Il reporter-Tavarnelle-Febbraio 2012

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Il Giornale nel tuo Comune

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Barberino, Impruneta, Tavarnelle, San Casciano Service ufficiale

LOMBARDINI

TEL 055 820007 Periodico d’informazione locale. Anno VI n.15 del 1 febbraio 2012. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10

poRTaFoGLio San casciano

PRIMO PIANO

FEBBRAIO 2012

Quei soldi da fotografare Andrea Muzzi*

L’ l’eurO, Il Principe 10 annI al cinema dOPO Verrà2002 Nel girato l’addio qui ilalla lungometraggio lira, ma qualche anno prima dedicato a Niccolò da noi era Machiavelli, arrivato l’antenato dellapresto che moneta uscirà unicanelle sale PAG.14 PAG.6

Impruneta Lavori fermi alla Fornace Agresti, che dovrebbe ospitare il futuro museo dedicato al cotto PAG.8

SpoRT

Rebus trasporti, pendolari in “attesa” PAGG.2-3

La mobilità? Cambia così di Buti - Squarcialupi

T

mIster “FuturO” Tra le tante incognite sul domani della Fiorentina, l’unica certezza sembra Delio Rossi PAG.28

LOTTA “FIORENTINA” Pallavolo: il Bisonte ai piani alti della classifica, ma occhio alle vicine di casa PAG.31

utto, si può dire, ebbe inizio giusto due anni fa. Il 14 febbraio 2010, con il taglio del nastro della T1, i fiorentini (ri)scoprirono il tram. Oggi, mentre la prima linea festeggia il suo compleanno, per Firenze è già tempo di pensare alla seconda e alla terza, di linee. E non sono tutti pensieri rose e fiori. Perché se, come ha dimostrato Sirio-capitolouno, una volta in marcia il tram è capace di ridurre – e notevolmente – traffico e tempi di percorrenza lungo le tratte

interessate, è anche vero che i binari devono essere sistemati, e quando si parla di lavori la situazione si complica. Soprattutto se il rischio è quello di una sovrapposizione dei cantieri per le due linee, con tutte le conseguenze per la viabilità. Ma non è questo, al momento, l’unico pensiero che turba i sonni degli automobilisti fiorentini: c’è anche il caro benzina, infatti, a preoccupare. Almeno in questo caso, però, qualche PAGG.10-11 rimedio c’è.

l’inchiesta

Tavarnelle

la città di don cuba A Palazzo Malaspina iniziative per ricordare il prete degli ultimi e la “sua” San Donato PAG.4

Barberino universo scuola La materna di Vico ha un’aula in più, mentre a Bustecca continuano i lavori per il nuovo campus PAG.5

Ma quanto costa All’interno l’inserto viaggiare in taxi dell’amministrazione comunale

PAGG.19-22 PAGG.8-9

euro compie solo dieci anni eppure a me sembra una vita che ci fa penare! Ci sono delle banconote che io non ho mai visto. Per esempio, chi fra di voi ha mai visto una banconota da 500 euro? Io anni fa ne ho vista una, le ho fatto una fotografia! La banconota da 500 euro è una rarità, infatti è viola perché capita di vederla con la stessa frequenza con cui la Fiorentina vince lo scudetto: una volta ogni 50 anni. La lira invece aveva delle banconote che si caratterizzavano per la loro grandezza. Vi ricordate la banconota da 10mila lire quanto era grande? Per infilarla dentro il portafogli bisognava essere almeno in tre: uno tirava il lato destro verso il centro, un altro il lato sinistro e il terzo ci saltava sopra per schiacciarla! Io con l’Euro ho avuto da subito un rapporto conflittuale. Quando c’era la lira ero abituato a dare degli spiccioli a un mendicante che faceva l’elemosina sotto casa mia. Ho continuato a farlo anche con l’euro: ora il mendicante ha comprato casa mia mentre io sto al suo posto a chiedere l’elemosina! Gli italiani non hanno mai accettato l’euro. Tant’è vero che oggi per fare la spesa ci si mette il doppio del tempo. Prima prendevi un prodotto e lo pagavi. Oggi prendi un prodotto, guardi il prezzo, fai il cambio valuta in lire e poi lo lasci sullo scaffale! Il problema dell’euro è questo: da quando è entrato in vigore tutti i prezzi sono aumentati! Se la benzina continua di questo passo presto dovremo prendere una decisione drastica: o la macchina o la benzina. Tutte e due no! Tanti auguri Euro. *Comico

l’emergenza

I mille problemi dietro le sbarre PAGG.24-25

Edizione del Chianti F.no • 19.323 copie

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Febbraio 2012

il giornale nel tuo comune

l’inchiesta. Una (flebile) luce in fondo al tunnel

Prossima fermata? Ancora incerta Sospese le sforbiciate in attesa di nuove risorse. Intanto salta l’integrazione tariffaria e spuntano i rimborsi per i pendolari Gianni Carpini

S

i vede una flebile luce in fondo al tunnel per bus e pullman. In Chianti gli ulteriori tagli annunciati a inizio anno non ci sono stati, almeno per ora. Febbraio sarà un mese di pausa, in cui saranno vagliate le risorse a disposizione. Il governo Monti ha rimesso sul tavolo una serie di fondi per le Regioni, ora bisognerà vedere come saranno distribuite tra i vari comparti. Attesa quindi: da una parte c’è il rischio di nuove, pesanti sforbiciate agli orari, dall’altra la speranza dell’arrivo di denari salva-corriere. Il 2012 ha però riservato brutte sorprese ai pendolari di Impruneta. È saltata infatti l’integrazione tariffaria, che consentiva ai cittadini residenti nella cosiddetta area metropolitana (quindi anche agli abitanti

della patria del cotto) di viaggiare sui mezzi extraurbani usando gli abbonamenti Ataf e Li-nea. Motivo? I conti sono in rosso, i soldi non ci sono. Dovrebbe andare meglio dal prossimo anno grazie all’arrivo del gestore unico del trasporto pubblico toscano su gomma e – dunque - di un biglietto unico. La gara regionale, secondo i programmi, dovrebbe concludersi entro dicembre. In questo periodo di passaggio i Comuni hanno deciso alcune misure cuscinetto: sono stati disposti rimborsi per chi è in possesso degli abbonamenti Ataf, mentre nelle tratte in sovrapposizione (ossia quelle servite sia da autolinee Chianti-Valdarno sia da Ataf e Linea) si potrà continuare a viaggiare con un unico titolo di viaggio.

zoom. Comuni e Provincia, un tavolo per fare il punto

Impruneta. Un modulo da consegnare

Pullman salvi (per ora) Dopo la “bufera”, E tagli in stand by via libera ai rimborsi S

ul trasporto pubblico locale pende una spada di Damocle: un taglio del 5 per cento ai chilometri da percorrere e, di conseguenza, alle corse. Se non arriveranno nuovi fondi da Roma, il Chianti, come tutte le altre zone della provincia di Firenze, vivrà una nuova rivoluzione nella tabella degli orari, con soppressioni e vari aggiustamenti di percorso per far quadrare i conti, come già successo a inizio 2011. Febbraio sarà un mese di riflessione: in attesa dei denari messi sul piatto dal governo Monti in favore delle Regioni, la Provincia ha stoppato le sforbiciate che erano state inizialmente annunciate. È previsto un nuovo vertice tra i rappresentanti dei vari Comuni e l’assessore provinciale ai trasporti Stefano Giorgetti, mentre entro la fine del mese la conta delle risorse a disposizione dovrebbe essere chiara. Un periodo di standby, aspettando che si smuova qualcosa sul fronte dei bilanci. Al momento c’è la speranza che qualche fondo in più possa arrivare. Non si tratta di spiccioli: in ballo, per tutta la Toscana, ci sono circa 40 milioni di euro, una cifra consistente che rappresenta una vera e propria boccata di ossigeno per il settore, anche se dovrà essere divisa tra il trasporto pubblico su gomma e quello su

ferro. Per febbraio, quindi, tutto resta come prima, ad eccezione di qualche piccolo ritocco. Nessuna novità di rilievo sull’asse San Casciano – Tavarnelle – Barberino, con i pendolari, già messi alla prova dopo i tagli dell’anno scorso, che tirano un sospiro di sollievo. Anche il biglietto del pullman è per ora salvo da eventuali rincari, mentre per quanto riguarda i treni la Regione ha deciso alla fine dell’anno scorso un aumento corposo, del 20 per cento, sul prezzo della corsa semplice (il costo degli abbonamenti sarà invece ritoccato a partire dalla prossima estate). Nel frattempo qualcuno i tagli li ha già subiti: si tratta della linea 36, gestita da Più Bus, che collega San Casciano, Cerbaia e Montelupo. La tratta ricade in quelle previste per il circondario empolese Valdelsa, ma “sconfina” servendo alcune zone chiantigiane. La corsa delle ore 6.15 in partenza da Cerbaia è stata soppressa, quella delle 7,00 è stata invece spostata di 15 minuti in avanti. Stop anche al pullman che partiva alle 9,05 da Montelupo in direzione della Ginestra e di Cerbaia. La questione della linea 36 tornerà sul tavolo provinciale insieme alle altre problematiche del territorio durante questo /G.C. mese di febbraio. Il Reporter del Chianti F.no raggiunge 19.323 famiglie nei Comuni di Barberino, Impruneta Tavarnelle, San Casciano

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I

rimborsi per gli abbonamenti dell’autobus degli imprunetini ci saranno. Non è stata riconfermata l’integrazione tariffaria provinciale (cioè del livellamento del prezzo dei biglietti del trasporto extraurbano a quello del trasporto urbano) ma quei pendolari che avevano un abbonamento annuale ancora valido per alcuni mesi del 2012 e hanno dovuto sostituire il biglietto con un abbonamento extraurbano (più caro), hanno ora la possibilità di chiedere il rimborso alla Provincia. Il modulo per ottenere la differenza di prezzo per le mensilità residue deve essere consegnata insieme a una fotocopia dell’abbonamento extraurbano acquistato in sostituzione alla sala clienti di Ataf alla stazione di Santa Maria Novella. Online si trova il modulo che serve ma anche l’elenco delle tratte di sovrapposizione su cui si potrà continuare a viaggiare con un unico titolo di viaggio di corsa semplice o con l’abbonamento mensile. Per quanto riguarda il collegamento tra Firenze e il comune di Impruneta con un unico biglietto si continua a spostarsi da Tavarnuzze a Firenze passando per la via Cassia sia sulle linee urbane (sul 36 e sul 37), ma anche sulle extraurbane (365, 366, 368, 370, 372). Inoltre Ataf fa sapere che (in via del tutto eccezionale) i clienti che han-

no un abbonamento annuale di ATAF&Li-nea potranno chiedere la conversione in abbonamenti mensili per la quota residua, in modo che il titolo sia utilizzabile sui mezzi extraurbani ACV (autolinee Chianti Valdarno) nelle tratte in sovrapposizione (solo i titoli agevolati non sono convertibili). Per ottenere la conversione (possono chiederla i possessori di abbonamento annuale ordinario, working pass e studenti ) servono il modulo compilato e l’abbonamento da sostituire da esibire alla sala clienti di Ataf. Buone notizie anche per chi si è fatto trovare con l’abbonamento Ataf sulla linea extraurbana nei primi giorni del 2012, perché colto alla sprovvista dal cambiamento: le multe saranno annullate. Il sindaco si è interessato del problema e ha avuto assicurazioni da parte del presidente delle Autolinee Chianti Valdarno Scarl: rivolgendosi agli uffici Scarl (tel. 0554782236) ed esibendo l’abbonamento ACV mensile o trimestrale regolarmente vidimato e quindi valido per il mese di gennaio 2012 sarà cancellata la sanzione. Intanto a breve uscirà il regolamento preparato dai Comuni dell’area interessata al cambiamento per rimborsare la differenza di prezzo dei nuovi abbonamenti del 2012. Per informazioni e dettagli ci si potrà rivolgere all’Urp comunale. /L.B.

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BARBERINO • IMPRUNETA • SAN CASCIANO • TAVARNELLE

Focus. Iniziato il cammino per la gara unica regionale. Ecco cosa cambierà per i cittadini (chiantigiani e non)

In arrivo la rivoluzione del trasporto pubblico Entro la fine del 2012 si dovrebbe conoscere il nome del soggetto che guiderà il servizio in tutta la Toscana. Un’operazione da oltre 1,3 miliardi e 80 milioni di chilometri da percorrere ogni anno

È

questione di settimane, poi inizierà la rivoluzione del trasporto pubblico locale. Il processo per affidare a un unico gestore il servizio su tutto il territorio regionale ha già compiuto i primi passi a fine 2011 e con la conclusione di quest’anno dovrebbe arrivare il nome di chi guiderà bus e pullman in tutta la Toscana. Ma cosa cambierà in concreto? La Regione ha deciso di affidare con una gara europea il trasporto

pubblico su gomma dell’intero territorio: non più una miriade di società diverse da città a città, per i collegamenti urbani e per quelli extraurbani, ma un solo soggetto. Le aziende che già esistono probabilmente formeranno un consorzio di imprese per partecipare al bando. Questo permetterà, secondo i calcoli fatti nei palazzi del Pegaso, un risparmio per le casse regionali e una maggiore efficienza in favore degli utenti.

La rete da percorrere è stata stimata in 80 milioni di chilometri annui, per 9 anni, mentre il valore dell’operazione è di oltre un miliardo e 309 milioni di euro. All’alba del 2013, i cittadini potrebbero così trovare nelle edicole, nei bar o dal tabaccaio non più tanti biglietti di diverse aziende di mobilità, ma un ticket unico, probabilmente diversificato a seconda del chilometraggio. Un po’ come successo fino ad oggi per i treni o con la tessera Pegaso. Il punto fermo del nuovo bando sarà quello di garantire i servizi nelle ore di punta: verrà data precedenza alle corse per gli studenti e i pendolari. Ciò che invece non risulta strategico a livello regionale sono le tratte che coprono le frazioni. E qui si arriva alle questioni di “casa nostra”: già oggi i cittadini di molte località dei comuni chiantigiani lamentano l’assenza di collegamenti. Le

amministrazioni comunali si sono messe quindi al lavoro per non tagliare fuori alcuni zone del proprio territorio. L’ipotesi è di stipulare accordi con autotrasportatori locali, creando una rete di navette. Il lungo cammino per la gara unica del trasporto regionale è partito ufficialmente lo scorso 24 dicembre, quando è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea l’avviso di pre-informazione, un passaggio formale prima del bando europeo vero e proprio. Ora gli uffici stanno definendo le necessità di mobilità dei vari territori, per arrivare, intorno al prossimo primo marzo, alla pubblicazione della gara. A quel punto le aziende interessate avranno cinque mesi di tempo per partecipare. Secondo il cronoprogramma della Regione, il soggetto unico per trasporto pubblico locale si conoscerà /G.C. entro la fine dell’anno.

San Casciano. Le richieste degli utenti sparsi sul territorio: mancano navette e coincidenze

“Più corse per le frazioni e nelle ore di punta” U

n dossier salva-pullman che racchiude dati, numeri e richieste concrete, raccolte proprio tra chi ogni giorno si affida ai mezzi pubblici per arrivare a scuola o al lavoro. E’ quello preparato dal Comune di San Casciano che nei mesi scorsi ha messo a disposizione dei cittadini un indirizzo mail dove spedire osservazioni e suggerimenti sul trasporto pubblico locale, per renderlo il più possibile a misura di utente. Una serie di segnalazioni che sono poi finite all’interno di un documento presentato alla Provincia, nelle cui stanze vengono decisi tagli e ritocchi al servizio. Le risorse da destinare al tpl si assottigliano sempre più, ma contemporaneamente cresce la richiesta per una mobilità alternativa a quella privata. Sono state molte le indicazioni arrivate

via web dai cittadini di San Casciano. A reclamare un numero maggiore di corse sono soprattutto gli abitanti delle frazioni, che in tempi di tagli temono di rimanere isolati: dalla Romola a Cerbaia, passando per San Pancrazio, Chiesanuova e Mercatale, i pendolari chiedono che il servizio sia potenziato. Più vetture e più frequenza, anche per far fronte al sovraffollamento dei mezzi in particolare nelle prime ore del mattino. I cittadini propongono quindi l’introduzione di navette, per garantire la connessione tra le località minori e San Casciano e quindi con Firenze. Le amministrazioni locali, dopo la diminuzione dei fondi decisa da Roma, sono dovute correre ai ripari, salvando il salvabile. Finora sono scampate alla soppressione le principali corse effet-

Dalla Romola a Cerbaia, da Chiesanuova a Mercatale, la gente auspica che il settore venga potenziato, anche per far fronte al sovraffollamento del mattino tuate nelle ore di punta. In questo caso però gli utenti lamentano pullman sovraffollati, specialmente al mattino, quando spesso bisogna rassegnarsi a viaggiare in piedi per arrivare in tempo sul posto di lavoro

o a scuola. E tornare a casa può diventare un’odissea. I pendolari segnalano l’assenza di collegamenti nella fascia serale, ad esempio per Monteridolfi o Chiesanuova. C’è chi chiede più controlli sulle vetture, in modo da rafforzare la guerra ai portoghesi e recuperare fondi da destinare al servizio. Altro punto dolente: l’integrazione fra il trasporto extraurbano e quello urbano di Firenze. Spesso i pullman di Sita e gli autobus di Ataf viaggiano su “binari” diversi: ognuno ha i suoi orari e mancano le coincidenze per chi arriva da fuori dei confini gigliati. Infine alcuni cittadini puntano il dito contro la situazione che si viene a creare in estate: con le scuole chiuse, i viaggi vengono ridotti al minimo, creando problemi sul /G.C. fronte del turismo.


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Febbraio 2012

il giornale nel tuo comune

TavArnelle/1. A Palazzo Malaspina una mostra e un evento dedicati a Don Cuba

Il prete degli ultimi e la sua San Donato Cappellano delle carceri, ma anche sportivo e appassionato di cinema. La storia del predecessore dei “sacerdoti di frontiera” Gianni Carpini

Il sito chiantigiano si rifà il look

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Don Danilo Cubattoli (foto

tratta da

Un’enorme fisicità che si coniugava con un’immensa spiritualità dei ragazzi di San Frediano. Ed aveva un peso anche in ambiti ecclesiastici”. Fin dal seminario, dove incontrò – tra gli altri - Lorenzo Milani e Silvano Piovanelli, guardava ai meno fortunati: spesso calava un cestino pieno di pane ai ragazzi che giocavano nelle strade di San Frediano. “Aveva un’enorme fisicità che si coniugava con un’immensa spiritualità”, ricorda Naldini. In sella a una moto, nella metà del secolo scorso arrivò in Africa e celebrò, nel 1954, la

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ipeteva di essere “il prete di coloro che il prete non lo vogliono”. Fu la prima tonaca a dir messa dietro le sbarre. Ma anche uno sportivo, un alpinista, un ciclista, come testimonia una copertina della “Domenica del Corriere” a lui dedicata. O ancora un appassionato di cinema, tanto da aver stretto amicizie con grandi come Fellini e Zeffirelli. Don Danilo Cubattoli, conosciuto ai più semplicemente come Don Cuba, mosse i primi passi per i vicoli di San Donato, nel cui cimitero riposa oggi la sua salma. Fu in questo borgo che nacque, il 24 settembre 1922. Novant’anni dopo il paese chiantigiano lo ricorda con una mostra e un convegno in Palazzo Malaspina. Figlio di una famiglia modesta, la sua gioventù fu segnata dalla scomparsa prematura della madre, una perdita che lo spinse a intraprendere il cammino verso i voti. Una figura, quella di Danilo Cubattoli, che non è possibile riassumere in poche frasi, se non si prende in considerazione il contesto in cui iniziò la sua azione, gli anni ’50, tempi in cui i “sacerdoti di frontiera” dovevano ancora venire. “Fu il primo prete ‘di strada’ in un’epoca insospettabile, al quale fu permesso di agire tra coloro che erano più lontani dalla Chiesa”, racconta Maurizio Naldini che in Don Cuba – scritti e testimonianze (Sarnus) ha rielaborato oltre 300 fra lettere e appunti, tracciando un vivo ritratto del sacerdote. “E’ stato capace di saldare due mondi distanti – spiega lo scrittore e giornalista, storica firma del quotidiano La Nazione – frequentava allo stesso tempo gli ultimi e i personaggi di spicco della nobiltà fiorentina impegnati nel sociale, come Fioretta Mazzei e Ghita Vogel con cui operò a favore

TavArnelle/2. Sul web le novità della rete civica

“Don Cuba. Scritti

e testimonianze”)

messa più alta del mondo, sulla vetta del Kilimangiaro. Proprio al viaggio sarà dedicata una mostra fotografica, che si aprirà in Palazzo Malaspina il prossimo 31 marzo. Don Cuba entrò nelle carceri fiorentine, Santa Verdiana e Murate prima, Sollicciano poi. Qui conobbe Pietro Pacciani, ne fu il confidente dietro le sbarre, ne celebrò i funerali. “Don Cuba, rispetto ai preti di frontiera, è riuscito a compiere la sua missione senza mettersi in contrasto con la Chiesa, senza quella conflittualità che spesso è insita in scelte di confine”, dice ancora Naldini. Proprio lo scrittore sarà uno degli ospiti del convegno che si svolgerà durante la rassegna fotografica “Il viaggio di Don Cuba, una messa sul Kilimangiaro” in programma a San Donato.

n portale che ne vale tre. E’ partito il restyling delle reti civiche di tre comuni del Chianti: Barberino, Tavarnelle e San Casciano hanno iniziato insieme un cammino per rinnovare i rispettivi siti internet, in modo tale da renderli più accessibili e ricchi di contenuti, oltre che omogenei nella veste grafica e nella struttura. Un vestito unico quindi per tre realtà del territorio che hanno affidato in modo congiunto l’incarico per modernizzare le pagine web, oltre a condividerne la spesa. Il primo portale a rifarsi il look è stato quello di Tavarnelle Val di Pesa (www.tavarnellevp. it), che all’inizio di gennaio è andato online con la nuovo aspetto. Nella parte alta scorrono le notizie principali, mentre sulla sinistra si trovano i menù per accedere alle varie risorse presenti online, suddivise per quattro aree tematiche: “Il Comune”; “Atti e documenti”; “Servizi online” e “Comunicare”. Più in basso gli utenti possono invece consultare una vera e propria guida ai servizi, organizzata per “eventi della vita”, come ad esempio “abitare”, “avere un animale” o ancora “fare documenti” e “vivere il volontariato. I siti i Tavarnelle e Barberino, in particolare, hanno contenuti integrati con il quello dell’Unione Comunale del Chianti Fiorentino (www.unionechiantifiorentino.it), l’ente che gestisce alcuni settori, ad esempio l’istruzione o la cultura. Progressivamente, con il passare del tempo, saranno attivate nuove opportunità come i pagamenti online, per effettuare alcuni versamenti direttamente da casa con un semplice click, o il download di moduli per

pratiche edilizie. Già disponibili invece i motori di ricerca che permettono di consultare i tragitti del trasporto scolastico, indicando il proprio indirizzo e il per ricevere notizie utili, come eventi, bandi di concorso, avvisi per la cittadinanza, direttamente via mail o sms. Basta solo registrarsi compilando il modulo online. Arricchiscono il portale infine una photogallery con le immagini dal territorio e i link utili. “Il layout grafico è leggero e attrattivo - spiega l’assessore all’Innovazione tecnologica del Comune di Tavarnelle, Iuri Piattel-

Presto arriveranno altri servizi, come i pagamenti on line lini - e intende facilitare la lettura e la ricerca delle informazioni, secondo un modello omogeneo nella struttura per i siti dei Comuni di Tavarnelle, Barberino e San Ca/L.S. sciano”.

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BARBERINO • IMPRUNETA • SAN CASCIANO • TAVARNELLE

Barberino/1. Un’aula in più per la materna di Vico, mentre vanno avanti i lavori per la primaria

La casa nel bosco cresce, Bustecca anche Nella frazione i bimbi hanno a disposizione una nuova stanza di cinquanta metri quadrati. Proseguono gli interventi per la scuola elementare del capoluogo Luca Squarcialupi

V

ico ha un’aula in più, mentre a una decina di chilometri di distanza proseguono i lavori per il campus della Bustecca. Barberino fa crescere le proprie scuole grazie a due progetti. Il primo, già concluso, riguarda la materna “La Casa nel bosco” della frazione di Vico d’Elsa, dove recentemente è stato tagliato il nastro di un nuovo locale destinato ai più piccoli. Si tratta di una stanza di circa cinquanta metri quadrati usata dai bambini della terza sezione per attività didattiche e ricreative (pittura, ritaglio, disegno libero, attività motoria). Lo spazio, inoltre, accoglie i bimbi subito dopo pranzo, per il riposino del pomeriggio, fino alle ore 15,30. L’intervento, realizzato dalla ditta Panurania di Poggibonsi (Siena), ha comportato un investimento di oltre 60mila euro. Ma i 56 “alunni” della scuola dell’infanzia hanno anche una nuova opportunità di svago: nel giardino è arrivato un gioco in legno acquistato dal Co-

mune per circa 5mila euro. “Un altro intervento significativo - ha commentato il sindaco di Barberino Val d’Elsa Maurizio Semplici, nonché presidente dell’Unione comunale del Chianti fiorentino - che dimostra il ruolo prioritario che l’Unione attribuisce al settore dell’edilizia scolastica”. Per una struttura che apre, ce n’è un’altra che cresce passo dopo passo, mattone dopo mattone. Continuano infatti i lavori per la nuova scuola primaria della Bustecca, il principale tassello del piano di Tavarnelle e Barberino per quanto riguarda l’edilizia scolastica. Andrà a completare l’edificio che già esiste, ampliandolo e dotandolo di nuovi servizi. In dettaglio il numero di aule raddoppierà, passando dalle attuali cinque a dieci, mentre nel nuovo fabbricato prenderanno posto anche una biblioteca, alcuni laboratori, una sala riservata agli insegnanti, un refettorio, un’aula magna e una palestra. La fine dei lavori è prevista entro la seconda metà del 2013, 690 giorni dopo

l’apertura dei cantieri. La costruzione, secondo il progetto firmato dall’architetto del Comune Alberto Masoni, si sviluppa a L, con corpi a torre, forme cilindriche, lucernari, soppalchi, accessi diretti ai giardini. Il tutto rispettando le norme di eco-sostenibilità. L’investimento è

realizzato in forma associata dai due Comuni per una spesa complessiva che ammonta a oltre 4milioni di euro. L’amministrazione comunale di Tavarnelle partecipa alla realizzazione dell’intervento con un contributo di 500mila euro.

Barberino/2. Consigli e dritte per una corretta alimentazione dei più piccoli: al via un servizio di consulenza

Infanzia: dimmi cosa mangi e ti dirò come stai I

bimbi, si sa, sono dei campioni a dribblare qualsiasi cosa simile al verde presente nel piatto, ma verdura e frutta sono dei cibi essenziali nella loro dieta. Sulla tavola dei più piccoli rimangono troppe bevande zuccherate e gassate, tant’è che secondo l’ultimo rapporto “Okkio alla Salute”, realizzato dalla Regione all’interno delle scuole toscane, emerge che un bambino su tre è sovrappeso o addirittura obeso. E in molti casi i genitori non ne hanno neppure la percezione. La situazione in Chianti non è diversa. Per aiutare nella scelta di una buona ed equilibrata alimentazione a Tavarnelle e Barberino arriva un nuovo servizio di consulenza, attivo una volta al mese, per chiedere consigli e dritte, fare segnalazioni e richieste sul menù delle mense scolastiche, ricevere pareri personalizzati per ogni bimbo. Lo sportello è affidato ad Alessandra Siglich, dietista

incaricata dall’Unione comunale del Chianti fiorentino anche per il monitoraggio del servizio di refezione. Un’opportunità in più per mangiare sano. “La prima cosa da fare – spiega Alessandra Siglich – è scegliere sempre prodotti di stagione, meglio ancora se biologici e a chilometri zero o provenienti dalla filiera corta. In secondo luogo è importante variare il più possibile la tipologia di pietanze – prosegue – diversificare i contorni e la scelta dei condimenti, in modo tale che vi sia il giusto apporto di principi nutritivi, vitamine e sali minerali. Infine bisogna bere molta acqua e stare attenti alle porzioni: un bambino ha bisogno di una porzione da bambino e non da adulto”. Qualche dritta sul menù da seguire può essere chiesta direttamente alla dottoressa, che riceve genitori e insegnati ogni primo martedì del mese dalle ore 15.30 alle 18,00 negli

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spazi dell’ufficio servizi educativi di Tavarnelle, in piazza Matteotti 39. L’importante è far capire ai bambini l’importanza di alimenti come verdura e frutta, anche con qualche “trucchetto”, ad esempio spiegando le proprietà degli ortaggi. Il caro e vecchio “mangia gli spinaci, così diventi forte” può essere d’aiuto. Sempre secondo l’indagine Okkio alla Salute quasi la metà dei bimbi toscani assume verdura meno di una volta al giorno. “È importantissimo controllare il rapporto tra il peso del bambino e la sua altezza, anche rivolgendosi al pediatra – avverte la dottoressa Siglich – sul nostro territorio esiste una buona percentuale di bambini sovrappeso o obesi”. Per informazioni sullo sportello di consulenza alimentare è possibile rivolgersi all’ufficio servizi educativi dell’Unione comunale al numero di /G.C. telefono 055 8050886.

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Febbraio 2012

il giornale nel tuo comune

San casciano/1. A Sant’Andrea in Percussina al via le riprese della pellicola dedicata a Machiavelli

Il “Principe” arriva sul grande schermo Uscirà nelle sale tra la fine del 2012 e il 2013. Una delle location sarà l’Albergaccio, dove fu scritto il celebre trattato che il prossimo anno compie mezzo millennio. E a sorpresa spuntano anche Lisa Simpson e il commissario Winchester

Luca Squarcialupi

N

iccolò Machiavelli tornerà in esilio. Ricomparirà in carne ed ossa nelle stanze dell’Albergaccio di Sant’Andrea in Percussina. Stavolta il padre della scienza politica moderna avrà davanti a sé una camera da presa, quella del fiorentino Lorenzo Raveggi, autore e regista del film “Machiavelli, il principe della politica”. Per girare la pellicola, la troupe non si affiderà alle fredde scenografie di Cine-

Economia Crisi e rilancio

Firenze con Siena per il Chianti

L

un momento delle riprese

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(foto

di

Matteo Rovella)

a torre di Arnolfo e quella del Mangia sono oggi più vicine per aiutare l’economia di un territorio spezzato a metà su due province, ma unito dalla sue produzioni enogastronomiche e dal suo fascino paesaggistico. Il rilancio del Chianti, zona duramente colpita dalla crisi, è al centro di un’iniziativa congiunta che unisce sotto un unico “tetto” Confcommercio di Firenze e Siena. Le due associazioni di categoria fanno squadra, sviluppando un “Progetto per il Chianti”, con lo scopo di aiutare circa duemila imprese, tra realtà commerciali e turistiche. In concreto il piano, lanciato da San Casciano, prevede un superconsulente che terrà direttamente i contati con le varie imprese e le aiuterà a districarsi tra procedure burocratiche, opportunità di sviluppo e occasioni di crescita. Questa figura ad hoc fornirà, ad esempio, informazioni sull’accesso al credito, sulla formazione del personale, o ancora le modalità con cui partecipare ai bandi europei o un aiuto ai giovani imprenditori in erba. Il piano è già operativo e sarà attivo per tutto il 2012. L’obiettivo, adesso, è quello di renderlo permanente in modo tale da superare le frammentazioni, causate dai confini amministrativi, comunali e provinciali. “Siamo in un territorio unico. Questo è un progetto mirato e specifico per capire meglio le richieste delle aziende e offrire loro strumenti utili per affrontare al meglio il futuro – spiega Alessandra Signori, presidente di Confcommercio Firenze – è utile confrontarsi con una associazione come la nostra per capire come muoversi in modo diverso e affrontare questo momento difficile”. Un percorso comune, quello tra le due associazioni territoriali, partito nel 2008. “Il progetto congiunto – sottolinea Stefano Bernardini, presidente di Confcommercio Siena – mira a valorizzare un’area che ci interessa molto, pur tenendo presenti le specificità dei rispettivi /G.C. territori”.

città, ma sceglierà i luoghi dove il politologo fiorentino visse, a partire proprio da quel podere che nel 1513 lo vide comporre per intero uno dei trattati più famosi e studiati, “Il Principe”. A Sant’Andrea in Percussina, dove i Machiavelli possedevano delle proprietà e dove Niccolò si ritirò per il suo “esilio volontario”, verranno filmate alcune delle scene più importanti del lavoro. Il primo ciak è atteso nella prossima primavera. La troupe sarà impegnata in varie location tra San Casciano, Firenze, la Tuscia, la Romagna, il Trentino e la Francia. Le campagne chiantigiane arriveranno così sul grande schermo tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013, in tempo per le celebrazioni dei 500 anni del Principe. “Ho deciso di realizzare questo lungometraggio perché non è mai stato fatto un film vero e proprio su Machiavelli – spiega Lorenzo Raveggi – uno dei personaggi più importanti della storia rinascimentale, in particolare di quella fiorentina e toscana. E’ il miglior politico che sia mai esistito, è il politico che vorremmo nella situazione attuale, per tenere il timone in questo momento di crisi economica”. Il progetto cinematografico è frutto di una ricerca storica svolta sotto la supervisione della professoressa Raffaella Maria Zaccaria dell’Archivio di Stato di Firenze: i dialoghi sono infatti basati sui documenti originali e sul carteggio politico e personale prodotto da Machiavelli. A calarsi nei panni di uno dei protagonisti indiscussi del rinascimento fiorentino sarà Jean Marc Barr, l’attore franco-statunitense che in passato ha lavorato con registi come Luc Besson e Lars Von Trier, accanto a un nutrito cast, tra cui figurano Andrea Tidona (che ha partecipato a fiction tv come il Maresciallo Rocca o La Piovra) ed Elisabetta Pellini (bionda protagonista di Un medico in famiglia). E c’è anche qualche nota curiosa. Scorrendo la lista degli interpreti salta all’occhio la principessa Natalia Strozzi, l’ultima discendente della nobile casata, che impersonerà la cortigiana fiorentina detta “La Riccia”, preferita di Machiavelli. Ma ci sono pure Lisa Simpson e il commissario Winchester, o meglio, gli attori che prestano la loro voce ai personaggi del celebre cartoon: rispettivamente Monica Ward (Caterina Sforza, nel film) e Angelo Maggi (Francesco Guicciardini). Intanto anche San Casciano sta organizzando un cartellone di iniziative per festeggiare i cinquecento anni del Principe.

Il miglior politico che sia mai esistito, quello che vorremmo oggi


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BARBERINO • IMPRUNETA • SAN CASCIANO • TAVARNELLE

San Casciano/2. Torna la festa all’insegna di costumi e mestieri di un tempo

A Carnevale ogni scherzo è medievale Sfide in piazza, mercatini e spettacoli per un evento che coinvolgerà quasi mille figuranti. Le cinque contrade si daranno battaglia per conquistare la chiave di porta fiorentina. E poi una grande cena al parco del Poggione. Venerdì 17 appuntamento dedicato ai più giovani

Gianni Carpini

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ame e signori, spade e armature, soldati e artigiani. Il viaggio nel tempo è iniziato. Anche quest’anno San Casciano tonerà all’era di Castruccio Castracani, condottiero che nel quattordicesimo secolo mise a ferro e fuoco la cittadina. Le cinque contrade si daranno battaglia, a suon di prove, per conquistare la chiave di porta fiorentina, ricreata dagli artigiani del territorio. La terza edizione del Carnevale medioevale andrà in scena domenica 19 febbraio (la successiva, in caso di pioggia), per coinvolgere quasi mille figuranti nella sfilata storica che prenderà il via alle ore 14,00. Abiti sempre più curati, accompagnati da una massiccia partecipazione dei cittadini, coloreranno le vie del borgo, insieme a un mercatino medievale, spettacoli, antichi mestieri, compagnie di arcieri e bontà enogastronomiche. Non c’è festa, senza sfida e così i campioni delle contrade (Cavallo, Gallo, Giglio, Leone e Torre) si sfideranno in quattro diverse prove. Si va dalla corsa delle spose (durante la quale i contendenti dovranno trasportare nel minor tempo possibile una gentil donzella adagiata su una lettiga), al classico tiro della fune, fino alla corsa con le carriole e alla prova di abilità detta “del buco”. All’esito delle competizioni si aggiungerà il giudizio sulla sfilata storica. La squadra vincitrice riceverà la chiave di San Casciano durante la premiazione ufficiale, prevista intorno alle 19,00. E poi via ai festeggiamenti, con una grande cena che si svolgerà sotto il tendone riscaldato del parco del Poggione (su prenotazione). La kermesse, promossa dal Comune e dalla Pro loco, con il sostegno di Chianti Banca, nonostante la sua breve storia sta già crescendo per numero di spettatori. “Nel 2011 l’evento ha richiamato oltre 4mila persone – afferma Roberto Ciappi, assessore alle feste e agli eventi popolari – facendo del carnevale medioevale di San Casciano una delle principali manifestazioni gratuite del Chianti. Quest’anno abbiamo ancora voglia di crescere e di sviluppare la festa”. Nel 2010 i figuranti in costume furono una sessantina, l’anno scorso cinquecento, per la terza edizione si viaggia su quota novecento comparse. Sempre per carnevale, la sera di venerdì 17 appuntamento per i più giovani: la festa in maschera organizzata dai 500 in banda nel parco del Poggione.

Sui banchi Un gruppo di volontari aiuta i bambini

I compiti? Si fanno col tutor

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na task force di giovani che aiuta bambini e ragazzi alle prese con i compiti per casa. E’ la squadra scesa in campo a San Casciano per dare una mano nello studio agli alunni delle scuole elementari e medie. Sono otto i tutor tra i 17 e i 21 anni che seguono altrettanti allievi, mettendo a disposizione degli altri il loro tempo libero. Il progetto “Non solo compiti” lanciato dall’amministrazione comunale, continua un percorso iniziato una decina di anni fa con azioni analoghe, che miravano a unire il volontariato giovanile all’accompagnamento allo studio. Tutto si basa su un’idea semplice: è più facile essere aiutati da ragazzi molto vicini per età, che da adulti. Le ultime arrivate nella famiglia dei tutor sono due studentesse under 20: Gaia Panichi, 17enne di San Casciano, e Giulia Belloni, 19 anni di Mercatale Val di Pesa. “Abbiamo deciso di farci avanti - hanno detto le ragazze - perché intendiamo fare un’esperienza che crediamo possa arricchirci sul piano umano ed educativo”. Oltre a loro c’è un team composto da altri sei giovani volontari: Martina Guerra, 20 anni studentessa in Economia; Irene

Bartoli, 21 anni iscritta alla facoltà di Giurisprudenza; Giulia Livi, 20 anni anche lei con il sogno della toga; Alessandro Marranci, 23 anni studente alla facoltà di sociologia; Stefano Marcoti, 18 anni, vicino al diploma di geometra; Lavinia Maestrini, 19 anni, che studia Chimica farmaceutica. L’attività all’interno del progetto vale come tirocinio o credito formativo, inoltre i tutor riceveranno anche dei buoni libro. Chi volesse aderire, di età compresa tra i 17 e i 25 anni, può contattare l’educatrice Laura Dainelli al numero telefonico 055 8256314. /L.S.

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Febbraio 2012

il giornale nel tuo comune

Impruneta/1. I lavori, quasi ultimati, sono stati bloccati a novembre per problemi finanziari

Fornace Agresti, museo del cotto al palo La struttura fu realizzata alla fine del Settecento

Lisa Baracchi

da una delle più antiche famiglie del mestiere. Oggi, cantieri

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l restauro è stato completato al 97 per cento, ma poi la ditta appaltatrice ha abbandonato il cantiere a novembre, per problemi finanziari, e la fornace Agresti è lì che aspetta dietro le recinzioni arancioni. La fornace risale ai primi anni del XVIII secolo quando gli Agresti, una delle più antiche famiglie di fornaciai, trasferirono qui la

permettendo, dovrebbe ospitare laboratori sui materiali tradizionali fiorentini, reperti ed esposizioni a tema

Tavarnuzze A teatro

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n c’è da fare i bischeri, prendete in mano il programma e prenotate lesti il vostro spettacolo”, perché con febbraio le commedie al Teatro dell’8 finiscono e merita “non arrivare dopo i fochi”. E’ tornato il teatro in vernacolo fiorentino a Tavarnuzze. Le serate di divertimento sono alla casa del popolo di Tavarnuzze (via Gramsci): “Molte volte, non riusciamo a condividere insieme momenti, passioni, emozioni. Per questo, arriva la magia del teatro a far rivivere in noi il gusto di ritrovarsi e passare una serata in allegria”, dicono gli animatori delle commedie. Le compagnie che si avvicendano sul palcoscenico cambiano a ogni spettacolo, sono i consolidati gruppi teatrali toscani che migrano da un paese all’altro, “nei posti alla bona”, come dicono alcuni, per portare in giro le battute dalla c rigorosamente aspirata e far scoppiare di risa il proprio pubblico. L’11 febbraio a Tavarnuzze è in programma “Ma icchè gli farò io alle donne”, del gruppo teatrale sangiovannese. “Se la vita vi dà 1000 motivi per piangere, voi dategliene 1001 per sorridere, è il motto del gruppo di attori amatoriali che è nato trent’anni fa e si presenta, con foto, soprannomi e la descrizione dei ruoli e delle caratteristiche di tutti i suoi componenti sul sito (www. gruppoteatralesgv.it). Il 18 febbraio la compagnia dei “Ragazzi di campagna” presentano “Fiorentini a Viareggio” messa in scena dall’attrice, scrittrice di commedie e regista, Dory Cey, e infine chiude la kermesse del vernacolo il “Penultimo tango a Compiobbi” della compagnia di Marcignana di Empoli che ha un sito con tutte le informazioni che la riguardano: www. compagniateatralemarcignana. it. Per informazioni e prenotazioni degli spettacoli del Teatro dell’8 si può chiamare il numero 331.1177349, tutti i giorni dalle /L.B. 10 alle 22.

loro attività a seguito dell’esaurimento della cava di via della Croce che avevano utilizzato in precedenza. Per l’amministrazione questo è il luogo ideale per realizzare un museo del cotto e si sta ora cercando il bandolo della matassa per poter completare i lavori. “La situazione è complessa e ci sono diverse procedure aperte – spiega il sindaco Ida Beneforti – la ditta non è fallita, ma non ci ha ancora procurato le carte che servono a noi per riappropriarci del cantiere e terminare i lavori. Attendiamo una risposta”. L’appalto per i lavori, come indica il cartello posto sul cantiere di via delle fornaci, è stato dato a una cordata di aziende (la Poggiolini restauro, capogruppo la Pescoller laboratori, Area Restauro sas, Termoidraulica Fiumi) e un avvocato ora sta seguendo il pignoramento di creditori terzi, la richiesta di sanzioni da parte dell’amministrazione per i ritardi nell’esecuzione dei lavori oltre che la richiesta delle certificazioni necessarie a fare il collaudo e a completare il restauro iniziato nel 2009. La fornace Agresti è di proprietà del Comune, un monumento di archeologia industriale che ha una superficie coperta di circa 1.000 metri quadrati oltre a terreni esterni per circa 3.000 mq. All’interno dell’edificio sono stati conservati attrezzi, stampi, modelli e forme dell’antica manifattura. L’interno è organizzato su piani diversi e sovrapposti: al centro si trovano i due forni a legna, più in basso c’è il deposito del combustibile (le fascine), presso il deposito dell’argilla. Durante la bella stagione, il lavoro si svolgeva nell’ampio loggiato e sull’aia; in inverno la formatura e l’essiccazione dei pezzi si effettuava invece nelle stanze vicine ai forni. La nuova vita della fornace Agresti prevede invece una parte espositiva che fa parte di un percorso per spiegare la storia della lavorazione della terracotta, spazi per la formazione e una parte sarà occupata da una caffetteria e da un negozio di qualità. Non è escluso che possano avere luogo qui iniziative ed eventi d’interesse culturale e promozionale, laboratori applicati ai materiali tradizionali fiorentini e toscani, quindi oltre al cotto anche la pietra, l’argento, il rame, la ceramica e il marmo. L’ambizione è quella di dare vita a un’agenzia per la commercializzazione, l’innovazione di processo e di prodotto, la formazione e l’incubazione d’impresa che sviluppi anche progetti integrati cofinanziati dalle politiche pubbliche e dalle imprese interessate.

Il restauro è vicino al termine, ma le opere sono ferme


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BARBERINO • IMPRUNETA • SAN CASCIANO • TAVARNELLE

Impruneta/2. Sul web diversi interventi di genitori che chiedono servizi migliori

Universo scuola: domande e risposte Dalla I di Isee alla M di mense, fino alla T di trasporto pubblico: i babbi e le mamme usano la rete per sfogarsi e confrontarsi. E l’amministrazione spiega a chi rivolgersi

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I sindaci “uniti” per il Rodolico

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Lisa Baracchi l pianeta scuola ha tra i suoi satelliti anche il web. I genitori si confrontano via mail, su Facebook, nei forum e nelle chat, e le polemiche divampano nel mondo virtuale anche sui problemi reali delle scuole di Impruneta. “Abbiamo piacere che i genitori mostrino interesse, ma bisogna tener presente che è corretto chiedere spiegazioni a chi ha la competenza nelle varie questioni”, commenta il sindaco Ida Beneforti, mentre Francesca Buccioni, assessore alle politiche della formazione risponde alle sollecitazioni raccolte in rete “perché, mi auguro, non continuino a circolare inesattezze. Non tutti i problemi sono da imputare al Comune. Siamo comunque disponibili a rispondere alle domande e a incontrare i genitori”. Come fare segnalazioni? L’amministrazione ricorda che nelle scuole esiste il comitato di igiene e manutenzione e il comitato mensa. TRASPORTO SCOLASTICO. Il Comune non può garantire quest’anno il servizio di scuolabus “per il pensionamento di un altro autista” e ha scelto di “ampliare l’appalto di una seconda linea di pulmini”, senza aumenti nella tariffa. “Fra le conseguenze, non solo ciò ha comportato un taglio delle visite didattiche – scrive un genitore - ma addirittura non permette alle classi della scuola Sturiale di recarsi alla palestra della scuola Primo Levi per le lezioni di ginnastica”. “Il servizio di “navetta” tra la Sturiale e la palestra della scuola media per permettere l’educazione fisica – replica l’assessore Buccioni - è stato immediatamente attivato quando è arrivata all’ufficio Scuola la richiesta delle insegnanti il 21 novembre 2011. E’ cura della scuola segnalare le diverse esigenze che servono alla didattica”.

In classe. Il liceo è frequentato da molti chiantigiani

ISEE. “Un’atipicità del servizio mensa di Impruneta è che vengono giudicati “ricchi” (ultima fascia) quelli con un reddito Isee sopra i 24.000 euro. Non capisco se questo reddito “tipico” vuole dire che Impruneta è un comune abitato da poveracci, o da evasori”, scrive un genitore sul social network. L’amministrazione risponde che i controlli per scovare i furbetti che non pagano mensa e servizi scolastici ci sono: i dati di tutti coloro che fanno richiesta per le borse di studio e libri di testo vengono inviati alla guardia di finanza per la verifica dei redditi. Per le richieste di riduzioni della tariffa il Comune fa le verifiche di corrispondenza del nucleo familiare, mentre alcuni nominativi (estratti a campione o a “sospetto”) sono inviati alla Guardia di Finanza per essere sottoposti a controlli, nel 2010 ne

Bisogna tener presente le competenze di ogni singola questione sono stati inviati 71. ISTITUTI PARITARI. Tra le altre cose in rete c’è la critica ai finanziamenti (13.944 euro) per le scuole paritarie stanziati mentre le scuole statali subiscono tagli anche al servizio di pulizia. Il contributo annuo alle paritarie segue una disposizione della Regione Toscana “finalizzato a rendere effettivo il diritto allo studio di ogni persona”, e viene destinato a Impruneta solo al trasposto scolastico.

anca un’aula e una palestra al liceo scientifico Rodolico del Galluzzo. Dei 400 studenti, almeno 300 provengono dal Chianti ed ecco perché i Comuni del territorio si sono riuniti più volte per dare il loro appoggio alla scuola e trovare una soluzione. I sindaci Massimiliano Pescini (San Casciano), Sestilio Dirindelli (Tavarnelle Val di Pesa), Ida Beneforti e l’assessore alla pubblica istruzione Francesca Buccioni (Impruneta) hanno ascoltato i problemi illustrati dai dirigenti scolastici (la preside Patrizia D’Incalci e il vicepreside Giampiero Guarducci) e si sono impegnati a sostenere la scuola al fine di garantire qualità nell’insegnamento e condizioni più agevoli per gli studenti. I sindaci hanno manifestato l’interesse ad incontrare l’amministrazione provinciale che già ha in cantiere un progetto di intervento per l’ampliamento del liceo. “L’incontro con la dirigenza scolastica - dichiarano gli amministratori comunali - ci ha permesso di toccare con mano la questione che intendiamo approfondire: l’inconveniente maggiore è in-

l’esterno del liceo

Rodolico

dubbiamente legato alla carenza di spazi considerando il numero crescente di iscritti”. Altra questione è il progetto intrapreso dalla scuola per specializzarsi nel settore dell’informatica. I sindaci intendono sostenere anche questa vocazione sperimentale del liceo. “Abbiamo preso contatti con la segreteria del Ministero – aggiungono - cercheremo di conoscere le possibili strade che consentono di reperire i finanziamenti che vanno a sostegno dell’innovazione e dell’applicazione delle tecnologie informatiche nella formazio/L.B. ne”.


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muOversI/1. Traffico a rischio in città per la sovrapposizione dei cantieri della tramvia

Linee due e tre, corsa contro il tempo La T1 spegne la seconda candelina, mentre non mancano le incognite sugli altri tragitti: restano infatti alcuni nodi da sciogliere, con gli automobilisti preoccupati per le ripercussioni sulla circolazione. E intanto cresce il fronte del “no” Luca Squarcialupi

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ram, partenza in “retromarcia” per la linea 2. Si preannunciano mesi difficili in città, con rischio caos sulle strade, mentre il fronte dei no-tram si compatta. Gli interventi per la bonifica bellica si sono prolungati più del dovuto e, uniti al ritardo iniziale, viste le difficoltà del consorzio di imprese che in principio si era aggiudicato l’appalto, hanno fatto saltare il cronoprogramma dei lavori più corposi, che andranno a impattare sulla viabilità. Ciò che fin dall’inizio si voleva evitare sembra concretizzarsi: la sovrapposizione di due super-cantieri, la linea due da una parte (aeroportopiazza dell’Unità, sette chilometri e mezzo per venti fermate), e la tre dall’altra (Careggi-stazione, tre chilometri e mezzo e sette fermate). Entrambi i percorsi ferrati devono essere conclusi entro dicembre 2015, pena la perdita dei finanziamenti europei. Per vedere la linea tre finita saranno necessari, secondo i piani di Palazzo Vecchio, poco meno di 1.200 giorni di lavori, pari a tre anni e qualche mese. Quindi, o si parte spediti con il terzo tracciato tramviario o si è perduti. Il problema è che, sul fronte delle opere per il secondo capitolo di Sirio, ci sono una serie di problematiche che devono essere ancora risolte, come il

collegamento con la linea uno in piazza Stazione e il passaggio all’interno di palazzo Mazzoni, da rivedere dopo le note della Soprintendenza. Così scatta l’allarme rosso tra gli automobilisti. La prima direttrice a rischio è viale Guidoni, al centro della fase uno dei lavori per il tram Peretola-stazione. Un punto critico è poi la strettoia di via di Novoli. Da qui passeranno due binari, affiancati da una corsia per le auto, oltre a marciapiedi sui due lati della strada. Ma per arrivare al risultato, il collo di bottiglia dovrà rimanere chiuso qualche mese, la prossima estate. E le code sono dietro l’angolo. Per la linea tre si parte invece dalla trafficata area Milton-Strozzi, dove sarà realizzato un sottopasso per le auto. L’altro verrà costruito tra viale Lavagnini e viale Strozzi. Intanto si ingrossano le fila dei no-tram. I vari soggetti schierati contro il progetto

Gli interventi per la bonifica bellica più lunghi del previsto

si sono ricompattati: dal comitato Salviamo Firenze all’associazione ambientalista Italia Nostra, fino a esponenti politici come Mario Razzanelli (Lega Nord) e Ornella De Zordo (Perunaltracittà), tutti pronti ad azioni di protesta, anche clamorose, come presidi e blocchi. Questo accade mentre la T1 spegne due candeline. Per lei sono in vista alcuni ritocchini. Ci sono infatti da realizzare alcune opere che rientrano nelle prescrizioni della Firenze-Scandicci, rimaste ferme da tempo. Entro l’estate, se i piani saranno rispettati, potrebbe partire la riqualificazione delle sponde dell’Arno, con la conclusione del collegamento pedonale tra piazza Paolo Uccello e lungarno del Pignone, rimasto incompiuto. Poi saranno ricollocati i resti del porto romano, saltato fuori durante i lavori per il nuovo ponte. Infine è previsto l’appalto da un milione di euro per le aree verdi tra Porta al Prato e piazza Gaddi, dove ancora oggi, accanto ai binari, sono ben evidenti i resti della vecchia carreggiata, tra aiuole dismesse e sporcizia.

più notizie su

SCENArI Cosa bolle in pentola per la mobilità ferrata, tra percorsi sotterranei e ferrovie da “riciclare”

Sirio si fa in quattro, anzi in sei. E Firenze viaggerà sui binari

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on ci sono solo le linee due e tre, ossia quelle per cui si è ormai arrivati alla fase dei cantieri. Nel cassetto giace un progetto più ampio, una rete di tram che in futuro potrebbe cambiare il volto della mobilità fiorentina, fondi permettendo. In primis c’è la 2 bis, ossia il prolungamento della linea aeroporto-stazione Santa Maria Novella, in direzione sud. Il passaggio davanti al Duomo verrebbe bypassato introducendo un percorso sotterraneo, che farebbe assomigliare Siro più a una metropolitana che a un tram. Il tragitto si svilupperebbe sotto il centro per circa quattro chilometri, risalendo in superficie all’altezza di lungarno

Pecori Giraldi, per poi proseguire verso viale Europa e Bagno a Ripoli. Si tratta, ben inteso, di ipotesi, ma il piano strutturale contiene al suo interno previsioni sullo sviluppo futuro del sistema di mobilità su ferro. Anche per la linea 3 potrebbe arrivare una “sorellina”: la 3.2, che servirà la zona sud-est. In questo caso la tramvia viaggerebbe dalla Fortezza sui viali attraverso piazza della Libertà, proseguendo con due rami: uno verso Rovezzano (sette chilometri che servirebbero le zone più abitate di Campo di Marte), l’altro verso Bagno a Ripoli (otto chilometri per Gavinana e Firenze Sud). C’è poi l’idea della la linea 4. Il sinda-

co Renzi, tempo fa, ha lanciato il progetto di un collegamento urbano dovrà utilizzare il binario ferroviario già esistente tra la stazione Leopolda e le Piagge: una decina di fermate, tra cui anche tappe alle Cascine, in zona viadotto dell’Indiano e a San Donnino, per coprire la zona ovest della città. E in futuro Firenze potrebbe avere anche il tram numero 5, ossia un collegamento trasversale fra le aree di Careggi, Novoli e il parco delle Cascine, oltre a una linea 6, che secondo l’idea di Palazzo Vecchio potrebbe sfruttare la ferrovia Faentina per mettere in comunicazione /L.S. Campo di Marte con il centro della Val di Mugnone.

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muOversI/2. Dopo i recenti aumenti è scattata la caccia al prezzo più basso

Benzina, tutti in fila per risparmiare In molti si sobbarcano qualche chilometro in più pur di fare il pieno alle pompe “no logo”, quelle esterne al circuito delle multinazionali. In Toscana sono una ventina, tutte regolarmente prese d’assalto Valentina Buti

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isparmiare sulla benzina? È possibile. Basta scovare il distributore giusto e si può spendere fino a 15 centesimi in meno al litro. È il piccolo miracolo delle pompe bianche “no logo”: esterne al circuito delle grandi multinazionali del petrolio, gestiscono direttamente la distribuzione del carburante così da offrire spesso prezzi più bassi rispetto ai colleghi “di marca”. Qualche numero per fare alcuni esempi. Nel giorno della nostra rilevazione, lunedì 23 gennaio, il giornale online Staffetta Quotidiana calcola che a livello nazionale un litro di benzina costi 1,759 euro, un litro di diesel 1,726. In Toscana la stangata è ancor più dolorosa, per l’accise da 5 centesimi al litro introdotta dalla Regione e destinata agli alluvionati di Elba e Lunigiana. Per un litro di benzina, così, si spende fino a 1,847 euro, per uno di gasolio 1,776 (dati da Prezzibenzina.it). Facendo un giro tra i “no logo” presenti in provincia di Firenze, si scopre che al Delfini Carburanti di Lastra a Signa un litro di benzina costa 1,694 euro, uno di gasolio 1,609: rispettivamente, si spendono 6 e 12 centesimi in meno al litro rispetto alla media nazionale, 15 e 16 centesimi rispetto a quella toscana. Alla Oil Fin di Sesto Fiorentino la benzina è a 1,718 euro, il diesel a

1,628. Al distributore Murgia di via Senese si spende invece 1,739 euro per un litro di benzina e 1,639 per il gasolio. Prezzi in linea con quelli offerti dall’indipendente Aquila di San Casciano, dal “discount” del Carrefour di Calenzano e dal Ludoli in via del Bronzino, all’Isolotto. Di questi “bengodi” per gli automobilisti in Toscana se ne contano una ventina su oltre 1.600 impianti, quotidianamente presi d’assalto dagli automobilisti. A quello di Sesto arrivano da tutta l’area metropolitana, da Firenze e anche da Prato. A volte c’è una fila così lunga “che qualcuno si mette a bisticciare per il posto”, racconta sorridendo il proprietario. Code infinite anche al Delfini di Lastra, lievitate con gli ultimi aumenti sui carburanti. “Gli automobilisti si stanno ingegnando per risparmiare, confrontano i prezzi su internet, preferiscono fare qualche chilometro di più ma venire da noi, dove il risparmio si tocca con mano”, spiega Emanuele, il proprietario. Ma perché i prezzi dei “no logo” sono così bassi? I gestori diretti si riforniscono da soli (la raffineria più vicina è a Livorno) e da soli mandano avanti il distributore, che è sempre e soltanto self service. Minori le spese di gestione, quindi, così come quelle per la promozione. E maggiore il vantaggio per i clienti.

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In bici, in treno o... a piedi. Mille e un modo per sopravvivere ai rincari

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hi attacca al chiodo le chiavi dell’auto e inforca la bici. Chi preferisce il treno (ma poi spesso rimane deluso tra ritardi e disservizi). Chi alla fine va a piedi, che un po’ di movimento non fa mai male. Abbiamo chiesto ai lettori del nostro giornale e a quelli de Il Reporter. it quali sono le loro strategie per sopravvivere al carobenzina. Ecco a voi le risposte. Barbara O. “la macchina ha deciso di lasciarla in garage”, e ha così eliminato il pasticciaccio-rincari alla radice. Fernando M. d’ora in avanti “uscirà sempre a piedi”, o al limite, se si tratta di

un viaggio più lungo, si dirotterà “sui mezzi pubblici”. Qualcuno alla macchina non sa proprio rinunciare, ma per tutelare il portafogli sceglie il carburante alternativo, “olio di colza” come prima scelta, “biocarburanti” se il primo non “rende abbastanza”. Ma c’è anche chi sceglie il meno conosciuto car sharing. La Provincia di Firenze, per favorire la condivisione dell’auto, ha dato vita a un progetto ad hoc che dà un po’ di sollievo alle tasche, fa respirare l’ambiente e incentiva pure la socialità (questo il sito: www.provincia.fi.it/mobilita/progetti-speciali/car-

sharing/). “Se mi aumentano la benzina del 3%, uso la macchina il 3% in meno, e se ci riesco pure di più”, spiega Carlos. Raffaele D. M. punta tutto sulle sue gambe, “che fa anche bene alla salute”. Mirella Z., invece, preferirebbe il treno. “Ma negli ultimi mesi, i continui ritardi” l’hanno spinta a tornare al “costosissimo” volante. Per risparmiare, in tanti vanno poi a caccia dei distributori “no logo” (di quelli fiorentini vi forniamo una mappa nell’articolo sopra): novelli Indiana Jones alla ricerca /N.B. della benzina scontata.

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Febbraio 2012

On lIne. Su www.ilreporter.it aggiornamenti (e immagini) sulla tragedia della nave naufragata

Al Giglio un mese dopo, tutte le novità TEMPO LIBERO, INIZIATIVE ED EVENTI SU

I PIÙ LETTI DEL mESE 1. Dalla massoneria alle banche, le teorie del complotto sulla nave naufragata 2. Facebook: la pagina pro Schettino. “Il comandante? Persona eccezionale” 3. Oliviero Toscani colpisce ancora, con il “penecalendario” 4. Maturità, uscite le materie per la seconda prova scritta 5. Benzina, treni e pedaggi: scattano gli aumenti

I VIDEo PIÙ VISTI 1. Schettino diventa un cartoon, a Taiwan 2. Schettino, da De André al David Letterman Show, follie del web

5. A bordo della nave naufragata

la

CoSta ConCorDia

Dopo l’inCiDente

piccola, piccolissima, le immagini dei soccorsi che sono arrivati da ovunque potessero arrivare (dall’acqua, dal cielo), quelle delle facce di chi è riuscito a salvarsi e di chi invece ha aiutato qualcuno a farlo. Sul nostro portale, www.ilreporter.it, si possono rivivere, attraverso video e fotografie, quelle drammatiche ore, i giorni dei

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2. De Falco: boom su Twitter. E a sorpresa arriva anche la t-shirt 3. L’anno fallico di Toscani e la ricetta anti-crisi di Rocco Siffredi 4. Pitti ha aperto i battenti. Tra code, stravaganze e tacchi altissimi 5. Molesta tre studentesse in una notte, è caccia all’uomo

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(foto

Dei

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Del fuoCo)

soccorsi che sono seguiti, le polemiche e le provocazioni che sono scaturite da una vicenda che per molti versi resta, e resterà, incomprensibile. Fotografie e video per non dimenticare una tragedia che ha fatto balzare uno dei paradisi della Toscana sulle prime pagine e sulle principali edizioni di giornali e telegiornali di tutto il pia-

neta, per non dimenticare nemmeno coloro che hanno lavorato senza sosta per tentare di arginare le conseguenze di un dramma dalle conseguenze comunque disastrose. Ma non è finita qua. Perché ora, un mese dopo quella tremenda notte, restano molti gli aspetti che faranno parlare ancora a lungo della Concordia e della sciagurata rotta del 13 gennaio, a partire dall’inchiesta per accertare le cause che hanno portato a un simile disastro, per capire quali e di chi siano state le colpe. Per capire, insomma, come tutto questo sia potuto accadere in una notte di mare calmo e festa sulla nave. Ma resta anche da lavorare per evitare che una sciagura umana si trasformi in un disastro ambientale. Su www.ilreporter.it continueremo a seguire la vicenda. In attesa che, su quanto accaduto, possa veramente essere messa la parola fine.

SEGUICI SU:

salute

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ToP FIVE FoTo 1. Su Facebook la tragedia diventa satira. E il protagonista è ancora Schettino

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passato un mese dalla tragica sera di venerdì 13 gennaio, quando una nave da crociera, la Costa Concordia, è naufragata dopo un impatto con gli scogli nelle vicinanze dell’isola del Giglio. Da allora, da quel giorno, se ne sono dette di tutte e di più su una sciagura che ha colpito, come mai in passato, il mare e la popolazione toscana. Al centro delle cronache (e delle accuse) è finito lui, il comandante Francesco Schettino, mentre l’isola del Giglio è stata letteralmente invasa da soccorritori, giornalisti e semplici curiosi che volevano vedere dal vivo quell’incredibile immagine vista e rivista in tv, l’enorme nave adagiata su un fianco a poca distanza dal porto dell’isola, che mai prima d’ora si era ritrovata a fare i conti con tanta popolarità. Una tragedia che ha commosso il Giglio, la Toscana e con loro il mondo intero, costata la vita a decine di persone, ognuna con la propria, tragica storia. Ma sono state forse le immagini a colpire maggiormente l’opinione pubblica dell’intero globo, l’immagine di un gigante dei mari disteso vicino (troppo vicino) a un’isola

3. I sommozzatori nella parte della nave sommersa dall’acqua 4. Concordia, riprendono le ricerche. Nuova sospensione nella notte

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arrivata più tardi del solito, ma è arrivata. L’influenza sta mettendo a letto migliaia di italiani, e quest’anno il picco massimo – complice il freddo che si è fatto attendere – è previsto proprio per la metà di questo mese. Come sempre, i più colpiti saranno i bambini, mentre gli anziani e i soggetti con patologie croniche sono coloro per cui è maggiore il rischio di andare incontro a complicanze. Tra le categorie considerate “a rischio” - quelle per cui era consigliato il vaccino - ci sono gli ultra 65enni, le donne al secondo e terzo mese di gravidanza, gli operatori sanitari e gli addetti ai servizi pubblici essenziali. Ma – vaccino a parte – come mettersi (il più possibile) al riparo da questo male di stagione? Sul nostro sito qualche semplice regola per cercare di mettere, una volta tanto, ko il virus. E non viceversa.



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salvadanaio

Febbraio 2012

le nOstre tasche/1. Il 28 febbraio 2002 la moneta comune diventò la sola in circolazione

Dieci anni di euro. Ma qui arrivò prima IErI E oGGI

Nel 1997 ebbe luogo una sperimentazione

Qualche raffronto con la lira

Quando la benzina era sotto quota uno

in due comuni toscani: l’antenato della valuta

I

l pensionamento di Montessori, Bellini e Volta (“inquilini”, rispettivamente, delle banconote da mille, cinquemila e diecimila lire) ha provocato non pochi problemi alle tasche degli italiani. Il passaggio alla nuova valuta produsse non poche proteste (oltre a vari aumenti). In dieci anni, secondo un’indagine del Codacons, le famiglie hanno accusato una perdita del potere d’acquisto di quasi il 40%. Ma andiamo a vedere come si sono modificate le cifre nel corso del tempo. Un biglietto dell’Ataf, nel 2001, costava 2.000 lire. Con il passaggio alla moneta unica l’azienda decise di rimetterci qualcosa, fissando il valore del nuovo ticket a un euro (pari a 1.936 lire e spicci). Per chiamare da una cabina telefonica, attrezzature ormai in via di estinzione, col vecchio conio servivano 200 lire, tramutatesi nell’era euro in 10 centesimi. Da dieci anni a questa parte, invece, il biglietto per entrare agli Uffizi è rimasto tale e quale: nel 2002 costava 6,50 euro, stessa cifra che bisogna tirare fuori oggi per ammirare i suoi capolavori. In questo caso il rincaro scattò per effetto dell’euro: nel 2001 per l’entrata nella galleria si spendevano 12.000 lire, un anno dopo 500 in più (12.585 lire, pari a 6,50 euro, appunto). Sul fronte sportivo, nella stagione 2000–2001 per un abbonamento in curva Fiesole al Franchi erano necessarie 400.000 lire. Nell’era di Delio Rossi e Jovetic, per lo stesso settore, i supporter della Fiorentina hanno sborsato poco meno: 205 euro (prezzo intero). È tra gli alimentari che la moneta unica ci ha messo di più lo zampino. Secondo le rilevazioni del Codacons, poco prima dell’entrata in circolazione della moneta unica un chilo di pane costava in media 1,80 euro, contro i 2,85 euro odierni. Infine c’è lei, la signora per eccellenza dei salassi: la benzina. Il primo gennaio 2002 un litro di verde, prendendo in considerazione il prezzo medio in Italia, era poco /G.C. sotto quota un euro (0,999).

unica circolò a Fiesole e Pontassieve per sei mesi. Ecco come andò Gianni Carpini

A

Dell’euro

euro. Un’iniziativa decisa dai rispettivi sindaci con l’obiettivo di far conoscere alla popolazione il denaro “griffato” Unione Europea, in vista del grande passaggio, avvenuto poi nel 2002. In pratica, i cittadini ebbero la possibilità di cambiare le lire agli sportelli delle banche presenti sul territorio, per poi spendere i soldi nella stragrande maggioranza dei negozi, oltre che negli uffici pubblici e nelle poste, fino al 31 marzo 1998. In tanti ritirarono la nuova moneta, incuriositi dalla novità, meno invece la usarono concretamente nella vita quotidiana. Dopo una ventina di giorni dalla partenza della sperimentazione, l’80 per cento dei cittadini, secondo un sondaggio

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svolto allora dalla società fiorentina Eurema, risultò non aver mai utilizzato la valuta europea, pur conoscendo il progetto. Il 30 giugno 1998 fu l’ultima data per riconvertire gli euro non spesi nella cara e vecchia divisa tricolore. Oggi, nell’era post-lira, le monetine da 50 centesimi e un euro targate Fiesole e Pontassieve sembrano una “brutta copia” di quelle attualmente in circolazione. Molte sono finite nelle mani dei collezionisti: su Ebay gli appassionati sono disposti a tirare fuori più di venti euro per una banconota da tre. Certo, non un capitale, ma pur sempre qualcosa in più rispetto alle 6.000 lire investite quindici anni or sono.

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ll’inizio fu il convertitore tascabile: gli italiani si trovarono a fare i conti, nel senso letterale del termine, con un tasso di cambio che certo non aiutava nei calcoli, complici anche quei “maledetti” decimali: 1.936,27 lire erano (e sono ancora) pari a un euro. Un decennio fa, il 28 febbraio 2002, dopo due mesi di convivenza forzata con il vecchio conio, la moneta comune diventò la sola in circolazione in dodici paesi europei, ai quali - nel corso del tempo - se ne sono aggiunti altri cinque. Ma già qualche anno prima del debutto ufficiale, alle porte di Firenze alcuni cittadini toccarono con mano una bozza della futura valuta. I precursori furono i comuni di Fiesole e Pontassieve, primi in Italia a sperimentarla, nei negozi come negli uffici pubblici. E così, per sei mesi a cavallo tra il 1997 e il 1998, l’euro parlò con accento fiorentino. Dal primo ottobre 1997 al 31 marzo 1998, per comprare il pane, fare la spesa al mercato o per effettuare pagamenti alla posta, i cittadini dei due comuni dell’hinterland fiorentino poterono utilizzare i contanti Ue, o meglio una versione ad hoc, fatta stampare appositamente alla Zecca e al Poligrafico dello Stato. Le due cittadine ottennero dalla Banca d’ Italia il conio di un miliardo di lire in valuta europea, in tre diversi tagli: due monete da cinquanta centesimi e da un euro oltre a un buono-banconota pari a tre euro (nella foto), per un cambio convenzionale fissato in 2.000 lire a fronte di ogni

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le nOstre tasche/2. Viaggio tra le dichiarazioni dei redditi degli abitanti della provincia

I “Paperoni” nostrani? Sul colle etrusco Nella cittadina alle porte di Firenze le entrate medie più alte. Poi, in “classifica”, si trovano il capoluogo, bagno a ripoli e Vaglia. Certaldo fanalino di coda Francesca Puliti

F

irenze come Cortina? A fare i conti in tasca ai fiorentini, alla luce dei recenti controlli straordinari della Finanza nella località più cool della montagna nazionale (ma anche ad Albano Terme, a Roma, ecc.), ci abbiamo pensato noi. Per scoprire che i fiorentini non sono tra i più ricchi, stando almeno alle dichiarazioni dei redditi. Secondo le stime ricavate dal Ministero delle Finanze sulle dichiarazioni presentate nel 2009 (ovvero gli ultimi dati disponibili), il reddito medio in Toscana si aggira attorno a 22.500 euro l’anno. Ma se la provincia di Firenze supera la soglia di ben duemila euro, al suo interno le differenze ci sono e si fanno sentire. Ad aggiudicarsi la palma di comune più florido è Fiesole, con un reddito medio di 29.254 euro a testa, cifra di tutto rispetto anche se in notevole calo rispetto agli anni precedenti, quando la media superava abbondantemente i 30mila. La città di Firenze è seconda in classifica, con 27.500 euro di media, in lieve aumento rispetto agli anni precedenti (nonostante che, all’opposto, vi sia stato un decremento nel numero di dichiarazioni presentate). Su 222.651 denunce dei redditi,

2.500 circa hanno dichiarato meno di mille euro annui, altrettanti tra mille e duemila, circa seimila sono equamente distribuite tra duemila e seimila euro, mentre in 2.600 hanno dichiarato cifre fino a 7.500 euro. La schiera più nutrita è quella che incassa tra 7.500 e 50mila euro annui, laddove le fasce intermedie sono a loro volta più folte. Lo scaglione più popoloso in assoluto è quello che guadagna tra 15 e 26mila euro l’anno, mentre dai 30mila in su gli scalini diventano meno affollati. Sono solo 6.300 le persone che dichiarano un reddito superiore a 50mila euro annui, mentre inaspettatamente sono di più (6.700 circa) quelle che dichiarano tra 70 e 100mila. Sopra questa soglia restano in 5.200. Subito dietro Firenze, nella classifica della ricchezza, c’è Bagno a Ripoli, con una media di 27.300 euro l’anno. Segue il comune di Vaglia - con 26.500 euro - che non a caso vorrebbe fondersi con la ricca Fiesole. Quinta posizione per Impruneta, la più fiorente del Chianti (26mila euro circa), mentre il comune più ricco del Valdarno è Rignano, che stacca di quasi duemila euro Reggello, Figline e Incisa. Superano la media toscana Sesto Fiorentino e Scandicci, mentre gli

altri comuni della provincia si aggirano attorno ai 20-21mila euro a testa. Al di sotto si trovano solo Castelfiorentino, Cerreto Guidi, Gambassi Terme, Marradi e Firenzuola. Più il fanalino di coda: Certaldo, la cui media dichiarata è addirittura sotto la

soglia dei 19mila euro. Cifre vere? Chi lo sa. Resta il fatto che dal recupero dell’evasione fiscale la Regione Toscana si aspetta di incassare quest’anno circa 150 milioni di euro, contro gli oltre cento ripescati già l’anno scorso.

CoNTroLLI Nel 2010 scoperti imponibili non denunciati per 3,8 miliardi solo nel Granducato, più del doppio del 2009

Cresce il lavoro per la Finanza, tra evasori totali e finti poveri

I

più poveri della Toscana? I grossetani. Così almeno risulta dalle denunce dei redditi presentate nel 2009. Penultimi in classifica gli aretini, con un reddito medio provinciale di poco superiore a 20mila euro annui. Una cifra ritenuta però “improbabile” dagli esperti del settore, considerata l’alta concentrazione nella zona di piccoli e medi imprenditori, nonostante la perdurante crisi. Non molto diversa la situazione di Prato, mentre perfino una provincia così altamente colpita dalla disoccupazione come Massa Carrara riesce a fare meglio. Dati che sembrano dirla lunga sul tasso di evasione ed

elusione fiscale che interessa la nostra regione. Secondo le cifre elaborate dalla stessa Regione Toscana per calcolare gli effetti dell’aumento dell’addizionale Irpef, sono meno del 2,5% i contribuenti che dichiarano al fisco più di 75mila euro l’anno. Da solo, questo battaglione di 51.768 contribuenti vale 6 miliardi e 200 milioni di imponibile, ovvero quasi il 13% dei redditi dichiarati da tutti i toscani. I super ricchi, da 390mila euro in su, sono 859, mentre una ventina di dichiarazioni si attestano sui 2 milioni e mezzo. Il toscano più ricco, invece, nel 2009 ha dichiarato 10 milioni e passa. Per contro,

nel corso del 2010 (mentre scriviamo i dati del 2011 non sono ancora disponibili), le Fiamme Gialle hanno scoperto redditi imponibili non dichiarati per 3,8 miliardi di euro solo in Toscana, più del doppio rispetto all’anno precedente. Una cifra stratosferica a cui hanno contribuito quasi 600 evasori totali e 530 evasori di “grossa taglia”. Smascherati inoltre 610 finti poveri che avevano prodotto autocertificazioni false per accedere ad agevolazioni di Comuni, scuole e università. I casi più numerosi sono stati scoperti a Firenze, Livorno, Pisa e /F.P. Arezzo.

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politica

Febbraio 2012

l’IntervIsta. Caterina Biti nominata assessore all’ambiente di Palazzo Vecchio

“La mia sfida per una città sostenibile” Con il suo arrivo la giunta si è tinta

mezzi elettrici non inquinanti, impiantare alberi che riducano le emissioni. Intanto, però, il 2012 si è aperto con una raffica di sforamenti di Pm10. Come abbatterle? Con le misure a gradini previste dalla Regione: inviteremo i cittadini a lasciare l’auto a casa e ad abbassare i termosifoni dopo i 15 sforamenti dei livelli di guardia, bloccheremo il traffico dopo i 35 sforamenti. Ma il piano antismog più efficace è quello che parte dalle scuole, insegnando ai bambini i principi della sostenibilità. Capitolo Cascine: come se le immagina tra dieci anni? Il parco ha bisogno di una svolta, va curato di più per renderlo fruibile. Il sindaco ci tiene molto. Ma non dimentichiamo il parco dell’Argingrosso, anche quello va restituito alla città. E l’Arno? La sicurezza del fiume compete all’Autorità di bacino, ma chi si occupa di ambiente a Firenze non può non dargli un’occhiata. Mi preoccupa il rischio idrico dovuto alla siccità. Anche qui l’amministrazione deve educare i cittadini alla lotta agli sprechi. Assessorato o presidenza del Consiglio: sinceramente, cosa preferiva? Dimettermi da consigliere è stato triste. Ma sulla presidenza ci eravamo arenati. Così ho scelto l’assessorato: la delega all’ambiente è stimolante.

ancor più di rosa, ma il colore che lei ha in mente per il futuro è il verde. “Partirò dai giardini. Prima dei divieti serve cambiare la mentalità delle persone” Valentina Buti

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rentacinque anni, veterinaria, Caterina Biti è il nuovo assessore all’ambiente di Palazzo Vecchio. Con il suo arrivo e l’addio dell’assessore alla cultura Giuliano Da Empoli, che guiderà l’associazione Big Bang in vista di una futura candidatura a premier del sindaco, la squadra di Renzi si tinge di rosa: cinque assessori donne e tre uomini, tutti targati Pd. Biti, renziana di ferro, è stata eletta nel 2009 nella lista Facce Nuove, prima di aderire ai Democratici. Da mesi era stata indicata da Renzi come il successore di Eugenio Giani alla presidenza del consiglio comunale: scelta che aveva provocato più di un malumore in casa Pd. Acqua passata per Biti che, testa bassa e pedalare, ha già in mente il piano per “fare di Firenze la città della sostenibilità”. Assessore, da dove partirà? Dalle aree verdi. Condivido il progetto del sindaco di realizzare un giardino a 10 minuti dalla casa di ogni cittadino. Il piano strutturale a “volumi zero” va in questa direzione. Altro obiettivo il “Patto dei sindaci”, che prevede l’abbattimento del 20% delle emissioni di Co2 entro il 2020. Metterà il pedaggio per le auto che vogliono entrare in centro, come a Milano? Sono molto scettica sull’Ecopass. Il pedaggio è una misura tampone, non risolve il problema smog sul lungo periodo. Prendiamo Amburgo: è una città industriale con 4 milioni di abitanti, l’allarme da Pm10 è quotidiano. Al posto dell’Ecopass ha deciso di puntare su mezzi pubblici a idrogeno, aree verdi, bike sharing. E tra pochi anni sarà a emissioni zero. Per Firenze vorrei lo stesso: serve incentivare l’uso di bus e

Caterina biti

SoNDAGGI Scivolone nella classifica dei sindaci più amati, mentre in molti lo vedrebbero bene nella corsa alla premiership nazionale

Renzi giù dal podio, ma i fiorentini lo vorrebbero alle primarie

M

atteo Renzi scende dal podio dei sindaci più amati d’Italia, ma in compenso il 62 per cento dei fiorentini lo vorrebbe alle primarie. È il risultato di due recenti sondaggi. A rivelare il “capitombolo” dell’indice di gradimento del sindaco è il Governance Poll 2011, commissionato dal Sole 24 Ore ed effettuato dall’Istituto Ipr Marketing. L’anno passato Renzi si era aggiudicato il primo posto tra gli amministratori d’Italia con un consenso del 67%. Oggi si ferma solo al 53%, con uno scivolone nelle retrovie della classifica che lo porta

alla 51esima posizione. “Preferisco perdere un voto ma fare le cose. Sono pagato per questo, non per chiacchierare”, minimizza il sindaco. Ma l’opposizione intanto attacca: “Il rottamatore è rottamato dai fiorentini”, punta il dito il Pdl. Sarà. Ma l’altro sondaggio, voluto dalle Officine Democratiche del Pd ed effettuato da Mass Media Opinion con 800 interviste ai fiorentini, non sembra dargli ragione. Quanto al grado di notorietà, il sindaco ha ottenuto il 93% dei consensi, mentre il suo operato, nei primi due anni di legislatura, è giudicato efficace

dal 71% degli intervistati. Non solo: il 62% dei fiorentini vedrebbe bene il sindaco correre alle primarie per la premiership nazionale. Qualche nota dolente, però, arriva per la squadra della giunta e per il Partito Democratico. Il vicesindaco Dario Nardella è conosciuto solo dal 40% dei cittadini ascoltati. Gli altri assessori non vanno oltre il 30% (raggiunto dall’assessore alla mobilità Massimo Mattei). Quanto al Pd, tra gli intervistati di centrosinistra l’81% ha voglia di rinnovamento e dichiara /N.B. di volere una nuova generazione di politici.

DEPRESSIONE, ESAURIMENTO DA STRESS, ANORESSIA, ATTACCHI DI PANICO.

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Sono problemi che oggi possono essere GESTITI E RISOLTI NUOVI AMBULATORI DI PSICHIATRIA E PSICOLOGIA COGNITIVA

Firenze, via del Sansovino, 176 - Tel. 848 81.22.21 Un servizio di A. M. G. Della Misericordia di Firenze Impresa Sociale I disturbi psichici come depressione, attacchi di panico, fobie, ansia generalizzata, esaurimento da stress, manie, disturbo bipolare, anoressia, bulimia o psicosi sono oggi fra i problemi medici più frequenti. Determinano marcato disagio sia nelle relazioni con gli altri, sia nello studio, sia nel lavoro che nelle attività di tutti i giorni. Questi disturbi sono spesso associati a problemi cognitivi nell’attenzione, concentrazione e memoria che possono insorgere anche precocemente. Esistono oggi nuovi interventi efficaci e sicuri non solo farmaceutici, per gestire e risolvere questi problemi. La scelta degli interventi e l’inquadramento diagnostico richiedono competenze specialistiche. 1218913

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politica

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trasPOrtI/1. La conclusione dell’iter prevista tra 7-8 mesi

trasPOrtI/2. In attesa di novità sul fronte pista

Pubblicato il bando, ora Ataf Peretola, più passeggeri viaggia verso la privatizzazione e nuovi voli (low cost) I

Antonio Passanese

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o aveva promesso: “Vendo Ataf”. E, nonostante gli scioperi e le proteste, lo ha fatto. O meglio, lo sta facendo. Matteo Renzi non se l’è sentita, in un momento così grave per l’economia, di far pagare ai fiorentini anche le perdite dell’azienda di trasporto pubblico della città. E così, grazie al voto del Pd, Lega, Fli, Udc e di due consiglieri dell’Idv, ha dato il via alla “rottamazione” di Ataf, esclusi i tram e Firenze Parcheggi. Il bando è stato già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. Le aziende interessate avranno 35 giorni di tempo per partecipare alla gara, mentre la conclusione dell’iter – con l’aggiudicazione al vincitore – è prevista fra 7-8 mesi. “Non siamo alla ricerca di un partner finanziario, ma di un soggetto industriale forte ed esperto nel trasporto pubblico su gomma – sottolinea il presidente di Ataf Filippo Bonaccorsi – per questo abbiamo inserito nel bando dei paletti ben precisi. Chi vorrà qualificarsi per partecipare dovrà avere i seguenti requisiti minimi: 270 milioni di euro di fatturato globale e 240 di fatturato specifico nell’ultimo triennio, almeno 400 bus, almeno 40 milioni di chilometri fatti nell’ultimo triennio, 20 milioni di capitale sociale interamente versato”. Dopo la fase di qualifica, che servirà all’azienda di trasporto pubblico di Firenze per selezionare le aziende da invitare alla gara, partiranno le lettere di invito (dove sarà contenuto anche il prezzo base d’asta, determinato da perizie giurate). “A coloro che inviteremo, chiederemo non solo un’offerta economica – ha aggiunto Bonaccorsi – ma anche tecnica: un requisito importante per la determinazione del punteggio, e quindi per la scelta dell’acquirente, sarà la capacità di investimento per l’acquisto di mezzi nuovi. In questo modo escludiamo da subito eventuali soggetti solo finanziari, restringendo il campo unicamente ad aziende attive nel settore del trasporto pubblico su gomma”. L’operazione “privatizzazione” di Ataf, però, ha causato mal di pancia in ordine sparso: il capogruppo Fds-Verdi, Monica Sgherri, ha già preannunciato un’interrogazione. “Se, come

sembra – dice – per la validità della deliberazione sulla privatizzazione di una parte di Ataf era necessario, secondo i patti parasociali, che si esprimessero a favore i possessori del 90% di quote, mentre il Comune di Firenze ne detiene l’82%, allora siamo di fronte a una forzatura inaccettabile rispetto alla quale è necessario che anche la Regione si attivi per ottenere chiarezza’’. Secondo Sgherri “ciò che è accaduto avrà certo risvolti non secondari in merito alla futura azienda unica per il trasporto pubblico locale su gomma e allo svolgimento della gara unica regionale”. Per la consigliera comunale, infine, “la Regione deve agire per fare la massima chiarezza e non essere invece attore passivo”. E, a stretto giro di posta – come richiesto da Sgherri – la giunta Rossi si è espressa sulla privatizzazione di Ataf. “Se il Comune di Firenze ha deciso di privatizzare Ataf non c’è nulla di sconvolgente – ha fatto sapere Luca Ceccobao, assessore regionale ai trasporti – altro discorso è la gestione dei servizi, perché Ataf dovrà partecipare, da sola o con altri, alla gara regionale per il trasporto pubblico”. E se già questo non bastasse, Ceccobao ha aggiunto: “Ogni Comune è libero di decidere come vuole gestire i propri servizi”.

Il luttO Il 19 gennaio scorso è prematuramente scomparsa Maira Neri, moglie del presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci. Si è spenta a soli 57 anni. Da tempo soffriva di una grave forma di leucemia, che ha combattuto fino all’ultimo con grande tenacia e coraggio. La redazione de Il Reporter si stringe al presidente ed esprime le più sincere e sentite condoglianze a lui e alle figlie Giulia e Lavinia.

n attesa di capire, e di sapere, cosa riserverà il futuro all’aeroporto di Firenze – tra piste parallele o oblique – Vueling atterra a Peretola e, dal 25 marzo, effettuerà collegamenti con Barcellona, Madrid e Parigi. Prosegue dunque l’espansione della compagnia low cost spagnola in Italia, e già sono scattati gli sconti e le offerte promozionali. La tratta Firenze-Barcellona sarà operativa tutti i giorni, con un’offerta di quasi 90mila posti. Il collegamento FirenzeMadrid sarà invece attivo tre giorni a settimana (martedì, giovedì e sabato), con un’offerta di 39mila posti per il 2012. Infine, i voli settimanali per Parigi Orly saranno quattro (lunedì, mercoledì, venerdì e sabato) per un totale di oltre 50mila posti a disposizione dei passeggeri. Gli amanti dei viaggi

Vespucci tornato ai livelli registrati prima della crisi del 2009 low cost, dunque, non sembrano avere di che preoccuparsi troppo, anche se faranno bene ad affrettarsi, visto che - non si sa mai - in tanti potrebbero cogliere al volo l’occasione, per usare un gioco di parole. Intanto, cresce il traffico passeggeri allo scalo fiorentino: complessivamente, il 2011 ha fatto registrare 1.906.099 passeggeri, in aumento di quasi il dieci per cento rispetto all’anno precedente. A dicembre, in particolare, la crescita dei voli internazionali ha registrato un + 8 per cento, grazie alla performance positiva di Alitalia, Lufthansa e Air France. Positivo anche l’andamento di Austrian, con l’introduzione del collegamento

diretto per Vienna, e di Air Berlin che, da maggio 2011, ha attivato la rotta per Dusseldorf. Per quanto riguarda il traffico nazionale, si segnala il risultato positivo di Alitalia grazie ai voli per Roma e Catania. Per la compagnia di bandiera si tratta di un ottimo risultato che vede su Firenze un incremento di traffico dell’82 per cento rispetto a dicembre 2010. Nel complesso, il 2011 ha visto una crescita dei passeggeri del 9,7 per cento rispetto al 2010, consentendo al Vespucci di tornare ai livelli registrati prima della crisi del 2009. A questo incremento non è seguita una corrispettiva crescita del numero dei voli (comunque positivo del 3,8 per cento), a conferma di un maggiore riempimento degli aerei e della maggiore capacità dei velivoli utilizzati dalle linee aeree. Il risultato del 2011 è stato ottenuto nonostante gli oltre 774 voli dirottati o cancellati, principalmente a causa dei noti fenomeni meteorologici, e della flessione di Meridiana Fly negli ultimi tre mesi dell’anno. Questi risultati hanno fatto sì che l’Amerigo Vespucci si collocasse al 42esimo posto, su 143, nella classifica dei principali /A.P. scali europei.

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al volante

Febbraio 2012

Il PuntO. Dati confortanti in Toscana. In un anno sottratti ben 162.061 punti dalle patenti

Meno incidenti e vittime della strada Benedetta Strappi

Sono stati ventidue, nel 2011, i casi di sinistri con fuga e omissione di soccorso.

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ritirate quasi tremila licenze di guida. Nel mirino soprattutto l’alta velocità

anno nuovo, a Firenze, si è drammaticamente aperto con un incidente stradale. Il 2 gennaio ha perso la vita un giovane che aveva avuto un gravissimo incidente in moto in viale Redi la notte di San Silvestro, di ritorno dai festeggiamenti, e i suoi vent’anni sono finiti così, in modo atroce. E questo succedeva negli stessi giorni in cui venivano divulgati i dati relativi agli incidenti (e in generale all’attività della polizia stradale) avvenuti in Toscana nel 2011. Con un dato confortante: rispetto al 2010 c’è stata una flessione degli incidenti stradali del 13 per cento circa (dato toscano), concentrata specialmente in autostrada, dove la diminuzione è stata del 21,4 per cento. Nel dettaglio, gli incidenti con lesioni sono passati da 1.915 a 1.763, con una diminuzione rispetto al 2010 di circa l’8 per cento. E se il numero di incidenti mortali è rimasto purtroppo invariato, è invece sceso quello delle vittime, inferiore del 14 per cento rispetto all’anno precedente. In tutto, sulle strade toscane, ci sono stati 4.583 incidenti (2.084 in autostrada e 2.499 sulla viabilità ordinaria). Di questi 42 hanno avuto esito mortale (12 in autostrada e 30 in altre strade) con 42 vittime (12 in autostrada e 30 in altre strade). In quei 1.763 incidenti stradali con lesioni i feriti sono stati 2.631, 886 dei quali in autostrada. I casi in cui negli incidenti sono stati coinvolti veicoli commerciali con massa superiore alle 3 tonnellate e mezzo sono 538: in 25 casi si è trattato di autobus. Ma la polizia è intervenuta anche in altri 2.778 “eventi infortunistici” in cui, per fortuna, ci sono stati solo danni a cose. In 22 casi, poi, la

polizia si è occupata di incidenti con fuga e omissione di soccorso: di questi 20 hanno avuto come teatro le strade della cosiddetta viabilità ordinaria. Ma il dossier 2011 fotografa anche il capitolo infrazioni e multe: lo scorso anno sono stati sottratti ben 162.061 punti dalle patenti toscane. Complessivamente, le infrazioni contestate in Toscana sono state 110.547 e le patenti ritirate 2.997. Prevedibilmente, la maggior parte delle violazioni ha avuto a che fare con il superamento dei limiti di velocità (24.248, rilevate con autovelox o telelaser). Altre 4.584 multe sono invece state fatte per il mancato uso delle cinture e 2.689 perché altrettanti toscani utilizzavano il cellulare mentre si trovavano alla guida. E poi c’è il capitolo alcol e sostanze stupefacenti. Lo scorso anno sono state sottoposte a controllo alcolemico 82.738 persone. Da questi test è emerso che si trovavano alla guida in stato di ebbrezza 1.578 persone, e sono stati sequestrati (e destinati alla successiva confisca) 142 veicoli. Sono state 86, invece, le persone fermate alla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.

Il cOmmentO. Parla Stefano Guarnieri. Intanto l’attività dell’associazione va avanti

“Ma nelle grandi città le tragedie continuano”

S

tefano Guarnieri, presidente dell’associazione Lorenzo Guarnieri, da tempo in prima linea per l’introduzione del reato di omicidio stradale, commenta questi dati in modo deciso: “I dati presentati dalla polizia stradale rappresentano un dato solo parziale di quello che sta succedendo nella nostra regione: dobbiamo infatti tener presente che la polizia stradale non rileva gli incidenti nelle grandi città, che ormai sono i luoghi con la maggiore incidentalità”. Ancora, continua Guarnieri, “la sen-

sazione è che l’incidentalità non sia diminuita in Toscana e che ci sia ogni mese una tragedia nelle nostre strade come quella della nave Concordia. Si fa ancora troppo poco e non c’è consapevolezza che questa è una battaglia importante che va giocata insieme con tutte le forze, mentre ognuno va per la sua strada. Purtroppo – aggiunge - il mese di gennaio a Firenze è cominciato molto male con tre mortali di cui due sono stati legati all’alcol, a dimostrazione di quanto sia importante il problema della guida

in stato di ebrezza o sotto l’effetto di droghe”. E proprio perché eventi del genere possano diminuire, l’associazione porta avanti il suo lavoro: non ha ridotto gli sforzi per l’introduzione del reato di omicidio stradale e il progetto David è partito con la parte di comunicazione e con la campagna per l’omicidio stradale. Sono stati stanziati fondi per l’onda verde semaforica che partirà a breve, con l’obiettivo di ridurre la velocità media nei viali di circonvallazione /B.S. soprattutto nelle ore notturne.

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febbraio 2012

periodico dell’Amministrazione Comunale di Tavarnelle Val di Pesa A cura dell’Amministrazione Comunale di Tavarnelle - Coordinamento editoriale: Ufficio Stampa associato

Editoriale Il nostro regolamento nasce dal dialogo e dalla condivisione E’ stato un percorso istituzionale lungo e articolato, ma necessario. Siamo giunti all’approvazione e alla sottoscrizione del regolamento comunale per l’applicazione della imposta di soggiorno dopo esserci confrontati, aver portato allo stesso tavolo proposte, problematiche, questioni che alla fine sono state concertate e condivise da dieci comuni e dalle associazioni di categoria che operano nel settore turistico tra Firenze e Siena. Certamente non è stato un percorso facile, anche alla luce di questo particolare momento storico le cui conseguenze investono tutti i settori, ma si è rivelato un grande sforzo comune che porterà ad evitare la presenza di concorrenze sleali: tutti potranno lavorare con la stessa base impositiva. Quanto alla tassa teniamo a precisare che ne avremmo fatto volentieri a meno, ma abbiamo cercato di volgere le finalità in positivo. L’imposta servirà infatti a migliorare i settori legati al turismo e alla cultura. E’ stata un’occasione importante anche per il dialogo che ne è sorto con le associazioni di categoria, soggetti che svolgono un ruolo fondamentale per la nostra economia. Una straordinaria occasione di concertazione e di ascolto reciproco in merito alle esigenze dei Comuni, una scelta molto sofferta ma inevitabile che però non graverà sulle tasche dei cittadini residenti e sulle problematiche che sta vivendo il settore del turismo. Tutti noi, inoltre, cercheremo di dare risposte positive alle esigenze di competitività del settore tramite una manutenzione puntuale del territorio, la promozione di eventi culturali e il sostegno agli uffici turistici. Il percorso di concertazione non si conclude con l’approvazione condivisa del documento. Sarà importante dare continuità al confronto per effettuare eventuali modifiche il regolamento, dato che ha durata triennale, e stabilire insieme le modalità di spesa di queste risorse. Il Sindaco Sestilio Dirindelli

Imposta di soggiorno, tariffe omogenee per dieci Comuni

Gli introiti saranno utilizzati per finanziare investimenti culturali, azioni di promozione turistica e controlli sull’abusivismo connesso alle attività ricettive Concertazione. E’ questa la parola chiave che caratterizza il percorso attivato da dieci amministrazioni comunali, a cavallo tra le Province di Firenze e Siena, per la definizione e l’applicazione dell’imposta di soggiorno. Nei giorni scorsi è stato, infatti, sottoscritto dai Comuni del Chianti fiorentino e senese (Barberino Val d’Elsa, Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti, Radda in Chianti, San Casciano in Val di Pesa, Tavarnelle Val di Pesa) dai Comuni di Bagno a Ripoli e Impruneta e dalle associazioni di categoria, che operano nei territori interessati, il regolamento comunale sull’imposta di soggiorno. Si tratta di un impegno comune e un metodo condiviso che, nato come proposta unitaria, si è concretizzato con l’elaborazione di un documento che definisce tariffe omogenee, suddivise per tipologia di struttura, applicate ad un territorio che, sul piano demografico, arriva a contare complessivamente circa 100mila abitanti. La finalità dell’imposta di soggiorno Il regolamento individua la finalità dell’imposta, un introito che i Comuni faranno ricadere sul territorio con l’obiettivo di promuovere e qualificare l’identità del Chianti. Il gettito è destinato infatti al finanziamento, parziale o totale, di una rete di investimenti culturali e di azioni di promozione turistica. Oltre alla manutenzione del patrimonio pubblico, alla viabilità, alla segnaletica e alla manutenzione delle strade comunali, agli interventi sulla mobilità locale, all’attivazione della banda larga, la tariffa servirà a finanziare il controllo sull’abusivismo edilizio ed economico connesso alle attività ricettive. “Abbiamo condiviso l’importanza di utilizzare parte di tali introiti - dichiarano i sindaci firmatari - per incrementare le azioni di controllo e di contrasto in un’ottica di tutela del principio di equità

I sindaci del Chianti che hanno sottoscritto l’accordo

fiscale, contemplando anche la possibilità di istituire una task force sovracomunale”. La distribuzione delle risorse verrà sottoposta al tavolo di concertazione con le associazioni di categoria dei settori del turismo e dell’agricoltura, che avrà luogo all’interno dei “Panel di indirizzo” comunali previsti dalla normativa regionale istitutiva degli Osservatori Turistici di Destinazione. Le modalità di applicazione dell’imposta di soggiorno Secondo quanto stabilito dal regolamento l’imposta, applicata per tre anni a partire dal 2012, verrà introdotta in caso di pernottamento nelle strutture ricettive nel periodo che va dal 1° marzo al 31 ottobre. La tariffa sarà pagata a persona, per ogni singola notte di permanenza, e riscossa dal gestore della struttura ricettiva. La misura dell’imposta sarà commisurata alla tipologia delle strutture. Per quelle alberghiere il riferimento sarà la classificazione articolata in “stelle” e oscillerà tra 0,50 centesimi e 4 euro; per l’extralberghiero (residence) la misura

sarà definita in base alla classificazione articolata in “chiavi”. In quest’ultimo caso l’imposta andrà da 1 a 2 euro. Per le altre strutture extralberghiere, come previsto dalla normativa regionale, la misura sarà definita, in maniera unica differenziata per tipologia (affittacamere professionali e non, agriturismo e case vacanze, campeggi, case per ferie, residenze d’epoca) e spazierà da 1 a 2,50 euro. L’imposta non sarà applicata oltre il quarto giorno di soggiorno consecutivo nello stesso albergo, campeggio, casa per ferie, ostello e affittacamere e oltre il settimo giorno nello stesso agriturismo, casa vacanze, residence e residenza d’epoca. Il regolamento prevede anche che siano esenti dal pagamento dell’imposta i residenti, gli under 14, i portatori di handicap, coloro che soggiornano nelle strutture per sottoporsi a cure e per motivi di lavoro in forma occasionale. In caso di mancato versamento sarà applicata, come da normativa vigente, una sanzione amministrativa pari al trenta per cento dell’importo non versato.

11mila euro alle associazioni che si occupano di disabilità e integrazione sociale

Il sindaco Dirindelli: “i nostri volontari sono una risorsa preziosa da sostenere e promuovere” La Festa del Gioco e dello sport anche quest’anno è riuscita nel suo duplice intento: offrire da un lato un’occasione di amicizia, solidarietà ed integrazione a giovani normodotati e diversamente abili, impegnati sul campo da gioco, costituire dall’altro un fondo da destinare alle associazioni che sul territorio si adoperano per rendere agevole, sicuro, inserito nel tessuto sociale il mondo complesso della disabilità. Il sindaco Sestilio Dirindelli, l’assessore alla Pubblica Istruzione dell’Unione comunale Marina Baretta e l’assessore allo Sport del Comune di San Casciano Renzo Masi hanno consegnato nella sala del Consiglio comunale di Tavarnelle la somma complessiva di undicimila euro. E’ questa la cifra raccolta a margine della

Festa del Gioco e dello Sport, edizione 2010

seconda edizione della manifestazione e assegnata ad una decina di associazioni locali. “La partecipazione di centinaia di giovani che si sono cimentati negli sport più diversi - hanno commentato gli amministratori - ha garantito il successo dell’iniziativa e la possibilità di raccogliere una somma così rilevante a sostegno delle associazioni che operano nel settore della disabilità, risorse preziose che abbiamo il compito di sostenere per la grande dedizione e la qualità del lavoro svolto da centinaia di volontari”. La Festa del Gioco e dello Sport è organizzata dai Comuni di Barberino, San Casciano, Tavarnelle in collaborazione con la Provincia di Firenze e Lions Club, Chianti Banca, Coop e le associazioni del territorio.

PER SCRIVERE A “TAVARNELLE IN COMUNE” potete inviare fax o lettere all’Ufficio Relazioni con il Pubblico (tel. 055/8050824 fax 055/8076657) ed e-mail all’indirizzo di posta elettronica uffstampassociato@gmail.com.


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Area industriale Sambuca, aziende all’opera per ottenere la qualifica nazionale Apea

Dal Centro Giovani di Rovai alle selezioni per Sanremo Giovani

L’assessore all’Ambiente David Baroncelli: “un’opportunità I Modreef incidono una canzone nel nuovo studio di registrazione per una nuova fase di sviluppo del nostro territorio” realizzato dal Comune

Forse è un caso, forse no. Grandi artisti e bottegai del passato danno nome alle strade di una delle zone industriali più importanti della Toscana. E’ tra via Raffaello Sanzio, via Meliore, via Masaccio, via Giotto, via Leonardo da Vinci, per citarne solo alcune, che occorre muoversi per raggiungere le oltre 250 aziende che fanno pulsare il cuore produttivo di Tavarnelle. La tradizione che trae forza dalle maestranze locali e punta a tradursi in un’eccellenza a livello nazionale travalica i confini del tempo. L’area industriale di Sambuca oggi è individuata dalla Provincia di Firenze come una delle zone più attive e ambientalmente virtuose della Toscana. Ed è proprio con le sue aziende che prova a fare il salto di qualità aspirando alla qualifica nazionale APEA (Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata), disciplinata dalla legge 112 del 98 e dal Regolamento regionale 74 del 2009. Imprese di medie e piccole dimensioni, produttrici di brand, qualità, alto design, che hanno saputo farsi largo nel mercato internazionale. Tra le altre danno esempio “365”, azienda che realizza penne e orologi, indossati da Paul Newman, “FoodCo” appartenente al gruppo Colussi,“Laika”, azienda leader nel settore della camperistica, “Toscana Enologica Mori”, “Alfa Laval”, “Ph”, “Bo2”, “Carbon Dream” e tante altre. Imprese che si contraddistinguono non solo per la qualità delle produzioni ma per la loro eterogeneità: i settori in cui spaziano sono i più diversi, dall’agroalimentare al metalmeccanico, dal mobile al carbonio. Un’ambizione, quella di arrivare alla prima qualifica APEA della Provincia di Firenze, che il Comune di Tavarnelle alimenta e sostiene con azioni mirate e concrete. La giunta Dirindelli ha già avviato il progetto deliberando la definizione dell’area produttiva per la futura qualifica e più recentemente ha costituito un Comitato di Indirizzo, del quale fa parte, per la valutazione di fattibilità e la definizione del percorso di attuazione dell’APEA. Il prossimo passo è la presentazione del progetto a tutte le imprese dell’area, finalizzata ad un maggiore coinvolgimento degli imprenditori. Sarà compito del Comitato di Indirizzo, costituito anche dalle associazioni di categoria Confindustria e Cna, dal gestore servizio rifiuti Safi-Quadrifoglio e da una ventina di aziende, descrivere il programma degli obiettivi . “Si tratta di un pro-

I Modreef in concerto

Area industriale, Sambuca Val di Pesa

getto utile alle imprese – spiega l’assessore all’Ambiente David Baroncelli – utile alla comunità, all’ambiente, per un rilancio di Sambuca nell’ottica della sostenibilità e della competitività; è importante che le attività produttive condividano e siano protagoniste di un percorso che mira al miglioramento della qualità ambientale, al potenziamento dell’innovazione, all’erogazione di servizi rispondenti alle esigenze delle imprese e dei lavoratori, i settori di cui ci occuperemo sono la gestione dei rifiuti, l’energia e la banda larga, i collegamenti e la logistica, i servizi richiesti dagli imprenditori quali asilo interaziendale, sicurezza e prevenzione, gestione del verde, progettualità condivisa di area”. “L’Apea può rappresentare un’opportunità di sviluppo efficace per il nostro territorio – aggiunge Baroncelli - in quanto ecologicamente e socialmente sostenibile e competitiva, la gestione comune e integrata permetterà una migliore gestione degli aspetti ambientali, vantaggi e risparmi per le imprese e le aziende, semplificazione nei rapporti con la pubblica amministrazione, inoltre può costituire un canale privilegiato nella ricerca e nell’individuazione di finanziamenti pubblici che orienteremo al miglioramento delle infrastrutture presenti nella nostra area. Abbiamo chiesto l’appoggio della Provincia di Firenze e della Regione Toscana e già nel corso dei prossimi mesi parteciperemo ad un bando regionale volto a sostenere le aree Apea”.

Il prossimo passo è la presentazione del progetto a tutte le imprese dell’area

Esplode a Tavarnelle la passione per il rock. Sono tanti i musicisti in erba e in carriera che frequentano il Centro Giovani di Rovai. Uno spazio che lo scorso ottobre, grazie ad un progetto promosso dal Comune realizzato con il contributo della Regione Toscana, si è rinnovato con l’apertura di tre sale prove e uno studio di registrazione professionale. Insieme al numero degli utenti si moltiplica, nel comune chiantigiano, quello delle passioni, delle aspirazioni e dei talenti nel mondo musicale. L’armonia cercata da una giovane band di Tavarnelle, i Modreef, arriva ad esempio a contarne cinque. Innamorati di indie rock alternativo, Matteo Frullano (chitarra), Guglielmo Nesi (basso), Niccolò Nencini (chitarra), Lapo Nencini (batteria) e Stefano Secci (voce) provano a crescere incidendo nello studio di registrazione di Rovai il loro nuovo singolo. Testi e musica interamente composti dai cinque artisti, seguiti nella produzione da Lapo Consortini e Donald Renda, musicisti di Patty Pravo, nonché insegnanti della Scuola di Musica di Barberino e Tavarnelle, diretta da Fabio Bastianoni. E’ dietro lo stimolo dei loro docenti che i Modreef decidono di liberare passione, sound e creatività artistica e dar vita ad un pezzo pronto da ascoltare e che porteranno davanti alla giuria della kermesse “Sanremo Giovani”. “Siamo riusciti ad incidere “Mentre piove” – commenta Matteo Frullano - grazie anche all’utilizzo delle sale prove e dello studio di registrazione del Centro Giovani di Rovai, spazi all’avanguardia, che consentono a ragazzi come noi, che vogliono provare a farcela nel mondo della musica, a portare avanti un obiettivo e, perché no, a realizzare un sogno”. Il nuovo spazio del Centro Giovani di Rovai si compone di tre sale prove ampiamente attrezzate, un salone polivalente e uno studio di registrazione. Ambienti ampi e confortevoli dotati di strumentazioni sofisticate tra cui amplificatori, impianto voce, batteria, cablati con lo studio di registrazione per incisioni live. Le sale prove possono collegarsi separatamente allo studio di registrazione, utilizzando sofisticate attrezzature di comunicazione web.

Il Comune di Tavarnelle entra in rete con un nuovo portale

Prende il via l’operazione di restyling delle reti civiche promosso in modo congiunto dai Comuni di Barberino, San Casciano e Tavarnelle Grafica e struttura omogenei per i portali di tre Comuni del Chianti fiorentino e dell’Unione comunale di Barberino e Tavarnelle. Prende il via dal nuovo sito web di Tavarnelle, attivo da oggi, l’operazione di restyling delle reti civiche promosso congiuntamente dai Comuni di Barberino, San Casciano e Tavarnelle. Oltre all’affidamento dell’incarico per il rinnovamento dei portali e alla condivisione della relativa spesa, le tre amministrazioni comunali hanno deciso di mettersi in rete in modo omogeneo dotandosi di criteri analoghi per la grafica e il sistema di accesso ai dati e alle informazioni contenute nei

rispettivi siti. Il primo a partire è quello di Tavarnelle. Gli altri saranno attivi nelle prossime settimane. Il portale di Tavarnelle è sviluppato in modo conforme ai principi di accessibilità, usabilità e reperibilità delle informazioni previsti dalla normativa. “Il layout grafico è leggero e attrattivo - dichiara l’assessore all’Innovazione tecnologica Iuri Piattellini - e intende facilitare la lettura e la ricerca delle informazioni, secondo un modello omogeneo nella struttura per i siti dei tre Comuni”. I portali di Tavarnelle e Barberino hanno contenuti integrati con il nuovo sito dell’Unione Comunale del Chianti

Fiorentino, ente che oggi gestisce alcuni servizi comunali. Il sito del Comune, completamente rinnovato nella forma e nei contenuti, è suddiviso in aree tematiche: “Il Comune”, “Guida ai servizi” e “Visitare il territorio”. La sezione “Guida ai servizi” è organizzata secondo un percorso di navigazione ‘per eventi della vita’, in cui l’accesso ai servizi è messo in relazione con le principali fasi del percorso di vita di un cittadino: ‘abitare’, ‘avere una famiglia’, ‘andare a scuola’ e così via. Nella sezione ‘Il Comune’ invece si troveranno le informazioni sul Consiglio e sulla Giunta comunale, sull’ar-

ticolazione degli uffici, sullo statuto, sui regolamenti, sui bandi di gare e sui concorsi. Ampio spazio è dedicato alle notizie relative ad eventi e iniziative del Comune, aggiornate quotidianamente nella sezione ‘In primo piano’. Sarà integrato nel sito anche il servizio di Tavarnelle News con un nuovo sistema di invio di newsletter e di SMS. Il sito sarà implementato in futuro con altri servizi come i pagamenti on line. Per eventuali segnalazioni e richieste di informazioni si può contattare l’Ufficio Relazioni con il Pubblico: urp@comune.tavarnelleval-di-pesa.fi.it.


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Servizi a domanda individuale, la Giunta dell’Unione stabilisce le tariffe Unica novità: scompare la fascia di reddito esente dal pagamento Approvate dalla Giunta dell’Unione dei Comuni di Barberino e Tavarnelle le tariffe per il 2012 relative ai servizi pubblici a domanda individuale. Refezione, trasporto e nido rimangono sostanzialmente invariati. L’unica novità è rappresentata dall’eliminazione della fascia di reddito esente dal pagamento, ovvero quella con indicatore Isee uguale o inferiore a 6mila euro. Questo significa che anche coloro che si inseriscono nello scaglione più basso sono tenuti a sostenere una cifra, seppur simbolica. A spiegare le motivazioni della scelta il sindaco Dirindelli. “La compartecipazione - ha dichiarato il primo cittadino, nonché vicepresidente dell’Unione dei Comuni – deve essere al

servizio di tutti, chi ha difficoltà comprovata a sostenere il costo delle tariffe scolastiche potrà rivolgersi ai nostri assistenti sociali i quali, verificato l’effettivo stato dei bisogni, risponderanno alle richieste con gli strumenti e le risorse che afferiscono alle loro competenze”. Secondo le sei fasce di abbattimento delle tariffe scolastiche per l’anno 2012-2013 gli importi relativi al servizio di trasporto scolastico oscillano tra i 36 euro e 177,65 euro per il primo figlio, tra i 27 euro e i 133,24 euro per il secondo e tra i 18 euro e gli 88,83 euro per il terzo figlio. La tariffa intera, riservata a coloro che non rientrano nelle fasce Isee, è di 188,10 euro per il primo figlio trasportato, di 141,07 euro per il se-

condo figlio con un abbattimento del 25 per cento e di 94,05 euro per il terzo con un abbattimento del 50 per cento. Quanto alla refezione il costo stabilito è pari a 4,18 euro a pasto e di 8 euro mensili (per 8 mensilità per la scuola primaria e 9 mensilità per la scuola dell’infanzia) per usufruire del servizio di colazione. Passando alle rette degli asili nido “Il Melarancio” di Barberino e “Il Melograno” di Sambuca gli importi si suddividono in tre tipologie: 500 euro mensili compreso il pasto per il tempo lungo (orario 8-16), 458 euro mensili compreso il pasto per il tempo corto (orario 8-14), 275 euro mensili compreso il pasto per il part-time (3 giorni settimanali, orario 8-14).

Palloncini tricolori danno il via ai lavori della nuova scuola primaria di Bustecca

Alla posa della prima pietra hanno partecipato gli allievi della scuola primaria e della scuola per l’infanzia di Barberino Questa volta sono stati i bambini e i loro palloncini a tagliare il nastro dei primi passi di un’opera pubblica. I duecento studenti, invitati dai sindaci Semplici e Dirindelli a prendere parte all’avvio della costruzione della nuova scuola primaria, hanno osservato a lungo, come incantati, l’apertura ufficiale del cantiere di Bustecca. Un momento che le amministrazioni comunali hanno voluto condividere con i bambini, gli insegnanti, il dirigente scolastico, i dipendenti comunali dell’ufficio Lavori Pubblici e i rappresentanti dell’impresa che eseguirà l’intervento. Prima il discorso informale dei sindaci, i cui interventi hanno posto l’accento sull’importanza di applicarsi con responsabilità sui banchi di scuola e di nutrire aspirazioni

per riuscire a realizzarsi da grandi; poi il volo sincronizzato di centinaia di palloncini tricolori liberati dalle mani degli studenti e infine i primi movimenti di ruspa e trivella effettuati dagli operai dell’impresa, la Vemini srl di Caserta. Sono stati tre i momenti più significativi che hanno dato il via alla realizzazione dell’opera, una delle più impegnative in programma nei prossimi anni e che sarà conclusa entro settembre 2013. “Solitamente le inaugurazioni presentano il completamento di un intervento – hanno commentato i sindaci - e si rivolgono agli adulti, in questa occasione abbiamo preferito chiedere ai bambini di assistere alla posa della prima pietra della nuova scuola, la ‘casa’ che permetterà loro di diventare cittadi-

ni consapevoli, di costruire opportunità di vita ed imparare a vincere le sfide più dure”. A proposito di scuola altra notizia positiva che l’Unione comunale tiene a rendere nota è quella che dà conferma dell’apertura per l’anno prossimo della quarta sezione della scuola per l’infanzia “La Casa del Sole” di Barberino. “Tutte le incertezze relative al futuro della quarta sezione sono superate – hanno assicurato i sindaci - siamo in grado sin da ora di garantire l’apertura della classe grazie allo spostamento di una sezione da Marcialla a Barberino, scelta che ha mirato a riequilibrare l’offerta dei posti disponibili nei vari plessi rispetto alle domande”. I Comuni informano inoltre che le iscrizioni sono aperte fino al 20 febbraio.

I mille volti di “Luoghi di sosta”: corsi e incontri per imparare e coltivare passioni

Dalla pittura alla sceneggiatura passando per la fotografia: si moltiplicano le proposte dedicate alla cultura e al tempo libero Pittura su tavola, fotografia, acquerello, sceneggiatura: il treno della cultura che unisce, educa e appassiona non si arresta. Continua il suo viaggio, a tappe nei “Luoghi di sosta” di Barberino e Tavarnelle. Il cartellone di eventi e laboratori confezionato dall’Unione comunale del Chianti fiorentino si riaffaccia con proposte e attività culturali per tutti i gusti. Tra le novità si segnalano il corso di pittura su tavola condotto da Patrizia Zingaretti, pittrice ed iconografa, in programma fino al 20 febbraio ogni lunedì (17-20) presso la biblioteca comunale “Ernesto Balducci” di Tavarnelle. Altro corso in partenza è quello di sceneggiatura condotto dall’attore Alessio Venturini (in foto) che insegnerà la scrittura del copione il 18 e il 19 febbraio dalle 14,30 alle 19,30 presso il Centro Giovani Rovai di Tavarnelle. Si aprono intanto le iscrizioni ai corsi di recitazio-

ne cinematografica e di direzione attori per registi tenuti da Barbara Enrichi, in programma tra marzo e aprile. Nel corso di questo mese prende il via anche “Leggere le pagine della terra: il racconto del Chianti prima della storia”, una rosa di tre appuntamenti sulla conoscenza e la storia del territorio chiantigiano. Martedì 21 alle ore 21,15 sarà il docente universitario Paul Mazza (Università di Firenze) ad aprire il ciclo di incontri con un approfondimento sul tema “Dalle foreste equatoriali del Chianti in poi: la terra racconta”. L’evento si terrà presso la biblioteca comunale di Tavarnelle e sarà introdotto, come gli appuntamenti successivi, da Marco Rustioni, conservatore e direttore del Museo paleontologico di Montevarchi. “Luoghi di sosta” offre uno spazio privilegiato anche alla creatività dei più piccoli. “La fabbrica della fantasia”, a cura di Italo Pe-

coretti, propone laboratori di costruzione libera e letture animate nei locali della Casa della Cultura “Alda Merini” (Barberino). Il terzo e ultimo appuntamento è previsto l’11 febbraio dalle 15 alle 18. Al fianco dei bambini che crescono e delle loro famiglie. L’Unione comunale e il Comune di San Casciano confezionano un ricco calendario di iniziative dedicate alla genitorialità e al rapporto tra nonni e nipoti. Il programma degli incontri si apre a Tavarnelle il 21 e il 28 dalle 17,30 alle 19,30 presso il Centro Giovani Rovai. Il 25 invece si terrà il convegno “Bambini in crescita” presso la scuola per l’Infanzia di Barberino. Anche per gli appassionati di letteratura, poesia e cinema non mancheranno occasioni ghiotte. Dello scrittore toscano Mario Paoli sarà presentato il volume “Persone Storie Frammenti di umanità” (Edi-

zioni Masso delle Fate, 2011). L’evento è in programma il 10 febbraio alle ore 21 presso la biblioteca comunale “Ernesto Balducci”. Sempre nel punto lettura di Tavarnelle si terrà un incontro sulla poesia indiana il 16 febbraio alle ore 21, mentre il 18 alle ore 17 l’appuntamento è con il Premio Letterario Chianti che fa tappa al Teatro della Filarmonica “G. Verdi” di San Donato in Poggio. Sarà l’autore Andrea Molesini e il suo ultimo lavoro “Non tutti i bastardi sono di Vienna” (Edizioni Sellerio) ad incontrare la giuria dei lettori chiantigiani. Per concludere la rassegna “I mercoledì di Cinema & Donna” propone la proiezione del film “Vogliamo anche le rose” (Italia 2007) di Alina Marazzi, in programma il 22 febbraio alle ore 21,30 presso il Cinema Teatro Olimpia di Tavarnelle. Informazioni: ufficio Cultura 055 8050837, ufficio Urp 055 8050824.


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La parola ai gruppi consiliari

Gruppo consiliare Centro Sinistra per Tavarnelle

Lista Civica Fabio Toccafondi

Federico Bacci Capogruppo PRC-PdCI

C’E’ CRISI!!

ABOLIRE LE SPESE INUTILI E MANDARE A LAVORARE I PARASSITI: VIA IL CONSORZIO DI BONIFICA E LA PROVINCIA. YES, WE CAN!

Un’occhiata all’Italia…

Gli studenti che scendevano in piazza contro la riforma della scuola e delle università voluta dall’allora ministro della Pubblica Istruzione Gelmini erano soliti gridare che “un figlio di un operaio ha lo stesso diritto di un figlio di un notaio di frequentare l’università”, identificando negli operai una fra le classi sociali più disagiate, forse la più disagiata, nel permettersi di pagare gli studi universitari ai figli. Ma stando alle dichiarazioni dei redditi dei lavoratori autonomi del 2010, pubblicate dal Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia, viene fuori che quegli studenti si sbagliavano. Sarebbe stato molto più appropriato gridare che un figlio di un pellettiere, di un orafo,di un gestore di stabilimenti balneari o magari di un tassista debba avere lo stesso diritto di un figlio di un notaio di frequentare l’università. Perché a giudicare dai dati diffusi dal Ministero, gli operai sono quelli che in Italia gira e rigira se la passano quasi meglio. Sotto di essi (che dichiarano mediamente sui 19.000 € di reddito annuo) si ammassa una plebe cenciosa di tassisti, noleggiatori, orafi, sarti, ristoratori, negozianti di scarpe e pellicciai. Dalle tabelle diffuse, suscita particolare dispiacere e spirito di carità la situazione in cui gravano i gestori di discoteche, che gestiscono i propri locali per registrare a fine anno una perdita netta di 4.700 €,per non parlare dei poveri gestori di centri benessere e terme che stanno ancora peggio, avendone perse in media 5.300 €, o dei noleggiatori, sotto addirittura di 6.100€. Un paese disgraziato il nostro, dove un negoziante di scarpe, abbigliamento, pelletterie e accessori dichiara un reddito medio di 7.700 € l’anno (641 euro al mese), abbondantemente sotto la soglia di povertà. La situazione dei nostri conti pubblici (dovuta anche ad un’evasione mostruosa dei contribuenti italiani) ha imposto più manovre correttive negli ultimi mesi, che impongono non pochi sacrifici ai cittadini, specie a quegli onesti. Sono state aumentate le accise sulla benzina (9,9 centesimi in più al litro) e sul gasolio (13,6 centesimi in più al litro), è stata reintrodotta l’ICI e sarà congelato per tutto il 2012 l’adeguamento delle pensioni all’inflazione per importi superiori a 936 € ( sono salve le minime). Sono stati introdotti maggiori ticket sanitari e addizionali varie. Manovre, per usare termini che vanno per la maggiore,di “lacrime e sangue”. Dubitando della veridicità dei redditi pubblicati dal Ministero, ci è stato detto in tutti i modi che “chi ha di più , deve dare di più!”. Dobbiamo rimboccarci le maniche per combattere la crisi e andare incontro a chi sta peggio. I pensionati, i giovani, ma anche gli autonomi ad esempio. Perché il nostro è un paese povero. Sono poveri i parrucchieri (11.900 € l’anno), i baristi (15.800 € l’anno). Sono poveri gli orafi, che con 12.300 € l’anno di reddito medio chissà come faranno ad acquistare la materia prima per le loro creazioni. Fanno vita grama i gestori di stabilimenti balneari (13.600 € l’anno), le agenzie di viaggio (11.300 € l’anno), e anche i tassisti, scesi in piazza in questi giorni per difendere il valore delle loro licenze (di alcune centinaia di migliaia di euro) che gli permettono di portare a casa mediamente 14.200 € l’anno, meno di un operaio. Quindi, cari figli di operai o di famiglie monoreddito, non lamentatevi se anche quest’anno non vi sarà assegnata la borsa di studio per reddito. Un figlio di un orafo ne ha sicuramente più necessità!!! Chi ha di più, deve dare di più. Ricordatevelo! Nel nostro piccolo, il Comune continuerà a combattere,come sempre fatto finora, chi tenta di esentarsi dal pagamento dei servizi che l’Ente eroga presentando dichiarazioni ISEE non corrispondenti alla realtà, andando a creare disagio e a togliere servizi a chi ne ha veramente bisogno.

In tempi di aumenti di tasse, di riduzione dei redditi della gente che vive di salario, di stipendio o di pensione, ci sono ancora tante nicchie di privilegi, di nullafacenti come gli amministratori ( ex politici trombati o buoni a poco ) dei consorzi di bonifica.Questi enti sono inutili- almeno nel nostro territorio – e le tasse che spremono ai cittadini servono solo a pagare gli stipendi dei dipendenti e le prebende degli amministratori. I lavoretti che questi enti fanno per giustificare la loro esistenza, di regola finanziati dalla Provincia, (altro ente inutile ), non sono approvati né dai cittadini, spremuti da questi vampiri, né dal comune il cui territorio è interessato da insulsi interventi. E’ questo un altro esempio dei democrazia non rappresentativa della poco utile regione Toscana. Come chi scrive ha ripetuto più volte la Corte di Cassazione a Sezioni Unite ha stabilito che le tasse che ci fanno pagare i consorzi sono fuori legge quando gli interventi del consorzio non apportano direttamente benefici agli immobili di proprietà dei consorziati. La Regione Toscana sempre attenta alla legalità altrui – se ne è fregata ed ha confermato l’esistenza di questi cadaveri amministrativi con una legge se non “ad personam” almeno “ad commoda” , o no?C’è chi paga migliaia di euro ogni anno per mantenere il carrozzone. – Alcuni benemeriti cittadini di Poggibonsi hanno promosso un comitato per lottare contro il consorzio di bonifica e stanno vincendo i ricorsi contro questo ente parassita. Opporsi alle pretese illegittime del consorzio di bonifica si può! Istruzioni per l’uso. Chi è stufo di buttare via soldi regalandoli a questo ente superfluo può contattare il comitato di cittadini nato a Poggibonsi: indirizzo di posta elettronica – comitatomabvaldelsa@alice.it; tel. cell. 3389914347

ALTRO ENTE INUTILE: LA PROVINCIA Lo spazio non consente un ampio esame di questo ente del tutto insignificante e delle funzioni amministrative attribuitegli dalla banale regione Toscana per giustificarne l’esistenza. Si sono inventati funzioni e servizi per dare corpo allo zombie provincia – Ecco come funziona l’ente senza senso: 1. Guardate la manutenzione stradale della Via Cassia (affidata alla provincia …) e nel tratto (ad esempio) Tavarnelle- Pontenuovo- le fossette laterali sono piene di materiale che nessuno si sogna di levare. In caso di pioggia ci sarà da divertirsi. 2. Osservate il tratto della Via Cassia in prossimità di Bargino dove un grande cantiere riduce ogni tanto la strada ad un polveroso trattuto - Nessuno, ovvio, controlla. 3. La Provincia di Firenze – pochi giorni prima delle elezioniaveva giurato e spergiurato agli incavolati abitanti della Madonna di Pietracupa (San Donato in Poggio) che avrebbe fatto un “by pass” per aggirare la strettoia della strada provinciale – Come ben si vede l’opera pubblica è stata realizzata … E il comune che si era reso garante delle balle provinciali sta zitto, come sempre. 4. La provincia non è che un cimitero di politici smessi, di gente inutile che si occupa di cose inutili. Ma che percepisce indennità con i nostri soldi. Anche noi siamo ben rappresentati da un fu sindaco – per questo da noi la provincia funziona!

Nelle ore in cui viene scritto questo articolo, si sta scatenando un forte dibattito nel nostro Paese, soprattutto legato al tema delle liberalizzazioni (che per il momento somigliano più a deregolamentazioni totali di alcuni servizi e ordini), ma in realtà c’è molto altro. L’attuale governo tecnico, supportato mirabilmente dalla stragrande maggioranza delle forze politiche parlamentari e dalla quasi totalità della stampa, sembra avere idee un po’ confuse a riguardo la cosiddetta “fase 2” della manovra economica: inizialmente ci era stata presentata come l’insieme dei provvedimenti economici e sociali da prendere per la crescita e per il rilancio delle economie del Paese, come seguito dei sacrifici imposti nei mesi scorsi; purtroppo si sta rivelando quello che temevamo: l’ennesimo attacco a quel che rimane dei diritti dei lavoratori (TUTTI!), l’ulteriore precarizzazione dei contratti di lavoro, l’ obbligo dei comuni di indire gare per la gestione dei servizi pubblici locali (in netto contrasto con quanto nel Giugno scorso hanno deciso 27 milioni di italiani, votando SI’ al Primo quesito referendario) e ancora una volta, in perfetta continuità con il precedente Governo Berlusconi (d’altra parte sono cambiati i Ministri e il Presidente del Consiglio, ma ricordiamoci che il parlamento è lo stesso!), non viene minimamente posto la questione su come risolvere quello che è uno dei problemi principali del paese, anche guardando ad un futuro non troppo lontano: il fatto che UN giovane su TRE sia disoccupato.

…e al nostro piccolo A tutto questo gli enti locali e le amministrazioni comunali non possono e non devono rimanere passivi: cosa pensano e cosa vogliono fare i vari gruppi consiliari su queste materie (ovviamente nel loro piccolo)? Cosa pensa di fare l’amministrazione per ottenere il rispetto della volontà dei cittadini, espressa ad esempio con i referendum? E cosa fare per rendere efficienti e funzionanti gli altri servizi pubblici, come ad esempio i trasporti (Tavarnelle da questo punto di vista è letteralmente disastrata), i rifiuti (in provincia di Firenze si ha intenzione di costruire non si sa bene quanti inceneritori)? Inoltre coloro che ci amministrano, pensano o no che la rappresentatività sia un mezzo democratico o credono che si possa risolvere tutto con gli uomini della provvidenza? Poiché anche in una realtà piccolissima rispetto al contesto nazionale, come la nostra di Tavarnelle, si ha la ormai netta impressione che i Consigli Comunali siano un organo istituzionale sempre più vuoto (anche a causa del “sovraconsiglio” creato con la nuova Unione dei Comuni) e l’idea è che le decisioni vengano prese “altrove” e non siano minimamente modificabili. E’ su queste cose concrete, che si gioca il nostro futuro e se la politica vuole riacquistare credibilità deve secondo noi partire dal livello istituzionale più vicino ai cittadini, e cioè il proprio Comune. Il compito nostro, come partito di sinistra e comunista, sta nel vigilare a questo processo di progressiva disgregazione dei diritti (alcuni dei quali fondanti della nostra Repubblica) che ormai da anni sembra lentamente dilaniare questo paese. Non dobbiamo farci ingannare dalla scenografia scintillante e dall’immagine accattivante con la quale vengono presentati i provvedimenti, a tutti i livelli. Infatti, se dietro la facciata non c’è niente, quale futuro possiamo sperare per noi e per i nostri concittadini?


speciale salute

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dIaGnOsI. Emicrania e cefalea, “fenomeni” diversi spesso confusi

Mal di testa, conoscerlo per curarlo Giulia Righi

Consumo di antidepressivi, Toscana prima in Italia

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er descriverlo non c’è bisogno di tante parole, purtroppo: il mal di testa lo conosciamo tutti, e tutti quanti ci abbiamo fatto i conti. Sotto questa etichetta, in realtà, passano due “fenomeni” diversi: l’emicrania, che è una patologia vera e propria, e la cefalea, che tecnicamente è invece solo un sintomo. L’emicrania interessa il 20% delle donne e l’8% degli uomini e ha una componente genetica ben definita, con un’alterazione di alcuni geni molto antica. “Altre malattie caratterizzate dal sintomo cefalea sono quella tensiva e, più rara, quella a grappolo”, spiega il professor Pierangelo Geppetti, direttore del Centro Cefalee di Careggi. Nel primo caso si tratta di un dolore di tipo oppressivo (senza quel senso di pulsazione e senza nausea, propri invece dell’emicrania) che magari si trascina per giorni: “Si tratta di un dolore più sfumato – spiega il professore – che può ridursi quando si fanno cose ‘interessanti’, che richiamano la nostra attenzione”. Molto diverso è il caso della cefalea a grappolo, più rara e dolorosa, con attacchi che hanno la durata media di un’ora, si presentano anche due o tre volte nello stesso giorno e coinvolgono l’occhio, che lacrima, e il naso, che “si chiude” dallo stesso lato dove si manifesta la cefalea. Il centro cefalee di Careggi si occupa di tutto questo e anche di una patologia peggiore ancora: “Curiamo anche quell’1,5 per cento di popolazione affetta da emicrania cronica – spiega Geppetti – si tratta di

l’allarme. Preoccupa la salute mentale

pazienti, molti provenienti da altre regioni, la cui vita è profondamente invalidata da questa forma, che conduce anche a un abuso di farmaci”. Già, ma quali sono le terapie? Nel caso della cefalea di tipo tensivo vecchi e nuovi antidepressivi possono essere molto utili. Per l’emicrania e la cefalea a grappolo ci sono le cure sintomatiche (essenzialmente a base di antidolorifici, sia FANS che i più moderni triptani) e quelle di profilassi, utili per cercare di prevenire gli attacchi (a base di betabloccanti, calcio antagonisti e certi antiepilettici). Ma, come in tante altre patologie, gioca un ruolo fondamentale anche lo stile di vita: “Sappiamo che lo stress e le fasi successive allo stress hanno un ruolo

importante – spiega il professore – ad esempio: un bambino in età scolare che normalmente soffre di tre attacchi di emicrania al mese, durante le vacanze estive magari ne ha solo uno”. Conta poi molto anche l’alimentazione, con quattro alleati principali del mal di testa: “Gli alcolici, il cioccolato (specie se fondente) il cibo cinese (perché contiene molto glutammato) e certi formaggi piccanti possono favorire e peggiorare l’emicrania”. Il consiglio? “Quando gli episodi si ripetono più di un paio di volte al mese è bene arrivare a una diagnosi, con il medico di famiglia o con uno specialista, perché magari a quel punto, oltre alla terapia sintomatica, può essere utile anche una profilassi”.

a brutta notizia: la Toscana è la regione d’Italia in cui si registra il maggior consumo di antidepressivi. Quella un po’ meno brutta: sono diminuiti i ricoveri per motivi di salute mentale, anche se parallelamente sono cresciuti i trattamenti in regime di day hospital, aumentati del 9 per cento dal 2002 a oggi (dal 17,9% del 2002 al 26,9% del 2010). Sono questi alcuni dei dati emersi da una ricerca condotta dall’Agenzia regionale di sanità sullo stato complessivo della salute mentale toscana, presentato nelle scorse settimane in un convegno. Dalla ricerca è emerso che anche le patologie che spingono al ricovero sono cambiate: il disturbo schizofrenico, un tempo causa principale, pare aver lasciato il posto ad altre malattie come il disturbo bipolare (psicosi maniaco-depressiva, che rappresenta la principale patologia di ricovero per entrambi i sessi) e i disturbi d’ansia. Resta però il dato, importante, sul consumo di antidepressivi, superiore alla media italiana del 50 per cento e cresciuto di quasi il cento per cento dal 2001 al 2010, con differenze anche sensibili nelle diverse Asl. Picchi più alti, ad esempio, nell’area nord-ovest della regione, a Massa, Lucca e Viareggio. In generale sono calati invece i suicidi, che nei venti anni di monitoraggio (1998-2008) risultano ridotti di circa il 4 per cento, con una incidenza di sette casi su 100mila abitanti (dato 2008). Dal 1988 al 2008 in Toscana i suicidi sono calati da 314 nel 1988 (238 nei maschi e 76 nelle femmine) a 263 nel 2008 (205 nei maschi, 58 nelle femmine). Anche in questo caso ci sono differenze tra zona e zona, e quella più esposta in questo senso è l’area sud-est della Toscana: l’Amiata, le montagne pistoiesi e quelle del Casentino risultano i luoghi in cui l’incidenza è maggiore. “Le stime sui dati epidemiologici internazionali e sui trend temporali evidenziano un quadro non ottimistico e su cui i ricercatori sono abbastanza concordi: nei prossimi decenni la depressione rappresenterà la prima causa di perdita di anni di vita in salute. In altre parole, la depressione sarà il problema sanitario e sociale più importante, superando anche i problemi causati da infarti cardiaci e incidenti stradali – osserva Francesco Cipriani, direttore dell’Ars – per questo Ars segue con attenzione tutti i dati sul disagio psicologico nella nostra regione. Oggi anche con un occhio più attento all’impatto causato dall’attuale grave crisi economica, che incide sulla salute in generale, ma /G.R. soprattutto su quella mentale”.

errata CorriGe

Sullo “speciale salute” del mese scorso, nell’articolo intitolato “Il colloquio con lo psicologo ora si fa anche in farmacia”, avevamo pubblicato un numero telefonico errato per prenotare un appuntamento gratuito per poter usufruire del servizio. Il numero corretto è: 392.6104349. Ci scusiamo per l’inesattezza, comunque non dipesa da un nostro errore.

LA NOVITÀ. Da qualche settimana i cittadini hanno a disposizione una possibilità in più

La tessera sanitaria si attiva in farmacia Il nuovo servizio è frutto di un accordo con la Regione, ma non sarà attivo in tutti gli esercizi: l’adesione è infatti libera. L’obiettivo è far utilizzare la carta nelle sue potenzialità. Restano comunque operativi anche gli sportelli delle Asl

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al mese scorso i cittadini toscani hanno a disposizione uno strumento in più per attivare la tessera sanitaria elettronica, che oramai tutti hanno (in qualche cassetto di casa, se non nel portafogli) ma che in molti ancora non utilizzano in tutte le sue potenzialità. Da gennaio la tessera è infatti attivabile anche nelle farmacie che hanno aderito a un accordo siglato con la Regione Toscana: l’adesione è libera e volontaria, e dunque è possibile che non tutte le attività mettano a disposizione questo servizio. Ma come funziona? In modo assai simile a quanto avviene andando in uno degli sportelli delle Asl, fino ad oggi canale preferenziale per l’attivazione della tessera. Ci si presenta con la carta sanitaria e un documento di identità valido, e l’operatore della farmacia la attiva elettronicamente, consegnando poi al cittadino una busta oscurata con un pin e un codice utente. La Regione Toscana ha finanziato questo progetto con un importo massimo di un milione di euro, e si stima che le tessere attivate con

questa nuova procedura – forse più “invitante” e rapida rispetto a una gita alla Asl – nel corso dell’anno potranno essere un milione. Per vedere come sta andando la sperimentazione, a fine giugno – ovvero a “metà cammino” - verrà fatta una prima ricognizione. Ma come si fa a sapere quali farmacie hanno aderito a questo accordo? Sul sito internet della Regione (www.regione.toscana.it) e su quelli delle Asl verrà presto pubblicato l’elenco degli esercizi che hanno aderito, e questi ultimi dovranno poi esporre ben visibile un adesivo dedicato, con l’immagine della tessera sanitaria e la scritta “Attiva qui la tua carta sanitaria elettronica!”. “La partecipazione delle farmacie pubbliche e private al processo di attivazione della tessera sanitaria elettronica e del fascicolo sanitario agevola ulteriormente l’accesso dei cittadini a questo percorso e agli altri servizi on-line che verranno progressivamente resi disponibili (per esempio, il ritiro dei referti, a partire dalle analisi del sangue, e la stampa dell’attestazione della propria posizione/fascia economica ai fini del pagamento del ticket) – spiega l’assessore regionale al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – naturalmente i punti di attivazione nelle farmacie non sostituiscono, ma si aggiungono, a quelli già in funzione nelle /B.S. aziende sanitarie”.


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dossier

Febbraio 2012

l’emerGenza/1. Spesso nascosto, l’universo delle prigioni urla ora le sue difficoltà

Carceri, il grido d’allarme dal mondo dietro le sbarre Giulia Righi

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elle carceri gira un mondo a sé, che vive di altri ritmi e il sole lo vede solo così come filtra tra sbarra e sbarra. Ogni tanto quel mondo lo si sente urlare, perché gli istituti penitenziari si macchiano di cattive notizie. Due, su tutte: i suicidi e il cronico sovraffollamento delle strutture. E Sollicciano, in questo senso, si trascina dietro due tristi primati: è primo nella classifica nazionale dei tentativi di suicidio, che lo scorso anno sono stati 38, e risulta essere tra gli istituti penitenziari più (stra)colmi d’Italia, con 1.033 detenuti rispetto ai 497 posti disponibili (dati Uil, dicembre 2011). “Scusate la brutalità: un suino ha diritto in allevamento a 6,2 metri quadri a capo, noi ne abbiamo 2,6”, hanno scritto nei giorni di Natale i detenuti in una lettera indirizzata al consiglio comunale di Firenze. Una situazione pesantissi-

ma, insomma, che nelle prime settimane dell’anno appena cominciato ha assunto le tinte fosche dell’emergenza. Solo nei primi giorni di gennaio, infatti, ci sono stati due lutti: si è tolto la vita un ventinovenne lucchese recluso a Solliccianino (ovvero la struttura del plesso carcerario dedicata alla custodia attenuata) mentre pochi giorni prima Davide, un fiorentino di trent’anni, si era impiccato in un bagno di Sollicciano. Ma anche nel carcere minorile Meucci di via degli Orti Oricellari l’anno si è aperto in modo preoccupante, con un incendio (doloso) e alcuni tafferugli che hanno coinvolto una quindicina di ragazzi ospiti della struttura. A questi episodi fanno seguito, puntualmente, le grida d’allarme dei sindacati di polizia penitenziaria: “La Toscana – ha ricordato il Sappe all’indomani dell’incendio al Meucci – è una delle regioni italiane ‘fuori legge’ dal punto di vista penitenziario. A fronte di una capienza regolamentare pari a 3.186 posti letto, oggi le carceri regionali ospitano circa 4.300 detenuti,

dei quali circa il 50 per cento stranieri. Dato altrettanto grave è proprio quello relativo al personale di polizia penitenziaria in servizio in Toscana: mancano ben 800 unità”. A completare il quadro c’è un’emergenza nell’emergenza, sulla quale ha posto l’accento il garante per i diritti dei detenuti del comune di Firenze Franco Corleone: “In Toscana i detenuti tossicodipendenti sono 1.500 su un totale di 4.500, e inoltre sono troppi quelli in carcerazione preventiva. Affrontare e risolvere questi due aspetti vorrebbe dire non stare più qui a parlare di sovraffollamento”. Una speranza, adesso, arriva anche dagli avvicendamenti governativi: il nuovo ministro della Giustizia, Paola Severino, ha annunciato diversi provvedimenti in questo senso. E intanto i detenuti di Sollicciano hanno rivolto un appello al sindaco Renzi: “Gli chiediamo di tornare di nuovo con il consiglio comunale a Sollicciano e di impegnarsi a portare all’attenzione del nuovo ministro le nostre proposte di cambiamento”.

Dal critico quadro a livello nazionale non si distacca Sollicciano, che anzi fa registrare due tristi primati: quello del numero dei tentativi di suicidio e quello del sovraffollamento. E il 2012 è cominciato nel peggiore dei modi

IL DoCUmENTo La situazione della struttura fiorentina fotografata dal Partito Democratico dopo un sopralluogo

“Infiltrazioni d’acqua, nessuna privacy e senza acqua calda”

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a vigilia di Natale una delegazione del Pd metropolitano fiorentino ha fatto visita a Sollicciano. A questa ricognizione ha fatto seguito un documento, stilato dal Forum politiche sociali e giustizia del Partito democratico, che fotografa da vicino la situazione della struttura e che porta la firma di Massimiliano Annetta, Antonio Pala e Cecilia Pezza: “La prima piaga del carcere fiorentino sono i cedimenti strutturali si legge - cioè le infiltrazioni di acqua piovana che rendono umide e usurate le mura delle celle e che bagnano i materassi

dove i detenuti dormono. Ogni cella misura 12 metri quadrati, comprensivi di water e lavandino bene in vista (non c’è alcuna privacy). Sono state concepite a suo tempo per ospitare uno/ due detenuti e invece ne ospitano almeno tre, quando non addirittura quattro. Le sezioni, eccetto il nido e il settore dove sono ospitati i transessuali, contengono mediamente oltre 66 detenuti quando dovrebbero ospitarne un terzo. Ogni sezione dispone di sole 5 docce e da mesi non arriva più acqua calda”. Manca la carta igienica, mancano le posate di plastica “di cui

ogni detenuto deve dotarsi a sue spese (e non tutti i detenuti hanno il denaro per acquistarle)”. Ma chi sono i reclusi di Sollicciano? “La popolazione carceraria, diversamente da quanto progettato inizialmente – si legge ancora nel documento – non è composta da grandi delinquenti. Sono perlopiù imputati di reati minori”. E se ai detenuti va male, anche la situazione del personale non è rosea: il documento evidenzia che, a fronte di una dotazione operativa di 692 unità, “si può contare su una /B.S. effettiva operatività di meno di 400 operatori”.

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dossier

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l’emerGenza/2. In molti si aspettano risposte dal governo. Ma anche dialogo e riforme

Decreti e progetti, si cercano soluzioni Benedetta Strappi

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a situazione, insomma, non è nemmeno vagamente delle più rosee, con le celle che scoppiano e gli agenti di polizia carceraria che non bastano. Ma quali possono essere le soluzioni? Tanto, in questo senso, è rimesso alle scelte ministeriali e adesso, ad avvicendamento governativo avvenuto, si auspica da più parti che le cose possano cambiare. Il neoministro Severino, ad esempio, ha annunciato un decreto “svuota carceri” che preveda la possibilità di scontare gli ultimi 18 mesi di pena ai domiciliari (con il decreto Alfano i mesi erano dodici, invece): “Una proposta che si traduce in un circolo vizioso perché i detenuti, affinché la misura sia effettiva, devono fornire un domicilio certo, ma nella maggior parte dei casi non è possibile: i detenuti extracomunitari sono domiciliati presso le carceri stesse”, si legge nel documento del Forum politiche sociali e giustizia del Pd redatto all’indomani della visita a Sollicciano. Da parte sua, Franco Corleone, garante per i diritti dei detenuti del Comune di Firenze, sulle impellenze non ha dubbi e lo ha ribadito in più circostanze: “Servono scelte politiche, del Governo, dell’amministrazione penitenziaria e, assieme, di Regione, Provincia e Comune di Firenze. C’è bisogno che il consiglio comunale si impegni, non a rincorrere l’emergenza, ma a disegnare una riforma, sempre più urgente, del carcere e che si apra un tavolo Stato-Regioni per affrontare questo problema: bisogna

investire sulle persone e non nella costruzione di nuove carceri”. L’assessore comunale alle politiche sociali, Stefania Saccardi, pone invece l’accento su due priorità: la situazione del carcere a custodia attenuata Gozzini (Solliccianino, per intendersi) e quella di un’altra particolare struttura di Sollicciano. “Serve una riflessione seria anche sul Gozzini che ormai ha perso la sua originaria vocazione per diventare un carcere ordinario come quello di altre province della Toscana: sono presenti circa cento detenuti. Siamo disponibili ad avviare un percorso serio di ripensamento su diverse questioni che riguardano varie criticità del carcere di Sollicciano. Tra queste anche il destino della ‘casa di cura e custodia’, per la quale è stata decisa la chiusura da molto tempo e in cui invece continuano ad aumentare gli ‘ospiti’, e l’osservazione psichiatrica”. Intanto, a livello regionale, sono stati avviati due progetti. Nel primo caso si tratta di un’indagine tra le detenute di Sollicciano per prevenire i suicidi e indagare le situazioni psicologiche che possono indurli, con una ricerca della durata di un anno. La seconda iniziativa riguarda invece un finanziamento di 670mila euro, arrivato dalla Regione per individuare percorsi alternativi al carcere per i detenuti con problemi di dipendenza da alcol e droga. Il progetto coinvolge tutte le realtà che a vario titolo hanno rapporto con i detenuti, dagli operatori del Sert agli agenti e al personale del tribunale di sorveglianza. Il tutto puntando il più possibile sull’iniziativa dei detenuti, che saranno chiamati, per primi, a presentare un loro progetto di recupero.

LA NoVITÀ Dopo una lunghissima gestazione il tribunale è stato inaugurato. Prosegue il trasloco di uffici e personale

E Palagiustizia fu: tagliato il nastro del “gigante” di Novoli

È

altissimo: se la gioca con la cupola del Brunelleschi e la torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio. Il palazzo di giustizia di Novoli, dopo una lunghissima gestazione (la posa della prima pietra risale al ‘99, il primo atto urbanistico addirittura al ‘95), è stato finalmente inaugurato e adesso guarda Firenze dall’alto dei suoi 76 metri. L’inaugurazione è avvenuta nelle scorse settimane, alla presenza del ministro della Giustizia Paola Severino e di tutte le autorità coinvolte a diverso titolo in questa grande novità. La struttura si spalma su un’area di

135mila metri quadrati, con un volume di 520mila metri cubi articolato in 15 corpi di fabbrica. Al ministero della Giustizia, che ha finanziato l’opera, è costato 138 milioni di euro, ai quali si aggiungono ulteriori 5,6 milioni destinati al sistema di sicurezza e agli arredi, mentre è stato il Comune a occuparsi della sistemazione esterna (le due piazze, il controviale di viale Guidoni con verde e arredo urbano e l’area sosta a disposizione delle auto di servizio degli uffici). Il palazzo ospita tra l’altro un asilo nido da 36 posti, destinati ai figli dei dipendenti degli

uffici giudiziari. E gli uffici si stanno popolando, gradualmente, proprio in queste settimane: il trasloco è cominciato e proseguirà fino a che il palazzo non sarà a regime. E così Novoli si è conquistata un altro tassello per diventare uno dei centri nevralgici della città, ed è stato fatto un altro passo, come ha detto il sindaco Renzi “per far diventare centrale la periferia”. Resta la sfida, adesso, del reimpiego delle strutture che prima ospitavano gli uffici giudiziari, come San Firenze, San Marti/B.S. no e la Corte d’Appello.


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il caso

Febbraio 2012

rePOrtaGe. Viaggio tra i servizi igienici della città: fino a un euro per un’improvvisa necessità

Odissea per un bagno pubblico Gianni Carpini

I

l piano pipì? Fa acqua da tutte le parti. Espletare i bisogni fisiologici può costare caro a Firenze, fino a un euro, sempre se si ha la fortuna di individuare un bagno pubblico, pulito e funzionante, nelle vicinanze. In città ne esistono 32. La maggior parte sono nel centro storico, dodici in zone più periferiche. Quasi tutti sono a pagamento, per un costo medio di 60 centesimi. At-

zoom Le regole in vigore

Nei bar solo se sei cliente

O

prendi il caffè o niente bagno. Ad oggi la regola che vige a Firenze è questa: le toilette di bar, ristoranti e pub sono riservate ai soli clienti. Sta al buon cuore del gestore metterle a disposizione di chi ne ha bisogno, ma non è obbligatorio. Nel 2008 l’allora amministrazione Domenici provò a scardinare questo stato di cose, introducendo il “diritto alla pipì” e mettendo nero su bianco in due regolamenti comunali il dovere per gli esercenti di aprire a tutti, indistintamente, i servizi igienici delle strutture. Di fatto le norme spalancavano i battenti dei wc degli esercizi pubblici a frotte di turisti. Un tentativo che naufragò un anno e mezzo dopo, con il pronunciamento del Tar della Toscana. Il diktat di Palazzo Vecchio mandò infatti su tutte le furie la Fipe Confcommercio, che presentò ricorso. Nel marzo 2010 il tribunale amministrativo diede ragione all’associazione di categoria, bocciò la linea Domenici e contestò al Comune di aver scaricato sui privati alcune funzioni riservate invece agli enti pubblici. Il Tar cancellò in un sol colpo le nuove norme, mentre la giunta Renzi, che si era insediata nel frattempo, rinunciò a far appello al Consiglio di Stato. Tutto come prima, dunque. Il bagno è riservato ai clienti e per la pipì bisogna pagare pegno. Ma di chiedere direttamente un contributo economico i commercianti non ci pensano neppure: “Sarebbe come trasformarci in bagni pubblici – spiegano dalla Fipe Confcommercio di Firenze – abbiamo realizzato un’indagine tra i nostri associati e fatto varie assemblee: solo una minoranza è disponibile a far usare le toilette dietro pagamento”. Intanto, sul fronte pubblico, il sindaco Renzi ha dato mandato agli uffici tecnici di individuare nuove zone dove installare servizi autopulenti. L’incognita resta sempre la solita, in tempi di ristrettezze: la disponibilità economica nelle casse di Palazzo Vecchio.

tenzione, però, a rintracciare la mappa esatta: quella nell’open data della rete civica non è aggiornata. Per conoscere la collocazione esatta bisogna andare a spulciare sul portale web, sotto la sezione città-turismo. La ricerca della toilette può però riservare spiacevoli sorprese. È il caso della Fortezza da Basso, dove i gabinetti, ricavati in una casetta alle spalle della fontana dei cigni, dopo la recente ristrutturazione sono di nuovo chiusi a causa dei frequenti atti vandalici. Al loro posto sono attivi due wc chimici, ma la carta igienica è un optional. Situazione analoga in piazza del Grano, davanti all’uscita degli Uffizi: l’ex Capitol è ancora vuoto e così niente bagni pubblici. La maglia nera per la “pipì d’oro” va ai servizi nella stazione di Santa Maria Novella e a quelli in piazza del Duomo. In entrambi i casi bisogna sborsare un euro. Discorso diverso per le toilette di Firenze Parcheggi. Dopo la lunga caccia al “tesoro” per i meandri dei posteggi multipiano, al Parterre come in piazza Ghiberti, ecco la beffa. A protezione dei bagni è stato installato un tastierino numerico: la porta si spalanca solo se vengono digitate le ci-

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Quasi tutti sono a pagamento, alcuni sono chiusi a causa di atti vandalici o perché fuori uso, per altri serve un codice numerico. E ancora, apparecchi che non danno il resto e wc attivi “part time”: trovare una toilette può rivelarsi un’ardua impresa fre magiche, quelle del biglietto per la sosta. Il protocollo d’intesa siglato tra Firenze Parcheggi e Comune nel 2009 non ha avuto ulteriori sviluppi. Quindi, niente ticket, niente bisognino. Alle Murate, invece, il wc è tecnologico (la cabina si auto-igienizza dopo ogni uso), ma la macchinetta per il pagamento no: è possibile inserire monete da 2 cent a un euro, peccato che l’apparecchio non dia resto. La somma eccedente resta come “mancia”. Altri due servizi autopulenti si trovano in piazza Dalmazia e alle Cure (20 centesimi), ma quest’ultimo, attivo dopo un lungo iter burocratico, è spesso fuori uso, segnalano gli ambulanti del mercato. Alle Cascine la pipì è a tempo: ogni sette giorni, in occasione del mercato. I bagni pubblici vicino ai binari della tramvia sono infatti aperti solo il martedì dalle 7 alle 14 (60 centesimi). Per trovarne un altro attivo tutta la settimana è necessario arrivare a piazzale Kennedy. Non va meglio sul lungarno Pecori Giraldi, dove ogni giorno fanno tappa pullman carichi di turisti: i wc chimici, passata la bella stagione e chiuso il vicino chiosco, sono inaccessibili. In questo contesto si salvano pochi esempi virtuosi. All’interno del giardino di borgo Allegri, ad esempio, i due bagni gratuiti sono gestiti da volontari. Lindi e puliti anche i servizi al centro di piazza d’Azeglio, dove a prendersi cura di lavelli e wc sono le persone individuate dalle Ronde della Carità.

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Il PersOnaGGIO. Non possono che affidarsi a Rossi le speranze di “rinascita” della Fiorentina

Le mani di Delio sul futuro viola Il tecnico ha cominciato a prendere le misure a gruppo, città e ambiente. E tra dubbi e punti interrogativi sul domani societario l’unica certezza sembra essere lui. Che è disposto a fare tutto, tranne che mollare

Delio roSSi

Tommaso Loreto

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elio Rossi, ogni volta che si presenta in conferenza stampa, sembra entrare un po’ in scena. Sarà anche per quello che di formazione diventa sempre difficile parlare, ma non di tutto il resto. Metafore incluse. Il tecnico sembra davvero aver cominciato a prendere le misure al suo gruppo, ma non solo. All’ambiente, alle dinamiche, ai processi. Della società come della città, della stampa come della sua squadra. Ed è anche e soprattutto per questo motivo che non si tira di certo indietro di fronte alle domande. Più volte Delio ha chiaramente fatto trasparire alcune delle sue logiche di comportamento e di guida. Che poi altro non sono che quelle regole che il gruppo deve seguire e rispettare. Rossi non fa sconti, in sintesi, a nessuno. Rilancia chiunque senza guardare la carta d’identità, ma solo a fronte delle giuste risposte che arrivano dal campo. Da

Salifu a Camporese, da Ljajic a Felipe, Rossi non nega l’opportunità a nessuno di potersi ritagliare angoli di rivincite. Ma, al tempo stesso, non consente a nessuno di portare avanti personalismi che possano nuocere al bene collettivo. In tal senso, le risposte sull’ennesimo caso che era piovuto su Cerci sono state emblematiche, e mostrano una posizione a tratti persino ferrea, severa per non dire rigida. L’allenatore, in altri termini, non ha giustamente voglia di seguire questioni che col campo non hanno niente a che fare. È nelle mani di Rossi, perciò, comunque la si guardi, la Fiorentina di oggi. La stessa che, almeno nel suo spogliatoio, solo in parte pare aver accettato positivamente il cambio di guardia con la precedente gestione Mihajlovic. Una gestione, per inciso, ben più orientata a una mentalità da “ex calciatore”, come del resto era il serbo, piuttosto che alla guida di un navigato allenatore. Non si spiegherebbe altrimenti il capitombolo rumoroso contro il Lecce, per fare un esempio, cui seguì una pesante contestazione dei tifosi a metà gennaio. Quella Fiorentina che mai come oggi

sembra aver bisogno di reinventarsi e rinascere, ora non può che affidarsi a Rossi. Sulle ceneri di una seconda stagione che ormai sembra voltare a una media classifica ben lungi dai sogni di riscossa europei, giusto i giovani possono rappresentare un traguardo perseguibile. Nelle incertezze che costellano il presente, in altri termini, resta poco da fare, se non affidarsi a quel pizzico di gioco che Rossi è riuscito a far vedere dopo un anno e mezzo di buio, e ai giovani lanciati in prima squadra. Nel mare magnum di voci e rumors che hanno accompagnato il mercato di gennaio, del resto, si è spesso parlato anche di quel che potrà essere il futuro, imminente, societario. Corvino, su tutti, resta di fatto in bilico. Con un contratto in scadenza sul cui rinnovo è stato detto, da tutti, tutto e il contrario di tutto. Motivo per credere, ancora di più, che la garanzia imminente sulla Fiorentina, oggi, sia la mano di Rossi. Il quale potrà anche essere rimasto spiazzato dagli scenari trovati a Firenze, ma che al tempo stesso tutto sembra aver voglia di fare, fuorché mollare.


sport

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amarcOrd. Si avvicina la sfida con gli azzurri di Mazzarri. Storia di una partita particolare

Quando col Napoli era Baggio-Maradona Tanti i motivi che rendono speciale questa gara. In campo lo spettacolo non è mai mancato, soprattutto quando si incrociavano i due numeri 10 Lorenzo Mossani

D

iciannove febbraio 2012. Fiorentina-Napoli non è una partita qualunque. Tralasciando le voci che vogliono Bigon come sostituto di Pantaleo Corvino, non è una gara normale perché, proprio contro il Napoli, la Fiorentina di Mihajlovic disputò all’andata una delle più belle partite della gestione del tecnico serbo. E infine perché il Napoli è la squadra più affrontata dalla Fiorentina in incontri ufficiali. Il bilancio è di 54 vittorie dei viola, 44 pareggi e 46 successi dei campani. Le due formazioni, dal grande passato calcistico, hanno sempre espresso un ottimo calcio quando si sono affrontate. Non sempre il fattore campo ha inciso: da ricordare il Napoli-Fiorentina 2 a 5 della stagione ‘93/’94, ma anche una partita del passato prossimo viola ancora glorioso: in panchina c’era Cesare Prandelli, la Fiorentina volava, il Napoli del neo allenatore Mazzarri iniziò a farlo. A Firenze finì 0-1, con gol dell’ex Maggio. Fu un grande spettacolo al Franchi, tra due squadre ricche di grinta e classe. A decidere fu, nel finale, la rete di Maggio, dopo che gli uomini di Mazzarri (espulso per proteste) avevano preso il sopravvento in termini di occasioni. Frey, il migliore dei viola, parò un rigore a Quagliarella. Altri tempi: questo Fiorentina-Napoli sarà molto più sofferto per i tifosi viola. Tra tutti gli incontri disputati, indimenticabile è quello del 17 settembre 1989, quando Roberto Baggio realizzò un gol inutile al San Paolo, ma talmente bello da entrare negli annali del calcio. Maradona partì dalla panchina, Baggio titolare. La Fiorentina di Giorgi dominò il primo tempo. Baggio trascinò la Fiorentina. Il divin codino prese palla a centrocampo e la trascinò fino in porta: un gol impossibile da descrivere, la difesa ubriacata. Di Chiara sfiorò addirittura lo 0-3. Maradona si tolse la tuta. Scese in campo nel secondo tempo e per la Fiorentina non ci fu niente da fare, nonostante il rigore sbagliato dallo stesso

Maradona al 3’. Renica dimezzò le distanze, al 34’ Careca realizzò il pari. Poi il 3 a 2 partenopeo su assist dello stesso argentino. Maradona non era molto soddisfatto a fine partita, per il rigore sbagliato: “Io andavo a piedi, loro a mille all’ora, io poi ho sbagliato un rigore, meglio dire Maradona ha sbagliato un rigore”. Baggio, invece, al 90° commentò la sua rete, poi gli applausi di Paolo Valenti - tifoso viola - al futuro pallone d’oro, il tutto senza mai guardare l’obiettivo della cinepresa. Nella vita era un timido, in campo un Dio.

roberto baGGio

l’acQuIstO. Due figli e uno strano soprannome: ecco chi è il nuovo centravanti

Amauri, il “Calimero” con l’Italia nel destino H

abemus centravanti. E con questi chiari di luna non è poco. Non un bomber di razza, ma un giocatore “specializzato” nel far salire la squadra, adatto al gioco di Rossi, con Jo-Jo che potrebbe usufruire degli spazi aperti e dalle sponde dell’ex juventino: queste le specialità di casa Amauri. Il vuoto lasciato da Gilardino è stato colmato con lui, un recente passato nella Torino bianconera dove però, in questa stagione, ha collezionato soltanto tribune in serie, dopo essere finito ai margini della squadra per le scelte diverse fatte dall’allenatore Conte. Ma questo, appunto, è il passato: ora, per lui, si apre un nuovo capitolo. Ed ecco qualche curiosità sul nuovo centravanti viola. Il suo nome, in Brasile, è pronunciato Amaurì, soprannome che significa Calimero, ma in Italia è chiamato anche e soprattutto Amàuri. È sposato con Cynthia Cosini Valaderes, connazionale conosciuta a Napoli, da cui ha avuto due figli, Cindy e Hugo Leonardo, nati entrambi in Italia: la prima nel 2003, il secondo nel 2006. Il 12 aprile

2010, grazie alla moglie di origini italiane, ha acquisito il passaporto e la cittadinanza italiana. Molto importante, per la sua vita professionale e non, è stato il suo procuratore Vittorio Grimaldi. È finanziatore dell’Istituto per l’infanzia abbandonata del Brasile. La sua stagione migliore è stata quella del 2007/2008, al Palermo: 35 presenze 15 gol. È stato l’erede di Toni nel cuore dei tifosi siciliani, ora è chiamato a ripetere l’impresa in maglia viola. Come è doveroso aspettarsi lo stesso trattamento riservato alla Fiorentina nella passata stagione: il 31 gennaio 2011, nell’ultimo giorno di calciomercato, viene ufficializzato il suo prestito al Parma squadra che lo aveva tesserato dieci anni prima - fino al termine della stagione. Scelta la maglia numero 11 (la setssa che ha chiesto appena arrivato a Firenze) realizzò, infatti, il suo primo gol alla seconda presenza, datata 6 febbraio 2011, nel pareggio casalingo per 1-1 contro la Fiorentina, segnando un gol di rovesciata di rara /L.M. bellezza.


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sport

Febbraio 2012

Il tItOlO. Moltissimi eventi e gare in programma. Testimonial da “brividi”, da Jovetic a Bundu

Firenze diventa capitale dello sport Lorenzo Mossani

appuntamenti in calendario c’è anche la cerimonia inaugurale di Firenze Città europea dello sport 2012, che si svolgerà proprio al Mandela Forum il 13 febbraio. “Sarà una serata all’insegna dello sport e della solidarietà – ha spiegato Nardella – che aprirà ufficialmente questo anno particolarmente importante per la nostra città, che avrà puntati i riflettori dell’Europa. L’incasso, al netto delle spese, sarà interamente devoluto per sostenere l’attività di Trisomia 21. Pertanto invito il mondo dello sport fiorentino a partecipare numeroso a questo appuntamento”. Questi gli eventi sportivi previsti al Mandela Forum nel corso del 2012: Florence Extreme Enduro Indoor (21-22 gennaio), gare indoor di atletica leggera (11-22 febbraio), gara regionale di arrampicata (11 febbraio), Gran Prix Pattinaggio-World Roller Skating (25-26 febbraio), campionato italiano di ginnastica serie A (23-24 marzo), cerimonia inaugurale delle Piaggeliadi (31 marzo), World League di volley (18-20 maggio), le gare interne del campionato di basket della Brandini-Claag, gli “stati generali dello sport” (novembre-dicembre) e il trofeo Busi e Ginestrini di judo (dicembre). Ma non solo: si potrebbero infatti aggiungere ancora altri grandi eventi.

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irenze si trasforma nella capitale dello sport. Un anno di eventi, convegni, tornei, gare e appuntamenti: in questo 2012 il capoluogo toscano sarà “Città europea dello sport” e il 30 novembre il vicesindaco e assessore allo sport Dario Nardella sarà a Bruxelles dove, al Parlamento Europeo, riceverà ufficialmente il titolo e la bandiera. I testimonial sono da “brividi fiorentini”: Stevan Jovetic, Leonard Bundu, Susanna Cicali, Fabrizio Caselli, Andrea Benelli, Audry Alloh, Niccolò Campriani, Niccolò Beni e Leonardo Sottani. Stelle dello sport fiorentino che da molti anni illuminano con le loro gesta la nostra città. Il pugile Bundu, il campione del mondo di carabina Niccolò Campriani (classe ‘87), hanno quasi più fama all’estero che in patria. Discorso a parte per il gioiellino JoJo, diventato sempre più la bandiera di questa Fiorentina. “Per Firenze – ha sottolineato il vicesindaco Dario Nardella – questo titolo che ci è stato assegnato è particolarmente significativo, perché rappresenta un riconoscimento alle nostre politiche per lo sport. Il 2012 sarà un anno molto significativo perché avremo puntati i riflettori di tutta Europa”. Uno dei palcoscenici più importanti sarà il Mandela Forum. Lo spettacolo si è aperto con la novità assoluta delle moto enduro in gennaio, per chiudere il prossimo dicembre con il judo. In mezzo, un gran numero di eventi – la World League di pallavolo maschile per il momento è il clou – che vedono più che mai il Mandela Forum come luogo di riferimento per lo sport fiorentino. Fra gli

PallanuOtO. Obiettivi diversi per Menarini Fiorentina Waterpolo, Ngm e Rari Nantes

Stagione verso l’epilogo: via al rush finale

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ush finale per la stagione della pallanuoto. Le Olimpiadi di Londra, che vedono già qualificato il nostro Settebello campione del mondo, costringono a un ritmo serrato i vari campionati. In campo femminile si spera sempre nella Menarini Fiorentina Waterpolo di Gianni De Magistris. Le biancazzurre hanno tutte le carte in regola per entrare nel lotto delle quattro che poi si confronteranno per il titolo nella Final Four. Da tenere d’occhio la sfida in trasferta a Padova e quella a Bellariva con l’Imperia. Saranno queste due gare a segnare la stagione. La squadra da battere è la Pro Recco di Riccardo Tempestini. Il tecnico

fiorentino punta dritto al tricolore ma dovrà guardarsi dall’Orizzonte Catania e, appunto, da Menarini Fiorentina Waterpolo, Imperia e Padova, che inseguono. Per l’NGM Firenze Pallanuoto, ormai salva, l’opportunità di crescere col rientro di Francesca Biancardi per essere protagonista il prossimo anno. In campo maschile Leonardo Sottani ha fatto fare nuovamente tutta la preparazione alla Rari Nantes Florentia subito dopo Natale. Ci si aspetta un finale di stagione concreto con qualificazione ai playoff scudetto per cercare, ma è molto difficile, una qualificazione in /Sim.Spa. Europa.

Palla Ovale. Un anno ricco di novità

Un americano per i Guelfi U n nuovo stadio e un nuovo tecnico per i Guelfi Firenze di football americano. A poche settimane dal debutto, la squadra col giglio bianco e viola presenta importanti novità. Intanto il nuovo campo da gioco: a San Bartolo a Cintoia. Un impianto che sarà utilizzato anche dal rugby e che verrà inaugurato, ufficialmente, con una partita della Nazionale italiana di football americano, in programma questa estate. Sarà la prima volta degli azzurri corazzati della palla ovale in città. In più, dopo aver vinto due titoli italiani (nel 2003 e nel 2005) e collezionato cinque secondi posti, i Guelfi (che giocheranno ancora in A2) cercheranno quest’anno di puntare, definitivamente, alla promozione. E per farlo hanno chiamato dall’Arizona Jeff Scurran, 64 anni, un nome conosciuto da tutti coloro che praticano il football negli Stati Uniti. L’amore di Scurran per l’Italia è cosa nota. Il coach ha già allenato in Europa e ha effettuato due “clinic” per la federazione italiana. Era a disposizione e, nonostante le 6-7 richieste avute un po’ da tutto il continente ha scelto Firenze, consapevole che il livello del football

italiano è superiore rispetto ad altri campionati europei. Tra l’altro, Scurran è anche un grande appassionato di storia, e quindi Firenze non può che essere la città ideale per lui. La preparazione è già in corso. Il campionato è a venti squadre e la prima giornata si giocherà nel weekend del 1011 marzo, con soste per eventuali recuperi il 25 marzo, l’8 aprile (Pasqua) e il 13 maggio. Playoff a partire dal 17 giugno, data in cui sono in programma i quarti di finale, e finalissima per il titolo il primo luglio. I Guefi Firenze debutteranno a Venezia contro gli /Sim.Spa. Islanders.


sport nel Chianti

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PALLAVOLO. Il Bisonte deve guardarsi da Scandicci e Valdarno Volley

In vetta si parla fiorentino Carlo Marrone

Pallamano Tavarnelle, un avvio a tutto gas

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a vetta è vicina, ma chi lo avrebbe detto che le “nemiche” per la promozione sarebbero state proprio dell’hinterland fiorentino? Oltre alla solita San Mariano e alla sorprendente Sabaudia, ci sono altre squadre con un bel potenziale. Parliamo di Scandicci e del Valdarno Volley. Partiamo dalla più forte: Il Bisonte. Ormai da sette anni la squadra è vicina all’impresa, ma ogni stagione sotto il periodo natalizio perde la prima posizione. Le cause? Infortuni, cali di concentrazione, improvvise cicogne per le giocatrici più forti. Poi l’inseguimento, la speranza e la delusione come nella passata stagione, quando nella finale play-off persa contro Casalmaggiore un’intera comitiva di fiorentini ha pianto. Tutti erano convinti che Rubini, De Fonzo, Guerrini, Zago, Babbi, Porzio, Vannini, Cheli e le altre potessero avere la meglio. Tutto rimandato, almeno così sembra. Vanni Di Filippo, il “patron” (proprietario de Il Bisonte), lancia il suo appello: “Sono otto anni che investiamo, che sudiamo con queste ragazze. Spero che sia l’anno buono, quello giusto. Abbiamo tutto per far bene. Quest’anno ci crediamo di più. Poi, se dovesse farlo il mio amico, Paolo Nocentini, sarebbe un dramma sportivo. Paolo si diverte ogni volta che m’incontra sostenendo che ha vinto la squadra più forte. Paolo è proprietario della

IL PUNTO. Ma il cammino da fare è lungo

Rubini

n inizio d’anno a tutto gas per le varie compagini della Pallamano Tavarnelle. Anche se il cammino da fare è ancora lungo, per le squadre si può già tracciare un bilancio della prima fase di campionato, quella fin qui svolta. L’Under 18, dopo la partecipazione a due tornei importanti come Modena e Nonantola (a quest’ultimo la squadra è arrivata in finale), ha iniziato il campionato con la difficile trasferta di Grosseto, dove però la superiorità dei tavarnellini si è dimostrata schiacciante e gli avversari sono stati letteralmente travolti. Successivamente, in casa, nel derby fiorentino contro il Firenze La Torre, la squadra è stata ancora protagonista vincendo senza problemi e contro Carrara, pur non giocando bene, è riuscita comunque a far risultato e ad assicurarsi i tre punti in palio. Nel ritorno casalingo contro il Grosseto i ragazzi hanno offerto al numeroso pubblico che ha gremito la palestra Biagi un bello spettacolo: una partita ben giocata, con grande sicurezza e buone individualità. Anche l’Under 20, guidata da Franco Toccafondi, ha un tabellino di marcia di tutto rispetto: quattro vittorie su quattro. La squadra è compatta e sicura. Molti, quasi tutti, militano anche in serie A2 e, dall’alto della prima posizione in classifica, la squadra può essere fiduciosa nel buon esito di questo campionato. Raggiungere le finali nazionali anche in questa categoria non sembra un miraggio. La prima squadra, sempre guidata da Toccafondi, continua a combattere nel campionato di A2: dopo le prime partite dell’anno c’è stata una crescita da parte di tutta la compagine, anche se i troppi errori personali non giovano certo all’economia dei risultati. Molte vittorie sono arrivate ai rigori: tre punti in più sarebbero davvero tanti e avrebbero collocato il Tavarnelle in una posizione di classifica molto più tranquillizzante. /C.M.

in azione

Savino Del Bene e sponsor di Scandicci. Se c’è una formazione che mi spaventa è la loro: vengono da molti risultati utili consecutivi”. Proprio Scandicci, ormai stabilmente in zona play-off, è la sorpresa del campionato. La squadra, trascinata da mamma Di Tomaso, non sta conoscendo rivali. Scandicci è la squadra che è migliorata di più, che gioca meglio e quella che non ha niente da perdere essendo una neopromossa. Anche se è la società che, col suo passato in Serie A, vanta la tradizione pallavolistica migliore. Attenzione anche al Valdarno Volley, costruito con la veterana Ilaria Ranieri

in regia che, nel day after del derby perso contro la corazzata Bisonte, aveva dichiarato: “Grazie ai nostri tifosi che anche ieri sono stati alla grande all’altezza della situazione... sugli spalti la partita è stata vinta nettamente. Per quanto riguarda il campo non ci sono scuse né giustificazioni, non è il risultato che conta, ma il modo in cui si raggiunge e noi abbiamo scelto il modo peggiore!”. Con lei, Agresti, Ambrosi e tante giovani promettenti tutto ancora può accadere. Ma la più forte rimane Il Bisonte, come ogni anno: sperando che questo sia quello buono per la meritata promozione.


tendenze. Il capoluogo toscano visto (e cantato) da una prospettiva diversa

La mia Firenze suona... hip hop Si fanno le ossa per le strade e narrano frammenti di vita vissuta tra periferie

Il vOlume

e degrado. Sono i novelli menestrelli fiorentini, che invece di esaltare l’Arno

A spasso per la città con Eugenio Giani

d’argento e le tante meraviglie del posto raccontano di nuovi e vecchi disagi, di sbronze colossali e di una metropoli più cupa di quanto si potrebbe immaginare Ludovica V. Zarrilli

S

ono molte le canzoni che vedono Firenze protagonista, dall’aria del Gianni Schicchi O mio babbino caro a Firenze l’è piccina di Leonardo Pieraccioni, passando per i Litfiba, Pupo, Marasco e molti altri. Ne abbiamo parlato su Il Reporter appena un paio di mesi fa, ma avevamo dimenticato di inserire nell’elenco un genere che si sta diffondendo a macchia d’olio. Da un po’ di tempo a questa parte, infatti, si sta diffondendo sempre più la tendenza a scrivere testi hip hop che parlano della città del giglio. È così che scompaiono le atmosfere da Arno d’argento sognante e romantico, cancellate letteralmente dai pezzi, per lasciare spazio alle immagini di periferia che raccontano di disagio e degrado, storie rubate a notti di sbronze, stralci di vita per la strada e fotografie di palazzoni anonimi pieni di umanità che ha voglia di dire la sua, di spiegare come cambia Firenze, semplicemente girando un angolo. Ne sanno qualcosa La primiera, Filtro e Mr Smoke, Tullo Soldja, Lapo Raggiro, giovani fiorentini che fanno i rapper di professione e che, nelle loro rime amare, ci mettono tutto il carattere e la forza della loro vita un po’ borderline e un po’ no, fatta di ragazzate e riflessioni, di canzoni che sono quasi delle istantanee di alcuni pezzi di Firenze. “Questa è la realtà”, così si intitola la canzone recentemente pubblicata dal duo Filtro-Mr Smoke, che attraversa le strade gigliate in macchina e a piedi, partendo nientepopodimenoche dalle case minime di via Rocca Tedalda (che appaiono ben visibili nel video pubblicato sul sito di condivisione You Tube), edilizia pubblica che nel corso degli ultimi trent’anni si è

la

primiera (Da

SiniStra:

CHarlie DaKilo

e

tiezzo)

guadagnata una cattiva fama (riscattandosi poi negli ultimi tempi) a causa delle frequentazioni della zona. I testi sono duri e sinceri, almeno all’apparenza, e strizzano l’occhio a quelle atmosfere da Bronx di qualche tempo fa, in una sorta di ricerca di riscatto e di legittimazione da parte di chi ha poco e “se ne fotte degli altri”. Più o meno stesso approccio quello de La Primiera, duo rap che si è già guadagnato una discreta fama sul territorio fiorentino. Risale ormai a qualche mese fa l’uscita del brano “Estate a Firenze” – tra i protagonisti del quale figurava anche Rolando, peruviano venditore abusivo di birre, conosciuto dal popolo giovane che trascorre le sue notti tra Santa Croce e Santo Spirito – nel quale la coppia di rapper accompagna l’ascoltatore, tappa dopo

tappa, nelle serate – tutte uguali a se stesse – passate trascinandosi tra una piazza e l’altra, in cerca di un po’ d’alcol senza nient’altro di meglio da fare. La denuncia è l’argomento principe di ogni testo, denuncia che colpisce Firenze al cuore (a volte in modo un po’ ingiustificato) puntando il dito contro una città immobile dove non c’è niente da fare. Sempre aggressivo ma più romantico Lapo Raggiro che, nella sua “Firenze, la notte”, rappa con fare da duro. “Qui troppa gente ha fatto scempio di quello che sei e se non fossi così bella giuro che non resterei”, canta. Perché Firenze è un po’ così, non è tanto diversa da quella dell’Arno d’argento. Oggi, al contrario di ieri, si canta lamentandosi, ma si fa sempre fatica ad andar via.

l’aPPuntamentO. Torna la rassegna organizzata dal conservatorio a Villa Favard

Quando la musica si sposa con i libri M

usica “suonata”? Sì, ma non solo. La musica passa anche dai racconti e dalla storia, ed è per questo che il conservatorio Cherubini rinnova anche quest’anno – per il quinto consecutivo - l’appuntamento con la rassegna “Vetrina di libri”, dedicata alla presentazione di testi di alto interesse musicale. Quest’anno la rassegna gode del patrocinio e della collaborazione dell’Università degli studi di Firenze – Corso di laurea in Musicologia e Beni Musicali, e gli studenti universitari potranno acquisire crediti dalla frequenza agli appuntamenti. Grande il numero di personalità di primo piano del mondo della musica e della musicologia. Il 25 febbraio è la volta del testo “All’ombra delle piramidi” di Elsa Martinelli, che illustra la vita e l’opera di Eriberto Scarlino, compositore, insegnante del Cherubini e direttore del conservatorio di Alessandria d’Egitto. L’evento sarà presentato dall’illustre musicologa Fiamma Nicolodi. Presenza importante nel panorama della musica contemporanea Giancarlo Cardini che, insieme a Paolo Carradori, ripercorrono le attualità musicali nel libro-intervista “Giancarlo Cardini: la musica, il Novecento” il 24 marzo. Il 21 aprile il pianista Michele

Campanella presenta, con la conduzione di Riccardo Risaliti, noto musicista fiorentino, il suo libro “Il mio Liszt”: presentazione che sarà seguita da un breve intervento concertistico di Campanella stesso. Appuntamenti particolari, seppur diversi, per non dimenticare, il 17 marzo, giornata del Tricolore. Il 26 maggio il conservatorio ripropone la nuova edizione del discusso e fondamentale testo di Charles Rosen “Le forme sonata”. In autunno, il 29 settembre appuntamento con “Il suono rivelato” di Giangiacomo Miari, presentato da Giuseppe Fricelli, rispettivamente ex docente e docente del Cherubini, e un excursus nella musica antica con il volume di Elena Modena “Strumenti musicali antichi a raccolta” il 20 ottobre, presentato da Alfonso Fedi, clavicembalista di fama internazionale e docente del Cherubini. Ogni appuntamento è accompagnato da brevi concerti a cura delle classi di strumento, musica da camera, musica vocale da camera, composizione, musica antica del conservatorio e da una banda ospite. Tutti gli appuntamenti sono in programma a Villa Favard, in via di Rocca Tedalda, alle 17. Ingresso libe/B.B. ro fino a esaurimento posti. Info: www.conservatorio.firenze.it.

F

a il politico e presiede il Coni provinciale, ma la sua vera passione è Firenze. La sua storia, la sua cultura e i suoi personaggi, innanzitutto. Parliamo di Eugenio Giani, presidente del consiglio comunale e consigliere regionale, ma questa volta lo facciamo scrivendo del suo ultimo libro: “Firenze giorno per giorno”. Edito da Sarnus (pagg. 432, euro 17), il volume si presenta come un vero e proprio scrigno della memoria, un viaggio attraverso il calendario (da Capodanno a San Silvestro) che raccoglie un’appassionata ricerca storica di episodi e personaggi, piccoli e grandi, che hanno fatto la storia della città. Dalla nascita di Lorenzo il Magnifico ai giorni dell’alluvione, dalle grandi battaglie al primo scudetto della Fiorentina, dal martirio di San Miniato alla Congiura dei Pazzi, Giani ci accoglie nella sua macchina del tempo e ci mostra una Firenze a tratti inedita, fatta di celebrità, tradizioni e uomini e donne che hanno intrecciato le loro vite con il destino della città. Un almanacco tutto da sfogliare, ritrovando ricordi scolastici o meravigliandosi per episodi sconosciuti. Un intreccio di fatti e personaggi diversi nel tempo (dal 250 D.C. al 14 febbraio 2010, giorno dell’inaugurazione della tramvia) e nel peso che hanno avuto sulla storia e sull’immaginario della città. Un lavoro certosino, anche se per brevi istantanee, corredato da immagini ricercate e da una ricca bibliografia, “Firenze giorno per giorno” è senza dubbio un libro che piacerà ai fiorentini e a chi, come l’autore, porta Firenze nel cuore. “Eugenio Giani – scrive il sindaco Matteo Renzi nella presentazione del volume – riesce a trasmettere esattamente il senso e l’orgoglio di ciò che siamo: un popolo unito, capace di genio straordinario che non è singolo ma nasce dalla comunità e si nutre della splendida grandezza che si respira tutti i giorni per le strade, i mercati e i palazzi di Firenze”. Gli fa eco lo stesso Giani: “Spero che il libro stimoli curiosità, desiderio di approfondimento, comunque interesse per Firenze, magari risvegliando orgoglio e senso di identità e offrendo alle nuove generazioni stimoli per conoscerla e amarla /C.B. di più”.


cultura

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Il PersOnaGGIO. Appena uscito l’ultimo lavoro di Francesco D’Isa: un racconto illustrato

I disegni di un cervello in fuga a Berlino Ludovica V. Zarrilli

H

a cominciato a disegnare da giovanissimo e ha trasformato la sua passione in una professione a 18 anni. L’artista in questione si chiama Francesco D’Isa, nato nella città del giglio nel 1980 di casa a Berlino già da diversi anni, ed ha recentemente dato alle stampe “I.” (Edizioni Nottetempo, 320 pagg.) racconto illustrato che ha per protagonista un personaggio alla ricerca “della sua identità in una serie di tavole illustrate, nelle quali si può identificare con questo e con quello, avere ogni età e ogni genere, essere qui e ovunque, prendere figura e ricredersi e fa il disegnatore”. Eclettico e molto originale, D’Isa ha già lavorato a molti progetti, l’uno più provocatorio dell’altro, ma la particolarità di I. sta nell’aver usato immagini di pubblico dominio o sotto licenza Creative Commons, che ha poi rielaborato e assemblato dando un senso, una logica tutta personale alla storia che andava a comporre. Ma da dove viene l’ispirazione? “Non ho punti di riferimento particolari - spiega Francesco - qualunque cosa mi abbia colpito è per me una sorta di riferimento. L’ Art Nouveau lo è senz’altro, forse perché dopo più di cent’ anni si respira la stessa aria di ‘fine del mondo’ di allora”.

Apocalittici e profondi, i suoi disegni vengono realizzati con le tecniche più diverse, sperimentando di volta in volta concept nuovi. “Lavoro sia con tecniche tradizionali che in digitale - continua - inizio con uno schizzo a lapis, proseguo con la china e poi lavoro ulteriormente con la tavoletta grafica e i software di disegno. A volte parto anche solo da un disegno creato direttamente sullo schermo con la penna grafica”. Diverse le mostre e le presentazioni che il giovane artista ha già all’attivo in Germania e in Svizzera, ma dall’Italia, e dalla sua Firenze, Francesco è andato via come nella più classica storia da cervello in fuga. “Se un artista decide di imparare una lingua (difficile), abbandonare una città bellissima come Firenze, fare a meno dei contatti sviluppati in una vita, starsene di inverno a -20°, la risposta non può essere che o sono un completo idiota, o sì, è più facile”, spiega Francesco che Essenzialmente, come mi fece notare un amico (artista), a Berlino se sei un artista, sei un artista, nessuno ti chiede: ‘sì, ma cosa fai davvero?’. Tutto quello che un atteggiamento mentale come questo denota rende più facile un percorso difficilissimo come quello dell’artista”. Come dargli torto. Info su www.gizart.com.

La storia di un artista che, nonostante l’amore per la sua terra d’origine, ha deciso di lasciarla per emigrare in Germania, in cerca di ispirazione e di un luogo dove esprimersi al meglio: ecco il risultato

FOtO/1. A Seravezza, in Versilia, in programma esposizioni, workshop e incontri

Le guerre di Cagnoni a Palazzo Mediceo È

l’evento clou di questa edizione di Seravezza Fotografia, manifestazione in programma fino al 9 aprile che accoglie in Versilia una curata selezione di esposizioni, workshop e incontri dedicati agli amanti della fotografia. L’appuntamento da non perdere di quest’anno è un’esposizione che porta la firma di uno dei maestri dell’immagine contemporanea, toscano di nascita ma cittadino del mondo, testimone di alcuni dei più intensi eventi degli ultimi decenni. Si tratta di Romano Cagnoni, che con “Memorie sovvertite - Upside down memories” porta al Palazzo Mediceo di Seravezza una

raccolta di oltre cento fotografie che comprendono le immagini di cinquant’anni di guerre di cui Cagnoni è stato testimone, dal Biafra al Vietnam, dalla ex Jugoslavia fino alla Cecenia, ma anche i suoi ultimi lavori dedicati alla Versilia, sua terra d’origine. Una serie di grandi immagini a colori, vere e proprie “Memorie sovvertite” che raccontano il degrado dell’ambiente e della natura. “Ho voluto rappresentare la mia terra in un modo che definirei surrealista – ha spiegato Cagnoni – perché ho avvertito un senso di smarrimento. Dove prima c’erano dei campi oggi ci sono solo strutture architettoniche

banali e da lì è partita la mia ricerca usando solo la macchina fotografica, senza in nessun modo alterare le immagini con il ritocco digitale”. La manifestazione versiliana prevede anche tre mostre nelle Scuderie Granducali adiacenti al Palazzo Mediceo. In programma anche una serie di altre piccole esposizioni che vedono protagonisti Enrico Genovesi, Livio Senigalliesi, Enrico Cei, Stefano Morelli e il giovane Francesco Vignozzi, oltre a workshop, incontri e corsi di fotografia con durata (e prezzi) variabili ai quali si può accedere liberamente. Info su /L.V.Z. www.terremedicee.it.

FOtO/2. Fino al 14 aprile l’allestimento che abbina agli scatti di Fiorella Ilario i reperti etruschi della collezione permanente

Il mistero del velo in mostra al museo archeologico R

imarrà aperta fino al 14 aprile la mostra fotografica “Et In Arcadia Ego - L’eterno ritorno di Ninfa”, interamente dedicata al ruolo della donna, raccontata in 33 scatti esclusivi realizzati in Turchia dalla fotografa Fiorella Ilario. Alle immagini saranno affiancati alcuni pezzi selezionati del Museo Archeologico di Firenze, destinati a descrivere un parallelismo con la figura femminile nell’antichità attraverso un filo rosso che unisce le varie opere - antiche e moderne - collegato al significato del “velo” e dello “svelarsi”. Tra i pezzi più rappresentativi il sarcofago in alabastro detto “del Bottarone” e un’altra urna funeraria, anch’essa in alabastro, del II secolo a. C., raffigurante una coppia di sposi e proveniente da Monteriggioni. Entrambe le opere, del periodo etrusco, che ritraggono figure femminili velate o ritratte nel gesto di togliersi il velo, animano parte del confronto tra antico e moderno a cui si ispira l’intera esposizione. La mostra affonda le sue radici nel progetto realizzato dall’autrice alla

una Delle foto in moStra

Galleria degli Uffizi nel 2009, con una foto scattata davanti alla “Primavera” del Botticelli, ma è l’iscrizione latina “Et in arcadia ego”, apparsa in celebri dipinti antichi - tuttavia rimasta nei secoli oscura e mai concordemente interpretata - a dare il titolo al lavoro di Fiorella Ilario, col quale mettere a confronto da un lato un aspetto dell’attuale condizione femminile, indagata con una serie di scatti realizzati a Istanbul, dall’altro gesti e consuetudini delle donne antiche, così come descritti dai pezzi archeologici esposti nel percorso. Le immagini di Fiorella Ilario seguono inoltre una traccia segnata dallo studio di George Didi Huberman intitolato “Ninfa Moderna - Saggio sul panneggio caduto”, dedicato a una rappresentazione femminile impenetrabile e misteriosa, che dal richiamo di un mondo passato di bellezza perduta si ripropone oggi in una nuova forma di sopravvivenza dell’antichità, descritta dal motivo del corpo e del panneggio, attraverso le sue /B.B. metamorfosi contemporanee.


segnalazioni a redazione@ilreporter.it

carnevale. Il debutto della tradizionale maschera fiorentina avvenne in Borgo Ognissanti

L’ex teatro dove “nacque” Stenterello Gianni Carpini

A

dispetto dei moderni eroi non possiede superpoteri, l’unica arma che può sfoderare è una pungente ironia. Niente muscoli, ma un fisico gracile e asciutto. Nessuna bat-caverna, bensì una casa in Borgo Ognissanti. Stenterello, storica maschera fiorentina, l’unica “made in Firenze” del carnevale, negli ultimi anni sembra aver perso il suo fascino tra i più piccoli anche a causa dell’agguerrita concorrenza dei moderni idoli di cartoon e fumetti. Ma il passato di colui che “pare cresciuto a stento” affonda le radici in uno dei rioni storici di Firenze. Il personaggio, simbolo del popolano di bassa estrazione che combatte le avversità e le ingiustizie a suon di scherzi e battute appuntite, comparve per la prima volta alla fine del Settecento sul palco del teatro dell’Accademia dei Solletici, meglio conosciuto come teatro di Borgognissanti. Sorgeva al civico 4, lì dove dal 1895 è nata una chiesa evangelica battista, ancora in attività. Gracile e mingherlino, come il suo creatore, Stenterello deve il

la lapiDe CHe riCorDa la naSCita Di

Stenterello

Al civico numero 4, dove oggi sorge una chiesa evangelica, un tempo spopolavano le recite capitanate dal gracile personaggio, ideato dal commediografo Luigi Del buono

suo nome, secondo la tradizione, al nomignolo con cui era chiamato fin dall’infanzia lo stesso ideatore, il fiorentino Luigi Del Buono. Orologiaio in piazza del Duomo, con la passione per il palcoscenico, Del Buono lasciò definitivamente la bottega nel 1782 per dedicarsi interamente alla carriera artistica. Nove anni dopo fondò la propria compagnia e arrivò al successo portando alla ribalta la celebre maschera fiorentina. La nascita ufficiale di Stenterello viene fatta risalire agli anni tra il 1798 e il 1800, proprio nel teatro di Borgognissanti, dove spopolavano le rappresentazioni capitanate dall’esile personaggio. Secondo quanto racconta Raffaele Landini, attore del vernacolo fiorentino tra i più vicini a Del Buono, per il carattere di Stenterello il commediografo prese spunto da un personaggio reale: un mendicante che si trovava spesso sotto un tabernacolo di via della Scala. Secoli dopo, una lapide al numero 4 di Borgo Ognissanti ricorda il “popolare personaggio fiorentino burlone scanzonato e arguto, rimasto nella memoria cittadina”. Poco più avanti, nel corridoio che porta al chiostro del Ghirlandaio, si trova la tomba di Luigi Del Buono.


agenda

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arte Dal vivo Francesco baccini 8 febbraio

teatro Puccini

Francesco Baccini è genovese e assomiglia a Tenco. Quando canta le canzoni al piano, soprattutto quelle lente, accenna a una smorfia involontaria che viene direttamente da casa Tenco. C’è una cosa di cui ci si accorge immediatamente: Baccini canta le canzoni di Tenco come se stesse nel suo salotto di casa, salotto che non comprende solo il palco, ma anche la platea; questo accade perché il suo approccio è rispettoso ma confidenziale, come se Tenco stesso fosse seduto in un angolo, incuriosito. Lo spettacolo è scritto dallo stesso Baccini e da Marzio Angiolani, arrangiato e suonato splendidamente alla chitarra classica da Armando Corsi, con scenografie di Marco Nereo Rotelli, con Filippo Pedol al contrabbasso, Luca Falomi alle chitarre, Luca Volonté sassofoni e percussioni e Marco Fadda alla batteria. Alla direzione musicale Raffaele Abbate e alle luci e alla regia Pepi Morgia (è questo l’ultimo lavoro firmato da Pepi prima della sua prematura scomparsa). entics 9 febbraio

viper theatre Pizzetto, camicia a quadri e faccia pulita: Entics è un ragazzo semplice, ma deciso, preparato e ben consapevole degli obiettivi che desidera realizzare: “I miei testi si rivolgono ai ragazzi come me, quelli che amano la vita vera, a cui interessa la realtà, a cui piace coltivare le amicizie reali. Ci sono tanti giovani che si lasciano schiacciare da Internet, dai Social Network, e a quali interessa solo apparire. Ne parlo in ‘Click’, singolo che ha anticipato il disco Soundboy”. Soundboy, ultimo disco di inediti, nasce dalla collaborazione con Fabri Fibra: all’album collaborano anche Marracash, BoomDaBash, Ensi, Guè Pequeno e Jake La Furia. “Essere stato supportato da nomi inportanti della scena rap mi ha dato la spinta a dare il

meglio di me. Sono grato a Fibra per questa opportunità. Io e lui abbiamo lavorato molto in studio per rendere più comprensibile il mio linguaggio e trasformalo da slang a parole più semplici, proprio far in modo di diffondere la musica il più possibile. Di certo, è proprio questo il mio più grande obiettivo: spiegare ciò che faccio io, portare in giro i miei brani e coinvolgere più ragazzi possibili in questo. Meno internet e più rapporti face to face”.

menti poderosi, di schitarrate vellutate: eccoli i Ronin di Bruno Dorella. Ormai giunti alla loro sesta uscita discografica (contando anche il loro primissimo e bellissimo mini CD d’esordio), presentano al Glue il loro nuovo disco “Fenice” (uscito a fine gennaio per Santeria/Audioglobe) in una delle numerose tappe del loro tour europeo.

roberto cacciapaglia 23 febbraio

Glue - alternative concept space

teatro Puccini

Un nuovo tour che fa seguito alla pubblicazione del primo live di Roberto Cacciapaglia. Rispettoso della magia della comunicazione reciproca, nasce il primo lavoro dal vivo dell’artista: ‘Live From Milan’ (etichetta Glance/Sony) un dvd ed un doppio cd dal 15 novembre nei negozi. Fotografia di tutti i percorsi effettuati da Cacciapaglia, sino alla chicca di un inedito piano solo attorniato da coreografie. Il tutto senza tradire la concezione musicale dell’artista. Un lavoro così concepito spiega nella pratica quanto il potere del suono che lui studia da anni non sia mera astrazione, bensì dato dei sensi cui giungere con lavoro e rispetto. Insomma, fa condividere a chi guarda il suo lavoro, il risultato concreto della sua arte dal vivo. ronin + Walking the cow 21 febbraio

Glue - alternative concept space

A teatro la lezione 22 febbraio

“Il teatro è rivelazione di cose mostruose”, così scriveva lo stesso Eugene Ionesco per descrivere il suo Teatro dell’Assurdo proprio al debutto de “La Lezione” nel 1951 a Parigi. Ed è proprio in questo testo, così apparentemente allegro e disinvolto, che si avrà, con un tocco quasi impercettibile, un drastico passaggio dalla comicità e dall’allegria della prima parte, al dramma del finale. Un testo che lascia il segno. Un senso di angoscia che riecheggia a lungo nel cuore dello spettatore. Angoscia e divertimento. Strana accoppiata certamente, ma è proprio così che lo spettatore lascerà la sala. Con una emozione mista. Proprio come la vita. Il libro cuore e altre storie dal 16 al 25 febbraio

teatro di rifredi

Un’irresistibile Lucia Poli, che cambia personaggi e look prendendo a prestito da Stefano Benni i testi di strepitosi, gustosissimi assoli, accompagna un fine drammaturgo come Angelo Savelli in questo tributo allo sbeffeggiatissimo Cuore di De Amicis, riletto con ironia sarcastica e ammiccante e con goduriosa ferocia satirica ma anche, in fondo, con sottile nostalgia. Una perlustrazione disincantata e divertente tra banchi e cattedre della scuola italiana di ieri e di oggi; una delle produzioni più importanti nate in occasione dei 150° anniversario dell’Unità d’Italia che sarebbe doveroso far vedere a studenti e professori. riccardo III dal 10 al 12 febbraio

teatro lumière Poeti malinconici della worldmusic, o di un patchanka sfavillante di emozioni cupe, combriccola elegante di contaminazioni ritmiche, di arrangia-

Uno Shakespeare veramente inedito, “Riccardo III” vedrà protagonista Daniela Morozzi, accanto a Leonardo Brizzi e a un’orchestra di adolescenti per uno spettacolo che non ha nien-

te da invisiare alle produzioni più blasonate. attraverso il furore 17 febbraio

Al museo Alinari

Gli scatti di Duffy: da Lennon a Poitier

teatro everest

Attraverso il furore intreccia tre sermoni del predicatore domenicano Meister Eckhart con tre brevi quadri scritti dal drammaturgo Armando Pirozzi, incentrati sul dialogo tra due personaggi, un uomo e una donna. Marcello Sambati leggerà i tre sermoni di Meister Eckhart, mentre Valentina Curatoli e Diego Sepe interpreteranno i personaggi delle tre storie. Lo spettacolo è ispirato dai Sermoni Tedeschi di Meister Eckhart, ma non ne vuole essere un commento o una traduzione scenica. È la descrizione dell’incontro tra personaggi colti nel momento del confronto, imprevedibile e paradossale, con questa voce così forte, il tentativo di porsi in ascolto di una parola ancora in grado di sconvolgere profondamente. benportante sposerebbe affettuosa 19 febbraio

teatro everest

Una trama che farebbe pensare ad una commedia seria, a tratti drammatica, invece la bravura dell’ autore fa emergere una commedia comica e una vena brillante anche nei personaggi più negativi. Quell’ironia toscana tipica delle commedie di Caglieri che ci permette di non prenderci mai troppo sul serio.

B

rian Duffy, classe 1933, fotografo per eccellenza della Swingin London, lo stesso che un bel giorno di fine anni ‘70 decise di prendere tutto il suo archivio di immagini e dargli fuoco in giardino, chissà poi perché. Una selezione straordinaria delle foto cult scattate da Duffy arrivano a Firenze per una retrospettiva al Mnaf, fino al 25 marzo, dopo essere state esposte a Londra. Il meglio dei suoi anni più floridi di attività (o meglio, di quel che ne è rimasto) racchiusi nelle immagini scattate per i più importanti magazine di moda del mondo (alcune delle quali scattate a Firenze) ma anche per testate come l’Observer, il Times e il Daily Telegraph. Davanti al suo obiettivo sono passati moltissimi nomi noti: oltre a Bowie ci sono stati Lennon e Paul McCartney, Frankie Miller, Marianne Faithfull, Blondie e poi i Black Sabbath e The Shadows, The Hollies e Jane Birkin, oltre a divi di Hollywood come Michael Caine e Sidney Poitier e la leggenda della beat /B.B. generation William Burroughs.

la Kermesse Alla Fortezza

Ballo e shopping a Danza in Fiera 2012

lo scandalo medici Gonzaga 11, 12, 17, 19, 24, 25, 26 febbraio e 2, 3, 4 marzo

teatro di cestello

Dopo non aver consumato il matrimonio con Margherita Farnese, Vincenzo Gonzaga per impalmare Eleonora De Medici, dovette dimostrare tutta la sua virilità alla famiglia della Granduchessa fiorentina. L’esosa richiesta partì dalla matrigna di Eleonora, Bianca Cappello, che voleva così accrescere l’importanza della sua influenza presso le regali Corti Italiane. Nonostante la vana opposizione dei Gonzaga e forti di una dote di 300.000 scudi d’oro che Francesco De Medici e consorte dettero alla figlia , Vincenzo dovette mostrare così nel 1584 la sua “potentia et attitudine al matrimonio” dando vita , al tempo , al chiaccheratissimo “Scandalo Medici-Gonzaga”.

P

er il 2012, Danza in Fiera presenta un programma variegato, con tante nuove idee che non mancheranno di stupire il pubblico, in un vortice di spettacoli, rassegne, lezioni aperte al pubblico, incontri con vip della danza e mille opportunità di “dance shopping” fra gli stand. Tra le novità principali, The Vintage Show, uno spettacolo dedicato alla fantastiche danze swing, diffuse fra gli anni ‘20 e ‘50. Coinvolgenti, in modo diverso, anche i due nuovi show: l’Halli Balli e il Gran Ballo dell’800, con le atmosfere sontuose del Gattopardo e Via col vento. Spazio anche alla contaminazione fra generi, con le discipline degli sport Freestyle - calcio, basket, frisbee e altri ancora - dove danza e gesti atletici trovano un punto di contatto. Per tutti quelli che vogliono mettersi alla prova o perfezionarsi, DIF12 propone decine di lezioni gratuite a /B.B. tutti i livelli, di ogni genere e stile.


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DISABILI E MOBILITÀ, “NO A OGNI TIPO DI DISCRIMINAZIONE” Egregio Direttore, io sottoscritto Marcello Bandini, in qualità di Presidente Provinciale ANIEP - Associazione Nazionale per la Promozione e la Difesa dei Diritti Civili e Sociali degli Handicappati, mi sento in dovere di porre l’attenzione su quanto pubblicato dal Suo giornale nella lettera “INVALIDI, PARCHEGGI E CONTROLLI NEL CENTRO STORICO”. Quanto in essa auspicato, e mi riferisco specificatamente a “trovo discutibile il permesso per il centro storico: se uno si può permettere lo shopping in centro (invalido o no), penso che possa anche permettersi di arrivarci in taxi”. Solo il pensare una cosa simile è inqualificabile, ma poi addirittura avere la faccia tosta di scriverla e addirittura trovarsela pubblicata è segno di inciviltà e mi limito per educazione a questo. I disabili non sono cittadini di serie B e pertanto non devono avere problemi di mobilità ed anzi devono essere aiutati a superare i propri handicap per poter avere una vita sociale e di relazione senza alcuna limitazione. Il servizio taxi non è una soluzione idonea per una serie infinita di ragioni prima fra tutte il costo economico e la penuria di macchine idonee a trasportare persone che non possono, in nessun caso, scendere dalla sedia a rotelle. Che relazione esiste fra lo shopping e la possibilità di prendere il taxi? E’ un confronto del tutto fuori luogo perché in centro storico si va per lo più per ammirare la bellezze architettoniche e gli scorci panoramici di cui la nostra bella città è ricca. Quanto sopra evidenziato, se applicato, come si legge nell’articolo di cui trattasi, violerebbe: la Costituzione Italiana; la Convenzione ONU sui disabili; il Codice della Strada; la legge quadro su l’handicap. Nel riconfermare l’impegno socio-culturale di questa Associazione ANIEP a favore delle persone più svantaggiate, diciamo no ad ogni tipo discriminazione e sì al diritto di vivere per tutti. Distintamente. Marcello Bandini Presidente provinciale Aniep

lettere

Febbraio 2012

Gentile presidente, pubblico con molto piacere il suo intervento con cui concordo pienamente, e non posso che sottolineare e ribadire un “no” convinto alle discriminazioni nei confronti dei disabili e di tutte le persone con difficoltà e necessità particolari, così come trovo più che mai doveroso, e auspicabile, che questi soggetti vengano “aiutati a superare i propri handicap per poter avere una vita sociale e di relazione senza alcuna limitazione”, proprio come da lei richiesto. La lettera cui lei si riferisce, pubblicata sull’ultimo numero de Il Reporter, rientrava in un dibattito che ormai da qualche mese coinvolge i lettori del nostro mensile, ovvero quello sui “furbetti dei contrassegni”: da parte nostra, nel pubblicarla, nessuna volontà di mettere in discussione i sacrosanti diritti delle persone invalide, al cui fianco – dalle pagine di questo giornale – abbiamo anzi combattuto più d’una battaglia (ad esempio contro il malcostume di parcheggiare le auto in prossimità degli “scivoli” sui marciapiedi, rendendo così impossibile la vita di chi si sposta sulla sedia a rotelle, ma anche con il “viaggio” nel centro di Firenze fatto qualche mese fa in compagnia di un non vedente, per mettere in luce le troppe difficoltà ancora esistenti): il nostro era soltanto un ulteriore tentativo di tenere alta l’attenzione su un tema – quello appunto dei cosiddetti “furbetti del contrassegno” - che, ripeto quanto già detto altre volte in passato, danneggia per primi gli stessi disabili. Che, pubblicando la lettera in questione, non volevamo nel modo più assoluto ledere, e a cui – le assicuro – continueremo a dar voce sul nostro giornale, nel tentativo di fare di Firenze una città in cui per tutti, ma davvero per tutti, sia più facile – e bello – vivere. MF BICICLETTE: “LUCI SÌ, MA ANCHE PIÙ SPAZI E SICUREZZA” Gentile redazione, vi ringraziamo per aver sollevato, tramite la lettera del sig. Grazzini che avete pubblicato su Il Reporter di Gennaio, il problema delle biciclette che circolano senza luci. L’Associazione Città Ciclabile di Firenze concorda pienamente sull’importanza che tutte le biciclette ne siano dotate. Nella sua risposta Matteo Francini ha accennato anche alla disputa continua fra ciclisti e non ciclisti, a nostro avviso originata dal fatto che tutto o quasi lo spazio nelle strade è stato occupato da un’alluvione di mezzi a motore, lasciando solo le briciole a chi si muove in bici in strade sempre più pericolose, dove prevale la legge del più forte, del più grosso: i due poveri ciclisti morti investiti a distanza di neanche un mese alla fine dell’anno scorso ne sono drammatica testimonianza. Le piste ciclabili attualmente sono poche e con una manutenzione assolutamente carente, i ciclisti rivendicano quindi più spazio e più attenzione per la propria sicurezza. Questo spazio per creare qualche pezzo di pista ciclabile (non esiste purtroppo ancora una rete) viene a volte ricavato sacrificando qualche posto auto, e quindi scontentando gli automobilisti, oppure usando alcuni marciapiedi, originando così una “guerra fra poveri”, pedoni-ciclisti. Come si può uscire dalla disputa continua? Pensiamo che prima di tutto va constatato che nella situazione attuale con 200.000 auto e altrettanti motorini non solo si sono in-

tasate tutte le strade, e quindi è sempre più difficoltoso muoversi, ma anche si è minata pesantemente la salute sia per l’inquinamento che tutta questa marea di mezzi a motore comporta sia per il diffondersi di uno stile di vita sedentario, di cui fa parte anche il muoversi facendosi trasportare, con altre conseguenza negative sulla salute causate dalla sedentarietà. Andrebbero quindi fatti ponti d’oro ai 30.000 “eroici” ciclisti cittadini che oltre a scongiurare l’ingorgo perpetuo che si verificherebbe se anche loro si muovessero a motore, rendono meno drammatica la situazione dell’inquinamento atmosferico ed acustico nella nostra città, rispettando così la salute di tutti, e in più si mantengono in forma e non aggravano così il bilancio delle spese sanitarie. Da quando è nata 15 anni fa la nostra associazione ha invano richiesto alle varie Amministrazioni cittadine che si sono succedute un progetto generale di rete ciclabile, redistribuendo lo spazio nelle strade cittadine, e un piano di attuazione sulla base di specifiche priorità, il che implica più risorse da mettere in bilancio, e questa richiesta torniamo ad avanzare anche all’attuale Amministrazione. Siamo convinti che condizioni di maggior sicurezza convincerebbero tanti cittadini ad usare la bici ogni giorno, visto che per gli spostamenti a breve e media distanza è perfetta ed è anche economica. In più offre la possibilità di godersi questa splendida città rispettandone la conformazione fatta principalmente di monumenti in marmo o in pietra, anche loro pesantemente minacciati dall’inquinamento. Grazie per l’attenzione cordiali saluti, Carla Lucatti Associazione Città Ciclabile Onlus “LA TRAMVIA, I DANNI PER I NEGOZI E LA MOZIONE BOCCIATA” Abbiamo apprezzato la qualità del servizio dedicato alla linea tramviaria che si accinge a festeggiare il secondo compleanno, soprattutto per la scelta di dare la parola agli operatori economici che, a nostro avviso sono stati fortemente penalizzati, non solo dalle lungaggini dei lavori, ma, ad opera finita, anche dalla flessione di infrastrutture di servizio quali i parcheggi che, limitando l’accesso dell’utenza agli esercizi commerciali, fanno tuttora registrare un decremento delle vendite. E’ noto che abbiamo riserve critiche “ab origine” circa l’utilità della tramvia nell’economia dell’attuale assetto viario fiorentino, ma la nostra posizione, della cui lungimiranza ci ha dato atto anche l’assessore alla mobilità Mattei nel corso di un consiglio di Quartiere aperto, è ormai, dinanzi all’opera a regime, quella di cercar di concorrere, anche con i nostri suggerimenti, ad attenuare le palesi criticità. Noi pensiamo che un’opposizione degna di rispetto non possa limitarsi ad enfatizzare la critica, ma debba anche e soprattutto distinguersi nel formulare la proposta. Tuttavia, proprio con riferimento ad un aspetto ben messo in luce dal servizio di Reporter, ci preme sottolineare con rammarico che una nostra mozione, presentata congiuntamente al collega Bencivenni della Lista Spini per Firenze, e tendente a stimolare l’accesso a sgravi tariffari comunali che compensassero, almeno parzialmente, i

danni occorsi agli operatori commerciali, è stata bocciata dalla maggioranza del Consiglio di Quartiere, che l’ha ritenuta viziata di corporativismo, come se, anziché i paladini di un disagio reale che non ha appartenenze partitiche ma colpisce trasversalmente lo stato di operatore economico il cui esercizio insiste sul tracciato tramviario, fossimo i portatori di interessi particolari non degni di considerazione in termini di pubblica utilità; noi non amiamo i pregiudizi e quando il merito di una proposta pare bocciato per l’appartenenza dei proponenti non può che subentrare la delusione per un modo troppo ideologico di gestire la cosa pubblica. Distinti saluti Daniele Bagnai Capogruppo Popolo della libertà Quartiere 4 “IL FURTO DELLE PIETRE ANTICHE DAL MARCIAPIEDE DI VIA BOCCACCIO” Ho appreso dagli abitanti delle delle Cure un continuo furto delle antiche pietre del marciapiede in via Boccaccio, nella parte alta che conduce a S. Domenico. Non credo sia difficile mettere subito una “telecamera amica”, visto quante già messe ovunque, poiché nella zona esiste un impianto elettrico. Oltre al danno il furto delle pietre crea rischi ai cittadini, spesso anziani, che usano il marciapiede per la loro camminata quotidiana. Invio la segnalazione su richiesta dei medesimi. Anna Paola Buratti E noi la pubblichiamo, così che chi di dovere possa controllare quanto da lei segnalato e – nel caso in cui venga ritenuto opportuno prendere provvedimenti. MF AUTOBUS, “LE MIE PROPOSTE PER MIGLIORARE IL SERVIZIO” Spettabile Redazione, le lettere riguardanti il trasporto pubblico fiorentino sono sempre numerose su Il Reporter e sull’argomento vorrei scrivere anch’io alcuni spunti di riflessione che mi auguro suscitino la risposta di qualche responsabile della Direzione Mobilità del Comune di Firenze. Da anni i problemi che disincentivano l’uso degli autobus sono gli stessi: scarsa puntualità, strade intasate, poche corsie preferenziali, qualche comportamento scorretto dei conducenti, borseggiatori, fermate ostruite dalle auto private ecc. Bene - anzi, male - cosa viene fatto per ovviare a questi disagi? Niente, a giudicare dai risultati. Perché non si attivano sinergie con altre componenti dell’amministrazione cittadina (leggi Polizia Municipale, ad esempio)? I vigili dovrebbero dare la priorità al buon funzionamento del trasporto pubblico liberando corsie, fermate e capolinea dalle auto e dai furgoni privati. Ma dovrebbero anche essere i garanti degli utenti controllando la condotta degli autisti Ataf, come se fossero automobilisti; quindi occhi aperti e sanzioni a chi guida col cellulare in mano o a chi genera inutile inquinamento acustico ed ambientale sostando a motore acceso al capolinea. Invece la loro attività principale è quella di controllare le auto parcheggiate nelle varie ZCS men-


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invia la tua segnalazione alla nostra redazione redazione@ilreporter.it CANI, PADRONI E LO SPORCO LUNGO LE STRADE Buongiorno Sono un affezionato lettore del vs. giornale che trovo sempre puntuale ed esaustivo nell’affrontare le problematiche inerenti il ns. quartiere. Ho letto con molto interesse l’articolo in Primo Piano relativo all’oggetto del numero di Gennaio 2012. Non sto qui a soffermarmi su quanto mi trovi completamente in accordo nel condannare l’insano uso dei petardi utilizzati sia fuori ma anche nel periodo di capodanno, e non solo per quanto riguarda la sicurezza di animali che altro non desiderano che darci compagnia e serenità. Mi è però ghiotta l’occasione per rimarcare ancora una volta il cattivo comportamento e l’assoluta maleducazione di molti possessori di cani in particolare, che non si riguardano affatto dal ricoprire i ns. marciapiedi di escrementi degli animali stessi, determinando disagi e rischi per la salute dei cittadini tutti e per il decoro della ns. zona. Vi prego, dato che siete un punto di riferimento del ns. quartiere, affrontare con completezza nei vs. articoli anche questo argomento. Ringraziandovi per la vs. cortese attenzione, porgo distinti saluti. Vincenzo Fantozzi

Caro Vincenzo, cani e padroni – si usa dire – sono l’uno lo specchio dell’altro. A volte questo è vero, molte altre no. E non è vero quando i padroni lasciano strade e marciapiedi sporchi, o quando permettono che il proprio cucciolo faccia i suoi bisognini là dove capita, il che vuol dire anche proprio davanti ai portoni delle abitazioni. Non è vero perché i cani, che mai vorrebbero fare qualcosa che rischi di danneggiare il proprio padrone, non si meritano di ricevere il trattamento contrario, ovvero che il padrone faccia qualcosa che possa danneggiarli. E lasciare lo sporco sui marciapiedi porta proprio a questo: a un danno per i cani, che in strada sono guardati talvolta con occhio torvo da chi magari, poco prima, aveva pestato un non gradito bisognino. Ed è inutile aggiungere che di questo gli animali non hanno nessuna colpa. Sul nostro giornale molte volte, in passato, abbiamo affrontato questa questione – forse di poco conto rispetto ad altre, ma importante come “termometro” del grado di educazione e civiltà dei cittadini – per sottolineare come il rispetto per gli altri e per la propria città passi, anzi inizi, proprio dai piccoli gesti. Come pulire strade e giardini dopo il passaggio del proprio animale. Colgo l’occasione fornita dalla sua lettera per ripetere quanto già detto più volte: pigrizia e maleducazione non possono – e non devono – avere la meglio su senso civico e rispetto. Ne va della qualità della vita di tutti. Non bisogna però confondere o collegare mai, in nessun caso, le negligenze dei padroni con le necessità e i diritti dei cani. Per cui i “botti” rappresentano un vero e proprio trauma, che in qualche occasione ha avuto conseguenze drammatiche anche a Firenze. E per cui vanno prese le opportune contromisure, perché un determinato periodo dell’anno non rischi di trasformarsi in un vero incubo per gli amici a quattro zampe. Insomma, la parola d’ordine – anche in questo caso – deve essere rispetto. Rispetto per tutti: per i cani, per i padroni e per quella città in grado di accogliere tranquillamente, senza il minimo problema, gli uni e gli altri. Matteo Francini m.francini@ilreporter.it

tre intorno a loro i ciclomotori viaggiano contromano e le auto sono guidate da maniaci della telefonia mobile! Sui problemi legati ai ritardi delle corse, a loro volta generati dal traffico insistente su alcuni tratti dei percorsi dei bus, i responsabili della Mobilità potrebbero fare senz’altro di più. Si utilizzino strade alternative vicine ma meno affollate, si creino capolinea intermedi per raggiungere prima quegli utenti che stanno aspettando un mezzo imbottigliato, si potenzi la flotta con mezzi più piccoli ed agili e si riducano le fermate (non è possibile vedere due fermate separate da 20 secondi di tragitto a 30 km/h!) a tutto vantaggio dell’incremento della velocità media dei percorsi. Cordiali saluti Cristiano Balderi Magnini SAN FREDIANO E LA ZTL, IL DIBATTITO CONTINUA Nell’articolo apparso su Reporter di gen-

naio 2012 riferito a San Frediano dal titolo “La ricetta del rione, meno traffico, più vita” il vicepresidente di una fantomatica associazione che dovrebbe rappresentare i residenti (ma è più probabile che rappresenti piccoli interessi di bottega) sostiene la curiosa e contraddittoria teoria per la quale spostando la porta telematica di accesso alla ZTL da dopo l’angolo di Piazza de’ Nerli dove si trova ora a dopo l’angolo di Piazza del Carmine (permettendo quindi l’ingresso di tutti i veicoli nella stessa piazza) “si potrebbe arginare il degrado che si sta diffondendo nella zona”. Se ne dovrebbe dedurre quindi che aumentando il volume di traffico si risolverebbero i problemi del quartiere? Certi che l’Amministrazione comunale non prenda neanche minimamente in considerazione le proposta di questa associazione io e numerosi residenti dell’Oltrarno teniamo a precisare che non solo non ci sentiamo rappresentati da nessuna asso-

ciazione che sostenga la riduzione dell’attuale perimetro della ZTL ma che anzi ne auspichiamo un aumento di perimetro e di orario! Cordiali saluti Claudio Nucci PIAZZA DELLE CURE E GLI “INTRALCI” SUI MARCIAPIEDI Buon giorno a tutta la redazione de Il Reporter Firenze Quartiere 2, ringrazio voi per lo spazio di esprimere la mia opinione: stiamo tutti insieme cercando di rendere la nostra bellissima Firenze più curata e rispettata da parte di tutti noi. Tutti sono i benvenuti a Firenze però chi non la rispetta a mio parere non lo è. Quotidianamente anche qui in piazza delle Cure a Firenze purtroppo ci sono persone che danneggiano con il loro comportamento la nostra civile convivenza. Il marciapiede deve essere lasciato libero per il transito delle persone, c’è chi necessita di più spazio per muoversi, mi riferisco a chi purtroppo non può alzarsi da una sedia a rotelle o a chi ha i bambini in una carrozzina o passeggino, non vogliamo che debbano camminare in mezzo alla carreggiata rischiando di farsi male a causa del fatto che sul marciapiede ci siano venditori ambulanti abusivi con la loro mercanzia, biciclette o auto parcheggiate. Ringrazio chi viene a Firenze e si comporta in maniera civile e rispettosa, sono tante queste persone e ci tengo a precisarlo. Con l’augurio di migliorare la situazione, saluto cordialmente. Marina Quadalti “MEZZI PUBBLICI PER ANDARE AL LAVORO, MA COSÌ...” Buongiorno, sono un abbonato Ataf annuale che ha scelto di lasciare l’auto a casa per andare al lavoro ma anche per fare le commissioni della vita quotidiana. Abito sulla via Bolognese - Pian di San Bartolo – servita (male) dalla linea 25 Ataf, servizio attualmente ridotto, ci sono solo 3 corse in ogni ora per raggiungere Firenze i giorni feriali e soltanto due nei festivi. L’unica salvezza era poter usufruire del servizio della Autolinee Mugello Valdisieve, ma la mattina del 28/12/2011 ho trovato un bel cartello dove la società stessa diceva che a far data dal 31/12/2011 l’integrazione tariffaria non era più contemplata e pertanto gli utenti Ataf non potevano più utilizzare dette linee. Ho chiamato il numero verde Ataf per avere conferma della notizia, in quanto sul sito non era pubblicato niente, e loro mi hanno risposto che aspettavano, non so cosa, ma che la notizia era veritiera in quanto rispettava una decisione della provincia presa nel mese di aprile 2011. Adesso ho visto che si possono prendere i mezzi Autolinee Mugello Valdisieve ma solo con il biglietto singolo Ataf oppure con l’abbonamento mensile, gli altri titoli di viaggio non valgono. Il tutto è una vera vergogna dal momento che io ho sborsato in anticipo il mio abbonamento annuale e quello di mia figlia annuale studenti, certo sono stata fortunata perché ho potuto usufruire delle agevolazioni degli abbonamenti Working Pass, non mi sogno neppure di convertirlo e darvi ulteriori soldi, si parla tanto di uso del mezzo pubblico per recarsi al lavoro, a scuola e

quant’altro ma così facendo avete tolto ogni voglia. Vorrei proprio sapere quanti consiglieri comunali (anche se il Sindaco Renzi aveva regalato loro un abbonamento), provinciali e regionali e loro familiari prendono regolarmente l’autobus per andare al lavoro, a scuola, ecc... Certo con le auto blu è più comodo. Lettera firmata DOPPIO SENSO PER LE BICICLETTE, L’ESEMPIO DI BONN

Salve, leggo con piacere i vostri approfondimenti dedicati ai ciclisti a Firenze. Sarò schematica e propongo una lista di alcuni interventi che a mio avviso andrebbero fatti a Firenze per migliorare le vita dei ciclisti: 1) separare nettamente il percorso ciclabile da quello pedonale (troppo spesso i pedoni invadono la pista e a nulla serve scampanellare!) 2) rendere fluidi i percorsi ciclabili senza costringere i ciclisti a scendere dalla bici (troppo spesso la pista finisce all’improvviso con un blocco di cemento, macchina parcheggiata o deviazione che costringe ad attraversare incroci aspettando 4 semafori) 3) rendere le strade del centro a senso unico percorribili in entrambi i sensi di marcia - solo per le biciclette si intende! - ed indicarlo con apposita segnaletica (l’ho visto fare a Bonn in Germania: per le auto all’inizio della strada su entrambi i lati un cartello che ritrae una bici e due frecce chiariscono la possibilità di incontrare bici che arrivano nel senso opposto. Per le bici che imboccano la strada in senso opposto un cartello che ritrae una bici e sotto scritto “frei” (=libero). Prevedo che qualcuno obietterà che a Firenze non si può fare perché le strade sono strette: vedere foto allegata dove è chiaro che la strada in questione è molto stretta!) Cordiali saluti Katherine Infantino LEGNAIA E DINTORNI, “ILLUMINAZIONE SCARSISSIMA, È PERICOLOSO” Scrivo questa mail a voi perché magari riuscite smuovere qualcosa e cambiare la situazione di questo quartiere. Sorvolo sulla sporcizia di Legnaia, zona Niccolini, via Legnaia perché ormai è scandaloso, ma vorrei segnalare un’altra cosa. La poca, scarsissima, illuminazione delle strade dopo le 18 intorno alla scuola Ghiberti, via Scandicci, via Rosselli, Maso di Banco, A. da Pontedera, A. di Bonaiuto. È davvero pericolosissimo perché non si vede assolutamente nulla e guidare diventa rischioso. Mi sembrava giusto segnalare tutto ciò. Grazie per l’attenzione Francesca


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