Il Giornale nel tuo Comune 1182966
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GENNAIO 2012
Periodico d’informazione locale. Anno VI n.8 del 2 gennaio 2012. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10
CalenDario
PRIMO PIANO
Dal bunga bunga al bingo bingo Andrea Muzzi*
I guIDA AI CANTIERI Ecco cosa ci aspetta fino a dicembre, tra maxi-opere in arrivo, grandi eventi e progetti in stand by PAGG.10-11
polizia municipale Un comando con nove persone, che presto resteranno otto: come cambia il lavoro dei vigili PAGG.4-5
sport
Abbonamenti bus, rincari e rimborsi PAG.3
Tasse & Co., cosa cambia
il racconto
di Ferri - Puliti
N IL THRILLER VIOLA Dal gol di Robben sotto la Ferrovia alle vicende più recenti: il “film” delle ultime difficoltà gigliate PAG.28
ELLEPI, AVANTI COSì La squadra di calcio a 5, dopo un avvio stentato, sta risalendo in classifica. Fiducia per il 2012 PAG.31
on si preannuncia un anno facile, questo 2012, per il salvadanaio. Perché una volta passate le feste ecco ad attenderci al varco la dura realtà, fatta di nuove imposte e rincari. Lo sapevamo, nelle ultime settimane del 2011 si erano susseguiti annunci e ammissioni, da parte del premier Mario Monti e del suo governo, che “salvare” l’Italia non sarebbe stato indolore per gli italiani. Ora, però, è arrivato il momento di mettere mano al porta-
foglio. Tra il ritorno dell’Ici (con un nome diverso, Imu, ma la stessa sostanza) e le novità in fatto di pensioni, ecco una breve guida a quello che aspetta anche i toscani nei prossimi mesi. Perché, conoscendo il “nemico”, si può pensare a come correre ai ripari. Tradotto, a come cercare di risparmiare il più possibile. Ma non sarà facile: per combattere il caro-benzina, ad esempio, non basterà usare l’auto PAGG.8-9 meno del solito.
Un mese dopo l’agguato razzista PAGG.14-15
turismo
l 2012 sarà sicuramente migliore del 2011. Anche perché secondo il calendario Maya il 21/12/12 finirà il mondo: perlomeno l’anno durerà meno del solito! Il 2012 sarà segnato dalla crisi. La spesa per il gratta e vinci è triplicata. Questo dato dimostra che gli italiani sanno cosa serve per uscire dalla crisi: una botta di fortuna! Nel 2012 andare in pensione sarà un’utopia. Siccome sono un padre previdente i miei figli li ho convertiti al buddismo: oggi come oggi l’unico modo per raggiungere l’età pensionabile è sperare nella reincarnazione! Inizieremo il 2012 con un governo tecnico. Questi politici del governo Monti si commuovono quando parlano di crisi, sono educatissimi, non dicono mai le parolacce. Secondo me non sono politici italiani! Il vero politico italiano non conosce tabù. Avete presente i leghisti: alcuni sembrano assatanati, sono sempre paonazzi in faccia, urlano le peggiori offese. Per calmarli non servono i commessi del parlamento, serve l’esorcista. Un vero politico italiano una cosa la sa fare bene: raccontare le barzellette. Questi del governo Monti non solo non ne conoscono nemmeno una, ma se gliela racconti nemmeno la capiscono. I ministri del governo Monti alle nove di sera sono già a letto. Niente feste. Povere escort, prima non avevano una serata libera. Ora escono solo per accompagnare la nonna a giocare in una sala bingo. In pochi mesi sono passate dal bunga bunga al bingo bingo! Buon anno a tutti! *Comico
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il giornale nel tuo Comune
ambiente. Avviata a recupero la metà dell’immondizia. Ma ora si punta più in alto
Rifiuti, la differenziata fa cinquanta Il Comune conta di raggiungere il 55% entro la fine del mandato, anche se la normativa nazionale fissa l’obiettivo 2012 al 65%. L’assessore Ciolli: “Adesso lo sforzo da fare è separare correttamente gli scarti: serve una campagna di informazione” Luisa Pampaloni
È
tempo di bilanci per la raccolta differenziata imprunetina. Il porta a porta festeggia i suoi primi sei mesi di vita conquistando una percentuale media di differenziata del 48,8 per cento che ha raggiunto il 50 per cento negli ultimi 4 mesi con un picco del 52,3 per cento a settembre. Perché queste percentuali sono importanti? Perché le normative regionali e nazionali pongono degli obbiettivi da raggiungere, pena il pagamento delle eco-tasse. I cittadini del comune di Impruneta sembrano aver tutta l’intenzione di raggiungere altri traguardi: negli ultimi cinque anni la raccolta differenziata è salita di 10 punti percentuali e per la fine del mandato elettorale (nel 2013) l’assessore all’ambiente Filippo Ciolli conta di avvicinare gli sforzi della raccolta dei rifiuti al 55 per cento di differenziata (anche se l’obbiettivo richiesto dalla legge era di raggiungere il 65% entro la fine del 2012). “Sono stati fatti importanti passi avanti – dice – questo grazie anche all’estensione del servizio di raccolta di prossimità ovvero con la sistemazione dei bidoncini colorati anche nelle aree collinari dove prima c’erano solo i cassonetti dell’indifferenziata. Salvo la buona volontà di qualcuno che si portava i rifiuti in macchina fino ai cassonetti differenziati, era inevitabile che la raccolta differenziata mancasse in queste zone. Serve ancora completare entro il 2012 il servizio della raccolta di prossimità – prosegue l’assessore - perché servono i mezzi idonei, i camioncini che raggiungano tutte le aree e questo è il prossimo passo da compiere”. Altra partita è quella del porta a porta nelle aree produttive, da novembre anche le aziende dei Bottai sono tenute a fare questo tipo di raccolta dei rifiuti, mentre i cittadini del centro storico
si sono abituati a rispettare i giorni di ritiro dei rifiuti differenziati: il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle 20,30 alle 21,30 è il turno del multimateriale, il martedì e il giovedì (l’orario è sempre lo stesso) gli operatori della Quadrifoglio ritirano organico e carta, il sabato solo gli scarti alimentari e vegetali. L’indifferenziato deve invece essere portato ai cassonetti
appositi dislocati in sette postazioni, l’amministrazione deve stabilire se aumentare o meno il loro numero per venire incontro alle esigenze di alcuni cittadini. Sono seicento le famiglie che seguono queste nuove abitudini, cento gli esercizi commerciali. “La sperimentazione ha dato esiti positivi – commenta Ciolli – dopo le lamentele dei primi tempi quando qualcuno la-
sciava i sacchetti per strada agli orari sbagliati, non ho più avuto segnalazioni di problemi e credo che ci sia più pulizia e ordine per le strade. Adesso lo sforzo -conclude - è cercare di separare i rifiuti in modo corretto, servirà presto fare una nuova campagna di informazione anche per diffondere l’utilizzo delle compostiere domestiche”.
arte/1 Il restauro ha rivelato che il quaranta per cento del dipinto risale all’XI secolo
La Madonna dell’Impruneta sotto osservazione
C’
è più del tratto originale di quanto si pensasse sulla tavola che rappresenta la Madonna dell’Impruneta. Dall’ultimo restauro condotto da Lisa Venerosi Pesciolini e dal suo laboratorio è emerso che la mano del pittore (probabilmente proveniente dalla scuola romana) della seconda metà del XI secolo è il 40% del dipinto e non il 10% come si era stimato nell’ultimo studio di fine anni Ottanta. Le analisi diagnostiche, fatte tramite raggi infrarossi, radiografie e riflettografie, hanno evidenziato i vari livelli dei rifacimenti successivi: il più consistente è del 1758 ad opera del pittore Ignazio Hugford, poi i due
Il Reporter di Impruneta raggiunge 6273 famiglie nel Comune di Impruneta
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il reporter è un periodico di 8 edizioni che mensilmente viene distribuito da in 216.486 copie
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interventi del 1912 e del 1946. Iniezioni di colla di storione sono servite a consolidare la pittura che rischiava di staccarsi, ma non hanno potuto mettere del tutto in salvo l’opera: i problemi più grossi riguardano la tavola di legno su cui è incollato il dipinto, forse non si tratta del supporto originale ma di una tavola di fortuna oggi deformata. Per accertarsi però dello stato del legno serviranno studi più approfonditi come è stato spiegato il 6 dicembre durante la serata di presentazione del restauro promosso dal Santuario mariano e dal Comune in occasione dei trecento anni della traslazione della Madonna
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dell’Impruneta. Don Oropallo è intervenuto al teatro di piazza Buondelmonti parlando dell’iconografia mariana e in conclusione della presentazione si è augurato che possa riprendere il percorso per rievocare l’antica tradizione della traslazione verso Firenze. Finanziamenti al progetto potrebbero venire dall’Ente Cassa di Risparmio che ha dato il suo contributo anche per il restauro concluso. Sarà la soprintendenza a dare o meno il via libera alla processione dell’immagine sacra così come sotto la sua egida è stato possibile operare l’intervento di consolidamento /L.P. del colore.
Dati non raccolti presso l’interessato Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Web&Press s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsabile del trattamento è Web&Press s.r.l. Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrivendo a Web&Press via Kassel 17 50126 Firenze.
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IMPRUNETA
trasporti. Stop ai vecchi abbonamenti per gli imprunetini. Ma solo per qualche mese
In arrivo rimborsi per gli studenti
Con i biglietti Ataf non si potrà più viaggiare sugli autobus extraurbani. Sarà un regolamento a stabilire chi potrà avere un contributo. Attenzione, però: è meglio conservare i tagliandi
ARTE/2. Un’opera scelta da Sgarbi per la Biennale bis di Venezia
Susan Leyland e i suoi cavalli Storie nate dalla terracotta
Lisa Baracchi
I
nuovi abbonamenti degli autobus di gennaio non saranno più targati Ataf, ma solo Cap e Sita, le linee del trasporto extraurbano. E questo significherà una spesa maggiore per gli studenti e per chi ha bisogno di fare due abbonamenti (per trasporto urbano e extraurbano). Il Comune di Impruneta verrà però incontro agli utenti più penalizzati dal mancato rinnovo della “integrazione tariffaria” tra il servizio di trasporto pubblico su gomma extraurbano e urbano e insieme alla Provincia di Firenze metterà a disposizione delle risorse ad hoc. Era dal 2004 che la Provincia compensava i diversi costi dei biglietti per i viaggi verso alcuni dei comuni della cintura fiorentina, considerati parte dell’area urbana. Un impegno questo che costava 270 mila euro di rimborsi per gli utenti di Impruneta (600 mila per tutti gli altri Comuni), ma a causa dei tagli la Provincia non può più farsi carico di questa spesa. Dei circa 500 abbonamenti Ataf fatti a Impruneta fino allo scorso anno, circa 200 sono abbonamenti studenti: “Stenderemo un regolamento per assegnare un rimborso a loro e a quanti sono costretti a fare un abbonamento doppio – spiega il sindaco Ida Beneforti – Per gli abbonamenti dei lavoratori invece non dovrebbero esserci variazioni significative di prezzo. Il contributo sarà dato in proporzione all’Isee e al numero di abbonamenti in famiglia. Consigliamo intanto a tutti di conservare il tagliando dell’abbonamento di gennaio, i rimborsi saranno retroattivi e il regolamento deve essere concordato con tutti i comuni dell’area interessata, quindi richiederà del tempo”. Probabilmente già a gennaio il Comune chiederà ai cittadini di fare domanda del rimborso così da quantificare quanti sono i cittadini interessati al cambiamento: “Si tratta comunque di un momento di transizione in attesa della gara unica regionale per il trasporto pubblico. Nel bando in preparazione il territorio di Impruneta sarà inserito nell’area del trasporto urbano”, spiega il primo cittadino. I rimborsi necessari saranno quindi pensati per pochi mesi in attesa dell’individuazione di un gestore unico per il tpl.
Susan Leyland
con una delle sue opere
A
bbiamo visto il tocco di Susan Leyland, artista residente a Impruneta, nella rappresentazione del
Si tratta di un momento di transizione in attesa della gara regionale per il tpl cavalli in terracotta
bue e dell’asinello di terracotta che prendono posto durante le festività natalizie in piazza Buondelmonti, dietro alle statue che rappresentano la sacra famiglia a firma di Luigi Mariani della storica fornace Mital. Ora una sua creazione, una scultura chiamata Elongated Teke (nella foto, dal nome di una particolare razza equina), è stata scelta per la 54esima Biennale bis di Venezia. Rappresenterà Impruneta nell’evento “L’Arte non è Cosa Nostra”, organizzato per il 150° dell’Unità d’Italia a Torino (dal 17 dicembre al 30 gennaio) e curato da Vittorio Sgarbi. La scultura di Leyland sarà esposta al Palazzo delle Esposizioni, Sala Nervi, di Torino insieme alle opere selezionate da un comitato tecnico composto da scrittori, poeti, registi, scienziati e uomini di pensiero
la scultura
“Elongated Teke”
e da una commissione di studio che ha scelto i lavori più interessanti tra le migliaia di proposte. Susan Leyland, di origine inglese ma imprunetina da 33 anni, ha elaborato la sua poetica grazie all’uso della creta di Impruneta usata fino dai tempi degli Etruschi per orci e vasellame. I suoi soggetti preferiti sono le figure di cavalli. “Con la creta è possibile plasmare i propri sentimenti, se non avessi conosciuto questo materiale non avrei fatto tante sculture. La maggior parte delle mie opere sono in terracotta”. Aggiunge l’artista: “Spero che si realizzi presto un museo del cotto con le opere dei tanti artisti che si esprimono con questo /L.B. materiale”.
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il giornale nel tuo Comune
polizia municipale. Va in pensione l’ispettrice Ghiribelli, il comando resta con otto persone
Tra i cittadini e l’amministrazione: il lavoro dei vigili (sotto organico) Luisa Pampaloni
A
l comando di polizia municipale si chiama anche per chiedere gli orari della messa e del cinema. Il punto di riferimento per i cittadini conta oggi sul lavoro di 9 persone. Nel giro di un mese i vigili resteranno in 8 per un pensionamento, quando per far funzionare meglio il servizio, secondo la comandante Simonetta Piani, servirebbero 15 persone e per venire incontro alle esigenze più stringenti negli ultimi anni si fa ricorso a contratti a tempo determinato. Il corpo di polizia municipale è composto da quattro donne, compresa la comandante che osserva: “Impruneta è un comune ‘al femminile’ da molti anni, donne sono il sindaco, il direttore generale e la sottoscritta”. Fare le multe, al di là di quello che crede la gente (e al di là del fatto che risulta esserci molta poca disciplina nei parcheggi imprunetini) è solo una parte marginale nel panorama di compiti dei vigili. Tra le attività quotidiane c’è la sorveglianza all’ingresso e all’uscita della scuola elementare Paolieri (che si trova in un punto ritenuto pericoloso) “ma vorremmo essere presenti anche in altre scuole”, dice Piani. Nelle scuole il lavoro dei vigili è legato anche alle lezioni di educazione stradale, da quelle per prendere il patentito, a quelle dedicate ai più piccoli che devono imparare come ci si comporta in strada. L’apertura del comando al pubblico è il lunedì, il martedi, il venerdì e il sabato la mattina, il mercoledì pomeriggio; il mercoledì e il sabato i vigili seguono i mercati settimanali; il martedì ed il venerdì collaborano con Quadrifoglio per la pulizia delle stra-
controlli in piazza
Buondelmonti
patrizia pugliese Vigilessa a tempo determinato
Massimiliano sanesi Comando di polizia municipale
“Sono stata in sette comuni: l’importante è il rapporto col pubblico”
“Essenziale insegnare a osservare le regole della convivenza civile”
“Ho lavorato in sette comuni diversi e sono a Impruneta da luglio, ho sempre avuto contratti a tempo determinato a cui si arriva tramite concorsi. Ho lavorato anche in comandi che avevano appena due vigili, come a Palazzuolo sul Senio, la tendenza oggi è a fare uffici associati di polizia municipale, a causa dei tagli agli enti locali. In questo lavoro è importante il rapporto con il pubblico e il servizio che offriamo è un tramite tra i cittadini e l’amministrazione. Il lavoro in questo comando è molto vario, ogni persona si occupa di tanti settori”
“È un lavoro che ha a che fare con le persone, il paese si rivolge a noi per tante esigenze diverse. Importante è anche il rapporto con la legge, una materia di studio, una materia essenziale per individuare i principi di comportamento in una società, con le regole di convivenza civile che sono alla base delle nostre attività. Ma soprattutto il nostro è un servizio dato ai cittadini in tanti ambiti diversi dalla sicurezza alle segnalazioni dei rifiuti abbandonati, dalle autorizzazioni alla sosta all’educazione stradale”
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IMPRUNETA de. Molta parte del lavoro è concentrata nei settori della sicurezza del territorio e dell’edilizia: “Quest’anno abbiamo avuto diverse difficoltà causate dai lavori autostradali, dai passaggi dei camion che sporcavano le strade (sono stati sanzionati varie volte)”, spiegano i vigili. C’è poi il capitolo degli incidenti stradali: “I rilievi impegnano molto tempo per la pattuglia, quasi tutti hanno feriti o grossi danni per cui è laboriosa anche l’attività successiva al rilievo sul posto”. Andrà intanto in pensione questo mese l’ispettrice Gianna Ghiribelli, 31 anni di servizio alle spalle, un’istituzione in paese, “una preziosa collaboratrice e sicuramente la sua mancanza la sentiremo”, commenta la comandante Piani. “Di questo mestiere mi è sempre piaciuto il rapporto che si ha con la gente - racconta Ghiribelli – ci riconoscono e si rivolgono a noi per qualsiasi problema, ci si accorge di essere un punto di riferimento per il paese e dà soddisfazione poter spiegare nei dettagli tutto quello di cui le persone hanno bisogno. Lo ritengo un dovere. E il nemico da combattere per noi resta l’inciviltà”. Cosa è cambiato in questi anni? E’ cambiato il paese, diventato sempre più il luogo per pendolari che vanno a lavorare verso la città: “Ma il senso di appartenenza viene conservato nei rioni, grazie all’organizzazione della Festa
dell’Uva”, dice l’ispettrice. Nel corpo di polizia i cambiamenti si sono visti con l’arrivo al comando di Piani nel 1999, quando negli uffici della municipale c’era un solo computer in dotazione. Ora il comando ha anche un sito (www.poliziamunicipale-chianti.it) con tante informazioni e il racconto di divertenti aneddoti capitati ai vigili. Tra le altre novità portate ci sono stati la videosorveglianza e il pattugliamento notturno estivo (grazie a contributi regionali), una maggiore collaborazione con i carabinieri e la creazione di percorsi pedonali in piazza Buondelmonti, oltre a una particolare attenzione per gli animali, sia per quelli da adottare (da ricordare che l’amministrazione
C’è perfino chi chiede loro l’orario della messa il comando in via
dà un contributo di 45 euro mensili per 3 anni a chi adotta uno dei cani del canile e rimborsa tutte le spese sanitarie) sia per quelli che hanno un padrone il quale è tenuto a seguire un preciso regolamento. Le lamentele maggiori che arrivano qui? Riguardano l’abbandono dei rifiuti in giro per il territorio.
Paolieri
Fare le multe, al contrario di quanto solitamente si pensa, e al di là del fatto che spesso gli imprunetini parcheggiano con ben poca disciplina, è soltanto una parte marginale nel panorama quotidiano dei loro compiti e mansioni
il premio. Un ricamo, opera collettiva dei ragazzi disabili, ha ricevuto un riconoscimento a Palazzo Vecchio
Artisticamente, vittoria del centro di socializzazione S
ono stati i ragazzi del centro di socializzazione di Tavarnuzze a vincere il primo premio della categoria “Artigianato” del concorso “Artisticamente”. Il premio è stato loro consegnato il 26 novembre a Palazzo Vecchio, nella sala d’Arme. L’opera che si è aggiudicata il riconoscimento è un ricamo su canovaccio raffigurante l’arca di Noè, oggi lo si può ammirare attaccato alla parete del salotto del
Una soddisfazione che apre le porte ad altri concorsi a cui partecipare un dettaglio del ricamo premiato
centro di socializzazione L’Arcolaio, l’ultima delle creazioni nate nel laboratorio di ricamo che a Tavarnuzze ha una tradizione ventennale. “L’idea del concorso è del centro diurno Cte di Rignano sull’Arno – spiega la responsabile del centro Antonella Manganelli - era la prima volta che partecipavamo insieme ad altri centri per disabili. La nostra è un’opera collettiva frutto del lavoro di tutti i ragazzi. Sono loro che hanno scelto il tema, così come scelgono di volta in volta il soggetto da riprodurre con il ricamo. Di recente invece abbiamo presentato nella tradizionale mostra natalizia tante rielaborazioni nate dalla rilettura della storia di Pinocchio”. Continua Manganelli: “Il premio in Palazzo Vecchio è stata
NENCINI
una bella soddisfazioni per tutti noi, comprese le famiglie che sono venute alla cerimonia, senz’altro parteciperemo allo stesso concorso il prossimo anno, ma non è escluso che si possano trovare altre occasioni simili per portare i nostri lavori fuori dal centro”. Bricolage, saponette profumate e carta marmorizzata sono tra le altre tante attività del centro che cambiano ogni anno; si è passati dai laboratori teatrali a quelli delle ceramiche, dal giardinaggio al ricamo su canovaccio appunto. “Presentare i propri lavori significa mostrare all’esterno le capacità che vengono sviluppate qui. Sono capacità manuali e gli oggetti presentati sono lì a dimostrare i progressi di ognuno di loro”, /L.P. dicono gli operatori del centro.
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l’appello. La città del cotto e la colonia felina: un patrimonio da rispettare e proteggere
Cercasi gattaro, astenersi perditempo Non chiamateli randagi. Sanno dare affetto come pochi altri animali, sono puliti e fanno tanta compagnia. Sono però molto spaventati: c’è chi dà loro la caccia Lisa Baracchi
“C
ercasi volontari, ma di buon cuore, per sfamare la colonia felina di Impruneta”. Da oltre trent’anni è Maddalena, una signora di origine rumena, che si occupa di una ventina di gatti abbandonati, aiu-
tata da un altro pensionato, Moreno, che porta da mangiare a diverse colonie feline della zona, in motorino. Ma ora hanno bisogno di un aiuto. Non vuole rivelare il luogo in cui si trova la colonia imprunetina Maddalena perché ha paura che qualcuno possa fare del
male ai mici: “C’è chi odia questi poveri gatti sfortunati, c’è chi manda i cani a dare loro la caccia e qualcuno è stato anche ucciso”. La parola “randagi” per Maddalena non si adatta bene a loro. “Sono solo gatti senza padrone – dice ma un gatto sa dare affetto come nessun altro animale, è pulito e sa fare tanta compagnia”. Maddalena racconta di essere stata fin da bambina amante degli animali: “Mi portavo i cuccioli che trovavo abbandonati a casa, nella gonnellina e mia madre voleva che li riportassi indietro, allora piangevo”. Quando è venuta ad abitare a Tavarnuzze la signora rumena ha trovato due gatti gettati nel fiume, si aggrappavano all’erba per mettersi in salvo. Lei li ha tirati fuori dal fiume e li ha adottati. Ma non solo: sulle colline di Impruneta ha incontrato anche la colonia felina, erano circa 80 gatti, e lei ha deciso di prendersene cura. Oggi i venti animali rimasti devono essere sterilizzati e hanno bisogno anche di donazioni di cibo. “Sono mici spaventati, arrivano solo quando
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sentono la mia voce, restano sempre all’aperto, al freddo per paura non si fidano a entrare in nessun possibile riparo”, spiega Maddalena. Sul sito dell’Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali) si spiega che “le colonie feline sono parte del patrimonio del territorio, sono una risorsa e non un problema. Il gatto libero, che caccia le lucertole, sale sugli alberi e tra i cespugli riposa è un elemento essenziale del nostro paesaggio e come tale va rispettato e apprezzato”. Forse non tutti sanno che i gatti liberi che vivono nel territorio comunale appartengono
al “patrimonio indisponibile dello Stato” e sono a tutti gli effetti responsabilità del comune di appartenenza, “il quale ne garantirà la cura, il benessere e la sterilizzazione vietando qualsiasi forma di maltrattamento”, come previsto nella legge 281/91. Con il termine “gattaro” si intende la persona che aiuta il sindaco volontariamente e gratuitamente, occupandosi della cura e del sostentamento delle colonie feline. Chi volesse provare a rivestire questo ruolo e aiutare i mici di strada di Impruneta può proporsi, telefonando al numero 055.8586068.
• Centralino comune 055 203641 • Segreteria del Sindaco 055 2036468 • UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO impruneta 800 475701 - 055 2036635 Tavarnuzze 055 2372153 • Segreteria Generale, Messi 055 2036620 639 • Anagrafe 055 2036433-2 • Stato Civile, Leva 055 2036424 • ufficio Elettorale 055 2036440 • Ufficio di Direzione 055 2036447-456 • Sviluppo Economico 055 2036627 • Polizia Municipale 055 2011290 • Pubblica Istruzione 055 2036482 • Sociale 055 2036485 • Biblioteca 055 2036404 • SUAP 055 2372130 • Gestione del Territorio 055 2372132 • Sport e Cultura 055 2036408 • Tributi 055 203641 www.comune.impruneta.fi.it • urp@comune.impruneta.fi.it
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economia
Gennaio 2012
LE NOSTRE TASCHE/1. Torna l’Ici sulla prima abitazione: si chiamerà Imu e si farà sentire
Casa dolce casa, ma sempre più “salata” Chi ha figli potrà detrarre 50 euro per ogni pargolo entro i 26 anni
Paola Ferri
fino a un massimo di 400 euro. tutti gli altri dovranno sborsare
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circa un terzo in più rispetto a prima dell’abolizione del balzello. Ma per i genitori separati arriva qualche rassicurazione
ra manovre e contromanovre alla fine una cosa l’abbiamo capita: da quest’anno torneremo a pagare l’Ici sulla prima casa. Anche se stavolta prenderà il nome di Imu, acronimo di Imposta municipale sugli immobili. E il conto sarà più salato di quello presentato dalla vecchia Ici. Cerchiamo di capirci qualcosa, an-
LAVOrO I punti della riforma
Pensioni, cosa cambia
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opo anni, anzi decenni, di discussioni, alla fine la riforma delle pensioni è arrivata, in quattro e quattr’otto, prima di Natale. Se c’è una cosa che abbiamo capito è che si andrà in pensione più tardi. Quanto più tardi dipende dall’età anagrafica e da quella “contributiva”, nel senso degli anni di contributi accumulati. Il limite anagrafico è stato fissato in 66 anni per gli uomini e 62 per le donne, anche se per queste ultime è previsto un innalzamento graduale dell’età pensionistica, che porterà uomini e donne a ritirarsi dal lavoro entrambi a 66 anni. Chi volesse farlo prima del raggiungimento dell’età limite, deve aver accumulato almeno 42 anni e un mese di contributi (41 e un mese per le donne). Il cambiamento riguarda più che altro i lavoratori del settore privato, perché alle dipendenti pubbliche ci aveva già pensato Tremonti: da quest’anno le donne del pubblico impiego lavoreranno fino a 65 anni. Le misure saranno attenuate per i nati nel ’52, che sarebbero risultati i più colpiti: chi avrebbe maturato il diritto alla pensione nel 2012, con 35 anni di contribuzione, potrà uscire dal mondo del lavoro a 64 anni, anziché aspettarne altri due. Resta il problema di quanti avevano lasciato il lavoro anticipatamente con la prospettiva di incassare l’assegno pensionistico a breve. Così come resta aperto il problema delle aziende che avevano messo in conto pensionamenti anticipati per ridurre il personale. È stato infine introdotto il contributivo anche per chi aveva 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995, ma la misura non dovrebbe essere molto dolorosa, in quanto costoro sono per lo più già in pensione. Stop anche alle pensioni d’oro: non saranno rivalutate e saranno anzi soggette al contributo di solidarietà del 15%. Le più basse (fino a 1.405 euro lordi) verranno invece rialzate di anno in anno a seconda dell’inflazione. Tutte le altre resteranno al /F.P. palo.
che se la materia è tuttora assai nebulosa e soggetta ad aggiustamenti più o meno rilevanti. Innanzitutto, è vero che tutti torneranno a pagare l’imposta sulla prima casa (quella principale, in cui si vive), ma è anche vero che verranno mantenute tutte le altre agevolazioni su di essa (in termini di accensione di mutui, bollette, ecc...). Giusto per rasserenare gli animi, vale la pena ricordare che contemporaneamente alla rinascita del balzello viene introdotta anche una detrazione di 200 euro (sempre e solo sulla prima casa). A questi 200 euro scalati dall’Imu se ne aggiungono altri 50 da detrarre per ogni figlio residente con meno di 26 anni, fino a un massimo di 400 euro, operazione che di fatto allarga la fascia di chi riuscirà a scampare la tassa. A molti, però, toccherà tornare a pagare. Per di più la base imponibile è aumentata del 60%, il che, sommato agli aumenti vari (compresa aliquota e rivalutazione delle rendite catastali), potrebbe portare i cittadini a pagare oltre un terzo in più rispetto a quello che già sborsavano un tempo, prima dell’eliminazione dell’Ici. Il rincaro sarà tanto maggiore quanto più bassa era l’aliquota applicata finora, il che colloca Firenze tra le città che ne risentiranno meno (perché già si pagava di più, anche se questo non consola più di tanto, a pensarci bene). Se la spiegazione non è stata fin qui molto chiara non temete, perché per capirci qualcosa cittadini e Comuni avranno ancora un po’ di tempo a disposizione: le amministrazioni locali avranno una proroga per chiudere i bilanci, mentre la prima rata delle nuove imposte arriverà solo a giugno (la seconda scadrà a dicembre). Piccola rassicurazione per i genitori separati: secondo gli ultimi aggiustamenti apportati alla manovra Monti a pagare il balzello sull’abitazione dovrebbe essere colui che ne usufruisce, non per forza di cose l’intestatario. L’Imu grazierà ben poche categorie di immobili (e dunque di proprietari), tra cui quelli destinati a usi culturali, oltre a quelli di proprietà pubblica. Tra i fortunati restano le fondazioni culturali, comprese quelle bancarie (che pagano ma subiscono meno rincari) e le Chiese: i fabbricati destinati esclusivamente al culto non sono soggetti all’imposta, notizia che ha suscitato non poche critiche, tra cui quella dello stesso presidente della Regione Enrico Rossi. “Anche la Chiesa rinunci a qualcosa – ha dichiarato Rossi – decida dove intervenire, sull’Ici, sull’otto per mille o su qualcos’altro”. Ma niente da fare: per il momento la Chiesa non pagherà l’Imu.
Per capirci qualcosa c’è ancora un po’ di tempo
economia
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LE NOSTRE TASCHE/2. Sale il prezzo dei carburanti. E trascina quello degli alimentari
Nuove tasse e rincari, si corre ai ripari Otto centesimi in più sulla benzina, undici sul gasolio, da sommare al “contributo per gli alluvionati”. Ma gli aumenti non sono solo qui: ecco una breve guida, per prendere le contromisure Francesca Puliti
S
i salvi chi può. Questo 2012 si preannuncia come un diluvio di tasse e tassucole infiltrate un po’ ovunque. Dipendenti, lavoratori autonomi, privati cittadini, ce n’è per tutti. La regola numero uno resta: conoscere il nemico. E poi correre ai ripari. Magari prendendo un po’ meno l’auto o il motorino. Uno dei balzelli più scomodi introdotti dalla “manovra Monti”, infatti, è quello sui carburanti: un pieno ci costerà quasi dieci euro in più, considerato l’aumento di undici centesimi circa sul gasolio e di otto sulla benzina (che vanno sommati ai cinque centesimi di “solidarietà agli alluvionati” della Lunigiana, introdotti dal governatore toscano Enrico Rossi). Anche se riuscissimo a limitare i viaggi dal benzinaio, l’aumento sui carburanti è destinato a farsi sentire comunque, in termini di rincari dei prezzi dei beni di consumo, principalmente quelli alimentari. “Benzina, trasporti e logistica – denuncia Coldiretti – incidono per circa un terzo sui costi di frutta e verdura e assorbono in media un quarto del fatturato delle imprese agroalimentari”. Tradotto: aumenti in vista sugli scaffali del supermercato e invito a consumare prodotti il più possibile di stagione. Salgono anche le
bollette di gas e luce, mentre è assai probabile, anche se non può essere dato per certo, l’aumento delle tariffe dei trasporti pubblici. Considerati i continui tagli al settore e i rincari dei carburanti,
Cresce l’addizionale Irpef, ma resta comunque tra le più basse d’Italia. E chi ha di più pagherà di più non è detto che basti individuare un gestore unico regionale per limitare le spese, come auspicato dalla Regione. Su Firenze, inoltre, pesa anche il fattore privatizzazione di Ataf, annunciata già un anno fa. Ma i servizi pubblici in generale sono destinati a subire una rivoluzione: chi non l’avesse ancora fatto si affretti a fare la dichiarazione Isee, perché d’ora in avanti quasi tutti i servizi saranno
compartecipati dai cittadini, in misura diversa a seconda di reddito e situazione familiare. Una rivoluzione cominciata con i ticket sanitari e destinata a contagiare pressoché ogni settore, compreso quello degli abbonamenti dell’autobus. Aumenta anche l’addizionale regionale Irpef, anche se resterà comunque una delle più basse d’Italia. Se finora era rimasta ferma allo 0,9 per cento, da quest’anno si sposterà sull’1,23 per cento, ovvero la nuova soglia minima imposta dallo Stato. La stangata arriverà solo per chi guadagna più di 75mila euro annui (stando alle dichiarazioni dei redditi poco più di cinquantamila toscani): in questo caso l’addizionale salirà a quota 1,73% (il che significa circa 400 euro in più da sborsare). Da questa misura la Regione si aspetta di incassare undici milioni di euro l’anno, da destinare principalmente ai trasporti pubblici. “Ma non è detto che bastino”, ammette l’assessore al bilancio Riccardo Nencini. In totale, alla fine dell’anno ogni famiglia avrà tirato fuori di tasca da 600 a tremila euro in più rispetto al 2011. Sperando che il decreto “Salva Italia” abbia assolto allo scopo, nel frattempo.
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agenda
Gennaio 2012
CALENDARIO/1. Il programma dei lavori, grandi e piccoli, previsti in città in questo 2012
Un anno in cantiere, maxi-opere in arrivo Già partito l’intervento per la seconda linea del tram, anche se il peggio verrà a giugno. La parte sud di Firenze è attesa da una primavera “calda”, con la realizzazione del tunnel tav. In estate la prima pietra del termovalorizzatore Valentina Buti
C
ari fiorentini, reggetevi forte: questo 2012 sarà un anno di grandi cantieri. Alcuni si noteranno di più, come quelli per il tunnel dell’alta velocità o per la linea 2 della tramvia. Altri, almeno sulla carta, saranno meno impattanti, come il collettore di San Colombano, che Publiacqua conta di completare in anticipo sulla tabella di marcia. Partiamo dall’opera più problematica per la città: la linea 2 della tramvia, che collegherà piazza dell’Unità a Peretola. Il sindaco Renzi ha promesso di finire i 5 km di tracciato in 950 giorni. Per farcela, gli operai di Impresa spa, la ditta che ha rilevato la Btp ed eseguirà i lavori, saranno al lavoro notte e giorno. La prima pietra del cantiere è stata posata a Peretola il 5 novembre scorso, e ora si lavora alla bonifica bellica dell’area. Ma i dolori verranno in estate, specie per la strettoia di via di Novoli, dove da giugno, e per 700 giorni, si viaggerà a una corsia, finché anche quella chiuderà. Da febbraio i lavori toccheranno via Gordigiani, e per 450 giorni i parcheggi spariranno. Da maggio, per 500 giorni, in viale Belfiore la carreggiata sarà ridotta. Costo dell’operazione 254 milioni (in project financing). L’opposizione è
scettica sui tempi, ma Renzi conferma: prima corsa entro fine mandato, a giugno 2014. Primavera calda anche a sud della città, con la realizzazione del tunnel Tav da 7,5 km che collegherà Campo di Marte a Castello. Si parte da via Campo d’Arrigo, dove entro l’estate si imbucherà la talpa Monnalisa. L’opera dovrebbe essere pronta tra il 2015 e il 2016. Mentre la talpa scaverà il ventre di Firenze, si comincerà a lavorare per la stazione sotterranea progettata da Foster ai Macelli, tra via Circondaria e il Mugnone. Ci saranno rischi per gli edifici in superficie? Comitati e associazioni ambientaliste temono di sì e ricordano che per la Foster non è mai stata effettuata la valutazione di impatto ambientale. Italia Nostra teme che il tunnel metta in pericolo l’Opificio delle pietre dure della Fortezza
Ci sono anche le compensazioni per la terza corsia della A1
e le opere d’arte in via di restauro. Ma l’Osservatorio Tav tranquillizza: i monitoraggi non rilevano rischi. Ci sono poi gli interventi che Autostrade spa dovrà fare come compensazione per la terza corsia della A1. Sul bypass del Galluzzo, apparentemente pronto da anni, pende l’inchiesta sulle terre di scavo. Manca solo la firma di Anas per partire con le Cascine del Riccio: si prevede il via libera entro giugno, come per la variante di Mantignano Ugnano. Il 2012 dovrebbe essere anche l’anno dei parcheggi. Tre mini park in superficie (70-100 posti in tutto) nasceranno a Sorgane, Serpiolle e Castello. Altri interrati sono previsti in piazza Vittorio Veneto, al Carmine, in piazza Brunelleschi e alle Cure: entro dicembre Firenze Parcheggi dovrebbe consegnare gli elaborati per lanciare il project. E che sia anche la volta buona per il termovalorizzatore di Case Passerini? La società Hera, stando a Quadrifoglio, poserà la prima pietra in estate. Viaggia spedito, infine, il tubone “Ersa”, che collegherà al depuratore di San Colombano le case in riva sinistra d’Arno, che oggi scaricano nel fiume. Entro l’anno si prevede di finire 4 dei 7,4 km di tracciato: Publiacqua conta di tagliare il nastro nel 2014.
lavori in corso al nuovo
parco
dElla
musica
SCeNArI Intanto si cercano soldi per completare l’auditorium del Maggio, aperto e già richiuso
Quei “giganti” in attesa di cambiare volto: i progetti al palo
P
er alcune opere che partono, altre che restano al palo. I giganti dismessi della città, come il Panificio militare o l’ex Manifattura tabacchi, da anni aspettano di cambiare volto, invano. Capitolo a parte è quello del nuovo auditorium del Maggio Musicale. Inaugurato lo scorso 21 dicembre, dopo dieci giorni di fuochi d’artificio il sipario si è richiuso. La struttura del teatro è terminata ma manca la macchina scenica per l’opera lirica. Servirebbero 40 milioni di euro per realizzarla. L’ex sottosegretario Gianni Letta si era impegnato con Renzi a trovarli, ma col nuovo governo tutto è tornato in discussione. Le parole del neoministro all’istruzione Francesco Profumo
la sera della prima sono state una doccia fredda: “Di quei soldi – ha detto - ne riparliamo nel 2013”. Ma il sindaco continua a sperare che il Cipe stanzi presto il finanziamento. Sull’ex Manifattura tabacchi, Palazzo Vecchio cerca da mesi un’intesa con i proprietari - Fintecna e Consorzio Etruria - per trasformarla nel nuovo polo abitativo della città. Non si parte per il parere contrario della Sovrintendenza, che non vede di buon occhio la realizzazione di due torri da 70 metri al posto dei capannoni industriali. Futuro incerto anche per il Panificio militare di via Mariti. A Palazzo Vecchio non dispiacerebbe vedervi nascere un polo residenziale con giardini, un asilo nido, parcheggi
e wi-fi. Per ora l’accordo non c’è, complice l’arrivo di una nuova proprietà, subentrata alla Btp di Riccardo Fusi. E il quartiere si tiene il suo mausoleo dell’abbandono. Quella del nuovo stadio è una storia infinita: tramontata l’ipotesi di realizzarlo a Castello, il Comune ora punta sulla Mercafir di Novoli. Niente più cittadella da 80 ettari però, ma un’area da 30-35 ettari, formato Juve. I Della Valle non hanno detto no: ora si aspetta il progetto. Svolta (forse) per l’aeroporto: Adf, la società che gestisce lo scalo di Peretola, ha chiarito che l’unica nuova pista possibile è una semiparallela all’A11. A Palazzo Vecchio non dispiace, ma è la Regione che deve decidere. /V.B.
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agenda
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CALENDARIO/2. Un cartellone fitto di eventi per la nuova stagione rock. E spunta anche Madonna
Dai Radiohead a The Boss, tutti sul palco I biglietti per il concerto della band inglese sono già esauriti, mentre quelli per lo show di Springsteen stanno andando a ruba. ecco un assaggio della proposta musicale dei prossimi mesi Barbara Biondi
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i preannuncia un anno rock il 2012 fiorentino. E se a molti sembrano lontani i fasti degli anni Ottanta e Novanta, quando la città pullulava di eventi, concerti e star pronte a far diventare la città del giglio la loro seconda casa, i più sconsolati dovranno ricredersi e fare un salto sulla rete, per tenere sotto controllo la quantità di concerti e artisti importanti che hanno scelto di far tappa nel cuore del granducato. I primi due sono una chicca da segnare in agenda per gli appassionati di musica d’autore: l’evento numero uno arriva direttamente dagli States e chiama a gran voce “The Boss”, il re del palcoscenico nordamericano Bruce Springsteen, che gridando a squarciagola Born in the Usa ha coinvolto generazioni di appassionati. L’appuntamento con lui è fissato per il 10 giugno, quando suonerà allo stadio Artemio Franchi davanti al suo pubblico di appassionati. Il primo luglio al parco delle Cascine suoneranno invece i Radiohead, band inglese che ha scelto proprio la città del giglio per la prima tappa del tour internazionale. I meno informati, però, dovranno calmare subito i bollenti spiriti: i biglietti infatti sono già esauriti da un pezzo, ovvero dalla settimana successiva all’annuncio del concerto, alla fine di novembre.
L’ultimo appuntamento da segnare tra gli eventi da non mancare assolutamente è il concerto di Madonna, che dovrebbe approdare a Firenze intorno alla metà di giugno (si parla del 17), subito dopo aver cantato a Tel Aviv e Milano. In attesa dell’ufficialità da parte degli organizzatori, Firenze si prepara ad accogliere la regina del pop per uno show imperdibile, che la rivedrebbe esibirsi in città dopo 25 anni dal suo ultimo concerto. Ma se questi tre concerti rappresentano in assoluto il best of del programma per la prossima estate, ce ne sono molti altri da tenere in considerazione. A cominciare dagli amatissimi Litfiba, che tornano nella loro città per far ballare migliaia di persone il 2 marzo al Mandela Forum. Stesso posto, ma date diverse, per il grande ritorno, atteso da moltissimi, di Laura Pausini, che il 18 e19 marzo porterà le canzoni del suo neonato album sul palcoscenico dell’ex palasport. Il 22 Daniele Silvestri si esibirà sul palco più intimo del Viper Theatre, mentre chi lo sta aspettando da tempo sa già che Tiziano Ferro arriverà in città il 25 e 26 aprile per intonare i suoi ultimi succesi. Dulcis in fundo, il mattatore Crozza sbarcherà in città il 4 maggio per il suo spettacolo irriverente: l’appuntamento sarà ancora una volta al Mandela Forum.
CALeNDArIO/3 Riparte la programmazione al teatro di corso Italia: classici affiancati a produzioni create ad hoc
Viaggio a Reims e Mago di Oz: la (ultima?) stagione al vecchio Comunale entre il nuovo Parco della Musica ha chiuso i battenti dopo dieci giorni dall’inaugurazione e in attesa che si trovino i finanziamenti per portare l’opera a compimento (vedi articolo a fianco), in quello che ormai è considerato il vecchio teatro del Maggio fervono i lavori per l’inizio della nuova stagione, che parte questo mese per terminare alla fine di novembre. Al contrario degli altri teatri, che fanno corrispondere l’inizio della stagione con gli ultimi mesi dell’anno, il Maggio già nel 2011 aveva inaugurato quella che ha tutti i presupposti per diventare una tradizione, ovvero che il calendario duri come l’anno solare. Si comincia il 18 con il Viaggio a Reims di Gioachino
Rossini, prima opera dell’anno (neanche tra le più conosciute del maestro), che terrà il palcoscenico occupato fino al 24. Subito dopo tocca al Lago dei cigni di Cajkovskij, all’inizio di febbraio, e alla classicissima Tosca di Giacomo Puccini, che verrà messa in scena l’ultima settimana del mese. Segue a ruota, a marzo, una nuova creazione di MaggioDanza, il balletto ShortTime (che verrà messo in scena al Teatro Goldoni) e Anna Bolena di Gaetano Donizetti. Nel mese delle rose si parte con il Festival del Maggio Musicale fiorentino che quest’anno dà fiato alle trombe con un’opera di Strauss, Il cavaliere della Rosa, dal 4 all’11 maggio, insieme al balletto i 4 temperamen-
ti. Poi il nuovo allestimento, realizzato appositamente in occasione della kermesse fiorentina e intitolato Il mandarino meraviglioso, il tutto intervallato da una serie di concerti con alcuni dei protagonisti del panorama internazionale. All’inizio della stagione estiva torna l’appuntamento con il Gala di danza in piazza della Signoria, poi sarà la volta di tre grandi classici: La Traviata di Verdi e le pucciniane Gianni Schicchi e Turandot, spalmate nel periodo che va da luglio a fine novembre. Nel frattempo, nel corso dell’estate fiorentina MaggioDanza offrirà un tributo ai Genesis dal Teatro delle Cascine, a cui /B.B. faranno seguito, nell’ordine, Sechs Tänze e Il mago di Oz.
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ON LINE. Ecco le notizie e i personaggi maggiormente cercati lo scorso anno su www.ilreporter.it
Le parole più cliccate del 2011 fiorentino TEMPO LIBERO ED EVENTI, TUTTO SU
I PIÙ LettI DeL MeSe 1. Scioperi in arrivo: si fermano bus, tram e treni 2. Jovanotti: restano sospese le date dell’Ora Tour 3. Firenze assediata dallo smog: scatta il blocco del traffico 4. IL RITRATTO / Casseri, “intellettuale nero appassionato di fantasy” 5. Springsteen, al via la caccia al biglietto. E Madonna...
I VIDeO PIÙ VIStI 1. Spara ai senegalesi in piazza Dalmazia e San Lorenzo: due morti, poi si uccide 2. La rabbia della comunità senegalese: corteo e preghiera
FIORENTINA, IL CALCIOMERCATO IN DIRETTA SU
MAXI-CANTIERI, AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE SU
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e parole che fanno un anno. Anche se descrivere quello che accade nel corso di 365 giorni è sempre difficile, abbiamo provato a scoprire quali sono state le parole (e dunque i fatti e i personaggi) che hanno caratterizzato il 2011 fiorentino appena finito. In che modo? Ricercando quelle che sono state le parole più cliccate da voi lettori sul nostro sito, www.ilreporter. it, negli ultimi dodici mesi. Le notizie più cercate, i temi su cui avete voluto saperne di più. E le sorprese non sono certo mancate. Perché (forse a sorpresa, forse no, visto l’enorme eco che ha suscitato in città e non solo), sul gradino più alto del podio si è piazzato il “Jersey shore”. Ebbene sì, l’arrivo a Firenze dei cosiddetti “tamarri” di Mtv, ovvero dei protagonisti del seguitissimo reality show made in Usa, ha sbancato la concorrenza: sono stati tanti, tantissimi, a cercare su www. ilreporter.it notizie e aggiornamenti sulle “imprese” fiorentine di guidos e guidettes. Al secondo posto in questa speciale classifica troviamo il “digitale terrestre”: il passaggio alla “televisione del futuro”, avvenuto lo scorso
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“tamarri”
dEl
JErsEy sHorE,
protagonisti dEl
novembre, ha messo (e non poco) in apprensione fiorentini e toscani, assetati di consigli e istruzioni per l’uso sullo switch off, cercati - come ormai consuetudine - su internet. Discorso simile per la terza parola più cliccata sul nostro sito nel 2011: “ticket sanitario”. Una rivoluzione, proprio come il digitale terrestre, per i cittadini tosca-
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FiorEntino
ni, che da fine agosto hanno dovuto adattarsi a questa novità in fatto di sanità. Scesi dal podio, le parole più ricercate su www.ilreporter.it sono state “sciopero” (per avere tutte le informazioni necessarie nelle diverse occasioni in cui gli autobus e i treni sono rimasti fermi e gli uffici chiusi), “miss Italia” (lo scorso anno il concorso si è
5. E “re Renzi” incatena gli altri sindaci
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tOP FIVe FOtO 1. A Novoli sbarca il colosso dei cinema: cinque sale e Fiorentina in 3D 2. Il Circo Nero torna a casa 3. Firenze si veste a festa, è già Natale: luminarie accese e mercatini 4. San Lorenzo il giorno dopo l’agguato: bancarelle “a lutto” 5. Florence Biennale, un’invasione di arte contemporanea in città
SEGUICI SU:
LA guIDA
3. Furgone sfonda il guard rail e precipita dall’autostrada 4. Pieraccioni in sala tra il pubblico: “Con Monti rideremo di meno”
tenuto per la prima volta in Toscana, a Montecatini Terme), “Fiorentina” (il tifo è sempre il tifo, nonostante le difficoltà delle ultime due stagioni), “Matteo Renzi” (il “cybersindaco”, decisamente a suo agio nel mondo di internet e dei social network), “Hard Rock Cafè” (un’altra delle grandi novità fiorentine del 2011) e “Mutu”, passato la scorsa estate al Cesena non senza rimpianti da parte dei tifosi. I personaggi di casa nostra più cercati, oltre al già menzionato Renzi, sono stati Vittoria Puccini (colpita tra l’altro da un grave lutto familiare) e Roberto Benigni. Questo, in sintesi, il 2011 fiorentino visto attraverso il nostro sito. E per quanto riguarda il 2012 non vi resta che continuare a cliccare su www.ilreporter.it, per cominciare a capire (e a decidere) quali saranno le parole e i personaggi protagonisti dell’anno appena iniziato.
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anno dovuto pazientare più del solito, quest’anno, gli amanti dello sci. Sull’Appennino toscano la neve si è fatta attendere. Il paesaggio che offriva l’Abetone in occasione del ponte dello scorso 8 dicembre era tutt’altro che invernale: niente neve, piste e impianti chiusi. Sciatori e snowbordisti sperano di rifarsi in questi primi mesi del 2012, contando sulla tendenza meteorologica che sembra ormai essersi affermata: stagioni “posticipate” e – è l’auspicio neve “a oltranza” anche sulle piste toscane. Su www.ilreporter.it si possono trovare “bollettino neve” e situazione meteo in diretta. Ma se la neve dovesse continuare a fare i capricci, o semplicemente per cambiare un po’ aria, sul nostro sito si può trovare anche una guida alle località sciistiche più economiche di tutta Europa. E qui le sorprese non mancano.
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IL RACCONTO/1. Qualche ora al mercato con il fratello di uno dei ragazzi feriti nell’agguato
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qui il killer ha sparato. “Continuano a dirci che rubiamo il lavoro, come trent’anni fa” Carolina Natoli
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Bara mBEngHE
al lavoro al suo Banco
continuare a riportarlo con la mente a quel tragico 13 dicembre. Dopo venti minuti che sono qua mi offre un caffè. La gentilezza e l’umanità dei suoi gesti e delle sue parole si scontrano con il dolore che si legge nei suoi occhi. Le scene che ha vissuto non si cancelleranno mai dalla sua memoria. “C’è ancora un po’ di paura che possa accadere di nuovo. Commettere un omicidio a sfondo razzista è uno dei reati più gravi che ci possano essere nel 2011. Essere razzista è reato. Lo stato non lo identifica come tale, ma ci sono delle organizzazioni che sono state legalizzate e che fanno cortei e manifestazioni contro gli immigrati, e ciò per cui ‘protestano’ fa parte di un’ideologia che dovrebbe essere morta da decenni”. Quel martedì
era seduto davanti al banco con il fratello e altri amici, per qualche chiacchiera in un momento di tranquillità. Squilla il telefono e Bara si allontana. In quegli istanti la tragedia: Casseri apre il fuoco e ferisce il fratello. “La situazione in cui viviamo è la stessa di trent’anni fa – spiega – continuano a dirci che ‘rubiamo il lavoro’, ma sono parole dettate dall’ignoranza e dall’egoismo”. Quella senegalese è una comunità molto unita, ma aperta e volenterosa di far parte del luogo in cui vive. Chiudo il taccuino, e Bara inizia a farmi delle domande sulla mia vita. “I percorsi più duri e difficili, come il mio, se fatti con questo – dice battendosi la mano sul petto, indicando il cuore – saranno i più belli”. Grazie Bara.
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l mercato di San Lorenzo sono numerosissimi i banchi che ogni giorno offrono al pubblico la più ampia gamma di prodotti, dalla pelletteria a souvenir e bigiotteria, in una delle zone più cosmopolite della città. Uno di questi è di Bara Mbenghe, fratello di uno dei ragazzi feriti per mano dell’estremista di destra Gianluca Casseri proprio davanti al suo banco di via Sant’Antonino. Bara ha 50 anni ed è in Italia dal 1984. Dal 1997 ha il suo banco in via Sant’Antonino, con i due fratelli: vende gadget in legno provenienti dall’Africa e dall’Asia, cappellini, borse e magliette che richiamano lo stile “afro”. Anche lui per un po’ è stato venditore ambulante. Prima di arrivare a Firenze ha vissuto nelle Marche, ma ha preferito il capoluogo toscano per la maggior possibilità di trovare un lavoro stabile. Vive qui con la moglie e ha una figlia. “La mia bambina si trova molto bene con gli altri italiani a scuola – ci racconta Bara, con cui abbiamo trascorso qualche ora – perché i bambini sono naturali, siamo noi adulti che trasmettiamo loro pensieri negativi su chi ha la pelle di un colore diverso, e anche se un po’ chiusi i fiorentini sono molto gentili con noi, e sono molto più tranquilli di tanti altri italiani di altre zone”. Tutti i giorni monta il suo banchino, espone la merce e aspetta i clienti. Molti gli amici o i semplici conoscenti che si fermano a salutarlo e comprare qualcosa. Spesso salta il pranzo per dedicarsi all’attività, ma se si deve assentare il suo vicino, un ragazzo del Bangladesh, lo sostituisce. Sarebbe retorico chiedergli come sta e
gni sette residenti all’ombra del David di Michelangelo, uno è di origine straniera. La maggior parte è rappresentata da rumeni, peruviani e albanesi, mentre la zona con la più alta concentrazione di cittadini immigrati è il centro storico. A Firenze sud vive invece il numero più basso di stranieri. I dati arrivano dall’ufficio statistica del Comune e prendono in considerazione i soggetti che risiedono regolarmente in Italia. Sulle oltre 373mila persone che abitano nel comune di Firenze, 53.275 provengono da oltre confine: il 14,25 per cento della popolazione totale. La comunità straniera più numerosa è quella romena (7.790 cittadini), seguita da peruviani (5.546), albanesi (5.463) e cinesi (4.261). Più limitata, invece, la presenza di senegalesi, 763, la maggior parte uomini (solo 112 sono donne). La zona con il maggior numero di immigrati è il nord ovest della città: nel quartiere 5, tra Rifredi, Novoli e Peretola, abitano oltre 17mila cittadini stranieri, ma in fatto di percentuali la “Firenze vecchia” batte tutti. Un quinto della popolazione del centro storico non è infatti di origine italiana, per un totale di 13.872 immigrati su un numero di residenti totale pari a 67.726 persone. L’area della città in cui l’immigrazione ha avuto il minor impatto, sia quantitativamente che a livello percentuale, è invece il quartiere 3, con 4.055 stranieri, pari al 9,9 per cento degli abitanti. Se si prende in considerazione l’intera Toscana, la provincia di Firenze è seconda solo a Prato per quanto riguarda l’incidenza degli stranieri, stando ai dati dell’ultimo rapporto Caritas-Migrantes: l’11,2 per cento della provincia gigliata, contro il 13,6 per cento dei “vicini” pratesi, dove è alta l’influenza della comunità cinese, una /G.C. delle più grandi d’Italia.
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focus
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IL RACCONTO/2. A tu per tu con la comunità senegalese, dopo la doppia aggressione
Incubo razzista, la risposta di Firenze Un mese fa il blitz di Gianluca Casseri, l’estremista di destra che ha fatto fuoco contro cinque persone. Ad armare la sua mano l’odio xenofobo Gianni Carpini
D
ue corpi esanimi sull’asfalto di piazza Dalmazia. Una mano armata dall’odio razziale. Dopo la rabbia della comunità senegalese e l’indignazione di una città intera, con 15mila persone sfilate in corteo, è tempo della riflessione. La morte di Mor e Modou ha lasciato una ferita aperta, ma il timore è che, passato il clamore dei fatti, la questione del razzismo strisciante (ri)cada nel dimenticatoio. “Abbiamo ricevuto una risposta molto positiva dalla città, non mi stancherò mai di ripeterlo – commenta Assan Kebe, vicepresidente della comunità senegalese – non vogliamo dare una connotazione razzista a Firenze, alla Toscana e all’Italia. In questo paese esiste però una propaganda politica incline alla discriminazione, che può far presa sui cittadini più fragili, insinuando il pregiudizio che tutti i mali, la crisi e la disoccupazione dipendano dagli immigrati”. Assan, 46 anni, ha passato metà della sua vita a Firenze. Nei momenti dopo il 13 dicembre, giorno del duplice agguato tra piazza Dalmazia e San Lorenzo, il suo telefono non ha smesso di suonare. La comunità senegalese, circa 760 persone in città secondo i dati ufficiali, oltre
mille se si prendono in considerazione anche gli irregolari, è presente a Firenze con una propria associazione dal 1988. Da allora molto è cambiato, nonostante negli ultimi anni stia emergendo un nuovo contesto. “Molte cose sono mutate con la crisi economica, che rende le persone più fragili e toglie certezze alle famiglie – continua Assan - tutto ciò genera una concorrenza tra i ‘diversi poveri’ e spesso l’immigrato diventa il capro espiatorio. Basta una parola, una scintilla per scatenare un incendio”. Il riferimento è alla vicenda di Torino, dove lo scorso dicembre la falsa notizia di uno stupro ai danni di una ragazzina ha scatenato una spedizione punitiva contro un campo rom. Pochi giorni dopo il gesto sanguinario di Gianluca Casseri, killer suicida vicino ad ambienti di estrema destra, che ha riportato in primo piano sentimenti xenofobi latenti. “È un segnale preoccupante. Vanno presi provvedimenti. Lo stesso linguaggio a volte è poco rispettoso. Perché i giornali, ad esempio, continuano a chiamarci vu’ cumprà? Parallelamente servono interventi in favore degli immigrati: viviamo e lavoriamo in questo Paese, contribuiamo al pil italiano e anche noi vogliamo fare dei progetti di
Fiori in piazza
dalmazia,
nEi giorni dopo l’agguato
vita”, dice Assan Kebe. Una richiesta concreta? Il diritto di voto per le amministrative. “Anche noi vorremmo decidere chi governa la città, anche noi ci preoccupiamo di come viene gestita Firenze, dei suoi problemi, dell’ambiente”. Intanto, è stato
(Foto
di
antonio rEttura)
aperto un conto corrente, presso la Banca Etica, per raccogliere fondi in favore delle famiglie delle vittime e dei feriti. Ecco gli estremi per un contributo: Equobaleno gas in nome della cittadinanza solidale – IT 70 P 05018 02800 000000141080.
Cristina istrate Ass. promozione sociale Italia–romania
lina Callupe Ass. comunità peruviana di Firenze
MarCo Huang Associazione imprenditori cinesi
“Viviamo un linciaggio mediatico”
“Manca la voce degli immigrati”
“I giovani sono più integrati”
“Firenze è da sempre una città accogliente. Da due anni a questa parte, in seguito a una sorta di ‘linciaggio’ mediatico contro i cittadini rumeni, qualcosa è cambiato, c’è più discriminazione. Anche la nostra associazione ha avuto qualche minaccia e intimidazione. Per pochi episodi ci rimette l’intera comunità rumena, composta per la stragrande maggioranza da persone che lavorano e vivono secondo le regole. Servirebbero azioni per promuovere la multiculturalità, anche da parte del Comune”
“La comunità peruviana è di per sé un po’ chiusa, ma stiamo lavorando anche insieme ad altre associazioni per l’integrazione. È un processo lento, ma che pian piano sta andando avanti. Servirebbe più impegno da parte delle istituzioni: da tre anni a questa parte, da quanto si è insediata la nuova amministrazione comunale, si parla poco di migranti e di multiculturalità. Il Consiglio degli stranieri è scomparso e con esso la voce degli immigrati, che invece sarebbe molto importante per una città come Firenze”
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“Vivo qui da oltre vent’anni e ho affrontato tanti problemi e difficoltà nella relazione tra le famiglie cinesi e i fiorentini. Firenze è comunque una città che offre abbastanza servizi agli extracomunitari. Ovviamente di ‘stupidi’ per strada se ne trovano ancora, come succede un po’ ovunque. Noto che i giovani hanno molta comunicazione con i ragazzi fiorentini, mentre i cinesi di una certa età vivono un po’ di difficoltà per vari motivi: dalla conoscenza della lingua alla cultura, ma soprattutto per lo stile di vita”
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politica
Gennaio 2012
IL DIbATTITO. Vanno avanti discussioni e prese di posizione sul futuro dello scalo di Peretola
Obliqua o parallela, il dilemma continua La collocazione della nuova pista
sulle varie soluzioni prospettate”. Levata di scudi, sulla questione, da parte del centrodestra: “La Lega Nord Toscana – sostiene Gianni Fava, commissario del Carroccio regionale – ha espresso a suo tempo parere negativo sulla variante al Pit che prevede il potenziamento dell’aeroporto di Peretola attraverso la costruzione di una pista parallela all’autostrada. Questo per evitare il pesante impatto ambientale che tale opera avrebbe sulla Piana fiorentina e su Prato”. Anche il Pdl sceglie la strada dell’attacco, e lo fa senza mezzi termini: “Sul potenziamento dell’aeroporto di Peretola – affermano all’unisono i consiglieri regionali azzurri – chiediamo una parola di verità. Una e una sola. La chiediamo alla giunta regionale, al presidente della Provincia di Firenze, ai sindaci della Piana e del capoluogo. Il tempo delle chiacchiere è finito, e come sostiene l’ex ministro per le infrastrutture Altero Matteoli le responsabilità del mancato sviluppo dello scalo fiorentino sono da addossare alle istituzioni locali. Peretola – concludono i consiglieri regionali del Pdl – così com’è non può competere, e coloro che governano Regione, Provincia e comuni interessati ne risponderanno ai cittadini e alle imprese”.
per il decollo e l’atterraggio degli aerei resta al centro dell’attenzione. renzi dice la sua, rossi attende il responso dell’enac, le opposizioni attaccano Antonio Passanese
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ista obliqua o parallela? Questo è il problema. Se Amleto fosse vissuto nella Firenze dei nostri giorni chissà, forse anch’egli si sarebbe posto il dilemma. Ad aprire le danze ci pensa il sindaco di Firenze Matteo Renzi che – in un’intervista rilasciata al Corriere Fiorentino sulla collocazione del nuovo tracciato per il decollo e l’atterraggio dei velivoli all’aeroporto di Peretola – afferma: “La pista parallela è l’unica soluzione: se uno vuole fare il Parco della Piana, progetto che condivido, occorre collegarlo al Parco di Castello, non tagliare il rapporto tra Firenze e la Piana e complicare anche l’arrivo della tramvia al Polo di Sesto. L’obliqua ‘regala’ milioni di euro a Ligresti, a cui vanno espropriati i terreni, si avvicina al Polo scientifico di Sesto, al termovalorizzatore e costringe a tombare i laghetti”. E poi, rincara la dose il primo cittadino fiorentino, “il consiglio regionale decida: se c’è una soluzione tecnica efficace, siamo disposti anche a qualche sacrificio. Se invece c’è un monstrum tecnico che serve a fare contenti i politici, fermiamoci: ne abbiamo già uno, la pista attuale. Il Comune farà valere le sue prerogative. Non è una battaglia personale: se siamo tagliati fuori dal circuito aereo, siamo tagliati fuori dal futuro”. Anche AdF, la società per azioni che gestisce l’Amerigo Vespucci, è dalla parte di Renzi. Enrico Rossi, presidente della regione Toscana, invece ci va cauto e, prima di prendere posizioni, preferisce attendere il responso dell’Enac, “che dovrà dare un parere tecnico
SUL PALCO Ufficiale il passaggio che “chiude un cerchio storico e ha un forte valore simbolico”
Un teatro “della città nella città”: il Comune si prende la Pergola
I
l teatro della Pergola passa ufficialmente nei “possedimenti” del comune di Firenze. L’atto, siglato da Maria Francesca Lastrucci, dirigente della Direzione Patrimonio di Palazzo Vecchio, e da Stefano Lombardi, direttore della filiale Toscana e Umbria dell’Agenzia del Demanio, rappresenta, dopo l’ex carcere di San Gimignano, il secondo esempio, sempre in Toscana, di trasferimento di un bene di demanio storico artistico dallo Stato agli enti locali sulla base di un progetto di recupero e riqualificazione dell’immobile. “Questo passaggio assume
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molteplici significati - sottolinea Marco Giorgetti, presidente della struttura – chiude un cerchio storico, in quanto più volte nel tempo il Comune è stato vicino ad assumere la proprietà del teatro, senza mai riuscirci. Ha un forte valore simbolico, in quanto sommandosi all’impegno gestionale condiviso con l’Ente Cassa di Risparmio nella creazione della Fondazione garantisce il futuro dell’attività, e rinsalda il ruolo della Pergola come teatro e punto d’incontro ‘della città nella città’. Evita il rischio, altrove verificatosi con altri teatri dell’ex Eti,
INCREDIBILE:
che le strutture perdano l’impronta ‘pubblica’ della gestione, fondamentale nella proposta di un teatro che miri veramente alla crescita di società e cittadini”. In base a questo accordo, Palazzo Vecchio si impegna a mantenere la destinazione teatrale, sperimentando un nuovo modello gestionale ispirato a criteri imprenditoriali, con l’obiettivo di creare un Centro Internazionale di cultura teatrale che possa coniugare attività di formazione, valorizzazione delle lingue nazionali e archivio /A.P. bibliografico e audiovisivo.
8 CM DI PUNTO VITA, 2 TAGLIE IN MENO IN SOLE 4 SETTIMANE
LA RIVOLUZIONE DEL DIMAGRIMENTO LOCALIZZATO
Anche a Firenze il nuovo metodo scientifico che ha stupito l’Europa Firenze- Il problema per molti non è dimagrire, ma farlo nei punti giusti. Sempre più donne e uomini dimostrano di non temere gli eventuali sacrifici necessari per perdere peso, essendo ormai consapevoli dello stretto rapporto che lega la forma fisica allo stato di salute. Gettare alle ortiche le cattive, vecchie abitudini - come una dieta ricca di grassi e una vita sedentaria - non è dunque considerato il passo più difficile, come un tempo. La vera prova del fuoco è snellire dove serve, senza dover privare la silhouette e il viso delle caratteristiche che individuano un corpo cosiddetto “ben scolpito”. Spesso, invece, il dimagrimento si accompagna ad una perdita diffusa di tonicità ed elasticità, lasciando qualche rimpianto e andando così a minare la volontà individuale di continuare a mantenersi in forma. Finalmente anche nella nostra città arriva un metodo specifico e rivoluzionario per il dimagrimento localizzato, l’ideale per intervenire dove è realmente necessario. Il metodo è stato testato scientificamente con un bre-
vetto europeo denominato “Airpressure Bodyforming” UEEP2020 979 presso l’istituto austriaco IMBS (Istituto Consulenza Medicina dello Sport). In tutta Europa, già nel 2010, oltre 250.000 persone hanno ottenuto risultati eccezionali, in oltre 850 strutture esclusiviste distribuite sul territorio comunitario. Presso il centro Victoria Beauty, esclusivista di zona, sono stati confermati gli eccezionali risultati e 117 persone residenti nella nostra città hanno testato il metodo: 8,8 cm di riduzione media sull’addome, circa 2 taglie e 3 buchi di cintura in meno in sole 4 settimane. Il metodo di lavoro è semplice e alla portata di tutti e si sviluppa con soli 30/40 minuti di trattamenti, 3 volte alla settimana, utilizzando una speciale fascia e il pantaloncino. Il sistema, abbinato ad altre importanti tecnologie come pressoterapia, stimolazioni biodinamiche ed altri macchinari e strategie permette di raggiungere degli obiettivi personalizzati “SU MISURA”, il tutto supportato dal circuito specifico del centro Victoria Beauty di Via Boccaccio 38, specializzato in trattamenti estetici di wellness e relax. Presso Victoria Beauty vengono infatti effettuati tutti i trattamenti estetici ed un esclusivo metodo di ELIMINAZIONE DEFINITIVA DELLE SMAGLIATURE. Un team di specialisti del settore si occupa dell’equilibrio psicofisico a 360°, garantendo numerosi servizi volti al raggiungimento di uno stile di vita salutare, Victoria Beauty interamente nel segno del benessere, facendo sì che all’apparenza corrisponda davvero la sostanza.
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politica
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IL CASO. Barducci non ci sta: “Nessun risparmio e disagi per la gente”
PALAzzO VECCHIO. Quanto dichiarano i politici
Province game over con SuperMario Redditi, i conti in tasca Ma Palazzo Medici alza le barricate a giunta e consiglieri U
Valentina Buti
A
ltro che Super Mario. Altro che “salva Italia”. Per le Province il governo tecnico guidato da Mario Monti significa “game over”. La manovra decisa dal nuovo esecutivo prevede infatti la loro abolizione per dare respiro alle casse dello Stato. Le Province vivranno fino allo scadere naturale del mandato, poi diventeranno enti secondari composti da dieci consiglieri eletti dai consigli comunali, che a loro volta nomineranno un presidente senza giunta. Le loro attuali funzioni, come la formazione o la gestione dell’edilizia scolastica, saranno spartite tra Regione e Comuni. Alla Provincia di Firenze si dirà addio nel 2014, ma il presidente Andrea Barducci, “deluso dal pasticcio combinato da Monti”, alza le barricate contro un provvedimento ritenuto “incostituzionale, che manda all’aria la pianificazione territoriale a scapito dei cittadini e non aiuterà a risparmiare”. Ma partiamo dall’inizio, ossia dai servizi e dai cittadini. Il bilancio provinciale già approvato dalla giunta dovrà essere rivisto e non potrà più contenere impegni oltre il 2012, pena il rischio di “assegnare dei lavori che poi non potremo fare perché non ci siamo più”, spiega Barducci. Qualche problema i cittadini potranno così trovarlo ben presto sulle strade, con cantieri che non partono o restano a metà, “come sulla Fi-Pi-Li, sulla Mezzana Perfetti Ricasoli o sulla circonvallazione di Bagno a Ripoli”. Oggi, inoltre, è Palazzo Medici Riccardi a gestire il piano interprovinciale dei rifiuti, a coordinare i piani regolatori territoriali, ad assegnare il servizio di trasporto pubblico alle aziende. Tocca alla Provincia pensare alla
Ecco cosa potrà cambiare per i servizi dopo la loro abolizione, dalle scuole a rifiuti e lavoro formazione, aprire ogni giorno i Centri per l’impiego (frequentati ogni anno da 24mila persone in cerca di lavoro) e provvedere all’edilizia scolastica di medie e superiori. Queste competenze, abolite le Province, saranno smistate tra Regione e Comuni. Un passaggio che per Barducci metterà in ginocchio “la pianificazione dei servizi e la loro efficienza”, perché “la Regione è un organismo legislativo non abituato al piano della gestione e i Comuni hanno un raggio d’azione ristretto”. La sua speranza è che la Regione ricorra alla Consulta contro
il prEsidEntE dElla
provincia andrEa Barducci
“l’incostituzionalità” del provvedimento del governo. E che questa fermi lo “strappo democratico” provocato dall’abolizione per decreto di assemblee elette a suffragio universale. “Una cosa che si faceva 70 anni fa...”, tuona il presidente. Oltre che alla Carta, Barducci si appella alla calcolatrice. La Provincia costa oggi allo Stato un milione e 860mila euro tra giunta e consiglio (65 milioni in totale a livello nazionale). Grava sulle spese correnti per lo 0,62% e quindi abolirla, per Barducci, comporterà “un risparmio irrisorio” che non risolverà il problema dei costi della politica. Per risparmiare davvero si sarebbe potuta seguire “la via delle Province metropolitane, che la Toscana avanza da anni”. Oppure tagliare “rami secchi più dispendiosi” come gli Ato, i Consorzi di bonifica, gli uffici distaccati dei ministeri e “perfino le prefetture che non si sa a cosa servano”, elenca Barducci. Beffa delle beffe, il numero uno di Palazzo Medici Riccardi prevede che, alla fine dei conti, azzerando le Province lo Stato ci rimetterà. In primo luogo a causa della ricollocazione del personale dipendente – novecento lavoratori – che in parte sarà trasferito in Regione con contratti più cari del 20 per cento. E poi a causa degli undici miliardi di mutui accesi per le opere pubbliche dalle Province di tutta Italia. “Che qualcuno, ossia lo Stato, dovrà pur estinguere”, avverte il presidente.
n occhio “indiscreto” si aggira dalle parti di Palazzo Vecchio, sbirciando nelle tasche di giunta e consiglieri. È il Grande Fratello dello Stato, che obbliga i quarantasette eletti del Salone dei Duecento, sindaco e assessori, a rendere pubblici i redditi contenuti nelle loro dichiarazioni annuali con la legge sulla trasparenza. Così, viene fuori che il Paperon de’ Paperoni fiorentino è Giovanni Galli, capogruppo dell’omonima lista civica: l’ex portierone viola, oggi volto delle trasmissioni sportive di Mediaset, è in testa al “redditometro” comunale, con 302.689 euro di imponibile lordo dichiarati nel 2010. La più “povera”, invece, è Lucia Matteuzzi del Pd: ultima arrivata in Consiglio, dichiara solo 1.197 euro. Dietro a Galli, sul secondo gradino del
Il Paperon de’ Paperoni fiorentino è Giovanni Galli podio c’è Valdo Spini, della lista Spini, con 176.972 euro, seguito dalla ginecologa Claudia Livi del Pd con 165mila euro. Se l’ex numero uno viola non ha rivali e surclassa anche il sindaco, che si ferma a 109mila euro, tutti i consiglieri della sua lista hanno sembrano avere di che sorridere. Antonio Giambanco, Massimo Sabatini e Alberto Locchi si piazzano nella top ten dei “ricconi” di Palazzo Vecchio, con redditi tra i 108mila e i 79mila euro. Ma non se la passa male nemmeno la prof Ornella De Zordo, di Perunaltracittà, con un gruzzolo da 88mila euro. Il più ricco di Fli è Riccardo Sarra, con 79mila euro. Nel Pdl spicca il
giornalista sportivo Mario Tenerani, con 71mila euro di tesoretto, mentre il capogruppo Marco Stella sta sui 34mila. Quello democratico, l’avvocato Francesco Bonifazi, dichiara quasi 46mila euro, Eugenio Giani poco meno di 63mila. L’imprenditore tessile Mario Razzanelli della Lega Nord, dai 99mila euro dichiarati nel 2009, scende ora a 48mila. Più giovani e squattrinati, coprono le retrovie della classifica Tommaso Grassi di Sinistra e cittadinanza con 19mila euro, Francesco Torselli (Pdl) e Cecilia Pezza (Pd) con 17mila, e Jacopo Cellai (Pdl), con 16mila. Dichiarano solo o quasi i gettoni di presenza da 92 euro a seduta racimolati tra consiglio e commissioni, che in tutto costano al Comune circa 700mila euro l’anno. Passando alla giunta, la più ricca è Elisabetta Meucci, con 115.379 euro di imponibile lordo annuo. Il primo cittadino Renzi la segue con 109.573 euro, mentre il suo vice Dario Nardella dichiara 69.445 euro. L’assessore alla mobilità, Massimo Mattei, lo sorpassa con 81mila. Ultima in questa speciale classifica l’assessore all’istruzione Rosa Maria Di Giorgi, con 59mila /Nat.Bin. euro.
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Gennaio 2012
L’INIzIATIVA. Per avviare l’iter parlamentare per l’introduzione della legge servivano 50mila firme
Omicidio stradale, obiettivo raggiunto
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obiettivo è stato raggiunto con un mese di anticipo e il tetto delle firme necessarie è stato superato: quelle raccolte sono circa 53mila, ne bastavano cinquantamila. Era questa la quota sufficiente per avviare l’iter parlamentare della proposta di legge per introdurre il reato di omicidio stradale, che mira a inasprire le pene per chi guida sotto l’effetto di alcol e droga. L’iniziativa è stata portata avanti dall’associazione Lorenzo Guarnieri, fondata dai genitori del giovane che perse la vita in un drammatico incidente stradale. Il Reporter da tempo si è schierato a fianco dell’associazione, ed è bello che questa pagina ospiti finalmente la buona notizia del traguardo raggiunto. Le firme sono arrivate da tutta Italia, nessuna provincia esclusa, e ce ne sono anche 280 arrivate da italiani residenti all’estero (Usa, Canada, Europa, Cina). Chiaramente Firenze e provincia fanno la parte del leone, con undicimila firme (20 per cento del totale). Seguono le città di Roma con 3.322 firme (6%), Milano con 2.781 (5%), Torino con 2.677 (5%), Palermo con 1.936 (4%), e le province di Latina con 1.852 sottoscrizioni (3%), Alessandria con 1.474 (2%), Livorno con 1.267 (2%) e Brindisi con 1.117 (2%). Nel dettaglio, la proposta di legge vuol introdurre la fattispecie di “omicidio stradale” per chi uccide guidando sotto l’effetto di alcol e droghe. Le pene passerebbero dai 3-10 anni attualmente previsti a un minimo di 8 e a un massimo di 18 anni. La proposta di legge prevede inoltre l’arresto in flagranza di reato e “l’ergastolo della patente”: a chi guida sotto l’effetto di alcol o droga sarà tolta definitivamente la patente dopo un omicidio. Al momento, invece, è prevista solo la revoca temporanea del permesso di
guida e nessuna misura cautelare. Le firme sono state consegnate al sindaco di Firenze Matteo Renzi lo scorso dicembre, in occasione della festa organizzata all’Obihall per festeggiare il compleanno dell’associazione. E, negli stessi giorni, è arrivata anche un’altra buona notizia, ovvero lo stanziamento da parte del Comune di 500mila euro destinati in parte a interventi di miglioramento della sicurezza stradale. Tra quelli approvati dalla giunta di Palazzo Vecchio ce ne sono alcuni rientranti nel progetto David, curato dall’associazione. Nella delibera recentemente approvata si prevede, tra l’altro, l’installazione di paline semaforiche lungo la direttrice viale Lavagnini-viale Matteotti-piazzale Donatello-piazza Beccaria, in modo da poter comunicare ai veicoli in transito sia la presenza della cosiddetta “onda verde semaforica” sia la velocità consigliata per poter trovare verdi i semafori presenti nel percorso. E ancora, la messa in sicurezza dell’attraversamento pedonale in via Reginaldo Giuliani subito dopo l’incrocio con via Crocetta e via Pontormo: in questo caso, per evitare la sosta selvaggia delle auto che impedisce ai veicoli in arrivo di vedere i pedoni, è stato deciso di allargare il marciapiede e di proteggerlo con una serie di elementi parapedonali. E il lavoro dell’associazione, adesso che le firme sono state raccolte, va avanti, e si concentra proprio sul progetto David. In attesa che la legge diventi realtà.
Il traguardo è stato centrato con un mese di anticipo rispetto al “programma”, e il tetto delle sottoscrizioni necessarie è stato superato. Grande soddisfazione da parte dei genitori di Lorenzo Guarnieri. Ora si lavora al progetto David
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gennaio 2012
UNA DONNA, PER LA PRIMA VOLTA, ALLA GUIDA DI UN RIONE DELLA FESTA DELL’UVA Le recenti elezioni del nuovo consiglio del Rione delle Sante Marie hanno portato, sulla poltrona di presidente, che per lunghissimo tempo e’ stata occupata dal compianto Bruno Rustioni, la Sig.ra Ornella Martucci in Scarfizzi. Il sindaco Beneforti, anche a nome della Giunta, esprime le sue più sincere congratulazioni rinnovando alla nuova eletta complimenti vivissimi per il Suo nuovo ruolo di Presidente del Rione delle Sante Marie. La Sua elezione – aggiunge il sindaco - è il giusto coronamento di una vita spesa con passione e altruismo, sempre disponibile e attenta al valore sociale di questo sodalizio. Sono certa che saprà continuare l’opera dell’indimenticabile Bruno Rustioni, che Ella, in tanti anni ha degnamente affiancato nell’attività. La Sua presenza darà valore anche a tutto l’Ente Festa dell’Uva. Ma, soprattutto, esprimiamo viva soddisfazione perché per la prima volta troviamo una donna alla guida di un Rione. Piccoli passi verso una vera uguaglianza tra i generi. Complimenti e auguri, a Lei e al nuovo Consiglio per l’impegnativo lavoro che Vi aspetta. con affetto Il Sindaco Ida Beneforti Gigli
IL COMUNE, INSIEME ALLA PROVINCIA, INTERVIENE A SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE DOPO L’ELIMINAZIONE DELL’INTEGRAZIONE TARIFFARIA Dal 1 gennaio 2012 si ritorna alle tariffe extraurbane, si paga cioè il biglietto CAP invece di quello ATAF , l’abbonamento CAP invece di quello ATAF , oppure ambedue se si ha necessità di spostarsi nella città. “Anche se per un periodo breve, fino all’espletamento della gara regionale, l’impatto dell’eliminazione dell’integrazione tariffaria sarà certamente negativo in un periodo così difficile per tutti – afferma il sindaco- Purtroppo non ci sono risorse né provinciali né comunali per mantenere l’integrazione: abbiamo però cercato di salvaguardare gli abbonamenti, scolastici e lavorativi, trovando le risorse perché le famiglie più deboli non abbiano a soffrirne e per alleggerire il peso sulle altre.” Nella gara passata, nel 2003, il Comune di Impruneta rientrò con il capoluogo e buona parte del territorio, nel lotto extraurbano Chianti Valdarno nonostante le ripetute richieste dell’Amministrazione perché il Comune fosse considerato tutto urbano, come Fiesole ed altri comuni della cintura. La Provincia allora venne incontro alle proteste di Impruneta e di altri comuni, coprendo lei stessa, con proprio finanziamento, la differenza tra i costi dell’area extraurbana e quella della città: da molti anni infatti si usano anche sulla CAP e sulla SITA i biglietti ATAF, con un risparmio notevole per le famiglie. Da questo anno però, a seguito dei numerosi tagli agli Enti Locali, la Provincia, dopo averla a fatica garantita per il 2011, non può mettere in bilancio tale integrazione (270.000€ solo per Impruneta).
Il Comune di Impruneta, insieme all’Assessore della Provincia Giorgetti, ha cercato di ottenere dalle aziende un trattamento transitorio più favorevolo ai cittadini rispetto ai costi del servizio extraurbano, dato che dopo la gara regionale del trasporto pubblico, che sta per partire, Impruneta sarà inserita di diritto nell’area urbana e quindi utilizzerà le tariffe di questa zona, quelle oggi di ATAF. Non avendo ottenuto risposte positive dalle aziende, si è cercato di trovare una soluzione a carico in parte della Provincia e in parte del Comune di Impruneta. Provincia e Comune fi nanzieranno un rimborso, totale e\o parziale, degli abbonamenti in particolare degli studenti ( che dovranno sostituire l’abbonamento a ataF con quello della CaP o della Sita) e daranno un contributo a coloro che faranno un abbonamento Pegaso di seconda fascia perché debbono utilizzare sia il trasporto extraurbano che quello urbano. gli abbonamenti CaP e Sita per i lavoratori invece, se fatti trimestrali per la sola tratta extraurbana, porteranno addirittura un piccolo risparmio rispetto ad ataF i rimborsi sul costo degli abbonamenti saranno attivati in base alla dichiarazione iSee e con particolare attenzione alle famiglie dove si devono acquisire più abbonamenti. Il Regolamento è in corso di redazione e i rimborsi potranno iniziare dopo l’approvazione del bilancio ma saranno retroattivi dal 1 gennaio 2012: i cittadini interessati verranno poi informati sulle modalità e i tempi con cui fare richiesta.
CONTRO IL RAZZISMO
IL COMUNE DI IMPRUNETA NON POTEVA MANCARE CON IL PROPRIO GONFALONE ALLA MANIFESTAZIONE ANTIRAZZISTA TENUTASI A FIRENZE
FLAUTI, FLAUTINI E FLAUTONI “UNA STORIA, TANTE DIVERSITÀ” l’eCCellenZa della muSiCa del noStro iStituto P.levi Continua e non Ha ConFini….
Con molto orgoglio vi vorrei far conoscere una nuova sfida della nostra Scuola. L’Istituto P.Levi è capofila per un progetto didattico regionale che ha l’obiettivo di costituire un’orchestra di allievi ed ex allievi delle classi di flauto delle scuole medie ad indirizzo musicale e dei licei musicali, in collaborazione con l’Istituto di Alta Formazione Musicale di Siena, di Lucca e di Livorno e il Conservatorio L.Cherubini di Firenze. L’intero progetto ha già visto anche delle tappe importanti come il concerto tenutosi lo scorso novembre all’auditorium della Cassa di Risparmio di Firenze e la partecipazione dei nostri studenti alla “Carica dei 201” nell’Auditorium S.Cecilia del Parco della Musica di Roma a dicembre. Due momenti non solo legati ad un percorso didattico musicale quanto esempi meravigliosi di collaborazione e che hanno evidenziato i punti di forza di questa nuova avventura che ha una genesi tutta imprunetine. Ogni insegnante nelle differenti Scuole aderenti prepara i propri allievi per un obiettivo comune con lo stesso repertorio e il medesimo programma in previsione del concerto in calendario. Un docente “precario”, quindi, quando cambia scuola porta con sé il progetto, i collegamenti e l’esperienza che potrà attivare nella nuova sede. La scuola che ha perso quel docente ha l’esperienza delle iniziative fatte e può continuare l’adesione attraverso il nuovo insegnante. I genitori diventano elementi attivi e collaboratori indispensabili che si impegnano a seguire i propri figli e quelli di altri se impossibilitati questi agli spostamenti per le prove e i concerti, realizzano video, foto, programmano trasferte e creano una rete di rapporti e di legami. I ragazzi sanno che devono essere preparati perchè dovranno confrontarsi con altri coetanei e sono entusiasti e disponibili nella maratona di prove e concerti. In tanti superano la timidezza e riescono a fare quello che da soli non riuscirebbero stimolati dal fatto di suonare insieme e spesso in luoghi “speciali” diversi dall’aula e non solo perché stretti da una logica didattica. I docenti del nostro Istituto referenti del progetto, che non manco di ringraziare per il loro profuso impegno e determinazione, hanno unito le proprie forze, le loro esperienze costituendo una miscela avvincente. E’ un esempio di Scuola Pubblica attiva e propositiva e per questo come Assessore alle Politiche della Formazione di questo Comune sostengo con determinazione questo progetto che arricchisce di un nuovo punto d’eccellenza l’intera offerta didattica del territorio: una Scuola maggiormente proiettata all’esterno e che aiuta a rafforzare momenti di collaborazione e di confronto tra i ragazzi, le famiglie e l’intera comunità. Assessore alle Politiche della Formazione Francesca Buccioni
RIFORMA DELLA LEGGE REGIONALE SULLA CACCIA l’assessorato alla Caccia del Comune di impruneta e della Provincia di Firenze hanno organizzato il giorno 5 dicembre 2011 presso la sala polivalente della biblioteca comunale in Piazza Buondelmonti una “pubblica assemblea sul tema : riforma della caccia, nuova disciplina regionale e gestione degli ungolati nelle zone non vocate” Sala polivalente gremita da cittadini e cacciatori per dibattere gli effetti della nuova Legge Regionale sulla Caccia in relazione ai danni causati dagli ungolati ( cinghiali-caprioli-daini - cervi) alle Aziende Agricole, singoli cittadini e ai numerosi incidenti stradali, anche molto gravi e in preoccupante aumento e al calendario Venatorio. molto interesse per l’intervento del dr. luca masciarelli, che ha illustrato un libretto “ guida alla natura Fauna Selvatica e Sicurezza Stradale”che riporta della diffi cile convivenza odierna tra l’uomo e gli animali selvatici, completo di grafi ci e report di incidenti stradali nella Provincia di Firenze. Hanno partecipato al dibattito ida Beneforti, Sindaco di impruneta Piero Bartolini , Presidente atC 5 Paolo venturi assessore allo Sport e Caccia del Comune dr,ssa Simona Pieri, dirigente settore Caccia della Provincia dr. luca masciarelli, osservatorio regionale gestione Faunistica
Il titolo è quello dell’ultima Festa della Toscana celebrata nell’Istituto Scolastico P.Levi lo scorso 30 novembre e nell’intera nostra Regione. Ed è stato anche lo slogan che ha fatto da filo conduttore alla mattinata realizzata da tutti gli studenti delle classi terze medie per questa ricorrenza. I nostri ragazzi, come sempre quando sono stimolati, incoraggiati e lasciati esprimere, hanno saputo dare libero sfogo alla fantasia e all’invettiva con risultati inaspettati: c’è stata la classe che ci ha preso per mano riportandoci ai giorni della Firenze capitale, ai modi di dire fiorentini della fine dell’Ottocento attraverso cartoline e immagini d’epoca in una Regione che ha fatto di alcuni principi il DNA della sua storia e della sua cultura; gli studenti che invece ci hanno raccontando, impersonandoli, i pensieri, le ansie e le paure di chi stava facendo o subendo o vivendo il processo di riunificazione dell’Italia, quindi ecco chi “è” Giuseppe Mazzini, chi Papa Pio IX, chi Vincenzo Gioberti, chi una semplice contadina, chi un giovane con la camicia rossa pronto ad imbarcarsi con i mille, chi Anita Garibaldi; e la classe che ci ha portato a spasso per l’Italia ribadendo le cose che come popolo ci uniscono, dalla pizza al calcio ad alcuni valori fondamentali quali la solidarietà, la condivisione e la coesione sociale. Lavori importanti, trasversali, con approcci multidisciplinari che mi auguro possano essere al più presto “tirati fuori” dalla Scuola e resi fruibili a tutti come spunti di riflessione e come occasioni di ragionamento: spero quanto prima, infatti, di poter pubblicare sul sito del nostro Comune questo ricchissimo materiale, fatto di foto, ipertesti, video, interviste ideate e realizzate dagli alunni, grazie alla preziosa collaborazione e all’indispensabile contributo dell’intero corpo docente La Festa della Toscana ha visto anche l’ultima fase del progetto che ci ha accompagnato nell’intero duemilaundici e legato ai centocinquanta anni dell’Unita d’Italia: “IL MIO PAESE: L’ITALIA”. Dopo i vari mesi dove i lavori dei ragazzi di tutti gli Istituti Scolastici sono stati esposti nelle differenti realtà associative dell’intero territorio, tutto il materiale è stato raccolto insieme nell’aula polivalente della scuola media a Tavarnuzze. Un colpo d’occhio unico!!! Quante cose, anche in questa occasione, ho avuto modo di imparare dai nostri ragazzi! Sono infatti sempre più convinta che si debbano ricercare momenti di valorizzazione dei tanti e diversi “talenti” che i nostri bambini e giovani hanno e che la Scuola aiuta ad evidenziare e ad accrescere: i loro successi diventano momento di arricchimento e di riflessione per l’intera comunità. Assessore alle Politiche della Formazione Francesca Buccioni
UN BIGLIETTO MILLE LUOGHI Da tempo ormai, tutte le località della Toscana che hanno alle spalle una antica tradizione nella lavorazione della ceramica e della terracotta si sono riunite nell’associazione “Terre di Toscana.” Da oggi tutte queste località, delle quali Impruneta, Montelupo e Sesto Fiorentino sono i maggiori rappresentanti, sono legati da un sistema organizzativo e promozionale. Il progetto, finanziato dalla Camera di Commercio di Firenze, mira a creare un unico percorso dei luoghi della ceramica toscana con offerte ai visitatori, sconti e agevolazioni lungo il cammino; senza contare che mette in rete tutti i beni artistici e di interesse turistico e culturale dei tre Comuni toscani contraddistinti dalla classificazione “Territori di antica tradizione Ceramica” oggi sede delle produzioni certificate dai marchi della Ceramica Artistica e Tradizionale di Montelupo, Sesto Fiorentino e Impruneta. In pratica il biglietto sarà distribuito presso tutte le sedi, i musei, gli esercizi commerciali convenzionati, gli uffici di informazioni turistiche e darà diritto ad agevolazioni nei musei, nei centri espositivi comunali e nelle strutture private; consentirà la fruizione di iniziative ed eventi targati UN BIGLIETTO MILLE LUOGHI. Il biglietto sarà accompagnato da una guida che illustra i possibili percorsi della ceramica in Toscana e i legami che sussistono fra i diversi luoghi di antica tradizione. Assessore Marco Pistolesi
CHIANTIFORM
il Comune nel ringraziare tali cittadini, informa di voler utilizzare tali risorse per fi nanziare un progetto educativo domiciliare che interessa tre minori. un aiuto economico importante, considerati i tagli ai trasferimenti comunali eff ettuati dallo Stato.
Con il 31-12-2011 è terminato il biennio di attività di formazione di Chiantiform e di conseguenza del Centro di Formazione Territoriale Chianti- Val di Pesa. In estrema sintesi ecco i risultati ottenuti: assegnati fondi per 338.415 euro Fondi realmente spesi per i corsi 338.415 euro numeri di corsi svolti: 27 per circa 300 allievi I corsi spaziano da trattorista, a baby sitter, a corsi di informatica di basso e alto livello. Gli allievi sono stati il 51% donne e il 49% uomini così ripartiti per fascia di età da 19 a 30 anni: 35% da 31 a 40 anni: 20% da 41 a 60 anni: 45% Tasso di scolarizzazione degli allievi Scuola media inferiore: 23% Scuola media superiore: 51% laurea: 26% Inoltre a fine di ogni corso, naturalmente in forma anonima, è stato eseguito un monitoraggio sull’indice di gradimento dei corsi e del personale docente chiedendo una valutazione sia su i docenti sia sull’attività formativa (tale soddisfazione e/o insoddisfazione si esplicava con un voto per i vari parametri da 1 a 10. È da sottolineare il fatto che tali votazioni non siano mai scese sotto il 9. Ultimo argomento, e sicuramente il più importante, il monitoraggio per verificare il reale contributo del corso per l’inserimento nel mondo del lavoro, mediante l’invio di un questionario on-line agli allievi. Le risposte sono state: molto utile: 57% abbastanza utile 39% Ha trovato lavoro 48% - di cui il 13% lavora a tempo determinato il 9% a tempo indeterminato e il 78% altre forme di rapporto di lavoro. Il Centro di Formazione Chianti Val di Pesa è divenuto una realtà di riferimento per tutti coloro che hanno difficoltà lavorative.
Assessore al Welfare Paolo Poggini
Assessore Marco Pistolesi
Assessore alle Politiche per l’Organizzazione al Patrimonio e allo Sport Paolo Venturi
5 PER MILLE IRPEF A FAVORE DEI SERVIZI SOCIALI DEL COMUNE L’Art. 63 bis del decreto legge 112/1998 ha riconosciuto al contribuente la facoltà di destinare una quota pari al cinque per mille dell’imposta a sostegno anche dell’attività sociali del comune di residenza. I Comuni beneficiari delle risorse sono tenuti, successivamente all’introito delle somme, alla rendicontazione delle stesse. Per l’anno di imposta 2008, il Ministero dell’Interno nel mese di agosto 2011, ha informato il Comune che novantuno contribuenti residenti ad Impruneta hanno destinato tale quota ai servizi sociali, per un totale di € 1.953,55.
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i gruppi consiliari Partito demoCratiCo
il Fine giuStiFiCa i meZZi?
Come tutti purtroppo sappiamo la crisi economica incombe, le persone hanno meno soldi e comprano meno, ne risentono i commercianti che chiudono, ne risente la produzione di beni che langue. Incredibilmente però la crisi può spingere a tentare, in mancanza di prospettive, la fortuna al gioco, creando nel tempo una vera e propria dipendenza, con ricadute negative per la collettività: ad esempio, il rischio di impoverimento in particolare gravante sulle fasce deboli, la distorsione dell’economia verso consumi aleatori, i forti interessi delle associazioni criminali. I dati statistici nazionali rivelano una crescita, negli ultimi mesi, del numero di giocate e delle somme investite in giochi d’azzardo. L’incremento costante di denaro speso dagli italiani in giochi d’azzardo legali è stato stimato essere di oltre il 14% solo nell’ultimo anno (si è passati da circa 47 a 54 miliardi di euro spesi rispettivamente nel 2008 e nel 2009). La percentuale della diffusione del G.a.p. (gioco d’azzardo patologico) – secondo inchieste recenti – si attesta su un preoccupante 3%. Gli operatori commerciali, fiutando l’affare,
aprono spazi o locali interi destinati al gioco. Anche qui da noi è tutto un proliferare di slot machines ed ora a Tavarnuzze si prospetta l’apertura di una vera e propria sala giochi d’azzardo. Il gruppo consiliare del PD si interroga e cerca una soluzione perché se è vero che la libera iniziativa non va ostacolata e che la legge nazionale prevalente è estremamente permissiva, la devastazione culturale e sociale che tale fenomeno comporta è problema che noi poi dovremo affrontare. Ci sforziamo continuamente di disegnare un futuro di “qualità” per il nostro territorio. Nel Ruc abbiamo dato indicazioni precise a favore di un commercio di vicinato perché stimoli la vita sociale e abbiamo imposto vincoli alla crescita della rendita a favore di una migliore vivibilità collettiva del territorio. Abbiamo deciso di installare un fontanello d’acqua pubblica in piazza a Tavarnuzze (un altro sarà ad Impruneta) per dare un ulteriore piccolo contributo ambientale ed economico ai cittadini che potranno così evitare l’acquisto di acqua minerale in bottiglia. Insomma se il gioco d’azzardo assicura il fine del
SiniStra eCologia liBertÀ
Partito delle liBertÀ
Il 12 e 13 giugno scorsi la maggioranza assoluta del popolo italiano ha votato per l’uscita dell’acqua dalle logiche di mercato, per la sua affermazione come bene comune e diritto umano universale e per una gestione pubblica e partecipativa del servizio idrico. Purtroppo ad oggi nulla di quanto deciso ha trovato alcuna attuazione: la legge d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua giace nei cassetti delle commissioni parlamentari, gli enti locali proseguono la gestione dei servizi idrici attraverso S.p.A. e nessun gestore ha tolto i profitti dalla tariffa. Il risultato referendario deve essere rispettato e trovare attuazione, per questo abbiamo dato inizio ad un percorso, che coinvolgerà le commissioni consiliari ed il consiglio comunale per una delibera che porti a presentare presso l’ATO richiesta di immediata sottrazione del 7% di remunerazione dei capitali ai privati e il conseguente abbattimento della tariffa dando parzialmente attuazione al referendum.
Le solite buche nelle strade. Le voragini diligentemente transennate nella Piazza Nuova. Il consueto disastrato marciapiede in Via Vanni davanti all’ Opera Pia. La ormai storica buca in Via Luca della Robbia. I margini delle strade invasi dalle erbacce. Le solite strisce pedonali consunte ed invisibili. L’abituale sporcizia, cicche ed escrementi canini anche in pieno centro storico. Macchine e motorini che attraversano il Paese a velocità più adatta ad un autodromo che ad un centro abitato. La doccia gratis sotto la gronda d’angolo del Loggiato del Pellegrino, nei pressi della Misericordia, tutti i giorni 24 ore su 24 quando piove, e nemmeno poi tanto! L’infinita vicenda della Circonvallazione.
Per ridurre (giuStamente) la tariFFa dell’aCQua
anno nuovo, vita nuova?!?!?
L’assicurazione del Sindaco che entro Novembre 2011 avremmo potuto usufruire dell’erogazione dell’acqua di qualità.! (siamo a Gennaio 2012). La soddisfazione che traspare da parte del Sindaco nell’ultimo numero di REPORTER relativamente a promesse mai giunte a buon fine fin dal 2003 (chi si accontenta gode!). Una A.C. bloccata da un decennale letargo, che non è riuscita a reperire 2000 Euro sufficienti per un corrimano da apporre all’unica scalinata di fianco alla Scuola Paolieri, insistentemente richiesta dalla Cittadinanza della Terza Età. Fortunatamente il nuovo Governo ha ripristinato l’I.C.I. (addotta dalla A.C. come scusante per la mancata realizzazione di tante quisquilie negli ultimi tre anni) per cui forse il corrimano promesso ed assicurato fin dal 2008 dal Dirigente Responsabile, sarà felicemente partorito!
Gruppo Comunale Sinistra Ecologia Libertà Impruneta Marco Mazzetti Riccardo Lazzerini www.lasinistraimpruneta.it Facebook selimpruneta
Mentre con il beneficio della nuova I.C.I. auspico che la A.C. Imprunetina abbia la capacità di assicurare la presenza di un Vigile per disciplinare il caotico traffico della rotatoria della Certosa, causa di tanti rischi ed arrabbiature, auguro a tutti i miei Concittadini, con tutto il mio cuore, un sereno e “prospero!?!?” 2012.
Vostra Maria Teresa Lombardini Capogruppo PDL
profitto (privato), il mezzo per raggiungerlo è totalmente privo di qualsiasi valenza positiva e una qualche forma di censura se la merita tutta. “Non è l’operaio che adopera i mezzi di produzione ma sono i mezzi di produzione che adoperano l’operaio; invece di venire da lui consumati come elementi materiali della sua attività produttiva, essi consumano lui come fermento del loro processo vitale.” Frase di… giocate di memoria non si vince nemmeno un centesimo ma si guadagna in salute psichica e poi, con le opportune modifiche, la frase risulta molto appropriata: Non è il giocatore che adopera la slot machine ma è la slot machine che adopera il giocatore… IL GRUPPO CONSILIARE DEL P.D. DI IMPRUNETA Per scrivere al Gruppo mail pd.impruneta@alice.it
oBBiettivo Comune
CalPeStati anCHe i diritti dei ConSiglieri Comunali, SemPre PiÙ neCeSSario CoStruire una alternativa a QueSto modo di amminiStrare
A due mesi di distanza dalla richiesta di atti, presentata il 18.10.2011 (relativa alle misurazioni nell’area di via Falciani), sollecitata in varie sedi (Commissioni Consiliari, Consiglio Comunale), dobbiamo constatare con stupore che non solo gli atti non sono stati consegnati ma non è stata presentata neanche alcuna “giustificazione” per questa grave inadempienza nei confronti di chi cerca di svolgere il proprio ruolo di rappresentante dei cittadini. La violazione dei diritti dei Consiglieri è particolarmente grave per due motivi: 1) Non si tratta della prima volta che l’Amministrazione Comunale si comporta in questo modo, sia nei confronti di Consiglieri Comunali (di altri Gruppi Consiliari), sia nei confronti di tanti cittadini (che ci hanno più volte segnalata questa “cattiva abitudine”, in pratica non si risponde alle richieste dei cittadini neanche a distanza di mesi o addirittura anni); 2) Gli atti richiesti riguardano una situazione molto grave (instabilità idrogeologica della collina a valle di via Ho Chi Minh e via Falciani, che ha portato di recente all’inagibilità di un edificio) che preoccupa, giustamente, molti cittadini residenti nella zona. Il fatto che non vengano resi noti, a chi ne ha fatto regolare richieste e ne ha diritto per legge, i risultati delle misurazioni porta a supporre che la situazione sia veramente grave e che si tenda, ancora una volta, da parte di Sindaco e Giunta a minimizzare e rimandare. Anche richieste di atti presentate dal Comitato hanno avuto la stessa sorte della nostra richiesta (come risulta dai formali solleciti presentati dal Comitato stesso). Questa vicenda mostra, se ancora fosse necessario, quanto sia urgente costruire una alternativa a questo pessimo modo di amministrare lontano dai cittadini e che scredita le Istituzioni, la Lista Civica Obbiettivo Comune nata per questo motivo, nel 2002, sta lavorando per contribuire alla costruzione di questa sempre più necessaria alternativa ed invita cittadini, forze politiche di opposizione ed altri soggeti operanti sul territorio (liste civiche, comitati, ecc.) a lavorare insieme per costruire una concreta alternativa più attenta alle reali necessità della comunità locale e che renda la necessaria credibilità e dignita alle Istituzioni locali (Sindaco e Consiglio Comunale). Per informazioni e segnalare problemi massimobisignano@libero.it, per le attività svolte consultare il sito. www.obbiettivocomuneimpruneta.org Il Capo Gruppo Consiliare Massimo Bisignano
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notiZie utili gennaio 2012 triButi Per la regolarizzazione del versamento del saldo ICI 2011 non effettuato (o effettuato in misura insufficiente) entro il 16 dicembre 2011 (ravvedimento), c’è tempo trenta giorni dalla data di scadenza. Entro il 20 gennaio 2012 dovranno essere presentate presso le sedi URP, o inviate per raccomandata, le denunce di inizio utenza o di variazione della tarSu (Tassa per la Raccolta dei Rifiuti Solidi Urbani) del 2011. traSPorto SColaStiCo Entro il 31 gennaio 2012 dovrà essere pagata la seconda rata del trasporto scolastico, sul conto corrente postale 172502 intestato a Comune di Impruneta – Servizio Tesoreria. ContriButo Per nuCleo Familiare numeroSo Entro il 31 gennaio 2012 è possibile presentare la domanda per ottenere il contributo per il nucleo familiare con almeno tre fi gli minori, per l’anno 2011. requisiti • Essere cittadino italiano o comunitario residente nel Comune di Impruneta; • nucleo familiare composto almeno da un genitore e tre minori di anni 18 che siano figli propri e sui quali esercita la potestà genitoria. Ai figli minori del richiedente sono equiparati i figli del coniuge, nonché i minori ricevuti in affidamento preadottivo. Il genitore e i tre minori devono far parte della stessa famiglia anagrafica. Questo requisito non si considera soddisfatto se alcuno dei tre figli minori, quantunque risultante nella famiglia anagrafica del richiedente, sia in affidamento presso i terzi ai sensi dell’articolo 2 della legge n. 184 del 1983; • risorse reddituali e patrimoniali del nucleo familiare non superiori a quelle previste dall’Indicatore della Situazione Economica (I.S.E.) valevole per l’assegno. Per l’anno 2011 l’Indicatore della Situazione Economica è pari a euro 23.736,50 annui per nuclei familiari con 5 componenti. Per nuclei familiari con diversa compo-
sizione o per i quali debbono applicarsi le maggiorazioni, tale somma è riparametrata secondo i criteri fissati dall’allegato A del decreto 452/2000 come modificato dal decreto 337/2001. La modulistica per la domanda è reperibile presso l’uffi cio relazioni con il Pubblico (urP) e sul sito www.comune. impruneta.fi .it , e può essere compilata con l’assistenza dell’INPS, di un Centro di Assistenza Fiscale (CAF) . BonuS elettriCo Vi ricordiamo che al fine di garantire la continuità dell’agevolazione in bolletta l’utente che usufruisce del bonus energia elettrica deve presentare domanda di rinnovo entro un mese prima della scadenza dell’agevolazione, cioè entro l’undicesimo dei dodici mesi in cui ne ha fruito. All’atto del rinnovo occorre presentare: - fotocopia dichiarazione ISEE aggiornata e in corso di validità - modulo A/bis compilato in tutte le sue parti, spuntando la casella “rinnovo” - fotocopia documento identità - modulo E (solo in caso di famiglie numerose con almeno 4 figli a carico) eventuale delega del richiedente (se la domanda è presentata da un delegato). In caso di disagio fisico la procedura di rinnovo è automatica e non necessità di successive domande. BonuS gaS Si può rinnovare anche il bonus gas, per farlo bisogna presentare domanda di rinnovo entro un mese prima della scadenza dell’agevolazione, cioè entro l’undicesimo dei dodici mesi in cui ne ha fruito. All’atto del rinnovo occorre presentare: • fotocopia dichiarazione ISEE aggiornata e in corso di validità • modulo A per fornitura individuale, mod. B individuale + centralizzata, mod. C centralizzata, compilato in tutte le sue parti, spuntando la casella “rinnovo” • fotocopia documento identità eventuale delega del richiedente (se la domanda è presentata da un delegato).
avvio del ServiZio di ConneSSione in Banda larga nelle aree non Servite da adSl Si avvisano i cittadini e le imprese residenti in aree non raggiunte dal servizio ADSL che, a partire dal mese di gennaio, sarà possibile avere la connessione internet in banda larga mediante rete HYPERLAN realizzata dalla Ditta INFRACOM per conto della Provincia di Firenze, nell’ambito del progetto finalizzato alla riduzione del “Digital Divide” nelle aree del Chianti Fiorentino. Per conoscere le aree raggiunte dal servizio, prezzi e modalità dei contratti offerti è possibile contattare la Ditta INFRACOM al numero verde 800 189 981 o tramite mail a backoffice@infracom.it Il giorno 12 gennaio 2012 alle ore 21 al Circolo S.M.S. di Mezzomonte si terrà un incontro informativo aperto a tutti coloro che desiderano avere maggiori informazioni sul nuovo servizio.
Biennale Susan Leyland è stata scelta per rappresentare il Comune di Impruneta alla 54° Biennale Bis di Venezia, che si terrà prosso la Sala Nervi, a Torino dal 17 Dicembre - 30 Gennaio 2012 Per il 150° dell’Unità d’Italia - L’Arte non è Cosa Nostra - A cura di Vittorio Sgarbi, al Palazzo delle Esposizioni, Sala Nervi, Torino dal 17 Dicembre - 30 Gennaio 2012, è esposta l’opera di Susan Leyland, artista residente in Impruneta. Per la selezione,un comitato tecnico scientifico composto da scrittori, poeti, registi,scienziati e uomini di pensiero e una commissione di studio ha raccolto e valutato il lavoro di migliaia di artisti, al fine di individuare e scegliere quelli più rappresentativi e interessanti. La commissione è stato presieduta dal prof. Vittorio Sgarbi che ha voluto quest’evento d’importanza internazionale con l’obiettivo di valorizzare il gran patrimonio culturale italiano. durante le festività natalizie nella piazza principale di Impruneta è stato esposto al pubblico il presepe di Natale, realizzato in terracotta con la famosa terra di Impruneta. Il presepe è stato fatto presso la fornace MITAL. Il bue e l’asinello sono stati creati da Leyland. Altre sculture in terracotta realizzate dall’artista sono visibili presso la fornace stessa. La scultura denominata: Elongated Teke è stata scelta per la Biennale.
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Stato civile aperto al pomeriggio solo per denunce morte e nascita
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Stato civile aperto al mattino solo per denunce nascita e morte
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Segreteria Demografici aperto nel pomeriggio solo per concessioni cimiteriali
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Segreteria Demografici aperto al mattino solo per concessioni cimiteriali
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8.30 - 13.00
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8.30 - 13.00
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(1) i cambi di residenza si effettuano presso l’Ufficio Anagrafe il Martedì ore 8.30/12.30 ed il Giovedì ore 15/17.30 (2) Per essere ricevuti dai tecnici dell’Ufficio Edilizia il giovedì è necessario prendere appuntamento telefonando al 055/2372132 Per il ricevimento denunce di nascita e morte di Sabato e giorni festivi, contattare il numero 055/2036424 dalle ore 8.30 alle ore 10.30
speciale salute
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lA PAtOlOGIA. La gastrite è diffusissima, ma i rimedi non mancano
Quando lo stomaco prende fuoco Giulia Righi
Il colloquio con lo psicologo ora si fa anche in farmacia
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lzi la mano chi non la conosce, quella sensazione di stomaco in fiamme, quell’odiosa percezione di un fuoco che divampa in pancia. Solitamente, e un po’ impropriamente, passa sotto il nome di gastrite, termine della vecchia medicina che i pazienti utilizzano per descrivere il mal di stomaco, la digestione lenta, la pesantezza. Tutte cose piuttosto antipatiche, che solitamente corrispondono a uno stato infiammatorio dello stomaco. “Può avere diverse cause – spiega il professor Giacomo Trallori, gastroenterologo – quella più diffusa è la presenza dell’helicobacter. La seconda è il consumo di farmaci antinfiammatori, la terza il consumo di cibi avariati o alterati. E la quarta è l’eccesso di cibo, che espone lo stomaco a un aumento della bile: si tratta della gastrite da reflusso biliare”. Spesso si è portati a credere che la gastrite sia molto legata anche allo stress. Vero, ma con qualche precisazione: “Prima della scoperta delle cause scientifiche – prosegue il professore – si tendeva a imputare maggiormente la gastrite allo stress. Certamente possiamo dire che lo stress peggiora la situazione di chi già soffre di stomaco, perché ne aumenta la peristalsi, cioè i movimenti, peggiorando la sensazione di dolore”. Per fortuna, ed è il privilegio di vivere da questa parte di mondo e in questi tempi, i farmaci per curare la gastrite non mancano: “La scoperta
lA NOvItÀ. Sperimentazione in tre esercizi
di farmaci come la cinetidina, la ranitidina e gli omeprazoli – spiega Trallori – ha fatto sì che non si operi più allo stomaco, mentre negli anni ‘70 gli interventi chirurgici erano molto diffusi”. Oggi, quando la causa della gastrite è l’helicobacter, la cura è un semplice antibiotico, per 7-10 giorni, associato a un protettore dello stomaco, come l’omeprazolo: “La possibilità di sradicare l’helicobacter – dice ancora il professore – ha fatto fortemente diminuire le ulcere duodenali, le ulcere gastriche e le gastriti severe”. E, notizia ancora più confortante, nella nostra regione è molto diminuita l’incidenza di tumori gastrici: “Prima in Toscana, specialmente in zone
come il Casentino e il Mugello, erano molto diffusi. Oggi fortunatamente non lo sono più come prima, grazie al miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie e delle tecniche di conservazione degli alimenti”. Ad aumentare, specialmente negli ultimi dieci anni, è stata invece la diffusione della malattia da reflusso: “La colpa è del fatto che mangiamo e beviamo troppo. E per questo, come per la gastrite, è importante ricordare che sì, i farmaci ci sono, ma dobbiamo sorvegliare anche l’alimentazione e stare attenti specialmente ai grassi e agli alcolici”. E rivolgersi al medico per la prescrizione di medicine, evitando i rimedi fai da te.
al 9 gennaio a Firenze è sbarcata una novità: in tre farmacie dell’Afam, previo appuntamento, i cittadini hanno la possibilità di ottenere un colloquio con uno psicologo. Si tratta di un progetto sociale, senza fini di lucro, e promosso da Educazione continua in sanità e sviluppato in collaborazione con la società Afam farmacie fiorentine, l’Ordine degli psicologi della Toscana, l’Ordine dei farmacisti della Provincia di Firenze insieme a DiversaMente, l’associazione toscana di promozione sociale per la salute mentale. Il servizio è attivo (e gratuito) nelle farmacie di viale Calatafimi, viale Europa e via Canova. Si tratta di un progetto pilota, che avrà una durata semestrale (con la possibilità di replicare fino alla fine del 2012), patrocinato dal Comune con la collaborazione dei Quartieri 2, 3 e 4. L’obiettivo del progetto è quello di diffondere e promuovere la cultura del benessere psicologico e prevenire situazioni relazionali disfunzionali, in modo da migliorare la qualità della vita delle persone e dei loro familiari. Psicologi e psicoterapeuti con formazione specifica sono a disposizione di chi sta vivendo una situazione di difficoltà o semplicemente di indecisione, per offrire una prima consulenza psicologica e, nel caso in cui sia ritenuto necessario, indirizzare i pazienti verso un supporto professionale. Le farmacie Afam aderenti al progetto inizialmente sono tre (ma potrebbero aumentare), collocate nei quartieri 2, 3 e 4. Si tratta della farmacia 6-Campo di Marte (viale Calatafimi 6r), della farmacia 10-Europa (viale Europa 191) e della farmacia 18-Canova (viale Canova 148/150). Gli psicologi e psicoterapeuti ricevono negli ambulatori adiacenti a queste farmacie: per prenotare un appuntamento gratuito è sufficiente telefonare al numero 392/6104349 dal lunedì al sabato in orario lavorativo.“Come Comune di Firenze – ha sottolineato l’assessore Stefania Saccardi – siamo molto soddisfatti di questa iniziativa che offre, in un momento particolarmente difficile per le persone e le famiglie, una opportunità alla cittadinanza di ottenere gratuitamente un colloquio orientativo con personale qualificato”. /B.S.
il rapporto. Un’indagine Istat fotografa gli stili di vita degli abitanti del granducato
I toscani? Con la salute non scherzano Buona notizia: i tassi di mortalità e ricovero sono migliori rispetto alla media nazionale, anche se i fumatori sono ancora troppi (soprattutto fra le donne) e le abitudini alcoliche degli adolescenti destano qualche preoccupazione
È
una fotografia tutta particolare quella scattata dall’indagine multiscopo Istat, che racconta dello stato di salute della popolazione toscana nel dettaglio, a partire dagli stili di vita dei cittadini del granducato. Intanto le buone notizie: i tassi di mortalità generale sono inferiori ai valori medi nazionali, per entrambi i sessi (maschi: - 4.6 per cento; femmine: - 3,4 per cento). Per gli uomini solo l’Emilia Romagna ha un valore migliore. Altra buona notizia: negli ultimi dieci anni i ricoveri sono in calo, arrivando nel 2010 a 103,65 per 1.000 residenti. Secondo il Ministero della Salute (2009) la Toscana, dopo il Veneto, è la regione con il valore più basso, inferiore di circa il 16 per cento a quello medio nazionale, nei tassi di ospedalizzazione standardizzati per età. Meno positivi, invece, sono i dati sul versante fumo: secondo l’indagine multiscopo Istat 2009 la proporzione di fumatori è superiore alla media nazionale, anche se il consumo medio di sigarette è più basso. Tutto questo succede a fronte, comun-
que, di un calo complessivo della percentuale di fumatori, passata dal 35 per cento del 1980 al 24,4 per cento del 2009. La riduzione riguarda soprattutto i maschi: nello stesso lasso di tempo l’abitudine al fumo maschile è diminuita di dieci punti percentuali mentre per le donne il dato è rimasto pressoché stabile. Sul frangente alcol, invece, i toscani sono in linea con il dato nazionale, mentre tra gli adolescenti si sta diffondendo un modello di consumo tipico del Nord Europa: grandi quantità consumate in poche occasioni, prevalentemente il fine settimana. Altro dato non proprio ottimo è che in Toscana è aumentato il numero di sedentari: solo il 23,1 per cento dei toscani con almeno tre anni pratica con continuità uno sport (il dato italiano è del 21,7 per cento ), mentre il 10,1 per cento ha dichiarato di svolgerlo saltuariamente. Sempre in tema di stili di vita, l’indagine è andata a curiosare anche sulle tavole toscane. E ne è emerso che, prevedibilmente, il pranzo continua a essere il pasto principale per la maggior parte della popolazione di tre anni e più (62,4 per cento). L’80,1 per cento per cento della popolazione dichiara di mangiare frutta almeno una volta al giorno: un numero poco superiore a quello relativo alle abitudini dei bambini di 8 anni, che ne consumano quotidianamente per il /B.S. 69,9 per cento.
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TuRISMO LOW COST/1. Aumentate le rotte cheap e le occasioni per svagarsi senza svenarsi
Viaggiare in tempo di crisi: risparmiare si può, ecco come Ludovica V. Zarrilli
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iaggiare costa? Sì, è vero. Spostarsi da una parte all’altra in auto, in treno o in aereo, mangiare fuori, trovare un albergo, e poi c’è lo shopping. Non si può tornare da una qualsiasi destinazione, anche da un veloce weekend in una capitale europea, senza aver comprato almeno un souvenir, che si tratti di un costoso vestito o di una calamita ricordo. Ma, a ben guardare, un modo per risparmiare si trova sempre, soprattutto se si ha voglia di pianificare tutto con cura prima della partenza. Prendiamo ad esempio i voli messi a disposizione dalle compagnie low cost. È notizia recente l’aggiunta, da parte della compagnia irlandese Ryanair, di altre cinque rotte alla moltitudine di destinazioni a cui si può arrivare partendo dall’aeroporto Galileo Galilei di Pisa. Cefalonia, Kos e Creta in Grecia, oltre a Malmo in Svezia e Cork in Irlanda: sono questi gli ultimi
luoghi a cui si potrà andare a dare una capatina, spendendo poche decine di euro (se si prenota in occasioni di offerte o con largo anticipo) da oggi in avanti. E se è vero che a Firenze non fa scalo nemmeno una compagnia a basso costo, è altrettanto vero che a Pisa c’è l’imbarazzo della scelta: dalla spagnola Vueling, che vola verso la gran parte delle città della penisola iberica, alla Wizz Air, che invece viaggia verso i Paesi dell’Europa dell’est, fino alla utilizzatissima Easyjet e a Transavia, che invece punta verso l’Olanda. E le mete dove andare per concedersi qualche giorno di vacanza spendendo poco sono diverse: dal bellissimo Marocco, dove il cambio favorevole fa vivere splendide ferie con poche centinaia di euro, al Portogallo dove, sebbene i prezzi siano aumentati, si riesce ancora a mangiare (bene) con dieci euro e a bere un caffè per 50 centesimi. Bellissima e a buon mercato anche la Polonia, con voli low cost per le organizzatissime e super moderne Varsavia e Cracovia, due città da riscoprire. Chi invece di viaggiare fuori dai confini
nazionali proprio non ne vuol sapere, può sempre pensare di andare un paio di giorni alle terme - in Toscana ce ne sono molte - magari sfruttando le proprietà benefiche delle acque sulfuree delle sorgenti libere, dove non occorre pagare nemmeno un centesimo per trascorrere qualche ora sguazzando al caldo. Un esempio sono quelle di Petriolo, molto frequentate e poco distanti da Siena, ma varrebbe la pena fare un salto anche a Saturnia, dove i più spericolati fanno il bagno anche nei canali e nelle pozze lungo la strada, oppure a Bagno Vignoni, dove le vasche offrono anche un bellissimo panorama sulla Val D’Orcia. E ancora, chi non riesce a rinunciare alla comodità di fare una doccia e di avere delle ciabattine pronte quando esce dall’acqua, può iscriversi ai gruppi d’acquisto tipo Groupon o Groupalia, che periodicamente offrono pacchetti vantaggiosi non solo per giornate all’insegna del benessere, ma anche per soggiorni in alberghi scontatissimi, cure estetiche, sedute di trucco e parrucco e per qualche oggetto da regalarsi.
Arrivano nuove destinazioni (Svezia, Grecia e Irlanda), ma per chi è alla ricerca di voli economici l’offerta è ampia. Ghiotte anche le proposte per coloro che non hanno voglia di prendere l’aereo e vogliono godersi le bellezze del granducato MarraKeCH Marocco
lisBona Portogallo
terMe Di petriolo Siena
L’Africa a portata di mano
Bella, decadente e godereccia
La spa en plein air. E gratis
Un aereo low cost da Pisa e il gioco è fatto, si scopre uno dei Paesi più belli del Mediterraneo con poche ore di volo. Un assaggio d’Africa a portata di mano, una cultura tutta nuova, i mercati e le piazze più belle, le stradine strettissime e la gente accogliente e disponibile. Un mare bellissimo a un centinaio di chilometri e il piacere di spendere poco per visitare un luogo straordinario.
Strade sali e scendi e tram che percorrono il centro della città rendendo tutto più romantico. Lisbona, ultimo pezzetto d’Europa affacciato sull’Atlantico, conserva ancora il fascino del secolo scorso e se arte, atmosfera decadente e prezzi modici non bastano, c’è l’ottima cucina che riuscirà sicuramente a convincere anche i più scettici.
I frequentatori più assidui sono gruppetti di giovani che vanno a passare, tra la natura e le acque calde e benefiche, i weekend o le sere d’estate, ma le terme di Petriolo, come le vasche en plein air di Bagno Vignoni e Saturnia, sono un luogo ottimo per trascorrere una giornata di relax senza necessariamente dover spendere.
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TuRISMO LOW COST/2. In Toscana si diffonde il network. Firenze tra le mete più ambite
Quelli che scambiano casa (e girano il mondo gratis) Antonio Passanese
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n tempi di crisi ci si inventa di tutto pur di concedersi qualche giorno di agognato riposo. Dove non importa, basta fuggire dalla routine quotidiana e dalla città. Se vorreste iniziare il nuovo anno prenotando (o partendo per) una vacanza, ma vi accorgete di essere a corto di denari o di idee, lo scambio casa può essere la soluzione che fa per voi. Scorrazzando per il web ci si imbatte in un’ampissima letteratura sulle cosiddette “vacanze cheap”. Chi vuole provare un’esperienza di vacanza del tutto inusuale, affidandosi a un network sicuro, può cliccare sul sito www.scambiocasa.com, dove si potrà cominciare a sognare e a organizzarsi dopo qualche semplice sguardo alle pagine virtuali. Sì, perché nonostante i pregiudizi, grazie a questa forma alternativa di fare i turisti, il mondo per voi non avrà più confini: se desiderate un loft nel cuore di Londra, Parigi o Berlino, se il vostro sogno è una masseria superlussuosa nel sud Italia, un appartamento a New York o a Istanbul, o se quello che state cercando è una villa in Spagna o in Australia, basta cliccare, trovare la famiglia giusta e il gioco è fatto. I commenti degli internauti su questo nuovo modo di concepire la vacanza sembrano oltretutto lusinghieri. Dunque, c’è da star tranquilli. Sappiate poi che il “do ut des”
è completamente gratuito. Naturalmente ci sono piccole regole di civiltà da seguire. Per esempio: mai lasciare la casa sporca o in disordine, la vostra scheda potrebbe essere cancellata definitivamente dal sito. Ma nella corrispondenza e nelle telefonate che precederanno lo scambio ogni possibile dubbio potrà essere fugato. Gli esperti consigliano – per non avere amare sorprese – di scegliere le proposte con molte foto e una buona descrizione. In Toscana il fenomeno è in crescita, e per chi abita a Firenze ci sono ottime probabilità di trovare soluzioni soddisfacenti. La città gigliata, infatti, è tra le mete più ambite, e sono 380 in tutta la Toscana gli iscritti al network internazionale. In Italia gli house swapper sono moltissimi, tanto che è nato perfino un libro, o meglio una guida: “Scambio casa, istruzioni per l’uso”. A soli 10 euro saprete come diventare degli “scambisti” perfetti e come cogliere le migliori occasioni. L’iscrizione al sito ha un piccolo costo che varia in base al tempo della pubblicazione dell’annuncio. Si parte da 29 euro l’anno fino ad arrivare a 120. E se nell’arco di un anno non si riesce nell’impresa di organizzare nemmeno uno scambio? Semplicissimo, il sito vi regala un altro anno di iscrizione gratuita. Se invece non avete una casa da scambiare, ebbene esiste una soluzione anche per voi. Su housecarers o su housesitworld ne potrete trovare una da custodire. E allora, buon ricerca e buone vacanze.
alessia angeli Lucca
eros giorDano Prato
M. CarMela ostillio Firenze
“Mia figlia? Cinque anni e tanti scambi”
“È tutta questione di fiducia”
“È come andare da amici”
“È una delle cose più belle che abbia mai fatto in vita mia e sono rimasta in contatto con moltissime delle persone con cui ho fatto uno scambio di casa negli ultimi 15 anni. La mia bambina, che oggi ha 5 anni, ha cominciato a far scambi ancor prima di arrivare in culla: ero ancora incinta quando la portai con me e il mio compagno a fare un viaggio all’estero”
“Non ho nessun problema a lasciare la mia casa a qualcun altro. È tutta una questione di fiducia, anche se è ovvio che si tende a non lasciare oggetti eccessivamente preziosi sparsi per la casa. Trovo che sia un modo fantastico di viaggiare in ogni periodo dell’anno, e capita spesso di stringere amicizie che poi durano per molto tempo”
“All’inizio è stato un po’ come ‘divertirsi con poco’: guardare, osservare, prendersi il lusso di un po’ di tempo per decidere, scegliere tra varie alternative. Se poi si aggiunge la divertente possibilità di conoscere e incrociare i padroni di casa, si raggiunge la sensazione di andare a trovare degli amici, dei parenti. Prossima tappa? Berlino!”
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CuRIOSITà. La toponomastica fiorentina è caratterizzata da numerose bizzarrie tutte da scovare
A naso all’insù tra brache e belle donne
via dEllE
BracHE (giÀ
via dEi
lEgnaioli)
via
via dEll’inFErno
stracciatElla
via dEl
limBo
via dEllE
via dEl
BEllE donnE
parlascio (giÀ
via dEllE
sErvE smarritE)
Benedetta Strappi
Fra le strade
M
con i nomi
etti una giornata a naso all’insù, metti di giocare a fare il turista anche se turista non sei e di farsi un giro per le strade di Firenze dai nomi più strani. E chi lo avrebbe mai detto, ad esempio, che esiste una via delle Belle Donne? Cosa si fa esattamente in via Stracciatella? Perché c’è pure via delle Brache? E ancora: perché via del Parlascio prima era dedicata alle Serve Smarrite? La parlata toscana affascina, il fiorentino pure. E quando si tratta di toponomastica, di parole strane che diventano nomi di strade, la faccenda si fa avvincente. E i “nostri” nomi piacciono talmente tanto che alcuni studenti della Corea del Sud studiano il modello fiorentino: alcuni allievi della Kyung Hee University stanno portando avanti un’analisi dei sistemi di numerazione civica e di denominazione delle aree stradali di alcune città europee, in vista di una eventuale riorganizzazione toponomastica nel loro Paese. Ed è per questo che negli scorsi mesi hanno fatto visita al servizio statistica e toponomastica del Comune, prima di volare a studiare i nomi delle rues parigine. E intanto, da qualche mese, anche i ponti fiorentini hanno avuto diritto a una targa (anzi, due per ciascuno) che ne illustra il nome.
più fantasiosi si incontrano via Stracciatella, via del Limbo e via dell’Inferno, e si scopre che via del Parlascio un tempo era invece dedicata alle Serve Smarrite. Alcuni studenti sono arrivati fin dalla Corea del Sud per imparare il nostro sistema di numerazione 1187690
e nomenclatura
IL PuNTO. La squadra ha chiuso il 2011 vicina alla zona retrocessione: tifosi preoccupati per il 2012
Fiorentina, un copione da indietro tutta Sembra una vita fa, eppure tutto è cominciato con quel tiro di robben infilatosi al sette della porta di Frey, sotto la Ferrovia. Da allora il castello gigliato è iniziato a crollare, fino alle “rivoluzioni” annunciate ma lasciate a metà
alcuni giocatori viola durantE il ritiro Estivo di
cortina:
i tiFosi si aspEttavano da loro una stagionE divErsa
Tommaso Loreto
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iabolica la Fiorentina. Che persevera nel suo lento ma (apparentemente) inesorabile declino. Cominciato, tanto per chiarirsi, qualche minuto dopo la freccia avvelenata di Robben scagliata al sette della porta di Frey, sotto la Curva Ferrovia. Era il 9 marzo del 2010. Ventidue mesi fa. Una vita. C’era ancora Prandelli, eppure già il terreno scricchiolava (anche sotto i piedi dello stesso tecnico). In quell’esatto istante, di fatto, crollava il castello gigliato. Quello costruito con le fondamenta della C2, con l’entusiasmo di oltre 20mila abbonati. E poi solidificato con lo spareggio di Perugia per salutare la B, fino alle rifiniture di lusso della Champions che avevano retto persino all’urto di Calciopoli. Stavano però saltando gli equilibri nella Fiorentina, in quel marzo 2010, e da quel momento tutto sarebbe cambiato. Diego Della Valle sempre più lontano, Andrea Della Valle non più “presidente”
nell’accezione più elementare del termine, e un gruppo che da lì a poco sarebbe stato ricostruito sì, ma solo “a metà”. Da un Corvino inizialmente egemone in società, e alla lunga messo all’angolo. Una rivoluzione che però non ha cambiato volto alla squadra pur sostituendo qualche pezzo. Come l’allenatore. O come il portiere. O, ancora, come il centrocampo o il vice Gilardino. Una rivoluzione che aprisse un nuovo ciclo che, di fatto, fu sventolata per un’estate intera. La scorsa. Poi la storia, per nulla idilliaca, tra Firenze e Mihajlovic. Le incomprensioni dialettiche, gli scarsi risultati, la squadra senza un’identità. Eppure, un’estate più tardi, la rivoluzione del “nuovo ciclo” era ancora lì. Nelle dichiarazioni delle nuove figure societarie, nelle varie versioni di “presidenza” che questa società ama concedersi. Nel mezzo anche qualche separazione in casa (leggere alla voce Montolivo), un crollo verticale degli abbonati (con un minimo storico da brividi) e una sequela infinita di vicende extra-calcistiche a margine di uno spogliatoio simile a una polveriera. Niente di tutto questo, però, deve aver fatto pensare a qualcuno che fosse il caso
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di voltare completamente pagina. Sul serio. Tanto che, alla ripresa della nuova stagione, l’allenatore era sempre lo stesso. Così come la preparazione fisica della squadra (del tutto rivista da Rossi). Incluse abitudini notturne, e di spostamenti in macchina (con patenti straniere) o in treno, o in aereo per comprare casa a Formentera. Insomma, un’altra rivoluzione “a metà”. Sancita da un “patto con la città” per ricercare presunti legami con una tifoseria, al contrario, sempre più lontana. Perché sentitasi sempre più ignorata. In ogni sua singola richiesta. Così ancora oggi, a distanza di quasi due anni dal colpo mortale di Robben, nessuna delle speranze dei tifosi può essere coltivata. Tantomeno quella di una stagione che potesse sancire il rientro in Europa. Questione da riporre in un cassetto, al momento, in attesa di certezze sulla salvezza. Almeno questo raccontano le ultime gare dell’anno scorso contro Atalanta e Siena. E questo è l’esercizio che la Fiorentina dovrà ripetere alla stregua dello scorso anno: quello di pensare prima di tutto alla salvezza, per poi provare a ricostruirsi. Come potrà riuscirci, ad oggi, è difficile soltanto immaginarlo.
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FOCuS. Fuori dal campo non era un santo, ma aveva regalato a Firenze il “paradiso” della Champions
Classe e irriverenza, quanto manca Mutu L’ultimo Fenomeno viola è andato via dividendo la città, tra chi lo dava per bollito e chi rimpiange le sue prodezze. Ma quella partita col Genoa... Lorenzo Mossani
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enza di lui la favola sarebbe finita prima. Senza il Fenomeno non ci sarebbe stata la cavalcata in Champions. Classe, irriverenza, indisciplina: questi sono gli ingredienti del fuoriclasse rumeno. Sbeffeggiava con superbia avversari e compagni, ma se lo poteva permettere. Era il più forte. Il suo nome? Adrian Mutu. Per capire chi è facciamo un passo indietro, per arrivare al 15 febbraio 2009. Dopo novanta minuti tiratissimi finisce con un bellissimo 3 a 3 la sfida in chiave Champions tra Genoa e Fiorentina. Il Genoa parte col piede giusto, mostrando una grande intraprendenza. Ai rossoblù di Gasperini bastano soltanto dodici minuti per portarsi in vantaggio con Thiago Motta, dopo un bel triangolo col “Principe” Milito. Alla mezz’ora arriva l’espulsione di Biava per doppia ammonizione: il difensore atterra Jo-Jo lasciando i suoi compagni per un’ora in inferiorità numerica. Il Genoa non si spaventa, continuando a macinare gioco. Il raddoppio lo mette a segno Palladino al 38’. Il merito è di Mesto: la sua discesa sulla destra travolge la difesa viola, riuscendo a servire il compagno dopo aver saltato tre uomini. Facile per l’ex juventino la trasformazione. Il mago di Orz Prandelli prova a cambiare qualcosa cercando di rendere la squadra più aggressiva con l’ingresso di Semioli al posto di uno spento Kuzmanovic, ma i viola si sbilanciano e si espongono alle ripartenze genoane. Criscito si infila in area, Gamberini lo tende, per l’arbitro Rizzoli non ci sono dubbi: rigore. A trasformarlo ci pensa il solito Milito, alla sua quattordicesima marcatura stagionale. Poi però a illuminare di viola Marassi ci pensa Adrian Mutu. La Fiorentina è alle corde, ma lui no. A trenta minuti dalla fine la squadra di Prandelli trova il gol che riaccende le speranze, grazie a un rigore siglato dal rumeno. Trascinati dalla loro stella, i viola mettono sotto assedio il Genoa: Mutu sfiora subito il raddoppio di testa lambendo il palo sinistro. Il bis arriva poco dopo grazie a un’altra magia del Fenomeno, su punizione. Inizia il più grande spettacolo dopo il big bang: il Mutu-Show. A questo punto si gioca
soltanto in area genoana, e il forcing finale premia i viola che acciuffano il pareggio con una prodezza di destro al giro dal limite dell’area. Apoteosi viola, adrenalina nelle vene, nirvana Champions. La partita finisce con i genoani infuriati con l’arbitro: il gol del pareggio toscano arriva, infatti, qualche secondo dopo la fine dei minuti di recupero. Poi l’inchino, uno dei tanti fatti ai tifosi viola dopo una grande prestazione, del Fenomeno. Fuori dal campo il rumeno non era un santo? “Con i santi si va in Paradiso - risponde qualcuno - con Mutu in Champions...”.
adrian mutu
LA SCHEDA. Ecco chi è una delle poche note liete di questa stagione: il futuro è suo
Salifu, la scommessa vinta da Corvino È
amidu saliFu
lui a rappresentare sempre più il presente e il futuro della Fiorentina, la scommessa vinta da Pantaleo Corvino. Amidu Salifu, ghanese di Accra, è probabilmente il miglior giocatore in prospettiva della rosa viola. Jo-Jo a parte, che però è già una realtà. Salifu lo è quasi, nonostante le pochissime partite ufficiali giocate con la maglia della Fiorentina. Fortissimo fisicamente, con una buona visione di gioco e un buon dribbling, il ghanese ha nella corsa e nel temperamento le sue qualità migliori: grande pressing, aggressivo, ma quasi mai falloso. Impressionante la facilità della sua progressione, con uno scatto da Bolt nei primi 25 metri. Può ricordare Asamoah dell’Udinese, ma ha ancora più forza e resistenza nei contrasti e nella protezione della palla. Destro di nascita, molto potente, deve ancora migliorare la tecnica di tiro. Bravo con il mancino, lo usa spesso e trova apprezzabili soluzioni tecniche con palla giocata di prima. Il baby viola
trova la sua perfetta collocazione come interno destro in un 4-3-3 o come esterno di centrocampo nel classico 4-4-2 di Delio Rossi. Forse nato per essere un interditore, Salifu può anche diventare un regista basso dinamico, lavorando un po’ sulla tecnica. Sicuramente è un calciatore già maturo caratterialmente, sicuro di sé, uno che sente pochissimo la pressione ma che ha la tempra giusta per diventare titolare in questa Fiorentina. Un difetto? Deve velocizzare maggiormente il gioco, tende a rallentare l’azione anche nei contropiedi in superiorità numerica. Salifu è comunque stata una delle più belle sorprese della squadra gigliata nel 2011. Aspettando Babacar, al momento genio incompreso relegato in Primavera. Per lui c’è stata soltanto la possibilità di giocare uno spezzone di gara contro l’Atalanta: occasione sprecata dal senegalese. Troppo pochi i minuti per valutarlo: anagraficamente è /L.M. un ragazzino.
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sport
Gennaio 2012
PALLACANESTRO. La Brandini-Claag in ripresa, mentre per Affrico e Fotoamatore è notte fonda
Luci e ombre per il basket fiorentino Simone Spadaro
S
tagione altalenante per la BrandiniClaag Firenze Basket, che alterna ottime prestazioni ad altre più deludenti. Fortunatamente la fine del 2011 ha visto la squadra sfatare il tabù trasferta. Infatti, i ragazzi di Paolini sono riusciti a ottenere a Santarcangelo la prima vittoria fuori dalle mura amiche. Un bel risultato, che mostra come la stagione stia virando verso il bello, anche se rimangono molti rimpianti tra i gigliati, che hanno gettato al vento alcune vittorie per troppa insicurezza. Le ultime gare hanno invece mostrato un approccio più determinato, e i biancorossi hanno fatto registrare miglioramenti sia sul piano dell’atteggiamento che su quello del gioco. Adesso la classifica della Divisione Nazionale A può essere guardata con meno preoccupazione dai ragazzi di Paolini, che possono scendere in campo con maggiore tranquillità. A dar manforte al sodalizio del presidente Luca Borsetti arriva anche Federico Bellina. Classe 1979, 2.05 metri, Bellina aveva iniziato la stagione a Monfalcone, società successivamente esclusa dal campionato. Nato a Gemona del Friuli, Bellina è un’ala/pivot con trascorsi in LegaDue a Verona. Tra la Brandini-Claag Firenze Basket e il giocatore è stato sottoscritto un accordo fino al prossimo 30 giugno. Bellina è a disposizione della squadra dalla gara che la Brandini-Claag ha giocato a Siena il 5 gennaio. Un tassello importante anche in previsione futura. Tanti rimpianti, invece, per la Pallacanestro Fiorentina Affrico nel campionato Divisione Nazionale B. C’è stato il cambio di allenatore: via Caimi e dentro Rusconi, ma i risultati non sono cambiati. Una stagione grigia
la squadra dEl
FotoamatorE
per l’Affrico, che non riesce ancora a imporre il suo gioco. Il neotecnico non è ancora riuscito nell’impresa di infondere nei propri giocatori la forza giusta per battere le avversarie. Adesso la classifica preoccupa. L’Affrico viaggia nei bassifondi della classifica, e la sosta natalizia non può che aver fatto bene a un gruppo che deve ritrovare soprattutto se stesso. Ancora peggio, in campo femminile, va per il Fotoamatore Florence in serie A2. Anche in questo caso la classifica piange. Ultime, le cestiste fiorentine rischiano realmente la retrocessione. E sarebbe davvero un peccato. Il Fotoamatore ha chiuso il 2011 con una brutta sconfitta casalinga contro la Saces Napoli. La gara delle fiorentine è stata tutta in salita, senza mai arrivare a impensierire Napoli. La formazione gigliata ha sofferto dei soliti problemi in fase offensiva e non è riuscita ad arginare l’attacco partenopeo che, lo si sapeva, è uno dei migliori del campionato. Il risultato finale castiga (50-66) pesantemente il Fotoamatore e premia la Saces Napoli, che ha avuto il grosso merito di allungare il passo non appena l’arrembaggio fiorentino si è attenuato, tenendo poi il piede fisso sull’acceleratore fino a quando il risultato era ormai acquisito. Ora, col nuovo anno, la città si attende che venga voltata pagina e scritto un nuovo capitolo.
IL PuNTO. Anno di transizione per uno degli sport più amati e seguiti in città
La pallanuoto gigliata galleggia in acqua
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n’annata senza grandi soddisfazioni per la pallanuoto fiorentina. La Rari Nantes Florentia di Leonardo Sottani stenta molto sia in casa che in trasferta. L’obiettivo era la salvezza e quella dovrebbe arrivare senza grandi patemi, ma i giovani biancorossi devono crescere per cercare di riportare Firenze nel gotha della pallanuoto nazionale. Il lavoro che attende Sottani, da quel che si è visto in questa prima parte di campionato, è lungo e non facile. In campo femminile cresce la Menarini Fiorentina Waterpolo. Anche in questo caso la mano di De Magistris si dovrà far sentire anche nei prossimi mesi, ma la squadra
ha dato segni di netto miglioramento, seppur eliminata in Coppa Len dalle fortissime greche dell’Olympiacos Pireo. Bene, per il campionato che avevano deciso di fare, anche le ragazze dell’Ngm Firenze Pallanuoto, guidate da Andrea Sellaroli. L’attuale sesto posto gratifica la neopromossa che, col rientro della Biancardi, potrà togliersi anche qualche soddisfazione. I campionati staranno fermi per tutto gennaio, per permettere alle Nazionali di giocare l’Europeo a Eindhoven. Ci sarà la Coppa Italia per i maschi (senza i giocatori azzurri), ma i tornei di A1 torneranno solo il /Sim.Spa. 4 febbraio.
JEssica masi (Foto da FacEBook)
PALLAVOLO. Bene S. Casciano, Scandicci e Valdarno
Un hinterland a tutto volley
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orniamo a parlare di pallavolo, ma lo facciamo per andare a fare un giro nell’hinterland fiorentino. Le squadre del capoluogo sono relegate in B2 o in campionati minori, mentre a lottare per la serie A sono le compagini dei comuni adiacenti a Firenze. Scandicci, infatti, dopo un avvio incerto, trascinato dalla fondamentale Di Tomaso sta risalendo la classifica e ora è vicinissimo ai play-off. Gli anni passano per tutti ma, non sembrano farlo per l’eterna “Simo”. Nel Valdarno capitan Ranieri ha dato una scossa alla squadra, mettendo palloni dorati per le schiacciatrici rossoblù. Ma, come ogni anno, la regina è sempre lei, il Bisonte San Casciano, nonostante la “solita” sconfitta di Natale che ha regalato il primo posto a San Mariano. Rubini, Bianchini, Fidanzi, Bellini, Cheli, Giovannelli, Peluso, Savelli, Vannini, Biccheri e Guerrini stanno dando spettacolo, facendo entusiasmare non solo i sancascianesi. Tanti gli appassionati di volley che la domenica pomeriggio riempiono il palazzetto sul colle fiorentino. “Mani di fata” Peluso sta deliziando i palati più fini, riuscendo sempre a realizzare un gioco imprevedibile, veloce e “ci-
Foto da WWW.azzurravollEysancasciano.it
nico”. Quando non è in forma lei, torna sul parquet la solita Vannini e la musica non cambia. Nella passata stagione si ricordano ancora le lacrime spese dai tanti tifosi dopo la sconfitta nella finale play-off a Casal Maggiore. Ora c’è solo un imperativo: Serie A. Nota di merito nel maschile per la Jumboffice che, dalla B2, è vicina alla zona play-off, ovvero la prima categoria del volley che conta. Nell’ultima partita dello scorso anno tanto gioco e un punto conquistato alla capolista Pisa. Tanto lavoro durante la sosta per poter iniziare al meglio questo 2012. Insomma, sognare si /Lor.Mos. può.
sport nel comune
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Calcio a 5. Il bilancio di Leonardo Piras: tra i ricordi più belli resta la prima vittoria
Ellepi in risalita, arrivano i successi Carlo Marrone
Sono passati quasi quattro anni dalla fondazione della compagine,
O
ma la passione rimane la stessa. Dal 2007 sono cambiate molte cose,
rmai sono passati quasi quattro anni da quando l’Ellepi calcio a cinque femminile è nata. Dal 2007 a oggi molte cose sono cambiate, ma lo spirito di gruppo che unisce le componenti della squadra imprunetina è rimasto lo stesso. Abbiamo parlato di questo e altro con Leonardo Piras, dirigente accompagnatore della squadra di calcetto. Leonardo, prima di parlare della stagione in corso, ti va di raccontarci come si è conclusa la scorsa? Lo scorso campionato è andato secondo le previsioni, lo abbiamo concluso sempre nella parte bassa della classifica ma con ottimi miglioramenti per quanto riguarda lo stare in campo. Diciamo che, pur perdendo, abbiamo affrontato le partite con uno spirito diverso: come attenuante posso dire che la maggior parte delle squadre che fanno il nostro campionato sono molto più esperte, e per esperte intendo che ci sono ragazze che giocano da più di dieci anni. Quindi a fine campionato avete fatto degli innesti nuovi? Sì, si è aggiunta una ragazza che ha smesso di giocare a pallavolo e ha seguito alcune amiche nella nostra squadra. Non avrà portato esperienza in termini assoluti, ma ha regalato tanto nuovo entusiasmo. Con quest’ultimo arrivo la rosa della stagione in corso da quante ragazze è formata? Una delle caratteristiche positive di questa formazione è che dopo quattro anni abbiamo sempre una rosa molto ampia. Quest’anno
ma non lo spirito di squadra. Anzi, con il tempo l’entusiasmo aumenta
le ragazze dell’Ellepi calcio a cinque
sono quattordici ragazze: alcune partecipano più saltuariamente, però continuiamo a essere un bel gruppo. La stagione 2011/2012 come sta andando? Questo campionato è partito più a rilento di quello che pensavamo, con tre o quattro sconfitte pesanti. Fortunatamente nell’ultimo periodo abbiamo incontrato squadre più alla nostra portata e abbiamo infilato vari risultati positivi, riuscendo a conquistare la metà della classifica. Facendo un po’ di amarcord: quanto sembra lontano quel giorno alla festa del vino quando con Lorenzo e Mattia avete ideato questa cosa? A ripensarci sembra lontanissimo! È una cosa positiva perché solitamente queste esperienze dopo due o tre anni perdono brillantezza, invece le ragazze continuano a impegnarsi e a fare gruppo. In questi anni d’attività, quale è stata la soddisfazione più bella? Sceglierne una è difficile. A livello personale le posso riassumere tutte nel giorno della prima vittoria, vedere le ragazze urlare in mezzo al campo e pensare che qualche mese prima c’era chi non sapeva neanche correre con un pallone accanto è stata un’emozione unica. Quella più recente è di quest’anno, quando abbiamo segnato l’unico gol in una partita persa undici a uno festeggiandolo come se fosse la finale della Coppa del Mondo...
LA KERMESSE/1. Torna alla Fortezza da Basso, dal 10 al 13, la manifestazione dedicata alla moda
Pitti: rosso Valentino e occhi a mandorla espositori in continuo aumento e buyer in arrivo da tutto il mondo:
LA KERMESSE/2
si scaldano i motori per lo sbarco in città dell’appuntamento che lega
Bimbi e tessuti hi-tech per un futuro ecosostenibile
a doppio filo fashion business e cultura. tra gli ospiti di questa stagione ci saranno anche un team di stilisti giapponesi e la designer Olympia Le-tan Barbara Biondi
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nno che passa, Pitti che torna. Con l’inizio del 2012 arriva, dal 10 al 13 gennaio, l’edizione numero 81 della kermesse dedicata alla moda e, tra una passerella e una novità, si vedrà sfilare per le strade della città il meglio del fashion business, con anteprime in arrivo dai 5 continenti. In occasione di Pitti Immagine saranno 950 i marchi presenti alla Fortezza da Basso, a cui si aggiungono le 70 collezioni donna protagoniste da Pitti W negli spazi della Dogana. Il ruolo del salone come punto di riferimento sulla scena internazionale è dimostrato dai numeri delle aziende e dalle richieste di partecipazione, in continuo aumento a ogni edizione. E poi c’è il pubblico dei compratori: all’ultima edizione invernale di Pitti Uomo, su un totale di oltre 30.000 visitatori, sono stati 23.100 i buyer arrivati a Firenze, in rappresentanza di tutti i negozi e i department store più importanti del mondo. Guest star della sezione Uomo, Valentino Garavani, oltre agli stilisti Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, che presenteranno la sera di mercoledì 11 gennaio, nel corso di un evento ospitato in uno dei luoghi preziosi della Firenze antica e in anteprima assoluta, la collezione uomo autunno inverno 2012-13. Fondazione Pitti Discovery presenta inoltre la seconda edizione di “Vestirsi Da Uomo”, il progetto sull’eleganza maschile di nuova generazione: una tendenza forte della moda uomo oggi, che Pitti Uomo esprime attraverso un evento-performance e un’interpretazione d’autore, affidata in ogni edizione a un curatore di riferimento della scena della moda, che questa volta sarà Marc Ascoli. Tra un evento e l’altro, i frequentatori della Fortezza troveranno novità e nuovi ospiti. Ad esempio, nel padiglione Lyceum, la farà da padrone il Giappone, con un progetto in collaborazione con la Japan Fashion Week, che porta a Firenze alcune tra le più interessanti fashion label della scena creativa giapponese. In Fortezza, circa 20 marchi e designer giapponesi selezionati da Yuichi Yoshii presenteranno le loro collezioni
gli stilisti
maria grazia cHiuli
E
piErpaolo piccoli
e una speciale proposta di capi rappresentativi di 15 anni di moda nipponica, customizzati per Pitti Uomo. E in città un party “Japanese style” celebrerà la loro presenza a Firenze. Contemporaneamente, l’altra sezione del salone, quella allestita negli spazi industriali della dogana, sarà dedicata alle precollezioni donna di Pitti W, che quest’anno vedrà al centro dell’attenzione Olympia Le-Tan, giovane fashion designer francese, ideatrice di alcune delle più
eccentriche e acclamate collezioni di borse minaudières delle ultime stagioni. Olympia sarà l’ospite d’onore della sezione dedicata alla moda pour elle e realizzerà una collezione e un progetto speciale per Firenze e Pitti W durante i giorni della fiera. Come di consueto, a fare da sottofondo agli aspetti più strettamente legati al business, un nugolo di eventi, feste e occasioni mondane, che trasformeranno Firenze nell’epicentro dell’universo moda.
TEATRO. Da alcune compagnie dell’hinterland fiorentino una scelta coraggiosa
Un progetto per quattro palcoscenici C
alenzano, Sesto Fiorentino, Bagno a Ripoli e Scandicci. Quattro città dell’hinterland fiorentino per quattro teatri che si sono messi a confronto per un progetto con quattro compagnie di produzione, quattro residenze artistiche per quattro mesi di studi, anteprime, nuove produzioni, incontri su temi e problematiche dell’Italia contemporanea. È un progetto coraggioso “Default”, così si chiama l’idea che lega a doppio filo queste quattro realtà, vicine eppure così lontane. Le quattro realtà sono affini per l’impegno portato avanti dai rispettivi direttori artistici nel tenere uniti i linguaggi dell’arte con i temi della società e della cultura contemporanea, per la specifica, originale attività di formazione che crea intorno alle sedi teatrali un humus favorevole alla produzione, fatto di giovani aspiranti attori, drammaturghi e registi, che partecipando a corsi e laboratori creano un bacino di forze nuove per i rispettivi teatri, e mettono in relazione il teatro e gli artisti con il territorio e i quattro teatri fra loro. Nella stagione 2011-2012 sarà mantenuto un filo conduttore tematico che sarà quello della crisi che oggi attraversa l’Europa e l’intero
mondo capitalistico. Una crisi economica che appare sempre più devastante, che nel nostro paese prima è stata negata e poi minimizzata, fino a che non sono arrivati gli ultimatum dell’Unione Europea. Un default che ha già colpito duramente alcuni paesi come l’Irlanda e la Finlandia e soprattutto la Grecia, in cui alla crisi economica è seguita una rivolta sociale, in un clima da guerra civile. L’attività propedeutica alla produzione sarà ospitata nei quattro teatri con una promozione in video, una sorta di trailer che permetta al pubblico di seguire l’evolversi degli studi drammaturgici nel loro itinerario cittadino, da un teatro all’altro. Nel trailer gli autori, i registi o gli interpreti proporranno al pubblico il tema che affronterà il monologo di ognuna delle quattro strutture produttive. Il risultato sarà un lavoro corale, che si svilupperà ora in un teatro, ora nell’altro, ora in tutti a distanza di qualche giorno, per raccontare storie diverse, costruite tassello dopo tassello, ma uguali nella genesi e nella forza. La forza di credere ancora nel teatro e nella gente che lotta perché /C.G. continui a vivere e a crescere.
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tesso posto ma date diverse per la manifestazione che segue a ruota i modelli “per i grandi”: dal 19 al 21 è la volta di Pitti Bimbo, che porta in città le primizie di un abbigliamento studiato su misura di un bambino e che somiglia sempre più a un adulto in miniatura. 510 le collezioni attese a questa edizione, di cui circa 200 provenienti dall’estero. 8.300 i compratori e un totale di oltre 10.000 visitatori all’ultima edizione invernale. Con questi numeri, Pitti Bimbo si conferma l’unico salone internazionale che dà una rappresentazione completa dell’universo del childrenswear, e allo stesso tempo la piattaforma di riferimento per presentare le nuove tendenze del lifestyle legato alla moda bimbo. Dal classico-elegante dei grandi brand di Pitti Bimbo, allo sportswear di Sport Generation, dalla creatività dei marchi di ricerca di New View ed EcoEthic alla urban couture di Super Street, ma anche al design e al tessile legati al mondo dei più piccoli. Fino alle collezioni all’avanguardia di Apartment. E tutto questo passando attraverso le mille interconnessioni tra moda, arte, food & design del contemporaneo. Dulcis in fundo, dal 25 al 27 la Fortezza si popolerà di tessuti tra i più pregiati e selezioni raffinatissime di colori e abbinamenti per l’edizione numero 70 di Pitti Filati. Laboratorio di ricerca ma anche osservatorio per le nuove tendenze del lifestyle globale, Pitti Filati presenta l’eccellenza della filatura su scala internazionale, a un pubblico di buyer provenienti da tutto il mondo, ai designer e agli uffici stile dei marchi più importanti del fashion business, che vengono a Firenze a caccia di nuove suggestioni creative. Protagonista di questa edizione, l’anteprima mondiale primavera/estate 2013 delle collezioni di filati per maglieria. Si allarga all’interno della manifestazione e si evolve ulteriormente la struttura e il layout dello Spazio Ricerca e dell’area Fashion at Work, fulcro di tutte le espressioni legate alla creatività. Osservatorio sperimentale dove vengono analizzate e lanciate le tendenze, lo Spazio Ricerca di Pitti Filati 70 esplora con Futurural, tema e titolo di questa stagione, il rapporto tra l’uomo e l’ambiente rurale. Un’espressione del bisogno di qualità, genuinità della materia prima, onestà dei valori: nella vita come /B.B. nell’estetica.
cultura
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LIbRI/1. Da poco pubblicato il ricettario della tradizione che abbina piatti poveri e aneddoti
La crisi? A tavola si risolve mangiando Ludovica V. Zarrilli
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n tempo di crisi si farebbe di tutto per risparmiare, ma chi l’ha detto che risparmiare significhi necessariamente rinunciare a qualcosa? Quando il denaro scarseggia si può sempre andare alla ricerca di prodotti più “poveri”, ma non per questo meno gustosi. È questo lo spirito che anima “I mangiarini della miseria e altre ricette toscane utili in tempo di crisi” (edizioni Il pozzo di Micene, 180 pagg, 14 euro), simposio della tradizione culinaria e della cultura toscana che celebra il bon vivre e le ricette della toscanità più verace, preparate con prodotti della terra e scarti che spesso hanno prezzi quasi irrisori. “È nato tutto come seguito del libro ‘I mangiarini di nonna Laura’ - spiega Laura Pugliese, autrice del volume insieme ad Andrea Martini, professore alla facoltà di Agraria - un libro creato quando, tre anni fa, Andrea Martini mi portò il ricettario di sua nonna e lo pubblicammo”. Dopo il successo di quel ricettario, i due hanno deciso di dedicarsi alle ricerche per dare alle stampe un secondo volume dedicato sempre alla cucina, ma con un occhio di riguardo al particolare periodo di recessione che l’intero Paese sta attraversando. È così che prende vita, pagina dopo pagina, un corposo breviario che racchiude trucchi, segreti, aneddoti e notiziole insieme alle ricette regionali che hanno fatto la storia del granducato. Mascotte dell’edizione la
maschera di Stenterello, che con il suo fare un po’ burlone e un po’ sapientino accompagna il lettore tra una storia e l’altra. Tra le pagine illustrate a regola d’arte con le immagini della fotografa Donatella Bertini (che ha appena dato alle stampe il libro “Toscana e Oriente. Immagini e suggestioni a confronto”, insieme a Elena Innocenti) parte un viaggio che va dagli antipasti fino ai dolci, come in ogni ricettario che si rispetti. Ma alle liste degli ingredienti si intervallano le storielle più curiose e interessanti, come quella di Caterina dei Medici, che fu la prima a “importare” la forchetta, oggetto molto pratico ma inizialmente malvisto dalla comunità cattolica per via di quelle tre punte rivolte verso l’alto. “Veniva considerato un instrumentum diaboli - continua Laura Pugliese - e per questo motivo tardò a diffondersi”. Commedia gastronomica (così è stata definita) divisa in quattro atti, il testo sui Mangiarini è reso ancora più gradevole da proverbi stagionali ed è distinto per settori gastronomici. E se antipasti a base di cavolo nero, sottoli e sottaceto, paste fatte in casa, frattaglie e bolliti possono aver fatto capolino sulle tavole di tutti, si scopre anche qualche piccola chicca, come i mestieri scomparsi e i trucchi per risparmiare sulle faccende domestiche. Ad esempio l’utilizzo del limone per pulire l’acciaio o dello yogurt scaduto per ridare vita all’ottone. Provare per credere.
la copErtina dEl liBro
Zuppe d’orzo e di cavolo nero insieme a frattaglie, bolliti e dolci tipici. La cucina toscana, ricca di sapori, si anima in questo volume grazie a storielle, curiosità, proverbi e personaggi storici
LIbRI/2. L’autobiografia di Silvestro Picchi sul periodo più cupo vissuto dal Paese
Un ex poliziotto e gli anni di piombo S
ilvestro Picchi entrò in polizia nel 1971 e tre anni dopo venne destinato al nucleo antiterrorismo della questura di Firenze. La notte della Repubblica – come la chiamò Sergio Zavoli – era parecchio scura anche a Firenze. Ora Picchi ha deciso di fare un po’ di luce sui ricordi di quegli anni di terrorismo e di affidare all’editrice Sarnus l’autobiografia “Quasi per caso. La mia vita in polizia e gli anni di piombo” (pp. 80, euro 10). “In queste pagine non vi è spazio per la fantasia – scrive Piero Luigi Vigna nella prefazione - ciò che si narra è una realtà vissuta. Nei cosiddetti anni di piombo il nostro Paese fu attraversato dai fili rossi e neri del terrorismo che, intrecciandosi tra loro, lo strinsero nei
nodi di una rete che per poco non arrivò a soffocare la democrazia”. Un libro di grande interesse, con episodi importanti raccontati da un uomo in trincea. Tra cui uno dei più gravi che si verificarono in Toscana, in cui per puro caso l’ispettore non perse la vita. Si parla dei resoconti della strage di Empoli del 24 gennaio 1975, in cui il terrorista nero Mario Tuti assassinò il brigadiere Leonardo Falco e l’appuntato Giovanni Ceravolo e ferì Arturo Rocca, anche lui appuntato. Ma anche del conflitto a fuoco di Querceta del 22 ottobre 1975, dove persero la vita altri tre agenti di polizia, e infine dell’omicidio di Fausto Dionisi, avvenuto a Firenze il 20 gennaio 1978 a opera di Prima linea. Sull’episodio di Tuti, il
libro di Picchi riporta la testimonianza inedita della figlia del brigadiere Falco, Anna, che ci consegna diversi interrogativi. Dubbi che vengono rafforzati dallo stesso Picchi, la cui squadra aveva preparato quel blitz ma all’ultimo momento fu inviata altrove. L’autore ricostruisce la memoria di quegli anni con lucidità e rigore, attento al contesto politico e sociale dell’epoca. Oggi i carnefici tornano alla ribalta sui media ma i veri eroi, sostiene Picchi, “furono coloro che caddero adempiendo il loro dovere, coloro che cercarono di fermare quella serie di omicidi”. “Le pagine scritte da Picchi ravvivano la nostra memoria – scrive ancora Vigna - vorrei che anche /C.B. i giovani le avessero nelle loro mani”.
LA NOVITà. In via Campo d’Arrigo, nello spazio di lavoro condiviso, oggi prende vita anche un’area relax
Multiverso, tra le scrivanie spunta la caffetteria S
ta crescendo un pezzettino per volta lo spazio eterogeneo di ultima generazione che ha preso il nome di Multiverso. Ufficio per una serie di professionisti o, meglio, coworking station, ovvero un luogo dove ognuno affitta la sua postazione e condivide lo spazio insieme ad altri creativi. Così, per far circolare un po’ le idee in libertà, e magari contaminarsi, nel senso più positivo del termine. Dal 18 di questo mese, all’interno di Multiverso, nascerà poi anche una caffetteria, uno spazio speciale tutto dedicato al relax e al confronto. La caffetteria sarà la sede di un club per un massimo di duecento membri, dall’iscrizione riservata a chi ha già una postazione all’interno dello spazio, ai loro principali clienti, ai partecipanti alle attività no profit di Multiverso e a coloro che vogliono aderire al circuito pur non avendo bisogno di utilizzare full-time una postazio-
l’intErno dEllo spazio
multivErso
ne di lavoro, come giornalisti free-lance, associazioni o aziende con sede non operativa a Firenze. Il progetto di uno spazio flessibile e mutevole, capace, oltre alla dotazione delle postazioni di lavoro, di ospitare tipologie molto differenti di eventi, di farsi allo stesso tempo show-room e aula universitaria, sala stampa e sala di post-produzione audio e video, studio di architettura e rassegna di arte contemporanea, dove prendere un caffè, usufruire di un light-lunch o bere un aperitivo, nasce dall’analisi delle figure sociali a cui rivolge i propri servizi. Giovani professionisti che, tramite l’utilizzo delle nuove tecnologie, la convergenza mediale e la destrutturazione del mercato del lavoro, si costruiscono una professionalità “multipiano”, capace di modificarsi e adattarsi alle continue innovazioni che attraversano gli /B.B. ambiti creativi.
segnalazioni a redazione@ilreporter.it
IL PROgETTO. Sandra Stanghellini cura le mostre e le iniziative promosse dall’ente targato Ghelli
La Fondazione che diffonde l’arte Ludovica V. Zarrilli
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pere d’arte antiche e contemporanee, che dialogano utilizzando un linguaggio cambiato nel corso dei secoli ma rimasto sempre fedele a se stesso. Nasce dal desiderio di diffondere l’arte in maniere diverse la Fondazione Giuliano Ghelli, grazie alla quale viene offerta un’opportunità ai giovani artisti che hanno voglia di mettersi alla prova, e che stimola la creatività dei più piccini con un approccio giocoso più che didattico, fatto di incontri, scambi e aneddoti legati alla quotidianità degli artisti. A presiedere la fondazione, la vulcanica Sandra Stanghellini, che dà il meglio di sé per fare in modo che “si rafforzi la presenza dell’arte sul territorio e si cerchi di sensibilizzare la gente al contemporaneo”. Detto, fatto. Tra le principali attività della fondazione - nata quattro anni fa da un’idea del pittore e della stessa Stanghellini, che vedeva lo studio di Ghelli brulicare di giovani e promettenti artisti - c’è l’organizzazione di mostre nelle quali vengono esposti fianco a fianco capolavori del passato e opere contemporanee, il tutto all’interno del Museo di San Casciano,
sandra stangHEllini
Dagli incontri con gli artisti dedicati ai più piccini alle esposizioni che fanno dialogare antico e contemporaneo. Questo e altro nei piani della realtà che porta il nome del pittore toscano
un museo civico che è anche un piccolo gioiello, connubio di arte e storia del Chianti fiorentino. “Anche se provengo da esperienze lavorative completamente diverse - spiega Sandra Stanghellini, che è anche la compagna del maestro Ghelli - mi sono appassionata subito all’arte e al mondo che le gravita intorno, tanto che ho sentito subito forte l’esigenza di condividerla e farla vivere al pubblico nella maniera più bella e genuina”. E da quando alle visite nelle scuole sono state affiancate le mostre, i visitatori del museo civico - un piccolo scrigno che contiene opere di straordinario valore - sono aumentati del 70%. “Questo progetto fa parte di una serie di sogni che si sono realizzati grazie a Giuliano - continua la presidente - tra le tante cose c’è anche un libro di cucina intitolato ‘Quella sera avevo cucinato un ricordo’, che raccoglie le ricette di mia nonna, ottima cuoca, corredate dai disegni degli artisti che frequentano la nostra grande colonica”, oltre a una mostra permanente a Poppi, paese natale della famiglia Ghelli, a cui il maestro ha voluto lasciare una summa dei suoi primi quarant’anni di lavoro. Un viaggio nell’universo onirico dell’artista che stimola la fantasia e toglie il fiato. Info: www.fondazionegiulianoghelli.org.
agenda
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L’INIzIATIVA/1 Concerti bandabardò 20 e 21 gennaio
Obihall
ma anche con un tocco di giocosa ironia - che si riflette anche nella musica - e invita a guardare l’Europa come una possibile e legittima soluzione per il proprio futuro. Negrita 31 gennaio
Mandela Forum
Saranno già trascorsi alcuni mesi dall’uscita del disco, quando Scaccianuvole, il mago protagonista dell’ultimo album di inediti della Bandabardò, uscito lo scorso maggio ripartirà per raccontare le sue storie nei più affollati, accaldati e calorosi club italiani. La band toscana ha scelto di ripartire in tour iniziando da casa: il club-tour 2012 si apre con i concerti del 20 e 21 gennaio al Saschall di Firenze, dove ad aspettare i bardozziani ci sarà il pubblico più affezionato ed ‘anziano’ del gruppo. Per comporre la scaletta del concerto la Banda attinge, come di consueto, all’intero repertorio – oltre 100 canzoni – ed insieme festeggia il mago “Scaccianuvole” che ormai cammina sulle sue gambe e che con le sue dodici canzoni inedite propone una Bandabardò più melodica - un po’ meno patchanka e un po’ più chanson, i cui personaggi spesso burleschi sembrano raccontati da trovatori medievali su morbide ballate e allegri rondò. Ivano Fossati 26 gennaio
Obihall
Ultimo album di inediti e ultimo tour per Ivano Fossati; come lui stesso ha dichiarato con questo ultimo prodotto discografico sceglie di abbandonare le scene musicali dichiarando “Non credo che potrei ancora fare qualcosa che aggiunga altro rispetto a quello che ho fatto fino ad ora. Ho pensato che la mia vita di artista sarebbe stata, d’ora in poi, quella di rappresentare me stesso”. L’addio arriva con l’uscita di Decadancing, ultimo album di inediti, 10 brani tutti scritti e arrangiati da Fossati, anticipato dal singolo “La decadenza”, un rhythm & blues graffiante su uno dei temi più attuali: la fuga dei giovani verso altri Paesi in cerca di opportunità migliori alla ricerca di una prima o almeno di una seconda possibilità. Fossati tratta l’argomento con dura chiarezza
A tre anni di distanza dall’uscita del loro ultimo disco “Helldorado” (disco di platino con oltre 70 mila copie vendute) dal 25 ottobre nei negozi “Dannato vivere” il nuovo album di inediti dei Negrita(Universal Music). L’uscita del loro nuovo lavoro discografico, la cui produzione artistica è curata da Fabrizio Barbacci, è anticipata dal primo singolo “Brucerò per te”, da venerdì 23 settembre in rotazione radiofonica e in vendita su tutte le piattaforme digitali.
e compositore romagnolo, sarà in concerto sabato 4 febbraio alla Sala Vanni per presentare i brani del suo ultimo pluripremiato lavoro discografico “Vago Svanendo” (Carosello Records). Nel panorama italiano, la figura artistica di John De Leo è sinonimo di geniale sperimentazione vocale e sonora, sempre elegante ed originale.
Mistero buffo 23 gennaio
A teatro
In consolle
Amleto Dal 17 al 22 gennaio
Jahcoozi 13 gennaio
Teatro della Pergola
Massimo Ranieri 3 febbraio
Teatro Verdi
Si tratta di un gradito ritorno a “grande richiesta”. I concerti degli scorsi anni al Teatro Verdi hanno riscosso un tale successo di pubblico da far tornare Massimo Ranieri a Firenze per un’altra replica (è la tredicesima volta). Massimo Ranieri porta in scena questo spettacolo dal febbraio 2007. Arrivato a superare le 500 repliche, lo show ripercorre i 40 anni di carriera dell’artista svelando aneddoti e teneri ricordi d’infanzia che porteranno il pubblico a rivivere atmosfere lontane di un’Italia “povera, ma con le scarpe lucide”. Lo spettacolo teatrale è un omaggio alla sfera femminile, un’orchestra e un corpo di ballo di solo donne, ed è nato dalla fusione tra il doppio album “Canto perchè non so nuotare...da 40 anni!”, dove Ranieri ripropone una raccolta dei suoi maggiori successi duettando con talentuose vocalità come quelle di Silvia Mezzanotte, Linda, Simona Bencini e Jenny B., ed interpreta 14 brani dei più grandi cantautori italiani, come Battisti, Lauzi, Battiato, Endrigo, Paoli e Rossi, e la trasmissione televisiva “Tutte donne tranne me” andata in onda su Raiuno nel gennaio 2007 che vedeva ospiti, orchestra e balletto di solo donne. John De Leo 4 febbraio
Sala Vanni
Dopo una lunga assenza, torna ad esibirsi a Firenze la voce più interessante della scena musicale italiana: John De Leo. Il cantante
Di Amleto si sa praticamente tutto, così come è conosciuto il fascino delle messinscena del Teatro del Carretto. Una scena rotta da pannelli purpurei, un rosso che risucchia e risputa un bianco di personaggi, ne svela dalle morbide fessure frammenti improvvisi o insinuanti, al ritmo disarmonico di una mente turbata che è quella del protagonista. Alle spalle di Amleto un canto di Gertrude e un ghigno di Re, davanti un teatrino in miniatura con i personaggi del dramma che vanno svanendo ad ogni colpo mortale, e lo Spettro dentro. Il Principe galleggia in un presente dilaniato tra misfatto subito e ingannevole follia: “fragilità, il tuo nome è femmina”. Occidente solitario Dal 9 al 13 febbraio
Teatro della Pergola Il dramma è parte della “trilogia del Connemara”, un riferimento alle origini irlandesi dell’affermatissimo scrittore inglese McDonagh, una volontaria immersione in un universo provinciale che assurge a valore universale della stravaganza della vita umana. Coleman e Valene sono due fratelli che hanno appena perso il padre, rimasto ucciso in uno strano incidente con un’arma da fuoco. Valene è tutto preso dalla mania del collezionismo religioso, mentre Coleman non pensa ad altro che a mangiare, bere e svaligiare i buffet dei funerali. I due sono presi in bizzarre e beckettiane avventure senza senso, tra cadaveri che emergono dai laghi, macabri scherzi e maltrattamenti.
Obihall
Al museo Archeologico
Un dvd per spiegare il cratere Francois
Dario Fo e Franca Rame tornano in scena con una selezione di testi dal loro spettacolo dei primordi “Mistero buffo”, riproposto con un’immancabile dose di improvvisazione, da sempre cifra distintiva del teatro di Fo.
Auditorium Flog Dissonant live, la rassegna dedicata alla nuove declinazioni dell’elettronica contemporanea torna all’Auditorium Flog di Firenze anche nel 2012. Un suono sempre più globale e ricercato ma non per questo lontano dalle atmosfere dancefloor tipiche della bass music. Il nome che risponde in modo più esauriente alla sopracitata descrizione è certamente quello di Jahcoozi, alleanza artistica transnazionale marchiata Bpitch Control, dietro alla quale si celano la cantante, autrice e performer Sasha Perera (Londra/Sri Lanka), il beatmaker Robot Koch (Germania) e il producer e bassista Gerkitz Oren (Tel Aviv). Local heroes Ogni giovedì
I
l Vaso François, il mito dipinto è uno strumento unico, prodotto da Techvision Sistemi Multimediali srl in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana. Interamente dedicato all’interpretazione approfondita dei racconti dipinti sul più grande cratere attico conosciuto al mondo, si presenta come un’opera senza precedenti. Coniugando la precisione filologica al piacere della narrazione, con l’ausilio di ricostruzioni in 3D e di scene in animazione, il dvd illustra nel dettaglio il complesso apparato decorativo del cratere, una summa dei principali miti greci e una sorta di catalogo di dei ed eroi dell’antichità. Il Vaso François, oggi al centro di una sala del secondo piano del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, è un capolavoro della produzione attica a figure nere. È il più grande cratere attico conosciuto: è alto 66 centimetri e la sua circonferenza raggiunge i 181. Porta il nome del suo scopritore, il fiorentino Alessandro François, che lo ritrovò in frammenti nell’area di Chiusi. In vendita al boo/C.G. kshop del museo Archeologico.
Logic
Il 2012 della rassegna Local Heroes apre il nuovo anno nel segno della novità, con alcune presentazioni importanti, senza farsi mancare il piacevole ritorno di qualche vecchio, stimato, amico. Il mese comincia giovedì 5 con l’appuntamento di Inner City Jungle, una delle storiche crew fiorentine legate al fenomeno della bass music. Alla consolle l’enfant prodige Noiza assieme ad un guest misterioso. Giovedì 12 Local Heroes ospita l’anteprima di End of the weak (la fine dello scarso) il nuovo contest di riferimento mondiale per mc e freestyler. In questo succoso antipasto potremo vedere in azione un dei fenomeni del turntablism d’Inghilterra, Dj Snuff, accompagnato da un pilastro della scena hip hop italiana, Dj Afghan. Assieme a loro anche il ferrarese Mc Cry, presentatore della serata assieme ad una nutrita schiera di eroi locali. Giovedì 19 è il turno dell’altra one nite mensile, quella dedicata alle sonorità electro realizzata in collaborazione con l’etichetta Fresh Pump. L’ultimo appuntamento per il mese di gennaio (giovedì 26) vede il gradito ritorno di un nome già visto dal vivo all’interno della rassegna “Local Heroes”, Ghemon, aka Gilmar, aka una delle penne migliori della doppia h nazionale.
L’INIzIATIVA/2 Al Battistero
Dalla Russia a Firenze Il viaggio delle icone
I
n Christo/Bo Xructe, questo il nome dell’evento che celebra l’amicizia tra Italia e Russia, che vede tre icone provenienti dal museo Tretyakov di Mosca esposte nel battistero fiorentino fino al 19 marzo. “Il pontefice mi ha ricevuto in udienza e ha dimostrato molto interesse per questo evento – ha spiegato monsignor Giuseppe Betori - per questa possibilità di far dialogare attraverso l’arte fedi che si esprimono in modo diverso ma che hanno radici comuni”. E mentre a Mosca il patriarca Kirill dava la sua “benedizione” a una madonna latina che supera il modello bizantino, nel frattempo la curia fiorentina si adoperava per allestire al meglio il Battistero, all’interno del quale sono state accolte la maestosa icona della madre di Dio Odighitria, l’Ascensione, risalente al 1408 e dipinta dal celebre Andrei Rubliov, santo monaco e famoso pittore, e l’icona della crocifis/C.G. sione di Dionisij, datata 1500.
36
lettere
Gennaio 2012
forza spendere tutti questi soldi???
quindi in tutta coscienza non pote-
per un treno Eurostar o per il vec-
A noi resta oscuro l’aspetto quali-
vo neanche montare la scusa della
chio Intercity. Entro in stazione con
tativo di questa scelta dell’Ammini-
mancanza di obliteratrici funzio-
le mani in tasca, raggiungo il binario
strazione che va controtendenza da
nanti che pure è un problema tanto
sempre con le mani in tasca, salgo
ciò che ha dichiarato il vicesindaco.
da poter coniare il nuovo termine
sul treno e mi siedo senza aver tim-
E allora se la coperta è sempre più
di “Primule gialle”. Ma allora perché
brato una beneamata cippa, il tut-
corta chi scegliamo che si debba
ho scritto questo reclamo? Prose-
to senza commettere illecito. Con i
scaldare??? Non sarebbe il caso
guiamo col racconto: Io ammetto
treni regionali (quelli da allezziti tan-
di usare meglio le risorse e i soldi
la mia mancanza e il controllore
to per intenderci), non si può fare.
pubblici?? Oppure la coperta deve
scrive la sanzione. Commento l’ac-
Non posso neanche soffermarmi a
scaldare chi, in effetti, ne ha meno
caduto dicendo che con il bigliet-
stampare il biglietto a una di quelle
bisogno!
to elettronico questo non sarebbe
macchinette per fare i biglietti, pos-
accaduto. Il controllore conferma
sibilità che per i treni Eurostar esiste,
ma aggiunge che l’avrei potuto fare
tanto per cambiare. Non dimenti-
il ParCo di San donato e i gioCHi Per BamBini
e ciò corrisponderebbe a verità se
chiamo la timbratura del biglietto
l’avessi fatto da casa perché il bi-
che deve essere fatta prima di salire
Non abito nella zona di Novoli ma
glietto elettronico sui quei treni di
sul treno, quindi appena varcata la
Leggendo l’articolo apparso su “Re-
varie ed ogni volta che lo faccio
portarsi dietro la stampa cartacea
solo lungo il percorso che ti porta
porter” di novembre 2011, il gruppo
penso che sia stato fatto un lavoro
(alla faccia del biglietto elettroni-
al binario ma facendo un ampio
SEL di Rignano sente il dovere di
notevole per rendere gradevole la
co). Ora, essendo io possessore di
giro dei locali biglietteria. Se non
fare alcune riflessioni su scelte fatte
zona, nonostante l’orrendo Palazzo
Smartphone ovvero quelle simpati-
la si trova (o non la si vede) sperare
dall’Amministrazione, in momenti
di Giustizia. Il parco San Donato poi
che macchinette con le quali si può
di trovarne una nel sottopasso e in
di crisi e recessione. Nell’articolo in
ha completato il lavoro in modo mi-
fare di tutto, anche telefonare, avrei
caso negativo continuare a sperare
questione, il Vicesindaco, asserisce:
rabile. Ma...... perché ci deve essere
avuto tranquillamente la possibilità
in una macchinetta nascosta dietro
“Stiamo cercando di contenere e
sempre un “ma...”? In questo senso:
di farmi il mio biglietto, avendo de-
un palo chissà dove lungo il binario,
ridurre la spesa corrente puntando
vorrei sapere chi ha avuto la bril-
ciso all’ultimo se prendere l’Eurostar
percorso da fare spesso con bor-
al mantenimento della qualità”. Noi
lante idea di installare i giochi per i
precedente (pieno) o quel treno
se, zaini, passeggini, valigie di varia
siamo pienamente d’accordo con
bambini proprio a ridosso di quella
di categoria regionale. Ma la stam-
grandezza e quant’altro. Se la caccia
questa impostazione, consideran-
vera camera a gas che è via di No-
pa del biglietto chi me la faceva? Il
all’obliteratrice non riesce, saliti sul
do il periodo di ristrettezze, vorre-
voli a quasi tutte le ore della gior-
controllore, dispiaciuto quasi più di
treno bisogna scegliere tra occupa-
mo maggiore attenzione alle poli-
nata, specialmente disponendo di
me, può solo dirmi che ho ragione.
re un posto con la propria presenza
tiche sociali, recuperando risorse da
ampia alternativa! E il nostro bravo
Io, immaginando che questa spe-
o aprire la caccia al controllore per
una organizzazione più efficiente e
sindaco, padre di tre bimbi, come
requazione tra categorie di treno
farsi obliterare il biglietto. La secon-
ottimizzando le stesse. A tal propo-
ha fatto ad inaugurare tanto orgo-
sia stata ideata per risparmiare sulle
da opzione ha il rischio di farsi il
sito non capiamo, e non condividia-
gliosamente questa bella pensata?
dotazioni di palmari non essendo
viaggio in piedi mentre con la pri-
necessari col biglietto cartaceo sui
ma ti becchi sicuramente una bella
treni “popolari”, gli rendo presen-
multa. Già perché devi acchiappa-
Inviaci le tue lettere a
redazione@ ilreporter.it
Lettere e segnalazioni: tutto su www.ilreporter.it Lettere, segnalazioni, proposte, ma anche veri e propri articoli scritti dai lettori. Tutto questo ed altro ancora sul portale www.ilreporter.it. Tutte le lettere che non trovano spazio in queste pagine saranno pubblicate sul sito. E poi spazio ai commenti e alle vostre opinioni
SEL Rignano
“Salvi SCuola e SoCiale... in una limitrofa. Da via di Novo- serie B chiamati “Regionali”, come soglia della stazione caccia aperta a ma la CoPerta È Corta” li transito per raggiungere mete quello su cui viaggiavo, prevede di una macchinetta funzionante non
mo, la scelta di conferire un incari-
Laura Piccioli
co ad un professionista esterno da 25.000,00 € per la riqualificazione e
il Biglietto elettroniCo, te questo pensiero e lui mi mostra re il controllore per farti vidimare il la direzione lavori di Piazza della Re- i treni regionali un palmare nuovo di zecca. Io dico biglietto e se è in buona non ti fa pubblica, considerando che recen- e le regole “Ahh bene!!!” ma dentro di me pen- pagare i 5€ previsti dal regolamento temente si è potenziato il personale
Questa è la storia di una sanzione
so “brutti str....”. Riassumendo, da
di viaggio. Farsi trovare col biglietto
dell’Ufficio Tecnico Comunale, oltre
giusta che il personale di Trenitalia
una località X che non è casa mia
“pulito” costa invece circa 10 volte
ad un ulteriore conferimento di in-
mi ha elevato perché il regolare bi-
decido di spostarmi in treno. Con
di più. Non c’è che dire un’ottima
carico a un tecnico “formatore” per
glietto non era obliterato. Dico che
un palmare o smartphone, black-
macchina per fare soldi come gli
il personale dei lavori pubblici... Ma
è giusta perché a treno partito me
berry, I-phone, I-pad o con un no-
autovelox di certi paesini messe su
queste persone, questi tecnici co-
ne sono accorto durante il control-
tebook e una carta di credito (non
rettilinei deserti oppure le multe
munali, sono o no capaci di svolge-
lo. Tra l’altro ho atteso in stazione
dimentichiamoci la connessione a
che elevano certi altri comuni a chi
re il proprio lavoro?? Dovevamo per
un bel po’ di tempo prima di salire
Internet) posso farmi un biglietto
sporca per terra quando sono pre-
lettere
37
invia la tua segnalazione alla nostra redazione redazione@ilreporter.it
“BiCiClette SenZa luCi, È PeriColoSiSSimo: PerCHÈ neSSuno Controlla?” Egregio Direttore, spesso sul Reporter appaiono lettere in merito alla circolazione delle biciclette in città. Io sono un ciclista da sempre, ma anche un automobilista se necessario e in questa seconda veste debbo constatare che la stragrande maggioranza dei ciclisti procede al buio, sconsideratamente, senza le luci davanti e dietro. E’ più che ovvio che tale atteggiamento è pericolosissimo, sia per loro sia per l’automobilista che può trovarseli davanti improvvisamente ed andare incontro a conseguenze pesantissime di vario tipo. Inoltre molti, specialmente sui viali, si insinuano fra le macchine mentre dieci metri più a destra c’è una utilissima pista ciclabile. Mi risulta che in Palazzo Vecchio ci sia una persona che si dovrebbe occupare della viabilità ciclistica: perché, oltre a pensare ai possibili futuri mondiali di ciclismo a Firenze, non vengono fatte delle campagne serie di sensibilizzazione sull’uso delle luci (pochi euro per un kit anteriore e posteriore) seguite da controlli e relative sanzioni? Sono un ciclista, ma perché tanti e tanti ciclisti possono circolare violando impunemente e sistematicamente il Codice della Strada mettendo a repentaglio se stessi e gli altri? Grazie Franco Grazzini
Gentile signor Franco, con la sua lettera, una delle tante che continuano ad arrivarci sull’argomento, torniamo a parlare della mobilità cittadina, con particolare riferimento a quella “a pedali”. Come già avevano fatto altre segnalazioni ricevute in passato, la sua lettera mette in evidenza un comportamento scorretto da parte dei ciclisti, ovvero il pericoloso (concordo con lei) malcostume di muoversi con mezzi sprovvisti di qualsiasi luce. Qualcosa che forse può sembrare una piccolezza, ma che una piccolezza assolutamente non è, soprattutto nelle strade (che a Firenze non mancano) meno illuminate, dove la presenza notturna di una bicicletta senza luci rischia seriamente di non essere notata, con tutta la pericolosità del caso e le conseguenze potenzialmente pericolosissime. È quindi più che mai necessario che i ciclisti mettano in pratica tutte le accortezze necessarie per aumentare la propria sicurezza, anche se ad onor del vero molti di loro lo fanno già. Per quanto riguarda le piste ciclabili, ritengo anche io che – laddove presenti – debbano essere utilizzate, anche perché zigzagare tra le auto in coda sui viali in sella alla propria bicicletta non è certamente un comportamento privo di pericoli. Detto questo, va anche detto però che, purtroppo, troppo spesso le stesse piste ciclabili non mettono del tutto al riparo i ciclisti da vari rischi, per lo stato in cui si trovano alcune di loro e per le molte interruzioni da cui sono caratterizzate, anche se in questo senso sembrano esserci interessanti novità in arrivo. Concludo notando come, dalle tante lettere degli uni e degli altri che arrivano in redazione, emerge che spesso tra ciclisti e “non ciclisti” (sia pedoni che automobilisti) vi sia una sorta di disputa continua, una rivendicazione di diritti da parte di categorie che non di rado si guardano in cagnesco. Ebbene, questa sorta di divisione deve essere certamente superata, nel nome di una serena convivenza urbana, della sicurezza stradale ma anche e soprattutto di una mobilità migliore. Perché è soltanto con l’impegno comune, e con il rispetto delle regole da parte di tutti, che il difficile nodo del traffico fiorentino può essere risolto. Matteo Francini m.francini@ilreporter.it
senti sì i cestini ma disposti ad alme-
la mia. Tutte le mattine uso l’auto-
no 100m l’uno dall’altro. Ma che si
bus per andare a lavorare, ma la mia
credono? Che ci teniamo i rifiuti in
sembra una scelta che in pochi fan-
tasca? Quando scrivo queste lettere
no: nel tragitto da casa al lavoro e
decanto sempre la mia massima, al
ritorno vedo dal finestrino dell’auto-
fine di non passare per anarchico:
bus che in quasi tutte le macchine
“Regole sì ma che siano facili da ri-
c’è solo il guidatore. Allora mi chie-
spettare”.
do: ma è mai possibile che tutte
Cordiali Saluti
queste persone che viaggiano da MB da Firenze
sole non abbiano altra scelta che prendere l’auto? Non potrebbero
invalidi, ParCHeggi e Controlli nel Centro StoriCo
usare l’autobus, il tram o andare in
Con riferimento a quanto scritto
problemi di salute o impegni di
dal Sig. Mauro Annese, innanzitut-
lavoro hanno bisogno della mac-
to concordo pienamente su quan-
china, ma è possibile che a Firen-
to riportato in merito alle vetture
ze siano così tante????? Anche gli
parcheggiate in centro: infatti mol-
autobus che prendo io mattina e
te volte mi sono chiesto come un
sera (ne devo cambiare due), dove
invalido potrebbe salire e scendere
non ci sono le corsie preferenziali,
da Porche, BMV X5, ecc... Ritengo
restano immancabilmente bloccati
invece giusto riservare agli invalidi
nel traffico, perché con così tante
parcheggi il più vicino possibile ad
auto in giro e le strade strette, sem-
ospedali, ASL, gabinetti di analisi
pre con qualche lavoro e qualche
ecc., mentre trovo discutibile il per-
macchina parcheggiata in tripla fila,
messo per il Centro Storico: se uno
qualche intoppo c’è sempre. Allora
si può permettere lo shopping in
io chiedo: sindaco Renzi, io sono fa-
centro (invalido o no), penso che
vorevole al tram, anzi spero che pri-
possa anche permettersi di arrivarci
ma possibile venga allargato anche
in taxi. Infine i vigili che pattuglia-
alle altre zone di Firenze, ma non si
no il centro, certamente non sono
potrebbe fare qualcosa per disin-
molti, ma comunque non mi sem-
centivare le persone che viaggiano
brano molto interessati né al con-
da sole e che non sono obbligate,
trollo degli utilizzatori dei contras-
a prendere l’auto? Mi ricordo che
segni invalidi né di alcun altro tipo
un po’ di tempo fa quando c’era il
di infrazione (ciclisti contromano,
blocco del traffico potevano viag-
sosta in posti non permessi, ecc.).
giare solo auto con tre o quattro
Certamente non sono questi i mali
persone a bordo: non si potrebbe
peggiori, ma da qualcosa bisogna
pensare a qualcosa del genere per
pur cominciare!
tutti i giorni? So che non è una cosa
Cordiali saluti
facile, ma penso che si possano fare Franco
bicicletta? Certo alcune di loro non potranno, ci sono persone che per
tutti i tram e le corsie preferenziali del mondo, ma se continuano a es-
serci così tante macchine in giro il il traFFiCo e le auto Con il Solo ConduCente traffico a Firenze non sarà mai sconfitto. a Bordo Gentili signori del Reporter,
Complimenti per il Reporter,
sul vostro bel giornale si parla spes-
cordiali saluti,
so del traffico, e anche io voglio dire
Franco A.
38
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Gennaio 2012
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