Il reporter-Borgo-San-Lorenzo-Febbraio 2012

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Il Giornale nel tuo Comune 1214547

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Periodico d’informazione locale. Anno VI n.13 del 1 febbraio 2012. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10

PORtAFOgLIO

PRIMO PIANO

FEBBRAIO 2012

Quei soldi da fotografare Andrea Muzzi*

L’ l’EuRO, 10 ANNI dOPO Nel 2002 l’addio alla lira, ma qualche anno prima da noi era arrivato l’antenato della moneta unica PAG.14

anagrafe slow La popolazione cresce al ralenti: in un anno i nuovi residenti sono stati solo trentasette PAG.2

sPORt

Tassa sui rifiuti, “caccia” a chi evade PAG.3

La mobilità? Cambia così

l’inchiesta

di Buti - Squarcialupi

T

MISTER “FuTuRO” Tra le tante incognite sul domani della Fiorentina, l’unica certezza sembra Delio Rossi PAG.28

CHE MERCATO, FORTIS Molti i colpi messi a segno dal club, per vivere una seconda parte di stagione da protagonista PAG.31

utto, si può dire, ebbe inizio giusto due anni fa. Il 14 febbraio 2010, con il taglio del nastro della T1, i fiorentini (ri)scoprirono il tram. Oggi, mentre la prima linea festeggia il suo compleanno, per Firenze è già tempo di pensare alla seconda e alla terza, di linee. E non sono tutti pensieri rose e fiori. Perché se, come ha dimostrato Sirio-capitolouno, una volta in marcia il tram è capace di ridurre – e notevolmente – traffico e tempi di percorrenza lungo le tratte

interessate, è anche vero che i binari devono essere sistemati, e quando si parla di lavori la situazione si complica. Soprattutto se il rischio è quello di una sovrapposizione dei cantieri per le due linee, con tutte le conseguenze per la viabilità. Ma non è questo, al momento, l’unico pensiero che turba i sonni degli automobilisti fiorentini: c’è anche il caro benzina, infatti, a preoccupare. Almeno in questo caso, però, qualche PAGG.10-11 rimedio c’è.

Ma quanto costa viaggiare in taxi PAGG.8-9

l’emergenza

euro compie solo dieci anni eppure a me sembra una vita che ci fa penare! Ci sono delle banconote che io non ho mai visto. Per esempio, chi fra di voi ha mai visto una banconota da 500 euro? Io anni fa ne ho vista una, le ho fatto una fotografia! La banconota da 500 euro è una rarità, infatti è viola perché capita di vederla con la stessa frequenza con cui la Fiorentina vince lo scudetto: una volta ogni 50 anni. La lira invece aveva delle banconote che si caratterizzavano per la loro grandezza. Vi ricordate la banconota da 10mila lire quanto era grande? Per infilarla dentro il portafogli bisognava essere almeno in tre: uno tirava il lato destro verso il centro, un altro il lato sinistro e il terzo ci saltava sopra per schiacciarla! Io con l’Euro ho avuto da subito un rapporto conflittuale. Quando c’era la lira ero abituato a dare degli spiccioli a un mendicante che faceva l’elemosina sotto casa mia. Ho continuato a farlo anche con l’euro: ora il mendicante ha comprato casa mia mentre io sto al suo posto a chiedere l’elemosina! Gli italiani non hanno mai accettato l’euro. Tant’è vero che oggi per fare la spesa ci si mette il doppio del tempo. Prima prendevi un prodotto e lo pagavi. Oggi prendi un prodotto, guardi il prezzo, fai il cambio valuta in lire e poi lo lasci sullo scaffale! Il problema dell’euro è questo: da quando è entrato in vigore tutti i prezzi sono aumentati! Se la benzina continua di questo passo presto dovremo prendere una decisione drastica: o la macchina o la benzina. Tutte e due no! Tanti auguri Euro. *Comico

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I mille problemi dietro le sbarre PAGG.24-25

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Febbraio 2012

il giornale del tuo Comune

anagrafe. In un anno l’incremento demografico è stato di sole trentasette persone

Popolazione, crescita al rallentatore Nascono sempre meno bambini, mentre aumentano i cittadini immigrati, che contribuiscono ad evitare lo spopolamento: la foto del censimento 2011 Giulia Righi

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on si scappa, carta canta. E le carte di Borgo San Lorenzo, quelle del censimento 2011 per l’esattezza, parlano chiaro: la popolazione, attualmente composta da 18.228 persone, cresce davvero poco. Il rallentamento demografico – figlio della scarsa natalità che i borghigiani condividono con il resto d’Europa – è oramai una tendenza consolidata. E allora succede che, rispetto al 2010, al 31 dicembre scorso complessivamente l’incremento demografico segni solo un più trentasette persone. Che scritto in cifre fa ancora più effetto: +37. Cioè davvero poche persone, forse giusto quelle che bastano a riempire un palazzo. E questo numero si fa piccolo piccolo se paragonato allo stesso del 2010, che era di 142. Ma fa più impressione ancora osservare la parabola a partire dal 2007, quando l’incremento demografico fu di 398 unità, per poi scendere a 126 nel 2009 e giù giù fino al dato odierno. Ma il dossier, ricavato dai dati raccolti dall’anagrafe borghigiana (in attesa di quelli del censimento, che ancora non sono pronti) racconta anche molti altri aspetti interessanti della situazione anagrafica del territorio. Ad esempio che il cosiddetto saldo naturale di Borgo (ovvero la differenza tra il numero dei nuovi nati e quello delle persone decedute) si trascina dietro il segno meno. Nel 2011 si attesta a -46, a un soffio dal valore del 2010, quando era di -43. Questo vuol dire che quei trentasette abitanti in più che Borgo si è guadagnata lo scorso anno, vanno cercati tra le famiglie che sono immigrate nel capoluogo (da altri comuni o dall’estero), e non nel reparto maternità, tra i nuovi nati. Gli iscritti per immigrazione, appunto, sono invece 614, in lieve aumento rispetto ai 579 del 2010. Ma sono aumentati anche i cancellati, d’altro canto, e in modo più considerevole: nel 2011 sono stati 531, mentre nel 2010 erano 394. Il rapporto nuovi arrivati/cittadini che se ne vanno è dunque positivo (+83, nel 2010 lo stesso indice era invece attestato a 185 ), segno che, nel complesso, la città non si sta

spopolando. “Ci preoccuperebbe più una crescita eccessiva – rassicura il primo cittadino di Borgo, Giovanni Bettarini – Questi dati, invece, sono quelli che prevedevamo quando abbiamo redatto il regolamento urbanistico e sono in linea con quelli degli altri comuni mugellani: con questi numeri siamo in grado di garantire i servizi a tutti”. Ma da questa fotografia numerica del capoluogo emerge anche la sua composizione etnica. I cittadini stranieri registrati all’anagrafe al 31

dicembre scorso erano 1.856, contro i 1.845 dell’anno prima. Anche in questo caso l’aumento è trascurabile (a voler giocare ancora con le metafore siamo nell’ordine della squadra di calcio, nemmeno più degli abitanti di un palazzo). I popoli più rappresentati sono quello albanese (729 persone, nel 2010 erano 732) e quello rumeno (455 persone, nel 2010 erano 424). Infine il dossier fotografa le fedi al dito, e, prevedibilmente, si scopre che anche i matrimoni sono in diminuzione. Nel

2011 ne sono infatti stati celebrati 56 (25 civili e 31 religiosi) mentre l’anno prima erano stati 58 (21 civili e 37 religiosi): il dislivello tra chi sceglie l’altare e chi invece preferisce il rito laico si è ridotto. Ma questo dato, così come quello relativo all’incremento demografico, non è la spia di chissà quale piaga borghigiana, quanto piuttosto quella di una linea tendenziale comune all’Italia (e all’Europa) intera: si nasce poco e ci si sposa poco, oramai le statistiche ci hanno abituati.

la novitÀ Un distributore automatico di libri trova casa nella sede Coop. Con 500 titoli gratuiti

La biblioteca? A Borgo diventa “self service”

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a trovato casa nello spazio della sezione soci della Coop di Borgo. Tecnicamente si chiama ‘autoprestito’ e nella pratica è un macchinario che fa sì che da ora in avanti si possano prendere libri in prestito, esattamente come in una biblioteca vera, in completa autonomia, in poco più di un minuto e in un posto insolito come un supermercato. Tutto gratis, naturalmente. I volumi a disposizione dei lettori sono oltre 500, tra narrativa, saggistica e letteratura per bambini e ragazzi. Come funziona? I libri contengono un chip, e per ritirarli è sufficiente ‘stri-

Il Reporter di Borgo San Lorenzo raggiunge 7523 famiglie nel Comune di Borgo San Lorenzo Copia in abbonamento postale

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Il Reporter è un periodico di 10 edizioni che mensilmente viene distribuito da in 216.486 copie

Direttore Responsabile: Matteo Francini Service editoriale e grafico: Tabloid soc.coop., Firenze (FI) scrivimi@ilreporter.it

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sciarli’ su un bancone: in questo modo il macchinario emette uno scontrino con la data di scadenza. Per riconsegnarli poi il meccanismo è più semplice ancora, perché non occorre neppure presentare la tessera, che invece è necessaria per il ritiro. È un sistema self-service, insomma, ma all’opera ci sono comunque dei volontari (dell’associazione Amici delle biblioteche e della sezione soci Coop), per chi avesse bisogno di aiuto e per registrare chi ancora non ha la tessera. Al progetto hanno lavorato Comune, Unicoop, la sezione soci di Borgo e gli Amici delle biblioteche ed è

Stampato da Rotopress International, Loreto (AN) Periodico d’informazione locale Anno VI n.13 del 1 febbraio 2012 N°reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10€

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stato realizzato, tramite bando, grazie ad un contributo della Regione. L’iniziativa aveva preso avvio nei mesi scorsi, dopo il successo dell’esperienza gemella sperimentata nella biblioteca comunale, dove circa il 30 per cento dei libri adesso viene ritirato proprio attraverso la postazione di autoprestito. Tanto l’esperienza della biblioteca comunale, quanto quella del centro commerciale sono progetti pilota e la nostra regione fa da apripista alla diffusione della cultura del libro (preso in prestito e a costo zero) anche nella grande /G.R. distribuzione.

Dati non raccolti presso l’interessato Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Web&Press s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsabile del trattamento è Web&Press s.r.l. Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrivendo a Web&Press via Kassel 17 50126 Firenze.


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Borgo San Lorenzo

lotta all’evasione. Via ai controlli per “pizzicare” chi ha eluso la Tia

Caccia ai furbetti della tassa sui rifiuti

un mezzo di raccolta di

Publiambiente

La task force congiunta di Comune e Publiambiente verificherà le irregolarità nei pagamenti. Il denaro recuperato contribuirà ad abbassare la quota individuale della tariffa. Bettarini: “L’obiettivo è garantire una maggiore equità sociale”

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Fontanello mania, è boom di utenti N

Natalia Binagli empi duri per gli evasori, specie per chi fa il furbetto con l’imposta sui rifiuti: Comune e Publiambiente sono pronti a metterli nel sacco con una raffica di controlli incrociati. Le verifiche tra i cittadini partiranno proprio in questi giorni e riguarderanno le possibili evasioni ed elusioni della Tia sia relative al 2011 che agli anni precedenti. Un ‘cervellone’ elettronico confronterà i dati anagrafici, sugli immobili e sui relativi importi della Tia, in possesso dell’ufficio tributi del Comune e di Publiambiente, raccolti in un’unica banca dati. Certo, non sempre chi non versa la Tia lo fa con la malizia dell’evasore: possono incidere ritardi burocratici come nel caso di un cambio di residenza o domicilio. Ma il succo non cambia: laddove si riscontreranno irregolarità, verranno effettuate verifiche e sopralluoghi più approfonditi dai vigili urbani, e una volta individuati con certezza, gli inadempienti saranno costretti a mettersi in regola con i pagamenti. L’obiettivo della task force anti–evasione di Comune e Publiambiente è far pagare tutti per riequilibrare il pagamento dell’imposta con vantaggi per ogni famiglia. “In questo modo si ottiene una maggiore equità sociale”, spiega il sindaco Giovanni Bettarini. I costi del servizio di igiene urbana, infatti, sono interamente coperti dalla tariffa: il peso dell’inadempienza di un evasore ricade quindi sulle tasche degli onesti. “Se riusciamo a far pagare a tutti la tariffa colpendo elusione ed evasione – continua il primo cittadino - è evidente che la quota individuale si abbassa”. È quello che è accaduto con una prima ondata di controlli, effettuata nelle scorse settimane tra le utenze non domestiche: negozi, uffici, attività commerciali e artigianali. Con 79 verifiche su tutto il territorio comunale, il pool anti–furbetti ha pizzicato 29 evasori (coinvolti parrucchieri e centri estetici, autofficine, bar e alimentari), che in totale hanno dovuto restituire 44mila euro di Tia mai pagata o elusa. Cifra che ha contribuito ad abbassare la quota individuale della Tia 2011 di alcuni punti percentuali. “Senza

acqua. Erogati in due mesi quasi centomila litri

i controlli, i cittadini onesti avrebbero dovuto pagare la tariffa sui rifiuti il 2% in più - spiega l’assessore comunale alle finanze e ai tributi, Paolo Francini -. Invece, recuperando l’evasione, siamo riusciti a redistribuire il peso dell’imposta”. Il principio è quello della perequazione, che le amministrazioni, secondo l’assessore, “oggi più che mai dovrebbero seguire come un faro, visti i sacrifici che la crisi impone ai cittadini”. Borgo ora spera di replicare questo positivo risultato con i controlli tra le utenze domestiche. La società che gestisce il servizio di igiene urbana si concentrerà sulle imposte precedenti al 2010, l’ufficio tributi del Comune passerà al vaglio le pratiche relative al 2011. Ma non si evade solo sui rifiuti, purtroppo. L’amministrazione procede a ritmo serrato anche nel recupero dell’evasione sulle imposte comunali, Ici in testa. Anche su questo fronte i risultati – gli ultimi disponibili risalgono al 2010 - sono molto soddisfacenti. “Con

Un cervellone elettronico incrocerà i dati dei residenti con quelli sugli immobili 219 controlli, l’ufficio tributi del Comune ha recuperato 333mila euro – prosegue Francini -. Una cifra che incide pesantemente sul bilancio comunale”. Quest’anno, con l’introduzione dell’Imposta municipale unica, il gioco si fa ancora più serio. Il decreto Monti stabilisce infatti che il recupero dell’evasione vada per intero ai Comuni, compresa la quota che sarebbe di compentenza statale. “La lotta all’evasione – aggiunge Francini - può dunque essere una vitale boccata d’ossigeno per gli enti locali: più si recupera, più si ha la possibilità di garantire alla popolazione quei servizi altrimenti messi a rischio dai tagli alle amministrazioni”.

umeri record per la ‘Casa dell’acqua’ al Parco della Misericordia: a due mesi dalla sua inaugurazione, avvenuta il 13 novembre scorso, il fontanello pubblico ha erogato ben 94.700 litri di acqua naturale e gassata, che corrispondono a 63.133 bottiglie di plastica da un litro e mezzo. È Sidea, la società che ha installato e gestisce l’impianto, a comunicare i dati che dimostrano tutta l’attenzione dei borghigiani per il risparmio e l’ambiente, in linea con gli obiettivi del progetto ‘Acqua pubblica’, promosso dalla Comunità Montana e realizzato in alcuni comuni del Mugello con il finanziamento della Provincia di Firenze. La fontanello mania che sta imperversando a Borgo a ben vedere comporta un considerevole e duplice risparmio: fa bene alle tasche dei cittadini, ma soprattutto all’ambiente. Partiamo da quest’ultimo aspetto. L’ampio ricorso dei borghigiani al fontanello pubblico ha consentito un risparmio diretto sulle bottiglie di plastica, ma ha anche permesso di risparmiare il ciclo produttivo che sarebbe stato necessario per la loro realizzazione. Qualche numero per dare un’idea. Per ottenere e trasportare 63mila bottiglie sarebbero infatti serviti 662.900 litri d’acqua, ben 15.341 chilogrammi di petrolio e 9.470 chilogrammi di anidride carbonica, il famigerato gas serra, responsabile del surriscaldamento del pianeta. Sarebbero serviti inoltre 7.576 euro per il loro smaltimento. Tutto ciò è stato evitato grazie all’acqua pubblica e a ‘chilometri zero’ del fontanello.

Passiamo ai vantaggi per i cittadini: evitando di comprare l’acqua in bottiglia, sono stati risparmiati complessivamente 11.364 euro. Secondo le stime di Sidea, a fine anno, continuando di questo passo, ogni famiglia potrà contare su un risparmio medio di 300 euro. Ogni nucleo familiare, inoltre, contribuirà a disperdere nell’ambiente 730 bottiglie di plastica in meno. I numeri potrebbero essere ancora più positivi, se la crescita di utenti continuerà al ritmo attuale. Basti pensare che dai 37.250 litri di acqua erogati tra novembre e dicembre, nel suo primo mese di vita, il fontanello è passato a gennaio a 54.450 litri: l’aumento è stato del 37% circa. Il trend positivo non è si stoppato nemmeno quando l’acqua gassata, a gennaio, è divenuta

Per le famiglie un risparmio medio di trecento euro a pagamento (il costo, da 8 a 10 centesimi, servirà per la manutenzione dell’impianto). Segno, per l’assessore all’ambiente Stefano Squilloni, “che il fontanello non piace solo per l’effetto novità”. “I cittadini - aggiunge Squilloni - hanno capito che l’acqua pubblica fa risparmiare e inquinare meno. Siamo certi faranno la loro parte anche i fontanelli installati nelle scuole /B.P. e negli uffici comunali”.


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il giornale del tuo Comune

dossier. Partito il ciclo di incontri di Cna e Comune con le aziende artigiane del territorio

Alla scoperta del “Made in Mugello” che non si arrende davanti alla crisi Federica Momentè

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n tuffo nelle realtà produttive del territorio per comprendere i problemi reali dell’artigianato in tempo di crisi, le sue potenzialità, le opportunità di crescita. È il viaggio tra le aziende mugellane intrapreso a dicembre dalla Cna e dal Comune di Borgo San Lorenzo, e destinato a proseguire nei mesi a venire. “È fondamentale in un momento di sofferenza economica come questo far incontrare istituzioni e imprenditori – spiega il responsabile della Cna Mugello, Marco Niccheri -. Spesso infatti si ignora quale sia il ciclo produttivo delle aziende di ‘casa nostra’, quali siano le loro difficoltà quotidiane”. Due pomeriggi al mese dedicati alle visite guidate nelle imprese cercano di colmare questa distanza. Tra le aziende che hanno aperto le porte svelando i loro segreti, c’è la Meccanica Mugello di Marco Pieri, Marco Carpini e Natascia Galeotti, che conta su un’equipe di 20 persone altamente specializzate nella meccanica di precisione di ultima generazione. Stesso settore in cui opera un’altra meta del viaggio, la Gf Sistemi di Antonio Filipponi: con 35 dipendenti e centinaia di addetti nell’indotto, nella sua ‘camera bianca’ asettica come una sala operatoria produce montaggi ottici, componenti per telescopi e sommergibili. C’è poi la Capirossi serramenti, che da 60 anni realizza pregiati infissi in legno e in metallo. “Scoprire le aziende da dentro, parlare con i titolari, confrontarsi con le maestranze, permette di andare a fondo nella comprensione del territorio – spiega il sindaco di Borgo Giovanni Bettarini - . In questo momento di crisi è necessario stare vicini alle imprese nel modo più consapevole possibile, per capire cosa fare per PAOLO FRANCINI Assessore all’Industria

elga capirossi Capirossi Serramenti

n. galeotti Meccanica Mugello

“Meno burocrazia, più credito”

“Fare rete per superare le difficoltà”

“Servono infrastrutture per crescere”

“Alle istituzioni viene chiesto di aiutare le aziende a resistere e rilanciarsi. Per farlo, ci deve essere meno burocrazia. Serve poi più vicinanza e accesso al credito. Il ruolo degli enti locali è sempre meno quello di investitori diretti. Sempre più devono fare da catalizzatori di interesse e di incontro fra la domanda e l’offerta”

“Ho apprezzato davvero tanto che il sindaco Bettarini sia venuto a trovarci in azienda. Ha visto la produzione, ha visitato la ditta e ha parlato con le persone che lavorano con noi. Vogliamo andare avanti e riuscire a superare questo momento difficile. L’unico modo per farcela è fare rete e collaborare tutti assieme”

“Sempre più fondamentale che la pubblica amministrazione si interessi alle aziende e ai loro problemi. E il dialogo dovrebbe essere ancora più fitto. Importanti per noi sono le infrastrutture, la zona dove stiamo ormai è diventata similabitativa e noi abbiamo l’esigenza di far passare i camion, andrebbe potenziata la viabilità”

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Borgo San Lorenzo aiutarle”. Le aziende visitate sono punte d’eccellenza dell’artigianato mugellano: stanno cercando di uscire dalle secche della crisi attraverso un’alta specializzazione produttiva e piano piano stanno tornando ad investire. Le parole d’ordine per la ripartenza, per loro, sono semplificazione burocratica, attenzione alle infrastrutture, agevolazioni nell’accesso al credito. “È veramente notevole vedere da vicino la varietà della professionalità e le capacità che queste aziende mettono in campo – continua Bettarini – e l’aspetto positivo è che molte, seppur in un momento complicato, hanno deciso di puntare su ricerca e qualità, investendo somme importanti in macchinari”. Il Mugello, del resto, ha una struttura economica e produttiva molto diversificata rispetto ad altre zone della Toscana. “Una caratteristica – spiega il presidente dell’area Nord Ovest della Cna Firenze, Adriano Gabellini – che permette alle nostre imprese, circa un migliaio, di avere una certa tenuta rispetto al momento di crisi”. Non tutti i settori però se la passano bene. “Anche noi soffriamo – prosegue Gabellini – specie nell’edilizia. Mentre reggono meglio la pelletteria e la meccanica”. Per il presidente, “il periodo rimane ugualmente molto difficile, e ci deve essere il sostegno da parte delle istituzioni”. La spinta per ripartire deve arrivare anche e soprattutto dal governo. “La prima parte della manovra – continua Gabellini - ha avuto un impatto depres-

sivo, ora vediamo cosa succederà con la ‘Cresci - Italia’. Uno dei valori aggiunti della ripresa economica è legato alle esportazioni, quindi chi commercia con l’estero sta soffrendo di meno. Vorremmo che le istituzioni locali si rendessero conto degli sforzi delle nostre imprese quanto a rinnovamento e investimenti”. La risposta delle imprese, intanto, è positiva. “Mi sembra un’iniziativa molto valida – dice Enrico Boni della Rontini e Boni srl di Borgo, altra tappa del viaggio di Cna, che si occupa di carpenteria metallica e serramentistica dal 1968 -. Una cosa concreta che può ampliare la visione che molti rappresentanti delle istituzioni hanno solo in maniera teorica”. Durante l’incontro con il sindaco, aggiunge Boni, “abbiamo chiesto che

Soffre l’edilizia, reggono meglio pelletteria e meccanica vengano attuate le leggi dello Stato”. Come la gara ad invito prevista per i bandi pubblici inferiori al milione di euro. “Una misura che consentirebbe la selezione di 15 aziende in grado di rispondere a una serie di requisiti specifici e stringenti – conclude Boni -. Sarebbe un modo per valorizzare le aziende del territorio”.

Hanno maestranze altamente qualificate, una produzione specializzata di ultima generazione, investono in innovazione: le imprese d’eccellenza di Borgo si presentano. E chiedono alle istituzioni aiuti concreti per far tornare a girare l’economia

il caso. Marco Montagni ha solo 24 anni, ma già coordina un importante progetto dell’Università di Firenze

Il giovane ingegnere che nella vita fa i sottomarini

Ad aiutarlo, gli studenti del Chino Chini. Dove anche lui ha imparato l’arte dell’elettronica

sepolti nei mari dell’arcipelago toscano”. I professori sono rimasti colpiti dal metodo di lavoro di Marco e dalle sua capacità e gli hanno chiesto di prendere in mano le redini del progetto. “Con un contratto, come un vero lavoro”, dice Marco sorridendo. A Marco è stata data quella fiducia che merita. I primi a credere in lui sono stati i suoi prof. dell’istituto professionale Chino Chini che, assicura, “mi hanno sempre dato tutto quello che mi potevano dare, perché se un docente vede che un ragazzo si applica gli dà di più”. Poi il sostegno dell’università, “grazie soprattutto ai professori Benedetto Allotta, responsabile del progetto, e Luca Pugi”. Dopo la fase di progettazione, affiancata da numerose prove sperimentali di verifica, è giunta quella concreta di realizzazione meccanica dei pezzi che compongono i sottomarini e di cablaggio della parte elettrica degli stessi. “Ci servivano i pezzi – racconta Marco -, ma per fare gli ordini le aziende ci chiedevamo cifre alte e tempi lunghi. Così ho pensato di sentire i miei vecchi professori del Chini

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che hanno accettato di darci una mano per realizzarli”. Ed è stato così che, dallo scorso ottobre, l’incarico è diventato ufficiale e ha portato al coinvolgimento, come parte attiva, degli allievi della IV del corso meccanico e delle II e delle IV del corso elettrico del Chini. “I ragazzi stanno dando il meglio di sè, tutti - spiega Marco -. Sta venendo fuori un bel lavoro e ora nei laboratori dell’università stiamo assemblando i pezzi che hanno fatto gli studenti di Borgo. Ci sono in ballo altri progetti simili e spero di poter lavorare ancora insieme a loro”. Gli studenti si stanno mostrando particolarmente motivati nella realizzazione di ogni pezzo prodotto nei laboratori del Chino Chini, che sta migliorando l’efficienza dei macchinari già in dotazione alla scuola grazie al contributo della Cassa di risparmio di Firenze. Con naturalezza, Marco ci tiene a sottolineare che ha solo scelto quello che gli piaceva fare - prima il Chini e poi ingegneria - perché “spesso, a far quello che ti piace, vengono /F.M. fuori cose interessanti”. Parola di Marco Montagni.

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ta realizzando tre piccoli sottomarini con funzione di ricerca, sebbene sia poco più che un ragazzo. Ha 24 anni, è nato e cresciuto a Borgo San Lorenzo. Tono pacato, professionalmente impeccabile, Marco Montagni dopo la laurea triennale in ingegneria elettronica sta studiando per conseguire quella di secondo livello e ci spiega il progetto che sta curando per l’Università di Firenze. “Si tratta del progetto ‘Thesaurus’ - racconta il giovane ingegnere -. Finanziato dalla Regione Toscana con contributi del Ministero dei Beni culturali, ha lo scopo di individuare reperti archeologici

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il volume. È uscito il nuovo libro di cucina di Sauro Ciani: 380 ricette da leccarsi i baffi

Tutti ai fornelli con “Peccati di gola” Lo storico chef della mensa di Borgo svela i segreti della Toscana “da mangiare”, con piatti goderecci e genuini che anche i meno esperti possono imparare a preparare Giulia Righi

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gni giorno sotto le sue mani sapienti passano mille e quattrocento pasti: il pranzo di un sacco di piccoli borghigiani, alunni delle scuole del capoluogo, e di alcuni anziani e disabili. E questo copione si ripete da 26 anni, il che vuol dire che un paio di generazioni è un po’ come se le avesse svezzate lui. Trattasi di Sauro Ciani, chef della mensa centralizzata del Comune di Borgo, cuoco talmente cuoco da aver recentemente dato alle stampe

un libro. Il volume si intitola ‘Peccati di gola’, raccoglie 380 ricette che il Ciani ha raccolto negli anni ed è in vendita nelle sezione soci della Coop di Borgo. Antipasti, primi, secondi e dolci. Mare e terra, tanto pesce ma anche tante ricette per imparare a cuocere prelibatezze quali lonza e cinghiale come Toscana comanda. Tutto messo su carta senza tanti fronzoli, ride l’autore: “È scritto nel mio gergo: sono convinto, ad esempio, che per spiegare come preparare un fondo

di cottura bastino quattro parole, senza fare poemi. Pulire, lavare, tritate, mettere in padella. No?”. Eh, sì. E allora, racconta con orgoglio l’autore, in ognuna delle pagine del suo libro è riuscito a farci stare anche due ricette, corredate da fotografie che immortalano il piatto finito. E così come il linguaggio, anche i piatti proposti sono semplici, a portata di tutti, senza azzardi culinari: “Basta leggere le prime quattro ricette per capire lo stile: amo la cucina povera, quella rusti-

una delle ricette

lo chef

Sauro Ciani

ca, e gli ingredienti che suggerisco sono tutti facili da trovare”. Questo libro ha avuto una gestazione abbastanza lunga (“due anni tutti”) e il risultato sono 250 pagine di foto e parole che raccontano le ricette che il Ciani ha messo a punto nel tempo: “Molte sono ricette che ho proposto nei corsi che porto avanti dal ‘94 – spiega l’autore –. Le ho volute unire tutte assieme anche per bilanciarle: alcune le avevo proposte nei corsi per la sezione soci, altre nelle lezioni al Giotto Ulivi, alcune sono ispirate ai piatti che preparo per la mensa, altre ancora sono specifiche per chi ha la celiachia”. E, attività

scrittoria a parte, lo chef porta avanti anche quella didattica: “Stiamo proseguendo con i corsi nella sezione soci Coop – spiega – e sono apprezzatissimi, con il tutto esaurito e liste di attesa per partecipare”. Questa, tra l’altro, non è la prima pubblicazione del cuoco delle scuole di Borgo, che sette anni fa ha firmato ‘Profumo di pesce’, volume dedicato solo a ricette di mare e pensato per promuoverne la diffusione, in un territorio dove invece piace più la ciccia. “Sono contento – conclude il cuoco – perché sta succedendo che chi legge ‘Peccati di gola’ poi mi richiama soddisfatto”.

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focus

Febbraio 2012

l’INCHIESTA/1. Intervista al vicesindaco, che invoca più trasparenza e individua i “nei” da risolvere

Nardella: “Le tariffe vanno riviste” il numero due di Palazzo vecchio ha le idee chiare:

Natalia Binagli

estendere i prezzi fissi per invogliare i cittadini. “Ma non

I

l taxi? A Firenze è troppo caro. Non è un cittadino “qualunque” a dirlo, ma il numero due della giunta Renzi. Il vicesindaco Dario Nardella non ha dubbi: le tariffe vanno riviste. Come? Puntando sulle tratte dal costo standard, “che invogliano i cittadini a prendere il tassì e rendono più trasparenti i prezzi delle corse”. I taxi di Firenze sono troppo cari? Il costo va commisurato all’obiettivo, che per noi è aumentare l’utenza dei residenti. Per fare questo, dobbiamo intervenire sulle tariffe.

dovranno essere un alibi per aumentare i costi delle corse”. Poi via alla riconversione ecologica del parco vetture

l’iNDaGiNE L’80% non li usa mai

Questi sconosciuti per i residenti

B

il ViceSindaco

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uoni ma salati. Al punto che quattro fiorentini su cinque non li usano mai. Sono i tassì visti dai cittadini residenti, come rivela un’indagine statistica commissionata da Palazzo Vecchio. Sul servizio c’è poco da ridire: l’86% degli utenti si dice soddisfatto dei tempi d’attesa, il 52,4% apprezza la disponibilità delle vetture al momento della chiamata ed è molto elevato l’indice di gradimento per quanto riguarda comfort dei mezzi e cortesia degli autisti. L’uso dell’auto bianca, però, a Firenze non riesce proprio a decollare: solo il 20,5% dei residenti prende il taxi. E di questi, appena il 2,1% lo utilizza abitualmente, ossia almeno una volta alla settimana. Il 7% dei cittadini lo usa una o due volte al mese, poco più dell’11% vi ricorre solo in casi eccezionali. Gli altri fiorentini, ben l’80% dell’intera popolazione residente, si può dire che non abbiano mai messo piede su un tassì: l’auto bianca è una perfetta sconosciuta per quattro cittadini su cinque, come dicevamo. Il motivo di questa “taxi-fobia” va ricercato in gran parte nel costo nelle corse: il 55,4% dei fiorentini le considera troppo onerose. Il malcontento aumenta tra le categorie professionali (medici, imprenditori): addirittura il 68% degli intervistati sostiene che il taxi costi troppo. Non solo. Il 73,2% dei cittadini assicura che, se le tariffe venissero abbassate, il taxi lo userebbe eccome, senza pensarci due volte. Ma torniamo invece a chi il taxi lo usa già: si tratta soprattutto di persone in età avanzata e con titolo di studio elevato (diploma e laurea). Le mete più gettonate, specie dagli utenti più anziani, sono quelle in prossimità dei servizi. La richiesta dei più giovani, invece, riguarda principalmente l’aeroporto e la stazione ferroviaria. La maggior parte degli utenti richiede il tassì per telefono (88,1%) e sostiene di non aver mai dovuto aspettare oltre i sei minuti per veder arrivare /N.B. l’auto.

Le abbasserete? Estenderemo le tariffe fisse, così che un cittadino già prima di chiamare il taxi sappia quanto spenderà. Basterà a invogliare i fiorentini? Sì. Uno studio del Comune dimostra che il 74% dei fiorentini userebbe il taxi se costasse meno. Su quali tratte metterete la tariffa standard? Ora sono a tariffa fissa i viaggi per gli ospedali di Careggi e Torregalli. La estenderemo a tutti gli ospedali dell’hinterland. E poi ai cimiteri, a tutte le stazioni ferroviarie, comprese Campo di Marte e Rifredi. In pratica, a tutte le destinazioni di pubblica utilità richieste dai cittadini. Lo scopo è valorizzare la natura di servizio pubblico dell’auto bianca. Quanto a Careggi, abbiamo sperimentato che la tariffa fissa non vale per il viaggio di ritorno... Non è l’unico neo. Si spendono 10 euro fissi per andare a Careggi da Santa Maria Novella, ma un’anziana che vive in piazza Edison per recarsi in ospedale dovrebbe prima raggiungere la stazione, poi da lì prendere il taxi. Non va bene. Lo stesso per l’aeroporto: la tariffa agevolata c’è già, ma vale solo per il centro. Le tariffe fisse vanno estese a tutto il territorio comunale. Poi aboliremo ogni costo aggiuntivo, escluso l’euro per il bagaglio: i turisti, se pagano, è giusto. Le tariffe fisse, per ora, non sembrano però così vantaggiose. Dalla stazione a Careggi sono 10 euro fissi, per il ritorno abbiamo speso solo 30 centesimi in più (vedi articolo a fianco). Le tariffe fisse saranno calcolate sulla distanza media dei tragitti, il loro importo dovrà essere inferiore a quello che sarebbe uscito dal tassametro. Non dovranno essere un alibi per aumentare i costi delle corse. I tassisti non ne saranno felici... Le tariffe agevolate aumenteranno l’utenza, quindi i loro guadagni. Il margine di crescita è altissimo: 330mila fiorentini non sono mai saliti su un taxi. Con le tariffe agevolate ce li porteremo. Ci sono momenti in cui i tassisti stanno alle fermate a leggere il giornale. Con le tariffe fisse, lo leggeranno meno. Poi interverremo sui consumi. Cioè? Dal 2013 predisporremo la riconversione ecologica del parco taxi: tutte le auto dovranno essere a metano, elettriche o a motore ibrido. Firenze sarà la prima città in Italia ad avere i taxi green al 100%. Le auto però dovranno comprarle i tassisti. La riconversione sarà graduale. Magari inizieremo con un ricambio del 20%. 654 taxi a Firenze: tanti o pochi? Si possono aumentare. Quanti in più? Stiamo valutando che margine di manovra ci darà l’Authority introdotta dal decreto Monti sulle liberalizzazioni. Un servizio più flessibile servirebbe nei periodi di picco, per Pitti, a Natale. Ma un aumento indiscriminato insieme al principio dell’extraterritorialità, per cui un tassista di Napoli può venire a lavorare a Firenze con tariffe diverse, insomma la deregulation, non è utile a nessuno.


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l’INCHIESTA/2. Le auto bianche alla prova sul campo, tra “stangate” e paradossi

Viaggio (caro) sui taxi fiorentini Quasi 27 euro da Soffiano, più di 16 da Coverciano, 6,50 da San Marco: chi arriva alla stazione di S. Maria Novella deve mettere mano al portafogli. E il listino standard non vale sempre Natalia Binagli

N

ove euro per soli tre chilometri. Tariffe fisse per l’andata ma non per il ritorno. È un viaggio nelle stangate e nei paradossi quello de Il Reporter nel mondo dei taxi di Firenze. Una prova sul campo, a bordo di alcuni dei 654 tassì fiorentini. Per scoprire che muoversi così costa caro. E non sempre i prezzi bloccati sono sinonimo di convenienza. Partiamo dalla stazione di Santa Maria Novella, tra le mete più gettonate da chi usa i tassì fiorentini. Stefano e Alessandra arrivano carichi di bagagli. La loro vacanza inizia con un piccolo salasso: il taxi che li ha accompagnati da Soffiano gli ha scucito 26,8 euro. “La prossima volta prendiamo la tramvia”, allargano le braccia. Quanto costa oggi prendere un taxi a Firenze? Cittadini o turisti, chi scende alla stazione dà un’unica risposta: troppo. Una donna racconta di 6,50 euro spesi per il viaggio da piazza San Marco. Una cifra esagerata? “Il solito...”, dice rassegnata. Tragitto simile per un 40enne romano. Partito da Palazzo Medici Riccardi ha speso 7 euro per 4 chilometri scarsi. “A Roma – fa i calcoli – per la stessa tratta in centro avrei speso 1,50 euro

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in meno”. Un’altra coppia in arrivo da Coverciano ha sborsato 16,70 euro. “Almeno gli abbiamo chiesto la ricevuta”, si consolano. Ma il bello viene a Careggi, dove una corsa di circa tre chilometri arriva a costare la bellezza di 9 euro. A farne le spese è Milena, di Campi Bisenzio, che ha accompagnato l’anziano padre in chirurgia. Per non farlo affaticare, uscita dal padiglione, ha chiamato un taxi. “Per raggiungere l’ingresso di Careggi, dove avevo l’auto – racconta - ho speso 9 euro. Saranno stati tre chilometri...”. E non è l’unica sorpresa a Careggi. Prendiamo un’auto bianca diretti alla stazione centrale: spendiamo 10,30 euro. E rileviamo due cose. Innanzitutto che per recarsi all’ospedale partendo dalla stazione esiste una tariffa fissa di 10 euro che non vale per il ritorno. Un paradosso che non si riscontra in nessun’altra tratta a tariffa standard. Si spendono infatti 20 euro dall’aeroporto a un albergo del centro e viceversa, 15 per un viaggio da piazza Repubblica a Torregalli e viceversa. Careggi è l’unica meta con un trattamento diverso tra ritorno e andata. Eppure è l’ospedale più trafficato. Inoltre, il risparmio tra tariffa fissa

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e tassametro, almeno in questo caso, è irrisorio: soli 30 centesimi. “Se ci fosse stato meno traffico avrebbe speso ancora meno”, ci dice il tassista alla guida. Insinuando il dubbio che la tariffa standard non sia poi così vantaggiosa per i cittadini/utenti. Ma vediamo come funzionano le tariffe dei tassì (fissate dal Comune). A Firenze il tassametro parte da un fisso di 3,30 euro (2,80 a Roma, 3,20 a Milano, 3 a Bologna, 2,54 a Palermo, come rileva Unica Filt Cgil). Ogni chilometro vale 0,9 euro (0,92 a Roma, 1,03 a Milano, 1,15 a Bologna, 0,83 a Palermo). Ogni ora di viaggio ne vale 24 (23,70 a Roma, 26,86 Milano, 24 Bologna, 16,52 Palermo). Va molto meglio all’estero. Una corsa di 7 km con bagaglio e 5 minuti d’attesa per la chiamata - stima sempre Unica Filt Cgil - a Lisbona costa 7,98 euro, a Barcellona 10,92, a Parigi 11,18 euro. A Firenze, provare per credere, si spende di più: abbiamo sborsato 12,50 euro per percorrere 7 chilometri scarsi tra Borgo Ognissanti e via Kassel. Cifra che, se non ha niente a che vedere con i 31 euro di Zurigo o i 22 di Amsterdam, è superiore ai 12,18 euro di Milano e agli 11,22 euro di Roma.

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Febbraio 2012

MuOvERSI/1. Traffico a rischio in città per la sovrapposizione dei cantieri della tramvia

Linee due e tre, corsa contro il tempo la t1 spegne la seconda candelina, mentre non mancano le incognite sugli altri tragitti: restano infatti alcuni nodi da sciogliere, con gli automobilisti preoccupati per le ripercussioni sulla circolazione. E intanto cresce il fronte del “no” Luca Squarcialupi

T

ram, partenza in “retromarcia” per la linea 2. Si preannunciano mesi difficili in città, con rischio caos sulle strade, mentre il fronte dei no-tram si compatta. Gli interventi per la bonifica bellica si sono prolungati più del dovuto e, uniti al ritardo iniziale, viste le difficoltà del consorzio di imprese che in principio si era aggiudicato l’appalto, hanno fatto saltare il cronoprogramma dei lavori più corposi, che andranno a impattare sulla viabilità. Ciò che fin dall’inizio si voleva evitare sembra concretizzarsi: la sovrapposizione di due super-cantieri, la linea due da una parte (aeroportopiazza dell’Unità, sette chilometri e mezzo per venti fermate), e la tre dall’altra (Careggi-stazione, tre chilometri e mezzo e sette fermate). Entrambi i percorsi ferrati devono essere conclusi entro dicembre 2015, pena la perdita dei finanziamenti europei. Per vedere la linea tre finita saranno necessari, secondo i piani di Palazzo Vecchio, poco meno di 1.200 giorni di lavori, pari a tre anni e qualche mese. Quindi, o si parte spediti con il terzo tracciato tramviario o si è perduti. Il problema è che, sul fronte delle opere per il secondo capitolo di Sirio, ci sono una serie di problematiche che devono essere ancora risolte, come il

collegamento con la linea uno in piazza Stazione e il passaggio all’interno di palazzo Mazzoni, da rivedere dopo le note della Soprintendenza. Così scatta l’allarme rosso tra gli automobilisti. La prima direttrice a rischio è viale Guidoni, al centro della fase uno dei lavori per il tram Peretola-stazione. Un punto critico è poi la strettoia di via di Novoli. Da qui passeranno due binari, affiancati da una corsia per le auto, oltre a marciapiedi sui due lati della strada. Ma per arrivare al risultato, il collo di bottiglia dovrà rimanere chiuso qualche mese, la prossima estate. E le code sono dietro l’angolo. Per la linea tre si parte invece dalla trafficata area Milton-Strozzi, dove sarà realizzato un sottopasso per le auto. L’altro verrà costruito tra viale Lavagnini e viale Strozzi. Intanto si ingrossano le fila dei no-tram. I vari soggetti schierati contro il progetto

Gli interventi per la bonifica bellica più lunghi del previsto

si sono ricompattati: dal comitato Salviamo Firenze all’associazione ambientalista Italia Nostra, fino a esponenti politici come Mario Razzanelli (Lega Nord) e Ornella De Zordo (Perunaltracittà), tutti pronti ad azioni di protesta, anche clamorose, come presidi e blocchi. Questo accade mentre la T1 spegne due candeline. Per lei sono in vista alcuni ritocchini. Ci sono infatti da realizzare alcune opere che rientrano nelle prescrizioni della Firenze-Scandicci, rimaste ferme da tempo. Entro l’estate, se i piani saranno rispettati, potrebbe partire la riqualificazione delle sponde dell’Arno, con la conclusione del collegamento pedonale tra piazza Paolo Uccello e lungarno del Pignone, rimasto incompiuto. Poi saranno ricollocati i resti del porto romano, saltato fuori durante i lavori per il nuovo ponte. Infine è previsto l’appalto da un milione di euro per le aree verdi tra Porta al Prato e piazza Gaddi, dove ancora oggi, accanto ai binari, sono ben evidenti i resti della vecchia carreggiata, tra aiuole dismesse e sporcizia.

più notizie su

SCENaRi Cosa bolle in pentola per la mobilità ferrata, tra percorsi sotterranei e ferrovie da “riciclare”

Sirio si fa in quattro, anzi in sei. E Firenze viaggerà sui binari

N

on ci sono solo le linee due e tre, ossia quelle per cui si è ormai arrivati alla fase dei cantieri. Nel cassetto giace un progetto più ampio, una rete di tram che in futuro potrebbe cambiare il volto della mobilità fiorentina, fondi permettendo. In primis c’è la 2 bis, ossia il prolungamento della linea aeroporto-stazione Santa Maria Novella, in direzione sud. Il passaggio davanti al Duomo verrebbe bypassato introducendo un percorso sotterraneo, che farebbe assomigliare Siro più a una metropolitana che a un tram. Il tragitto si svilupperebbe sotto il centro per circa quattro chilometri, risalendo in superficie all’altezza di lungarno

Pecori Giraldi, per poi proseguire verso viale Europa e Bagno a Ripoli. Si tratta, ben inteso, di ipotesi, ma il piano strutturale contiene al suo interno previsioni sullo sviluppo futuro del sistema di mobilità su ferro. Anche per la linea 3 potrebbe arrivare una “sorellina”: la 3.2, che servirà la zona sud-est. In questo caso la tramvia viaggerebbe dalla Fortezza sui viali attraverso piazza della Libertà, proseguendo con due rami: uno verso Rovezzano (sette chilometri che servirebbero le zone più abitate di Campo di Marte), l’altro verso Bagno a Ripoli (otto chilometri per Gavinana e Firenze Sud). C’è poi l’idea della la linea 4. Il sinda-

co Renzi, tempo fa, ha lanciato il progetto di un collegamento urbano dovrà utilizzare il binario ferroviario già esistente tra la stazione Leopolda e le Piagge: una decina di fermate, tra cui anche tappe alle Cascine, in zona viadotto dell’Indiano e a San Donnino, per coprire la zona ovest della città. E in futuro Firenze potrebbe avere anche il tram numero 5, ossia un collegamento trasversale fra le aree di Careggi, Novoli e il parco delle Cascine, oltre a una linea 6, che secondo l’idea di Palazzo Vecchio potrebbe sfruttare la ferrovia Faentina per mettere in comunicazione /L.S. Campo di Marte con il centro della Val di Mugnone.

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MuOvERSI/2. Dopo i recenti aumenti è scattata la caccia al prezzo più basso

Benzina, tutti in fila per risparmiare in molti si sobbarcano qualche chilometro in più pur di fare il pieno alle pompe “no logo”, quelle esterne al circuito delle multinazionali. in toscana sono una ventina, tutte regolarmente prese d’assalto Valentina Buti

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isparmiare sulla benzina? È possibile. Basta scovare il distributore giusto e si può spendere fino a 15 centesimi in meno al litro. È il piccolo miracolo delle pompe bianche “no logo”: esterne al circuito delle grandi multinazionali del petrolio, gestiscono direttamente la distribuzione del carburante così da offrire spesso prezzi più bassi rispetto ai colleghi “di marca”. Qualche numero per fare alcuni esempi. Nel giorno della nostra rilevazione, lunedì 23 gennaio, il giornale online Staffetta Quotidiana calcola che a livello nazionale un litro di benzina costi 1,759 euro, un litro di diesel 1,726. In Toscana la stangata è ancor più dolorosa, per l’accise da 5 centesimi al litro introdotta dalla Regione e destinata agli alluvionati di Elba e Lunigiana. Per un litro di benzina, così, si spende fino a 1,847 euro, per uno di gasolio 1,776 (dati da Prezzibenzina.it). Facendo un giro tra i “no logo” presenti in provincia di Firenze, si scopre che al Delfini Carburanti di Lastra a Signa un litro di benzina costa 1,694 euro, uno di gasolio 1,609: rispettivamente, si spendono 6 e 12 centesimi in meno al litro rispetto alla media nazionale, 15 e 16 centesimi rispetto a quella toscana. Alla Oil Fin di Sesto Fiorentino la benzina è a 1,718 euro, il diesel a

1,628. Al distributore Murgia di via Senese si spende invece 1,739 euro per un litro di benzina e 1,639 per il gasolio. Prezzi in linea con quelli offerti dall’indipendente Aquila di San Casciano, dal “discount” del Carrefour di Calenzano e dal Ludoli in via del Bronzino, all’Isolotto. Di questi “bengodi” per gli automobilisti in Toscana se ne contano una ventina su oltre 1.600 impianti, quotidianamente presi d’assalto dagli automobilisti. A quello di Sesto arrivano da tutta l’area metropolitana, da Firenze e anche da Prato. A volte c’è una fila così lunga “che qualcuno si mette a bisticciare per il posto”, racconta sorridendo il proprietario. Code infinite anche al Delfini di Lastra, lievitate con gli ultimi aumenti sui carburanti. “Gli automobilisti si stanno ingegnando per risparmiare, confrontano i prezzi su internet, preferiscono fare qualche chilometro di più ma venire da noi, dove il risparmio si tocca con mano”, spiega Emanuele, il proprietario. Ma perché i prezzi dei “no logo” sono così bassi? I gestori diretti si riforniscono da soli (la raffineria più vicina è a Livorno) e da soli mandano avanti il distributore, che è sempre e soltanto self service. Minori le spese di gestione, quindi, così come quelle per la promozione. E maggiore il vantaggio per i clienti.

altERNativE Le strategie dei nostri lettori per salvaguardare il portafoglio: c’è anche chi punta sull’olio di colza

In bici, in treno o... a piedi. Mille e un modo per sopravvivere ai rincari

C

hi attacca al chiodo le chiavi dell’auto e inforca la bici. Chi preferisce il treno (ma poi spesso rimane deluso tra ritardi e disservizi). Chi alla fine va a piedi, che un po’ di movimento non fa mai male. Abbiamo chiesto ai lettori del nostro giornale e a quelli de Il Reporter. it quali sono le loro strategie per sopravvivere al carobenzina. Ecco a voi le risposte. Barbara O. “la macchina ha deciso di lasciarla in garage”, e ha così eliminato il pasticciaccio-rincari alla radice. Fernando M. d’ora in avanti “uscirà sempre a piedi”, o al limite, se si tratta di

un viaggio più lungo, si dirotterà “sui mezzi pubblici”. Qualcuno alla macchina non sa proprio rinunciare, ma per tutelare il portafogli sceglie il carburante alternativo, “olio di colza” come prima scelta, “biocarburanti” se il primo non “rende abbastanza”. Ma c’è anche chi sceglie il meno conosciuto car sharing. La Provincia di Firenze, per favorire la condivisione dell’auto, ha dato vita a un progetto ad hoc che dà un po’ di sollievo alle tasche, fa respirare l’ambiente e incentiva pure la socialità (questo il sito: www.provincia.fi.it/mobilita/progetti-speciali/car-

sharing/). “Se mi aumentano la benzina del 3%, uso la macchina il 3% in meno, e se ci riesco pure di più”, spiega Carlos. Raffaele D. M. punta tutto sulle sue gambe, “che fa anche bene alla salute”. Mirella Z., invece, preferirebbe il treno. “Ma negli ultimi mesi, i continui ritardi” l’hanno spinta a tornare al “costosissimo” volante. Per risparmiare, in tanti vanno poi a caccia dei distributori “no logo” (di quelli fiorentini vi forniamo una mappa nell’articolo sopra): novelli Indiana Jones alla ricerca /N.B. della benzina scontata.

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ON lINE. Su www.ilreporter.it aggiornamenti (e immagini) sulla tragedia della nave naufragata

Al Giglio un mese dopo, tutte le novità TEMPO LIBERO, INIZIATIVE ED EVENTI SU

i PiÙ lEtti DEl MESE 1. Dalla massoneria alle banche, le teorie del complotto sulla nave naufragata 2. Facebook: la pagina pro Schettino. “Il comandante? Persona eccezionale” 3. Oliviero Toscani colpisce ancora, con il “penecalendario” 4. Maturità, uscite le materie per la seconda prova scritta 5. Benzina, treni e pedaggi: scattano gli aumenti

i viDEo PiÙ viSti 1. Schettino diventa un cartoon, a Taiwan 2. Schettino, da De André al David Letterman Show, follie del web 3. I sommozzatori nella parte della nave sommersa dall’acqua 4. Concordia, riprendono le ricerche. Nuova sospensione nella notte 5. A bordo della nave naufragata

toP FivE Foto 1. Su Facebook la tragedia diventa satira. E il protagonista è ancora Schettino 2. De Falco: boom su Twitter. E a sorpresa arriva anche la t-shirt 3. L’anno fallico di Toscani e la ricetta anti-crisi di Rocco Siffredi 4. Pitti ha aperto i battenti. Tra code, stravaganze e tacchi altissimi 5. Molesta tre studentesse in una notte, è caccia all’uomo

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È

passato un mese dalla tragica sera di venerdì 13 gennaio, quando una nave da crociera, la Costa Concordia, è naufragata dopo un impatto con gli scogli nelle vicinanze dell’isola del Giglio. Da allora, da quel giorno, se ne sono dette di tutte e di più su una sciagura che ha colpito, come mai in passato, il mare e la popolazione toscana. Al centro delle cronache (e delle accuse) è finito lui, il comandante Francesco Schettino, mentre l’isola del Giglio è stata letteralmente invasa da soccorritori, giornalisti e semplici curiosi che volevano vedere dal vivo quell’incredibile immagine vista e rivista in tv, l’enorme nave adagiata su un fianco a poca distanza dal porto dell’isola, che mai prima d’ora si era ritrovata a fare i conti con tanta popolarità. Una tragedia che ha commosso il Giglio, la Toscana e con loro il mondo intero, costata la vita a decine di persone, ognuna con la propria, tragica storia. Ma sono state forse le immagini a colpire maggiormente l’opinione pubblica dell’intero globo, l’immagine di un gigante dei mari disteso vicino (troppo vicino) a un’isola

la

coSta concordia

dopo l’incidente

piccola, piccolissima, le immagini dei soccorsi che sono arrivati da ovunque potessero arrivare (dall’acqua, dal cielo), quelle delle facce di chi è riuscito a salvarsi e di chi invece ha aiutato qualcuno a farlo. Sul nostro portale, www.ilreporter.it, si possono rivivere, attraverso video e fotografie, quelle drammatiche ore, i giorni dei

(foto

dei

ViGili

del fuoco)

soccorsi che sono seguiti, le polemiche e le provocazioni che sono scaturite da una vicenda che per molti versi resta, e resterà, incomprensibile. Fotografie e video per non dimenticare una tragedia che ha fatto balzare uno dei paradisi della Toscana sulle prime pagine e sulle principali edizioni di giornali e telegiornali di tutto il pia-

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neta, per non dimenticare nemmeno coloro che hanno lavorato senza sosta per tentare di arginare le conseguenze di un dramma dalle conseguenze comunque disastrose. Ma non è finita qua. Perché ora, un mese dopo quella tremenda notte, restano molti gli aspetti che faranno parlare ancora a lungo della Concordia e della sciagurata rotta del 13 gennaio, a partire dall’inchiesta per accertare le cause che hanno portato a un simile disastro, per capire quali e di chi siano state le colpe. Per capire, insomma, come tutto questo sia potuto accadere in una notte di mare calmo e festa sulla nave. Ma resta anche da lavorare per evitare che una sciagura umana si trasformi in un disastro ambientale. Su www.ilreporter.it continueremo a seguire la vicenda. In attesa che, su quanto accaduto, possa veramente essere messa la parola fine.

SEGUICI SU:

SAluTE INFluENZA, ARRIvA Il PICCO

È

arrivata più tardi del solito, ma è arrivata. L’influenza sta mettendo a letto migliaia di italiani, e quest’anno il picco massimo – complice il freddo che si è fatto attendere – è previsto proprio per la metà di questo mese. Come sempre, i più colpiti saranno i bambini, mentre gli anziani e i soggetti con patologie croniche sono coloro per cui è maggiore il rischio di andare incontro a complicanze. Tra le categorie considerate “a rischio” - quelle per cui era consigliato il vaccino - ci sono gli ultra 65enni, le donne al secondo e terzo mese di gravidanza, gli operatori sanitari e gli addetti ai servizi pubblici essenziali. Ma – vaccino a parte – come mettersi (il più possibile) al riparo da questo male di stagione? Sul nostro sito qualche semplice regola per cercare di mettere, una volta tanto, ko il virus. E non viceversa.


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Febbraio 2012

lE NOSTRE TASCHE/1. Il 28 febbraio 2002 la moneta comune diventò la sola in circolazione

Dieci anni di euro. Ma qui arrivò prima iERi E oGGi

Nel 1997 ebbe luogo una sperimentazione

Qualche raffronto con la lira

Quando la benzina era sotto quota uno

in due comuni toscani: l’antenato della valuta

I

unica circolò a Fiesole e Pontassieve per sei mesi. Ecco come andò Gianni Carpini

A

ll’inizio fu il convertitore tascabile: gli italiani si trovarono a fare i conti, nel senso letterale del termine, con un tasso di cambio che certo non aiutava nei calcoli, complici anche quei “maledetti” decimali: 1.936,27 lire erano (e sono ancora) pari a un euro. Un decennio fa, il 28 febbraio 2002, dopo due mesi di convivenza forzata con il vecchio conio, la moneta comune diventò la sola in circolazione in dodici paesi europei, ai quali - nel corso del tempo - se ne sono aggiunti altri cinque. Ma già qualche anno prima del debutto ufficiale, alle porte di Firenze alcuni cittadini toccarono con mano una bozza della futura valuta. I precursori furono i comuni di Fiesole e Pontassieve, primi in Italia a sperimentarla, nei negozi come negli uffici pubblici. E così, per sei mesi a cavallo tra il 1997 e il 1998, l’euro parlò con accento fiorentino. Dal primo ottobre 1997 al 31 marzo 1998, per comprare il pane, fare la spesa al mercato o per effettuare pagamenti alla posta, i cittadini dei due comuni dell’hinterland fiorentino poterono utilizzare i contanti Ue, o meglio una versione ad hoc, fatta stampare appositamente alla Zecca e al Poligrafico dello Stato. Le due cittadine ottennero dalla Banca d’ Italia il conio di un miliardo di lire in valuta europea, in tre diversi tagli: due monete da cinquanta centesimi e da un euro oltre a un buono-banconota pari a tre euro (nella foto), per un cambio convenzionale fissato in 2.000 lire a fronte di ogni

i

“precurSori”

dell’euro

euro. Un’iniziativa decisa dai rispettivi sindaci con l’obiettivo di far conoscere alla popolazione il denaro “griffato” Unione Europea, in vista del grande passaggio, avvenuto poi nel 2002. In pratica, i cittadini ebbero la possibilità di cambiare le lire agli sportelli delle banche presenti sul territorio, per poi spendere i soldi nella stragrande maggioranza dei negozi, oltre che negli uffici pubblici e nelle poste, fino al 31 marzo 1998. In tanti ritirarono la nuova moneta, incuriositi dalla novità, meno invece la usarono concretamente nella vita quotidiana. Dopo una ventina di giorni dalla partenza della sperimentazione, l’80 per cento dei cittadini, secondo un sondaggio

svolto allora dalla società fiorentina Eurema, risultò non aver mai utilizzato la valuta europea, pur conoscendo il progetto. Il 30 giugno 1998 fu l’ultima data per riconvertire gli euro non spesi nella cara e vecchia divisa tricolore. Oggi, nell’era post-lira, le monetine da 50 centesimi e un euro targate Fiesole e Pontassieve sembrano una “brutta copia” di quelle attualmente in circolazione. Molte sono finite nelle mani dei collezionisti: su Ebay gli appassionati sono disposti a tirare fuori più di venti euro per una banconota da tre. Certo, non un capitale, ma pur sempre qualcosa in più rispetto alle 6.000 lire investite quindici anni or sono.

l pensionamento di Montessori, Bellini e Volta (“inquilini”, rispettivamente, delle banconote da mille, cinquemila e diecimila lire) ha provocato non pochi problemi alle tasche degli italiani. Il passaggio alla nuova valuta produsse non poche proteste (oltre a vari aumenti). In dieci anni, secondo un’indagine del Codacons, le famiglie hanno accusato una perdita del potere d’acquisto di quasi il 40%. Ma andiamo a vedere come si sono modificate le cifre nel corso del tempo. Un biglietto dell’Ataf, nel 2001, costava 2.000 lire. Con il passaggio alla moneta unica l’azienda decise di rimetterci qualcosa, fissando il valore del nuovo ticket a un euro (pari a 1.936 lire e spicci). Per chiamare da una cabina telefonica, attrezzature ormai in via di estinzione, col vecchio conio servivano 200 lire, tramutatesi nell’era euro in 10 centesimi. Da dieci anni a questa parte, invece, il biglietto per entrare agli Uffizi è rimasto tale e quale: nel 2002 costava 6,50 euro, stessa cifra che bisogna tirare fuori oggi per ammirare i suoi capolavori. In questo caso il rincaro scattò per effetto dell’euro: nel 2001 per l’entrata nella galleria si spendevano 12.000 lire, un anno dopo 500 in più (12.585 lire, pari a 6,50 euro, appunto). Sul fronte sportivo, nella stagione 2000–2001 per un abbonamento in curva Fiesole al Franchi erano necessarie 400.000 lire. Nell’era di Delio Rossi e Jovetic, per lo stesso settore, i supporter della Fiorentina hanno sborsato poco meno: 205 euro (prezzo intero). È tra gli alimentari che la moneta unica ci ha messo di più lo zampino. Secondo le rilevazioni del Codacons, poco prima dell’entrata in circolazione della moneta unica un chilo di pane costava in media 1,80 euro, contro i 2,85 euro odierni. Infine c’è lei, la signora per eccellenza dei salassi: la benzina. Il primo gennaio 2002 un litro di verde, prendendo in considerazione il prezzo medio in Italia, era poco /G.C. sotto quota un euro (0,999).

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lE NOSTRE TASCHE/2. Viaggio tra le dichiarazioni dei redditi degli abitanti della provincia

I “Paperoni” nostrani? Sul colle etrusco Nella cittadina alle porte di Firenze le entrate medie più alte. Poi, in “classifica”, si trovano il capoluogo, Bagno a Ripoli e vaglia. Certaldo fanalino di coda Francesca Puliti

F

irenze come Cortina? A fare i conti in tasca ai fiorentini, alla luce dei recenti controlli straordinari della Finanza nella località più cool della montagna nazionale (ma anche ad Albano Terme, a Roma, ecc.), ci abbiamo pensato noi. Per scoprire che i fiorentini non sono tra i più ricchi, stando almeno alle dichiarazioni dei redditi. Secondo le stime ricavate dal Ministero delle Finanze sulle dichiarazioni presentate nel 2009 (ovvero gli ultimi dati disponibili), il reddito medio in Toscana si aggira attorno a 22.500 euro l’anno. Ma se la provincia di Firenze supera la soglia di ben duemila euro, al suo interno le differenze ci sono e si fanno sentire. Ad aggiudicarsi la palma di comune più florido è Fiesole, con un reddito medio di 29.254 euro a testa, cifra di tutto rispetto anche se in notevole calo rispetto agli anni precedenti, quando la media superava abbondantemente i 30mila. La città di Firenze è seconda in classifica, con 27.500 euro di media, in lieve aumento rispetto agli anni precedenti (nonostante che, all’opposto, vi sia stato un decremento nel numero di dichiarazioni presentate). Su 222.651 denunce dei redditi,

2.500 circa hanno dichiarato meno di mille euro annui, altrettanti tra mille e duemila, circa seimila sono equamente distribuite tra duemila e seimila euro, mentre in 2.600 hanno dichiarato cifre fino a 7.500 euro. La schiera più nutrita è quella che incassa tra 7.500 e 50mila euro annui, laddove le fasce intermedie sono a loro volta più folte. Lo scaglione più popoloso in assoluto è quello che guadagna tra 15 e 26mila euro l’anno, mentre dai 30mila in su gli scalini diventano meno affollati. Sono solo 6.300 le persone che dichiarano un reddito superiore a 50mila euro annui, mentre inaspettatamente sono di più (6.700 circa) quelle che dichiarano tra 70 e 100mila. Sopra questa soglia restano in 5.200. Subito dietro Firenze, nella classifica della ricchezza, c’è Bagno a Ripoli, con una media di 27.300 euro l’anno. Segue il comune di Vaglia - con 26.500 euro - che non a caso vorrebbe fondersi con la ricca Fiesole. Quinta posizione per Impruneta, la più fiorente del Chianti (26mila euro circa), mentre il comune più ricco del Valdarno è Rignano, che stacca di quasi duemila euro Reggello, Figline e Incisa. Superano la media toscana Sesto Fiorentino e Scandicci, mentre gli

altri comuni della provincia si aggirano attorno ai 20-21mila euro a testa. Al di sotto si trovano solo Castelfiorentino, Cerreto Guidi, Gambassi Terme, Marradi e Firenzuola. Più il fanalino di coda: Certaldo, la cui media dichiarata è addirittura sotto la

soglia dei 19mila euro. Cifre vere? Chi lo sa. Resta il fatto che dal recupero dell’evasione fiscale la Regione Toscana si aspetta di incassare quest’anno circa 150 milioni di euro, contro gli oltre cento ripescati già l’anno scorso.

CoNtRolli Nel 2010 scoperti imponibili non denunciati per 3,8 miliardi solo nel Granducato, più del doppio del 2009

Cresce il lavoro per la Finanza, tra evasori totali e finti poveri

I

più poveri della Toscana? I grossetani. Così almeno risulta dalle denunce dei redditi presentate nel 2009. Penultimi in classifica gli aretini, con un reddito medio provinciale di poco superiore a 20mila euro annui. Una cifra ritenuta però “improbabile” dagli esperti del settore, considerata l’alta concentrazione nella zona di piccoli e medi imprenditori, nonostante la perdurante crisi. Non molto diversa la situazione di Prato, mentre perfino una provincia così altamente colpita dalla disoccupazione come Massa Carrara riesce a fare meglio. Dati che sembrano dirla lunga sul tasso di evasione ed

elusione fiscale che interessa la nostra regione. Secondo le cifre elaborate dalla stessa Regione Toscana per calcolare gli effetti dell’aumento dell’addizionale Irpef, sono meno del 2,5% i contribuenti che dichiarano al fisco più di 75mila euro l’anno. Da solo, questo battaglione di 51.768 contribuenti vale 6 miliardi e 200 milioni di imponibile, ovvero quasi il 13% dei redditi dichiarati da tutti i toscani. I super ricchi, da 390mila euro in su, sono 859, mentre una ventina di dichiarazioni si attestano sui 2 milioni e mezzo. Il toscano più ricco, invece, nel 2009 ha dichiarato 10 milioni e passa. Per contro,

nel corso del 2010 (mentre scriviamo i dati del 2011 non sono ancora disponibili), le Fiamme Gialle hanno scoperto redditi imponibili non dichiarati per 3,8 miliardi di euro solo in Toscana, più del doppio rispetto all’anno precedente. Una cifra stratosferica a cui hanno contribuito quasi 600 evasori totali e 530 evasori di “grossa taglia”. Smascherati inoltre 610 finti poveri che avevano prodotto autocertificazioni false per accedere ad agevolazioni di Comuni, scuole e università. I casi più numerosi sono stati scoperti a Firenze, Livorno, Pisa e /F.P. Arezzo.

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politica

Febbraio 2012

l’INTERvISTA. Caterina Biti nominata assessore all’ambiente di Palazzo Vecchio

“La mia sfida per una città sostenibile” Con il suo arrivo la giunta si è tinta

mezzi elettrici non inquinanti, impiantare alberi che riducano le emissioni. Intanto, però, il 2012 si è aperto con una raffica di sforamenti di Pm10. Come abbatterle? Con le misure a gradini previste dalla Regione: inviteremo i cittadini a lasciare l’auto a casa e ad abbassare i termosifoni dopo i 15 sforamenti dei livelli di guardia, bloccheremo il traffico dopo i 35 sforamenti. Ma il piano antismog più efficace è quello che parte dalle scuole, insegnando ai bambini i principi della sostenibilità. Capitolo Cascine: come se le immagina tra dieci anni? Il parco ha bisogno di una svolta, va curato di più per renderlo fruibile. Il sindaco ci tiene molto. Ma non dimentichiamo il parco dell’Argingrosso, anche quello va restituito alla città. E l’Arno? La sicurezza del fiume compete all’Autorità di bacino, ma chi si occupa di ambiente a Firenze non può non dargli un’occhiata. Mi preoccupa il rischio idrico dovuto alla siccità. Anche qui l’amministrazione deve educare i cittadini alla lotta agli sprechi. Assessorato o presidenza del Consiglio: sinceramente, cosa preferiva? Dimettermi da consigliere è stato triste. Ma sulla presidenza ci eravamo arenati. Così ho scelto l’assessorato: la delega all’ambiente è stimolante.

ancor più di rosa, ma il colore che lei ha in mente per il futuro è il verde. “Partirò dai giardini. Prima dei divieti serve cambiare la mentalità delle persone” Valentina Buti

T

rentacinque anni, veterinaria, Caterina Biti è il nuovo assessore all’ambiente di Palazzo Vecchio. Con il suo arrivo e l’addio dell’assessore alla cultura Giuliano Da Empoli, che guiderà l’associazione Big Bang in vista di una futura candidatura a premier del sindaco, la squadra di Renzi si tinge di rosa: cinque assessori donne e tre uomini, tutti targati Pd. Biti, renziana di ferro, è stata eletta nel 2009 nella lista Facce Nuove, prima di aderire ai Democratici. Da mesi era stata indicata da Renzi come il successore di Eugenio Giani alla presidenza del consiglio comunale: scelta che aveva provocato più di un malumore in casa Pd. Acqua passata per Biti che, testa bassa e pedalare, ha già in mente il piano per “fare di Firenze la città della sostenibilità”. Assessore, da dove partirà? Dalle aree verdi. Condivido il progetto del sindaco di realizzare un giardino a 10 minuti dalla casa di ogni cittadino. Il piano strutturale a “volumi zero” va in questa direzione. Altro obiettivo il “Patto dei sindaci”, che prevede l’abbattimento del 20% delle emissioni di Co2 entro il 2020. Metterà il pedaggio per le auto che vogliono entrare in centro, come a Milano? Sono molto scettica sull’Ecopass. Il pedaggio è una misura tampone, non risolve il problema smog sul lungo periodo. Prendiamo Amburgo: è una città industriale con 4 milioni di abitanti, l’allarme da Pm10 è quotidiano. Al posto dell’Ecopass ha deciso di puntare su mezzi pubblici a idrogeno, aree verdi, bike sharing. E tra pochi anni sarà a emissioni zero. Per Firenze vorrei lo stesso: serve incentivare l’uso di bus e

caterina biti

SoNDaGGi Scivolone nella classifica dei sindaci più amati, mentre in molti lo vedrebbero bene nella corsa alla premiership nazionale

Renzi giù dal podio, ma i fiorentini lo vorrebbero alle primarie

M

atteo Renzi scende dal podio dei sindaci più amati d’Italia, ma in compenso il 62 per cento dei fiorentini lo vorrebbe alle primarie. È il risultato di due recenti sondaggi. A rivelare il “capitombolo” dell’indice di gradimento del sindaco è il Governance Poll 2011, commissionato dal Sole 24 Ore ed effettuato dall’Istituto Ipr Marketing. L’anno passato Renzi si era aggiudicato il primo posto tra gli amministratori d’Italia con un consenso del 67%. Oggi si ferma solo al 53%, con uno scivolone nelle retrovie della classifica che lo porta

alla 51esima posizione. “Preferisco perdere un voto ma fare le cose. Sono pagato per questo, non per chiacchierare”, minimizza il sindaco. Ma l’opposizione intanto attacca: “Il rottamatore è rottamato dai fiorentini”, punta il dito il Pdl. Sarà. Ma l’altro sondaggio, voluto dalle Officine Democratiche del Pd ed effettuato da Mass Media Opinion con 800 interviste ai fiorentini, non sembra dargli ragione. Quanto al grado di notorietà, il sindaco ha ottenuto il 93% dei consensi, mentre il suo operato, nei primi due anni di legislatura, è giudicato efficace

dal 71% degli intervistati. Non solo: il 62% dei fiorentini vedrebbe bene il sindaco correre alle primarie per la premiership nazionale. Qualche nota dolente, però, arriva per la squadra della giunta e per il Partito Democratico. Il vicesindaco Dario Nardella è conosciuto solo dal 40% dei cittadini ascoltati. Gli altri assessori non vanno oltre il 30% (raggiunto dall’assessore alla mobilità Massimo Mattei). Quanto al Pd, tra gli intervistati di centrosinistra l’81% ha voglia di rinnovamento e dichiara /N.B. di volere una nuova generazione di politici.

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politica

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TRASPORTI/1. La conclusione dell’iter prevista tra 7-8 mesi

TRASPORTI/2. In attesa di novità sul fronte pista

Pubblicato il bando, ora Ataf Peretola, più passeggeri viaggia verso la privatizzazione e nuovi voli (low cost) I

Antonio Passanese

L

o aveva promesso: “Vendo Ataf”. E, nonostante gli scioperi e le proteste, lo ha fatto. O meglio, lo sta facendo. Matteo Renzi non se l’è sentita, in un momento così grave per l’economia, di far pagare ai fiorentini anche le perdite dell’azienda di trasporto pubblico della città. E così, grazie al voto del Pd, Lega, Fli, Udc e di due consiglieri dell’Idv, ha dato il via alla “rottamazione” di Ataf, esclusi i tram e Firenze Parcheggi. Il bando è stato già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. Le aziende interessate avranno 35 giorni di tempo per partecipare alla gara, mentre la conclusione dell’iter – con l’aggiudicazione al vincitore – è prevista fra 7-8 mesi. “Non siamo alla ricerca di un partner finanziario, ma di un soggetto industriale forte ed esperto nel trasporto pubblico su gomma – sottolinea il presidente di Ataf Filippo Bonaccorsi – per questo abbiamo inserito nel bando dei paletti ben precisi. Chi vorrà qualificarsi per partecipare dovrà avere i seguenti requisiti minimi: 270 milioni di euro di fatturato globale e 240 di fatturato specifico nell’ultimo triennio, almeno 400 bus, almeno 40 milioni di chilometri fatti nell’ultimo triennio, 20 milioni di capitale sociale interamente versato”. Dopo la fase di qualifica, che servirà all’azienda di trasporto pubblico di Firenze per selezionare le aziende da invitare alla gara, partiranno le lettere di invito (dove sarà contenuto anche il prezzo base d’asta, determinato da perizie giurate). “A coloro che inviteremo, chiederemo non solo un’offerta economica – ha aggiunto Bonaccorsi – ma anche tecnica: un requisito importante per la determinazione del punteggio, e quindi per la scelta dell’acquirente, sarà la capacità di investimento per l’acquisto di mezzi nuovi. In questo modo escludiamo da subito eventuali soggetti solo finanziari, restringendo il campo unicamente ad aziende attive nel settore del trasporto pubblico su gomma”. L’operazione “privatizzazione” di Ataf, però, ha causato mal di pancia in ordine sparso: il capogruppo Fds-Verdi, Monica Sgherri, ha già preannunciato un’interrogazione. “Se, come

sembra – dice – per la validità della deliberazione sulla privatizzazione di una parte di Ataf era necessario, secondo i patti parasociali, che si esprimessero a favore i possessori del 90% di quote, mentre il Comune di Firenze ne detiene l’82%, allora siamo di fronte a una forzatura inaccettabile rispetto alla quale è necessario che anche la Regione si attivi per ottenere chiarezza’’. Secondo Sgherri “ciò che è accaduto avrà certo risvolti non secondari in merito alla futura azienda unica per il trasporto pubblico locale su gomma e allo svolgimento della gara unica regionale”. Per la consigliera comunale, infine, “la Regione deve agire per fare la massima chiarezza e non essere invece attore passivo”. E, a stretto giro di posta – come richiesto da Sgherri – la giunta Rossi si è espressa sulla privatizzazione di Ataf. “Se il Comune di Firenze ha deciso di privatizzare Ataf non c’è nulla di sconvolgente – ha fatto sapere Luca Ceccobao, assessore regionale ai trasporti – altro discorso è la gestione dei servizi, perché Ataf dovrà partecipare, da sola o con altri, alla gara regionale per il trasporto pubblico”. E se già questo non bastasse, Ceccobao ha aggiunto: “Ogni Comune è libero di decidere come vuole gestire i propri servizi”.

Il luTTO il 19 gennaio scorso è prematuramente scomparsa Maira Neri, moglie del presidente della provincia di firenze andrea Barducci. Si è spenta a soli 57 anni. da tempo soff riva di una grave forma di leucemia, che ha combattuto fi no all’ultimo con grande tenacia e coraggio. La redazione de il reporter si stringe al presidente ed esprime le più sincere e sentite condoglianze a lui e alle fi glie giulia e Lavinia.

n attesa di capire, e di sapere, cosa riserverà il futuro all’aeroporto di Firenze – tra piste parallele o oblique – Vueling atterra a Peretola e, dal 25 marzo, effettuerà collegamenti con Barcellona, Madrid e Parigi. Prosegue dunque l’espansione della compagnia low cost spagnola in Italia, e già sono scattati gli sconti e le offerte promozionali. La tratta Firenze-Barcellona sarà operativa tutti i giorni, con un’offerta di quasi 90mila posti. Il collegamento FirenzeMadrid sarà invece attivo tre giorni a settimana (martedì, giovedì e sabato), con un’offerta di 39mila posti per il 2012. Infine, i voli settimanali per Parigi Orly saranno quattro (lunedì, mercoledì, venerdì e sabato) per un totale di oltre 50mila posti a disposizione dei passeggeri. Gli amanti dei viaggi

Vespucci tornato ai livelli registrati prima della crisi del 2009 low cost, dunque, non sembrano avere di che preoccuparsi troppo, anche se faranno bene ad affrettarsi, visto che - non si sa mai - in tanti potrebbero cogliere al volo l’occasione, per usare un gioco di parole. Intanto, cresce il traffico passeggeri allo scalo fiorentino: complessivamente, il 2011 ha fatto registrare 1.906.099 passeggeri, in aumento di quasi il dieci per cento rispetto all’anno precedente. A dicembre, in particolare, la crescita dei voli internazionali ha registrato un + 8 per cento, grazie alla performance positiva di Alitalia, Lufthansa e Air France. Positivo anche l’andamento di Austrian, con l’introduzione del collegamento

diretto per Vienna, e di Air Berlin che, da maggio 2011, ha attivato la rotta per Dusseldorf. Per quanto riguarda il traffico nazionale, si segnala il risultato positivo di Alitalia grazie ai voli per Roma e Catania. Per la compagnia di bandiera si tratta di un ottimo risultato che vede su Firenze un incremento di traffico dell’82 per cento rispetto a dicembre 2010. Nel complesso, il 2011 ha visto una crescita dei passeggeri del 9,7 per cento rispetto al 2010, consentendo al Vespucci di tornare ai livelli registrati prima della crisi del 2009. A questo incremento non è seguita una corrispettiva crescita del numero dei voli (comunque positivo del 3,8 per cento), a conferma di un maggiore riempimento degli aerei e della maggiore capacità dei velivoli utilizzati dalle linee aeree. Il risultato del 2011 è stato ottenuto nonostante gli oltre 774 voli dirottati o cancellati, principalmente a causa dei noti fenomeni meteorologici, e della flessione di Meridiana Fly negli ultimi tre mesi dell’anno. Questi risultati hanno fatto sì che l’Amerigo Vespucci si collocasse al 42esimo posto, su 143, nella classifica dei principali /A.P. scali europei.

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al volante

Febbraio 2012

Il PuNTO. Dati confortanti in Toscana. In un anno sottratti ben 162.061 punti dalle patenti

Meno incidenti e vittime della strada Benedetta Strappi

Sono stati ventidue, nel 2011, i casi di sinistri con fuga e omissione di soccorso.

L’

Ritirate quasi tremila licenze di guida. Nel mirino soprattutto l’alta velocità

anno nuovo, a Firenze, si è drammaticamente aperto con un incidente stradale. Il 2 gennaio ha perso la vita un giovane che aveva avuto un gravissimo incidente in moto in viale Redi la notte di San Silvestro, di ritorno dai festeggiamenti, e i suoi vent’anni sono finiti così, in modo atroce. E questo succedeva negli stessi giorni in cui venivano divulgati i dati relativi agli incidenti (e in generale all’attività della polizia stradale) avvenuti in Toscana nel 2011. Con un dato confortante: rispetto al 2010 c’è stata una flessione degli incidenti stradali del 13 per cento circa (dato toscano), concentrata specialmente in autostrada, dove la diminuzione è stata del 21,4 per cento. Nel dettaglio, gli incidenti con lesioni sono passati da 1.915 a 1.763, con una diminuzione rispetto al 2010 di circa l’8 per cento. E se il numero di incidenti mortali è rimasto purtroppo invariato, è invece sceso quello delle vittime, inferiore del 14 per cento rispetto all’anno precedente. In tutto, sulle strade toscane, ci sono stati 4.583 incidenti (2.084 in autostrada e 2.499 sulla viabilità ordinaria). Di questi 42 hanno avuto esito mortale (12 in autostrada e 30 in altre strade) con 42 vittime (12 in autostrada e 30 in altre strade). In quei 1.763 incidenti stradali con lesioni i feriti sono stati 2.631, 886 dei quali in autostrada. I casi in cui negli incidenti sono stati coinvolti veicoli commerciali con massa superiore alle 3 tonnellate e mezzo sono 538: in 25 casi si è trattato di autobus. Ma la polizia è intervenuta anche in altri 2.778 “eventi infortunistici” in cui, per fortuna, ci sono stati solo danni a cose. In 22 casi, poi, la

polizia si è occupata di incidenti con fuga e omissione di soccorso: di questi 20 hanno avuto come teatro le strade della cosiddetta viabilità ordinaria. Ma il dossier 2011 fotografa anche il capitolo infrazioni e multe: lo scorso anno sono stati sottratti ben 162.061 punti dalle patenti toscane. Complessivamente, le infrazioni contestate in Toscana sono state 110.547 e le patenti ritirate 2.997. Prevedibilmente, la maggior parte delle violazioni ha avuto a che fare con il superamento dei limiti di velocità (24.248, rilevate con autovelox o telelaser). Altre 4.584 multe sono invece state fatte per il mancato uso delle cinture e 2.689 perché altrettanti toscani utilizzavano il cellulare mentre si trovavano alla guida. E poi c’è il capitolo alcol e sostanze stupefacenti. Lo scorso anno sono state sottoposte a controllo alcolemico 82.738 persone. Da questi test è emerso che si trovavano alla guida in stato di ebbrezza 1.578 persone, e sono stati sequestrati (e destinati alla successiva confisca) 142 veicoli. Sono state 86, invece, le persone fermate alla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.

Il COMMENTO. Parla Stefano Guarnieri. Intanto l’attività dell’associazione va avanti

“Ma nelle grandi città le tragedie continuano”

S

tefano Guarnieri, presidente dell’associazione Lorenzo Guarnieri, da tempo in prima linea per l’introduzione del reato di omicidio stradale, commenta questi dati in modo deciso: “I dati presentati dalla polizia stradale rappresentano un dato solo parziale di quello che sta succedendo nella nostra regione: dobbiamo infatti tener presente che la polizia stradale non rileva gli incidenti nelle grandi città, che ormai sono i luoghi con la maggiore incidentalità”. Ancora, continua Guarnieri, “la sen-

sazione è che l’incidentalità non sia diminuita in Toscana e che ci sia ogni mese una tragedia nelle nostre strade come quella della nave Concordia. Si fa ancora troppo poco e non c’è consapevolezza che questa è una battaglia importante che va giocata insieme con tutte le forze, mentre ognuno va per la sua strada. Purtroppo – aggiunge - il mese di gennaio a Firenze è cominciato molto male con tre mortali di cui due sono stati legati all’alcol, a dimostrazione di quanto sia importante il problema della guida

in stato di ebrezza o sotto l’effetto di droghe”. E proprio perché eventi del genere possano diminuire, l’associazione porta avanti il suo lavoro: non ha ridotto gli sforzi per l’introduzione del reato di omicidio stradale e il progetto David è partito con la parte di comunicazione e con la campagna per l’omicidio stradale. Sono stati stanziati fondi per l’onda verde semaforica che partirà a breve, con l’obiettivo di ridurre la velocità media nei viali di circonvallazione /B.S. soprattutto nelle ore notturne.

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anno xxx n.02 - febbraio 2012

www.comune.borgo-san-lorenzo.fi.it www.lavoripubbliciborgosanlorenzo.it www.portalegiovanimugello.it

Publiacqua info 800238238, guasti 800314314 - Publiambiente 800980800 - Asl10 055 84511 - Emergenza 118 - PM 055 8457086

La farMaCia dEi SErVizi Le crisi si affrontano con idee e progetti innovativi. Idee e progetti innovativi in grado di aprire il mercato e la concorrenza, di estendere le opportunità, i servizi. A Borgo San Lorenzo puntiamo a farlo con la farmacia comunale. Che rappresenta un valore sociale, un valore economico. Un servizio in più, pubblico, che potrà offrire diversi e diversificati servizi alla salute e prestazioni. E la sua presenza farà scattare quella sana concorrenza che può portare benefici ai cittadini in termini di un aumento dell’offerta dei servizi. Per aprire questo nuovo punto farmacia ci affidiamo a una società sana, solida, con una forte e consolidata esperienza alle spalle nel settore dei servizi farmaceutici e alla salute: Farmapiana. Il Comune è diventato socio di questa società interamente pubblica, di proprietà dei Comuni di Campi, Calenzano, Signa e Borgo appunto, che si configura come una vera e propria azienda di servizi alla salute e opera in una realtà vicina alla nostra. La convinzione è che l’operazione della farmacia comunale potrà imprimere un deciso slancio alla promozione dei servizi alla salute. E consentirà al Comune anche di reperire risorse economiche da reimpiegare per la collettività. Un’operazione a costo zero, perché il Comune conferisce direttamente a Farmapiana il valore della nuova farmacia, la cui valutazione è a cura di un perito nominato dal tribunale. E’ poi la società che si occupa di sede, personale, arredi e investimenti, oltre che della gestione, dalla quale riceveremo introiti. Insomma, stiamo lavorando perché la farmacia comunale apra ad aprile, in locali e ambienti che possano farle assumere quel carattere di presidio di salute, dove non ci si rivolga unicamente per l’acquisto dei farmaci ma anche per ricevere servizi, prestazioni, attività di orientamento alla salute. Servizi di informazione, prevenzione e assistenza. Come ad esempio check up, prenotazioni Cup, percorsi di prevenzione e controlli, l’incentivazione di buone pratiche, con promozioni e sconti. E’ un modello di “farmacia dei servizi” quello a cui siamo orientati e che vogliamo realizzare a Borgo con la prima farmacia comunale. Una farmacia al servizio di tutti i cittadini. Dai bambini agli anziani. il Sindaco Giovanni Bettarini

COMUNE IN ONDA Va in onda su tele iride “in Borgo”, il programma mensile di informazione istituzionale e approfondimento del Comune di Borgo San Lorenzo con notizie, servizi, interviste sull’attività amministrativa e argomenti segnalati dai cittadini. gli orari: lunedì ore 21, martedì ore 14, venerdì ore 16,30 e domenica ore 11.

LA BANDA LARGA SI “ALLARGA”

prEViStO iNtErVENtO pEr CaBLarE CON fiBra OttiCa LUCO-grEzzaNO, paNiCagLia E SaggiNaLE La banda larga si “allarga”. raddoppia: wi-fi+fibra ottica. Dalla provincia di firenze arrivano rassicurazioni riguardo al potenziamento della copertura della banda larga con la tecnologia wi-fi su ronta e Luco. ma per internet veloce è pronto anche un intervento di cablaggio in fibra ottica che fa parte di una più ampia operazione coordinata dalla regione toscana: ad essere interessate le frazioni di Luco, grezzano, panicaglia e poi Sagginale. “La ditta incaricata dei lavori - fa sapere l’assessore alla comunicazione Stefano marucelli - sta acquisendo le autorizzazioni necessarie, e sono diverse, da ministero, provincia, fs e dal comune. per quanto ci compete stiamo collaborando per velocizzare i tempi per procedere poi ai lavori di scavo per la posa dei cavi in fibra ottica, con modalità di scavo leggere, concordate con l’ufficio tecnico comunale, per non alterare il suolo”. piede sull’acceleratore per la fibra ottica, per far partire al più presto i lavori; spinta anche per sviluppare la copertura del sistema wi-fi: “nel corso del primo trimestre del 2012 - indica la provincia di firenze in una comunicazione sollecitata dall’assessore marucelli - è previsto il completamento della realizzazione degli impianti per il potenziamento della copertura su ronta e Luco di mugello”. “internet veloce - osserva il sindaco giovanni Bettarini - è essenziale oggigiorno, per tutto e per tutti: si studia on line, si lavora on line, si fanno acquisti on line, e imprese e aziende, anche piccole, non possono fare a meno della connessione veloce per condurre le attività. e anche come amministrazione abbiamo investito sui servizi on line, attivando dal sito internet del comune l’area iscrizione e pagamenti ai servizi comunali”.

Sul sistema wi-fi l’assessore marucelli ricorda come il comune “abbia raccolto le segnalazioni, le richieste dei cittadini e sollecitato la provincia per migliorare la rete ed estendere e sviluppare la copertura del segnale, e ci auguriamo - commenta l’assessore - che tempi e impegni siano rispettati perché si tratta di un progetto che è realizzato con un consistente investimento pubblico”. Quanto alla fibra ottica, “come comune non abbiamo competenze dirette sulle aziende di telefonia e telecomunicazioni, che sono private e agiscono secondo logiche di mercato per effettuare investimenti e attivare reti adsl - precisa

<Comune utile> CErtifiCati addiO: L’aUtOCErtifiCaziONE È OBBLigatOria. Dal 1° gennaio i certificati anagrafici vanno in pensione, almeno per quanto riguarda gli atti e le procedure inerenti le pubbliche amministrazioni. infatti, tutti i cittadini che necessitano di attestare la propria condizione anagrafica (nascita, stato di famiglia, cittadinanza etc.) devono obbligatoriamente avvalersi dell’autocertificazione e tutte le amministrazioni pubbliche (stato, regioni, enti locali, enti gestori di servizi) sono obbligate ad accettarle, salvo poi disporre delle facoltà di verifica previste dalla legge. Dunque l’autocertificazione diventa a tutti gli effetti un obbligo. Le certificazioni rilasciate dagli uffici anagrafici comunali potranno ancora essere richieste nell’ambito dei rapporti con soggetti privati (banche, imprese, assicurazioni, società sportive, etc.) ma anche in questi casi sarà possibile far valere l’autocertificazione, previo consenso del soggetto privato richiedente. COrSi aL Ctp: centro territoriale permanente organizza corsi di italiano per stranieri di vari livelli (costo 40 €), tra cui quello finalizzato allo svolgimento del test di conoscenza della lingua italiana per il rilascio del permesso di soggiorno ce (livello a2). il test, al termine del corso, viene ffettuato presso lo stesso ctp che è riconosciuta come sede d’esame. altri corsi: informatica (liv. base, intermedio, avanzato costo 60 €); lingue straniere (liv. base, intermedio, avanzato; moduli di 40 ore costo 80 €) e conversazione con madrelingua; licenza media (costo 40 €, scadenza iscrizioni 31 maggio). pre-iscrizioni per i corsi serali delle scuole superiori in collaborazione con l’istituto chino chini. info: ctp c/o scuola media “giovanni della casa”, tel. 055/8459235 - 8456008, mail: dellacasagiovanni@virgilio.it; www.scuolamediaborgo.it COSti pOLitiCa, prOpOSta di LEggE aLL’Urp: è depositata presso l’urp una proposta di legge d’iniziativa popolare riguardante la riduzione dei costi della politica: i cittadini interessati a firmare possono recarsi all’ufficio, con un documento d’identità, entro il 1 marzo.

l’assessore marucelli -, pur avendole comunque sollecitate. informati del maxi piano sulla banda larga della regione che interessa anche il nostro territorio, ci siamo attivati con gli uffici comunali per collaborare nelle procedure per far partire quanto prima l’intervento - prosegue -. wi-fi e fibra ottica sono complementari: col primo possono essere illuminate dal segnale zone più distanti, decentrate e non raggiungibili dai cavi come case sparse e agglomerati più piccoli, come prevedeva il progetto, e con la seconda - conclude - si estenderà la copertura alle frazioni più popolose, con un’infrastrutturazione più capillare e robusta”.

<a Borgo c’è> UNiVErSità dELL’Età LiBEra: sono aperte le iscrizioni ai corsi del programma del 1° semestre 2012 dell’auser-università dell’età Libera nei comuni mugellani, ben 14 sono quelli proposti a Borgo: il programma completo è disponibile presso le biblioteche comunali, alle quali ci si può rivolgere per maggiori informazioni e iscrizioni. per contattare l’auser il recapito telefonico è lo 055-8494785, mail: udel@auserbsl.191.it. iL SaBatO dEi BaMBiNi: fino a marzo per i bambini “costruiamo storie&raccontiamo cose” il sabato, ore 17, in compagnia di narrazioni, laboratori e fiabe musicali alla biblioteca comunale, e attività di espressione della creatività e di esplorazione e riuso dei materiali al centro remida. La partecipazione è completamente gratuita, ma è necessaria l’iscrizione. per info e iscrizioni: biblioteca comunale, tel. 055 8457197; centro remida, tel. 055 8453414, info@remidabsl.it. tEatrO pEr i ragazzi aL giOttO: spettacoli teatrali per le scuole materne, elementari e medie (biglietto 4 euro). il programma è disponibile in biblioteca. CarNEVaLE: ultimi due appuntamenti, il 19 e 21 febbraio, con le sfilate di carri del carnevale, promosso anche quest’anno dall’associazione di promozione del carnevale mugellano. e il 22 febbraio si terrà la tradizionale polentata delle ceneri. CONCErtO di CarNEVaLE: organizzato dalla scuola comunale di musica curata dall’associazione Letizia tozzi, si terrà venerdì 17 febbraio alle 17 nell’atrio del palazzo comunale e alle 21 all’auditorium del centro d’incontro. MOStra fOtOgrafiCa iN BiBLiOtECa: “Scatti, quando le immagini raccontano lo sport” è la mostra allestita nei locali della biblioteca, visitabile dal 25 febbraio al 17 marzo, tutti i giorni dalle 9 alle 19. raccoglie le migliori foto che hanno partecipato al concorso fotografico legato al premio” Le Velo 2011”. COrSO di diSEgNO, fUMEttO, iLLUStraziONE: parte a febbraio presso il centro d’incontro (piazza Dante 33) il corso “mi piace disegnare scrivere dipingere: raccontare” per “scoprire la propria creatività e impare a utilizzarla”, a cura di Slowcomix con Sauro ciantini, in collaborazione col comune. e’ diviso in due moduli, il primo è articolato in tre incontri (di 3 ore ciascuno) e si svolgeranno i sabati 11, 18, 25 febbraio, dalle 15 alle 18 (costo 60 euro). per info e iscrizioni: www.slowcomix.it, slowcomix@gmail.com. “LiBErNaUta”: 12° edizione del concorso a premi rivolto a ragazzi dai 14 ai 19 anni che promuove il piacere della lettura, a cui aderiscono anche le biblioteche comunali di mugello e Valdisieve. ecco come si partecipa: si va in biblioteca, ci si iscrive al concorso (è gratis), si prende in prestito un libro fra i 15 previsti, lo si legge e recensisce con l’apposita scheda da riconsegnare in biblioteca. per partecipare all’assegnazione dei premi servono almeno 4 recensioni. il concorso si chiuderà il 12 aprile. per maggiori e ulteriori informazioni ci si può rivolgere alle biblioteche comunali oppure consultare il sito www.libernauta.it. tEatrO: ultimi spettacoli della stagione teatrale al giotto, martedì 29 febbraio “L’arte della commedia” col teatro minimo; giovedì 8 marzo “Solo goldberg improvisation” con la compagnia Virgilio Sieni.


QUANTI SIAMO Dati SuLLa popoLazione reSiDente neL noStro comune aL 31/12/2011 cittadini residenti 18.228 (al 31/12/2010 n. 18.191) di cui: femmine 9.433 maschi 8.795 numero di famiglie 7.645 nati nel 2011 158 (80 maschi e 78 femmine) morti nel 2011 204 (101 maschi e 103 femmine) differenza fra nati e morti iscritti per immigrazione di cui provenienti dall’estero 89 cancellati per emigrazione Differenza fra iscritti e cancellati

-46 614 531 +83

incremento demografi co +37 n.B. L’incremento demografico che nel 2007 era pari a 398 unità, è passato nel 2009 a 126 unità e nel 2010 a 142 unità, fino ad arrivare a 37 unità nel 2011: si conferma la tendenza a un progressivo rallentamento nella crescita della popolazione. Sempre negativo il saldo naturale (differenza fra nati e morti): l’aumento demografico del comune è dovuto pertanto non ai nati, ma alle famiglie che immigrano da altri comuni o dall’estero. cittaDini Stranieri stranieri 1.856 (erano al 31/12/2010: 1.845) maschi 832 femmine 1.024 minorenni 438 Le etnie più numerose sono: albanesi 729 (nel 2010: 732) rumeni 455 (nel 2010: 424) matrimoni nel 2011 nel territorio comunale di Borgo S. Lorenzo sono stati celebrati 56 matrimoni, di cui: • 25 matrimoni civili • 31 matrimoni religiosi

MANUFATTI LEGGERI: SI AVVICINA SCADENZA PER REGOLARIZZAZIONE

È fiSSata aL 31 MarzO

manufatti ‘leggeri’, tempo fino al 31 marzo per la regolarizzazione. ci vuole una Scia (segnalazione certificata inizio attività) per regolarizzare le strutture di “pertinenza” già realizzate o installate (serre da giardino, box in legno per ricovero attrezzi da giardino, tettoie per ricovero autovetture). alla data del 31 marzo, quelle non regolarizzate saranno considerate a tutti gli effetti costruzioni abusive. il regolamento per la realizzazione dei cosiddetti manufatti ‘leggeri’, approvato dal comune, stabilisce i criteri da rispettare per l’installazione e la sistemazione di piccoli manufatti - casotti e non solo - in aree pertinenziali di edifici come i giardini e le corti interne, in zona urbana. rientrano nella categoria degli” interventi liberi”, senza autorizzazione: pergolati, gazebo arredi da giardino, barbecue, coperture retrattili e tende da sole retrattili, insegne, cartelloni pubblicitari, impianti tecnologici esterni per uso domestico (condizionatori e impianti di climatizzazione, caldaie, parabole, antenne). Serve una comunicazione preventiva per altri interventi liberi, tra cui ripostigli per attrezzi realizzati in legno con finitura naturale, senza parti in muratura, semplicemente appoggiati o ancorati al suolo con altezza massima fino a 2,20 metri e superficie non superiore a 6 mq, oltre a pannelli solari, fotovoltaici e termici. La Scia serve anche per la nuova realizzazione delle cosiddette “pertinenze”, ovvero “serre da giardino” e “box in legno per ricovero attrezzi da giardino” per una superficie fino a 16 mq e altezza massima di 2,70 metri, nonché “tettoie per ricovero autovetture” fino a 20 mq (e 2,70 metri d’altezza).

TARIFFA RIFIUTI, LOTTA ALL’EVASIONE DAL CONSIGLIO RECUPERATI 44.000 EURO CONtrOLLi iNCrOCiati COMUNE - pUBLiaMBiENtE tariffa rifiuti, lotta all’evasione. incrociando dati dell’ufficio tributi e di publiambiente sono stati condotti dalla polizia municipale controlli mirati su utenze non domestiche: attività commerciali come bar e alimentari, parrucchiere ed estetiste, autorimesse e autofficine, uffici e attività artigianali, commercio all’ingrosso e al dettaglio. in 79 sopralluoghi sono stati individuati e accertati 29 casi di evasione, con un recupero complessivo per publiambiente di quasi 44.000 euro: “Si tratta di una operazione di perequazione ed equità sociale - sottolineano il sindaco giovanni Bettarini e l’assessore a finanze e tributi paolo francini -, un’operazione doverosa nei confronti dei cittadini e dei contribuenti onesti perché i controlli servono a recuperare tributi dovuti per coprire i costi della gestione dei servizi di igiene urbana, e siccome i costi del servizio sono coperti interamente dalla tariffa, se riusciamo a farla pagare a tutti, colpendo l’elusione e l’evasione, la quota individuale evidentemente si abbassa”. Si procede con controlli e verifiche anche sulle utenze domestiche per l’applicazione della tia: sono stati riscontrati casi di nuove iscrizioni o cambi di residenza registrati all’anagrafe rispetto ai quali però non corrispondono le relative denunce di occupazione di immobili. un’anomalia che può avere origine da diverse e specifiche situazioni, ad esempio inesattezze sui dati anagrafici o su mancate comunicazioni da parte delle aziende di subentri sullo stesso immobile, per cui succede che utenti usufruiscono di un servizio - dalla raccolta e lo smaltimento rifiuti allo spazzamento strade - e non lo pagano. Situazioni che, dunque, vanno regolarizzate.

GLI OLI DOMESTICI SI RACCOLGONO CON OLLY

olly è il sistema di raccolta degli oli vegetali esausti, è il secchiello giallo da tre litri in cui si versano gli oli domestici alimentari usati, ovvero quelli utilizzati in cucina: l’olio d’oliva, da frittura, oli di conserve, delle scatolette del tonno ma anche grassi di origine animale come burro o lardo. il secchiello può essere ritirato all’urp (ufficio relazioni col pubblico), e viene consegnato insieme a un gettone. Quando è stato riempito, va conferito al punto raccolta-casetta automatizzata olly presso il centro commerciale in piazza m. L. King: il gettone serve per depositarlo e per ritirarne uno vuoto e pulito.

La raccoLta DeLLa carta camBia giorno

SpOStata aL VENErdÌ iN aLCUNE ViE E fraziONi e’ cambiato per alcune vie del capoluogo e frazioni il giorno di raccolta porta a porta della carta. dal lunedì al venerdì nelle seguenti vie del capoluogo: via allende, via amendola, via Barducci, via Buozzi, via andrea del castagno, via che guevara, via della costituzione, via gobetti, viale giovanni xxiii (tratto da via gobetti a viale della resistenza), via mattei, via Divisione partigiana garibaldi, viale della repubblica (tratto da viale iV novembre fino alla stazione fs), viale della resisten-

za, via carlo romanelli, via xxV aprile. dal lunedì al venerdì nelle frazioni di Luco e grezzano dal martedì al mercoledì nelle frazioni di ronta, panicaglia, polcanto, Salaiole, olmi, Lutiano, Sagginale e rabatta. publiambiente ha distribuito alle famiglie il calendario della raccolta carta. informazioni anche sul sito www. publiambiente.it e al numero verde 800.980.800.

tutti pazzi per L’acQua DeL fontaneLLo

iN 2 MESi SONO Stati ErOgati 100.000 Litri

farmacia comunale. chiarezza, trasparenza e condivisione sulla farmacia comunale: è il consiglio comunale a pronunciarsi dopo l’ingresso del comune in farmapiana, la società pubblica che sovrintenderà le procedure per l’apertura e la gestione della farmacia comunale. Sull’“atto di indirizzo per la gestione della farmacia comunale” hanno votato a favore la maggioranza di centrosinistra e rc, l’affidamento a farmapiana non convince pdl e Libero mugello che hanno votato contro mentre si è astenuto il gruppo per Borgo. approvato invece all’unanimità un ordine del giorno collegato all’atto (presentato inizialmente dai consiglieri alberto De paola, paolo omoboni e Stefano tagliaferri e poi emendato) che impegna il sindaco a “informare e coinvolgere il consiglio comunale e la commissione consiliare competente, sugli atti e le procedure” che verranno attivati per l’apertura della farmacia comunale, tra cui l’individuazione dei locali, la definizione dei servizi pubblici, la definizione della quota di partecipazione del comune alla società di gestione. fontanelli pubblici. più fontanelli pubblici: approvata all’unanimità dal consiglio comunale una mozione sui “fontanelli nella revisione tariffaria dell’ato 3” (presentata inizialmente dal gruppo Libero mugello e poi emendata) che chiede di procedere “alla realizzazione e installazione di ulteriori fontanelli” nel comune. e visto che i fontanelli in mugello sono stati realizzati direttamente da comuni e comunità montana e finanziati col progetto “ecomugello”, e non da publiacqua e quindi con la tariffa, nello stesso documento si chiede all’ato 3 che “nel caso in cui non si proceda alla revisione del piano tariffario eliminando la voce relativa alla realizzazione e manutenzione dei fontanelli realizzati direttamente da publiacqua di prevedere parimenti da parte del gestore ad una liquidazione annuale di una somma (comprensiva di quote di investimento e manutenzione)” a favore del comune borghigiano e degli altri comuni della zona. proposte legge. pieno sostegno del comune alla campagna “L’italia sono anch’io” con le correlate proposte di legge di iniziativa popolare sulla “riforma della cittadinanza e per il diritto di voto amministrativo ai migranti” e alla proposta di legge di iniziativa popolare “omicidio e lesioni stradali” con due ordini del giorno presentati, rispettivamente, dai consiglieri Lorenzo Quartani, adan osman, Sandro Vignolini e alberto De paola, e dai consiglieri paolo omoboni e Sandro Vignolini, approvati dal consiglio comunale. nel primo si esprime l’adesione alle iniziative legislative di riforma della cittadinanza e in particolare dei minori “per costruire un futuro di convivenza, giustizia e uguaglianza in cui a ogni individuo che nasca e viva nel nostro paese sia consentito di essere a tutti gli effetti cittadino/a italiano/a”; nel secondo l’adesione è espressa alla proposta legislativa riguardante l’introduzione nell’ordinamento giuridico del reato di omicidio e lesioni personali stradali, con la previsione di norme e sanzioni specifiche. Osservatorio civico criminalità organizzata. anche il comune di Borgo ha aderito all’associazione “Vedo, Sento, parlo – osservatorio civico mugellano sulla criminalità organizzata”con una mozione approvata dal consiglio comunale all’unanimità, proposta dai consiglieri tagliaferri e Quartani ed emendata: l’osservatorio nasce “con lo scopo di eseguire un monitoraggio attento sulla realtà socioeconomica del mugello, cercando di rilevare i segnali di eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata, sollecitando l’innalzamento del livello di attenzione di tutti (cittadini, imprenditori, istituzioni, forze di polizia) nei confronti di un fenomeno che trae la sua forza maggiore proprio dal nascondimento e dalla capacità di operare in sordina” con azioni concrete di contrasto e la diffusione della cultura della legalità. I verbali coi resoconti delle discussioni e gli atti del Consiglio comunale sono scaricabili dal sito internet del Comune, nella sezione “Consiglio comunale”.

CIMITERO COMUNALE: AL VIA LAVORI PER AMPLIAMENTO

tutti pazzi per l’acqua del fontanello. acqua di qualità, naturalizzata, a temperatura ambiente e refrigerata, gratuita. e frizzante a soli 10 centesimi (8 con la chiavetta). in pochissimo tempo rifornirsi alla “casa dell’acqua” è diventata un’abitudine. in due mesi sono stati erogati quasi 100.000 litri d’acqua. con un netto risparmio per le famiglie, e l’ambiente. ecco alcune semplici indicazioni per il corretto approvvigionamento e la conservazione dell’acqua: utilizzare bottiglie e/o contenitori nuovi da adibire esclusivamente a questo tipo di acqua e successivamente prima di ogni prelievo, verificarne la pulizia; preferire il vetro, altrimenti usare contenitori ove sia

riportata la scritta “per alimenti”; usare contenitori con tappo a vite o comunque chiusura ermetica; mantenere l’igiene dei contenitori; prima del riempimento risciacquare il contenitore e il tappo con la stessa acqua erogata; non riempire i contenitori completamente ma lasciare un po’ di aria tra il tappo ed il livello del liquido; conservare l’acqua in luoghi freschi e non lasciarla in posti esposti al sole o al caldo; non conservare per lunghi periodi, preferendo frequenti approvvigionamenti ed evitando di effettuare grandi scorte. per poter apprezzare la qualità di questa acqua se ne consiglia l’uso nelle 48 ore.

al via i lavori per l’ampliamento del cimitero comunale in via pietro caiani. Si realizzeranno 440 loculi e 100 ossari. Si tratta di un intervento con un importo complessivo di 430.000 euro.

MISERICORDIA: 165 ANNI DI VOLONTARIATO E NUOVO PROVVEDITORE

Ha festeggiato i 165 anni di storia e volontariato la confraternita borghigiana della misericordia. nuovo provveditore è umberto Banchi.

Direttore: Giovanni Bettarini • Direttore responsabile: Johnny Tagliaferri • Redazione: Ufficio Stampa - Piazza Dante, 2 - 50032 Borgo San Lorenzo uffstampa@comune.borgo-san-lorenzo.fi.it • urp@comune.borgo-san-lorenzo.fi.it registrazione al tribunale di firenze n. 3093 del 7/1/1983


un nuoVo LooK per iL muSeo ciVico DeLLa manifattura cHini

riaLLEStiMENtO dEL pErCOrSO ESpOSitiVO pEr ESaLtarE LE OpErE dELLa COLLEziONE il museo civico della manifattura chini si rifà il look, col riallestimento delle sale di Villa pecori giraldi che custodiscono le pregiate opere liberty. un nuovo percorso espositivo che esalta ancora di più, anche con l’esposizione di nuove opere, la bellezza della produzione artistica e ceramica chiniana. il museo civico della manifattura chini si presenta con una veste più bella, un nuovo percorso espositivo per valorizzare pienamente una collezione di opere d’arte divenuta sempre più pregevole, non solo per gli acquisti fatti dal comune ma anche per l’acquisizione di numerosi oggetti concessi in comodato da privati cittadini. “per fortuna infatti - sottolinea l’assessore alla cultura e vicesindaco giunia adini - non sono mancati collezionisti che con generosità hanno incoraggiato il notevole sforzo che nel 1999 ha portato l’amministrazione comunale a inaugurare questo museo, tappa finale di un originale progetto di riscoperta e valorizzazione della multiforme attività della famiglia chini nel mugello. ci auguriamo che questo nuovo allestimento - dichiara l’assessore adini - rappresenti anche per gli stessi mugellani un’occasione di visita alle opere e alle collezioni in mostra”. Le raffinatezze dello stile liberty, i richiami all’arte medievale e rinascimentale, la stilizzata eleganza del gusto déco risplendono nell’allestimento, con un percorso di visita più organico e razionale, curato dalla referente scientifica del museo gilda cefariello grosso, e dal direttore del museo adriano gasparrini. Si inizia dalla sala araldica e dal salone del grande caminetto per giungere, attraverso il vestibolo dominato dalla scenografica scala elicoidale, nella stanza che raccoglie stupefacenti ceramiche utilizzate come componenti decorative nell’architettura. Si sale poi nelle stanze del primo piano dove sono ben documentati i vari momenti della produzione, a cominciare da una serie

di raffinate maioliche prodotte dalla manifattura “L’arte della ceramica”. Valorizzata anche la collezione di pitture, con la famosa tela “L’attesa” (nota anche come “L’ultimo invito”) dipinta da galileo chini nel 1952 e tre pannelli di tito chini, uno di intonazione giapponese (“Le farfalle”, eseguito negli anni Venti), un altro ispirato all’antico egitto e il terzo intitolato “La foresta impossibile” (datato 1945). attraverso il reperimento di nuovi pezzi (concessi o restaurati per l’occasione) è stato possibile riservare un’intera stanza alla produzione di vetrate, un settore per niente secondario nell’attività delle fornaci San Lorenzo, che costituirà senz’altro un ulteriore motivo di attrazione. alle fornaci borghigiane sono dedicate le due sale successive, una riguardante la produzione in grès (utilizzato per la prima volta in italia dai chini con originalità e grande perizia tecnica) e un’altra la produzione in maiolica, di cui si offre un ampio e diversificato campionario, tra cui splendidi vasi con la superficie ricoperta dalle iridescenze del lustro metallico. La visita si conclude nel suggestivo ambiente che dà accesso alla torre della villa, un locale dove è stata ricollocata la grande lunetta dell’annunciazione, una copia di quella di andrea Della robbia che si trova all’ospedale degli innocenti. “La complessiva operazione di restyling, sostenuta anche con le risorse del museo Diffuso mugello-Val di Sieve, di cui il museo chini fa parte - afferma l’assessore giunia adini -, è stata in gran parte finanziata dall’ente cassa di risparmio di firenze, che ha sempre mostrato grande attenzione per la valorizzazione dei beni culturali del mugello. un particolare ringraziamento - conclude - va rivolto anche a tutti coloro, collezionisti, ditte, collaboratori, che hanno permesso di arricchire il museo e di completare il nuovo percorso in tempi ristretti e a costi veramente modesti”.

Foto: BERNARDO BALUGANTI

SUCCESSO PER CONCERTO 30 DICEMBRE E CAVALCATA DEI MAGI

il 30 dicembre 1943 un bombardamento aereo distrusse in gran parte Borgo San Lorenzo provocando la morte di oltre 100 persone. una triste e dolorosa pagina di storia che nessuno vuole dimenticare. La commemorazione svoltasi lo scorso 30 dicembre con la deposizione di una corona di alloro al monumento alle vittime civili di tutte le guerre, è culminata alla pieve San Lorenzo col concerto promosso dalla corale Santa cecilia e l’orchestra sinfonica San Lorenzo che

hanno eseguito il “magnificat” di Johann Sebastian Bach ed il “miserere” di Domenico Bartolucci. Se la pieve era stracolma, numeroso è stato anche il pubblico che il 7 gennaio ha assistito alla 2° edizione de “La cavalcata dei magi prende vita”, rappresentazione curata dal comitato per il restauro dell’organo Stefanini 1696 e dall’associazione “capriccio armonico” in collaborazione col comune, con la partecipazione del teatro idea e diversi gruppi teatrali e musicali della zona.

LA “CONTINUITÀ EDUCATIVA” 0-6 ANNI feSteggiati con Lo “ScaraBeo” COMINCIA DAL “GRILLO PARLANTE” i 40 anni DeL teatro iDea

iNaUgUratO NEgLi aMBiENti riNNOVati dELL’EX prEtUra iL CENtrO giOCO EdUCatiVO La rivoluzione nidi a Borgo San Lorenzo scatta nel plesso rinnovato di via aldo moro. Sabato 14 gennaio è stato inaugurato ufficialmente il centro gioco educativo “il grillo parlante”, che è un tassello del sistema di “continuità educativa 0-6 anni”, cioè il ponte, il passaggio “dolce” per i bimbi dai nidi alle scuole d’infanzia, su cui la regione punta da tempo. una filosofia che il comune ha sposato in pieno, come fa notare l’assessore alle politiche di Salute e nidi Silvia giovannini: “L’obiettivo che ci poniamo e perseguiamo da anni è quello di uno sviluppo costante delle politiche per l’infanzia, privilegiando la continuità educativa per lo sviluppo armonico dei piccoli. La nostra è ormai una esperienza partecipata fatta di nidi ‘in rete’ e continuità, cioè di uno scambio tra attività culturali e sociali del territorio, le famiglie e l’ambito educativo del nido”.Sono complessivamente 111 i posti disponibili nei nidi d’infanzia comunali o convenzionati, oltre ai 36 del “giocanido”: 32 a tempo lungo nel nido “collodi” in via aldo moro; 56 in via curiel ; 20 al “pesciolino rosso”; 3 a tempo corto nel “nido dei nonni”; più 10 voucher regionali, rimborsi assegnati alle famiglie che non potendo usufruire dei servizi comunali si sono rivolte ai nidi privatiaccreditati. e dopo i lavori di risistemazione generale dei locali dell’ex pretura, nel centro gioco educativo “il grillo parlante” sono a disposizione per i bimbi spazi più accoglienti, confortevoli e coloratissimi: “un servizio - sottolinea l’assessore Silvia giovannini - che è rivolto a bimbi dai18 ai 36 mesi, con frequenza flessibile nell’arco della settimana. una formula con orari calibrati sulle esigenze delle famiglie, un’occasione importante di socializzazione per i bimbi”. in questi ambienti si sperimenterà concretamen-

te la filosofia della “continuità educativa 0-6 anni”con due sezioni di scuola d’infanzia che “dialogheranno” con il centro gioco educativo quando, il prossimo anno, le due attuali sezioni di nido si trasferiranno al nuovo nido verde in via curiel. una riorganizzazione delle attività e delle strutture educative che porterà ad una crescita e a un ampliamento dei servizi per le famiglie, accompagnata dal progetto di formazione continua e aggiornamento per le educatrici dei nidi e le insegnanti delle scuole d’infanzia del mugello, che prende via stamani che è condotto da esperti dell’istituto degli innocenti e del Dipartimento Scienze dell’educazione e dei processi culturali e formativi dell’università di firenze. a coordinare quest’ultima attività è l’unione montana dei comuni del mugello. per l’assessore Silvia giovannini “la nostra risposta alla crisi è continuare a investire sul futuro dei nostri bambini. Lo dobbiamo fare in accordo: comuni, istituzioni scolastiche e comunità tutta, per mettere bene a frutto ogni risorsa nella condivisione piena dell’obiettivo”.

TORNA LA NOTTE MISTERIOSA DEL BERLINGACCIO torna “atmosfere e misteri in una notte di carnevale”, la manifestazione di Berlingaccio in notturna. giovedì 16 febbraio dalle 21, centinaia di personaggi fantastici e misteriosi, tra dame e cavalieri e splendide maschere in stile veneziano, nelle piazze, nelle vie e nei vicoli del centro storico. il tema dell’allestimento, ideato e coordinato da Vieri e patrizia chini del tetro idea, è “Sinergie”: un invito a ricercare unità d’intenti, spirituali e concrete per riuscire a condizionare la vita e non viceversa. un vero e proprio spettacolo teatrale con azioni sceniche basate sulla mimica, sulla suggestione delle musiche, sulle luci, sui magnifici costumi. animate da personaggi in costume anche le vetrine dei negozi.

Quarant’anni di attività per il teatro idea di Borgo San Lorenzo. e anche il comune ha voluto condividere e festeggiare questo significativo traguardo raggiunto dal gruppo teatrale con lo “Scarabeo della città di Borgo San Lorenzo”, un riconoscimento che intende testimoniare la gratitudine per il lungo e prolifico impegno culturale profuso nel e per il territorio mugellano. La cerimonia si è tenuta in una recente seduta del consiglio comunale. il riconoscimento al teatro idea è stato conferito dal sindaco giovanni Bettarini e consegnato insieme alla presidente del consiglio comunale grazia innocenti alla presidente patrizia manfriani chini che lo ha ritirato con parte dei componenti del gruppo teatrale. “il teatro idea è un pezzo, un lungo pezzo della storia culturale borghigiana e mugellana - sottolinea il sindaco giovanni Bettarini -. La produzione eclettica di questo gruppo teatrale, che peraltro vanta collaborazioni rilevanti e numerosi riconoscimenti, con spettacoli, performance e iniziative originali - aggiunge -,

ha scandito momenti e occasioni importanti della vita della nostra città come del mugello, ne è un esempio la suggestiva manifestazione del Berlingaccio che è diventata uno degli eventi di richiamo del territorio. e non va certo dimenticato - continua il sindaco - l’impegno per la diffusione del teatro in mugello già dai primi anni ’90 con la stagione teatrale periaktos, un impegno che continua ancora oggi con la collaborazione nella realizzazione della stagione teatrale al giotto, che anche quest’anno è di alto livello”.

i “peccati Di goLa” Di Sauro ciani

LiBrO di riCEttE dEL CapOCUOCO dELLa MENSa COMUNaLE S’intitola “peccati di gola. e oltre” l’ultimo libro di cucina realizzato da Sauro ciani. ma quelle che propone il capocuoco della mensa centralizzata del comune non sono assolutamente “peccati”, bensì semplici, sfiziose e gustose ricette che chiunque, anche per chi tra i fornelli è meno esperto, è in grado di preparare. 380 ricette per deliziare i palati, tra antipasti, primi e secondi sia di carne che di pesce (le specialità di pesce i piatti forti di Sauro), ed infine i dolci. ma non manca di certo la cucina tipica mugellana e toscana. 248 pagine suddivise in schede per ogni ricetta illustrano gli ingredienti e la preparazione, accompagnate da belle immagini (e già a vedere i piatti raffigurati viene l’acquolina in bocca). “Ho raccolto le ricette realizzate durante i vari corsi di cucina, che ho coordinato in qualità di istruttore tecnico responsabile della mensa centralizzata del comune di Borgo San Lorenzo, dal 1994 a oggi. Sono ricette prevalentemente di facile realizzazione - scrive Sauro ciani nell’introduzione -, economiche e a base di ingredienti semplici, genuini e di facile acquisto, cercando di presentarle e descriverle in maniera chiara e diretta”. e a questo punto, non resta altro che tirare fuori pentole, padelle, mestoli e coltelli e darsi da fare.


<Cosa dicono i gruppi> interventi a cura dei gruppi consiliari

LiBErO MUgELLO

pEr BOrgO

La farMaCia COMUNaLE gEStita da UNa Spa dELLa piaNa fiOrENtiNa: Era daVVErO L’UNiCa OpziONE pOSSiBiLE?

p.d.L.: VOtO CONtrariO iN CONSigLiO COMUNaLE Il consiglio comunale di Borgo San Loren- “farMapiaNa NON Ci CONViNCE”

il consiglio comunale nell’ultima seduta del 2011 ha approvato di fatto la scelta già ampiamente comunicata dal sindaco di gestire la futura farmacia comunale tramite la società farmapiana che attualmente gestisce sette farmacie comunali: cinque a campi, una a calenzano, una a Lastra a Signa.

abbiamo espresso voto contrario perché - come sempre è accaduto a Borgo San Lorenzo quando si è trattato di gestione di servizi - non ci sono proposte alternative, non ci sono i numeri, mancano le prospettive economiche. ci siamo quindi rifiutati di lasciarci attirare nel gioco – quasi sempre perdente - del “prendere o lasciare”. Sappiamo che con campi e i comuni della piana ci sono affinità politiche ma sappiamo anche, alla luce del funzionamento di altre società – vedi publiacqua e poi publiambiente ecc – ciò non basta per fare davvero gli interessi dei cittadini. ci sono altre realtà come quelle presenti nella vicina romagna con cui per lo meno confrontare il funzionamento e i bilanci economici di farmapiana che non sono certo confortanti: solo 10.000 euro di utili nel 2010. oppure si potevano ricercare comuni che già gestiscono farmacie con cui costituire consorzi o piccole società a responsabilità limitata, oppure ancora, e forse con maggior vantaggio, si poteva procedere con una gara all’assegnazione della gestione del solo servizio mantenendo in tal modo la titolarità piena della farmacia. come ha fatto il comune di Lastra a Signa che ha proceduto tramite gara a cui hanno partecipato 5 concorrenti e che si è aggiudicata la stessa farmapiana riconoscendo all’amministrazione comunale un canone annuo dell’8,05% sul fatturato, l’importo del canone di locazione e un “una tantum” 1.200mila euro alla stipula del contratto. il comune di Borgo oggi parte con notevoli handicap: non avere una sede – una luogo già di proprietà comunale - che deve essere quindi ricercata e per cui deve essere pagato un affitto, acquisire una partecipazione – probabilmente piccola – in farmapiana (e quindi contare su minimi ritorni in bilancio), scontrarsi con la decisione fortissimamente voluta dal governo e dallo stesso pD a livello nazionale di prevedere un aumento del numero delle farmacie: a Borgo potrebbe esserne prevista un’altra oltre a quella comunale e alle quattro già esistenti, con una ulteriore diminuzione della capacità della farmacia comunale di fare utili e quindi fornire servizi socio sanitari suppletivi agli utenti. una situazione quindi complessa e con numerosi interrogativi: la nostra lista civica seguirà comunque con attenzione tutto l’iter istruttorio relativo all’ingresso in farmapiana da parte del comune di Borgo San Lorenzo per verificare che siano pienamente tutelati gli interessi del comune e le esigenze dei cittadini.

Piera Ballabio Lista Civica Libero Mugello liberomugello@yahoo.it

pOpOLO dELLa LiBErtà

a prOpOSitO dELLa farMaCia COMUNaLE

zo ha approvato alla fine dell’anno la delibera che affida la costituenda farmacia comunale alla società Farmapiana. Alcune considerazioni sulla questione. Com’è noto la Lista Per Borgo sin da settembre, si e’ espressa favorevolmente sulla materia, sostenendo la scelta del comune di far valere il diritto di prelazione sull’apertura della nuova farmacia, così come previsto dalla normativa regionale. Questo per ribadire come non ci sia nessuna contrarietà di principio da parte nostra all’apertura di una farmacia comunale sul nostro territorio. Certo, da settembre ad oggi, ci saremmo aspettati di avere la possibilità di valutare e discutere su come declinare in concreto questa scelta. Invece ci siamo ritrovati a dover valutare in consiglio una delibera che affida il servizio alla società “Farmapiana” senza avere nel merito nessun elemento valutativo, nessun parametro oggettivo su cui basare questa scelta. Non un numero, non una comparazione con altre realta’ virtuose, non una indicazione sulla collocazione, non una stima di valore, senza parlare naturalmente di un piano economico, anche approssimativo. Oltretutto l’evolversi della situazione, con probabili liberalizzazioni in vista, avrebbe suggerito una più attenta valutazione sulla scelta fatta. Noi rimaniamo convinti che la farmacia comunale possa anche garantire servizi aggiuntivi a favore della cittadinanza, ma l’aspetto economico e logistico dell’operazione non può essere snobbato, affidandosi così, senza un piano strategico, al primo venuto. Noi non chiediamo “il migliore dei mondi possibili” come siamo stati apostrofati dal sindaco, ma crediamo che tra l’ideale e lo zero, ci siano dei livelli intermedi di valutazione che non ci e’ stata data la possibilità di considerare. Certo, i tempi sono stretti, ma su una scelta così importante non si possono fare le cose alla cieca, senza una adeguata professionalità e capacita’ di analisi. In questo senso abbiamo accolto con favore l’ o.d.g. presentato dalla maggioranza e condiviso da tutto il consiglio, che stabilisce come tutti i passaggi successivi debbano essere efficacemente compartecipati, ma rimane il vizio di fondo di una scelta già fatta e senza adeguate le adeguate garanzie. Una piccola provocazione finale: perché non collocare la nuova farmacia nei locali della cosiddetta “casa delle associazioni” una struttura, com’è noto ancora vuota e senza prospettive certe. Quest’idea non e’ nostra, ma l’accogliamo con interesse perché una tale soluzione garantirebbe al comune una struttura di proprietà anziché una in affitto. Inoltre vi sarebbero spazi adeguati per collocare servizi aggiuntivi che altrove non ci e’ dato sapere se troverebbero una altrettanta adeguata collocazione. Insomma, una vicenda di questo tipo, per l’interesse economico e sociale che riveste, avrebbe potuto essere gestita sicuramente meglio.

Per Borgo - Lista Civica xborgo@gmail.com

il nostro voto contrario alla scelta del consiglio comunale di Borgo San Lorenzo di affidare la quinta farmacia (comunale) a farmapiana ha delle motivazioni ben precise. abbiamo cominciato a parlare dell’argomento, a livello informale, a settembreottobre e dopo due mesi di silenzio ci è stato detto che entro il 31.12 dovevamo prendere una decisione, pena la perdita della possibilità di avere la quinta farmacia. Sembra che tutto sia precipitato nell’urgenza! innanzi tutto, siamo dell’opinione che potevano essere percorse anche altre vie, come la ricerca di privati interessati, tramite bando, per garantire al nostro comune un più ampio ventaglio di soluzioni vantaggiose. ciò non è stato. pochi giorni prima della scadenza fatidica, è stata convocata una commissione alla presenza di un dirigente di farmapiana, allo sopo di conoscere la situazione. L’incontro non è stato a nostro avviso soddisfacente: i bilanci di farmapiana presentano alti costi del personale ed utili bassi rispetto al giro di affari; manca un piano industriale che evidenzi costi e ricavi per il nostro comune; non sappiamo a quanto ammonti la quota azionaria riservata al nostro comune; non sappiamo a quanto ammonti il costo che il comune deve sostenere per entrare a far parte di tale società. mancano troppi dati!!! non possiamo quindi accettare di entrare a far parte di una società a scatola chiusa, senza conoscerne gli obiettivi economici. ci è stato chiesto un “atto di fede” che non ci sembra opportuno quando si tratta della cosa pubblica. ci chiediamo inoltre se il consiglio comunale sarà in grado di poter controllare l’operato di questa farmacia, o sarà di nuovo come tutte le altre esperienze negative delle nostre partecipate, delle quali siamo in minoranza? poi, non avendo locali di proprietà comunale, atti a tale scopo, farmapiana dovrà affrontare anche ingenti spese di affitto, tutto questo a chi giova? Quale sarà il guadagno per il nostro comune? inoltre, visto l’orientamento politico nazionale verso la liberalizzazione (voluto anche dal pD), come mai il nostro comune ha deciso di andare controcorrente? Sembra proprio un controsenso. il pDL si impegna quindi a seguire la vicenda con molta attenzione per tutelare gli interessi dei cittadini. non è certo questo il periodo più adatto a sprecar denaro pubblico!

I consilìglieri Pdl di Borgo San Lorenzo

prOgrESSiSti dEMOCratiCi rifONdaziONE COMUNiSta E SiNiStra pEr BOrgO La StOria iNfiNita di Via S.MartiNO iNVEStirE SUi BaMBiNi, Così mi appare la storia infinita relativa iNVEStirE SUL fUtUrO il comune di Borgo San Lorenzo dimostra alla esecuzione dei lavori di pavimenda sempre una particolare attenzione alle tazione di Via S. Martino che dovevano politiche che riguardano i bambini. politi- essere terminati alla fine dell’anno 2011. che attente che consentono alle famiglie Siamo ancora ad iniziare la gara di apdi portare i bambini in strutture sempre palto per l’assegnazione della ditta eserinnovate ed in grado di rispondere alle esigenze dei più piccoli. Da sempre si è cutrice. posta attenzione alle politiche educative: le Il funzionario del Comune mi ha conferuniche in grado di dare sostegno vero alle mato che la gara verrà indetta dall’uffifamiglie. e’ stato fatto con servizi innovativi cio associato della Comunità Montana, ed efficienti, con spazi e strutture adeguate. dove espleterà la documentazione nee con investimenti significativi, nonostante cessaria per assegnare i lavori alla ditta le minori risorse a disposizione per i tagli esecutrice. agli enti locali. Data la procedura burocratica, se tutto attualmente Borgo dispone, complessi- va bene, i lavori di pavimentazione inivamente, di 111 i posti nei nidi d’infanzia zieranno nel mese di Aprile (sperando comunali o convenzionati, oltre ai 36 del “giocanido”, suddivisi tra 32 a tempo lungo che non sia un pesce d’Aprile). nel nido “collodi” in via aldo moro; 56 in via Il fatto è che questa vecchia strada curiel ; 20 al “pesciolino rosso”; 3 a tempo (dove ci sono le mura trecentesche del corto nel “nido dei nonni”; e a questi si ag- vecchio Borgo) è in condizioni disastrogiungono 10 voucher regionali, rimborsi se (inoltre ricordiamoci del flusso di turiassegnati alle famiglie che non potendo sti che circolano nel nostro paese, i quali usufruire dei servizi comunali si sono rivolte non vedono uno spettacolo piacevole, ai nidi privati-accreditati. ma degrado e cattiva amministrazione a questo proposito, sabato 14 gennaio dei siti storici). è stato inaugurato il nuovo centro gioco Da quando iniziarono i lavori nell’inizio educativo “il grillo parlante”, che è un tasseldel 2009 (forse un po’ prima) da parte lo del sistema di “continuità educativa 0-6 anni”, cioè il “fil rouge” dai nidi alle scuole di Publiacqua per la sostituzione delle d’infanzia, progetto della regione su cui la vecchie tubazioni della rete idrica, fu nostra amministrazione crede fermamen- smantellato il vecchio manto di asfalto. te. il nido, infatti, è uno dei primi luoghi al Furono terminati i lavori idrici e risistedi fuori del nucleo familiare in cui i bambi- mata anche la rete fognaria, ed in sostini insieme ai loro coetanei sperimentano tuzione dell’asfalto fu concordato, dopo nuove esperienze d’interazione sociale, tanto tempo, di eseguire una gettata di sotto la supervisione di attente e preparate cemento come base per la posa in opeinsegnanti ed educatrici. un’attività a 360° ra delle pietre. non solo del bambino ma anche per l’inIn tutto questo periodo di tempo le tera famiglia, con il coinvolgimento degli stessi genitori e dei nonni all’interno del proteste degli abitanti di via S. Martino percorso educativo proposto dal sistema sono aumentate e i disagi non sono ridelle politiche per l’infanzia del nostro co- solti. Come gruppo di Rifondazione Comumune. un buon servizio, del resto, non si regge nista abbiamo sollecitato il Sindaco e solo su strutture e ambienti adeguati e l’assessore competente anche presenconfortevoli ma anche sulle persone, cioè tando una interpellanza consiliare e ci su personale che con professionalità e pas- risposero che nel mese di Settembre si sione accoglie i bambini e li aiuta a cresce- stava concludendo la fase del progetto re. ed entro la fine dell’anno 2011 dovevaper questo, l’inaugurazione del centro gioco è stata preceduta dal primo incontro no iniziare i lavori. del corso di formazione sulla continuità Tante promesse sono state fatte ai resieducativa da 0 a 6 anni, promosso insieme denti della medesima via. all’istituto degli innocenti e all’università di Promesse tante, fatti niente. firenze. un progetto di formazione conti- Sono cadute delle persone a causa del nua e aggiornamento per le educatrici dei fondo stradale sconnesso di questa via; nidi e le insegnanti delle scuole d’infanzia l’ultimo incidente si è verificato a danno del mugello, che sarà tenuto da esperti e di un bambino che è inciampato in un servirà a far crescere ulteriormente il siste- tombino e i genitori hanno denunciato ma infanzia nel nostro territorio. il fatto ai Carabinieri. un forte impegno dell’amministrazione, risultato anche della stretta integrazione e Personalmente mi sono adoperato sinergia tra gli assessorati alle politiche so- presso l’ufficio del Comune affinchè ciali, nidi e istruzione che mirano a garanti- venisse un po’ attenuato il disagio fare servizi comunali all’avanguardia, efficien- cendo mettere una pedana all’ingresso ti, adeguati alle esigenze delle famiglie, dei di P.zza Cavour ed un invito più dolce in bimbi in primis, in ambienti grandi, spazio- via Mazzini. si, luminosi, colorati e confortevoli come Comunque i lavori non sono iniziati, i quelli ricavati nella struttura rinnovata in disagi ci sono e i cittadini esasperati da via aldo moro; e come quelli che saranno questa situazione si sono avviliti e arrabrealizzati in via curiel col nuovo asilo verde. biati con il Sindaco e l’assessore. parte di una riorganizzazione complessiva del sistema infanzia e attività educative, per Terminata la procedura della gara essere sempre e ancora più vicini ai bisogni dell’assegnazione dei lavori, speriamo delle famiglie, in una fase della vita come in tempi brevi, sarebbe doveroso da questa, così importante per la crescita e lo parte del Comune rivolgersi agli abitanti di via S. Martino scusandosi dei ritardi sviluppo dei figli. notevoli e dei disagi provocati alle perLorenzo Quartani sone. Alberto De Paola Gruppo Progressisti Democratici Gruppo Consiliare Rifondazione Comunista e Sinistra per Borgo Boni Andrea


speciale salute

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dIAgNOSI. Emicrania e cefalea, “fenomeni” diversi spesso confusi

Mal di testa, conoscerlo per curarlo Giulia Righi

Consumo di antidepressivi, Toscana prima in Italia

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er descriverlo non c’è bisogno di tante parole, purtroppo: il mal di testa lo conosciamo tutti, e tutti quanti ci abbiamo fatto i conti. Sotto questa etichetta, in realtà, passano due “fenomeni” diversi: l’emicrania, che è una patologia vera e propria, e la cefalea, che tecnicamente è invece solo un sintomo. L’emicrania interessa il 20% delle donne e l’8% degli uomini e ha una componente genetica ben definita, con un’alterazione di alcuni geni molto antica. “Altre malattie caratterizzate dal sintomo cefalea sono quella tensiva e, più rara, quella a grappolo”, spiega il professor Pierangelo Geppetti, direttore del Centro Cefalee di Careggi. Nel primo caso si tratta di un dolore di tipo oppressivo (senza quel senso di pulsazione e senza nausea, propri invece dell’emicrania) che magari si trascina per giorni: “Si tratta di un dolore più sfumato – spiega il professore – che può ridursi quando si fanno cose ‘interessanti’, che richiamano la nostra attenzione”. Molto diverso è il caso della cefalea a grappolo, più rara e dolorosa, con attacchi che hanno la durata media di un’ora, si presentano anche due o tre volte nello stesso giorno e coinvolgono l’occhio, che lacrima, e il naso, che “si chiude” dallo stesso lato dove si manifesta la cefalea. Il centro cefalee di Careggi si occupa di tutto questo e anche di una patologia peggiore ancora: “Curiamo anche quell’1,5 per cento di popolazione affetta da emicrania cronica – spiega Geppetti – si tratta di

l’AllARME. Preoccupa la salute mentale

pazienti, molti provenienti da altre regioni, la cui vita è profondamente invalidata da questa forma, che conduce anche a un abuso di farmaci”. Già, ma quali sono le terapie? Nel caso della cefalea di tipo tensivo vecchi e nuovi antidepressivi possono essere molto utili. Per l’emicrania e la cefalea a grappolo ci sono le cure sintomatiche (essenzialmente a base di antidolorifici, sia FANS che i più moderni triptani) e quelle di profilassi, utili per cercare di prevenire gli attacchi (a base di betabloccanti, calcio antagonisti e certi antiepilettici). Ma, come in tante altre patologie, gioca un ruolo fondamentale anche lo stile di vita: “Sappiamo che lo stress e le fasi successive allo stress hanno un ruolo

importante – spiega il professore – ad esempio: un bambino in età scolare che normalmente soffre di tre attacchi di emicrania al mese, durante le vacanze estive magari ne ha solo uno”. Conta poi molto anche l’alimentazione, con quattro alleati principali del mal di testa: “Gli alcolici, il cioccolato (specie se fondente) il cibo cinese (perché contiene molto glutammato) e certi formaggi piccanti possono favorire e peggiorare l’emicrania”. Il consiglio? “Quando gli episodi si ripetono più di un paio di volte al mese è bene arrivare a una diagnosi, con il medico di famiglia o con uno specialista, perché magari a quel punto, oltre alla terapia sintomatica, può essere utile anche una profilassi”.

a brutta notizia: la Toscana è la regione d’Italia in cui si registra il maggior consumo di antidepressivi. Quella un po’ meno brutta: sono diminuiti i ricoveri per motivi di salute mentale, anche se parallelamente sono cresciuti i trattamenti in regime di day hospital, aumentati del 9 per cento dal 2002 a oggi (dal 17,9% del 2002 al 26,9% del 2010). Sono questi alcuni dei dati emersi da una ricerca condotta dall’Agenzia regionale di sanità sullo stato complessivo della salute mentale toscana, presentato nelle scorse settimane in un convegno. Dalla ricerca è emerso che anche le patologie che spingono al ricovero sono cambiate: il disturbo schizofrenico, un tempo causa principale, pare aver lasciato il posto ad altre malattie come il disturbo bipolare (psicosi maniaco-depressiva, che rappresenta la principale patologia di ricovero per entrambi i sessi) e i disturbi d’ansia. Resta però il dato, importante, sul consumo di antidepressivi, superiore alla media italiana del 50 per cento e cresciuto di quasi il cento per cento dal 2001 al 2010, con differenze anche sensibili nelle diverse Asl. Picchi più alti, ad esempio, nell’area nord-ovest della regione, a Massa, Lucca e Viareggio. In generale sono calati invece i suicidi, che nei venti anni di monitoraggio (1998-2008) risultano ridotti di circa il 4 per cento, con una incidenza di sette casi su 100mila abitanti (dato 2008). Dal 1988 al 2008 in Toscana i suicidi sono calati da 314 nel 1988 (238 nei maschi e 76 nelle femmine) a 263 nel 2008 (205 nei maschi, 58 nelle femmine). Anche in questo caso ci sono differenze tra zona e zona, e quella più esposta in questo senso è l’area sud-est della Toscana: l’Amiata, le montagne pistoiesi e quelle del Casentino risultano i luoghi in cui l’incidenza è maggiore. “Le stime sui dati epidemiologici internazionali e sui trend temporali evidenziano un quadro non ottimistico e su cui i ricercatori sono abbastanza concordi: nei prossimi decenni la depressione rappresenterà la prima causa di perdita di anni di vita in salute. In altre parole, la depressione sarà il problema sanitario e sociale più importante, superando anche i problemi causati da infarti cardiaci e incidenti stradali – osserva Francesco Cipriani, direttore dell’Ars – per questo Ars segue con attenzione tutti i dati sul disagio psicologico nella nostra regione. Oggi anche con un occhio più attento all’impatto causato dall’attuale grave crisi economica, che incide sulla salute in generale, ma /G.R. soprattutto su quella mentale”.

errata corriGe

Sullo “speciale salute” del mese scorso, nell’articolo intitolato “Il colloquio con lo psicologo ora si fa anche in farmacia”, avevamo pubblicato un numero telefonico errato per prenotare un appuntamento gratuito per poter usufruire del servizio. Il numero corretto è: 392.6104349. Ci scusiamo per l’inesattezza, comunque non dipesa da un nostro errore.

LA NOVITÀ. Da qualche settimana i cittadini hanno a disposizione una possibilità in più

La tessera sanitaria si attiva in farmacia Il nuovo servizio è frutto di un accordo con la Regione, ma non sarà attivo in tutti gli esercizi: l’adesione è infatti libera. L’obiettivo è far utilizzare la carta nelle sue potenzialità. Restano comunque operativi anche gli sportelli delle Asl

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al mese scorso i cittadini toscani hanno a disposizione uno strumento in più per attivare la tessera sanitaria elettronica, che oramai tutti hanno (in qualche cassetto di casa, se non nel portafogli) ma che in molti ancora non utilizzano in tutte le sue potenzialità. Da gennaio la tessera è infatti attivabile anche nelle farmacie che hanno aderito a un accordo siglato con la Regione Toscana: l’adesione è libera e volontaria, e dunque è possibile che non tutte le attività mettano a disposizione questo servizio. Ma come funziona? In modo assai simile a quanto avviene andando in uno degli sportelli delle Asl, fino ad oggi canale preferenziale per l’attivazione della tessera. Ci si presenta con la carta sanitaria e un documento di identità valido, e l’operatore della farmacia la attiva elettronicamente, consegnando poi al cittadino una busta oscurata con un pin e un codice utente. La Regione Toscana ha finanziato questo progetto con un importo massimo di un milione di euro, e si stima che le tessere attivate con

questa nuova procedura – forse più “invitante” e rapida rispetto a una gita alla Asl – nel corso dell’anno potranno essere un milione. Per vedere come sta andando la sperimentazione, a fine giugno – ovvero a “metà cammino” - verrà fatta una prima ricognizione. Ma come si fa a sapere quali farmacie hanno aderito a questo accordo? Sul sito internet della Regione (www.regione.toscana.it) e su quelli delle Asl verrà presto pubblicato l’elenco degli esercizi che hanno aderito, e questi ultimi dovranno poi esporre ben visibile un adesivo dedicato, con l’immagine della tessera sanitaria e la scritta “Attiva qui la tua carta sanitaria elettronica!”. “La partecipazione delle farmacie pubbliche e private al processo di attivazione della tessera sanitaria elettronica e del fascicolo sanitario agevola ulteriormente l’accesso dei cittadini a questo percorso e agli altri servizi on-line che verranno progressivamente resi disponibili (per esempio, il ritiro dei referti, a partire dalle analisi del sangue, e la stampa dell’attestazione della propria posizione/fascia economica ai fini del pagamento del ticket) – spiega l’assessore regionale al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – naturalmente i punti di attivazione nelle farmacie non sostituiscono, ma si aggiungono, a quelli già in funzione nelle /B.S. aziende sanitarie”.


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dossier

Febbraio 2012

l’EMERgENZA/1. Spesso nascosto, l’universo delle prigioni urla ora le sue difficoltà

Carceri, il grido d’allarme dal mondo dietro le sbarre Giulia Righi

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elle carceri gira un mondo a sé, che vive di altri ritmi e il sole lo vede solo così come filtra tra sbarra e sbarra. Ogni tanto quel mondo lo si sente urlare, perché gli istituti penitenziari si macchiano di cattive notizie. Due, su tutte: i suicidi e il cronico sovraffollamento delle strutture. E Sollicciano, in questo senso, si trascina dietro due tristi primati: è primo nella classifica nazionale dei tentativi di suicidio, che lo scorso anno sono stati 38, e risulta essere tra gli istituti penitenziari più (stra)colmi d’Italia, con 1.033 detenuti rispetto ai 497 posti disponibili (dati Uil, dicembre 2011). “Scusate la brutalità: un suino ha diritto in allevamento a 6,2 metri quadri a capo, noi ne abbiamo 2,6”, hanno scritto nei giorni di Natale i detenuti in una lettera indirizzata al consiglio comunale di Firenze. Una situazione pesantissi-

ma, insomma, che nelle prime settimane dell’anno appena cominciato ha assunto le tinte fosche dell’emergenza. Solo nei primi giorni di gennaio, infatti, ci sono stati due lutti: si è tolto la vita un ventinovenne lucchese recluso a Solliccianino (ovvero la struttura del plesso carcerario dedicata alla custodia attenuata) mentre pochi giorni prima Davide, un fiorentino di trent’anni, si era impiccato in un bagno di Sollicciano. Ma anche nel carcere minorile Meucci di via degli Orti Oricellari l’anno si è aperto in modo preoccupante, con un incendio (doloso) e alcuni tafferugli che hanno coinvolto una quindicina di ragazzi ospiti della struttura. A questi episodi fanno seguito, puntualmente, le grida d’allarme dei sindacati di polizia penitenziaria: “La Toscana – ha ricordato il Sappe all’indomani dell’incendio al Meucci – è una delle regioni italiane ‘fuori legge’ dal punto di vista penitenziario. A fronte di una capienza regolamentare pari a 3.186 posti letto, oggi le carceri regionali ospitano circa 4.300 detenuti,

dei quali circa il 50 per cento stranieri. Dato altrettanto grave è proprio quello relativo al personale di polizia penitenziaria in servizio in Toscana: mancano ben 800 unità”. A completare il quadro c’è un’emergenza nell’emergenza, sulla quale ha posto l’accento il garante per i diritti dei detenuti del comune di Firenze Franco Corleone: “In Toscana i detenuti tossicodipendenti sono 1.500 su un totale di 4.500, e inoltre sono troppi quelli in carcerazione preventiva. Affrontare e risolvere questi due aspetti vorrebbe dire non stare più qui a parlare di sovraffollamento”. Una speranza, adesso, arriva anche dagli avvicendamenti governativi: il nuovo ministro della Giustizia, Paola Severino, ha annunciato diversi provvedimenti in questo senso. E intanto i detenuti di Sollicciano hanno rivolto un appello al sindaco Renzi: “Gli chiediamo di tornare di nuovo con il consiglio comunale a Sollicciano e di impegnarsi a portare all’attenzione del nuovo ministro le nostre proposte di cambiamento”.

Dal critico quadro a livello nazionale non si distacca Sollicciano, che anzi fa registrare due tristi primati: quello del numero dei tentativi di suicidio e quello del sovraffollamento. E il 2012 è cominciato nel peggiore dei modi

il DoCUMENto La situazione della struttura fiorentina fotografata dal Partito Democratico dopo un sopralluogo

“Infiltrazioni d’acqua, nessuna privacy e senza acqua calda”

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a vigilia di Natale una delegazione del Pd metropolitano fiorentino ha fatto visita a Sollicciano. A questa ricognizione ha fatto seguito un documento, stilato dal Forum politiche sociali e giustizia del Partito democratico, che fotografa da vicino la situazione della struttura e che porta la firma di Massimiliano Annetta, Antonio Pala e Cecilia Pezza: “La prima piaga del carcere fiorentino sono i cedimenti strutturali si legge - cioè le infiltrazioni di acqua piovana che rendono umide e usurate le mura delle celle e che bagnano i materassi

dove i detenuti dormono. Ogni cella misura 12 metri quadrati, comprensivi di water e lavandino bene in vista (non c’è alcuna privacy). Sono state concepite a suo tempo per ospitare uno/ due detenuti e invece ne ospitano almeno tre, quando non addirittura quattro. Le sezioni, eccetto il nido e il settore dove sono ospitati i transessuali, contengono mediamente oltre 66 detenuti quando dovrebbero ospitarne un terzo. Ogni sezione dispone di sole 5 docce e da mesi non arriva più acqua calda”. Manca la carta igienica, mancano le posate di plastica “di cui

ogni detenuto deve dotarsi a sue spese (e non tutti i detenuti hanno il denaro per acquistarle)”. Ma chi sono i reclusi di Sollicciano? “La popolazione carceraria, diversamente da quanto progettato inizialmente – si legge ancora nel documento – non è composta da grandi delinquenti. Sono perlopiù imputati di reati minori”. E se ai detenuti va male, anche la situazione del personale non è rosea: il documento evidenzia che, a fronte di una dotazione operativa di 692 unità, “si può contare su una /B.S. effettiva operatività di meno di 400 operatori”.

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dossier

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l’EMERgENZA/2. In molti si aspettano risposte dal governo. Ma anche dialogo e riforme

Decreti e progetti, si cercano soluzioni Benedetta Strappi

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a situazione, insomma, non è nemmeno vagamente delle più rosee, con le celle che scoppiano e gli agenti di polizia carceraria che non bastano. Ma quali possono essere le soluzioni? Tanto, in questo senso, è rimesso alle scelte ministeriali e adesso, ad avvicendamento governativo avvenuto, si auspica da più parti che le cose possano cambiare. Il neoministro Severino, ad esempio, ha annunciato un decreto “svuota carceri” che preveda la possibilità di scontare gli ultimi 18 mesi di pena ai domiciliari (con il decreto Alfano i mesi erano dodici, invece): “Una proposta che si traduce in un circolo vizioso perché i detenuti, affinché la misura sia effettiva, devono fornire un domicilio certo, ma nella maggior parte dei casi non è possibile: i detenuti extracomunitari sono domiciliati presso le carceri stesse”, si legge nel documento del Forum politiche sociali e giustizia del Pd redatto all’indomani della visita a Sollicciano. Da parte sua, Franco Corleone, garante per i diritti dei detenuti del Comune di Firenze, sulle impellenze non ha dubbi e lo ha ribadito in più circostanze: “Servono scelte politiche, del Governo, dell’amministrazione penitenziaria e, assieme, di Regione, Provincia e Comune di Firenze. C’è bisogno che il consiglio comunale si impegni, non a rincorrere l’emergenza, ma a disegnare una riforma, sempre più urgente, del carcere e che si apra un tavolo Stato-Regioni per affrontare questo problema: bisogna

investire sulle persone e non nella costruzione di nuove carceri”. L’assessore comunale alle politiche sociali, Stefania Saccardi, pone invece l’accento su due priorità: la situazione del carcere a custodia attenuata Gozzini (Solliccianino, per intendersi) e quella di un’altra particolare struttura di Sollicciano. “Serve una riflessione seria anche sul Gozzini che ormai ha perso la sua originaria vocazione per diventare un carcere ordinario come quello di altre province della Toscana: sono presenti circa cento detenuti. Siamo disponibili ad avviare un percorso serio di ripensamento su diverse questioni che riguardano varie criticità del carcere di Sollicciano. Tra queste anche il destino della ‘casa di cura e custodia’, per la quale è stata decisa la chiusura da molto tempo e in cui invece continuano ad aumentare gli ‘ospiti’, e l’osservazione psichiatrica”. Intanto, a livello regionale, sono stati avviati due progetti. Nel primo caso si tratta di un’indagine tra le detenute di Sollicciano per prevenire i suicidi e indagare le situazioni psicologiche che possono indurli, con una ricerca della durata di un anno. La seconda iniziativa riguarda invece un finanziamento di 670mila euro, arrivato dalla Regione per individuare percorsi alternativi al carcere per i detenuti con problemi di dipendenza da alcol e droga. Il progetto coinvolge tutte le realtà che a vario titolo hanno rapporto con i detenuti, dagli operatori del Sert agli agenti e al personale del tribunale di sorveglianza. Il tutto puntando il più possibile sull’iniziativa dei detenuti, che saranno chiamati, per primi, a presentare un loro progetto di recupero.

la NovitÀ Dopo una lunghissima gestazione il tribunale è stato inaugurato. Prosegue il trasloco di uffici e personale

E Palagiustizia fu: tagliato il nastro del “gigante” di Novoli

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altissimo: se la gioca con la cupola del Brunelleschi e la torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio. Il palazzo di giustizia di Novoli, dopo una lunghissima gestazione (la posa della prima pietra risale al ‘99, il primo atto urbanistico addirittura al ‘95), è stato finalmente inaugurato e adesso guarda Firenze dall’alto dei suoi 76 metri. L’inaugurazione è avvenuta nelle scorse settimane, alla presenza del ministro della Giustizia Paola Severino e di tutte le autorità coinvolte a diverso titolo in questa grande novità. La struttura si spalma su un’area di

135mila metri quadrati, con un volume di 520mila metri cubi articolato in 15 corpi di fabbrica. Al ministero della Giustizia, che ha finanziato l’opera, è costato 138 milioni di euro, ai quali si aggiungono ulteriori 5,6 milioni destinati al sistema di sicurezza e agli arredi, mentre è stato il Comune a occuparsi della sistemazione esterna (le due piazze, il controviale di viale Guidoni con verde e arredo urbano e l’area sosta a disposizione delle auto di servizio degli uffici). Il palazzo ospita tra l’altro un asilo nido da 36 posti, destinati ai figli dei dipendenti degli

uffici giudiziari. E gli uffici si stanno popolando, gradualmente, proprio in queste settimane: il trasloco è cominciato e proseguirà fino a che il palazzo non sarà a regime. E così Novoli si è conquistata un altro tassello per diventare uno dei centri nevralgici della città, ed è stato fatto un altro passo, come ha detto il sindaco Renzi “per far diventare centrale la periferia”. Resta la sfida, adesso, del reimpiego delle strutture che prima ospitavano gli uffici giudiziari, come San Firenze, San Marti/B.S. no e la Corte d’Appello.


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il caso

Febbraio 2012

REPORTAgE. Viaggio tra i servizi igienici della città: fino a un euro per un’improvvisa necessità

Odissea per un bagno pubblico Gianni Carpini

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l piano pipì? Fa acqua da tutte le parti. Espletare i bisogni fisiologici può costare caro a Firenze, fino a un euro, sempre se si ha la fortuna di individuare un bagno pubblico, pulito e funzionante, nelle vicinanze. In città ne esistono 32. La maggior parte sono nel centro storico, dodici in zone più periferiche. Quasi tutti sono a pagamento, per un costo medio di 60 centesimi. At-

ZooM Le regole in vigore

Nei bar solo se sei cliente

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prendi il caffè o niente bagno. Ad oggi la regola che vige a Firenze è questa: le toilette di bar, ristoranti e pub sono riservate ai soli clienti. Sta al buon cuore del gestore metterle a disposizione di chi ne ha bisogno, ma non è obbligatorio. Nel 2008 l’allora amministrazione Domenici provò a scardinare questo stato di cose, introducendo il “diritto alla pipì” e mettendo nero su bianco in due regolamenti comunali il dovere per gli esercenti di aprire a tutti, indistintamente, i servizi igienici delle strutture. Di fatto le norme spalancavano i battenti dei wc degli esercizi pubblici a frotte di turisti. Un tentativo che naufragò un anno e mezzo dopo, con il pronunciamento del Tar della Toscana. Il diktat di Palazzo Vecchio mandò infatti su tutte le furie la Fipe Confcommercio, che presentò ricorso. Nel marzo 2010 il tribunale amministrativo diede ragione all’associazione di categoria, bocciò la linea Domenici e contestò al Comune di aver scaricato sui privati alcune funzioni riservate invece agli enti pubblici. Il Tar cancellò in un sol colpo le nuove norme, mentre la giunta Renzi, che si era insediata nel frattempo, rinunciò a far appello al Consiglio di Stato. Tutto come prima, dunque. Il bagno è riservato ai clienti e per la pipì bisogna pagare pegno. Ma di chiedere direttamente un contributo economico i commercianti non ci pensano neppure: “Sarebbe come trasformarci in bagni pubblici – spiegano dalla Fipe Confcommercio di Firenze – abbiamo realizzato un’indagine tra i nostri associati e fatto varie assemblee: solo una minoranza è disponibile a far usare le toilette dietro pagamento”. Intanto, sul fronte pubblico, il sindaco Renzi ha dato mandato agli uffici tecnici di individuare nuove zone dove installare servizi autopulenti. L’incognita resta sempre la solita, in tempi di ristrettezze: la disponibilità economica nelle casse di Palazzo Vecchio.

tenzione, però, a rintracciare la mappa esatta: quella nell’open data della rete civica non è aggiornata. Per conoscere la collocazione esatta bisogna andare a spulciare sul portale web, sotto la sezione città-turismo. La ricerca della toilette può però riservare spiacevoli sorprese. È il caso della Fortezza da Basso, dove i gabinetti, ricavati in una casetta alle spalle della fontana dei cigni, dopo la recente ristrutturazione sono di nuovo chiusi a causa dei frequenti atti vandalici. Al loro posto sono attivi due wc chimici, ma la carta igienica è un optional. Situazione analoga in piazza del Grano, davanti all’uscita degli Uffizi: l’ex Capitol è ancora vuoto e così niente bagni pubblici. La maglia nera per la “pipì d’oro” va ai servizi nella stazione di Santa Maria Novella e a quelli in piazza del Duomo. In entrambi i casi bisogna sborsare un euro. Discorso diverso per le toilette di Firenze Parcheggi. Dopo la lunga caccia al “tesoro” per i meandri dei posteggi multipiano, al Parterre come in piazza Ghiberti, ecco la beffa. A protezione dei bagni è stato installato un tastierino numerico: la porta si spalanca solo se vengono digitate le ci-

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Quasi tutti sono a pagamento, alcuni sono chiusi a causa di atti vandalici o perché fuori uso, per altri serve un codice numerico. E ancora, apparecchi che non danno il resto e wc attivi “part time”: trovare una toilette può rivelarsi un’ardua impresa fre magiche, quelle del biglietto per la sosta. Il protocollo d’intesa siglato tra Firenze Parcheggi e Comune nel 2009 non ha avuto ulteriori sviluppi. Quindi, niente ticket, niente bisognino. Alle Murate, invece, il wc è tecnologico (la cabina si auto-igienizza dopo ogni uso), ma la macchinetta per il pagamento no: è possibile inserire monete da 2 cent a un euro, peccato che l’apparecchio non dia resto. La somma eccedente resta come “mancia”. Altri due servizi autopulenti si trovano in piazza Dalmazia e alle Cure (20 centesimi), ma quest’ultimo, attivo dopo un lungo iter burocratico, è spesso fuori uso, segnalano gli ambulanti del mercato. Alle Cascine la pipì è a tempo: ogni sette giorni, in occasione del mercato. I bagni pubblici vicino ai binari della tramvia sono infatti aperti solo il martedì dalle 7 alle 14 (60 centesimi). Per trovarne un altro attivo tutta la settimana è necessario arrivare a piazzale Kennedy. Non va meglio sul lungarno Pecori Giraldi, dove ogni giorno fanno tappa pullman carichi di turisti: i wc chimici, passata la bella stagione e chiuso il vicino chiosco, sono inaccessibili. In questo contesto si salvano pochi esempi virtuosi. All’interno del giardino di borgo Allegri, ad esempio, i due bagni gratuiti sono gestiti da volontari. Lindi e puliti anche i servizi al centro di piazza d’Azeglio, dove a prendersi cura di lavelli e wc sono le persone individuate dalle Ronde della Carità.

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Il PERSONAggIO. Non possono che affidarsi a Rossi le speranze di “rinascita” della Fiorentina

Le mani di Delio sul futuro viola il tecnico ha cominciato a prendere le misure a gruppo, città e ambiente. E tra dubbi e punti interrogativi sul domani societario l’unica certezza sembra essere lui. Che è disposto a fare tutto, tranne che mollare

delio roSSi

Tommaso Loreto

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elio Rossi, ogni volta che si presenta in conferenza stampa, sembra entrare un po’ in scena. Sarà anche per quello che di formazione diventa sempre difficile parlare, ma non di tutto il resto. Metafore incluse. Il tecnico sembra davvero aver cominciato a prendere le misure al suo gruppo, ma non solo. All’ambiente, alle dinamiche, ai processi. Della società come della città, della stampa come della sua squadra. Ed è anche e soprattutto per questo motivo che non si tira di certo indietro di fronte alle domande. Più volte Delio ha chiaramente fatto trasparire alcune delle sue logiche di comportamento e di guida. Che poi altro non sono che quelle regole che il gruppo deve seguire e rispettare. Rossi non fa sconti, in sintesi, a nessuno. Rilancia chiunque senza guardare la carta d’identità, ma solo a fronte delle giuste risposte che arrivano dal campo. Da

Salifu a Camporese, da Ljajic a Felipe, Rossi non nega l’opportunità a nessuno di potersi ritagliare angoli di rivincite. Ma, al tempo stesso, non consente a nessuno di portare avanti personalismi che possano nuocere al bene collettivo. In tal senso, le risposte sull’ennesimo caso che era piovuto su Cerci sono state emblematiche, e mostrano una posizione a tratti persino ferrea, severa per non dire rigida. L’allenatore, in altri termini, non ha giustamente voglia di seguire questioni che col campo non hanno niente a che fare. È nelle mani di Rossi, perciò, comunque la si guardi, la Fiorentina di oggi. La stessa che, almeno nel suo spogliatoio, solo in parte pare aver accettato positivamente il cambio di guardia con la precedente gestione Mihajlovic. Una gestione, per inciso, ben più orientata a una mentalità da “ex calciatore”, come del resto era il serbo, piuttosto che alla guida di un navigato allenatore. Non si spiegherebbe altrimenti il capitombolo rumoroso contro il Lecce, per fare un esempio, cui seguì una pesante contestazione dei tifosi a metà gennaio. Quella Fiorentina che mai come oggi

sembra aver bisogno di reinventarsi e rinascere, ora non può che affidarsi a Rossi. Sulle ceneri di una seconda stagione che ormai sembra voltare a una media classifica ben lungi dai sogni di riscossa europei, giusto i giovani possono rappresentare un traguardo perseguibile. Nelle incertezze che costellano il presente, in altri termini, resta poco da fare, se non affidarsi a quel pizzico di gioco che Rossi è riuscito a far vedere dopo un anno e mezzo di buio, e ai giovani lanciati in prima squadra. Nel mare magnum di voci e rumors che hanno accompagnato il mercato di gennaio, del resto, si è spesso parlato anche di quel che potrà essere il futuro, imminente, societario. Corvino, su tutti, resta di fatto in bilico. Con un contratto in scadenza sul cui rinnovo è stato detto, da tutti, tutto e il contrario di tutto. Motivo per credere, ancora di più, che la garanzia imminente sulla Fiorentina, oggi, sia la mano di Rossi. Il quale potrà anche essere rimasto spiazzato dagli scenari trovati a Firenze, ma che al tempo stesso tutto sembra aver voglia di fare, fuorché mollare.


sport

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AMARCORd. Si avvicina la sfida con gli azzurri di Mazzarri. Storia di una partita particolare

Quando col Napoli era Baggio-Maradona tanti i motivi che rendono speciale questa gara. in campo lo spettacolo non è mai mancato, soprattutto quando si incrociavano i due numeri 10 Lorenzo Mossani

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iciannove febbraio 2012. Fiorentina-Napoli non è una partita qualunque. Tralasciando le voci che vogliono Bigon come sostituto di Pantaleo Corvino, non è una gara normale perché, proprio contro il Napoli, la Fiorentina di Mihajlovic disputò all’andata una delle più belle partite della gestione del tecnico serbo. E infine perché il Napoli è la squadra più affrontata dalla Fiorentina in incontri ufficiali. Il bilancio è di 54 vittorie dei viola, 44 pareggi e 46 successi dei campani. Le due formazioni, dal grande passato calcistico, hanno sempre espresso un ottimo calcio quando si sono affrontate. Non sempre il fattore campo ha inciso: da ricordare il Napoli-Fiorentina 2 a 5 della stagione ‘93/’94, ma anche una partita del passato prossimo viola ancora glorioso: in panchina c’era Cesare Prandelli, la Fiorentina volava, il Napoli del neo allenatore Mazzarri iniziò a farlo. A Firenze finì 0-1, con gol dell’ex Maggio. Fu un grande spettacolo al Franchi, tra due squadre ricche di grinta e classe. A decidere fu, nel finale, la rete di Maggio, dopo che gli uomini di Mazzarri (espulso per proteste) avevano preso il sopravvento in termini di occasioni. Frey, il migliore dei viola, parò un rigore a Quagliarella. Altri tempi: questo Fiorentina-Napoli sarà molto più sofferto per i tifosi viola. Tra tutti gli incontri disputati, indimenticabile è quello del 17 settembre 1989, quando Roberto Baggio realizzò un gol inutile al San Paolo, ma talmente bello da entrare negli annali del calcio. Maradona partì dalla panchina, Baggio titolare. La Fiorentina di Giorgi dominò il primo tempo. Baggio trascinò la Fiorentina. Il divin codino prese palla a centrocampo e la trascinò fino in porta: un gol impossibile da descrivere, la difesa ubriacata. Di Chiara sfiorò addirittura lo 0-3. Maradona si tolse la tuta. Scese in campo nel secondo tempo e per la Fiorentina non ci fu niente da fare, nonostante il rigore sbagliato dallo stesso

Maradona al 3’. Renica dimezzò le distanze, al 34’ Careca realizzò il pari. Poi il 3 a 2 partenopeo su assist dello stesso argentino. Maradona non era molto soddisfatto a fine partita, per il rigore sbagliato: “Io andavo a piedi, loro a mille all’ora, io poi ho sbagliato un rigore, meglio dire Maradona ha sbagliato un rigore”. Baggio, invece, al 90° commentò la sua rete, poi gli applausi di Paolo Valenti - tifoso viola - al futuro pallone d’oro, il tutto senza mai guardare l’obiettivo della cinepresa. Nella vita era un timido, in campo un Dio.

roberto baGGio

l’ACquISTO. Due figli e uno strano soprannome: ecco chi è il nuovo centravanti

Amauri, il “Calimero” con l’Italia nel destino H

abemus centravanti. E con questi chiari di luna non è poco. Non un bomber di razza, ma un giocatore “specializzato” nel far salire la squadra, adatto al gioco di Rossi, con Jo-Jo che potrebbe usufruire degli spazi aperti e dalle sponde dell’ex juventino: queste le specialità di casa Amauri. Il vuoto lasciato da Gilardino è stato colmato con lui, un recente passato nella Torino bianconera dove però, in questa stagione, ha collezionato soltanto tribune in serie, dopo essere finito ai margini della squadra per le scelte diverse fatte dall’allenatore Conte. Ma questo, appunto, è il passato: ora, per lui, si apre un nuovo capitolo. Ed ecco qualche curiosità sul nuovo centravanti viola. Il suo nome, in Brasile, è pronunciato Amaurì, soprannome che significa Calimero, ma in Italia è chiamato anche e soprattutto Amàuri. È sposato con Cynthia Cosini Valaderes, connazionale conosciuta a Napoli, da cui ha avuto due figli, Cindy e Hugo Leonardo, nati entrambi in Italia: la prima nel 2003, il secondo nel 2006. Il 12 aprile

2010, grazie alla moglie di origini italiane, ha acquisito il passaporto e la cittadinanza italiana. Molto importante, per la sua vita professionale e non, è stato il suo procuratore Vittorio Grimaldi. È finanziatore dell’Istituto per l’infanzia abbandonata del Brasile. La sua stagione migliore è stata quella del 2007/2008, al Palermo: 35 presenze 15 gol. È stato l’erede di Toni nel cuore dei tifosi siciliani, ora è chiamato a ripetere l’impresa in maglia viola. Come è doveroso aspettarsi lo stesso trattamento riservato alla Fiorentina nella passata stagione: il 31 gennaio 2011, nell’ultimo giorno di calciomercato, viene ufficializzato il suo prestito al Parma squadra che lo aveva tesserato dieci anni prima - fino al termine della stagione. Scelta la maglia numero 11 (la setssa che ha chiesto appena arrivato a Firenze) realizzò, infatti, il suo primo gol alla seconda presenza, datata 6 febbraio 2011, nel pareggio casalingo per 1-1 contro la Fiorentina, segnando un gol di rovesciata di rara /L.M. bellezza.


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sport

Febbraio 2012

Il TITOlO. Moltissimi eventi e gare in programma. Testimonial da “brividi”, da Jovetic a Bundu

Firenze diventa capitale dello sport Lorenzo Mossani

appuntamenti in calendario c’è anche la cerimonia inaugurale di Firenze Città europea dello sport 2012, che si svolgerà proprio al Mandela Forum il 13 febbraio. “Sarà una serata all’insegna dello sport e della solidarietà – ha spiegato Nardella – che aprirà ufficialmente questo anno particolarmente importante per la nostra città, che avrà puntati i riflettori dell’Europa. L’incasso, al netto delle spese, sarà interamente devoluto per sostenere l’attività di Trisomia 21. Pertanto invito il mondo dello sport fiorentino a partecipare numeroso a questo appuntamento”. Questi gli eventi sportivi previsti al Mandela Forum nel corso del 2012: Florence Extreme Enduro Indoor (21-22 gennaio), gare indoor di atletica leggera (11-22 febbraio), gara regionale di arrampicata (11 febbraio), Gran Prix Pattinaggio-World Roller Skating (25-26 febbraio), campionato italiano di ginnastica serie A (23-24 marzo), cerimonia inaugurale delle Piaggeliadi (31 marzo), World League di volley (18-20 maggio), le gare interne del campionato di basket della Brandini-Claag, gli “stati generali dello sport” (novembre-dicembre) e il trofeo Busi e Ginestrini di judo (dicembre). Ma non solo: si potrebbero infatti aggiungere ancora altri grandi eventi.

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irenze si trasforma nella capitale dello sport. Un anno di eventi, convegni, tornei, gare e appuntamenti: in questo 2012 il capoluogo toscano sarà “Città europea dello sport” e il 30 novembre il vicesindaco e assessore allo sport Dario Nardella sarà a Bruxelles dove, al Parlamento Europeo, riceverà ufficialmente il titolo e la bandiera. I testimonial sono da “brividi fiorentini”: Stevan Jovetic, Leonard Bundu, Susanna Cicali, Fabrizio Caselli, Andrea Benelli, Audry Alloh, Niccolò Campriani, Niccolò Beni e Leonardo Sottani. Stelle dello sport fiorentino che da molti anni illuminano con le loro gesta la nostra città. Il pugile Bundu, il campione del mondo di carabina Niccolò Campriani (classe ‘87), hanno quasi più fama all’estero che in patria. Discorso a parte per il gioiellino JoJo, diventato sempre più la bandiera di questa Fiorentina. “Per Firenze – ha sottolineato il vicesindaco Dario Nardella – questo titolo che ci è stato assegnato è particolarmente significativo, perché rappresenta un riconoscimento alle nostre politiche per lo sport. Il 2012 sarà un anno molto significativo perché avremo puntati i riflettori di tutta Europa”. Uno dei palcoscenici più importanti sarà il Mandela Forum. Lo spettacolo si è aperto con la novità assoluta delle moto enduro in gennaio, per chiudere il prossimo dicembre con il judo. In mezzo, un gran numero di eventi – la World League di pallavolo maschile per il momento è il clou – che vedono più che mai il Mandela Forum come luogo di riferimento per lo sport fiorentino. Fra gli

PAllANuOTO. Obiettivi diversi per Menarini Fiorentina Waterpolo, Ngm e Rari Nantes

Stagione verso l’epilogo: via al rush finale

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ush finale per la stagione della pallanuoto. Le Olimpiadi di Londra, che vedono già qualificato il nostro Settebello campione del mondo, costringono a un ritmo serrato i vari campionati. In campo femminile si spera sempre nella Menarini Fiorentina Waterpolo di Gianni De Magistris. Le biancazzurre hanno tutte le carte in regola per entrare nel lotto delle quattro che poi si confronteranno per il titolo nella Final Four. Da tenere d’occhio la sfida in trasferta a Padova e quella a Bellariva con l’Imperia. Saranno queste due gare a segnare la stagione. La squadra da battere è la Pro Recco di Riccardo Tempestini. Il tecnico

fiorentino punta dritto al tricolore ma dovrà guardarsi dall’Orizzonte Catania e, appunto, da Menarini Fiorentina Waterpolo, Imperia e Padova, che inseguono. Per l’NGM Firenze Pallanuoto, ormai salva, l’opportunità di crescere col rientro di Francesca Biancardi per essere protagonista il prossimo anno. In campo maschile Leonardo Sottani ha fatto fare nuovamente tutta la preparazione alla Rari Nantes Florentia subito dopo Natale. Ci si aspetta un finale di stagione concreto con qualificazione ai playoff scudetto per cercare, ma è molto difficile, una qualificazione in /Sim.Spa. Europa.

PAllA OvAlE. Un anno ricco di novità

Un americano per i Guelfi U n nuovo stadio e un nuovo tecnico per i Guelfi Firenze di football americano. A poche settimane dal debutto, la squadra col giglio bianco e viola presenta importanti novità. Intanto il nuovo campo da gioco: a San Bartolo a Cintoia. Un impianto che sarà utilizzato anche dal rugby e che verrà inaugurato, ufficialmente, con una partita della Nazionale italiana di football americano, in programma questa estate. Sarà la prima volta degli azzurri corazzati della palla ovale in città. In più, dopo aver vinto due titoli italiani (nel 2003 e nel 2005) e collezionato cinque secondi posti, i Guelfi (che giocheranno ancora in A2) cercheranno quest’anno di puntare, definitivamente, alla promozione. E per farlo hanno chiamato dall’Arizona Jeff Scurran, 64 anni, un nome conosciuto da tutti coloro che praticano il football negli Stati Uniti. L’amore di Scurran per l’Italia è cosa nota. Il coach ha già allenato in Europa e ha effettuato due “clinic” per la federazione italiana. Era a disposizione e, nonostante le 6-7 richieste avute un po’ da tutto il continente ha scelto Firenze, consapevole che il livello del football

italiano è superiore rispetto ad altri campionati europei. Tra l’altro, Scurran è anche un grande appassionato di storia, e quindi Firenze non può che essere la città ideale per lui. La preparazione è già in corso. Il campionato è a venti squadre e la prima giornata si giocherà nel weekend del 1011 marzo, con soste per eventuali recuperi il 25 marzo, l’8 aprile (Pasqua) e il 13 maggio. Playoff a partire dal 17 giugno, data in cui sono in programma i quarti di finale, e finalissima per il titolo il primo luglio. I Guefi Firenze debutteranno a Venezia contro gli /Sim.Spa. Islanders.


sport nel comune

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CALCIO. Colpo del direttore sportivo Egidio Bicchierai: dal Prato è arrivato Andrea Mordini

Mercato invernale nel segno della Fortis Carlo Marrone

Il giovane esterno di sinistra è andato a rinforzare la rosa a disposizione

I

di mister Vitaliano Bonuccelli, insieme a Benvenuti, De Caro e Costa. Ora

l calciomercato del girone B d’Eccellenza si è concluso nel segno della Fortis Juventus. Il colpo messo a segno dal direttore sportivo Egidio Bicchierai, nelle ultime ore a disposizione per rinforzare la squadra, è di quelli che possono dare lo sprint in più. Da gennaio si allena con la prima squadra di Borgo San Lorenzo Andrea Mordini, classe 1994, difensore prelevato dal Prato. Il giovane esterno di sinistra va così a rinforzare la rosa a disposizione di mister Vitaliano Bonuccelli, che tante soddisfazioni sta dando ai propri tifosi. Mordini ha già fatto qualche sporadica apparizione con la prima squadra di Prato, ma attualmente era in forza nella formazione Berretti allenata da Massimo Fiorentino. Secondo gli esperti è un giovane interessante di cui si sente parlare molto bene da qualche tempo: arriva alla Fortis Juventus con la prospettiva di dare una grossa mano per tornare in serie D. Bicchierai non si è limitato a investire sulla difesa: nella finestra invernale di calciomercato sono approdati a Borgo San Lorenzo i centrocampisti Benvenuti e De Caro, rispettivamente da Scarperia e San Piero a Sieve, e l’attaccante Lorenzo Costa, proveniente dal Forcoli. Grazie ai buoni risultati ottenuti nel girone d’andata, molti tifosi si sono riavvicinati – non solo con il cuore agli spalti dello stadio di Borgo. Nei bar della cittadina si va discutendo del calciomercato e accanto a una battuta su Gilardino si trova il tempo per parlare anche della squadra di casa. “Cosa penso degli interventi invernali di mercato? Speriamo che alla Fortis le cose siano andate diversamente”, dice Gino, tra un

la squadra è chiamata a dare il meglio di sé nella seconda parte della stagione sorso e l’altro del caffè mattutino, a cui risponde Giovanni: “I ragazzi che sono arrivati non sono scarti delle altre società. Se riusciranno a integrarsi bene negli schemi di gioco saranno manna dal cielo. Quest’anno – continua - ci stiamo proprio divertendo e dopo diverso tempo molti tifosi hanno ricominciato a seguire la squadra anche in trasferta. Quando si vince è sempre più facile”. Insomma, gli uomini di Bonuccelli sono chiamati a interpretare nella miglior maniera possibile questa seconda parte di stagione. La sosta natalizia, sommata alla pausa forzata data la cancellazione dal campionato del Montevarchi, fortunatamente non sembra aver influito negativamente su gambe e testa della giocatori della Fortis: le uscite nel mese di gennaio hanno mostrato a dirigenti e tifosi una squadra tonica e concentrata anche nei momenti di difficoltà. Da adesso fino a primavera ogni partita sarà una finale per i biancoverdi borghigiani: di partita in partita la classifica verrà aggiornata, e solo a fine campionato si saprà se Borgo San Lorenzo arriverà prima di Fiesole. In riferimento all’articolo pubblicato sul numero di gennaio de Il Reporter, Cobra tiene a sottolineare che le dichiarazioni riportate sul giornale non erano frutto di un’intervista, perché non vengono rilasciate, ma per un blog (www.dilettanticalcio.com/forum), e tende a precisare che gli ultras della Fortis “sosterranno la squadra fino alla fine in tutte le partite”.

24 H O M I S S A M IN INTERVENTO OSTO CHIAMATA E NESSUN C I ELETTRICI IMPIANT NDE E I Z A E I T A V I PER PR iali z n e r r o c n o c i a prezz UI LITÀ E CONTIN A TÀ, LA PUNTU OTER OFFRIRE LI IA D R O C LA P TE E GIUSTAMEN ENTI PROFESSIONALI PER CNOLOGIA. AGGIORNAM MEGLIO DELLA NUOVA TE SEMPRE IL

I C I R T T E L E I T N A I P M V.G. I 1 9 3 4 0 4 3 334

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TENdENZE. Il capoluogo toscano visto (e cantato) da una prospettiva diversa

La mia Firenze suona... hip hop Si fanno le ossa per le strade e narrano frammenti di vita vissuta tra periferie

Il vOluME

e degrado. Sono i novelli menestrelli fiorentini, che invece di esaltare l’arno

A spasso per la città con Eugenio Giani

d’argento e le tante meraviglie del posto raccontano di nuovi e vecchi disagi, di sbronze colossali e di una metropoli più cupa di quanto si potrebbe immaginare Ludovica V. Zarrilli

S

ono molte le canzoni che vedono Firenze protagonista, dall’aria del Gianni Schicchi O mio babbino caro a Firenze l’è piccina di Leonardo Pieraccioni, passando per i Litfiba, Pupo, Marasco e molti altri. Ne abbiamo parlato su Il Reporter appena un paio di mesi fa, ma avevamo dimenticato di inserire nell’elenco un genere che si sta diffondendo a macchia d’olio. Da un po’ di tempo a questa parte, infatti, si sta diffondendo sempre più la tendenza a scrivere testi hip hop che parlano della città del giglio. È così che scompaiono le atmosfere da Arno d’argento sognante e romantico, cancellate letteralmente dai pezzi, per lasciare spazio alle immagini di periferia che raccontano di disagio e degrado, storie rubate a notti di sbronze, stralci di vita per la strada e fotografie di palazzoni anonimi pieni di umanità che ha voglia di dire la sua, di spiegare come cambia Firenze, semplicemente girando un angolo. Ne sanno qualcosa La primiera, Filtro e Mr Smoke, Tullo Soldja, Lapo Raggiro, giovani fiorentini che fanno i rapper di professione e che, nelle loro rime amare, ci mettono tutto il carattere e la forza della loro vita un po’ borderline e un po’ no, fatta di ragazzate e riflessioni, di canzoni che sono quasi delle istantanee di alcuni pezzi di Firenze. “Questa è la realtà”, così si intitola la canzone recentemente pubblicata dal duo Filtro-Mr Smoke, che attraversa le strade gigliate in macchina e a piedi, partendo nientepopodimenoche dalle case minime di via Rocca Tedalda (che appaiono ben visibili nel video pubblicato sul sito di condivisione You Tube), edilizia pubblica che nel corso degli ultimi trent’anni si è

la

primiera (da

SiniStra:

charlie daKilo

e

tiezzo)

guadagnata una cattiva fama (riscattandosi poi negli ultimi tempi) a causa delle frequentazioni della zona. I testi sono duri e sinceri, almeno all’apparenza, e strizzano l’occhio a quelle atmosfere da Bronx di qualche tempo fa, in una sorta di ricerca di riscatto e di legittimazione da parte di chi ha poco e “se ne fotte degli altri”. Più o meno stesso approccio quello de La Primiera, duo rap che si è già guadagnato una discreta fama sul territorio fiorentino. Risale ormai a qualche mese fa l’uscita del brano “Estate a Firenze” – tra i protagonisti del quale figurava anche Rolando, peruviano venditore abusivo di birre, conosciuto dal popolo giovane che trascorre le sue notti tra Santa Croce e Santo Spirito – nel quale la coppia di rapper accompagna l’ascoltatore, tappa dopo

tappa, nelle serate – tutte uguali a se stesse – passate trascinandosi tra una piazza e l’altra, in cerca di un po’ d’alcol senza nient’altro di meglio da fare. La denuncia è l’argomento principe di ogni testo, denuncia che colpisce Firenze al cuore (a volte in modo un po’ ingiustificato) puntando il dito contro una città immobile dove non c’è niente da fare. Sempre aggressivo ma più romantico Lapo Raggiro che, nella sua “Firenze, la notte”, rappa con fare da duro. “Qui troppa gente ha fatto scempio di quello che sei e se non fossi così bella giuro che non resterei”, canta. Perché Firenze è un po’ così, non è tanto diversa da quella dell’Arno d’argento. Oggi, al contrario di ieri, si canta lamentandosi, ma si fa sempre fatica ad andar via.

l’APPuNTAMENTO. Torna la rassegna organizzata dal conservatorio a Villa Favard

Quando la musica si sposa con i libri M

usica “suonata”? Sì, ma non solo. La musica passa anche dai racconti e dalla storia, ed è per questo che il conservatorio Cherubini rinnova anche quest’anno – per il quinto consecutivo - l’appuntamento con la rassegna “Vetrina di libri”, dedicata alla presentazione di testi di alto interesse musicale. Quest’anno la rassegna gode del patrocinio e della collaborazione dell’Università degli studi di Firenze – Corso di laurea in Musicologia e Beni Musicali, e gli studenti universitari potranno acquisire crediti dalla frequenza agli appuntamenti. Grande il numero di personalità di primo piano del mondo della musica e della musicologia. Il 25 febbraio è la volta del testo “All’ombra delle piramidi” di Elsa Martinelli, che illustra la vita e l’opera di Eriberto Scarlino, compositore, insegnante del Cherubini e direttore del conservatorio di Alessandria d’Egitto. L’evento sarà presentato dall’illustre musicologa Fiamma Nicolodi. Presenza importante nel panorama della musica contemporanea Giancarlo Cardini che, insieme a Paolo Carradori, ripercorrono le attualità musicali nel libro-intervista “Giancarlo Cardini: la musica, il Novecento” il 24 marzo. Il 21 aprile il pianista Michele

Campanella presenta, con la conduzione di Riccardo Risaliti, noto musicista fiorentino, il suo libro “Il mio Liszt”: presentazione che sarà seguita da un breve intervento concertistico di Campanella stesso. Appuntamenti particolari, seppur diversi, per non dimenticare, il 17 marzo, giornata del Tricolore. Il 26 maggio il conservatorio ripropone la nuova edizione del discusso e fondamentale testo di Charles Rosen “Le forme sonata”. In autunno, il 29 settembre appuntamento con “Il suono rivelato” di Giangiacomo Miari, presentato da Giuseppe Fricelli, rispettivamente ex docente e docente del Cherubini, e un excursus nella musica antica con il volume di Elena Modena “Strumenti musicali antichi a raccolta” il 20 ottobre, presentato da Alfonso Fedi, clavicembalista di fama internazionale e docente del Cherubini. Ogni appuntamento è accompagnato da brevi concerti a cura delle classi di strumento, musica da camera, musica vocale da camera, composizione, musica antica del conservatorio e da una banda ospite. Tutti gli appuntamenti sono in programma a Villa Favard, in via di Rocca Tedalda, alle 17. Ingresso libe/B.B. ro fino a esaurimento posti. Info: www.conservatorio.firenze.it.

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a il politico e presiede il Coni provinciale, ma la sua vera passione è Firenze. La sua storia, la sua cultura e i suoi personaggi, innanzitutto. Parliamo di Eugenio Giani, presidente del consiglio comunale e consigliere regionale, ma questa volta lo facciamo scrivendo del suo ultimo libro: “Firenze giorno per giorno”. Edito da Sarnus (pagg. 432, euro 17), il volume si presenta come un vero e proprio scrigno della memoria, un viaggio attraverso il calendario (da Capodanno a San Silvestro) che raccoglie un’appassionata ricerca storica di episodi e personaggi, piccoli e grandi, che hanno fatto la storia della città. Dalla nascita di Lorenzo il Magnifico ai giorni dell’alluvione, dalle grandi battaglie al primo scudetto della Fiorentina, dal martirio di San Miniato alla Congiura dei Pazzi, Giani ci accoglie nella sua macchina del tempo e ci mostra una Firenze a tratti inedita, fatta di celebrità, tradizioni e uomini e donne che hanno intrecciato le loro vite con il destino della città. Un almanacco tutto da sfogliare, ritrovando ricordi scolastici o meravigliandosi per episodi sconosciuti. Un intreccio di fatti e personaggi diversi nel tempo (dal 250 D.C. al 14 febbraio 2010, giorno dell’inaugurazione della tramvia) e nel peso che hanno avuto sulla storia e sull’immaginario della città. Un lavoro certosino, anche se per brevi istantanee, corredato da immagini ricercate e da una ricca bibliografia, “Firenze giorno per giorno” è senza dubbio un libro che piacerà ai fiorentini e a chi, come l’autore, porta Firenze nel cuore. “Eugenio Giani – scrive il sindaco Matteo Renzi nella presentazione del volume – riesce a trasmettere esattamente il senso e l’orgoglio di ciò che siamo: un popolo unito, capace di genio straordinario che non è singolo ma nasce dalla comunità e si nutre della splendida grandezza che si respira tutti i giorni per le strade, i mercati e i palazzi di Firenze”. Gli fa eco lo stesso Giani: “Spero che il libro stimoli curiosità, desiderio di approfondimento, comunque interesse per Firenze, magari risvegliando orgoglio e senso di identità e offrendo alle nuove generazioni stimoli per conoscerla e amarla /C.B. di più”.


cultura

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Il PERSONAggIO. Appena uscito l’ultimo lavoro di Francesco D’Isa: un racconto illustrato

I disegni di un cervello in fuga a Berlino Ludovica V. Zarrilli

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a cominciato a disegnare da giovanissimo e ha trasformato la sua passione in una professione a 18 anni. L’artista in questione si chiama Francesco D’Isa, nato nella città del giglio nel 1980 di casa a Berlino già da diversi anni, ed ha recentemente dato alle stampe “I.” (Edizioni Nottetempo, 320 pagg.) racconto illustrato che ha per protagonista un personaggio alla ricerca “della sua identità in una serie di tavole illustrate, nelle quali si può identificare con questo e con quello, avere ogni età e ogni genere, essere qui e ovunque, prendere figura e ricredersi e fa il disegnatore”. Eclettico e molto originale, D’Isa ha già lavorato a molti progetti, l’uno più provocatorio dell’altro, ma la particolarità di I. sta nell’aver usato immagini di pubblico dominio o sotto licenza Creative Commons, che ha poi rielaborato e assemblato dando un senso, una logica tutta personale alla storia che andava a comporre. Ma da dove viene l’ispirazione? “Non ho punti di riferimento particolari - spiega Francesco - qualunque cosa mi abbia colpito è per me una sorta di riferimento. L’ Art Nouveau lo è senz’altro, forse perché dopo più di cent’ anni si respira la stessa aria di ‘fine del mondo’ di allora”.

Apocalittici e profondi, i suoi disegni vengono realizzati con le tecniche più diverse, sperimentando di volta in volta concept nuovi. “Lavoro sia con tecniche tradizionali che in digitale - continua - inizio con uno schizzo a lapis, proseguo con la china e poi lavoro ulteriormente con la tavoletta grafica e i software di disegno. A volte parto anche solo da un disegno creato direttamente sullo schermo con la penna grafica”. Diverse le mostre e le presentazioni che il giovane artista ha già all’attivo in Germania e in Svizzera, ma dall’Italia, e dalla sua Firenze, Francesco è andato via come nella più classica storia da cervello in fuga. “Se un artista decide di imparare una lingua (difficile), abbandonare una città bellissima come Firenze, fare a meno dei contatti sviluppati in una vita, starsene di inverno a -20°, la risposta non può essere che o sono un completo idiota, o sì, è più facile”, spiega Francesco che Essenzialmente, come mi fece notare un amico (artista), a Berlino se sei un artista, sei un artista, nessuno ti chiede: ‘sì, ma cosa fai davvero?’. Tutto quello che un atteggiamento mentale come questo denota rende più facile un percorso difficilissimo come quello dell’artista”. Come dargli torto. Info su www.gizart.com.

la storia di un artista che, nonostante l’amore per la sua terra d’origine, ha deciso di lasciarla per emigrare in Germania, in cerca di ispirazione e di un luogo dove esprimersi al meglio: ecco il risultato

FOTO/1. A Seravezza, in Versilia, in programma esposizioni, workshop e incontri

Le guerre di Cagnoni a Palazzo Mediceo È

l’evento clou di questa edizione di Seravezza Fotografia, manifestazione in programma fino al 9 aprile che accoglie in Versilia una curata selezione di esposizioni, workshop e incontri dedicati agli amanti della fotografia. L’appuntamento da non perdere di quest’anno è un’esposizione che porta la firma di uno dei maestri dell’immagine contemporanea, toscano di nascita ma cittadino del mondo, testimone di alcuni dei più intensi eventi degli ultimi decenni. Si tratta di Romano Cagnoni, che con “Memorie sovvertite - Upside down memories” porta al Palazzo Mediceo di Seravezza una

raccolta di oltre cento fotografie che comprendono le immagini di cinquant’anni di guerre di cui Cagnoni è stato testimone, dal Biafra al Vietnam, dalla ex Jugoslavia fino alla Cecenia, ma anche i suoi ultimi lavori dedicati alla Versilia, sua terra d’origine. Una serie di grandi immagini a colori, vere e proprie “Memorie sovvertite” che raccontano il degrado dell’ambiente e della natura. “Ho voluto rappresentare la mia terra in un modo che definirei surrealista – ha spiegato Cagnoni – perché ho avvertito un senso di smarrimento. Dove prima c’erano dei campi oggi ci sono solo strutture architettoniche

banali e da lì è partita la mia ricerca usando solo la macchina fotografica, senza in nessun modo alterare le immagini con il ritocco digitale”. La manifestazione versiliana prevede anche tre mostre nelle Scuderie Granducali adiacenti al Palazzo Mediceo. In programma anche una serie di altre piccole esposizioni che vedono protagonisti Enrico Genovesi, Livio Senigalliesi, Enrico Cei, Stefano Morelli e il giovane Francesco Vignozzi, oltre a workshop, incontri e corsi di fotografia con durata (e prezzi) variabili ai quali si può accedere liberamente. Info su /L.V.Z. www.terremedicee.it.

FOTO/2. Fino al 14 aprile l’allestimento che abbina agli scatti di Fiorella Ilario i reperti etruschi della collezione permanente

Il mistero del velo in mostra al museo archeologico R

imarrà aperta fino al 14 aprile la mostra fotografica “Et In Arcadia Ego - L’eterno ritorno di Ninfa”, interamente dedicata al ruolo della donna, raccontata in 33 scatti esclusivi realizzati in Turchia dalla fotografa Fiorella Ilario. Alle immagini saranno affiancati alcuni pezzi selezionati del Museo Archeologico di Firenze, destinati a descrivere un parallelismo con la figura femminile nell’antichità attraverso un filo rosso che unisce le varie opere - antiche e moderne - collegato al significato del “velo” e dello “svelarsi”. Tra i pezzi più rappresentativi il sarcofago in alabastro detto “del Bottarone” e un’altra urna funeraria, anch’essa in alabastro, del II secolo a. C., raffigurante una coppia di sposi e proveniente da Monteriggioni. Entrambe le opere, del periodo etrusco, che ritraggono figure femminili velate o ritratte nel gesto di togliersi il velo, animano parte del confronto tra antico e moderno a cui si ispira l’intera esposizione. La mostra affonda le sue radici nel progetto realizzato dall’autrice alla

una delle foto in moStra

Galleria degli Uffizi nel 2009, con una foto scattata davanti alla “Primavera” del Botticelli, ma è l’iscrizione latina “Et in arcadia ego”, apparsa in celebri dipinti antichi - tuttavia rimasta nei secoli oscura e mai concordemente interpretata - a dare il titolo al lavoro di Fiorella Ilario, col quale mettere a confronto da un lato un aspetto dell’attuale condizione femminile, indagata con una serie di scatti realizzati a Istanbul, dall’altro gesti e consuetudini delle donne antiche, così come descritti dai pezzi archeologici esposti nel percorso. Le immagini di Fiorella Ilario seguono inoltre una traccia segnata dallo studio di George Didi Huberman intitolato “Ninfa Moderna - Saggio sul panneggio caduto”, dedicato a una rappresentazione femminile impenetrabile e misteriosa, che dal richiamo di un mondo passato di bellezza perduta si ripropone oggi in una nuova forma di sopravvivenza dell’antichità, descritta dal motivo del corpo e del panneggio, attraverso le sue /B.B. metamorfosi contemporanee.


segnalazioni a redazione@ilreporter.it

CARNEvAlE. Il debutto della tradizionale maschera fiorentina avvenne in Borgo Ognissanti

L’ex teatro dove “nacque” Stenterello Gianni Carpini

A

dispetto dei moderni eroi non possiede superpoteri, l’unica arma che può sfoderare è una pungente ironia. Niente muscoli, ma un fisico gracile e asciutto. Nessuna bat-caverna, bensì una casa in Borgo Ognissanti. Stenterello, storica maschera fiorentina, l’unica “made in Firenze” del carnevale, negli ultimi anni sembra aver perso il suo fascino tra i più piccoli anche a causa dell’agguerrita concorrenza dei moderni idoli di cartoon e fumetti. Ma il passato di colui che “pare cresciuto a stento” affonda le radici in uno dei rioni storici di Firenze. Il personaggio, simbolo del popolano di bassa estrazione che combatte le avversità e le ingiustizie a suon di scherzi e battute appuntite, comparve per la prima volta alla fine del Settecento sul palco del teatro dell’Accademia dei Solletici, meglio conosciuto come teatro di Borgognissanti. Sorgeva al civico 4, lì dove dal 1895 è nata una chiesa evangelica battista, ancora in attività. Gracile e mingherlino, come il suo creatore, Stenterello deve il

la lapide che ricorda la naScita di

Stenterello

al civico numero 4, dove oggi sorge una chiesa evangelica, un tempo spopolavano le recite capitanate dal gracile personaggio, ideato dal commediografo luigi Del Buono

suo nome, secondo la tradizione, al nomignolo con cui era chiamato fin dall’infanzia lo stesso ideatore, il fiorentino Luigi Del Buono. Orologiaio in piazza del Duomo, con la passione per il palcoscenico, Del Buono lasciò definitivamente la bottega nel 1782 per dedicarsi interamente alla carriera artistica. Nove anni dopo fondò la propria compagnia e arrivò al successo portando alla ribalta la celebre maschera fiorentina. La nascita ufficiale di Stenterello viene fatta risalire agli anni tra il 1798 e il 1800, proprio nel teatro di Borgognissanti, dove spopolavano le rappresentazioni capitanate dall’esile personaggio. Secondo quanto racconta Raffaele Landini, attore del vernacolo fiorentino tra i più vicini a Del Buono, per il carattere di Stenterello il commediografo prese spunto da un personaggio reale: un mendicante che si trovava spesso sotto un tabernacolo di via della Scala. Secoli dopo, una lapide al numero 4 di Borgo Ognissanti ricorda il “popolare personaggio fiorentino burlone scanzonato e arguto, rimasto nella memoria cittadina”. Poco più avanti, nel corridoio che porta al chiostro del Ghirlandaio, si trova la tomba di Luigi Del Buono.


agenda

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ARTE Dal vivo Francesco Baccini 8 febbraio

Teatro Puccini

Francesco Baccini è genovese e assomiglia a Tenco. Quando canta le canzoni al piano, soprattutto quelle lente, accenna a una smorfia involontaria che viene direttamente da casa Tenco. C’è una cosa di cui ci si accorge immediatamente: Baccini canta le canzoni di Tenco come se stesse nel suo salotto di casa, salotto che non comprende solo il palco, ma anche la platea; questo accade perché il suo approccio è rispettoso ma confidenziale, come se Tenco stesso fosse seduto in un angolo, incuriosito. Lo spettacolo è scritto dallo stesso Baccini e da Marzio Angiolani, arrangiato e suonato splendidamente alla chitarra classica da Armando Corsi, con scenografie di Marco Nereo Rotelli, con Filippo Pedol al contrabbasso, Luca Falomi alle chitarre, Luca Volonté sassofoni e percussioni e Marco Fadda alla batteria. Alla direzione musicale Raffaele Abbate e alle luci e alla regia Pepi Morgia (è questo l’ultimo lavoro firmato da Pepi prima della sua prematura scomparsa). Entics 9 febbraio

viper Theatre Pizzetto, camicia a quadri e faccia pulita: Entics è un ragazzo semplice, ma deciso, preparato e ben consapevole degli obiettivi che desidera realizzare: “I miei testi si rivolgono ai ragazzi come me, quelli che amano la vita vera, a cui interessa la realtà, a cui piace coltivare le amicizie reali. Ci sono tanti giovani che si lasciano schiacciare da Internet, dai Social Network, e a quali interessa solo apparire. Ne parlo in ‘Click’, singolo che ha anticipato il disco Soundboy”. Soundboy, ultimo disco di inediti, nasce dalla collaborazione con Fabri Fibra: all’album collaborano anche Marracash, BoomDaBash, Ensi, Guè Pequeno e Jake La Furia. “Essere stato supportato da nomi inportanti della scena rap mi ha dato la spinta a dare il

meglio di me. Sono grato a Fibra per questa opportunità. Io e lui abbiamo lavorato molto in studio per rendere più comprensibile il mio linguaggio e trasformalo da slang a parole più semplici, proprio far in modo di diffondere la musica il più possibile. Di certo, è proprio questo il mio più grande obiettivo: spiegare ciò che faccio io, portare in giro i miei brani e coinvolgere più ragazzi possibili in questo. Meno internet e più rapporti face to face”.

menti poderosi, di schitarrate vellutate: eccoli i Ronin di Bruno Dorella. Ormai giunti alla loro sesta uscita discografica (contando anche il loro primissimo e bellissimo mini CD d’esordio), presentano al Glue il loro nuovo disco “Fenice” (uscito a fine gennaio per Santeria/Audioglobe) in una delle numerose tappe del loro tour europeo.

Roberto Cacciapaglia 23 febbraio

glue - Alternative concept space

Teatro Puccini

Un nuovo tour che fa seguito alla pubblicazione del primo live di Roberto Cacciapaglia. Rispettoso della magia della comunicazione reciproca, nasce il primo lavoro dal vivo dell’artista: ‘Live From Milan’ (etichetta Glance/Sony) un dvd ed un doppio cd dal 15 novembre nei negozi. Fotografia di tutti i percorsi effettuati da Cacciapaglia, sino alla chicca di un inedito piano solo attorniato da coreografie. Il tutto senza tradire la concezione musicale dell’artista. Un lavoro così concepito spiega nella pratica quanto il potere del suono che lui studia da anni non sia mera astrazione, bensì dato dei sensi cui giungere con lavoro e rispetto. Insomma, fa condividere a chi guarda il suo lavoro, il risultato concreto della sua arte dal vivo. Ronin + walking the cow 21 febbraio

glue - alternative concept space

A teatro la lezione 22 febbraio

“Il teatro è rivelazione di cose mostruose”, così scriveva lo stesso Eugene Ionesco per descrivere il suo Teatro dell’Assurdo proprio al debutto de “La Lezione” nel 1951 a Parigi. Ed è proprio in questo testo, così apparentemente allegro e disinvolto, che si avrà, con un tocco quasi impercettibile, un drastico passaggio dalla comicità e dall’allegria della prima parte, al dramma del finale. Un testo che lascia il segno. Un senso di angoscia che riecheggia a lungo nel cuore dello spettatore. Angoscia e divertimento. Strana accoppiata certamente, ma è proprio così che lo spettatore lascerà la sala. Con una emozione mista. Proprio come la vita. Il libro cuore e altre storie dal 16 al 25 febbraio

Teatro di Rifredi

Un’irresistibile Lucia Poli, che cambia personaggi e look prendendo a prestito da Stefano Benni i testi di strepitosi, gustosissimi assoli, accompagna un fine drammaturgo come Angelo Savelli in questo tributo allo sbeffeggiatissimo Cuore di De Amicis, riletto con ironia sarcastica e ammiccante e con goduriosa ferocia satirica ma anche, in fondo, con sottile nostalgia. Una perlustrazione disincantata e divertente tra banchi e cattedre della scuola italiana di ieri e di oggi; una delle produzioni più importanti nate in occasione dei 150° anniversario dell’Unità d’Italia che sarebbe doveroso far vedere a studenti e professori. Riccardo III dal 10 al 12 febbraio

Teatro lumière Poeti malinconici della worldmusic, o di un patchanka sfavillante di emozioni cupe, combriccola elegante di contaminazioni ritmiche, di arrangia-

Uno Shakespeare veramente inedito, “Riccardo III” vedrà protagonista Daniela Morozzi, accanto a Leonardo Brizzi e a un’orchestra di adolescenti per uno spettacolo che non ha nien-

te da invisiare alle produzioni più blasonate. Attraverso il furore 17 febbraio

Al museo Alinari

Gli scatti di Duffy: da Lennon a Poitier

Teatro Everest

Attraverso il furore intreccia tre sermoni del predicatore domenicano Meister Eckhart con tre brevi quadri scritti dal drammaturgo Armando Pirozzi, incentrati sul dialogo tra due personaggi, un uomo e una donna. Marcello Sambati leggerà i tre sermoni di Meister Eckhart, mentre Valentina Curatoli e Diego Sepe interpreteranno i personaggi delle tre storie. Lo spettacolo è ispirato dai Sermoni Tedeschi di Meister Eckhart, ma non ne vuole essere un commento o una traduzione scenica. È la descrizione dell’incontro tra personaggi colti nel momento del confronto, imprevedibile e paradossale, con questa voce così forte, il tentativo di porsi in ascolto di una parola ancora in grado di sconvolgere profondamente. Benportante sposerebbe affettuosa 19 febbraio

Teatro Everest

Una trama che farebbe pensare ad una commedia seria, a tratti drammatica, invece la bravura dell’ autore fa emergere una commedia comica e una vena brillante anche nei personaggi più negativi. Quell’ironia toscana tipica delle commedie di Caglieri che ci permette di non prenderci mai troppo sul serio.

B

rian Duffy, classe 1933, fotografo per eccellenza della Swingin London, lo stesso che un bel giorno di fine anni ‘70 decise di prendere tutto il suo archivio di immagini e dargli fuoco in giardino, chissà poi perché. Una selezione straordinaria delle foto cult scattate da Duffy arrivano a Firenze per una retrospettiva al Mnaf, fino al 25 marzo, dopo essere state esposte a Londra. Il meglio dei suoi anni più floridi di attività (o meglio, di quel che ne è rimasto) racchiusi nelle immagini scattate per i più importanti magazine di moda del mondo (alcune delle quali scattate a Firenze) ma anche per testate come l’Observer, il Times e il Daily Telegraph. Davanti al suo obiettivo sono passati moltissimi nomi noti: oltre a Bowie ci sono stati Lennon e Paul McCartney, Frankie Miller, Marianne Faithfull, Blondie e poi i Black Sabbath e The Shadows, The Hollies e Jane Birkin, oltre a divi di Hollywood come Michael Caine e Sidney Poitier e la leggenda della beat /B.B. generation William Burroughs.

lA KERMESSE Alla Fortezza

Ballo e shopping a Danza in Fiera 2012

lo scandalo Medici gonzaga 11, 12, 17, 19, 24, 25, 26 febbraio e 2, 3, 4 marzo

Teatro di Cestello

Dopo non aver consumato il matrimonio con Margherita Farnese, Vincenzo Gonzaga per impalmare Eleonora De Medici, dovette dimostrare tutta la sua virilità alla famiglia della Granduchessa fiorentina. L’esosa richiesta partì dalla matrigna di Eleonora, Bianca Cappello, che voleva così accrescere l’importanza della sua influenza presso le regali Corti Italiane. Nonostante la vana opposizione dei Gonzaga e forti di una dote di 300.000 scudi d’oro che Francesco De Medici e consorte dettero alla figlia , Vincenzo dovette mostrare così nel 1584 la sua “potentia et attitudine al matrimonio” dando vita , al tempo , al chiaccheratissimo “Scandalo Medici-Gonzaga”.

P

er il 2012, Danza in Fiera presenta un programma variegato, con tante nuove idee che non mancheranno di stupire il pubblico, in un vortice di spettacoli, rassegne, lezioni aperte al pubblico, incontri con vip della danza e mille opportunità di “dance shopping” fra gli stand. Tra le novità principali, The Vintage Show, uno spettacolo dedicato alla fantastiche danze swing, diffuse fra gli anni ‘20 e ‘50. Coinvolgenti, in modo diverso, anche i due nuovi show: l’Halli Balli e il Gran Ballo dell’800, con le atmosfere sontuose del Gattopardo e Via col vento. Spazio anche alla contaminazione fra generi, con le discipline degli sport Freestyle - calcio, basket, frisbee e altri ancora - dove danza e gesti atletici trovano un punto di contatto. Per tutti quelli che vogliono mettersi alla prova o perfezionarsi, DIF12 propone decine di lezioni gratuite a /B.B. tutti i livelli, di ogni genere e stile.


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diSaBiLi E MOBiLità, “NO a OgNi tipO di diSCriMiNaziONE” egregio Direttore, io sottoscritto marcello Bandini, in qualità di presidente provinciale aniep - associazione nazionale per la promozione e la Difesa dei Diritti civili e Sociali degli Handicappati, mi sento in dovere di porre l’attenzione su quanto pubblicato dal Suo giornale nella lettera “inVaLiDi, parcHeggi e controLLi neL centro Storico”. Quanto in essa auspicato, e mi riferisco specificatamente a “trovo discutibile il permesso per il centro storico: se uno si può permettere lo shopping in centro (invalido o no), penso che possa anche permettersi di arrivarci in taxi”. Solo il pensare una cosa simile è inqualificabile, ma poi addirittura avere la faccia tosta di scriverla e addirittura trovarsela pubblicata è segno di inciviltà e mi limito per educazione a questo. i disabili non sono cittadini di serie B e pertanto non devono avere problemi di mobilità ed anzi devono essere aiutati a superare i propri handicap per poter avere una vita sociale e di relazione senza alcuna limitazione. il servizio taxi non è una soluzione idonea per una serie infinita di ragioni prima fra tutte il costo economico e la penuria di macchine idonee a trasportare persone che non possono, in nessun caso, scendere dalla sedia a rotelle. che relazione esiste fra lo shopping e la possibilità di prendere il taxi? e’ un confronto del tutto fuori luogo perché in centro storico si va per lo più per ammirare la bellezze architettoniche e gli scorci panoramici di cui la nostra bella città è ricca. Quanto sopra evidenziato, se applicato, come si legge nell’articolo di cui trattasi, violerebbe: la costituzione italiana; la convenzione onu sui disabili; il codice della Strada; la legge quadro su l’handicap. nel riconfermare l’impegno socio-culturale di questa associazione aniep a favore delle persone più svantaggiate, diciamo no ad ogni tipo discriminazione e sì al diritto di vivere per tutti. Distintamente. Marcello Bandini Presidente provinciale Aniep

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Febbraio 2012

Gentile presidente, pubblico con molto piacere il suo intervento con cui concordo pienamente, e non posso che sottolineare e ribadire un “no” convinto alle discriminazioni nei confronti dei disabili e di tutte le persone con difficoltà e necessità particolari, così come trovo più che mai doveroso, e auspicabile, che questi soggetti vengano “aiutati a superare i propri handicap per poter avere una vita sociale e di relazione senza alcuna limitazione”, proprio come da lei richiesto. La lettera cui lei si riferisce, pubblicata sull’ultimo numero de Il Reporter, rientrava in un dibattito che ormai da qualche mese coinvolge i lettori del nostro mensile, ovvero quello sui “furbetti dei contrassegni”: da parte nostra, nel pubblicarla, nessuna volontà di mettere in discussione i sacrosanti diritti delle persone invalide, al cui fianco – dalle pagine di questo giornale – abbiamo anzi combattuto più d’una battaglia (ad esempio contro il malcostume di parcheggiare le auto in prossimità degli “scivoli” sui marciapiedi, rendendo così impossibile la vita di chi si sposta sulla sedia a rotelle, ma anche con il “viaggio” nel centro di Firenze fatto qualche mese fa in compagnia di un non vedente, per mettere in luce le troppe difficoltà ancora esistenti): il nostro era soltanto un ulteriore tentativo di tenere alta l’attenzione su un tema – quello appunto dei cosiddetti “furbetti del contrassegno” - che, ripeto quanto già detto altre volte in passato, danneggia per primi gli stessi disabili. Che, pubblicando la lettera in questione, non volevamo nel modo più assoluto ledere, e a cui – le assicuro – continueremo a dar voce sul nostro giornale, nel tentativo di fare di Firenze una città in cui per tutti, ma davvero per tutti, sia più facile – e bello – vivere. MF BiCiCLEttE: “LUCi SÌ, Ma aNChE piÙ Spazi E SiCUrEzza” gentile redazione, vi ringraziamo per aver sollevato, tramite la lettera del sig. grazzini che avete pubblicato su il reporter di gennaio, il problema delle biciclette che circolano senza luci. L’associazione città ciclabile di firenze concorda pienamente sull’importanza che tutte le biciclette ne siano dotate. nella sua risposta matteo francini ha accennato anche alla disputa continua fra ciclisti e non ciclisti, a nostro avviso originata dal fatto che tutto o quasi lo spazio nelle strade è stato occupato da un’alluvione di mezzi a motore, lasciando solo le briciole a chi si muove in bici in strade sempre più pericolose, dove prevale la legge del più forte, del più grosso: i due poveri ciclisti morti investiti a distanza di neanche un mese alla fine dell’anno scorso ne sono drammatica testimonianza. Le piste ciclabili attualmente sono poche e con una manutenzione assolutamente carente, i ciclisti rivendicano quindi più spazio e più attenzione per la propria sicurezza. Questo spazio per creare qualche pezzo di pista ciclabile (non esiste purtroppo ancora una rete) viene a volte ricavato sacrificando qualche posto auto, e quindi scontentando gli automobilisti, oppure usando alcuni marciapiedi, originando così una “guerra fra poveri”, pedoni-ciclisti. come si può uscire dalla disputa continua? pensiamo che prima di tutto va constatato che nella situazione attuale con 200.000 auto e altrettanti motorini non solo si sono in-

tasate tutte le strade, e quindi è sempre più difficoltoso muoversi, ma anche si è minata pesantemente la salute sia per l’inquinamento che tutta questa marea di mezzi a motore comporta sia per il diffondersi di uno stile di vita sedentario, di cui fa parte anche il muoversi facendosi trasportare, con altre conseguenza negative sulla salute causate dalla sedentarietà. andrebbero quindi fatti ponti d’oro ai 30.000 “eroici” ciclisti cittadini che oltre a scongiurare l’ingorgo perpetuo che si verificherebbe se anche loro si muovessero a motore, rendono meno drammatica la situazione dell’inquinamento atmosferico ed acustico nella nostra città, rispettando così la salute di tutti, e in più si mantengono in forma e non aggravano così il bilancio delle spese sanitarie. Da quando è nata 15 anni fa la nostra associazione ha invano richiesto alle varie amministrazioni cittadine che si sono succedute un progetto generale di rete ciclabile, redistribuendo lo spazio nelle strade cittadine, e un piano di attuazione sulla base di specifiche priorità, il che implica più risorse da mettere in bilancio, e questa richiesta torniamo ad avanzare anche all’attuale amministrazione. Siamo convinti che condizioni di maggior sicurezza convincerebbero tanti cittadini ad usare la bici ogni giorno, visto che per gli spostamenti a breve e media distanza è perfetta ed è anche economica. in più offre la possibilità di godersi questa splendida città rispettandone la conformazione fatta principalmente di monumenti in marmo o in pietra, anche loro pesantemente minacciati dall’inquinamento. grazie per l’attenzione cordiali saluti, Carla Lucatti Associazione Città Ciclabile Onlus “La traMVia, i daNNi pEr i NEgOzi E La MOziONE BOCCiata” abbiamo apprezzato la qualità del servizio dedicato alla linea tramviaria che si accinge a festeggiare il secondo compleanno, soprattutto per la scelta di dare la parola agli operatori economici che, a nostro avviso sono stati fortemente penalizzati, non solo dalle lungaggini dei lavori, ma, ad opera finita, anche dalla flessione di infrastrutture di servizio quali i parcheggi che, limitando l’accesso dell’utenza agli esercizi commerciali, fanno tuttora registrare un decremento delle vendite. e’ noto che abbiamo riserve critiche “ab origine” circa l’utilità della tramvia nell’economia dell’attuale assetto viario fiorentino, ma la nostra posizione, della cui lungimiranza ci ha dato atto anche l’assessore alla mobilità mattei nel corso di un consiglio di Quartiere aperto, è ormai, dinanzi all’opera a regime, quella di cercar di concorrere, anche con i nostri suggerimenti, ad attenuare le palesi criticità. noi pensiamo che un’opposizione degna di rispetto non possa limitarsi ad enfatizzare la critica, ma debba anche e soprattutto distinguersi nel formulare la proposta. tuttavia, proprio con riferimento ad un aspetto ben messo in luce dal servizio di reporter, ci preme sottolineare con rammarico che una nostra mozione, presentata congiuntamente al collega Bencivenni della Lista Spini per firenze, e tendente a stimolare l’accesso a sgravi tariffari comunali che compensassero, almeno parzialmente, i

danni occorsi agli operatori commerciali, è stata bocciata dalla maggioranza del consiglio di Quartiere, che l’ha ritenuta viziata di corporativismo, come se, anziché i paladini di un disagio reale che non ha appartenenze partitiche ma colpisce trasversalmente lo stato di operatore economico il cui esercizio insiste sul tracciato tramviario, fossimo i portatori di interessi particolari non degni di considerazione in termini di pubblica utilità; noi non amiamo i pregiudizi e quando il merito di una proposta pare bocciato per l’appartenenza dei proponenti non può che subentrare la delusione per un modo troppo ideologico di gestire la cosa pubblica. Distinti saluti Daniele Bagnai Capogruppo Popolo della libertà Quartiere 4 “iL fUrtO dELLE piEtrE aNtiChE daL MarCiapiEdE di Via BOCCaCCiO” Ho appreso dagli abitanti delle delle cure un continuo furto delle antiche pietre del marciapiede in via Boccaccio, nella parte alta che conduce a S. Domenico. non credo sia difficile mettere subito una “telecamera amica”, visto quante già messe ovunque, poiché nella zona esiste un impianto elettrico. oltre al danno il furto delle pietre crea rischi ai cittadini, spesso anziani, che usano il marciapiede per la loro camminata quotidiana. invio la segnalazione su richiesta dei medesimi. Anna Paola Buratti E noi la pubblichiamo, così che chi di dovere possa controllare quanto da lei segnalato e – nel caso in cui venga ritenuto opportuno prendere provvedimenti. MF aUtOBUS, “LE MiE prOpOStE pEr MigLiOrarE iL SErViziO” Spettabile redazione, le lettere riguardanti il trasporto pubblico fiorentino sono sempre numerose su il reporter e sull’argomento vorrei scrivere anch’io alcuni spunti di riflessione che mi auguro suscitino la risposta di qualche responsabile della Direzione mobilità del comune di firenze. Da anni i problemi che disincentivano l’uso degli autobus sono gli stessi: scarsa puntualità, strade intasate, poche corsie preferenziali, qualche comportamento scorretto dei conducenti, borseggiatori, fermate ostruite dalle auto private ecc. Bene - anzi, male - cosa viene fatto per ovviare a questi disagi? niente, a giudicare dai risultati. perché non si attivano sinergie con altre componenti dell’amministrazione cittadina (leggi polizia municipale, ad esempio)? i vigili dovrebbero dare la priorità al buon funzionamento del trasporto pubblico liberando corsie, fermate e capolinea dalle auto e dai furgoni privati. ma dovrebbero anche essere i garanti degli utenti controllando la condotta degli autisti ataf, come se fossero automobilisti; quindi occhi aperti e sanzioni a chi guida col cellulare in mano o a chi genera inutile inquinamento acustico ed ambientale sostando a motore acceso al capolinea. invece la loro attività principale è quella di controllare le auto parcheggiate nelle varie zcS men-


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invia la tua segnalazione alla nostra redazione redazione@ilreporter.it CaNi, padrONi E LO SpOrCO LUNgO LE StradE Buongiorno Sono un affezionato lettore del vs. giornale che trovo sempre puntuale ed esaustivo nell’affrontare le problematiche inerenti il ns. quartiere. Ho letto con molto interesse l’articolo in primo piano relativo all’oggetto del numero di gennaio 2012. non sto qui a soffermarmi su quanto mi trovi completamente in accordo nel condannare l’insano uso dei petardi utilizzati sia fuori ma anche nel periodo di capodanno, e non solo per quanto riguarda la sicurezza di animali che altro non desiderano che darci compagnia e serenità. mi è però ghiotta l’occasione per rimarcare ancora una volta il cattivo comportamento e l’assoluta maleducazione di molti possessori di cani in particolare, che non si riguardano affatto dal ricoprire i ns. marciapiedi di escrementi degli animali stessi, determinando disagi e rischi per la salute dei cittadini tutti e per il decoro della ns. zona. Vi prego, dato che siete un punto di riferimento del ns. quartiere, affrontare con completezza nei vs. articoli anche questo argomento. ringraziandovi per la vs. cortese attenzione, porgo distinti saluti. Vincenzo Fantozzi

Caro Vincenzo, cani e padroni – si usa dire – sono l’uno lo specchio dell’altro. A volte questo è vero, molte altre no. E non è vero quando i padroni lasciano strade e marciapiedi sporchi, o quando permettono che il proprio cucciolo faccia i suoi bisognini là dove capita, il che vuol dire anche proprio davanti ai portoni delle abitazioni. Non è vero perché i cani, che mai vorrebbero fare qualcosa che rischi di danneggiare il proprio padrone, non si meritano di ricevere il trattamento contrario, ovvero che il padrone faccia qualcosa che possa danneggiarli. E lasciare lo sporco sui marciapiedi porta proprio a questo: a un danno per i cani, che in strada sono guardati talvolta con occhio torvo da chi magari, poco prima, aveva pestato un non gradito bisognino. Ed è inutile aggiungere che di questo gli animali non hanno nessuna colpa. Sul nostro giornale molte volte, in passato, abbiamo affrontato questa questione – forse di poco conto rispetto ad altre, ma importante come “termometro” del grado di educazione e civiltà dei cittadini – per sottolineare come il rispetto per gli altri e per la propria città passi, anzi inizi, proprio dai piccoli gesti. Come pulire strade e giardini dopo il passaggio del proprio animale. Colgo l’occasione fornita dalla sua lettera per ripetere quanto già detto più volte: pigrizia e maleducazione non possono – e non devono – avere la meglio su senso civico e rispetto. Ne va della qualità della vita di tutti. Non bisogna però confondere o collegare mai, in nessun caso, le negligenze dei padroni con le necessità e i diritti dei cani. Per cui i “botti” rappresentano un vero e proprio trauma, che in qualche occasione ha avuto conseguenze drammatiche anche a Firenze. E per cui vanno prese le opportune contromisure, perché un determinato periodo dell’anno non rischi di trasformarsi in un vero incubo per gli amici a quattro zampe. Insomma, la parola d’ordine – anche in questo caso – deve essere rispetto. Rispetto per tutti: per i cani, per i padroni e per quella città in grado di accogliere tranquillamente, senza il minimo problema, gli uni e gli altri. Matteo Francini m.francini@ilreporter.it

tre intorno a loro i ciclomotori viaggiano contromano e le auto sono guidate da maniaci della telefonia mobile! Sui problemi legati ai ritardi delle corse, a loro volta generati dal traffico insistente su alcuni tratti dei percorsi dei bus, i responsabili della mobilità potrebbero fare senz’altro di più. Si utilizzino strade alternative vicine ma meno affollate, si creino capolinea intermedi per raggiungere prima quegli utenti che stanno aspettando un mezzo imbottigliato, si potenzi la flotta con mezzi più piccoli ed agili e si riducano le fermate (non è possibile vedere due fermate separate da 20 secondi di tragitto a 30 km/h!) a tutto vantaggio dell’incremento della velocità media dei percorsi. cordiali saluti Cristiano Balderi Magnini SaN frEdiaNO E La ztL, iL diBattitO CONtiNUa nell’articolo apparso su reporter di gen-

naio 2012 riferito a San frediano dal titolo “La ricetta del rione, meno traffico, più vita” il vicepresidente di una fantomatica associazione che dovrebbe rappresentare i residenti (ma è più probabile che rappresenti piccoli interessi di bottega) sostiene la curiosa e contraddittoria teoria per la quale spostando la porta telematica di accesso alla ztL da dopo l’angolo di piazza de’ nerli dove si trova ora a dopo l’angolo di piazza del carmine (permettendo quindi l’ingresso di tutti i veicoli nella stessa piazza) “si potrebbe arginare il degrado che si sta diffondendo nella zona”. Se ne dovrebbe dedurre quindi che aumentando il volume di traffico si risolverebbero i problemi del quartiere? certi che l’amministrazione comunale non prenda neanche minimamente in considerazione le proposta di questa associazione io e numerosi residenti dell’oltrarno teniamo a precisare che non solo non ci sentiamo rappresentati da nessuna asso-

ciazione che sostenga la riduzione dell’attuale perimetro della ztL ma che anzi ne auspichiamo un aumento di perimetro e di orario! cordiali saluti Claudio Nucci piazza dELLE CUrE E gLi “iNtraLCi” SUi MarCiapiEdi Buon giorno a tutta la redazione de il reporter firenze Quartiere 2, ringrazio voi per lo spazio di esprimere la mia opinione: stiamo tutti insieme cercando di rendere la nostra bellissima firenze più curata e rispettata da parte di tutti noi. tutti sono i benvenuti a firenze però chi non la rispetta a mio parere non lo è. Quotidianamente anche qui in piazza delle cure a firenze purtroppo ci sono persone che danneggiano con il loro comportamento la nostra civile convivenza. il marciapiede deve essere lasciato libero per il transito delle persone, c’è chi necessita di più spazio per muoversi, mi riferisco a chi purtroppo non può alzarsi da una sedia a rotelle o a chi ha i bambini in una carrozzina o passeggino, non vogliamo che debbano camminare in mezzo alla carreggiata rischiando di farsi male a causa del fatto che sul marciapiede ci siano venditori ambulanti abusivi con la loro mercanzia, biciclette o auto parcheggiate. ringrazio chi viene a firenze e si comporta in maniera civile e rispettosa, sono tante queste persone e ci tengo a precisarlo. con l’augurio di migliorare la situazione, saluto cordialmente. Marina Quadalti “MEzzi pUBBLiCi pEr aNdarE aL LaVOrO, Ma COSÌ...” Buongiorno, sono un abbonato ataf annuale che ha scelto di lasciare l’auto a casa per andare al lavoro ma anche per fare le commissioni della vita quotidiana. abito sulla via Bolognese - pian di San Bartolo – servita (male) dalla linea 25 ataf, servizio attualmente ridotto, ci sono solo 3 corse in ogni ora per raggiungere firenze i giorni feriali e soltanto due nei festivi. L’unica salvezza era poter usufruire del servizio della autolinee mugello Valdisieve, ma la mattina del 28/12/2011 ho trovato un bel cartello dove la società stessa diceva che a far data dal 31/12/2011 l’integrazione tariffaria non era più contemplata e pertanto gli utenti ataf non potevano più utilizzare dette linee. Ho chiamato il numero verde ataf per avere conferma della notizia, in quanto sul sito non era pubblicato niente, e loro mi hanno risposto che aspettavano, non so cosa, ma che la notizia era veritiera in quanto rispettava una decisione della provincia presa nel mese di aprile 2011. adesso ho visto che si possono prendere i mezzi autolinee mugello Valdisieve ma solo con il biglietto singolo ataf oppure con l’abbonamento mensile, gli altri titoli di viaggio non valgono. il tutto è una vera vergogna dal momento che io ho sborsato in anticipo il mio abbonamento annuale e quello di mia figlia annuale studenti, certo sono stata fortunata perché ho potuto usufruire delle agevolazioni degli abbonamenti working pass, non mi sogno neppure di convertirlo e darvi ulteriori soldi, si parla tanto di uso del mezzo pubblico per recarsi al lavoro, a scuola e

quant’altro ma così facendo avete tolto ogni voglia. Vorrei proprio sapere quanti consiglieri comunali (anche se il Sindaco renzi aveva regalato loro un abbonamento), provinciali e regionali e loro familiari prendono regolarmente l’autobus per andare al lavoro, a scuola, ecc... certo con le auto blu è più comodo. Lettera firmata dOppiO SENSO pEr LE BiCiCLEttE, L’ESEMpiO di BONN

Salve, leggo con piacere i vostri approfondimenti dedicati ai ciclisti a firenze. Sarò schematica e propongo una lista di alcuni interventi che a mio avviso andrebbero fatti a firenze per migliorare le vita dei ciclisti: 1) separare nettamente il percorso ciclabile da quello pedonale (troppo spesso i pedoni invadono la pista e a nulla serve scampanellare!) 2) rendere fluidi i percorsi ciclabili senza costringere i ciclisti a scendere dalla bici (troppo spesso la pista finisce all’improvviso con un blocco di cemento, macchina parcheggiata o deviazione che costringe ad attraversare incroci aspettando 4 semafori) 3) rendere le strade del centro a senso unico percorribili in entrambi i sensi di marcia - solo per le biciclette si intende! - ed indicarlo con apposita segnaletica (l’ho visto fare a Bonn in germania: per le auto all’inizio della strada su entrambi i lati un cartello che ritrae una bici e due frecce chiariscono la possibilità di incontrare bici che arrivano nel senso opposto. per le bici che imboccano la strada in senso opposto un cartello che ritrae una bici e sotto scritto “frei” (=libero). prevedo che qualcuno obietterà che a firenze non si può fare perché le strade sono strette: vedere foto allegata dove è chiaro che la strada in questione è molto stretta!) cordiali saluti Katherine Infantino LEgNaia E diNtOrNi, “iLLUMiNaziONE SCarSiSSiMa, È pEriCOLOSO” Scrivo questa mail a voi perché magari riuscite smuovere qualcosa e cambiare la situazione di questo quartiere. Sorvolo sulla sporcizia di Legnaia, zona niccolini, via Legnaia perché ormai è scandaloso, ma vorrei segnalare un’altra cosa. La poca, scarsissima, illuminazione delle strade dopo le 18 intorno alla scuola ghiberti, via Scandicci, via rosselli, maso di Banco, a. da pontedera, a. di Bonaiuto. È davvero pericolosissimo perché non si vede assolutamente nulla e guidare diventa rischioso. mi sembrava giusto segnalare tutto ciò. grazie per l’attenzione Francesca


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