessun settore fino al novembre 2012. Forse non ce ne rendiamo conto e non è sempre semplice spiegarlo ma i tagli complessivi agli Enti Locali hanno creato e continueranno a creare situazioni difficili da affrontare che ricadranno su ognuno di noi. Soluzioni? Niente autisti, non riassumibili. Eliminazione di una ulteriore linea ( come già abbiamo fatto nell’anno scolastico 2009-2010 quando con i primi pensionamenti degli autisti siamo scesi già da 5 linee a 4)?
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Revisione dei percorsi aumentando i tempi di attesa dei bambini? Niente di tutto questo è avvenuto! (Vi invito a visitare i tanti siti dei diversi Comuni in tutta Italia dove il servizio di scuolabus non esiste più, tolto, sparito…). Ovviamente mi riferisco al trasporto puramente scolastico, nella parte legata al garantire l’accesso alla Pubblica Istruzione per quegli alunni che a causa della distanza abitazione-scuola hanno difficoltà oggettive a raggiungere la sede scolastica più vicina negli orari di apertura e di chiusura delle scuola stessa. E’ ovvio che “l’accessorio”, il non-obbligatorio nei momenti di difficoltà non entra più!!! L’Amministrazione Comunale, nei limiti delle proprie risorse tecnico-economiche allo scopo di sostenere iniziative didattiche ed educative della Scuola progettate in pieno accordo con l’Istituto P.Levi si farà carico di eventuali esigenze di trasporto scolastico limitate ad alcune iniziative istituzionali che prevedono uno spostamento degli alunni: es. la Giornata della Memoria, la commemorazione del 25 aprile e le celebrazioni legate al Bombardamento di Impruneta, il Consiglio Comunale dei Ragazzi…e di ogni trasferimento necessario dal plesso A.Sturiale alla palestra del plesso D.Ghirlandaio a Tavarnuzze per assicurare e garantire il normale svolgimento dell’attività sportiva. Il resto? Dovremmo trovare, ideare e inventare soluzioni alternative, identificare nuove collaborazioni con associazioni più vicine alle sedi scolastiche raggiungibili quindi anche a piedi, o richiedere il noleggio previo pagamento di una quota contributiva individuale da mettere in carico alle classi che potranno in piena autonomia delle insegnanti decidere le proprie uscite richiedendole al vettore CAP-Sita e ATAF. Vi assicuro che io per prima, e l’intera Giunta, Sindaco in testa, sto vivendo questa drammatica situazione della mancanza cronica di risorse e di personale in un contesto generale normativo e finanziario davvero preoccupante. Non è che sparendo dalle prime pagine dei giornali, la Riforma della Pubblica Amministrazione e la Riforma della Scuola non siano un problema costante cui far fronte e misurarci con onestà e responsabilità. La copertura a Tavarnuzze con i mezzi pubblici ATAF sulla direttrice Firenze, credo, possa essere sfruttata per gli spostamenti delle scolaresche verso la città, e credo possa diventare utile anche per la crescita e la responsabilizzazione dei ragazzi. Nessuno vuole privare la Scuola delle gite didattiche o di attività esterne perseguite e consolidate negli anni, ma allo stato della situazione attuale questa Amministrazione Comunale può continuare per questo anno scolastico, ad assicurare il trasporto scolastico con quattro linee senza nessun disagio e disservizio per le famiglie rispetto allo scorso anno e un pacchetto di spostamenti tra Impruneta e Tavarnuzze per le classi dell’istituto comprensivo nei progetti didattico-educativi finanziati dal Comune e già concordati con la Dirigenza scolastica. Per tutta la restante richiesta di mobilità, ben venga qualsiasi altra proposta, cui però l’Ente Locale non può far fronte economicamente. Tanto vi dovevo per la trasparenza e la chiarezza con cui sto provando ad impostare e a perseguire il nostro rapporto. Per qualsiasi ulteriore approfondimento necessario, non esitate a contattarmi! Assessore alle Politiche della Formazione Francesca Buccioni
ATTIVITÀ SPORTIVE 2011-2012 Dare la possibilità ai cittadini del Comune di Impruneta di praticare lo sport resta una priorità dell’ Amministrazione, l’attività sportiva è per tutti (atleti, allenatori, genitori e tifosi in generale) un momento formativo importante; inoltre, soprattutto per i giovani, avere il riferimento di un sano ambiente sportivo può evitare la frequentazione di altri ambienti malsani. Comune e Associazioni Sportive riescono ancora a mantenere alto il numero di atleti e partecipanti alle varie attività sportive nonostante la sempre più difficile situazione economica, che come noto, ha ripercussioni sulle risorse finanziarie degli enti locali delle Soc. Sportive e delle famiglie.. le novità sono: -la società A.S.D. Tuttauto Impruneta Calcio a 5 ha vinto il bando di gara per l’affidamento del campo sportivo di Impruneta, l’ impianto è stato chiuso per circa 2 anni e grazie ai lavori di ristrutturazione prontamente iniziati, entro la prossima primavera lo stadio verrà riaperto alle attività sportive. - La pallavolo Impruneta, non finisce mai di stupire, in solo tre anni è passata dalla prima divisione alla serie “C”, complimenti a tutti Dirigenti, Atlete e Staff Tecnico. - L ASD Impruneta Tavarnuzze è riuscita a conquistare la Prima Categoria, complimenti a tutti. di seguito qualche numero per dare un’idea del movimento sportivo imprunetino. SoCietÀ uSSi: Sono iniziati i campionati 2011-2012 per le attività di BASKET, PALLAVOLO FEMMINILE, PATTINAGGIO, JUDO, KARATE. Inoltre inizieranno vari corsi di ginnastica. La società conta circa 600 atleti. aCQuatiCa Srl (PISCINE COMPLESSO ZODIAC) L’attività agonistica vede l’acquatica sempre impegnata ai massimi livelli regionali con 100 atleti , circa 400 bambini frequenteranno i CORSI DI NUOTO cui si aggiungono circa 300 adulti. a.S.d. imPruneta tavarnuZZe SCUOLA CALCIO, CALCIO DILETTANTISTICO (Prima categoria FIGC), CALCIO A 5 (Juniores regionali e la prima squadra militante in C2 FIGC) per un totale complessivo di circa 300 atleti. atletiCa imPruneta Primo levi Organizza il trofeo del Chianti Fiorentino, promosso dai comuni del Chianti: Bagno a Ripoli, Barberino Valdelsa, Greve, Tavarnelle, San Casciano e, ovviamente, Impruneta . La manifestazione, riservata agli alunni delle suole medie, comprende attività di ATLETICA LEGGERA, PALLAMANO E BASEBALLl. A Novembre inizieranno i primi allenamenti per la 18a edizione, i partecipanti saranno circa 700. Tra gli altri ambienti sportivi è doveroso ricordare il Circolo golF ugolino, il Chianti Country Club (tennis, nuoto, atletica e palestre), il Circolo del tenniS di impruneta, gli impianti Zodiac (piscine, calcetto, palestra, tennis).Centro ippico “la Cipressaia” di vieri mugnaini. Altre particolari menzioni per il trofeo dei 10 comuni (CICLISMO/mountain-bike) organizzato da Marco Boscherini e per il gruppo treKKing di impruneta. Assessore alle Politiche per l’Organizzazione,al Patrimonio e allo Sport. Paolo Venturi
i gruppi consiliari Partito demoCratiCo
FinirÀ, Prima o Poi FinirÀ
Fare politica oggi è veramente faticoso, non c’è mai nulla di acquisito, è una battaglia perenne. Il Parcheggio dei Bottai per esempio: il Sindaco e il Gruppo consiliare si trovano a dover lottare continuamente per strappare, con estrema fatica, ogni singolo passaggio in avanti di un’opera che dovrebbe essere ormai più che conclusa, e la cui realizzazione finale continua invece a sfuggirci. Sperando che l’unione faccia la forza e la differenza, questa volta tutti i Sindaci del Chianti, e il Presidente del Quartiere 3 Andrea Ceccarelli, con il pieno sostegno del Presidente della Provincia Andrea Barducci hanno scritto una lettera al Ministro per chiedere il suo intervento per la prosecuzione e conclusione dei lavori, che sono ormai lontanissimi dal rispetto dei tempi originari, lanciato una raccolta di firme e indetto una manifestazione, il 19 novembre, a sostegno delle richieste inviate al Ministro, con lo slogan “Sblocchiamo la città”. Ovviamente anche il gruppo consiliare aderisce compatto all’iniziativa, per far sentire il peso della giusta esasperazione dei cittadini, la terza corsia è
infatti pressoché terminata mentre i lavori collaterali, che dovevano migliorare la qualità della vita invece non sono stati realizzati, con grave danno per la salute ma anche per l’economia di questi territori. Inoltre le due infrastrutture del Parcheggio scambiatore della Certosa, del cui progetto si è persa traccia, e del bypass del Galluzzo, anch’esso fermo da tempo immemorabile, appaiono strategiche anche nella riorganizzazione del servizio di trasporto pubblico locale, altro tema più che scottante sul quale si sta lavorando intensamente. Proprio durante il mese di ottobre, il Gruppo e il Partito hanno portato avanti incontri con i cittadini sulle prospettive del trasporto Pubblico locale. Ripensare il trasporto pubblico in Toscana è infatti una necessità, visti i tagli drastici dei finanziamenti statali. Ma questa riorganizzazione può anche rappresentare una sfida, un’occasione per costruire un servizio che sia più funzionale alle esigenze di tutti. Una contrazione delle corse penalizzerà soprattutto le persone più deboli, ma siamo convinti che sia possibile riprogettare il trasporto in
SiniStra eCologia liBertÀ
Partito delle liBertÀ
Non è più sopportabile ulteriori rinvii al completamento dei cantieri di Bottai e del by-pass di Galluzzo e della realizzazione del parcheggio scambiatore alla rotonda del casello autostradale di Firenze-Impruneta! Sono passati diversi anni , anni in cui abbiamo dovuto sopportare l’insopportabile, pagato in prima persona i sacrifici causati da questi infiniti lavori sia a livello economico per le attività commerciali, ma anche, a livello della qualità della vita e della sicurezza!!! I cittadini per primi hanno sollevato la questione in merito ai ritardi della conclusione dei lavori, e da anni sono all’ordine del giorno manifestazioni, denunce sui giornali, pressioni sulle amministrazioni locali e politiche, ma sta di fatto che nulla accade se non con i tempi comodi delle imprese! Sorge un dubbio: chi doveva monitorare e controllare, che l’evoluzione dei lavori si svolgessero nei tempi previsti, non ha fatto il proprio dovere (ulteriore conferma l’abbiamo dal numero scorso de Il Reporter dove l’amministrazione era contenta dello svolgimento dei lavori ai Bottai) e adesso sollecitati dai cittadini, sono costretti a scendere in strada per protestare con loro per obbligare la società Autostrade a mantenere gli impegni contratti con le amministrazioni locali. ma chi ci rappresenta ha la forza di imporre ai privati gli accordi presi? e’ il momento di dimostrarlo! Inoltre chi ci compenserà di tutti i disagi causati dagli infiniti lavori dei cantieri di cui ancora non si sa nulla della loro definitiva conclusione?
Approfitto del Mensile Reporter per comunicare ai tanti miei Concittadini, che da oltre sei mesi mi hanno chiesto allarmati quando verrà sbloccato l’increscioso problema provocato dalla non preannunciata chiusura al transito nella Via dei Tafani, che tra l’altro configura reato penale in quanto interruzione di pubblico servizio, cosa ebbe a rispondermi il Primo Cittadino quando la mia interpellanza, che denunciava il grave episodio, fu discussa nel Consiglio Comunale del 10.02.2011. “…….ho avuto un incontro con questi proprietari nuovi che hanno mostrato, devo dire, una disponibilità a ricercare una soluzione, soluzione che tra l’altro era stata preposta anche dal precedente proprietario, che per essere realizzata ha bisogno di norme che permettono la deviazione di alcuni tratti stradali con il prossimo Regolamento Urbanistico. Questa norma è stata inserita……..quindi abbiamo praticamente pronta la proposta per il Regolamento Urbanistico ma quando andremo ad adottarlo riprenderemo i contatti con questo cittadino che, come dicevo, ha dato la propria disponibilità per risolvere questo problema…….. L’impegno a seguire questa cosa sicuramente lo prenderò e cercheremo di dare una risposta anche ai cittadini e di valutare di sollecitare la realizzazione di questo tratto di strada…….”. Non dubitiamo della parola del Primo Cittadino, ma, fra l’approvazione del nuovo R.U., l’espletamento del progetto della variante stradale e la realizzazione dei lavori, forse i nostri pronipoti potranno ripassare dalla Via dei Tafani. Un’altra pecca di una Amministrazione la quale, invece di tutelare gli usi e costumi della propria Cittadinanza, antepone gli interessi privati a quelli della collettività. E meno male che sono di Sinistra!
non È mai troPPo tardi!
Parola di SindaCo !?!
IL GRUPPO CONSILIARE DEL P.D. DI IMPRUNETA Per scrivere al Gruppo mail pd.impruneta@alice.it
oBBiettivo Comune
Come riSolvere (o non riSolvere) i ProBlemi: regolamento urBaniStiCo e FraZione dei FalCiani
Il confronto tra RUC adottato da Sindaco e maggioranza e osservazioni presentate da Obbiettivo Comune permette di verificare chi cerca veramente di risolvere le più gravi problematiche relative ai Falciani. Riportiamo di seguito una sintesi delle due osservazioni presentate dalla Lista, il testo integrale, con pianta allegata, lo trovate sul sito. N.1) Ripristino di viabilità di collegamento tra Falciani alto (via Pontormo) e via Cassia. Tramite l’utilizzazione di viabilità esistente asfaltata, viabilità non asfaltata e in piccola parte del ripristino di viabilità esistente (tracciato poderale preesistente, adesso in disuso) tenendo presenti le necessità della Frazione servita in modo assolutamente inadeguato: una sola strada per entrare ed uscire, peraltro in pessime condizioni (profondi avvallamenti, rischio di frana), sempre ingombra di auto parcheggiate. La soluzione proposta risulta di più facile e meno onerosa realizzazione rispetto a quella individuata dall’Amministrazione comunale (utilizzazione della strada passante per il Ristorante dei Falciani). N.2) Intervenire sui Falciani con un “piano complesso di intervento” che comprende tutta la frazione, è a nostro avviso non praticabile in quanto è impensabile che proprietari con problematiche, risorse economiche ed interessi molto differenziati riescano ad accordarsi per la progettazione unitaria del piano di intervento. Pertanto le opere pubbliche o di interesse pubblico previste non troverebbero alcuna attuazione. Inoltre in assenza del piano complesso di intervento risultano vietati sul patrimonio edilizio esistente posto all’interno del perimetro del piano stesso tutti gli interventi di ampliamenti funzionali, addizioni volumetriche, frazionamenti e cambi di destinazioni d’uso anche se compatibili con la categoria di intervento dei singoli edifici. Anche alla luce della osservazione n.1 riteniamo necessario modificare questa scelta individuando uno o più interventi mirati alla realizzazione della viabilità proposta nell’osservazione. Per informazioni e segnalare problemi massimobisignano@libero.it, per le attività svolte consultare il sito. www.obbiettivocomuneimpruneta.org
Gruppo Comunale Sinistra Ecologia Libertà Impruneta Marco Mazzetti Riccardo Lazzerini www.lasinistraimpruneta.it Facebook selimpruneta
modo da venire incontro alle esigenze degli utenti, esigenze che in questi anni sono profondamente mutate. Il confronto con i cittadini l’abbiamo pensato appunto per capire le effettive necessità, per individuare le possibili alternative, nella necessaria consapevolezza che le cose, presto cambieranno radicalmente. Anche questa sarà una lunga e faticosa battaglia.
Maria Teresa Lombardini Capogruppo PDL
Il Capo Gruppo Consiliare Massimo Bisignano
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notiZie utili diCemBre
eventi natale 2011 - imPruneta
triButi Il termine per il per il pagamento del saldo per l’imposta comunale sugl’immobili (ICI) è il 16 dicembre 2011
3 dicembre Impruneta, ore 17:00 - Inaugurazione della mostra Art Art di pittura, scultura e fotografia “Paesaggi senza tempo”, c/o galleria IAC, via della Croce 41. Ospite d’onore Amalia Ciardi Dupré. 3-4 dicembre Sagra della fettunta con l’olio di Impruneta, c/o Circolo SMS Mezzomonte, via Imprunetana per Pozzolatico 199. 4 dicembre Tavarnuzze, ore 17:00 - “Pochettino e l’Orco”, spettacolo teatrale a cura dell’Associazione Vieniteloracconto, c/o Teatro Moderno A.R.C.I., via Gramsci 5. 6 dicembre Impruneta, ore 21:00 - Presentazione del restauro della Madonna di Impruneta, c/o Circolo Cattolico San Giuseppe, piazza Buondelmonti. 8 dicembre Impruneta - Inaugurazione “Presepe in terracotta”in piazza Buondelmonti, a cura delle fornaci storiche. dall’8 al 24 dicembre Impruneta - Mercatini di Natale sotto i Loggiati del Pellegrino. 11 dicembre Tavarnuzze, ore 17:00 – “La Spada nella Roccia”, spettacolo teatrale a cura dell’Associazione Vieniteloracconto, c/o Teatro Moderno A.R.C.I., via Gramsci 5. Replica il 18 dicembre. 16 dicembre Impruneta, ore 21:00 - Concerto di Coro Polifonico della Società Corale di Impruneta e della Filarmonica Giuseppe Verdi di Impruneta, c/o Cinema Teatro Buondelmonti. 17 dicembre “Tavarnuzze Natale”, dalle ore 10:00: mercatini di Natale, enogastronomia, intrattenimento con Babbo Natale che arriva in carrozza, per le vie del paese. 18 dicembre “Impruneta Natale”, dalle ore 10:00: “Arriva Babbo Natale”, intrattenimento per bambini, mercatini di Natale e degustazioni, in piazza Buondelmonti e per le vie del paese. 18 dicembre Tavarnuzze, ore 16:00 - Concerto di Natale con il Coro Polifonico del Chianti, c/o Chiesa di Montebuoni. 30 dicembre Impruneta - Concerto di Natale, c/o Cinema Teatro Buondelmonti. 6 gennaio Impruneta, ore 15.30 - “Arriva la befana”: tradizionale festa dell’Epifania in piazza Buondelmonti con mercatini, dolciumi e altro ancora. La Pro loco distribuirà doni ai bambini del paese.
Entro il 20 gennaio 2012 dovranno essere presentate presso le sedi URP, o inviate per raccomandata, le denunce d’inizio utenza o di variazione della tarSu (Tassa per la Raccolta dei Rifiuti Solidi Urbani) effettuata nel 2011. traSPorto SColaStiCo Entro il 31 gennaio 2012 dovrà essere pagata la seconda rata del trasporto scolastico, sul conto corrente postale 172502 intestato a Comune di Impruneta – Servizio Tesoreria. ContriButo Per nuCleo Familiare numeroSo Entro il 31 gennaio 2012 è possibile presentare la domanda per ottenere il contributo per il nucleo familiare per l’anno 2011. La modulistica per la domanda è reperibile presso l’uffi cio relazioni con il Pubblico (urP) e sul sito www.comune.impruneta.fi.it .
turni FarmaCie diCemBre 2011 la farmacia di turno garantisce il servizio di guardia Farmaceutica diurno, notturno, domenicale e festivo. Farmacia Puliti impruneta Sabato 3 dicembre 2011 Sabato 24 dicembre 2011 Sabato 31 dicembre 2011 Nella settimana turno la domenica mattina aperta dalle 9.00 alle 12.30 il pomeriggio chiusa, ma il personale è reperibile telefonando al 3298617835 Farmacia la Certosa tavarnuzze Sabato 3 dicembre 2011 Sabato 10 dicembre 2011
Per tutto il periodo delle festività sarà allestito un piccolo parco divertimenti nella pineta adiacente alla piazza di Tavarnuzze.
Nella settimana turno la domenica mattina aperta dalle ore 9.00 alle 12.30 il pomeriggio chiusa, ma il personale è reperibile telefonando al 3937381213
PuBBliCa aSSiStenZa tavarnuZZe
Farmacia leschiutta impruneta Sabato 10 dicembre 2011 Sabato 17 dicembre 2011
Domenica 13 Novembre 2011 è stato inaugurato un nuovo mezzo per disabili . Alla cerimonia erano presenti oltre 250 persone alle quali l’associazione ha offerto un ricco buffet,e contestualmente si è svolta una pesca di beneficenza con grandissimo successo. Hanno partecipato oltre ad altre associazioni di volontariato, le autorità del Comune di Impruneta nella persona del Sindaco e dell’Anpas. Si comunica che: Sabato 24 dicembre “Pranzo di Natale con le persone sole” La Pubblica Assistenza di Tavarnuzze organizza Corso Sanitario per SOCCORRITORE DI LIVELLO BASE E AVANZATO. Inizia a Gennaio 2012 e le iscrizioni si prendono al centralino della sede. Il corso è completamente gratuito e valido, per gli studenti, come credito scolastico.
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auSer imPruneta - inForma aPertura Centro aSColto individuale L’AUSER comunica l’apertura del servizio di ascolto individuale tenuto da una psicologa volontaria Auser, presso la propria sede di Via della Croce, 41 Impruneta. Gli orari sono i seguenti: il 1° e 3° martedì del mese dalle ore 15.00 alle ore 18.00 Appuntamento da prenotare solo telefonando al n. 800995988 da lunedì a venerdì ore 9.00-12.00.
uFFiCio immigraZione StoP alle Code Lo sportello dell'ufficio immigrazione della Questura di Firenze modifica il sistema di convocazione e accoglienza per le pratiche dei cittadini stranieri, con l'obiettivo di una più efficace organizzazione volta a evitare file e tempi di attesa lunghissimi per l'utenza. Da dicembre 2011 sarà adottato un nuovo metodo di accesso secondo la data e l'orario di convocazione fissato da Poste Italiane. Cosi si avrà l'accesso al salone immigrazione in modo scaglionato in relazione agli orari di convocazione ricevute all'atto della presentazione del Kit postale.
speciale salute
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medicina manuale. Per cefalee, sciatalgie e molti altri disturbi
Se la cura è farsi “scricchiolare” Giulia Righi
Via alla pillola dei “cinque giorni dopo”. Ma con il test
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alle nostre parti non è conosciutissima, e a sentir parlare di medici che per curarti ti fanno “scricchiolare” le ossa un po’ di scetticismo può venir spontaneo. Si chiama “medicina manuale” ed è una disciplina medica che si occupa di prevenire, diagnosticare e trattare il dolore dovuto ai cosiddetti “disturbi funzionali reversibili dell’apparato locomotore”. Tutto ciò vale a dire che stiamo parlando di una branca ufficiale della medicina, che i dottori sono dottori a tutti gli effetti e che il loro compito è quello di porre rimedio ai dolori benigni di natura vertebrale e di origine meccanica. In che modo? Con delle speciali manipolazioni, ovvero con delle manovre ortopediche precise che agiscono su una o più articolazioni. E che all’atto pratico, anche dal rumore che producono, sembra quasi che facciano scricchiolare le ossa (ma sono assoluatamente indolori). Nel dettaglio, quali disturbi si possono curare con la medicina manuale? “Tutti i disturbi dolorosi della colonna – spiega il dottor Stefano Alzeni, medico esperto in medicina manuale dal centro Heron di Firenze – e quindi cefalee, sindromi dolorose muscolari del collo, del dorso e dell’arto superiore, lombalgie, sciatalgie, alcune vertigini e certi disturbi della regione anterio-
la novità. In commercio fra qualche mese
re del corpo”. Come, ad esempio, le pseudocoliche. Ma come si fa a capire che una terapia del genere potrebbe giovarci? “Occore preventivamente un’accurata diagnosi – continua il dottore – sia di tipo convenzionale, che valuta cioè la storia clinica del paziente ed esami clinici e paraclinici, sia una diagnosi palpatoria specifica, esclusivamente manuale”. Ed è esattamente questo il motivo per cui a effettuarla devono essere sempre e solo medici: gli unici in grado di condurre scrupolosamente queste analisi, per escludere controindicazioni o cause più importanti all’origine del dolore. Per trarre
beneficio da questo tipo di terapia solitamente occorrono due o tre sedute. E succede che la colonna vertebrale ne esca come rieducata. “Purtroppo in questo settore c’è un po’ di pressappochismo – spiega ancora il dottore – e spesso, oltre a tanti bravissimi medici, a praticare le manipolazioni sono anche figure più incompetenti”. Per questo è bene affidarsi a professionalità valide. E, altra puntualizzazione, “la medicina manuale è cosa diversa dall’osteopatia e dalla chiropratica – chiarisce il dottore – entrambe con una forte base filosofica, ben diversa da quella di questa disciplina medica”.
i sono voluti moltissimo tempo e un iter farraginoso (di oltre due anni), ma adesso anche in Italia è arrivata la pillola dei “cinque giorni dopo”. Ovvero quel contraccettivo di emergenza da assumere entro 120 ore da un rapporto non protetto per evitare il rischio di una gravidanza indesiderata. Non si tratta di un farmaco abortivo (non va assolutamente confusa con la RU486, quindi) ma di una pillola anticoncezionale a base di “ulipristal acetato”. Il farmaco agisce sul progesterone, bloccando temporaneamente i meccanismi dell’ovulazione e, per questo, non funziona a fecondazione avvenuta. Nelle scorse settimane è arrivata la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, dopo la firma del decreto di autorizzazione da parte del direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), ma perché arrivi in commercio ci vorranno comunque altri 4 o 5 mesi. Il costo (si tratterà infatti di un medicinale in fascia C, e dunque a carico del cittadino, diversamente da quanto avviene in altri paesi) si aggirerà intorno ai 35 euro. E, per acquistarla - a meno che non ci siano sviluppi - sarà necessario un test di gravidanza negativo, che provi cioè che la fecondazione non è ancora avvenuta. Questo è quanto è stato richiesto dal Consiglio superiore di sanità all’Aifa. E proprio su questo si sono alzate tantissime polemiche. Perché il dosaggio dell’Hcg beta non è richiesto negli altri 24 paesi dove questo farmaco è già in commercio da un anno (ad esempio non lo richiedono in Germania, Francia, Gran Bretagna e Spagna). Le obiezioni dei medici contrari a questa clausola ruotano soprattutto intorno alla questione “tempo”: fare un test di gravidanza ematico (basato cioè sull’esame del sangue, così come ha richiesto il Css) ne richiede, e nel caso di farmaci come questo ogni ora trascorsa è di fondamentale importanza. Altra condizione che è stata posta prima del via libero a EllaOne (il nome commerciale dell’ulipristal acetato) è l’isituzione di un registro, da parte della ditta produttrice, “delle eventuali gravidanze occorse in costanza di assunzione del farmaco”. Oggi la pillola è in commercio in oltre venti paesi del mondo e in Europa, negli ultimi due anni, ne sono state vendute 400mila confezioni. Secondo un recente studio, ha un’efficacia di poco inferiore al 98 /G.R. per cento.
dieta. Ecco alcuni trucchi per evitare di accumulare (e poi per smaltire) i chili “natalizi”
Come arrivare in forma alle feste Vale la regola della compensazione: se un giorno si stravizia, quello successivo occorre essere più attenti e mettere in tavola frutta e verdura. Da non dimenticare nemmeno l’attività fisica, ma senza strafare. Fondamentale, però, è la costanza
È
il problema di tutti gli anni: le feste sono bellissime, si fanno grandi riunioni di famiglia e la tavola diventa il centro del mondo. Solo che, a cose fatte, puntualmente ci si ritrova addosso qualche chilo in più e un fardello di rimorsi per quella fetta di panettone di troppo. Ma qualche trucco per non farsi trovare impreparati e cercare di tenere la linea al sicuro anche a dicembre c’è. Si può ad esempio giocare d’anticipo, e cominciare a prendersi cura della bilancia già qualche giorno prima. Ad esempio sostituendo gli snack fuoripasto con frutta e verdura cruda, che fanno benissimo all’organismo e sono molto sazianti grazie al loro alto contenuto di fibre. E questo è un trucco. Poi ci sono invece le regole. Quella più importante: fare attività fisica. Lo sport - oltre che per la salute in generale - è fondamentale anche per tenersi in linea. E allora, all’approssimarsi delle feste natalizie, chi lo fa già può scegliere di potenziare il proprio allenamento, e chi invece è sedentario può – perché no – decidere che è arrivato il momento giusto. Ad esempio per iniziare a correre: nelle ore calde non è impensabile approfittare del verde delle Cascine, dei lun-
garni o magari del neonato parco di San Donato, per dedicarsi a un mezzoretta di footing. Il segreto è non strafare, e alternare momenti di camminata veloce ad altri di corsa vera e propria, se si sente che l’organismo non regge ritmi superiori. Serve però un po’ di costanza, e un allenamento del genere dovrebbe essere svolto almeno tre volte a settimana. Bene, fatto questo c’è poi da attrezzarsi per il post-stravizio. Come perdere quei chiletti in più portati da Babbo Natale? Vale la regola della compensazione: nessuno vieta di mangiare un po’ di più a Natale e Capodanno, ma a patto che il giorno dopo si rimedi mangiando ricche porzioni di frutta e verdura e frenando sul resto. E allora largo ad arance, pere e kiwi, a spinaci, cicoria, radicchio, zucche e zucchine, insalata, finocchi e carote. A questo proposito, per gli aficionados dell’orto, a Firenze è sbarcata da poco una novità: si tratta di “Fresco in città”, 200 metri quadrati di punto vendita tutti dedicati ai prodotti biologici. E alla filiera corta: oltre il 90 per cento di ciò che si trova in vendita arriva dalla Toscana. Si tratta di un negozio molto particolare: ad esempio organizza anche catering bio, la consegna nei quartieri 1 e 4 viene fatta in bici (gratuitamente per gli over 65 del Q4) e organizza anche attività collaterali, come ad esempio le gite in vespa alla scoperta dei sapori di casa nostra, con cena e pernottamento in uno degli agriturismi associati. Il negozio è in via Foggini 22 (tel. 055.7322620, www.frescoincitta.it). /B.S.
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novità
Dicembre 2011
sAN lOReNzO. Dal 14 al 24 dicembre varie associazioni e realtà presenteranno idee e prodotti
I volontari al mercato. Per farsi conoscere Saranno un centinaio le organizzazioni
Uno spazio che sostituisce la tenda che da qualche anno veniva collocata in piazza Annigoni? Esatto. Quest’anno abbiamo voluto allargare l’iniziativa coinvolgendo tutto il mondo che ruota intorno al volontariato e quello del terzo settore. Complessivamente sono oltre un centinaio le associazioni che si divideranno lo spazio al piano ammezzato del mercato centrale. Come sarà organizzata? Dal 14 al 24 dicembre lo spazio sarà aperto dalle dieci di mattina alle otto di sera e sarà suddiviso in aree tematiche: cooperazione internazionale, commercio equo e solidale, terzo settore, cui si aggiungerà uno stand istituzionale del Comune. Previsto anche uno spazio dedicato al canile comunale, per pubblicizzare le adozioni e gli altri servizi offerti dalla struttura. Inoltre ci saranno anche Publiacqua, con un fontanello di acqua di alta qualità, e il Quadrifoglio. Saranno allestiti alcuni momenti di “degustazione guidata” e verrà riservato uno spazio comune, chiamato “area meeting”, dove potranno essere organizzati incontri, presentazioni, animazioni, spazi musicali ed eventi vari. Infine, per chi decide di utilizzare l’auto, sotto il mercato centrale c’è un parcheggio a disposizione.
che si divideranno lo spazio al piano ammezzato: tra queste anche il commercio equo e solidale. Prevista un’area tutta dedicata al canile Eugenio Massai
Q
uest’anno il mercato di San Lorenzo si colora di solidarietà. Per la prima volta, il piano ammezzato della struttura, recentemente restaurata, ospita un’iniziativa dedicata alla “Firenze solidale”, ovvero a quelle associazioni e realtà impegnate, in vario modo, nel volontariato. Un evento promosso dal Comune e nello specifico dall’assessore alle politiche sociosanitarie Stefania Saccardi, che sottolinea: “Sono sicura che Firenze, ancora una volta, farà sentire la sua vicinanza a chi, come i volontari, lavorano ogni giorno per rendere la nostra città più solidale e più vicina ai meno fortunati”. Assessore Saccardi, qual è l’obiettivo dell’iniziativa? Abbiamo voluto offrire alle associazioni, alle organizzazioni e a tutti i soggetti attivi nell’ambito del terzo settore e volontariato, della cooperazione internazionale e del commercio equo e solidale, un luogo fisico dove poter presentare ai cittadini le proprie idee e il proprio lavoro, spesso silenzioso ma indispensabile. E anche offrire prodotti collegati con le proprie attività in un momento, come quello degli acquisti natalizi, in cui siamo tutti propensi a essere più generosi. Si tratta di un modo per dare loro visibilità e, al tempo stesso, per promuovere tra i visitatori l’importanza dell’impegno nei confronti degli altri e anche uno stile di vita diverso e più consapevole. Questo vale soprattutto per quanto riguarda le realtà del commercio equo e solidale, che avranno uno spazio dedicato.
l’assessore
steFania saccardi
FOCUS A fine novembre la sua costituzione, il primo sportello aprirà nel corso del nuovo anno
Nasce il Banco Fiorentino Credito Cooperativo di Scandicci
A
SANA ALIMENTAZIONE
nno nuovo, banca nuova. Il 2012 alle porte vedrà infatti l’apertura del primo sportello del neonato Banco Fiorentino Credito Cooperativo di Scandicci, nato ufficialmente a fine novembre. 1.360 soci fondatori per un capitale (interamente sottoscritto) di 5.446.100 euro: questi i numeri della banca, la cui sede legale sarà a Scandicci, ma che avrà una succursale anche nel capoluogo toscano. Come detto, la nascita ufficiale della nuova realtà è
stata sancita a fine novembre, con un’assemblea che si è tenuta al cinema Aurora di Scandicci, durante la quale sono stati approvati lo statuto e gli atti costitutivi della banca e sono stati nominati gli organismi di amministrazione. L’idea che ha portato alla nascita della banca è partita da un gruppo di imprenditori, artigiani, commercianti, professionisti, lavoratori e pensionati di Scandicci, che si sono associati per dar vita a un progetto che contri-
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buisca “alla crescita della città, al sostegno delle attività economiche, professionali e sociali, allo sviluppo delle imprese, alle opportunità per le famiglie, alla fiducia per il futuro dei più giovani, ad accompagnare nell’impegno le tante associazioni a scopo sociale, culturale e sportivo”. Ora, dunque, non resta che aspettare il “taglio del nastro” definitivo, con l’apertura degli sportelli prevista /E.M. nel nuovo anno.
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deNtRO lA cIttà. Viaggio nella “periferia della periferia”, tra borghi, frazioni e... paradossi
L’altra Firenze, vita ai confini della metropoli Gianni Carpini
L’
atmosfera è d’altri tempi. Gli abitanti si chiamano per nome. Il fornaio, l’edicolante, il circolino: sono loro i protagonisti della vita della comunità. La città sembra lontana, per raggiungerla bisogna prendere la macchina o il bus, se si ha la fortuna di avere una fermata a tiro di schioppo. Non siamo né in aperta campagna né spersi sulle colline toscane. Ci troviamo a Firenze. Qualche strada più in là c’è la vita frenetica della metropoli, i super-condomini, il frastuono del traffico. Ma dietro l’angolo ecco spuntare piccoli “paesi”, immersi nella grande città: Nave a Rovezzano, Ponte a Ema, Quaracchi, Cascine del Riccio. La lista è lunga. Si passa dalla periferia della periferia (il Galluzzo, ad esempio, ultimo avamposto fiorentino prima dei colli chiantigiani) ai borghi che con il passare degli anni sono stati circondati dalle moderne costruzioni (Peretola e San Lorenzo a Greve, per fare alcuni nomi), fino a quelli che sono rimasti intatti (come Pian dei Giullari). I piccoli centri di ieri sono la periferia popolare di oggi. Brozzi fino al 1928 è stato un comune autonomo. Sedici chilometri quadrati che, all’inizio del secolo scorso, comprendevano le frazioni di Quaracchi, Petriolo, Peretola (poi inglobate da Firenze) e alcune località che attualmente ricadono sotto amministrazioni limitrofe (San Donnino e Osmannoro). Ma Palazzo Vecchio ha strappato ai vicini altri territori. È il caso di Rovezzano, al confine orientale della città, nata da una costola di Bagno a Ripoli, da cui fu staccata all’inizio dell’Ottocento per diventare comune autonomo. Sessant’anni dopo fu “mangiata” da Firenze. Da qui (un tempo con un traghetto, oggi con il viadotto di Varlungo) si raggiunge Nave a Rovezzano. Un piccolo borgo di “frontiera”: da una parte c’è Firenze, dall’altra Bagno a Ripoli. I servizi non sono a portata di mano, per fare un certificato o pagare una bolletta è necessario prendere la macchina o il bus – raccontano i residenti – ma c’è l’imbarazzo della scelta, almeno sul fronte
vista della cittÀ da
Bellosguardo (Foto
di
giuseppe della maria)
postale: gli abitanti si dividono tra chi sceglie l’affollato ufficio di viale Europa e chi, invece, preferisce sconfinare a Bagno a Ripoli, dove la coda è limitata. Alcuni – ci spiegano – vivono proprio sul confine e le lettere arrivano a destinazione sia con il cap di Firenze che con quello del comune limitrofo. Un rompicapo per i postini è pure Pian di San Bartolo. L’agglomerato di case che sorge subito dopo Trespiano, lungo via Bolognese, ufficialmente appartiene a Fiesole, dove ricade la gran parte delle abitazioni. Di fatto, però, una manciata di edifici che originariamente facevano parte della
frazione sono governati da altre amministrazioni. Un’unica “famiglia” spezzettata su quattro comuni diversi e quindi con differenti tasse locali: la maggioranza ha “casa” a Fiesole, una parte a Firenze, un’altra porzione è stata strappata da Sesto e un’ultima, più a nord, appartiene a Vaglia. Risultato: uno strano caso, come quello di via della Docciola. Chi abita ai numeri dispari è sotto la giurisdizione del Giglio, ma basta attraversare la strada e tutto cambia. I vicini dei pari dipendono da Fiesole. E non è finita. Proseguendo per altri 400 metri, ecco i cugini sestesi.
pian dei GiuLLari
broZZi
pian di San bartoLo
La via con vista sul Cupolone
La terra natale dello “strolago’’
Lo strano caso di via della Docciola
Pian dei Giullari si è sviluppato lungo la via omonima, a due passi dal piazzale Michelangelo. È una zona molto rinomata di Firenze, rimasta praticamente inalterata nel tempo, dalla quale si gode una vista suggestiva della città: tante le ville presenti, tra cui anche quella di Giovanni Spadolini, che oggi ospita la fondazione intitolata al politico e giornalista. (foto di Giuseppe Della Maria)
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Alla periferia ovest di Firenze, Brozzi è stato un comune autonomo fino al 1928. Comprendeva Quaracchi, Petriolo, Peretola, ma anche l’Osmannoro e San Donnino. Qui, nel ‘600, visse Sesto Caio Baccelli, conosciuto come “lo strolago di Brozzi”, curioso personaggio, astrologo e cabalista rimasto nella memoria collettiva per un colorito detto popolare. (foto di Giuseppe Della Maria)
INCREDIBILE:
Ufficialmente la frazione appartiene a Fiesole. In realtà una parte del piccolo paesino ricade sotto Firenze, mentre altri edifici risultano su Sesto Fiorentino e Vaglia. Così, via della Docciola, strada che si snoda da via Bolognese, ricade su tre comuni diversi: i numeri dispari appartengono a Firenze, i pari sono sotto la giurisdizione di Fiesole, mentre 400 metri più avanti inizia Sesto.
8 CM DI PUNTO VITA, 2 TAGLIE IN MENO IN SOLE 4 SETTIMANE
LA RIVOLUZIONE DEL DIMAGRIMENTO LOCALIZZATO
Anche a Firenze il nuovo metodo scientifico che ha stupito l’Europa Firenze- Il problema per molti non è dimagrire, ma farlo nei punti giusti. Sempre più donne e uomini dimostrano di non temere gli eventuali sacrifici necessari per perdere peso, essendo ormai consapevoli dello stretto rapporto che lega la forma fisica allo stato di salute. Gettare alle ortiche le cattive, vecchie abitudini - come una dieta ricca di grassi e una vita sedentaria - non è dunque considerato il passo più difficile, come un tempo. La vera prova del fuoco è snellire dove serve, senza dover privare la silhouette e il viso delle caratteristiche che individuano un corpo cosiddetto “ben scolpito”. Spesso, invece, il dimagrimento si accompagna ad una perdita diffusa di tonicità ed elasticità, lasciando qualche rimpianto e andando così a minare la volontà individuale di continuare a mantenersi in forma. Finalmente anche nella nostra città arriva un metodo specifico e rivoluzionario per il dimagrimento localizzato, l’ideale per intervenire dove è realmente necessario. Il metodo è stato testato scientificamente con un bre-
vetto europeo denominato “Airpressure Bodyforming” UEEP2020 979 presso l’istituto austriaco IMBS (Istituto Consulenza Medicina dello Sport). In tutta Europa, già nel 2010, oltre 250.000 persone hanno ottenuto risultati eccezionali, in oltre 850 strutture esclusiviste distribuite sul territorio comunitario. Presso il centro Victoria Beauty, esclusivista di zona, sono stati confermati gli eccezionali risultati e 117 persone residenti nella nostra città hanno testato il metodo: 8,8 cm di riduzione media sull’addome, circa 2 taglie e 3 buchi di cintura in meno in sole 4 settimane. Il metodo di lavoro è semplice e alla portata di tutti e si sviluppa con soli 30/40 minuti di trattamenti, 3 volte alla settimana, utilizzando una speciale fascia e il pantaloncino. Il sistema, abbinato ad altre importanti tecnologie come pressoterapia, stimolazioni biodinamiche ed altri macchinari e strategie permette di raggiungere degli obiettivi personalizzati “SU MISURA”, il tutto supportato dal circuito specifico del centro Victoria Beauty di Via Boccaccio 38, specializzato in trattamenti estetici di wellness e relax. Presso Victoria Beauty vengono infatti effettuati tutti i trattamenti estetici ed un esclusivo metodo di ELIMINAZIONE DEFINITIVA DELLE SMAGLIATURE. Un team di specialisti del settore si occupa dell’equilibrio psicofisico a 360°, garantendo numerosi servizi volti al raggiungimento di uno stile di vita salutare, Victoria Beauty interamente nel segno del benessere, facendo sì che all’apparenza corrisponda davvero la sostanza.
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Dicembre 2011
le NOstRe tAsche. Dalla benzina alla Tia, il nuovo anno porta con sé una serie di aumenti
Auto e bollette, rincari in vista Francesca Puliti
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inquecento euro in più a testa tra benzina, assicurazione e manutenzione più o meno ordinaria dell’auto. Che il nuovo anno avesse in serbo una serie di rincari era nell’aria già da un po’, considerato il clima da emergenza nazionale che si respira da qualche mese a questa parte. Carta, penna e calcolatrice alla
zOOM Tariffe differenziate
Isee per tutto, anche per il bus
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on solo ticket sanitario. Dall’anno prossimo l’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente, servirà per tutto. Dalle prestazioni mediche all’abbonamento del bus, dalla richiesta per il nido al costo della mensa scolastica, chi più guadagna – in proporzione al proprio nucleo familiare – più pagherà per i servizi pubblici. La rivoluzione, cominciata qualche mese fa con l’introduzione dell’ormai celeberrimo ticket sanitario, è stata sancita dal governatore Enrico Rossi lo scorso mese. La Regione e i tre atenei hanno infatti avviato un processo per mettere a punto un modello Isee che vada bene per qualsiasi ente e per ogni servizio. E dall’anno prossimo si parte. Stop all’autocertificazione: i dati sulla situazione economica saranno immagazzinati (a partire dal 2013, però) nel chip della tessera sanitaria elettronica. Basterà “leggerla” per determinare le eventuali agevolazioni. Il processo, ovviamente, non sarà così breve e indolore: la Regione prevede di perfezionarlo entro l’anno prossimo. “L’Isee non è uno strumento perfetto – dichiara Rossi – ma va comunque nella direzione di una maggiore equità. In una situazione in cui è sempre più difficile assicurare i servizi essenziali, occorre chiedere la compartecipazione ai cittadini e occorre farlo in proporzione alla condizione economica di ciascuno”. Attualmente non esiste un unico criterio per determinare l’Isee, ma tutti “bilanciano” il reddito con il valore del patrimonio e il numero dei componenti della famiglia. La Regione intende affinare questo strumento, ad esempio inserendo nel calcolo anche alcuni beni di lusso come auto di grossa cilindrata o imbarcazioni di proprietà. Sul fronte dei controlli, invece, resta ancora molto da fare.
mano, possiamo già provare a fare due conti. E a stabilire una strategia di “salvataggio” per portafogli in crisi di identità. Conto salato per gli automobilisti: secondo una stima di Federconsumatori, nel 2012 l’auto ci costerà un bigliettone viola in più. A cui bisognerà aggiungere l’aumento delle accise sulla benzina deliberate dal governo nazionale e da quello regionale a sostegno delle popolazioni alluvionate di Liguria e Lunigiana. Rispettivamente, si tratta di un centesimo, già attivo, e cinque centesimi al litro in più a partire dal 1° gennaio. Con questa misura, che dovrebbe “scadere” tra dodici mesi, la Regione Toscana prevede di ricavare dai 55 ai 60 milioni. “Si teme un effetto valanga sul prezzo finale di vendita dei prodotti alimentari – avverte la Coldiretti, riferendosi ai prezzi record raggiunti dai carburanti – in un paese in cui l’86% dei trasporti commerciali avviene su gomma. Si stima infatti che un pasto medio percorra almeno duemila chilometri prima di arrivare in tavola”. Una buona notizia arriva dalla Provincia di Firenze: cala
l’Rc auto, per effetto della riduzione dello 0,5% dell’imposta sull’assicurazione. Attenzione, però, perché in parallelo è previsto un aumento del 25% dell’Ipt, tassa “una tantum” che si paga quando si acquista una macchina nuova. Se finora l’Ipt fiorentina era rimasta ai minimi, d’ora in poi chi compra un’auto di cilindrata più grossa dovrà sborsare di più. L’alternativa? Prendere il bus. Anche se la stessa
Regione ha già messo in allarme i cittadini: per mantenere gli standard di quest’anno mancano all’appello cento milioni. Colpa dei minori trasferimenti governativi. Dunque, se i soldi non arrivano, il servizio sarà garantito fino a luglio, dopodiché o si dà il via allo sfoltimento dei bus o si aumentano le tariffe. Operazione che dovrà essere comunque accompagnata da un altro scomodo intervento: l’incre-
Dal primo gennaio fare il pieno costerà cinque centesimi in più al litro, e già si teme l’effetto valanga sul prezzo finale dei prodotti alimentari, trasportati per lo più su gomma
mento dell’Irpef, l’imposta sul reddito delle persone fisiche. In Toscana è ferma allo 0,9%, ma potrebbe ben presto salire al 1,4%. Sempre a proposito di tasse, cresce anche la Tia, la cosiddetta tassa sui rifiuti. In realtà in questo caso saranno premiati i comuni più virtuosi: imposta ferma all’1% per quelli che hanno raggiunto quota 45% di differenziata (tra cui Fiesole, Tavarnelle Val di Pesa e i quattro comuni del Valdarno fiorentino), mentre salirà al 4% per chi ha fallito l’obiettivo (Firenze e Borgo San Lorenzo, per dirne un paio). Tutto ciò in attesa di conoscere la decisione del nuovo governo sul discusso ritorno dell’Ici sulla prima casa, che potrebbe riguardare migliaia di fiorentini.
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n corso gratuito di formazione per l’installazione e la manutenzione di impianti solari fotovoltaici e termici. Si chiama “Solarchain”, ed è organizzato da Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche – Co.Svi.G. s.r.l., Toscana Formazione, E.N.A.I.P. Toscana Formazione e Lavoro, Università degli Studi di Siena - Centro Universitario per l’Innovazione e la Qualità nelle PP.AA., Agenzia fiorentina dell’Energia – AFE, C.O.A.P. Centro di orientamento ed aggiornamento professionale, con il finanziamento della Regione Toscana. L’obiettivo è favorire l’occupazione e la crescita professionale nel campo delle energie rinnovabili, con particolare riguardo alla filiera produttiva del solare, termico e fotovoltaico, e alla sua messa in opera. Il corso, di 650 ore (300 di stage), si terrà da gennaio a dicembre 2012, è rivolto a otto giovani fino a 35 anni, disoccupati o inoccupati. Per iscriversi c’è tempo fino al 16 dicembre. Per info: Enaip Toscana (tel. 055.432536) o Agenzia fiorentina per l’energia (055.219641).
chI vIeNe... Cambio di modulo e di mentalità: ecco le ricette del neo allenatore
E alla fine arrivò il giorno di Delio Un sabato mattina come non se ne vedevano da tempo, con quattromila tifosi allo stadio per l’amichevole con la Rondinella. Così è iniziata l’avventura gigliata di Rossi, tra il calore del pubblico e una rinnovata fiducia
Tommaso Loreto
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n sabato mattina come non se ne vedevano da tempo. E non stiamo parlando di una vigilia di campionato particolarmente importante, ma di una semplice amichevole, quella andata in scena a novembre tra Fiorentina e Rondinella. La prima sul terreno del “Franchi” per Delio Rossi, visto che in panchina, praticamente, non si è seduto mai. Almeno quattromila tifosi viola, se non di più, in Maratona per osservare i time-out di Delio e i primi movimenti della sua squadra. È nata così la Fiorentina del post Sinisa, in un sabato mattina pieno di sole. E di gente allo stadio. Non ce ne voglia il tecnico serbo, ma il suo addio alla Fiorentina ha significato in primo luogo il ritorno della passione. Della speranza nella propria squadra, e nella voglia di seguirla. E non c’è da stupirsi, allora, se ad aiutare i viola a reggere l’urto del Milan, a fine novembre, ci fossero quasi 35mila
persone. La squadra timida, balbettante, di Mihajlovic aveva di fatto stancato tutti, in particolar modo i tifosi, ed era questo, probabilmente, l’ostacolo più grande sulla strada di Sinisa. Spazio a Rossi, dunque. Con i suoi allenamenti al mattino presto (messaggio nemmeno troppo subliminale per i più avvezzi alle nottate mondane) e le sue giornate infinite trascorse nel centro sportivo, ai campini. Con le due punte e il trequartista davanti ai tre di centrocampo. Con un approccio al lavoro che ricorda più l’insegnante che non il fratello maggiore. Come dire che, di fatto, la Fiorentina volta pagina. Cambiando l’allenatore, certo, ma anche l’impostazione degli aspetti tecnici. Adesso, però, serve tempo. Servirà tempo a Rossi per conoscere al meglio la propria squadra. Servirà tempo alla squadra per conoscere il proprio tecnico. Le primissime indicazioni, in particolare quelle con il Milan, hanno dato segnali incoraggianti. Come l’ordine difensivo con il quale i viola hanno respinto Pato e Ibrahimovic, o come l’esordio dal primo minuto di un certo Nastasic, che farà parlare molto di sé, a discapito della
giovane età. Resta da capire, semmai, come i viola cambieranno il proprio modo di offendere (per il momento né Gilardino né Cerci sembrano troppo a loro agio nel 4-3-1-2, nel quale JoJo ha facoltà di svariare) e soprattutto come si presenteranno ai cancelli di gennaio. In classifica, e di conseguenza sul mercato. Con i casi spinosi delle cessioni (Vargas, Montolivo, Marchionni, Felipe e Ljajic solo per citare le situazioni più calde) e l’impellenza di dover far fronte ai conti del bilancio, e ai disavanzi dello scorso mercato estivo. Anche in tal senso, però, il club viola dà segnali di svolta. Pantaleo Corvino, infatti, sarà affiancato da un nuovo talent scout. Uno che l’Europa dei giovani la conosce a menadito per le esperienze divise tra Liverpool, Valencia e Atene all’Olympiakos. Eduardo Macia è infatti il nuovo osservatore ingaggiato dalla società, in attesa di fare successivamente luce sul rinnovo dell’attuale ds Corvino. Ci sarà tempo, è vero, per sistemare i dettagli di un sodalizio che sembra destinato a consolidarsi nel tempo. Ma intanto, anche sul mercato, i viola hanno voglia di voltare pagina.
sport
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...e chI vA. Il tecnico ripercorre i momenti più belli della sua carriera: molti a Firenze
Renato Buso saluta. Ma sogna viola L’ex giocatore della Fiorentina, dopo la grande stagione sulla panchina della Primavera, parte per una nuova sfida. Ma il suo è solo un arrivederci Lorenzo Mossani
A
mato da giocatore, amato da allenatore. Renato Buso è nel cuore da ormai oltre venti anni di tutti i tifosi della Fiorentina. Simbolo di semplicità, professionista esemplare, Buso, si racconta a Il Reporter prima di iniziare una nuova avventura sulla panchina del Gavorrano, squadra che milita nel campionato di Seconda Divisione. L’ex tecnico viola ripercorre gli anni trascorsi nella città del giglio. Renato, nella passata stagione tante vittorie, tanti giovani lanciati in prima squadra: un’annata da incorniciare? Sì, una stagione da incorniciare, viste le due finali conquistate con la vittoria in Coppa Italia contro la Roma e una semifinale persa ai rigori. È stata una stagione importante per molti giovani che hanno potuto fare esperienza e maturare giocando sempre ad alti livelli. Credo che onestamente non si potesse fare di più, nonostante la squadra avesse delle ottime individualità. Sono giovani che ho visto crescere già dagli Allievi e insieme abbiamo condiviso un progetto importante, raggiungendo grandi traguardi e tante soddisfazioni. A Firenze tutti si aspettavano la tua riconferma, poi cos’è successo? Era finito un ciclo straordinario nonostante i successi e il grande affetto che Firenze mi ha sempre dimostrato. La decisione del direttore sportivo è stata probabilmente un po’ tardiva, ma credo che ci potesse stare. La gente che incontro tuttora per strada mi ferma ricordandosi della Primavera dello scorso anno, come in poche occasioni è avvenuto a Firenze. Chi, secondo te, può essere pronto per la squadra di Delio Rossi? Sicuramente Camporese, Babacar e Salifu sono già giocatori che hanno esordito e fatto bene in serie A, dimostrando buone capacità tecniche e fisiche. Non dimenticherei Acosty e Agyei, perché hanno tutte le potenzialità per far parte della rosa della Fiorentina.
Ora sembra tornato l’entusiasmo nei tifosi, e l’obiettivo è recuperare posizioni in classifica: la squadra ha le potenzialità per puntare all’Europa? Credo di sì, anche se il lavoro di Delio Rossi sarà sicuramente difficile. Contro il Milan, al suo esordio, la Fiorentina ha fatto una partita di grande temperamento e anche con il cambio di modulo ha dimostrato un buon equilibrio. Penso che per ora sia importante fare i punti per togliersi da una posizione di classifica pericolosa. Facciamo un passo indietro. Descrivi il momento del momentaneo 1 a 1 nella finale di Coppa Uefa del 90/’91, quando hai visto che il tuo colpo di testa andava in porta... Ricordo la volata di Di Chiara sulla fascia sinistra e il mio inserimento in area sul primo palo, il cross fu perfetto a metà altezza e con un tuffo in avanti colpii la palla di testa che si insaccò sul primo palo alle spalle di Tacconi. Quel gol ci spronò, creammo altre 3-4 occasioni, anche se purtroppo non le finalizzammo. Ancora oggi tutti si ricordano quell’avventura in Coppa Uefa sia per quel mio gol che per l’aneddoto della “foca” di Nappi nella partita contro il Werder Brema. Com’è stato giocare con Baggio? Questa è la domanda più gettonata da vent’anni a questa parte dei giornalisti, degli amici e dei tifosi. Pensare che quando arrivai a Firenze mi misero in camera proprio con Roberto. Un ragazzo straordinario e un giocatore immenso. Di Baggio non posso che parlare bene, per la sua grande umanità e anche per la sua grande ironia. Dopo gli anni da giocatore e quelli da allenatore a Firenze, hai scelto questa città per vivere... Sì, vivendo qui mi sono reso conto che è una delle città più a misura d’uomo che ci possano essere. La amo sia dal punto di vista architettonico che dal punto di vista umano. Mi piace girare per il centro gustandomi ogni volta
renato Buso
alla presentazione nel
gavorrano
Palazzo Vecchio, il Duomo, Ponte Vecchio, e mi piace l’affetto e il calore che i fiorentini mi hanno sempre dimostrato. Sono stato accolto benissimo e mi hanno fatto sempre sentire uno di loro. Adesso vivo a Coverciano con la mia compagna e, anche se il lavoro mi chiamerà altrove, Firenze rimarrà sempre la nostra base. Qual è il futuro di Renato Buso? Il 17 novembre ho firmato con il Gavorrano fino a giugno 2013. Ho accettato la proposta con grande entusiasmo perché ho trovato una società seria con un progetto importante e con la possibilità di lavorare in un ambiente sereno
e con giovani di buone prospettive. Un giorno, dopo aver fatto altre esperienze, spero di vestire, di nuovo, la divisa viola. C’è da ricordare, prima di concludere questa chiacchierata, anche Buso in Nazionale. È stata una grande soddisfazione. Con la Nazionale Under 21, guidata da Cesare Maldini, ho vinto un campionato europeo, nel lontano (sorride, ndr) ‘92: ho bellissimi ricordi. Con tre gol nella semifinale contro la Danimarca e nella finale contro la Svezia ho contribuito alla vittoria finale, diventando anche il capocannoniere del torneo.
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sport
Dicembre 2011
lA NOvItà. Anche a Firenze avvistate sempre più persone a camminare con “strani” bastoncini
Nordic walking, esplode la mania Lorenzo Mossani
Nordic Walking e invece portano in giro, spesso malamente, due scomposti appoggi anteriori. Con un corso base di cinque lezioni da novanta minuti si compie il primo passo per la scoperta di uno strumento che è in grado di riconciliare con l’attività fisica le persone che pensavano di non averne più né la capacità e neanche il desiderio. Alcuni medici lungimiranti cominciano a “prescrivere” proprio il Nordic Walking come attivitàesercizio fisico elettivo per contrastare e prevenire le malattie cardiovascolari e il diabete, gravi patologie figlie del benessere, del sovrappeso e della sedentarietà. Anche le donne operate al seno si sono avvicinate al Nordic Walking? Abbiamo iniziato da marzo una collaborazione con il Ce.Ri.On. di Villa delle Rose. Sotto l’attento controllo medico del primario, la dottoressa Mariella Muraca, abbiamo istruito una decina di volontarie della L.I.L.T. (Lega Tumori) che ci aiuteranno a proporre la disciplina come affiancamento alle terapie per il recupero fisico delle pazienti oncologiche. I primi risultati sono molto incoraggianti: il nostro protocollo sembra essere in grado di facilitarne il recupero psico-motorio e migliorare notevolmente l’aspetto di re-socializzazione, senza il quale qualsiasi attività rimane fine a se stessa.
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tar bene e divertirsi facendo attività fisica, esercizio, sport e, perché no, anche attività agonistica, si può. Come? Con una disciplina che si sta sviluppando anche a Firenze, che sta incuriosendo sempre più persone e che è in crescita esponenziale. Il nome? Nordic Walking. Sono sempre di più le segnalazioni di persone “avvistate” a camminare utilizzando degli “strani” bastoncini, e allora siamo andati a indagare. Il Nordic Walking, ovvero la “camminata nordica”, ha le sue origini in Finlandia: fin dagli anni Trenta gli atleti dello sci di fondo utilizzavano le “racchette da sci” nei loro allenamenti estivi “a secco” (senza neve). Negli anni Ottanta nacque l’idea di sviluppare, da questa tecnica di allenamento, uno sport per tutti, praticabile ovunque e in ogni stagione. Nel 1996 Marko Kantaneva, uno studente finlandese del Finnish Sports Institute di Vierumäki, per primo elaborò una tesi di laurea nella quale era inserita una parte relativa al “pole walking”. In seguito, tramite la collaborazione con la Suomen Latu (Central Association for Recreational Sports and Outdoor Activities), collaborò con una ditta produttrice di bastoncini per sviluppare un attrezzo specifico per questa attività. Nel 1997, con il nome “Sauvakävely” (camminata con bastoni) la disciplina venne presentata ufficialmente al popolo finnico. Già lo stesso anno questo sport aveva suscitato un interesse internazionale e venne coniata una “traduzione” inglese più commerciale: Nordic Walking. Nel 2000 venne fondata l’Inwa (International Nordic Walking Association),
la prima organizzazione ufficiale internazionale con il compito di promuovere e sviluppare questa disciplina in tutto il mondo. A Firenze è presente una scuola certificata dalla Scuola italiana di Nordic Walking, il cui direttore tecnico, oltre che attuale master trainer e coordinatore del Bio-Lab Research Sinw, è stato per oltre dieci anni atleta di vertice della nazionale azzurra di atletica leggera, olimpico ed ex campione del mondo di marcia 20 km: il dottor Alessandro Pezzatini (nella foto, per maggiori informazioni: donalejandro@iol.it, cell. 333.5790502), che abbiamo incontrato insieme a Bruno Sarallo, appassionatissimo della nuova disciplina. Perché la tecnica in questa disciplina è fondamentale? Per quanto la tecnica del Nordic Walking abbia caratteristiche fisico-tecniche adatte a un utilizzo quasi universale, il suo miglior apprendimento è possibile solo se acquisito in corsi tenuti da istruttori specializzati. Prima di pensare a cosa potrebbe servire sarebbe meglio capire cosa è nella sua specificità, in modo da poterne direzionare al meglio gli effetti positivi in relazione a chi lo pratica. Purtroppo vedo molte persone che credono di fare
Il lUttO. La città piange la scomparsa di Dusan
Popovic, addio campione
dusan popovic (al
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centro) Festeggiato alla
na morte improvvisa, che ha lasciato tutto il mondo della pallanuoto fiorentina senza parole. Nella notte tra il 18 e il 19 novembre scorsi ha perso la vita Dušan Popovic, uno dei migliori centroboa serbi di tutti i tempi e un campione che ha lasciato il segno a Firenze. Dušan Popovic era nato a Belgrado nel 1970. Già centroboa biancorosso, ha iniziato a giocare nella società montenegrina del Budva, per poi militare dal 1985 al 1991 nel Partizan Belgrado, con cui ha vinto tre campionati jugoslavi e una Coppa delle Coppe nel 1991. Successivamente gioca nel Racing Parigi nella stagione 1991/92 e quindi nel Becej (1992/93). Arrivato in Italia nella stagione 1993/94 gioca nel Torino 81. Passa al Posillipo nel 1994 conquistando due scudetti (1995 e 1996) e la Coppa dei Campioni nel 1996. Un brutto incidente d’auto lo tiene lontano dalle piscine per oltre un anno. Viene acquistato dalla Rari Nantes Florentia nell’agosto del 1998. Vicecampione d’Italia nella stagione 1999/2000 e 2000/2001. Finalista anche in Coppa delle Coppe contro la Dinamo Mosca nel 2000 e vincitore della Coppe delle Coppe nel 2001. Si è ritirato nel 2006 e ha assunto, da subito, il ruolo di coordinatore del settore giovanile della Rari. Dopo l’esperienza con Marco Risso, il presidente Andrea Pieri lo
rari
promuove alla prima squadra il 14 giugno 2008. Anche a causa del ridimensionamento e dei problemi dovuti ad alcuni giocatori infortunati viene esonerato il 22 febbraio 2011, quando viene richiamato in panchina Riccardo Tempestini che, all’inizio di questa stagione, ha ceduto il testimone a Leonardo Sottani. Negli ultimi due mesi aveva iniziato una collaborazione con il settore giovanile maschile della Fiorentina Waterpolo. L’idea era quella di affidargli la squadra maschile, che milita in serie B, dal prossimo febbraio. Con la nazionale jugoslava ha giocato 120 partite, conquistando un oro e un bronzo ai Mondiali (a Perth, rispettivamente nel 1991 e nel 1998) e un oro e un argento agli Europei (rispettivamente ad Atene 1991 e Bonn 1989). Nell’edizione del 1991 ricevette anche la medaglia come capocannoniere della manifestazione. “Intendiamo ricordarlo. Troveremo le forme e i modi per poterlo onorare. Dusan è stato con noi per molto tempo – spiega il presidente della Rari Andrea Pieri – e da lui abbiamo avuto solo benefici. Tanti ragazzi che oggi sono in prima squadra sono stati suoi allievi ai tempi in cui era responsabile del settore giovanile. Tutti siamo rimasti scossi per l’improvvisa scomparsa di questo grande /Sim.Spa. campione”.
sport nel comune
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golf. Tutti i passi necessari per avvicinarsi a quella che, più che uno sport, è un’esperienza di vita
Un’altra bella “Stella” imprunetina Carlo Marrone
Il Circolo Ugolino è il primo club d’Italia, risalente al 1889. Negli ultimi anni questa
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disciplina, grazie anche all’ascesa nel ranking mondiale dei fratelli Molinari, è
uando si parla di eccellenze imprunetine è impossibile non nominare: il cotto, il buon vino e... Martina Stella. Molti, forse a causa della vicinanza con Firenze, si dimenticano che anche il Circolo Golf Ugolino è situato nel comune di Impruneta: come tanti tengono a ricordare, è “il primo Golf Club in Italia, dal 1889”. Il golf, negli ultimi anni, grazie anche all’ascesa nel ranking mondiale dei due fratelli Molinari, è tornato alla ribalta. Peccato che molti pensino che per avvicinarsi al green serva una dichiarazione dei redditi “stile politici”. Parlando con alcuni appassionati, abbiamo scoperto che il golf non è uno sport, ma “un’esperienza di vita” che, come tutte le cose, parte da una fase da principiante per poi evolversi, ed è proprio attraverso il continuo migliorarsi e il superare gli step che ogni giocatore trasforma una giornata sul green in una continua sfida con se stesso. La base di tutto il golf si concentra nel momento in cui il ferro impatta con la pallina e questa prende una direzione che potrà trasformare la giornata in magnifica o pessima. Ma, per quanto possa sembrare difficile, non c’è niente di misterioso. I principi fondamentali per eseguire un buon swing sono infatti gli stessi da sempre, e il solo modo per imparare è andare sul campo. Il primo passo per avvicinarsi al mondo del golf è visitare un campo e osservare in silenzio il gioco e l’ambiente. Il passo successivo per iniziare a giocare a golf è leggere qualche articolo e poi iscriversi a un corso collettivo: corsi di questo tipo, tra l’altro, hanno un prezzo molto più accessibile rispetto a un insegnante privato. Iscrivendosi a un corso collettivo non occorre poi
sempre più seguita. Ecco come provare a seguire le orme dei più grandi campioni comprare il materiale, che è incluso nella quota di partecipazione. Durante le lezioni si impareranno lo scopo del gioco, come impugnare il bastone, come colpire la palla e la composizione della sacca da golf. Il livello successivo verso la pratica del golf è il campo pratica, dove inizia l’allenamento con due insostituibili compagni di viaggio: il ferro 7 e il putt. Poi inizia la fase di “resistenza”. Mentre passerete il tempo tentando di colpire la pallina, attorno a voi c’è chi la farà volare per 200 metri. Resistete e armatevi di tanta pazienza. Ci vuole molto tempo per prendere confidenza con i bastoni, e ancor di più per assumere una posizione corretta nello swing. Terminata la fase di resistenza dovrete acquistare una sacca con un set di bastoni. Per risparmiare li potete comprare anche usati. Iniziate poi anche a leggere il libretto delle regole, perché vi aspetta un esame. Anche per questo passaggio il golf non è uno sport per tutti. Otterrete l’handicap e con questo la tessera federale appena raggiunto un livello di gioco sufficiente. Ci si può cimentare anche su altri percorsi e disputare le gare: ci riuscirete prima o dopo rispetto ai compagni del corso collettivo al quale vi siete iscritti quasi per gioco? Non resta che mettersi alla prova per scoprirlo. Se per Natale non sapete cosa farvi regalare potete chiedere a parenti e amici di concentrarsi su maglioni a scacchi, pantaloni bianchi e guantini di pelle: perché arrivare sul green con una divisa adatta vi farà sembrare già dei grandi golfisti.
Idee. A spasso tra le botteghe artigiane in cerca di doni originali. E (possibilmente) low cost
Regali sì, ma solo a chilometri zero Dai cuscini a forma di ortaggi di Letizia Fiorini ai Pinocchi scherzosi di Stefania Masini, fino agli abiti degli studenti della scuola di moda Fast nel loro nuovo negozio Fly e alla piccola pelletteria del Monaco Metropolitano. il cadeaux è più bello se si parla con chi l’ha realizzato. E se magari si approfitta di qualche offerta speciale Ludovica V. Zarrilli
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l Natale si avvicina e con lui il dilemma di cosa regalare ad amici e parenti. Non bastano più confezioni di cioccolatini a profusione, giocattoli ai più piccini, un profumo alla mamma e un libro alla nonna. Senza dimenticare che la crisi si fa sentire forte e quindi magari farebbe comodo risparmiare qualche euro anche sulle strenne natalizie. Fare doni a costo zero è praticamente impossibile, ma un modo per risparmiare un po’, facendo girare l’economia locale e facendo regali intelligenti, esiste. Basta prendersi la briga di andare a cercare prodotti realizzati a Firenze e dintorni, o comunque in Toscana, abbinati magari a qualche offerta speciale prenatalizia. E poi serve una buona dose di autocontrollo per non lasciarsi prendere la mano dalle vetrine luccicanti dei grandi magazzini, dove si può entrare e comprare regali per tutti: dalla nonna al nipotino al migliore amico. Fiorentini e con una grande attenzione all’ecosostenibilità dei prodotti sono i proprietari di Slow design, negozio nello Sdrucciolo dei Pitti che propone principalmente complementi, accessori per la casa e dettagli originali per gente appassionata della cultura del riutilizzo. Sempre made in Florence sono le magliette di Colorised, che per Natale offre la possibilità di approfittare di alcune offerte speciali come la T-pack, che su un acquisto di almeno cinque magliette (magari da fare insieme ad amici, colleghi o parenti) offre uno sconto del 30 per cento, oppure il Regala e raddoppia, che offre una t-shirt a ma-
nica corta in omaggio a chi ne compra una a manica lunga, il tutto acquistando sul sito www.colorised-shirt.com. Chi ama i giocattoli fatti a mano può pensare ai divertenti e originali Pinocchi realizzati a mano (e ricoperti con carte artigianali) da Stefania Masini e distribuiti da Il Papiro (via Porta Rossa). Deliziosi e a buon mercato anche i burattini e i cuscini creati da Letizia Fiorini nella sua bottega di via del Parione. Letizia, che prima di dedicarsi alle sue creazioni lavorava in teatro e si diletta nella scelta di stoffe speciali e forme particolari. Non passano inosservati i cuscini con forme di animali o di frutta/ortaggi che cambiano a seconda delle stagioni. Chi va alla ricerca di un regalo più prezioso può puntare su borse e piccola pelletteria e affacciarsi in via dei Ramaglianti, dove Monaco Metropolitano ha il suo quartier generale (con tanto di scuola per giovani aspiranti pellettieri). Spostandosi verso Borgo Pinti si trovano i vestiti disegnati e cuciti dalla sarda più fiorentina della città, Mrs Macis, che propone abiti sognanti e dettagli per donzelle fantasiose. Poco più avanti, andando verso l’arco di San Pierino, ecco un’altra chicca per chi è alla ricerca di pezzi speciali: si tratta di Fly, Fashion loves you, il negozio aperto da un paio di mesi che raccoglie gli abiti realizzati dagli aspiranti stilisti dell’attigua scuola di moda Fast. Chissà, magari quello che oggi viene acquistato come un prototipo non troppo apprezzato, domani sarà il capo numero uno della collezione di un famoso stilista. E poi, aspetto da non sottovalutare, parte degli incassi vengono utilizzati dall’istituto per pagare alcune speciali borse di studio agli studenti più meritevoli. Sempre da Fly, poi, una tantum si può partecipare a uno swap party, scambiando con altri i propri vestiti inutilizzati. Se però sono le leccornie quello che si sta cercando, si può andare a colpo sicuro nella cioccolateria di Andrea Bianchini in via dei Macci o da Sugar and Spice, pasticceria americana che offre meravigliosi dolci in stile Usa. Il successo è assicurato!
sOttO l’AlbeRO. Il pensiero più bello mai ricevuto e quello che Santa Claus ancora non ha portato
Cosa vorresti per Natale? Lo abbiamo chiesto a loro riccardo VentreLLa teatro della Pergola
cLet artista
“Il regalo che ho amato di più è stato sicuramente il mio primo subbuteo, ricevuto da bambino, ma ho gradito molto anche un paio di sovrascarpe di gomma per la pioggia che mi sono state regalate l’anno scorso. Quello che vorrei ricevere è una moto nuova che desidererei veder comparire nel mio salotto, con un bel fiocco”
“Ero ancora piccolo quando mi è arrivata la prima bicicletta, ed è stato in assoluto il dono che mi ha emozionato di più. Oggi non ho grandi desideri, se dovessi pensare a qualcosa da farmi regalare direi: un mondo migliore, sarebbe un pensiero fantastico e molto gradito”
coSiMo caLaMini Scrittore
SerGio Staino Fumettista
“Pensare al regalo più bello mai ricevuto mi porta automaticamente alla mia infanzia e allora dico: il Commodore 64, con il registratore e le cassette da comprare in edicola. Quello che vorrei ricevere è il libro di Cameron Crowe intitolato Conversazioni con Billy Wilder”
“Una grande sagoma a forma di regina, tutta vestita, firmata da Emanuele Luzzati e regalata da un’amica milanese. Campeggia nel mio salotto e quando la ricevetti mi emozionò molto. Oggi invece vorrei un disegno originale di Carl Barks, padre di Paperino, oppure di Egon Schiele”
GiancarLo antoGnoni Ex calciatore, bandiera della Fiorentina
aLeSSandro paci attore
“Sembrerà banale, ma la cosa più importante che abbia mai ricevuto è stato un pallone, quando avevo otto anni. È stato quello l’inizio della mia carriera. Adesso non vorrei niente di materiale, mi basterebbe che la mia famiglia vivesse serena. Questo sarebbe già un magnifico regalo”
“Sembrerò un po’ scontata ma la cosa che mi ha fatto più piacere ricevere nell’ultimo periodo è stato un Ipad. E quello che vorrei più di ogni altra cosa? Che il film che sto approntando, Frank Jabroni. Public enemy n.9, vincesse un premio come miglior sceneggiatura”
cultura
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fUOchI d’ARtIfIcIO/1. Chi snobba i festeggiamenti cittadini può ripiegare su monti e spiagge
Via dalla folla: i Capodanni alternativi Caterina Gentileschi
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uochi d’artificio, cenoni, riti scaramantici, tavole apparecchiate a tema e poi discoteche, feste di piazza per i più giovani e tombole e giochi di società fino al mattino per i più grandi. Capodanno però non deve essere necessariamente una festa da consumare velocemente e in città: ci sono molte, moltissime alternative per chi ha voglia di organizzarsi un po’ e allontanarsi, anche di poco, dalla pazza folla fiorentina. Le piazze, è vero, offrono diverse alternative, un po’ per tutti i gusti, e lo stesso vale per i locali, che organizzano serate speciali a seconda della clientela che li frequenta. Ma vogliamo mettere con la pace che si trova in campagna o sulla neve? Oppure con le specialità che si possono gustare in paesi ancora sconosciuti, sia vicini (in Europa l’offerta è molto vasta) che lontani? I fortunati che hanno una casa fuori porta si dilettano a organizzare festicciole con gli amici, ma anche chi non ha una casetta a disposizione può ovviare andando a pescare tra le varie offerte low cost che si trovano su internet. Scegliendo l’Abetone o il Cimone, ad esempio, si può fare qualche giorno di neve (e chi scia o fa snowboard sarà contento) a una cifra modica (negli alberghi delle montagne pistoiesi il prezzo di tre notti in camera doppia con servizio di mezza pensione per l’ultimo dell’anno
si aggira sui cento euro al giorno), incentivando allo stesso tempo il turismo locale. Moltissimi anche gli agriturismi sparsi su tutto il territorio regionale che danno la possibilità di passare qualche giorno in pace e a contatto con la natura, magari attrezzati con spa e centri benessere (sia nei pressi dei centri termali più conosciuti che nel resto della toscana), e che si riescono facilmente a trovare consultando i siti www.termeditoscana.com oppure www.agriturismointoscana. it. Quotatissime anche le capitali europee che però, se si vuol risparmiare, è meglio pensare di visitare subito dopo il primo dell’anno: già dal 2 i prezzi di aerei e hotel cominciano ad abbassarsi sensibilmente. Chi invece non riesce a resistere al fascino dei mercatini natalizi che, ora come mai, sono presi di mira, può pensare di organizzarsi prendendo un treno (su www.trenitalia.com si trovano offerte a buon prezzo se si prenota con un po’ di anticipo) e viaggiando verso il Tirolo, il sud della Germania e l’Austria. Dulcis in fundo, i più goderecci possono prendere un aereo e andarsene al caldo, scegliendo sia mete lontane come il Brasile, dove si festeggia a Copacabana vestendosi rigorosamente di bianco, che posti più vicini come il Marocco, le Canarie o le Azzorre, dove si arriva con poche ore di volo a bordo di un aereo. Anche low cost.
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fUOchI d’ARtIfIcIO/2. Breve viaggio tra chi non segue il calendario gregoriano
Se il primo gennaio è un giorno come gli altri C
hi l’ha detto che il nostro Capodanno vale per tutti? C’è chi il 31 dicembre non prepara pasti luculliani, non spara fuochi d’artificio, non brinda a suon di prosecchi e champagne e soprattutto non scende in strada scambiandosi baci e abbracci benauguranti. Per non parlare del cotechino con le lenticchie. Niente di tutto ciò. Perché? Perché nel mondo c’è anche chi è convinto che il primo gennaio non cominci l’anno nuovo. Insomma, c’è chi il Capodanno lo festeggia in quello che per noi è un altro momento dell’anno. Il più famoso di tutti è certamente il Capodanno cinese, che si celebra il giorno della seconda
luna nuova dopo il solstizio d’inverno e va avanti per quindici giorni, concludendosi poi con la tradizionale festa delle lanterne. Ad esempio, nel 2012, il capodanno cinese - detto anche festa di primavera o capodanno lunare - verrà festeggiato il 23 gennaio, giorno in cui comincerà l’anno del drago. Più complesso il Capodanno ebraico, che si basa sul calendario babilonese secondo il quale ogni anno è composto da 12 o 13 mesi ciascuno di 29 o 30 giorni, il tutto per compensare l’errore presente nella durata del ciclo lunare. L’anno prossimo si festeggerà il 17 settembre, quindi in un periodo molto distante dal nostro, che
sta per arrivare. Più simbolico il capodanno fiorentino, che fino al 1750 era ufficialmente celebrato il 25 marzo, giorno in cui si festeggia il compleanno di Maria di Nazareth. Il calendario gregoriano era entrato in vigore nel 1582, ma Firenze continuò a considerare il 25 marzo come il suo Capodanno fino a quando, nel 1749, il granduca Francesco III di Lorena adattò il calendario fiorentino a quello riconosciuto a livello globale. Stesso discorso vale per il Capodanno veneziano, che la Serenissima Repubblica aveva ufficialmente fissato al primo di marzo, in corrispondenza del risve/B.B. glio della natura a primavera.
MeRcAtINI. Con l’avvicinarsi del 25 tornano anche gli appuntamenti a tema, pieni di leccornie e sorprese
A caccia di atmosfera, tra bancarelle e gadget tedeschi N
atale, anche a Firenze, è sinonimo di mercatini. La tradizione bavarese ha contagiato già da tempo la città del giglio, che da diversi anni a questa parte ha preso a organizzare vari mercatini - in posti diversi della città - che propongono varie idee regalo e vendono atmosfera natalizia un tanto al chilo. Renne, biscotti allo zenzero, palle di cristallo e plaid sotto cui rintanarsi nelle giornate più fredde si sprecano. Il più celebre è sicuramente quello di piazza Santa Croce, diventato ormai una consuetudine e trasferito direttamente dall’algida piazza di Heidelberg, in Germania, alla nostra Santa Croce. Tra gli stand che occuperanno la piazza fino al 18 dicembre ci saranno prodotti a tema di vario tipo, tra cui anche wurstel e crauti (con salse a volontà) e vin brulè con tutte le spezie del caso, che nelle serate d’inverno non guastano mai. E poi una selva di gadget più o meno belli che hanno come
il mercatino in piazza
santa croce
soggetti preferiti, manco a dirlo, Babbo Natale, alberi addobbati, elfi, gnomi, renne, calze ricolme e chi più ne ha più ne metta. Dal 2 al 4 torna anche l’evento natalizio dedicato alla beneficenza che Croce Rossa organizza all’Obihall, un’occasione unica per trovare oggetti esclusivi, preziosi o rari e, nello stesso tempo, contribuire all’assistenza di chi ha bisogno e partecipare così attivamente all’attività di sostegno sociale nella propria città. Appuntamento più “casereccio” e votato al biologico quello con la fierucola di Natale, in programma in piazza Santo Spirito il 18 dicembre. Oltre a varie idee, tutte improntate allo stile naturale (come coperte di lana merinos, canovacci e biancheria per la tavola tinta a mano, qualche piccolo suppellettile, ceste di vimini intrecciate a mano e poi tanto, tanto cibo), la piazza, nei giorni intorno a Natale, re/B.B. gala davvero un’atmosfera speciale.
segnalazioni a redazione@ilreporter.it
MUsIcA. Dopo il nuovo album, il live. Il 15 dicembre arriva al Puccini il “Senza titolo tour”
Luca Carboni a teatro, come cantautore Gianni Carpini
L’
album è “Senza titolo”. La tournée pure. Luca Carboni porta in viaggio per l’Italia il suo nuovo “bambino” e lo fa scegliendo il palco più intimo dei teatri, come quello del Puccini di Firenze, dove il cantautore bolognese arriverà il 15 dicembre per il “Senza Titolo tour”. Un live a teatro, perché? La decisione di fare un tour teatrale è figlia di questo ultimo album in cui coesistono due anime: da una parte quella più elettrica ed elettronica, dall’altra momenti più intimi e acustici. Il teatro mi permette di passare dal minimalismo dell’unplugged alla musica più “suonata” ed elettronica, valorizzando molto l’alternanza dei “piani” e dei “forti”. Il tuo ultimo lavoro si apre con una riflessione su questo particolare momento storico. Stiamo vivendo grandi trasformazioni. Penso però che bisogna liberarsi di questa cappa di negatività passiva legata all’odierna crisi. È proprio questo il momento di osare, uscire dagli schemi, improvvisare, non dare niente per scontato e trovare nuovi stimoli
Le canzoni dell’ultimo lavoro e i successi di sempre nella scaletta dell’artista emiliano: Firenze è la terza delle sette date previste nella tournée. Un concerto unplugged ed elettrico
a livello personale e sociale. Sembra quasi un manifesto politico, da far invidia al sindaco Renzi... L’esperienza fiorentina, a livello politico, mi sembra interessante. Dalla vostra città arrivano segnali molto forti di una generazione giovane. La mia speranza è che non ci si appiattisca sui vecchi schemi: è venuto il giorno di vedere in Parlamento 30enni e 40enni con un nuovo spirito. Io stesso nel brano “Riccione – Alexander Plazt”, critico la mia generazione , i giovani degli anni Ottanta. Se ci guardiamo trent’anni dopo, vediamo che abbiamo influito pochissimo sulla sfera politica. Nel mondo della musica c’è chi si “autorottama”, come Vasco e Fossati, che annunciano l’addio ai live. Essere musicisti non vuol dire soltanto concerti. Essere musicisti è come fare il prete: è una vocazione. Non credo che sia possibile andare in pensione dalla creatività. Forse ci sono artisti che sentono la necessità di fare a meno della vita frenetica della “star”. Essere musicista vuol dire anche prende la penna in mano e scrivere canzoni. Per quanto mi riguarda continuerò a fare dischi, ma sono attratto anche da una via diversa: scrivere canzoni per altri interpreti.
agenda
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lA MOstRA/1 Concerti Mango 11 dicembre
teatro verdi
Pallotti al basso e Peter Cornacchia alla chitarra), si alterneranno, in un gioco di luci e colori, figure e personaggi dai nomi strani il cui ruolo lo si capirà strada facendo, proprio come in un racconto. vinicio capossela 17 dicembre
teatro verdi
vita quotidiana in Italia ai tempi del Silvio (Contromano Laterza), nella primavera del 2011 è diventato un disco per la prestigiosa etichetta Irma records: undici tracce per raccontare lo stato del Paese con le parole della poesia e l’urgenza del rock. Mauro ermanno giovanardi 6 gennaio 2012
viper theatre
Il successo live di Mango va di pari passo con quello discografico, anche grazie alla sua incredibile capacità di concedersi e di rievocare con vigore e raffinatezza l’ambiente sonoro ed emotivo dei suoi dischi. Reduce da una felice escursione nel tempio della musica attraverso il pluripremiato “Acchiappanuvole” e il monumentale “Gli amori son finestre”, Mango si ripresenta al suo pubblico con un nuovo capitolo fatto quasi interamente d’inediti, nove brani nuovi e due cover molto particolari (un tango di Carlos Gardel “Volver” e “Starlight” del gruppo dance francese Superman Lovers) e dal titolo fortemente evocativo: “La terra degli acquiloni”. Michele zarrillo 12 dicembre
Obihall
Si intitola “Unici al mondo” il nuovo album di inediti di Michele Zarrillo: il disco, ideale seguito de “L’Alfabeto degli amanti” del 2006, é stato anticipato dal primo estratto “La prima cosa che farò”. Nel nuovo album, frutto di un anno e mezzo di lavoro, dieci nuove canzoni che lo confermano musicista e compositore elegante e raffinato, teso alla ricerca nei contenuti, negli arrangiamenti e nelle soluzioni armoniche, che danno al progetto nuova linfa e un respiro internazionale. Marco Mengoni 14 dicembre
Mandela forum Marco Mengoni è pronto per portare in concerto “Solo 2.0”, il nuovo album di inediti uscito lo scorso 27 settembre per RCA/SonyMusic: disco appassionante e appassionato che, all’epoca del “featuring per forza” vede invece collaborazioni d’autore come Dente, Neffa, Davide Rossi e i Cluster. Nessun duetto quindi ma tanto rock, sperimentazione e influenze elettroniche. Sul palco insieme a Marco, oltre alla band storica (composta da Davide Sollazzi alla batteria, Stefano Calabrese alla chitarra, Giovanni
Opera sul fato, sul destino, sul mare come mitologia e scenario del folle volo umano verso “virtute e canoscenza”, “Marinai, profeti e balene” - doppio disco di inediti pubblicato lo scorso 26 aprile (La Cupa/Warner) - è uno dei dischi italiani di maggior successo di quest’anno: disco d’oro a due mesi dall’uscita, a poche miglia da quello di platino, undici settimane consecutive nella Top Ten e neo vincitore della Targa Tenco quale miglior album del 2011 (terza Targa Tenco come miglior album dell’anno per Vinicio Capossela, dopo ‘Canzoni a manovella’ nel 2001 e ‘Ovunque proteggi’ nel 2006). Lo spettacolo che Vinicio Capossela presenta dal vivo ripercorre le rotte di un album che trova ispirazione nei grandi libri di mare, da Omero a Melville a Conrad. Patty Pravo 18 dicembre
viper theatre Dopo essersi esibita sui più importanti palcoscenici teatrali nella scorsa primavera e nei principali festival estivi, Patty Pravo per la ripartenza de “Nella terra dei pinguini tour”, ha scelto una dimensione diversamente passionale e alternativa, dove la musica si consuma con dinamica abitudine. Il nuovo tour infatti, riparte proprio dai principali Live Club italiani a dimostrazione di quanto l’artista voglia sorprendere ancora una volta, stabilendo un contatto ravvicinato con il pubblico, quasi carnale, che crea empatia. enrico brizzi e Yuguerra 18 dicembre
viper theatre
Si intitola La vita quotidiana in Italia il nuovo reading rock firmato dallo scrittore Enrico Brizzi (Jack Frusciante è uscito dal gruppo, Gli Psicoatleti) e dalla band bolognese Yuguerra. Lo spettacolo, che ha seguito la pubblicazione del libro La
La carriera solista di Mauro Ermanno Giovanardi, voce storica dei La Crus, è iniziata con l’acclamatissima Io Confesso, presentata al sessantunesimo Festival di Sanremo e giudicata la vincitrice morale ed è proseguita nei mesi seguenti all’insegna del grande successo di pubblico e critica con il secondo brano, tratto da Ho Sognato Troppo L’Altra Notte? (Sony, 2011), Se perdo anche te (uscito il 22 aprile). Oltre che in radio (DeeJay, Radio Italia, etc) e in TV (Rai, Mtv, etc), l’artista è stato uno dei grandi protagonisti dell’estate sonora, attraversando la nostra penisola con una serie di concerti, definiti da chi ha avuto la fortuna d’assistervi, imperdibili.
A teatro stanno suonando la nostra canzone dal 29 dicembre al 6 gennaio
teatro della Pergola Successo a Broadway nel 1979, dove ha collezionato ben 1.082 recite consecutive, nel 1980 “sbanca” il West-End londinese, arriva l’anno dopo in Italia nella storica edizione di Gigi Proietti e Loretta Goggi; vent’anni dopo è Gianluca Guidi il nuovo protagonista della commedia ed oggi firma infine questa nuova edizione. Sulle musiche di Marvin Hamlish, lo straordinario compositore di Come eravamo, La stangata, A Chorus Line, si snoda la tempestosa e divertente storia d’amore di Sonia Walsk e Vernon Ghersh, lei paroliera lui compositore. Lei passionale, insicura, incapace di rispettare alcune regola ed infrangere quelle altrui, lui geniale, ansioso, in analisi da una vita…ironia, divertimento, musica dal vivo compongono uno spettacolo festoso e intrigante, ideale per festeggiare il nuovo anno a teatro. Monologo tragicomico tratto da Una donna seria di franca Rame 21 dicembre
glue - Alternative concept space
Una casa popolare, una periferia del Nord Italia. Una donna “sola”. Con due figli, un marito, un cognato, il guardone, il ragazzo,
la polizia, il creditore! Interrotta da continui imprevisti, in un ritmo sempre più incalzante e travolgente, Maria, casalinga del Nord, svela alla dirimpettaia tutto il proprio assurdo mondo familiare in un crescendo tragicomico di eventi, fino a decidere – senza rendersene conto – se cambiare rotta o continuare la solita vita.
Gabinetto disegni e stampe
Uffizi, duecento anni di chiaroscuri
Nozze di sangue 8 e 9 dicembre
teatro Puccini
Una storia passionale e appassionata per uno spettacolo dedicato all’incontro della lingua spagnola, italiana e sarda e di due generazioni d’attori. Federico Garcìa Lorca è uno dei massimi protagonisti della storia e della letteratura del Novecento. La sua vita e la sua opera sono segnati dal rapporto con le avanguardie degli anni venti e trenta (Luis Buñuel, Salvador Dalì), ma anche da esperienze personali accettate dolorosamente, come l’omosessualità, per la quale, oltre che la sua fede repubblicana, verrà fucilato nel 1936 dai falangisti seguaci di Francisco Franco. gianni schicchi dal 26 al 31 dicembre
teatro Puccini
Vicenda portata alla notorietà dalla celebre opera di Giacomo Puccini, la storia e il personaggio di Gianni Schicchi sono citati nella Divina Commedia e altro non è che la storia di una burla. Una burla boccaccesca, con risvolti amari e ironici nella quale una famiglia litiga per una cospicua eredità lasciata dal vecchio Buoso Donati. Firenze 1300 quindi. Spettacolo in costume storico per cui TEDAVI è conosciuta e stimata sul territorio fiorentino grazie alla rassegna “Il Mese Mediceo” che quest’anno giunge alla nona edizione. Cast composto da attori fiorentini e non per una commedia divertentissima daitoni sagaci e taglienti (Silvia Paoli, Silvia Frasson, Daniele Bonaiuti). concerto per l’Ail 2 gennaio
teatro Puccini
Il concerto vedrà come protagonista il gruppo dei “Mediterranea” che si esibirà in un coinvolgente tributo a Fabrizio De Andrè; madrina della serata sarà l’attrice di teatro e televisione, Daniela Morozzi che è da poco diventata Testimonial AIL. L’intero ricavato della serata, grazie al contributo di sponsor, diretti e tecnici e del Puccini stesso, sarà totalmente devoluto all’Associazione per finanziare le attività a sostegno di malati e familiari.
U
na selezione di cinquanta fogli dalle collezioni del Gabinetto Disegni e Stampe invita a un percorso nello sviluppo di quello che fu insieme un fenomeno di gusto, di collezionismo, ma anche di intelligente interpretazione degli specifici valori estetici del disegno. Dall’attività di Ugo da Carpi, connessa dapprima con Tiziano a Venezia, poi a Roma con Raffaello e quindi con gli sviluppi artistici post raffaelleschi, in particolare con le opere del Parmigianino, la nuova tecnica si diffuse alla contemporanea produzione incisoria di Antonio da Trento e di Niccolò Vicentino, alle particolari sperimentazioni di Domenico Beccafumi alla metà del secolo e al revival di queste modalità grafiche nelle silografie di Bartolomeo Coriolano da modelli di Reni, nella Bologna del Seicento, e in quelle del conte Anton Maria Zanetti a Venezia, nel Set/B.B. tecento.
lA MOstRA/2 Villa medicea di Petraia
La casa dei Savoia nel regno dei Medici
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a villa della Petraia, che più di altre residenze medicee rispecchia nella sistemazione degli interni la presenza dei Savoia a Firenze, ospita nell’anno delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia una piccola mostra dedicata al periodo in cui fu abitata da Vittorio Emanuele II e da Rosa Vercellana, contessa di Mirafiore. L’occasione espositiva dà la possibilità di indagare tramite dipinti, arredi, oggetti e documenti, la vita privata del re sullo sfondo delle trasformazioni storiche dell’Italia e di Firenze, che passava al ruolo di capitale. I dipinti di paesaggio acquistati alla prima Esposizione Nazionale, tenutasi proprio a Firenze nel 1861, mostrano da un lato le scelte fatte dal re per l’appartamento privato alla Meridiana di Palazzo Pitti, e dall’altro restituiscono il volto variegato di un paese unito, dalle Alpi alle Marine dell’isola /C.G. d’Elba, alla campagna laziale.
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redazione@ ilreporter.it
Lettere e segnalazioni: tutto su www.ilreporter.it giardino di via allori, la riSPoSta del PreSidente del Quartiere Caro Direttore, a seguito della segnalazione della signora Laura Buti sulla sicurezza del giardino di via Allori, recentemente ristrutturato, abbiamo provveduto a concludere una convenzione con la Caritas che attualmente si occupa dell’apertura e chiusura dei 4 cancelli del giardino, al fine di disincentivare la presenza di persone durante la notte. Abbiamo comunque provveduto a segnalare alla Polizia Municipale quanto oggetto della lettera della Signora Buti. Cordiali saluti Federico Gianassi Presidente del Quartiere 5 ContraSSegni invalidi, il diBattito Continua Non metto in dubbio la reale esigenza di tanti invalidi che hanno necessità di spostarsi in città e parcheggiare ove consentito, ma è anche evidente, andando a zonzo per il centro da piazza Duomo, via dei Pecori, via Roma, fino a Ponte Vecchio, via del Proconsolo, che l’80% delle vetture parcheggiate hanno il contrassegno di invalidi, ed ivi restano per tutto il giorno. È strano che ciò non avviene in periferia o semi. I vigili affermano di fare verifiche ma 15.000 contrassegni (così ho letto) rilasciati a Firenze mi sembrano forse un pochino tanti. Domanda: è loro consentito utilizzare le corsie degli autobus? A me, accompagnatore di malati tumorali, non è consentito sostare nemmeno per 5 minuti in centro e nemmeno nei piazzali degli ospedali dove fanno mostra di sé vetture col contrassegno. Ho visto anche io giovani signore ormeggiare il Suv in centro, prendere dalla borsa il contrassegno, applicarlo ed andare a fare shopping. Fosse solo questo il male degli Italiani. Cordiali saluti Mauro Annese “aiutatemi a ritrovare il mio gatto” Gentile redazione de Il Reporter, torno a scrivervi, a distanza di due anni, per chiedere di nuovo il vostro aiuto. Nel natale 2008 infatti, ho smarrito il mio gatto nero, Fato, in zona Cure, e di nuovo torno ad appellarmi a chiunque possa aver avuto notizie per aiutarmi a ritrovarlo, nonostante sia passato molto tempo. Non escludo che qualcuno se lo sia portato via: tra le molte segnalazioni che ho avuto, una riguarda una signora, che proprio in quel periodo fu vista allontanarsi lungo
lettere
Dicembre 2011
una traversa di via Caracciolo con in braccio un gatto nero con un collare giallo al collo. Al momento dello smarrimento, il gatto aveva queste caratteristiche: età un anno e mezzo, completamente nero, pelo corto, arti ben sviluppati, testa e orecchie affilati, coda lunga, sterilizzato. All’epoca dello smarrimento pesava 3,5 kg. circa ed era snello e muscoloso al contempo: una vera pantera in miniatura per aspetto ed agilità. I denti erano perfetti. Oggi non potendo raccontare a parole il legame che mi univa al mio gatto, vi chiedo di pubblicarne un disegno, che vale forse più di mille parole. E chiedo aiuto anche a tutti i veterinari, che in questi anni possano essersi visti portare un gatto già adulto e sterilizzato, di non comune bellezza e cioè corrispondente alle caratteristiche suddette e che oggi avrebbe superato
via gioBerti, un reSidente StoriCo: “la PrioritÀ È la PedonaliZZaZione” Sono residente dal 1955 in via Gioberti e potrei scrivere tutta la evoluzione di questa strada ma non lo faccio, potrei essere logorroico. Oggi via Gioberti è una strada di residenti che per il 60% sono storici con molti anziani e pensionati ed un graduale ricambio con famiglie in prevalenza non toscane. I commercianti in grande maggioranza non abitano nella via, ma in passato era il contrario. Questa la mia opinione (in sintesi) su via Gioberti: la strada è servita da due importanti parcheggi pubblici alle due estremità - 1 in piazza Alberti e 1 in piazza Beccaria. La strada è parte integrante della direttrice della vecchia Aretina (tratto di borgo la Croce – via Pietrapiana – Corso) e porta in linea diretta al centro geografico di Firenze che è esattamente l’obelisco di piazza della Repubblica. Non esiste pista ciclabile la quale si interrompe in piazza Alberti. Sono stato chiamato da molti residenti ed anche commercianti per la costituzione di un “comitato di via Gioberti” per la pedonalizzazione ma credo che questo tipo
di rappresentanze molte volte diventano corporative ed abbiano fatto il suo tempo. Oggi è indispensabile avere una visione della città nel suo complesso. La raccolta delle firme per questi problemi ed alcuni altri mi ricorda il tempo di Socrate. Firme ne potrei trovare diverse centinaia. Il consiglio comunale di Firenze ha votato e reso esecutivo il piano strutturale e uno sbocco naturale è anche lavorare per la città verde o green city... il sindaco Renzi mi pare convinto di questo! Io voglio bene a via Gioberti come i commercianti, però il dovere di una amministrazione comunale è in primis tutelare la qualità di vita dei residenti ed anche tutelare gli interessi del commercio. Confermo che una minoranza di negozi di via Gioberti sono storici e specializzati ed esprimono una professionalità alta che qualifica tutta la strada (purtroppo sono una minoranza e spero diventi una maggioranza ) e confermo che sono anche cliente di alcuni da una vita e voglio citare alcuni nomi: ottica Galanti – fioraio Dino – cantina Bonatti – ferramenta Gurioli – altri non ricordo il nome esatto come arrotino – fornaio – legatoria - Pasquinucci – caffè Serafini – la
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di non molto i quattro anni. I miei numeri sono 393/5061479 o anche il fisso 055/572130, dove si può lasciare eventualmente il proprio nome e numero telefonico per essere richiamati, e segnalo anche questo blog: www.pegghisue.altervista. org dove è riportata la storia di Fato. Qualora io riesca davvero a ritrovare il gatto non mancherò di elargire una ricompensa. E non dimentichiamoci che molti gatti cambiano di padrone, ma di rado di loro volontà, mancando purtroppo ancora una microchippatura a tappeto o altro sistema valido di riconoscimento. Paola Peretola, “Stato di aBBandono tra via PiStoieSe e l’arno” Gentile redazione, sono un residente nel quartiere di Peretola e vi scrivo per segnalare lo stato di abbandono in cui versa la zona del quartiere compresa fra via Pistoiese e il fiume Arno: il nuovo parcheggio è già ricoperto dall’erba, le panchine divelte, i cestini per immondizia spaccati e addirittura bruciati; la fontana di p.zza Lupi di Toscana è lercia e puzzolente (quanti soldi spesi male) e il nuovo marciapiede che costeggia la ferrovia è diventato una giungla dalle erbacce mai tolte. Ne potrei dire altre sul giardino abbandonato davanti al cimitero (ancora soldi buttati) ma non si finirebbe mai. Che dire, se ci riuscite voi con le vostre segnalazioni a invertire questa tendenza al degrado... Cordialmente Marco P.
CaSCine, “ridiamo il ParCo ai Cittadini” Vorrei segnalare che la zona a traffico limitato alle Cascine non viene più rispettata né da macchine né da moto e motorini. A qualsiasi ora del giorno il viale tra via del Barco e piazzale delle Cascine è percorso da veicoli che se ne infischiano del divieto, tanto non c’è mai nessuno che lo faccia rispettare. È l’unica grande zona verde della città e del quartiere 5 ma ormai fare jogging, andare con i pattini o in bici, portare i bambini a fare una passeggiata è diventato impossibile per il puzzo di gas di scarico, il rumore dei motori e il passaggio continuo di veicoli. La domenica poi ci sono auto addirittura parcheggiate lungo il viale da coloro che giocano a calcio sul pratone. Anche se la colpa maggiore è degli automobilisti che non rispettano i divieti, mi chiedo perché non fare qualcosa per ridare il parco alle persone che vogliono un po’ di quiete e aria buona, visto che si fa tanta pubblicità alla pedonalizzazione del centro? Grazie, Lettera firmata
Caro lettore, sono tante le lettere che ci arrivano in redazione a proposito delle Cascine, lettere che affrontano problematiche e questioni diverse sul grande polmone verde fiorentino. C’è chi propone idee e ipotesi per il futuro del parco e chi ne mette in risalto gli aspetti negativi (in primis, per numero di segnalazioni, il “volume” delle feste di alcune comunità straniere la domenica, fino a tarda notte, e la sporcizia in cui si trova il prato il lunedì mattina). Quale che sia la segnalazione di turno, comunque, quello che emerge dalle molte lettere che riceviamo è il desiderio di molti, moltissimi fiorentini di vedere il grande parco assumere un ruolo più centrale rispetto a ora nel panorama cittadino. Da molte parti si chiede che le Cascine diventino un luogo da vivere per tutta la famiglia, con spazi e iniziative adatti a questo scopo. E quindi anche con regole che devono essere rispettate, da quelle legate alla viabilità (come segnalato nella sua lettera) a tutta una serie di misure da attuare perché il parco diventi sempre più uno spazio di tutti e per tutti. C’è da dire, in questo senso, che l’attuale amministrazione ha espresso più volte la volontà di rivitalizzare quest’area, che dovrebbe cambiare volto - piuttosto radicalmente - nei prossimi anni. Ed è proprio quello che chiedono e si aspettano molti fiorentini. Perché, in effetti, si tratta di uno spazio che, per estensione e posizionamento, ma anche per bellezza, non ha eguali a Firenze, e le potenzialità di un suo utilizzo in favore della città sono senz’altro notevoli. In tutto questo, nel disegnare la nuova vita del parco, non devono essere dimenticati aspetti come la sicurezza (e quindi i controlli, sicuramente non facili in un’area estesa come quella in questione) e la qualità della vita di chi, attorno al polmone verde, abita, già “provato” dalle poco prima menzionate feste a tutto volume. Insomma, sono molti gli aspetti da tenere in considerazione, e i problemi certo non mancano, ma le “nuove Cascine” rappresentano senz’altro una scommessa importante per Firenze. Una scommessa che, per il bene della città e dei suoi abitanti, deve essere vinta. Matteo Francini m.francini@ilreporter.it
lettere bancarella dei libri usati – alcuni negozi di abbigliamento – il trippaio e pochi altri, ancora non ultimo Pecchioli rivestimenti. La maggioranza invece esprime un commercio di livello “basso” che squalifica la strada. Una pedonalizzazione bilanciata con fasce orarie che permetta il rifornimento delle merci e la mobilità ai residenti. Questa soluzione troverà un equilibrio tra residenti e commercianti e senz’altro stimolerà sempre di più un commercio professionale, fatto di stile ed eleganza ed avrà una capacità di attrazione per una clientela di target più alto. Via le macchine dal marciapiede e sulle strisce pedonali - a questo riguardo è stato transennato il lato sinistro della strada da via del Ghirlandaio a via Orcagna – sì alla pista ciclabile per diminuire il rumore e l’inquinamento. Sì alla convenzione con i parcheggi con prezzi ridotti per tutti. No agli schiamazzi notturni dei clienti che sostano all’uscita di alcuni locali tenendo conto che dalle ore 5,30 c’è la vuotatura dei cassonetti. Ultima osservazione: il presidente delle cento botteghe Galanti nella intervista sulla Nazione del 30.9.2011 parla di alcuni problemi di degrado presenti nella strada che sarebbero prioritari... per lui ed io rispetto la sua opinione e sono anche d’accordo ma per me e la stragrande maggioranza dei residenti la priorità è la ormai giusta e non rinviabile pedonalizzazione! Alessio Gallori dichiarazione a titolo personale (membro presidenza provinciale Confesercenti) “viale dei mille intaSato, raddoPPiamo via CamPo d’arrigo” Spett. il Reporter, come ben sappiamo nel quartiere 2 avevamo il viale dei Mille una volta ben transitabile, ora con le modifiche apportate da qualche anno è un viale come tutti gli altri perennemente intasato dalle auto, per alleggerire tale congestione, avendo seguito ed apprezzato il lavoro di demolizione delle ex poste di via del Pratellino, mi sono reso conto che se una volta ultimati i lavori di costruzione della linea ferroviaria si potessero utilizzare gli spazi, ora occupati dal cantiere delle ferrovie, per raddoppiare via Campo d’Arrigo, da ponte al Pino fino alla passerella di ferro, circa 1000 metri di strada si creerebbe così un nuovo viale o a scelta un parcheggio scambiatore o un lungo giardino come da fantasia del legislatore e necessità della popolazione. Saluti G. Periz CiCliSta “Pirata”: “QualCHe PeCora nera, ma anCHe noi aBBiamo i noStri diritti” Buongiorno! Vorrei rispondere alla lettera della signora che, sul numero del 3 novembre u.s., lamenta di essere stata urtata e ferita da una ciclista che ha poi anche omesso di soccorrerla. Nulla da dire sull’episodio, che si commenta da solo. Da ciclista assiduo quale io sono, tuttavia (non possiedo un’automobile e mi sposto esclusivamente in bicicletta), tengo a sottolineare come la presenza di qualche “pecora nera” nella nostra categoria - come in tutte, del resto - non dovrebbe sviare l’attenzione su una
37 realtà che risulta purtroppo molto diversa. La mia esperienza quotidiana dimostra infatti come, nella stragrande maggioranza dei casi, siano proprio i ciclisti a fare le spese di una mentalità generalizzata che, almeno qui a Firenze, dimostra scarsissimo rispetto per il codice della strada quando applicato alle piste ciclabili. Quante volte sono stato costretto a subire l’atteggiamento cafone e strafottente di automobilisti, motociclisti e - tocca dirlo - purtroppo anche pedoni che, alle mie richieste di lasciare ALMENO quei pochi (e purtroppo malandati) spazi a disposizione dei ciclisti, mi hanno risposto in malo modo oppure fattomi semplicemente capire che non trovavano niente di sbagliato nel fatto di parcheggiarci o camminarci sopra? Anch’io sono stato anche urtato più di una volta, e in una circostanza perfino fatto ruzzolare a terra, da automobilisti privi di quella cultura del rispetto per gli spazi riservati alle bici che contraddistingue molte città dalla più elevata qualità della vita (che si misura anche e soprattutto in queste cose). Se è giusto bacchettare chi sbaglia, come l’aggressore della signora, dunque, trovo ancor più necessario mettere i puntini sulle “i”, per rivendicare i diritti di chi tutti i giorni rischia di rovinarsi il fegato, oltre che la propria incolumità fisica, per il solo fatto di utilizzare il mezzo di trasporto più ecologico e ammazzatraffico che si possa concepire. Cordiali saluti Valerio Parmigiani “Quanto rumore Per Quel tomBino” Vorrei porre all’attenzione del vostro giornale la presenza in via del Sansovino - all’altezza del civico 203, vicino piazza Batoni, di fronte al forno – di un tombino installato in maniera difettosa che causa un violento e continuo rumore al passaggio dei veicoli (ogni pochi secondi considerato il traffico di tale via). Il tombino potrebbe essere stabilizzato o riparato con l’inserimento di apposite guarnizioni, evitando il continuo e grave disturbo alla quiete pubblica degli esercizi e dei condomini circostanti, disturbo che permette difficilmente di riposare o di condurre le quotidiane attività. Con un sopralluogo si potrebbe facilmente constatare la violenza del rumore causato dai continui sobbalzi e la semplicità di un intervento correttivo, ampiamente desiderato da tutti gli abitanti della zona. Confidando nella vostra attenzione, vi saluto. Marco Bellucci girone alto, due SegnalaZioni Buongiorno, vi contatto per segnalarvi alcune situazioni sgradevoli che si stanno verificando nella zona in cui abito, ovvero la località del Girone (nel comune di Fiesole), nella parte del cosiddetto “Girone alto”, sopra la ferrovia. Mi rivolgo a voi, poiché l’edizione di Fiesole, che arriva puntualmente per posta tutti i mesi, è molto dettagliata e precisa nel riportare le vicende anche di piccole località, come quella in cui risiedo. La prima segnalazione è relativa al cantiere delle nuove villette in costruzione in via San Jacopo, del parcheggio e del nuovo sottopasso realizzato sotto la ferrovia. Come sapete il cantiere è stato aperto già da più di due anni (avevo letto
che le casette erano in progetto già dagli anni ‘70) e il sottopasso è stato inaugurato lo scorso anno, senza tuttavia essere di fatto entrato in uso, poiché la strada di collegamento e il parcheggio accanto alla centrale Enel non sono stati ancora completati. Per quanto riguarda le case, è stato spianato tutto il terreno su cui sorge la prima fila di villette, sono state gettate le fondamenta e tirate su le strutture portanti. Questo fino all’inizio del 2011, quando i lavori si sono interrotti. Da mesi non vediamo più un operaio sul cantiere e questo perché, come corre voce tra gli abitanti, le case sono rimaste invendute e i soldi per pagare i lavori sono ovviamente finiti. Mi chiedo pertanto cosa succederà, per quanto tempo ancora dobbiamo vedere ruspe e gru immobili e assistere ad uno scenario degradante e deturpante per una zona così piacevole, che conserva il suo aspetto di paese di un tempo. Peraltro mi chiedo come sia stato possibile riconcedere un appalto vecchio di 40 anni, per la costruzione di case che dal progetto risultano, a mio avviso, brutte o quantomeno al di fuori del contesto ambientale in cui si vanno a collocare. Secondo aspetto da segnalare: da tempo - un anno e mezzo circa - all’inizio di via san Jacopo, proprio dopo essere passati sotto al ponte della ferrovia, si è formata una vera e propria discarica di rifiuti ingombranti e spesso tossici. Data la collocazione nascosta dei cassonetti rispetto alla principale via Aretina, la notte le macchine hanno cominciato a depositare dapprima mobili di vario genere, poi elettrodomestici e infine flaconi con oli esausti, batterie, pile etc. Ho segnalato più volte la situazione alla Safi-Quadrifoglio, che è intervenuta ripulendo la zona in qualche occasione; tuttavia il provvedimento è stato insufficiente, poiché dopo qualche giorno si è riformato puntualmente il cumulo dei rifiuti suddetti. Gli ispettori incaricati hanno riferito inoltre che stavano progettando una diversa sistemazione dei cassonetti o un ripensamento della raccolta dei rifiuti, tramite piccoli contenitori affiancati al porta a porta. Ritengo, personalmente, che il sistema della raccolta differenziata porta a porta sia l’unica alternativa possibile e risolutiva del problema, perché fino a che esisteranno zone in ombra dove poter depositare i rifiuti di tutti i tipi senza correre alcun rischio, si assisterà continuamente a situazioni spiacevoli, pericolose e nocive per le persone che vi abitano. Vi ringrazio per la cortese attenzione, Angela Fattori Cara Angela, proprio questo mese pubblichiamo sull’edizione di Fiesole un articolo in cui si annuncia la ripresa dei lavori. Ci tenga aggiornati sugli sviluppi della situazione. MF “interventi Sulle Strade, PerCHÈ via Santa reParata reSta Fuori?” Il Sindaco ha promesso il rifacimento di tantissime strade di Firenze ma, fino a ora, non sono mai riuscita a intravedere nei vari elenchi “Via S. Reparata” per il tratto che va da Via Guelfa a Via XXVII Aprile. Non ho visto bene? Se avessi invece visto bene Vi chiedo gentilmente se ne cono-
scete il motivo: questo tratto è veramente disastrato. Nel corso della precedente amministrazione comunale fu fatta anche una raccolta di firme che comprendeva anche la parallela Via S. Gallo (stesso tratto) ma senza risultato alcuno. Potreste gentilmente interessarvi? Vi ringrazio e invio cordiali saluti Lia Arca “Code e Smog in via BeCHi” Spett. il Reporter, Sono un abitante di via Giulio Bechi, una strada del quartiere N°5, in cui viene convogliato tutto il traffico che da via Reginaldo Giuliani (strada a senso unico verso Sesto F.no) si immette in via Sestese. Dato che per immettersi in via Sestese esiste un semaforo, si forma sempre una coda immensa in via G. Bechi e in via Reginaldo Giuliani, quindi immaginatevi l’inquinamento che respiriamo noi abitanti della zona. Allora mi chiedo, perché non viene aperto l’ultimo tratto di via Reginaldo Giuliani in direzione Sesto Fiorentino fino alla rotonda con via A. Gramsci e inizio del comune di Sesto Fiorentino, dato che questo tratto è molto ampio? In attesa fiducioso di una vostra risposta invio cordiali saluti. Grazie Un abitante di via Giulio Bechi “due Strade, oltre al traFFiCo C’È una Storia” Ho ricevuto, come avviene ogni mese, il giornale “Il Reporter” dedicato al quartiere 3, che leggo integralmente con piacere. Vorrei pregarvi, però, di dedicare qualche articolo anche al rione delle Due Strade (che fa sempre parte del quartiere 3) e delle quali non si legge mai niente. Certamente le Due Strade sono piccole e non importanti ma vorrei segnalare che oltre al transito ininterrotto della via Senese, hanno una storia. Alla sommità della salita di S. Gaggio c’è un monastero di suore, abbandonato, che è stato costruito nel 1200. Dalle Due Strade è transitato Giuseppe Garibaldi (c’è una lapide di marmo che lo ricorda all’inizio di via Malavolta, lapide che è stata ripulita in occasione dell’anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia dopo segnalazione da parte degli abitanti del rione). Abbiamo, sempre in quella via, una villa che, sembra, sia stata una dependance dei Medici, c’è la casa dove abitava il famoso macellaro che scambiò il proprio figlio con quello del re Vittorio Emanuele II (figlio nato dalla relazione con la bella Rosina). Del nostro rione fa parte anche il viale del Poggio Imperiale che conduce alla villa omonima sede di un famoso istituto. Inoltre, abbiamo la rosticceria, invidiataci dagli abitanti del Galluzzo. Insomma abbiamo tante cose delle quali siamo orgogliosi, altre mancano, perciò ci farebbe veramente piacere leggere qualcosa del nostro rione al quale vogliamo bene. Sperando che la presente richiesta venga accolta, ringrazio e porgo distinti saluti. Liliana Gentile Liliana, grazie per la sua segnalazione. Nei prossimi numeri del nostro giornale approfondiremo senz’altro la questione, dedicando qualche articolo alle Due Strade. MF
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